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AGLI UFFICIALI SUPERIORI DEI CARABINIERI*
Signori ufficiall!
L'anno scorso, iniziando la serie- dei g randi rapporti annuali, vi davo _ una consegna. Questa consegna era compendiata in cinque punti : l.- Vigilare sugli irriducibili nemici del regime, non perché ra ppresentino un pericolo concreto, ma perché la loro melanconia non deve minimamente turbare Ia pace p rod utt iva e il tranquillo lavoro del popolo italiano.
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2. - Reprimere tutti i residui di illegalismi e fazios ità loca li.
3. -N on dar tregua alla delinquenza comune.
4. - I mporre a tutti, inflessibilmente, il rispetto aJia legge.
5. - Dire la verità ai capi ed a me, perché chi dice mezza verità ingan na il suo capo, 'e chi la nasconde è reo di tradimen to.
Dopo un anno sono l ieto di constatare che. questa consegna è stata diligentemente, vorrei quasi dire religiosamente, Né poteva essere diversamente, né poteva pensare diversamente èhi conosca la storia nobilissima d ella vostra Arma. _
L'azione pronta, giusta, calma, dell'A rma d ei Carabinieri si impone come sempre, nOn soltanto al rispetto ed all 'ammirazione degli italiani, ma oggi , all'ammirazione di tutto il mondo. La consegna è stata teouta perché tutti colai-o che potevano illudersi di turbare il normale svolgimento delll vita della nazione sono stati elim inati.
Si può affermare che gli sporadici residui di illegalismi, i quali non avevano più alcuna. giustificazione id ealist ica e che erano quasi sempre il risultato di piccole passioni f aziose o di interessi personali, sono do vunque e completamente finiti.
La deli nquenza comu ne ha avuto uri rude colpo, specialmente in Sicilia, ma c'è qualche cosa da f are ancora in Sardegna : particolarmente nel centro della Sardegna ci sono avanzi di bandi tismo che bisogna distruggere a qualunque costo. I carabinieri sono già bene avviati in quest'opera. La completeranno.
Le leggi dello Stato sono dovunque rispettate. Dai minuti rapporti quotidiani che mi vengono og ni mattina rimessi da Sua Eccellenza il generale comandante Ja vostra Arma, che voi, come sempre, a"ete
• A Roma, al Viminale, il 18 febbraio 1928, alle 11, Mussolini a gran rapporto gli ufficiali generali e Arma Reali Ad essi, il Presidente del Cor!sig lio rivolge le qui riportate. (Da II "Popolo ti'Italia. N. 4}, 19 febbraio 1928, XV) · l' abitudine di dire la verità, cioè di rappresenta re le situazioni come realmente sono e non come si vorrebbe ch e f ossero. Questo v i spiega come nel maggio dell'anno scorso, parlando: alla: Camera, io abbia suto un caldo elogio d ell 'Arma dei Carabinieri, come forse mai non avvenne d a un secolo a questa parte. Ricorderete che quando io posi all' ordine del g iorno della nazione tutti i carabinieri caduti pimento del loro alto dovere, l'Assemblea fascista, in piedi, acclamò per p iù minuti con un grande, sincero, profondo Cntus iasmo.- Un anno è passato ed è passato bene.
Voglio farvi il mio elogio più completo ed esprimervi i sensi del mio compiacimento. Questa attestazione dovete t rasmetterla a tutti gli ufficiali dell'Arma, a tutti i sottufficiali, a tutti i ca rabinieri. [ ntcndo che questa mia parola di elogio, giunga sino all'ultimo carabiniere dell'ult ima stazione d ell'ultimo villaggio d'Italia.
Sono sicuro che, in frate rna collaborazione con tutte l e altre forz e di. Polizia dello Stato f ascista, voi continuerete a tenere alto, ind iscussO, fulgido, il prestig io della vostra Arma ·e continuerete ad essere benemeriti del re, del regime c della nazione.
234' RIUNIONE D EL CONSIGLIO DEI MINISTRI*
A ll'inizio della seduta, il capo d el Governo ha fatto al Co fu ig/io le seguenti comunicazioni.
D all'ultima riu nione del Consiglio dei ministri ad oggi, non ci sono stati nella politka este ra avve nimenti degni di particolare rilievo . ·An· ch e n ella pol itica inte rna null a di speciale d a nota re. Il periodo d i tempo intercorso dal 21 dicembre ad oggi, è dominato dalle ripercussion i della rifo rma monetaria, ripercussioni f el ici. Tali ripercussioni p ossono sintetizzarsi nei punti seguenti: sintomi chiari di rip resa in molte branche d ell'economia agricola e industriale; stazionarietà della disoccupazione, dovuta per una parte a cause stagionarie; equili brio g lo bale dei prezzi, l e adunate fascis te hanno dimostrato la sempre più profonda ade-. sione delle masse al regime e la. compattezza g ranitica del P artito. Il responso della Mag istratura del lavoro nella vertcnza dei marittimi ed il successivo grand e accordo fra industri ali ed operai metallurgici hanno dimostrato al mondo che l'orga nizzaz ione corporativa dello Stato è funzionante in pieno, con soddisfazione di tutti gli inte ressat i.
• Tenutasi il 20 febbraio 1928 (ore 10-B). (Da Il Popolo 4'1talitr, N. 44, 2 1 febbraio ' 1928, XV).
Taluni provvedimenti politici e sindacali dell'odierno Consiglio dei ministri sono a segnare un'altra tappa decisiva nella progressiva creazione dello Stato fascista italiano. Tali provvedimenti, che vanno dalle esenzio ni fiscali per le famiglie numerose, alla riforma elettorale, agli uffici di collocamento, sono ispirati da unico pensiero, e, nelJa loro varietà, rispondono ad un piano organico e al criterio fascista della unità .
· Su proposta del capo d el Governo, primo ministro, il Comiglio ha appro vato un dùegno di legge che stabilisce le ese:nzioni tributarie a favore delle fa miglie numerose. - L'influenza della natalità nella vita, ,u/la potenza e nell'economia delle naziohi, dimostrata dalla storia di t11tti i grandi popoli, doveva neceJJafiamenlt richiamare J'allenzione d el Governo fascista. Anche in Italia, la flessione della natalità, per quanto limitata a tahmi centri !IYbani, è tuttavia fenomeno . che non può /a ." Iciare i ndifferenti e che esige previdenze più che rimedi, dato che, come in l utti i feno meni sociali, anche in questo l'azione preventiva realizza rùultati di maggiore efficenza. · lJ Governo fascista ha iniziata una politica della crescente nalaljtà con una serie di provvedimenti principali, tra i quali : la creazione dell'Opera nazionale per la matemità ed in fa nzia,' Jlistituzione dell'impo· sta mi celibi; le misure di ri gore contro la propaganda malt husiana ed in genere contro tutti i tentativi di disint egrazione morale e familiare . Q uest e mimre possono e debbo1io essere ulteriormente integrale. A queste finalità è appunto hpiraJo il diJegno di legge approvato dal Comi· glio dei ministri
Notevole è il numero delle f amiglie che beneficeranno di queste esenzioni ed agevolazioni tributarie. Si calcolano a trcntacinquemila. Ma è da prevedersi che gli esoneri non recheranno falcidie imorm ontabili alle pubbliche entrate; in ogni modo, sono già previJte l e m im re compemative cbe si rmdessero necessarie per salvag11ardare l'integrità "del bilancio dello Stat o
Del rei/O, il provvedimento, inquadrando1i nella vaJta e compleJia opera di valorizzazione di tutti i faJJori n_azionali, stlpera il suo preciso conienu Jo finanziario per assurgere ad alleitato di benemerenza che trova riscontro nella storia d i Roma im periale verJo coloro i ql1ali, con Ja f ormazione di più forti fa miliari, cOncorrono ad accreJCere la grandezza e a rafforzare la potenza dello Stato .
