LA BANDIERA TRICOLORE NELLA MARINA SARDA

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UFFICIO STORICO DELLA MARINA MILITARE

GINO GALUPPINI

LA BANDIERA TRICOLORE NELLA MARINA SARDA

ROMA - 1987



UFFICIO STORICO DELLA MARINA MILITARE

C!NO G.\LUPPINI

LA BANDIERA TRICOLORE

NELLA MARINA SARDA

ROMA - 1987


Copyright © Ufficio Storico della Marina Militare 1 a Edizione 1971 2a Edizione 1987


PREFAZIONE ALLA SECON DA EDIZIONE

In questi ultimi anni è stato avvertito un deciso risveglio di interesse per la bandiera, simbolo dell'unità nazionale. Testimoniano di ciò varie iniziative volte ad istituire una festa per la celebrazione del Tricolore. L'Ufficio Storico della Marina Militare ritiene pertanto appropriato presentare una nuova edizione, peraltro arricchita con nuovi documenti recentemente acquisiti, di un 'opera edita nel 1971 e ormai da tempo esaurita. Roma, 2 giugno 1987 IL CAPO DELL' UFFICIO STO.!UCO

Cap. Vasc . .2:lio 1.,avide Di Prisco



PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE

Con questo studio monografico del Generale G.N. G. Galuppini sull'adozione della bandiera tricolore nella Marina Sarda si riprende la consuetudine della pubblicazione di studi vari di interesse storico-navale interrotta dalla 11 guerra mondiale e dalla conseguente attività che ha fortemente impegnato l'Ufficio Storico. L' U Frl ClO S TORICO DELLA M.M.



PRESENTAZIONE La storia della bandiera tricolore adottata dal Regno di Sardegna è stata ampiamente trattata da molti e illustri studiosi che ne hanno diffusamente scritto: quasi tutte le loro opere sono però imperniate sulle vicende del tricolore assegnato ai reparti dell'Esercito e ben poco è detto sulle bandiere della Marina. Queste poche note, oltre a ricordare le disposizioni a suo tempo emanate per l'adozione del tricolore da parte della Marina, intendono sottolineare l'apporto che la sua bandiera ha dato ai vari provvedimenti . che hanno portato alla definitiva forma della bandiera nazionale. L'AUTORE



LE IlANDIERE N AVA LI DEI CONTI

E DEI DUCHT DJ SA \ TOIA



LE BANDIERE NAVALI DEI CONTI E DEI DUCHI DI SA VOTA

Gli antichi Duchi di Savoia non avevano sovranità su terre bagnate dal mare: fu solo nel 1388, quando i cittadini di Nizza si diede,ro .ai Savoia per sfug,gire alla signoria dei Durazzeschi di Napoli e degli Angioini di Provenza ( 1), che il ducato Sabaudo ebbe uno sbocco sul Mediterraneo. Però anche prima di tale data la bandiera dei Duchi di Savoia era stata inalberata su navi che avevano veleggiato sui mari: è noto infatti che nei secoli passati sia le galere che i velieri inalberavano numerose ed enormi bandiere che servivano per contraddistinguere lo Stato o la Città cui appartenevano, e per indicare il rango di alte personalità che erano a bordo. Tale tradizione è rimasta tutt'oggi perchè le navi inalberano, cioè alzano sulla cima degli alberi e non a poppa al posto della bandiera nazionale, le bandiere o insegne di Capi di Stato, di Reali, di Alte Personalità, o semplicemente di Ammiragli, nei modi previsti dalla etichetta navale. Il Gerbaix de Sonnaz nella sua opera sulle bandiere e stendardi dei Conti e Duchi di Savoia (2) riporta che in un codice di Baldovino di Treviri del XIV secolo, conservato nell'Archivio di Stato Tedesco (3), è rappresentata una nav·e che naviga tra (1) F. ERCOLE: Le aspirazioni mediterranee dello Stato Sabaudo del primo Re di Casa Savoia Vittorio Amedeo II. « Rivista Storica Italiana».

1936, fascicolo III, pag. 13. ( 2 ) CONTE GIANO DI GERBAIX DE SONNAZ DI SAINT ROMAIN: Bandiere, stendardi e vessilli dei Conti e Duchi di Savoia. Roux Frassatl e Co. edi-

tori, Torino, 1896 (biblioteca centrale marina 5377). (3) Die Romfahrt Kaisers Heinriche VII Bildecyclus des codex Balduini Trevirensis. Herausgeben von der direction der R. Prussichen Staat Archives. Berlino, 188 l.


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Portovenere e Porto Pisano la quale inalbera, oltre al vessmo imperiale, anche la bandiera liei Savoia perchè a bordo, quale cavaliere del Re Arrigo VII, si trovava il Conte di Savoia Amedeo V (1313 ). La bandiera dei Conti di Savoia in quell'epoca era costituita eia un drappo rosso di forma quadrata con al centro una croce bianca i cui bracci giungevano fino all'orlo. Precedentemente, però, la bandiera era costituita da un drappo, probabilmente di color oro, portante al centro un'aquila nera. Forse il piil antico documento in cui è rappresentata tale insegna per i Conti di Savoia, è un sigillo descritto dal Guichenon ( 4 > ln cui il Conte Tommaso I è rappresentato a cavallo con uno stendardo sul quale è figurata un'aquila. L'aquila continuò a figurare nelle bandiere dei Savoia anche dopo l'adozione ùi quella rossa con croce bianca: per esempio nelle bandiere dei reggimenti di Vittorio Amedeo III in uso dal 1773 al 1798, sia pure su fondi di disegno e colore svariato. Infine dalle bandiere l'aquila passò ai fregi dei berretti dei militari, e, sovrapposta ad un'ancora e con scudo. ùi Savoia sul petto, andò ad ornare i bottoni delle divise degli Ufficiali tiella Marina Sarda e, successivamente, di quelli della Marina Italiana fino all'anno 1946. La bandiera costituita da una croce bianca in campo rosso, che era inalberata dalla nave di Arrigo VII con a bordo il Conte Amedeo V, fu adottata da Pietro II prima di diventare Conte di Savoia, quando prese parte alla crociata per la liberazione della Terra Santa, bandita dal Re Arrigo 1II d'Inghilterra ( 5 > nel 1256, di cui Pietro II fu uno dei principali Capitani insieme al fratello Tommaso II. Si rammenta che questa crociata era stata predicata da un altro fratello di Pietro e Tommaso, e cioè dal Beato Boniiacio di Savoia, arcivescovo di Canterbury. Quando Amedeo V assunse il titolo di Conte di Savoia, prese l'insegna che il padre Pietro II e lo zio Tommaso II avevano adottato per i loro scudi e le loro bandiere in qualità di crociati. Nel 1366 il Conte Verde, Amedeo VI, si recò via mare da Venezia a Costantinopoli; le bandiere inalberate sulla nave che

(4) ( 5)

Gu1cBENON:

Histoire de Savoie. Tomo 1°, pag. 121. Bandiere e stendardi ecc., pag. 35-40.

GERBAIX DE SONNAZ:


5

1773 -1 798

REGGIMENTO

PINEROLO

1 ·1

I f

I

1773 - 1798

177 3 -1798

REGGIMENTO AOSTA

ARTIGLIERIA

Fig. I . L'Aquila cli Savoia 11elle bandiere de i reggiment i del Regno di Sartlel(nt, dal 1773 al 1798 (da Gerba ix de Sonnaz '' Bandiere, Stemlanli e Vessilli dei Conii e Duchi di Sal'oia, Tav. Ili)


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trasportava il Conte furono descritte dal Cibrario (6) come segue: « Sulla galera capitana veneta su cui veleggiava il Conte Verde ... sventolavano molte bandiere fra le quali: 1° Primeggiava quella di devozione di Zendalo Azzurro coll'immagine di Nostra Signora in un campo seminato di stelle (d'oro). 2° Quella di Savoia vermiglia con la croce d'argento. 3° Dei nodi d'argento in campo verde, special divisa di Amedeo VI. 4° Quella dell'ordine del Collare poco prima istituito ( Collare di Savoia) ». Dopo queste prime documentate navigazioni di unità inalberanti la bandiera dei Savoia, trascorrono due secoli prima che la storia parli nuovamente di navi sabaude in Mediterraneo, e questo in occasione della battaglia di Lepanto. Nel 1571 il Duca Emanuele Filiberto aveva armato a Villafranca tre galere: Capitana, Pierrwntese e Marghmta che, sotto il comando di Andrea di Provana, signore di Leyni, imbarcato sulla Capitana, parteciparono con onore alla celebre battaglia contro i turchi avvenuta il 7 ottobre 1571. La bandiera alzata su queste navi certamente era rossa con croce bianca, però molto probabilmente non di forma quadrata, ma a forma di fiamma essendo questa foggia in uso per le bandiere navali dell'epoca: in questo caso la croce non è centrata col drappo ma ha il braccio verticale molto più vicino alla inferitura che alla ,punta. Quando poi Emanuele Filiberto riunì in un solo ordine ospedaliero e militare i due ordini di San Maurizio e di San Lazzaro (bolla di Papa Gregorio XIII del 16 settembre 1572), le galere di Savoia oltre alla bandiera suddetta alzarono anche quella dell'ordine che, su fondo rosso, portava la croce verde biforcata di San Lazzaro e quella bianca trifogliata di San Maurizio. Nel 1713 il trattato di Utrecht assegnava al Duca di Savoia e P,r incipe di Piemonte Vittorio Amedeo II la corona di Sicilia, (6) CmRAR10: Storia della Monarchia, volume 1°, pag. 242.


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PAv. DE SAVOYE . Fig. 2 - La bandiera di Sarnia nel 1756, secondo Bellin (da ·· Tab/eau des pavillons que la pluspart des Nalions arborent ci la mer .)



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Fig. 3 · La bandiera azzurra con Madonna conservata nel Mµseo Sacrario delle Bandiere a Roma.



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PAV.DE SARDAIGNE. (da •

t'ig. 4 - La bnndiera dì Sardegna nel 1756 secondo Bellin. Tabltau d;,s pa,·11/ons qut la p/uspart des Nalions orborent ci la mtr .J



l3

Fig. 5 - Bandiera bianca con croce rossa e quattro teste di moro conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma.



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u .mii,.

Fig . 6 • L'Aquila d i Savoia s ui botto ni delle div ise degli Ufficiali della Marina Sarda (da "Regie determinazioni e Regolamento sopra il corredo, la montura e le divise delle Armate di Terra e di Mare - 25 giugno 1833.

Tav. XX)

per Ufficiali superiori ed inferiori

Fig. i · L' Aquila di Savoia sui bott oni delle d ivi se degli Ufficiali de lla Ma rin a Ita liana (dal l' • .41/mm delle Divise .. anno 1903 • tav. 15)


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e il 10 ottobre 1713 il nuovo Re sbarcava a Palermo per prendere possesso dei nuovi territori (7). Il Viceré spagnolo, nel cedere l'isola, consegnò anch e sei galere, di cui però una sola in condizioni di navigare, probabilmente la M ilitia. Il Re ordinò la costruzione di quattro galere e tre vascelli e la fiolta fu costituita come segue: galera Capitana Reale - capitano cav. StraiU galera Militia (ex spargnola) - capitano marchese Gibellina galera Patrona - capitano cav. Coriemiglia galera San Francesco - capitano calV. Tigrini galera Sant'Anna - capitano don Michele Reggio primo vascello B eato Amedeo (costruito a Palermo nel 1717) - comandante comm. Scarampi secondo vascello San Vittorio (comperato già fatto a Palermo nel 1714) - capitano Marchese di Messina terzo vascello Santa Rosalia (costruito a Palermo nel 1716) - capitano cav. Sforza. Il comandante della flotta era il commendatore dell'Ordine di Malta Scarampi, frate dei cavalieri ed esperto m arinaio, il quale era imbarcato sul Beato Amedeo. L'anno 1713 in cui si cosiituì la Marina di Vittorio Amedeo II, fu consideraio l'anno di fondazione della Marina del Regno di Sardegna; infatti l'articolo 4 del Regolamento per la Regia Marina Militare approvalo con Regie Patenti del 16 gennaio 1816 stabiliva: « L'anzianità del Corpo deUa Marina continuerà nello stesso modo in cui era stabilita prima del 1792, e cioè dall'epoca della creazione della Marina di Sicilia nell'anno 1713, quando anche gli equiPO.OOi facessero servizio a terra».

