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“Noi, compagne di combattimento…” I Gruppi di Difesa della Donna, 1943-1945 Torino, Teatro Carignano, sabato 14 novembre 2015 La cronaca del Convegno, a cura di Monica MINNOZZI Programma del Convegno

I Gruppi di Difesa della Donna, 1943-1945

La cronaca del Convegno

Nella prestigiosa cornice del Teatro Carignano di Torino si è svolto il Convegno promosso dall’ANPI Nazionale, nato da un’idea del Coordinamento Nazionale delle Donne dell’Associazione, dal titolo: “Noi, compagne di combattimento…” I Gruppi di Difesa della Donna, 1943-1945. La sala era gremita di donne e uomini provenienti da tutta Italia, oltre che da alcune scolaresche che ne hanno seguito i lavori con attenta partecipazione.

La giornata si collocava nell’ambito di un progetto più ampio, articolato in diverse iniziative di carattere nazionale. Tra queste, un grande impegno è stato dedicato a una ricerca di ricognizione archivistica sui Gruppi di Difesa della Donna, con l’obiettivo di colmare un grave vuoto storiografico, attraverso la creazione di un censimento della documentazione sull’organizzazione femminile che – fra il 1943 e il 1945 – svolse un’attività fondamentale per la Resistenza.

Il progetto è stato cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito degli stanziamenti previsti dal Bando 2015 per il 70° Anniversario della Resistenza e della guerra di Liberazione, essendo risul-

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tato al primo posto nella graduatoria stilata dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale.

Il Convegno del 14 novembre si proponeva quindi di offrire un quadro complessivo di presentazione del progetto di censimento nazionale dei documenti dei GDD e al contempo di inquadrare storicamente la vicenda delle donne, nel corso della Seconda guerra mondiale, anche attraverso la partecipazione a tale organizzazione femminile.

La Città di Torino, la Regione Piemonte ed il suo Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei princípi della Costituzione repubblicana hanno concesso il loro patrocinio. In apertura dei lavori sono intervenuti il Sindaco di Torino, Piero Fassino, poi il Presidente e il Vice Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e Nino Boeti. Prima di loro, il Presidente Nazionale dell’ANPI, Prof. Carlo Smuraglia, ha doverosamente preso la parola a nome dell’Associazione. La notte fra il 13 e il 14 novembre 2015, infatti, si consumò a Parigi una serie di attacchi terroristici, il più grave dei quali al teatro Bataclan, dove persero la vita oltre cento persone, in gran parte giovani. Quei fatti drammatici avevano lasciati tutti sgomenti e il cordoglio per le vittime è stato un filo rosso che ha inevitabilmente accompagnato ogni intervento della giornata.

Dopo i saluti istituzionali, la Vice Presidente Nazionale dell’ANPI, Marisa Ombra, forte della sua esperienza partigiana, ha dato inizio ai lavori con un’appassionata introduzione che ha delineato i tratti dei Gruppi di Difesa della Donna e le innovative rivendicazioni che essi portarono avanti, talmente all’avanguardia da essere attuali ancora ai giorni nostri. Tra queste vale la pena ricordare, ad esempio, la parità di salario per un lavoro uguale a quello degli uomini, la possibilità di accedere a qualsiasi impiego e quella di partecipare alla vita politica. Il ruolo ausiliario delle donne, peraltro da subito materialmente contestato dalle stesse componenti dei GDD, veniva affiancato da attività di propaganda, da trasporto di ordini, armi e munizioni, stampa clandestina, da sabotaggi, fino alla partecipazione diretta alla lotta armata.

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La sessione mattutina è stata presieduta da Maria Grazia Sestero, Vice Presidente dell’ANPI Provinciale di Torino, che ha coordinato gli interventi delle storiche Anna Bravo (Università di Torino) e Dianella Gagliani (Università di Bologna). Come consuetudine dell’Associazione, infatti, la memoria attiva non può certo prescindere dai fatti storici nei quali, anzi, affonda le proprie radici. Entrambe hanno sapientemente tracciato gli elementi di novità e di svolta per le donne dell’epoca che – per la prima volta – divennero cittadine attive in prima persona; non più come mogli o madri, nel solo ambito familiare. Le donne scoprirono una sfera pubblica in cui essere protagoniste, in maniera individuale e collettiva, oltreché parte attiva nella Resistenza a sostegno del movimento partigiano, ma anche promotrici di una serie di diritti, fino ad allora negati, finalizzati all’uguaglianza di genere.

A seguire, nella tarda mattinata, si è svolta la relazione delle storiche Barbara Berruti (ISTORETO) e Luciana Ziruolo (ISRAL), tra le curatrici dell’intera iniziativa, che hanno offerto alla giornata uno sguardo di carattere tecnico e scientifico sul progetto in corso, con una particolare attenzione a come questo potrà divenire un utile strumento da portare nelle scuole. Prima dell’intervallo, Vanna Lorenzoni ha introdotto la rappresentazione dello spettacolo Libere e resistenti, promosso dallo SPI-CGIL di Torino, che ha saputo trasportare indietro nel tempo anche attraverso la musica e i colori. Oltre ad aver avuto il merito di unire le generazioni, attraverso il sapiente utilizzo delle attrici di età diverse che si sono avvicendate sul palco del Carignano.

Nel pomeriggio i lavori sono stati presieduti da Monica Minnozzi che ha lasciato la parola a Vittoria Tola e Maria Maddalena Brunero. Entrambe, a diverso titolo, hanno illustrato quella che potremmo definire la conclusione del percorso dei Gruppi di Difesa della Donna, confluiti nell’Unione Donne Italiane (UDI) per proseguire il loro percorso nell’Italia repubblicana. Parallelamente, anche l’esperienza del Centro Italiano

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Femminile (CIF), nato nel 1944, costituisce l’eredità di quella concezione della militanza femminile sconosciuta prima dell’avvento della Resistenza.

Infine si è lasciato spazio a due interventi di carattere specifico. Il primo, a cura di Laura Orlandini, ha illustrato la mostra “Al Tabáchi - I GDD nella Resistenza ravennate 1944-1945”, realizzata dall’UDI di Ravenna ed esposta presso la sede della Camera del Lavoro di Torino, proprio nell’ambito del Convegno. Il secondo intervento è stato curato da Isabella Insolvibile, necessario a completare il quadro della partecipazione delle donne alla Resistenza italiana, comprendendo anche una imprescindibile prospettiva sul Meridione in tutte le sue peculiarità.

La giornata è stata conclusa dal Presidente Nazionale dell’ANPI, Carlo Smuraglia, il quale ha sottolineato l’importanza di aver condotto questa operazione di riconoscimento, pur tardivo, del ruolo di protagoniste delle donne, tanto nella Resistenza, quanto nella vita pubblica dei giorni nostri. Una battaglia che deve essere portata avanti non solo dalle donne, ma anche dagli uomini. E la partecipazione del Presidente a nome di tutta l’Associazione ne ha testimoniato la ferma intenzione.

Al termine della seduta pomeridiana del Convegno è stato proiettato in anteprima un estratto dal film-documentario “Nome di battaglia Lilia” del regista Daniele Segre. Il video comprendeva un brano di un’intervista a Marisa Ombra che, ancora con la stessa passione della giovane partigiana, ha testimoniato quanto la lotta di Liberazione possa fornire ancora oggi, alle nuove generazioni, gli strumenti fondamentali per un Paese più libero e democratico.

Monica Minnozzi Responsabile Coordinamento donne ANPI

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