L’8a ARMATA ITALIANA NELLA SECONDA BATTAGLIA DIFENSIVA DEL DON

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MINISTERO DELLA OUERRA STATO MAOOIORE . ESERCITO - UfPICIO STORICO

L' SA ARMATA ITALIANA NELLA

SECONDA BATTAGLIA l)lfENSIVA DEL ·DON (Il DICEMBRE 1942 - 31 GENNAIO 1943)

l.

ROMA 1.946




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PREMESSA. Con la compilazione di questo la11oro l'Ufficio Storico ha inte!o dare una sintetica visione panoramica delle tormentose vicende dell' fr Armata italiana nella seconda battaglia difensiva del Don e del ripiegamento che ne seguì. La docwmentazione alla quale ha potuto attingere non è completa e mancano integralmente le fonti st1'aniere: russa, tedesca, romena, ungherese. L'Ufficio ha dato forma ot'dinata alle nott,zie che ha potuto raccogliere e vag/iare a tutt'oggi in relazioni e rapporti vari di autorità e di singoli ufficiali che hanno vissuto il secondo inverno in Russia; notizie che nel loro complesso hanno per il momento consentito - lim.itatamente alla 2 .. battaglia del Don la messa a punt<? di una narrazione organica degli awenimenti che costituisce apporto di precisazione e di chiarificazione. E' da rileuare inoltre che le fonti consultate essendo in data a:nteriore al 2 5 · luglio sono da conside1:arsi piuttosto attenuate nella espos~zione dei fatti rispetto alla cruda realtà. Nel qu-adro generde della battaglia che è stato tracciato trovano il loro posto tutti gli amari racconti ed i diari accorati dei reduci del Don: vi trovan posto, a volte~ integralmente., più spesso, corretti da inevitabili deformazioni conseguenti d~la visione vicina e dall'am;arezza per le vicissitudini subìte. L'Ufficio si è particolarmente soffermato St6l comportamento dei tedeschi nel · campo strettamente operati110 durante la battaglia di rottura e sul mancato came:ratismo, p-ur tanto doveroso, durante la crisi del ripiegamento. · Nelle operazioni del dicembre 1942 - gennaio 1943, nella desolat_a, sterminata steppa, i germanici hanno anticipato quella linea di condotta che dovevq,no poi su più vasta scala tenere nel nostro territorio nazionale durante l'occupazione esasperandola, in f1tnzion~ delle -proprie esclusive esigenze operative e logistiche, ccm quelle ripercussioni, g;nche nel campo delle nostre perdite, che si possono agevolmente immaginare.


4 Sull'entità delle perdite stesse vengono forniti tutti i dati relativi alle singole unità che è stato possibile raccogliere. Esse assommano, nel periodo 111 dicembre 1942- 20 marzo 1943 ( 1 ), tra caduti, dispersi.e prigionieri, a ben 84.830, e tra feriti', e congelati a 29.690. Ammontare questo pari, c<;>mplessivarrtente, .al 60% della consistenza o'rganica del/' Armata a/,t'inizio delta battagtia in ufficiali, ed al 49,7% in uomini di truppa. (Vedli allegati r e 2).

(1) Il 31 gennaio non sono. più fo linea truppe italiane ed il comando del!' Armata ce.de il coma.ndo del setfore. Le cifre delle .perdite sono state· desunte dai statistiche in dàta 20 marzo, epoca nella qual~ fu possibile compilarle eS6endo a .tale data le truppe raccolte in zoo~ di riordjnamento.


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L'OFFENSIVA RUSSA NELL'INVERNO 1942-1943. · SITUAZIONE PARTICOLARE DELL' SA ARMATA ITALIANA

(ARMIR). Il 22 giugno 1941, nel momento in cui le Armate germaniche oltrepassavano il con.fine orientak s·ta.bjlito con la Russia dopo la, re~ente spartizione della Polonia, il governo italiano ,dichiarava , la guerra all'U.R.S.S. Approntava quindi sollecitamente le unità che dovevano scendere in campo a fianco dei te.deschi,_Il Cot'lpo di Spe.dizione (C.S.I.R.), della forza d.i. circa 50.000 uomini, risultava co.Ib.:pòsto di due dì.visioni autotrasportahili, e cioè la << Pasubio >? . e la «Torino», e de.Ila d;iyisiòne· edere e( Principe Amedeo Duca <l'Aosta ». Truppe di corpo di armata e reparti aerei da caccia da ricognizione completava1Ìo la grande unità, che già alia nietà di foglio, ven~va avvia~a al fronte orientale. · Nello scorcio della prima,;,era dell'anno successivo, meri.tre le assottigliate file del Corpo d_i Spedizione si rinsanguavano con l'. afflusso dli complementi e di nuoyi r~parti, la cooperazione italiana nel- , la lotta antirussa assumeva più v~ste proporzioni con l'invio al fronte orientale di una intera armata al comando del gen. Italo Garibold:i, già co.:mandante delle truppe dell'Africa settentrionale. ·· Le prime divisioni arrivarono in giugno nelle ·zone di !adunata di Kharkov e di Stalino e i movimenti si completarono con la fine di agosto. L'8.. Armata (ARMIR) riuniva: - il vecchio Corpo dii Spedizione (C.S.I.R.) sotto la nuova denominazione di XXXV C. A.; · - iJ., II C. A. con le divisioni di fanteria <~ Sforz~sca », << Ravenna » è « Cosseria » ; - il C. A. alpino con le divisioni <<Tridentina», « Julia » e « Cuneense »; - la divisione di fanteria · << Vicenza » (destinata alla protezione delle retrovie e pertanto senza il reggimento di artiglieria);

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-. - ·truppe e serv1z1 di armata; _, unità di aviazione. Complesso di forze sommante ad oltre 220.000 uomini e 7.000 ufficiali ( 1 ). Nella prima decade di novembre 1'8"' Arma:ta,, dopo la .prima -battaglià ,difensiva sul Don (2), dopo l'attestamento al Don delle divisioni alpine (che in un primo tempo erano state destinate al Caucaso) ~ dopo varie modifiche sia nel settore assegnato s,ia nel raggruppamento organico delle urutà, teneya, lungo il sinuooo corso del fiume, a:lle dipendenze del com. Gruppo Armate B, uin fronte di oltre 270 krn. da Kamifschowa a W eschenskaja, avendo: a sinistra, la 2a Armata ungherese e, a destra, la 3" Armata romena,. Nel settore di quest'ultima, e ·cioè in corrispondenza del vertice dell'ansa del Don, si pro.fila, nella, seconda decade di novembre, la ·minaccia di un poderoso attacco soyietico ~he si concreterà; dopo pochi giorni, costituendo il primo atto di quella grande offensiva .destinata ad estende.rsi gradualmente a quasi -tutto il vastissimo teatro di guerra e che travolgerà anche l'ARMIR. Le operazi0ni 'dell'8a Armata sul Don nell'inverno 1942-43 non devono pertanto essere considerate a sè, ma bensì nel quadro assai più yasto nel quale i ru~i, con uno sforzo podk:roso e con l'applicazione di nuovi principi operativi, t1ispetto .;ii quelli precedentemente usati, rompono successivamente e costringono in sacca·, tra il 20 nov. 194:2 e i primi di fobbr . .1943, sei armate alleate schìerate, da sud-est verso nord-ovest, nella seguente successione: 4"' cr., germaniéa - 6a geittnanica - 3" romena - 8"' italiana - 2a ungherese - 2., germanica.

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(1) Armamento C mezzi di trasPortO: 2850 fuc. mitr.; 18oo mitr.; 86o tai; 380 pezzi da 47; 19 semoventi da 47; 225 cann. da 20; 52 pezzi c. c. da 76/46; ç)6o pezzi art. vario cadibro; 55 carri « L >>; 25.000 quadrupedi; 16,700 automezzi; 4470 motomezzi; II30 trattori (uedi allegato 1). . (2) La prima battaglia difonsiva del Don ebbe luogo! nella 3a. decade di agosto, stiJ.Ja, SPonda destra del fiume, nelJa "ZOna a sud-ovest della: confluenza. del Cho,per eq impegnò più direttamente le divisioni «-Sforzesca l> e «Celere>> ed il raggruppamento a cavallo. ·


SCHIZZO N. I

SITUAZIONE ·SUL FRONTE RUSSO PRIMA E DOPO L'OFFENSIVA DELL'INVERNO 1942-43

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In particolare, la manovra generale nemiqr nella terza decade · d~ novembre rompe w.Ìltemporaneamente la 4a Armata corazzata germanica e l'estrema destra dellà 3a Armata romena ed accer.dhia (oltre numerose aliquote delle due armate attaccate) anche l'intera 6"· Armata germanica (sdhierata nel settore -d i Stalingrado); nella seconda decade di dicembre, rompe l'ala sinistra della 3• Armata romena ed il centro dèll'8" Armata italiana (II C. A.) mettendo in sacca, oltre ad aliquote della 3"' Armata romena, l'ala-des.tra dell'S" Armata (XXXV e XXIX C. A.) (r); nella seconda decade di gennaio, rompe nuovamente il fronte deì1'8" Armata (XXIV C. A. tedesco) (2) e contempora .. neamente quello della 2 "' Armata ungherese ed accerchia unità ungheresi, i resti del XXIV C. A. germanico ed il C. A. alpino; ai primi di febbraio, con azione a tenaglia analoga alle precedenti rompe ed accerchia la 2• Armàta germanica (settore d~ Voroneslh). Durante quattro mesi le masse russe saranno in continuo progredire e soltanto nella seconda decade di ,marzo i tedeschi potranno adottare contromisure capaci ài arrestare l'avversario che nella sua avanzata dal Don yerso oyest, oltrepassato Kursk-Belgorod-Kharkov, è giunto con le punte avanzate poco ad! est del meridiano dì Poltava. ' Nel novembre, qua~do cioè si profila e si sviluppa l'offensiva nemica suJla nostra destra, il comando Grupp.o Armate, in relazione . · alle necessità operative che a mano a mano si presentano, sottrae dal settore de11'8" Armata italiana un complesso di forze riducendone gravemente le possibilità difensive e <l'.i. manoyra. E' tolta prima la · 22"' D. -cr. germ., forte di -circa 200 carri arnptì, poi la 294"· D. germ . . che era destinata -in riserva suill'ala sinistra dell'Armata; infine la fo" D. germ. dislocata in 1" schiera. (1) Il XXIX C. A. costituito- in un primo tempo, con due divi.sioni ira.liane ,e d una tedesca., all'inizio della battaglia pur conservando il comando tedesco, risultava formato daHe divisioni e< Torino i,, <e Celere lJ e << Sforzesca J> (v. schizzo 3). . (2) Il XXIV C. A. tedesco provenknte dal settore della 2a_Armata ungherese era.stato dislocato, dopo il ripiegamento del XXXV e XXIX C. A., suiìa destra del C. A. alpino unitamente ad altre unìtà tedesche per ricostituire una difesa arretrata continua con direz.i.one getnerale nord-sud e cicè da N. Kalitwa all'ansa del Donez a nord di Woroschibwgrad.


SCHI ZZO N . 2

. DEFLUSSO DELLE UNITÀ DI 2A SCHIERA DAL SETTORE DELL' ARMIR ALL' INIZIO DELL' OFFENSIVA RUSSA SUL FRONTE ROME~O

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Quest'u:ltima divisione, su tre reggimenti, ha dovuto essere sostituita dall'ormai unica divisione disponibile dell'Armata, la nostra «Celere .», su_dU1e reggimenti, molto provata, in fase. di ricostituzioné con nuovi complementi in· arrivo e quindi 'in crisi per condi' zioni materiali, morali e numeriche. L'Armata finisce per essére così gradatamente, per le necessità dii :altri settorti.; indebolita nelle sue possibilità operative per la sottrazione di tutte 1~ unità di 2a schiera che c05tituivano le sole riserve (r). In tale situazione quando nella 3a decad!e cli novembre comincia a pro.filarsi la minaccia anche suil fronte dell'ARMIR con 1'<1,ddlensa. mento di forze nemiche suJleldirettrici .&: Pawlowsk e Bogutschar, il com. Armata rappresenta al com. Gruppq Armate il pericolo imminente [data la forza _disponibile in confronto alla fronte assegnata (2)] e la necessità di provvedimenti adeguati. Infatti la forza dell'Armata (220.000 uomini) in relazione all'ampiezza .del settore (270 km.) corrisponde alla densità di un uomo ogni r,18 metri di sviluppo del fronte considenindb tutti in linea, servizi ed intendenza compre$i. Ma in effetto la :densità in linea è soltanto di un uomo ogni 7 metri (4 btg. per divisione, ognuna delle quali ha i:n media 27 km. di fronte), forza del tutto insufficiente per una valida difesa anche contro attacchi di ·entità non rilevante. ' Il comando germanico non crede molto ad un attacco in forze ed ordina l'affluenza delle unità di cui può al momento disporre orientarvd'one inizialmente i movimenti s4 . entrambe le zone; solo quando la minaccia nemica, pochi giorni prima ddl'attacco, si deli(1) Bra stato annunciato l'arrivo di altre divisioni di fanteria e coraz7...ate (336a. D. f.; 6", II., e 17"· D. cr.), ma queste unii:1t non giunsero nel settore dcll'ARMIR perchè dirottate anch'esse·· sui fronte della 3.. Armata romena per l'azione di Stalingrado. (2) Sull'ampiezza del fronte (ecc~iva per dare alla posizione una sufficiente consistenza di fensiva) il comando italiano aveva fermato l'attenzione del Gruppo Ailìnate B all'atto ddl'assegnazione all'Armatao del sèttore del Don. 11 ·comando Gruppo Armaté B aveva preannunciato che il fronte sarebbe stato dstretto dopo la conclusione della battaglia per Stalingrado.


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neerà, . in niodb inequivocabile in corrispondenza del settore del II C. A ., la maggior parte ,delle unità verrà orientata su quel settore (1): fra queste la 385.., la 38t, la D. cr. geim;.miche. Queste unità, modeste in raffronto a quelle perdute ( e pur riconosciute necessarie) avrebbero, forse, potuto dare ausilio alla dHesa, a condizione ..di giungere in zona con la completa disponibilità delle forze organiche e con un anticipo di tempo sull'inizio della battaglia tale da consentirne l'orientamento sui rispettivi compiti operativi. Tali condizioni· vennero per contro a mancare. Inoltre, l'affluenza in zona, in rapporto .a:lla minaccia ché si fa di giorno in giorno più imponente e immediata, effettuata sotto le imperiose necessità d'el momento, avverrà; specie per .la 385"' D. ftr., in modo irregolare; -le uoità verranno impiegate a spizzico per il frazionato arrivo degli elementi costitutivi, a detrimento, quindi, della loro piena capacità operatiya. 1 All'inizio dell'offensiva russa, l'Armata è quindi schierata a cordone su un fronte di quasi 300 chilometri, con scarsi elementi di rincalzo nei vari settori divisionali; senza grandi unità dii 2 .. schiera, · se si eccettua: la 27" D. cr. giunta anch'essa .tardi e la cui modesta consistenza Q.on può dare affidamento di ·u na robusta reazione. Concetto basilare cui si deve informare la condotta della difesa, ribadito in una ;erie ·di disposiz.ioni dei comandi superiori germanici, il seguente: la difesa del Don, la· cui sponda da noi occupata rappre- -· senta la linea di resistenza, non deve essere fatta in modo elastico, bensì in modo rigido. Viene assolutamente escluso ogni ripiega- . mento tattico sia ai fini della manovra, sia per ottenere un raccor. · ciamento del fronte e una conseguente maggiore disponibilità di forze·. Decisioni del genere possono essere prese soltanto dal comando Gruppo Armate. In caso di rottura i pilastri laterali non debbono

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(1) Vengono assegnati: due btg., un gruppo e tre compagnie contro carri, .quattro divisioni (la « Vicenza » diretta al C. A. alpino; la 387"· chç giunge · in zona dopo la rottura del fronte; la 385"' che giunge a spizzico durante \a battaglia e la 27" cr. con solo 50 carri); 2 rgt. fanteria (14° polizia e 318° fanteria d'istruzione, entrambi di non grande efficienza); un btg. lavoratori (346°); due gruppi artiglieria (~1/7i0 e 621°); un reparto celere (387°).