Euo il testo del dùegno di legge:
«Articolo 1 - A coloro · che si trovano in una delle condizioni stabilite dall'articolo 2 t ono accordale le ugnenti eunzioni tributarie :
«I. - Etenzione per lire centomila di reddito complenivo:
«a) dall'imposta comPlementare progre!siva S!fl reddito e · datia relativa addizionale comtmale;
«b) dal/a tassa di f amiglia.
« 2. - p roporzionale dei redditi accertati in modo da mandare esente un reddito compleuivo di lire centomila:
<<a) dall'imposta sui redditi di ricch ezza m obile, nonché posta comunale sull'indtntria, con relativa addizionale provinciale, e dalla tassa romJ!nale ed imposte a favore della tassa camerale ed imposte a favore dei Consigli provinciali dell'economia normalmente commiJurate sullo stesso imponibile;
«b) im poste e conumali e provinciali mi terreni e sui fabb ricati;
<<c) dall'imposta mi redditi agrari.
« 3. - Esenzione totale:
«a) dall'imposta co_mtmale di patente;
«b) dall'imposta comtmale sul valore loc"ativo;
«c) dalle itnposte comunali sul bestiame e speciale sugli ·animali caprini;
«d) dai contributi sindacali;
«e) dalle tasse e sovrataùe per ogni ordine e grado di scuole e di istituto.
«Articolo 2. - Godono delle ese1lzioni accordate con la presente legge:
«l. - Gli impiegati e dipendenti, anche se pensionati, dello Stato, civili e militari di qua!Jiasi grado, "grup pO e categoria compu1i q11elli delle aziende e dei servizì aventi ordinamento aut onomo, nonché gli impiegati e dipendenti, anche se pemionati, degli Enti autarchici e parastatali, quando abbiano a carico sette o pit) figli di nazionalità italiana.
« 2. - Coloro che pur non appartenendo al personale dello Stato e degli Enti 111indicati abbiano a carico o dieci o pitì figli di nazionalità italiana, 0t111ero abbiano avuto dodici o piiì fig li nati vivi e vitali di nazionalità ital iana, dei quali almeno sei siano. ancora a carico.
«L'eunzìone di mi al punto t erzo del precedente articolo è però concessa i ndipendentememe dal numero dei figli rimasti a carico ed in baJe alla sola condizione del numero dei figli nati vh'i e vitali di na-. zionalità italiana slltbilito dai precedenti capoversi
«Articolo 3. - L'esenzione delle tasse scolttstiche è accordata indipendentement e dalla circostttnza che i figli, nel numero slttbilito dall'articolo 2, sitmo t uili contemporaneamente a carico.
«Articolo 4. - A gli effe/li delle esenzioni di cui. n ella presetite legge, sono da computarsi nel numero d ei figli, oltre i legillimi o legillimati, amhe quelli naturali riconosèiuti.
«Sono da a carico i figli minorenni, 11011ché qtJe!li mag- . giorenni, maschi e femmine nubili, quando inabili al e · privi di mezzi per provvedere direllamente al proprio soJteJJJamento.
« Articolo 5 . - Le disposizioni della preJente legge· hanno effetto a decOrrere dai 1° luglio 1928. ·
« tfrticolo 6,- Con decreto reale, SII proposta del capo del Govemo, primo ministro .segretario "di Stato, e dei ministri intereJJati, Ja· ranno Jtabilite le norme per l'attuazione della presente legge».
Sem pre su propoJ/a del capo del Governo, primo ministro, è stato approvalo un disegno di legge che autorizza permanentemente Ù:J Fiera inJernaziona/e del libro di Firenze.
Il creuente sucresso delle fiere i nternazio nali d el libro, temtle in Firenze negli mmi 1922 e 1925, ed il fervore con cui è t/alo accolt o in Italia e all'ntero l'annunci o della terza Fiera, che avYà luogo nel corrente anno, hanno fatto considerare l'opportunità di dare alla Fiera tm carallere permanente, che commta di comolidare il lavoro Jt euo; e, dall'esperienza maturata, tuili gli ammaeJ/ramenti pouibili per le fiere avvenire. LA certezza del ripetersi periodico contribuirà a ·perfezionare semp re pirì queste importanti mostre della produzione dell'ingegno umano e dei progressi leotici delle arti e delle' hzduJt rie grafiche, che hanno in Italia tm glorioJo paudto e che stanno riprendendo tm importante sviluppo. ·
A tale finalità, è iipirato il disegno di legge approvalo dal Comiglia dei m inistri. Esso riconosce e 1111/orizza in via permanente l' !Jtitulo italiano del libro a promuovere, ogni tre anni, la Fi era internazionale del libro, e accorda a dette manifeJtaz io ui l e facilitazioni ferroviarie e . doganttli comentile dalle disposizioni in vigore.
Segue uno Jchema di pro vvedim ento relativo alla sÌJiemazione d el tealro a/Ja <<Scala».
Con queJto provvedime11/o, il Go verno fttJcista, venendo incontro ad una viva aspirazione d ella città di Milano, auicura i n inodo efficace il costante eJercizio del g rande t eatro, che, per l e antiche e nobilissim e me tradizioni, può a b11on diritto considerarri come uno dei p rincipali centri dell'ttrte lirica.
Il capo del Governo, ministro dell'Interno, ha sottopoJio al Comi· glio, che ha approvttto:
1. - Un diugno di legge in virtù del quale Ji stabilùce che agli Enti, Auodazioni ed lJtituti promoui d al P.N.F. per la costruzioni! e geJtione · di immobHi ftdibiti a udi di organizzazioni fasciste o comunque per scopi culturttli di propaganda o di assistenza, può euere ritonoJCiata la capacità di acquistare, pouedere ed amministrare beni, di ricevere la.JCiti e donazioni, di stttre in gi11dizio e di -compiere in generale tuJti gli alti giuridici necessari per il conseguimento dei pro· pri fini. Gli alli e contratti stipulati dagli Emi cos) riconosciuti sono soggetti al tra/lamento tributario stabilito per gli alli stipulati dallo Stato, ed i la;cili e le donazioni a favore di detti Enti sono eunti da ogni specie di laJJa Jllg!; affari.
Il diugm> di legge auicura ù1 sostanza agli E.nJi èJ agli Istituti promossi dal P.N.F., per fi11alità di propaganda m lt u rale, cù•ile, pa· triottùa ed assùtenza sociale e morale, quelle stesse agevolazioni fina li delle quali godono vari_ Emi paraslataJi, quali l'Opera per la matemità e l'infanzia, la Croce RoJJa Italiana, l'Ordine A1auriziano, l'O pera Ila· ziona/e del dopolavoro, l'Opera IJaziona/e Balilla, etc.
