L’ESERCITO E I SUOI CORPI VOL. II TOMO I

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VOLUME II TOMO I



STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO

L'ESERCITO E I SUOI CORPI SINTESI STORICA

VOLUME SECONDO TOMO I

ROMA - 1973 ·


I dati e le notizie riportati nel presente volume ( tomi I e Il) sono aggiornati al 3 1 dicembre 1972

Tipografia Regionale - Roma, 1973


Il presente volume -

nel quadro delle attività del-

l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito è stato realizzato da un gruppo di lavoro presieduto e coordinato dal Tenente Colonnello c. s.SM Rodolfo Puletti e composto dalla

Sezione dell'Ufficio:

Maggiore a. spe Franco Dell'Uomo, Maresciallo Magg. rsmu Giuseppe Amesti, Maresciallo Magg. f. spe Carlo lannone, Soldato Antonello dr. Biagini, Soldato Filippo Chiricozzi, Coad. princ. Ernesta Caporicci Prezza, Coad. Renzo Bernardini. Hanno collaborato: Colonnello a. aus. Severino Cocomello, Tenente Colonnello f. ( cr.) aus. Rinaldo Panetta. Hanno curato la parte araldica: Colonnello f. Alberto dr. Gennaro, Professore Francesco Paolo Volta.



INDICE

TOMO I Pag. VII

INDICE . PRESENTAZIONE DELL'OPERA

))

XI

PREFAZIONE .

))

XIII

Pag.

I

COMANDI E GRANDI UNITÀ .

))

7

ISTITUTI MILITARI

))

ro3

ARMA DEI CARABINIERI .

))

169

ARMA DI FANTERIA

))

183

Granatieri

))

Fanteria (Linea, CAR, Corazzata, d'Arresto)

I)

Bersaglieri

))

Alpini .

l)

Carristi e Corazzati

))

Paracadutisti .

))

Lagunari

))

STATO MAGGI-ORE DELL'ESERCITO

204 2II 361 378 420 439 442

TOMO II Pag. VII

INDICE .

))

ARMA DI CAVALLERIA

-

VII -

443


ARMA

DI ARTIGLIERIA .

Pag. 527

Artiglieria da Campagna

))

Artiglieria a Cavallo

))

Artiglieria da Mon tagna

))

Artiglieria Pesante Campale.

))

609

Artiglieria Pesante

))

629

Artiglieria Controaerei .

))

637

Artiglieria Corazzata

))

660

Artiglieria Paracadutisti

))

664

))

667

))

669

Genio Pionieri

))

686

Genio Pontieri

))

706

Genio Ferrovieri

))

7°9

Guastatori d 'Arresto

))

7r2

Trasmissioni

))

71 5

AR:MA

DEL GENIO .

Genio

54° 588 593

AVIAZIONE LEGGERA DELL'ESERCITO

))

735

UNITÀ

))

739

))

743

Servizio di Sanità .

))

746

Servizio di Commissariato

))

75°

Servizio Automobilistico

))

752

Servizio Veterinario

))

755

Servizio di Amministrazione

))

rs

Servizi Tecnici

))

J6r

DISTRETTI MILITARI

))

765

GIUSTIZIA MILITARE

)l

769

APPENDICE: Principali criteri adotta-ti per la compilazione delle sintesi storiche dei Corpi

»

773

PE R LA

DIFESA NBC .

SERVIZI

-

VIII -

)


ALLEGATI: Specchi riepilogativi delle vane Armi: Specchio n.

1

Arma di Fanteria (Linea, CAR, Corazzata, d'Arresto).

Specchio n.

2

Arma di Fanteria (Granatieri, Bersaglieri, Alpini, Carristi e Corazzati, Paracadutisti, Lagunari).

_Specchio n. 3 Arma cli Cavalleria. Specchio n. · 4 Arma di Artiglieria (eia Campagna, a Cavallo, da Montagna, Pesante Campale, Pesante, Controaerei, Corazzata, Paracadutisti). Specchio n. 5 Arma del Genio (Pionieri, Guastatori d'Arresto, Pontieri, Ferrovieri, Trasmissioni).

- IX -

2.



PRESENT AZIONE DELL'OPERA

a storia dell'Esercito è configurata essenzialmente da due aspetti fondamentali: il primo, rappresentato dai successivi ordinamenti che l'Esercito s'è dato e dalle guerre cui ha partecipato nel corso della sua esistenza; il secondo, identificantesi con i fatti salienti nella vita di pace o di , guerra delle Armi, Corpi e Servizi che ne fanno o ne hanno fatto parte.

L

Le guerre indicano i momenti cruciali del lungo e faticoso cammino, sempre arduo e cruento,

percorso dal popolo italiano e dal suo Esercito per la creazione dello Stato e la sopravvivenza della Nazione, Le Armi ed i Corpi, esprimendo sui campi di battaglia le peculiari caratteristiche dei cittadini combattenti in essi inquadrati, manifestano nel loro complesso lo spirito militare del popolo da cui provengono. Spirito militare italiano che, mai configuratosi come irresponsabile sentimento bellicoso, ha sempre dimostrato, invece, la spontanea e consapevole adesione delle Forze Armate alle superiori funzioni sociali e nazionali, Due aspetti, dunque, della storia militare italiana tra loro intimamente connessi, la cui trattazione, peraltro, è stata nel passato sempre frazionata in opere separate e quindi di consultazione e raffronto non agevoli. in

La presente pubblicazione («L'ESERCITO E I SUOI CORPI - Sintesi storica))) articolata tre volumi, elimina tale inconveniente, illustrando con visione unitaria:

- la storia dell'Esercito nel suo complesso dal punto di vista ordinativo e operativo e dei lineamenti generali delle guerre da esso combattute a partire dal r5 novembre 1796 - quando, ad Arcole, il Tricolore d'Italia sventolò per la prima volta come Vessillo di combattimento - fino al termine della Guerra di Liberazione ( Volume I); - la storia particolare di tutte le Armi, Specialità, Corpi e Servizi, a partire - secondo i casi - o dall'Armata Sarda, dalla quale l'Esercito discende, o dalla costituzione dello Stato unitario in poi ( Volume II: Storia dei Corpi esistenti al termine del secondo confZitto mondiale e di quelli costituiti o ricostituiti successivamente. Volume III: Vicende dei Corpi disciolti, le cui Bandiere sono custodite nel Vittoriano). -

XI-


L'opera è destinata innanzi tutto agli Istituti di reclutamento ed ai Cor-pi in vita, affinchè gli uomini che in essi si preparano conoscano, con la storia del popolo italiano e del suo Esercito, il retaggio di onore militare del proprio e degli altri Corpi e sì ispirino nell'adempimento del dovere quotidiano all'esempio dei predecessori, per servire la Patria con fedeltà ed onore. Essa è altresì destinata alle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, perchè i militari in congedo mantengano vivo, nel mondo del fecondo lavoro dell'operoso nostro popolo, il sentimento di devozione alla Patria che li animò sia sui campi di battagli"a, sìa -

in tempo di pace -

durante

il servizio di leva. E in tale intento è insita la speranza che la pubblicazione possa trovare accesso anche alle scuole d'Italia, non già ad esaltazione della guerra -

esplicitamente ripudiata dalla nostra Costi-

tuzione quale « strumento di offesa alla libertà degli altri popoli >> e quale « mezzo di risoluzione delle controversie internazionali >>

-

ma perchè la gioventù studiosa conosca, oltre alla nostra sto-

ria politica, soc,.'ale, economica, scientifica, artistica, ecc., anche i principali eventi di quella militare, che rappresenta l'aspetto più sofferto e più incisivo della storia generale e cioè del divenire della Nazione. I giovani potranno, in tal modo, valutare ed apprezzare con assoluta obiettività la somma dei sacrifici con i quali le generazioni che li hanno preceduti sono riuscite a conquistare l'indipendenza e la libertà di cui essi oggi godono. Potranno, altresì, meditare con matura consapevolezza sulla vitale importanza, così in pace come in guerra, della funzione militare quale insostituibile presidio per la salvaguardia di tale preziosa eredità. Ma quest'opera avrebbe finanche titolo ad una diffusione ancor più profonda ed estesa, che penetrasse cioè in ogni casa ed in ogni famiglia italiana. In ogni casa ed in ogni famiglia infatti è presente, in qualcuno degli uomini più giovani, il dovere militare inteso quale espressione più impegnativa del dovere di ogni cittadino di difendere la Patria e solennemente recepito nel dettato costituzionale con l'eccezionale ed unica qualifica di << sacro >>. Dalle pagine di questi tre libri emerge con evidenza di fatti, eloquenza di cifre e forza di verità l'onorevole tradizione militare che l'Esercito ha saputo crearsi, in oltre un secolo di unità nazionale, così nella buona come nella avversa fortuna, operando ognora e dovunque con la più tenace ed assoluta fedeltà alle sue funzioni ed alle istituzioni patrie. L'illustre tradizione qui riassunta può, pertanto, ben proporre al popolo italiano validi motivi di civile ispirazione, per il consolidamento di quelle virtù civiche sulle quali' si fondano principalmente e la vita etico - politica della Nazione e le legittime speranze di un suo migliore divenire. Poichè ancor oggi, come già ammoniva Ugo Foscolo, sono « le virtù cittadine che generano le virtù militari>> e sono le virtù militari « che mantengono li Stati>>. Roma, dicembre 197 I.

IL

- XII -

CAPO DELL' U FFICIO STORICO


PREFAZIONE

N

cl presente volume, articolato in due tomi -

secondo della trilogia

«

L'ESERCITO E I SUOI

CORPI - Sintesi storica>> -, è riassunta la storia delle singole Armi, Specialità, Corpi e Servizi, esistenti al termine del secondo conflitto mondiale e di quelli costituiti o ricostituiti successivamente. Esso si riallaccia idealmente all' « Annuario Mi"litare: sunti storici ed organici delle Armi, dei Corpi e dei Servizi», pubblicazione periodica risalente all'Armata Sarda ed interrotta, dopo successive modificazioni editoriali, nel maggio 1938. Dopo 35 anni questa pubblicazione rivede la luce in una edizione ampliata ed arricchita di dati e notizie, elaborati secondo criteri organici ed unitari. Per conferire completezza ali' opera anche sul piano araldico sono stati inseriti gli stemmi e i colori tradizionali delle Anni, Specialità, Corpi e Servz·zi, con i riferimenti storici che stanno alla loro origine. Essi, insieme alle stellette -

della cui istìtuzìone si è appena celebrato il centenario -

hanno significati che trascendono il fatto puramente esteriore e, riallacciandosi ad antiche vicende, a gloriosi eventi, a città e regioni del nostro Paese, costituiscono elementi di elevato contenuto spirituale. Con la pubblica.zione del presente volume l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito intende ovviare ad una carenza nel campo dell'informazione storico - militare e tener fede all'impegno inteso a far conoscere e a diffondere in un sempre più vasto settore del pubblico l'operato e le vicende dei vari Corpi dell'Esercito, la cui storia sì identifica con l'evoluzione sociale e politica della Nazione. Roma, dicembre 1972.

- XIII -



MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE AL

MILITE IGNOTO DEGNO FIGLIO DI UNA STIRPE PRODE E DI UNA MILLENARIA CIVILTA' RESISTETTE INFLESSIBILE NELLE TRINCEE PIU' CONTESE PRODIGO' IL SUO CORAGGIO NELLE PIU' CRUENTE BATTAGLIE E CADDE COMBATTENDO SENZ'ALTRO PREMIO SPERARE CHE LA VITTORIA E LA GRANDEZZA DELLA PATRIA 24 MAGGIO 1915 - 4 NOVEMBRE 1918


1



STEMMA DELLO STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Descrizione araldica

Scudo: D'azzurro all 'aqui la spiegata. caricata in petto di uno scudetto di rosso, bordato con le iniziali R.I. intrecciate. poggiante su un bastone da maresciallo posto in fascia, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo, un fregio formato da due bas toni da marescia llo, d'azzurro seminato di stelle d'argento, con le estremità pomate d'oro, posti in croce di S. Andrea, cimato da un elmo consolare posto di fronte, d'oro piumato d'azzurro. Lo scudo accollato ad un ramo d'alloro a destra ed uno di quercia a sinis tra, al naturale. Sotto lo scudo, su lista svolazzante d'azzurro bordat a d'oro, il motto: " INGENIO VI VIRTUTE

(D.P.R. 27 dicembre 1952)

»


STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO « Ingenio

vi virtute »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal Corpo di Stato Maggiore Generale dell'Armata Sarda creato il 19 novembre 1796 mediante la fusione dei preesistenti Stati Maggiori Generali di Cavalleria e di Fanteria - istituiti fìn dal 1655 - con il Corpo della Topografia Reale, che sino ad allora erano enti separati ed autonomi. Sciolto nel 1798, in seguito ai noti avvenimenti pclitiw - militari dell'epoca, è ricostituito con decreto 12 novembre 1814 con la denominazione di Corpo di Stato Maggiore Generale e della Topografia Reale. I compiti ad esso assegnati riguardano essenzialmente 1'approntamento di piani operativi per la difesa del Paese, la specifica preparazione tecnico - professionale dei propri quadri, le ricognizioni per il movimento e la dislocazione delle unità, i lavori topografici, la compilazione di ordini, il funzion amento dei servizi logistici, informativi, di sicurezza e di collegamento tra i vari comandi, nonchè le relazioni di tutte le operazioni militari avvenute. In breve, fin eia allora vengono attribuite al Corpo, seppure in forma embrionale, le stesse funzioni previste ancor oggi per gli organi di Stato Maggiore. Riordinato nel 1831 quale Reale Corpo di Stato Maggiore della Regia Armata, viene costituito su sei Direzioni, tre relative alle varie Armi e tre proprie di Stato Maggiore, ivi compreso l'Ufficio Topografico. Con decreto r8 maggio 1850, prende il nome di Corpo Reale dello Stato Maggiore ed è contratto su due soli Uffici, Topografico e Militare; a quest'ultimo sono attribuite, oltre le mansioni già note, quelle relative agli studi sull'istruzione delle truppe e sulla mobilitazione. Il Corpc viene ancora riordinato, con decreto 24 gennaio 1861, dopo le annessioni territoriali, per adeguarlo alla accresciuta mole dell'Esercito. Pertanto risulta denominato Corpo di Stato Maggiore e costituito da w1 Ufficio Superiore

- comprendente Segreteria, Ufficio T ecnico (già Ufficio Topografico, fusosi con quelli della Toscana e di Napoli), Ufficio Militare - da un Comitato Consultivo e da una Scuola di Applicazione di Stato Maggiore, istituita per abilitar~ .ufficiali delle varie Armi allo specifico serv1z10. Tratti gli opportuni ammaestramenti da talune negative esperienze della campagna del 1866, il Corpo, con decreto II marzo 1867, viene ristrutturato. Si ha così lUl Comando Generale, un Ufficio Militare per gli studi scientifico - militari comprendente tra l'altro una sezione storica - per registrare, analizzare criticamente gli avvenimenti passati e diffonderne le esperienze -, un Ufficio Tecnico e la Scuola Superiore di Guerra. Questa, istituita nel 1867 in sostituzione della Scuola di Applicazione di Stato Maggiore, il 24 dicembre 1870 passa alle dipendenze del Ministero della Guerra. La sede del Comando del Corpo - che già dal 22 settembre 1867 era stata trasferita da Torino a Firenze - è stabilita definitivamente a Roma il l" maggio 1872 mentre il 27 ottobre dello stesso anno il soppresso Ufficio Tecnico dà vita, in Firenze, all'Istituto Topografico Militare. Con decreti 29 giugno e 29 luglio 1882, le cui norme applicative sono emanate il successivo 25 ottobre, è istituita la carica di Capo cli Stato Maggiore del Regio Esercito, devoluta al comandante del Corpo, e ne vengono fissate le attribuzioni unitamente a quelle del comandante in secon(la e dell'uffièiale generale addetto. Stabiliti al.tresì compiti e ripartizioni del personale, il Corpo risulta suddiviso in Ufficio del Capo, I e II Reparto, entrambi articolati in uffici, ciascuno con una specifica competenza. Le attribuzioni del Capo di Stato Maggiore, del comandante in seconda e del generale addetto sono più volte modificate ed infine, con decreto del 10 settembre 1914, soppresse le denominazioni e gli speciali incarichi preceden-


temente stabiliti, il comandante in seconda e il generale addetto, assumono rispettivamente la direzione del I Reparto (operazioni) e del II Reparto (intendenza). Nel corso della prima guerra mondiale lo Stato Maggiore dell'Esercito assume le funzioni di Comando Supremo per la condotta delle operazioni, coadiuvato dai Comandi Generali delle varie Armi e da organi appcsitamcnte costituiti per le attività dei Servizi. La legge 20 aprile r920 sopprime il Corpo che viene sostituito con il Servizio di Stato Maggiore; al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, in tempo di pace, è affidata l'alta direzione degli studi per la preparazione della guerra. In attuazione del decreto 2r aprile r92r gli uffici dipendenti dal Capo di Stato Maggiore passano a far parte del Ministero della Guerra. Nel 1923, decreti 7 e I I gennaio, sono modificate le denominazioni in Stato Maggiore Centrale e Capo di Stato Maggiore Centrale ma dopo soli due anni, con legge 8 giugno r925, viene ripreso il precedente nome di Stato Maggi ore del Regio Esercito; quest'ultimo è ora articolato su tre Reparti. Il Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito è investito contemporaneamente anche della carica di Capo di Stato Maggiore Generale, istituita con la medesima legge del r925. Un nuovo ordinamento, emanato in data II marzo 1926, ricostituisce il Corpo di Stato Maggiore e nell'anno seguente ha termine l'abbinamento tra le cariche di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e di Capo di Stato Maggiore Generale. Nel 1933 la denominazione di Comandante in seconda viene mutata in guella di Sottocapo di Stato Maggiore. Nel 1935 lo Stato Maggiore del Regio Esercito è articolato in un Corpo di Stato Maggio-

re, del quale fanno parte colonnelli e tenenti colonnelli cli Stato Maggiore, e in un Servizio cli Stato Maggiore, comprendente maggiori, capitani e tenenti in servizio di Stato Maggiore. Il 3 novembre 1939 le due cariche di Capo ,di Stato Maggiore dell'Esercito e di Sottosegretario di Stato per la Guerra, che dal 1° ottobre 1934 erano riunite nella stessa persona, vengono sdoppiate restituendo così a ciascuno dei due incarichi le rispettive ben distinte competenze e responsabilità. Con l'ordinamento 1940 lo Stato Maggiore del Regio Esercito continua a comprendere un Corpo cd un Servizio; è sempre retto dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, coadiuvato da un Sottocapo, che è anche comandante in seconda del Corpo, e da un altro Sottocapo per la difesa territoriale. Durante il secondo conflitto mondiale lo Stato Maggiore viene adeguato, con successive modifiche strutturali, alle nuove esigenze richieste dallo sviluppo degli eventi bellici. Sciolti con decreto del 16 novembre 1944 il Corpo e il Servizio cli Stato Maggiore - pur rimanendone operanti gli organi e le funzioni, oggi più che mai indispensabili per la vita e la coordinazione delle attività di un organismo cosl articolato e complesso come l'Esercito dal dopoguerra, con decreto 3 dicembre r947, le cariche ad essi già devolute sono ricoperte da ufficiali in possesso del titolo Scuola di Guerra che abbiano compiuto favorevolmente. un periodo di esperimento e comandato con successo il reparto corrispondente al grado rivestito. Lo Stato Maggiore dell'Esercito, così denominato a partire dal 1946, viene nel corso degli anni più volte aggiornato nella sua struttura interna in relazione alPevolversi della organizzazione tecnico - militare e alla necessità di garantirne la massima funzionalità in relazione ai più moderni criteri di efficienza.

COMANDANTI DEL CORPO DI STATO MAGGIORE CORPO DI STATO MAGGIORE GENERALE (1796r798) Col. Enrico Costa di Beauregard

CoRPo DI STATO MAGGIORE GENERALE TOPOGRAFIA REALE (1814- 31)

E DELLA

Ten. Gen. Giuseppe Guillet di Monthoux


REALE CoRPo DI STATO MAGGIORE

Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen.

(1831 -50)

Annibale Saluzzo di Monesiglio Antonio Franzini Carlo Canera di Salasco Ltùgi Fecia di Cossato

Ten. Gen. Enrico Morozzo della Rocca Ten. Gen. Luigi Fccia di Cossato CoRPO DI STATO MAGGIORE

(1861 - 82)

Tcn. Gen. Giuseppe Francesco Ricci

Ten. Gen. Giuseppe Govone CORPO REALE DELLO STATO MAGGIORE

Ten. Gen. Enrico Parodi Ten. Gen. Ettore Bertolè - Viale Ten. Gen. Edoardo Driquet

(1850- 61)

Ten. Gen. Giuseppe Francesco Rossi

CAPI DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO STATO MAGGIORE DEL REGIO ESERCITO

(1882 -

Mar. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

1923) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Gen. Ten.

Gen. Enrico Cosenz Gen. Domenico Primerano Gen. Tancredi Saletta Gen. Alberto Pollio Gen. Luigi Cadorna Gen. Armando Diaz E. Pietro Badoglio Gen. Giuseppe Vaccari

STATO MAGGIORE CENTRALE

STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO

(1923 - 25)

Gen. C.A. Giuseppe Vaccari Gen. C.A. Giuseppe F. Ferrari Gen. E. Pietro Badoglio STATO MAGGIORE DEL REGIO EsERCITO

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

I. Rodolfo Graziani C.A. Mario Roatta des. A. Vittorio Ambrosia des. A. Ezio Rosi C.A. Giuseppe de Stefanis (int.) des. A. Mario Roatta C.A. Paolo Berardi B. Ercole Ronco D. Raffaele Cadorna

(r925- 46)

E. Pietro Badoglio C.A. Giuseppe F. Ferrari e .A. Nicola Gualtieri C.A. Alberto Bonzani des. A. Federico Baistrocchi des. A. Alberto Pariani

Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. Raffaele eaclorna C.A. Efisio Marras C.A. Ernesto Cappa e.A. Giuseppe Pizzorno C.A. Giorgio Liuzzi C.A. Bruno Lucini C.A. Antonio Gualano C.A. Giuseppe Aloia C.A. Giovanni de Lorenzo C.A. Guido Vedovato C.A. Enzo Marchesi C.A. Francesco Mereu

SEDI 1796 - 1867 Torino 1867- 72 Firenze 1872- 1943 Roma

1943 - 44 Brindisi 1944 Roma

- 5-

(1946)



COMANDI E GRANDI UNITA'



COMANDI DI GRANDI UNITÀ

Le origini dei comandi di grande unità si possorw far risalire al 1566, allÒrchè viene istituita in Piemonte la carica di governatore nelle località di una certa importanza, primo esempio di comando militare territoriale. Per quanto attiene invece all'inquadramento operativo delle truppe il 1° aprile 1775 sono istituiti quattro dipartimenti a loro volta suddivisi in <<ali)) e queste in brigate. Suddivisione che rimane in vigore fino al 1792 con talune semplificazioni e adattamenti parziali; infatti è solo con la guerra del 1792 - 96 che si costituiscono per la prima volta corpi d'armata di composizione variabile in funzione dei compiti e della dislocazione. Nel 1798 il Regno di Sardegna viene ripartito in quattro compartimenti militari, o divisioni, retti da altrettanti governatori divisionali. Con la restaurazione del 1814 lo Stato Sardo è suddiviso in nove divisioni, corrispondenti a zone territoriali, ognuna agli ordini di un governatore militare, il quale a sua volta ha alle dirette dipendenze un generale comandante delle truppe, responsabile della disciplina, del1' amministrazione e dell'istruzione dei reparti. N el 1814 si provvede anche alla riorganizzazione dell'Esercito di campagna e con l'ordinamento del 3 ottobre 1815 è stabilito che il reggimento, su due battaglioni in tempo cli pace, prenda in guerra il nome di brigata aumentando a quattro i battaglioni stessi. Ma solo nel 1831 le brigate assumono veste di vera e propria grande unità e sono formate ciascuna su due reggimenti sotto il comando di un maggior generale; più brigate costituiscono una divisione, corrispondente sempre ad un governo territoriale, dipendente da un luogotenente generale. Il regolamento di servizio per le truppe in campagna del 19 gennaio 1833 impartisce nuove disposizioni circa l'ordinamento dell'Esercito in guerra. Questo, con la denominazione

di Armata al comando di un generale in capo, si articola in corpi d'armata, composti a loro volta di varie divisioni, indicate numericamente e comandate da luogotenenti generali; delle divisioni fanno parte due o tre brigate di fanteria e reparti di armi diverse. Nel marzo 1848 infatti l'Esercito piemontese entra in campagna complessivamente con due corpi d'armata, cinque divisioni, una delle quali costituente riserva, e dieci brigate di fanteria. Il decreto del 30 ottobre 1848 abolisce la carica di governatore militare ed il comando delle truppe e delle piazze rimane affidato in ogni Divisione (Torino, Genova, Alessandria, Cuneo, Novara, N izza, Chambery, Cagliari) al generale comandante della divisione stessa. Per la seconda guerra d'indipendenza sono aboliti i corpi d'armata; le cinque divis~oni di fanteria mobilitate su due brigate ognuna, e la divisione di cavalleria, anch 1essa su due brigate, dipendono direttamente dal Comando Supremo. La circoscrizione militare territoriale subisce notevoli modifiche in seguito alle annessioni e, per decreto 25 marzo 1860, il territorio nazionale dell'epoca è diviso in cinque grandi zone, che prendono il nome di dipartimenti. In tal modo l'Esercito può essere ripartito, .fin dal tempo cli pace, in divisioni <<attive )) raggruppate nell'ambito territoriale cli grandi comandi militari, uno per ciascun dipartimento, costituiti come segue: Dipartimenti

Divis i o ni

e

Grandi Comandi 1°

Alessandria

Brescia 30 Parma 40 Bologna 2"

5° Torino

Territoriali

Alessandria Brescia - Cremona Torino

Auive 2• -

ro• -

Ila

3" - 6" - 9" 5• - 8" - 12" 4a - 7'' - 13• 1•


Le tredici divisioni atti ve sono costituite, ciascuna, su due brigate di fanteria ed un'aliquota variabile di corpi e di reparti sussidiari, struttura rimasta poi. pressoché invariata fino al 1925, indipendentemente dall'aumento del numero di grandi unità. Nel settembre 1860, entrata in campagna una parte dell'Esercito per l'occupazione prima delle Marche e dell'Umbria e in seguito anche del Meridione, vengono mobilitati i Grandi Comandi e le truppe del 4° e 5° Dipartimento, che formano il IV e V Corpo d'Armata con un totale di cinque divisioni, nove brigate di fanteria e una cli cavalleria. Dopo l'annessione delle province meridionali si costituisce a Napoli il 6° Grande Comando che estende la propria giurisdizione su tutto il territorio delle Due Sicilie. N ello stesso tempo, dato che nell'ultima campagna gli stati maggiori di alcuni grandi comandi avevano dovuto lasciare le loro sedi per mettersi a capo delle truppe mobilitate, sono istituiti per ciascun grande comando due stati maggiori, uno cosiddetto mobile e l'altro territoriale. Nel 1861, per effetto di vari decreti, è istituito il Dipartimento cli Napoli, viene attribuito a ciascun Grande Comando un certo numero di divisioni e sottodivisioni, e sono invece aboliti i comandi cli corpo d'armata costituiti per la guerra. I comandi militari risultano così ordinati: Diparciment i e Grand i Comandi

r 0 Torino 2°

5° 6°

Divisioni

Questo ordinamento, adattato d'urgenza alle nuove condizioni territoriali, rivela subito eccessive sproporzioni tra le ampiezze territoriali delle diverse zone dipartimentali e rimane quindi in vigore solo fino al1'8 giugno 1862. In tale data vengono infatti apportate alcune importanti modifiche quali: abolizione dei due stati maggiori; istituzione per il Dipartimento di Napoli di un Comando cosiddetto « delle truppe attive )), a cui viene affidata la direzione ,dei reparti mobilitati per la lotta al brigantaggio; abolizione della Sottodivisione cli Messina; costituzione ciel 7° Dipartimento a Palermo per rendere la Sicilia indipendente da N apoli. Le divisioni sono, in quest'epoca, unità essenzialmente mobili, da cui il nome cli « attive,> e tali rimangono fino al 23 febbraio 1863, allorchè alle loro sedi e ai loro comandi viene dato un carattere stabile e territoriale, cli fatto già assunto dopo il ritorno dei corpi dalla campagna del 1861 e dopo i grandi movimenti cli truppe avvenuti nell'anno successivo per la repressione del brigantaggio. Il ruolo attribuito ad esse fra gli anni 1863 e 1864, quali unità tipiche per la mobilitazione e per la circoscrizione territoriale, diminuisce l'importanza dei grandi comandi cli dipartimento. Per tale motivo il 25 giugno 1865 viene sciolto quello di Parma, e gli altri non tarderebbero a seguire la medesima sorte se non sopravvenisse la guerra del 1866 che sospende ogni disposizione in proposito. Tale campagna vede l'Esercito articolato inizialmente in due Armate: quella ciel Mincio con tre corpi d'armata per complessive dodici divisioni (ventiquattro brigate di fanteria) e una divisione di cavalleria (due brigate), e quella del Po coincidente con il IV Corpo d' Armata forte cli otto divisioni (sedici brigate di fanteria). N ella seconda fase della guerra le divisioni e brigate, rimaste immutate nel numero, vengono ripartite in sette, anzichè in quattro corpi d'armata. Annesse le province venete, con decreto ciel IO ottobre r866 viene istituito il Grande Comando del Dipartimento di Verona al quale fanno capo quattro nuove Divisioni: Verona,

Sottod iv isio ni

Torino - Alessandria - Novara Genova

Milano

Milano - Brescia - Crc- Pavia mona Parma Parma - Modena - Piacenza Bologna Bologna - Forlì - An- Rimini cona Firenze Firenze - Livorno Siena-Perugia Napoli Napoli - Salerno . Bari - Chieti - Catanzaro Cagliari Messina - SiPalermo racusa

-

IO


Padova, Treviso e Udine e due Comandi Generali delle città e fortezze di Mantova e Venezia. Il proposito del 1865, ,di abolire i grandi comandi, viene ripreso il 6 gennaio 1867 con lo scioglimento del Dipartimento di Palermo e successivamente di tutti gli altri, per cui dal 22 agosto di quell'anno le divisioni vengono dichiarate autonome. Per eliminare lo svantaggio dei tanti organi demoltiplica tori dell'azione di comando, facenti tutti capo all'ente centrale, il 4 novembre dello stesso anno si addiviene ad un primo esperimento di fusione, con la creazione a Pisa del Grande Comando delle truppe attive della Media Italia, che comprende nella sua giurisdizione la Toscana, l'Umbria e Bologna. Il 24 giugno 1869 sono istituiti altri due Grandi Comandi in Verona e N apoli, rispettivamente per l'Alta e Bassa Italia. Questi tre nuovi enti superiori vengono chiamati Comandi Generali del I, II e III Corpo d'Esercito. Al I (Pisa), viene assegnato un gruppo di Divisioni che assumono i numeri di 13, 2", 3"', 4" e 5•; al II (Verona) vengono assegnate la 6", i' e 8"' Divisione; al III (Napoli) la 9"' e ro" Divisione. Il 15 agosto 1870 si costituisce un corpo speciale per la campagna di Roma che assume il nome di IV Corpo d'Esercit o; a partire dal gennaio 1871 questo prende stanza in Roma e unisce sotto di sè le Divisioni di Roma, Firenze e Perugia. Nello stesso anno il Comando di Pisa viene portato cli sede a Milano. L'ordinamento territoriale del r87r prevede quattro comandi generali cli corpo d'Esercito e sedici comandi cli divisione, distinti nuovamente con nome di città. Infatti : eia Milano dipendono le Divisioni di Milano, Alessandria, Genova e Torino; da Verona quelle di Verona, Padova e Bologna; da Napoli quelle di Napoli, Bari e Salerno; da Roma le tre già menzionate. Per la Sicilia viene creato un Comando Generale delle truppe in Sicilia, dislocato a Palermo: ha alle dipendenze le Divisioni di Palermo e Messina; per la Sardegna rimane il solo Comando di Divisione di Cagliari. La legge del 30 novembre 1873 stabilisce che la circoscrizione militare territoriale della pe-

nisola deve essere suddivisa m sette comandi generali così articolati:

Comandi Generali

Divisioni Militari Territoriali

Torino

Torino - Genova

Milano

Milano - Alessandria

3" Verona

Verona - Padova

4° Firenze

Firenze - Bologna

5'' Roma

Roma - Perugia - Chieti

6° Napoli

Napoli - Salerno - Bari

7° Palermo

Palermo - .ìv1essina

Tale legge viene modificata con decreto del 22 marzo 1877 che istituisce dieci comandi di corpo d'armata, con attribuzioni di carattere prevalentemente territoriale ed amministrativo in pace, di mobilitazione in guerra, e venti comandi di divisione militare territoriale; l'ordinamento è il seguente:

Comandi di C.A.

II -

Divisioni :V!ilitari Terri toriali

I

Torino

Torino (1'') - Alessandria (2")

II

Milano

Milano (3;') - Brescia (4")

m

Verona

Verona (5") - Padova (6")

IV

Piacenza

Piacenza (7'') - Genova (8")

V

Bologna

Bologna (9'') - Ancona (ro")

VI

Firenze

Firenze (u"} - Perugia (12'')

VII Rorna

Roma (13") - Chieti (14")

V ITI Napoli

Napoli ( 15") - Salerno ( 16")

IX

Bari

Bari (17") - Catanzaro (18")

X

Palermo

Palermo ( 19") - Messina (20")


Con legge 8 luglio 1883 i comandi di corpo d'armata sono portati a dodici, i comandi cli di visione militare territoriale salgono a venti-

Comandi di C .A .

quattro e si costituisce altresì il Comando Militare dell'Isola di Sardegna, con sede a Cagliari, come risulta dal seguente schema:

Divisioni f'vlilitari T erritori a Ii

- -Torino (1a) - Novara (2"')

I II

Torino Alessandria

Alessandria (3") - Cuneo (4")

III

Milano (5") - Brescia (6')

IV

Milano Piacenza

Piacenza (7") - Genova (83)

V

Verona

Verona (9•) - Padova ( 10')

VI

Bologna

Bologna (u"') - Ravenna (12•')

VII Ancona

Ancona (13•) - Chieti (14")

VIfI F irenze

Firenze ( 15•) - Livorno ( r6")

IX

Roma

Roma ( 17") - Perugia (18") - Comando Militare della Sardegna

X

Napoli

Napoli ( 19") - Salerno (20•)

XI

Bari

XII Palermo

Bari (21") - Catanzaro (22•) Palermo (23"') - .Messina (24•)

I

que divisioni (sessantatre di fanteria, due bersaglieri, quattro alpine, due d'assalto, quattro di cavalleria), centoquarantuno brigate (centosedici di fanteria, sette di bersaglieri, nove di cavalleria, nove raggruppamenti alpini). Un primo riassetto si ha nel 1920, cui fa seguito la legge del 7 gennaio 1923, per !a quale l'Esercito viene ordinato su dieci comandi di corpo d'armata suddivisi in trenta divisioni territorial.i, come di seguito specificato:

Nel r897 il Comando Militare della Sardegna si trasforma in Divisione Territoriale di Cagliari (25"); tale ordinamento rimane in vigore fino al r915. Con legge 17 ottobre 1910 sono 1st1tmt1 m via permanente quattro comandi di armata, precedentemente previsti solo per mobilitazione. Durante la prima guerra mondiale vengono mobilitati in totale nove armate, ventisette corpi d'armata., di cui uno d'assalto, settantacin-

Divisioni Territorial i

Comandi di C./1.

----I

Torino

Torino (r') - Alessandria (2") - Cuneo (3")

II

Milano

Milano (4") - Novara (5") - Brescia (6")

III IV

Verona Bologna

Verona (7") - Padova (8") - Trento (9") Bologna (10°) - Ravenna (u") - Treviso (r2")

V

Triesre

Trieste ( 13") - Gori:,:,ia ( 14") - Pola ( 15")

VI

Firen:te

Firenze (16"') - Genova (17 3 )

-

Piacenza (18")

VII Roma

Roma (19") - Livorno (20") - Perugia (21"') - Cagliari (22")

VIII Napo!i IX Bari

Napoli (23") - Salerno (24") - Catanzaro (25")

X

Palermo (29") - Messina (30")

Palermo

Bari (26°) - Chieti (27') - Ancona (28•)

-

I2 -


Un successivo ordinamento, approvato con legge rr marzo 1926, aumenta il numero dei corpi d 'armata a undici, si riforma il C.A. di Alessandria, le divisioni rimangono com-

C .1\. T erriloriali o Corn~n:i i Milita ri

plessivamentc trenta, ma vi sono variazioni sia nei numerativi dei corpi d'armata sia in quell i delle divisioni; l'ordinamento trova attuazione entro il 1927:

Divisioni i\iilila ri Territori~li

- -- -- - -·Torino (I)

Torino (1") - Novara (2")

Alessandria (II)

Alessandria (3") - Cuneo (4") - Genova (5")

Milano (III)

Milano (6") - Brescia (7") - Piacenza (8")

Verona (IV)

Verona (9") - Padova (10") - Bolzano (11")

Trieste (V)

Trieste (12") - Pola (15")

Bologna (VI)

Bologna (16") - Ravenna (17") - Ancona ( 18")

Firenze (VII)

Firenze (19") - Livorno (20")

Roma (VIII)

Roma (21') - Perugia (22")

Rari (IX)

Bari (23") - Chieti (24"')

Napoli (X)

Napoli (25") - Salerno (26') - Catanzaro (27")

Udine (XI) Cdo M ilitare della Sicilia

Udine (13") - Goriz ia (14')

- - -- -

1 - - - - ---

Cdo .Mi,litare della Sardegna

l I

Divisione Militare di Cagliari (30")

i

Il medesimo ordinamento prevede che le brigate assumano in luogo delle antiche denominazioni un numero progressivo; ciascuna di esse si costituisce su tre reggimenti, i quali conservano il nome della brigata di origine. Con legge 1 r ottobre 1934 sono portati a tredici i corpi d'armata e a trentuno le divisioni; vengono costituiti ex novo quattro comandi superiori alpini e tre divisioni celeri. Per esaltarne le tradizioni, le divisioni risultano contraddistinte, a partire dal 1934, oltre che da un numero, anche da un nominativo. Il decreto 31 ottobre r935 stabilisce l'aumento a ventotto delle brigate divem1te di fanteria divi. 1 s10na.e. Fra il 1938 e il 1940, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, i comandi di grande unità subiscono altri mutamenti sino a comprendere tre comandi di gruppo cli armate - suggeriti dalla eventualità di dover operare contemporaneamente su p~ù fronti - nove armate, ventiquattro corpi d'annata (dì cui uno autotraspor-

tabile, uno corazzato., uno celere e uno alpino), settantacinque divisioni (cinquanta di fanteria, cinque alpine, due motorizzate) tre corazzate, tre celeri, dodici autotrasportabili), sedici comandi di difesa territoriale istituiti nel 1938 e d ipendenti dai comandi di corpo d'armata nella cui circoscrizione hanno sede. Nel corso della guerra vengono mobilitati complessivamente quattro comandi di gruppo dì armate, undici armate, trentadue corpi d'armata, centododici divisioni (settantadue di fanteria, sei al pine, cinque corazzate, tre celeri, due paracadutiste, tre camicie nere, due libiche, diciotto costiere, una di marcia). Nel dopo guerra infine sono istituiti sia comandi militari territoriali, cbe assumono i compiti già devoluti, fino all'inizio del secondo conflitto mondiale, ai corpi d'armata e durante lo stesso ai comandi di difesa territoriale, sia comandi <li grandi unità complesse e semplici ai quali sono invece demandati compiti di inquadramentç e operativi.


COMANDI Jù (A lessandria)

~

OD]]

18 61 1862 18 65

( Torino)

IT!ill

[O]]

UNITA'

[O]] (Fire nze)

( Milano )

Schema N' 1

COMPLESSE

GRANDI COMA NDI MILITARI 01 DIPARTIMENTO 20 40 50 3" {Parma) ( Bologna l (Brescia) (Torino l

1860

I I I I I 1

so

INap oli )

70

[ Palermo)

18 67 1867

E GRANDI

IJD]J

[Y[ç]J

ITilJ1l

GENERAL I 40 50 so (Ha poli) (Firenze) ( Roma l

{Palermo)

I (Torino) 3°

(Vero na)

I GRANDI

.[L"TIJ

[I[TIJ

11ffc.Al

COMANDI TRUPPE ATTIVE

I 1

1869

I Media Italia (Pisa) Alta Italia Bassa Italia COMANDI GENERALI CORPO O' ESERtlTO lii Il I (Verona ) [ Napoli )

I

I I

oo : IV (Roma)

18 71

( Milano)

c OMANO

1873

20 ( Milano)

10 (Torino)

1877 Il

I 1883 1898

(Alessandria)

I

30 (Ve rona)

COMANDI IV lii ( Piacenza l (M ilano) (Genova)

~ [I] 1920

DO DITJ

COR P O VI VII ( Firenze l (Roma)

O' A R M A T A VIII IX ( Bari) [ Napoli)

( Palermo)

(Verona)

( Bologna)

(Firenze)

(Napoli)

DI]

[TI

( Ancona)

(Roma)

.I I I

X

Xl ( Bari J

OD OTI:J DillJ OD CD OD

VERONA

BOLOGNA

TRIESTE

FIRENZE

ROMA

NAPOLI

BARI

PALERMO

Il ( Milano)

lii ( Verona}

IV ( Bologna)

V ( Trieste)

VI ( Firenze)

VII { Roma)

VIII (Napoli)

IX ( Bari )'

X { Palermo)

(Alessandria)

( Milano)

I (Tori no )

1926

OI V (Bologna)

MILANO

TORINO

1923

70

I

1 I I I

-Xl-

1927

(Verona)

1936

(Bologna)

( Firenze)

DI]

~

(Roma)

(Napoli)

(Udine)

[Jl[J

[TI

[I[]

( Bolzano)

I1940·4] CD DO

[RJ

[][]

[I]

1943

- VII

>-

~

-

1944

TERRITORIALI [ VI CMT V CMT (Bologna) \ Udine)

MILITARI COMANDI lii CMT IV CMT Il CMT [Milano) {Bolzano) ( Genova)

I CMT (Torino)

1945

LJ

cdo r F. AA.

I I I I I

poi Militare dellaCami!inia

CdoMilitmil Umbria, la~!o Cdo Militare e Abruw Puglia Lucania CO MAN 01 01 CORPO O' ARMATA VII CMT VIII CMT IX CMT XCMT (Firenze) (Bari \ (Napoli ) (Roma )

I I

1

Xl CMT (Palermo )

1946

1948

(Padova)

1952

V C.A.{a\ (Padova) (Vili .Veneto)

1953 1956

1957(b}

NOTE :

I I

I

I lii .------,

L___J •

n

C.A- 1

Il

Comandi mobilitati per campagne di gue rra.

(a)

• Costituito per scissione dal VCMT il 1-5-1952 e coesistente.

( h)

• Ne ll'anno sono istituiti i Comandi Militari delle Regioni Nord,Ovest , Nord,[st , Tosco, Emiliana , Centrale . Meridionale. Sicilia.


COMANDO DESIGNATO Y ARMATA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il Comando Designato J'' Annata è formato in Firenze nell'agosto 1914. Divenuto Comando 3a Armata nel 1915, all'atto del.la costi tuzione della grande unità, è disciolto poi a Trieste il 22 luglio 1919. La J'' Armata ha nuovamente vita il 6 giugno 1940 all'inizio del secondo conflitto mon-

diale, ma non prende parte a vere e proprie operazioni militari ed è sciolta il 20 dicembre

1940. Il 1" maggio 1952 viene ricostituito in Bologna il Nucleo Comando 3" Armata che a partire dal r marzo 1955 assume la denominazione di Comando Designato 3" Armata. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIALE

(r9r5 - 18)

191 5: col primo balzo offensivo supera l'Isonzo, attestandosi sulle pendici del Carso lungo la linea Gradisca, Pieris, S. Canziano, Ronchi, Monfalcone. Il comando d'armata, dapprima a Portogruaro e Mortegliano si stabilisce infine a Cervignano. Nelle prime quattro battaglie dell'Isonzo s'impossessa del costone di Peteano, delle propaggini del S. Michele e delle alture di Castelnuovo, Palazzo e Rcdipuglia, di M. Sei Busi, delle colline di Selz e Ronchi e della Rocca di Monfalcone. 1916: il 1" febbraio estende la sua fronte sino al Sabotino. Nella quinta battaglia dell'Isonzo ,d all'II al 29 marzo compie lievi progressi sul S. Michele. Mentre è in corso l'offensiva austriaca nel Trentino il Comando della 3" Armata assume anche la responsabilità del fronte dell'alto Isonzo fino alla conca cli Plezzo, essendo il Comando della 2" destinato a Padova a formare la 5" Armata cli riserva. Il 3 luglio, ricostituita la 2"· Armata, viene nuovamente ridotto il fronte della 3" dal Sabotino al mare. Nella battaglia di Gorizia dal 6 al 17 agosto, travolge le difese nemiche del Sabotino e· varcato l'Isonzo, occupa le posizioni ad oriente della

città, mentre sul Carso espugna il S. Michele e supera il Vallone di Doberdò fino al Nad Logem, spingendosi poi ad Oppacchiasella ed a q. 144. L ' rr agosto il limite del fronte dell'Armata viene portato al Frigido. N ella settima battaglia dal 14 al r8 settembre occupa S. Grado di Merna; nella ottava dal 9 al 12 ottobre raggi.unge Loquizza> N abregon; nella nona dal 31 ottobre al 4 novembre le sue unità si portano sulla linea Volkovnjak, Dosso Faiti , Castagnevizza, Bosco Malo.

19z7: nell'offensiva cli primavera si impossessa delle posizioni del Vallone di Brestovizza, Jamiano, Mecleazza, Locavaz. Un lieve arretramento si ha ai primi di giugno verso Fiondar. Nell'undicesima battaglia dell'Isonzo dal 16 agosto al 12 settembre, raggiunge la linea Poe! Korite, Selo, Vallone di Brestovizza, Comarie e viene citata sul bollettino di guerra n. 819. Sotto l'azione offensiva austro - tedesca dell'ottobre - novembre, la 3" Armata è obbligata a lasciare le posizioni ciel Carso, non perchè sconfitta, ma nel quadro di un movimento imposto da un piano strategico superiore per assumere una più arretrata e più breve linea di difesa. Si schiera dapprima sul Tagliamento ove dà una battuta d'arresto all'avanzata nemica e, combattepdo in ritirata, ripiega poi ordinata-

15 -


mente ad ovest del Piave schierandosi eia Palazzon a Cortellazzo, stabilendo in J'vfogliano Veneto il proprio posto comando. Per tali azioni è citata sul bollettino cli guerra n. 891 del Comando Supremo: « ... La 3" Armata quasi al completo, magnifico esempio cli compatezza e forza, ... merita [no J sopra tutti l 'ammirazione e la gratitudine della Patria ... >).

Duca cl' Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta 3" Armata anelante di ritornare sulle posizioni da essa già gloriosamente conquistate, che mai aveva perdute ... ». Il 19 novembre la 3" Armata mantiene la linea d'armistizio dal valico di N auporto al mare.

1918: nella battaglia ciel Piave in giugno dopo un primo successo ciel nemico, che riesce a costituire ampie teste cli ponte sulla sponda destra del fiume nella zona di Meolo e cli S. Biagio, la 3' Armata contrattacca vigorosamente e costringe l'avversario a ripiegare con ingenti perdite. Merita nuovamente la citazione sui bollettini n. 1120 e r 128 del Comando Supremo. Dal 2 al 6 luglio, con tenace azione offensiva, conquista la zona fra il Piave Vecchio e il Nuovo. Nella battaglia di Vittorio Veneto l'Armata il 30 ottobre forza il Piave e si spinge nella pianura veneta fino al Livenza ed al Tagliamento. Il giorno cieli' armistizio le sue unità hanno raggiunto le località cli Castions di Strada, Paradiso, Ioannis, Alture, Saciletto, Cervignano, Aqui!eia, Grado: citazione sui bollettini di guerra n. 1258 - 1259 - 1260 - 12fo - 1263 - 1264 del Comando Supremo. Il bollettino 1268 ciel 4 novembre riporta: << ... Nella pianura S.A.R. il

1940: dal giugno al dicembre presidia, con le unità da essa di pendenti, territori dell'Italia Meridionale (Puglia - Calabria), del Lazio (Civitavecchia - Tivoli) e delle due isole (Sicilia e Sardegna). Inquadrata nel Gruppo Armate Sud è formata inizialmente dal IX Corpo d'Armata di Bari, costituito dalla Divisione <<Piemonte))' dislocata in Sicilia, dalla Divisione « Taro ll, che dalla Calabria è in fase di trasferimento nel Lazio, e clal !a Divisione «Bari» nella zona cli Bari. Ricevuta il 16 luglio la Divisione « Siena » dalla 7" Armata, passa la « Piemonte » al XII Corpo d'Armata; successivamente il 1° settembre le viene assegnato il XIII Corpo cl' Armata; dislocato in Sardegna, con le Divisioni « Sabauda )> e << Calabria » . Dopo aver avuto alle dipendenze il XII C.A .. di stanza in Sicilia, il Comando 3" Armata è disciolto sotto la data del 20 dicembre.

SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Tenente Generale Emanuele Filiberto di Savoia - Aosta: 24 maggio 1915-4 novembre 1918 COMANDANTI COMANDO DESIGNATO

3•

ARMATA

(1914- 15)

COMANDO

NucLEo

3•

ARMATA

(1915- 19)

Ten. Gen. Luigi Zuccari Ten. Gen. Vincenzo Garioni (int.) Ten. Gen. Emanuele Filiberto di Savoia Aosta

ARMATA

(1940)

Gen. C.A. Carlo Geloso

Ten. Gen. Luigi Zuccari

COMANDO

3"

COMANDO

3"

ARMATA

(1952- 55)

Gen. C.A. Emilio Battisti Gen. C.A. Alessandro Trabucchi COMANDO DESIGNATO

3"

ARMATA

Gen. C.A. Alberto Aliberti 16 -

(1955)


Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn.

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Gen. C.A. Um berto Borla Gen. C.A. Melchiorre Jannelli Gen. C.A. Carlo Ciglicri Gen. C.A. Angelo Maria Galateri di Genola e di Suniglìa (int.) Gen. C.A. Cirino Rubino Gen. C.A. Angelo Maria Galateri di Genola e di Suniglia (int.) Gen. C.A. Ezio Pistotti

Alessandro Albert Attilio Tornaselli Gian Carlo Re Bruno Lucini Oscar Amatucci Lodovico Donati Pietro Barbarino Ettore Musco Guido Boschetti Ugo Bizzarri

SEDI

1952 - 53 Bologna

1914 - 15 Firenze 1918 - 19 Trieste

1953

- 17 -

5.

Padova


I COMANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il r Grande Comando Militare viene costituito ad Alessandria il 1° aprile 1860 in attuazione del decreto 25 marzo. Ha alle proprie dipendenze le truppe e i comandi dislocati nella zona di competenza della disciolta Divisione Militare Territoriale di Alessandria e delle Sottodivisioni di Novara e Pavia. Nel giugno 1861, a seguito <lella suddivisione del territorio in sei grandi dipartimenti, è trasferito a Torino. Sciolto nel primo semestre del 1867, le divisioni da esso dipendenti sono dichiarate autonome. Con decreto 3 novembre 1867 si costituisce in Pisa un Comando Generale delle truppe attive della Media Italia che comprende nella propria giurisdizione la Toscana, l'Umbria e Bologna. Questo Ente, che all'inizio ha solo ca0

rattere sperimentale, dal 24 giugno 1869 prende la denominazione di Comando Generale del I Corpo d'Esercito e tale rimane sino al 1873 allorchè, apportate modifiche alla circoscrizione militare territoriale, è trasformato in 1° Comando Generale e si trasferisce nuovamente a Torino. All'atto della istituzione dei comandi di corpo d'armata con attribuzioni anche di carattere terri torialc (decreto 22 marzo 1877) il I Corpo d'Armata subentra al 1° Comando Generale e trova stabile sede nel capoluogo piemontese, ad esclusione dei periodi di mobilitazione relativi alle due guerre mondiali. I compiti territoriali già devoluti fino al 1943 al I C.A. sono assunti, a partire dal 7 giugno r945, dal J Comando Militare Territoriale.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D' ARME Quale I Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: TERZA n'rKDIPENDENZA

(1866)

Nella prima fase delle operazioni prende parte alla battaglia di Custoza del 24 giugno, inquadrato nell'Armata del Mincio. I suoi reparti sono impiegati a Oliosi, a S. Lucia ed a Custoza ove si battono con coraggio. Nel secondo periodo della guerra è inserito nell'Armata di Spedizione e si spinge sino a Lavariano, Bicinicco e S. Maria la Longa, zona ove si trova dislocato al termine delle ostilità. PRIMA MONDIALE

(1915 - I8)

19 l 5: radunatosi in Cadore ed inquadrato nella 4"' Armata, nel primo balzo offensivo raggiunge le Tofane e M. Peralba, conducendo due attacchi contro le posizioni di S. Pauses (Alto Boite).

Nel luglio e nell'agosto attacca più volte gli sbarramenti di Landro e di Sexten estendendo l'azione anche su M. Cristallino. Dopo un terzo tentativo contro lo sbarramento di Sexten inizia, il 18 ottobre, una nuova offensiva con obiettivo il Forarne, il Ranckofl, lo Shonleiten. Il 26 e 27 novembre tenta l'avanzata nella valle del Felizon e del Rufreddo.

1916: la notte sul 1° aprile s'impadronisce del Ranckofl, che però è obbligato ad abbandonare alcuni giorni dopo. Il r6 aprile conquista il Passo del.la Sentinella (Sexten). Durante l'offensiva austriaca nel Trentino il Corpo d'Armata impegna l'avversario su tutto il fronte e specialmente alla testata di Val Boitc. Il 4 e 5 settembre occupa posizioni dominanti sulla valle di Sexten. 1917: il 22 aprile sostiene attacchi nem1c1 nella regione Lavaredo - Oberbacher, rivolti

r8 -


con particolare vigore contro le posizioni di Sextenstein. Nel novembre, durante l'offensiva austro tedesca, il C.A. ripiega sul Montello schierandosi dal ponte di Vidor a Nervcsa.

1919: il 9 aprile il Comando del C.A. è inviato a Zara, ove costituisce il Comando del Corpo d'occupazione della Dalmazia. Il 20 settembre viene smobilitato.

1918: il 24 marzo è dislocato in prima linea sul Piave, tra Osteria di Monfenera e Pederobba, sul Grappa. Durante la battaglia del Piave respinge gli attacchi del nemico diretti contro il saliente del Monfenera. Nella battaglia di Vittorio Veneto entra in azione il 24 ottobre alle dipendenze della 12" Armata, passa l'Ornic e raggiunge il 28 Colmaor, Alano e l'abitato di Fener. Il 30 le avanguardie giungono a Sagan, mentre il grosso per Quero si porta a S. Maria, ove il Corpo d'Armata viene fatto sostare. Dopo il 4 novembre passa nella zona di Asolo per essere destinato alla ricostruzione delle strade ed al ripristino di manufatti per favorire il più celere ritorno delle popolazioni alle attività cli pace.

SECONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: dislocato nel settore Moncenisio - Bardonecchia alle dipendenze della 4" Armata prende parte alle operazioni nelle Alpi Occidentali dal 21 al 25 giugno. Sotto lo slancio delle sue truppe cadono le difese dell' Are a Bessans, di Bramans, di Modane, di M. Rond, di M. Belle Plinière e di Termignon. Il 15 luglio il comando rientra a Torino. 1942: in previsione di un possibile sbarco avversario lungo le coste meridionali della Francia l'u novembre entra con i propri reparti in territorio francese; dal dicembre si schiera tra Cavater e Cap Martin con compiti di difesa costiera e rimane a presidiare la zona fino al settembre 1943.

COMANDANTI I

0

GRANDE COMANDO MILITARE

(1860 - 67)

COMANDO

Ten. Ten. Ten. Ten. T en. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten . Ten.

Ten. Gen. Ettore Gerbaix de Scnnaz Ten. Gen. Enrico Morozzo della Rocca Ten. Gen. Giuseppe Pianell COMANDO

I

CORPO o'A1Uv!A1'A MOBILITATO

(1866)

Ten. Gen . Giovanni Durando COMANDO GE NERALE DELLE TRUPPE ATTIVE DELLA MEDIA ITALIA

(1867-69)

Ten. Gen. Enrico Cialdini COMANDO GENERALE DEL

I

CORPO D 'ESERCITO

(1869 - 73) Ten. Gen. Enrico Cialdini I° COMANDO GENERALE

(1873-77)

I CORPO D'ARMATA (1877-1919)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

I 9 5- 19)

COMANDO

T en. Gen. Raffaele Cadoma Ten. Gen. Enrico Cosenz Ten. · Gen. Gustavo Mazè de la Roche

Gustavo Mazè de la Roche G. Battista Bruzzo Paolo d'Oncieu de la Batie Giuseppe Besozzi Luigi Pelloux Tommaso Valles Giuseppe Ottolenghi Luigi Majnoni d'Intignano Ettore .Pedotti Lodovico Barbieri Roberto Brusati Ottavio Ragni Francesco Rogier Enrico Sapelli di Capriglio Cesare Briccola Galeazzo Sartirana Donato Etna CoRPo

n'ARMATA

(1 1

Ten. Gen. Ottavio Ragni

19 -

MOBILITATO


Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

COMANDO I (1940 - 43)

Settimio Piacentini Luigi Segato Gaetano Giardino Settimio Piacentini Donato Etna Umberto Montanari

CoRPo

o' ARMATA

1,10BILITATO

Gcn. C.A. Carlo Vccchiarelli Gen. C.A. Curio l3arbasetti di Prun Gen. D. Federico Romero

I COMANDO MILITARE TERRITORIALE (1945) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen.

Co.MANDO I CoRPO D'ARMATA (1919- 40) Ten. Gen. Giacomo Ponzio Ten. Gen. Giacinto Ferrero Magg. Gen. Alfredo Giannuzzi Savelli Gen. C.A. Carlo Petitti di Roreto Gen. C.A. Luigi T iscornia Gen. C.A. Ernesto Mombelli Gen. C.A. Gaetano Spiller Gen. C.A. Camillo Grossi Gen. C.A. Mario Vercellino

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Emanuele Beraudo cli Pralormo Guido Pialorsi Giancarlo Re Giuseppe Lorenzotti Lodovico Donati Giacinto Valente Mario Torsiello Domenico Michelotti Giovanni Verando Cosimo Cassone Enrico Ramella Umberto Cavanna

SEDI

1860 - 6I Alessandria r86r -67 Torino 1867 Verona

1867 - 71 Pisa r87r - 73 Milano 1873 Torino

-

20 -


II COMANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 24 giugno 1869 si costituisce in Verona il Comando Generale del II Corpo d'Esercito che si trasforma nel 1873 in 2° Comando Generale e a partire dal 22 marzo 1877 in II Corpo d' Armata; tale rimane sino agli eventi del settembre 1943. Ricostituito come II Comando Militare Territoriale nei primi mesi del 1945, a partire dal 15 maggio dello stesso anno si stabilisce in Genova.

Trae le sue origini dal 2 " Grande Comando Militare costituito a Brescia il 1° aprile I 860 per effetto del decreto 25 marzo. Ha giurisdizione sul territorio compreso fra i .fiumi Mincio ed Adda ed incorpora le disciolte Divisioni Territoriali di Brescia e Cremona. Alla fine del 1861 è trasferito a Milano, ove rimane sino al primo semestre del 1867, quando viene sciolto e le di.visioni da esso dipendenti sono rese autonome.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Durante la battaglia di Gorizia e nell'offensiva autunnale (settima, ottava e nona battaglia dell'Isonzo) effettua azioni dimostrative contro le linee nemiche del Kuk e del Vodice.

Quale II Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: (1866) Nella prima fase delle operazioni è inquadrato nell'Armata del Mincio. Le sue divisioni sono impegnate in combattimento il 24 giugno a Villafranca nel quadro della battaglia di Custoza. Nel secondo periodo della guerra fa parte del!' Armata di Osservazione, dislocata fra Mincio e Adige con compiti di controllo e protezione della linea di operazione dell'Armata di Spedizione.

TERZA n'IN.DIPENDENZA

PRIMA MONDIALE

1917: nella decima battaglia dell'Isonzo conquista, fra il 15 e il r8 maggio> il Kuk ed il Vodice e viene citato sul bollettino di guerra n. 731 del Comando Supremo: << Su tutta la fronte ,del valoroso II Corpo d'Armata ... si sono constatate le rilevanti perdite sofferte in questi giorni dal nemico>). Nell'undicesima battaglia dell'Isonzo occupa, fra il 20 e 24 agosto, la vetta del M. Santo e raggiunge il margine dell'altipiano della Bainsizza. Nel ripiegamento dall'Isonzo al Piave il Corpo d'Armata si arresta prima sulla linea Kuk Vodice - M. Santo, passa poi l'Isonzo a Flava e per Palmanova raggiunge il Tagliamento. Il 6 novembre è dislocato sul Piave fra Nervesa e Viclor; il IO si trasferisce nelle retrovie presso Parma.

(1915 - r8)

191 S: con il primo balzo offensivo si porta nella zona del Sabotino e di Plava. L'n giugno riesce a forzare l'Isonzo ed il 24 amplia la testa di ponte fino alla periferia di Globna. Nella seconda, terza e quarta battaglia dell'Isonzo espugna alcuni trinceramenti sull'alto Sabotino e presso Zagora; il 20 novembre conquista mediante aspri combattimenti la q. 188 di Oslavia e la mantiene contro replicati attacchi nemici.

1918: il 28 aprile parte per il fronte francese; fra il 13 ed il 26 di maggio entra in linea nelle Argonne e il 12 giugno nel settore del1'Ardre. N elle giornate del 23 e 24 giugno sostiene due violenti attacchi nemici a Bligny : costretto. il 29 ad arretrare, rioccupa il 3 luglio

1916: il 1° febbraio cede ad altra grande unità il settore Sabotino, dopo aver occupato di sorpresa q. 383 a NE di Plava. -

2I


quasi tutto il terreno perduto. Nella seconda battaglia della Marna dal 15 al 20 luglio il corpo d'armata, a pr·ezzo di ingenti perdite, sbarra all'avversario l'avanzata verso Epernay e partecipa all'immediata controffensiva. Il 7 settembre si trasferisce nella zona cli Chateau - Thierry ed il 14 nel settore di Fìsmes (Aisne). Il 22 vengono affidati al comando italiano la zona di Fère e il settore cli Mont Notre Dame. Intrapreso, il 28, il forzamento del1' Aisne, conquista il 29 settembre Chavonne, il 3 ottobre Croix Sans Tète e avanza sino al canale Oisc - Aisne. Il ro ottobre, forzato l' Aisne, occupa lo Chemin des Dames, il 13 varca l' Ailette su ponti improvvisati, il 14 raggiunge Sissonne. L'avanzata viene ripresa il 5 novembre e, dopo aver superato il fiume Hurtant, il corpo d'armata entra a Berlise. Il 9 passa il Serre e l'Aube e raggiunge l'u la Mosa tra Fumay e Revin. Per tali azioni viene citato sul bollettino di guerra n. 1272 del Comando Supremo. Il 26 novembre si trasferisce in territorio belga.

1919: il 6 febbraio il Corpo d'Armata rientra in Italia e, in data ro marzo, viene smobilitato. SEOONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: alle dipendenze della 1' Armata prende parte alla battaglia delle Alpi Occidentali

dal 2r al 25 gmgno nel settore Maira - Po Stura. I suoi reparti raggiungono la Val Tinea, il Col de la Vigne, Larche, S. Ours, la Valle dell'Ubaye e la displuvia·le del Cristillan. Torna poi nella sede di Alessandria ove rimane sino al maggio 1942 quando inizia l'approntamento per il fronte russo.

1942: raggiunge nei primi giorni cli luglio la zona cli operazioni e prende parte, inquadrato nell'8" Armata, all'offensiva verso il Don. Tra il 20 e il 24 agosto le sue unità combattono nella prima battaglia difensiva del Don e quindi respingono un attacco avversario nel settore del Corpo d'Armata 1'11 e il 12 settembre. Dall 'II al 18 dicembre, nel quadro della seconda battaglia condotta dai russi sul fiume, fronteggia l'urto della massa avversaria, ma dopo furiosi combattimenti è ritirato dal fronte e si riorganizza nella zona del bacino minerario del Donez. L'evolversi degli avvenimenti non consente al Corpo d'Armata cli essere nuovamente impiegato e al pari degli altri reparti dell'8' Armata è rimpatriato. L'ultima tradotta del II Corpo parte da Gomel il 22 maggio 1943.

1943: è interessato dal 16 lugli.o all'8 settembre alla difesa costiera nella zona dei Monti Metalliferi toscani, alle dipendenze della 5" Armata.

COMANDANTI 2° GRANDE COMANDO MILITARE

(1860 -67)

2 ° COMANDO GENERALE

Ten. Gen. Agostino Pctitti Bagliani di Roreto T en. Gen. Genova Thaon di Revel

T en. Gen. Alfonso Fcrrero de La Mar mora Ten. Gen. Giacomo Durando Co.MANDO

II

CoRPO n'ARMATA MOBILITATO

(1866)

Tcn. Gen. Domenico Cucchiari COMANDO GENERALE DEL ( 1 869

II

CORPO

(1873-77)

COMANDO

Ten. Ten. Ten. Tcn.

n'EsERcrro

-73)

Ten. Gen. Giuseppe Pianell -

22-

II

Gen. Gen. Gen. Gcn.

CORPO D'ARMATA

(1877- 1919)

Genova Thaon cli Revel Pompeo Bariola Agostino Ricci Giovanni Corvetto


Ten . Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Vittorio Rugiu Ettore Pedotti Giovanni Riva Palazzi Giovanni Goiran Emilio Massone Ottavio Ragni Edoardo Escare!

II

COMANDO

CoRPO

n ' ARMATA

Gen. Gen. Gcn. Gen.

Co.MANDO

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Co.MANDO

II

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

MOBILITATO

Ezio Reisoli Vincenzo Garioni Pietro Badoglio Luca Montuori Alberico Albricci ColtPo u' ARMATA

II

Alberto Bonzani Luigi Amantea Gerolamo Pezzana Ettore Bastico CoRPo

D'ARMATA

C.A. Francesco Bertini C.A. Giovanni Zanghicri C.A. Arnaldo Forgiero C.A. Vittorio Sogno C.A. Gervasio Bitossi

II Co.MANDO MrLITARE TERRITORIALE (1945) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1919 - 40)

Ten. Gen. Stefano Lombardi Gen. C.A . Giovanni Cattaneo Gen. C.A. Giovanni Romei Long.hena

D. Enrico Frattini C.A. Arnaldo Forgicro D. Oreste Crivaro C.A. Carlo Gotti C.A. Emilio Magliano

SEDI

1860 - 6I 1861 - 67 1869 - 73 1873 - 83

MOBILITATO

(1940 - 43)

(1915 - r9) Ten . Ten. Ten. Ten. Ten.

C.A. C.A. C.A. C.A.

1883 - 1920 Alessandria

Brescia Milano Verona Milano

1920- 27

1927-40 1945

-

23-

11ilano Alessandria Genova


COMANDO III CORPO D'ARMATA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il J" Grande Comando Militare si costituisce a Parma il 1° aprile 1860 nel quadro della riorganizzazione dell'Esercito prevista dal decreto 25 marzo. Ha funzioni prevalentemente territoriali, ma in caso di guerra è in grado di trasformarsi in comando di corpo d'armata. Sotto la sua giurisdizione viene posto il territorio dell'Emilia delimitato dal corso dei fiumi Trebbia e Panaro. Soppresso il 1" settembre 1865, in attuazione del decreto 25 giugno, si mobilita quale III Corpo d'Armata nel giugno 1866 per la terza guerra d'indipendenza, terminata la quale rimane ancora in vita fino all'agosto 1867.

Il 14 giugno 1869 è costituito in Napoli il Comando Generale del lii Corpo d'Esercito che si trasforma nel 1873 in J° Comando Generale e, a partire dal 22 marzo 1877, in lii Corpo d'Armata. Assolve compiti territoriali ad esclusione dei periodi di mobilitazione relativi alle campagne di guerra. Nel settembre 1943, a seguito degli eventi successivi alla proclamazione dell'armistizio, si scioglie. Il 15 giugno 1945, a Milano, si forma il ]Il Comando Militare Territoriale che si trasforma dal 1° luglio 1957 in III Corpo d'Armata.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Il III Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Inquadrato nell'Armata del Mincio, le sue unità contendono strenuamente il 24 giugno le alture di Custoza e Villafranca agli attacchi austriaci, ma a sera debbono ritirarsi al pari degli altri reparti italiani. Nel secondo periodo della guerra fa parte dell'Armata di Osservazione dislocata fra Mincio e Adige con compiti di controllo e di protezione della linea di operazione dell'Armata di Spedizione. PRIMA MONDIALE

(1915- 18)

191 5: si schiera sul fronte alpino dallo Stelvio al Garda, guadagnando terreno nella regione del!' Adamello e del Tonale. 1916: con ardite operazioni di guerra di alta montagna, uniche nella storia militare, mantiene salda la difesa del fronte assegnato, e at-

traverso i ghiacciai dell'Adamello conquista le posizioni dominanti l'alta Val Chiese.

1917: progredisce alla testata di Val Chiese occupando Corno Cavento. In Val di Ledro con una serie di operazioni metodiche si afferma sulla sponda sinistra. Mentre è in corso il ripiegamento della 2', 3" e 4" Armata al Piave ed al Grappa, il nemico attacca anche il fronte del III C.A., che resiste validamente. 1918: il 25 febbraio restringe la fronte ai settori Valtellina e Valcamonica, da Pizzo Scalino a M. Listino e cede il resto al XIV Corpo cl' Armata, assieme al quale entra a far parte della 7" Armata. Nei giorni che precedono la battaglia del Piave respinge vari attacchi dimostrativi condotti dal nemico da Punta Ercavallo a Val di Genova ed a sud del Tonale; solo q. 2545 dei Monticelli resta in possesso del nemico. Durante la battaglia di Vittorio Veneto il Corpo d'Armata, entrato in azione il 3 novem-


bre, raggiunge il giorno dell'armistizio la Val di Sole, il Passo della Mendala, Pinzolò in Val Giudicarie, l'alta Val Venosta, la Val Trafoi e la Val Martello meritando la citazione sul bollettino di guerra n. 1270 del Comando Supremo.

d'Armata che dal 21 al 25 giugno svolge prevalentemente azioni locali e concorso di fuoco di artiglieria a favore delle grandi unità laterali. Nel novembre viene trasferito sul fronte greco - albanese, alle dipendenze della 9" Armata, ed assume la con.dotta delle operazioni nel settore nord del Korciano.

SECONDA MONDIALE (1940 - 45)

1941: all'inizio dell'anno prende parte nella zona di Ocrida - Tomori alla battaglia di arresto. Dall'aprile passa alle ,dipendenze della n" Armata e con i suoi reparti concorre alla completa occupazione del territorio greco ove rimane fino al settembre 1943.

1940: il ro giugno schiera le sue unità sul fronte alpino occidentale, nel settore alta Roia Gessi, alle dipendenze della r" Armata. Le avverse condizioni ambientali e l'efficienza del sistema difensivo avversario limitano notevolmente le possibilità offensive del Corpo

COMANDANTI

T en. Ten. Ten. Ten. Ten. Tcn. Ten.

3° GRANDE COMANDO MILITARE ( 1860 - 65) Ten. Gen. Giovanni Durando Ten. Gen. Domenico Cucchiari COMANDO III CORPO D'ARMATA MOBILITATO (1866-67)

Gen. Gcn. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen.

Carlo Caneva Arnoldo Girola Pio Carlo di Majo Vittorio Camerana Paolo Spingardi Enrico Sapelli di Capriglio Cleto Angelotti

Ten. Gen. Enrico Morozzo della Rocca COMANDO GENERALE DEL III CoRPO D'EsERCITO (1869 - 73)

COMANDO III CoRPO D'ARMATA MOBILITATO (1915- 19) Tcn. Gen. Vittorio Camerana Ten. Gen. Ugo Sani

Ten. Gen. Ignazio De Genova di Pettinengo COMANDO 3° COMANDO GENERALE (1873-77)

COMANDO III CORPO D'ARMATA (1919 - 40)

Ten. Gen. Giuseppe Pianell

Ten. Ten. Ten. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

COMANDO III CORPO D'ARMATA (1877- 1919) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Teo. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Giuseppe Pianell Genova Thaon cli Revel Ezio De Vecchi Domenico Primcrano Giuseppe Dezza Fiorenzo Bava Bcccaris Annibale Ferrero Luigi Fecia <li Cossato Giuseppe Guy Luigi Majnoni d'Intignano Vittorio Asinari di Bernezzo - 25 -

6.

Gen. Vittorio Camerana Gen. Vittorio de Albertis Gen. Giovanni Cattaneo C.A. Giovanni Ghersi C.A. Francesco Graziali D. Ottavio Zoppi (int.) C.A. Alfredo Taranto C.A. Giovanni Cattaneo C.A. Carlo Perris C.A. Ruggero Santini C.A. Augusto Grassi C.A. Adalberto di Savoia - Genova C.A. Antero Canale C.A. Sebastiano Visconti Prasca


Co11ANDO

III

CoRPO

n'ARMATA

MOBILITATO

Co.MANDO

( 1 940-43)

Gen. C.A. Mario Arisio Gen. C.A. Angelo Rossi Gen. D. Luigi Manzi

III

COMANDO

Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn.

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Mrun.RE TmmnoRIALE (1945 - 57) Efisio Marras Mario Marazzani Umberto Utili Giuseppe Mancinelli Attilio Tomaselli

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

III

CoRPo n'ARMATA

C.A. Bruno Lucini C.A. Oreste Silli C.A. Ugo Centofanti C.A. Guido Vedovato C.A. Salvatore Salinari D. Pietro Cristaudo (int.) C.A. Oreste Viligiardi C.A. Aldo Magri C.A. Ettore Brancato

SEDI 1860-65 1866 - 67 1869 - 73 1873 - 83

Parma Torino Napoli Verona

1883 - r920 Milano 1920 - 27 Verona 1927 Milano

-- 26 -

(1957)


COMANDO IV CORPO D'ARMATA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal 4° Grande Comando Militare costituito a Bologna in esecuzione del decreto 25 marzo r86o con funzioni prevalentemente territorìalì; in caso di guerra è in grado di trasformarsi in comando di corpo d'armata. Sotto la sua giurisdizione viene posto ìl territorio compreso fra i .fiumi Panaro e Taullo. Soppresso nel primo semestre del 1867, le divisioni ,dipendenti sono dichiarate autonome. Il r5 agosto r870 viene costituito un corpo speciale per la campagna di Roma che, assunto

il nome di IV Corpo d'Esercito, è poi sciolto il 9 ottobre successivo; nel gennaio r87r si forma il Comando Generale d'Esercito in Roma. Dal 1873 ha vita il 4° Comando Generale che a partire dal 22 marzo 1877 .diviene IV Corpo d'Armata e tale rimane sino al settembre r943. Il 1° maggio 1945 s'insedia a Bolzano il IV Comando Militare Territo1·iale al quale subentra, dal 1° maggio 1952, il IV Corpo d' Armata.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'A.RME

Il IV Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: CENTRO - MERIDIONE

(1860 - 61)

Unitamente al V Corpo d'Armata cost1tmsce il Corpo di Spedizione e opera nelle Marche a partire clall'rr settembre: superate Pesaro e Fano, combatte a Castel.fidardo e successivamente investe Ancona, che capitola il 29 settembre, dopo un assedio di cinque giorni. Il r3 ottobre varca il confine del Regno cli Napoli ed impegna combattimenti al Macerone ìl 20 ottobre, a S. Giulìano presso Teano il 26 ottobre, sul Garigliano il 29 ottobre ed a Mola cli Gaeta il 4 novembre. Unità del corpo d'armata vengono quindi impegnate nell'assedio alla città di Gaeta dal 9 novembre 1860 al 13 febbraio 1861. · TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Forte di otto divisicnì, si identifica con l' Armata ciel Po e si schiera sulla destra del fiume con il compito di operare, attraverso il Polesine, sulla destra ciel Quadrilatero; la condusione imprevista della battaglia cli Custoza costringe l'Armata al ripiegamento fra Modena e Rubiera.

Nel secondo periodo della guerra il IV Corpo, inquadrato nell'Armata di Spedizione nel Veneto, oltrepassa il Po e raggiunge successivamente Padova, Udine e Pradamano, ove sopravviene la cessazione delle ostilità. ROMA ( I 870)

Inquadra le divisioni 2", 8\ II", 12\ 13" e, quale IV Corpo d'Esercito conduce le operazioni nell'Italia Centrale, per l'annessione cli Roma. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: nel primo balzo offensivo le sue unità raggìungono l'alto Isonzo tra la conca di P!ezzo e Doblar. Nelle prime quattro battaglie dell'Isonzo conquista posizioni sulle pendici ciel Rombon, del Javorcek e del Vrsic, s'impossessa del M. Nero e fa progressì sullo Sleme, sul Merzli, sul Vodil e sulle colline cli S. Maria e S. Lucia di Tolmino. 1916: durante la battaglia di Gorizia svolge azioni dimostrative contro la testa di ponte di Tolmino.

- 27 -


191 T concorre alla decima battaglia del)' Isonzo con azioni dimostrative ed alla undicesima con un violento attacco contro le posizioni <lel Merzli. Il 24 ottobre il settore tenuto dal IV Corpo è fra quelli che subiscono la violenta offensiva austro - tedesca; la difesa viene prolungata sul Merzli e sul M. Nero, ma le unità schierate sono aggirate dall'avversario che risale l'Isonzo da Tolmino a Caporetto. L'ala sinistra del corpo d'armata, rinforzata da altre unità, è impegnata per arginare l'irruzione del nemico alla stretta di Saga ed allo Stol. Un'ultima resistenza viene opposta sulla linea .di M. Maggiore - M. Cavallo e sul Torre, ma la situazione generale impone il ripiegamento. Ceduta la 16a Divisione al Corpo Speciale Di Giorgio, raggiunge il Piave, e passa nelle retrovie ove viene sciolto il 25 novembre.

SECONDA MONDIALE (1940-45) 1940: alle dipendenze della 4" Armata opera sul fronte alpino occidentale dal 21 al 25

giugno nel settore del Monginevro, con il compito di assicurare il pieno possesso della conca di Briançon; le avverse condizioni atmosferiche ed il sopraggiungere della cessazione delle ostilità non consentono peraltro il raggiungimento dell'obiettivo. 1941 : nei primi giorni di gennaio il comando di corpc d'armata raggiunge Berati in Albania, si pone alle dipendenze dell'u" Armata e con le unità dipendenti assume la difesa del settore Osum, con compiti di contromanovra verso le Valli Tomorezza, Osum, Vojussa. Nel marzo prende parte alla fase di logoramento che precede l'offensiva finale. La lotta si accende violenta ed è caratterizzata da una serie di attacchi e di contrattacchi con elevate perdite. Terminate il 22 aprile le operazioni, in maggio passa alle dipendenze della 9"' Armata. 1942: rimane in Albania fino al settembre 1943 con compiti di presidio del territorio e di mantenimento dell'ordine pubblico.

COMANDANTI

4° GRANDE COMANDO MILITARE (1860 -67)

4° COMANDO GENERALE (1873-77)

T en. Gen. Domenico Cucchiari Ten. Gen. Enrico Cialdini

Ten. Gen. Luigi Mezzacapo CoMANDO IV CoRPO n'Aru,,uTA (1877- 1919)

COMANDO IV CoRPo n' ARMATA MOBILITATO (1860 -61)

Ten. Gen. Ten. Gen. naz Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Tcn. Gcn. Ten. Gen.

Ten. Gen. Enrico Cialdini COMANDO IV CORPO D'ARMATA MOBILITATO (1866) Ten. Gen. Enrico Cialdini Ten. Gen. Agostino Petitti Bagliani di Roreto COMANDO IV CoRro D'Esmtcrro (1870)

n'EsERCITO

IN

Leone Pelloux Giuseppe Ottolenghi Luchino Del Mayno Ettore Pedotti Luigi Cadorna Camilla Tommasi Tullio Masi

COMANDO IV CORPO D'ARMATA MOJHLITATO (1915- r7)

Ten. Gen. Raffaele Cadorna Co.MANDO GENERALE (1870 - 73)

Cesare Ricotti Magnani Luigi Maurizio Gerbaix De Son-

RoMA

Ten. Gen. Umberto di Savoia

- 28 -

Ten. Ten. T en. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen.

Mario N icolis di Robilant Giulio Tassoni Alberto Cavaciocchi Asclepia Gandolfo


Gen. D. Ugo Buoncompagni Gen. C.A. Ugo Fongoli

COMAl'rDO IV CORPO D'ARMATA (1919-40) Ten. Ten. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn.

Gen. Gen. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Alfredo Taranto Ettore Giuria Angelo Modena Federico 13aistrocchi Valentino Bobbio Francesco Guidi Filiberto di Savoia - Genova

COMANDO IV CoRPO n'ARMATA (1952)

Co.MANDO IV CORPO o'ARMATA MOJlILlTATO (1940 -43) Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. Camillo Mercalli C.A. Carlo Spatocco D. Carlo Rivolta (int.) C.A. Carlo Spatocco

IV COMANDO MILITARE TERRITORIAI E (1945-52) Gen. D. Giacomo Negroni (int.)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. Clemente Primieri D. Fernando Moech (int.) C.A. Fe,derico Moro C.A. Giuseppe Lorenzotti C.A. Camillo eostamagna e.A. Aldo Beolchini C.A. Emiliano Scotti e.A. Giovanni Veranda C.A. Carlo eiglieri C.A. Enzo Marchesi C.A. Corrado San Giorgio C.A. Antonio Taverna C.A. Tito Corsini C.A. Franco Andreis

SEDI

r86o - 67 1870 - 73 1873 - 77 1877 - 98

1898 - 1920 1920 - 27 1927 - 36 1936

Bologna Roma Firenze Piacenza

-29-

Genova Bologna Verona Bolzano


V CO:l.\iIANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 5° Grande Comando Militare è costituito a Torino il 1° aprile 1860 in applicazione del decreto 25 marzo. Ha alle proprie dipendenze le truppe e i comandi dislocati nella zona della preesistente Divisione Territoriale di Tonno. Nel giugno 1861, con l'attuazione della nuova suddivisione del territorio nazionale in sei grandi dipartimenti, è trasferito a Firenze. Sciolto nel primo semestre del 1867, le divisioni da esso dipendenti sono dichiarate autonome. Si ricostituisce a Roma con decreto 30 settembre 1873 quale 5° Comando Generale e,

all'atto dell'istituzione dei comandi di corpo

cl' armata con attribuzioni anche di carattere territoriale (22 marzo 1877), prende il nome di V Corpo d'Armata; la sede del comando è fissata a Bologna. Successivi spostamenti portano il comando a Verona e a Trieste dove ha giurisdizione rispettivamente durante la prima e fino all'inizio della seconda guerra mondiale. A partire dal I maggio 1945 viene costituito il V Comando Militare Territoriale, con compiti operativi e territoriali, che il 1° maggio 1952 genera per scissione il Comando del V Corpo d'Armata. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D' ARME Quale V Corpo d'Annata mobilitato partecipa alle campagne: - centro-meridione (1860-61); - terza .d'indipendenza (r866);

- prima mondiale (1915 - 18); -,. seconda mondiale (1940 -45) la cui sintetica trattazione è indicata nella parte relativa alla grande unità.

COMANDANTI

5"

GRANDE Co.MANDO

Ten. Ten. Ten. Ten. 5°

Gen. Gen. Gen. Gen.

MrurARE ( 186o - 67)

Luigi Fecia di Cossato Ettore Gerbaix de Sonnaz Manfredo Fanti Alfonso Ferrero de La Marmora

COJ\{ANDO GENERALE

(1873 - 1877)

Ten. Gen. Umberto di Savoia

COMANDO

V

CORPO D'ARMATA

(1877- 1940)

Ten. Gen. Carlo Mezzacapo Ten. Gen. G . Battista Bruzzo Ten. Gen. Giuseppe Pianell

-30 -

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. T en. Ten. Tcn. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Gen.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen . Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. C.A.

Giovanni Sironi Luigi Pelloux Ottone Tournon Gustavo Parravicino Luchino Del Mayno Gaetano Gobbo Cesare Ponza dì San Martino Ottavio Ragni Florenzio Aliprindi Gaetano Gobbo Domenico Grandi Armano Ricci -Armani Emilio De Bono Giovanni Cattaneo Giovanni Ghersi Carlo Sanna


Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

V

C.A. Giuseppe Vaccari C.A. Umberto Montanari C.A. Carlo Ferrario C.A. Alfredo Taranto C.A. Pietro Ago C.A. Alessandro Pirzio Biroli D. Fabio Scala (int.) C.A. Italo Gariboldi C.A. Carlo Geloso C.A. Carlo Vecchiarelli

Go.MANDO MILITARE TERRITORI/\U

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(r945)

C.A. Quirino Armellini B. Adolfo Zauli (int.) D. G. Ernesto C:.1ppa C.A. Maurizio Lazzaro de Castiglioni C.A. Carlo Biglino C.A. Gino Granata

D. Paolo Petroni D. Guido Boschetti C.A. Giorgio Negroni C.A. Gian Carlo Re C.A. Bruno Lucini C.A. Oscar Amatucci C.A. Lodovico Donati C.A. Pietro Barbarino C.A. Ettore Musco C.A. Guido Boschetti C.A. Arturo Simonetti C.A. Alberto Mosca C.A. Raffaele Caccavale C.A. Lazzaro Dessì C.A. Antonio Nani C.A. Mario Alessi C.A. Antonino Giglio C.A. Paolo Montù C.A. Remo De Flammineis

SEDI

1860 · 6r 1861 · 67 1873 · 77 1877 · 83

1883. 1920 Verona

Torino Firenze Roma Bologna

1920. 40

1946 -48 1948

-

V --

Trieste Udine Padova


COMANDO V CORPO D'ARMATA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Si forma per mob:litazione, quale ente operativo del corrispettivo comando territoriale in occasione delle campagne di guerra e viene sciolto al termine delle operazioni.

11 V Corpo d'Armata, dopo il secondo conflitto mondiale, si ricostituisce in Padova il 1" maggio 1952 per scissione dal V Comando Militare Territoriale.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME CENTRO - MERIDIONE

(1860 - 61)

PRIMA MONDIALE

Costituisce, insieme al IV Corpo d'Armata, il Corpo di Spedizione e opera in Umbria a partire dall' II settembre. Occupata Città di Castello dirige su Perugia, che si arrende solo dopo un combattimento condotto fin nell'interno dell'abitato. Superata Foligno, cade anche Spoleto al termine di una resistenza durata tutto il 17 settembre. Attraversate le Marche si riunisce al IV Corpo sotto Ancona il 22 settembre e prende parte nei giorni successivi all'assedio della città. Il I 3 ottobre, varcato il confine del Regno di Napoli, le sue truppe partecipano ai combattimenti di S. Giuliano il 26 ottobre e sul Garigliano il 29 ottobre. Unità del corpo d'armata sono successivamente impegnate nell'assedio di Gaeta dal 9 novembre 1860 al 13 febbraio 1861.

TERZA 0'1NDIPENDENZA

(1866)

Si costituisce dopo la battaglia di Custoza e viene assegnato all'Armata <li Spedizione che dall'Adige è diretta all'Isonzo. Il corpo d'armata muove nella seconda metà di luglio ed in dieci giorni percorre più di duecento chilometri; al termine delle ostilità ha raggiunto con i suoi reparti la zona di Versa, Trevignano e Nogaredo.

(1915 - 18)

1915: col primo balzo offensivo penetra in larghi tratti del territorio oltre confine, fra il lago di Garda e la Croda Grande nei settori Val Lagarina, Pasubio -Tonezza, Val d'Assa, Brenta - Cismon. Si spinge poi fino alla <lepressione Nago Mori ed alle ultime propaggini di Zugna Torta, a due chilometri da Rovento; in Val Sugana occupa Borgo e più a nord raggiunge il torrente Maso, il M. Salubio, Cima d'Asta, Canal S. Bovo e Fiera di Primiero. Alla fine dell'anno il settore Val Lagarina passa alle dipendenze della r" Armata ed il Corpo d'Armata restringe la propria fronte dal Passo della Lora alla Croda Grande. 1916: il 21 aprile cede ad un settore di nuova costituzione la V al Sugana e la V al Cismon e resta schierato fra il Passo della Lora e la Val Sugana. Dal 15 maggio l'offensiva nemica nel Trentino costringe il V Corpo ad arretrare le proprie unità ed a restringere la fronte dal Cengio al Passo di Campogrosso. Tra il 26 giugno e il 1° luglio, con reiterati attacchi, occupa in Vallarsa il Mattassone ed in Val di Posina il Pria Forà, raggiungendo poi le falde di M. Seluggio. Il 2 luglio respinge un forte attacco nemico al Pasubio; nei giorni successivi opera contro

-32 -


M. Corno, senza poter conseguire rilevanti successi, nonostante il valore dimostrato dalle truppe. In questo periodo, il IO luglio, vengono catturati Cesare Battisti e Fabio Filzi. Dal IO al 22 ottobre il Corpo d'Armata conquista sul Pasubio l'Alpe di Cosmagnon - Sogi con il costone di Lora.

1917: durante la decima battaglia dell'Isonzo l'avversario tenta un'azione diversiva sulla fronte tridentina attaccando il Pasubio, ma viene respinto il 2r maggio. 1918: il ro maggio le sue unità conquistano la Cima di Corno in Vallarsa. Il 2 novembre

il Corpo d'Armata avanza su M. Spil e sul rovescio del Pozzacchio. Dopo l'armistizio si raccoglie nella zona di. Folgaria e di Rovereto.

SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1940: si schiera sul fronte orientale fra il M. Grosso di Postumia e Fiume. 1941: nell'aprile si porta in territorio jugoslavo e partecipa all'occupazione della Croazia, ove rimane fino al settembre 1943, allorché si scioglie dopo la proclamazione dell'armistizio.

COMANDANTI COMANDO

V

CORPO

D'ARMATA

Gen. D. Renato Coturri Gen. D. Alessandro Gloria Gen. D. Antonio Scuero

l\fOBILITATO

(1860 - 61) Ten. Gcn. Enrico Morozzo della Rocca COMANDO

V

COMANDO CORPO

D'ARMATA

MOBILITATO

(1866)

V

CoRPO

D'ARMATA

Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen.

COMANDO ( 1940

V

MOBILITATO

Florenzio Aliprindi Gaetano Zoppi Emilio Bertotti Luigi Capello Gaetano Zoppi Giovanni Ghersi CORPO

D'ARMATA

.MOBILITATO

-43)

Gen. D. Riccardo Balocco

SEDI

1953 Vittorio Veneto

1952 - 53 Padova

-

7.

(1952)

C.A. Carlo Biglino C.A. Giorgio Liuzzi C.A. Edmondo de Renzi C.A. Galliano Scarpa C.A. Ugo Bizzarri C.A. Umberto Turrini C.A. Giuseppe Guillet C.A. Giovanni. Vcrando C.A. Alberto Mosca C.A. Umberto Rosato D. Paolo Montù (int.) C.A. Raffaele Caccavale C.A. Angelo Maria Galateri di Genola e di Suniglia Gen. C.A. Vittorio Emanuele Borsi di Parma Gen. C.A. Giovanni Bonzani

(1915- 18) Ten. Ten. T en. Ten. Ten. Ten.

CORPO D'ARMATA

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Ten. Gen. Raffaele Cadorna COMANDO

V

33 -


COMANDO VI CORPO D'ARMATA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal 6" Grande Comando Militare costituito a Napoli dopo l'unificazione nazionale con decreto 4 aprile 1861, con compiti prevalentemente territoriali. e sotto la cui giurisdizione sono messe le Divisioni Militari Territoriali di Napoli, Chieti, Bari, Salerno e Catanzaro. Il Grande Comando è soppresso nel primo semestre del 1867 e le divisioni da esso dipendenti sono dichiarate autonome. E' nuovamente in vita, sempre a Napoli, in

attuazione ,del decreto 30 settembre 1873, quale 6" Comando Generale. Allorché sono istituiti i comandi di corpo d'armata, con attribuzioni anche di carattere territoriale, 22 marzo 1877, prende il nome di VI Corpo d'Armata e tale rimane sino al secondo conflitto mondiale. Viene poi sciolto nel settembre 1943. Il 1° mag6r:io 1945 è istituito a Bologna il VI Comando Militare Territoriale che, a partire dal 1° settembre 1956, si trasforma in V] Corpo d'Armata.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Il VI Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Si costituisce dopo la battaglia di Custoza ed è inquadrato nell'Armata di Spedizione che deve raggiw1gere l'Isonzo. Il corpo d'armata muove nella seconda metà di luglio ed in dieci giorni percorre più di duecento chilometri; alla cessazione delle ostilità ha raggiunto con i suoi reparti la zona Lovaria, N atisone, Cividale. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: nel primo balzo offensivo si porta in linea sul fronte Oslavia, Peuma, Grafenberg, Podgora, M. Fortin. Nelle prime quattro battaglie dell'Isonzo conquista Oslavia e consegue vantaggi verso il Peuma - Grafenberg ed il Podgora. 1916: il 24 gennaio, per,d ute alcune alture presso Oslavia, è costretto a ripiegare sulle posizioni del Lenzuolo Bianco e Casa <lella Riumone. Il 1° febbraio assume la responsabilità dell'intera testa di ponte di Gorizia, dal Sabotino

a Lucinico. Travolte le difese nemiche al Sabotino ed al Podgora, varca il 9 agosto l'Isonzo, conquista Gorizia e prosegue nell'azione contro M. San Gabriele. Durante la settima, ottava e nona battaglia dell'Isonzo il corpo d'armata, con azioni dimostrative, appoggia l'offensiva della 3"' Armata.

1917: dal 14 al 25 maggio opera contro il San Gabriele senza conseguire particolari risultati. Nell'undicesima battaglia dell'Isonzo le sue unità raggiungono il 4 settembre la prossimità della vetta del San Gabriele. Nel ripiegamento al Piave il corpo d'armata lascia le posizioni ad est di Gorizia e, dopo un tempo d'arresto sul Torre, passa il Tagliamento il 30 ottobre ed il Piave il 3 novembre. Riordinatosi nelle retrovie è chiamato sul Grappa e il 7 dicembre assume la difesa della linea Asolone - Boccaor. 1918: durante la battaglia del Piave è costretto in un primo tempo a cedere al nemico la prima linea del Pertica, alcune quote del1' Asolone e del Roccolo, ma riconquista tali posizioni fra il 16 giugno e il 15 luglio.

- 34 -


Nella battaglia di Vittorio Veneto il corpo d'annata entra in azione il 24 ottobre, espugna il 25 tutto il sistema del Pertica e, travolte il 31 le di.fese avversarie al Roccolo, al Prasolan ed a M. Roncone, avanza il 2 novembre verso la conca di Fonzaso. Il giorno dell'armistizio raggiunge la linea Fiera di Primiero, Canal S. Bovo, Broccon, meritando la citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo n. 1270.

Il IO dicembre si raccoglie nella zona a sud del Grappa ed il 15 si trasferisce nel Friuli. SECONDA MONDIALE ( r940 - 45) 1941: è mobilitato nel marzo 1941 e raggiunge il fronte orientale dove dal 7 al 18 aprile prende parte alle operazioni contro la Jugoslavia; dal 19 aprile le sue unità sono dislocate in Dalmazia e vi rimangono fino al settembre 1 943·

COMANDANTI

6° GRANDE COMANDO MILITARE (1861 -67) Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen.

Alfonso Ferrcro de La Marmara Luigi Bianchis dì Pomaretto Umberto cli Savoia Giacomo Durando

COMANDO VI CORPO D'ARMATA MOBILITATO (1866)

Ten. Tcn. T en. Ten.

Lodovico Barbieri Florenzio Alìprindi Edoardo Escard Luigi Segato

CoMANDO VI CORPO n' ARMATA MOBILITATO (1915-19) Ten. T en. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. T en.

Ten. Gen. Filippo Brignone 6" COMANDO GENERALE (1873 -77) Ten. Gen. Ignazio De Genova di Pettinengo CoMANDO VI CoRPO n'ARMATA (1877- 1919) Ten. Gen. Alessandro Avogadro di Casanova Ten. Gen. Ettore Bertolè Viale Ten. Gen. G. Battista Bruzzo Ten. Gen. Guglielmo De Sauget Ten. Gen. Giuseppe Dezza Ten. Gen. Giuseppe Mìrri Ten. Gen. Roberto Morra di Lavriano e della Montà Ten. Gen. Nicola Marselli Ten. Gen. Giuseppe Mirri Ten. Gen. Antonio Gandolfi Ten. Gen. Luigi Majnoni d'Intignano T en. Gen. Coriolano Ponza di S. Martino Ten. Gen. Alberto Incisa di Camerana Ten. Gen. Luigi Zuccari Ten. Gen. Luigi N ava Ten. Gen. Carlo Porro di S. Maria dalla Bicocca

Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Carlo Ruelle Vincenzo Garionì Luigi Capello Gaetano Zoppi Francesco Dabalà Antonio Gatti Stefano Lombardi Giacomo Ponzio

COMANDO VI CoRPO n'ARMATA (1919-40) Ten. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Edoardo Ravazza Ugo Sani Carlo Petitti di Roreto Maurizio Gonzaga Antonino Di Giorgio Ugo Sani Armando Tallarigo Nicola Gualtieri Ottavio Zoppi Arturo Vacca Maggiolini Edoardo Monti Ezio Rosi

COMANDO VI CoRPo D'ARMATA (r940-43) Gen. C.A. Lorenzo Dalmazzo 35 -

MOBILITATO


Gen. C.A. Ugo Santovito Gen. C.A. Alessandro Piazzoni

VI

COMANDO

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

MnrrARE

TERRITORIALE

COMANDO

(1945-56)

Angelo Cerica Giovanni Pivano Emilio Battisti Franco Testi Aldo Rossi

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

VI

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

CoRPO n'ARMATA

Ezio De Michelis Oscar Amatucci Pietro Barbarino Mario Puddu Paolo Gaspari Melchiorre Jannelli Luigi Ricciardi Cirino Rubino Amato Amati Sergio Giuliani

SEDI

1861 - 67 Napoli 1873 - 77 Napoli r877- 83 Firenze

(1956)

1883 - 1920 Bologna Firenze 1920- 27 Bologna 1927


VII COMANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 7° Grande Comando Militare è costituito a Palermo, con decreto 27 settembre 1862, sia per l'importanza militare della Sicilia che per l'accresciuta entità delle truppe dislocate nell'isola. Ha alle sue dipendenze le Divisioni Militari Territoriali di Palermo e Messina. Sciolto il 1° marzo 1867, tutto il territorio della Sicilia è riunito nella Divisione Militare Territoriale di Palermo. Si forma nuovamente in attuazione ciel <lecreto 30 settembre 1873 quale 7° Comando Ge-

nera/e e, allorché sono istituiti i comandi di corpo d'armata anche con attribuzioni di carattere territoriale (22 marzo 1877), prende il nome di VII Corpo d'Armata e tale r:mane sino al secondo conflitto mondiale, mutando solo le sedi in conseguenza delle varianti apportate nel tempo alle ripartizioni territoriali; si scioglie il 20 settembre 194+ Dal 1° gennaio 1946 ha giurisdizione in Firenze il VII Comando Militare Territoriale, costituito il 1 ° aprile 1945.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D' ARME Quale VII Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Costituito quale Corpo di Riserva cieli'Armata di Spedizione nel Veneto, nel secondo periodo ,della guerra, raggiunge a fine luglio con i suoi reparti le località di Pozzuolo del Friuli, Mortegliano e Castions di Strada ove sopravviene la cessazione delle ostilità. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: nel primo balzo offensivo varca la frontiera e, superato l'Isonzo, si attesta sulle pendici del Carso eia Vermegliano a Monfalcone e Porto Rosega. Nelle prime quattro battaglie dell'Isonzo occupa le alture di Monfalcone, la testata del Valloncello di Selz e le pendici occidentali di M. Sei Busi. 1916: nel giugno conquista posizioni ad est di Monfalcone, la trincea del Tamburo e compie progressi sul Cosich.

Nella sesta, settima e nona battaglia dell'Isonzo espugna importanti quote ad est di Monfalcone; superato il Vallone, occupa il Debeli e compie lievi progressi a sud- ovest dì Jamiano.

1917: nella decima battaglia dell'Isonzo sì spinge fino ad est di Komarie e raggiunge S. Giovanni cli Duino il 23 maggio meritando la citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo n. 732. Il 4 e 5 giugno, premuto da una violenta offensiva nemica, arretra dalla linea cli Fiondar. Il 17 ottobre passa alle dipendenze della 2"' Armata ed il 21 assume la difesa delle seconde linee a Passo Zagradan e Cima Matajur. Il 24 il corpo d'armata non ha ancora terminato la radunata delle unità assegnategli, che viene attaccato sul Kolovrat; la situazione generale impone lo sgombero della posizione e il ripiegamento allo sbarramento di Polava e sulla linea di M. San Martino, Planina e M. Napour. Sopraffatto si ritira sulla linea di M. Purgessimo, Castello, Madonna del Monte, proseguendo poi verso il Torre e il Tagliamento. L'8 novembre passa il Piave e si raccoglie nelle ret~ovie; il 30 novembre viene sciolto.

-37 -


SECONDA MONDIALE ( 1940 - 45) I 940 - 4 r: rimane nel territorio metropolitano alle dipendenze della 5"' Armata con le unità dislocate nelle zone di Firenze, Pisa e Livorno.

1942: in previsione di uno sbarco avversario in Corsica, il corpo d'armata viene trasferito sull'isola l'u novembre, con compiti ,d i difesa da attacchi esterni.

194 3: dopo 1'8 settembre risponde agli attacchi portati dai reparti tedeschi ed inizia la liberazione dell'isola; la lotta si accende aspra anche per l'affluire <lì altre unità avversarie dalla Sardegna. Il 13 settembre sbarcano in Corsica alcuni reparti francesi che collaborano con le truppe italiane e il 4 ottobre, con la ,definitiva liberazione di Bastia, perduta e riconquistata due volte, hanno termine le operazioni di guerra.

COMANDANTI

GRANDE COMANDO MILITARE (1862- 67) Ten. Gen. Giacomo Carderina

COMANDO VII CORPO D'ARMATA MOBILITATO

(r866) Ten. Gen. Maurizio Gerbaix de Sonnaz

COMANDO GENERALE (1873 -77) Ten. Gen. Alessandro Avogadro di Casanova

COMANDO VII CoRPo n'ARMATA (1877- r9r9) Ten. Gen. nova Ten. Gen. T en. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gcn. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gen.

Alessandro Avogadro cli Casa-

Umberto di Savoia Amedeo di Savoia Luigi Mezzacapo Guglielmo De Sauget Giuseppe Dezza Teresio Bocca Fiorenzo Bava Beccaris Giuseppe Mini Leone Pelloux Antonio Baldissera Luchino Del Mayno Alessandro Tonini Francesco Pistoja Vittorio Asinari di Bernezzo Alberto Incisa di Camerana Ten. Gen. Carlo Caneva Ten. Gen. Florenzio Aliprincli

Ten. Gen. Paolo Barattieri di S. Pietro Ten. Gen. Vincenzo Garioni CoMAl'fDO VII CORPO o' ARMATA MOBILITATO (1915- 17) Ten. Gcn. Vincenzo Garioni Ten. Gen. Guglielmo Pecari Giraldi Ten. Gen. Adolfo Tettoni Magg. Gen. Luigi Bongiovanni Magg. Gen. Giovanni Ghersi COMANDO VII CoRPO D'ARMATA (1919-40) Ten. Gen. Giuseppe Ciancio Gen. C.A. Edoardo Ravazza Gen. D. Lorenzo Barco (int.) Gen. C.A. Giuseppe Vaccari Gen. C.A. Antonino Di Giorgio Gen. C.A. Giuliano Ricci Lotteringi del Riccio Gen. D. Felice Coralli Gen. C.A. Giovanni Romei Longhena Gen. C.A. Ernesto Mombelli Gen. C.A. Eugenio Graziosi Gcn. C.A. Adriano Marinetti Gen. C.A. Mario Nicolosi Gen. C.A. Aldo A ymonino COMANDO VII CORPO D'ARMATA :MOBILITATO ( 1 940 -44) Gcn. Gen. Gen. Gen.

D. Vittorio Sogno C.A. Uberto Mondino D. Giacomo Carboni C.A. Giovanni Magli


VII

COMANDO MILITARE TERRITORIALE

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1945)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. Carlo de Simoni D. Alberto Cordero di Montezemolo C.A. Alessandro Trabucchi C.A. Carlo Rostagno C.A. Alberto Aliberti C.A. Ezio De Michelis D. Guido Bertoni C.A. Ezio De Michelis

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Oscar Amatucci Pietro Barbarino Giuseppe Aloia Aldo Beolchini Umberto Turrini Ugo Centofanti Enzo Vescovini Corrado San Giorgio Amato Amati Nicola Giacobbe

SEDI

1920 - 27 Roma 1927 Firenze

I 862 - 77

Palermo I87ì-83 Roma r883 - 1920 Ancona

-

3CJ -


VIII COMANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Trae le sue origini dal Comando VIII Corpo d'Armata istituito a Napoli, in applicazione del decreto 22 marzo 1877, con attribuzioni <li carattere prevalentemente territoriale; sotto la sua giurisdiz:one sono poste le Divisioni Militari Territoriali di N apoli e Salerno. Il comando ,del corpo d'armata viene portato successivamente a Firenze sino al termine

della prima guerra mondiale e, dopo un breve ritorno a Napoli, trova sede definitiva nella capitale. Mobilitato per il secondo conflitto mondiale si scioglie nel settembre 1943 in Grecia. Ricostituito il I ottobre 1944 quale Comando Milìtare del Lazio, Umbria e Abruzzi, nel 1945 riprende il nome di Vlll Comando Militare Territoriale . 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Quale VIII Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

19r 5: all'inizio delle ostilità rimane in riserva; ai primi di settembre entra in linea nel settore di Ronzina> Canale, Anhovo. Nella terza battaglia dell'Isonzo le sue unità combattono ad A jba, Loga e Ronzina e nella quarta operano contro la testa di ponte di Tolmino, riuscendo ad occupare il 1 ° dicembre il fortino nemico sul declivio ,della collina di S. Maria.

r9r6: il

maggio viene ritirato dalla linea e trasferito a Limena (nord di Padova), alla dipendenza del Comando della 5" Armata di riserva, mentre è in corso l'offensiva austriaca nel Trentino. Il 30 luglio si trasferisce in riserva a Pavia d'Udine; il 9 agosto, dopo la presa di Gorizia, vengono assegnate al corpo d'armata le truppe schierate dal S. Marco alla Vertoiba. Durante la settima battaglia dell'Isonzo il corpo d'armata, con azioni dimostrative, concorre alle operazioni offensive ,della 3a Armata sul Carso. Nell'ottava e nona battaglia dell'Isonzo conquista l'altura del Sober e compie progressi su tutta la fronte. 24

19 r7: nella decima e undicesima battaglia dell' Isonzo espugna le alture di Cuore, Belpoggio ed il villaggio di Raccogliano. Il 27 ottobre deve abbandonare le posizioni e si ritira dietro il Tagliamento; il 30 giunge a Codroipo ed occupa la testa di ponte omonima per permettere il deflusso delle truppe. Attaccato dal nemico, ne ritarda l'avanzata e manovrando si ritira al Piave, ove il 10 novembre assume la responsabilità del fronte da Casa Breda a Nervesa. 1918: il 27 gennaio passa nelle retrovie; torna nuovamente in linea sul Montello il 14 marzo e si schiera nella zona <li Casa Palazzon. Nei primi giorni della battaglia del Piave il corpo d'armata viene attaccato al centro su un tratto di oltre quattro chilometri; contiene e contrattacca vivacemente il nemico tanto che il 17 giugno ha già raggiunto l'allineamento Casa dei Faveri, Collesel della Madonna, Busa delle Rave, le Cavre ed il 23 tutto il terreno perduto è riconquistato. Dopo un periodo di riposo, il 15 luglio torna a schierarsi nel tratto Fontana Boera, Nervesa, Palazzon. Nel corso della battaglia <li Vittorio Veneto passa il Piave tra il 27 e il 28 ottobre e conquista Colle della Tombola e M. Cucco; ìl 30 occupa Vittorio Veneto; il 31 il Passo di Fa-


dalto, il 1° novembre Ponte nelle Alpi e Longarone. Il giorno dell'armistizio è fatto sostare fra Selva di Cadore, Chiaruzza e Domegge. Per il suo comportamento viene citato sul bollettino di guerra del Comando Supremo numero 1270. SECONDA MONDIALE ( 1940 -

45)

1940: opera sul fronte occidentale nei pressi di Alba, con il compito di tenersi in misura, ove lo sviluppo delle operazioni lo consenta, di sfruttare l'azione offensiva del II Corpo d'Armata; la rapida conclusione della battaglia non consente alle unità dell'VIII di entrare in linea. Nell'ottobre il corpo d'armata viene trasferito in Albania ed è posto alle dipendenze dell'II" Armata, assumendo la responsabilità del settore Leshkoviku, Konica, Ponte Perati. Prende parte al primo balzo offensivo e trova forti ostacoli nella reazione avversaria, nelle interruzioni artificiali e nei corsi d'acqua in

piena. In novembre è costretto a ripiegamenti successivi con l'avversario ad immediato contatto, ed è impegnato in aspri combattimenti.

194 1: nei mesi di gennaio e febbraio è schierato in posizione difensiva per fronteggiare l'avversario che, investendo Tepeleni, tende a raggiungere Valona. Ai primi di marzo i greci sono costretti a interrompere l'offensiva ed il 9 dello stesso mese, allorché ha inizio la manovra di logoramento, all'VIII Corpo d' Armata viene affidata l'azione princi pale. In sei giorni di sanguinosi combattimenti posizioni e quote sono ripetutamente occupate e perdute; al termine della battaglia la minaccia greca su Tepeleni è eliminata. Il 13 aprile il corpo d'armata prende parte all'offensiva finale che si conclude il 23 dello stesso mese, allorché a Salonicco viene firmato l'armistizio. 1942: rimane in Grecia con il compito di presidio e di mantenimento dell'ordine pubblico fino al settembre 1943.

COMANDANTI COMANDO

VIII

Ten. Gen. Ten. Gen. Ten. Gcn. Ten . Gen. Ten. Gen. Montà Ten. Gen. Tcn. Gen. T cn. Gen. Ten. Gen. Tcn. Gen. COMANDO

CORPO D'ARMATA

(1877- 1919)

Gaetano Sacchi. Carlo Mezzacapo Ettore Bertolè Viale Edoardo Driquet Roberto Morra di Lavriano della Antonio Baldisscra Mario Lamberti Ettore Viganò Giuseppe Della Noce Paolo Barattieri di S. Pietro

VIII

CORPO

v' ARMATA

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

MOBILITATO

Ottavio Briccola Paolo Ruggeri Laderchi Evaristo Mossolin Alberto Cavaciocchi Carlo Carignani

- 41

8.

Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

CoMANDo

(1915- 19) Ten. T en. Ten. Ten. Ten.

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Ten. Ten. Ten. Tcn. Ten. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Armano Ricci Armani Francesco Graziali Enrico Caviglia Asclepia Gandolfo Francesco Grazioli Pier Luigi Sagramoso Edoardo Ravazza Giacomo Ponzio

VIII

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. ,e.A.

CoRPo o'ARMATA

(1919-40)

Luciano Secco Giorgio Cigliana Giuseppe Pennella Giacinto Ferrcro Carlo Petitti di Roreto Alberico Albricci Giuseppe Vaccari Francesco Goggia Domenico Siciliani Fabio Scala Remo Gambelli


COMANDO VIII CoRPO n' ARMATA MOBILITATO ( 1 940 -43) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

VIII COMANDO MJLrfARE TERRITORIALE (1945) Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen.

D. Emilio Bancale D. Gastone Gambara D. Matteo Negro C.A. Giuseppe Pafundi C.A. Mario Marghinotti

Co.MANDO MILITARE ABRUZZI (1944- 45)

DEL

LAz10, UMBRIA E

Gen. D. Arnaldo Azzi

C.A. Arnaldo Azzi D. Mario Soldarelli.

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Enrico Frattini Arturo Scattini Alessandro Albert Giovanni Cassino Aurelio Guy Antonio Gualano Siro Bernabò Alfonso Checchia Giuseppe Guillet Luigi Forlenza Francesco Mereu Ugo Scotto Lavina Andrea Viglione

SEDI

1877 - 83 Napoli 1883 - 1920 Firenze

1920- 27 1927

-

42 -

Napoli Roma


IX COMANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal Comando IX Corpo d'Armata costituito a Bari, in virtù del decreto 22 marzo 1877, con compiti territoriali ed amministrativi; sotto la sua giurisdizione sono poste le Divisioni Militari Territoriali ,cli Bari e Catanzaro. Il comando si trasferisce nel 1883 a Roma e

vi rimane sino al termine della prima guerra mondiale; dal 1920 ha sede definitiva nel capoluogo pugliese. Il 15 luglio 1944 assume la denominazione di Comando Militare della Puglia e Lucania che nel 1945 muta in quella di IX Comando Militare Territoriale.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D' ARME Quale IX Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: PRIMA MONDIALE

(1915- 18)

quista Cima Stradon ed alcune posizioni avanzate a nord di Cima di Bocche, nelle T o fan e conquista la Forcella Bois.

191 5: radunatosi in Cadore, all'inizio delle ostilità si schiera sulla linea Croda Grande, San Pellegrino, Marmolada, M. Porè, pendici meridionali delle Tofane, preparando l'investimento degli sbarramenti di Val Cordevole e Val Parola. Nel luglio ed agosto attacca più volte lo sbarramento Alto Corclevole, Val Parola e le posizioni <li Tofane e Travenanzes. Un nuovo attacco contro tale sbarramento, effettuato tra il 18 ottobre ccl il ro novembre, porta alla conquista di tutto il massiccio del Col cli Lana, la cui cima occupata il 7 viene perduta nella notte successiva.

1917: rimane in linea nei settori Cismon, San Pellegrino, Vallcs e Alto Cordevole. In seguito agli avvenimenti svoltisi sulle fronti giulia e carnica, il corpo d'armata il 3 novembre per le Valli del Cordevole e del Cismon inizia il ripiegamento al Grappa e al Piave ove sostiene la difesa del ponte di Vidor. Fra il Tomba e il Monfenera fronteggia ripetuti attacchi austro - germanici. Il ro novembre combatte al Ponte di Viclor, dal 12 al 14 a Quero, dal 14 al 17 a M. Cornelia, il 18 e il 22 sul Tomba e sul Monfenera. Il 5 dicembre il Corpo cl' Armata viene sostituito da altre truppe per un periodo di riposo; il 26 dello stesso mese ritorna in linea fra Col Moschin e M. Asolane.

1916: nell'aprile s'impossessa della punta di Serauta sulla Marmolada ed il 17 le sue unità espugnano la Cima del Col di Lana. Durante l'offensiva austriaca nel Trentino, per alleggerire la pressione nemica sulla I~ Armata, svolge una serie di attacchi che portano alla conquista del Dente del Sicf. Il 27 giugno il settore del corpo d'armata è ampliato fino all'alto Cismon. Nel luglio viene occupato il Passo Rolle, la Cavallazza, il Passo Colbricon, e le quote a nord - est della Forcella di Bocche. Tra Cismon e Avisio con-

1918: durante la battaglia del Piave il nem ico riesce il 15 giugno ad occupare Col del Miglio, M. Asolane, Col Moschin, Col Fagheron e Col Fenilon; nella stessa giornata il Corpo d'Armata riconquista Col Fenilon e Col Faghcron e l'indomani Col Moschin. Il 2 luglio viene ripreso anche Col del Miglio e per tale fatto d'arme è citato sul bollettino di guerra ,ciel Comando Supremo n. n36: « Le brave truppe del IX Corpo d'Armata si sono sistemate sulle posizioni da esso raggiunte ieri con grande ,slancio>>.

- 43 -


Nella battaglia cli Vittorio Veneto il 24 ottobre occupa M. Asolane> ma lo riperde insieme al Col Caprile e Col ,della Berretta; solo con tenaci sforzi riesce, nei giorni seguenti, a strappare nuovamente al nemico tali posizioni. Infine il 31 ottobre travolge le ultime resistenze avversarie ed il 1° novembre avanza oltre il Cismon sino a Primolano. Il 3 novembre è a Borgo, Levico e Pergine; il 4 è raccolto in po-

sizioni dominanti presso Borgo; merita la citazione sul bollettino di guerra n. 1270.

5ECOl\1DA MONDIALE (1940 -45) r940 -43: alle dipendenze della

t

Armata è destinato alla difesa della zona costiera compresa fra Pescara e Lecce, assolvendo anche compiti cli <lifesa ,del territorio nelle Marche, in Abruzzo e in Puglia.

COMANDANTI COMANDO IX CORPO o'ARMATA (1877- 1919) Ten. Gen. Carlo Piola Caselli Ten. Gen. Emilio Ferrero T en. Gen. Gustavo Mazè de la Roche Ten. Gen. Pompeo Bariola Ten. Gen. Luigi Mezzacapo T en. Gen. Gustavo Parravicino Ten. Gen. Alessandro Asinari di S. Marzano Ten. Gen. Luigi Pelloux Ten. Gen. Ottone Tournon Ten. Gen. Giuseppe Besozzi Ten. Gen. Luigi Fecia di Cossato Ten. Gen. Achille Mazzitelli Ten. Gen. Pietro Frugoni Ten. Gen. Pietro Marini

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

CoMANDO IX CoRPo o'ARMATA MOBILITATO

(1940 -44) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

CoMANDo IX Ten. Gen. Ten. Gen. Gen. C.A. Gen. C.A. Gen. C.A.

E

LucANIA

(1944 -45) Gen. D. Ismaele Di Nisio

(1915 - 19) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. Camilla Rossi C.A. Luigi De Biase C.A. Quirino Armellini C.A. Roberto Lerici D. Ismaele Di N isio

CoMANDO MILITARE DELLA PUGLIA

COMANDO IX CORPO o' ARMATA MOBILITATO Ten. Ten. T en. Ten. Ten. T en. Ten.