SCHIZZO N.

DISLOCAZIONE A CORDONE DELL' 8" ARMATA LUNGO IL CORSO DEL DON ALL'INIZIO DELLA BATTAGLIA (SERA 1O DICEMBRE 1942)

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r1piegare. (Si noti che il Don gelato è transitabile al nemico ed ai suoi carri). L'Armata è cqsì condannata adt una difesa lineare contro forze nettamente preponderanti senza poter contare sull'arriyo tempestivo di grandi unità in misura adèguata all'entità delle forze nemiche attaccanti. La situazione del nemico, all'inizio -della battaglia, presenta per contro sul fronte -dell'ARMIR: 15 D. ftr. ed I br. ftr. autonoma, con un complesso di 145 btg.; 2 corpi corazzati, i; brigata corazzata e 2 rgt. corazzati con un complesso di 600 carri e n-12 htg. motorizzati ; unità varie di artiglieria con un complesso di 180-190 btr. delle quali circa la metà schierate. Il complesso delle forze sopraindicate gravita decisamente sul fronte del II C. A., prescelto per l'attacco, dove risultano schierate (v. schizzo 7): 9 divisioni di ftr. (di cui 6 in 1" schiera) pari a 80-90 btg., 400-500 carri armati, II-12 btg. motorizzati; 130-140 btr. (delle guaii una parte si è schierata e rivelata soltanto poco prima dello scatto della fanteria). . Contro questo schieramento il II C. A. può opporre soltanto, 16 btg.organici più i 3 btg. del 318° rgt. ftr. germanico e la 21 D . cr. di soli 50 carri. Soltanto a battaglia iniziata potrà valersi idi altri 6 btg. (2 rgt.) della 385° D. · I sovietici, peraltro, effettuarono la radunata d!elle proprie uni1:à celermente a differenza di quanto era avyenuto nelle precedenti azioni (molte truppe furono autotrasportate dalle stazioni di scarico alla :wna di schieramento); occultarono il movimento delle masse corazzate, facendole marciare di notte e io mascherarono con rum ore di trattori e automezzi. Riuscirono così a cela,re, fino all'ultin10, parte delle grandi unità e dei mezzi affluiti. T alune di.yisioni russe segnala te in arrivo sul fronte dell'AR.tyflR furono, ciò nonostante, dall'organo informativo del comando Gruppo Armate, date come sicuramente presenti in altri settori. A questi nuovi procedimen6 impìéga6 per attuare la radunata, fece riscontro una nuova d'ottrìna operativa tendente, nel campo strategico, alla ro~a de~ fronte con aggiramento delle ali (formazione


<li sacche) per conseguire la distruzione o cattura delle forze accerchiate, ·prima cli ·tendere yersò la conquista territoriale. In relazione a questo concetto il comando·i:usso aggiornò anche . le mòdalità- nel campo tattico ai fini d~ ottenere .maggiore rapidità e potenza d'azione. Le nuove nòrme previdero: . - l'impiego <li masse corazzate con obiettivi in profondità, utili ai fini dell'accerchiamento, sostenute da elementi ili. fanteria, portati sui carri stessi, e di oavalleria. (Per lo innanzi i carri erano stati adòper:;iti soltanto in -appoggio alla fanteria e con obiettivi limitati); .,-, preparazione di artiglieria breve, ma particolarmente violenta con l'impiego ·di artiglierie pesanti e d!ii numera.;e « Katjusche >> (arma lancia-bombe incendiarie capace di lanciare 24 bombe contemporaneamente, con gittata. oltre i 6ooo metri e con buona efficacia · cli tiro) in contrasto con la' preparazione precedente, effettuata con pochi pezzi e limitata consistenza; - un largo appoggio n'ell'attacco della fanteria da _parte del_Faviazione, appoggio che era sempre mancato nelle prece-denti-azioni; - i~ frequente ricorso alla ricognizione ed ai bombardamenti aerei spinti in profondità, con masse notevoli, !e. quali, anche per ubicazione dei campi e perizia :del personale, ebbero quas,i sem.pre prevalenza nel cielo delle azioni. · · Nell'attuazione della nuova· dottrina i comandi sovietici si dimostrarono capaci idi iniziativa, duttili e pronti nello sfruttare le situazioni favorevoli. . L'entità delle forze russe in azione, la- rapidità della radunata e i nuovi concetti operativi costituirono senza dubbio una sorpresa per il cqmando germanico che, fra l'altro, era convinto che i russi non avrebbero potuto attuare azioni invernali in grande stile dopo le . perdite subite nell'estate.


. LE OPERAZIONI: L' OFFENSIVA RUSSA SUL FRONTE DELL' s• ARMATA NELLE SUE GRANDI LINEE. L 'offensiva iniziata dai r'USsi 1'11 dicembre 1942 sul fronte del l'Armata si sviluppa attraverso due periodi operatiyi aventi caratteri e scopi propri, coordmati tuttavia da un piano generale organico, le cui linee fondamentali si riveleranno nel corso degli avyerùmenti:

il prirrt.·o periodo (II dicembre-8 gennaio) comprende : 1a battaglia di logoramento sul fronte del II A. e della D. « Pasubio » (XXXV C. A.), la -battaglia di rottura sul fronte del II C. A. e l'accer-

e:

chiamento dell'ala destra dell'Armata, il ripiegamento del XXXV e XXIX C. A., la ricostitue.ione di una dife$a arretrata continua;

·

-~ il secondo pet'iodo (9-31 ,gennaio) comprende: la ;preparazione del nemico al nuovo. attacco e la rottura suJ fronte del XXIV C. A., · l'avvolgimento ed il ripiegamento dlel C. A. alpino e dei resti del XXIV C. A., i combattimenti nelle valli del Derkul, diell'Ajdar e del Ktassnoje.

PRIMO PERIODO (II dicembre 1942 - 8 gennaio 1943) LA BATTA6LIA DI LOGORA.MENTO. Le operazioni si svolgono dall'n al 15 dicembre in due zone diverse, sul fronte del II C. A. e swl fronte della' D. « Pasubio » (XXXV C. A.)' differenz_iandosì per intensità e continuità.


SCHIZZO N.

LA BATTAGLIA DI LOGORAMENTO (11-15 DICEMBRE !942) PRINCIPALI ATTACCHI DEL NEMICO

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17 FRONTE DEL

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((COSSERIA)) E ((RAVENNA»).

All'alba del giorno n, il ne~ico attacca con forze valutate ad almeno 5 btg. appoggiate .da un intenso fuoco di artiglieria e mortai e con il concorso dell'aviazione, le posizioni della « Ravenna » nel tratto a sud' dell'ansa di Werch Mamqn. Alcuni capisaldi .accerchiati in zona Krassno Orechowoje ed a q. 21 resistono validamente. Nostri contr.attacchi locali ristabiliscono completamente la situazione. . Il giorno . successivo l'avversario rinnova senza risulta ti gli attacchi in corrispondenza d~lle stesse zone; il 13, soltanto in direzione di Krassno Orechowoje con forze valutate a circa 3 btg. che, contenute · ìn un primo tempo, vengono poi respù)te. Successiyamenfe, fino al 15, il nemico svolge in questo settore azioni continue meno consistenti . . Sull'ala, sinistra (D. « Co.5seria,») d:al 12 al 15 i mssi tengono invece costantemente impegnate, con forze pari a 5 - 6 btg. andhe qui rinnovantesi per le forti perdite subite, le no.5tre unità premendo particolarmente irr corrispondenza dli Nowo Kalitwa, Koscharnyi e Ssamod4rowka. Il 13, sulla estrema sinistra dçl settore la situazione, inizialmente aggravatasi per la prevalenza di forze nemiche (3 btg. contro. il nostro II/89), viene ristabilita con un contrattacco effettuato da un reggimento della 383" D. tedesca posto a disposizione del

II C. A., Il 14, il nemico persiste ne.U>ttacco e lo estende al tmtto fra Ssamodurowka e Deresowka, riesce a progredire occupando la prima e parzialmente la seconda di dette località. L'indomani l'azione col}tinua ininterr9tta per tutta la giornata con alterne vicende di attacchi e ,contrattacchi, ma non dà all'avversario il possesso di nessuno degli obiettivi prefissati. Il 318° rgt. ftr. germanico (che ha preso il posto di ùn battaglione della « Cosseria »), in contrasto con le disposizioni di resistenza in loco, ha tuttavia arretrata la sruia destra per sottrarla ad una ev:entuale minaccia di aggiramento da parte deHe forze nemiche operanti su q. 158 (pressi di Krassno Orechowoje). 2


18 FRONTE _DELLA

D. ((

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All'alba del giorno n, il nemico, preceduto ed appoggiato da un intenso tiro di mortai e di artiglieria, attacca fra Krassnogorowka ed Ogolew con forze valutate a 3 btg. partenti dalle estreme propaggini collinose del!' ansa; dopo qualche iniziale penetrazione la colonna · nemica viene arrestata e successivamente respinta dai nostri contrattacdhi. L 'abitato di Ogolew nel quale il nemìco era penetrato in un primo tempo viene rioccupato dal raggruppamento « 3 gennaio » che, dopo dlue ore di aspra lotta, libera un nucleo del nostro presidio che aveva tenacemente r esistito conservando i prigionieri precedentemente catturati. Il giorno 12, il nemico fin da,Uc prime ore del mattino ripr·e nde l'azione estendendola alla cortina collinosa fra Ogolew e Abrossimowo. L'abitato di Ogolew battuto dalle nostre e dalle artiglierie !UGSe si riduce ben presto ad un cumulo di revine e .viene abbandonato dalle opposte forze combattenti. Nei giorni 13, 14 e 15 nessuna azione di rilieyo sul fronte della divisione. Dopo cinque giorni di aspri combattimenti, :validamente sostenuti con oscillazioni in massima ristabilite sia sul fronte del IL C. A. che s,u1 quello della D. « Pasublia », le posizioni di difesa risultano praticamente 'intatte. Le unità più duramente impegnate, fedeli alla consegna hanno combattuto resistendo in posto anche se superate dal preponderante nemico. L'aviazione si è prodigata come sempre, ma per condizioni assolutamente proibifive · non ha potuto specie negli ultimi tre giorni eseguire quelle azioni a m assa sui concentramenti di carri n emici ben · individuati che avrebbero senza dubbio diminuito notevolmente l'efficienza dell'urto d'ei mezzi corazzati. Gravissime le perdite ·del nemico : lo asseriscono concordi dieohiarazioni di prigionieri, lo confermano gli altoparlanti russi che minacciano ritorsioni e le notizie affluite ~da ogni parte. Gravi le nostre. In consegu·enza il comando Gruppo Armate dispone la sa;tituzione in linea della D. ftr. « Cosseria», con fa 385•


D. germanica (la quale deye assumere la responsabilità del settore con le forze organiche dipendenti, il 318° rgt. ftr., il 14° rgt. polizia in affluenza -- ed il. Gruppo c. c. B, dhe passano alle sue dipendenze) e l'.impiego della D. « Cosseria » sul fronte ed in rinforzo della D. « Ravenna >>. La 385" germanica, però, a parte le difficoltà di effettuare una simile operazione durante gli attacchi in corso non si sentirà di svincolare i reparti della « Cosseria >> proiettati in linea 0:). Il nemico, fermato ma ·non battuto, serra sotto intanto nuove forze per .iniziare la fase decisiva.

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LA BATTAGLIA DI ROTTURA.. GENERALITA' .

Dal r6 al 21 dicembre si sviluppano le operaziçmi a fondo per rompere il nostro schieramento od. avvolgere l'ala destra dell'Armata. L'azione nemica si manifesta: con •U'.11 attacco principale sul fronte del II C. A., da dove spinge sul tergo una brianca per accerchiare in · coordinazione con un'altra partente dal settore della contigua 3" Armata romena, il XXXV e XXIX C. A. e con attacchi sussid~ari sul fronte •della D. « Pasubio >> (XXXV C. A.), della D. « Torì.no » e della « Celere » (XXIX C. A.). Nel quadro d.i questa manoyra, a largo raggio, l'az~one tattica ~l fronte del II C. A., partendo dalle condizioni preliminari realizzate con la battaglia di logoramento, tende a conseguire la rottura cl.ella linea di dli.fesa in corrispondenza dell'ansa di V. Mamon e l'aggiramento a breye raggio delle forze laterali, premesse necessarie per lo sviluppo cl.ella manovra strategica da realizzare lanciando in profondità robuste punte corazzate. Iniziata il giorno 16, in corrispondenza dell'ansa, la manovra si svilupperà nei giorni successivi minacciando prima l'ala sinistra del XXXV C. A. poi tutto lo schieramento dell'ala destra dell'Armata. (1) L'ordine è del 15 dicembre. La -cessione della responsabilità del settore avviene alle ore 6 del 16.


SCHIZZO N.

5

DIREZIONE- D' ATTACCO DEL NEMICO PER LO SVILUPPO DELLA MANOVRA NEL CAMPO STRATEGICO

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SCHIZZO N.

AGGIRAMENTO A BREVE RAGGIO DELLE UNITÀ DEL Il E XXXV C. A.

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22 . L'AZIONE

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. FRONTE DEL II C. A. .- Alk ore 6 del 16, il nemico che per tre giorni ha preferito accanirsi contro il fronte della « Cosseria » attacca decisamente la « Ravenna >> . La « Ra'v'.enna l> resiste nei suoi capi~ saldi per èirca tre ore; verso le 9 parte dei carri armati riesce a penetrare attra,verso la :ijn.ea di resistenza e più tardi ad a:rrivare, sugìi abitati di Krassno Orechowoje, Filonowo, Gadjutsche; una inflessione si produce in corrispondenz~ deUa destra del 318° rgt. germanico. La brec~ia, aperta in corrispondenza di q. 158, si allarga fra Dubo~ikowka e Gadìutsche. Nel pomeriggio punte corazzate sono avvistate nii pressi di Golyi. I capisaldi a,di uno ad uno sul fronte sono circondati, distrutti . a cannonate o ·schiaccìatì dai carri. Restano sul posto fino all'estremo sacrificio anche i presidi dei capisaldi: al centro dell'ansa; L'attacco continua durante la notte. Ma al mattino gli eventi precipitano. Tra le 9 e le ·10, la situazione peggiora anche sul fronte della 385" D. germanica (già della D . . « Cosseria >l), Orobinskij è caduto e Zapkow sta per cadere. Il 17, punte corazzate arrivano al solco del Bogutschar, il 18 si · spingono verso ovest risàlendo la valle per raggiungere la ferrovia di Kantemirowka. Per parare alla minaccia viene ordinato alla 298"' D. germanica ~ schierata sul Don fra la D. ·« Ravenna >l e la D. cc P.asubio >l -·di prendere posizione front~ a nord-ovest lungo la valle del_Bogutschar; aUa divis,ione alpina cc Julia » - sostituita in linea dalla D. cc Vicenza l> dì tamponare il vuoto tra la 3853 e la 298a germ,aniche; alla 27'" D. cr. di coprire il vuoto con azioni mobili. Ma il nemico che attacca tenacemente da 8 giorni impedisce di attuare ogni progetto di ristabilimento mettendo in costante ritardo e di fronte a situazioni sempre sorpassate le forze accorrenti. La D. cc Julia l> si porterà ·sulla destra~ ddLa « Cuneense l> e della 385~ germanica - ove cominciano ad affluire anche i primi elementi del Gruppo Fegetlein - fronte ad est, e · le unità coraziate procedenti 1

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SCHIZZO N.

LA BATTAGLIA DI ROTTURA SUL FRONTE DEL II C. A. SCHIERAMENTO E DIREZIONI D' ATTACCO

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Linea di difesa alla sera del 16 dicembre 1942

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SCHIZZO N.