2 . - Un disegn o d i l egge recante provvcdimmti per i teatri d i proprietà comunale. Da 'tempo e da più parti era stata segnalata l' im· possibilità, da parte d ei comuni proprietari di Jeatrj, d i esercitare, anche con programmi ridoui, i teatri stessi, data J'inmfficenza dei canoni corri· spo1ti dai palchelliiti; e questa condizio/Je d i coJe era stat a meJJa i n rilievo come rmo d ei fattori n on trascurabili de/Ja grave crisi che turba il teatro italiano, con danno 1ia delt'arte cbe degli artisti. Per porre un rimedio a quuto stato di cose; ii disegno di legge. approvato dal Consiglio dei ministri provvede a che, Jenza spodestare i palchet· tistì d ei loro diri!Jì d i proprietà o di uso, cui siano chiamati a con· trìbuire alle spese 11ecessarie per l'allesJimenJo degli spe11acolì teatrali. l palchellisti che non i ntendano pagare il contributp possono e1ùnersi, cedendo l'uso del palco a!J'impresa per la durata del corso degli spetta· coli. In tale guisa viene e'luam ente conciliata la po sizione dei palchet · Jisti con i bisogni dell'impreM, la ·!l{lale potrà affitt are al pubblica" i palchi meui a ma disposizione dai p ;;oprietarl che n on intendano verJare i l contributo. ·
3 - Un disegno di legg e de1tinato a f ornire al comunt' d i Panna. i mezzi indisp ensabili per il risanamento nel fptartiert' di 0 /t reiorrente. A/Jt> espropriazio ui che saranno rese necessarie per la esewzione delle opere di risanamento, si applicheranno le disposizioni della legge U gen· naia 1885 sul risanttmen/o d ella città di Napoli.
4. - Un d isegno dire/lo a commtire una maggiore latitud ine nel· l' uso della fac oiJJ saucita dall'articolo 10 d ella legge 4 febbruio 1926, 1111· mero 237, per mi i comuni co1ztefmini possono essel"e re/li da 1111 solo podestà. In virili d i que sti provvedimenti, la facoltà suacrennala può es· sere eJercitata anche quando la popolaz ione complessiva dei comu ni contermini superi i cinquemila abitanti, p11rché non !11peri i diecimila. In tale caso, però, il num ero dei comrmi da affidarsi alle .cure ammi· niJtrati ve di 1111 podestJ unico, non può essere Jtlperiore a t re, inten· dendo.Ji," con tale temp eram ento, di .auicurare jJ regolare e continuati vo eurcizio delle sh1gole amminùtrazioni.
J. - Un diugno di l egge che proroga fin o al 3 1 luglio 1928 H Jermine m ugnaio al comune d i Reggio Calabria p er il riordù1amento, degli tiffici e urvizì municipali ·e ·per l ' epurazione del perJonale. Que· Jla prorogà è giustificata dal notevole e recente ampliamento della circourìzione comunale di detto comune.
6. - Un dùegno di legge che proroga di Jei mesi, per manifeslatesi opportunità di servizio, il termine stabilito per la revisione straordinaria dei precedenti di e di co ndotta degli appartenenti al corpo d egli agenti di Pubblìctt SicurezZa, allO scopo di eliminare g li elemeJJli meno idonei al prefato servizio.
7. - Un che dlllorizza il ministro del/'l nlemo a riasu,mere, fino a/limite di truefJJocinquanta, gli aspiranti volontari che ritncirOilO idonei al concorso per esami bandi to con decreto minisle· del 3 1 gm naio 1927 e tutt'ora in corJo di svol'gimento.
8. - Un provvedimento che modifica la costituzione d ella commissione permanente d'avanzamento nei gradi di sottufficiale nel corpo degli agenti dì Pubblica Sicurezza in relazione? al adot· Ialo con il regio decreto legge 11 dicembre 1927, ·mnne'ro 2380, circa la modificazione del ruolo degli 11/ficiali di detto corpo.
Infine, sempre su proposta del capo del Got/erno, minùlro dell' Int erno, è stato approvato il seguente _dùegtw dì legge, che risponde ai criteri direttivi del fasciJmo:
« Articolo l. - Il numero dei deputati per tutto il Regno è di quatHocento Tutto il Regno f orma un collegio unico nazionale.
«Articolo 2. -L'elezione l'f': deputati ha . luogo:
«a) con la proposta degli Etrii' indicati negli art icoli 3 e 4,-
<<b) con la d esignazione del _ Gran Con!igho nazionale del fascismo;
« c) con l'approvazione del corp o elett orale.
«Articolo 3. La f acoltà di proporre candidati speJJa anzitutto alle COnfederazioni nazionali di sindacati legalmente riconosciuti a termini dell'arti{o/o 41 del regio decreto -legge 1 luglio 1926. Gli Enti prede/JÌ propongono un numero complessi vo dì candidati pari al doppio dei deplltati da eleggere. Il riparto d i tdle tra le varie Conf edm:tzioni è stt:tbilito nella tabelltt A annr?Isa alla presente legge. La proposta dei candidati è ftttta per cùuctma d al tivo Com iglio generale o nazion.1le regola,·mente eletto e convocatO _ a termini d egli stat11ti. Le ri11nioni per deliberare utile proposte dei candidali hanno luogo in Roma. Nella votazione risultano proposte le persone che riportano maggior numero di voti. Un regio tJotaio redige proceuo verbale della rùmiotte e della votazione in essa avvemtta.
«Articolo 4. - Ì>ossoho al/ resi proporre candidati gli Enti morali legalmente riconosciuti e le Auociazioni, anche solo di fa ll o che abbiano importanza nazionale e · perseguano scopi di cultura, di educazione o di assistenza. La facoltà di proporre - candidati è riconosciuta a tali Enti ed A u ociazioni con regio decreto, su conforme parere d i una commiJiJone composta di cinque senatori e di cinque deputati nominati dalle rispeltive Auemblee. Jt decreto di riconoscimento è soggetto a -revisione ogni triennio. Gli Enti prede/li possono proporre un numero complessivo di candidati pari ad tm quarto dei deputati da eleggere. Il riparto di tale numero "fra i vari Enti riconostiuli ed i l modo d ella loro scelta è stabilito 11el decreto di riconoscimento.
«Articolo 5. - Jt t ermin e entro il quale gli Enti i ndicati negli articoli 3 e 4 debbono "procedere alta proposta dei candidati, è stabilito nel decreto che ind ice le elezio ni, e non può euere minore d i ve mi, 11é maggiore di quarattla giOmi. LA ugreteria dei Gra11 Com iglio, ricevute le proposl e, f o mia un unico elenco di candidat i per ordine alfabetico, indicando accanto ad ognuno di eui t' Enle che l'ha propos/o. Non si t iene conto d elle proposte giunte fuori dei termine stabilito nel decreto che indice le elezioni. l i Gran Consiglio forma la lista dei deputati designati, sceglimdoli liberamente nell'elenco dei candidati e anche frtori, quando ciò .sia n ecessario per comprendere nella lista persoue di chiara f ama n elle scienze, nelle leJJere, nelle arti e nella polilìca, che siano rima;te escluse dall'elenco dei candidati. D elle deliberazioni del Gran Comigtio viene redatto proceuo ve rbale, a. cura del segretario del G ran Consiglio stesso. LA lista dei deputati designali, mrmita del segno del Fascio Littorio, conforme al p rescritto per l'emblema dello Stato1 tJiene pubblicata, senza spe!a1 nella " Gazzetta U fficia /e 11 1 e affissa in tuili i comuni d el Regno a cura del ministero d eil'Interno.
« A.rticolo 6. ---: LA tJOtazione per l'approtJazione della lista d ei depu tati designati ha luogo n ella te rza dome11ica successiva alia pubblicazione della lista nella ,, Gazzetta Ufficiale n del Regno ·LA votazione aVviene mediant e schede por/an/i il segno del Fascio LitJorio e la f ormula rr approvale voi la lista dei depUtati designati dal Gran ConSiglio nazionale del fas cismo? 11 • Il voto .ri esprime in calce alla f ormula per rrsì'' e per rrno" .