C.A. Ottavio Rolandi Ricci C.A. Amedeo Guillet D. Vito Scimeca (int.) C.A. Pietro Maravigna C.A. Carlo Vecchiarelli (int.) C.A. Pietro Maravigna C.A. Carlo Geloso

Pietro Marini Luigi Segato Oscar Raffi Adolfo Marchetti Paolo Ruggeri Laderghi Donato Etna Emilio De Bono CoRPO o' ARMATA ( 1919 - 40) Augusto Fabbri Edoardo Ravazza Umberto Montanari Roberto Galati Renato Piola Caselli

IX COMANDO MILITARE TERRITORIALE (1945) Gen. D. Guido Boselli Gen. D. Ugo Tabellini Gen. B. Teodoro Moggio (int.) Gen. B. Giuseppe Consoli Gen. D. Carlo Gotti Gen. B. Alberto Aliberti (int.) Gen. C.A.. Lorenzo Caratti Gen. B. Alberto Aliberti (int.) Gen. C.A. Arturo Scattini Gen. C.A. Umberto Ricagno Gen. C.A. Italo Giglio Gen. C.A. Giuseppe Lorenzotti

SEDI

1920 Bari

1877- 83 Bari 1883 - 1920 Roma -44 -


X COMANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Trac le proprie origini dal Comando X Corpo d'Armata costituito a Palermo, in applicazione ciel decreto 22 marzo 1877, con compiti territoriali ed amministrativi; sotto la sua giurisdizione vengono messe le Divisioni Milit:.ri Territoriali <li Palermo e Messina. Dal 1883 al 1920 il comando del corpo d'armata è trasferito a Napoli e, dopo un breve

ritorno a Palermo, dal 1927 trova sede definitiva nel capoluogo campano. Sciolto nel novembre 1942 in zona di operazioni, nel 1943 viene istituito il Comando FF.AA. deLla Campania che a partire dal 15 luglio 1944 diviene Comando Militare della Campania e dal 13 gennaio 1945 X Comando Militare Territoriale.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Quale X Corpo d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: PRIMA MONDIALE ( 1915 - 18)

Il 23 settembre, per lo scoppio di una mina nemica fra le quote 1230 e 1217, deve arretrare il presidio di M. Cimane su una posizione retrostante.

19 r 5: all'inizio delle ostilità rimane in riserva d'armata fino alla metà di giugno, quindi entra in linea sul Carso fra San Martino e M. Sei Busi. Nelle prime tre battaglie ·dell'Isonzo varca il fiume, conquista Fogliano, Castelnuovo, Polazzo, portando la linea verso Doberdò, da M. Sei Busi fino a San Martino del Carso. Di particolare importanza l'ardua lotta condotta per la conquista delle trincee ad « Y psilon )) , a Rosse ))' delle <<Celle», dei « Razzi )) e delle « Frasche ». L'8 novembre è inviato nelle retrovie. r9r6: il 21 maggio è trasferito a Vicenza) mentre è in corso l'offensiva austriaca del Trentino e il 2 giugno viene chiamato in linea in Val d' Astico, fra M. Cengio e M. Branzomè. Costretto ad arretrare sulle falde meridionali del Cengio, riesce il 25 giugno, con azione controffensiva, ad occupare la conca d' Arsiero. Il 27 assume il settore di Novegno e continua l'avanzata sulla sinistra del Posina ed in Val d' Astico; il 29 s'impadronisce di Pedescala, il 4 luglio mette piede su M. Seluggio, che deve dopo poco abbandonare, e il 23 stesso espugna M. Cimone.

-

1917." le sue unità rimangono in linea sulla fronte Val Posina, Val d' Astico, Altipiano di Asiago. 19r8: durante la battaglia del Piave il corpo d'armata concorre con attacchi di fanteria e con il fuoco di artiglieria ad arginare e ricacciare il nemico, penetrato nelle linee. Nella battaglia di Vittorio Veneto esplica la sua azione verso Roncegno e l'altipiano di Folgaria, attraverso i monti Campomolon e Toraro. Per tali fatti viene citato sul bollettino di guerra n. 1272 del Comando Supremo. SECONDA MONDIAL!E ( 1940 - 45)

1940: all'inizio delle ostilità dislocato nello scacchiere libico - tunisino, è inquadrato nella 5" Armata; in dicembre si trasferisce nella zona Mellaha - Tagiura (Tripoli). 1941: a febbraio viene spostato in Sirtica presso Buerat el Hsum e nel settembre assume le attribuzioni di difesa territoriale precedentemente affidate al Comando Piazza di Bengasi. 1942: il 15 marzo inizia lo schieramento sulla posi,zione difensiva lungo la linea Me45-


chili, Abiar es Saadi, Si el Haga Musa e dal maggio a luglio svolge intensa attività operativa nel quadro della seconda offensiva italo tedesca portandosi in territorio egiziano. Nell'ottobre, all'inizio della battaglia di El Alamein: si trova in prima schiera a sud, fra le depressioni di El Mireir e Qaret cl Himeimat, con le Divisioni « Brescia >l 1 « Folgore )) e << Pavia l>. Dal 22 ottobre al 4 novembre le sue unità si contrappongono strenuamente ai violenti attacchi avversari, pur subendo notevoli perdite

che riducono sensibilmente il numero degli effettivi. Il 5 novembre il corpo d'armata inizia il ripiegamento per raggiungere l'allineamento cli Fuka in condizioni di terreno desertico estremamente difficili e con una situazione di mezzi, munizioni e viveri gravissima. TI tentativo, del tutto disperato, non ha esito positivo in quanto un nuovo improvviso attacco avversario trova i reparti in piena crisi di movimento ed ha facilmente ragione di essi. Le ultime unità sono raggiunte e catturate nella mattinata del 7 novembre.

COMANDANTI CoMANDo

X

CoRPo u'ARMATA

(1877- 1919)

Ten. Gen. Maurizio Gerbaix de Sonnaz Ten. Gen. Gustavo Parravicino Ten. Gen. Carlo Mezzacapo Ten. Gen. Luigi Avogadro di Quaregna Ten. Gen. Roberto Morra di Lavriano della Montà Ten. Gen. Carlo Corsi Ten. Gen. Alfredo Sterponc Ten. Gen. Vittorio Emanuele di Savoia Ten. Gen. Giuseppe Mirri Ten. Gen. Ettore Pedotti Ten. Gen. Tommaso Valles Ten. Gen. Emanuele Filiberto di Savoia Aosta Ten. Gen. Vincenzo Goggia Ten. Gen. Domenico Grandi Ten. Gen. Paolo Barattieri di San Pietro Ten. Gen. Domenico Grandi Ten. Gen. Mario Lamberti Ten. Gen. Edoardo Coardi di Carpenetto e di Bagnasco Ten. Gen. Giorgio Cigliana

X (19r5 - 19)

COMANDO

Ten. Ten. T en. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

CORPO

D'ARMATA

MOBILITATO

Ten. Gen. Enrico Caviglia Ten. Gen. Giovanni Cattaneo CoMANDo

Ten. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

CoRPO o'ARMATA

Gen. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

X (1940 - 42)

COMANDO

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(r9r9-40)

Giovanni Ameglio Luigi Basso Alberico Albricci Alfredo Taranto Carlo Ferrario Ottavio Rolandi Ricci Umberto di Savoia Mario Nicolosi CORPO

D'ARMATA

MOBILITATO

C.A. Alberto Barbieri D. Mario Nuvoloni D. Benvenuto Gioda C.A. Federico Ferrari Orsi D. Enrico Frattini (int.) e .A. Edoardo Nebbia

COMANDO ( 1 943

Domenico Grandi Guglielmo Marghieri Edoardo Ravazza Paolo Morrone Emilio Sailer

X

FORZE

ARMATE

DELLA

CAMPANIA

-44)

Gen. e.A. Antonio Basso

COMANDO MILITARE DELLA CAMPANIA

Gen. D. Mario Solclarelli

(1944- 45)


X

COMANDO MILITARE TERRITORIALE

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1945)

D. Mario Soldarelli D. Giuseppe Romano C.A. Nicolangelo Carmineo C.A. Ugo Tabellini C.A. Silvio Rossi C.A. Giorgio Liuzzi C.A. Giovanni Cassino C.A. Aurelio Guy

C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

Guido Boschetti Umberto De Martino Giuseppe Massaioli Ugo Centofanti Antonio Scaramuzza de Marco Paolo Gaspari Alberto Mosca Giovanni De Gennaro Andrea Viglione Giuseppe Di Mauro

SEDI

1920 - 27 Palermo 1927 Napoli

1877 - 83 Palermo 1883- 1920 N apoli

- 47 - -


XI COMANDO MILITARE TERRITORIALE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal Comando XI Corpo d'Armata costituito a Bari in attuazione del decreto 8 luglio 1883 con compiti prevalentemente territoriali e<l amministrativi. Sciolto al termine della prima guerra mondiale, viene ricostituito ad Udine il I 0 ottobre

1927, rimanendo nel capoluogo friulano sino alla seconda guerra mondiale. E' nuovamente disciolto 1'8 settembre 1943. Ricostituito il 13 gennaio 1945 in Palermo, prende il nome di Xl Comando Militare Territoriale.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Quale XI Corpo ,d'Armata mobilitato partecipa alle seguenti campagne: PRIMA MONDIAIE

(1915- r8)

1915: il 5 giugno varca il confine a Palmanova ed occupa la riva destra dell'Isonzo da Mainizza a Sagrado. Il giorno 9 effettua il primo tentativo di passaggio del fiume di forza riuscendo dopo pochi giorni a passare a valle di Sagrado. Affiancatosi al X Corpo, guadagna gradatamente le alture di riva sinistra. Nelle prime ,d ue battaglie dell'Isonzo l'azione del corpo d'armata è diretta contro le posizioni nemiche del San Michele e di Bosco Cappuccio. Dopo un periodo di riposo, nel novembre ritorna in linea e si impadronisce di alcune trincee di San Michele e San Martino. 1916: il 29 giugno sostiene un attacco nemico condotto con gas asfissianti, sul San Michele e sul Bosco Cappuccio. Durante la sesta battaglia dell'Isonzo conquista le quattro cime del San Michele, scende nel Vallone dal Frigido fino all'altezza di Doberdò, e ne risale il pendio orientale stabilendosi sul margine, dal Nad Logem ad Oppachiasella, meritando la citazione sul bollettino di guerra n. 448 del Comando Supremo. Durante le offensive autunnali ~ settima, ottava e nona battaglia dell'Isonzo - conqui-

sta San Grado di Merna e poi Loquizza, il Veliki Hribach, il Faiti, il Pecinka, il Volkovniak e Castagnevizza; per tali fatti d'arme viene citato sui bollettini di guerra n. 527, 528, 529) del Comando Supremo.

1917: nel gennaio sostiene un violento attacco a sud del Faiti e, nel marzo, sul Faiti stesso. N ella decima e undicesima battaglia dell'Isonzo guadagna terreno sulla riva sinistra del Frigido, ma non riesce a mantenere le quote ad est del Faitì, raggiunte nel corso delle battaglie stesse. All'inizio dell'offensiva austro - tedesca contro la 2 .. Armata viene attaccato anche il fronte del Carso ed in particolar modo il settore tenuto dall'XI Corpo, il quale, pur cedendo al nemico il Dosso Faiti, resiste validamente; la situazione generale impone tuttavia il ripiegamento al Tagliamento ed al Piave, ove l'XI Corpo assume il 6 novembre la responsabilità del settore tra Salettuol e San Bartolomeo. Durante il mese di novembre concorre ai combattimenti di Zenson, Fagarè e Casa Folina. 1918: ai primi di febbraio estende la fronte fra Palazzon e Salgaredo. All'inizio della battaglia del Piave l'avversario irrompe da Salettuol, ma è fronteggiato e respinto; successive irruzioni da Molino del-


la Seda, Fagarè e guado di S. Andrea di Barbarana danno al nemico migliori risultati. Il corpo d'armata contrattacca e contiene poi gli ulteriori progressi rioccupando le posizioni primitive sulla destra del fiume. Nell'agosto, truppe dell'XI Corpo conquistano l'Isola Caserta a sud - ovest delle Grave di Papadopoìi. Il 20 ottobre restringe la propria fronte ,da Palazzon a Salettuol, dopo essere passato a far parte della 10" Armata. Nel corso della battaglia di Vittorio Veneto, dopo vari tentativi, nella giornata del 27 ottobre, riesce a passare il Piave alle Grave di Papadopoli; il 29 raggiunge il Monticano, il gior-

no seguente il Livenza, e il 4 novembre è già sulla riva sinistra del Tagliamento, meritando la citazione sul bollettino di guerra n. 1272 del Comando Supremo. SECONDA MONDIAL,E ( 1940

- 45)

1941: in previsione dell'inizio delle ostilità contro la Jugoslavia, dal 27 marzo assume schieramento difensivo. L'n aprile il corpo d'armata entra in territorio jugoslavo, avanza in Val Sava, raggiunge Lubiana, Verconico e Ribnica. Dal 23 aprile, terminate le operazioni, presidia con le proprie unità la Slovenia, fino al settembre 1943.

COMANDANTI Co.MANDO

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Tcn. Ten. Ten. T en. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

XI

Gen. Gen. Gen. Geo. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn . Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

CoMANDO

CORPO D'ARMATA

(1883- 1915)

Luigi Avogadro di Quaregna Cesare Bonclli Annibale Boni Emilio Ponzio Vaglia Giovanni Corvetto Alfredo Sterpone Ottone Tournon Antonio Rugiu Baldassarre Orero Ettore Pedotti Mario Lamberti Francesco Rogier Achille Mazzitelli Arnoldo Girola Luigi Nava Alessandro Panizzardi Giuseppe Valleris Giorgio Cigliana

XI

CORPO

o'ARMATA

MOBILITATO

(1915- 19) Ten. Ten. Ten. Ten. Ten.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Giorgio Cigliana Carlo Petitti di Roreto Giuseppe Pennella Giuseppe Paolìni Giuseppe Vaccari

COMANDO

Ten. Ten. Ten. Tcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen.

XI

Gen . Gen . Gen. Gen. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A. C.A.

COMANDO

CORPO n'ARMATA

(1927-40)

Alberto Crispo Pier Luigi Sagramoso Emilio Sailer Umberto Montanari Ernesto Mombelli Guido Liuzzi Riccardo Calcagno Ernesto Mombelli Rodolfo Graziani Amedeo Guillet Pietro Pintor Alfredo Guzzoni Antero Canale Lorenzo Dalmazzo Matteo Roux

XI

CoRPO

D'ARMATA

MOBILITATO

(1940- 43) Gen. Gen. Gen. Gen. XI

C.A. C.A.. C.A. C.A.

Matteo Roux Federico Romero Mario Robotti Gastone Gambara

COMANDO MILITARE TERRITORIALE ( r945)

Gen. C.A. Paolo Berardi Gen. C.A. Maurizio Lazzaro de Castiglioni


Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen.

C.A. Quirino Armellini C.A. Antonio Norcen D. Giovanni Cassino (int.) C.A. Lorenzo Richieri C.A. Aurelio Guy C.A. Lodovico Donati C .A. Giuseppe Massaioli D . Paolo Gaspari (int.)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen . Gen.

C.A. Aldo De Marco C.A. Enzo Marchesi C .A. Salvatore Campa C.A. Alessandro Tarasca C.A. Antonino Giglio C.A. Ezio Pistotti D. Salvatore Vinci (int.) C.A. Enrico Mino

SEDI

1883 - 1919 Bari 1927 - 40

1945 Palermo

Udine

-

50 -


COMANDO MILITARE DELLA SARDEGNA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Nel 1848 viene istituito il Comando Divisione Militare di Cagliari, con competenze su tutta l'isola, in sostituzione di precedenti organi. Soppresso il Comando Divisione Militare nel 1869, si costituisce con legge 8 luglio 1883 il Comando Militare della Sardegna, che si trasforma nel 1897 in Comando Divisione Territoriale di Cagliari. Nel 1926 si denomina nuovamente Comando Militare della Sardegna che diviene, per effetto della legge II ottobre 1934, Comando del XIII Corpo d'Armata.

Il 28 marzo 1943 prende il nome cli Comando Forze Armate della Sardegna e dal 25 luglio dello stesso anno, elevato di rango, assume alle dipendenze i Corpi d'Armata XIII e XXX. Dal 15 luglio 1944 riprende la denominazione dì Comando Militare della Sardegna e si scioglie poi al termine del secondo conflitto mondiale. Rimane nell'isola il Comando Divisione S.I. « Calabria >> che assolve anche i compiti territoriali. Si trasforma il 15 agosto 1946 in Comando Brigata Fanteria « Calabria » e, a partire dal I febbraio 1948, in Comando Militare della Sardegna. 0

COMANDANTI COMANDO

DIVISIONE

MILITARE

DI

CAGLIARI

(1848-69) Ten. Gen. Carlo Biscaretti di Ruffia Ten. Gen. Pietro Pilo Boyl ,di Putifigari Ten. Gen. Carlo De Candia Ten. Gen. Alessandro Broglia <li Mombello Ten. Gen. Luigi Mezzacapo Magg. Gcn. Alessandro Quadro {li Ceresole Ten. Gen. Gioacchino Matteo Regis Ten. Gen. Alessandro Righini di San Giorgio Ten. Gen. Alessandro Gozani di Treville Magg. Gen. Achille Angelini Co.MANDO MILITARE DELLA SARDEGNA

Ten. Ten. Ten. T en.

Gen. Gen. Gen. Gen.

(1883 -97)

Ten. Gen. Francesco Rogier Ten. Gen. Achille Bonetti Ten. Gen. Emilio Degiorgis Ten. Gen. Giovanni Bertoldo Ten. Gen. Alberto Pollio Ten. Gen. Pio Carlo di Majo Ten. Gen. Francesco Porpora Magg. Gen. Carlo Ruelle Magg. Gen. Luigi Druetti Ten. Gen. Luigi Capello Ten. Gen. Attilio Borzini Magg. Gen. Gherardo Pantano Gen. D. Gastone Rossi COMANDO MILITARE DELLA SARDEGNA

(1926 - 34)

Gen. D. Gastone Rossi Gen. D. Emanuele Pugliese

Emerico Mayo Carlo Marchesi Simone Ghersi Luigi Prielli

COMANDO

Co.MANDO DIVISIONE TERRITORIALE DI CAGLIARI

(1897- 1926) Ten. Gcn . Luigi Prielli

- 51

Gen. Gen. Gen. Gen.

XIII

CORPO n'ARMATA

C.A. Angelo Tua D. Edoardo Monti (int.) C.A. Augusto de Pignier ,e.A. Antonio Basso

(1934- 43)


CoMA1'.'DO

FoRzE

ARMATE

DELLA

SARDEGNA

(r943 -44) Gen. Gen. Gen. Gcn.

C.A. Antonio Basso D. Giovanni Magli C.A. Guido Boselli (int.) C.A. Giovanni Magli

COMANDO MILITARE DELLA SARDEGNA

(r944 - 45)

Gen. D . Carlo Petra ,di Caccuri (int.) Gen. D. Brunetto Brunetti COMANDO MILITARE DELLA SARDEGNA

(1948)

Gen. B. Carlo Cassini

SEDI

- 52 -

Gen. B. Alfredo d'Andrea Gen. D. Attilio Quercia Gcn . B. Enrico Cocco (int.) Gen. D. Antonio Soklani Gen. D. Mario Gianani Gen. D. Antonio Saltini Col. Bernardino Tei (int.) Gen. D. Alberto Bongiovanni Gen. D. Antonio Guarini Gen. D . Giovanni Parlato Gen. D. Nicola Cotugno Gen. D. Giuseppe Di Mauro Gen. D. Vilibaldo Pieruzzi Gen. D. Francesco Muscarà Gen. D. Giulio Pennctti Gen. D. Aldo Maglietta


DIVISIONE DI FANTERIA « GRANATIERI DI SARDEGNA))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dalla Brigata Guardie, previ.sta nel1'ordinamento del 25 ottobre r83r e formata all'inizio del 1832 con il 1° Reggimento Granatieri (costituito il 18 aprile 1659) ed il 2° Reggimento Cacciatori Guardie. Con decreto 20 aprile 1850 la Brigata Guarclie viene soppressa e con il 1° e 2° Reggimento Granatieri (formato quest'ultimo nel 1848) si costituisce la Brigata Granatieri che, nel 1852, assorbe anche il Reggimento « Cacciatori di Sardegna » e assume la denominazione .di Brigata « Granatieri di Sardegna ll. Sciolta nel 1871, unitamente alle altre brigate permanenti, viene ricostituita nel 1881 con la precedente denominazione e riunisce ancora il 1° e 2° Reggimento Granatieri. In esecuzione della legge r r marzo I 926 si

trasforma in Brigata << Granatieri di Sardegna l l (XXI) ed inquadra anche il 3° Reggimento Granatieri creato il 1° dicembre dello stesso anno. La Brigata ed il r 3° Reggimento Artiglieria fanno in seguito parte della 21"' Divisione Militare Territoriale ,cli Roma che nel 1934 prende il nome cli 21• Divisione di Fanteria << Granatieri di Sardegna ll. Nel luglio 1939 la Divisione rimane con il 1° e 2 ° Reggimento Granatieri e il 13° Artiglieria. Sciolta nel settembre 1943, è nuovamente in vita c1uale Divisione Granatieri dal 15 maggio al 1" settembre 1944, in Sardegna, per trasformazione del Raggruppamento Granatieri. La grande unità è ricostituita il r" aprile 1948 quale Divùione di Fanteria « Granatieri di Sardegna ll.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 - 49)

CENTRO - MERIDIONE

848: la Brigata Guardie inquadrata nella Divisione ,cli Riserva viene inipiegata per alimentare gli sforzi offensivi nell'attacco a Pastrengo e S. Lucia; si distingue successivamente per slancio ed aggressività in contrattacchi decisivi nel combattimento di. Goito e fi batte strenuamente a Custoza e per la difesa di Milano. I

1849: è ancora assegnata alla Divisione di Riserva ma non prende parte a combattimenti.

SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

A Madonna della Scoperta combatte vigorosamente contro avversari superiori per numero e, dopo alterne fasi, a sera costringe gli austriaci ali a ritirata.

(1860 -6r)

E BRIGANTAGGIO

(1860 - 70) Vi prende parte con la 1• Divisione nel V Corpo d'Annata. Nella presa di Perugia i due reggimenti granatieri hanno subito modo di distinguersi e meritano entrambi una medaglia d'argento. Partecipa all'assedio di Ancona e, successivamente, al combattimento ,di Mola di Gaeta ed alle Bandiere dei reggimenti sono conferite una medaglia d'oro, al 1°, ed una d'argento, al 2°. Dal 1861 al 1865 la brigata rimane nel meridione e partecipa alle operazioni per la repressione del brigantaggio, combattendo nella zona di Itri, Fondi e Sperlonga. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

E' inquadrata nella 3" Divisione del I Corpo d'Armata, e combatte a Custoza; l'azione del-

- 53 -


la brigata è caratterizzata da una strenua resistenza ai poderosi assalti austriaci e dai furiosi contrassalti condotti sulle posizioni dei monti Torre, Mamaor e Croce. PRIMA MONDIA1,E

(1915- 18)

1915: la brigata riceve il battesimo del fuoco nei giorni 8 e 9 giugno ed il 1° reggimento si batte contro le posizioni nemiche a sud di Selz (Monfalcone). Il 30 dello stesso mese tutta la brigata attacca alcune quote presso Monfalcone tenacemente difese dal nemico e, dopo successivi cruenti tentativi, il ro agosto le occupa. Nell'ottobre combatte sul M. Sabotino e nel novembre ad Oslavia, strappando al nemico alcune posizioni. 1916: il 29 marzo la «Granatieri» respinge un forte attacco nella regione di Oslavia. Fatta accorrere sugli Altipiani nel corso dell'offensiva nemica del giugno, ha il compito .di sbarrare il passo nel tratto M. Cengia - M. Lemerle. In Val Canaglia, a Cesuna ed a Magnaboschi, la brigata resiste con tenacia contro preponderanti forze avversarie, che sono arrestate. Tornata al fronte ,di Gorizia, dopo la conquista della città, è lanciata contro le posizioni del Nad Logem e prosegue verso il Veliki Hriback ed il Pecinka. 1917: durante la decima battaglia dell'Isonzo la brigata è raccolta nella zona M. Sei Busi Redipuglia e combatte fino all'ottobre, allorché, iniziatasi l'offensiva austro - tedesca, ripiega opponendo al nemico successive resistenze, sul Cormor, sul Tagliamento, sul Livenza, sul Monticano e infine sul Piave, ove giunge il 9 novembre.

1918: fino a metà marzo è schierata sul Piave; successivamente si trasferisce nella zona di Pastrengo - Bussoleno e poi in Val Lagarina. Ritorna a fine giugno sul Piave ed il 2 luglio con ardita azione di sorpresa avanza dalla Piave Vecchia alla Nuova. N ella battaglia di Vittorio Veneto il 1° Reggimento si pone all'inseguimento del nemico e, alla data dell'armistizio, tutta la brigata raggiunge S. Giorgio di Nogaro. ALBANIA

(1939)

Invia un reggimento di formazione che partecipa alle operazioni per l'annessione. SEOOl\'DA MONDIALE

(1940 -45)

1940: la divisione si trasferisce all'inizio delle ostilità al fronte occidentale ove, peraltro, non viene impiegata a causa del rapido concludersi delle operazioni. 1941 -42: dall'8 maggio 1941 si trasferisce nella zona di Lubiana - Kocevje, con il compito di presidiare il territorio. Il ritorno nella sede di Roma avviene nella seconda quindicina del novembre 1942. 1943: 1'8 settembre la divisione, alle dipendenze del Corpo cl' Armata Motocorazzato, è schierata nella zona sud di Roma a presidio dei capisaldi predisposti in corrispondenza delle vie di accesso alla Capitale, lungo un semicerchio dell'estensione di circa trenta chilometri, dalla Via Boccea alla Via Collatina. La reazione agli attacchi portati dai tedeschi è immediata: la lotta si sviluppa violenta a cavallo della Via Ostiense protraendosi fino alla sera del IO. Partecipano tutti i reparti della « Granatieri )> che subiscono notevoli perdite.

COMANDANTI BRIGATA GRANATIERI

Magg. Gen. Bonifacio Michele Negri di S. Front Magg. Gen. Federico Milliet D' Arviilars Magg. Gen. Carlo Biscaretti di Ruffia

-

(1850 -52)

Magg. Gen. Carlo Biscaretti cli Ruffia BRIGATA « GRANATIERI DI SARDEGNA>>

Magg. Gen. Marcello Giannotti

54 -

(1852-71)


Magg. Magg. .Magg. Magg. Magg. BRIGATA

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Luigi Scozia di Calliano Carlo Camerana Alessandro Gozani cli Treville Carlo Felice Nicolis di Robilant Vittorio Federici

(( GRANATIERI

DI SARDEG NA))

(1881 -

Gen. B. G . Carlo Ticchioni

Magg. Gen. Francesco Chiron Magg. Gen. Giuseppe Accusani di Retorto Magg. Gen. Francesco Carenzi Magg. Gen. Pietro Morelli di Popolo Magg. Gen. Enrico Giardini Magg. Gen. Luigi Vacquer Pacieri Magg. Gen. Vittorio Camerana Magg. Gen. Giulio Tassoni Magg. Gen. Giuseppe Amari Magg. Gen. Ettore Negri Gen. B. Renato Piola Caselli BRIGATA (( GRANATIERI DI SARDEGNA ))

DrvISl'ONE DI FANTERIA

(XXI) -

(1926- 34)

21'

B. B. B. B. B.

Adriano Alberti Mario Tonelli Enrico Baffigi Nicolò Giacchi Ferdinando Cona

DIVISIONE DI FANTERIA

SARDEGNA))

Gen. Gen. Gen. Gen.

Umberto Spigo (int.) Taddeo Orlando Adolfo De Rienzi (int.) Giunio Ruggiero Gioacchino Solinas

DIVISIONE GRANATIERI ( 1944)

1926)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. D. B. D. D.

D. B. D. D.

« GR.>\NATIERI

DI

(1934- 43)

Alfredo Guzzoni Carlo Geloso (int.) Ubaldo Soddu Ezio Rosi

(1948)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Lorenzo Caratti Pietro Riccardi (int.) Alberto Roda Italo Giglio Giorgio Liuzzi Luigi Morosini Carlo Cigliana Bruno Lucini Luigi Lombardi Pietro Mellano Guido Vedovato Arturo Simonetti Giuseppe Guillet Raffaele Caccavale Domenico Reale G. Battista Calogero Crescenzo Mari Giuseppe Fenoglio Giovanni Buttiglione Ugo Scotto Lavina Ferdinando cli Lauro Pietro Tolomeo Arnaldo Giacalone Antonino Anzà Luigi Salatiello

D. B. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

D. D. D. D. D. D.

SEDI

1833 1861 -63 1863 - 64 1864 - 66 1866 - 68 1868 - 71 1881 1881 - 82

1882 - 84 1884 - 88 1888- 92 1892-97 1897- 98 1898 - 1902 1902

Genova Napoli Terni Firenze Udine Treviso Genova Modena

-55 -

« GRANATIERI

DEGNA))

Ravenna Livorno Firenze Chieti Parma Piacenza Roma

DI SAR-


DIVISIONE DI FANTERIA «CREMONA>>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Si cost1tmsce come Brigata « Cremona)) il

29 agosto 1859 con i Reggimenti 21° e 22° Fanteria. Sciolta nel 1871, come tutte le brigate permanenti, è nuovamente in vita nel 1881 e ne fanno ancora parte il 21° e 22°. In base alla legge II marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito che stabilisce, fra l'altro, 1'abolizione dei nomi delle brigate di fanteria, sì trasforma in XX Brigata di Fanteria di Linea ed inquadra i Reggimenti 21° e 22° «Cremona))' 88° « Friuli)). La brigata, unitamente al 7° Reggimento Artiglieria, dal 31 dicembre 1926 fa parte della 20" Divisione Militare Territoriale di Li-

vorno, che 1'8 febbraio 1934 prende il nome di 20" Dìvis;one di Fanteria « Curtatone e Montanara )), nominativo che si estende alla XX Brigata ed al 7° Artiglieria. Il 24 agosto 1939 si trasforma in 44'' Divisione di Fanteria «Cremona)) con ì Reggimenti di Fanteria 21° e 22° ed il 7° Reggimento Artiglieria che conserva anche dopo la trasformazione in Gruppo di Combattimento «Cremona))' avvenuta il 25 settembre dell'anno 1944. Dal 15 ottobre 1945 la grande unità assume la denominazione di Divisione di Fanteria « Cremona)).

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 - 70)

Nei primi mesi del 1863 il comando della brigata è trasferito nel meridione dove prende parte alla lotta contro il brigantaggio fino al

1865. TERZA n'INDIPE1'.1l)ENZA

(1866)

La Brigata « Cremona )) concorre con la l> alla formazione della 18' Divisione inquadrata nel IV Corpo d'Armata. Nessuno dei suoi reparti è impegnato in combattimento per l'intera durata della campagna. << Bergamo

PRIMA MONDIALE

(1915- 18)

191 5: la «Cremona)) è impiegata nell'agosto a Monfalcone, poi nell'ottobre - novembre prende parte alla terza battaglia dell'Isonzo distinguendosi in attacchi particolarmente cruenti.

19r6: Monfalcone, Doberdò e Jamiano sono i luoghi ove la <<Cremona>) viene impiegata nel corso dell'anno. 191 T <lopo aver duramente combattuto nel la battaglia della Bainsizza, è travolta dagli avvenimenti del ripiegamento e il ro novembre riceve l'ordine di fondersi con la Brigata «Tortona)) . Il 22 novembre successivo, la nuova brigata assume il nominativo di « Cremona)>. 1918: in gennaio la brigata attacca le posizioni dell' Asolane con grave sacrificio cli sangue. Nel corso della battaglia del Piave, in giugno, opera sul Monte Pertica e in Val Cesilla; Monte Prassolan, Osteria del Porcelletto, nell'ottobre, sono gli ultimi luoghi ove è 1mregnata prima del termine del conflitto. SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1940: all'inizio ,delle ostilità la divisione, inquadrata nel XV C.A., è al fronte occidentale


in seconda schiera nella zona di Ventimiglia, ma non prende parte attiva alle operazioni.

1941: nel marzo è trasferita in Sardegna, destinata alla difesa mobile dell'isola. 1942: in seguito allo sbarco alleato in Algeria e Tunisia, nel novembre è inviata in Corsica, alle dipendenze del VII C.A., con compiti di presidio e difesa del territorio. 1943: dall'8 settembre al 4 ottobre concorre alle operazioni per la liberazione della Corsica dai tedeschi 0d i suoi reparti combattono a Zonza, n ella stretta di S. Polo, a Quenza, Levie, ponte Sorbolo e in Val di Golo; si porta successivamente in Sardegna e nel settembre 1944 sul continente. 1945: il Gruppo di Combattimento « Cremona)) il 12 gennaio è in linea nella zona di

Ravenna, nel settore compreso tra la ferrovia Ravenna - Alfonsine e il mare, alle dipendenze del I Corpo d'Armata canadese e conduce una serie di azioni di pattuglie e di colpi cli mano. Il 16 febbraio passa a far parte del V C.A. britannico e nei giorni 2 e 3 marzo, dopo violenti scontri, conquista la zona di Torre di Primaro. Successivamente partecipa all'offensiva finale; dal IO al 13 aprile forza il Senio, libera Fusignano e Alfonsine, supera il Santerno. Il 24 aprile ha luogo il combattimento per l'occupazione di Ariano, a cavallo del Po di Goro, premessa alla liberazione di Adria. Nei giorni seguenti sono superati Cavarzere e Chioggia ed il 29 aprile il 22° Fanteria raggiunge Mestre e Venezia, dove prende collegamento con le unità inglesi giunte via mare.

COMANDANTI BRIGATA« CREMONA>)

Brig. Brig. Gen. Gen.

(r859- 71)

Magg. Gen. Amedeo Balegno Alberti di Carpenetto Magg. Gen. Giacinto Carini Magg. Gen. Alfonso Scalia

xx BRIGATA DI FANTERIA DI LINEA (1926 - 39) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

BRIGATA (( CREMONA )) ( 1881 - 1926)

Magg. Gen. Agostino Ricci Magg. Gen. Michelangelo Pittaluga Magg. Gen. Girolamo Castelli Magg. Gen. Domenico Corsi Magg. Gen. Vincenzo Marras Magg. Gen. Filippo Gazzurelli Magg. Gen. Vincenzo Marras Magg. Gen. Luigi Giletta di S. Giuseppe Magg. Gen. Alfonso Giacchi Magg. Gen. Giorgio Bompiani Magg. Gen. Enrico De Chaurand de Saint Eustache Magg. Gen. Nicola D'Avanzo Magg. Gen. Alberto Bernarcloni Magg. Gen. Francesco Pasquale Magg. Gen. Giuseppe Giuriati Brig. Gen. Carlo Torti Brig. Gen. Giovanni Beruto

44"'

B. B. B. B. B. B. B.

Francesco Foschini Giovan Battista Foschini Edoardo Grandolfì Giovanni Majoli Giuseppe Pafundi Biagio Russo Luigi Chiolini

DIVISIONE DI FANTERIA ((CREMONA))

(1939 -

44) Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. B. B.

Uberto Mondino Nino Sozzani Gioacchino Solinas Clemente Primieri

GRUPPO DI COMBATTIMENTO ((CREMONA))

- 57 ro.

Gen. Francesco Pagliarulo Gen. Ferruccio Marincola di S. Floro B. Felice Coralli B. Francesco Foschini

45) Gen. B. Clemente Primieri

(1944-


DIVISIONE DI FANTERIA {(CREMONA))

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn . Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen .

(1945)

Gen. D. Umberto Turrini Gen. D. Aldo De Marco Gen. D. Ugo Di Fabio Gen. D. Lazzaro Dessì Gen. D. Francesco Mereu Gen. D. Antonio Lanfaloni Gen. D. Angelo Maria Galateri di Genola e di Suniglia Gen. D. Enzo Tosi Gen. D. Pietro Cristaudo Gen. D. Giuseppe Pirrone Gen. D. Sebastiano Lazzi Gazzini Gen. D. Ottavio Puliti Gen. B. Mario Massirio Gen. D. Giuseppe Calamani

B. Clemente Primieri B. Giuseppe Pizzorno

D. Alessandro Trabucchi D. Cesare Gandini B. Gustavo Colpani (int.) D. Alessandro Albert D. Emilio Magliano D. Pietro Riccardi D. Giuseppe Lorenzotti D. Guido Bertoni D. Antonio Gualano D. Mario Torsiello D. Oreste Silli

SEDI

1860-fo 1862-66 1866 1866 - 71 1881 - 84 1884 - 86 1886 - 92 1892 - 95

Brescia Potenza Salerno Milano Alessandria Catanzaro Milano Catania

1895 - 1901 1901 - 05 1905 - 09 1909-20 1920- 34 r934-4o

1945

Piacenza Perugia Reggio Calabria Pisa La Spezia Pisa Torino


DIVISIONE DI FANTERIA «LEGNANO>>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La Divisione « Legnano » si costituisce 1'8 febbraio 1934 per trasformazione della Divisione Militare Territoriale di Milano (6"); ne fanno parte i Reggimenti ,di Fanteria 7° e 8° « Cuneo ,, e 67° « Palermo >l riuniti nella Brigata di Fanteria «Legnano,, e il 27° Reggimento Artiglieria. Il 24 maggio 1939 il comando e alcuni reggimenti danno vita alla Divisione « Cuneo l> mentre si forma la 58"' Divisione di Fanteria << Legnano >l con i Reggimenti 67° e 68° Fanteria e 58° Artiglieria. Il 17 febbraio 1944 la divisione è sciolta, ma talune sue unità hanno dato vita ,d apprima

- settembre 1943 - al I Raggruppamento Motori.zzato (67° Fanteria e reparti minori; in un secondo tempo anche 68° Fanteria) e poi - aprile 1944 ~ al Corpo Italiano di Liberazione (68° Fanteria e altri reparti). Il 24 settembre 1944 si costituisce il Gruppo di Combattimento « Legnano ,, con il 68° Reggimento Fanteria (comprendente il IX Reparto d'Assalto), il Reggimento Fanteria Speciale (su due battaglioni alpini e uno bersaglieri « Goito ,, ) e l' II Reggimento Artiglieria. Dal 15 ottobre 1945 la grande unità riprende la denominazione di Divisione di Fanteria « Le0

gnano

>l.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA MONDI ALE

(1940 - 45)

1940: è sch ierata sul fronte occidentale, nella zona di Fenestrelle - Colle ,della Finestra, inseri ta nelle unità di riserva della 4" Armata. r941: dal gennaio all'aprile) inquadrata dapprima nel Corpo d'Armata Speciale poi nel XXV C.A., è in Albania ove contribuisce a frenare ed arrestare l'impeto dell'attacco avversario nella zona del Golico; prende quindi parte alla battaglia di rottura, con obiettivo Arza di Sopra e successivamente Klisura. Terminate le operazioni si porta a Kumani, a ovest di Berati, a disposizione della 9" Armata. 1942: nel novembre la «Legnano,, è inviata nella Francia meridionale per presidiare la zona costiera fra Cannes e St. Tropez, in previsione di sbarchi avversari. 1943: rientra in territorio nazionale nell'agosto e alla proclamazione dell'armistizio è in trasferimento dall'Emilia alla Puglia, frazionata in più unità delle quali solo alcune riescono a raggiungere al completo la zona tra Francavilla e

Brindisi. Qui, dopo aver ceduto i reparti per le formazioni destinate ad operare con gli alleati, sì scioglie nel febbraio 1944- Quale I Raggruppamento Motorizzato opera a M. Lungo 1'8 e il 16 dicembre, nei primi fatti d'arme successivi all'armistizio.

1944: nel marzo, il I Raggruppamento occupa M. Marrone, quindi talune sue unità passano nel Corpo Italiano di Liberazione e combattono a Filottrano e sul fiume Musone. 1945: il Gruppo di Combattimento « Legnano >l si schiera in linea dal 18 al 23 marzo nel settore dell'Idice, sull'Appennino Centrale fra Loiano e Monghidoro. Dopo le azioni preliminari del 10 aprile su Parrocchia di Vignalc, portate a compimento dagli arditi del IX Reparto d'Assalto, il Gruppo partecipa con il II Corpo americano al decisivo attacco contro le linee tedesche. Le operazioni hanno inizio il 19 aprile con una pressione vigorosa e continuata che porta alla conquista di M. Amato e Poggio Scanno; nei gion,1i successivi i bersaglieri del « Goito ,,

- 59 -


e il IX d'Assalto raggiungono fra i primi Bologna. Il «Legnano» concorre in seguito alla libe-

razione di Mantova, Brescia e Bergamo e si spinge con i suoi reparti sino a Milano e T on no.

COMANDANTI D IVISIONE ((LEGNANO))

Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D.

(1934- 39)

DIVISIONE DI FANTERIA (( LEGNANO )) ( 1945)

Riccardo Moizo Camillo Rossi A(lalberto di Savoia - Genova Ettore Baldassarre

58" DIVISIONE 44)

DI FANTERIA (( LEGNANO))

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Geo. · Gen. Gen. Gen. Gen.

(1939 -

Gen. D. Edoardo Scala Gen. B. Vittorio Ruggero Gen. D. Amedeo De Cia Gen. B. Giovanni Marciani Gen. D. Roberto Olmi Gen. B. Vincenzo Dapino Gen. B. Silvio Brisotto Gen. B. Livio Negro Col. Ettore Fucci (int.)

I

RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO

(1943 -44)

Gen. B. Vincenzo Dapino Gen. B. Umberto Utili GRUPPO DI COMBATTIMENTO ((LEGNANO))

(1944 -

45) Gen. B. Umberto Utili

B. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

D. D. D. D. D. D. D.

Umberto Utili Lorenzo Richieri Antonio Norcen Gino Granata Giuseppe Mancinelli Ezio De Michelis Giancarlo Re Pietro Steiner Galliano Scarpa Renato Tramontano Bernardino Grimaldi di Crotone Giuseppe Aloia Emiliano Scotti Melchiorre Jannelli Mario Troisi Salvatore Salinari Ernesto Chiarizia Enzo Vescovini Alessandro Baduel Vittorio Emanuele Borsi di Parma Sergio Giuliani Maurizio Federico Enrico Comucci Alberto Fiorentino Eugenio Rambaldi Carlo Mari Filippo Stefaoi

SEDI 1945 Bergamo

1934 - 39 Milano 1939 - 40 Legnano

-

60 -


DIVISIONE DI FANTERIA «MANTOVA ))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE T rasformata la divisione il 1" ottobre 1944 in Gruppo di Combattùnento « Mantova >) , inquadra i Reggimenti 76° Fanteria « Napoli ll, II4° Fanteria << Mantova l> e 155° Artiglieria. Dal 15 ottobre 1945 la grande unità assume la denominazione di Divisione di Fanteria « Mantova».

Si. costituisce come Brigata « Mantova >> il 1° marzo 1915, con il II3° e 114° Reggimento Fanteria, sciolta poi nel novembre 1919. Il 15 marzo 1942 ha vita in Verona la 104" Divisione di Fanteria Autotrasportabile << Mantova)), con il 113° e II4° Reggimento Fanteria, già costituiti il IO dicembre 1941, e l'II" Reggimento Artiglieria.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIAIE

(1915- 18)

SECONDA MONDJAl E

1942: impegnata nella difesa territoriale, la divisione nel maggio si raccoglie nella zona di Saluzzo alle dipendenze del XXII Corpo d' Armata; dall'ottobre al dicembre è spostata fra Asti e Torino ed è inquadrata nel I C.A. Nel mese di ottobre invia al fronte russo dei complementi, i quali vengono inseriti in alcuni reparti di formazione (VIII Battaglione di Fanteria, XVIII Gruppo di Artiglieria).

1915: la brigata, inizialmente dislocata in Val Lagarina, partecipa alle operazioni contro M. Giovo - Besagno, Zugna Torta e Costa Violina.

1916: opera ancora in Val Lagarina progredendo verso le posizioni di Marco e M. Sella; in ottobre è inviata sul Carso e si schiera tra Palazzo e Redipuglia conquistando il 1° novembre la zona tra Lukatic e Versic. r917: nel maggio merita la citazione sul bollettino di guerra n . 731 del Comando Supremo

1943: nei primi giorni dell'anno la « Mantova )) , trasferita in Calabria, si inserisce nel XXXI C.A. qua'e massa cli manovra; il comando trova sede a Nicastro. Assume in seguito la .difesa costiera del settore compreso fra Catanzaro e S. Eufemia. L'8 settembre la divisione è in movimento per assumere la difesa di un ampio settore della bretella difensiva di Marcellinara (Calabria). Dopo alcuni giorni inizia la collaborazione con le truppe alleate, nel frattempo sopraggiunte, e provvede al mantenimento dell'ordine e al riattamento delle strade.

per i fatti d'arme a nord di Jamiano. Inviata all'inizio ,d i ottobre sull'Altipiano di Asiago viene schierata prima in Val cl' Assa e poi nella zona fra Val Granezza, M. Sprunk e Pria dell'Acqua.

1918: chiamata sul Piave per la battaglia del giugno, opera sulla fronte Bojacco - N ervesa, ove riesce ad arrestare il nemico e a spingersi verso il Montello fra Villa Berti e Abbazia di Nervesa: per il suo contegno viene nuovamente citata sul bollettino di guerra n. 1123 del Comando Supremo. Durante l'offensiva finale la brigata, passato il 27 ottobre il Piave, occupa Moriago, Fara di Soligo, le alture di S. Gallio ed il Passo di S. Boldo. -

(1940 - 45)

r944-' dalla fine di ottobre subisce numerose varianti organiche e dopo circa un anno si trasforma in gruppo di combattimento, che è impiegato quale grande unità di riserva.

61


COMANDANTI Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

BRIGATA ((MANTOVA)) (1915 - 19)

Magg. Gen. Imerio Gazzola Magg. Gen. Alfredo Faconti Magg. Gen. Roberto Villanis Col. Brig. G. Battista De Negri Col. Brig. Lorenzo Ferraro Col. Brig. Pasquale De Angelis Magg. Gen. Paolo Paolini 104" D1v1SIONE (( MANTOVA ))

DI FANTERIA AuTOTRASPORTABILE

(1942 -44)

Gen. B. Marcello Piccone Gen. B. Guido Bologna GRUPPO DI COMBATTIMENTO (( M ANTOVA ))

(1944-

45) Gen. B. Guido Bologna DIVISIONE DI FANTERIA (( MANTOVA))

(1945)

Gen. B. Guido Bologna Gen. B. Alberto Cordero di Montezcmolo

D. B. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

Carlo Biglino Franco Testi Cesare Gandini Aurelio Guy Luigi Mondini Camillo Costamagna Marcello Palma Pietro Barbarino Sebastiano Cambosu Umberto Borla Alberto Mosca Sergio Palombarini Domenico Scapati Alessandro Tarasca Antonio Severoni Carlo Ligonzo Amato Amati Giovanni Bonzani Remo de Flammineis Mario Tomaino Attilio Murero Giovanni Masia Adriano Guerrieri

SEDI 1947 Udine

1945-47 Varazze

-

fo -


DIVISIONE DI FANTERIA « FOLGORE »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Costituita il 1° novembre 1942 in Pisa come 184a Divisione di Fanteria «Nembo>> di formazione binaria con il 184° e il 185° Fanteria e il r84° Artiglieria, diventa ternaria nel gennaio 1943 inquadrando anche il 183° Fanteria. Il 24 settembre 1944 inviata nel Sannio viene sciolta e dà vita al Gruppo di Combattimento «Folgore>>. La nuova grande unità, ,dalla .fisionomia organica particolare derivante dalla riunione di paracadutisti e marinai, viene ad essere così composta: Reggimento Paracadutisti «Nembo»,

Reggimento Marina << S. Marco», Reggimento Artiglieria <( Folgore», battaglione misto genio, servizi. Molti di questi reparti hanno già operato con il Corpo Italiano di Liberazione. Nel settembre 1945, ceduto il Reggimento « S. Marco» , riceve il «Garibaldi », costituito con elementi della omonima Divisione Partigiana che ha combattuto, nei corso della guerra di liberazione, nei Balcani. Dal 15 ottobre 1945 il gruppo cambia denominazione in Divisione di Fanteria <e Fol-

gore>>.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA MONDIALE

(1940- 45)

1943: la Divisione «Nembo >> viene impiegata dapprima a difesa costiera della Toscana e p0i, nel giugno, è trasferita in Sardegna nella zona centro meridionale. 1944 : nel maggio rientra in continente e, assegnata al Corpo Italiano di Liberazione, prende parte alla guerra di liberazione schierata tra Orsogna e Villa Consalvi. Nel luglio sostiene un'aspra lotta a Costa San Pietro; per la successiva conquista di Filottrano, tenacemente contesa) si attesta sulla riva destra del fiume Musone. N ell'agosto i reparti della divisione vengono inviati nel Sannio per essere rior,dinati. 1945: dal 1° al 3 marzo il Gruppo di Combattimento «Folgore» entra in linea nell' Appennino Centrale ed assume la difesa del settore compreso tra i fiumi Santerno e Senio, inserito nel XIII Corpo d'Armata britannico. L'u aprile con il Reggimento «Nembo>> attacca le p0sizioni <li Tossignano che congui-

sta dopo una violenta lotta. Inizia così, nel quadro dell'offensiva alleata nella pianura romagnola, l'avanzata del Gruppo che raggiunge M. dei Mercati e Casa del Vento, Pieve S. Andrea e M. del Re. Superato il Sillaro e il M. Castellazzo, con il Reggimento « Nembo >> attacca le posizioni di Case Grizzano tenute da paracadutisti tedeschi. L'azione inizia all'alba del 19 aprile e verso l'imbrunire viene completata con l'occupazione dell'abitato. Il 21 aprile, con il raggiungimento <lell'Iclice da parte cli unità del Reggimento << S. Marco >> ha termine l'avanzata del gruppo di combattimento, iniziata in Val Santerno e conclusa in vista di Bologna. Una particolare citazione merita l'azione della centuria di paracadutisti del Reggimento « Nembo >> che, lanciati nella zona cli Poggio Rusco fra Modena e Ferrara la sera del 20 aprile, in 36 ore seminano lo scompiglio nelle retrovie tedesche, compiono atti di sabotaggio, rendono insicure le vie della ritirata, catturano un gran numero di prigionieri e ingenti quantitativi di materiali.


MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Colonnello Alberto Bechi Luserna: Sardegna,

IO

settembre 1943

COMANDANTI DIVISIONE DI FANTERIA ((NEMBO))

(1942 - 44)

Gen. B. Ercole Ronco Gen. B. Giorgio Morigi

GRUPPO DI CoMBATTIMENTO

« FoLGORE >) (r944 -

45) Gen. D. Giorgio Morigi Gen. B. Guìdo Pialorsi

DIVISIONE DI FANTERIA

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. D. D. D. D. D.

« FOLGORE

ll

(1945)

Guido Pìalorsi Gaetano Cantaluppi Alberto Aliberti Guglielmo Morgari Mario Gloria Paolo Petroni

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. B. D.

Carlo Vacchelli Giorgio Negroni Ettore Musco Nicolò Meloni Mario Puddu Vincenzo Pìzzonia Massimo de Palma Ottavio Di Casola Luigi Forlenza Umberto Rosato Cosimo Cassone Oreste Viligiardì Andrea Vigliane Enrico Mino Nicola Giacobte Carlo Barbasetti di Prun Adolfo Orofino Giuseppe Vaccaro (int.) Pietro Corsini

SEDI 1945 - 46 Bressanone 1946 - 47 Firenze

1947 Treviso


DIVISIONE CORAZZATA «CENTAURO>>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Trae origine dalla / Brigata Motomeccanizzata costituita in Siena il r" giugno 1936 con il 5° Reggimento Bersaglieri e divenuta il 15 luglio 1937 I Brigata Corazzata. Vi fanno parte il 5° Reggimento Bersaglieri ed il 3r Reggimento Fanteria Carrista. Il 20 aprile r939 si trasforma in 131 .. Divisione Corazzata « Centciuro >> risultando composta dai Reggimenti 5° Bersaglieri, 31° Fanteria Carrista e 13r Artiglieria. Dal marzo 1941 .inquadra il I Reggimento Bersaglieri, in sostituzione del 5" passato alle di pendenze di altra grande unità. Dopo aver 0

0

0

subìto ulteriori varianti organiche, dall'autunno 1942 riprende l'organico ,del 1939. La divisione, sciolta il r8 aprile 1943, è ricostituita con reparti di varia provenienza; a partire dal 25 luglio prende il nome di D ivisione Legionaria Corazzata «Centauro» ed inquadra il Reggimento Legionario Motorizzato ed il 136° Reggimento Artiglieria. Si scioglie definitivamente il 12 settembre 1943. Il I aprile 195r si forma in Verona la Brigata Corazzata «Centauro» che dal r'' novembre r952 si trasforma ed assume la ,denominazione di Divisione Corazzata <e Centauro». 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME ALBANIA

(1939)

Dal 12 maggio partecipa alle operazioni per l'annessione. Il r9 agosto viene dislocata al confine greco albanese, settore di Korka, per fronteggiare eventuali emergenze. SECONDA MONDIALE ( 1940

- 45)

1940: fino all'ottobre la divisione sosta nella zona tra Klisura, Tepeleni e Argirocastro; all'inizio delle ostilità è schierata sul fronte dell'Epiro con una colonna principale in Val Drino e una secondaria in Val Vojussa, questa alle dipendenze operative del Coman<lo Divisione <e Ferrara >>. Il 2 novembre i reparti della <e Centauro » iniziano l'attacco contro l'avversario dislocato sulle alture che dominano la piana di Kalibaki; la lotta si protrae aspra per alcuni giorni e l'azione ha parziale successo, a causa del terreno impraticabile per il maltempo e degli apprestamenti nemici.

Il 17 novembre inizia il ripiegamento sotto la spinta di imponenti forze greche, tuttavia la <( Centauro >> oppone resistenza sul Kormos, a Kani Dclvinaki, sul fiume Fitoki ed infine a Tepeleni ove viene frenato lo slancio nemico. Il 29 novembre merita una citazione sul bollettino di guerra n. 175: <e Nella giornata di ieri, sul fronte greco, la Divisione Centauro della r r" Armata ha contrattaccato e stroncato ogni tentativo nemico cli infiltrazione». Successivamente partecipa alla battaglia d'arresto nella zona Tepeleni - Klisura. 1941: il 28 marzo la «Centauro» è riunita nella zona del bivio di Vora, tra Durazzo e Tirana; dopo tre giorni, su ordine del XIV Corpo d'Armata, si trasferisce a nord di Scutari in previsione dcll 'inizio delle ostilità con la Jugoslavia ed assume la difesa del settore scutarino. Il 15 aprile la battaglia si accende subito violenta specialmente nella zona di Kopliku ove si distinguono i carristi del 31°; le operazioni, interrotte durante la notte, riprendono il gior-

-65-

I I


no successivo con obiettivo Podgorica, oltre la frontiera. Il 17 aprile la << Centauro >> entra a Ragusa. 1942: nella seconda metà di novembre h~ inizio il trasferimento dei reparti in Africa Settentrionale. Viene subito impiegato in Libia un gruppo cli combattimento «Centauro)), alle di pendenze del XX Corpo cl' Armata, nei pressi di Maaten Giofer, ad est di El Agheila.

1943: nel gennaio la divisione, sempre in Africa Settentrionale, è schierata nella zona di Gabès, a protezione dell'ala destra e del tergo dello schieramento della r" Armata.

A metà febbraio reparti della

Centauro ), (gruppo Bonfatti) sono impiegati in una azione offensiva per prevenire un attacco americano proveniente dall'Algeria. Dal 2r al 3r marzo prende parte alla battaglia del Mareth nel settore cli Gafsa. Rimane inchiodata sulle posizioni fra El Guettar e Halfaja, con tenacia eccezionale, nonostante le gravi perdite ed i massicci attacchi portati con ogni mezzo dall'avversario. Nei primi giorni di aprile i resti della « Centauro >> riuniti in un gruppo di combattimento ripiegano su Enficlaville e passano, dopo lo scioglimento della divisione, alle dipendenze della << Pistoia )>. <<

COMANDANTI I

BRIGATA MoTOMECCANIZZATA

(1936 - 37)

DIVISIONE CORAZZATA (( CENTAURO))

Gen. B. Carlo Favagrossa

I

BRIGATA CORAZZATA

(1937- 39)

Gen. B. Giovanni Magli

131" DivISIONE 43)

CORAZZATA (<CENTAURO))

(1939-

Gen. D. Giovanni Magli Gen. D. Gavino Pizzolato Gen. D. Giorgio Calvi di Bergolo DIVISIONE LEGIONARIA CORAZZATA ((CENTAURO))

( 1 943)

Gen. D. Giorgio Calvi di Bergolo BRIGATA CORAZZATA ((CENTAURO))

(1951 - 52)

Gen. B. Attilio Bruno Gen. B. Mario Grignolo

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

Paolo Supino Gino Boccia Lodovico Donati Giacinto Valente Umberto De Martino Alfonso Checchia Pietro Testa Giovanni Verando Giuseppe Girauclo Cirino Rubino Luigi Ricciardi Michele Chillemi Enzo Del Pozzo Ettore Brancato Francesco Muscarà Raffaele Giudice Ciro Olivieri Rodolfo Rufino Luigi Galleni

SEDI

1954 Novara

1936- 39 Siena

1951 - 54 Verona

- 66 -

(1952)


DIVISIONE CORAZZATA «ARIETE)>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Trae origine dalla II Brigata Corazzata la cui costituzione inizia in Milano il 15 luglio 1937; la sua prima unità è il 3° Reggimento Bersaglieri, al quale si affiancano nel novembre 1938 1'8° Reggimento Bersaglieri ed il 32° Reggimento Fanteria Carrista. Il 1° febbraio 1939 la Brigata si trasforma in 1 32"' Divisione Corazzata « Ariete » e risulta costituita dai Reggimenti 8° Bersaglieri, 32° Fanteria Carrista e 132° Artiglieria Corazzata. La Divisione, dislocata in Africa Settentrionale, il 1° settembre 1941 costituisce ed inquadra anche il 132° Reggimento Fanteria Carrista e 1'8 dicembre 1942 viene sciolta per eventi bellici. Allo scopo di mantenere viva una gloriosa

tradizione affermata in così breve periodo -

l' « Ariete >J è l'unità dell'Esercito più citata sui bollettini di guerra del Comando Supremo nel corso del secondo conflitto mondiale - il 1° aprile 1943 ha vita in Italia la 1 _U" Divisione di Cavalleria Corazzata «Ariete)) composta dai Reggimenti di Cavalleria « Montebello )) ' « Vittorio Emanuele II ,, e «Lucca)), dal 135° e 235° Reggimento Artiglieria, dal CXXXIV Battaglione Controcarri Semovente, dal CXXXIV Battaglione Misto Genio. Questa grande unità viene sciolta il 12 settembre 1 943·

A partire dal 1° giugno 1948 si forma la Brigata Corazzata « Ariete >l che dal 1° ottobre 1952 si trasforma in Divisione.

CAMPAGNE DI GUERRA E FAITI D'ARME SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1940: all'inizio delle ostilità la divisione, trasferita al fronte occidentale, è dislocata in seconda linea nella zona di Fossano alle dipendenze dell'Armata del Po. 1941: giunta in Africa Settentrionale a fine gennaio, l' « Ariete J> il 14 febbraio raggiunge la zona di Misurata partecipando in marzo a tutto il ciclo operativo per la riconquista della Cirenaica. Il 7 aprile attacca con successo le posizioni di El Mechili catturando ingenti quantità di materiali e 1200 prigionieri, tra cui tre ufficiali generali; dal 13 al 15 dello stesso mese la divisione aggira la difesa di Tobruk e nelle settimane successive conduce azioni di rottura della cinta fortificata. Provata dai combattimenti dal1'8 giugno si riunisce nella zona di Ain el Gazala per riordinarsi. Il r6 ottobre l' « Ariete >> si porta nella zona di Bir Hacheim e dal 18 novembre al 7 dicem-

bre prende parte alla battaglia della Marmarìca, inquadrata nel Corpo d'Armata di Manovra. In questo periodo svolge una intensa attività operativa e per i combattimenti di Bir el Gobi, Sidi Rezegh, Sollum e Ain el Gazala merita più volte la citazione sui bollettini di guerra: n. 536 « La Divisione Corazzata Ariete, operando con una decisa contromanovra, aveva, alla fine della giornata, circondato e distrutto parte dei carri armati nemici, mentre altri hanno ripiegato »; n. 539 « La sola Divisione Ariete ha già distrutto nelle recenti azioni oltre duecentocinquanta mezzi blindati nemici tra cui 55 carri armati e catturato alcune centinaia di prigionieri ,, ; n. 541 « Nella zona di Bir el Gobi, a conclusione di una manovra di accerchiamento iniziata il giorno 23, la Divisione Ariete . . . hanno annientato la 22" Brigata Corazzata inglese J>; n. 543 « La Divisione Ariete ha sostenuto forti scontri con reparti nemici motorizzati e cli fanteria >>; n. 550 (< Nelle recenti operazioni a tergo del


fronte di Sollum la Divisione Corazzata Ariete ha fatto 1500 prigionieri ed ha ,d istrutto ali'avversario 25 carri armati, 40 autoblindo e molti altri automezzi».

1942: nei mesi di gennaio - marzo la divisione concorre alla controffensiva verso l'Egitto intervenendo a El Mechili e Segnali Nord; in maggio - giugno apporta un valido contributo al forzamento della piazza di Tobruk cd è ancora citata nei bollettini di guerra: n. 73r « Nel corso di questi combattimenti la ferrea Divisione Corazzata Ariete infliggeva gravi perdite all'avversario; altri 57 carri armati venivano catturati ,, ; n. 742 « Una puntata di forze blindate inglesi a nord di Bir Hacheim veniva infranta dalla Divisione Ariete le cui artiglierie, con fuoco di eccezionale efficacia e precisione aperto alle minime distanze, annullavano l'intervento dei carri nemici che in gran parte rimanevano distrutti ". Dal 22 giugno partecipa all'inseguimento delle forze britanniche fino al raggiungimento della stretta di El Alamein e agli scontri per saggiare il sistema difensivo britannico (Deep \Vall.). Riorganizzatasi nella zona di El Dabà, ritorna in linea nella depressione di El Qattara. Iniziata il 23 ottobre la grande offensiva britannica la divisione svolge azioni di fuoco di artiglieria e partecipa a contrattacchi per ristabilire la situazione. Dopo aver protetto il ripie-

gamento di altre grandi unità, il mattino del 4 novembre è schierata nella zona a sud di Deir e1 Murra dove ben presto viene a trovarsi isolata. Premuta di fronte, superata sulle ali ed aggirata da carri armati pesanti cl1e le piombano alle spalle, l' « Ariete ", esaurite le mtmizioni, non è più in grado di opporsi all'accerchiamento avversario. Il comando di divisione e pochi elementi minori a stento riescono a svincolarsi dalla morsa ed unitamente ai resti di altre grandi unità danno vita al gruppo «Ariete>,. Questi protegge il ripiegamento delle colonne appiedate fino all'8 dicembre, data ii1 cui si scioglie ad El Agheila.

1943: la Divisione di Cavalleria Corazzata 12 settembre ai combattimenti per la difesa di Roma. Le sue unità presidiano i caposaldi di Monterosi, Manziana e successivamente <lell'Olgiata ad eccezione di « Montebello ,> assegnato in rinforzo alla Divisione « Granatieri di Sardegna " e due gruppi di « Vittorio Emanuele>) operanti nella zona di Tivoli. Ovunque i reparti tedeschi che tentano di forzare i passaggi sono dapprima arrestati e quindi costretti ad arretrare dalla pronta reazione di fuoco della difesa. Spostatasi a Tivoli, la sera dell'u l'<< Ariete>) è chiamata ad operare entro Roma ma durante .il movimento entrano in vigore gli accordi di tregua e il r2 settembre la divisione viene sciolta. « Ariete >, prende parte dall'8 al

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Capitano Domenico Jachino: Africa Settentrionale, marzo 1941 - 3 settembre 1942

COMANDANTI

II

BRIGATA CORAZZATA

(1937- 39)

Gen. D. Ettore Baldassarre Gen. B. Ismaele Di Nisio (int.) Gen. B. Mario Balotta Gen. D. Giuseppe De Stefanis Gen. B. Francescantonio Arena Gen. D. Adolfo Infante Gen. B. Francescantonio Arena Col. Gaetano Cantaluppi (int.)

Gen. B. Carlo de Simone Gen. B. Amerigo Coppi

132a D1v1SIONE

CORAZZATA ((ARIETE))

(1939-42)

Gen. D. Carlo Vecchiarelli -

68 -


135"'

DIVISIONE

((ARIETE))

DI

CAVALLERIA

CORAZZATA

(1943)

Gen. D. Raffaele Cadorna BRIGATA CORAZZATA ((ARIETE))

Gen. Grn. Gen. Gen.

(1948 - 52)

B. Giorgio Liuzzi B. Tommaso Lequio di Assaba B. Giuseppe Berti B. Luigino De Michdi

DIVISIONE CORAZZATA ((ARIETE))

(1952)

Gen. D. Attilio Bruno

Geo. Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

Clemente Menzio Guido Boschetti Ugo Bizzarri Ugo Centofanti Paolo Gaspari Gianfilippo Cangini Goffredo Fiore Cirino Rubino Vittorio La Rosa Camilla Cacciò Andrea Cucino Giovanni Gemme Vincenzo Leonelli Giangiorgio Barbasetti di Prun Marcello Floriani

SEDI 1937 - 39 Milano 1939 - 40 Verona

1948 Roma 1948 Pordenone


DIVISIONE CORAZZATA (( POZZUOLO DEL FRIULI)>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Inizia la propria costituzione il 1° gennaio 1953, completandola il 1° maggio successivo.

I suoi reparti hanno partecipato alle campagne di guerra inquadrati in altre grandi unità.

COMANDANTI Gen. B. Vincenzo Pasquale Gen. D. Umberto Gerleri Gen. D. Aldo Rossi

Gen. D. Siro Bcrnabò Gen. D. Giuseppe Cottafav1 Gen. D. Pietro Testa

SEDI

t953 Civitavecchia

1953 Roma

- 70-


COMANDO TRUPPE CARNIA - CADORE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il Comando Truppe Carnia -Cadore riallaccia le sue tradizioni al Comando della Zona Carnia che ha operato nel corso del primo conflitto mondiale ed è rimasto in vita sino al 9 novembre 1917. Ini ziata la graduale ricostituzione a partire

dal I gennaio 1960, il Comando Truppe Carnia si insedia ufficialmente in San Daniele del Friuli sotto la data <lel successivo 15 febbraio. Dal 1° maggio 1968, assume l'attuale denominazione di Comando Truppe CarniaCadore. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA .MONDIALE

(1915- 18)

Armata per la conquista ed il mantenimento della Conca di Plezzo. 2 ''

1915: il Comando Zona Carnia è interessato alle operazioni nel settore tra il M. Peralba e il M. Maggiore con il compito di tenere saldamente la linea di confine, battere con le artiglierie la strada e le opere del Predil ed impedire eventuali tentativi del nemico <li scendere nella valle dell'Isonzo. Nel primo mese di guerra la lotta si svolge particolarmente accanita lungo la linea Pal Piccolo, Freikofel e Pal Grande. Le truppe della Zona Carnia danno in seguito il loro contributo alle operazioni della

1916: dopo il primo duro inverno di guerra trascorso in quelle regioni di alta montagna, nuovi aspri combattimenti si accendono nella zona del Pal Piccolo nel marzo 1916. r9r7: in quel tratto di fronte non si svolgono altre operazioni di rilievo fino al novembre 1917, allorché, in seguito al ripiegamento dall'Isonzo al Piave, le unità del Comando Zona Carnia sono costrette a lasciare le posizioni lungamente tenute e proteggono l'ala sinistra delle truppe ripieganti nella pianura friulam1.

COMANDANTI COMANDO ZONA CARNIA

(1915- 17)

Gen. D. Corrado San Giorgio Gen. D. Tito Corsini Gen. D. Renzo Apollonio

Ten. Gen. Clemente Lequio Ten. Gen. Giulio Tassoni

COMANDO TRUPPE CARNIA - CADORE ( 1968) COMANDO TRUPPE CARNIA

(1960 - 68)

Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. D. Mario Capello Gen. D. Alberto Bongiovanni Gen. D. Alfredo Rossetti SEDI

1960 San Daniele del Friuli - 71 -

D. D. D. D.

Renzo Apollonio Piero Zavattaro Ardizzi Francesco Toscana Bruno Gallarotti


COMANDO TRUPPE TRIESTE

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Costituito in Bologna, sotto la data del 15 ottobre 1954, con la denominazione di Raggruppamento Trieste nella imminenza del ritorno della città giuliana all'Italia - avvenuto poi il 26 ottobre dello stesso anno - è disciolto il 15 settembre 1955.

In sua vece è istituito il Comando Militare di Zona (24"), che il 1° settembre 1962 si trasforma a sua volta, in Comando Militare di Trieste e assume l'attuale denominazione di Comando Truppe Trieste a partire dal 1° dicembre 1968.

COMANDANTI RAGGRUPPAMENTO TRIESTE

(1954 - 55)

Co.MANDO TRUPPE TRIESTE

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. B. Mario Gianani COMANDO MILITARE DI TRIESTE

Geo. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D.

(1962- 68)

Arturo Guadagni Giulio Barberis Paolo Montù Michele Schintu

D. D. D. D. D.

Paolo Emanuele Giulio Pennetti Enrico Manzi Adolfo Orofino Ernesto Cellentani

SEDI

1954 Trieste

1954 Bologna

- 72 -

(1968)


COMANDO ARTIGLIERIA CONTROAEREI DELL'ESERCITO

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal Comando Artiglieria Controaerei, costituito in Roma il 20 gennaio 1941 e disciolto nel settembre r943 a seguito degli eventi determinati <lall' armistizio. Ricostituito il 1° ottobre r95r, per trasformazione del Reparto Artiglieria D.A.T. creato nell'ambito dello SME il 2 gennaio 1950, assu-

me il nome di Comando Artiglieria D.A.T. Esercito. Il 14 settembre 1962, all'atto dello scioglimento ,della D.A.T., viene ricostituito in Milano per trasformazione del Comando Artiglieria D.A.T. - Esercito della r" Regione Aerea, il Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D' ARME SECONDA MONDIALE (1940-45)

r94r -43: il Comando, dal quale dipendono tutti i reparti della specialità dislocati nel ter-

ritorio nazionale con mansioni <li ,di fesa controaerei, provvede allo schieramento delle unità a difesa delle zone ed aree sensibili, assegna loro gli specifici compiti e ne coordina l'attività.

COMANDANTI COMANDO

ARTIGLIERIA D.A.T.

(1951 -62) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D. D.

- EsERCITO

CoMANDo ARTIGLIERIA CoNTROAEREI DELL'EsERcrro (r9fo) Gen. Gen. Gen. Gen.

Aldo Gandin Alberto Roda Guido Chiavarino Angelo Ottone Domenico Michelotti Luigi Cano

B. D. D. D.

Arrigo Cheli Michele Giardino Pio Salvioli Mariani Vito Giustiniani

SEDI r94r - 62 Roma 1962 -63 Milano Bologna 1963

1963 - 72 Brescia 1972 Padova

- 73 -

12.


BRIGATA DI FANTERIA «AOSTA))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La Brigata «Aosta» è costituita il 25 ottobre 1831 su due Reggimenti (1° e 2°) i quali nel 1839 assumono rispettivamente il numero ordinativo di 5° e 6°. Precedentemente la Brigata, tale solo <li nome, è in vita dal 1° novembre 1815 allorché viene formata su due battaglioni tratti dal Reggimento di «Aosta» (risalente al Reggimento dei Fucilieri del 1690) e aliquote dei Reggimenti Provinciali di Ivrea e di Vercelli. Sciolta nel 1871, come tutte le brigate permanenti, è ricostituita nel 1881 e ne fanno ancora parte il 5° e 6°. Aboliti i nomi delle brigate, in esecuzione della legge sull'ordinamento del 1926, l' « Aosta >J a partire dal 19 novembre diviene XXVIII Brigata di Fanteria ed inquadra anche 1.'85° Reggimento « Verona >J; la brigata ed il 22°

Reggimento Artiglieria entrano a far parte della 28" Divisione Militare Territoriale cli Palermo. Tale unità nel 1934 prende il nome di 2W Divisione di Fanteria « Vespri », nominativo che si estende anche alla brigata. Nel 1939 con il 5° e 6° Fanteria ed il 22° Artiglieria si costituisce la 28a Divisione di Fanteria « Aosta )J che viene poi sciolta il 18 agosto 1943 in Sicilia. Il 20 settembre 1944, con la III e IV Brigata S.I. si costituisce la Divisione per Sicurezza Interna « Aosta JJ che il 15 agosto 1946 da vita alla Brigata di Fanteria « Aosta J>. Una nuova trasformazione si ha il 1° febbraio 1948 allorché diviene Divisione, a sua volta ristrutturata in Brigata il 21 febbraio 1961, mantenendo sempre l'antica denominazione.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 -49)

CENTRO - MERIDIONE

1848: i reggimenti della brigata combattono a Goito, partecipano quindi alla dimostrazione sotto Mantova il 19 aprile e subiscono notevoli perdite il 6 maggio nello scontro dì S. Lucia; combattono ancora a Staffalo il 24 luglio e il giorno successivo a Valeggio. 1849: per il brillante comportamento tenuto a Mortara e Novara il 21 e il 23 marzo dagli uomini del 5° e 6°, viene conferita alle loro Bandiere la Medaglia d'Argento al Valor Militare. SECONDA n'INDlPENDENZA

(1859)

Il 24 giugno 1859 la brigata si batte con impeto sulle alture di S. Martino contribuendo con il suo apporto alla vittoria finale: ai due reggimenti viene concessa la massima ricompensa al Valor Militare.

(1860 - 61)

E BRIGANTAGGIO

(r86o - 70) Nel novembre 1860 la brigata, destinata a far parte delle truppe che devono entrare nel Regno delle Due Sicilie, sbarca a Napoli dove, assieme alla Brigata «Re>> (1° e 2° Fanteria), costituisce la 14• Divisione. Partecipa successivamente alla lotta contro il brigantaggio formando numerosi distaccamenti nella zona cli Benevento e nella Capitanata; combatte dapprima a Casamari e Baudo quindi sul Liri, a S. Anastasia, Montefalci.one, Bella, Carbonara e Deliceto. La brigata lascia il Meridione nel 1862. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Il 24 giugno, nel quadro della battaglia di Custoza, la 2" Divisione della quale fa parte l' <e Aosta >> è ,destinata ad operare contro la piazza di Peschiera. La brigata respinge sul

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Mincio una colonna austriaca che tenta di aggirare l'esercito piemontese sulla sinistra ed arresta a Monzambano un altro contingente nemico uscito da Peschiera. Numerose, al termine della campagna, le ricompense individuali concesse ad ufficiali e soldati. PRIMA

MONDIALE

(1915 - 18)

1915: all'inizio delle ostilità la Brigata è inviata in Carnia; concorre poi alle azioni in corso nella Conca di Plezzo operando per la conquista delle linee nemiche nella zona del massiccio del Rombon. 1916: schierata nel tratto di fronte dell'Isonzo, alle pendici del M. Cukla, sostiene in marzo un violento attacco avversario. In novembre è spostata sul Carso nella zona del Pecinka e del Faiti ove subisce sensibili perdite dal fuoco di artiglieria avversario. 1917: nell'aprile, la Brigata «Aosta>> è assegnata alla 6" Armata e opera in Val Brenta

finché, avvenuto il ripiegamento al Piave, è schierata sul Monte Grappa fra Col Caprile, Col della Berretta e Col Banato, dove oppone fiera resistenza agli impetuosi attacchi del nemico.

19 18: nel giugno concorre nei pressi di Voipago ad arginare l'irruzione degli austriaci sul Piave e nella battaglia di Vittorio Veneto combatte validamente per la conquista del M. Valderoa e del M. Spinoncia. SECONDA MONDIALE

(1940 - 45)

La Divisione, dislocata in Sicilia, ha il compito della difesa della costa e degli aeroporti nella zona occidentale dell'isola. Nel luglio 1943, dopo lo sbarco degli Alleati presso Siracusa, l' << Aosta >> è trasferita nella zona centrale della Sicilia e assieme all' « Assietta » contribuisce a rallentare l'avanzata delle forze anglo - americane che puntano su Messrna.

COMANDANTI BRIGATA « AosTA » (1815 - 71) Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. front Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. narg1a Magg. Gen. Magg. Gen. Magg.. Gen. manva Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gcn.

Magg. bitz Magg. Magg. Magg.

Paolo Ceca cli Vaglierano G. Battista Ciravegna Giuseppe Barrel di Sant'Albano Bonifacio Michele Negri cli SanGiuseppe Galvagni di Bubbio Ippolito Gerbaix de Sonnaz Giovanni Pagliacciù della Pla-

Gen. Alessandro Isensmiid de MilGen. Paolo Franzini Tibaldeo Gen. G. Battista Dall1Aglio Gen. Camillo Lombarclini

BRIGATA ((AOSTA)) (1881 - 1926)

Flaminio della Chiesa d'Isasca Carlo Bataillard Claudio Seyssel cl'Aix e SomAlessandro Lovera di Maria Giorgio Ansaldi Manfredo Fanti Alessandro Danesi Enrico Cerale Raffaele Cadorna Cesare Ricotti Magnani Giacomo Garavelli

- 75 -

Magg. Gen. Lodovico Racagni Magg. Gen. Stanislao Mocenn.i Magg. Gen. Teonesto Manacorda Magg. Gen. Luigi Bisesti Magg. Gen. Federico Cocito Magg. Gen. Lamberto Bolognesi Magg. Gen. Pietro Gabutti Magg. Gcn. Luigi Rainaldi di Treia Magg. Gen. Antonino Giardina Magg. Gen. Giovanni Ghersi Brig. Gen. Ernesto De Marchi Magg. Gen. Matteo Quaglia Magg. Gen. Giovanni Ghersi Brig. Gen. Perugino Bartoli Brig. .Gen. Paolo Cornaro


Brig. Gen. Roberto Bencivenga Gen. B. Angelo Gilardi Gen. B. Nestore Fasolis

BRIGATA DI FANTERIA « AosTA >>

Gen. B. Mario Vece DrvrSIONE DI FANTERIA « AosTA

XXVIII Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen. Geo.

28'

BRIGATA DI FANTERIA

Gen. D. Gen. D. Gcn. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. B. Gen. D.

B. Francesco Giordano B. Salvino Gritti

Nino Villa Santa Gabriele Turnino Guido Farinetti Giovanni Esposito

DrvrsIONE DI FANTERIA «

Geo. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1926-39)

B. Mario Tonelli 13. Riccardo Roncl1etti B. Achille Misurale B. B. B. B.

D. D. B. D. D.

AosTA )> (1939 - 43)

Mario Arisio Pietro Maletti Federico D'Arle (int.) Luigi Manzi Giacomo Romano

DrvISIONE PER SICUREZZA INTERNA

« AosTA »

B. B. D. D.

Giuseppe Castellano Silvio Brisotto (int.) Giulio Vanden Heuvet Maurizio Lazzaro de Castigliani

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

1881 - 84 1884- 87 1887-92 1892 - 99 1899 - 1903 1903 - IO r9ro -49 1949

Piemonte Italia Meridionale Pavia Piacenza Milano Livorno Napoli Catania

-76 -

AosTA

B. Paolo lraci B. Vito Ventura B. Camilla Cacciò B. Augusto Arias B. Agostino Spano B. Guido Bermene B. Raffaele Cristaldi B. Giovanni Gallo B. Adriano Salvadori

SEDI

1815-6o 1860 -62 1862- 63 1863 - 65 1865-66 1866-68 1868 - 71 1881

l> (

1948 - 61)

Francesco Sclavo Cesare Lovera cli Maria Valentino Babini Aldo Gandin Giovanni Cassino Umberto Broccoli. Lodovico Malavasi Gino Bernarclini Guido Chiavarino Giuseppe Cittadini Giuseppe Massaioli Amleto Pesce Agostino Uberti (int.) Salvatore Mancuso

BRIGATA DI F ANTERIA «

(1944 - 46) Gen. Gen. Gen. Gen.

(1946 - 48)

Bari Perugia Roma Firenze Napoli Chieti Palermo Messina

)>

(1961)


BRIGATA DI FANTERIA « PINEROLO»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La Brigata « Pinerolo» è costituita il 13 novembre 1831 su due Reggimenti (1° e 2°) che nel 1839 assumono rispettivamente il numero ordinativo di 13° e 14°. Precedentemente la brigata, tale solo di nome dal 1821, è in vita con la denominazione di « Saluzzo ,, dal 1815, allorché viene formata su due battaglioni, di cui uno erede del Reggimento « Savoiardo " risalente al 1672. Sciolta nel 1871 come tutte le brigate pennanenti, è ricostituita nel 1881 e ne fanno ancora parte il 13° e 14°. Per la legge 2 marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito che stabilisce, fra l'altro, l'abolizione dei nomi delle brigate assume il numero

di XXIV Brigata di Fanteria ed inquadra anche il 225° Reggimento « Arezzo "; la brigata e il 18° Reggimento Artiglieria entrano a far parte della 24"' Divisione Militare Territoriale di Chieti. Tale unità nel 1934 prende il nome .di 24& Divisione di Fanteria « Gran Sasso", nominativo che si estende anche alla brigata. Nel 1939 con il 13° e 14° Fanteria ed il 18° Artiglieria si forma la 24.. Divisione di Fanteria << Pinerolo " che viene poi sciolta l'8 settembre 1943. Ricostituita quale Divisione il r5 aprile 1952 si trasforma in Brigata di Fanteria << Pinerolo 1> il I settembre 1962. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848-49)

I848: opera attivamente per l'investimento di Peschiera dove, oltre gli avamposti ad est del Mincio, tra l'altura dei Ronchi e l'Osteria del Papa, fornisce guardie alle batterie della sponda destra e servizi in ausilio all'Artiglieria ed al Genio. Partecipa anche ai fatti d'arme di Goito 1'8 aprile, ,di Monzambano il 9 aprile, sulla linea del Mincio l'u aprile e all'occupazione di. Pastrengo. Il 24 luglio la « Pinerolo >> è impegnata nella battaglia di Custoza. I849: il 23 marzo partecipa al fatto d'arme della Bicocca dove il 13° conquista le località di Facsata, Castellazzo e Cavallotta. SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

La « Pinerolo » inquadrata nella 3a Divisione ha il compito di difendere gli sbocchi suilo Scrivia dove, in aprile, appresta opere di difesa. Partecipa in maggio alle azioni sul Po e

sulla Sesia ed occupa Vinzaglio; il 24 giugno i suoi reggimenti sono impegnati nella battaglia di S. Martino. Il 25 giugno la brigata si dirige su Peschiera dove rimane sino alla conclusione <lell 'armistizio. TERZA D'INDIPEJ:\'DENZA

(1866)

Inquadrata nel IV Corpo d'Armata la brigata partecipa sola al secondo periodo della campagna e dal 6 al 15 luglio si porta da Tramuschi sul Po a San Michele al Tagliamento dove è raggiunta dalla notizia della conclusione ddl' armistizio. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

I915: la brigata opera inizialmente contro le posizioni di Monte Sei Busi e di Selz, conquistandovi alcune quote. I9r6: in agosto rinnova più volte attacchi contro le . trincee di Doberdò e quelle del Pe-

- 77-


cinka e del Veliki Hribach, riportando dei notevoli vantaggi; nel novembre si afferma sul Volkovniak.

191T nel maggio attacca in direzione di Stari Lokva e di Versic, e compie altri sforzi contro le alture del cosiddetto quadrilatero di Hribci. Durante il ripiegamento al Piave sostiene arditi combattimenti di retroguardia presso Palazzolo dello Stella e sul Monticano. Trasferita sull'Altipiano di Asiago, nel tratto Cima Echar, Costalunga, Valbella, lo contende aspramente al nemico. 1918: sferrata l'offensiva finale, la brigata attacca le linee dello Stenfler, occupa Monte Zebio, impegna il nemico a Monte Zingarella e Monte Cucco, raggiungendo Cima Larici e Vezzena, catturando numerosi prigionieri e un rilevante bottino di armi e materiali. AFRICA ORIENTALE

(1935 - 36)

All'inizio della campagna la grande unità è mobilitata cd inquadrata nella Divisione « Gran Sasso». I suoi reggimenti partecipano alla conquista di Af Gagà nel Tigrè e nel corso della battaglia dello Scirè vengono impegnati in aspri combattimenti che si protraggono dal 29 febbraio al 3 marzo 1936.

SECONDA MONDIALE

(1940-45)

1940: la divisione opera sul fronte occidentale inquadrata nel I Corpo d 'Armata; per tutta la durata delle operazioni è in seconda schiera nel settore Moncenisio - Bardonecchia. 194 I: trasferita sul fronte greco - albanese, nella seconda decade di gennaio I.a « Pinerolo >l entra in linea nel settore di Kelcyre comprendente i capisaldi di Chiaf Chiciocut, Bregu Gliulei, Chiaf Bubesit, Bumesi. E' proprio sui capisaldi di Bubesi che gli uomini della divisione resistono tenacemente per costituire sbarramento all'avanzata avversaria nel Cresciovs; si combatte ininterrottamente dal 29 gennaio al 12 febbraio anche nella zona d i Bregu Scialesit. La battaglia d'arresto è sopportata q uasi interamente dalla « Pinerolo lJ che partecipa pure alla difesa nel settore di Tepeleni. Nella controffensiva del marzo ha l'incarico di occupare la regione del Cresciovs: compito che viene espletato tra molteplici difficoltà per la natura del terreno e per la presenza di notevoli forze avversarie. In aprile la divisione viene trasferita a Perrenjes; rimane quindi in zona fino all'8 settembre 1943 svolgendo attività di controguerriglia e di presidio della vasta regione.

COMANDANTI BRIGATA « PINEROLO )>

Col. Stefano Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gcn. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen.

(1821-71)

Raymondi Giuseppe Morra di Lavriano G. Battista Federici Giuseppe De Maugny G. Battista Manno Luigi Damiano Costantino Morozzo della Rocca Luca Dho Gustavo Mazè de la Roche Luigi Vivoli

BRIGATA << PINEROLO»

(1881 -1926)

Magg. Gen. Giorgio Pozzolini Magg. Gen. Luigi Ricciolio

Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Geo. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Geo. Gen. Gen.

Giuseppe Dulac Edoardo Testa Pochi Ottavio Ceresa di Bonvillaret Cesare De Agostini Luchino Dal Verme Giacomo Bogliolo Francesco Pistoia Giuseppe Della Noce Mario Scapucci Florenzio Aliprindi Luigi Giletta di S. Giuseppe G. Battista di Camerana Nicola D'Avanzo Roberto Bonolis Oreste Bandini Edoardo Ravazza


Magg. Gen. Teodorico Serra Magg. Gen. Ugo Sani Gen. B. Carlo Perris

XXIV Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

BRIGATA DI F.-'\NTERIA

B. B. B. B. B. B. B.

D. D. D. D.

Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gcn. Gen. Gen. Gen.

(1926- 39)

Francesco Togni Pietro Maravigna Carlo Porzio Manlio Raimondo Usvaldo Giachino Pio Mastai Ferretti Mario Zaccone

24a DrvISIONE 43) Gen. Gen. Gen. Gen.

DIVISIONE DI FANTERIA ((PINEROLO))

DI FANTERIA (( PI NEROLO )) ( 1939 -

D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

Giuseppe Cinti Calliano Nardinocchi Arturo Barbieri Gavino De Sarno Dante Ugo Leonardi Luigi Severino Domenico Michelotti Eugenio Ferrari Giuseppe Mastrobuono Antonio Nani

BRIGATA DI FANTERIA ((P INEROLO))

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Angelo Stirpe Giuseppe De Stefanis Licurgo Zannini Cesare Benelli

B. B. B. B. B.

Renato Ghetti Giambattista Ratti Eugenio Sannia Antonino Reitano Glauco Predasso

SEDI

1831 - 36 1836- 38 1838 - 41 1841 - 45 1845 - 47 1847 - 48 1848 - 49 1849 - 51 185r - 53 1853-57 r857- 58 r858 - 59 1859- 60 r86o-fo 1862-63 1863- 64

1864-66 1866-69 1869- 71 1881 1881 - 84 1884 - 87 1887- 90 1890 -95 1895-98 r898- 1902 1902- 09 1909-22 1922 - 34 1934- 37 r937-4o 1952

Torino Cuneo Alessandria Genova Chambery Torino Novara Genova Nizza Aiessandria Cagliari Genova Montechiari Milano Foggia S. Severo

- 79 -

(1952-62)

Bologna Torino Palermo Perugia Catanzaro Genova Ancona Caserta Torino Palermo Padova L'Aquila Chieti L'Aquila Chieti Bari

(1962)


BRIGATA DI FANTERIA «TRIESTE»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La 101" Divisione Motorizzata «Trieste,, si costituisce in Piacenza il 1° aprile 1939 per cambio di denominazione della preesistente Divisione Motorizzata «Po,, e della quale ha conservato i Reggimenti 65° e 66° Fanteria, 9° Bersaglieri e 2 1° Artiglieria. La grande unità si scioglie nel maggio 1943 in Tunisia per eventi bellici.

Il 1° giugno 1950 viene ricostituita in Bologna la Divisione di Fanteria Motorizzata<< Trieste,, che nell'ottobre 1954 diviene Raggruppamento « Bologna,,; il 15 settembre 1955 si forma nuovamente la Divisione di Fanteria « Trieste ,, la quale, a partire dal 20 ottobre 1960, si trasforma in Brigata ed assume la ,denominazione attuale.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA MONDIALE ( 1940 - 45)

1940: il

giugno, all'inizio delle operazioni al fronte occidentale, i reparti della « Trieste,, - benché in riserva del Corpo d'Armata Alpino - sono tra i primi ad entrare in azione sulla direttrice di attacco Colle Piccolo S. Bernardo - Bourg St. Maurice. Nei giorni successivi la divisione spinge le sue colonne oltre confine e il 24 giugno, al momento della cessazione delle ostilità, le stesse hanno raggiunto Séez, Les Chavannes e il Colle di Traversette. In novembre la << Trieste » si porta in Puglia e viene impiegata per l'organizzazione della difesa costiera nella zona di Lecce, ad eccezione del comando della divisione, del 21° Reggimento Artiglieria e di unità dei Servizi che sono trasferiti al fronte greco - albanese. I gruppi del 21° vengono subito impiegati presso unità diverse, mentre dal comando della divisione, alla fine di dicembre, viene a dipendere una Divisione Alpina Speciale, inserita nel Corpo d'Armata Speciale. 21

1941: il 28 marzo nella zona di Bari il comando della divisione si riunisce con i reparti rimasti in Patria. Trasferita al completo in Africa Settentrionale alla fine di agosto, la « Trieste l> raggiunge la zona ,d i operazioni in ottobre. Inquadrata

nel Corpo d'Armata di Manovra è inviata prima nella zona di Segnali, per proteggere il fianco destro delle truppe che investono Tobruk, e successivamente nei pressi <li Bir Hacheim per fronteggiare eventuali attacchi avversari da est e sud - est. Il 24 novembre viene spostata a sud di Tobruk ove fronteggia le forze inglesi in aspri combattimenti che si protraggono per più giorni, riuscendo a sventare il tentativo di sbloccare la piazzaforte. Iniziato il ripiegamento, alla « Trieste ,> è affidato il compito di protezione del grosso e si impegna in combattimento a Bir Bellafaa (a sud di Acroma), a Sidi Breghisch, ad Alem Hamsa e a Soluch.

1942: nel corso della successiva controffensiva la divisione occupa il 22 gennaio Agedabia ed a fine mese protegge Bengasi riconquistata. Il 26 maggio all'inizio della seconda fase della controffensiva combatte a Bir Belafarit, contro preponderanti forze corazzate avversarie, ed il 29 raggiunge dopo aspri combattimenti la zona di Got el Ualeb e qui prende parte il 1° giugno alla eliminazione delle forze inglesi racchiuse in una sacca, meritando la citazione sul bollettino di guerra n. 733. Dall'8 all'II giugno la << Trieste ,, concorre all'investimento di Bir Hacheim difesa dalla

-80 -


Divisione « Francia Libera >J ed il 19 giugno raggiunge le posizioni per l'attacco a sud- est di Tobruk dove è impegnata in violenti combattimenti. Viene nuovamente citata per i fatti d'arme del luglio nei bollettini n. 781: (< Sul fronte egiziano un forte attacco di fanteria e di mezzi corazzati, sferrato dal nemico nel settore delle divisioni Trento e Trieste, è stato nettamente respinto )) e n. 786: (< Nella dura azione si sono particolarmente distinti ... e la divisione Trieste . .. J>. Sidi Omar, Marsa Matruh, El Alamein sono le successive tappe raggiunte dalla << Trieste JJ. Il 30 ottobre, dopo un breve periodo di riordinamento, la divisione torna in linea nel corso della battaglia di El Alamein ed è schierata nel settore nord in zona Alam Burt Sabai el Gharbi. La notte del 2 novembre ha inizio l'azione decisiva britannica, che ha per risultato l'apertura di una breccia di 4 - 5 km nella zona tenuta dal 65° Fanteria; per tutta la giornata, ai margini di tale breccia, imperversa violenta

la battaglia con gravissime perdite da entrambe le parti. Il 4 novembre, della « Trieste J> riescono a disimpegnarsi e a ripiegare su Fuka il Comando ed il 66° Fanteria; quest'ultima unità entra a far parte della retroguardia a protezione del ripiegamento generale che si protrae sino al raggiungimento della linea del Mareth in Tunisia. 1 94 3: nel febbraio la di visione si riorganizza e forma nuovamente il 65° e 66° Fanteria ed il 21° Artiglieria con il concorso dei superstiti nuclei di altre grandi unità. Quattro grandi scontri attendono ancora la «Trieste» nelle zone di Mareth - El Hamma il 17 - 30 marzo, Uadi Akarit - Chotts il 5 - 6 aprile, Enfì.daville il 19 - 30 aprile e il 9 - 13 maggio. Il 26 aprile si legge sul bollettino n. 1064: « Per i combattimenti dei giorni scorsi merita[no] l'onore della citazione la divisione Trieste ... ».

COMANDANTI 101& D1v1S10NE MOTORIZZATA

« TRIESTE

JJ

(1939-

Gen. B. Giovanni Guida

43) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. B. B.

DrvISIONE DI FANTERIA «TRIESTE>)

Emilio Gar:lVelli Vito Ferroni Alessandro Piazzoni Arnaldo Azzi Francesco La Ferla

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D1v1SI0NE DI FANTERIA MoTORIZZATA STE ll

(1950-54)

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. B. D. D. D.

T ancre<li Tucci Angelo Ottone Renato De Francesco Mario Gianani Giampaolo Bacialli

« TRIEBRIGATA DI FANTERIA ((TRIESTE))

Carlo Rostagno Francesco Ronco (int.) Federico Moro Marco Guidclli - Guidi Aldo Bonelli

RAGGRUPPAMENTO «BOLOGNA»

D. D. D. D. D.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1954 · 55)

Gen. B. Ugo Pietrantonio

B. B. B. B. B. B. B. B.

Pio Chirivino Domenico Pipola Vilibaldo Pieruzzi Giancarlo Vitale Giuseppe Vecchio Domenico Fusilli Cesare Cerri Francesco Patrono

SEDI

1950 Bologna

1939 - 40 Piacenza

- - 81

13.

(1955 - 60)

(1960)


BRIGATA DI FANTERIA «FRIULI»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE In attuazione della legge 29 giugno 1882, si costituisce in Milano il I novembre 1884 la Brigata «Friuli>) contemporaneamente alla formazione dei Reggimenti di Fanteria 87° e 88° che ne fanno parte. Il 28 dicembre 1926 il Comando Brigata viene disciolto. Nel 1937 per trasformazione della 20° Divisione cli Fanteria « Curtatone e Montanara,, si costituisce la 20" Divisione di Fanteria 0

<< Friuli ,, la quale, all'inizio ciel secondo conflitto mondiale, inquadra 1'87° e 1'88" Fanteria e il 35" Reggimento Artiglieria. Il 20 settembre 1944 la divisione assume la denominazione di Gruppo di Combattimento

« Friuli>). Un anno dopo, il 15 ottobre 1945, riprende nuovamente il nome di Divisione ed il 15 aprile 196o si trasforma in Brigata di Fanteria

<<Friuli)>.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIALE

(1915 · 18)

1915: la brigata si schiera nel settore di Monfalcone il 20 agosto e fino ai primi giorni di ottobre alterna i suoi reparti nel servizio di prima linea. ,916: il 12 maggio 1916 si sposta nella zona del M. Sei Busi e nel giugno successivo, nel corso dell'offensiva austriaca, è trasferita nel Trentino e combatte in Val Frenzela ed a M. Catz. In luglio concorre alle operazioni per la conquista del M. Mosciagh.

1917: destinata nel maggio sul medio Isonzo, è schierata prima fra il Vodice e M. Santo e poi nella conca di Plezzo. Durante l'offensiva austro - tedesca dell'ottobre, la brigata oppone una tenace resistenza alla stretta di Saga, poi ripiega su M. Stol e sul Prvi- Hum e viene successivamente ritirata nei pressi di Parma per riordinarsi. 1918: dal giugno all'ottobre è dislocata a difesa dello sbarramento di Serravalle al1'Adige. SECONDA MOKDIALE

(1940 · 45)

1940: all'inizio delle ostilità la divisione si trasferisce in Piemonte, nel settore Germana-

sca - Pellice, in previsione di un eventuale impiego al fronte occidentale peraltro non avvenuto per il rapido concludersi delle operaz1on1.

194 1: nei primi giorni di aprile la « Friuli >) è dislocata alla frontiera con la Jugoslavia, inserita nel VI Corpo d'Armata, con il compito di rompere la sistemazione difensiva nemica di copertura nel tratto Iga Vas - Babina Poi jca. Prende parte alle operazioni dal 7 al 18 aprile e rimane in zona fino al 5 maggio, quindi rientra in patria. 1942: dall'8 novembre inizia la preparazione per il trasferimento in Corsica, che è completato da tutti i suoi reparti entro il 20 dello stesso mese; la grande unità è schierata nella parte settentrionale dell'isola.

1943: 1'8 settembre è impegnata nella lotta contro i tedeschi. I suoi reggimenti intervengono nella zona di Teghime, Bastia, Casamozza, ed operano successivamente sino al 4 ottobre; ai primi di novembre la divisione viene spostata in Sardegna ove disimpegna compiti di presidio, sicurezza e vigilanza. 1944: nel mese di luglio raggiunge il continente.

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1945: il Gruppo di Combattimento « Friuli >> il 10 febbraio è in linea sulle posizioni difensive a sud del Senio, nel settore ,cli Brisighella, alle dipendenze del V Corpo d'Armata britannico e, qualche giorno dopo, del II Corpo cl' Armata polacco. Dopo avere svolto intensa attività cli pattuglie le sue unità partecipano all'offensiva fina-

le. Nei giorni 10 e rr aprile il Gruppo forza il Scnio, quindi avanza sul Santerno e sul Sillaro, supera Casalccchio de' Conti e procede verso Bologna, ove i suoi reparti avanzati entrano il mattino del 21 aprile. Il « Friuli >> sospende quindi le operazioni e si raccoglie nella zona di Dozza; successivamente si porta sino al Trentino.

COMANDANTI

BRIGATA (( FRIULI ))

GRUPPO l)I COMBATTIMENTO (( FRIULT )) ( 1944

(1884- 1926)

Magg. Gen. Ottone Tournon Magg. Gen. Federico Bosco cli Ruffìno Magg. Gen. Antonio Gandolfi Magg. Gen. Francesco Garra Magg. Gen. Antonio Boselli Magg. Gen. Ugo Brusati Magg. Gen. Giovanni Bertoldo Magg. Gen. Augusto Matarelli Magg. Gen. Giovanni Bertoldo Magg. Gen. Giuseppe Fadda Magg. Gen. Giovanni Turletti Magg. Gen. Gustavo Fara Magg. Gen. Vittorio Martinelli Col. Giovanni Sirombo Col. Brig. Costantino Bruno Col. Brig. Carlo Gianinazzi Col. Brig. Eugenio Barbarich Col. Carlo Giordana Gen. B. Ruggiero Santini Gen. B. Ezio Zanetti

Gen. B. Bartolomeo Pcdrotti DIVISIONE DI FANTERIA (( FRIULI))

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D. D.

44) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. B. B. D. D. B. B.

Luigi Frusci Biagio Russo (int.) Luigi Chiolini (int.) Vittorio Sogno Ettore Cotronei Ugo De Lorenzis Bartolomeo Pcdrotti

(1937-

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. 13. B. B. B. B. B. B. B.

(1945 - 60)

Arturo Scattini Tullio Bernardi Ugo Fongoli Raffaello Operti Vittorio Palma Carlo Cassini Edmondo Dc Renzi Fernando Moech Giovanni Gatta Oscar Amatucci Enrico Marucci Aldo Beolchini Delfino Trabucchi Ildebrando Baglione

BRIGATA DI F,\NTERU (( FRIULI )) 20~ DIVISIONE DI FANTERIA ((FRIULI))

-

45)

Ezio Pistotti Enzo Terni Renato Rebecchi Nicolò Perniciaro Silvio Di Silvio Arturo Siracusa Nicola De Nicolò Vittorio Casassa Mario Moscbera Vittorio Rastelli

(1960)


SEDI

1884-86 1886 - 90 1890-95 1895-98 1898 - 1902 1902-08

Milano Catanzaro Ancona Padova Forlì Bari

1908 - 15 1919- 2I 1921 - 40 1946-48 1948 1948

Livorno Forlì Livorno Levico (Trento) Pistoia Firenze


BRIGATA DI FANTERIA « AVELLINO))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La Brigata «Avellino» si costituisce il 27 maggio 1916 con i Reggimenti di Fanteria 231° e 232", formati contemporaneamente. In base alla legge II marzo 1926 sull'ordinamento dell'Esercito, il 15 ottobre assume la denominazione ,d i XI Brigata dì Fanteria ccl inquadra, oltre il 231° e il 232°, il 18° Fanteria << Acqui». La brigata e il 9° Reggimento Artiglieria entrano a far parte della II;' Divisione Militare Territoriale di Bolzano.

Tale grande unità nell'anno 1934 prende il nome di II"' Divisione <li Fanteria « Brennero», nominativo che si estende anche alla brigata. Nel 1939 abolito il livello brigata la 1 1" Divisione « Brennero >) rimane formata con il 231° e 232° Fanteria e il 9° Artiglieria. Disciolta nel settembre 1943, è ricostituita il 1° settembre 1949 con la denominazione di Divisione di Fanteria << Avellino ii e dal 20 ottobre 1960 si trasforma in Brigata.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D' ARME PRIMA MONDIALE

(1915- 18)

fra le prime il fiume a Romanziol ccl incalzano l'avversario fino al Tagliamento.

1916: la brigata ai primi di agosto si porta nella zona di Gorizia, ove partecipa alla battaglia per la conquista della città, nella quale entra la mattina del 9. Dopo breve riposo per riordinamento, torna in linea nel settore di S. Marco e Plava. r917: nel corso della <lecima battaglia dell'Isonzo le unità dell' « Avellino >i conquistano una quota del M. Vodice, al termine di sette giorni di lotta aspra e cruenta, come attesta la citazione sul bollettino di guerra n. 722 del Comando Supremo. Combatte ancora sul M. Santo e in ottobre durante il ripiegamento al Piave tenta di arginare l'irruzione nemica a Torreano prima, sul Torre poi e infine sul Tagliamento. 1918: dopo il riordinamento, nel febbraio la Brigata entra in linea a Fossalta di Piave. In giugno partecipa alla battaglia del Piave distinguendosi nella difesa di Scolo Palumbo e meritando la citazione sul bollettino cli guerra n. 1125. A fine ottobre le sue unità passano

SECONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: in giugno la divisione è sul fronte occidentale, fra le unità di riserva della 4" Armata. Iniziate le operazioni è inserita nel I Corpo d'Armata con il compito di sfondare frontalmente le posizioni avversarie del Colle del Moncenisio e puntare oltre confine. Al momento dell'armistizio i reparti dipendenti, aggirate le difese <lel Colle, hanno già raggiunto Lanslebourg e Tcrmignon. Nel dicembre la grande unità è trasferita in Albania. 1941: dapprima fronteggia l'attacco greco nel settore del Kurvclcsch e nella zona di Saliari; successjvamentc prende parte all' offensiva .finale. r942: la « Brennero ii rimane in territorio greco fino al settembre 1943 con compiti di presidio ~ difesa .del settore assegnato.

- 85 -


COMANDANTI BRIGATA <<AVELLINO»

(1916-26)

I

r"

DIVISIONE

m

FANTERIA

« BRENNERO ))

( 1 939-43)

Col. Antonino Cascino Col. Br ig. Ignazio Sardi Col. Brig. Ugo Boccalandro Col. Brig. Ezio Zanetti Magg. Gen. Gaetano Spiller Gen. B. Nestore Fasolis Gen. B. Gaetano Spiller Gen. B. Carlo Roggero

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. B.

Arnaldo Forgiero Paolo Berardi Mario Marghinotti Licurgo Zannini Aldo Princivalle (int.)

D I VISIONE DI FANTERIA

((

AVELLI NO ))

( 1949 -

60) XI

BRIGATA DI FANTERIA

Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen.

Gen. D. Gcn. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. Gen. D. ncquc Gen. D. Gen. D. Gen. D.

(1926 - 34)

B. Carlo Roggero B. Serafino Pratis B. Salvino Gritti B. Salvatore di Pietro B. Filiberto di Savoia - Pistoia

XI BRIGATA 39)

.

DI F.t,NTElUA ((BRENNERO ))

Gen. B. Leonida Nicoletti Gen. B. Emilio Bancale Gen. B. Gustavo Reisoli - Matthieu

(1934-

Giuseppe Consoli Mario Tirelli Giuseppe Cinti Gildo Verna Gianfelice Grosso Silvio Marini Emilio Formichi- Remy ,de TurDomenico Spoliti Salvatore Campa Francesco Gonella

BRIGATA DI FANTERIA « AVELLINO

Gen. Gen. Gcn. Gen.

B. B. B. B.

Giuseppe Raimondi Bernardino T ei Giannetto De Fazio Paolo Budua

SEDI

1919 - 20 Scnosecchia 1920 - 26

1927 - 40 Bolzano 1949 - 52 Bari 1952 Salerno

Bolzano

1926 - 27 Merano

-86-

ll

(1960)


BRIGATA ALPINA «TAURINENSE ))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal 1° Raggruppamento Alpino, costituito in forza {lella legge 7 gennaio 1923. Sciolto nel 1926 il Ragruppamento, il decreto II marzo 1926 determina la costituzione della r" Brigata Alpina nella quale sono inseriti il 1°, 2°, 3° e 4° Reggimento Alpini. Nell'ottobre 1934 il comando della brigata assume la denominazione di Comando Superiore Alpino, cui nel dicembre dello stesso anno è attribuito l'appellativo di « Taurinense >> e l'indicazione numerica di 1".

Il ro settembre dell'anno successivo viene formata la r"" Divisione Alpina « T aurinense )> strutturata su 3° e 4° Reggimento Alpini e 1" Reggimento Artiglieria Alpina. Sciolta in Montenegro, per eventi bellici, nel dicembre dell'anno 1943, i superstiti vengono inquadrati nella Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi )J. L'unità è ricostituita il 15 aprile 1952 con la denominazione cli Brigata Alpina « Taurinense ».

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: la « Taurinense », inquadrata nella 4" Armata, è schierata sul fronte occidentale in Val d'Aosta fra il M. Rosa e la Punta Basei, con il compito di occupare Colle Vaudèt; l'operazione è effettuata con successo il 12 e 13 giugno. Nei giorni successivi occupa Col Sachère, Col de la Seigne e il Petit Flambeau, nel settore M. Bianco; i suoi reparti sono impegnati in molteplici azioni di disturbo, colpi di mano e controllo delle zone conquistate. Dal 2r al 25 tutta la divisione, con azione

combinata, attacca la fronte nemica con obiettivo Bourg St. Maurice - St. Foy che occupa e presidia.

1942: nel febbraio viene inviata in Montenegro ove, inquadrata nel XIV Corpo d'Armata, svolge attività di controguerriglia. r 94 J: dall '8 settembre a dicembre reagisce alle sopraffazioni tedesche e al momento dello scioglimento i superstiti delle sue unità partecipano alla lotta cli liberazione inquadrati nella Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi» che opera in Jugoslavia sino alla conclusione ciel conflitto.

COMANDANTI 1° RAGGRUPPAMENTO ALPINO

(1923 - 26)

Gen. B. Abele Piva

1° COMANDO SUPERIORE ALPINO

« T 1\URINENSE »

( 1 934- 35)

Gen. B. Antero Canale 1· BRIGATA ALPINA

(1926- 34)

Gen. B. Abele Piva Gen. B. Vittorio Asinari di Bernezzo Gcn. B. Antero Canale

I "' DIVISIONE ALPINA (( TAURINENSE))

Gen. B. Carlo Vecchiarclli Gen. ~. Luigi Nuvoloni

(1935 - 43)


Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B.

Paolo Micheletti Paolo Puntoni Giovanni Maccario Lorenzo Vival<la

BRIGATA ALPINA

« TAURINENSE

)>

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen.

(1952)

Gen. B. Angelo Corrado Gen. B. Pietro Mellano Gen. B. Alfredo Egizj

SEDI

1923 Torino

- 88 -

B. B. B. B. B. B. B. B. B. B. B.

Giacomo Fatuzzo Edoardo Tessitore Piero Sella Antonino Giglio Franco Magnani Giannino Annoni Felice Tua Renato Travers Zopitantonio Liberatore Riccardo Richiardi Federico Gasca Queirazza


BRIGATA ALPINA «TRIDENTINA»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal 2° Raggruppamento Alpino costituito in attuazione della legge 7 gennaio

r923. L'ordinamento II marzo 1926 determina la costituzione della 2" Brigata Àlpina, nella quale vengono inseriti il 5°, 6° e 7" Reggimento Alpini. Nell'ottobre 1934 il comando della brigata assume la denominazione di Comando Superiore Alpino, cui nel dicembre dello stesso

anno è attribuito il nominativo di << Tridentino» e il numero di 2°. Nell'anno successivo, il 10 settembre viene formata la 2" Divisione Alpina « Tridentina» che oltre al 5° e 6° Reggimento Alpini inquadra il 2 " Reggimento Artiglieria Alpina. La divisione viene ,disciolta nel settembre r943 a seguito degli eventi bellici. L'unità è ricostituita il 1° maggio 1951 quale Brigata Alpina « Tridentina».

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: il 21 giugno la «Tridentina», inquadrata nel Corpo d'Armata Alpino, è schierata al fronte occidentale nella zona di Col de la Seigne a sud del M. Bianco ed ha il compito di aprire uno sbocco verso la Valle Isére. Una violenta reazione d'artiglieria, particolarmente intensa sui passaggi a cavallo di Col de la Seigne, e le avverse condizioni atmosferiche ostacolano l'avanzata delle unità che, comunque, il 24 giugno raggiungono Tète d'Enclave, Col ·du Bonhomme, la Ville des Glaciers e Col de l'Evcillon dove la conclusione del1' armistizio ne arresta l'avanzata. La « Tridentina » in novembre è trasferita sul fronte greco - albanese e qui assume la responsabilità del settore di Q.e Padines e Gur i Copit; numerosi gli scontri a fuoco che i reparti ,debbono sostenere in condizioni climatiche avverse, che ostacolano i collegamenti ed i rifornimenti. I primi di dicembre la divisione riceve l'ordine di arretrare sulla linea M. Mietes - Cuka e Liquerit - Devoli. 1941: in febbraio il nemico attacca in forze le quote di Guri i Topit, che conquista malgrado una tenace resistenza degli alpini; con

successivi colpi di mano le pos1z10ni sono nconquistate e perse più volte. Ricevuti rinforzi, la « Tridentina >> si prepara alla riconquista delle quote di Guri i Topit e l'azione è coronata da successo il 13 .aprile. Parte della divisione occupa le nuove posizioni mentre un'altra aliquota, per ordine superiore, avanza su Voskop facendo numerosi prigionieri ed impadronendosi di armi e altri materiali; si porta quindi su Erseka dove è raggiunta dalla notizia dell'armistizio siglato il 23 aprile. 1942: trasferita al fronte russo nell'agosto, la divisione si porta verso Millerowo; indi viene avviata verso Voroscilovgrnd e di nuovo a nord per raggiungere il settore tenuto dal XXXV Corpo d'Armata: i suoi reggimenti prendono posizione fra Jagodnij e Gorbatovo, nella zona del Don, ove apprestano le opere di difesa e conducono combattimenti per compiere parziali rettifiche della linea. In ottobre i reparti della « Tridentina », trasferiti sull'estrema sinistra del Corpo d'Armata si schierano nella zona di PodgornoJe. 1943: nella seconda metà del mese di gennaio, do~ aver strenuamente difeso il proprio


settore, per il cedimento di quelli laterali, la «Tridentina>>, al pari delle altre unità del Corpo d'Armata Al pino, si trova accerchiata e deve iniziare il ripiegamento sotto la pressione della poderosa offensiva russa. La marcia procede faticosamente a causa delle condizioni atmosferiche e dei continui attacchi dei partigiani e <lelle truppe regolari, contro cui gli alpini debbono sostenere continui combattimenti per aprirsi la strada. Dal 17 al 30 gennaio il grosso della colonna

riesce a superare successivi sbarramenti posti dal nemico sull'itinerario di ripiegamento. Opyt, Nowo Karlowka, Ladomirowka sono le tappe più difficili della ritirata. Ulteriori combattimenti sono sostenuti a Scheljakino e Nikolajewka dove supera l'ultima resistenza. Alla fine di gennaio il movimento prosegue da Uspenka a Shebekino dove gli assottigliati ranghi si apprestano a rientrare in Patria, dopo aver percorso combattendo in disperate condizioni ambientali ed operative oltre 200 km.

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Generale di Divisione Luigi Reverberi : Russia, agosto 1942 - gennaio 1943

COMANDANTI

RAGGRUPPAMENTO ALPINO

(1923 - 26)

Gen. D. Ugo Santovito Gen. D. Luigi Reverberi

Gen. B. Adolfo Gazagne Gen. B. Filippo Salvioni 2" BRIGATA ALPINA

BRIGATA ALPINA (( TRIDENTINA ))

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1926- 34)

Gen. B. Filippo Salvioni Gen. n. Luigi Toselli Gen. B. Pietro Gerbino Promis 2" CoMANDO S UPERIORE ALPINO « TRIDENTINO)) ( 1 934- 35)

Gen. B. Cesare Manzoni 2."

DIVISIONE ALPINA ((TRIDENTINA))

(1935 - 43)

Gen. D. Cesare Manzoni Gen. D. Gabriele Nasci

B. Domingo Fornara B. Giuseppe Lorenzotti B. Luigi Carro B. Mario Capello B. Emiliano Scotti B. Edgardo Gandolfo B. Alfredo Rossetti B. Giuseppe Inaudi B. Antonio Taverna B. Franco Andreis B. Silio Barbi B. Bruno Gallarotti B. Celestino Revelli B. Elio Righi Riva B. Raffaele Gandolfì

SEDI 1934 - 40 Trento r95r Bressanone

1923 - 25 Bergamo 1925 - 29 Verona 1929 - 34 Milano

-

90 -

(1951)


BRIGATA ALPINA

« JULIA »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal J° Raggruppamento Alpino costituito in attuazione della legge 7 gennaio 1923. L'ordinamento II marzo 1926 determina la costituzione della Ja Brigata Alpina, nella quale vengono inseriti l '8" e il 9° Reggimento Alpini. Nell'ottobre 1934 il comando della brigata assume la denominazione di Comando Superiore Alpino cui nel dicembre dello stesso anno è attribuito il nominativo di « Julio >> e

il numero 3°. Nell'anno successivo, il 10 settembre, viene formata la 3"' Divisione Alpina « Julia >> ed ai due reggimenti alpini si affianca il 3° Artiglieria Alpina. La grande unità è sciolta nel settembre 1943 per gli eventi successivi alla proclamazione del1' armistizio. L'unità si ricostituisce il 15 ottobre 1949 quale Brigata Alpina « fulia >>.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME ALBANIA

conca dì Frasheri, ma ridotta a mille uom1111 dei novemila con i quali ha iniziato le operazioni, viene rinviata nelle retrovie per essere ricostituita. Il 23 febbraio riprende il suo posto al fronte schierandosi a cavallo della rotabile Tepeleni - Klisura, da Chiaf per la valle Mezgoranit, sino alle pendici settentrionali del Golico ed alla valle Zagorias. I combattimenti si protraggono per oltre un mese, ossia fino alla fine di marzo sullo Shendeli, nella Val Vojussa e sul massiccio del Golico impegnando tutte le capacità operative della divisione, le cui gravi perdite testimoniano la violenza della lotta. L'offensiva di primavera porta la divisione nella zona del Canale di Corinto, dove rimane a presidio di quel territorio fino ai primi mesi del 1942, allorché in marzo viene fatta rientrare in Patria.

(1939)

La divisione viene impiegata nelle operazioni di annessione ed in seguito presidia la zona settentrionale (provincia di Scutari), fino all'ottobre 1940, allorché è spostata al confine con la Grecia, nell'imminenza dell'apertura ,delle ostilità. SEOONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: fronte greco - albanese: il 28 ottobre prende parte all'offensiva sul massiccio del Pindo. Penetrata poi in territorio greco per una profondità di circa 45 km sostiene duri combattimenti per quattordici giorni consecutivi subendo notevoli perdite. Risalita la Val Vojussa il 16 novembre i suoi reparti si concentrano a Konitza schierandosi a Ponte Perati, dove resistono per molti giorni. Per tutto il mese di dicembre contende al!' avversario la conca di Frasheri conducendo reiterati, violenti combattimenti e meritando per particolare distinzione la citazione sui boltini di guerra n. 177 e 201 del Comando Supremo.

1942: ricostitmta nuovamente, la grande unità è inviata al fronte russo inquadrata nel Corpo d'Armata Alpino. Il 25 settembre si schiera sul Don tra gli abitati di Kuvschin e di Karawut. Nel periodo settembre -dicembre appresta opera di difesa, effettua ricognizioni, sostiene con le s.ue pattuglie numerosi scontri. A fine

1941: in gennaio la divisione combatte ancora aspramente per il mantenimento della

-

91


novembre l'Armata Sovietica sfonda il fronte a Stalingrado e l'II dicembre, nel tentativo di allargare la breccia, attacca in forze anche il settore tenuto ,dalle divisioni italiane con l'intento di accerchiare il Corpc Al pino da sud. Per contenere la m inaccia la « Julia » si trasferisce, tra bufere di neve, nel settore dì lvanowka, Selenyj Jar, N ovo Kalitwa, Komaroff ove combatte disperatamente per circa un mese; negli attacchi e nei contrattacchi che si susseguono senza tregua, le unità della divisione perdono, ad opera del nemico e del freddo, un ingente numero di uomini.

1943: falliti i precedenti tentativi, il 15 gennaio l'Armata Sovietica riesce a sfondare nei settori laterali del Corpo d'Armata Alpino isolandolo. Tutto lo schieramento italiano è così aggirato ed inizia il movimento retrogrado sotto la poderosa offensiva avversaria. In questa operazione tutte le unità della « Julia }) si alternano in una serie di furiosi combattimenti contro gli sbarramenti effettt1ati dai russi lungo la direttrice di ripiegamento. Solowiew, Novo Postojalowka, Novo Georgiewskij, Valuiki sono le tappe più difficili della ritirata.

