LA DIFESA NASCOSTA DEL PIEMONTE SABAUDO

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La ricerca è stata curata dalla Commissione scientifica formata da Micaela Viglino (coordinatore) e da Eugenio Garoglio, Piero Garoglio, Paolo Motta, Fabrizio Zannoni, con la collaborazione di Silvia Bertell i per la ricerca archivistica.

In copertina:

Dettaglio dei trinceramenti avanzati del Gran Lago.

In quarta di copertina:

La ridotta Chafaut intorno al 1745 (BRT, Manoscritti Militari 192).

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Centro Studi e Ri cerche storiche sulC4rdiitettura Militare del Pi enumte

La difesa nascosta del Piemonte sabaudo

I SISTE1\1I FORTIFICATI ALPINI (SECOLI XVI-XVIII)

QUADER NO 1. SETTORE DI EXILLES

a cura di Eugenio Caroglio e Fabrizio Zannoni

NUOVA STAMPA

Il CeSRAMP ringrazia sentitamente i direttori, i funzionari, il personale degli Enti che hanno prestato una preziosa collaborazione nelle varie fasi della ricerca; in particolare l'Archivio di Stato di Torino, fa Biblioteca Reale di Torino, Archives Départimentales dc l'lscre de Grenoble, Bibliothèques Municipales de Grcnoble , Archives Municipales de Briançon.

Ringrazia altresì gli studiosi Francesco Barrera, Giovanni Cerino Badone e Giorgio Ponzio per le notizie e i materia i i gentilmente forniti.

Si ringraziano, inoltre, il Consorzio forestale Alta Valle Susa e il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand per aver agevolato le operazioni di ricognizione.

ISBN 978-88-905722 - 0 -3

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Le illustrazioni dell'Archivio di Stato di Torino e della Biblioteca Reale di Torino non possono essere riprodotte e sono pubblicate su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Le fotografie sono di Eugenio Garoglio.

LA DIFESA NASCOSTA DEL PIEMONTE SABAUDO

I SISTEMI FORTIFICATI ALPINI (SECOLI XVI-XVIII)

Quaderno 1. Settore di Exilles

Indice

9 Una ricerca interdisciplinare per un patrimonio sconosciuto

Micaela Viglino Da vico

12 Il Piemonte e la competizione strategica in Europa

Gregorio Paolo Motta

18 Vantaggi e oneri del Piemonte nella politica delle alleanze

Piero Garoglio

31 Il sistema difensivo alpino nel settore di Ex illes

Eugenio Garoglio, Fabrizio Zannoni

33 Dall'archivio al terreno

35 Il forte e le difese alpine di Exilles 65

Sottosettore
Exilles
EED 1 trinceramenti
73 EED2 campo trincerato della Cravasse 75 EED3 campo trincerato delle Ruine 78 EED4 campo trincerato dell'Assictta 91 EED5 trinceramenti del Gran Lago 95 EED6 campo trincerato dell 'Argucil 101 EED7 trinceramenti del colle dei Morti 105 EE D8 trinceramenti del colle delle Vallette 11 O EES I ridotta di Malavia 113 EES2 ridotte di La Touche e La Combe 114 EES3 ridotta di Serre la Garde e trinceramenti di Bcssè 119 EES4 ridotte di Chafaut e Sellete 122 EES5 ridotta la Routte e trinceramenti del Galambra 123 EES6 ridotta du Pied 125 EES7 ridotta Beai Neuf 126 EES8 ridotta della Port etta 128 EES9 ridotta Rossa 130 EES 1O ridotta di Serre Rougiè 132 EES 11 ridotta Bclissa 133 EES 12 ridotta del Gran Vallone 144 EES 13 ridotta di colle Traversiero 145 EES 14 ridotta della Bellissa 146 EES 15 ridotta dei Quattro Denti 149 EES 16 ridotta du Piè Sibille 150 EES 17 ridotta della cappella Bianca 152 EES I 8 rid otte della Quiriera, Castagnasso e Maddalena
di
70
della Courbiere e Costa bella

Una ric erca inte rdisciplinare per un patrimonio sconosciuto

Il lavoro del Centro Studi e Ricerche storiche sull'Architettura Militare del Piemonte (CeSRAMP) , secondo i compiti istituzionali precisati dalla sua denominazione, ha condotto ricerche sin dalla sua costituzione attiva nel 1995, privilegiando negli stud i l'apporto collettivo di esperti nelle varie branchie specialistiche attenenti i manufatti per la guerra. Esperti in strutture difensive, in storia della tecnologia delle arn1i e della strategia militare, in indagini archeo logic he su ll e difese sotterranee, utilizzando le propr ie spec ifiche competenze, hanno quindi approfondito la conoscenza del patrimon io fortificato del Piemonte nel contesto europeo, articolando la ri cerca secondo un ampio spettro di tematiche alquanto differenziate.

Gli esiti degli studi sin q ui concl u s i su singo le fortezze spaziano ad esempio dal la conoscenza de ll e trasformazio ni nel lun go periodo di singole realtà che, come nel caso di Verrua Savoia 1 , ne identificano i vari momenti d i v ita att iva, d a castello med ievale a fortezza bastionata di rango europeo, o v iceversa ne i ll uminano una precisa fase costrnttiva: è di esempio il forte di Ex illes, manufatto emblematico per la sua complessa storia d i presidio co n teso, ai co n fin i tra le te rre de l ducato di Savoia e de l regno di Francia, del q u ale è stato privilegiato l'assetto dovuto a Ignazio Berto la nella prima metà de l secolo XVIIF. Altre volte, nello st udio d i assetti fortificati di va ri o genere, si è privilegiata una precisa sezione storica, o perchè connotata da vicende militari di particolare rilevanza come la battaglia di Cosseria de l 1796, dell' Assietta nel 174 7 o ancora - pur se in u n 'ott ica part icolare - quella di Torino nel 17063 , oppure perchè rifer ita a vice nde individuabili in un preciso lasso d i tempo, come il quadriennio nei p r imi anni sessanta del secolo XVIII, per le gallerie della regia bea le r a di Caluso4 L'analisi delle strutture difensive non può essere avu lsa da quella sui loro autori e quindi un altro complesso lavoro di r icerca, come sempre a più inani, ha inteso studiarne le figure. Si sono così ident ificati gli architetti e gli ingegneri militari attivi in Pi emonte dal XV I a l XVJTI secolo5, come progettisti, esecutori, di fensori delle fo1tificaz ioni, de li neando l e biografie di oltre trecento personaggi al se r viz io dei vari poteri politici che, nell'età moderna, hanno dominato sul te rr itor io piemontese 6 Già durante gli studi cui si è fi nora acce n nato 7 nel CeSRAMP ven iva però maturando, e quindi sempre più co nsol idandosi, un interesse di ricerca specifico per un sistema dife nsivo d ire tta m ente connesso alla peculiarità orografica del terri torio "ai pied i dei monti".

La posizione geografica de l P iemo n te, com'è noto, ne ha condizionato l'esistenza nei secoli, in specie in età mod e rn a nei frequenti periodi d i conflitto con il potente regno di Fra ncia, durante i quali la catena alpina poteva cost it uire, pe r le d iffico ltà d i att rave rsamento, una barriera contro la penetrazio ne d i eserc it i invasori. S ull e Alp i e ra quindi necessario fcm1are i nem ici, o q u a n to m eno ri ta rda rn e l 'avanzata, in modo che le fortezze in bassa va ll e potessero organ izzars i in difesa e ricevere i soccorsi . Le str u tt u re di p r im a l inea, att e a crea re in quota il necessario at tr i to alle fo rze attacca n ti, no n potevano essere che fortificazioni "leggere" faci lmente costrui bi li, loca li zza te sfrn ttando l'orografia delle montagne e fonna n do un siste m a d i po li di fensivi che tatticamente ne permettesse la v ice nd evo le co p e1iura

Realizzate con materiali pove r i e reper ib il i co n fac ili tà sul posto, tal i d ifese consistevano in terrapieni protetti

1 VJGUNO DAVJ CO M ICAELA (a cura di), La piaz=c!forte di Verrua, Omega Ed , Torino 200 I.

2 PETITTJ PAfRJZ JA (a cura di), 1/jrme di !gnccio Berto/a(/ 729- 1745), Omega Ed Torino 2003.

3 Cfr., r i spettivamente : AMOR EHJ G u100 (a cura di ), Cosseria I 796 Guerra. popolazione. terriwrio, Omega Ed , Torino 1996; AMORETTI Gumo, RoGGERO MARIO FF, l)ER l(O, Y IGL.JNO DAVICO MI CAELA, / trinceramen ti dell"Assietta. 1747-1997. A d11ece 11toci11qua111 'a1111i dalla hatlaglia, Omega Ed , Torino 1997; AMOR FTII Gumo E CARLA, la ba/taglia di Torino vissuta da Padre A11drea. I 706, Omega Ed., Torino 2006

4 J\CTIS CAPORA l, E Awo, AMOR ETTI Gumo, B ERT ELLI SILVIA, le gallerie di San Giorgio Ca,wvese de lla Regia Bea/era di Caluso (/760-/764), Omega Ed., To ri no 2005.

' V 1<;1INO DAVICO M ICAELA, CHIODI ELISABEHA, fRANCHl\/ 1CATERINA, PER1r,. AJ\ TONELLA, Architetti e i11geg11eri militari i11 Piemonte tra "500 e °700. Un repertorio bibliografico, Omega Ed., Torino 2008.

6 Si fa riferimento all'attuale regione Piemonte, affiancando nello stu dio alle terre del ducato di Savo i a (cui si rifà una prassi consue ta), quelle de i Monfe rrato o del ducato di Mi l ano sotto l'egida spagno l a. terre per secol i di diversa pertinenza po l itica, ma accomunate da co rp i di i ngegneri m i litari spesso ope ranti in campi avversi secondo le circostanze. con esiti confrontabi li però nel l a pra ti ca fort ifi ca tori a.

7 Cfr. AMORETTI. ROGGERO, VIGLINO D AV ICO, / tri 11cerame11/i de l/ "Assietta /747-/997, 199 7, ci t.; AMORETTI GL:IDO, PETJTTI PATRIZIA (a cura di ), Dal forte di Exilles alle Alpi. Storia e architet111ra del/e.fòrti.Jìcccioni di montagna, Omega Ed • Tori no 2003

,I 9

Una ricerca inlerdisriplìnare per 1111 p(lfrimonio sconosciuto

da palizzate o da fascinatc, in ridolle in tena o in materiali più robusti , in sbarramen ti costituiti da muretti di pietre sulle creste o nei pa ss aggi obbligati; talune strutture più complesse fruivano anche di ba racconi, localizzati in modo da poter servire più postazioni.

L'endemica carenza di risorse umane - oltre che finan z iari e - che affiiggeva l 'ese rcito saba udo traeva va ntagg i note v oli da questo tipo di fortificazioni campali, che non necessitavano di essere costantemente presidiate e messe in difesa, consentendo alle truppe di concentrarsi in zone protette dalle fo1iezze. s post andosi rapidamente in quota so lo in casi di e mergenza.

L'indubbio interesse per la conoscenza di tali strutture, poco note ma ancora esistenti in numero ragguardevole nel territorio pi e monte se, è rafforz ato dalla constatazione che esse rappresentano un aspetto della ricerca tra i più disattesi nell'ambito degli s tudi s ull'arc hitettura militare Es iston o infatti lavori di bu o n li vello basati su serie indagini archivistiche , polarizzati però spesso su opere singole non integrate nel proprio contesto storico o intese come semplici appendici in studi sulle maggiori fortezze e inoltre raramente verificate nel confronto tra il documento sc ritto o disegnato e quello materiale. Pressoché totale è poi la mancanza di studi che affrontano il problema s torico dj questo sistema difensivo ne l la s ua globalità, tanto che non s i conosce con certezza nemmeno quantitativamente l 'e ntità del fenomeno. ln base alle risultanze della prima fase di ric e rca presentate in questo volume, possiamo tuttavia affermare che il numero di siti interessati è da leggersi nell •ordine delle centinaia.

Sulla scorta di queste varie considerazioni , nell 'aprile 2008 il CeSRAMP decideva di concentrare la maggior parte delle proprie risorse di ricerca sul sistema fortificato in alta quota , secondo una visione territoriale del settore dell e Alpi occidentali esteso dalla va lle Orco alla valle Stura di Demonte La Commissione scientifica interdisciplinare appositamente creata 8 decideva quindi di applicare s u vasta scala nella nuova ricerca il metodo già sperimentato nel 1997 , con risultati positi vi, nell ' indagine sui trinceramenti dell 'Assietta: integrare la conoscenza storica assunta dai docum ent i d' a rchivio (manoscritti e cartografici) e da studi precedenti con l'indagine diretta sui reperti materiali . sui singoli luoghi e sulla loro rete connettiva, approdando ad un rilievo sistematico del sistema difensi vo analizzato.

Assunto che dallo scacchiere alpino possano essere enucleati alcuni ambiti va llivi nei quali (quasi sempre) una fo11ezza funge da polo di riferimento per tutte le dife se d e l territorio circostante, si sono identificati i seguenti settori, u\terionncnt e articolabili in so rtosettori.

Settore di Exille s: comprende tutta l'alta va lle a partire da Chiomonte, l 'antico passo di Susa. Il suo centro di gravità è il forte di Exilles.

Settore di Susa: comprende la bas sa valle, la conca di Susa, il colle e l 'altop iano del Moncenisio. Il s uo centro di gravità è la piazzaforte di Susa con il forte Brunetta-Santa Maria.

Settore di Fenestre lle: comprende la val Chjsone dal Bee Dauphin sino al colle del Sestriere. Ha come centro di gravità i forti di Fenestrelle.

Settore di Perosa: comprende la bassa val Chisone e la val Gennanasca. li s uo centro di gravità è il fo1ie di Perosa.

Settore di Mirnbouc: comprende l'alta val Pellice e la conca del Prà. Ha c ome centro dj gravità il forte del Mirabouc.

Settore Varaita-Maira: comprende le due valli omonime I centri di gravità s ono rispettivamente per la va l Varaita g l i abitati di Casteldelfino e Castello, per la va l Maira quello di Acceglio. Que s ti pae si. non avevano forte zz e pennanenti "alla moderna ", ma erano i punti nev ralgici dei vasti sistemi trincerati che 1i circondavano.

Settore Stura di Demonte: comprende l'intera valle omonima insi e me ai valloni laterali. Il su o centro di gravità è il forte di Demonte.

Primo di una collana dedicata ai singoli ambiti così identificati, presentiamo ora il que sto volume la ricerca ultimata per il settore di Exilles, s uddi v isa nei sottosettori di Exilles, Oulx, Bardonecchia e Cesana. Ciasc un s ubambito viene esaminato nella sua globalità, delineandone le vicende storiche che hanno originato o coinvo lto i singoli apparati difensi v i, esaminati quindi in sc hede singo le che, per l'intero setto re , risultano in numero di quarantadue9 •

Per l ' approfondimento dei temi qui appena accennati rimando ora al complesso lavoro di Eugenio Garoglio e

x Con il coord in amento di Micaela Vig lino, la Commissione è fom1ata da: S ilvia Bertelli. Eugenio Garogl io. Piero Garoglio. Paolo Motta. Fab ri z io Zannoni.

" li numero delle schede é inferiore a que llo delle SLrun urc esaminate in quanto m molti casi sono stati accoq>ati clemen ti prns simi. config urabi li in un ~istema unico.

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Fo to grafia anu ale di Fort Ligoni e r. Penns ylvania USA, cos crn it o dagli in g les i ne l 1758 e ri porta to a nu ova vica grazi e ad un sapiente restauro Fon Li go ni er ra ppresenta uno dei migliori ese mpi <.li recupe ro <.l i o pe re semi perman e nt i de l XVTII seco lo

Fabrizio Zannon.i che, con appassiona to impegno e lodevo l e costanza, mentre assumevano una sempre più approfondita conoscenza scientifica de l tema, da anni hanno impegnato più e più giornate nel percorrere s entieri e antichi percorsi in alta montagna , alla ricerca e quindi al rilievo delle test imonianze residue del s istema "antemurale" sabaudo Nel concludere queste brevi note di pre sentazione de s idero però completarle con un'o ss ervazione sugli obietti vi che intende pers eguire questa ricerca, di cui fonniarno la prima te stimonianza ca r tacea. Scopo evidente - oltre a quello di tipo scientifico - è anzitutto, sul la scorta di un piano di ricerca organico , il ricono scimento dei segni materiali delle strutture fortificate alpine, onde segnalarne la presenza a g l i Enti competenti (Regione , Soprintendenze ecc .) , con finalità di tute la e valorizzazione. Accanto al raggiungimento di tali obiettivi di id e ntificaz ion e e di segnalaz ione, la ricerca ha anche la potenzialità di inserirsi come s timolo nelle atti vità culturali locali , interessando un va s to bacino di utenza . Può infatti intere s sare i comuni di una dozzina di vallate, anche in ambiti montani defini t i ' ' marginali " per non e ss ere interessati a flu s si turist ici connes s i agli sport inv ernali. Comuni e associa z ioni loca l i per la promozion e de i Beni cu lturali , assuntane consapevolezza, potranno infatti utilizzare le fo r tificaz ioni d'alta quota - promovendone il recupero e la valorizzazion e - come e le mento portante di una nuova vita del proprio patrimonio paesagg istico , con sicure 1icadute po s iti v e su un turi s mo consapevo le e r ispettoso de i valori storici del territorio. la necessità di una conoscenza d iffus a in amb iti locali dei rest i dei manufatti militari in quota , onde evitarne la distruzione e prom uovern e la valorizzazione, può e s sere comprova ta da alcune situaz io n i embl e matiche. Durante i rilievi effettuati si sono potut i osservare , purtroppo, i casi di op e re danneggiate o distrutte a causa di molteplici interventi uma n i: piloni pe r telecomunicazion i e per luce elettrica, pilo ni per im pianti d i risalita, tracciamenti di strade , uso dei s iti come piste per moto fuoristrada , in s ediamen t i ab itativi o ricoveri pe r il bestiame. Non necessariamente tali interventi sono legat i ad intenzioni distrutti ve; nella maggior parte dei casi è p reva lsa l'incuria, la scelta più comoda ma soprattutto, riteniamo , la ma ncanza di co noscenze. Si può però citare, come caso positi vo, la ridotta ritrovata a Sestriere a poca di s tanz a dall ' abitato (ctr. scheda ECX9) , che sarà invece risi s temata nel suo assetto storico, sulla scorta di un progetto d i collaborazione t ra il Com un e e il CeSRAMP.

Una
1111
ricerca i11 terdiscip linare per
patrimon io sco11 osci11ro
li
Micaela Viglino P res ide nte Ce SRAMP

Il Piemonte e la competizione strategica in Europa

Scopo di questa nota è presentare alcune considerazioni sulla politica di ditèsa del Piemonte nel diciottesimo secolo.

A tal fine si esamineranno le relazioni esistenti tra la situazione strategica , la realiz zazione di fortificazioni sulle A lpi e la politica estera sabauda.

Anticipando le conclusioni , ci pare di poter affermare che fu, in primis, l ' abile uso de lla diplomazia a garantire al re di Sardegna la capacità di sopravvivere e di ingrandirsi.

Il Piemonte e la competizione strategica in Europa

Per comprendere il sistema della difesa del Piemonte occorre esaminare la competizione strateg ica in Europa e la s ituazione che storia e geografia assegnarono alle terre dei Savoia.

I secoli diciassette s imo e diciottesimo videro la rivalità tra gli stati e uropei diventare sempre più sofisticata, con un intreccio di trattative e uso della forza militare, s u scala planetaria 1. Riassumendo in maniera "eroica" e non esaustiva, i conflitti dell 'ep oca tra gli stati europei sancirono il primato di Francia cd Inghilterra. Spagna, Impero e Olanda ebbero parii importanti, ma con peso decre scente rispetto ai seco li precedenti2 • La lotta tra la corona ing lese e il re di Franc ia fu contin u a per tutto il seco lo XVIII e pochi furono g li anni di pace 3 Qu esta lunga serie di guerre coinvolse le principali potenze europee, si sovrappose ai contrasti tra g li Asburgo e i Borboni e alle controversie che queste Case avevano con altri stati 4 • G li eventi che scate narono le guerre franco-britanniche sono i più svariati : controversie s ulla pesca, questioni doganali , precedenze diplomatiche, problemi dinast ici , diritti di commercio con le colonie spagnole, attriti tra le rispettive colonie in nord America , regolazione del co ntrabbando 5 In realtà, i due contendenti si batterono per acquisire l'egemonia globalc6 Parieciparono alla contesa, a vario titolo , anche stati piccoli, ma interessanti dal punto di vista geostrategico, come la Baviera e il Piemonte. La lunga serie di conflitti tra Londra e Versailles si inserì quindi in un complesso di frizioni locali , questioni dinastiche e religiose , rivalità commerciali, e ndemiche in Europa Alcuni spregiudicati p/ayer come i duchi di Savoia ebbero così l'occasione di trasformare conflittualità locali in opporiunità da giocare su una sca la più grande. Per essere chiari , il desiderio sa baudo di espandersi verso la pianura padana e di rettificare il confine con la Francia si avverò perché Vittorio Amedeo 11 e Carlo Emanuele III parteciparono con successo all'agone diplomatico e mi li tare dell'epoca. Le caratteristiche de ll a competizione tra gli stati e uropei sono molteplici e una loro disanima va oltre lo scopo di questa nota. In v ia sintetica si può notare come la diplomazia e la guerra siano sempre state congiunte e non alternative nell'epoca barocca 7 Forza e negoziati non erano succedan e i, ma costituivano un quid unicum da utilizzare a fini politici Le conferenze di pace erano tenute spesso in pieno conflitto. fl successo di un assedio o di una battaglia campale erano un asso da calare sul tavolo dei negoziati 8 r cambi di alleanza erano visti come naturali , dal momento che gli aspetti ideologici e religiosi passavano relativamente in secondo piano9 Il con -

1 Sul l'interazione tra il formars i degl i stati moderni e la competizione st rategica in Europa cfr. GL ETE J AN, War and the state in ea rly modern Euroµe. Routledge, Londra 2002.

1 Sul ruo lo esercitato dal potere navale e dalle istituzioni poli tic he e finanLia ri e nel determinare il rango degli attori cfr PAOFJELD PETE R. Maritime supremacy & the opening o/the western mind. Murray. Londra 1999, pp 57 - 170 e anche PouSE:s!SKY .J osEF V Wor and socie/V i n Europe /6/ 8 -/648, Camb ridge Univcrsi ty Press, Camb ri dge 1979.

3 Tra il 1689 e il 18 15 Franc ia e Inghilterra s i scontrarono direttamente in a lmeno sei guerre dichiarate

• Si pensi a ll ' intreccio d i lotte su l fianco balcanico dell'Impero con gl i ungheres i ed il turco, che costrinse Vienna a combattere spesso su du e fronti

5 La cosiddetta "gue rra per l'o recchio d i Jenkis'' (1738-1749) tra Regno Unito e Spagna fu un tipico conflitto causato dai dir itti doganal i e non certo dall'orecchio mozzato al ca pitano Jenki s; cfr. HOWARTH DAVlD, British sea power. Robinson , Londra 2003. pp. 244-247.

6 È di utile le ll ura in merito , anche per un 'analisi economica della lotta franco-britannica : KENN EDY PAU L, The rise andfa/1 of british no va/ mastery, Penguin, Lond ra 2004, pp.70 -120.

7 Sui rapporti tra guerra e società civile in Europa cfr. TALLET FRANCK, War and soriety in ear~I' modem Europe /495-171 5. Rout lcdge, Lond ra 200 I. • Tra il 1713 ed il 1714 benché Francia cd Impero fossero tecnicamente in g uerra il ma resciallo di Villars negoziava con i vari e letto ri imperiali : cfr. PAOLETTI CIRO. 11 Principe Eugenio di Savoia, SME Uffic io Sto ri co, Roma 200 I , pp. 436-438.

• È ill uminante in merito notare che il ca rd in a le d i Richel ieu s i alleò con i protestanti nella guerra dei Trent'anni o che Luigi X IV usò il turchi contro l' Impero : cfr. W1LSON Pt:Tt:R H , The thirtvyears war, Belknap Pres s Camb ri dge Mass. 2009

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cetto di "annientamento", tipico delle guerre "totali" del XX seco lo, era praticamente assente nella lotta tra gli stati del XVIll secolo. Il nemico non era un avversario da distruggere ma un rivale (o un potenziale partner) dal quale ottenere concessioni economiche, politiche e territoriali 1° La guerra serviva dunque a regolare i rapporti internazionali ma era limitata negli obiettivi, per guanto duramente condotta. In questo quadro era compito dell'attività diplomatica e militare mettere a frutto i vantaggi fomiti dalle situazioni geopolitiche.

La geopolitica del Piemonte

L'osservazione di una mappa dell'Italia nei secoli diciassettesimo e diciottesimo mostra che i territori sabaudi erano a cavaliere delle Alpi, sulla via dalla Francia alla pianura padana. In altri termini, il Piemonte era uno stato cuscinetto tra Francia e ducato di Milano e ciò consentiva al duca di Savoia di trattare alleanze con la Francia oppure con l'Impero, che era succeduto alla Spagna dal 1713 nel possesso della Lombardia.

Per entrare in Italia si dove va fare i conti con il Savoia che poteva, in ce,to senso ed entro certi limiti, "contrattare" con la Francia il prezzo del pedaggio per le avventure galliche nella penisola italiana.

D'altra parte l'Impero pativa lo svantaggio di un confine con il Piemonte a poche decine di miglia dall'importante centro di Milano. Se Torino si fosse alleata con Versailles, come avvenne nella guerra di success ione della Polonia (I 733-1738) 11 , i "gigli" avrebbero potuto raggiungere più facilmente Milano per poi puntare direttamente su Vienna 12 L'Impero era quindi interessato ad un'alleanza con Torino al fine di creare un ostacolo ad un attacco francese nel nord ftalia. fnoltre , i piemontesi potevano offrire a Vienna anche la possibilità di posizionare le truppe imperiali sulle Alpi, a rido sso della Francia, per effettuare addirittura offensive nel Delfinato o anche in Proven za.

Il duca di Savoia poteva dunque godere, in teoria, del vantaggio della cosiddetta posizione centrale 13 Questa possibilità era tuttavia controbilanciata da fattori negativi che ne ostacolarono il completo utilizzo soprattutto nel XVH secolo 14

La forte inferiorità militare dello stato sabaudo nei confronti della Francia rendeva difficile per i politici di Torino incamerare tutte le opportunità fornite dalla posizione geografica. 11 duca di Savoia non poteva opporsi da solo, con speranza di successo, alle armate del re di Francia Ad esempio nel 1629 il maresciallo de Créquy forzò con facilità il passo di Susa 15 per soccorrere la cittadella di Casale, assediata dagli Spagnoli. Non era solo l'as immetria di forze a limitare l'azione sabauda verso Versailles. Negli anni immediatamente antecedenti la guerra della Le ga di Augusta ( 1688-1697), la Francia era una potenza "italiana" dal momento che il Delfinato si estendeva fino a Susa e le fortezze di Casale e Pinerolo erano entrambe in mano francese. [I duca di Savoia no n poteva godere completamente del vantaggio della posizione centrale perché il re di Francia aveva già un piede in Italia. Versailles condizionava anche indirettamente la dirigenza piemontese grazie ad una politica matrimoniale: i Savoia sposarono quasi sempre principesse della casa reale francese. Infine il Piemonte attraversò il periodo di instabilità causato dalla guerra civile tra "madamis ti" e" principisti" (1637 -1 642) cd ebbe incertezze politiche legate alle reggenze delle cosiddette "madame real i". La possibilità di finire come una "marca" di confine francese o come un vassallo supino agli interessi di Versailles fu, in quegli anni, molto v icina a avverarsi.

La situazione geostrategica migliorò quando Vittorio Amedeo II riuscì ad ottenere un confine più "scientifico" sulle Alpi 16, grazie ai trattati che conclusero la guerra della Lega di Augusta e alla partecipazione vittoriosa al conflitto di successione spagnolo (1702 - 1713). Solo nel XVlll secolo il re di Sardegna poté quindi sfruttare al meg li o la condizione di essere il "po1tinaio" delle Alpi.

TI Piemonte aveva tuttavia anche altre criticità strategiche che non erano state cancellate dai vantaggi ottenuti

10 Su l conceno di gue rra lim itata cfr. LURAGIII RAIMONOO, le opere di Raim ondo Mo111ecuccofi. SME Ufficio Storico. Roma 1988, pp. 95-104

11 Sulla gue1n d i successione di Polonia cfr B o rn1 GIANCA RLO I LARI VIRGLIO. PAO LETTI CIRO, La coro na di Lombardia. Nuove R i cerche , Ancona 1997. pp.11 -42.

12 Questa stra teg i a aggressiva venne più volte tentata dai francesi: cfr. Ll'IN JOHN A., A ques1.for gloty: theformation ofstraleJ,'Y 1111der louis Xl V 166 11715 in B ERNSTEN A LV IN, M URRAY WILLIAMSO\J. K NOX MCGREGOR, (a cura d i), The mak ing o/stra tegy Cambri dge Uni v ersity Prcss, Cambridge 2009, pp.1 78-2 04.

13 Per una lucida esposizione del concetto di posizione centra le cfr. C HAN DLER D AVID, Waterloo, BUR, Mi lano 2000 pp 68-69.

' 'So vrani avventurosi" come Carlo E manuele I riusc irono comunque a g i ostrare tra Francia e Spagna durante le guerre del Mon ferrato ne i primi decenni de l Se ice nto.

15 Cfr. THION STEPHANE, Fre11ch army of th e 1hirz1· years ·\l'ar, LRT Edition, Singapore 2008, p. 139.

16Sull'opera di Vittorio Amedeo li è se mpre attuale il l avoro d i SYM<.:Ox GEcwrn1:.Y. Vìttori o Amedeo li. L'assolutismo saba udo 1675-1730, Ei n audi. Torino 19 85

li Piemonte e la competizion e strategica in Europa l3

li Piemonte e la competi:ione strategica in Europa

nel I 713: una guerra con la Francia sarebbe stata combattuta prevalentemente sul territorio sabaudo, con le ovvie conseguenze di distruzioni, sacchegg i e perdita di entrate fiscali 17• rn altri termini, il duca di Savoia doveva ipotizzare che il re di Francia avrebbe occupato le indifendibili Savoia e contea di Nizza e, forzate le Alpi, avrebbe investito le principali fo1tezze in territorio piemontese. Ne sarebbe derivata una situazione politica, militare e finanziaria di difficile gestione.

Un altro problema per gli strateghi di Torino era costituito dalla repubblica di Genova con la quale il Piemonte condivideva un lungo tratto di confine.

Il re Cristianissimo avrebbe potuto sba rcare truppe in Liguria per risalire in direzione del Monferrato e del sud del Piemonte, aggirando le difese sulle Alpi. li confine con Genova era un punto debole nelle difese del re di Sardegna se Genova, volens nolens, avesse concesso il passo ai gigli di Francia 18•

La geopolitica dettava anche le linee di espansione territoriale. L'ingrandimento agognato dai Savoia aveva spiegazioni nelle quali coesistevano ambizioni di gloria dinastica e razionali inten z ioni di creare uno stato più potente.

Tuttavia la geografia e la politica erano tiranne. Il Savoia non poteva accrescere i suoi stati a spese della Francia e i Cantoni svizzeri erano un osso troppo duro da rodere 19 Così pure i tentativi diretti contro la repubblica di Genova erano resi complicati dalle alleanze e dai rapporti di clientela che la Superba aveva con la Francia o con la Spagna.

L'unica direzione possibile per guadagni territoriali era dunque la pianura padana; ma la "spinta verso oriente" entrava purtroppo in conflitto con gli interessi del potenzia le amico imperiale.

Diplomazia e fortezze

II governanti di Torino avevano quindi in mano delle carte, rischiose e incerte, ma utili da mettere s ul tavolo delle contese europee. Tuttavia, per trasfonnare una potenzialità in una realtà, era necessario superare il problema derivante dalla ridotta massa militare e finanziaria. li Piemonte era una piccola potenza di secondo ordine2°in un 'epoca nella quale la "massa critica" degli stati era determinante per la loro impo1tanza politica. Ne conseguiva che era impossibile mantenere un esercito di grandi dimensioni, comparabile con quello dei possibili rivali L'armata piemontese era in netta inferiorità numerica né era dotata di alcuna superiorità strategica, tecnologica, organizzativa, tattica che potesse ovviare a questa differenza. Si faccia il confronto con la Francia: l 'ese rcito sabaudo attorno agli anni quaranta del XVIIl seco lo poteva contare su circa 40.000 uomini mentre le forze del re di Francia destinate all'ltalia potevano avere una consistenza più che doppia.

11 re di Sardegna avrebbe acquistato in importanza solo con un 'accorta e intelligente politica estera che gli permettesse di guadagnare alleati potenti. Gli obiettivi della sicurezza e dell'espansione potevano quindi essere raggiunti unicamente tentando di inserirsi nella grande politica europea. Il ministero degli esteri fu quindi il primo e decisivo strumento per la s icure zza nazionale e per la realizzazione degli ingrandimenti nella pianura padana. La diplomazia sabauda fu iperattiva nella ric erca di alleanze utilizzando tutti i me zzi possibili come politiche matrimoniali, concessioni doganali e corruzione2 1 •

Il gioco sabaudo era basato sullo sfmttare le rivalità tra Francia e Impero, proponendosi come alleato chiave per una possibile guerra in Italia. La "dopp iez za" sabauda era una necessità Bisognava trattare con entrambi per ottenere il massimo. Non vi era spazio per considerazioni ideologiche: l'alleato andava scelto in bas e alle offerte fatte e alla valutazione della probabilità che mantenesse le promesse. Solo mettendo in "concorrenza" Versailles e Vienna si potevano realizzare g li obiettivi desiderati.

L'attività diplomatica, utile in pace, diventava assolutamente necessaria in guerra. Gli alleati avevano logiche ed interessi che, con l'evolversi del conflitto, potevano non collimare con quelli del Savoia. Era quindi obbligatorio mantenere aperte, in tempo di guerra, trattative segrete con il nemico e adoperare queste trattative come amrn per "spremere" l'alleato. Così Vittorio Amedeo II entrò nel 1702 nella guerra di successione di Spagna

17 Sia la guerra di successione d i Spagna c he quel la d"Austria videro il territorio de l Piemonte pesantemente co involto da l le op,crazion i belliche.

18 Su l ruolo della repubbl ica di Genova cfr. B ENVE'<UTI G 1r-.o. Le Repubbliche mari11are, Newton Compton. Roma 1989, pp. 281-292

•• Il fallito attacco di Carl o Emanu e le I a Ginevra nel 1602 aveva dimostrato che era addiriitu ra impossibile riprendere i territori che erano stat i sotto la sovranità sabauda.

10 S ul problema della massa crit ica e della rivoluzione militare cfr. MOITA GREGORIO PAOLO, Marte liberato. Rivoluzione militare e rivo/11zio11e i11d11srriale. Utet Libreria. Torino 1998, pp. 7-12.

11 Cfr. STORRS Cl 1R tSTOPHER, Savoyard diplomac:v i11 1he e iglu een th ce11 r111 :v (1684 -1 798), in FRIGO DAN IELA (a cura di), Politics and dip/omacy in early modem lta(v. Cambridge Univcrsity Press. Cambridge 2000.

14

(1702-1713) con i francesi, mantenendo però sempre socch iusa la porta con l'Impero. Ne l 1704 il duca di Savoia cambiò saggiamente partito alleandosi con l ' Imp ero che g li aveva fatto migliori offerte 22 TI capo lavoro fu realizzato nel 1745, durante la guerra di success ione d'Austria ( 1740-1748), quando il conte Ferrero d'Ormea prima e poi il conte Bogino (ministri del re di Sardegna) salvarono una g uerra praticamente persa , attirando in un ' elegante trappola il collega rivale francese d'Argenson. I piemontesi erano in condizioni disperate: la fortezza di Alessandria stava per cadere, l'armata era dispersa ed i soccorsi imperiali latitavano. I politici di Torino intavolarono trattative con i francesi, a Ginevra. Si firmò un protocollo di intesa con l'inviato francese che prevedeva, come condizione preliminare, di tog li ere l' assedio ad Alessandria, nonché altre clausole molto favorevoli. La proclamazione dell'armistizio fu dilazionata fino a quando il maresciallo di Mallebois si ritirò da Alessandria, consentendo all'armata sarda di riorganizzarsi. Ne l frattempo l'alleato imperiale venne discretamente informato delle trattative e , terrorizzato dal possibile cambio di fronte, promise e mandò effettivamente truppe nuove. A questo punto Carlo Emanue le llI ruppe il negoziato , riprese le ostilità e , con l'esercito in posizione migliore , riguadagnò l'iniziativa 23 Per la salvezza del regno di Sardegna contò di più l'abilità diplomatica che la fortezza di Alessandria. Un'accorta politica estera era anche essenziale per l'espansione orientata verso le terre dell'Impero. Nel caso di un'intesa con Vienna era infatti necessario trovare un secondo alleato, che avesse la forza di premere sull ' Impero, per far dare al Savoia i compensi negoziati al momento della firma del trattato di alleanza.

TI candidato era l'Inghilterra, il nemico per eccellenza della Francia. L'alleanza con il Regno Unito fu per tutto il XVJII secolo una costante della politica estera sabauda24 .Ci si può domandare che legame ci fosse tra uno stato dalle origini alpine, privo di una marina efficiente e di porti adatti ad ospitare una grande flotta, e la superpotenza navale. Per rispondere a questo quesito bisogna riferirsi alle caratteristiche del british way in wmfare e, di nuovo, alla geopolitica del Picmonte 25

La grande strategia inglese si basava sullo strumento navale per "moltiplicare" le forze dell'esercito che, tradizionalmente, era impegnato contro le armate di Versailles nelle Fiandre26 • La squadra navale inglese aveva la facoltà di appoggiare operazioni anfib ie, di trasportare truppe , di effettuare sbarchi in aree sensibili , di bloccare i convogli nemici, grazie al sea power. li re di Francia era costretto quindi a disperdere forze per contrastare queste minacce che potevano materializzarsi in vari punti della costa.

I britannici allentavano così la pressione gallica nelle Fiandre e sul Reno, creando diversivi nelle Alpi e nella Provenza Jn tal modo si riduceva la superiorità quantitativa delle armate del re di Francia che era costretto a distaccare reggimenti dalle Fiandre e dal Reno per parare "colpi bassi" nel sud. Jn altre parole, Londra avrebbe avuto vantaggi strategici indiretti da un conflitto sulle Alpi. L' apertura di differenti teatri di operazioni era resa possibile anche dalle floride finanze di Albione che sostenevano il costo dello "scettro di Nettuno"27 e avevano la forza di "comperare" alleati.

11 controllo dei mari britannico s i era accresciuto con la guerra di successione di Spagna che aveva fatto tramontare le il1usioni francesi di contrastare la Royal Navy con una grande e decisiva battaglia 28 Gli inglesi con le loro basi a Gibilterra e Maiorca erano di fatto una potenza mediterranea. Dalla guerra di successione di Spagna in poi, la Royal Navy, all'inizio delle ostilità con la Francia, guadagnava in forze il Mediterraneo, int erponendosi tra le squadre n avali francesi di Brest e Tolone. La Royal Navy raggiungeva così la superiorità su ciascuna singola parte della flotta gallica 29 • I britannici erano anche in grado, grazie alle migliori qualità marinaresche , di bloccare le squadre nemiche nei porti. L ' intero fronte sud della Francia era quindi minacciato da

n 11 duca di Savoia non a ve va tagli at o i rapporti con l' Inghi lterra e così, graz ie (nel bene e nel ma le) all'ambasci atore ingl e se Hill. ne l seuembre d e l 17 03 , roves c iò le a llea n ze : cfr. Mc KAv DEREK Eugen io d i Savoia. SEI. Tori no 1989. pp. 86 -88.

23 Su l pun to cfr ANDE RSON MATTHEW S The wa r o ft he 1111stria11 s11cc ess ion I 740-1 748 Longman , Londra 1999. pp. 158- 162

24 11 ri feri men to mi g liore sull'argomen to è: G E'ITA ENRICO Principi e regole in l emazionali tra .forza e co s lum e le re laz i oni a 11g lo -saba11 de ne lla prima m e tà del se/lece1110 Jovene , Napoli 200 4

25 Sulle ra di c i de ll a s tra teg ia i ngle se c fr. MALTBY WJLLIAM S The orig ins o.fa g lobal strat egr: Eng land fro m 1558 IO I 7 I 3 in BERJ\'STEIN , Kl\'OX M URRAY, 2009 , 171e11wk i11g ofStategy cit pp. 151 - 177.

26 In parti col are c fr. BLACK J lòREM Y, Briwin a s a m i lita ry po wer, UCL Press Londra 1999

27 Si trattava di un u so potenz iale e an cora li mi ta to de l po tere nava le perché in epoca e o li ca i mov imenti de lle navi erano condi zionat i pesan temen te da i fatto ri meteorolo g ici. inoltre la flotta fra ncese non era una s illing duck.

28 Cfr RODGE K NJC HOLAS A.M Th e Command <~{//, e o cean A naval his t ory ofBrilain, 1649- 18 15. W W. l lorton &Company, New York 2 004, pp . I 64180.

19 TI te sto che es pl ici ta qu es ta do ttrina è: MAIIAN AL fR ED TII AYF. R, /, 'influ en za d el potere mar i/li m o s ulla stor ia 1660-1783 Ufficio Storico Marina Mi l itare. Roma 1994.

Il Piemonte e la comp etizione strategica in Europa 7.5

'

sbarchi e operazioni combinate se fosse stata imbottigliata la squadra di Tolone 30

11 Piemonte era per Londra un candidato idea le per realizzare i suoi obiettivi strategici. Gli inglesi evitavano di dover mandare propri soldati a combattere in zone lontane da i loro centri logistici sovvenzionando il Savoia e proteggendolo , indirettamente, con la flotta nel Mediterraneo.

Rovesciando la vis uale, per Torino l 'a lle an za con l ' Inghilterra era un ottimo affare . Si ottenevano risorse per a rruolare buoni reggimenti svizzeri o alemanni e si aveva per lo meno la s peranza che la Royal Navy riusci sse ad impedire moviment i di tmppe francesi in Liguria 31 • Inoltre la corte di san Giacomo si guardavano bene dall' interferire nei problemi interni piemont es i dal momento che Vittorio Amedeo TI aveva risolto le controversie con i s uoi sudditi valdesi in termini negoziali. Si era così eliminata una possibile fonte di attrito con la potenza protestante.

I buo n i rapporti con Londra consentivano anche al Savoia di avere un potente protettore con l 'Impero, anch'esso sovvenzionato dalle casse ing lesi. 1 br itannici potevano , tenendo il cordone della borsa, premere su Vienna perché concedesse al Piemonte dei ten-itori nella pianura padana. La corte di san Giacomo e ffe ttivamente esercitò pesantemente la parte dì protettore del re di Sardegna. Nelle trattative che precedettero il trattato di Worn1 s ( 1743), il mini s tro lord Carteret fece capire, claris verbis, a Vienna che cons iderava 1'alleanza con Carlo Emanuele rn più impo11ante di quella con la "regina d ' Ungheria" Maria Teresa32 • Venendo infine agli aspetti più strettamente militari della difesa del Pi e monte , la disperante iofeiiorità numc1ica e qualitativa dell 'ese rcito s abaudo , come più volle sottolineato, rendeva impensabile affrontare le annate galliche senza la presenza di un forte contingente al leato.

fl prob l ema era il tempo necessario per l 'anivo dei soccorsi, anche assumendo che gli imperiali non dovesse ro più aprirsi la strada, combattendo nella p ianura padana, come fece il principe Eugenio nel 1706. E il tempo era una risorsa scarsa per gli strateg h i di Torino Non s i poteva cedere spazio in cambio di tempo , con una ritirata ben condotta, dal momento che poc he decin e di miglia separavano i c e ntri nevralgici piemontes i dai passi alpini. Se l 'ese rcito francese avesse superato rapidamente le difese a lpine a v rebbe forse potuto portare il parco di artiglieria d'assed io ed in ves tire nella stessa campagna qualche piazzaforte di primo rango. lnoltrc la pres enza del nemico sul territor io piemontese s arebbe s tata una grande iattura finanziaria perché i frances i avrebbero imposto cont ribuz ioni e taglie , impadronendo s i dell e entrate fisca l i sabaude.

Occorre va imporre un "a ttrito" sulle Alpi che fennasse o rallentasse il rullo compressore francese.

La soluz ione più immediata sarebbe stata quella di co s truire grandi fort ezze che bloccassero ogni passo. Ma pecunia nerbus belli e il re di Sardegna non aveva risorse finan z iarie sufficienti per "armare " di pietra e cannoni tutte le vie di possibile attacco.

Ne era possibile disperdere le scarse forze da co m battimento dei reggimenti nazionali e stranieri per guarnire numero se piaz ze forti. 11 reclutamento de lla mili z ia non poteva offrire molti so ldati anche perch é arruolando un gran numero di uomini si sarebbero danneggiate le attività economiche .

Era giocoforza, per "tappare i buch i" di un confine a lpino "poroso", ricco di valichi transitabili , ricorrere anche a fortificazioni , a prima vista meno appariscenti, ma che avrebbero potuto, se ben gestite, co s tituire un ostacolo duro e costo s o anche per g li eserc iti di Versaille s .

Si trattava di sfrutta r e l'orografia delle zone alp ine per creare opere realizzate con materiali poveri e facilmente reperibili in loco ma integrate, in una q ualche misura, con le fortezze della prima e seconda linea difensiva. Que s te difese erano costituite da muri a secco, da terrapieni protetti da pa lizzate , da ridotte in tena, da tr incee e da semplici "abbattute" di tronch i

Per rendere queste costru z ioni efficienti era nece ssa rio erigerle in modo che tatticamente si copr issero a vicenda, cosa che impl icava una sce lta accurata de lle posizioni. Si dove v ano a nche real izzare strutture come strade e baraccon i che pennettessero di raggiungere e guarn ire le difese e fungere da pern i di ma novra o punti logistici per le truppe sabaude.

Queste fortificaz ioni no n richiedevano d i essere sempre munite d i uomini e di essere attivate per dod ici mesi

0 To lo ne (con la sua squadra) era una de lle " id ee fisse'" degli ammiragli in gles i: s i pens i all ' assedio de l 1707, a ll'occupaz ione e blocco duran te le guerre napo leon iche e a l bombardamento ne ll a seconda g11e1Ta mondiale

" L'ammirag lio Th o mas Mathews , do po la "confusa .. battagl ia di Tolone ( 1744) fu so ttopos to a eone marziale pe r non aver in gaggia to con tulle le fo rze d is poni bili le na vi francesi finite so rt ovenlo. A s ua difesa sos te nne ch e no.11 voleva consentire il transito de i convog li degl i eserci ti bo rbonici. distog liendo vascell i dal blocco de lla cos ta ligure ; dr. TRACY NtCHOLAS, Naval wmfare i11 the age ofsail. 17,e e vo/11ti0/I (!{fìghting /act ic-, 1650 - 18 / 5. Welltlcct Press . Edi so n 1990, p p. &3 -90.

32C fr /\1\'D FRSON The 11 •m-e o.frhe ,1ll1ria11 success ion. 1740-/ 748. 1999, cit., pp 122- 127.

/6 Il
Pierno11te e la compelizio11e strategica in Eumpa

Plenipotenziari riuni1i attorno al principe Eugenio. destra. e al duca di Vi Ila rs. sinistra. al congresso di pace di Borden il 7 settembre 1714 (per gemile co ncess i one di Giovanni Cerino 13adone).

l 'anno; potevano essere predisposte e guarnite inviando, al momento del bisogno, i reggimenti disponibili. La funzione strategica fondamentale di queste costruzioni era quella di "ral lentare" l'avanzala nemica: non erano studiate per essere imprendibili ma per offrire una resistenza che poteva variare da alcune ore a pochi g1orn1.

li passaggio del nemico attraverso le strettoie delle valli sarebbe stato reso lento e difficoltoso. La guerra del XVIIT secolo era basata sugli assedi e, per investi re una piazza come Cuneo o Torino. era necessario il "treno d'a ssed io '', composto da migliaia di cavalli destinati a portare cannoni pesanti e i mortai senza i quali non si potevano aprire le brecce nelle fortezze33

Di conseguenza si sarebbe ottenuto un vantaggio non da poco se i francesi avessero dovuto penare per muovere sulle Alpi le aiiiglierie pesanti e il sistema logistico.

Se invece il nemico avesse scelto di scendere in Ttalia con un esercito munito di so li cannoni campali, le fo1iificazioni "leggere" lo avrebbe potuto ostacolare almeno fino alrarrivo del grosso dei contingenti imperiali alleati.

A questa dottrina di impiego delle fortificazioni e dei trinceramenti a lpini occorreva tuttavia aggiungere una lunga successione di se in quanto tali opere avrebbero funzionato se la loro localizzazione fosse stata buo na, se fossero state mantenute in eflìcienza, se fossero state guarnite con un numero sufficiente di uomini , se gli ufficiali avessero avuto mentalità tattica elastica. se r intelligence avesse identificato le direttrici d'attacco, se gli attaccanti non avessero goduto di una superiorità schiacciante, se il nemico non avesse costruito strade di movimentazione per le a1tiglieric e se soprattutto s i fossero create unità specificamente atte alla gueITa di montagna ...

Non sempre la sequenza dei se prese il verso giusto, tuttavia il ri s ultato , ancor oggi visibile, fu che nel corso del XVITI secolo si realizzò nell 'a rco alpino una moltitudine di trincee, tem1pieni, muretti , campi fortificat i e ridotte collegate da strade militari che, in mo lti casi, come ad Exilles, costituirono un vero s istema integrato con le fortificaz ioni maggiori.

In conclusione, le fortezze e le opere leggere di montagna erano l'elemento cardine del sistema difensivo piemontese 34 nel quale però era la diplomazia a giocare il ruolo predominante .

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34
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Thomas Dunne Books. New York 2007. pp. 170-209.
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HRISTOPHER Tltefortre;ses in the 11g<' of Va11b1111 11ml Frederick the Greci/ 1660-1 789, Routledge & Kegan. Lond ra 1985. p.48.

Vantaggi e oneri d e l Pie monte nella politic a d e lle alle an ze

Un momento impo1tante, nel quale l'attività diplomatica sabauda seppe raccogliere i frutti dei successi militari, è rappresentato dagli accordi di pace di Utrecht. Questa carta del 1713, siglata dal re di Francia e dal duca di Savoia, cambiò profondamente il quadro dei rapporti internazionali. Il Piemonte onennc alcuni risultati positivi. La politica delle alleanze aveva retto alla prova, non os tante fosse stata gestita da un piccolo paese nei confronti delle grandi potenze europee. Si consolidò per quasi un secolo come strumento importante per ottenere vantaggi in politica estera.

Lo stato divenne meno piccolo: fu premiato con incrementi territoriali dai quali derivò un cospicuo incremento di risorse ' . In oltre la dinastia sabauda ottenne la dignità di un titolo regio.

La frontiera con la Franc ia divenne , se non più s icu ra, a lmeno più gestib ile in caso d'invasione.

I tre elementi si collocano su ordini gerarchici diversi.

Il primo fu il più importante, e da esso derivarono gli altri due. Lo stato sabaudo era riuscito, tra il 1690 ed il 1713, a gestire in modo efficace i rapporti internazionali, ottenendo come risultalo la pos s ibilità di muoversi come entità autonoma nell'area meridionale dell'Europa. Da oltre mezzo secolo il paese era legato alla Francia, formalmente da rapporti di amicizia, resi ancor più solidi da forti vincoli di sangue tra le due case regnanti che si concretizzarono con i legami matrimoniali. In realtà i sovrani sabaudi dell'epoca avevano dovuto contenere continuamente le ingerenze francesi. Sottrattosi al vincolo, il Piemonte giocherà, per rutto il '700, sui contrasti tra la Franc ia e l' Impero, co n l'appoggio di un grande paese di cui cercherà sempre l'amicizia: l' Inghilterra. Vista da altra angolatura, questa sarà in sintesi la collocazione del Piemonte nel '700: "lo sperato ruolo di tertius gaude11s del Reg110 Unito, ben si co11ciliava con / 'i 11t e 11to sabaudo di cogliere prontame11te le migliori occasioni, giocando al rial=o.

1•ita le di difendersi sempre meglio da/1 'im•adente 1•ici110 francese. acquisendo in Italia 11a11taggi territoriali a spese "2 Riguardo agli incrementi territoriali e di status, è significativo il commento di Montesquieu su l consolidamento e l'ascesa dello stato sabau do a metà del secolo: "La nostra ultima guerra in Italia ha messo il Re di Sardegna in condi::ione di mantenere pili che mai la sua potenza militare. Era la guerra del 1733. Quella del i 74 i ha reso una cosa da poco la precedente sciocchezza. Ancora 1111 colpo di collare e 11oi lo renderemo padrone dell 'lralia. e sarà un nosh·o pari "3 •

Il terzo vantaggio che ebbe il Piemonte nel 1713, fu la poss ibilit à di di fendere la frontiera occidentale con maggior efficacia, grazie all'acquisizione delle valli Yaraita, Chisone e dell'alta valle di Susa, poste s ul versante italiano delle Alpi. li possesso di questi territori montuosi, era in grado di rallentare l'immediatena degli attacchi francesi che, in precedenza, potevano esser portati direttamente sul territorio di Saluzzo, sulla pianura di Pinerolo e davanti a Susa: da questi luoghi era possibile minacciare Cuneo e Torino. Iniziare un confronto con l'esercito del re di Francia che muoveva da Briançon o da Toumoux anziché da Pin ero lo, poteva fare la differenza. Come in ogni bi lancio, non ci fu però so lo l'attivo. Per conso lidar e e amp li are i vantaggi ottenuti con la politica delle alleanze, il Piemonte dovette, dopo il 1713, continuare la sua partecipazione attiva alla scena internazionale accettando, per contro, di dover nuovamente ent rare in g uerra. li Settecento e ra un 'epoca turbolenta nella quale i rapporti dip lomatici tra i paesi la sc iavano frequentemente spazio all'opzione militare. vista a quel

' Le nuove provincie acquisite nel 17 13 furono il Monfcn-ato. r Alessandrino e la Vabcsia e portarono ad un aumento degli abitanti degli stati di terraferma del 14°ò e della superfic ie del 22°0. Succes~i,amcnte la politica di e,pansione porterà Carlo Fmanuclc lii ad incrementare nuovamente lo stato d, 1errafem1a del 16°0 in ,upcrficie mentre la popolazione cre,ccrà di oltre un quinto (21.5°0). con l'acquisizione dell'alto e basso 'Jovarcse. del Vige"anasco, del Iortonese e Vogherc~c Le entrate fiscali, e quindi le disponibilitù dello stato, aumentarono del 15° o con il primo ingrandimento e de l 16.4% con i secondi. In un seco lo il p.icsc crebbe di un tcr..:o. c~cludendo la Sardegna. terra ritenuta di poco conto sollo il profilo econom ico. che mostrò tullavia la ~ua rilcvanL.a strategica quando il Piemonte fu perduto. nel dicembre del 1798. PR ,ro G1LS1 rrr. Censimenti e popnlt1=w11e in Pm110111e 11c•1 secoli \"l'l. ,\1'// <' ,\1 'l/l, m «Rivista 11.iliana di sociologia». maggio-a gosto 1906. Roma 1906. p 41.

1 GEI\ rA c'<R IC'O. Principi e regole inrema:ionali tm /or=a e <·01111111e. Le refri=ioni anglo -sabaudt! nella pri11111 metà del ?00. Casa ed itrice Jo vcnc. Napo li 2004. pp. 58-59

' Id p 80.

I 11 11 IJ I /8

tempo come forma di trattativa più dura e costosa, ma parallela e non alternativa a quella della diplomazia4 • Pot eva accadere in tali circostanze, che lo stato sabaudo si ponesse in alleanza con l'Inghilte1Ta e l'Impero, contro la Francia. Si dovettero orientare fortemente le difese verso questo paese, per affrontare eventuali confronti che si sarebbero svolti, prevalentemente, in contesto di inferiorità numerica. li tributo fu sempre altissimo per il Piemonte che in queste operazioni perse i suoi uomini , e ne aveva pochi, spese le proprie risorse, che erano molto limitate e vide gli eserciti nemici vivere come le cavallette ai danni delle proprie terre agricole produttive e levare contribuzioni dalle città più popolose.

Il 1713 quindi non portò solo vantaggi.

Si tentò di limitare la sproporzione di forze con la costrnzione, nelle valli alpine, di opere militari permanenti e semipermanenti che ampliassero la capacità di resistenza del piccolo esercito. Le fortificazioni della valle di Susa, trattate in questo volume, testimoniano e raccontano, nella progettazione e nel loro utilizzo, proprio di questo vi ncolo d imensionale insuperabile e delle tecniche adottate dall'esercito sabaudo per farvi fronte.

Ancora in g u e rra contr o l a Franci a

In caso di guerra l'iniziativa sarebbe stata a vantaggio dell 'ese rcito francese, che, dotato di superiorità numeri ca di uomini e mezzi, avrebbe ricevuto dalla corte di Parigi un ordine perentorio: invadere il Piemonte. Le prime mosse erano prevedibili sulla base delle esperienze passate; venivano in oltre descritte fin nei dettagli , dai numerosi " P rogetti di invasione del Piemonte", che circolavano negli ambienti militari d'oltralpe nella seconda m età del Settecento. Tra i più completi quelli del brigadiere di fanteria e ingegnere capo Pierre Bourcet (Usseaux l marzo 1700 - Grenob le 14 ottobre 1780)5 • Scrive il Bourcct: ''Dopo che Montmelian è stata demolita, non avendo più il re di Sardegna alcuna piazza fortfficata in Savoia, non potrebbe lasciarvi delle truppe nei quartieri d'inverno. poiché noi saremmo in grado di catturargliele, e questo porta a considerare tale provincia come un paese neutrale di cui saremo sempre liberi di impadronirci allorquando saremo in guerra con questa potenza " 6 L'operazione iniziale era quindi l'invasione facile o addirittura "pacifica" della Savoia da cui l'esercito francese avrebbe ottenuto viveri, foraggi e contribuzioni. Dopo questa prima mossa il confine si spostava ovunque sulle A lpi.

Il secondo passo prevedeva il superamento della catena alpina, a meno che l'alleanza con Genova, o la sua complicità, consentisse ali 'esercito francese di accedere al Piemonte direttamente da sud. li passaggio delle Alpi e i tentativi di impedirlo, assunsero tale importanza da richiedere delle trattazioni specifiche sia nei progetti offensivi francesi che in quelli sabaudi di difesa. La lettura delle due fonti contrapposte mostra il tratto comune della estrema cautela nei confronti dell'avversario. Nella visione d'in s ieme le forti preoccupazioni francesi vengono ridimensionate da una visione sabauda molto critica circa le reali possibilità di rallentare l'ingresso. Può essere efficace esaminarle separatamente, riportando integralmente, ove possibile, il pensiero dei protagonisti.

Dalla par te d e l re di Fr an c ia

TI superamento ostile delle Alpi viene descritto con mirabile semplicità da un osservatore d'eccezione, il marc hese di Paulmy7, che nel 1752 svolse un sopraluogo sulla frontiera meridionale in qualità di Segretario di Stato del Ministero della guerra.

''Questa frontiera, la più singolare de l regno, e la più curiosa da studiare, richiederà che io entri in maggior dettaglio [ ] l'altra parte delle A !pi, opposta alla nostra, ha molto piiì spessore e, di conseguenza, piiì capacità di resistenza. i corpi delle montagne e delle valli che essa presenta, possono essere considerati come una massa di fortificazioni composte dai muri pitì alti e dai fossati più profòndi. Non si penetra attraverso questa barriera che da cammini strefli e accidentati che vengono chiamali co lli; alcuni so no aperti ai veicoli con le ruote e permeflono il trasporto altri non sono praticabili c he dalle bestie da carico; molti permettono solo il passaggio della gente a piedi e sono pressoché tutti chiusi a causa delle nevi durante otto mesi l'anno, di modo che si hanno solo i quattro mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, perfar passare le Alpi a delle truppe, per stabilirle al di là e, nel caso questo non riuscisse, per riportarle indietro prima del rilomo delle

• MonA GREGO RIO PAOLO, Marte liberato. UTET. Tor ino 1998. p. 87 e GEN TA Principi e regole intemazionali 2004, cit., pp. I33 e 18 1 'Ta l i scritti sono collocabi li tra gl i anni ·40 del Settecento ed il 1775. allorquando furono sotto posti a l giudizio di Luigi XV per la pubbl icaz ione. Un a biografia s i t rova in Bo URCET PJERRE. Principes de la guerre de montagne. Ministère de la guerre, lmprimerie nationale. Paris 1888. pp. 243 -256. 6 Td p. 268.

' Antoinc-Rcné dc Voyer d'Argcnson. marchese di Paulmy. l 722- 1787. Ambasciatore. Ministro della guerra. In qua lità di Gran Maestro d'Artiglieria. formò. ne l!' Arsenale di Parigi. una biblioteca contenente circa I 00000 volumi. che oggi fanno parte della Bib liothèque Nationalc dc France.

Vantaggi e oneri del Piemonte nella politica delle alleanze 19

Vantaggi e 011eri del Piemonte 11e/la politica delle allean=e

nevi. E' soltanto questo fatto che ha sempre contribuito in modo prevalente a rendere le spedfaioni d'Italia dif.fìc:i/i e spesso sfortunate: [ ]. f sovrani del Piemome e della Savoia si sono applicati da molto tempo ad interrompere i cammini phì.fàcili o ad assoggettarli a dei forti e a dei castelli, a chiudere le gole, a sbarrare le valli, a costruire delle fortezze o delle piazze di guerra nei luoghi già più forti di per se stessi o phì importanti da.fòrtijìcare: in una parola a mettere nei passaggi più comodi e accessibili degli ostacoli equivalenti o superiori a quelli che la natura, da sola, ha posto negli altri. Con questi mezzi essi tengono, in qualche modo chiuse le porte d'Italia: quanto meno sono in grado di permettere il passaggio solo a forze superiori o di/arei acquisire i passaggi a delle condizioni per loro vantaggiose. Essi si sono.fàtti cedere, con il trattato di Utrecht Le quattro valli jì·ancesi di Oulx, di Cesana, di Bardonecchia, di Pragelato. di Castel Deljìno8 , in cambio di Barcellonette, cessione molto onerosa, che ci chiude i migliori sbocchi il Piemonte ''9_ La relazione del Paulmy continua osservando che le valli del Piemonte sono dodici e di queste quattro comunicano con la Franc ia indir ettamente tramite la Savoia e otto direttamente immettendo nel Delfinato e in Provenza. Non tutte però sono utili al passaggio e quindi difese.

''Osserverò che ci sono soltanto quallro valli difese da jòrtifìcazioni essendo per loro natura le più aperte e le pili facili da penetrare Nella valle d 'Aosta vi è il forte di Bard e la piazza di Ivrea; nella vaLie di Susa i fòrti di Exilles e della Brunetta: in quella di Pragelato Fenestrelle che è una fortifìcazione di prim'ordine per la sua situazione e per la dif/ìcoltà degli approcci; in quella della Stura le barricate di Dernonte e Cuneo. Si può contare come quinta quella di Castel Deljìno, quantunque il castello che porta questo nome, non sia più una porta in grado di arrestare una armata. [ ... ] Queste cinque valli.fòrtijìcate sono le sole dalle quali si possa, con qualche speranza di successo, intraprendere azioni per passare in Piemonte, in oltre quella di Pragelato è impenetrabile. Le sette altre 11011 hanno bisogno di.fortifìcazioni: i Loro sbocchi sono pressoché chiusi e i colli sono cosi stretti da lasciar passare a mala pena della gente a piedi. Quanto alla scelta da fare, tra le quattro valli per le quali si trova, militarmente, ridotto il passaggio, occo rre aver determinato, anteriormente, le finalità della spedizione e, in generale, se ne possono proporre tre

La prima finalità sarebbe di entrare nella pianura del Piemonte e di stabilirvi la guerra conservando le proprie comunicazioni con la Savoia, preventivamente assoggettata, e con la Francia. Ci si può servire a questo scopo, di quattro valli , facendo dipendere la scelta dagli indizi delle disposizioni difensive dei nemici e da altre circostanze; la Valle Stura pare tuttavia qu e lla preferibile. parlando in assoluto. Operando per quella di Susa, che è, di seguito la pilì favorevole, ci si potrebbe accontentare di bloccare la Brunetta. 10 e vi sarebbe da fare il solo assedio di Exilles.

La seconda.finalità sarebbe di attraversare la pianura del Piemonte per portarsi negli stati di Genova, sia per soccorrere i genovesi, sia per disegni ulteriori, e questo deve esserfàtto attraverso la valle Stura e di preferenza da quella di Castel Delfino, essendo questa meno fortijìcata.

La terza finalità sarebbe quella di entrare. attraverso il Piemonte, nel Milanese, per estendervi le conquiste: si sarà ridotti allora ad utilizzare la sola valle d'Aosta, a meno che perseguendo allo stesso tempo la prima, e la terza finalità. non si attui una doppia impresa '' 11 •

Le relazioni del Bourcet concordano con que ll e del Paulmy su lle possibili vie d'accesso, ma mettono in ev id e nza le diffico ltà connesse, legate all'orografia ed a lla presenza di fortificazioni.

Passando da l Piccolo San Bernardo, "( ... ] si può trasportare l'artiglieria da questo passaggio, ma non si può progettare di entrare in Piemonte da questa valle, perché è lunga circa venti leghe 12 dal Piccolo San Bernardo fino allo sbocco nella pianura. E· chiusa alla sua estremità dal castello di Bard che è situato su una butta scarpata pressoché da tutte le parti. Ci vorrebbe una campagna intera per poterlo assoggettare. In oltre questa valle, avendo un 'estensione di venti leghe di lunghezza, esigerebbe un numero di truppe considerevoli per mantenere le comunicazioni. Queste truppe potrebbero essere tagliate fuori da quelle che il re di Sardegna potrebbe avere nelle valli contigue " 13

"Va l di Susa, valle Chisooe e valle Vara ita.

9 Dl!HAM~L HENRY. Voyage d'i11spectio11 de la frontière des Alpes en 1754 par le Marq11is de Paulmy, Librai ri e Dalphinoise, G renoblc 1902, pp. 21-22.

10 TI forte era stato costntito nei pressi di Susa tra il 1708 e d il 1788, su progetti iniziali di Antonio Bertola. poi di Ignazio Berto la. Nella seconda metà de l '7 00 ancora progetti di Berna rd ino Pinto e N ico lis di Robilant. Verrà demo lito in seguito al trattato di Parigi de l 1796 La demo lizione fu completata nel 1798 e non fu mai ricostruito Maggiori notizie in CORJNO PIER GIORGIO, I/forte della 8r1meua, Mel ii, Borgonc di Susa 1999 e CìAR1c ;uo DARIO. Le sentinelle di pietra Ed i,c ioni Arciere. Cuneo l 997 , pp. 9 l - l 07.

11 DUHAME I Voyage d 'inspection de lafrontière, 1902. cit.. pp. 23-24.

12 PcRNOT J E AN FRANCOIS (a cura di), Vauban Ecrits divers sur / 'économie. Lcs Arnis de la maison Vauban. Saint-Léger- Vauban 1996, pp.24 1-243. La lega comune da 25 al grado, m isura di lunghez za. equiva le a 4.44 86 chilometri.

' ' BOURC'ET. Prindpes de la guerre de montagne. I888. cit., p. 268

11 20

;'La valle di Exilles o di Susa. è uno de; passaggi piiì cons iderevoli per penetrare in Piemonte con dell'artiglieria. E'una grande strada per andare a Torino; essa è chiusa dalle piazze di Exilles e della Brunetta, piazze di tutto rispetto e che bisognerebbe assoggettare prima di portarsi più avanti. Si comunica nella valle di Pragelato dal col le del Sestrière, che è praticabile per l'artiglieria. Questa valle è chiusa dalfòrte di Fenestrelle le cui fortificazioni sono immense ed il re di Sardegna le cura ed aumenta in continuo. e ne ha fatto una piazza molto .forte. Bisognerebbe impadronirsene prima di poter arrivare nella piana del Piemonte. E' sulla montagna situata tra questa .fortifìcazione e quella di Exilles che sono tracciati i trinceramenti del/ 'Assietta " 14

"La valle di Castel Delfìno è molto aperta: [ ] vi si comunica dal colle e di San Verano. Si può .far passare de/l'artiglieria dal primo di questi colli. C'era una volta il castello di Castel Delfino, che .fu demolito dagli Spagnoli nel 1743. Non si saprebbe come penetrare nella pianura da questo passaggio, perché ci vorrebbe più di un 'intera campagna per costruire Le strade adatte a far passare l'artiglieria. Pertanto non ci si può servire di questa valle che per tentare una diversione; si può anche. per suo tramite, portarsi nella piana del Piemonte per esigere delle contribuzioni e ritirarsi poi per la stessa via " 15

" Dalla valle di Barcellonefle si comunica con quella della Stura attraverso il colle dell 'A,gentiera. Si può trasportare/ 'artiglieria da questo passaggio, che risulta uno dei più considerevoli di tutte le Alpi, e dovrebbe esser scelto quando si vuol penetrare nella pianura. Vì è in questa valle il castello di D emonte di cui è necessario impadronirsi, così come di Cuneo che è nella pianura. Queste due piazze, una volta assoggettate, serviranno da depositi e assicureranno le comunicazioni; tuttavia, prima di intraprendere questi assedi, bisogna occupare il passaggio delle Barricate, che è situato a metà della valle, prima di arrivare al castello di Demonte " 16 •

"Da quanto si è detto sopra, si può concludere che, di tutte le valli che comunicano con la pianura del Piemonte, non vi siano che quelle di Susa, di Pragelato e della Stura che siano adatte trasportarvi/ 'artiglieria e che possano fornire lo sbocco ad una armata che si voglia.far entrare in !teti ia. La valle Maù-a e quella di Castel Delfino possono servire solo per tentare delle diversioni e obbligare i nemici a tenersi in.forza in questa parte della frontiera " 17 •

Le difficoltà originate dal passaggio delle Alpi non riguardavano so lo il cammino degli uomini e del materiale d 'ar tiglieria li percorso di un esercito d'invasione doveva esser seguito, per tutta la durata di una campagna, da quello dei rifornimenti. In pa11e potevano esser reperiti, forzosamente, a spese del paese occupato, ma questa forma di vettovagliamento, per quanto abbondante potesse essere, ri sul tava pur sempre incerta nelle quantità, aleatoria nei tempi e insicura per le rea zioni dei nativi. I soldati però dovevano esser nutriti tutti i g iorni , e così pure i cavalli e gli animali in dotazione ; gli armamenti dov evano arrivare dagli arsenal i francesi. Non restava che prevedere un flusso di base, regolare di rifornimenti che partisse da aree poste in Francia, a ridosso dei confini. La logistica, affrontata con i mezzi dell 'ep oca , assumeva connotazioni e dimensioni preoccupanti. Il solo quantitativo di foraggio da immagazzinare per il fabbisogno degli animali al seguito di un' amrnta di invasione diretta in Italia, era stimato in seimila tonnellate di fieno 18 • Un mulo passava in ogni strada ma portava circa cento chili, mentre un carro a due ruote ne caricava quasi seicento, ma richiedeva vie migliori; questi ultimi mezzi dovevano in oltre viaggiare tutti in un solo senso di marcia, data la ridotta dimensione delle strade di montagna. Per lo stesso motivo se una via di comunicazione era ingombra di carri, non si poteva utilizzarla contemporaneamente anche per le truppe. 19

' 'Del resto si sa che la difficoltà relativa ai viveri è ancor più grande di quella delle vie di passaggio; i materiali non si trovano e non si trasportano se non con dif.fìcoltà e costi infiniti, e soven1e vengono a mancare. Se si opera dalla valle Stura o da quella di Castel Deljìno, si trarranno le sussistenze dalle valli del Queyras e di Barcellon ette, dal paese di Embrun e da quello di Gap. Se si passa dalla valle di Susa li si trarrà dalla Savoia, da Gap e da Embrun. [ ] Tuttavia questi territori sono. gli uni poco abbondanti e gli altri così poveri, che in ogni caso bisognerà aver.formato dei depositi considerevol i di viveri a Grenoble, da cui si sarà sempre in condizione di.farli fluire sui punti scelti per la spedizione " 20

Il transito dei rifornimenti e dei rimpiazzi degli uomini e degli animali, era un'operazione che doveva svo lgersi

14 BoURC' ET, Principes de lo guerre de 111011tag11e, 1888, cit.. p. 268

IS (d., p. 269.

16 (d.

17 Id.

18 DUHAM EL. Voyage d 'i11spec1io11 de la.fi-ontière, 1902. c it., p. 18 l.

19 B oURC'ET, Prindpes de la guerre de mon/agne, 1888, c i t.. p p 111 - 113

20 DUHAM EL V<Jyage d 'i11spectio11 de la.fi-0111ière. 1902. c it. , pp. 24 -25

Vantaggi e oneri del Piemonte nella politica delle alleanze 21

Yémtaggi e oneri del Piemonte nella politira delle alleanze

con continuità per tutta la durata di una campagna oltre le Alpi; non si potevano lasciare alle proprie spalle, lungo il percorso, dei contingenti nemici che, partendo da luoghi fortificati , svolgessero azioni di disturbo. Per rendere sicure le linee dei rifornimenti , occorreva che tutte le posizioni fortificate presenti sulla via di transito fossero attaccate e occupate.

La regola dei quattro mesi

TI tempo era un nemico insidioso per le operazioni francesi in Italia e questo dipendeva in gran parte proprio dal passaggio obbligato attraverso le Alpi. Tutti i commentatori dell'epoca concordano sul fatto che i valichi alpini non fossero transitabili se non a giugno avanzato: gli uomini a piedi sarebbero passati anche prima, ma non i rifornimenti e l'artiglieria. li clima era più freddo, i ghiacciai e i nevai più estesi e alcune cronache dell'epoca farebbero ipotizzare anche un'instabilità elevata . 21 L'inizio di una campagna avveniva pertanto con almeno un mese di ritardo rispetto alle operazioni in pianura e l'attraversamento delle vallate alpine non era una semplice marcia di trasferimento. Tuttavia in questa fase iniziale le operazioni potevano svolgersi secondo modalità e tempi prevedibili: l'esercito del re di Francia non si sa rebbe certo fermato di fronte a strade impervie e a fortezze di piccole o medie dimensioni. La fase critica era quella de l rientro a fine settembre, allorquando la prima nevicata abbondante avrebbe chiuso irreparabilmente le strade in q uota; i mezzi dell'epoca non consentivano di riaprirle , cos icché tutto ciò che non poteva essere trasportato a spalle dai soldati avrebbe dovuto essere abbandonato. Nella brevissima campagna del 1743, le operazioni in val Varaita furono decise nella seconda metà di settembre per esigenze politiche. Scrive il Bourcet: "F;no alla fine di settembre, si era persuasi di entrare in Piemonte come alleati del re di Sardegna; ma avendo appreso che questo sovrano aveva trattato a Worms con la regina d ' Ungheria, fu questione di entrare in guerra e di entrare nei suoi stati dalla valle di Castel Delfino ' '2 2 L'armata spagnola e francese d'invasione passò i colli dell 'Agne llo e di San Verano il 3 ottobre forte di 30.000 uomini . Il racconto molto v ivo del sacerdote don Tholosan riferisce del freddo intenso , della moria di animali per assenza di foraggio, delle difficoltà incontrate a forzare le posizioni piemontesi. Il 12 ottobre iniziò a nevicare, g li alberi si riempirono di galaverna e le strade di ghiaccio. L'armata risalì la montagna in qualche modo e tornò in francia. 23

Cos ì descrisse il Bourcet quell'infelice rientro.

"I nemici [i piemontesi) non uscirono dai loro trinceramenti e non si sognarono di inquietare la ritirata dell'armata, che avvenne in disordine a causa della neve che cadeva, dei ghiacci che coprivano i cammini delle due montagn e e del fi'eddo eccessivo; vi.furono equipaggi saccheggiati dai val/elfi o dai soldati del! 'armata e si abbandonarono dodici pezzi d'artiglieria appartenenti al re di Francia, che erano stati prestati agli spagnoli e che era no già stati condotti a tre quarti della salita; avrebbero potuto esse r fatti salire a braccia se si fosse s tati meno pressati; ma per cattiva volontà o per incapacità spagnolo d'artiglieria, si bruciarono gli affi 1sti e si rotolarono i pezzi giù dai dirupi. Il grande freddo fece gelare i piedi a molti soldati e si persero più uomini nella marcia di questo giorno infausto, di quanti non se ne fossero persi negli otto giorni in cui si era fronteggiato il n emico "24 Era il 13 ottobre 1743.

Per tutto il Settecento si ritenne, da parte francese, che le operazioni ostili in Piemonte si dovessero limit are a quattro mesi. Ques to sulla base delle caratteristiche dei mezzi di traspo1to e dell 'eq uipaggiamento dell 'a rmata , dello stato delle v ie di comunicazione, e delle condizion i c l imatichc25 • Durante questo breve lasso cli tempo, il miglior risultato ottenib il e dall'esercito france se poteva essere quello di insediarsi stabi lm ente in Piemonte, in modo da evitare il rientro autunnale e la ridisce sa nella primavera successiva. A tale scopo occorr eva stabilire i quaitieri d 'inverno in un lu ogo sicuro e ben fornito di sussistenze, ma le scelte erano molto limitate. Osserva sempre il Bourcet: "Non si può svernare in Piemonte senza avere Torino o Cuneo. Il signor di Catinat non è riuscito a farlo, quantunque avesse vinto delle battaglie e c he noi avessimo Casale e Pinerolo; due piazze considerevo li, che controllavano parte del Piemonte. La ragione èfàcile da immaginare; per comunicare con la Francia, bisogna attraversare più di trenta leghe di alte montagne, che sovente sono impraticabili durante l'inverno, a causa della prodigiosa quantità di neve che vi cade; e non si può allora rifornire l'armata di viveri

1 PnTAVfl,.O ALBERTO, Cro nache di Pragelato dal i 658 a l i 724 scritta dai contemporanei R. Meriin e G Bonn e, Tipografia s ociale , Pinerolo I 905, pp 45, 47. 50 , 82, 83 , 94, 135, 141.

11 B ouRc1:r Principes de la guerre de 111011ragne, 1888, cit., p. 249.

13 ALLAJS CLAUDIO, Storia Alta Valle d i Varaira, Tipografi a fratelli Lobctti-Bodoni. Saluzzo 1891, pp. 226 -238.

24 B OURCET, Prin cipes de la guerre de 111011tag 11 e , 1888, c it., p 22 1

15 11 cam bi amento si ebbe a partire dalla '·Guerra de lle A lp i" di fine seco lo.

I I I I 11 22

e di munizioni. Il signor di Catinat ha sempre avuto l'idea di impadronirsi di Cuneo; egli riteneva che questa piazza gli avrebbe aperto un passaggio molto rapido per il col di Tenda, per trarre delle sussistenze dalla Provenza e daffa contea di Nizza. Non si può guardare la conquista di questa piazza che come un primo passo per una conquista più importante; bisogna impadronirsi di Torino, è là che devono tendere tutte le nostre attenzioni; arrivati a quest'ultimo livello della vittoria , noi potremo dettare le condizioni al nostro nemico "26 Tutta via, in condizioni nonnali, l'assedio di ognuna di queste due piazze richiedeva mesi.

Osserva sempre il Bourcet: "[ ] si deve considerare una piazza in grado di tenere tre o quattro mesi di trincea aperta, come piazza imprendibile, nella parte settentrionale delle montagne che separano il Piemonte dalla Francia poiché si potrebbe tutt'al più cominciare l'assedio al mese di luglio e 11011 ci si potrebbe esporre a continuarlo dopo il 20 settembre senza correre il rischio di perdere tutta l'artiglieria che vi è stata impiegata, se l'armata, come si deve supporre, si trovasse.forzata ad una ritirata alla caduta delle nevi che chiudono tutti i passaggi " 27

In questo contesto il superamento delle Alpi venne visto da parte francese come un fattore che poneva due limiti rigidi. L'inizio delle operazioni doveva tener conto dello scioglimen to delle nevi s ui passi, mentre il ritorno della prima neve autunnale avrebbe improrogabilmente segnato la fine d ella campagna. Tra quelle due date l'esercito francese avrebbe dovuto operare in pianura con un vinco lo temporale h·oppo stretto e troppo rigido. Anticipando, per completezza, l'altro punto di vista, si può dire che da parte piemontese si andò oltre. Si fissò l 'attenzione alle possibilità di utilizzare le Alpi come fattore di resistenza, in grado di ridurre notevolmente i tempi e i danni della guerra in pianura.

La regola della s uperiorità numerica

Per acce lerare la fase critica del passaggio delle Alpi, i piani d'invasione francesi potevano contare su una consistente superiorità numerica, e sulla possibi li tà di incrementarla, individuando la direttrice d'ingresso meno difesa e impreparata a resistere. Questa situazione favorevole poteva anche essere creata ad arte. Di venne di routine la tecnica delle diversioni; fu anche fonnalizzata nei manuali di guena sulle Alpi. Attirando altrove le forze sabaude, veniva dissimulato il vero obiettivo, sul quale si poteva poi agire in condizione di assoluta superiorità28.

Le diversioni atte a nascondere il vero punto d'invasione, erano di semplice attuazione, poiché le valli alpine sul versante francese possedevano vie di conmnicazione, tra di esse e con la pianura, capaci di garantire spostamenti più rapidi di quelli nece ssari sul versante italiano. Se si voleva entrare in Italia nel settore compreso tra la va lle Stura e la valle di Susa, era stato individuato il punto più favorevole da cui far partire tali operazioni, nella piana di Guillestre, presso la piazza di Mont Dauphin che fungeva da d epos ito ; muovendo da lì si riteneva di poter nascondere al nemico le vere intenzioni.

Da quel punto infatti era possibile raggiungere, andando verso sud-est, il grande campo trincerato di Toumoux, attraverso il colle di Vars. Da questa base si raggiungeva rapidamente il colle della Maddalena, entrando nella valle Stura.

Sempre da Guillestre si poteva marciare a nord - est verso Chateau-Queyras; da qui partivano due strade.

La prima raggiungeva i colli del!' Agnello e di San Verano, per scendere in val Varaita a Chianale, Sampeyre e Castel Delfino. La seconda portava, attraverso il colle d' Isoard, verso Briançon, per entrare in Piemonte dal Monginevro o dal colle Bourget. Da Guillestre si poteva anche raggiungere direttamente Briançon.

Infine dalla Savoia occupata, si poteva raggiungere il punto d'ingresso del colle della Rho , sopra a Bardonecchia, per svolgere azioni sul lato sinistro della valle di Susa. In quell'epoca il passaggio del Moncenisio era meno utilizzato.

L'armata mruoveva su due o tre di queste direttrici , per poi ritornare sul vero obiettivo, con il vantaggio del1'anticipo e delle vie di comunicazione più corte.

Nella campagna del 1744 le diversioni furono due, la prima fu portata in val di Susa, mentre una seconda entrò in valle Varaita. Il vero scopo era però quello di superare il passaggio delle Barricate di Demonte, (senza doverle

26 BouRC ET P11, RR E Memoires mililaires s11r les.fron tières du Piemont et de la Savoie. Gcorgc Decker, Ucrlin 180 I , p. 192.

21 BouRCET, Principes de la guerre de montagne. 1888, cit.. p. 21.

28 Accanto a queste piccole divers ioni, condotte su diversi obiettivi dello stesso settore. venivano effettuate anche le grandi di,·ersioni con lo scopo di alleggerire un intero settore del fronte d ' Italia. Fu tale l 'impresa condona nel luglio de l 1747 dal generale Bclle- Islc all'Assietta. che raggiunse lo scopo di li berare Genova dal I ·assedio. anche se ebbe un ep ilogo d i sastroso. Alla stessa tipologia appartiene la tardiva spedizione settembr ina del generale Lautrec nel 17 45.

Vantaggi e oneri del Piemonte nella politica delle alleanze 23

forzare con attacchi diretti) , e di impadronirsi della valle Stura per anelare ad assediare Cuneo. La manovra ebbe successo.

Nella campagna del 1745 il generale Lautrec anelò ad assediare Exilles ma non ebbe bisogno di diversioni poiché la valle di Susa era quasi completamente sguarnita.

Nel 1747 la diversione francese consistette nel tenere le truppe concentrate a sud, al campo di Tournoux , come per entrare in valle Stura, spostandole poi con la massima rapidità consentita dai percorsi più brevi del versante francese, fin nella valle di Susa, che la rete di informatori assicurava esser quasi del tutto sguarnita. Si prevedeva in particolare di anticipare l'arrivo dell ' esercito piemontese e imperiale sulle alture dell ' Assietta, con un margine di s icu re zza di tre giorni. Il piano non ebbe successo a causa dei ritardi accum ulati nell'eseguir lo ; giunge ndo all'Ass ietta i francesi trovarono il luogo ormai occupato e soprattutto ben fo11ificato. 29

Quanto espos to sin'ora, tratto puntualmente dai progetti francesi d ' in vasione, lascia intravvedere un atteggiamento cauto e consapevole. Lo scenario che i militari descrivevano nei loro piani , non era affatto semplice da affrontare ed era assa i pericoloso sottovalutarne i rischi, tanto più che dall 'a ltra parte ci si applicava in continuo a rendere il passaggio delle Alpi un affare assai difficoltoso ...

Dalla parte del re di Sardegna

11 Piemonte, nel Settecento , graz ie ad un gioco diplomatico abile e talora spregiudicato, riuscì ad occupare tra le nazioni europee un ruolo più grande di quanto le sue dimensioni facessero s upp orre : quel che mancava in quantità , veniva compensato dal suo peso strategico nel sud dell'Europa. Quando però il piccolo stato veniva c hiamato a far fronte ai suoi impegni in ambito milit are, il divario appariva inc olmabile e il confronto con il vicino d ' oltralpe era impressionante. La Francia non era soltanto un grande paese, era la superpotenza europea che nella guerra di metà seco lo aveva m esso in armi , come truppe di terra , quasi 400.000 uomini , da destinare ai fronti tradizionali delle F iandre, del Reno e d'Italia, cui si aggiungevano eventualmente le necessità delle co lonie . Il re cli Sardegna, tra il I 738 ed il 1741, aveva un esercito, compatibile con il bilancio dello stato, di circa 30.500 uomini . Nella gue rra del 1742-48, gli effettivi sa liron o ad oltre 40.000, raggiungendo la cifra massima di 55.641 nel 1747 ma, non ostante il suss idi o finanziario inglese, tali numeri non erano sostenibili. Oltre a imporre nuo ve tasse fu necessario emettere moneta senza copertura e far indebitare pesantemente lo stato, sebbene la spesa militare assorbisse quasi i tre quarti del bilancio 30 • Non si poteva per altro contare sull'apporto del!'esercito imperiale se non in casi estremi di crollo imminente del fronte , perseguendo tale alleato delle fina lità diverse e talora contrastanti con quelle del Piemonte. 31 Questo era lo stato dei fatti , e da esso ne derivò una strategia orientata prevalentemente alla difensiva e un atteggia mento operat ivo molto cauto. E' dalla guerra di successione d'Austria che il termine "Buja Nen" , nel bene e nel male, accompagnò l 'a nnata sabauda .

La difesa del Regno

ln condizione d'inferiorità numerica si tentò di ampliare l'efficacia di uomini e mezzi costruendo ostacoli inanimati , le fo11ezze, veri e propri moltiplicatori di forze. L a cate na alpina, che di per sé costiruiva un ostacolo inanimato, di venne, poco alla vo lta un punto di rifer imento imp ortante nella strategia difensiva e ne rappresentò un e lemento d ' inno vaz ione. Accanto alle fortificaz ioni tradizionali , in questi luoghi inospitali , s i svilupparono dei s istemi fortificati minori ma origina l i: i trinceramenti. Prima atti a una difesa puntuale di passaggi importanti , poi sempre più collegati tra loro , giunsero a volte a costituire dei veri e propri sistemi integrati con le gra ndi fortificazioni tradiziona li Questo apparato assunse una dimensione impressionante. Il suo sviluppo concettuale, costruttivo cd operativo , richiese del tempo e fu tutt'altro che perfetto, se giud icato nei risultati. Ebbe però il pregio di essere duttile nell'impiego e facilmente modificabil e; pertanto fu in grado di evolve rs i di continuo , in risposta ai cambiamenti e ai difetti riscontrati. Ancora nel 1795, alla vigilia della catastrofe e della perdita d e llo stato, l ' ingegnere Giovanni Antonio Rana rimodellò le ridotte del Gran Vallone , a 2400 metri di quota , per me glio adattarle a resistere agli attacchi dei repubblicani. La prima verifica di questo complesso dispositivo si ebbe con la guerra di successio ne d 'Austria. ln quell 'o ccasione "Carlo Emanuele !Il fu in grado di adottare un 'inedita strategia difensiva. Il concetto era quello di mantenere un forte Col'po di Osservazione in Val Varaita,

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Vantaggi e oneri del Pi emonle nella politica delle alleanze
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I V
9 BO URCET Pri11cipes de la guerre de 1110111agne. 1888, ci t. , pp.18 9 -1 90.
AN CARLO.
LAR
I
RG ILIO PAOLEl'J'J Cuw, la corona di lo111bardia, Nuove Ri cerche, Ancona 1997 pp 86-87. 31 C ERINO B ADONE GIOVANNI. I por1i11ai delle Alpi S1ra1egie. /altiche e dollrine d"impiego def/"esercilo sabaudo nella Guerra di Successio ne Austriaca (1742 - 1748) in «A nni Ant iche>>. Bollettino dell'Acca dem ia di San Marciano Tor ino 2007. p. 119

in grado di colpire il nemico mentre attraversava le valli ed era impegnato a superare gli sbarramenti delle.fortezze e la resistenza delle truppe dislocate localmente "32 Queste truppe utilizzavano i trinceramenti per limitare la loro perenne inferiorità numerica.

Es pe ri e nze di g uerra e nuove p roposte

L'esperienza terribile della guerra del 1742-48 , fu il banco di prova del sistema difensivo e fece entrare nel bagaglio del! 'armata sabauda, il ruolo fondamentale del settore fo11ificato alpino, il cui utilizzo operativo dovette però essere alquanto migliorato. A partire dagli anni cinquanta del '700 numerosi scritti militari tornarono sul1'argomento. Si trntta di "Osservazioni" o di "Riflessioni", che non hanno l 'in tenzione e la forma di un'attuale procedura di riesame, 33 ma che aiutano a individuare il sentimento comune dell'epoca, sulle carenze dell 'apparato di difesa: i difetti riscontrati non vengono affrontati in modo diretto, ma sotto forma di proposte per il futuro. Si prestano a verificare l'evoluzione della dottrina d 'imp iego del sistema difensivo , e in particolare di quello del settore alpino.

Si sono scelti quattro documenti, il primo, anonimo, è collocabile dopo la fine della guerra di successione d' Austria, il secondo, anonimo, del 1766, è attribuito al duca del Chiablese 34 , mentre gli altri due, del l 770 e del 1786 , portano la firma di Papacino d' Antony.