«Articolo 7. - LA Corte d'AppeJJo di R oma, f ormata dal primo presidente e· da quallro presidenli di Sezione, è costiJuita in ufficio elettorals e nazionale. I n caso di as.renza o d'impedi mento, il primo presidente ed i presidenti di Sezio ne son o sostituiti dai magistrat i che ne fanno le veci a norma delle leggi su/J'_ordinamenJo giud iziario , A lla Co rte . d'A ppello di Roma sono trdsmeu i, per .tramite dei pretori, i v erbali degli uffici delle varie Sezioni in cui ha lu ogo· la votazione lA d'A ppello fa la somma dei voti favo re voli e di quelli cOntrat-i riporlati dalla. liJta dei deputat i designati. Se la metà più uno dei voti validamente dati è jatJOrevole alla lista, la Corte d'Appello la dichiara approvata e · proclama eletli tuili i deputtJIÌ in essa designati. Se la metJ pitì uno dei voti validamente dati è alla lista, la Cor!e la dichiara u on approvata, La pari.tà vale approvazione.
«Articolo 8 . - Quando la /iJta d ei de put.:1ti designati n on risulti approvata, la Corte d ' A ppello di R oma ordina, con mo tfecreto, la rinnovazione delle elezioni con liJte concorrenti e fissa la data delle votazioni non prima di trenta e. non oltre qmmmtacinque giorni dalla dala del deaeto Il decreto è immediatamente pubblicato nella " Gazzella Ujficicde" ed è affisso in tutti i comuni del Regno a cura del ministero de/J'b tlerno. Nell'elezione rinnovata pouotJO prueniare liste di candidati /tJtJ e le A nociazioni e le organìzzazi011i che contino cinquemila soci, i quali siano e/eJJori reg olarm ente iscriJJi tu/te lùte eleJJorali . U liJte dei candidati n011 possono comprendere più di tre quarti dei deputali da eleggere . Ogni /iJta deve eJSere accompagnata da un contrauegno anche figura to. ·
"<<Articolo 9. - A lla nuova votazione si le diJposizioni del pri mo comma dell'articolo 7 JuJJ'uffido cemra le nazionale. Le lùte dei candidati con .gli atti di accellazione delle candidature ed i dom,. menti valevoli a provame la regolarità, debbono essere preJentate alta · cancelleria della Corte di Appello di Roma, funzionante da ufficio cent rale nazionali, giorni prima del giorno fwato per le elezioni. LA Corte, verificata la regolarità delle liste, le ammelle alla votazione. Avvenuta la votazione, i verbali degli u ffici d elle varie .sezioni e/ello · rali del R egno sono trasmessi, per il t ramite dei pretori, alla Co rte d'Appello di Roma. LA Corte d 'A pp ello fa la somma dei voti riportati da cia;czma lista e proclama l'esito della votazione. Sono dichiarati eleJti tuili i candidati della lista che. ha ottem1to maggio r numero dei voti. l posti riservati alla minoranza sono ripartiti fra altre liste, in pro· porzione del· nmnero d ei voti riportati da ciaswno. A tale effe/lo. si divide la somma dei voti ottenuti da tutte le liste che concorrono alla ripartizione dei posti riservati alla minoranza, per il numero com plesJiz:o di tali posti. La cifra che si olliene è il quoziente di minoranza. Si divide poi la sommtl dei voti rip ortati dalle singole liste per lt1le qttoziente, ed il risultato rappresenta il numero dei posti da tlSJegna re a ciascuna lista. I n ogni1iJta sono proc-la mati el etti i primi iJcriJtì, e1Jlro i limit i dei po1ti assegnati alla lista.
« A nicolo 10. - Ha nno diritto a/ voto nelle votazioni previste dagli articoli 6 e 9 i "cittadini maggiori dei ventuno anni e quelli minori dei ventuno, ma m11ggiori dti diciotto, ammoglùtti con prole, gli uni e gli altri ·quando · siano Ùl poJJesso .di uno dei seguenti requiJiti:
«a) paghino il contributo sindacale,· a termini della legge J aprile 1926, ovvero siano amministratori o 10ci di una società o di altro Ente che paghi un contributo sindacale a termini della legge Jtena. Nelle società ili accomandita per azioni e anonime, Jolo le azioni nominative intestate da almeno tm anno conferi.Jcono d diritto elt:ltorale;
«b) paghino almeno . cento lire annue di impo.Jie direi/e allo Stato, alle provincie o ai comuni, ovvero JÙmo da almeno 1m anno proprie· tari od umfru/1/lari di titoli nominativi del Debito pubblico dello Stat o o di titoli nominati vi di prestiti provinciali o comunali per la rendita di cinquecento lire;
«c) percepiscano uno stipendio o salttrio o pemione o ttltw ttJJe· gno di carattere continuativo a carico del bilancio deUo Stato, de/h• pro· t.>incie, dei comuni o di altro Ente sottop·osto per legge alla tutela dello Stato, delle provincie o d ei comunii
« d) siano membri d el clero ca/Jo/ico regolare e secolare, ovvero mi· 11iJtri d'un altro cullo ammesso nello Stato.
«Articolo 11.- Tutte le dispo Jizioni mlt'incompatibilità parlamen· lari sono abrogale. Sono altresì abrogate "Julte le dùposizioni contrarie alla presente legge o cOn questa incompatibili. Il Governo del re ha facoltà, stJ conforme parere di una commissione composlet di nov e senatori e di nove deputati, nominati dalle rispettive AJJemblee, d i mo · difuare Id legge e/el/orale politica per coordinarla con le dispo siz ioni del/d pruente l egge, di emanare le norme neceJSarie per l'al!Hazio ne della presente legge e di pubblicate un nuovo leJto d ella legge eletto· rale politica. ·
«Tabella A. - N11mero dei candidati che ciaJCuna Confederazione nazio nale di sindacati legalmente riconosciuta è chiamata a proporre, per ogni cmto candidati:
«a) Confedefazione nazioizale dell'agricoltura: 12;
«b) Confederazione nazionale degli impiegati e operai dell'agrico ltura: 12,'
«c) Confederazione ·11azionale degli industriali: 10;
«d) Confederazione nazionale degli impiegati e Operai de!/'induJtria: 10;
«e) Confederazione nazionale dei commercianti: 6i
«f) Co nfederazio ne nazionale degli impiegati e operai del- commercio: 6,-
«g) Conjede razi011e nazionale degli esercenti impreJe e /nuporti"ma· rittimi e aerei: :J,·
IlO OPERA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI
<<h) Confederazione nazionale degli impiegati dei trasporti marittimi e aerei: 5i
«i) Coufederazione 11aziona/e esercmti imprese di trasparii terrestri e di navigazione interna: 4;
«l) Confederazione nazionale degli impiegati e operai dei traspo rti lerrntrì e di navigazione interna:
«m) Confederazione nazionale bancaria: 3;
«n) Confederazione nazionale degli impiegati bancari: 3;
«o) Confederazione nazionale dei profeJSÌonisti e artùti: 20 ».