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LA BRECCIA APERTA SUL FRONTE DEL Il C. À. SITUAZIONE ALLA DATA DEL 18 DICEMBRE 1942

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alle spalle del nostro schìeramento verso ovest verranno arrestate; ·ma la 298" germanica minacciata sull'ala sinistra. da ìnfìltrazioni di carri armati ne-f!licj, che nella giornata del 18 raggiungono la val Levaja, chiede ed attua, prima ,di ottenerne l'autorizzazione, l'arretramento dell_'ala sinistra sulla linea Radtschenkoje-Kupinka allar' . gando la breccia già esistente. Il 18, Taly è investita per quasi tutta la giornata e gli attacchi continuano l'indomani. Il presidio, del quale ha assunto il comando il comandante della D. « Ravenna », assolto il compito. di arresto temponineo affidatogli verrà ritirato il 19 (dopo essere stato sostituito da, forze germaniche sopraggiunte al mattino) ed avviato per Simaglcjewka su Rossos-ch (1). Il 19, punte corazzate raggiungono la val Levaja, Kantemirowka e Tsdhertkowo, i,nterrompendo la ferrovia e minacciando da tergo lo schieramento d1el XXXV e del XXIX C. A. A Kantemirowka un nostro nucleo (3000 uomini circa, in prevalenza truppe e servizi delle D. « 'Cosseria » e « Ravenna J> e -del .II C. A.), raccolto nella località la sera precedentç, pratioamente disarmato ,d~ fronte ai carri, non può opporre una valida difesa. L'episodio, spiegabile con le particolari circostanze di fatto, viene . arta,tamente ampliato da una larvata propaganda tedesca. A Tschertkowo il presid\ì:o, costituito essenzialmente da nostre unità compkmenti, i:vi sbarcate la sera :p rima, respinge invece l'avve.rsa.r'io iniziando una resistenza che, successivamente alimentata da altre truppe, infrangerà per 25 giorni i continui attacchi del nemico. Nei giorni 20 e 21, i russi continuano il ·movimento versò sud raggiungendo Djogtewo .-dove, riunendosi con unità corazzate provenienti dal settore della 3.. Armata romena_, chiudono il cerchio a tergo del XXXV e XXIX C. A. · A nor-d, nel settore del XXIV C. A. (2), che ha prolung,a to verso (r) Questa aliquota della « Ravenna ii rimarrà nei! settore dd C. A. alpino nei pressi di R~wenki con i reparti della « Cosseria » in riordinamento. (2) 1,1 18, in relazione agH avvenimenti Ìll\ corso ne1 settor1 attaccati il co~ mandante Gruppo Armate ordinava che il II C. A. cedesse la responsabilità


sud lo sdhieramet}.to .dcl C. A. ailpi:no, la situazione, invece, si consolida. In zona Nowo Kalitwa il contrattacco di un btg. alpini della « Julia >> ricaccia il nemico sulle posizioni iniziali. FRONTE DELLA D. « PASUBIO >> (XXXV C. A.). L'azione nèmica iniziata all'alba del giorno r6 con forze prepond!eranti (unità di due divisioni) sulla destra ed al .centro del settore fra Krassnogorowka e Monastyrschina, riesce a sommergere alcuni capisaldi avanzati ed accerchiarne altri! e, dopo alterne vicende di attacchi e contrattaédhi, ad affermarsi ai margini delle balke (1) ad occidente di Abrassonowa ed a cadere· sul retrostante vall?ne separando il presidio di Monastyrschina, che resiste in posto, dalle rimanenti forze della divisione. L'indomani l'azione gravita sull'ala sinistra d'ella e< Pasubio » fra Tereschkowa e q. 201,r dove, dopò qualche iniziale successo al centro del settore attaccato, il nemico è contenuto e respinto da nostri contrattacchi. Nei suicc'essivi giorni 18 e 19, sino all'inizio del ripiegamento determinato dagli sfavorevoli avvenimenti sul fronte del II C. A. il -nemico svolge saltuarie azioni di attacco, ·cJhe coinvolgono a·nche la estrema sinistra della D. « Torino », viyacemente controbattute dalle nostre ' truppe. . '. . Nel settore della D. ccPasubio » l'avversario non consegue perciò la rottura del fronte. Lt resist~nza della « Pasuibio >>, soggetta ad ·azioni convergenti sia :dii fuoco che di urto, costò alla divisione ingenti perdite: circa .r .900 tra caduti e dispersi e 5.6oo tra feriti, éongelati ed ammalati sgomberati. dal 1° al 19 dicembre, ma valse a sbarrare una pericolosa direttrice d'attacco, quella del saliente di Ogolew,

del settore al comando XXIV C. A., il quale, provenendo dal fronte della Annata ungherese, aveva stabilito la sua sede a Kantemirowka. ll comando II C. A., ad ·avvenuta cessione, doveva provvedere alla l'ÌOr,ganizzazione .delle unit~ defluite nelle rétrovk per costituire ai! più prest~ formazioni di combattimento da .rinviare in linea. · (1) Le balke sono profonde screpolature, er-osioni del terreno a mo' 'di tronconi, d'impluvio con ramificazioni. Esse, in un certo senso, costituiscono, delle specie 'di oasi nelia steppa. 2a


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N.

LA BATTAGLIA SUL FRONTE DELLA DIVISIONE PASUBIO

~ Grandi unità russe ~ Dire zione di a ttacco nemico ~ - - Li nea d i difesa all'in1zio della battaglia e$~& oe Linea di difesa alla sera del 16dicembre 1942

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dhe avrebbe pàtato l'avv,ersario, a meglio sfruttare lo sfondamento attuato sul fronte del II C. A. La 298" D. germanica che, insieme alla.·« Pasubio » costituiva il XXXV C. A., non è stata direttamente interessata neU'attacco nemico. Come abbiamo visto ripiegò la sua ala sinistra, prima in v~lle Bogutschar e poi in val Levaja in seguito alla falla verificatasi sul fronte del II C. A. Contribuì alfa, :difesa del settore della cc Pasubio », nella giornata del 18, con l'intervento di un reggimento su due battaglioni. FRONTE DELLA « CELERE >l (XXIX C. A.). - Il mattino del 17 il . ' nemico attacca sul _fronte del 6~ bersaglieri. L'attacco condotto da 4 - 5 btg. rinforzati progred,isce il .18 e il 19 in val Levaja in direzione di Meschkoff. Nel contempo i sovietici tentano di aggirare l'ala sinistra àello schieramento del 3° bersaglieri che resiste in posto sulla linea del Don bendhè fortemente premuto e minacciato a tergo. In tre giorni di combattimento la « Celere ))' contrastando palmo a palmo il terreno, sbarra la direttrice Meschkoff-Djogtewo lungo la quale si dirige lo sforzo nemico. Un grnppo tattico di formazione - del quale fan parte 2 btg. della « Sforzesca l> (1) - concorre all'arresto dell'avanzata contrattaccando dalla zona di- Warwarin in dfi.rezione della confluenza del Tichaja col Don. La mattina del 19, la situazione è la seguente: la 1egione croata ed il 3° bersaglieri tengono le loro posizioni sul Don. Un btg. (di , destra) del 6° hersaglieri tiene anGh'esso le posizioni sul Don ed è collegato con la « Sforzesca ,>. I resti degli altri due btg. del 6° bers. (VI e XIX) dopo •due giorni di violenti co!J1battìmenti fronteggiano l'avversario ad oriente di Melowatyi. Ed il 19 il comando del XXIX C. A. germanico ordina il ripie-· gamento sulla Enea del Tichaja per assumere la difesa del settore Meschkoff - Prowalskij. (Alla sinistra avrebbe dovuto sdhierarsi la

(r) Il Gruppo tattico,, costituito con i battaglioni IIl/53, II/54, XIII htg. bers. e 2 gruppi di artiglieria, è posto agli ordin.ì. del vice coma,ndante della D. «Sforzesca>>.


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LA BATTAGLIA SUL FRONTE. DELLA DIVISIONE CELERE

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, D. « Torino», alla destra la D. «Sforzesca»). La situazi9ne ·è delicata per le difficoltà in cui veng9no a trovarsi 1e truppe del settore nord (3° bers., legione croata, 120° art.). Alle ore 23 dello stesso giorno giunge al com. della D. «Celere» l'oròline del XXIX C. A. germanico di ripiegare in direzione di Kasch~ry per strade secondarie non essendo più opportuno tenere la linea del T ichcija data la presenza di due corpi corazzati russi sulla strada · D,~ogtewo -Meschkoff. L'.l divisione dovrà riunire le forze in ripiegamento su Kaschary per schierarle a dHesa della valle Tschir nel tratto Ilitsclhewka N apoloff - q. 193 (nord di Swch. Donskoj). Il 3° bers., la legione croata e il 120° art. cercano di sfuggire all'accerchiamento dirigendosi su Meschkoff. Verso mezzogiorno del 20 prendono contatto col nemico e lo attaccano. Il combattimento continua violento fino a notte inoltrata, ma l'attacco fallisce. In serata, a Popowka, ove, presso il I C. A. romeno, la « Celere» ha stabilito temporaneamente il proprio posto di comando, giungeranno soltanto 350 uomini del 6° bers. col comando del reggimento _e un'aliquota di artiglieria. Per sei giorni la battaglia ha infierito su un fronte òi quasi km. da Nowo Kalitwa al Tichaja. Aspri combattimenti condotti di notte e di giorno, nelle dure corrdizioni climatiche dell'inverno russo, hanno segnato le tappe di questa tormentosa vicenda. Nella cruenta battaglia che ha condotto alla rottura della difesa sul fronte del II C. A. ed all'avvolgimento dell'ala destra dell'Armata l'urto m ~ggiore è stato sostenuto dalle nostre unità in linea («Cosseria» e « Ravenna >,), i cui resti hanno continuato a combattere sino al 19 dicembre e combatteranno ancora S1Jl Donez. · Le sole forze disponibili all'inizio della· battaglia hanno rallentato la spinta offensiva. T utto è stato gettato nella lotta: ferrovieri, pontieri; artieri, truppe chi miche, tutti, armati ,d~ solo fucile, hanno dato rl loro contributo .d·i s,angue. La 2?3 D. cr. tedesca, sempre restia a ricevere ordini diretti, si .prodigò specialmente ad aiutare la 385.. D. germanica, limitando il concorso a favore della « Rayenna. >> all'azione controcarri. In complesso poco potè fare praticamente per impedire l'allargamento della 2 00


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falla e nulla o quasi per proteggere il ripiegamento della divisione. Le forze richiamate dal terg~ (387" D., Gruppo Schuldt e Gr. Fegelein) o da altri settori (D. « Julia >>) poterono intervenire soltànto con aliquote delle loro unità, negli ultimi giorni dlella battaglia a situazione già pregiudicata. . .. · Negli altri settori dell'ARMIR (D. « Pasubfo » e «Celere»), la nootra difesa non ha consentito al nemico, per quanto prevalente, per forze e per mezzi che il conseguimento di modresti risultati in campo tattico. Anche sul fronte della D. <<Torino» nostri contrattacchi hanno eliminato infiltrazioni determinatesi suìla destra del settore e sull'e- . strema sinistra (in zona Passeka) contenendo il n,emico, che, riuscito dopo alterne vicende a sùperare la strenua resistenza e ad occupare la q. 162,9, tentava incunearsi fra le ali interne delle D. « Pasubio >i e « Torino» (verfli schizzo 9).

IL RIPIEGAMENTO DELL' ALA DESTRA DELL' ARMATA. Il r7 rd~cembre -. seconda giornata .della battaglia di ·rottura in relazione . allo sfaYorevole sviluppo delle operazioni nel settore del II C. A. e tenuto conto che le forze accorrenti da tergo erano ancor,a lontane, il comando dell'Armata prospettava aJ comando tedesco la necessità di un ampio arretramento sino alla ferrovia Kante.ll).irowka :- Millerowo per ricostituire , una difesa continua _ economizzando forze ai fini della manovra. Ma il comando Gruppo Armpte non concç,r:daya in tale concetto ed impartiva ordini ispirati al cri. terio di cedere terreno iJ meno possibile. L'attuazione di questi ordini risultò però infirmata dall'arretramento in val Levaja effettuato dalla 298" D. germanica, che ampliò in modo irreparab:ile il vuoto già. esistente nellà 1di.fesa, e dalla mancanza di riserve in posto che potessero ridurre, . come disposto, le :zone di sfondamento. Ancora una volta, il 18, il comando Armata prospettò al generale tedesco di collegamento la necessità çi immediati provyedimenti per un ampio arretramento delle unità ..minaccia.te; ancora una volta


32 il concetto della difesa in posto ritardò e successivamente frazionò quelle misure che la :realtf delia situazione imponeva: "il Fiihrer vuole che si .resista ad oltranza". Soltanto alle ore ro del 19, in base a disposizioni del comando ~ Gruppo Armate, verbalmente comunicate dal generale tedesèo di collegamento, il comando d!ell'Armata italiana potè finalmente ordinare il_pi1imo ripiegamento suJ fronte del II e XXXV C. A. mentre, già dal 17, il comando Gruppo Armate aveva predisposto l'arretramento allo Tsdhir dell'ala destra del XXIX C. A. (D. «Sforzesca))), in rela'zione a sfavorevoli avvenimenti nel contiguo settore della 3" Armata . romena dei quali il comando Armata ebbe soltanto allora Ja prima notizia indiretta ( 1). Il provved[mento sul fronte delle divisioni che dia noye giorni erano dui[amente impegnate nella battaglia giunse però tardivo e superato dagli avvenimenti così come lo furono le successive disposizioni emanate dal comando Gruppo Armate nel pomeriggio dello stesso gioi:no intese a costituire una linea più arretrata: Ticho- Shurawskaja - Meschkoff - vaHè Tsdhir: Ormai il movimento delle unità corazzate russe nel solco del Bogutschar verso sud era in pieno sviluppo. Esse raggiungevano il 20 Djogtewo ove, riunendosi il 21 con. unità carri armati provenienti dal settore dlella 3" Armata romena lungo la linea Astachoff- Kaschari, completavano l'accerchiamento dei! XXXV e XXIX C. A. I movimenti di ripiegamento delle G. U. dalla linea del Don si effettuano: dappt1ima, mantenendo una larga fronte e contrastando l'avanzata del nemico; successivamente, in colonne moventi su uno o più itinerari in relazione alle vicende dei combattimenti ed) alla presenza di unità corazzate nemiche agenti sul tergo. Alcune G. U. (298a D. germ., D. « Torino >l, D. « Sforzesca l>) riescono ad effettuarè tutto il ripiegamento unite; altre si scindono, per effetto del combattimento, in blocchi di varia cons,istenza. La successiva riunione dii questi blocchi, resa ardua in primo tempo (r) Il comando tedesco non aveva consentito l'invio di uffic.iali di collegamento italiani presso _le armate vicine affermando che bastavano j. propri uf. fìci di collegamento, già collegati fira loro,.


33 .

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dalle forti infiltrazioni nemiche e dalla difficoltà di comunicazioni, è poi facilitata da,Ua ricerca della yia di .minor resistenza dhe· li porta à muovere su itinerari · convergenti . . Si formano così due blocchi principali: · - un blocco nord costi.tuito dalla 298" D. germ., dalla, D. «Torino», da forte aliquota della D. « Pasubio » e da una aliqùqta della D. « Ravenna »; - un blocco su& c05tituito dalla D. « Sforzesca », dà aliquotç della D. « Gdere » è della ]). « Pasubio », dal èòmandb del XXXV C. A. con elementi vari e dail comando del XXIX C. A. con il Gruppo Schuldt. Più tardi si aggregheranno alla colonna anche .i. resti della 1 D. rumena. Per quanto riguarda 1a D. « Cosseria », come già ricordhto, essa cedette la responsabilità del proprio settore alla 385" I). · germanica il I6 dicembre, ma reparti in linea, continuarono a combattere frammisti aUe truppe germaniche. L'89° fanteria, passato successivamente alle dipendenze d~lla D. « Cuneense », ritirato dalla linea rl 20, ri_. piegò lungo la valle del Kalitwa per raccogliersi nella zona a sud-ovest di Rossosch (Li~inowka). lvi si riunirono anche le truppe dhe, col comandante Ja D. « Cosseria » erano affluite in ,p rimo tempo a Ssq.:. fiewka (una aliquota del 90° ftr., il 108° art. ed-i rep. del genio). Residui del 90° di dlue btg. cc. nn, ( « Leonessa ») invece, forzato, la notte sul 18, unitamente a truppe tedesche, uno sbarramento del nemico· a Zapkowo, seguirono gli altri superstiti elementi del 11eggimento che, sotto la spinta degli eventi, a-yevano' ripiegato su Taly e Kantemirowka e con essi si raccolsero insieme ai resti della D. « Ravenna >> nella _zona di Woroscilowgrad. Il comando <ld II C. A ..cedette il 18 la responsabilità del proprio settore al comando del ~XIV C. A. germanico. ,

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Questo affluire d i diverse colonne da yie convergenti su: due itinerari comuni conduce, però, a sov.riapposizioni, intasamenti e frammischiamenti che ostacolano e ritardano il movimento, accrescendo le difficoltà operative aggravate dalla .rottura dei collegamenti e dall'inefficienza delle stazioni radio che rendono impossibile l'azione di coordina:mento.