COMANDANTI

RAGGRUPPAMENTO ALPINO

(1923 - 26)

Gen. B. Ivfario Giretti Gen. B. Umberto Ricagno Gen. B. Franco Testi

Gen. B. Girolamo Pezzana

3"

BRIGATA ALPINA

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1926- 34)

BRIGATA ALPINA « JuLIA }>

B. Girolamo Pezzana

B. Alfredo Cantoni B. Valentino Bobbio B. Vittorio Asìnari di Bernezzo B. Alfredo Guzzoni B. Luigi Negri

3° CoMANDO S UPERIORE ALPINO (( Juuo )) (193435) Gen. B. Carlo Rossi 3°

DIVISIONE ALPINA << JuLIA >>

(1935 - 43)

Gen. D. Carlo Rossi Gen. B. Fedele Degiorgis Col. Gaetano Tavoni

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. Carlo Cigliana B. Camillo Costamagna B. Gino Bernardini B. Alessandro Ambrosiani B. Antonio Scaramuzza de Marco B. Edoardo Tessitore B. Enzo Marchesi B. Lionello Albertini B. Corrado San Giorgio B. Enrico Ramella B. Piero Zavattaro Ardizzi B. Renzo Apollonio B. Giovanni Del.fino B. Giorgio Ridol.fi B. Massimo Mola di Larissè B. Mario Garibaldi

SEDI

1923 - 26 Belluno 1926 Udine

1927 - 30 Gorizia 1930 Udine

- 92 --

(1949)


BRIGATA ALPINA «CADORE»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE 0

Si costituisce il I luglio 1953, con elementi già esistenti e si completa in tempi successivi mediante la formazione di altre unità.

I reggimenti che ne fanno parte hanno partecipato alle campagne cli guerra, inquadrati in grandi unità ora disciolte.

RICOMPENSE AL VALOR CIVILE MEDAGLIA DI BRoNzo -

Decreto 6 marzo 1968

Con il generoso slancio di tutti i suoi uomini si adoperava per contenere e ridurre le cc

disastrose conseguenze di una violenta alluvione (Trentino - Alto Adige e provincia <li Belluno, 4 novembre - II dicembre 1966) )>.

COMANDANTI Gen. B. Carlo Ravnich Gen. B. Luigi Vismara Gen. B. Raffaele Binetti Gen. B. Francesco Dibitonto Gen. B. Mosè Bongioanni Gen. B. Alberto Di Leo Gen. B. Umberto Cavanna

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

SEDI 1953 Belluno

-

93 -:--

B. B. B. B. B. B.

Vito Caruso Antonio La Verghetta Massimiliano Brugnara Luigi Clerico Giovanni Mervig Lorenzo Valditara


BRIGATA ALPINA «OROBICA»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

Si costituisce il

gennaio 1953 con elementi già esistenti e si completa in tem pi successivi mediante la formazione di altre unità. I"

I reggimenti che ne fanno parte hanno partecipato alle campagne di guerra inquadrati in grandi unità ora disciolte.

COMANDANTI Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B. B. B. B.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Pietro Farello Carlo Ciglieri Antonio Saltini Stefano Coisson Marcello Sessich T ito Corsini Angelo Cabigiosu

SEDI 1953 Merano

- 94 -

B. B. B. B. B. B. B.

Silvio Steffensen Ettore Formento Luciano Orlando Giovanni Bernardinis Carlo Vendramini Mario Di Lorenzo Enrico Peyronel


BRIGATA PARACADUTISTI «FOLGORE>>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Trae ongme dalla Divisione Paracadutisti costituita il I settembre 1941 con i Reggimenti Paracadutisti 1° e 2° ~ cui si affianca il 3° nel marzo 1942 ~ ed il Reggimento Artiglieria Paracadutisti. Resosi necessario l'impiego oltremare come unità terrestr·e, nel luglio 1942 è denominata 185"· Dìvisz·one di Fanteria «Folgore>>. Le sue unità, di conseguenza, assumono la denominazione di 185°, 186° e 187° Reggimento Fanteria « Folgore >) e 185° Reggimento Artiglieria «Folgore». Dal 15 settembre 1942 il 185° Fanteria ri0

masto in Patria, ceduti due battaglioni al

187°, lascia la « Folgore)> e, preso il nome di 185° Reggimento Fanteria «Nembo», diviene il nucleo costitutivo della divisione omo111ma. La « Folgore >> viene quasi completamente distrutta nel novembre 1942 in Africa Settentrionale. Il I gennaio 1963, per trasformazione del preesistente Centro Militare di Paracadutismo, si costituisce la Brigata Paracadutisti che dal ro giugno 1967 assume la denominazione di 0

Brigata Paracadutisti « Folgore >).

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA MONDIALE

ramento, con compiti di difesa ad oltranza del-

(1940 · 45)

le posizioni avanzate. Le unità della « Folgo-

1942: poco dopo il suo arrivo in Africa Settentrionale, la cc Folgore )> prende parte alla battaglia di Alam cl Halfa, ultimo atto offensivo svolto dalle forze italiane in Egitto. I suoi reparti si distinguono particolarmente al Passo del Carro, al Passo del Cammello) al Gebel Kalakh, a Deir Alinda, a Manaqir el D aba, a Qaret el Himeimat, a Bab el Qattara, a Deir el Anqar e a Deep Well. Il mattino del 30 settembre gli inglesi sferrano un attacco contro Deir el Munassib presidiato da un battaglione della « Folgore >) sistemato in quel settore a caposaldo avanzato. L'avversario viene respinto e lascia sul terreno numerosi uomini e carri; l'episodio è citato sul bollettino di guerra n. 858: « N ell'aspro combattimento in cui veniva infranto l'attacco nemico, segnalato dal bollettino di ieri, si è particolarmente distinta la Divisione Folgore». All'inizio della battaglia di El Alamein, il 23 ottobre, la divisione, inquadrata nel X Corpo d'Armata, è in linea fra Deir el Munassib e Qaret el Himeimat, settore sud dello schie-

re >> si battono strenuamente, gli uomini sono spesso impegnati nella lotta corpo a corpo, le perdite sono gravi. Il 2 novembre la divisione, imbattuta, riceve l'ordine di arretrare in conseguenza del ripiegamento già in atto in altri settori. La ritirata, compiuta quasi completamente a pie<li; è assai lenta e grava sensibilmente sull'efficienza dei vari reparti. La « Folgore >) procede nel movimento incalzata dal nemico, priva di viveri, di acqua, di munizioni, depauperata di mezzi e di uomini; il giorno 6 novembre, dopo dura lotta e quattro giorni di estenuante marcia per raggiungere le successive tappe del ripiegamento, è costretta a cessare ogni sua resistenza. I pochi superstiti combattono ancora, inquadrati in altre unità, fino al maggio 1943 ed una nuova citazione sul bollettino di guerra n. ro64 del 24 aprile 1943 premia il loro comportamento: « Per i combattimenti dei giorni scorsi meritano l'onore della citazione due compagnie ~ella Divisione Folgore>).

- 95 -


MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Giovanni Staracc: Africa Settentrionale, luglio - novembre 1942

COMANDANTI Drv1SIONE PARACADUTISTI

(1941 -42)

BRIGATA PARACADUTISTI

Gen. B. Francesco Sapienza Gen. B. Enrico Frattini

185" DIVISIONE DI 43)

FANTERIA ((FOLGORE))

Gen. B. Aldo Magri Col. Renato Mascaretti Gcn. B. Alberto Li Gobbi

(1942 -

BRIGATA PARACADUTISTI «FOLGORE»

Gen. B. Alberto Li Gobbi Gen. B. Ferruccio Brandi

Gcn. D. Enrico Frattini

SEDI

1941 Roma 1963 - 64 Pisa

(1963 -67)

(1967)


BRIGATA DI CAVALLERIA «POZZUOLO DEL FRIULI»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Riallaccia le sue ong1m alla Il Brigata di Cavalleria costih1ita il 7 marzo 1835 con i Reggimenti di Cavalleria « Piemonte Reale», « Genova >> e «Aosta)}, che il 4 ottobre 1836 sono portati a due: « Piemonte Reale >> e « Novara>>. Nell'ottobre 1849 viene sciolta. Per le esigenze relative alla campagna di guerra del 1859 viene costituita sui Reggimenti «Savoia» e «Genova». Nell'ottobre 1859, inquadrata nella Divisione di Cavalleria di riserva, assume il nominativo di II Brigata Corazzieri in conseguenza delle mutate denominazioni dei suoi reggimenti, riprendendo il precedente nome di Il Erigata di Cavalleria il 6 giugno 1860. Nel 1863 viene soppressa, ma si ricostituisce tre anni dopo sui Reggimenti « Nizza >>e « Piemonte Reale>> per la durata della campagna

del 1866. Viene ricostituita definitivamente nel 1870 con decreto 4 dicembre assumendo nel corso degli anni diversa composizione. Nel 1926 per effetto della legge 11 marzo si denomina Il Comando Superiore di Cavalleria, ma nel giugno 1930 riprende il primitivo nome di II Brigata di Cavalleria. Nel 1935 cambia ancora nome: dapprima Il Brigata Celere, poi Brigata Celere << Emanuele Filiberto Testa di Ferro)) (11). Dal I febbraio 1938 si scioglie e assume la fisionomia di vice comando di divisione celere, passando i suoi reggimenti alle dipendenze della divisione stessa. Il I aprile 1957 si costituisce in Gradisca d'Isonzo il Comando Brigata di Cavalleria che il I gennaio 1959 assume l'appellativo di « Pozzuolo del Friuli>>, dalla località ove la II Brigata ha combath1to il 29 - 30 ottobre 1917. 0

0

0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 -49)

1848: a Pastrengo, il 30 aprile, il Reggimento << Piemonte Reale » conduce numerose cariche contro gli austriaci, concorrendo validamente alla vittoria della giornata. A S. Lucia il 6 maggio la brigata, dapprima in riserva, subentra poi nel combattimento per proteggere il ripiegamento della fanteria. Il 13 giugno a Sommacampagna si scontra con gli ulani che hanno attaccato la retroguardia, respingendoli. Dal 23 al 26 luglio, nell'area Custoza - Volta i suoi reggimenti caricano più volte per contenere la pressione nemica. SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

Dal 26 aprile al 6 maggio, inquadrata nella Divisione di Cavalleria, protegge la radunata delle armate alleate franco - piemontesi e con-

corre alla difesa di Torino sulla linea della Dora Baltea. Poi partecipa al movimento offensivo verso la Scsia conducendo numerosi scontri di pattuglia nella zona di Cascine di Stra il r2 maggio e raggiungendo Vercelli e la Sesia il 2r maggio. Il 30 dello stesso mese, nell'aspro combattimento di Palestro e Vinzaglio, conclude il ciclo operativo, rimanendo in giugno di riserva. TERZA D'INDIPENDENZA

Reparti della brigata il mattino del 23 giugno nella zona di Mozzecane si scontrano con il Reggimento Ulani << Conte di Trani» facendo prigionieri gli uomini di alcune pattuglie. Da Mozzecane viene inviato uno squadrone in ricognizione su Villafranca, ove interrompe le comunicazioni ferroviarie e telegrafiche.

-97 r5.

(1866)


Il 24 giugno la brigata viene impiegata dal Generale Della Rocca (III Corpo) che invia « Piemonte Reale n in rinforzo alla 16" Divisione per tutta la giornata. A sera i .due Reggimenti « Nizza)> e «Piemonte)) riuniti proteggono il ripiegamento delle Divisioni 7"' e 16" fino all'alba del 25 giugno. Nella seconda fase della campagna, fa parte del Corpc di Osservazione con il compito della difesa ciel settore Garda - Mincio. PRIMA MONDIALE

(1915- 18)

1915: la II Brigata, costituita sui Reggimenti « Genova Cavalleria)) (4") e « Lancieri di Novara>) (5°), inquadrata nella 1" Divisione di Cavalleria «Friuli>>, effettua il 24 maggio il primo balzo offensivo oltre frontiera fino ai ponti di Pieris sull'Isonzo. Passata in seconda linea dopo Parreste sulla pedemontana carsica, cede le proprie sezioni mitragliatrici in rinforzo alle brigate di fanteria che operano per la conquista ,del gradino carsico.

1916: appiedata nel maggio, partecipa alla logorante vita e guerra cli trincea fino alla prima decade di gennaio dell'anno successivo. Inizialmente opera nel settore Plava - Canale e successivamente, dall'agosto, sul Carso, conducendo aspri combattimenti a Selz, M. Cosich, Mucile, M. Debeli. Dal 14 al 16 settembre i suoi reparti conquistano l'altura che domina il Vallone di Doberdò, e la mantengono contro vigorosi contrattacchi avversari. A metà dicembre passa nelle retrovie a riordinarsi e viene rimessa a cavallo.

191 7-' nella battaglia cli Caporetto prende parte alla protezione del ripiegamento dall'Isonzo al Piave, nella zona cli contatto tra 2 " e 3"' Armata, garantendo in particolare modo il fianco nord di questa ultima. A Pozzuolo del Friuli il 29 e 30 ottobre la brigata, asserragliatasi nel paese con i suoi reggimenti, conduce un'aspra e tenace resistenza contro preponderanti forze avversarie, consentendo il passaggio del Tagliamento da parte dei grossi in ripiegamento. Per tale fatto cl'arme viene citata sul bollettino cli guerra n. 891 del Comando Supremo: « La 1 .. e 2• Divisione di Cavalleria, specie i Reggimenti Genova e Novara eroicamente sacrificatisi... meritano sopra tutti l'ammirazione e la gratitudine della Patria)>. 1918: ricostituitasi dopo le gravi perdite subite nell'anno precedente, nella battaglia cli Vittorio Veneto il 29 ottobre passa il Piave, punta al Livenza ove viene arrestata da forti retroguardie avversarie. Queste vengono attaccate il giorno successivo con una audace carica al ponte di Fiaschetti, e l'unità merita un'altra citazione sul bollettino di guerra n. 1266 del Comando Supremo e sul comunicato annesso: << La II Brigata ~ Reggimenti Genova Cavalleria e Lancieri di N avara - già immortalatasi or è un anno a Pozzuolo del Friuli, il 31 ottobre con brillanti cariche ha assicurato alle truppe retrostanti il ponte della Livenza di fronte a Fiaschetti)>. Succes,sivamente la brigata, è inviata nell'alta Val Piave, nel Bellunese cd in Carnia ove cattura gran parte della 34"' Divisione austroungarica.

COMANDANTI II

BRIGATA DI

C ..WALLERIA (1835-49)

Magg. Gen. Ignazio Castelnuovo di Torrazzo Magg. Gen. Carlo Nicolis di Robilant Magg. Gen. Angelo Bongiovanni di Castelborgo

II

BRIGATA DI C..WALLERIA

(1859)

Magg. Gen. Carlo Bracorens -di Savoiroux Magg. Gen. Carlo Brunetta <l'Usseaux II

BRIGATA CORAZZIERI

(1859-60)

Magg. Gen. Carlo Brunetta ,d'Usseaux


II Co~uNDo SUPERIORE or CAVALLERIA (1926 30)

II BRIGATA DI CAVALLERIA (1860 -63) Magg. Gen. Solone Reccagni Magg. Gen. Achille Angelìni Magg. Gcn. Luigi Soman

Gen. B. Carlo Gìubbilci II BRIGATA DI CAVALLERIA (1930- 35) Gen. B. Sebastiano Murari ,della Corte Bra Gen. B. Gerolamo Majnoni d'Intignano

II BRIGATA DI C.WALLERIA (1866) Magg. Gen. Ippolito Cusani Confalonieri Magg. Gen. Amadeo di Savoia - Aosta

II BRIGATA CELERE (1935) Gen. B. Lorenzo Dalmazzo

Il BRIGATA DI C.>\VALLERIA (1870 - 1926) Magg. Gen. Alessandro Vandone Magg. Gen. Corrado Cravctta di Villanonetta Magg. Gen. Giovanni Incisa della Rocchetta Magg. Gcn. Corrado Cravetta <li Villanonetta Magg. Gen. Corrado Colli di Felizzano Magg. Gen. Fiorenzo Bava Beccaris Magg. Gen. Domenico Demorra Magg. Gen. Giovanni Govone Magg. Gen. Fabio Longhi Magg. Gen. Eugenio Pautassi Magg. Gen. Massimiliano Cesati di Vigadore Magg. Gen. Giovanni Valfrè di Bonzo Magg. Gen. Camillo Tommasi Magg. Gen. Giuseppe Corradini Magg. Gen. Ernesto Quercia Magg. Geo. Agostino Oleo Magg. Gen. Evaristo Mossolin Magg. Gen. Giuseppe Del Re Magg. Gen. Giovanni Vercellana Magg. Gen. Giorgio Erno Capodilista Gen. B. Francesco Bellotti

BRIGATA CELERE (( EMANUELE FILIBERTO TESTA l)f FERRO)) (II) (1935 - 38) Gen. B. Annibale Bergonzoli Gen. B. Enrico Armando Gen. B. Gervasio Bitossi BRIGATA

DI

CAVALLERIA (1957-59)

Gen. B. Mario Zannìnovich Gen. B. Michele Caforio BRIGATA DI CAVALLERIA (( POZZUOLO DEL FRIULI)) (1959) Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Villar Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Gen. B. Geo. B.

Mario A.lessi Nicola Tolomeo Enrico Guidi Enrico Reisoli Matthieu di Pian Luigi Frova Franco Melotti Luigi Mirelli di Teora Ermolao Gabelli Marco Bitossi Vittorio Raganella Antonio Castagna

SEDI

1870-78 1878 - 84 r884- 88 1888 - 191 r l9II - 20 1920- 23 1923- 26

Torino Alessandria Savigliano Alessandria Pordenone Padova Udine

1926 - 27 1927- 29 1929 - 30 1930 - 36 1936 - 38 1957- 64 1964 -· 99 -

Treviso Udine Treviso Bologna Ferrara Gradisca d'Isonzo Gorizia


III BRIGATA MISSILI

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La lii Brigata Missili viene costituita a Vicenza il

ottobre 1959.

COMANDANTI Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B. B.

Alberto Orlando Giovanni De Gennaro Salvatore Arcovito Vittorio Carrillo Antonio Grossi

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B. B.

Mario Nardi Vito Giustiniani Gaetano Belvedere Adriano Guerrieri Maggiorino Spalla

SEDI 1959 - 65

1965 Portogruaro

Vicenza

-

IOO -


COMANDI MILITARI DI ZONA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La prima costituzione dei Comandi Militari di Zona avviene per effetto della legge 30 maggio 1935 che ripartisce il territorio dello stato in zone militari, allo scopo di svolgere h1tte le funzioni cli carattere eminentemente territoriale, fino a quel momento affidate sia ai corpi d'armata che alle divisioni di fanteria, cui restano invece riservate le sole funzioni di carattere addestrativo ed operativo.

-

Tra il r935 e il 1936 sono costituiti 31 comandi di zona militare, che nel 1940 - 4r diventano 33, per sciogliersi poi tutti a seguito degli avvenimenti determinati dall'armistizio del settembre 1943. Dopo il secondo conflitto mondiale, con circolare 31 luglio 1951 e a partire dal I settembre dello stesso anno, vengono ricostituiti 14 Comandi Militari di Zona, cui se ne aggiungono altri 3 nel periodo successivo. 0

101 -



ISTITUTI

MILITARI




STEMMA DELLA SCUOLA DI GUERRA Descrizione araldica Scudo: D'azzurro. trinciato da un filetto d'oro. Il primo all'aquila d'oro dal volo spiegato

reggente con gli artigli il bastone di comando dello stesso; il secondo al destrocherio di carnagione uscente dal cantone destro della punta e tenente nella mano una teda pure d'oro accesa posta in palo e caricata da una daga d'argento con la punta in alto. Sullo scudo il fregio delle Scuole Militari pluriarmi cimato da un elmo di Pallade posto di profilo ed accollato a due rami di quercia e di alloro decussati in punta legati da un na, strino di azzurro. Sotto lo scudo, su lista d'oro con le estremità bifide d'azzurro, il motto: «

(D.P.R. 10 dicembre 1964)

ALERE FLAMMAM

»


SCUOLA DI GUERRA « Alere flammam

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ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' La Scuola di Guerra riallaccia le sue tradizioni alla Scuola di Applicazione di Stato Maggiore, istituita con decreto 24 gennaio r86I alle dirette cli pendenze dell'Ufficio Su periore del Corpo di Stato Maggiore, per abilitare ufficiali delle varie Armi allo specifico servizio. Nel 1867 __, in seguito alle esperienze della terza guerra d'indipendenza, ,dalla quale era emerso che le capacità tattiche dei reparti e le doti di valore dei singoli non avevano trovato rispondenza in una adeguata preparazione dei comandi - si procede al riordinamento del Corpo di Stato Maggiore. In questo quadro, a Torino, in sostituzione della Scuola ,d i Applicazione viene istituita l'u marzo la Scuola Superiore di Guerra, per perfezionare l'istruzione degli ufficiali e preparare gli elementi per il reclutamento del Corpo stesso. Con decreto 24 dicembre 1870 la scuola passa dalle dipendenze del Corpo di Stato Maggiore a quelle del Ministero della Guerra. Il primo regolamento risale al 1871 e stabilisce l'organizzazione, le norme di ammissione e le materie di studio. Le finalità sono quelle cli approfondire la cultura degli ufficiali .destinati al servizio di Stato Maggiore, sviluppandone la capacità organizzativa e operativa. Le modalità ,di ammissione, prevalentemente per esami, i programmi cli studio e i vantaggi di carriera, conseguenti all'acquisizione del titolo, sono stati più volte modificati nel tempo mediante decreti. La scuola comunque ha sempre perseguito· gli obiettivi di ammettere ai corsi ufficiali che emergono per qualità morali, di carattere, preparazione professionale e di qualificare « titolati » in grado cli assolvere con competenza le funzioni proprie di Stato Maggiore e di comando. In data 30 settembre 1873 l'istituto assume la denominazione di Scuola di Guerra. Il regolamento del 1871 viene successivamente sostituito da quelli del 1882, 1888, 1894,

1899 e 19n, che segnano ·altrettanti stadi evolutivi nel campo dell'organizzazione e degli studi. Importante quello del 1894 che stabilisce, tra l'altro, un nuovo tipo di insegnamento a carattere eminentemente applicativo. Lo svolgimento dei corsi, interrotto durante la guerra 1915- 18, viene ripreso nel 1919 con l'istituzione di speciali corsi d'integrazione biennali. per ufficiali delle varie Armi in possesso di particolari requisiti. N el 1922 sono ripresi i corsi regolari che l'anno successivo banno durata triennale. Nuovi regolamenti nel 1926, 1928, 1934, 1936, 1940, stabiliscono delle varianti all'ordinamento degli studi e alla preparazione dei candidati, in base ai nuovi compiti che le esigenze dei tempi consigliano di assegnare al!'Esercito. Nel frattempo la scuola ha assunto dal 1° novembre 1935 la denominazione di Istituto Superiore di Guerra, la cui attività continua anche durante il secondo conflitto mondiale, venendo poi sospesa 1'8 settembre 1943. Dalla costituzione a tale data sono stati svolti 71 corsi. Questi, a cominciare dal 72°, vengono ripresi nel 1947 a Civitavecchia. La durata degli studi prevede un biennio presso la scuola, intervallato ,d a un anno applicativo presso un comando di grande unità. . Nel 1949 è ripristinata l'antica denominazione di Scuola di Guerra ed il regolamento del 1953 stabilisce che le finalità sono quelle di formare ufficiali destinati ad incarichi di Stato Maggiore e costituire centro di studio e diffusione della dottrina militare. Altri regolamenti nel 1955, nel 1963 e nel 1970 apportano modifiche che sono il prodotto concreto del processo di rinnovamento e di evoluzione degli studi. Questi prevedono tre anni di frequenza continuativa ripartiti in due fasi: la prima inerente il corso cli Stato Maggior~, della durata di due anni accademi-

- 105 16.


ci, per l'abilitazione degli ufficiali a funzioni esecutive; la seconda relativa al corso superiore di Stato Maggiore, della durata di un anno accademico, per l'abilitazione degli ufficiali a funzioni direttive. In varie epoche, parallelamente allo sviluppo dei corsi regolari, l'istituto, per concorrere alla preparazione dei comandanti, ha dato vita anche a corsi speciali per ufficiali cli Marina,

dei Servizi e per i tenenti colonnelli pross1m1 all'avanzamento. Dalla scuola sono usciti titolati, dalla fondazione ad oggi, oltre quattromila ufficiali delle varie Armi, più quelli di altre Forze Armate e di eserciti di altre nazioni. Tra gli ufficiali frequentatori sono da annoverare centottantuno Caduti e cinquantaquattro ,decorati di medaglia cl 1oro al valor militare.

COMANDANTI Scuou. SuPERIORE DI GUERRA ( 1867 - 73)

Gcn. Gen. Gen. Gen.

Magg. Gen. Felice Nicolis di Robilant Magg. Gcn. Carlo Bottacco SCUOLA DI GUERRA

D. D. D. D.

Curio Barbasetti di Prun Luigi Mentasti Alberto Ferrero Angelo Pivano

(1873 - 1935) ISTITUTO SUPERIORE DI GUERRA

Magg. Gen. Carlo Bottacco Magg. Gen. Luigi Consalvo Magg. Gen. Giovanni Sironi Magg. Gcn. Carlo Corsi Magg. Gen. Ettore Peclotti Magg. Gen. Filippo Gazzurelli Magg. Gen. Alberto Cerruti Magg. Gen. Luigi Zuccari Magg. Gen. Carlo Porro Magg. Gcn. Luigi Segato Magg. Gen. Luca Montuori Gen. D. Guido Liuzzi Gen. D. Armando Tallarigo Gen. B. Pietro Gazzera Gen. D. Pietro Pintor Gen. D. Fabio Scala Gen. D. Mario Vercellino ISTITUTO SUPERIORE DI GUERRA

(1947- 49)

Gen. B. Aldo Rossi SCUOLA DI GUERRA

(1949)

Gen. B. Aldo Rossi Gen. D. Paolo Supino Gen. D. Carlo Cigliana Gen. D. Pietro Riccardi Gen. D. Carlo Cigliana Gcn. D. Sebastiano Cambosu Gen. C.A. Pietro Mellano Gen. D. Sebastiano Cambosu Gen. C.A. Umberto Turrini Gen . C.A. Ugo Bizzarri Gcn. C.A. Pietro Testa Gen. C.A. Raffaele Caccavale Gen. C.A. Oreste Vìligiardi Gen. C.A. Vittorio Emanuele Borsi Parma Gen. C.A. Piero Zavattaro Ardizzi

(1935- 43)

Gen. D. Mario Vercellino

SEDI

r947 Civitavecchia

1867- 1942 Torino 1942 - 43 Salsomaggiore

-

106 -

di


COMANDO DELLE SCUOLE DI APPLICAZIONE D'ARMA

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA'

Il Comando delle Scuole di Applicazione d'Arma, si costituisce in Torino il 1° aprile 1951 per armonizzare l'insegnamento delle materie in comune o di reciproca interferenza, assicurare la continuità dei programmi con l'Accademia Militare di Modena ed unificare l'organizzazione dei servizi amministrativi e generali.

L'ordinamento prevede pertanto: Comando delle Scuole di Applicazione d'Arma, Scuola di Applicazione di Fanteria (che dal 1954 assume il nome di Scuola di Applicazione di Fanteria e cli Cavalleria), Scuola di Applicazione di Artiglieria, Scuola di Applicazione del Genio.

COMANDANTI Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

D. D. D. D. D. D.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Paolo Supino Alessandro Albert Aurelio Guy Federico Bonelli Gianfelice Grosso Melchiorre Jannelli

SEDI

1951 Torino

- 107 -

D. D. D. D. D. D.

Raffaele Binetti Giulio Barberis Enrico Ramella Giovanni Bonzani Remo De Flammineis Mario Tomaino


SCUOLA DI APPLICAZIONE DI FANTERIA E DI CAVALLERIA « Arte et virtute usque ad victoriam »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' La Scuola di Applicazione cli Fanteria e di Cavalleria istituita il 20 agosto 1954 trae origine dal .la fusione delle scuole delle due Armi. SCUOLA DI APPLICAZIONE DI FANTERIA

SCUOLA DI APPLICAZIONE DI CAVALLERIA

Discende dalla Scuola Normale di Fanteria istituita con ,decreto 4 dicembre 1849 in Torino, con gli scopi di perfezionare nei giovani ufficiali le cognizioni teorico - pratiche e armonizzare i vari sistemi d'istruzione presso i corpi di Fanteria con metodo unico e regolamentare. Trasferito nella primavera del 1850 a Ivrea, l'istituto assume il nome di Scuola Militare di Fanteria. Negli anni che seguono svolge anche corsi per sottufficiali aspiranti al grado di sottotenente e corsi per ufficiali del Corpo dei Volontari Italiani che transitano nell'Esercito regolare. Nel 1862, ripresa la denominazione di Scuola Normale di Fanteria, abilita istruttori sia ufficiali. subalterni che militari di truppa. Dal 1869 diventa Scuola Centrale di Tiro, Scherma , Ginnastica e Nuoto per la Fanteria perfezionando l'addestramento degli allievi nelle specifiche discipline. Tale rimane fino al 1873, allorché per i cambiamenti avvenuti nell'addestramento, riprende la denominazione di Scuola Normale di Fanteria. Nel r888 il nome, sempre a causa del diverso tipo di addestramento, viene stabilito in Scuola Centrale di Tiro di Fanteria. Con l'introduzione di alcune innovazioni organizzative e addestrative nel 19ro si trasforma in Scuola di Applicazione di Fanteria. I corsi assumono un indirizzo eminentemen te applicativo e pratico e la scuola accentua la tendenza a divenire istituto di addestramento professionale per ufficiali di Fanteria. Oltre a quelli normali effettua numerosi corsi speciali: di ciclismo, .di ginnastica, sull'armamento, sugli esplosivi, ccc.

Discende dalla Regia Scuola Militare di Equitazione fondata a Venaria Reale il 15 novembre 1823, con lo scopo di addestrare nel1' equitazione gli allievi dei corpi di Cavalleria e delle altre Armi. Sciolta nel marzo 1848, viene ricostituita a Pinerolo nel novembre 1849 quale Scuola Militare di Cavalleria con il compito specifico di impartire istruzioni teorico - pratiche di equitaz1one a ufficiali subalterni e gregari comandati dai corpi, per renderli abili istruttori. L'istituto ha sempre dato una importanza elevata all'addestramento all'equitazione, poiché questa, in un'epoca in cui il cavallo viene considerato una vera e propria arma, è la base della preparazione tecnico- professionale dell'ufficiale di Cavalleria, ed il mezzo formativo ,del carattere quale scuola di coraggio. Fin dai suoi inizi la scuola promuove e mantiene viva e uniforme l'istruzione dei corpi a cavallo e prepara, per gli stessi, abili istruttori dando vita a una lunga tradizione equestre; bellica e s.portiva. Nel 1859 viene costituito presso la scuola uno Squadrone Guide a Cavallo che prende parte alla seconda guerra d'indipendenza e costituisce il primo nucleo del nascente Reggimento Guide. Dal 1860, essendo riservata l'Accademia Militare di Torino ai soli ufficiali di Artiglieria e Genio, effettua corsi suppletivi per arruolare ufficiali dell'Arma. La Scuola Militare di Cavalleria, dopo aver assunto prevalenti funzioni cli arruolamento, è trasferita nel 1865 a Modena ove si fonde con la Scuola Militare di Fanteria, dando vita in seguito all'Accademia Militare.

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STEMMA DELLA SCUOLA DI APPLICAZIONE DI FANTERIA E CAVALLERIA

Descrizione araldica Scudo: Partito. Nel primo troncato semipartito: a) di ros so alla croce d'argento attraver-

sata dal lambello d'azzurro di tre pendenti; b) d'oro alla croce d'azzurro; c) di rosso alla daga d'argento posta in palo, manicata d'oro ed attorcigliata da un ramo d'alloro al natural e, b) e c) abbassati ad un capo d'azzurro caricato di una stella d'argento (5). Nel secondo troncato semipartito: a} d'argento all'aquila spiegata di nero; b} d'argento a tre fasce di nero attraversate da un pino di verde terrazzato dello stesso; c) di rosso al cavallo alato d'argento. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio della Scuola di Applicazione di Fanteria e Cavalleria costituito da un trofeo d'armi sormontato dall'elmo di Pallade ed accompagnato da un ramo d'alloro a sinistra e da una quercia a destra, posti a corona e legati in basso da un fiocco d'azzurro. Svolazzante ai lati dello scudo un nastro d'azzurro filettato d'argento uscente dal fregio. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide, il motto: « ARTE ET VIRTUTE USOUE AD VICTORIAM »

(D.P.R. 10 luglio 1960)


Durante la guerra r9r5 - 18 la scuola sospende il funzionamento ordinario e svolge, una serie <li corsi sulle armi della Fanteria per ufficiali, sottufficiali e graduati ,d i tutte le Armi e Corpi dell'Esercito, della Guardia di Finanza e della Milizia Territoriale. Sedicimila sono gli ufficiali preparati dall'istituto. Nel 1920 la scuola inizia corsi di perfezionamento per coloro che sono transitati in servizio permanente durante la guerra, e corsi speciali sul tiro delle mitragliatrici. Soltanto nel 1929 riprendono gli studi regolari di applicazione per i sottotenenti provenienti dall'Accademia. Con decreto 17 ottobre 1929 viene istituito il Coman<lo della Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria e. della Scuola di Applicazione di Fanteria retto da un generale, che oltre ad attuare il governo disciplinare ed amministrativo, coordina l'attività dei due istituti. Dal 1941 al 1943 la scuola addestra anche numerosi ufficiali ,d i complemento. L'8 e 9 settembre 1943, prima del suo scioglimento, l'istituto si rende protagonista di un fatto d'arme per il quale gli viene conferita con decreto 12 ottobre 1953 la Modaglia ,d' Argento al Valer Militare con la seguente motivazione: « Culla di alti insegnamenti, che forgiò tante giovani generazioni di ufficiali. educandole alle leggi del dovere e del sacrificio, nella critica notte dell'armistizio, respinta l'intimazione di resa, affrontava un'impari lotta contro forze più volte superiori, costituendo un baluardo contro il quale urtavano invano scelte fanterie avversarie. Né le perdite, né il successivo intervento ,d i mezzi corazzati nemici riuscivano a .fiaccarne la tenace volontà di resistenza. Dopo più ore di accanita lotta, desisteva dal combattimento solo in seguito ad ordine superiore, suggellando con il sangue generoso dei suoi difensori le sue tradizioni <li valore e di fedeltà all'onor militare. Parma, 8 - 9 settembre 1943 ,,.

L'attività applicativa viene svolta a Pinerolo dalla Scuola Normale di Cavalleria che si affianca fin ,dal 1862 alla Scuola Militare omonima nella stessa sede e con lo stesso comandante. Ed è proprio questa scuola che conferisce particolare impulso all'addestramento per l'equitazione di campagna dimostratasi la più efficace ai fini operativi. Nel 1868 si istituisce un corso magistrale superiore di equitazione, la cui frequenza è per gli ufficiali titolo di merito e di capacità. Nel 1887 assume la denominazione di Scuola di Cavalleria e nel 1891 forma un distaccamento a Tor <li Quinto in Roma per corsi di equitazione di campagna. Pinerolo e Tor di Quinto sono quindi un'unica grande palestra di equitazione, famosa in Europa, anche per l'applicazione del sistema __, introdotto dal cap. Fe,derico Caprilli e basato sull'equilibrio naturale cavallo-cavaliere sul quale prendono a modellarsi molte nazioni. La scuola istituisce corsi pratici ed applicativi per sottotenenti usciti dall'Accademia di Modena, corsi per allievi ufficiali veterinari di complemento e per i sottufficiali delle Armi a cavallo. Con decreto 17 luglio 1910 la denominazione è cambiata in Scuola di Applicazione di Cavalleria, Durante la guerra 1915 - 18 prepara sottotenenti di complemento e di Milizia Territoriale dell'Arma di Cavalleria. Nel 1926 riprende il nome di Scuola dì Cavalleria istituendo dodici corsi per ufficiali in servizio permanente, di complemento e per sottufficiali dell'Arma di Cavalleria, per ufficiali veterinari, per sottufficiali delle Anni a cavallo, per zappatori e maniscalchi. Nel 1928 riassume la denominazione di Scuola di Applicazione di Cavalleria. Durante la seconda guerra mondiale la scuola costituisce gruppi blindati e raggruppamenti esploranti corazzati, impiegati poi nei vari scacchieri. La ~ uola cessa ogni attività 1'8 settembre 1943.

Il 1° ottobre 1949 la Scuola di Applicazione di Fanteria viene ricost1tmta nella nuova sede di Torino, assumendo il compito della preparazione anche degli .ufficiali di Cavalleria. Per tale motivo -

109 -


nel 1954 all'istituto viene attribuita la denominazione di Scuola di Applicazione cli Fanteria e di

Cavalleria. Attualmente la scuola, erede della storia e delle tradizioni dei due istituti, svolge per gli ufficiali provenienti dall'Accademia Militare i corsi cli applicazione ed il corso tecnico - applicativo (prima fase) e per gli ufficiali di Fanteria, reclutati tra i giovani in possesso del biennio cli ingegneria ed aspiranti ai Servizi Tecnici, corsi di applìcazione.

COMANDANTI SCUOLA NORMALE DI FANTERIA

(1849-50)

REGIA SCUOLA MILITARE DI EQUITAZIONE

48)

Magg. Davide Caminati SCUOLA MILITARE DI F ANTERIA

Magg. Gcn. Pietro Saibante ,di S. Uberto Magg. Gcn. Luigi Faussone di Germagnano Magg. Gen. Teodoro Cacherano di Bricheras10

(1850 - 62)

Col. Vittorio Radicati di Marmorito Magg. Augusto Vialardi di Verrone Ten. Col. Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano Magg. Giovanni Marini SCUOLA NORMALE DI FANTERIA

(1823 -

Scu oLA MILITARE DI CAVALLERIA

(1849 - 65)

Magg. Gen. Vittorio Gazzelli di Rossana Col. Giacinto Valfrè di Bonzo Col. Massimiliano Caccia Col. Epimaco Bigliani cli Cantoira Magg. Gen. Vittorio Barattieri di S. Pietro Magg. Gen. Alberto dc la Forest de Divonne

(1862-69)

Magg. Giovanni Marini Col. Giovanni Migliazzi Col. Federico Manassero di Costigliole Col. Paolo Isolabella

SCUOLA NORMALE DI CAVALLERIA

(1862- 87)

SCUOLA CENTRALE DI TIRO, SCHERMA, GINNASTICA E NUOTO PER LA FANTERIA ( I 869

Magg. Gen. Vittorio Barattieri di S. Pietro Magg. Gen. Alberto de la Forest dc Divonne Col. Luigi Lanzavecchia di Buri Col. Giuseppe Colli di Felizzano Col. Domenico Dcmorra Col. Eugenio Pautassi Col. Antonio Trotti Bentivoglio Col. Carlo Gozzani di San Giorgio

- 73)

Col. Luigi Girola SCUOLA NORMALE DI FANTERIA ( I 873

Col. Col. Col. Col.

- 88)

Luigi Girala Giovanni Mazzoleni Bernardo Peroni Nicola Conti- Vecchi

SCUOLA DI CAVALLERIA

Scuou 1910)

CENTRALE DI TIRO DI FANTERIA

Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn. Gen.

(1888 -

(1887- 1910)

Col. Carlo Gozzarù di San Giorgio Ten. Col. Giovanni Valfrè di Bonzo Col. Felice Avogadro di Quinto Col. Luigi Berta Col. Lorenzo Ruschi Col. Galeazzo Sartirana Magg. Gen. Luigi Berta Magg. Gen. Camillo Tommasi Ten. Gen. Rodolfo Pugi

Gustavo Parravicino Carlo Ferraris Giuseppe Bellati Cesare Ponza di S. Martino Giovanni Gastinelli Alberto Crispo Vincenzo Garioni JIO -


ScuOLA DI APPLICAZIONE DI FANTERIA

(1910 -

Scuou DI APPLICAZIONE DI CAVALLERIA

(1910 -

43)

26)

Magg. Gen. Vincenzo Garioni Magg. Gen. Alessandro Raspi Magg. Gen. Muzio Galli Gen. D. Enrico Lodomez Gen. D. Aurelio Petracchi Gen. B. Ernesto Passò Col. Federico Sirolli Col. Francesco Zingales Col. Benvenuto Gioda Col. Emilio Bisson Col. Aldo De Michelis Col. Ugo Abbondanza Col. Gaetano Ricci

Tcn. Gen. Rodolfo Pugi Ten. Gen. Ernesto Quercia Ten. Gen. Edoardo Coardi di Carpenetto e di Bagnasco Ten. Gen. Vittorio Litta Modignani Ten. Gcn. Giovanni Vercellana Ten. Gen. Clemente Del Poggio Gen. B. Francesco Bcllotti Gen. D. Giorgio Erno Capodilista Scuou DI CAVALLERIA ( 1926 - 28)

Gen. B. Vittorio Ambrosie Scu01, A DI APPLICAZIONE DI CAVALLERIA

(1928 -

43) Gen. 13. Paolo Tacoli Gen. D. Francesco Guidi Gen. B. Cesare Bonati Col. Federico Ferrari - Orsi Gen. B. Umberto Berardi Col. Carlo Ceriana Mayneri Gen. B. Raffaele Cadorna Gen. B. Guglielmo Barbò di Casalmorano SCUOLA DI APPLICAZIONE DI FAKTERIA

(1949-54)

Col. Giuseppe Dragoni Col. Oreste Silli SCUOLA DI APPLICAZIONE DI FANTERIA E DI CAVALLERIA

(1954)

Col. Amedeo Runcini Col. Michele Chillemi Gcn. B. Nicola Giacobbe Gen. B. Domenico Fusilli Col. Marco Bitossi Col. Vittorio Rastelli Col. Gennaro Santonastasio

SEDI 1849 - 50 1850-64 1864-65 1865 - 1943 1 949-54

I 823

Torino Ivrea Colorno Parma Torino

- 48 Venaria Reale 1849 - 1943 Pinerolo

1954 Torino -

III -


SCUOLA DI APPLICAZIONE DI ARTIGLIERIA « Doctrinas bello ap'tare »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Discende dalle Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, istituite in Torino nel 1739 allo scopo di perfezionare, mediante un corso di cinque anni, la cultura dei giovani destinati a divenire ufficiali di Artiglieria o del Corpc degli ingegneri militari. Nel 1755 il corso di studi è di durata settennale, la scuola è dotata di libri <lì testo a stampa che, per il loro valore scientifico, vengono tradotti in francese, in tedesco e in inglese e adottati nelle principali scuole di artiglieria e genio d'Europa. Durante il primo ciclo addestrativo, iniziatosi nel 1739 e conclusosi nel 1819, la scuola concorre, con la propria attività culturale, a favorire lo sviluppo delle scienze inerenti l'artiglieria e contribuisce con i suoi insegnanti e allievi alla fondazione della Reale Accademia delle Scienze di Torino, all'organizzazione del Real Corpo delle Miniere degli Stati Sardi, al.l'istituzione della Scuola di Mineralogia e del Museo cli Artiglieria. Sospende l'attività nel 1799, a causa dell'occupazione francese del Piemonte e la riprende in Cagliari nel 1806 dove rimane fino al 1814 con la denominazione di R. Scuole di Artiglieria e Fortificazione. Portata nuovamente a Torino nel 1815 riassume l'antico nome, ma viene definitivamente soppressa nel 1819. Nel 1822 è istituita la Scuola Teorica di Applicazione ad UiSO degli Ufficiali del Cocypo Reale di Artiglieria che, dopo un'intensa attività, soppressa nel 1834 e sostituita con una Scuola Complementare di Sperimento riservata ai luogotenenti di Artiglieria e dal 1837 anche a quelli del Genio, e di Stato Maggiore provenienti dall'Accademia. Dal 1839, annessa alla Accademia Militare con la quale ha in comune il Comandante, prende il nome di Scuola di Applicazione per le Armi Dotte. Nel periodo 1822 - 48 oltre ai corsi regolari di applicazione, presso l'istituto sono svolte

e

conferenze tecniche per ufficiali superiori e capitani e corsi biennali di matematica per i migliori sottufficiali di artiglieria. Sciolta nel 1848 a causa della guerra, {lopo alcuni corsi speciali di applicazione, nel 1851 viene ricostituita quale Scuola Complementare di Artiglieria e Genio che cessa cli funzionare il 30 aprile 1863. Al suo posto è istituita con decreto 15 agosto 1863, per i sottotenenti usciti dall'Accademia, la Scuola di· Applicazione per le Armi di Artiglieria e Genio, con corsi di durata biennale. Con l'ordinamento 22 luglio 1897 viene ist"ituito il Comando della Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio e dcll' Accademia Militare che, oltre il governo disciplinare ed amministrativo, dirige l'insegnamento scientifico e pratico cli entrambe le scuole. Il generale comandante ha alle dirette dipendenze un comandante in seconda per ciascun istituto. Chiusa nel settembre 1914 a causa della guerra la Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio viene riaperta con decreto 21 novembre 1919 per integrare la cultura tecnico - professionale ,degli ufficiali inferiori di Artiglieria e Genio che hanno interrotto i corsi regolari di studio nel maggio 1914 e di quelli variamente reclutati durante la guerra. I corsi nel 1924 sono unificati con quelli del1' Accademia Militare e l'istituto è sciolto per essere poi ricostituito nel 1928 con ordinamento analogo a quello dell'anteguerra. Con il ripristino della scuola il comando viene nuovamente unificato con quello clell' Accademia ed assume la denominazione di Comando della Regia Accademia e della Scuola ,d'Applicazione d'Artiglieria e Genio. Oltre a riprendere i corsi normali, sono svolti nel 1928 e 1929, corsi annuali straordinari per ingegneri aspiranti alla nomina a tenenti in servizio permanente nelle Armi di Artigliena e Genio; dal 1930 al 1937, corsi tecnico· 112 -


I DOCTRINAS

BEL l..i,0 AP TARE

I,


ST<EMMA DELLA SCUOLA DI APPUCAZIONE DI ARTIGLIERIA Descrizione araldica Scudo: Parti to, innestato merlato d'oro e di rosso, alla banda d'azzurro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio d;;:l l'Arrna di artiglieria , specialità da campagna, sormontato dall'elmo di Pallade. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di nero bordate d'oro, il motto: « DOCTRINAS BELLO APTARE »

(D.P.R. 11 settembre 1960)


professionali per i sottotenenti delle due Armi provenienti dai sottufficiali che hanno seguito particolari corsi presso l'Accademia di Fanteria e Cavalleria. L'attività della scuola, divenuta particolarmente intensa nel corso della seconda guerra mondiale, ha termine 1'8 settembre 1943.

Il 15 giugno 1949, viene ricostituita la Scuola d'Applicazione di Artiglieria, scissa ,da quella del Genio. Attualmente svolge il corso di applicazione e il corso tecnico applicativo (prima fase) per ufficiali di Artiglieria provenienti dall'Accademia.

COMANDANTI

REGIE ScuoLE TEORICHE E PRATICHE DI ARTIGLIERIA E FORTIFICAZIONE (1739 - 99)

Scuou CoMPLEMENTARE DI ARTIGLIERIA E GENIO (1851 - 63)

Ten. Gen. Giuseppe Bertola Roveda di Exilles Magg. Gen. Alessandro Papacino D'Antoni Magg. Gen. Giovanni Bozzolino Cap. Francesco Zino

Magg. Alessandro Della Rovere Ten. Col. Alessandro Corporandi d'Auvare Magg. Cesare Ricotti Magnani Ten. Col. Giovanni Quaglia

R. SCUOLE DI ARTIGLIERIA E FORTIFICAZIONE (1806- q)

Scuou DI APPLICAZIONE PER LE ARMI GLIERIA E GENlO (1863 - 1914)

REGIE SCUOLE TEORICHE E PRATICHE DI ARTIGLIERIA E FoRTIFICAZIONE (1815 - 19) Magg. Gen. Filippo Vibò di Prales Scuou. TEORICA DI APPLICAZIONE AD uso DEGLI UFFICIALI DEL CORPO REALE DI ARTIGLIERIA (1822- 34) Magg. Gen. Filiberto Appiano Col. Francesco Omodei

Scuou. DI APPLICAZIONE PER LE ARMI DoTTE (1839-48)

ScuOLA DI APPLICAZIONE DI ARTIGLIERIA E GENIO (1919 - 24) Col. Carlo Vaciago SCUOLA DI APPLICAZIONE DI ARTIGLIERIA E GENIO (1928-43) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Magg. Gen. Giovanni Faussone di Germagnano Magg. Gen. Giacomo Masino di Mombello Magg. Gen. Federico Della Chiesa di Cervignasco 113 17.

ARTI-

Magg. Gen. Celestino Sachero Magg. Gen. Vincenzo Bottilia cli Savoulx Magg. Gen. Carlo Lanza cli Busca Magg. Gen. Leone Pelloux Magg. Gen. Tancredi Saletta Magg. Gen. Ladislao Malaspina Col. Emilio Peirolcri Col. Alessandro Corparandi d' Auvare Col. Pietro Panizzardi Col. Giacinto Raimondi Col. Francesco Marciani Col. Francesco Dabalà Col. Alessandro Goria

Cap. Vittorio Boyl di Putifigari

ScuoLA CoMPLE:¼ENTARE DI SPERIMENTO (1834 39) Ten. Gen. Cesare Saluzzo di Monesiglio Magg. Gen. Giovanni Faussone di Germagnano

DI

Ubaldo Fautilli Emilio Gamerra Giuseppe Pinna Caboni Luigi Manzi Arturo Fortunato G,iuseppe Carnelutti


Col. Brunetto Brunetti Col. Oscar Ulrich Bansa Col. Remo Pollastrini SCUOLA DI APPLICAZIONE DI ARTIGLIERIA

(1949)

Col. Federico Bonelli

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Raffaele Starace Enrico Ramella Oreste Manferti E. Filiberto Giaccaglia Emilio Binelli Domenico Fornaci Walter Freddi

SEDI

1739- 99 Torino 1806 - 14 Cagliari

1815 Torino



STEMMA DELLA SCUOLA DI APPLICAZIONE DEL GENIO

Descrizione araldica Scudo: Partito merlato d'oro e di rosso, alla banda d'azzurro caricata in cuore da una torre a tre piani, al naturale, murata e finestrata di nero. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il freg io della Scuola di applicazione del Genio, Formato da un trofeo sintetico dei fregi delle varie specialità dell'Arma. sormontato da un elmo di Pallade di profilo. Sotto lo scudo, su lista d'arg ento con le estremità bifide di nero con la bordura cremisi, il motto: "DOCTRINAS BELLO APTARE »

(D.P.R. 18 dicembre 1952)


SCUOLA DI APPLICAZIONE DEL GENIO « Doctrinas bello aptare »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Dal 1739 al 1943 gli studi applicativi per gli ufficiali del Genio sono effettuati nella Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio, nelle sue diverse denominazioni e attività, con l'eccezione del periodo dal r8r9 al 1834, in cui viene istituita autonomamente la Scuola di Applicazione per gli Ufficiali del Corpo Reale

del Genio. Il 18 giugno r949 viene ricostituita con fisionomia propria la Scuola di Applicazione del Genio la cui attività si accentra su <listinti corsi di applicazione e tecnico applicativi (prima fase) per ufficiali del Genio e delle Trasmissioni provenienti dall'Accademia.

COMANDANTI C'") SCUOLA Dl APPLICAZIONE PER GLI UFFICIALI DEL

CoRPo

REALE DEL GENIO

(1819- 34)

Magg. Gen. Pilo Carlo di Putifigari Cap. Agostino Chiodo SCUOLA DI APPLICAZIONE DEL GENIO

Col. Ernesto Vespignani Col. Alessandro Castro

(1949)

Col. Amilcare Fiorani Col. Enzo Vescovini Ten. Col. Vincenzo Berti Col. Sergio Giuliani Col. Luigi Barco Col. Andrea Passatore Col. Aroldo Pochini Col. Michele Tumbarello Col. Mario Giannullo

SEDI (*)

1819 - 34 Torino

1949 Torino

(*) Dal 1739 al 1943 sono comuni a quelli citati per la Scuola di Applicazione cli Artiglieria, ad eccezione del per iodo 1819- 34-

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ACCADEMIA MILITARE << Una

acies »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVIT A' L'Accademia Militare trae le sue origini dalla fusione delle due Accademie di Torino e di Modena. ACCADEMIA DI ARTIGLIERIA E GENIO

ACCADEMIA DI FANTERIA E DI CAVALLERIA

Il I gennaio 1678, per effetto ,del decreto 1° settembre 16n, viene fondata a Torino l'Accademia Reale per arruolare i giovani del patriziato sabaudo che si vogliono dedicare alla carriera delle armi. Soppressa nel 1798 in seguito alla occupazione francese, viene ripristinata nel 1815 con il nome di Reale Accademia Militare e fino al 1859 svolge attività tesa a preparare i giovani ufficiali di. tutte le Armi. Con decreto 13 marzo 1860 l'ammissione è ristretta ai solì aspiranti alle Armi Speciali e allo Stato Maggiore. Per quest'ultimo nel 1871 vengono soppressi i gradi da subalterno e pertanto l'Accademia cessa cli formare i relativi ufficiali. Nel 1873 l'Istituto assume il nome di Accademia Militare. Con l'ordinamento 22 luglio 1897 viene istituito il Comando della Scuola <li Applicazione di Artiglieria e Genio e dell'Accademia Militare, tenuto da un generale che dirige il governo disciplinare e amministrativo delle due Scuole nonché l'insegnamento scientifico e pratico delle stesse. Ciascuno dei due istituti passa pertanto alle dirette dipendenze di un colonnello comandante in 2"·. Nel 1915, in seguito alla chiusura della Scuola di Applicazione, determinata dall'inizio della prima guerra mondiale, viene attuato un ridimensionamento e rimane in vita soltanto il Comando dell'Accademia Militare. Durante tale guerra l'Accademia sospende i corsi regolari e svolge corsi accelerati per il reclutamento di sottotenenti di complemento cli Artiglieria e Genio.

Istituita a Modena il 5 ottobre 1859 ,dal Generale Fanti quale Scuola Militare dell'Italia Centrale, assume nel 1860 la denominazione di Scuola Militare di Fanteria reclutando giovani aspiranti che precedentemente si arruolavano presso l'Accademia di Torino. A Modena, prima dell'unità d'Italia, è esistita un'Accademia Militare Estense che dal 1757 ha avuto denominazioni e vicissitudini varie. Con decreto 18 settembre 1865, ritenuto vantaggioso l'affiancamento delle Scuole di Fanteria e di Cavalleria, quest'ultima viene unita a quella di Modena e l'istituto unico assume il nome di Scuola Militare di Fanteria e di Cavalleria. Nel 1869 si effettua un corso speciale per sottufficiali, nel 1874 l'istituto cambia la denominazione jn Scuola Militare. Dal 1915 al 1919, durante la prima guerra mondiale, vengono svolti tredici corsi speciali per aspiranti alla nomina a sottotenente di complemento, e quindi, al termine del conflitto, cinque corsi di perfezionamento per gli ufficiali inferiori di Fanteria in servizio attivo permanente, reclutati durante la guerra. Ripresi i corsi regolari nel 1923, la Scuola viene denominata Accademia Militare cli Fanteria e di Cavalleria, cui vengono ammessi soltanto i sottotenenti di complemento con un certo periodo di servizio. Ripristinata nel 1927 l'ammissione dei giovani per concorso in base a titoli, nel marzo 1928 l'istituto assume il nome di Regia Accademia di Fanteria e di Cavalleria. Ad essa successivamente è affidato il compito di preparare, per breve tempo, anche ufficiali per i Corpi di Commissariato e Amministrazione, della Guardia di Finanza e dell'Arma dei Carabinieri.

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STEMMA DELLA ACCADEMIA MILITARE Descrizione araldica Scudo: Part ito. Nel 1° di rosso al gladio d'argento manicato d'oro, ed alla lancia tornearia

banderu olata da una f iamma bi fida , d'azzurro, posti in croce di Sant'Andrea. accompagnati in capo da due stell e (5) d'argento ; nel 2• d'oro all'aquila di nero al volo spiegato, becca ta, rostrata e corona ta del campo, linguata di rosso. Sul tutto uno scude tto inquartato: nel 1° e 4• d'oro alla croce d'azzurro (MODENA); nel 2° e 3° di rosso alla croce d'argento traversata in capo da un lambello di t re gocce, d'azzurro (PIEMONTE). Lo scudetto sormonta to da un altro scudetto partito; al 1'' d'azzurro all'aquila dal volo abbassato d'argento beccata, rostrata e coronata d'oro (ESTE); al 2° sem ipartito troncato (NEMOURS): nel F di porpora al cavallo allegro voltato (WESTFALIA) ; nel 2'' fasciato d'oro e di nero di 10 pezzi t raversati dal crancelino di verde (SASSON IA); nel 3° di rosso alla croce d'ar· gento con la bordatura d'oro e d'azzurro di 14 pezzi. Ornamenti esteriori: Sopra lo scudo una corazza cimata da un elmo di Pallade. Il tutto d'argento ornato d'oro, foderato di rosso, accollata ai simboli delle varie armi e ad un ramo di alloro e ad uno di quercia, recisi e legati da un nastro d'azzurro inseriti fra le armi. Sotto lo scudo, su lista bi fida al natura!e, in caratteri di rosso, il motto: « UNA AC IES »

(0.P.R. 30 maggio 1950)


Nell'agosto dell'anno 1919, in previsione della riapertura della Scuola cli Applicazione e del ritorno allo stato normale del!' Accademia, viene ricostituito il Comando dei due istituti. Con circolare ciel 1923 e con l'ordinamento ciel 1924, la Scuola è soppressa e i corsi di Accademia e di Applicazione sono riuniti sotto la denominazione di Accademia Militare di Artiglieria e Genio. Nel 1928 l'istituto muta ancora nome in Regia Accademia di Artiglieria e Genio e si ricostituisce il Comando della Regia Accademia e della Scuola di Applicazione cli Artiglieria e Genio. I successivi avvenimenti dell'8 settembre del 1943 portano allo scioglimento dell'Acca<lemia.

Con decreto r7 ottobre 1929 viene istituito il Comando della Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria e della Scuola di Applicazione <li Fanteria, retto da un generale, che, oltre ad attuare il governo disciplinare ed amministrativo, coordina l'attività dei due istituti. L'8 settembre 1943 l'Accademia organizza le prime resistenze con due battaglioni ed uno squadrone allievi nella zona di Pavullo - Lama Mocogno, raggruppando intorno alle sue forze i primi partigiani ed iniziando la lotta tra le giogaie dell'Appennino Emiliano. Il Comandante Colonnello Giovanni Duca e gli allievi ufficiali Giorgio Susani e Renato Boragine sono decorati di medaglia d'oro al valor militare. Gli avvenimenti dei giorni seguenti portano allo scioglimento dell'Accademia.

Il 5 aprile 1944, durante la guerra di liberazione, viene costituito a Lecce con il nome di Comando Speciale Regie Accademie Militari un battaglione per l'inquadramento degli allievi provenienti dalle due disciolte Accademie (Artiglieria e Genio: 125° Corso - Fanteria e Cavalleria: 86° Corso). Con l'inaugurazione del primo corso straordinario per combattenti, l'istituto assume il I 0 dicembre 1945 la denominazione di Regia Accademia Militare, divenendo unica fonte di reclutamento per gli ufficiali in servizio permanente effettivo di tutte le Armi e Servizi dell'Esercito. Il 19 giugno 1946 cambia la denominazione in Accademia Militare. Erede delle tradizioni delle due Accademie, può essere considerata - risalendo le sue origini al 1677 - il più antico istituto militare d'Europa. Annovera tra coloro che sono stati suoi allievi 78n Caduti e 467 Medaglie d'Oro al valor militare.

COMANDANTI ScuoLA MILITARE DELL'lTALIA CENTRALE (1859-

ACCADEMIA REALE (1678 - 1798) (*)

60) Dir. C.hiapaz di Chapuis Dir. Di Saltun Dir. Carlo di Pontrincort Dir. Carlo Gandolfo di _Ricaldone Dir. S. Martino di Baldissero Dir. Amedeo Tana Dir. Francesco Giacinto Gabaleone di Salmour D ir. Giuseppe Saluzzo della Manta Dir. Francesco Maria Di Villa di Villastellone

Col. G. Battista Ruffini Scuou M1uTARE

01

FANTERIA (1860 - 65)

Col. G. Battista Ruffini Magg. Gen. Emilio Ferrero Scuou. MILITARE DI FANTERIA E CAVALLERIA (1865 - 74) Magg. Gen. Emilio Ferrero Ten. Gen. Luigi Scozia di Galliano

(*) Nel periodo la carica è retta da un Direttore.

- n7 -


D.ir. Dir. Dir. Dir.

Benedetto Cravetta di Casalgrasso Emanuele di Campiglione di Luserna Vittorio Verdina di St. Martin Pietro Francesco Valpcrga di Rivara

REALE ACCADEMIA MILITARE

(1815 - 73)

Magg. Gen . Federico Manassero di Costigliole Magg. Gen. Cesare Ferreri Magg. Gen. Giovanni Corvetto S CUOLA MILITARE

Tcn. Gcn. Giovanni Battista N icolis di Robilant Magg. Gen. Cesare Saluzzo cli Monesiglio Magg. Gen. G. Battista Faussone cli Germagnano Magg. Gen. Giacinto Masino ,di MombeUo Col. Federico Della Chiesa di Cervignasco Magg. Gen. Antonio Faà di Bruno Magg. Gen. Luigi Fecia di Cossato Magg. Gen. Carlo Dc Candia Magg. Gen. Ignazio De Genova di Pettinengo Ten. Gen. Pietro Actis Ten. Gen. G iovanni Cavalli ACCADEMIA MILITARE

Magg. Gen . Giovanni Corvetto Magg. Gcn. Ottone Tournon Magg. Gen. Francesco Carenzi Magg. Gen. Federico Queirazza Magg. Gcn. Gerolamo Pezzoli Ten. Gen. Pietro Cesano Magg. Gen. Giuseppe Prudente Ten. Gen. Lodovico Barbieri Ten. Gen. Emilio Massone Ten. Gen. Luigi Nava T en. Gcn . Gaetano Zoppi T en. Gen. Diomede Savcri Ten. Gen. Francesco Marchi Magg. Gen. Giustiniano Rossi Magg. Gen. Camillo Morra Magg. Gen. Giovanni Arrighi Magg. Gen. Enrico Asinari di S. Marzano Gen. D. Orlando Freri

(1873 - 1923)

Tcn. Gen. Giovanni Cavalli T en. Gen. Carlo Bottacco Ten. Gen. Luigi Gianotti T en. Gen. Celestino Sachero Magg. Gen. Eugenio Olivero Ten. Gen. Giuseppe Accusani di Retorto Ten. Gen. Nicola Quaglia Magg. Gen. Francesco Rogier Magg. Gen. Angelo Triani Col. Pietro Drocchi Col. Alberto Morelli di Popolo Col. Edoardo Luda di Cortemiglia Col. Leone Dessalles Col. Agostino Arlorio Col. Leone Andrea Maggiorotti Magg. Gen. Agostino Arlorio Magg. Gen. Alfredo Du Lac Magg. Gen. Andrea Caorsi Magg. Gen. Vittorio Bertolè Col. Angelo Guidetti

(1874- 1923)

ACCADEMIA MILITARE DI FANTERIA E CAVALLERIA

(r923 - 28) Gen. D. Orlando Frcr.i Gen. D. Valentino Bobbio Gen. D. Renato Piola Caselli REGIA AccADEMIA DI FANTERIA E C.wALLERIA

(19 2 8 - 43) Gen. D. Francesco Togni Col. Enrico Boscardi Col. Mario Moreno Col. Agostino Martini Col. Remo Gucci Col. Adolfo Naldi Col. Gino Ficalbi Col. Ettore Carossini Col. Gaetano Cantaluppi Col. Giovanni Duca

ACCADEMIA MILITARE DI ARTIGLIERIA E GENIO

(1923-28) Gen. B. Ferdinando Sasso

-

II8 -


REGIA

AccADEMIA DI

ARTIGLIERIA

E

GEN IO

(1928 - 43) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Augusto Lussiana Arnaldo Forgiero Carlo Favagrossa Arturo Fortunato Luigi Manzi Giuseppe Carnelutti Balilla Rima CoMANDO SPECIALE REGIE AccADEMIE MILIT ARI

(r944 - 45)

Col. Salvo Catolfi Salvoni REGIA ACCADEMIA MILITARE (

1945 - 46)

Col. Roberto Belardini AccADEJ\HA MILITARE

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1946)

B. Gildo Verna D. Giuseppe Pizzorno D. Luigi Mondini D. Galliano Scarpa D. Pietro Barbarino D . Giovanni Verando D. Umberto Rosato D. Oreste Viligiardi B. Giovanni Broggi B. Giovanni Masia B. Lelio Giannangeli B. Franco Barbolini

SEDI 1859 - 1943 Modena

1678 - 1942 Torino r942 - 43 Lucca

1944- 47 Lecce 1947 Modena

FESTA Mak

r. 100:

cento giorni prima della nomina ad ufficiale

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SCUOLA MILITARE « NUNZIATELLA » « Preparo cilla vita ed alle armi»

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Il 18 novembre 1787 i locali attigui alla chiesa della << Nunziatella » in Napoli, sono destinati ad accogliere la Reale Accademia Militare dell'Esercito del Regno delle Due Sicilie. L'Accademia, dopo aver subìto varie trasformazioni conseguenti ai rivolgimenti politici susseguitisi fino al 1861, il 6 aprile 1862 viene trasformata in istituto secondario, con il nome cli Collegio Militare di Napoli, destinato a svolgere corsi triennali preparatori per l' ammissione alle Accademie Militari; dal 1873 possono frequentarlo anche giovani non votati alla professione delle armi. Dal 1936 assume la denominazione di Scuola Militare; nel settembre 1943 l'istituto, che in seguito agli eventi bellici è stato trasferito da Napoli a Benevento, interrompe i corsi. Dopo il conflitto, nel 1946 la scuola dà un nuovo avvio alla propria attività con il nome

cli Liceo Convitto, cambiato nel 1949 in quello di Collegio Militare di Napoli. Dal novembre 1953 assume la denominazione di Scuola Militare « Nunziatella >>. Gli studi mirano a dare agli allievi cognizioni umanistiche e scientifiche, indispensabili per formare una solida base di cultura nei futuri ufficiali attraverso corsi liceali, classico e scienti.fico, svolti secondo le modalità e i programmi diramati dal Ministero della Pubblica Istruzione. Al termine dell'anno scolastico gli allievi partecipano ad un campo estivo, durante il quale svolgono addestramento militare, e ad un viaggio d'istruzione. Tra gli ex allievi della « N unziatella » si annoverano uomini illustri sia in campo militare che civile; l'albo della gloria comprende 700 Caduti e 32 Medaglie d'Oro al Valor Militare.

COMANDANTI COLLEGIO MILITARE DI NAPOLI

(1862- 1936)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Guglielmo De Sauget Col. Giuseppe Mirandoli Col. Cesare Innocenzi Ferrari Col. Luigi Consalvo Col. Donato Briganti Col. Carlo Medici di Marignano Ten. Col. Giuseppe Bellini Ten. Col. Francesco Rotondo Col. Francesco Sponzilli Col. Felice Perelli Cippo Col. Giuseppe Cellario Ten. Col. Achille De Cornè Col. Alessandro Capecchi Col. Lamberto Bolognesi Col. Desiderio Pigafetta Col. Enr.ico Gar<lini Col. Francesco Enter

ScuoLA

Ettore Vespignani Giovanni Arrighi Ubaldo Bertoni Umberto Crema Luigi Ganini Pietro Maggiani Vittorio Giovanelli MILITARE

(1936 - 43)

Col. Vittorio Giovanelli Col. Luigi Chatrian Col. Nicola Balzani Col. Francesco Moccia Ten. Col. Giovanni Russo LICEO CONVITTO ( 1946 - 49)

Col. Oliviero Prunas Col. Eugenio Berni Canani -

120 -


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STEMMA DELLA SCUOLA MILITARE « NUNZIATELLA » Descrizione araldica Scudo: Trinçiato Nel primo d'oro al puledro allegro di nero: nel secondo di rosso alla mano di carnagione uscente dalla destra, impugnante una daga di argento manicata d'oro, pos ta in palo. poggiata su un libro aperto al naturale: alla banda d'azzurro, sulla parti· zione, caricata di tre fiordalisi d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio delle Scuole Militari, sormontato da un elmo di Pallade. accollato ad un ramo di alloro e ad uno di quercia. recisi e legati da un nastro di azzurro. Sotto lo scudo, su lista bi fida d'argento, il motto: «

(D.P.R. 2 marzo 1954)

PREPARO ALLA VITA ED ALLE ARMI»


COLLEGIO MILITARE DI NAPOLI

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(1949 - 53)

Col. Adolfo Rivoir Col. Bernardino Grimal<li Crotone

Scuou MILITARE « NuNZIATELLA »

(1953)

Col. Bernardino Grimal<li Crotone

Cipriano Tinti Annibale Gualdi Franco Magnani Paolo de la Feld Nino Vignale Giorgio Taibel Giancarlo Di Giorgio Luciano Norcini

SEDI 1946 Napoli

r862 - 1943 Napoli 1943 Benevento

FESTA

18 novembre: anniversario dell'istituzione della sede presso la

-

18.

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« Nunziatella » (1787)


SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI « U t ardeant arde o ))

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Una prima Scuola dei Sottufficiali è istituita in Caserta con decreto 27 m aggio r888 e dal 1° luglio successivo vi vengono addestrati allievi di tutte le Armi, fino al 1° ottobre 1895. Nel 1921 si modifica il reclutamento dei sottufficiali di tutte le Armi stabilendo la costituzione di scuole per i vari Corpi ,d'Armata. Allo scopo di conseguire tm maggior gettito annuale di sottufficiali e un più rapido ciclo formativo, vengono istituiti speciali corsi - tenuti <lirettamente presso i corpi - ove g.li allievi sono inquadrati in appositi reparti di istruzione. Nel 1928 le scuole sono ridotte a tre; nel 1930 viene definita la loro ripartizione per Arma e per sedi: due per la Fanteria a Rieti e Casagiove ed una per l'Artiglieria a Nocera Inferiore. Viene in tal modo ufficialmente sanzionata la diminuzione degli istituti per il reclutamento dei sottufficiali. Nel 1934 un nuovo ordinamento stabilisce due scuole per la Fanteria (r f e 1 5" Reggimento Scuola), una per l'Artiglieria (Scuola Allievi Sottufficiali di Nocera Inferion:) e una per il Genio (4° Reggimento Scuola). Per le altre Armi e Spe-

cialità i corsi sono tenuti presso i corpi, indicati di volta in volta nei manifesti di arruolamento. Dopo il secondo conflitto mondiale viene aperta a Spoleto, nel 1948, la Scuola Allievi Sottufficiali per tutte le Armi; a,d essa si affianca il 1° gennaio 1952 la Scuola Allievi Sottufficiali Specializzati di Rieti con il compito di addestrare i caporal maggiori volontari, aspiranti al grado di sergente, mediante corsi volti ad integrare la cultura generale degli allievi ed a completare la loro preparazione militare di carattere generale. Nel 1963 la Scuola di Spoleto è destinata a reclutare i sergenti di complemento per la Fanteria mentre quella di Rieti, dal 1 ° ottobre, diviene unico istituto formativo dei futuri sottufficiali in servizio permanente. Questa prende il nome di Scuola Allievi Sottufficiali, trasferendosi, nel 1965, da Rieti a Viterbo. Attualmente la scuola s.volge corsi periodici della durata di sette mesi e mezzo, sia per gli allievi destinati ad incarichi di comando, sia per quelli delle varie specializzazioni.

COMANDANTI SCUOLA DEI SOTTUFFICIALI

(1888 - 95)

13° REGGIMENTO

Magg. Gen. Enrico Rebagliati Magg. Gen. Nestore Malacria

SCUOLA DI FANTERIA

(1934- 39)

Col. Renzo Vaccari Col. Ugo Modena Col. Ernesto Giovannetti

ScuoLA ALLIEVI SoTTUFFIC IALI DI FANTERIA DI

RIETI (1928 - 34) Col. Col. Col. Col.

SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI DI FANTERIA DI

Enrico Mettino Vittorio Boeri Francesco Roluti Luigi De Biase

CASAGIOVE

(1928 - 34)

Col. Leonida Nicoletti Col. Giacomo Rigo -

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STEMMA DELLA SCUOLA ALLIEV I SOTTUFFICIALI

Descrizione araldica

Scudo:• Semitroncato partito. Nel 1" di Caserta che è: tagliato, nel primo di rosso. alla torre fondata su una catena di monti, al sole nascente, il tutto al naturale, la torre sormontata da una corona d'oro; nel secondo d'azzurro al leone leopardito coronato d'oro sopra pianura di verde, accollato da una palma fruttata di rosso, al naturale, tenente con la branca anteriore destra una bandiera bifida rossa, alla croce d'argento, cantonata di quattro chiavi di argento, poste in palo, con l'ingegno all'insù ed astata di verde; nel 3° d'azzurro alla fiamma rossa a tre punte. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio delle Scuole Militari. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le est remi tà bifide, il motto: « UT ARDEANT ARDEO ,,

(D.P.R. 9 gennaio 1971)


15° REGGnfENTO Col. Col. Col. Col.

S CUOLA DI F ANTERIA

(1934- 39)

SCUOLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Mario Martinelli Giuseppe Di Paolo Elio Orioli Augusto Debove Luigi Lambardi Raffaele Sbezzi Augusto Pulcini Col. Nicola De Lucia

Giuseppe Brancatelli Gioo Pedrazzoli Paolo Grimaldi Mario Russo

SCUOLA ALLIEV I SoTTUFFICIALI DI ARTIGLIERIA

(1930 -41) Col. Col. Col. Col . Col. Col.

Silvio Brancaccio Edoardo Niutta Luigi Mazzini Gaetano Alagia Armando Chiarazzo Francesco D e Caroli

(1948 - 63)

S clJOLA ALLIEV I

SoTTUFFrcrALI

SPECIALIZZATI

(1952 - 63) Ten. Col. Giuseppe Veccia (int.) Col. Osvaldo Liguori Col. Aldo Materassi Col. Stanislao L'Abba te Col. Adriano Emanuele Col. Tullio Tudisco

REGGIMENTO ScuoLA DEL GENIO ( 1934 - 4.0)

Col. Angelo Odone Col. Al<lo Beghi Col. Angelo Odone Col. Francesco Can,dido Ten . Col. Leandro Papone Col. Pasquale Marino

S c uoLA ALLIEVI SOTTUFFICIALI

Col. Col. Col. Col.

(1963)

Tullio Tudisco Luigi Spagna Giovanni Mervig Fabrizio Antone!li

S EDI

Scuou.

Scuou. DEI SoTTUFFICIALI

1888 - 95 Caserta

ALLI EVI S OTTUFFICIAL I DI ARTIGLIERIA

1930 - 41 Nocera Inferiore

SCUOLE ALLIEVI SOTTUFFICIALI DI FANTERIA

4° REGGIMENTO

1928 - 34 Casagiove 1 934 - 39 Caserta

ScuOLA DEL GE NIO

1934 - 36 Verona 1936 - 40 Bolzano

1928 - 34 Rieti 1934 - 39 L'Aquila ScuoLA ALLIEV I SOTTUFFICIALI

1952 - 65 Rieti 1965 Viterbo FE STA. 1•

luglio: anniversario della costituzione della prima scuola per sottufficiali in servizio permanente

(1888) - 123 -


SCUOLA MILITARE DI EDUCAZIONE FISICA

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' In seguito alle innovazioni apportate nel regolamento organico degli istituti militari, la Scuola Magistrale Militare di Scherma, costituita in Roma il 3 febbraio 1889, con decreto 17 luglio 19ro prende il nome di Scuola Magistrale Militare di Scherma e di Educazione Fisica. La legge 27 gennaio 1921 scioglie tale ente ed istituisce la Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica che rimane in vita .fino al 1936. In questo periodo presso la scuola si svolgono corsi di ginnastica militare per ufficiali e sottufficiali e dal 1923, con l'istituzione di una sezione magistrale di scherma, vengono abilitati i sottotenenti maestri di scherma. Particolare rilievo assume l'addestramento di pentathlon moderno e di lotta giapponese: dalla scuola escono campioni di fama nazionale e internazionale. N ell'agosto 1945 si forma a Cesano di Roma, presso la Scuola di Fanteria, una Sezione Gin;iica che il 1° ,dicembre successivo ricostituisce l'antico istituto con il nome di Scuola Militare di Educazione Fisica.

Nel 1948 la scuola si trasferisce a Roma, ma la carenza di infrastrutture consiglia un ulteriore trasferimento e dal 15 settembre 1952 prende sede in Orvieto. Qui, dotata di impianti adeguati, la scuola sviluppa un intenso programma addestrativo, anche allo scopo di far partecipare i suoi allievi a competizioni sportive militari internazionali, nelle quali ottengono sovente brillanti risultati. · Le principali attività dell'istituto riguardano la formazione di istruttori e aiuto istruttori militari di educazione fisica: scherma, judo e difesa personale, atletica leggera, pugilato, giochi spartivi, tiro agonistico, nuoto e nuoto per salvamento; l'allenamento specifico e l'addestramento militare di pugili, schermidori e judoka novizi e dilettanti di interesse nazionale; la selezione e la preparazione di rappresentative militari per gare nazionali e internazionali cli pugilato e di pentathlon militare; l'elaborazione e la divulgazione della regolamentazione dell'addestramento ginnico - sportivo per le Forze Armate.

CO:MANDANTI SCUOLA MAGISTRALE MILITARE DI S CHERMA E DI EnucAZIONE FmcA

(r9ro - 21)

FISICA

CENTRALE

MILITARE

DI

ScuoLA DI

FANTERIA

(1945)

Magg. Gen. Vittorio Camerana Col. Carmine Salonna Persico Col. Luigi Pirzio Biroli SCUOLA

SEZIONE GINNICA PRESSO LA

Magg. Gino Tenca SCUOLA MILITARE DI EDUCAZIONE FISICA

EDUCAZIONE

(1921 - 36)

Col. Giulio Cravero Col. Ettore Bastico Ten. Col. Enrico Lodomez (int.) Col. Amedeo Monti Col. Enrico Boaro Col. Emilio Miani

Magg. Gino Tenca Ten. Col. Giuseppe Denari Col. Guido Lusena Col. Ermanno Picone Col. Aldo Catalani Col. Vittorio Pelagatti Ten. Col. Giovanni Piccinni Col. Simone Sanicola Col. Antonio D' Addario

(1945)


Col. Riccardo Caroli Col. Antonio Musizza

Col. Luigi Vidoni Col. N ino Vignale

SEDI

1948-52 Roma 1952 Orvieto

1921 - 36 Roma 1945 -48 Cesano di Roma FESTA

27 gennaio: anniversario della costituzione della Scuola Centrale Militare di Educazione Fisica (1921)

-

125 --


ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Nel 1861, con l'unità d' Italia, viene ravvisata la necessità di fondere le istituzioni e omogeneizzare la produzione cartografica degli Stati preunitari della penisola. A tal fine, l'Ufficio Tecnico del Corpo di SM Sardo, assorbe gli uffici topografici toscano e napoletano ed estende le sue funzioni su tutto il territorio nazionale. Con decreto 27 ottobre 1872 l'Ufficio Tecnico è trasformato in ente autonomo con il nome di Istituto Topografico Militare, e con il compito di eseguire i lavori topografici e geo{letici per le esigenze militari dello Stato. Il nuovo ente, cui vengono successivamente demandate ricerche e determinazioni di carattere geografico più generale, assume il 3 dicembre 1882 la .denominazione cli Istituto Geografico Militare, che tuttora conserva. Fra il r86I e il 1876 viene compiuto il rilievo su scala ridotta delle provincie meridionali; dal r867 al 1918 si provvede all'impostazione e determinazione della rete geodetica e trigonometrica del territorio nazionale e ai collegamenti della rete stessa con le isole e le nazioni limitrofe; dopo il 1878 si inizia la costituzione della rete altimetrica fondamentale e ausiliaria di gran parte del territorio e della carta generale dello Stato (Carta d'Italia, 1: roo.ooo); da

quest'ultima sono in seguito elaborate carte corografiche e generali ,del territorio a scale maggiori. Terminata la prima guerra mondiale viene impostata la rete geodetica di 1 ° ordine dei territori della Venezia Giulia e Tridentina e dei territori afrìcani. Nel 1933 ha inizio il rilievo magnetico. Nel corso della seconda guerra mondiale l'Istituto Geografico Militare appoggia le operazioni belliche con la produzione cartografica nei vari scacchieri (reparti topocartografici) e con la partecipazione diretta di proprio personale affiancato alle unità (squadre di pilotaggio). Attualmente alla produzione cartografica sempre più completa, particolareggiata e con nuova veste editoriale, estesa anche al territorio extra - nazionale, unisce l'elaborazione di plastici in resina vinilica a varie scale e di carte speciali (stradali, archeologiche, geomagnetiche, delle valanghe, locali, ecc.). L'istituto, che partecipa a congressi scientifici di carattere nazionale e internazionale, a studi ed esperienze, pubblica due riviste, l' « Universo)), bimestrale di divulgazione geografica, e il « Bollettino di geodesia e scienze affini )) , periodico trimestrale.

COMANDANTI ISTITUTO TOPOGRAFICO MILITARE

(1872- 82)

Magg. Gen. Agostino Rosselli Ten. Gen. Biagio De Benedictis Ten. Gen. Giuseppe Viganò Ten. Gen. Onorato Mooi Ten. Gen. Ca.milio Crema Ten. Geo. Ernesto Gliamas Magg. Gcn. Alberto Cavaciocchi Ten. Geo. Ernesto Gliamas Gen. D. Nicola Vacchelli Gen. D. Rodolfo Bianchi <l'Espinosa

Ten. Gen. Ezio De Vecchi Magg. Gen. Emerico Mayo Magg. Gen. Giovanni Baulioa ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE

(1882)

Magg. Gen. Giovanni Baulina Col. Brig. Carlo Genè Teo. Gen. Annibale Ferrero 126 -


Ten. Gen. Gen. Gcn. Gen. Gen. Gen.

Gen. Gen. Gen. Gen. Ge.n. Gen.

Gen. Orazio Toraldo D. Pietro Pietracaprina B. Domenico Bonaccorsi C.A. Fernando Gelich C.A. Antonio Norcen C.A. Ltùgi Morosini D. Alfredo Benedetti

SEDI 1

872 Firenze

- ·r27 -

D. D. B. D. D. B.

Emilio Formichi Fausto Monaco Ermanno Rossi Ernesto Lenzi Oreste Manferti Celestino Revelli


SCUOLA DI FANTERIA «

F ortior ex aduersis resurgo »

ORIGINI, VICENDE ORGANICH E E ATTIVITA' D iscende dalla Scuola Centrale di Fanteria che, istituita con decreto 18 gennaio 1920 ad Oriolo Romano, incorpora la Scuola di Perfezionamento per u fficiali mobilitati di Illasi e la Scuola Mitraglieri di Bagni della Porretta. I primi corsi tendono a d ivulgare e sperimentare la costituzione e organizzazione del battaglione tipo di Fanteria. Nel 1922 la Scuola svolge corsi in comune per Ufficiali di F anter ia, Cavalleria e Artiglieria, con esercitazioni tattiche e manovre con i quadri, al fine di assicurare la necessaria cooperazione tra le varie Armi. Dal 1925 la scuola provvede al completamento ,della preparazione professionale dei quadri, sperimentando mediante esercitazioni a fuoco a partiti contrapposti e mediante aereo - cooperazione, gli organici, le formazioni, i procedimenti tattici del battaglione di F anteria in con tinua evoluzione ed i nuovi mezzi bellici, quali carri armati, cannoni controcarro, m itragliere da 20 mm, mortai eia 81 mm. Elabora infine varie istruzioni r iflettenti le armi e il tiro. Corsi per graduati, per specializzati e per ufficiali ,di com plemento com pletano l'attività dell'istituto, fino al settembre 1943, data in cui viene sciolto. Nel gennaio 1945 si form a a Cesano di Roma un Centro Addestramento Complementi

per Forze Italiane di Combattimento che, per le funzioni assolte, ,deve essere considerato il primo nucleo della Scuola di Fanteria ufficialmente ricostituita il 15 gennaio 1946. Del tutto rinnovato l'istituto sviluppa e potenzia i compiti istituzionali, addestrativi, di studio e di sperimen tazione. Svolge corsi periodici per colonnelli prossimi ad assumere il comando di reggimento e per capitani prossimi all'avanzam ento; tecnico- applicativi (seconda fase) per subalterni in servizio permanente effettivo; di ardimento per uf ficiali e sottufficiali ; di specializzazione per allievi ufficiali di complemento comandanti di plotone mortai e controcarro e per allievi comandanti di squadra cannoni, mortai e m itraglieri. Effettua anche corsi non periodici di addestramento per ufficiali istruttori ai CAR, per ufficiali e sottufficiali delle altre Arm i e di altre Forze Armate su armi e procedimen ti della Fanteria. Il campo <li studio e di sperim entazione, molto vasto, comprende le prove di impiego di armi e materiali nuovi, il vaglio delle possibilità .di azione delle minori unità cli F anteria, l'elaborazione delle pubblicazioni tecniche e la creazione di m ezzi e di impianti utili per l'addestramento.

COMANDANTI ScuoLA

CE NTRALE Dr F ANTERIA

Magg. Gen. Muzio Galli Gen. D. E nrico Lodomez Col. Ezio Babbini Col. Francesco Montagano Col. Mario Arisio Col. Ubaldo Soddu Col. Ercole Caligian Col. Mario Bignami

(1920 - 43)

Col. Col. Col. Col. SCUOLA

Giuseppe Romano Carlo Biglino Michele Vaccaro Carlo Colliva DI F ANTERI A

(1946)

Col. Michele Tanzi Col. Mario Torsiello Col. Vincenzo Pizzonia

128 -


EX ADV l!: RSIS


STEMMA DELLA SCUOLA OI FANTERIA Descrizione araldica Scudo: Di rosso, alla daga romana d'argento, manicata d'oro con la scritta " Italia ., accostata da un ramo di alloro e da uno di quercia, al naturale, recisi, e legati da un nastro d'azzurro, il tutto poggi.ito su una incudine al naturale posta sul ceppo uscente dalla punta. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria, sormontato da un elmo di Pallade. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di rosso, il motto: « FORTIOR EX ADVERSIS RESURGO »

(D.P.R. 5 maggio 1952)


Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B. B.

Gen. Gen. Gen. Gen. Gcn.

Gaetano Ferrigno Oreste Silli Raffaele Caccavale Arturo Guadagni Francesco Mereu

B. B. B. B. B.

Nicola Giacobbe Mario Cippitelli Eugenio Sannia Luigi Salatiello Enzo Viola

SEDI

r946 Cesano di Roma

r920 - 23 Oriolo Romano 1923 - 43 Civitavecchia

-

129 -


SCUOLA ALLIEVI UFFICIALI DI COMPLEMENTO DI FANTERIA « Ut ardeant ardeo )>

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' La Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Fanteria viene istituita il 1° ottobre 1963 per trasformazione della Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di tutte le Armi esistente fin

dal 1952.

La Scuola svolge corsi periodici per la formazione degli allievi ufficiali <li complemento della Fanteria, divisionale e d'arresto, e degli allievi ufficiali di complemento dei Granatieri e dei Paracadutisti.

COMANDANTI Col. Renato di Martino Col. Al<lo Milanesi Col. Giovanni Ghigo

Col. Augusto Capodacqua Col. Mario Quagliarella Col. Rodolfo Baldcsi

SEDI

r963 Ascoli Piceno

- 130 -



STEMMA DELLA SCUOLA ALLIEVI UFFICIALI DI COMPLEMENTO DI FANTERIA Descrizione araldica Scudo: Inquartato. Nel 1" di rosso ad un serto di alloro ed uno di quercia al naturale legati da un nastrino d'azzurro; nel 2° e ne l 3" part ito d'oro e di nero; nel 4° di rosso al castello di travertin o al naturale, merl ato alla ghibellina con due arch i aperti e galleria sovrastante a cinque arcate. fiancheggiata da due Lorri dello st esso di disuguale altezza: quella di destra più alta, merlata, l'altra a tetto (Ascoli Piceno). Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregi o dell'Arm a di fanteri a, sormontato da un elmo di PaHade. So tto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di rosso il motto: «

(D.P.R. 27 gennaio 1967)

UT ARDEANT ARDEO »



STEMMA DELLA SCUOLA ALLIEVI COMANDANTI DI SQUADRA DI FANTERIA Descrizione araldica Scudo: D'argento, al quartier franco parti to: nel primo d'argento alla croce di rosso: nel

secondo di rosso al cavaliere armato e vestito d'argento, tenen te nella destra una lancia banderuolata d'argento, crociata di rosso, e nella sinistra uno scudo pure d'argento, crociato di ros·so, sopra un cavallo d'argento gualdrappato dello stesso. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell 'Arma di fanteria, sormontato da un elmo di Pallade. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di rosso, il motto: «

(D.P.R. 15 aprile 1969)

PER ASPERA AD VIRTUTEM

»


SCUOLA ALLIEVI COMANDANTI DI SQUADRA DI FANTERIA <l

Per aspera ad virtutem »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Nel 1952 la Scuola Allievi Sottufficiali di Spoleto riceve il compito dì formare anche gli allievi sottufficiali di complemento di Fanteria. Nel 1963 assume il nome Scuola Allievi Sottu/ficiali di Complemento e dal 1965, istituitasi a Viterbo la Scuola Allievi Sottufficiali da avviare al servi zio permanente, la Scuola

di Spoleto prepara soltanto gli allievi comandanti di squadra. Dal 1° ottobre 1967, assume la denominazione di Scuola Allievi Comandanti di Squadra di Fanteria, svolgendo corsi periodici per la formazione dei comandanti di squadra della Fanteria divisionale, d'arresto, Granatieri e Paracadutisti.

COMANDANTI ScuoLA ALLIEVI SoTTUFFICIALI DI COMPLEMENTO

S CUOLA ALLIEVI COMANDANTI DI SQUADRA DJ

(1967)

(1963 - 67)

FANTERIA

Col. Fernando Gueli Col. Gaetano Borruso Col. Giuseppe Me.inardi

Col. Giuseppe Mcinardi Col. Francesco Di Giorgi Col. Massimo Tantillo

SED I

-

131 -


SCUOLA MILITARE ALPINA e< Ardisci

e credi ))

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA'

La Scuola Centrale Militare di Alpinismo si costituisce in Aosta il 5 gennaio 1934 per dare impostazione uniforme all'insegnamento tecnico - addestrativo delle attività sciistiche e di roccia in base all'esperienza acquisita nelle operazioni di montagna del primo conflitto mondiale e nelle grandi imprese alpinistiche compiute in Italia e all'estero. La scuola, oltre a condurre studi ed esperienze connessi con la montagna, svolge una intensa attività addestrativa; hanno particolare rilievo i corsi ·di formazione per allievi istruttori di sci e di alpinismo, di accertamento e d i abilitazione alpinistica per ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine; di formazione di alpieri (giovani ufficiali e sottufficiali destinati all'addestramento tecnico e all'impiego di piccoli reparti); di addestramento tecnico - al pinistico per ufficiali delle varie Armi, nonché per alpinisti accademici, guide e portatori del Club Alpino Italiano. Allo scopo cli dare alla scuola mezzi e possibilità di un proficuo addestramento tattico alpinistico, si costituisce il r6 gennaio 1936 il Battaglione e< Duca degli Abruzzi)) che durante il secondo conflitto mondiale opera anche sul fronte occidentale. L'istituto si scioglie per effetto delle vicende conseguenti all'8 settembre 1943. Il I luglio 1948, sempre in Aosta, viene ricostituita la Scuola Militare Alpina per svol0

gere corsi di preparazione, di addestramento e di perfezionamento sulla tecnica sci - alpinistica per ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine, specializzando gli elementi più idonei alle funzioni di istruttori ,d i sci e di roccia presso i corpi. Provvede, altresì, allo studio dei problemi operativi tattico - logistici, riferiti al particolare ambiente di alta montagna. Nel giugno 1950 viene formato il Nucleo Sci - Agonistico, già Nucleo Pattuglie Sci Veloci, col compito ,d i preparare i migliori alpini sciatori destinati a rappresentare - sotto la denominazione di Gruppo Sciatori Truppe Alpine - le Forze Armate nelle competizioni nazion~ùi e internazionali. Oggi la scuola, per la formazione dei quadri e per la specializzazione sci - alpinistica dei militari alpini cli ogni grado, svolge corsi di formazione professionale per allievi ufficiali e allievi sottufficiali cli complemento <la destinare alle unità della specialità; cli formazione, addestramento, perfezionamento e qualificazione sci - alpinistica per ufficiali e sottufficiali delle truppe alpine (a questi corsi partecipa anche il personale cli altre Armi e Forze Armate); di addestramento per sabotatori paracadutisti e per al pieri sciatori; cli selezione e perfezionamento per esploratori atleti; di specializzazione per esploratori e staffette sciatori; di aggiornamento per istruttori cli sci e di addestramento sciistico - valligiano.

COMANDANTI Scuou CENTRALE ( 1 934- 43)

MILITARE

Dr

ALPINISMO

SCUOLA MILITARE ALPINA

Col. Col. Col. Col. Col.

Ten. Col. Luigi Masini Col. Giacomo Lombardi Col. Carlo Baudino Col. Gustavo Zanelli 132 -

(1948)

Francesco Vida Giovanni Gramaglia Edgardo Gandolfo Edoardo Tessitore Luigi Vismara



STEMMA DELLA SCUOLA MILITARE ALPINA Descrizione araldica Scudo: Partito. Il 1° di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso, col capo abbassato di rosso alla croce d'argento. Nel 2° d'argento alla teda fiammeggiante al naturale, posta in palo ed accompagnata sotto dalle cinque armille di Olimpia: di giallo ( 1). di azzurro ( 1), di rosso ( 1}. di nero ( 1), di verde ( 1). Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria, specialità alpini, sormontato dall'elmo di Pallade, posto di profilo. Sotto lo scudo, su lista d'argento, con le estremità bifide di verde, scritto in caratteri di nero, il motto: «

(D.P.R. 4 agosto 1973)

ARDISCI E CREDI »


Gcn. Gcn. Gen. Gen.

Col. Giuseppe Fabrc Col. Ugo Corrado Col. Guido Suitner Gcn . B. Antonio Taverna Col. Amedeo Cignitti (int.)

SEDI 1934 Aosta

-

1 33

-

B. Silvio Steffensen B. Silio Barbi B. Bruno Gallarotti B. Massimo Mola di Larissè


SCUOLA TRUPPE MECCANIZZATE E CORAZZATE « Con impeto e ferreo cuore oltre l'ostacolo

>>

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Viene cost1tmta a Caserta il 1° luglio 1951 con la ,denominazione di Scuola Truppe Corazzate in seguito alla fusione della Scuola di Carrismo di Roma, istituita nel 1947, e della Scuola di Cavalleria Blindata di Tor di Quinto, istituita nel 1946. Tale fusione è giustificata dalla esigenza di affidare a un solo ente la preparazione del personale delle unità carriste e di Cavalleria, entrambe destinate a operare con mezzi tecnici similari e con criteri d'impiego che non differiscono sostanzialmente, almeno per quanto riguarda le minori unità. Alla nuova scuola è devoluto anche l'addestramento dei Bersaglieri e dei Lagunari, nonché di aliquote di personale dell'Arma dei Carabinieri e della Pubblica Sicurezza in possesso di mezzi di combattimento corazzati o meccanizzati. Effettua pertanto corsi addestrati vi e di specializzazione per comandanti dì unità corazzate, per sottufficiali, per allievi ufficiali di complemento provenienti dalla Scuo-

la di Lecce e per la truppa, ripartita 111 base alle specializzazioni da conseguire. In data 1° gennaio 1964 l'istituto assume alle proprie dipendenze la Scuola Allievi Ufficiali cli Complemento delle Truppe Meccanizzate di Lecce, costituita nel 1963 e sciolta nel 1967, prendendo il nome di Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate. Dal 1° ottobre 1967 la scuola svolge in proprio i corsi per la formazione degli allievi ufficiali delle truppe meccanizzate; corsi periodici di addestramento alle funzioni di ufficiale superiore per capitani pros,simi all' avanzamento; tecnico - applicativo (seconda fase) per ufficiali subalterni provenienti dalle Scuole di Applicazione d'Arma; formati vi per gli allievi ufficiali di complemento; di specializzazione per equipaggi di mezzi corazzati. Svolge, altresì, corsi non periodici per comandanti di reparto carri e meccanizzati dei Carabinieri, di Fanteria meccanizzata e della Pubblica Sicurezza.

COMANDANTI ScuoLA Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

TRUI'PE CoRAZZA'l'E

B. B. B. B. B. B.

(1951 - 63)

SCUOLA TRUPPE

MECCANIZZATE

E

CORAZZATE

(1964)

Luigi Magliari Galante Guido Boschetti Torquato Pancrazi Goffredo Fiore Francesco Anclreani Enzo Del Pozzo

Gen. Gen. Gen. Gen.

B. B. B. B.

Enzo Del Pozzo Giangiorgio Barbasetti di Prun Luigi Galleni Augusto Menzio

SEDI

1951 Caserta FESTA I

0

luglio: anniversario della costituzione della Scuola Truppe Meccanizzate e Corazzate (1951) - - 1 34

-



STEMMA DELLA SCUOLA TRUPPE MECCANIZZATE E CORAZZATE

Descrizione araldica Scudo: Troncato cuneato di porpora e d'argento. Il primo al cavallo alato d'argento; il

secondo alla salamandra t ra le fi amme accompagnata in punta da una testa di Medusa, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori: Sullo scudo un trofeo dei fregi della cavalleria, dei bersaglieri. dei

carristi e dell'artiglieria confluenti in una cor azza sormontata dall'elmo di Pallade ed accostata da un ramo di alloro a sinistra e da uno di quercia a destra. posti a corona fra le armi del trofeo. Sotto lo scudo. su lista d'argento con le estremità bifide tagliate di rosso e d'azzurro. il motto: «

CON IMPETO E FERREO CUORE OLTRE L'OSTACOLO»

(D.P.R. 22 marzo 1960)



•:,.

",

I'

STEMMA DELLA SCUOLA ALLIEVI COMANDANTI DI SQUADRA DELLE TRUPPE MECCANIZZATE E CORAZZATE Descrizione araldica Scudo: D'argento alla fiamma di tre punte al naturale movente dalla punta. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio della fanteria corazzata (carristi e bersaglieri)

cavalleria e artiglieria. sormontato dall'elmo di Pallade e confluente in una corazza accostata da un ramo di alloro. a sinistra, e da una quercia, a destra; posti a corona tra le arm i del trofeo. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide, troncate di rosso -e d'azzurro il motto: « TEMPRO I CUORI COME ACCIAIO»

(D.P.R. 18 dicembre 1972)


SCUOLA ALLIEVI COMANDANTI DI SQUADRA DELLE TRUPPE MECCANIZZATE E CORAZZATE « Tempro

i cuori come acciaìo »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' in vita dal 1963. Svolge corsi per addestrare gli allievi della Fanteria meccanizzata, dei Lagunari, dei Bersaglieri, dei Granatieri, e della Cavalleria per gli incarichi di comandanti ,di squadra nelle singole specializzazioni.

0

Viene istituita il I ottobre 1967 con la denominazione Scuola Allievi Comandanti di Squadra delle Truppe Meccanizzate e Coraz.zate innestandosi nella Scuola Allievi Ufficiali cli Complemento delle Truppe Meccanizzate,

COMANDANTI SCUOLA

AUC

DELLE

TRUPPE

ScuOLA ACS DEL LE TRUPPE M ECCANIZZATE E

MECCANIZZATE

(1963 -67)

CORAZZATE

Col. Marcello Floriani Col. Giovanni Slaviero

Col. Col. Col. Col.

(1967)

Leonida Falco Nicola Nicolini Adolfo Colucci Salvatore Furnari

SEDI

FESTA 1°

ottobre: anniversario della costituzione della Scuola AUC delle Truppe Meccanizzate (1963)

-

1 35

-


SCUOLA MILITARE DI PARACADUTISMO « Come folgore dal cielo .. . come nembo di tempesta>>

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Discende dalle scuole paracadutisti sorte precedentemente e durante il secondo conflitto mondiale, la prima delle quali è la Scuola Militare Paracadutisti della Libia costituita nel marzo 1938 presso l'aeroporto di Castelbenito (Tripoli). Gli allievi, volontari libici e nazionali inq ua:drati da ufficiali e sottufficiali nazionali, effettuano oltre 7.800 lanci e la scuola brevetta r .200 militari, addestra e appronta il I cd il II Battaglione Fanti dell'Aria Paracadutisti Libici ed il I Battaglione Paracadutisti Nazionali, che, impiegati come truppe a terra, combattono in Africa Settentrionale. La scuola, infine, trasferita nel 1940 in Cirenaica, termina di operare nel 1942 in seguito agli avvenimenti bellici in quel settore. La seconda è la Scuola Militare Paracadutisti costituita il 15 ottobre 1939 presso l'aeroporto di Tarquinia (Viterbo). Gli allievi sono volontari provenienti dalle varie Armi, inquadrati da ufficiali e sottufficiali ,dell'Esercito, mentre specialisti clell 'Aeronautica impartiscono l'addestramento sull'impiego del paracadute e sulla tecnica di lancio. Nell'ottobre 1942 si affianca a questo ente una Scuoia Paracadutisti Militari con sede in Viterbo. Le due scuole fanno compiere ai loro allievi 75.000 lanci; effettuano quasi 6.000 lanci sperimentali e oltre 5.000 di materiali leggeri e pesanti; brevettano oltre 16.000 militari delle tre FF.AA.; addestrano e approntano il I Battaglione Carabinieri Paracadutisti, le Divisioni «Folgore>> e <<Nembo))' il Gruppo Battaglioni di Fanteria Paracadutista «Ciclone))' due Battaglioni Paracadutisti dell'Aeronautica Militare, il Battaglione Paracadutisti N uotatori del Reggimento Fanteria di Marina « San Marco))' e altri reparti minori. Dal maggio al luglio r943 la scuola di Tarquinia partecipa attivamente alla preparazione di speciali elementi che, aviolanciati, svolgono

missioni nell'Africa del Nord e sul territorio metropolitano occupato. Entrambe le scuole cessano di funzionare nel settembre 1943 a seguito degli eventi bellici. Il 1° gennaio 1947 sorge in Roma il Centro di Paracadutismo che nel 1949 assume il nome di Centro Militare di Paracadutismo. II 13 marzo 1950, con la costituzione dei primi reparti e per l'aumentata attività addestrativa, il Centro si trasferisce a Viterbo. Ivi rimane fino al r5 giugno 1957 allorché, a seguito del potenziamento delle aviotruppe, la sede è portata a Pisa ed alcuni reparti sono dislocati a Livorno. L'intensa attività del Centro, è chiaramente illustrata dai dati aggiornati a tutto il 1971. Sono stati, infatti, effettuati 273.300 lanci umani e brevettati 34.700 militari delle varie Armi, oltre qualche centinaio di militari di altri Stati; sono stati convalidati gli attestati di abilitazione al lancio di 8.190 civili, e forniti materiali per l'assistenza tecnica di circa 89. rno lanci umani fatti compiere dall'Associazione Nazionale Paracadutisti. In data I gennaio 1963 il Centro si trasforma in Brigata Paracadutisti che il 1° dicembre 1963 dà vita al Centro Addestramento Paracadutisti denominato Scuola Militare di Paracadutismo il r" aprile 1964. La scuola svolge attualmente corsi periodici di specializzazione per militari di truppa: aviorifornitori, aiuto istruttori di paracadutismo, segnalatori di pattuglie - guida, ripiegatori di paracadute, graduati istruttori, ecc.; di abilitazione al lancio per AUC, ACS, carabinieri ausiliari, militari di truppa; di allenamento al lancio per ufficiali e sottufficiali delle varie Armi; di abilitazione per lanci ad apertura comandata. La scuola svolge, altresì, corsi non periodici per ufficiali comandanti di pattuglie- guida; cli ripiegamento paracadute per sottufficiali dell'Aviazione Leggera dell'Esercito; di abili0


ardimento, per addetti alla sicurezza e per istruttori di paracadutismo.

tazione al lancio per personale di altre Forze Armate; di abilitazione al lancio per corsi di

COMANDANTI Col. Carlo Mautino Col. Renato Mascaretti

SCUOLA MILITARE PARACADUTISTI DELLA LIBIA

(1938 -42) Ten. Col. Goffredo Tonini SCUOLA MILITARE P ARACADUTISTI

BRIGATA P ARACADUTISTI

Gen. Aldo Magri

(1939 - 43)

Col. Giuseppe Baudoin Col. Renato Di Jo rio Col. Luigi Gori Savellini CENTRO DI PARACADUTISMO

(1963)

CENTRO ADDESTRAMENTO PARACADUTISTI

64) Col. Renato Mascarctti Col. Giuseppe Palumbo

(1947-49) S cuoLA Mn. ITARE DI PARACADUTISMO

Ten. Col. Giuseppe Izzo CENTRO MILITARE DI PARACADUTISMO

Col. Col. Col. Col. Col.

(1949 - 62)

T en. Col. Giuseppe lzzo Col. Michele Caforio

Giuseppe Palumbo Ferruccio Brandi Giacomo Sesia Ilio Finocchi Vitaliano Gambarotta

SEDI SCUOLA MILITARE PARACADUTISTI DELLA LIBIA

Scu o LA PARACADUTISTI MILITARI

1938 - 42 Tripoli e Cirenaica

1942 - 43 Viterbo

SCUOLA MILITARE PARACADUTISTI

SCUOLA MILITARE DI P ARACADUTISMO

1939 - 43 T arquinia

1947 -50 Roma

1950 - 57 Viterbo 1957 Pisa

-

20.

(1963 -

1 37

-

(1964.)


SCUOLA MILITARE DI EQUITAZIONE « Non ristare

>>

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Riallaccia le proprie tradizioni alla Scuola Militare di Equitazione fondata a Venaria Reale con decreto 15 novembre 1823. Soppressa per la campagna del 1848 è ricostituita a Pinerolo il 20 novembre 1849 con la denominazione di Scuola Militare di Cavalleria. Per il periodo 1823 - 1943 le vicende dell'istituto, riferite alle attività di carattere applicativo, sono trattate nella Scuola di Applicazione di Fanteria e cli Cavalleria; l'addestramento ippico, militare e sportivo è svolto attualmente dalla Scuola Militare di Equitazione, che è divenuta depositaria delle tradizioni equestri. La Scuola di Cavalleria affermatasi in oltre un secolo ,di vita, quale fucina della Cavalleria italiana con fama e prestigio in Italia e all'estero, svolge, oltre all'addestramento militare, anche attività specifica di formazione e preparazione cli cavalieri da competizione. In tale campo, attraverso suoi speciali organi, conduce alla vittoria negli agoni sportivi cavalieri militari italiani in tutto il mondo. Nel settore propriamente militare sono effettuati altresì i corsi di equitazione da campagna dal 1891 presso il distaccamento di Tor di Quinto, ai quali

partecipano anche numerosi ufficiali stramen. Dopo la seconda guerra mondiale viene costituito sempre a Pinerolo il Centro Milìtare Ippico Na:àonale che nel 1949 è trasferito a Montelibretti presso il Centro Rifornimento Quadrupedi ciel Lazio. Qui nel 1955 si trasforma in Centro Preolimpionico Ippico Militare ed attua i propri compiti mediante varie sezioni per l'addestramento ai concorsi e alle gare. I suoi cavalieri partecipano all'attività agonistica in campo nazionale e internazionale, conseguendo sempre brillanti risultati, tra cui sono da annoverare vari titoli mondiali, anche di carattere olimpionico. Il 30 giugno 1969 il Centro, assume la denominazione di Scuola Mi'litare dì Equitazione, e prosegue l'attività tesa ad allenare i cavalieri da competizione per le gare e i concorsi ippici nazionali e internazionali e a svolgere i corsi di perfezionamento in equitazione per giovani ufficiali provenienti dalle Scuole di Applicazione d'Arma, per istruttori di equitazione ; per comandanti di squadra palafrenieri ,destinati ai reparti a cavallo esistenti presso le accademie e scuole.

COMANDANTI (*) CENTRO MILITARE IPPICO NAZIONALE ( 1949

- 55)

Ten. Col. Gerardo Conforti Ten. Col. Antonio Guticrrez Col. Gerardo Conforti

Col. Col. Col. Col. Scuou.

CENTRO PREOLIMPIONICO IPPICO MILITARE

69) Col. Gerardo Conforti

(1955 -

Enrico Cade<ldu Attilio Domenichelli Lucio Manzin Enzo Paglieri MILITARE DI EQUITAZIONE

Col. Enzo Paglieri Col. Salvatore Azzaro Col. Giovanni Carli

(*) Dal 1823 al 1943 sono quelli citati per la Scuola <li Applicazione di Cavalleria.

(1969)


SED I 1949 Montelibretti

1949 Pinerolo

FESTA 20

novembre : anniversario della costituzione della Scuola Militare di Cavalleria di Pinerolo (1849)

-

139

-


SCUOLA DI ARTIGLIERIA « Studio ignique usque ad gloriam

>>

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATfIVITA' E' l'erede delle tradizioni di vari enti esistiti, in periodi diversi, fra il 1888 ed il 1943. La Scuola Centrale di Tiro di Artiglieria, prevista dalla legge sull'ordinamento del r4 luglio 1887, si costituisce in Nettuno il 1° luglio 1888 per addestrare il personale nell'impiego del materiale, uniformare nei corpi l'applicazione pratica dei regolamenti sul tiro e sulla condotta del fuoco e rendere familiare l'uso delle tavole di tiro. Assume nel 19ro la denominazione di Scuola Centrale di Artiglieria da Campagna e rimane in vita sino al 1919. Con legge 17 luglio 1910 è istituita il 1.,. ottobre successivo la Scuola Centrale di Artiglieria da Fortezza per impartire l'insegnamento pratico del tiro agli ufficiali della specialità. Con tale provvedimento si sanziona una situazione già esistente dal 1894: infatti sin da allora erano stati istituiti presso il poligono di Bracciano ,degli speciali corsi pratici di tiro per ufficiali e sottufficiali della specialità da fortezza. Anche questo ente viene sciolto nel 1919. Dal r8 gennaio 1920 si forma in Bracciano la Scuola Centrale di Artiglieria con il compito di mettere gli ufficiali superiori al corrente di nuovi criteri d 1impiego, dando loro modo di operare, nel campo tattico, in stretta cooperazione con le altre Armi. Si scioglie nel 1943. L'attuale Scuola di Artiglieria sorge in Bracciano il 15 gennaio 1946 per trasformazione del 152° Reggimento Artiglieria del Gruppo di Combattimento «Piceno», poi Centro Addestramento Complementi per Forze Italiane di Combattimento. Sin dalla sua costituzione la scuola procode a studi ed esperienze sui materiali d'impiego, studi che si intensificano nel tempo con l'evo-

luzione della tecnica. Svolge anche un'intensa attività addestrativa per tutte le reclute <li Artiglieria assegnate alle varie specialità dell'Arma e conduce inoltre numerosi corsi informativi, di addestramento, di abilitazione e di specializzazione. Nel 1950 la scuola prepara il personale e i mezzi per la costituzione di gruppi semoventi da campagna e semoventi controcarro. Nel 1951 costituisce il Reparto Aereo d i Artiglieria che l'anno successivo, divenuto Centro Addestramento Osservazione Aerea per l'Artiglieria, inizia a formare ufficiali piloti osservatori nonché ufficiali e sottufficiali dei reparti specialisti di tale branca; trasformatosi nel 1957 in Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito diventa autonomo. La scuola, attualmente articolata in comando e reparti addestrativi comprendenti anche unità dimostrative, effettua corsi periodici informativi per colonnelli prossimi ad assumere il comando di reggimento; addestrativi alle funzioni di ufficiale superiore per capitani prossimi all'avanzamento; tecnico - applicativi (seconda fase) per subalterni in servizio permanente effettivo provenienti dalla Scuola di Applicazione; formativi per allievi ufficiali di complemento, allievi comandanti <li squadra ed allievi sottufficiali di tutti. gli incarichi e specialità dell'arma. La scuola svolge altresi corsi non periodici di aggiornamento per ufficiali richiamati dal congedo; per ufficiali topografi di gruppo; per ufficiali addetti alle trasmissioni; per comandanti di batteria e di sezione specialisti di artiglieria nonché corsi di addestramento all'impiego <li nuovi materiali di artiglieria e specialistici.


USQUE AD G LOR 1e,r

I

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STEMMA DELLA SCUOLA DI ARTIGLIERIA

Descrizione araldica Scudo: D'azzurro, alla croce d'argento accan tonata da quattro fiamme di nero bordate d'oro e caric ata in cuore della tes ta della Medusa di verde, anguicrinita. Ornamenti esteriori: Sopra lo scudo il freg io della Scuola (due bocche da fuoco in decusse all'elmo dì Pallade accompagnato da una wanata d'oro infiammata} e sotto. su lista d'argento con le estremità bi fide di nero e doro, il motto: «

(D.P.R. 30 maggio 1966)

STUDIO IGNIOUE USOUE AD GLORIAM

»


RICOMPENSE ALLA BANDIERA DELL'ARMA DI ARTIGLIERIA (*) AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE n'lTALIA - Decreto 27 genna10 1937 « In terra d'Africa, rinnovando le secolari tradizioni, dava - sempre ed ovunque - contributo potente alla vittoria, per tenacia, perizia e valore. Affratellata alle eroiche legioni dei fanti, marciava sull'aspra via della vittoria verso la gloria d'Italia imperiale (guerra italo etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio r936) >).

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 13 luglio 1849

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 5 giugno 1920 << Sempre ed ovunque con abnegazione prodigò il suo valore, la sua perizia, il suo sangue, agevolando alla Fanteria, in meravigliosa gara di eroismi, il travagliato cammino della vittoria per la grandezza della Patria. 1915 - 18 )>.

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 16 gennaio 1860 « Per servizi segnalati resi nella campagna

« Per l'ottima condotta tenuta sempre e<l ovunque dall'Artiglieria (campagna 1849) )>.

del 1859 )).

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 19 gennaio r913

MEDAGLIA DI BRoNw - Decreto 7 giugno 1848

« Per

la intrepidezza, la perizia e l'energia sempre e dovunque spiegate dall'Arma nella campagna cli guerra in Libia r9u - 12 >).

«A

tutta generalmente l'Artiglieria per la bravura spiegata nel combattere. Goito, 30 maggio 1848 ».

COMANDANTI

ScuoLA CENTRALE DI Trno DI ARTIGLIERIA (1888 - 1910) Ten. Gen. Enrico Giovannetti Ten. Gen. Orazio Galkani di S. Ambroise Ten. Col. Aldo Rossi Col. Emanuele Carrano Col. Angelo De Luigi Col. Edoardo De Fabii Pezzani Col. Giorgio Redi Ten. Col. Alberto Zola Col. Giovanni Pila Col. Felice D'Alessandro Col. Benedetto Sangermano Col. Giulio Strazzeri

(*) Custodita dalla Scuola.

SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA (1910- r9) Col. Giulio Strazzcri Col. Pasquale Tozzi Magg. Innocenzo Cipriani (int.) Col. Vittorio Buffa di Ferrero

SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA (1910-19) Col. Antonio Arnaldi Col. Alfredo Sacchi Col. Giuliano Ricci

DA

FORTEZZA


SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA (1920 -43)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

SCUOLA DI ARTIGLIERIA (1946)

Col. Marcello Palma Col. Mario Brunelli Col. Antonino Duran Col. Alessandro Boselli Col. Michele Giardino Gen. B. Eugenio Coloni Gen. B. Salvatore Pesce Gen. B. Francesco Angioni Gen. B. Mario Palla Gen. B. Aldo Maglietta Gen. B. Natalino Maggiorano

Alessandro Del Pozzo Aurelio Ricchetti Emilio Gamerra Alberto Barbieri Giovanni Zanghieri Pietro Belletti Mario Balotta Umberto Utili Salvatore Pelligra Armando Marasca

SEDI SCUOLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA

ScuoLA CENTRALE DI Tmo DI ARTIGLIERIA

Bracciano 1925 - 43 Civitavecchia

1888 - 1910 Nettuno

1920 - 25

ScuoLA CENTRALE DI ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA

19rn - 19 Nettuno Scuou CENTRALE DI ARTIGLIERIA DA FoRTEZZA 1910 -

SCUOLA DI ARTIGLIERIA

1946 Bracciano

19 Bracciano

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IEDUCO ADDESTRO PER LA PATRIA TEMPRO I

<


STEMMA DELLA SCUOLA ALLIEVI UFFICIA.LI E SOTTUFFICIALI DI ARTIGLIERIA Descrizione araldica Scudo: D'oro alla testa di Medusa al naturale. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio costituito da due bocche da fuoco in oro, poste in decusse ed accompagnate sotto da una bombarda fiammeggiante pure d'oro e sopra da un elmo di Pallade. Sotto lo scudo, su lista d'argento con ie estremità bifide di nero bordate d'oro, il motto: «

EDUCO ADDESTRO PER LA PATRIA TEMPRO ..

(D.P.R. 25 settembre 1960)


SCUOLA ALLIEVI UFFICIALI E SOTTUFFICIALI DI ARTIGLIERIA « Educo addestro per la Patria tempro »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVIT A'

La Scuola Allievi V fficiali e Sottufficiali di

di squadra ed allievi sottufficiali di Artiglieria da Campagna, Pesante Campale e Pesante, a traino meccanico e da montagna. Effettua altresì vari corsi di aggiornamento per ufficiali e sottufficiali richiamati dal congedo.

Artiglieria si costituisce in Foligno il 1° giugno 1954, per trasformazione del Centro Addestramento Avanzato Reclute di Civitavecchia. Svolge corsi periodici formativi per allievi ufficiali di complemento, allievi comandanti

COMANDANTI Col. Col. Col. Col.

Michele Giardino Armando Santicchi Carlo Eutera Ugo Salvati

Col. Col. Col. Col.

SEDI 1954 Foligno

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1 43

-

Giovanni Figliolia Silvio Romanelli Massimo Composto Ivano Balestrieri


SCUOLA DI ARTIGLIERIA CONTROAEREI « Contro l'ala nemica addestro e tempro »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' sonale e con i materiali di addestramento, forma batterie organiche per la difesa del litorale. Rimane in vita fino al settembre successivo. Ricostituita nel giugno 1948 con la stessa denominazione provvede, in modo particolare, alla formazione delle unità di Artiglieria controaerei per l'Esercito <li campagna e per la Difesa Antiaerei del Territorio, dando vita, tra il 1950 e il 1952, ai nuclei di formazione di tutti i reggimenti e raggruppamen ti della specialità. Nel 1963 la scuola costituisce la prima batteria di missili teleguidati controaerei Hawk dell'Esercito. Attualmente svolge corsi periodici tecnico applicativi (seconda fase) per subalterni in servizio permanente effettivo provenienti dalla Scuola di Applicazione; <li aggiornamento per ufficiali destinati ad assumere il comando di reparti controaerei; di aggiornamento per ufficiali ,della riserva di complemento, temporaneamente richiamati; integrativo per sergenti tecnici elettronici provenienti dalla Scuola Tecnici Elettronici di Artiglieria; di formazione per allievi ufficiali di complemento, allievi comandanti di squadra, allievi sottufficiali con incarichi di comando e tecnici; di addestramento basico di specializzazione per i militari di leva assegnati per le esigenze della scuola stessa e della Scuola Tecnici Elettronici di Artiglieria. Svolge, altresì, corsi non periodici per ufficiali e sottufficiali da immettere nel! a specialità missili controaerei e di qualificazione per ufficiali e sottufficiali istruttori di apparecchiature elettroniche. N ello stesso tempo compie studi ed esperienze su nuove armi e mezzi della specialità e sui loro procedimenti d'impiego.