L'argomento è comune: come fronteggiare, sulle Alpi, la prossima invasione dell'esercito francese. L'inferiorità numerica è data per certa da tutti, ed è il punto di partenza obbligato. La discussione verte su quanto grande potesse essere il d ivario tra i due eserciti. Papacino d 'Antony nel l 770, configura come accettabile un rapporto ( tra le forze sabaude e quelle francesi), compreso tra 0.5 e 0.66 su l fronte alpino, mentre sul fronte dell' Appennino si riteneva necessario salire almeno a 0.75. 35 Nella relazione del 1766, attribuita al duca del Chiablese , si ritiene accettabi le un rapporto di 0.33 (un terzo), se si fa riferimento non a un intero fronte ma a singoli punti situati in montagna, di per sé molto favorevoli e opportunamente fortificati. 36 L'autore anonimo cita questa massima, attribuita, a margine nel testo, a "Folard tomo 4°": [ ... ] "dans la guerre de haute montagne la desproportion de forces ne décide pas, quand une .fois le .foible est bien posté " 37 Passando invece al vantaggio legato al fattore tempo, s'è già osservato come da parte francese la durata delle operazioni al di qua delle Alpi fosse stata quantificata in quattro mesi; Papacino parla prudenzialmente di " guerra molto corta ". L'abbinamento tra il limite temporale e il teatro operativo delle Alpi gli suggerisce un principio: "La prima massima che si deve praticare per sostenere una guerra d(/ensiva, è di approjìttare di tutti i vantaggi che la nalura del paese fornisce, sia per attestarsi, sia per.fare movimenti che contrastino i disegni del nemico, che lo fermino o che gli facciano per lo meno perder del tempo. I vantaggi che si otterranno .facendo perdere del tempo al nemico, saranno lanto più considerevoli nelle misura in cui si.fa la guerra in un paese dove a causa del clima si è obbligati a.fare de!Le campagne molto corte, come nelle nostre montagne "'38 Durante la guerra di successione d'Austria, sulle Alpi non si passò quasi mai all'offensiva, e quando questa fu tentata, i risultati non furono all'altezza delle aspettative. Uno dei convincimenti più forti, espresso da tutti gli autori, è che la difesa dovrà in futuro esser praticata in modo attivo, anche sulle Alpi. La centra l ità assegnata da tutti a quest'argomento fa pensare a un esame critico sugli avvenimenti e sulle strategie adottate nella guerra precedente in q u el se ttore , anche se secondo il costume del l 'epoca, non viene espressa alcuna critica palese. Papacino ne trae un principio: "La seconda massima di una guerra difensiva è di scegliere i posti che siano di per se stessi appropriati per coprire il territorio. da dove si possa con dei movimenti corti, portarsi in un 'altra posizione, mentre il nemico sarà obbligalo a/are molte marce e grandi movimenti per arrivarci. Bisogna prestar attenzione a non bloccarsi in modo impacciato nelle posizioni prese, così da non saper approjìttare degli errori che sovente il troppo ardire .fa.fare ad un assalitore impetuoso e poco riflessivo. Se il posto prescelto è di per sé

-'2 CERINO BADOKE GIOVANNI. i portinai delle Alpi, 2008, cit., p. 112.

33 In Piemonte nel periodo che va dalla seconda metà del XVIII seco lo alla prima metà di que llo successivo, ufficialmente "l'approccio alle opern::ion i militari passate. prevede,,a di evidenziare i s uccess i e m inimiz:;are q11a1!10 più possibile ifi1/lime 11ti sen:;a pre vedere u11 metodo d'analisi scientifìco che consentisse di i ndi viduare i pregi e i difetli de fle campagne militari. " GAROG LIO EUGENIO Tradi=ione ed in11 ova=io11e militare n el Reg110 di Sardegna durante la R esta11ni=ione , Tesi di Laurea in Scienze Storiche, Università de g li Studi d i Tori no . relatore Silvano Montaldo, 201 1, pp 24-26.

3 COR INO P11: R CìtORC IO. Ricogni=io11i e viaggiatori s e l/ece11t es c hi ai tri11cera menti, in AMORl:H I G l! IDO. ROGGERO MAR IO FEDER ICO, V1c;L1NO DAVI CO MICAt:LA (a cura di). I trinceram e111i de lf 'Assieua 1747- 1997, Omega Ed , Torino 1997 , pp. 6 1-62.

35 AST. Corte, M atcrie Mil itari , Materie Militari per Ca tegori e, Imprese Militari. mazzo I O, prima addizione , n. I.

3 • AST, Corte , Ca rte Topografiche e Dis egn i Carte Topogra.fìc he Segrete, 2 F TI rosso

37 AST, Corte, Ca r te Topografiche e Di segni. Carte Topo grajìc he S egrete, 7 F li rosso

3R AST, Corte , Materie Mi li ta ri , Materie Mi litar i per Categorie. Imprese Militari. mazzo IO, prima add iz ione. n l

Vantaggi e oneri del Piemonte nella politica delle alleanze 2S

Vantaggi e oneri del Piemonte nella politica delle allean=e

naturalmente forte, non bisogna privarsi di questi vantaggi fortffìcandolo, o distruggendo le strade che potrebbero servire per degli spostamenti utili alle nostre truppe. [ ... ] e se non avete abbastanza truppe per difèndere una posizione, la decisione più prudente è di abbandonarla subito "39

Nel contesto della difesa attiva, tutti gli autori propongono di ampliare il sistema fortificato alpino trasfom1andone però le tùnzioni da semplice area di attrito e resistenza, a punto di appoggio per operazioni offensive anche più ampie.

Nello scritto del 1766, attribuito al duca del Chiablese, vi è un esame molto dettagliato e basato su un sopralluogo diretto, di tutti i punti che è possibile occupare ed eventualmente fortificare rapidamente, per contendere palmo a palmo al nemico , le valli di Susa, Chisone e del Moncenisio, intorno alle fortezze di Exilles, di Fenestrelle e de ll a Brunetta. Vì si legge con chiarezza il concetto di sistema integrato. Le fortezze, costituiscono i punti fermi della difesa passiva, mentre il loro elemento esterno di difesa attiva è rappresentato dalle truppe che usano vasti sistemi trincerati per rallentare, se non rendere impossibile il blocco delle piazzc. 40

L'autore rimasto anonimo, presenta un progetto operativo globale per la difesa attiva nelle Alpi , nel quale i sistemi fortificati minori hanno un ruolo importante. 41 La strategia adottata nella guerra precedente, aveva portato a mantenere il grosso delle forze concentrate in un "Corpo di Osservazione" (in val Varaita), pronto a intervenire nelle altre valli difese solo da piccole guarnigioni. Il progetto proposto, prevede, viceversa, un sistema di difesa molto attiva, che colloca e fa agire la totalità delle truppe disponibili, direttamente nelle valli alpine, viste come teatro operativo più favorevole della pianura. 42 Per attuarlo si ritiene necessario disporre di 36000 uomini, cifra di poco superiore alla consistenza dell 'ese rcito in tempo di pace, collocate prevalentemente in alcune valli oggetto di probabile attacco. In particolare le due valli del Chisone e di Susa, vengono viste come un grande sistema integrato , le cui difese vanno, per la valle di Susa, dal Moncenisio ali' Assietta, passando per trinceramenti dei Quattro Denti per quelli della linea di San Colombano, per il Forte di Exilles, e le ridotte di Rio Bacon e dell' Arguei l. Da l lato del forte di Fenestrelle ne fanno parte i campi di Pra Catinat, del Balboutet, per salire poi ai trinceramenti del colle del!' Albergian sul lato opposto. Si prevede di collocare direttamente in questa valle, per la difesa attiva, tra gli 11 cd i 15000 uomini , valdesi compresi, e di mantenerli in quei luoghi in campi trincerati grandi e piccoli. Tali numeri rendono evidente l'intento di formare uno sbarramento diretto e immediato, pronto all'offensiva. La strategia adottata in precedenza viceversa aveva destinato alla valle circa 1500 uomini, e cioè una forza atta soltanto a presidiare i forti e i luoghi sensibili; per un'efficace azione di contrasto occorreva attendere l'arrivo di contingenti più consistenti che avrebbero però trovato il nemico ormai insediato nei posti più favorevoli.

Una notazione di carattere generale sulla difesa attiva nei sistemi trincerati , viene espressa da Papacino nello scritto del 1770. ''Ci sono su queste catene, dei luoghi molto adaW per appostarvi dei Corpi di truppe capaci di sbarrare il cammino ad un nemico più/orte, e attendendolo a piè.fermo con vantaggio quando vorrà entrare in azione; si può osservare che queste posizioni vantaggiose forniscono in ogni valle, almeno due linee di difesa; ora io sostengo che all'inizio della campagna occorre occupare la posizione più avanzata verso le Alpi, e che non si debba ripiegare su quella di seconda linea, che per necessità, e che non si debba scendere nella pianura che dopo aver fatto tutto il possibile per sostenersi sulle alture. [ ] in pianura i posti vantaggiosi sono molto rari e soggetti ad essere aggirati molto facilmente "43 Queste indicazioni parrebbero avere riferimenti concreti, in particolare agli eventi del 1744 in val Varaita , dove il fronte, avendo ceduto in un punto, sotto la spinta di una azione diversiva , crollò tutto quanto, dando origine a una ritirata nel massimo disordine e alla perdita immediata di tutta la valle fino a Sanpeyrc. 44 Se la resistenza nelle vallate alpine prevede il ripiegamento, occorre saper gestire bene anche questa fase, in modo da non disperdere le forze, e non restar deboli ovunque, poiché in tal caso le operazioni si ridurrebbero a delle continue e universali marce retrograde "quifont perdre la conjìance dans le generai. et le coeur aux troupes "45

19 Id.

• 0 AST. Cone. Cane Topografiche e Disegni, Carte Tnpografìche Segrete. 2F1 1 rosso.

" AST. Cone. Cane Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrere. 7 F 11 rosso. Lo scritto, anonimo e senza data. è riferibi le almeno ag li aimi cinquanta del Settecento e pare proposto da ua ufficiale che ha panecipato a ll'u ltima guerra su l fronte meridionale in valle Smra. area di cui mostra una conoscenza diretta e dettag liata

02 AST, Cone, Carte Topografiche e Disegni. Corte Topografiche Segrete. 7 F 11 rosso. "ff s ·agii parler des rampars. que la 11arure a formé po11r me/Ire le Pie1110111 a I 'abris des insultes qu 1111e des grandes P11issa11ces de I "Europe pourroit tenter de l11i.ft1ire ".

43 AST. Corte, Materie Mi li tari, Materie Militari per Categorie, Imprese Militari. mazzo IO, prima a ddi zione , n. l.

44 Per una sintes i su qu es ti evemi : CERINO BADON E GIOVANNI, i portinai def/e Alpi, 2008, cit , pp. 109-11 O.

45 AST. Corte, Materie Mi litar i, Materie Militari per Categorie, Imprese Militari. ma zzo IO, prima addizione , a. I.

I I 26

Papacino , nella sua visione più generale della strategia difensiva, inserisce anche, come moltiplicatore locale di forze , la conoscenza dei potenziali punti di invasione. Nel contesto generale caratterizzato dalla inferiorità numerica, assumeva primaria importanza conoscere in anticipo le intenzioni del nemico che, come si è visto nei coevi scritti francesi, poneva la massima cura nel dissimularle con la tecnica delle diversioni. Da parte sabauda si fronteggia tale pratica andando all'origine di qualsiasi azione: osservando l'attività degli arsenali da cui ogni invasione d'Italia deve muovere. Erano situati a Tolone e a Grenoble ed entrambi si rifornivano a loro volta da Lione ed erano comunicanti I materiali , partendo da quelle basi, potevano compiere un numero limitato di percorsi per dirigersi verso i pochi punti di accesso al Piemonte, praticabili dall ' artiglieria e dai carri. Osservando l'arsenale di patienza, le strade percorse dai mezzi e dai rifornimenti, il luogo ove veniva assemblato il parco d'artiglieria e la possibilità eventuale di imbarcare i cannoni per l'assenza della flotta inglese, si poteva resti;ngere la previsione di attacco a un settore più ristretto, senza poter giungere mai alla conoscenza precisa del punto esatto, poiché questo avrebbe richiesto di "avoir un confident dans le cahinet ennemi "46 , ipotesi troppo ottimistica.

La visione globale di Papacino d 'Antony

Pap acino d' Antony vede e tratta il problema anche in termini più genera l i, senza esimersi, se necessario, dal mettere in evidenza talune criticità mo lto forti del sistema difensivo sabaudo. Sono sue le considerazioni sulla strategia difensiva globale del Piemonte e sui suoi limiti, dovuti in ultima istanza, ai limiti finanziari dello stato. E ' suo l'esame della collocazione internazionale dello stato sabaudo e dei rischi che la politica delle alleanze portava con sé in ambito militare.

L'esame pre limin are delle possibili vie d'invasione , fatto nel 1770, mette in evidenza innanzitutto l'estrema precarietà di alcune strutture difensive poste a controllo di altrettante direttrici di accesso al Piemonte. Sono le s te sse vie che il Bourcet, sempre prudente nel valutare, riteneva meritevoli della massima attenzione. Il giudizio peggiore riguarda l'accesso dal Piccolo San Bernardo, attraverso la valle d ' Aosta che è praticabile dall ' artiglieria senza grossi lavori ed è difeso dal forte di Bard a metà valle e dalla Piazza d'Ivrea nel fondo. Bard è definito "di poco conto per una armata che vuol entrare in Piemonte perché oltre a esser molto piccolo [ .. . ] verrebbe ridotto in polvere in pochissimi giorni "47 Ivrea non può neppure esser considerata una Piazza di guerra ed è possibile con l'artiglieria "distruggere tutte le case della città in pochis simi giorni "48 • Per rendere sicuro quell'accesso occorrerebbe costruire un forte tra l vrea e Bard, in un luogo chiamato "Montabon "

In val Chisone il forte di Fenestrelle, definito "una fortificazione di prim 'ordine " dal Bourcct, non supera l'esame del Papacino che drasticamente afferma: "c'è bisogno di mettere la fortificazione di Fenestrelle in stato di difesa ' '4 9 La porta è senza rivellino, la cinta senza fossato e senza cammino coperto. A partire dal 1785, il forte è declassato da 180 a 30 giorni di " difesa/orma/e" ovvero di resistenza in caso d'a s sedio 50

L'esame di Papacino prosegue con la va lle Varaita , da cui si può far passare l 'a1iiglieria con dei lavori, e che non è difesa da alcuna piazza o fortezza; occorrerebbe costruirne una. Su l fronte meridionale la valle Stura è ben difesa ed anche il colle di Tenda, ma la piazza di Cuneo "sarà di tutto rispetto quando sarà finita "5 1

Per lo stato sabaudo era normale rendere operative le fortezze e metterle in stato di difesa solo nel momento del bisogno. Ern altresì ricorrente che, in quelle occasioni, venisse evidenziato lo stato di degrado di edifici e strutture murarie, e che si riprendessero in esame le migliorie previste e mai realizzate. L'esame del Pap acino, quindi, parrebbe descrivere una situazione abituale per il Piemonte, che per tutto il Settecento si è difeso in circostanze così imperfette. Il vero problema è dato dal nuovo fronte aperto dal Maillebois nel 1745 sugli Appennini. "Le frontiere del re dalla parte degli Appennini compresi da Ormea alla Bochetta meritano molta attenz ione, poiché sono troppo aperte nel caso in cui l'assalitore sia anche padrone del mare e che voglia fare a sua scelta degli sbarchi negli stati di Genova; tanto più che attualmente si possono guardare i Genovesi come una provincia di Francia " 52

Papacino osserva molto lu c id amente come questa frontiera sia indifendibile e come, una volta superata, offra

.u; AST, Co11e, Materie Mil ilari , Mater ie tvlilitari pe r Ca tegorie , imprese Militar i mazzo I O, pr ima add iz ione , n. I.

47 Id.

4R Id.

' 9 Id.

50 BRT, Manosc ritti M ili tari 150, pp. 285-2 86 st AST, Corte. Ma teri e Mi litari, Materie Mil itari per C ategorie. Impres e Mi/ilari mazzo IO, pri ma addizione , n. I

Sl Id.

Vantag gi e on eri d e l Piemonte ne lla politica d elle allea nze 27

Vantaggi e oneri del Piemonte n ella po/irica delle alleanze

del le comode vie d'accesso ad Acqui, Alessandria, Asti, Alba, Cherasco, e poi a l le Langhc, all'Alessandrino, al1'Astig iano , zone ricche e capaci di dare da vivere ad un esercito anche in inverno. Se questo accadesse si verrebbero a perdere tutti i vantagg i della "guerra corta'' delle Alpi. Verso la fine del secolo, nel marzo del 1786, uno scritto di Papacino d' Antoni torna sulla difesa delle frontiere di uno stato che è rimasto per quarant'anni a l di fuori di ogni guerra. L'argomento specifico dello scritto riguarda l'adeguamento delle dotazioni delle piazzeforti del Piemonte e anche in questo caso, la lettura porta ad un tema ricorrente degli affari militari sabaudi: la ristrettezza delle ri sorse disponibili che limitano i mezzi da contrapporre alle invasioni.

Papacino quantifica la forza disponibile nel momento di massimo sforzo bellico in 40.000 fanti , 4000 cavalli, 1200 artiglieri più le compagnie franche e le milizie. "Questi a c crescimenti essendo stati considerati come i phì forti che il paese sostener potesse. sono però rimasti scarsi nelle c ampagne d(fensive del 1744 e 1745 "53 In questo contesto si era osservato c h e ··qualora si è trattato di munire le Piazze minacciate d ·assedio col pressidio c he esigevasi per ricavare dalle loro .fort(/ìcazioni la difesa massima si è riconosciuto massimamente nelle adunanze militari a tal fìne tenutesi, che con tale provvedimento si scemava di troppo la jànteria defl 'armata e che ;/ numero degli artiglieri era insujjìciente al bisogno ''54 L'imponente siste ma fo11ificato che il Piemonte aveva costruito non poteva venir utilizzato appieno per carenza di uomini. Prendendo atto di questo vinco lo numerico, che s i originava da un vi nc olo di bilancio, Papacino propone una linea d ' azione e lo fa sotto forma di tre massime.

Prima massima: " [ ] si è stabilito come massimafimdamentale di destinare nelle Piazze di prim'ordine. come sono la Cittadella d'Alessandria, la Città di Cuneo. la Brunetta, solamente quel numero di combattenti, che basta a d(f'endere la pilì estesa Ji'allefronti attaccabili, e di regolare coerentemente a questa massima la quantità de cannoni , mortai e munizioni di guerra "5 5

Seconda massima: "Discorrendo sul particolare dei Forti di Susa. Exilles e Fenestrelle. è stato concordemente ammesso nelle preriferite adunanze militari che qualora le disposizioni nemiche avessero minacciato contemporaneamente esse tre forte zze , sarebbe stato necessario di presidiare caduna in patlicolare a mente della prima massima , stante che le circostan::e delle vicine Montagne somministrano mezzo facile di poterle investire tutte e tre con una sola disposizione; e siccome la/orza d'essi presidi, ancorché regolata sulla prima mass ima. snerva l'Armata nostra assai più , che in qualsivoglia altro sito delle jiw1tiere venga minacciato il Piemonte, così per andare al riparo di un simii inconveniente, si è concordemente stabilita la seconda massima, cioè di disporre il pii) che sia jàttevole in detti Forti , quegli ostacoli inanimati, che di loro natura rendono la Fortez za inaccessibile a/l'inimico o ne ritardano considerabilmente la resa, piuttosto elle cercar di dilungare la d(/esa c on un maggior numero di uomini, e maggior opposizione di fuoco " 56

Non potendo l'esercito sabaudo dispo1Te di uomini a s uffici enza dovrà essere la natu ra stessa, opportunamente modificata, a completare la difesa. Essendo in oltre tali fo 1iezze destinate a cadere, occone regolare al minimo anche la dotazione delle artiglierie, nei modi previsti da lla terza ed ultima massima.

Terza mass im a: ''Nel dotare le Fortezze le più avanzate verso le.frontiere, vi si destineranno Artiglierie di que calibri, che sono passati in disuso, chiamati Calibri rotti, affinché venendo la pia::z a a c adere dopo d ·essersi ben d(/èsa, il nemico più non sia in caso di valersi di quelle Artiglierie; Occorrendo che non si abbiano poi a sufficienza calibri rotti. si procurerà che il numero de' Cannoni da breccia, e de ' Mortai da Bomba de ' calibri intieri sia piuttosto scarso, c h e abbondante [ ]Le Piazze meno avanzate. che per la loro situazione servir possono di deposito nella guerra offensiva, si doteranno colle Artiglierie de· calibri infierì "57

Infine Papacino affronta anc he la questione dei limiti in campo militare, della politica delle alleanze praticata dal Piemonte. L'alleanza con I ' [ngh iI terra viene vista co me un evento per nulla certo, mentre è ancor meno scontato che la flotta inglese riesca ad operare nel mar Ligure nei mo menti critic i in cui i francesi tra sfer iscono le truppe e l'a11iglieria via mare a Genova o a Savona. D'altro canto l'alleanza con l'Impero è vista con preoccupazione ancor più grande, poiché le finalità dei due stati sono in buona parte divergenti. Papac in o i ll ustra la questione trattando il caso pratico del forte di Tortona, tecnicamente all'ava nguardia, ma strategicamente assa i pe1icoloso. "Le.fortijìcazioni di Torto na , essendo oggigiorno di tutto rispetto , potrebbero determinare il nemico , [l'esercito francese sbarcato a Genova], a non intraprenderne l'assedio. e a fare i suoi massimi :,forzi

BRT, Man oscritti Mi l itari 150. pp. l 06 e 2 7 8

11 28
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2 79 " Id .
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11 passaggio de ll ,c Alpi tirolesi da parte de ll e armate del pr incipe Eugenio di Savoia ne l 170 I Le montagne rappresentavano un formidabile ostacolo, specialmente durank i mesi invema li. che ruttavi a riusciva ad essere s uperaw grazie ag li sforzi ed alla capacità tecnica dei militari cli professione. Cartig li o de ll a carta di Pierre Mortier, l 742.

verso il Piemonte. per tentare di insediarsi solidamente. di stabilirvi i quartieri d'inverno. cosa che risulterebbe di grande svantaggio nei confronti degli stati del Re. Questa eventualità non animerebbe i nostri alleati a inviare delle truppe in Italia, vedendo che i nemici lasciano tranquilli lo stato di Milano e la Lombardia, che a Loro importa molto d(fendere " 58 11 problema di fondo resta comunque Genova, la cui alleanza con la Francia è tale che ··attualmente si possono guardare i Genovesi quasi come una provincia di Francia" . L'alleanza con la repubblica "Supe rba", ha permesso all'esercito francese di crearsi un nuovo accesso al Piemonte, in grado di vanificare lo sforzo fortificatorio del sistema alpino.

Due sono le possibili soluzioni: la prima consisterebbe nell'incrementare ulteriormente l'apparato delle fortificazioni, costruendo su quel fronte una catena di nuove fortezze e una piazza considerevole a Cosser ia. L'atto risolutivo consisterebbe però nell'eliminazione del problema all'origine, rendendosi padroni del marchesato di Savona e di Finale, punti di accesso dell'Italia del nord, usati fin dall'inizio Seicento dagli spagnol i come terminale della strada delle Fiandre 59 : "Nel! 'autunno del 1746, quando eravamo padroni della riviera di ponente. era circolata la voce che si erano fatte delle proposte di accomodamento al Re Carlo. e in questa I.ratta ti va. si proponeva tra l'altro al Re, il cambio del principato d 'Oneglia con il Marchesato di Savona e di Finale; per la verità l'acquisizione di queste due piaz::e, coprirebbe la phì gran parte degli stati del Re. dalla parte degli Appennini. se11 za che a quel punto jòsse pizì necessario costruirvi altre piazze "60 Non se ne fece nulla. La via della forza resta comunque aperta. "sarebbe comunque molto utile. con la sorpresa, o con la forza. cercare di impadronirsi di qualcheforte o Cilfà importante dei Genovesi, perché allo stato alluale dei.fatti, non si può picì essere s icuri della loro neutralità "61

Fu proprio quel fronte ad essere scelto dai piani del governo repubblicano francese, per l'invasione definitiva del Piemonte nel I 794-96.

Vantaggi e oneri del Piemonte nella politira delle allean::,e T l i F. ATRE. >}: L.\. G l J
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Piero Garoglio 5 • AST. Corte. Materie Militari. Materie Militari per Cmcg.orie. lmprese Mi/ilari mazzo 10, prima addizione, 11. l. 5" Cc.RINO BADON F GIOVANNI, Le seconde guerre d'Italia ( I 588-1659). Tesi di dottorato in Scienze Storiche XXXII I Cic lo. Universiti, del Piemonte Orienta le. relatore Angelo Torri.2011, pp.131·142. bi) AST, Co rte, Materie Militari. Materie Militari per Categorie. Imprese Mili/ari mazzo IO. prima addizione, n. I. "' Id.
A fi o11 co: lo s temma del re cl i Sardegna sovrnsta un tavo lo da lavoro dove due ingegneri mil itari stendono progetti d i fo 11ifi caz ione. Disegno datato 1769. AST, Carte Topografiche e Oi segn i, UJ!ìcio Ge11erale delle Fi11a11::.e, T ip i Cabrci e Disegn i (se7ione H). Exilles. fo11c, f. 2

Il sistema difensivo alpino nel settore di Exilles

Euge ni o Garog li o - Fabrizio Zannoni

1) Soltosettore di Exi ll es.

2) Sottosettore di Ou lx.

3) Sottosettore di Bardonecchia.

4) Sottosettore di Cesana.

SETTORE DI EXILLE S

Dall'archivio al terreno

l trinceramenti alpini del Piemonte sono opere architettoniche abbandonate da almeno 200 anni cd esposte ad un ciclo climatico e meteorico molto severo. ll tempo ne ha cancellato il ricordo co ll ettivo ed il c lim a ha reso spesso labile la leggibilità immediata sul terreno. Talora le opere sono ricadute sotto l'azione dell'uomo che nei secoli ha modificato il territorio a lpin o a fini agricoli, pastorali o per praticarvi degli insediamenti; in tal caso le opere in questione possono essere del tutto scomparse. Il lavoro ha richiesto pertanto una particolare metodologia all'interno della quale trova posto anche la fase di ritrovamento sul terreno di opere che talora neppure gli abitanti dei luoghi ricollegano all'epoca e alla funzionalità originaiia.

Limit i temporali

Il periodo studiato va dal 1559 al 1796, ovvero da quando il ducato fu ricostituito da Emanuele Fi lib erto, a quando lo stato fu annientato dalla repubblica francese.

Sce lta de11 'area e codificazione deUe opere

L'arco alpino è stato suddiviso in sette settori, presentati nella introduzione, in ognuno dei quali vi è una fortezza che rappresentava il punto di riferimento delle circostanti opere di difesa e che, nel lavoro, viene trattato come polo difensivo d'attrazione dal punto cli vista storico-militare e dà il nome a rutto il settore. 1n generale i settori coincidono con una valle o con una pa1te di essa. Ogni settore ha una introduzione che ne illustra 1'evoluzionc dal punto di vista storico, architettonico e militare.

Le opere di cresta, sul confine di due valli, sono attribuite al settore che esse difendono. Nella parte a lta delle valli la stratificazione storica porta ad inserire in un settore anche delle opere che, pur ricadendo neJJ 'area, sono funzionalmente indipendenti , talora isolate, per lo più abbandonate, dopo aver tenninato il loro compito.

l settori sono suddivisi in sottosettori: quello principale è direttamente legato alla fortezza di riferimento per tutto il settore e ne porta il nome. G li altri sottosettori hanno opere spesso autonome che possono anche difendere altri sub-baricentri.All'inizio di ogru sottosettore vi è una introduzione che spiega queste finalità e connessioni; alla introduzione seguono le schede delle singole opere.

Le sigl e di codifica

Ogni fortificazione ha una sigla composta come di segu ito illustrato e di cui si porta un esemp io: EES2a.

La prima lette r a maiuscola id en tifi ca il settore. In questo primo rapporto sarà sempre (E) per Exilles.

Una seco nda lettera maiuscola identifica il sottosettore, in questo caso (E) per Exilles.

L'identificativo (D) o (S), che sta per destra e sinistra idrografica, è att ribuito a quelle fortificazioni del sottosetto re principale cbe erano consistenti in mm,ero. aveva no una notevole estensione s ui due versanti della valle e rappresentavano un vero e proprio s istem a difensivo esterno della piazza.

Un numero segue l'identificativo precedente e v ie ne attribuito ad ogni singola opera di tale sottosettore, pai1endo da quella più prossima alla direttrice principale da cui proveniva l'attacco nemico.

In luogo del l'id entificativo (D) o (S) può esse rci una lettera (X), in tal caso si tratta di opere, poste in un sottosettore seco ndario , non legate tra loro e costruite in epoche di verse.

L'identificativo numerico non segue in tal caso il c rite ri o della prima linea da cui proveniva l'attacco, ma è attribuito per ordine geografico .

Infine quando una scheda contiene più opere, può esser presente un a lettera minuscola che ne conferisce l'ordine alfabetico.

Co n riferimento ali 'u lti ma codifica, si ricorda che, di regola, og ni trinceramento ha una sua scheda. Si è sce lto però di raccogliere nella stessa scheda più ope re, so lo eccezionalmente, quando facevano parte di un unico campo trincerato oppu re erano legate funzionalmente tra loro e so no ogg i comp letamente scomparse.

Ricerche d'archivio, bibliografie/te e cartografich e Dopo una ricerca bibliografica s ull 'edito, con particolare attenzione a quello coevo alle fortificazioni in esame,

33

il primo passo per l'identificazione di un'opera fortificata campa le è consistito nell'esame dei documenti d'archivio relativi sia alle campagne militari sia ai lavori di fortificazione eseguiti in tempo di pace. Una ricerca parallela, atta ad individuare ulteriori siti, oltre che a completare le informazioni precedenti, è stata svolta sui documenti d'archivio relativi a i contratti ed ai pagamenti effettuati dalle varie amministrazioni interessate. Questa prima fase ha coinvolto gli archivi maggiori, tra cui si cita l 'a rchivio di stato di Torino, quello dell'lsèrc e la biblioteca reale di Torino.

In una fase successiva sono state svolte ricerche negli archivi minori (comunali, parrocchiali, fondi privati), ove le opere fort ifi cate abbiano lasciato traccia nei documenti di storia locale.

Per l'identificazione sul terreno si è utilizzata la ricca raccolta di cartografia storica presente negli archivi, abbinandola allo stud io delle foto aeree.

Ri c ognizioni s ul terreno

Sulla base della documentazione vista prima, si sono visitate le aree che ospitavano le fortificazioni per procedere alla loro individuazione. Le strntture non sono quasi mai segnalate dalla cartografia attuale e spesso si trovano al coperto in soprassuoli arborati o in boschi d'invasione che rendono incerta la lettura delle foto aeree. In questa fase esplorativa preliminare le infonnazioni cartografiche d'epoca spesso hanno dovuto esser integrate dall'esame diretto sul tcneno e dcli ' analisi delle attitudini e delle potenziai ità dei siti ad ospitare una certa opera. Con successivi tentativi, tutte le fortificazioni di cui si è trovata traccia in arc hi vio sono state riscontrate sul terreno.

Ril eva mento

Dopo aver individuato le opere, si è proceduto a rilevare quelle di piccole e medie dimensioni aventi un perimetro chiuso. Si sono esc lu se le opere di grandi dimensioni che, per la loro estensione e impo1tanza, richiedono studi mirati, che a volte so no già sta ti effettuati in passato Ne l settore di Exilles è il caso dell 'Assietta. Non sono stati rilevati i trinceramenti aperti, il cui sviluppo è le gato principalmente, se non esclusivamente, a ll a orografia del terreno: so no semplici linee di difesa, tra loro assimilabili per funz ionalità e che non paiono prestarsi, singolam1ente, a studi metodologici sui modelli costruttivi delle fortificazion i d'alta quota.

Il rilievo ha intere ssa to le strntture perimetrali sia esterne, come mur i perimetrali, fossati, rocce d'appoggio, sia interne , come nel caso dei baracconi. Utilizzando strumenti di mis urazione tradizionali si sono raccolti i dati atti ad una prima catalogazione in pianta di tutte le opere ancora rilevabili.

Quasi tutte le strutture in pietra sono state interessate da co ll assamenti e crolli , ma hanno spesso conservato l'intera massa lapidea originaria, disposta in accumulo, sulla base dei muri L'individuaz i one delle componenti sottostanti, preliminare ad una corretta misurazione, ha richiesto s pesso un attento la voro di lettura , che ha beneficiato dell'indispensabile apporto professionale dell 'a rcheologo.

La restituzione è una pianta schematica, che nel volume è nella scala l :400, conedata dei principali dati topografici. Le porzioni interrotte da spostamenti del terreno , ma estrapolabili dalle parti conservate, sono restituite con linea tratteggiata.

Tutte le strutture so no sta te fotografate, per documentarne l'attuale stato di conservazione, anche a scopo di tutela.

Le sc he de

Le informazioni racco lte sono organizzate in schede, standardizzate, contenenti le voci che seguono.

Carta di identità con le in formazio ni base del sito.

Sintesi stor ica mirata a ricostruire gli eventi principali che hann o coinvolto il sito.

Descrizione del'opera basata sui documenti d 'a rchivio e s ulle rimanenze attuali.

Stato di conservazione dei manufatti, basato s ull'osservazione dei resti al momento del sopralluogo.

La scheda è conedata di immagini d'archivio , documenta z ione fotografica attuale, rilievo in pianta.

31 Dall 'arcltivio al terreno

Il.forte e le difese alpine di Exilles

Lungo l'antica via che da Susa si sviluppava attraverso la valle omonima, in direzione del valico di Monginevro, sorge da seco l i la fortezza d'Exilles. Nel medioevo il castello delfinale, posto a cavaliere del rilievo roccioso a valle dell'abitato, assunse un ruolo sempre più rilevante nel controllo della viabilità. Per sorvegliare direttamente il traffico della via di Francia fu innalzata, ai piedi della rocca, una barriera che, appoggiando le ali rispettivamente alle rocce del castello e al versante vallivo di Ce ls, tagliava perpendicolarmente la strada, impedendo a uomini e merci di transitare senza autorizzazione. La fortificazione è rappresentata in molte vedute del castello e può forse essere considerata la prima opera esterna a integrazione del polo difensivo di Exilles ' . Con il passare dei secoli, il numero delle opere campali esistenti a l di fuori del perimetro del forte crescerà sensibilmente, sino a raggiungere il suo apice durante la Guerra delle A lp i. Questo rilevante e forse poco noto aspetto della storia di Exilles è spesso sottovalutato , circostanza che ha sovente impedito una chiara lettura di questa "macc hina militare" nella sua interezza.

Tra cattolici, ugonotti e Savoia. Il forte di Exilles durante le dispute della seconda metà del XVI secolo Durante la seconda metà del XVI secolo l 'alta valle di Susa, il cui territorio apparteneva al regno di Francia, fu coinvolta ne lle guerre di religione. 11 conflitto vide contrapporsi le milizie del partito cattolico contro quelle del partito ugonotto , così come accadeva allo stesso momento sul resto del territorio francese. TI castello di Exilles fu quasi sempre controllato dai cattolici, pur restando esposto a sporadici colpi di mano nemici. Gli attacchi erano condotti prevalentemente puntando sull'effetto sorpresa e sulla forza del numero , senza mai procedere a un assedio regolare. L'evento più rilevante si svolse il 28 aprile 1569 , quando le forze cattoliche ripresero il forte precedentemente perduto a causa di un fortunato colpo di mano ugonotto . Il presidio, composto di 80 uomini , fu sterminato e il solo comandante, gravemente ferito, fu fatto prigioniero 2• Questo genere di operazioni erano condotte con forze relativame nte piccole e pri ve d ' aitiglieria La situazione cambiò decisament e quando nel conflitto s' in serì Carlo Emanuele T , duca di Savoia, che approfittò dei torbidi della guerra per occupare, nel 1588, il marchesato di Saluzzo. Il conflitto s i estese allora agli stati sabaudi di qua e di là dai monti , facendo presto rivolgere le attenzioni del duca verso Exi lles, vera chiave per il controllo della strada ciel Monginevro. Nel 1590 il duca di Savoia decise di muovere contro il castello, allora tenuto dalle forze cattoliche comandate da Giorgio Borel di Ponsonnas. Il 7 settembre una forza di circa 2000 fanti sabaudi e spagno li , comandati da Amedeo Gerbaix de Sonnaz, avanzò verso Exilles3. Prima di procedere ali 'investimento del castello era necessario rendersi padroni delle alture che lo signoreggiavano e a tal fine, il 9 settem bre, una forte colonna sabauda si portò pres s o le grange dell 'Am boumct. Questo piccolo borgo era formato da semplici edifici addo ss ati gli uni ag li altri così da formare un fronte compatto in grado di resistere ad attacchi a bassa intensità. Non esistevano delle vere e proprie fortificazioni, ma è probabile che in caso di guerra fossero erette a lm eno delle difese in le gname ad integrazione delle già robuste abitazioni. La località era presidiata dalle milizie di Exilles e da questo luogo era possibile controllare le vie di accesso alle alture di Cels e all'importante val ico dei Quattro Denti4 La colonna sabauda investì di slancio la borgata, ma fu res pinta, patendo numerose perdite5 Intanto Lesdiguière s radunò i suoi uomini e marciò in soccorso di Ex ill es . li 20 settembre respinse le forze sabaude schierate tra Chiomonte e Giaglione, e il 28 dello s tess o mese entrò nel castello. Il fallimento sabaudo fu dovuto principalmente al limitato numero di uomini schierati in campo, a cui s i aggiunse l' aver sottovalutato le capacità difensive offerte da po-

1 Si tratta di una m urag lia medieva le att ribui ta da Jean de Beins ai romani. di cu i oggi restano poche ve~tigia. 8 ARRERA FRANCESCO,/ selle for ti d i Exilles. Metamorfosi architettonica di 1111 complesso Jòrtifìcato, Museo Naziona le de ll a Montagna " Duca d egl i Abruzzi". Torino 2002 p. 42.

2 MAlJRICE C11ARLES, l e Capitaine la Ca=ette 1520- 1590. les guerres de religion dans le Ha11t-Da11phi11 é (011/x - Exilles-Briançon). Edi ti on Bemard dc Gourccz, S t. Paul de Vence 1986. pp 237 -238.

3 PATRJA ETTORE, li forte d i F.xilles Storia di 1111 11101111me11to va/susino. Mclii. Borgonc di Susa, 1975. p. 29

4 PATR IA ETTOR I: , PATR IA L UCA Castelli efortez:e della Valle di Susa. Musco Naz iona le della Monlilgna "Duca degl i Abruzzi", Torino 1983. p. 71.

5 PMRI A, li.forte di F.xilles 1975. cit.. pp 30-3 1.

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sizioni modeste quali l'Ambomnet. Tre anni dopo , nel 1593 , il duca di Savoia potè nuovamente marciare contro il castello di Exilles. Questa volta il suo esercito contava 7000 fanti sabaudi, comandati dal conte di Martinengo, a cui si aggiunsero 5000 soldati spagnoli al comando di don Rodrigo dc Toledo. Tra il 4 ed il 5 maggio le avanguardie degli alleati occuparono l' Ambumet, Cels e San Colombano. Quest ' ultimo fu duramente contrattaccato dai francesi all'alba del 5, operazione cbe causò la morte o il ferimento di circa 80 saba udi e la completa distruzione dell'abitato 6 • Distrutta San Colombano il cavaliere Ponte ne fece occupare e trincerare le strategiche alture. L'iconogra fia coeva restituisce nitidamente le linee delle opere campa! i erette presso San Colombano , do ve emergono robuste ridotte a stella poste a protezione degli accampamcnti7.

L'assedio di Exilles de l J 593. ln alto a destra sono visibili i due fo11i a pianta irrego lare cosu-u it i s ulle alture di San Co lombano a tutela delle so ttostan ti batterie d"assecLio. AST. Corte. Biblioteca Antica, Archirettura Militare. voi. JJI , f. 40.

Furono mandati poi dei distaccamenti sin sotto i Colli d'Ambino del Galambra 8 Dai valichi che dominavano la conca d 'A mbin era possibile, partendo da Bardonecchia e attraversando la lunga e detritica va l Fredda , raggiungere Grange della Valle e le alture di San Colombano. Occupate le a lture che dominavano il castello, gli ingegneri e mas tri sabaudi, tra cui si distinsero Gabrio Busca , Ercole Negro di Sanfront e il marchese Giuseppe Cambiano di Ruffia, posizionarono le a11iglierie all'lnfemel ed al Cumbarà. TI primo poggio fu occupato da falconetti in grado di bersagliare l'interno del fo11e, mentre al Cumbarà furono sistemati i pez zi d 'asse dio, che aprirono il fuoco il 15 maggio9 Le artiglierie sgretolarono rapidamente alcuni settori delle mura , ap rendo delle brecce lungo il perimeh·o del castel lo, cosa che pem1isc ai sabaudi di condurre alcuni assalti. li Lesdigu ières intanto aveva radunato le s ue forze ad Oulx, da dove non potè c he constatare il soverchiante numero degli assalitori. L 'assedio terminò il 22 maggio , dopo soli sette giorn i di hincea ape1ia 10• La rapida caduta de l forte pose in evidenza una realtà innegabile "Et non dimeno era tenuto per fortezza di grandissima stima. sì per hauere

'' San Colombano risorgerà alcune centinaia di me tri pi ù a monte. L'antico sito del paese, il poggio de ll'ln fernet. resterà libero da edifici e occ up~rà sempre una grande importanza negli assedi del forte di Ex illes.

' AST. Corte. Bib lioteca An ti ca, A1-chi1et1111·a Mili rare, vo i. lii. Exilles. vedute prospettiche de l territor io

• li Pcracca cita il col le d'Ambin. ripido passaggio tra Ex illes e la Savoia. lo rea ltà la via da presid iare era l'attuale cresu1dei co ll i Ga lambra e dei Fournca ux Le fonti sto ri c he u ti lizzano indisc rim inatameme diversi toponimi per questi va lich i (colle di Ambin, di Rochemol les. di Seguret v di val Fred d a). occupa ti ne l XVI seco lo da es tesi ghiacciai. Molto probabilmente le truppe di guardia non furono mandate sulla somm ità dei va li ch i ma alle loro pendici, nel la :zona di Grange della Valle. PERACCA LUIGI FRANC1:sco, L 'aIra val di S11sn e vicende storiche dal I 180 al I 700, Tip. Massaro, To1ino 1910,p.45.

• P,ITRIA. // forre di Exilles. 1975. cit.. p. 35.

IOfd pp. 37-37.

36
11/òrte e le difese alpine di Exilles

tre recinti di muraglia. & sì per il sito d[fjìcilissimo da mo111are & da.fargli approcci.& nondimeno l'essere sottoposto al monte sudetlo che gli baite l e piaz::.e di dentro. gli fa quasi perdere tutte le altre buone qualità che in sé ritiene. 11 • Jn seguito all'assedio emersero dei seri problemi: il castello poteva cadere di sorpresa se mal presidiato ed attaccato da forze preponderanti, come nel 1569, oppure cedere rovinosamente se investito con un assedio regolare. Per porre rimedio al primo caso era sufficiente accrescere la guarnigione ed aumentarne le vedette, quanto al secon do caso non era possibile porvi rimedio. li sito di Exilles , come accadde a numero se fortezze coeve, fu vittima dello sviluppo tecnologico delle artiglierie; nel 1593 esistevano artiglie1ie in grado di colpirlo da dove non sa rebbe sta to possibile farlo fino a poche decine di anni prima, e sicuramente da dove non s i poteva colpirlo quando fu costruito. La macchina militare di Carlo Emanuele I, forte di repa1ti spagnoli ed ingegneri milanesi , era forse una delle più moderne della penisola italiana, e diede una netta dimostrazione di t1Jtta la sua forza. li controllo di Exilles passò temporaneamente al duca di Savoia, che ne avviò una rapida riparazione. I lavori non erano ancora ultimati quando, il primo gennaio 1594. Lesdiguières assediò il castello. fl comandante ugonotto approfittò del fattore sorpresa, era inusuale attaccare una fortificazione nel cuore dell'inverno, e trovò il forte occupato da un presidio ridotto. l francesi occuparono per prima cosa le alrure di San Colombano e Cels, mentre le milizie protestanti di val Chisone calarono dai monti impo ssessan dosi della destra idrografica della valle 12 TI 3 gennaio si aprì la trincea. fntanto la notizia an-ivò a Torino e così Carlo Emanuele l raccolse 3000 fanti e 800 cavalieri per marciare in soccorso di Exilles. Fu in questa campagna che si pensò per la prima volta di iso lare Exilles marciando lungo la val Chisone per superare il Sestriere, scendere su Cesana e taglìare così le comunicazioni con Briançon. 1l piano prevedeva un attacco diretto contro Exilles, mentre il resto delle truppe dove vano raggiungere Pragelato marciando da Pinerolo e da Susa tramite il colle delle Finestre 13 La stagione e il cospicuo innevamento causarono il fallimento delle manovre in val Chisone. mentre l ' attacco diretto contro il castello non ebbe l'esito sperato . TI governatore d 'Ex illes, Carlo Gazzino, in seguito agli infruttuosi tentativi di soccorso del 22 gennaio, decise di rendere la piazza 14 • U duca di Savoia tenterà , nel 1597. di ripetere la manovra in val Chisonc per tagliare fuori Exilles 15 L'esito sarà non meno infruttuoso di quel lo del 1594, a causa del numero ridotto dj forze in campo, unito alla difticoltà dj gestire operazioni complesse, basate su lla simultaneità di movimenti in ten-itorio alpino.

Con la pace di Lione del 1601 terminarono le ostilità tra Francia e Savoia, e per oltre un secolo Exilles non fu più oggetto d ' interesse da parte degli eserciti sabaudi. Le esperienze sin li maturate evidenziarono tutta la debolezza della fortezza valsusina. Il posto, di concezione tardo medievale, era sos tanzialmente indifeso dagli attacchi provenienti dalle alture circostanti; se si voleva garantirne la tenuta , era necessario impedire al nemico di occupare San Colombano.

G li ulti mi i nterve nt i fra n ces i a l forte di Exilles

ln seguito alla pace di Lione il re di Francia Enrico rv diede , nel 1607, l'incarico all'architetto Jean de Beins di provvedere alla ristrutturazione del forte di Exi l les. Le attenzioni dell'ingegnere s i concentrarono sul parziale rinnovo delle strutture interne e sul potenziamento delle cortine, in particolare di quella rivolta ad ovest verso il paese, sicurnmente la più accessibile16 • Non intervenne però in a lcun modo contro le insidie che provenivano dalle altezze circostanti.

Nei decenni successivi il forte rimase sostanzialmente inva1iato, e tale restò sino alla fine del XVll secolo, q uando , nel 1692, il primo ingegnere del re Sole , Sebasticn le Prestre marchese di Vauban. fu incaricato di occuparsi della fortezza. 11 suo primo progetto prevedeva la costruzione di robuste traverse lungo i bastioni e la co r tina posti ad ovest, per proteggere almeno in parte il forte dalle offese di eventuali batterie d'assedio, poste tradizionalmente sulle alture di San Colombano. I lavori più importanti erano però rivolti alla creazione di nuove opere esterne , una sul fronte di Piemonte e l'altra su quello di Francia 17• L'opera sul lato di Francia era la più interessante: si trattava di una vasta fortificazione avanzata, di pianta rettangolare, con al centro un 'amp ia casem1a-magazzino. Tale struttura era ben progettata, ma avrebbe ancor più risentito del fuoco proveniente dalle

11 B uscA GARRJ O, Della espug11a: io11 e et dijèsa delleJònez:e , ed G io. Dominico Tarino. Turino I 598. p. 126 i zBARRIRA, / sr?lle forti di Exilles, 2002. cit pp. 27-28.

11 ld., p. 27.

14 P F RACCA L'alta ,•al/e di Susa, cit.. p 47

1' PAT RIA ETTORE, Faui d '11r111 i in Viii Chis o11e d11ra11te la Guerrn per il Marchesa LO di Sa/11.::0 ( I 59 7), « La Valaddo». n. 4 , 197'1

16 B A RRERA. I s e11efortl di fai!/es. 2002, cit., pp. 43-44.

17 ld., pp. 69-70.

Il forre e le difese alpine di Erilles 37

a lture di San Co lombano. Per comprenderne a pieno le funzioni è necessario analizzare il secondo progetto per Exilles maturato da Vauban entro il 1700; in quell'anno espose una serie di progetti aventi lo scopo di migliorare le capacità mi li tari dell'alta valle di Susa. In una lettera del 18 settembre 1700, scritta da Embrun ed indirizzata a l Signor Le Peletier, Vauban espose le sue perp lessità riguardo al progetto di una nuova fortificazione ad O u lx presso le alture di Serre Grassin e di PicITemenaud. Stimò più utile realizzare eventualmente una piazzadeposito presso la prevostura di Oulx, opportunamente fottificata ·'con una grossa muraglia.fiancheggiata da torri e coperta con u11 piccolo ramparo; tutto intorno un buonfòssato di ouo tese di larghezza 111 projòndo dieci

Veduta a volo d'uccello del forte di Exilles con indicate le posizioni delle batterie d'assedio sabaude del 1593 B11RR F.R/\. F!<AN CF.SCO / se lle forti di Exilles. Museo Naziona le della Montagna ''Duca degli Abrnzzi'', Torino 2002. p. 52

piedi; i bordi del fossato rialzati di quallro piedi con u,1 piccolo riparo lungo il perimetro per far posto ad un cammino coperto: vi si potranno anche aggiungere delle mezzelune e far un parapetto di muratura con feritoie e cannoniere con un corridoio coperto da liii paradosso. degli edifìci e una quantità di traverse, deLLe quali bisognerà duplicare l'uso come si è fatto a Be{fort: se questo non basta bisognerà jàre un coperto al corridoio, come è stato proposto per Fenestrelle. dando cinque piedi di spessore al suo parapetto su sette e mezzo di altez:::. a. Sarà poca cosa alla prova dei pezzi da dodici e per impedire i più pericolosi di questi punti dominanti di nuocergli, bisognerà occuparli con una grossa ridorta o un piccolo jònino rivestito e circondato di un buon/òssato, dotato degli edifici di cui avrà bisogno; costruire in seguito. al! 'interno di questa piazza dieci co,pi di casenna, tre edifìci di ujjìciali, un quarlo per il comandanle e meli ere lutto il resto in hangar e magazzini addossati contro il suo ramparo per coprirl i dai tiri rovesci "19 Questa fortezza. che rimarrà solamente alla fase preliminar e di proge tto, co lpisce pe r il numero di edifici che sarebbe stata in grado di contenere: ben dieci caserme, tre edifici per gli ufficia l i o ltre a q uello per il comandante e ai magazzini. La p iazza avrebbe così assolto la funzione di po lo log is t ico, in grado d i co n tenere uomini e d a11iglierie in caso di una nuova guerra con il Piemonte. Tale necessità era dettata da l bisog no d i poter usufrui r e di un punto d'appoggio posto a l di là del Monginevro, così da esse re più prat ico rispetto a Briançon. Va uban, tuttavia, non ritenne necessario impegnarsi nella costruz ione d i un a nuova p iazza perchè Ex illes poteva già assolvere il compito di fortezza deposito20 , pur presentando enormi .

88 Il forte e le d({ese alpine di Exi//es
1~ La tesa cli Franc ia misurava 1.949 me tri. CFRLNO B11D01':1: G1ov11NNI (a cura di). Le Aquile e i Gigli. Omega Ed., Torino 2007, p 339. 19 DE Roc nAs D • AIGLL/l'- ALllCRT. Vauhan rn Famille et ses Ecrils ses Oisìvetés e1sa Correspondance. Tome ll. Bcrger-Levrnult Editeurs. Grenoble 191 O. pp. 484--186. "' Id p 485.

carenze che sembravano averla fortificata a dispetto del buon senso: "tutti i difetti delle piazze del Re messi insieme non hanno nulla che si awicini a quelli che si trovano in questa "21 La grande opera esterna progettata nel I 692 e ampliata, sempre a livell o di progetto, nel 1700 altro non era che un grande magazzino per l'armata, a sostituz ion e di quello progettato per Oulx. In caso di guerra offensiva il forte avrebbe rappresentato un fondamentale punto d'appoggio per l'armata, nel caso invece di 1ma campagna difensiva le nuove opere, pur non ponendo rimedio alle offese dall'alto, potevano almeno contenere una guarnigione maggiore, aumentando di conseguenza la resistenza del forte: "Per supplire al difètto della piccolezza di questo luogo, aumentarne le parti coperte e la resistenza, si potrebbe approfittare della grande pìattc?forma di roccia che è davanti alla spianata. occupandola con una postazione[ ]. Realizzando quanto contenuto nella istruzione questo castello avrà tutti i pregi che si possono esigere da una piazza così piccola: non potrà essere attaccato che in proporzione alle sue capacità 21 , sarà eccellente in guerra grazie al suo grande dehors e relativi magazzini. capaci di contenere l'equipaggio di artiglieria di una armata e gran quantità di farina "23 Non fu paradossalmente progettata alcuna opera di appoggio esterno presso le alture di San Colombano, soluzione che avrebbe poh1to arginare in parte una forza d'attacco, mentre una sce lta di questo genere fu adottata, negl i stessi anni, per la copertura del forte Mutin di Fenestrelle24 Le istru z ioni di Vauban sulla difesa d'Exilles restarono lettera morta e negli anni seguenti videro la luce solamente le h averse interne, gli abbozzi del l 'opera a corona sul lato di Pi emonte e una mezzaluna sullo spalto di Francia25

Pianta del forte di Exilles con indica ti, in rosso, g li interventi di mìglioramento delle difese eseguiti entro il 1708. RMG. Exi ll es R5923.

La campagna d e l 170 7 e Je prime fortificazioni campali di Exilles

Durante la guerra di success ione di Spagna, la Francia di Luigi XIV operò con successo in Piemonte fino al 7 settem bre del 1706, q uando le sue arnrnte riportarono una decisiva sconfitta s ul campo di Torino ad opera del1'esercito alleato comandato da l principe Eugenio di Savoia. Nella campagna dell 'anno seguente le Alpi occidentali videro una prima azione offens iva austro-saba uda c he po1tò a lla ricon qui sta della vitale piazza di Susa.

La vittoria alleata riportò la linea di confine lungo il suo percorso storico, circa a metà strada tra la comunità sa-

21 PUJO BERNARD, Vt111ha11, Albin Miche I Pari.s 1991, pp. 240-241

14 Vauban stimava fosse necessar io auaccare una fortezza mantenendo un rappo rto tra anaccant i e d ifènsor i pari a lmeno a sc i-selle attaccanti per LLn di fensore. Stando a ques ta proporzione aumentando la guarn ig ione d i Exilles se ne ~arebhe aumentata anche la resistenza costri ngendo il nemico ad attaccare il forte con forze magg iori rispetto a quanto richic~ to in precedenza.

lJ 8ARR ERA, / selle.forti di Exilles, 2002. c it.. pp. 69 -70.

24 A Fenestrelle Vauban propose una ser ie di op ere <!Sterne a prote7 i<me del forte. Queste furono realizzate in versione econom ica"', poiché gli interventi p revisti da Vauban avrebbero d i fatto superato i cos ti aflronta Li sino ad allora per il cantiere del Fon M11t in

15 BARRER/\, / set1efoni di Exilles. 2002, c it., p 72.

/1.fhrte e le difese alpine di Exilles 39
4·~1

e le d{(ese alpine di fai!le.1·

bauda dì Gra ver e e qu e lla francese di Chiomonte, collocando Ex ill es in prima lin ea Le difese del forte non avevano ancora raggiunto il li vello desiderato da Vauban e non erano in grado di resistere a un attacco regolare . I francesi pensarono allora di e le vare una serie d i trinceramenti a dife sa s ia dell e altur e dominanti Ja fortezza, che di quelle da cui potevano penetrare i sabaudi dal lato di Pi emonte. L e fortificazioni più imp o 1ianti era no i ''Tri11ceramenN delle Ram àjatti da Francesi a dijfesa della Val d 'Exillie "26 , un 'es tesa lin ea difensiva che dalle alture di Chiomonte e dal paese di R ama ts sal iva s ino alla cresta d e lla cap pe lla Bi a nca. La linea era costellata da ridotte di diverse dimensioni erette attorno a borgate preesistenti o presso s iti re s i forti dalla natura s te ssa del terreno. Lo sbarramento copriva la v ia a me zza costa u sat a dai sabaudi per assediare Exi lles nel 1593. Altre du e ridotte , che ricopriranno importanti ruolì durante il XVIIl secolo, nacquero in due punti strategici della conca di Exi lles; la prima fu eretta presso Ja Cima del Vallone, 2435 m., mentre la seco nda occupò parte dei pascoli limitrofi alle grange d e lla Cravasse. Qu este nuov e fortificazioni furono riportate s u due note vo li documenti cartografici, datati IO febbraio 27 e 11 g iugno 1708 28 • La prima cai1a riporta va opere non più segnalate nella successiva; si trattava di tre piccole ridotte po ste s ulle alture comprese tra il vi llaggio di Exilles e quello di Cels 29 •

I la vo ri pre sso le nuove linee difen s ive furono in parte eseguiti dalle manovalanze dcli ' alta valle, come dimostrò un ordine del 1707 nel quale fu imposto alla comunità di Bardonecchia di in v iare 130 uo mini ai lavori dei ridotti di Ex illc s 3 0 • Il 13 marzo 1708 si ordinò a "Carrachiolis Maresciallo di campo delle armate del Re, Comandante d 'Exilles e da parte del Signor di Toralba Luogotenente generale per la riparazione dei foss i. ramaglie ecc. ingombrate dal cattivo tempo. i Comuni dovranno in viare uomin i con badili e zappe sulle alture di Exi/Les come segue : Savoulx uomini 7 con zappa e badile, Beau!ard uomini 10 con zappa e badile, Mi!laures uomini 5 id. Roche molles uomini 4 id, Bardon ecchia uomini J 5 id, Melezet uomini 7 id, Arnaud uomini 2 id" 31 Alle nuo ve fortificazioni francesi si contrapposero equivalenti opere piemontesi costruite sulle alture di Giaglione. Que sta piccola guerra di posizione durò dall 'a utunn o d e l l 707 all'estate del l 'anno success ivo.

La c ampagna d e l 1708 e la c onqui sta s ab a ud a d e lla fort ezza di E xill es La campagna del 170 8 sulle A lpi doveva essere, per i francesi, strettamente difensiva, v is to l ' impegno maggiore esercitato sugl i altri fronti. Alla metà di luglio il generale Villars controllava, con 82 battaglioni di fanteria e 23 squadroni di cavalleria, tutto il settor e compreso tra N izza e la Savoia, mentr e le contrapposte forze a ll eate contavano 55 battaglioni e 18 squadroni, di cu i 49 battag lioni e 12 00 cavalli formavano il corpo d'annata offensivo, mentre solo sei battaglioni e 6000 cava lli res tava no a dife sa de l Piemonte3 2 Con tali proporz ioni di forze g li alleati potevano avere, ed ebbero, la superiorità numerica in ogni punto che desiderassero attaccare, poich é le forze france s i, con un territorio troppo vasto da pre si diare , do vettero limitar s i a parare il colpo, non potendosi p iù impegnare in di vers ioni oftènsive verso la pianura piemontese. li piano sabaudo prevede va un 'invasio ne dell a Savoia, diretta contro fort Barraux; la manovra avrebbe costTCtto il Villars a retroced ere con le sue forze per poter coprire efficacemente Grenoble e Lione. Otte nuta la ritirata del Villars, Vittorio Amedeo avrebbe po tuto ripiegare i l più velocemente po ss ibile con tutte le s ue forze, per puntare al suo reale obbietti vo : la conquista dei forti di Exilles e Fenestrelle. Il 30 luglio il generale Rehebinder attaccò il colle della RJ10 per poi di sce ndere su Bardonecchia e Ou lx . A Ex ille s v i erano 500 uomini , i cui ordini erano di re s istere a oltrnnza 33 Il duca di Savoia

: • AST Cone. Carie Top ogra fi che e Disegn i, Cane Topograjìclie per A e B. Susa 2

i> Se rv ice H islorique ùe I ' A r mée de Te rre. Chù1cau de Vincennes. Siège:,. Art 15. Scc ti on 3. piècc n° l. Dcssin. Ex illes. pubblicala in BARRERA. / selle forti di Exilles. 2002. c.:i 1. , p. 93.

2' "Carte Panic11/iere d es enviro11s de Salbenra111 , Eri/les Chau111011t & Suze avec /es Retrancliements qui y 0111 esté J àit depuis la prize de Su z e /ani de la part des E,111e111is q11e de la nostre , da tata "Jlj11i111708 M. D11mchere1-Exi/les " Serv ice Hi storique dc J' Annéc de Terre, Chateau dc Vinccnncs. Sièges An /4 pièce 11 ° 10. Dessin. Exilles. pubblicata in BARRERA. / selle.forti di Exilles, 2002. cii.. pp. 92 -93: di cu i si conserva i l pro babi le disegno p repara to ri o io AST, Corte , Carte Topog rafi che e Disegni. Carte Topografiche Segrete, S usa 19 /\ V rosso

19 Seguendo le ind icazioni della c arta la prima rid o tta indicata con la lt: ll e ra C doveva t rova rsi presso un ripiano pos to a q u ma 1049 metri , indicato da g li abita nti con i l toponimo "Comba d 'Awì" (Vallone a va ll e). GENRE ARrL:Ro, M ASSOBRIO L ORE NZO (a cura d i). At/11111e Topo110111a s1ic u del Piemonte Mo111ww Exilles. Regione Piemonlt'. voi. 30. Il Leone verde Edizioni. Torino 2006. p. 100 L a s econda ri dotta. ind icata con la lettera D, doveva trova rsi a quota 900 metr i ci rca p resso i l Coum ba rà. il , i10 dove fu p ia mata l' art ig li eria nell'assedio del 1593. La terza ridolla, chiamata fo rse "R idotta di Caclu!/011 doveva so rger e a ci rca 800 metri di quota pre~so l ' a uua le casa F in ie re. zona indicata da i locali con il toponimo "la Finiéra" ( i fieni li) , Gr- ,mr, MA SS OB RIO A1/a11te Tnpo11omastico. 1006 , c ii. p. 116 Le operaz ion i della campagna del 1708 non fanno menz io ne di ta l i o pere , di cui non v i è t racc ia neppure sull a cartografi a de l XVII.I seco lo l dat i raccolti lino ad orn n on consen tono di sta bi lire con certezza se queste opere s iano ma i state costruite; lo sfruuamcmo intens i vo d i ques ti terren i da pa rte de ll ' uo m o non ha consem ito di rintracc iare su l 1erreno resti ev identi di stru rture superstiti.

" ' P1:R,\CCA /, 'alta valle di Susa. cii.. p. 11 2

.' I [d., p 113.

-'2 Po< ;r,;1 s r Ev!ILIO. Vittorio Amedeo li e la c ampagna del 1708 per la co11q11ista del co11/ì11 e a/pi110. Edizion i Roma anno X l\/, Roma 1935 , (La gue rra c la mi lizia neg li sc ri tto ri ital ian i di ogni tem po). p p 23 - 24.

" P o GN IS T Vìtwrio Amedeo Il<' la campagna del 1708 I 935. cii.. p 8'.!

-IO !/Jòrte

Le fortilìcazioni erette dai francesi lra il 1707 ed il 1708 presso le alture di Chiomonte. AST, Corte, ('arte Topogralìche e Disegni. Carte Topograjìc/Je per A e B. Susa 2.

ordinò subito al generale di Saint Rémy di portarsi s u lle a lture di San Colombano. Per farlo . il generale sabaudo s uperò il colle della R ho, per poi d iscendere su Bardonecchia e da qui percorrere la lu nga e detritica val Fredda sino a l glaciale colle Galambra , 3057 m , detto anche colle di Seguret o d'Ambin. Questa via era molto insidiosa, come descritto da una cronaca francese dei primi anni del XV III secolo: ''Colle di Seigurel c hiamato anche la Cornba di Ambin sopra ad Oulx e Savoulx, questo cammino non è troppo buono per la gente a piedi, a causa della grande quantità di ghiaccio che vi si trova anche nella bella stagione. In diversi luoghi misura pitÌ di I 00 piedi di altezza 34 ed è diventata completamente blu tanto è antica. Questo ghiaccio deve aver cominciato a.formarsi apparentemente a partire dal diluvio "35 • e un 'a ltra cronaca aggiunge "questo cammino non è buono. ma

Le alte vie d'accesso a ll e allure di San Colombano in una carta de l 1829. A si nistra le valli Fredda e di Rochcmollcs convergono presso il ghiacciaio del Galambra, attraversato dai colli di Rochcmolles , di Valfrcdda e de l Seguret. Le t r e v ie s cendono verso Grange della Valle, loca l iià domina ta da lla ridotta Saffau. BRT, Manoscritti M ili tari 166.

14 Il piede di Francia misurava 0.3248 m, quindi lo s pessore stimato era di circa 32 metr i " Archives Départimenta lcs dc l"lsere a Grcnoblc, Serie l l C N 768.

Il.forte e le
Exilles
difese alpine di
41

11.fòrte e Je difese alpine di Exilles

vi si può passare. ed è utile in tempo di guerra per grosse.fonnazio11i di fanteria '' 16

Raggiunto il Ga lambra fu poi possibile disce ndere a Grange della Val le e occupare San Colombano, tutti luoghi che furono trovati privi di difensori 37 • Su queste alture rimase il genera le Stille che iniziò così il blocco della piazza. li 4 agosto il generale Regal ricevette l'ordine di intraprendere l'assedio del fo11e, facendo giungere da Torino le necessarie artiglierie38 • Ad oltre un secolo di distanza dall'ultimo assedio, Exilles si trnvava nuovamente sotto il cannone de l duca di Savoia.116 agosto cominciarono i lavori d'investimento, il 9 si sistemarono le prime artiglierie cd il 10 sette pezzi aprirono il fuoco 39 Tra il giorno l l e il 12 i pezzi che battevano Exilles ' 'erano cresciuti fino a dieci grossi pezzi e due piccoli cannoni, con sei mortai a bombe e granate reali [ . .. ] il 12 dopo mezzogiorno la breccia della piazza era già ben avanzata. a causa della violenza del nostro fuoco. Quello del/ 'assedia to era cessato dal primo giorno, questo dava pit, libertà ai nostri cannonieri di mettere le loro batterie in barbetta "40 La sera del 12 , il governatore De la Boulaye, "avendo visto le scale pronte·· decise di prevenire l'assalto generale, programmato per il mattino seguente, chiedendo la capitolazione. Il mattino del 13 alle dieci il governatore uscì con circa cinquecento uomini del presidio e una quarantina di ufficiali~ 1 • Nel fotte si trovarono una ventina di cannoni e o ltre 700 fucili 42 Per difendere la recente conquista furono subito stanziati nei pressi del forte nove battaglioni al comando de l genera le Regal.

l pri mi p roge t ti s ab a udi p er la nuo va di fesa di Ex ill es e l'att acco de l 1 7 11

Il forte di Exilles era caduto dopo soli tre giorni di bombardamento, confermando inesorabilmente il giudizio dato cento anni prima da Gabrio Busca e quello più recente del maresciallo Vauban. Le artiglierie della piazza furono rovesciate dopo 24 ore di fuoco, lasciando la fortezza in balia dei proiettili avversari. Dopo la conquista del 1708, gli ingegneri sabaudi si trovarono di fronte l 'annoso problema di come riparare i gravi danni s ubiti dalle fortificazioni. La recente conquista aveva dimostrato che Exilles non sarebbe stato in grado di resistere a un contrattacco francese. La prima misurn adottata fu quella di costruire un 'es tesa linea di trinceramenti per impedire al nemico di appropriarsi delle vitali alture di San Colombano. I lavori furono intrapresi precettando numerosi lavoratori delle comunità dell'al ta valle. Uno dei maggiori interventi si concretizzò poco dopo il 16 settembre 1708, quando le comunità di Oulx, Cesana e Bardonecchia }ùrono obbligate di andare a lavorare ad Exilles per /are delle nuove.fortificazioni del borgo fino alle alture di San Colombano, dove si è fatto costruire un forte con delle jàscine e dei picchetti e un cammino coperto per raggiungerlo, e per queste costruzioni si è distrutta una grande distesa di vigneti[ ] questo lavoro è duratofìno allafìne di novembre, interrotto dalle nevi e da/freddo "-13 _ L'esteso s is tema difensivo fu probabilmente progettato dall'architetto Antonio Bertola e poteva essere considerato la versione "leggera" di quella che sarà la soluzione proposta per difendere le alture sovrastanti il forte Mutin in val Chisonc, in altre parole il futuro ed imponente forte di Fenestrelle-1-1_ li progetto delle fortificazioni di San Colombano è ben rappresentato in una serie cli disegni databili agli anni immediatamente successivi al 170845 Le opere si svi luppavano lungo due li nce. La prima linea aveva origine a monte del villaggio di Exilles, oltre il rio Galambra, e s i inerpicava lungo i fianchi della montagna s ino a raggiungere il rilievo di Sene la Garde. Qui si trovava un forte iiTegolare di medie dimensioni , vero cavaliere di h1tto il sistema. La seconda linea partiva direttamente dall 'a bitato di Exilles, per poi seguire il ciglione sinistro del Galambra sii10 a Grange della Valle , ove si trovava il fortino di Saffau. La prima linea controllava direttamente le strade proveni enti dalla Francia, mentre la seconda copriva le alture di San Colombano utilizzando le sponde de l Galambra come un grande e ripido fossato naturale. I l posto di Serre la Garde era ideale per ospitare u na ridotta a difesa delle alture di Exilles, tuttavia non fu mai occupato da opere stabi l i prima del 1708. Una poss ibile risposta alla mancanza di fortificazioni permanenti in questo sito può essere in parte fornita da un progetto d 'attacco

'• BRT, Manoscrilli Militari 73 , Frontiere del Piemonte, p 32.

1 POGNtSt. Vittorio Amedeo li e la campagna del 1708. 1935, cit.. p 84.

1 • Id., p. 85.

; 9 Id p. l 05.

" 0 Id p. l 30.

! I Id p. 130.

' ~ Id p I 05.

43 PmAVIKO, La cro naca di Pragelato, 1905, c it. , p. 99. Ta li contr ibuzion i non rim asero un fatto isolato; la eone di Torino ricevette numerose richieste di indennizzo fisca le in scg1ii to ai danni patiti durame g li anni di guerra. In queste note emergono molti ri fe ri menti relativi ad abbattiment i s istema t ici di alberi a l fine di realizzare i nuovi trin ceramenti. AST. Paesi per A e B. Susa. Vall i di Bardonecchia Cesana e Oulx. Mazzo 5

.,.. BARRERA. / settejòrti di Exilles, 2002 , cit., p 99.

, ; lSCAG, FT, Exi lles, Cart. 89. n. 6257, 6258 e Cart. 7 l n. 4557. pubbl icati in BARR t: RA. / selle/orti di Exilles, 2002, c it. , p 99

42

francese per Exilles della prima metà del XVJll secolo: "supponendo che si volesse costruire qualche opera sul piano della Monta (presso Cels). ve ne sono altri al di sopra per anjìteatri da dove si potrebbe battere l'opera della Monta, ed i/forte; queste ragioni hanno senza dubbio determinato il Re di Sardegna a non fare per nulla fortificare il piano della Monta "4 6 • Anche Serre la Garde presentava le stesse sfavorevoli condizioni. I sabaudi, e i francesi prima di loro , conoscevano bene tale realtà e decisero di non investire risors e in un'opera pem1anente c he avrebbe sofferto degli stessi problemi del forte di fondovalle: pensarono invece di erigere economiche opere campali, in grado di coprirsi reciprocamente, andando ad occupare tutti i siti da cui si poteva attaccare l'opera principale di Serre la Garde. Tale sistema fu ben rappresentato nella carta topografica relativa alla campagna del J 709 47 Contemporaneamente sorsero altre ridotte sulla destra della valle, che controllavano le mulattiere provenienti dal colle dell' Assietta. Nel 171 O si potevano così annoverare sulla sinistra della valle le ridott e di Malavia, di Combe e di Touche a protezione cli Sene la Garde e della sua linea di trinceramenti; lo schieramento era completato poi dalla linea del Galambra, terminante al fortino Saffau e la Sellete, e dalle elevate ridotte della Cima del Vallone e del colle dei Quattro Denti. Serre la Garde ed il Vallone erano le due posizioni chiave, la prima controllava le vie principali del fondovalle, da cui poteva passare l'artiglieria, mentre la seconda dominava dall'alto l'intero sistema, controllando il transito proveniente dal colle del Clopacà e del Clapier. La comunicazione diretta tra il posto del Vallone ed Exilles era assicurata da una ripida mulattiera che, partendo dalle Grange della Route, risaliva direttamente il fianco della montagna. Lungo questa via sorsero sette ridotte , con il compito di presidiare e rendere s icura la comunicazione tra la linea del Vallone e quella di San Colombano. Sul lato destro della valle sorgevano invece le ridotte della Courbiere e della Crevasse, a controllo delle mulattiere dell'Assictta, a cui si aggiunsero corpi di guardia minori. Vi erano poi le vestigia delle ditèse francesi del l 707 lungo la cresta della cappella Bianca e sulle alture della Ramats, che in caso di attacco alla ridotta dei Denti avrebbero pennesso di mantenere le comunicazioni con Chiomonte. Un importante documento, il "Dettag/;o per le guardie che devono fornire gli 8 Battaglioni accampati nei din-

Il siste ma campale di Ex ill es nella campagna del J 709. A) Exilles e San Co lombano B) Serre la Garde e Bessè. C) trinceramenti di San Colombano. D) ridotta la Routte E) ridotta la Touche. F) ridotta la Combe G) ridotta di Malavia. H) ridotte di Chafaut e Sellete. 1) ridotta della Dora. K) rido tta Co urbiere L) ridotta Cravasse. N) ridotta c trinceramenti dei Quattro Denti. O) ridoua e trinceramenti del Vallone. AST. Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte 1òpografìche per A e B, Susa 5.

46 BRT, Manoscritti tvli litari 73. p. 29.

1 AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni. Carte Topngrc!fìche per A e 8, Susa 5

J/Jòrle e le difese alpine di fai//es ,13

!/forte e le difese alpine di Exilles

torni di Exilles,fatto a Chiomonte 1'8 luglio 1711 " 48 , elencava le nuove opere indicandone l'esatto presidio: Si fornirà un distaccamento di mille uomini comandati da un Colonnello e un Luogotenente colonnello che andrà ad accamparsi a San Colombano e sarà rilevato ogni 9 giorni. Il Colonnello distaccherà il luogotenente Colonnello con 300 uomini che andranno ad accamparsi al piano della gran Schalle sotto la ridotta del Vallone49, si daranno loro due muli per reggimento con dei barili per andare a prendere/ 'acqua che è un po ' lontana; i 300 uomini forniranno le guardie segnate qui di seguito che il Luogotenente colonnello farà rilevare ogni tre giorni. Ai Quattro Denti 40. Alla ridotta del Vallone 30. Alla settima ridotta 750 Alla sesta ridotta 7. Alla quinta ridotta 7. Totale 9 I. Il Colonnello accampato a San Colombano con 700 uomini fornirà le guardie come di seguito e le farà rilevare ogni tre giorni. Alla quarta ridotta 7. Alla terza ridotta 7. Alla seconda ridotta 7. Alla prima ridotta 7. A Serre Chafau.t 20. A la Selette IO. A la Routte 9. A la Barriere 551 • Alla cappella Bianca IO. Alla Batteria I 552 Alla Mallavia 25. Alla Touche 6. Alla Combe IO. A Serre la Garde 63. A Bessé 2653 In tutto 229. Altre guardie che gli 8 Battaglioni devono fornire ad Exilles. Al pilone nel gran cammino al di là di Exilles 5 54 Alla Barriera avanzata 9 55 Al ponte 9. Al mulino 5. Alla ridotta dell'acqua 9 56 Alla Cravasse 20. A Serre Chafaut 6 57 Al ponte della comunicazione 14. Aljòrte di Exilles 60 compreso un capitano ed un luogotenente. In tutto I 37. I rifùgiati58 guardano il posto del cantone, che è sotto il piccolo Moncenisio che è molto necessario per non essere sorpresi, tanto dalla parte delle ridotte del Vallone Quattro Denti ecc. che dalla parte delle alture di Giaglione. I detti rifi1giati hanno anche dei distaccamenti a San Colombano, a Salbertrand ed a Chiomonte, ma quelli sono solo per fare delle pattuglie quando i generali le ordineranno''. Pochi giorni dopo sarà compilato un nuovo memoriale, Memorie dei dintorni di Exilles il 12 luglio 1711 59 , dove si definivano ulteriori istruzioni riguardo alla difesa della piazza e delle nuove ridotte di Exilles. Nel documento si citavano le opere poste sopra le altezze di San Colombano, ove "c'è un posto dove si possono accampare delle truppe. si chiama il piano della gran Scha/e, esse sono in grado di sostenere e soccorrere in poco tempo i posti del Vallone e dei quattro denti. Dopo la ridotta del Vallone sino a San Colombano c'è una costa di montagna dove si sono fatte delle ridotte: il ruscello goitreux passa davanti, bisogna tenere questa costa per sostenere San Colombano. Si passava poi alla descrizione del sistema difensivo avanzato posto a copertura di Serre la Garde: "Da Salbertrand si può salire per diversi luoghi per venire alle altezze delle tre ridotte che sono sopra a Serre la Garde e che sono chiamate la Touche , la Combe e Malavia e le si può incontrareJàcilmente, si può anche passare al colle di la Val che cade sulla ridotta di Serre Schaffaut da cui si può venire a San Colombano 11 Memoire dedicava poi a lcune note alla descrizione dei passaggi che il nemico poteva utilizzare per attaccare le nuove fortificazioni: "Al di là di Salbertrand c'è il Ponte Ventoso sulla Dora; e sulla sua destra sull'altura c'è la montagna di Ricardiere da cui si può passare per andare nella valle di Bardonecchia, Rochemolle, colle des Taches 611 , ecc. ed è il cammino che fanno tutti i partis 61 nemici che vengono dalla suddetta valle sulle alture di Salbertrand e di Serre la Garde passando il Rio Secco che è tra il detto ponte e Salbertrand ed in seguito si por-

8 BRT, Manoscritti Mi litari 153.5, di cui s i conserva una copia del I786 in AST. Co rte, Materie Mi lita ri , Materie Militari per Categorie. imprese Militari. mazzo 7. non inventariato

49 11 piano della gran Schalle è indicato dag li abitanti locali con il toponimo di la Sha!, GENRE, M ASSOBRIO, A1/a111e Topo110111as1ico, 2006, cit.. p. 207. Il sito. posto ad una quota compresa tra i 2250 cd i 2300 metri. poteva ospitare un buon numero di soldati. che erano in grado di soccorre re rapidamente sia il posto del Vallone sia quello dei Dent i

;o La catena di rido tt e che co ll egavano San Colombano con il Vallone non possedevano ancora un nome propr io ma ven ivano numerat e in ordine decrescente, a partire dalla più alta. La documentazione della seconda metà de l XVl ll secolo assegneranno a ques te piccole fo1tificazioni de i nomi ben precisi.

s, Dovrebbe trattarsi de ll a vecchia muragl ia che tag li ava la str ada principale appoggiandosi tra il rilievo del forte di Ex illes e le pendici della montagna di Ccls. G li abita mi la indicavano coo il to pon imo la 8ariéra, GENRr E MA SSOBRIO, Atlante Topo11omastico, 2006, cii., p 59. si Dovrebbe tratlars i d i uno dei siti ove furono piazzate le ait ig lierie durante l 'assedio del 1708.

11 Bes.sé è ind icaw dagl i abitanti con il toponimo et Bisé, cbe significa '' il bcrulleto", G t:r-:RE , M ASSOU RIO, A1lw11e Topo110111astico. 2006, ci t. , p. 67. Lungo ques to costone sorsero i trinceramenti che collegavano Ex illes con Serre la Gardc.

,.. Un p ilone s i doveva trovare lungo la stra da di Francia.

55 Un p icco lo s barramento, pro bab ilmente in legname, doveva trovarsi nei pressi della strada di Francia

5 ~ Della ri dotta non ident ifi cata non si farà pili menzione nella seconda metà del XVITI seco l o.

57 Ridotta non identificata, da non confondere con l'omonima ··serre Chafaut di Grange della Valle, posta o ltre la Dora e chiamata anche piccolo s erre Chalfau1··.

58 1 rifugiati dovevano probabilmente essere uomini di fede protestante. forse p rovenien ti dal l a Francia , che fungevano da cacciatori, esp loratori e truppe di montagna, come facevano i valdesi.

59 BRT. Manoscritti Militari 153.5, di cui s i conserva una copia del 1786 in AST. Colte, Materie M il ita ri Mater ie Militari per Categorie, Imprese Militari. mazzo 7, non inventariato.

60 Si tratta de l colle d'Etiache, 2806 m.

o1 I partis erano l'equ ivalente francese dei va ldes i Questa truppa scelta assolveva i compiti di esploratori, cacciatori, gu id e e fanterie irregolari adatte ai combattim en ti di montagna Erano in grado di muove rsi con agi lita a l d i foo ri dei sentieri, percorrendo ripidi pend ii creste rocciose o ghiacciai.

tana sulla montagna. Si trova ai piedi del piccolo Moncenisio la Valle Secca, ossia d'Ambin o affi·euse62 da dove si può, passando dietro la punta Feran 6 3 e sui ghiacciai, venire da dietro e cadere sulla ridotta di Serre Chajfaut e sulle montagne proprio davanti alla ridotta del Vallone, ma è sicuro che da qualunque via si passi della detta 11alle e del colle des Taches e di Rochemolle, bisogna sempre passare in luoghi molto difficili , e si viene sempre a battere il naso davanti alla ridotta del Vallone, o davanti alla sua comunicazione con San Colomban o, ma i partis nemici passano su detti ghiacciai per venire dalla parte della ridotta di serre Chajfaut. Il punto successivo, il più rilevante, affrontava un'attenta analisi delle singole opere in chiave strategica: "i posti di Serre la Carde e quello di Besse sono molto buoni, e li si può sostenere jìnchè si guarderanno i Quattro Denti la ridotta dei Vallone e la sua comunicazione con San Colombano senza che siano tutte e due tagliate. Quanto alle tre ridotte, la Touche, la Combe, e Malavia, non le si può sostenere, esse sono sopra Serre la Garde. Sarebbe molto dijjìcile sostenere la rido/la di Serre Chaffaut, ma si può favorire fìno nella comunicazione di San Colombano la ritirata della guardia che vi è posta. Non si può sostenere la ridotta della Crevasse né quella del piccolo serre Chajfaut64 che sono sulla montagna al di là della Dora, difronte ad E-,;illes e neanche quella dell'acqua che è al di là della Dora. Mi sembra che in estate non si possa tenere la montagna di Chiomonte a meno che si abbia un grosso co,po di truppe, così per guardare Exilles con meno truppe bisogna abbandonare l'oltre Dora e cercare di conservare almeno il ponte di Exilles e di Chiomonte in modo da dare sempre più fastidio che si può al nemico, e potersene servire al bisogno ma bisogna fàre dei trinceramenti per difenderli ed impedire che il nemico se ne impadronisca". Le ridotte difficili da sostenere erano quelle più avanzate, che in caso d'attacco in forze rischiavano di esser tagliate fuori dal sistema principale. Emergono ora chiaramente le principali caratteristiche del nuovo apparato difensivo di Exilles Le ridotte avanzate avevano il compito di sorvegliare le vie d'accesso alle alture e dovevano essere abbandonate in caso di un attacco in forze; in questo modo i difensori potevano affluire presso le opere principali, rappresentate dal s istema Serre la Garde-Gran Vallone-Quattro Denti, concorrendone a una più valida difesa. Le ridotte di là dalla Dora non erano considerate vitali , e in caso d'attacco si reputava necessario conservare so lamente il controllo dei ponti. Nel 1711 la possibilità di un attacco da parte dei francesi era più che reale e per tale motivo poco dopo la stesura delle disposizioni dei giorni 8 e 12 luglio ne seguì una terza, la "Disposizione delle truppe e dei posti che bisogna necessariamente tenere per conservare le alture di /:,xii/es "65 Dopo aver affrontato la difesa delle strade provenienti dal Moncenisio, la disposizione si soffermava sulla descrizione delle posizioni poste presso le alture di Ex ill es: "Si deve mettere un posto di 80 -100 uomini sulla sommità della montagna della Ramà per presidiare il sentiero difontaine glacie1·; che perviene tra i quattro denti e la cappella bianca detta de la Croix, e per tenere tutta questa altura della Ramà. Al posto dei quattro denti, la ridotta del Vallone e al posto del Cerosier, ci vogliono per lo meno due battaglioni. e per essere più sicuri, è necessario metterne tre, perché. è da questi posti che dipende interamente la conservazione delle alture di Exilles, essi jòrniranno delle guardie come al di sopra al sentiero difòntaine glacie,: Possono accamparsi al piano della gran schale ed al Cerosier66 A San Colombano sei battaglioni che forniranno le guardie necessarie ai posti di Serre la garde, di Bessè, al villaggio di Exilles, aljòrte di Exilles, al ponte di Exilles, ed a quello di Chiomonte. Si possono stabilire i magazzini dei viveri ad Usseau6 7 dove saranno alla portata delle truppe, al coperto, ed in tutta s icurezza. Per avere una libera comunicazione con Susa, bisogna passare a Giaglione, e fare il cammino che è in alto sopra le vigne; ma sarebbe necessario farlo discendere nel ruscello di clarea passando per le ruines (cosa che non sarebbe difficile perché c'è della terra d 'dappertutto) e venire in seguito al ruscello di Clarea sopra i mulini, di là si può salire a destra nei castagneti dove c'è un cammino praticabile con i muli ed i cavalli che sale alla Ramà, e và in seguito ad Usseau, in questo modo si sarebbe al sicuro durante tutto il cammino, e fuori portata dalla carabina dei nemici che potrebbero essere dall'altra parte della Dora. Dopo San Colombano fino al villaggio di Exilles c'è il ruscello del Galambra, che è quasi dappertutto impraticabile. cosicché si è al sicuro da San Colombano al detto villaggio, ed in oltre Serre la Garde e Bessè coprono tutta questa distesa di terreno. Le istrnzion i non s i occuparono più delle ridotte avanzate, ma si concentrarono sulla difesa del siste1na principale, i cui presidi furono notevolmente

62 Spaventosa.

63 Si tratta dei monti Nib lè, 3365 rn e punta Ferrand, 3348 m. i cui nomi s i sono alternati ne l tempo a indicare le due cime, che tuttora sono riportate invertite dalla cartografia francese e da quella it aliana.

64 Ridotta non identificata di cui s i è pe rso il toponimo dalla seconda metà del XVlll seco lo.

65 BRT, Manoscritt i Militari 153 5, di cui si conserva una cop ia del 1786 in AST, Corte. Materie Militari, Materie Militari per Categorie , Imprese MilitC1ri, mazzo 7. non inventa ri ato.

66 Luogo non identificato.

67 Luogo non identificato. Nel testo originale il termine era "le sceC1L1 , corretto da una gralia successiva in "Uss eau ".

Il forte e le d(fèse alpine di Exilles 45

aumentati. In caso d'attacco la via di comunicazione con Susa era assicurata dalle mulattiere che da Exilles conducevano alla Ramats e di qui a Giaglione. La destra idrografica della valle era considerata perduta. T piani operativi che si susseguirono dw-ante tutta l'estate, tennero costantemente ali 'erta uomini e ufficiali e li prepararono alla prova del fuoco. Le nuove linee di difesa furono messe alla prova il 16 settembre 1711, quando le armate del re di Francia tentarono di riprendere Exilles: "Nel tempo in cui i nemici'', piemontesi, "cominciavano aritirarsi", dalla campagna in Savoia volta a minacciare fort Barraux, "per tornare in Piemonte, il Maresciallo Berwich ordinò al marchese di Asfeld di riunire tutte le truppe che erano a Briançon e nei dintorni, per andare ad investire il.forte di Exilles; noi passammo dalla valle di Pragelato, e dal colle di Argueil, per scendere su Chiomonte e il Marchese di Broglio marciava con un corpo di.fanteria dal Piccolo Moncenisio in Savoia: questi due distaccamenti dovevano attaccare contemporaneamente cinque battaglioni, che i nemici avevano nel campo di San Colombano che coprivano Exilles ' '68 Le forze piemontesi erano comandate dal generale della Rocca che scrisse 69 : ·'Jl giorno 7 settembre alle 5 di sera fiti avvertito che i nemici apparirono davanti ai nostri posti del Vallone e i Denti. lo mi portai subito a San Colombano e nel.frattempo 400 uomini che erano comandati al posto della Grande Chale a mezz'ora di cammino dal Vallone che avevano ordine di andarci al minimo allarme vi salirono per rin.forzare il nostro posto". Per avere un quadro più preciso il generale della Rocca decise di osservare di persona i movimenti nemici: ''Il giorno dopo mi sono recato alt 'alba al posto del Vallone ho riconosciuto i nemici e io vidi che essi aumentavano sempre e che avevano preso il posto a mezza portata di facile da una delle nostre ridolle e vedendo che essi non riuscivano ancora ad attaccare perchè tulle le loro truppe non erano ancora arrivate. lo diedi con il Signor Generale Canis7 0 la disposizione necessaria per la difesa dei sopradetti posti e discesi a San Colombano per aver a miglior portata d ·essere in.formati di ciò che accadeva tanto dalle parti di Oulx che da quella di Pragelato e dal Moncenisio e di Susa e cercare di fare quello che potevo con i battaglioni che mi restavano a San Colombano che erano tanto deboli a causa della quantità di posti e di distaccamenti che era stato obbligato a.fare. Come già evidenziato nelle istruzioni dei mesi precedenti i posti da sorvegliare erano troppi , e costavano una eccessiva dispersione di forze. TI della Rocca lo sapeva bene e se ne lamentava, evidenziando uno dei principali problemi che avrebbero caratterizzato per tutto il re s to del seco lo le opere campali di Exilles; gli ingegneri avevano ricoperto la montagna con un sofist icato sis tema di ridotte, che però i general i avevano difficoltà a presidiare a causa della cronica mancanza di uomini, caratteristica costante delle armate sabaude. Il conte della Rocca razionalizzò per quanto possibile le sue posizioni ponendo il quartier generale a San Colombano, conscio che l'attacco nemico si sa rebbe presto concretizzato contro Serre la Garde o contro il Vallone ma "Due ore prima del giorno del I 6 vedendo che i nemici non si avvicinavano dal basso giudicai a proposito di rin.forzare ancora il posto del Generale Canis e gli inviai per questo motivo I 'altro battaglione del Monferrato che era comandato dal Conte Brancicarde e nel tempo che il detto battaglione stava salendo i nemici attaccarono il nostro posto del Vallone dall'alto e a sinistra con tutto il vigore possibile e essi riuscirono ad occupare una piccola ridotta avanzata e a sfondare anche sulla stessa sinistra, ma per.fortuna il battaglione del Monferrato che saliva arrivò da quella parte, e li caricò vigorosamente prendendoli sul fianco e questo.fatto li obbligò ad abbandonare il posto che avevano occupato e a ritirarsi in disordine rovesciandosi uno e ne hanno fatto un gran massacro". Il posto del Vallone dimostrò così tutta la sua forza e la sua importanza , ma il s istema di trinceramenti poteva r es istere solo se ben presidiato "Vedendo che mi restavano solo più due piccoli battaglioni a San Colombano per sostenere una gran quantità di ridotte e trinceramenti ordinai al reggimento Pastoris che si trovava a L ·a,pon e al battaglione di Hacpret che era al Truc di raggiungermi in tutta fretta ma qualche tempo dopo vidi un grosso corpo di truppe nemiche che discendevano dal colle di Argueil e da quello delle Vallette e scendevano su Chiomonte e questo mi diede una grande inquietudine per Susa e la Brunetta e mi obbligò a far cambiar strada al Reggimento Pastoris [ ] ". Le forze del generale della Rocca non erano sufficienti a presidiare tutti i punti sensibili della valle: "/ nemi ci scendendo dal colle delle Vallette e di Orgeuil fecero dei segnali con della polvere ai quali risposero quelli che erano al di sopra del Vallone e questo mi.fece pensare che essi dovessero attaccarmi tutti quanti il giorno dopo al mattino allo stesso tempo e io non avevo piiì a San Colombano che un battaglione del Prin cipe Ludovico che era molto debole. Temendo di essere tagliato fuori da Susa e senza aver più rice vuto notizie della colonna del generale Schoulembourg che stava marciando in suo soccorso, il della Rocca decise di ritirars i, "ma essendo arrivato a

t/6 !!forte e le difese alpine di Exilles
68 BRT. Manoscritti Mi litar i 73, p. 13. <•9 AST Corte, Materie Militari. Materie Militari per Catego rie, Imprese Militari. mazzo I, prima addizione, n. 12. 7°Corruz ion e del tedesco Kanitz.