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·34 BLOCCO NORD (ALIQUOTE

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((TORINO»).

La notte sul 20, il XXXV C. A. (298" D . germ. e D. « Pasubio ») :e la D. «Torino » iniziano il movimento di ripiegamento. · La 298a D . con aliquote 1dlella D. « Ravenna» muove dalla zona di Radtschenskoje-Tereschkowo a quella di Popowka-Makaroff; la D . « Pasubiq » si dirige verso sud: dapprima per assumere un nuovo sdhieramento sul Tichaja, successivamente per adunarsi nel triangolo Arbusowka -Awakusch II -Alexs~ewo Losowskaja e organizzarsi a caposal,do a protezione dlel .fianco sinistro delle unità clhe, nel frattempo, dovevano disloc~i suJ Tichaja. Nel movimento l'unità viene spezzata in ,due dall'azione nemica : la maggior parte si congiunge a Popowka con la 298°' D. germ. e la D . « Torino »; l'altra parte con il comando divisione ed il comando . XXXV C. A. prosegue su.. SchapiJ.off - Tichomirowskij Werch Makejewka ove si unirà alla D . « Sforzesca» . La D. «Torino», muovendo in seguito a ordine del comando XXIX C. A. dalla linea del Don, sino allora tenuta, raggiunge compatta,. neJla giornata deI 20, Popowka dove avviene la IiÌunione con le unità sud.dette. Si costituisce cosi il complesso del blocco nord che prosegue il ripiegamento in diirezic;me sud-oyest.

Il g.iorno 21, la colonna raggiunge Arbusowka dopo estenuanti marce ed aspri coml::fattimenti sostenuti !da. una parte della colonna (Gruppo cr. H offman- 298a D . germ. ed aliquote della D. « Ravenna >>) per aprirsi il .ya.rco e dalla, D. «Torino» ed. a1iquote della « Pasubio » per contenere e respingere l'azione nemicai tendente da tergo all'agganciamento. Un duro combattimento di retroguardia fu sostenuto da reparti della « T orino» sulle alture di riva sinistra. d~l Tichaija (21 m'attina).. Le perdite furono gravi., ma l'azione consenti a gran parte del)a pesante colonna di sfilare protetta.. ·Con le truppe italiane, cau,sa la mancanza di carburr-ante, sono .rimasti solo tre · pezzi da 75/27, quattro autocarri, tre vetture; man-


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.SCHIZZO N. II

-VISIONE GRAFICA ,RIASSUNTIVA DEL RIPIEGAMENTO DELLE UNITA' DEL xxxv E-xxix c. A.


cano i viveri. La 298a D. germ.,.cori servizi.a traino animale, ha tutti i rifornimenti e rancio caldo .che tiene per sè (1). La colonna rimane assediata nella conca d!i Arbll50wka il 22 ed il 23 sempre soggetta all 'azione di forti unità nemidhe che tentano di anruentarla. Il mattino del 2 2 , d'intesa col comando tedesco, yicne deciso di a:Uargare il cerchio per dare un po' di respiro alla difesa. E' un contrattacco generale delle truppe italo-germaniche che, partendo dal centro della conca, diverge nelle varie direzioni contro J.a sistemaziÒne russa. Dal centro le armi pesanti ed i pezzi di artiglieria accompagnano l'azione. Le truppe· senza più rispettare yincoli organici e prudenziali formazioni di combattimento si lanciano di corsa su per l'erta. Si vede un militare montare su un cavallo e ,con una grande bandiera tricolore spiegata galoppare verso il nemico trascinandosi dietro tutti i suoi compagni. L 'avversario è respinto e il raggio dell'assedio è così allargato di un paio d\i chilometri. Il 23 la situazione si aggrava però di nuovo e viene richiesto alla « Torino » il rinforzo immediato di 14 centurie di formazione. Alle 19 i russi attaccano da nor.cl appoggiati da carri armati. I carri tedeschi e le formazioru italiane e. tedesche respingono i reparti russi giunti a brreve distanza dal comando della 298" D . germanica. Più tardi un nuovo attacco fa ancora vacillare il fronte. Nella notte sul 24, la colonna riesce a rompere l'accerchiamento ed a proseguire il movimento verso o:vest. Esso lha inizio alle ore 23,30. I ru6si attaccano da sud e impegnano le truppe italiane costituenti la retroguardia. Sotto la protezione di questa lo sfìhmento d'el gra.so prosegue. Il combattimento si protrae fino all'alba, ed un'aliquota dei reparti impiegati non riescirà più a sganciarsi. Il 26, dopo altra estenuante maocia e continui combattimenti (anche· questa volta, m entre il gruppo semoventi tedeschi apre la strada le unità italiane costituiscono la retroguardia) la colonna raggi'llnge (1) Ad Arbusowka il comando tedesco procede, di forza, allo svuotamento dei serbatoi delle pochè rì1acchine italiane ancora al seguito.


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37 .Tschertkowo do~e . si congiunge a quel presidio per continuare la resistenza. BLOCCO SUD

(D: .((

SFORZESCA )) ; ALIQUOTE

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(( CELERE )) ).

La D. « Sforzesca ~> inizia il ripieg?mento nella notte sul 19 dicembre, in base a disposizioni del comando Armata. Il 20 dopo un . ·' bombardamento aereo dhe provoca notevoli per&te, raggiunge ancora _efficiente lo Tschir, sul quale aivrebbe dovuto schierarsi a difesa. Ma il comando del :XXIX C. A. tedesco, in contrasto con gli ordini superiori, dispone l'a'bbando;io di tale linea peri occupare posizioni più. arretrate. Deficienze di carburante co.5tringono La divisione ad abbandonare gtan parte delle artiglierie (1 ). · Successivamente un nuovo ordine impartito direttamente dal comando Gruppo Armate (2) al XXIX C. A. quand_o già parte della ~ivisione aveva raggiunto Kamenka, prescr.~ve ,..,_... nella speranza, forse, ·di stabìlire qui il collegamento tra la destra dell'8a Armata e la sinistra della 3" romena - la rioccupazione della linea. dello Tschir, dove la « Sforze_sca » ritorna ed è ben presto attaccata da forti unità appoggiate da carri. . In base ad ulteriori disposizioni, radiotrasmesse il 21, il grosso della fanteria ormai_completamente isolato - ch'è sullo Tschir non trovò collegamento alcuno nè con truppe romene nè con truppe tedesche. - riprende il movimento verso la valle Jablonowaja ma, mentre i reparti ancora in linea pér effetto ,di puntate di disturbo da pane di fanterie avversarie si stanno riunend'o .a \Verch Tschirskìj, un forte attacco di mezzi corazzati nemici proyeniente da ovest inyeste il 53° fanteria. Si combatte nell'oscurità per circa due · ore. _ Il ripiegamento• verso la valle Jablanowaja subisce -un tempo di '

(1) Il rifornimento del carburante, che avrebbe dovuto essere effettuato

.à mezzo autocolonna al deposito di Kaschari, non potè aver luogo essendo tale' località già occupata dai russi.. (2) Sen.z a che il comando d'Armata ne abbia neppur conoscenza.


ai-resto e può iniziarsi so!tanto verso le 23. In avanguardia -il I/53; iri retroguardia il III/54; tutto il rirrumente col grosso. La marcia è ~pena incominciata che un nuovo fortissimo attacco si abbatte sulla testa _e sui fianchi della colonna. L'avanguard ia è tagliata fuori d~l grosso, combatte tutta la notte, distmgge sei carri armati nemici, .riesce a sfondare l'accerchiamento aYVersario et!: a raggiungere poi~. i[ resto della divisione. Del. grosso poclhe notizie. Data la stragrande forza · nemica soltanto una p~ccola pa'rte può svincoìarsi dalla morsa. A Werch Makejewka e Kijewskoje -. doye' affluiscono anche il · comando XXXV C. A., il comando D. « Pasubio » con un'aliquota della divisione, il 6° bersaglieri con pochi resti di altri reparti della D . .<e Celere» - si provved.e a;d un riordinamento delle unità, cos~ituendo un'unica colonna: Da W'erch Makejewka il movimento della · << Sforzesca )> viene coordinato dal comando del , XXIX C. A. tedesco il quiale ha alle . dirette ,d ipendenze il Gruppo Schuldt. Il comand'o della « Sforzesca » inquadra tutti gli elementi provenienti dalle G. U. italiane e romene. La colonna riprende il movimento il 23 ed atfrave~o continu~ combattimenti si :p orta .lo stesso giorno ad Annenskij, doye .i l 24 è raggiunta dagli ultimi dementi 1del 53° col comaru:l'ante del reggimento, e dove si aggregano ad essa circa 2.000 elementi deib i .D. romena. A tarda sera ripiega su Annenskij anche il 6° bersaglieri il quale si è battuto per tutta la giornata a Kijewskoje. · Il 25, raggiunge Krassnajarowka già occupata ·dal nemico (in tale località si Uinisce alla colonna anche il , coma.odo XXIX C. A.). Il 26, Nish Petrowskij, in :valle Beresowka, ' pure già 'presidiata , dal nemico yiene occupata 1qpo un violento attacco. Lo stesst> giorno la colonna è duramente bombar:data ·d0 aerei tedeschi che la scambiano per una colonn~ r.ussa. La notte sul 28 il movimento prosegue su Bolscihoj Tcrnowj, ma viene successivamente dirottato in . direzione sud-ovest perchè la località è fortemente occupata dal nemico. Infine, aHe ore 24 del, 28, ..dopo un'uiltima marcia ininterrotta di 75 km., continuamente attaccata da regolar.i e partigiani, la colonna raggiunge Skassyrskaja rientrando nelle linee amiche.

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39-

Dopo q:uindici giorni :dii continuj combattimenti contro .mezz.i corazzati la :divisione riusciva così a rompere l'accerdhiamento del nemico portando in salvo 4.000 uomini (compresi 800 feriti e conge~ lati) e parte dei materiali. Fra questi 8 pezzi di artiglieria trainati per lunghi tratti a braccia e 700 colpi. Alcuni elementi affluiranno ancora, ma molti non torneranno. Essi sono rimasti lungo la desolata steppa a segnare col foro sacrificio il Calvario ·della . « Sf0rzesca »: e . dei resti della « Celere i>. Le vicissitudini attraversate da queste unità italiane durante. le fasi del ripiegamento fiurono indubbiamente tragiche. Basti pensare alle perdite subite, al clima inesorabile, alle difficoltà di ogni genere dçvute a mancanza di mezzi, scarsità dà. viveri, deficienza di equipaggiamento; alla continua azione e minaccia delle unità nemiche; alle insidie dei partigiani, ai numerosi e sanguinosi combattimenti sostenuti, alle lunghe estenuanti marce. · La mancanza di carburante costrins.e, fin dall'inizio dèl ripiegamento, all'abbandono di parte degli autocarri e delle artiglierie per poter dare sufficiente autonomia ad un'aliquota di mezzi, che suecessivamente dovette essere a sua volta abbandonata sia per il totale consumo del carburante rimasto, sia per gli impantanamenti nei forzati movimenti fuori pista. Soltanto qualche pezzo fu, a stento, trascinato ed a prezzo di ogni sacrificio.

La D. « Ravenna», affluita tra i:l 19 ed il 21 dicembre nella zona di Worosclhilowgrad ,per riordinamento, assumerà dal 22 al 30 dicembre, la ·difesa sul Donez dei ponti di Vesselaja e Luganska ja. e, nei limiti del possibile, della zona di Woroschilowgrad da {,Ventuali in.filtrazioni nemiche. Sotto la data 'C!lel 1° gennaio la divisione passerà a far parte del Gruppo Fretter Pico ed assumerà, più ad oriente, la difesa dell'ansa di Kushilowka che terrà fino al 24 gennaio. Nonostante :le condizioni complessivt: estrema~ente difficili; con reparti già duramente . provati daHe precedenti vic-ende, affretta-


tàmente riordiinati (r), sc~rsamerite armati, deficienti d1 mezzi, lil . ·ìspecie di artiglieria, essa contrasterà efficacemente lo sforzo nemico ·tendentt d~U'ansa di Kushilowka a dilagare .verso sud-ovest per minacciare le difese di W oroschilowgrad e <l~ Kamensk. Gli aspri combattimenti· sostenuti costeranno alla d1yisione circa 700 uomin~ n:-a morti, feriti e dispersi, tra i qua·li una trentina di . ufficiali ivi compresi due comandanti di battaglione. Anche i resti dcl 6° bers. ' rientrati nelle linee amiche e rinfor. zati da altri ,reparti costituiranno un raggmppamento di formazione che verrà subito ulteriormente impiegato dapprima a. Rikowo, di cui· as~merà la <l.ifesa dal 23 genn. al ·3 febbraio; successivamente, nella qif~a. ,di P.awlowgnad alle dipendenze .del comandante Ja Piazza di Onjepropetrowsk. . · . - L'unità di formazione risulterà co&tituita dal comando del ·6· · rgt. bers . .con cp. comJanoo, un btg: bers., due gr. .del 120° rgt. art. çombattenti come fanti, un btg. mov.im. strnck, u~ btg. bers. di formazjone, un gr. art. del 17° rgt. art. . . Nella :difesa di pawlowgrad, svolta dall'8. al 18 fepbraio, il raggruppamento sosterrà nume.trosi attacchi di unità ' nerni~he e di partig.iani. I;ra le aziòni s,volte sono da citare qù~ll<: del .1.7 <: 18 febbraio durante le quali le n~tre truppe disl,ocate al perimetro .della città, per quanto minacciate anche s_ul tergo, resistono agli adacchi dei russi. Il èomporta:mento del reparto tradotto in cifre si esprime con 628 .uornini tra caduti, feriti e dispersi.su un totale di 2344.

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LA RICOSTITUZIONE D1' UNA DlfESA ARRETRATA CONTINUA. SOST~ NELLE OPERAZIONI. Il 23 dicembre, mentre'le D. « Pasubio », <<Torino», <<Celere», Sforzesca » .ed il comando del XXXV C. A. sono in via dì ripiegamento verso sud, ed .il II C. ·A. ritirato dal fronte è in cors; di <<

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(1) 3' btg., 1 btr. da :io, ~ btr. da 75/27, 1 btr. da ìoÒ/I7, 2 pezzi, da 105/28.