La bandiera rossa con croce bianca delle navi dei Duchi di Savoia, Principi di Piemonte, Re di Cipro e di Gerusalemme, Re di Sicilia, non doveva essere molio nota anche quando, dopo il (7) Cap. Corv. EMILIO PRAsCA : La. M arina da guerra di Vittorio Amedeo II Duca di Savoia e Re di Sicilia. « Rivista Marittima», novembre 1891, pag. 153-184 e dicembre 1891 , pag. 365-398.


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1719, la Sicilia fu scambiata con la Sardegna, ed i Duchi di Savoia invece che Re di Sicilia divennero Re di Sardegna. Documenta tale affermazione una stampa francese dell'anno 1756 che ha il seguente titolo: « Tableau des pavillons que la pluspart des Nations arborent à la mer » fait au dépòt des Chartes et Plans de la Marine pour la service des Vaisseaux du Roy par ordre de M. de Machault, garde des sc,e aux de France, pour le Seigneur Bellin, Ingénieur de Marine, l'année 1756. In tale stampa è raffigurata una bandiera di Savoia costituita da un drappo di color.e azzurro tenue o bianco, con al cent:-o l'immagine della Madonna, ed una bandiera di Sardegna, costituita da una croce rossa in campo bianco, portante in ciascun quadro una tesla di moro bendalo. Sotto il regno di Vittorio Amedeo II fu istituito un reggimento di fanteria denominato « La Marina» 0714). Tale reggimento precedentemente si chiamava << N_izza » , ed era stato costituito il 16 aprile 1701 con personale reclutato nel contado di Nizza e nel Principato di Oneglia. Detto reggimento in data 11 luglio 1814 prese il nome di « Cuneo » (8) e il nome <e La Marina » scomparve. Secondo le consuetudini dell'epoca questo reggimento el)be una propria bandiera costituita da un drappo rosso con croce bianca, in ciascun campo tre fiamme verdi moventi dalla croce. Sul campo, vicino all'apice, un'ancora a quattro mal'l'e con nastri azzurri (9). Malgrado il suo nome questo reggimento non ha mai avuto nulla a che vedere con le unità della Marina ed in particolare con il BaLLaglione Real Navi che, con I.e truppe ·d i terra, prese parte alle operazioni di guerra in Lombardia nell'anno 1848 e di cui si parlerà in seguito, nè con il « Reggimento Equipaggi della Real Marina», istituito il 26 gennaio 1815, Reggimento che dal 6 febbraio 1830 assunse il nome di Corpo Reale Equipaggi (10), nome che conservò anche dopo la costituzione del Regno d'Italia. La sigla per indicare questo corpo in origine era C.R.E., dal

(8) Magg. NICOLA BRANCAccro: L'esercito del vecchio Piemonte. Roma, 1922, pag. 68, 69, 70. ( 9 ) GERBAIX DE SONNAZ: Bandiere e stendardi ecc., pag. 61 e figura tav. II. (10) BRANCA.CCJO: Esercito del vecchio Piemonte, pag. 356- 360.


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26 luglio 1926 divenne C.R.E.M. per l'aggiunta dell'aggettivo « Marittimi ,1 ed infine in seguito al cambiamento di forma istituzionale dal 19 giugno 1946 è diventato C.E.M.M. (Corpo Equipaggi Marina Militare). Negli anni ohe seguirono la Rivoluzione Francese, e precisamente dal 1798 al 1814, i Duchi di Savoia si rifugiarono in Sardegna: in tali anni, pur mantenendo in uso la bandiera rossa con croce bianca, fu alzata frequentemente sia sulle navi militari che su quelle mercantili la bandiera del Regno di Sardegna costituita dalla già citata croce rossa in campo b ianco con le quattro teste di moro, una per campo (11).

-· --

Fig. 8 • La mezza galera Sarda Bt alrict (da una antica stampa)

Nella fig. 8 è riprodotta una stampa rappresentante la mezza galera Beatrice, nave da guerra della Marina Sarda costruita nell'anno 1815 nel cantiere della Foce: essa al.z a a poppa una bandiera a forma di fiamma portante una croce bianca in campo rosso. ( 11) GERBAIX DE SONNAZ : Bandiere e stendardi e,cc., pag. 96.


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Alcuni antichi album di bandiere navali rappresentano quella di Savoia costituita dalla croce bianca in campo rosso con l'aggiunta delle lettere F.E.R.T. disposte una per ciascuno dei quattro rettangoli rossi. Tali lettere, però, non sono riportate in tutte le pubblicazioni riguardanti le bandiere e che rappresentano le più antiche fonti disponibili ai nostri giorni. Le lettere compaiono nella bandiera illustrata in un manoscritto di autore ignoto, probabilmente italiano, databile al 1670 e conservato in Olanda; in un manoscritto databile al 1667 conservato nella Biblioteca del1'Accademia Navale di Annapolis; nel volume di Desroches, francese del 1687 e in quello di Chevillard, francese del 1694. Viceversa la bandiera senza lettere è riportata da Cleirac, francese del 1647; da Gradon, inglese del 1686; da Allard, olandese del 1694; da Beaumont, inglese del 1702 e da Justice, inglese del 1704. Una bandiera conservata nel Museo Storico della Marina di Roma porta tali lettere, sulla sua inferitura vi è la scritta « Regno di Sardegna - Antico Modello » . In un documentato studio di Aldo Zig,gioto sulle bandiere della Marina da Guerra del Ducato di Savoia, pubblicato sulla rivista Armi Antiche dell'anno 1967, sono citati alcuni documenti e cimeli i quali provano, contrariamente a quanto affermato dal Gerbaix de Sonnaz, che nel periodo fra gli anni 1780 e il 1814 fu adottata per la marina del Regno di Sardegna una bandiera di colore azZlurro. Infatti nel Museo Storico Nazionale di Artiglieria di Torino è conservata una bandiera del suddetto colore che porta nel quarto superiore sinistro una croce bianca in can1po rosso. Praticamente non si hanno notizie sulla sua adozione, che però si presume sia avvenuta fra il 1778 e il 1880 in concomitanza con altri mutamenti alle uniformi e vessilli. Essa è rappresentata anche in alcune stampe dell'epoca, tra le quali una del 1804 dedicata al Re di Etruria, dove figura anonima in un trofeo di bandiere; inoltre in una tavola rap- . presentante le bandiere delle marine dei vari stati pubblicata a Parigi nel 1813 a cura di Gregorio Bernardini, già Commissario Capo del Regno delle due Sicilie, essa è indicata come bandiera da .g uerra. Una bandiera azzurra di cui si hanno ma~giori notizie è quella adottata da Vittorio Emanuele I nel 1802, proprio mentre si · trovava spodestato dai territori della penisola. Questa


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bandiera è rappresentata in una stampa conservata nell'Archivio di Stato di Torino, che porta il titolo « Stato degli uniformi delle truppe e bandiere dei bastimenti di S.M. Sarda 1802-1814 >>. In essa sul drappo azzurro è inquartata la bandiera di Sardegna, bianca con croce rossa e le quattro teste di moro bendato: la bandiera da guerra porta l'aquila di Savoia caricata al centro della croce rossa, quella mercantile non la porta. Esiste poi una terza bandiera, detta « bandiera di Corsale ii, che porta caricato al centro della croce rossa uno scudo di Savoia. Un altro tipo di bandiera figura nello stemma ufficiale della Marina Sarda dell'anno 1816, riportato nella figura 10 Essa è quella di destra, e, pur essendo la stampa in bianco e nero, si può presumere che il suo colore fosse azzurro. Nel quarto superiore sinistro essa porta una croce di Savoia, che, a sua volta è inquartata con la croce di Sardegna e quella di Piemonte: forse si t ratta dell'antica bandiera, citata dal Michelini, di cui si parla nel paragrafo successivo. Il pittore che presumibilmente nel 1815-1816 ha rappresentato la mezza galera Beatrice con la bandiera rossa a croce bianca. o non era aggiornato, oppure ci induce a presumere che tale vessillo fosse conservato in uso malgrado l'adozione di quello azzurro nelle varie versioni precedentemente descritte. Nella figura 13, dove sono raffigurate le bandiere in uso fra il 1820 e il 1822, abbiamo ancora il drappo aaurro, come in quelle della figura 12, ma vi è inquartata la croce di Savoia bianca su campo rosso, su cui è sovrapposta la croce di Genova, rossa su campo bianco, sormontata da corona per le navi militari, e senza corona per le navi mercantili.


LE BANDIERE DEL REGNO DI SARDEGNA

DOPO IL 1814



LE BANDIERE DEL REGNO DI SARDEGNA DOPO IL 1814

Dopo la caduta di Napoleone, il Re di Sardegna Vittorio Emanuele I il 9 maggio 1814 sbarcava a Genova, rtentrando in possesso dei <lucati aviti, ai quali nel dicembre dello stesso anno, per effetto del Trattato di Vienna, furono agigiunti i territori dell'antica Repubblica di Genova. Veniva così enormemente aumentato lo sviluppo delle coste continentali del Regno e, per conseguenza, assumeva una g,r:mde importanza la Marina sia da guerra che mercantile, per la quale fu adottata una nuova bandiera. Secondo quello che rtferisce il Miohelini (12), all'·a ntica bandiera Sarda, nella quale in campo azzurro erano inquadrate le croci di Savoia, di Piemonte e di Sardegna, venne i.innestata la croce di Genova, e il vessillo con questa aggiunta fu dichiarato nazionale. Anche il Ger,baix de Sonnaz (13) riporta che nel 1814 « La bandiera azzurra della casa di Savoia, dopo 22 anni, vele.ggiò primieramen te nella terra che le dà il nome» però non descrive come questa bandiera fosse fatta, e si limita a precisare che le marinerie da guerra e mercantile « inalberarono una bandiera speciale, simile a quella inglese e forse a imitazione di essa, cioè drappo azzurro con croce bianca bordata di rosso ... per rkordare la croce di Savoia. In mezzo alla crooe bianca una piccola croce rossa » (14). (12) ALESSMDRO MrcHELINr: Storia della Marina Militare del cessato Regno di Sardegna. Torino, tipografia· Eredi Botta, 1863, pag. 37. (13) GERBAix DE SONNAZ: Bandiere e stendardi ecc., pag. 97. <14) GERBAIX DE SoNNAZ: Bandiere e stendardi ecc., pag. 104.


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Le navi da guerra portavano una piccola corona sulla crocetta rossa, le navi mercantili ne erano prive. Il documento ufficiale che stabilisce J'adozione e dà il modello di questa bandi-era è una circolare allegata al e< Regolamento per la Regia Marina Militare)) del 1815, e al cc Regolamento di S. M. per la Marina Mercantile in data 9 marzo 1816 » ambedue riuniti con alt ri r-egolamenti in un unico volume (15). Il suo testo è il seguente: 1

REGIA SEGRETERIA DI GUERRA E MARINA MARINA 1• DIVISIONE

Circ-olare

NO a

I n vista delle attuali circostanze, avendo S.M. determinato di fare qualche mutazione alla Bandiera Nazionale, ho l'honore di trasmettere a ........ i l rrwdello stato dalla M.S. recentemente approvato, informandola che d'ora in poi essendo questa la sola Bandiera Sarda riconosciuta dalle Potenze Marittime, egli è indispensabile che tutti i sudditi legni ne siano pr ovvisti, e debbano inalb~,rarla a partire dal primo giugno prossimo venturo. Piaccia a . ... . ... rendere nota questa sovrana determinazione, e tener la mano per quanto può spettarle alla esatta osservanza della medesima, prevenendo pure i n avioanti che non si farà luogo a verun riclamo da essi inoltrato, per quei danni che potessero soffrire in mare, qualora non fossero muniti della Bandiera per ora adottata da S.M. Gradisca . . ... gli attestati . .. ..