Su prop.osta del capo del Governo, ministro delle Corporazioni, il Comiglio dei ministri ha approvato:
J, - Uno schema di decreto legislativo Jll!la disciplina naziond/e del/tl domanda e dell'o/Jer(a di lavo ro. 1 '
Con provvedi mento, si dispone che, medidnte decreti del mi-. niJtro delle Corporazioni, di concerto con quello. d ell'Economia nazio4 naie, saranno ì.ititttiti, man mano che se ne ricon oua l'opp ortunità per le singole categorie, uffici di cotlocamento per i presttlt ori d' opertl di· soccuptlti.
T ttii uffici saranno costituiJi secondo i principJ fiuati dtll Gran Cotzsig/io a base paritetictl," tltJrtlnno sede presso i sindacati dei lavoratori e sartlnno vigilati dalle sezioni «Lavoro» e « Previdenza Sociale>> dei Consigli provinCiali de/t'economia, presiedute dtJ delegati del ministero de/Je Corp orazioni.
Lo schema di decreto sancisce anche il divieto tWoltao della zione da tJtluarsi in prafica con deCfeti del ministero delle di concerto con queJ/o dell'Economia nazionale, ed in conseguenza rende obbligatorio , sia al datore cbe al presta/ ore d 'o pera; il ricorso agli uffici di collocamento e la d enuncia del movimento della mano d'aperti, Apposite sanzioni penali, i n fine, l'esecuzione delle norme date nel decreto, il quale, con perfeJta aderenza alle direJtive tracciate dai Gran Consiglio, regola chiaramente il complesso e delicato problema _deJfa. disciplina del mercato di lavoro .
2. - UnÒ scbema di decreto legge circa il deposito e la pubblicazione d ei paui collettivi di lavoro.
QuestO decreto dà norme preciu e rigorose sttll'obbligo d ei dep osito dei contralti coJ/eJ/ivi di lavoro presso le prefelture, se si tratta dì paui aventi efficacia nell'ambito delle pro vincie,- presJO il minÌIJero delle se si trai/a di palli tJVenli elfiucia ultra-pro vinciale. Si fiuan o dei t ermini per il deposito e la p ubblicazione; Ji st,:biliJ(e tma tariffa specitJle per la imerzione d ei fogli,- si determina (On preciJione l'oggeJto del deposiJo e della pubblictJzione; e si !at1ciJce che l'obbli go di eua spetJa ad ambedue le Assodt1Zioni contraenti. Il de· çreto rhiarisce che per i contratti ulJra-provinciali l'autorità preHo la quale d eve euere effettuato il deposito e la deve avvenire, sia il ministero delle Co rp orazioni, eJSendo però pm sempre riserbato al minùtero dell'Economia naziollale ed agli organi tecnici da nso dipendenti, il cOIJirollo e la vigilanza dei patii per tu/lo quant o ha rig11ardo alle leggi protellive del lavoro.
Una importantissima norma dello JChema mbordina l'aJiemo alla pubblicazione dei patii da parte del ministero d elle Corporazioni e d el prefelto, aJ/'incliiJione in es.si di tuili quei principi e di tu/Je quelle garanzie che sono contenute nella Carta del Lavoro so/lo il titolo «Le garanzie minime del lavoro ».
Con quest o schema, il Governo fascista dimostra praticamente che le massime de_Jia CtJrta del lAvoro si vtJnno traducendo, con preordinata, metodica azione, in norme positive. di legge.
235' RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI *
Il Consiglio dei ministri ha continuato la degli. affari iscrilli all'ordine del giorno della presente sessione.
Su proposta del capo del Governo, ministro degli Affari Esteri, è stato approvato un dure/o che modifica la misura della rifusione di cambio da corrisponde rsi nelle competenZe degli insegnanti delle regie Scuole all'estero. (.+)
Su proposta del capo del Governo, ministro della Guerra, il Consiglio ha approval o i uguenli provvedimenti: l. - Un dùegno di legge per l'allevamento e /'impiego dei colombi viaggiat ori.
2. - Un decreto che modifica il regolamento per gli Stabilim enti militari di pena e per le compagnie di disciplina .
3. - Un decreto che estende i limiti di tempo per l'applictrZione in Cirenaica ed in Tripolitania del regio decreto 18 marzo 1923, nf!· · mero 621.
Il capo del G ovemo, ministro per la Marina, ha soltoposto al Consiglio, che ha approvalo, i uguenli provvedimenti:
I. - Un disegno di legge che proroga il regio decreto legge 13 gennaio 1927, numero ·so, relativo· alla alienazione delle uniJJ. radiate d al quadro del regio naviglio.
• Tenutasi il 22 febbraio 1928 (ore 10-13). (D.l. Il Popolo d'Italia, N. 46, 23 febbraio 1928, XV).
2. - Uno schemtJ di decrelo concernent e l'amm issione alla regia Auademia Navale dei sol/ufficiali della regia M arina.
3 . ---:- Un dilegno di legge portante provvedimenti di pemione per gli ufficiali della regia Marina in P.A.S. e per q uelli nonùatì d al servizio attivo- permanente con provvedimenti d'autorità durante la g11emt.
4. - Un diugno di l egge per la d efinitiva liquidazione di -controversie dipendenti dalle geJtioni di gTterra preuo /'amministraZione militare ma,·ittima.
5 . - Uno schema di decreto che modifica il regio decre/o -16 maggio 1926, numero 951, relativo all'autorizzazione a contrarre m atrimonio per i sottufficìa /i del C .R.E.M.
6 . - Un disegno di legge circa la ceJ.Jione gratuita tji alcuni materiali della regia Marina.
Infine , m proposta del capo del G overn o,. ministro d ell'A eronautica, è SIPIO approvato un disegno di l egge concernente al regio d ecreto 6 marzo 1927, numero '20, circa il trattamento di pensione al personale milita re della regid Aeron11utica.
236" RIUN IONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI *
Il Consiglio dei ministri, su proposta del capo del Governo, ha ap4 provato un provvedimen.to a fa vo re dell'Ente edilizio p er i muJilati ed invalidi di guerra.
Difficoltà 'd'ordine vario, e principalmente fin anziario, non avevano consentilo fino ad ora, dop o pùì di rm armo dalle provvideme adot· Id/e d fa vore dell'Ent e edilizio per i tnlltilati ed invalidi d i .guerra con regio decreto legge 9 lug lio 1926, numero 1295 , di dare inizio al grad11ale finanziamento dell'Ente steJJo A rimuovere tali difficoltà, il Consiglio d ei ministri -ha ora appro vato un provvedi ment o col quale, senza aggravio fina'!_ziario, in quanto restano fermi i contributi già conceiii a carico del bilancio dello Stato e d e/Je-due Opere nazionali d ei combaltent i e degli i nvalidi di g11erra, si re nde p ouibile, nel momento a/4 tua/e, dello finanziament o a condizioni eque e tali da consentire la costmzione di alloggi economici per i nostri eroici minorati di gue rra.
E cirJ si olliene adeguando l'importo globale degli accennati colllrih ttll ad una minore somma capitale da mutnarsi, in modo che un maggiore contri buto percenJuale dello Stato e delle O pere nazionali allevii, in giusta misura, il costo dell'operazione quale può euere, al presente, praticato nel mercat o dei tit oli da emettersi dall' Eme finanziat ore ( Co1l· ,.Iorzio di credito per l e Opere pubbliche).
• Tenutasi H 24 febbraio 1928 ( ore 11- 13.15) (Da Il Popolo J'I ta/ùt , N 48, 25 febbraio 1928, XV).
· Su proposta d el capo del Governo, ministro d ella Guerra, è Ilato approvato un decreto recante modifiche alle norme di alluàzione della l egge 2.5 n ovembre 1926, numero 2008, sui provvedimenti per la dif esa dello Stato.
