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Presentazione della Collana

Dianora Poletti

Quando si inaugura una nuova collana editoriale si ritiene doveroso chiarirne le ragioni ed indicare le peculiarità che ne giustiicano la sua stessa esistenza.

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Anzitutto il titolo: «Studi in tema di Internet Ecosystem» è un’espressione che intende raccogliere contributi diretti ad indagare le numerose e sempre più complesse problematiche che le tecnologie e la pervasività dell’uso della rete pongono sotto il proilo non solo giuridico ma anche informatico, economico-aziendale, sociale.

La parola “ecosistema”, che rispecchia la deinizione più diffusa del mondo dell’Internet, vuole essere il ilo conduttore degli studi che la collana ospiterà, propensi ad allontanarsi dagli steccati dettati da inquadramenti propri dell’una o dell’altra disciplina, dell’uno o dell’altro settore scientiico, senza per ciò perdere la profondità di rilessione o il necessario rigore sistematico per affrontare al meglio le crescenti side.

D’altro canto, la regola è oggi così innervata nella tecnica da orientarne persino il design; la tecnologia è tutt’altro che astrazione tecnica o strumento neutrale ma condiziona sempre di più la realizzazione dell’effettività dei diritti, potendo agevolarne l’esercizio o, viceversa, contribuire alla spoliazione delle prerogative del titolare; la comunicazione, mentre viene sempre più liberata da intermediazioni, genera molteplici verità e anche post-truth che ne rendono sempre più dificile la corretta comprensione; l’economia è da tempo alle prese con innovazioni «ricombinanti» che hanno messo in crisi sue distinzioni basilari. Mai come in questo contesto il proilo della interdisciplinarietà – una interdisciplinarietà reale e non solo dichiarata – si rivela indispensabile per la comprensione di fenomeni che appaiono tra loro strettamente interrelati, incapaci di essere

Nodi virtuali, legami informali: Internet alla ricerca di regole indagati da un unico angolo di osservazione. I «nodi e legami» del titolo del convegno i cui atti costituiscono il volume inaugurale, al quale auspichiamo ne seguano numerosi altri, evocano proprio questi intrecci, che si comprendono appieno solo avendo contezza del framework tecnologico nel quale sono immersi.

La collana intende offrire ospitalità non solo ad esperti, i cui studi – apparsi ai più, al loro non lontano esordio, quasi fuori dal coro – hanno tracciato la strada e indicato il necessario piglio scientiico per accostarsi a queste tematiche, ma anche a giovani studiosi che intendano cimentarsi con spicchi di un mondo tanto intrigante quanto complicato come quello dell’Internet. La materia non fa certo difetto, solo a pensare all’immediato futuro, che ai tanti e profondi mutamenti intercorsi (alcuni dei quali già rapidamente archiviati e superati da nuovi scenari) sta aggiungendo quello che sarà forse il cambiamento più sconvolgente: il nostro rapporto con le cose e delle cose tra loro, in un orizzonte in cui la presenza umana, che in tanti contesti (a partire da quello lavorativo) il predominio della tecnica continua a restringere e che appare sempre più scomposta in fasci di informazioni, inirà forse per dovere essere cercata dietro le dominanti parole delle cose.

Per espresso volere non solo di chi scrive ma anche del condirettore della collana, le pubblicazioni della stessa sono in Open Access: una scelta, questa, fondata sul convincimento che l’accessibilità alla scienza non debba essere condizionata e che la sua divulgazione (la «disseminazione», come si è soliti oggi chiamarla) debba essere facilitata. Una scelta, incentivata dalla casa editrice della nostra Università, essa stessa iglia della ilosoia della rete, che eleva la conoscenza a bene comune, rendendo Internet strumento funzionale alla comunicazione informativa, mezzo di fruizione del sapere, supporto ma anche fattore di cambiamento di una ricerca scientiica che voglia essere realmente evoluta, congegno – se così si può dire – attraverso il quale attuare continui confronti e scambi di pensiero, sempre più necessari allo studioso di oggi e dell’oggi.

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