Giaglione vi trovai una lettera del Cavaliere Chamosset che mi.faceva sapere che il Generale Schaulembeurg era sulle alture di Lannebawg e che egli aveva appreso da un miliziano inviato dalla parte del Piccolo Moncenisio che le truppe nemiche che si trovavano là si ritiravano, questo mi.fece prendere la decisione di riguadagnare al più presto le alture di San Colombano e scrissi al Generale Schaulembeurg che doveva.favorire la mia impresa facendo avanzare un distaccamento delle sue truppe dal Piccolo Moncenisio per prendere i nemici per davanti e per didietro e marciai io stesso con tutti i granatieri e tutti i valdesi ma quando fui presso la Cappella Bianca scoprii che i nemici si erano tutti ritirati e feci riprendere le postazioni e obbligai i nemici che erano a Chiomonte a disfare il ponte che avevano già costruito e a ritirarsi". La versione francese rilevò la forza delle posizioni sa baud e : "Il Marchese di Broglio si trovò obbligato ad attaccare i nemici dal colle di Thouilles, prima che arrivasse il corpo comandato dal Marchese di A.\jeld: questi cinque battaglioni erano appostati cosi vantaggiosamente, che il signor de Broglio non potè .forzarli; egli tornò prontamente a congiungersi ad una parte del suo distaccamento, che egli aveva lasciato sul Piccolo Moncenisio per assicurarsi la ritirata, poiché apprese che i nemici che dovevano attaccarlo erano arrivati sul Grande Moncenisio; e siccome non era in grado di opporsi, tolse il campo e raggiunse l'armata che arrivò ad Oulx"71 • L'operazione de l settembre 1711 dimostrò come la tenuta delle alture di San Colombano potesse impedire o ritardare la caduta del forte di Exilles. In seguito alla briE!ante azione difensiva del 16 settembre, che rischi ava di fallire a causa della mancanza di effettivi, i pre sidi della valle furono aumentati. Nelle "Disposizione delle truppe in caso di attacco data il 27 settembre 1711 " 72 si destinarono: ;,Al Vallone uomini 500 distaccati dai quattro battaglioni uno di Deportes, uno di Vìttembetg, uno del Principe Ludovico, ed uno del Monferrato; comandati dal generale Deportes. Alla Cappella Bianca e ridotta che è presso il sentiero di .fon taine glacier13 che viene dal ruscello di e/area 150 uomini distaccati dagli altri sei battaglioni che restano a San Colombano. Nei trinceramenti del villaggio di Exilles 300 uomini comandati da un luogotenente colonnello Alle ridotte sulla destra di San Colombano dopo la ridotta n°6fìno alla 11° I due battaglioni, le Guardie e Hacpret. Da Exilles fino al ruscello di Clarea lungo la Dora, due Battaglioni, Savoia e Schoulembowg comandati dal Marchese d 'Aix. Dentro Serre la Garde e Bessè 300 uomini comandati da un maggiore. Il detto distaccamento porterà le sue tende, marmitte e asce e ciascun Reggimento condurrà dei vivandieri. Le istmzioni per l'anno seguente prevedevano un maggior numero di difensori, come suggerito dall'esperienza del 16 settembre 171 l. Per facilitare la trasmissione del segna le d'allarme in caso d'attacco nemico fu e laborato un complesso sistema di fanali, con i quali era possibile avvisare immediatamente i distaccamentj di truppe posti nelle varie posizioni: u 1712. Disposizione e marcia delle truppe verso il trinceramento di San Colomba 11074 Sui posti al primo segnale che sarà dato con due fanali che saranno accesi al Vallone 4 denti cappella bianca ed alle cascine della Mulletiere sulle alture del Truc. Si sono stabiliti dieci valdesi al piccolo Moncenisio, con ordine di osservare i nemici, ed appena vedranno qualche corpo di truppe che vengono da Souliers o Bramani cinque di questi valdesi verranno rapidamente ad avvertire le truppe che sono ai quattro denti ed i cinque altri allo stesso modo avvertiranno al Vallone i quali metteranno fuoco ai fanali preparati per il segnale. Appena il segnale sarà dato i distaccamenti che sono accampati alla Grande Challe marceranno con diligenza al Vallone. li distaccamento composto da duecento uomini che saranno al Bourne ", Amburnet, ;,marceranno incessantemente I 00 uomini ai quattro denti e cento uomini al distaccamento del Vallone. Il Reggimento di Hackbret manderà una sentinella in un posto convenieme nei pressi della Rama per poter vedere il fanale affinché in caso d'allarme marci senza alcun ritardo con i due battaglioni: al Vallone per ricevere gli ordini dal generale che ivi comanderà per provvedere a!! 'attacco dei nemici. Il Reggimento di Rehbinder manderà allo stesso modo una sentinella per osservare i detti segnali ed in caso d'allarme marcerà dritto a San Colombano per rinforzare il posto de la Routte. 1/ generale di battaglia Conte di Viancin avvertirà con ogni diligenza con un u.ffìciale a cavallo i quattro battaglioni che sono due imperiali a Giaglione e due Prussiani a Venause. Un battaglione degli imperiali marcerà dritto alfe due cascine chiamate la Mulattiere sulle alture del Truc. Uno di questi battaglioni marcerà alfa cappella bianca e due prussiani marceranno dritti al Vallone. il Reggimento Schoulembourg che è ai granai marcerà con un battaglione a Serre la Garde e Besse. L'altro battaglione prenderà la strada di San Colombano. Appena si darà il segnale il Signor Conte di Viancin avvertirà immediatamente con un ufficiale a cavallo il signor Generale Barone di Rehbinder". Le campagne

1 1 BRT, Manosc ritti Militari 73. p. 13.

n

153.5,

7, non inventariato.

73 Si trattava probabilmente della ridotta du S ib ill e.

4

il forte e le difese alpine di Exilles 47
BRT, Manoscritti Militari di cui si conserva una co pi a del l 786 in AST. Corte, Materie Mil itari, Materie Militari per Categorie, Imprese Militari, mazzo 7 AST, Corte, Materie Militari. Marer ie M il ita ri per Categorie. Imprese Militari, mazzo 8, n. 43

comprese tra il 1708 ed il 1711 videro lo sviluppo di un nuovo ed innovativo apparato difensivo che interessò principalmente la sinistra idro grafica della conca di Exilles. Le recenti esperienze nella guerra di montagna permisero ai comandi alleati di codificare una nuova dottrina d'impiego per i combattimenti in quota: bisognava operare con una forza di fa nteria, appoggiata ad opere campali, in grado di spostarsi cont inuam ente su posizioni più vantaggiose logorando l'avversario su capisaldi precostituiti. In quest'ottica le nuove opere di San Colombano rispondevano a pieno a tali necessità: erano sol id e, economiche e potevano essere gradualmente abbandonate se fortemente minacciate. La validità delle nuove opere era ritenuta talmente vantaggiosa da far addirìttura progettare la soppressione della vecchia fortezza di Exilles: ''Dopo la pace del 1713.fu proposto dal Maresciallo Rehebinder un sistema difensivo per la Valle di Dora, e di Chisone di assai minore spesa nelle.fortffìcaz ioni. e da sostenersi con.forze minori in campagna. In questo sistema si doveva.fra le altre cose demolire i/forte di Exilles. Coerentemente a questa proposta.fii minato il.forte, ma dopo che i.fornelli.furono pronti ad essere caricati, se ne sospese/ 'esecutiva fino al 1730; tempo, in cui è stata presa una risoluzione opposta "75 Con queste parole il Papacino d 'Antony ri cordava il primo progetto per la difesa della conca d 'Exilles, dove le economiche opere campali avrebbero dovuto sostituire il forte. Tale progetto non sarà eseguito e la piazza sopravviverà inalterata sino al l 726.

li nuovo forte di Ex iU es e l'attacco francese del 1745

Nel 1726 l ' ingeg.nere Wullencourt propose un primo progetto di ammodernamento delle difese del forte di Exilles. Dopo 18 anni di trascuratezza la piazza tornava ad essere oggetto d'attenzione da parte della monarchia sabauda. Il nuovo cantiere iù caratterizzato da un febbrile susseguirs i di progetti e vide la sost ituzione, nel 1729, del Wullencourt con Ignazio Bertela. Dopo 19 anni di studi e lavori, nel 1745, il forte aveva notevolmente cambiato la sua fisionomia . Gli ingegneri sabaudi vollero migliorare il più possibile questa fo1tezza, cerca ndo di e liminarne i difetti emersi durante gli assedi del 1593 e del 1708: accessibi lit à del fronte ovest verso il paese, debolezza della cortina di Cels, r istrettezza degli spazi interni e posizione s tessa del forte, dominata dalle alture circostanti. li lavoro degli ingegneri sabaudi pose rimedio a tutti i difetti tranne che all'ultimo. Le stmtture del forte furono ampliate sino ad occupare l'intero rilievo roccioso, i lunghi fianchi nord e sud furono uniformati e il roccione su cui poggiavano fu scarpato per circa 25 metri d ' altezza, rendendolo inaccessibile Sul lato di Piemonte fu costruito un nuovo ingresso con un'opera a coma, su l lato di Francia si ergeva il nuovo poderoso rivellino di San Carlo, grande opera avanzata dotata di fossato e pezzi traditori in casa matta 76 Adesso il forte era praticamente inaccessibile a un attacco diretto e l'unico modo per investirlo era quello di montare batterie da breccia e mortai a bomba presso le alture di San Colombano e dietro il paese cli Ex ill es così da rovesciare i pezzi in barbetta ed incendiare il forte Le artiglierie della fortezza non erano in grado di colpire con il loro tiro i pezzi d'assedio nemici posizionati da 50 a 150 metri più in alto sui terrazzamenti di Serre la Garde , distanti c irc a 500 metri dal fotte . 1n questo modo Exilles poteva difendersi solo in caso di attacco ravvicinato, restando per lo più passivo ai colpi che sistematicamente lo avrebbero bersagliato dall'alto. Ta le realtà emerse nel progetto d'assedio francese presentato al generale Lautrec il 12 settembre 1745: "Non si tratta che di avere tempo e braccia per aprire le strade per.far passare i cannoni fino ai pianori che dominano il.forte da destra e sinistra. 11 piano prevedeva di montare le batterie sulla sinistra della Dora ai piani dell'lnfernel, s ull a destra della Dora sotto alla Cravasse e nei giarduù del borgo: "ci sarebbe da augurarsi di avere suffìcienti braccia per lavorare co111emporaneamente alla strada sulla destra e sulla sinistra, per poter battere la piazza contempora11eamente sui due jìanchi e sul }i-onte con delle bombe e una batteria a palle arroventate, in tal modo il.forte sarebbe an11ie11tato in poco tempo: i_fòssati e i passaggi sono pieni di legno, di blindaggi, di.fascine, tutte le feritoie sono a semi rivestimento e continuate i11 gabbioni molto secchi e.facili da bruciare" C iò nonostante si consigliava prudenza: ''Tuffo ciò che è detto in questa relazione presenta un forte non fàcile da conquistare, i preparativi richiedono ternpo '" 71

TI controllo dcUe a lture era da sempre la prerogaliva senza la quale era di fatto impossibile procedere all'assedio. Nel progetto del Lautrec non vi è alcuna menzione alla doppia lu1ea di trinceramenti di Serre la Garde e del Galambra. La ca1tografia storica del terzo quarto del XVlll secolo raffigura presso Serre 1a Gardc solo pochi deboli resti di fortificazioni. Le ridotte di Malavia , Saffau, queUe di coUegamento con il posto del Vallone e quelle

15 BRT, Mano scritti Milita ri 150, p. 28 5.

76 B ARR.E RA / SC'IIC'jor ti di Exilles, 2002 cit p 99-ll5

17 BRT. Mano scritti Mili ta ri 130. pp 116- 11 8

48 Il
forte e le d((ese alpine di Exilles

li prog e no d'assedio del forte di Exilles del 1745. li piano iniziale , mai attuato , prevedeva d i porta re l 'artiglier ia alla sin istra e alla destra della Dora, procedendo poi con una regolare trincea d'approccio. La posizione de l forte non rese necessa rio un avanzamento di questo tipo cd i piani d'attacco furono presto semp li ficati (Per gentil e concessione di Francesco BaITera).

di quest'u ltimo sino ai Quattro Denti risultano invece operative. Probabilmente il sistema di Serre la Garde, così come fu concepito nel 1708, fu abbandonato dura n te il lungo periodo di pace per essere poi definitivamente radiato quando si dec.ise di rinnovare le difese del forte. Le cause del suo abbandono furono probabilmente due: la prima riguardava la sua posizione, troppo esposta agli attacchi dal l 'alto, la seconda fu dettata dall'esigenza di razionalizzare le difese della stretta di Ex illes al fine di limitare il più possibile il numero dei so ldati necessari per la difesa. Le funzioni di Serre la Garde e della linea del Bessè furnno ereditate dalle opere del Vallone. Con lo scoppio della guerra per la successione al trono d'Austria, la conca di Exilles fu coinvolta in diversi interventi di rafforzamento. J lavori presso il forte andavano di pari passo con quelli di ripristino delle opere campali ritenute necessarie, come indicato in un ordine del L743: "Si.farà laForare a riparare al meglio che si potrà i trinceramenti di cui sussistono le vestigia dai soLdaN che 11011 montano la guardia "18 La nuova fortezza di Bertola ed i suoi trinceramenti stavano per subire la prova del fuoco.

Durante la campagna de l 1745, il generale francese Maillebois escogitò una diversione sulle Alpi, al fine di assottigliare ultcrionnente le forze sa baude che gli s i opponevano lungo le frontiere del Piemonte orienta le. La spedizio ne fu affidata al conte Lautrech, che ricevette il via libera il 28 agosto. L'obbiettivo prefissato fu la conquista del f011e di Exil les, ritenuto assai più debole di Fcncstrelle 79 • Le forze di lautrech ammontavano a diciassette battaglioni tra francesi e spagno l i, a cui si doveva aggiungere il pa r co d'artiglieria. La difesa sa bauda era composta da soli due battaglioni regolari, uno di reclute e delle fonnazioni della milizia, per un totale di circa 1500 uomini comandati dal conte B e rtone , governatore della piazza di Susa. n Lau trec h pianificò dettagliatamente l 'avanzata SUJ I territorio nemico, senza lasciare nulla al caso. Ordinò alle sue forze in Savoia, comandate dal conte de Sada, di avanzare il 5 settembre pe r il col le del Clapicr e quello della Rho. occupando ri spett ivamente la cresta della cappella Bianca e le alture di San Colomba no. Contemporaneamente le truppe schierate a Briançon marciarono verso il colle di Bousson per procedere poi verso i colli di Sestriere, Costa Piana e dcli' Assietta, raggiunti e occupati da picchetti fortificatisi tra il 4 ed il 6 settembre. Occupat e le creste della valle il generale francese fece poi procedere il grosso delle sue forze, sicuro così di non correre il rischio di essere attaccato lungo la marc ia80 In verità le truppe spagnole impiegarono più tempo de l prev isto a giungere dalla Savoia; durante questa pausa obbligata il comandante francese potè far eseguire un 'accurata ricognizione del forte,

80

!I/orte e le difese alpin e di Exilles 49 Pr. \' l·~,KI 1, F,,-11.1.1: . ' ,. n•!:.!.!
78 AST Corte. Materie Militari , Materie Mil itari per Categorie, Imprese Mi/ilari. mazzo 7 non inventari ato. , DE Rossi Et.:G~l\ 10 La diversione di Ex illes. Episodio d,dla Guerra della Pragmalica Sanzione. es tratto della « Rivi s ta Mil i1arc Italian a». Enrico Voghe ra Roma 1897 , p. 5. Id pp 7-9

Il.forte e le difese alpine di E-rii/es

difeso da 400 soldati e 20 cannonieri 81 • li resoconto descrisse un'opera impossibile da prendere con approcci regolari e con l'apertura della breccia, questo grazie agli interventi di Ignazio Be11ola. Era però possibile occupare la riva destra della va ll e a 200 tese dal forte e la sinistra a 150 tese , in posizioni elevate dove le artiglierie dei difensori non potevano colpire le batterie d'assedio. li pia.no prevedeva, dopo aver posto i pezzi, di rovesciare le difese della piazza e incendiare i legnami che conteneva, ottenendo una rapida capitolazione. TI 9 settembre le creste da Sestriere a ll 'Assietta e quelle dalla cappella Bianca ai Quattro Denti furono definitivamente occupate. L'accerchiamento fu completato il giorno 11 con due battaglioni posti a Chiomonte, che garantirono i collegamenti tra la cappella Bianca e I' Assietta, tagliando le comunica zioni con Susa82 Le scarse forze sabaude presenti in valle erano appena sufficienti a garantire la guarnigione dei forti. Quei pochi uomini che presidiavano i posti avanzati presso Cesana e Bardonecchia furono immediata.mente richiamati da.I Bertone, così come avvenne per il qua110 battaglione di Kalberma.tten, spostato da Chiomonte a Giaglione. La mossa vanificò ogni possibile vantaggio offe110 dal terreno , consentendo ai francesi di avanzare senza com battere e permettendo loro di occupare le vitali posizioni del!' Assietta, del Vallone e dei Quattro Denti. Si perdettero così preziosi giorni di resistenza, importantissimi durante le campagne condotte nella breve estate alpina, e non fu possibile seg uire l 'esem pio de l 1711. Con la perdita delle alture di Exilles si faceva anche più difficile l'ipotesi di portare un valido soccorso al forte, visto che per farlo sarebbe stato necessario scacciare i francesi dai solidi trinceramenti sabaudi. Intanto il Lautrech , grazie al lavoro di 500 contadini, fece aprire le strade per l 'artiglieria. Il 14 settembre il parco potè partire da Briançon, e dopo dieci giorni di marcia , il 24 settembre, 25 cannoni ed 8 mortai aprirono il fuoco contro il forte83 A Torino, intanto , il ministro della guerra Bogino, allarmato dalla situazione, dubitò delle capacità del conte Bertone e decise di affiancargli il cavaliere de Rossi , anziano generale che aveva comandato il presidio de l castello di Serravallc, caduto il 4 agosto 1745. Il 14 a Susa s i tenne il consiglio di gucn-a, che portò all'elaborazione di un piano per soccon-ere Exilles. La manovra prevedeva di attaccare simultaneamente il co ll e del Sestriere, la cresta de ll 'Assietta e quella della cappella Bianca. La manovra era eccessivamente complessa e aveva due difetti fondamentali: "Primo di richiedere simultaneità di sforzi da distaccamenti lontani. slegati ed alla dipenden=a di due capi poco armonizzati tra loro. Secondo, di dover attuarsi da chi sin nel.formularlo, poca fiducia mostrava nel risultato "84 Per l'operazione furono impiegati 4.273 uomini, con quattro cannoni da una libbra e sei spingarde a miccia. La mattin a del 23 settembre le forze sabaude mossero contro i loro obbiettivi. La colonna diretta contro la cappella Bianca fallì l'attacco, la colonna di de Rossi non valutò possibile un attacco contro il Sestriere mentre quella di Bertone cacciò i francesi dall 'Assietta e da Costapiana per poi esserne respinta a sua volta da cinque battaglioni guidati dal Lautrech in persona85 La manovra fu un fallimento totale sul piano tattico, ma riuscì ad impensierire il comando francese. li generale Lautrech temette sin dal primo giorno di perdere le artiglierie e dopo la dimostrazione del 23 settembre decise di rinunciare all'impresa. Nella notte tra il 25 e il 26 settem bre, dopo soli due giorni di bombardamento, le artig l ierie d 'asse dio furono avviate ve rso il Monginevro. Il forte di Exilles era salvo, ma ciò fu dovuto principalmente alla stagione avanzata e ai timori di Lautrech piuttosto che alla capacità delle forze sabaude. La ritirata francese avvenne in maniera ordinata, con colonne di fiancheggiamento sui lati della montagna a protezione dei convogli che percorrevano la via principale. TI 30 settembre il parco era a Cesana, con la retroguardia francese accampata a San Sicario. la strategia di Maillebois era ora rivolta al mantenimento della retroguardia in alta valle di Susa, in modo da poter tenere ancora impegnati g li uomini di dc Ro ss i e i suoi valdesi fino alla caduta delle nevi, levando allo stesso tempo delle contribuzioni che avrebbero in parte coperto i costi dell 'impres a. Nei primi giorni d'ottobre le forze sabaude in val Chisone, forti di 2803 uomini , erano accampate a Jausseaux. Vista l'inoperosità piemontese Lautrcch decise di attaccarne il campo, in modo da poter trarre contribuzioni da Pragelato. La notte del 10 ottobre, sette colonne francesi, favorite dalla luna, marciarono contro Jausseaux; all'alba del giorno 11 il campo sabaudo fu travolto dagli attaccanti. La rotta sarda fu completa e le perdite e levatissime: 416 tra morti , feriti e prigionieri , il generale dc Rossi, quattro cannoni, cinquanta muli, due bandiere e h1tto il bagaglio , in altre parole un sesto della forza combattente86 La campagna del 1745 non comportò la perdita di Exilles ma ne evidenziò tutte le debolezze . Le truppe , comandate spesso da ufficiali incapaci , non riuscirono a

kl Id., p p. I 0- 11

' 2 l d p 12

"' Id., p 13.

"' L'ana l isi è formu lata da Eugen io de Rossi ne l suo stud io su ll a diversione di F.xi ll es 11e Rossi. La diversione di Exilles , 1897, ci t. , p. 18.

"' Id., pp. 20-21.

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conseguire alcun risultato diretto, mentre i francesi, pur contraddistinti da un'eccessiva cautela, riuscirono a portare in salvo le loro artiglierie in meno tempo del previsto e senza inconvenienti. In seguito a questa campagna i progetti d'assedio contro Exilles furono connotati da toni più possibilisti: "E' stato riconosciuto nel 1745 che non sarebbe possibile impadronirsi de/forte di Exilles se non portando il cannone sul piano de/l'Jnfernet che è proprio difronte a circa 180 tese da/fronte principale de!Jòrte ". Il piano d'assedio veniva dunque semplificato , senza ritener più necessario condurre attacchi anche dal lato della Cravasse: "Per impadronirsi del forte, servono dieci o dodici pezzi d ·assedio, sul pianoro dell 'fn./èrnet, che si divideranno in due batterie: una per battere la cortina e i due bastioni del fronte di cui stiamo parlando, l'altra per rovinare la mezza luna casamattata. Servono anche quattro mortai, che si sistemeranno nei giardini dietro il villaggio, e presso l'estremità inferiore dello spalto. Ci vuole molto lavoro per portare l'artiglieria d ·assedio al piano del/ 'Jnfernet. Essa può arrivare senza difficoltà al villaggio di Deveys dove si porrà il parco d'artiglieria. Da li per evitare i dirupi e la profondità del ruscello del Galambra,jàr salire il cannone.fin presso al mulino di San Colombano, per mezzo dell 'a1gano o di pulegge, traversare in seguito la cresta della montagna con dei traini, e scendere.fino alle batterie per una strada dritta, trattenendo i pezzi con delle corde attaccate a dei pali piantati per terra. Una volta che l'artiglieria sia messa in batteria si può essere sicuri di prendere il forte in 4 o 5 giorni, senza aprire la trincea. Bisogna osservare che se si fosse forzati dal nemico a levare l'assedio si correrebbe il rischio di perdere l'artiglieria, essendo obbligati di riportarla a braccia, dalle batterie Jìno al traverso che và al mulino di San Colombano. Si può evitare questo inconveniente tenendo in forze i posti situati sulle alture alla sinistra di Exilles; che sono Ramats, la Cappella Bianca, i Quattro Denti, il colle di Touille e le alture che dominano San Colombano. 87 Le alture del Vallone e di San Colombano si confennavano così la chiave delle difese di Exilles, anche se nel giro di pochi anni il baricentro difensivo si sarebbe spostato sul versante opposto della valle.

Le esperienze de l 1745 e la "scoperta" dell' Assietta

Una memoria autografa di Papacino d 'Antony, databile alla fine del XVTil secolo, riportava una serie di massime, elaborate nella seconda metà del seco lo , contenenti numerosi riferimenti legati all'esperienza della guerra di s uccessio ne d'Austria, a partire dall'anno 1744. La m emo ria trattava inizialmente della situazione dell 'esercito, che durante la guerra raggiunse i 40.000 uomini, oltre a 4000 cavalli e 1200 artiglieri a cui si sommavano le milizie e le compagnie franche. li paese non era in grado di fornirne altri e tale numero fu comunque insufficiente a cop rir e le campagne difensive del 1744 e 1745. Il problema principale derivava dall'eccessiva dispersione di forze causata dalla necessità di dover assicurare il presidio delle fo1tezze , che sottraeva all'esercito un numero troppo elevato di effettivi. Questi dati portarono ali' elaborazione di una prima massima: "Di destinare nelle Piazze di primo ordine, come sono la Cittadella di Alessandria, la Città di Cuneo e la Brunetta, solamente quel numero di combattenti, che basta a dijèndere la più estesa Ji-a le fonti attaccabili, e di regolare coerentemente a questa massima la quantità de cannoni, mortai, e munizioni da guerra". La prima massima impone va così un limite ai presidi, in modo da ottenere il miglior risultato con il minor dispendio di uomini. Nelle valli di Susa e Chisone tale prima massima perdeva però validità, perchè i forti di Susa, Exilles e Fenestrelle potevano essere investiti dalle armate francesi in una sola campagna, cosa che avrebbe richiesto guarnigioni troppo numero se. Da qui la seconda massima: "Disporre il più che sia/allevo/e in detti/orti quegli ostacoli inanimati, che di loro natura rendono la jòrtezza inaccessibile all'inimico o ne ritardano considerevolmente la resa, piuttosto che cercar di dilungare la difesa con un maggior numero di uomini e maggior opposizione di fuoco "88 Questo valeva particolarmente per il forte di Exilles, reso pressoc hé inacce ssib ile grazie agli ostacoli naturali. La campagna d el 1745 aveva inoltre dimostrato quanto fosse controproducente condurre azioni di disturbo in territorio alpino senza forze e comandi adeguati. Le espe rienze maturate sul campo non tarderanno ad essere impiegate nella progettazione di nuovi sistemi difensivi. Due anni più tardi, nel 1747 , lo spettro dell'invasione si manifestò nuovamente contro Exilles e le piazze limitrofe. Durante la campagna di quell'anno, le truppe austrosarde erano impegnate all'assedio di Genova, circostanza che spinse il comando francese a elaborare una nuova diversione su Il e Alpi, "sul finire di Giugno dimostrando l'armata Gal/ispana di voler instradarsi nel Piemonte per le montagne, che superiormente a/li Forti di Fenestrelle ed Exilles si trovano, S. M. giudicò necessario che con trinceramenti e Ridotti sifortijìcassero diversi posti[ ] dalla parte di Exilles trovandosi le al!ezze di quei colli non tanto disastrosi e ripide anzi potendo il nemico all'occasione co11 qualche lavoro agevolarsi il cam-

li forte e le difese alpine di Exilles 51
"' Ot, Bo uRCcl P1 ERRI:. Memoires militaires sur /es jiw1tières de la rì-c111ce. d11 Pihno111 et de la Samie. depuis / 'e111ho11chure du Var jusq 'au lac de Genfre, Imprimé chez George Decker, Rerlin 1801, pp. 32-34. Rx BRT. Manoscritti Mili1ari 150. pp 276-279.

mino si giudicò che quivi si dovesse eseguire la maggior quantità delle opere su accennate Superiormente poi alla Terra di Oulx, e né confini di Chiomonte alla sinistra d 'Exilles trovasi diversi colli: che tra di loro.fòrmano quasi come una catena denominati il Fontana, I 'Assietta, il Serrano, Gran lago, Valletta, gran Valletta I 'Orgoglio, Crevasse, Corbieres, Vallone dè morti. e le Rovine che necessariamente doveansi difendere per impedire il passaggio al nemico. E qui appunto come pure sovra diverse altezz e alla dritta d'Exilles sono statijòrmati li trinceramenti, ridotti, tenaglie, opere a stella, e frecce colle loro necessarie comunicazioni da un sito a!! 'altro con teppe, terre, pietre, fàscine, travi e legnami come pure diversi baracconi di ritiro della truppa e corpi di guardia e li palizzamenti, barriere, .fòssi, banchette piatteforme, archiere, e tutto ciò che per difendere un posto resta bisognevole ed ogni cosafù prontamente eseguita ' '89 I movimenti nemici non erano sfuggiti alla corte di Torino, che aveva deciso di inviare nelle valli Susa e Chisone tutte le forze disponibili. Stando alla seconda mass ima di Papacino d'Antony non sarebbe stato possibile garantire la difesa di tutte le piazze di queste valli, e per questo motivo fu presa la decisione di occupare il piano dell 'Assietta. Tale posizione dominava il fronte sinistro de l fotte d'Exitles, e controllava la via di cresta che conduceva a Fenestrelle e a Susa tramite il colle delle Finestre; in sostanza era in grado di impedire l'attacco a tutte e tre le piazze: "fu questione di cercare nelle valli di Exilles e Fenestrelle una posizione che potesse supplire al piccolo corpo di fanteria che noi potevamo fornire per la loro difesa, che era soltanto di I Obattaglioni delle nostre truppe [ ] e di 11 imperiali [ ] S. M. conosceva perfettamente l'importanza del posto di San Colombano, del Vallone e delle alture che li dominano sulla destra di Exilles, e non ignorava di conseguenza quanto era essenziale conservarli al fine di impedire ai nemici di fare l'assedio di questa piazza, ma non avendo truppe a sufficienza per permettersi di dividere le.fòrze era difficile ed anche pericoloso insistere a sostenere questi posti poiché si poteva.fè1rlo solo scoprendo la Valle di Pragelato e la comunicazione di Fenestrelle. fl Re considerava inoltre, che se il nemico si fosse impadronito, senza trovare opposizione, della catena di montagne che separava le valli di Exilles e Fenestrelle avrebbe potuto scendere su Chiomonte da dove, passando la Dora, avrebbe aggirato da Giaglione il corpo che era a San Co lomban o. Questo gli sarebbe stato .fàcile con delle forze così superiori, tanto più che poteva esserfàvorito di questo progetto da un corpo di truppe spagnole che si trovava in Maurienne , il quale poteva facilmente penetrare nella Valle di Susa attraverso il grande ed il piccolo Moncenisio. Queste riflessioni avevano determinato S. M. a perdere di vista i posti del Vallone e di San Colombano, per piaz zare tutta la fanteria sulla catena di montagne che divide le valli di Oulx e di Pragelato ed occupare tutta la parte di questa catena che si trova tra il Colle de!/'Assietta e quello di Fatieres per essere a cavallo delle due valli, e proteggerle così entrambe. Questa posizione in e.fjètti era soggetta a meno pericoli ed offriva dei vantaggi maggiori de!! 'altra: noi avremmo coperto nello stesso tempo Exilles e Fenestrelle, senza temere di essere aggirati. Tposti di cui parliamo erano forti di Loro natura e se malgrado questo noi.fòssimo stati malauguratamente forzati, avremmo potuto ripiegare mettendo le truppe dentro ifòrti di Fenestrelle e della Brunetta, e avremmo potuto raggiungere se lo avessimo giudicato utile il celebre Campo di Catinat. In verità i nemici avrebbero potuto fare l 'assedio ad Exilles dalle alture di San Colombano, ma non avrebbero potuto tagliarci la comunicazione con questa piazza, cosi che non se ne sarebbero impadroniti.facilmente. in conformità di questo piano, il Conte di Bricherasio era stato incaricato, alla fìne del mese di giugno, di visitare accuratamente la catena di montagne ed i posti di cui abbiamo parlato e di scegliere con l'ingegner Vedani. i luoghi che si potevano trincerare al fine di renderli pitì forti e di supplire così per quanto possibile alla sproporzione di numero" [ ... ] "Furono impiegati in grande quantità dei paesani, a lavorarvi dai primi giorni di luglio insieme ai soldati del battaglione delle Guardie, e quello del Casale, che erano accampati al piano dell 'Assietta per ogni circostanza '">0 L'unico modo per aggirare tale baluardo naturale era, secondo Bourcet, quello di collocare un fotte presidio al colle di Costapiana, mentre il grosso delle truppe si sarebbe diretto, sfilando a mezza costa lungo la s inistra della va l Chisone, a minacciare il colle delle Finestre Questo movimento avrebbe potuto far temere alle forze schierate ali' Assietta di esser tagliate fuori da Fenestrelle, cosa che avrebbe garantito il loro sganciamento9 1 , così come avvenuto durante l'aggiramento delle barricate in va ll e Stura di Demo nte nel 1744. TI comandante francese della spedizione del 1747, cavaliere di Belle-Isle, non st imò necessario attuare questa complessa manovra, preferendo presentarsi direttamente di fronte ai posti saba udi. La maggior parte dei trinceramenti piemontesi erano stati elevati solo da alcune sett imane , dietro disegno del cap itano ingegner Vedani, e coprivano un 'estesa porzione di territorio, dalla

, I I 52 11,li:m e e le difese alpin e di Exilles
R 9 AST, Corte , Materie Militar i, Materie Mi lita ri per Catego ri e Intenden za Ge ne rale d e lle Fabbrich e e Fortifìc azioni, mazzo 3 , n 20. 90 AST, Co rt e , Materie Polit iche per Rapporto ali 'Interno, Storia della Re al Cas a. Catego ri a 111. S to ri e Particolari, mazzo n. 2 4 , pp. 193-20 I 9 1 DE Bo URC ET P IERRE, Principes de la Guerre de M o111ag 11es 1775. lmprime ri e Nationale , Paris 1888, p 191.

testa dell'Assietta, 2567 rn, sino al colle delle Vallette, 2551 metri. L'esteso sistema di fortificazioni era chiuso da un perimetro esterno continuo di muri a secco e palizzate, lasciando aperti solo i settori difesi naturalmente dalla natura del terreno. In punti strategici erano poi poste delle ridotte irregolari di medie dimensioni che rafforzavano il perimetro e avrebbero consentito, in caso di sfondamento, di poter ripiegare via via su posizioni più sicure ed elevate. Una delle migliori descrizioni coeve di queste difese si trova nella didascalia di una delle ca11e topografiche9 2 eseguite, entro i 1 1748, al fine di ritrarre le nuove fortificazioni dell 'Assietta: "Carta topografica delle montagne dalla Sieta alla Valletta, e lateralmente verso la valle di Pragelato, lejàlde d'esso sino al Chisone, e verso la Dora fino alla detta Dora, in cui vedesi la pianta de' trinceramenti in seguito ad ordine indicativo de/l'JJl.mo Sig. Commendatore Berto/a per la visita de' posti, dal Cavaliere Vedani trazzati nella Campagna del 1747 val a dire alla Butta, alle Rovine del Rio Boccone, alla Sietafino al Serano. e le Corbiere, ed alle Cravasse, eccettuata una Ridotta ivi trovata; e quanto sia al Orgoglio, Gran Lago, Vallone de Morti, e Valletta dal detto Cavaliere Vedani fatti costruire a seconda de' trazzamenti in questi ultimi posti ritrovati, con aggiunta di diverse opere, il tutto come segue. la Butta oltre alle fortificazioni esteriori ha cinque tagliate interiormente marcate al num. l mediante le quali si può disputare al nemico, dopo preso il primo.ft·onte, pezzo per pezzo della lunghezza d'essa Butta. Al n ° 2 marca una Ridotta/atta costrurre sulle altezze ove il nemico piazzò la batteria in tempo d 'attacco, sito il solo a portata e che domina la della Butta, la comunicazione alla quale e per le altezze inaccessibili sulla sinistra, e sostenuta per la dritta dalle linee marcate 11° 3 che dominano il basso e le , 1enute, e dalle rido/le n° 4 fiancheggianti la detta Butta Il piano della Si eta è circondato da trinceramenti tra di loro ben fiancheggiati, e di più ali 'interiore d 'ess i si sono costrutte quattro Ridotte a portata l'una da li 'altra marcate n ° 5 che devono servire allorché il nemico avendo rotto in qualche posto il trinceramento venisse per alloggiarsi in detto piano. Le ridotte e trin ceramenti marcati al n°6 c he dal piano della Sieta vanno a legarsi al Rio Saccone chiudono tutto l'accessibile tra detto piano e rio e fiancheggiano nello stesso tempo li trinceramenti della delta Sieta. Li trinceramenti tanto a dritta che a sinistra, li quali dal detto piano della Sieta vanno a legarsi al Serano, oltre al di loro fiancheggiamento e buona rasante hanno interiormente le ridotte a portata l 'una dall'altra marcate al 11°7 che servono alfìne che si è detto di quella della Sieta, e sono situate ne posti più eminenti. la ridotta del Serano è doppia al 11°8 affine che, se mai il nemico guadagnasse il primo jì·onte 11 ° 9 , sia obbligato a subire il secondo del detto n°8. A/li Valloni ed Altezze Gran Lago, de Morti e Valletta dalla parte di Prage/ato si sono aggiunte le opere marcate 11° 1 O ed oltre quest e si sono fàtte ammassare sulle altezze delle falde laterali a delli valloni grossi mucchi di pietre, perchè in caso di attacco nè medesimi valloni, dovendo il nemico defìlare per passaggi scoscesi, ne quali non è possibile il formarsi, o il posarsi, col svalancamento di dette pietre si può flagellare il nemico avanti c he si presenti ai trinceramenti che chiudono alla cima i detti valloni, e scompagnarlo anche allorché jòsse obbligato a ritirarsi. Ritornando alle Rovine del rio Baccone, dopo li trinceramenti sopra descritti. detto Rio é inaccessibile fìno alle Corbiere e Crevasse, posti fortificati a più ranghi come appare al n° 11 afjìne perchè volendo il nemico intraprendere contro li trinceramenti delle montagne suddette dalla parte di Dora, o dovrebbe passare.frammezzo a detto posto delle Corbiere ed i/forte d'Exilles per conseguenza in mezzo a due fuochi o montare le altezze di San Colombano e poscia discendere a Chiomonte, da dove prima dovrebbe intraprendere sulle Fort(fìcazioni de/l'Orgoglio, in parte trazzamenti vecchi al n° 12 in parte aggiuntati al 11 ° 13 e dalle Crevasse, e poscia su quelle alte:=ze delle montagne suddelte, cosa difficile; tutti li trinceramenti suddetti sono stati valutati nelle loro grossezze e solidità a proporzione del bisogno, e della maggiore e minore esposizione a resistere al Cannone di Campagna. Al n° 14 si vede la disposizione jàtto dai Gal/ispani seguito li 19 luglio 1747 in presenza de trinceramenti della Butta e della Sieta, da dove furono distaccate tre colonne. cioè quella del centro contro li due angoli fìancheggiati della Butta al 11° 15 quella della dritta dopo la marcia per il punteggiato di rosso contro la Ridotta e Trinceramenti del Serrano al n° 16 e quella della sinistra contro li trinceramenti della Sieta al 11° 17 li quali furono obbligati ritirarsi dopo il combatto riassunto più volte nello spazio d 'ore cinque e pilì con perdita considerabile di molte truppe ed ufficialità di rimarca. Così accommodate le dette montagne secondo quanto appare dal ragionamento soprascritto pare che tenendosi in istato i trinceramenti sopra descritti colle riparazioni necessarie, dopo la fondila e poscia ben custoditi e difesi. sarà difficile al nemico impadronirsene: in conseguenza col possesso de medesimi si terrà sempre aperta la comunicazione da Fenestrelle coljòrte d'Exilles oggetto di

91 BRT. Manoscri tti Mil i ta ri 154. li documento cartografico preso in esame può esse re considerato come la mi g liore fonte iconografica relat iva alla dorsale Susa-Chisone degl i ann i relativi alla guerra di successione d'Aust ri a. La pecu lia ri tà di questa fonte consta nell'indicare chiaramente, oltre ai movimenti frances i legat i alla battaglia del 19 luglio 1747, quelle che erano le fortificazioni antecedenti agli i ntervent i del Vedani, perm etten do, almeno in patte, di far luce su ll e diverse fasi costruttive di questo comp lesso difen sivo.

li forte e le difèse alpine di Exilles 53

li.forte e le dijèse alpine di Exilles

tenere.fuori d'in::.ulto le valli di Dora e Chisone, che è quanto serve d'instruttiva alta presente carta. Torino li 4 del 1748" 93

Le ricogni z ioni francesi sottovalutaro no la forza di tali opere e le artiglierie da campagna, le uniche in grado di

Carta topogralìca del terrilorio di Exilles, datata 1748, con le fortificazioni costni ite o aggiornate da Vcdan i. A) forte d i Ex ill es. B) borgo di Exilles. I) trinceramenti della Cou rbiere e Cos ta Be lla 2) campo tr incerato della Cravasse. 3) campo trincerato de ll e Ruine. 4) campo tr in cerato dell'Assie tta. 5) trinceramenti del Gran Lago. 6) campo rrincerato dell'Argueil. 7) trinceramenti del colle de i Morti. 8) tri nceramenti del co ll e delle Va llc t1c. BRT, Disegni lH 97.

demolire i trinceramenti, restarono bloccate a causa delle asperità del teneno; gli unici pezzi che raggiunsero il campo di battaglia furono dei piccoli cannoni da montagna, incapaci di recare offesa a fortificazioni di tale entità . ln queste condizioni, le forze del Belle Islc, che contavano complessivamente circa 20.000 uomini, reiterarono sa nguinosi assalti contro le fortissime posi zioni sabaude, difese da circa 7.400 uomini tra regg im e nti piemontesi , svizze ri e imperiali La giornata costò la morte di circa 1.300 fanti francesi contro 77 sabaudi 94 • Lo s t esso cavaliere di Belle [s ie cadde sul campo. Il comandante del campo dell'Assi etta, conte Cacherano di Bricherasio, s i trov ò a difendere una vera e propria fortezza, di cui il punto chiave era il Gran Se1in. l r egg imenti alleati erano coperti da va lidi camminamenti, avevano un 'ampia po ss ibilità di manovra e pote vano accorrere celermente dove il nemico colpiva con maggior v igore In va lle di Susa non era mai stata real izzata una fortificazio ne campale co s ì grande ed efficiente, ve r o capolavo ro degli ingegneri militari sa baudi . La battaglia dell 'Assietta fu l 'a poteo si d e lla vittoria difensi va; l 'am1ata a ustro-sarda non do vet te far altro che mantenere la po s izione senza muovers i. Secondo Bourcet i piemontes i, in seg uito alla vittoria, avrebbero potuto ins eg uire e annientare i re s ti dell 'a rmata francese, minacciando la stessa Briançon9 5; qu es ta po ss ibilità non sfuggì al conte di Bricheras io , che tutta v ia prese la prudente decisione di restare all'interno del campo96 Que sto passo è molto important e per la corretta co mpren s ione dell e diver se stra tegie che caratterizzavano i due comandi avversari La mentalità francese, s pesso spregiudicata, era figlia di una grande tradi z ione militare, maturata in seno alla più potente nazione del tempo. Quella sabauda era, in vece, orientata verso tatti che strettamente difen s i ve, non avendo spesso gli uomini n é tanto meno i mezzi p er poter condu1Te operazioni di ampio resp iro . Il l 9 luglio 174 7

93 BRT, Manoscritti Militari 73. pp. 161 - 162.

' A L BERTI ADRlAI\O. la Ballaglia de/f 'Assiell(I. Francesco Casanova Editore. Torino 1902 p. 94.

95 D E BOURCE T, Principes de la G11erre de Mu11111g11es 1888, c it p. 190.

°" A lberti nel suo studio, dilènde il comportamento di 13richerasio asserendo che dopo la battaglia, le cond izioni di luce e la netta inferiorità numerica sconsig liassero d i in segu ire il nemico, a nche per evi tare che i soldati s i m uovessero disord inatamente spinti da ll a fame di bottino. L'annata francese possed eva ancora numeros i repart i pressoché intalli diffic il i da sopraffa re A l. BER TI , La Ba11aglia del/ 'Assielfa, 1902. cit., p p 98 -99.

S ·/

il comando sabaudo non aveva alcun interesse a raccogliere ultcrio1i frutti da quella gloriosa giornata; i francesi però non potevano esserne ce11i. e dovettero co1Tere ai ripari per mettere al sicuro la piazza di Briançon contro eventuali colpi di mano alleati; nelle settimane successive alla battag l ia dell'Assietta si vide come la costruzione sulle Alpi di vasti sistemi tr incerati a protezione di fronti passati in difensiva non fosse prerogativa del solo esercito sardo. l francesi, temendo un 'imminente invasione alleata contro Briançon, eressero imponenti trinceramenti a protezione delle creste d'accesso alla piazza, come già avevano fatto in seguito al la campagna del 1708. In una lettera del conte de Mailly, scritta a Briançon il primo settembre 1747. furono descritti i trinceramenti appena terminati e il modo in cui andavano difesi 97 Tali opere erano divise in tre corpi principali, a protezione delle maggiori creste della conca di Briançon, per una lunghezza comp lessiva di diverse decine di chilometri; grazie alle loro ottime posizioni, le difese erano forti di natura e non richiedevano un numero elevato di uomini per garantirne il presidio. Innanzi alle nuove linee si trovavano numerosi posti e corpi di guardia aventi lo scopo di osservare i movimenti del nemico. Le opere campali a protezione di Briançon tispondevano a tutte le necessità della guerra difensiva: protezione degli accessi di cresta, interdizione delle vie di fondovalle, guarnigioni ridotte , corpi di guardia avanzati per osservare le mosse nemiche. Le fortificazioni a difesa di Exilles seguivano g l i stessi criteri, ma a differenza di quelle francesi non era sempre possibile assicurarne il presidio, problema che le grandi armate di Luigi XV non conoscevano.

Gli ultimi int e r ve nti al forte di Ex illes e la prov a de ll a gu e rr a d e lle A lpi

La difesa di questo settore alpino ebbe una svolta con la vittoria dell'Assielta. La fama della battaglia si diffuse in tutta Europa. Lo stesso imperatore d'Austria Giuseppe II , nel suo viaggio in Piemonte del t 769, vi si recò in visita la domenica de l J 8 giugno98 Nei mesi immediatamente successivi la battaglia, un furore fortificatorio coinvo lse lo spmiiacque Dora-Chisone. li campo trincerato principa le fu potenziato da nuove opere presso la Butta dei Granatieri in grado di aumentare il campo di tiro della posizione. Contemporaneamente fu fortificata l'altura dove i francesi posero i pezzi da montagna, così da prevenire un futuro attacco da questo lato. Sul versante destro della valle Susa furono poi terminati, in direzione di Exilles, i campi trincerati delle Ruine, della Courbiere, della Cravasse e dell'Argueil. Lungo la cresta spa rtiacque Dora-Chisone furono parimen t i ultimati i trinceramenti del Gran lago del colle dei Morti e di quello delle Vallette. Nello stesso periodo, i trinceramenti della parte sinistra della valle, facenti capo al Vallone, furono trascurati. li centro di gravità si era nettamente spostato sulla cresta opposta. Tra la fine della guen-a, 1748, e i tre decenni successivi furono prodotti numerosi e dettag liati documenti cartografici della zona, il più rilevante dei quali è una ca,ia topografica della valle di Susa divisa in nove parti 99 In questi pregevoli documenti è possibile apprezzare la notevole estensione che le opere campa li de l forte di Exilles finirono per ricoprire in questi anni. L'impo1tanza de ll e difese dell'Assictta e dei suoi camp i esterni traspare da numerose descriz ioni mi litar i stese nella seconda metà del XVIll secolo ad uso della corte di Torino.

Tra i document i più 1ilevanti troviamo le ··osservazioni su lla dijèsa delle valli di Stura. Mayra, Varai la, di San Martino, di Pragelato, & di Exilles " 100 • Nella premessa si trovano alcune note generali s u lle caratteristiche de lla guerra di montag na: "un generale incaricato della dijèsa delle nostre montagne potrà agevolmente far.fallire i progetti di un nemico temibile . Dato che in una guerra di alta montagna la sproporzione dellefor:::e non è decisiva, una volta che la debole si sia ben postata, e che la debolezza è sovente vantaggiosa contro il forte, unicamente perché essa ha meno da temere. L'ultima campagna del 1747 ce ne ha .fomilo u,, bel/ 'esempio con la gloriosa difesa fatta sul colle dell'Assietta il I 9 luglio da 14 battaglioni. I O di rmppe del Re, e 4 austriaci agli ordini del Luogotenente Generale Conte di Bricherasio e dei Generali Maggiori Conte Colloredo e Cavaliere Alciati: di cui 8 soli sono stati vivamente attaccati nei loro tr inceramenti in 4 d(fferenti riprese da 42 battaglioni ji-ancesi. Le nostre truppe hanno sostenuto con tale valore questa importante posi:::io11e che i nemici sono stati battuti in modo che, questa brillante giornata ha pressoché cambiato la natura della guerra per il resro della campagna· [ ] "la pe~fètta conoscenza delle nostre montagne èfo11damentale per assicurare la difesa degli stati di S. M. anche se i nostri nemici vi arrivassero non credo che potrebbero resrarci nostro malgrado. Uno degli autori dogmatici che abbia meglio scritto sulla scienza della guerra ci prescrive come massima che quella

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"' OE BO lJRCET Memoires mililaires sur /es /i-0,1/ières de la Fmnce, 1801 , cii., pp. 295-297. '" AMOK ETn ROGGbRO, VIGLINO D,w1rn (a Cllra d i), / 1ri11cerame111i del/ 'Assiella I 747-/997. Omega Ed iz io1u. Torino 1997 p. 69. "" AST, Corte Carte Topografiche e Disegni. Carte TopograJìche per A <' B, Susa 3. 1'"' AST. Carte Topografiche e D isegni. Cane Topografiche SegrC'te. 7 Fll rosso.

Carta topograCìca relat iva alle alte valli di Susa e C h isone ù1 segu ito alla ballaglia dell'Assietta. Ollre alle forti(ìcazioni permanenti e a quelle campali sono indica ti i movimenti effettuati delle truppe francesi nella giornata de l 19 luglio 1747. La posizione de ll e nuove fortificaz ioni campali rendeva possib i le coprire e far comunicare tra loro le tre piazze di Exi ll es, Susa e Feaestre ll c, razionalizzando enonnemente le forze necessarie alla difesa delle vall i BMG , Assiette, Cliché Cd 297.

di montagna offì'e dei vantaggi determinati e molta gloria per chi li conosce bene poiché i luoghi chiusi sono sempre favorevoli al debole. bravo e determinato. Se ciò è vero non vi è dubbio che ogni militare che serva con zelo il nostro Augusto Sovrano non dovrebbe risparmiare alcuna cura per portare alla perfezione la conoscenza della/orza delle nostre montagne: poiché si frutta di tenere indietro un nemico non meno ambizioso che potente; poiché se mai lo si lasciasse sboccare nella piana ~arebbe assurdo burlarsi di lui a meno che soccorsi stranieri

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e reali si 1rovi110 a porlata dell'armata di sua maes1à. Io non dubito ajjàuo che si debba difendere con tutto il vigore possibile le nostre montagne ogni volta che siamo in guerra con la Francia: e con ragione perché esse eguagliano non solo il debole al.forte ma gli presen1a110 addirittura occasione di villoria". La guerra di montagna poteva offrire numerose occasioni di vittoria a un piccolo esercito che, in condizioni normali, non sarebbe stato in grado di opporsi alle armate francesi su un campo di battaglia convenzionale, senza essere sostenuto da forti aliquote di truppe alleate. Le osservazioni proseguono attraverso un 'attenta analisi dei vari settori della frontiera, fino a raggiungere la conca di Exilles e i trinceramenti detrAssietta, considerati come la svolta nella conduzione della guerra di montagna da parte del! 'esercito sardo: 'Dopo il successo che abbiamo avuto nella campagna del 1747 sarebbe ardito proporre idee nuove per la difesa delle valli di Exilles e Pragelato e non intendo farlo: ma soltanto produrre qualche piccola nota che ho scritto visitando le alture delle valli di San Martino, Pragelato ed Exilles. Mi sono risolto a scrivere questo articolo per due motivi il primo per scriver gli elogi del posto più famoso di tutte le nostre montagne; e anche de/le persone che hanno saputo indicar/o e del/ 'ingegnere che ha mod(fìcato con tanta arte un terreno che la natura gli ha offèrto per dargli l'occasione di farsi un onore infinito per la heltà e hontà dei trinceramenti che ha tracciato e pe,.fèzionato. È dunque sul colle del1'Assietta che ragionerò [ J,._ Dopo aver tessuto le lodi dell' Assiena vengono illustrate le ragioni che hanno motivato la scelta di questa posizione strategica: "TI posto del colle dell 'Assietta mi è parso unico per la sua siluazione poiché offì·e una protezione naluraie al forte di Exilles, una Libera comunicazione con la città di Susa e può molto influenzare Fenestrelle [ ] ". ··Questo rilievo domina la valle di Exilles e quella di Susa così come tutte le montagne che Ia circondano; in questo modo si vede distintamente il legame che hanno tra di loro. I trinceramenti che si son falli per il colle dell'Assietta sono 1110/10 estesi. poiché abbracciano un numero di rilevi che si uniscono a quel colle; per tanto non sono attaccabili che da due luoghi lontani uno ed irraggiungibili dalla portata del cannone di campagna". Si passa poi all'esame delle caratteristiche tecniche che rendevano il campo imprendibile: ;'l. Dal suoji·onte che è dalla parte della ridotta nuova, e da quella del Belleisle dove gli approcci non possono jàrsi che dalla cresta del rilievo di Costapiana che è ragionevolmente phì bassa di fronte ai trinceramenti Dato il modo con cui questo fronte èfortifìcato attualmente, è inespugnabile; eccetto che i nemici non portino dei grossi cannoni ma allora incontrerebbero delle dlfjìcoltà insormontabili. 2. Dalla parte della ridotta del Serrant, a cui si può arrivare solo salendo dal suo arresto che conduce diritto alfiw1te di questa magnijìca opera che è protetta dal jùoco dei trinceramenti che terminano sui suoi.fìanchi. È vero che da questa parte gli approcci sono meno dif.lìcili visto che la rampa che conduce ali 'attacco della ridotta è dolce, ma in cambio vi si arriva -~finiti dopo la grande portata delle carabine su un terreno liscio come un foglio di carta Di conseguenza prima che la truppa che assale si trovi in situazione di animare il suo attacco deve già essere ricacciata dal gran fi,oco di artiglieria e moschetteria che non può evitare. I,!fè1tti i trinceramenti che affiancano questa ridotta sono così ben costruiti che il giorno del/ ·azione del 19 luglio. ii Reggimento di Kalbermatten che difendeva quelli di destra. ha.fallo .fì,oco a sei gradi di a/tez;:a come i11 un anfiteatro e per due volte ha diviso in mezzo la colonna comandata dal Signor de Villemur". La descrizione prosegue con l'individuazione della vera chiave de l sistema: "Non c'è dubbio che il posto del Serrant è il piiì delicato di tutti quelli che formano la linea difensiva del colle del/ 'Assietta. Non si prenderanno mai abbastanza precauzioni per metterlo al riparo d'esserforzato; poiché u,1 tale avvenimenLo si porterebbe dietro le conseguenze più disastrose dal momento che si vedrebbe Ia piazza d 'Exilles assolutamente scoperta da quel lato, la comunicazione con Susa attraverso il cammino degli Argueil perduta, e lo stesso quella con Fenestrelle; così pure il cmpo di truppe destinate alla difesa dei trinceramenti del colle dell 'Assietta senza possibilità di ritirata; non potendo io credere che dei nemici vittoriosi vogliano accordarci il tempo di defilarci dal cammino di comunicazione denominato delle Rovine. che conduce su Exilles e che è la sola strada che si possa prender in questa triste circostanza".

So no poi a na l izzate le a li del campo: "lo trovo che i trinceramenti deifìanchi della linea di difesa del colle del-

! 'Assietta siano inattaccabili. I. Perché il loro aspetto dalla parte di Exilles. che è il .fìanco destro. rende impossibile l'approccio. essendo la rampa pressoché inaccessibile. Prova ne è che. il giorno il Signor de Mailly alla testa di una colonna li ha attaccati per di là e vi ha perduto una quantità di uomini infinita senza ombra di speranza di riuscirvi. lo non credo in tutta la vita di aver visto un attacco piiì.fò/le e mal immaginala.

2. Quanto a! fì-anco sinistro, che è dalla parte del vallone per il quale si sale al trinceramento venendo da Balboutet o da Pourrieres, le rampe presentano un accesso penoso e difficile; i trinceramenti da quel lato r[fiutano il loro centro agli aitaccanti. Di conseguenza i nemici sono obbligati ad avvicinarsi i,~fìlandosi in un rientrante dove si troverebbero coperti di fuoco da tutte le parti. Un simile attacco sembrerebbe altre/lanto stravagante di

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li.forte e le difese alpine di Exilles

quello jàtto al jìanco destro". Il giudizio finale è assolutamente positivo: "In fine percotTendo le montagne non ho incontrato un posto più degno d'esser vis ro del colle del/ 'Assietta. Le persone che hanno saputo suggerirlo o che lo hanno scoperto hanno reso un servizio speciale a sua maestà. E lo stesso l'ufficiale ingegnere c.:he ha assecondato questa mirabile posizione con dei trinceramenti fatti con tutfo il genio e l'abilità possibili non avendo trascurato i minimi vantaggi che la natura gli offriva··. Le riilessioni sul!' Assietta ponevano le basi di un discorso sulla difesa della frontiera, dove si proponeva di presidiare le sei valli di confine con la Francia mediante l'impiego di 36.000 uomini, di cui 10.800 destinati alle valli Susa e Chiso ne: "Io piazzo 2200 uomini di truppa regolare con 600 milizie sulle alture di San Colombano, e Quattro Denti; ma vorrei che i trinceramenti fossero assolutamente sulla cresta: poiché quelli che io ho visto che sono stati costruiti nel corso campagna mi sono sembrati dominati, e quindi difettosi, a meno che il mio occhio non mi abbia ingannato. lo piazzo 3000 uomini n el trinceramento del colle de/1 'Assietta con 600 milizie". Dopo aver descritto l 'entità delle forze necessarie l'autore delle osservazion i si acc in ge ad analizzare i vantaggi e g li svantaggi di questa disposizione: "lo mi aspetto che qualcuno mi dirà che il mio progetto è insosrenibile perché piazzando un corpo di 10.800 uomini non metto affatto al sicuro il forte di Exilles che è uno degli obbiettivi principali: poiché il colle del1'Assietta protegge bene in qualche modo questa piazza ma non la mette al riparo d'esser assediata e presa: supponendo che i nemici vengano ad attaccare le alture di San Colombano e dei Quattro Denti e che /orzino facilmente i trinceramenti, poiché essi non sono affatto sostenuti da un corpo sufficiente di truppe di seguito si vedrà se colui che è piazzato ai trinceramenti del colle dell 'Assietta può impedire l'assedio e la caduta della suddetta piazza. Questa obbiezione pare fondata: ma è facile da respingere con delle buone ragioni. Non c'è dubbio che i nemici possono portare i loro attacchi più vigorosi dalla parte delle alture dei Quattro Denti e di San Colombano. Comunque siccome essi non possono volare. si deve naturalmente essere informati dei loro movimenti: di conseguenza se gettano la più parte delle loro }orze dal lato delle valli di San Martino, di Pragelato e di Exilles noi scegliamo di rinforzare i nostri posti con la differenza che noi abbiamo un grande vantaggio su di loro nei nostri spostamenti per restar loro davanti. Poiché le nostre montagne formano !a figura di un arco, che è girato dalla parte della Francia. Ordunque, i nemici sono obbligati a/are il giro per portarsi da destra a sinistra delle nostre montagne: mentre la nostra catena di difesa delle sei valli rappresenta;/ cordone che si percorre da un lato all'alto in molto meno tempo di quello che serve ai nemici per eseguire i loro disegni. Questa favorevole circostanza ci fornisce dei mezzi sicuri perfarfàllire tutte le loro imprese sulle nostre alture e prova che la mia idea non è interamente sprovvista di solidità. Può darsi, mi si obb ietterà che quando i nemici avranno jìssato il loro punto di vista su Exilles, non si trovera11110 nella necessità di portarsi dalla destra alla sinistra delle nostre montagne per raggiungere il loro scopo: poiché a loro basta avere un co,po di.fèmteria nella valle di Saint Jean de Maurienne, il quale piomberà per due differenti strade sulle alture dei Quattro Denti e di San Colombano; ed al medesimo tempo la loro armata si presenterà sul fronte di fu Ife le nostre valli e che in tal caso noi non avremo più la possibilità di rinforzare i posti minacciati. lo rispondo che è abbastanza sicuro che i nemici possano piazzare un c01po diftmteria nella valle di Saint Jean de Maurienne con l'idea di servirsene per tentare di prenderci i trinceramenti dei Quattro Denti e di San Colombano; ma mi si concederà che questa disposizione da parte del nemico è un movimento deciso che non potrebbe esser jèlfto a nostra insaputa né con la speranza di scacciarci. Di conseguenza senza portare disturbo alla nostra catena di difesa delle valli Stura A1aira e Varaita vi si può prendere un co,po di 3000 uomini difanteria per rinforzare le alture dei Quattro Denti e di San Colombano. Quando questi posti saranno sostenuti da 5200 uomini di truppa regolare io credo impossibile che i nemici possano obbligarci ad abbandonarli. Tuttavia noi vediamo che in guerra sopraggiungono incidenti inopinati, che l'ignoranza di un ufficiale incaricato di un posto, o il cattivo comportamento di una truppa determinano malgrado le precauzioni pii) giuste, e giudiziose della scienza militare prese dal comandante in capo Di conseguen=a potrebbe capitare il caso in cui i nemici abbiano lafòrtuna di rendersi padroni dei trinceramenti dei Quattro Denti e di San Colombano. e una tale perdita sarebbe senza dubb io di grande conseguenza", ma anche in tale circostanza L' Assietta è ritenuta la vera chiave per la difesa di Exilles, "se per tanto essa non c i priva interamente di tutte le risorse per proteggere iljorte di Exilles: poiché il colle dell'Assietta offi'e una libera comunicazion e con questa piazza per la Porta di Torino che ci sarebbe diffìcilmente preclusa. Ora siccome si è nella possibilità di rifornire la guarnigione ogni volta che lo desideri e di farci entrare le munizioni di guer ra e di bocca quanto si vuole, una simile piazza cade raramente. Tanto phì che se i nemici vogliono intraprenderne/ 'assedio. fìn che un corpo rispettabile delle nostre truppe occupa il colle del1'Assietta. sono obbligati ad impiegare almeno 30 battaglioni unicamente per/onnare una catena per coprire alla meglio la marcia dei loro convogli che saranno sempre esposti a delle continue imboscate", a differenza di

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quanto s i fece nel 1745 , "in/àlti s ic come il co lle del/ 'Assietta scende direllamenle nella va lle di Exilles e ci si porta con facilità in quella di Oulx e di Cesa na. come anche verso Brian con ". Le osservazioni si chiudono con un'apologia delle fortificazioni campali alpine: "È dunque eviden t e che s i possono ritardare le operazioni d'assedio dei nemici. Bisogna di co nseguenza mettere in atto tutto per venire a questo scopo: io penso che sia facile pro vare che ogni giorno che si.fàrà perdere agli assalitori davanti ad una piazza come quella di Exilles p osso no essere co ntat e come altrettante piccole vitto rie riportate su di essi dato che il tempo che ess i hanno a disposizione per agire ha un termine limitato ed irreparabile una volta che lo si è perso. [ ]Con un co,po di 26000 uom ini sul colle dell'Assieffa, non so lo s i devono inquietare i nemici nella loro trincea davanti ad Exi /1es; ma cosa più importante piombare ogni g iorno su i loro con vogli attaccando la loro catena di comunicazione tanto da una parte che e talora per luoghi d ivers i 11,11/i allo stesso tempo. in questo modo sono persuaso che oltre a ritardare le operazioni d'assedio s i assicurerebbe alla piazza di no11 poter mai esser presa. quantunque i nemici fossero padroni delle alture dei Quattro D enti e di San Colombano".

I tri ncera menti compresi tra Grange della Va ll e, San Colombano e la cima d el Vallone ne ll a secon d a me1à del XVlll secolo AST, C o rte, Carte Topografiche e Di segni, Carte 1'oµograjìche per A e 8, Susa 3.

Le osservazioni restituivano la vis ion e strategica degli alti comandi sabaudi in seguito alla campagna del 1747 , visione che s i conservò inalterata nei decenni successivi. Le riflessioni compilate nella seconda metà del XVIIl secolo non potevano che evidenziare come la tattica segui ta ali' Assietta fosse la chiave del successo; in questo però peccavano spesso di una leggera ingenuità, non riuscendo a comprendere che se la Francia avesse voluto aprire s ulle Alpi un fronte principale sarebbe stata in grado dì attaccare contemporaneamente i principali pa ss i alpini con armate di entità pari o s uperiori a quelle impiegate all ' AssiettaHn. Le osservazioni sulla difesa delle valli toccavano marginalmente il problema , asserendo che la conformazione geografica delle Alpi avrebbe consentito di spostare le truppe in direzione de l fronte maggiormente minacciato, senza però considerare che il fronte minacciato pote va essere rappresentato da li 'intera lin ea di frontiera, confine che nessun esercito sabaudo sarebbe mai stato in grado di difendere. Le campagne di guerra condotte dal duca di Vendome nel 1704 e quella del principe di Contì del 1744 avrebbero do vuto far considerare con più attenzione questa eventualità. li dis corso sulle posizioni campali andava di pari passo con quello legato alla fortificazione petmanente. Le artiglierie d'assedio potevano ora essere traspo11ate sotto Exilles in tempi minori rispetto a quanto previsto nel 1745, e il forte continuava ad essere esposto ai micidiali tiri proveni e nti da San Colombano. Per difendere la fo11ezza dalle artiglierie d 'ass edio, la cui potenza era notevo lment e aumentata ris petto ai pezzi della prima metà del se-

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1" Veniva ltrc trascurata la quest ione fronte meri dion ale ver~ la rep ubbl ica di Genova, fronte aperto co n ~ueccsso nel 1745 dal genera le Maillebois. Questa ia sarà successivamente inata dall'annata d'Ita l ia comandata da Na po le one duran te la sua vittoriosa offensiva de l 1796.

li fb rte e l e d((ese alpine di Ex illes

colo , L ' ingegnere sabaudo conte Lorenz o Bernardino Pinto di Bani ricevette , nel 1756 , l'incarico di provvedere all ' adeguamento delle difese di Exilles. Tra il 1756 cd il 1780 La piazza fu notevolmente migliorata , insistendo particolarn1ente nella creazione di più vasti ambienti interni e nella costruzione di volte, muri e casamatte più resistenti. La roccia fu sistematicamente sca lpellata fino a divenire totalmente inaccessibile, fossati e tenaglie divi s ero il fo11e in più settori, molte artiglierie furono sistemate in ca s amatta e le re stanti bocche da fuoco furono protette da muri e traverse. fl problema principale che aveva sempre accompagnato tale fo11iftcazione non trovò tuttavia rimedio; dalle alture di San Colombano rimaneva sempre possibile bombardare il forte in modo indisturbato. Pinto cercò di creare una piazza in grado di r esistere il più a lungo possibile al tiro avversario, tenendo sempre in considerazione che i pezzi della difesa non sarebbero stati in grado di sviluppare un valido ed efficace fuoco di controbatteria. Come scrisse il conte di Robilant: ' 'il nemic o[ ] an c h e se rius c iss e a battere in breccia alcune parti del ,Fonte opposto. non potrebbe a causa degli scarpa menti stabilirsi sulle brecce. La natura d e l paese presenta grandi d{/jìc oltà per iniziare le operazioni. le nevi delle montagne non n e c onsentono il transito che a luglio. e per poca opposiz ione che trovasse ro , sia all'Assietta, sia alle Vallette ed agli altri trinceramenti dei Quattro Denti, l'attacco alla piazza non ne s arebbe che ritardato. p e r cui non reste rebbero che due mesi circa per questo assedio. e anche se ne riducessero il fi'onte in rovina non rius c irebbero ad obbligare i/forte alla cap itolazione, se esso ha una guarnigione sufjìciente, determinata e munita a sufficienza di artiglieria e di munizioni da bocca" 102 • Si trattava , forse, di una sottostima di quanto la potenza di fuoco degli eserciti di fine Settecento fosse in grado di sviluppare durante un assedio, in cui l ' obbiettivo principale non era più quello di aprire vistose brecce praticabili, ma bensì quello di rovesciare le artiglierie della piazza al fine di renderla inoffensiva. Papacino d 'A ntony nella sua terza massima forniva, forse con maggior realismo , precise disposizioni per gli armamenti delle piazze di prima linea, al fine di limitare i vantaggi che i nemici avrebbero potuto trarvi in seguito alla loro conquista: "Nel doiare le Fortezze. le phì avanzate verso le frontiere, vi si destineranno artiglierie di que calibri. c h e sono passati in disuso. chiamati Calibri rotti, affinché venendo la piazza a cedere dopo d 'essersi ben difesa, il nemico più non fia in caso valersi di quelle artiglierie" Tra queste piazze figurava Exilles: "l 'architetto militare ha usato i ripieghi i più adatti per rendere il c orpo di piazza inaccessibile in caso di assedio avrebbe però patito molto le offese date ai suoi fianchi da moschetti e canno ni Gli spazi interni erano ridotti e non consentivano a l presidio di muoversi agilmente anche a causa del limitato vantaggio dato dai blindaggi. In seguito a un eventuale bombardamento poi, le rovine avrebbero finito per ostruire buona parte dei loca l i del forte. Le conclusioni non potevano che tener conto di queste di verse realtà: il fotte era inaccessibi le grazie ai lavori di scarpamenlo operati sul roccione, ma questo valido elemento difensivo veniva in parie vanificato dalla sua infelice posizione: "Da quanto sopra avviene, c he la difesa d 'Exilles non potrà corrispondere al vantaggio della sua ina ccess ibilità, ogni ora che questo forte verrà assalito con un jùoco continuo, e molteplice 103 In segui to ai lavori di Pinto la difesa de l forte fu affidata principalmente alla robustezza passiva delle strutture murarie e alla inacc ess ibilità della posizione naturale più che al fuoco delle sue artiglierie, che dovevano anzi essere vecc hie e di difficile reimpiego da parte del nemico. Il compito di ritardare il più possibi le un futuro investimento da parte dei francesi doveva essere assolto 111011 tanto dal tiro di controbatteria del forte ma dai trinceramenti del!' Assietta e del Vallone, a cui andava aggiunta la complicità della breve stagione estiva. li fo1te sostanzialmente non era in grado di difendersi che da attacchi ravvicinati, riducendosi a una sorta di grande caserma fortificata. Nel 1792, dopo quasi cento anni di interventi e sperimentazioni, la fo1iezza di Exi lles e il suo esteso sistema di opere campa li dovettero prepararsi ad affrontare una nuova guerra contro la Francia, la guerra delle Alpi. Il conflitto oppose la giovane repubblica francese a buona parte delle monarchie europee, compresa quella del regno di Sardegna. In previsione di futuri attacchi, nel J 793 furono condotti sistematici lavori di ripristino delle opere campali facenti capo all ' Assietta 1o.i Durante la campagna del l 794 s i scatenò la più imponente offensiva militare che il Piemonte avesse affrontato nella sua storia: dalla contea di Nizza fino al Piccolo San Bernardo le forze repubblicane impegnate contro il Piemonte, che grazie alla Levée en Masse della legge Camot raggiunsero i 70.000 uomini, attaccarono i 36.000 uomini che l 'a rmata austro -sarda era stata in grado di schierare. Uno degli obbiettivi della campagna cons i steva nell 'attaccare contemporaneamente l'intera linea di frontiera alpina al fine di impegnare il più possibile gli alleati , mentre il grosso dell'esercito si sarebbe mosso alla conquista della contea di Nizza per poi dilagare nel Pi emonte meri-

102 BRT Mano scritti Mil i tari 112

103 BRT, Manoscriui Militari 150, pp. 277-288.

()0
20 8-
1°" AMO REr n, R OGGERO VtGI.INO D AVICO (a cura d i).' 1ri11cerame111i dell'Assie l/a, 1997. Ci i., pp. 159 e
213.

li forte e le d(fese alpine di Exilles nl

dionale. Le operazioni sulle Alpi fmono affidate al generale Dumas, che con i suoi 30.000 uomini attaccò le forze sabaude de l duca di Monferrato, fort i di soli 12.000 uomini 105 Nel giro di poc he settimane i principali valichi d i front iera caddero nel le mani repubblicane: "Dopo l'occupazione del Moncenisio. i rappresentanti del popolo presso L'Armata delle Alpi avevano proposto di assediare Exilles e Pinerolo: ma questo progetto appmvato il 22 maggio dal comitato di salute pubblica, aveva ben presto ceduto il passo al piano di operazioni combinate deciso dai rappresentanti del popolo presso l'Armata d'Italia. Tu/favia in seguito ali 'invio di I Obattaglioni all'Armata del Reno, il generale Dumas, non credendosi più così forte da prendere l'o,ffensiva, considerava la presa di Ex;//es come il solo mezzo di poter conservare, durante ! 'invemo, l'alta valle della Dora Riparia e di assicurarsi così uno sbocco a/! 'inizio della campagna seguente.L'otto luglio, A/bitte e laporte manifèstavano questo modo di vedere, pensando senza dubbio di essere in grado di terminare rapidamente la spedizione ''. Term inata la stesw-a del pia n o operativo i repubb l icani passarono all'az ione: ''Settecento Sapeurs sono riuniti ad Oulx per l'esecuzione dei lavori, di cui prende la direzione il capo brigata del genio Lapeyrouse. E 'dato ordine a Grenoble di dirigere il parco d'assedio su Santa Caterina di Briançon e di costruire delle scale per l'assalto. Benché la brigata Vallette avesse occupato I 'Assietta, il corpo piemontese della Valle di Susa era rima.S'lo sulle alture dell 'Arcangel, a sud di Bard, difronte allo sbocco del Gran Moncenisio, disponendo una catena di posti per assicurare la comunicazione tra la Brunetta e Fenestrelle dal colle delle Finestre" Le st esse ragioni che videro sorgere le fortificaz ion i de l! ' Assietta ne ll a campagna del l 747, ne decretarono l'abbandono nel 1794. La situazione strategica era profo n dame n te ca m b iata, i francesi si erano impadroniti del Moncenisio, posizione dalla quale minacciavano la B ru netta di Susa. Per mantenere il collegamento tra Exilles, Susa e Fenestrelle era pe r tanto necessa r io arre t rare la d ifesa sulle a lture che dominavano la Brunetta ver so il Toasso Bianco, la cos iddetta linea dell 'Arca ngel. Questa nuova catena fortificata garantiva d i controllare le strade provenienti dal Mo ncen is io senza pe rdere i contatt i con Exi lles, tramite G iag li one e la l inea del Gran Vallo ne, e con Fenestre l le, tra m ite il colle delle F inestre. In questo scenario J' Assietta si t rovava isolata, priva di q ua ls iasi va lore strategico e per ta l i ragioni fu abbandonata. "Restava anche il collegamento, attraverso le due rive

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L'assed io di Ex ill es de l 1794 G11 , 1BFRT ALFR EDO, PMRIA LIX'A. Vista da Lon1a110. La Comba di Exilles incisioni e disegni dal XVI al XIX secolo. Mel li Borgone d i Susa 1994. p 53. 11" C1wc1A11 P1rno. I LAR I V1RG1uo PAL t:T n C 11w La Guerra delle Alpi. Sta to Maggio re dell'Esercito Ufficio Storico. Romo 2000. pp 174-183.

della Dora Riparia, con il Forte di Exilles: lo difendevano, a sinistra un distaccamento piazzato all'alpe d'Argueil, a destra 250 uomini sulle alture del Vallone. Per intraprendere in sicurezza i lavori d'assedio, era indispensabile impadronirsi di queste alture. Tre colonne le attaccarono il 16 luglio. Due di queste, forti ciascuna di 300 uomini, conve,gono sul monte Clopaca; l'una viene dal Piccolo Moncenisio, passa dal colle Clapier e supera il ghiacciaio del! 'Agnello; l'altra parte da Salbertrand e si dirige sulla testa del torrente Galambra. Queste due colonne riunite non hanno difjìcoltà a cacciare dal monte Clopacà i 60 uomini che lo occupano. Questo punto è collegato alla cima del Vallone da una sorta di strettoia. che era sbarrata da una vecchia muraglia con fèritoie, ma dominata dalle pendici del monte Clopaca. D ·altra parte. la terza colonna aveva preso San Colombano, sulla riva sinistra del Galambra e, combattendo con le guardie esterne del forte di Exilles, si allungava sul versante della montagna, nella direzione della Ramats. Gli ufficiali piemontesi, temendo di vedere tagliata la loro ritirata, presero Ia decisione di ritirarsi a Giaglione dalla parte dei Quattro Denti e Cappella Bianca. Il generale Vallet occupa questi due posti. Tuttavia Chiomonte resta in mano al nemico, per cui l 'investimento non è completo". 1 posti del Vallone, nuovamente privi del necessario numero di difen sori, non riusc irono, ancora una volta, a resistere; in seguito ali' occupazione di questi luoghi e dei trinceramenti dell 'Assietta, poteva incominciare l'assedio: "Ciò nonostante 5 batterie sono ben presto costruite a 900 o I 000 metri dal forte di Exilles;··. L'armata repubblicana , accampata nei prati di Fenils, predispose una batteria di quattro cannoni e una di mortai presso la vecchia chiesa di San Colombano, una batteria di mortai sui resti della ridotta di Serre la Garde, e una batteria di dieci cannoni disposta lungo le pendici del Bessè 106 ; per collegare il campo con le batterie, i sapcurs francesi aprirono una strada che collegava Fenils a Deveis e San Co lombano 1°7

I pezz i nemici aprirono il fuoco il 28 luglio 108 , senza subire apparentemente alcun tipo di contrasto da parte delle batterie sabaude 109 TI grosso dell'artiglieria però non era ancora arrivato: ''era più dij}ìcile portarci i cannoni da 16 e da 24 fermi davanti al tourniquet, tra Claviere e Cesana. Dei tentativi fatti con dei carri da munizione vuoti non riuscirono, e ci si risolse di trasformare le rampe in un solo canalone rettilineo, quando, il 31 luglio, è dato ordine di sospendere i lavori, e poi riportare il parco d'assedio a Mont Dauphin, dove deve egualmente portarsi da Gap l'equipaggio da campagna. I rappresentanti del popolo presso l'Armata delle Alpi avevano in effetti deciso di assecondare gli sforzi del! 'Armata d'Italia, cooperando a li 'esecuzione del progeuo d'operazione deciso a Nizza". 110 Il 31 luglio, dopo so li tre giorni di fuoco , i cannoni repubblicani furono smontati e ripresero la via del Monginevro. Il forte d 'Exilles era salvo, ma la facilità con la quale il nemico era riuscito ad arrivare sotto le sue mura fu sconcertante. La campagna terminò senza che lungo questo settore de) fronte si verificassero ulteriori avanzamenti nemici. Durante l'assedio della piazza valsusina, i francesi approfittarono dell'occas ione per demolire buona parte delle ridotte del Vallone e forse anche alcuni se ttori del campo de l!' Assietta. In questo modo il sistema di opere campali posto a difesa del forte usciva particolarmente lesionato. Per risolvere la questione il comando sabaudo predispose una serie di interventi, come testimoniano le memorie di lgnazio Thaon di Revel: "Exil les. Questa piazza arresterebbe essa stessa le avanzate del nemico. Ma bisogna anche prevenire jìn che è possibile il suo investimento chiudendo gli sbocchi intermedi tra Exilles e la Brunetta. La posizione più importante a questojìne è quella del Gran Vallone; se noi ne siamo padroni il nemico non può assediare Exilles, quanto meno senza un lavoro ed una pena straordinarie. La pendenza delle montagne sulla riva destra della Dora, è tale che il nemico non può portarci dei cannoni, di conseguenza per fare l'assedio di Exilles, occupando noi il Vallone, bisognerebbe far salire l'artiglieria all 'Assietta e.farla discendere dalla parte di Chiomonte, operazione tanto lunga che difficile e azzardata, poiché nel caso in cui il.forte di Exilles non venisse preso, l 'artiglieria dei nemici correrebbe un grande rischio d'esser presa essa stessa. I.fran cesi essendosi impadroniti di questa posizione nella campagna precedente, [ 1794), ne hanno distrutto le fortijìcazioni. In verità giudicando dalle vestigia non è stato un gran male. Questi trinceramenti si estendevano dal C/opacafino ai Quattro Denti per una lunghezza di 2000 trabucchi. C'erano alcune tenaglie e dei redans ma niente di chiuso

106 11 nemico occu pò tutti i siti che, duran te la campagna de l 1708, il coman do sabaudo aveva deciso di custodire con opere campal i.

10 7 Le infonnazioni su l le batterie e le v ie d'approccio costru ite dai francesi sono tratte da una carta esegui ta da lgna/. iOGavuzzi, cap itano del Corpo reale degli ingegneri, a Torino 1'8 settembre 1794. "A bozzo dimostrativo della posizione del Campo e ballerie dè Francesi contro il Forte d"Exilles nel! ·anno 1794 ", G11 IRFRT ALFREDO PATRIA LUCA. Vista da Lontano. La Com ha di Exilles Incisioni e disegni dal XVI al XIX secolo, Mell i, Borgone di Susa 1994, p. 53.

'°" PAI RIA, !I forte di Exilles. 1975, c it., p. 64.

109 A ta l ri guardo Léoncc Krebs ed Henri Moris affermarono ne l loro studio: "Contrariamente a/1 'asser:ione di Pine/li, Bejay de fa Coche 11011 dice che questi favori siano stati comrariati dal.fuoco del.forte: riferisce solamente che i Piemontesi. allendendosi di esser bombardati. hanno coperto le loro pialla.forme di /erra". KRFBS LÈONCE. MORtS HENRJ, Campagnes da11s /es afpes µenda111 la révolution, Librairie Plon E. Plon. Nourr it Et C'., Paris 1891. p 148. no ta I.

11°KR EBS. MORIS, Ca111pag11es da11s /es afpes pendant la révollllion. 189 J. cit.. pp. 145-148.

62 Il
forte e le difese alpine di Exilles

ed al riparo degli attacchi; allora le sole strade dalla parte del nord erano difese, quelle dalla parte della Salle e della Ramats, che sono i punti d'attacco più essenziali nel caso in cui il nemico voglia seriamente fare L'assedio di Exilles, erano senza difesa. Io proporrei di fare due ridotte: una verso Clopaca, dove c'era prima una doppia tenaglia, l'altra che domina/ 'arresto che scende ai Quattro Denti. Un.fossato profondo o piuttosto un grande taglio nella roccia metterà la prima ridotta fuori da Il 'offesa dalla parte di Clopaca e termina la difesa da farvi, poiché gli scarpamenti la rendono pressoché inattaccabile dalle altre parti. La ridotta principale sarà messa al riparo dagli attacchi con un fossato profondo a Levante e a ponente e dalle altre parti dalla natura del terreno e da/l'elevazione dei profili. Due pezzi da quattro e delle spingarde ne renderanno pericoloso l'attacco ed assicureranno una superiorità dijùoco sui nemici che potranno al massimo portarci dei cannoni da montagna. Un piccolo trinceramento sarà sufficiente per proteggere la guardia dei Quattro Denti, il solo lato abbordabile dalla parte di Thouille e di Ciauri. li posto del Gran Vallone dovrà sempre tener aperta la sua comunicazione con la Ramats e spingere dei posti d'osservazione verso la strada della Valle e l'origine della Galambra. 11 1 • Gli interventi furono condotti durante la campagna del 1795 dietro la probabile supervisione del! 'ingegner capitano Rana 112 • Sul fronte delle Alpi marittime intanto, la guerra stava volgendo a sfavore delle forze aush·o-sarde, e con la campagna dell'anno successivo fu definitivamente perduta. In seguito alla pace di Parigi , ratificata il 15 maggio 1796 , il forte di Exilles fu distrutto con le mine. Il vasto sistema di opere campali cretto durante i cento anni di dominio sabaudo al fine di salvaguarda re e ampliare la resistenza della piazza valsusina, fu definitivamente abbandonato; con questa data si chiudeva la lunga storia di queste fortificazioni. Durante il XIX secolo l'interesse nei loro confronti non fu del tutto abbandonato, anche se non portò a una vera rinascita del sistema così come era stato pensato nel XVIII secolo.

li forte e le difese alpine di Exilles 63
111 THA01' J)J: R EVEL J
Frèrcs,
11 2 T H AON DE REV EL Memoires, 1871 c it. , pp. 248 - 249.
Eugenio Garoglio
GKACE
, Memoires sur la Guerre des Alpes e t /es evenemems e11 Piemont pendant la Re volution tra11çaise , lmp rimcric Royalc Bocca
Torino Roma Firenze 1871, Recor111ais sances et ohservatio11s miliwires s11r /es Val/és; rapport de Revel au due d 'Aoste, pp. 240-241.
A fianco: ve duta da Cels del fonc di Exi ll es. dopo i lavo ri esegui ti da Lorenzo Bernardino Pinto di Ba rrì. Disegno da tato 1770. AST, Ca rte Topografiche e Disegni, Ufficio Generale delle Fina11 =e, Tipi Cabre i e Disegn i (sezione 11). Exilles forte. f. I

Sottosettore di Exilles

Sini s tra idro g ra fi ca

EESl Ridotta di Malavia

EES2a Ridotta la Touche

EES2b Ridotta la Cornbc

EE S3a Ridotta di Serre la Garde

EES3b Trinceramenti di Bessè

EES4a Ridotta di Sen-e C hafaut

EES4b Ridotta la Seltcte

EES5a Ridotta della Route

EES5b T1inceramenti del Galambra

EES6 Ridotta du Pied

EES7 Ridotta Beai Ncuf

EES8 R idotta della Po1tetta

EES9 Ridotta Rossa

EESIO Ridotta di Serre Rougié

EESJ I Ridotta Be lissa

EES 12a Ridotta del Gran Vallone

EES12b Ridotta alta del Vallone

EESl3 T rinceramento del colle Traversiero

EES14 Trinceramento della Bellissa

EES15 Ridotta dei Quattro Denti

EES l 6 Ridotta du Pié Sibilla

EES17 Tri nceramenti della cappella B ianca

EES l 8a Ridotta della Quiriera

EES18b Ri dotta del Castagnasso

EES l8c Ridotta della Maddalena

SETTORE DI EXILL ES

Destra idrografica

EED1a T rinceramenti di Costa bella

EE Dlb Campo trincerato de ll a Courbiere

EED2 Campo trincerato della Cravasse

EED3 Campo trincerato de lle Ruine

EED4 Campo trincerato dell'Assietta

EED5 Trinceramenti del Gran Lago

EED6a Campo trincerato d'Argueil

EED6b Trinceramento e ridotta di Serre le Mait

EED6c Ridotta di Clot Superiore dell'Argueìl

EED7 Trinceramenti del colle dei Morti

EED8 Trinceramenti del colle delle Vallette

ili a lto: disegno rappresentante due ingegneri militar i impeg na ti in stud i d i fonificazione. A la to si trova una rappresentazione de l fo rt e di Exi lles nella sua u lt ima fase settecentesca. D isegno datato 1769, AST. Carte Topografiche e Di seg ni. U.Oìcio Generale delle Fina11=e, T ipi. Cabrci e D iseg n i (sezione 11 ). Ex ill es. forte. f. 3. fil ba.~w: i l forte di Exi ll es in sehru ito ai lavor i di Lo renzo Bernardino Pinto di Barri ragg iun se l'apice de ll e fortifica7 ioni. AST Corte, Carte Topografiche e Disegn i Carte Topogrc!fìche Segrete. Ex ill es 37 A li rosso.

Sottosettore di Exilles

Il baricentro difensivo dell'alta valle di Susa, è sempre stato il forte di Exilles. Originariamente era un castello medievale posto su un rilievo roccioso presso l'abitato. Alla sua destra orografica vi era, a strapiombo, il letto della Dora , alla sinistra passava, fin da allora, la strada. Il castello consentiva proprio il controllo di quella importante via di comunicazione tra l'alta e la bassa valle, appartenenti all ' epoca a due stati diversi: le ten-e dei Savoia e quelle dei Delfini di Yienne. I paesi e i versanti delle Alpi erano collegati fin dall'antichità da numerosi sentieri, adatti al transito della gente a piedi; per praticare però i grossi commerci con bestie da soma o con i carri, vi erano pochissime strade, molto importanti per lo svolgimento dei traffici internazionali. La via di Exilles era una di queste: attraverso il valico del Monginevro collegava l'Italia e la Francia. Per renderne più agevole il controllo, era stato costruito un muro este1iore che tagliava la strada: può essere considerato come la prima traccia di quelle opere esterne venute in seguito e che nel Settecento raggiungeranno un'estensione impressionante. Nella seconda metà del Cinquecento, il casteJlo iniziò ad assolvere una fum::ione prevalentemente militare. L'alta valle di Susa faceva ormai parte del regno di Francia, percorso a quel tempo dalle guerre di religione: cattolici e ugonotti si contesero Exilles come base per operazioni militari. Negli anni '90 del cinquecento Carlo Emanuele I tentò di impadronirsi dell'alta valle di Susa e il castello di Exilles assunse un nuovo ruolo, quello di porta avanzata della Francia verso l'Italia; il sovrano sabaudo non riuscì ad occuparlo in modo permanente e dopo la pace di Lione del 1601, Enrico IV, re di Francia , si affrettò a ristrutturarlo proprio in quella funzione di avamposto del regno. Exilles resterà pressoché immutato per circa 100 anni e le proposte di ristrutturazione formulate da Vauban nell ' anno 1700 rimarranno praticamente alla fase di progetto. Con il trattato di Utrecht passerà ufficialmente in possesso di Vittorio Amedeo, insieme a tutta l'alta valle di Susa, diventando così la porta avanzata del suo regno, verso la Francia. Nel Settecento avvenne la vera metamorfosi: il castello fu trasfonnato in una struttura fortificata seguendo le regole dell'epoca, per opera degli architetti Wollencourt e Bertola e , a sua difesa, venne costruito modificato ed ampliato nel tempo , un complesso sistema di fortificazioni esterne. Ta le s istema risaliva i due versanti della va lle , sul la destra idrografica verso l 'Assietta e sulla sinistra verso le altw·e del gran Vallone. La necessità di tali opere era apparsa evidente nelle operazioni militari che portarono Vittorio Amedeo a prendere il fo1ie nel 1708 e a tenerlo fino al I 7 l3. Inizialmente le costruirono in parte i frances i nel 1707, poi , dopo il 1708, le estesero su entrambi i lati della va lle i Pi emo nte si. Le opere esterne crebbero in occasione della successiva guerra contro la Francia, a metà del Settecento e in seguito furono ancora utilizzate e incrementate, a tutela del forte di Exilles , nella guerra delle Alpi, per fronteggiare l 'i nvasione delle armate repubb li cane. Tra il 1756 e il I 780, anche il forte fu mig li orato nelle sue strutture su progetto iniziale di Bernardino Pinto di Ban-i. La fortezza e le sue opere esterne presentarono per tutto il Settecento un singolare legame: da una pa1ie tali opere non ebbero mai un sign ificato ed una vita autonoma, ma dall'altra non costituirono neppure un 'entità subordinata o un 'estensione esterna delle capacità offensive del forte, atta aumentarne la proiezione di forza. Il forte non ebbe mai una forza ed una capacità di resistenza efficaci contro le offese della sua epoca, poiché la s ua collocazione ne rappresentava il vizio d 'o rigine . Le opere esterne, costru ite come un s istema integrato, do vevano essere le vere mura del for t e, almeno ne i progetti

Eugen io Garoglio

69

TRINCERAMENTI DELLA COURBIERE E COSTA BELLA

Carta d ' id en tit à:

Codice: EED1.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Località: triceramenti di Costa bella, EED I a, 870 m. Campo hincerato della Courbìere, EED I b, Brusà superiore, 1237 rn.