L'esiguità del rutJ!o della MagiJtralura militare _ ha finora comentito, solo in limiti auai ristretti, la dist razione dei funzio nari ad e.rsa apparten enti dalle ordinarie funzioni di loro competenza preSio i Tribunali militari del R egno e delle Colonie, e perciò si è manifestata la necessiJlt di modificare la comp osizione _degli uffici de"! Pubblico Ministero, istruttor1 e di cancelleria presso il Tribunale Speciale istiiNlil o dall'articolo 7 d ella legge 25 110vembre 1926, numero 2008, recante provvedimenti per la d ifna dello Stato.
A questo JCopo, si è conferita al ministero della Guer fd la facoltà di scegliere i funzionari del Pubblico Ministero ed iJtTuttor1, oltre che nel personale add etto alla Magistratura militare, anche fra gli . ufficiali del regio Esertito, della regia Marina, della regia Aeronautica e detla M.V.S.N., f orniti d i !tturea hz giurisprude nza, ovvero fra i maghtrati dell'ordine giudiziario od amministrativo, oppure fra gli avvoCati era· riali. I n la} modo, rimanendo invariata Ja composizione del collegio giudicante, sarà possibile imprimere agli uffici, senza aiJerarne il carattere, un più al11_cre i mp11l!O. (1+)
PRESENTAZIONE DI ALCUNI DISEGNI DI LEGGE*
H o l'onore di presentare alla Camera i seguenti disegn i di esenzioni trib utarie alle famiglie numerose ; autorizzazio ne perma nente alla Fiera internazionale del libro di Fi- · re nze ; integraz ione delle disposizioni dall'articolo 4 del regio decreto legge 29 luglio 1925, numero 1313, circa la sperimentazione agraria; provvedimenti di pensione pe r gli u fficiali della regia. Marina già in posizione ausilia ri a sp eciale e p.er quelli esonerati dal servizio attivo permanente con di autorità durante la guerra ; cessione g ratuit'a di alcuni materiali de lla regia M ar ina; d efi n itiva liquidazione di coòtroversic d ipendenti da lle gestio ni d i g uerra presso l' amminist razione militare mar it tima; proroga del regio decreto legge 13 gennaio 1927, numero 80, re-. lativo alla alienazione delle unità r adiate dal quadro del regio naviglio.
• Parole pronunciate alla Camera dei dep utati, nel!a tornata dd 27 feb · braio 1928 ( ore 16 ·17.40). (Dagli Atti del ParlamenJu ifaliano. Camertt dei PNJaJi, Smione cìJ. Legitlatura dt. Dimmioni. V ol ume V ll/, p ag. 8244) .
PRESENTAZIONE DI ALCUNI DISEGNI DI LEGGE*
Mi onoro d i presenta re alla Camera i segUenti disegni di legge: provvedimenti ptr le opere di r isanamento del quarti.ere di Oltretorrente in Parma; proroga dell'articolo 26 del regio decreto legge 9 genna io 1927, nume ro 33, convertito nella legge 22 dicembre 1927, numero 249 3, sul riordinarrie nto del personale dell'ammin istrazione della Pubblica Sicurezza e d ei servizi di Poli zia; provvedimenti per i teatri di p ropr ietà comunale.
ARMANDO DIAZ **
Onorevoli camerati!
Dal momento in cui la not izia della morte del duca della vittoria , del maresciallo d ' Itali a, Armando Diaz , è stata diffusa mondo, un velo d i profond a tristezza avvolge l'animo del popolo italiano.
Più acuta ancora , questa tristezza percuote l' animo d ei combattenti, che v issero h grande guerra, e conobbero, guidati d a Diaz, la suprema ansietà e la divina certezza della vittor ia. · lntanto montavano agli orizzonti dell'Europa tormentata e d ivisa i ne rribi a nnUnciatori della temp esta. La guerra mondiale trovò Armando Di az comandante di una Brigata: la Siena I primi anni di guerra egli li visse nell"adempimento quasi anonimo del suo dovere. P artecipò :ille spaliate del Carso, fu una seconda volta ferito, combatté valorosamente soldato f u i soldati. ...
O ggi è g iorno d i d olore p er tutti i f anti, che balzarono dalle trin- . cee, per tutti i soldati d 1Italia; Forse anche i non dime nticabili morti che do rmono ne i bianchi cimiteri delle Alpi o ne lla vasta, ferrigna neempoli di Redipuglia, si sono sentiti sfior ati stanotte da ll'anima non più terrena del loro condottiero.
• Parole pronu nciate alla Camera dei deputati, ne lla tornata del 28 febbraio · 1928 (ore 16·19) . (Dagli A tti del Parlamento italiano. Camera dei deputati Ses· Jione cit. rit. Diguuioni. V olumi! Vlll, pag. 8270).
• • Di scorso pronuncia to alla Canlera dei deputati; nella tornata del 1° ma rzo 1928 (ore H5 16.D), in commemorUione di Armando Diaz ( 6 dicembre 1861· 29 febbraio 1928). (Dagli Atti del Parlamento italiano C&Tmera dei dep111&f/i. Sercii. Legislat11ra cii. Discuuioni. Volume V III, pagg. 8 343-8 344).
La sua vita con u na sola parola potrebbe essere· esalta ta e conchiusa : «dove re ». Questa paro la religiosa e guerriera fu p er lui norma e idea le.
Vi è u n momento della sua carriera militare che caratterizza lo spirito di Armarido Diaz : il suo volontario passaggio nelle f a nte rie, le fanterie mobili e sacrificate che non hanno mai contato i loro caduti, né m ai misurato il loro sarlg ue. Quale comanda nte di fanti, Armando Diaz partecipò alla guerra libica e alla t esta delle sue truppe fu g raveme nte ferito in combattimento.
Cosl, sino alle g iOrnate d i ottobre del 1917., sino al durissimo allarme che doveva svegliare capi e g regari, Esercito e popolo. I nch iOdata l'irruzione n emica alle rive del Piave, ecco Diaz (scelto con incompa rabile acume da chi poteva) balzare al comando in cap o dell 'Esercito.
Gli eventi successivi dimost rarono che le speranze concepite allora erano pienamente giustificate . Il popolo ·si ricompose in una f erma unità degli spirit i; i mut ilati "accorsero alle trincee; gli pa rtirono a colmare i vuoti ; i veterani presero a motto del .loro ardire la f rase scritta da un fante sconosciuto: «Meglio vivere un g iorno da leoni che cento anni da pecore ! » .
Rianimatorc e riorganizzatore delle forze f U Diaz; spirito profo ndamente relig ioso, spirito umano fra uomini , comprese che i soldati non erano soltanto dei piastrini d i rico noscimento, m a de lle anime ; comprese che il morale, invece di essere come una fredda, quasi catech istica esercitaz ione me ramente formale, d oVesse co stitui re h preoccu pazione costante, la cu ra assidua di tutti i capi :E in questo problema fondamentale di psicologia e nell'avere. avvertito immediatamente questa necess ità che Diaz rivelò, ancora prima del giugno, le sue qualità di comandante supremo.
La battag lia del g iug no, che fu una delle battaglie decisive della guerra ·mondiale, dimostrò che l'Esercito italiano era ormai così moralmente e mate ria lmente armato da potere riguadagnare il perduto e riafferra re la vittoria.
Ottobre 19 18. Avanzata fulinin ea oltre Pi ave. Catastrofe dell'esercito n emico. Bollettino del 4 novembre . Il nome breve e t agliente del Condottiero è in fon do aiia p agina che rimarrà eterna nella sto ria della patria.