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SCHIZZO N. 12

· RICOSTITUZIONE DI UN~ DIFESA ARRETRATA CONTINUA .· SCHIERAMENTO DELLE UNITÀ ITALO-TEDESC.HE SUL FRONTE DELL'S" ARMATA ALLA DAT:A 21 DICEMBRE 1942 E SUCCE.SSIVI SPOSTAMENTf

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Schieramento italiano al 21 d1c · :••. » germanico al 21 dic. . •.••••• Success1v1 spostamenti

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riorganizzazione nelle zone di W orosc,hilowgraid e di Ras~h, il comando superiore germanico assegna un 'nuovo settore al comand'o ga Arm:ata, limitato al tratto Belogorje (sul Don) - Michailo Alexandrowskij (sulla , fenuvia Mil1lerowo - Rossa.eh). Unità alle dipendenze per le operazioni sono: il C. A. alpino, (D. « Tridlentina ))' «Vicenza>>, «Cuneense»); il XXIV C. A. (D. « Julia ))' 385a D. germ., 387" D. germ., Gruppo cr. Fegelein, presidi di Gartmjsdhewka e Tschertkowo); la 19"' D. cr. getm. che sta per affluire nella zona di Starobolook - Belowodsk - Nowo·Markowka. Con le truppe in posto (C. A. alpino e XXIV C. A.) una difesa continua è in atto tra Belogorje e Golaja. E' ,d a costituire invece una linea continua a sud' del parallelo di Golaja. A ciò il comando 8a Armata provvede: estendendo lo schier:aanento del XXIV C. A. fino a Wyssotschinoff, facendo occupare dalla 19" D. cr ., con una sistemazione nuclea,re, la linea del Derkul fra il limite suidl dell'Armata e Nowo-Markowka e, in seguito ad ordine del comando Gruppo Armate, svincolando la 27"' D. cr. ,dalla linea tenuta nel sçttore del XXIV C. A . . per chiudere il vuoto fra le ali interne del XXIV C. A. e della 19.. D. Il comandò 8., Armata, il 30 id; cembre, sposta iri.oitre la D. « CQS.5eria » dalla zona ,dii Rossosch. a quella di Rovenko per controllare indirettamente la zona non occup3ta. Lo schieramento delle unità italo-tedesche sul fronte dell'8" Armata alla <lata del 21 dicembre ed i successivi spostamenti per la ricostituzione di UDQ difesa aTretra·ta continua. risultano dallo schizzo '12• . Il comando dell'Armata non lh a alla mano alcuna riserva; lo . schieramento è particolarmente debole in corrispondenza dell'ala dee. stra d'el XXIV C. A. (27"' D. cr.) e della 19a D. cr. · relaH periodo 22 dicembre - 8 gennaio fu caratterizzato '<fa tiva sosta nelle operazioni. Si svolsero tuttavia combattimenti ed a'ttività da ambo le parti. · La difesa .del fronte tra Belogorje e GolaJa non presentò particolari difficoltà per il C. A: alpino, il quale non ebbe a sostenere at-

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43 ·tacchi di qualche consistenza tranne uno, effettuato il giorno 24, da un btg. nemico nel settore della D. «Cuneense>>. Più duro fu invece il tompito sul fronte dlel XXIV C. A. dove l'avversario cercò incessantemente di lQgorare lo schieramento e di · . allontanare la nostra difesa dalla valle del Bogutschar. . Nei combattimenti che si sostennero quasi giornalmente si distinsero particolarmente la D. << Julia >> ed il btg. « Monte Cervino» che furono citati anclhe sul bollettino tedesco. Più a sud, risultò laborioso il tentativo di creare una linea continua a mezwgiorno d~ Golaja, mentre urgente si palesava la necessità dli sblqçcare, sia pure soltantQ per il tempo necessario a rifornirlo di viveri e munizioni, il_caposaldo di Tschertkowo, nel quale ernn,o affluiti, il 26 dicembre, i resti delle divisioni « Pasubio », « T orino >> e 298\ elevando la consistenza del. presidio a 16.000 uomini · in gran parte invalidi (feriti e congelati) da sgomberare. ~ La 19" D. effettuò, il 29, un;azione y~rso Tschertkowo; riuscì a raggiungere la valle Kamyschnaja, ma non. a proseguire oltre, malgrad~ la puntata fatta dal presidio di·Tschertkowo verso oyest. Non fu così possibile effettuare il ripiegamento delle forze assediat~ ed il previsto sgombero dei feriti e congelati. Il caposaldo di ('.,.artmjschewka, anch'esso assediato, venne stretto sempre più. · ·

SECONDO PERIODO (9-31 gennaio)

LA PREPiRAZIONE DEL NEMICO AL NUOVO ATTACCO. La crescente attività nemica e l'afflusso di nuove forze, sia in corrispondenza dell'ala destra ,dlell'Armata (XXIV G. A. e 19;,D . cr.) sia sul fronte <llella 2~ Armata unglherese, precisano l'intenzione nemica di riprendere le operazioni offensive, agendo da nord e da sud .del C. A. alpino per sviluppare ancora una yolta quella manovra ·a tenaglia con la quale ha già conseguito tanti imponenti risultati.


FORZE CONTRAPPOSTE ALL' INIZiO DEL 2° PERIODO DELL'OFFENSIVA -RUSSA SUL FRONTE DELL' 8' ARMATA ,

(SITUAZIONE AL' 13 GENNAIO 1943) -.....- flal,iani Ila•!# Germanici ~ Russi ·

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45· Il comarudo tedesco non ha forze per predisporre adeguate ·contromisure sw entramb1 i settori minacciati. D'altra parte attribuisce maggiore importanza alla possibile azione nemica sul fronte unghe. rese che .ritiene · debba estendersi al C. A. alpino. · . · L'Aru:nata ·ridhiama l'attenzione del comando Gruppo Annate sulla situazione çiell'afa meridionale dello schieramento, ·ma nessun provvedimento viene preso per parare la minaccia che giorno per giorno si va delineando sempre più .consistente sull';ila destra del XXIV C. A. . . Le forze contrapposte sul fronte dell'Armata alla sera del 13 gennaio risultano dallo sdhizzo 13. Sono II divisioni, 2 brigate, 3 corpi cr. (con un complesso di 450-500 carri) ed un. corpo di cavalleria da parte nerrùca.; alle q\lali ~i oppongono 6 divisioni di ftr. italo-tedesche e 2 divisioni cr. di cui la 21 senza carri, e con unità .di fanteria in corso di a:ffiuenza (2° rgt. di ad'<kstramento).

LA ROTTURA su~ FRONTE DEL XXIV CORPO D'ARMATA E L' AVVOLOJMENTO DELL'ALA SINISTRA DELL'ARMATA. Il 14 mattina, iJ. nemjco inizia gli attacchi sulla destra del XXIV C. A. (27a D. cr. , Gruppo Fegelein, btg. Fuhrer) con direzione gene. raie ovest e nord-ovest. A differenza di quanto avvenuto nella piljma fase, l'a:vversario attacca subito con mezzi corazzati. Le forze della difesa non sono in grado di ostacoJare seriamente l'azione p.emica che, ·nellà stessa gior~ . nata, raggiunge con le punte avanzate Kulikowka e Shilino, travolgendo, in quest'ultima località, il comando tedesco del XXIV C. A. Il comando d'Armata,- mentre tenta di ristabilire il fronte arre. trando l'ala sinistra del XXIV C. A. in corrispondenza della ·valle Krinit.,chnaja e guadagnando C05Ì, con l'accorciamento del fronte la <lisponibilità della 385" D., insìste presso il generale tedesco, capo dei nucleo di collegamento, perchè . siano dati in tempo ordini di ripiegaJTiento per il C. A. alpino, che si pr.evede verrà isolato, ricor- ·


dando l'impegno preso dai comandi superiori germanici di evitarne a qualunque wsto l'accerchiamento. _ L'indomani il n~mico riprende l'attacco appoggiato da masse di oarri armati su tutto il settore· del giorno precedente, annientando le residue forze &I Gruppo Fegelein e del btg. Fi.ihrer ed infliggendo forti perdite anche alla 38t D. germ. Punte _corazzate, spinte verso nord, dal yarco aperto ndla difesa, giungono a Ra;sa;ch, sede del coman90 del C. A. alpino ed a Oljchowatka. Il comando Armata chiede al Gruppo Armate di impartire dit'ettive per il ripiegamento· dell'Armata e di autorizzare l'arretramento del C. A. alpino in a!rmonia con la 2"'· Armata unglherese. La questione viene pnospettata al Fiihrer, il quale non solo rion concede il ripiegamento del C. A. alpino, ma neppure la rettifica già concordat.a del fronte del XXIV C. A. intesa a ere.aire run fianco difensivo. Il comandante dell'Arniata fa presente at generale tedesco di . collegamento che ordini del genere sono imposti dalla situazione e dispone l'arretramento .d'el XXIV C. A. sulla linea Ternowka - Grakoff- nord Michailowka e, s:e necessario, dell'aia destra 1d:ella D. cc Cuneense », per prender.e contatto con la s•inistra del XXIV C. A. IL comando Gruppo Armate prende nota delle diisposi-zi.oni dichiarandb di non associarsi; in ser.ata, però, giunge notizia che il Fiihrer lha sanzionato gli ordini del comando d'Armata. Il mattino del 16, ì russi attaccano più volte le posizioni del btg. Edolo (5° alpini), ma-sono respinti. · Lo stesso _giorno · 16 ed il 17 il nemico co~tinua ·1a penetrazione dia, est verso ovest nel vuoto creata;i fra il XXIV C. A. e la 27"' D. cr. Unità corazzate raggiungonò e superano Rowenki puntando su . Waluiki. · Nella notte sul 17, forze valutate a circa due rgt. attaccano sulla linea del Don il fronte della D. « Tridentina».' Dopò ripetuti violenti combattimenti sono respinte con sanguinose perdite d'ai btg. alpini « Vestone >> «Morbegno>> ed « E;dolo )>. La. D. « Julia » ri- · piegando sul Kalitwa è attaccata ripetuta:inente e subisce gra:vi perd:ite ·anch'essa.

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SCHIZZO N. I4

· L' AGGIRAMENTÒ DEL C. A. ALPINO. · SITUAZIONE DEL C. A. ALLA SERA DEL 17 GENNAIO 1943

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· -·· - Ungheresi. ~ Direttrici di attacco del nemico . {Disloca_zione delfarmata ungherese: e del XXIV C.d'Agermanico al :.-:::.-:-_: 13.genna\o 1945

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. 48 Il presidio di 1'schertkowo, che da 27 giorni resiste agli attacchi nemici, rotto l'accerdhiamento e superate altre forze che ne contrastano. il movimento, raggiunge Below~k da. d'ove i. resti stremati sono successivamente avviati ~Ue retr'ovie ·(v. schizzo .12). ·. · Il presidio del campo avio di Gartmjschewka, che stretto da prevalenti forze nemiche non riesce a rompere l'accerchiamento, viene successivamente sgomberato con aerei da trasporto. . Anche sul fronte ungherese ·ir nemico ha creato . una breccia penetrando per oltre 50 km. verso Ostrogosihsk. L'Armata fa presente al generale Jedesco di collegamento che il persistere nella decisione <li rimanere al Don non può portare che a gravi conseguenze perchè l'arretramento è or'maj imposto dagli eventi. Ciò malgrado nessun provvedimento viene ancora preso, nel giorno 16, dal comando Gruppo Armate. Soltanto il giorno 17 .quando gli ungheresi hanno già abbandonato il Don, il Gruppo Armate da facoltà al comando d'Armata dì ordi. nare il ripiegamento del C. A. alpino., m~ la manovra nemica, intesa ad avvolgere t'ala sinistra dell'Armata; è già in pieno sviluppo con le due brandhe moventi : a sud, dalla zona di rrottura, determinaita nei giorni precedenti; a nord, da quella creata nel settore della 2 .. Armata ungherese, . · Quando aill'imbrunire del 17 gennaio il C; A. alpino inizia il ripiegamento, gli ungheresi sono già alla ferrovia Sswoboda - Roososch, il Corpo Cramer (1) (che dipenld:e dailla:, 2"' Armata ungherese). è a nord-ovest di Ostrogoshsk e l e punte corazzàte avversarie sono già a. Postojalyj ed a B. Lipjag'j (est di W alùìki), sono cioè in possesso delle. principali arterie çli comuni<:~icìne alle spalle del C. A.

(1) Il Corpo Cramer era stato prome:;.so, io caso di bisogno, all'Armata italiana ' a sostegno, del C. A. alpino. e XXIV germanico, ma venne, assorbito dalle vicende sul fronte ungherese. ·


49 IL RIPIEGAMENTO DEL CORPO D' A~MATA ALPINO E DEI RESTI DEL XXIV CORPO D'ARMATA. Sganciatosi sul Don dal, conta;tto frontale col nemico il C. A, alpino ~ che è cootr'etto ad abbandona,re tutte le artiglierie d:i. medio caliblro per mancanza di carburante - muove dapprima su larga fronte veriso la ferrovia, Rossosch-Jewdakowo prima linea d.i attestamento fissata; successivamente prosegue con movimenti convergenti intesi a costituire colonne di G. U. e ad avyicinarle fra loro perchè poo.sano prestarsi reciproco appoggio nell'azione di rottura delFaccc.rc}iiamento già in atto. Il C. A. alpino ayrebbe dovuto t:ffettuare il ripieg<lmento in stretto accordo e contatto, a nord, con le truppe ungher~si; ma tale collegamento è reso, sin dall'inizio, .impossibile a causa dell'avvenuto arretramento delle truppe suddette in parte travolte. AUe ,dipendenze ,del C. ·A. alpino viene posto il pressoc:hè inesistente XXIV C. A. et. germr.mica: le sue .divisioni, 385" e 38t, sono infatti rildotte a brandelli; esso dispone in tutto di 4 carri d'assalto, 2 se.moventi, qualche pezzo di artiglieria' ed una btr. di Katiusche. Questi resti - pochi rri.i tuttavia preziosi -. si uniranno al C. A. ' a:lpino col qua.le louenanno per aprirsi un yarco attraverso le lineeavversarie. Al C. A. alpino, a Podgoronje, si accoderanno anche i carriaggi delle due divisioni : innumerevoli slitte ed impeàimenw attorno alle quali sono circa 10.000 soldati germanici che segufranno le colonne in ripiegamento; ;tna trascurabile sarà l'apporto in com, battÌjmento di tate massa: (di uomini alfa quale si unirà, pochil giorni dopo, altr!ettànta truppa disarmata ungherese proveniente, in .parte, da colonne di prigionieri liberati. · Il 18 gennaio, la D. « Tr.i:dlentina )) e la «Vicenza)) lasciano la linea del Don senza difficoltà. La « Julia )) e la « Cuneense )) invece devono sostenere azioni di retroguardia. H giorno 19, hanno inizio da parte della D. « Tridentin.i >) i prÌ·· mi combattimenti, a1 Postdjwlyi e Skororyo, per l'apertura di un varco. L 'indomani ~tutte le unità attaccano le forze nemiche che si op~ 4


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SCHIZZO N.

I5 ·

IL RIPIEGAMENTO DEL C. A. ALPINO (19-31 GENNAIO 1943).

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pongono a Po.stojalyi al movimento e, dopo aspri combattimenti ed a prezzo ·di gravi sacrifici, riescono a superare lo sbarramento. L'intervento della « Julia » e l'apporto dato dai battaglioni e . gruppi della ,< Cuneense» contribuis.cono notevolmente alla salvezza della colonna principale del C. A. che, già duramente impegnata di fronte e sul fianco destro, avrebbe altrimenti dovuto sostenere l'attacco di ingenti for~e ru6se anche sulla sinistra. Ma sia lo sviluppo delle no.stre azioni, che run attacco nemico con me:zzi corazzati provenienti dal foonte ungherese nella zona d~ Opit (sede dei comandi di C. A. alpino e XXIV), che riesce fra l'altro a distruggere tutte le stazioni radio, portano al frazionamento delle forze del C. A. non più collegate fra di loro. Restano: - ·a nord: i comand:i del C. A. alpino e del XXIV e la D. « Tridentina »; · -· - a sud : le divisioni « Julia », e< Cuneense » e « Vicenza » cd un'aliquota del XXIV C. A. . Il 2r, con tempo avverso, freddo e tormenta., la colonna nord prosegue nel movimento da N . Charkowka su: Krawzowka, che viene occupata dopo violento combattimento, e quindi, per Schelijakino, su Ladomirowka. Il nemico ha, però, disposto un secondo sbarramento fortemente presi<liiato sulla linea Olichowatka- Warwarowka, ten- . dente a cl1iudere definitivamente le unità superstiti. La D. « Tridentina » deve, il 22, combattere aspramente a ScheYjakino per aprire · la· strada a sè ed alla colonna sud che avrebbe dovuto seguirla nella breccia, ma cli cui il C. A. non ha più notizie. In serata è raggiunta Ladomirowka dove affluiscono elementi sparsi delle divisioni « Julia », « Cuneense», « Vicenza ». Alila sera del 22, tutti gli elementi superstiti del C. A. sono così incolonnati sullo stesso itinerario della e< Tridentina ». Le autorità tedesche affermano che le uni- , tà vengono aviorifornite. Sono riforniti, invero, solo i tedeschi che difendono i viveri armi alla mano. Il 23, H movimento pro.segue su Nikolajewka do.ve la colonna sostiene un combattimento contro partigiani e regolari. L'indomani, superata altra resistenza a Malakijewa, la colonna prosegue in direzione· di Nikitowka che raggiunge il 25.