Torino li, .... maggio 1816 Il Min is tro di Stato Primo Segretari_o di Guerra e Mari na Marchese Antonio Filippo Maria Asinari di San Marzano e Caragl!a

( 15) Il « Regolamento di S.M. per la Marina Mercantile >> al cap. XX . Articolo 386 - La Bandiera che dovranno inalberare tutti i bastimenti della Nostra Marina sarà nelle proporzioni e conforme al modello recentemente stabilito. · ·

« Polizia della navtgazione » portava il . seguente articolo:·


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.REGIA SEGRETERIA DI GUERRA E MARINA

l\lARl~A 1.•

0IVISIONE.

CIRCOLARE

a JNvisca

delle attuali circostanze avendo S. M.

determinato di fare qualche mutazione alla Ban· diern Nazionale , ho I' hònore di rrasmenere a il modello stato dalla M. S. recentemente approvato, informandola che d' ora in po i essendo q uesta la . sola lhndiera Sarda riconosciuta dalle Potenze .Marittime , egli è ind ispensabile che tuui i suddiri legni ne siano provvisti , e debbano inalberarla a partire del primo giugno prossimo ventu ro. Piaccia a render nota questa Sovrana dcrerminazione , e tener la mano per quanw pt1<> spettarle all 'esatta osservanza della medesima, prevenendo pure i naviganri che non si farà luogo a verun riclamo da essi inohraro , per quei danni che potessero soffrire in mare, qualora non fossero muniti della Bapdiera per ora adottata da $. M.

gli a1testa1i

Gradisca

Torino li

maggio 1816. IL MrntSTRO

Dr

STATO

PRlMO SEGR.l!'fARO D1 GUERRA E MAlllNA

Fig. 9 - La circolare in !data maggio 1816 che istituisce la bandiera nazio nale del Regno di Sardegna. (da • Regie Patenti ecc. ')


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Fig. IO • Stemma ufficia le della Marina Sarda: la bandiera d i sinistra e lo scudo portano inquartati vari emblemi (Sardegna, Gerusalemme ecc.), la bandiera di destra porta in q ua rtata nel!' angolo superiore sinistro la croce di Sardegna e q uella di Savoia: forse è la bandiera azzurra citata dal Mich elini (dal frontesp izio delle " Regie Patenti con cui S. M. ordina che si eseguisca il Regolamento per l'Amministrazione Militare ed _economica della Marina Reale in da/a 16 f(ennaio 1816 .. )

Nei riguardi della bandiera nazionale del Regno di Sardegna, lo Statuto emanato da Cado Alberto il 4 marzo 1848, all'articolo 77 stabiliva: cc Lo Stato conserva la sua bandiera, e la coccarda azzurra è la sola nazionale». La « bandiera nazionale » era precisamente quella della Marina, senza corona, ohe veniva innalzata all'estero sugli edifici delle residenze consolari e, in patria, sui forti e sugli edifici pubblici come stabilito dal seguente dispaccio (16):

(16) « Raccolta delle R. Disposizioni e Regolamenti relativi al Servizio Militare di terra e di mare - anno 1848 >> anche in ENRICO GHrsr: Il tricolore italiano. Rizzali e C. editori, Milano, 1931 , pag. 278.


27 R. SEGRETERIA DI STATO DI GUERRA E MARINA DIVISIONE O' ARTIGLIERIA

N. 872

Torino 7 marzo 1848 All'Azienda Generale d'Artiglieria

Bandiera Nazionale ai Forti e Cittadelle dei Regii Stati S.M. in udienza del 4 corr ente mese, si è ,degnato di determinare che tutti i forti e le cittadelle dei Regii Stati siano provvisti delle bandiere nazionali le quali abbiano a inalberarsi in occasione di passaggio delle LL.MM. e Reale Famiglia ed in quella di altre occorrenze in cui si eseguiscono le salve di artiglier ia ...

Per l'Esercito, viceversa, ogni brigata, ogni reggimento, ed ogni battaglione avevano una propria e diversa bandiera. Per chiarezza si riassumono i tipi di bandiera in uso nell'Esercito: - Bandiera di Brigat a - azzurra con al ,e.e ntro un'aquila nera recante sul petto lo scudo di Sa:voia, con vari orn~enti. - Bandiera Reale o di Reggimento, detta bandiera colonnella, come la precedente ma più piccola e meno ornata. - Bandiera di Batta,ghone - rossa-con croce bianca e con vari ornamenti che spesso erano più vistosi del fondo ,e lo facevano quasi scomparire. Nell'intento di uniformare i vari tipi di bandiere esistenti, il Re Carlo Alberto con determinazione in data 14 febbraio 1832 aveva deciso l'adozione di un nuovo tipo di bandiera, detto e< tipo 1832 » per distinguerlo da quello precedente, detto « tipo 1814 » (17 ) . "In udienza del 14 febbraio 1832, Sua Maestà ha ordinato che venga poste.. in uso una nuova bandiera uniforme per tutti i reggimenti e battaglioni delle dieci brigate di linea. Forma della bandiera dei corpi di fanteria porta una cr oce bianca in campo r osso ... detta bandiera è delle dimensioni di 30 once in quadratura (m. 1,286 x 1,286). Per. la cavalleria ha p ure una croce bianca in campo r osso, ma la dimensione della bandiera è di once 14 di d'al tezza per 12 di larghezza (m. 0,60 x 0,51 ) ". Pe r la nota n. (17) vedere paginà 28


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La sostituzione delle bandiere avvenne però con molt a lentezza anche perchè quelle vecchie, che Vittorio Emanuele I aveva consegnato ai ricostituiti reggimenti nel 1814, erano più belle e i soldati erano riluttanti ad abbandonarle. Accadde così che all',e ntrata in guerra nel 1848 molti regrgimenti avevano ancora in dotazione le bandiere tipo 1814 (18).

(17) G:r .iIBAIX

SONNAZ: Bandiere e stendardi ecc., pag. 107. BRANCACCTO: Le bandiere del Regno di Sardegna dal 1814 al 1860. Da « Memori~ Storiche Militari », fascicolo II, anno 1910, Roma, Of icina Poligrafica, 1910, pag. 6. DE

(18) 11/1 <1gg. NICOLA


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Fig. 11 · Bandiera conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma; in alcune pubblicazioni è indicata come •Stendardo Reale•. Essa figura a sinistra nello stemma ufficiale della Marina Sarda riprodotto nella Fig. IO ed ha gli stessi emblemi araldici dello scudo.



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Fig. 12 • Bandiere del Regno di Sardegna 1802 · 1814 (Da • Stato degli 1111iform l della r. truppe e bandiere del bastimenti di S. M. Sarda 1802-14 . Archivio di Stato di Torino)

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Fig. 13 . Bandiere della Marina del Regno di Sardegna da un documento senza data dell'Archivio dell'Ufficio Storico. Poiché vi sono rappresentate la bandiera del Ducato di Genova, annesso al Regno nel 1815, e le insegne di Ammiraglio, Vice Ammiraglio e Contrammiraglio, gradi non ancora previsti nel Regolamento sulle Divise del 9 maggio 1818, ma solo in quello del I gennaio 1822, redatto in lingua francese come la tabella delle bandiere, si può presumere che il documento sia databile al 1820-1822.



Fig. 14a · Bandiera di Savoia da un manoscritto databile al 1669-70 (Flag Ms 1669-70) conservato in Olanda (da Flags o/ the Wor/d • S. Emmering - Amsterdam 1966)

Fig. 14b - Bandiera rossa con croce bianca portante nei quattro campi le lettere F.E.R.T. conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma. Sulla inferitura porta la scritta •Regno Sardo • modello antico• .



L' ADOZIONE DELLA BANDIERA TRICOLORE



L'ADOZCONE DELLA BANDIERA TRICOLORE

Il 23 marzo 1848 il Consiglio dei Ministri presieduto dal Re Carlo Alberto deliberò la guerra contro l'Austria. Nel tardo pomeriggio, mentre il Consi,glio era ancora riunito, il Re ricevette il Conte Martini che ritornava da Milano insieme a un patrizio di quella città, Carlo d'Adda, i quali, a nome del Governo Provvisorio, suggerirono che l'Esercito Piemontese, passando il confine del Ticino, adottasse << la bandiera tricolore in -luogo del vessillo <iei Savc,ia, e che solo nel campo bianco stesse la croce azzurra » (19). A mezzanotte dello stesso giorno il Re, affacciatosi al balcone della Galleria d"Armi del Palazzo Reale di T orino, alla luce dei candelieri sostenuti dai valletti, sventolava dinnanzi al popolo acclamante una fascia bianca rossa e verde, quei colori così ricchi di significato per tutti gli italiani, che nello stesso Piemonte erano stati per tanti anni perseguitati come insegna di ribeUione all'ordine costituito. In quelle ore Federico Scolopis aveva ,preparato il celebre proclama: Popoli della Lombardia e della Venezia I destini d' Italia si maturano ... Le nostre armi che già si concentravano sulla vostra frontiera quando voi anticipaste la libera~one della gloriosa Milano, vengono ora a porgervi nelle ulteriori prove quell'aiuto che il fratello aspetta dal fratello , l'amico dal l'amico... E per meglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell'unione italiana, vogliamo che le nostre truppe, entrando nel territorio della Lombardia e della Venezia,

portino lo scudo d i Savoia sovrapposto a lla bandiera tricolore italiana. Torino 23 marzo 1848 CARLO ALBERTO

{19)

ENRICO GHISI : Il tricolore italiano,

pag. 279.


40 La bandiera tricolore con lo stemma di Savoia era così nata nel proclama del Re: si doveva però ancora stabilire quale ne fosse la forma e preparare il disegno per confezionarila. A ciò si provvide in una successiva riunione del Consiglio dei Ministri tenutasi il 24 o il 25 marzo, nella quale fu chiamato in seduta un Segretario del Ministero dell'Interno, di nome Bigotti, che era conosciuto come un buon disegnatore. Il Bigotti in pochi minuti preparò tre bozzetti che differivano per la diversa posizione dello scudo nel campo bianco, e i Ministri scelsero quello con lo scudo al centro. Nel modello originale cti Bigotti lo scudo era più largo del campo bianco e si sovrapponeva ai campi verde e rosso, così che sia il bianco della croce che il rosso del fondo dello scudo si confondevano con i colori su cui erano sovrapposti. Per ovviare all'inconveniente si decise di contornare lo scudo con una striscia gialla; però, su suggerimento del Bigotti, si adottò un contorno azzurro a forma ò.i scudo sannitico. La bandiera per l'Esercito fu completata di una cravatta for:inata da tre nastri, uno bian·co, uno rosso e uno verde, frangiati in ,o ro, e di due nastri azzurri sui quali dovevano essere ricamati il nome d ella brigata e il numero del reg,gimento. Il modello definitivo fu approvato dal Re e la costruzione delle bandiere fu ordinata ai provveditori Felice Bruno e Giuseppe Negri di Torino. La sua ad.oziane fu c::>municata col seguente dispaccio ( 20):

MINISTERO DELLA GUERRA E DELLA MARINA DIVISIONE GABINETTO

N. 1168- 70

Torino addì 25 marzo 1848

Ai Governatori di N ovara e di Alessandria Ban<liere per le truppe che entrano in Lombar<lia S.M. ha ordinato che le truwe che entr eranno in Lombardia, al porre piede che faranno sul suolo Lombardo , i nalberino ed assumano la bandiera italiana bianco r osso e verde con in mezzo lo scudo di Savoia (croce bianca in campo rosso).

( 20) Raccolta R. Disposizioni ecc., anno 1848, anche GB1s1, pag. 282.


41

La comunicazione fu fatta, come si vede, ai Governatoti, cioè ai Comandanti Militari di Novara e di Alessandria, precisamente le due località in cui erano concentrate le truppe che dovevano affluire a Milano lungo le dir·e ttrici Novara-Magenta-Milano e Alessandria-Voghera-Pavia-Milano. Le prime bandiere risulter,ebbero spedite •d a Torino nei giorni 25 e 26 marzo, come documentato da queste due lettere tolte dal Registro della Cor,r ispondenza dal 1° gennaio al 15 marzo 1848 (21):

N. d'ordine 1168 e del controllo 478 A l Governo di Novara E' voler e di S.M. che le R. Truppe che entrano nel terr i torio della Lombardia abbiano la Bandiera Tricolore Italiana secondo la foggia che mando alla S.V. Ili.ma per espresso ordinanza. Pregala a fare che la volontà Sovrana sia eseguita e piacciale gradire ecc.