Localizzazione: certa.

Oggetto: trinceramenti.

Cronologia: J709-1796.

S intes i storica

l trinceramenti di Costa bella 1 e Courbiere 2 furono costruiti sull'o ltre Dora d'Exillcs, llmgo un costone boscoso dal quale era possibile controllare il sentiero che saliva al colle dell'Assietta. Le fortificazioni campali furono probabilmente erette dai piemontesi tra il 1708 ed il 17093 li primo documento cartografico ad attestarne la presenza è la carta topografica concernente le operazioni del 17094, dove, alla lettera l è riportata la "Rido!ta della Dora.,, Costa bella, mentre alla lettera K si trova la "Courbiere ··. La prima è rappresentata sotto forma di un lungo trinceramento ricco di salienti, mentre la seconda presentava una pianta quadrata con fossato. Nelle "Memorie dei dintorni di Exilles il J2 Luglio J 7 J15" i posti situati oltre la Dora non erano considerati sostenibili in caso di attacco. Tra questi siti non figuravano la ridotta della Dora e la Courbiere, mentre erano menzionate altre piccole fortificazioni, alcune delle quali non identificate6 • Durante la guerra di successione di Spagna i trinceramenti dell'oltre Dora non sembrano aver s ubito attacchi. Le deboli difese rimasero invariate fino alla guerra di s ucce ssione d'Austria. Durante l'a ssedio d'Exìlles del 1745, le posizioni forano abbandonate dai piemontesi; in questo luogo i francesi avrebbero voluto spingere uno dei loro approcci, progetto immediatamente abbandonato a causa della sua sostanz ial e inapplicabìlità7 Nella relazione francese preparata per investire il fo1te non si faceva alcuna menzione aì trinceramenti di questa zona Questo porterebbe a ritenere che in questa fase tali opere fossero state abbandonate oppure fossero considerate rnilìtaimcnte irrilevanti 8 La situazione cambiò radicalmente durante la campagna del 1747, quando nella zona di Cou rbiere-Costa bella sorse uno dei nuovi campi trincerati satelliti dell' Assietta, su disegno del cavalier Vedani. Il trinceramento di Costa bella fu ripristina lo e collegato con le opere soprastanti tramite tre piccole frecce. La Courbicre fu invece organizzata su due livelli, di cui il primo a perimetro chiuso, protetti da un ulteriore piccolo trinceramento posto più in alto lungo la mu lattiera. Le nuove opere dovevano assolvere diversi compiti: dovevano rendere sicure le comunicazioni tra Exilles ed il campo trincerato delle Ruìne, a sua volta collegato alle opere principali del!' Assietta, dovevano impedire l'aggiramento de ll e fortificazioni campali soprastanti da parte di forn1azioni nemiche interessate a condurre manovre d'aggiramento delle opere dell'Assietta ed in fine rappresentavano l'unica via dì fuga per i presidi delle Ruìne e delle opere avanzate dell'Assietta in caso di uno sfondamento nemico. Dw-ante la battaglia dcli' Assietta queste opere non furono coinvolte negli scontri; in quella fase è possibile che i trinceramenti non fossero ancora ultimati. L'esperienza maturata sul campo dì battaglia e le successive campagne di la vori mutarono questo stato di cose ed entro l'anno il nuovo apparato difensivo dell' Assietta potè dirsi completo. L'8 settembre del 1747 furono elencati gli apparati li gnei e ì baracconi presenti nelle diverse fortificazioni campali della zona di Exilles, a l fine di evitarne il furto o il danneggiamento da parte degli abitanti loca i i. 1 posti della Cra-

1 La zona e conosciuta dagli ab it anti con il toponimo di "Cor ·Bèlla " Gt l\Rl s :v! AS SOBR IO, Atlame Toponvmastico. 2006, cii., p. 93.

: Indicata dagli abitanti .con il top onimo di ·Co11rbiéra ·· (Zona de i corvi). G E NR E, MASSOORIO, Arla111e Toponomastico. 2006 cit., p. 105.

1 La cartografia francese antecedenle la campagna del 1708 non riporta la presenza di opere in questo punto.

0 AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni, Carte Topogra}ìche per A e B. Susa 5.

5 BRT Manoscritti Militati 153.5. di cui si conserva una copia del 1786 in J\ST Corte. Materie Militari , Materie Miliiati per Calegorie, Imprese Militari, mazzo 7, non invent.iriato.

<• Una spiegazione potrebbe essere fornita dalla presenza di toponimi diversi per iden1ificare le medesime opere, ipotesi the non è attualmente po ssibi le supponarc con ~o lide ba~i documentarie.

7 BRT Miscellanea Militare 130. pp. 116- 118 li piano prevedeva di sistemare alcune artiglierie sui terrazzomenti naturali soltostanti la Courb iere. Per raggiungerli era nece ss ar io transitare per Cos1a bella

• A confermare ques1'ipotcs i troviamo la didascalia di una de ll e carte topografiche p rodotte en tro il 1748 al fine di ritrarre le nuove fortificaz ion i dell' Assiet1a . nella qua le i trinceramen1i de ll a Courb ie re erano indicati trn quelli eseguiti cx novo dal Vedani . BRT. Manoscritti Militari 73. pp. 161-162.

70 Sortosettore di Exilles
EED1

vasse, Co rbiere e Costa bella possedevano "Quattordici Barriere consegnate. e re/tirate dal guardamaggiore d'Exilles Cotta. lvi al detto colle di Corbiere un Baraccone la di cui chiave è anche stata rettirata dal detto Guardamaggiore ·<J. Nella seconda metà del XVlll secolo il campo trincerato non subì ulteriori modifiche. Durante la g ue 1Ta delle A !pi, ne lla campagna del 1794, le fortificazioni facenti riferimento all 'Assietta furono abbandonate e occupate dai repubblicani francesi. Con la fine della guc1Ta e la distruzione di Exilles i trinceramenti furono abbandonati .

l l Le opere campali verso la me tà del XV I!! secolo. AST. Co rte, Carte Topografiche e Disegni. Cane Topogrc!fìche per A e B. Assietta l.

2) Le fo rtificazion i ne lla carta relativa a lla campagna del 1709. AST, Corte, Carte Topografiche e Di seg ni , Carte Topogn!fìche per A e B. Susa 5

3)Le fortilìcaz ion i proge ttate dal Vcdani ne l 1747 BRT. Disegni lii 97.

4) Le fortificazioni in un preciso rilevamento d ella seconda metil del XVlll secolo. AST, Co n c. Carte Topografiche e Disegn i, Carte Topogrciftche per A e 8, Assietta 2.

Sol/osettore di Exilles 71
... ;:~·:::·· '..: ···...-/:• ~• .., o j ~· ·~·
• i\ST, Ministero della Gue rra, Azienda Genera le <li Fabbriche e Fort ifi cazioni. Memori(' u!le Segre,erie. mazzo I.

Descrizi on e

Le fortificazioni si sviluppavano lungo il tratto iniziale della mulattiera che risaliva da Exilles ali' Assictta. Dopo aver superato il ponte sulla Dora e aver percorso i primi ripidi tornanti del sentiero si raggiunge il sito di Costa bella. li trinceramento doveva seguire all'incirca la linea del sentiero, sfruttando ogni vantaggio offerto dalla natura del terreno. Costa bella era collegata alle opere soprastanti da tre piccole frecce, una delle quali doveva sorgere nel sito a I 041 mora occupato da una grangia. Lungo il sent iero si scorgono tracce di apprestamenti campali costruiti dm-ante l'ultimo conflitto mondiale Le opere principali della Courbiere sorgevano pre sso le attuali località Brusà e Brusà s uperiore , attualmente occupate da grange abbandonate e pascoli incolti. A Brusà si trovava la ridotta principale , caratterizzata da un perimetro chiuso e irregolare, perfettamente adattato alla natura del terreno , mentre a Brusà superiore s i trovava il trinceramento di testa. Gli attuali fabbricati rurali della zona sono in parte assenti dalla cartografia del XVlll secolo, e furono probabilmente eretti sulle rovine delle fortificazioni in seguito al loro definitivo abbandono. Non è da escludersi che lo sfruttamento della montagna a scopi militati avesse fatto estendere l'area di pree sistenti radure facilitando, in seguito, l'insediamento e lo sfruttamento delle stesse da parte degli abitanti.

l) Gli attuali resti del la linea fortitìcata di Costa bella.

2) Porzione del piano che ospitava la for rifica,:ione principa le de lla Co urbiere.

72 So11ose11ore di Exilles
Sta to di con s ervaz ion e Le fo 1titicazioni sono leggibili solo a livello intuitivo ; lo sfruttamento del terreno e l'espansione delle borgate, durante il X IX e XX secolo, contribuirono a cancellare le ultime tracce delle opere.

CAMPO TRINCERATO DELLA CRAVASSE

C art a d'identità;

Codice: EED2.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Ex ill es.

Località: Grange Cravasse, l360 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: campo trincerato.

Cronologia: 1707- l 796.

S inte s i storica

Le fortificazioni della Crevasse 1 furono probabilmente erette dai francesi tra il 1707 ed il J 708. come atte stato da un importante documento cartografico 2 In questa fase le difese constavano in un 'unica ridotta quadrata. Dopo la caduta di Exilles il posto di guardia eretto dai francesi fu integrato nel nuovo sistema di opere campali erette dai piemontesi. La carta topografica concernente le operaz ion i del I 709 3 riporta, alla lettera L, ''La Cravasse ". Le djspo s izioni dell '8 luglio 1711 segnalavano alla 1;dotta un presidio di sei s oldati 4 • Pochi giorni dopo, nelle ''Me morie dei dintorni di Exilles il 12 Luglio 171 / 5 ., i po s ti situati oltre la Dora , tra c ui la Crevasse, non erano cons iderati sostenib ili in cas o di attacco. Durante la guetTa di s uccessione s pagnola, i trinceramenti dell 'oltre Dora non furono coinvolti in azio ni s ignificative. Le deboli dife se Timase ro invariate fino alla guerra di s uccess ione d 'Austria. Durante l 'ass edio d 'E xilles del I 745, i france s i occuparono il colle dell 'Ass ietta e spinsero probabilmente delle avanguard ie s ino alla Cravasse, abbandonata nel mentre dai piemontesi Come per La vicina ridotta della Courbierc anche in questo ca so la relazione francese preparala per l'i nve st imento d 'Ex illes non faceva alcun riferimento ai trinceramenti della Cravasse6, co nsiderati, con ogni probabilità, militanuente irrilevanti. La campagna del 1747 vide una comp leta riorganizzazione delle fortificaz ioni da parte del cavalier Vedani e portò alla nascita del nuovo campo trinceralo d el la Crevasse. Le s ue fun z ioni erano s imili a quelle della Courbiere, e dovevano principalmente garantire le comunicazioni con Exilles oltre che prevenire eventuali tentati vi d'aggiramento dell'Assictta d a parte dei nemici. Le difese furono incentrate s u du e 1;dotte a pianta stellare, una del]e quali eretta sui resti dell'antica ridotta francese7 collegate tra loro da solidi trinceramenti. La

J) Le for ti ficazion i ne ll a ca rta rela tiva alla campagna <lei J 709. AST. Co1te, Carte Topog rafich e e Disegn i. Can e 1k>pograjìche per A e 8, Susa 5

,a Cravasa ,. (La crepa}. GE~Rl MASSOl!RIO, At!a111e 7ìJponoma~tico, 2006. cit.. p. 105.

2 La "Carte Partic11liere des enviro ns de Sa!bertra m. Exilles. Cha111110111 & Suze avec !es Retra 11c heme11ts qui y 0111 estéfait dep 11 is la pri:e de S11:e wm de la pari des Ennemis que de la nos tre'·, datata ·/ / j11i11 I 708 M. D11rocheret-Exilles " B AR RF. RA, / selle forti di Exilles. 2002. cit., pp 92-93.

' AST, Corte, Carte Topografic he e Disegni, Carte Topo~ra/ìche per A e B. Susa 5

• BRT, Manosc ritti Militari 153.5. di cui si conse rva una copia del l 786 in AST, Cone. Materie Mil itari. Materie Militari per Categorie, Imprese Militari. mazzo 7. 11011 invcmariat o.

' ld.

• BRT, Mi sce llanea Yli lita rc 130, pp. 116-1 l 8 Il piano prevedeva di sistema re alcune artiglie rie s ui terrazzamenti nanirali sottosta nti la Courbierc. Per ragg iungerli e ra neces sario lransi larc per Cos1a bella

7 La didasca lia della ca rta 1opogra fi ca dei crince ramen1 i del!' As~ie 11a. eseguita elltro il 1748. riporta. nell'e lenco degl i in1crvcnti del Vcdani la Cravasse. eccethwta 111w Ridotta i vi lmmta ·, ossia la precedente rido1ta francese. BRT, Ma110scritti Militari T3, pp. 16 J - 162.

Sottoserrore di Exilles
73 EED2
2} La ridona de lla Cravasse prima del 1747 lGM , cari. 2 1, doc 135. 1 Indi ca ta dagli abitanti con il toponimo

borgata preesistente fu inglobata ali ' interno del perimetro, operando una temporanea conversione ad uso militare dei fabbricati rura l i. Durante la battaglia dell'Assietta queste fortificazioni non furono coinvo lte negli scontri; nel corso dei mesi successivi i trinceramenti furono probabilmente portati a compimento. L'8 settembre del l 747 furono elencati g l i apparati lignei e i baracconi presenti nelle diverse fo11ificazioni campali della zona di Exilles, al fine di evitarne il furto o il danneggiamento da pa11e degli abitanti locali. I posti della Cravasse, Corbiere e Costa bella possedevano "Quattordici Barriere consegnate. e re/lirate dal guarda maggiore d 'Exilles

Cotta "8 Nella seconda metà del XVIII secolo il campo trincerato non s ubì ulterio1i modifiche. Durante la guen-a delle Alpi, nella campagna del 1794, le fortificazioni facenti riferimento all'Assietta furono abbandonate e occupate dai repubblicani francesi. Con la fine della guerra e la distruzione di Exilles i trinceramenti furono abbandonati.

D esc ri z io ne 11 campo tri11cerato era composto di due ridotte iITegolari a pianta stellare collegate da t1inceramenti. Le ridotte rappresentavano il punto di forza del campo. [I sentiero proveniente dall 'Assictta, il cui tracciato è sopravvissuto invariato sino ai giorni nostri, entrava nella più grande delle ridotte, quella ovest, attraversava il pianoro e usciva in corrispondenza del trinceramento più basso, u lteriormente rinforzato da una freccia esterna. G l i edifici rurali della borgata potevano contenere gli uomini e i mezzi n ecessar i al presidio dell'opera.

Stato di con se rvaz ion e

La ridotta ovest e buona parte dei trinceramenti si possono leggere solo a livello intuitivo. La ridotta est è parzialmenle sopravvissuta, cd è stata in prute ricalcata da un edificio posteriore.

3) La Cravasse nel progeno del Ve<lani <lei 1747. La ridotta i n basso. priva cli numero. era que ll a preesistente. BRT, Disegni Ili 97.

4) La Crava5se verso la me1A del XVlTI secolo. AST. Corte Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B , Assierta I

5) Le fortificazioni in un preciso rilevamento della seconda me1il <lei XVIII secolo AST, Corte, Ca rte Topografiche e Disegni. Carte Topografiche per A e B. Assietta 2.

6) I pascoli della Crcvasse vis ti <la Serre la Ga rde.

AST. Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni. Memorie af/e Segreterie. mazzo I.

7,/, Souosellore
di Exilles

CAMPO TRINCERATO DELL E R UINE

Carta d ' identità:

Codice: EED3.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Ex ill es.

Località: Grangie Ruinc, 2164 m.

Locai izzazione: certa

Oggetto: campo trincerato.

Cronologia: 1747-1796.

Si nt esi storica

li campo trincerato delle Rovine 1 fu costrnito dai piemontesi nel 1747 p er coprire il fianco destro del campo trincerato dell 'Assietta dietro progetto de l cavalier Vedani Durante la battag li a del 19 luglio 1747 erano probabilmente operative solo le tre ridotte più alte Questi piccoli trinceramenti, aperti sul fronte di gola, dovevano evitare l'aggirame nto della ridotta più esterna del colle dell 'Assietta. Le truppe francesi del ge nerale De Mailly le investirono senza troppe difficoltà, 1iuscendo ad occuparle: '"sei picchetti e sei compagnie granatieri [ . .. ] attaccarono Le Ridotte [ ] comanda ta per M.r d 'Escars Brigad.re " 2 , [ridotte che erano presidiate da] ··,re picchetli e qualche volo ntario "3. L'esperienza maturata durante lo scontro e il termine dei lavo1i potiarono alla versione definitiva del campo. Alle opere esistenti si aggiunse o fu tem1inato un fortino a pianta stellare e un lungo trinceramento che discendeva verso i fabbricati rurali delle Rovine, dove si trovava la ridotta più bassa. In un documento dell'8 settembre del 1747 furono elencat i gli apparati lignei e i baracconi presenti nelle diverse fortificazioni campali della zona di Exilles, al fme di evitarne il fu1io o il danneggiamento da parte dei locali. T posti delle Rovine possedevano "Quattro Barriere· ~. Nella seconda metà del XVlll secolo il campo trincerato non subì ulteriori modifiche. Durante la Gue1n delle Alpi, nella campag na del 1793, le fortificazioni facenti rife1imento all'Assierta furono riparate e in parte rivisitate e non è da escludersi che anche il campo delle Rovin e possa esser stato soggetto a interventi migliorativi. Durante l 'i n vasione francese del 1794, le fortificazioni non furono presid!iate, per essere poi definitivamente abbandonate con la fine de ll a guerra e la distruzione di Exilles.

I } Le fortificazioni verso la metà del XVIII seco lo AST. Corte. Carte Topogrnlìche.:: Disegni. Carte Topograjìche per A e B. Ass ie tta I

1 Ind icata dag li ab itant i co n il topon imo " la R1111a (La zo na alluvionata) GCNRE. M

: AST, Corte, Ca rte Topog rafiche e D isegni Carte Topograjì che Segrete, 11 A I rosso 'A ST. Corte, Carte To po grafiche e Disegni. S<'rie lfl Assietta.

4 AST, Minis tero della Guerra, Azienda Geae rale di Fabbriche e Fo11ificazioni, Me11iorie alle Segreterie, mazzo I

Sortosettore di Exilles
75 EED3
ASSOBRIO Arlanre Toponomastico. 2006. cit.. p. 105.

2) Le Ruin e nel pro ge no del Vcdan i. 1-lRT. Di seb'llÌ 11T 9 7.

3) Le Ruin e in un prec is o rile vament o de ll a seco nd a metà del XVJll secolo AS T, Co rte . Carte Topografi che e Di segn i. Carie Topogm.fì c/,e p er A e 8. Assieua 2.

Descrizione

Partendo dalla ridotta più esterna, tra quelle poste a difesa del colle dcli ' Assietta, si discende lungo balze rocciose e pietraie fino ai pendii soprastanti le Rovine. ln questo punto, a 2380 metri circa, si trovavano i primi tre trinceramenti staccati, quelli occupati dai francesi il 19 luglio 1747. Continuando la discesa i pascoli fanno spazio a fitti boschi di larici e pini, dove aveva origine il lungo trinceramento che, seguendo una ripida cresta, collegava le opere alte con il campo delle rovine. Alle spal le della p1ima lin ea si trovava , lungo uno dei sentieri diretti al colle dell'Assietta. la ridotta a stella; l'opera assicurava il controllo della viabilità in caso d'infiltrazioni nemiche. Al termine del trinceramento avanzato si trovava il piano delle Rovine, ampio pascolo dotato di sorgente. A lato degli edifici rurali , verso il colle dell ' Assietta , la cresta della montagna si fa più dolce , formando un ampio rilievo. In questo punto sorgevano le opere principali delle Rovine, fom1ate da una doppia linea di trinceramenti che avvolgevano su due livelli il fianco della cresta , interrompendosi nei punti ove la pendenza del terreno rendeva impossibile un approccio nemico. Racchiusa entro la doppia lin ea di trinceramenti si trovava una ridotta quadrata, posta a cavaliere del campo; la logistica doveva essere assicurata dalle antiche grange, opportunamente convertite ad uso dei militari Nel loro insieme queste fortificazioni coprivano circa 400 metri di dislivello ed erano in grado di impedire il passaggio al nemico nei punti più favo r evoli.

Stato di conservazione

Delle tre frecce poste al di sotto dell'Assietta restano evanescenti tracce sul terreno , specialmente ne l sito che ospitava la ridotta più alta Il lun go trinceramento posto a cavaliere della cresta è leggibile nei punti c he non sono stati danneggiati dalla vegetaz ione; la stmttura presenta fro nt i in tena o in pietre a secco a seconda della natura del terreno che attraversa. La ridotta a stella, costituita da un perimetro in tena dotato di fossato, è intatta in ogni sua parte. All ' interno del fossato conserva, in tre punti, dei piccoli muretti a secco, forse resti di baracconi , forse resti di vie d'accesso a l perin1etro interno. Le opere principali del piano delle Rovine, t ra cui figura il 1idotto interno a pianta quadrangolare, sono leggibili in ogni loro parte, pLu- avendo particolarmente ri sentito de li 'erosione.

76 o ·~\ i l : ,i r,1 • . .: !) ' ., \ Il l!l
S o ttusetlore di Ex illes

AMONTE:

4) Il piano delle Ruine visto dall ' Assietta. Al centro dell'avvallamento sgorga una sorgente utilizzata per abbeverare gli a rm enti delle limitrofe gra nge. Alle spa ll e degli edifici rurali si sviluppavano. lungo la cresta, i due ordi ni di tri nceramenti che racch iudevano la rid otta quadrata.

5) Rilievo della 1idotta a ste ll a delle Rovine. Garog li o, Zannoni, 20 11 .

6) Rilievo de ll a r idotta quadrata del campo delle Rovine. Garog lio, Zannoni. 20 Il.

RUINE:

Sottosettore di t:rilles •
--, 77
A VALLE
ASSIE:TTAe
.:

CAMPO T R INCERATO DELL' ASSlETTA

Carta d'identità:

Codice: EED4.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles - Pragelato - Usseaux - Chiomonte.

Località: sviluppo compreso fra la butta dei Cannoni, 2522 m, la testa dell'Assietta, 2567 m, il colle dell'Assietta, 2472 111 e punta del Gran Serin, 261 O m.

Localizzazione: ce11a.

Cronologia: 1745-1796.

S i ntesi storica

Le prime opere campali, attualmente note , realizzate su l colle dell 'Assietta risalgono al 1745 quando, nel corso della campagna del generale Lautrec , le truppe del re di Francia occuparono il colle, fra il 5 e il 6 settembre, con una forza di 400 uomini comandati da un tenente colonnello, cui fu ordinato di trincerarsi 1 • TI quattordici dello stesso me se il presidio fu rinforzato da un battaglione spagnolo di rinforzo 2• Il 23 settembre, nell 'ambito del complesso piano sabaudo teso a rioccupare il crinale delle alture a nord e a s ud di Exilles, il colle dell 'Ass ietta fu attaccato da una colonna di fanteria al comando del conte Bertene, governatore della piazza di Susa, il quale, pur conseguendo il brillant e ri su ltato di impadronirsi della posizione, fu successivamente ricacciato dai francesi, questa vo lta forti di 5 battaglioni al comando dello stesso Lautrec 3. I francesi furono poi fatti oggetto di piccole azioni di disturbo da parte degli irregolari sabaudi: ''Ne/i 'anno 1745 i nemici avevano occupato e trincerato I 'Assietta, per non essere tagliati fuori, avevano portato al colle di Lauzon una grande guardia che fu attaccata da due compagnie franche e da qualche compagn ia di milizia dalla piana dalla parte del Puy senza successo "4 L' esperienza del 1745 fece aumentare l'interesse sabaudo nei confronti dello spa11iacque Dora-Chisonc , ritenuto, sino ad allora, di secondaria importanza rispetto alle alture facenti capo alla cima del Vallone e fu uno degli elementi che portarono alla costruzione del celebre campo trincerato dell'Assietta. Di fronte alla minaccia di una nuova invasion e dmante la campagna del J747, nella quale buona parte dell'esercito sabaudo si trovava impegnato nell'assedio di Genova, fece valutare positivamente l'idea di concentrare tutte le forze disponibili presso un unico punto posto a copertura diretta di Exilles e Fenestrelle e a copertura indiretta di Susa: "suljìnire di Giugno dimostrando l'armata Ga!lispana di voler instradarsi nei Piemonte per le montagne, che superiormente a!li Forti di Fenestrelle ed Exilles si trovano " 5 , il comando sabaudo, a fronte della cronica mancanza di soldati da impiegare per opporsi alla nuova minaccia incombente su Exilles, diede seguito al progetto di fortificare con opere campali la dorsale fra Fenestrelle ed Ex illes, cioè i "colli che Ira di loro formano quasi come una catena denominati il Fontana, l 'Assiella, il Serrano , Gran Lago, Valletta, gran Va/Letta l'Orgoglio, Crevasse, Corbieres, Vallone dè morti, e le Rovine che necessariamente doveansi difendere per impedire il passaggio al nemico. E qui appunto come pure sovra diverse altezze alla dritta d 'Exilles sono stati formati li trinceramenti, ridotti, tenaglie. opere a stella, e frecce co lle loro necessarie comunicazioni da un sito ali 'altro con teppe, terre, pietre, fascine, travi e legnami come pure diversi baracconi di ritiro della truppa e corp i di guardia e li palizzamenti, barriere, fossi, hanchette piatte forme, archiere, e tutto ciò che per difendere un posto resta bisognevole ed ogni cosa jù prontamente eseguita ''6 con "tutte le provvisioni e lavori [ ... ] giudicati necessari per/are li d. ti trinceram.ti dal V. Cav.r Vedani " 7 • Le fortificazioni dell 'Assietta erano in grado di "supplire al piccolo corpo di fanteria che noi potevamo fornire per la loro dijèsa, che era so ltant o di I Obattaglioni dei/e nostre truppe [ ] e di I I imperiali " 8 e furono impostati a partire da li ' inizio di luglio del 1747: "il Conte di Bricherasio era stato incaricato, alla fine del mese di giugno. di visitare accuratamente la catena di montagne ed i posti di cui ab-

1 Dr Rossi. l a dil·ersio11e di Exilles. F.pisodio della Guerra della Prag matica Sa,done, 1897. c it ., pp. 8-9.

2 Id ., pp. 12- 13.

' Id pp. 20-21.

• BRT, Manoscrilli Militari 153 5.

5 AST, Corte, Materie Mi litari, Materie Militari per Categorie, Intende nza Generale delle Fabbriche e Fortificazioni. mazzo 3. n. 20.

6 Id

7 AST, Mini s tero della Guerra, Azienda Genera le di Fabbriche e Fortificaz ioni, Memorie alle Segreterie, ma zzo I.

8 AST, Corte. Materie Politiche per Rapporto all 'lntemo, Storia della Real Casa, Categoria lii. Sto rie Particolari, mano 24, vo i. V, 1747- 1748, p 193.

78 Sottoseuore di Exilles
EED4

biamo parlato e di scegliere con l'ingegner Vedani, i luoghi che si potevano trincerare al fine di renderli più forti e di supplire così per quan10 possibile aL/a sproporzione di numero" [ . . .] "Furono impiegati in grande quantità dei paesani, a lavorarvi dai primi giorni di luglio insieme ai soldati del battaglione delle Guardie, e quello del Casale, che erano accampati al piano dell 'Assietta per ogni circostanza •'9 _ Tlavori procedettero a lacremente fino alla vigilia dello scontro del 19 luglio, seppur ostacolati dalle cattive condizio n i del tempo nei giorni immediatamente precedenti la battaglia. In questo breve periodo fu portata a termine la maggior parte delle opere previste dal Vedani: il perimetro esterno, costituito di muri a secco e dotato d i ottime comunicazioni interne, era in grado di consentire rapidi spostamenti di trnppe verso i punti minacciati. Una serie di robuste ridotte irrego lari di medie dimensioni co ll ocate nei punti strategici consentivano poi, in caso di sfondamento, di poter costituire de i centri di fuoco protetti da cui opporre un'ultima resistenza. La ridotta pr incipa le, la celebre Butta, al vertice occidenta le del campo trincerato era fiancheggiata da a lc u ne p iccole frecce collocate su modeste alture verso sud e fu collegata alle opere perimetrali del piano dell'Ass ietta per mezzo di una comunicazione suddivisa da tagliate destinate a favorire un eventuale ripiega m ento verso la r etrostante ridotta "di Centro " 10 Quest'ultima costituiva il cardine dei due fronti pr incipali di d i fesa del piano dcll 'Assietta: verso est il fro n te verso il bosco delle Rov ine di Rio Bacon, chiuso da una seconda ridotta ali 'estrem ità nord, verso sudest lo sbarramen to della Valletta a sud della dorsale principale, occupata dalla comunicazione della Butta, raddoppiato da un tr inceramento avanzato a tenag li a e appoggiato, all'opposta estremità, ad una ridotta collocata s ul marg ine del piano, in posiz ione dom inante le strade di P uy e Ba lboutet. Q uest'ult im o lato era l'unico non difeso da u na linea continua di trinceramenti, essendo considerato del tutto inaccessibi le; so lo all'estremità est fu edificata una ridotta per il controllo della strada p roveniente dalla Val C hi sone. Il margine settentrionale, a partire da ll a ridotta inferiore del fronte verso Rio Bacon in direzione est, fu invece regolarmente guarnito di un trinceramento ancorato ad una ridotta collocata poco o ltre il colle clell 'Ass ietta, dal quale partiva la comunicazione, protetta sui lati d'Ex illes e della Val Chisone da trinceramenti continui g u arniti rispettivamente di due e cinq ue ridotte, che dal "bassin du Crammur ou Grammé'' 1 giu n geva fino alle posizion i fort ificate sommitali del "grand Seran" 12 , chiave di volta dell'i n tero complesso. In occas ione dello scontro del 19 luglio contro le forze del Cavaliere di Belle-Tsle, tuttavia, il dispositivo difens ivo sabaudo, malgrado il successo della giornata, risu ltava ancora incompleto 13 Nel corso dell 'azionc infatti era stata rilevata la presenza di alcuni punti deboli, per lo p iù legati a l la confonnazione ciel terreno circostante il campo trincerato, che richiedevano la costruzione di "nuove opere che/ 'esperienza aveva fàtto riconoscere come necessarie "'4, da porre principalmente nel settore che faceva capo alla Butta, soggetto al tiro di artigl ierie colloca te sulle alture antistanti e pa riicolarmente esposta ad un attacco ravvicinato, come era effett ivamente avvenuto . Una seconda fase cli lavori fu intrapresa quindi nelle settimane successive alla battaglia, d u rante le quali, oltre agli intervent i di riparazione delle difese co invo lte negli scontri, furono definitivamente sistemati tutt i quei settori che "non erano per così dire che abbozzati il giorno dell'affare siccome questi trinceramenti erano molto estesi, la brevità di tempo non aveva punto permesso che si riducessero a perfèzione " 15 • Fra gli in terventi principali grande attenzione fu prestata al fronte della celebre B u tta dei Granat ieri, che fu dotata di un tr inceramento avanzato in grado di cop ri re "l'accessibile alla della Bulla " 16 in un punto ove la netta variazione di pendenza de ll a dorsale rendeva possib ile, a l nemico,

9 Id , pp 200-20 I.

10 S i tralla della ridotta co llocata nel punto di g iunzione fra la comunicazione della Bulla e le fortificazioni de l piano dcli' Assietta, così indicata dallo stesso Yedan i ·carta topogni/ìca delle mm11ag11e dalla Sie/a alla Va!fef/a. e lateralmell/e ,·erso la valle di f'ragela10. le jìtlde d'esso sino al Cltisone. e ,·erso la Dorajìno alla della Dora, i11 rni ,·edesi la pianta de'trinceramenli i11 seguito ad ordine ù1dicati1 ·0 del/'1/1.mo Sig Commendatore Berto/a per la visita de ·posti. dal Cavaliere Veda11i tra::=ati nella Campagna del 1747, BRT. Manoscritti Militari 73.

11 li toponimo piano del "Grammé", che la storiografia legata alla bauagl ia dell'Assietta rip otta con le grafie pi ù disparate. altro non era che il risultato della fusione tra i due te rm in i costituenti "Gran Mayf·, oss ia "gran pianoro'·.

,i L0 attua le topon imo del "'Gran Serin" deriva dalla com,zione, in antico. del toponimo "Charron". attua lmente trasfo rmatosi in "Ccrogne" e trasferito presso una cima posta a 2383 metri nel vallone omonimo. Il toponimo era già mutato ai tempi della battag lia del!' Assietta, come testimoniano alcune note della seconda metà del X V11 1secolo: "'colle del Serran, che la gente del paese chiama il Sarrun o Charron ovvC'ro con lo s tesso nome del ruscello, che esce al piede di q11esto colle·· AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topognyìche Segrete, 2FJJ rosso.

13 Le forze schierate a d ifesa de l campo dcli' Ass ietta e delle posizioni arretrate e satelliti consistevano nei bauaglioni '"delle Guardie, di Savoia. di Mon(fort. due di Kalhermatte11. e Casale, di Sicilia, di Chiabfese, di Roie di Meye r e d i 4 imperiali che erano venut i dal Milanese e il solo soccorso di fanteriache i nostri afleati pote1•a110 inviarci in f'i emonte nelle circostan::e af/uali; [. .} I qualtro bai/agiioni imperiali erano quelli di 'fraun, d "Haggenbach. di Forgat= e di Colloredo ·· AST. Corte, Materie Po litiche per Rapporto ali' Interno , Storia della Real Casa, Categoria li i. Storie Partico lari, mazzo 24, voi. V. pp. 193- 19'4.

1" Memoires sur la co111pag11e de l'a1111ée 1747, BRT, Manoscritt i Militari 2. 15 JcJ.

1 • Pfa11 des retranchements des Cols de l"Assielle, et Sera,, avec !es allaques/àits par /es Francois et Espag110/s lejour /9 j11illet / 147, BRT. Disegni Il

Sottosel/ore di Exilles 79
46

avvicinarsi considerevo lm ente alla Butta restando al coperto dal tiro dei difensori. Il trinceramento avanzato era aperto sul fronte di go la, in modo tale da poter essere spazza to senza difficoltà dal presidio de lla Butta nella circostanza in cui fosse caduto in mano al nemico. Altro intervento considerevole fu la messa in sicurezza dell'altura antistante la Butta, presso la qua le i francesi schierarono i loro pezzi da montagna durante la battaglia, "la sola a portata per le batterie del nemico " 1 7 Sul rilievo fu costruita una grande ridotta poligonale aperta alla gola e completata da una serie di opere minori , lunette e traverse, dislocate lungo la cresta a tergo dell'opera, s ia in funzione difensiva, sia come pu nt i d'appoggio per un eventuale ripiegamento. In generale tutto il perimetro fortificato, ne i luoghi più accessibili, fu dotato di "palizzadamenti " 18 di cui risulta documentata l'assen za a l momento della battaglia e fu completata la s ucce ssione di tagliate lungo la comunicazione fra la Butta e il Piano dell' Assietta. I lavori s i conclusero entro l'autunno del 1747 con il rilievo generale delle opere, "sendo stati ridotti al loro compimento li trinceramenti" 19 , realizzato a cura del capitano Vedani 20 Una delle migliori descrizio ni coeve di queste difese si trova nella didascalia di una delle carte topografiche 2 1 eseguite, entro il 1748, al fine di rappresentare le nuove fortificazioni dcll'Assietta: ··carta topografica delle montagne dalla Sieta alla Vailetta, e lateralmente verso la valle dì Pragelato. le falde d'esso sino al Chisone, e verso la Dora fino alla detta Dora, in cu i vedesi la pianta de' trinceramenti in seguito ad ordine indicativo del! ' fil.mo Sig. Commendatore Berto/a per la visita de 'posti, dal Cavaliere Vedani trazzati nella Campagna del 1747 val a dire alla Butta, alle Ro vine del Rio Baccone, alla Sieta.fino al Serano, e le Corbiere, ed alle Cravasse, eccettuata una Ridotta ivi trovata,· e quanto sia al Orgoglio, Gran Lago, Vallone de Morti, e Valletta dal detto Cavaliere Vedanifàtti costruire a seconda de· trazzamenti in questi ultimi posti ritrovati, con aggiunta di diverse opere, il tutto come segue . La Bulla oltre allefortifìcazioni esteriori ha cinque tagliate interiormente marcate al num. I mediante le quali si può disputare al nemico, dopo preso il primo }i-onte, pezzo per pezzo della lunghezza d'essa Butta. Al 11° 2 marca una Ridottajàtta costrurre sulle altezze ove il 11emico piazzò la batteria in tempo d'attacco, sito il solo a portata e che domina la detta Butta, la comunicazione alla quale e per le altezze inaccessibili sulla sinistra, e sostenUla per la dritta dalle linee marcate 11° 3 che dominano il basso e le venute, e dalle ridotte n° 4 fiancheggianti la detta Butta. Il piano della Sieta è circondato da trinceramenti tra di loro ben fiancheggiati, e di più al! 'interiore d'essi si sono costrutte quattro Ridotte a portata l'una dal! 'altra marcate n° 5 che devono servire allorché il nemico avendo rotto in qualche posto il trinceramento venisse per alloggiarsi in detto piano. Le ridotte e trinceramenti marcati al 11°6 che dal piano della Sieta vanno a legarsi al Rio Baccone chiudono tutto l'accessibile tra detto piano e rio e fiancheggiano nello stesso tempo li trinceramenti della detta Sieta. Li tri11ceramenti tanto a dritta che a sinistra, li quali dal detto piano della Sieta vanno a legarsi al Serano , oltre al di loro.fia11cheggiamento e buona rasante hanno interiorm ente le ridotte a portata l'una dall'altra marcate al 11°7 che servono al fine che si è detto di quella della Sie/a, e sono situate ne posti più em in enti. La ridotta del Sera no è doppia al 11°8 affine che, se mai il nemico guadagnasse il primo fronte n°9, sia obbligato a subire il secondo del detto n°8. Al/i Valloni ed Altezze Gran Lago, de Morti e Valletta dalla parte di Pragelato si sono aggiunte le opere marcate n° i Oed oltre queste si sono fàtte ammassare sulle altezze delle.falde laterali a detti valloni grossi mucchi di pietre, perchè in caso di attacco nè medesimi valloni, dovendo il nemico defilare per passaggi scoscesi, ne quali non è possibile i/formarsi, o il posarsi, col svalancamento di dette pietre si può flagellare il nemico avanti che si presentì ai trinceramenti che chiudono alla cima i detti valloni, e scompagnarlo anche allorché jòsse obbligato a ritirarsi. Ritornando alle Rovine del rio Baccone, dopo li trinceramenti sopra descritti, detto Rio é inaccessibile.fino alle Corbiere e Crevasse, postifortifìcati a più ranghi come appare al

17 BRT, Manoscritti Mi lita ri 73.

18 Albert i ne l suo studio dedicato alla battag li a de ll" Assietta riporta un passo delle memorie dell'abate Pasini ne l quale si dice che "'le tri11c:ee erano se11w fossi. se11: a pali~zate e di artiglieria di qualunque ge11ere sprovvedute" ALB1: 1m, la hallaglia del/ Assiella del I 9 luglio 174 7. Note e doc11111e11ti, 1902, cit.

19 AST. Ministero della Guerra, Azienda Genera le di Fabbriche e Fort ifi caz ioni. Memorie alle S egreterie, mazzo 1

20 AST. Camera dei Con ti Pi emonte, Fabbriche di Sua Altezza, Anico/o 183, reg. I 4 [ I 747], cap 7, p 50, nn 7 14, 721. 722. 731. 753; cap. 8, p. 59, nn. 765. 804,810.8 41. 846. 860,902.9 13, 915. 926. 928; cap. 9, p. 72, nn. 942. 951,961,992,995, 1039, 1042, 1047. 1048, 1051, 1069, 1071 , 1073. La conc lusione dei lavori entro il 1747 è atLestata dal pagamento al Vedani, nel gennaio 1748. di l ire 837 per il ri li evo dei tri nceramenti orma i rido/li al loro co111pime1110 e i l pagamento. nel 1749. de i lavori sulla base dell'estimo delle 1eppate per ogni trabucco supe,fìci(l/e (AST, Ministero della G uerra. Azienda Genera le di Fabbriche e Fortificazion i, Memorie alle Segreterie. mazzo 1).

21 BRT, Manoscr ill i Militari 154. li documento cartografico preso in esame può essere cons iderato come la migl iore fonte iconografica re lativa alla dorsale Susa-Chiso ne degl i ann i re lativi a lla guerra di success ion e d'Austria. La peculiarità di questa fon te consta nell'indicare chiaramen te. oltre ai movimcrlli fran ces i legat i alla battag lia del 19 lug lio 1747, quelle che era110 le fortificaz ioni antecedenti gl i interventi del Vedani. pcnnctten do, a lmeno in parte, di fa r luce su lle diverse fasi costruttive di questo com pl esso d ifensivo

80 Sottosettore di Exilles

n° 11 affine perchè volendo il nemico intraprendere contro li trinceramenti delle montagne suddette dalla parte di Dora, o dovrebbe passare.fì·ammezzo a detto posto delle Corbiere ed il.forte d'Exilles per conseguenza in mezzo a due.fuochi o montare le altezze di San Colombano e poscia discendere a Chiomonte, da dove prima dovrebbe intraprendere sulle Fortifìcazioni dell'Orgoglio, in parte trazzamenti vecchi al 11° 12 in parte aggiuntati al n° 13 e dalle Crevasse, e poscia su quelle altezze delle montagne suddette, cosa difficile; tutti li trinceramenti suddetti sono stati valutati nelle loro grossezze e solidità a proporzione del bisogno, e della maggiore e minore esposizione a resistere al Cannone di Campagna. Al 11° 14 si vede la di:.posizione dell'attacco .fatto dai Gallispani seguito li 19 Luglio 1747 in presenza de trinceramenti della Butta e della Sieta, da dove furono distaccate tre colonne, cioè quella del centro contro li due angolifìancheggiati della Butta al 11° 15 quella della dritta dopo la marcia per il punteggiato di rosso c:ontro la Ridotta e Trinceramenti del Serrano al 11° 16 e quella della sinistra contro li trinceramenti della Sieta al n° 17 li quali furono obbligati ritirarsi dopo il combatto riassunto più volte nello spazio d'ore cinque e più con perdita considerabile di molte truppe ed ujjìcialità di rimarca. Così accommodate le dette montagne secondo quanto appare dal ragionamento soprascritto pare che tenendosi in istato i trinceramenti sopra descritti colle riparazioni necessarie, dopo lajòndita e poscia ben custoditi e difesi, sarà dijjìcile al nemico impadronirsene; in conseguenza col possesso de medesimi si terrà sempre aperta la comunicazione da Fenestrelle col.forte d'Exilles oggetto di tenere fuori d'insulto le valli di Dora e Chisone, che è quanto serve d'instruttiva alla presente carta. Torino li 4 del 1748" 11 In un doc u mento de ll '8 settembre del 1747 furo n o elenca ti gli apparat i lignei ed i baracconi presenti nelle diverse fortificazioni campali della zona di Exilles, al fi ne di ev itare furt i o danneggiamenti da parte dei locali. I posti del Serano e la sua comunicazione aveva no "Trentadue Barriere, Un Baraccone, Le chiavi anche sono state consegnate al Conte della Torre " 23 , mentre all'Assietta si trovavano "Trentasette Barriere, Due Baracconi, cinque chiavi tenute dal Conte"24 • Il problema dell'asportazione abusiva fu preso in considerazione dallo stesso conte Bogino il quale in data 11 settembre sottolineava che "a/lor quando saranno le Regie Truppe nel caso di doversi ritirare dai trinceramenti delle Valli Superiori di Exilles, e Fenestrelle si diano dalle vicine comunità tutte le possibili attenzioni, perchè non vengano asportate le palizzate, boscami, ferramente, e chioderie impiegate alle barriere, barracconi, ed altre opere di quei Cantoni "25 Tuttavia, a seguito di alcune valutazioni re lative ai costi d i trasporto dei materia l i verso più sicuri luoghi di conservazione, si decise come ''più convenevole ed ecconomico di.far ritirare ne baracconi esistenti a portata de Trinceramenti[ ) le Barriere.ferramenta ed altri boscami amovibili, piuttosto che di farli trasportare con dispendio delle Regie finanze ne' Villaggi inferiori, onde potrà VS. J/l. mandarne in tal conformità, ed a tempo opportuno i suoi ordini, prevenendola che dai rispettivi due Governi di Susa, e Pinerolo se ne.farà pubblicare a li 'occasione un circolare tendente appunto alla mag.re conservaz.ne de Trinceramenti e de Baracconi med.mi pende l'Inverno "26 Al termine della guerra della Prammatica Sanzione tutto il complesso delle opere campali delle alture d'Exilles fu disarmato e tutti i materiali trastèriti nei magazzini delle fortezze di fondovalle. Lo stato delle opere dcli' Assictta pochi anni dopo la celebre battag li a è descritto da Henry Duhamel nel 1752: "Il piano dell'Assietta [ ]è.fatto come un imbuto ovale [ ] i bordi di questo imbuto sono fortificati da un trinceramento a zig zag, che segue le sinuosità della sua cresta, in pietre secche e coronate di zolle erbose; questi trinceramenti, che sono ancora in stato di sostenere un attacco, erano guarniti di palizzate, a! di.fuori, a circa tre piedi di distanza dal trinceramento, che ha comunemente quattro piedi di altezza. Queste palizzate non sussistono più attualmente, avendole il Re di Sardegna fatte vendere a diversi privati del villaggio del Puy di Pragelato. Poiché , in mezzo ali 'imbuto si trovano alcune piccole elevazioni di terreno vi si sono.fatte delle piccole ridotte a stella con un rilievo in mez::o, sul quale si presume che l'intenzione del generale.fosse di stabilirvi dell'artiglieria in barbetta, e deifucilieri in basso, essendoci, tra il rilievo ed il trinceramento, un intervallo di circa tre piedi, si è osservato che una parte di questi piccoli trinceramenti sono in fascine e che comunicano con quelli che formano il bordo detrimbuto " 27 L'artico lazio ne delle d ifese delle alture d'Exilles fu riesaminata negli anni '60 del XV lll seco lo ne l corso della lunga v isita effettuata da Be-

22 BRT. Manoscritti Militari 73, pp. 161 - 162.

2 ; AST. Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbr iche e FortificaL ioni. Memorie alle Segreterie, mazzo 1

2 Id.

is AST, Ministero della Guerra Azienda Generale di Fabbr iche e Fortificazion i, Dispacci d e lla Segreteria di Guerra e flllm1i all'A : ie11da. mazzo 2. pp. 3-4 ( 1745-1748).

26 AST, Ministero della Guerra, Regia Segreteria di Gue1Ta, l.et1e re di Sua Maestà al/ 'f11tendente Generale delle Fortifica z ioni e Fabbriche Militari, reg.

5, voi. 313. 29 settemb re 1747.

27 Du11AM E L, 11,:,yage d 'i11spectio11 de lafro11tière des Alpes e11 i 752 par le Marq11is de Pa11lmy, I 902. cit pp. 206 -207.

S0t1ose1tore di Exilles 81

nedctto Maurizio Duca di Chiablese alle opere campali altovalsusine, comprendenti naturalmente anche il campo trincerato dell'Assietta: "Ho visitato i trinceramenti i11 due ore e mezza di tempo, compresi quelli del Colle du Serran, che le genti del paese chiamano il Sarrun, o Charro11 cioè lo stesso nome del torrente che sgo,ga al piede di questo colle, e che dopo essere passato per la Bergerie e per le Grange del Sarrun si va a gettare nel Chisane a lato di Pourriéres. in questa visita ho trovato che i trinceramenti del/ 'Assietta dalla Ridotta principale della Butta jìno al campo de/1 'Assietta. compreso il posto del Grammé, sono ben estesi in rapporto alle loro piante e profili, e anche che una parte dei lri11ceramenti dal lato delle Rovine di Bacon 110n era necessaria. perchè il Nemico non potrebbe attaccarli risalendo per dei pendii lunghi. ed estremamente aspri.Se dunque si presentasse/ 'occasione di.fàre uso un 'altra volta di questi trinceramenti, non si dovranno che ristabilire quelli che vi sono, purché si trinceri come si deve la Ridotta dei Valdesi, che si.formino dei projìliji,ori di ogni insulto alla Rido/la principale della Bulla. alla Rido/la di Centro, e all'altra che si trova nella comunicazione che va dalla Ridotta di Centro a quella della butta. e che corrisponde alla Ridotta dei Valdesi. Quanto alle piccole frecce distaccale che si sono fatte a lato del cammino del Grand Pui perfìancheggiare la butta, e l'altra opera avanzata che si è costruita dopo L'aJfàre del 19 luglio 1747. io non vi farei gran caso per la difesa. e mi ridurrei a tenervi dei piccoli posti ali 'inizio dell 'ajjàre per essere in/òrmato dei movimenti del nemico intorno ai trinceramenti. Quanto ai trinceramenti del Serran, ho trovato che sono accessibili dal lato di Francia dalla testa presso il posto del Grammé, e che per questa ragione i projìli sono insuffìcie11ti per una buona difesa a meno che non si collochi la truppa dietro il parapetto su dil'erse linee. che le ridotte sono troppo piccole per jòrnire dei punti d'appoggio considerevoli per quesla grande distesa di trinceramenti, che in molti luoghi sono strelli contro un muro, di modo c/ze la truppa non vi può fare che un fuoco di palizzata, e per poco che il Nemico la assalga respingendola dal parapetto è obbligata a scoprirsi interamente, e a salire in co,~/ùsione sulla cortina per salvarsi. L 'i11si!f!Ìcie11za dei detti projìli è stata riconoscìuta dal! 'ingegnere stesso che li aveva progettati perché per prima cosa dopo I 'a.ffètre del 19 luglio, egli ne fece triplicare lo spessore e l 'altez::a alla testa del Serran. Sarà dunque necessario in una sola occasione di variare tutto il sistema dei trinceramenti del Serran, ed ecco quello che si potrebbe.fare o altro equivalente. 1° Fare due.fòrti di campagna con dei pro_/ìli .fi,ori d'insulto, uno alla testa del Serran, e l'altro fi ·a questo e il campo del Crammé. Questi due forti dovranno essere abbastanza grandi per ricevere un co,,po di truppe considerevole che .fì, in grado di combattere su tre linee, e di muoversi liberamente. 2° Allacciare questo }orte e il Campo del Gramrné con delle comunicazioni ordinarie collocate sulla cresta al jìnedi tenerle in posi::ione arretrata perché siano coperte sul fìanco dai forti, e perché i difensori possano .fètre un .fiwco più comodo, e anche su tre linee se il bisogno lo richiede senza tuttavia scoprirsi. Con tali disposizioni non si dovrà pitì a temere per il Serran , perché quando gli stessi Nemici entreranno nella comunicazione 11011 vi potranno rimanere, e saranno costretti ad uscirne, innanzitutto per il Jiwco dei }orti, purché tracciando questa comunicazione. si abbia riguardo per le regole del!ajortificazione. Se per qualche incidente le Truppe del/ 'Assiella vengono ad essere forzate, esse troveranno una ritirata sicura, ecomoda sotto la protezione del.fuoco dei due forti, che è di grande importanza nei posti di ,nontagna, dove per l'ordinario la ritirata 11011 è che conji,sione. per ,nancanza di protezione e di cammini comodi per condurla con ordine. Mi è stato detto che nel I 747 era stato praticato un cammino sulla cresta di quesle montagne per comunicare con i posti dietro il Vallone dei Morti e la Valle/la, e anche per ripiegare in caso di bisogno. Questo cammino 11011 appare molto utile in qualità di comunicazione, ma non per una ritirata Se s i facesse un gran cammino che dal Grammé conducesse verso le Valleffe costeggiando il Vallone dei Morti Ira la cresta delle montagne e i boschi che si trovano verso la Dora, le rruppe dell 'Ass i etta avrebbero una ritirata ben più agevole e sicura, poiché il .fuoco del Serran imbriglierebbe i Nemici, che non potrebbero pilÌ inseguire le nostre truppe. Le truppe de/1 'Assietta non potrebbero ritirarsi dal lato del Chiso n e a causa dei precipizi che vi sono venendo verso le Vallette, e se esse disce n dono lungo il torrente Sarrun sarebbero continuamente bersagliate e distrutte dal Nemico sistemato sulle alture che costeggiano questo torrente dalla so,gemejìno alle Grange " 18 In m e r ito a ll a fo rza necessaria per di fendere efficace mente il campo del ! ' Ass ietta si specifica che so no necessari "16 battaglioni di 600 fi1cili ciascuno, dei quali se ne potra11110 posizionare quattro tra i! Vallone dei Morti e le Vallette, e se questo numero sarà al di saffo di un terzo della .forza nemica bisognerà aumentarlo in proporzione, et piazzare questo r inforzo alle Vallette o in un aliro luogo alla portata per impedire che il nemico aggiri il campo. Al campo dell 'Assietta 11011 vi è legna, e bisogna andare a cercare l'acqua fuori dei trinceramenti. Cosi per la co-

' ' AST. C'onc. Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, 2 F Il (B.::netleuo Maurizio Duca di Chiablcse Re/aiio11 de 111011 vovagefait en 1766).

82 S01tose1tore di Ecilles

modità della truppa si potrebbe.farla accampare alla s01ge111e del Bacon verso la Dora, dove vi è abbondan::a di legna e di acqua. e non farla entrare nei trinceramenti che quando il Nemico si avvicina, ben inteso che ciascun battaglione sarà istruito prima sul posto che dovrà occupare ali 'occasione. Se per più grande comodità della truppa si vuole accamparla ancora pilì in basso quando il Nemico è lontano si trovano a mezza costa tra Chiomonte e Gravere degli altipiani capaci di contenere un 'armata intera che trova sul posto acqua, legna e paglia in abbondanza. Le truppe posizionate a/1 'Assietta coprono le Valli di Fenestrelle, di Susa ed 'Exilles da questo Forte in giLì,e sebbene non possa impedire l'assedio come si fa dal posto de l Vallone. può ancora proteggere e.ffìcacemente questo Forte e inviare dei soccorsi quantunque sia separato dal/ 'Assiefla dalla Dora "29 Il successo ottenuto nella campagna del 1747 aveva avuto grande risonanza in ambito europeo, tanto che persino l'imperatore Giuseppe ll volle recarsi in visita al campo dell 'Assietta il 18 giugno 1769, durante la sua visita nel Regno di Sardegna 30 Una grande q uantità di documentazione militare fu prodotta nella seconda metà del XVTTr secolo per sottolineare la straordinaria importanza delle difese dell 'Assietta che , forse maggionncnte di quella del Vallone, era venuta ad assumere nel pensiero dei comandi sabaudi il ruolo di chiave di volta per la difesa del fo11e di Exi ll es e delle comunicazioni fra questo con Susa e Fenestrelle. fn sostanza la ce11ezza di avere raggiunto l'optimum nella gestione della difesa della cornba e del forte di Exilles, si risolse in una sequenza di idee e proposte di progetto tese a rafforzare gli onnai classici capisaldi difensivi della valle. Con lo scoppio della guerra delle Alpi le fortificazioni del campo trincerato del I' Assietta furono oggetto, fra il mese di luglio e di settembre 1793, di un'intensa campagna di lavori per il loro riattamento, che non sembrano, tuttavia, aver de-

l) I trinceramenti dell' Ass ietta e i movimenti delle amiate francesi duranl e la ballaglia de l 19 luglio 174 7 nel d isegno attribuito a Yedan i, datato 1748 BRT, D isegni [!) 97

2) I trinceramenti dc ll 'Assictta durante la battaglia del l 9 luglio l 747 ne ll a tavola del Minutoli

Souosettore di Exilles 88
: • Id 3(' A Mo RE n 1.
p. 69.
ROGGE RO. V IGLINO D ,w 1co (a cura di ) , I tri11 ceram e 111i d el/Assì ella 174 7-/997 1997. ciL
Ilo re 1 .:.., Sollose d E,·il/es

J) I trin ce rame nti de ll 'Assietta ve rso la me1à del X V 111 secolo AST, Co11e, C arte To pografi c he e Disegni , Carte Topogra/ìche p e r .4 e 8, Assie n a I.

4) I tri nceramen ti cle ll' Ass iena in un preciso r il eva men to della seco nd a metà d el XVlll secolo AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni. Cane Topograjìclze per A e B Ass ieua 2.

Sotroset1ore di Exilles 85

terminato profondi cambiamenti nell'organizzazione planimetrica delle opere. Come nel 1748, al termine dei lavori, fu redatta a cura del capitano del Genio Andrea Gola una mappa di tutte le fortificazioni, vecchie e nuove, del campo trincerato. Tutte le principali ridotte protagoniste dello scontro del 1747 furono rinominate: l'altura dei Cannoni fu denominata batteria o ridotta di S. Matilde, mentre la celebre Butta dei Granatieri fu ribatte.lZata ridotta S. Barbara. Proprio in questo settore furono portati a tennìne gli interventi più importanti che caratterizzano l'ultima fase edilizia, la più recente, del campo trincerato dell'Assietta. La ridotta di S. Barbara, dotata ora di un fossato, fu ampliata con la costruzione di due nuove stmtture. Le recenti muraglie si congiungevano con le estremità del piccolo cammino coperto al di là del fosso, racchiudendo al loro interno un'area doppia rispetto alla ridotta del Vedani. Di fronte alla Butta, lungo il ciglio della scarpata verso le rovine di Riobacon ed Exilles, fu edificato un trinceramento che, legato alle opere avanzate edificate subito la battaglia del 1747, racchiudeva il tratto superiore dello spalto naturale antistante la Butta riducendo la possibilità dì un attacco s ul rovescio delle difese avanzate. La batteria o ridotta di S. Matilde non subì modifiche strutturali e fu collegata al trinceramento avanzato della ridotta S. Barbara per mezzo di una doppia linea di cavalli frisia disposti a tenaglia nel cui rientrante fu edificata la piccola ridotta di S. Clara. Le altre ridotte principali furono anch'esse rinominate. Quella posta sulla cresta fra le ridotte dei Valdesi e il piano dell 'Assietta fu chiamata ridotta S. Vittorio. La ridotta inferiore del fronte verso le Ruine fu nominata S. Giuseppina. Vi erano poi le ridotte di S. Carolina e S. Maria Maddalena a completare lo schieramento 31 • Nel corso della campagna del 1794 diretta contro il forte di Exilles il campo dell'Assietta fu occupato dalle truppe repubblicane che non vi incontrarono alcuna resistenza. Con i francesi in possesso del Moncenisio e Susa minacciata, i collegamenti con Exilles e le alture della Val Cenischia furono completamente riorganiz7ati e I' Assietta, divenuta una posizione troppo avanzata e isolata, perse ogni interesse difensivo e fu di fatto abbandonata ai francesi; non è da escludersi che nell'occasione i transalpini abbiano demolito o disarmato alcuni fra i principali settori del perimetro difensivo, allo scopo di renderlo inservibile, alla stessa stregua di quanto avvenne sul versante opposto della valle in corrispondenzaa delle difese del Vallone. Con la fine della guerra le opere furono definitivamente abbandonate. Nel 1829 una relazione delle difese della cresta fra le valli Susa e Chisone segnalava che "dei trinceramenti in pietre a secco e in terra. dei quali si possono ancora seguir bene le tra cce coronavano altre rnlte i due versanti di questa parte del contrafforte seguendo le sinuosità della montagna [ ... ]. Si ,·edono ancora i resti di molte piccole rido/te in pietra a secco. legate fra loro da trinceramenti. destina/e ad incrociare il loro fiwco sul Colle o a difendere la cresta della Montagnu [ ... ]. Tale ji, il trinceramento al Colle de/1 'Assie tta ".\'.

D esc ri z ion e

Il campo trincerato del!' Assìetta conserva gran parte delle stmtture relative al la guerra di successione d'Austria e agli interventi realizzati nel 1793, all'inizio della guerra delle Alpi. Partendo dalla Casa Cantoniera nei pressi della testa del Mottas si risale verso est la breve dorsale che conduce alla sommità della batteria o ridotta di S. Matilde. Gran pa rte de ll e opere realizzate nella tarda estate del 1747 risulta ormai pressoché scomparsa, tuttavia è ancora apprezzabile la traccia del fronte principale che si sv iluppava su tre lati del rilievo con una s uccessione di salienti disposti lungo i margini dell'altura. Sulla cresta alle spalle della ridotta, aperta alla gola, sorgeva una serie di lunette e traverse, dì cui restano scarsissime tracce. Scendendo verso la s trada militare in direzione del campo trincerato è possibile osservare i resti , ridotti a qualche blando rilievo in terra percepibile con attenzione, della ridotta di S. Clara, realizzata nel 1793 e collocata al centro della tenaglia formata dalla linea dì cavalli di frisia che collegava la Batteria con le opere avantate della Butta dell' Assietta. Queste ultime, faci Imente identificabili, erano formate da un trinceramento in pietre a secco, costruito dopo la battaglia del 19 luglio, articolato su due salienti successivi, collegato nel 1793 alla Butta o ridotta di S. Barbara, in corrispondenza del saliente nord del cammino coperto, mediante un trinceramento di analoga fattura ben visibile lungo il margine nord dello spalto. All'esterno del perimetro del campo trincerato risultano ancora apprezzabili, su alcune piccole alture a sud della Butta , i resti di due delle piccole lunette, difese dai miliziani durante lo scontro del 19 luglio 1747, dalle quali era possibile fiancheggiare il fronte principale della Butta e dominare la Valletta a sud della s tessa. Risalendo la dorsale principale verso il campo trincerato si incontrano gli scarnì resti della Butta dei Granat ieri. Quest'ultima a l momento della battaglia consisteva in un'alta e robusta tenaglia in pietra a secco, di cui restano scarsissime tracce, coronata da fascine e salsiccioni in legname, allacciata alla retrostante comunicazione

" Id pp 159 e 208-213.

BRT. Manoscnlll Militari 166 e 157b.

86 S0110.1ettore cli Exille 1

mediante due fianchi rettilinei; nelle settimane seguenti lo scontro del 19 luglio 1747 l'opera fu dotata di una palizzata perimetrale rimasta in servizio fino alla fine delle ostilità. I resti attualmente visibili sul terreno risalgono all'anno 1793, cioè all'ultima fase costruttiva e operativa del campo trincerato. Dinanzi al fronte principale risultano ben visibili i resti del fossato e del breve cammino coperto, collegato alla Butta per mezzo di due strutture murarie concepite per aumentarne l'ampiezza e di cui si conservano scarse evidenze. All'interno della Butta era presente nel 1747 una tagliata che chiudeva l'accesso alla retrostante comunicazione tagliata, che nel 1793 fu sviluppata in un'opera più complessa, completamente scomparsa dopo la costruzione del monumento nel 1884, ottenuta foderando i lati nord e sud della parte sommitale del rilievo roccioso con due paramenti in pietra a secco, conferendo così maggiore solidità alla stmttura. L'accesso alla comunicazione verso il piano del1' Assietta avveniva per mezzo di due passaggi laterali alla tagliata interna alla Butta. La comunicazione era formata da due trinceramenti paralleli a salienti e suddivisa al suo interno da cinque tagliate con lo scopo di disputare il passo dopo l'eventuale caduta della ridotta principale. Sul versante della comunicazione verso la Val Chisone, in corrispondenza del suo punto mediano, alle spalle della terza tagliata dotata di fossato, si sviluppava il primo sbarramento della valletta a sud del crinale principale, oggi percorsa dalla strada ottocentesca. Una tenaglia formata da due segmenti di trinceramento in pietre a secco si appoggiava, sul vicino versante opposto, ad una ridotta, denominata dei Valdesi o, nel 1793, di S. Vittorio 33 , in collegamento con il campo del piano del1'Assietta attraverso la sottile cresta rocciosa a est della stessa, parzialmente guarnita di un trinceramento a salien9 che si originava dalla retrostante ridotta di S. Maria Maddalena. La presenza del fossato, ancora percepibile sul terreno, in corrispondenza della terza tagliata indica come la difesa della comunicazione della Butta fosse suddivisa in due parti principali, la seconda delle quali chiusa verso ovest da una ridotta di cui la stessa tagliata interna alla comunicazione della Butta costituiva il fronte principale. Tale ridotta faceva sistema con la ridotta S. Vittorio alla quale era collegata per mezzo del suddetto trinceramento a tenaglia: di fatto un fronte arretrato alle spalle di quello della Butta e delle ridotte dei Volontari. La costruzione della strada dcli' Assietta nel XIX secolo ha causato la completa scomparsa del trinceramento a tenaglia, mentre della ridotta S. Vittorio si conservano le fondazioni di buona parte del perimetro. Proseguendo lungo la comunicazione a tergo della Butta dei Granatieri si giunge alle fortificazioni del piano del!' Assictta, in corrispondenza della "ridotta di Centro " 34 del Vedani, ridenominata ridotta di S. Carolina nel 1793. L'opera, formata da cinque fronti a tenaglia, era difesa da un fossato in conispondenza della giunzione con la comunicazione della Butta e costituiva il punto di forza delle difese occidentali del piano dell 'Assietta. Da questa ridotta s i originava, verso nord, il fronte est del piano dell' Assietta, rivolto verso il bosco delle Rovine di Rio Bacon, attaccato il 19 luglio dalla colonna francese comandata dal de Mailly. Questo fronte, formato da un trinceramento continuo con quattro sa lienti , era chiuso ali 'estremità opposta dalla "ridotta injèriore " 35 , denominata di S. Giuseppina nel 1793, collocata su uno sperone roccioso inattaccabile e della quale permangono cospicue tracce dei muri perimetrali e di alcuni baracconi. In generale il tracciato delle opere di questo settore della difesa è chiaramente identificabile sul terreno, essendo ancora conservate diverse parti in elevato di cui risulta ancora pienamente apprezzabile la stmttura. Dalla ridotta di Centro, verso sud-est, si impostava un secondo fronte compreso fra la valletta a sud della comunicazione della Butta e il piano dell'Assietta, chiuso al termine opposto da una ridotta a fronti tenagliati collocata sul margine del piano in posizione dominante sulle strade provenienti dal Pu y e da Balboutet, denominata nel 1793 ridotta di S. Maria Maddalena. Le ridotte di S. Carolina e S. Maria Maddalena erano collegate fra loro per mezzo di una comunicazione protetta da due trinceramenti con i fronti rivolti verso il piano dell 'Assictta e verso la Valletta, ognuno caratterizzato dalla presenza di un grande saliente centrale. Anche in questo caso le opere risultano ancora chiaramente rintracciabili sul terreno, ma lgrado il cattivo stato di conservazione di alcuni settori, come il tratto della comunicazione tagliato dalla strada ottocentesca, pressoché scomparso, cui corrisponde tuttavia la piena leggibilità di altri, come le due ridotte principali e i salienti centrali della comunicazione. Lungo il bordo settentrionale del piano dell 'Assietta i trinceramenti proseguivano verso il colle adattandosi al margine e alla conformazione del terreno, formando quindi un tracciato molto movimentato caratterizzato da una successione di salienti irregolari. Le strutture di questo settore sono alquanto deteriorate e non facilmente rintrac-

33 Le denominazioni delle ridotte del 1793 sono state desunte dalla Carta delle posi:ioni Assietta, Exifles e Fenestrelle col tracciato delle opere in muro a secco tra Testa del Mottas e Mo11te Gran Pelà quali /i1ro110 rial/me ed ampliate nei mesi di luglio. agosto e setlemhre del/"a,1110 I 793. in sca la I/ I 0.000 conservata presso la Biblioteca della Scuola d'Applicazione d'Anna d i Torino. Ta le carta, tracciata nel 1882 su ll a base di quella redatta dal Capitano Andrea Gola, riporta fedelmente tutte le opere del campo trincera to e permette di ricostruire tutti gli interventi altuati ali 'inizio della guerra delle A lpi. "Cfr. nota IO.

11 La denominazione si trova nella carta del Vedani (cfr. nota IO)

Sottosel/ore di Exilles 87

ciabili sul terreno. Dal colle dell 'Assietta verso oriente partiva la comunicazione lungo la cresta del Gran Mait, protetta sui lati d' Ex ill es e della Val Chisone da trinceramenti continui guarniti rispettivamente di due e cinque ridotte e che g iungeva fino alle posizioni fortificate sommita li del Gran Serin, chjave di volta dell'intero complesso. Le opere del Gran Serin nel 1747 erano costituite da due ridotte di cui quella sud collocata sulla vetta dell'altura, comunicanti per mezzo di un passaggio laterale ad una tagliata con profilo a tenaglia. La posizione, attaccata il 19 luglio 1747 dalla colonna francese di Villemur e difesa dai reggimenti svizzeri Roy e Kalbermattenn, rimase per tutta la sua vicenda operativa, come posizione chiave dell'intero dispositivo campale sabaudo. Le fortificazio11i furono distrutte durante la costruz ion e, nel 1897, della batteria del Gran Serin. T trinceramenti in terra della comw1icazione del Grande Mait, pur risultando alquanto erosi e ridotti a pochi centimet1i di elevato, sono tuttavia ben percepibili sul terreno, caratterizzati lungo il loro tracciato da un profilo marcato da una blanda convessità. Le tracce superstiti dell 'apparato logistico risalgono all ' ultima fase d 'imp iego operativo del campo trincerato. cioè agli anni della guerra delle Alpi. Resti di costruzioni risalenti a questa fase sono visibili nella Valletta a sud della comunicazione della Butta, innanzi al fronte delle ridotte di S. Carolina e S. Maria Maddalena: il basamento di un baraccone a est della strada e g li scarsi resti della forgia sul lato opposto. T basamenti delle scuderie e di altri baracconi sono visibilì poche decine di metri a nord-est dell'area del campo dell 'Assielta , del quale risulta ancora apprezzabile, pur a livello di traccia, il perimetro e le fosse per le tende.

Stato di conservazione

ln generale il tracciato delle opere che compongono il comp lesso delle fortificazioni campali dell'Assietta , pur in parte lacunose a seguito della naturale azione degli agenti atmosferici e per la realizzazione di alcune infrastrutture militari nel corso del XIX seco lo, risulta ancora ben percepibile sul terreno. Lo stato di conservazione delle strutture in pietrame a secco var ia dalla presenza di veri e propri accumuli di materiale edilizio, come nel caso della Butta dei Granatieri, a strutture conservate per poche decine di centimetri, come nel caso dei trinceramenti avanzati e, più generale, per i settori collocati su terreni a forte pendenza, .fino a tratti più consistenti, come il trinceramento verso il bosco delle Ruine (i l fronte esterno si conserva a tratti per un altezza di ci r ca 2 m, per un spessore pari a m 1/ l.25). Le strutture in terra, c he hanno subito una maggiore erosione, si riducono a blandi rilievi a profilo convesso conservati per un 'altezza massima di poche dec in e di centimetri, come nel caso dei trinceramenti lungo la dorsale del Gran Mait. I fossati, quando non completamente dissimulati dai male1ial i di crollo delle opere difensive, si riconoscono per la presenza di leggere depressioni del terreno ai piedi dei resti delle strutture in elevato Analoghe caratteristiche definiscono i resti delle strutture logistiche quali baracconi e accampamenti, riconducibili per lo più alla fase dell'ultima sistemazione del campo trincerato, nel 1793. Dei primi s i conservano per lo più so lo alcuni corsi dello zoccolo in pietra a secco o le tracce delle sistemaz ioni del terreno realizzate per ospitarne le murature di base Degli attendamenti sono apprezzabili, in modo paiiicolare in co nd izioni di luce radente, le fosse destinate ad ospitare le tende della truppa , disposte secondo file ordinate e scag li onate su pendii di moderata inclinazione.

5) 1 tri nceramenti dell'Ass icna nel rilievo de l 1997 promosso dal CeSRAMP e condo tt o da Gabriella Angela Massa.

I) trinceramento antistante l a Butta. 2) Butta dei granatieri or idotta Santa Barbara. 3) ridotta de i Valdesi o San Vi ll o ri o 4) ridolta Sa nta Carolina. 5) rìdotta de l Casale o Santa Maria Madda lena. 6) ridotta Santa Giuseppina. 7) ridotte del Gran Mayr. 8) batteria del Gran Ser in. 9) ridotte e trinc eramenti del Gran Lago. Dal ril ievo so no esclusi i resti de ll a ridotta dei Cannoni o de lla Batte ria (chìamata anche di Santa Mat ild e) della ridotta di Santa Cla ra e delle p iccole frecce dei Vo lontari.

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Soltosetrore di Exilles

6) Il campo dell'Assietta v isto d a i 2629 metr i della c ima d el Gra n Scr in. A l centro dc ll"i m magine svetta l'obelisco a r ico rdo de ll a battaglia

7) La r ido tta di Sa nta Ca ro li na v ista da l co ll e de ll' Assie tt a.

8) Part icola re de lla rido tta del Casa le o di Santa Maria Ma d da le n a

Sottosel/ore di Exilles •
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9) l resti del gra nde accampamento, pos to al d i sorto della ridona di Santa Carolina, visti da l Gran Ser in.

I O) U n 'impone n te porzione di tri nce ramento lungo le d i fese poste a protez ione del colle de l I' Assie tla da l lato de ll e Ruine.

LI) La ridona del Casa le o d i Santa Maria Maddalena, in primo piano e di Sa nta Ca rolina vis te dal Gran Scri11 ed evid enziate da ll a luce de l t ramonto.

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So11ose1lur!! di
Exilles

TRI NCE RA MENTT DEL GRA N LAGO

Ca rt a d ' id e nti tà:

Codice: EED5.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Chiomonte, Usseaux.

Località: lago Grande, 2500 m, caserma Gran Serio, 2551 m. Locai izzazione: certa.

Oggetto: trinceramenti.

Cronologia: p1ima metà XVIII secolo - 1796.

S int es i s tor ic a

J trinceramenti del Gran Lago rientravano tra le opere costruite prima de l 1747 1 • ln quest'ultima campagna alle precedenti strntture, il cui fronte, compreso tra il Gran Lago e la cima del Gran Pelà, era rivolto unicamente verso la valle Dora, fu aggiunta una seconda linea d i difesa, rivo lta verso la val Chisone. Le nuove opere furono realizzate dietro progetto del cavalier Vedani entro il I 747. Il sistema campale rappresentava il primo caposaldo difensivo posto a copertura della via di cresta che co ll egava il campo trincerato dell'Assietta al colle delle Finestre: 'Li trinceramenti de/li Valo11e ed altezza Gran Lago. dei Morti e Valetta, chiudono/ 'accessibile. tanto da Pragelato quanto dalla Dora e servono per la comunica::.ione ''2 Le fortificazioni avevano inoltre lo scopo di impedire ai nemici di attaccare alle spalle il Gran Serin, manovra che se accompagnata da successo avrebbe compo1iato il collasso dell'intero sistema difensivo dcli' Ass ictta.11 posto del Gran Lago fu indirettamente coinvolto nella battaglia dell'Assielta: "Il detto posto è swto trincerato guardato ed occupato nel 1747 senza esser stato attaccato. al contrario si erano prese da questo posto delle truppe per sostenere l'attacco del Gran Chareun ben inteso che in caso di guerra converrebbe rinnovare i rrincerame11ti ed anche aumentarli. tanto più che serve da ririrata per il posto del Gran Chareun. se fosse forzato " 3 Il 19 luglio 1747 "Dalla sommità del Gran Serin sino al Gran Lago e Vallone di Cros i trinceramenti erano presidiati e difesi dal Reggimento svizzero Roy ed un loro L!fficiale è stato ucciso al.fondo del vallone suddetto "4 • ln seguito alla battaglia furono terminati i lavori di fortificazione ed entro la fine dell'anno il campo poteva dirsi pienamente operativo. In caso d'attacco furono predisposti dei grandi ammassi di pietre, da far rotolare contro gli sventurati assalitori che avessero deciso di intraprendere l'attacco delle fortificazioni 5 l tTinceramenti del Gran Lago, così come quelli dei Morti e delle Vallette, formavano una l inea difensiva che nacque unita, senza soluzioni di discontinuità, con il campo dell' Assietta; q uesto estesissimo sistema difensivo deve sempre essere letto in modo unitario, senza pensare che la doverosa divisione geografica dei diversi siti con isponda a una divisione strategica deg li stessi. Durante la guerra del le A lpi, nel la campag na del 1794, le fortificazioni facenti capo ali' Ass ietta furono abbandonate dai piemontesi e subito occupate da i repubb li cani francesi. Con la fine de ll a guer ra e la distruzione di Exilles i trinceramenti furono definitivamente abbandonati.

Des criz ione

Le fortificazioni del Gran Lago erano molto estese, e ricalcavano il modello de i trincerame n t i de l I' Ass ietta. Dalla c ima del Gran Serin, 2629 m, dove si trovava una doppia ridotta, scendevano due lince parallele di trin -

1 Trinceramenti "alf 'Orgoglio Gran Lago. Valfone de Morti, e Va/lena dal detto Cavaliere Veda11ifa11i cost111ire a seco,ula de' tra=zamenti in questi 11f1im{ poslÌ ritrol'Clli ". BRT, Mauoscr it1 i Mi litari 73. pp. 161- 162. A differenza di quanto si possa aftènnare per i trincerament i del colle de ll e Va ll ett.: cd in pane per quelli del colle dei Morti, sembra difficile poter co llocare le opere del Gran Lago entro le campagne mil itari della guen11 di successione di Spagna. Una carta topografica della Biblioteca Rea le (llRT, Miscellanea Militare 150} databile en tro il 1745. mostra i trinceramen ti delle Vallette. dei Morti, della Crcvassc e della Courb icrc. senza riportare alcun trinceramen to presso il campo del!' Argue il ed il col le de l Gran Lago, opere già esi~ temi durante i lavori de l Vedani del 1747 Queste fortificazioni tì.Jrono forse costruite durante o subito dopo la campagna del 1745. Durante la spedizione del generale Lautrcc dello stesso aono i francesi occuparono e trincerarono il colle dell'Ass iella e sia da parte piem(lntese sia eia parte francese non si fece alcuna menzione ad opere preesistenti presso il Gran Lago. fortificazioni che vista la posizione, non sarebbe ro passate inosservate. Si potrebbe ipmi7· zare che le lince de l Gran Lago siano state edificate durante o proprio in ,eguito all"espe rienza de l 1745 , rappresentando forse il pri mo passo ve rso la creazione cli un sislema difensivo lungo la cresta Dora, Chi~one. Queste affasc inanti teorie non sono auualmente supportate da sicuri dati scientifici e in conclusione s i può so lameme affenna rc che le difese del Gran Lago so rsero veros imihnente durante la guerra di successione d" AuslTia in tmit ca111· pagna precedente a quel la del 1747.

2 BRT, Disegni H 24

1 AST. Corte, Materie Militari. Materie Militari per Categorie. Imprese Militari, mazzo 9. prima addizione. n 24

4 BRT, Disegni lii 38

5 BRT, Manoscritti Militari 73. pp. 161 - 162

Sottosertore di Exilles
91 EED5

ceramenti. La linea rivolta verso la val Chjsone era rinforzata da due ridotte irregolari, secondo lo stesso schema adottato lungo la comunicazione tra il colle dell 'Assietta e il Gran Serin, che garantiva dei centri di resistenza in caso di uno sfo ndamento nemico delle linee principali; la linea rivolta verso la valle di Susa era appoggiata a rocce e dirupi tali da non rendere necessaria la presenza di ridotte chiuse. Giunti ali 'avvallamento quotato 2551 m., indicato dalle fonti come colle del Gran Lago, il trinceramento dal lato di val di Susa si distaccava dalla cresta per andare a fonnare un esteso corpo avanzato, il cui perimetro fu elevato in pietra a secco o in terra battuta a seconda della natura del terreno che attraversava. Questa fortificazione, con fianchi e fronte tenagliati, appoggiava il suo fianco destro al Gran Lago, alle spalle del quale s i ricongiungeva con i trinceramenti di cresta. ll corpo avanzato del Gran Lago sfruttava perfettamente la natura del terreno , andando a occupare l 'unico punto dal quale i nemici, provenienti da una via a mezza costa, potevano attaccare il colle; la posizione forniva inoltre un punto privilegiato per la costruzione di un vasto accampamento, capace di contenere una grande quantità di uomini e rifornimenti. Dal colle le fortificazioni continuavano a seguire, con una doppia li nea, lo spartiacque della montagna interrompendosi nei punti resi forti dalla natura stessa de l terreno. [ trinceramenti del Gran Lago tenninavano presso la cima del Gran Pelà, 2705 111. , dove si congiungevano con le difese del colle dei Morti. All'interno delle fortificazioni correva l'antica via di cresta, unica comunicazione capace di collegare , in caso di attacco , tutte le opere comprese tra l 'Assietta e il colle delle Vallette.

Stato di conservazione

Le fortificazioni comprese h·a il Gran Serin e la caserma difensjva del Gran Serin sono prevalentemente conservate, fatta eccezione per i punti interessati dalle opere militari de l XIX secolo; in particolare sono leggibili le due ridotte tanagliate poste su l fronte di va l Chisone. Il corpo avanzato del Gran Lago è intatto in ogni sua parte, e diviene particolarmente evidente durante l e ore che precedono il tramonto. La doppia linea che risaliva le pendici del Gran Pelà è quasi del tutto scomparsa; si conservano alcuni tratti di muri a secco lungo le pendici della montagna e alcune linee in terra battuta presso la sua sommità.

92 Souoseuore dì E.r:ìlles
I) I trincerament i del Gran Lago nel progetto del Vedani. Le opere contrassegnate dal nu mero dieci furono erette ex novo, que ll e prive di numerazioni erano prees iste nti BRT, Disegni fl r 97.

2) Le fortificaz ioni verso la me tà del XVJll secolo. AST. Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B. Assielta I

3) I trincera ment i in un p rec iso ril evame nto della seconda metà del XVIJI secolo . AST. Co1ie, Carte Topografic he e Disegni, Carte Topografiche per A e 8, Ass ietta 2.

4) Fotografia aerea de ll 'area de l Gran Lago. con evidenzia ti i resti più cospicui del sis tema dilènsivo. In a lto a destii si trova la baueria del Gran Seri n. a l centro la casenna d ifens i va de l Gran Serin t:d il G ran Lago.

5) U na porzione de ll ' arca su ll a qu ale so rgeva n o i trinc era me nti. compresa tra la caserma. in pri mo p iano, e la batteria ottocentesca

Sotto.settore di Exilles 93

6) li Gran Lago con a lle spalle i trinceramenti avanzati

7) Dettaglio dei lrinceramenti ava112ari del Gran Lago. evidenziati dalla luce radente del tramonto.

8) A lcuni resti di tri ncerame nti lungo le pendici del Gran Pc là.

94 o Souosertore di Exilles

CAMPO TRINCERATO DELL' ARGUEfL

Carta d'identità:

Codice: EED6.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Chiomonte.

Località: campo trincerato d'Argueil, EED6a, Alpe Argueìl, 1961 metri. Trinceramento e ridotta di Serre le Mait, quota 2118 metri. Ridotta di C lot superiore del' Argueil, quota 2200 metri circa, lungo la cresta che sa le al lago Gra11de.

Loca Ji 7,zazione: certa.

Oggetto: campo trincerato.

Cronologia: prima metà XVIII secolo - 1796.

S intesi storica

Presso le grange dell' Argueil esistevano, pr ima del 1747, dei trin cera ment i posti attorno ali 'abitato. Queste difese, erette probabilmente durante la guerra di successione d'Austria, furono definite "Fortificazioni dell'Orgoglio, in parte trazzamenti vecchi al 11° 12 in parte aggiuntati al n° 13 ,. nella didascalia della carta topografica eseguita ent ro il 1748 per ritrarre le nuove opere dello spaitiacque Dora-Chisone 1 • Nel 1747 le strutture preesistenti furono integrate da nuove opere che pottarono alla nascita de l campo trincerato dell' Argueil, costrnìto dietro progetto del cava li er Veda ni e terminato entro l 'ann o. TI comp ito della fortificazione era di proteggere le mulattiere che garantivano le comunicazioni tra il colle del Gran Serin, il fo1te di Exilles e le alture di Chiomonte. Da questa posizione era inoltre possibile impedire l'aggiramento dell'apparato difensivo dell 'Assietta da pa rte di una forza nemica che avesse voluto attaccare alle spal le la ridotta chiave del Gran Serin: "li trinceramenti delle Crevazze e dell'Orgoglio servono allorché I 'lnimic:o passando a San Colombano e discendendo poscia in Dora volesse intraprendere su le altez:::e descritte dalla parte di Dora perché necessitato passare prima per detti posti ··2 Per queste ragioni il campo trincerato del!' Argue il divenne il più grande campo satellite dcli·Assietta. Durante la battaglia del 19 luglio 1747 dietro le difese dell 'Argueil si trovava un battaglione del reggimento d'ordinanza provinciale del Chiablese, che non subì attacchi nemici. In seguito allo scontro furono te1minati i lavori di fortificazione e entro l'anno il campo poteva dirsi pienamente operativo. [n un documento dell'otto settembre del 1747 furono elencati gli apparati lignei e i baracconi presenti nelle diverse fortificazioni campa li della zona di Exilles, al fine di evitarne il furto o il danneggiamento da parte degli abitanti. l posti dell' Argueil possedevano "Dodici Barriere riposte ne· Baracconi esistenti sul dello Colle. le due chiavi di dette barriere sono state ritti rate anche dal Conte della Torre. "3 • Durante la g u erra delle Alpi, nella campagna del 1794, le fo1tificazioni facenti capo ali' Assietta non furono presidiate dalle forze sabaude. Con la fine della guerra e la distruzione di Exilles i trinceramenti furono definitivamente abbandonati.

I) Il sistema d ifensivo del!' Argue il nel progetto del Ve<lani. Le opere contrassegnate dal numero tredic i furono edificate cx novo, quelle segna late con il numero dodici erano preesistenti I3RT. Disegni [I[ 97.

1 llRT. Manoscritti Militari 154.

' BRT. Disegni Il 24.

Sottoseuore di Exi I/es
9.5 EED6
'AS T. Ministern della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortifica7ion i Memorie alle Segreterie. mazzo I.

2) Le fo rt ificaz io n i ve rso la metà del XV II I secolo. AST. Cort e, Carte To pogra fiche e Di segn i Carte Topografiche per A e B. Assie tta I.

3 ) I tr inceramenti in un preciso rilevamen to della seco n da me tà del XV II I seco l o . AST. Cor te, Cane Topografiche e Di seg ni , Carie Topogmfìcfte per A e 8, Ass ietta 2 .

li campo trincerato dell 'Argueil si sv iluppava lungo la cresta della montagna, occupando una notevole estensione e coprendo un dislivello di circa 300 metri. Presso le prees is tenti grange d ' Argueil sorgeva l'opera principale, eretta prima del 1747: si trattava di un vasto trinceramento a mandorla che avvolgeva gli edifici rmali e la piccola cappella della Madonna della neve , strutture che durante l'occupazion e del po sto furono probabilmente convertite ad uso del presidio. l {iancbi della fortificazione, con andamento a salienti e rientranti, si adattavano peliè rtamente al terreno, offrendo una magnifica copertura di tiro. La grande ridotta a mandorla terminava, a monte, con un grosso baraccone; da ques to punto aveva origine un lungo tiinceramento che 1isaliva la ripida cresta della montagna sino a raggiungere la quota 2118 m, presso la qual e so rgeva la ridotta di Sene le Mait4. Da questa posi z ione i difen s ori erano in grado di coprire una buona porzione di montagna , al fine di evitare che il nemico potes se attaccare la ridotta bassa tran s itando lungo la cre s ta. La ridotta di S e1Te le Mait aveva una forma di stella irregolare disposta s u due ordini di fuoco: il primo ordine copriva dall'alto il lungo trinceramento che scen deva ali' Argueil, mentre il seco ndo , più robusto , forniva una I inea di massima re s is tenza a cope1tura dei res tanti lati. Come ridotto interno s i trovava un baraccone-ridotta in pietre a secco e legname. Ri sa lendo il fianco della montagna , la pend e nza diminui s ce e si raggiunge tm ampio pascolo dove so rgeva la ridotta di Clot superiore de l 'Argueil5 o di Clot Soubeirans 6 La fortificaz ione non era collegata con le opere so ttostanti e assolveva il compito dì collegamento tra le opere bas se e quelle del colle del Gran Lago. La 1idotta di Clot s uperiore de l ' Arguei l era di notevoli dimen s ioni e fungeva probabilmente da deposito di uomini e rifornimenti in caso di guerra; le linee si adattavano perfettamente alla natura del terreno , usufruendo dei vantaggi offerti dai numero s i ripari e fossati naturali. I l fuoco della guarnigione pote va coprire le restanti v ie di comunicazione che il nemico

96
So trosettore di Ex illes
Descr izi o ne
, Lettera lmente Cresta del p ianoro ··. AST. Corte. Cane Topografiche e Di seg ni , Carte Topogmjìche per A e B. Susa 3 e AST. Corte Materie Politiche per Rapporto a lrl ntcmo, Storia della Real Casu. Categor ia lii. Storie Pa11ico lari. mazzo 2 4 5 Id. " AST, Corte. Carte Topografiche e Di segni, Carte Topogn!/ìche per A e B Susa 2.

avrebbe potuto utilizzare per attaccare o aggirare le opere basse. 11 trinceramento che collegava la ridotta d'Argueil con quella di Sene le Mait rientrava nel novero delle nuove opere erette dal Vedani nel 1747. La Linea difensiva c he, in modo discontinuo, occupava la cresta compresa tra il Gran Lago e l' Argueil fu studiata in modo accurato e fornì una totale copertura delle vie d'attacco di questo settore.

Stato di conservazione

La ridotta bassa è conservata nei tratti che non sono stati alterati dalle attività agricole degli alpeggi. La cappella della borgata , Madonna della neve, sopravvive intatta, mentre degli edifici già presenti nel XVlll seco lo restano alcuni fabbricati intatti ed a ltri in rovina. La ridotta di Serre le Mait è conservata in ogni sua parte e la base del baraccone interno e pressoché integra. La ridotta di Clot superiore de I' Argueil è conservata in ogni sua parte

So11ose1t0re di Exilles 97
4) Visione d 'i nsieme de l fianco della montagna su cui sorgono le opere dell'Arguei l. Il ca mp o principa le si trova presso il pascolo in basso, la ridotta e i tri ncerame nt i d i Serre le Mait si trovano presso la cima boscosa alle spa ll e dc li 'alp eggio Infine la ridotta de l Clot superiore si trova nei pasco li , a destTa, olt re il limitare de l bosco 5) La cappe lla de ll a Mado nn a della neve. 6) U na porzione superstite de l campo pr incipale dell'Argueil.

"''t~V.//,1t~~~r

Sollose trore

8) Una porziolle della ridona di Serre leMait.

9 ) Rilie v o d e ll a r idotta di Serre le Mait. Garog l io. Zannoni. 2011.

I O) Una porziome della ridotta del C lot superiore

11) La ridoua del Clot superiore, a l cen t ro. controlla l'intero pianoro.