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In tale zona l'avversario ha predisposto una terz,a linea di sbarrn,mento, sicchè alle ore ~ del 26 la testa della colonna. viene attac~ cata da notevoli forze (un btg. di ftr. anticarro con numerose ann.i automatiche) allo sbocco ·d~ll'abitato. Il nemico è respinto e lo sbarra.tpento superato. Vengono catturati nell'azione numerosi mortai ed armi automatiche nonchè 4 cannoni che gli alpini sllccessiyamente sono costretti ad abbandonare per l'impossibilità di trasporto. Lo stesso giorno, aJlè 0re 12, ha inizio l'attacco contro Nikolajewka (1) difesa da rilevanti forze (successivamente accertate in una divisione) appoggiate da numerose artiglierie e dall'ayiazione. Nell'ae;ione, che d:ura sino all'imbrunire, viene impegnata ogni risorsa per superare la resistenza. • L'attacco sferrato, col concorso di car:ri d'assalto tedeschi, su uno dei quali prende posto il comandante della D. cc Tridentina », ottiene un primo risultato con l'azione del 6° rgt.: la ferrovia è superata; sopraggiungono i .reparti del 5". Ufficiali validi di tutte le armi e specialità riuniscono gli elementi non inquadrnti ancora in grado di combattere~ li r accolgono in formazioni improvyisate e tutti; uniti in un supremo sforzo, rompono lo sbarram.e nto: la città viene occupata. Catturati e distrutti 24 pezzi .d i m. c. nonchèi munizioni ,d i mortai. · Dolorose le perdite fra le quali sono oltre 40 ufficiali'. Fra i cad.uti è il generale Martinat, capo di S. M. del C. A. · Sopraffatto il nemico a Nikolajewka, si riprende la marcia ed · il 27, con est~nu:ante fatica, :viene raggiunta> Uspenka. Jl 28 poidhè la D. ungherese che d'aveva ,d!ifendère Nowij Oskol è stata costretta a ripiegare, il comando Armata ordina che la colonna dirotti da Olchow.yi ·ifl direzione· di Woltschansk, in modo da ·sottrarla .alla minaccia da nord, e provvede a far affluire autocolonne di rifornimenti verso tale località. La colonna giunge; quasi stremata; ' in giornata .nella zona di Slonowka. E' durante questa marcia, quando ormai lai 1:-1-eta sì può <lire· raggiunta, che sì ,drebbono far saltare i pezzi per l'impossibilità di continuarne il trasporto. (1) Da non wnfonder'si. con l'altra località dello stesso nome sopramenzionata.


53 Il 29, ritardate e non dhiare comunicazioni radio germaniche fanno sì che la colonna, anzìclhè dirìgers~ verso sud-ovest, si metta in marcia S,UJ Morosowa Balka. A mezzo apparecchio «cicogna» ·viene dirottata su Bolsche Troizkoje ove, il 30, incontra, finalménte, la colonna viyeri e quella sanitaria. Qui si fermano gli italiani e vengono fatti proseguire tedeschi e ungheresi. Il giorno successivo i resti del C. A. alpino si raccolgono a Schebekino dove, finalmente, possono essere ristorati, dopo un percorso di circa 350 dhi.lometri e dopo aver sostenuto 13 combatti~ menti. A Schebekino sqstano tre .giorni. Durante la sosta vengono sgomberati su Charckow 7571 tra feriti è congelati. Con la colonna sono sfuggiti all'accerchiamento oltre ai feriti ed ai congelati spedalizzati; 6.5òo uomini della:« Tridentina», 3.300 della « J,uJia )), 1.600 ,& Ila « Cuneense ))' 1.300 della « Vicenza », 880 del C. A. e suoi ser4 vizi, 8.000-9.000 tedeschi, 6.000-7.000 ungheresi. ,. Gli alpini nel loro sforz.o furono sorretti dalla volontà di uscire dlalla cerchia ad ogni costo. Epperò i loro attacchi furono tenaci, i feriti seguirono la colonna senza un lamento e i congelati camminarono sempre. · · • Non diversa, forse più tragica, fu la sorte dei piccoli reparti sparsi nelle ~pervie zone di retrovia del Corpo d'armata e dei presidi minori dhe, privi di comunicazioni, furono sorpresi dalla rapida .ayanzata russa. Sono altri 6.000 elementi che, guidati talvolta da ufficiali, talvolta, da: sottufficiali, affrontando disagi, pericoli e tormenti. fisici e, morali, seppero passare attraverso gli sbarramenti avversan. Ad ·eccezione delle notizie frammentarie date da so1dati ed uf:. ficiali che hanno potuto ripiegare, nuUa finora èì poss~b~le dire circa le vicende complessiye ,delle divisioni «Julia»:, «Cuneense» e «Vicenza»: tutti .parfano di duri combattimenti specie d~ carri armati. Sono fra i prigionier:i i ,comendanti delle tre ,d~visioni ·(I).

(r) La D . .« JuJia ii i cui resti il

22

erano in zona Scheljakinò pare che a

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54 I COMBATTIMENTLNELLE VALLI DEL DERK[JL, DELL' AJDAR E DEL KRASSNOJE. Nel settore meridionale dell'Armata dal 16 ·al 31 gennaio con . ' forze tedesche affluenti da tergo, viene contenuto l'avversario che, raggiunta la zona dì Waluìki, tende a procedlere verso nor.d.-ovest, ovest e sud-ovesit. . In q'~testo periodo, sino a quando il comando Armata ha assolto compiti oper.a:tivi (31 gennaio), hanno agito sull'ala meridionale dlel· l'Armata alcuni reparti italiani con particolari compiti, c:he si inquadrano in quello .più vasto della protezione della direttrice di . Charkow. In particolare: · - a Belowodsk (valle· Derkul): il XXVI btg. CC. RR. ed dementi minori, per la difesa dì .tale importante località che sbarra la v:ia su Starobolosk; . - a Starobolosk (valle Ajda,r) :· il XXVII gr. art. compi., un gruppo del 4° contraerei, il XXVI btg. ·artieri, il 14° rep. speciale~ art., ·una cp. del 450° btg. una cp. lavoratori, una cp. genio .gµastatori, ·una ~P· idrici, unai' cp. artieri éd elementi minor~, per la d:ifesa· della città e la protezione della ferrovi?; - a Kupjansk (settore Krassnoje): il XXVI btg. CC. RR., un btg. bers. di formazione, il XXXV gr. cost. c. a. ed elementi minori, per lo sbarmmento della rotabile \:Valuiki-Kupjansk e la: difesa della città. ·

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tale 'clata si.a da rite~ersi annientata. La notte sul 23, fra Scheljakino e Warwarowka. è stato catturato i:l comainidante. L'itinerario Scheljachino-Warwarowka, è stato seguito anche da.i. . resti delle divisioni «Vicenza» e cc Cuneense». Elementi della cc Vicenza )> affiancati a reparti tedeschi sti. sarebbero diretti verso ovest il 24 con mèta Wa1luiki. Non se _ne avranno più notizie. La e< c ·uneense )>, duramente provata e ~compag1nata nell'attraversamento di Scheljakino e Warwa,rowka, sarebbe accorsa al richiamo del cannone: su MaJakijèwa (24 gennaio). Durante la sosta notturna in . Derkupskaja sarebbe stata circondata, da ingenti forze corazzate russe.

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55· Alle ore ·o del .r~ febbraio, non essendovi ormai più. in linea truppe italiane, l'autorità superiore germanica stabilisce che l'Armata · ceda il comando del settore al gmppo Laii.z e raggiunga la · zona di riordinamento d.elle proprie· tmppe (nord-est di Kiew) per regolarne più da vicino i movimenti in corso ed i provvedimenti relativi al riordinamento.


VISIONE VICINA DEL RIPIEGAMENTO. Sin qui la visione panoramica che si ha ·della battaglia dall'alto dii un yirtmtle osservatorio militare. Scendiamo, ora,- al pianò e guardiamo da vicino lo sterminato campo della trragica vicenda durante il ripiegamento. La steppà si presenta sotto l'aspetto più triste d:i desolazione . e di morte. La temperatura oscilla tra i 35° ed i 40° sotto zero. Frammista: a reparti, che pur .m~ntengono una éerta consistenza organica, una immensa .fiumana di militari di tutte le armi e corpi, estenuata dal freddo e dalla fame procede verso o:vest e verso sudovest attraverso campi, boschi coperti di neve, su. strade ingorgate da carreggio, slitte, automezzi; p11emuta, attaccata,,, accerchiata, fra~ zionata e deviata da carri armati, da elementi motorizzati, da cavalieri nemici. Sono uomini al limite di ogni mhana resistenza, che una miracolosa forza sostiene e camminano, camminano come automi in colonne che sempre più si assottigliano avendo tre nemici morta.li da combattére: il carro armato, il partigiano, il freddo. Contro i primi due, i più animosi si battono;· di fronte ail terzo, i più deboli soccombono. Nella notte gelida, resa più tormentosa dall'implacabile bufera di neve molti. cadono stremati di forze, si rialzano, fanno ancora pochi passi poi si fermano. Àlcuni sono raccolti, altri si inginocclhiano, pregano · poi reclinano la testa: non. occorre più raccoglierli. Suicidi e casi di pazzia completano il triste qua'<Ìro. Le slitte sono stracariche di feriti e congelati, i quadrupedi si abbattono vinti dalla fatica; alpini, fanti,. artiglieri si sostituiscono ad essi nel traino, ma ogni tanto qualche slitta deve fermarsi per non più muoyere. · E la fiumana si assottiglia, ma pur sempre imponente, procede nella sua marcia, inondando i villaggi dove le isbe rigurgitano di militari• · ~ · , ~ n~i . < Italiani, tedeschi, ungheresi, romeni si contendono a mano ai~ mata un posto al coperto per riposare ·e scaldarsi. Non di rado, nel trambusto violento, l'isba sì incendia carbonizzando quelli che vi ' - 1 1 ~·:

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57 hanno cerc"ato rifugio, impossibilitati ormai dall'intasamento a mettersi in salvo. Man mano che si allontanano d!alla pressione nemica i so~dati perdono ogni parvenza militare .. Molti si liberano delle armi, delle _munizioni, deUe bombe a mano per rendere meno faticosa la marcia. E qualche bomba esplode al passaggio di questo formicolaio umano: . quasi non bastasse, nuove vittime .vanno ad aggiungersi a quelle prodotte dal nemico, dal fredidb, dall'esaurimento. Copricapi, giubbe della popolazione ucraina sootituiscono -le uniformi lacere; stiva. loni di feltro prendono il poste di scarpe a brandelli. Nelle soste, altri soldati, liberatisi dalla prigionia, senza cappotti, senza gjubbe, e non pochi senza 'Scarpe, tolte loro dal nemico per impedirne la fuga, con i piedi fasciati di paglia, raggiungono la marea 'umana e con essa tentano di proseguire la marcia. Passano cosÌ. di casa in casa, di yìllaggio in villaggio oYe la popolazione ucraina - per pietà, simpatia o per ordine riceyuto dalle autorità r:u5se - è .sollecita nell'alleviar sofferenze, offre da mangiare, vestire e ~sibilità di riposo.

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. In questo ambiente, che prevale nel quadro generale del grande rovescio militare nel quale fu travolta anche 1'8"' Armata-italiana, ai reparti meno .provati o ancora in pugno a comandanti energici toccò il duro compito <lii sostenere aspri combattimenti per aprire successivi varchi nei continui sbarramenti ayve.rsari, thè i russi, informati dall'aviazione della direzione di maroia delle nostre colonne e ben sapendo dhe le condizioni climatolog{che impone".'ano di trascorrere la notte in paesi, si avvalevano di reparti motorizza-ti per precederle · nell'occupazione degli abitati; ivi imponevano il combattimento mentre altre forze le attaccavano> più spesso sui fiancihi che in coda, per spezzarle in tronconi che venivano poi sopraffatti o per lo m:eno scompagina ti. Seguiamo le vicissitudini di un reparto come sono narrate in un rapporto: tutti si somigliano un po', quanto meno nel tormento. · « ... La colonna 1riprende la marcia. Popo breve cammino l'avversario ci accoglie col fuoco di armi auto.qiatiche. La 2"' e la 3"'


cp.. si spiegano rapidamente e · vanno decise all'attacco; i russi cedono terreno; ma appaiono presto i primi carri armati. Sono in principio due carri leggeri che velocemente risalgono la ròtabìlé in senso inverso al no.~tro movimento. I pezzi dlel1e cp. cannoni prendono posizione sul lato sinistro della stradla ed aprono ìl fuoco. Battorio i carri a brevissima, distanza: E centrano, dalla torretta di essi si sprigiona, improvvisa è violenta•, una .fiammata che, sìmìle ad uinà torcia, arderà a lungo illuminando dì rossi bagliori fanti e cannonieri. La 2., e ìa 3" cp. guadagnano_intanto terrenq sebbene il crepi_tare delle mitragliatrici russe si. vada facendo sempre più fitto e rabbioso. Nella notte buia la linea tenuta dal nemico è facilmente individuabile: .le fiammelle. delle sue armi ne punteggiano lo svi-. l.uppo; è evidente il ten tativo di circondarci... Ben presto entrano in azione· nuovi carri e questct volta si tratta di macdhine imponenti · per mole e armate di più mitragliatrici e provviste di cannone. A notevole velocità esse percorrono in su e in ·g iù le 'strade e _l·e piste provenienti da sud e mitragliano e cannoneggiano. . « La cp: cannoni, che ha seguito il movimento delle èp. fucilieri, prodiga il suo tiro. Si vedono- i proiettili dei nostr~ 47/32 cogliere la corazzatura d!ei car'rì e rimbalzare arroventati in alto, verso il cielo,_simili a razzi. Due c~rri vengono tutta~ia immobilizzati, ma continuano a fare fuoco con le armi di bordo... La comparsa dei carri pesanti segna un momento d'arresto . nell'azione; ì . nostri avanzano, · ma sempre più penosamente e sempre più lentamente. Gli elementi di fanteria mssa cedono terrenp sfrutta:ndo abilmente ogni casa e · ogni ostacolo per sbarrarci il camìnino; il tempo passa veloce e ·10 slancio dei fanti tende ad appesantii-si; ì cannonieri sono scorati; capi pezzi e puntatori si mordono le mani e piangono· dì fronte · aU'inutilìtà del loro fuoco. Ad aggravare la situaz.ione ben presto la nostra prima linea urta contro una ·serie dì carri pesanti fermi, appostati presso le case che falciano col tiro delle ,)oro armi le nostre file: sono veri fortini contro i quali le armi- di fanteria nul.la' :valgono; tra carro e carro le mitragliatrici russe sgranano iloro colpì; di tratto in tratto, improvvisamente, un carro irirompe lungo la strada e le piste. A ren:d'ere la scena ancor più ìmpressìo-

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n~nte i carri con p'.allottole incendiarie appiccano metodicamente il fuoco ai tetti di paglia deEe isbe, gli incendi illuminano a giorno il teatro del combattimento; ogni movimento dei nostri è visto e provoca violenta reazionc.•d~ fuoco... I feriti, i caduti sono 'molti. Il combattimento tende a stabilinarsi a tutto nostro danno. Sono manifesti i segni di sc?ramento e di sgomento. Le prime luci dell'alba stentatamente si fanno strada fra il fìamrneggiare <lcgli incendi che ma--_ terializzano come torce giganti il cer<Chio che ci stringe da ogni parte. Se ogni ulteriore indugio può essere fata.le un disperato .tentativo di rompere la cerchia del nemico ha possibilità · di riuscita? L'incertezza dura poco. All'ultimo « Avanti)> il combattimento si . ria,ccende violento; i russi ,sparano daH~ ca.se, dai carrii e cLa ogni anfrattuosità del terreno; davanti a noi, sui nostri fianchi crepitano le mitragliatrici, le pallottole frustano l'aria in ogni senso; d 1i può dire quanto sia durata questa corsa in avanti sorretta solo dalla volontà di sfoggire ~d nemico? Finalmente ci troviamo. al di là dello sdhi.eramento avversario. Avanti il più rapidamente possibjle verso sud-ovest evitando le strade. Si inizia, così, il .nos.tro camminare alla bussola attraverso la steppa, fuori stradkl, sulla neve -che talvolta ci sommerge .fino . al ginocchio, con temperature che oscillano fra 40° e 50° sotto zero, sorretti dalla disperata volontà di ripr_endere il nostro posto accanto ai nostri. « N evica e il vento gelido e.i penetra fìn nelle ossa. ·Siamo sfiniti, la sete che invano tentiamo sopire ingollando manciate di neve c1 serra la gola! I più si muovono co\ne automi ubbriachi, qualcuno si è buttato a terrn supplicando di lasciado morire in pac_e. E' assolutamente indispensabile concedere qualche ora [di riposo ! ma dove? Nella steppa non c't una casa, una pianta, un riparo .pur ohe sia. Troviamo, infine, una balka piena di neve e ci sembra provvidenziale: se non altro saremo al riparo dal vento. · All' « Alt ll, di schianto, gli uomini si buttano a terra nella neve e dormono; ma ru:na vedetta veglia per tutti. « La bufera che turbina sopra di noi, ci preservi da ogni sorpres_a ! ll. . E' la vigilia di Natale.