T rae origine dal centro di istruzione dei quadri ,delle unità di artiglieria controaerei costituito durante la prima guerra mondiale presso il deposito di Belvedere di Grado. Trasferito a Nettuno il 4 dicembre 1917 viene soppresso nel settembre 1919. Con il personale del disciolto ente il 1° gennaio 1921 si forma il 3° D eposito Scuola Artiglieria Controaerci, che ,dal 1° ottobre 1922 dà vita alla Scuola Controaerei, trasferita a Nettuno l'anno successivo. Con decreto 13 ottobre r927 la scuola assume la denominazione di Scuola di Tiro di Artiglieria e muta il proprio ordinamento per pater effettuare corsi di addestramento oltre che per la controaerei anche per le rimanenti specialità dell'arma. Questa scuola rimane in funzion e sino al settembre 1943. Al! 'inizio del secondo conflitto mondiale il progresso dell'offesa aerea mette in risalto l'inadeguatezza <lella organizzazione addestrativa della specialità controaerei e si rende quindi necessaria la ricostituzione in ente autonomo della Scuola di Artiglieria Controacrei. N el marzo 1941 viene trasferita da Nettuno a Sabaudia una batteria c/ a da 75/ 46 : intorno a questo primo nucleo, per la pressante necessità di rafforzare e sviluppare la difesa controaerei territoriale e per l'impellente esigenza di dotare di un adeguato armamento le unità controaerei operanti, la scuola acquista ben presto uno sviluppo notevole. Nella nuova sede, in due anni di intensa attività, viene addestrato il personale per la formazione di quarantaquattro gruppi di cannoni controaerei di varia provenienza e sessanta gruppi di mitragliere controaerei. Nell'estate del 1943, la scuola, con il per-

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144

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iCONTRO E'A LA NEMICA ADDESTRO E TEMPRO

I


STEMMA DELLA SCUOLA ARTIGLIERIA CONTROAEREI Descrizione araldica Scudo: D'azzurro al grito troncato di nero e d'oro linguato ed illuminato di rosso. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di artiglieria, specialità controaere i, sor-

montato da un elmo di Pallade. Sotto di nero bordate d'oro. il motto: «

ro

scudo, su lista d·argento con le estremità bifide

CONTRO L'ALA NEMICA ADDESTRO E TEMPRO»

(D.P.R. 5 giugno 1951)


COMANDANTI

ScuoLA DI ARTIGLIERIA CoKTROAEREI (1948)

ScuoLA CoNTROAEREI (1922 - 27) Col. Carlo De Nobjli Col. Pierluigi Donin.i Col. Augusto de Pignier

Col. Giuseppe di Martino Ten. Col. Emilio Santoro (int.) Col. Giuseppe Salvati Col. Emilio Santoro Col. Umberto Valentini Col. Giuseppe Ferrante Col. Pietro Marino Col. Palmasio Cesaretti Col. Carlo Morelli Col. Bartolomeo Macchiarelli Col. Eraldo Manfrini Col. Mario Alvina

ScuoLA DI Tmo DI ARTIGLIERIA (1927- 43) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Augusto de Pignier Errico Pitassi Mannella Girolamo Pallotta Bartolomeo Pedrotti Lorenzo Caratti Bruno Toscano

ScUOLA DI ARTIGLIERIA CoNTROAEREI (1941 - 43) Col. Francesco Devilla SEDI

ScuOLA CoNTROAEREI

ScuoLA nr ARTIGLIERIA CoNTROAEREI

1922 - 23 Roma 1923 - 27 Nettuno

1941 Sabaudia

ScuoLA DI Tmo DI ARTIGLIERIA 1927 · 43 Nettuno

· - 1 45

2 1.

-


SCUOLA TECNICI ELETTRONICI DI ARTIGLIERIA « Scientia nobis vita »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Trae le proprie origini dal Reparto Allievi Meccanici e Motoristi di Artiglieria Controaerei istituito a Roma presso il Laboratorio di Precisione Esercito nel novembre 1953. Affiancatosi alla Scuola di Artiglieria Controaerei di Sabaudia, assume il compito di form are tecnici specializzati per la manutenzione, la riparazione e la conservazione dei materiali elettronici dell'Esercito. Il 1° ,dicembre 1955 il reparto viene trasformato in Scuola Elettromeccanici di Artiglieria Controaerei. All'inizio la scuola indirizza la propria attività addestrativa verso i reparti di Artiglieria controaerei, ai quali, dopo appositi corsi di specializzazione, forni sce tecnici per le batterie dotate di complessi radar, di calcolatori elettronici e di gruppi elettrogeni; provvede altresì ai complessi « meteo » per i reparti specialisti di Artiglieria. Successivamente, estende il proprio campo ai missili filoguidati in dotazione ai reparti dell'Esercito, ai radar dell'Artiglieria terrestre e provvede anche alla realizzazione dei programmi dei vari sistemi missilistici. In data I 0 ottobre 1966, in seguito all'ampliamento dei propri compiti, l'istituto assume la

denominazione di Scuola Tecnici Elettronici

di Artiglieria. Attualmente svolge corsi periodici per allievi ufficiali di complemento d'arma, addetti al controllo della manutenzione delle apparecchiature elettroniche in dotazione all' Artiglieria controaerei, e per allievi uffici ali di complemento di tutti i servizi tecnici; per allievi sottufficiali tecnici elettronici e motoristi di Artiglieria per gruppi elettrogeni; per militari di leva da specializzare meccanici dei sistemi missili controaerei; elettromeccanici per missi li controcarro .filoguidati, riparatori parti meccaniche del sistema missili, tecnici elettronici per complesso rilevamento a calcolo per Artiglieria controaerei leggera. La scuola effettua, altresì, corsi non periodici di aggiornamento per ufficiali assistenti tecnici del sistema missili controaerei; di riqualificazione per sottufficiali tecnici elettronici di Artiglieria controaereì. Nello stesso tempo, svolge attività di esperimentazione e collaudo di strumenti destinati alla Protezione Civile operante in seno al Ministero dell'Interno, e contribuisce alla risoluzione di problemi tecnici riguardanti Fimpiego e il funzionamento di apparati e complessi elettronici.

COMANDANTI S c uoLA ELETTROMECCANICI m ARTIGLIERIA CoNTROAEREr

SCUOLA TECNICI E LETTRONICI DI ARTIGLIERIA

(1955 - 66)

(1966)

Ten. Col. Mario Mazzocca T en. Col. Ladislao Szollosy Col. Emilio Lami

Col. Col. Col. Col. SEDI

1955 Roma

Emilio Lami Domenico Alberti Vittorio Santiccioli Raffaello Casardi


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STEMMA DELLA SCUOLA TECNICI ELETTRONICI DI ARTIGLIERIA

Descrizione araldica Scudo~ Partito. Nel primo di rosso all'orbita nucleare d'argen to accostata da quattro saette dello stesso; nel secondo d'azzurro al destrocherio armato tenente un virgulto di lauro d'oro. Il tutto abbassato ad un capo dai colori ed emblemi della prima bandiera di Artigl ieria (1 739) che è: inquartato, a) e d ) di verde alla fi amma di rosso, b) e cl di ros so alla fiamma d'argento. Ornamenti esteriori: Sopra lo scudo il fregio dell'Arma di artiglieria sormontato da un elmo di Pallade. Sotto, su lista di argento con le estremità bifide di nero e di giallo. il motto: «

(D.P .R. 23 aprile 1966)

SCIENTIA NOBIS VITA»


SCUOLA GENIO PIONIERI « Par ingenio virtus

>>

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' E' l'erede delle tradizioni di due distinti istituti: la Scuola Centrale del Genio costituita in Manziana (Roma) per effetto del decreto 18 gennaio 1920 e la Scuola Allievi Ufficiali di Complemento del Genio sorta per decreto 1° maggio 1930 in Verona. La Scuola Centrale del Genio ha il compito di formare i sottufficiali e di addestrare la truppa nelle varie specialità: zappatori, minatori, teleferisti, fotoelettricisti, telegrafisti e radiotelegrafisti. Parimenti svolge corsi di aggiornamento per ufficiali superiori, applicativi per capitano prossimi all'avanzamento, addestrativi per ufficiali di complemento richiamati. La Scuola Allievi Ufficiali di Complemento effettua invece corsi formativi per AUC. Nel settembre 1943 i due istituti si sciolgono in seguito agli eventi bellici. Nel gennaio 1945 ha vita in Bracciano il Reggimento di Addestramento del Genio, originato dal Centro Addestramento Complementi per Forze Italiane di Combattimento, già Gruppo di Combattimento «Piceno))' che incorpora la Scuola Autonoma Italiana Collegamenti R.T., la Scuola Telegrafisti per A.A. ed il 232° Battaglione Artieri costituiti tutti nel 1944-

Il reggimento effettua corsi di specializzazione per militari d'ogni grado, destinati ai costituendi reparti artieri e trasmettitori, tramite il Battaglione Collegamenti e il Battaglione Artieri, che si trasformano rispettivamente in Scuola Collegamenti e in Scuola Artieri del Genio nel gennaio 1946. In data 1° marzo 1950 la Scuola Artieri viene disciolta e, al suo posto, sorge in Roma l' ath1ale Scuola Genio Pionieri, che svolge la specifica attività addestrativa provvedendo alla formazione degli ufficiali di complemento e dei sottufficiali del Genio; al concorso per la formazione degli ufficiali in spe del Genio; alla specializzazione di alcune categorie cli allievi sottufficiali di altre Armi; alla preparazione di ufficiali e sottufficiali nell'impiego di attrezzature e materiali dell'Anna; alla formazione di militari di leva specializzati del Genio, di altre Armi e Corpi Armati; all'aggiornamento professionale, infine, degli ufficiali e dei sottufficiali di complemento dell'Arma richiamati. La scuola provvede altresì allo studio e alla sperimentazione di nuovi materiali e mezzi del Genio.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA DELL'ARMA DEL GENIO ("*) AL VALOR MILITARE

MILITARE n'lTALIA - Decreto 27 gennaio 1937

ORDINE

« Durante la preparazione della campagna e nel corso delle operazioni, con perizia pari alla tenacia ed al valore, in ogni campo della sua attività, dalle retrovie sino a confondersi con i fanti sulle primissime linee dava largo

contributo alla vittoria e apriva nuove vie alla . millenaria civiltà di Roma (guerra italo - etiopica, 3 ottobre 1935 - 6 maggio 1936) )). MEDAGLIA n'ORo - Decreto 5 giugno 1920 « Tenace, infaticabile, silente, scavando la dura trincea o gittando per ogni ponte una

(*) Custodita dalla Scuola. -- 1 47

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superba sfìda al nemico, riannodando sotto l'uragano del ferro e <lel fuoco i tenui fili onde passa l'intelligenza regolatrice della battaglia, lanciandosi all'assalto in epica gara coi fanti ) prodigò sacrifici ed eroismi per la grandezza della Patria (campagna di guerra 1915- r8) >>. MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 19 gennaio

1913 « Per i distinti serv1z1 resi dall'Arma nella campagna cli guerra in Libia. 19II - 12 ».

MEDAGLTA o'ARcENTo - Decreto 24 luglio 1947 « Unico battaglione del Genio cui venne ri-

serbato l'onore di rappresentare la sua Arma da Monte Lungo a Bologna, dal primo all'ultimo giorno della guerra di liberazione. Operoso, ardente e tenace nell1assolvimento di tutti i compiti che gli vennero affidati, lanciò in testa ai fanti le sue pattuglie di artieri d'arresto nell'insidia mortale dei campi minati, offrendo con eroica persistenza le sue vittime, l'una su l'altra finché il varco fosse aperto, e sotto il fuoco, con impavida fedeltà al dovere, riattò strade <.: penti distrutti, allacciò i comandi con il filo e con la radio. In diciassette mesi di dura lotta e di aspra prolungata fatica, diede con generosa abnegazione alto contributo al successo delle nostre armi ed alla affermazione della nostra fiera volontà di riscatto (campagna di liberazione, 6 dicembre 1943 - 30 aprile 1 945) )) , (Alla Bandiera dell'Arma del Genio per il LI Battaglione Genio (( Legnano }> ). MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 31 dicembre

ginarc in Opyt l'urto di ingenti forze nemiche, lasciati gli abituali strumenti ed impugnati i moschetti contrattaccavano con irruenza il nemico preponderante di forze e mezzi, spezzandone l'impeto ed impedendone l'accerchiamento cli unità nazionali ed alleate. Ridotto nel numero, stremato eia otto giorni di successivi combattimenti, nella battaglia ,di Nicolajewka, si lanciava ancora con supremo coraggio ed incrollabile fede sul nemico e con nuovo tributo di sangue abnegazione e valore ne stroncava la furia contribuendo in modo decisivo al successo finale (fronte russo, Opyt Nicolajewka, agosto 1942 - febbraio r943) »: (Alla Bandiera del 4° Reggimento Genio per il Battaglione Misto <<Tridentina»). MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 31 dicembre 1 947

« Unità perfetta per addestramento e spirito combattivo, in difficilissime condizioni di clima e di terreno assolveva brillantemente compiti dando costante e prezioso contributo allo svolgimento delle operazioni sul fronte russo. Nel corso ,cli as.prissimi combattimenti contro un nemico prepcnderante per numero e mezzi, interveniva più volte nel combattimento, fianco a fianco con gli alpini, contribuendo decisamente al favorevole esito delle azioni. Eroica e saldissima compagine, in successiva fase cli ripiegamento, confermava, col quasi totale sacrificio di sé, le preclari virtù {lei genieri alpini d'Italia (fronte russo, 15 settemhre 1942- 1° febbraio 1943) >>. ,Alla Bandiera dell'n° Reggimento Genio per il Battaglione Misto (< Julia »).

1 947

« Saldo e perfetto strumento di guerra, fuso

in un unico fascio cli energie e di intrepida volontà, in sette mesi cli aspra campagna si è riconfermato degno delle più alte e gloriose tradizioni dell'Arma. Di temeraria consapevole arditezza gli artieri, di singolare perizia e capacità i trasmettitori, in ogni azione superbamente vincevano ogni avversità del nemico e dell'ambiente. N elle epiche giornate de! ripiegamento del fronte del Don, chiamato ad ar-

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 13 dicembre

1948 « Con animo ardito e volontà inflessibile,

esempio ,di capacità tecnica e di consapevole arditezza, gettava fulmineamente sul Nipro un ponte di equipaggio, invano avversato dalla scarsità dei materiali, ,dalla imponente lunghezza del transito, dalla violenza dei gorghi e dalla reazione dell'artiglieria e degli aerei nem1c1. Soggetto ad intensi e precisi bombar-

14.8 -



STEMMA DELLA SCUOLA GENIO PIONIERI Descrizione araldica Scudo: Semipartito troncato. Nel 1° di rosso alla croce d'argento (Pavia); nel 2° campo di cielo alla quercia nodrita sulla pianura erbosa, il tutto al naturale, il tronco accostato alle lettere O.C. di nero {Civitavecchic>); nel 3° di rosso porpora alla lupa capitolina d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma del genio, specialità pionieri , sormontato dall 'elmo di Pallade e sotto, su lista d'argento con le estremità bifide di nero filettate di rosso porpora, il motto: cc

(D.P.R. 12 marzo 1973)

PAR INGENIO VIRTUS ..


nizzazione di posizioni difensive a contatto del nemico, partecipava con fanti ed artiglieri ai pericoli ed alla gloria dei combattimenti con largo ed intelligente impiego di mezzi d'arresto. Per il generoso sacrificio di sangue e la cooperazione sul campo di battaglia, meritava la riconoscente ammirazione d elle truppe della Divisione e teneva alte come sempre le tradizioni cli valore e perizia dell'Arma (zona di operazioni, settembre 1939- nov·embre 1942) ». (Al XXV Battaglione Misto Genio « Bologna>)).

<lamenti nemici ed incursioni a volo radente, distrutte ripetute volte le impalcature e gli scafi, riattava le interruzioni ed imponendosi con l'orgoglio dell'abilità e ,dell'ostinazione, assicurava l'integrità dell'importante passaggio che, con l'afflusso di truppe di materiali alimentava lo sviluppo ,di una grande battaglia offensiva. Chiamato in una fase incerta della lotta difensiva a contenere l'urto di ingenti forze nemiche, gettati gli attrezzi ed impugnati i moschetti, si scagliava con l'impeto e la bravura dei fanti sull'avversario arginandone, in concorso con altre truppe la pericolosa penetrazione e documentando, nell'ampiezza di sacrifici cruenti, la sua abnegazione e il suo valore (fronte russo, Dnjepropetrowsk, Sala·wianka, agosto 1941- maggio 1942) )). (Al IX Battaglione del 1° Reggimento Genio Pontieri).

MEDAGLIA

BRONZO - Decreto 31 dicembre

« Durante l'intera campagna italo - greca, in territorio impervio e tra ogni più dura avversità di elementi, ancora una volta tenace, infaticabile, eroica per spirito di sacrificio e di abnegazione e per appassionata d~dizione, assolveva in pieno tutti i compiti, combatteva tra i fanti. A nessuna seconda per audacia, per indomito valore, per fervore di energie, di opere, di sacrifici: esempio e promessa di gloria sempre maggiori (fronte greco - albanese, 28 ottobre 1940) )).

MEDAGLIA D'ARGENTO -Decreto 7 dicembre 1951 « In ciclo operativo protrattosi per oltre due mesi dava continue, luminose prove di saldezza e di ardimentoso compartamento. Durante aspro combattimento, battezzato dallo stesso avversario "la battaglia ,del varco", con grande abilità e valore apriva un passaggio attraverso un munitissimo campo minato, sotto violenta e micidiale azione avversaria. In successivi combattimenti, i suoi reparti, alternando gli attrezzi col moschetto, lavorando e combattendo giorno e notte senza sosta, contribuirono a spianare la via ai fanti della divisione e ad ostacolare l'irruenza dei mezzi corazzati nemici. Capi e gregari, fusi in un'unica salda volontà cli successo, accomunati nel valore e nel sacrificio, riconfermarono senza eccezioni, nella cruenta lotta svoltasi su 700 km le secolari tradizioni clell'Arma (El Mechili, Segnali, Ain el Gazala, Tobruk, Marsa Matruk, El Alamein, Africa Settentrionale, 26 maggio - 30 luglio 1942) )). (Al XXVII Battaglione).

MEDAGLIA DI

BRONZO -

Decreto 9 giugno 1948

« Con costante tenacia e brillante genialità,

in sei lunghi mesi di guerra, in situazioni talora criticissime e sotto intenso fuoco di armi nemiche, ha sempre assicurato i collegamenti, ha costruito ponti e strade, ha preparato apprestamenti difensivi, non esitando, all'occorrenza, a lasciare gli attrezzi da lavoro e gareggiare con gli alpini nel combattimento (fronte greco, 5 novembre 1940 - 23 aprile

1941) )), ( Al III Battaglione Misto Genio MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto

«

Julia ))).

5 marzo 1949

e< In lunghi cicli operativi, nei guaii fu fatto largo impiego di mezzi di arresto, sopportò ed assolse i più gravosi rischiosi compiti nelle più difficili fasi del combattimento. Con costante sacrificio e·d ammirevole spirito combattivo, condivise c~n i fanti e artiglieri il rischio con-

MEDAGLIA Dr BRONZO - Decreto 31 dicembre 1947 e<

DI

1947

In 38 mesi di permanenza in Africa Set-

tentrionale) dei quali 29 di guerra combattuta, in lavori vari, ma particolarmente nella orga1 49

-


tinuo della prima linea e con essi si accomunò nelle cruenti lotte. In ogni circostanza, diede chiare prove di salde virtù guerriere (Africa Settentrionale, m aggio 1941 - m aggio 1942) ». (Al XVII Battaglione Genio « Pavia ))). MEDAGLIA

DI

B1l0.KZO - Decreto 31 dicembre

1 947

« D urante la campagna invernale 1942 - 43 in Russia, gli Artieri del XXVI battaglione han no dimostrato in ogni circostanza, capacità, volontà, alto spirito di dedizione e di sacrificio. Durante la 2a battaglia difensiva sul Don , in gara coi fanti delle divisioni Pasubio, Celere e Sforzesca essi fecero con i loro petti, a quota 168 ed in Valle Tsch.ir, baluardo al nemico infliggendogli gravi per,d ite, offrendo generoso contributo di sangue e conferm ando ancora una volta le glorio~e tradizioni dell'Arma (fronte russo, novembre 1942 - gennaio

r943) )), (Alla Bandiera del 9° Reggimento Genio per il XXVI Battaglione Artieri). MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 31 dicembre 1947

« H a parteci pato all a campagna al fronte orientale (Russia) col corpo di spedizione (CSIR) e, poi, con 1'8" Armata. Ha efficacemente contribuito all'avanzata con la costruzione di varie e importanti opere d'arte. Durante la battaglia difensiva invernale ha difeso strenu amente, sulla prima linea, le posizioni affidate, resistendo fino all'estremo limite del sacrificio, finché, accerchiata da preponderanti forze nemiche, venne, dopo strenua e disper ata resistenza, quasi completamente distrutta (fronte del Don, 17 - 19 dicembre 1942) )>. (Alla 22' Compagnia del II Battaglione del 1° Reggim ento Pontieri).

MEDAGLIA DI BnoNzo - Decreto 13 settembre 1 945

« In Corsica prima, attraverso la pianura Padana, dal fiu me Reno a Venezia poi, tra le insidie delle m ine e nel ripristino delle comunicazioni, ha fraternamente collaborato coi fanti e gli artiglieri nella lotta contro il tedesco, tradizionale nemico, e nella battaglia vittoriosa per la libertà e la ricostruzione dell'Italia (Corsica, 9 settembre - 3 ottobre 1943; Ravenna, Venezia, 12 gennaio - 30 aprile 1945) )> . (Al CXLIV Battaglione Misto Genio).

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 24 luglio 1947 « N ella bonifica di strade e di campi minati, nei lavori di rafforzamento delle posizioni, nel manteni mento dei collegamenti nelle ore più dure ,della battaglia, artieri telefonisti e marconisti divisero sempre, in nobile gara, il rischio dei posti avanzati e delle pattuglie spinte ad aprire il varco entro il micidiale groviglio delle mine. Coinvolti spesso in combattimento quando Fattrezzo più non soccorse, fanti fra i fanti, ne seppero emulare slancio, valore e tenacia. In ogni occasione, nelle linee e nei favo ri d 'immedi ata retrovia, il Battaglione Misto Genio « Folgore » riaffermò sempre la nobile tradizione di operosità e di gloria del!'Arma (Vall i Santerno, Senio, Sillaro, marzo - aprile 1945; C. Grizzano, 19 aprile 1945) ». (Al Battaglione Misto Genio << Folgore))).

CROCE Dr GuERRA - Decreto 31 dicembre 1947 « H a par tecipato alla campagna al fronte orientale (Russia) dal dicembre 1942. Ha contribuito efficacemente, durante la battaglia del Don, alla difesa di varie località offrendo generoso e nobile contributo di sangue (fronte russo, dicembre r942 - gennaio 1943) ». (Alla Bandiera del 10° Reggimento Genio per il XL Gruppo Lavoratori).

COMANDANTI ScuoLA CENTRALE DEL GENIO (1920 -43) Col. Alderico Redini

Col. Cesare Tardivo Col. Giulio De Medici Col. Giuseppe Dall 'Ora


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. SCUOLA

REGGIMENTO

Stefano Degiani Alberto Bastiani Raffaele Canessa Armando Bianchi Pietro Steiner Francesco Candido Vincenzo Caniglia Gennaro De Matteis ALLIEVI

UFFICIALI

ADDESTRAMENTO

DEL

GENIO

(1945-46) Col. Aldo Targioni- Violani Col. Enrico Daria Col. Aldo Debenedetti SCUOLA GENIO PIONIERI

DI

COMPLEMENTO

Guido Di Palm.a Luigi Grosso Enrico Frattini Oreste Crivaro Mario Bossaglia Giovanni Marseguerra

REGGIMENTO ADDESTRAMENTO GENIO

(1950)

Col. Quirico Alfredo D'Amico Col. Armando Cardani Col. Ottavio Di Casola Col. Filippo Giliberti Col. Gianuario Autilio Col. Amilcare Fiorani Col. Antonio Bcltrani Col. Serafino Stajano Col. Nelson Donati Gen. B. Luigi Barco Col. Giovanni Depaoli Col. Albino Dcgiani Col. Salvatore Fisichella Col. Vittorio Bernard

DEL GENIO ( 1930 - 43)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

DI

(1945-46)

Col. Gennaro De Matteis

SEDI ScuOLA CENTRALE DEL GENIO

R EGGIMENTO DI A DDESTRAl\!ENTO DEL GENl'O

1945 - 46 Bracciano

Manziana 1925 - 43 Civitavecchia 1920 - 25

SCUOLA ARTIERI DEL GENIO ScuoLA

ALLIEVI

UFFICIALI

DI

COMPLEMENTO

1946 - 50 Civitavecchia

DEL GENIO

1930- 36 Verona 1936 - 43 Pavia

ScuoLA GENIO ProNrn1u

1950 Roma


SCUOLA TRASMISSIONI « Spatia devinco disiuncta coniungo

>>

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Nel 1944 viene istituita a Nocera Inferiore (Salerno) la Scuola Autonoma Italiana Collegamenti R.T. che assume il compito dell'addestramento e dell'assegnazione degli specialisti per i collegamenti alle unità italiane combattenti. Si scioglie nel gennaio 1945. 11 personale, riunito in un battaglione collegamenti, viene incorporato nel Reggimento di Addestramento del Genio. Il 1° gennaio 1946 il battaglione, ampliati. i propri compiti, si trasforma in Scuola Genio Collegamenti originata ,dal Centro Addestramento Complementi Forze Italiane di Combattimento ,e provvede ad addestrare tutte le reclute assegnate alla specialità. Nello stesso tempo, cura l'aggiornamento dei quadri per

abilitarli all'impiego dei nuovi mezzi di trasmissione. Dal settembre 1948 dà inizio ai corsi allievi ufficiali di complemento del genio collegamenti. Il I giugno 1953 l'istituto assume la denominazione di Scuola Trasmissioni e svolge corsi di addestramento alle funzioni di ufficiale superiore per capi tani prossimi all' avanzamento; tecnico - applicativi (seconda fase) per tenenti in servizio permanente effettivo, di addestramento per ufficiali delle varie Armi; di aggiornamento per sottufficiali specializzati; per allievi ufficiali di complemento; per allievi comandanti di squadra specializzati; per allievi sottufficiali comandanti cli squadra e per militari ,cli leva da specializzare. 0

COMANDANTI SCUOLA

AUTONOMA

ITALIANA

COLLEGAMENTI

SCUOLA TRASMISSIONI

R.T. (1944 - 45)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Giuseppe Piazzo Col. Gennaro Dc Matteis

SCUOLA GENIO COLLEGAMENTI

Col. Col. Col. Ten. Col. Ten. Col.

(1946-53)

Salvatore Mancuso Giacinto Valente Giuseppe Cittadini Col. Agnello Ciampa (int.) Alberto Di Dato Col. Francesco Giardino (int.) Olinto Boni

(1953)

Olinto Boni Gianpaolo Bacialli Gennaro Ferorelli Bruno Concari Salvatore Arzano Guido Festa Cesare Gatti Mario De Nicola Gaetano Marletta Andrea Passatore Luciano Pagnini Manlio Orlandini G. Paolo Bartolozzi Ugo Mastroianni

SEDI SCUOLA

AUTONOMA

ITALIANA

R.T.

COLLEGAMENTI

SCUOLA GENIO COLLEGAMENTI

1946 Roma

1944 - 45 Nocera Inferiore SCUOLA. TRASMISSIONI

1946 Roma


~

SPfT IA DEVINCO OISIUNCTA CONI UNGO

11K.


STEMMA DELLA SCUOLA TRASMISSIONI Descrizione araldica Scudo: D'argento alla traversa d'azzurro . Nel 1° alla lupa capitolina; nel 2° alla torre antica da vedetta e segnalazione romana. Ornamenti esteriori : Sullo scudo il fregio delle trasmissioni sormontato dall'elmo di Pallade e sotto, su lista d'argento con le estremità bifièle d'azzurro bordate di rosso porpora, il motto; «

(D.P.R. 12 marzo 1973)

SPATIA DEVINCO DISIUNCTA CONIUNGO,,


ARDUA VIRTUTEM

NOSTR~M EXCITANT

Ile:


STEMMA DELLA SCUOLA SPECIALIZZATI TRASMISSIONI

Descrizione araldica Scudo: D'argento alla traversa d'azzurro; nel 1° attraversato da S. Giorgio a cavallo nell'atto di uccidere il drago, il tutto al naturale; nel 2° alla torre romana antica da vedetta e da segnalazione. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio delle trasmissioni sormontato dall 'elmo di Pallade. e sotto; su lista d'argento con le estremità bifide di azzurro bordate di rosso porpora, il motto: «

(D_P_R, 4 aprile 1973)

ARDUA VIRTUTEM NOSTRAM EXCITANT »


SCUOLA SPECIALIZZATI TRASMISSIONI « Ardua virtutem nostram excitant »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' gno 1953 diviene I Reggimento Trasmissioni, accentrando l'attività nella specializzazione degli addetti alle trasmissioni delle varie Armi: volontari allievi specializzati e militari di leva. Il 1° aprile 1954 si trasforma in Scuola Specializzati delle Trasmissioni e sviluppa i propri compiti mediante la formazione degli allievi comandan ti di sguadra .delle Trasmissioni.

Discende dal Centro Addestramento A vanzato Reclute Genio Collegamenti costituito il 1° luglio 1948 a S. Giorgio a Cremano (Napoli) per l'addestramento avanzato e di specializzazione di tutti i militari di truppa del Genio Collegamenti. Il 1° gennaio 1952 assume la denominazione di I Reggimento Collegamenti· e dal 1° giu-

0

0

COMANDANTI CENTRO

ADDESTRAMENTO

GENIO COLLEGAMENTI

AVANZATO

SCUOLA SPECIALIZZATI TRAS.\ilSSION I

RECLUTE

(194.8 - 51)

Col. Antonio Montinaro Col. Natale Romeo Ten. Col. Giovanni Rizzo Col. G½sualdo Nobile Col. Mario Ricciardi Col. Giovanni Perrone Col. Pietro Goria Col. Giuseppe Calamani Col. G iuseppe Cancva Col. Carlo De Santis Col. Vincenzo Tondi Col. Guido Martinelli Col. Giuseppe Li Greci

Col. Fausto Monaco Col. Alessandro Castro Ten. Col. Alfredo Sibilia (int.) Col. Luigi Mille.fiorini I

0

REGG IMENTO COLLEGAMENTI

(1952 - 53)

Col. Luigi Millefiorini Col. Enrico Sorrentino I

0

REGGIMENTO TRASMrssroNI

(1953 - 54)

Col. Enrico Sorrentino Col. Antonio Montinaro

SEDI

1948 S. Giorgio a Cremano

· ·-

1 53

-

(1954)


CENTRO ADDESTRAMENTO AVIAZIONE LEGGERA DELL'ESERCITO «

Vola osserva vigila»

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Ricollega le proprie origini alle scuole di pilotaggio dell'Esercito, sorte all'inizio ciel secolo a Mirafiori, Somma Lombardo, Aviano, Pordenone, che diedero al mondo i primi piloti militari impiegati in voli di guerra nella campagna libica del 19u e successivamente durante la guerra 1915 - 18. Sono, peraltro, le esperienze derivanti dal secondo conflitto mondiale che inducono a costituire nel marzo 1952, in seno alla Scuola di Artiglieria cli Bracciano, un Reparto Avi azione Leggera di Artiglieria. Nel luglio successivo si trasforma in Centro Addestramento Osservazione Aerea per l'Artiglieria, dipendente dalla stessa Scuola e svolge corsi per formare ufficiali piloti - osservatori e sottufficiali meccanici di aerei leggeri, da destinare alle sezioni di prevista costituzione e assegnazione a comandi e reparti dell'Esercito. Il I giugno 1957, ampliando i compiti istituzionali, diventa Centro Addestramento Aviazione Leggera dell'Esercito e passa alle <lipeodenze dell'Ispettorato di Artiglieria. Trasferito nel gennaio 1958 a Viter bo> l'anno dopo dipende dall'Ispettorato dell'Aviazione Leggera dell'Esercito, nel frattempo costituito presso lo SME. Potenziato nella organizzazione e nelle attrezzature, il Centro sviluppa l'attività precedente, tesa ad addestrare e a qualificare ufficiali di tutte le Armi e Specialità alla condotta cli velivoli leggeri, all'osservazione aerea e all'esecuzione di missioni da svolgere a favore delle unità terrestri. Effettua inoltre corsi per addestrare ufficiali e sottufficiali. piloti di 0

-

1 54

elicottero all'osservazione aerea e all'impiego dei mezzi ad ala rotante per l'appoggio dei reparti a terra; di abilitazione al volo strumentale e/ o notturno; di standardizzazione per ufficiali piloti - osservatori; per ufficiali addetti alla sicurezza del volo; per istruttori di volo; cli abilitazione al pilotaggio dei vari tipi di aerei con complesso ruota - sci; per la manutenzione dei vari tipi di elicotteri; applicativi e informativi per sottufficiali radio - meccanici di bordo; di osservazione aerea del tiro per ufficiali; ed infine teorico - pratici sull'impiego dell'Aviazione Leggera dell'Esercito per ufficiali frequentatori dei corsi di Stato Maggiore. Provvede inoltre a costituire, a livello grande unità, reparti di aviazione leggera dapprima su aerei e poi anche con elicotteri. Compie studi ed esperimenti, riguardanti la nuova specialità sia per l'impiego di aerei leggeri in radio relay sia per la ripresa ,di fotografie aeree che per il collegamento aria - terra e per altre esigenze. Concorre ad elaborare, con l'Ispettorato dell'Aviazione Leggera dell'Esercito, norme e regolamenti di interesse della stessa aviazione leggera. Il Centro nel tempo affina la propria esperienza e perfeziona i procedimenti addestrati vi, prendendo parte anche ad operazioni di elisbarco, aviolancio ed elitrasporto, inserite in esercitazioni ad alto livello. Partecipa, altresì, con personale e mezzi propri (aerei leggeri ed elicotteri), a operazioni di soccorso in occasione di calamità naturali.

-


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STEMMA DEL CENTRO ADDESTRAMENTO AVIAZIONE LEGGERA DELL'ESERCITO

Descrizione araldica Scudo: Campo di ci elo, alla gru con la sua vigilanza al naturale, volante con ali spiegate

in banda. Ornamenti esteriori: Suilo scudo il fregio dell'Aviazione Leggera dell 'Esercito sormontato

dall'elmo di Pallade. Sotto lo scudo, su lista d'argento posta in fascia , con le estremità bifide, il motto:· «

* {D.P.R. 6 luglio 1960}

VOLA OSSERVA VIGILA

»


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR CIVILE

MEDAGLIA o'ARcENTo - Decreto 6 marzo 1968

volo, ostacolata da avverse condizioni atmosferiche, consentiva il tempestivo ricovero di feriti, il recupero di numerose persone rimaste isolate ed il rifornimento di ingenti quantità di viveri e medicinali. Provincia di Firenze, 5 - 22 novembre 1966 ».

e< Con generoso slancio, si prodigava in molteplici rischiosi interventi <li soccorso alle pop0lazioni di centri .devastati da una violenta alluvione. La costante ed intensa attività di

COMANDANTI CENTRO ADDESTRAMENTO OSSERVAZIONE AEREA PER

CENTRO ADDESTRAMENTO AVIAZIONE

L'ARTIGLIERIA (1952- 57)

DELL'ESERCITO

(1957)

Col. Francesco Muscarà Ten. Col. Bruno Paoletti Gen. B. Francesco Muscarà Col. Angelo Stradiotto Col. Vittorio Bonanni Caione

Ten. Col. Francesco Muscarà

SEDI 1952 - 58

Bracciano

1958 Viterbo

FESTA ro maggio: anniversario della costituzione della prima unità <lell' ALE ( 1951)

-

1 55

-

LEGGERA


SCUOLE DELLA MOTORIZZAZIONE «

Fervent rotae, fervent animi »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Il r2 gennaio 1946 si costituisce il Comando Scuola della Motorizzazione che il I ottobre del successivo 1949, in base all'accresciuto numero dei reparti di addestramento dipendenti, prende il nome di Comando Scuole della Motorizzazione. Ad esso fanno capo direttamente le singole scuole, delle quali è organo di direzione, di propulsione e di coordinamento. 0

La Scuola di Applicazione del Servizio Automobilistico viene costituita il 1° ottobre 1949, con il compito principale di effettuare corsi biennali di applicazione per sottotenenti provenienti dall'Accademia. Nell'istituto confluiscono anche allievi ufficiali di complemento dalle Scuole di Lecce e di Ascoli Piceno. Dall'anno 1959 gli AUC del Servizio vengono formati direttamente dalla Scuola di Applicazione. La Scuola effettua, altresì, corsi per capitani prossimi all'avanzamento e corsi non periodici di aggiornamento professionale per ufficiali subalterni in servizio permanente, reclutati per concorso dagli ufficiali di complemento e dai sottufficiali in sp, e per ufficiali di complemento del Servizio richiamati, nonché corsi di addestramento pratico - applicativo per ufficiali ,delle varie Forze Armate, addetti agli automezzi e ai mezzi corazzati. La Scuola Meccanici e Conduttori di Automezzi trae origine dalla Scuola Addestramento Autieri costituita nel 1945 ed assume il nome attuale il 1" aprile 1950, in quanto, a tale epoca, provvede già alla formazione cli meccanici oltre che a quella di conduttori di automezzi. La scuola esplica la propria attività con corsi periodici di specializzazione, per allievi soth1f-

fìciali e per militari di leva, sulla manutenzione e piccole riparazioni di autoveicoli e mezzi corazzati, ai quali corsi partecipano anche militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza; formativi per allievi comandanti cli squadra; di specializzazione per allievi sottufficiali comandanti di squadra automezzi, da avviare al servizio permanente. Svolge anche corsi non periodici, tesi a specializzare militari di altre Armi, quali meccanici di automezzi e meccanici di mezzi corazzati, nonché corsi di riqualificazione e aggiornamento per sottufficiali del Servizio e delle varie Armi.

La Scuola Specializzati della Motorizzazione deriva dalla Scuola Specialisti della Motorizzazione che, nel 1946, è in attività presso il Centro Studi della Motorizzazione in Roma e che, nello stesso anno, passa alle dipendenze del Comando Scuola, assumendo il nome di Scuola Specialisti per le Riparazioni. Nel 1950, il nome viene cambiato in quello attuale, più consono alla struttura ed ai compiti del! 'istituto. Svolge corsi periodici per militari di leva, da specializzare quali aggiustatori, tornitori, motoristi, verificatori di pompe di iniezione, montatori, falegnami, radiatoristi, elettricisti magnetisti ; per allievi sottufficiali aspiranti al passaggio nel servizio permanente, da specializzare nella riparazione e manutenzione di autoveicoli e mezzi corazzati. Effettua, altresì) corsi non periodici di qualificazione per sottufficiali capi meccanici, capi officina del Servizio e delle varie Armi, di aggiornamento sulla manutenzione e riparazione di mezzi corazzati per ufficiali e soth1ffìciali del Servizio e delle varie Armi, nonché corsi cli riqualificazione istruttori.


RICOMPENSE ALLA BANDIERA DEL SERVIZIO AUTOMOBILISTICO (*) AL VALOR MILITARE

più difficili compiti . Ricorrendo anche al combattimento e segnando con il proprio sangue la via alle autocolonne, recava ai camerati quanto loro occorreva per vivere e combattere (guerra italo - etiopica 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936) ».

MEDAGLIA o'ARGENTo - Decreto 5 marzo 1949 « Erede e custode di una fulgida tradizione del dovere e del sacrificio, il Corpo Automobilistico in circa cinque anni di dura lotta non conobbe mai sosta, e dall'esempio dei propri caduti trasse impulso per nuovi ardimenti. Preparò nuovi mezzi per l'impari lotta e combatté con i fanti ed artiglieri. Generosamente pagò largo contributo di sangue nelle piste sabbiose dell'Africa, nella steppa del fronte russo, in Albania, nelle riconquistate contrade d'Italia (Africa Settentrionale ed Orientale, Albania, fronte russo, guerra di liberazione: ro giugno r940 - 9 maggio 1945) » .

CROCE 01 GUERRA (in commutazione di encomio solenne) - Decreto 26 dicembre 1963 « Per gli importanti servizi resi durante la campagna di Libia dai componenti della compagnia percorrendo arditamente sugli autocarri terreno insidioso e spesso infestato dal nemico (campagna di Libia, 21 dicembre 1913) ». (Alla Compagni a Autonoma della Tripolitania).

MEDAGLIA o' ARGENTO - Decreto 7 dicembre 1951 « Per oltre due anni si dimostrò una

CROCE DI GUERRA (in commutazione di encomio solenne) - Decreto 26 dicembre 1963

effi-

ciente compatta unità, di mezzi e di uomini fu si in unica volontà di vittoria, affrontando con incrollabile fede e con tenace valore ogni alterna vicenda del fronte africano. Con titanico lavoro, a contatto del nemico forgiò nuovi mezzi per la immane lotta del fronte Marmarico, combattendo con artiglieri e fanti, precedendo a volte truppe operanti, garantendo la tempestività dei rifornimenti per la continuazione della lotta e dando generosamente largo contributo di sangue (Africa Settentrionale, I novembre 1940- 25 gennaio r943) ». (Al 12° Autoraggruppamento).

« Per l'attività, la perizia e l'abnegazione con cui portò alle battaglie il rombo dei suoi infaticabili motori, dando valido concorso alle truppe combattenti nel conseguimento della vittoria (Trentino, maggio - giugno 1916 - Piave, giugno 1918) >>.

CROCE

DI

BRoKzo - Decreto

febbraio 1937

« Durante la campagna svoltasi in aspro territorio di montagna quasi privo di strade, seppe con elevato senso del valore e con sacrifici solo sopportabili con la più ferrea disciplina e il più alto spirito di patriottismo, assolvere i

(•) Custodita dal Comando Scuole. -

GUERRA - Decreto 7 aprile 1938

« In otto mesi di operazioni in territorio sprovvisto di strade e con piste quasi impraticabili, con elevato senso del dovere e con sacrifici sopportati con ferrea disciplina ed alto spirito, assolveva ai più ,difficili compiti. Partecipando di frequ ente a combattimenti, segnava col sangue la via alle autocolonne, recanti ai combattenti di prima linea il fabbisogno necessario per vivere c combattere (Africa Orientale, ottobre 1935 - aprilc I 936) » . (All'Autogruppo dell'Eritrea).

0

MEDAGLIA

DI

1 57

-


CROCE DI GUERRA - Decreto 27 ottobre 1950 << In cinque mesi di aspra campagna sul fronte Albano - Greco e Albano - Jugoslavo, superando ogni ostacolo faceva fron te in ogni momento, nonostante il numero inadeguato di automezzi, a h1tte le necessità, sia di carattere operativo che logistico. Mercè l'entusiastica fede dei suoi uomini che, in ogni circo-

stanza, incuranti ,d ella offesa nemica e di ogni disagio, scrivevano numerose pagine di romana virtù, fu possibile l'attuazione completa della manovra e lo sfruttamento del successo che portò la Bandiera d 2Italia in territorio nemico. Dava così prezioso contributo al raggiungimento della vittoria (Albania, dicembre 1940 aprile 1941) ». (Al ro Autoraggruppamento di Manovra). 0

COMANDANTI COMANDO (1

SCUOLA

DELLA

MOTORIZZAZIONE

Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg. Magg.

946-49)

Col. Giovanni Nigri Col. Aristide Alati Magg. Gen. Alfio Marziani COMANDO

SCUOLE

DELLA

MOTORIZZAZIONE

( 1 949)

Magg. Gen. Magg. Gen. Magg. Gen. Col. Achille

Al.fio Marziani Giovanni Nigri Alberto Jacod Pierro (int.)

SCUOLA APPLICAZIONE DEL SERVIZIO AUTOMOBILISTICO (1949) T en. Col. Col. Col. Col.

Col. N icola Rizzo Cesare Long . Federico Pincelli G. Battista Sallustio Nicola Rizzo

SCUOLA ADDESTRAMENTO AUTIERI (1945 -50) Ten. Col. Giacomo Panzica Ten. Col. Torquato Pancrazi Ten. Col. Giuseppe Giannangeli ScuoLA MECCANICI E CoNDUTToR1 MEZZI ( I

DI

AuTo-

950)

Magg. Mario Cariello Ten. Col. Edoardo De Cristoforo

r58 -

Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Giovanni Nigri Eugenio Baratti Antonio Morani Gesualdo La Rosa Antonio Morani Armando V alletta G. Battista Sallustio Manlio Timeus Sebastiano Alfonso Flavio De Nardis Gregorio Calò Girolamo Marini Charles Mauthe Degerfeld

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Sebastiano Alfonso N azzareno Maretti Mario T ombesi Arnaldo Calabresi Charles Mauthe Degerfeld Paolo Carlini Alessandro Nascimbeni Mario Clivio

Ten. Col. Col. Col. Ten. Col. Col. Col. Col. Ten. Col.

Col. Manlio T ìmeus Ugo Luciano Ronca Ettore Noya Ilario Di Stefano Col. Giuseppe N arciso (int.) Giacomo !annone Armando Iannace Charles Mauthe Degerfeld Bruno Pipino Col. Vincenzo Giunta (int.) Ennio Pierangeli


ScuoLA

SPECIALISTI

DELLA

Magg: Giuseppe Ferrando Ten. Col. Umberto Di Fuccia Ten. Col. Alfonso Calise Col. Luigi Besson Ten. Col. Manlio Timeus Col. Enrico De Saraca Ten. Col. Gregorio Calò Col. Mario Lanaro Col. Mario Favaloro Tcn. Col. Giuseppe Mereu Col. Mariano Lorenzutti Col. Stefano Azzolina Col. Vincenzo Giunta Col. Pietro Frigenti

MoToRIZZAZIONE

(1946) Magg. Giuseppe Ferrando Scuou SPECIALISTI PER LE RIPARAZIONI ( 1946 -

50) Magg. Giuseppe Ferrando Ten. Col. Antonio Morani SCUOLA SPECIALIZZATI DELLA

MOTORIZZAZIONE

(1950) Ten. Col. Antonio Morani

SEDI

-

1

59 --


SCUOLA DI SANITÀ MILITARE

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Trae ongme dalla Scuola di Applicazione di Sanità Militare che, istituita con decreto 16 novembre I 882, inizia a funzionare .in Firenze il 1° gennaio 1883. Dal 1883 al 1912 la scuola svolge corsi per allievi ufficiali da nominare sottotenenti medici di complemento del Corpo di Sanità Militare. Successivamente effettua corsi tecnici di applicazione per sottotenenti medici promossi tali presso le direzioni di Sanità Militare. Durante la prima guerra mondiale, sospesi i corsi regolari, svolge attività inerenti alle nuove forme di guerra (chimica, batteriologica, ecc.) e promuove esami e accertamenti medico sanitari. Dopo il conflitto, a partire dal 1920, l' attività didattico - addestrativa {!ella scuola è basata su corsi d'integrazione per ufficiali medici subalterni, passati in servizio attivo permanente durante la guerra; per sottotenenti e tenenti medici e chimico - farmacisti di complemento, aspiranti al passaggio nel servizio attivo permanente e quindi, dal 1924, per laureati in medicina e chirurgia e per laureati in chimica e farmacia aspiranti alla nomina, rispettivamente, di sottotenenti medici e sottotenenti chimico - farmacisti di complemento. Sempre nel 1924 assùme il nome -d i Scuola di Sanità Militare e tale rimane .fino al 1928, anno in cui riassume la denominazione di Scuola di Applicazione di Sanità Milìtare.

Sciolto a causa degli eventi bellici, l'istituto si ricostituisce nel 1947 con la denominazione di Scuola di Sanitcì Militare, svolgendo corsi di perfezionamento per ufficiali medici e chimico - farmacisti in servizio permanente e corsi per allievi ufficiali di complemento. Effettua, altresì, attività scienti.fica di ricerca su problemi attinenti alla sanità militare. L'attività odierna si concreta in corsi superiori di Sanità, per capitani medici e chimico farmacisti in servizio permanente; integrativi, per tenenti medici e chimico - farmacisti in servizio permanente; formativi, per allievi ufficiali di complemento <lel Servizio Sanitario e allievi comandanti di squadra ,d i Sanità; ,di specializzazione, per militari di truppa aiuto odontotecnici. Svolge, inoltre, corsi non periodici di aggiornamento per ufficiali medici di complemento richiamati dal congedo; di specializzazione per allievi sottufficiali odontotecnici; per la promozione al grado di sergente maggiore in servizio permanente dei sergenti di Sanità. Il 1° novembre 1968 viene istituito presso la scuola, e alle sue dipendenze, in attesa della costituzione in sede unica dell'Accademia di Sanità Militare Interforze, il Nucleo Accademia per il Servizio di Sanità dell'Esercito, i cui allievi medici o farmacisti frequentano i rispettivi corsi presso l'Università di Firenze.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA DEL SERVIZIO DI SANITA' (*) J\L VALOR MILITARE MEDAGLIA

n'ORo - Decreto

12

luglio

1950

« Erede e custode di una secolare tradizione di dovere, di eroismo e di sacrificio, divideva

sempre con i combattenti la buona e l'avversa fortuna nelle guerre dell'Indipendenza, d'Africa, e contro l'Austria Ungheria. Durante l'ultimo conflitto, su sette fronti, nella lotta par-

(") Custodita presso la Scuola. -

160 -


tigiana e nella guerra di liberazione, confermava - rinnovandole -, le sue altissime virtù militari di coraggio, di amor di Patria e di olocausto, aggiungendo alla schiera dei suoi Eroi, innumeri schiere di caduti immolatisi con alto spirito di sacrificio e nobile sentimento umanitario, per la salvezza dei fratelli colpiti ed a maggior gloria della Patria. Africa Settentrionale ed Orientale - Albania - Fronte russo - Guerra di Liberazione, IO giugno 1940 9 maggio 1945 ».

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 19 gennaio 1913 Per gli imPortanti servizi resi nella campagna di guerra in Libia 19II - 12 ». cc

MEDAGLIA n'ARcENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Instancabile, modesto, sereno, confortando <li cure e di amore i sanguinanti fratelli negli stessi cimenti della battaglia o sotto le implacabili lontane offese nemiche, dette costante, mirabile esempio di ardore e di valore, di sprezzo del pericolo e di devozione al dovere (1915 - 18) ».

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto

I

0

febbraio 1937

« Con grande perizia e fraterno amore si è dovunque ed in ogni tempo prodigato per svolgere la sua alta missione. Sul camPo di battaglia non ha posto limiti al suo valore, versando sangue generoso pur di recare le cure, fin sulle primissime linee, o impugnando la vanga per concorrere al duro lavoro del fante. Guerra Italo - Etiopica, 3 ottobre 1935 5 maggio 1936 >> .

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 27 maggio 19II

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1910

« Per l'opera data dal CorPo Sanitario Militare, in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e in Sicilia».

« Per l'opera da essa data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e in Sicilia ». (Alla Scuola di Applicazione di Sanità Militare).

AL VALOR CIVILE

ATTESTATO DI PUBBLICA BENEMERENZA « Con infaticabile opera assicurava costante

assistenza sanitaria alla PoPolazione di centri

devastati da una violenta alluvione (Firenze e provincia; 4 novembre - II ,dicembre 1966) ».

AL MERITO DELLA SANITÀ PUBBLICA

MEDAGLIA D'ORO - Decreto II giugno 1922 COMANDANTI

SCUOLA DI APPLICAZIONE (1883 - 1924) Col. Ottavio Baccarani

DI

SANITÀ MILITARE

Col. Federico Tosi Col. Carlo Pretti Col. G. Battista Astegiano Col. Antonio Pin to


Col. Col. Col. Col. Col.

Claudio Sforza Domenico Morino Ridolfo Livi Pietro Pimpinelli Alberto Altobelli

ScuoLA DI SANITÀ MILITARE

Col. Loreto Mazzetti Magg. Gen. Giovanni Grixoni Magg. Gen. Loreto Mazzetti Col. Giuseppe Giordano Col. Alfredo Germino

(1924- 28) SCUOLA DI SANIT,\ MILITARE

Col. Alberto Altobelli Col. Giovanni Grixoni Col. Alfredo Bucciante ScuoLA DI APPLICAZIONE DI SANITÀ Mu. JTARE

(1928 - 43) Col. Alfredo Bucciante

SEDI I 882

Firenze

(1947)

Magg. Gen. Guido Ferri Col. Raffaele D'Alessandro Col. Paolo Dc Paoli Magg. Gen. Guido Piazza Magg. Gen. Tommaso Santillo Magg. Gen. Elmo Alvisi Magg. Gen. Michele Cappelli


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V I RES AN I M 9s Q u E p Ro M ov1....


STEMMA DELLA SCUOLA DEI SERVIZI DI COMMISSARIATO ED AMMINISTRAZIONE MILITARE Descrizione araldica Scudo: Tagliato d'argento e d'azzurro, nel primo all 'ape, al naturale, montante; nel secondo alla stella d'oro. Ornamenti esteriori: Sopra lo scudo il fregio della Scuola dei Servizi di Commissari ato ed Amministrazione Militare, caricato sull'incrocio dalla corazza di acciaio cimata da un elmo di Pallade. Sotto lo scudo. su lista con le estremità bifide d'argento. il motto: « STUDIUM VIRES ANIMOSOUE PROMOVET »

(D.P.R. 11 marzo 1953)


SCUOLA DEI SERVIZI DI COMMISSARIATO E DI AM·MINISTRAZIONE MILITARE « Studium vires animosque promovet ,,

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Discende dal Centro Esperienze e Addestramento di Commissariato costituito a Maddaloni (Caserta) il 1° agosto 1948 con il compito di provvedere alla preparazione militare e tecnico - professionale del personale dei due ruoli del Servizio di Commissariato dell'Esercito ( ufficiali commissari - ufficiali, sottufficiali e truppa di sussistenza). Il Centro è dotato di attrezzature ed impianti idonei anche per studi ed esperienze su materiali del Servizio, in particolare su derrate alimentari e sistemi per il loro condizionamento. Nel 1949 si svolge il 1° Corso AUC seguito da una gamma varia e crescente ,d i altri corsi per ufficiali, sottufficiali e truppa. Nel 1950 assume la denominazione di Scuola e Centro Esperienze di Commissariato, a conferma ,d ell'aumentato impegno addestrativo che comprende anche la preparazione dei quadri di complemento del Servizio di Amministrazione. Il 1° giugno 1951 l'istituto, cui sono affidati più vasti compiti di reclutamento e di addestramento, si trasforma in Accademia dei Servizi di Commissariato e di Amministrazione e provvede anche alla formazione, mediante corsi biennali (o annuali per gli allievi uffi-

ciali spe commissari) degli allievi ufficiali aspiranti alla nomina a sottotenenti in servizio permanente effettivo dei due Servizi. Nel 1955 gli allievi ufficiali in servizio permanente effettivo tornano a frequentare i corsi presso l'Accademia Militare di Modena e l'istituto --, conservando tutti gli altri compiti e, successivamente, estendendo anche a personale delle varie Armi e Servizi l'attività addestrativa - assume la denominazione di Scuola dei Servizi di Commissariato e di Amministrazione Militare. L'attività della Scuola è oggi rivolta a perfezionare e specializzare i quadri in spe; reclutare e addestrare gli allievi ufficiali di complemento di Commissariato e di Amministrazione e gli allievi comandanti di squadra di Sussistenza, nonché quelli delle varie Armi con incarichi di mansioni d'ufficio e addetti alla tenuta della contabilità; specializzare, con corsi a vari livelli ufficiali, sottufficiali e militari di truppa delle varie Armi e Servizi allo svolgimento di particolari incarichi attinenti i Servizi di Commissariato e di Amministrazione presso enti, corpi e reparti dell'Esercito. La Scuola infine effettua studi sul progresso tecnologico ed esperimenti diretti al miglioramento del vitto del soldato.

COMANDANTI CENTRO EsPERJENZE E ADD ESTRAMENTO DI COM-

ACCADEMIA D EI SERVIZI DI COMMISSARIATO E DI

(1951 - 55)

MISSARIATO ( 1948 - 50)

AMMINISTRAZIONE

Col. Giuseppe Fisicaro

Col. Giuseppe Fisicaro Col. Antonio Fulgenzi

SCUOLA E RIATO

CENTRO ESPERIENZE

(1950-51)

Col. Giuseppe Fisicaro

DI COMMISSA-

SCUOLA DEI SERVIZI DI

COMMISSARIATO E DI

AMJ.\HNISTRAZIONE MILITARE

Col. Antonio Fulgenzi

(1955)


Col. Col. Col. Col. Col.

Orazio Cannata Emanuele Urso Cesare Olearo Francesco Abate Vincenzo Ventrella

Col. Col. Col. Col.

SEDI 1948 Maddaloni

Enzo Vallati Mario Olivero Mario Stefanini Luciano Brancati


SCUOLA DEL SERVIZIO VETERINARIO MILITARE

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' I primi corsi per allievi ufficiali di com plemen to veterinari sono effettuati nel 1895 presso la Scuola di Cavalleria di Pinerolo. Nel 1926 questa inizia anche corsi per tenenti veterinari in spe e per militari maniscalchi. Soltanto nell'aprile 1948 si istituisce a Pinerolo in forma autonoma il Centro Addestramento del Servizio Ippico e Veterinario che effettua corsi per la formazione di allievi ufficiali di complemento veterinari e corsi di addestramento per maniscalchi. Il 1° luglio 1958 l'ente viene chiamato Centro Addestramento del Servizio Veterinario. Nell'agosto seguente, assume la denominazione di Scuola del Servizio Veterinario Militare. A partire dal novembre 1968 alle sue dipendenze è posto il « Nucleo Veterinari >l dell' Accademia di Sanità Militare, i cui allievi frequentano i corsi di Mooicina Veterinaria presso l'Università di Torino. Attualmente la Scuola svolge corsi periodi-

ci per veterinari: superiore, per capitani prossimi all'avanzamento; applicativo, per tenenti di nuova nomina; formativo, per allievi ufficiali di complemento; di specializzazione, per allievi comandanti di squadra salmeristi e per allievi sottufficiali maniscalchi; teorico - pratico sulla condotta delle salmerie, per sergenti predesignati alle specialità alpini e artiglieria <la montagna; di specializzazione, per allievi infermieri per quadrupedi e per specializzati maniscalchi. La Scuola, inoltre, è sede degli esperimenti per l'avviamento al servizio permanente dei sergenti maniscalchi in rafferma cd effettua addestramento, non periodico, per ufficiali e sottufficiali richiamati dal congedo. L'istituto collabora con l'Ispettorato del Servizio Veterinario dell'Esercito sia nell'esperimentazione di nuovo materiale e di nuovi procedimenti di impiego che in studi e ricerche nei vari settori attinenti la specialità.

COMANDANTI CENTRO ADDESTRAMENTO DEL SERVIZIO IPPICO E VETERINARIO

CENTRO ADDESTRAMENTO DEL SERVIZIO VETERI-

(1948 - 58)

T en. Col. Enrico Corona Magg. Vincenzo Mingione Col. Alessandro Levesi Ten. Col. Vincenzo Mingione Col. Pompeo Montanarella Ten. Col. Enrico Brescia Ten. Col. Ilio Menicucci Col. Filotea Nelli

NARIO

Col. Filoteo Nelli

Scuou

DEL SERVIZIO VETERINARIO MILITARE

(1958) Col. Col. Col. Col.

SEDI 1948 Pinerolo

(1958)

Filoteo Ndli Giuseppe Costamagna Luigi Laffì Ugo Cardia


SCUOLA LINGUE ESTERE DELL'ESERCITO

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Il 1° settembre 1963 viene istituita, in Roma, la Scuola Lingue Estere dell'Esercito in seguito alle accresciute esigenze di collaborazione internazionale, che richie<lono la disponibilità di personale militare in grado di svolgere gli incarichi a tale attività connessi. Organo di propulsione, coordinamento e controllo degli studi linguistici nell'ambito dell'Esercito, svolge corsi basici, di perfezionamento e cli specializzazione, informati a criteri di praticità. I basici per conferire la conoscenza di una lingua estera, in particolare inglese e francese, lingue ufficiali NATO, e tedesco,

cui prendono parte ufficiali, sottufficiali e militari di truppa. Quelli di perfezionamento per ufficiali predesignati per l'impiego all'estero, quali addetti militari, addetti a comandi NATO, ufficiali e sottufficiali destinati a frequentare corsi tecnico - professionali, o ad assolvere compiti particolari, per i quali la piena conoscenza linguistica è essenziale. Ed in.fine i corsi di specializzazione per interpreti e traduttori. La scuola dispone di laboratori didattici elettronici, sale di registrazione e ascolto e di altre moderne attrezzature per l'apprendimento delle lingue estere.

COMANDANTI Gen. D. Remo Fratoni

Col. Giorgio Gatti

SEDI

- 166 -



STEMMA DEL CENTRO ADDESTRAMENTO RECLUTE TRUPPE CORAZZATE

Descrizione araldica Scudo: D'argento al destrochiero, armato in atto di piantare un virgulto di alloro in un solco praticato nella campagna, il tutto al naturale: al quartier franco troncato di rosso e d'argento caricato nel primo da una corona d'oro con tre rosoni e cinque perle visibili. Ornamenti esteriori: Sullo scudo un trofeo dei fregi della cavalleria. dei bersaglieri, dei carris ti e dell'artiglieria, uscenti da una corazza sormontata da un elmo antico romano posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia - due d'azzurro ed una di rosso ed accompagnata da un ramo di alloro a sinist ra e da uno di quercia a destra, posti a corona tra le armi del trofeo. Sotto lo scudo, su lista d'argento posta in fascia, con le estremità bifide di rosso e di azzurro, il motto: «

CON IL CUORE E CON L'ACCIAIO OLTRE L'OSTACOLO»

(D.P.R. 2 maggio 1973)


CENTRO ADDESTRAMENTO RECLUTE TRUPPE CORAZZATE « Con il cuore e con l'acciaio oltre l'ostacolo »

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA' Deriva dal 10° CAR di Avellino che, istituito nel 1946, in .data 1° luglio 1951 si trasforma in Centro Addestramento Reclute Truppe Corazzate. Non ha fisionomia specifica di Arma in quanto provvede all'addestramento preliminare e avanzato delle reclute da assegnare alle

unità - dotate di mezzi corazzati - della Fanteria meccanizzata, dei Bersaglieri, dei Carristi, dei Lagunari e della Cavalleria. Tale addestramento, svolto in maniera uniforme, ha lo scopo cli dare una preparazione unitaria di base al personale destinato a cooperare in campo tattico.

COMANDANTI Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Lelio Barbarulli Ermanno Picone Silvio Simeone Saverio Pintozzi Edoardo Franzini Cosimo Celino Elio Siani Lorenzo Faccenna Nino Vignale

Antonio D'Adda rio Edmondo Buglioni Corrado Corsi Mileno Mani Mauro Bortolotti Carlo Bona Walter Cisbani Pasquale Fossataro

SEDI

r95r Avellino FESTA

r luglio: anniversario ,della costituzione ciel Centro (1951) 0

-

167 -


CAMPO ADDESTRAMENTO UNITA CORAZZATE

ORIGINI, VICENDE ORGANICHE E ATTIVITA'

II Campo Addestramento Unità Corazzate viene istituito, a Capo Teulada, in data r" maggio 1959, allo scopo di consentire alle unità corazzate dell'Esercito di svolgere, in ambien-

te idoneo, il loro addestramento, essenzialmente a fuoco, fornendo ai reparti il supporto logistico e tecnico per le necessità di vita e di addestramento.

COMANDANTI Ten. Col. Diodato Cosentini Col. Carlo Piccardo Col. Adolfo Simeone Col. Ulrico Ripandelli

Col. Col. Col. Col.

SEDI 1959 Capo Teulada

-

r68 -

Gaetano Marano Antonio Cacopardo Giulio Macrì Mario Campani


ARMA DEI CARABINIERI




STEMMA DELL'ARMA DEI CARABINIERI Descrizione araldica Scudo: Tagliato . Nel primo d'azzurro alla branca di leone d'oro movent e dal fianco destro

dello scudo e stringente un serpente al naturale volto a sinistra; nel secondo di rosso alla quercia srad icata d'argento. li tutto abbassato al capo d'oro parti to da un palo d'azzurro. Lo scudo accollato a due carabine antiche e a quattro sciabole, tutte in decusse; le impugnature delle sciabole uscenti dallo scudo, sopra d'oro e sot to d'argento. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il freg io dell 'Arm a dei carabinieri accompagnato da undici nastri svolazzanti ai lati de llo scudo, dei quali, a destra: uno dai colori dell'Ordine Milit are d'Italia, uno d'azzurro f ilettato d'oro, uno d'azzurro fi lettato d'argento, due d'az. zurro ed uno d'azzurro fasciato d'argento: a sinistra: uno d'azzurro fil ettato d'oro, uno d'azzurro fil ettato d'argento, due d'azzurro ed uno d'azzurro fascia to d'argento. Sotto lo scudo, su list a con le estremità bifide troncate di rosso e d'azzurro, con alamari d'argento, il motto: «

• (D.P.R. 27 dicembre 1952)

NEI SECOLI FEDELE

»


ARMA DEI CARABINIERI « Nei secoli fedele )>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il decreto 13 luglio 18q istituisce il Corpo dei Carabinieri Reali, come forza militare « specialmente incaricata di vegliare alla conservazione della pubblica e privata sicurezza, e andare all'incontro di quei disordini che possano intorpidirla ». Infatti i carabinieri, fin dalla loro costituzione attendono alla tutela dello Stato, delle sue istituzioni e delle leggi, al mantenimento dell'ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, al soccorso delle popolazioni ed infine, come soldati, alla difesa della Patria. L'ordinamento iniziale prevede 776 uomini, successivamente portati a 2.068 nel r8r6, allorché il corpo è ripartito in sei divisioni territoriali ~ Torino, Savoia, Genova, Alessandria, Novara, Cuneo - a loro volta composte ciascuna ,di tre o quattro compagnie ancora suddivise in luogotenenze e stazioni. Con le annessioni territoriali determinate dalle prime campagne risorgimentali vengono modificate la giurisdizione e l'organico dei carabinieri nei quali sono incorpo-rate anche le gendarmerie degli stati preunitari. Il corpo, che fin dalle origini vede sanzionata la prerogativa di essere considerato il primo dell'Armata Sarda, con decreto 24 gennaio 186! è denominato Arma dei Carabinieri Reali. A questo decreto si può far risalire la prima moderna struttura dell'Arma che, notevolmente ampliata, si articola in un comitato, tredici legioni territoriali e una legione allievi. Ulteriori modifiche alla organizzazione si verificano nel tempo a seguito del completamento territoriale della Nazione, ,dell'espansione oltremare, nonché delle a~cresciute esigenze del servizio d'istituto (incremento di reparti e mezzi; istituzione di scuole; formazione di ruoli, servizi, organi speciali, ecc.). L'organizzazione cli comando risale al 1814 allorquando viene costituito il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri che, attraverso successive trasformazioni, assume vari nomina-

tivi: Comando Supremo del Corpo dei Carabinieri Reali (1814 - 16); Ispezione Generale del Corpo dei Carabinieri Reali ( 1822 - 31); Comando Generale del Corpo dei Carabinieri Reali (1831-61); Comitato dell'Arma dei Carabinieri Reali (186r - 82); Comando Generale dell'Arma (dal 1882 ad oggi). Dal 1814 al 1831 esiste anche un comando effettivo del corpo, retto da un colonnello, dipendente dal Comando Supremo e dall'Ispezione Generale. Nel 1919 l'Arma viene riordinata e vi compaiono i Comandi di Gruppo di Legioni che sono poi soppressi nel 1926 allorché si costittùscono gli Ispettorati di · Zona. · Al fine di perfezionare l'organizzazione di comando e territoriale, con decreto 4 giugno 1936 gli Ispettorati di Zona prendono nome di Brigate e vengono istituiti i Comandi di Divisione: 1"' « Pastrengo >> in Milano e 2'' « Podgora >> in Roma. A questi si aggiunge il 22 dicembre 1938 la 3• Divisione « Ogaden » con sede in Napoli, La 1" Divisione ha giurisdizione sulle Brigate I Torino, II Milano, III Padova; la 2a Divisione sulle Brigate IV Bologna, V Firenze, VI Roma; la 3" Divisione sulle Brigate VII Napoli, VIII Bari) IX Palermo. Il 1° novembre 1956, si forma la X Brigata dalla quale vengono a dipendere la Scuola Sottufficiali e le due Scuole Allievi Carabinieri. L'XI Brigata Meccanizzata, infine, viene costituita il 1° novembre 1963 per unificare comando e addestramento dei reparti operativi: assume alle proprie dipendenze tre reggimenti meccanizzati, un reggimento a cavallo e due battaglioni (VII e XIII). Il 1° settembre 1971, al fine di realizzare una linea unitaria e organica di comando su alcuni enti, è istituito l'Ispettorato Scuole e Unità Speciali Carabinieri, alle cui dipendenze sono posti la X Brigata, l'XI Brigata Meccanizzata ed il Nucleo Anti9roga. 171


La ripartizione territoriale è modificata, ad iniziare dal r86r , allorché le divisioni vengono

Legioni

sostituite dalle Legioni che, dopc talune varianti, risultano come dallo schema che segue:

Costituzione

Soppressione

Ricostituzione

Genova

24 -

Torino

24 - 1 - 186!

Milano

24 -

I -

1861

Ancona

24 -

I -

1861

Bologna

24 -

I -

I86J

-

-

Firenze

24 -

I -

1861

-

-

Cagliari

24 -

I -

1861

-

-

Catanzaro

24 -

I -

1861

20 - 5- 1877

Napoli

24 -

I -

1861

-

Salerno

24-

I -

1861

19 - I 1 - I 868 17 - 2 - 1927

Bari

24 -

I -

1861

-

Chieti

24-

I -

1861

1869 30 - 9- 1929

I -

186!

15 - Il - 1865

I -

I -

I -

1866

I -

5 - 10 - 1916

I

I -

I -

5 - IO - 1916

I

-

23 - 10 - 1919 I - 7 - 1951

I I -

12 - 1919 l - 1949

Palermo

24 -

1861

-

Roma

30 - 9 - 1873

-

-

Messina

5 - IO - 1916

-

-

Livorno

23 - IO - 1919

-

-

Alessandria

23- IO- 1919

-

-

Perugia

I -

I -

6- 1927

30- 9 - 1 929

15 - 9 - 1957

Laz io

15- 6- 1927

-

-

Padova

28 - IO - 1927

-

-

Bolzano

14 - 11-1929

-

-

I - II - I9SO

-

-

Udine Parma

IO -

8 - 1953

-

-

Brescia

IO -

12 - 1953

-

-

Il 1° aprile 1963 sono costituiti i Reggimenti Carabinieri: 1° a Milano, 2° a Roma e 3° a N apcli; hanno alle dipendenze i battaglioni dislocati rispettivamente nel nord, centro e sud d'Italia.

1885

In particolare il 1° Reggimento Carabinieri

è erede delle tradizioni del Reggimento Carabinieri Reali mobilitato per la prima guerra mondiale. Nella stessa data viene costituito il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo le cui tra172 -


dizioni risalgono agli squadroni carabinieri distintisi a Pastrengo nel 1848. Il 15 luglio 1963 si forma il Battaglione Carabinieri Paracadutisti, in vita precedentemente dal 1° luglio 1940 al 12 marzo 1942.

fatti, entrano in servizio nell'Arma gli elicotteri, che vengono potenziati a partire dal 1965; il 1° maggio 1969 la Sezione Aerea del Comando Generale dell'Arma assume la denominazione di Servizio Aereo e comprende un centro elicotteri, sei nuclei e due distaccamenti.

L'organizzazione scolastica ha origini remote. Infatti con decreto 24 gennaio 1861 è istittùta, in Torino, la 14"' Legione incaricata di provvedere al reclutamento dei giovani aspiranti all'arruolamento nei carabinieri, in sostituzione del deposito di reclutamento che aveva cominciato a funzionare nel 1822. Il 28 luglio 1867 assume la denominazione di Legione Allievi Carabinieri e dal 1885 ha sede in Roma. Sciolta nell'ottobre 1943, viene ricostituita il 15 settembre dell'anno successivo. Ad essa si affianca il 1° maggio 1951 la Legione Allievi riaperta in Torino. Entrambe il 15 giugno 1971 assumono la denominazione di Scuole Allievi Carabinieri.

L'approvvigionamento dei primi mezzi per servizi di polizia marittima, lacuale e fluviale risale al 1950 e, con decreto 30 settembre 1958, l'Arma è autorizzata ad innalzare, sui propri natanti, la Bandiera della Marina Militare. Il Servizio Navale è istituito in data II novembre

1969. Il 17 agosto 1953 iniziano ad operare anche i sommozzatori clell'Arma in seguito alla costituzione di due nuclei dislocati a Genova e N apoli. L'attuale strutturazione comprende un Centro Carabinieri Sommozzatori con sode a Genova, e sette nuclei imbarcati su motovedette o motoscafi., dislocati a Trieste> Roma, Napoli> Taranto e Messìna.

A seguito del decreto 5 ottobre 1916, con il compito, prima attribuito alle legioni, di abilitare alla promozione a vice - brigadiere gli appuntati ed i carabinieri, inizia la sua vita in Firenze il 1° marzo 1920 la Scuola Allievi Sottufficiali dei Carabinieri Reali. Nel 1928, in conseguenza della istituzione dei corsi tecnico professionali per ufficiali, assume la denominazione di Scuola Centrale Carabinieri Reali (decreto 18 marzo); nel 1951 infine, trasferiti tali corsi in Roma, diviene Scuola Sottufficiali dei Carabinieri.

Nell'organizzazione speciale dell'Arma si inserisce il Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica che riallaccia le proprie origini alle Guardie del Corpo - istituite fin dal 1560 ,dal Duca Emanuele Filiberto per sua scorta personale - soppresse dopo numerose modificazioni nel 1867; in tale epoca il compito è attribuito all'Arma che forma lo Squadrone Carabinieri Guardie del Re, reso depositario delle tradizioni delle antiche Guardie del Corpo nel 1909. Con l'avvento della Repubblica, prende il nome cli Squadrone Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica; nel 1961 è trasformato in Gruppo Squadroni ed il r" agosto 1965, infine, assume l'attuale denominazione. L'organizzazione speciale comprende anche il Comando Carabinieri per la Marina, che discende dal nucleo carabinieri addetto al servizio interno degli arsenali istituito con decreto 27 marzo 1879, e il Comando Carabinieri per l'Aeronautica, formato invece il r" luglio 1925, i cui compiti consistono nel garantire la sicurezza delle infrastrutture e nell'espletare il ser-

Allo scopo di completare ed aggiornare la cultura degli ufficiali dei carabinieri, a cui già provvedeva la Scuola di Firenze, il 28 aprile 1951 sorge la Scuola Ufficiali Carabinieri che inizia a funzionare in Roma il 1° novembre 1952. A partire dal 5 agosto 1963, in considerazione degli importanti compiti devoluti all'istituto, assume la denominazione di Scuola di Applicazione dei Carabinieri. Non meno importante è l'organizzazione di sostegno, di recente istituzione. Nel 1960, 1111 73

-


vizio di polizia militare; infine la Banda dei Carabinieri, complesso <li strumenti a fiato il cui organico comprende 102 esecutori effettivi.

Trae origine dalla fanfara di 24 trombettieri della Legione Allievi di Torino, giunta a Roma nel 1885 e trasformata in banda il 26 giugno 1929.

CAMPAGNE DI GUERRA, FATTI D'ARME E SERVIZIO D'ISTITUTO GRENOBLE

(1815)

dono ugualmente parte ai combattimenti nello svolgimento dei loro compiti; provvedono inoltre alla immediata istituzione del servizio territoriale nelle nuove province.

E' in questa località che i carabinieri ricevono il battesimo del fuoco il 6 luglio allorché un reparto a cavallo concorre con una brillante carica, alla presa della piazzaforte tenuta dai francesi. PRIMA n'INDil'ENDENZA

BRIGANTAGGIO

Un tipo di reazione pseudo - politica al nuovo stato unitario si sviluppa sotto forma di brigantaggio nel quale si annidano quasi sempre delinquenti comuni dediti al banditismo. L' Arma fronteggia e sconfigge numerose bande e partecipa alle campagne contro formazioni di criminali che operano nelle province meridionali, conseguendo ovunque positivi risultati.

(1848 -49)

1848: il 30 aprile tre squadroni di carabinieri a cavallo caricano la Brigata austriaca Wohlgemuth che ha messo a repentaglio la vita di Carlo Alberto e consentono la conquista di Pastrengo. Reparti del corpo si distinguono anche nei combattimenti di S. Lucia, Custoza, Valeggio, Milano e nell'assedio di Peschiera.

TERZA D'INDIPENDENZA

(1855 - 56)

Vi prende parte una compagnia di 52 carabinieri che svolge servizio di polizia militare, guida e scorta; si distingue nel soccorrere i militari colpiti dal colera.

ROMA

SECONDA D'INDIPENDENZA

(1866)

Drappelli cieli'Arma sono presenti presso tutti i comandi delle unità operanti per i normali servizi; in particolare si distinguono il plotone carabinieri presso il Corpo dei Volontari Italiani che prende parte ad ardite ricognizioni su Levico, Condino, Primolano e Borgoforte ed un reparto di carabinieri a cavallo che carica ripetute volte il nemico sulle pendici di Monte Croce, durante la giornata di Custoza.

1849: il 24 marzo a Casale Monferrato 20 militari, in unione con altri soldati e cittadini, operano a difesa ddla città conducendo una audace sortita. CRIMEA

(1860 - 70)

(1859)

(1870)

Ai carabinieri vengono affidati compiti informativi e di polizia militare presso le varie unità.

I drappelli <li carabinieri assegnati ai quartieri generali provvedono ai compiti di polizia militare e in particolare al servizio delle informazioni, avvistamento e segnalazione del nemico, alla protezione telegrafi ed al servizio di corrispondenza.

ERITREA

(1887 - 97)

Il drappello carabinieri del corpo di spedizione, divenuto poi compagnia, partecipa ai combattimenti cli Coatit e Senafè, alla difesa del Forte di Makallè e di Adigrat ed alle battaglie di Cassala e di Adua. Ad essi si uniscono gli zaptiè arruolati fra gli indigeni.

CENTRO - MERIDIONE ( 1860 - 6i)

Non vengono impiegati reparti organici ma isolatamente o in drappelli i. carabinieri pren1

74 -


LIBIA

1935: il 6 ottobre, pochi giorni dopo l'inizio delle ostilità, nuclei di carabinieri entrano fra i primi in Adua; dal 3 al 7 novembre combattono a Macallè.

(19u - 12)

L'Arma vi partecipa con sezioni ordinarie addette alle grandi unità e all'Intendenza. I carabinieri sono presenti alla occupazione di Tripoli e di Bengasi, alla presa di Homs, nei combattimenti di Sciara - Sciat, Bu Meliana e Sidi Messri; alla battaglia di Ain Zara, Tobruk, Due Palme e Zanzur e alla conquista di Zuara. PRIMA MONDIALE

1936: in gennaio, reparti dell'Arma partecipano ai combattimenti di Passo Uarieu ed in febbraio a quelli di Malca Guba; il 24 aprile i militi ,delle bande autocarrate attaccano ed eliminano il baluar,do di Gunu Gadu, posizione avanzata del campo trincerato dell'Ogaden, tenuto da oltre 30.000 abissini.

(1915 - 18)

Impegna nell'intera campagna 168 sezioni e 257 plotoni.

SEOON'DA MONDIALE

1915: il Reggimento Carabinieri mobilitato sostiene il 18 - 19 luglio, come unità tattica di prima linea, il sanguinoso attacco del Podgora, presso Gorizia.

L'Arma è presente su tutti i fronti con 36 battaglioni, un battaglione paracadutisti, uno squadrone a cavallo, un gruppo e 19 compagnie autonome, 410 sezioni e nuclei vari.

1916: reparti montati dei Carabinieri, il 9 agosto, lanciati con alcuni squadroni di Cavalleria all'inseguimento del nemico oltre l'Isonzo, entrano in Gorizia.

1940: il 20 - 21 novembre il III Battaglione, affiancato a reparti della Divisione Alpina « Julia », combatte valorosamente a Ponte Perati; difende p0i strenuamente la posizione di Bregianit il 1° dicembre.

1917.' in seguito al ripiegamento determinato dall'esito della battaglia ,di Caporetto, carabinieri mobilitati e l'Arma territoriale svolgono importanti ed insostituibili servizi d'emergenza fra i quali la protezione dell'esodo delle popolazioni dalle zone minacciate d'invasione.

I 941: in gennaio, sul fronte greco, il III Battaglione concorre a proteggere il ripiegamento delle nostre truppe resistendo a Klisura ad un avversario molto superiore di numero. Nel marzo, la 3" Compagnia di Eritrea partecipa attivamente alla difesa di Cheren, contro cinque battaglioni speciali inglesi appoggiati da fuoco di artiglieria e di aerei. In maggio, il II Gruppo Carabinieri riconquista Passo Fallagà, e si schiera con altri reparti a difesa della Ambetta e del Passo Toselli. Dal 2 al 2r novembre, il I Gruppo Carabinieri si distingue nella difesa del caposaldo di Sella Culquaber sostenendo impari lotta e contrattaccando il nemico all'arma bianca fino all'estremo sacrificio. Il 19 e 20 dicembre, in Africa Settentrionale, il Battaglione Carabinieri Paracadutisti, dislocato al bivio di Enet El Asel, resiste valorosamente all'avanzata avversaria per consentire il deflusso delle nostre truppe, gravi sono le perdite subite.

1918: i reparti carabinieri mobilitati partecipano alla battaglia di Vittorio Veneto; provvedono poi a ricevere i prigionieri di guerra ed organizzano servizi d'istituto nelle zone liberate. Il banditismo, imperversante fin dagli inizi del secolo soprattutto in Sardegna, Sicilia, Calabria e Campania, viene validamente contrastato e com battuto, specie dop0 la prima guerra mondiale, fino a raggiungere una radicale bonifica delle zone più soggette ad arbitrii, vendette ed uccisioni tanto che negli anni trenta il fenomeno è limitato e circoscritto. AFRICA ORIENTALE

(1935 - 36)

Vi prendono parte 78 Sezioni, numerosi nuclei e qua_tt~o bande autocarrate composte da 1 .ooo uomuu. -

(1940-45)

1942: ·il 14 settembre, un piccolo ,distaccamento del XVIII Battaglione, con abile azione 1 75

-


cli fuoco ferma l'attacco di camionette inglesi a Sidi Rezegh, inducendole a ritirarsi. 1943: dopo 1'8 settembre, nell'isola di Cefalonia, militari del VII Battaglione e della 27" Sezione addetti alla Divisione « Acqui >> concorrono nella strenua resistenza contro i tedeschi; fatti prigionieri, affrontano serenamente la morte. Il 14 settembre, il XXV Battaglione concorre all'occupazione di Cattaro, tenuta dai tedeschi. Un plotone di carabinieri con brillante operazione espugna il caposaldo tedesco, costituito nel cantiere navale Zitneska - Providba. N egli eventi succeduti all'armistizio l'Arma si impone per senso del dovere e di sacrificio sia nella difesa di Roma, si.a nei singoli episodi, quali l'olocausto del vice brigadiere Salvo D'Acquisto a Palidoro, del carabiniere Tassi a Radicofani, dei carabinieri Sbarretti, La Rocca e Marandola a Fiesole, e degli 11 ufficiali, sottufficiali e carabinieri alle Fosse Ardeatine. Nei Balcani, fino al marzo 1945, alcuni reparti dell'Arma inquadrati nella Divisione « Garibaldi >> partecipano alla lotta per la liberazione del territorio jugoslavo in condizioni ambientali avverse e con scarsi mezzi a dispos1z1one.

194S: il 29 aprile, militari della stazione di Cervignano (Udine) combattono contro un reparto tedesco, facendolo prigioniero. Rinforzi tedeschi hanno il sopravvento ed il comandante della stazione viene torturato e fucilato.

Al termine della seconda guerra mondiale la situazione caotica in cui viene a trovarsi la Nazione favorisce in alcune regioni il rifiorire del banditismo e l'Arma è chiamata a fronteggiare in lunghe, dure e perigliose battaglie singoli fuorilegge e bande brigantesche agguerrite ed efferate. E' una lotta quotidiana svolta con abnegazione e capacità. Anche nel corso di pubbliche calamità, svolgendo una missione altamente umanitaria, i Carabinieri danno prova di sacrificio ed abnegazione: in occasione dei terremoti ,d i Casamicciola (1883), Messina (1908), Marsica (1915), Vulh1re ed Irpinia (1962), Sicilia occidentale ( r968); nelle inondazioni del Piemonte ( 1839), del Polesine ( 1951) e dell'Italia settentrionale (1966) e nel disastro del Vajont (1963). In numerosi interventi quotidiani liberano i sepolti vivi, ritrovano i dispersi, lottano contro il fuoco e l'acqua, danno asilo ed alimenti ai sinistrati, impediscono l'opera delinquenziale di quanti tentano di approfittare delle disgrazie altrui.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA DELL'ARMA AL V A.LOR MILITARE

ORDINE MrLITARE n'ITALIA - Decreto 27 gennaio 1937 « Durante tutta la campagna, diede innumerevoli prove di fedeltà, abnegazione, eroismo; offrì olocausto di sangue generoso; riaffermò anche in terra d'Africa le sue gloriose tradizioni; ,diede valido contributo alla vittoria (guerra italo-etiopica, 3 ottobre 1935-5 maggio 1936))).

MEDAGLIA o'ORo - Decreto 5 giugno 1920 « Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo

contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia (1915- 1918) >>. MEDAGLIA n'ORo - Decreto 7 aprile 1949 « Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare in caposaldo di vitale impartanza vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di prepan<leranti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre gior-


MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 18 dicembre 1952 « Degni eredi delle gloriose tradizioni <lel1'Anna <lei Carabinieri, già duramente provati prima e dopo l'armistizio, rifiutando reiterate offerte di resa si univano ad altri reparti dell'Esercito che avevano iniziata l'impari lotta contro il tedesco. Partecipavano con essi ininterrottamente a lungo e sanguinoso ciclo operativo in terra straniera, fra inenarrabili stenti e privazioni, sempre primi là dove il rischio era maggiore. Decimati negli effettivi, ma centuplicati nello spirito, resistevano fino al compimento della leggendaria impresa unicamente sostenuti dalla inestinguibile fede nei destini della Patria, ad onore e vanto dell'Arma Fedelissima (Jugoslavia , settembre 1943 - marzo 1945) >l. (Ai reparti Carabinieri della Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi >l).

nate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri, fusi in un solo eroico blocco simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma (Africa Orientale, agosto- novembre 1941) J> . (Al 1° Gruppo Carabinieri mobilitato in Africa Orientale). MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 17 giugno 1909 « Volendo che perenne ed onorevole si tra-

mandi la memoria della gloriosa carica che il 30 aprile 1848, su Pastrengo, con impeto irrefrenabile e rara intrepidezza, eseguirono i tre squadroni di guerra ,dei carabinieri reali, decidendo le sorti della battaglia in favore dell 'esercito sardo (Pastrengo, 30 aprile 1848) J>. (Alla Legione Allievi Carabinieri).

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 10 maggio 1848 « Ai tre squadroni di guerra di servizio presso Sua Maestà per essersi distinti nel fatto d'arme presso Verona il 6 maggio 1848 (Verona, 6 maggio 1848) ».

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 19 gennaio 1913 « Per i segnalati servizi resi dall'Arma nella campagna di guerra in Libia 19u - 1912 >l.

MEDAGLIA MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1964

DI

BRONZO - Decreto 23 agosto 1848

« Ai tre squadroni di guerra di servizio pres-

« Battaglione carabinieri paracadutisti, avuto

so Sua Maestà per i fatti d'arme del 24, 25 e 27 luglio 1848 sulle alture di Custoza, Valeggio, del dì 4 agosto stesso anno, fuori le porte di Milano e nell'incominciato assedio di Peschiera (Custoza e Valeggio, 24, 25 e 27 luglio 1848) >>.

il delicato compito di proteggere unità in movimento su nuove posizioni, sosteneva per una intera giornata ripetuti attacchi di soverchianti forze corazzate nemiche, appoggiate ,d a fanteria ed artiglieria. Nell'impari cruenta lotta, svolta con estremo ardimento, riusciva a contenere l'impeto dell'avversario, al quale distruggeva con aspra azione ravvicinata, numerosi mezzi blindati e corazzati. Sganciatosi dal nemico con ardita manovra notturna, trovata sbarrata la via di ripiegamento da munite posizioni avversarie, si lanciava eroicamente all'attacco e, dopo violenta epica mischia in cui subiva ingenti perdite, si apriva un varco, ricongiungendosi alle proprie forze [Bivio <li Elnet el Asel (Gebel Cirenaico) - Bivio di Lamluda (via Balbia), 19 dicembre 1941] ». (Al I Battaglione CC. Paracadutisti).

MEDAGLIA m BRONZO - Decreto 18 dicembre 1927 · « Frazionata nelle sue stazioni sin dalle più lontane e disagiate località della colonia, esemplare per vigile e costante attaccamento al dovere, perfetta nella coesione e nell'organizzazione, assolse sempre egregiamente i complessi compiti del suo servizio d'istituto, e, per meglio concorrere alla sicurezza della colonia, prese brillantemente parte coi suoi reparti mobilitati a tutte le azioni belliche della campagna, segnando c?l valore, l'abnegazione e il tributo 1 77

-


di sangue dei suoi componenti, una nuova fulgida pagina ,di storia per la propria arma (Cirenaica, 1923 - 24) )>. Alla Divisione CC.RR. e Zaptiè della Cirenaica). MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 31 dicembre

1947 « Con indomito valore attinto alla sua secolare tradizione, riconfermò le sue eccezionali virtù militari nei numerosi ed accaniti combattimenti sostenuti dal 3° Battaglione del reggimento mobilitato, contro forze nemiche preponderanti, dan{!o valido contributo alla vittoria (fronte greco - albanese, 19 novembre 1940 3 febbraio 1941) )>.

CROCE DI GUERRA - Decreto 26 ottobre 1933 « Strumento armonicamente perfetto di abilità professionale e di efficienza bellica, partecipando con alto sentimento del dovere, fulgi-

do spirito di sacrificio, esemplare ardimento a tutte le fasi della campagna, contribuiva brillantemente al successo finale, direttamente o indirettamente riaffermando in ogni incontro con i ribelli le glorie più pure dcli' Arma. T ripolitania, campagna contro i ribelli, 1922- 23 ». (Alla Divisione CC.RR. della Tripolitania). CROCE DI GUERRA - Decreto 27 ottobre 1932 « Fedele alle gloriose tradizioni militari ,del1'Arma, affermava le sue qualità di tenace ardimento e di capacità bellica, concorrendo anche con i suoi reparti a tutte le operazioni che condussero all'intera occupazione della colonia e conseguendo altresì - frazionata nelle sue stazioni fin nelle remote regioni, col valore e con le opere dei suoi componenti - preziosi risultati ai fini della sicurezza generale della Colonia stessa. Tripolitania, 24 maggio 1923 25 marzo 1930 ». "(Alla D ivisione CC.RR. della Tripolitania).

AL V ALOR CIVILE

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 24 settembre 1953 « In occasione delle alluvioni verificatesi nel Polesine, l'Arma dei Carabinieri, confermando le sue tradizionali virtù di abnegazione e di altruismo, <lava il suo generoso contributo di uomini e di mezzi all'ardua opera di soccorso a quelle popolazioni. Ovunque presenti, durante la disperata difesa iniziale; sereni ed eroici, poi, di fronte al dilagare ,delle acque che tutto invadevano e sommergevano, gli ufficiali, i sottufficiali ed i carabinieri dei reparti territoriali, pur con le caserme isolate ed allagate si prodigarono con immediato slancio e sprezzo del pericolo in favore delle popolazioni, affrontando situazioni drammatiche e intervenendo anche con reparti mobili, in nobile e ardimentosa gara con le altre organizzazioni di soccorso nelle località maggiormente colpite per salvare e difendere, ricuperare e rincuorare. Suscitando per tale comportamento la riconoscenza e l'ammirazione del Paese (Polesine, novembre - dicembre 1951) ».

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 25 maggio 1956 « Nelle eccezionali avversità atmosferìche dello scorso inverno l'Arma dei Carabinieri offriva il suo generoso, instancabile contributo alla organizzazione dei soccorsi alleviando sensibilmente la situazione di dìsagio delle popolazioni colpite. In tale opera, spesa senza risparmio di energie, in condìzioni particolarmente difficili e con elevato spirito di sacrificio, l'Arma ancora una volta rendeva al Paese una testimonianza altissima di suprema dedizione al dovere (febbraio 1956) ».

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 19 dicembre 1967 « In occasione di violente alluvioni abbattutesi sul territorio nazionale l'Arma deì Carabinieri, confermando le sue elette virtù cli suprema dedizione al dovere, indomito spirito di sacrificio ed alto senso di solidarietà umana, dava elevatissimo contributo all'opera di soccorso alle


MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 18 maggio 1964

popolazioni colpite. Ufficiali, sottufficiali e carabinieri dei reparti territoriali meccanizzati e delle specialità paracadutisti, elicotteristi e sommozzatori, profondendo nella lotta contro l'infuriare degli elementi ogni risorsa fisica, tecnica e morale, si prodigavano con appassionato slancio ed eroico sprezzo del pericolo nel salvataggio di migliaia di vite umane e nel recupero di ingenti quantitativi ,di materiali. La loro opera meritava ancora una volta l'ammirazione e la riconoscenza unanime del Paese ».

« Ufficiali, sottufficiali' e militari dell'Arma dei Carabinieri si sono prodigati, senza soste ed oltre ogni limite, tra imidie e difficoltà innumeri, nel soccorrere le popolazioni colpite dal disastro del Vajont. L'Arma dei Carabinieri ha così confermato, ancora una volta, le sue nobili tradizioni di incondizionato attaccamento al dovere, di generoso sprezzo del pericolo e di eroica abnegazione (disastro del Vajont, ottobre 1963) ».

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 5 giugno 1920 pclazioni funestate dal terremoto del 28 dicembre 1908 ».

« Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia ed abnegazione nel portar soccorso alle po-

AL MERITO DELLA SANITA PUBBLICA

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 16 febbraio 1965 di e le sofisticazioni alimentari in difesa dell'igiene e della salute pubblica>).

« Per fecondo contributo dato <lai Nuclei Antisofisticazioni (N.A.S.) nella lotta contro le fro-

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Carabiniere Vittoriano Cimmarusti: Africa Orientale, 24 aprile 1936 Carabiniere Mario Ghisleni: Africa Orientale, 24 aprile 1936 Carabiniere Giovanni Pazzaglia: Africa Orientale, IO settembre 1937 Carabiniere Antonio Lorusso: Taranto, 4 maggio 1938 Carabiniere Francesco Calì: Taranto, 4 maggio 1938 Carabiniere Antonino Alessi: Africa Orientale, 23 agosto 1938 Appuntato Leandro Veri: Laigueglia (Savona), 13 dicembre 1938 Carabiniere Savino Cossidente: Africa Orientale, 20 luglio 1940 Carabiniere Gjanaj Rahaman: Albania, 21 novembre 1940 Tenente Maggio Ronchey: Albania, 16 dicembre 1940

Carabiniere Giovanni Battista Scapaccino: Pont des Echelles (Savoia), 23 febbraio 1834 Capitano Chiaffredo Bergia: Bosco Dogliola (Chieti), 2 ottobre 1870 Brigadiere Lussorio Cau: Orgosolo (Sassari), IO luglio 1899 Sottotenente Ernesto Cabruna: Aiello, 1917; cielo del Piave, 1918 Brigadiere Martino Veduti: Lugo (Ravenna), 14 agosto 1918 Carabiniere Giovanni Burocchi: Fiume, 3 ottobre 1919 . Carabiniere Leone Carmana: La Spezia, 4 giugno 1920 Brigadiere Giuseppe Ugolini: Milano, 23 gmgno 1920 Brigadiere Séùvatore Pietrocola: Africa Orientale, 2 febbraio 1936 Capitano Antonio Bonsignore: Africa Orientale, 24 aprile 1936 1 79

-


Tenente Giovanni Satta: Africa Orientale,

Capitano Genserico Fontana: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Tenente Colonnello Giovanni Frignani: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Corazziere Calcedonio Giordano: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Maresciallo Francesco Gallo: Dalmazia, 20 aprile 1944 Brigadiere Angelo Ioppi: Roma, giugno

15 marzo 1941 Brigadiere Attilio Basso: Africa Orientale, 16 marzo 1941 Maggiore Rocco Lazazzera: Albania, 14 aprile 1941 Carabiniere Alfredo Gregori: Balcani, 7 novembre 1941 Carabiniere Poliuto Penzo: Africa Orientale, 21 novembre 1941 Maggiore Alfredo Serranti : Africa Orientale, 21 novembre 1941 Vice Brigadiere Bruno Castagna: Balcani, 15 maggio 1942 Vice Brigadiere Giovanni Calabrò: Balcani, 22 settembre 1942 Carabiniere Giuseppe Plado Mosca: Russia, 22 dicembre 1942 Appuntato Sabato De Vita: Albania, 28 dicembre 1942 Carabiniere Raffaele Porrani: Grecia, luglio 1943

Capitano Orlando De Tommaso: Magliana di Roma, 9 settembre 1943 Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto: Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943 Sottotenente Orazio Petruccelli : Grecia, 24 settembre 1943 Tenente Alfredo Sandulli Mercuro: Grecia, 24 settembre 1943 Maggiore Livio Duce: Grecia, gennaio 1944 Brigadiere Alberto Araldi: Piacenza, 6 febbraio 1944 Tenente Colonnello Manfredi Talamo: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Brigadiere Gerardo Sergi: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Tenente Romeo Rodriguez Pereira: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Carabiniere Augusto Renzini: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Brigadiere Candido Manca : Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Capitano Raffaele Aversa : Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Maresciallo Franco Pepicelli: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 Maggiore Ugo Dc Carolis: Fosse Ardeatine, 24 marzo 1944 -

1944 Carabiniere Fortunato Caccamo: Roma, 3 gmgno 1944 Generale Filippo Caruso: Roma, 4 grngno

1944 Brigadiere Enrico Zuddas: Roma, 4 giugno

1944

Carabiniere Vittorio Tassi : Radicofani, 17 giugno 1944 Carabiniere. Foscolo Montini : Sarsina (Forlì), 13 luglio 1944 Carabiniere Alberto La Rocca: Fiesole (Firenze), 12 agosto 1944 Carabiniere Vittorio Marandola: Fiesole (Firenze), 12 agosto 1944 Carabiniere Fulvio Sbarretti: Fiesole (Firenze), 12 agosto 1944 Carabiniere Filippo Bonavitacola: Slovenia, 8 dicembre 1944 Carabiniere Andrea Marchini: Monte Carchio (Toscana), 15 dicembre 1944 Carabiniere Domenico Bondi: Ciano d'Enza (Reggio Emilia), 26 gennaio 1945 Carabiniere Lorenzo Gennari: Bibbiano (Reggio Emilia), 19 aprile 1945 Capitano Dante Iovino: Russia, gennaio 1954 Tenente Salvatore Pennisi: Russia, gennaio

1954 Carabiniere Clemente Bovi : Corleone (Palermo), 8 settembre 1959 Maresciallo Ettore D'Amore: Orgosolo (Nuoro), II settembre 1959 Capitano Francesco Gentile: Cima Vallona (Alto Comclico), 25 giugno 1967 Carabiniere Orazio Costantino: Casteldaccia (Palermo), 27 aprile 1969 Maresciallo Luigi Di Bernardo: Clusone d'Iseo (Brescia), 25 maggio 1971 Carabiniere Antonio Fois: Bevere di Ventimiglia (Imperia), 26 dicembre 1971 180 -


COMANDANTI GENERALI CORPO DEI CARABINIERI REALI

Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. Ten. T en. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1814- 6!)

Gen. Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea Ten. Gen. Alessandro Des Geneys Col. Carlo Lodi di Capriglio Magg. Gen. G. Battista .d'Oncieu de la Batie Magg. Gen. Giovanni Maria Cavasanti Magg. Gen. Luigi Maria Richieri di Montrichieri Magg. Gen. Michele Taffini d'Acceglio Magg. Gen. Fabrizio Lazari Magg. Gen. Federico Costanzo Lovera di Maria

ARMA DEI CARABINIERI REALI (186! -

Gen. Federico Pizzuti Gen. Giuseppe Bellati Gen. Paolo Spingardi Gen. Giuseppe Del Rosso Gen. Gaetano Zoppi Gen. Luigi Cauvin Gen. Carlo Petitti di Roreto C.A. Giacomo Ponzio C.A. Enrico Asinari ,di San Marzano C.A. Riccardo Moizo C.A. Remo Gambelli C.A. Azolino Hazon C.A. Angelo Cerica D. Giuseppe Pièche C.A. Taddeo Orlando D. Brunetto Brunetti

1946)

Magg. Gen. Federico Costanzo Lovera di Maria Ten. Gen. Antonio Massidda Ten. Gen. Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano Ten. Gen. Ignazio De Genova di Pettinengo Ten. Gen. Leonardo Roissard de Bellet Ten. Gen. Luigi Taf.fini d'Acceglio Ten. Gen. Francesco Carenzi Ten. Gen. Bruto Bruti Ten. Gen. Felice Sismondo

ARMA DEI CARABINIERI

Gcn. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

(1946)

D. Brunetto Brunetti C.A. Fedele Degiorgis C.A. Alberto Mannerini C.A. Luigi Morosini C.A. Luigi Lombardi C.A. Renato De Francesco C.A. Giovanni de Lorenzo C.A. Carlo Ciglieri C.A. Luigi Forlenza C.A. Corrado San Giorgio

FESTA 5 giugno: anniversario della concessione della medaglia d'oro al valor militare per la guerra

1915 - 18 (1920)

-

181 -



ARMA DI FANTERIA



ARMA DI FANTERIA

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE La Fanteria, arma base degli eserciti moderni, già in periodi storici remoti (greco e romano) è ritenuta la forza più importante, destinata a decidere le sorti delle battaglie. Decaduta durante il feudalesimo, riappare ali ' epoca delle crociate, si riafferma con il sorgere dei comuni italiani ed assume una vera e propria preminenza durante l'era moderna, man mano che si diffondono prima e si perfezionano poi le armi da fuoco portatili. Si sostituisce così alla Cavalleria come componente principale degli eserciti divenendo il mezzo di lotta insostituibile. Le sue unità, impiegando contemporaneamente il fuoco, il movimento e l'urto, possono svolgere azioni risolutive, ottenendo risultati determinanti o definitivi sul!'esito del combattimento. La necessità di distinguere i fanti. a seconda delle singole attitudini, dell'armamento, del compito e del terreno in cui vengono impiegati ha determinato fin dai tempi più antichi la suddivisione dell'Arma in Specialità, ancor più giustificata negli eserciti contem poranei presso i quali l'impiego della Fanteria è divenuto quanto m ai complesso. Limitando l'esame alla Fanteria Sabauda, d31la quale ha origine quella italiana, si riscontra che le prime unità organiche nazionali vengono istituite a partire dal 1619 sotto Carlo Emanuele I. Si tratta di reggimenti, temporaneamente licenziati nel periodo invernale, che si ricostituiscono ogni anno con lo stesso personale. Queste unità hanno vita discontinua e variano nel tempo .finché nel r664 sono ordinate stabilmente su sei reggimenti - ciascuno con il nome delle provincie dello Stato, ad eccezione delle « Guardie», e con un proprio ordine di anzianità ~ dipendenti dallo Stato Maggiore Generale della Fanteria. Nel corso dei secoli XVII e XVIII tale ordinamento subisce più volte ,delle trasformazioni, sia nel numero dei reggimenti, sia nelle specia-

lità che ne fanno parte: guardie, fucilieri, ecc., come risulta dallo schema n. 2. Carlo Emanuele IV il 9 dicembre 1798, a seguito dell'occupazione francese del Piemonte, proscioglie dal giuramento di fedeltà le sue truppe, ad ecce:lione del Reggimento di Sardegna di stanza nell'isola; in terraferma i reggimenti di fanteria nazionale d'ordinanza formano quindi. quattro m ezze brigate, tre di linea e una leggera, che, dopo aver combattuto al fianco dei francesi contro gli austro - russi, sono sciolte nel maggio del 1799. Durante l'occupazione austro - russa il Consiglio Supremo per il Re di Sardegna organizza, nel gennaio r8oo, alcuni reparti di fanteria congedati pai nel giugno dello stesso anno. Ritornati i francesi, il governo piemontese forma a sua volta, con elementi già appartenenti ai reggimenti d'ordinanza, quattro battaglioni di linea - « Monferrato », « Piemonte », « Saluzzo », « Aosta,, ~ riuniti in seguito in mezze brigate, le quali dal 26 agosto 1801 passano nell'Esercito Francese con la denominazione di III ~ e 112• di Linea e 31" Leggera e prendono quindi parte alle campagne napoleoniche. Con la restaurazione, nel maggio 1814, inizia la ricostituzione dei reggimenti di fanteria, completata poi nell'anno successivo (schema n. 3); si formano inoltre alcuni corpi di truppe leggere, in prevalenza battaglioni cacciatori. Il 3 ottobre 1815 viene stabilito che i reggimenti, su due battaglioni nei periodi di pace, prendano la quali.fica di brigata, aumentando a quattro i battaglioni stessi in guerra. A seguito della partecipazione ;:.i moti politici del marzo 1821, il 31 maggio dello stesso anno sono soppresse le Brigate di « Monferrato» , <e Saluzzo ))' e< Alessandria » e « Genova,,; i loro uomini formano dapprima un deposito e quindi danno vita a battaglioni provvisori - quelli di « Monferrato >> al r°, e< Saluzzo >) al 2°, « Alessandria >> al 3°, « Genova » al 4° r85 -


Schema 11°2

I REGGIMENTI DI FANTERIA SABAUDA DAL 1619 AL 1798, INCORPORATI POI NELL' ESERCITO ITALIANO 1619

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Schema fl° 3

LA FANTERIA DELL'ARMATA SARDA DAL 1814 Al 1859 1814

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B GUARDIE

8 SAVOIA

1gt PIEMONTE

rgt AOSTA

rgt SALUZZO

rgt LA MARINA

rgt LAREGINA

8 ALESSAN ORIA

8 LA REGINA

rgf di CUNEO

.__ B MONFER RATO

rgt ALESSANORIA

8

B SALUZZO

8

B PIEMONTE

AOSTA

CUNEO

8 GENOVA

rg l B CACCIATORI ~RANATIERI GUARDIE GUARDIE

18 21 I' btg provvisorio di linea I-

B CASALE 18 31

1839

1848 ( 1l

1850

.__ .__ .__ B GUARDIE su 1' rgl GRAN 2'rgtCACC GUARDIE

B SAVOIA su 1' rg t 2" rgt

B GUARDIE su rgt GRAN rgt CACC GUAROIE B GUARDIE su l'rgtGRAN 2"rg tGRAN - rgtCACC

B SAVOIA su 1' rgl f 2° rgt f

B C~.SALf su 1' rgt 2' rgt

B PIEMONTE su I' rgt rgt

r

3• btg provvisorio di linea

B PINEROLO

8

8

ACQUI

SAVONA

o

B

AOSTA su I ' rgl 2' rgt

PINEROLO su 1' rgt 2' rgt

8 AOSTA su 5' rgt f 6' rg t f

PINEROLO su 13"rgt I 14' rgt I

8

CUHEO su 1· rgt rgt

r

8

ACQU ! su 1· rgt 2' rg t

B CASALE su 11° rgt I 12' rgl I

B PIEMONTE su

3' rg t I

4' rgt f

4' btg provvisorio di linea

2· btg provvisorio di linea

8

B

CUNEO su 7' rgt f a· rgt f

B ACQUI su lr rgl I 18" rgl f

8 LA REGINA su I ' rg t 2' rgt

B SAVONA su I' rg 2' rg

8 B LA REGINA SAVONA su su 9' rgt I 15' rgt f IO° rgt I 16' rgt f

8

GRANATIERI su l'rgtGRAN 2' rgtGRAN • rg t CACC GUARDIE 18 52

B GRANATIERI SARDEGNA su l°rgtGRAN 2' rgt GRAN

185 9 (2)

NOTE : ( 1l Nell 'anno sono costituiti cinque regg imenti di vo lontari tombardi,numerati dal 19"al 23' che vengono sciolti dopo la cam pagna del 1849 ( 2) Ve ngono nuovamen te formati i cinque reggimenti disciolti nel 184 9 e sono costitu ite le seguenti Brigate :

8 BRESCIA su I 9' rgt I 20°rgt f

8

CREMONA su 21"rg t f 22°rgt I

8 COMO su 23'rgf f 24'rgt f

B BERGAMO su 25'rgt f 26°rgt f

8

PAVIA su 27°191 28' rgt

8 8 GRANATIERI CACCIATORI ALP I LOMBARDI su su 3'rgl GRAN l'rgt CACC 4' rg t GRAN 2'rgt CACC


che vengono trasformati nel novembre dello stesso anno in brigate prendendo rispettivamente nome di «Casale))' « Pinerolo l>, «Acqui)) e << Savona )). Con decreto 25 ottobre r83r le brigate assumono veste di grande unità e sono divise ciascuna in due reggimenti (r 0 e 2°), composti di due battaglioni in pace e tre in guerra; ciascun battaglione si articola a sua volta su quattro compagnie fucilieri, una granatieri e una cacciatori. Nelle brigate sono incorporati anche i militari dei soppressi battaglioni cacciatori ed il peculiare compito ad essi prima affidato - servizio d'esplorazione e missioni di carattere ardito e prettamente offensivo ~ viene quindi demandato a speciali battaglioni da formare in guerra con le compagnie cacciatori e granatieri di ciascun reggimento: in particolare la Brigata Guar-die incorpora il Reggimento Cacciatori Guardie. Rilevata in seguito la necessità di dover disporre, per l'assolvimento {li tale compito, di uomini agili e buoni tiratori, su proposta e per opera di Alessandro La Marmora, viene istituito il 18 giugno r836 il Corpo dei Bersaglieri, formato inizialmente su due compagnie, portate a quattro e riunite in un battaglione dal I febbraio 1843. Nel 1839, con decreto 4 maggio, i reggimenti di linea ad esclusione di quelli della Brigata Guardie prendono il numero progressivo da 1° a 18° e si ordinano in tre battaglioni attivi ed uno di deposito; il 29 m aggio r848 con il quarto battaglione cli ogni corpo vengono formati quattro reggimenti provvisori che sono poi sciolti al termine della campagna. Frattanto il 23 marzo 1848 il governo provvisorio della città di Milano costituisce diversi corpi parte dei quali, dopo la campagna, passano in Piemonte e sono riuniti in una divisione di quattro reggimenti che nel settembre assum<mo numerazione ,d a 19° a 22°; nel novembre ha vita inoltre un 23° Reggimento con elementi parmensi e modenesi e si formano alcuni battaglioni volontari bersaglieri. Nello stesso anno i battaglioni bersaglieri piemontesi sono portati a cinque; tuttavia la compagnia rimane confermata unità d'impiego. 0

-

Nei primi mesi del r849, con battagliom di riserva, si formano quattordici reggimenti cli fanteria di linea - dal 24° al 37° - e il 3° Reggimento Granatieri Guardie; nel corso dell' anno vengono però congedati i reggimenti dal 190 al 370. Il 12 ottobre 1849 i reggimenti di fanteria assumono l'ordinamento su uno stato maggiore e tre battaglioni e contemporaneamente vengono soppresse le compagnie granatieri e cacciatori. Una nuova variante si ha nell'aprile 1850 allorché la Brigata Guardie diviene Brigata Granatieri, tutti i reggimenti sono formati da quattro battaglioni e i battaglioni bersaglieri vengono portati a nove. Nel marzo 1852 i bersaglieri sono ordinati su uno stato maggiore, un deposito e ,dieci battaglioni. Per la partecipazione alla guerra di Crimea sono inseriti nel corpo di spedizione cinque reggimenti provvisori di fanteria - per un totale di venti battaglioni ~ e cinque battaglioni provvisori di bersaglieri; alla fine del 1856 viene ripreso l'ordinamento precedente l'inizio della campagna ed i corpi provvisori sono sciolti. Nel 1859 vengono costituiti ,dicci reggimenti cli fanteria di linea (dal r9" al 28°); di questi i reggimenti dal 19° al 23" sono resi depositari delle tradizioni dei corpi di pari numero costituiti nel 1848 e disciolti nell'anno successivo. Sono altresì formati due reggimenti di granatieri (3° e 4° cli cc Lombardia))), due di cacciatori ( I e 2° « Alpi ))) e sei battaglioni bersaglieri (dal! 'XI al XVI). La situazione delle unità dal 1814 al r859 è riepilogata nel precedente schema n. 3. Da questo momento il continuo mutare degli eventi e soprattutto l'espansione t~rritoriale impongono cli pari passo l'aumento dell'organico clell' Armata Sarda. Con le annessioni della Toscana e dell'Emilia - Romagna si inseriscono nel marzo I 860 ventidue reggimenti di fanteria, formati dai governi provvisori con volontari di varie regioni centro - settentrionali e poi incorporati nel1'Armata Sarda, con numerazione progressiva dal 29° al 50°, ed i battaglioni bersaglieri salgono dal XVI al XXVII. 0

188 -


Completata l'unificazione nazionale, viene provveduto anche al riordinamento dell'Esercito ormai « Italiano » e con decreto 24 gennaio r86r risultano incorporati dieci nuovi reggimenti di fanteria <li linea (dal 53° al 62°, in quanto i due reggimenti « Cacciatori delle Alpi >> hanno preso il numerico 51° e 52°) e due di granatieri (5° e 6° di « Napoli ))). I battaglioni bersaglieri, che divengono unità tattica, sono portati a trentasei e riuni ti in sei comandi costituenti unità amministrative; tali comandi nel dicembre successivo prendono il nome di reggimento con numero progressivo da I a 6°. Nel quadro del crescente sforzo organizzativo per il completamento dell'assetto dell'Esercito, nel 1862 si provvede ad aumentare il numero dei reggimenti di linea a settantadue e se ne formano altri due di granatieri (7° e 8° di «Toscana>,); in tal modo sono in vita complessivamente quaranta brigate. Il decreto r8 dicembre 1864 dispone che i reggimenti bersaglieri siano ridotti a cinque, ognuno su otto battaglioni attivi. Dall'aprile 1865 al luglio 1866 i battaglioni sono portati progressivamente a cinquanta (dal XXXVII al XL nel 1865, dal XLI al XLV nel magglo 1866, dal XLVI al L nel luglio r 866); gli ultimi cinque sono poi soppressi il 18 settembre successivo e l'organico di ogni reggimento rimane .fissato a fine anno su nove battaglioni. Una innovazione è apportata con decreto r3 novembre 1870: i bersaglieri sono strutturati su dieci reggimenti operativi ciascuno con uno stato maggiore, quattro battaglioni e una compagnia deposito; i battaglioni perdono la numerazione progressiva per assumere nell'ambito dei rispettivi reggimenti quella da I a IV; contemporaneamente si sciolgono i cinque dal XLI al XLV. · Fondamentale l'ordinamento del marzo r871 per il quale i reggimenti di fanteria di linea sono articolati su un comando, tre battaglioni di quattro compagnie e un deposito; inoltre divengono di linea i reggimenti granatieri formati dopo il 1859; nelFottobre dello stesso anno, in.fine, le brigate permanenti sono sciolte ed in conseguenza di ciò alla indicazione numerica dei reggimenti viene aggiunto il nome 0

della brigata alla quale gli stessi h anno appartenuto. Una nuova specialità ha vita nell'ottobre 1872 allorquando, in attuazione del progetto presentato da Giuseppe Perrucchettii vengono istituite quindici compagnie alpine destinate a guardia delle valli della frontiera del Regno; esse sono considerate parte effettiva dei rispettivi distretti militari e il loro contingente si recluta direttamente nelle regioni montane. Con decreto 9 marzo 1873 le compagnie sono ordinate su quattro reparti, corrispondenti a battaglioni ma già nel settembre successivo il numero delle stesse sale a ventiquattro e quello dei reparti, che ne comprendono un numero variabile, a sette. La formazione delle truppe alpine nell'agosto 1878 viene stabilita su trentasei compagnie, ripartite in dieci battaglioni, i quali, tolti dalla dipendenza diretta dei distretti, sono considerati corpi autonomi . Il 2 gennaio 1881 sono ripristinate le brigate permanenti di fanteria le quali, con decreto 29 giugno 1882, sono portate a quarantotto per un totale di novantasei reggimenti. L'evoluzione della fanteria dal 1860 al 1914 appare nello schema n. 4. Nel 1882 gli alpini sono strutturati su sei reggimenti che divengono sette nel 1887, per complessivi ventidue battaglioni e settantacinque compagnie. Sempre nel 1882 i reggimenti bersaglieri salgono a dodici e quattro anni dopo ai battaglioni è restituita la numerazione che avevano anteriormente al novembre 1870. Nel r898 si sperimentano i primi reparti ciclisti. Con attribuzioni analoghe a quelle dei comandi di brigata di fanteria nel gennaio 1902 sono istituti i comandi di gruppo alpini. Nell'ottobre 1909 i reggimenti alpini divengono otto; ciascuno è composto <la uno stato maggiore, tre o quattro battaglioni e un deposito : in totale ventisei battaglioni e settantotto compagnie. L'anno seguente i comandi di gruppo prendono la denominazione di comandi di brigata alpina e presso venti battaglioni viene costituito un nucleo di milizia mobile. Nello stesso 1910 i reggimenti bersaglieri sono formati su quattro battaglioni di tre compagnie ciascuno; l'ultimo di essi - costituito


ScHEMA N .

LA FANTERIA DELL'ESERCITO ITALIANO DAL

Anno di costituzione

Già in vita al 1° gennaio

I 860

1860

1914

Reggimenti

Br ig ate

e<

AL

r" e 2" Granatieri

Granatieri cli Sardegna)>

« Granatieri di Lombardia)> (poi (( Lombardia )))

3" e 4" Granatieri (poi 73° e 74° Fanteria)

« Savoia )> poi ((Re)>

1° e 2" Fanteria

,e P iemonte i>

30 e 40 Fanteria

« Aosta >l

cc Cuneo »

5" e 60 F anteria 7'' e go Fanteria

Regina »

90 e ro0 Fanteria

e<

4

«Casale»

I1° e 12° Fanteria

« Pi nero lo >i

130

« Savona»

,50 e 16" Fanteria

« Acqui»

17° e 18° Fanteria

(( Brescia »

19° e 20° Fanteria

,e Cremona »

21° e 22° Fanteria

« Como»

230 e 240 Fanteria

cc Bergamo >>

25° e 26° Fanteria

«Pavia »

27° e 28° Fanteria

e 14" Fanteria

/

cc Cacciatori delle A lpi >l (poi «Alpi>))

186o (marzo)

I

1"

e

20

Cacciatori (poi 5r" e 52° Fanteria)

«Pisa>)

290 e 30" Fanteria

« Siena i>

310 e 320 Fanteria

«Livorno>)

33° e 34° Fanteria

« Pistoia>>

350 e 360 Fanteria

e, Ravenna i>

37" e 380 F anteria

cc Bologna )>

39° e 400 Fanteria

cc Modena»

410 e 420 Fanteria

cc Forlì»

43° e 44° Fanteria

"Reggio»

450 e 460 Fanteria

«Ferrara»

41 e 48° Fanteria

« Parma ))

49° e 50° Fanteria

c<Alpi »

510 e 52" F an teria

Nota . - L"~nno di costituzione, riportato nella prima colonna, non coincide con la data del decreto e pertanto non s1 riferisce all 'anzianità del corpo ma all 'inscrimcnto dello stesso ncl l'Esercito Italiano.

