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NELLA MORTA STAGIONE

L'inverno è una stagione particolarmente propizia al nostro lavoro di propaganda e di organì2.2a.zione. Col ristagno generale o parziale delJ'attività edilizia ed industriale in genere, gli operai hanno maggior tempo disponibile per frequentare le nostre assemblee e leggere i nostri giornal i. :8 durante l' inverno che dobbiamo prepararci alle lotte della primavera e dell'estate Necessita quindi che nella morti. st2gione i gruppi rimangano forti materialmente e moralmente, quali n uclei i ndistruttibil i attorno ai quali sia poss ibile di raggtuppare sempre più n umerose schiere d i salariati .

Nell' inverno i gruppi sia politici che economici, devo no dedicarsi con particolare cura all'elevazione del livello intellettuale e morale dei compagni organ izzati o non organizzati Accanto alla necessità economica bisogna introdurre la necessità intellettuale, morale. L'op eraio che si preoccupa esclus ivamente dei suoi interessi materiali, che fa la pura « questione del ventre» non è l'opera io capace di rovesciare l'attuale società e costruirne una nuova. Il fattore economico, ci insegna Carlo Marx, è il preponderante, il fond amentale, ma non il solo; ve n ' ha altri dei q uali bisogna tene r conto e contro ai quali bisogna egualmente dirigere i nostri sforzi. L'esclusivismo che limita alla sola lotta economica la funzion e delle organizzazion i operaie, minaccia di ricondurci a un cooperativismo gret to, superato e talora impotente. Le Trades-Unions inglesi, esempio ti pico del corporativismo opera io moderno, hanno sentito in questi ultimi tempi il bisogno di allargare oltre la cerchia delle competizioni esclusivamente economiche, l'esplicazione del1a loro atti vità. Multiforme e non monoforme dev'essere la nostra opera. Per questo noi dobbiamo cercare di suscitare nell'animo dell'operaio lo stimolo al proprio miglioramento economico e intellettuale. B s6lo togliendo l'operaio dalla visione ristretta, limitata, meschina dell'immediato migliora7 mento economico, che noi possiamo agitare dava nti all'anima sua l'ult ima finalità socialista a cui deve tendere nella quotidiana ba~taglia. solo rinnovando «moralmente>> l'operaio - portandolo ci& alla comprensione di Wla « nuova tavola di valori morali » - che non assisteremo più allo spettacolo desolante di operai che si o rganizzano quando uno sciopero è imminente e abbandonano l'organinazione appena. hanno

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VERSO LA FONDAZIONE DE « LA LO'ITA DI CLASSE » 257 vinto o la sfasciano addirittura, in caso di sconfitta. Per molti operai l'organizzazione è una specie di greppia da cui è buono tirar cibo in tempi di necessità; ma quando più non ui:ga il bisogno e la momentanea fame sia appagata, gli incoscienti se ne vanno, non senza aver prima dato il.... calcio dell'asino al benefattore. Questo fenomeno d'ingrat itudine è facilmente comprensibile ed è deplorevole, non già per le sue conseguenze immediate, ma per i suoi effetti lontani. Infatti gli operai che si sbandano dopo un tenue, molto spesso illusorio miglioramento materiale, dimostrano di credere ch e tutto il compito dell'organizzazione operaia si iiduca a questa piccola, parziale battaglia: e poiché esula daUa loro coscie~ la finalità ultima e rivoluzionaria cui deve indirizzani il proletariato, dopo non molto tempo, essi ripiombano nelle condizion i di prima e si t ro vano spesso a dover combattere, non già per avanzare, ma per salvare semplicemente le posizioni conquistate.

Poiché il numero di questi operai incoscienti, si riduca sempre più, è necessario che l' organizzazione esca dai suoi lim iti strettamente professionali e compia un'opera paiallela di iedenzione spirituale. All'uopo gioveraono molto beoe le conferenze e in particolare i cicli di conferenze. la. distribuzione gratuita dei giornali, la lettura e il commento di pubblicazioni socialiste e rivoluzionarie. Ecco un modo utile d'impiega re le lunghe serate invernali.

Questo lavoro non darà forse subito frutti appariscenti, ma è certo che a. poco a poco aumenterà il numero degli operai che invece di abbru· tirsi nelle pratiche assurde della cabala cattolica o nell'alcool delle osterie, frequenteranno le biblioteche, si abitueranno al libro, come a un com· pagno fedele e consolatore, addestreranno la mente al raziocinio, alla meditazione, alla ricerca.

Molti operai sentono e soddisfano già oggi questo bisogno di elevazione spirituale : in pare<chie case di compagni ho visto una piccola biblioteca. Si tratta di generalizzare il desiderio dell'ist ruzione e l'odio per l'ignoranza, che ribadisce la triplice catena della schiavitù, Coloro che hanno letto .queste poche righe, lo ricordino e si pongano senza indugio al lavoro.

V erona1 2 ollobre 1909.

Benito Mussolini

D a Il Popolo, N. 2824, 9 ottobre 1909, X. Pubblicato anche su L'lf.,,,venire d•l Ltvo,a1or1, N. 40, 9 ottobre 1909, V.

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