COMPORTAMENTO TEDESCO DURANTE LA BATTAGLIA . .Sul quadro di'insieme del sacrificio cui furono yotate le nostre truppe in Russia, e dhe si è cercato di tracciare; un'ombra fosca si proietta ancora a renderne più triste, ma più realistica la visione. Essa promana dal contegno d:i .,quakhe comando tedesco e. dei militari germanici in generale verso gli « infelici alleati». Il soldato tedesco ha in questa campagna compiuto invero atti di soperchieria ed ha dato sfogo a manifestazioni di violenza a n9stro danno che superano la na. turale tendenza all~ sopraffazione insita nel temperamento germanico! Ricordiamo che, all'inizio della battaglia, una divisione tedesca (la 298") faceva parte del XXXV C. A. italiano ed un reggimento tedesco (il 318°) dipendeva dalla << Cosseria >>. Per contro erano· alle dipendenze di un comando tedesco (il XXIX C. A.) le nostre tre divisioni « Torino », « Celere >> e ~< Sforzesca ». Ma la reciprocità è soltanto apparente perthè: mentre la dipendenza delle nostre unità 1dall'autorità tedesca è integrale ed assoluta (abbiamo visto la D. «Torino>> contrattaccare il 18 dicembre per rioccupare delle ·posizioni IIJ.entre l!utte fe altre divisioni già ripiegavano; è. la D. «Sforzesca» far ritorno sullo Tschir1 in ottemperanza ad un ordine del comando germanico) l'altra, la, dipendenza delle unità germaniche dai comandi italiani, è soltanto nominale ed apparente. Le unità tedesdhe e non soltanto la divisione, . ma i reggimenti, i battaglioni e i gruppi autonomi, quando non credernnno di dare esecuzione ad un ordine ricevuto dall'autorità italiana dalla quale ,dipendono, chiederanno ed attenderanno la conferma del comando Gruppo Armate e cioè di una autorità gèrmanica superiore alla più alta autorità italiana in terra d:i Russia! Ciò incoraggerà la costante tendenza dei nostri alleati ad « accorrere » senza· fretta, quando 'tl loro concorso è invece urgente; a pretendere che i nostri reparti resistano « in posto » anche quando per essi è evidente la maggiore convenìepza di ripiegare, per salvare qualche cosa. E tutto questo per .avere lavoro più facile e per conti-


nuare a sfouttare al massimo 1 mezzi altrui; senza troppo preoccuparsi deH'ailleato (1). E clhe dire del disagio di :un'azione di comandb da parte ita. liana in tutto soggetta a:Ua volontà della parte germanica la q1,1ale neppur sempre comrunica il quadro complessiv? della situazione ope· ratìva, e che, àisponendo dei trasporti ferroyiari e delle assegnazioni dii carburante, finisce, in sostanza, per controllarla completamente mettendola in condlizioni di assolum· dipendenza? Il disagio si traduce assai di sovente in uno sfato di vera impotenza. · · Nè vogliamo soffermarci sulla presunzione germanica di mantenere e.levato lo spirito combattivo delle proprie truppe attribuen!do agli altri le cause dei rovesci: l'esito vittorioso dell'offensiva russa sarebbe da imputarsi ad una insufficiente resistenza da parte delle unità alleate in linea! · Solo ci limitiamo a riportare alcuni tipici episodi che rivestono par,ticolare importanza per le ripercussioni sfavorevoli ch'essi ebbero sullo sviluppo ,delle operazioni e che rivelano fino a qual punto i comandanti ger!nanici abbiano abusato dei « :vincoli d'impiego » delle unità tedesche :messe alle dipendenze - per così dire - di coman·d!i italiani: Nella giornata del 16 dicembre, inizio dell'attacco generale del nemico sul fronte clell'8" Armata: n /comando del XXXV C. ·A. ordina: al1a 298• D. gèrm. di disloçare _immediatamente a Galijewka una batteria diel L gruppo ita(r) Non è questa i111a esclusività del comando tedesco in Russia. Nella pubbhcazione « The Eight Army ii, preparata dal Ministero delle Info~mazioni · britannico peir .11 Ministero della Guerra, sulle operazioni nell'Africa Settentrionale, si legge: « Più cardi il generale Montgomery disse che Rommel en un buon generale, ma, che aveva tenderuza a u-ipetersi. E' in questo momento che egli i niziò ia tattica! di poi costantemente ripetuta quando si trovava i,n sit~zio,n i imbarazzanti, di salvare i propri sok!ati tedeschi a spese degli infelici all~ati i>. (« In later days Generai Montgomery said that Rommel was a good generai; but had tendency to repeat himself. It was at this moment that he began the tactics, afrerwards consistently repea,ted when he was in a tight place, of saving his Germans at the expense of his unhappy Allies, ii).


liana :d:a r49/ 28, precedentemente posto alle sue dipendenze, per battere d'infilata alcune vallette a nord di Krassnogorowka, dove si stavano anunassando notevoli forie ' nemiche. . Il comando della 298a D., pur trattarrd'osi di artiglieria italiana e pur non essendo là divisione impegnata, ritarda con pretesti vari l'esecm:ione cle.ll'ordine· e comunicai, infine, dhe a:vrebbe messo a disposizione un solo pezzo. Soltanto in seguito ad ulteriori insis,tenze l'ordine venne integralmente eseguito. Il ritardo frapposto nell'intervento della ·batteria fa perdere all'azione di fuoco gran parte delila ·sua efficacia.

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Il com~ndo <lei XXXV C. A. ordina che il I/526.. gerrn., dis1ocato in riserva, p~ssi a tdlisposizione della: « Pasubio >> per effettuare in unione' ad altri reparti, un i mmediato contrattacco allo scopo cli ristabilire la situazione fra Ogolew e Abrassomova. Il comandante del btg. germanico dichiara di non potersi muovete se non dietro ordine. del comando Gruppo Armate. In tale !atteggiajmento il reparto viene appoggiato dal.comando deHa 298a D. gerrn. Il comando artiglieria del XXXV C. A. chiede all'artiglieria della 298" D. d'i interv_enire ~ protezione cli Krassnogorowka battendo dl'infìlata le forze nemiche attrayersanti il Don per attaccare l'abitato. La 298" D. oppone un netto rifiuto affermando, contrariamente al vero, di essere impegnata sul fronte. Il _r8 dicembre, il comando del XXXV C. A., in conseguenza di disposizioni del comando Annata, ordina alla 298' di sòstituire in linea il 79° rgt fq·. ridotto a circa 600 uonìini. Gli ufficiali di collegamento germanici presso la « Pasubio )) segnalano che ,due cp. tedesche_inviate per sostituire il III/79° non avevano trovato in posto il battaglione. Immediati accertaimenti precisano che i xeparti . tedeschi non si erano portati sulle previste posizioni, ma si erano dislocati su un costone r,etrostante alle posizioni sulle quali il btg. italiano aveva, nel frattempo, respinto un altro attacco. I due ufficiaili tedeschi di wJlegamento, invitati a recarsi sul posto per ,constatare l'inesattezza della loro comunicazione, oppo-

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, nevano 'lm rifiuto motivato con: il solito yincolo della preventiva autorizzazione del comando Gruppo Armate. Il 19 dicembre, la 298" germ., in seguito a comunicazione del · comando XXIX C . k (tedesco) inizia il ripiega:mento non ordinato dal comando XXXV C. A. (italiano) da cui dipende~ senza avvertire nè proyocare ordini del comai:ido stesso. Alle r11Ilo'ltrnnze di questo dichiara di essere passata alle dipendenze del comando XXIX C. A. L'episodio (r) è connesso ad altra contemporanea arbitraria modifica da parte del XXIX G. A. degli ordini impartiti dal1'Armata il giorno 19 per il ripiegamento dal Don dei C. A. XXXV e XXIX. Can1?iamento di disposizioni che, sottraendo la 298" D. tedesca al . XXXV C. A. e passandoìa alle cllipendenze del XXIX (comando tedesco), p011tò, fra l'altro, all'lémormale situazione di un C. A. (XXXV) inserito tra le unità di run altro (XXIX) ed a frammischiamenti e intasamenti sull'unica via di deflusso, con evidenti ri~ percussioni negative siuille operaz,ioni. Alla sera del 19, il comando XXIX C. A. _ordina, improvvisamente e d1iniziativa, alla << Celere>> ed a1la « Sforzesca >> di abbandonare la linea Meschkoff-Tsdhir (sulia quale sernndo disposizioni impartite i.o stesso giorno dal comando Arma.ta si dovèva condurre la difesa) e di ripiegare in :&i1:ezione di Kaschary. Il Gruppo Armate dà du.rettamente, senza interpellare l'Armata, immediato contrordine. · . Le conseguenze dell'ordine e del contror&ne sono gravi: __l'iniziale arretramento consente a forti aliquote corazzate nemiche di in~ .fi.ltrar$i sulla' strada di Djogtewo; ii~ succ·essivo ritorno verso lo Tschir, c;ompiuto soltanto dalla << Sfomesca ))' meno premuta 1d'al nemico, mentre disperde energie e sacrifica uomini, mezzi e tempo preziosi: non porta alcun beneficio alla condotta della difesa. · Nel campo logistico e dei trasporti in particolare, la soggezione assoluta, i vincoli artatamente creati dal comando germanico (r) Per la rottura dei collegamenti l'episodio è conosciuto claff Armata · soltanto ai primi di gon~iaio a ripiegamento, effeù uato.


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si appalesano nel . modo più tormentoso. Basterebbe ricordare che, all'atto del ripiegamento, la 298a. D. tedesca -disponeva della sua piena <cik)tazione di carburante mentre le nostre unità erano costrette ad abbandonare, fin dal primo giorno, le artiglierie "e via via gli ult~mi automezzi dhe, p~raltro, in parte riforniti ,di carburante dai tedeschi, yenivano <la qu,esti utilizzati per loro esclusivo uso e consumo. Ma più clhe un'elencazi'one dettaglìata delle richieste avanzate e rei.elle concessioni avute in fatto di treni, carburante, mano d'opera, prigionieri, sfruttamento di risorse locali etc., a render meglio l'idea deUe condizioni <li disagio in cui furono. m:essi i nostri servizi, si riporta, in stralcio? il grido di protesta lanciato dall'intendente ~l'i superesercito, 1'8 gennaio, durante la battaglia del Don, quando già l'ala destra ddl'Armata era stata costretta a ripiegare e si delineava l'ava. volgimento dél C. A. alpino. Sono motiyi ricorrenti nei telescritti ci:fr~ti dell'intendenza, ma questo.che riportiamo sintetizza più efficacemente la situazione: << Autorità . tedesca cerca tutti modi controllare et dove possibile ~mpadronirsi nostra, organizzazione . et limitare mia libertà azione mddo et forma intoller·a,bili et inconctliahili nostro prestigio alt In particolare terud.e-ad impadronirsi direttamente mezzi trasporto alt Nessuna ragione salvo proprio egoistico interesse giustifica interventi che specie nel campo dei trasporti ri:ùnacciano con .impiego antieconomico compromettere nostra effici.enza già gravemente scossa recenti avvenimenti... Nelle attuali condizioni massime esasper.anti et risorgenti. difficoltà sonq rappr.esentate non dai ambiente clima distanza etc. ma da rapporti con tedeschi. « Chiedo sia detto chiairaimente a!I: tedeschi c4e nostri uomini li ,comandiamo noi et nostri mezzi li comandiamo noi pmnti s-i capisce a dare s·e:mpre concorso come sempre si è dato anche se est illusorio come esperienza abbondantemente dimostra sperai:-e in una qualsiasi contropartita alt. )) , Ispirandosi aUa linea di condotta dei loro coman:d~, i militari tedeschi dmante il. !ripiegamento hanno tenuto il più deplorevole

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contegno verso l'alleato che aveva sacrificato il 70% delle sue fanterie per tener testa ad un avversario superiore ·di mezzi e di uomini e w eva dato loro la possibilità d~ ritirare tutto il materiale e di ripit:gare agevolmente. Così s·i son visti svaligiare magazzeni per i quali erano stati negati i mezzi di trasporto, facendo sorgere il fondato dubbio che il diniego fosse stato inspirato dall'intenzione di appropriairsi dei viveri e dei materiali; laiddove, incontrando sezioni di sussistenza tedesche p~ovviste di viveri, compreso il pane, ai nostri soldati non veniva dato nulla; solo, a volte, un po' di miglio e tre patate crude. Dalle isbe, a mano armata, venivano cacciati i n05tri soldati per far posto a c.1uelli tedeschi; nostri autieri, a mano armata, venivano obbligati a cedere l'automezzo; dai n05tri 'clutocarri venivano fatti discendere nostri soldati, anche feriti, per far posto a soldati tedesdhi; .dai treni carichi di nostri feriti venivano sganciate le lo. ·comotive per essere agganciate a convogli tedeschi; feriti e congelati italiani veniv·ano caricati sui p,i'anali dove alcuni per il freddo morivano durante il tragitto, mentre, nelle vetture coperte, prend~vano posto militari tedesclhi, non ft;rit~, che, avio-riforniti, mangiavano e fumavano allegramente quando i nostri soldati erano digiuni da parecchi giorni. · · Durante il ripiegamento, i tedeschi., su autocarri o su treni scher. . nivanci, deridevano e dispregiavano i nostri soldati che si trascinavano a ,piedi nelle misere condizioni che abbi~mo descritte e, quando qualcuno tentava ,di salire sugli autocarri o sui 'treni, spesso semivluoti, veniva inesorabilmente colpito col çalcio del fucile ~ c05tretto a ri,. manere a terra. Nè, data la diversa efficienza dei singoli e dei reparti, potevano sempre bastare, a raffrenare la tracotanza germanica, le sporiadiche reazioni, anche violente, di comandanti e gregari, nè l'ordine dato dall'Armata agli autisti di opporsi, con le armi, ad ogni tentativo inteso a privarli dell'automezzo. « Nella conca di Arbusowka molti, moltissimi, da parte no. stra sono i morti ed i feriti, che per mancanza d:i locali chiusi vengono depositati all'aperto, vicino al posto di medica~ione.· Il coman5


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do tedesco, mi per mezzo dell'interprete ci si era rivolti per avere qualche ambiente da adibire a ricovero di feriti, non aderisce alla richiesta, giustificando tale rifiuto con l'asserzione dhe tutte le case sono occupate da comandi tedesohi. E' solo dopo vive insistenze cht si riesce ad avere una piccola isba, assai piccola, e naturalmente insufficiente per le necessità delle centinaia e centinaia di feriti che dli ora in ora vanno accumulandosi. Nevica e la neye li ricopre ».