-

190 -


Segue:

Anno di costituzione

r86r

« Umbria >>

53° e 54° Fanteria

«Marche>>

550 e 560 Fanteria

I 57" e 58"

Fanteria

«Calabria»

590 e 600 Fanteria

(<Sicilia»

61° e 62° Fanteria

« Granatieri di Napoli>> (poi <(Napoli»)

4

Reggim e nti

Brigate

<<Abruzzi»

Sc1-IEMA N.

50 e 60 Granatieri (poi 750 e 760 Fanteria) ..

1862

«Cagliari»

630 e 640 Fanteria

«Valtellina»

65° e 66° Fanteria

«Palermo »

67° e 68° Fanteria

« Ancona»

690 e 700 Fanteria

« Puglie»

710 e 72" Fanteria

« Granatieri di Toscana» (poi « Toscana >l)

1871

« Lombardia >i

go Granatieri (poi 77° e 78° Fanteria)

73° e 74° Fanteria

Napoli»

75° e 76° Fanteria

«Toscana»

77° e 780 Fanteria

«Roma »

790 e 80" Fanteria

<<Torino»

81° e 82° Fanteria

«Venezia»

83° e 84" Fanteria

« Verona >l

850 e 86° Fanteria

<<Friuli»

87° e 88° Fanteria

e< Salerno»

89° e 90° Fanteria

cc

1882 - 84

J°e

cc

Basilicata »

,e Messina >>

91° e 92''

Fanteria

93° ·e 94° Fanteria


presso ogni corpo dalle compagnie 4", 8" e 12' __, viene trasformato in battaglione ciclisti ed assume il numerico del reggimento ,di appartenenza. In ciascun reggimento di fanteria nell'organico, immutato dall'anno r87r, sono imeriti una sezione mitragliatrici ed un nucleo di milizia mobile. In previsione dell'approssimarsi del conflitto, durante l'inverno 1914- 15, nel quadro del Potenziamento dell'Esercito, vengono formate nuove unità, alcune delle quali si completano nei primi mesi di guerra: complessivamente entrano in campagna 146 reggimenti di fanteria, 12 reggimenti bersaglieri comprendenti 12 battaglioni ciclisti, 8 reggimenti alpini. Le unità di fanteria costituite nel periodo 1915 - 18 sono riepilogate nello schema n. 5. Per quanto attiene alle specialità bersaglieri ed alpini si danno di seguito le principali notizie. Nei primi giorni di guerra si costituisce la Divisione Speciale Bersaglieri con quattro reggimenti della specialità ed un gruppo di artiglieria da montagna; nel febbraio 1916 i quattro reggimenti sono riuniti in due brigate; in seguito, con l'aumentare delle esigenze le brigate vengono portaté a sette, i reggimenti divengono quattordici nel 1915, sedici nel 1916, ventuno nel 1917- I battaglioni ciclisti sono distaccati dai rispettivi reggimenti per costituire speciali unità celeri più omogenee, che operano sia isolate, sia assieme a reparti di cavalleria o fanteria. Gli alpini vengono impiegati per battaglioni - durante il conflitto in totale ne sono costituiti ottantotto - autonomi o inquadrati in gruppi; tali gruppi, inizialmente contraddistinti da una lettera dell'alfabeto, sono formati da un numero variabile di battaglioni forniti da reggimenti diversi. Solamente fra la fine del r917 ed il marzo 1918 i gruppi alpini assumono una vera e propria fisionomia organica e vengono numerati da I a XX; inquadrano normalmente tre battaglioni alpini, due compagnie mitraglieri, un gruppo artiglieria da montagna, un reparto cannoncini e relativi servizi. I gruppi operano isolatamente o inquadrati in raggruppamenti alpini che nel 1917 raggiungono il nu-

mero di nove; per l'impiego si cost1tmscono quattro divisioni alpine composte ciascuna da due raggruppamenti. Nel corso del conflitto alle specialità già esistenti si affiancano i reparti d'assalto e fanno la loro comparsa le prime unità di carri armati. I reparti d'assalto formati con personale volontario hanno vita nel 1917 presso depositi fanteria, bersaglieri e al pini; sono assegnati inizialmente nella misura di una compagnia per ciascuna armata, ma in breve volgere di tempo ad ogni corpo d'armata viene destinato un reparto a livello battaglione che prende lo stesso numero della grande unità in cui è inquadrato. Altri reparti d'assalto sono poi riuniti in una divisione costituita eia un raggruppamento d'assalto - su tre gruppi di tre reparti ciascuno ed unità di supporto. In seguito si forma una seconda divisione e le due grandi unità vengono pai riunite nel Corpo d'Armata d'Assalto. Il r 0 settembre 1918 si costituisce a Verona una Sezione Speciale di Carri Armati allo sco: po di istruire ufficiali e truppa alla condotta dei nuovi mezzi. Tale sezione è trasformata poi in Reparto Speciale di Marcia Carri d'Assalto, alle dipendenze .dell'Intendenza Generale. A fine anno il reparto viene sciolto ed in sua vece si costituisce, con elementi volontari, una Batteria Autonoma Carri d'Assalto. Terminato il primo conflitto mondiale le unità dell'Arma di Fanteria e sue Specialità vengono gradualmente ,disciolte, dal dicembre 1918 ai primi mesi del 1920, al fine di assumere l'organizzazione di pace. In analogia con quanto precedentemente attuato per le altre Armi, nel 1919 si costituisce l'Ispettorato del!' Arma di Fanteria per uniformare l'addestramento dei reparti. Con l'ordinamento approvato con decreto 7 gennaio 1923 si ha un primo assetto stabile per l'Arma che viene ad essere ordinata su una brigata granatieri e cinquantuno brigate di linea, per un totale di centoquattro reggimenti, ciascuno su un comando, un deposito ed un numero vario di battaglioni; sono aboliti i comandi di brigata bersaglieri ed i reggimenti assommano a dodici, sei ,dei quali ciclisti; gli alpini rimangono su nove reggimenti riuniti in tre comandi di raggruppamento; questi ultimi, già istituiti nel-


SCHEMA N.

BRIGATE E REGGIMENTI DI FANTERIA COSTITUITI PER LA GUERRA

1915 - 18

(oltre alle brigate e ai reggimenti di cui allo schema n. 4)

Regg ime nt i

13 ri g ale

Anno

«Piacenza » «Mantova >> << Treviso » e< Padova >> cc Emilia >> cc Macerata » cc Chieti i> e< Spezia>> << Firenze» cc P erugia » cc Lazio » « Benevento » « Campania » « Barletta» <<Bari»

settembre 1920 novembre 1919 novembre 1917 aprile 1920 febbraio 1920 dicembre 1919 novembre 1919

123° e 1240 r25° e 126° 127° e 128° 129" e 1300 131° e 1320 1330 e 134° 135" e 1360 137° e 1380 139" e 1400

gennaio giugno febbraio

« Caltanissetta >> «Sassari » <<Novara>> e<Alessandria »

153° e J54° 1550 e 156<>

<< Liguria >> «Milano » cc Ivrea>>

157" e 158° 1590 e 160" 161° e 162°

cc Sesia n

201° e 202°

«Tanaro" cc Lambro>> cc Taro »

203° e 204° 205° e 206" 207° e 208° (feb. 1918 su 207" e r65°, poi 208°) 209° e 210° 2II 0 e 212°

« Trapani>> cc Catania »

« Bisagno »

« Pescara i>

-

27.

Data d i scioglimemo

rn° e 112(> r13° e u4<> n5° e u6° (feb. 1918 su 990 e 1000) u7° e u8° 119° e I200 121" e !220

141° e r42° 144° (poi 150") e 149" 145" e 146° 1470 e J480 151° e 152°

« Catanzaro »

1916

i

-

---

1915

.I

193

-

gennaio novembre novembre luglio luglio settembre giugno settembre aprile novembre

I

1920 1919 1920 1920 1917 1917 1919 1920 1919 1920 1919 1920 1917

novembre 1919 novembre 1917

I

novembre 1917 luglio 1919

febbraio ottobre novembre novembre febbraio settembre novembre

1920 r919 1917 1917 1919 1919 1917

5


Segue:

Anno

Brigate

Reggimenti

ScHEMA N.

Data <li scioglimento

Segue :

1916

« Arno i>

«Tevere» Volturno>> cc Sele >,

(e

cc Campobasso i>

Avellino >l

« Genova» «Taranto»

«Lazio» «Piceno» « Grosseto >> <<Pesaro» «Teramo>> cc Cosenza» << Siracusa >> « Girgenti >> << Pallanza >J << Massa Carrara >J << Porto Maurizi9 » <<Veneto>> cc Tortona>> (poi cc Crei-nona JJ dal nov. 1917) cc Murge,> «Elba >, cc Gaeta>> «Lecce>> «Lucca» « Caserta >J

1

novembre 1917 febbraio 1919

221° 223'' 95° 225° 227° 229" 231° 97° 1430

gennaio 1919 novembre 1917 settembre 1920

marzo 1919 novembre 1917

I

<< Jonio » «Etna» «Udine» «Arezzo» cc Rovigo» cc

213° e 214° 215° e 216° 217° e 218°

«Aquila» a Potenza>> cc Belluno >J cc Vicenza»

-

194

e

e e e e e e

e

224° 96" 226° 228° 230° 232° 980 1500 (poi 1440)

233° e 234° 235° e 236" 237° e 238° 2390 e 240" 241° e 242° 243" e 244<> 2450 e 2460 247° e 2480 2490 e 2500 251° e 252° 253<> e 254<> 2550 e 2560 257° e 258° (poi 21" e 22°) 259> e 26oo 261° e 262° 263° e 264° 265° e 266° 163° e 164° 267° e 268° 269° e r;o0 2710, 274°· 277°, 280°,

« Foggia J>

e 222°

-,

2720, 275°, 278°, 281°,

2730 276° 79° 282° 2

novembre 1917 novembre 1917 novembre 1917 settembre 1919

gennaio 1919 dicembre 1918

novembre luglio novembre settemb:·e

1917 1919 1920 19J.9 1917 1917 1919 1919 1919 1919 1917 1919 1917 1920

luglio luglio febbraio settembre febbraio novembre febbraio febbraio

1919 1919 1919 1919 1919 1917 1919 1919

novembre gennaio giugno febbraio novembre novembre febbraio febbraio febbraio settembre

5


« Jonio >>, 224° e< Etna >> (Brigata cc Peloritana II>> - CXXIX); 239° e 240° <<Pesaro)), 18° Bersaglieri (Brigata « Sabauda II >> - CXXX). Tali reggimenti vengono poi nuovamente disciolti fra il settembre 1936 ed il febbraio 1937. Il 15 luglio 1935 si ricostituiscono anche i Reggimenti di Fanteria rr5° e rr6° «Treviso» per l'inquadramento nella Divisione Motorizzata << Trento >> di nuova costituzione. Con decreto 31 ottobre 1935 viene sostituita la denominazione « fanteria di linea >> con quella di <( fanteria divisionale )) , le brigate sono fissate nel numero di ventotto ed i reggimenti in novantuno. I comandi superiori alpini, divenuti già dal settembre divisioni alpine, conservano il proprio numero e nome. Per l'esigenza determinata dalle operazioni in E tiopia si forma e viene mobilitata la 5"' Divisione Alpina (( Pusteria >> che rimane poi in vita anche dopo il termine delle operazioni; per lo stesso motivo i bersaglieri costituiscono due nuovi battaglioni, uno dei quali rimane permanentemente in colonia. Nel maggio r936 viene assegnato un battaglione carri d'assalto a ciascun corpo d'armata territoriale, una compagnia al Corpo d'Armata della Sardegna e una compagnia meccanizzata al Comando Presidio di Zara. Il Reggimento Carri Armati è sciolto il 15 settembre 1936 ed in sua vece sono costituiti quattro Reggimenti di Fanteria Carrista (1°, 2°, 3° e 4°), portati a cinque il 15 luglio 1937 con la formazione del 31° Reggimento. Il r2 ottobre 1936 ha vita la Divisione <<Granatieri di Savoia >> destinata in Etiopia: ne fanno parte il ro'' e l'u Reggimento « Granatieri di Savoia» anch'essi di nuova costituzione. Sempre nel corso del 1936 i reggimenti bersaglieri vengono motorizzati e, abbandonate le biciclette, ricevono in dotazione carri e motocicli. Uno speciale corpo denominato Guardia alla Frontiera ~ la cui formazione è in vigore già dalla fine del 1934 - vie.ne ufficialmente istituito con decreto 28 aprile 1937, con il compito di rendere le grandi unità << interamente disponibili per le operazioni >> ed assicurare, nel contempo, per ogni eventualità, l'immediata ed efficace difesa delle frontiere. Il corpo è ordinato

l'aprile 1920, oltre a tre reggimenti alpini inquadrano anche un reggimento di artiglieria da montagna; vi è infine il Riparto Carri Armati, su un comando, .deposito ed unità carri. Nel maggio 1923 i battaglioni alpini sono portati a ventotto e con decreto 7 luglio 1924 tutti i reggimenti bersaglieri vengono trasformati in ciclisti. Un nuovo ordinamento in data u marzo r926 stabilisce che le brigate di fanteria, ridotte a trenta, assumano un numero progressivo in luogo delle antiche denominazioni e siano ordinate su tre reggimenti, i quali conservano il nome della brigata di origine (schema n. 6). Di conseguenza vengono sciolti quindici dei reggimenti di linea ed è costituito il 3° Granatieri. I bersaglieri rimangono ordinati su dodici reggimenti e gli alpini su nove mentre i singoli raggruppamenti prendono il nome .di brigata alpina. I carri, specialità destinata ad un vasto sviluppo, sono organizzati su un centro di formazione ~ che con decreto 17 agosto 1927 prende il nome di Reggimento di Carri Armati - e su unità carri in numero e specie da stabilire. I comandi di brigata alpina, portati a quattro nell'ottobre 1933, un anno dopo cambiano denominazione in Comandi Superiori Alpini ( 1° « Taurinense >>, 2° << Tridentino ))' 3° « Julio ))' 4° «Cuneense>>). Sempre nell'ottobre 1934 la fanteria risulta ordinata su una brigata granatieri e trenta di linea, per un totale di tre reggimenti granatieri e ottantanove di linea. Il 1° gennaio 1935, pur conservando il proprio numero, le brigate assumono il nominativo delle corrispondenti divisioni militari territoriali. Dal febbraio all'aprile 1935 vengono ricostituiti quattordici reggimenti di fanteria e uno di bersaglieri, già in vita durante la prima guerra mondiale, in sostituzione di altrettanti reggimenti mobilitati per le esigenze della campagna in Africa Orientale; essi sono: 95° e 96° «Udine)), 97° «Genova>> (Brigata « Gran Sasso>> - CXXIV); r27° e 128° « Firenze>>, 213° « Arno >> (Brigata « Gavinana II >> - CXIX); 132° « Lazio », 243° e 244° « Cosenza >> (Brigata cc Sila II >> - CXXVII); 146° << Catania >>, 222°

0

1 95

-


ScHEMA N .

1926

LA FANTERIA COME DA ORDINAMENTO II MARZO

Reggimenti

Brigate

l

e( Granatieri d i Sardegna)>

XXI

Io, 20, 30

«Re>)

XIII

r•

2° Fanteria « Re >l

« Piemonte )>

XXIX

3",

4° Fanteria «Piemonte,,

cc Aosta»

XXVIII

5•,

6° Fanteria «Aosta»

cc Cuneo)>

VI

7°,

8° Fanteria «Cuneo»

-

« Regina)>

XXIII

90,

Fanteria e< Regina»

-

47° Fanteria « Ferrara >l

cc Pinerolo,,

XXIV

,30, 14" Fanteria (e Pinerolo )>

-

2250 Fanteria « Arezzo >l

(< Brescia )>

XXVII

190,

-

r6° Fanteria <<Savona)>

«Cremona»

xx

21°, 22° Fanteria « Cremona i,

-

88° Fanteria «Friuli)>

«Como»

XIV

2"0

Fanteria «Como,>

-

17°

« Pavia >J

XVII

27°, 28° Fanteria « Pavia i>

-

n° Fanteria « Casale i,

« Pisa i,

XXVI

29•, 30° Fanteria « Pisa )J

-

63° Fanteria cc Cagliari i>

«Livorno»

IV

33°, 34° Fanteria cc Livorno >)

-

38° Fanteria «Ravenna,>

« Pistoia >i

XVI

35°, 36° Fanteria «Pistoia,>

-

66° Fanteria

« Bologna i>

xxv

-

31° Fanteria cc Siena 11

'

.)

10°

1

20<'

' 24°

« Granatieri di Sardegna » -

Fanteria «Brescia>)

40° Fanteria <( Bologna >)

55° Fanteria « Marche i>

75° Fanteria «Napoli» 85" Fanteria cc Verona)> 67° Fanteria «Palermo>)

Fanteria « Acqui >i

« V altellina »

-

15° Fanteria « Savona >l V

41•, 42° F anteria «Modena ,,

-

89° Fanteria e( Salerno ,,

III

43°, 44° Fanteria (< Forlì i>

-

37" Fanteria e( Ravenna i>

« Reggio >l

xxx

4~0 )

-

59° Fanteria « Calabria >l

« Alpi i,

XXII

51", 52° Fanteria «Alpi,>

-

81° Fanteria << Torino»

« Umbria i,

II

53°, 54° Fanteria «Umbria»

-

68° Fanteria cc Palermo»

«Sicilia,,

VIII

61°, 62° Fanteria «Sicilia>)

65° Fanteria « Valtellina ii

« Puglie >J

X

-

58° Fanteria «Abruzzi» -

73°, 74° Fanteria « Lombardia »

-

26° Fanteria «Bergamo,,

77°, 78° Fanteria « Toscana i,

-

50° Fanteria cc Parma»

-

57° Fanteria << Abruzzi ii

-

70" Fanteria cc Ancona,, 90° Fanteria

«Modena)> cc Forlì 1,

<<

Lombardia )>

«Toscana»

'

I

I xv VII

)

46° Fanteria cc Reggio»

71° Fanteria (< Pugliel> 56° Fanteria « Marche i>

79° Fanteria «Roma>) 49° Fanteria « Parma >l

«Roma»

IX

« Venezia i>

XIX

8..,o

« Basilicata >i

I

91°, 92° Fanteria cc Basilicata >l

-

<e Messina ))

XVIII

93°, 94° Fanteria « Messina l>

- 157° Fanteria « Liguria»

« Sassari )>

XII

1510, 152° Fanteria « Sassari ))

« A velli no >l

XI

231°, 232° Fanteria (< Avellino i,

.)

' 84°

Fanteria «Venezia,,

-

e< Salerno >)

12° F anteria «Casale» 18" Fanteria « Acqui i,

-

6


in settori di copertura, retti da generali di brigata o colonnelli, compre11denti un numero vario di unità minori. Gli ufficiali e i sottufficiali assegnati alla Guardia alla Frontiera sono compresi negli organici delle varie Armi, esclusa quella dei Carabinieri. Con l'adozione della divisione binaria) prevista dalla legge sull'ordinamento 22 .dicembre 1938) si verifica una trasformazione organica di tutto l'Esercito e la Fanteria viene organizzata su cinquantuno divisioni costituite con i reggimenti gemelli <lelle brigate di origine (delle quali di massima assumono anche il nome), due divisioni motorizzate (da impiegare quale riserva mobile d'armata o del Comando Supremo, per manovra a largo raggio e per azioni a notevoli distanze), due divisioni corazzate (da impiegare a massa come mezzo ,di manovra o .di rottura)) cinque divisioni alpine. L'Arma viene a comprendere complessivamente tre reggimenti granatieri, cento di fanteria divisionale, quattro di fanteria motorizzata, dodici bersagl1eri, dieci alpini, sei di fanteria carrista: ciascun reggimento si compone di un comando e di un numero vario cli battaglioni e unità minori ed ha annesso, di massima, un deposito territoriale. Il decreto 24 agosto 1939 assegna a tutte le divisioni un numero e un nominativo, in sostituzione di quelli adottati dalle divisioni militari territoriali nel 1934. Dal settembre 1939 al maggio 1940 avviene la ricostituzione dei battaglioni alpini e< valle ». Nei primi mesi del 1940 viene approntato un nuovo ordinamento per ampliare e completare quello del 1938 la cui caratteristica principale) costituita dalla introduzione della divisione binaria, ha determinato alcuni scompensi. Si è infatti rivelata scarsa la dosatura della fanteria nell'ambito divisionale e pertanto nel marzo 1940 viene assegnata ad ogni divisione di fanteria del tipo normale (rimanendone quindi escluse le speciali : alpine) autotrasportabili) motorizzate, ecc.) una legione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale) quale elemento di manovra> su un comando, due battaglioni, reparti mitraglieri e di complemento, per una forza complessiva di r.300 uomini circa. Sono inoltre aboliti i comandi di brigata sosti-

tuiti in seguito dai comandi di fanteria divisionale. Al momento dell'entrata in guerra - IO giugno 1940 - risultano mobilitate settantacinque divisioni delle quali quarantacinque di fanteria (di cui due in Africa Orientale, tre autotrasportabili, nove autotrasportabili tipo A.S., due motorizzate, tre corazzate, cinque alpine, tre celeri, {lue libiche, tre della milizia; come da schema n. 7 ove compaiono anche le unità costituite nel corso del conflitto· fino al settembre 1943). I bersaglieri vengono impiegati nel corso del conflitto in reggimenti e in battaglioni facenti parte di grandi unità corazzate, celeri e motorizzate. Gli alpini, oltre ai dieci reggimenti previsti dall'ordinamento del 1940, riuniti in cinque divisioni, danno vita a una nuova divisione (6"· <e Alpi Graie >)) e a numerosi battaglioni riuniti in gruppi e raggruppamenti. Per la fanteria carrista - le cui due brigate corazzate formate nel 1937 divengono divisioni e salgono a tre nel 1939 (131" «Centauro», 132" «Ariete))' 133" «Littorio,>) - si costituiscono in seguito battaglioni autonomi e tre nuovi reggimenti, equipaggiati con carri leggeri e medi. Nell'ottobre 1940 il 3° Reggimento « Granatieri di Sardegna ,, , dislocato in Albania, assume il predicato di « Granatieri d'Albania ,, ; fra il 1939 e il 1940 sono pure formati vari reparti di fanteria albanese i quali, nel maggio 1941, vengono' incorpcrati nel 1°, 2° e 3° Reggimento che un anno dopo prendono la denominazione di « Cacciatori d'Albania,,. Nel 1943 si forma la I Brigata << Cacciatori d'Albania ,, con il 1° e il 4° Reggimento Cacciatori, quest'ultimo di nuova costituzione. Nel corso della guerra nasce una nuova specialità - i Paracadutisti - che, per la connessione con il mezzo aereo e per l'arruolamento di personale di tutte le Armi, può essere considerata come un corpo a sé. In realtà i primi reparti sono istruiti e formati a Castelbenito, nei pressi di Tripoli, dove fin dal marzo 1938 funziona una scuola paracadutisti. N ell'ottobre 1939 inizia a funzionare a Tarquinia un'altra scuola, çve sono addestrate al lancio le prime unità della nuova specialità che danno poi vita nel 1941, e nel 1942 rispettivamente alla Divi-

197 -


SCHEMA N .

GRANDI UNITÀ AL IO GIUGNO

1940

E ,UCCESSIVE OOSTITUZIONI FINO AL SETTEMBRE

1943

Re ggi ment i Anno

Divisione

Tipo o Specialità Fanteria

1940

<< Superga

i> ( 1"')

Fanteria

1

91°, 92°

<<

Artiglieria

Basilicata >l

5"

« Sforzesca » (2"')

Far1teria

- -,O

cc Ravenna i> (3")

Fanteria

37", 38°

« Ravenna »

II"

(4")

Fanteria

33°, 34°

<<

Livor no »

28°

i> (5")

Fanteria

89", 90° « Salerno »

« Livorno » << Cosseria

« Cuneo >> (6") « Lupi di Toscana »

) .)

)

8° cc Cuneo )>

Fanteria

(7")

54° « Umbria i>

Fanteria

77°, 78° « Toscana i>

Autotrasportabile

79°, 80° « Roma i>

«Piave» (ro")

Autotrasportabile

5-I o' 58° « Abruzzi >>

« Brennero » ( r r"')

Autotrasportabile

231°, 232", 331° «Avellino>>

« Sassari » ( rz'')

Fanteria

151°, 152° « Sassari »

«Re» (13")

Fanteria

« Isonzo l> ( 14•)

Fanteria

230, 24'' «Como»

«Bergamo>> (15")

Fanteria

2 -o

e<

Pasubio » (9")

« Pistoia l) ( r 6")

Io

'

)

' 26°

Autotrasportabile tipo A.S.

«Messina» (18")

Fanteria

93°, 94" cc Messina »

(19")

Fanteria

83°, 84°, 383° «Venezia»

Fanteria

87'', 88°, 387°

« Friuli>>

(20"')

« G ranatieri di Sardegna »

Fanteria

8"

!

90 34°

6"

« Bergamo »

« Pavia» (17")

cc Venezia))

37°

« Re,>

-o 3) ' 36° « Pistoia »

I Fanteria

I I

3"

28° «Pavia»

e",

2°,

« Friuli »

35°

3° cc Granatieri di Sardegna i>

(2t") Fanteria

51°, 52° «Alpi»

«Ferrara» (23")

Fanteria

47°, 48° « Ferrara >l

« Pinerolo » (24"')

Fanteria

13°, 14°, 313° « Pinerolo»

«Bologna » (25")

Au to trasportabile tipo A.S.

39°, 40° « Bologna »

« Cacciatori

del!e

Alpi >>

(22")

I0° (

pO i

2050)

N . 8. • I terzi reggimenti della serie 300 delle Divisioni di Fanteria si sono costitui ti conflilto durante, a partire <lai 19,11. Non sonQ. comprese le Divisioni e le Brigate Coslicre, le Brigate Speciali e di marcia.

-

198 -

7


Segue:

S cHEMA N .

R eggimen ti Anno

Di visione

Tipo o Specialità Fan te r i a

-

-Segue:

1940

i\rtigl ieria

« Assictta >) (26")

Fanteria

290, 300 « P isa»

25"

«Brescia >) (27')

Aurotrasportabile tipo A.S.

190, 20° «Brescia>>

55°

«Aosta)) (28")

Fanteria

« Piemonte» (29•)

Fanteria

« Sabauda)> (30")

Fanteria

45°, 46" «Reggio »

r6°

«Calabria )) (31•)

Fanteria

59°, 60°, 359° «Calabria »

400

« Marche )) (32")

Fanteria

))

--0

320

<< Acqui >l (33")

Fanteria

17°, 18°, 317° e<Acqui >>

33°

ccForlì » (36"')

Fanteria

4~" 44" ,, Forlì » .) '

36"

« Modena >l (37'')

Fanteria

41", 420, 341° «Modena,>

290

« Puglie » (38")

Fanteria

jl°,

« Cremona » (44•)

Fanteria

« Taro >l (48")

Fanteria

«Parma)> (49")

Fanteria

- O

)

'

30,

I

60 «Aosta »

22°

4", 303'' «Piemonte»

240

' 560

72()

«Marche >)

e<Puglie >>

21°, 22°, 321° « Cremona » 207°, 208° « Taro i> 49°, 500 «Parma»

7" 480 49°

« Regina >> (50•)

Fanteria

« Torino » (52")

Fanteria

« Arezzo >> (53")

Fanteria

« Napoli >) (54")

Fanteria

75°, 760 «Napoli»

54°

Autotrasportabile tipo A.S.

15", 16° e< Savona >l

120

« Casale >> (56"')

Fanteria

II°,

« Lombardia l> (57")

Fanteria

73°, 74° « Lombardia )'

« Legnano >> (58")

Fanteria

&7°, 68°

« Cagliari » (59")

Fanteria

63°, 64°, 363° e<Cagliari >•

59°

« Sabra:ha )) (60")

Autotrasportabile tipo A.S.

3-0

« Verona»

42"

<< Savona

)) (55")

90,

150

0

ro , 309° « Regina l>

81°, 82° << Torino>> 225°, 226°, 343° « Arezzo»

)

12°, 3II0 «Casale»

' 86°

<<

Legnano ))

50() 52" 53"

560 -~o )/

580

I

ccSirte >l (61")

Autotrasportabile tipo A.S.

690, 700 «Ancona»

43°

« Marmarica i> (62")

Autotrasportabile tipo A.S.

n 5°, rr6° «Treviso>>

44°

-

1 99

-

7


Segue: Sc:HH!A

N.

7

Reggimenti 1\nno

D ivis ione

T ipo o Specialità Fa n te r i a

Artiglieria

Segue :

1940

« Cirene » (63")

Autotrasportabile tipo A.S.

157°, 158° <<Liguria >>

<<Firenze» (41•)

Fanteria

127°, 128° « Firenze >>

« Bari i i (47")

Fanteria

139°, 140°, 340° « Bari J>

« Siena JJ (51")

Fanteria

<e Catanzaro ii (64") (*)

Autotrasportabile tipo A.S.

141°, 142° « Catanzaro »

« Africa » (in AOI)

Fanteria

210°, 211°

« Granatieri di Savoia JJ (in

Fanteria

45°

47°

31°, 32° «Siena »

[ gr. a. div.

10°, r 1° « Granatieri di Savoia JJ

60°

AOI) <<

r" Libica »

Lil:,ica

r0 ,

2° raggruppamento libico

Libica

L ibica

3°,

4'' raggruppamen o libico

2° rgpt. a.

cc 2"

J>

rgpt. a. libica libica

« 23 Marzo >J ( 1") <<

28 Ottobre J> (2")

CC.NN. o Milizia 219", 233" Legione CC.NN.

1 201°

CC.N N. o Milizia 231", 238'' Legione CC.NN.

1 202°

250\ 270"' Legione CC.NN.

204°

« 3 Gennaio » (4")

CC.NN. o Milizia

cc Trieste J> (101"')

Motorizzata

6;0 , 66° « Valtellina JJ

(102")

Motorizzata

61°, 62° «Sicilia>> - 7° Bersaglieri

<<

Trento

J>

« Centamo >J (131")

« Ariete lJ ( r 32")

Corazzata poi Legionaria Corazzata

1°,

-

9° Bersaglieri

5" Bersaglieri - 31° Fanteria Carrista poi Rgt. Legionario Corazzato

8° Bersaglieri - 32'' Fanteria Car-

Corazzata

460

131° (poi 1360) r32"

rista « Littorio >J ( 133")

12° Bersaglieri - 33° Fanteria Car-

Corazzata

133"

rista « Taurinense JJ (1')

« Julia

>J

(3")

<<Cuneense

J>

(4")

<< Pusteria >> (5•)

Alpina

3°,

4° Alpini

1"

Alpina

Alpina

5°,

6° Alpini

Alpina

Alpina

8°,

Alpini

3° Alpina

Alpina

1°,

2° Alpini

4° Alpina

Alpina

7°,

II

0

Alpini

(•) Formata nel maggio 19.10 con elementi della disciolta Divisione CC.NN. « 2 1 apri le» (3'') .

-

200 -

5° Alpina


Segue:

ScHEMA N .

7

Regg im enti Anno

Divisione

Tipo o Specialità Fanteria

o

Arcigl ieria

Caval l er i a

Segue:

1940

<(

Eugenio cli Savoia >> ( 1:t)

(<Alessandria >J - « Saluzzo JJ -

Celere

u 0 Bersa-

Celere

glieri Emanuele Filiberto Testa di Ferro)> (2")

Celere

« Firenze J> - << Vittorio Emanuele I[ J) - 6° Bersaglieri

2° Celere

« Principe Amedeo Duca d'Aosta J) (3a)

Celere

« Savoia )) - cc Novara )> - 3° Bersaglieri

3° Celere

«Perugia» (151")

Fanteria

129°, 130" «Perugia >)

151°

A viotrasportabile

1250, 126° «Spezia»

80°

Fanteria

121°, 122" «Macerata»

1530

Fanteria

259°, 260° << Murge JJ

1540

(e

1941

(80°)

« La Spezia J>

<< Macerata)) (153") « Murge >J

(154")

« Alp.i G raie >J

(6")

(( Emilia J> (155")

6° Alpina

III, IV gr. Valle

Alpina Fanteria

I

19°, I20° cc Emilia >) .

1550

I 1942

« Piceno J) (152")

Fanteria

235°, 236°, 336° «Piceno»

1520

« Veneto >> ( 159•) (poi « To-

Fanteria

2250, 2560

1590

Fanteria

277°, 2780 ((Vicenza»

1560

( 157'') (poi >J dal 1° giu-

Fanteria

1530, 1540

1570

(103•)

Au totrasportabile

I I

I", II2° (( Piacenza J)

37°

((Mantova» (104")

Autotrasportabile

n30, II40 « Mantova )J

Ilo

« Rovigo )> ( 105")

Autotrasportabile

227°, 228° « Rovigo JJ

I 17°

Folgore >J (185")

Paracadutisti poi Fanteria

185° (fino sett. 1942), 186°, 187° cc Folgore>)

1850

Fanteria

291", 292°

1580

« Veneto >J

rino>) dal 1° giugno 1943) cc Vicenza JJ

(156")

« Novara J> e< Sforzesca

e<

Novara»

gno 1943) (< P iacenza J)

<<

(< Zara J)

(158")

I

<e

Nembo >J (184")

Paracadutisti pm Fanteria

184°, 185° «Nembo)) - 183°

1840

<(

Giovani Fascisti)> (136")

Corazzata

Rgt. GG.FF. - 8" Bersaglieri - 1° Fanteria Carrista

136"

Corazzata cli Cavalleria

<<

Vittorio Emanue1e II>> - <( Montebello )) « Lucca »

135°

(( Ariete >J (135")

-

201 - ··


sione Paracadutisti (divenuta 1853 Divisione di Fanteria « Folgore >> nel luglio 1942) e alla Divisione « Nembo >l. L 1impiego di queste divisioni in aviolancio è più volte rinviato ed infine avviene a terra, assieme alle altre unità di fanteria, per sopravvenute esigenze di carattere operativo. L'8 settembre 1943, a seguito degli avvenimenti determinati dalla proclamazione dell'armistizio, vengono disciolte per eventi bellici le grandi unità, gli enti e reparti autonomi dislocati fuori del territorio nazionale e che non possono rientrare nella zona controllata dal governo regolare, come pure quelli dislocati in Italia a nord della linea Volturno - Ofanto. Molte di queste unità prima di sciogliersi prendono parte d'iniziativa alla reazione contro le intimidazioni e le ingiunzioni di resa portate dai reparti tedeschi, reazione che si protrae a volte per più giorni sia all'interno che fuori del territorio nazionale; la lotta quasi sempre ha termine solo per deficienze logistiche e per non esporre le popolazioni a rappresaglie e devastazioni. Nel quadro della partecipazione attiva dell'Esercito alla guerra di liberazione, dal dicembre 1943 opera sul fronte di Cassino il « I Raggruppamento Motorizzato Italiano ,, costituito fin dal 28 settembre e nel quale sono inseriti dapprima il 67° Reggimento Fanteria Motorizzato; il LI Battaglione d'Istruzione Bersaglieri ed il V Battaglione Controcarri, poi il 68° Reggimento Fanteria, il 4° Reggimento Bersaglieri sui battaglioni XXIX e 'XXXIII, il CLXXXV Battaglione Paracadutisti, il Battaglione Alpini « Piemonte», il I Battaglione Arditi. Il 18 aprile 1944 il Raggruppamento, divenuto ormai dopo modifiche ed ampliamenti organici una vera e propria grande unità, assume la denominazione di « Corpo Italiano di Liberazione l> (C.I.L.), raggiungendo al termine di un intenso ciclo operativo della durata di quattro mesi la forza di un corpo d'armata, comprendente la Divisione di Fanteria « Nembo >l e la I e II Brigata, con un complesso di battaglioni di fanteria, bersaglieri, alpini, paracadutisti, guastatori e d'assalto. Fra il settembre 1944 e l'aprile 1945 vengono costituiti i Gruppi cli Combattimento « Cre-

mana», «Friuli», « Folgore >l, « Legnano >l, « Mantova l> e «Piceno», ciascuno della consistenza cli una divisione, per un totale di dodici reggimenti, rispettivamente così ripartiti: 21° e 22° Reggimento di Fanteria « Cremona»; 87° e 88° Reggimento Fanteria « Friuli ll (comprendente ognuno un battaglione granatieri); Reggimento Paracadutisti « Nembo l> e Reggimento Marina « S. Marco »; 68° Reggimento Fanteria « Legnano >l (comprendente il Battaglione d'Assalto « Col Moschin ») e Reggimento Fanteria Speciale (sui Battaglioni Alpini « Piemonte >> e « Abruzzi >l e Bersaglieri « Goito »); 76° Reggimento Fanteria <<Napoli» e II4° Reggimento Fanteria «Mantova»; 235° e 336" Reggimento Fanteria « Piceno». Il Gruppo « Piceno l> assume l'indicativo di Comando Divisione e le funzioni di Centro Addestramento Complementi per Forze Italiane di Combattimento, che nel febbraio 1946 si scioglie dopo aver dato vita alle Scuole Centrali delle varie Armi. In Montenegro i superstiti delle Divisioni e< Venezia» e « Taurinense >l , riunitisi nel settembre 1943 sulle montagne con le locali formazioni partigiane, continuano a combattere sino al 1945 inquadrati in una grande unità costituitasi al momento con il nome di Divisione « Garibaldi l>; in settembre il Reggimento Fanteria «Garibaldi», nel quale confluiscono i reduci della Divisione, sostituisce il « S. Marco >l nel Gruppo di Combattimento « Folgore >l. Dopo 1'8 settembre 1943 si affiancano alle unità combattenti alcune grandi unità con particolare fisionomia, nelle quali vengono inseriti speciali reparti che svolgono prevalentemente compiti di sicurezza e logistici nei territori della penisola gradualmente liberati. Al termine delle ostilità, in un periodo definito di transizione, fanno parte dell'Esercito i cinque gruppi di combattimento ~ trasformati nell'ottobre 1945 in divisioni di fanteria tre divisioni di sicurezza interna - divenute poi brigate cli fanteria - e dieci reggimenti cli fanteria non indivisionati. Fra il 1947 ed il 1950 si provvede alla riorganizzazione dell'apparato militare e si pongono le basi per un nuovo ordinamento della Fanteria: sono avviate a completamento le unità

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esistenti ed altre ne vengono costituite sia pure come nuclei iniziali suscettibili in seguito di sviluppi ed ampliamenti, ivi compresi reparti corazzati, alpini, paracadutisti e la nuova specialità dei lagunari.

Nel ventennio successivo l'Arma e le sue Specialità sono adeguate alla continua evoluzione, sia della tecnica, sia della dottrina, in stretta connessione alle esigenze operative ed addestrative.

RICOMPENSE ALL'ARMA ORDINE MruTARE n'frALIA - Decreto 5 giugno 1920

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 27 gennaio 1937

« Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

« Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria (guerra italo - etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936) ,, .

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, cons:acrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) ,,.

ISPETTORI DELL'ARMA DI FANTERIA (1919- 60) Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen. Gen.

Gen. d'A. Emanuele Filiberto di Savoia Aosta Gen. D. Ottavio Zoppi Gen. e.A. Valentino Bobbio Gen. e.A. Adriano Marinetti Gen. d' A. Umberto di Savoia Gen. e.A. Arturo Scattini Gen. D. Guglielmo Morgari

e.A. Valentino Babini e.A. Giovanni Cassino D. Attilio Bruno C.A. Camillo eostamagna e.A. Antonio Gualano D. Oreste Silli D. Mario Torsiello D. Raffaele Caccavale

ISPETTORI DELLE ARMI DI FANTERIA E DI CAVALLERIA (1960) Gen. Gen. Gen. Gen.

e .A. C.A. e.A. C.A.

Gen. C.A. Francesco Mereu Gen. e.A. Giovanni Buttiglione Gen. e.A. Luigi Ricciardi

Guido Boschetti Ugo Bizzarri Luigi Forlenza Lazzaro Dessì

FESTA

24 magg10: anniversario dell'entrata in guerra (1915)

·-

203 -


1° REGGIMENTO « GRANATIERI DI SARDEGNA>> cc

A me le Guardie!

>)

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE II 18 aprile 1659 viene costituito il Reggimento delle Guardie - su dodici compagnie delle quali sei già esistenti ~ che nel 1664 assume il primo posto nelPordine di anzianità fra i reggimenti di fanteria d'ordinanza. Unitamente al Reggimento delle Truppe Leggere e ad alcuni reparti minori forma, nel febbraio 1799, la 1" Mezza Brigata Leggera che viene poi sciolta nel maggio dello stesso anno. Il Reggimento Guardie si ricostituisce nel luglio 1814 ed il 1° novembre 1815, articolato su due battaglioni in pace e quattro in guerra, prende il nome di Brigata Guardie, mutato dal 20 gennaio 1816 in Brigata Granatieri Guardie. Il 25 ottobre 1831, divisa la brigata in ,due reggimenti, diviene I Reggimento Granatieri (Brigata Guardie, nel 1850 Brigata Granatieri e nel 1852 cc Granatieri di Sardegna))). Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende il nome di 1° Reggimento « Granatieri di Sar0

degna))' ma il 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 2° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il reggimento è assegnato alla XXI Brigata ove rimane .fino al 1934 allorché viene inquadrato nella Divisione omonima. Il ro giugno 1940 ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/17Sciolto il IO settembre 1943 per eventi bellici, è nuovamente formato nel maggio 1944 con i battaglioni del ,disciolto Raggr-uppamento Speciale << Granatieri di Sardegna))' dislocato in Corsica alla data dell'8 settembre 1943. Il 1° settembre 1944 si contrae e forma il III Battaglione Granatieri del1'87° Fanteria operante con il Gruppo di Combattimento « Friuli >> . Il I Reggimento << Granatieri di Sardegna >> si ricostituisce in Roma il 1" luglio 1946. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Ricevuto il battesimo del fuoco nel 1663, nel corso delle operazioni in Val Pellice e V al Chisone contro i Valdesi, l<." Guardie nel 1672 prendono parte alla campagna contro Genova e combattono in luglio a Ponte di Mozzo e Stellanello ed il IO ottobre ad Ovada.

LEGA DI AUGUSTA

(1690 - 97)

Nell'agosto 1690 il reggimento è presente alla battaglia di Staffarda e due anni più tardi partecipa agli assedi di Embrun e Gap. Nel luglio agosto 1693 concorre alì'assedio di Pinerolo, dove sono concentrate le forze francesì, e, in ottobre, combatte alla Marsaglia. -

SUCCESSIONE

DI S PAGNA

(1701 - 13)

Nel corso della campagna prende parte al combattimento di Chiari nel settembre 1701, contribuisce alla difesa di V errua dal novembre 1704 all'aprile 1705 e di Chivasso nel giugno 1705. Ritiratosi in Torino concorre dapprima alla sua difesa, operando numerose sortite, quindi alla successiva liberazione. Negli anni seguenti combatte a Susa nel 1707 e a Fenestrelle nel 1708. SICILIA ( 1718 - 19) Prende parte alla difesa di Caltanissetta il 9 luglio 1718. 204-



1° REGGIMENTO GRANATIERI DI SARDEGNA

Descrizione araldica Scudo : Inquartato. Il primo controinquartato: a) d'argento alla croce potenziata, accantonata da quattro crocette, il tutto d'oro; b) fas ciato d'argento e d'azzurro di dieci pezzi, al leone attraversante di rosso, armato, lampassato e coronato d'oro; c) d'oro, al leone di rosso armato e coronato d'argento, lampassato d'azzurro; d) d'argento, al leone di rosso, con la coda bifida, decussata e ridecussata. li secondo partito ed innestato: a) di rosso al puledro allegro spaventat o e rivoltato, d'argento; b) fasciato d'oro e di nero e di dieci pezzi con crancelino di verde, fruttato di rosso e posto in banda; c) innesto d'argento a tre puntal i di guaina di spada, di rosso, 2 su 1. li terzo partito: al d'argento seminato di plinti neri , al leon.~ attraversante, armato e lampassato di rosso; b) di nero, al· leone d'argento, armato e lampassato di rosso. li quarto controinquartato: a) di rosso alla croce d'argento con un Iambe Ilo d'azzurro a tre pendenti; b) d'argento al capo di rosso; cl ai cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro; d) d'argento al capo d'azzurro. Il tu tto innestato in punta d'argento all'aquila di rosso, coronata dello stesso, col volo abbassato sopra un monte di tre vette, uscente da un mare d'azzurro. Sul punto d'onore uno scudetto sannitico d'argento alla croce di rosso, accantonata da quattro teste di moro, attortigliate del campo. Sul tutto uno scudetto anci le d'oro caricato dell'aquila di nero, rostrata di rosso. Ornamenti esteriori: Su llo scudo il fregio dell'Arma di fanteria, specialità granatieri, con l'indicazione del numero del Reggimento, su di una granata fiammeggiante, d'argento, sormontato da un elmo romano posto di profilo cimato di tre foglie di quercia, di rosso ai lati, d'argento al centro. Ai lati dello scudo, svolazzanti, i nastri indicativi delle ricompense al valore di cui il Reggimento ha titolo di fregiarsi, e sotto, su lista d'argento con le estremità bifide di rosso. ornate dagli alamari d'argento, scritto in caratteri di nero, il motto: «

(D.P.R. 23 ottobre 1973)

A ME LE GUARDIE!

»


SUCCESSIONE DI POLONIA

(1733 - 35)

Il Reggimento delle G uardie combatte nel

1733 in Lombardia e nel giugno 1734 è impegnato nella battaglia di Parma e in settembre in quella di Guastalla. SucCESSIONE D 'AUSTRIA ( 1742 - 48)

e <li Santa Lucia; a fine giugno effettuano contrattacchi decisivi nel corso ,della battaglia di Goito.

1849: il 23 marzo a Novara concorrono a rallentare l'avanzata austriaca. CRIMEA

Già distintisi a Modena e Mirandola nel 1742, i battaglioni delle Guardie dal 6 all '8 ottobre 1743 colpiscono duramente nei pressi di Casteldelfino la colonna dei francesi che, attraverso il vallone ,di Vallante, intende concentrarsi nella Val Varaita. Questa azione ha il potere di scompaginare lo schieramento nemico e permette la vittoria anche in altri settori. Le Guardie prendono ancora parte ai combattimenti di Pietralunga nel 1744, e all'assedio di Valenza nel 1746. Particolare rilievo assume la partecipazione del I Battaglione alla difesa del Colle dell' Assietta nel luglio 1747 dove le colonne francesi vengono prima bloccate quindi respinte con gravi perdite; la vittoria è decisiva per la conclusione <ldla guerra.

(1855 - 56)

Vi prendono parte le compagnie 1°, 5•, 9• e

13"' riunite in un battaglione inserito nel

SECONDA D'IND IPENDENZA

(1792 - 96)

Ausrno, Russo - FRANCESE (1799) La 1 " Mezza Brigata Leggera combatte al fianco dei francesi, a Magnano e a Villafranca (Verona) il 5 e 6 aprile 1799.

(1815)

I battaglioni Guardie, unitamente alle altre forze piemontesi ed austriache, sono impegnati nd luglio a Grenoble, quindi nel Delfinato. PRIMA D'INDIPENDENZA

(1860 -fo)

E BRIGANTAGGIO

(186o- 70)

Dal settembre al novem bre 1793 il reggimento prende parte ai combattimenti di Sommalunga Cerisiera e Col dell a Valletta in Val Maira ; nel 1794 è alla battaglia di Saccarello sul Colle di Teuda ed è impegnato inoltre nell'aprile 1796 nella battaglia di San Michele sulla Corsaglia.

GRENOBLE

(1859)

I granatieri combattono a Madonna della Scoperta dove si scontrano con preponderanti forze austriache e, dopo due ore di lotta, sono costretti a ripiegare fino all'arrivo dei rincalzi con i quali passano al contrattacco. Dal 25 giugno al 7 luglio il reggimento prende parte all'assedio di Peschiera. CENTRO - MERIDIONE

FRANCO - P1EMONTESE

Reggimento Provvisorio, impegnato nella battaglia della Cernaia.

(1848 - 49)

I granatieri sono i primi ad entrare in Perugia il 14 settembre 1860 e meritano per il loro comportamento la medaglia d'argento. Partecipano quindi all'assedio <li Ancona ed il 4 novembre si mettono di nuovo in luce a Mola di Gaeta. Il IV Battaglione prende parte alJ a lotta contro il brigantaggio dal 186! al 1866 nelle zone di Monticelli, Lenola e a Palermo. TERZA D ' IND IPENDENZA

(1866)

Nella battaglia di Custoza del 24 giugno il reggimento è impegnato severamente a Monte Torre e a Monte Croce; al colonnello comandante viene concessa la medaglia d'oro al valor militare. ERITREA ( 1895 - 97)

1848: i granatieri della Brigata Guardie partecipano attivamente agli scontri di Pastrengo

Fornisce 18 ufficiali e 322 uom1m per van reparti mobilitati.

- 205 -


LIBI.\ (19II -

12)

Vi partecipa il III Battaglione che combatte nel dicembre 19rr ad Ain Zara e nel 1912 a Sidi Alì. Rimane ancora in Libia fino al 1916.

settore di Cava Zuccherina ed il 3 novembre, durante l'inseguimento del nemico, varca il Tagliamento a S. Michele e costituisce una testa di ponte a Latisanotta, respingendo l'ultimo contrattacco tentato dagli austriaci.

PRIMA MONDIALE (1915 - 18)

191 5: il 1° Reggimento Granatieri il 5 giugno passa l'Isonzo nella zona Papariano - Pieris occupando la riva sinistra del fiume nel tratto Begliano - S. Canziano; dall'8 al 9 attacca le posizioni a sud di Selz (Monfalcone). Dal 26 ottobre al 22 novembre partecipa alle azioni sul Sabotino e su alcune alture a nord est di Oslavia. 1916: dal gennaio all'aprile combatte nel settore di S. Floriano, Lenzuolo Bianco (Oslavia); dal maggio al giugno è sugli Altipiani a difesa del M. Cengio e della Val Canaglia. Resistendo con tenacia all 'attacco delle forze austriache riesce a mantenere le posizioni; a quattro ufficiali del reggimento viene concessa la medaglia d'oro al valor militare. In agosto opera ancora sul Carso al S. Michele, Nad Logem e S. Grado di Merna, in settembre sul Veliki. 1917: nel gennaio è in linea nel settore di Gorizia ed in maggio nella regione Fornaza. In ottobre durante l'offensiva austro - tedesca prende parte ad azioni sull'Isonzo, sul Tagliamento e a Capo Sile.

1918: nel gennaio - marzo combatte a Candelù e Salettuol; in luglio svolge azioni in zona Piave Vecchia e Piave Nuova; nell'agosto è nel

AFRICA ORIENTALE (1935 - 36) Fornisce a reparti mobilitati 21 ufficiali e 221 uomini. SECONDA MONDIALE (1940 -45)

1940: il reggimento partecipa alle operazioni sul fronte alpino occidentale. l 941 - 42: dal maggio 1941 è in territorio jugoslavo con compiti di presidio; rientra in Italia nel novembre 1942.

1943: dall'8 al IO settembre opera con decisione e fermezza nella difesa di Roma resistendo, in condizione di netta inferiorità numerica e di mezzi, al violento attacco tedesco. Numerosi sono i caduti e, per le prove di valore offerte dai reparti e ,dai singoli nei capisaldi predisposti sulla Via Boccea e Via Collatina ed infine sulla Via Ostiense, la Bandiera del reggimento viene decorata di medaglia d'argento al valor militare. 1944-45: ·il III Battaglione Granatieri inquadrato nell'87° Fanteria, Gruppo di Combattimento « Friuli », partecipa ai combattimenti sul Senio, sul Gaiana, a Riolo Bagni, Barbanfusa e Cardello (Emilia).

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno 1920

e< Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, ,domò infaticabilmente i luoghi e le

fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) >>. (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA n'ORo - Decreto 1° giugno 1861 « Per la bella ·condotta tenuta alla presa di Mola di Gaeta (4 novembre 1860) >> .

-206-


MEDAGILIA o' ARGENTO - Decreto 28 {!icembre 1916

MEDAGLIA o'ORo - Decreto 5 giugno 1920 << Con grandi sacrifici di sangue e con insigni atti ,di valore, scrisse nel Trentino fulgide pagine di storia) contrastando per più giorni, sulla fronte Monte Cengio - Cesuna, il passo al nemico che tentava di sboccare nella Dianura Vicentina (22 maggio - 3 giugno 1916). Sanguinosamente conquistò formidabili posizioni nemiche, difendendone con tenacia sovrumana il possesso, pur con forze assottigliate dalla lotta. « Ritirato dalla prima linea da meno di un giorno (19 ore), nuovamente vi accorreva per respingere un riuscito, minaccioso contrattacco nemico e, gettandosi ancora nella lotta con abnegazione sublime, riconquistava definitivamente, in mischie convulse, le tormentate posizioni. Nell!intera campagna rinverdì di novella gloria le fiere tradizioni dei "Granatieri di Sardegna" (Carso, regione Fornaza, q. 235 219, 23 maggio - 7 giugno 1917) )).

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 3 ottobre r86o « Per essersi distinto alla presa di Perugia

(14 settembre 1860) ».

« Durante più di un anno di guerra (giugno 1915 - agosto 1916), segnalandosi a Monfalcone, sul Sabotino, ad Oslavia, sull'Altopiano Carsico, ha ognora dimostrato ,di essere degno delle secolari tradizioni» .

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 9 novembre 1945 « Nella difesa di Roma, reagì con la decisio-

ne al proditorio e violento attacco tedesco che si scatenò nel suo ampio settore prescelto dall'invasore per una redditizia ed immediata penetrazione. Per ,due giorni sostenne tenace lotta ed in tre violenti combattimenti oppose alla schiacciante superiorità del nemico la ferrea volontà dei suoi gregari, che pagarono a caro prezzo il volontario sacrificio, sempre degni delle secolari tradizioni di gloria dei Granatieri (difesa di Roma, 8 - IO settembre 1943) >>. MEDAG!LIA

DI

BRONZO - Decreto 3 ottobre 1860

« Per essersi lodevolmente diportato alla presa di Perugia (14 settembre 1860) >>. ( Al corpo sanitario del reggimento).

DI BENEMERENZA

MEDAG!LIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 19rn « Si segnalò per operosità, coraggio, .filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle po-

polazioni funestate dal terremoto calabro - siculo del 28 dicembre 1908 ».

Per disposizione del Ministero della Difesa, il reggimento ha ricevuto in temporanea consegna le ricompense dei reggimenti granatieri disciolti per perpetuarne le tradizioni nell'ambito della specialità.

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Luogotenente Colonnello Annibale Boni: Custoza, 24 giugno 1866 Sottotenente Carlo Stuparich: M. Cengio, 30 maggio 1916 Sottotenente Giovanni Sh1parich: Monfalcone, Oslavia, M. Cengio, 31 maggio 1916 Sottotenente Nicola Nisco: Malga della -

Cava - Altipiano di Asiago, 31 maggio 1916 Capitano Federico Morozzo <lella Rocca: M. Cengio, 28 maggio - 3 giugno 1916 Soldato Agostino Setti: Selo, 19 - 22 agosto 1917 Capitàno Vincenzo Pandolfo : Roma, Acquacetosa, S,. Paolo, 8 - 9 settembre 1943 207 -


Sottotenente Luigi Perna: Ponte della Magliana, EUR, La Montagnola, 8 - IO settembre 1943

Tenente Raffaele Persichetti: Roma, Porta S. Paolo, 8- IO settembre 1943

COMANDANTI REGGIMENTO DELLE « GUARDIE l>

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(1659 - 1799)

r"

Francesco Mesmes di Marolles Carlo S. Martino di Parella Glurone Silla S. Martino di Andorno Filippo Tana d'Entraque Carlo Asinari di Mombercelli Ottavio Cacherano Osasco della Rocca Carlo Valesa di Montaldo Vittorio Amedeo III di Savoia Tomaso Bourk di Britaz Carlo Gattinara Giulio Brusati Giovanni -de la Flech€re Vittorio Della Torre di Cordore Giacinto Vibò di Prales Gaspare Des Hayes ,di Mussano Carlo Emanuele IV di Savoia

I

I

Col. Col. Col. Col. Col. I

0

(1816 - 31)

REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA (( GUAR-

Col. Col. Col. Col. Col.

(r83r - 50)

Giuseppe Nìcod de Maugny Carlo Biscaretti di Ruffia Alessandro Lovera cli Maria Giulio Cesare Dapassano Luigi Scozia cli Calliano -

Luigi Scozia di Calliano Augusto Massa <li S. Biagio Luigi Incisa Beccaria di S. Stcfano Alessandro Gozani di Treville G. Battista Dall'Aglio Annibale Boni

REGGIMENTO

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Amedeo Vialardi di V errane Carlo Felice di Savoia Luigi Frangia di Genola Bonifacio Negri cli Sanfront Valentino Pallavicini di Priola

DIE,>)

0

(1852-71)

(( GRANATIERI

DI SARDEGNA))

(r87r - 1943)

Col. Amedeo Vialarcli cli Verrone GuARDJE >>

REGGI.MENTO GRANATIERI (BRIGATA (( GRANA-

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(1815 - r6)

« GRANATIERI

0

TIERI DI SARDEGNA»)

Col. Giuseppe Solaro del Borgo Col. Amedeo Vialardi di V erro ne

BRIGATA

(1850 - 52)

Col. Luigi Scozia di Calliano

REGGIMENTO << GUARDIE l> ( 18r4 - 15)

BRIGATA << GUARDIE l>

REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA « GRANATIERI>>)

208

Annibale Boni Francesco Barli Augusto Branchini Enrico Rebagliati Eugenio Rotondo Antonio Camparini Secondo Vandero Attilio Nuti. Stefano Scribani Rossi Giacinto Rostagno Teodorico Serra Giuseppe Ferrari Umberto Gandini Giovanni Albertazzi Paolo Anfossi Rosario Musarra Riccardo Dina Riccardo Alberti Federico Morozzo Della Rocca Carlo Melotti Ugo Fongoli Adolfo De Rienzi Pierluigi Dal Negro Mario Di Pierro


Io REGGIMENTO (( GRANATIERI (1944)

DI

SARDEGNA))

DI

SARDEGNA))

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Alfonso Troysi Io REGGIMENTO (( GRANATIERI (1946) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Pietro Varcasia Renato Castagnoli Giuseppe Ammassari Renato Perfetti Delfino Trabucchi Renato Perego Giuseppe Moscardelli Luigi. Lambardi di S. Miniato

Aldo Contini Domenico Pipola Aldo Lombardo Enrico Falconi Antonio Carmina Novello Manfredi Pico Gastone Pucci Enrico Amodei Andrea Marini Michele Caccamo Renzo Moauro Luciano Russiani Michele Pericoli Ernesto Cesarini

SEDI

r659 - r7r2 1713 - 19 I7I9 - 20 1721 - 24 1724-25 1725- 26 1726- 29 1729- 30 1730 - 32 1 733 - 34 1734 - 36 1736 1737 1737- 39 r739-4o 1740 - 41 1741 1742 1743 1744 -45 1746 1747 - 48 1748 - 50 1750 -52 1 752 - 54 1754- 56 1756-58 r758 - 60 1760 -62 1762- 64

1764-66 1766 -68 1768 - 70 1770 - 72 1772 - 74 1774-76 1776-78 1778 -81 1781 -84 1784- 87 1787- 89 1789 - 91 179 1 - 94 1794 -95 1795-96 1796 - 1816 1816- 18 1818-20 1820 - 2I 1821 - 22 1822-24 1824 - 33 1833 - 36 1836- 38 1838 - 40 1840 - 43 1843 - 45 1845-47 1847 - 50 1850 -,57

Torino Sicilia Alessandria Torino Chambery Valenza Alessandria Susa Torino Milano Cremona Tortona Alessandria Torino Novara Alessandria Cuneo Asti Chieri Torino Vercelli Torino Alessandria Torino Susa Tortona Novara Torino Pinerolo Alessandria -

209 -

Cuneo Torino Tortona Nizza Monferrato Susa Torino Alessandria Pinerolo Torino Novara Cuneo Alessandria Torino Alba Cherasco Torino Genova Alessandria Torino Genova Torino Genova Torino Genova Torino Genova Torino Genova Torino Novara


1857 - 59 1859 1859 - 60 1860- 61 1861 -62 1862 -64 1864-67 1867-69 1869 - 71 1871 - 75

1875 - 77 1877 - 82 1882 - 84 1884 - 88 1888 - 92 1892 -97 1897- 98 1898 - 1902 1902

Alessandria Milano Livorno Napoli Firenze Siena T erni Udine Venezia Roma

Velletri Genova Modena Livorno Firenze Chieti Parma Piacenza Roma

FESTA

r8 aprile : anniversario della costituzione della Specialità (1659)

- 210 -



STEMMA DEL 5° REGGIMENTO FANTERIA «AOSTA»

Descrizione araldica Soudo: Partito. li primo fasciato di dieci pezzi di nero e di oro attraversati dal crancelino di verde fiorito di rosso posto in banda; il secondo di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso (Aosta). In cuore, sulla partitura, uno scudetto inquartato di azzurro e di nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento moventi dai cantoni esterni dello scudetto; sul tutto di esso l'aqui la al naturale caricata in cuore della croce d'argento in campo rosso. Il tutto abbassato al capo d'oro partito da una verghetta in palo d'azzurro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su una piastrina d'argento ed un elmo, posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da cinque nastri. annodati nel fregio e svolazzanti ai lati dello scudo di cui: uno dai colori dell'Ordine Militare d'Italia, due di azzurro fiolettati d'oro. uno d'azzurro filettato d'argento ed uno d'azzurro. Sotto lo scudo su lista d'argento con le estremità bifide di rosso tagliate da un filetto di nero, il motto: «

sono

(D.P.R. 23 dicembre 1966)

L'IMPETO D'AOSTA SPARVE IL NEMICO»


5° REGGIMENTO FANTERIA cc AOSTA » « Sotto l'impeto d'Aosta sparve il nemico»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 20 febbraio 1690 si costituisce il Reggimento Fucilieri di Sua Altezza Reale su sedici compagnie, delle quali una di granatieri. Nel dicembre 1710 incorpora il Reggimento Santa Giulia e dal 16 settembre 1774 assume la ,denominazione di Reggimento di «Aosta ». Unitamente ai reggimenti di « Savoia » e .di « Lombardia» forma nel dicembre 1798 la 1• Mezza Brigata di Linea che viene poi sciolta nel maggio 1799. L' « Aosta » si ricostituisce nel luglio 1814 ed il 1° novembre 1815, articolato su due battaglioni in pace e quattro in guerra, prende il nome di Brigata « Aosta »; incorpora in seguito il Reggimento Provinciale d'Ivrea e un battaglione di quello di Vercelli. Il 25 ottobre 1831, divisa la brigata in due reggimenti, diviene 1 ° Reggimento ( Brigata << Aosta ») ; dal 4 maggio 1839 assume la ,denominazione di 5° Reggimento Fanteria e con il 6° continua a far parte della Brigata «Aosta» .

Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende il nome di 5° Reggimento Fanteria « Aosta », poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 6° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 5° è assegnato alla XXVIII Brigata. Nel giugno 1939, per motivi di carattere ordinativo, scambia personale e sede con il 76° Reggimento Fanteria pur conservando immutate denominazione e Bandiera. Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria « Aosta», ha il seguente organico : comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai ,d a 8r; batteria armi d'accompagnamento da 65 / 17. Sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi bellici, è ricostituito il 20 settembre r944 con il nome .di 5° Reggimento Sicurezza Interna «Aosta,, e dal 1° settembre 1946 diviene 5° Reggimento Fanteria <<Aosta,,.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME LEGA DI AUGUSTA

(1690 -97)

SICILIA

Il Reggimento Fucilieri combatte in Piemonte nel 1690 a Staffarda per la difesa del territorio di Saluzzo, nel 1691 a Carmagnola, nel lugli.o - agosto 1693 contende al nemico le pendici di S. Brigida e nell'ottobre dello stesso anno partecipa alla battaglia di Marsaglia. Nel 1695 è presente all'assedio di Casale e l'anno successivo concorre alla presa di Valenza. SUCCESSIONE DI SPAGNA

(1718 - 19)

Nel periodo luglio - settembre 1718 partecipa alla difesa di Messina contro le forze spagnole. SUCCESSIONE DI POLONIA

(1733 - 35)

Due battaglioni sono impegnati nell'assedio di Pizzighettone del novembre 1733 e nella battaglia di Parma del 29 giugno 1734. Il reggimento al completo è presente al fatto d'arme di Guastalla il 19 settembre 1734.

(1701 - 13)

Si ,distingue alla battaglia di Chiari nel 1701, alla difesa della fortezza di Ivrea nel 1704 e alla difesa di Torino dal maggio al settembre

1706. -

SUCCESSIONE

n' AUSTRIA ( 1742 - 48)

Nel corso di tale conflitto si distingue nel 1743 a Casteldelfino e nel 1744 a Montalbano, alla ,difesa ,di Cuneo e alla battaglia di Madon2II -


na dell'Olmo; nel r746 è ancora impegnato a Valenza. FRANCO - PIEMONTESE

(1792 - 96)

Nel settembre r792 il Reggimento « Aosta >> di presidio a Chambery, costretto dai francesi ad un ripiegamento in condizioni atmosferiche sfavorevoli, merita un elogio dal sovrano, per il comportamento tenuto. Due battaglioni tengono testa efficacemente all'avversario ad Aution nel giugno 1793 e l'anno successivo tutto il reggimento difende la fortezza di Brech resistendo fino all'estremo limite alle soverchianti forze nemiche. PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 - 49)

1 848: unità minori ,del reggimento vengono imp.egnate a Goito 1'8 aprile ed il 6 maggio tutta la Brigata <<Aosta» partecipa alla battaglia di S. Lucia. Il 30 maggio il 5° interviene a Goito quando le sorti della battaglia sono critiche per l'Esercito Piemontese e contribuisce a capovolgere la situazione costringendo il nemico a volgere in ritirata verso Sacca e Rivalta.

1849: nel. marzo sotto la pressione avversaria è costretto al ripiegamento prima su Mortara poi verso Novara; qui tenta un contrattacco reso però vano dall'avanzare <lel IV Corpo d' Armata austriaco. Il suo comportamento è premiato con la medaglia d'argento al valore militare alla Bandiera. CRIMEA

(1855 - 56)

Vi prendono parte le compagnie 1", 5"', 9" e riunite in un battaglione, inserito nel 2" Reggimento Provvisorio, impegnato nella battaglia della Cernaia.

rf

SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

Il 5° combatte il 24 giugno a S. Martino dove i suoi uomini espugnano parecchie località difese dall'avversario, fra le quali Colombara, Casette, Val di Sole. Il colonnello comandante è tra i numerosi feriti. -

CENTRO- MERIDIONE

(1860 - 6r)

E BRIGANTAGGIO

(1860 - 70) Partecipa alla seconda fase della campagna inserito nella 14" Divisione. Nelle successive operazioni contro il brigantaggio nel gennaio del r86i interviene nel fatto d'arme di Bauco contro una banda di rivoltosi comandata <la un colonnello del disciolto esercito borbonico. N ell'agosto del 1862 il IV Battaglione prende parte allo scontro di Aspromonte. TERZA n'un)Il'ENDENZA

(1866)

Il 24 giugno r866 la Brigata « Aosta >> sale per le alture della Brentina, a Monte Sabione e Monte Negrio nei pressi. di Custoza; il combattimento è violento ed il 5° mantiene una condotta encomiabile per tutta la giornata. Al colonnello comandante viene conferita la medaglia d'oro. ERITREA ( I 895

- 97)

Fornisce 6 ufficiali e 288 uom1m per van reparti mobilitati. LIBIA

(191I - 12)

Concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con r7 ufficiali e 633 uomini. PRIMA MONDIALE

(r9r5 - 18)

191 5: insieme ad altri reparti appoggia da Monte Kila, ,dalla Sella N evea e nell'alta Valle Raccolana l'azione offensiva del IV Corpo d' Armata nella conca di Plezzo. Verso la fine del1' anno si trova impegnato nelle azioni contro il massiccio ,del Rombon.

1916: il 19 marzo prende parte nella zona di Plezzo al contenimento di un poderoso attacco nemico sferrato contro le posizioni sulla destra dell'Isonzo. Nel giugno - luglio opera in trincea nella zona cli Ronchi; in agosto ·passa nel settore di Plava. Dopo aver partecipato alla 6a battaglia dell'Isonzo sul fronte di Zagara, per la conguista ciel Kuk e Monte Santo, torna nella conca di Plezzo. 212 -


In novembre è nuovamente sul Carso, nel settore del Pecinka, ove subisce sensibili perdite.

1917: dopo un periodo di riposo e vari spostamenti, il 5° in luglio è schierato su parte della linea difensiva della Valsugana. Nel corso della battaglia d'arresto si distingue particolarm ente in novembre su Col della Berretta meritando la citazione nel bollettino di guerra numero 917; in dicembre opera a Cà d'Anna, ove si mette nuovamente in luce. 1918: sul Montello il 15 e 16 giugno i suoi battaglioni subiscono notevoli perdite nei ripetuti assalti portati alle linee nemiche; dopo due giorni di riposo il reggimento riprende posizione sulla linea Nervesa - Arcade contenendo gli attacchi dell'avversario e permettendo il mantenimento della linea. Viene citato sul bollettino n. l 123.

Il 24 ottobre partecipa alla conquista della vetta ciel Monte Valderoa, dove vengono catturati numeroso personale e materiale. Gli uomini del 5° resistono poi al contrattacco e pur decimati non cedono; il 27 i superstiti con la baionetta si aprono un varco nell'accerchiamento nemico. La Brigata è nuovamente citata sul bollettino di guerra n. 1252. AFRICA ORIENTALE (1935 - 36) F~r~isce a reparti mobilitati 4 ufficiali e 454 UOmlDL SECONDA MONDIALE (1940 - 45) Rimane in territorio metropolitano destinato di presidio in Sicilia, dal giugno 1940 all'agosto 1943; successivamente svolge servizi di sorveglianza e di ordine pubblico nella zona di Palermo.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE n'lTA:LIA - Decreto

5 giugno

1920 << Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ar,d imento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 12 luglio 1859. « Per la gloriosa condotta tenuta all'attacco e presa delle posizioni di S. Martino (24 giugno 1859) )), MEDAGLIA D'0Ro - Decreto 29 ottobre 1922 « Sostenne intrepido un formidabile attacco nemico, riuscendo, in cruentissima lotta, dapprima a trattenere l'invasore e poi a respingerlo. Poco dopo, chiamato improvvisamente in linea, infranse nuovi poderosi attacchi dell 'avversario, contribuendo ad arrestare definitivamente l'offensiva (Col della Berretta, 22 - 26 novembre 1917; Cà d'Anna, 17 dicembre 1917).

« Nella battaglia della riscossa, con irres1stt-

bile impeto e mirabile audacia, conquistava l' ardua vetta di M. Valderoa, riscuotendo l'ammirazione dello stesso nemico. Attaccato sul fronte ed al tergo si difendeva con ferrea tenacia ricacciando l'avversario (M. Valderoa, 24 - 28 ottobre 1918). << Nel culto sempre vivo delle antiche fiere tradizioni, i suoi giovani fanti dimostrarono ognora, con grande sacrificio di sangue, incrollabile tenacia, sublime ardimento ed eroica devozione al dovere >). MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 29 genna10

1850 « Per la bella condotta tenuta nei fatti d'arme <li Mortara e Novara (21 - 23 marzo 1849) l>.

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 30 settembre 1862. << Perché diede speciali prove di valore e sagacia militare (fatti di Aspromonte, settembre 1862) ». (Al IV. Battaglione).

- 213 -


MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Colonnello Raffaele Pasi: Custoza, 24 giugno 1866 Aspirante ufficiale Rodolfo Carabelli: Col della Berretta, 6 ,dicembre 1917

Soldato Luigi Giannettino: Valle Duga, 18 dicembre 1917

COMANDANTI REGGIMENTO FucrLTERI DI

SuA

ALTEZZA REALE

I

0

REGGIMENTO (BRIGATA (( AosTA

(169o - 1 774) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Giuseppe Galvagni cli Bubbio Col. Giuseppe Imperor Col. Bonifacio Ponte

Giuseppe Costa della Trinità Car.lo di Sales Ercole Provana Giuseppe Gandolfi ,di Melazzo Vittorio Amedeo di Savoia G. Battista lsnardi di Caraglio Alessio della Chiesa di Cinzano Giacomo De Rossi Giovanni de Martini Giovanni Canale di Cumiana G. Battista Alfieri Carlo Badat Camillo Richelnù Giuseppe Malines

REGGIMENTO DI « AOSTA

ll

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Col. Col. Col. Col.

« AosTA >))

Giuseppe Brachieri Ottavi.o Caccia Giuseppe Raiberti Annibale Arnaldi Augusto Vialardi di Verrone Edoar,do Bonardelli Raffaele Pasi

5° REGGIMENTO FANTERIA (( AosTA )) (1871 - 1943)

(1774- 99)

(1814- 15)

Col. Maurizio Albrione di Rorà BRIGATA << AosTA >>

REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA

(1839-71)

Vittorio Emanuele <li Savoia Giuseppe del Carretto di Camerano G. Battista Solaro di Villanova Giuseppe Plilliet ,di S. Albano Giuseppe Solaro di Villanova Luigi Cacherano della Rocca ,d 'Arazzo Eugenio Morand

REGGIMENTO DI (( AosTA ))

)>) (1831 - 39)

(18.r5 - 31)

Paolo Ceca di Vaglierano G. Battista Ciravegna Giuseppe Barrel di S. Albano Bonifacio Negri di Sanfront Giuseppe Galvagni di Rubbio

- 214 -

Col. Secondo De Genova di Pettinengo Col. Luigi Radaelli Col. Tito Pratesi Col. Dionigi Tornaghi Col. Pietro Frugoni Col. Giuseppe Mattia Col. Fortunato Marazzi Col. Emilio Solaro Col. Imerio Gazzola Col. Paolo Ruggeri Laderchi Col. Gaetano Ferrella Col. Lutgi Brunatti Col. Roberto Barbetta Col. Carlo Sala Col. Alessandro Bloise Col. Ernesto F asso Col. Roberto Simondetti Ten. Col. Mario Ruggeri (int.) Col. Roberto Simondetti Col. Giuseppe Menna Col. Amedeo Conture Col. Guido Figliolini


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Amedeo Conture Enrico Masi Maurizio Bogino Gaetano Gatti Luigi Bellar<lini Mario Tavella Ugo Sprega Guido Cerruti Orlando Altieri Rocco Gullo Girolamo Del Giudice

5° REGGIMENTO SICUREZZA INTERNA ((AOSTA)) ( 1 944- 46) Col. Antonio Alfieri Col. Emanuele Attinelli 5° REGGIMENTO FANTERIA

<e

AosTA » (1946)

Col. Gioacchino Pancamo

Guido Rizzi Giovanni Bonanno Luigi Battaglia Pasquale Baglivo Luigi Galli ppi Aldo Fiorini Amedeo Dc Saulpaint Aniello Colombo Angelo Fioramonti Vincenzo Casacchia Emilio Somma Biagio Schettini Giovanni Mastroeni Carlo Bacchiani Mario Messina Mario Ciocca Francesco Sica Vincenzo Vitale Bruno Giachini Ettore Fineschi Pietro Ciliberti

SEDI 1690 1691 1692 1693-96 1697-98 1699 1700- 03 1704- 05 1705 - 06 1707 1708-09 1709- IO 1710 - II 1712 - 13 1713 - 14 1714- 16 1716- 20 1720 1720- 21 1722 -24 1724- 25 1725- 26 1727 -29 1729- 32

1732 - 33 1733- 35 1 735 - 36 1736- 37 1737- 38 1738- 39 r739-4o r740 - 4r 1741 -42 1743 1743-44 1744- 45 1746 i747-5o 1750- 52 1752 -54 1 754 - 56 1756- 58 1758 - 60 1760 -62 1762 - 64 1764-66 1766-68 1768 - 7?

Vercelli Valle d'Aosta Vercelli Cuneo Vercelli Mondovì Nizza Marittima Verona Torino Casale Monferrato Torino Pinerolo Susa Torino Valenza Alessandria Sicilia Sassari Nizza Alessandria Torino Cuneo Ivrea Alessandria -

215 -

Cagliari Cremona Lodi Cuneo Tortona Alessandria Pinerolo Novara Alessandria Pinerolo Nizza Mondovì Acqui Susa Alessandria Cuneo Torino Alessandria Valenza Cairo Montenotte Ivrea Susa Cuneo Torino


1770-72 1772 -74 1 774-76 1776 -78 r778- 80 1780 - 81 1781 - 8,f 1784 - 87 1787- 89 1789 - 90 1790-92 1 79 2 - 93 1793 - 9L} 1 794 - 95 1795-96 1796-97 1 797-99 1814 - 15 1815-17 1817 1817- 18 18r8 - 19 1819

Alessandria Tortona Alessandria Cuneo Novara Torino Alessandria Pinerolo Torino Casale Monferrato Susa Mondovì Saluzzo Ceva Alessandria Torino Saluzzo Torino Ivrea Annecy Chamberv Cuneo Torino Savona Torino Genova 1843 - 46 Nizza 184"i - 51 Alessandria 1851 - 53 Genova .

1 853

- 55 1855-57 1857 - 58 r858- 59 1859 1860 1860 - 6I 1861 - 64 1864- 66 1866- 67 1867- 69 1869 - 72 1872 - 75 r875 - 79 1879-81 1881 - 84 1884- 87 1887-92 1892 - 98 1898 - 99 1899- 1903 1903 - IO 19ro - 27 1 927- 39 1 939-4 2 1943 1946-48 1948

J

Torino Chambery Genova Cagliari Brescia Milano Napoli Piacenza Milano Livorno Napoli Parma Ascoli Piceno Torino Catania Bari Spoleto Roma Siena Firenze Napoli Ascoli Piceno Girgenti Agrigento Trapani Sicilia Palermo Messina

F ESTA

26 novembre : anniversario del combattimento di Col ,della Berretta (1917)

- 216 -


6° REGGIMENTO FANTERIA «AOSTA » « Sotto

l'impeto d'Aosta sparve il nemico)>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Ha ong1n1 comuni a quelle del 5° Reggimento con cui si identifica sino al 1831, allorché per effetto del ,decreto 25 ottobre . si forma quale 2° Reggimento ( Brigata «Aosta>>); dal 4 maggio 1839 assume denominazione ,d i. 6° Reggimento Fanteria e con il 5° continua a far parte della Brigata <<Aosta)), Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende il nome di 6" Reggimento Fanteria «Aosta)) , poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 5° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 6° è assegnato alla XXVIII Brigata. Nel settembre 1934 assume organici e fon-

zioni di reggimento scuola ed assorbe la Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Palermo che diviene I Battaglione Allievi. Perde la formazione di reggimento scuola nel 1940 allorché viene inquadrato nella Divisione di Fanteria «Aosta >> con il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri, compagnia mortai da 8r; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. Sciolto nel settembre 1943 a seguito degli eventi bellici, è ricostituito il 20 settembre 1944 con il nome di 6° Reggimento Sicurezza Interna «Aosta>> e dal 1° settembre 1946 diviene 6° Reggimento Fanteria «Aosta>>.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME Dal 1690 al 1831 coincidono con quellì ·del 5° Reggimento Fanteria. PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 -49)

1848: il 6° combatte il 30 marzo a Sona ed il 6 maggio a S. Lucia; il 30 maggio a Coito concorre alla risoluzione favorevole della battaglia; il 25 luglio è presente a Custoza e copre il ripiegamento degli altri reparti.

SECONDA D'INDIPENDENZA

Il 30 maggio interviene nella zona di Confienza <love i combattimenti si protraggono fino a tutto il giorno successivo. Il 24 giugno combatte a S. Martino ed i suoi uomini espugnano le posizioni di Casa Arnia, Casa Manato, Contracania dove maggiore è la resistenza avversaria. CENTRO- MERIDIONE

1849: il 21 marzo è a Mortara ove contrasta palmo a palmo il terreno all'avversario che fronteggia ancora il 23 a Novara; per la condotta tenuta viene concessa una medaglia d' argento al reggimento e una di bronzo al II Battaglione. CRIMEA

(1855-56)

Vi prendono parte le compagnie dd 1°, 5°, 9° e 13° riunite in un battaglione del 2° Reggimento Provvisorio, impegnato nella battaglia della Ccrnaia.

(1860 - 61)

E BRIGANTAGGIO

(1860 - 70) Partecipa alla seconda fase della campagna inserito nella 14" Divisione. Nelle successive operazioni contro il brigantaggio) nel gennaio 1861 assume particolare rilievo l'azione della 1f Compagnia in località Sgurgola e Magliano dei Marsi in condizioni atmosferiche proibitive. Al IV Battaglione per i fatti d'arme di Casamari e Bauco (Sora) viene concessa la medaglia di bronzo al valor militare. N el 1862 affronta i fuorilegge sul Liri, a S. Anastasia, a Montefalcione e a Bolla.

- 217 -

30.

(1859)


TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Fin dalle primissime ore del 24 giugno è impegnato a Monzambano, quindi avanza contro il nemico sulle alture che circondano Custoza e lo affronta in combattimento a Salionze tenendo condotta encomiabile. ERITREA ( 1887 - 88)

(1895 - 97)

La 9a Compagnia si distingue il 25 gennaio 1887 a Saati; per la campagna del 1895 - 97 fornisce II ufficiali e 212 uomini ai vari reparti mobilitati. LrnIA (19u - 12)

Il reggimento sostiene i primi scontri a Bu Meliana, Henni - Sìdi - Messrì e si porta poi a Gargaresch; nel dicembre è presente alla battaglia di Ain Zara. Nel giugno del 1912 prende parte all'attacco condotto contro le forze nemiche attestate nell'oasi di Zanzur, che sono costrette alla ritirata dopo una giornata di aspri e intensi combattimenti. PRIMA MONDI,\ILE

(1915 - 18)

1915: destinato in Carnia, opera nella Conca di Plezzo.

ripiegare e cli coprire la ritirata delle altre forze della 4• Armata. Il ro, intorno all'abitato di Tezze, i fanti del 6° attaccano un reparto esplorante nemico e catturano numerosi prigionieri. Il 16 il reggimento è sul Grappa e si schiera fra Col Caprile, Col della Berretta e Col Banato dove è sottoposto, data l'importanza strategica del luogo, ad incessanti attacchi nemici sino al 26 novembre, meritando la citazione sul bollettino di guerra n. 917.

1918: in giugno combatte dal 15 al 23 sul Montello ove riesce a contenere prima e respingere poi i poderosi e reiterati attacchi austriaci, subendo notevoli perdite; viene citato sul bollettino di guerra n. u23. In ottobre, nella zona del Grappa, alla Brigata « Aosta » viene affidato il compito di impadronirsi del Monte Valderoa e dello Spinoncia. Il 24 l'azione che porta alla conquista <lcl V alderoa dove vengono catturati uomini e materiali. II 27 il nemico contrattacca violentemente ed aggira la Brigata; i resti del 5° e del 6" si aprono con la baionetta un varco nell'accerchiamento avversario. L' « Aosta )) è nuovamente citata sul bollettino di guerra n. 1252. AFRICA ORIENTALE

(1935- 36)

Fornisce a reparti mobilitati 257 uom1111.

1916: rimane nella Conca di Plezzo nel settore di Ravnlaz alle pendici del Monte Kukla. Il 2 novembre passa a Devetaki nel Carso e presidia alcune posizioni sul Pecinka.

1917-" viene schierato in luglio su parte della linea difensiva della Valsugana ove rimane fino al 9 novembre quando riceve l'ordine di

SEOONDA

MONDIALE

(1940-45)

Rimane in territorio metropolitano destinato di presidio in Sicilia, dal giugno 1940 all'agosto 1943; successivamente svolge servizi cli vigilanza e di ordine pubblico nella zona di Palermo.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE ORDINE

MILITARE

o'ITALlA -

Decreto 5 giugno

1920

« Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ar,d imento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la -

romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) )). (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA D'0Ro - Decreto 12 luglio 1859 « Per la gloriosa condotta tenuta all'attacco e presa delle posizioni di S. Martino (24 giugno

1859) )) , 218 -


MEDAGLIA D'ORO - Decreto 29 ottobre 1922 << Sostenne intrepido un formidabile attacco nemico, riuscen<lo, in cruentissima lotta, dapprima a trattenere l'invasore e poi a respingerlo (Tezze, Col della Berretta, 22- 26 novembre 1917). « Nella battaglia ,della riscossa, con irresistibile impeto e mirabile audacia, conquistava i Roccioni di M. Valcleroa, e con ardito movimento aggirante contribuiva efficacemente alla conquista della vetta. Il saldo contegno e lo spirito aggressivo delle sue truppe validamente concorrevano alla vittoria delle armi d'Italia (M. Valderoa, 24 - 28 ottobre 1918). « Nel culto sempre vivo delle antiche e fiere tradizioni, i suoi giovani fanti dimostrarono ognora, con grande sacrificio cli sangue, incrollabile tenacia, sublime ardimento ed eroica devozione al dovere >i.

MEDAGLIA o'ARGENTO - Decreto 29 gennaio 1850 «Perla bella condotta tenuta nei fatti d'arme di Mortara e di Novara (21 - 23 marzo 1849) i>.

MEDAGLIA o' ARGENTO - Decreto 19 genna10 1913 « Per la splendida condotta tenuta dal reggimento nella battaglia di Zanzur (8 giugno 1912) )), MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto 23 agosto 1848

« Pei fatti d'armi del 24, 25 e 27 luglio 1848 alle Gole di Staffalo, sulle alture di Sommacampagna e del 4 agosto stesso anno fuori le porte di Milano e nell'incominciato assedio di Peschiera ». (Al II Battaglione).

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 13 luglio 1849 « Per essersi distinto nella presa del Torrione sotto Novara (23 marzo 1849) >> . (Al II Battaglione).

MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto

giugno 1861

« Pei fatti ,d 'armi di Casamari e di Bauco (Brigantaggio, 28 gennaio 1861) ». (Al IV Battaglione).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Capitano Donato Somma: Libia, 9 gennaio 1912

Aiutante di Battaglia Pasquale Ianniello: Ponte di Salton, Spinoncia, 24 ottobre 1918

COMANDANTI

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Dal 1690 al 1831 coincidono con quelli del 5° Reggimento Fanteria 2° REGGUvmNTo (BRIGATA « Aosn. ») (1831 - 39) Col. Col. Col. Col.

Francesco Arnaldi Giorgio Odeven Effisio Angioi Maurizio Bacchiglieri

Claudio Seyssel d'Aise e Sommariva Giuseppe Manassero di Costigliole Giuseppe Ruffini Alessandro Plocchiù Francesco Arborio Mella di S. Elia Domenico Montagnini di Mirabella

6° REGGIMENTO FANTERIA<< Aosn. » (1871-1943) Col. Col. Col. Col. Col.

6° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( AOSTA ))) (1839-71) Col. Maurizio Bacchiglieri -

219 -

Francesco Bertolè - Viale Giacomo Pallavicini di Priola Emanuele Morozzo della Rocca Ercole Lasagna B_uonaventura Zanelli


Col. Emilio Janci Col. Eugenio Fiastri Col. Vincenzo Filosa Col. Luigi Richard Col. Giulio Cerasi Col. Ugo Palamidessi Col. Francesco Boschis Col. Ferdinando Artuffo Col. Secondo Belluzzi Ten. Col. Guglielmo Beneventano (int.) Col. Giulio Latini Magg. Giuseppe Sora (int.) Ten. Col. Eugenio Dì Maria (int.) Col. Pietro Villanis Col. Antonio Ziliani Col. Giuseppe Solaro Col. Ernesto De Marchi Col. Pasquale De Angelis Col. Vincenzo Streva Col. Luigi Chiolini Ten. Col. Vincenzo Mura (int.) Col. Arturo Taranto Col. Annibale Bergonzoli

Col. Francesco Zani Col. Francesco Riccioli Ten. Col. Pietro Ingargiola (int.) Col. Giuseppe Romano Col. Oreste Delitala Col. Orazio Bogliaccinno Col. Luigi Romano Col. Paolo Petroni 6°

REGGIMENTO S1CUREZZA INTERNA ( 1 944-46)

Col. Giuseppe Milazzo 6°

REGGIMENTO FANTERIA <<

AosTA » (1946)

Col. Giuseppe Milazzo Col. Santoro Fugalli Col. Giuseppe Bernasconi Col. Giuseppe Izzo Col. Giulio Fettarappa Sandri Ten. Col. Pietro Mogavero (int.) Col. Arturo Piga Col. Amedeo De Saulpaint

SEDI Dal 1690 al 1831 coinòdono con quelle del 5° Reggimento Fanteria 1831 - 43 1843-46 1846- 51 1851 - 55 1855 - 56 1856- 58 1858 1858 - 60 1860 1860-62 1862-64 1864-67

((AOSTA))

1867 1867- 69 1869 1870 1870- 72 1872-75 1875- 79 1879 - 81 1881 - 84 1884 - 87 1887- 92 1892 - 99 1899 - 1903 1903 - IO 1910

Torino Nizza Alessandria Genova Annecy Chambery Genova Sassari Milano Napoli Piacenza Milano

Caserta Napoli Reggio Emilia Parma Reggio Emilia Lecce Torino Caltanissetta Bari Perugia Roma Pistoia Napoli Chieti Palermo

FESTA 26 novembre: anniversario del combattimento di Col della Berretta (1917)

-

220 -


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BIANCHI

GLI

ARDIME N TI

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STEMMA DEL 9° REGGIMENTO FAN TERIA " BARI »

Descrizione araldica Scudo: Partito. Il primo troncato: a) fasciato innestato nebuloso d'argento e di nero (6). b) inquartato d'azzurro e di nero alle fia mme ondeggianti tri fid e d'argento bordate di oro moventi dai cantoni. su l tu tto l'aquila al naturale cari cata in petto di uno scudetto di rosso alla croce d'argento; il secondo partito di rosso e d'argento, attraversato da una fascia del primo cari cata di una rosa d'oro accollata alla croce di otto punte, paten te, d'argento. In cuore sulfa partitura uno scudetto ovale d'azzurro, al leone burellato d'argento e di rosso coronato ed armato d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro partito da un filetto d'azzurro in palo. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregi o dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su una piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profilo, cimato di t re foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da cinque nastri posti annodati al fregio e svolazzanti ai lati dello scudo: uno dell'Ordine Militare d'Italia e due d'azzurro filettati d'oro. a destra: uno d'azzurro filettato d'argento ed uno d'azzurro. a sinistra dello scudo. Sotto lo scudo. su lista d'argento, il motto: «

(D.P.R. 1 dicembre 1952)

Al BIANCHI GLI AR DIMENTI

»


9° REGGIMENTO FANTERIA « BARI » « Ai bianchi gli ardimenti >1

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

Fanteria Regina, poi dal 2 gennaio 1881 torna

L '8 aprile 1734 viene costituito in Pinerolo il Battaglione La Regina, su dieci compagnie, trasformato in Reggimento La Regina il 13 aprile 1741. Unitamente ai reggimenti di «Piemonte,, e « La Marina » forma nel dicembre 1798 la 3• Mezza Brigata di Linea che viene poi sciolta nel maggio 1799. Si ricostituisce nell'agosto 1814 ed il 1° novembre 1815, rimanendo sempre articolato su <lue battaglioni in pace e quattro in guerra, prende il nome di Brigata della Regina; incorpora in seguito il Reggimento Provinciale di Asti e parte di quello di Mondovì. Il 25 ottobre 1831, divisa la brigata in due reggimenti, diviene 1° Reggimento ( Brigata La Regina); dal 4 maggio 1839 assume la ,denominazione di 9" Reggimento Fanteria ( Br,:gata Regina). Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende il nome di 9° Reggimento

ad essere riunito con il 10° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 9° è assegnato alla XXIII Brigata della quale fa parte fìno al 2 ottobre 1934 allorché passa alle dipendenze del Comando Mi li tare dell'Egeo. Nel giugno 1940 il reggimento, inquadrato nella Divisione di Fanteria « Regina )) , ha il segt1ente organico : comando; compagnia comando reggimentale; I, II, III, IV e V battaglione fuci lieri; L battaglione mitraglieri; due compagnie mortai <la 81; due compagnie mortai da 45; compagnia cannoni da 47/32; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17; nove compagnie mitraglieri costiere. Sciolto l'n novembre 1943 a seguito degli even ti bellici, è ricostituito il 20 novembre 1945 e dal 14 marzo 1947 muta il nominativo in

9° Reggimento Fanteria « Bari,> .

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SuccESSIONE DI POLONIA

(1733 - 35)

razione di Alessandria e alla presa di Genova e Savona.

Unità del battaglione ricevono il battesimo del fuoco, poco dopo la costituzione, nella seconda fase della campagna in Lombardia.

SUCCESSIONE n'AuSTRIA

FRANCO - PIEMONTESE

(1792 - 96)

E' in linea nel giugno 1793 a<l Authion e contribuisce prima a respingere l'attacco dei francesi, quindi alla loro sconfitta.

(1742-48)

Il Reggimento La Regina si distingue nel

PRIMA D'INDI PE NDENZA

1742 contro gli Spagnoli nella campagna di Lombardia e allorché si porta verso la Savoia, occupata ,d a altre forze spagnole, batte l'avversario ad Aigueblanche. Si mette ancora in evidenza l'anno successivo nella difesa di Castel<lelfino, nell'aprile 1744 a Montalbano e Villafranca, e il 30 settembre 1744 nella battaglia di Madonna dell'Olmo. Nel 1746 coopera alla riconquista di Asti, alla libe-

(1848 - 49)

1848: nell'aprile il 9° è impegnato nei fatti d'arme di Goito e Pastrengo, nel maggio è a S. Lucia e il 18 luglio si distingue particolarmente a Governolo dove alla Bandiera viene concessa la medaglia d'argento al valor militare; il 27 luglio combatte a Volta Mantovana. 1849: nel marzo è presente a Mortara e Novara. 22I


CRIMEA

(1855 - 56)

Vi prendono parte le compagnie, 1"', 5•, 9"' e

13"', riunite in un battaglione, inserito nel 4° Reggimento. Provvisorio che nell'acrosto del b I 855 partecipa alla battaglia della Cernaia. SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

Il 9° attacca ed occupa il 30 maggio le alture <li Palestro ma il giorno successivo, nonostante una strenua difesa, deve abbandonare l'abitato. CENTRO -MERIDIONE

(r86o -61)

E BRIGANTAGGIO

(1860 - 70) . ~artecipa alla campagna inserito nella 4"' Div1S1one. Combatte nel settembre del 1860 a Pesaro. Castelfidar<lo e concorre all'assedio di Ancona: Nell'ottobre si batte al Macerane e dal novembre al febbraio 1861 partecipa all'assedio di Gaeta. Si distingue particolarmente nel marzo in occasione dell'assedio di Messina contro il presidio borbonico. Nelle successive operazioni contro il brigantaggio impiega dal 1862 al 1866 reparti minori nelle Puglie e in Sicilia. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Il reggimento è validamente impegnato dal 5 al 17 luglio nell'assedio e nell'attacco a Borgofo1:te che porta alla resa della guarnigione austriaca. ERITREA

(1895 - 97)

Fornisce 8 ufficiali e 264 uomini per vari reparti mobilitati.

Lrnu (r9u - r2) Concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti fornendo, insieme al 10°, 17 ufficiali e 1503 uomini. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

Michele; il 18 toglie al nemico il margine di bosco Cappuccio, concludendo l'azione con la conquista del S. Michele e la cattura di molti prigionieri. Abbandonata la vetta il 21 per la forte pressione nemica è costretto a ripiegare. Dal 24 ottobre al 2 novembre dalle trincee di Cima 4 attacca S. Martino del Carso e si porta fin presso l'abitato subendo in questa azione ingenti perdite. Nei giorni successivi punta ancora .su S. Martino ed ottiene sostanziali progressi.

1916: rimane nelle trincee di Bosco Lancia dal 14 gennaio al 13 agosto dove si alterna con il 10°; in marzo merita una citazione sul bollettino di guerra n. 293 per le azioni condotte nell:a zona di S. Martino del Carso; il 29 giugno subisce gravi perdite a seguito di un attacco con gas asfissianti, ma i superstiti non abbandonano le posizioni. Dal 30 agosto al 12 ottobre è impegnato fra · Oppacchiasella e Lokvica. Il 20 ottobre il 9° lascia il Carso e si trasferisce nella zona Carnia, settore But - Degano; inquadrato nella 26"' Divisione opera a Pal Piccolo, Pal Grande e Monte Croce. 1917: il 28 febbraio torna sull'Isonzo ed entra in linea nel settore Volkovniak, inquadrato nella 21" Divisione. Passato il 1° giugno nella 6" Armata prende parte alla lotta per la conquista ,del Monte Ortigara. Dal luglio al novembre opera a Monte Zebio, Monte Baldo) Melette di Gallio, Castel~ gomberto, Monte Fior e viene citato sui bollettini di guerra n. 903 e n. 906. 1918: nel corso della battaglia del Piave è dislocato sul tratto Costalunga - Busa del Termine ed agisce contro le posizioni di Monte Valbella. Il 29 giugno ques.te posizioni cadono e permettono la cattura di numerosi avversari. D~po ~ueste brillanti azioni il reggimento passa m nserva fino al 4 novembre, meritando una nuova citazione sul bollettino di guerra n. II36. AFRICA ORIENTALE

191 5: dal 23 giugno al 17 luglio passa l'Isonzo a Sdraussina e conquista le pendici del San -

(1935 - 36)

Il 9° viene mobilitato ma non prende parte alla campagna. 222 -


SECONDA MONDIALE (1940 - 45)

1940-42: il reggimento, dislocato a presidio delle isole delPEgeo fin dal I 0 giugno 1924, partecipa nel febbraio ,del 1941 alla rioccupazione

dell'isola di Castelrosso e nel maggio allo sbarco a Creta; rimane poi a presidio di Rodi e Creta.

1943-' dal 9 all'n settembre prende parte alle operazioni contro i tedeschi e poi si scioglie.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITA'LIA - Decreto 5 giugno

1920 << Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) )), (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA o'01to - Decreto 19 giugno 1859

insidiosi assalti nemici resero, col loro sangue, sacro alla Patria il Monte San Michele e le sue balze (luglio e ottobre 1915, marzo e f,riugno

1916) )). MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 23 luglio 1848 « Per essersi distinto in guisa segnalata nel fatto d'armi di Governolo (18 luglio 1848) )),

MEDAGLIA

« Per la gloriosa condotta del reggimento alla presa di Palestro ed alla battaglia del 31 maggio

1859 )), MEDAGLIA D'01to - Decreto 3 agosto 1916 « Con mirabile energia e tenacia, ora muovendo all'attacco, ora resistendo ai violenti e

DI

BRoNzo - Decreto 5 giugno 1920

<< Per l'irres.istibile slancio e il grande valore dimostrati dal III Battaglione nell' espugnazione ciel Monte Valbella e per l'incrollabile resisteriza opposta, con successo, ai reiterati ritorni offensivi del nemico (Monte Valbella, 29 giugno 1918). Il II Battaglione si era distinto a M. Melago (24 - 25 dicembre 1917) )>.

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto « Si segnalò per operosità, coraggio, filantro-

pia e abnegazione nel portare soccorso alle po-

5 giugno

1910

polazioni funestate dal terremoto calabro - siculo <Id 28 dicembre 1908 )).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Colonnello Filippo Brignone: Palestro, 30 31 maggio I 859 Maggiore Carlo Camozzini : S. Michele <lei Carso, 24 - 28 ottobre 1915 Capitano Carlo Bazzi: S. Martino del Carso, 13 marzo 1916

Colonnello Achille Stennio: Devetaki, 17 settembre 1916 Soldato Roberto Cozzi: Monte Valbella, 29 giugno 1918

- 223 -


COMANDANTI BATTAGLIONE (( LA REGI NA))

(1734 - 41)

Col. Stefano Durandi Col. Michele Giuseppe Marciandi Col. Cesare Croce

Col. G. Battista Cacherano di Bricherasio

(1741 - 99)

REGGIMENTO (( LA REGINA ))

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Clemente Cordero di Pamparato G. Batti.sta Alfieri Giuseppe Solaro di Govone Carlo Cacherano di Bricherasio Giuseppe Malines Francesco Panissera Giuseppe Ruinat Pietro Cacherano della Rocca Giovanni Solaro di Villanova Domenico Magnin De Combe Vittorio della Torre di Cordon Francesco Renaud Ottavio Gianasso di Pamparato Francesco Regard di Clermont

REGGIMENTO (( LA REGINA))

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(1814- 15)

(1815- 31)

Corrado Gribaldi Moffa di Lisio Nicola Galleani d' Agliano Paolo Radicati di Brozolo Luigi Cavasanti Francesco Bava Carlo Filipponi

1° REGGIMENTO (BRIGATA «

L.,..

REGINA»)

(1831 -

39) Col. Carlo Filipponi Col. G. Battista Federici

REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( REGINA>))

(1839-71) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA

(( REGINA))

(1871 -

Col. Cesare Croce Col. Angelo Pacchiotti Col. Bernardino Serafini Col. Orazio Albertelli Col. Eugenio Balduino Col. Achille Bonetti Col. Emilio San Martino di Valperga Col. Giacomo Garbarini Col. Faustino Grillo Col. Benedetto Occhipinti Col. Giovanni Maggiotto Col. Giuseppe Parlante Col. Alessandro Turini Col. Carlo Bonfanti Col. Achille Stennio Col. Umberto Di N ardo Col. Francesco Pisani Col. Ernesto Casilini Col. Iginio Tarchetti Col. Franchino De Franchi Col. Alberto Ferrara Col. Ernesto Foglia Col. Raimondo Poppi Col. Giorgio Fusoni Col. Alberico Sciocchetti Col. Giovanni Bonino Col. Giorgio Cristani Col. Giulio Vanden Heuvel Col. Roberto Lerici Col. Furio Monticelli Col. Raffaello Calzini Col. Spartaco Casciotti Ten. Col. Luigi Pozzuoli (int.) Col. Ettore Caffaro Col. Giuseppe Capigatti

Col. Carlo Avogadro di Valdengo BRIGATA DELLA ((REG INA ))

REGGIMENTO

r943)

Francesco D'Ussillon Pietro Pilo Boyl di Putifigari Lorenzo Di Negro Vittorio Delfino Vittorio Georges Giuseppe Riccio Giovanni De Rolland Carlo Radicati di Primeglio Filippo Brignone

REGGIMENTO FANTERIA <<REGINA»

Col. Raffaello Micaletti Ten. Col. Vincenzo Insinna (int.) Col. Giuseppe Di Paolo -

224 -

(1945 - 47)


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

9° REGGIMENTO FANTERIA ((BARI)) (1947) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Osvaldo Guida Guido Bertoni Guido Lusena Mario Giana.iù Guglielmo Perrone Riccardo Rocca Ciro Gaeta Giuseppe Andò Fabio Fabi Alfredo De Rubertis

Alessandro Natale Adriano Oliva Giovanni Boggio Saverio Rispoli Giovanni Gallo Adolfo Veri Gualtiero Genovesi Manrico Gigante Silvio Brunetti Giovanni Caruso Eleuterio Mondazzi

SEDI 1734 1734- 35 r735 1735 1 735- 36 1736- 37 1737 1737- 38 r738- 39 1739-4o 1740 -41 1741 -42 1742 -43 1743-44 1744-45 1745 1745-46 1746 1746-48 1748-49 1749-5o 1750 - 51 1751 - 52 1752 -53 1753 - 55 1755 - 56 1756-57 1757- 58 1758-60 1760-62 1762-64 1764-66 1766-69

Pinerolo Pavia Novara Milano Pizzighettone Chivasso Chambery Ivrea Torino Tortona Cuneo Asti Valenza Chivasso Torino Pinerolo Crescentino Asti Savona Diano Pinerolo Susa Torino Tortona Cagliari Sassari Alghero Sassari Cuneo Alessandria Tortona Valenza Nizza Marittima

1769 - 71 1771 - 72 1772 1772 - 73 1773-74 1774 1774- 76 1776-78 1778-80 1780 - 81 1781 - 84 1784- 87 1787- 89 1789- 91 1791 -92 1792 -94 1794-96 1796-97 1797-99 1814- 33 1833 - 35 1835 - 37 1837- 39 1839- 41 1841 - 43 1843 - 44 1844- 47 1847- 49 1849-50 1850- 54 1854-55 1855 - 56 1856-57 -

31.

225 --

Torino Susa Fenestrelle Pinerolo Ivrea Alessandria Cuneo Nizza Monferrato Torino Annecy Cagliari Alessandria Casale Monferrato Cuneo Garessio Susa Bricherasio Fossano Alessandria Nizza Marittima Cuneo Alessandria Novara Torino Chambery Nizza Marittima Genova Alessandria Pinerolo Cuneo Cagliari Genova Nizza Marittima


1857 - 58 1858 - 59 1859-61 186! -fo 1862 1862- 63 1863-64 1864 1864 1864 1865 - 66 1866 1866-70 1870 -72 1872-73

Villafranca Marittima Torino Vercelli Bologna lesi Palermo Ancona Ravenna Bologna Modena Piacenza Cremona Catania Vercelli Milano

1873- 78 1878- 8r r88r - 83 1883 - 85 1885 - 88 r888 - 92 1892-97 1897- 1901 1901 - 08 1908-20 1920-22 1922-24 1924-43 1 945

ForB Bari Udine Padova Trapani Ravenna Milano Sassari Siena Bari Ferrara · Barletta Rodi (Egeo) Bari

FESTA

24 ottobre: anniversario del combattimento di San Michele del Carso (1915)

-226 -


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STEMMA OELL'11° REGGIMENTO FANTERIA «CASALE» (C.A.R.} Descrizione araldica Scudo: Partito alla punta d'azzurro all'albero d'oro fondato su una campagna di verde affiancato da due stelle d'argento: il 1° di rosso alla croc e d'oro, accantonata da quattro B all'antica. affrontati, pure d'oro; il 2° d'argento al capo di rosso. l i tutto abbassato al capo d'oro con i l quartier franco d'azzurro all'obelisco del Podgora sormontato da una stella d'oro. Ornamenti esjeriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria, con l'indicazi one del numero del Reggimento, sormontato da un elmo antico romano posto di profilo e cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto dai nastri indicativi delle ricompense al V. M. di cui il Reggimento ha ti tolo di freg iarsi . Sotto lo scudo, su lista d'argento posta in fascia con le e-stremità bi fide d'oro, il motto: «

(D.P.R. 30 novembre 1972}

CON IL SACRIFICIO LA GLORIA "


11° REGGIMENTO FANTERIA « CASALE » (CAR) «

Con il sacrificio la gloria»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Nel 1619 viene costituito il Reggimento du Cheynez, uno dei primi della fanteria d'ordinanza nazionale, su dicci compagnie formate interamente da personale savoiardo. Cambia varie denominazioni tratte dai nomi dei comandanti fino ad assumere il 22 giugno 1664 quella di Reggimento di « Monferrato ». Unitamente ai reggimenti d i << Saluzzo » e di cc Alessandria » forma nel dicembre 1798 la 2 .. Mezza Brigata di Linea che viene poi sciolta nell'aprile 1799. Il <e Monferrato » si ricostituisce nel luglio 1814 ed il 1° novembre 1815, rimanendo sempre articolato su due battaglioni in pace e quattro in guerra, prende il nome <li Brigata di «Monferrato ». Incorpora successivamente il Reggimento Provinciale di Novara cd il Battaglione di Casale. Il 31 maggio 1821, in seguito agli avvenimenti politici di quell'anno, la brigata viene sciolta e<l il suo personale forma il I Battaglione Provvisorio di Linea. Con decreto 13 novembre 1821 viene formata la Brigata « Casale ll nella quale vengono inseriti il I Battaglione Provvisorio ed il Battaglione Cacciatori Italiani.

Il 25 ottobre 1831, divisa la brigata in d ue reggimenti, diviene 1° Reggimento (Brigata « Casale ») ; dal 4 maggio 1839 assume la ·denominazione di 11° Reggimento Fanteria ( Bri-

gata (( Casale )) ) . Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre

1871 prende il nome <li teria « Casale », poi dal

Reggimento Fan2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 12° nella ricostituita 11 °

brigata. Con l'ordinamento del 1926 l'u Reggimento Fanteria cc Casale l> è assegnato alla XVII Brigata. Nel marzo 1941 viene inquadrato nella Divisione di Fanteria cc Casale ll con il seguente organico : comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; XI battaglione complementi; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagn amento ,d a 0

65/17. Sciolto 1'8 settembre 1943 a seguito di eventi bellici, viene ricostituito il 1° luglio 1958 quale 1 1" Reggimento Fanteria « Casale l> (CA R ) . Come tale sostituisce il preesistente 1° Centro Addestramento Reclute.

CAMPAGN E DI GUERRA E FATTI D'ARME Superata la prova del fuoco nel corso ,del conflitto contro la Spagna ( 1625 - 26), il reggimento partecipa alla guerra per la successione di Mantova (1628-31) e a quella tra franco - piemontesi e austro - spagnoli (1635 - 59) ove ha modo di distinguersi a Tornavento, allorché si porta tempestivamente in aiuto dei francesi, in procinto di soccombere e decide favorevo lmente le sorti del combattimento. Impiegato nuovamente nel 1672 contro Genova, il 18 luglio si batte a Oneglia ed il 10 ottobre ad Ovada.

LEGA DI A UGUSTA

(1690- 97)

Nell'agosto del 1690 combatte a Staffarda ed il 5 ottobre 1693 è presente allo sfortunato scontro di Marsaglia. S uccESSIONE nr SPAGNA

(r7or - 13)

Il 15 agosto 1702 partecipa alla battaglia di Luzzara, quindi viene impegnato dall'ottobre 1704 all'aprile 1705 nella difesa di Verrua e nel periodo maggio - settembre 1706 nella difesa di T orino.

- 227 -


S1CILIA (1718 - 19) Due battaglioni del « Monferrato )), assieme a ,due del « Saluzzo J>, inviati a Trapani difendono la piazza dal 17 luglio 1718 al 27 novembre 1719 dal blocco posto dagli spagnoli. SUCCESSIONE DI POLONIA

(1733- 35)

Partecipa il 29 giugno 1734 al fatto d'arme di Parma ove si fronteggiano franco - piemontesi ed austriaci. SUCCESSIONE D'AUSTRIA

(1742 -48)

Nell'ottobre del 1743 è impegnato nella battaglia di Casteldelfino e nel settembre dell'anno successivo reparti del reggimento sono alla difesa di Cuneo assediata e altri alla battaglia di Madonna dell'Olmo. FRANOO - PIEMONTESE

(1792 - 96)

Prende parte alla campagna distinguendosi nell'aprile del 1796 a Dego e a Montenotte.

quali cadono 25 ufficiali e 650 uomini. Partecipa quindi all'investimento di Peschiera. BRIGANTAGGIO

Nel corso del 1862 gli uomini dell' 11° affrontano varie bande in diverse località fra cui S. Pietro In.fine, Pastena, Formia, .le Mainarde riscuotendo ovunque dimostrazioni di riconoscenza da parte delle popolazioni. Nel 1865 i reparti del reggimento effettuano azioni contro i fuorilegge nelle zone di Melfi, Lacedonia, S. Giorgio Arsano, S. Pietro Infine. TERZA D'INDIPENDENZA

(1815)

Nel luglio è fra le forze che assediano la città. PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 -49)

(1866)

E' inquadrato nella 12" Divisione e si porta sulla destra del Po; per la conclusione imprevista della battaglia di Custoza deve ripiegare nei pressi di Modena. Nel secondo periodo della guerra si porta nel Veneto nei pressi di Palmanova, ove sopravviene la cessazione delle ostilità. ERITREA

GRENOBLE

(1860- 70)

(1887- 88) (1895- 97)

Alla campagna del 1887 partecipa la 1"' Compagnia e per quella del 1895 fornisce 11 ufficiali e 280 uomini per vari reparti mobilitati. LIBIA

(19II - 12)

1848: è fra i protagonisti dei principali fatti d'arme. Il 5 maggio partecipa alla ricognizione offensiva su Santa Lucia ove perde u7 uomini, il 30 maggio è in prima linea a Goito ed il 3 agosto combatte a Milano ove subisce gravi perdite.

Tutto il reggimento è inviato in Libia e partecipa fra gli altri ai combattimenti di Zuara, Misurata, Kasr ras el Leben, Derna; in quest'ultima località si distingue il I Battaglione che merita una medaglia d'argento al valor militare.

1849: nel marzo prende parte ai combattimenti alla Sforzesca e a Novara.

PRIMA MONDIM..E

CRIMEA

(1855 -56)

Vi prendono parte le compagnie I"', 5"', 9a e 13• riunite in un battaglione del 5° Reggimento Provvisorio, che nell'agosto partecipa al combattimento della Cernaia. SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

Combatte il 24 giugno a S. Martino ove si lancia in sei attacchi alla baionetta durante i

(1915 - 18)

191 5: ,dislocato con il 12° nella zona del Podgora vi rimane ininterrottamente per quattordici mesi. Nel corso dell'anno i suoi fanti assaltano più volte le trincee nemiche saldamente presi<liate e munite di reticolati solidissimi. Per le azioni condotte da ottobre a dicembre merita la medaglia d'oro al valor militare. 1916: in agosto ha .finalmente ragione dell'avversario superando il 6 la difesa di cresta

- 228 -


del Calvario, da dove discende fino al villaggio di Podgora; il 7 resiste tenacemente ad un violento contrattacco austriaco; 1'8 i fanti del1' u 0 passano a guado l'Isonzo e ne occupano la riva sinistra; l'u tutta la brigata raggiunge la linea del Vertojba e merita la citazione sul bollettino di guerra n. 442. Dall'u settembre al 5 novembre il reggimento partecipa alla settima, ottava e nona battaglia dell'Isonzo.

1917: in giugno effettua .azioni dimostrative sull'Altopiano di Asiago. Il 22 dicembre la 7"' Compagnia irrompe di sorpresa in un appostamento nemico e cattura ventidue prigionieri; il 28 l'irruzione è ripetuta favorevolmente dal I Battaglione. 1918: rimane sull'Altopiano fino ad aprile e da giugno ad agosto.

In ottobre partecipa alla battaglia di Vittorio Veneto; il 30 raggiunge S. Pietro di Filetto ed il 1° novembre è a Lago, ,dove viene fermato dall'armistizio. SECONDA MONDIALE ( 1940 - 45)

1940: rimane in Italia per tutto l'anno. 1941: viene approntato in gennaio ed è trasferito al fronte greco - albanese dove in aprile si distingue in cinque giorni cli aspri combattimen ti al termine dei quali supera le difese nemiche nella zona di Argirocastro - Kakavia. 1942: rimane a presidio del territorio greco occupato. 1943: ,dopo l '8 settembre alcuni reparti delI' n 0 concorrono efficacemente alla lotta di liberazione unendosi ai partigiani greci.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'hA!LIA - Decreto 5 giugno

MEDAGLIA o'ARGENTO - Decreto 12 luglio 1859

1920

« Per la bella condotta tenuta dal reggimen-

« Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite cli sacrificio e di ar,d imento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) n. (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA o'ORo - Decreto 3 agosto 1916 « Con mirabile valore e saldezza esemplare irruppe in ben sette linee di trincee nemiche sul Podgora (Gorizia), vi resistette, con indomita energia, a violenti e rinnovati contrattacchi e ne conquistò saldamente le pendici occidentali, raggiungendo la dorsale del Calvario (ottobre - dicembre 1915). Nelle operazioni che condussero alla presa di Gorizia (6 - 12 agosto 1916), confermò le prove <li valore precedentemente date >>.

-

to durante la giornata del 24 giugno 1859 a S. Martino>>. MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 29 maggio 1913 « Per la splendida prova <li valore data dal I Battaglione, resistendo con esemplare fermezza ad un violento attacco di sorpresa, passando poi con ammirevole slancio al contrattacco a fondo) che portò la completa distruzione dd1' avversario (Derna, 17 settembre 1912) ».

CROCE nr GUERRA - Decreto 31 dicembre 1947 « In cinque giorni di dura lotta, superando

fortissime e predisposte resistenze, versando generoso tributo di sangue e dando prova di valore e spirito di sacrificio, con slancio ammirevole inseguiva il nemico e per primo raggiungeva la linea di confine, strenuamente difesa da superiori forze (fronte greco - albanese: Argirocastro, .Kakavia, 18 - 22 aprile 1941) n.

229 -


MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Capitano Camillo De Rossi: Libia, 17 settembre 1912 Soldato Giovanni Cucchiari : Podgora, 24 gmgno 1915

Tenente Decio Raggi: Podgora,

19

luglio

1915.