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98 o ~-:,,e,,,,-- )• ~·t. - :;ii - ; -.>- - "·:{ ~,.:;;:-- .J ~ ...-,~ ~J. ; , ' ""' .. . ·~ ~ 1 :,:..F_ ~-114 .,,..,_ 'i ' I ... ~ ;111! ; .,..,,... ;,," '· , '!• " I' f' ·~ ,~i "\. :::.: .:·: I I I I I I I I A VALLE A MONTE \_:t:~?-~ - •. i~::: ·;..=:-; .::"; ~r=,~-' ;1i:;( ~;:,~:.'. ,~ ·i, ti( ')f, ' . . r;:1. )/, ,'f,, ' - <( . ~!,,J·.,., , , ll,1:,7- 1 .' ;'(' •• '•I ;, •,?r.~1•1 1 1 '~ > I' !:'C.9//),t '• r : ;• ,,:/, ' .,,/ I .,,,.Il, 1• , ,. i , (./.J[f/1t11, Il' 1•,1/•I ;t •, , !!t/1,'(11 1. ~I,,' ;. I,
' I ~·}1 ~•i'., ' •I, , ., tlJf,llfr..,•:•,' 1 I " ' ttl'." ' 'J.1•,,,,, . \', ,.,.,, di
Exilles
7 ) 11 baraccone interno della r idotta di Serre le Ma it.
12) (a pag. 100) Rilievo della ridolla del Clot superiore d ' Argueil. Garog li o, ?.annoni , 20 1 I.
So/lose/lore di Exilles 99
I 00 I,. G ,', I I • '. _,._.____ ' ' . ' I,, J1,1 I •I,~· I r' I '. t. I• I• I • ,J ,. ' ,,.if, , 1 I ' ~,·•I ' I ' ' 1' ,, I I t I I , , •!. •/ I I ·,· .:. ., So/losellore di F.xilles A MONTE ,, • ') ... , .. ,,,. .,, 1, I J 1f I&' t I ,, •/ I •/ I I •l'I ',· I : 'f , I • I • , •"• ,, ,. ' t, '· A VALLE

TRINCERAMENTI DEL COLLE DEI MORTI

Carta d ' identità:

Codice: EED5.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Chiomonte, Usseaux.

Località: colle a quota 2550 m tra il Gran Pelà, 2705 m, e la cima delle Vallette, 2743 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: trinceramenti.

Cronologia: 174 7- 1796.

Sintesi storica

I trinceramenti del colle dei Morti rientravano tra le opere costruite dai piemontesi prima del 1747 1 ; in quest'ultima campagna, alle precedenti fortificazioni, il cui fronte era rivolto unicamente verso la valle Dora, fu aggiunta w1a seconda linea di difesa, rivolta verso la val Chisone. Queste linee furono eseguite dietro progetto del cavalier Vcdani, entro il 1747. Il nuo vo sistema campale rappresentava il secondo caposaldo difensivo posto a copertura della via di cresta che collegava il campo trincerato dell' Assietta al colle delle Finestre: "Questo posto tra tutti quelli di cui si è già fatta menzione" [ ... ] "è il più facile da difendere e da sostenere con molte meno truppe e meno trinceramenti da fare, essendo per sua natura fortificato. È stato occupato ne/l'ultima guerra'', guerra di successione d'Austria, ''e vi si era fatto qualche trinceramento dal lato della strada di Chiomonte, non si saprebbe come attaccarlo dalla strada del vallone di Chareun, per pochi uomini che ci siano a difenderlo "2 ln un documento dell'8 settembre de l 1747 furono elencati gli apparati lignei ed i baracconi presenti nelle diverse fortificazioni campa li della zona di Exilles, al fine di evitarne il furto o il danneggiamento da parte dei locali. T posti del colle dei Morti possedevano ''Sei Barriere e due chiavi comp,:e a' cui.fa conseguenza quella del Baraccone ivi esistente " 3 Tn caso d'attacco furono predispos ti dei grandi ammassi di pietre, da far rotolare contro gli sventurati assalitori che avessero deciso di intraprendere l 'attacco delle fortificazioni 4 • Seguendo la so11e di altri numerosi luoghi delle Alpi, il toponimo de l colle dei Morti è stato 1ipo11ato in modo errato dalla cartografia IGM. La depressione a quota 2550 m., attualmente senza nome, era indicata nelle fonti de l XVTJT secolo come "Colle dei Morti"5 • Il toponimo, abbastanza comune sulle Alpi, aveva una storia molto particolare, come rilevò l'autore di una descrizione militare dei colli e passaggi della val Chisone compilata nella seconda metà del XVIII secolo: "Secondo un 'antichissima tradizione si è svolta in questo posto una sanguinosissima battaglia nel 1557 nello stesso giorno e stesso mese dell 'Assielta 19 luglio contro/ 'Infante di Spagna che ha dato a questo posto il nome di Vallone dei Morti; se ne.fece una canzone che io ho udito cantare da uno dei nostri vecchi nella quale l'epoca era citata in quella data e dove le truppe del! 'Infante furono disfalle e massacrate ''6. Durante la guerra delle A lpi , nella campagna de l 1794, le fort ificazioni facenti capo a li' Assietta non furono presidiate. Con la fine della guena e la distruzione di Exilles i trinceramenti furono definitivamente abbandonat i.

' BRT, Manoscrilli Mi lita ri 73, pp. 16 1-l 62. T trinceramenti dei Morti potrebbero in parte collocarsi entro i limiti tempora li de ll a guerra d i success ione di Spagna, in particolare durante la campagna del 1708, quando avrebbero potuto assolvere il compito d i prim a lin ea difens iva delle opere e retl e su ll a c im a de ll e Valletle a difesa de ll 'omonimo colle. Una carta topografica della Bibl ioteca Reale, BRT, Manoscrilli Mi litari 150, datab ile entro il 1745, mostra i 1rinceramenti delle Vallette, dei Morti, della Crcvasse e della Cou rbie re Non si può escludere che duran te o in segu ito alle esperienze del J 745 il co ll e dei Mort i sia stato occupato da nuove fortificazioni in par te erette sulle rovine di opere precedenti. Attua lmente il materiale racco lto non è in grado di chiarire la questione in modo riso luti vo cd è poss ibile affe rma re so lamente che parte dei tr in ceramenti de l co ll e furono eretti prima della campagna de l 1747.

1 AST, Corte, Materie Militari, ,'vlaterie Militar i per Ca tegorie, Imprese Militari. mazzo 9. prima addizione, n 24

' AST, M inistero della Guerra. Azienda Genera le d i Fabbriche e Fortificazioni, Memorie <il/e Segreterie, mano I

'BRT, Manoscritti Militari 73, pp. 161 - 162

; li sottostante vallone, indi cato oggi come vallone d i Creux, nel XVI!l secolo era riportato come "Vallone dei Mo1ti", toponimo oggi utilizzato per indicare la valletta so ttostante a l Gran Scrin, che nel XVIII secolo s i chiamava va ll one di Creux. Appare ev idente come i toponimi '"Vallone dei Morti" e Vallone di Crcux siano stati invert iti sulla tavo la IG:vt

6 AST, Corte, Materie Militari, Mater ie Mi lita ri per Categorie, Imprese Militari, mazzo 9, prima addizione, n. 24.

Sollosettore di Exilles
101 EED7

1) I trinceramenti dei coll i dei Morti e delle Vallette entro il 1745. BRT, Manoscritti Mili ta ri 73.

2) li colle de i Morti nel progetto del Veclani. Le opere contrassegnate da l numero dicci furono e d ifica te ex novo. quelle pri v e di numeraz ion e erano preesistenti. BRT. Di segn i Ili 97.

D escr iz ion e

Le opere del colle dei Mort i seguivano lo stesso sc hema di quelle del Gran Lago , senza p erò eguagliarne la comp lessità. Dalla cima del Gran Pelà, 2705 m , la via di cresta discend eva , protetta da rocce e fianchi inaccessibili , verso il colle dei Mo11i . Poco al di sopra del valico avevano nuovamente ini z io i trinc e ramenti , dispos ti lungo una doppia linea La pai1 e ri vo lta verso la val di Susa , precedente al 1747, tagliava la mulattiera del passo per poi r isalire il fianco della montagna sino alla cima, interrompendos i solamente do ve il terreno era reso inaccessibile dalla natura. Poco a monte d e l colle, verso la cima dell e Vallette , la linea po ssedeva una freccia o una piccola ridotta chiusa , in grado di bersagliare direttamente la via d'accesso al passo. La linea diretta verso l a va l Chisone, co s truita dal Vedani , po sse deva una ridotta tanagliata s ull e pendici del Gran Pclà, da cui era pos s ibile cop1ire buona parte del colle . Da qui si originava un trinc eramento che risali va la montagna sino alla cima delle Vallette. Sempre da que s to lato esistevano ancora due trinceramenti, precedenti al 1747; il primo , parallelo al co l le , copriva buona parte della mulattiera che ris aliva la va l Chisonc, il secondo, posto lungo le pe ndici meridionali de lla c ima delle Vallette, copriva una ulteriore via d 'a ttacco. Presso la cima dell e Vallette, 2743 m, esistevano opere edificate s in dal 1708 a dife s a del colle omonimo; una s erie di trinceramenti, coll egati direttamente tra loro o tramite rocce naturali, awolgeva l ' intera cima de lla montagna , rendendola inaccessibile.

St ato di Conser vaz ion e

Ttrinceramenti ri vo lti ve rso la val di Susa so no leggibili a livello intuitivo. T trinceramenti rivolti verso la val Chisone sono leggibili so lo in alcuni punli, specialmente nel primo tratto ver so la cima delle Vall e tte. La ridotta tanagliata è leggibile in ogni sua parte. Le opere della cima delle Va ll ette s ono per lo più conservate, presentando alcuni settori di muri a secco praticament e intatti.

102
S01tosettore di Exilles

3) Le fortificaz ioni verso la metà del XVII[ secolo. AST. Corte, Carte Topografiche e Disegni. Carte Topografiche per A e B. Assie tta 1.

4) Il colle dei Morti e la cima de ll e Vallette visti dai 2705 111 del Gran Pelà.

5) I tr inceramenti in un prec iso rilevamento de lla seco nda metà de l XVlll seco lo. AST. Corte . Carie Topografiche e D isegni. Carie Topogmfìche per A e B. Assie t ta 2.

Soflose11ore di Exilles 108

6) Un tratto del trinceramento che risale dal co ll e all e fa lde di c ima de ll e Vallette

evidenziata

10.:f.
7) Immag ine de ll a ridotta nppartene nLe alla fase del Veclani. La pianta appare disto11a a causa del pun to cli v ista non zen itale. 8) Rilievo della r idotta dei Morti. Ga roglio , Zannoni. 20 I I
----I J So11osettore di Exilles
CHISONE ,(-C GRAN PELA' o
COLLE DEI MORTI
DORA

TRINCERAMENTI D EL COLLE DELLE VALLETTE

Carta d ' iden t ità:

Codice: EED8

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Chiomonte, Usseaux.

Località: colle delle Vallette, 2551 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: trinceramenti.

Cronologia: 1708-1 796.

S intesi s torica

Ttrinceramentj del colle delle Vallette furono costruiti dai piemontesi durante la campagna del 1708 al fine di evitare l'aggiramento del campo fortificato di Balboutct, eretto dagli alleati durante l'assedio del forte Mutin di Fenestrelle. li comandante delle forze francesi, maresciallo de Villars, era deciso, dopo la caduta di Exilles, a li berare Fenestrelle. Per tentare di soccorrere il forte pensò di esplorare la cresta che dal co l le di Costapiana conduceva al colle delle Vallette, al fine di verificare la fattibilità di un attacco da questo lato. li duca di Savoia era a conoscenza del ruolo strategico ricoperto dal valico e poco dopo la caduta d'Exilles, 14 Agosto 1708, "Un maggiore con 150 uomini fu distaccato per andare ad occupare il colle della Valletta dove M,: Rehbinder ebbe ordine di inviare un pari numero di uomini ··1 • li giorno 15 , Vittorio Amedeo IL dopo aver visitato c approvato il nuovo accampamento di Balboutet, si recò al colle delle Vallette, ··che riconobbe così importante da.farvi marciare il Generale Browne con tre battaglioni per presidiarlo Poche ore dopo la visita del duca cli Savoia, il nemico si presentò di fronte ai trinceramenti sabaudi: "li i 5 la nostra armata continuava ad arrivare al c ampo di Balbouté quando alle due dopo mezzogiorno, si vide apparire il Maresciallo de Villars con il suo comando , venti compagn ie di granatieri ed altrettanti picchetti sulle alture di Coslapiana difi-or1te al colle della Valle/la per tentare di impadronirsene;" la reazione alleata fu inuncdiata: "vennero fàtti salire altri tre battaglioni per ocrnparla. dati atto in basso delle pietraie e precipizi che lo separa 11ofì110 al basso della valle di Costapiana e della alture del Puy. Il generale francese trovandosi cosi' prevenuto decise di scendere e di mettere il suo campo nella scmpata lungo il fianco del Puy " 2 Dal campo del Puy il maresciallo ViUars tentò di soccorrere il Mutin attraverso i valichi della valle di San Martino, ma fu fermato dagli alleati presso il colle dell'Albergian. li generale francese pensò allora di riconsiderare una spedizione contro il colle delle Vallette, magari s upportata dal fuoco dell'artig li eria da montagna: "Lo stesso giorno 18," Agosto, ''dopo pranzo il Maresciallo.francese apparve ancora con una truppa di granatieri e qualche picchetto sulle alture di Costapiana. i disertori che dal suo arrivo al Puy non hanno smesso di venire da venti a lrenta per giorno. ci dissero che egli era stato a rico nos cere alcune butte per mettervi delle batterie e cercare di poter cannoneggiare i nostri che occupavano il basso del co lle della Valletta, ma riuscì solo ad osservare ancora una volta la nostra situazione e a dire che non sarebbe rimasto spettatore delle nostre operazioni senza.fare qualche movimento da parte s ua". II nuovo sopraluogo spinse gli alleati a rinforzare ulteriormente il colle: "Siccome il Maresciallo de Villars aveva mostrato d i vo ler cannoneggiare il Generale di Sainf Remy che leneva il basso del co l della Valletta, s i volle avere modo di rispondergli in questo caso, e S.A.R avendo ordinato di.far venire da Exilles nove cannoni nel nostro campo, vi arrivarono il 20 con due battaglioni dal campo del Monsieur de Regaf". 3 Il comando francese non tenterà più alcuna az ione contro il valico. Dopo la ca duta del forte Mutin, 31 agosto, i presidi del la val Chisone furono occupat i fino a quando la stagio ne chiuse definitivamente la campagna. Nel 171 Ofu ordinato di presidiarne le difese con dieci va ldesi, un sergente e tre uomini 4 Con la fi ne della guerra i trin ceramenti del valico furo no abbandonati. Durante la glterra di successione d'Austria , nella campagna del 1743, fu data dispos izione affinché "il distaccamento del colle delle vallette", fosse, "rilevato ogni ire giorni e sarà composto da un luogotenenle co lonnello o un maggiore. 2 cap itani, 4 suba/temi. 4 tamburi. 6 sergenti. i 5 caporali. e 250 soldati " 5• li

1 POGNISJ. Vìuorio Amedeo Il e la rn111µag11a del I 708. 1935. ci1.. p. t3 1 l Id. , pp. 13t -t 32.

' Id pp. I 34-135.

4 AST, Corte. Materie Mi li tari , Materie Militar i per Categorie, Imprese Miliwri. rnauo 8, n. -B

' AST Cort e. Materie Milita ri Materie .\•li litari per Categorie, lmµrese Miliwri mazze> 7 non inventa ri ato.

Souose11ore di Exilles
705 EED8

colle rientrava nel novero delle fortificaz ioni erette dai piemontesi prima del 17476 e in quest'ultima campagna fu aggi Lmta, a ll e opere preesiste n ti, una seconda l inea di difesa, r ivolta verso la val Chisone. Queste opere furono eseguite dietro progetto del cavalier Vedani entro il 174 7; il nuovo sistema campale rappresentava il terzo caposa ldo d ifensivo posto a copertura della via di cresta che collegava il campo tri ncerato dell' Assietta al colle delle Finestre. l n un documento dell'8 settembre del 1747 furono elencati gli apparati lignei e i baracconi presenti nelle diverse fortificazioni campali della zona di Exilles, al fine di evitarne il furto o il danneggiamento da parte degli abitanti dei luoghi. I pos ti delle Vallette possedevano "Cinque Baf'f'ierejèrrate con serrature a coppa, e vassoglio. Un Baraccone. Le due chiavi d'esse barriere e due altre del Baraccone sono state rimesse al Conte della Torre Brigadiere dì Sua Maestà " 7 • Tn seguito a l la battaglia del 19 luglio 1747 furono terminati i lavori di fo1tificazione cd il campo poteva dirsi pienamente operativo; in caso d'attacco furono predisposti dei grandi ammassi d i pietre, da far rotolare contro gli sventmati assalitori che avessero deciso di intraprendere l'attacco delle fo 1 t ificazionj8. Con la fine delle ost ilità le sue difese furono abbandonate. Nel 1766 il duca del Cbiablese visitò il posto delle Vallette restituendone un 'accurata descrizione: "Il colle della Valletta. che alcuni chiamano anche il Gran Orgueil. si trova alla sommità di questa catena di montagne che separa la Dora dal Chisone e pal'l'ebbe il più alto tra tutti i colli compresi in questa catena. IL posto della Valletta si è reso memorabile per l'uso che ne fece il Re Vittorio Amedeo nel I 708: poiché avendovi piazzati 16 battaglioni ed avendo tenuto gli altri 13 tra Ba!bouté e Usseaux perjàr fonte di Fenestrelle, i 60 battaglioni francesi che vennero ad accamparsi al Grand Puy non osarono mai attaccare questo posto: e lasciarono prendere Fenestrelle. li posto della Valletta è una specie di quadrato lungo, di cui ciascun lato piccolo è formato da una buua molto alta di cui una guarda il Vallone dei Morti, e l'altra il colle di Fatieres, mentre uno dei lati lunghi è rivolto verso il corso del Chisone e l'altro lato verso la Dora. 1 due lati lunghi compresi i jìanchi delle due butte ha11110 delle scwpate e dei pendii estremamente rudi, e lunghi, e pressoché inaccessibili di modo che sì può risparmiare di trincerare la più gran parte di questa cinta. e anche le munizioni di guerra poiché per rovesciare un 'armata. che volesse salire da questi pendii basta fare rotolare delle pietre che si trovano in abbondanza sul posto. I/fronte della butta verso il Vallone dei Morti ed il fronte dell'altra butta verso Fatieres sono di cosz' dif jìcile avvicinamento, che per poco che li si fortifichi una piccola truppa può opporsi ad un corpo considerevole che sia superiore al triplo dei difensori, purchè questi siano in numero sufficiente per occupare tutti i posti abbordabili. Per andare da una sommità ali 'altra di queste butte bisogna camminare circa un 'ora. Si può piazzare comodamente al posto della Valletta una quindicina di battaglioni, e anche di più. ma questa truppa dopo la.fusione delle nevi è obbligata a scendere considerevolmente per Trovare l'acqua. ed il legno. Nel 1747 si for11iva ;/ legname sul posto alla truppa, e per avere/ 'acqua ci si sen1iva della neve che rimaneva ancora nei piccoli valloni vicini al campo. Ecco i dif.fèrenti usi che si potrebbero jàre del posto della Vallelfa, che, quando si trova ad essere la pilÌ avanzala verso il nemico, abbandona il forte di Exilles alle sue forze. e non copre che F enestrelle e Susa. 1° Il poslo della Valletta può ricevere le truppe che.fossero scacciate dal! 'Assietta ed impedire anche che il nemico non aggiri il campo dell'Assietta mentre le nostre truppe lo tengono. 2 ° Nel caso in cui non si abbia il tempo di trincerare il campo del! 'Assietta ci si può piazzare con 12 o più battaglioni alla Valletta per coprire Susa e Fenestrelle. Se in questa posizione si conserva il posro di Fatiere ed il colle delle Finestre, è impossibile al nemico di aggirare il campo della Valletta, e di tagliargli la comunicazione a meno che avesse delle forze troppo superiori alle nostre per poterci tenere dif.fèrenti c01pi considerevoli. 3° Il posto della Valletta può senJire come punto d 'appoggio per accamparvi una armata che volesse evitare di combattere. poiché basta guarnire questo posto con un numero sufficiente di truppe e piazzare il resto, o verso Usseaux e Balbouré. o verso la Dora, nei piani che sono a mezza altezza o ai due terzi della montagna tra Chiomonte e Gravere. dove. come ho già detto, s ì trova abbondantemente de/l'acqua e del legname Queste truppe sono assicurate verso la Dora da delle lunghe pendenze. e verso la Francia da un grande d irupo che da Chiomonte sale fino ai piedi della Valletta. La butta della Valletta che è dalla parte di Fatiere, è chiamata da qualcuno il Caste/et. Questa butta presenta un magnifìco colpo d ·occhio, poiché da questo luogo si vedono pressoché tutti i posti princ1jJali, comunicazioni. e passaggi di montagna che possono servire afàre la guerra nelle valli della Dora a del Chisone. Da questo stesso posto si vede anche una parte del Canavese, e la phì gran parte del Piemonte con le montagne che vanno da quelle de la Chiusa,.fino alle Langhe ''9. Tu una seconda relazio ne inere n te l e difese dei colli

'BRT, Ma11oscrini Mil itari 73. pp. 16 1- 162.

' AST. Ministero della Guerra , Azienda Generale di Fabbrìcbe e Fortificazioni. Memorie alfe Segre terie mazzo I.

' BRT, Manoscritti Mi li ta ri 73. pp 161 - 162.

9 AST. Co11c. Carte Topografiche e Disegn i, Corte Topografic /,e Segrete. 2Fll rosso .

106 Sottoserrore
di Exilles

e dei passaggi della val Chisonc, stesa nella seconda metà del XYlll secolo, si trovavano altre riflessioni riguardanti le fortificazioni delle Vallette: "li dello colle è stato occupalo. guardato e trincerato in questa ultima guerra". di successione d 'Austria, '"è molto essenziale guardarlo ed occuparlo per coprire i trinceramenti del colle delle Finestre e di Falli ere e anche le jortijicazioni di Exilles. li suo posto e la sua situazione sono delle più vantaggiose; è anche più facile da difendere e sostenere che L'Assietta con¾ di truppa in meno" .[ ] '"Può essere in verità attaccato dalle strade di Chiomonte e Pourrieres ma è facile sostenen1isi e difenderlo tanto pitì che esse sono molto strette. ripide e montuose. principalmente dalla parte di Pourrieres "10 • li testo proseguiva proponendo dei miglioramenti alle fortificazioni, ottenuti tramite la costruzione di altri trinceramenti sui fianchi della montagna vicina , a c ui si poteva aggiungere un piccolo cannone. Le descrizione termina riportando come ai tempi della battaglia dell'Assietta, il maggiore delle milizie Perron mantenne aperte le comunicazione con Fenestrelle occupando un posto presso il colle. Durante la guerra delle Alpi , nella campagna del 1794, le fortificazioni facenti capo ali' Assietta furono sgombe ra te. Con la fine della guerra e la distruzione di Exilles, i trinceramenti furono abbandonati definitivamente.

Descriz ione

Le opere del colle delle Vallette possono essere divise principalmente in due fasi costruttive. La prima fase comprende le opere erette tra il 1708 ed il 1746 ; dalla cima delle Vallette, 2743 m., dove i trinceramenti cingevano la sommità cld rilievo, una linea fortificata scendeva, interrompendosi nei punti resi forti dal La natura stessa del terreno, s ino a raggiungere il colle. In questo punto una doppia lin ea cli fo1tificazioni proteggeva il versante della va l Susa. 11 p1imo ordine di trinceramenti, il più basso, discendeva il fianco sinistro del colle per andare ad includere uo piccolo ripiano sottostante. Da qu esta posizione, ove si sco rgono tracce di accampamenti, le difese riguadagnavano il colle raggiungendone il lato destro. ll secondo ordine di difese si sviluppava lungo La cresta del valico, assolvendo, allo stesso tempo , le funzioni di secondo ordine di fuoco e di linea di massima resistenza. Alla seconda fase appartengono le opere erette nel 1747 dietro istruzioni d e l Vedani; queste ultime sono formate da due linee difensive staccate tra loro, poste a copertura degli unici punti da cui il nemico poteva tentare di risali.re dal ripido versante della val Chiso ne.

S t a to d i Co nse rvaz io ne

T trinceramenti di cima delle Vallette sono pa1ticolarmente ben conservati, presentando interi settori intatti. I trinc erame nti precedenti al 1747 sono leggibili in ogni Loro parte, pur avendo risentito molto degli effetti della neve. Le opere edificate dal Vedani sono leggibili a livello intuitivo.

l) Carta concernente la zona compresa tra l'Arguci l ed il colle delle Valle tt e prima degli intervent i de l 1747. BRT, Manoscritti Mi li tar i 150.

2) Il colle delle Ya ll e lle durante la campagna del 1708. AST, Co1tc, Carte Topog rafi che e Disegni , Carte Topograjìche per ,4 e 8 , Susa 2.

Solfosettore di Exilles 107
o t \
10 AST. Co1te. Materie Militari. Mate ri e Mil itari per Ca tegorie. Imprese Militari, mauo 9. prima addizione. n. 24

3) Il colte d ell e Va llette nel progetto de l Vedani Le opere contrassegnale dal numero dieci furono ed ifica 1e ex novo, que ll e pri ve di numeraz ione erano preesisten ti. BRT, Disegni Ili 97.

4) Le fo1iiticazion i ve rso la metà del XVlll s eco lo. AST. Co rte. Carte Topografic h e e Disegni. Cane Topogra.fìche per A e 8, Assietta J

5) I lr i nceramenti in un preciso rilevamento de ll a seconda metà del XVI!l seco lo. AST. Co n e. Carte Topografiche e D isegni, Carte Topogrc!/Ìch e per A e B, Assietta 2

6) Foto aerea de ll a cima e del colle delle Va ll ette co n in evidenza i resti p iù cospicu i d i fonifìca.lioni.

108 Sol/osettore di Exilles

7) li co ll e d e ll e Va lle tte , sovrastato dalla ci m a del C ia nt ip lagna (2849 m), vis ti dai 2743 me tr i della cima d elle Valleue.

8) l res ti d ei trinceramenti visibi li sulla cima de l le Valle tte.

9) U na po rz ione ben conserva ta de ll e difese di ci ma de ll e Vallette.

I O} Lungo la l i ne a d i c res ta è v is ibile l'esteso mu ro a secco che dalle pendici d i cima delle Va ll ette cinge il p ianoro sottos tante a l colle.

11 ) I re sti de ll e fortificazioni campa li c he co ll egano il colle con la c i ma delle Va ll ette.

Sottosettore di Exilles 109

RIDOTTA DI M ALAVIA

Ca r ta d 'id e n tit à:

Codice: EE S I

Provincia: Torino.

Valle : Su sa.

Comune: Salbertrand .

Località: quota 1627 m, lungo la st rada Eclause-Grang e della Valle.

Locali zz az ion e: certa.

O gge tto: ridotta.

Cronologia: 1708 - 1796.

S int es i stori ca

La ridotta di Malavia nacque verosimilmente come po s to di guardia durante l'as se dio sabaudo de l forte di Exi lle s nel 1708. Il sito fu scelto per controllare il tran si to d e lle mulattiere che da E clause cond uceva no a Grange della Valle. Nella ca1ta concernente la campagna del 1709 1 la ridotta è riportata in forma quadrata , con fossato e baraccone centrale. La fortificazione rappresentò l'op era più alta ed avanzata della prima linea difensiva costruita a difesa di Exi lle s . Durante la campagna del l 711 fu presidiata da 25 uomini , come attestato in una disposizione dell 'otto luglio dello stesso anno 2 Una seco nda disposi z ione del 12 luglio inseriva la Malavia nel novero delle ridotte che non e ra possibile sostenere in caso di attacco; confermandone la funzione di posto di guardia fortificato. La fortificazione fu probabilmente mantenuta operativa sino al 1713, data di cessazione delle osti Iità. Durante la guen-a di successione d'Au s tria, il forte di Exilles fu nuovamente oggetto dell'interesse francese, s pecialmente durante la campagna del 1745. fn questa circostanza le ridotte avanzate, compresa la Malavia, furono abbandonate a causa de lla scarsi tà di effettivi di cui potevano disporre i comandi sabaudi. Nella seconda metà d e l xvrn secolo la cartografia riportava la ridotta di Mala via in piena e fficie nza3 • 11 perime tro presentava notevoli d i ffe renze ri spe tto alla pianta del 1709 ; verosimilmente vi fu una seconda fase di lavori, condotti durant e la guerra di successione d'Au s tria, grazie ai quali la fortificazione accrebbe dime ns ioni e so lidità La cartografia di fine XVTTJ seco lo sembra non attes tarne ulteriori modjfiche. Durant e la guerra delle Alp i, nel corso dell'a ssed io di Ex ill es del 1794, la ridotta non do ve tte essere presidiata; i repubblicani , con molta proba-

110
S011osettore di Erilles EES 1
I) La r idotta ne ll a carta rela tiva alla campagna del 1709. AST. C01ie. Carte Topogralìche e D iseg ni, Ca rte Topogrqfìc/1e per A e B, S usa 5. 2) La rid otta verso la metà del XVII I secolo. IOM, cart. 21. doc. 135. 3) La rido tta nella seco nda metà del XV IIl secolo. AST. Corte, Carte Topografiche e D iseg ni, Ca rt e Topograjìclie per A e B. S usa 3. 1 AST, Corte Ca n e Topografiche e Dise gni. Cane Topografìche per A e B. Susa 5. 1 BRT. Manosc rilli Militari 153.5, di cui si conse rva una copia de l 1786 in AST, Corte, Materie Militari, Materie Mi litar i per Cmegorie, Impre se Militari. mazzo 7, non inve nmri a to 1 AST, Co rte Carte Topografiche e Disegn i, Cane Topograjìche per A e B, Susa 3.

bilità, la occuparono , potendo così controllare le alture che sovrastavano il loro accampamento, posto nei prati di Fenils. Con la fine della guerra, nel 1796, e la distruzione d'Exilles, la ridotta fu abbandonata. Alcune centinaia di metri a monte dell'opera si snodava una mulattiera che metteva in comunicazione Grangie Soutoul, 1775 m, con Clot Sesian, 1648 111. Con molta probabilità, nel punto ove la strada attraversava il crinale, si trovava un posto di guardja a copertura della ridotta. Durante le campagne del XVTTl secolo il posto potrebbe esser stato presidiato. Tracce in loco d 'a pprestamenti campali porterebbero a considerare positivamente tale teoria, e non s i esclude che tali posizioni siano servite sino al secondo conflitto mondiale.

D esc ri z ione

La ridotta si trova lungo la cresta che scende dal monte Chabricrc, presso un eminente sperone roccioso. La fortificazione è di medie dimensioni, e si presenta in una forma piuttosto articolata. Partendo dal lato che sovrasta la strada si incontra una prima linea difensiva che consiste nell'innalzamento del muro di controscarpa del fossato al fine di poter di sporre di due linee di fuoco. In questo punto la 1idotta doveva esercitare il massimo volume di fuoco, al fine di assolvere il suo ruolo di sentinella sulla mulattiera sottostante. Proseguendo lungo il lato orientato verso Eclause si incontra il punto ove , secondo la cartografia stor ica, sorgeva la porta. Continuando nella s tessa direz ione il muro forma un'evidente tenaglia. Nel rientrante è stata realizzata , probabilmente durante l 'ult imo conflitto mondiale, una postazione per armi leggere. Da questo lato la pendenza del terreno non rende necessaria la presenza di un fossato. Arrivati al vertice della ridotta s i trova un robusto saliente; s imile e lemento è comune ad altre ridotte della zona e vista l'esposizione doveva assolvere il compito di un paravalanghe. garantendo un profilo sfuggente proprio nel punto dove, durante l'inverno. il manto nevoso esercitava la massima pressione. Superato il sal iente, la cortina svo lta a destra e ridiscende verso la s trada. In questo settore l'opera è dotata di un vasto fossato, la cui controscarpa è da prima in terra , per poi diventare di pietre a secco e trasformandosi in fine nella seconda lin ea di fuoco, chiudendo così il perimetro. Alrintemo dell'opera si trova il basamento di un vasto baraccone. Probabilmente si tratta della parte più antica, forse eretta già ne lla campagna del 1708. La struttura doveva avere unicamente il basa mento in pietra, l ' alzato e il tetto dovevano essere in legno. Una sol uzio ne di questo tipo permetteva di rendere molto solida la struttura mettendola al riparo dal le spinte esercitate della neve o da eventuali smottamenti favoriti dalla pendenza del terreno. Lo spessore dei muri e la robustezza del perimetro rendono questa ridotta una delle meglio conservate dell'intero settore.

Stato di conservazione

La ridotta è leggibile in ogni s ua parte è conserva alcuni tratti di muro completamente intatti. 11 perimetro è crollato in alcuni punti, così come buona parte del muro del baraccone 1ivolto a monte

4) Un trn no di cortina che conserva 1·a11ezza originaria.

5) Sezione tra pezoidali: dello stes so muro.

Sorroseuore di Exilles I li
o
17 2
6) Pro bab ili res t i di tr in cera menti posti a mome dell a r idotta.
# , ;; - · ' r ·. I , '\. ' , .., , ·.~ So rtosellore di failles o-~AMONTE A VA LLE
7) Rilievo della r idotta Mal avia. Garoglio 2009.

RIDOTTE LA TOUCHE E LA COM BE

Carta d'identità :

Codice: EES2.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles, Salbertrand.

Località: ridotta la Touche, EES2a, Marghcria Superiore. Ridotta la Combc, EES2b, Borgo Combc.

Localizzazione: incerta.

Oggetto: ridotte.

C ronologia: 1708-1796.

S in tesi sto rica

Le ridotte furono probabilmente elevate nel 1708, durante l'a ssedio di Exilles. La loro presenza è attestata nella carta concernente la campagna del l 709 1 • Faceva no parte delle opere di prima linea costruite a difesa di Exilles su lla destra idrografica del torrente Galambra, e dovevano assolvere il compito di collegamento tra Se1Te la Garde e la ridotta di Malavia. Durante la campagna del l 711 la Touche fu presidiata da sei uomini, menh·e la Combe da dieci 2 ; come per la Malavia , queste due opere erano considerate dei posti di guardia avanzati, impossibili da sostenere in caso di un attacco in forze. In seguito alla perdita d'importanza del polo difensivo di Serre la Garde, queste fo11ificazioni furono trascurate. La cartografia della seco nda metà de l XVIU 3 secolo non riportava più iJ posto della Combe, mentre la Touche si presentava organizzata su un perimetro rettangolare con un baraccone in corrispondenza del saliente meridionale rivolto verso San Colo mbano. Durante la guerra di successione austriaca la Combe fu abbandonata, mentre la Touche non se mbrò esser stata coinvolta in lavori rilevanti , conservando all'incirca il perimetro del 1709 La posi zione non sembra aver mai partecipato ad azioni belliche e fu definitivamente abbandonata in seguito alla distruzione di Exilles.

I) Le ridotte nella ca rta re la t iva alla campagna del 1709. AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni, Carte Topogra.fìche per A e B. Susa 5.

2) La ridotta ve rso la metà del XVI Il seco lo IGM, cart. 21. doc. 135.

3) La rido tta Touche nella secon da metà del XVIII secolo AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche per A e B, Susa 3.

Descriz io ne

La ridotta la Touche sorgeva al margine dei vasti ripiani limitrnfi la località Margheria superiore, a quota l 312 metri, nei fondi identificati dai locali con i toponimi la Tousha e la Gran Tous/1a·1 all'interno del comune di Exilles. La vicinanza delle abitazioni rurali ha fortemente modificato la natura del ten-eno , organizzato in ampi terrazzamenti in falsopiano. Il pietrame è stato accantonato in mucchi caratteristici, anche di vaste dimensioni, che spesso assolvono anche la funzione di confine h·a i diversi fondi. Que sti interventi agricoli hanno probabilmente cancellato ogni traccia della ridotta. La ridotta la Combc, già scomparsa nel XVTIT sec olo , doveva sorgere presso la borgata omonima, nel comune di Salbe1trand, po sta a diretto conh·ollo della mulattiera che da Deveys saliva verso borgata Combe per poi dirigers i verso Grange Soullier e Grange della Valle.

S ta to d i co nser-vaz ion e Opere attualmente non identificabili.

Corte.

'A ST. Conc. Carte To pogra fi che e Di segn i, Carte Topograjìcl,e per A e B, Susa 3. 'GENRE. MASSOJJRIO , Ar/a111e Topo11omasliro, 2006, cit.. p 136 <! pp. 23 1-232.

So1tosettore di Exilles
113 EES2
1AST. Carte Topografiche e Disegni, Cane Topografiche per A e B Susa 5. 1 BRT. Manoscritci Militari l 53.5, di cui si conserva una copia del 1786 in AST, Corte. Materie Militari , Materie Militari per Categor ie, Imprese Milirari. mazzo 7. non inventar iato

RIDOTTA DI SERRE LA GARDE E TRI NCERAMEN TI DI BESSÈ

Carta d ' identità:

Codice: EES3.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Località: ridotta di Serre la Garde, EES3a, altura dell'ex forte di Serre la Garde, 1213 metri. Trinceramenti di Bessè, EES3b, lungo il fianco montuoso, posto sulla sponda destra del Galambra, compreso tra Exilles e Serre la Garde.

Localizzazione: ce1ia.

Oggetto: r idotta, trinceramento.

Cronologia: 1708-1796.

Sintesi storica

li sito di Serre la Garde, modesto rilievo boscoso posto a cavaliere delle strade che portano da Exilles a Deveys e San Colombano, non sembra aver ospitato fortificazioni rilevanti durante i secoli XVI e XVII, come confermato da alcuni documenti cartografici 1 • L'assedio sabaudo al forte di Exilles, condotto nell'estate 1708 cambierà questo stato di cose. Il primo pensiero del comando piemontese fu quello di mettere al sicuro la fortezza appena co nqui stata. A ta l fine era necessario impedire ali 'artiglieria francese di potersi schierare sulle a lture di San Colombano, da dove avrebbe ben presto avuto ragione della piazza, ancora pesantemente lesionata dall'attacco alleato. Fu deciso di fortificare il rilievo di Serre la Garde, vero baluardo naturale. I propositi alleati si concretizzarono rapidamente, portando in breve all'apertura del nuovo cantiere. La natura deg li interventi può essere ben illustrata da un provvedimento eseguito alcuni g iorni dopo il 16 settembre 1708 , quando agli abitanti delle valli di Oulx, Cesana e Bardonecchia fu ordinato "di portarsi ad Exilles per farvi delle nuove.fòrtificazioni del borgo fino di San Colombano dove si è fatto un forte con de/Le/àscine e piccheLti ed un passaggio coperto per andarci e per queste costruzioni si è distrutta una grande estensione di vigneti [ J Per affrettare questo lavoro si facevano lavorare le persone di qualsiasi condizione e si pagavano chi più chi meno in proporzione del loro lavoro, dando il pane tanto per i piccoli come per i grandi , ,z _ Nella carta della valle di Susa relativa alla campagna del 1708 3 si può osservare una estesa rete di trinceramenti sali re dai limiti di Exilles fino alle a lture di San Colombano. Queste fo rti ficazioni erano elevate anteponendo alle trincee il terreno di risu lt a dello scavo, debitamente rinforzato da palizzate, fascine e gabbioni. li legname utilizzato era ingente4, e richiese un notevole impiego di fondi ed energie. T lavori su i monti di Exilles proseguirono anche l'anno seg uen te, come attestato da una contribuzione del settembre 1709, quando la valle di Cesana dovette inviare "duecento uomini alle fortificazioni di San Colombano Jìno alla fine di ottobre con una razione sola di pane, maltrattati a colpi di bastone " 5 • Questi interventi pottarono alla nascita di un'estesa catena di trinceramenti, che risalendo entrambe le sponde del torrente Galambra facevano capo alla ridotta principale di Serre la Garde Alla fase cli lavori compresa tra il 1708 ed il 1709 potrebbe far riferimento un notevole disegno, il "Pian du Fort d'Exilles et environsfait a neue avec /es projets des fortifications " 6 li documento ripo rta le fortificazioni esi1 La "Carte particulière des l!Jll'irons de Suze Cha111110111. et Sa/hertra11d et Exilles, m•ec /es retranche111e11ts qui y 0111 étéfait depui.1· la prise de Su::e 1a11t de la pari des E1111emis qne de la notre" (AST, Co11e, Carte Topografiche e Disegni. Carte Topografìc/1(' Segrete, Susa 19 A. V rosso) e la " CartC' Particuliere des e11virons de Salhertra11/, Exilles Chm11110111 & Su=e avec /es l?C'tra11che111ents qui y 0111 estéfè1it depuis la pri=e de Suze tani de la pari des Ennemis que de la 11os1re" (Serv ice Historique de I' Armèc de Terre. Chateau dc Vincennes, Places Etrangères, Art 14. piècc I O, Dessin, Ex ill es. in BAR· RERA, / selle forti di Exilles, 2002, c it. pp. 92-93). databil i tra il 1707 ed il 1708, non riportano fortificazion i p resso Serre la Ga rde. Non si può esc ludere che durante l'assed io d i Ex il les del 1593 il si to sia stato occupato da un corpo d i guardia o da a ltri trinceramenti. In una veduta prospettica del territorio d'Exilles esegu ita proprio in questa circostanLa (AST. Corte, Biblioteca Antica. Architel/ura Mi/ilare , vo lume IH. ff. 37v-38) sono riportate delle fort ificazioni campal i allo r110 alle rovine di San Colom ban o e presso un'altura lim it rofa. ln questo secondo sito, s ig lato con la lettera Ce riportan te la d idascalia "Fonefallo da S A. ·. si ergeva un fortino di forma ste ll are dotato d i baraccone Non è chiaro dove potesse sorgere ta le piccola opera e non si può escludere che occupasse proprio lo strateg ico poggio d i Serre la Gardc. da cu i si potevano imercettare i nemici di retti al campo di San Colombano. La fortificazione fu probabilmente distrulla dopo la caduta di Exilles e la canografia del XVII seco lo non ne ripo rta più alcuna tracc ia

2 MENSA, Pragelaw Notizie storic he, 1976. e it., p 132

' AST, Corte. Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A(' B, Susa 2

' Per avere un'idea del l'ent ità di tali corvè bas te rà rilàr;;i ad u n ordine della primavera del 1709, che impose ag li abitam i di Pragelato di costruire "927 gabbioni , per ogni gabbione occorre1·a110 8 picchetti e 4fascine in 111110 6046.fascinC'. 4595 pic( helli e 1200 ceppi d i legno· ·. M~NSA. Pragelato Noti=ie s toriche. 1976. c it., p 174.

' MFNSA. Pragelato Noti=ie s1oriche , I 976, cit., p 178.

• ISCAG. Exi ll es. cart. 71. n 4557, in BARR ERA, fsell e fòr1i di Exilles, 2002, cit pp 11 6.

71.J.
Sottoseflore di Exilles EES3

stenti, come il forte di Exilles e la sua Baniere, con un tratto notevolmente diverso da quello utilizzato per le nuove fortificazioni. Altre due ca1te, databili agli stessi anni, riportano la conca di Exilles ormai segnata dai nuovi trinceramenti 7 In fine la carta della valle di Susa relativa alla campagna del 17098 restituisce il quadro complessivo di quelle che dovevano essere le nuove fortificazioni di Exilles, poste al di qua e al di là del Galambra, incernierate sulla ridotta di Serre la Garde. I trinceramenti che collegavano direttamente la ridotta con il borgo di Exi lle s correvano lungo la dorsale del Bcssè9 , punto chiave per garantire i collegamenti con il forte in caso d 'a ttacco. Durante le operazioni del 171 I , in data 8 luglio , vi era un presidio di 63 soldati presso la ridotta di Serre la Garde, e uno di 26 uomini lungo i trinceramenti del Bessè 10 • In una successiva memoria del 12 luglio le due posizioni furono giudicate molto vantaggiose. In seguito alla vittoria riportata sui francesi il 16 settembre dello stesso anno presso la cima del Vallone furono stese delle nuove disposizioni che assegnarono a ''Serre la Garde e Bessè 300 uomini comandati da un maggiore. il detto distaccamento porterà le sue tende, marmitte e asce e ciascun Reggimento condurrà dei vivandieri" 11 • L'anno seguente fu disposto che " Il Reggimento Schoulembourg che è ai granai marcerà con un battaglione a Serre la Garde e Besse '' 12 in caso di attacco. Con la pace del 1713 si potè riaprire il discorso sulla difesa delle Alpi occidentali: "Dopo la pace del 1713 fu proposto dal Maresciallo Reh ebinder un sistema difensivo per la Valle di Dora, e di Chisone di assai minore spesa nelle fortificazioni, e da sostenersi con forze minori in campagna. In questo sistema si doveva fra le altre cose demolire il forte di Exilles. Coerentemente a questa proposta fu minato i/forte, ma dopo che i fornelli furono pronti ad essere caricati. se ne sospese /'esecutiva fino al 1730; tempo, in cu i è stata presa una risoluzione opposta"l.l. In queste brevi note di Papacino d 'Antony è descr itta la sorte del sito di Serre la Garde e dei trinceramenti del torrente Galambra. La riorganizzazione del forte di Exilles fece decadere l ' idea di incentrare interamente le difese sulle opere campali. La linea del Galambra, se pur fondamentale per la resistenza del forte, era troppo estesa e richiedeva un eccessivo numero di uomini per assicurarne un valido presidio; inoltre era dominata dall 'a lto , difetto che la linea difensiva che faceva capo al Vallone non possedeva. Per tali ragioni i comandi sabaudi dovettero ritenere che presidiando la cresta del Vallone fosse possibile controllare direttamente San Colombano e indirettamente Sen·e la Garde. U na forza nemica che avesse voluto procedere alla conquista di Exilles non avrebbe mai potuto sistemare le sue artiglierie presso Serre la Garde o San Colombano senza prima aver scacciato i difensori che, a partire da Grange della Valle, presidiavano l'intera cresta della montagna sino alla cima del Vallone ed al colle dei Quattro Denti. Queste valutazioni decretarono la fine della prima linea del Galambra. Alla vigi li a della guerra di successione d'Austria Serre la Garde era in uno stato di completo abbandono. Le relazioni che prepararono il terreno alla spedizione del generale Lautrech nel 1745 14 parlavano di Serre la Garde, ma so lo per evidenziare le difficoltà che in quel punto si sa rebbero incontrate per far passare le artiglierie d'assedio oltre il Galambra. Allo stesso modo alcuni documenti cartografici di quegli anni indicano il poggio sgombero da fortificazioni e occupato da pezzi nemici 15 oppure riportano il semp lice perimetro della ridotta accompagnato però dalla dicitura "Ridotta demolita di Serlagarde " 16 • Non è da escludersi che i francesi nel 1745 abbiano spianato ciò che restava delle fortificazioni. Nella seconda metà del XVlll secolo la ca1tografia storica ripo1terà sempre la posizione occupata da deboli trinceramenti, evidenti resti di un'opera oramai abbandonata. Durante la guerra delle Alpi, nella campagna del 1794, i francesi repubblicani occuparono nuovamente il sito della ridotta, dove ini ziarono a s istemare alcuni pezzi d 'a1tiglieria. Le rela z ioni francesi non fanno alcun cenno alla presenza di fortificazioni in quel punto e non menzionano alcuna forza nemica a pre s idio dello stesso. Con la demoli zione di Exilles il sito fu definitivamente abbandonato. Durante la Restaurazione, la rinata piazza di Exilles s i trovò ancora legata a molte delle problematiche che l'avevano caratterizzata nel XVIJJ secolo In questa nuova fase il sito di Serre la Gar de fu completamente rivalutato; sulla sua sommità sorse, nel 1831 , una prima ridotta , poi sostituita, nelle annate I 874- 1875, da un piccolo ed originale forte in muratura, le cui linee lo

7 ISCAG, FT. Ex il les, cart. 89, n 6258, m BARR l: RA, /settejòni di Exilles. 2002. cit p. 94.

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni. Carte Topografiche per A e 8 , Susa 5.

9 li Bessé è indicato dagli ab itanti con il topon im o e/ Bisé. che significa "i l betulleto", GENRE, MASSOBRIO. lltlante Toponomastico. 2006, cit., p. 67. Lungo questo coswne so rsero i trinceramenti che collegava no Exil les con Serre la Garde

10 BRT, Manoscritti Militari 153 5. d i cu i si conserva un a copia del 1786 in AST, Corte Materie Militari. Materie Militari per Catego ri e, Imprese Militari, mazzo 7 non i nventar ia to

11 ld.

12 AST. Corte, Materie Militari, Materie Mi lita ri per Catego ri e. Impre s e> Militari, mazzo 8. n. 43 i; BRT, Manoscritti Mi lita ri 150, p. 285.

14 BRT, Manoscritti Militari I 30. pp. 116-118.

15 BRT. Manoscritti Mi litari 192. p. 29.

16 Td., p. 3 I

Sottosettore di Exilles 77.5

portarono ad assomigliare a un piccolo castello. In seguito alla prima g uena mondiale il fortino fu destinato a depo s ito. JI 22 agosto 1923 un fulmine riu scì a pench·are all 'interno della polveriera causando la completa dis truzione della rid otta 17 •

I) Le pri me o pere erette durame la campagna del 1708. AST, Corte, Ca n e Topogra!iche e Disegni Carte Topogra/ìche per A e B. Susa 2

2) Ca rta de l terr i to ri o u i Ex ill es i n seguito a ll a campagna de l 1708. IS CAG. FT. Ex illes. cai1. 89 , n 6258

3) Ca rta successiva a ll a campa!,'118 d el 1708 con l'indi caz ione dei siti del le batter ie u·assed io sabaude. de i nuovi tr i nceramenti e delle linee di tiro della seconda li n ea d e l Galambra. ISCAG, Ex ill es, caii. 71, n 4557.

1/6 So1tose1tore di Exilles
Il
157- 158
CORINO GASTALDO. la 1110111ag11n for l ijìcata. 1993. cit.. pp

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Sottos ettore di E.,illes .. ,, 17 7 :• 'I
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4) Alla lettera B le fortificazioni di Serre la Garde e Bessè nella carta relativa alla campai,11,a del 1709. AST. Cone, Carte Topografiche e Disegni, Carie Topogn~fìc/1e per A e B. Susa 5.

5) Ridotta dcmoliLa di Sene la Garde carta daiabile attorno al 1745. BRT. Manoscritti Mi li tari l 92. p 29.

6) Le rovine di Serre la Garde nella seconda metà de l XVlll secolo. AST. Corte. Ca rte Topografiche e Disegni, Carte Topogra/ìche per A e B. Susa 3.

De s crizione

La ridotta di Serre la Garde fu rappresentata nella cariografta storica come una fortificazione di medie dimens ioni, caratterizzata da un perimetro irregolare dì forma vagamente circolare . In seguito agli interventi del XIX seco lo l'altura subì mutamenti tali da non rend ere oggi possibile alcuna ricostruzione sul terreno. I trinceramenti del Bessé non furono più riportati sulla cartografia della seconda metà del xvm seco lo , e appaiono oggi di difficile lettura.

Stato di conservazione

li s ito di Serre la Garde, a causa delle contaminazioni de l XIX e XX seco lo , non consente una agevole lettura delle opere campali settecentesche. La 1inea di Bcssè è inserita in un ambiente che ne rende difficile una lettura complessiva.

7) li si to di Se rre la Ga rde, ind i viduab il e ne llo s pazio erboso in primo p iano. domina il forte. L'importanza ricoperta dalla posizione per concorrere alla ditèsa d ella piaz7a appare ev idente

118
Sot1ose11ore di Exilles

RIDOTTE SERRE CHAFAUT .E LA SELLETE EES4

Carta d'identità:

Codice: EES4.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Località: ridotta di Serre Chafaut, EES4a, quota 1829 m a monte di Grange della Valle. Ridotta la Sellete, EES4b, alpeggio a quota l 855 m presso Grange della Valle.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotte.

Cronologia: 1708 - 1796.

Sintesi storica

li piccolo abitato di Grange della Valle s i trova al centro di un significativo nodo v iario, che vede convergere le mulattiere provenienti dal colle Galambra, 3057 m., dal colle di Ambin, 2921 m , e da quello del Clopacà, 2744 m. Non si può escludere che in questo sito siano stati collocati dei corpi di guardia nel 1593, ai tempi dell'assedio sabaudo di Exilles, come riportato dal Peracca per il vicino colle di Arnbin 1 • Le prime opere campali attestate con sicurezza sorsero in seguito all'assedio di Exilles del l 708, presso i rilievi di Sere Chafàut e La Sellete. Le nuove fortificazioni assicuravano una stretta sorveg li anza su lla mulattiera che metteva in comunicazione Bardonecchia ed Exilles tramite il colle del Galambra, itinerario che consentiva di aggirare l'intero corso principale della valle Dora e che era stato impiegato proprio da alcune unità sabaude durante la campagna stessa. Le due opere sono attestate nella carta concernente la campagna del 17092, e diventarono il venice della seconda lin ea difensiva eretta lungo il torrente Galambra. La prima ridotta, Sere Ch({/'aut3 , era la più vicina a Grange della Valle e possedeva un fronte fortificato solo dal lato rivolto verso gli Ambin, l'unico ad essere accessibile. La seconda, La Sel!ete, si trovava poco più a monte, e presentava un perimetro chiuso e irregolare, circondato da un fossato. Le ridotte Chafaut e Sellete, citate nella disposizione dell'8 luglio 1711, erano presidiate rispettivamente da venti e dieci uomini 4 Nella disposizione del 12 luglio s i menzionò nuovamente la ridotta di Grange della Valle: ·'Sarebbe molto dijjìci!e sostenere la ridotta di Sel'l'e Chajfàut, ma si può .fàvorire.fìno nella co111unicazione di San Colombano la ritirata della guardia che vi è posta". [n caso di attacco nemico la ridotta avrebbe potuto contare su lla linea di ritirata assicurata dalla catena di ridotte che salivano verso il Vallone. Le preoccupazioni legate a un possibile attacco nemico nella zona non tardarono a verificarsi.

[I 16 settembre una colonna francese investì la ridotta del Gran Vallone, chiave delle nuove difese di Exilles, senza ii usc ire a conquistarla\ Grazie a questa vittoria il presidio di Grange della Val le non dovette entrare a contatto con il nemico, cbe aveva rapidamente occupato e altrettanto rapidamente sgombrato il vicino Colle del Clopacà. Questo fu l ' ultimo episodio rilevante ad interessare Exilles durante la guerra di successione spagnola; le ridotte di Grange della Valle furono probabilmente mantenute operative sino alla fine delle ostilità . Durante la riorganizzazione delle difese di Exilles, condotta durante la guerra di successione d'Austria, la ridotta Chafaut fu riarmata e mantenuta operativa, mentre quella di Sellete scomparve. Lo dimostrava un dettagliato documento cartografico databile attorno a l 1745, dove la Ridotta Cafo era rappresentata in buone condizioni,

1 PERACCA. l'alta valle di S11sa, I 91 O. ci t p 45. Non è da escludersi che la sorvegli,,nza del colle d'Ambin. o del Galambra. fosse assicurata unicamente da un p residio posto a Grange del la Valle , così come avvenne nella campagna de l 1708.

1 AST, Corte. Carte Topogcatìclie e Disegni. Carte 1òpogra.fìd1e per A e B. Susa 5.

1 li toponimo della ridotta è riportato nel le fonti de l XVIII seco lo con alcUL1c differenze grafiche. Sere Chc(/i111t in AST. Co rte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topof!.r1,fìche per A e 8. Susa 5. Serre Cha.fJr111t in un documento steso 1'8 luglio I 7 11 ed in un a il ro del I 2 luglio dello stesso anno , BRT, Manoscritti Militari J 53.5, di cu i si cotlserva una cop ia del 1786 in AST. Corte, Materie Militari. Ylaterie Militari per Categorie, Imprese Miliwri, mazzo 7. non in ve ntariato. Ridotta del Cafo in BRT. Manoscritti Militari J92, p.21. Ridotta de l Sa.f.féw in AST. Corte. Cane Topogratiche e Disegni, Carte TopO!!,rajìc he per A e B , Susa 3. Ridotta Chaifa11 in JGM, Cart. 2 I, do c. I 35. li s ito, ove era trad ilion e accende re il fuoco a San Giovanni. è indicato dagli ab itanti con il toponimo Sh Slwj'ao11. termine utilizzato anche per ind icare una particolare u~anza della noue de ll'Epifania. duran te la qua le i giovani di Exi lles cambiano pos10 alle cose poste fuori dalle case simulando che sia opera delle ~L reghe , Gl:l\'Rf', MAsson RIO, Atlante Toponomastim, 2006, cit., p. 204. li topon imo ind icava anche il lu ogo, chiamato échajo in valle d·Aosta e c ha/11111 in va l Gem,ana~ca, ove ,i montava un ' impalcacura capace di trattenere i tronchi d'albero sollcvaii da terra a l fine di poterli segare, con l ung he seghe az ionale vertica lmenLe <la ùu e uom in i, per otcencmc degl i assi. 01 MAIO, Guida dei lopo11imi di Barc/011ecchia ej,·azioni, 2000, cii.. p 70.

' BRT, Manoscritt i Mil icari 153 5, di cui si conserva una co pia del J 786 in AST, Corte. Materie Mi litari , Maierie Miliwri per Catego ri e. Imprese Militari, mazzo 7. non in ventaria to ; AST, Corte. Materie Mi lilari. tvlaieric Militari per Categorie. Impres e Militari, ma zzo I. pri ma addizione. n. 12.

Su11osettore di Exilles 119

mentre in località Soletta furono riportati solo alcuni fabbricati, quasi certamente rmali 6 • La scelta di mantenere operativa solo la ridotta Chafaut è confermata dalla relazione di viaggio del 17667 attribuita al duca del Chiablese8, dove la Sellete non è più menzionata: "'Verso l'angolo del posto del Vallone si eleva nella Galambra una butta che si chiama Serre Chajàut, che si era trincerato nel 1742 per avere un posto davanti al campo dijì,-onte alla Francia, che controlla l 'ava11zata dei nemici. La truppa piazzata nel Serre Chafaut può ritirarsi alla sua sinistra salendo al Vallone nel caso fosse attaccata in forze''. Durante la campagna del generale Lautrec, condotta contro il forte di Exilles nel 1745, le ridotte della valle furono abbandonate, compresa quella di Cbafaut. Nel 1747 una nuova spedizione francese, condotta dal generale di Belle-Tsle, tentò di impossessarsi di Exilles. La manovra fallì in seguito alla sconfitta francese subita nell'attacco ai trinceramenti dell 'Assietta; menh·e iI grosso delle forze francesi marciava verso I' Assietta, una seconda colonna aveva ricevuto il compito di portarsi a Grange della Valle lungo il tradizionale percorso del Galambra. Queste unità sarebbero così entrate in contatto con il presidio del Saffau, ma si smanirono nella nebbia e furono costrette a tornare indietro. Nella seconda metà del XVIII secolo la cartografia storica 1ipo1tava la ridotta nella fase posteriore agli interventi del I 742 9 • L'opera presentava una forma iITcgolare con baraccone interno; il perimetro si adattava alla natura del terreno, tralasciando di difendere i punti resi inacces sibil i dalle pareti rocciose. La fortificazione restò tale per tutta la seconda metà de l XVIll secolo, per essere poi riarmata durante la guerra delle Alpi. Nel corso dell'assedio di Exilles del l 794 la ridotta f'u probabilmente abbandonata senza combattere, sorte che toccò a quasi tutte le opere poste attorno al forte valsusino. Con la fine della guerra e la distruzione della piazza di Exill.es la 1idotta fu abbandonata. Una carta successiva al 1796 10 la rappresenta in modo non dissimile da come si presentava nella seconda metà del XV 111 seco lo. Con la rinascita, dmante la Restamazione, del forte di Exilles si riaccese l'attenzione su questa piccola fortificazione. Nella descrizione delle posizioni difensive delle valli Dora e Chiso ne stesa nel 1829 11 si torna a parlare della ridotta: ''Un cammino praticabile dai muli che costeggia la montagna conduce in 15 minuti dalla ridotta del Beai Neuf alla butta di Chatfau, situata sulla sinislra del Galambra sopra le grange di La vai. Questa butta era coronala da trinceramenti che si prolungavano sulla destrajìno a dove il versante della montagna diventa praticabile". li canunino citato nella relazione rappresentava la via dì ritirata del presidio, in caso di attacco preponderante, designato a tale scopo sin dalle disposizioni del 12 luglio 1711. Si scopre inoltre che la ridotta possedeva un trinceramento che tag l iava il colletto di Grange della Valle sino a congiungersi con i ripidi pendii che discendevano dal Clopacà. Il seguito della memoria riconfcm1a il ruolo che l'opera ricopri durante il corso del XVIll secolo: in caso si ristabi lissero delle guardie esse ' ·opporrebbero una prima resistenza al nemico che discendendo dai colli di Rochemolle. di val Froide. dal Seguret volesse salire al! 'attacco della posizione del Gran Vallone. o discendere a San Colombano; in caso di sconfìtta queste truppe si ritirerebbero sulle piccole ridotte qui sopra menzionate 12 ".

I) Le ridotte Chafaut e Sellete nell a carta relativa alla campagna del 1709. AST, Corte. Carte Topografiche e Disegni. Carte Topografiche per A e B, Susa 5.

2) La ridotta Chafaut intorno al 1745 BRT, Manoscritti Militari J 92.

• Tali fabbricati non sono più riportali nella cartografia s uccessiva. La loro costmzionc può esser avvenuta util izzando materiale recuperato dalla ridotta oppure possono esse r ;,tate ridcstinatc a uso civile de ll e antiche costruzioni requisite e trasformate in fortino nel J 708, come avvenuto nelle vicine Grange de ll a Roure.

1 J\ST, Corte. Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche S egre1e. 2 F Il rosso.

' A:.ioRETTI , ROG<a Ro Vro ur-o D,w1 co (a cura di), I trin ceram emi defl"Assiella. 1997 , cit.. p 61.

• J\ST. Corte, Ca rt e Topografiche e Disegni, Cane Topografiche per ,I e B. Susa 3.

'" IGM, Cart 21. doc., 132- 133.

11 BRT. Manoscrill i Militari J 66. p.72.

'' S i tratta della catena di ridotle che proteggevano b comunicazione con il Vallone, opere d i cui la relazione lratta in precedenza.

/20 S011oseftore di Exilles

3 ) La rid o tta Cha faut nella seco nda met à del XVlll sec olo AST, C orte Can e Topog rafiche e Dise g ni. Ca rte Topograf ìche per A e B , Susa 3

De scr izione

Il rilievo su cui fu elevata la ridotta Chafaut è posto alle spalle dell ' abitato di Grange della Valle, a quota 1829 m. Presso la sommità dell'altura emergono i resti dei trinceramenti. La fortificazione fu adattata al perimetro del roccione, tra l asciando di cingere i punti resi inaccessibili dalla natura stessa del terreno , in particolare quelli che domi nano l'abitato. Al centro del l ' opera sono visibili ripiani realizzati per ospitare tende e baracconi, posiz ioni utilizzate probabilmente anche durante l ' ultimo conflitto mondiale. Dalla ridotta era pos s ibile controllare i due s entieri, rispettivamente a destra e a sinistra del rii ievo , che portavano nella pa1te alta del vallone. Il fronte principale era posto nel punto meno ripido del! ' altura , il più accessibile. Tra i principali v antaggi offerti della posizione v i erano quelli legati all'inaccessibilità della maggior pa1ie dei fianchi , della difficoltà di colpire i difensori dalle alture circostanti e dalla presenza delle limitrofe grange, adatte ad ospitare presidi numerosi. Il sito dove sorgeva la ridotta Sellete presentava caratteristiche meno vantaggiose , anche se da tale posi z ion e era poss ibile incrociare il tiro con quello della ridotta Chafaut. Il silo della seconda ridotta , chiamato dagli abitanti la Slétta 13, è occ upato dai ruderi di alcune co s truzioni rurali e dalla margheria d e l Consorzio allevatori di San Colombano , costruito negli anni ' 70 del XX seco lo. Le strutture superstiti delle antiche fortificazioni sono di difficile lettura.

Stato cli conservazione

Ridotta Chafaut: pessimo, i muri sono interamente crollati e in alcuni punti sono di difficile lettura.

Ridotta Sellete: opera attualmente non identificabile.

4 ) La z on a di g ran ge d e ll a Vall e Alle s pa lle d e l -

1'ab i tato si t ro va il rilievo che os p itava la r idotta ll vallone di s inis tra c onduce a l coll e G a lambra. da do ve gli eserci ti po te vano attacca re E xi ll es

5) l re st i della fon i iìcaz i o ne.

So ttosetto re di Exilles
72 l
" G EN R E, M ASSOB RI O, Aifmu e Topo11 omastico, 2006, cit. p 22 4.

RIDOTTA LA ROUTTE E T RI NCERAMENTI DEL GALAMBRA EESS

Car ta d 'i dentità :

Cod ice: EES5 .

Pro vi nc ia: Torino.

Valle: Susa.

Co mun e: Exilles.

Località: ridotta della Routte, EES5a, Grange dc la Route, 1484 m. Trincerame n ti del Galarnbra, EES5b, sponda sinistra del torrente Galambra compresa tra il mulino di San Colombano e le Grange Routte.

Localizzaz io ne: certa.

Ogge tto : ridotta-abitato fortificato, t1i11ceramenti.

Cronologia: prima metà XVTIT secolo.

S intesi sto ri ca

La ridotta è citata per la prima volta nella carta re lati va alla campagna del 1709 1 , e sembra essere stata il punto di forza della seco nda lin ea di trinceramenti , o lin ea del Galambra, c h e coprivano direttamente Sa n Colo mbano e le sue alture. Il s ito doveva già essere occupato da una piccola borgata, i cui fabbricati potrebb ero esse r stati rapidamente conve1titi ai nuovi fmi militari. Le disposizioni dell '8 lu g lio 1711 la riportano presidiata da nove so ldati 2 Tn seg uito alla battag l ia del Vallone, 16 se ttembre 1711, i pre s idi d e lle opere furono aumentati , e così p er l'anno seg uente fu previsto che in caso di attacco il reggimento R ehe bind e r sarebbe andato a rafforzare il posto della Routte 3 Co n la fine della g u e rra e la success iva ri strutturazione d'Exilles, la linea del Galarnbra scompa rv e, e con essa la ridotta di la Routte , soppiantata dalla soprastante ridotta du Pi ed La carta delle fcmificaz ioni di Exi lles datata attorno al 1745 1iporta il s ito nuovamente occupato da ab ita zioni rurali.i. La cartografia della seconda metà del XVIll secolo continuò a riportare solo più la presenza dell'abitato , l 'attu ale piccola borgata Route 5 •

I) La rido 1ta Routte e la Iinea del Ga lambra ne ll a caria rela tiva alla ca mpag na del 1709. AST. Corte, Carte Topografiche e Disegn i, Carie Topografiche per A e B, Susa 5.

D es cri z ion e

La borgata s i trova lungo la s trada che collega San Colombano a Grange della Valle, nei pressi del ripido letto del torrente Ga lambra. Non sembrano esserci tracce della ridotta, né tanto meno dei trinceramenti lun go I'a rgine del torrente

Sta to di co n serv a z ion e Op e re attualmente non identificabili.

' AST, Cone. Carte Topografiche e Disegni, Carie Topogrq/ìche per A e 8, Susa 5.

è BRT, Manoscr itti Mil itari 153 5, di cui s i conserva una copia del 1786 in AST, Co1ie. Materie Mi lita ri , Materie M ilitari per Catego ri e. Imprese Militari, mazzo 7. 11011 invcniariato.

' AST, Co1ie, Materie Mi lit ari. Ma terie Militari per Categorie, Imprese Mi/ilari. mazzo &, n 43. 4 BRT, Manoscritt i Militari 192, p. 29.

' Conosc iuta dagl i abitan ti come "la Rou//a" (la Frana) conse rva sulla piet ra di una baita la scritta ' M I748 R", GI.NRE. MASSOl:IRIO, AJ/ante Topo 11omasticn, 2006, cìt.. p. 189. Se la c ifra corrisponde a una data. è pos sib ile che l'ab itaz ione s ia una di quelle raffigurate nella carta BRT, Manoscritti Militari 192. p 29, datata a1tomo al 1745.

122 Sottosettore di Exilles

RIDOTTADU PTED

Carta d'identità:

Codice: EES6.

Pro v incia : To1ino.

Valle: Susa.

Comune: Exiiles.

Località: quota 1690 m circa, lungo la cresta tra Grange Routte e cima del Vallone.

Localizzazio ne: certa.

Oggetto: ridotta.

Cronologia: 1711-1796.

Sintesi storica

La ridotta du Pied era la prima opera' della catena di presidi che collegavano le alture di San Colombano con la ridotta de l Vallone. Tali ridotte non figurano nella carta relativa la campagna del 17092 , ed è probabile che siano state costruite tra questa data e il 1711, anno della prima attestazione. Nelle disposizioni dell'8 luglio 171 I queste fortificazioni, sette in tutto, non possedevano ancora un nome proprio, ma erano numerate in ordine decrescente a partire dalla più a lt a , e avevano tutte un presidio di 7 soldati3. La ca1ta d'Exilles datata attorno a l 1745 4 , riporta le sette ridotte prive di nome , mentre la carta della valle di Susa della seconda metà del XVHl sccolo 5 riporta i loro nomi, segnandone però soltanto più sci. Esaminando i documenti ca11ografici emerge che la prima ridotta non doveva essere quella du Pied , ma una più piccola, forse un corpo di guardia, già scomparsa nella seconda metà del XVIII secolo e attualmente non id entifica bile con chiarezza6 La ridotta du Pied non sembra aver sostenuto scontri durante la sua storia, e fu abbandonata in seguito alla distru zione di Exilles. Nella descrizione delle posizioni difensive delle valli Dora e Chisone, stesa nel 1829 7, furono redatte alcune notizie interessanti su queste ridotte: '' Sulla c resta del c ontrafforte che dal Gran Vallone discende sul piano di San Colombano si incontrano successivamente i sei baracconi contornati da parapelli chiamati ridotte ", tra queste figurava la ridotta "Pied ... La memoria si softèrma poi sulla Loro importanza strategica, la stessa che occuparono durante il XVlll secolo "Esse sono in pietre secche. alcune ancora in ottimo stato , il versante sul loro fronte è scarpaio e di d(ffìcile a ccesso. La destinazione di queste ridotte [ ] è di impedire al nemico di risalire dal vallone del Galambra. attraverso la cresta che esse coprono, ali ·a11a cco del Gran Vallone o di discendere su San Colombano e di conservare libera la comunicazione tra queste due posizioni".

I) l a ridotta vers o la metà del XVlll secolo. lGM , cart. 2 l, doc 135.

1 Vedere aota 6.

2 AST, Corte. Carte Topografiche e D iseg ni. Carte Topognifìche per A e B , Sus a 5.

' BRT. Manoscritti Militari l 53.5 , di c ui s i conserva una cop ia del 1786 in AST, Corte, Materie Militari Materie Mil ita ri per Categorie, Imprese Militari, ma zzo 7, non inventaria to

' BRT, ,vlanoscrini Mil itari 192, p. 29.

' AST, Conc Cane Topografiche e Diseg ni. Cane Topografiche per A e B Susa 3.

• Per ca le ragione la num erazio ne delle ridotce seguirà q uella della carta AST, Corte, Ca rt e To pografich e e Disegni. Carie Topografiche per A e 8, Susa 3 J\ c irca metà suada tra le Grange Routtc e la ridot ta du Picd s i trovano le tracce di alcune s trutture di diffic ile attribu z ione, anche se è molto probabi le che rapp resent in o g li ultimi resti della prima ri dona della catena de l Vallone

' BRT Mano scritti Mil itari 166, p. 72.

Sottos e ttore di Exilles
123 EES6

Descrizione

L a ridotta è colloca ta lun go una cresta in forte pendenza. Il suo perimetro è irregolare e racchiude un baraccone centra le, la cui base è stata costruita su di un robusto terrazzamento artificiale. La piattaforma dove sorgeva il baraccone era raggiungibi le dal l'altro tramite una rampa dotata di gradini. Il vertice della ridotta rivolto a monte, sembra as s olvere il compito di paravalanghe, o quantomeno oppone un profilo minimo verso il lato ove è maggiore la sollecitazione da parte del manto nevoso invernale.

Stato di conservazione

La forte pendenza ha causato il crollo di una buona parte del pe rim etro e della piattafonna del baraccone

Sottose11ore di Exilles
• I I I i ,, I l I" I I I\!, l AMONTE ."\ ,I ,, "I" ,1 ' I ,,1 l A VALLE
2) Lo s ta to attuale de ll a ridotta. 3) Riliev o d e lla r idotta du Pi ed. Garogl io , Zannoni. 2 0 10.

RIDOTTA DJ BEAL NEUF

Carta d 'identità:

Codice: EES7.

Provincia: Torino

Valle: Susa .

Comune: Exilles.

Località: quota 1800 m circa, lungo il sentiero tra Clot Brune Grange della Valle.

Loca] izzazione: certa.

Oggetto: ridotta.

Crono logia: J711-1796.

Sintesi storica

La ridotta Bea] Neuf1 era la seconda opera della catena di presidi che collegavano le alture di San Colombano con la ridotta del Vallone, controllava la mulattiera che proveniva da Grange della Valle. Tali ridotte non figurano nella carta della campagna del I 709 2 , ed è probabile che siano state costruite tra questa data e il 1711, anno della prima attestazione. Nelle disposizioni dell '8 luglio 1711 queste fortificazioni non possedevano ancora un nome proprio, ma erano numerate in ordine decrescente a partire dalla più alta, e avevano tutte un presidio di 7 soldati 3 • La prima attestazione de! toponimo è presente sulla ca1ta della valle di Susa della seconda metà del XV1ll secolo4 • La ridotta Beai Neuf non sembra aver soste nuto scontri durante la sua storia, e fu abbandonata in seguito alla distruzione di Exilles. Nella descrizione delle difese delle vall i Dora e Chisone, stesa nel 18295, furono redatte alcune notizie interessanti su queste ridotte: "Sulla cresta del contrafforte che dal Gran Vallone discende sul piano di San Colombano si incontrano successivamente i sei baracconi contornati da parapetti chiamati ridotte'', tra queste figurava la ridotta "Beai Neuf". La memoria si sofferma poi sulla loro importanza strategica, la stessa che occuparono durante il XVIII secolo "Esse sono in pietre secche, alcune ancora in ottimo stato, il versante sul loro.fonte è scarpata e di difjìcile accesso. la destinazione di queste ridotte [ ]è di impedire al nemico di risalire dal vallone del Galambra, attraverso la cresta che esse coprono. a Il 'attacco del Gran Vallone o di discendere su San Colombano e di conservare libera la comunicazione tra queste due posizioni".

l

) La ridotta verso la metà del XVTII secolo. IGM, cart. 2 1. doc 135.

2) Lo stato attuale della ridotta.

Descrizione

A causa della pendenza del terreno, attualmente occupato da grandi larici , la fortificazione è completamente crollata. li perimetro non doveva essere molto differente rispetto a q uello delle ridotte circostanti, tutte caratterizzate da un recinto inegolare, o vagamente rettangolare , con un baraccone interno. Numerose pietre sono state recuperate durante l'ultimo conflitto mondiale per real izza re, in corrispondenza di un saliente della ridotta, una postazio ne per armi leggere. La lin ea di tiro batteva la mulattiera che ancora oggi co ndu ce a Grange della Valle , la stessa indicata s in dal le disposizioni dell ' 8 lu glio 17 11 quale via di ritirata per il pre sidi o di SeJTe Chafaut.

Stato d i conservazione

La ridotta è completamente crollata e il perimetro presenta punti di diflicile lettura.

1 Gl i ab itanti indicano il sito della ridotta con il topon imo "la Touréua" (La Ton·etta), mentre il sentiero che si dirige a Grange della Valle è chiamalo "Vio dou Béa .l\frwu ", (Sentiero del canale nuovo), GENRF MASSOIJRJO, Atlante Topo110111astico, 2006. cit.. pp. 231, 246. Si può ipotizzare che al tempo della costniz ionc della ridotta g li ingegner i l'abbi,u10 battezzala con i l nome del sentiero che sorveg liava , prendendo co~ì il nt)me di Beai Neur.

AST. Conc, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B Susa 5.

1 BRT, Manoscritti Mi li1 ari 153.5, d i cui s i conserva una cop ia <lei 1786 in AST, Cone, Materie Mil itari, Materie Mi lita ri per Caiego ri e, Imprese Miliwri, mazzo 7 non in ventariato

' AST Corte, Carte Topografiche e Diseg ni. Carte Topografich<' per A e B. Susa 3.

' BRT. Manoscrilli Mi lita ri 166. p. 72.

Sottosetlore di Exilles
125 EES7

RIDO TTA DE LL A PORTETTA

Cart a d ' id e n ti tà :

Codice: EES8.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Località: quota 1906 m circa. lungo la cresta tra Grange Routte e cima del Vallone.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta.

Cronologia: l 711-1796.

S int es i s toric a

EES8

La ridotta Portetta 1 era la terza opera della catena di presidi che collegavano le alture di San Colombano con la ridotta del Vallone. Tali ridotte non figurano nella carta relativa la campagna del 17092, ed è probabile che siano state costruite tra questa data ed il 1711, anno della prima attestazione. Nel le disposizioni dell' 8 luglio 1711 queste fortificazioni non possedevano ancora un nome proprio, ma erano numerate in ordine decrescente a pa11ire da l la p iù alta, e avevano tutte w1 presidio di sette soldati 3 La prima attestazione del toponimo è presente sulla carta della valle di Susa della seconda metà del XVIII secolo 4 • La ridotta Portetta non sembra aver sostenuto scontri dura n te la sua s toria, e fu abbandonata in seg uito alla distrnzione di ExilJes. Nella descr izione delJe posizioni difensive delle valli Dora e Chisone, stesa nel 18295 furono redatte alcune notizie interessanti su queste ridotte: ''Sulla cresta del contrafforte che dal Gran Vallone discende sul piano di San Colombano si incontrano successivamente i sei baracconi contornati da parapetti chiamati ridotte", tra queste figurava la ridotta ''Portelle ". La memoria si sofferma poi sulla loro importanza strateg ica, la stessa che occ u parono durante il XVTII secolo "Esse sono in pietre secche, alcune ancora ù1 otrimo stato il versante sul loro fronte è scarpato e di d(f.fìci/e accesso. La destinazione di queste ridotte [ ] è di impedire al nemico di risalire dal vallone del Go/ambra, attraverso la cresta che esse coprono, del Gran Va/1011e o di discendere su San Colombano e di conservare libera la comunicazione tra queste due posizioni".

I) La ridotta verso la metà de l XVlll secolo TGM , cart. 21. doc 135.

2) L'interno della ridoua: a destra resti del muro per imetrale, a sinistra parte del baraccone centrale.

' Gli ab iLant i identificano il roccione dove sorge la ridotta con il toponimo "fa Pouttélw ·· (la Porticma) Il masso è allraversa to da una spaccatura abbastanza larga da pem1etterc il passaggio di una persona. Gl:NRI. M ASSOBRlO. A tlante Toponomuslico. 2006. cit., p 167.

) AST, Corte. Carte Topografiche e Disegni, Carie Topografiche per A e B. Susa 5.

' BRT, Manoscritt i Mi litari 153.5. di cui si conserva una copia del 1786 in AST. Corte. Materie Mil itar i, Materie Militari per Categorie. Impre se Mifiwri. , ma.:70 7. non inventariato.

' AST, Corte. Carte Topografiche e Disegni, Cane Topografiche per A e B, Susa 3.

$ BRT, Mano,crilli Militari 166, p. 72.

126
Sotrosel/ore di E,illes

Desc rizione

La ridotta sfruttava in parte la protezione naturale offe11a dalle ripide pareti del roccione su cui era collocata e rappresentava un perfetto esempio d'architettura militare adattala alla natura del ten-eno. li perimetro, di forma vagamente triangolare, incorpora in più punti la viva roccia. Il fronte rivolto a valle sfruttava tutti i vantaggi offerti dalle ripide pareti rocciose, che ne rendevano impossibile l'approccio, mentre nel fronte verso monte, il più accessibile, si apriva l'ingre sso alla ridotta. li baraccone interno è molto ben conservato. Le strutture superstiti dìmostrano come tali fabbricati possedessero un robusto basamento in pietre a secco sul quale doveva appoggiare l'elevato Iigneo del ricovero.

Stato di conservaz ione

Opera leggibile in ogni sua parte.

So/fosettore di Exilles 127
o A MONTE
A VALLE .l
3) 11 baraccone dc 11 a ridotta 4) Rilievo della rido tta Purtetta. Garog li o, Zannoni 2010.

RID OTTA ROSSA

Carta d ' i d e n ti tà :

Codice: EES9.

Provincia: Tori no.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Locai ità: quota 2100 111 ci rea , lungo la cresta tra Grange Routte e c ima del Vallone. Localizzaz io ne: certa.

Oggetto: ridotta

Crono logia: 171 1- 1796.

S i ntesi s tor ica

La ri dotta R ossa 1 era la q uarta opera de ll a catena di pres idi che collegava no le alture d i Sa n Colombano co n la ridotta de l Vallone. Ta li ri do tte non fig uran o ne ll a carta relat iva a ll a campagna de l 17092, ed è proba b ile c he siano state costru ite t ra questa data ed il 17 11, anno della p rim a a tt estazione Ne ll e d isposizio ni de ll '8 luglio 1711 q ueste fo rt ifi cazioni no n possedevano ancora un nome proprio, m a e rano numerate in or d ine decresce nte a partire da ll a p i ù alta, e d avevano tutte un presid io di sette so ld a t i3. La prima attestazione del toponimo è p resente s ull a carta della va ll e di S usa de ll a seconda metà d e l XVIII seco lo4 • La ridotta Rossa no n sembra aver sostenuto sco ntri du ran te la s ua storia, e fu a bba ndo nata in seg uito a ll a distruz io n e di Exi ll es . Ne ll a d escrizione de lle pos izioni d ife ns ive delle va ll i D ora e Chisone, s tesa nel I 8295, furono redatte alcune no ti z ie interessa nti su queste r idotte: "Su lla cresta del contraffo rte che da l Gran Vallone discende sul piano d i San Colombano si incontrano successivamente i sei baraccon i contornati da parapetti chiamati ridotte", t ra q ueste fig u rava la ridotta " Roussa ''. La me m o ri a si soffenn a p oi sulla loro impo r tanza strateg ica, la stessa che occu pa rono d ura11te il XVII I secolo "Esse sono in pietre secche, alcune ancora in ottimo stato, il versante sul loro fronte è scarpata e di dìffìcile accesso. La destinazione di queste ridotte [... ] è di impedire al nemico di risalire dal vallone de l Ca/ambra, attraverso la cresta che esse coprono, ali 'attacco del Gran Vallone o di discendere su San Colombano e di conservare libera la comunicazio n e tra queste due pos izioni''.

I) Il tr inceramento intorno al 1745. BRT. Manoscr itti M ili ta r i l 92 , p. 29.

2) La ridotta v ista da l basso. A l suo interno si trova il te1Tazzamento artificia le s u cu i sorgeva il baraccone.

1 Il nome del la ridona Rossa non ha più corrispondenza con to ponimi atn1a li. rientrando nella porzione di montagna che g li abita11ti indicano con il toponimo di "Se11 Ro1chìe " , G E.\IR E MASSOHRIO Atlante Toponomastico. 2006, c it.. p. 199, lcga10 a ll a ridotta d i Serre Rougiè.

2 AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni Carte Topografic he per A e B Susa 5.

1 BRT. Manoscrini Militari 153 5, di cui ,i conserva una co pi a del 1786 in AST. Corte. Materie Mil ilari , Materie Mi litari pe r Catego ri e Imprese Militari , mano 7. non inventariato.

4 AST, Corte, Carte To pografiche e Disegn i, Cane TopoJ<ra/ìche per A e B. S usa 3.

5 BRT. Manoscr illi Mi li tor i 166. p. 72.

128
Sol/oselfore di Exilles EES9

D escrizi one

11 terreno su cui sorge la fortificazione si trova al limitare della linea degli alberi, in un terreno molto più dolce rispetto a quello delle ridotte precedenti. La ridotta Rossa è l 'opera maggiore della catena, se si esclude laridotta del Vallone. 11 perimetro ha la fonna di un rombo allungato. Al suo interno s i trova un grande basamento terrazzato sul quale sorgeva il baraccone. Come per altre opere della zona il venice della ridotta, tivolto a monte, sembra assolvere il compito di paravalanghe, o quantomeno oppone un profilo minimo dal lato ove è maggiore la sollecitazione da parte del manto nevoso invernale.

S t a to di con servaz ion e L'opera è leggibile in ogni sua parte e presenta alcune porzioni di muro intatte.

3) li sa li enle r ivolto a monte. il cui comp ito doveva inc lude re quello di o pp orsi a ll e spinte del manto nevoso in vernale.

4) Rilievo de ll a ridotta Rossa Garoglio , Zannon i. 2010

Sottosettore di Exilles 129
o A MO N TE /",,.; ., ,, ,. , ,,,.,,,,,,' . , ,'li -----(I J • " ,, ,, ....
I' A VALL E

RrDOTTA DI SERRE ROUCIÈ

Ca rta d'identità: Co di ce : EES I O.

Provincia: To rino.

Valle: Susa.

Comune: Ex ill es

Località : quota 2271 m ci rc a, lungo la cresta tra G ran ge Routte e cima del Vallone. Loca li zzaz ione: certa.

Oggetto: ridotta.

Cronologia: 1711-1 796.

S int es i storica

La ridotta di Serre Rougi è 1 e ra la quinta opera de ll a catena di pres idi che collegavano le alture di San Colombano con la ridotta del Vallone. Tali ridotte non figurano nella carta r e lati va alla campagna d el 17092 , ed è probabile che s iano state co s truite tra questa data e d il 17 l 1, anno della prima attestazio ne. Nelle disposizioni dell '8 luglio 1711 que ste fortificazioni non p ossedeva no ancora un nome proprio , ma erano num e rat e in ordine decrescente a partire dalla più alta, e avevano tutte un pres idio di sette soldati 3 La prima attestazione de l toponimo è prese nte sulla carta de lla valle di Susa della seconda metà del XVIlI seco lo~. La ridotta di Serre Rougiè non sembra aver sos tenuto scontr i durante la s ua storia, e fu abbandonata in seguito a ll a distruzione di Exilles. Nella desc ri z ion e delle posizioni difensive de ll e valli Dora e Chisone, s tesa nel 18295 , furono redatte alcune notizie interessanti s u queste ridotte: "Sulla cresta del con trafforte che dal Gra n Vallone discende sul piano di San Col ombano s i in contrano successivamente i sei baracconi contomali da parapetti chiamati ridotte'', tra queste fig urava la ridotta "Serre Rougier ··. La me moria s i soffenna poi s ulla l oro impo1tanza strateg ica , la ste ssa che occuparono durnnte il XVIIT seco lo "Esse sono in pietre secclre, a lcune ancora in ollimo stato, i l versante sul loro fronte è sca ,pa to e di diffìcile accesso. La destinazione di qu este ridotte[ ] è di impedire al nemico di risalire dal va llone del Galambra, attraverso la cresta che esse coprono. del Gran Vallone o di discendere su San Colombano e di conservare libera la comunicazione tra queste due posizioni".

l) La ridotta nella seconda me tà de l XVI Il secolo. AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni, Carte Topogr<1fìche per A e B. Susa 3.

2) Il s ito della fortifìca:.!ione visto dal la ridotta al ta del Vallone.

1 Gli a bitanti indicano qu esta zona con il toponimo di "Sen Ro 1c:h ie' che deriva probab il mente da l cognome Ro11gìer. p resente a Exilles. GENRE MASSOBRfO. A1/a111e Toponomas1icv. 2006, cit., p. 199. Restando lega li a l topon imo indicato su ll a carta del la Valle di Stisa AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni. Cane Topograjìcl1e per A e B, Susa 3, si pm reb he anche ipo ti zzare un s ignilìcato diverso. Serre Roug iè po treb be essere 1r adotto come Serre "costone allungaLO o cres ta" Rougiè "rossa;; Lra". La eolora:rione del costone calcareo ,u cui sorge la ridotta. i cui ton i vari ano dal bianco a l g iallo al rossastro potrebbe aver dato or ig ine a questo toponimo: la ri dotta sottostante. ridotta Rossa ricorda , se pu r in italiano, lo s tesso co lore e fom ireb be un ulteriore e lemen to a favore di tale teoria. Il tenn ine i n questione ha causato uoa grande confusione tra cactografi e sw ri ci r res ponsabili della toponomastica della tavo la IGM trasformarono il nome originale in Forte San Ruggero". La parola "Forte" fu aggiunta probab ilmente in seguito alla riscoperta dei cospicu i res ti d i una o più ridotte della linea d ifènsiva settecentesca. In segu ito alcun i s to ri c i decisero a rbitrariamente d i far corrisponde re ta le to pon imo con la rido tta della cima del Va ll one. defini ta impropri amente "Forte di San Ruggero". appellativo errato e al ieno a tutte le fonti del XVII I seco lo, dove la fon ifica,; ione era semp re ch iamata "Ri do ua de l Val lone" o "Trinceramenti del Va ll one'·.

• 1\ ST, Co rte, Cane Topogralìehc e Disegni. Carte Topogrrrfìd1e per A e B. Susa 5.

3 BRT. Manoscritti Mi litari 153.5. di c ui si conserva una cop ia del 1786 in AS T, Corte. Materie Militari. Materie Mil itari per Categorie. Imprese Mi/ilari, maz70 7, non i1wentar iat o

" AS T Corte, Cane Topografiche e Disegni. Cane fopugrajìd1e per A e B S u~a 3.

5 BRT. Manoscritti Mi litari 166. p 72.

73(}
So11osettore di Exilles EES10

De sc riz ion e

La ridotta smge s ulla cima di un note vo le affioramento roccioso che emerge p e r alcune decine di metri dalla cresta che conduce al Vallone. Come per la ridotta Port etta, ancbe in questo caso il perimetro s i appoggia alla viva roccia. I ripidi ve rsa nti del r ilievo rendono inacce ss ibil e buona parte dei suoi fronti, fatta eccezione per que l lo rivolto a monte, in corrispondenza del qual e si trova la porta. La fortificazione, di ridotte dimensioni, ospitava al s uo interno un piccolo barac co ne , di c ui riman e so lo più traccia del basamento. Tl ricovero , probabilmente costruito in legno , s i appoggiava ad un piccolo dente roccioso, la cui superfic ie fu in pa1ie modellata per a ddo ssarg l i la s truttura. Serre Rou giè doveva asso lve re principalmente il co mpito di osservatorio e corpo di g uardia.

S

ta to di

c on se r vaz ion e La 1idotta è legg ibi le in ogni sua parte ma fortemente degradata a causa della quota e della po s iz ione esp o sta.

3) La base de l baraccone ed il e.le nt e roccioso contro il quale si addossava. Dalla ri d o tta era possibik spaz iare con lo sguardo su ll' al ta va l le .

4) Rilievo della ridotta di Ser re Rougiè. Garoglio. Zannoni. 20 I O.

Sonosettore di Exilles 13 1
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RIDOTTA BELISSA

Carta d'identità:

Codice: EES 11.

Pro vi nci a: Torino.

Vall e: Susa.

Comune: Exilles .

Località: quota 2300 m circa, lungo la cresta tra Gran ge Routte e cima del Vallone.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta-t,ìnceramento.

Cronologia: 1711-1 796.