Torino 25 marzo 1848

N. d'ordine 1168 e del controllo 470 Al Signor Comandante dei Carabinieri Reali Torino Prego la S.V. Ill.ma a dare incontanente l'ordine opportuno perchè i l qui unito piego a tre sigilli sia recato per ordinanza espr essa di Codesto Corpo al Governatore di Alessandria, al quale dovrà pure essere portata e con-

segnata la Bandiera che le trasmetto col presente. Gradisca i sensi ecc.

Torino 26 marzo 1848

La prima lettera, in data 25 marzo, può lasciare il dubbio che a Novara fosse mandato un modello di bandiera; la seconda, in data 26 marzo, dice esplicitamente che ,a d Alessandria fu mandata una bandiera già confezionata. (21) Archivio di Stato Torino, Sez. IV Gabinetto, e

GH1S1,

pag. 282.


42

Malgrado le precipitose disposizioni, le truppe che passarono il confine il 25 e il 26 marzo 1848 non poterono ancora avere le bandiere tricolori; però, per ottemperare all'ordine regio, il Generale Conte Ettore Gerbaix de Sonnaz, Governatore di Novara, il mattino del 25 marzo, dopo aver passato in rassegna le truppe del 14° Reggimento di Fanteria, consegnò al Colonnello Damiano, suo comandante, « una sciai,pa tricolore che S.M. prescriveva fosse accoppiata alla nazionale bandiera toccando il suolo lombardo » (22) . Evidentemente il mattino del 25 marzo, il generale Gerbaix de Sonnaz non poteva ancora avere ricevuto l'ordine che il Ministero gli inviava in pari data con la lettera sopra riportata, quindi la notizia dell'ordine del Re gli doveva essere giunta ufficiosamente qualche giorno prima. Al passaggio del confine sul fiume Ticino, attraverso il ponte di Turbigo, solo una parte delle truppe della Brigata Piemonte (4° Fanteria e 14° Fanteria) avevano una cravatta tricolore applicata sull'asta delle bandiere piemontesi modello 1832, e con tali insegne entrarono in Milano come riporta il Comandini (23) sotto la data del 26 marzo: cc Il Maggior Generale Sardo Bes, comandante la « Brigata Piemonte, a mezzodì sotto pioggia dirotta, « entra in Milano alla testa del 4° Reggimento Fanteria, e< dei due primi battaglioni d el 14° Reggimento Fantec< ria, del Reggimento Piemonte Reale Cavalleria e della « 1a Batteria da battaglia. Due delle bandiere sarde sono « ornate di sciarpa tricolore ».

Evidentemente tali bandi,e re erano quelle dei due Battaglioni del 14° Fanteria, che le avevano ricevute il mattino precedente dal generale Gerbaix de Sonnaz. Le bandiere tricolori necessarie per i reparti che dovevano operare in Lombardia erano in tutto 67 (24) e cioè: 6 per i sei battaglioni dei due reggimenti della Brigata Guardie (22) RP.lazioni e rapporti finali sulla campagna del 1848 nell'alta Italia. Cor ando del Corpo di Stato Maggiore, Ufficio Storico, Roma, 1910 e

,ag. 283. (23) , oMANDINI, Italia nei cento anni del secolo XIX, giorno 26 marzo 1848 e GHISI, pag. 283. <24) .il:NRICO GH1S1: Il tricolore italiano, pag. 284. 0HIS1,


43

54 per i battaglioni dei reggimenti di Fanteria di Linea dal n. 1 al n. 18 -

1 per il Battaglione .R eal Navi

-

6 stendardi per i 6 reg,g imenti oavaUeria.

Man mano che le bandiere erano pronte, esse venivano spedite ad Alessandria e a Novara, come risulta da copie di lettere del citato « Registro della corrispondenza » in data 26 marzo (2 bandiere a Novara); 28 marzo (4 bandiere ad Alessandria); 29 marzo (7 bandiere a Novara); 29 marzo (7 bandiere al Comando del 2° Corpo di Armata in Novara); e 30 marzo (6 bandiere al Comando del 1° Corpo di Armata in Lombardia). Il Re Carlo Alberto, partito da Torino il 26 marzo alle 11 di sera, g~unse il 27 mattino ad AO.essandria e la sera del 28 a Voghera. Il mattino del 29 marzo a Gravellona, distribuiva le nuove bandiere ai battaglioni delle Brigate Aosta e Regina, al Battaglione Real Navi, e al Reggimento Genova Cavalleria che, insieme alla 3a Compagnia Bersaglieri e alla 6a e 3a batteria da Battaglia, lo seguirono in territorio lombardo. Il Battagiione Real Navi, unità della Marina, era stato aggregato operativamente ed amministrativamente all'Esercito; oltre al Battaglione Real Navi passò alle dipendenze dell'Esercito anche un drappello del Corpo Reale Equipaggi per armare le unità del lago di Garda (25). (25) « Raccolta delle Disposizioni e Regolamenti relativi al Servizio Militare di terra e di mare», Anno 1848: Torino 25 marzo 1848 N. 1061 - Div. Contabilità. Passaggio Battaglione Real Navi all'Esercito di terra (sunto dispaccio alla Agenzia Generale di Guerra). « Secondo che ebbi già a significare a codesta Generale Azienda; il « Battaglìone Real Navi trovasi a far parte dell'armata di terra e dipen<< dente dalla divisione. « A tenore dell'art. 10 del Regolamento Marittimo 6 febbraio 1830, « dall'epoca che il detto Battaglione passa a far parte dell'armata di terra, « ogni competenza vuol essergli corrisposta a carico del bilancio militare « secondo la forza effettiva risultante dalla rivista. « La onde mi affretto di ragguagliare V.S. Ili.ma incaricandola di « dare al mentovato corpo le opportune disposizioni sul modo con cui « dovrà provvedere all'andamento dei suoi conti. Ecc. ». Torino 7 luglio 1848 N. 4204-05 - Div. Contabilità. Invio all'Esercito di un drappello del Corpo Reale Equi-paggi - Sua aggregazione al Battaglione Real Navi (estratto di un dispaccio all'In-

tendente Generale di Guerra e all'Intendente Generale d'Armata). · « Onde far servizio sugli scorridori che sono stati trasp ortati sul Lago


44 Per chiarezza si precisa che il Battaglione Real Navi costituiva la fanteria di marina, denominazione che assumerà il 21 marzo 1861; mentre il Corpo Reale Equipaggi era formato da marinai. Le bandiere furono confezionate e distribuite così frettolosamente che qualcuna ebbe perfino lo scudo Sabaudo ruotato di 90° e ,cioè con la punta rivolta verso destra anziché verso il basso. Una di tali bandiere, caduta in mano austriaca, è conservata al Heeres-Museum di Vienna (scheda n. 654); il nastro azzurro porta la scritta: B.ta Savoia - 2° Regg.to di Fa (26).

« di Garda, viene mandato all'esercito un drappello di bassi uffiziali e

« marinai del Corpo Reale Equipaggi.

·

« Tale drappello, dovendo a i sensi dell'art. 10 del Regolamento 6 feb-

« braio 1830, passare a ca::ico del bilancio dell'Azienda Generale di Guerra, « dovranno quindi gli individui al medesimo appartenenti essere aggregati

« alla parte del Battaglione Real Navi che pur trovasi all'esercito, pel con« segu!mento delle competenze a cu·i hanno ragione giusta -il loro grado, << meno però la razione di viveri di bordo in sostituzione della quale rice« veranno la razione viveri assegnata alle t ruppe in campagna». ( 26) ENRIOO GHISI: Il tricolore italiano, pag. 305.


LA BANDIERA DELLA MARINA



LA BANDIERA DELLA MARINA

Il proclama di Carlo Alberto del 23 marzo non parlava della bandiera per la Marina, eh:; pertanto rimaneva quella azzurra. Però in particolari circostanze era previsto che si innalzasse la bandiera tricolore, secondo .quanto stabilito dalla seguente lettera (27): REGIA SEGRETERIA DI STATO DI GUERRA E MARINA

Torino addì 27 marzo 1848 A S.A.S.

Il Principe Comandante Generale della R. Marina Genova Tuttochè io mi persuada che codesto R. AmmiraJliato avrà notificato a' Comandanti de' R. legni che si trovano all'estero lo stato di guerra in cui siamo coll'Austria. ciò non meno di un adempimento al dovere che mi corre incarico l'A.V.S. di dare a' comandanti medesimi le istruzioni analoghe alle circostanze.

Ritenendo che lo Stato Maggiore e gli equipaggi de' legni da guerra austriaci sono quasi inte ramente iialiani, l'A.V.S. vorrà inserire in dette istruzioni che, incontrando legni da guerra con bandiera austriaca, si avrà prima di tutto ad inalzare all'albero di maestra la bandiera tricolore italiana con lo stemma di Savoia in mezzo, lasciando pure alberata la Nazionale azzurra al solito suo posto a poppa, e che non si dovrà passare ad atti ostili se non dopo esser stati provocati. Incontrando bastimentn mercantili con bandiera austria-

( 27) Archì vio Ufficio Storico Marina. cartella 61.


48

Fig. 15a - Lettera della Regia Segreteria di Stato di Guerra e Marina in data 27 marzo 1843 (Archivio Ufficio Storico M .M. cartella 61).


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Fig. ISb · «Ist ruzioni Segrete• per i Comandanti delle navi da guerra in data 28 marzo 1848 emanate dal Principe Comandante Generale della R. Marina a seguito della lettera dell a Segreteria di Stato, come da annotazione a margine «Li 28 detto ..... Circolare Segreta ecc.•. Nota re che l'inciso «lasciando pure alberata la Nazionale azzurra•, aggiunto nella lettera del 27 marzo, è stato incluso nel testo.(Archivio Uff. S to rico car tella 44).


51 ca. i Comandanti de' nostri legni alzeranno bensì la bandiera tricolore italiana qual segno d' unione di tutti gli italiani, ma li lascieranno liberamente navigare. Supponendo che il R . Brig.no Colombo sia attualmente in via per far ritorno a Genova, vedrà l' A.V.S. se sia opportuno di dirigere al comandante di quel legno delle istruZioni negli scali ove puos-Si presumere che sia per rilasciare in viaggio. Mi onore di profferire all' A .v·.s. i sensi del profondissimo mio ossequio. Il Presidente~del Consiglio de· Ministri Incaricato del portafoglio della Guerra e Marina CESARE

BALBo

Il manoscritto originale porta una interessante correzione al testo, infatti il secondo paragrafo era inizialmente scritto come segue: « ... si avrà prima di tutto innalzare la bandiera tricolore « italiana con lo stemma di Savoia in mezzo, e che non si do« vrà passare ad atti ostili ... » . Successivamente sono state aggiunte dopo « innalzare>> le parole « all'albero di maestra » intercalandole fra le righe, e dopo « in mezzo » le parole « lasciando pure alberata la Nazionale azzurra al solito posto di poppa » aggiungendole a margine del foglio. L'amanuense ha annotato poi diligentemente le disposizioni emanate: <<

Li 28 detto - Circolare segreta ai Comandi dei R. Legni Li 30 d.

- M.o al Comando del Tripoli

Li ... aprile - trasmesse 1'e istruzioni al Ill.mo Sig. Contro Ammiraglio Cav. Albini unitamente a quelle per gli altri Comandi Li 10 aprile - trasmesso al Com.te della R. Cannoniera Coraggiosa >>. Le navi da guerra avrebbero così continuato ad avere la bandiera azzurra, mentre quella tricolore doveva solo essere mostrata agli austriaci. Pochi giorni dopo, però, il Re stabilì che anche la Marina


52

avesse la bandiera già data all'Esercito con il seguente decreto firmato nel Quartier Generale di Volta Mantovana:

CARLO ALBERTO per grazia di Dio Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme Duca di Savoia, di Genova ecc. Principe di Piemonte ecc.