COMANDANTI REGGIMENTO DU CHEYNEZ

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Du Cheynez Boydanicl Giacinto Simiana cli Pianezza La Loubere Carlo di Simiana e di Livorno Jacques du Couclray

R EGGI MENTO DI

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(1619 - 64)

Carlo Cacherano Osasco della Rocca Prospero Possavino cli Brassiearda G. Cesare Bertone di Sambuy Giovanni Capris di Cigliè Giovanni Pallavicina St. Etienne Giuseppe Alciati Carlo Costa d' Arignano Carlo clu Coudray Angelo Solaro di Moretta Filippo Palma Pio d'Ozzani d'Oddalengo Paolo Occelli <lel Nichelino Giovanni Avogadro di Casanova

(1814- 15)

Col. Luigi Gabaelone Salmour d' Auclezzeno BRIGATA DI «MONFERRATO»

(1815 - 2 I)

Col. Giovanni Massel cli Caserana Col. Cesare Dalaise di Berra BRIGATA «CASALE)) (1821 -

31)

Col. Giovanni Prati Col. Camillo Lanzone Col. Federico Vagina d'Eurarese I

0

REGGIMENTO (BRIGATA (( CASALE)))

Col. Carlo di Bellon

II

(1831 - 39)

0

REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA «CASALE>))

(1839-71) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(1664- 1799)

«MONFERRATO»

REGGIMENTO DI (( MoNFERRA1'0))

Col. Ettore Martin ,d 'Orfengo Col. Francesco Cornuty

II

0

Francesco Cornuty Michele Conti Carlo Mametti Clavesana Alessandro Fili ppa Felice Breanski Annibale Arnaldi Lorenzo Filippi Alberto Leotardi Ignazio Garneri Vincenzo Radicati di Passerano Ottavio Barbavara ,di Gravellona

REGGIMENTO FANTERIA «CASALE))

1943)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ottavio Barbavara <li Gravellona Pietro Damis Achille Dulac Carlo Rivabella Giovanni Bertoldo Giovanni Goiran Francesco Borio G. Battista Thermes Niccolò Gentile Giuseppe Druetti Tancredi Frulli Ettore Negri Vittorio Bienintesi Agostino Ravelli Vincenzo Boveri Giuseppe Saccomani Lelio Gaviglio Giorgio F abre

(1871 -


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Sesto Nicola Tinto Carlo Oriani Federico Bianchi Cesare Caramelli Ernesto Staffieri Alfredo Marchegiano Roberto Bruscagli Agostino Cinti Eugenio Morra Ferdinando Olivetti Alfredo Lelli Francesco Berni Carrani

II 0

REGGIMENTO FANTERIA ((CASALE)) (CAR)

(1958) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Wladimiro Lestan Luigi Tartara Giuseppe Orlandella Enrico Calleri Ermanno Bocchi Gastone Camuri Giulio Lastella Luigi Miele Ugo Franzoso Miraldo Bezzi

SEDI 1814- 33 1833- 36 1836- 41 1841 -42 1842-46 1846- 48 1848 - 49 1849 - 50 1850 -51 1851 - 52 1852-54 1854- 55 1855 - 57 1857 - 59 1859 1859 1859-60 1860

Torino Genova Nizza Alessandria Genova Chambery Cilavegna Torino Cagliari Genova Nizza Villafranca Mare Torino Chambery Bassignana Chiari Orzinuovi Brescia

1860 1860 -61 1861 -62 1862-67 1867-69 1869 - 71 1871 -73 r873-77 1877- 82 1882- 88 1888 - 89 1889 - 92 189~ -98 1898 - 1902 1902-09 19°9-43 1958

Modena Bologna Piacenza Napoli Genova Brescia Trapani Genova Bergamo Rimini Palermo Trapani Roma Novi Ligure Salerno Forlì Casale Monferrato

FESTA 8 agosto: anniversario della battaglia di Gorizia (1916)


13° REGGIMENTO FANTERIA «PINEROLO» « Sempre più avanti, sempre più in alto »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 27 agosto 1672 viene formato con personale savoiardo il Reggimento Lullino, dal nome del primo comandante; prende varie denominazioni tratte dai nomi dei comandanti .fino ad assumere il 27 febbraio 1680 quella di Reggimento di « Saluzz o )> di Sua Altezza Reale. Unitamente ai reggimenti di « Monferrato)) e « Alessandria )) forma nel dicembre 1798 la 2"' Mezza Brigata di Linea che viene sciolta nel1' aprile 1799. Il « Saluzzo )) si ricostituisce nel giugno 1814 ed il I novembre 1815, sempre articolato su due battaglioni in pace e quattro in guerra, prende il nome di Brigata <li << Saluzzo )) ; incorpora successivamente il Reggimento Provinciale di Pinerolo ed il Battaglione di Susa. Il 31 maggio 1821, in seguito agli avvenimenti politici di quell'anno, la brigata viene sciolta ed il suo personale forma il II Battaglione Provvisorio di Linea. Con ,decreto 13 novembre 1821 si forma la Brigata « Pinerolo )) nella quale è inserito il II Battaglione Provvisorio. Il 25 ottobre 1831, divisa la brigata in due reggimenti, diviene 1° Reggimento (Brigata « Pinerolo )) ) ; <lai 4 maggio 1839 assume la 0

denominazione di 1 J" Reggimento Fanteria ( Erigata « Pinerolo >)). Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende il nome di I J° Reggimento Fanteria « Pinerolo» poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 14° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 13° è assegnato alla XXIV Brigata. Il 1° settembre 1934 assume organici e funzioni di reggimento scuola ed assorbe la disciolta Scuola Allievi Sottufficiali di Rieti che diviene II Battaglione Allievi. Mobilitato ed inviato in Etiopia, dall'aprile 1935 viene sostituito dal 95° Reggimento Fanteria « Udine)>; rientrato in sede, il 15 settembre 1936 il 13° riassume la funzione di reggimento scuola che mantiene sino al 1940. Inquadrato nella Divisione <<Pinerolo)>, il 10 giugno 1940 ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. L'II settembre 1943, a seguito degli eventi bellici, è sciolto. Il 1° maggio 1952 viene ricostituito il 1 J° Reggimento Fanteria « Pinerolo >l.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME LEGA DI AUGUSTA

(1690 - 97)

Il 17 luglio 1690 a Staffarda respinge per tre volte l'urto del nemico numericamente superiore; nell'anno successivo partecipa alla difesa di Cuneo; nel 1693 è presente all'assedio di Pinerolo e alla successiva battaglia della Marsaglia del 4 ottobre. SuccESSIONE DI SPAGNA

(1701 - 13)

guito si distingue in Savoia alla presa del castello <li Annecy. SICILIA

(1718 - 19)

Due battaglioni del « Saluzzo )>, assieme a due del «Monferrato», inviati a Trapani difendono la piazza dal 17 luglio 1718 al 27 novembre 1719 dal blocco posto dagli Spagnoli. S UCCESSIONE DI PoLONIA ( 1733

Nel 1702 combatte a Luzzara, nel 1707 prende parte alla spedizione in Provenza ed in se-

- 35)

Si distingue particolarmente nella battaglia di Guastalla nel 1734. 232 -


operano nel corso dell'anno contro le bande di briganti a Rionero, Monte La Toppa, Montepeloso, S. Cataldo, Bagno di Merote. Nel 1863 avvengono degli scontri a Lagopesola. Dal 1869 al 1870 tutto il reggimento opera in Sicili a per eliminare le ultim e bande.

SuccESSTONE D'AusTRIA (1742- 48) Reparti del reggimento nel 1744 combattono a Villafranca. Tutto il e< Saluzzo » è presente invece all'assedio di Savona nel 1745. FRANCO -

PIEMONTESE (1792 - 96)

Il reggimento, di guarnigione al confine, respinge i tentativi ,dei francesi di infiltrarsi nel territorio piemontese. Nel 1793 partecipa alla battaglia di Authion e nell'anno successivo a quella di Briga. PRIMA D'INDIPEKDENZA

TERZA D'INDIPENDENZA (1866) E' inquadrato nell'rra Divisione del IV Corpo d 1Armata e si porta nel Veneto a Trevignano, nei pressi di Palmanova, ove sopravviene la cessazione delle ostilità.

(1848-49)

ERITREA (1887-88) (1895- 97)

1848: partecipa all'assedio di Peschiera dall'aprile al maggio, quindi a giugno è impegnato nel -combattimento di Rivoli; in luglio è presente a Sona e Sommacampagna dove i suoi uomini si lanciano alla baionetta ed arrestano i progressi dell'avversario; combatte successivamente al Ponte di Monzambano. Due m edaglie di bronzo, al reggimento e al I Battaglione, premiano l'operato di tale campagna.

La 2" Compagnia prende parte alla campagna del 1887 - 88, mentre nella successiva fornisce 8 ufficiali e 190 uomini a vari reparti mobilitati. LrnrA (19n - 12) Concorre insieme al 14° alla mobilitazione di alcuni reggimenti con un totale di 27 ufficiali e r.466 uomini.

1849: nel marzo a Novara, il reggimento viene lanciato all'attacco e contribuisce a riconquistare le posizioni dell a Bicocca, di Castellazzo e dell a Cavalletta, meritando la medaglia <l'argento alla Bandiera.

PRIMA

Vi prendono parte le compagnie 13, 53, 9~ e

3" riunite in un battaglione del 3° Reggimento

1916: alterna periodi di permanenza in linea a brevi riposi : in luglio conquista alcune trincee nemiche nel vallone di Doberdò; in agosto il 13° subisce notevoli per<lite in tre giorni di duri com battimenti fra il Pecinka e Veliki Hriback ; in novembre raggiunge il bosco a nord di Veliki ed il Volkovnjak.

Provvisorio, che nel settembre -del 1855 partecipa all'assalto di Sebastopoli. SECONDA D'INDIPENDENZA

(1915 - I8)

19 r 5: in giugno passa l'Isonzo e si porta nei pressi di Selz; nel corso dell'anno prende parte alle prime tre battaglie che prendono nome dal fìwne; combatte a Selz, Monte Sei Busi e Monfalcone.

CRIMEA (1 855 - 56) I

MONDIAILE

(1859)

Nel m aggio opera sul fiume Sesia e combatte a Vinzaglio; il 24 giugno prende parte al combattimento di S. Martino dove in uno degli attacchi cade il colonnello comandante; il giorno successivo viene inviato all'investimento di Peschiera ove rim ane fino al termine della campagna. BRIGANTAGG[O (1860 - 70)

r9r 7: conquista dopo reiterati e sanguinosi attacchi alcune importanti posizioni a nord di Versic. Durante il ri piegamento al Piave sostiene combattimenti in retroguardia; il IO novembre si batte nell'ansa di Zenson e merita la citazione sul bollettino di guerra n. 908.

Le compagnie 13\ 14", 15a e 16" vengono inviate nella zona di Potenza nel 1862; i reparti

1918: è in linea nel tratto Cima Echar - Costalunga - Valbella ove nel giugno sostiene

-

32.

2

33


validamente un violento attacco austriaco e viene nuovamente citato sul bollettino di guerra n. rr20. Il 24 e 25 ottobre attacca le linee dello Stenfle, che supera nonostante la disperata difesa avversaria ed il 3 novembre è a Cima Larici. La medaglia cl'oro alla Bandiera riepiloga gli atti di valore compiuti dai suoi uomini.

1941: inviato in Albania, il 13° Fanteria dal 4 al 12 febbraio viene impiegato per contendere all'avversario la posizione strategica del Monte Scialcsit; dopo giorni di aspra battaglia i suoi uomini, pur decimati, riescono a frenare la spinta offensiva nemica. li reggimento viene citato sul bollettino di guerra n. 246. In marzo partecipa con uguale impegno alle operazioni offensive nel settore di Cresciows. Nel mese successivo, spostato al confine orientale nella zona d'incontro delle frontiere albanese, jugoslava e greca, è inquadrato nel distaccamento autocarrato « DS )) ed ha ancora modo di distinguersi nelle zone di Ocrida e Bilishiti dove concorre a precludere la ritirata delle truppe greche fronteggianti la 9" Armata. Per il comportamento tenuto nel corso del ciclo operativo merita la seconda medaglia d'oro al valor militare.

AFRICA ORIENTALE (1935- 36) Oltrepassato il fiume Mareb viene impiegato nei lavori per la costruzione della camionabile Selaclacà - Semamà - Az Darò; il reggimento effettua quindi numerose puntate offensive, partecipa alla battaglia dello Scirè dal 1° al 3 marzo e si spinge oltre il Tacazzè. SEOONDA MONDIALE (1940 - 45)

1942: rimane a presidiare il territorio greco per tutto l'anno.

1940: partecipa alle operazioni sul fronte alpino - occidentale nel settore del I Corpo d' Armata, in seconda schiera, in Val Dora, nella zona Chiomonte - Exille - Salabertano.

1943: dall '8 ali' II settembre reagisce agli attacchi dei reparti tedeschi quindi si scioglie.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE o'hA'LIA - Decreto 5 giugno

e di sangue alla vittoria (guerra italo - etiopica: 3 ottobre 1935 - 5 maggio r936) )). (All'Arma di Fanteria).

1920 << Nei <!uri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ar,d imento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) )>. (All'Arma di Fanteria).

ORDINE MILITARE naio 1937

o'lrALIA -

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 5 giugno

« Per il valoroso contegno, e per le ripetute prove di saldezza e di slancio per la lunga tradizione di eroismo nobilmente mantenuta durante tutta la guerra. Sui campi <li battaglia del Carso, dall'Isonzo al Piave, segnò la sua vita luminosa con l'impeto, la tenacia e il puro sangue dei suoi eroi, generosamente versato, attingendo per trenta mesi dì lotta continua la sua indomabile energia alla più serena e più alta coscienza ciel dovere e dell'onore (Carso, Isonzo, Piave, 1915 - 17). Si distinse anche per

Decreto 27 gen-

« Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere ,della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore -

1920

2 34

-


stiera del lago di Ocrida ripiombava sui .fianchi dell'esercito greco al quale strappava con decisa manovra il possesso di una vasta zona ricondotta nel seno della Patria. Superbo strumento di lotta, espressione dei più alti valori dello spirito, simbolo di luminosa ed inesausta tradizione di gloria (fronte greco - albanese, Scialesit, 4- 12 febbraio; Cresciows, 9 - r9 marzo; Ocrida, Bilishiti, 8- 18 aprile 1941) ».

strenuo valore e ferrea tenacia nella battaglia del giugno 1918 sull'Altipiano di Asiago» . MEDAGLIA n 'ORo - Decreto 3r settembre 1959 « Durante le operazioni sul fronte greco - albanese, in gìorni di aspra battaglia contro nemico agguerrito, tenace e risoluto a disputare, con imponente forza di uomini e d'armi, il possesso del monte Scialesit, posizione chiave per lo schieramento d'una nostra grande unità operante, il r3° fanteria riusciva mercé l'abnegazione e lo slancio delle sue truppe e dei suoi quadri, a frenare l'impeto dell'avversario ed a ributtarlo infine con furioso contrattacco verso le posizioni ,di partenza. A compimento dell'impresa che costava immenso tributo <li sangue meritava la citazione sul bollettino delle FF. AA. In seguito, nel corso delle operazioni d'attacco protrattesi dal 9 al 19 m arzo rivelava in tormentato settore eguali virtù di tenacia combattiva e pari generosità del suo sangue cosicché il nemico incalzato da irruenti ed eroici assalti era costretto a ripiegare duramente scosso e provato. Spostato sul fronte di combattimento contro la Jugoslavia e<l inq uadrato nella colonna celere D.S., imponeva anche sul nuovo nemico l'alto valore dei suoi ufficiali e delle sue truppe impedendone con impetuoso attacco il riordinamento dei resti battuti e fugati. Con una audace m arcia attraverso la zona co-

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 13 luglio 1849 « Per l'ottima condotta tenuta alla battaglia

di Novara (23 marzo 1849) ». MEDAGLIA o' ARGENTO - Decreto 12 luglio 1859 « Per la bella condotta tenuta nella giornata di S. Martino (24 giugno r859) ».

MEDAGLIA

DI

BRoNzo - Decreto

5 giugno 1848

« Per essersi lodevolmente diportato all'assedio e presa di Peschiera ( r848) ».

MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto 23 agosto 1848

« Per i fatti ,d 'arme <le! 24, 25, 27 luglio 1848 alle gole di Staffalo sulle alture di Sommacampagna, e del dì 4 agosto stesso anno, fuori le porte di Milano e nell'incominciato assedio di Peschiera (1848) ,> . (Al I Battaglione).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Colonnello D avide Caminati : S. M artino,

Capitano Giuseppe Tagliamonte : Selz, 21 e 30 giugno 1915 - 19 luglio 1915 Capitano Bruno Gemelli: Cima Echar, 15 16 giugno 1918

24 giugno 1859 Soldato Giulio Zanon: Selz, 30 giugno 1915

COMANDANTI REGGIMENTO LULLINO (1672 -80)

REGGIMENTO DI « SA1uzzo REALE (1680 - 1799)

Col: Alberto di Lullino di Genève Col. di Bagnasco Col. di Masino

J> DI

SuA ALTEZZA

Col. Amedeo del Pozzo Col. Pietro Arbalestrier de Blognac -

2

35 -


Col. G. Battista Campiglione di Luserna Col. Teodoro Faletto di Barolo Col. Giuseppe Faletto di Castagnole Col. Carlo Isola Col. Vincenzo Ferrero d'Ormea Col. Carlo Cacherano di Bricherasio Col. Giuseppe Coardi di Carpcncdo Col. Angelo Isola di Monteu Col. Giuseppe Dcprato Col. Emanuele Filiberto Rorà di Campiglione Col. Policarpc Cacherano d'Osasco

REGGI.MENTO DI (( SALUZZO ))

(1814 - 15)

Col. G. Battista Dejderi di S. Lau.rent Col. Giuseppe Montiglio BRIGATA (( SALUZZO ))

(1815 - 21)

Col. Giuseppe Mantiglio Col. Giuseppe Brondello BRIGATA « PINEROLO >i ( T821

- 3 r)

Col. Stefano Raimondi Col. Giuseppe Morra di Lavriano

REGGI\iENTO (BRIGATA « PINEROLO >i)

(1831 -

39) Col. Giovanni Ranco Col. Cesare Riccardi di Lantosca

13°

REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( PIN ERO-

LO

ll) (1839-71)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Cesare Riccardi di Lantosca Giuseppe Craveris Giuseppe Passalacqua Luigi Mò Ludovico del Pozzo di Mombello G . Battista Mameli Clavesana Agostino Fara Antonio Nava Massimiliano Bocchiardo di S. Vitale Davide Caminati Carlo Brouzet

Col. Vincenzo Bianchi Col. Edoardo Langè Col. Giovanni Pellegrino

13°

REGGIMENTO FANT ERIA ((PINEROLO))

(1871 -

1 943)

Col. Giovanni Pellegrino Col. G. Battista Begni Col. Federico Bosco di Ruffìno Col. Ippolito Sanguinetti Col. Ermete N uti Col. Giuseppe Mauri - Mori Col. Paolo Spingardi Col. Luigi Albonico Col. Giacinto Rostagno Col. Pietro Raccuglia Col. Alessandro Caroelli Col. Demetrio Carbone Col. Carlo Sanna Col. Luigi Molina Ten. Col. Tommaso Salvini (int.) Col. Carlo Penis Ten. Col. Carlo Sassi Ten. Col. Giovanni Brolis Col. Giorgio della Chiesa d'Isasca Col. Cino Olivieri Col. Osvaldo Giachino Col. Mario Moreno Col. Renzo Vaccari Col. Ugo Modena Col. Ernesto Giovannetti Col. Antonio Oxilia Ten. Col. Umberto Primiero Col. Francesco Franceschetti Col. Dante Ferrara Col. Giovanni Del Giudice Col. Edgardo Gallarotti Col. Giovanni Del Giudice Magg. Antonio De Masi (int.) Col. Aldo Venier

13°

REGGIMENTO FANTERIA «PINEROLO>>

Ten. Col. Alfredo de Rubertis Col. Adriano Pistola Col. Salvatore Tripiciano Col. Fernando Costa

(1952)


SEDI 1690 1691 1692 1695 1696 1698 1701 1702 1703 1704- 05 1705 - 06 1714- 19 1720-22 1722 1722- 24 1724- 25 1725- 26 1726- 31 1732 - 33 1 733 - 34 1735- 37 1737-4o 1740 -41 1741 -42 1742 -43 1745-46 1746 1746-50 1750 - 52 1752 -54 1754- 56 r756 - 58 1758 - 60 1760-62 1762-64 1764-66 1766-68 1768 - 70 1770-72 1772 -74 1774-75 1775-78 1778

1781 1784 1787 1789 1791 1 793 1796 1798 1814 1821 1831-36 1836 - 38 1838 - 41 1841 - 43 1843- 45 1845 - 47 1 847-49 1849- 51 1851 - 53 1853 - 57 1857- 58 1858 - 60 186o·- 6I 1861 - 62 1862 1862- 64 1864-66 1866 - 69 1869 - 71 1871 -72 1872- 78 1878 - 81 1881 - 84 1884-87 1887- 90 1890 -92 1892-95 1895 1895 - 98 1898 - 1902 1902 -09 r9o9-43 1952

Mondovì Cuneo Carmagnola Verrua Cuneo Nizza Asti Vercelli Mondovì Verrua Torino Palermo Cagliari Saluzzo Cuneo Valenza Cagliari Chambery Fenestrelle Alessandria Iseo Cagliari e Alghero Pinerolo Torino Piacenza Cuneo Savona Cuneo Torino Alessandria Novara Susa Pinerolo Torino Nizza Tortona Susa Alessandria Pinerolo Torino Susa Novara Ivrea

Alessandria Cuneo Torino Susa Chambery Torino Val d'Aosta Ivrea Saluzzo Genova Torino Cuneo Alessandria Novara Genova Chambery Torino Genova Nizza Alessandria Cagliari Genova Montechiari Milano Brescia Foggia Bologna Torino Trapani Brescia Verona Perugia Monteleone di Calabria Genova Ascoli Piceno Caserta Casagiove Sulmona Torino Trapani Padova Aquila Barletta

FESTA . . 15 giugno: anmversano del combattimento di Cima ~char, Costalunga, Valbella (1918) -

2 37

-


17° REGGIMENTO FANTERIA « ACQUI <<

>)

Aquensem legionem time»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 27 ottobre 1703 si forma il Reggimento Desportes, dal nome del primo comandante, su dodici compagnie fucilieri e una granatieri. Prende in seguito varie denominazioni tratte sempre dai nomi dei comandanti, ed il 15 ottobre 1774, incorporate cinque compagnie del Reggimento Patio e assimilato alla fanteria d'ordinanza nazionale, diviene Reggimento del « Chiablese )), nome fino allora portato da un reggimento di fanteria provinciale. Nell'ottobre 1796 è denominato Reggimento di « Ales-

sandria)). Unitamente ai reggimenti di << Saluzzo » e di «Monferrato>> forma nel dicembre 1798 la 2"' Mezza Brigata di Linea che viene poi sciolta nell'aprile 1799. · L' « Alessandria >J si ricostituisce nel luglio 1814 ed il 1° novembre 1815, rimanendo sempre articolato su due battaglioni in pace e quattro in guerra, prende il nome di Brigata di «Alessandria>>. Il 31 maggio 1821, in seguito agli avvenimenti politici di quell'anno, la brigata viene sciolta ed il suo personale forma il III Battaglione Provvisorio di Linea. Con decreto 13 novembre 1821 viene forma-

ta la Brigata <<Acqui)) nella quale vengono inseriti il III Battaglione Provvisorio ed il III Battaglione ,della Legione Leggera. Il 25 ottobre 1831, divisa la brigata in due reggimenti, diviene 1° Reggimento ( Brigata « Acqui JJ); dal 4 maggio 1839, assume la denominazione di 17° Reggimento Fanteria ( Brigata «Acqui»). Sciolte le brigate permanenti il 15 ottobre 1871 prende il nome di 17° Reggimento Fanteria « Acqui J>, poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 18° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 17° è assegnato alla XIV Brigata. Nel dicembre 1939, per motivi di carattere ordinativo, scambia personale e sede con il 50° Reggimento Fanteria, pur conservando immutate denominazione e Bandiera. Nel giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria « Acqui )), ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/17Sciolto nel settembre 1943 a seguito di eventi bellici, è ricostituito il 1° gennaio 1948.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SucCESSIONE DI SPAGNA

(1701 - 13)

Il reggimento è presente al combattimento d'Ivrea nel settembre 1704; suoi reparti partecipano nel 1705 alla difesa di Chivasso. Nel 1706 concorre da maggio a settembre a quella di Torino. Negli anni seguenti con continui spostamenti opera per cacciare i francesi dai confini ,del Ducato.

ed a quello ,di Guastalla del settembre successivo.

(1742 -48) Combatte nell'ottobre 1743 a Casteldelfino,

SuccESSIONE D'AusTRIA

nel luglio dell'anno seguente a Pietralunga, quindi nel settembre a Madonna dell'Olmo. Il 19 lugli.o 1747 è fra le unità che si distinguono nello scontro vittorioso dell 'Assietta.

SUCCESSIONE DI POLONIA ( 1733 - 35)

FRANCO - PIEMONTESE

Nel corso della spedizione nel parmense partecipa al fatto d'arme di Parma nel giugno 1734

Il Reggimento del Chiablese prende parte alla campagna contro l'esercito della rivoluzio-

(1792- 96)



STEMMA DEL 17° REGGIMENTO FANTERIA « ACQUI» Descrizione araldica Scudo: Inquartato. Il 1° d'oro all'aquila spiegata di nero caricata in cuore di uno scudetto ovale di rosso alla croce d'argento; il 2° d'argento seminato di plinti di nero in palo e caricato da un leone di nero lampassato ed armato di rosso; il 3° di rosso alla croce d'argento; il 4° d'oro all'aquila spiegata di nero tenente negli artigli una lepre al naturale posta in fascia sopra una campagna di verde (Acqui) . Il tutto abbassato al capb d'oro con il quartier franco d'argento alla croce di rosso (Cefalonia). Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo antico posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da sei nastri, annodati nel fregio e svolazzanti ai lati dello scudo, dei quali: a destra, un nastro dai colori dell'Ordine Militare d'Italia, un nastro d'azzurro filetta to d'oro ed un nastro d'azzurro filettato di argento ; a sinistra, due nastri d'azzurro filettati d'argento ed un nastro d'azzurro. Sotto lo scudo. su lista d'argento con le estremità bi•fide d'oro troncate da un filetto di nero, il motto: «

(D.P.R. 30 luglio 1966)

AOUENSEM LEGIONEM TIME

»


ne francese inviando i suoi battaglioni in vari settori. PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 · 49)

1848: il 17° combatte in maggio a Santa Lucia e Goito; nel corso ,di queste battaglie il I Battaglione con Bandiera assume la difesa e la scorta del Re. 1849: il reggimento ha modo di distinguersi particolarmente nei combattimenti del 21 e 23 marzo alla Sforzesca e a Novara, per i quali merita la medaglia d'argento al valor militare. CRIMEA ( I 855

- 56)

Vi prendono parte le compagnie 1", 5", 9.. e 13" riunite in un battaglione, inserito nel 5" Reggimento Provvisorio, impegnato nella battaglia della Cernaia. SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

In maggio viene impiegato a Frassineto dove si è concentrato; opera quindi sul fiume Sesia. Il 24 giugno combatte a San Martino dove, dopo ripetuti attacchi e nonostante gravi perdite, riesce a conquistare assieme al 18° l'altura. Prende in seguito parte all'investimento di Peschiera. BRIGANTAGGIO

(1860 -70)

Opera contro i fuorilegge, costituendo colonne mobili, ,dal 186! al 1862 in Calabria e in seguito, fino al 1864, nel Salernitano. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Il 17° non è impegnato in combattimento; partecipa alla campagna occupando Montanara e successivamente si porta verso la Valsugana ma, giunto a Borgo, sopravviene l'armistizio. (1895- 97) Fornisce 7 ufficiali e 234 uomini per vari re-

ERITREA

parti mobilitati. LIBIA

(19II - 12)

Concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con 20 ufficiali e I .203 uomini.

PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: all'inizio delle operazioni è sul Carso, il 9 giugno occupa S. Pietro d'Isonzo, ove subisce sensibili perdite. Partecipa poi alla prima e seconda battaglia dell1Isonzo agendo fra Selz e M. Sei Busi. Superata la pianura inondata dal nemico, si spinge su Ronchi e Cave di Selz e occupa il 27 giugno Vermegliano. Nel successivo tentativo di infrangere i reticolati di Monte Sei Busi il reggimento è costretto a sostare alle falde del!' altura, a causa della violenta reazione nemica. Rinnovato l'attacco dal 19 al 22 luglio contro le difese ,delle Cave di Selz, facilita il compito al 18° per la conquista di alcune quote ad est di Vermcgliano. Nei mesi di settembre e ottobre riesce a guadagnare terreno su Monte Sei Busi e rinnova i propri attacchi nella terza battaglia dell'Isonzo. 1916: dopo un'aspra lotta protrattasi dal 27 al 29 marzo, occupa una trincea dominante il valloncello cli Selz e cattura numerosi prigionieri; per tale azione tutta la brigata viene citata sul bollettino di guerra n. 310. Il 23 aprile un forte contrattacco nemico obbliga i reparti a retrocedere sulle posizioni precedenti. All'inizio dell'offensiva austriaca nel T rentino, è spostato sull'Altopiano di Asiago; il 26 e 27 giugno occupa M. Catz; la sera del 1° luglio raggiunge la linea Case Carlini - M. Catz Roccolo esercitando continua pressione sul nemico. Tentativi condotti dall'II al 24 luglio per scardinare le ,difese di M. Rasta e M. Interrotto danno scarsi risultati per la tenace resistenza avversaria e la natura del terreno. 1917-" nell'imminenza della decima battaglia dell'Isonzo, dal 12 maggio all'8 giugno, è destinato con la sua brigata quale riserva della 31 .. Divisione nel settore di Castagnevizza. Il 23 maggio è in rincalzo alla Brigata << Bologna >) nell'attacco alle posizioni di Hudi Log e Castagnevizza. Nei giorni successivi, proseguendo nell'azione, ottiene qualche successo ed occupa un tratto della linea nemica. Il 21 agosto dopo sanguinosi sforzi, si impossessa di una quota contesa, ma successive azioni per progredire non riescono a causa del]e forti per.dite subite. Il 24 è a Sagrado per riordinarsi.


Nell'offensiva austriaca dì ottobre è nuovamente in linea nel settore ,d i Castagnevizza; il reggimento perde nella lotta due battaglioni rimanendo con soli 650 uomini e ripiega. Il 30 prende posizione sulla riva destra del Tagliamento in corrispondenza dei ponti di Madrisio, fra S. Paolo e Mussons, ove rimane fino al 4 novembre per impedire il riattamento <lei ponti ed il passaggio del fiume al nemico. Il 5 ripiega sul Livenza a Corbolone e poi sul Piave, ove si schiera fra S. Andrea di Barbarano e Zenson; il 12 concorre ad arginare l'impeto del nemico che è riuscito a passare il Piave in quel settore. Trasferito a Carbonara, ad ovest <li Treviso, torna in linea il 20 presso Vidor ed ivi rimane fino al febbraio successivo.

1918: in febbraio si porta ìn Val Posina e sì schiera nel tratto Monte Novegno - Prìa Forà - Sogli Bianchi alle dipendenze della 31" Divisione. Alterna turni cli trincea e turni cli riposo fino all'ottobre allorché è spostato nelle posiz1oni di Arsiero. Nel corso della battaglia di Vittorio Veneto, il 1° novembre è ad Ala in riserva del XXIX Corpo d'Armata ed il 3 giunge a Rovereto. AFRICA

ORIENTALE

(1935- 36)

F~r~isce a reparti mobilitati 8 ufficiali e 190 uom1111.

SECONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: partecipa alle operazioni sul fronte alpino occidentale nel settore Maira - Po - Stura con il II Corpo d'Armata, nella zona dell'Argentera. Il 23 giugno il 17° inizia l'attacco con obiettivo la Conca di Condamine che è quasi raggiunta alla conclusione dell'armistizio. 1941: il 17" trasferito dal dicembre precedente al fronte greco - albanese è impegnato fino all'aprile in aspri combattimenti. I suoi uomini si distinguono per il loro comportamento nelle azioni di Himara, Vunoi e in Val Shushizza. Terminate le operazioni viene destinato prima a Corfù e in agosto raggiunge Cefalonia. 1942: rimane a presidio dell'isola di Cefalonia. r943: dopo 1'8 settembre 1943 respinge le ingiunzioni dì resa dei tedeschi ed ingaggia contro questi una lotta disperata. Una parte dei suoi uomini cade in combattimento, mentre i rimanenti, fatti dapprima prigionieri, vengono poi fucilati, sino alla totale ,distruzione del reggimento. Per tale olocausto viene concessa alla Bandiera la medaglia d'oro al valor militare.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA 1\ L VALOR MlLITARE

ORDINE MILITARE n'lTAILIA - Decreto 5 giugno

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 16 febbraio 1948

1920

« Nei ,d uri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite dì sacrificio e di ardimento; audace e tenace> domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei fi.glì d'Italia (1915 - 18) >>. (All'Arma di Fanteria). -

« Nella gloriosa e tragica vicenda cli Cefalonia, con il valore, e il sangue dei suoi fanti, per ìl prestigio dell'Esercito italiano e per tener fede alle leggi dell'onore militare, disprezzò la resa offerta dal nemico, preferendo affrontare, in condizioni disperate, una impari lotta immolandosi ìn olocausto alla Patria lontana (Cefalonia, 8 - 25 settembre 1943) )>. 240 -


_MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 13 luglio 1849 « Per l'ottima condotta tenuta nei fatti d'armi della Sforzesca e di Novara (21 - 23 marzo 1849) )) .

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto

12

luglio 1859

« Per la bella condotta tenuta nella giornata di S. Martino (24 giugno 1859) >>.

sacrificio spiriti ed armi per la vittoria futura. Alla ripresa offensiva delle nostre armi, con generoso slancio attaccava le posizioni avversarie impegnando il nemico in dura lotta. Pari alle sue glorie secolari, segnava la via della vittoria con il sangue profuso dagli eroici fanti (Himara, V unoi, Val Shushizza, dicembre 1940 - aprile 1941) >>. MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 5 giugno 1920

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 31 dicembre 1 947 « In tre mesi di aspri combattimenti con tenacia e valore precludeva al nemico ogni possibilità cli successo temprando nella lotta e nel

<<Per lo slancio, la tenacia e il valore spiegati dal primo battaglione del reggimento in aspre e sanguinose giornate di battaglia (M. Sei Busi, 29 agosto - 30 ottobre 1951; Valloncello di Selz, 22 - 23 aprile 1916; Gallio, 25 luglio 1916) >> .

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Maresciallo Sinibaldo Vellei: Monte Sei Busi, 21 ottobre 1915 Sottotenente Giovanni Amadio: Pod Koriti, 19 agosto 1917 Sergente Maggiore Alceo Sampaoli: Albania, 14 aprile 194r

Tenente Antonio Cei: Grecia, 9 - 22 settembre 1943 Tenente Carmelo Onorato: Grecia, 15 - 24 settembre 1943

COMANDANTI

REGGIMENTO DESPORTES (1703 -74) Col. Col. Col. Col.

Lodovico Desportes Pietro Audibert Giovanni di Monfort ,de Varache Eugenio De Sury

REGGIMENTO DEL <<CHIABLESE >> (1774 - 96) Col. Col. Col. Col.

Benedetto Duca del Chiablese Giovanni Rocchetta Teo.filo Thellung de Courtelary Luigi de Fontanieux

REGGIMENTO DI «ALESSANDRIA>> (1796- 99) Col. Luigi de Fontanieux REGGIMENTO DI <<ALESSANDRIA>> (1814 - 15) Col. Giorgio Drujon

33 ·

BRIGATA DI «ALESSANDRIA» (1815 - 2r) Col. Giorgio Drujon Col. Giuseppe Righini BRIGATA « AcQUI >> (1821 - 31) Col. Ceva cli Noceto Col. Antonio Destefanis Valfrè cli Celle Col. Carlo Fossati 1° REGGIMENTO (BRIGATA ((ACQUI)>) (1831 - 39) Col. Carlo Fossati Col. Giovanni Camossi Col. Cesare Bianco di Sansecondo

17° REGGIMENTO

FANTERIA (BRIGATA « ACQUI »)

(1839 - 71) Col. Cesare Bianco di Sansecondo Col. Nicola Passera


Col. Luigi Fecia di Cossato Col. Lorenzo Montale Col. Filiberto Mollarci Col. Enrico Bozzoli Col. Alessandro Gozani di Treville Col. Giovanni Ba1egno - Alberti di Carpeneto Col. Cesare Colombini Col. Camilla Linati 17°

REGGIMENTO FANTERIA

« AcQUI

>>

(

Col. Pietro Bcllei Ten. Col. Enea Panzoni (int.) Col. Emilio Miani Ten. Col. Enea Panzoni (int.) Col. Gualtiero Gabutti Ten. Col. Gino Piccini (int.) Col. Silvio Belluzzi Col. Angiolo Tosi Col. Renato Comanducci Col. Amedeo Pederzini Col. Raffaele Delogu Col. Bruno Civoli Col. Ernesto Cessari

r87r -

1943) Col. Camillo Linati Col. Alfredo Roggeri Col. Tancredi Saletta Col. Alessandro Costa Col. Giuseppe Bellati Col. Emilio Bellati Col. Carlo Vergani Col. Francesco Carlino Col. Paolo Lavallea Col. Giuseppe Romeo Col. Carlo Ricolfi Col. Luigi Rosacher Col. Secondo Achino Ten. Col. Valentino Ortalli Ten. Col. Roberto Fonte Col. Augusto Bianchi Tcn. Col. Ettore Pirisi Col. Cesare Della Noce Col. Domenico Pozzi Col. Ernesto Cabiati Col. Gualtiero Gabutti Col. Carlo Spatocco Ten. Col. Enea Panzoni (int.)

I7° REGGIMENTO FANTERIA ((ACQUI))

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Corrado Currado Mario Torsiello Domenico Spoliti Agostino Scialla Mario Troisi Antonio Severoni Vittorio Della Peruta Luciano Drago Nicolò Perniciaro Mario Colombo Vladimiro Laguzzi Pierantonio Barbaro Umberto Alì Cesare Cerri Aldo Zanchi Renato Dorrucci Luigi D'Errico Franco Bucalossi Cesare Passeri Pietro Pierucci

SEDI

1703 -04 1704-05 1705-06 1706- II 17n 1733- 34 1742 -43 1743-44 1744-45

Evian Verrua Torino Aosta Susa Alessandria Tortona Cuneo Fossano

1 745-46

1747 1814 1821 - 24 1824- 26 1826-28 1828 - 30 1830 - 31 1831 - 36 - 242 -

Casale Monferrato Cherasco Torino Genova Torino Novara Genova Alessandria Nizza

(1948)


1836 - 38 1838 - 39 1839-40 1840-42 1842-43 1843-44 1844-46 1846-48 1848-49 1849 - 50 1850 - 51 1851 - 53 r853 -55 1855-57 1857-60 1860 - 6r 1861 186r -62 1862-64 1864-66 1866-68 1868 - 69

1869 - 72 1872-75 1875-78 1878 - 79 1879-83 1883 - 85 1885 - 88 1888 - 93 r893 - 94 1894 - 98 1898 - 1902 1902- 09 1909- IO 19ro - 15 1919 1919 - 26 1926- 35 1935 - 38 1938-43 1948 - 59 1959

Genova Alessandria Torino Cuneo Annecy Alessandria Genova Chiavari Genova Nizza Genova Torino Novara Vercelli Alessandria Bologna Carpi Catanzaro Salerno Torino Palermo Termini Imerese

Milano Parma Foggia Forlì Verona Girgenti Brescia Bergamo Como Salerno Udine Spezia Reggio Calabria Ascoli Piceno Trento Rovereto Gradisca Cormons Silandro Roma Sulmona

FESTA

25 settembre: anniversario della conclusione dei combattimenti <li Cefalonia (ry43)

-

2

43 -


21° REGGIMENTO FANTERIA «CREMONA» « Fortitudo

mea in brachio ))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE A seguito del decreto 8 settembre 1848 il 1° ottobre si forma il 21° Reggimento Fanteria su tre battaglioni, con personale del 19'' e ,del XXII Battaglione Provvisorio; viene sciolto nel maggio 1849. Per effetto del decreto 29 agosto 1859, il r novembre successivo si costituisce il 21° Reggimento Fanteria (Brigata «Cremona»); sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 di<Cremona)> viene 21° Reggimento Fanteria < poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 22° nella ricostituita brigata.

Con l'ordinamento del 1926 il 21° è assegnato alla XX Brigata. Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria «Cremona>>, ha il seguente organico: comando, compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri, batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17; costituisce la compagnia mortai da 81 nel settembre successivo. Il reggimento, pur subendo variazioni organiche, da quest'epoca rimane ininterrottamente in vita.

0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 -49)

PRIMA MONDIALE

1849: il 21° prende parte alla campagna con la Divisione Lombarda ed il 20 marzo alcuni suoi reparti combattono alla Cava nei pressi di Pavia. BRIGANTAGGIO

191;: il 21 ottobre attacca le posizioni sulle alture di Monfalcone ed occupa alcune quote; dopo due giorni, però, per la violenta reazione nemica> è costretto a ripiegare sulla linea di partenza e subisce ingenti perdite. In linea ,dal 14 novembre, nel settore di Castelnuovo consegue sensibili progressi nella zona di sella S. Martino.

(1860 - 70)

Nell'aprile 1862 viene inviato per la repressione del brigantaggio in Capitanata e Basilicata, ove opera anche dall'ottobre 1863 sino al giugno 1865. TERZA D'INDIPENDENZA

1916: in gennaio è sulle posizioni di M. Sei Busi e delle Cave di Selz. Nel settore di Monfalcone concorre il 15 maggio al contrattacco sferrato dai nostri reparti per ricacciare il nemico che di sorpresa ha occupato le trincee di Adria. L'azione è ripresa il 15 giugno ed il 28 viene coronata da successo con la riconquista della trincea del Tamburo; proseguendo nell'azione, la sera del 3 luglio, vengono espugnate nuove posizioni. Un poderoso contrattacco nemico fallisce per la pronta e fulminea reazione dei reparti del reggimento che peraltro subisce rilevanti perdite. Dopo breve riposo torna in linea nel settore di Vermegliano nell'imminenza della 6" batta-

(1866)

E' inquadrato nella 18" Divisione del IV Corpo d'Armata con funzioni <li osservazione.

(1887-88) (1895 - 97) Nel 1887 partecipa alle operazioni la 1• Compagnia; nel 1895 fornisce 4 ufficiali e 146 uo-

ERITREA

mini a reparti mobilitati.

LrnIA (19u - 12) Concorre alla mobilitazione di alcuni reggimenti con 32 ufficiali e 1.151 uomini. -

(1915 - 18)

2

44 -


' IN M EA


STEMMA DEL 21° REGGIMENTO FANTERIA ,, CREMONA

»

Descrizione araldica Scudo: Inquartato. Nel primo d'azzurro alla torre aperta e finestrata di nero, di due palchi merlati, fondata su un monte di tre cime di verde e sostenente un'aquila di nero dal volo spiegato; nel secondo e terzo d'argento alla banda d'azzurro caricata in cuore di una stella del campo; nel quarto di rosso alla croce d'argento. Sul tutto uno scudetto di nero, al braccio po-sto in palo, vestito di rosso e d'argento di sei pezzi, sostenente con la mano di carnagion e una sfera d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profilo. cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da tre nastri dei quali, uno dai colori dell'Ordine Mil itare d'Italia e due d'azzurro ·filettati d'argento, posti annodati nel fregio. svolazzanti: due a destra ed uno a sinistra dello scudo. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifi-de di verde centrate da due filetti di rosso. il motto: «

(D.P.R. 26 marzo 1953)

FORTITUDO MEA IN BRACHIO »


numerosi png1omen; il 25 il II Battaglione concorre dopo ardua lotta, alla conquista della cima di M. Pertica. La sera del 27 torna in seconda linea. Per le azioni svolte nel corso della campagna merita la medaglia d'argento al valor militare.

glia dell'Isonzo ed il ro agosto partecipa all'inseguimento del nemico puntando a nord del lago di Dober<lò verso le posizioni del Crni Hrib. Concorre nel settembre alla conquista di alcune quote nella zona del Debeli subendo gravi perdite. Il I novembre, con un vigoroso attacco in direzione di Doberdò - Jami ano, si porta nelle trincee nemiche e cattura numerosi prigionieri, resistendo tenacemente e rafforzandosi sotto la costante reazione avversaria. 0

AFRICA ORIENTALE

Fornisce a reparti mobilitati uomuu.

1917: trasferito sugli Altipiani, durante l'offensiva sull'Ortigara, il ro giugno un battaglione prende parte all'attacco delle posizioni di M. Rasta. Tornato in agosto sul Carso combatte duramente a Gradno, nel corso della battaglia della Bainsizza. Nell'offensiva austro - tedesca di ottobre, in linea nel settore Podlaka, inizia il ripiegamento la notte del 25; in retroguardia impegna il nemico fino al pomeriggio del 27 nei pressi di Lozice ( Anhovo) contrastandoglì il passaggio dell'Isonzo. Ripiega poi su Cormons e passa il Torre. Impedito dal nemico nel movimento e sventato l'accerchiamento e la cattura presso Campoformido, cambia direzione di marcia verso il ponte di Dignano e raggiunge Aurava il 30. Sofferte sensibili perdite nella manovra di sgancio, i resti del reggimento prendono posizione sulla destra del Tagliamento nei pressi ciel ponte della Delizia. Il 5 novembre sono al Livenza, il 7 a Monticano e la notte sul 9 passano il Piave al ponte della Priula. Il IO novembre fonde i propri superstiti con quelli della Brigata « Tortona )> cambiando numerativo, ma riprende quello di 21° pochi giorni dopo.

SECONDA MONDIALE

2

ufficiali e

22

(1940 -45)

1940: è impegnato al fronte alpino occidentale nella zona di Ventimiglia> ma non prende parte attiva alle operazioni. 1941: nel marzo è trasferito in Sardegna, in previsione di successive operazioni. 1942: in novembre si porta in Corsica a presidio dell'isola. 1943: dall'8 settembre al 4 ottobre partecipa alle operazioni per la liberazione della Corsica dai tedeschi; combatte a S. Polo, Ponte Sorbolo, L ucciana, Borgo. Tornato quindi in Sardegna disimpegna per undici mesi servizi d'ordine pubblico. 1944: lascia l'isola nel settembre, si porta sul continente ed è inquadrato nel Gruppo di Combattimento «Cremona». 1945: partecipa alla guerra di liberazione e il r2 gennaio è in linea nella zona ,d i Ravenna, attestandosi sul Reno. Nei giorni 2 e 3 marzo, dopo violenti scontri concorre alla conquista di Torre di Primaro. Successivamente partecipa all'offensiva finale: dal IO al I 3 aprile, forzato il Senio, libera Fusignano quindi oltrepassa il Santerno. Il 24 aprile ha luogo l'azione per l'occupazione cli Ariano nel Polesine, a cavallo del Po di Goro. Il 26 mattina, superato il Po, reparti del 21° Fanteria entrano in Adria. Nei giorni seguenti oltrepassa Cavarzere e Chioggia e raggiunge la zona a nord del fiume Adige.

I 918: in gennaio è in linea sull 'Asolane e contende al nemico importanti posizioni. Il 15 giugno, schierato sulla linea Pertica - V. Cesilla, è investito ,dal nemico che ha iniziato la grande offensiva sul Piave e resiste a prezzo cli ingenti perdite. Nella battaglia ,d i Vittorio Veneto, il reggimento, sistemato in caverna sul Pertica, muove il 24 ottobre decisamente all'attacco del Prassolan e superate d'impeto le ,difese nemiche fa -

(1935 - 36)

2

45 -


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e cli ardimento ; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (r915- 18) ». (All'Arma cli Fanteria). <<

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto

5 giugno 1920

<< Con brillanti vittorie e tenaci resistenze assicurava la conquista del Carso meridionale sopra a Monfalcone, e, movendo compatto, espugnava fortissime posizioni nemiche ad est di Doberdò, m antenendovisi fermamente sotto la

furia di quotidiani bombardamenti (agosto settembre - novembre 1916). II suo II Battaglione dava prova di grande valore, contribuendo alla conquista delle formidabili posizioni di Monte Pertica, ed alla tenace resistenza del caposaldo di quota 1451 (25 - 27 ottobre 1918) ». MEDAGLIA D' ARcENTo - Decreto 13 settembre 1945 « In Corsica prima, attraverso la pianura padana, dal fiume Reno a Venezia poi, ha lottato contro il tedesco nemico tradizionale, ed ha vinto per la libertà e la ricostruzione dell'Italia travagliata, ispirandosi alle più pure tradizioni del Risorgimento (Corsica, 9 settembre - 3 ottobre 1943; Ravenna, Venezia, 12 gennaio - 8 maggio 1945) ».

AL MERITO CIVILE

MEDAGLIA

DI BRONZO - I

0

dicembre 1970

<< In

occasione di una violenta alluvione si prodigava generosamente, con uomini e mezzi, in difficili ed estenuanti interventi di soccorso

alle popolazioni col pite, contribuendo validamente a contenere e ridurre i disastrosi effetti della calamità (Provincia cli Vercelli, 2 - 18 novembre 1968) >>.

DI BENE1v1ERENZA

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1910 << Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle

popolazioni funestate dal terremoto calabro siculo del 28 ,dicembre 1908 ».

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Maggiore Fali ero Vezzani: Monfalcone, 21 ottobre 1915 Capitano Emanuele Ferro: Monfalcone, 21 22 ottobre 1915 Maggiore Luigi Coralli : Monte Pertica Grappa, 15 giugno 1918

Aspirante Ufficiale Mario Lalli: Ponte S. Luigi, 23 giugno 1940 Capitano Luigi Giorgi: Chiavica Pedone Ravenna, 2 - 3 marzo 1945 Capitano Luigi Giorgi: Senio, Santerno, Po, La Croce .di Cavarzere, 10 - 26 aprile 1945


COMANDANTI 21° REGGIMENTO FANTERIA

(1848 - 49)

Col. Luigi Beretta 21° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (\ CREMONA

>J) (1859- 71)

Col. Giacomo Garavelli Col. Luigi Vivoli Col. Luigi Caroelli 21° REGGIMENTO FANTERIA (( CREMONA))

(1871)

Col. Luigi Caroelli Col. Cesare Rossi Col. Baldassarre Orero Col. Agostino Rosselli Col. Francesco Pistoia Col. Carlo Rolla Col. G. Battista Poddighe Col. Alfonso Petitti di Roreto Col. Luigi Catenacci Col. Pasquale Palopoli Col. Alessio Chapperon Col. Armando Diaz Col. Vitale Binna Col. Dante Formentini Col. Mario De Lama Col. Giustino Fedele Tcn. Col. Adolfo Fiori (int.) Col. Carlo Garcea Col. G. Battista Foschini Col. Enrico Chiodi

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Enrico Mettino Mario Cerruti Amelio Dupont Cosimo Bocchi Giorgio Masina Alberto Volpini Manfredo Marinacci Gustavo Valente Ettore Musco Giorgio Gervasoni Giuseppe Ferraris Francesco Torti Gerardo Jannelli Virginio Carosio Agostino Uberti Pasquale Gasparro Gennaro Salvi Luigi V czzoni Giuseppe Raimondi Cesare Poesio Giannetto De Fazio Romolo Ragnoli Nino Foti Ferruccio Minutillo Antonio Casertano Enzo Viola Mario Montanari Michele Cannoniere Fabrizio Antonelli Arturo Capizzi Cittadini Ernesto Tetamo Stefano Rossi

SEDI 1848 - 49 1860 - 61 186! - 6z 1862- 63 1863 - 66

1866- 69 1869- 71 1871 - 74

1874 - 79 1879 - 84

1884 - 87 1887- 92 r892 - 95 1895 -98 1898 - 1901 1901 - 05 1905 - 09

S. Germano Brescia Perugia Napoli Potenza Milano Livorno Reggio Calabria Brescia Alessandria

r9o9-43

1946

Fano Milano Catania Piacenza Cremona Perugia Montelcone Spezia Asti

FESTA 1°

novembre: anniversario del combattimento di Jamiano ( r9I6)

- 247 -


22° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO« CREMONA» «All'ombra della bandiera è il nostro destino))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE A seguito del decreto 8 settembre 1848, il ottobre si forma il 22° Reggimento Fanteria su tre battaglioni, con personale del 20°. Viene sciolto nel maggio 1849. Per effetto del decreto 29 agosto 1859 il I novembre successivo si ricostituisce il 22° Reggimento Fanteria (Brigata «Cremona>)). Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende il nome di 22° Reggimento Fanteria « Cremona))' ma dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 21° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 22° è assegnato alla XX Brigata. Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione ,di Fanteria «Cremona», ha il seguente organico: comando, compagnia comando reggimentale, I, II e III battaglione fucilieri, compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. Il 1° ottobre 1969, il reggimento subisce una

0

radicale trasformazione; in base al nuovo ordinamento assunto, prende il nome di 22° Reggimento Fanteria Corazzato «Cremona», del quale fanno parte il VI Battaglione Bersaglieri e il XIV Battaglione Carri. Formato dal Governo Provvisorio lombardo fin dal maggio 1848, il Battaglione Manara nel marzo 1849 è denominato VI Battaglione Bersaglieri. Nel 1861 fa parte del 4° Reggimento Bersaglieri, nel 1865 del 1° Reggimento Bersaglieri e dal 1871 del 6° nel quale rimane fino allo scioglimento del settembre 1943. Si ricostituisce nell'ottobre 1969. Il XIV Battaglione Carri è costituito nell'agosto 1942 con carri medi 14/ 41 ed assegnato al 31° Reggimento Fanteria Carrista. Si scioglie con tale unità, nell'aprile 1943, in seguito ad eventi bellici. Si ricostituisce nel giugno 1959.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA D'INDIPENDENZA

(1848 · 49)

I 848: i bersaglieri combattono sul Basso Ticino, in Val Sabbia, ove resistono a oltranza sulle posizioni loro affidate.

1849: il 22° Reggimento Fanteria partecipa alla campagna con la Divisione L-0mbarda. Successivamente la ro"' Compagnia si fonde con il Battaglione Bersaglieri che, già presente allo scontro di La Cava, prende parte poi al comando di Luciano Manara alla difesa di Roma. CRIMEA

(1855 - 56)

Vi partecipano la 21' e 22• Compagnia Bersaglieri incorporate nel III Battaglione Provv1sono.

SECONDA D'INDIPENDENZA

(1859)

Il VI Battaglione Bersaglieri si distingue in un'audace azione a Frassineto, ove alcuni suoi uomini, gettatisi a nuoto, incendiano nottetempo un ponte costruito dagli austriaci. Opera poi a Borgo Vercelli, forza il passaggio della Sesia, combatte a Palestro, partecipa alle azioni nel Trentino. CENTRO- MERIDIONE

(1860 -61)

E BRIGANTAGGIO

(1860 -70) Nel 1860 i bersaglieri prendono d'assalto borgo di Porta Pia ad Ancona e occupano porto della città; conquistano alla baionetta M~cerone) combattono poi sul Garigliano, Monte Conca, a Gaeta, a Messina.

il il il a


AL~ OMBRA DELLA BANDIERA

E' IL NOSTRO DESTINO


STEMMA DEL 22c REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO «CREMONA»

Descrizione araldica Scudo: Fasciato di ro sso e d'argent o attraversato da un braccio ves ti to del lo stesso posto in palo, impugn,mt e con la mano di carnagione una palla d'oro ed accostato da quattro stel le : una d'oro (6) posta in capo e tre d'azzurro (5} poste. due ai lati del braccio sulla seconda fasc ia d'argent o, ed una in punta . Ornamenti esteriori: Sullo scudo il freg io dell 'Arma di fanteria corazzata con l 'indicazione del numero del Reggimento, sormontato da un elmo romano di profilo cimato di tre foglie di quercia, due d'azzurro ed una di rosso. Ai lati dello scudo i nastri indicativi delle ri compense al v,llore di cui il Reggimento ha t itolo di fregiarsi. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estrem ità bifide di verd e filettate di rosso, il motto: «

ALL'OMBRA DELLA BANDIERA E' IL NOSTRO DESTINO »

(D.P.R. 12 marzo 1973)


Il VI è uno dei due battaglioni bersaglieri presenti allo scontro di Aspromonte del 29 agosto r8fo. Di stanza nel meridione prende parte successivamente alla lunga lotta contro il brigantaggio. Dall'agosto 1863 al giugno 1866, il 22" Reggimento destinato nel meridione, partecipa alle operazioni contro i fuorilegge. TERZA D'INDIPENDENZA

Il

zione di trincee nemiche sul M. Vrsic (Alpi Giulie). 1916: il 22", in gennaio, è sulle pasizioni di M. Sei Busi e delle Cave di Selz. Tornato nel settore di Monfalcone vi sostiene in maggio e giugno aspri combattimenti specie alla trincea del Tamburo. Durante la sesta battaglia dell'Isonzo attacca e conquista le trincee nemiche del Debeli, nel settore di Doberdò, come pure occupa, nel settembre altre munite posizioni avversarie della zona. All'inizio della nona battaglia dell'Isonzo, il 1° novembre attacca e<l espugna le trincee nemiche di Jamiano presso il lago di Doberdò ove cattura numerosi prigionieri, e rafforzandosi pai sotto la costante . . reazione avversana. Il VI Battaglione Bersaglieri opera nella Conca di Plezzo, quindi in Carnia.

(1866)

Fanteria vi partecipa inquadrato nella 18~ D ivisione del IV Corpo cl' Armata con funzioni <li osservazione. A Custoza il VI Bersaglieri si distingue nella zona di M. Croce; successivamente fa parte del corpo di spedizione che avanza dal Po all'Isonzo. 22°

ROMA

(1870)

1917: un battaglione del 22° è impegnato nell'attacco a M. Rasta sugli Altipiani il IO giugno; tornato in agosto sul Carso il reggimento combatte duramente a Gradno nel corso della battaglia della Bainsizza. Durante il ripiegamento dell'ottobre, in retroguardia, il 29 con un energico contrattacco presso Campoformido evita l'accerchiamento e la cattura e resiste ancora sul Livenza e sul Monticano nei giorni successivi. Passato il Piave il 9 novembre, fonde i propri superstiti con quelli della Brigata «Tortona,, cambiando numerativo, ma riprende quello di 22° dopo pachi g1orm. Il VI Bersaglieri partecipa a ripetuti assalti per la conquista del M. Pecinka; quasi sempre in prima linea, combatte sulle alture di Zagomilla, sul M. Vodice, al Costone di Arezza, a M. Oscedrik.

Il VI Battaglione Bersaglieri prende parte alle operazioni per l'investimento e la presa della città inquadrato nella riserva del IV Corpo d'Esercito. LrnIA (19u - 12)

Il 22° Reggimento, sbarcato a Derna il 25 ottobre 19n, partecipa a tutta la campagna, distinguendosi nell'aspro combattimento di Kars Ras El Leben (Derna) ,del 17 settembre 1912 nel guale occupa un fortino turco. Rientrato in Patria al termine delle operazioni belliche, lascia sul posto il II Battaglione, che si segnala per il comportamento nel fatto d'arme di Si<li Garbà. PRIMA MONDIAILE (r915 - 18)

r9r8: il

Reggimento Fanteria il 14 gennaio, in linea sull'Asolone, contende al nemico importanti posizioni. Il r5 giugno prende parte alla battaglia del Piave, combattendo in Val Cesilla. Nella decisiva offensiva dell'ottobre concorre alla conquista del Prassolan e del Vertua, quindi la sera dal 27 passa in seconda linea fino alla conclusione dell'armistizio. I bersaglieri del VI prendono parte alla battaglia del _solstizio e all'offensiva finale dal Pia-

191 5: il 21 ottobre, il 22° Fanteria attacca e conquista le posizioni sulle alture di Monfalcone, ma viene respinto, con sanguinose perdite, dopo due giorni di combattimenti. Nel novembre è nel settore di Castelnuovo dove conduce ripetuti attacchi, riuscendo a conseguire sensibili progressi nel sistema di trincee di Sella S. Martino. Dal maggio al luglio i bersaglieri del VI si distinguono nei combattimenti per l'occupa-

34.

2

49 -

22°


ve al Tagliamento fino a Pasian di Prato (Udine). ALBANIA (1939)

Il VI Battaglione Bersaglieri partecipa alle operazioni per l'annessione. AFRICA ORIENTALE (1935- 36)

Il 22° fornisce a reparti mobilitati 7 ufficiali e 75 uomini. SECONDA .MONDIALE ( 1940 - 45)

1940: il 22° Reggimento Fanteria è dislocato al fronte alpino ocòdentale nella zona di Ventimiglia. 1941: nel marzo il 22° è trasferito in Sardegna, in previsione di successive operazioni. Il VI Battaglione Bersaglieri, inquadrato nel 6° Reggimento, partecipa alle operazioni in territorio jugoslavo. 1942: il 22° nel novembre si porta in Corsica a presidio dell'isola. Il VI Bersaglieri, trasferito sul fronte russo, opera nei pressi dell'ansa del Don, distinguendosi nei combattimenti difensivi di fine giugno a Boskowski, il 1° agosto a Jagodnyj e nelle lotte condotte per sottrarsi all'accerchiamento durante la ritirata nella steppa dal dicembre 1942 al gennaio 1943.

Il XIV Battaglione Carri, inquadrato nel 31° Reggimento Fanteria Carrista, nel dicembre costituisce avanguardia nei combattimenti contro forze corazzate avversarie nella zona di Maatan Giofer, ad est di El Agheila. · 1943: i carristi del XIV, in Tunisia, prendono parte alla battaglia del Mareth dal 17 al 30 marzo, durante la quale il battaglione combatte fino al totale esaurimento degli uomini e dei mezzi. Il 22° Fanteria dall'8 settembre al 4 ottobre partecipa alle operazioni per la liberazione della Corsica dai tedeschi; combatte a Quenza, Prunelli di Casacconi, Casamozza. Torna quindi in Sardegna ove disimpegna per undici mesi servizi d'or,d ine pubblico. 1944 - 4 5: nel settembre 1944 il 22° lasciata l'isola, si porta sul continente ed è inquadrato nel Gruppo di Combattimento <<Cremona». Successivamente partecipa alla guerra di liberazione e il 12 gennaio 1945 è in linea nella zona <li Ravenna. Nei giorni 2 e 3 marzo, dopo violenti scontri concorre alla conquista di Torre di Primaro. Partecipa quindi all'offensiva finale; dal IO al 13 aprile, forzato il Senio, libera Alfonsine poi supera il Santerno. Appoggia nei giorni seguenti l'azione del 21° Fanteria; il 26 supera il Po e successivamente Chioggia, infine il 29 raggiunge Mestre e Venezia ove prende collegamento con unità inglesi giunte via mare.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MfLlT ARE

ORDINE MILITARE nTrA'LJA - Decreto 5 giugno 1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace> domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia ( 1915 - 18) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA o' ARGENTO - Decreto 11 dicembre r913 <<Per la bella e gloriosa condotta tenuta dal II Battaglione nella giornata ciel 17 settembre 1912 a Kasr Ras el Leben (Derna) )>. MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Con brillanti vittorie e tenaci resistenze assicurava la conquista del Carso meridionale


sopra a Monfalcone, e, movendo compatto, espugnava fortissime posizioni nemiche ad est di Doberdò> mantenendovisi fermamente sotto la furia di quotidiani bombardamenti ( agosto settembre - novembre 1916). Il 14 gennaio 1918, travolte con mirabile slancio le difese nemiche, vincendone l'accanita resistenza, oltrepassava la vetta dell'Asolone, catturando prigionieri e mitragliatrici».

del Risorgimento. Corsica, 9 settembre - 3 ottobre 1943; Ravenna, Venezia, 12 gennaio - 8 maggio 1945 >>. MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto 27 maggio 1859

<< Per essersi distinto al passaggio della Sesia (21 maggio 1859), e nelle operazioni successive su Palestro e Borgo Vercelli (22 - 25 maggio 1859) )), (Al VI Battaglione Bersaglieri).

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 13 settembre 1 945

« In Corsica prima, attraverso la pianura padana, <lal fiume Reno a Venezia poi, ha lottato contro il tedesco nemico tradizionale, ed ha vinto per la libertà e la ricostruzione dell'Italia travagliata, ispirandosi alle più pure tradizioni

MEDAGLIA 1862

DI

BRONZO - Decreto 30 settembre

« Perché diede prova di valore e di sagacia militare nei fatti di Aspromonte (29 agosto 1862) )), (Al VI Battaglione Bersaglieri).

AL MERITO CIV[LE

ATTESTATO

DI

PUBBLICA BENEMERENZA

« Con ,d iuturno impiego di uomini e mezzi

contribuiva al buon esito delle operazioni di soccorso di località devastate da dilaganti acque

alluvionali (Firenze, 9 novembre -7 dicembre 1966) )), (Al I Battaglione).

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA D'ORO - Decreto « Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle

5 giugno 1910

popolazioni funestate dal terremoto calabro siculo del 28 dicembre 1908 J>.

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Luigi Ferrari: Aspromonte) 29 agosto 1862 Soldato Romeo Orsi: Libia, 16 maggio 1913 Sergente Francesco Rossi: M. Tondarekar, 4 dicembre 1917 Capitano Vittorio Trucchi : Russia, 27 giugno 1942

Sottotenente Bruno Carloni: Russia, 3 agosto 1942 Soldato Mario Morgantini: Case Marini (Conca Alfonsine), 10 aprile 1945 Caporal Maggiore Gino Fruschelli: Alfonsine, rr aprile 1945


COMAND.ANTI Col. Pietro Bottaro Col. Mario Ardissone Col. Giovanni Grassi Col. Ezio Vegni Col. Attilio Calendi Col. Sabatina Fiumarella Col. Lorenzo Tommasini Col. Emilio Silvestri Col. Arturo Ferrara Col. Augusto D'Amico Col. Gustavo Col pani Col. Giovanni Celloni Col. Pasquale Caroprese Col. Adalberto Gargiolli Col. Gaetano Ferrigno Col. Aldo De Marco Col. Giovanni Parlato Ten. Col. Vittorio Della Peruta Col. Alberto Bongiovanni Col. Vincenzo Gualzetti Col. Amato Amati Col. Ferdinando di Lauro Col. Pietro Cristaudo Col. Mario Cippitelli Col. Giovanni Carta Col. Giovanni Masia Col. Giuseppe Angelino Col. Giuseppe Santovito Col. Pietro Corsini Col. Vittorio E. Rastelli Col. Gianadello Maletti Col. Cesare Raucci

22° REGGIMENTO FANTERIA ( I 848 - 49)

Col. Bartolomeo Rambosio 22° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( CREMONA)))

(1859 - 71)

Ten. Col. Gaetano Corte T en. Col. Gaetano Fanti Col. Alessio Peyssard 22" REGGIMENTO FANTERIA (( CREMONA))

(1871 -

1969) Col. Alessio Peyssard Col. Jacopo Testi Col. Filippo Gazzurelli Col. Domenico Bossalino Col. Roberto Brusati Ten. Col. Edmondo De Stefani Col. Enrico Masoni Col. Carlo Gagliar,di Col. Raffaele Castellani Col. Oreste Zavattari Col. Luigi Noel - Winderling Col. Ferruccio Trombi Col. Vittorio Zuppelli Col. Paolo Bertacchi Col. Riccardo Bonaini Col. Roberto Pasini Col. Annibale Angher Col. Benedetto Viani Col. Balbo Ottini Col. Giuseppe Treboldi Col. Francesco Foschini Col. Ignazio Liotta Col. Goffredo Bonasi di Carpi Col. Ignazio Liotta Col. Bartolomeo Petrini Col. Amedeo Couture Col. Giuseppe Bertinelli

22° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO « CREMONA ))

Col. Col. Col. Col.

(1969)

Carlo Aroasio Sergio Orsini Domenico Corcionc Carlo Saetti

SEDI 1848 -49 Torino

1859 - 60 Genova 1860 - 6r

Brescia

1861 - 62 Bergamo 1862 Cremona 1862-64 Potenza


1864 - 66 1866-69 1869- 71 1871 - 74 1874-77 1 877-79 1879 - 84 1884 - 86

Milano 1886-92 Messina 1892 - 95 1895 - 1901 Piacenza Spoleto 1901 - 05 Reggio Calabria 1905- 09 Pisa 1909-42 Vercelli 1 946- 47 Torino 1947

Salerno Milano Livorno Messina Peschiera Brescia Alessandria Catanzaro

FESTA 1° novembre: anniversario del combattimento di Jamiano ( 1916)

-

2

53 -


28° REGGIMENTO FANTERIA «PAVIA)) (CAR) « Ardeam

dum lu.ceam

)>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE inquadrato nella Divisione cli Fanteria « Pavia)), ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/17. Sciolto nel novembre 1942 a seguito di eventi bellici, viene ricostituito il 1'' luglio 1958 quale 28° Reggimento Fanteria < <Pavia>) ( CAR) in sostituzione del preesistente 6° Centro Addestramento Reclute.

Per effetto del decreto 29 agosto 1859, il 28" Reggimento Fantm:a (Brigata «Pavia ))) si forma il 1" marzo 1860, su quattro battaglioni, con compagnie di altri reggimenti. Il 15 ottobre 1871, sciolte le brigate permanenti, prende il nome di 28° Reggimento Fanteria «Pavia>) ma dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 27° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento ciel 1926 il 28° è assegnato alla XVII Brigata. Il IO grngno 1940,

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 - 70)

ERITREA

Fornisce mobilitati.

Nel 1862 il IV Battaglione è inviato nel mezzogiorno, prima ad Avellino, poi a Caserta e quindi nelle Puglie dove è impiegato a protezi.one delle linee di comunicazione tra Napoli e Foggia. Nel 1863 è trasferito in Basilicata ed i suoi uomini sostengono numerosi scontri con i fuorilegge. TERZA D'INDIPENDENZA

LIBIA

II

ufficiali e

250

uomini a reparti

(19n - 12)

Concorre alla mobilitazione di alcuni reparti con 8 ufficiali e r.u4 uomini.

(1866)

Inquadrato nella 15" Divisione destinata ad operare in Val Sugana, il reggimento prende parte allo scontro di Borgo il 23 luglio quindi si batte con le retroguardie avversarie che cercano di rallentare l'avanzata della divisione; giunge a Levico nella tarda sera dello stesso giorno e deve fronteggiare la tenace resistenza degli austriaci annidati nell'abitato. Occupata Levico, il regf,rimento continua a incalzare il nemico in ritirata. Per tali azioni viene decorato di medaglia d'oro al valor militare. ROMA

(1895-97)

PRIMA MONDIAILE

19 r 5: nel giugno si schiera nei pressi di Cormons e spinge reparti sino a Lucinico. Nella seconda battaglia dell'Isonzo coopera all'attacco del Podgora subendo notevoli perdite. Dal 21 al 24 ottobre tenta cli aver ragione del nemico che difende accanitamente le posizioni del Sabotino; solo il III Battaglione la sera del 23, assieme ad altri reparti, riesce ad occupare alcuni tratti di trincea. A novembre, in linea nel settore di Lucinico, partecipa alla quarta battaglia dell'Isonzo. Il 22 dicembre alcuni plotoni del III Battaglione, con travolgente azione, si impadroniscono della trincea delle Tre Croci, ma verso sera sono costretti a ripiegare.

(1870)

Partecipa alla campagna con la 9"' Divisione e si scontra con i pontifici fra Porta San Giovanni e Porta Latina. -

(1915 - 18)

2

54 -


):Ji.ftii ts!.RDEAM

DUM

LUCEA~


STEMMA DEL 28° REGGIMENTO FANTERIA «PAVIA» (CAR) Descrizione araldica Scudo: Inquartato. Nel 1° di rosso alla croce d'argento; nel 2° d'azzurro alla croce d'oro; nel 3° d'azzurro al silfio d'oro reciso e sormontato da una stella (5) d'argento; nel 4° d'azzurro all'albero al naturale movente da una pianura inquartata d'argento e di rosso ed attraversato da una lista d'argento con la parola « Fidelitas » in nero e da due fedi sovrapposte, di carnagione, manicate di rosso. Sul tut to uno scudetto d'argento, al destrocherio armato in atto di piantare un virgulto di alloro in un soko pra ticato nella campagna al naturale. Il tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco che è: d'azzurro a tre colonne doriche al naturale cimate ciascuna da un montante d'argento e carica te di una lista, pure d'argento, con la scritta « Pax " in caratteri di nero. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argen to, sormontato da un elmo antico posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso e·d accompagnato sotto da quattro nastri uscenti dal fregio e svolazzanti ai lati dello scudo, dei quali, a destra: uno dai colori dell'Ordine Militare d'Italia ed uno d'azzurro filettato d'oro; a sinistra: due d'azzurro filettati d'argento. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide, i·I motto: «

(D.P.R. 14 luglio 1960)

ARDEAM OUM LUCEAM

»


AFRICA ORIENTALE

1916: dal 13 al 15 marzo, con azioni dimostrative, facilita il compito del 27° Fanteria nell'attacco alle trincee del costone detto Naso di Lucinico. In agosto attacca con slancio le ,difese a sud est di Lucinico, supera due ordini di trincee e cattura molti prigionieri; proseguendo nel1' azione, raggiunge l'Isonzo. Passato il .fiume costituisce una testa di ponte, ampliata successivamente fino a S. Andrea; conquista poi l'abitato di Vertoiba e si schiera lungo il torrente omonimo. Per tali azioni viene citato sul bollettino di guerra n. 442 e merita la medaglia d'argento alla Bandiera. Nell'ottava battaglia dell'Isonzo attacca le posizioni nemiche, occupa le prime trincee, ma è arrestato presso Casa Nigris, per la violenta reazione che causa sensibili perdite.

Fornisce a reparti mobilitati 30 ufficiali e 860 uomini.

SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1940: dislocato in Tripolitania fin dal settembre 1939, all'inizio delle ostilità si. porta nella zona di Sabratha ove rimane fino ad ottobre, quindi si trasferisce nei pressi di. Tripoli. 1941: nel febbraio il 28°, unitamente alle altre unità .della «Pavia», viene destinato in Sirtica. Dal 12 giugno ai primi giorni. di novembre è schierato lungo la cinta fortificata di Tobruk ed i suoi reparti si distinguono in numerose azioni. In novembre sì porta a sud di El Adem dove è al momento della offensiva britannica. Disposto in retroguar.dia delle colonne c.he ripiegano su Ageclabia combatte ad Ain e1 Gazala il 9 dicembre, a Martuba, al fortino Toselli e a Barce; il 23 raggiunge Ageclabia.

19rr il reggimento è in linea sull'Altipiano dei Sette Comuni ove svolge intensa attività cli vigilanza a mezzo pattuglie. 1918: alle dipendenze dell'rr" Divisione il 15 giugno è inviato a presidiare il campo trincerato di Treviso a Meolo - Vallio. Il 17 una minacciosa infiltrazione nemica è arrestata dai rincalzi ed il 19 il reggimento concorre ad un contrattacco tendente a riconquistare il terreno perduto tra Molino Nuovo ed il caposaldo di Case Martini subendo ingenti perdite. Dopo aver contenuto il 20 un nuovo attacco nemico si porta a Carbonara prima ed a Camposampiero poi per riordinarsi. Da Castelfranco Veneto raggiunge il 23 luglio le trincee di prima linea dell' Asolone. Alla fine di settembre è nelle Giudicarie ove si schiera nel settore M. Carone - M. Guil - Punta dei Lari.ci sulla sponda sinistra del Garda, alternando periodi <li prima linea a periodi di riposo. Nella battaglia di Vittorio Veneto il 2 novembre supera le resistenze della vetta del Tomeabrù e di Cima d'Oro. La fine delle ostilità trova il reggimento nella zona tra Campi, Pranzo e Ponte Arche nel Trentino.

-

(1935 - 36)

1942: in febbraio) iniziata l'offensiva italo tedesca, il 28° raggiunge Bengasi; in marzo supera Martuba e in giugno, occupate Bir Hacheim ed Aìn el Gazala, è nuovamente ,d i fronte a Tobruk che capitola il 21. Per tali fatti d'arme merita la medaglia d'argento al valor militare. Raggiunte le posizioni di El Alamein, il reggimento a metà luglio sostiene aspri combattimenti dove subisce notevoli perdite e deve lasciare il fronte per riorganizzarsi, ma il 16 ottobre è ancora in linea nel settore sud del fronte ed alcuni suoi reparti passano alle dipendenze tattiche della «Folgore» . Il 2 novembre i superstiti del 28° sono costretti a lasciare le posizioni ed il 6 si trovano, con altri resti della « Pavia>), a 80 km a sud di Fuka dove nei giorni seguenti sono raggiunti dalle truppe inglesi che avanzano.

2 55

-


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR M!LIT ARE

ORDINE MILITARE n'ITAn:. u - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ar,d imento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) >) . (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA o'ORo - Decreto 6 dicembre 1866 « Nel fatto <l'armi di Borgo decise la vittoria, dan<lo arditamente l'attacco al paese, impadronendosene combattendo, caricando poi successivamente il nemico finché esso fu posto in completa rotta. La notte a Levico con bravura, sangue freddo e ,<lisci plina ammirabili caricava alla baionetta gli Austriaci senza mai rispondere al loro fuoco, come gli era stato ordinato, conquistando così palmo a palmo il paese (Borgo e Levico, 23 luglio 1866) )).

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 28 dicembre 1916 « Confermato l'antico valore e le vecchie

gloriose tradizioni nelle lunghe ed ostinate lot-

te sull'aspro terreno del Sabotino e del Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia ,di Gorizia e, varcato l'Isonzo, portò primo la bandiera <l'Italia nella conquistata città (luglio 1915 - agosto 1916) ».

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 31 dicembre 1 947 « Durante sei mesi di aspra vita operativa sul fronte di Tobruk, seppe con abile, ardimentosa opera, realizzare importanti conqtùste, impanendo all'avversario la sua volontà tenace. Nella battaglia della Marmarica, iniziatasi dopo una così lunga, logorante prova, le virtù guerriere ,dei suoi bravi fanti si affermarono e rifulsero di eroismo in quaranta giorni di dura, ininterrotta lotta. Assolvendo gravosi compiti di retroguardia, superò insidie e difficoltà d'ogni genere e riuscì sempre ad infrangere l'impeto di forze preponderanti nemiche. La controffensiva trovò le sue energie morali intatte, fortemente tese verso la vittoria. Esempio luminoso di fede, di abnegazione, di indomito valore (Tobruk, El Adem, Ain el Gazala, Agedabia, Martuba, 20 maggio 1941 - 20 marzo 1942) )).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Colonnello Federico N edbal : Borgo e Levico, 23 luglio 1866 Tenente Oddone Fantini: M. Sabotino, 21 23 ottobre 1915 Capitano Agamennone Vecchi: Gorizia, 6 agosto 1916

Sottotenente Aurelio Baruzzi: Gorizia, 6 - 8 agosto 1916 Sottotenente Amilcare Rossi : Vertoiba, IO ottobre 1916 Tenente Francesco Coco: Africa Settentrionale, 25 luglio - 30 novembre 1941

COMANDANTI

28° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA ((PAVIA»)

28' REGGIMENTO FANTERIA (( PAVIA)) (1871 -

(1860-71)

1942)

Ten. Col. Luigi Castelli Col. Federico Nedbal Col. Battista Milani

Col. Battista Milani Col. Giovanni Baulina Col. Lorenzo Montemayor


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Cesare Cianchi Giuseppe Mori Gustavo Sommati di Mombello Michele Girola Edoardo Guerriero Francesco Caporali Ferruccio Roberti Tommaso D'Agata Carlo Sargenti Luigi Forneris Pietro Ronchi Riccardo Pastelli Antonio Ferrari Augusto Allois Arturo Bucalo Federico Schiller Bruto Leonardi Claudio Malacarne Francesco Montagano Fausto Pandol.fìni Ernesto Vergano Mario Re

Michele Ricciuti Ulrico Torci a Gregorio Vecchi Giuseppe Vallerini Leone Ceruti Umberto Piscitelli Roberto Mango

28'' REGGIMENTO FANTERIA ((PAVIA)) (CAR) (1958) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Marcello Brandi Antonino Salerno Alberto Palladino Ezechiele Pozzi Sergio Genovesi Ezio Garbini Angelo Oliveri Riccardo Rosa Mario Massobrio Mario Reale Vittorino Massa

SEDI

1860 -61 1861 -62 1862-63 1863-64 1864-67 1867 1867-69 1869-70 1870 - 71 1871 -74 1874-76 1876- 77 1877-80

1880-82 1882-87 1887-92 1892-98 1898 - 1900 1900- 05 1905 - II l9II - 19 1919- 20 1920- 39 1 939 -42 1958

Parma Piacenza Modena Reggio Emilia Parma Napoli Caserta Nocera Rieti Padova Nocera Inferiore Siena Livorno

Trapani Piacenza Aquila Bologna Treviso Girgenti Firenze Ravenna Livorno Ravenna Tri politania Pesaro

FESTA 23 luglio: anniversario del combattimento cli Borgo e Levico ( r866)

-

35.

2 57-


40'' REGGIMENTO FANTERIA« BOLOGNA» « Senza sosta verso la gloria >>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Discende dal Reggimento Vittorio Emanuele poi 21° che, costituito in Bologna in attuazione del decreto 12 giugno 1859 con volontari veneti e romagnoli, dal 16 settembre dello stesso anno forma, con un proprio battaglione, il 22° Reggimento Fanteria ed entrambi vengono riuniti nella Brigata Vittorio Emanuele. Il 1° ottobre successivo la Brigata muta il nome in << Bologna » e, dal r" gennaio r86o, il 22° diviene 40° Reggimento Fanteria ( Brigata ((Bologna») venendo incorporato nell'Esercito Sardo il 25 marzo dello stesso anno. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre

1871 assume il nome cli 40° Reggimento Fanteria <<Bologna», poi dal 2 gennaio r88r torna ad essere riunito con il 39° nella ricostituita brigata. Con !'-ordinamento dd 1926 il 40° è assegnato alla XXV Brigata. Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria << Bologna >), ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia arditi; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. Sciolto a seguito di eventi bellici nel dicembre 1942, è ricostituito il 1° aprile 1947-

CAMPAGNE DI GUE RRA E PATII D'ARME CENTRO - MERIDIONE

(1860 - 6J)

E BRIGANTAGGIO

(1860- 70) Partecipa alla presa ,di Perugia, quindi ai combattimenti per la presa .di Ancona ove si segnala particolarmente a M. Pelago e M. Polito, meritando la medaglia d'argento alla Bandiera ed una medaglia ,d i bronzo per ]a 7" Compagnia. Il II Battaglìone è poi presente a Tagliacozzo e Sgurgola. Dal 1860 al 1866 reparti del reggimento prendono parte alla repressione del brigantaggio operando nella Marsica e tra le montagne del Sannio. TERZA D'r:t-."DIPENDENZA

(1866)

Il 40° partecipa alla campagna con la r3" Divisione del IV Corpo d'Armata. ROMA

(1870)

Inquadrato nella I2'' Divisione combatte il 12 settembre a Civitacastellana cd è tra i primi reparti ad entrare in Roma il 20 settembre.

ERITREA (1895-97) Fornisce IO ufficiali e 271 uom1m per van reparti mobilitati. LIBIA (r9n - 12)

Il 40° si distingue il 23 ed il 26 ottobre nei combattimenti cli Sciara Sciat e di Siri - Messri; nell'occupazione ,del campo trincerato di Ain Zara dove, il 4 dicembre 19rr, muore il colonnello comandante. Nel corso del 1912 combatte nella battaglia di Zanzur 1'8 giugno, meritando la medaglia d'argento; indi opera a Misurata 1'8 luglio e a Sidi Bilal il 20 settembre. PRIMA MONDIA'LE (1915 - 18) 1915: il 22 giugno è sulla fronte Redipuglia Fogliano; con rapida avanzata occupa Fogliano e successivamente s'impossessa delle posizioni di Chiesa Diruta e di Castelvecchio. Dopo due giorni di aspri combattimenti, il mattino del 25 il I Battaglione, aperti alcuni varchi nel campo minato, con brillante azione giunge di


ls_gzA

SOSTA

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STEMMA DEL 40° REGGIMENTO FANTERIA « BOLOGNA

»

Descrizione araldica Scudo: Parti to. Nel primo d'argento alla croce di rosso a,( capo d'Angiò ; nel secondo,

troncato: il 1° d'azzurro al palmizio al naturale, fruttato di oro nodrito nel terreno dello stesso e sormontato da una stella d'argento ('Pripolitania); il 2° part ito, a) di rosso al castello fondato sopra una roccia, il tutto al naturale (Castelnuovo), b) di rosso al silfio d'oro reciso sormontato da una stella d'argento (Cirenaica) . Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell 'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su una piastrina d'argento ed un elmo cimato di tre foglie di quercia di rosso , accompagnati sotto da otto nastri uscenti dal fre gio e svolazzanti ai lati dello scudo: a destra, un nastro dai colori dell'Ordine Militare d'Italia, due nastri d'azzurro ·filettati d'argento ed uno d'azzurro; a sinistra, due nastri d'azzurro filettati d'argento e due nastri d'azzurro. Sotto lo scudo. su lista d'argento con le estremità bifide caricate di un fi'letto rosso, il motto: «

(D.P.R. 9 dicembre 1950)

SENZA SOSTA VERSO LA GLORIA

»


trincee a sud di M. Asolane. L'II maggio un reparto di arditi del reggimento ha ragione di un posto nemico su Col dell'Orso, ove cattura uomini ed armi . Nella zona del Montello il 19 giugno il II ed il III Battaglione con rapida azione occupano le posizioni cli. C. Bandiera, che debbono abbandonare a sera per il contrattacco cli preponderanti forze. Il 23, incalzando il nemico in ritirata, viene r aggiunta la linea marginale del Piave. Il 24 ottobre si slancia all'attacco nella zona <li Feltre, dove il nemico si difende accanitamente; occupa a sera la cresta di M. Forcclletta od il 26 tutte le posizioni del Col del Cuc. Violenti contrattacchi nemici sono stroncati ed il 31, travolte le difese di Malga Fossa di Con.fin e Val di Pez, avanza in Val Stizzon, occupa Feltre e cattura molti prigionieri e materiale bellico. Viene citato nel bollettino di guerra n. 1262. Il 2 novembre raggiunge Col del Melone, Altin e Col della Croce.

sorpresa sulla pos1z1one di Castelnuovo del Carso. Conquistato l'abitato affianca le Brigate « Pisa» e «Siena» nell'attacco della ridotta a nord del paese. In luglio il I Battaglione concorre alle operazioni contro le pendici di S. Martino, mentre il IV Battaglione, il 18, conquista un trincerone del Bosco Cappuccio; il giorno dopo, il II e il IV Battaglione, occupano tutto il margine meridionale del M. Cappuccio ed il 40° vi si sistema a difesa. Il mattino del 23 ottobre partecipa alla conquista della munita trincea ad Ipsilon delle Celle, meritando la medaglia d'argento al valor militare. Il 23 novembre è destinato alle trincee di M. Sei Busi e concorre con azioni dimostrative ad ostacolare gli spostamenti del nemico verso il M . S. Michele.

1916: lasciata la fronte giulia il 25 gennaio,

è destinato nel Trentino, nella zona del passo del Tonale, dove rimane fino ai primi di agosto. Nuovamente sul Carso il 26 novembre, è in linea nei trinceramenti alle pendici nord di Volkovnjak.

A FRICA ORIE NTALE

Fornisce a reparti mobilitati 36 ufficiali e

1917: schierato dapprima fra Oppacchiasella e Castagnevizza, si trasferisce poi ai primi di maggio nelle trincee di Hudi Log; durante la decima battaglia dell'Isonzo avanza verso l 'Hermada, conquista la prima linea, ove cattura molti prigionieri, e punta sulla seconda; è costretto però a ripiegare sull e posizioni di partenza a causa della violenta reazione nemica. Ingenti sono le perdite subite in quest'azione. In agosto, a sud di Oppacchi asella, partecipa alle azioni nella zona dall'Idria al Timavo. In prima linea nelle trincee fra Jamiano e Flondar, il 13 ottobre respinge un attacco nemico e il 26 iniziato il ripiegamento è sulla ,destra del torrente Stella, fra Titiano e Precenicco. Il 29 tutta la Brigata « Bologna » è schierata lungo la linea Villuzza - Ragogna - Muris - Collo Lungo a protezione ciel ponte cli Pinzano; qui resiste tenacemente fino al 1° novembre, allorché è costretta dopo strenua lotta a cedere: solamente pochi effettivi riescono a passare il Tagliamento.

435 uomini. SECONDA MONDIALE (1940 ·

45)

1940: trasferito in Trìpolitania nel settembre 1939, il IO f:,r.iugno è schierato nella zona di T arhuna; passa poi a Garian, nel Gebel, a T agiura ed a fine anno è a Tripoli nel sottosettore costiero, sempre impiegato in approntamento di opere difensive. 1941: in febbraio è a Sirte e in maggio è trasferito a Derna. Dopo essere stato motorizzato, in luglio si porta ad Ain El Gazala ed a fine mese il I Battaglione è in linea ad El Aclem. Partecipa da settembre all'assedio di Tobruk; il 21 novembre, all'inizio dell'offensiva britanni ca, i settori assegnati al 40°, attaccati da preponderanti forze corazzate, oppongono una strenua resistenza; la Divisione « Bologna>> merita una citazione sul bollettino di guerra n. 545. A causa delle ingenti perdite subite il reggimento deve essere riorganizzato ed a fine anno è attestato ad Agedabia. Per il comportamento tenuto nel corso ciel ciclo operativo, al

1918: completato e riorganizzato, il 40° sostituisce in gennaio il 12° Gruppo Alpini nelle -

(1935 - 36)

2

59 -


I Battaglione è concessa la medaglia di bronzo al valor militare.

1942: con movimenti successivi raggiunge a metà agosto il fronte di El Alamein. All'inizio della battaglia il 40° è schierato sulle posizioni di Deir el Sheim, El Ruweisat opponendo una valida resistenza alla superiore potenza dei mezzi dell'avversario e riuscendo, nonostante il martellamento <lelle artiglierie, a respingere alcuni attacchi. Il 2 novembre, data la situazione ormai insostenibile, il reggimento ripiega a piedi ed i suoi uomini trainano a braccia le armi controcarro.

Il pomeriggio del 4 unità della 2a Divisione neozelandese raggiungono ed incalzano la «Bologna», ne sopravanzano le ali e provocano l'annientamento dei singoli reparti, attaccati separatamente in piena crisi di movimento. I superstiti del 40° riuniti in un battaglione ripiegano sulle posizioni cli Fuka, a sud di Abu Haggag, ove il 6 sono attaccati da nuclei corazzati nemici e dopo violenta lotta sono costretti a cedere. Al reggimento è concessa la medaglia d'argento al valor militare.

194J.' le truppe del <le posi to partecipano ai combattimenti di Napoli del settembre nel quadro <lella reazione ai tedeschi.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE ORDINE

MILITARE n'lTALIA - Decreto 5 giugno

1920

lando, con la propria l'avanzata di altri reparti

(23 giugno, 31 luglio e 21 - 23 ottobre 1915) >>.

« Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ar,d imento; audace e tenace, domò infa~cabilmente i luoghi e le forhme, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 3 ottobre 1860

« Per la bella condotta tenuta nell'attacco di M. Pelago e M. Polito (26 settembre 1860) ». MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 19 gennaio

1913 « Per la splendida condotta tenuta dal reggimento nella battaglia di Zanzur (8 giugno

1912) )), MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 3 giugno 1916 « Con superbo impeto di valore, primo occupò l'orlo dell'Altipiano Carsico a Castelnuovo, e in successivi aspri e ripetuti combattimenti, spezzò più volte l'ostinata resistenza nemica, conquistando fortissimi trinceramenti e agevo-

MEDAGLIA D'ARGENTo - Decreto 15 marzo 1950 « Fedele alle gloriose tradizioni dell'invitto reggimento, con scarsi effettivi e mezzi inadeguati, operando in difficili condizioni ambientali, in tenaci dìfese sostenute ad oltranza, in audaci sanguìnose offensive, in tormentosi ripiegamenti, affrontava con onore potente agguerrito avversario contenendone l !impcto in virtù di sacrifici inenarrabili. Quando ormai tutto crollava inesorabilmente, persisteva nel1'eroica impari lotta protraendola, con stoica fermezza, fino all'esaurimento di ogni mezzo di offesa. L 'avversario cavallerescamente, ne riconosceva sul campo valore e sacrificio (Africa Settentrionale, novembe 1941 - ottobre 1942) ».

MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto 1° giugno 1861

« Per essersi lodevolmente diportata nella presa di M. Pelago e M. Polito (Ancona, 26 settembre I 860) >> . (Alla Compagnia).

- 260 -

t


MEDAGLIA 1921

DI

BRONZO - Decreto 3 novembre

« Dopo aver superato con slancio più ordini cli trinceramenti nemici, contribuiva vali<lamente alla conquista ,cli un'importante posizione avversaria formidabilmente apprestata a difesa, facilitando così, a prezzo di gravi sacrifici di sangue, il conseguimento della vittoria (Carso, Saliente di Hudi Log, maggio 1917) )).

MEDAGLIA DI BRoNzo - Decreto 31 dicembre 1 947 « In prima linea all'assedio di Tobruk, per ininterrotti tre mesi opponeva magnifica resistenza a tutti i tentativi nemici di occupare i nostri caposaldi o catturare prigionieri. All'inizio della offensiva nemica, attaccato da forze preponderanti di mezzi corazzati e d' artiglieria, bravamente resisteva con grave sacrificio di sangue e per più giorni nei caposaldi anche se accerchiati e in parte occupati dal nemico (Tobruk, Libia, 20 agosto-4 novembre 1941) ,,. (Al I Battaglione).

AL VALOR CIVILE

ATTESTATO

DI

PUBBLICA BENEMERENZA

« Con generoso slancio, assicurava il costante rifornimento di viveri e medicinali a centri col-

piti da una violenta alluvione (Toscana, Emilia-Romagna, 4 novembre - 7 dicembre 1966) )).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Colonnello Pietro Quintini: Cicolano - Marsica, 1860 - 186! Colonnello Giovanni Pastorelli : Libia, 4 dicembre 19n Soldato Ermenegildo Cantoni: Libia, 8 giugno 1912

Tenente Ennio Goduti: Africa Settentrionale, 21 marzo 1941 Tenente Cappellano Don Aldo Moretti: Africa Settentrionale, novembre 1941 - Fronte della Resistenza 1943 - 1945 Sottotenente Francesco Verrotti: Libia, 21 novembre 1941

COMANDANTI 40° REGGIMENTO FANTERIA ((BOLOGNA)) (1871 1942)

22° REGGIMENTO FANTERIA (1859) Col. Pietro Quintini

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

40° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( BOLOGNA») (1860-71) Col. Col. Col. Col. Col.

Pietro Quintini Carlo Alberto Piano Alfonso Scalia Vincenzo Cardini Filippo Ponza di S. Martino -

261 -

Filippo Ponza di S. Martino Carlo Civitelli Raffaele Remedi Francesco Pera Carlo Corticelli Luigi Nava Alberto Pollio Primo Moschetti Giovanni Gamerra Sa,verio Nasalli Rocca


Col. Michele Amirante Col. Giovanni Pastorelli Col. Carlo Anichini Col. Giovanni Rotondi Col. Clemente Vccchio Col. Francesco Salice Col. Edoardo Marini Col. Guido Calvi Col. Domenico Di Labio Col. Alessandro Bloisc Col. Vito Martellotta Col. Garibaldi Lucchini Col. Mario Sani Col. Luigi Ganini Col. Umberto Crema Col. Giuseppe Fontana Col. Mario Priore Col. Mario Marghinotti Col. Luigi Chiolini Col. Antonio Gandin Col. Riccardo Mattioli Col. Umberto Broccoli Col. Alberto Vinaj Col. Giovanni Calvani Col. Mario Mancini Ten. Col. Arrigo Dall'Olio

40°

REGGIMENTO FANTERIA

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

« BOLOGNA l> (1947)

Gino Ferrari Dante Ugo Leonardi Giuseppe Morici Edoardo Cortellessa Dante Bua Sircana Giuseppe Massaioli Ugo Gifuni Arturo Gaffi Paolo Traci Giuseppe Avanzini Randolfo Ascenzioni Agostino Spano Carlo Motta Giovanni Messina Vittorio Casassa Aldo De Carlini Giancarlo Gresti Giuseppe Seneca Maurizio Delgado Francesco Di Giorgi Franco Stanchi Pietro Salvatori

SEDI 1859 1859-60 1860 1860-6! 186! -62 1862-64 1864-66 1866- 69 1869-70 1870-71 1871 -73 1873-76 1876-78

Bologna Parma Aquila Napoli Reggio Emilia Modena Faenza Chieti Napoli Velletri Roma Viterbo Roma

1878 - 80 1880 - 83 1883 - 85 1885 - 88 1888 -92 1892 - 98 1898 - 1900 1900-05 1905-09 1909-43 r947- 5o 1950

Cagliari Padova Udine Palermo Rimini Milano Caserta Bologna Foggia Napoli Modena Bologna

FESTA 25 giugno: anniversario del combattimento di Castelnuovo del Carso (19 1 5)


I CON

FEDE

ED IN

Sl~IENZIO

I

<:


STEMMA DEL 45° REGGIMENTO FANTERIA

«

REGGIO»

Descrizione araldica Scudo: Parti to. l i primo d'oro. alla croce d'azzurro (Modena) caricata in cuore di uno scudetto d'argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.0.R . in nero {Reggio Emilia); il secondo d'argento, al monte all'italiana (3) di verde alla burella di azzurro · posta in banda . Ornamenti esteriori: Sullo scudo il freg io dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su una pias trina d'argento, ed un elmo posto di profilo cimato di tre fog lie di quercia di rosso. accompagnati sotto da un nastro dell'Ordine Militare d'Italia e da un nastro di azzurro. annodati nel freg io e svolazzanti ai lati dello scudo. il primo a destra ed il secondo a sinistra. Sotto lo scudo, su lista d'argento con due filetti di verde · posti in fascia sulle estremità bifide, il motto: «

(D.P.R. 9 dicembre 1950)

CON FEDE ED IN SILENZIO ,,


45° REGGIMENTO FANTERIA «REGGIO)> « Con fede ed in silenzio >>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

Il 1° luglio 1859 si costituisce in Modena un battaglione di volontari modenesi e veneti, che il 29 dello stesso mese si trasforma in J" Reggimento Fanteria su tre battaglioni ed in agosto è unito al 4" nella Brigata «Reggio>>. Il I" gennaio 1860 assume il nome di 45° Reggimento Fanteria (Brigata <<Reggio>>) e il 25 marzo successivo viene incorporato nell'Esercito Sardo. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende la denominazione di 4 5° Reggimento Fanteria «Reggio>>, poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 46°, già 4°, nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 45° è assegnato alla XXX Brigata, nel 1934 passa alla diretta dipendenza della Divisione «Caprera>> che la-

scia nel 1937 per far parte della XXXI Brigata. Nel maggio 1939, per motivi di carattere ordinativo, scambia personale e sede con il 60° Reggimento Fanteria pur conservando immu· tate denominazione e Bandiera. Il ro giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria «Sabauda))' ha il seguente or· ganico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; bat· teria armi d'accompagnamento da 65/17. La compagnia mortai da 81 è costituita nell'agosto successivo. Il I ottobre 1944 di viene 4 5'' Reggimento Sicurezza Interna «Sabauda>> quindi, a partire dal 15 agosto 1946, riassume la denominazione di 45° Reggimento Fanteria e< Reggio>>. 0

CA~iPAGNE DI GUERRA E FATI! D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860-70)

Nel luglio 1862 è destinato nella zona <l'Isernia ed opera in Molise; nel 1864 si porta a Chieti ove rimane per un anno. Distacca il I Battaglione a Potenza fino al 1866. TERZA u'1NDIPENDENZA

(1866)

Vi partecipa con il 46° assegnato alla 14" Divisione. In luglio si porta presso Borgoforte e mette un battaglione a disposizione delle artig!ierie d'assedio per il trasporto delle muniz10ni. ROMA

(1870)

Inquadrato nella 2., Divisione varca il confine dello Stato Pontificio l'II settembre ed all'alba del giorno 20 è nei pressi di Roma; effettua azioni dimostrative nei dintorni dei bastioni di Porta S. Pancrazio.

ERITREA

(1895 - 97)

Fornisce 7 ufficiali e 289 uom1111 per parti mobilitati. LIBIA

1

re-

(19u - 12)

Concorre con proprio personale alla mobilitazione di alcuni reggimenti. PRIMA MONm ALE

(1915- r8)

1915: si attesta nei pressi di Passo Falzarego ed inizia le azioni contro le posizioni avversarie di Col Bois e Cima Falzarego che viene occupata di sorpresa il 13 giugno. Espugna nei giorni seguenti la forcella Bois, il Rifugio e la Forcella Tofana. Attacchi sono rivolti anche contro le posizioni nemiche al passo di Stria. 1916: in maggio affronta le posizioni del Dente di M. Sief riuscendo ad occupare una parte ,d i ~rincea al cli sotto del Dente stesso.


Resiste ad un violento contrattacco nemico in agosto ed a quel li sferrati nel periodo da settembre a dicembre.

1917: rimane attestato sulle trincee del Sief per buona parte dell'anno ed i suoi uomini svolgono azioni di pattuglie e colpi di mano specie nelle gallerie scavate per il brillamento di mine. Il 2 novembre a seguito del ripiegamento dalla fronte giulia, il 45° lascia la zona e si porta sul Piave fra Pederobba e Vidor. Il 12 dicembre è sul Grappa nel tratto Solarolo - M. Valderoa ed il 17 resiste ad un poderoso attacco portato dall'avversario con forze preponderanti. 1918: dopo un periodo di riordinamento, in marzo è sul Montello. Il r5 giugno, in occasione della poderosa off.ensiva nemica, il reggimento effettua un contrattacco; la lotta prosegue violenta anche il 16. con alternanze di avanzate e ripiegamenti; solo tra il 21 e il 23 costringe il nemico a ritirarsi e vengono rioccupate le primitive posizioni. Il

45° che lamenta la perdita di r6 ufficiali e 600 uomini merita una citazione speciale sul bollettino di guerra n. u36. Iniziatasi la battaglia di Vittorio Veneto attraversa il Piave a sud di Vidor e prosegue la sua avanzata risalendo la valle ,del fiume. Superata Belluno il 3 novembre, si porta nella V al Cordevole ed il giorno successivo entra in Agordo. AFRICA ORIENTALE (1935 - 36) F~r~isce a reparti mobilitati 9 ufficiali e 171 UOffilill.

SECONDA MONDIALE (1940 - 45) 1 940 - 4 3: dislocato in Sardegna fornisce personale alle unità impegnate nei vari fronti.

1943: ,dopo 1'8 settembre concorre a far sgombrare l'isola dai tedeschi, quindi in novembre viene trasferito in Sicilia, ove svolge compiti di sicurezza.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

AL Vi\LOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920

MEDAGLIA

DI

BRONZO -

Decreto 5 grngno

1920

« Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) ,,. (All'Arma cli Fanteria).

« Sulle vette impervie delle Dolomiti, sul

Col di Lana, sul Piave e sul Grappa nella prospera come nella avversa fortuna, diede continue brillanti prove di tenacia, di saldezza e di elevato spirito di abnegazione (giugno 1915 dicembre 1917) ''·

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Ignazio Salaris: M. Sief, 21 maggio

1916 Capitano Riccardo Bajardi: Cime Sief, settembre 1917

20

Capitano Eligio Porcu : Montello, 15 - 16 giugno 1918


COMANDANTI

REGGIMENTO FANTERIA

Ten. Col. Giulio Pucci (int.) Col. Ilio Jori Col. Francesco Gastaldi Col. Giulio Poggesi Col. Ferdinando Cecere Col. Giuseppe Basso Col. Pio Mastai Ferretti Col. Mario Calderini Col. Gaddo Trocchi Col. Enrico Quaglia Col. Pietro Sisinni Col. Gino Piccini Col. Gavino Ledda Col. Antonio Calaresu Col. Vincenzo D ' Arcais Col. Paolo De Carli

(1859)

Col. Cesare Bonvicini

45° REGGIMENTO (1860-71) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

45°

FANTERIA (BRIGATA « REGGIO>))

Cesare Bonvicini Evasio Malabaila d'Antignano Alessandro Petrina Alessandro Leone di Tavagnasco Paolo Vacha Francesco De Vecchi - Pillati

REGGIMENTO FANTERIA (( REGGIO))

(1871 -

1 944)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco De Vecchi - Pillati Giovanni Rayneri Pietro Lamberti Bocconi Giovanni Riva Palazzi Vittorio Cortese Domenico Besson G. Battista Cauvin Stefano Scribani Rossi Marcello Prestinari Icilio Buonini Carlo D'Amico Giovanni Ghirelli Giuseppe Panicali Francesco Luparini Ermenegildo Padovin

45°

REGGIMENTO SICUREZZA INTERNA (( SABAU-

DA l> ( 1944 - 46)

Col. Paolo De Carli Col. Salvatore Artale

45°

REGGIMENTO FANTERI A ((REGGIO))

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Salvatore Artale Carmelo Liuzzo Giuseppe Aloia Giovanni Guida Aldo Materassi Luigi Martino Nicola Boccafurni

SEDI

1859 1859 1859 1860 1860 1860 1860 1860-fo 1862-64 1864-65

1865-66 r866- 67 1867-68 1868 1868 - 71 1871 - 73 1873 -76 1876 - 80 1880 -·83 1883 - 85

Modena Reggio Emilia Mirandola Carpi Alessandria Borgo S. Donnino Novara Torino Isenùa Chieti

- 265 36.

Ancona Verona Perugia Tenù Siena Firenze Trapani Bologna Foggia Bergamo

(1946)


1885 - 88 1888 - 91 r891 - 97 1 897-99 1899 - 1903

Messina Peschiera Verona Vercelli Lecce

1903 -08 1908- 39 r939-43 1943

Napoli Sassari Iglesias Catania

FESTA

17 dicembre: anniversario ,del combattimento di M. Valderoa (1917)

- 266 -


:i

COMPI

J

IL DOVERE

E

TACI

s:


STEMMA DEL 46° REGGIMENTO FANTERIA

«

REGGIO» (CAR)

Descrizione araldica Scudo: Partito. Nel primo d'oro alla croce d'azzurro (Modena) caricata in cuore di uno

scudetto d'argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.O.R. in nero (Reggio Emilia); nel secondo troncato: a) d'argento al monte al naturale attraversato da una burella d'azzurro posta in banda; b) troncato : il 1° d'argento alla leonessa di rosso, passante, caricata sulla spalla sinistra di una stella d'argento; il 2° ondato in fascia d'azzurro e d'argento; il tutto attraversato da una burella posta in banda. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su pias trina d'argento ed un elmo cimato di tre foglie di quercia di rosso, accompagnati sotto: da due nastri dell'Ordine Militare d'Italia, svolazzanti a destra: da due nastri d'azzurro, svolazzanti a sinistra ; tutti annodati al fregio . Sotto lo scudo , su lista d'argento con le estremità bifide caricate di due filetti di verde, il motto: «

{D.P.R. 30 novembre 1950)

COMPI IL DOVERE E TACI»


46° REGGIMENTO FANTERIA «REGGIO» (CAR) « Compi

il dovere e tacì >>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

L'8 agosto 1859 viene formato in Modena il 4° Reggimento Fanteria - su tre battaglioni, due dei quali composti di volontari modenesi e veneti - che viene unito al 3° nella Brigata « Reggio ». Il 1° gennaio 1860 assume il nome di 46° Reggimento Fanteria ( Brigata « Reggio >>) e il 25 marzo successivo è incorpcrato nell'Esercito Sardo. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre r87r prende la denominazione <li 46° Reggimento Fanteria «Reggio >>; poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 45°, già 3°, nel Ia ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 46° è assegnato alla XXX Brigata; nel 1934 passa alla diretta dipendenza del Comando Militare di Cagliari,

che lascia però nel 1935 per tornare a far parte della XXX Brigata. Il ro giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria cc Sabauda », ha il seguente organico : comando; compagnia comando reggimentale, I, II e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. La compagnia mortai da 81 è costituita nell'agosto successivo. Il 1° ottobre 1944 assum e il nome di 46° Reggimento Sicurezza Interna « Sabauda» quindi, a partire dal 15 agosto 1946, riprende la denominazione di 46° Reggimento Fanteria «Reggio )) . Sciolto il 31 gennaio 1959 viene ricostituito il giorno successivo quale 46° Reggimento Fanteria « Reggio >> ( CAR) in sostituzione del preesistente II° Centro Addestramento Reclute.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 -70)

Nell'agosto 1862 il reggimento viene inviato dapprima a Napoli quindi a Nocera. In settembre il III Battaglione si spasta nel circondario di Vallo di Sapri e poi a Melfi operando in situazioni difficili <lata la natura dei luoghi ed il continuo pericolo di imboscate. Dal maggio 1864 il 46° opera nei pressi di Salerno sino al 1865. TERZA n'nmIPENDENZA

(1866)

Prende parte alla campagna effettuando numerosi spastamenti; jn luglio si parta presso Borgoforte a difesa delle artiglierie d'assedio e successivamente, nel secondo periodo della campagna, raggiunge Udine.

ROMA (1870) Inquadrato nella 2"' Divisione il 20 settembre si trova nei pressi di Porta S. Pancrazio, blocca

gli accessi di destra Tevere ed impedisce eventuali sortite dei difensori. ERITREA

(1887-88) (1895-97)

Fornisce 9 ufficiali e 270 uomini per van reparti mobilitati.

Lrnu (r9u - 12) Concorre con proprio personale alla mobilitazione di alcuni reggimenti. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: ai primi di giugno raggiunge il Passo Falzarego ed inizia l'offensiva contro le posizioni nemiche fra la testata <li Val Travenanzes e la Volparola, dove consegue sensibili vantaggi. Concorre indi col 45° alle azioni contro Col di Bois e Cima Falzarego che viene occupata di sorpresa il 13 giugno. Successivamente il 18 settembre elementi del reggimento e vo-


lontari alpini scacciano il nemico dalla vetta della Tofana I., a 3220 metri di altezza; con l'approssimarsi dell'inverno effettua lavori di sistemazione.

1916: il 4 maggio entra in linea nel settore Col di Lana - Agai in previsione di operare contro il Dente di M. Sief; nei giorni seguenti il II Battaglione ed arditi del 45° espugnano e mantengono la posizione. In agosto resiste ad un violento contrattacco nemico nonché a quelli portati nel periodo da settembre a dicembre. 1917: in linea sulle stesse posizioni del Sid dal marzo al settembre, i suoi uomini effettuano azioni cli pattuglie e colpi cli mano, specie nelle gallerie scavate per il brillamento cli mine. Il 2 novembre, a seguito <lel ripiegamento dalla fronte giulia, il 46° si trasferisce in Val Maè e con il I e il III Battaglione conduce azioni <li retroguardia. Per la grave situazione determinatasi in Val Piave, ad est di Longarone, il 9 novembre i due battaglioni da Soffranco sono costretti a risalire in Val Maè e giunti a Vignole, allo sbocco di Val Cordevole, sono circondati e sopraffatti dopo dura lotta contro forze superiori. In dicembre, ,dal 12 al 28 è in linea sul M. Grappa, ove concorre con il 45° alla difesa della fronte M. Valderoa - M. Spinoncia. 1918: dopo un periodo ,d i riposo e rior<linamento, in marzo torna in linea sul Montello fino a metà ottobre. Iniziatasi la battaglia di Vittorio Veneto passa il Piave a sud <li Viclor ed il 30 fra M. Cimon e M. Crep. Proseguendo l'azione per la valle del Piave, il 2 novembre è arrestato da forti reparti allo sbocco della Val

Corclevole. Il I e il III Battaglione si trasferiscono a Belluno per attaccare da tergo il nemico ed il 3 l'avanzata riprende sulla Val Cordevole. Il II Battaglione sostiene l'ultimo combattimento al piano di Noac, ove ha il sopravvento sul 2 ° Reggimento Bosniaco. Il 4 novembre il 46° entra in Cenceniche. AFRICA ORIENTALE ( 1935 - 36)

Presente sin dall'inizio della campagna inquadrato nella Divisione « Sabauda», svolge essenzialmente compiti di sicurezza. Il 13 febbraio 1936 nel Tigrai l'ala sinistra del I Corpo diArmata è attaccata ad Adi Acheiti da circa 3.000 abissini ed è il I Battaglione del 46° a sostenere per primo l'urto con il nemico; dopo tre ore di aspri combattimenti il battaglione è praticamente isolato e circondato. Si accende subito una lotta furibonda che si protrae con fasi alterne per tutta la giornata con una serie di corpo a corpo violenti e solo a sera i fanti del battaglione riescono a disperdere gli avversari. Anche il II e il III Battaglione si trovano sotto il fuoco avversario, ma riescono a respingere l'attacco. Successivamente opera nelle zone di Belegò e Passo Macau, quindi si porta ad Addis Abeba. SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1940 - 43: dislocato a Cagliari fornisce personale alle unità impegnate sui vari fronti. 1943 - 4+ dopo 1'8 settembre 1943 concorre a far sgombrare l'isola dai tedeschi, quindi dal settembre 1944 viene trasferito in Calabria prima e in Sicilia poi, ove svolge compiti di sicurezza.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VA.LOR MILITARE ORDINE MILITARE D'ITALIA -

Decreto 5 giugno

1920

« Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe

ogni limite di sacrificio e di ar&mento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei .figli d'Italia ( 1915 - 18) n. (All'Arma di Fanteria).

- 268 -


ORDINE MILITARE n'frALIA - Decreto 27 gennaio 1937 « Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battacrlie, dando prezioso contributo di valore b 1 . e di sangue alla vittoria (Guerra ita o - etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936) >>. (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 29 ottobre 1922 « Sulle vette impervie delle Dolomiti, sul Col di Lana, sul Piave e sul Grappa, nella prospera come nell'avversa fortuna, diede continue pro-

ve di tenacia e di saldezza, di elevato spirito di abnegazione e di sacrificio (giugno 1915 - dicembre 19r7) )>. MEDAGLIA nr BRoNzo - Decreto

2r

gennaio 1937

« Durante le operazioni per la conquista del Tigrai, ispirandosi alle gloriose gesta compiute nella grande guerra, dava continua prova di abnegazione e di alto sentimento del dovere. Sulle alture di Adì Acheiti sosteneva e respingeva con ammirevole fermezza e con indomito valore l'irruento attacco di rilevanti ed agguerrite forze avversarie, infliggendo al nemico gravissime perdite (Adi Acheiti, r3 febbraio 1936 ))).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Sottotenente Francesco Fadda: Dente di Sief, 21 maggio 1916

Sergente Michele Griffa: Africa Orientale, r3 febbraio 1936

COMANDANTI

4° REGGIMENTO FANTERIA (1859) Col. Gaetano Sacchi 46° REGGil\lENTO FANTERIA (BRIGATA «REGGIO ») (1860-71) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Gaetano Sacchi G. Antonio Druetti Paolo Isolabella Ferdinando Scoffiero Federico Rossi Pietro Ghersi

46° REGGIMENTO FANTERIA (( REGGIO)) (1871 1 944) Col. Pietro Ghersi Col. Icilio Capecchi Col. Vincenzo Bellentani Col. Alessandro D' Ajala Col. Ettore Pedotti Col. Giulio Vassalli Col. Leandro Paoletti Col. Clemente Franceschini

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

G. Battista Degiorgis Francesco Tanfani Celeste Folli Lorenzo Montanari Pompeo Algozini Camillo Morra Carlo Cesena Oreste Scoti Giovanni D'Amato Alfredo Cangemi Nicola Campolieti Giulio Corradi Ignazio Baccigalupi Giacomo Galvagno Ignazio Libertini Bruno Leonarcli Andrea Boaria Alessandro Angiono Francesco Borasio Gaetano Fortunato Ettore Troiani Ettore Mariotti A.ntonio Calierno


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giuseppe Stefanelli Arnaldo Azzi Giuseppe Locatelli Francesco Falqui Ezio Ricci Giuseppe Barone Giuseppe Senzi Contugi Ciro Marchitto

46° REGGIMENTO SICUREZZA INTERNA DA » ( 1944 - 46)

«

SABAU-

Enrico Marucci Quinto Ravaioli Ferruccio Bor,doni Umberto Turrini Walter Casaburi Vincenzo Guzzardi Marcello Sessich Antonino Valenti

46° REGGIMENTO FANTERIA (( REGGIO)) (CAR) ( 1 959)

Col. Aurelio Struffi Col. Sebastiano Alfieri Col. Ruggero Fradella

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

46° REGGI.MEl\10 FANTERIA (( REGGIO)) (1946 59) Col. Ruggero Fradella Col. Tancredi Tucci

Oscar Rin aldi Salvatore Gallo Castrenzo Di Prima Dante Guerra Carlo Martucci Pierino Chierchia Antonino Greco Raffaele Anzano Emiliano Bernardini

SEDI 1859 1859-60 1860 1860 186o 1860 1860 1860-62 1862 1862- 63 1863 - 64 1864-65 1865-67 1867 - 68 1868 r868 1868-69

Modena Carpi Mirandola Novi Ligure Alessandria Piacenza Pavia Torino Salerno Potenza Melfi Napoli Ancona Verona Terni Rieti Firenze

1869-73 1873 -74 1874- 76 1876- 80 1880-82 1882 - 85 1885- 88 1888 - 91 1891 - 97 1897- 99 1899- 1903 1903- 09 r9o9- 45 1945-47 1947-49 1949- 59 1 959

Siena Firenze Girgenti Bologna Pescara Bergamo Messina Mantova Verona Ivrea Catanzaro Napoli Cagliari Messina Roma Sulmona Palermo

FES T A 17 dicembre : anniversario del combattimento di M. Valderoa (1917)

-

270 -


FEDE

E

VALORE


STEMMA DEL 48° REGGIMENTO FANTERIA «FERRARA» (CAR)

Descrizione araldica Scudo: Partito. Nel primo troncato di nero e d'argento: nel secondo partito di rosso e d'argento, caricato da un destrocherio armato tenente un ramo,sceflo d'alloro al naturale. Il tutto abbassato al capo d'oro parti to da un palo d'azzurro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo antico romano posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da tre nastri posti annodati nel fregio e svolazzanti ai lati deMo scudo: a destra un nastro di azzurro filettato d'oro ed un nastro dai colori dell'Ordine Militare d'Italia: a sini,s tra un nastro d'azzurro filettato d'oro. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide d'azzurro bordate di rosso. il motto: « FEDE

(D.P.R. 26 luglio 1960)

E VALORE»


48° REGGIMENTO FANTERIA «FERRARA » (CAR) « Fede e valore»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Sciolto il 30 settembre 1926, viene formato nuovamente il I luglio 1937 ed è assegnato alla XXIII Brigata. Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria «Ferrara», h a il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; battaglione albanese « Dajti )) ; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. La compagnia mortai da Sr è formata nell'ottobre successivo. L'8 settembre 1943 il reggimento è sciolto per eventi bellici. La ricostituzione avviene il 1° luglio 1958 quale 48" Reggimento Fanteria « Ferrara )} ( CAR) in sostituzione del preesistente 9° Centro Addestramento Reclute.

Discende dalla Colonna Mobile costituita in Bologna il 2 luglio 1859 con volontari romagnoli, che pochi giorni dopo si divide in 1" e 2• Colonna Mobile della Romagna. Il 1° ottobre successivo le colonne si organizzano in reggimenti, di tre battaglioni ciascuno, e formano la Brigata «Ferrara»; la 2a Colonna prende il nome di 26° Reggimento Fanteria che cambia poi a partire dal 1° gennaio 1860 in 48° Reggimento Fanteria ( Brigata « Ferrara >)); dal 25 marzo viene incorporato nell'Esercito Sardo. Abolite le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 diviene 48° Reggimento Fanteria « Ferrara» , poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 47° nella ricostituita brigata.

0

CAMPAGNE DI GUERRA E PATII D'ARME PRIMA MONDIALE (1 915- 18)

BRIGANTAGGIO ( 1860 - 70) Dal r86z al 1865 è in Sicilia e concorre alla lotta contro i fuorilegge n elle zone di Girgenti e Trapani. TERZA D'INDIPENDENZA

191 5: il 30 giugno, nei dintorni di. L ucinico, un tentativo effettuato con due battaglioni per aprire varchi nei reticolati nei pressi dei ponti. di Gorizia fallisce. Il 3 luglio si sposta a Turriaco ed il 5, in linea tra Castelnuovo e Polazzo, conquista cli slancio ed oltrepassa un trincerone a sud del bosco di Castelnuovo, ma le gravi perdite impediscono di procedere oltre. In luglio si impadronisce della trincea detta a squadra. A causa delle sensibili perdite, 500 uomini dei quali 19 ufficiali, il 1° agosto si porta nei pressi di Palmanova per riordinarsi; il 17 settembre è inviato nel settore But - Degano cli rincalzo a truppe alpine nella zona di M. Paularo e viene impiegato in lavori difensivi. Nella quarta battaglia dell'Isonzo il II Battaglione penetra nella trincea detta superiore, presso Cima 4, conquista un ridotto e cattura 500 prigionieri.

(1866)

La mattina del 24 giugno il reggimento, dopo aver superato il torrente T ione, occupa le posizioni di Villafranca e le difende dai ripetuti assalti della cavalleria austriaca; è chiamato poi a proteggere la ritirata della 3• e 9• Division~ costrette a ripiegare dalla pressione avversaria. ERITREA (1895 - 97) Fornisce 7 ufficiali e 284 uom1m a van reparti mobilitati.

