STORIA E POLITICA

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Storia e Politica. Annali della Fondazione Ugo La Malfa - xxxi, 2016

Andrea Panaccione

Sotto gli occhi dell’Occidente

Il centenario del 1917 può essere motivo di imbarazzo nella Russia attuale, e in particolare negli ambienti che la governano, per un duplice ordine di considerazioni. Prima di tutto perché ha costituito una grande e permanente lacerazione nella società di quello che era allora l’impero russo, in contrasto con i valori di unità e concordia nazionale sui quali soprattutto insiste l’attuale direzione politica del paese: il centenario potrebbe addirittura riproporre alcune preoccupanti considerazioni sulla storia russa e sul carattere nazionale russo, che l’attuale Presidente aveva espresso nella campagna elettorale per la sua ultima rielezione a proposito della «aspirazione […] alla lacerazione, alla rivoluzione, invece che a uno sviluppo coerente»1. Ma un secondo elemento, almeno inattuale nella congiuntura dei rapporti tra Russia ed Europa degli ultimi anni, è la forte appartenenza di tutto il processo rivoluzionario russo del 1917 alla storia europea, la conferma di una vocazione europea della Russia anche nei suoi momenti più traumatici e decisivi. La rottura di un ordine sociale e politico legata alla congiuntura della prima guerra mondiale, in un grande paese che era tra i protagonisti di quella guerra, ha fatto di ciò che è accaduto in Russia – per citare uno storico oggi non di moda – qualcosa che «ha avuto, in tutto il mondo moderno, ripercussioni più profonde e durevoli di qualsiasi altro avvenimento dei tempi moderni»2 ed è inevitabilmente qualcosa che rende il modo in cui tale avvenimento viene oggi ricordato in Russia solo un elemento, sia pure molto importante, del suo significato storico. È a questa dimensione internazionale, e in particolare europea, che intendo dedicare il mio intervento. La guerra Il rapporto tra la rivoluzione e la guerra è la prima conferma di quanto l’avvio del processo rivoluzionario russo che ha preso il nome di Febbraio, stesse dentro la storia dell’Eu1 Vladimir Putin, Rossija sosredotačivaetsja – vyzovy na kotorye my dolžny otvetit’ [La Russia si concentra – le sfide alle quali dobbiamo rispondere], “Izvestija”, 16 gennaio 2012. Anche nella conferenza stampa di fine 2016, Putin ha auspicato, con riferimento al 1917, una memoria tesa alla «riconciliazione» (primirenie) e al «riavvicinamento» (sbliženie), non alla «rottura» (razryv) e alla «alimentazione delle passioni» (nagnetanie strastej). Ma non è facile. 2 Edward H. Carr, La rivoluzione russa. Da Lenin a Stalin (1917-1929), Einaudi, Torino 1979, p. 218.


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