Volendo che la stessa Bandiera che qual simbolo dell'unione Italiana sventola sulle schiere da Noi guidate a liberare il sacro suolo d'Italia sia inalberata sulle Nostre Navi da Guerra e su quelle della Marineria mercantile, sentito il parere del Nostro Consiglio dei Ministri, abbiamo ordinato e ordiniamo: Le Nostre Navi da Guerra e le Navi della Marineria mercantile inalbereranno, qual Bandiera nazionale, la bandiera tricolore Italiana (verde, bianco e rosso) con lo scudo di Savoia al centro. Lo scudo sarà sormontato da una corona per le Navi da Guerra. Il Presidente del Nost ro Consiglio dei Ministri, incaricato del portafoglio della Guerra e Marina, è incaricato della esecuzione del presente. Dal Nostro Quartiere Generale a Volta li 15 aprile 1848. firmato CARLO ALBERTO con trofirnnato Franzini Visto il Presidente del Consiglio dei Ministri incaricato del portafoglio della Guerra e Marina firmato CESARE BALBo

La Segreteria di Stato della Guerra e Marina, dopo tale decreto, trasmise al Comando della Marina altre istruzioni che annullavano quelle della lettera riportata precedentemente, il dispaccio era il seguente (28):

(28) Archivio UWcio Storico Marina, cartella 64.


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Fig. 16 - Regio Decreto in d ata 11 a prile 1848 sulla adozio ne della ba ndina trico lorl anche per la Marina ( Archivio Uf/ìclo Storico M. M. cartella 61)


54 REGIA SEGRETERIA 01 STATO 01 GUERRA E MARINA

N. 469

Torino addì 17 aprile 1848 Al III.mo Sig. Comandante Generale Interinale della R. Marina Gei:iova Nuova Bandiera Nazionale Un decreto di S.M. del 15 corr .te dal Quartier Generale in Volta, ordina che la Marina Militare e Mercantile inalberi qual bwndiera Nazionale la bandiera tricolore Italiana (verde, bianco e rosso) con lo Scudo di Savoja al centro. Lo Scudo sarà surmontato da una corona per le Navi da Guerra. Le unisco copia autentica di questo decreto che sarà non ne dubito festevolmente accolto dalla Marineria Nazionale ed inserito nella Gazzetta Officiale di quest'oggi. La S.V. Ill.ma farà le occorrenti ratificazioni al Comandante della R. Squadra e de' Dipartimenti marittimi e disporrà senza ritardo acciò la nuova bandiera Nazionale sia inalberata su tutti Rl Legni. Il Presidente del Consiglio Amministrativo di Marina provvederà per la notificazione al Commercio Marittimo ed a· Comandanti de' Porti e Spiagge. Colgo questa circostanza per rinnovare aUa S. V. lll.ma i segni del mio distinto ossequio. 11. Il Presidente del Consigl!o dei Ministri Incaricato del Portafoglio della Guerra e Marina Il Primo Uffiziale f. to illegg!l)lle

Anche su questo dispaccio sono annotati i provvedimenti presi: scritto li 19 aprile ai Comand. del 2° Dipartimento id. id. del 3° Dipartimento id. id. dell'Isola della Maddalena id. id. dell'Isola della Capr aja scritto li 18 aprile al Capitano del Por to di Genova scritto li 20 aprile al Contr'Ammiraglio Com.te la R. Squadra id. id. al Com. te del R. Brig. Eridano id. id. id. Colombo id. id. id. id. del R. Cann. Coraggiosa id. id. Forte id. id. id. id. id. del R. P ir oscafo Tri.p oli


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Fig. 17 _ Lettera della Regia Segreteria di Stato di Guerra e Ma;ina in data 17 aprile 1848 ( Archivio Ufficio Storico M. M. cartella 64)


56

Non sono state rintracciate tali lettere, però si presume che fossero del tenore della seguente diretta al Comando Artiglieria da Costa ( 29) : A M ,'v\lRA G LI ATO MARINA MILI TA RE

N. 16232

Genova li 20 aprile 1848 Ali.mo Sig. Comanda11te dell'Artiglier ia di Costa Genova M i pregio trasmettere alla SV. lll.ma qui compiegato p er copia il decreto di S.M. del 15 corr.te dal Quartiere G enerale in Volta col quale viene ordinato che la Marina Militare e M ercantile innalberi qual bandiera Nazionale la Tricolore Italiana (verde, bianco, rosso) con lo scudo di Savoja al centr o, dovendo questo essere surmontato da una corona per le navi da guerra. I n seguito quindi di siffatta Sovrana determinazione la S. V. Ili.ma si compiaccia disporre per l'occorrente do manda delle nuove bandier e che possono abbisognare a cotesto Corpo , dovendo però alla cons egna delle medesime essere restituite quelle che erano sin'ora in uso . Gradisca la S. V. Ill .ma gli atti della mia distintissima considerazione Il Luogotenente Gene rale Comand.te Interinal e della R. M a r ina F'RANCESC'O SERRA

Secondo un contemporaneo. il Michelini ( 30). la nuova bandiera fu alzata dalle navi nel porto di Genova il 22 aprile, e, quando la Prima Divisione della R. Squadra Sarda partì da Genova diretta a Venezia il 26 aprile. le nuove bandiere già sventolavano a poppa di ciascuna di esse. La Prima Divisione. al comando del Contro Ammiraglio Cav. Giuseppe Albini. era composta delle seguenti unità (31): fregata San Michele da 50 cannoni - e.te G.B. Millelire » Des Geneys da 44 cannoni - c.te Giorgio Mameli » Beroldo da 44 cannoni - e.te Villarey ( 29) Arch ivio Ufficio Storico Marin a. cartella 64 . (30) ALESSANDRO MICHELINI: Storia della Marina M ilitar e del cessato regno di Sardegna, pag. 188. <31 l SANTE ROMITI: Le marine militari italiane nel Riso rgiment o. Roma Italgraf S.A., 1950, pag. 166.

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F ig. 18 - Lettera dell'Ammiragliato in data 20 aprile 1848

( Archivio Ufficio Storico M.M. cartella 64)


58

brigantino Daino da 12 cannoni - ·e .te Persano goletta· Staffetta da 10 cannoni. - e.te Lenchantain Essa giunse a Venezia il 22 maggio. Una Seconda Divisione composta delle seguenti unità: corvetta Aquila da 24 cannoni - c. te Rochette » Aurora da 16 cannoni - c. te Malaussena pirocorvetta Tripoli da 7 cannoni - e.te Di Negro » Malfata.no da 5 cannoni - e.te Ceva partì successivamente e giunse a Venezia a fine luglio. Come si è detto, il decreto che stabili:va l'adozione della bandiera tricolore da parte della Marina porta la data del 15 aprile e fu pubblicato sulla Gazzetta Uifificiale del 17 aprile; in pari data aa Segreteria di Stato scrisse al Comando Generale della Marina; il 20 aipri1e il Comando Generale della Marina -impartì l'ordine al Comando della R. Squadra, e già il 22, solo due giorni dopo, la bandiera veniva alzata sulle navi. E' molto verosimile che il· Comando Generale della R. Marina, Comando che aveva sede a Genova, dopo aver ricevuto le istruzioni impartite dalla lettera a firma di Cesare Balbo del 27 marzo, avesse ordinato la confezione delle bandiere necessarie per le navi destinate alla campagna in Adriatico, cui tutt'al più fu necessario aggiungere la corona sullo stemma. Quind~ in solo due giorni si potè ottemperare all'ordine reale, mentre invece per l'Esercito la cosa aveva richiesto un tempo maggiore. Come è ben noto, anche Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, sollecitato dall'inviato di Carlo Alberto, Conte di Rignon, mandò a Venezia una Squadra navale che doveva operare insieme a quella Sarda per liberare dagli Austriaci la città. La Squadra Borbonica, al comando del Retro Ammiraglio Raf.faele De Cosa, partì da Napoli il 27 aprHe 1848; essa era formata dalle seguenti unità: fregata a ruote Roberto da 6 ,c annoni - 300 cav. e.te Pietro Costantini Ruggero da 6 ,c annoni - 300 cav. c.te G.B. Lettieri ))

))

))

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Guiscardo da 6 cannoni - 300 c1v.

e.te Giuseppe Ducarné


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fregata a ruote Sannita da 6 cannoni - 300" cav, c. te Filippo Pucci ))

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Carlo III <ia 6 cannoni - 300 cav.

c. te Onofrio Spasiano fregata a vela Regina da 50 cannoni e.te V. Lettieri ))

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Isabella da 44 cannoni

c. te Ferdinando Pucci brigantino Principe Carlo da 18 cannoni c. te Emanuele Pietro Masi Anche queste navi inalberavano la nuova bandiera tricolore Borbonica, adottata per il Regno delle Due Sicilie in virtù deH'articolo 8 del « Programma » <iel 3 aprile e circa un mese dopo abolita con circolare in data 19 maggio dello stesso anno (32). Benchè militassero sotto la bandiera Borbonica, anche agli equipaggi di queste navi fu, dal Governo Italiano, riconosciuta la « Campagna 1848 ». Infatti, dopo l'unificazione del Regno ed il passaggio del persona!~ della ex Marina Borbonica nella Marina Italiana, la circolare n. 9964 datata Firenze addì 30 maggio 1865, disponeva: « Gli Utfiziali e gli individui di bassa forza, i quali dal 28 aprile 1848 al 13 giugno 184.S fecero parte dell e navi qui sotto descritte, spedite nell' Adriatico onde riunirsi alla Squadra Sarda, . . . venga apposta nei fogli matricolari la seguente annotazione: . "Ha fatto la campagna di guerra 1848 per l'Unità d'Italia"».

Dopo aver adottato la bandiera rossa, bianca e verde per i reparti dell'Esercito e per le navi. della Marina, se ne dispose l'adozione anche per gli edifici militari e i forti. Per la Marina fu emanata la seguente circolare, che, a differenza di tutte quelle precedentemente riportate che sono manoscritte, era a stampa ( 33) : (32) LUIGI R.ANG-ONI MACHIAVELLI: La Bandiera tricolore e gli stati italiani del 1848-1849. Rassegna storica del Risorgimento, anno I, fascicolo II. Casa .editrice Lapi, 1914, pag. 4. (33) Archivio Ufficio Storico M.M., cartella 64.


60 AMMIRAG L IATO MARINA

MILITARE

N. 16451 circolar e Genova 7 giugno 1848

Oggetto - Nuove bandiere e coccarde n azionali Ai Sigg. Comandanti dei Dipartimenti degli Stabilimenti e dei Corpi della R. Marina. Ai Capitani dei Porti e delle Spiagge dei Regìi Stati di Terra ferma. Ai Coman -

danti delle Ispezioni e dei Circondari della Artiglieria da Costa. S.M.

HA ORDINATO

1° Che la B andiera ai tre colori nazionali, con sopra la croce di Savoia, sia sostituita.nei Forti ed in altri luoghi alla B andiera infino ad ora esistente. 2° Che tale Bandiera ai tre colori naziona.li Italiani, già stata somministr ata ai Corpi di Truppa che sono alla armata venga pure sostituita alla Bandiera tuttora in uso presso li Corpi che sono nell'interno dei Re.gii Stati.

3° Che d'or innanzi li Corpi tutti di Regia Truppa non debbano più avere che una sola Bandiera per ogni Reggimento, la quale Bandiera debbe stare al secondo Battaglione, quando il Reggimento sia unito, e nel caso di separazione dei Battaglioni, presso il Battaglione con cui si trova il Colonnello. 4" Che all'attuale coccarda di cui sono forniti gli U ffiziali, e le Truppe tutte, sia parimente sostituita la coccard.,; ai tre colori nazionali Italiani, conforme ai modelli stabiliti, e dalla M.S. approvati. 5° Che di tali coccarde nazionali siano primamente forniti gli Uffiziali e le Truppe tutte che sono all'armata, che si trovano, o stanno per recarsi in Lombardia, o nei tre Ducati, e quindi gli Uffiziali e le Truppe che sono nell'interno. I n dipendenza di tali cenni Sovrani la R. Segreteria di Stato di Guerra e Marina ha disposto presso la Generale Azienda di Guerra acciò faccia le disposizioni necessarie. 1° Per la sollecita confezione delle Bandiere di cui vo gliono esser e forniti li Forti e le Cittadelle dei Regii Stati, non che per quelle da distr ibuir si ai Corpi cne al p resente t r ovansi nell'interno de' Regii St ati.