La g uerra è finita. La guerra delle armi è fi nita l'ora. dei diplomatici. Dopo il sacrificio, il calcolo.
Non soffermiamoci a lungo nei ricordi per non rendere più pungente la nostra amarezza.
Ma Ja g uerra è finita in Italia? N o n ancora. Bisogna ricominciare a battersi nelle strade e nelle piazze contro l'ìgnavia d ei Governi e la illusione asiat ica de lle masse, per di fe ndere i diritti e soprattutto Io spi -· rito della vittoria.
La g ioventù che aveva fatta la g u erra ricostituisce col simbolo del Littorio romano e fa scista le sue formazioni di combatt imento.
Armando Diaz, che a veva sofferto in silenzio, e aveva assistito da lungi, solitario e quasi dimenticato, all a mortificazione e profana·zione, è coi giovani f ascisti, è con la nuova Italia, quella d i Vittorio Veneto, che a Napoli celebra l'a.dunata delle sue squadre prima di prendere Ro ma. · ·
Comincia l'èra nuova. Diaz è con noi , e assume il miqistero della Guerra. Poteva l'artefice de lla vittoria offrire al f ascismO prova p iù sol enne e pronta di simpatia e solidarietà ? Tal e simpatia e solidarietà. non vennero mai meno. Anche nelle ore grige, quando le fedi imbell i si p iegano e g li spiriti crepuscolari si interrogano, Diaz non dubitò mai e fu sempre lea le, aperto difensore del regime.
Questo i f ascisti lo sanno, questo le camicie nere non dimenticheranno mai !
Ora il g rande artefice della vittoria ha varcato le soglie del m istero. La ' 'ecchia ferita di Zanzur ha 2.bbreviato la sua agonia.
La sua giornata terrena è fin ita Domani tuoneranno i carlnoni, sventoleranno .le bandiere g loriose dei reggimenti, il popolo sosterà pensoso e memore a salutare il suo capitano, che comincia a v iver e l a sua seconda vita immortale nei cieli della storia.
PER L'ALTO ADIGE*
La mia risposta ag li onorevoli camerati interroganti giunge un poco in ritardo per le segu enti ragioni. Anzitutto ho voluto leggere nel testo stenografico i discorsi pronunciati al Consig lio nazionale austriaco. In
• Dichiarazioni fatte alla Camera dei deputati, nella tornata del 3 marzo 1928 {ore 16-17.30), in risposta all'interrogazione (lei deputati Vico Pellizzari, Nicola Sansan elli, Achille Starace, Bruno Biagi, Eugenio Morelli, .Amedeo Perna, Giacomo Miari D e Cumani, Francesco Saverio Fera, a l ministro degli Affari Esteri, «sulla ignobile manifestazione di odio contro l'Italia svoltasi recentemen te alla Camera austriaca e sulla campagna di impudenti menzogne condotta dai circoli secondo luogo, attraverso un colloquio col nostro ministro a Vienna, ho voluto notizie suppletive sull'ambiente, i precedenti e le ripercussioni dei djscorsi. In terzo, e non ultimo luogo, ho voluto che un sufficente intervallo di tempo tog liesse all'incidente l'alone di una eccessiva dram . maticità.
Annibale non è alle porte. E nemmeno monsignor Seipel! (Viva ilarità).
L'Italia è,, oggi, uri grande Stato politicamente unitario, et nicamente omogeneo, moralmente compatto, socialmente ordinato coffie nessun alt ro in Europa. (App la1m). L'Italia è, oggi, un grande popolo di oltre cinquanta milioni di uomini dei quali quarantadue vivono nella penisola. Questi uomini temprati dal fa scismo hanno i nervi sa ldi e la parola breve e sanno tener duro. L'Austria è quello che è.
Mi sono domandato persino se valesse la pena di rispondere, e certo, se nella discussione non fosse intervenuto il cancelliere, cioè il capo del Governo austriaco, uomo per molti aspetti eminente, io avrei lasciato perdere c no n avrei rilevato l' esercitazione verbale antitaliana e antifascista del Consiglio austriaco. (Approvaziom).
Parle rò, dunque, con la massima calma, ma senza equivoci, cioè nettamente, more nostro · l o intendo dimostrare e dimostrerò che la manifestaz ione austriaca non è g iustificata , ed in ciò stesso è provocatoria. Non è minimamer:te giustificata dalla politica generale seguita dall'Italia dal 1918 al 192 8 nei confronti d ella Repubblica austriaca ; non è g iustificata d alla pol itica che il Governo fascista ha svolto neiJa provinci-a di Bolzano, che, essendo una d elle novantadue- provincie del Regno, è trattata dal Governo fascista alJa stregua di tutte le altre, con la stessa parità di d iritt i, con la stessa parità di doveri.
Aggiungo subito che questa è l'ultima volta in cui parlerò su questo tema Alla prossima, farò parlare i f att i (l ministri e i deputat i sorgono in piedi. Vi viJJimi, prolungati applatui. Grida rip etute di: «Viva il Duce!»).
.n un capitolo di storia che io scrivo, non per g li italia ni, che tale storia conoscono, ma per il mondo che. la ig nora o l'ha g ià dimenticata.
Se oggi io ricordo le molte prove di amicizia fornite d all' Ital ia all'Austria dall'armistizio ad oggi, non lo faccio per ri mprovera re al- respon.sabili dell'Austria contro la semplice applicazione de lle leggi italiane nella italiana provinci a d i ·Bo lzano · Chiediamo se non vi ravvisi no gli estremi d i un ormai intollerabile intervento di uno Stato straniero nella legislazione interna dell o Stato italiano» . (Dagli Ani d el Purlamet1to italia,o. dei deputati . SeJ· JÌone dt. U gùlatura rit. b su quest'ulti mo punto che intendo soffermarm i. In base all 'arti. colo 49 del trattato di San Germano doveva essere indetto un plebiscito nella 2ona di Klagenfurt.
Volume VIli, p.agg.
1'Austria la sua ingratitudine. Noi siamo abbastanza signori per conoscere il sommo pregio della discrezione Lo faccio perché il mondo sia d ocu· mentato una volta per semp re.
La nòstra amicizia verso l'Austr ia si è svolta, durante dieci anni, su tre direttrici : la prima ha avuto manifestazioni di ca rattere, diremo così sociale ed umanitario; in seguito si è aperto il non ancora concluso periodo degli aiuti finanziari resi possibili dalle. rinunce dell'Italia; c' è stato, poi, un intermezzo di nahua squisitamente politica, durante il quale r appoggio disinteressato dell 'Italia ha giovato grandemente all'Austria.
T ale p lebiscito s i svolse nell'ottobre d el 1920, sotto la presidcn2a· di un princ ipe ita liano, don Livio Borgh ese. A un certo m omento le m inacce di elementi più o meno r egola ri jugos lav i divennero pressanti. L'Austria ch iese a iuto all'Italia, come è documentato dal seguente teleg ramma spedito dal marchese D ella Torretta: «Questo minisÌero d egli EJJeri [austriaco J .mi comunica di 11rgenza che da i nformazioni precire gli riJIIIta che nuovi battaglioni di fa1IIeria e altra artiglieria sono stati inviati da jugorlavi in di AH/ing. In tali condizioni, il Govemo atutriaco imiJte vivamente perché ritiro. 11011re truppe -sia rihtr.