S int esi storica

La ridotta Bclissa 1e ra la sesta e ultima opera della catena che collegava le alture di San Colombano con la ridotta d el Vallone . Tali ridotte non figurano nella ca1ta re lativa la campagna del 1709 2 , ed è probabile che s iano state costruite tra qu es ta data ed il 1711, anno della prima attes ta zione . Nelle disposi z ioni dell '8 luglio 1711 queste fortificazioni non pos se devano ancora un nome proprio, ma erano numerate in ordine d ec resce nte a partire dalla più alta. e avevano tutte un pre s idio di sette so ldati 3 • La carta d 'Ex ille s datata attorno a l 1745'', la riporta sotto forma di un piccolo ttìnceramento aperto, a diiTerenza delle altre ridotte della linea difens iva , tutte a perimetro chiuso. La prima attestazione del toponimo è presente sulla carta de lla valle di Susa della seconda metà d el XVlfl seco lo5, dove la ridotta sembra limitata a w, piccolo baraccone, forse dotato di un modesto perimetro difensivo La fortiiìcazione sembra esser sempre stata fo1mata da un discreto trinceram ento pos to sul ciglione ovest de l piano della gran Schalle6, dov e di solito si accampavano le truppe di suppo1io alle fortificazioni della cresta del Vallone. La ridotta Bel issa non sembra aver sostenuto scontTi dmante la s ua s toria, e fu abbandonata in seguito alla distruzione di Ex illes. Nella desc rizione delle posizioni difensi ve dell e valli Dora e Chiso ne , del 18297 , furono redatte notizie interessa nti su qu es te ridott e: "Sulla cres ta del con traffo rte che dal Gran Vallone discende sul p iano di San Colombano s i incontrano successivamente i se i baracconi co nt o rnati da parapetti ch iamati ridotte", tra queste figura va la ridotta "Bellissà ". La memo ria si soffe rma poi su ll a loro impo11anza strategica, la stessa occupata durante il XVIIT seco lo Esse sono i11 p ietre secch e, alcune ancora in ottimo stato. il versante sul loro.fi'onte è sca rpaio e di dij]ìcile accesso. La destinazione di queste ridotte[ ] è di imp edire al nemico di risalire dal vallo n e dei Galambra, attraverso la cres ta che esse coprono, a/l'attacco del Gran Vallone o di discendere su San Colombano e di conservare lib era la comunicaz ion e tra queste due posizioni ''.

I) In al to a s inis t ra il tr ince rame nto della Belissa incomo al 1745. BRT Manoscr itti Militari 192. p. 29 .

2) Lo sta to a ttual e de l tri nce ramemo.

3) Sez ione de l muro

De scrizio ne .

La ridotta -trincerame nt o s i svi lupp ava per alcune decine di metri lun go il cig li one del piano della Gran Schallc. Il robus to perimetro, attraverso sa li enti e rientranti , garantiva una buona copertura di tiro sul teneno ci rcosta nte. In zona sono visibil i le tracce di tende c piccoli baracconi , impi egati quali rico ve ro dalle for ze di pre si dio. S tato di conservazio ne.

L'opera è leggibi le in ogn i sua parte e alcuni settori risultano ancora int egri.

1 Gli a bitanti non assegnano più alcun nome n questa fortificazione.

AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche per A e 8, Susa 5.

3 BRT, Manoscr itti Mi litari 153.5. di cu i s i conserva una cop ia del 1786 in AST. Corte, Materie Mi litari . Materie Mil itari per Catego ri e. Imprese Miliiari, mazzo 7. non inventariato.

• BRT, Manoscritti Mil ita ri 192, p. 29.

AST. Corte. Carte Tùpogratiche e Disegni. Cllrte Topografiche per A e 8. Susa 3

6 Il piano della Gran Schalle è indicato dagli abitanti loca li con il toponimo di la Shn/, GENRI:. MASSOBRJO. Atlante Thpo11omaslico. 2006. cit.. p. 207.

' BRT, Manoscritt i Militari 166, p. 72.

132
Sottosellore di Exilles
EES11

RIDOTTE E TRINCERAMENTI D EL GRAN VAL LONE

Carta d ' identità:

Codice: EES 12.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comu11e: Exilles.

Locai ità: ridotta del Gran Vallone, EES 12a, cima del Vallone, 2436 rn. Trinceramenti di collegamento tra le due ridotte del Vallone, EES 12b, colle del Vallone, 24 I 2 m. Ridotta alta del Vallone alle pendici del Clopacà, EES 12c, quota 2478 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotte e trinceramenti.

Cronologia: 1707-1796.

Sintesi storica

La ridotta d e l Gran Vallone 1 rappresentò, al pari dell' Assietta, il punto strategico più impo1iante della stretta di Ex illes; dai suoi 2436 metri dominava l'intero versante sinistro della valle ed ogni forza nemica diretta alla conquista del forte valsusino doveva obbligatoriamente procedere alla conquista di questa cima. La paternità della ridotta sembrerebbe essere francese: in una carta relativa alla campagna del 1707, sulla cima del Vallone fu ripo1iata la presenza di una ridotta quadrata 2 • La stessa carta riporta poi 1'esiste nza della lunga mulattiera, ancora priva di ridotte, che da Grange Routte conduceva alla cima del Vallone. Durante la campagna del 1708 non si registrarono scontri presso la ridotta del Vallone, ma i comandi sabaudi non ne ignorarono a lungo il valore strategico. Nella carta relativa a lla campagna del 17093 la ridotta è riportata alla lettera O con la dicitura Ridotta e Trinceramento del Vallone Stando a quanto riportato su ll a carta, la primitiva ridotta quadrata fu ampliata con una serie di trinceramenti che s i sviluppavano lungo le creste ovest cd est della montagna. La campagna del 1711 segnerà una svolta nella storia della postazione. Le disposizioni dell '8 luglio segna la vano presso la ridotta un presidio di 30 solda ti 4 • Ad alcune settimane di distanza delle nuove disposizioni aumentarono notevolmente le forze in campo: "Al posto dei quattro denti, la ridotta del Vallone e al pos10 del Cerosie,~ ci vogliono per lo meno due ballaglioni, e per essere più sicuri, è necessario metterne tre. perché, è da questi posti che dipende interamente la conservazione delle alture di Exilles" 5 Le opere della cresta sinistra della valle erano considerate la chiave per la difesa di Exilles, ed i fatti non tardarono a dimostrarlo. Il 16 settembre 1711 le forze francesi del genera le de Broglie attaccarono i due battaglioni, Monferrato e Principe Ludovico, che presidiavano la ridotta del Vallone ed i suoi trinceramenti. I d i fensori erano comandat i dal generale Kanitz, che seppe ben dirigere le tmppe poste sotto il suo comando. La preponderanza dei nemici però si stava facendo sentire ed alcune opere avanzate furono perdute. A questo punto giunsero sul posto i rinfor zi che il conte della Rocca, comandante della pia zza di Exilles, aveva mandato per accrescere il presidio d el Vallone. 11 seco ndo battaglione Monferrato, comandato da l co n te Brancicarde, si gettò su l fianco avversario , causando la rovinosa ritirata dei francesi 6 In seguito alla vittoria il presidio fu mantenuto sino al termine della campagna, al fine di evitare colpi di mano nemici: il 27 se ttembre delle nu ove disposizioni destinarono: "Al Vallone uomini 500 distaccati dai quattro battaglioni uno di Depor/es, uno di Vittemberg, uno del Prin c ipe Ludovico. ed 11110 del Monferrato; comandati dal generale Depor/es 7 L'anno seguente al Vallone furono cretti dei fanali per segna lare l'eventua le presenza di forze avve rsari e, in oltre, a l primo segna le di a ll a rm e , cen to uomini avrebbero dovuto subito accorrere alla ridotta8 Con la fine delle ostilità e la successiva riorganizzazione delle difese di Exilles, la c im a del Vallone fi nì con il rico -

1 lmpropriamente definita da alcuni storici come "Forte di San Ruggero". in seguito alla com12ionc de l topon imo "S11rre Ro11gie ··che iden tifi ca però l'omonima ridotta.

2 "Cane Panicu/iere des emfrons de Sall>er1rm11. Exilles Clww110111 & S1i=e arnc /es Re tra11che111e11l~ qui i- 0111 es té /àit depuis la prize de Su;;e wnt de la pari des Ennemis que dC' la nostre datata "J I jui11 J708. M Durocheret-Exilles ". BARRtoRA, / selle fi>r1i di Exille ,, 2002. cit.. pp. 92-93.

' AST. Corte. Cane Topografiche e Disegni. Carte Topogmjìche per A e B. Susa 5.

• J3RT. Mano sc ritti Militari 153.5. di cui si conserva una copia del 1786 in AST. Corte, Ma te ri e Mi li lari , Mmcrie Militari per Categorie, imprese Militari. mazzo 7. non i nventariato

< Jd.

• AST. Corte. Ma1erie Mi litari. Materie Militar i per Categorie. l/llprese Militari mazzo I. prima addi7ilme. n. 12.

1 BRT, Manosc r irt i M il itari 153.5 di cui s i conserva una copia de l 1786 in AST, ('orte, Mate ri e Mi lita ri Materie Mili tari per Categ orie, Imprese Militari. mazzo 7 non inventa ri ato.

' AST, Corte, Ma1eric Mi litari. Materie Mi litari per Categorie. Imprese Militari ma zzo 8 n. 43.

Sottosettore di Exilles
EES12

prire definitivamente il ruolo di chiave strategica de l lato sinistro della valle. Le opere campali del forte valsusino non furono più coinvolte in azioni militari sino alla guerra di successione d'Austria, durante la quale l'organizzazione dei centri di resistenza subirà notevoli modifiche. Durante la campagna del generale Lautrech del 1745, tutte le fortificazioni campali poste a difesa di Exilles furono evacuate, potendo così cadere facilmente in mano al nemico. Le opere del Vallone non avevano subito modifiche sostanziali rispetto alla fase del 1711, come dimostrato da due importanti documenti cartografici, entrambi databili attorno al 1745. li primo disegno9 rappresentava in modo elementare ed efficace le difese lungo la cresta che andava dai Quattro denti al Vallone, riportandole come un 'unica linea difensiva, indicata con la scritta "Vecchi Trinceramenti", dotata di baracconi. TI secondo disegno 10 , molto più preciso, tracciava l'esatto perimetro dell'opera. Presso il Vallone si trovava un baraccone, indicato come corpo di guardia, circondato da un trinceramento che cingeva i fronti rivolti verso il nemico e lasciava scoperto quello rivolto verso la comunicazione con San Colombano. Il collegamento con il colle dei Quattro Denti era assicurato da una mulattiera d i cresta, protetta, dove necessario, da ulteriori trinceramenti. Due anni più tardi, durante la campagna del 1747 , il comando sabaudo decise di intraprendere la costrnzione del nuovo campo trincerato dell'Ass ietta, che fece in parte decadere l'importanza del Vallone. Ciò nonostante, durante le campagne comprese tra il 1745 ed il 1748, la 1idotta fu probabilmente coinvo lta in una serie di lavori volti a migliorarne le strutture difensive 11 • TI cantiere trasformò l'opera in una fortificazione caratterizzata, verso il C lopacà, da un'interessante successione di tre frecce collegate tra loro, a cui si anteponevano altri due sa lienti staccati Questa soluzione, unica nel panorama valsusino, assicurò alla ridotta una copiosa serie di linee di tiro, probabilmente poste su quote crescenti, in grado di poter schierare diverse linee di fuci l ieri , capaci a loro volta di generare un notevole volume di fuoco. Dal lato di cresta rivolto verso i Quattro Denti scendeva poi un trinceramento continuo che si collegava con le sottostanti fortificazioni del colle Traversiero. L'organizzazione difensiva de l lato sinistro della valle fu r iesaminata, anche alla luce dei nuovi interventi, dopo la fine della guerra, durante la ricognizione effettuata ne l 1766 12 da parte del duca del Chiablese 13 : "Il posto del Vallone a quanto mi è stato detto e a quello che ho potuto vedere i giorni che sono staio all 'Assietta ed alle Vallette ha due coste, l'una verso il Galambra ed una verso la Dora. Il lato verso il galambra è formato da un piano lungo e stretto detto Clot Pascal che è fortificato naturalme11te da pendenze molto lunghe e ripide che terminano al Galambra. L'estremità di questo lato a destra si unisce ai ghiacciai del Ferrane a sinistra si unisce ad una cresta che costeggia la dora verso Exilles e chiomonte e che forma l'altro lato del posto del Vallone che Lermina ai quattro denti, poiché dopo i Quattro Denti per passare alla Cappella Bianca bisogna scendere considerevolmente il terreno compreso tra il Clot Pascal e la detta cresta è un piano un po 'più basso chiamato il Pian de Touille dove possono accamparsi una dozzina di battaglioni che abbondano d'acqua, ma sono obbligati ad andare a prendere il legno un po 'più lontano, e cioè a mezz'ora di cammino". In seguito descrive l'altro versante del Vallone: '·Questo lato sinistro del vallone essendo abbordabile da un pendio rude ma corto è sempre stato fortificato. Mi è parso stando ali 'Assietta che questa fortificazione debba avere due buone ridotte; l'una deve esser piazzata sul! 'angolo formato dalle due coste, e l'altra ridotta ai Quattro Denti, e i trinceramenti che uniscono queste due ridotte devono essere un po' avanzate verso la dora, aljìne di poter disporre sulla cresta le truppe a tre d'altezza''. La relazione prosegue collocando le fo11ificazioni nel quadro strategico del]' organizzazione mili tare della valle: "La comunicazione più corta e piiì comoda che il campo del Vallone ha con Susa, è quella dì disce11dere per la valle di Clarea e venire al campo delle Ruines di Giaglione passando ai piedi del Graisson. Verso l'angolo del posto del Vallone sì eleva nella Galambra una butta che si chiama Serre Chaffeau, che si era trinceralo nel 1742 per avere un posto davanti al campo difronte alla Francia, che controlla I ·avanzata dei nemici. La truppa piazzata nel Serre Chajfeau può ritirarsi alla sua sinistra salendo al Vallone nel caso fosse attaccata in.forze. li posto di San Colombano può contenere comodamente dieci battaglioni

9 BRT. Manoscritti Mil itari 192, p. 29. io BRT. Manoscritti Mil itari J 92. p. 3 I.

11 Lo stato della ridotta nel 1745 è attestato dalla carta BRT, Manoscritti Militari 192 , p. 31. Entro quell'anno le fortificazioni erano sostanzialmente quelle esistenti nel 1711. La nuova fase della fortificaz ione è rapprese ntata ne lla carta AST, Corte. Carte Topografiche e Di segn i, Carte Topografiche per A e B, Susa 3, realizzata nella seconda metà del XVII I secolo Le fortificazioni campali erano so litamente erette o ris tru tturate durante le campagne di guerra , per essere poi abbandonate nei periodi d i pace. Pur non avendo reperito documenlazione inerente I·esatta collocazione temporale dei nuovi lavori presso il Vallone, il confronto cartografico portereb be a ritenere che essi si siano svolti emro il 1748. anno in cui cessarono le ostilità. Non si può escludere che il cantiere sia stato condotto in concom itanza con quello dell'Assietta, in un quadro di generale riorganizzazione del sistema d ife11sivo della conca d i Exilles.

1 ~ AST. Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, 2 f li.

13 A:v10R1.:rr1, RoG«FRO, VIGUNO DAvico (a cura di), I trinceramenti del/ llss ie lla 1747-199 7. Omega Edizioni. Torino 1997. p. 61.

134 Sottosellore
di Exilles

che hanno a portata l'acqua ed il legno. Questo posto è inattaccabile sulla sù1istra a causa delle rocce strapiombanti, il suo fronte è jòrmato da pendii rudi, che terminano alla Galambra, e che una truppa non potrebbe risalire in ordine, ma il suo fianco destro è un po' troppo lontano dal Vallone per poter esser protetto efficacemente, tanto più che questo posto superiore si trova un po' indietro rispello a San Colombano. Ecco perché quando il nemico cercherà di passare in jòrze tra il Vallone e San Colombano, le truppe di questo posto saranno obbligate a ritirarsi verso i Quattro Denti. Il campo del Vallone è assolutamente inattaccabile dal lato della Savoia, poiché si ritiene che i ghiacciai di Ferran siano impraticabili, e la comunicazione che questo campo ha verso il piano del Clapier difronte i Ciausaletti che viene chiamato passo della Choche è stato reso nella guerra del 1742 così difficile, che una ventina di uomini può tenere a bada un 'armata intera". Il duca del Chiablese continuava definendo l 'esatto numero di truppe nece ssarie per presidiare le posizioni sopra considerate: "Per difendere le alture di cui si parla, che come ho detto non hanno nulla da temere dalla parte del colle del Clapier, mi pare che ci si potrebbe comportare come segue. supponendo che si abbiano almeno sei battaglioni da 600 fucili ciascuno, senza i quali non sarebbe possibile presidiare questi posti, e che la truppa che si ha per sostenere queste alture non sia mai meno di un terzo di quella del nemico. In queste supposizioni si piazzerà la truppa a San Colombano per darle la massima comodità fino a che il nemico si avvicini, perché allora se essa non è abbastanza numerosa, la si porterà tutta nel piano di Touille dove il nemico non può abbordarla che dal lato destro verso la Ca/ambra e Serre Chafaut venendo dalla valle di Bardonecchia per le alture di Rochemolle e d'Ambi, o dal lato sinistro venendo da Salebertran. e salendo da San Colombano per attaccare i trinceramenti. In questi due casi non c'è nulla da temere per l'assedio di Exilles, perché quantunque il nemico possa avanzare a San Colombano per venire a/L'attacco del Vallone, gli è impossibile stabilirsi a San Colombano fin che non è padrone delle alture superiori. L'anno 1745 Monsieur de Lautrec intraprese l'assedio di Exilles con 17 battaglioni, ma egli non avrebbe mai concepito questo disegno se si avessero avuti sei battaglioni da piazzare sulle dette alture. In secondo Luogo se le truppe che noi abbiamo sono in numero considerevole allora se ne piazzerà una parte sufficiente al piano di Touill e e l'altra la si terrà indietro alla Cappella Bianca o sotto i Quattro Denti senza paura che il nemico venga ad attaccarli. In questa seconda disposizione se il nemico manca l'attacco, si potrà con le truppe di riserva inseguirlo, nel caso questo convenga. E se non attacca, si potrà limitarne il campo d'azione affinché non distacchi un corpo considerevole per avanzare nella Comba di Susa per le alture di Gravieres, Meana e Mattia". La ricognizione del 1766 evidenziò le qualità intrinseche della ridotta del Vallone, qualità che era possibile sfruttare solo in presenza di un appropriato numero di difensori; questa evidente realtà non era affatto scontata per il piccolo esercito sa baudo, che se impegnato su diversi fronti non era più in grado di assicurare la giusta copertura militare. Tale circostanza si era manifestata durante la campagna del 1745 e s i manifesterà nuovamente durante la terribile guerra delle Alpi. Nel corso della campagna de l 1794, i repubblicani francesi, già padroni del Moncenisio, marciarono sulla fortezza di Exi ll es. Dopo aver occupato l' Assictta gli interess i francesi si diressero sul lato sinistro della valle, dove si trovavano "250 uomini sulle alture del Vallone. Per intraprendere in sicurezza i lavori d'assedio, era indispensabile impadronirsi di queste alture. Tre colonne le attaccarono il 16 luglio. Due di queste, forti ciascuna di 300 uomini, convergono sul monte Clopaca; l'una viene dal Piccolo Moncenisio, passa dal colle Clapier e supera il ghiacciaio smentendo le speranze formulate a lc un i anni prima dal duca del Chiab lese, "l'a ltra parte da Salbertrand e si dirige sulla testa del torrente Galambra. Queste due colonne riunite non hanno dif}ìcoltà a caccia re dal monte Clopacà i 60 uomini che lo occupano. Questo punto è collegato alla cima del Vallone da una sorta di strettoia, che era sbarrata da una vecchia muraglia conferitoie 14 , ma dominata dalle pendici del monte Clopaca. D'altra parte. la terza colonna aveva preso San Colombano, sulla riva sinistra del Ca/ambra e, combattendo con le guardie esterne deljòrte di Exilles, si allungava sul versante della montagna, nella direzione della Ramats. Gli ufficiali piemontesi, temendo di vedere tagliata la loro ritirata. presero la decisione di ritirarsi a Giaglione dalla parte dei Quattro Denti e Cappella Bianca " 15 • L'intera cresta compresa tra il monte C lopacà e la Cappella Bianca era dife sa da circa 250 uomini, insufficienti anche solo per presidiare la ridotta del Vallone. l francesi riuscirono ad occupare le fortificazioni campa li di Exilles, ma non riuscirono ad impadronirsi del forte. Traendo insegnamento dagli eventi del 1794, l 'a nno seguente il comando sabaudo decise di puntare tutto sulla difesa del Val -

14 Di questa fortificazione, definita "vecchia" dalla relazione francese. non si trova traccia nella documentazione antecedente la Guerra delle Alpi, specia lmente in quella cartografica Non si può tuttavia escludere che questa muraglia dotata di feritoie es istesse già da molto tempo. magari come semplice posto di guardia.

'' KREllS. MORIS, Campagnes dans /es alpes pendam la ré vo/11rio11. 189 1, cit pp. 145-148.

Sottosetlore di Exilles 135

Ion e, come descrino nelle memorie di Ignazio Thaon di Re ve l 16 : "La posizione phì importante , p e r difendere Exilles, è quella de l Gran Vallone; se noi ne s iamo padroni il nemico non può assedia re Exilles, quanto meno senza un la vo ro ed una pena straordin arie. [ ... J i frances i essendos i impadroniti di questa posizione nella ca mpagna precedente", 1794, ··ne hann o distrulto lefortijìcazioni. In verità giudicando dalle vestigia non è stato un gran male. Questi trinceramenti si estendevano dal Clopacajìno ai Quattro Denti per una lunghezza di 2000 trab u cch i. C'erano a lcu n e tenaglie e dei redans ma niente di chiuso ed al riparo degli a /la cchi; allora le so le strade dalla parte del nord erano difese, quelle dalla parte della Salie e della Ramats che sono i punii d'attacco piLì essenziali nel caso in c ui il nemico voglia seriam entejàre l'assedio di Exilles, erano senza difesa. L'anali si di Re vcl è fondamentale per comprendere chiaramente l'esatta natura di queste difese; la serie di frecce e sali e nti che caratteri zzava no la ridotta non era g iudic a to più valido, allo stesso modo i lati da cui era più facile po rtare un attacco ri so luto , quelli rivolti verso il piano della Gran Schalle e Ramats, non erano sicuri. P e r pon- e rim e dio a ques ti difetti furono propo s te due mode rne fortificazioni. "lo proporrei di/are due ridotte : una verso Clopaca, dove c'era prima una doppia te naglia, l 'a ltra che domina l 'arresto che scende ai Quattro Denti. Un fossato profondo o piuttosto un grande taglio n ella roccia metterà la prima ridotta fuori dalla parte di Clopaca e term ina la difesa da farvi, poiché g li scarpa m enti la rendono pressoché inattaccabile dalle altre parti. La ridotta principale sarà m essa al riparo dagli attacchi co n un fossato profondo a levante e a ponente e dalle altre parti dalla natura del te rreno e dal! 'elevazione dei projìli Due pezzi da quattro e delle sp in ga rde ne renderanno pericoloso / 'actacco ed assicureranno una superiorità di fuoco sui nemici che potranno al ma ss imo portarci dei ca nnoni da montagna. Un piccolo trinceramento sarà sufficiente per proteggere fa guardia dei Quattro D enti, il so lo lato abbordabile dalla parte di Thouille e di C iauri. 1/ posto del Gran Vallone dovr à semp re tener aperta la sua comu nicazione co n la Ramats e spingere dei posti d'osserva=ione verso la strada d e lla Valle e l'origine de lla Ca/ambra" Come s uggerito dalle stesse memorie qruesti interventi dove ttero essere po1tati a termine dietro supervisione dell ' ingegner capitano Rana 17 , responsabile dell e fortificazioni campa li di questo settore. TI ri s ultato di questi lavori produsse due robustissime ridotte , i cui re s ti sono visibili ancora oggi. La pr ima ridotta , quella posta sotto il monte C lopacà a sost ituzione del vecc hio mmo a feritoie , era in grado di imp edi re a qual s iasi fonnazione di fanteria di transitare lun go q ues to se ttore di cresta. La ridotta era collegata al colletto de l Vallone tramite un cammino coperto riparato da solidi trù1ceramenti. U na volta arrivato al colletto. ove sorgeva un grande sa li ente rivolto ve r so la val C larea , il cammino cope1to proseguiva verso la nuova ridotta d e l Vallone. Con la giusta dotazione di uomini cd artiglierie tal e po s izione e ra in grado di re sis tere egregiamente, e finì con il rappresentare , insi eme ad alcuni se ttori d e l campo trincerato dell ' Assietta, il s is tema campa le più moderno costruito nella co nc a dì Exi lles durante l 'antico regime. Ne l giugno de llo s tes s o anno due battaglioni furono d es tinati a sorvegliare le fo riificazionì del Val lone, che tuttavia non s ubirono mai la prova del fuoco. 18 Con la fine della g ue ffa e la distruzione di Exilles le po siz ioni del Vallone furono abbandonate . La descri z ione difen s iva delle valli Dora e Chisone del 1829 non trala sciò la d esc rizione di questo formidabile caposaldo:[ ... ] ' · essendo sta ta o ccupa ta ne lle ultime guerre, vi s i vedono an cora l e tra cce dei trincera menti e dei bara cco ni che le nostre truppe avevano costruito. L ·estensione del piano che era sta to occupato è di 60 passi di lunghezza su 17 di larghezza, qu es to sp azio n e l quale s i e levavano 5 baracconi di dif.fèrente grandezza era coro nata da parapetti in pietre secc h e o da muri a feritoie dei baracconi s tessi; due.fossati tagliati allraverso la cresta del co ntrnfforte copri va no le due estremità, il jìancho verso la e/area è un dirupo e pressoché ina ccess ibile, l'altro verso Ex illes è ripido e difficile " 19 Non fu tralasciata una sin teti ca descri zion e della seconda ridotta ve rso il Clopacà: "A I di sop ra del gran Vallone si vedono ancora le tracce di alcuni baracconi e di parape tti "20 Le opere di cima del Vallone conobbero probabilmente quattro fasi costrnttive: quella francese tra il 1707 ed il 1708, quella sabauda tra il 1708 ed il 1745 , gl i ammodernamen ti sabaud i entro il 1748, la distruzione francese del 1794 e la success iva ma ss iccia rico struzione s abauda del 1795. Si può dunque affennare che le fortificazioni d e l Va l Ione furono tra le più longeve dell 'intera va ll e di Susa.

1 • TJJAON DE REVE L. M em oires sw· la Gu erre d es A fp es , 187 1, cit. , pp 240-24 1 " Id pp 248-249. 1 • Id. , p 250.

1.%
di
So11ose1tore
Exilles
•• BRT. Manos c riui Mil itari 166 , p 69 : o Id p 7 0

I ) La r idotta ne ll a carta relat iva a ll a campag na del 1709. AST. Corte, Carte Topografiche e Disegni. Carte TopograJìclre per A e B. Susa 5.

2) I trin cera menti verso il 1745. B RT, Manoscri tt i Militari 192, p. 29.

3) I tr incerament i del Va ll one e del Tr ave rsi e r o come si presentavano nella fase 17 11 - 1745. B RT Ma noscr itti M i li tar i 192 p. 31.

4) l 1ri oceramenti cie l Vallone e d el T raversie ro dop o g li interven ti condotti prob abil mente n·a il 1745 ed il 174 8. AST Co n e. Carte To p ografic h e e D isegni. Carte Topograjìc!,e per A e B S usa 3.

Sottoseuore di Exilles 137

5) Le fort ificazio n i campali co mpres e tra Grange de lla Valle ed il Va l l one e ntro il 1745. BRT Ma nos c rilli M il itar i 192, p. 31.

6) Le for t ificaz ion i campali compre se tra G range de ll a Va ll e ed il Va ll one en tro il 1748. AST Co rte. C a rte Topografic be e D isegn i, Carte Topografiche per A e B , Susa 3.

138
Souosettore di Exilles

Desc ri zio ne

La ridotta del Vallone presenta oggi quasi esclusivamente le strutture edificate nella fase del 1795 . Arrivando dal colle Traversiero si risale la ripida cresta della cima del Vallone, dove nell'ultimo tratto emergono i resti di una piccola freccia, fino a raggiungerne la sonrnlità. La ridotta, di grandi dimensioni, ha una pianta poligonale in·egolare, caratterizzata da fronti e cortine tenagliate. Al suo interno era previsto, oltre al normale presidio, anche un annamento d ' artiglieria. Il fronte rivolto al Traversiero era difeso da un profondo fossato , un tempo rivestito , che impediva un facile approccio al nemico. Sul fianco rivolto al piano della Gran Schalle, tenagliato , perveniva la mulattiera proveniente da San Colombano. Il fronte diretto verso il Clopacà possedeva un profondo fossato scavato nella v iva roccia, dietro il quale la ridotta presentava una robusta tenaglia sulla quale i difensori potevano probabilmente essere in grado di sviluppare due linee di fuoco. A destra della tenaglia, dal lato della va l Clarea, si trovava una freccia posta a un liv ello più basso, capace di spazzare il fossato e buona parte dello spalto; lungo il restante settore rivolto verso il Clarea non s i trovavano fortificazioni. In questo punto le opere in parte sono crollate e in parte non erano previste, a causa della fo11issima pendenza data dai circa trecento metri di precipizi che separano la ridotta dal fondo del vallone. La logistica interna era molto elaborata. Sul lato rivolto verso il Clopacà si trovavano due baracconi, probabilmente destinati a contenere la truppa, i cui accessi si aprivano verso l'interno dell'opera. Tmuri dei baracconi erano traforati da feritoie, consentendo di sviluppare, da l loro interno, un ulteriore e nutrito volume di fuoco in caso d'attacco ravvicinato. Al centro della ridotta vi era un secondo baraccone, probabilmente destinato agli ufficiali. Dal lato rivolto verso il Traversiero si ergevano a ltri due baracconi più piccoli, con la po1ia rivolta semp re verso l'interno dell'opera, che avevano forse la funzione di deposito. Presso queste ultime due strutture fu elevato, dopo il XVTJT secolo, un segnale di pietra presso il punto più alto del rilievo. Il segnale è ben visibile anche dal fondovalle ma per costruirlo sono state rovinate molte parti dei baracconi. Di fronte alla tenaglia rivolta al Clopacà si origina uno spa lto che discende verso la depressione a quota 2412 m, nota anche come colle del Vallone. Lungo lo spalto si trovano le tracce di numerose strutture preesistenti, completamente rasate; s i tratta del sito ove sorgevano i salienti e le frecce della vecchia ridotta, di strutta dai repubblicani nel 1794 e completamente atterrata nel 1795 in seguito all'edificazione dell'opera nuova, affine di impedire che le vecchie rovine potessero offrire riparo al nemico. Dallo s palto ha origine un trinceramento con strada cope1ia, che, percorrendo il filo di cresta rivolto verso il Clarea, conduceva al Colle del Vallone; in questo punto, sempre verso la val Ciarea, si trovava un grosso saliente , il cui compito era quello di impegnare il nemico presso un p1imo centro di resistenza. La lettura delle cronache relative alla battaglia del 1711 porterebbe a ipotizzare che buona parte degli scontri del Vallone si siano verificati proprio in questo punto, dove furono forse perse le prime opere esterne. Superato il colle, il triceramento con strada coperta continuava a risalire la montagna sino a raggiungere la quota 2478 m, dove sorgeva la ridotta alta del Vallone. La fortificazione, anch'essa dalla pianta rettangolare irregolare, era più piccola rispetto a quella de lla Cima del Vallone, ma ne riproduceva le stesse caratteristiche. 11 fianco corto in direzione del colle ed i fianchi lunghi rivolti rispettivamente verso il Clarea e verso Exilles avevano un profilo a tenaglia, mentre il fronte rivolto sul lato del Clopacà, quello principale, era difeso da un profondo fossato scavato in roccia con le min e, come dimostrano i segni visibili ancora oggi 2 1 Da questo lato la cresta diretta verso il Clopacà s i faceva strettis sima, e il nemico era obbligato a procedere uno per volta. La nuova fonifieazione avrebbe sostanzialmente impedito il transito a qualsiasi forza attaccante, io un punto dove il numero non contava più nulla. All'interno della ridotta alta del Vallone trova va posto una tagliata probabi lmente dotata di feritoie e un baraccone di grandi dimensioni; complessivamente i versanti che di sce ndono dalla fortificazione sono estremamente ripidi, rendendo questo s ito , che poteva essere armato all'occorrenza con pezzi da montagna e spingarde , praticamente inaccessibi le. Per potenziare ulteriormente questo fronte fu elevata, poco avanti al fossato, una piccola opera avanzata posta su una ripida balza rocciosa, il cui fronte fu appositamente lisciato con la martel l ina al fme di renderne impossibile la scalata. Grazie al collegamento offerto dai tiinceramenti e dalla strada cope1ia le due ri -

21 Il sistema impiegalo per ottenere un profi lo scarpaio nelle pareti di roccia de i fossa ti di opere fonificate costruite in ambieme montano, oppure per rendere inaccessibil i i ri lievi roccios i su cui si fondavano muraglie di fortezze come quella di Ex illes è brevemente descritto dal capitano Andrea Bozzolin o. comandarne della compagni minatori del battaglione di artiglieria durante l'assedio di Torino del l 706, nel suo trattato dedicato all'impiego de lle mine nelJa difesa delle piazze. redatto nel 17 l I: r pili semplici di 1111/i i lai·ori a rni diamo il nome di mine, so110 certi piccoli fori. che si possono pili propriame,11e chiamare bo11terons. o boulieres. che ,ifa11110 nelle rocce o muraglie per me::o di un as,a di/erro. di circo 18 linl!f' [c m. 4,05 ca.] di diame1ro. e tli circa 2 piedi [c m 65 ca.] di hmghe:::a. fallo co me 1.1110 scalpello a p11nta semilttnaw a 1111a delle e.stremilà. e che 1111 uomo !ien e Ira le manifacendo/o girare a riprese. me111re 11110 o due allri battono alternativamenre l'altra es1remità a colpi di ma=:a per jòrare. a poco a poco. lo roccia che si vuole rompere " AST, Corte. Biblio1eca A111ica, Manoscritti, Z.Vll.28, André Hozzolin , G11errf! Soutt?rraine 011 Dejfenre des Places par !es 111i11es e/ conlremines. 17 11, pp. I0 -11.

S0ttose11ore di Exilles 139

dotte del Vallone potevano difendersi tra loro restando sempre collegate e facendo di fatto patie di un unico sistema difensivo. Dì fronte le difese più avanzate del Vallone alto la cresta della montagna si fa ripida e stretta, fino ad agganciarsi a l vasto piano inclinato del monte Clopacà. Tn questo punto iJ tracciato antico si fa particolarmente esposto, aggirando alcuni arditi torrioni rocciosi e perconendo pareti ricche di ripari naturali in roccia; la via prosegue poi sul vasto pendio del monte Clopacà e tramite un'ultima strettoia si collega ai 2744 m del colle Clopacà Una ricognizione condotta lungo questo splendido ed antico itinerario ha consentito di verificare l'assenza di ulteriori fortificazioni di epoca barocca ; le uniche scarne tracce di strntture militari presenti lungo la via sono riferibili ad accampamenti militari e posti di guardia databili tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo. Questo non esclude che i 60 uomini del presidio sabaudo del Clopacà, durante la campagna del 1794 , fossero r iparati entro qualche trinceramento o baraccone. Di queste opere però non si conserva no resti attribuibili con certezza.

Stato cli conservazio ne

La ridotta del Vallo ne è leggibile in ogni sua parte, pur ave nd o molto 1isentito della posizione fortemente esposta alle intemperie. I trin cera m enti che collegano le due ridotte e il saliente a difesa del valico sono quasi interamente crollati, pur restando perfettamente leggibili. La ridotta alta del Vallone è la stmttura meglio conservata e possiede alcuni settori perimetrali integ ri.

140 Solloseflore di Exilles
o
7) La ridotta del Vallone vista dai 2738 m del monte C lopaeà. 8) li fronte de ll a ridotLa del Vallone r ivol to verso il Clopacà. 9) li fossato de ll a ridotta de l Vallone ri voho verso i l Clopacà scavato con le m ine.

10) li fossa10 della r idotta de l Va ll one r i vollo ve rso il Traversiero era rivest ito in pietre a secco.

11) Un sa li ente dt! ll a ridotta de l Vallone r ivolto verso il C lopacà

12) I resti del b'rande sa li ente tr incerato posto a difesa de l co ll etto del Val lone.

Souoseltore di éxilles 141
f..1. 2 CLOPACÀ ' ' , I . I ' '
\ \ / I ,l l ,I S0t tose1tore d i E rilles . "" , ._ ' ' .. "'.., " • > r• . o -· "' ... ._ ' ,_ . . ; \ , , •. "" , .... .,... ' . ~: . .. ' QUATTRODENTI
D

13) Rilievo de ll a r idotta del Vallone. Garoglio Zannoni 20 I O.

14) Il sito della ridotta alta de l Va ll one visto dalla c im a de l Vallone. La fort i ficaz ione è posta su l rilievo di s inistra, separato da l resto de ll a montagna tra mite il profondo fossato art ifi cia le. n rilievo a destra ospitava la piccola opera avanzata posta a diretto controllo della via del Clopacà. Sullo sfondo è visibile la conca glac i ale de l Galambra, spesso pe rcorsa dagli a rm ati de l XVIU seco lo durante gli assedi di Exilles.

15) I res ti di una tenaglia della rìdotta alta del Vallone.

16) Rilievo della ridotta alta de l Va ll one. Ga r oglio. Za nn on i 2010.

Sottosettore di F,xilles ,, ,, VALLONE +e ,'\ '!) \ : 1\ ' •.. :~: ~\t:? ,, .. ... ' J.J.3
,. i

TRINCERAMENTO DEL COLLE TRAVE RS1ERO

Carta d'id e ntit à :

Codice: EES 13.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Località: quota 2325 m, lungo la cresta tra il Gran Vallone ed il colle dei Quattro Denti.

Localizzazione: ce1ia.

Oggetto: ridotta-trinceramento.

Cronologia: XVIIJ sec.

Si nt es i s torica

La ca1ta della val di Susa, datata entro il terzo quarto del XVlH seco lo 1 , riportava con il toponimo "Colle di Traversiera" l' avvallamento posto a 23 Il m. tra la cima del Vallone e la quota 2325 m. In questo luogo si trovava una piccola ridotta con baraccone interno, a cui era anteposto, verso la val Clarea, un esteso trinceramento aperto. La fortificazione fu costruita per copr ire le comunicazioni tra il Vallone ed i Quattro Denti. Il posto non è menzionato nella documentazione relativa alla campagna del 1711, anche se è possibile che in questo luogo fosse stato posizionato un picchetto di guardia. Il disegno ri guardante le fortificazioni campali di Exilles 2 , datato attorno a l 1745 , è il primo documento che ne riporti la presenza. La cartografia della seconda metà del XVIII secolo lo riporterà sempre invariato. Le opere del Traversiero furono probabilmente demolite dai francesi repubb li cani durante la campagna del 17943

I) l trince ramenti del Traversiero nel la seconda metà d e l XVI 11 secolo AST. Corte. Carte Topografiche e Di s egni. Carie Topogrc1fìche per A e B , Susa 3

2) 11 coll e del Travers iero. in primo pi a no. dominato dalla quora 232 5 m

3

) Re s ti d e i trinceramenti

Desc rizione

La cresta compresa tra il Vallone ed i l colle dei D e nti è caratte ri zzata dalla presenza di numerosi torrioni rocciosi, alc uni dei quali fortemente erosi dagli agenti atmosferici. A quota 2325 m , presso i rest i e ro si di uno di questi denti, s i tro vava il piccolo baraccone della ridotta del Tra ve rsiero. Poco più a va lle emergono i resti del trinceramento che, avvolgendo il piede del rilievo e parte della costa so tto stante il colletto, vo leva impedire a eventua li reparti nemici part iti dall'alta val C larea di impossessarsi della com unic az ion e che collega va te opere saba ud e di cresta. T pochi resti vis ibili fanno supporre c he si trattasse di opere assai debo l i

St ato di conservazione

La for te esposizione del sito e la probabile demolizione operata dai soldati repubblicani ha nn o quasi comp letamente cancellato le fo1iificazioni. Sopravv ivo no brevi settori del trinceramento avanzato e la base del baraccone.

1 AS T Corte , Carte Topografiche e Disegn i Cane Toµogra/ìc he per A e 8 , Su sa 3

ART. M anos cr it ti Mi l ita ri 192 p. 3 1

3 TttAO l\ 0 1: R Fvn, Mem oires sur la Gu erre d es Alpes , 1871 , c ii. , pp 240-2 4 1

U4
Sottoselfore di Exilles EES 13

TRINCERAMENTO DELLA B ELL ISS A

Carta d ' identità:

Codice: EES 14.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Località: quota 2213 m, lungo la cresta tra il Gran Vallone ed il colle dei Quattro Denti.

Localizzazione: ce1ta.

Oggetto: tidotta - trinceramento.

Cronologia: XVTIJ sec.

Sintesi storica

La carta della val di Susa, datata entro il terzo quarto del XV[l l secolo 1 , indicava con il toponimo "Ridotta della Be/lissa ''2 il dente roccioso posto a 2213 m tra la cima del Vallone ed il colle dei Denti. In questo luogo si trovava un piccolo trinceramento con baraccone interno. La fortificazione fu costruita probabilmente per ospitare una sentinella o w1 corpo di guardia con il compito di sorvegliare le comunicazioni tra il Vallone e i Denti. TI posto non è menzionato nella documentazione relativa alla campagna del I 71 l , anche se è pos sibile che, come per il colle Traversiero, anche in questo luogo fosse stato posizionato un picchetto di guardia. Il disegno riguardante le fortificazioni campali di Exilles 3, datato attorno al 1745, è il primo documento che ne 1iporti la presenza. La cartografia della seconda metà del XVlll secolo lo riporterà sempre invariato. Le opere della Beli issa furono probabilmente demolite dai francesi repubb licani durante la campagna del 17944 •

I) Il t rinc erame nto nella seconda metà del XVIII secolo. AST, Corte. Carte Topografiche e Disegn i. Carte Topogra.fìche per A e B, Susa 3.

2) Il dente ro ccioso a quota 2213 m presso i l qua le so rgeva il baraccone.

3) Resti della rido tta i n terra lungo la cresta per i I Traversi e ro.

Descr izione

Come per la vicina ridotta del Traversiero la fortificazione fu costruita appoggiandosi a un dente roccioso. Dal1'esarne dei resti sembrerebbe che la s trnttura fosse limitata a un piccolo baraccone , perfettamente inserito all'interno di un anfratto roccioso, difeso, dal lato della val Clarea , da un debole trinceramento. Le ri dotte dimensioni del sito fanno supporre che si trattasse di un piccolo baraccone-osservatorio. Po co più a monte, in direz ione del Traversiero, s i trovano i labili resti di una piccola ridotta quadrata , o di un grosso baraccone, diffici le da datare con sicurezza. Doveva rientrare nel novero dei corpi di guardia che costellavano l ' intera cresta.

Stato di conservazione

Le modeste strutture sono ancora leggibili.

1 AST. Corte. Carte Topografiche e Di segni Cane fopogrq/ìd, e per A e 8 , Su~a 3.

2 Da non confondere con la qua s i omonima ridotta de lla Bclissa

1 BRT, Manoscritti Milicari 192 p. 3 1

' THAù N DE R EVliL Memoire s sur la Guerre d es Alpes, 18 7 l, cit., pp. 240-241

Sottosettore di Exilles
7./,,) EES14

RIDOTTA DEJ QUATTRO D EN TI

Carta d ' identità:

Codice: EES 15.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Exilles.

Località: quota 2170 111 a monte del colle dei Quattro Denti.

Localizzazione: certa

Oggetto: ridotta.

Cronologia : XVI-XVlll seco lo.

S int es i storica

11 val ico dei Quattro Denti, impmiante punto di passaggio per il piccolo commercio locale, fu probabilmente presidiato si n da epoche remote. Nel 1597, durante la guerra tra Francia e Savoia, era sorvegliato dalle milizie francesi d i Rama ts 1 al fine di impedire il passaggio ad eventuali truppe savoiarde pa rti te dal col le del Clapier o dalla val Clarea. Non è noto se nel 1597 il presidio provvide ad erigere un tr in ceramento. Nel 1689 i valdesi di Enri co Amaud scelsero di percorrere il colle dei Quattro Denti durante il loro "glo1ioso r i mpatrio " , trovandolo privo di difensori. La prima attestazione cartografica di trinceramenti p r esso il colle risale alla carta relat iva a ll a campagna del 17082 • dove il va li co è attraversato da numerose l inee difensive. La caria relativa alla campagna del 1709 riporta, tra il colle dei D enti e la Cappella Bianca, una lin ea continua di trinceramenti chiamata Ridotta e Trinceramenti dei Quattro Denti "3 Non è chiaro se i trinceramenti fossero stati costruiti dai francesi nel 1707 e dai sabaud i nel 1708 , sicura m en te erano operativi I'8 lu glio 171 l, quando vi furono stanziati 40 uomini4 Durante la b attag li a del gran Vallone, i trinceramenti dei Denti non subirono attacchi da parte dei francesi. L' an no seg uente, in caso di necessità, fu destinato per il col le un presidio d i cento so ld ati 5• I trinceramenti rimasero estranei ad ulteriori eventi militari sino al 9 settembre del 1745 , quando. durante la guerra di s ucces sio ne d'Austria, il co ll e fu occupato da un distaccamento franco-spagnolo6 • Te nnin ato il ripiegamento delle truppe del generale Lautrec la ridotta tornò nelle mani dei sabaudi. L'u ltimo evento che vide come protagonista la fortificazione, si ver ifi cò d urante la gucna delle Alpi. Nel 1794 i francesi repubblicani occuparono il posto e mo lto probabilmente lo di s trussero. La fortificazione fu ristabilita l'anno successivo su probabile supervis ione del! 'ingegne r capitano Rana7 • Con la fine della guena e la distrn z ione di Exilles la ridotta fu abbandonata.

I) I trincerament i dei Den ti nella ca 11a rela ti va alla campagn a del 1708. AST. Co n e, Carte Topogra fìc he e Disegni. Carte TopogrC1/ìche per A e B. Susa 2.

2) I tri nccramen l i dei Denti ne ll a carta re lativa alJa campagna del I 709. AST, Corte . Ca n e Topografiche e Disegn i. Carte Topografiche per A e B, Susa 5.

1 PATR I A, Falli d'armi i11 Val Chisone durante la Guerra per il MarchesMo di Salu==o ( 1597). 1972. c iL. p. 6.

AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni , Cane Topogrqfìche per A e B. Susa 2.

' AST. Corte Cane Topografiche e Disegni. Cane Topograjìche per A e B. Susa 5.

• BRT. Manoscriui M ilitari 153.5. di cui si conserva u na copia de l 1786 in AST, Corte, Materie Mil itari. Mater ie Mi litar i per Ca legorie. Imprese Militari. mazzo 7. non inventar iato

5 AST. Corte, Mate ri e Mi litari. Materie vli lit ari per Categorie. Impre se Militari, mazzo 8 n. 43.

<• D F Ross i. La diversiolle di Exilles. 1897, c it , p. 12

' THAON DE R EVFI. Memoires s11r la Guerre d es A/pes. 1871. c it. pp. 24 8-249.

146
Sotiosettore di Exilles
EES15

D escr iz ione

La ridotta dei Quattro Denti non fu costruita sul valico ma poco più a monte, in una posizione molto favorevole. I fucilieri schierati in questo sito erano in grado di coprire buona parte del colle e della mulattiera che v i giungeva da l lato della val Clarea. La sua struttura, invariata durante l'intero corso del XVIII secolo, era organizzata attorno a un dente roccioso. I lati accessibili, sul fronte della Clarea, furono preclusi da una linea continua di trinceramenti, che s'interrompevano so lo in con-ispondenza dei settor i resi inaccessibili dalla natura stessa del teneno. All'ijntemo si trovava un grande baraccone, il cui elevato doveva essere in legno. Non è da escludere che il baraccone, opportunamente traforato da feritoie, potesse assolvere anche il compito di ridotto interno. Presso il co lle sorgeva no probab ilmente a ltre strutture difensive minori.

Stato di conservazione

L'opera è le ggibi le in ogni sua parte e presenta alcuni settori perimetrali intatti. li basamento del baraccone, praticamente intatto, è uno dei più significativi detl 'intero settore.

5) La caratteristica sagoma dei Quattro Dent i vista da ll 'antica mu latt iera c he conduce al co ll e omonimo.

6) Vis ione d'insieme della fortificazione, a l cui centro s picca il baraccone.

7) ( a pag. /48) R icostruzione di un'azione di fuoco eseguita, presso la ridotta, dai gruppi militari delrassociaz ione Coordi11amen10 Rie voca=ioni 1600170() in occas ione del trecentesimo a nn iversario della banag l ia de l Vallone (201 1}

8) ( a pag. 148) R i Iievo della ridotta dei Quattro Denti. Garoglio , Zannoni , 20 10 -2011.

Sottosettore di Exilles
117
3) La ridotta intorno a l 1745. BRT. Manoscritti Militari I 92 4) La ridotta nella seconda metà del XVT!J secolo AST Corte, Carte Topografiche e Disegni , Corr e Topografic h e p e r A e B. Susa 3
11 8 ., ., VALLONE..., r' • ·• .., I .. " V• • I I I I I I I ~I I I .' j ! ~. t CAPPELLABIANCA f ~f :. . , '.. ... . . . . / .. . .. ... . / , " .. . " ... ..., ... ., - " . " -:~ , .: _; , --:i..: "' / ' , .; S01tosettore di Exilles

RIDOTTA D U PIE' SIBILLA

Carta d ' identità:

Codice: EES l 6.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Chiomonte - Giaglione.

Località: quota 1502 m, tra la Cappella Bianca ed il colle dei Denti.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta-trinceramento.

Cronologia: XVIII sec.

Sintesi storica

La carta della val di Susa, datata entro il terzo quarto del XVlll sccolo 1 , tiporta il toponimo 'Rido/fa Vecchia du Piè Sibilla "2 in conispondenza di un piccolo trinceramento poco a monte della Cappella Bianca, lungo la cresta che conduceva al colle dei Quattro Denti. Nella carta relativa alla campagna del 1709 l'intera cresta tra la cappella e i Denti era occupata da una linea continua di trinceramenti chiamata ''Ridof!a e Trinceramenti dei Quattro Denti "3 • n trinceramento della Sibilla nacque probabilmente dopo la campagna del 1708 come caposaldo di controllo della via di cresta che consentiva di raggiungere il colle dei Denti da Giaglione e Chiomonte passando per la Cappella Bianca. Nelle "Disposi2ione delle truppe in caso di attacco data il 27 settembre 1711 ''\ alla: ·cappella Bianca e ridotta che è presso il sentiero di fon taine glacier che viene dal ruscello di e /area" furono distaccati 150 uomini. Probabilmente la ridotta citata nella disposizione era quella di Piè Sibilla. Non sono noti eventi militari che abbiano coinvolto questa ridotta , e fino alla fine del XVIII secolo essa sarà tiportata sulla ca11ografia senza evidenti modifiche strutturali. Nella desctizione delle difese delle va lli Dora e Chisone del 18295 è riportata una breve descrizione della vecchia ridotta: ·'A circa un 'ora e cinque sotto il colle della Touille si incontrano i vecchi trinceramenti della Sibilla.formati da qualche parapetto in pietra a secco a co ronam ento della cresta verso la C!area ·.

I) La ridotta nella seconda metà de l XVlll secolo. AST, Corte. Carte Topog rafiche e Disegni. Carie Topograjìche per A e 8, Susa 3.

2) Resti della fortifica7 ionc.

Descrizione

La ridotta di Piè Sibilla fu costruita sulla sommità di un rilievo a monte della Cappella Bianca. PercoITendo la cresta verso il colle dei Denti s i trovano numerosi resti di antropizzazione, muretti a secco e ripari sotto roccia. Una prima leggera elevazione, su cui attualmente è po sto un traliccio per le comunicazioni, ospita i re sti di deboli fortificazioni. Proseguendo lungo la cresta, lun go un 'ott ima mulattiera. che in molti punti mostra ancora i resti del selc iato origi nal e, si raggiunge la quota 1502 rn, dove sorgeva la ridotta. ll terreno è costellato di grandi massi e affioramenti rocciosi, a cui furono appoggiati i trinceramenti. Delle ant ich e strutture di Piè Sibille restano le tracce della potia e pa1ie del perimetro , posto a difesa degli unici fianchi accessibili. Sul terreno s i trovano diverse pietre e lose lavorate, che potevano far pa11e di qualche baraccone. La posizione garantiva un eccellente punto di controllo suJla mulattiera. Proseguendo verso l 'a lt o s'i ncontrano altre !Tacce di baracconi e piccoli po s ti di guardia. In prossimità dei primi de nti rocciosi, il se ntiero si trasforma in una ripida traccia , che, attraversando canalonj e pendii erbos i scoscesi, raggiunge il colle dei Quattro Denti.

Stato di conservazione

La ridotta è completamente crollata ed in alcun i punti è leggibile solo a livello intuitivo.

1 AST Cone. Cart(' Topografiche e Disegni. Carie Topogrq/ìche per A e B, Susa J.

: Da non confondere con la quasi omonima ridotta de ll a Belissa

3 AST. Cone. Carte Topografiche e Disegni , Carie Topogra/ìche per A e B, Susa 5

• BRT. Manoscrin i Militari 153.5. di cu i s i conse rva una copia del 1786 in AS T Corte. Materie Militari. Materie Militari per Ca tegorie, Imprese Militari , maZ7o 7. non inventa ri ato.

; BRT. ;-..,(anoscritti :vlilitari 166, p. 71.

So11ose1fore di Exilles
/ 119 EES16

T RI CERAMENTI DELLA CA PP E LL A B IANCA

Ca rt a d ' i de n tit à:

Codice: EES 17.

Pro, incia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Chiomonte - Giag li one.

Loca lità: cappella Bianca, 1389 m.

Localizzazione: certa

Ogge tto: trinceramenti .

Crono lo gia: XVIII sec.

Si nt es i s torica

L'antico edificio della cappella Bianca, riport ato su alcuni documenti <.:o n ìl toponimo "l a Cl'Oix " 1 , si erge a lla sommità di un importante rilievo boscoso da cui trae origine lo spartiacque che <lìvìde la va l C larca <lai corso prin ci pale della val di Susa. Dai 1389 metri d ella cima è possibile scorgere chiaramente la ba sa val Clarea, la zona di Chiomonte, quella di Giaglione e tutta la co nca di Susa. Tali caratteristiche re se ro il belvedere un punto privilegiato da cu ì osservare ì movimenti del nemico durante i confiitti del XVIIJ sec olo , cos icché il s ito , pur no n ospitando fortificazioni s tabilì , fu se mpre pre s idiato . Durante la campagna <l ei 1707 asso lse probabilmente il comp ito d'osservatorio e co rpo <li gua rdia per le sottos tanti ridotte di R a mat s. Tra il 1708 c d il 1709 fu occupata, co me il re s to della s ua cresta, da opere campal i~. La prima notizia riguardante la pre senza di un pre s idio è d e l1' 8 luglio 1711, quando v i furono s tanziati dicci soldatì 3 11 27 settembre dello stesso anno furono d est inati: "'Alla Cappella Bianca e ridotla che è presso il sentiero di fon taine g/acie," che viene dal rnscello di e/area 150 uomini "5 el 17 12 pre sso la cappella fu eretto un fanale da acce ndere ìn caso si dovessero seg nalare degli attacchi nemi c i <• Durant e queste campagne militari, la po s i7. ionc fu impiegata come presidio e punto di avvistamento. lntorno a ll a cappella furono probabilmente elevati d e ì piccoli trinceram ent i e probabilmente lo stesso edificio sacro fu c on verti to temporaneamente per sop perire alle necessità militari. Si potrebbe addirittura ipotin a re che la presenza di un presidio s tabile durante i conflitti fosse do vu to proprio all'esistenza stessa del solido edific io, ìn grado di gara ntire un s ic ur o c va lido punto d'appo gg io. Duran te la guerra di succ ess ione d 'A us tria , nella campagna d e l 1745, un distaccamento galli pano di 150 uomi n i, provenienti dalla colonna del conte de Sada , occ upò e si trincerò su lla cresta della cappella Bianca" e nza incontrare re s istenza 11 comando piemontese, riunito a Susa, progettò una complessa opera z ione volta a fa r ritirare i francesi dall'assedio dì Exille s. Uno deg li obbiettivi previsti era quello di occupare di so rpresa, con un distaccamento dì miliziani valdesi e

li\ a alla campagna del 1709. AST. Cone, Cane Topogrn fi che e D is.::gni, Carte To/lografìche per A e B Su,a 5.

AST. Cone. Cane Topografiche e Oi,egni. Cart<' Topop_ra.fidw pa I e B, Su,a 5; BRI, Mano~criltl \1ilitari 153. 5. di cui si con,er,a una copia del 1786 1111\ST. Corte. Materie Militari. Ma1cnc ~1i litan per Categorn.:, Imprese ,\1ilitari, mazzo 7. non mvcntariato.

1 AST. Co rte. Caitc Topografic he e Di segni. Carie Topograjìch<' 1wr 11e B. Su,a 5.

' IJRT Manoscrill1 'vlilitari 153.5. di cui s1 con,crva una copia del 1786 in AST. Conc. Materie 'v11li1ari, \1atcnc Militari per Catcgor ie. /mpre.,(' l/,litar,. mazzo 7. non imcntariato.

• S1 traua probabilmcme della ridoua du Sibille.

' BRT Manoscrilll Miltiari 15).5. d1 cui si con,crva una copia dd 1786 in AST, Conc, Macerie Mil icari. Materie Militari per Catego ri e. /111p1tw e Militori mazzo 7, non in ve ntar iato

' AST. Corte. Materie Militari. Matcnc Milimri per Categorie lmwese Militan. ma//.o 8. n. 43.

' D1 Ro,s1. La di,·,·r,io11l' di Eùlln. 1897. cit.. p. 7

I .io
Sottnsettore di r.'.rilles
EE 17
I) Le fo11ificazio111 comprese tra la cappella Bianca. ··La Croix" cd il colle dei Quattro Denti nella cana rela -

dj volontari del reggimento Kalbermatten , la cresta della cappella Bianca8 L'operazione si concretizzò all'alba del 23 settembre, ma fallì a causa dell'eccessiva stanchezza accumulata dagli assalitori durante la lunga marcia notturna d 'avvicinamento9 Con la fine della campagna di quell'anno, la ridotta tornò in mani sabaude e oon subì ulteriori attacchi. Tornò ad essere presidiata durante la guerra delle Alpi , e nella campagna del 1794 vi transitarono le truppe sabaude che si erano ritirate dalle ridotte del Vallone e dei Quattro Denti. L'anno successivo figura tra gli apprestamenti operativi e iù probabilmente rinforzata da interventi eseguiti dietro la s upervisione dell'ingegner capitano Rana 1° Con la fine della guen-a e la distruzione di Ex illes tornò a ricoprire funzioni strettamente religiose.

D esc riz ion e Poco a monte della cappella la cresta montuosa è raggiunta dal sentiero che, risalendo dalla Ramats, si dirige verso la bassa val Clarea. TI colletto è l 'unico punto da cui è possibile raggiungere la cappella dalle due valli , ed è molto probabile che ospitasse delle fortificazioni. L' arca della cappella è inaccessibile da tutti i lati, escluso quello di cresta, ed è possibi le che vi si trovassero solo l'osservatorio e l'accampamento. Non permangono tracce di opere campali, che non si esclude fossero prevalentemente in legno.

S tato di con se rv azion e Opere attualmente non identificabili.

2) La c a ppella Bianca sul 1ilievo in fondo. vis ta dalla c res ta d e i Qua ttro Denti. Pre s s o !"altura pos ta tra la cappella e I" osse rvatore s i t r ova la ridotta " du Piè Sibilla··

3 ) La cappe Ila Bianca.

So/Tosettore di Exi//<!s 151
' Id., p. 17 9 [d., p. 2 1. 16 THAON DE. RE.VEL M em o ires rnr fa Gue rre d es Alpe , , l 87 1, cit .. pp. 24 8-249.

RID OTTE DEL LA QUIRJ ERA , CASTAGNASSO E MAD DAL EN A

C arta d ' id e n t ità :

Codice: EES J 8.

Pro vincia: Torin o.

Valle: Susa.

Comune: Chiomonte.

Località: ridotta Quiri e ra , EES 18a, quota 965 m presso il sentie ro tra S Antonio della Ramats e la Maddalena. R idot ta Castag nasso, EES 18b, quota 681 m, o ltre il ponte di C h iomonte sulla Dora lungo la strnda tra Chiomont e cd Exilles. Rid o tta della Maddalena. EESI8c, quota 7 16 rn, presso la località Maddalena.

Locali zzaz ion e: incerta.

Oggetto: ridotte.

Cronologia: 1707 -179 6.

S int e s i s to r ica

La carta della val di Su sa, datata entro il terzo quarto d e l XV [II seco lo ', riportava, sulle alture di Chiomonte, tre rid otte: la "Ridotta de lla Quirie ra ", la "Ridotta del Castagnasso ", e la "Ridotta della Maddal ena ". Alcune di queste piccole fortificazioni dovevano ra ppre sen tare g li ultimi resti della grande linea difensiva dei '"Trinceramenti delle Ramò fatti da ' Fran C'es i a d(ffèsa della Val d 'Ex il/i e "2, elevati tra il 1707 ed il 1708 tra le alture soprastanti il ponte di Chiomonte e la Cappella Bianca. La linea era costellata da ridotte di diverse dimensioni erette attorno a borgate pree s i tenti o presso s iti re s i forti dalla natura stessa del terreno. Lo sbarramento copriva la via a mezza costa usata d ai sab audi per assediare Ex ill es ne l 1593. Q ueste nu ove fo rtificazio n i furono riporta te su divers i documenti cart og rafici , il più importante dei quali era datato 11 giu gn o 1708 3 • Alle nu ove fortificazioni franc esi si contrapposero equivalenti opere pi e montesi costruite s ulle alture di Giaglione. Que s ta piccola guerra d i posiz io ne d urò d a ll 'a utunno del 1707 a Il 'es ta te d e ll' anno success ivo, quando le ridotte furono facilmente occ upate dai sabaudi. I n eguito alla caduta di Exilles è p ossi bil e c he alcune di queste strutture siano state mantenute operative al fine di collegare i pre s idi sabaud i della cresta della Cappella Bianca co n Chiomonte, co mpito che tali opere cont inu a rono probabi lmenle a ricoprire durant e il corso del X V III secolo. L a loro fun7ione terminò con la distruzione del forte d'Exilles, in seg uito a lla quale furono probabilmente demolite a sco pi agricoli.

I) Cana rcdana in ,cgui10 alla caduta di Susa del 1707 ln bas~o a dc~ira ~i trm a l'abi tato d1 Chiomonlc, al centro so no riportate le loc a l ita d e ll a Ra ma ts co n i 1rincc ra mcn ti crett i dai francesi. /\ST, Corte, Carte Topogratiche e Disegni. Carte Topografìche Segrete, Su~a 19 A V rosso.

1 AST. Corte, Cartc Topografiche e Disegni. Carte 1vpograjìchl! per A e B. Susa 3. 'AST. Corte, Carte Topogralichc e Disegni. Carte Topograjìchl! per A e B. Su,a 2. ' La prima è la Carrt• f'artirnl,ere des cnl"irons de Salhenra/1/. Ex1/les. Clu1111110111 & S11:e ai-e, h•., Retra11d1t•ment.> q1111• 0111 est,; /àìt dep11" la prb! de Su::e ta111 de la pan des Emwmi1 qu e de la 11 os1re ··. duwia "J 1 i 11i11 I 708, M. Duroclwret-Exil/e, ". Servi cc l li storiquc dc I"Annéc dc Terre. C hatcau dc Vinccnncs. Siègc~. i\n I ~. piècc 10. Dcs,in. Ex1 llc,. pubblicata in B.~RRIR \, / sel/t· /oni di Exi/lc,. 2002. cli pp. 92-9:l. La ,cconda è con Ol!Jll probabilità il disegno preparatorio della prima cd è conscn,lla in AST. Conc. <.anc Topogmliche e 01,c~'lli. Carte Topoxra/ìche Segn-tt'. Susa 19 A V ros,o.

1.52
S011oset10re di Exille.~ EES18

Descri z ion e

La ridotta della Quiri era doveva essere formata da un p iccolo trinceramento aperto, posto a difesa del sentiero che da San Antonio di Ramats scendeva ve rso la Maddalena. Il sito della r idotta doveva trovarsi al! 'incirca presso il piano a q uota 965 m. La r idotta del Castagnasso, di modeste d imensioni, doveva trovarsi sulla sponda sinistra della Dora poco oltre il ponte di C hi o mo nte, mentre la ridotta del la Madda lena, anch'essa di piccole dimensioni, era situata presso l'omonimo sito.

Stato di cons erv az ion e La forte antropizzazione de l terr itorio rende difficoltoso il con-etto riconoscimento di eventuali opere superstiti, attual mente non rilevabili.

Souosellore di Exilles 153
2) Le ridotta Quiriera. in basso a desini, e Caslagnasso, in basso a sinistra. nella seconda metà del XVIII seco lo. AST. Corte. Carte Topografiche c Disegni, Carte Topogm.fìche per A e 8, Susa 3. 3) La ridotta della Maddalena nella seconda metà de l XVlll secolo. AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni , Carre Topogmfìche per A e B. Susa 3. 4) Fotografia delle montagne di Chiomonte. A sinistra si trova no i ripiani su cui sorgo no gli ab itati della Ramats. sovrastati. a destra. dalllt boscosa cima della cappe ll a Bianca; a destra s i apre il profondo corso del Clarea. Lungo il fianco della montagna compreso b·a la Ramats e la cappella Bianca sorgevano le fortificazioni francesi.
lii A .fianc o: La p iana d i Ou lx nei g iorni 16 e 17 lugl io 1747. quando l'annata e l 'artiglieria del generale Bclle - lsle vi s i accamparooo in prev isione della marcia verso l'Assicna. BMG. Assicttc. Cd 297
Sottosettore di Oulx

SOT TOSETT ORE DI OUL X

EOXl Chateau Beaulard, Forte.

EOX2 Colle Bourget, Ridotta.

EOX3 Colle di Costa Piana , Ridotta.

EOX4 Colle Blegicr, Ridotta.

156
So tloselto re di Oulx

S o tto setto re di Oulx

L'abitato di Oulx sorge in una ampia conca, la valle di Oulx, da cui si inadiano i tre principali rami dell'alta valle di Susa; rispettivamente la valle di Cesana, quella di Bardonecchia e quella di Exilles. La geografia contemporanea non utilizza più questo tipo di divisione , che era invece usata in antico ed è riportata in tutte le fonti archivistiche e cartografiche che descrivono tali valli. Oulx rappresentava il centro d i gravità amministrativo ed economico dell'alta valle di Susa sin dai tempi dell ' omonimo Es carton. Con questo termine, che traeva origine dal verbo excartonare ovvero ripartire le imposte e i tributi signorili 1 , si indicavano le valli del Briançonnois che ricevettero, al tempo dei delfini di Vienne , benefici di carattere fiscale. L'antico escarton di Oulx si estendeva s u tutta l'a lta valle di Susa, da Chiomonte sino a Bardonecchia, Cesana e Claviere. Nella seconda metà del XVl secolo queste zone facevano parte del regno di Francia, e ne seguirono le sorti durante le sanguinose guerre di religione. Le milizie contrapposte facevano capo a due pa1titi; il primo era quello cattolico, guidato da Giovanni Luigi Bore l capita no di la Cazette, i l secondo era quello ugonotto, retto da François de Bonne, duca di Lesdiguières Uno degli eventi più traumatici che colpirono Oulx si verificò nel 1562, quando circa 500 ugonotti provocarono l'incendio e la parziale distruzione dell'antica prevosnira2 • L' edificio sacro era collocato poco distante dal centro abitato , lungo la strada che portava a Bardonecchia. Durante le guerre di religione , che assunsero le connotazioni tipiche di una guerra civile, ogni edificio di fattura robusta poteva assolvere il compito di fo11ezza improvvisata. Per questo motivo, nel 1574, la comunirà di Oulx decise di distruggere buona parte dei restanti fabb1icati della revostura, al fine di evitare che le rovine potessero servire da rifugio per gli ugonotti 3 Nell'ultimo decennio de l XVI secolo al conflitto re l igioso si affiancò quello combattuto per il possesso del marchesato di Sai uzzo , durante il quale Carlo Emanue le l cercò di impossessarsi delle alte valli di Susa e Chisone. Nel maggio del 1593 il duca di Savoia conquistò il forte di Exilles , occupandone la valle omonima e ponendovi come comandante il generale conte di Martinengo. I l 30 maggio il comandante del contingen te spagnolo, Don Rodrigo di Toledo, decise di spingersi nella piana di Ou lx confidando in una fac ile vittoria: "// comandante spagnolo infàtti, malgrado l 'opposizione del Martinengo , si lasciò adescare dalla apparente facilità della impresa e la mattina del 30 maggio, mosse da t x illes con /000 uomini delle sue truppe[ ] Don Rodrigo precedeva in persona la colonna. con una avanguardia di 400 Catalani. lo seguivano a mille passi il reggimenw Ac e rbo milan ese e 200fa111i napoletani. Nessun drappello era stato spinto su per i fianchi della vallata nes suna pattuglia perlustrava il vasto piano, allora fittamente alberato. ove vagava la Dora , tra Salbertrand e Gad Il Lesdiguieres, prevenuto dalle numerose spie. mosse chetamene la notte del 29 da Cesana, c on 2000 fanti e 300 cavalli.. diretto al ponte Ventoux che a bella posta aveva in c endiato solo in parte, per mettersi in imboscata. lnjòrmato però dalle vedette, collocate a Monfol, del! 'avan z ata che senza misure di sicurezza andava.fà c endo Don Rodrigo, pensò di circondarlo efarlo prigione con tutta la sua colonna. A ques10 s c opo varcò rapidamente il ponte e portassi a ridosso dello sperone, che dal Prama11d cade a rinserrare la Dora con i suoi fanti e contemporaneamente diresse il capi1ano d 'Aurìac colla cavalleria. lungo la riva destra della Dora a Salbertrand. all e spalle degli Spagnoli. Spedì inoltre una colonna di 300 uomini per Case Planverso, Case Romano, ed altreflanli ne avviò per l'altro , probabilmente a Case Pinet per completare / 'accerchiamento Gli Spagnoli s c orsero i Francesi solo a pochi passi dal poni Ventoux, ed attaccarono impetuosameme; ma soverchiati dal Lesdiguieres, ed udito il combattim e nto impegnato dal grosso. sorpreso sui.fianchi. ripiegarono sino ad Oulme. Quivi e ransi asserragliati alcuni manipoli di Milanesi e Napoletani che rinforzati dai retrocedenti Catalani opposero gagliarda resistenza per due ore, ma caduti gli ufjìciali, morto valorosamente Don Rodrigo, parte si arresero e parte si sbandarono. Circa 300 cadaveri rimasero sul campo, 200.fùrono fati i prigionieri "4 L'iniziativa spagnola spinse Lesdiguières a trovare un sito ove innalzare u na n uova fo11ificazio ne, c he fosse in grado di frenare le mire espan-

1 M o1 TF.K I (a cura d i), S an R e stii/Ilo del Gran S au=e nel De/fìnato di qua dai m o nti. 1996, c it p 7 I.

1 P ERAC'C'A , /, 'a fta val di Susa 19 1O, ,i t. , p 28.

1 M O LTEKI, Sa 11 R es1 i t11 to. 1996, c iL , pp 86- 87.

• 1 D E Rossi. Guerra d 'in vern o sulle Alpi. 1894, c i t. , pp 9 - 10

Sottosel/ore di Oulx 1.57

sionistiche degli awcrsari. La scelta cadde sul roccione di Chateau Beaulard, un sito che oltre ad essere forte per natura era in grado di controllare le provenienze dai valichi che da Bardonecchia conducevano in Savoia. Nei mesi seguenti non si registrarono altri scontri rilevanti e le forze di Carlo Emanuele T e quelle di Lesdiguieres rimasero al riparo delle reciproche fortificazioni, fino a quando la stagione obbligò i contendenti a prendere i qua1tieri invernali. La guarnigione di Exilles fu ridotta al minimo e affidata al govematore Carlo Gazzino. Sul finire dell'anno Lesdiguières giudicò possibile tentare un ardito colpo di mano al fine di rimpossessarsi del castello. ln pieno inverno le sue forze accerchiarono Ex ille s facendo fallire tutti i tentativi di soccorso che il duca di Savoia tentò di portare alla guarnigione. 11 23 gennaio la fortezza tornò in mano ai francesi , restituendo sicurezza alla piana di Oulx e facendo decadere l'importanza del nuovo fotte di Beaulard, che sarà abbandonato nel giro di alcuni anni. Con la pace di Lione del 160 l cessarono definitivamente le ostilità. Il XVII secolo trascorse senza ulteriori conflitti e le uniche armate che visitarono la valle furono quelle del re di Francia dirette a combattere nel teatro italiano, specialmente in occasione degli assedi alla fo1tezza di Casale. Tn queste circostanze la prevostura di Oulx fungeva da centro logistico ed ospedale per l'armata. L'a ntica congregazione religiosa, posta all'incrocio delle strade provenienti da Bardonecchia e dal Monginevro, assolse sin dal medioevo la funzione di ospizio e punto di ristoro per il grande traffico diretto da e per la Francia. Alla fine del XVII secolo i vantaggi offerti da tale po s izione spinsero Vauban a stendere w1 elaborato progetto che prevedeva l'erezione di un grande polo logistico per l'armata proprio in questo punto. La proposta non ebbe seguito, ma rimase prova concreta dell'importanza che la piana di Oulx poteva ricoprire in tempo di gue1Ta. Sul finire del secolo il re di Francia Luigi XTV revocò, nel 1685, l'editto di tolleranza verso le chiese protestanti. li ducato di Savoia, alleato della Francia, perseguì la stessa linea politica. l tumulti che seguirono la revoca dell'editto di Nantes non risparmiarono le valli alpine, dove le comunità protestanti più colpite fmono quelle francesi di va l Chisone e quelle sabaude delle valli Gennanasca e Pellice, i cui abitanti riformati emigrarono in massa verso paesi amici. Nel 1689 i cambiamenti politici che coinvolsero la diplomazia della corte di Torino, sempre più vicina a una guerra con la Francia, spinsero le potenze protestanti a favorire una ardita spedizione di rientro dei valdesi nelle valli del Piemonte. L'operazione, nota come "La gloriosa rientrata dei Valdesi", coinvolse centinaia di agguerriti "religio11ari ", che, pa1iiti dal lago di Ginevra, attrnversarono la Savoia per poi entrare in val di Susa tramite il colle del Clapier. Le autorità sabaude li contrastarono fìaccamente, con lo scopo di farli passare il più rapidamente possibile nell'alta valle di Susa francese. L'obbiettivo dei valdesi era di superare la Dora per potersi recare in val Chisone tramite il colle di Costapiana. 11 punto più favorevole per supe rare il fiume era il ponte di Salbertrand. I religionari lo raggiunsero verso la me zzanotte del 3 settembre, trovandolo fortemente presidiato dalle truppe francesi. La loro situazione era grave: privi di viveri, inseguiti dalle milizie di Exilles e con il ponte sbarrato sembravano in trappola. Decisero allora di tentare un assalto improvviso: un corpo scelto avrebbe attaccato il ponte all'arma bianca, mentre iJ grosso della forza avrebbe coperto i compagni con un intenso fuoco di moschetteria. La mossa riuscì a portare scomp iglio tra le linee francesi e consentì ai protestanti di guadagnare la sponda opposta e in seguito la val Chisone. La battaglia del ponte di Salbe1irand fu il primo atto della nuova stagione di violenze religiose che caratterizzò la fine del secolo. Durante il conflitto della Lega di Augusta la comunità di Oulx fu in parte rispam1iata dalle scofferie degli eretici, che colpirono prevalentemente le valli di Cesana. Eb bero maggior rilievo le operazioni seguite alcuni anni dopo, durante la Gue1Ta di successione spagnola. Nella campagna del 1704 , I' amrnta francese presente in valle, comandata dal generale duca de la Feuillade, era impegnata nell'assedio di Susa. Al fine di disturbare le retrovie francesi il 6 giugno una forte colonna di religionari valdesi sacc heggiò la valle di Pragelato per poi dirigersi verso Oulx. Le vedette della milizia furono catturate senza che potessero dare l 'allanne, e in questo modo circa 600 religiona1i comparvero improvvisamente nei dintorni di Oulx; la milizia del paese, forte di 50 uomini 5 si trincerò nel cimitero, dove resistette per circa due ore agli attacchi nemici. Dopo aver esaurito le scorte di munizioni i mili z iani furono costretti a retrocedere sino alla prevostura, dove si attestarono in difensiva. I valdesi decisero di non in seguir li e si abbandonarono al saccheggio dell 'a bitato e deUa parrocchiale, il cui tabernacolo fu scassinato utilizzando la canna dei fucili 6 Il combattimento del 6 giugno anticipò i più sa nguinosi sco ntri che coinvolsero la valle durante la campagna del 1708 , portando all'occupazione sabauda del! 'intero escarton. Con la pace del 1713 , l'intera zona tornò ai normali ritmi della vita alpina e per il resto del secolo non fu più coinvolta in scontri rilevanti. La presenza di forze armate si limitò agli accampamenti che vi fecero i francesi durante la Guc1Ta di s uccessione

158 Sottosettore di Oulx
5
P ER11CCA, l 'a/ta va lle di Susa. 19 1O. cit.. p I 03.
ld p. 104.

Lo stato attua le dell'antica prevostura di Oulx

austriaca. specialmente durante le campagne del 1745 e del I 747, oltre che ai movimenti di truppe succedutisi durante le operazioni della Guerra delle Alpi. Durante il XVIJl seco lo non furono erette opere difensive permanenti e nej periodi di ostilità La valle veniva abbandonata. Oulx s i trovava al di fuori del confine militare , i cui capisaldi erano i forti di Exilles, Fenestrelle e le loro comunicazioni, ed era impossibile da difendere. Le uniche opere campali che fmono costrnite in questo periodo, sorsero nel 1745 sui colli Bourget e Costapiana ad opera delle truppe francesi del generale Lautrech. La prevostura di Oulx, spesso utilizzata come fortilizio, non patì ulteriori offese. Nel corso del secolo subì alcuni restauri e il 31 maggio del 1750 ospitò la ratificazione del matrimonio dell'erede al trono di Sardegna Vittorio Amedeo con l ' infanta Maria Antonia di Borbone, figlia del re Filippo V di Spagna. La funzione portò doni e ricompense alla comunità del borgo e favorì i sentimenti di fedeltà che iniziavano a diffondersi in questi nuovi sudditi del regno di Sardegna 7 •

Sorroseftore di 011fr
1.59
Eugenio Garoglio ' P F RACCA, I.a ml/e d'011/x e /(I Guerra per /(I Successione d'Au stria ( / 74{}-/ 750) [(I Battaglia del{ 'Assie11a ( I 7471 , 1909. cit., pp.87-118.

FOR TE DI CHA.TE AU BEAU LA RD

Ca rta d ' id e nti tà:

Codice: EOX I.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Oulx.

Località: il Forte ( 1425 m).

Localizzazione: certa.

Oggetto: campo trincerato.

Cronologia: 1593- l 6 l O circa.

S int es i s toric a

"Nella qual valle entrati [Bardonecchia] si trova alla banda sh1istra un picco/forte come a dir sopra 11110 scoglio ma signoreggiato da alti monti et dicesi i/forte del Biola,: Fatto dopo la presa del castello d 'Jciglie per ha,·er piede nella ml/e " 1 • Con queste parole rìngegnere militare Gabrio Busca descriveva il forte di Chàteau Beaulard. La storia di questa posizione è strettamente legata a quella del forte di Exilles. In seguito ali 'occupazione di quest'ultimo, awcnuta per opera di Car lo Emanue le I di Savo ia nel 1593, i francesi si trovarono non poco in difficoltà. TI possesso dell 'irnportantc fortitìcaLione mise a disposizione dei sabaudi una comoda base per poter spingere i propri attacchi all'alta valle di Susa. Le uniche difese in grado di resistere al duca si trovavano a Briançon, al di là della linea spartiacque, lasciando scope1to l'intero cscaiton di Oulx. In seguito alla presa di Exil les, don Rodrigo da Toledo. comandante del contingente spagnolo alleato de l duca di Savoia, tentò di penetrare nella piana di Oulx, ma venne sconfitto dalle forze ugonotte presso Pont Ventoux. restando sul campo~. Per ovviare al pericolo di nuove incursioni il comandante francese, duca di Lesdiguières, individuò un eminente rilievo a metà strada tra Oulx e Bardonecchia. Da questo punto si poteva controllare indiret1amcnte la piana di Oulx, impedendo quindi a un esercito proveniente da est di muovere verso Cesana. e direttamente nella valle di Bardonecchia, facilmente accessibile attraverso i numerosi valichi, in primis quello della Rho. che comunicavano con la Savoia. I lavori per le nuove fo11ificazioni iniziarono subito dopo la scelta del sito. La nuova base operativa francese fu impostata in modo da poter essere realizzata in tempi brevi; a l tempo stesso doveva essere abbastanza capiente da per poter assolvere alle necessità della guarnigione e a quelle della logistica del1'armata, caratteristiche in grado di suirngare. seppur solo temporaneamente. la fortezza di Exilles. 1 lavori furono probabilmente diretti dall'ingegnere Bonafous, in quel periodo al servizio del Lesdiguières. Fu realiaato un campo trincerato per lo più utilizzando terra e palizzate, come descr itto in uno studio di Ettore Patria relativo ad un verbale di sopra luogo: "li roccione venne sca,yJato, dov ·era necessario. in ,·ari punti. per renderlo di pitì difficile accesso; e IUtta I ·opera ,·enne protetta con fossati e paliz=ate. ciò che richiese 1111 particolare impegno proprio per la posi=ione imp e r11ia. in cui l 'opera venne eretta. Si era resa. quindi necessaria la costruzione di strade d'accesso f)ff il trasporto dei materiali: tra!.porto che.fu particolarmente laborioso per il legname che m·ern rilel'<mti dimensioni. e per la ten-a che occon;;e in gra11de quantità. Al centro co11.fi11r:::io11i di maschio si eleva una massiccia torre alta quatfro tese' di"1·sa in due piani da 1111 orizzontamento in leg110 coperto da 1111 tetto a capa,11w lungo otto tese e largo tre. li corpo di guardia. in cui era incorporata la porta del/orte, era lungo sei tese e largo due e me==o: i.forni. con annessa panetteria. e rano due ed 1111 capannone di dicioflo lese per cinque, con i muri d'ambito in tro11chi d'albero. cos tituiva il 111aga:::::: i110. La torre. la caserma, il corpo di guardia ed una camerel/a ricarnta al primo piano della pa11etteria, avevano il pal'imento in legno. Per il riscaldamento ve 11 11ero costruiti sei camini, di cui due nella caserma. La cisterna venne scarnta 11ella viva roccia ed aveva una circo,!leren=a di nm·e tese ed una profondìtcì di tre; [ J lf.lorte era circondato da due pali:=ate concentricl,e, delle quali quella esterna a1•e1·a uno sviluppo di 256 tese ed era munita di due torricelle. !11 corrisponden=a della porta, tra le due pali=:ate e ra scavato un fossato superabile con un ponte levatoio chiuso alle due estremità da porte. La d ifensiva della porta era costituita da due piccoli hastioni in terra. che si spi11ge1·c1110 l'erso l'esterno a guisa di 1-il'e//;110. I tre bastioni. ad est sud e 01·est ve11il·a110 chiamati rispellirnmente Oulx. Chateau e Beau -

Bu~c,,, Bre,( re/11:io11e delle mli, passi e terre p11111c111e tJ Bril'lwrns et :iito di e.1so Biblioteca

Raccolta

Codice S 1-15 SUP. In Scorri. Ascanio /11()::i. 1969, c ii. , p. 73

i PAIRI\. «Scgw,ium» n 8. 1971. pp 121 -1 28

Una tesa di Ouh corrispondeva a I. 78 metri.

/(i()
Sol/osellore di Oulx EOXt
Ambrosiana. Fcrrari.

!ard. A nord il roccione strapiombava sul.fìume. Tutta la costruzione, compresi i serramenti della porta con relativa ferrarnenta per il ponte levatoio e le 217 lese quadrate di copertura. coswrono 5 765 scudi e 30 soldi. Il jòrte venne affidato al comando del Beauregard, detto capita ine Miche/, anziano uffìciale ugonotto che fin dal 1590 era stato messo dal Lesdig·uieres al comando di milizie in Alta Valle" 4 • ll complesso fu attivo solo per pochi anni: nel 1695 i francesi riconquistarono il forte di Exi lles facendo decadere l'importanza di Chateau Beaulard. Verso il 1610 il campo trincerato fu abbandonato 5 L e fortificazioni furono probabilmente demolite con cura, provvedendo al recupero di tutto il materiale reimpiegabile. Gli attuai i poveri resti sem bre rebbero avvalorare tale teoria; l'agricoltura e la pastorizia dovettero poi contribuire alla creazione dei numerosi terrazzamenti e muretti artificia li che caratterizzano i fianchi dell 'altura, per la maggior parte 11011 riconducibi l i ai resti di antiche difese. La fortezza di Beaulard rappresentò un interessantissimo elemento di congiunzione tra le fortificazioni temporanee e quelle permanenti, possedendo in sè caratteristiche tipiche di entrambe.

l) Chiiteau 13caulard nella seconda metà de l XVIll secolo A l centro de ll 'immag ine il topo nimo le Fori identilicava il sito delle antiche fort itìcationi scomparse. AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topograjìche per A e B, Susa 3.

2) La zo11a di Chateau Beaulard vista dai 3046 m de ll a punta Nera.

De scrizi on e

Il sito del campo tr incerato è tuttora identificato dal toponimo "li Forte" L'ope ra occupava la somm.ità dell 'a ltura , una posi zione dominante che non era possibile battere con facilità dalle alture circostanti li rilievo presenta due cime , una a ovest e l'altra a est, ri s pettivamente di 1425 e 1384 metri , separate da una sella. Non è chiaro se il fortilizio occ u passe solo la punta più alta o s i estendesse su entrambe; le tracce di antichi sbancamenti sono presenti su ambedue i rilievi ed è inverosim.ilc che le difese non li cingessero entrambi. La viabi lità storica appare per lo più conservata. Ben di ve rso , invece, è lo stato di conservazione delle fortificazioni, i cui resti risultano di difficile lettura. Spiccano le rimanenze della cisterna. setto ri emergenti del banco roccioso lav orati in modo da ottenere profili a scarpa ed alcuni h·atti di murature a secco per i qua l i resta da valutare l 'effettiva appartenenza alle antiche fortificazioni.

Stato di con s ervazione

La cisterna si presenta pressoché co lma di terra di dilavamento unita ai crolli dell'intera sezione so mmitale del rivestimento e dalla vera emergente. I resti delle altre strutture sono in generale di difficile lettura

PATRIA, «Segusiurm>, 1971. cit.. pp 124-125. Le 11otizic furono ri cavate dal Livre de Roy, un imponente manoscritto conserva to 11egli Arch iv i comunali di Rriançon. contenente d iverse notizie, risa len1 i alla secon da metà de l X VJI seco lo relative agli escarton. tra le quali s i trova il procès ,•erhal de la visite d11 Fori de Beau/ard le 29 Juin /600. par A1111ihal d'Astreis, go111,eme111 · d11 cluitea11 de Briam;on depuis I 591 ".

PATRIA. «Segusium». 1971. cit.. p. 126

S011osettore di 011/x 167

3) L'alru ra del fo rte vista da ll a cima est. A sinis tra è vis ibile il ripido Fia nco r ivo lto verso Cha teau Bcaulard.

4) Kesti di sbancamc nt i art i ficiali presso la cima del r ili evo.

5) Tres ti della cis terna

/ 6:!. Sottoserrore di 011/x

RIDO TTA DJ CO L BO URGET

Carta d 'id e ntità :

Codice: EOX2.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Sauze d'Oulx.

Località: colle Bo urget, 2299 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta.

Cronologia: 1745.

Sinte s i st orica

TI co ll e Bourget era un valico secondario lungo la cresta spartiacque Dora-Chisone, che sembrerebbe aver occ upato una certa rileva nza durante la guerra de ll a Lega d i Augusta, in occasione della quale fu presidiato con discontinuità al fine di contribuire alla difesa del più importante colle di Sestriere: 'Nella guerra del 1690 il Reggimento Rabom [?] destinato per questa guardia si era accampato nel basso di Pattemouche in luogo del/e finestre al traverso del Due e.fu attaccato e battuto dai barbe/ti " 1 • Non è possibile s tabilire se in queste circostanze il posto fu interessato dalla costrnzione di difese campali. Dopo circa cinquanta anni il valico fu nuovamente calcato dalle tmppe del re d i Francia, che durante la campag na del ge nera le Lautrech del 1745 vi costruirono una ridotta. Le manovre nemiche del settembre di quell'anno prevedevano il blocco e l'assedio del forte di Exilles; a tal fine furono occupate le amp ie creste che dal co ll e de l Sest ri ere co nducevano a l colle dell 'Assietta. TI col Bourcet fu trincerato per assicurare le comunicazioni tra Sestriere e Costapiana: ''/ nemici hanno ugualmente occupalo il colle nel 1745 e vi si erano anche trincerali come a Costapiana e per lo stesso motivo. si può tuttavia attaccarlo da tutte le parti e forzarlo facilmente e anche tagliarlo fuori''". Le due ridotte furono edificate insieme e presentavano entrambe una p ia n ta rettangolare, pur con dimensioni differenti. L'opera del Bourget fu elevata su di un modesto ril ievo erboso da cui era possibi le sorveg l iare il trans ito della sottostante mulattiera. Non sono attestate operazioni mi litari condotte contro la fortificazione, che fu probabilmente abbandonata, insieme a que l la di Costapiana, il 30 settembre 1745, quando il con te Lautrech ordinò i l ripiegamento generale su Sestriere3 L'opera fu fedelmente raffigurata in due accurate carte topografiche, datab i li alla seconda metà del XVIII secolo\ per iodo durante il quale non si registrarono ulter iori notizie sull'opera.

La r idotta dopo i l 1747. AST, Co r te. Carte Topografiche e D iseb'Tli, Carte TopograJìche per A e B Pragc lato 1

2) Il co ll e e la ridotta nella sec onda metà del XVIIJ secolo. AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni. Carie Topografiche per A e B , Susa 3.

3) Foto aer ea con evidenz iato i l per imetro dell'opera.

So/Tosellore di Oulx
163 EOX2
I) ' BMG. R 7473, p. 293 1 BRT. Manoscritti Mil itari 153.5 3 DE Rossi. La diversione di Exilles, I 897, cil., p 23 4 AST, Corte, Carte Topografiche e Disegn i, Carte Topogra(ìche per A e B. Susa 3 e AST. Corte. Carte To pografiche e O i~egni, Carie Topografiche per A e B. Pragclato I

Descrizione

Il colle è co mp osto dì d ue avvallamenti, al cen tro dei quali si trova il rii ievo erboso che ospita la r i dotta. l 'opera, di piccole dimensioni , fu reali zzata in terra e possedeva probabilmente dei parapetti in legno e fascine. A l suo interno si trovano degli avvallamenti che ospitavano alcune tende o piccoli baracconi in grado di ri parare il pres idio.

Stato di conservazione

L"opera è molto degradata , anche se re s ta legg ibile in ogni s ua parte. Un tracciato stradale attraversa la 1idotta, ro vinandone in parte le co rtin e.