61 2° Per la sollecita confezione delle coccarde ai tre colori nazionali da distribuirsi agli Uffiziali, ed alle truppe nel modo che dianzi venne determinato. Di conformità a quanto viene prescritto a quest'Ammiragliato p er Ministeriale dispaccio del 4 volgente, N. 767 (Marina Materiale) io mi ·reco a cura di portare a cono scenza delle Autorità dipendenti dalla R. Marineria il suaccennato Sovrano Decreto per occorrente loro nonna, soggiungendo che tanto della stoffa necessaria alla formazione delle Bandiere che occorreranno alla Regia Marina, così pei Regii Legni, pel Battaglione Real Navi, pei Forti e Porti, che delle coccarde, l'Azienda Generale di Marina richiederà la somministrazione all'Azienda Generale di Guerra. Gradisca V.S. Ill.ma gli attestati del mio distinto ossequio Il Comandante Generale Interinale della Regia Marineria FRANCESCO SERRA

Una identica circolare, differente solo nel paragrafo di chiusura, fu inviata dal Ministero della Guerra, Divisione Contabilità - in data 14 giugno 1848 - ai Governatori delle Divisioni Militari, al Vicerè della Sardegna, al Governatore della Divisione di Aosta e all'Intendente Generale di Guerra (34). Questa circolare non dice molto nei riguardi delle bandiere della Marina, però necessita di un commento su due punti: la bandiera di reggimento e le coccarde. Le disiposizioni di Ca·rlo Alberto del 14 febbraio 1832, riportate a pag. 27, assegnavano una bandiera ad ogni battaglione e, in base a questa necessità, il 25 marzo 1848 erano state ordinate 70 bandiere per distribuirle ai 67 ,battaglioni ,e reggimenti di cavalleria ·d estinati alla campagna in Lombardia. La su riportata circolare ·del 7 giugno 1848 ordinava invece che vi fosse una sola bandiera per ogni reggimento: quindi tutte le bandiere distribuite ai battaglioni negli ultimi giorni del precedente mese di marzo diventavano eccedenti e dovevano essere restitutte. Non è noto in base a quali disposizioni e con quali modalità avvenne la restituzione delle bandiere da parte dei battaglioni in zona d'operazione; sta di fatto, però, che durante la ritirata dell'Esercito Sardo da Volta Mantovana alla ifine di lu(34) « Raccolta R. Disposizioni ecc.», anno 1848 e

GH1S1,

pag. 287.


62

glio, gli Austriaci catturarono un reparto di salmerie e su un carro trovarono ben dieci bandiere (35) le quali furono depositate al Museo di Guerra di Vienna. Due di tali bandiere erano ancora del tipo 1832, il che è un'ulteriore prova che le truppe entrarono in Lombardia ancora con le vecchie bandiere e che queste furono sostituite dal Tricolore sul campo. Per quanto riguarda la coccarda, oggi praticamente scomparsa dalle uniformi militari essendo rimasta solo sul cappello (lucerna) dei carabinieri, sul cappello piumato dei bersaglieri e sul chepì del Reggimento Artiglieria a Cavallo, si ricorda che nella Marina essa era portata solo dagli ufficiali, e, anticamente, anche dai sottufficiali del grado di Nocchiere di 1a classe, sul cappello (feluca) dell'uniforme di gala. Essa era portata sul lato destro sotto una nappa dorata ( ganza o nocca di 3 vermigli) fissata da un bottone. Gli ufficiali dell'Esercito la portavano con lo stesso tipo di copricapo; inoltre ufficiali e soldati la portavano sulla parte anteriore dei chepì, colbacchi ed elmi, al disotto del fregio. Oltre che dai militari la coccarda era portata anche dagli impiegati civili dello Stato, come specificato dal seguente dispaccio ( 36) :

INTENDENZA GENERALE D'ARTIGLIERIA O!V!S!ONE CONTABlllTÀ

N. 4397

Torino li 13 luglio 1848 All'Intendente Generale di Artiglieria S.M. nell'ordine che alla coccarda turchina sia sostituita la coccarda tricolore nazionale italiana, ha inteso che quest'ultima sia la sola che debbano portare non solo le Regie Truppe di terra e di mare, ma bensì tutte quelle persone che vestendo una divisa qualunque come Regii Impiegati, debbano far uso del cappello. Nel dare questo riscontro alla domanda inoltratami da V.S. Ill.ma ecc.

(35) SCHENHALS: Memorie della guerra d'Italia degli anni 1848-49 di un veterano austriaco. Milano, tipografia Guglielminl 1852. (36) Raccolta R. Disposizioni ecc., anno 1848 e Gsrsr, pag. 287.


63

'1699

LA MARINA

Fig. 19 • La bandiera del Reggimento • La Marina. (da Oe rba ix de Sonnaz • Bandiere, Stendardi e vessilli del Conti e Duchi di Savoia. tav. Il )



AB Farle· AC .Td . AD .Te! . . DE Id

.. 7C . 31

. 3! . 2o

Fig. 20 - La bandiera azzurra della Marina Sard~ (da•

Regie Patenti ... ecc .• )



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Fig. 21 · Bandiera azzurra della Marina Sarda conservala al Museo Sacrario delle Bandiere a Roma.



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Bandi era Sa rda (mod. Bigotti) de l 184 8, per l'eserc,to per la. fanteri a, quadrata d1 m 1,35 di lato per l a cavalleria., quadrata di m. 0,60 di fato

Fig. 22 • La bandiera lricolore adottata da Re Carlo Alberto per l'esercito con il proclama del 23 marzo 1848 - modello Bigotti • secondo la ricostruzione del magg. Brancacclo. (da S. Rangoni Machiavelli • La bandiera tricolore e gli stati italiani del 1848-49. Tav. V)



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Sia il decreto del Re Carlo Alberto del 15 aprile 1848 che le successive disposizioni del Ministero in dat a 17 aprile e del Comando Generale della Marina del 20 aprile dello stesso anno, non contenevano -dettagli sulle 'dimensioni e forma delle bandiere, della corona ·e dello scudo, nè sta:bilivano che questo dovesse essere contornato da una striscia azzurra. Ciò evidentemente provocò delle diversità sia nelle dimensioni delle bandiere, sia nei dettagli, in particolare circa il bordo azzurro, tanto nella Marina da Guerra che in quella Mercantile. Per unificare il tipo di bandiera, tre anni dopo l'adozione del Tricolore, il Cavour, Ministro della Marina, Agricoltura e Commercio, emanò la seguente circolare (37):

Bandiera Nazionale per i Bastimenti della Marina Mercantile

Torino 2 maggio 1851 (Sunto dei dispacci del Ministero di Marina, Agricoltura e Commercio N. 2523-2524-2525 indirizzati all'Azienda Generale di Marina, al Comando Generale di Marina e al Consiglio di Ammiragliato della Marina Mercantile) . Coi succitati dispacci si è prescritto che la bandiera da inalberarsi dai Bastimenti nazionali di Commercio, e lo scudo di Savoia improntato nel centro della medesima , abbiano le proporzioni seguenti, come all'anesso modello. La bandiera deve essere larga i 2/ 3 della sua lunghezza. Dimensioni dello scudo di Savoia improntato al centro: lunghezza dello scudo, compreso il campo azzurro, uguale a~la larghezza del campo bianco. larghezza dello stesso uguale a 9/10 del detto; larghezza del contorno azzurro uguale a 1/ 10 del detto; larghezza dei rami della croce uguale a 1110 del detto.

Per le navi della Marina da guerra la corona, poggiante sullo scudo, doveva essere alta 6/ 10 e larga 3/4 dello scudo stesso (38). In questa circolare appare per la prima volta in modo u fficiale che i'o scudo doveva essere con tornato di azzurro come ,ave-

( 37) ENRICO GHrsr: Il tricolore italiano, pag. 296.

( 38) ENRICO GH1s1: Il tricolore italiano. pag. 297.


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va stabilito il Bigotti, però lo scudo non andava più a sovrapporsi ai campi verde e rosso come nel modello originale, ma era largo solo i 9/10 del campo bianco. Secondo il Brancaccio, tale circolare e relativo modello di bandiera, furono inviate ai Gorverni esteri ed ai Consolati d'Italia nelle varie nazioni (39). Per la verità il bordo azzurro intorno allo scudo ,e ra già stato prescritto con un decreto vicereale in data 28 aprile 1848 che ri.guardava però le bandiere della Guardia Nazionale. Il decreto era il seguente:

EUGENIO Principe di Savoia-Carignano Luogotenente Generale di S.M. ne' Regii Stati

In virtù dell'autorità a noi delegata SULLA PROPOSIZIONE DEL MINISTRO SEGRETARIO DI S TATO PER GLI AFFARI INTERNI ABBIAMO ORDINATO E ORDINIAMO QUANTO SEGUE

Le insegne delle milizie comunali si comporranno di tre liste uguali e verticali in verde, bianco e rosso, e porteranno al centro lo scudo di Savoia con orlo azzurro. Le dimensioni delle insegne saranno di m. 1,60 per l'altezza e di m. 1,50 per la larghezza. Il Ministro Segretarie di Stato per gli affari dell'interno è incaricato dell'esecuzione del presente decreto. Torino, 28 aprile 1848 EUGENIO DI SAVOIA

(S9) BBANCAOCIO: Le bandiere del Regno di Sardegna, pag. 9.


LA QUESTIONE DEL BORDO AZZURRO INTORNO ALLO SCUDO E GLI INCIDENTI NEL PORTO DI GENOVA



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LA QUESTIONE DEL BORDO AZZURRO INTORNO ALLO SCUDO E GLT lNCIDENTI NEL PORTO DI GENOVA

Nel ricordare i fatti avvenuti durante la seduta del Consiglio dei Ministri del 24 marzo 1848, nella quale fu scelto il modello per la nuova bandiera nazionale, si è detto che H Bigotti aveva messo attorno allo scudo una striscia azzurra. Questo bordo azzurro, però, non fu specificatamente citato nel decreto del 15 aprile che ordinava l'adozione del tricolore per le navi da guerra e mercantili, bordo azzurro che fu ufficialmente prescritto solo con la sopra citata circolare del 2 maggio 1851. Riferisce il Brancaccio (40) che nel 1848 le bandiere erano di forma e di dimensione divers,e a seconda dei luoghi di costruzione, così si ebbero in distribuzione bandiere con scudo orlato e corona, bandiere con scudo orlato ma senza corona, bandiere con scudo senz'mlo nè corona; lo scudo stesso era variamente collocato: toccava i colori laterali o non li toccava, era al centro del bianco oppure più o meno spostato verso gli orli. A Genova la confezione delle bandiere per i forti andò molto a rilento, mancando la stoffa verde che fu fatta venire da Livorno, così che nel novembre 1848 molti forti avevano ancora l'antica bandiera azzurra. La diversità delle bandiere delle navi della Marina mercantile provocò lagnanze da parte dei consoli del Regno di Sardegna all'estero ·ed anche difficoltà con i Governi ést~ri, per-.( 40) BRANCACCIO: Le bandiere del Regno di Sardegna, · pag. 9.


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tanto il Ministero della Marina emanò la citata circolare in data 2 maggio 1851. Per l'Esercito, in mancanza di norme, il Magazzino Merci di Torino continuò a distribuire bandiere differenti a seconda dell'epoca della confezione, e fu solo nel 1855, quando si dovettero preparare le bandiere per la spedizione di Crimea, che fu adottato un modello che rimase in uso fino al 1860. Nel gennaio 1857, dovendosi procedere alla sostituzione di bandiere per i forti, la Divisione Servizi Amministrativi del Ministero della Guerra nominò in Genova una Commissione composta ,cta un Generale, dall'Intendente e dal Direttore d el Genio IJ)er stabilir-e tipo e forma delle bandiere per gli edifici militari.