Il che fu fatto. L' esito del plebiscito fu favorevole In d ata 14 ottobre .1920, il marchese Della Torretta così telegrafava: « Signor R enner [aiiora cancelliere] nel comunicarmi esito plehirdJo mi prega di f ar pervenire regio Govemo espressione di ricono1cenza per l'appoggio prestalo1 che ha tutelato la libertà di voto)) , ecc
Un anno dopo, venne sul t appeto la questione del Bu rgen la nd Dopo l 'accordo di Vene2ia, il cancellie re Schober cosl telegraf ava a u ·on. ministro degli Esteri del tempo:
«Lasciando il suolo d'Italia, mi è grato ripetere a Vostra Eccellenza i miei Jinceri ringraziamenti», ecc.
L'avvento del regime fascista no n ha modificato Guesta linea di condotta iii disinteressata amicizia verso J'Aust ria. La croristoria di questi sei anni sa re bbe troppo lunga. Dirò soltanto che non più tard i di due settimane fa il. ministro a ustriaco a Roma mi veniva a r ingraZiare ancora una volta, in nome di monsignor SeipeJ, dell'atteggiamento estremamente favorevole tenuto dall'Italia in due q uestion i che interessano particolarmente l'Austri a : ·il controllo m ilitare, il nuovo prestito di ricostruzione. Può darsi che nelle more necessarie al perfezionamento del nuovo prest ito austriaco, l'Ita lia f accia attendere Ja sua indispensabile definitiva adesione.
Dopo dieci anni "di questa politica, che si è talora concretata in accordi veri e p ropri, ci troviamo di fronte ad una manifestazione che g li onorevoli interroganti hanno de6nito come un «intollerabile intervento nella interna del nostro Stato » ."
Difatti una questione internazionale per Ja piccola minora nza allogena d ell'alto Adige non esiste. Essa minoranza è, intanto, assolutamente trascurabile di fronte a una massa compatta di quarantadue milioni di italiani del Regno Ed è trascurabile anche di fronte ai molti mil ioni di tedeschi passati ad altri Stati. Se tale questione esistesse, si troverebbe in qualche trattato di pace o con venzione dip!omatica. Nessuna di ciò. Tutti gli sforzi per creare ciò che non esiste, sono quindi perfettamente inutili ed assurd i. t!. dar di cozzo nel macig no.
Gli oratori austriaci affermano che esistono delle promesse, delle ass icurazioni da parte di Governi antecedent i al Governo fascista. Non lo escl udo. Ma può anche da rsi che co loro che le fecero, si siano pentitì in seguito, di fronte alla t racotan te interpreta2:ione d i certe p romesse. (Vive
Comunque, il Governo fascista, se pure ha dimostrato d i rispetta re e seguire scrupolosamente i trattati, non si ritiene minimamente impeg nato da assicurazioni p.iù o meno vaghe e verbali di uom ini ra ppresentanti sistemi e governi che l a ri voluzione fascista ha inesorabilmente superato. (Vivùsimi, prolungati applatm).
Comprendendo che sul terreno di plomatico non è possibile entrare, e lo stesso monsignor Seipel ,. j si è rifi ut ato, si tenta di portare la q uestione sul terreno politico sentimentale e si parla di sistemi di tirannia, di fratelli torturati, di gente sgozzata dalla barbara dittatura f ascista . Tutto ciò, prima d i essere falso, è superlativamente ridicolo. Noi non siamo g li allievi dell'Aust ria ( vi vù sime, prolungate che durante un seco lo popolò di ca rnefici le contrade di mezza Eu ropa viu ùi1e appro vaziom) , riempi d i martiri le prigioni, rizzò ininterrottamente le fo rche. (Viviu imi app!atm)- le atrocità fasciste sono una invenzione di cattive fantasie. Di due allogeni soli, mandati al confino, uno fu quasi immediatamente l iberato; l'altro ha avuto una di pena, e sa rebbe s tato liberato, se non ci fosse stata una campag'na all' estero. Uno Stato -che si rispetti non tollera simili interventi stranieri. (A ppiai(Jr)- Il democratico repubblicano Fulle r, governatore del Massachusetts degli Stati Uniti d'Amer ica, ci ha fornito in proposito un clamoroso esempio. (Appla!l!r). lo stesso Kolb ha pa rlato di una «pressione» senza spe- ci6care. Ma anche questa pressione contro la lingua, il costume. le tradizioni locali non esiste. Sta di f atto che a tutt'oggi, dopo sei anni di regime fascista, si stampano ben quindici g iornali in lingua tedesca nella provincia di Bolzano. (Commen11). Giornali politici, economici, religiosi, letterari, scolastici. Poiché la nostra grande longanimità è stata male interpretata, dò l'ultimo avvertimerito: continuando la campagna antitaliana di oltre Brennero, il destino di tutte queste pubblicazioni in lingua straniera sarà segnato. Verranno soppresse. (ViviJJimi applmm) .
Gli individui di cui pa rlo non furono mandati al co nfino perch é tedeschi, ma perché anti fascis ti c ioè controri voluzionari. I document i della barbarie fascista . a ciò si riduco no. Nient'altro.
Per quanto concerne le « pressioni » sugli allogeni è. opportuno sapere e far sapere che ben trecentosettantasei sono ancora gli impiegati alloglotti nella città dì Bolzano e seicentoscssantaquattro nella provincia. Poiché tutto ciò non viene apprezzato, t utti questi elementi saranno posti prossimamente al bivio: o t rasferimento in altre provincie del 'Regno od. esonerati e sostituiti. (Viviuimi applatm).
Affermo con tranquilla coscienza che nessun atto di persecuzione è stato tompiuto contro gli alloglotti della provincia di Bolzano, anc}:le perché q uella popol!lZÌone, prevalentemente rurale, è calma, disciplinata, accetta il regime, non ascolta le vociferazioni d'oltre Brennero, e chiede soltanto di essere lasciata tranquilla.
H recente assolutamente spontan eo telegramma di cinquanta albergatori della provincia di Bolzano diretto ai giornali viennesi per smentire le menzog ne, è la prova di quanto affermo; cosl come i telegraq1mi da Bressanone, da Brunico, e il voto delle camicie ·nere allogene della legione altoates ina.
Gli elementi a llog lott i dell'Alto Adige non possono sentirsi estranei a ll'organismo italiano, p erché hanno parità d i diritti con tutti ·gli altri cittadini nella g rande organizzazione s indacale-corporativa d ello Stato. Dagli albergatOri ai commercianti, d agli a rtigiani ai contadini, rutti pa r· tec ipano alla vita delie grandi o rg anizzazioni nazionali.
Il regime f ascista è andato verso queste popolazioni con animo fraterno. Un fatto tipico lo dimostra. T mutilati ed invalidi di guerra dell'ex-ESercito austriaco sono membri dell:t nostra stessa organizza· zione nazionale· ed hanno pensioni d i g uerra uguali a quelle dei mutilati ed invalidi appartenenti all'Esercito italiano · Lo stesso trattamento di parità lo abbiamo applicato agli orfani di guerra ex-austriaci.
Non è CJUesto un atto profondament e cristiano? O cristianO-sociale d'oltre Brennero? (llarità). la barbarie fascista? O consiste nel f atto d i avere, secondo i principi de ll a nostra rivoluzione, soppresso anche ne lla p rovincia di Bolzano i consigli comunali , come è avvenuto nelle altre novantuna provincie del Reg no? O nel fatto di aver portato duecento bambini poveri di famiglie ted esche a fortificare la lo ro salute suUe sponde del Tirreno ?