4) La modesta altura de ll a ridotta.

5) I labili resti della ri do na.

6) Rili evo de lla r ido ua di col Bo w-gct. Garog li o, Za nnoni. 20 11

16.J. S0t1oserrore di Oulr
o • . ' '\' ·... .\ ' \. , , ) , ·., ~ \ 'I'" e, I . .I .., .... ' "<.:. ,., ,. ... ' ,, .., < • e I " ,·,. " • 1' _, .; } " . ,. \ ~~Q ' , l () .. I \ . --~' . ,. • I • I ' l I I I J I I I .. , I I 'I, \ I I I \ I . l t " .... <. ( o .; • > . <. , . , · , ..

RIDOTTA D EL COLLE DI COSTA PIANA

Carta d'ide n tità:

Codice: EOX3.

Provincia: To1ino.

Valle: Susa.

Comune: Sauze d 'Oulx.

Località: colle di Costa Piana, 2320 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: 1idotta.

Cronologia: 1708-1745.

S int esi storica

TI colle di Costa Piana era uno dei principali punti di passaggio tra le valli di Susa e Chisonc; non a caso fu scelto dai valdesi come punto di transito durante la loro "glorieuse rentrée" del 1689. Durante la Guerra di successione spagnola, nella campagna del 1708, il generale Villars pose il campo al Gran Puy di Pragelato, nel tentativo di portare soccorso al forte Mutin. Le sue linee trincerate si allungarono, seguendo il fianco della montagna, sino a l colle di Costa Piana. Tale sistemazione metteva al riparo l 'acca mpamento dagli attacchi provenienti dall'alto delle creste 1 • ln questa campagna, presso il colle, furono probabilmente erette delle opere difensive , di cui non si sono individuate informazioni specifiche. Una nuova ridotta, forse costruita o ricostruita nel sito già occupato da opere precedenti, fu eretta dalle truppe del generale Lautrech nel 1745, durante la Guerra di successione d'Austria. Le manovre francesi del settembre di quel! 'anno pre vedevano il blocco e l'assedio del forte di Exilles; a tal fine furono occupate le ampie creste che dal colle del Sestriere conducevano al colle del1'Assietta. li 5 settembre Costa Piana fu presidiata da 300 uomini agli ordini di un capitano a cui fu ordinato di trincerarsi2 cd il 9 settembre sul colle si trovavano h·incerati 200 uomini 3 Per liberare Exilles dalla morsa del!'assedio il comando sabaudo preparò un complesso piano d'attacco diretto contro i principali posti francesi. Il 23 settembre gli uomini del conte Bertone, comandante delle forze sabaude in valle di Susa, scacc iarono i difensori di Costa Piana, per essere a loro volta respinti da cinque battaglioni guidati da Lautrech in persona. Ai sabaudi non restò che attestarsi momentaneamente sul monte Genevri s, 2533 metri, tra le posizioni francesi dell 'Assictta e di Costa Piana4 • Il 26 settembre il generale de Ros s i, comandante delle truppe sabaude in val Chisone, tentò a sua volta di occupare il colle. La spedizione fu diretta dal maggiore Perrone e vi parteciparono anche le milizie delle valli Varaita e Maira del comandante Ceaglio. La ridotta fu attaccata con forza, ma le truppe d el presidio, il cui organico era stato aumentato di 150 uomini , resistettero valorosamente5 • [ sa baudi non tentarono più nuove azioni contro la posizione, che rimase in mano francese sino al 30 settembre, quando Lautrech ordinò il ripi.egamento generale su Sestriere6 • 1 piemontesi ne approfittarono immediatamente cd inviarono alcuni uomini ad occuparlo. La notte del 6 ottobre il presidio fuggì sino al Puy di Pragelato dopo aver ricevuto la notizia de ll'imminente arrivo di una forte pattuglia di michcletti, forza che non raggiun se mai il luogo. La mattina seguente il timoroso presidio sabaudo ritornò al proprio posto 7 Alcune cronache della seconda metà del XVTlT secolo ricordano l'occupazione francese di questa posizione: / nemici hanno jàtto occupare nel 1745 il colle di Costapiana e vi s i e rano trincerati s ia per investire il forte di E,,Hes. di cui avevano tentato l'assedio, s ia per coprire i loro convogli e le loro marce o per non essere tagliati fuori da del/i coll i i quali tuttavia possono essere attaccati da ogni parte ed anche tagliati jiwri. I detti colli so no ordinariamente chiusi per la ne ve da metà Novembre jìno alla jìne di maggio per le bestie da trasporto e anche per la gente a piedi durante il pieno dell'inverno " 8

• Nella cartografia storica è stata reper ita un 'unica immagi ne della ridotta , riportata in una carta databile alla metà del XVIII secolo9 • La resa grafica è puramente simbolica, s imile a quella usa ta per indicare altre

1 Nel co rso della stessa campagna il duca di Savo ia Viilor io Amedeo IL sistemò il cam po a Ba lbotcl. proteggendolo con fortificazioni che risalivano la montagna sino a cingere il soprastante co ll e delle Vallette.

1 Dr Ross i, la diversione di Exilles. 1897. cit., p. 8.

3 [d p l 2.

' ld p21.

s [d., p 22.

'' Lei., p 23.

' Id. , p 27.

g BRT, Manoscritti Militari 15 3.5

• AST. Conc. Carte Topografiche e Disegni. Cane Topograjìd1e per A e B. Pragclato 2.

Sottosetlore di Oulx
165 EOX3

ridotte nella stessa carta. e presenta una fortifica1ionc a pianta triangolare. ella seconda metà del XVlll secolo la ridotta di Co s ta Piana non fu più utilizzata.

D esc ri z ion e

L a ridotta si trova a poca distanza dall'ampia conca del colle. lungo le dolci pendici del monte Gcnevri La posizione pem1cttcva di controllare il trans ito della mulattiera da un punto abbastanza favorevole, anche se domin ato da ll e alture circostanti. L'opera è di medie di me nsion i, ha un a pianta re ttangolare ed è circondata da un fossa to. Il perimetro è in temi e non i esclude che fosse rinforzato da robuste palizzate. Nei pressi della ridotta si trova una piccola conca dove si scorgono tracce di un accampamento; non si esclude che l'area sia s tata occupata anche durante il secondo conflitto mondiale, periodo a cui risale un limitrofo bunker La logistica doveva essere ass ic u rata da te nde e baracc he poste all' in terno del la fortificazione e forse presso la piccola conca, ove la truppa poteva trovare riparo dal vento.

S t ato di co n s ervazio n e La r id o tta è in ott imo s tato d i conservaz io ne . Alc un e pa rti de ll e co rtin e sono leggerme n te frana te ne l fossato ma senza compromettere la lettura globale dell'opera. L 'unica porzione danneggiata si trova in corrispondenza di uno dei salienti, parzialmente eroso da una pista stradale.

I) La ridona dopo ti I 745 AST. Corte. Can.: Topografiche e Di segni, Cane Topo~rafìche per I (' 8, Pragcla to 2.

2) I cospicu i resti della fortifica11one.

3) Rilic\'o della ndoua di Costa Piana. Garoglio. /.annoni. 2011.

l 66 Souosettvre di Oulx
Sotrosettore di Oulx I - -· I' J - I-. :l : 1 :.1 - · 1 -:- 1 - -= 1 - - ---.- 1 - ·.- I -· 1 - 1 ---. ,,·,' ' '• . '1' t -. lj•I: •'• I - -'1 ., _ . ' ,,,~,f .•. '. t -AMONTE . ,,,,1• I -, ' l ',', '. ' .. ',, . ., -,. ~-: ·--=-==-==-==-==--=-==-!±·-==__,,, i::. --: ,, ~· I '. ,,' ,,,, 1, ,, ' ) I,', 'f ' ,, A VALLE m,.-,-.. •\ . ' 1'' 1, ,, ':". /,. . 1:-/ I • I : , _ I·:/ -_ _ I: -_. 167 •

RIDOTTA DEL COL BLEGI E R

Carta d'identità :

Codice: EOX4.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Sauze d'Oulx.

Località: colle Blegier 238I m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta .

Cronologia: XVIII sec.

Sintesi storica

Le notizie relative ad una fo1tificazione presso questo colle fanno riferimento alla carta topografica della campagna de l 1708, durante la Guerra di successione spagnola 1 • li documento riporta graficamente una ridotta quadrata posta in corrispondenza del colle. La didascalia segnala il Blesier come uno dei colli che furono fortificati dai francesi. Faceva forse parte del sistema d 'opere campali erette nel 1708 a difesa del campo francese de l generale Villars, situato al Puy di Pragelato. TI controllo dei colli Blegier e Costapiana, infatti, era fondamentale per scongiurare gli attacchi delle forze austro-sabaude accampate a Balboutet e padrone ormai dell'alta val Susa. Si trattava, in ogni modo , di un'opera di piccole dimensioni, avente la funzione di mantenere un picchetto fortificato sul va li co; durante il 1708 non si registrarono fatti d'armi ad essa relativi. li 19 settembre del I 711 i francesi si trovavano nuovamente nella zona limitrofa a l colle, ed ordinarono a l la popolazione del pragelatese di portare contribuzioni di paglia per fare due corpi di gua rdia nella località del Gran Mayt2 • posta a mezza costa sotto il colle sul versante di Pragelato. Nel corso del XVllI seco lo non è più riportata dal la cartografia storica, probabilmente in seguito alla perdita d'ogni interess e militare. li colle non sembrerebbe esser stato occupato dura nt e la campagna del 1745, anche se non è da escludere la presenza di un picchetto di guardia. Nel 1747 fu invece testimone di un evento poco noto ma alquanto rilevante. Proprio qui, infatti, si anestò la marcia di se i pezzi d'artigliciia francesi di medio calibro diretti alla battaglia dell 'Ass ietta. Questi cannoni avrebbero potuto arrecare gravi danni ai trinceramenti sabaudi e forse cambiare le so1ti dello scontro; tuttavia il loro trasporto fu più gravoso del previsto e così non raggiunsero mai il campo dì battaglia. La colonna d'artiglierie si fermò presso il lago del Blegier, ora una torbiera, come si può vedere in una straordinaria carta posteriore al 17473 • La didas calia 1ipo1ta: "q. Lago del Blegier sino a dove si sono portati sei pezzi di grosso canno ne che non si sono potuti portare pi1ì avanti. perché s i sapeva del tempo e del lavoro per aprire un cammino tra le rocce e burroni al di sopra del Ro cher 8/anc ··; anche in questo caso la ridotta non è più menzionata.

168
Sortosel/ore di Oulx
EBX4
1 J\ST, Corte , Carte Topografiche e Disegni, Cane Topografiche per A e B. Susa 2. 2 MENSA, f'ragelaro nori=ie sroriche, 1976. cit.. p.184 l ) La ridotta de l colle del Bleg icr nella ca rta relativa alla (;ampag na del 1708. AST, Conc, Carte Topografiche e Disegni Carte Topografiche per A e B. Susa 2. 3 /\ST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carre Topografiche per .4 e H. Pragelato I

2) Il co lle dopo il 1747. La ridotta 11011 è p iù indicata mentre è ripo rtata la posiz ione dei cannoni diretti ali ' Ass ictta. AST. Corte , Cane Topografiche e D isegni, Carie Topografiche per A e 8, Prage la to I

3) Il s ito de l la ridotta ind icato su ll a foto aerea. A d estra della strad a si ferma ro no i pezzi fran ces i

Descrizione

L'opera si trovava a poche decine di metri da l co ll e, l un go la cresta che saliva al monte Genevris , poco sotto un segna le tr igonometrico. Le strutture residue , la base di un baraccone e res ti di cortine, so no appena leggibi li. La pianta dove va essere quadrango lare, con lati d i c irca diec i metri di lunghezza. La posiz ione permetteva di con11·ol lare direttamente la mulattiera che sa liva al colle dal versante valsusino. Le cortine dovevano essere in terra e legname . mentre il baraccone doveva essere di legno , anche se non s i esclude la semplice prese nza di una grossa tenda.

Stato di cons e rva zion e L'opera è legg ibile a livello intuit ivo.

Soffosel/ore di Oulx /(, 9 I - l I J {\r clu n ,,,è e

Ajitmco: dcuagl io di una carta [ 1829] in cui è visihilc una porzione de ll'a lta valle di Rochemollcs. in basso a ;inistru. con i valichi d1c la mctlono in comunicazione con E\l ll c, e con la Smoia. Questi tlitlicili scmicn auraversavano cstc~i ghiacciai che impedivano il transito ai carri e, in alcuni ca,i. alle bestie da soma. BR f. ~1:lnoscrini Militari 166.

Sottosettore di Bardonecchia

SOTTOSETTORE DI BARDO NECC HIA

EBX I a Valle Stretta. trinceramento.

EBX I b Colle di valle Stretta, campo trincerato e trinceramenti.

EB X2 Colle della Rho. trinceramenti.

EBX3 Colle d'Etiache, trinceramenti.

172
EBXlb
So rto wrto re di Bardrmer c hia -I

Sottosettore di Bardon ec c hia

La valle di Bardonecchia e le sue comunità facevano anticamente parte dcll ' escarton di Oulx. In epoca delfina le attorno al centro abitato sorsero due ca s telli. li primo, Tow- d "Amont o castello dei de Bardonisca, si tro v a v a a cavaliere del borgo , a 1367 metri di quota , ed era la dimora fortificata dei s ignori del posto. 11 secondo , castello Bramafam , fu edificato a 1449 metri su un notevole contrafforte del monte Colomion, a s ud est del paese, ed a ss unse una funzion e di controllo, da parte del potere del-fina le, sul castello dei nobili de Bardonisca. Durante le guerre di religione della seconda metà del XVI secolo, la valle fu intere ssata da notevoli fatti d ' armi. Nel 1562 le forze prote s tanti di Lesdiguières incendiarono la prevostura di Oulx. In s egu ito, circa 1500 ugonotti marc iarono verso Bardonecc h ia attraversando il colle della Scala. Giunti ne lla p iana di Melez e t s i s contrarono con le forze cattoliche del capitano la Cazette, forti di alcu ne centinaia di fanti, a cui si unirono tre compagnie invia tegli dalla comunità di Embrun. La v ittoria favorì il campo cattolico , le cui trnppe travolsero le for z e ugonotte I protesta n ti lasciarono sul campo circa 400 uomini , mentre il gros s o d e lle truppe si ritirò in disordine. Circa 130 s bandati trovarono rifug io ne l castello dei de Bardoni s ca. La robusta fortificazione e ra formata da un torrione a pi a nta quadrata a cui si addossava un pe r imetro fortificato rinforz ato da due torri tonde L ' ingresso era poi dotato di un rivellino in tena battuta e di alcune palizzate Le forze cattolic he circondarono l'edificio e si prepararono ad espugnarlo. Dopo due giorni di combattimenti fu incendjata la porta del ca s tello , prerogativa nec essar ia per poter s ferrare un as s alto. L' attacco fu energico , ma venne respinto con success o daj difensori. La Caz ette d e cise allora di gu idare pers onalmente u n seco ndo assalto , co s ì da ri s ollevare il m orale delle s ue truppe. L a mos sa riuscì e portò alla conqui sta del cas tello ; il bre ve assedio costò la vita a 25 cattoli c i e a 126 dei 130 eretici c he v i cercaro no r ifug io 1 • Gli scontri di Bardonecchia evide nz iarono il valore difensi v o intrinseco d e i vecch i ca s telli med ievali, c he durante que s to tipo di scontri , combattuti prevalentemente s enz a l ' impiego di artiglierie , e rano ancora in grado di rappr e s e ntare un fo r te o s tacolo Per ta le mo t ivo era fondamenta le che le opere non pre s idiate fossero demolite. in modo da impedire che dess e ro ricetto al nemico. Qu es te ragioni portaro no , ne l 1574, alla demolizione del castello di Bramafam , ordinata dal re di Francia Carlo lX 2 G li s contri della fine del XV I secolo porta rono alla quasi comp leta distruzione deg l i antichi centri di dife s a della v alle. Terminate le o s tilità le comunità di Bardonecchja poterono tornare all e abitua l i attività produttive, a cui si aggiungevano i proventi legati al commercio ed al servi z io di trasporto attraverso i tanti va lichi cbe cond uc e vano in Pi emonte , in Savo ia e in Francia. Partendo dal va llone d i Rochemolles il primo v alico che si incontrav a era quello del Galambra3, 3057 metri. Da questo ditlicile itinerario, c he in alcun i punt i attrav ersava an t ich i ghiacciai , le greggi raggiungevano la Sa vo ia tramite i l colle d' Amb in 292 l m e tr i, ed il C lap ie r 2477 met ri . Se m p r e nel vallone di RochemoUcs i l piccolo traffico poteva pervenire in Mau rienne tramite il colle d'Etiache , 2806 metTi, e d il ripid iss im o co ll e de la Pe louse 2778 me tr i. L'ab itato di B ardo necch ia controllava d irettamente gli sbocchi del colle de l F rej u s, 2538 m et ri, e de l più impo1t a nt e co ll e della Roue o de ll a R ho , 2545 metr i. Entra m bi i valic h i comunicavano con la Savoia, ma s olo il s econdo consent iva il trans ito anche alle best ie da soma e ai cavalli . In valJe Stretta il colJe omonimo , 2445 metri , era l'ultimo passaggio del l a valle a eondun-e in Savoia, mentre il più importante colle de ll a Scala , 1762 metr i, conduceva in Franc ia. Il co ll e della Scala era a lto una decina di metri in p iù del Mo n gi nev r o, cosa che lo rendeva i l secondo va lico me no e leva to d e ll e A l pi occ ide nt a l i, ma la sua pos iz ione eccentrica 1ispetto a Briançon ed il s uo ripido versante italiano, da cui traeva il nome ne detenni narono sempre un uso marginale. Durante la Guerra della Lega di Augusta tali valich i non furono interes s ati da operaz ioni r ilevanti e la valle r ima s e pr e ssoché estranea alla guerra. situaz ione che si capo v ols e durante la Guerra di succ ess ione spag nola Nelle campagne compre se tra il 1702 ed il 1707 B ardo necc hi a fu in teressa ta solamente dal trans ito di alc u ne unità milita ti francesi . La gue n a to rnò a calcare p repote n temente la valle so ltanto nella cam -

1 M AL RICE Le Capi1ai11 e La Ca : ette. 1986, cii. , pp 122 - 124

2 CORl'IO , Forte Brama{am 1998, cit.. p 11.

' Le fo nti arch ivis ti c he e canografichc ri ponano lopo nim i divers i per medes im i col li. I passagg i assum e van o no mi difforc nt i a seconda del vc rsail1'e in cu i si trovava no o ppure co ndivideva no il nome co n altr i va lich i lim ir rofi. l topo ni mi indica ti nel 1cs10 fa nn o rifo ri111 cn10 a lla cartog ra fia attu al e

Souosellore di Bardonecchia 173

pagna dell'anno successivo. Nel 1708 il comando francese intuì che il duca di Savoia era intenzionato a condurre una campagna nelle valli, al fine di conquistare Exi lles e forse anche Fenestrelle, oppure una spedizione in Sa v oia diretta contro fort Ba1nux Per prevenire la prima e ven tualità il gen e rale Villars rafforzò i pre sidi delle valli Susa e Ch isone provvedendo allo s te ss o tempo a riorgani zzare la difesa territoriale. Il 4 luglio del 1708 fu levata la milizia nel l ' intero cscarton di Oulx: ''Noi Luigi Vittor io Duca des Vì llars, Maresciallo di Francia. cava liere d egli ordini del R e, Generale delle armate di S. M. sulle frontiere del Piemonte, ordiniamo ai Comuni di mettere in piedi le milizie delle valli di Oulx onde eseguano subito i comandi c h e loro saranno dati. Dovranno essere in stato di marciare 1050 uomini con g li Ufjìciali necessari ed un maggiore che sarà nominato dalle Comunità perfarne i c onti, n e avrà il Comando Generale il signor D es Geneys, e saranno distribuiti come segue: Comandante Agnes Des Geneys, barone di Fenils. Mandamento di Cesana, uomini 400 co n 2 soldi al giorno ciasc uno ed il pane. Mandamento di Oulx, uomini 150 con 2 soldi al giorno c iascuno ed il pane. Mandamento di Bardonecchia. uomini 300 con 2 so ldi al giorno ciascuno ed il pane. Mandamenti di Exilles e Salbertrand, uomini 200, con 2 so ldi a l giorno c iascu no ed il pane. Total e uomini i 050. 1 Maggiori avranno Lire 30 al mese co m e stipendio. I Capitani avranno 8 so ldi al g iorno ed una razione di pane. 1 Tenenti avranno 8 so ldi al g iorno ed una razione di pane. I S e rgenti avranno 6 soldi al giorno ed una razione di pan e A l latore del presente ordine darete 4 so ldi Fatto ad Oulx Il 4 luglio 1708 " 4 • Queste forze, a cui si aggiunse ro tre compagnie regolari francesi, ricevettero il compito di pres idiare i colli principali della va ll e di Bardonecchia, ed in particolare quelli della Rho , di valle Stretta, del Frcjus, della Pelouse e d'Etiache 5 Mentre Villars provvedeva alla difesa delle va lli , le annate alleate dilagavano in Savoia puntando su fort Barraux. L'evo lu z ione degli eventi portò il comando francese a ritenere che il vero obbiettivo della campagna fosse quello di minacciare le piazze di Grenobl e o Lione attaccando fort Barrau x Per sve ntare la minaccia il ge nerale Villars raccolse tutte le forze disponibili ne lle valli e marciò a copertura dell e vitali piazze francesi. TI comando alleato, appena ricevuta tale notizia , potè dire conclusa con successo la propria diversione , e ordinò immediatamente a tutte le unità di invertire la marcia e di portarsi il più rapidamente po ss ibile in alta va l Susa. L'obbiettivo tattico principale preve deva di imp adronirs i del vitale coll e della Rho , al fine di pervenire celermente a Bardonecchia, trovandosi poi liberi di marciare su Oulx lungo la v alle principale, su Exi ll es tramite il co ll e Galambra e di minacciare Briançon tramite il colle d e lla Sca la. TI 30 luglio le avanguardie alleate guidate d a l generale Reh eb inder travolsero il presidio del colle della Rho raggiungendo Bardonecchia. L'obbiettivo tattico era raggiunto e l ' intera difesa della valle fu sc ardinata. Le fortificaz ioni francesi di va ll e Stretta, del colle della Rho e del colle d'Etiache rappresentarono un raro ed interessante tentati vo di resi s ten za organi zzata lungo un confine fisico. Tutti i va lichi che comu nic avano con la Savoia furono fortificati o pre s idiati, secondo la natura del terreno , creando un cordone di difes a rigido e teoricamente impenetrabile. II principale difetto di questo genere di sc hieramento era insito nell ' impossibilità di comunicare tra le diverse posizioni, rendendole così iso late tra loro e pri ve di suppo rto reciproco. L'apparato dife ns ivo pote va funzionare solo se pres idiato con forze sufficienti coadiuvate da una grossa riserva mobile pos ta nelle retrovie , in grado di intervenire in soccorso del punto attaccato. Un tentativo in questa dire zio n e fu fatto quando, appena giunta la notizia di movimenti nemici verso il colle della Rh o, il comando francese inviò un a piccola forza di soccorso, che s i dimostrò d e l tutto insu ffic iente ve nendo travolta quando non era ancora in vista del va lico. La guerra di montagna, in qu es to periodo storico, era sostanzialmente condotta s econdo le re gole della guerra di pianura, circostanza che rendeva molto complesso l 'attacco di forti posizioni trincerate poste in luoghi impervi ed elevati. Alcune settimane più tardi le colonne di granat ieri del generale Vi ll ars falliranno g li attacchi al colle dell 'A lbergian , difeso da risoluti presidi austro -sa baudi e protetto da semplici muretti a secco. Le fortificaz ioni del colle della Rho erano state cos truite dalle esperte manovalanze della valle, ed erano probabilmente migl iori di quelli che i sabaud i poterono erigere sull' Albergian , dov e i fanti li e le varono la notte prima dell'attacco , lavorando in pratica di fronte al nemico. L'apparato difensi vo francese , per carenza di uomini e per mancanza di un comando dotato di una v is ione strateg ica d'insieme , non riuscì ad evitare alle truppe alleate l'a cc esso nella valle. Per il resto della campagna, i valichi furono pres idiati da picchett i armati, ma senza altri scontri. Con la fine della gueITa la va lle di Bardonecchia passò sotto la sov ranit à sabauda. Nel corso del XVlIJ seco lo la va lle non fu più interessata dalla co s tru z ione di fortificaz io ni; il confine militare era assicurato dal fo rte di Exille s e tutta l ' alta va lle , durant e i conflitti, diventava te1n di ne ss uno. Ne lle campagne d e l 1745 e del 1747, durante la GueITa di s uccessione d'Austria, le fo rze francesi attraversarono la valle '

174 Souosettore di Bardonecchia
PERACCA L'alta va{ di Sus a. 19 10, cit., p. 116. 5 1d.,pp. 117- 118

li castello ed una porz ione del borgo vecc hio di Bardonecchia in una cartolina de ll a prima metà del XX secolo. Alle spa ll e de ll ' ab itato si apre la valle d e ll a Rho, d a D1 MAIO MARZIANO, Guida dei toponimi di Bardonecchia e frazione 2000 , A lzani Ed , Pinerolo 2000, p. 46.

durante le spedizioni dirette contro Exilles. Presidi militari stabili ricomparvero sui colli di Bardonecchia soltanto durante la Guerra delle Alpi. Nel 1795 i valichi erano sorveg liati dai repubblicani , che v i mantennero dei baracconi. Questi posti di guardia furono tutti distrutti dalla tom1enta o dalle truppe sarde, escluso quello del col des Ac le s che era in muratura6 • Alla fine di giugno dello stesso anno i signori de Polli er e d ' Orlier del reggimento del Genevese, catturarono 18 soldat i francesi al colle della Pelous e7 ; fatti del genere, tipici degli scontri tra pattuglie, furono i soli a susseguirsi lungo questa zona di confine. A testimonianza delle opere di presidio erette durante la fine del XVIII secolo rimangono alcune testimonianze ottocentesche come quella relativa al colle del Frejus dell ' anno 1829 dov e si scriveva: ''quindici uomini saranno sujjìcienti per sorvegliarlo, per coprirlo ris tabiliranno i parapetti, ed il bara cc one di cui si vedono an cora le tracce "8

Sottosetrore di Bardon ecchia 175
6
7
THAON DF R FVEI , Memoires sur la Guerre des Alpes 1 87 1, cit., p. 249.
Id p 25 0.
BRT. Ma nosc ritti Mi litari 166, p 28
Eugen io Garoglio

TRINCERAMENTI Dl VALLE STRETTA

Carta d'identità:

Codice: EBX I

Provincia: Torino, Départemcnt Hautes-Alpes.

Valle: Susa.

Comune: Bardonecchia, Nevache.

Località: EBX I a, incerta, l 'opera si trovava nell'area compresa tra le Sette Fontane ed il piano antistante Grange di Valle Stretta. EBX] b, colle di Valle Stretta, 2434 m, e Grosse Somme, 2356 m.

Localizzazione: incetta-certa.

Oggetto: trinceramenti-campo trincerato.

Cronologia: XVIII seco lo

Sintesi stor ica

Durante la Guerra di successione spagnola, nella campagna del 1708 , le mi li zie francesi. della conca di Bardonecchia ricevettero l 'o rdine di sorvegl iare i valichi di frontiera in previsione d i attacch i da parte delle fo r ze congiunte austro-piemontesi 1 Su l colle di va ll e Stretta "i francesi si erano trincerati durante la campagna[ ] ma quando il colle della Rho venne preso, essi abbandonarono la posizione •>2 Non è c hi aro se i trinceramenti si trovass ero direttamente sul colle oppure in posizione differe nt e; sicuramente l'am pi ezza del va li co rende va impensabile la costruzio ne di un'opera di sbarramento: ''Il detto colle può essere largo un piccolo miglio: questa distanza è tutta fatta di praterie e pascoli nei quali si potrebbe far accampare un 'armata di cento mila uomini"3. li p residio del 1708 non doveva essere molto num eroso, e s i può supporre che avesse provved uto ad erige r e un 'esse nz iale linea d i res istenza a cava ll o della strada. Nei pressi del colle s i trovano dei modest i rilievi erbosi sui qual i s i scorgono labili tracce di qualche baraccone o posto di guardia, che non è tu ttavia possibile legare ad un 'epoca storica precisa. Nella stessa campagna furo no probabi lm ente eleva te altre deboli difese allo sbocco de ll a valle, ancora visib ili ne ll a seconda metà del XVIII secolo nella zona tra le Sette Fontane e la località Gra ngia Vecc h ia: "continuando il percorso nella Valle Stretta, lasciando allora la riva alla destra si giunge si giunge alle fontane dove ci sono due co 11siderevoli sorgenti. Da qui si sale ad un trinceramento, che viene attraversato n el mezzo del sentiero. In segu ito si giunge su una piccola altura dove si trova una grangia detta la Grangia Vecchia "4 • La cartografia della seconda metà del XV lll secolo non riporta alcu na traccia di fortificazioni, né in forma grafica né come riferimento toponomastico. La ca ,ta topografica della va l Susa della seconda metà del XV llJ seco lo 5 indica, a poca distanza dal colle, un pronunciato r il ievo posto al centTO de l vallone identificato con il topo nim o Grosse Somme6 Alla base di questa e levazione s i trovavano tre croci, forse w1 piccolo calvario, poste lungo il sentiero di retto a l colle di Valle Stretta o col de la Planette. TI toponimo Grosse Somme, pm non fornendo dati relativi al la presenza di fortificazioni, connotava l 'a ltura di un nome proprio , evidente segn o di imp ortanza in un' epoca dove la maggior parte dei rilievi erano indicati con nomi generic i o addirittura anonimi. Durante la Guerra delle Alpi, la valle fu occupata saltuariame nte da ll e forze repub bli cane. Nel 1794 il vicino co ll e di Th ures ospitò un vas to campo fra n cese 7 • Osservando le foto aeree della valle Stretta è emersa la presenza, presso la Grosse Somme. di w1 grande complesso fortificato, che, co n un perim et ro esteso per m olte decine di metri, avvolge i fianchi erbosi d e l rili evo. La fort ific azio n e è riporta ta in una delle carte prodotte per la rettifica dei co nfini in segu it o alla pace del 1796\ elemento che ricondurrebbe la paternità dell 'ope ra agli anni della guerra delle Alpi, g iu stificando in questo modo l 'a.ssenza di riferiment i al campo trincerato nelle principali fonti documentarie della seco nda metà de l XVIII secolo9 •

1 PERACCI\. L'alta ,•al/e dì Susa. 19 1O. cit.. p 117.

1 AST. Cone. Cartt: Topografiche e Disegni. Corre Topografich e Segrere. 7 F I. p 190

3 Id.

' Jd p.191.

; AST, Corte. Carte Topografiche e Disegni. Carte Topografic he per A e B, Susa 3. " Indicato dagl i abitanti con i l toponimo di "la Grosse Sa11111e ", D1 MA IO. Guida dei roponimi dì Mele=et, 2001, ci L. p. 108

' THAON J)Jo RtWEL. Memoires s1w la Guerre des Alpes, 187 1, c it. , p. 249.

8 AST. Cone. Carte Topografiche e Disegni. ({(/ìcio 7òpograjìco Sraro Maggiore. Contin i con la Franc ia. mazzo 24.

• Non s i può escludere che il sito s ia sta ro presidiato, con l' erez ion e di qualche corpo di g uardia durante i contliui de l XVJII seco lo.

I 11 176 Sol/oset1ore di Bardonecchia
EBXl

Descrizione

TI rilievo della Grosse Somme è l ' unico punto capace di controllare le vie che attraversavano il vastissimo colle di valle Stretta; ciò nonostante! 'a ltura resta aggirabile, e le dimensioni della fortificazioni dovevano essere probabilmente in grado di contenere una forza così 1ilevante da non poter essere tralasciata. [I lato più accessibile è quello orientato a nord, in direzione del colle, dove la fortificazione presenta un fronte a tenaglia. I lati ovest e sud sono molto ripidi, ed in questi tratti il pe1imetro cinge la cima con una serie di salienti e rientranti. Il versante est è inaccessibile, rendendo superflua la presenza di dife se Sia all'interno che all'esterno della fortificazione vi so no numerose tracce di baracconi, capaci di ricoverare decine di uomini. Entro il perimetro , lungo il fianco ovest, trova posto un grande accampamento, ove le tende furono disposte per file orizzontali sistemate tramite il parziale terrazzamento del fianco della montagna. L'opera fortificata era in terra, e doveva essere rafforzata da blindaggi cli fascine o palizzate .

Stato di conservazione

Ttrinceramenti del colle di valle Stretta e quelli soprastanti le Sette Fontane non sono attualmente identificabili. 11 campo trincerato del Grosse Somme è integro in ogni sua parte; gli agenti atmosferici hanno favorito il parziale smottamento di alcune porzioni di cortina ma senza compromettere la lettura complessiva dell'opera.

1) Il si to della Grosse Somme nella second a metà <lei XV III secolo. AST. Cane. Carte Topografiche e Disegni, Carie Topogr'!fìche p er A e B. Susa 3.

2) Le fonificazioni del la Grosse Somme, ripariate co o du e semp lic i seg ni presso l'a ltura a s in istra del co ll e, ne lla carta del 1796. AST, Cane, Carte Topografiche e Disegni. Ufrìcio Topografico Stato Maggiore. Co nfini con la Francia , mazzo 24.

3) La Grosse Somme vista da l la va l.le S tretta. La fonificazione avvolgeva la sommità de l r il ievo. mentre s ull a s ini stra è vis ib il e lo svil uppo della mulaniera.

4) Foto aerea del campo trincerato che avvo lge la somm ità della Grosse Somme.

5) L'area dove potevano sorge re i trinceramenti a d ifesa de ll a bassa va lle Stretta, s ullo sfondo il monte Thabor.

Sottosettore di Bardonecchia 177

TRINCERAMENTO DEL COLLE DELLA RHO

Ca rta d'ident ità :

Codice: EBX2.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Bardonecchia.

Località: colle della Rho, 2541 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: trinceramcnro.

Cro nologia: 1708-1 796.

Sintesi storica

11 colle della Rho era il più importante dei valichi che mettevano in comunicazione Bardonecchia con Modanc, e poteva essere attraversato anche dai cavalli. Fu utilizzato munerose volte per il tran s ito degli eserciti. Durante la Guerra di successione Spagno la, il colle fu fortificato. Lo attesta un documento redatto ad Oulx il 3 giugno 1708 , dove si ordinò l'invio di "muratori per lavori al colle della Rho, ed il solo Beaulard manda 10 muratori e 12 lavora111i per riparare la strada al colle . i comuni ù1Fiera11no con zappe e badili la loro parte di uomini e sollo la guida di u11 consigliere si troveranno a Bardonecchia allo spuntare del giorno.fìssato' Durante la campagna di quell 'aru10 , la comba di Bardonecchia fu messa in stato di difesa dal comando francese per prevenire gli attacchi sabaudi provenienti dalla Mauriennc. Sul colle della Rho furono schierati circa cento uomini di prcsidio 2, che si rivelarono tuttavia del tutto insufficienti a respingere un attacco in forze. La mattina del 30 luglio 1708 il valico fu investito dal! 'avanguardia del genera le Rebhinder, forte di tre battaglioni sabaudi, uno imperiale e 400 granatieri. r trinceramenti furono attaccati al centro e poi minacciati sul fianco sinistro, operazione che detenninò il collasso della difesa e la ritirata del presidio. Nella fuga fu anche coinvolta un 'unità di rinforzo francese che s tava marciando in direzione del colle3. La resistenza al passo della Rho fu poco vigorosa, evento che favorì le annate austro-sabaude, che dovevano necessariamente passare da questa via. La posizione fu poi presidiata dai sabaudi in modo discontinuo sino al tennine della campagna. Nel settembre del 1745, durante la Guerra di success ione austriaca, il valico fu occupato dalle truppe del generale Lautrech, al frne di garantire i collegamenti con le forze spag nole presenti in Savoia4 • Nel corso del XVIII sec. la cartografia storica riporta i trinceramenti del colle, anche se questi no n furono più teatro di azioni militari sino alla guerra delle Alpi, durante la qua le i valichi di Bardonecchia furono interessati da piccoli scontri tra pattuglie.

l7R Sottosettore di Bardo11ffchia
EBX2
I ) Il colle de ll a Rho aella carta rela ti va alla campagna del 1708. AST, Co rte. Carte Topografiche e Disegni. Carte Topograjìche per A e B. Susa 2. 2) TI colle della Rho nella seconda metà del XVII I secolo. AST. Cone, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B. Susa 3. 1 PrnACCA. L ·(J/10 ml/e di Susa, 191 O, c it.. p. 114 1 Una memoria fran cese sulla campagna del 1708 attesta la presenza sul colle del secondo banag lione de Gatinoise. BMG. R 74 73, p. 40 I. ' POG\IISI, Vi/Iori o Afll('dC'O, 1935. cil.. p. 81
• e:tnel.11'
• AST, Corre, Materie Politiche per Rapporto all'Interno. Storia defla Real Casa. Categor ia Ili. Sto ri e Particolari, mano 24, p. 20 1.

Descrizione

La valle della Rho comunica in Savoia attraverso due valichi: il colle della R110, a quota 2541 m, e il piccolo colle della Rho, a quota 2628 m. Sul primo i resti dei tiinceramenti, realizza ti prevalentemente in terra, si presentano ampiamente erosi dagli agenti atmosferici . TI tracciato delle fortificazioni segue la linea di cresta formando alcuni salienti di cui uno è pa1iicolam1entc esteso. Sul fronte di gola si osservano le scarse tracce lasciate dalla presenza di tende o baracconi in legno. TI colle piccolo poteva anch'esso essere trincerato, così come sembrerebbero indicare alcune fonti iconografiche, anche se oggi non vi sono tracce ev id ent i di opere superstiti.

Stato di conservazione

Il tracciato della fortificazione, seppur eroso dagli agenti atmosferici. è ancora leggibile in ogni sua paiie.

Sotlosellore di Bardonecchia 179
3) L'a lta valle della Rho vis ta dai 3046 m d ella punta Nera. 4) Il co lle della Rho v isto dalla pw1ta Nera. con evidenziato lo svi luppo delle fortificaz ion i 5) Il co ll e della Rho con i re st i dei trinceramenti in terra. su llo sfondo a des t ra la punta Nera. ROCCA H1'R NAUIJA 1228 m

TRlNCERAMENTI DEL COLLE DI ETIACHE

Carta d'identità:

Codice: EBX3.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Bardonecchia.

Località: colle d'Etiache, 2806 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: trinceramento.

Cronologia: XVlll sec.

Sintesi stor ica

Il colle d'Etiachc metteva in comunicazione la valle di Rochemolles con i valloni di Bramans, in Savoia. La via, secondaria da un punto di vista militare, era prevalentemente utilizzata dal piccolo commercio locale, che si avventurava lungo un impervio sentiero che in più punti con-eva accanto a gra ndi ed anlicl1i ghiacciai. 11 Peracca tramandò nei suoi scritti una leggenda riferita a un fatto d'arme svoltosi presso il col le: "In tempi non precisati. allorché il nemico apparve su questo colle i nostri,.fingendo di fi1ggire. I 'mtirarono in un agguato ove miseramente precipitarono molti soldati. Vuolsi che i superstiti voltandosi verso quella roccia traditrice, esclamassero: 'Oh, le mal Rocher! ·nome che rimase " 1 • Nel corso della Guerra di success ione spag nola , durante la campagna del 1708, il valico fu messo in stato di difesa, così come molti altri passaggi della valle: "19 luglio 1708, il signor Des Geneys od in sua assenza il signor Barbiera o colui che comanda le milizie di Bardonecchia, ne distaccherà subito a/1 'istante 50 uomini e li invierà a montar la guardia a l colle d 'Etiaclie su quel di Roclzemolle. insieme ad un tenente e 30 fucilieri del Reggimento di Ponthieurs. Questi uomini saranno surrogati ogni giorno od almeno ogni due giorni. Vi sarà una guardia avanzata in alto del colle con pattuglie innanzi a lei e con comunicazione tra loro[ ] Beaulard vi invierà 12 uomini[ ] Farto ad Oulx il /9 luglio 1708. De Boissy. maggiore generale "2 Il documento è una preziosa testimonianza di come fosse organizzato il presidio di una fortificazione di alta montagna durante la prima metà del XV!ff secolo. Fu probabilmente in questo periodo che sorsero i trinceramenti del colle, segnalati poi dal Rouz ier nella s ua descrizione del 1749: "il detto colle può essere trincerato e si vedono ancora delle vecchie opere ''3 TI co lle non sembra esser stato attaccato durante l 'estate del 1708 , e se si esclude la tradizione popolare 1iportata dal Peracca. non si attestano altre notizie di scontri. Nel XVll I seco lo il passo non sembra esser più stato interessato da lavori di fortificazione. Una relazione del J 829, relati va alla difesa della frontiera, riportava che presso il colle "Si vedono qui delle tracce di baraccone e dei vecchi trin ceramenti appoggiati alle rocce de la Tempie a sinistra e di Male Rocher a destra "4 Il toponimo Male Rocher, ove secondo il racconto del Peracca avvenne lo sco ntro , indica una fascia rocciosa a quota 2756 metri circa5 po sta alle falde del Gros Peyron, 3047 m.

/HO
Sot1ose11ore di Bardonecchia E BX3
1 PERACCA, l 'a lra valle di Susa. 191 O. cit.. p 11 9. 2 [d p 117. I) li colle d 'El iache nella prima metà de l XIX secolo. La via costeggiava gl i antichi gh iacciai. BRT Manosc ritti Militari 166. 1 AST, Corte. Carte Topografiche e Disegni. Carte Topogra/ìche Segrete, 7 F I, p. 164. • BRT, Manoscritti Mi litari 166, p. 25. < Indicata dagli abitanti con il toponimo" 'l Mal-RocluF', D 1 MAJO. GAR CJN, SO\JBERAN, Guida dei topo11i111ì dì Roçh e111olles , 2003, c it. . p. 116.

Descrizione

11 trinceramento si trova lungo la linea spartiacque del colle. La struttura, interamente realizzata in pietra, presenta una notevole estensione, super iore ai 200 m; per tale rag ione necessitava di un presidio considerevole, superiore alle cento unità. ln diversi punti si scorgono chiaramente tracce di apprestamenti e piccoli avvallamenti atti ad ospitare tende e baracconi. Il fronte è rivolto verso la valle di Bardonecchia, condizione che po1ta a ritenere che si tratti di una fortificazione eretta per respingere attacchi condotti dal! 'alta val Susa in direzione della Savoia. Per tale motivo la fase attuale del trinceramento sembrerebbe non essere quella della campagna del I 708, dove il fronte doveva essere rivolto verso la Savoia, ma quella di qualche evento successivo che ha portato a un ribaltamento delle difese. li colle d'Etiache dimostra come sia difficile a volte stabilire l'esatta paternità di opere così semplici, struttme che possono esser state reimpiegate per secoli senza aver lasciato documenti o tracce evident i a testimonianza delle diverse fasi d'impiego.

Stato di conservazione

Il trinceramento, per buona parte crollato. è perfettamente leggibile.

3)

4)

Sorwsi'ltore di Bardo11el'rhia 181
2) Foto aerea del colle con evidenziato iI 1racci.ato del tr inceramento. Il co ll e visto da oves1 verso es t su Ilo sfondo la vetta de I G ros Peyron. 3047 111. 11 co l le v isto da est verso oves t.

, l jia11 c": cana dimostr,niv.i del territorio di Cc,ana [seconda metà del XVIII secolo] rclatl\a allo ,1udio di siti làH>rc,·oli p,:r la rcalia:171onc dt difese lungo la strada del .\llon!,:tnC\TO AS r. Conc. Cane Topografiche e Disc~m Carre Topografiche per A« B. Su.,a 10.

CAB,t\ 01\JWi l'IU1JV,.\ i) A ~\l'll\ p òw,101 i:~.:J t"'-~ " dcl i,\ l} 1'\\, 1n.:<1,r> 1u t'1~"31 .l<l<"'n.pl ;IJ! Ju \:o'\ l~ ..,. loi.\. ~rn( u r ll ,, \'a \l ç ,~i f t i u,;..., e,,,. U'UA ,h~flv r i it l)·n o ~•t (è,p~ t ) u J.. I J-, j.;,)·~1#i •< lAn!n· • tt dt"tto \u~"Y> Sotto se ttor e di Ce sana

SOTTOSETTORE DI CESANA

ECXl Cesana, Fort de la Fourche.

ECX2a Monginevro, barricate

ECX2b Claviere, barricate.

ECX2c Cesana, banicate.

ECX3a Claviere, Fort de Boeuf.

ECX3b Claviere, Post d' Aquitaine.

ECX4 Cesana, la Crouzore.

ECX5 Val di Thures, ridotta.

ECX6 San Restituto del Gran Sauzc, chiesa fo1tificata.

ECX7a Piano delle Milizie, ridotta.

EC X7b Colle Mayt, trinceramento.

ECX7c Colle della Longia, trinceramento.

ECX8 Lcs Planes, Fort Anler.

ECX9 Colle di Sestriere, ridotta.

1H4 ECX2a ECX3a
Sottos el/ore di Cesana

Sottosettore di Ce sana

La conca di Cesana ha sempre rivestito una notevo le importanza commercia le quale base della via che conduce al Monginevro, il va l ico meno elevato delle Alpi occidentali. In epoca moderna il colle fu interessato dall'erezione di alcune barricate nel contesto delle guerre di religione, combattute nel regno di Francia durante la seco nda metà del XVI secolo. A quel tempo Cesana faceva parte dell'escarton francese di Oulx, a prevalenza cattolica. In queste zone si verificarono alcuni scontri, di cui i più rilevanti si combatterono nel 1575 presso la chiesa fotiificata di San Restituto del Gran Sauze. Con la fme dei conflitti religiosi, il nuovo secolo trascorse senza ulteriori traumi per le popolazioni, pur restando aperto il difficile problema della convivenza tra la comunità catto l ica e quella valdese-ugonotta Questa conflittua l ità assopita riemergerà nella guerra della Lega di Augusta, durante la quale i valdesi di Vittorio Amedeo II compirono numerose incursioni in alta valle di Susa. Ne fecero le spese le popolazioni locali, che spesso patirono il furto dei propri averi e del bestiame, e l 'incendio delle loro case. La milizia della valle e le forze regolari dell'esercito francese non riuscirono ad opporsi in modo efficace, e dovettero spesso ricorrere all'erezione di opere campali presso i villaggi o in punti strategici di controllo del territorio . Ne fu un esempio il fottine costrnito presso Champlas Seguin nel 1692: ''Il Signor So/mondière, luogotenente colonnello del Signor Goebriand, si era trincerato in un piccolo forte con palizzate sopra a Sauze, non uscì per nulla, e non volle permettere ad alcuni uomini della valle che erano con lui di jàre alcuna sorrita. [ ]. Questa incursione diede occasione per inviare un reggimento sul colle di Seslriere per mettere al sicuro il resto della Valle di Cesana all'inizio di luglio, il reggimento sifortifìcò con dei trinceramenti e palizzate alla montagna di Gal/ice di Champlas e vi restò.fino alla fine della campagna, 200 uomini della valle furono comandati per fare questi trinceramenti, per trasportare le palizzate e per sistemarle. 1 Tenni nata La guerra poterono riprendere regolarmente le attività produttive e commerciali, compreso il servizio di trasporto e manutenzione lungo la strada del Mo nginevro, attività pa1iicolam1ente redditizia per la comunità di Cesana. Una cronaca francese dei primi anni del XVIII seco lo riporta alcuni aneddoti relativi alla viabilità del valico: "Il colle di Monginevro è la grande strada tra Cesana e Briancon: vi si è sovente jàtto passare grosse artiglierie con la precauzione di farle salire con delle carrucole e di farle scendere su delle slitte. Gli abi1anti del borgo di Monginevro e di Cesana sono molto abili in questa manovra . C'è solo un pezzo della discesa che è molto duro, e questa part.e è lunga solo cento tese; essa si trova tra la cappella di San Gervasio ed il piccolo ponte di legno. Nel 1700 , ci.fu un cocchiere così abile da salire da Cesana a Claviere co11 una carrozza da due cavalli; utilizzò solo l'aiuto di qualche paesano che spinse le ruote e che le sostenne di tanto in tanto per dare ai cavalli modo di riprendere.fìato Questo avvenimento parve così straordinario, che gli abitanti di Claviere lo dipinsero sul muro della Cappella di San Gervasio. L'anno seguente, un carrettiere d'artiglieria discese la medesima montagna con una carretta da sei cavalli L'uso è di smontare in questo luogo le vetture di tutte le \pecie; le si porta o le si traina su delle slitte . Da Claviere a Cesana, queste slitte servono anche a condurre i viaggiatori o i passanti, quando ci sono le nevi dal Monginevro a Cesana alla Vachette e anchefìno a Briancon. Queste slitte sono ordinariamente condotte da due donne: l'una si mette alla stanga·• [della slitta), "l'altra spinge da dietro. Dal borgo di Monginevro a Cesana una lega; ci vuole almeno un 'ora e mezza per.farla a cavallo. In slitta, ci si impiega solo una mezz'ora, e costa da dodici a quindici soldi per lega circa,.~ Co n la guerra di success io ne a l trono di Spagna questa fondamenta le a r teria stradale fu nuovamente percorsa dagli armati del re di Francia.

1 PITTAVl"l\O , La cronaca di Pragelaro. 1905 , cic p. 67. Le ricerche condonc sul teneoo non hanno penncsso di individuare il sito esatto di quest'opera Il topon imo Ga llice è legato alle propriecà dcll'omo1ùma famigl ia di Champlas. fondo che non è simo possibile individuare con chiarezza Sono LLJJ profilo tattico ta le luogo poteva rrovar;; i lungo la cresta che. partendo da l rilievo della Crouzo re I716 m, si porta sino alle pendici del Fraitève. Se si esclude il Crouzore stesso. gl i w1ici due punti ove lbssc possibile costruire con successo un forte pa liz4ato erano il modesto ri lievo a quota l 760 m posto poco ad ovest di Champ las Segui o. oppu re la più rilevante altu ra a quota I936 m ove sorse il fone ottocemesco di Cham plas Seguin Pur non vo leodo escludere altri siti è in ogni modo probabile che si trovasse in uno di quelli citati Dopo l' abbundono de l caposa ldo. il fortino deve esser stato comp letamcmc distruno. Ne i documemi d'arclùvio si atiestano. in questa zona, so lamcnce delle rovine di fortificazioni presso il Crouzo re. Probabi lmente l'arei, in cui si trovava fu in breve reimpiegata come terreno da semina o pascolo, cancellando così le tracce del la struttura Fun1re scoperte potrebbero condurre ad una più precisa idenlilicazionc de l sito.

AST. Corte. Carte To pografiche e Disegni. Carte Topografiche Segrete, l F Il rosso, p. 56.

Sottosettore di Cesana 7[15

Si tornò a combattere a Cesana nella campagna del 1708, nella quale Vittorio Amedeo 11 riuscì ad impossessarsi delle alte valli di Susa e Chisone. Negli anni precedenti erano state costruite dai francesi due forti ridotte, una a Planes e l 'allra a Thuras, con cui si cercò inutilmente di poITc i villaggi al riparo dalle incursioni valdesi. l combattimenti ripresero, coinvolgendo nuovamente le popo lazioni della valle. Lo scontro maggiore si registrò I' 11 agosto, quando le forze francesi del generale Villars si presentarono di fronte a Cesana, precedentemente occupata dalle forze austro-piemontesi del generale Rehebinder. L'obbiettivo del comando francese era quello di respingere gli a ll eati per portare soccorso ai forti di Exilles e Fenestrelle. Verso mezzogiorno due colonne francesi da 2600 uomini l'una , coadiuvate da altri 12 battaglioni , si scontrarono presso Cesana con alcuni reparti provenienti dagli otto battaglioni alleati posti tra Cesana, San Sicario ed il monte Crouzore 3 • Negli scontri rimasero a terra circa 150 alleati contro 300 francesi. ln seguito i francesi avanzarono sul borgo, dove furono respinti da un contrattacco alleato. La giornata si concluse con l 'occ upazione definitiva di Cesana da parte delle truppe del Villars. Durante queste operazioni l'abitato fu in parte divorato dalle fiamme ; le deboli fortificazioni che lo circondavano non svolsero alcun ruolo attivo nella sua difesa. Tn seguito a questi drammatici eventi Cesana fu interessata dal transito di forze francesi e alleate nelle successive campagne militari , che non portarono ad ulteriori scontri. Le ostilità si conclusero definitivamente nel 1713. Gli anni di guerra costarono cari alle comunità di questa valle, come dimostrano le suppliche di esenzione fisca le inoltrate in quegli anni alla co,te di Torino, dove le richieste di inde,mizzo furono accompagnate da dettagliati elenchi dei danni subitì4. La pace da poco conquistata sembrò essere subito minacciata da una nuova e letale insidia. Nel secondo decennio del XVlll secolo l 'e uropa occidentale fu interessata dall'ultima pe stilenza della sua storia: la peste di M a rsiglia 5 • Per frenru·e il contagio furono stabiliti posti di guardia e vedette lungo tutta la frontiera con la Francia, al fine di impedire il transito a possibili portatori del morbo. La conca di Cesana fu coinvolta in questo piano di difesa sanitaria, attraverso un sistema di controllo che poneva le basi in luoghi spesso già impiegati come posti di guardia durante le guerre passate. L'epidemia pennise di poter sperimentare per la prima volta un concreto e capillare contro ll o del ten-itorio, operazione che andò a buon fine, come dimostrò l'assenza di contagio sul versante piemontese delle Alpi. Ecco come tale calamità fu vista da un contemporaneo, il sacerdote Giovanni Bonne: "Ali 'inizio del mese di agosto de/! 'a nno 1720 si seppe da Torino che la città di Marsiglia era afjliua dalla peste. Subito il Re Vittorio Amedeo Il fece pubblicare da parte del Magistrato della Sanità per le Frontiere della Francia w1 ordine per il quale nessuno venendo dalla parte contagiata della Francia poteva entrare nei suoi Stati. Ne/frattempo fece marciare le sue truppe verso le frontiere per impedire il passaggio dei paesani con ordine di sparare e di uccidere se qualcuno voleva entrare dalla Francia nei suoi Stati, ed in seguito gettare sui cadaveri della paglia e della legna ejàrli bruciare tenendosi ad una certa distanza ed attizzando i/fuoco con lunghe pertiche. A questo scopo si portò a Claviere un cmpo di guardia ed in seguito Ji.1rono stabilite delle guardie per tutta la lunghezza delle montagne dal Turesjino al Tenda in maniera che nessuno potesse entrare dalla Francia sotto pena di essere ucciso a colpi di facile e bruciato. Si permise tullavia per quasi tutta un 'annata che la gente dalle due parli si parlasse da lontano al Monginevro alla presenza di un distaccam e nto di soldati c he faceva servizio per un 'ora al giorno, per impedire a coloro che si parlavano dalle due parti si avvicinassero troppo e non si scambiassero lettere ed altre cose. S. Maestà[ ] accordò (ad alcuni che volevano rientrare da Briançon] che facessero la quarantena nel villaggio di Bonnemaison [ ]Questo v il!aggiofì1 diviso in due parti. uno per quelli della quarantena e l'altro per i soldati del corpo di guardia. li medico li profi1mava tutti durante i quaranta giorni, si rendeva conto della loro salute [ ... ] Nel mese di settembrefurono fi1cilati due uomini ed unafìglia del Queiras che stavano attraversando il co lle di Abries [ ] Si erano rifugiati incosciamente nel locale del co,po di guardia. Furono tenuti prigionieri e poi condannati come detto sopra , in seguito alla sentenza venuta da Torino "6 • Passato il contagio, la valle non fu più interessata da operazioni rnilitarì sino al 1742, quando, allo scoppiare della Guerra per la successione al trono d'Austria, fu ordinato di rompere in diversi punti le principali strade e mulattiere che conducevano in Francia. Queste interdizioni passive servivano a ritardare la discesa dell'artiglieri a e della cavalleria, obbligando le fanterie avversarie a perdere alc uni giorni per sistemare i tracciati viari. Tali provvedimenti erano l'unica forma di difesa che il regno di Sardegna poteva attuare in queste terre di

' Poa:-i1s1, Vi/Iorio Amedeo li. 1935, cit., p. 99.

' AST, Conc, Paesi. Susa. Valli di Bardonecchia Cesana e Oulx. mazzo 5. n. 2 1.

5 La peste arrivò a Marsiglia nel I 720, ponata dai marinai pro venienti dagli sca li del Mediten-aneo orienta le. Questo 1ipo di pes te non fu veicolata dalle pulci de l ratto nero. come accadeva per la pes1e nera. ma da quel le che infestavano l'uomo. La popolazione della cinà francese, tra il giugno del I720 e l' inizio del 1723, passò da 93.000 a 50.000 abitanti, para linandonc lo sca lo conunercialc. GU E. RCI, L'Europa del se/1ecento. permr111e11=e e 111111a111enti, 2006, c it. , pp. IO- I I.

" M ENSA, Prageta10 no1i;;ie SIOrìche, I976, cit., pp. 300-30 I.

786 Suuosettore di Cesa11a

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4. içrd'- m,IJ..-.: ftV't Jl,,-;;f.4.'" J./ ç,,lkn7r-1, ,•u '<. _P'_ufdr'

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JJ Tre. a.11.,.: ~,, ,u/.16>

Inte ressantissimo di segno. datato 12 ottobre 1742. che ri porta le interruzion i strad ali operate da ll 'ese rci to saba ud o a l line di rendere d ifficolt0sa al nemico la discesa su Cesana AST, Co 1ie. Ca rt e Topog rafiche e Disegni , Cart e Top ogra.fìche Segrete. Cesa na 8 A Il I rosso.

frontiera, impo ss ibili da difendere direttamente. In questo s ettore il confine militare correva ai pi e di delle volate dei cannoni di Exille s e Fenestrelle, tutte le alte va lli erano la sc iate in balia dell 'avversario . Durante le campagne alpine di questa nuova guerra, le forze francesi scesero più vo lte il Monginevro. Le operazioni che coinvolsero maggiormente Cesana furono quelle del 1745 , durante le quali il generale francese Lautrech discese il Monginevro per assediare Ex ille s Le lin ee di comunicazione correvano lungo la va lle principale , e p e r evitare di restare tagliato fuori da Briançon il generale francese fece fortificare e fo1iemente presidiare il colle di Sesh iere. Con la campagna del 1747 e la s confitta patita dai francesi al colle dell ' Assictta la guerra lasciò la va lle. Nei successivi 44 anni di pace la conca di Cesana non fu più interessata da alcuna attività militare. Sul finire del secolo XVlll la drammatica gue1Ta delle Alpi, scoppiata nel 1792 , non risparmiò questa porzione di frontiera. Nel 1794 le annate repubblicane di sce se ro il Monginevro con l 'a rtiglieria al fine di assediare Exilles, operazione c he nel giro di pochi giorn i sa rà annullata dal comando militare e dai rappr ese ntanti del popolo. La campagna di quell ' anno fu particolarmente dura e portò quasi al co llasso delle difese sabaude, s pecialmente al Moncenisio e nel Piemonte meridionale. In questi anni di gue1Ta i francesi occuparono co n deboli fortificazioni campa li l 'alt ura di Fort de Boeuf e quella del Post d' Aquitaine, e ntrambi posti a controllo del piccolo transito del Monginevro. Nel 1795 fu necessa rio dare una svolta alle operazioni in valle di Susa, come riportava nelle sue memorie il conte Jgna ce TI1aon de Rc vel: "/ rovesci c he le nostre truppe avevano provato l 'a nno precedente, e la d(fensiva stre tta che avevano conservato in seguito esigevano che qualche buon s uccesso rialz asse loro il morale Bisognava soprattutto che il primo tentativo un po' important e riuscisse"1 ln quest'ottica la prima operaz ione dell 'a nno si concreti zzò il 20 giugno e portò alla so ppress ione del presidio francese del colle della Cochc di Claviere, dove s u 11 O uomini e due ufficiali tùrono catturati 55 uomini con un ufficiale , mentre gli altri furono per la maggior parte uccisi. La reazione dei repubblicani non si fece attendere: una colonna n e mica, partita da Mong i nevro, scese a Cesana Nella sparatoria che ne seguì i sa baudi perse ro qualch e prigioniero8 Seguì

' T11 AON IJE REVl:. L. Memoires s 11 r la Guerre des A lp es, 187 1, cit., p. 249.

• Id. , p. 250.

So11ose
Cesana
11ore di
" , ,,,, ""'""r ..v- /4 ... ;......_ '"-"'-I.I l' tV "l.," - ~o ~· _t,. ..1..•'L • 1:. il ' I.. ' ,! .. , A ' 187

un periodo di inattività che si protrasse sino ad agosto, come attesta il conte Revcl "in quel tempo il camliere Costa mi parlò della possibilità di prendere i posti de/fa Coche. di Clm~· e di Claviere. Salii sullo Clwherton per riconoscere il paese, ejid convinto della prohabilità di riuscita del piano. [ ). Si Ira/lava di saggiare le nostre Jòr::e e la nostra abilità prima di attaccare il Moncenisio. La maggior parte dei nostri ufficiali 11011 esse11dosi mai tromta in alcuna opera::ione complicata, bisognava direi fare 1111 ripasso ge11erale. Non era questa la sola co11siderazio11e che ci ha consigliato di fc,re questa operazione; si annunciarn che i francesi al/endevano grossi rinforzi; ignorando se erano destinati aff 'Annata delle Alpi o a quella d'Italia, era di grande interesse dare LIII colpo vigoroso prima del loro arrivo. Mostrando ai nemici un co1po consideremle neffe valh, si da, ·a loro da pensare prima d ·e11trarci. ed era.forse il solo modo di impedirglielo, poiché 11011 si potrebbe lasciare s1abil111e11te nelfe l'({/fi 1111 corpo così considerevole come quello che vi è stato concentrato mo111e11taneame11te. Tal e è lo spirito nel quale è staia decisa l'operazione di Claviere ' 9 La spedizione ru organizzata per il 30 agosto. L' attacco fu ripartito su tre colonne; la prima doveva impadronirsi del forte del Bue, la colonna del centro doveva attaccare il colle della Coche sulla destra e sulla sinistra, la colonna di destra doveva attaccare Claviere tenendosi sul lato dello Chaberton, per po i tornare a Cesa na con i p1igion_icri. Nella fase iniziale ì saba udi riuscirono ad impadronirsi del colle della Cochc e delle alture di Clari. In seguito scese una fitta nebbia che rese impossibile distinguere il terreno. J posti di guardia del colle della Coche furono dati alle fiamme. mentre il forte del Bue non fu occupato. Questo causò la cattura di un distaccamento sabaudo, che si recò al forte del Bue credendolo orma i preso e che , a causa del la nebbia, non vide che era ancora presidiato dai francesi 1°. li Revcl nelle sue memorie scrive amareggiato: "Mi sia permesso rimarcare le consegue11:efatali della mancan:a di disciplina che regna nelle 11osrre truppe. Noi abbiamo attaccalo 300 uomini con pitì di i 800. sen:a le truppe d ·ossen•a:ione: tu/te le colonne sono arril'Ote al p111110 stabilito. il nemico è stato sorpreso complerame11te: tutti i punti attaccali sono stati presi, e a causa di 1111a sequerr:::a funesta di questa indisciplina. elle.fa si elle i soldati marcino. sparino, saccheggino se11:a che i loro uj.Jìciali possano co11te11erli, una opera:ione certa, pressoché riuscita si è girata a nostro s1·a11taggio " 11 • L'infelice insuccesso di Claviere fu l'ultima operazione rilevante condotta in questo se ttore durante la Guc1Ta delle Alpi. Le for.lC sabaude riperco1Teranno vittor iose il Mongincvro so lo nel 1815, durante la fortunata campagna che portò al blocco della piazza di Briançon e al la caduta di Grenoblc, nelle ultime settimane di vita dell'impero napoleonico. •

LHH Sottosel/ore di C<'sana
1 1IAOI\' OF. REVE:L. Memoires s111· lo Guerre e/es Alpes, I87 I. cit.. pp. 252-253. ' "Id pp. 255-257.
11
l<l., p 257 . Eugenio Garoglio

FORT DE LA FOURCHE

Carta d'identità:

Codice: ECX I .

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Cesana.

Loca li tà: Fourche, Cesana.

Localizzazione: ce1ta

Oggetto: tone-1idotta.

Cronologia: ? - XVlll secolo.

Sintesi storica

Il toponimo ' Forl de la Fourche ", riportato nella carta della valle di Susa della campagna del 1709 1 , identifica un sito fo rtificato a pianta irregolare poco ad est dell'abitato di Cesana. Una 1icognizione in situ permette di comprendere cbe i resti differiscono da quelli delle altre opere campali dell'alta va lle di Susa; le murature sembrano appartenere a ciò che rimane del basamento di una torre. A Cesana esisteva un castel lo, nel sito attualmente occupato dalla cappella del parco della rimembranza, che nella seconda metà del XIII secolo era in mano ad una famig li a locale\ l'edificio, nel XV secolo, era già in disuso e cadde presto in rovina. Non risultano notizie di altre fortificazioni d'epoca medievale, e non è dunque possibile legare con certezza il Fort de la Fourche ai resti di un secondo castello. T1 Pari 3 propone l'esistenza a Cesana, in epoca delfinale , di due complessi, il castello e La tone de la Fourcbe , di cui il primo poteva assolvere compiti residenziali mentre il secondo militari. lo studio dei Patria4 esclude invece che la Fourche sia di origine medievale, legando l'edificio al periodo delle guerre di religione della seconda metà del XVI secolo. In tale contesto , in seguito alla presa di E.xjlles del 1593 , operata da Carlo Emanuele J di Savoia, il Lesdiguières fece erigere delle fo1titicazioni campali a Cesana 5 La ridotta in questione potrebbe esser stata costrnita in quegli anni. Bisogna tuttavia osservare che le mura della fortificazione sono l egate con solida malta , hanno pianta esagonale e misurano un notevole spessore, caratteristiche proprie di una fortificazione permanente e no n di un trinceramento. Non è da escludersi che si potesse trattare di una torre in muratura costrnita in epoca post medievale , cas o non isolato ne l panorama delle fo1tezze alpine. L'unico documento che accenni a tale opera è s tato rinvenuto a Grenoble: si tratta di una nota spese del 1706 , che descrive i lavori di fortificazione che il re di Francia ordinò di esegu ire a Cesana per riparare i danni causati dall'alluvione del novembre 1705. Oltre al rifacimento dei ponti e delle m uraglie che circondavano l'abitato si provvide "Per ristabilire la garilfa e tutto quello che vi è da fare alla piccola ridotta che è sull'altura dì Cesana dalla parte del sol levante sì stimano 25 lire[ ... ]fatto a Susa il 3 giugno 1706" , a firma dell'ingegner "Desbordes, in assenza del Signor Tardif'6 Nel 1706 la fo1tificazione fu riparata, in vista di fut ure manovre militari nella valle; ciò nonostante non prese patte attiva negli sco ntr i tra le forze del generale sabaudo Rchebinder e quelle francesi del Villars ne l 1708. Allo stesso modo, le modeste difese di Cesana ''che era allora trincerata con un muro dotato di J è ritoie "7 non cambiarono l 'esito dello sco ntr o. L e fo1tificazioni di Cesana,

I ) Ca rta relativa a ll a campagna del 1709. c on l' i ndicazione de l Fori de la Fo 11rc/1e AST. Corte, Carte Top ografiche e Di s egni Ca ri e Topografìc l,e p e r A e B. Susa 5.

2) Carta della seconda metà del XVII I s ecolo in cu i è ancora riportato il C!,ate au d es Fourches AST. C o rte. Cane Topografiche e D is egni Carte Top ogmjìc h e p e r A e 8, Susa 7.

1i\ST, Corte, Ca rte Topografi c he e Di segni , Carte Topogrrifìc he p er A e 8. Su s;15.

PATIOA E TTORE e L PCA , Cas t elli e Fort ez=e. 19 83. c iL. , p 37

-' PA RI, Fon de fa F ow r he in «Segusium » n 18 . 19 82. c iL. , pp. 9 7 e 99

, PAr R li\ ETI'ORF e L UC.\, Cas telli e Fort e==e. 1983. c iL. , p. 37

5 P~R AC CA L 'afta valle di S11sa, 1910. ci t p 4 7.

• ADI, Il C 733

1 BRT. Ma nos c ritti .vt ilitari 73. p 12.

Sottos e ttore di C es ana
189 ECX l

comprendenti un muro di cinta a feritoie e una ridotta staccata presso la Fourche, dovevano servire a difendere il borgo dalle scorrerie dei valdesi , e nulla potevano contro le ordinate schiere dei granatieri e dei fanti di linea. Con la campagna del 1708 terminò, con ogni probabilità, la vita operativa della fortificazione.

Descriz io n e

Il sito su cui sorge 1'opera si trova a sud est del l'antico borgo di Cesana, nel!' area compresa tra i primi tornanti de l la statale nazionale 23 del Sestriere. A prima vista si presenta come un cono detritico , almeno in parte artificiale, avente una base di circa 35 metri. Sulla sua sommità si trova la ridotta, avente un diametro di circa 14 metri.

[I Pari ne rilevò la planimetria e l'altime tria , curandone anche la pulitura preliminare del sito. La struttura è a forma di esagono irregolare e presenta, in alcuni punti, un tessuto murario con corsi a spina di pesce. ln corrispondenza della base interna dei muri sono visibili i resti delle imposte per un pavimento , mentre al centro del1'ambiente vi è una depressione, indice forse di qualche struttura sotterranea. li Pari ha inoltre individuato, in un prato presso la torre, una muraglia legata con malta forse collegata alla fortificazione.

S t ato di co nser vazio ne

La ridotta si presenta in buono stato pur essendo in parte coperta dalla vegetazione

RIL IEVO

PLANIMETRICO

ALTIMETRICO

3) Il sito del forte de la fourche.

4) Visione pa,.liale del perimetro.

5) Porzione del perimetro. Sono evidenti lo spessore e la fattura del muro.

6) Rilievo eseguito da Ferruccio Pari nel 1972. P.'\RI FERRlJ<:Cto, Fori de /n Fo11rche, ùt <<Seg11.\"Ìlm1» n. 18 1982. p. 99.

l9U Sot1osettore di Cesana
o - 2~ 4~ l' lll • O 100 300 soo

BARRJCATE DI MONGTNEVRO

Carta d 'id ent it à :

Codice: ECX2.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Cesana, Claviere, Monginevro.

Località: ECX2a, Monginevro, ECX2b, San Gervasio, ECX2c, tagliata.

Localizzazione: certa.

Oggetto: barricate.

Cronologia: seconda metà del XVT secolo.

Sintesi storica

Tra Cesana è Claviere si sviluppa la via che conduce al valico del Monginevro. Anticamente, prima dei radicali interventi che hanno modificato questo tratto stradale, il tracciato. partendo eia Cesana, seguiva per un tratto il corso del torrente Dora picco la, per poi inerpicarsi lungo la parete destra delle gorge di Claviere pervenendo presso la cappella di San Gervasio. Questo ultimo, ripido tratto, seguiva una cengia conosciuta dai locali come "lacets d'Annihal " 1 • La zona compresa tra il ponte sulla Dora, presso Cesana, e la cappella di San Gervasio era il luogo migliore per erigere delle fortificazioni campali, dette barricate. Il Bourcet restituisce una definizione specifica di questo termine: "Si chiamano barricate le parti di una valle rinchiusa da scmpate phì o meno lunghe ove non resta che la larghezza del le fio del.fìume e di cui ci si serve per la comunicazione dall'alto al basso della valle, traversando più volte il.fìume stesso per approfittare delle parti convesse delle sue sinuosità. allorquando iljìume è guadabile o è.fàcile me/lerci dei ponti[ ] sovente anche queste barricate obbligano a servirsi per la comu11ica2ione o del! 'altra costa delle montagne che le formano, allorquando le due rive del jìume sono scarpate e non lascia110 alcuno :,pazio se 11011 quello de!Jìume "2; quest'ultimo caso era quello di Claviere. Le prime notizie di opere militari in questo luogo risalgono alla seconda metà del XVI secolo, contestualmente ad alcune operazioni che coinvolsero l'alta valle nel corso delle guerre di religione. La prima atte stazione nota riguarda una fortificazione detta la Barricata di Monginevro. In questo luogo, il 1O marzo 1587. le forze di Lesdiguières si scontrarono con le milizie cattoliche del presidio. li comandante ugonotto fu respinto con gravi perdite, che compresero il suo stesso nipote , tumulato in seguito nella chiesa di Monginevro. L'anno seguente la guardia collocata presso questa fo11ificazione fu così serrata da impedire le comunicazioni tra i due versanti del confine. Tali misure furono attuate per salvaguardare Cesana dalle pestilenze che flagellavano Brianço n3. La fortificazione, collocata probabi lmente nelle vicinanze dell'abitato, è citata ancora in un documento del 3 settembre 1597 conservato a Briançon 4 • Una seconda barricata sorgeva poi sul versante piemontese del colle, come attestato da una lettera di Gabrio Busca datata l O agosto 1591 5 : "Passasi comodamente il Monginevra con artiglieria pii, eh 'a qualsivoglia altra parte dei monti. Calato il sudelfo monte per venire in Piemonte si trova una tericciuoia detta Lesana [Cesana] poco innanzi alla quale avevano quei della valle in un luogo a11gustissimo fra due erti monti fàtta una jòrte barricata o s teccata per impedir l'entrata alle genti della Didiera [Lesdiguières] hora è rovinata a fatto". La localizzazione di questa seconda fo rtificazione è confermata da un dettagliato disegno acquerellato che raffigura la strada per il Mongìncvro attraverso l'alta valle di Susa. La carta è attr ibuita a Gabrio Busca ed è databile attorno a l 15906 R affigura, poco oltre il ponte di Cesana, una robusta fortificazione denominata " Barricata al piè del Monginevro ··, in una località ora conosciuta come la Tagliata 7 Una terza fort i ficazione doveva sorgere nella strettoia compresa tra la cappe ll a di San Gervasio e le pendici dello Chabe 11on. ln q uesta zona il disegno attribuito al Busca ripo11a delle fortificazioni simi li a que ll e di Cesana Un documento del 1597, inerente la preparazione della complessa spedizione di Carlo Emanuele I in Val Ch isone, ordinava a una delle colonne del corpo di spedizione di ·'barricarsi dalla parie del monte che và verso

PATRIA. «S cg:u si u111 », n. 8, 197 1. cii., p 128.

1 D E BOURCET. Principe., de la Guerre de ,Hon tag 11 es I 775 , 1888. cit.. p. 269

' MAURICE, Le C11pita i11e La Ca=elle. 1986 cit.. p. 364 e p. 375.

' AMU. EEIO Fonification dc Montgenèvrc

' Scom. Asca nio Vìto==i. 1969, cii.. p. 72.

• \I JGLINO DAVLCO Fol'te==e ··alla moderna··. 2005. cit., p. 60.

" P,, 1IUA « Segu sium », n. 8. 197 1. c it., p. I 28.

So11oseltore di Cesana
J<)J ECX2

Briancon dove è una cappe lletta ,w_ Non è noto se questa fortificazione dovesse essere eretta ex novo oppw-e reali zzata dove tradizionalmente ne ven iva ereua una. In conclusione le barricate del colle di M on g incvro occuparono posizioni diverse in periodi diversi, assolvendo perfettamente il compito di opere passeggere costruite a seco nda de ll e necessità militari . Co n la fine de l X VI secolo si concluse la vita operati va delle barricate. Le p osizioni della zona di San Gervasio caddero in disuso sino a lla fine del XIX secolo, quando nacquero le nuove fortificazioni della barri cata di C lavi e re , opera di sba1Tamento stradale realizzata nel corso degli interventi fo rtificatori di e poca triplici sta9

I) Dettaglio de l rilievo attribuito a Gabrio Busca databile all'ult im o decennio del XVJ seco lo BRT, disegni Il 14.

2) Dettaglio de ll a tav. 50. Lungo la via da Cesana a Clav iere aveva orig ine. prima del ponte su lla Piccola Dora. l 'an ti co tracciato che con una serie di torna nt i cond uceva a San Gervasio. Su l lato oppos to della va lle è vis ibile la via c he portava al passo della Coche. AST, Corte, Carte Topograliche e Disegn i. Carie "Topografiche Segrete, Stat i Sardi Gran Carta B 5 b is nero.

Desc ri z ion e

Le barTicate erano dei se mplici e robusti muri di pietre e legname, aventi le ali appoggiate a so lide posizioni. Oggi, a causa del tempo e del! ' azione dell ' uomo , non s i sc orgono più tracce evidenti di tali opere, che sembrerebbero del tutto scomparse. I materiali di cui erano fonnate furono probabilmente recuperati ogni volta che venivano di s mes se.

S ta to di co n ser vaz ion e Op e re at tualmen te non identificabili.

J) Il passagg io de lle A lpi tiroles i da parte delle armate de l princ.;ipe F.uge nio di Savo ia durante la guerra di successione spagnola Le artigl ierie furo no smontate e calate tramite a rga ni e carrucole Scene non mo lto dissimili da q u es ta dovettero verificarsi al Monginevro durante le invasioni del Piemonte operate da i frances i durante il X:VITI seco lo. Cartig li o de lla carta d i Picrre Mortier. l 742.

4) Le gorge di C laviere.

5) 11 /acets d "A1111ibal. antico tagl io in roccia rca liz7.a to per allargare la sede del sent iero.

792 S011osettore di Cesana
i AS T, Corte, Materie Mi litar i, Materie Mi litari per Categorie, Imprese Militari. mazzo l. n 14 e PATRIA. Fatti d 'armi in Val Chison e durante la Guerra per il Marchesato di Salu : zo (1597) 1972. c it., p 6. " COR INO, GAS TA LDO, La Mo111ag11afàrt[fìcata. I993, cit., p 290.

FORT DU BEUF E POST D 'AQ UlTAIN E

Carta d ' identit à :

Codice: ECX3

Provincia: D é part e ment Hautes-Alpes.

Valle: Susa.

Comune: Monginevro.

Località: E CX3a, monte Fort du Boeuf, 2030 m, ECX3b, monte Quitaine , 2016 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta , posto di guardia.

Cronologia: XV m sec

Sinte si storica

La ca1tografia de l XVTTT seco lo raffigura, pres so il Monginevro , la posi z ione del ;Fori du Bo eiff'". Si tratta di u n piccolo posto di guardia che co n trollava il traffico del Mongi n evro. Questo valico , co n s iderato il più praticabile de ll e Alpi Occ identali , era impossibile da fortificare per le forze saba u de de l XYill secolo, come attestano i n più occasioni gli scritti s ulla frontiera di Rouzi e r, per parte sabauda , e Bourcet, per quella francese. Il transito inoltre era possibi le s ia dalla v ia pri n c i pale, la v ecchia strada di Francia, s ia del secondario pas s o de ll a Coche, 1930 rn , di v iso da l p r imo dalla rocca Clari, 2051 m. La posi z ion e del Boeuf domina v a Cla v iere e sorvegliava entrambe le v ie di comunicazione. Durante il XV lll secolo fu occupata in diverse occasioni. Nel 1706 i franc es i pre s idiaro n o i l poggio e reali z zarono qualche " cattivo trin ceram ento", mentre alcuni anni dopo v i fu co ll ocata una guardia durante il ·'c ontagio di Marsiglia "' In u na carta del 1714 , relativa al tracciamento dei n uovi confin i, è indicato il toponimo " Fori du Beiif'' '2 [n una relazion e francese della prima metà del XVJJl s ecolo s i rivelavano a lc u ni dettagli sull'impiego tattico della po s izione: "Da vanti all'entrata di qu es to p assag gio prim a di sce nde re a Cesana e 'è un piano do ve e 'era una volta il Forz e d el Bu e , e s ul quale s arà sempre opportuno cons ervare una ridotta in tempo di g uerra al jìn e di ass icurare il pas saggio del Mong ine vro "3 La fortificaz ione del Bue fu dunque c ostruita ali 'ini z io del XYlil s e colo. e non è d a e s clud e r s i ch e fo ss e già utili zz ata come trndizionale posto di guardia nelle gu e rre dei s ecoli precedenti. l france s i lo pres idiarono regolam1 e nte durante tutti i conflitti d e l XV!TT secolo, compresa la Gu e rra delle Alpi N ella c ampa g na del 1795 , il 2 0 giugno , "il capitano Cos ta d ei Cacciawri di G èn e ves e op erò una s o1presa s ul post o de lla Co ch e dove i .fran cesi eran o attestati n egligentem ent e Qu esl 'impresa fu e seguita con mo lto s uccesso. D ei I I O uomini e 2 ujjì ciali 55 ed un uffìc iale ji1rono pres i e la maggi or part e d egli aliri ucc isa "4 • Que s to s ucce ss o convins e il comando sabaudo a proge tta re una nuova spedizione v olta a distruggere direttamente il forte d e l Bue ed il presidio di Cla v iere. 1130 agosto 1795 si sferrò un nuovo attacco contro il colle de ll a C oche , Claviere cd il po s to de l Bue. A causa del dis orientamento della truppa e della fitta nebb ia i s abaudi non anivaro n o mai al Bue , e anz i il distaccamen to d el signor d ' Orlier, ufficiale del Genevesc, fu catturato q u a ndo arr i vò con dei prigionieri a l po s to del Bue, credendo lo ormai nelle mani dei saba u d i5 Q u esta fu l ' ultima azio n e mi li ta re r il evante che coinvolse tale presid io. N e lla cartografia rea l izzata in s eguito al trattato d i Cherasco del 1796 , il fo 1 i e si p re s entava integro e dotato di un trinceramento lim i trofo ; a dispetto del nome l ' opera era nel co m ple ss o tras curabile. Con la fi n e de ll a g u e1Ta fu co m p letamente abbandonata

Nella cartografia storica de lla fine del XYlll seco lo , in pa 1iico la re quella succes siva al trattato di C h erasco de l I 796 , figura presso il Mongi nevro u n a seconda posiz ione mi litare : il "Post d 'Aquitain e " o "Fori d 'Aquitaine " .

S i trattava probabil m ente di un piccolo posto d i guard ia che in sieme al "Fort du Boeuf" controllava il Monginevro.

1 AST. Corte, Carte Topografi che e Disegni Carte Topograjìche Segrete 7 F I p 3 1

' ASl. Co rt e, Pae si, S usa Vall i d i Ba rdo nec ch ia Ces an a e O u lx. mazzo 6

' AST, Corte , Carte Topografi che e Disegn i. Ca r te Topografiche S egre te I F l i ross o.

, T HAON D~ Rl: v t: L. Mem o ires sur la Guerre des A lpes. 1871. c it p 250.

< Id., p p 2 56-25 7

So ttosettore di C esa na
193 E CX3

D esc ri z io ne

li pogg io del Bocuf, posto in pos izione dominante, è stato interessato dal ]' ista ll az ione d i alcu ne antenne c he ba nno ca nce ll a to q ua si co mp let amente la fo rti ficazione. La zona è s tata coinvolta nei combatti m e nt i de l secondo conflitto mo ndi ale, c he haimo lasc iat o non poc he tracce s ul teJTe no. L'avva ll amento che ospitava il picco lo trin cera mento st accato no n ri ve la piì1 tracce ril evanti di fortificazioni. 11 posto d j Aq uit a in e era co ll oca to sull'omonimo rili evo, oggi mo nt Qu it ai ne, p osto a no rd oves t d i C lav ie re. La st rn ttura doveva limitarsi a una picco la b ara c ca in legno, osp itante i l presidio, circondata da q ualche debo le fortificaz io ne. U na m oderna staz io ne p er gl i im pi a n t i di ri sa l ita dello ski occupa in p a rte l 'altura.

3) TI Mong inevro ne l l 797 con le fortificazioni del Bue r ipristi nate duran1e la guerra de ll e A lp i AST. Co11c, Carte Topografiche e Disegni, Uf-

.fìcio Topografico Stato Maggiore, Con!ini con la Francia, mazzo 16.

4) C111a di fine XVIII seco lo rappresentante Claviere ed il frll1e de l Bue. AST, Corte, Cm1c Topografiche e D isegn i, U.ffìcio Topogra.fìco Stato Maggiore. Confini con la Fra ncia, mazzo 20.

5) Carta relativa ai confin i con la Francia dopo il 1796 che 1 i po r ta il l'os, d'Aquitaine AST Co1te, Carte Topografiche e Diseg n i. U.ffìcio Topografìco Stato Maggiore, Confini con la Franc ia, mazzo 2 1

6) La c ima de l BoeuC L'istallaz ione dell'antemrn ha in parte d istru lto le vestigia delropera campale

J<)4 Sollosettore di Cesana
I) Il forte del Bue r iporta to sulla carta del I 714. AST Corte, Paesi, Susa. Va l Ii di Bardonecchia Cesana e Oulx. mazzo 6. 2) Il forte del Bue ne ll a seconda me tà del XVIII seco lo. AS T, Corte. Ca11e Topografiche e D isegni, Carre Topogra.fìche per A e B, Susa 3.

Stato di conservazione. Le strutture del Bue sono leggibili solo a livello intuitivo; le vestigia d e l Po s t d ' Aquitaine non sono att ualm e nte identificabi li.

Sollose rrore di Cesana 195 /OIJ00(O ì O (ìO !,9 l,o ?,O O IO o /00

L A CROUZORE

Ca r ta d 'id e ntità :

Codice: ECX2.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Cesana.

Località: monte Crouzore, l 716 m.

Locai izzazione: certa.

Oggetto: fo rtificazioni campali.

Cronologia: XVIII secolo.

Sintes i storica

Le alture comprese tra San Sicario e la zona di Champ las Seguin furono uti lizzate p iù volte, durante il XVIII seco lo, pe r accampare truppe poste a sorveglianza del! 'alta valle. Questa posizione serviva a difendere la conca di Cesana e il colle di Sestriere da attacc h i provenienti dal vicino valico de l Monginevro: "è troppo vasto per poterlo trincerare: il posto che meglio conviene per difèndere questo passaggio è sulle alture di San Sicario 1 • Nelle memorie sulla frontiera delle Alpi racco lte dal Bourcet si parla in part icolare dell'al tura d i la Console, l'odierna Crouzore, dove nel XVJll secolo si trovavano ancora vistosi resti di fo11ificazioni2 Le memo1ie proseguono ripo rtando che Vittorio Amedeo II, poco prima della sua abdicazione, fece esaminare questa posizione. 1n seguito, nel 1733, il Re di Sardeg na, Ca rl o Eman uele III, inviò da Torino a più riprese degli ingegne1i che passaro no pi ù giorn i su l posto L'intenzione sembrava esser quella di fo1iificarc l'altura, anche se questo disegno non fu poi portato a termine a causa dell'iniz io de ll a Guerra di success ione polacca, combattuta sul fronte padano. La no t izia è riportata anche in un documento francese inerente un progetto di campagna per J'anno 1748: Tra San Sicario e Champlas Seguine 'è una altura chiamata Crussole che ha u11a punLa pressoché impraticabile da ogni parte dalla quale si possono osservare tutti i colli ed i passaggi che vanno nelle valli cedute; si vedono su queste alture le vestigia di un antico forte, dove il Re di Sardegna ha sovente inviato degli ingegneri che vi sono rimasti pùì giorni: è da presumere che se egli Jòrtijìca questo luogo impedirà gli approcci di Exilles, renderà l'entrata delle valli impraticabile, e sarà in grado di agire offensivamente contro Briançon ''3 • Le scar se d ispon ibi lità dello stato sabaudo non permisero mai di poter spostare in posizione così avanzata del le opere pennanenti, e così il fo rie di Crussole rimase un progetto. L'impo1ianza ciel sito fu riconsiderata alla fine dell'Ottocento, quando d u rante la trip lice alleanza furono realizzati gli Spianamenti del Crouzore4 , ove furono schierate delle batterie di pezzi da campag na a suppo1io de l nuovo forte d i C hamplas Segu in.

I) Carta relativa alla campagna del 17 1O, con ind ica(i gli accampamen ti nella zona di Cesana e della Crusole. AST, Corte. Carte Topogratìche e Disegni, Carte Topograjìche per A e 8. Piemonte 7.

2) La visua le dal monte Crouzo re guardando verso Charnplas Seguin.

Descrizione

L a zona d e ll a Cro uzore è stata sconvolta da ll a creazione deg li appos tame n ti campali di. fine XIX secolo. Non emergono tracce evidenti de ll e a ntiche opere.

Stato di conserv az ione Opera attualmente non ide n t ificabi le.

AST. Cone. Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, 7 F I, p 3 1.

2 DE BOURCET. ,'l,Jemoires , 180 I, cit., p. 140

' AST. Corte, Ma ter ie: Militari. Materie Ylilitari per Categorie. Imprese Mi/il(lri, mazzo 7, non inventariato

4 CORJ'10, GASJAJ.DO, La 111011/af(lwfonifìcata. 1993, cit.. p 332.

/96
Solfosel/ore di Cesana ECX4

RIDOTTA Dl THURES.

Carta d'identità:

Codice: ECX6.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Cesana.

Località: pendici di Cima A lberon, 1873 111.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta.

Cronolog ia: 1707-1708.

S intes i storica

La val di Thures fu interessata sin dal XVl seco lo dalla presenza di opere campali. Nel 1593, in seguito alla conquista sabauda d' Exilles, il Lesdiguières ordinò di costruire delle barricate a Thures, comandate dal capitano Tallon1. Dopo circa cento anni, durante il conflitto della Lega d'Augusta , la valle fu nuovamente funestata dalla guerra, in particolare dalle scoITerie valdesi. Nel 1692, il 28 giugno, 1000 Valdesi attaccarono il colle di Thurcs, dalla parte del Queyras, e ne dispersero il presidio. Scesero poi in valle e bruciarono numerosi villaggi tra cui Thures e Busson~. ln entrambi i borghi questi tristi event i sono ancora oggi ricordati da scritte commemorative. A Thmes: Ambae ignea Barbetis extinctae anno I 692. Ambae sub domino Jacobo Barrai Curato Bossonii renatae. 16983 O Busson: "Jgne a Bm:tis.- anno 1692-pe nitus ex.la sub I.Barrai Curato rena/a anno 1697 sub eodem dedicata Deo 0.M. Beataque V.M ..4 La difesa del territorio era re sa difficile dall'inefficienza della milizia locale e dal! ' impossibilità di tenere dei repa 1ti di fanteria regolare in pianta stabile a controllo di tutti i valichi. l valdesi, inoltre, erano profondi conoscitori del teITitorio oltre ad essere meglio organizzati de ll a milizia di Cesana. Attraverso fulminee azioni a 1idosso della frontiera s i rifornivano di bestiame e vettovag li e ecostringevano i francesi a condune un 'estenuante contro-guen iglia. L' unica soluzione per le comunità locali fu quella dj versare loro contribuzioni al [me di salvaguardare i loro beni da ben più gravi rapine. Le medesime condizioni si ripresentarono dopo alcuni anni durante la guerra di successione di Spagna. Nel 1703, in seguito ad un 'e nnesima sco neria di va ld esi, s i deci se di "stabilire una guardia per quelli della valle di Cesana, ai Pian e ai Turas. montagna di Thures "5 Prima di tale data non sembrerebbe attestata l'esistenza di ridotte in questi due luoghi. Nella prima vera del 1706, sempre per fronteggiare le so1tite dei va ld esi, la comunità della val le di Cesana "ebbe ordine di guardare il colle di Piane ed il posto di Tures con 100 uomini in ciascun luogo e questo è durato.fìno al mese di settembre senza interruzione. ciò che incomodò molto gli abitanti che poterono con d[ffìcoltà ej)èttuare i raccolti [ ). Durante questa campagna [ ] ci si trincerò anche ai Tu ras, e la guarnigione delle milizie si ritirò tutte le settimane per intervalli "6 • Nel J707 le comunità del la valle 'furono anche obbligate a rinnovare le guardie e mettersi di guardia ai luoghi di PIanes e di Tu ras: Bois Jo~y ingegnere e Duverdet fecero costruire una ridotta ai Turas: essa fu costruita per la comodità del piano di quel luogo che era naturalmente atto a difendersi, vi fi1ro110 stanziati I 00 uomini della va lle "7 • Le cronache di Pragelato penneltono di ricostruire fedelmente le fasi di impiego del posto di Thures: nel 1703 vi fu collocata una guardia, che fu rinnovata nel 1706. L 'a nno seguente si decise di elevare una vera e propria fo1tificazione, nel s ito probabilmente già occupato da una baracca e qualche palizzata8 Nel luglio del 1708 la ridotta era p residiata da una com-

1 PERA CCJ\ l 'oltu l'af/e di Susa l 9 10, ci i.. p. 4 7.

' ld . p. 82

'Mo i:n:.:s l Son Resti11110 l 996. cit.. p. 87.