LrnIA (r911 - 12) Concorre con proprio personale alla mobilitazione di alcuni reggimenti. -

271


1916: da gennaio a febbraio alterna periodi di prima linea sul S. Micbele a periodi. di riposo nella zona Versa - Chiopris; quindi, il I 3 marzo: effettua un attacco contro la linea Cima 4 - cappella diruta di S. Martino. Il 29 giugno la linea tenuta dal reggimento è investita dai gas asfissianti ed il 48° è costretto a ri piegare; alcuni reparti meno colpiti reagiscono riprendendo le rosizioni, ove catturano un centinaio di prigionieri. Rilevanti le perdite: 25 ufficiali ed un migliaio di uomini. N ella sesta battaglia dell'Isonzo vengono finalmente conquistate le posizioni di Cima 4. Ulteriori successi vengono conseguiti in settembre e in ottobre nella zona di Oppacchiasella; i primi giorni di novembre i suoi reparti raggiungono la periferia di Castagnevizza.

19rJ: da febbraio a maggio è dislocato nel settore Faiti - Pecinka. Il 5 giugno è in trincea nei pressi di Monfalcone, ove rimane fino al 18 quando passa in retrovia. Nuovamente in linea in agosto durante la battaglia della Bainsizza, il 19 due battaglioni del reggimento, lanciati all'attacco, passano l'Isonzo a nord di Auzza e raggiungono il 20 le pendici nord ovest del Veliki, ove catturano uomini e mitragliatrici; l'azione prosegue e il 25, dopo ardua lotta> giungono presso l'abitato di Mesnjak. Il 25 ottobre è schierato nell'ambito della 2" Armata sulla linea M. Purgessimo - Castel del Monte - Miscek - fondo Valle Judrio; il 27 lascia le posizioni a causa della forte pressione nemica e riesce a stento a sfuggire alla stretta ripiegando per la Val Chiarò su Ipplis e poi a Premariacco. Proseguendo la ritirata, il 28 è al Tagliamento e poi al Piave che passa il 3 novembre, giungendo nei pressi di Camposampiero. 1918: rimane ,d a gennaio a giugno nel settore di Fossalta di Piave; .durante l'offensiva austriaca è in prima linea presso S. Donà. Il 15 giugno, dopo violento bombardamento, il nemico forza il Piave a nord di Isola di Sopra e costringe l'ala sinistra del reggimento a ripiegare, nonostante la pronta reazione del III Battaglione e la resistenza sulla destra del I Battaglione nell'ansa di Lampol. Alcuni reparti effettuano tentativi per riprendere le pcsizioni

perdute, ma con esito negativo. Il mattino del 17, a seguito di violento attacco nemico, il I Battaglione è costretto a ripiegare; solo un forte contrattacco ristabilisce momentaneamente la linea, ma il battaglione viene circondato e riesce soltanto a prezzo di grandi sforzi ad aprirsi un varco. Il 19 giugno il reggimento sostiene e rintuzza un poderoso attacco, infliggendo gravi perdite al nemico e costringendolo a ritirarsi. Merita una speciale citazione nel bollettino di guerra n. 1120. Rientra in linea 1'8 agosto nel settore di Fossalta di Piave. Nella battaglia di Vittorio Veneto il 48°, riserva della 53" Divisione, si trasferisce per Ponte di Piave ad Oderzo. ALBANIA

(1939)

Prende parte alle operazioni per l'annessione. SECONDA MONDIALE ( 1940 - 45)

1940: dal giugno all'ottobre è inquadrato nella Divisione « Ferrara >> che ha il compito di copertura della frontiera greco - albanese ,dal lago <li Ocrida al mare. Iniziate le ostilità il reggimento attraversa il fiume Xeria in piena ed attacca lungo le direttrici prefissate. Dopo cinque giorni di aspri combattimenti si attesta sulla linea Alizot - Kalibaki. Quindi, aggirata la stretta di Cani Delvinaki e superate le posizioni di Ruspia e di Zarovina, in novembre il reggimento inizia la lotta per superare il munitissimo campo trincerato di Kalibaki. Ad un primo successo che costringe l'avversario ad abbandonare il munito quadrilatero di Goriza Moni Susinu- Ripitisti - Griviani segue un contrattacco che costringe il reggimento, insieme alle altre unità della divisione a ripiegare prima su Kormos poi sulle posizioni Pontikates Keltiri - Monastero ,d i S. lodino quindi sul Matricampos, sul Burato, a Sella Radati, ove contrasta efficacemente la pressione nemica. Il 7 dicembre il reggimento, insieme al 47°, ha il compito di sbarrare la conca di Tepeleni, ed è su queste posizioni che si infrange e si arresta l'attacco avversario.

1941: sulle posizioni del Golico il reggimento, annullando numerosi tentativi di sfonda-

- 272 -


1942 -43: si porta in Montenegro, ove rimane a presidio della zona sino al 9 settembre 1943·

mento, rimane fino al 17 aprile, allorché, ripreso l'attacco, respinge l'avversario e giunge rapidamente in vista di Argirocastro, tornando nuovamente sulle posizioni di Borgo Tellini e di Kalibaki.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VA.LOR MILITARE ORDINE

MILITARE

D'ITALIA -

superstiti, per tre giorni, la strage nelle schiere nemiche, si apriva leoninamente un varco (Piave, 15 - 17 giugno 1918) ».

Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ar.dimento; audace e tenace) domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) )>. (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA

D'ORO -

MEDAGLIA

D'ORO -

Decreto 31 dicembre 1947

« Falange temprata, traeva dalle auree insegne della passata guerra, motivo di nuova gloria. In giorni di epica lotta, i suoi fanti, degni del loro motto 1 'Fede e Valore", travolgevano di slancio il nemico fino ad affrontarlo in un formidabile campo trincerato (Borgo Tellini Kalibaki) che attaccavano con tenacia e notevoli sacrifici di sangue, conquistando posizioni saldamente e tenacemente contese (lago Zerovina - quota 1201 - Burtopa - fiume Kalibaki quota 935 - fiume Kormos - quota 899 - profeta Elia - Ripitisti - Gribiani). Di fronte a violenti contrattacchi nemici, condotti con forze soverchianti, contendevano il terreno palmo a palmo, facendo dei loro petti valido baluardo contro cui l'avanzata nemica s'infranse e si arrestò con perdite rilevanti. Nell'offensiva di aprile, con mirabile slancio travolgevano le resistenze accanite ed ostinate opposte dal nemico e il 17 raggiungevano Argirocastro, catturando prigionieri ed ingente bottino (Doliana - Vesane Makricampos - Cippo 21 - M. Burcto - quota 1640 - Sella Radati -Tepeleni - Lekeli) (fronte Greco, 28 ottobre 1940 - 23 aprile 1941) ».

Decreto 5 giugno 1920

In epiche lotte a S. Martino del Carso e sul M. S. Michele (novembre 1915 - giugno r916) diede sublimi prove di ardimento, di tenacia e di spirito di sacrificio, riconfermando le stesse sue belle qualità guerriere nelle aspre mischie sull'altipiano della Bainsizza (agosto 1917). Nell'offensiva austriaca del giugno 1918, sul Piave, esempio inarrivabile di valore e di spirito di sacrificio, dopo aver infranto il formidabile urto nemico a C. Cappellini ed a C. Gasparinetti, riconquistando l'argine di S. Marco, opponeva eroicamente, pur con forze assottigliate dalla lotta lunga e sanguinosa, la sua ultima e decisiva resistenza a S. Pietro Novello, sicuro che la vittoria e la salvezza dell'onore d'Italia riposavano nel suo sacrificio. Il I Battaglione, circondato nell'ansa di Lampo], dopo aver seminato con poche eroiche mitragliatrici <<

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 19Io << Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle po-

-

37.

polazioni funestate dal terremoto calabro - siculo del . 28 dicembre 1908 ». 2 73

-


MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Tenente Colonnello Bernardo Barbiellini Amidei: Grecia, 3 - 7 novembre r940

Soldato Eugenio Frate: Grecia, 14 novembre 1940

COMANDANTI

48°

REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA

(1860-71)

Col. Col. Col. Col. Col.

Vincenzo Radicati di Primeglio Alberto Castelnuovo di Torazzo Carmelo Spadafora Luigi Girola Giorgio Bianchi

48° REGGI.MENTO 1926)

FANTERIA ((FERRARA))

Col. Giuseppe Mirri Col. Pietro Morelli di Ticineto Col. Ettore Senesi Col. Vincenzo Orsini Col. Gioacchino Valenzano Col. Leopoldo Romano Col. Luigi Druetti Col. Luigi Brunatti Col. Gaetano Ferella Col. Gaetano Foderaro Col. Federico Scolari Col. Stanislao Manunucari Col. Luigi Bonelli Ten. Col. Antonio Gagliardo (int.) Col. Guido Poggi Col. Roberto Ricciardi Ten. Col. Carlo Vivenza Col. Nestore Fasolis Ten. Col. Alessandro Podemonti Ten. Col. Edoardo Candia (int.)

Ten. Col. Mario Baldi Santagostino Col. Ettore Casaretti Col. Luigi Elia Col. Bruto Leonardi Col. Giuseppe Caforio

(( FERRA-

RA»)

(1871 -

48° REGGIMENTO 43)

FANTERIA ((FERRARA))

Col. Luigi F azzini Ten. Col. Alessandro Datta Col. Francesco Sapienza Col. Pietro Barbero Ten. Col. Alfredo Ciriello Col. Domenico Flamminii Minuto Ten. Col. Bartolomeo Frontecldu Col. Aspromonte Conti

48° REGGIMENTO (1958) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA «FERRARA»

Michele D.i Cerbo Ugo Tarantini Medar,do Pinetti Michele Ventura Ettore Dattilo Giuseppe Ambrosi De Magistris Francesco Costagliola Mimmo Natalini Umberto Antonante Attilio Ponchietti

SEDI

1859 1860 1860 -62 1862 1862-63 1863-65

(1937 -

1865-66 1866-67 1867-70 1870-73 1873 - 76 1876-78

Bologna Pavia Alessandria Palermo Trapani Palermo

- 274-

Alessandria Piacenza Genova Alessandria Milano Messina

(CAR)


1878- 82 1882 - 87 1887 - 90 1890- 94 r894-99 1899 -1904

1904 - 08 1908- 20 1921 1921 - 22 1922- 26 1937

Venezia Genova Cagliari Salerno Corno Catania

Roma Catanzaro Trieste Abbazia Taranto Bar i

FESTA

15 giugno : anniversario della battaglia del Piave (1918)

-

2

75 -


52° REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO« ALPI» «

Obbedisco »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Trae ongrne dal Corpo « Cacciatori delle Alpi )> di Giuseppe Garibaldi, costituito con decreto 17 marzo 1859. Il corpo, dal 7 settembre dello stesso anno, si organizza in brigata su due reggimenti, uno deì quali è denominato 2° Reggimento ( Brigata « Cacciatori delle Alpi))). Con decreto 14 maggio 1860 cambiano denominazione sia la brigata, sia il reggimento che diviene 52° Reggimento Fanteria (Brigata del-

le «Alpi»). Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende nome di 52° Reggimento Fanteria cc Alpi > >, poì dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 51° nella ricostituita brigata. Con circolare del 2 gennaio 19r9 è concesso agli appartenenti alla Brigata cc Alpi)> l'uso della cravatta di colore scarlatto. L'ordinamento del 1926 assegna il 52° alla XXII Brigata.

Il 1° ottobre 1934 l'unità assume organici e funzioni di reggimento scuola ed assorbe la disciolta Scuola Allievi Ufficiali dì Complemento di Spoleto. Nel 1940 perde la formazione di scuola ed il IO giugno, inquadrato nella Divisione -cli Fanteria cc Cacciatori delle Alpi», ha il seguente organico: comando, compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento ,da 65/17. Sciolto 1'8 settembre 1943 a seguito degli eventi bellici, si ricostituisce il 1° luglio 1958 quale 52° Reggimento Fanteria <<Alpi)) ( CAR) in sostituzione del preesistente 2° Centro Ad<lestramento Reclute. Dal 22 settembre dell'anno 1964 muta compiti ed ordinamento ed assume la denominazione dì 52° Reggimento Fanteria d'Arresto

<<Alpi».

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA D'INDIPENDENZA (1859) L'8 maggio a Ponte dì Casale i << Cacciatori delle Alpi» costringono l'avversario ad una precipitosa ritirata. Il 22 ,dello stesso mese, con un ardito colpo di mano, viene stabilita una testa di ponte a Sesto Calende e l'intero corpo passa il Ticino. Dal 23 al 26 maggio si combatte intorno a Varese che è infine occupata, respingendo un contrattacco austriaco tendente a riprendere la città. Il 27 inizia la marcia verso est e sulle alture di S. Fermo, dove un battaglione croato sbarra la strada per Como, viene sferrato l'attacco che permette lo sfondamento della linea e la liberazione del capoluogo lariano. Dopo il tentativo di Forte Laveno i Cacciatori occupano progressivamente Lecco, -

Bergamo e Brescia e si dirigono verso il lago di Garda. A Treponti, il 15 giugno, avviene l'ultimo fatto <l'arme di rilievo; successivamente il reggimento è ,destinato a presidiare la Valtellina. BRIGANTAGGIO (1860 - 70)

Nel 1862- 63 prende parte alle operazioni contro il brigantaggio nella zona di Castellammare del Golfo, a Palermo e a Trapani. TERZA D'INDIPENDENZA (1866)

Il 24 giugno il 52° occupa M. Torre presso Custoza e mantiene le posizioni; chiamato poi a partecipare ad altre azioni, non riesce a con276 -


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STEMMA DEL 52° REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO

cc

ALPI

»

Descrizione araldica Scudo: Partito. Il primo di azzurro a tre monti nevati al naturale, sormon tati da tre corni da caccia d'oro, imboccati, guerniti, legati di rosso, uno sull'altro; il secondo fasciato di rosso e d'argento di sei pezzi, caricato di un destrocherio armato. tenente un ramoscello di alloro, al capo di rosso alla croce d'argento. li tutto abbassa to ad un capo d'oro con il quartier franco d'azzurro, al veliero d'oro di tre vele spiegate d'argento, cimate del tricolore italiano e sormontato da tre corone d'oro disposte in fascia. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fre9io dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento. sorm on tato da un elmo antico posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da otto nastri annodati nel fregio e svolazzanti ai lati dello scudo : a destra, un nastro dai colori del l'Ordine Militare d'Itali a, uno d'azzurro filettato d'oro, due d'azzurro fi,lettati d'argento; a sinistra, un nastro <l'azzurro filettato d'argento e t re nastri d'azzurro. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bHide di verde, il motto: cc

(D.P.R. 18 marzo 1962)

OBBEDISCO »


1918: inquadrato nell'8" Divisione del Il Corpo d'Armata dal 23 aprile si trasferisce in Francia. Assegnato al settore dell' Aisne nelle Argonne, si schiera in prima linea a sud ovest di Reims ed occupa il margine occidentale .del Bois des Eclisses e la montagna di Bligny. Il 23 giugno concorre a respingere un attacco tedesco che momentaneamente aveva travolto un tratto di linea presidiata dal 51° Fanteria. Nella notte sul 3 luglio il II e III Battaglione tentano di occupare Bligny, conseguendo parziali successi. Il 16 luglio gli stessi due battaglioni fronteggiano un ulteriore attacco nemico tendente all'accerchiamento, evitato per effetto di una audace sortita.

trastare la locale preponderanza numerica <lel1'avversario. ERITREA

(1895-97)

Fornisce 9 ufficiali e 281 uomini per vari reparti mobilitati. LIBIA

(r9u - 12)

Dopo aver combattuto nel 19u a Sidi Messri

il 26 novembre e ad Ain Zara il 4 dicembre> i fanti del 52° si distinguono particolarmente nella battaglia di Sidi Bilal del 20 settembre 1912 ove effettuano numerosi assalti alla baionetta ed infliggono all'avversario ingenti perdite, meritando la medaglia <l'oro al valor militare alla Bandiera.

AFRICA ORIENTALE

PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

Concorre alla mobilitazione dei reparti fornendo 15 ufficiali e 123 uomini.

1915: dal 7 al 20 luglio è impegnato contro le posizioni austriache del Col di Lana; opera poi nel settore Passo Fedaia - M. Mesola - M. Paden - Col Toront. Ai primi di novembre concorre con il III e IV Battaglione sulla fronte V arda - Cherz per attaccare Col di Lana.

SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1940: in giugno è al fronte alpino occidentale, in seconda schiera, nel settore Vallecrosia Bordighera.

1916: l'attività dei reparti del 52° è limitata fino al marzo in ricognizioni; il IV Battaglione, vincendo forti difficoltà, occupa una linea più avanzata nel versante nord del Ciampo Vedil, sulla destra del Cordevole; dall'aprile al luglio con piccole azioni, completa la conquista della Marmolada.

1941: in gennaio il reggimento si trasferisce in Albania e si schiera fra Bregu Jliulli e Chiaf e Murit ove sostiene, il 25, un violento scontro con i greci. Fino a marzo i fanti del 52° sistemati a caposaldo a Chiaf e Bulesit fronteggiano con successo i reiterati attacchi portati dal nemico nel corso di aspri combattimenti. Iniziata la nuova offensiva, travolgono le resistenze sulle pendici di Poggio Boschetto e successivamente incalzano l'avversario che ripiega. Alla Bandiera viene concessa la medaglia di bronzo al valor militare.

1917-' rimane in zona e si limita a svolgere azioni di pattuglia e ardite ricognizioni. A metà settembre partecipa con successo alla conquista di una posizione nemica in galleria alla Forcella di Serauta. Nel corso della battaglia di Caporetto il reggimento, il 7 novembre, ripiega sul Piave, schierandosi tra il Ponte di Vidor e le Grave di Ciano, opponendo tenace resistenza sino al 22 dicembre.

-

(1935 - 36)

1942 -43: il 52° è impiegato in Jugoslavia con compiti di presidio e sicurezza.

2 77

-


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR 1v1ILITARE

ORDINE MILITARE D'hAUA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei ,d uri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) )). (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA n 'ORo - Decreto 19 gennaio 1913 « Per la splendida condotta tenuta dal reggimento durante tutta la campagna di Libia r9II - 12 e particolarmente per l'eroico valore spiegato nella battaglia di Sidi Bilal (20 settembre 1912) ».

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 16 maggio 1909 « Perché sia perpetuato il ricordo degli ardimenti e degli eroismi, onde rifulse nella campagna del 1859, il Corpo Volontario dei "Cacciatori delle Alpi" e sia reso indissolubile il vincolo delle memorie epiche onde a quel corpo è unito il 52° Reggimento che ne ha in retaggio il patrimonio cl' onore e di gloria (campagna 1859) >>.

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Per le prove di valore e di ardimento date dal IV Battaglione, nonostante la tenace resistenza avversaria, l'inclemenza della stagione e le difficoltà del terreno (1915 - 16 - Col di Lana, luglio 1915) ».

tando sempre alto il nome d'Italia e la fama dei "Cacciatori delle Alpi!> (Bligny, Bois di Coutron, Aisne, Sissonne, Rozoy sur Serre, 21 aprile - II novembre 1918) >>.

MEDAGLIA 1 947

« Fedele alle sue gloriose tradizioni, in vio-

lenti ed aspri combattimenti sui campi di Francia, contro un nemico formidabile, diede eccezionali prove di bravura e di salda tenacia, por-

BRONZO - Decreto 31 dicembre

« Pari alle sue nobili, gloriose tradizioni, in tre mesi di aspra lotta, contrastò con indomito valore il passo all'agguerrito nemico imbaldanzito da notevoli fortunati successi, inchiodandolo al terreno, fino a .fiaccarne con violente e sanguinose azioni offensive e a prezzo di dure perdite, ogni velleità di avanzata lungo le direttrici prestabilite. Nella ripresa azione offensiva, attaccò violentemente il nemico, ributtandolo oltre i confini, dando fulgido esempio di valore e confermando ancora una volta le sue belle tradizioni garibaldine (fronte greco - albanese, gennaio - aprile 1941) >>.

Custodisce inoltre le seguenti ricompense concesse a reparti minori della Brigata « Cacciatori delle Alpi >>:

MEDAGLIA

DI

BRoNzo - Decreto rr giugno 1859

« Pel coraggio ed ordine spiegato nell'inseguire il nemico, raccogliere informazioni, prigionieri di guerra, e spingere pattuglie contro il nemico (campagna 1859) >>. (Allo Squadrone Guide ,dei « Cacciatori delle Alpi )) ).

MEDAGLIA MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920

DI

DI BRONZO -

Decreto rr giugno 1859

« Perché si mostrò degno deUa riconoscenza di tutti i feriti, sì nostri che nemici (campagna 1859) )). (Al Corpo Sanitario dei « Cacciatori delle Alpi))).

278 -


COMANDANTI

Col. Fausto Pandolfìni Col. Domenico Siciliani Ten. Col. Luigi Bellardini (int.) Col. Gabriele Vallo Col. Nicola Spinelli Col. Emilio Giglioli Ten. Col. Domenico Aurilla (int.) Col. Paolo Angioj Ten. Col. Sergio Pinelli Col. Ugo Pucci Col. Salvatore D'Agostino Col. Luigi Maggiore - Perni Ten. Col. Ottorino Casali Col. Umberto Morandi Col. Umberto Scalcino

REGGIMENTO (BRIGATA « CACCIATORI DELLE ALPI>>) (1859 - 60)

2"

T en. Col. Giacomo Medici 52° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA DELLE «ALPI») (1860 - 71) Ten. Col. Giacomo Medici Ten. Col. Camillo Boldoni Ten. Col. Giacomo Peyron Ten. Col. Michele Piano Col. Andrea F azioli 52° REGGIMENTO FANTERIA << ALPI >> ( I 87r 1 943) Col. Andrea Fazioli Col. Eusebio Chiò Col. Camillo Baroncelli Col. Dante Taruf.fi Col. Alfredo Mantovani Col. Carlo Fenoglio Col. Bartolomeo Ciatti Col. Giuseppe Amari di Adriano Col. Carlo Bloise Col. Federico Trulla Col. Pietro Gleijeses Ten. Col. Enea Chiodelli Ten. Col. Ubaldo Soddu (int.) Col. Luigi Celebrini di S. Martino Col. Edgardo Alcioni Col. Antonio Goiran Col. Salvatore Marras

52" REGGIMENTO FANTERIA ((ALPI)) (CAR) (1958 -64) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Augusto Ferlini Aldo Ciaccia Carlo Ciresi Simone Sanicola Umberto Di Domenico Vincenzo Cardo

52° REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO (( ALPI )) (1964) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Vincenzo Cardo Ermanno Marini Armando Di Paola Aldo Fragomcno Gualtiero Alberghini Arturo Vita

SEDI

1860 -61 186! -63 1863 1863-64 1864-66 r866 1866 - 67 1867-68 1868

Alessanòria Palermo Livorno Pistoia Rieti Genova Bologna Perugia Spoleto

1868 -69 1869-72 1872-74 1874 - 78 1878 - 79 1879 - 80 1880 - 82 1882 - 85 1885 - ~8 -

2

79 -

Lucca Gaeta Ancona Perugia Roma Civitavecchia Cagliari Brescia Catania


1888 - 91 1891 - 92 1892-97 1897-1900 1900 -05

Verona Peschiera Mantova Viterbo Reggio Calabria

19°5- 39 Spoleto Terni 1958-63 Cuneo 1963 -64 Fossano Tarcento 1964 1 939-43

FESTA 20

settembre: anniversario del combattimento di Sidi Bilal (1912)

- 280 -


SENTO IN CUOR L'AN TICA


STEMMA DEL 53° REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO «UMBRIA» Descrizione araldica Scudo: Partito semi-troncato. Nel primo, di rosso alla fascia d'argento, accompagnata dall'aquila di Palermo e dall'elmo di Scanderbeg. Nel secondo, d'azzurro a sei monti ali 'i taliana sorreggenti un falcone. Nel terzo. d'arg ento a quattro fasce d'azzurro. 11 tutto abbassato al capo d'oro con il quartier franco d'azzurro caricato del tridente bizantino di Ucraina d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio del l'Arma di fanteria, con l'indicazione del numero del Reggimento su una parma d'argento, sormontato da un elmo romano posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia rosse, ed accompagnato ai lati de llo scudo dai nastri indicativi delle ricompense al V. M. di cui il reggime nto ha titolo di fregiarsi. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide riproducenti le mostrine del reggimento, il motto: « SENTO

(D.P.R. 11 luglio 1972)

IN CUOR L'ANTICA PATRIA»


53° REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO «UMBRIA» « Sento

in cuor l'antica Patria »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 24 gennaio 1861 si forma in Palermo il 16 aprile il 53° Reggimento Fanteria ( Erigata « Umbria >>) su tre battab<rlioni., ceduti da preesistenti unità. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 diviene 53° Reggimento Fanteria « Umbria>>. A partire dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 54° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926, il 53° è assegnato alla II Brigata. Il 5 aprile 1939 cede personale e mezzi al 64° Fanteria e si riforma su due battaglioni. Assunto il nominativo di 53° Reggimento Fanteria

«Sforzesca», perché inquadrato nella divisione di fanteria omonima, il ro giugno 1940 ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai <la 81; batteria armi d'accompagnamento da 65 / 17. Sciolto nel marzo 1943 a seguito cli eventi bellici, il 53(' è nuovamente in vita nel maggio successivo per cambio di denominazione del 153° Fanteria. L'8 settembre 1943 si scioglie per gli avvenimenti determinati. dall'armistizio e si ricostituisce quale 53° Reggimento Fanteria d'Arresto «Umbria» il I luglio 1963. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 -70)

Opera nel settembre 1866 nella provincia di Palermo con funzioni di ordine pubblico. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Prende parte alla campagna inquadrato nella ro" Divisione; dal 26 giugno agisce nell'ambito del corpo d'osservazione delle fortezze e si porta successivamente a Padova. ERITREA ( 1895

- 97)

Concorre alla mobilitazione di van reparti fornendo 6 ufficiali e 240 uomini. Lrn1A (19n - 12)

Fornisce 28 ufficiali ed oltre mille uom1m per enti mobilitati. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: il 5 giugno il 53° viene avviato in Cadore e nella zona ad est di Cortina d'Ampezzo

riceve il battesimo del fuoco. L'8 inizia l'investimento del sistema fortificato di Son Pauses, in Val Boìte; l'attacco viene rinnovato nei giorni seguenti con violenza ma senza conseguire successo. Trasferito nel limitrofo settore di Valle Ansiei, partecipa all'investimento dello sbarramento di Landro; gli attacchi iniziati il 3 agosto si protraggono sino ad ottobre.

1916: in giugno riceve il compito dì tener impegnate le forze avversarie del settore per impedire al nemico lo spostamento delle riserve.

1917-' nell'agosto è trasferito nella zona di Podestagno ove lo coglie l'offensiva austro tedesca ,d i ottobre; 1'8 novembre al termine del ripiegamento è a Montebelluna ed il 10 è schierato sulla riva destra del Piave nei pressi di Nervesa. Nella notte del 12 dicembre, durante la battaglia cl' arresto, il I ed il II Battaglione sono avviati nel settore Monte Pallon - Monfenera. Il III Battaglione opera tra M. Spinoncia e Val Calcino, ove il nemico esercita il massimo sfor-


zo, opponendo strenua resistenza e subendo notevoli perdite; per il suo comportamento è citato ~cl bollettino di guerra n. 935 con speciale menzione.

19r8: il reggimento continua a presidiare le posizioni del Grappa; il 16 settembre con un audace colpo di mano s'impossessa della posizione « anonima )> del Solarolo, ma il nemico con ripetuti violenti contrattacchi la riconquista. Successivamente si sposta nella zona di Voipago ed il 3 novembre in quella di Valdobbiadene dove lo raggiunge l'armistizio. AFRICA ORIENTALE

(1935- 36)

Concorre alla costituzione di reparti mobilitati fornendo 6 ufficiali e 202 uomini. SECONDA MOKDIALE

(1940-45)

1940: attestatosi il 18 giugno sulla linea di confine con la Francia, il 20 muove all'attacco a cavaliere della rotabile del Monginevro, lungo la direttrice Clavière - Brianç:on; il 23 conquista le vette che dominano la conca di Briançon. 1941: trasferito sul fronte greco - albanese, il 13 febbraio occupa le posizioni di Mali Scindeli; il 15 il nemico effettua un poderoso attacco che viene arrestato al termine della giornata. Il 17 i greci rinnovano l'attacco, ma dopo fasi alterne vengono respinti sulle posizioni di partenza. Sino al 13 aprile i fanti del 53° resistono sulle pendici del Mali Scindeli in condizioni atmosferiche avverse; iniziatasi il 14 l'offensiva italiana, nei giorni seguenti il 53° conquista le posizioni tanto aspramente contese del Mali Trebescines ed il 23 occupa Klisura. 1942: nella prima decade di luglio, sempre inquadrato nella Divisione « Sforzesca))' raggiunge il fronte russo. Dal 14 al 19 partecipa alla conquista del ba-

cino carbonifero di Krasnij Lutsch e insegue il nemico in ritirata con una estenuante marcia di 300 km nella steppa. Il 13 agosto raggiunge il Don e si schiera a di fesa su 20 km di fronte; il 17 il nemico, forzato il fiume, sferra un violento attacco ma dopo aspra lotta viene ovunque respinto. Nella notte sul 20, dopo intensa preparazione d'artiglieria, i russi rinnovano l'attacco con forze soverchianti e conseguono un parziale successo. Il 22 sotto l'incalzare delle poderose ondate nemiche, il 53° è costretto a ripiegare sull'abitato di Jagoclnij e vi si organizza per la difesa ad oltranza. Il 26 i russi sferrano un attacco su Jagodni j con cinque reggimenti cli fanteria che a sera vengono respinti; eguale sorte hanno i successivi tentativi effettuati fino al 31 agosto. Alla Bandiera del reggimento è concessa la terza medaglia d'argento al valor militare. Il 12 ottobre il 53° viene avviato a presidiare un altro settore del Don, ove rimane sino a metà novembre allorché inizia l'offensiva sovietica; il 17 i russi penetrano in Val Tichaja e minacciano d'aggirare l'ala sinistra della « Sforzesca >l . Il III/ 53, con altre unità della Divisione, viene chiamato a costituire un gruppo tattico che, contrattaccando verso la confluenza del Tichaja nel Don, deve ristabilire la situazione. Nella notte sul 22, il 53° ripiega su Popawka e costituisce retroguardia del Corpo d'Armata; il movimento è appena iniziato che carri armati nemici attaccano la colonna di fronte e sul fianco destro; solo all'alba il I Battaglione riesce a rompere l'accerchiamento, mentre il resto del reggimento continua la lotta subendo sensibili perdite. I superstiti per tre giorni si ritirano nella steppa e sono impegnati in combattimenti isolati finché la vigilia di N atale raggiungono con le loro armi, i feriti ed i congelati, il grosso della Divisione, sulla nuova linea difensiva.

1943: a marzo ceduti i superstiti ad altre unità, il 53° si scioglie.


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei ,d uri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) >l. (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA o'ORo - Decreto 31 dicembre 1947 « Nella grande battaglia invernale tra Don e Donez, i fanti del 53° Reggimento Fanteria, già copertisi di gloria a Jagodnij, si schieravano quale estrema retroguardia del corpo d'armata su una linea intermedia e completamente scoperta sul fianco sinistro, as.solvendo mirabilmente e con notevole contributo di sangue il grave e delicato compito loro assegnato. Sopravanzati alle ali da numerosi mezzi corazzati avversari rompevano di forza la cerchia nemica e dopo due giorni di asprissima battaglia riuscivano a ricongiungersi con il resto della divisione. Successivamente durante altri 15 giorni di accaniti combattimenti nella steppa ed in pieno inverno si battevano con indomita energia e superbo coraggio riuscendo a rompere vittoriosamente un nuovo accerchiamento del nemico. Confermavano così le gloriose tradizioni del passato e perpetuavano attraverso il loro valore ed il loro sacrificio le mirabili virtù guerriere della fanteria italiana (Ob Tschirsky, Popowka, Annenskij, Krassnojarowka, 18 - 31 dicembre 1942) >>.

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 31 gennaio 1867 « Per valoroso contegno tenuto dal reggimento nella repressione dei disordini nella provincia cli Palermo (2r - 22 settembre 1866) ».

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 13 dicembre 1948 « Durante cinque giorni di durissima battaglia sull'aspra catena del Mali Scindeli i fanti del 53°, pari per coraggio e fermezza alle antiche tradizioni del reggimento, opponendo irresistibile barriera di baionette e di saldi cuori, infrangevano l'impeto avversario di una delle più agguerrite divisioni nemiche. In sessanta giorni di successiva tenace resistenza su posizioni dominate e aspramente contese, davano prova di eccezionale spirito di sacrificio e alto senso del dovere sopportando con indomita volontà i rigori del gelo, del vento, della pioggia e della furia nemica senza piegare di un palmo. Nell'offensiva generale si lanciavano all'attacco con indomito ardore e, con un balzo ammirevole, in condizioni atmosferiche particolarmente avverse, scalavano le catene del Mali Scindeli e del Mali Trebescines giungendo tra le prime truppe sull'importante e fortificato nodo strategico di Klisura. Esempio luminoso di indomita volontà, tenace ardore, assoluta dedizione alla Patria (fronte greco, 13 febbraio - 23 aprile

1941) )). MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 13 dicembre 1948 « In quattro giorni di durissimi combattimenti sul Don ed in condizioni sfavorevoli di terreno per la vastità <lei settore assegnato, i fanti del 53°, superbi per valore e per tenacia, si opponevano, al limite di ogni umana resistenza, al dilagare di un nemico di molto superiore in numero ed in mezzi. Successivamente, costituitisi in caposaldo a Jagodnij, formavano saldissima ed inviolata barriera, per altri dieci giorni, ai numerosi e sempre più potenti attacchi avversari, finché il nemico, stroncato materialmente e moralmente da tanto valore, non desisteva dalla lotta. Perpetuavano così le gloriose tradizioni del passato e confermavano attraverso i nuovi sacrifici di sangue che la vita


stra del Don, Jagodnij - fronte russo, 17 - 3 r agosto 1942) ».

è ben poca cosa quando si dona per la Patria, e per maggiore gloria <lei reggimento (riva de-

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Caporale Carlo Noè: Francia, 20 giugno 1940 Sergente Michele Macrì: Francia, 20 giugno 1940

Maggiore Cesare Campana: Albania, 16 - 17 febbraio 1941

COMANDANTI 53" REGGIMENTO (1861 -71)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA (BRIGATA« UMBRIAll)

Col. Lorenzo Parrocchia Col. Alessandro Finazzi 53° REGGIMENTO 1939) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA (( UMBRIA))

(1871 -

Alessandro Finazzi G. Battista Riccio Carlo Goggia Leopoldo Lamberti Fortunato Terasona Francesco Tronzano Tommaso Gilli Gerolamo Zucchi Ales.sandro Brun Fortunato Marazzi Stefano Simonetti Ferdinando Poch Camillo Morra Camillo Orsi Vero Wilmant Alessandro Curti Alessandro Pugnetti Ignazio Sardi Romolo Ghersi Giuseppe Franchini

Leopoldo Soria Innocenzo Ferraris Giuseppe Boschi Carlo Salvaneschi Mario Roboni Pietro Maggiani Alessandro Piazzoni Nino Sozzani Gino Fabris Renato Righi Alfredo Bassi

53° REGGIMENTO 43)

FANTERIA (( SFORZESCA))

Col. Alfredo Bassi Col. Massimo Contini Col. Giacinto Candidi 53"

REGGIMENTO

BRIA ll

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA D'ARRESTO

(1963)

Giuseppe Vasile Francesco Di Pietro Ro<lolfo Sullini Luigi Sabbadini Pietro Savoca Corona Luigi Cardarelli

SEDI 1861 - fo 1862 1862-63 1863 - 64 1864- 65

(1939 -

Palermo Siracusa Rieti Perugia Siena

1865- 66 1866 1866-68 1868 -70 1870 - 72 -

284 -

Pistoia Palermo Trapani Palermo Genova

« UM-


1872- 74 1874-77 1877-81 1881 - 84 1884-87 1887-90 1890 -97

Cagliari Genova Reggio Emilia Lecce Salerno Napoli Civitavecchia

1 897-99 1899- 1903 1 9°3 - 34 r934- 39 1939-43 1963

Verona Pistoia Vercelli Ivrea Biella Ialmicco

FESTA

r8 dicembre : anniversario dei combattimenti sul Don (1942)


59° REGGIMENTO FANTERIA« CALABRIA» «

Acriter in hostes }>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 24 gennaio 1861 si forma in Brescia il 16 aprile il 59° Reggimento Fanteria (Brigata << Calabria >>), su tre battaglioni ceduti da preesistenti unità. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 diviene 59° Reggimento Fanteria « Calabria» che il 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 60° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 59° è assegnato alla XXX Brigata nella quale rimane sino al 1937 allorché passa a far parte della XXXI Brigata.

Il ro giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria «Calabria», ha il seguente organico : comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17; compagnia mortai da 81 costituita nell'agosto successivo. Dal 25 settembre 1944 assume la denominazione di 59° Reggimento Sicurezza Interna che muta nuovamente dal 15 agosto 1946 in 59° Reggimento Fanteria «Calabria».

CAMPAGNE DI GUERRA E FATI! D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 - 70)

PRIMA MONDIALE

Dal 1862 al 1866 opera per la repressione del brigantaggio, sostenendo numerosi scontri a Tolero nell'agosto 1862, a Mignano nell'agosto 1863, a S. Felice nel novembre 1863, a Ferrari nel dicembre 1863, a Castelnuovo nel gennaio 1864, a Cantano nell'aprile 1864. A M. Sparaccio in provincia di Trapani, nel dicembre 1866, il reggimento svolge funzioni di ordine pubblico.

(1915- 18)

1915: allo scoppio delle ostilità oltrepassa Agordo, Alleghe e si schiera sulla linea Caprile - Rocca Pietore a ridosso delle munitissi~ me posizioni austriache del Col dì Lana, sul quale dal 7 all'II luglio si svolge la prima, importante battaglia. Dal 18 ottobre al 3 novembre partecipa alla battaglia del M. Sief che costituisce con il Col di Lana un unico sistema.

LrnIA (19rr - 12)

1916: dal 1° gennaio al r7 aprile il reggimento presidia le posizioni precedentemente conquistate; il 18 si slancia all'assalto di Cima Lana travolgendo d'impeto le difese austriache. Dieci giorni dopo resiste ad un contrattacco nemico. Il periodo che va da maggio a dicembre è caratterizzato <la una serie di combattimenti aventi come fine il consolidamento delle pos1z1om. Alla selletta Lana - Sief si infrangono numerosi tentativi avversari ,di riconquista; dal 25 al 26 maggio attua la conquista del Dente di Sief, ed in seguito delle balze del Piccolo Colbricon e cli Cima dello Stradon.

Concorre alla mobilitazione di enti vari fornendo 16 ufficiali e r .007 uomini.

1917: in maggio il nemico attacca violentemente e riesce a forzare la prima linea, ma

TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Nel giugno del 1866 il reggimento inquadrato nella 19a Divisione, II Corpo d'Armata, opera tra Codogno e Sesto Cremonese concentrandosi poi a Goito. ERITREA

(1895 -97)

Concorre alla mobilitazione di van reparti fornendo r3 ufficiali e 233 uomini.

- 286 -



STEMMA DEL 59° REGGIMENTO FANTERIA «CALABRIA» Descrizione araldica Scudo: Inquartato. Il primo partito: A) dì argento, al leone rampante d'azzurro. armato, linguato e caudato di rosso, B) ripartito: a) fasciato dì rosso e di argento, b) di nero al braccio in palo vestito dì rosso e d'argento di sei pezzi, con la mano di carnagione sostenente una sfera d'oro; il secondo inquartato in croce di S. Andrea: a) e c} d'oro a quattro pali di rosso, b) e d) d'argento, alla croce potenziata di nero: il terzo partito d'argento e di ros so alla croce dell'uno nell'altro; il quarto d'azzurro, al monte (Col di Lana) al naturale, sormontato da una stel la (5) d'argento. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il freg io dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo antico posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da due nastri annodati al fregio e svolazzanti ai lati dello scudo; quello a destra dai colori dell'Ordine Militare d'Italia e quello a sinistra d'azzurro filettato d'argento. Sotto lo scudo, su ·li sta d'argento con le estremità bi.fide di verde, bordate di rosso, il motto: u

(D.P.R. 28 aprile 1961)

ACRITER IN HOSTES »


deve arrestarsi di fronte alla tenace resistenza della seconda. In novembre, il reggimento benché imbattuto ripiega sulla linea tra Grappa e Piave dove riceve l'ordine ,di {!ifendere il settore Monte Tomba-Monfenera. 19r8: in gennaio il reggimento si trova dislocato a sbarramento della Val Brenta fino alla Cima dell'Asolone; verso la fine del mese viene conquistata la posizione nemica di Casa Cestarotta con relativa cattura .di armi e nemici. Dal 15 giugno al 3 luglio sostiene una massiccia controffensiva austriaca. Il 24 ottobre, dopo aver tentato la conquista di Col della Berretta, è inviato nella zona cli Bassano, fino al termine delle ostilità.

AFRICA ORIENTALE (1935 - 36) Concorre alla costituzione dei reparti mobilitati fornendo 7 ufficiali e 225 uomini. SECONDA MONDIALE (1940 - 45) 1942 - 43: rimane di presidio partecipando alla difesa costiera.

111

Sardegna

1943: clall'8 al 18 settembre concorre alla definitiva evacuazione ,dei tedeschi dall'isola, operando nella zona di Bassacutena, Campovaglio, Stazza Litichedda, S. Teresa di Gallura. 1944-45: svolge funzioni di sicurezza interna.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE o'lTA<LIA - Decreto 5 giugno 1920 « Nei

duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) ». (All'Arma cli Fanteria).

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Con tenacia ed elevato spirito cli sacrificio, non scossi dalle ingenti perdite e dalle pii1 ardue difficoltà, conquistò, in lotte memorabili, la vetta del Col di Lana e poi le contrastate pendici del Colbricon e della Cima dello Stradon, .fieramente resistendo ai violenti e ripetuti attacchi nemici (Col di Lana - Piccolo Colbricon Quota 2157 - Cima dello Stradon, luglio 1915 ottobre 1917). Sul Piave, da M. Tomba al Monfenera, si copd di nuove glorie, opponendosi con eroica fermezza al furioso impeto delle masse avversarie che tentavano di aprirsi la via al Piano (novembre r9r7) ».

COMANDANTI

59° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( CALABRIA l>) (1861 - 71) Col. Vittorio Richard Col. Luigi Borrane Col. Camillo Gandolfo

59° REcGnfENTO FANTERIA «CALABRIA>> (1871 1944) Col. Camilla Gandolfo Col. Carlo Secretant Col. Fiorenzo Bava Beccaris


Col. Guglielmo Alasia Col. Felice Doma Col. Adrasto Bonetti Col. Florenzio Aliprindi Col. Giuseppe Manconi Col. Florenzio Aliprìndi Col. Cesare Confalonieri Col. Alberto Crispo Col. Giuseppe Aureggi Col. Settimo Piacentini Col. Carlo Calenda Col. Francesco Coco Col. Raffaele Lostia di S. Sofia Col. Aurelio Petracchì Col. Edoardo Scaroina Col. Alfredo N annoni Ten. Col. Vincenzo Scheda (int.) Col. Giuseppe Canzano Col. Gastone Avogadro di Vigliano Col. Ettore Strumia Col. Mario Laureati Col. Attilio Rancher Col. Prospero Colonna di Stigliano Col. Francesco Montagano Col. Pietro De Lieto Vollaro Ten. Col. Giulio Narducci (int.) Col. Dino Diana Col. Matteo Negro Col. Enrico Quaglia Col. Aniello Jervolino Col. Giovanni Moramarco Col. Giocondo Tonarelli

Col. Achille Gilardi Col. Leonardo Motzo

59° REGGI.MENTO SICUREZZA Col. Leonardo Motzo Col. Archimede Palazzo Col. Renato Crosa

INTERNA

(1944 -46)

59° REGGil\iENTO F ANTERIA « CALABRIA » (1946) Col. Prospero Ricci Col. Liborio Petracalvina Col. Aristide Scuro Col. Bruno Bruno Col. Eugenio Ferrari Col. Ulisse Vianello Col. Giuseppe Lolli Col. Giuseppe Veccia Col. Demetrio De Biasio Col. Raffaele Giustino Col. Giuseppe Ronga Col. Adriano Emanuele Col. Giuseppe Vecchio Col. Antonino Rcitano Col. Eugenio Sannia Col. Roberto Raffaelli Col. Francesco Patrono Col. Ermete Pccoraro De Vivo Col. Gaetano Lanfernini Col. Pasquale Di Marco Col. Giovanni Ghigo Col. Andrea Ogliaro Col. Domenico Esposito

SEDI

1861 1861 1861 - 62 1862 1862- 63 1863 1863 - 65 1865 - 66 1866 1866 1866-68 1868-69

1869- 72 1872-76 1876-77 1877-80 1880- 84 1884- 87 1887- 93 1893 -97 1897- 1901 r901 - 07 1907- 22 1922- 26

Brescia Modena Mirandola Modena Parma Bergamo Caserta Gaeta Napoli Codogno Palermo Girgenti

- 288 -

Torino Mantova Civitavecchia L'Aquila Livorno Vercelli Novara Monteleone di Calabria Perugia Torino Civitavecchia Roma


r926 - 27 r927 - 33 r933 - 43 r943 - 45

Civitavecchia La Maddalena Tempio Pausania Sassari

1945 - 47 Cagliari 1947 Perugia r947 Palmanova

FE STA

18 aprile : anniversario del combattimento d i Cima Lama (1916)

39.


60° REGGIMENTO FANTERIA« CALABRIA>> (CAR) <<

Con fede oltre la gloria J>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 24 gennaio 1861 si forma in Modena il 16 aprile il 60° Reggimento Fanteria (Brigata << Calabria J>) su tre battaglioni ceduti da preesistenti unità. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende la denominazione di 60" Reggimento Fanteria « Calabria J> che il 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 59° nella ricostittùta brigata. . Sciolto il 30 novembre 1926, il 60° viene ricostituito il I maggio 1935 ed è assegnato alla XXX Brigata. Nel maggio 1939, per motivi di carattere or dinativo, scambia personale e sede con il 45° Reggimento Fanteria, pur conservando immutate denominazione e Bandiera. 0

Il 10 giugno 1940, inquadrato nella .Divisione di Fanteria «Calabria», ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65/17; compagnia mortai da 81 costituita nell'agosto successivo. Dal 25 settembre 1944 assume la denominazione ,di 60° Reggimento Sicurezza Interna che muta nuovamente dal 15 agosto 1946 in 60° Reggime12to Fanteria << Calabria J>. Sciolto il 28 febbraio 1958, viene ricostituito il I luglio dello stesso anno quale 60° Reggimento Fanteria « Calabria J> ( CAR ), in sostituzione del preesistente 4° Centro Addestramento Reclute. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 - 70)

Il IV Battaglione viene inviato in Terra di Lavoro per la repressione del brigantaggio il 1° giugno 1862. Nel gennaio del 1863 l'intero reggimento viene trasferito a Capua. Oltre la lotta contro l'illegalità porta aiuto alle popolazioni colpite da incendi o alluvioni. Viene poi chi.amato a sedare i torbidi di Palermo del settembre 1866.

TERZA D'J NDIPENDENZA

(1866)

Inquadrato nella 19"' Divisione, II Corpo, Armata del Mincio, il 24 giugno viene concentrato su Goito. Indi nel luglio opera nel Veneto e raggiunge Conselice.

ERITREA

(1895 - 97)

Concorre alla mobilitazione di vane unità con 7 ufficiali e 229 uomini.

LIBIA ( 19n

- 12)

1912: tutto il reggimento opera nella zona di confine fra la Tripolitania e la Tunisia. L'n aprile partecipa all'occupazione di B.u Kemez al fine di sbarrare la strada alle carovane avversarie che portano materiali al nemico; il 23 il I Battaglione si distingue nel soccorrere un battaglione eritreo impegnato da avversario preponderante. Dal 5 al 27 giugno il 60" partecipa all'occupazione delle posizioni di Si<li Said. PRIMA MONDIALE

(1915- r8)

1915:' iniziato il 5 luglio l'attacco agli sbarramenti del! 'Alto Cor<levole, vi concorre, operando nella zona ciel Col di Lana. Il 28 passa sul costone di Salesei. Dal 18 ottobre al 2 novembre il reggimento conquista il forte La Corte, diroccato dalle nostre artiglierie, ma, violentemente contrattaccato, è costretto a ripiegare.


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lcoN FEDE OLTRE LA

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GLORI LJ

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STEMMA DEL 60° REGGIMENTO FANTERIA (( CALABRIA .. (CAR) Descrizione araldica Scudo: Inquartato. Nel primo rinquartato alla cro·ce d'azzurro sull'inquartatura: il 1° di rosso alla croce d'oro accantonata da quattro B affrontate due a due del secondo, il 2° e 3° d'oro, il 4° d'azzurro aoJl'aquila spiegata di nero, coronata dello stesso, sollevante una lepre al naturale posta in fascia, al capo di rosso al-la croce d'argento. Nel secondo, inquartato in croce di S. Andrea : il 1° e 3° d'oro ai pali d'Aragona di rosso. il 2° e 4° d'argento alla croce potenziata di nero (Calabria). Nel terzo, di azzurro al monte al naturale (Monte Tomba) cimato da una stella d'argento. Nel quarto, partito: il 1° d'argento al-la croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.O.R. (Reggio Emilia), il 2° d'argento al filetto d'azzurro ,posto in banda ed al leone di ros,so tenente nella branca destra una croce del Calvario d'oro caricata del Cristo in argento, posto sul tutto (Abissinia). Ornamenti esteriori: Sullo scudo i'I fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su una piastrina d'argento ed un elmo cimato di tre foglie di quercia di rosso, accompagnati sotto da due nastri dell'ordine Militare d'Italia e da un nastro d'azzurro filettato d'argento svolazzanti a ·destra. due nastri d'azzurro svolaz.zanti a ·sinistra: tutti annodati dietro la piastrina del fregio. Sotto lo scudo. su lista d'argento con le estremità bifi•de di rosso tagliate da un fi letto di ve!"de, il motto: «

(D.P.R. 16 marzo 1956)

CON FEDE OLTRE LA GLORIA »


Il 7 novembre il III Battaglione con un deciso attacco riesce a raggiungere la Cima ,del Col di Lana che deve abbandonare durante la notte.

1916: mentre si apprestano i lavori di mina sotto la vetta del Col di Lana, il 28 febbraio, reparti del 60° occupano una posizione avanzata sul fianco occidentale della montagna, costituendovi una base di partenza per l'attacco del rovescio di Cima Lana. Il 20 e 21 aprile il reggimento punta sul M. Sief, il IV Battaglione giunge sotto il Dente, ma non può progredire per il violento fuoco di sbarramento. Il 18 luglio inizia il trasferimento in Val Travignolo; qui attacca la fronte fra Colbricon Piccolo e Cima Stradon, spingendosi fino a Pragarol. Il 26 luglio irrompe nelle posizioni nemiche di Cima Stradon impos.sessandosene e catturando 200 prigionieri. Ripresa l'azione, il 4 agosto alcuni suoi reparti giungono fin sotto i reticolati del Colbricon; dopo una sosta di alcuni giorni, l'attacco è ripreso dal 23 al 25 agosto. 1917-" in maggio ed in agosto hanno luogo alcuni attacchi nemici contro le posizioni del Piccolo Colbricon e Cima Stradon, respinti entrambi. Il 4 novembre, in seguito alla ritirata dalla fronte giulia, il reggimento inizia il ripiegamento e si porta quale unità di riserva a disposizione del IX Corpo d'Armata. Il r8 novembre occupa la linea difensiva arretrata Belvedere - Vettorazzi - Castelli. Invia il I e il II Battaglione in prima linea nel tratto Osteria Monfenera - M. Tomba, ove fronteggiano per più giorni l'urto poderoso dell'avversario; il 22 novembre, sono costretti in un primo tempo a ripiegare e dopo cinque contrattacchi riescono a ricuperare parte delle posizioni perdute. Per le prove date, la Bandiera del reggimento viene decorata con medaglia d'argento al valor militare.

1918: il r5 giugno, dopo violentissimo bombardamento sulle posizioni .di Col Moschin, il nemico irrompe sulla prima linea che è costretta a cedere; il 60° resiste peraltro sulle posizioni di seconda linea di V. Manara ed è citato sul bollettino di guerra n. II25. Arginata nei giorni success.ivi la poderosa offensiva, fra il 2 e il 3 luglio tutte le posizioni sono riconquistate. Nell'imminenza della battaglia di Vittorio Veneto concorre il 23 ottobre con il I Battaglione ad un attacco sull'Asolone. Il 29 muove decisamente contro le posizioni di Col della Berretta, ma la reazione del nemico è così violenta che i reparti, dopo aver sofferto sensibili perdite, sono costretti a ripiegare sulle posizioni di partenza. Il giorno dopc la brigata viene sostituita ed inviata nei pressi di Bassano, ove rimane fino al termine delle ostilità. AFRICA ORIENTALE

(1935 - 36)

Inquadrato nella Divisione « Sabauda ,, partecipa nell'ottobre 1935 alle operazioni per la conquista di Adigrat, inserito nella colonna di destra .del I Corpo d'Armata. N el 1936 a tappe successive si porta verso sud ove partecipa alla battaglia dell'Endertà in febbraio, a quella del lago Ascianghi in aprile e alla marcia su Addis Abeba in magg10. Il 24 luglio il III Battaglione in operazioni <li controguerriglia viene decorato di. medaglia di bronzo al valor militare. SEOONDA MONDIALE

(1940 -45)

1940 - 42: il reggimento rimane a Sassari con il compi to di presidiare alcune zone della Sardegna contro eventuali tentativi nemici di sbarco.

1943: 1'8 settembre, operando nella zona di Stazza Litichedda e S. Teresa di Gallura, prende parte alle operazioni contro i tedeschi, che si concludono con l'evacuazione di questi ultimi dall'isola.


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MILITARE

ORDINE MILITARE o'lTA'LIA - Decreto 5 giugno

1920 << Nei duri. cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le forttme, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (19I5- 18) >>. (All'Arma di Fanteria).

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 27 gennaio 1937 << Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria (guerra italo - etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto

5 giugno 1920

<<Con tenacia ed elevato spirito di sacrificio, non scosso dalle ingenti perdite e dalle più ardue difficoltà, conquistò in lotte memorabili, 1a vetta del Col di L;na e poi le contrastate pendici del Colbricon e della Cima dello Stradon, fieramente resistendo ai violenti e ripetuti attacchi nemici (Col di Lana - Piccolo Colbricon -

Quota 157 - Cima dello Stradon, luglio 1915 ottobre 1917). Sul Piave, da M. Tomba al Monfcnera, si coprì di nuova gloria, opponendosi con eroica fermezza al furioso impeto delle masse avversarie che tentavano ,d i aprirsi la via al Piano (novembre 1917) ». MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto 19 gennaio 1913

« Per la bella condotta tenuta dal reggimento nei combattimenti del 27 e 28 giugno 1912 a Sidi Said ».

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 21 gennaio 1937 << Partito da un caposaldo contro rilevanti forze avversarie che si erano fortificate, dopo 12 km di rapida marcia attaccava risolutamente l'avversario, alternando fuoco e movimento con disciplina ed ordine ammirevoli, e serrando sotto la posizione da conquistare, malgrado l'intenso fuoco dei ribelli bene postati. Con un brillante assalto alla baionetta conquistava la prima posizione nemica e di poi, malgrado le sensibili perdite, con un secondo assalto lo aggrediva nella successiva posizione, inseguendolo e disperdendolo. Dava superba prova cli sprezzo del pericolo e di virtù guerriera (Olettà Uolmarà, 24 luglio 1936) >>. (Al III Battaglione).

COMANDANTI

60° REGGil1fENTO FANTERIA (BRIGATA (( CALABRIA» (1861-71) Col. G. Battista Cordiglia Col. Domenico Piva

60° REGGIMENTO FANTERIA <<CALABRIA» (r871 1926) Col. Domenico Piva Col. Manlio Bettarini Col. Leopoldo Colombini

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Claudio Ademollo G. Battista Micheletti Illuminato Ronchei Ernesto Mirabelli Giuseppe Ciancio Vittorio Murari dalla Corte Bra Francesco Marchi Alberto Cavaciocchi Celso Giberti Alessandro Saporiti G. Battista De Angelis


Ten. Col. Paolo Virdis Ten. Col. Cesare Pontiglio Col. Michele Ruju Teo. Col. Giovanni Mura Col. Cesare Garbarino Col. Enrico Cocco Col. Giuseppe Mastrobuono Col. Nicola Papale Col. Placido Castagna Ten. Col. Riccardo Belli clell'lsca (int.) Col. Alfredo Romagnoli Col. Ausonio Pisani Col. Ernesto Trogu Col. Carmelo Romano

Ten. Col. Roberto Aumiller T en. Col. Gaetano Franco Col. Carlo Gleijeses

60° REGGIMENTO 44)

FANTERIA ((CALABRIA ))

(1935-

Col. Italo Romano Col. Enrico Broglia Ten. Col. Arnaldo Damiano (int.) Col. Giuseppe Muller Col. Cesare Lovera Col. Giuseppe Vitelli Col. Gino Piccini Col. Pietro Sisinni Col. Raffaele Delogu Col. Carlo Salto Col. Ciro Marchitto Col. Romolo Senes

60°

60° REGGIMENTO (1958)

REGGIMENTO SICUREZZA INTERNA ( 1944

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

- 46)

Magg. Antonio Tedde (int.) Col. Romolo Senes

60° REGGI.MENTO 58)

FANTERIA ((CALABRIA))

(1946-

Col. Mario Bertacchi Col. Renato Crosa Ten. Col. Cesare Pontiglio

FANTERIA (( C.J\LABRIA ))

Errico Faraone Eolo Tondi Giulio Schmieclt Antonino Valguarnera Alessandro Li Pira Gaetano Borruso Mario Cevoli Gaetano Destro Castaniti Claudio D'Anna Salvatore Silipo Giovanni Bonomo Armando Castronovo

SEDI 1861 -62 1862-63 1863-66 1866 1866-68 1868-69 1869 -73 1873-76 1876-77 1877-80 1880 - 84 1884- 87 1887- 93

Modena Parma Capua Napoli Palermo Trapani Torino Civitavecchia Mantova Chieti Livorno Ivrea Novara

1893 -97 1897- 1901 1901 - 07 1907- 19 1919 1919 1919 - 26 r935- 39 1939-46 1946 1946- 58 1958

Reggio Calabria Spoleto Torino Viterbo Udine Torino Viterbo Iglesias Sassari Iglesias Sas.sari Trapani

FESTA 22 novembre: anniversario del combattimen~o di M. Tomba ( 1917) -

2 93

-

(CAR)


67° REGGIMENTO FANTERIA« LEGNANO>> « U bi gloria ibi sum ))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 29 giugno 1862, il 1° agosto successivo si costituisce in Torino il 67" Reggimento Fanteria ( Brigata e< Palermo») su quattro battaglioni. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende la denominazione di 67° Reggimento Fanteria «Palermo)), poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 68° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento .del 1926 il 67° è assegnato alla VI Brigata. Il 24 maggio 1939 assume il nominativo di 67° Reggimento Fanteria «Legnano)) perché inquadrato nella divisione di fanteria omonima ;, il 10 giugno 1940 ha il seguente organico : comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; com-

pagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. Nel settembre 1943 prende il nome di 67° Reggimento Fanteria Motorizzato e comprende: comando, un battaglione di fanteria motorizzato, un battaglione fucilieri, il LI Battaglione d'Istruzione Bersaglieri Motorizzato, la 280' Compagnia fuciloni « S n da 20. Con tale ordinamento è inserito nel I Raggruppamento Motorizzato Italiano, ove rimane fino al gennaio 1944 allorché passa alle dipendenze della 210a Divisione Costiera. Dall'agosto 1945, ceduti o sciolti i battaglioni, rimane in vita il comando di reggimento, attorno al quale, a partire dal 1° luglio 1946, si ricostituisce il 67° Reggimento Fanteria « Legnano>).

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTi\GGIO

LrnrA (19u - 12)

(r86o - 70)

Nel 1867 un battaglione circonda e debella, presso il villaggio Zinga in Calabria, la banda Palma. Il reggimento opera in zona fino al

Fornisce 32 ufficiali e 1.088 uomini a reparti mobilitati.

1869.

PRIMA MONDIALE

TERZA D'INDIPENDENZA ( 1866)

191 5: impiegato dapprima nella zona del Tonale in lavori di rafforzamento della linea difensiva Granaccio - Vezza d'Oglio, ha il primo scontro col nemico a Lago di Campo. Pas~ sato sul Carso ai primi di novembre, il II Battaglione su Cima 3 del S. Michele è impegnato in furiosi attacchi e contrattacchi per la conquista del Trincerone.

Il Reggimento, inquadrato nella 19.. Divisione facente parte ,d ell'Armata del Mincio, raggiunge il basso Po in territorio veneto, ove il 26 luglio passato l'Adige a Badia Polesine si attesta in direzione della fortezza di Legnano. ERITREA

(1887- 88) (1895 -97)

1916: passato alle dipendenze della 7" Divisione partecipa all'azione dimostrativa contro le posizioni di S. Maria di Tolmino dall'n al 19 marzo; dislocato nel giugno nella zona ,di M. Mrzli attende ai lavori di rafforzamento.

La 3a Compagnia, inquadrata nel VI Battaglione d'Africa, prende parte alla campagna del 1887 - 88; nel 1895 - 97 concorre alla mobilitazione dei vari corpi fornendo 8 ufficiali e 245 uomini. -

(1915 - 18)

2

94 -



STEMMA DEL 67° REGGIMENTO FANTERIA «LEGNANO» Descrizione araldica Scudo: Partito. Il primo di rosso all'aquila spiegata d'oro, coronata dello stesso e sostenente una lista d'argento caricata dalle lettere S.P.O.P. in nero, il tutto attraversato da una cotissa d'azzurro; il secondo troncato: a) di rosso al leone d'argento, b) d'argento all'albero dissecato di rosso piantato sul terreno brullo al naturale Sulla partitura un palo troncato di rosso e di nero caricato in cuore dall 'elmo di Scanderbeg ìi1 oro. Il tutto abbassato al capo d'oro sostenuto da una trangla d"argento caricata da un palo di rosso a due gemelle d'azzurro, col quartier franco partito: a) di rosso a•I leone d'argento. e) d'azzurro alla torre al naturale accostata da due cipressi, fondata su campagna di verde attraversata da una strada in sbarra. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazi one del numero del Reggimento su pias trina d'argento, sormontato da un elmo posto di profilo, cimato da tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da quattro nastri posti annodati nel fregio e svolazzanti ai lati dello scudo: a destra un nastro dai colori dell'Ordine Mili tare d'Italia ed uno d'azzurro filettato d'oro; a si nistra, un nastro d'azzurro ed uno d'azzurro con due filetti d'argento. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di azzurro a due filetti di nero posti in fascia , il motto: « UBI GLORIA

(D.P.R. 20 giugno 1953)

181 SUM »


194r: il 5 gennaio il reggimento sbarca a Valona ed il 21 passa la Vojussa; due giorni dopo entra in linea sul Monte Bregianit ed il 30 gennaio il I Battaglione si sposta d'urgenza per accorrere verso il settore di Klisura fortemente impegnato da un attacco greco. Il 13 febbraio, per stroncare la minaccia nemica su Tepeleni, viene progettata e condotta dal I Battaglione rinforzato l'operazione di Arza; nei giorni successivi altri reparti operano sul Golico e sullo Scindeli. Il 14 aprile, ripresa l'offensiva italiana, viene conquistata Klisura. Rimpatriato, nel luglio il 67° si ,disloca in Liguria tra Alassio, Pieve di Teco e Andora in difesa costiera.

191 7: trasferito nella zona di Tolmino, settore di Castagnevizza, si sposta poi nel settore di M. Santo ove concorre con un battaglione ad occuparne la vetta; successivamente sul Sabotino compie opere di difesa, quindi impiegato sul S. Gabriele vi occupa i trinceramenti e, dopo cruenti corpo a corpo, i capisaldi <lel Fortino e del V eliki. All'inizio dell'offensiva austriaca presidia le posizioni di Semmer - Fratta, quindi ripiega e combatte a Canale, sulle colline di Buttrio, poi costituisce una testa <li ponte a Codroipo ed infine si porta sulla destra del Tagliamento al fine <li impedire il completo accerchiamento. 1918: occupa, all'inizio dell'anno, il tratto di fronte M. Grappa-Malga Camparona; il 16 giugno respinge ad ovest ,di Giaverà un attacco nemico; poi ha il compito cli garantire le strade di arroccamento del Montello. Nel settembre si porta in Albania ove, dopo l'armistizio, controlla e ripristina l'ordine in un'area occupata arbitrariamente dai serbi. Il IV Battaglione, inoltre, costituisce il nerbo di un corpo di spedizione interalleato che viene impiegato in Murmania nel 1918 - 19, meritando ampio riconoscimento ,d a parte del Com andante Alleato.

1942: si sposta verso il confine francese per occupare nel novembre le alture sovrastanti Nizza, dove vengono costituiti capisaldi presidiati sino al luglio 1943. 1943: ai primi cli settembre il reggimento è destinato alla difesa cli Brindisi ove rimane fino all'inserimento nel I Raggruppamento Motorizzato. Il mattino dell'8 dicembre i fanti del 67° attaccano M. Lungo, ma una violenta reazione cli fuoco e di movimento rigetta gli attaccanti verso Mignano. L'attacco viene rinnovato il 16 dicembre <lopo che le posizioni laterali sono impegnate dalle fanterie americane, e il 67° conquista la vetta meritando la medaglia d'oro al valor militare.

AFRICA ORIENTALE (1935 - 36) Concorre alla mobilitazione di vari reparti fornendo 16 ufficiali e r .478 uomini. SECONDA MONDIALE (1940 -45)

1940: dislocato sul fronte alpino occidentale, è impiegato nell'attacco per la conquista di Briançon, ma sul Monginevro viene raggiunto dall'armistizio.

1 944: alle di pendenze della 2ro" Di visione costiera ha compiti ausiliari e logistici di sgombero feriti e trasporto di rifornimenti.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE

D'lTA'LIA -

Decreto 5 gmgno

ogni li mite cli sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) ». (All'A~ma di Fanteria).

I920 << Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe

-

2 95

-


MEDAGLIA n'ORo - Decreto r3 dicembre r948 << Prima bandiera italiana di combattimento nella guerra di liberazione sventolava nella sanguinosa lotta per il possesso di Monte Lungo fra gesta memorabili di eroismo e di sacrificio contro avversario agguerrito e dure difficoltà di terreno. Simbolo della dedizione suprema alla resurrezione della Patria, garriva vittoriosa, con le avanguardie alleate, sulla via di Roma (Monte Lungo, 8 dicembre 1943 - Roma, 5 giugno 1944) )),

MEDAGLIA nr BRoNzo - Decreto 5 giugno 1920 « Per un intero anno, instancabilmente contese al nemico posizioni precarie, rese

forti soltanto dal suo ardimento e dalla sua tenacia. Sulle pendici del Monte Santo, in attacchi memorabili, diede prova del più alto valore (Dolje, Monte Santo, maggio 1916 - maggio r9r7) )) , CROCE DI GUERRA - Decreto 3r dicembre 1947 « Durante tre mesi, con valore e fermezza,

teneva saldamente posizioni importanti ed aspramente contese. << Nell'offensiva finale travolgeva forti resistenze, inseguendo poscia il nemico con ammirevole slancio (fronte greco, 24 gennaio - 23 aprile 1941) >>.

J\L MERITO CIVILE

ATTESTATO DI

P UBBLICA

BENEMERENZA

gio di popolazioni colpite da una violenta al-

<< Senza risparmio alcuno di energia si prodigava per alleviare la grave situazione di disa-

luvione. Firenze, 6 novembre - II dicembre 1966 )) ,

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Corrado Mazzoni: Veliki, 29- 30 agosto 1917 Tenente Colonnello Elio Ferrari: Veliki, 29 31 agosto 1917

Tenente Giuseppe Cederle: Monte Lungo, 8 dicembre 1943

COMANDANTI

67°

REGGIMENTO f.l\NTERIA (BRIGATA MO») (1862-71)

«

PALER-

Col. Federigo Manassero di Costigliole Col. Giovanni Alivesi Ten. Col. Giuseppe Torre Ten. Col. Battista De Maria 67° REGGIMENTO FANTERIA « PALERMO ll (1871 1939) Ten. Col. Carlo Alliaud Col. G. Battista Guerrieri Col. Francesco Ramonda Col. Ernesto Nascimbene

Col. Alarico Ciani Col. Michele Martinelli Col. Augusto Giacosa Col. Cleto Angelotti Col. Sebastiano Ragazzoni Col. Roberto Bonolis Col. Luigi Paglionica Ten. Col. Giovanni Pastorini Col. Pietro Baldi Col. Alfredo Gabrielli Ten. Col. Luigi Bonicatti Ten. Col. Gioacchino Giacosa Col. Romano Barberis Col. Noè Grassi


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ten. Coi. Tommaso Montalto Col. Remo Corradi

Giorgio Fusoni Alessandro Angiono Giovanni Caruso Emilio Bancale Vittorio Berio Pietro Zaglio Ugo Gola Luigi Reverberi Fabrizio Serra Cino Gaggiotti Vittorio E. Terragni

67° REGGIMENTO 43)

FANTERIA «LEGNANO»

67°

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(1939-

Col. Vittorio E. Terragni Ten. Col. Mario Aramini Col. Giuseppe V assarotti Magg. Giuseppe Scarcia Col. Umberto Primiero Ten. Col. Sebastiano Rabezzana Col. Giuseppe Vassarotti Magg. Giuseppe Scarcia Col. Valentino Gai Col. Ulisse Bonfìgli 67° REGGIMENTO 46)

FANTERIA MOTORIZZATO

REGGIMEN'I'O FANTERIA {(LEGNANO))

(1943-

Ten. Col. Francesco Falange Col. Stefano Pellerano

Luigi De Micheli Ermanno Sartoris Massimiliano Papa Antonio Morelli Osvaldo Gui<la Adriano Patti Luigi Donaver Luigi Forlenza Antonio Guarini Raffaele Amato Nicolò Giannuzzi Guido Ricoveri Bernardino T ei Agostino Migliaccio Oscar Papini Remo Fratoni Nicola De Nicolo Edoardo Mereu Salvatore Coniglio Mario Bucaloss.i Giorgio Montefusco Gaetano Messina Giuliano Graziani Luciano Norcini Salvatore Pcrna

SEDI 1862 1862-65 1865 - 66 1866 1867-69 1869-70 1870 -74 1874- 77 1877-80 1880 - 83

1883 - 88 1888 - 89 1889 - 92 1892 - 1900 1900- 08 1908 - 43 1946- 58 1958-62 1962

Torino Genova Siracusa Genova Catanzaro Verona Piacenza Salerno Napoli Chieti

Verona Girgenti Messina Firenze Treviso Como Legnano Milano Montorio Veronese

FESTA 8 dicembre: anniversario del combattimento di Monte Lungo (1943) -

2

97 ·-

(1946)


68° REGGIMENTO FANTERIA «LEGNANO» <<Omnium virtutibus aemulare

>)

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 29 giugno r862, il 1° agosto successivo si costituisce in Torino il 68" Reggimento Fanteria ( Brigata <<Palermo») su quattro battaglioni. Sciolte le brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 prende la denominazione di 68° Reggimento Fanteria <<Palermo», poi dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 67° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 68° è assegnato alla II Brigata. Assunto il nominativo di 68° Reggimento Fanteria «Legnano>> il 24 maggio 1939 perché inquadrato nella di.visione di fanteria omonima, il IO giugno 1940 ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; -compagnia mortai

da 81; batteria armi d'accompagnamento <la 65/17. Nel gennaio 1944 è inserito nel I Raggruppamento Motorizzato Italiano (Corpo Italiano di Liberazione dal 18 aprile successivo) ed è formato su due battaglioni. Dal 24 settembre 1944, inquadrato nel Gruppo di Combattimento « Legnano >> di cui fa parte sino al termine delle ostilità, è articolato su: comando; compagnia comando reggimentale; I Battaglione « Palermo >>; II Battaglione « Novara »; Battaglione d'Assalto « Col Moschin », già IX Reparto d'Assalto; una compagnia mortai da 76; una compagnia cannoni da 57/50. Dal 15 ottobre 1945 è nuovamente alle dipendenze della Divisione <<Legnano».

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 - 70)

Dal 1867 al 1869 opera, dapprima con il I Battaglione e poi con tutto il reggimento) a Catania, Messina, Milazzo e Reggio Calabria. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Inquadrato nella 19"' Divisione, il reggimento si schiera il 24 giugno sul fiume Oglio; successivamente nel mese ,di luglio presidia varie località dell'Emilia nella zona del Po_ ERITREA

(1895 - 97)

Concorre alla mobilitazione di vari corpi fornendo 9 ufficiali e 249 uomini.

LIBIA (19n - 12) Sbarca a Bengasi il 19 ottobre 1911 e prende immediato contatto con il nemico in località

Sabri. Successivamente il 22 dicembre sostiene un attacco nemico superiore per numero, ma conserva le posizioni. Il 12 gennaio 1912 i ribelli rinnovano il tentativo di attaccare la fascia di sicurezza intorno a Bengasi e il reggimento è impegnato nuovamente a dar prova di resistenza e di combattività. Al momento del rimpatrio lascia in zona il II Battaglione che opera per la definitiva conquista del territorio. PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

191 5: il IO giugno viene dislocato tra Vezza d'Oglio e Ponte di Legno, con distaccamenti avanzati a M. Tonale; in tale zona rimane fino a metà ottobre. Ai primi di novembre viene trasferito sulla linea del basso Isonzo e prende parte alla lotta per la conquista di M. S. Michele dal IO novembre al IO dicembre .



STEMMA DEL 68° REGGIMENTO FANTERIA «LEGNANO» Descrizione araldica Scudo: Partito di due e troncato di uno. Nel primo di rosso all'aquila di oro coronata dello stesso, al volo spiegato e tenente .con gli artigli una lista d'argento caricata dalle lettere S.P.0,P. in nero ; nel secondo di argen to. al!a croce di rosso; nel terzo d'azzurro. al silfio d'oro reciso e sormontato da una stella d'argento; nel quarto d'argento, al monte da cui erge una chiesa. il tutto al naturale. alla banda diminuita d'azzurro; nel quinto di rosso al palo cucito di nero, ·c·aricato in cuore dall 'elmo di Scan:tlerbeg d'oro: nel sesto d'azzurro. alla fascia d'argento col palo di rosso caricato di due pali d'azzurro cuciti, sormontata da una stella d'argento. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profilo. cimato di tre foglie di quercia di ross·o ed accompagnato sotto da quattro nastri, dei quali uno dell'Ordine Militare d'Italia, uno d'azzurro filettato d'argento, uno d'azzurro ed uno d'azzurro con due filetti d'argento. posti annodati nel fregio e svolazzanti i primi due a destra e gli altri due a sinistra dello scudo. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità •bifide d'azzurro con due filetti di nero in fascia, il motto: «

(D.P.R. 9 luglio 1953)

OMNIUM VIRTUTIBUS AEMULARE

»


1916: nel febbraio il reggimento è trasferito nella zona di Tolmino e del Mrzli ove attende a lavori di sistemazione e rafforzamento. 1917: spostato nella zona <li Gorizia, nel corso della decima battaglia dell'Isonzo dal IO maggio al 4 giugno conquista M. Santo; in linea nel settore di S. Caterina - S. Gabriele, partecipa alla undicesima battaglia dall '8 agosto al 3 settembre. Il 25 e il 26 ottobre lotta per il possesso del costone Fratta - Isonzo e ,ciel Corada; iniziato quindi il ripiegamento, il 30 ottobre giunge a Codroipo, ove, in unione alle truppe dell'8" Divisione, organizza la resistenza e sostiene l'urto del nemico. 1918: nel gennaio occupa le trincee delle pendici orientali del Grappa. Il r6 giugno di rincalzo ad altre unità concorre al tentativo di riconquista della linea della Caponiera; il 19, attacca le posizioni di Nervesa, riuscendo a porre piede nel villaggio; fronteggia poi il nemico ch'è costretto il 23 a ripassare il fiume. N el settembre si porta in Albania ove, dopo l'armistizio, rimane con compiti di presidio fino al marzo 1919. AFRICA ORIENTALE

(1935 - 36)

Concorre alla mobilitazione cli reparti van fornendo 5 ufficiali e 95 uomini. SEOONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1940: dislocato sul fronte alpino occidentale, è impiegato nell'attacco per la conquista di Briançon, ma sul Monginevro viene raggiunto dall'armistizio. 1941: il 21 gennaio sbarca a Valona ed occupa le posizioni a cavallo di Val Shushizza; in seguito all'offensiva greca su Tepeleni il 68" è autotrasportato in tale settore passando alle dipendenze del XXV Corpo d'Armata; il 24 dal Mali Trebescines opera contro le truppe greche in valle Desnizza. Reparti del reggimento vengono poi inviati nel settore Bregianit - Goliko, a cavallo della

Val Zagorias. Dal 14 al r7 febbraio il nemico rinnova il tentativo cli raggiungere Berat per la Val Desnizza attaccando le posizioni del 68°, che nel pomeriggio del 17 arresta definitivamente l'attacco nemico. L'8 marzo viene inviato nel settore di Marizzay, sulle pendici nord dello Scindeli, ove occupa posizioni che sono saldamente tenute fino al 13 aprile, inizio della controffensiva. Il 14 e 15 aprile tutto il reggimento viene lanciato su Klisura. Nel luglio viene trasferito in Liguria in difesa costiera nei pressi di Ventimiglia.

1942: l'u novembre il reggimento, oltrepassata la frontiera, muove su Nizza che viene raggiunta la notte sul r2. Nei giorni che seguono, continuando la graduale occupazione, prende posizione tra il F. Varo e Cannes, dando inizio ai lavori per la difesa costiera. N el dicembre si sposta nella zona di St. Raphael - Frejus - Puget sur Argens ed occupa il settore costiero tra Capo Roux e Point cles Issambres, che sistema a difesa. 1943: ai primi di settembre il 68° si trasferisce in Puglia, destinato alla difesa di Brindisi. 1944: il 16 febbraio entra in linea alle sorgenti del Volturno e nella seconda quindicina di marzo il II Battaglione concorre all'occupazione di M. Marrone. Crollato il fronte di Cassino, il mattino del 27 maggio il reggimento balza alla conquista di M. Mattone e Rocca Ranalda, che vengono occupate nei giorni seguenti. L'8 giugno attacca le posizioni di Guardiagrele e Colle Mastino; il 17 luglio, nuovamente in linea sul fiume Musone, conduce un'azione decisiva per l'aggiramento delle difese di Ancona. Il r6 agosto viene spostato nella zona di Sassoferrato ove si schiera .fino al 2 settembre. 1945: tra il 18 e il 20 marzo il reggimento sostituisce in linea il 362° Reggimento Fanteria amencano. Il 20 aprile ha inizio l'azione per la liberazione di Bologna; lungo la Valle Idice sono


lanciate pattuglie all'inseguimento dell'avversario, che nella notte ha iniziato il ripiegamento. Il 21, alle ore 8-30, entra con le prime truppe

alleate in Bologna e, continuando a operare contro formazioni nemiche, la sera del 29 aprile raggiunge Brescia ed il giorno successivo Bergamo.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE o'hALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli ,d 'Italia (1915 - 18) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 24 luglio 1947 Unico reggimento di fanteria di linea cui venne riservato l'arduo e onorifico compito di rappresentare la fanteria italiana tra le file degli eserciti alleati, nell'intero ciclo della guerra per la liberazione dell'Italia. Tenacissimo nella difensiva, irruento nell'attacco, in quattordici mesi ,d i asperrime operazioni di guerra dominò nettamente il nemico su tutti i campi .di battaglia, pagando generoso prezzo di sangue per riscattare il destino d'Italia. Con impeto travolgente infranse ostinata resistenza nemica sul .fiume Musone, dando decisivo contributo alla battaglia per l'avvolgimento delle difese di Ancona. « Dopo dure operazioni sull'Appennino centrale, portò la sua Bandiera nella città di Bologna restituita alla libertà e, con ardore mai <<

domo, inseguì l'esercito tedesco in fuga oltre il Po, schiacciandone le ultime isole di resistenza. Riconsacrò contro il secolare nemico d'Italia la gloria del Piave e ancora una volta luminosamente dimostrò da quali generosi impulsi sia sospinto il popolo d'Italia allorquando si batte per la forza cli una idea (guerra cli liberazione d'Italia, febbraio 1944- maggio 1945) )). MEDAGLIA DI BRoNzo - Decreto 5 giugno 1920 << Per un intero anno, instancabilmente contese al nemico posizioni precarie, rese forti soltanto dal suo ardimento e dalla sua tenacia. Con mirabile valore, per ben due volte raggiunse la vetta del Monte Santo, fin sul convento (Dolje - Monte Santo, maggio 1916 - maggio 1917) >>.

CROCE DI GuERRA - Decreto 31 dicembre 1947 « Durante un lungo periodo cli lotta cruenta

opponeva fiera ed eroica resistenza a preponderanti forze nemiche, sostenute ,d a fuoco di numerose batterie. Nell'ultima azione offensiva, con meraviglioso scatto, travolgeva ogni resistenza e proseguiva la marcia vittoriosa oltre il con.fine (fronte greco, 24 gennaio - 17 aprile 1941) )).

AL MERITO CIVILE

ATTESTATO DI PUBBLICA BENEMERENZA « Con altruistico slancio ed elevato senso del dovere si prodigava per la rimozione dei <lisa-

strosi effetti cli una violenta alluvione. Firenze, 6 novembre - II dicembre 1966 >>.

-- 300 -

(Al II Battaglione).


MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Caporale Carlo Albani : Ardore (Reggio Calabria), 4 e 5 settembre 1867 Sergente Giacomo Caputo; Libia, 22 dicembre 1911

Sottotenente Maurilio Bossi: Montello, Nervesa, 16 - 20 giugno 1918 Soldato Angelo De Sena: Fiume Musone, 17 luglio 1944

COMANDANTI

68°

REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA

MO»)

(( PALER-

(r8fo-71)

Col. Alberto Piano Col. Cesare Al.fieri

68°

REGGIMENTO FANT ERIA ((PALERMO))

1 939)

Col. Cesare Al.fieri Col. Leopoldo Billi Col. Ferdinando Renna Col. Giovanni Chavasse Col. Ferdinando Ponzi Col. Lorenzo Venanzi Col. Luigi Bassi Col. Pasquale Del Bono Col. Mario Nicolis di Robilant Col. Francesco Ranieri Tenti Col. Luigi Cartella Col. Luigi Pallavicina Col. Raffaele Vinaj Col. Ettore Vespignani Col. Agostino Ravelli Col. Raffaello Mocali T en. Col. Arturo Cittadini Col. Marino Ricciardi Ten. Col. Umberto Galanti Col. Temistocle Franceschi Col. Luigi Solari Col. Zulimo Franceschi Ten. Col. Antonio Pavari Ten. Col. Filippo Perussia Col. Egi,dio Saibante Col. Cesare Pezzolet Col. Luigi Perego Col. Francesco Siniscalchi

(1871 -

Col. Olivo Rossetti Col. Giuseppe Pasciuti Col. Emilio Bisson Ten. Col. Attilio Amato Col. Luigi Gherzi

68°

REGGIMENTO FANTERIA ((LEGNANO))

Col. Col. Col. Col. Col. · Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Co!. Col. Col. Col. Col.

Luigi Gherzi Giuseppe Casella Paolo Panelli Giovanni Stirati Luigi Ricci Giuseppe Caputo Edmondo De Renzi Fiorenzo Fantini Giuseppe Massari Giuseppe Buonerba Mario Franzosini Carlo Combatti Alberto Montesoro Salvatore Di Bartolo Andrea Gonella Giosuè Gangi Pietro U genti Guido Fornasari Gaetano Ragonese Marco Celi Domenico Fusilli Rolando Baraldi Enrico Conti Rodolfo Pampalone Morisani Luigi Sanvitaie Simonetta Mario Aiello Pietro Gay Aurelio Puntò Ubaldo Tommasini

(1939)


SEDI

1862 1862-63 1863- 65 1865 - 66 1866 1866 - 69 1869- 70 1870 - 74 1874- 77 1877-80

Torino Genova Alessandrìa Catanìa Genova Reggio Calabria Verona Piacenza Salerno Napoli

1880-83 1883 -88 1888 - 89 1889-92 1892 - 1900 1900 -08 1908-26 1926- 39 I94o-43 1946

Aquila Verona Catania Messina Firenze Belluno Milano Novara Legnano Bergamo

FESTA

17 luglio: anniversario del combattimento sul fiume Musone (1944)

- 302 -


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STEMMA DEL 73" REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO «LOMBARDIA,, Descrizione Araldica Scudo: Inquartato. li 1° d'azzurro alla granata d'oro fiammeggiata al naturale; il 2'' d'argento alla croce di rosso; il 3° d'argento al castello d'oro murato di nero, merlato alla guelfa, torricellato di due, aperto e finestrato, fondato su campag·na di verde; il 4° d'azzurro, a sei monti all'italiana d'oro (3-2°1) sostenenti un falcone. li tutto abbassato ad un capo d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo ìl fregi ò dell'Arma di fanteria con la indicazione del numero del Reggimento su -piastrina d'argento, sormontato da un elmo antico posto di profilo. cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da quattr.o nastri, annodati nel fregio , dei quali: uno d'azzurro filettato d'oro ed uno d'azzurro partit{I da un filetto di rosso. svolazzanti a destra dello scudo; uno d'azzurro filettato d'argento ed uno tutto d'azzurro, svolazzanti a sinistra dello stesso. Sotto lo scudo, su lista d'arg,ento con le estremità · bifide con un filetto d'azzurro, il motto: «

(D.P.R. 19 luglio 1966}

ACERRIMUS HOSTIBUS »


73° REGGIMENTO FANTERIA D'ARRESTO

LOMBARDIA>>

«

« Acerrim us hostibus »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE

A seguito del decreto 29 agosto 1859, viene formato il 1 ° ,dicembre successivo in Genova il J" Reggimento Granatieri (Brigata << Granatieri di Lombardia»), su quattro battaglioni ceduti da unità preesistenti. Con decreto 5 marzo 1871 assume la denominazione cli 7J° Reggimento Fanteria (Brigata «Lombardia>>) che muta, con lo scioglimento delle brigate permanenti, il 15 ottobre 1871 in 7 3" Reggimento Fanteria «Lombardia»; .dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 74° nella ricostituita brigata. A partire dal 19 febbraio 1920 viene adottata per gli appartenenti alla Brigata «Lombardia>> la cravatta di color azzurro. Con l'ordinamento del 1926 il 73° è assegnato alla XV Brigata.

Il 24 maggio 1939, per motivi di carattere or<linativo, cede il personale per la ricostituzione <lel 25° Fanteria e, trasferito di sede a Trieste, incorpora quello ,del 12° Fanteria, sciolto sotto la stessa data; il 73" Reggimento conserva la propria Bandiera. Inquadrato nella Divisione di Fanteria << Lombardia » il 10 giugno 1940, ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/17. Sciolto il 14 settembre del 1943, per eventi bellici, si ricostituisce il 1° gennaio 1963 quale 7 _'t Reggimento Fanteria d'Arresto « Lombardia>>.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME CENTRO- MERIDIONE

(1860- 61) E

BRIGANTAGGIO

(186o - 70) Partecipa il 17 settembre 1860 alla presa della Rocca di Spoleto; il 4 novembre è presente nel combattimento di Mola di Gaeta ed infine il 28 gennaio 1861 si scontra a Bauco con una banda di mille uomini; al 2 ° Plotone della 10" Compagnia è concessa una medaglia di bronzo al valor militare per il fatto d'arme contro i briganti avvenuto nel giugno 1861 a Durazzano.

TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Il 24 giugno prende parte alla battaglia di Custoza operando ad est della località e nella zona di C. Cavalchina. Nel luglio si porta prima a Treviso e poi a Flumignano ove lo coglie l'armistizio.

ROMA

(1870)

Partecipa alle operaz10m per la liberazione della città. ERITREA ( 1895 - 97)

Concorre alla mobilitazione di van reparti con 4 ufficiali e 203 uomini. LIBIA

(19II - 12)

Invia 6 ufficiali e 667 uomini, inquadrati in varie unità. PRIMA MONDIALE

(1915- 18)

191 5: il 29 maggio inizia, contro le posizioni del Peuma e del Podgora, una serie di attacchi che, sebbene rinnovati con tenacia, consentono ai reparti ,d i affermarsi solo sulle pendici occidentali ciel Peuma.


Dopo un breve riposo rientra in linea nel settore di Os.lavia, ove partecipa alla terza battaglia dell'Isonzo e nei giorni 28 e 29 ottobre attacca 1'altura di Oslavia. Combattimenti sanguinosi con alterne vicende si susseguono .fino al 24 novembre, allorquando il I Battaglione raggiunge le case di Oslavia che, dopo lotte ostinate, vengono occupate.

1916: dall'u al 16 marzo svolge azioni dimostrative sul Sabotino. Dal 24 maggio a tutto il mese di giugno opera nella zona di Cima 12 e M. Valbella con alterne vicende e gravi perdite. In agosto prende parte alla battaglia di Gorizia; il 9 attacca in direzione del Vipacco che raggiunge dopo aver infranto la tenace resistenza del nemico, catturando circa 600 prigionieri e molto materiale; proseguendo l'avanzata, il IO occupa Rubbia. Il 12, spinto all'attacco delle trincee del N ad Logem, costringe alla resa il battaglione nemico che le difende. Dal 13 al 17, premendo con incessanti attacchi l' avversario, lo costringe a retrocedere al di là del Castello di S. Grado di Merna. Presente dall'inizio alla settima battaglia del1'Isonzo, sul V eliki, il 14 settembre riesce ad occuparne una quota dopo aver superato due ordini di trincee. Alla ripresa dell'offensiva di .fine ottobre si lancia contro le posizioni del Pecinka e del Veliki e le conquista mantenendole poi saldamente contro i ritorni offensivi del nemico. Il 2 novembre, con un nuovo sbalzo, il 73° riesce a porre piede e a rafforzarsi sul costone sud - occidentale del Dosso Faiti. Durante l'azione vengono catturati oltre r.ooo png10nieri e abbondante materiale.

Per tali operazioni viene concessa alla Bandiera la medaglia d'oro al valor militare.

1917-" nel settore del Faiti, all'inizio dell'undicesima battaglia dell'Isonzo, assalta dal 2 al 25 agosto le posizioni nemiche antistanti. Il 29 ottobre occupa sulla riva destra del Tagliamento M. Covria e M. Pedroc. Il 2 novembre, avendo il nemico forzato il ponte di Comino, riesce a ritar,darne l'avanzata nei pressi di S. Rocco di Folgaria. 19 I 8: il 29 gennaio è trasferito nel settore orientale del Grappa. Il 17 giugno, mentre è in corso la battaglia del Piave, si porta sul Montello ed entra in azione a C. Serena, concorrendo con energici contrattacchi a ricacciare il nemico. Dal IO luglio ritorna sul Grappa .fino alla battaglia di Vittorio Veneto, durante la quale attacca le trincee di Col dell'Orso e del Solaroli, riuscendo a conquistare importanti posizioni avversarie. Insegue poi il nemico occupando varie località della conca di Feltre. AFRICA ORIENTALE (1935- 36) Concorre all a mobilitazione di vari reparti fornendo 20 ufficiali e 224 uomini. SEOONDA MONDIALE

(1940 - 45)

1941: dal 6 al 18 aprile occupa le posizioni della conca di Ermesburgo superando il caposaldo jugoslavo di Trestenico. 1942 - 43: rimane nella penisola balcanica ove concorre al mantenimento dell'ordine pubblico e alla lotta controguerriglia fino al settembre 1943; dopo l'armistizio si porta su Villa del Nevoso sfuggendo, nel corso della lunga marcia, a numerosi attacchi tedeschi e jugoslavi.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno 1920

« Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe

ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli ,d 'Italia (1915 - r8) >>. (All'Arma di Fanteria).


MEDAGLIA n'ORo - Decreto 28 dicembre 1916 « Con irresistibile slancio e con indomita tenacia attaccò e tolse successivamente al nemico numerose trincee nella regione di Boschini e di Rubbia cd inseguendolo senza tregua concorse efficacemente con la conquista del Nad Logem ad aprire la via del Carso al Tricolore Italiano (9 - 15 agosto 1916). Nuovo e superbo esempio <li valore diede nella conquista del Pecinka e del Veliki Hriback (1 - 2 novembre 1916) con urto impetuoso scacciando il nemico da solidissime posizioni e catturandogli numerosi prigionieri e materiali» .

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 3 ottobre 1860 « Per la bella condotta tenuta dal reggimento nella giornata dell'assalto della Rocca di Spoleto (17 settembre 1860) ».

MEDAGLIA

DI

BRONZO - Decreto 25 luglio 1861

« Per essersi distinto nell'operazione contro il brigantaggio (Durazzano, giugno 1861) >>.

(Al

Plotone della

I Oa

Compagnia).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Sottotenente Spiro Xidias T ipaldo : Nad Logem, 14 agosto 1916 Maggiore Ramiro Ginocchio: Veliki, 14 settembre 1916

Maggiore Luigi Lama : Montello, 1918

COMANDANTI

3° REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA (( GRANATIERI DI LOMBARDIA ») (1859 - 71) Col. Col. Col. Col.

Burna<l da Albens Mario Gabet Pietro Valle Edoardo Magnone

73° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( LOMBARDIA») (1871) Col. Edoardo Magnone

73° REGGIMENTO FANTERIA « LoMBARDIA ll 1 943) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

fl.

Edoardo Magnone Emilio Sini Francesco Pino Giacomo Leoni Pietro Avogadro di Vigliano Vittorio Fiora Francesco Porpora Enrico Campi

(I

871-

Col. Federico Ceppaglia Col. Gioacchino Curatolo Col. Ugo Villa Col. Angelo Como Dagna Sabina Ten. Col. Venanzio Magrini Col. Filippo Martinengo Ten. Col. Giuseppe Cussino Ten. Col. Eugenio Biancotti Col. Pietro Cingia Col. Enrico Lettel Col. Pietro Ridolfì Col. Marziano Rocco Ten. Col. Ennio Zadotti Col. Mario T avolaj Col. Mario Pecchio Rosto Col. Costantino Corsini Ten. Col. Adolfo Antoniazzi Col. Luigi Biasucci Col. Luigi Maggiore Perni Col. Giovanni Faccin Col. Luigi Romano Col. Michele Russo Col. Fabio Besta Col. Michele Russo

20

giugno


73°

REGGIMENTO FANTERIA n'ARRESTO

BARDIA

ll

<(

LoM-

(1963)

Col. Sebastiano Russo Col. Vittorio Gentile

Col. Col. Col. Col. Col.

Enzo Corselli Mc1rio Montesi Tomaso Argiolas Franco Lelli Antonio Cesare

SEDI

1859 1860-64 1864-66 1866-67 1867-69 1869-70 1870 - 71 1871 - 72 r872. 74 1 874-77 1877- 79 1879 - 81

Genova Napoli Milano Venezia Bologna Modena Messina Siracusa Salerno Piacenza Alessandria Lecce

1881 - 84 1884- 87 1887-92 1892 -97 1897- 1901 1901 - II 19II - 18 1918 - 21 1921 - 29 1 929- 39 1939-43 1963

Spoleto Novara Vercelli Ivrea Messina Bergamo Alba Venezia Giulia Pola Fiume Trieste Arzene

FESTA

12 agosto: anniversario del combattimento di Boschini, Rubbia, Nad Logem (r916)

- 306 -


IGNIS IN CORDE .......,1 L::::::


STEMMA DEL 75° REGGIMENTO FANTERIA « NAPOLI »

Descrizione araldica Scudo: Partito semitroncato. Nel 1° d'azzurro a tre stelle d'argento poste in banda. col capo interzato in palo di azzurro. d'argento e di rosso. carica to in cuore di un elmo gallico, accompagnato sotto dalla scritta Bligny in oro; nel 2° d'oro e nel 3° di rosso. alla fascia innestata d'argento sulla troncatura. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fre gio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reg gimento, su piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profi lo. cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da cinque nastri posti annodati dietro la piastrina e svolazzanti ai lati dello scudo, uno dell 'Ordine Militare d'Italia e due d'azzurro filettati d'argento a destra. uno dell'Ordine Militare d'I talia ed uno d'azzurro filettato d'argento a sinistra. Sotto lo scudo, su lista con le estremità bifide d'argento centrate da un filetto di rosso (porpora) , i I motto: « IGNIS IN CORDE,,

(D.P.R. 17 dicembre 1953)


75° REGGIMENTO FANTERIA « NAPOLI )> « lgnis in corde»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 14 gennaio 1861 si forma in Livorno, a partire dal 16 aprile, il 5° Reggimento Granatieri ( Brigata « Granatieri di Napoli»), su due battaglioni ceduti da unità preesistenti. Con decreto 5 marzo 1871 assume la denominazione di 7 5° Reggimento Fanteria ( Brigata «Napoli») che muta, con lo scioglimento delle brigate permanenti, il 15 ottobre ,dello stesso anno in 75° Reggimento Fanteria « Napoli» ; dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 76° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento 1926 il 75° viene assegnato alla XXIX Brigata.

Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria « Napoli», ha il seguente organico: comando ; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17; compagnia mortai da 81, costituita nell'agosto successivo. Sciolto poi, a seguito degli eventi bellici, nel luglio del 1943, è ricostituito il I 0 april e 1

947·

Dal I ottobre 1949 al 30 giugno 1951 il comando del reggimento svolge le funzioni di Comando Truppe Esercito del Corpo di Sicurezza della Somalia. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FA'ffi D'ARME BRIGANTAGGIO

(1860 -70)

PRIMA MONDIALE

Nell'agosto 1864 opera a Villa del Tufo nell'anconetano con reparti minori contro bande di briganti che vengono disperse. Nell'aprile 1865 a Tagliacozzo suoi reparti concorrono alla eliminazione di altri banditi; nel 1869 infine, nella zona di Avellino, conducono analoghe operazioni catturando pericolosi malviventi. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Nel corso della campagna prende parte da giugno a luglio, alle dipendenze della 17"' Divisione, alle operazioni nel Veneto. ERITREA

(1895 - 97)

Fornisce 7 ufficiali e 258 uomini a reparti mobilitati. L IBIA

(19II - 12)

Insieme al 76° concorre con 33 ufficiali e 2.469 uomini alla mobilitazione di varie unità.

(1915 - r8)

1915: ai primi di giugno entra in azione sul Sabotino ove subisce sensibili perdite; partecipa quindi alla prima battaglia dell'Isonzo e nel1'ottobre opera a M. Sei Busi, Vermegliano e Selz. 1916: in maggio è in linea nel settore di Monfalcone e contrasta a S. Valentino una puntata nemica; vi si distingue ancora nella seconda metà di giugno nel conquistare, con travolgente impeto, importanti trinceramenti che conserva nonostante furiosi contrattacchi nemici; merita la citazione sul bollettino n. 386. Attacca in novembre le posizioni cli N ad Logem e mediante fulmi nea azione avvolgente costringe alla resa il nemico; spostato nella zona di. Tolmino fronteggia le posizioni nemiche sulle colline di S. Lucia e S. Maria. 1917." quale riserva della 19" Divisione, nel corso dell'offensiva austro - tedesca opera con ripetuti attacchi e contrattacchi contribuendo validamente ~ proteggere il ripiegamento.

- 3°7 -


1918: destinato in Francia con il II Corpo d'Armata, il r4 maggio è in linea nella regione delle Argonne e si distingue, in particolare, da luglio ad ottobre nelle zone di Champagne, Chemin des Dames e Aisne resistendo a poderosi contrattacchi nemici e conquistando importanti posizioni avversarie. AFRICA ORIENTALE (r935- 36) Inquadrato nella Divisione <t Peloritana», prende parte alle operazioni al fronte sud, in

Somalia, presidiando il campo trincerato di Chisimaio. SECONDA MONDIALE (1940 -45)

1942 - 43.' dislocato in Sicilia, dopo lo sbarco avversario, dal ro al 13 luglio 1943 si oppone validamente nell'ostacolare, a prezzo di grandi sacrifici, l'avanzata <li preponderanti forze alleate nella piana di Catania, tra i fiumi Simeto e Dittaino, meritando la medaglia d'argento al valor militare.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MILITARE

ORDINE MILITARE n ' hALIA - Decreto 5 giugno 1920 « N ei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sanglie .fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) ». (All'Arma di Fanteria). ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 27 gennaio 1937 « Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria (guerra italo - etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936) ». (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 3 agosto 1916 t< Con mirabile slancio e con impeto travolgente, conquistò lunghissimi e importanti tratti di trinceramenti, presso Monfalcone, conservandoli ad onta dei furiosi e rinnovati contrattacchi del nemico (14- 30 giugno 1916) ».

MEDAGLIA n'ARGENTo - Decreto 5 giugno 1920 « Tenne alto l'onore delle armi italiane sui campi di Francia, ,d ando brillanti prove di sal-

-

dezza, di slancio e di ardimento, resistendo tenacemente a poderosi contrattacchi e conquistando formidabili ed importanti posizioni nemiche (Champagne, Chemin des Dames, Aisne, luglio - ottobre r9r8) >) . MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 13 dicembre 1948 << Sottoposto a incontrastato intenso bombardamento aereo, a malgrado delle sensibili perdite subite conservava inalterata la compattezza ed elevato lo spirito combattivo, talché poteva poco <lopo compiere celere prolungata marcia per opporsi a forze contrastanti sbarcate in zona costiera di notevole importanza. Attaccato da schiaccianti entità corazzate validamente appoggiate da imponenti incontrastate formazioni aeree e da p-0tenti artiglierie, con sanguinosi reiterati contrattacchi riusciva a contenerne l'aggressività. Delineatasi la crisi conseguente all'iperbolica sproporzione di forze e di mezzi, decimato, a corto di munizioni e viveri, raccolti in uno sforzo supremo attorno alla Bandiera del reggimento i gloriosi superstiti, si impegnava audacemente con strenua impari lotta protratta con indomito valore fino all'annientamento. L'epica resistenza, durata quattro giorni, consentiva ad altre unità di organizzare nuove linee di difesa logoratrici dell'agguerrito avversario. Sicilia, IO - 13 luglio 1943 >>.

308 -


DI BENEMERENZA

MEDAGLIA n'ARGENTo - Decreto 5 giugno 1910 « Si segnalò per operosità, coraggio, fìlantropia e abnegazione nel portar soccorso alle po-

polazioni funestate dal terremoto calabro - siculo del 28 dicembre 1908 >J.

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Soldato Angelo Scatolone: Monfalcone, 14 giugno - 3 luglio 1916

Colonnello Luigi Caldieri: S. Grado di Merna (Gorizia): 2 novembre 1916

COMANDANTI

Col. Mario Traina Col. Giuseppe Druetti Col. Secondo Belluzzi Col. Gioacchino Pacini Col. Roberto Bassino Col. Vittorio Ottolenghi Col. Luigi Caldieri Col. Antonio Isnaldi Col. Domenico Citarella Col. Franco Rubino Ten. Col. Fernando Perrone di S. Martino Col. Umberto Camera Col. Orazio Casiroli Col. Enrico Fulvio Magg. Angelo Coppa (int.) Magg. Francesco Bruno (int.) Col. Giulio Beltrami Col. Luigi de Biase Col. Alessandro Fornata Col. Guido Cantalamessa Col. Marcello Piccone Col. Mario Capobianco Col. Francesco Bruno Col. Giuseppe Azzolini Col. Francesco Mazzarella Col. Francesco Ronco

5° REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA « GRANATIERI DI NAPOLI>>) (1861 -71) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Francesco Garofoli Cavalchini Pietro Spangaro Giuseppe Poulet Tranquillo Molossi Carlo Nicolis di Robilant Giorgio Caravà Francesco Zanardi- Landi Annibale Majneri

75° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( NAPOLI))) (1871) Col. Annibale Majneri 75° REGGIMENTO FANTERIA ((NAPOLI)) (1871 1 943) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Giuseppe Besozzi Ottavio Ceresa di Bonvillaret Sebastiano Ribera Alessandro Pescetti Aldobrandino Allodi Paolo Castelli Francesco Tecchio Enrico Fantoli Carlo Filippa Luigi Sansoldo Enrico Ripamonti Carpano Luigi Segato Armano Ricci Guido Paterno Vincenzo Tasciotti

75° REGGIMENTO FANTERIA (( NAPOLI )) (1947) Col. Col. Col. Col. ··- 3°9 -

Alfredo Ramondini Gavino De Sarno Eufrosino Fallaci Bastianini L:uigi Severino


Col. Luigi Boi Col. Mario Nicoletta Col. Ugo Tolomeo

Col. Alberto De Giorgio Col. Gìuseppe Privitera Col. Pasquale Di Marco

SEDI 186r

1861 - 62 1862-63 1863-65 1865 1865-66 1866 - 68 1868 1868 - 69 1869-70

1870-71 1871 1871 - 72 r872 - 74 1874-76

Livorno Terni Firenze Ancona Napolì Firenze Padova Firenze Mantova Caserta Napoli Vicenza Padova Brescia Reggio Calabria

1876-77 r877- 8r 1881 - 83 1883 - 85 1885 - 88

1888 - 96 1896- 1900 1900 - 02 1902 - 04 1904 - IO

1910 -43 1 947-49 1 949 - 51 1951

Milano Novara Catania Palermo Venezia Padova Napoli Fossano Bra Genova Siracusa Napoli Somalia Cosenza

FESTA 30 gmgno: anniversario del combattimento di Monfalcone

-

310--::

(1916)


j coN

.......;;)

L'ARDIRE

LA

GLORIA , l

1.-::::


STEMMA DEL 76° REGGIMENTO FANTERIA

«

NAPOLI ,.

Descrizione araldica Scudo: Troncato d'oro e di rosso. due rami fogliati di verde, posti in nel secondo d'azzurro al bastione due torri laterali cimate: quella di da un leone d'oro.

In cuore uno scudetto partito : nel primo d'argento a cerchio, al capo d'azzurro seminato di fiordalisi d'oro: d'oro murato di nero, aperto del campo e munito di de•stra da una banderuola di ross o, quella di sinistra

Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su una piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da quattro nastri posti annodati nel fregio e svolazzanti ai lati dello scudo: uno dell'Ordine M Mitare d'Italia ed uno d'azzurro filettato d'argento, a destra; uno d'azzurro filettato d'argento ed uno d'azzurro. a sinistra. Sotto lo scudo, su lista con le estremità bi.fide d'argento centrate da un filetto di rosso (porpora), il motto: «

• (D.P.R. 17 dicembre 1953)

CON L'ARDIRE LA GLORIA"


76° REGGIMENTO FANTERIA «NAPOLI)) « Con l'ardire la gloria)>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE In attuazione del decreto 14 gennaio 1861 si forma in Firenze a partire dal 16 aprile il 6° Reggimento Granatieri ( Brigata « Granatieri di Napoli))) , su due battaglioni, ceduti da preesistenti unità. Con decreto 5 marzo 1871 assume la denominazione di 76° Reggimento Fanteria ( Brigata cc Napoli>>) che muta, con lo scioglimento delle brigate permanenti, il 15 ottobre dello stesso anno in 76° Reggimento Fanteria cc Napoli)); ,dal 2 gennaio 1881 torna ad essere riunito con il 75° nella ricostituita brigata. Sciolto il 18 novembre 1926 viene nuovamente formato il 20 maggio 1937 ed è assegnato alla XXVIII Brigata. Nel giugno 1939, per motivi di carattere ordinativo, scambia personale e sede con il 5° Reg-

gimento Fanteria pur conservando immutate denominazione e Bandiera. Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria « Napoli )), ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65 /17 ; compagnia mortai da 81, costituita nell'agosto successivo. Nell'ottobre 1943 passa alle dipendenze della Divisione poi Gruppo di Combattimento cc Mantova», nel quale rimane fino al termine ciel conflitto. Il 1° aprile 1947 prende il nome di 76° Reggimento Fanteria e< Mantova)), ma il I dicembre 1948 riassume quello di 76" Reggimento 0

Fanteria

<C

Napoli>>.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME

(1915- 18)

flRIGANTAGGIO ( I 860 - 70)

PRIMA MONDIALE

Nel 1869 è impegnato per circa un anno contro le bande di briganti nella zona di Caserta.

191;: prende parte alle prime quattro battaglie dell'Isonzo combattendo sul M. Sabotino e successivamente sul Carso nel settore compreso tra M. Sei Busi e Cave di Selz. In ottobre, inquadrato in una colonna speciale, ha il compito di attaccare le munite trincee austriache a est di Cave di Selz. 1916: concorre in aprile alle azioni svolte dalla Brigata <e Acqui>> contro le posizioni nemiche di Selz; opera nella zona di Monfalcone in giugno, venendo citato sul bollettino di guerra n. 386; partecipa quindi alla battaglia di Gorizia e, dopa aspri combattimenti, occupa le alture di S. Grado di Merna in agosto - settembre; conquista infine le posizioni di Poggio Pelato e N ad Logem in novembre. 1917.' in settembre prende parte alla battaglia della Bainsizza nel settore Torre di Canale - Lom ,cli Tolmino e in ottobre alla dodiccsi-

TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Inquadrato con la 17" Divisione nell'Armata del Po, opera nel Veneto sino a raggiungere il 27 luglio Pozzuolo del Friuli. ERITREA

(1887- 88) (1895-97)

La 4" Compagnia partecipa alla campagna inquadrata nel corpo di spedizione del Generale cli S. Marzano. Il reggimento concorre poi nel 1895 alla formazione di altri reparti fornendo 9 ufficiali e 27 uomini.

LIBIA (1911 - 12) Fornisce 7 ufficiali e 493 uomini a reparti mobilitati.

- 311


ma battaglia dell'Isonzo combattendo a Passo Zagradan e a M. Bucova Jeza.

1918: è trasferito in aprile in Francia inquadrato nel II C.A. con il quale prende parte alla battaglia dell'Ardre : in particolare alla controffensiva delle truppe alleate al cui successo dà un decisivo contributo. Combatte nella zona di Premecy dal 20 al 25 luglio e si impossessa di posizioni ritenute imprendibili. Ritorna in prima linea nel settore dell' Aisne in settembre e, successivamente, dopo dure lotte conquista in ottobre il costone nord dello Chemin des Dames.

SECONDA .MONDIALE (1940 -45)

1943: è impegnato in aspri combattimenti in Sicilia contro le truppe anglo - americane sbarcate nella zona di Augusta, operando nella piana di Catania tra i fiumi Simeto e Dittaino dal 10 luglio al 1° agosto; merita la seconda medaglia d'argento alla Bandiera. Ripiega successivamente in Calabria.

1944 - 45: il reggimento è dislocato nel Sannio dal dicembre 1944. Si trasferisce nella zona del Chianti in aprile del 1945 allorché sopravviene la cessazione delle ostilità.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli <l'Italia (1915- 18) >>. (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Tenne alto l'onore delle armi italiane sui campi di Francia, dando brillanti prove cli saldezza, di slancio e cli ardimento, resistendo tenacemente a poderosi contrattacchi e conquistando formidabili ed importanti posizioni nemiche (Champagne, Chemin des Dames, Aisne, luglio - ottobre 1918) ».

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 27 ottobre 1950 « Prestò valido appoggio a colonne corazzate dirette alla riconquista di importante settore costiero; coprì efficacemente la piana di Cata-

nia per dar tempo all'approntamento di una nuova linea di difesa; successivamente mantenne un caposaldo a testa di ponte di grande importanza, contrastando il passo al nemico con strenua, disperata tenacia, dimostrando spirito di sacrificio e dando prove di valore, di ardimento, di saldezza e coesione spirituale. In venti giorni di strenua lotta, malgrado le fortissime per<lite subite, tenne testa a forze preponderanti. Valorosa e compatta unità che si dimostrò in tutto degna del suo glorioso e fulg~do passato (piana di Catania, fiumi Simeto e Dittaino, IO luglio - 1° agosto 1943) » .

MEDAGLIA

DI BRONZO -

Decreto 28 dicembre

1916 « Combattendo con grande valore, conquistò trincee e tolse al nemico ,prigionieri, armi e munizioni, malgrado incessanti e violenti contrattacchi (Monfalcone, 14 - 30 giugno 1916). Il I Battaglione, con vigoroso slancio, conquistando un forte trinceramento, preparò la vittoriosa avanzata della brigata sulla fronte di San Grado (1° novembre 1916) ».

- 312 -


AL VALOR CIVILE

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 18 maggio 1964 « Temprato

ad ogni arditezza e sacrificio, il 76° Reggimento Fanteria "Napoli", in nobile e fraterna gara con altri Reggimenti dell'Eser-

cito, ha scritto, nel soccorrere, tra insidie e disagi innumeri, le popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso altruismo e di eroica abnegazione (disastro del Vajont, ottobre 1963) ».

AL MERITO CIVILE

ATTESTATO DI PUBBLICA BENEMERENZA « In occasione di una violenta alluvione si prodigava con slancio in interventi diretti al

soccorso delle popolazioni colpite ed al rafforzamento degli argini pericolanti della provincia di Udine, 6 novembre - 5 dicembre 1966 )).

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1910 « Si segnalò per operosità, coraggio, fìlantropia e abnegazione nel portar soccorso alle po-

polazioni funestate dal terremoto calabro - siculo del 28 dicembre 1908 ».

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Sottotenente Vincenzo Geraci : Selz, bre 1915

21

otto-

Sottotenente Giovanni Guccioni: Selz, tobre 1915

COMANDANTI

6° REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA « GRANATIERI DI NAPOLI ») (186! - 71) Col. Vittorio Scaletta Col. Giovanni Boggetti 76° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA ((NAPOLI>>) (1871) Col. Giovanni Boggetti 76° REGGIMENTO FANTERIA ((NAPOLI)) (1871 1926)

Col. Col. Col. Col. Col.

Giovanni Boggetti Domenico Piva Tito Pepi Enrico Brunetta D'Usseaux Ettore Delfino

- 313 42.

Col. Emanuele Morozzo Della Rocca Col. Olivo Capecchi Col. Eugenio Provasi Col. Amilcare Masè Col. Lamberto Bolognesi Col. Angelo Natta Soleri Col. Paolo Cesati Col. Giovanni Persico Col. Ugo Sagramoso Col. Filippo Baldini Col. Emilio Fusco Col. Guglielmo Marescotti Col. Antonio Duranti Ten. Col. Giuseppe Bassi Col. Enrico Maricorda Col. Giuseppe Bassi Ten. Col. Onesto Onesti (int.) Col. Gi~seppe Bassi

21

ot-


Col. Col. Col. Col. Col.

Ettore Silvestri Emilio Cigliana Carlo Rodriguez Gaetano Fortunato Salvatore Di Pietro

76° REGGIMENTO 47) Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA «NAPOLI>>

(1937-

Orlando Altieri Pietro lngargiola Giuseppe Salerno Antonio Luciano Giorgio Salvi

76° REGGI.MENTO 48)

FANTERIA ((MANTOVA))

(1947-

Col. Giorgio Salvi 76°

REGGIMENTO FANTERIA ((NAPOLI))

(1948)

Col. Giorgio Salvi

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Pietro Barbarino Francesco Rosano Francesco Montemagno Augusto Garofoli Cosimo Cassone Oreste Viligiardi Paolo Cornero Enzo Tosi Epifanio Librizzi Andrea Viglione Guido Bermone Antonino Zaffiro Ernesto Cellentani Luigi Sportelli Angelo Pagoto Antonio Alemanno Ugo Piccione Franco Barbolini Sante Giustino Ferdinando Dallerba Vito Mazzucca Ciro Di Martino

SEDI 1861 1861 -fo 1862-64 1864-65 1865 - 66 1866 1866- 69 1869 - 70 1870 - 71 1871 - 74 1874- 76 1876-78 1878- 8r 1881 -82

Firenze Rieti Firenze Ancona Napoli Firenze Pa<lova Caserta Padova Venezia Verona Cagliari Milano Caltanissetta

1882 - 83 1883 - 85 1885 - 88 1888 - 95 1895-99 1899- 1903 1903-09 1909- 19 1919- 26 1937- 39 1939- 43 1946-47 1947-53 1953

Girgenti Palermo Udine Padova Napoli Alba Genova Messina Caltanissetta Trapani Agrigento Savona Udine Cividale

FESTA 23 luglio: anniversario del combattimento di Mery Premecy, Reims (1918)

-314 -


TV5Cl·AB·H0ST I VM·GREGE · LEG 10.VOCATl·LVPO RVM·


STEMMA DEL 78° REGGIMENTO FANTERIA

«

LUPI DI TOSCANA»

Descrizione araldica Scudo: Partito semitroncato. Nel 1° d'argento al giglio di Firenze bottonato di rosso: nel '.2° d'azzurro a tre monti al naturale. ristretti, accompagnati in alto da due stelle d'argento; nel 3° di rosso all'elmo di ,Scanderbeg d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro, con il quartier franco di rosso alla burella d'argento, a due teste di lupo rivoltate, sul tutto. Ornamenti ester,iori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del -Reg·gimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da quattro nastri, dei quali: uno dai colori dell'Ordine Militare d'Italia, uno d'azzurro filettato d'oro e due d'azzurro filettati d'ar-gento, uscenti dal fregio e svolazzanti, i primi due a destra e gli altri due a sinistra dello scudo. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di r,osso alla burella d'argentò, il motto: · «

TUSCI AB HOSTIUM GREGE LEGIO VOCATI LUPORUM •

(D.P:R, 10 aprile 1954)


78° REGGIMENTO FANTERIA «LUPI DI TOSCANA>) « Tusci ab hostium grege legio vocati luporum »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE In attuazione del decreto forma in Milano a partire dal

1° 1°

luglio 1862 si agosto l' 8<> Re g-

gimento Granatieri ( Brigata « Granatieri di Toscana »), su due battaglioni ceduti da preesistenti unità. Con decreto 5 marzo 1871 assume la denominazione di 78° Reggimento Fanteria (Brigata «Toscana») che muta, con lo scioglimento ,delle brigate ,permanenti, il 15 ottobre dello stesso anno in 78<> Reggimento Fanteria « Toscana»; dal 2 gennaio r88r torna ad essere riunito con il 77° nella ricostituita brigata. Con l'ordinamento 1926 il 78° viene asse-

gnato alla VII Brigata. Nel dicembre 1938 cambia la denominazione in 78<> Reggimento Fanteria << Lupi di Toscana » ed il IO giugno 1940, inquadrato nella divisione di fanteria omonima, ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I> II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. Nel settembre 1943 viene sciolto in seguito agli eventi bellici determinati dall'armistizio. E' ricostituito il I aprile 1947 con la denominazione di 78° Reggimento Fanteria << Lupi 0

di Toscana».

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME BRIGANTAGGIO

(r86o -70)

Prende parte alle operazioni nel napoletano dal 1864 al 1866. TERZA D'INDIPENDENZA

(1866)

Partecipa alla campagna operando per la liberazione del Veneto, portandosi successivamente a Padova, Treviso e Sacile. ERITREA

(1887- 88) (1895 -97)

Alla spedizione del 1887 - 88 partecipa la 4• Compagnia e nel 1895 - 97 il reggimento fornisce alle unità mobilitate 9 ufficiali e 280 uom m1.

LIBIA (1911 - 12) Assieme al 77° concorre con 43 ufficiali e 2.806 uomini alla mobilitazione di vari reparti. Pnn.1A MON"DIALE

(1915 - 18)

191 5: schierato nel settore delle Giudicarie, occupa le quote fra Valle Aperta e M. Tonolo.