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PERDITE. Durainte le operazioni svolte nel ciclo operativo II c:licembre-31 gennaio, l'Armata subì gravi per:d~te di personale, quadrupedi, arrrii e materiali di ogni genere; specie per le unità che risultarono soggette ad accerchiamenti da parte delle masse· nemiche. Cause determinanti: la resistenza in posto che impose il ~acrifìcio, talvoltà totale, di capisaldi, di reparti, di intere unità; la vialenza e la- durata della battaglia, nonchè la prevalenza rl'elle forze avversarie; la deficienza per non dire la m;:incanza di adeguate armi anticarro; le dure condizioni climatiche; la ,mancanza di carburante che dleterminò l'abbandono dli gran parte dèllie artiglierie (tutte motorizzate) degli automezzi e rdiei materiali del:le grandi uni~à; la mancanza di riserve. L'entità delle perdite risulta dagli specchi allegati ' .I . e 2. Complessivamente i caduti e i dispersi furono 85.000 circa, pari pressochè; ad r/3 delJa forza iniziale dell'Armata; la massa è costituita dalla fanteria e sue specialità . . I feriti e congelati ~ooo quasi 30.000. . La dolorosa. ·sorpresa caus-ata dalla notizia chç a soli circa 20.000 ammontano i prigionieri dei campi di concentramento d.~lla Russia non si attep.ua molto alla luce delle cifre soprain1dicate andh.e ·se ai .fini statistici, s,i osserva dhe, per giudicare dell 'or.dine di grandezza di quella che avrebbe potuto essere, nella migliore ipotesi, la cifra dei sòpravyissuti fra i disseminati nella steppa, il numero dèi prigionieri segnalati in Russia va messo in rapporto, non già, col totale delle perdite (rr5.ooo) e, neppure, col _totale dei caduti e dispersi (85.000), bensì- con quest'ultima cifra diminuita delle perdite, in cadluti, subite dal1'Armata nella battaglia di logoramento (II C. A. e D. « Pasubio »); nella hattagl~ -d i rottura e nei contemporanei attacchi di agganciamento (II C. A., D. « Pasubio )}' D. «Celere»); e nei combattimenti per rompere l'accerchiamento, prima, sull'ala destra (D. «Torino», D. « Pasubio>); D. « Cekre )}' D. «Sforzesca))) e, poi, sull'ala sinistra (C. A. alpino). 1

1


68 Non si hanno .riotizie particolareggiate su queste perdite, sailvo per il XXXV C: A. che, in linea approssimativa, indica in 1800 i morti e i dispersi e in 5.600 i feriti e congelati della D. « Pasubio >); jh 370 i morti e i dispersi ed in 980 i feriti e congelati .del raggruppamento <e 3 gennaio»; in 1020 ~ morti e dispersi ed! in 1510 i feriti e. congelati delle truppe e servizi del C. A. fino al 19 dicembre. Sì rammenta, però, che per la <e Cosseria )>, in conseguenza delle perdite subìte nei . . primi giomi dì combattimento, era stata disposta la sostituzione in . linea, alla data del 15 dicembre. D'altra parte, la <e Torino»,. che fu solo parzialmente e poco impiegata in combattimento durante la battaglia di logoramento e di rottura, dopo l'assedio di Tsclhertkowo raggiunse Starobolosk con soli ~200 uomini siugli 11.0001 che 1a ~am,pO:. nevano quando er,a sdhierata sul Don (1). Ci asteniamo, perciò, dal , trarre non facili illazioni. Anche le perdite _dei materiali risultano dagli allegati sopm citati. Esse a_mmontano a 3/ 4-4/5 della consis.tenza tota·le per i mezzi di trasporto; a gran parte d~lle armi di reparto (fuc. mitr., mitr., mortai, pezz;i e.e., ecc.); alla qu~asi totalità delLe artiglierie, dei materiali rd!elle unità e loro scorte ad ìmmedliata portata; a gran parte deUe dotazioni dei ce!}tri logjstici. avanzati (Rossosch, Kante.mirowka, Maltschewskaja; Millerowo) e un'aliquota· di quelle .dei centri arretrati (Woroschilowgrad, Kupiansk, Kharkow). Nonostante le ·perdite, il materiale d'intendenza sal~ato rappresenta: u111a . perce~tuale notevole di quello ·inizialmente presso _l' Ar.:. mata. Edl invero i rapporti dell'intendenza con le autorità tedesclhe per l'assegnazione dei mezzi di trasporto ·e <l.ì carburante, come già , ricordato, rischiarono più volte di. superare il limite di rottura.

, (r) ·Comandante della divisione e comandante della fanteria divisionale: congelati.; , comandanti dei t,re reggimenti : due morti, uno ferito,; comandanti dei battaglioni e dei gruppi: non presonte, tutti morti o feriti o dispersi; · comandanti di compagnia e di batteria: tre o quattro presenti.

uno

)

1


.e o Ne Lus I o N_E.

' .

'

Queste, in rapida visiçme le vicende dolorose, ma certo .non inglorio:;e, dell'Armata italiana in Russia. I superstiti sono tornati ' àlle loro case .e tornano i prigionieri. E', fra · di essi, -chi . racconta, ma . i più rifuggono: dal 'rin·novare, · pur anche nel pensiero, . il loro -tormento. Il tempo attenuerà. il tiéordlo delle atrocità sofferte o viste. Al'cun( troveranno forse ·atten:u~nti a"ndie per i disumani misfatti nelle supreme esigenze della guerra. Ma i figli dei figh, tutti, r1corderanno pur sempre- lo sdegno dell'avo ·per l'altezzoso contegno di chi gli era, suo malgrado, compagno d'ar\d.1i. Ricorderanno che· amaro conforto per il superstite av,vilito sulla viai del ritorno, nelle desolate steppe dell'oriente, era stata la visione della sconfitta tedesca, terrorizzato come egli .era dal pens:ìero di dover « dividere » ( !) la .Vittoria con uri :tal « condomino >> sulla soglia di ca_sa. Per ltln peccato veniale, molti anni Ol' sono, un grande uomo di Stato,, che contribuì a promuovere la soluzione pacifica dei conflitti interna2:ionali - e non esitava, quando riteneva clhei il suo paese fosse . nel torto, a dirlo - WiHiam Gli;tdstone, da~ll'alto del sud scanno in Parlamento, rivolgeva un fiero monito al popolo britannico (I): . « Viaggi un inglese dove vuole come privato cittadino. Sarà ritenuto in gener.ale integro, magnanimo, coraggioso, liberale e sincero; ma con tutto ciò gli stranieri sentiranno troppo di sovente

«

i

r

(1) Lèt an Englishman trave! where he wili ·as a private person, he is, found in generai t.o be upright, hÌlghminded, brave, liberal, and true; but with aU this, foreiginers are· too often sensible of something that ga.Us them in bis presence; and I apprehend it is because he has too great a tendency to, self-esteem, too little disposition to regard the feelìngs, the habits and: the ideas. of others... ,,. « And I, for my part, am of opinion, that Eng,land will stand ·shoa-n of a sence; and I apprehend it is becaus:è he has too great a tendency r.o self-esteem, hersel~ from the mora! support which generai and fì.xed convictions of ma,nkind · afford; if the day shall come in which she may continue to exite the. wonder ailld the fear of o.rher nations, but in which she shall have no part in their affectiens and their regaird "·


70 qualche cosa di repulsivo in sua presenza; ed io mi réndo conto che ,ciò avviene perchè egli ha una spiccata tendenza a presumere · dli sè e troppo poca disposizione a considerare i sentimenti, le .abitu-d.ini e le idee degli. altri ... « Da parte mia sono d'avviso che l'Inghilterra sarà priyata di gran parte della sua gloria e dlella sua dignità se yerrà a mancarle l'appoggio morale che scaturisce dal fermo generale consenso del genere umano; se giorno yerrà in cui essa pur continuando a destare la memviglia ed il timore delle altre nazioni non avrà parte alcuna nella loro affezione e nella loro ,stima ». Per un peccato oltre ogni dir1e « mortale», a nome di milioni di colpiti negli affetti più cari, il tormentoso dopoguerra infligge, oggi, un duro insegnamento al popolo ge.rmanico perdhè bandisca dàl sùo linguaggio le parole « popolo eletto » e da ogni suo' programma ed azione la politica- che a tale formula si ispira. Sono esse bandite altresì, e decisamente, in ogni altra lingua e n.izione? L'umanità se lo augura perchè sono parole maledette!

I

I

t

,>


ALLEGATO I

Quadro complessivo delle perdite. PERDITE CONSISTENZA ORGANICA ALL'INIZIO DELLA BATTAGLIA

r I

t

Caduti o dispersi

Feriti e congelati

7.130

3.010

1.290

221.875

81,820

28.400

PERCEN· TUALE

/

Personale: Ufficiali Truppa

60%

49,7%

Mezzi di. trasporto: \

Quadrupedi

25.000

20.000

80%

Automezzi

16.700

13.360

so,6

Motomezzi

4.470

3.800

85%

\..017

90%

'

Trattori

..

1.130

Armamento: Fuc.ili mitragliatori .

2.850

2.000

70%

Mitragliatri~i

1.800

1.428

80%

Mortai

860

750

87%

Pez zi da 47

380

260

70%

Semoventi da 47

19

19

100%

Cannoni da 20 .

225

200

52

40

960

940

97%

55

55

100 %

Pezzi c. c. da 75/46 Pezzi artiglieria vario calibro Carri

«

L>

-

88% !

77%


ALLEGA1'0 2

Quadro delle perdite del personale nel ciclo operativo I 1 dicembre 1942 . 20 marzo 1943. CADUTI E DISPERSI

I

U NI T À UfficialiIl C. A.: Tr. e serv. dì C. A. Div. Cosseria . Div ,!,Ravenna

XXXV C: A.: Tr. e scrv. di C. A.

50 80

1.510

170

1.650

220

3201

.

7.400

19.660 3.050 7.540 9.450 13.080 6.600

110

50 50

60 IO

1.450

440 ).380 2.040

10

50 110

Totale

2901

Totali generali

3.610 84.830

4201

60

10 20

7.7901 81.820

300

7.630 6.350 10.520 24.500 3.780 11.800 12.350

11.440 11.900 15.210 7.470

15.650 7.760_'. 49.630

.51.340 3.620 1.740

3.470

150 40 10 60 130

250

5.340 9.280 . . )4.620

23.540

1.710

9.910 990

13.930

. 3.610

290

14.050

13.5001

9601 170 360 450 440

560 3.900 2.450 2.130 870

170

2.480

90 30

420

3.880

160.

4.310 -

3.990 5.750.

7.360 6.080 10.100

270

2.70()

4.150

6901

270

GENERAL I

3.820 5.530 5.050 8.880

400

8.730

420 760

40

39.720

1.290

5.920 3801

TOTALI

Truppa

5501 ~

2.810

30 50 . 80

6.940 5.320

240

s .2001

8001

Totale

O e1110.

2.960

310

160 4.050

230: 180 200

2.240

130 190 340 390

Truppe chimiche • . . . Raggr. cav. (con rgt. art. cav.) Intendenza

9.450

890

I

Ufficiali

100

Totale

Tmppe e scrvìzi Com. Armata: Arti(tlieria

Truppa

2.310

240 220 340

Tr. e serv. di C. A. Div. Tridentina Div. Julia . Div. Cuneense Div. Vicenza .

I

3.880.

200

C. d 1A. al/Jino:

Ùfficinll

3.260

110

Div. Sforzescn Div. Celere Div. Torino

Truppa

110

Totale

XX IX C. A .:

TOTALE

90 120

Totale

Div. Pasubio •

FERITI E CONGELATI

1.700

510 1.800

500

1.740

2,340

:2.210.

170 - -----1------1------,-----10.010 ; 1.8301 3901 9.620

1001

l.2901 29.690

28.4001

4.300

l!0.220

114.520


INDICI

r

~i

r

L



INDICE DEL TESTO Pagina 3

PREMESSA L'OFFENSIVA RUSSA NELL'INVERNO L'8° ARMATA ITALIANA (ARMI.R)

LE

1942-1943 -

SlTUAZION'E PARTICOLARE DEL,

5

.

OPERAZIONI: L'OFFENSIVA IW5SA SUL F,l\ONTE DELL'8a ARMATA NELLE SUE GllANDI LINEE

Primo periodo ( I I dicembre 1942 ·8 gennaio I 94J) . La battaglia di logoramento . Fronte del II Corpo d'armata (D. cc Cosseria )> e << Ravenna ll J Fronte della D. ,< Pas.ubio, ll La battaglia di rottura Generalità L'azione nemka . Fronte del II C. A. Fronte della D. « P.µubio )) (XXXV C. A.) Fronte della D . <<Celere)) (XXIX C. A.) Il ripiegamento· ddl'ala destra dell'Armata . Blocco nord (aliquote D. «Ravenna)); 298" D. germ.; aliquote D. « Pasubio » e D. «Torino») Blocco sud (D. «Sforzesca il; aliquote D. << Pasubio)); resti D. « Cdere .l>). . La ricostituzione di una difesa arretrata continua. Sosta ne1ie operazioni

5 I5 I

I5 17 18

I9 19 22 22

26

:28 3I 34 37 40

Secondo periodo ( 9- ]I gennaio) La preparazione del nemico al nuovo attacco La rottura sul fronte del XXIV C. A. e l'avvolgimento dell'ab sinistra del!' Armata Il ripi,egamento del C: A. alpino e dei resti dei XXIV C. A. I 'COmbattimenti nelle valii del Derkul, dell'Ajclar e del Krassnoje

43

V1SI0NE VICINA DEL RIPIEGA~IENTO .

56

CoMPORTAMENTO TEDESCO DURANTE LA BATTAGLIA

60

PERDITE

0oNCLUS10NE

43 45 49 54


INDICI! DEGLI SCHIZZI E DELLE CARTE Pagina Schizzo, I. - Situazione sul fronte russo prima e dopo l'offensiva dell'inverno 1942-1943 · 7 Schizzo 2 . - Deflusso ddle unità .di 2a schiera dal settore dcli' ARMIR all'i.nizio dell'otlensiva sul fron te romeno 9 Schizzo 3. - Dislocazione a cocdCY~ dell'8" Armata sul Don all'inizio della battaglia (sera IO dicembre 1942) .

12

Schizzo 4. -La battaglia di logoramento (n-15 dj_c. 1942). Principa'li attacchi del nemico . ·

16

Sc_hizzo 5. - Direzioni d'attacco del nemico per lo, s.viluppo della manovra 1n campo strategico .

20

Schizzo 6. - Aggiramento a breve raggio delle unità del li e XXXV .C. A:

2

Schizzo 7. - La battaglia di rottura sui fronte del II C. A. S~hier:imcnto e direzione d'attacco Schizzo 8. - La breccia aperta sul fronte del II C. A. Situazione alla data del 18 dicembre 1942 Schizzo 9. - La battaglia sul fronte della D. cc Pasub.i9, » . Schizzo

10. -

Schizzo

11. -

.

La battaglia sul fronte dell2 D. << Celere » .

.

Schizzo 13. - Forze contrappnstc all'inizio del 2° periodo dell'off~nsìva russa sul fronte _<lell'Sa Armata. (Situazione al . 13 g~n·na10 .. f943). .. Schizzo 14. - L'aggiramento del C. A. alpino. Situazione dd C. A. alla sera del 17 gennaio 1943 . : ·. Schizzo 15. - Il ripiegamento dei C. A. alpino (19-31 ge·1m~io 1943)

Fuori. testo a fine volume : Visione grafica riassuntiva d.ell1la1 bat~aglia di rottura sino, al niomemo del ripiegamento del XXXV e dei · ·

XXIX C. A.

23

24

27 29

Visio•ne grafica riassuntiva del ripiegamento delle unità del xxxv· e XXIX c. A. . .. . .

Schizzo 12. - Ricostituzione di una difesa arretrata continua

!

35 41 · 44

47 5o

,,


INDICE DEGLI ALLEOATI Pagina Allegatò

1. -

Quad.ro compless.ivo delle perdite .

Allegato 2 . - Quadro delle perdite del personale nel ciclo operativo dicembre 1942-20 marzo 1943.

7I 11

72


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