Fig . 23 • li p rimo stemma dello S ta to Sa rdo con la bandie ra tricolore e lo scudo di Sa voia posto sul fron tespiz io del Decre to dì E ugen io • Lu ogo tenen te Ge nerale di S. M. · n. 753 ìn data t agosto 1848

Fig. 24 • Nuovo stemma d ello S tato Sa rdo con ba ndie ra tricolo re e sc udo Saba udo in sos ti tu i io ne de l preced ente e posto per la pr ima vo lta s u l fron tespizio de l R. Dec reto 18 nove mbre 1848 n . 841

La Commissione trasmise il suo parere in data 5 febbraio, proponendo di adottare la forma e il disegno prescritto per la Marina con la circolare del 2 maggio 1851. facendo però rilevare che, sebbene fosse prescritto lo scudo orlato di azzurro, gran parte delle navi mercantili e molti edifici pubblici di Genova, fra cui lo stesso Palazzo Reale, ave.vano bandiere con scudo non orlato.


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Il Ministro della Guerra e Marina, Generale La Marmora, viste le proposte della Commissione, ,c on nota n. 28 del 27 febbraio 1857, prescriss·e che le bandiere per i forti e gli edifici fossero come quelle della Marina; inoltre 1per eliminare le dif.. - t .

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Fig. 25 - Stemma dello StalO Italiano con bandie ra t ricolore po rtante lo scudo senza corona e d isposto trasversa lmen te al campo bianco. « Stemma per Uffic i e Stabil imen ti Milita r i d i I • Catego ria • (Giornale Ufficiale . anno 1861 · pag. 464)

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ferenze rilevate dalla Commissione, in data 15 febbraio emanò una circolare ai Consoli e alle Capitanerie di Porto perchè facessero osservare le norme del 1851. La Capitaneria di Porto di Genova trasmise la circolare alla A,ssooiazione Mercantile Marittima Ligure, e mandò una imbarcazione ad informare tutte le navi ormeggiate in porto. Sia l'Associazione che i Capitani delle navi protestarono, specialmente per l'ordine di mettere l'orlo azzurro intorno allo scudo, e ne parlò anche la stampa in un articolo apparso sul giornale torinese <e Il D1ritto » di venerdi 6 marzo 1857 (41). La domenica 22 febbraio 1857, avendo molte navi alzata la bandiera senza or,lo azzurro allo scudo, la Capitanerfa di Porto di Genova fece ammainare ,e sequestrò tali bandiere, infliggendo inoltre ai Capitani la contravvenzione prevista dall'articolo 122 della legge per la Marina mercantile. Analoghi tnoidenti erano avvenuti l'anno precedente (1856) nel porto di Vialparaiso: in quell'anno, tra le altre, si ormeggiarono in quel porto le s€guenti navi Sarde: Esperia - Capitano G.B. Lombaroo Anetro - Capitano Anetra San Giorgio - Capitano Opizzo Argentina - Capitano Saettone

che avevano la bandiera sprovvista dell'orlo azzurro allo scudo. Il Console del Re di Sardegna a Valparaiso ordinò ai Capitani di modificare la bandiera secondo le norme della circolare del maggio 1851; ma mentre i Capitani Opizzo e Saettone si affrettarono ad obbedire aH'ordine, i Caipitani Lombardo e Anetra si riifiutarono di ,p ortare modHiche alla bandiera che alzavano. Il Console si rivolse allora alle autorità ma11ittime cilene pregandole di intervenire, ma ottenne una risposta quanto mai inattesa. Le autorità cilene, infatti, dissero che la bandiera senza bordo azzurro attorno allo scudo era la sola legale, in quanto conforme al modello che nel 1848 il Governo Sardo aveva inviato a quello Oileno per farla ri•conoscere. Quindi i Capitani del San Giorgio e dell'Argentina che avevano aggiunto !"orlo azzurro intorno allo scudo erano (41) BRANCACCIO:

Le bandiere del Regno di Sardegna, pag. 11.


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Bandiera trocolor• delle Duo S1clloe del 1848.

fig. 26 • l..1 bandiera tricolore del Regno delle Due Slclllc nel 1848 · da un modello esistente nel R. Archl\·iu di Stato d1 Roma · Cart pratiche riserl'at~ · busta 116 • carteggio Miserocchi (da S. Rangonl Machiavelh • la banditra trico/or, ree • Ta,. I)



81

Fig. 27 · Ln bandiera della Regia Pirofregata Corazzata •Re di Portogallo• e, a destra in basso, la ca&setla<ustodia, conservate nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma.



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Fig. 28 · Cofano contenente i resti del drappo della bandiera del 2° Rcggunento Fanteria Real

Marina conservato nel Mu~co Sacrario delle Bandiere a Roma.



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Pig. 29 - La bandiera del 1° Reggimento Panteria Real Marina conservata nel Museo della Fanteria a Roma



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quelli in colpa, e non ,g ià queJl:i dell'Espero e del Lombardo che si erano 11ifiutati di obbedire all'ordine del Console. La questione del bordo azzurro attorno allo scudo fu portata in Parlamento con una interpellanza rivolta al Ministro di Guerra e Marina dall'onorevole Casaretto, deputato genovooe, e discussa nella seduta del 10 mairzo 1857, presidente Carlo Cadorna. L'onorevole Casaretto, dopo aver ricordato che il decreto istitutivo della nuova bandiera per la Marina del 15 aprile 1848 non parlava di orlo azzurro intorno allo scudo, dichiarava che si doveva ritenere illegale la p:i;etesa del Ministro che questa fosse aggiunta. Riferiva poi degli incidenti di Valparaiso del 1856 e di quelli di Genova del febbraio 1857, culminati col sequestro di alcune bandiere e la contravvenzione elevata ad alcuni capitani. Concludeva asserendo che la circolare del Ministero della Marina in data 2 maggio 1851 doveva essere considerata come un illegale cambiamento della bandiera nazional,e ed auspicaiva l'abolizione dell'orlo azzurro attorno allo scudo. Rispose il generale La Marmora, Ministro della Guerra e della Marina, il quale affermò che lo scudo doveva essere orlato di azzurro, così come lo era nelle bandiere che il Re Carlo Alberto aveva consegnato alle truppe passando il Ticino nel marzo 1848, e ribadì la legalità della circolare del 1851 e dell'operato del Capitano di Porto di Genova. Presero poi la parola gli onorevoli Moia; Valerio, il quale fece notare che i palazzi governativi di Genova ed alcune navi da guerra alzavano la bandiera senza orlo azzurro allo scudo; indi ,g li onorevoli Asproni; Pareto; Polito; Buffa; Sineo; Bottero; Revel e più volte il Presidente del Consiglio Cavour e il Ministro della Guerra e Marina La Marmara. Alcuni deputati chiesero la chiusura del procedimento contro i Capitani delle navi cui era stata elevata la contravvenzione e il Ministro assicurò che si sarebbe usata clemenza. La discussione parlamentare si chiuse con il provvedimento di passare all'ordine del giorno proposto dal deputato Revel e approvato dalla maggioranza. Dopo la chiusura della discussione si ebbero altri interventi da parte dei deputati Casaretto, Buffa, Valerio, Sineo, Moia, Biancheri, infine molti deputati scesero nell'emiciclo a discutere vivamente.


88

In conseguenza di questo dibattito alla Camera, il Ministro La 1Mamnora inte.r,pellò qùelie persone ohe, con la loro testimonianre, potevano portare ,e lementi utHi per ,chiarire la questione, primo fra i quali il segretario Bigotti, nel frattempo promosso al grado di intendente, che era l'autore del disegno originale. L'intendente Bigotti rispose al Mintstro con una lettera in data 26 marzo 1857, conservata nell'Archivio di Stato di Torino (sez. IV - Gabinetto - mazzo 350) (42) nella quale illustrò i già riferiti eventi della seduta del Consiglio dei Ministri del 24 marzo 1848; in particolare sull'adozione del contorno azzurro allo scudo. Per chiarire un altro fatto messo in dubbio dall'onorevole Valerio, e cioè se le prime truppe che passarono il Ticino avessero già la bandiera tricolore, il Maggior Generale Damiano, ,g ià comandante del 14° Reggimento fanteria, scrivev,a .a l Ministro una -lettera in data 12 marzo 1857, conservata nello stesso Archivio, in cui diceva che le truppe entrarono in Lombardia con le antiche .b andiere, fornite però <lelie strisce tricolori « che mi erano state consegnate a Novara da S.E. il Generale De Sonnaz, e con esse lo passai (il Ticino) al suon della marcia d'ordinanza». Per evitare ulteriori inconvenienti il Ministro La Marmora fece studiare dalla Divisione Servizi Amministrativi un nuovo modello di bandiera di cui fu costruito un campione; era stata preparata anche una circolare che portava la data 15 aprile 1857 contenente tutte le norme di fabbricazione. Tale circolare però non fu diramata (43); ma il Magazzino Merci vi si attenne nella costruzione di nuove bandiere, così · che non ne furono più distribuite di fogigia non conforme al campione. Dopo la fine della guerra del 1859, il !Ministro Fanti, in data 11 gennaio 1860, nominò una Commissione speciale, presieduta dal generale Conte Biscaretti-;Ruflfia, ispettore dell'Esercito {44), incaricata di fissare la forma .e le dimensioni della bandiera: esse vennero definite nel regio decreto 25 marzo 1860, il quale era praticamente una copia di quella circolare non pubblicata nell'aprile 1857·. Con questo decreto veniva· per la prima volta stabilito che anche le bandiere per l'Esercito, per i forti e. gli edHici, a'Ves(42) BRANCAocro: Le bandiere del Regno di Sardegna, pag. 16. (43) ENRI<X> Ga1sr:Il tricolore italiano, pag. 297. {44) BRANCAcc10: Le bandiere del Regno di Sardegna, pag. 13.


89

sero la corona reale al di sopra dello scudo; corona che la Marina da guerra aveva sulla sua bandiera fino dalla. adozione, cioè da dodici anni. In base al citato decreto le bandiere per l'Esercito erano dei seguenti tipi: art. 5 -

bandiere per i , reggimenti di fanteria - quadrate lato m. 1,20

» 6 -

bandiere per i corpi di cavalleria - quadrate lato m. 0,69 art. 4 - bandiere per fortezze e torri - rettangolari: 1a categoria - lunghezza m. 7,50, larghezza m. 5 2a categoria - lunghezza m. 4,50, larghezza m. 3 . Il decreto ri,gual"dava esclusi'Vamente le bandiere per l'Esercito e non veniva detto nulla delle bandiere della Marina, per la quale evidentemente rimanevano valide le norme del 2 maggio 1851. Le nuove bandiere furono solennemente consegnate ai Reggimenti in occasione della Festa dello .Statuto il 2 giugno 1861 (45).

(45) Ordine del giorno di S.M. Vittorio Emanuele II, Re d'Italia all'Esercito in occasione della distribuzione delle nuove Bandiere. il 2 giugno 1861. Utfiziali , Sott'uffiziali e Soldati!

Volgono or tredici anni che il Mio Augusto Genitore, varcando il Ticino per combattere la guerra della patria indipendenza, vi consegnava la Bandiera tricolore colla Croce di Savoia, pronunciando le fatidiche parole: I destini d'Italia si maturano. Con quella Bandiera voi rispondeste all'augurio con brillanti vitto-: rie arrestate per un momento da contraria fortuna . . Ma la forza delle virtù e la costanza nei propositi, la fecero sventolare nuovamente gloriosa in lontane regioni accanto alle insegne dei più potenti Eserciti d'Europa. Poscia ricalcando i campi Lombardi, memori ancora di Goito e di Pastrengo, voi coglieste splendidi allori insieme alle illustri Aquile francesi. Nuova luce di gloria rifulse allora sulla intiera Penisola, ed i popoli d'Italia, stringendosi con voi intorno al vessìllo dell'indipendenza nazionale, compierono opere e fatti che i più tardi nepoti ricorderanno con riconoscenza ed amore. Oggi i destini d'Italia sono maturi. Soldati!