Dal 1° giugno si fortifica nel settore d i Grotta Rose, Cima Serolo, Cima Riva e Malga Romanterra, ove appresta una potente linea di trincee. In autunno, decisa la conquista di M. Melino nell'alto corso del fiume Chiese baluardo dominante le nostre posizioni, attacca a metà ottobre, le munite posizioni nemiche protette da importanti trinceramenti e le conquista dopo due giorni di aspra lotta. 1916: spostato in marzo nel settore del medio Isonzo, ai primi di agosto attacca decisamente e conquista le posizioni nemiche sul Sabotino. Ad un violento contrattacco sferrato dal nemico oppone strenua resistenza; a fine settembre è sul Nad Logem e partecipa, ai primi di ottobre, alle azioni sul Veliki riuscendone ad occupare la cima. Resiste il giorno dopo ad un violento contrattacco nemico e nel prosieguo dell'azione s'impadronisce con brillante azione del Faiti. 1917: nel maggio, nel settore di Monfalcone, conquista forti posizioni nemiche tra Fiondar e S. Giovai:ini di Duino, dove cattura armi,


materiale ed un migliaio di png1omen; per tale fatto viene citato nel bollettino di guerra n. 731. Schierato davanti a S. Giovanni di Duino, attacca il 23 agosto sotto infernale bombardamento le posizioni contese, facendo ancora numerosi prigionieri; trasferito sull'altipiano di Asiago entra in linea il 20 ottobre nella zona di M. Catz; poi, il 7 novembre, a M. Sisemol. Merita la citazione sul bollettino di guerra n. 946 per le azioni di Col d'Echele e Col del Rosso ove il 23 dicembre resiste agli attacchi austriaci.

r9r8: in linea da febbraio allo sbarramento di Valstagna sul Piave, è sottoposto a continuo stillicidio di perdite; a fine giugno conquista l'importante caposaldo cli M. Cornone catturando l'intero presidio; rigetta poi l'avversario che con violento contrattacco tenta di riguadagnarlo. II 30 ottobre passa il Piave alle Grave di Papadopoli incalzando il nemico in ritirata, poi, il 2 novembre supera il Meduna e prosegue l'avanzata nonostante la violenta resistenza nemica. Il 4 novembre raggiunge la linea ferroviaria Udine - Palmanova.

AFRICA ORIENTALE (t935- 36) Concorre alla mobilitazione di van reparti fornendo 3 ufficiali e 522 uomini.

ALBANIA

(1939)

Partecipa alle operazioni per l'annessione. SECONDA MONDIALE ( 1940 - 45)

1940:. nel giugno partecipa alle operazioni al fronte alpino occidentale, nel settore medio e basso Roja, quale unità & riserva; a dicembre è inviato sullo scacchiere balcanico. 1941: il IO gennaio a nord di Klisura sul Mali Taronine contrasta le colonne greche arrestandone lo slancio offensivo e mantenendo le posizioni per cinque giorni. Successivamente arretra, combattendo in condizioni meteorologiche e logistiche avverse, portandosi su nuove posizioni. Il 13 marzo protegge il nodo stradale di Tepeleni. Il 14 aprile, ripresa l'offensiva, viene lanciato nella valle Zagorias ed il 19 respinge il nemico oltre il confine. In ottobre rimpatria. 1942: dopo essere rimasto da febbraio ad ottobre a Catanzaro, viene trasferito in Francia nel novembre; si stabilisce in dicembre nella zona di Tolone con compiti di difesa costiera ed ivi rimane fino all'estate del 1943 allorché rientra in Patria dislocandosi in Calabria. 1943: 1'8 settembre, in trasferimento dalla Liguria al Lazio, i suoi battaglioni combattono contro i tedeschi a La Spezia e a Civitavecchia.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE n'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli <l'Italia (1915 - 18) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 31 ottobre 1920 « Con impeto irrefrenabile assaltò e travolse le più formidabili posizioni, con orgogliosa audacia cercò e sostenne la lotta vicina, fieramente sprezzando i più gravi sacrifici di sangue e acquistò fama leggendaria, sì che il nemico sbigottito ne chiamò « lupi )) gl'implacabili fanti (Veliki, Faiti, 1 - 3 novembre 1916; Flondar, S. Giovanni di Duino, Foci del T imavo, 23 30 maggio 1917; 23 agosto- 3 settembre 1917; Tagliamento, 2- 3 novembre 1918) )>,


MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 28 dicembre

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno

1916

1920

« In tre giorni di aspra lotta, con estrema te-

« Con azione rapida, decisa, brillante superava le ,difese nemiche del Sabotino e poi; con salda tenacia resistendo a violenti contrattacchi, manteneva la preziosa conquista infliggendo al nemico gravi perdite e catturandogli numerosi prigionieri (Sabotino, .6- 7 agosto 1916) >>.

nacia e sommo valore, sbarrava il passo al soverchiante nemico che aveva sfondata la prima linea: i petti degli eroici fanti furono muraglia contro cui s'infranse l'impeto avversario. Per la difesa del suolo della Patria non conobbe limiti di sacrificio e di ardimento (Col del Rosso, Col d'Echelc, 23 - 24- 25 dicembre 1917) >>.

AL VALOR CIVILE

ATTESTATO DI PUBBLICA BENEMERENZA « Si prodigava con altruisti.cc slancio in favore dì centri colpiti .da una violenta alluvione

curando il salvataggio di persone isolate ed il rinforzo di argini pericolanti>>. (4 novembre - 20 .dicembre 1966 - Firenze e Provincia).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Tenente Igino Urli: Albania, IO gennaio 1941 Soldato Riccardo Moioli: Albania, 18 marzo

Tenente Ugo Del Curto: cielo della Cirenaica, gennaio - aprile 1941

1941

COMANDANTI

8° REGGIMENTO GRANATIERI (BRIGATA TIERI DI TOSCANA») (1862- 71)

<(

GRANA-

Col. Edoardo Brianza Col. Luigi Manuel

78° REGGIMENTO FANTERIA (BRIGATA (( TOSCANA») (1871) Col. Luigi Manuel

78° REGGIMENTO FANTERIA ((TOSCANA)) (1871 1938) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Luigi Manuel Giulio Albini Francesco Croce Emilio Castelli Vincenzo Crosio Gaetano Gobbi Virginio Giordanello Edoardo Guillerin

- 31 7 -

Col. Francesco Bellini Col. Enrico Marenesì Col. Desiderio Pigafetta Col. Cherubino Trabucchi Col. Giacomo Cucci Col. Francesco Berardi Co!. Francesco Gagliani Ten. Col. Alfredo Evangelisti Col. Cesare Cisterni Col. N icolò Pierozzi Ten. Col. Ernesto Polli Col. Oddone Curato Col. Rodolfo Cambi Col. Leandro De Ambrosis Col. Salvino Grìtti Col. Giuseppe Tellera Col. Annibale Bergonzoli Col. Paolo Puntoni Col. Umberto Bonagura Col. Giuseppe Robolotti Col. Vittorio Ranise


78° REGGIMENTO (1938-43)

FANTERIA (( LUPI Dl TOSCANA ))

Col. Vittorio Ranise Col. Aldo Gentilini Ten. Col. Vincenzo Marano Ten. Col. Angelo Sulass Col. Carlo Vacchelli Col. Giuseppe Dragoni 78° REGGIMENTO (1947) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA (( L UPI DI TOSCANA })

Dino Mancini Gino Luziani Adalberto Croci Bruno Marcelli Pasquale Gasparro Giacomo Piraino

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Antonino Mirelli Cipriano Tinti Crescenzo Mari Tullio Castelli Calogero Cerami Francesco Pipitone Luigi Vallauri Enrico Comucci Mario Pittoni Antonio Altobelli Domenico Raguso Roberto Giangrandi Vittorio Marrocco Sergio Ammannato Enrico Giacalone Achille Grimaldi Oreste Fontana Claudio Orazi

SEDI r8fo - 64 1864-66 1866 1866 1866-67 1867-68 1868-69, 1869-70 1870-73 1873 - 75 1875- 78 1878 - 79

Milano Napoli Gaeta Genova Terni Modena Reggio Emilia Palermo Cuneo Torino Bari Verona

1879 - 82 1882 - 84 1884- 87 1887-92 1892-99 1899 - 1903 1903 - II 19II - 19 1919 - 21 1921 -43 1947

Mantova Peschiera Parma Foggia Ravenna Como Alba Bergamo Bari Bergamo Firenze

FESTA 3 novembre: anniversario del combattimento di Dosso Faiti (1916)

- 318 -


:

' NEL NOME DI ROMA > j . i<

I

:


STEMMA DELL'80° REGGIMENTO FANTERIA (( ROMA)) (CAR) Descrizione araldica Scudo: Inquartato. l i primo d'azzurro alla banda d'oro doppiomerlata, il 2° e 3° di rosso alla lupa romana, il 4° d'azzurro al destrocherio armato impugnante in virgulto di alloro.

Il tutto abbassato al capo d'oro, al palo d'azzurro, al quartier fran-cl'O dello stesso caricato dal tridente d'oro di Ucraina. Ornamenti ester.iori: Sullo scudo il freg io dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo, posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato da quattro nastri annoda t i nel fregio dei quali due d'azzurro ,filettati d'oro svolazzanti a destra -dello scudo, uno d'azzurro ed uno dai colori dell'Ordi ne Militare d'Italia svolazzanti a sinistra dello ste sso. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide dai colori del Reggimen to, il motto: «

(D.P.R. 24 giugno 1966)

NEL NOME DI ROMA

»


80° REGGIMENTO FANTERIA« ROMA)) (CAR) « Nel nome di Roma,,

ORIGINI E VICENl)E ORGANICHE Nel 1884, in attuazione del decreto 4 settembre, si costituisce a Roma il 1° novembre I'80" Reggimento Fanteria «Roma)), su tre battaglioni, riunito con il 79° nell'omonima brigata; concorrono alla formazione compagnie di reggimenti preesistenti. Sciolto il 31 ottobre 1926 è ricostituito il 2 maggio 1937 ed assegnato alla XVI Brigata. Per motivi di carattere ordinativo, nel novembre 1938 scambia personale e sede con il 49" Reggimento Fanteria pur conservando immutate denominazione e Bandiera.

Il ro giugno 1940, inquadrato nella Divis.ione di Fanteria Autotrasportabile « Pasubio », ha il seguente organico : comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da 65 / r7. Sciolto 1'8 settembre 1943 in seguito agli avvenimenti determinati dall'armistizio, è nuovamente costituito il 1 ° luglio 1958 con il nome di 80° Reggimento Fanteria « Roma>) (CAR), in sostituzione del1'8° Centro Addestramento Reclute.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME ERITREA ( I 895 - 97)

Concorre alla mobilitazione di vari reparti fornendo 3 ufficiali e II8 uomini. Lrn1A (r9u - 12)

Fornisce 17 ufficiali e r.452 uomini a reparti mobilitati. PRIMA .MONDIALE

(1915 - 18)

1918: opera in Val Giudicarie quindi, trasferito in piano, a Monastier e Fosso Palumbo. In particobre, in giugno, nel corso della battaglia del Piave, si oppone all'urto violento ,di forti masse nemiche; combatte poi in ottobre sul Grappa conquistando aspre e ben difese posizioni, dalle quali poi insegue il nemico, meritando la medaglia di bronzo al valor militare. SEOONDA .MONDIALE

1915: occupate di slancio alcune importanti posizioni sul confine, il 3 giugno avanza sostenendo alcuni scontri in Valle Terragnolo e Vallarsa; da novembre a dicembre occupa saldamente le alture della Corna Calda, a sud ,di Rovereto. 1916: il reggimento nel maggio res.iste in Vallarsa, poi in giugno conquista, vincendo forti resistenze nemiche, le alture rocciose del Parmesan, in Val Lagarina. 1917: combatte ancora a M. Majo, M. Pruche, Bainsizza, Loga, al Tagliamento ed infine sul Piave.

-

(1940 - 45)

1941: durante le operazioni alla frontiera italo - jugoslava, occupa Sebenico, le isole Curzolane ed infine Spalato. Trasferito. sul fronte russo con il Corpo di Spedizione Italiano, nell'agosto, quale avanguardia di grande unità, isolato ,dalla propria colonna, attacca arditamente e sgomina l'avversario a Jasnaja e Poliana. Si distingue poi nel forzamento del Dniepr e nella battaglia <li Petrikowka in settembre. Successivamente, in territorio occupato da partigiani, isolato ed a corto di viveri impegna con essi aspra lotta. Nei primi giorni di novembre partecipa alle operazioni per .la conquista di Gorlowka e Rikovo.

3r9 -


A Nikitowka, nel proseguimento dell'azione, il 4 novembre è attaccato da forti masse avversarie, cui resiste fino al 12 sera, data in cui rompe l'accerchiamento e rientra a Gorlowka. Dal 5 al 14 dicembre il I Battaglione concorre ai combattimenti di Chazepetrowka.

fronteggia pressanti attacchi russi. In ottobre assume la responsabilità della linea di Telesshkowoe - Politawskaia ove lo coglie l'offensiva nemica di dicembre. Nel corso del ri piegamento il reggimento oppone successive resistenze a Monastychtschina, Getreicle, Arbusow, aprendosi ogni volta il varco tra i carri e le fanterie avversane.

1942: nei primi mesi, in condizioni climatiche proibitive, assicura la difesa del settore affidatogli tra le posizioni di Plasckij e di Ubeshastscke. Nell'estate, durante il ciclo offensivo raggiunge il Don, vi si schiera ed in agosto respinge violenti contrattacchi nemici; dal 26 nel caposaldo ,di Tscherkowo per più giorni

1943: i superstiti dell'8o" Reggimento, ricongiuntisi a Tscherko,vo, organizzano il 15 gennaio l'ultima resistenza e rompono l'ultimo accerchiamento per unirsi agli altri reparti del1'Armata.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MILITARE

ORDINE MILITARE n'hALIA - Decreto 5 giugno 1920

volte superiore di numero, che deciso ad annientarlo lo circondava rabbiosamente in un villaggio, imponeva rispetto per nove giorni di ,duri combattimenti, obbligandolo infine a cedergli il passo. A conferma delle sue fiere qualità militari, si acquistava meriti altrettanto eletti nel prosieguo delle operazioni offensive e nella tutela di un delicato settore difensivo nonostante che l'eccezionale crudezza dell'inverno imponesse ai suoi ranghi duramente assottigliati inenarrabili patimenti e sacrifici (fronte russo: Jasnaja, Poliana, Wonowka, Shelesnoje, Gorlowka, Nikitowka, Chazepetrowka, Ploskij, agosto 1941 - maggio 1942) >>.

« Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite ,cli sacrificio e <li ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) ». (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA n'ORo - Decreto 8 febbraio 1945 « In avanguardia ad una ,divisione impegnata per l'accerchiamento di preponderanti forze nemiche, quantunque separato dalla propria colonna, attaccava arditamente l'avversario, sgominandolo. Distintosi al forzamento del Nipro e nella battaglia ,d i Petrikowka, si lanciava con grande animosità all'inseguimento del nemico, fedele alla sua antica reputazione di valore; incurante delle più aspre fatiche e privazioni, raggiungeva per primo le forti retroguardie avversarie, cui negava tregua e scampo, debellandone ripetutamente l'ostinata resistenza. Inoltratosi tra gelo, fango e pioggia per trecento chilometri in territorio infestato da partigiani, affrontava di nuovo impari lotta, resa più perigliosa ,dall'isolamento e dalla penuria cli rifornimenti ed al nemico, quattro

-

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 31 dicembre 1947 « In ,durissima, tenace, · aggressiva e cruenta battaglia difensiva, di fronte a ripetuti, ostinati violenti assalti nemici, operati da forze ingenti, continuamente rinnovellantisi, riconfermava, superandole, le fulgide, eroiche tradizioni del passato. Attraverso larghissimo tributo di vite e di sangue, imposto dal nemico e dal clima, già aggirato sui fianchi ed oltrepassato sul tergo, fedele alla consegna ricevuta, con sublime eroismo, fede convinta ed eccelso spirito di sacrificio, manteneva salda la sacra linea intangibile affidata al suo onore ed al suo valore, anche

320


Monastychtschina, Getreide, Swoch, Arbusow, Tscherkowo, I dicembre 1942 - 15 gennaio r943) )).

quando già appariva ineluttabile il totale, estremo sacrificio. Rifulgeva nella successiva, logorante lotta, intesa ad aprirsi un varco ripetutamente, per vari giorni consecutivi, attraverso le imbaldanzite schiere dei mezzi corazzati accerchianti. Né le estenuanti tappe del tragico ripiegamento lungo la nevosa, gelida steppa russa, né il calvario del supremo olocausto del superstite pugno d'Eroi, incalzato, braccato e falcidiato, valsero a fiaccarne l'intrepido animo, il saldo cuore, e lo strenuo valore che, dopo oltre un mese di contrastata, sfibrante lotta, trionfavano sulla maggiore potenza dei mezzi del nemico (fronte del Don : Abrossimowo,

0

MEDAGLIA DI BRONZO - Decreto 5 giugno 1920 « Dava prove luminose di pertinacia e ,d i virtù militari, opponendosi, sul Piave, all'urto violento di forti masse nemiche (19- 24 giugno 1918). In sette giorni di aspri combattimenti, con eroico, impetuoso valore conquistava aspre posizioni sul Monte Grappa ed inseguiva poscia brillantemente il nemico (M. Grappa, 2731 ottobre 1918) J>.

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Caporal Maggiore Antonio Sciorilli : Russia, 16 dicembre 1942 Sottotenente Pradis Pedaggi: Russia, dicembre 1942

Tenente Umberto Cerboni: Altipiano di Pozza (Trentino), 15 - 17 maggio 1916 Soldato Rosario Randazzo: Russia, 5 novembre 1941 Tenente Cesare De Fabritiis,: Russia, 23 agosto 1942

COMANDANTI 80° REGGIMENTO FANTERIA« RoMA » (1937-43)

80° REGGIMENTO FANTERIA « RoMA J> (1884 1926)

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Achille Pagliano Ten. Col. Giovanni Maggia Col. Pietro V ernè Col. Guglielmo Arpino Col. Alberto Pincetti Col. Baldassarre Vietti Col. Ippolito Gargiolli Col. Giuseppe Rivera Col. Antonio Chinotto Col. Antonio Bitossi Col. Emilio Codini Col. Giuseppe Angheben Col. Ugo Silvestri Col. Edoardo Marini Col. Silvio Chiays Col. Ghino Andreani Col. Pietro Carrara

80° REGGIMENTO FANTERIA ((ROMA)) (CAR) (1958) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. -

43·

Massimino Asteriti Rocco Moretta Eugenio Peirolo Ettore Abbondanza Epifanio Chiaramonti G. Battista Casassa

321

Vittorio Balducci Ettore Radica Anacleto Babucci Antonio Quadrani Annibale Murano Sante Flamini Luigi Vidoni Gi.useppe Meinardi


Col. Giuseppe Manzo Col. Giorgio Vuxani Col. Fulvio Albanese Ruffo

Col. Alberto Rovighi Col. Ernesto Parmendola Col. Alessandro Sil vestrini

SEDI 1884 - 87 r887- 90 1890-94 1894-98 1898 - 1903

1903 - IO

Roma Spoleto Bari Novi Ligure Salerno Venezia

1910 - I I 19II - 26 1937- 38 1938 - 43 1958

Conegliano Verona Reggio Emilia Mantova Orvieto

FESTA

12 novembre: anniversario del combattimento di Nikitowka (1941)

-

322 -


i

CRE:DO

E

VINCO

'


STEMMA DELL'82° REGGIMENTO FANT<ERIA «TORINO»

Descrizione araldica Scudo: Partito d'azzurro e d'argento al toro furioso partito d'oro e d'azzurro, sormontato in capo nel 1° punto da tre stelle d'argento poste in fascia. ·Il tutto al capo d'oro col quartier franco d'azzurro caricato del tridente d'Ucraina d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profìlo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da cinque nastri, dei quali: uno dai colori dell'Ordine Militare d'Italia, uno d'azzurro filettato d'oro e tre d'azzurro filettati d'argento, posti annodati nel fregio e svolazzanti, ,i primi tre a destra e gli altri due a sinistra dello scudo. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di azzurro centrate da un filetto d'oro, il motto: « CREDO E V<INCO »

(D.P.R. 26 marzo 1953)


82° REGGIMENTO FANTERIA «TORINO» « Credo e vinco n

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE In attuazione del decreto 4 settembre 1884 si costituisce in Torino il 1° novembre l' 82° Reggimento Fanteria «Torino», su tre battaglioni, riunito assieme al1'81° nella omonima brigata; concorrono alla formazione compagnie di reggimenti preesistenti. Sciolto il 15 dicembre 1926: è ricostituito il 1° luglio 1938; inquadrato nella Divisione di Fanteria Autotrasportabile <<Torino )), il 10 giugno 1940 h a il seguente organico: comando;

compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; compagnia cannoni da 47/ 32. A seguito degìi eventi bellici viene sciolto nel febbraio 1943 ma è nuovamente in vita nel giugno successivo per cambio di denominazione del 256° Fanteria. Si scioglie ancora il 13 settembre 1943 per gli avvenimenti determinati dall'armistizio e si ricostituisce il 1° settembre 1950.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME ERITREA (l 895 - 97) Concorre alla mobilitazione di vane unità con II ufficiali e 268 uomini. LIBIA ( 19rr - 12) Il 12 ottobre 19n 1'82° sbarca a Tripoli. Nelle giornate del 23 e 26 ottobre porta valido aiuto all'n° Bersaglieri e all'84° Fanteria a Sciara Sciat e Henni - Bu - Meliana. Per questi fatti d'arme la Bandiera del reggimento è decorata della prima medaglia d'argento al valor militare. Combatte successivamente ad Ain - Zara, a Zanzur, a Gargaresc ed infine a Sidi Bilal. Prende parte poi alle operazioni di Zavia, sul Gebel, di Assaba, Monterus, Bianco e Nalut. Il 1° settembre 1914 il reggimento rimpatria. PRIMA MONDIALE (1915- 18)

1916: a metà maggio è impegnato nell'attacco della cortina Sief - Settsass e della selletta di Stria. 1917: trasferito dal fronte dolomitico a quello carsico, a fine agosto è schierato sul Volkovnjak. In ottobre, oppone resistenza agli assalti nemici tendenti allo sfondamento delle nostre linee. Il 26 novembre, si schiera nella zona delle Grave di Papaclopoli. 1918: in prima linea dal febbraio al marzo sul Sile, tra Cà del Negro e Salli da giugno a luglio, a prezzo di sanguinose perdite, fronteggia nel basso Piave i poderosi assalti nemici, quindi attacca e travolge munitissime posizioni avversarie, contribuendo efficacemente al favorevole esito della battaglia. In ottobre e novembre opera in Val Chiese e Val Giudicarie ed il 4 novembre giunge a Mezzolombardo. SECONDA MO"NDIALE (1940-45)

191 5: in maggio occupa Colle di S. Lucia e conquista M. Porè, poi in luglio s'impadronisce dopo reiterati attacchi e sanguinosi sforzi del Col di Lana. Nel corso dell'offensiva dell'ottobre - novembre opera contro la cortina di Settsass.

-

1940: partecipa alle operazioni sul fronte alpino occidentale dall'u al 25 giugno. 1941: trasferito al fronte jugoslavo, 1'82° penetra, autotrasportato, dal 12 al 27 aprile, per 600 km in territoriq nemico occupando Sebe-

32 3 -


nico, Traù, Spalato e superando resistenze avversarie a Segna, Gracac e Knin. Destinato nel luglio al fronte russo con il Corpo di Spedizione Italiano, in settembre partecipa alla grande battaglia di Petriko,vka quale colonna sinistra della «Torino». Poi il reggimento effettua un altro balzo in avanti di 350 km dal Dniepr al Donez. Entrato nuovamente in linea il 6 novembre nel settore ,di Rikowo, vi rimane senza interruzione combattendo nelle battaglie di Ubeshisctsche, di Chazepetrowka, di Jelenowka e nella battaglia <li Natale.

1942: in luglio 1'82° partecipa all'avanzata verso est e, dopo 500 km, raggiunge il Don ove si schiera; nei mesi successivi fronteggia reiterati attacchi russi. Accerchiati una prima volta ad Arbusow, i

fanti dell'82° riescono ad aprirsi un varco dopo due giorni di accanita lotta e a raggiungere un caposaldo arretrato nella zona di Tscherkowo.

1943: organizzata la ,difesa a Tscherkowo vengono nuovamente circondati e dopo ventiquattro giorni di disperati combattimenti, pur avendo subite perdite gravissime, riescono a rompere anche questo secondo accerchiamento e a ricongiungersi, con una drammatica marcia in condizioni atmosferiche proibitive, ai resti dell'Armata. Per il valore dimostrato, alla Bandiera dell'82° viene attribuita là medaglia d'oro al valor militare. Rientrato in Patria e ricostituito, viene impiegato in Jugoslavia in azioni di contro- guerriglia. L'8 settembre, stretto fra tedeschi e jugoslavi, 1'82° fronteggia entrambi per più giorni, fino allo scioglimento avvenuto il 13.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE ORDINE MILITARE n'hALIA -

Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sa0rifìcio e <li ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (r9r5- r8) ». (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA n'ORo -

Decreto 3r dicembre 1947

« Già decorato di medaglia d'argento per le vittorie riportate sul fronte orientale durante il primo anno della campagna di Russia, splendeva di vivida luce nella rapida avanzata dal Bulavin al Don nel luglio 1942. Schieratosi in salde posizioni sul Don, 1'82° Reggimento Fanteria, teneva per molti mesi inviolato il vallo dell'est, respingendo nettamente innumerevoli attacchi diurni e notturni del nemico, non senza proprie dolorose perdite. Sopraggiunto il duro inverno russo e con esso una poderosa offensiva ,dell'avversario a largo raggio, 1'82° Reggimento Fanteria, gareggiando per disciplina

e tenacia con altri reparti della divisione, ripiegava, secondo gli ordini ricevuti, su una seconda linea prestabilita e, giunto poi l' or,cline di un ripiegamento generale, si distingueva per resistenza ed eroismo nel sostenere e respingere più volte il poderoso urto nemico. Accerchiato una prima volta ad Arbusow, riusciva a rompere l'anello dell'assedio dopo due giorni di accanita lotta e a raggiungere con epica, ininterrotta marcia durata oltre trentasei ore, a ,digiuno e fra i mortali tormenti di una temperatura polare, un altro più arretrato caposaldo entro cui, nuovamente accerchiato, teneva fronte al nemico per ben ventiquattro giorni. Rotto infine anche questo secondo assedio, con altra eroica marcia, perduti ormai complessivamente il 90% dei propri effettivi, riusciva a ricongiungersi coi resti della -propria armata. La gloriosa lacera Bandiera, nascosta sul petto del1' eroico comandante ferito a morte, veniva con lui sepolta sotto la desolata steppa nevosa senza cassa e senza nome come il seme che dovrà risorgere in fiore e in frutto al buon sole estivo (Juni Comunard, Demidow, Ssurrow, Arbusow, Tscherkowo, luglio 1942 - gennaio 1943) ».


MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto .19 gennaio

1913 « Per la valorosa condotta tenuta dal reggimento nei combattimenti del 23 e del 26 ottobre 19u a Tripoli >>.

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto

5 giugno 1920

« Con saldezza di disciplina ed impeto di valore al nemico minacciante il fianco delle trup·· pe schierate sul Basso Piave, faceva pronto baluardo col petto dei suoi mirabili fanti, ristabilendo, con un sanguinoso irresistibile contrattacco, l'integrità della difesa. Attaccava quindi e travolgeva munitissime posizioni nemiche, portando efficace contributo morale e materiale al felice esito della battaglia (Basso Piave, 15 giugno - 6 luglio 1918) ».

MEDAGLIA D' ARGENTO - Decreto 13 dicembre

1948 « Emulo delle generose tradizioni della nostra fanteria affermava con elevatissimo mora-

le e fiero spirito di sacrificio la gagliardia dei suoi ranghi superando compatto itinerari di milleseicento chilometri tra fatiche estenuanti, le sofferenze più aspre del solleone ed il tormento della pioggia e del gelo lungo le piste di fango insidiate ,dalla presenza di campi minati. Distintosi nella manovra per l'accerchiamento di grandi unità avversarie a Petrikowka, dava nuovo risalto alle sue salde qualità militari quando, raggiunta la zona del Donez, sbaragliava in ripetute azioni offensive e numerosi scontri le agguerrite formazioni avversarie, che anche protette da forte nerbo di cavalleria gli contendevano il passo. Impegnato nell'attacco a munite posizioni nemiche con irruenza decisiva e sperimentato valore, ampliava la penetrazione di nostre colonne e, quantunque assottigliato dalle per,dite, assicurava l'inviolabilità di esteso settore difens.ivo, reso più arduo dalla eccezionale rigidezza dell'inverno (fronte russo: Obuchowkije, Kurilowka, Krestowka, Ubeshisctsche, Rikowo, Chazepetrowka, Jclenowka, Juni Comunard, Bossokawka, agosto 1941 maggio 1942) ».

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 5 giugno 1910 « Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle po-

polazioni funestate dal terremoto calabro - siculo del 28 dicembre 1908 ».

MEDAGLIE D'ORO AL V ALOR MILITARE Sottotenente Alberto Verdinois: Settsass, 24 - 28 ottobre 1915 Capitano Alessandro Casali: Wolkovniak, 26 ottobre 1917 Sottotenente Pietro Bernardini: Russia, 6 dicembre 1941

Soldato Gino Arnoffì : Russia, 6 dicembre

1941 Sottotenente Umberto N icosia: Russia, 7 dicembre 1941

COMANDANTI 82° REGGIMENTO FANTERIA « TORINO» (1884 -

1926) Col. Achille Cadolini Col. Giovanni De Bono

- 32 5 -

Col. Col. Col. Col. Col.

Claudio Massonat Giulio Venini Ernesto Cavagnari Alessandro Soave Michele Cantalamessa


Col. Giulio Dalmazzi Col. Achille Borghi Col. Pietro Pontremoli Col. Carlo Cas.tellazzi Ten. Col. Giuseppe Saccomanni (int.) Col. Riccardo Castelli Col. Giovanni Civiletti Ten. Col. Paolo Ferrari Ten. Col. Augusto Scarambone (int.) Col. Giuseppe Porta Col. Ernesto Mich elotti Col. Ghino Andreani Col. Zoilo Mantellini Col. Gioacchino Giacosa

82° REGGIMENTO 43) Col. Col. Col. Col.

FANTERIA ((TORINO))

82°

(1938-

Gaetano Cantaluppi Evaristo Fioravanti Enrico Di Gennaro Giovanni Gatta

REGGIMENTO FANTERIA ((TORINO))

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Vincenzo Pizzonia Antonio Quaranta Augusto Debove Giovanni Berlettano Antonio Nani Umberto Rosato Giovanni Buttiglione Remo De Flammineis Pio Nencha Giancarlo Vitale Aligi Torsoli Luigi Salatiello Arturo Siragusa Giannino Montagner Elvio Petroni Orazio Giannini Franco De Cieco Aldo Donnini Lelio Cau Massimo Tantillo Gino Pezzopane

SEDI

1884 - 88 1888 - 95 1895- 98 1898 - 1901 1901 - 08

Torino Cuneo Caserta Nocera Fano

1908-26 1938 - 43 1950 - 54 1954- 65 1965

Roma Civitavecchia Forlì Trieste Gorizia

FESTA r6 gennaio: · anr1'1•,,ersario del combattimento cli Tscherkowo ( 1 943)

(1950)



STEMMA DELL'84° REGGIMENTO FANTERIA

«

VENEZIA» (CAR)

Descrizione araldica Scudo: D'azzurro, al leone di S. Marco d'oro, su campagna di verde ed accompagnato da ,un destrocherio armato, d'argento, in atto di piantare un virgulto di alloro in un solco praticato neila campagna stessa; il tutto abbassato ad un capo d'oro partito da un palo d'azzurro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo, il fregio dell'Arma di fanteri a con l'indicazione. su una parma d'argento, del numero del Reggimento, sormon tato da un elrno pos to di profilo, cimato di tre foglie di querci a di rosso ed accompagnato sotto da ot to nastri posti annoda ti nel freg io e svolazzanti ai due lati dello scudo, a destra: un nastro d'azzurro filettato d'oro, un nastro dai colori dell'Ord ine Militare d'Italia. un nastro d'azzurro filettato d'argento ed un nastro di verde filettato d'oro ; a sinistra: un nastro d'azzurro filettato d'oro, un nastro dai colori dell'Ordine Mili tare d'Italia, un nastro d'azzurro filettato d'argento ed un nastro d'azzurro. Sotto lo scudo, su lista d'argento. il motto: «

* (D;P.R. 26 luglio 1960)

SEMPER IMMOTA FIDES,.


84° REGGIMENTO FANTERIA «VENEZIA)> (CAR) « Semper immota fides >>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 4 settembre 1884 viene costituito il 1° novembre dello stesso anno in Alessandria 1'84° Reggimento Fanteria « Ve-

nezia>> . Articolato su tre battaglioni formati con personale di reggimenti preesistenti, si affianca al1'830 Fanteria nella omonima brigata. Con l'ordinamento del 1926 1'84° viene assegnato alla XIX Brigata. Inquadrato nella Divisione di F anteria « Venezia », il I O giugno 1940 ha il seguente orga-

nico: comando; compagnia comando reggimentale ; I, II e III battaglione fucilieri; battaglione albanese << Tarabosh >>; batteria armi d'accompagnamento da 65/17. Il I dicembre 1943, il reggim ento si scioglie ed i suoi effettivi concorrono alla formazione della D ivisione « Garibaldi >>. Viene ricostituito il r 0 luglio 1958 con la denominazione di 84° Reggimento Fanteria « Venezia >> ( CAR) in sostituzione del 7° Centro Addestramento Reclute. 0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME ERITREA

(1895-97)

Concorre alla formazione e mobilitazione di vari reparti con II ufficiali e 239 uomini . LIBIA

(19u - 12)

Sbarcato a Tripoli l'u ottobre I9II, 1'84° si porta nella zona a sud della città, nel punto più delicato dello schieramento. Iniziati i combattimenti il 23, viene attaccato da preponderanti forze turche il 26 in località Sciara Zauia; dopo tre ore di aspra lotta respinge definitivamente l'avversario al quale cattura la bandiera. Al reggimento viene concessa la medaglia d'oro al valor militare. Si segnala nuovamente 1'8 giugno 1912 nel corso delle operazioni per la conquista di Zanzur. Rimpatriato il reggimento, rimane in Libia il III Battaglione con compiti di presidio e mantenimento dell'ordine pubblico. PRIMA MON'l)IALE

1916: opera in Valsugana e nell'aprile i suoi reparti si ,d istinguono a S. Osvaldo. Rimane nella zona di Val Maggio e nei successivi mesi svolge azioni sul M. Civaron e M. Cima. 1917: in agosto 1'84° si trasferisce alla fronte giulia ; partecipa alla undicesima battaglia dell'Isonzo sulla linea del Vodice resistendo a violenti contrattacchi austriaci. A fine settembre, sulla Bainsizza, nel corso di violente azioni i suoi reparti travolgono munite difese avversarie e catturano numerosi prigion ieri oltre ad un notevole bottino di m ateriale meritando una citazione sul bollettino di guerra n. 859. Durante il ripiegamento al Piave, protegge assieme al1'830 Fanteria, il ripiegamento del II Corpo cl' Armata quindi, premuto costantemente dal nemico, effettua lo spostamento per tappe allo Judrio, al T agliamento e infine al Piave. 1918: in giugno è in linea nel settore della Val d'Adige lungo il tratto Coni Zugna, Cima Levante; n ell'ottobre, passa nelle retrovie ove rimane .fino al termine delle ostilità.

(1915 - 18)

1915: durante il primo anno di guerra partecipa alle azioni sul M. Setole, M. Salubio e M. Carbonile nel settore del Brenta.

A FRICA ORIENTALE

(r935- 36)

Partecipa alle operazioni inquadrato nell a Divisione « Gavinana » ed i suoi uomini si di-

- 32 7 --


stinguono nell'ottobre 1935 ad Adua, a fine febbraio 1936 a Salaclacà nella battaglia dello Scirè e nel maggio successivo nel Semien, nel1' avanzata su Debarech e Dacua in direzione di Gondar. SECONDA l\WNDIALE (1940 - 45)

1940: il 28 ottobre 1'84° è schierato in Albania, lungo il confine con la Jugoslavia in posizione difensiva; ai primi di novembre è sp0stato nel settore dell'Epiro ed i suoi reparti sono impegnati lungo la dorsale Verniku - Bilishiti. Dal 14 al 17 novembre il reggimento contrasta tenacemente i veementi attacchi portati dall'avversario sull'Ivanit Vogel e a M. Qifarishtes e la resistenza si protrae ancora per tutto il periodo invernale fino all'offensiva primaverile. 1941: dal 14 aprile concorre alle operazioni in territorio greco e si porta progressivamente a Remenyi, Korcia e Selenice.

1942: nmane nei Balcani con compiti di presidio. 1943: 1'8 settembre i reparti ,del reggimcn to, unitamente agli altri della Divisione << Venezia >> dislocata in Montenegro, iniziano la resistenza armata, alleandosi poi nell'ottobre con i partigiani jugoslavi; i battaglioni della « Venezia » sono quindi trasformati in brigate partigiane d'assalto, tre delle quali vengono costituite con personale dell'84°. La lotta condotta da questi reparti in zone impervie, nelle peggiori condizioni climatiche e senza rifornimenti, viene premiata con la medaglia d'oro al valor militare alla Bandiera del reggimento. Ai primi di dicembre i superstiti dell'84°, al pari <li quelli di tutta la Divisione « Venezia», concorrono alla costituzione della Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi >> che continua in Jugoslavia la lotta fino al febbraio 1945.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA

AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno 1920

MEDAGLIA o'ORo - Decreto 12 novembre 19n

« Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) >>. (All'Arma di Fanteria).

ve di mirabile valore e di esemplare fermezza nel fatto d'arme del 26 ottobre 19rr davanti a Tripoli».

ORDINE MILITARE D'lrALIA - Decreto 27 gennaio 1937 « Pari alla sua fama millenaria, espressione purissima delle alte virtù guerriere della stirpe, si prodigava eroica, generosa, tenace in tutte le battaglie, dando prezioso contributo di valore e di sangue alla vittoria (guerra italo - etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936) >>. (All'Arma di Fanteria).

« Per essersi particolarmente distinto per pro-

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 15 marzo 1950 << All'atto dell'armistizio lontano dal suolo della Patria, a contatto ,d i preponderantt aggressive forze tedesche che imponevano la consegna delle sue armi, anziché deporle, con voto unanime iniziava la cruenta lotta partigiana che conduceva compatto in zone impervie, senza rifornimenti e con privazioni inenarrabili per concorrere validamente, con largo tributo di sangue, all'eroica resistenza delle invitte divisioni «Venezia» e «Garibaldi>). Col sacrificio dei suoi valorosi fanti, teneva in grande onore il prestigio delle armi d'Italia (Monte-


negro - Sangiaccato, 8 settembre - I 1943) )).

0

dicembre

MEDAGLIA o'ARGENTO - Decreto 5 giugno r920 « Il suo primo battaglione, in perfetta concorde azione con altro battaglione della brigata, travolte formidabili e importanti difese avversarie, con impeto non rallentato -dall'aspra lotta, piombava fulmineamente sulle retrovie nemiche, catturando numerosi prigionieri ed ingente bottino. Resisteva, successivamente, per due giorni di lotta violenta e sanguinosa, ai contrattacchi del soverchiante avversario (Altipiano della Bainsizza, settembre r9r7) >>.

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 31 dicembre 1 947

« In sei mesi di guerra restò costantemente in linea in presenza ed a contatto dell'avversario. Con intrepido valore ne spezzò l'impeto offensivo ·nella prima fase della guerra, man-

tenne bravamente le posizioni durante la fase invernale resistendo agli attacchi, alle artiglierie avversarie ed ai rigori ed ai disagi della stagione, manifestando il suo spirito aggressivo con contrattacchi e colpi -di mano; si slanciò impetuosamente all'attacco ed all'inseguimento nella fase controffensiva della nostra azione, spezzando ogni residua tenace resistenza avversaria e contribuì in modo decisivo col valore e col sacrificio, alla vittoria (fronte greco albanese, ottobre r940- aprile 1941) )>. MEDAGLIA Dr BR:oNzo - Decreto 21 gennaio 1937 « Nelle operazioni per la conquista di Adua, nella battaglia dello Scirè e nell'avanzata su Debarech - Dacua, i suoi fanti dettero prova di intrepido coraggio e di ardore inesausto, battendo il nemico e superando, con indomabile volontà di vittoria, ogni sua insidia ed ogni ostacolo dell'impervio terreno (Adua, 3 - 6 ottobre 1935; Scirè, 29 febbraio - 5 marzo 1936; Semien, 21 marzo - 5 maggio 1936) >>.

DI BENEMERENZA

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 5 giugno r9ro « Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle po-

polazioni funestate dal terremoto calabro - siculo del 28 <licembre 1908 >>.

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Giuseppe Orsi: Libia, 26 ottobre 1911 Soldato Carmelo Bonomo : Libia, 20 mag-

g10 1912 Tenente Pietro Tiravanti: Libia, dal 3 all'rr luglio 1915 Capitano Mario Merlin: Altipiano della Bainsizza, 29 settembre 1917 Tenente Colonnello Francesco Positano: Etiopia, 27 febbraio r936 Capitano Alfredo Longo: Albania, 5 novembre r940

Tenente Giovanni Tinari: Grecia, 3 - 15 novembre 1940 Sottotenente Antonio Di Napoli: Grecia, 1417 novembre 1940 Colonnello Luigi Zacco: Grecia, 4 - 18 novembre 1940 Caporale Filiberto Barreca: Grecia, 16 - 21 novembre 1940 Tenente Giuseppe Bini: Grecia, 29 novembre 1940 - 4 gennaio 1941

- 32 9 -

44·


COMANDANTI 84°

REGGIMENTO FANTERIA ((VENEZIA))

(1884 -

Col. Col. Col. Col. Col. Col.

1 943)

Col. Carlo Rivalta Col. Ulisse Chiavicatti Col. Gioacchino Bruna Col. Alberto Piacentini Col. ·Enrico Scribani Rossi Col. Matteo De Stefano Col. Arturo Spinelli Col. Sebastiano Rizza Col. Vittorio Canonico Col. Vittorio Cavallini Col. Ippolito Cantini Ten. Col. Vincenzo Speranza Col. Ettore Crespi Col. Augusto Vacani Col. Carlo Verri Col. Carlo Ferrero Col. Mario Roatta Col. Rosario Assanti Col. Giorgio Masina

84°

Giuseppe Falugi Ettore Giannuzzi Ettore Carossini Luigi Zacco Raffaello Micaletti Italo Rossi

REGGIMENTO FANTERIA «VENEZIA)) (CAR)

(1958) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Mario Nugnes Enrico Gelormino Antonio Ricchezza Pietro Bianchi Guido Concini Mario Quagliarella Giuseppe Silvano Atos Moretti Mauro Cocola Alberto Roani Vittorio Gianni

SEDI 1884-87 1887-93 1893-99 1899 - 1903

Alessandria Novi Ligure Lecce Genova

1903 - 09 Catania 1909-43 Firenze 1958 Siena

FESTA

26 ottobre: anniversario del combattimento di Tripoli (1911)

-

33° -



STEMMA DELL'87° REGGIMENTO FANTERIA

«

FRIULI

»

Descrizione araldica Scudo: Interzato in palo. Nel primo, troncato: a) inquartato, il 1° di argento alla croce molinata di rosso, il 2° d'argento al leone al naturale impugnante con la branca destra un gladio d'argento manicato d'oro, poggiante sopra uno scoglio emergente dal mare fluttuoso al naturale, il 3° di rosso all'aquila d'oro coronata de.Jlo stesso, tenente una lista d'argento con le lettere S P.0.P. in nero, il 4° d'argento alla croce di rosso accantonata dalle lettere S.P.O.R. in nero, sul tutto, la croce di rosso; b) troncato d'argento e di nero. Nel secondo, troncato: a) d'azzurro al monte emergente da una riviera, i<I tutto al naturale: b) di argento al cavallo di nero, rivolto, allegro, accompagnato nel cantone destro dall'elmo di Pallade al naturale. Nel terzo, d'azzurro aiola fascia d'argento caricata di un palo rosso a due verghette d'azzurro, accompagnata in capo da una stella d'argento. Ornamenti esteriori: Sullo scudo, il fregio dell'Arma di fanteria, con l'indicazione del numero del Reggimento su una piastrina d'argento, e-d un elmo, posto di profilo,.cimato di tre foglie di quercia di rosso, ed accompagnati sotto da due nastri, dei quali uno dell'Ordine Militare d'Italia, l'altro d'azzurro filettato d'argento, annodati nel fregio e svolazzanti il primo a destra ed il secondo a sinistra. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di azzurro tagliate da un filetto di nero, il motto: «

(D.P.R. 30 novembre 1950)

ATIACCO, TRAVOLGO, VINCO»


87° REGGIMENTO FANTERIA « FRIULI >> <<

Attacco, travolgo, vinco

l>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 4 settembre 1884, il 1° novembre successivo si costituisce in Milano 1'87° Reggimento Fanteria << Friuli ll su tre battaglioni, riunito assieme all'88° nella omonima brigata; concorrono alla formazione compagnie di reggimenti preesistenti. Sciolto il 15 novembre 1926 è ricostituito il 2 maggio 1937 ed as.segnato alla XIX Brigata. Il 1° novembre 1937 assume organici e funzioni di reggimento scuola. Nell'anno 1940 perde la formazione .di scuola ed il IO giugno, inquadrato nella Divisione

di Fanteria << Friuli >l, assume il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. La compagnia mortai da 81 è costituita nel settembre successivo. Nel settembre 1944 la Divisione si trasforma in Gruppo .di Combattimento << Friuli >l ed in tale grande unità 1'87° rimane fino al termine del conflitto, inquadrando anche un battaglione granatieri formato con personale del disciolto 1° Reggimento.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME l'inverno è in Val d'Assa, continuando a combattere in trincea.

ERITREA (1895 - 97) Concorre alla mobilitazione di vari reparti fornendo 13 ufficiali e 242 uomini.

1917: da fine maggio è nella zona Vodice, M. Santo e successivamente in quella di Plez-

LIBIA (1913 - 14)

zo; in ottobre, nella battaglia di Caporetto, resiste fino alla minaccia di accerchiamento sulle posizioni della stretta di Saga, quindi ripiega ordinatamente e si schiera a Prvi- Hum, che abbandona allorché è sottoposto ad attacco di aggressivi chimici.

Trasferito in Cirenaica nel giugno 1913 svol-

ge compiti di ordine pubblico e di protezione dei reparti di altre Armi impegnati in opere di colonizzazione operando a Ghebad, Zavia T ert, Saf - Saf.

1918: riordinatosi, a giugno è dislocato fra il Mincio e l'Adige ed opera successivamente nella zona del Coni Zugna e di Passo Buole. L'armistizio lo coglie a Bolzano Vicentino.

PRIMA MONDIALE (1915 - r8)

191 5: in linea dall'agosto nella zona di Monfalcone, in ottobre conserva la posizione della Rocca, attaccata in forze dal nemico; poi è duramente provato nei ripetuti assalti contro le alture del Debeli fortemente trincerate e fortificate.

SECONDA MONDIALE (1940 -45)

1940: partecipa alle operazioni sul fronte alpino - occidentale quale unità di riserva nel settore Germanasca - Pellice.

1916: a presidio, dal gennaio al marzo, di un sistema trincerato nel settore di Cave di Selz, in giugno è inviato sull'Altopiano di Asiago, dove, il 29, affronta ,decisamente le munite posizioni di M. Mosciagh che resistono agli attacchi, reiterati fino al 9 luglio. Dall'inizio del-

1941: dal 7 aprile prende parte alle operazioni alla frontiera italo - jugoslava e si porta nella zona di Brod- na - Kupi ove rimane sino a fine mese_, epoca in cui rimpatria. 33 1


1942: sbarcato in Corsica -nella prima metà del novembre 1942, è impiegato nella zona di Bastia.

1944: ritorna ai primi di luglio sul continente ed inizia l'attività addestrativa e preparatoria in vista di un prossimo impiego.

1943: dopo aver combattuto contro i tedeschi dall'8 settembre al 4 ottobre nelle località di Bastia, Furiani, Colle del Teghime, Colle S. Andrea, C. Mozza, Valle del Gola, in novembre si trasferisce in Sardegna ove si riordina.

1945: dal 7 febbraio è in linea sulle posizioni del Senio fino al ro aprile ed i suoi reparti si distinguono a Barbanfusa, Riolo a Bagni e Cuffìano; successivamente, superato il Senio, avanza sul Santerno e il Sillaro ed entra a Bologna il 2r.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite <li sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le forttme, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 24 luglio 1947 « Gagliarda e compatta unità di guerra, in Corsica prima, sul torrente Senio poi e nella successiva vittoriosa avanzata su Bologna, durante la guerra di liberazione, in un'ora di smarrimento e di dolore, dimostrava incrollabile fede nei destini della Patria e indomabile volontà di lotta e di rinascita, attaccando il nemico con incontenibile slancio e con l'offerta più generosa di eroismo e di sangue e arricchendo la propria Bandiera di nuove glorie e cli sublimi memorie (Corsica, 12 settembre - 4 ottobre 1943; torrente Senio, Bologna, 7 febbraio - 21 aprile 1945) >>.

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Sottotenente Luigi Varanini: Libia,

luglio

1913

Caporal Maggiore Giovanni Quircio: Senio, 16 febbraio - 31 marzo 1945

COMANDANTI 87° REGGIMENTO FANTERIA «FRIULI>> (1884 1926) Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Saverio Parisio Col. Nicolò Giorgetti Col. Ugo Sagramoso Col. Clemente Pullè Col. Giacomo Segù Col. Giacomo Casana Ten. Col. Vittorio Trallori (int.) Col. Alfredo Arena

Achille Luparia Enrico Pizzocaro G. Battista Peregrini Luigi De Paolis Nicolò Moresco

- 332

-


Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Vincenzo Vilardi Col. Ettore Buzio Ten. Col. Leonida Matarelli Ten. Col. Alessandro Angiono Col. Romolo Avanzini Ten. Col. Tommaso Francavilla Col. Umberto Cerocchi Col. Felice Targon Magg. Arturo Mascilli (int.) Col. Edoardo Grandolfi.

87°

REGGIMENTO FANTERIA << FRIULI>>

(1937)

Col. Arturo Busto Col. Giuseppe Cagianelli

Armando Branzini Vittorio Cimmino Ferdinando Carignani Guido Bertoni Giuseppe Dragoni Gaetano Loffredo Osvaldo Liguori Giuseppe Giammarino Pietro Toesca Giuseppe Lecchi Romualdo Raffaelli Giuseppe Lo V asco Enrico Faraone Renato Ghetti Antonio Tanzella

SEDI

1884- 87 1887-88 1888 - 91 1891 - 95 1895 - 98 1898 - 1902 1902-08 1908 - 13 1913 - 14

1914- 19 1919 1919 - 21 1921 - 26 1937-43 1946 1946- 47 1947-49 1949

Milano Sassari Fano Ancona Padova Forlì Bari Siena Libia

Siena Foggia Imola Siena Arezzo Belluno Bolzano Bologna Livorno

FESTA

29 giugno: anniversario del combattimento di M. Mosciagh (1916)

- 333 -


88° REGGIMENTO FANTERIA« FRIULI>> «

Fedele e audace»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE In attuazione del decreto 4 settembre 1884, il 1° novembre successivo si costituisce in Milano 1'88° Reggimento Fanteria « Frìulì >> su tre battaglioni, riunito assieme all'87° nella omonima brigata; concorrono alla formazione ,della nuova unità compagnie di reggimenti preesistenti. Successivamente, con l'ordinamento del 1926, l'88° è assegnato alla XX Brigata. Il IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria << Friuli )) , ha il seguente orga-

nico: comando; compagnia comando reggimentale; I, Il e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65/ 17. La compagnia mortai da 81 è costituita nel settembre successivo. Nel settembre 1944, trasformatasi la Divisione in Gruppo di Combattimento «Friuli», 1'88° continua a farne parte fino al termine del conflitto, inquadrando anche un battaglione granatieri formato con personale del disciolto 2° Reggimento.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME ERITREA

(1895. 97)

Concorre con 8 ufficiali e 278 uomini alla mobilitazione di vari reparti.

LrnIA (r9II - 12) Fornisce, assieme all'87°, 7 ufficiali e 2.067 uomini a unità mobilitate. PRIMA MONDIALE

(1915 · 18)

19z 5: in linea dall'agosto nel settore di Monfalcone, nell'autunno si distingue nell'attacco delle munite posizioni cli M. Cosich e del Debeli. 1916: in azione nuovamente dai primi di gennaio nel settore di Selz, a fine aprile è inviato ancora a Monfalcone ove respinge l'avversario che in forze attacca la linea occupata dal II Battaglione. Schierato poi in maggio nel settore di M. Sei Busi mantiene saldamente le posizioni assegnategli. Durante la controffensiva nel Trentino a fine giugno, attacca decisamen te in V al Frenzela, e si distingue particolarmente a M. Mosciagh. Dall'inizio dell'inverno è in Val d'Assa continuando a combattere in trincea.

1917: trasferito a fine maggio sul medio Isonzo occupa le trincee di Selletta Vodice - M. Santo, poi in luglio è nel settore del Kukla. In ottobre, nel corso della battaglia di Caporetto, dopo gravi perdite e tenace resistenza, ripiega sulla stretta di Saga tentando di bloccare l'avanzata nemica, ma è costretto a retrocedere su M. Stol e M. Cavallo; i suoi reparti per S. Daniele del Friuli, Spilimbergo, Caneva di Sacile, passano il Piave ai primi di novembre. 1918: riordinatosi, in giugno è in linea in Val Lagarina, allo sbarramento di Serravalle. L'armistizio lo coglie a Bolzano Vicentino. SECONDA MONDIALE

(1940-45)

1940: partecipa alle operazioni al fronte alpino - occidentale quale unità di riserva, nel settore Germanasca - Pellice. 1941: dal 7 aprile prende parte alle operazioni alla frontiera italo - jugoslava e si porta nella zona di Brod- na- Kupi ove rimane sino a fine mese, epoca in cui rimpatria. 1942: trasferito in Corsica, dal novembre 1942 rimane nell'isola in difesa costiera della zona di Bastia.

- 334 -


1943: dopo aver combattuto contro i tedeschi dall'8 settembre al 4 ottobre nelle località di Bastia, Borgo, Furiani, C. Mozza, Teghime, Valle del Golo, M. Gupio, Casta, in novembre si trasferisce in Sardegna ove si riordina. 1944: ritorna sulla penisola ai primi di luglio ed inizia l'attività addestrati va e preparatoria in vista di un prossimo impiego.

1945: dal 7 febbraio al IO aprile è in linea sulle posizioni del Senio ed i suoi reparti operano a Riolo a Bagni, Mongurdina, Cuffiano, Cardello. Successivamente, superato il Senio, avanza sul Santerno e il Sillaro, combattendo a Casalecchio dei Conti. Il 21 aprile 1'88° Reggimento (< Friuli » entra a Bologna.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE n'lTALIA - Decreto 5 giugno 1920

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 24 luglio 1947

« Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite ,di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtt1 dei figli d'Italia (1915- 18) >>. (All'Arma di Fanteria).

Corsica prima, sul torrente Senio poi e nella successiva vittoriosa avanzata su Bologna, durante la guerra di liberazione, in un'ora di smarrimento e di dolore, dimostrava incrollabile fede nei destini della Patria e indomabile volontà di lotta e di rinascita, attaccando il nemico con incontenibile slancio e con l'offerta più generosa di eroismo e di sangue e arricchendo la propria Bandiera cli nuove glorie e di sublimi memorie (Corsica, 12 settembre - 4 ottobre 1943; torrente Senio, Bologna, 7 febbraio 21 aprile 1945) >>.

« Gagliarda e compatta unità di guerra, in

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Capitano Gastone Giacomini: Africa Settentrionale, marzo - aprile 1943; T. Senio, ro aprile 1945

Sergente Giuseppe Nembrini: Mongurdina (T. Senio), 24 marzo 1945

COMANDANTI 88° REGGIMENTO FANTERIA ((FRIULI)) (1884) Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Col. Domenico Mazzoli Col. Lelio Benedetti Col. Antonio Cantore Col. Augusto Carboni Col. G. Battista Cao Col. Annibale Roffi Col. Vincenzo Oro Ten. Col. Enrico Pozzoli

Guido Ghelardi Antonio Zenati Emilio Toso Tullio Masi Giuseppe Brugnatelli Carlo Corsi -

335 -


T en. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Ten. Col. Dino Mancini Col. Luigi Castellani Col. Fulvio Ciancabilla Col. Guido Boschetti Col. Guido Mansoldo Col. Mario Trevisani Col. Michele Grisanti Col. Biagio Cilento Col. Mario Giordano Col. Angelo Massimino Col. Antonio Viti Col. Mario Barba Col. Renato Rebecchi Col. Francesco Pipitone Ten. Col. Francesco Ceccarelli

Col. Benedetto Grange Cesare di S. Marzano Innocenzo Ferraris Giusto Levi Raimondo Poppi Alberico Sciocchetti Pietro Maravigna Giorgio Cristani Edoardo Versè Guglielmo Negro Giuseppe Muller Giuseppe Fraticelli Vincenzo Meli Giacomo Zanussi Salvatore Crapanzano Mariano Dominici

SEDI

1884 - 86 1886-90 1890 - 95 1895 - 98 1898 - 1902 1902 - 08 1908-20 1920

Imola 1920 1920- 33 Livorno r933- 35 Portoferraio

Milano Catanzaro Ancona Padova Rimini Bari Livorno Bologna

1 935

- 43 Livorno

San Bonifacio (Verona) 1946 1 946-47 Riva del Garda Pistoia 1 947

FESTA

30 gmgno: anniversario del combattimento di M. Mosciagh (1916)

- 336 -


: I

NON

CHIEDO

DOVE

I

:


/

STEMMA DELL'89° REGGIMENTO FANTERIA

«

SALERNO

»

(CA'R)

Descrizione Araldica Scudo: Fasciato d'oro e di rosso di sei pezzi, alla banda d'azzurro attarversante sul tutto, caricata di tre gigli di Francia d'oro; il tutto. abbassato al Capo d'oro delimitato da una burella d'azzurro, con il quartier franco d'azzurro ,al tridente d'Ucraina d'oro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di tante ria con l'indicazione del numero del -Reggimento su piastrina di argento, sormontato da un elmo antico posto di profilo cimato di t re foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da nove nastri posti annodati nel fregio e svolazzanti cinque a destra e quattro a. sinistra dello scudo; a destra: un nastro d'azzurro filettato d'oro, tre d'azzurro filettati d'argento ed uno fasciato di azzurro e d'argento; a sinistra: un nastro dai colori dell'Ordine Militare d'Italia, uno fasciato d'azzurro e d'argento, uno di verde filettato d'oro ed uno dai colori della Croce di Guerra Francese con palma. Sotto lo scudo. su ·lista d'argento con le estremità bifide dai colori delle mostrine del Reggimento, fl motto:

" NON CHIEDO DOVE ,. • (D.P.R. 25 agosto 1961)


89° REGGIMENTO FANTERIA «SALERNO» (CAR) « Non chiedo dove ))

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Per effetto del decreto 4 settembre 1884, il 1° novembre successivo si costituisce in Bologna I' 89" Reggimento Fanteria «Salerno)>, su tre battaglioni, riunito assieme al 90° nella omonima brigata; concorrono alla formazione compagnie di reggimenti preesistenti. Con l'or,dinamento del 1926 1'89° viene assegnato alla V Brigata. Assunto il nominativo di 89° Reggimento Fanteria « Cosseria ll, perché inquadrato nella

divisione omonima, il 10 giugno 1940 ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia arditi; compagnia mortai da 81; batteria armi <l'accompagnamento da 65/ 17. Sciolto 1'8 settembre 1943, a seguito degli avvenimenti determinati dall'armistizio, viene ricostituito il 1° luglio 1958 quale 89° Reggimento Fanteria « Salerno n ( CAR) in sostituzione del 5° Centro Addestramento Reclute.

CAMPAGNE DI GUERRA E PATII D'ARME ERITREA

(1887- 88) (1895 - 97)

La 4" Compagnia prende parte alla campagna del 1887- 88. Nel 1895 - 97 concorre alla mobilitazione di vari reparti fornendo 8 ufficiali e 275 uomini.

LrnrA (19rr - 12) Partecipa alle operazioni su Homs, ove il I Battaglione si distingue nel combattimento del 27 febbraio 1912 conquistando di slancio l'altura del Mergheb. Il 12 e 13 giugno successivo a Lebda respinge e contrattacca forze turco berbere.

1917: sul fronte dell'Isonzo agisce prima a Hudi Log e Nad Bregom poi, nell'agosto, travolge le resistenze nemiche di formidabili posizioni sull 1Hermada offrendo largo tributo di sangue. 1918: trasferito in aprile sul fronte francese, resiste fino al luglio infrangendo poderosi attacchi nemici sulle posizioni affidategli, quindi da luglio a novembre, superate ostinate resistenze, conquista con impeto, a prezzo ,di gravi perdite, importanti e ben difese posizioni distinguendosi a Courmas, S. Euphrasie, Bois de Vrigny, Chemin des Dames e Sissonne. SEOONDA MONDIALE

PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

191 5: schierato in giugno nel settore del Mrzli, dopo ripetuti attacchi ne conquista una importante quota. Numerosi sono i caduti, tra i quali il colonnello comandante. 1916: inviato sull'Altipiano dei Sette Comuni, nel corso dell'offensiva austriaca, oppone valida resistenza alla pressione nemiq1. Successivamente, in ottobre, spostato sul Carso nel settore di Doberdò, occupa Nova Vas dopo reiterati tentativi.

1940: durante le operazioni al fronte alpino occidentale, dal 22 al 24 giugno conduce aspra e sanguinosa lotta, ostacolato da violento fuoco di artiglieria e di armi autom.atiche, od espugna le munitissime posizioni sistemate a difesa di Mentone. 1942: trasferito in Russia nell'estate del 1942, in séttembre resiste per sette giorni rigettando poderosi" attacchi nemici sostenuti da àrtiglieria, mortai e violente .azioni aeree. Nello stesso periodo il suo III Battaglione nel settore del Don,

- 33745·

(1940 - 45)


in appoggio ad altro reggimento, contrattacca r~pe~utamente riconquistando importanti posiz1on1. Ricevuto in dicembre l'ordine di ripiegare su retrostanti linee per condurre azione di logoramento, contrasta passo per passo il terreno al nemico inchiodandolo poi, a -prezzo di largo

tributo di sangue> sulle posizioni di Novo Kalitwa, Kosciami, Samodurovka sul fronte del Don, ove infligge all'avversario rilevanti perdite. I superstiti np1egano poi su Rossosch, Rovenko il 30 dicembre e sono rimpatriati all'inizio ,del 1943.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA r\L VALOR MILITARE

ÙRDINE M1LITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

m entata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) JJ . (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 31 dicembre 1947 Da quattro mesi in posizione di resistenza, già distintosi in, precedenti azioni di guerra, durante sette giorni di aspra lotta contro forze cinque volte superiori, resisteva in posto passando reiteratamente al contrattacco per rigettare oltre Don forze nemiche sempre incalzanti sostenute da potente appoggio di artiglieria e mortai, da violente azioni aeree, causando al1'avversario perdite ingentissime in uomini e materiali. Superato in questa lotta accanita ogni limite di umana resistenza e ricevuto ordine di ripiegare su posizioni retrostanti, contrastava passo per passo le posizioni al nemico, inchiodandolo successivamente al terreno e infliggendogli continue gravi perdite, con sublime mirabile estremo sacrificio di pochi prodi stretti attorno al colonnello comandante di reggimento, caduto eroicamente sul campo alla testa di essi in epica leggendaria affermazione di valore militare, spirito di sacrificio, fedeltà al dovere fino all'estremo (fronte russo, Don, r2r7 dicembre 1942) ». <<

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 19 genna10

1913 Per la splendida condotta tenuta dal I Battaglione nel combattimento del Mergheb (27 febbraio r9r2) JJ. <<

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Con irresistibile slancio ed indomita energia, travolte le accanite resistenze nemiche, lottò eroicamente -per quattro giorni, conquistando e mantenendo formidabili posizioni, a prezzo di largo e generoso olocausto di sangue (Hermada, agosto 1917). Già distintosi a Nova Vas (ro- r2 ottobre 1916). La II" e r2'' Compagnia tennero contegno eroico in Val d' Assa (Trentino) (19- 20 maggio 1916) J>.

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Sui campi di Francia, diede brillanti prove di valore e ,di salda disciplina, resistendo tenacemente sulle posizioni affidategli ed infrangendo possenti attacchi avversari. Iniziata, poi la controffensiva alleata, superando ostinate resistenze e conquistando, con bell'impeto e gravi sacrifici di sangue, importanti e ben difese posizioni, confermò le alte virtù guerriere dei suoi inarrivabili fanti (Courmas, S. Euphrasie, Bois de Vrigny, Chemin des Dames, Sissonne, 15 luglio - II novembre 1918) >J.

CROCE DI GuERRA - Decreto ro aprile 1942 << In tre giorni di aspra sanguinosa lotta, sotto violento fuoco di artiglieria e di armi automa-


tiche in opere protette, espugnava un munitissimo sistema, suscitando l'amm irazione dello stesso avversario (I Colletti, Mentone, 22 - 2 4 giugno 1940) ». CROCE

DI

GUERRA - Decreto 13 dicembre 1948

« Durante due giorni di ,d uri combattimenti,

il III Battaglione, con pronto trasferimento in settore di altro reggimento della divisione, svolgeva ripetuti contrattacchi che conducevano

alla riconquista di importanti posizioni, ricacciando il nemico oltre il .fiume Don (fronte russo : quota 158 Don, II - 12 settembre 1942) » . CROCE DI GUERRA FRANCESE CON PALMA - Decreto 19 agosto 1918 (Conferita in seguito a citazione all'ordine del giorno della 5" Armata francese, su decisione del com andan te in capo delle Armate Alleate del nord nord- est ; agosto 1918).

DI BENEMERENZA MEDAGLIA n'ORo - Decreto 5 giugno 1910 « Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portar soccorso alle

popolazioni funestate dal terremoto calabro siculo ,d el 28 dicembre 1908 ».

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Cesare Gazzani: Libia, 12 giugno 1912 Colonnello Giovanni Trossarelli : M. Mrzli, 29 agosto 1915 Sot:otenente Angelo Siffredi : Boscomalo, 23 maggio 1917

Soldato Giuseppe Mariani: Carso, 21 agosto 1917 Sottotenente Carlo Gallardi : Carso, 21 - 2 2 agosto 1917 Capitano Sestilio Matteocci : Francia, 14 - 2 2 grngno 1940

COMANDANTI

89°

R EGGIMENTO F ANTERIA « SALERNO »

(1884 -

Col. Carlo Vivenza Col. Francesco Umbriani Col. Ercole Caligian Col. Ubaldo Soddu Col. Stefano Simone Col. Quirino Armellini Col. Ettore Cotronci Ten. Col. Mario Bellini (int.) Col. Erm anno T onizzi

1 939)

Col. Dante Taruf.fì Col. Emilio Bruschi Col. Dionigi Guaschi Col. Giuseppe Del Rosso Col. Giuseppe F adda Col. Ferruccio Ferri Col. Vittorio De Albertis Ten. Col. G. Battista Talassano Col. Giovanni T rossarelli Ten. Col. Cesare Corbertaldo Col. Luigi Amantea Col. Alfredo Ponzio Col. Donato Antonicelli Col. Ettore Milanesio

89° REGGn!ENTO FANTERIA « CosSERIA» ( 1939 43) Ten. Col. Col. Ten. -

339 -

Col. Elio Bettini (int.) Giuseppe Stefanelli Paolo Maggio Col. Giovanni Cherchi


89° REGGIMENTO (1958) Col. Col. Col. Col.

FANTERIA ((SALERNO))

(CAR)

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Arnaldo Del Devoto Alfredo Rago Giuseppe Scarani Mario Pezzini

Giorgio Millefiorini Virgilio Tassini Ezio Benzi Mario Tirabassi Dino Loppi V. Emanuele Flumene Donato Zanna

SEDI

1884-87 1887-90 1890- 94 1894- 98 1898 - 1901

Bologna Modena Nocera Inferiore Brescia Bergamo

r9or - 05 Napoli 1905- 09 Messina 1909- 30 Genova

r93o-43 Ventimiglia Imperia 1958

FESTA

17 dicembre: anniversario dei combattimenti sul Don (I942)

-

34° -


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I~ VI RTU~ ANT I CA

PER NUOVE

GLOJ¾;..-1

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STEMMA DEL 114° REGGIMENTO FANTERIA «MANTOVA»

Descrizione araldica Scudo: Troncato, alla fascia d'azzurro sulla troncatura caricata di una ste-lla d'argento, nel primo d'argento bordato di rosso alla croce dello stesso caricata di un ,Jambello d'azzurro di tre pendenti: nel secondo sbarrato d'argento e di rosso caricato della muraglia cimata di tre torri, merlate alla ghibellina, il tutto al naturale, aperto, finestrato e murato di nero, su un ristretto di verde. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria, con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo, posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso, ed accompagnato da due nastri svolazwnti ai lati dello scudo, dei quali uno a destra dai colori dell'Ordine Militare d'Italia ed uno a sinistra d'azzurro filettato d'argento. Sotto i·o scudo, su lista d'argento con le estremità bifide troncate di verde e d'oro, il motto: « CON VIRTU' ANTICA PER NUOVE GLORIE»

(D.P.R. 25 agosto 1953)


114° REGGIMENTO FANTERIA «MANTOVA » « Con virtù antica per nuove glorie

)>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 1° marzo 1915 si costituisce in Mantova il r r 4° Reggimento Fanteria «Mantova» su tre battaglioni, riunito assieme al n3° nella brigata omonima. Sciolto nel novembre 1919, viene ricostituito il IO dicembre 1941 ed è inquadrato nella Divisione di Fanteria Autotrasportabile « Mantova >) con il seguente organico: comando; com-

pagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; compagnia cannoni da 47/ 32. Dal 1° ottobre del 1944, trasformatasi la Divisione in Gruppo di Combattimento << Mantova )), il II4° Reggimento continua a far parte della grande unità fino al termine del conflitto.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

r9r5." schierato in Val Lagarina partecipa ai combattimenti di Costa Violino l'rr novembre e di Castel Dante dal 25 al 28 dicembre. r9r6: dislocato nel Trentino, il II Battaglione si distingue in maggio a Zugna Torta, ove resiste tenacemente all'incalzante avanzata di reparti nemici. Nell'ottobre il reggimento si porta sul Carso, dapprima nella zona fra Palazzolo e Redipuglia poi a Doberdò ; partecipa nel novembre alle azioni per la conquista di Lukatic. r9 r7: nel ma·ggio si distingue particol armente a Jamiano ove offre valido contributo al felice esito della battaglia e merita la citazione sul bollettino di guerra n. 731. In ottobre è sul1'Altipiano di Asiago ed agisce in Val Frenzela, M. Cogolo, M. Kaberlaba, M. Nos, M. Sprunk e M. Sisemol.

r9r8: inviato nella zona del Montello, nell'imminenza della battaglia del Piave, concorre a frenare l'irruenza dell'attacco avversario nella zona di Nervesa e viene nuovamente citato sul bollettino di guerra n. 1123. Partecipa poi alla battaglia finale conquistando il 27 ottobre Moriago e sullo slancio prosegue su Farra, Pieve di Soligo, Passo S. Boldo e Trichiana. SECONDA

MONDIALE

(1940- 45)

r942 : è dislocato in Calabria quale unità interessata alla difesa costiera. r943: dopo l'armistizio si trasferisce nel Sannio ove completa l'addestramento e la preparazione in vista dell'impiego con il Gruppo di Combattimento «Mantova»; rimane successivamente in riserva sino al termine del conflitto.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MILITARE

ORDINE MILITARE

D'ITALIA -

Decreto 5 giugno

1920

cc Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe

-- 34 1

ogrù limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) ». (All' A~ma di Fanteria).


glia (Jami ano, 23 - 27 maggio 1917; Moriago, 26- 29 ottobre 1918; Passo S. Boldo, 31 ottobre 1918). Già distintosi per la tenace resistenza opposta dal suo II Battaglione all'incalzante avanzata nemica (Zugna Torta, 17 maggio

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 5 giugno 1920 « Per lo slancio, l'ardimento e la tenacia onde conquistò formidabili posizioni a prezzo di largo e generoso tributo di sangue, dando validissimo contributo al felice esito della batta-

1916) )).

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Sottotenente Federico Guella: Castel Dante, 28 dicembre 1915

COMANDANTI II4° REGGIMENTO FANTERIA «MANTOVAll

(1915-

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

19) Ten. Col. Bruto Moruzzi Ten. Col. Giorgio Corner (int.) Col. Giuseppe Gialdroni Col. Alfredo Gabrielli Col. Annibale Colli Vignarelli

II4°

REGGIMENTO FANTERIA «MANTOVA)) (1941)

Ten. Col. Carlo Stolfi Col. Valentino Gay Col. Domenico Cigliese Col. Eugenio Rossi Col. Francesco Palange Col. Aldo Giordano Col. Camillo Benzi Col. Antonio Gualano Col. Bruno Pederzolli Col. Elio Orioli

Francesco Parente Aldo Catalani Amedeo Runcini Giuseppe Giustini Antonio Lanfaloni Vittorio Emanuele Borsi di Parma Vilibaldo Pieruzzi Mario Tomaino Gastone Marantonio Gaetano Capasso Antonino Anzà Ivan Fantasia Glauco Predasse Renato di Martino Alberto Rovighi Umberto Cappuzzo Gabriele Belisario Giacinto Antonelli Ugo Colagrande Neri Loi

SEDI 1947- 65 Gorizia 1965 Tricesimo

1915 - 19 Mantova 1946- 47 Chiavari

FESTA 27 ottobre: anniversario del combattimento di Moriago (1918)

-

342

-


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PRO sA PAT~tA

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STEMMA DEL 151° REGGIMENTO FANTERIA

cc

SASSARI»

Descrizione Araldica Scudo: D'argento alla croce di rosso carìcata di uno scudo inquartato: nel primo e nel quarto d'azzurro alla croce d'argento, nel secondo e nel terzo di rosso alla torre pure d'argento su terrazzo di v erde. 1,1 tu tto abbassato ad un capo d'oro, al palo d'azzurro, con il quartier franco troncato d'azzurro e di verde caricato da un angelo armato. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arm a di fanteri a con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina di argento, sor,montato da un elmo antico posto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso. Ai lati dello scudo tre nastri dl azzurro svolazzanti annodati sotto la piastrina, dei quali due a destra (uno filettato d'oro e l'altro partito da un filetto di rosso) ed uno a sinistra filettato d'oro. Sotto. su lista d'argento co0n le estremità bifide troncate d'argento e di rosso, il motto: «

(D.P.R. 8 ottobre 1965)

SA VIDA PRO SA PATRIA»


151 ° REGGIMENTO FANTERIA <<

«

SASSARI

Sa vida pro sa Patria»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 1° marzo 1915 si forma a Sinnai (Cagliari) il 151" Reggimento Fanteria «Sassari», su tre battaglioni, unito al 152° Fanteria nella omonima brigata. Con l'ordinamento ,del 1926 il 151° è assegnato alla XII Brigata. In concomitanza con le operazioni in Africa Orientale mobilita ed invia in Libia, dall'ottobre al novembre 1935, il DXVIII Battaglione Mitraglieri.

Il 10 giugno ,del 1940, viene i~quadrato nella Divisione di Fanteria « Sassan », assumendo il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi d'accompagnamento da

65/17. Sciolto il 10 settembre del 1943, a seguito degli eventi bellici, viene ricostituito il 1° aprile del 1962.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: prende parte sulla fronte giulia alla seconda e quarta battaglia <lell'Isonzo, combattendo nella zona di M . San Michele a Bosco Cappuccio, a Bosco Triangolare, nel Vallone di S. Martino, al Trincerone, alla trincea delle Frasche e dei Razzi, meritando la citazione sul bollettino di guerra n. 173. 1916: nella quinta battaglia dell'Isonzo, è ancora in linea nel settore carsico nelle trincee delle Frasche e dei Razzi. Durante l'offensiva austriaca nel Trentino, riconquista M. Fior e M. Castelgomberto e si batte per il possesso di M. Zebio e M. Mosciagh. Per le prove fornite sul Carso e sull'altopiano dei Sette Comuni, la Bandiera del 151° viene decorata della medaglia d'oro. 1917: partecipa alla battaglia dell'Ortigara, combattendo a Casera Zebio e M. Mosciagh. In agosto, trasferito sul fronte orientale, ha parte determinante nell'undicesima battaglia dell'Isonzo ed i.n settembre, con la conquista di talune quote della Bainsizza, viene citato sul bollettino di guerra n. 845. In ottobre, durante Poffensiva austro - tedesca, il 151° fa parte del Corpo d'Armata Spe-

- 343

ciale, che costituisce retroguardia delle truppe in ritirata. A Codroipo arresta le avanguardie nemiche sacrificandosi quasi al completo. I pochi superstiti, portando in salvo la Bandiera, passano per ultimi il Piave al ponte ,d ella Priula. In dicembre, è schierato su M. Melago, sull 'Altopiano dei Sette Comuni. 1918: il 28 e 29 gennaio, nell'offensiva italiana lanciata sull'altopiano, conquista Col del Rosso e Col <l'Echele ed è menzionato sul bollettino di guerra n. 98r. In giugno, durante l'offensiva austriaca, è schierato sul basso Piave e partecipa ai combattimenti nella zona di Capo d'Argine e di Losson. Riceve quindi una nuova citazione sul bollettino di guerra n. 1123. Nel1'ottobre - novembre prende parte alla battagha di Vittorio Veneto, occupando successivamente Conegliano ed Aviano; l'armistizio lo coglie al Tagliamento. Per tali azioni la Bandiera viene insignita della seconda medaglia d'oro. SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1941-42: dal 12 aprile 1941 prende parte alle operazioni alla frontiera italo - jugoslava e si disloca poi nella zona ,d i Knin ove rimane con compiti di presidio e di controguerriglia fìno all'anno successivo.


1943: nell'aprile rientra in territorio nazionale ed è avviato nel Lazio in difesa costiera.

All'atto ,dell'armistizio partecipa, dall'8 al IO settembre, alle operazioni per la difesa di Roma.

RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tor-

mentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e ,d i ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 18) ». (All'Arma di Fanteria). MEDAGLIA D'0Ro - Decreto 3 agosto 1916 « Conquistando, sul Carso, salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti, detti delle Frasche e <lei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzò a difesa; riconquistando, sull' Altopiano dei Sette Comuni, pasizioni dalle nostre armi perdute (Monte Castelgomberto, Monte Fior e Casera Zebio), sempre noncurante delle ingenti perdite, diede ripetute prove di sublimi

audacie e di eroica fermezza (25 luglio - 15 novembre 1915; giugno 1916) >>. MEDAGLIA D'ORO - Decreto 5 giugno 1920 « Espressione purissima delle forti virtù dell'intrepida gente di Sardegna, diede il più largo tributo ,di eroismo alla gloria dell'Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da compiere e sangue da versare. Nei giorni della sventura, infiammato di fede e di amore, riconquistò con meraviglioso slancio le munitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e di Col d'Echele (28 - 31 gennaio 1918). All'imbaldanzito invasore oppose sul Piave l' audacia della sua indomabile volontà di vittoria, la fierezza sublime e la granitica tenacia della sua antica stirpe ( 16 - 24 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa non conobbe limiti ,di ardimento nell'inseguire il nemico (26 ottobre 4 novembre 1918) ».

MEDAGLIE D'ORO AL V ALOR MILITARE Sergente Maggiore Ferdinando Podda: M. Zebio, 10 giugno 1917 Caporal Maggiore Giuseppe Pintus: M. Zebio, ro giugno 1917 Caporale Raimondo Scintu: Altipiano della Bainsizza, 16 settembre 1917

Tenente Colonnello Giovanni Aprosio: Col

<lel Rosso, 28 gennaio 1918 Capitano Eugenio Niccolai: Col del Rosso, 28 - 31 gennaio 1918

COMANDANTI

151° REGGIMENTO FANTERIA ((SASSARI)) (1915 -

Ten. Col. Giovanni Aprosio Ten. Col. Ettore Mura Col. Giuseppe Grisoni Col. Annibale Colli Vignarelli Col. Cesare Cornero Col. Felice Gonnella

43) Col. Achille Ledda Col. Stanislao Mammucari Col. Paolo Graziano -

344 -


Col. Col. Col. Col. Col. Col.

c5r

0

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Antonio Rizzo Mario Maggiani Domenico Barbaro Alberto Leonardi Laerte Zanotti Sebastiano Alfieri

REGGIMENTO FANTERIA (( S A'SSAIU ))

(1962)

Col. Claudio Lainè

Giuseppe Cardane Renato Loasses Carlo Mundula Antonio Papadia Bruno Donda Enzo Cortella Antonio Orlandi Pasquale Valentini

SEDI 1920

1915 - 19 Sinnai (Cagliari) 1919 - 20

Trieste

Roma

FESTA

28 gennaio: anniversario dei combattimenti di Col del Rosso e di Col d'Echele (1918)

-

345 -


152° REGGIMENTO FANTERIA «SASSARI» (CAR) << Sa

vida pro sa Patria»

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 1° marzo 1915 si forma a Tempio Pausania (Sassari) il 152° Reggimento Fanteria « Sassari», su tre battaglioni, unito al 151° Fanteria nella omonima brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 152° viene assegnato alla XII Brigata. Inquadrato nella Divisione di Fanteria « Sassari JJ, il IO giugno 1940 ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggi-

mentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 8 I; batteria armi d' accom pagnamento da 65/17. Sciolto il IO settembre 1943 a seguito degli avvenimenti determinati dall'armistizio, viene ricostituito il 1° marzo del 1958 quale r 52° Reggimento Fanteria « Sassarii> ( CAR), in sostituzione del 3° Centro Addestramento Reclute.

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

191 5: prende parte alle azioni nella zona del M. San Michele, ove conquista, nel luglio, robuste e salde posizioni nemiche fortemente trincerate denominate delle Frasche e dei Razzi, che rafforza e difende sotto nutrito fuoco, meritando la citazione sul bollettino di guerra n. 173. 1916: nel corso dell'offensiva austriaca nel Trentino, su!FAltipiano dei Sette Comuni, noncurante sempre delle ingenti perdite, riconquista in giugno a M. Fior, M. Castelgomberto e Casera Zebio posizioni cadute in mano al nem1Co. 1917." durante la battaglia dell'Ortigara combatte ancora a Casera Zebio e M. Mosciagh. Inviato in agosto sul fronte orientale, nel corso dell'undicesima battaglia dell'Isonzo, concorre validamente in settembre alla conquista di alcune quote della Bainsizza e merita la citazione sul bollettino di guerra n. 845. Successivamente in ottobre, durante la battaglia di Caporetto, retroguardia delle truppe in ritirata, arresta a Codroipo le avanguardie nemiche. I superstiti passano il Piave fra gli ultimi al ponte della

Priula e si schierano in dicembre su M. Melago nell'Altipiano dei Sette Comuni.

1918: nel gennaio, durante l'offensiva italiana sull'altipiano, riconquista di slancio le munitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e Col d'Echele, meritando così la citazione sul bollettino di guerra n. 981. Nel giugno, nel corso dell'offensiva austriaca, schierato sul basso Piave combatte nella zona di Capo d'Argine e Losson ed infine nell'ottobre - novembre partecipa alla battaglia di Vittorio Veneto, occupando successivamente Conegliano ed Aviano; l'armistizio lo coglie al Tagliamento. Per tali azioni la Bandiera viene insignita della seconda medaglia d'oro. SECONDA MONDIALE

(1940 -45)

1941-43-" dal 12 aprile 1941 prende parte alle operazioni alla frontiera italo - jugoslava; quindi fino alPaprile del 1943 è in Balcania con compiti di presidio e controguerriglia. 194J: nel!' aprile rientrato in Patria si porta nel Lazio, in difesa costiera. All'atto dell'armistizio partecipa alle operazioni per la difesa di Roma.


>

(


STEMMA DEL 152° REGGIMENTO FANTERIA

«

SASSARI » (CAR)

Descrizione araldica Scudo: D'azzurro, caricato in cuore di uno scudetto bordato d'argento inquadrato: al primo e quarto di azzurro alla croce d'argento; al secondo e terzo di rosso, alla torre d'argento merlata alla guel fa, aperta di nero e fondata su campagna di verde . Il tutto abbassato al capo d'oro caricato di un palo di azzurro. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo antico posto di profilo, cimato di tre fog lie di quercia di rosso ed accompagna to sotto da tre nastri annodati nel fregio e svolazzanti ai lati dello scudo : a destra, un nastro d'azzurro filettato d'oro ed uno dai colori dell'Ordine Militare d'Italia; a sinistra, un nastro di azzurro f ilettato d'oro. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide troncate d'argento e di rosso, il motto: «

SA VIDA PRO SA PATRIA»

(D.P.R. 20 giugno 1961 e 11 maggio 1963)


RICOMPENSE ALLA BANDIERA J\.L VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 << Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e <li ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) ». (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA D'0Ro - Decreto 3 agosto 1916 « Conquistando, sul Carso, salde posizioni nemiche e fortissimi trinceramenti, detti delle Frasche e dei Razzi, che sotto nutrito fuoco rafforzò a ,difesa; riconquistando, sull'Altipiano dei Sette Comuni, posizioni dalle nostre armi perdute, a M. Castelgomberto: a M. Fior e Casera Zebio, sempre noncurante delle ingenti perdite, diede ripetute prove di sublimi auda-

cie e di eroica fermezza (25 luglio - 15 novembre 1915; giugno 1916) ». MEDAGLIA n 'Ono - Decreto 5 giugno 1920 « Espressione purissima delle forti virtù dell'intrepida gente di Sardegna, diede il più largo tributo di eroismo alla gloria dell'Esercito e alla causa della Patria, dovunque vi furono sacrifici da compiere e sangue da versare. Nei giorni della sventura, infiammato di fede e di amore, riconquistò con meraviglioso slancio le munitissime posizioni nemiche di Col del Rosso e di Col d'Echele (28 - 31 gennaio 1918). All'imbaldanzito invasore oppose sul Piave l'audacia della sua indomabile volontà di vittoria, la fierezza sublime e la granitica tenacia della sua antica stirpe (16- 24 giugno 1918). Nella battaglia della riscossa non conobbe limiti di ardimento nell'inseguire il nemico (26 ottobre - 4 novembre 1918) ».

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Sottotenente Guido Brunner: M. Fior, 8 gin· gno 1916 Capitano Tito Acerbo: Croce di Piave, 16 giugno 1918

Capitano Aldo Brandolin : Bosnia, 22 gennaio 1942

COMANDANTI

152° REGGIMENTO FANTERIA (( SASSARI )) (1915 43) Ten. Col. Giovanni Gotelli Col. Carlo Torti Col. Francesco Rhao Col. Armando Tallarico Col. Manfredi Renzi Teo. Col. Secondo Renzi Col. Celestino Manunta Magg. Colombo Fava (int.) Col. Giacinto Melchiori

- 347 -

Col. Celestino Manunta Col. Adolfo Moretti Col. Vito Ferroni Col. Achille d 'Havet Tcn. Col. Alessandro Santi Col. Ugo Medori Col. Aldo Princivalle T en. Col. Renato De Maria (int.) Col. Aldo Princivalle Col. Ernesto Marcias Col. Agostino Gaibi Col. Ruggero Cessa6


Col. Ezio De Michelis Col. Giuseppe Chessa Col. Giuseppe Milazzo

152° REGGIMENTO

FANTERIA

((SASSARI)) (CAR)

(1958) Col. Carmelo Romano Col. Augusto Pulcini

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Guido Pernigotti Giuseppe Stefanelli Roberto Fiorentini Michele Ricciardi G. Battista Carosi Luigi Poddighe Peppino Loria Vincenzo Mannacio Carlo Conte Amos Pedretti

SEDI

1915 - 19 Tempio Pausania 1919 - 20 Roma

1920 - 43 Trieste 1958 Sassari

FESTA 28 genna10: anniversario dei fatti d'arme di Col del Rosso e di Col d'Echele (1918)


)

i

IN ?GNI RISCHIO E CON OGNI ARME Bf AVI

I

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STEMMA DEL 157° REGGIMENTO FANTERIA « LIG URIA,, Descrizione araldica Scudo: Partito. Il primo d'argento alla croce di rosso (Genova) caricato in cuore di uno scudetto partito: a) di rosso al castello al naturale, totrìcell ato di due pezzi alla ghibellina. sormontato sulla torre di destra da una bandieruola bifida d'argento; b) di rosso alla croce d'argento; il secondo d'azzurro all'albero sradicato, al naturale, fruttato di oro. attorcigliato da un serpen te d'oro coron ato e illuminato dì nero (Bengasi). li tutto abbassato al capo d'oro caricato dalla t esta di leone di nero e dal quartier franc o d'azzurro al monte al naturale. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il freg io dell'Arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento. ed un elmo cimato di tre foglie di quercia di rosso. accompagnati sotto da un nastro dell'Ordine Militare d'Itali a e da un nastro d'azzurro filettato d'oro, svolazzanti a destra; da un nastro fil et tato d'argento svolazzante a sinistra; tutti annodati dietro la piastrina del fregio. Sotto lo scudo. su lista d'argento con le estremità bifide d'oro e d'azzurro, il motto: «

IN OGN I RISCHIO E CON OGNI ARM E BRAVI

* (D. P.R. 3 aprile 1957)

»


157° REGGIMENTO FANTERIA« LIGURIA» <<

In ogni rischio e con ogni arme bravi>>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 1° marzo 1915 si costituisce in Genova il 157° Reggimento Fanteria «Liguria>> su tre battaglioni, unito al 158° nella omonima brigata. Con l'ordinamento del 1926 il 157° fonde i suoi battaglioni in uno solo, riceve un battaglione dal 158° ed è assegnato alla XVIII Brigata. Nel settembre 1935 è mobilitato in concomitanza con gli avvenimenti della campagna in Africa Orientale. Dall'ottobre al 3 novembre del 1935 è inviato in Libia e dislocato in Tripolitania.

Nell'ottobre 1937 è inviato in Cirenaica, dove dal IO giugno 1940, inquadrato nella Divisione di Fanteria « Cirene ))' ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale ; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia mortai da 81; batteria armi <l' accompagnamento da 65/17. E' disciolto nel gennaio 1941 in Cirenaica a seguito <legli eventi bellici. Viene ricostituito il 1° aprile 1947 mediante trasformazione del 2° Reggimento Fanteria con la denominazione di 157° Reggimento Fante-

ria

<<

Liguria ,, .

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIALE

(1915 - 18)

1915: partecipa alle operazioni su M. Nero e S. Lucia dì Tolmino. 1916: sull'Altopiano di Asiago) nel fronte Lastaro - Zovetto, resiste in giugno per tre giorni a furiosi bombardamenti, opponendosi ai poderosi attacchi nemici. Successivamente, dal luglio al novembre, partecipa alla strenua difesa del Coston di Lara conquistando le linee nemiche sul M. Pasubio. 1917: nel corso della battaglia <li Caporetto, da novembre a dicembre, a M. Zovetto, Melette e Campanelle, a prezzo di elevati sacrifici, contiene la pressione nemica, contrattacca l' avversario ed infine, minacciato sul fianco ed a tergo, ripiega ordinatamente. 1918: agisce in gennaio a Col del Rosso, Col d'Echele, M. Melago, ed in giugno a M. Corno. -

Durante la battaglia di Vittorio Veneto opera a Foppiano, M. Spil e Rovereto, ove lo coglie l'armistizio.

SECONDA MONDIALE ( 1940 - 45)

1940: in luglio presidia le posizioni della ridotta Capuzzo, poi partecipa alla conquista di Sidi El Barrani. In dicembre, nel corso ,del ripiegamento su Bardia, ha il compito della protezione della Divisione e pone in retroguardia il III Battaglione che in tale compito viene quasi completamente distrutto. Il reggimento a Bardia, schierato nel settore sud - est, per 23 giorni contiene l'urto avversario fino al 5 gennaio 1941, quando per esaurimento ·di munizioni, viveri ed acqua deve arrendersi. 349 -


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'ITALIA - Decreto 5 giugno

1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) >>. (All'Arma di Fanteria).

del fronte della piazzaforte, che era stato intaccato, determinava con l'impeto del suo contrattacco e l'ardire dei suoi fanti, il ripiegamento dell'avversario, contribuendo in modo particolare, a tenere alto a Bardia l'onore delle armi italiane (fronte egiziano, 9 dicembre 1940 - 5 gennaio 1941) ». (Al III Battaglione). MEDAGLIA n'ARGENTO - Decreto 3 novembre

1921

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 28 dicembre 1916 « Rafforzatesi sulla fronte Val Lastaro - Zo-

vetto (Altopiano di Asiago), con invitta costanza ed indomita energia le truppe della brigata resistettero tre giorni ad un furioso bombardamento ed a reiterati poderosi attacchi del nemico, intrepide, salde nel proposito incrollabile di vincere o di morire (M. Zovetto, giugno 1916). Con valore ed audacia parteciparono poi alla difesa del Coston di Lora ed alla conquista di forti linee nemiche sul M. Pasubio (luglio novembre 1916) ».

<< Conteneva lo sforzo nemico sulle pos1z10ni affidate al suo valore, contrattaccando risolutamente l'avversario con slancio intrepido e con eroici sacrifizi. Minacciato sul fianco e alle spalle, continuò tenacemente nella difesa, e, nel ripiegamento ad esso ordinato, mostrò incrollabile fermezza (Monte Zomo, Melette, Campanelle, 13 novembre- 5 dicembre 1917) >> .

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 7 dicembre

1951 In sette mesi di dura e travolgente lotta in terra d'Africa si distinse nella tenace resistenza oppcsta agli attacchi avversari nel deserto egiziano. Durante un epico e tragico ripiegamento di oltre mo km, sotto la costante pressione avversaria diede brillanti prove di saldezza e di elevato spirito di sacrificio e di abnegazione, suscitando con i suoi eroici contrattacchi e con il suo generoso tributo di sangue 1'ammirazione dello stesso nemico (fronte egiziano, 10 giugno 1940 - 5 gennaio 1941) >>. <<

MEDAGLIA n'ORo - Decreto 7 dicembre 1951 << Di estrema retroguardia ,della divisione, durante un epico ripiegamento, bombardato e mitragliato dall'aria, attaccato da forti formazioni di mezzi corazzati e blindati seppe sventare e sostenere intrepidamente l'urto avversario. Durante i 23 giorni dell'assedio e della battaglia di Bardia fu barriera insormontabile ai ripetuti attacchi dell'avversario. Incaricato di ristabilire la situazione su un importante tratto

MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE Tenente Giuseppe Rusca: M. Zomo, 15- 16 giugno 1916 Tenente Giovanni Bertacchi : M. Zomo, 16 17 novembre; Sambugari, 4 dicembre 1917

Maggiore Michele Purrello: Libia, 3 gennaio 1941 Colonnello Alfredo Marone: Libia, giugno 1940 - gennaio 1941

- 35° -


COMANDANTI

157° REGGIMENTO 41) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANTERIA <<LIGURIA»

(1915 -

157°

REGGIMENTO F ANTERIA << LIGURIA»

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

Domenico Magliano Alceo Cattalochino Rodolfo Russo Ferruccio Marincola di S. Floro Ettore Bussi Clelio N ascimbene Vittorio Boeri Giovanni Bonino Federico Ferri Ugo Pizzarello Eugenio De Renzi Giulio Perugi Leone Soldati Manlio Mora Gaetano Monni Paolo Angioj Alfredo Marone

Remigio Vigliero Domenico Muzio Antonio Soldani Vittorio Salbitani Carmelo Parisi Raffaele Caccavale Alberto Mosca Renato Calò Vito Ventura Giovanni Ratti Nicola Barbieri Emanuele Marino Domenico Ciprotti Domenico Lombardi Vittorio Luoni Mario Moschera Vincenzo Calenco Corrado Sarlo Giuseppe Moiso Vittorio Pignero Piero Ferralasco Ruggiero De Stefano Alessandro Duranti

SEDI

1915 - 19 1919 - 21 1921 - 29 1929 - 30

1930 - 37 Macerata 1937 - 41 Cirenaica 1947 Genova

Genova Cuneo Zara Senigallia FESTA

16 giugno: anniversario del combattimento di M. Zovetto (1916)

- 35 1

-

(1947)


182° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO «GARIBALDI)> «

Obbedisco >>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Trae ongme dalla Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi >> costituitasi nei Balcani nel 1943 con unità delle Divisioni « Taurinense >> e «Venezia>>. Il Reggimento « Garibaldi>> si forma, infatti, in Viterbo a partire dal 25 aprile 1945 per contrazione della omonima divisione i nomi delle cui unità vengono conservati nei reparti di nuova costituzione. E' articolato su: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; compagnia cannoni da 57/ 50; compagnia mortai da 81.

Dal 1° dicembre 1948 assume la denominazione di 182° Reggimento Fanteria « Garibaldi>> che muta il I novembre 1958 in 182° Reggimento Fanteria Corazzato « Garibaldi>>; di questa unità fanno parte dal 1964: - l 'XI Battaglione Bersaglieri che discen·de dall'XI Battaglione Ciclisti, costituito nel 1910 ed inquadrato nell'u Reggimento Bersaglieri. Sciolto nel 1919, è ricostituito nel 1964; - il XIII Battaglione Carri che costituito nel 1941 ed inquadrato nel 132° Reggimento Fanteria Carrista è sciolto nel 1942 per eventi bellici; si ricostituisce nel 1964. 0

0

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRii\iA

MONDIALE

(1915- 18)

L'XI Battaglione Bersaglieri: 1915: partecipa alle azioni sul San Michele, sulla cui vetta giunge per primo il 21 luglio, e nella trincea delle Frasche di Vermegliano. 1916: sul Carso nella zona di Monfalcone occupa nell'agosto alcune trincee; a settembre assalta una munita posizione e ne mantiene per tre giorni il possesso. 1917: opera .fino ad ottobre a Flondar, indi ripiega resistendo su successive linee di attestamento. 1918: partecipa alle azioni nella stretta di Serravalle e Revine Lago.

SECONDA

MONDIALE

(1940 - 45)

1942: il XIII Battaglione Carri, in Africa Settentrionale, partecipa all'offensiva dal 30

- 352

agosto al 22 ottobre per infrangere le posizioni di El Alamein; dal 23 ottobre al 5 novembre concorre all'azione di arresto nella quale si prodiga .fino al totale esaurimento di uomini e d i mezzi. 1943-45: la Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi >>, le cui unità hanno già combat-

tuto autonomamente .fin dall'8 settembre, opera a partire dal 2 dicembre e .fino al marzo 1945 nelle zone del Montenegro, Erzegovina, Bosnia e Sangiaccato, in condizioni logistiche e climatiche estremamente difficili. Nell'agosto 1944 sul massiccio del Durmitor nel Montenegro la divisione copre la ritirata delle altre forze partigiane, che riescono in tal modo a sfuggire all'accerchiamento di preponderanti forze tedesche. Per il comportamento tenuto nel corso ,del ciclo operativo, ai reparti di fanteria della divisione viene concessa la medaglia d'oro al valor militare custodita dalla Bandiera del reggimento. -



STEMMA DEL 182° REGGIMENTO FANTERIA CORAZZATO «GARIBALDI,. Descrizione araldica Scudo: Inquartato e caricato nel centro da un palo di porpora. Nel 1° di rosso al leone di S. Marco d'oro; nel 2° d'azzurro dentato di verde al toro furioso d'oro (Torino); nel 3° di nero al leone d'argento armato e lampassato di rosso, abbassato al capo d'oro (Aosta); nel 4° di rosso al leone al naturale fermo sopra uno scoglio emergente dal mare e sormontato in capo da una stella (5) d'oro. li tutto abbassato al capo d'oro, al quartier franco troncato d'azzurro e di verde, al leone d'oro passante sulla troncatura (Montenegro). Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria, specialità corazzata, con la indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argento. sormontato da un elmo antico posto di profilo, cimato di tre foglie di querci a (due d'azzurro ed una di rosso) ed accompagnato sotto da un nastro d'azzurro bordato d'oro, annodato nel fregio e svolazzante ai lati dello scudo. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide d'azzurro caricate di un pugnaletto d'oro, il motto: « OBBEDISCO »

• (D.P.R. 20 gennaio 1967)


RICOMPENSE ALLA BANDIERA

AL VALOR MILITARE

MEDAGLIA n'ORo - Decreto

12

ottobre 1953

« Degni eredi delle tradizioni militari e del sublime eroismo delle Divisioni "Taurinense" e, ''V~n~z~a" ~ duram,en~e prov~te prima e dopo 1 arm1suz10, 1 reparti d1 fantena della Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi", dai resti di quelle unità derivati, si forgiavano in blocco granitico ed indomabile, animato da nobili energie e da fede nei destini della Patria. In 18 mesi di epici ed ininterrotti combattimenti, scarsamente riforniti di viveri, senza vestiario nè medicinali, con gli effettivi minati da mala.tt~e, tenevano ~l~o, ~n terra straniera, il prestigio delle armi italiane, serbando intatta la con:pagine spiritu~le e materiale dei propri grega~i che volontariamente preferivano la sangumosa lotta della guerriglia, ad un'avvilente resa. Ultimata la guerra in Balcania e rientrati in ~a tria,. ridotti ad un terzo, dopo i duri combatt1ment1 sostenuti sulle aspre monta<J'ne del Montenegro, dell'Erzegovina, della B~snia e del Sangiaccato, chiedevano unanimi l'onore di ? ifendere il suolo natale, emuli di quanti si immolarono all'Italia e al dovere, tramandando ai_ posteri le leggendarie virtù guerriere della stirpe >~ (Jugoslavia, 8 settembre 1943 - Italia, 25 apnle 1945) ». (Ai reparti di Fanteria della Divisione Italiana Partigiana « Garibaldi »).

MEDAGLIA o' ARGENTO - Decreto 3 agosto

1916

« Il. suo battaglione ciclisti fu primo a giungere m vetta al M. S. Michele (Carso) che oc-

cupò e tenacemente mantenne fino a che il nemico soverchiante, con violentissimo fuoco, non riuscì a stremarne le forze (20 - 21 luglio 1915) )), (All'n° Reggimento Bersaglieri).

MEDAGLIA o'ARGENTO - Decreto 29 ottobre 1922 « Assaltava con impeto eroico una for tissima posizione carsica, aprendosi il varco nei reticolati, a prezzo di purissimo sangue, e in conc?rso ~on altri reparti, ne manteneva l'occupaz~one ~n tre giorni <li epica lotta, malgrado i v10lentt bombardamenti e ritorni offensivi del nemico (Carso q. 144 ad est di Monfalcone, 1415 - 16 settembre 1916) ». (All'XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti).

MEDAGLIA o' ARGENTO - Decreto 5 giugno

1920

« Con indomita audacia ed irresistibile slancio irruppe nelle trincee nemiche di q. 85 sino allora invano attaccate, mantenendole con tenace valore contro i furenti contrattacchi nemi:i pur con forze assottigliate dalla lotta sangmnosa (Monfalcone, 6 agosto 1916). Incaricato di aggirare la stretta di Serravalle, riusciva ad aver ragione di soverchianti forze nemiche fo~teme_nte_ trincerate, catturando prigionieri, mitragliatnci e cannoni (Revine Lago, 30 otto~ bre 1918) ». (All'XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti).

AL VALOR CIVILE

ATTESTATO

DI

salvataggio e di assistenza in favore delle po-

PUBBLICA BENEMERENZA

« In occasione di una violenta calamità na-

turale si prodigava in complesse operazioni di -

47·

polazioni colpite (provincia di Treviso, 4 novembre - 8 dicembre 1966) ». 353 -


MEDAGLIE D'ORO AL VALOR MILITARE

Capitano Mario Riva: Balcani, 25 luglio - 18 settembre 1943 Tenente Lujgi Rizzo: Balcani, 18 - 20 novembre 1943 Maggiore Cesare Piva: Balcani, 15 settembre - 5 dicembre 1943

Sottotenente Giuseppe Failla: Balcani, 3 settembre 1943- agosto 1944 Soldato Ettore Ramires: Balcani, 3 dicembre 1944

COMANDANTI REGGIMENTO

182°

« GARIBALDI )) ( 1945 - 48)

Col. Carlo Ravnich Col. Mario Cardinale Col. Ugo Zaniboni 182° REGGIMENTO (1948 - 58) Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

FANT ERIA

REGGIMENTO FANTERI A CORAZZATO (( GARI-

BALDI»

Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col. Col.

(( GARIBALDI ))

Ugo Zaniboni Guido Monti Bruno Boario Pietro Graceffa Arturo Guadagni Alfredo Pica Domenico Reale Diego Fortuna Giuseppe Di Mauro

(1958)

Giuseppe Di Mauro Silvio Di Silvio Mario Fiandini Eugenio Alquati Luigi Giordano Matteo Marciano Domenico Meneghini Marco Alati Carlo Andreotti Francesco de Rienzi Bruno Barosini Pietro Simoni Guglielmo Pianelli

SEDI

1949 Sacile

1946 - 47 Firenze 1947 - 49 Pordenone FESTA

12 ottobre: anniversario della concessione della medaglia d'oro al valor militare alla Bandiera (1953)

-,. 354 -


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PER AINCALZO IL CUORE.,k

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STEMMA DEL 183" REGGIMENTO FANTERIA «NEMBO,, Descrizione Araldica Scudo: Troncato. Il primo di nero alla banda nebulosa d'ar.gento, attraversato dalla folgore d'oro posta in sbarra; il secondo d'azzurro alla C'roce d'oro s·ormontata nei primi due quartieri da due draghi alati affrontati di rosso. SuJ.la troncatura una fascia d'azzurro caricata da un stella d'argento di cinque raggi e da sei .f iletti laterali di rosso 3 e 3 Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'arma di fanteria con l'indicazione del numero del Reggimento su piastrina d'argen to, sormontato da un elmo antico !}Osto di profilo, cimato di tre foglie di quercia di rosso ed accompagnato sotto da tre nastri annodati sul fregio e svolazzanti ai lati dello scudo : a destra, un nastro di a;zzurro filettato d'arg,ento ed uno d'azzurro; a sinistra, un nastro d'azzurro fasciato d'argento. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide d'azzurro caricate del gladietto d'oro. il motto: « .•:E

• (D.P.R. 26 aprile 1962)

PER RINCALZO IL CUORE

»


183° REGGIMENTO FANTERIA «NEMBO>> « ... e per rincalzo il cuore »

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE L'u gennaio 1943 viene <lisposta la costituzione del 183° Reggimento Fanteria« Nembo» che avviene in Firenze, a partire dal 1° febbraio successivo, su: comando; compagnia servizi reggimentale; VIII, XV e XVI battaglione; 183"' compagnia cannoni da 47 / 32. E' inquadrato nella omonima divisione di fanteria. Nel settembre 1944, sciolta la divisione, il reggimento si contrae e forma il I Battaglione

del Reggimento Paracadutisti «Nembo>> nel quale confluiscono anche reparti minori del 184° Reggimento e il CLXXXIV Battaglione Guastatori. L'unità così composta opera con il Gruppo di Combattimento cc Folgore >> fino al termine del conflitto. Dal 1° dicembre 1948 assume nuovamente la denominazione di l 8 f Reggimento Fanteria «Nembo» .

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME SECONDA MONDIALE

(1940-45)

1943: trasferito in Sardegna nel maggio si disloca nella zona centro - meridionale dell'isola, tra Villanova Porru, Assemini, Serramannu, Marrubiu, Sanluri, quale unità mobile di manovra. 1944: fino al maggio rimane nell'isola quindi portatosi sul continente entra a far parte del Corpo Italiano di Liberazione ed opera fra Orsogna e il F. Musone, distinguendosi nei combattimenti di Abbadia cli Fiastra - Sforzacosta dal 22 al 26 giugno, e di Filottrano ove 1'8 luglio, in un combattimento protrattosi l'intera giornata e condotto strada per strada con alterne vicende, gli uomini del cc Nembo » hanno ragione dei reparti avversari. In agosto raggiunge combattendo la valle del Cesano. Riordinato e inquadrato in ottobre nel Gruppo cc Folgore», svolge attività addestrativa nel Sannio fino al termine dell'anno. 1945: dal 21 gennaio al 4 marzo raggiunge la Val San terno; l' II e il 12 aprile il reggimen-

to conquista Tossignano; il 13 e il 14 si sposta in Val Sillaro. Il 19 aprile, dall'alba al tramonto, a Grizzano contro agguerrite unità paracadutiste avversarie annidate nei casolari sparsi lungo il costone, il II Battaglione, dopo violenti corpo a corpo, entra nell'abitato. L'occupazione è mantenuta contro i violenti contrattacchi <lel nemico, tendenti a riconquistare le posizioni perdute. La sera del 20 aprile cento paracadutisti, scelti per una particolare missione, effettuano il lancio nelle retrovie del nemico in ritirata per ostacolarne e disorganizzarne il movimento nella zona di Poggio Rusco fra Modena e Ferrara. La reazione avversaria è assai violenta, ma i cento riescono ugualmente a compiere atti di sabotaggio ed a bloccare le autocolonne, portando scompiglio e confusione nelle unità tedesche, catturando materiali e prigionieri in gran numero. Il 25 aprile, al termine delle operazioni, il reggimento si trova nella zona tra Faenza e Brisighella. 355 -


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL V ALOR MILITARE

MEDAGLIA n' ARGENTO - Decreto 24 luglio 1947 <<

In dura campagna teneva testa ad un ne-

mico cui ataviche qualità guerriere e senso di disperazione per l'inevitabile fine conferivano particolare accanimento e tenacia. Molteplici azioni di pattuglie e col pi di mano condotti con audacia senza pari nel vivo di munitissime posizioni traevano l'impronta dal generoso travolgente slancio dei suoi uomini. In durissima azione offensiva contro le truppe paracadutiste nemiche conquistava, in violento combattimento all'arma bianca ed a l::ombe a mano, un abitato fortemente organizzato a difesa, fino all'ultimo conteso da un avversario deciso, che soltanto il valore irresistibile dei suoi soldati riusciva a piegare. In brillante quanto rischiosa azione condotta da un reparto di prodi paracadutisti, lanciati dagli aerei sulle retrovie nemiche, seminava panico e terrore catturando oltre 1.300 prigionieri ed ingente materiale bellico. Sintesi delle più belle virtù dei paracadutisti d'Italia, legava il suo nome alle più fulgide glorie della specialità (Tossignano, marzo- aprile 1945; Casé Grizzano, 19 aprile 1945; zona di Poggio Rusco, 23 aprile 1945) >). (Al Reggimento Paracadutisti « Nembo >> ). MEDAGLIA DI BRoNzo -Decreto 9 novembre 1945 « Partecipava con valore e spiccata aggressività ad un ciclo operativo con truppe alleate contro il nemico tedesco. Con slancio travolgente strappava al tenace avversario un lungo costone organizzato in profondità nel senso dell'asse e battuto dall'intenso fuoco concentrico di artiglieria e di mortai. Metteva poi piede e guadagnava terreno a prezzo di dure per-

dite nell'interno di un robusto abitato difeso casa per casa. Contrattaccato da fanterie e da carri, li conteneva validamente asserragliandosi negli edifici marginali; poi ripreso nuovo slancio, riusciva a penetrare una seconda volta nell'interno del paese ed a disimpegnare le proprie frazioni accerchiate. Mantenendo infine a serrate distanze la pressione sull'avversario, lo induceva a rompere il contatto durante la notte per sottrarsi ad una lotta ormai senza speranza e così consacrava con brillante successo tangibile una gloriosa giornata per le armi e per i par acadutisti italiani (Filottrano, 9 luglio 1944) ». CROCE

DI

GUERRA - Decreto 9 novembre 1945

« Gareggiava in mordente e tenacia con l'altro reggimento della divisione, impegnato in duro attacco risolutivo, dandogli generoso apporto con un battaglione di rincalzo e con altro battaglione destinato ad agganciare di rovescio l'avversario. Partecipava col primo ad una alterna, aspra vicenda di attacchi e contrattacchi, sviluppava l'azione del secondo con slancio spregiudicato pur sapendo di non poter contare su alcuna alimentazione dello sforzo e fidando solo sul motto del paracadutista italiano: "il cuore di rincalzo". In tal modo disorientava il nemico. Le sue vigili pattuglie piantavano per prime il tricolore sul contrastato obiettivo, quando l'avversario per sottrarsi ad una stretta ormai senza speranza si induceva, col favore della notte, a rompere il contatto ed a rinunziare alla lotta. Cosi consacrava con un brillante successo tangibile una giornata gloriosa per le armi e per i paracadutisti italiani (Filottrano·, 8 - 9 luglio 1944) >>. (Al 184° Reggimento <<Nembo))).

AL VA.LOR CIVILE

MEDAGLIA D'ARGENTO - Decreto 18 magg10 1964 « Temprato ad ogni arditezza e sacrificio, il 183° Reggimento Fanteria "Nembo", in nobile e fraterna gara con altri Reggimenti del~

l'Esercito, ha scritto, nel soccorrere tra insidie e disagi innumeri, le popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso altruismo e di eroica abnegazione (ottobre 1963) )),


ATTESTATO DI PUBBLICA BENEMERENZA

« Con generosa continuità partecipava alle

operazioni di soccorso di territori colpiti da

una violenta alluvione (provincia di Udine, 4 novembre-8 ,dicembre 1966) ».

MEDAGLIE D'ORO AL V ALOR MILITARE

Tenente Colonnello Giuseppe Izzo: C. Grizzano (Bologna), 19 aprile 1945 Sergente Carlo Reddi: Casalecchio de Conti, 19 aprile 1945

Sottotenente Franco Bagna: Casellone (Poggio Rusco), 22 aprile 1945

COMANDANTI

183°

REGGIMENTO FANTERIA «NEMBO»

(1943 -

44) Col. Giuseppe Quaroni

REGGIMENTO PARACADUTISTI ((NEMBO))

(1944 -

48) Col. Francesco Ronco Col. Luigi Camosso

183°

REGGIMENTO FANTERIA << NEMBO »

(1948)

Col. Salvatore Castagna Col. Oreste Silli Col. Antonio Carbotti Col. Francesco Mozzini Col Lazzaro Dessì

Col. Francesco Mereu Col. Enzo Temi Col. Pietro Cabassi Col. Francesco Formisano Col. Nicola Giacobbe Col. Renzo Norberto Ten. Col. Alberto Caroli (int.) Col. Paolo Bu<lua Col. Adolfo Orofino Col. Michele De Anna Col. Filippo Stefani Col. Giuseppe Ambrosi De Magistris Col. Lelio Giannangeli Col. Guido Tesi Col. Andrea Peracin Col. Giovanni Gambaro Col. Elio Cappelli Col. Gennaro Santonastaso Col. Roberto Jucci

SEDI

1945 - 46 Arezzo

1947- 53 Belluno 1953 Cervignano del Friuli

1946 - 47 Pistoia

FESTA

19 aprile: anniversario ,del fatto d'arme di Grizzano (1945)

- 357-


231 ° REGGIMENTO FANTERIA «AVELLINO» « Non vi è sosta se non nella cima >>

ORIGINI E VICENDE ORGANICHE Il 6 maggio 1916 si costituisce a Camposampiero il 231" Reggimento Fanteria« Avellino" , su tre battaglioni, unito al 232° nella omonima brigata. Con l'ordinamento del 1926 viene assegnato alla XI Brigata. Il 15 dicembre 1938, per motivi di carattere ordinativo, scambia con il 18° Fanteria personale e sede, pur conservando immutate denominazione e Bandiera.

Inquadrato

nella

Divisione di Fanteria 1940 ha il seguente organico: comando; compagnia comando reggimentale; I, II e III battaglione fucilieri; batteria armi d'accompagnamento da 65/17; la compagnia mortai da 81 è formata nel novembre successivo. Sciolto 1'8 settembre 1943, a seguito di eventi be~lici, il reggimento si ricostituisce il 1° gennaio 1950. « Brennero)), il ro giugno

CAMPAGNE DI GUERRA E FATTI D'ARME PRIMA MONDIALE

(1915- 18)

SECONDA MONDIALE

(1940-45)

1916: in agosto, nella zona di Gorizia, con sanguinoso assalto conquista una formidabile posizione. Successivamente, in novembre, sul San Marco resiste ad attacchi degli avversari, che vengono respinti.

1940: partecipa alle operazioni sul fronte alpino occidentale inquadrato nella Divisione « Brennero>>. Nel dicembre è trasferito nei Balcani; si distingue a Nivice, Gusmare e Golem.

1917: partecipa ad azioni su M. Santo, Ravnica, Britof e Zagora, distinguendosi in modo particolare nel maggio a Zagomila e Vodice.

1941: partecipa nell'inverno alla battaglia d'arresto alla frontiera greco - albanese sbarrando la via verso Valona nella zona di Tepeleni; mantiene quindi le posizioni per oltre tre mesi a prezzo di grandi sacrifici, resi ancor più duri dai rigori del clima e dalla natura del terreno. In aprile passa all'attacco costringendo il nemico a ripiegare, inseguito oltre confine.

1918: durante la battaglia del Piave, nel giugno, contiene poderose ed imbaldanzite masse nemiche e contribuisce al felice esito della lotta. Nell'ottobre, infine, forza il Piave e procede verso il Tagliamento; l'armistizio lo coglie a Madrisio.

AFRICA ORIENTALE

(1935- 36)

Fornisce a vari reparti mobilitati 9 ufficiali e

517 uomini.

1942: nei Balcani svolge compiti di presidio. 1943: ,dislocato in Albania, temporaneamente alle dipendenze della Divisione « Firenze >) opera, ancora dopo 1'8 settembre, contro i tedeschi.

- 358 -


NON NE L LA

91MA"

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STEM MA DEL 231° REGGIMENTO FANTERIA «AVELLINO» Descrizione araldica Scudo: Semitroncato partito. Nel 1° di rosso alla corona d'oro di tre fioroni a due perle: nel 2° d'argento al filetto d'azzurro posto in banda: nel 3° di rosso al palo di nero, al cavallo allegro d'oro pos to sul tutto. Il tutto al capo d'oro col quart ier fra nco d'azzurro, a t re monti degradanti post i sopra una campa gna attraversata da un fi ume, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori: Sullo scudo il fregio dell'Arma di fanteria. con l'indicazione del numE:ro del Reggimento su piastrina d'argento, sormontato da un elmo posto di profilo. cimato di tre fogli e di quercia di rosso, ed accompagnato sotto da t re nastri dei quali uno dai col ori dell 'Ordine Mili tare d'Italia. uno d'azzurro f ilettato d'oro e uno d'azzurro, annodati e svolazzanti i primi due a destra e il terzo a sinistra dello scudo. Sotto lo scudo, su lista d'argento con le estremità bifide di rosso e di oro. il motto: «

(D.P.R. 11 marzo 1953)

NON VI E' SOSTA SE NON NELLA CIMA »


RICOMPENSE ALLA BANDIERA AL VALOR MILITARE

ORDINE MILITARE D'lTAL1A - Decreto 5 giugno 1920 « Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915- 18) >) . (All'Arma di Fanteria).

MEDAGLIA D'ORO - Decreto 5 giugno 1920 << Di là dalle acque impetuose dell'Is