"GALLILIO Bo11sso11, 2002, cii., p 7.

; P1n,w1No la c 1v11aça di Pragelato dei curati R. Merli11 e G. 801111e (/693 -1 724), completata nefle pani mancanti nella prima edi=io11e. la cmnaca I di Jean Passe! dei Rivets, 19 10, c it.. p 14

'' Id p. 25.

' ld., p. 30

' Le cronache di Bourcet 11e col locano la costruzione nel I706: ,. jiw1cesifecero 1111a ridono in 11111rat11ra ira il colle di Thures ed il villaggio da fio siesso 11ome per opp(wsi alle i11c11rs ioni valdesi diretle co ntm il Queirns ··, D EBo URCET Memoires, 180 I , cit., p. 99. Il Rouzier confcmia ta le dat,1, AST. Corte. Carte Topografiche e Disegni. Carte Topografìrhe Segrete. 7 F I. p. 224. Una relazione francese della prima metà del XVlll secolo ne colloca invece la comuziooe nel 1705. AST. Corte , Carte Topogra lich c e Disegn i, Carie Topografiche Segrete, I F Il rosso; un ·altra re lazione sulle val li di Franc ia la colloca nel 1708. AST, Corte. Carte Topografiche e Di segni Carie Topografìc/1e Segrere. 2 Fl rosso. La discordanza tra le fonti è evidente. Probabi lmente il posto fu fortificato e riparato più vo l1e durante gli anni di guerra , qués10 creò confusione negli autori de lle cronache settecentesche. Meriia maggior cred ito la notizia tratta dalle Cronache di Pragelalo che o l1re ad essere coe\'a è anche la più complcca.

Soltoseltore di Cesana
197 ECXS

pagnia di truppe della valle di Cesana, con ··grave fastidio alla popolazione". Ogni giorno si mandavano quattro uomini sul Pelvo9 ed al fondo dell'Alpe del Turas per constatare chi passava nella vallata del Quei ras 1° Non sembrano esserci notizie di azioni militari svolte attorno a questa ridotta. Con la campagna del 1708 e la successiva cessione delle alte valli di Susa e Chisone allo stato sabaudo l'opera fu abbandonata. La ridotta, in ogni modo, non fu demolita. Nella Ca1ta degli stati di Sardegna, 1816-1830, è ancora 1iportata intatta, come d'allronde è ancora oggi.

l ) Pianta della ridotta proposta nel trattato del C lairac. DE CLAIRAC Lou1s ANDRÉ, L 'ingénieur de campagne ou Trailé de la fortificarion passagere, Charles Antoine Jombe1i. Paris 1757. p. 18.

2) La r ido na riportata su lla Gran Carta degli stat i di Sardegna ( l 8 16- 1830). Il vecchio tracciato strada le, così come I'auua le via militare. avvo lge in parte la ridotta.

La r idotta di Thurcs sopravvive miracolosamente intatta sino ai giorni nostri. La sua posizione permetteva di intercettare il traffico della vallata in un passaggio obbligato. L'attuale strada militare della val di Thures percorre in parte il tracciato antico cd all'interno di uno dei suoi tornanti contiene la ridotta 1t L'opera, in pietre a secco e terra , presenta una forma stellare a quattro vertici con il perimetro circondato da un fossato. Ali 'i nterno sopravvivono i probabili resti del baraccone che ospitava il presidio. La linea della ridotta è proposta su molti trattati di fortificazione campale dell'epoca e costituisce, assieme alle ridotte quadrate, il modello più comune. In pa11icolare nel trattato del Clairac 12 è riportata la pianta di una ridotta che, se pur più elaborata, presenta le caratteristiche di quella di Thures.

3) La bassa val di Thures vista dai pressi della ridolla. Da questa felice posi zione era possibi le sorveg liare il traffico locale.

" Il termine Pc lvo é comune a molle velle elevate 1lelle Alpi Occidentali In val Thw·es es is te una cima con questo nome, a lta ben 3265 metri: è posta su llo spa rtia cque trn la val Thures e la val Argentiera a lrin temo de l Sonogruppu Rami è re-lvkrc ian tai ra. Salvo traslazioni toponomastiche è probab ile che s i tratt i della c ima citata nei documenti. la facilitiì d'accesso alla vena ed il notevole g iro d 'orizzonte sul colle di Thuras e sull ' a lta va ll e rappresentano elemen1i che rafforzano tale teori a. La frequentazione in epoca storica cli luoghi così e levati è comunque abbastanza rara.

' " P1r rAVINO, La cronaca di Pmgelato , 1905, c it.. p 86. Tl testo prosegue riportando che so li1am ente si vcdcvaHo passa re i va ldes i intenti ad andar a riti · rare le loro contribuzioni, cosa che non facevano in va l Chisone ed a lta val Susa "essendo .</(l{O loro proibito dai Generali".

11 Si rin gra7ia il professor Giorgio Po11zio per la preziosa segnalazione del s ito della ri dotta.

11 Dr C1AIRAC'. l 'in~enie11r de campagn e 011 Traire de lafol'lijìcarion passagere. 1757, c it .. p. 18 .

198 Souosertore di Cesana
Desc ri zion e

4) La cima del Pdvo 3265 m. vista dalla puma Serpent icra 3267 m. Su questa montagna si recavano le vedette della ridotta di Thures.

5) Visione d"insieme della ridotta.

6) Rilievo de ll a 1idotta di Turcs Oaroglio, 20 10.

Stato di conservazione

La 1idotta è integra in ogni sua parte e non presenta cedimenti. La fitta vegetaz ion e ne limita una visione d'insieme ed in parte potrebbe minarne le struttur e. A MONTE

Sottosellore di Cesana 199
• A VALLE " '

CHIESA FORTIFICATA DI SAN RESTITUTO DEL GRAN SAUZE

Carta d'identità:

Cod ice: ECX6.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Sauze di Cesana.

Località: San Restituto del Gran Sauze.

Localizzazione: certa.

Oggetto: chiesa fortificata.

Crono logia : seconda metà del xvr secolo.

Si ntesi storica

La chiesa di San Restituto sorse attorno alla prima metà del Xli secolo 1 • La posizione isolata, al di fuori dei centri abitati, è la caratteristica principale di quest'edificio, che serviva come parrocchia delle borgate circostanti. Le strutture attuali sono tardo medievali ed hanno subito dei rimaneggiamenti in seguito alle distmzioni causate dal tempo e dalle gueITe. Oggi non vi è più traccia della casa presbiteriale e della grangia- magazzino, edificio rurale necessario per la gestione delle terre coltivate e dell'orto della chiesa2 • Sin dalle origini esisteva forse un perimetro difensivo esterno, dalle dimensioni forse maggiori rispetto a quello che racchiude oggi chiesa e cimitero. La funzione militare del luogo sacro emergerà so lo durante le guerre di religione, combattute nella seconda metà del X VI seco lo. Lo scacchiere militare si polarizzò attorno a due partiti: il catto li co e l ' ugonotto, comandati rispettivamente da Giova1mi Lui gi Bore!, più noto come il capitano la Cazette, e da François de Bonne , duca di Lesdiguières. In val di Susa i conflitti erano caratterizzati da vio lenti scontri di milizie , spesso mal organizzate, che sovente approntavano centri difensivi all ' interno di vecchi castelli. rovine di abitati o entro le robuste mura delle chiese. Il loro armamento era costituito da armi bianche, armi d'asta e moschetti; quando poi il terreno lo pem1etteva si faceva anche uso della cavaller ia. Le compagnie di fanteria regolare erano ben armate e si appoggiavano alla milizia del posto. La chiesa di San Restituto era stata fortificata inizialmente dal partito cattolico. li la Cazette vi fece collocare un presidio per control l are il transito proveniente dal colle del Sest1iere, spesso valicato da bande di valdesi. Gli ugonotti volevano a loro volta impadronirsi del posto per poter garantire i collegame nti tra i riformati di val Chisone e que lli del Delfinato. Il primo scontro si consumò il 25 luglio 1575, quando gli eretici del pragelatese tentarono di occupare la chiesa. La Cazette, informato da alcune spie, li attese pazientemente in un luogo nascosto dalla mezzanotte alle due del pomeriggio seguente, così da poterli attaccare di sorpresa. La colonna protestante, colta alla sprovvista, fu distrutta in circa due ore di combattimento la sciando sul campo ci r ca 150 uomini 3 Dopo lo scontro gli ugonotti capirono che non sarebbe stato possibile garantirsi il possesso della zona senza impadronirsi di San Restituto. Lesdiguieres radunò allora i suoi 200 cava lieri e 50 archibugieri, a cu i s i unirono 120 archibugieri di Pragelato e 400 unità promesse dai Valdesi. Tali forze si presentarono di fronte a San Restituto il 30 agosto, impadronendosene per trad imento: "al tempo in cui il mio signore di Monnestier era governa/ore di quel luogo e delle terre di Gap, andarono ad assediare il forte di San Restiluto [chiamato anc he Rostaing o Resteung] nella valle di Cesana e alla bocca di Pragelato e presero detto forte per composizione per mezzo dei traditori che Lo consegnarono loro e avendolo lasciato ben munito di genti e di viveri andarono a Busson "4 • La Cazette, appresa la notizia, racco lse sub ito "la compagnia di cavalleria del detto signore di Monnestier condotta dal signore di Sonnas e mi/Leduecento uomini che egli levò prontamente nelle montagne e la sua compagnia di gente a piedi andò ad assediare il detto.fòrle San Res1ituto con un pezzo d artiglieria per battere le garitte ''5 Le truppe cattoliche marciarono allora su Sa n Restituto e il 2 settembre vi posero l'assedio6 La mossa preoccupò il comando ugonotto, che temeva di veder inte1rntte le comunicazioni tra Pragelato e Briançon , così, I'8 settembre, 2000 protestanti cercarono di soccorrere il fortilizio, ma furono sco nfitti , perdendo più di trecento uomini 7 Vinti i soccorritor i, la Cazette potè dedicarsi al-

1 M OLTE 1' 1 (a cura di), San R e , tiluto del Gran Smi=e 11e l D e(fìnat o d i qua da i m o nti. 1996. cit p 109.

2 MoLTENl San Restit11to 1996. c i L , p 11O.

1 M Alj RIC[. l e Cap,tain e La Ca::e // e, 1986 c i L p 27 0

' MoLT F\fl San Res ti11110 1996. ciL p 28 7

' Id. Le fonti sono confuse e poco comp ren s ibi li.

• M AU RI CE L e Caµilaine La Ca=ene 1986 , cii. pp 266 -27 4

7 Id.

200
Sottoselfore di Cesana ECX6

l 'assedio. Con ogni probabilità pose il cannone in uno dei tanti luoghi che sovrastavano la chiesa. 1n seguito si avvicinò alle difese con una trincea, elemento che proverebbe una buona risposta di fuoco da parte delle truppe di presidio. TI 13 settembre, senza possibilità di soccorso e dopo 12 giorni di combattimenti, i difensori capitolarono: "e avvicinatosi per trincee prese detto jòrte il dodicesimo giorno per compos izion e. dopo aver interrollo il soccorso che veniva loro co n circa 2000 uomi11i'' 8 • Non è noto il numero dei difensori di San Restituto, ma doveva essere tale da garantire la difesa del perimetro esterno. L e truppe trovavano probabilmente alloggio ali' interno della navata della chiesa, che con i suoi 32 metri di lunghezza non pareva che ospitare alcune decine di uomini. I trinceramenti dovevano esser ben fatti, cosa che pennise al presidio di resistere 12 giorni ad una forza molto superiore e dotata di un cannone. Con la fine delle guerre di religione, la chiesa tornò alle proprie funzioni liturgiche. Nel corso della guerra di successione di Spagna dovette ancora patire i danni della guerra. Le milizie valdesi del duca di Savoia, l '8 luglio 1708, saccheggiarono la casa parrocchiale e la chiesa. rompendo il tabernacolo ed asportandovi i vasi sacr i9 L'e dificio però aveva ormai perso qualsiasi compito difensivo.

Descrizione

La chiesa possiede una robusta navata sovrastata da un so lido campanile in pietra. alto 32 metri. Al tempo delle g uerre di religione assunse probabilmente l 'aspetto di un castello impro vvisato, dove il campanile doveva fungere da dongione. Gli edifici rustici, se ancora presenti, servirono da magazzino o da riparo per uomini e bestie. Il perimetro esterno era fortificato con notevoli opere di terra e legname, definite garitte nelle fonti. TI sito è fortemente dominato dal pendio retrostante, dove il nemico poteva accamparsi e piazzare felicemente le prop1ie artiglierie. L'opera, tuttavia, si colloca in un contesto bellico ove la scarsità di bocche da fuoco era seconda solo all'eterogene it à dei combattenti , per lo più miliziani mal equipaggiati. In tali co ndi zioni l'edificio rispondeva perfettamente alle aspettative. Come in un castello il corpo principale in pietra era circondato da difese di legno e terra, il tutto dominato dalla torre. Lun go le pareti di ch iesa e campanile si aprono ancora oggi strette feritoie che ollTe a portare deboli raggi di luce ali 'interno dell'edificio potevano servire per piazzarvi qualche moschettiere, disposizione applicabile anche alle ampie trifore della cella campanar ia.

Stato di conservazione

La chiesa è in buone condizioni , grazie ai recenti restauri, ma non possiede più tr acce evidenti delle opere campali.

l ) La chiesa di San Rcstintto e il terr itorio di Sauzc d i Cesana all'ombra de ll o Chaberton.

2) La chiesa vista dalle pend ici d i cima de l Bosco. Il rec imu del cim itero doveva corr ispo ndere all'inc irca a quello delle difese.

3) Ritrarto de l capitano La Cazette, ideatore de ll e difese di San Res1itu10 (da MAURICE CIJARLES, le Capitai11e La Cazerte ( I 520- 1590). Les guerres de religion dans le Haut-Daupliiné (Oulx -Exi/les-Brianço11), Ed it ion Bcrnard de Gourcez, St. Paul de Vence i 986.

4) Una delle feri toie della chiesa vista da ll 'interno

'MOLTE};!, San Res 1it11to, l 996, cil.. p. 287. Le fonti sono confuse e poco comprensibili

'' P ITIAVINO. La cronaca di I'ragda10. 1905, cii., p 88.

Sot,osettore di Cesana 201

TRINCERAMENTI DEI COLLI MAYT E DELLA LONGIA

Carta d ' identità:

Codice: ECX7.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Sauze di Cesana.

Località: ECX7a, piano della Milizia, 2104 m, ECX7b, col Mayt, 2706 m, ECX7c, colle della Longia, 2817 m.

Localizzazione: certa.

Oggetto: trinceramenti.

Cronologia: XVIII sec.

Sintesi storica

Il va li co ', mette in comunicazione il vallone del Gran Miol con il Queiras. li passaggio , rilevante per il transito locale , fu attraversato da formazioni di armati si n dalla fine del XVI secolo. Una relazione francese della prima metà del XV Ill seco lo par la di una ridotta alla base del colle. costruita dai francesi nel 1707 per contrastare le incursioni dei valdesi 2 Una seconda relazione descrive gli apprestamenti difensivi in valle Argentiera nei primi anni de l XVIII secolo: a Planes '' le truppe di Francia fecero una ridotta di muratura nel 1707 per opporsi ai nemici. Se ne jèce una anche alla base dei colli di Longia e Mayt" 3 • Seco ndo queste fonti non vi sarebbero dubbi nello stabi lire che ci si trovi di fronte a due opere differenti , una a Planes e L ' altra alla base dei due colli. La gran cruta delle operazion i sabaude della campagna de l 1708 ripo1ta una ridotta alla base dei col li Longia e Mayt, ma no n riporta quella di Planes. Non si esclude che la ridotta rappresentata sia quella di Pl anes, collocata in una posizione errata4 • Stando alle infonnazioni fin qui reperite la seconda ridotta poteva trovarsi sulla modestissima altura del piano della Milizia , a quota 2 104 m, l ' unico pm,to che si trova alla base dei se nti eri che conducono ai due valic hi Non è attualmente possibile riconoscere con certezza eventuali resti di tale opera, a causa degli apprestamenti campali costruiti in questo l uogo dmante l'ultimo conflitto mondiale5 • Un secondo posto di guardia sorgeva sul colle Mayt, ove si trovava il presidio avanzato della ridotta di Planes. L'8 luglio del 1708 un a forza di 900 valdesi supe rò il col Mayt ·'dove so,presero quelli che erano i11 vedetta dei Planes senz a che nessuno potesse scappare per venire ad avvisare il distaccamento "6 Il presidio occupava probabi lmente dei deboli trinceramenti, investiti senza difficoltà da una forza tanto superiore. L ' 1 1 agosto dello s tesso anno 200 granatieri sabaudi occuparono i co lli Mayt e della Longia 7 La manovra era volta ad impedire eventuali soccorsi francesi ai forti di Pcrosa e Mutin, assed iati dalle forze austro -sabaude. Due a nni dopo, il 15 agosto 1710, il marchese d ' Andorno passò il co l Mayt con 8000-9000 uomini, accampa nd os i poi a Pl anes ed Argentera. Le tmppe presero alc un e pecore e bruciarono il legname che i pa s tori avevano preparato per ricostruire la borgata di Planes , che era stata bruciata, insieme alla ridotta soprastante, due anni prima8 • Ne l corso de l XVlII seco lo le deboli fortificazioni del colle furono abbandonate. TI R.ouzier ne segna lò i resti nella sua relaz ione: "C'era un tempo un trinceramento. che può essere della lun ghezza di circa 150 passi " 9 • Nel vallone del Gran Mio! esisteva una terza posizione trincerata presso il colle della Longia. Fin o al 1708 in questo punto passava la linea di frontiera tra il Delfinato francese e la val Gennanasca saba uda Nella ca1tografia sto rica tro v iamo la posizione trince rata nella tavola del Borgonio, del 1683 ampliata nel 1772, e nella carta della valle di Susa della seco nd a metà del XVIII seco l o 1° In quest ' ultim a è eviden te lo sviluppo dell 'o pera, costitu ita da un semplice muro a secco realizzato lun go la c res ta . No n è da escludersi che il posto fosse presidiato durante la Guerra de lla Lega di Augusta e durante la guerra di successione di Spagna, a lm eno fino al 1708 , anche se fino ad oggi non è stato possibile

1 Lenera lmenre 00 Colle del pianoro··, DE R OClv\ S D' A1 GLUN. l es Val!ées Vaudoises, e111de de topographie et d "Histoire Mifitaires, 1880. cit p 16.

: AST, Cone, Carte Topografiche e Disegni. Carte Topogr<1/ìd1e Segrete I F TI rosso

' BRT. Manos cri tti Militari 73. p. 37.

• AS T, Cone, Carte Topografic he e Di segni Carte Topogra}ìc he per A e B. Su;;a 2.

' Le cronache di Pragclato. edite da Pitta vi no , semp re molto prec ise riguardo alle fort ifi ca? ioni di questi luoghi, non parlano della ridotta.

• P nTAVINO, lo cro 11aca di Pragelato, 1905, cit., p. 87.

7 P oGNISI, Vi/Iorio Amedeo. 1935 cit., p. 18 1.

• Mr NSA, Prage/ato 1101i=ie storiche, 1976, ci t. , p. 180

• AST, Corte. Carte Topografiche e Disegn i, Carte Topografiche S egrere, 7 F I. p. 59.

10 AST, Corte , Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche per A e B, Susa J.

202 So/losettore di Cesana
ECX7

reperire documenti al riguardo. L'opera potrebbe esser stata costruita in seguito all'occupazione sabauda del colle durante la campagna del 1708 11 •

D es criz ion e

11 colle del Mayt è molto esposto alle intemperie e si presenta come una modesta se lla incassata tra le inaccessibili rocce dello Jourchim, 2908 m, e le detritiche pendici del Rocher Charcheime o del Montone, 2837 m. Poco a valle, sul versante italiano, si trovano i resti di strurtme militari del ventennio fascista. ll valico, a causa del clima e dei successivi interventi umani, non reca più tracce evidenti della fortificazione antica, probabilmente rimaneggiata durante gli interventi operati durante l'ultimo conflitto mondiale. li trinceramento del colle della Longia è di difficile lettura e se ne può solo più intuire la traccia. La quota elevata, 2817 m., e la fo1ie esposizione hanno contribuito a l suo degrado. Inoltre , durante l ' ultimo conflitto mondiale, fu realizzata una piccola casem1a, ancora in buone condizioni, che modificò non poco l 'assetto del colle; alcune postazioni per anni leggere contribuirono inoltre a cancellare i resti delle antiche opere.

S t a to di co nse rvaz ione Opere leggibili a livello intuitivo.

I) Il co ll e della Lo ngia nella carta ciel Borgonio AST, Corre, Ca rte Topografiche e Disegni, Cane Topografiche per A e B. Piemont e 23.

2) Il colle della Lon g ia ed i I suo tr inceram en to nella seconda metà del XVIII seco lo AST, C011e, Carte Topografiche e Disegni. Cane Topograjìc:he per A e B. Susa 3.

3) La casenna sovras tata dalla punla Frappicr 3004 m. Lungo la c resta del Frappier si sviluppava pai1e tlelropera.

4) La se ll a del col Mayt vista da l Gran Miol. Sulla destra è visibile pai1e di pun ta Ramière 3303 m

5) fl vallone del Gran Mio) visto da l s ito ove poteva sorge re l a ridotta de l piano de ll a Mi l izia

Sottosettore di Cesana 203
11 POGNIS!. Vìuorio Amedeo. I 935. cit., p. I 8 1.

FORTANLER.

Carta d' i de ntità:

Codice: ECXS.

Provincia: Torino.

Valle: Susa.

Comune: Sauze di Cesana.

Località: valle Argentiera, Alpe Planes.

Localizzazione: certa.

Oggetto: ridotta e trinceramento.

Cronologia: 1703-1708.

S int esi storica

Come accadde nella vicina val di Tbures anche in val Argentiera furono numerose le azioni di guerriglia dei milizianì valdesi durante la guerra della Lega d ' Augusta. Nel 1690, il 26 luglio, i valdesi irruppero a Grange Planes , presidiate da pochi miliziani; scacciati questi ultimi s' impadronirono di quattro o cinque gruppi di pecore e montoni 1. Lo stesso anno, il 2 settembre, circa 600 valdesi scesero dal colle di Sestriere, saccheggiando varie località e ritirandosi poi a Planes dove presero 500 pecore per poi passare il colle di Rodoretto 2 • Nel luglio del 169 I a Sauze di Cesana erano stanziate due compagnie del reggimento Aligny con il compito di mandare distaccamenti giornalieri per proteggere i valligiani durante il lavoro. Un giorno i valdesi tècero un'imboscata a soldati del distaccamento presso un luogo chiamato ''Bo isrout "; come risposta a quest'azione la milizia della valle cd un di st accamento d'irlandesi ricacciarono gli eretici oltre il colle di Rodoretto3 Con la guerra di Successione di Spagna si riproposero le violenze da pa1ie dei Valdesi; nel 1703 in seguito a una ennesima scorreria si decise di "stabilire una guardia per quelli della valle di Cesana, ai Pian e ai Turas. montagna di Thures "4 Prima di tale data non sembrerebbe attestata l'esistenza di ridotte in questi due luoghi. Nella primavera del 1706, sempre per fronteggiare le so rtite dei valdesi, la valle di Cesana "ebb e ordine di guardare il colle di Pian e ed il posto di Tures con 100 uomini in ciascun luogo e questo è durato fino al mese di settembre senza interruzione. ciò che incomodò molto gli abitanti che poterono con d(fjìcoltà effettuare i raccolti[ ]. Durante questa campagna 1706 si fece sopra a Planes una spece di lri11ceramento per mettere al coperto la guarnigione che vi si trovava e dove vi si in viò, oltre agli uomini menzionati sopra, una compagnia distaccata di Afr de Manon con pale e picconi per lavorare a jée i trinceramenti: ci si trincerò anche ai Tures e la guarnigione delle milizie si ritirò tutte le settimane per intervalli: Mr Berton Vicario di Sauze andava a dire la messa ai planes per il distaccamento " 5 Le prime opere stabili nacquero probabilmente nel 1706, per poi essere ricostruite nel 17076, quando le comunìtà di Cesana ''furono anche obbligate a rinnovare le guardie e mettersi di guardia ai luoghi di Planes e di Turas: Bois Jo~ v ingegnere e Duverdet [ ... ]:dopo aver esaminato il terreno dei Planes, egli [Bois Joly] trovò il luogo dove ci si era trincerati la campagna precedente, assai comodo perfarci un 'a ltra ridotta: 100 uomini della valle contro llavano anche questo posto che contro llava anche il colle de la Mait quantunque lontano ¾ di lega 7 e per questo occupò i poveri abitanti con fatiche tanto più insopportabili dato che li si pagava solo con una razion e; egli fece trasportare una quantità di calce efecejàre una quantità di tavole usando alla fine un totale di 60 -80 piedi di grossi alberi per questa ridotta "8 La ridotta fu costruita dal l 'ingegnere Bois Joly utili zzan do 60-80 tronchi di grossi alberi, pietrame e calce. Il risultato fu una robusta opera quadrata, dotata di un trinceramento esterno, capace di contenere complessivamente decine di uomini Una guardia trincerata a l colle Mayt completava lo schieramento. La fortificazione doveva sorvegliare direttamente le pericolose mulattiere provenienti dal colle di Rodoretto e del Mayt, onde sventare nuove improvvise scorrerie di religio-

1 PERAC'CA L 'a//a valle di Susa, 191 O. cit.. p 75

1 Id. , p 76.

J Ml:NSA. />rage/aro noti=ie storiche. 19 76 cit.. p 91

4 P1TT1WINO, La cronaca di Prage/a/o, 1910. cit p. 14.

5 Id ., p. 25.

" Il Rouz1er ne fissa la costruz ione nel 1703. AST, Conc. Cane Topografic he e Disegni , Carte Topografiche Segrete,~ F I, p 2 13. mentre il Bourcct la colloca nel 1707 " a circa cento tese s opra il villaggio di P/anes " , BoURC'ET. Memoires cit., p 123. La data è riportata anche in una re l azione francese del la prima 111e1à de l XVlll secolo, AST. Corte, Cart e Topografiche e Disegni , Carte Topogra/ìche Segrete, l F 11 rosso.

' Circa 3 Km

PJ TTAVl"IO. La cronaca rii Pragelato. 19 1O, cii., p. 30.

2Qtf
So110:;ettore di Cesana ECX8

nari valdesì. Sulla cartografia storica de Ila seconda metà del XVIII secolo e nella re lazione del Rouzier l'opera è chiamata FortAnlcr9 • Durante la campagna del 1708 , la r1dotta subì la prova del fuoco. Nel luglio di quell'anno era presidiata da una compagnia di truppe della valle di Cesana, con non poco fastidio della popolazione 10 • li giorno otto dello stesso mese, una forza di 900 valdesi superò il Col Mayt ·'dove so,presero quelli che erano in vedetta dei Planes senza che nessuno potesse scappare per venire ad avvisare il distaccamento". Sopraffatto il presidio si sp in se ro silenziosamente verso la ridotta: "ed in seguito con il favore della notte investirono laridotta per impedire che quelli che erano dentro facessero sortita su di loro··. Il presidio era perennem ente allerta, e così alcuni difensori riuscirono ad avvertire l'imminente pericolo: "l'avrehhero senz'altro presa senza l'accortezza del signor Restitut Rigat che in quel momento era di guardia, egli raggiunse le alture ed impedì che se ne impadronissero " 11 • Il comandante della ridotta , Restituto Rigar, si accorse del pericolo e riuscì a portare i suoi uomini sulle rocce soprastanti la ridotta , in modo tale da sorprendere gli aggressori da una posizione più elevata impeden do loro di rendersi padroni dell'opera . L'attacco fu probabilmente condotto da circa 300 valdesi, considerando che i re sta nti 600 scesero a ll o stesso momento a Sauze di Cesana, saccheggiando orribilmente la zona. La sped izione costò alla popolazione diverse centinaia di capi di bestiame e buona patte dei beni personali, tra cui i preziosi mobili a cassapanca che a 1Tedavano le case di montagna del tempo. ln seguito i protestanti ripercorsero a ritro so la via seguita per l'attacco e non essendo riusciti a prendere la ridotta Anler s i limitarono ad incendiare la borgata di Plane s 12 • Gli eretici si accanirono particolarmente contro i beni del capitano Restituto Rigat, comandante della ridotta 13. L'azione del1'8 agosto dimostrò come un piccolo manipolo di armati, se ben protetti da una 1idotta , potesse resistere contro un attacco di forze preponderanti. Le milizie irregolari, come i valdesi, non erano in grado di attaccare delle fo1iificazioni campali , come descritto nelle note del Ceaglio, comandante delle milizie sabaude di val Varaita e Maira verso metà la metà del XVTIT secolo: "Esse sono molto proprie ad inquietare il nemico. con smpre nderlo di natie tempo.far rappresaglie, ed attaccarlo quando lo trovano in forze inferiori e che avessero favore di bosco. di rocco o di nebbia. ma per quanto.fosse di attaccar/o nei trinceramenti, non essendo rnuniti di baionetta avrebbe creduto molto difficile ilfàrlo " 14 AlJo stesso tempo però la ridotta non fu in grado di impedi r e che il resto dei religionari potessero scende re a valle per fare bottino. La vicenda non sfuggì a l comando sabaudo, che il 12 agosto inviò 300 uomini a Pl anes perché bruciassero la ridotta, al fine di evitare che fosse occupata con successo da forze francesi provenienti da l Queiras 15 • L'evento pose fine a ll a storia della fortificazione, distrutta assieme alla borgata. Il posto era ancora diruto nel 17 LO, quando , il 15 agosto, 8000-9000 uomini del marches e d·Andorno si accamparono n el la zona, prendendo alcune

I ) Carta re lativa alle operazioni de l 1708 i n cui è indicata la ridotta. AST, Corte. Carte Topografiche e Disegni. Carte Topogrq/ìc/1e per A e 8, Susa 2.

2) Nella seconda metà del XVIII seco lo la ridotta è ripo1tata so lo più come toponimo, AST, Corte. Carte Topografic he e Disegni, Carie Topogmjìche per A e 8, Susa 3.

• AST. Corte. Carte Topografiche e Discgrù, Carte Topogmjìche per A e B. Susa 3 e AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete. 2 F l , p. 213

"' PITTAVINO. La cronaca di Pragelato. 1905 cit., p. 86. ri Id p. 87.

12 Id pp. 88-89.

13 P1Tr,w1No, La cronaca di Pragelato, 19 1O, cit., p. 36.

14 DE Ros~1. la dil•ersione di Exilles. 1897, cit., p. 2 1

5 PiTIAVl'IO, La cronaca di Pragelato , 1905. cit p. 87

Sotroscuore di Cesana 205

pecore e bruciarono il legname che i pastori avevano preparato per ricostruire Planesl('. Nella cartografia della seconda metà del XVlll secolo fu riportata solo più come toponimo. Nel XTX secolo fu ancora riportata nella Gran carta degli stati di ten-afeima , segnata come ·Ridotto Distrutto "17

Descrizione

La ridotta è posta sopra l 'abitato di Plancs, 2095 m, nel punto dove la val Argentiera si divide nelle v alli Lunga e del Gran Miol. f ort Anler si trova su uno sperone roccioso strapiombante su due lati e di difficile accesso. Alle sue spalle sfila la mulattiera che porta da Planes al colle Clapis, passaggio che collega la val Argentiera con la val Troncea. Le fortificazioni annoverano una ridotta quadrata e un trinceramento che si origina da uno dei salienti. La ridotta ha tre lati in tena ed uno in pietre a secco; su tutti i lati poggiavano i tronchi del parapetto , ma verso il lato scosceso si costruì il basamento in pietrame a l fine di impedire lo smottamento a valle delle strutture. l Jatj in terra sono rivolti verso il modesto ripiano e sono dotati di fossato. [l trinceramento invece è in pietra a secco e si sviluppa verso la mulattiera. L'assenza di catini per le tende o di resti di baracconi fanno s up porre che la logistica fosse assicurata dalla sottostante borgata. Probabilmente il piccolo distaccamento trovava riparo in una grang ia , mentre un picchetto rimaneva stabile nell'opera. La ridotta è in una buona posizione e dal suo trinceramento si era in grado di int erdire il lato più accessibile. Provenendo dal colle di Rodoretto sarebbe stato tuttavia possibile occupare le ripide rocce che sovrastano la fortificazione e da lì colpirne l'interno ; ta le possib ilità fu sperimentata durante l'azione del 1708 dalla g uarni gione stessa, guidata da R estituto Rigat.

3) Dellaglio di una ~tampa raffigurante la ba ttaglia di Tanieres , combattuta nel 1709 tra le truppe francesi e quelle alleate, dove è rappres entala una 1idott.a in troncru d ' albero , probabi lmente mo lto simi le a que lla che sovrastava Planes.

4) La borgara Planes sovrastata dal sito della ridotta La fort ificazione è stata ricos truita vi rtua lmente per re s ti1uire l"i<lea del suo aspetto iniziale

5) Vi s ione dall'alto dei resti de lla fortificazione

2()(i S ortosetto re di C e sana
16 ME'ISA Prag ela ro n oti: i e s loriche 1976 , cit., p. 180 ,- AS T Conc Ca11e Topografiche e Di segn i Carte Topografiche S egrr? le, Stati Sard i Gran Carta B 5 bi s nero. n 5 1.

Stato di conservazione

I lati in terra sono molto levigati cd in parte sono smottati nel fossato. TI lato in pietra ed il trinceramento s ono in buono stato di conservazione

So11nse11ore di Cesana 207
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" , ... A MONT E .,. -· ' , / ,, -, / . ·' / , ' I A VALLE
6) Rilie vo della ridotta di An ler. Garog li o, 2010.

RIDOT TA DI SESTRIERE

Ca rta d'identità:

Codice: ECX9.

Provincia: To1ino.

Valle: Susa.

Comune: Sestriere.

Località: colle del Sestriere, Poggio Capret, 2100 m.

Localizzazione: ce1ta.

Oggetto: ridotta.

Cronologia: XVTI-XVIII sec.

Sintesi storica

[] colle di Sestriere è la principale via di comunicazione tra la val Chisone e l'alta valle di Susa Probabilmente fu oggetto d'interesse militare sin dalla seconda metà del XVT secolo, nel corso delle guerre di religione. Nel 1575 il capitano la Cazette fece fortificare la chiesa di San Rcstituto del Gran Sauze per bloccare le formazioni di protestanti provenienti dal colle di Sestriere. Ai conflitti religiosi si aggiunsero q uelli tra il ducato di Savoia ed il regno di Francia legati al possesso del marchesato di Saluzzo. Ne l 1596 Carlo Eman uele I tentò senza successo di riconquistare Exilles; il suo scopo era quello di superare il colle di Sestriere ed occupare il Monginevro , tagliando così le comunicazioni tra Exilles e Briançon1 • Durante la guerra della Lega di Augusta il valico fu presidiato da fanterie regolari dell 'ese rcito francese. Nel 1693 la presenza militare fu rafforzata al fine di garantire le comunicazioni h·a Briançon e la città di Pinerolo, assediata dalle forze alleate. Il 27 luglio il secondo battaglione d' Albigny si accampò sul valico. Nei prin1i giorni del mese di settembre sul colle si trovava ancora un campo volante agli ordini del marchese di Larray composto da otto battaglioni di fanteria e da un reggimento di dragoni. Questo campo restò operativo sino al 13 settembre2• In tali circostanze furono erette delle fortificazioni campali, 1iprodotte in una dettagliata carta relativa a l la campagna del I 693 in val Chisone-1. La difesa del valico era incentrata su due ridotte collegate tra loro da un robusto trinceramento. Questo schema, con minimi rimaneggiamenti, si conserverà sino alla fine del XVJTT secolo. Durante la guerra per la successione al trono di Spagna, il colle tornò ad essere presidiato dalle truppe francesi, che nel 1708 vi fecero passare la via di comunjcazione tra Briançon e l'accampamento del generale Villar posto al Puy di Pragelato. Per difendere il colle dagli attacchi dei miliziani va ldesi furono cosh·uite due 1idotte presidiate da un reggimento di dragoni reali e da cinque battaglioni di fanteria Probabilmente furono ripristinate le opere del 1693. Nella campagna del 171 O i francesi tornarono in val Chisone e da l 20 settembre al 20 ottobre sul colle si posizionarono tre b1igate francesi, alloggiate entro ''delle capanne che parevano delle case "5. Con la fine delta guerra, le opere furono abbandonate. Durante la gueJTa di successione al trono d'Austria gli armati de l re di Francia tornarono a presidiare il valico. Nel sette mbre del 1745 il generale francese conte Lautrech investì il forte di Exilles. Per garantirsi le vitali comunicazioni con Briançon fece 1ifortificare il colle di Sestriere, punto chiave per il controllo della viabilità in alta val di Susa. Il 4 settembre fu occupato da 300 uomini, agli ordini di un tenente colonnello, a cui fu ordinato di trincerarsi 6 • I l 9 settembre il posto era saldamente tenuto dai 300 fanti francesi cope,ti da robusti trinccramenti7. li coma ndo sabaudo reagì preparando una controffensiva mirata ad attaccare contemporaneamente i fra ncesi in val di Susa e al Sestriere, in modo da farli de sis tere dall'assedio e tentando di catturarne i cannoni. Le truppe destinate alla val Chisone furono aftldate a l genera le de Rossi, che pose il campo a Joussau d. Il 22 settembre era prevista una ricogni z ione preparatoria per l'attacco, ma il generale non vi partecipò a causa di una forte infiammazione agli occhi. Al suo posto andarono i suoi primi ufficiali, che si spinsero lungo le boscose pendici del monte Banchetta sino a giungere nelle v icin anze del colle. Riconobbero le fortificazioni nemiche, che occupavano un luogo chiamato localmente !es tetons8, ma il presidio francese, quando si accorse della lo ro presenza, reagì bersag li ando li con alcuni colpi di cannone da quath·o libbre, che caddero davanti ai loro piedi. Una cronaca posteriore alla campagna restituisce la visione che ebbero quel giorno gli ufficiali sa-

1 PAT RI A. Falli d ·armi in Val Chisone d11ra11te la Guerra p er il March esato di Sal11z=o {159 7) , 1972, cit.

2 M EKSA. Prage lato Notizie storiche, 1976 , c it. , p 97.

' LGM. cart. 25 , n 192

4 Pl:YRONEL. Radici di pietra , 2007. cit.. p 139

M ENSA. Pragelato Noti=ie storich e 1976, cit. , p 181.

• Dc Rossi. La dii'ersione di Exilles. 1897, crt p. 8.

' Id p 12.

• AST. Co11e. Materie Po liti che per Rapporto all" Jntcmo. Storia della Real Casa, Categoria lii. S to ri e Particolari. maao 24, p. 217.

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Sottosertore di Cesana ECX9

baudi: ''[/ detto colle è estremamente aperto, largo e spazioso. coperto di arbusti e praterie avendo sulla sommità un promontorio ovve,v u11a piccola collina che divide in due valloni quello della strada e quello di destra, la detta collina è divisa in tre sonunità isolate e molto ripide da tutte le parti quantunque coperte di arbusti, esse sono chiamate Serres des Peirilles, i Francesi le anno occupate nel 1745 e si sono trincerati per coprire le loro marce e convogli discendendo su Exilles e la stessa cosa è avvenuta per il loro accampamento a Chanlas du Col dopo la loro ritirata da Exilles' "> . InollTe "il largo pianoro pascolivo era affiancato, :ml versante di Pragelato, da due dolci rilievi alti poco meno di 8 trabucchi sui quali i francesi avevano elevato trinceramenti in terra e zolle alti 5 piedi per almeno 300 uomini e 4 cannoni " 111 • Il quadro era poco incoraggiante, e fece decidere a de Rossi di sospendere l'attacco, che era programmato per il giorno seguente. Questa mancanza di aggressività arrecherà un grave danno all'azione del 23 settembre, durante la quale l e forze francesi poterono reagire agli attacchi in val di Susa non essendo state minacciate alle spalle, ovvero al Sestriere. Negli atti del processo che vide imputato de Rossi a ll a fine della campagna si trova una relazione sulle difese francesi del valico di Sestriere redatta dal capitano ingegnere Marnot , nella quale l'attacco sembrava molto più semplice. "I l colle di Sestriere, che è una piana di un miglio di lunghezza, per un quarto di !arglzezza, verso Pragelato presenta due monticelli a cavallo della strada, alti circa 8 trabucchi. Questi colli erano quelli coronati dal trinceramento, capace di 300 uomini. Si sarebbe potuto prenderli impadronendosi delle a lture che dominavano l'opera da ogni lato"; aggiungeva poi che le opere lateral i non era no che corpi di guardia capaci di 12 uomini al massimo ed in definitiva restituiva un quadro d'insieme più possibilista 11 In questo caso l'indecisione di dc Rossi fece forse perdere una buona possibilità. Ciò nonostante il generale Lautrech fiutò il pericolo; vista la stagione avanzata e preoccupato dall'idea di perdere l'aitigli e ria decise di togliere l'assedio di Ex illes. Il 25 sera i pezzi d'assedio presero la strnda del Monginevro, ed il 30 erano in procinto di rientrare in Francia. Il campo francese fu spostato a San Sicario, mantenendo il Sestriere come ptmto avanzato. li comando francese chiese a Lautrech di tenere impegnato i l più a lungo possibile le forze sabaude, traendo, allo stesso tempo, tutte le contribuzioni che il te1Titorio occupato poteva offrire. Questi ordini s i tradussero nella sped izione condotta l'11 ottobre contro il campo sabaudo di Jausseaux, che si co ncluse in una delle peggi01i sconfitte patite dalle annate sarde. Le cronache posteriori al 1745 rip01tano ancora notizie riguardanti i trinceramenti del Sestriere:

"In seguito agli ordini di Mgr Marchese de Paulmy, si è jàtta una ricognizione ai colli di Sestriere [ ] Si è osservato. sul colle del Sestriere. che vi è una spece di grangia rovinata che si dice esser stata cos1ruita per.fòrmare una ridotta che difende il passaggio di questo colle; si è anche appreso che M. de lautrec l 'aveva fatto costruire in zolle di terra nel I 745 e che solo posteriormente a quest'epoca il Re di Sardegna si è determinato a farlo edificare in pietre a secco ''12 • 11 sito dove sorgeva la ridotta p1incipale è riportato dalle cronache con toponimi diversi: /es tetons. Serres des Peirilles e Serre de la Meyrias 13, oggi conosciuto come Poggio Caprct. La cartografia storica del XVTil secolo mo stra in alcuni casi le due ridotte, in altri solo la grande ridotta principale . TI più importante documento topografico attualmente noto è una ca rta terminata a Fenestrelle il 27 novembre 1745, ii portante le posizio ni francesi al colle di Sestriere e quelle sabaude a Jau sseaux al fine di comprendere meglio le cause della sconfitta sabauda detr 1L ottobre di quell'anno e forse per serv ire da prova nel processo contro il ge nera le de Ro ssi 14 • 11 do-

9 BRT. Manoscrit ti Mi li tar i 153.5.

H• AST, Corte, Materie Mi lila 1i. Materie Militari prr Categorie. impres e Mi/i,ari. mano 6. prima addizione, in P1o\' RONEL. Radici di pietra. 2007, cit.. p.

139

11 Dr Rossi. la di1 •ersio11e di Exilles, I 897. c i1., pp. 20-21.

1 ~ DUHAMEL. Voyage d'inspection 1902 ci t. , p. 206.

11 AST, Corte. Cane Topografi che,: Dis.:gni Carie fopografìche Segre/e. 7 F I. p 207.

,. 13RT. Manoscritti M ilimri 192. p. 30.

Sottose/lore di Cesana 209
I) Il colle nel 1693. Le prime difese comprendevano due ridotte collegate da un trinceramento IGM. can. 25. cloc. 192-193. 2) Carta con le Ridouefat/e dal 11e111ico 11e11 a11110 I 745. AST, Co rt e. Carte Topogralìehe e Disegni , Carte Topografiche per A e B. Pragelato 2.

cumento , redatto a poco più di un mese dalla partenza del nemico, restituisce la precisa planimetria dcli' opera, s enza r isentire dei mutamenti e delle conuzioni di cui sono vittime le fortificazioni campali in seguito al loro abbandono L'altura principale del colle era occupata da una grossa opera dotata d i piccoli bastioni. La parte del rilievo non occupata dalla fortifica z ione principale era in parte percorsa da trinceramenti , di cui forse una pa11e era stata distmtta o solo abbozzata e fu quindi indicata co n un tratteggio. Con il numero 12 furono riportati i siti occupati dai mi c heletii, le trupp e da montagna, siti o ve non sembra sorgessero opere ,i le van ti e do ve si trovavano, con ogni p robabi lità , i corpi di guardia seg nalati da l capitano ingegnere Mamot. Nella ca1ta non so no ancora pres e nti le modifiche appo1tate dai sabaudi ne i successivi anni di guerra, interven ti che furono probabilmente concentrati presso le s trntture del colle limitrofe alla strada. Co n la fine del XVlTI seco lo s i conclu s e la lunga vita operativa di que st i tr ince ramenti. Rouzier rico rda ancora la località di Maitre Louis, posta in prossimità del va lico s ul versante di Cesana, come sito nel qua le le truppe francesi, nel 1747, realizzarono opere campali 15

D e scrizion e Gi unti a Sestrie re si raggiungono gli impianti sponivi nei pressi del lago Losetta. Qui s i trova il ri li evo erboso che osp ita la ridotta principale; quest'u ltima , rea l izzata in terra, ha una forma irregolare ed è dotata di tre piccoli bastion i ango lar i La co1tina rivolta ve rso la val Chisone è la p iù robusta cd è anch e dotata di un picco lo fossato. Verso i l lago Losetta s i trova il più grande dei bastioni, la cui fonna porterebbe a ipoti zzare che al s uo interno potesse esse re ospitata una de ll e a11ig l ierie a difesa de l valico. Il lato rivolto al co ll e domina un notevole salto di quota, da cui è possib il e controllare direttame nte la strada piincipalc. La ridotta occupa uno dei rilievi più orientali, mentre queJlo occidentale era percorso da due trinceramenti. Il tri nceramento paralle lo a lla s trada de l co lle chiudeva una piccola se lla pres s o cui sali va un se n ti ero di collegamento con il va lico; l ' op era si interrompeva pe r un b reve tratto, fors e in con-ispondenza di una porta. Il trinceramento che fronteggia il lato del lago è per la maggior parte indicato co n u na l inea tratteggiata , e non è chiaro se fosse stato abbattuto o solo abbozzato. Le alture occupate dai mich eletti dov evano essere dotate di strutture trascurabili, forse in parte rifer ibili alle antiche opere costruite a cavallo tra il XVTI e il XVIII secolo.

S tato di con s erva zion e La ri dotta principale è m iracolosamente s campata a li ' urba n izzazione d e l colle ; si conserva tuttora integra in ogni sua pa rte. Le uni c he sezioni lesionate si trovano lw1go la cortina rivolta ve rs o il colle, in parte smottata e presso alcuni punti delle cortine tagl iati da una pista s tradale.

3) La car(a datata 27 novembre 1745 raffii,ri.mmte il rilievo dcli" opera. BRT. Manoscritti Mi iicari 192, p 30.

4) li colle d i Sestriere con gli accampamenti del 1745. AST, Corte. Mal<!rie Politiche per Rappo110 all'Interno Storia def!a Real Casa, Ca tegor ia TIJ Stor ie Particola ri, mazzo 24.

5) Sestriere vista da cima del Bosco 2377111. Le due stelle ind icano i siti dove s i trovavano la rido tta pr inc ipale. s inis tra, e le posizioni de i michelett i. destra

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15 AST, Cone, Carte Topografic he e Di segn i. Cane Topograjìche Segrete. 7 F I. p 207.

6) I resti dc([a ridolla principa le evidenzia ti da ([ a luce radente del tramonto.

7) Rilievo de ([ a ri dotta di Sestrie re. Garoglio Za nn on i 2010.

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Ajia11 co: i l forte d i Exi ll es nel la seconda metà de l XV!ll seco lo dopo g l i inte rvent i di Lore nzo Berna rd ino Pinto di Barri. AST. Carte Topografiche e Di segn i Min istero de lla Guerra. Tipi G11errn e Morina (se:ione I V). Ex,iJlcs, for te maao 309

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Riferimenti archivistici , iconogTajici e bibliografici

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AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Imprese Militari, mazzo 1, prima addizione, n. 1O « 1708. 24. agosto Relazione di alcune operazioni militari, fatta dal campo Di Balboté» ( 1708 )

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AST, Camera dei Conti, Piemonte , Fortificazioni, Conti seguenti, Articolo I 78, mazzo 1, cap. I, nn. 1, 19-23, 59, 60, 62-66 (I 709).

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AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fortificazioni, Conti seguenti, Articolo 178, mazzo l, cap. 5, nn. 3, 7 e 16 (1710).

ASI, Corte, Biblioteca Antica, Manoscritti, Bozzolin capitano Andrea «Guerre Souterraine ou Deffence des P laces par les mines et contremines» ( 1711 ).

AST, Corte, Materie Militari , Materie Militari per Categorie, imprese Militari, mazzo I , prima addizione, n. 12 « 1711. 14. 15. e 16. Settembre. Relaz ione dell 'at tacco fatto da l le Truppe Francesi attorno il Forte d 'Ex illes , ed altezze di S. Colombano, nel qua le furono dalle Reali Truppe valorosamente respinte, ed obb l igate a ritirarsi» (171 I).

BRT, Manoscritti Mi l itari I 53.5 «Détai l pour les gardes que doivent fournir !es 8 Batta i lons Campès aux Environs D ' Exilles, fait à Chaumont le 8 J uillet 1711" ( 1711 ).

215 Arc h ivio

BRT, Manoscritti Militari 153.5 «Mèmoires des environs d'Exilles le 12 juillet 1711 » ( 1711 ).

BRT, Manoscritti Militari 153.5 «Disposition des troupes en cas d'attaque , Donnèe le 27 7bre 1711 » (1711 ).

BRT, Manoscritti Militari 153.5 «Disposition des troupes et des postes qùil faut nècessairement garder pour conserveles hauleurs d 'Exilles» [ 1711).

BRT, Manoscritti Militari J 53.5 «Description de la Vallée de Cluzon ou soil de Pragellaz Contenant le détail de ses Montagnes, Cols, et Vallons, leurs Chemins, aveni.ies, passages, et Debouchès» [ 1711].

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Arti colo I 82, mazzo 51, nn. 31, 35, 59 , 95 , 125, 138, 178 e 193 (1712).

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, F II rosso, n. 3 «Memoires concernant les Frontieres de Piemont et Savoie avec celles de France» [ ante 1713].

BMG, R 7473 [ante 1713].

AST, Corte, Paesi, Susa, Valli di Bardonecchia Cesana e Oulx, mazzo 5, n. 20 «l 713. 6. Marzo. Parere del Generale Rehbinder sopra il Cambio della Valle di Barcellona con quelle di Bardoneschia , d'Oulx , e di Cesana» (1713).

AST, Corte, Paesi, Susa, Valli di Bardonecchia Cesana e Oulx, mazzo 5, n. 21 « 1713. 11. Aprile. Copia del1 ' Articolo IV. Del Trattato segnato à Utrecht tra S. A. R[ ea]le il Duca di Savoja, ed il Re di Francia p[ er] forma del quale la pregiata S. M. X[erenissi]ma cede al Sud[dett]o Duca, suoi eredi, e Successori irrevocabilmente de Valli di Pragellato , col Forte d'Exilles , e Fenestrelle, assieme alle Valli d'Oulx, Cezana, e Bardonneschia, e di Castel Delfino e tutto ciò, che esiste dalle acque pendenti delle Alpi del Piemonte , in contraccambio della Valle di Barcellonnetta, e sue dipendenze . Con copia del Processo Verbale 28 7bre 1718 del piantam[en)to dè Limiti dividenti il Brianzonese , e la Valle di Queyraz dalle Valli cedute d'Oulx , Cezana, Bardonneschia , e Castel Delfino» (1713).

BRT, Manoscritti Militari 73 « Memoire concernant !es Frontiéres de Piémont, et de Savoie, pour serv ir d'instruction tant pour le Campement des Années que pour les faire manoeuvrer» [ante 1714].

AST, Corte, Paesi, Susa , Valli di Bardonecchia Cesana e Oulx, mazzo 6, n. 3 «I 714. 12. 7bre. Carta Topografica delle Valli di Bardoneschia, Oulx , e Cezana, stata formata dagl'lngenieri Audibert, e Negro, ed approvata dalli rispettivi Commessarj del Re di Sicilia, e di S. M. X[ erenissi]ma. Per Estratto sottos[ critt]o Audibert» (1714).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Intendenza G enerale d'Artiglieria, mazzo 1, n. 29 «1726. Xbre. Regolamento di S. M. per il Battaglione d'a1iiglieria, ed lngegnieri. Con diversi stati, e Bilancj fatti in conseguenza di d[ett]o Regolamento» (1726).

AST, Corte, Materie Militari , Materie Militari per Categorie, intendenza Generale delle Fabbriche e Fortificaz ioni, mazzo 1, prima addizione , n. 8 « I 726. in 1728. Determinazioni diverse date da S. M. per le riparazioni da farsi alle Piazze, e Fortificazioni quivi descritte, e per la continuazione della R eale Fabbrica di Soperga col ristretto delle spese, e spoglio di bilancio relativi» () 726 in 1728).

AST, Co1te, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Intende nza Generale d'Artiglieria , mazzo 1, non inventariato «da l 1729 al 1750. 2 ° vo lume degli scritti del Commendatore Bertola di materie militari» ( 17291750).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, intendenza Generale d'Artiglieria , mazzo 1, non inventariato «dal 1729 al I 751. 1° volume degli scritti del Commendatore Berto la di materie militari» (I 7291751 ).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Intenden z a Generale d'Artiglieria , mazz o 1, n. 34 « 1731 Pareri , Memorie, e Progetti concernenti le Istruzioni da darsi all'Intendenza Generale d' a1iigl ieri a massima a riguardo delli Inventarj delle Munizioni da Guerra» (1731 ).

AST, Co1te, Materie M ilitari , Materie Militari per Categorie, Intendenza Generale delle Fabbriche e Fortifica-

2/6 Archivio

zioni, mazzo 3, n. 20 «1733. in 1751. Memorie concernenti alcuni Progetti di riparazioni , e spese fattesi per i Forti, e Piazze di S. M. in detti anni» (1733 in 1751).

BRT, Manoscritti Militari 150 «Ristretto in cui s i contengono le dotazioni state stabilite dal 1741 sino al 1782. per la Cittadella d'Alessandria, e Città di Cuneo, e per i Forti della Bnmetta, Ceva, Demontc , Exilles, e Fenestrelle. Le dotazioni proposte dagli Uffiziali del Corpo Reale d'Artiglieria spediti nel 1784, e 1785 alla visita d'esse Piazze , e del Forte St. Vittorio di Tortona. A l parere del Capo d'esso Corpo Reale intorno le divisate dotazioni, cui van no uniti alcuni chiarimenti relativi alle mutazioni, che sono andate succedendo nelle dotazioni» [1741 -1782].

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Imprese Militari, mazzo 3, prima addizione, n. 1 «Relazioni, notizie, memorie, piani , progetti, e disposizioni riguardanti le operazioni militari diverse seg uite contro i Gallispani, e per la difesa de' Regi Stati» (1742 in 1744).

AST, Corte, Materie Politiche per Rapporto ali' interno , Storia della Real Casa, Categoria lll. Storie Particolari , mazzo 22, vol. III «Rélation De la campagne de 1745 faite par S. M., et par \e s gencraux, avec dcs Corps sèparès» (1745).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Intendenza Generale delle Fabbriche e Fortijìcazioni, mazzo l, prima addizione, n. 21 <<l 743. 21. giugno. Osservazioni del Conte Primo Ingegnere Berto la sovra la relazione fatta dal Conte Bertone Governatore della C ittà, e Provincia di Susa sovra la difesa, ed attacco del forte d'Exilles» (1743).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Libro Mastro Categorie Fortificazioni, mazzo 7, p. 40 «1743. Catt[egori]a 40 Spese di Campagna» (1743).

AST, Ministero della Guerra, Regia Segreteria di Guerra, Lettere di Sua Maestà ali 'intendente Generale delle Fortificazioni e Fabbriche Militari, reg. 3, voi. 311 «Exi lles» ( 1743).

ASI, Corte, Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche Segrete, F l rosso, n. 2 «2.F.I.. Vallées de la France» [ante 1744).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Libro Mastro Categorie Fortificazioni, mazzo 8, p. 72 «l 744. Catt[egori]a 39. Spese di Campagna» (1744).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Ca tegorie , Imprese Militari, ma zzo 8, prima addizione, n. 7 <d 746 in 1747. Notizie della guerra sostenute dalle Armi Austro Sarde contro i Gallispani fino alla conclusione del Trattato d' Acquisgrana raccolte in un Volume, e sc ritta da incognito Autore, nel quale si pure il giornale dell'assedio posto sotto Cuneo dai Gallispani 13.[settem]bre. e levato il dì 20.[ otto]bre.1744. Con due relazioni dei viaggi fatti, si creda, dalla mede sima persona in Piemonte nel 1747 , e nel 17[54]» (1744 in 1754).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, imprese Militari, mazzo 5, prima addizione, n. 7 <<1745. Relazioni, progetti, Piani , e memorie riguardanti le diverse operazioni militari , e fatti d'am1i sostenuti contro i Gallispani durante la campagna dell 'an no 1745» (1745).

ASI, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Impres e Militari, mazzo 7, non inventariato, «Memoire donnée s a M.r le Comte de Lautrec s ur la situati on d 'Exilles le 12 7mbre 1745» ( 1745).

BRT, Manoscritti Militari 130 «Memoire dotméc a ern. Le Comte de Lautrec sur la Situation d'Exilles le 12. 7mbrc 1745» (1745).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Dispacci della Segreteria di Guerra e Interni ali 'Azienda, mazzo 2, pp. 3-4 ( 1745-1748).

AST, Mini stero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie alle Segreterie, mazzo l , p. 37 «Memo ria trasmessa alla Seg[grete]ria di Guerra» ( 1747).

AST, Ministero della Guerra , Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie alle Segreterie, mazzo 1, p. 40v «Trinceramenti tra Fenestrelle, ed Exilles, ed ai Colli dell' Assictta» (1747).

AST, Ministero della Guerra , Azienda Genera le di Fabbriche e Fortifica zion i, Memorie alle Segreterie, mazzo

Archivio 217

1, p. 44v «Trinceramenti della Sietta per Bariere» (1747).

AST, Camera dei Conti , Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183 , reg. 14, cap. 5, n. 223 ( 1747).

AST, Camera dei Conti , Piemonte , Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183 , reg. 14, cap. 6, n. 530 (1747).

AST, Came ra dei Conti, Piemonte , Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 14, cap. 7, 1111. 653, 714, 721 , 73 l, 735 e 753 (1747).

AST, Camera dei Conti , Piemo nte, Fabbriche di Sua Altezza , Articolo i 83, reg. 14, cap. 8 , nn. 765 , 804, 820, 841 , 860,902 , 913,915,926 e 928 (1747).

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 14, cap . 9, nn . 942,943 , 954, 977 , 978,979 , 992 , 995, 1036 , 1039, 1047, 1048 , 1069 e 1071 (1747).

AST, Camera dei Conti, Pie monte, Fabbriche di Sua Altezza , Articolo 183, reg . 14 , cap. 10, nn. 1091, 1098 , 1108 , 1144 , 1149 , 1170 e 1200(1747).

AST, Camera dei Conti , Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza , Articolo 183, reg. 14, cap. 11 , nn. 1227, 1233, 1242 , 1243, 1254, 1288, 1292 e 1321 (1747).

AST, Camera dei Conti, Piemont e, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, rcg. 14 , CaJP. 12 , nn. 1380 e 1415 (1747).

AST, Camera dei Conti , Piemonte, Fabb1iche di S ua Alte zz a, Articolo 183, reg . 14, cap. 13, nn. 1463 e 1526 (1747).

AST, CameradeiConti,Piemonte , FabbrichediSuaA!tezza,A rtico lol83 , reg. 14, cap. 14,nn.1587, 1597, 1611 e 1659 (17 47).

AST, Carnera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 14, cap. 15 , nn. 1717 e 171 9 (1747).

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo I 83, reg. 14 , cap. 16, nn. 1794, 1798 e 1891 (1747).

AST, Corte, Mate,ie Militari , Materie Militari per Categorie, Tmprese Militari, mazzo 7, non inventariato, «Copie de quelques papiers trouvés sur M[on s ieu]r s de Belleisle, et Amault tué s al'attaq ue de l'Assiette le 19 Juillet 1747» (1747).

AST, Corte, Materie M ilit ari, Materie Militari per Categorie, impres e Militari, mazzo 7, non inventariato, «Memoire et Projet sur !es operatio ns de l ' armée françoise pour penetrer en Piemont la Campagne de 1748» (174 7) .

AST, Corte, Materi e Militari , Materie Militari per Categorie, Tmprese Militari, ma zzo 8, prima addizione , n. 14 « l 747. 19.luglio e 5 agosto. Relazioni della vittoria riportata s ui francesi dalle Truppe di S. M ., ed Imperiali sotto il comando de l Conte di Bric herasio al Colle dell ' Assietta presso Exilles. Co n copia di lettera dei Genera l i francesi relati va ai feriti » ( 174 7).

AST, Mini s tero della Guerra, Azienda Generale di Fab brich e e Fortificazioni, Approvazioni Contratti, maz zo 14, p 53 «Susa. Ant[ oni]o Bernero p[e r] traspo1io di Barriere ne Baraconi più vicini esistenti ne Trinceram[ enti] delle montagne trà Ex ille s e Fe ne stre ll e» (1747).

AST, Ministero de lla Guerra , Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni , Partiti Fortificazioni, mazzo 24 , p. 266 «Fe nestrelle et Exi ll es . Ca rlo Gastaldo p[er] diversi travaglij da farsi trà què forti» (1747).

AST, Ministero della Gue1Ta , Azienda Generale di Fab brich e e Fortifica zion i, Contratti Fortifica z ioni in Partibus, mazzo 27, p 11 J «Exi ll es. Anto(nio] Bernero p[er] ritirare delle Barriere de Trinceram[entì] esist[ent]i s[ opr]a le montagne trà Exilles e fenestrelle» (174 7).

AST, Ministero della Guerra , Regia Segreteria di Guerra, Lettere di Sua Maestà al! 'Intenden te Generale d ell e Fortifica z ioni e Fabbriche Militari , reg. 5, voi. 313 «Al Sig[no Jr Vass[all]o Miglijana. 11 7mbre 1747» (J 747) .

AST, Ministero della Guena , Regia Segreteria di Guerra, Lettere di Sua Maestà all'Tntendente Generale delle

2l8 A r chiFùJ

Fortificazion; e Fabbrich e Militari, reg. 5, vol. 313 «Al Sig[no]r Vass[all]o Miglijana / Li 29 7bre 1747» (1747).

BRI, Manoscritti Militari 2 <<Memoircs sur la campagne de I'année I 747» ( I 747).

BRT, Manoscritti Militari 154 , p. 56 (I 747).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, fmprese Militari, mazzo 1, non inventariato, «Sire» [post I 747].

AST, Corte, Materie Politich e per Rapporto all'Interno, Storia della Real Casa , Categoria ITI. Storie Pa1iicolari, mazzo 24, vol. V «Relation Des campagnes faites par S[a]M[ajest]e et par les generaux avcc dcs Corps sèpares pendant les annèes 1747 et 1748 , cesta dire jusqua la fin de la guene» (1747-1748).

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche Segrete, F TT ro sso, n. 7 «Obse rvation sur la défense des Vallées de Stura, Mayra, Vraita, de S[an]t Martin, du Pragctas, & Exilles)) [po st 1747].

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 15 , cap. 4. n. 11 O(1748).

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 15, cap. 6, n. 391 (1748).

ASI, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 15, cap. 8, n. 616 (1748).

AST, Camera dei Conti, Piemonte , Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, rcg. 15, cap. 13, nn. 1138 e 1189 (1748).

ASI, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua A ltezza , Articolo 183, reg. 15, cap. 14, n. 1206 (1748).

AST, Ministero della Guena, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Approvazioni Contratti, mazzo 14, p. 173 «Susa. Alessio Didero compera di diversi boscami esist[ ent)i ne Trinceram[ ent]i dell 'Assietta, ed altri ne monti d'Exilles e Chiomonte>> (1748).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Contratti Fortificazioni in Partibus, mazzo 28, p. 143 «Susa. Alessio Divero p[er] compra d'assi, palizzate, radici esistenti ne Trinceram[enti) sul colle dell' assieta e contorni».

ASI, Ministero della Guerra, Regia Segreteria di Guerra, Lettere di Sua Maestà all 'fntendente Generale delle Fortificazioni e Fabbriche Militari , reg. 5, voi. 313 «Al Sig[no]r Vass[all)o Miglijana / li 13 Gcnn[ai]o 1748» (I 748).

AST, Co rte , Ca,te Topografiche e Di segn i, Carte Topografiche Segrete, 7 F l «Dcscrip tion des passages, qui se trouvcnt dans Ics alpcs, qui sépareut le piémont de la france» ( I 749).

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, FII rosso, n. 1 «J.F.II. Annotiamo. Copia di documento francese redatto per l'invasione del Piemonte metà sec. XVIll 0 » [metà XVlll sec.].

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, fmprese Militari , mazzo 9, prima addizione, n. 24 «Description de la Vallée de Cluzon, ou soit de Pragelas, contenant le détail de ses montagnes, cols et vallons, leurs chemins, avenues, passagcs, et débouchérn [ 1756 in 1770].

BRT Manoscritti Militari 112 <<Memoire Militaire sur le Picmont» [1756 - 1780].

AST, Camera dei Conti, Piemonte , Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 26, cat. 47, n. 1 «Spese Campagna» (I 759).

AST, Camera dei Conti, Piemonte , Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 27 bis , cat. 47 , n. I «Spese Campagna» ( l 760).

AST, Corte, Paesi, Susa, Valli di Bardonecchia Cesana e Oulx, mazzo 6, n 15 «J 760 in 1764. Relazioni, Carte Topografiche, Verbali, Lettere, e Memorie riguardanti le differenze inso1te tralle Comunità di Cezana e Montgenevre , Plampinet e Melezet, state rimesse all'arbitramento de ' rispettivi Commessa1j Principali di S. M., e del Re di Francia in esecuzione del Trattato dè Confin i delli 24. Marzo 1760; state quindi tali differenze terminate nelle Conferenze di Mommeliano sotto li 13. 7mbre d[ett]o anno. Colli Verbali, o siano Transa z ioni seguite traile sopranominate Comunità sotto li 27. e 28. Luglio , e 14. 7mbre 1762. Ed a ltri Verbali seguiti in esecuzione delle sudd[et]te Transazioni per il piantamentoi de' Te1mini di vi dendi li Confini tralle predette Comunità, in data delli 31. agosto 1763 e4. Luglio 1764» (1760 - 1764)

Archivio 219

AST, C01te, Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche Segrete, F 11 rosso, n. 2 «2.F.II. Rélation de mon Voyage fait cn 1766» ( I 766).

AST, Corte, Materie Militari , Materie Militari per Categorie, Imprese Militari, mazzo 7, non inventariato , «Riflessi di S. A. S. il sig[no]r Principe Eredittario di Brunswick nel decorso del suo giro nell'Estate del 1766, per le dive rse Valli, che circondano il Piemonte ridotte in idea di progetto di difesa di questo Principato contro la Francia» (1766)

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, Imprese Militari , mazzo 9, prima addizione , n. 29 «Projet que S. A. S.me Monseig.n le Prince Ereditaire Char les Guillaume de Brunsv ick Volfambutel a comrnuniquè à M[ onsicu]r le Chaval ier D' Antoni de 20. Aoùt 1766. à Turin, sur la supposi ti on qu' on fùt dans le cas de defendre les Alpes du còtè de la France, dcpuis le Montcenis,jusqu'an Col de Tende» (1766).

AST, Corte, Materie Militari , Materie Militari per Categorie, Imprese Militari, mazzo 9, prima addizione, n. 32 «Memoire s m les debouches du Dauphiné qui conduisent en Piémont ou en Savoye» ( 1768).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Militari per Categorie, lmprese Militari , mazzo 10, prima addizione, n. 1 «Rcflexions préliminaires de M[ onsieu Jr le Conunendeur D' Antoni pour dresser un Projet dc Defense» ( 1770).

AST, Corte, Materie Militari, Materie Mi I itari per Categorie , Imprese Militari, mazzo 7, non inventariato, « 1711. Cop ie dùn memoire trouvrè dans !es papiers dc M[onsieu]r Monpon Lieutt generai des armées du roi , sur les vallées de Suse et d 'Exilles. Jc ètait alors, jè crois, ai de de Camp du Roi Victor» [ 1786].

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni , Memorie, Calcoli ed lstruzioni per i Lavori da farsi nei Castelli e Forti di S. M., mazzo 3 , p. 224 «Rappresentanza alla M. S. del Cav[alie]re Nicolis di Robilant Torino il I O 7bre J790» (I 790).

ASI, Ministero della Guerra , Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie. Calcoli ed Istruzioni per i Lavori da/arsi nei Castelli e Forti di S. M., mazzo 3, p. 258 «Progetto da invigliarsi a S. M. per li lavori che si propongono eseguirsi nella futura campagna del 1791 alle diverse Forte zze, e Piazze de suoi Stati di quà dal Mare» (179 1).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie alle Segreterie, mazzo l O «A 30. Giugno alla Seg[ ret e ]ria di Guerra» ( 1792).

AST, Ministero della Guerra , Regia Segreteria di Guerra. Lettere di Sua Maestà all'Intendente Generale delle Fortificazioni e Fabbriche Militari, reg. 15, voi. 323 «Exilles» ( 1792).

AST, Corte, Materie Militari , Materie Militari per Categorie, lmprese Militari , mazzo 13 , non inventariato, «Déscription de la Vallée de Cluzon ousoit du Pragelà contenaunt le D è tail de ses Montagnes, Cols et Vallons , Leurs chemins, Avenues passages et leurs Debouchés» [post 1792].

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie alle Segreterie, mazzo 11 «A 2 l. Giugno 1793 alla Seg[rete]ria di Guerra» (1793).

AST, Mini ste ro della Guerra , Azie nda Generale di Fabb riche e Fortificazioni, Memorie alle Segreterie , mazzo 11 «Al p[ri]mo d'Agosto 1793. All 'Ufl1ici ]o G [enera]le del Soldo» ( 1793).

AST, Mini s tero della Guerra , Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie alle Segreterie, mazzo 11 «A 16. Agosto 1793 alla Seg[rete]ria di Guerra» (1793).

AST, Ministero della Gueffa , Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni , Memorie alle Segreterie, mazzo 11 «A 24. Agosto 1793, al la Seg[rete)ria di Guerra>) (1793)

ASI, Ministero della Guerra , Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie alle Segreterie, mazzo 11 «A 6. 8bre 1793 . A ll 'Uff[ici]o G[enera]lc del Soldo» (1793).

AST, Ministero della Gueffa, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie suL!e Fortificazioni delle Diverse Piazz e, mazzo I , p. 169 «Memoria del Cav [alier]e di R obilant» (1793).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie sulle Fortificazioni delle Diverse Piazze, mazzo 1, p. 247 «Memoria all'Jll[ustrissi ]m o Sig[no] r Mar[che] se di Cravanzana sotto li 29 Giugno 1793» (1793).

220 Archivio

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni , Memorie sulle Fortifìcazioni delle Diverse Piazze, mazzo I , p. 249 «Eccitamenti che il Cav[alie]r di Robilant stima di far presente a S. M. sullo stato attuale delle Piazze minacciate affinché della med[ esi]ma scndo ponderati possa dare le provvidenze che le circostanze attuali ponno richiedere» (1793).

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 59, cat. 47bis, 1111. 74-75, 91 e 94 «Spese Campagna» (1793).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Contratti Fortifìcazioni in Partibus, mazzo 48, p. 97 «Assietta. Bernardino Rosazza, e Carlo Amedeo Gastaldo p[ erJ lavori da eseguirsi sui Mon ti dell' Assietta, e contorni» ( 1793 ).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Contratti Fortificazioni in Partibus, mazzo 48, p. 101 «Exilles. Anto[nio] Astrua, e Lorenzo Biglia Cont[rattJo per la costruzione di due Baracconi, ed un 'altro sulla Montagna denominata il Vallone di S. Colombano per ricovero delle Milizie>> (1793).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Libro Mastro Categorie Fortifìcazioni, mazzo 38, p. 51 «1793. Spese di Campagna» ( 1793).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, libro Mastro Categorie Fortificazioni, mazzo 38, p. 71 «1793. Spese di Campagna» (l 793).

AST, Ministero della Guerra, Regia Segreteria di Guerra. Lettere di Sua Maestà a/l'Intendente Generale delle Fortificazioni e Fabbriche Militari, reg. 16, vol. 324 «Al Sig[no Jr Conte Berto lino 22 Giugno l 793» (1793).

AST, Ministero della Guen-a, Regia Segreteria di Guen-a, Lettere di Sua Maestà all'Intendente Generale delle Fort~fìcazioni e Fabbriche Militari, reg. 16, voi. 324 «Trincieramenti al Colle del!' Assietta» (1793).

AST, Ministero della Guerra, Regia Segreteria di Guerra, Lettere di Sua Maestà ali 'intendente Generale delle Fortifìcazioni e Fabbriche Militari, reg. l 6, vol. 324 «Colle dell 'Assietta» ( 1793).

AST, Ministero della Guerra, Regia Segreteria di Guerra, Lettere di Sua Maestà all'Intendente Generale delle Fort(/ìcazioni e Fabbriche Militari, rcg. 16, voi. 324 «Al Sig[noJr Co nt e Bertolino / 17 Agosto 1793» (1793).

AST, Ministero della Guerra, Regia Segreteria di Guerra, Lettere di Sua Maestà all'Intendente Generale delle Fortifìcazion; e Fabbriche Militari, reg. 16, voi. 324 «Al Sig[ no Jr Conte Berto lino / 18 Agosto 1793» ( 1793).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie sulle Fortifìcazioni delle Diverse Piazze, mazzo 1, p. 299 «Eccitamenti del Cav[ali e Jr Nicolis di Robilant sui posti più imporianti relativi alla diffcsa de' Stati di S. M.» (1794).

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183, reg. 60, cat. 45, nn. J 81el82 «Spese Campagna» ( 1794).

AST, Ministero della Guerra, Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Libro Mastro Categorie Fortificazioni, mazzo 39, p . 50 «I 794. Spese di Campagna» (1794).

AST, Ministero della Guerra , Azienda Generale di Fabbriche e Fortificazioni, Memorie sulle Fortifìcazioni delle Diverse Piazze, mazzo 1, p. 449 «Istruzione per la dife sa del Forte d'Exilles per quel che concerne le operazioni principali dell 'asse dio» ( 1795).

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo 183 , reg. 61 , cat. 37, nn. 37 - 51, 53-55, 69, 71, 84, 93 e 96 «Spese Campagna» (1795).

AST, Camera dei Conti, Piemonte, Fabbriche di Sua Altezza, Articolo J83, reg. 62, cat. 3 7, nn. 3, 8 e 31 «Spese Campagna» (1796).

BRT, Manoscritti Militari 157b «Élémens Statistiques Historiques et Mi Iitaires pour servir au projet de défense du Piemont» [prima metà XlX sec.].

BRT, Manoscritti Militari 166 «Description des Lignes dc dèfense des Yallées de la Doir e Susine et du Cluson, Et de leur s diramations» (I 829).

Archivio 221

Iconografia

AST, Corte, Biblioteca Antica, Architettura Militare, volume m, ff. 37v-38 «La Presa d ' Essiglies»[ 1593].

AST, Corte, Biblioteca Antica , Architettura Militare , volume III, f. 40 [ 1593].

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Piemonte 23CARTA COROGRAFICA

I DEGLI I Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta I nell'anno 1772» [post 1683).

IGM, cart. 25, doc. 192-193 «PARTIE DES / ALPES / VERS LE PTEMONT, OU SONT / LES VALLÉES DE PRAGELAT, I DE LA PEROÙSE , ET S[AN)T MARTIN I LES MANDAM DE GlAVENNE , CUMTANE &cc.

I AVEC TOUT CÈ, QUT EN DEPENDT / OU SONT DISTINGUÉS GENERALEMENT / TOUTS LES CHEMINS ET PASSAGES , DE I PINEROL, IUSQUES AU MONT GENEVRE, I ET AU COL DU VENT VIS AVIS DE SUZE, / AVEC DES REMAURQUES TRES PARTIQULIERES / ET NECESSAIRES» (1693).

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche Segrete, Susa J 9 A. V rosso «Carte particulière dcs environs dc Suze, Chaumont, et / Salbertrand et Exilles , avec lcs retranchements qui y / ont été fait depuis la prise de Suze tant de la part dcs / Ennemis que de la notrc» [ 1707-J 708].

SHAT, Places Etrangères, Art. 14, piècc 10, D essin, Exilles «CARTE PARTICULIERE / des environs de Salbertrant, Exilles, Chaumont & Suze / avec les Retranchements qui y ont csté fait depuis / la prize de Suze tant dc la part des Ennemis que dc I la nostre» (1708).

SHAT, Sièges, Art. 15, Section 3 , piècc 1, Dessin, Exilles «Carte / des environs du / fo1t d'Exillcs» (I 708).

ISCAG , Exilles, cart. 7 1, n 4557 « Pi an du Fort d' Ex ill es et cnvirons / fait a ncue avec les projets / des fortifications» [ 1708 - 1709].

ISCAG, FT, E xilles, cart. 89, n. 6257 «Explication de la / Ca1te des Envi rons du fori d '/ Ex ciii ie» [ 1708- J 709].

TSCAG, FT, Exilles, cart. 89, 11. 6258 «Espl ication dc la Ca1te / Des Environs du Fort d' / Excillie» [ 1708-1709).

Cp, «THE DUKE OF MARLBO R OUGH / ANO PRINCE EUGENE OF SAVOY I ENTRING Y ENEMIS I N TRENCHMENTS I AT THE BATTLE OF TANIE R ES» [post 1709).

AST, Corte, Caite Topo grafiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Piemonte 7 «CARTE PARTlCULIEREN DES VALLÉES de STURE / de I QUEIRAS du SAUSE et partie de Celles de BARCELLONETE / et de CESANNE ou sont marques tous les petits chcmins qui traversent les / Montagncs et qui vont d'un village a lautre, avec les Noms des Cols / et ses principalcs Montagnes qui les dominent I Les remarqucs des Maches et Campernents faits par l' Armée de S :M:I: et ses / Allies l'Année 171 Oavec la Route que le Generai D 'e ndo urnc a fait avec / ]es dix Battaillons qui ont es te s detaches depuis Fogliose pour aller / joindre le Corps qu e Commandoit le ge nerai Rhebinder / du coste de Cezanne Comme aussi les Campernents / des Enne mis avec leurs Retrancheme nt s / D EDIÉE A: S:E: M.r le GENERAL MARECHAL / D E CAMP le COMTE de DAUN I par son tres humble e t tres obeissant serviteur Au dibert / Capita in e au Service dc S:A:R: de Savoye» ( 171 O).

Cp, « [Pl en ipotenzia li al congresso di pace di Borden il 7 settembre 1714)» [post 1714].

AS T, Corte, Carte Topografiche e Di segni, Carte Topograjìche Segrete , Cesana 8 A m rosso « Pi anta demostrativa delle Strade che s i sonno fatte ro mper a Monge nev re per / imp edire il passaggio a Spagnuo li nella Valle di Sezane» (17 42 ).

Cp, «TH ÉATRE / D ELA GUERRE EN I ITA LI E / Qui Comprend le D UCHÉ DE M I LAN dai1s toute son Estendi.ie / & les Estats et Frontieres qui L'environnent / ou sont Exacteme nt obscrvées les / ROUTE D ES IMP ERIAUX I Depuis SA LTZBO URG, Par le TIR OL , TRENTE, I VICENTIN , L'ESTAT DE VENISE, FERRARE, I MANTOVA, VE RONA , BRESCIA, &c.» (1742).

AST, Co rt e, Materie Politiche per Rapporto a ll ' Interno , Storia della Real Casa, Categor ia III. Storie Particolari , mazzo 24, voi. Il , p. 13 «PIAN O DELL'ATTACCO / FAT TO DALLE TRU PP E FRANCES I / al Corpo di Truppe Comandate dal Commend[ato]re / Dero ssi presso di JOS SAU D nella Valle di I Pragcllato ne ll 'anno 1745» (17 45 ).

223

BRT, Manoscritto Militare 192, tav. 30 «Plan demonstratif / de partie de la Vallée dù haut Pragelas dcpuis Ics Traverses jusques aux somitcs des Montagnes avec la position du Camp / de Foussand, et de retrenchements que !es Ennemis avoient faits s ur le Col de Sestriere» ( 1745).

BRT, Manoscritti Militari 192, tav. 31 «Carte / dù Territoire d' / Exilles / au de la de la Deire, / de S. Colomban, du I Dcney, de Scelz, de La / Rama, des 4 Dents et I du Vallon, de jaillon e / Venaus, partic de La / Novaleze, pa11ie de Chaumsont, / et de Grauveres, avec / toutes ses Montagnes, / Rimeres, Lacs, Chemins, / ameaux, Retranchem[ ent]s / et Redoutes» (1745).

AST, Corte, Materie Poi itiche per Rapporto ali' Interno , Storia della Real Casa, Categoria III. Storie Particolari , mazzo 24, voi. 11, p. 100 «P IANO DEI TRINCERAMENTI I DELLA SIETTA I stati attaccati dalle Truppe Francesi I sotto gli ordini del Cav[alie]re di Bell'Isle / ai 19 Luglio 1747» (1747).

BMG, Cd 297 «CARTE I TOPOGRAPHIQUE I des Places de la BRUNETIE / FENESTRELLES, EXILLES / et leurs Environs , avec !es Retranche ,, / ments del 'Assiete, defendus par qua,, / tre Bata i llon s Austrithicns, et diz I Piemontoi s, comme Jes Campemens / et mouvemens de s Francois, et !es / Postes quils attaquerent le l 9me juillet I 1747» (1747).

BRT, Disegni II 46 «Pian des retranchernents de s Cols dc l 'Assiette, et Seran avec !es attaques faits par Ics Francois et Espagnols le jour 19 juillet 1747» (1747).

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topogra.fìche Segrete, Assietta 11 A I rosso(post 174 7].

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, S erie 111, Assietta «Pian des Retranchements, et attaque du Col de l ' Assiette par / !es Français le 19 Juillet 1747» [post 1747].

BRT, Disegni m 97 «Carta Toppografica I Delle montagne dalla Sieta alla Valletta e Letteralm[ ent]e I verso La Valle di Pragellato, Le falde d 'esse sino al / Chisonc , e verso La Dora fino a detta Dora / in cui vedesi La Pianta dc Trinceramenti in Seguito / ad ordine indicativo dell 'Ill [ustrissi]mo Sig[ nor]e Commendatore / Berto la per la visita de posti, dal Cavag li ere Vedani / Trazzati nella Campagna del 1747. val a dire / alla Butta, alle Rovine del Rio Baccone, alla Sicta / fin al Serano, a ll e Corbiere, ed alle Cravasse / eccctuata una Ridotta iv i trovata, e quanto sia / ali 'Orgoglio, Gran Lago, vallo ne de Mo1ti , e Valletta / dal detto Cavagliere Vedani fatti construvere / a seconda de Trazzamenti in questi ultimi posti ritrovati / con agionta di diverse Opere il tutto come Segue» (1748).

AST, Corte, Ca11e Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Assietta 1 «Carte Topographique en me s ure , des Retranchem e nts de L' Assiete , Chereun, Vallon des Morts, Grand Lac , La Vallete et de la Ruine &c.» [metà XVITT sec .].

ASI, Corte, Carte Topografiche e Diseg ni, Carte Topograjì che per A e B, Pragelato 2 «PLAN DES VALLEES D'EXILLES et PRAGELLAS» [metà XVIII sec.].

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche per A e B, Susa 7 «CARTA TOPOGRAFICA in misura , delle Va lli di Cezana, e Bardoneche, s ino all ' unione delle due Dore, co' passaggy, ché dalla cima d ' esse Valli , vanno nel Delfinato, comprensivamente tutti li Te rmini , che dividono li Stati di S M, da quelli della Francia, a seconda della Limitazione stata fatta nell'anno 1718 / e ratificata nel 1761., fatta dagl ' In g[ egne ]ri Topografi di S.M. qui sottoscritti nell'anno 1764» (1764).

AST, Carte Topografic he e Disegni , Ujjìcio Generale delle Finanze, Tipi, Cabrei e Disegni (sezione IT), Exilles, forte, f. 2 «Nuovi Progetti che si so no fatti ed eseguiti al Forte d' Exilles dal Sig[no]r Co lonello dei Ingigncri Conte Pinto» (1769).

AST, Ca rt e Topografiche e Disegni , Ufficio G enerale delle Finanze, Tipi, Cabrei e Disegni (sezione II), Exilles , forte , f. I «I Novi progetti stati fatt i dal Sig[no]r Coloncllo de Ingegneri Conte Pinto al Forte d'Exillcs» (I 770).

AST, Corte, Carte Topografic h e e Disegni , Carte Topografiche Segrete, Exilles 37 A TI rosso «PIANTA / DEL FORTE I D ' I EX IL LES» [1770].

AST, Carte Topografiche e Di segn i, Ministero della Guerra , Tipi Guerra e Marina (sezione IV) , Exilles, forte, mazzo 309 «PIANTA DEL FORTE D'EXTLLES» [seconda metà XVITI sec.].

224 lconogrqfìa

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Assietta 2 «Carta di parte del I corso della Stura, / e parte del Chisone ed in / mezzo delle trincere della / Assietta» [seconda metà XVIII sec.].

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Pragelato I «Carte Topographique en mesure, d'une pattie des Vallées D 'oulx et Pragelas, / avec les Retranchements de L' Assi e te, lcs Campemens et mouvemens des François et !es / postes qu'ils attaquerent le 19. Juillet 1747» [seconda metà XVITI sec.).

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Susa 2 «CARTA COROGRAFICA DELL E VALLI DI SUSA, MORlENA / BARDONANCHE, OULX, EXILLES, CESANA, PRAG ELLATO, / S[ANJT MARTINO, E PEROSA, I CONTINENTE LI VILLAGGI, CASSTNAGGI, STRADE TANTO I REALI, CHE ALTRE, FIUMI, TORRENTI , RlVl , / CON LA DISTINZIONE DE TERRENI FERTILI, BOSCAREGGI, I E STERILI lN ESSE E SIST ENTI, COME ANCHE/ LE MARCHIE, CONTROMARCHTE, E CAMPAMENTI / DELL'ARMATE TANTO DI S[UA] A[LTEZZA) R[EALE), CHE DE COLLEGATI, / L'ANNO 1708 . COMMANDATE DA D[ETT)A R[EALE) A[LTEZZA)» [seconda metà XVIII sec.].

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Susa 3 «CARTA TOPOGRAFICA IN MISURA DELLA VALLE DI SUSA, / E 01 QUELL E DI CEZANE, E BARDONNECHE; DIVISA IN NOVE PARTI / PARTE PRIMA / CHE COMPRENDE IL MONTE TABOR , LE ALPI DELLA / COMUNITÀ DEL MELEZET, CON UNA DELLE SORGENTI / CHE FORMANO IL FIUME DORA, UNITAMENTE AI COLLI / CHE DISCENDONO TANTO NELLA FRANCIA, CHE / NELLA SAVOJA, CIOÉ IL COLLE DEL VALLON , E QUEL- / LO DI CHARDONETNELDELFINATO: E QUELLI DI / VAL MEJNIER , E DELLAPLANETTE NELLA PROVIN- / CIA DELLA MORIANA» [seconda metà XVIll sec.].

AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Susa 5 «Ca1ie / des Vallées d'Exilles, Oulx, Bardonnèce, et Cezane, / avec les environs de Briancon, et Retranchements / faits par les Ennemys, en l'année 170% [seconda metà XVlll sec.].

ASI, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Carte Topografiche per A e B, Susa 10 «CARTA DIMOSTRATIVA / d'una porzione del corso della Dora incominciando / da Caplas du Col fino a Fenil nella Valle di Susa / con una memoria annessa sopra i mezzi di fortifi: / :carsi in detto luogo» [seconda metà XVIII secolo].

Cp «Abozzo dimostrativo della posizione del Campo e batterie francesi contro il forte di Exilles nell'anno 1794» (l 794).

AST, Corte, Ca,ie Topografiche e Disegni, Ufficio Topografico Stato Maggiore, Confini con la Francia, mazzo 16 «Carta del Monte Genevre / dalla Sommità della discesa che conduce alla Vaschette, sino alla Cappella di St. Gervasio, inclusivamente al Colle della Cochc, presa unitamente sul / luogo li 16. e 17. 8bre 1796 da noi aggionti ai Commissari della demarcazione dei limiti fra gli Stati di S.M. il Re di Sardegna, e quelli della Repubblica» ( 1797).

AST, Archivio di Stato di Torino, Corte, Carte Topografiche e Disegni, Ujjìcio Topografico Stato Maggiore, Confini con la Francia, mazzo 20 «COUPÉ SUR LES LIGNES A.X, XB, BC, CD, DE &e.a I Tracées en rouge sur le pian, avec !es montagnes à droite dc la Doire en pérspective militaire>) ( 1798) .

AST, Archivio di Stato di Torino , Corte, Carte Topografiche e Disegni, U.ffìcio Topografico Stato Maggiore, Confini con la Francia, mazzo 21 «Coupé sur la ligne des limites actuelles» ( 1798).

IGM , Cart. 21, doc. 135 «Carta Topografica I Che Comprende il Forte d'Exilles, e Suo Borgo Unitamente à Villaggi e Borgate di Cels, Dueis, S[a]n Co lombano, Fabbriche / Terreni , Monti, Valli, Ripe , Fiumi, Torrenti, Roggie, e Strade per la distesa di Tra[bucchi] 600 Attorno a Esso Forte, e Detto Borgo» [XlX sec.].

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AST, Corte, Carte Topografiche e Disegni , Carte Topografiche Segrete, Stati Sardi, Gran Carta B 5 bis nero,n. 51 «FOGLION. 0 LI. - FENESTRELLE>> [1852-1862].

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-*V .....

1 D irupo

[ /; · 2 Ten-eno a forte pendenza

L 3 Terreno a moderata inc l inaz ione ir 4 Muro in pietra o in terra tuttora rilevabile

/: 5 Millo crollato S 6 Scala l 7 Sezion i

Abbr ev ia z ioni
L e g enda d e i rilievi
231

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