A voi consegno le nuove bandiere in nome dell'Italìa redenta. Sulle loro freccie sono scolpiti i nomi delle combattute battaglie. Alle vostre virtù affido questi segni di lealtà e di onore, iri cui lo


90

Per quanto concerne il bordo azzurro attorno allo scudo, a titolo di curiosità, si ricorda che al III Congresso della Società Nazionale per la storia del Risorgimento tenutosi a Firenze dal 20 al 23 ottobre 1909, fu presentata, ma non letta, una relazione del socio F.F. Daugnon dal titolo <e Un errore nei fasti del Risorgimento Italiano » ( 46) nella quale l'autore con argomentazioni di araldica dimostrava come l'orlo azzurro attorno ad uno scudo è indicativo di appartenenza a un ramo cadetto e quindi proponeva di toglierlo dallo stemma della bandiera nazionale, e per le stesse ragioni criticava la mancanza idi corona sullo scudo delle bandiere della Marina mercantile.

scudo della Mia Famiglia glorioso per otto secoli di valore, è innestato al simbolo del Nazionale riscatto. Dato a Torino, li 2 giugno 1861 VITT ORIO EMANUELE (46) I F. DE DAUGNON: Eco del 1II congresso per la storia del Risorgimento l aliano - Un ,err ore nella bandiera Italiana. Crema - T ipografia editrice l lausi e Cattaneo 1910.


C I M E L I



CIMELI

Nessuna bandiera tricolore della Marina Sarda è giunta fino a noi. Nel Museo Sacrario delle bandiere della Marina di Roma sono conservate ( ma non esposte) alcune bandiere azzurre della Regia Marina Sarda, ma nessuna di quelle tricolori. La più antica bandiera che vi è conservata appartenne a una nave del Regno d'Italia: essa è precisamente quella della fregata coraz21ata Re di Portogallo ·(1863-1875). La bandiera del Re di Portogallo è una umile bandiera di stamina, conservata in una modestissima cassetta di legno, il che può rappresentare una convalida che essa fu alzata dalla unità nella battaglia di Lissa del 16 luglio 1866, come documenta il De Lucia nel suo catalogo della Sala d'Armi dell' Arsenale ·di Venezia (47). Nello stesso Museo Sacrario è conservata entro un cofano di legno e vetro con la scritta « Corpo R. Fanteria di Marina 1860-1878 » la bandiera del 2° Reggimento Fanteria Real Marina. I pochi brandelli contenuti nell'urna non permettono di ricostruire la foggia di detta bandiera che però doveva essere modello Regio Esercito 25 marzo 1860, come quella del 1° Reggimento Fanteria .Real !Marina ohe viceversa è conservata nell'attiguo Museo Sacrario delle bandi•e re dell'Esercito (ivetrina 11). Tale bandiera fu consegnata al Reggimento il 2 giugno 1861 e, come la precedente, proviene •d al Museo dell'Arsenale di Ve(47) Ten. Vasc. G. DE LUCIA: La Sala d'Armi del Museo dell'Arsenale di Venezia, pag. 152, Roma, « Rivista Marittima», 1908.


94 nezia dove ambedue furono conservate rispettivamente fino al 1951 ,e al 1936. La bandiera del 1° Reggimento è tipo 1860 e, sulla freccia, porta le seguenti iscrizioni relative alla storia del Reggimento, come disposto dall'atto n. 338 del Giornale Militare del 1860: FACCIA

1

FACCIA

2

FACCIA

3

FORMAZIONE

CAMPAGNE

ONORIFICHE INDICAZIONI

26 gennaio 1815 Regg.to R. Artiglieria di Marina

1825 Attacco di Tripoli ( Barberia)

1848 S-a.nta Lucia - 6 maggio 'Menzione onorevole

22 dicembr e 1821 Battaglione R. Navi

1848 Goito - 8 aprile Santa Lucia - 6 maggio Assedio di Peschiera 14 ap rile e 30 maggio

20 aprile 1850 R eggimento R. Navi

1849 Novara - 23 marzo

26 m a rzo 1851 Battaglione R . Navi

7 giugno 1859 Reggimento R. Navi

1859 Adriatico ed Emilia

21 marzo 1861 Regg.to Fanteria Real Ma rina

Sulla faccia n.

1860~1861 Campagna di Ancona

4

non vi è nessuna iscrizione.

Nel Museo Storico della Fanteria di Roma, dall'anno 1951 sono conservati i resti di altre due bandi-ere, già appartenenti al 1° e 2° Reggimento Fanteria Real Marina (Schede n. 481 e 502). Dalle schede risulta che tali bandiere provengono dal Museo dell'Artiglieria di Torino, dove furono versate il 16 febbraio 1887, dopo lo scioglimento del Corpo avvenuto nel 1878. Ambedue le bandiere sono attualmente senza freccia, benchè la scheda di quella del 1° Reggimento dica « con freccia». Il drappo di una sola di tali bandiere è esposto.


95

Non si può dare una logica spiegazione alla presenza di altre due bandiere per gli. stessi Reggimenti, a meno che le due ,cit ate per ultime non fossero in dotazione prima del 1861, e che, in tale anno, siano state sostituite da quelle oggi conservate nei Musei Sacrario dell'Esercito e della Marina. Evidentemente la Fanteria Real Marina aveva una propria bandiera, secondo il modello dall'anno 1848: ne fa fede una lettera dell'anno 1861, conservata nel Museo Navale di Spezia (cart. Documenti N. 4610) nella quale il Colonnello Comandante richiedeva la modifica alla bandiera, tipo 1848, del Corpo Fanteria Real Marina in base alle norme del R.D. 25 marzo 1860. Tali modifiche erano: 1) Modificare il drappo secondo la forma e le dimensioni stabilite dagli art. 5 e 7; 2) Sostituire il velluto coJor cremisi che fascia l'asta, con altro di colore turchino; 3) Fornire la bandiera di freccia ( che -non ha) con le scritte regolamentari, e dei nastri di seta azzurra, prescritti dall'Art. 11. Probabilmente tali modifiche non furono mai apportate, e la bandiera fu sostituita il 2 giugno 1861 con quella di nuovo modello, in occasione della sostituzione delle bandiere di tutti i Reggimenti dell'Esercito. Le bandiere modello 1848, evidentemente, furono depositate presso i Comandi in Capo del 1° Dipartimento (Spezia) per il 1 ° Reggimento, e del 2° Dipartimento (Napoli) per il 2° Reggimento; indi il 16 Febbraio 1887, inviate al Museo di Torino, dove, sin da quell'epoca, venivano conservate le bandiere dei Reparti dell'Ese1;cito disciolti o di modello non più regolamentare. Benchè la bandiera Bsposta al Museo della Fanteria di Roma sia composta con i pezzi qi quelle provenienti da Torino, e quindi non si possa giudicare con esattezza della sua forma e dimensioni; tuttavia lo scudo di Savoia nella parte bianca e la forma della corona, fanno ritenere che essa sia del modello 1848, ,perchè molto più grandi di quelli delle bandiere modello 1861. Però vi sono i nast ri azzurri, che nella lettera del Colonnello Comandante sono indicati come mancanti; ma che probabi1rnente sono stati aggiunti, per eccesso di zelo, dal restauratore, prendendole da qualche altra bandiera.


96 Allo scioglimento del Corpo, avvenuto nel 1878, le bandiere dei due Reggimenti, modello 1861, furono quasi sicuramente inviate alla Sala d'Armi del Regio Arisenale di Venezia, dove la Marina conservava quelle delle unità navali, sede da cui sono state trasferite a Roma, come detto precedentemente. Non si sono trovate notizie sulla bandiera che il Re Carlo Alberto diede al Battaglione Real Navi a Gravellona il 29 marzo 1848. Se questa bandiera fu retrocessa in seguito all'abolizione delle bandiere di battaglione disposta con la circolare del giugno 1848, essa non fu certamente fra quelle cadute nelle mani degli Austriaci e inviate al Museo di Vienna.


IN D ICI

J



I NDICE

DEL TESTO Pag.

Le bandiere navali dei Conti e dei Duchi di Savoia. . . . . . . .

3

Le bandiere del Regno di Sardegna dopo il 1814 . . . . . . . . . .

23

L'adozione della bandiera tricolore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

39

La bandiera della Marina. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

47

La questione del bordo azzurro intorno allo scudo e gli incidenti nel porto di Genova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

75

Cimeli... . ....... . ....... . . ........ . ..... . .. ....... ..

93


INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI Pag. Fig. 1

L'Aquila di Savoia nelle bandiere dei reggimenti del Regno di Sardegna dal 1773 al 1798 ..... .

5

))

2

La bandiera di Savoia nel 1756, secondo Bellin

7

))

3

La bandiera· azzurra con Madonna conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma ..... . .

9

))

4

La bandiera di Sardegna nel 1756, secondo Bellin

11

))

5

Bandiera bianca con croce rossa e quattro teste di moro conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma ........ ..... .......... . . . ...

13

»

»

6

- L'Aquila di Savoia sui bottoni delle divise degli

7

Ufficiali della Marina Sarda ... . . . ... ...... .

15

L'Aquila di Savoia sui bottoni delle divise degli Ufficiali della Marina Italiana ...............

15

»

8

La mezza galera Sarda Beatrice . . . . . ...... ·..

18

))

9

La circolare in data maggio 1816 che istituisce la bandiera nazionale del Regno di Sardegna ....

25

»

10

Stemma ufficiale della Marina Sarda ........

26

))

11

Bandiera conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma con gli stessi emblemi dello scudo e bandiera dello stemma ufficiale della Marina Sarda ... .................. . ..... . ... ...

29

»

12

Bandiere del Regno di Sardegna 1802 - 1814 ..

31

»

13

Bandiere della Marina del Regno di Sardegna da un documento senza data dell'Archivio dell'Ufficio S torico ................................

33

Bandiera di Savoia da un manoscritto databile al 1669-1670 ................. . ...... ... . . ...

35

Bandiera rossa con croce bianca portante nei quattro campi le lettere F.E.R.T. conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma . . .....

35

»

»

14a

-

14b -


Fig. 15a

Lettera della Regia Segreteria di Stato d i Guerra e Marina in data 27 marzo 1848 . . . . . .. ......

48

» 15b -

Istruzioni segrete per i Comandanti delle navi da guerra in data 28 marzo 1848 . . .. . . . . . . . ....

so

» 16

Regio Decreto in data 11 aprile 1848 sulla adozione della bandiera tr icolore anche per la Marina

53

Lettera della Regia Segretaria di Stato di Guerra e Marina in data 17 aprile 1848 . . ...........

55

»

17

»

18

Lettera dell'Ammiragliato in data 20 aprile 1848

57

»

19

La bandiera del Reggimento «La Marina» .... .

63

»

20

La bandiera azzurra della Marina Sarda ......

65

»

21

Bandiera azzurra della Marina Sarda conservata nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma ...

67

La bandiera tricolore adottata da Re Carlo Alberto per l'esercizio con il proclama del 23 marzo 1848 ................. . ... . . . . .... . . . . . . ..

69

Il primo stemma dello Stato Sardo con la bandiera tricolore e lo scudo di Savoia .. . . . . . . . .. . .

76

Nuovo stemma dello Stato Sardo con bandiera tricolore e scudo Sabaudo .... . .... . . . ... .....

76

Stemma dello Stato Italiano con bandiera tricolore portante lo scudo senza corona ...... . . .

77

La bandiera tricolore del Regno delle Due Sicilie nel 1848 ......... . . . . . . . . .. . . . . . ..... . .. ..

79

La bandiera della Regia Pirofregata Corazzata Re di Portogallo . .............. .. .......... .. ...

81

»

»

»

22

23 24

» 25 ))

»

26 27

-

»

28

Cofano contenente i resti del drappo della bandiera del 2° Reggimento Fanteria Real Marina, conservato nel Museo Sacrario delle Bandiere a Roma . .. . . .... . . . . .. . . . . . . . .... . ... . ..... 83

»

29

La bandier a del 1° Reggimento Fanteria Real Marina conservata nel Museo della Fanteria a Roma

85


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