GIORNALE DI MEDICINA MILITARE N.3-4-2007

Page 1

dal 1938

Giornale di Medicina Militare dal 1851

dal 1895

Rivista di Medicina Aeronautico
AUO L
- ~~ t fìlOllHLE lii MEOIU\\ VIUT.lR B Jlf.l. Ullll'!I \llll.lllltl llllJ.' lltlfl 'llDl
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Rivista Militare di Medicina Veterinaria dal 1938
\1EIJICIXA K..\ \ ALE
Anno/i di Medicina Navale

in ro/ N r lina:

Dipinto di R11dolf C/audus rajfiguranle i S iluri a Le11 ta Corsa, più noli rom ,, "maiali " (Quadro ro11sl'n•ato /nnm i l Comando ,iPI Haggni/1/1ammlo Suba(q11.ri e l nrw:1ori ddl a

SOMMARIO

S .M .E . - BIBLIOTECA MILITARE CENTRALE PER19pJCI

/ ':f ½

40 7 Editoriale Lavori Scientifici

4 15 Studio critico dei requisiti di valutazione ORL per l'idoneità allo svolgimento di attività subacquea nell' ambito Marina Militare in relazione agli eventi barolraumatici rilevati su incw-smi subacquei negli uJtim.i dieci anni cli attività *

B A RBI E RA"rO M , l ov. \ :,,iE F Fiu : DA P.L.. F , \RA I 1.1 F., ME!WSE ! G

451 461 Eventi sanitari rilevanti in zona cli operazione: IR.<\Q 27 aprile 2006 - Lesson Learned. *

A'iT ORJNO S

Il rischio cli esposizione ai materiali radioattivi cli origine naturale usati Marina N:lilitare l !a/irma al in attività militari. * ¼irign ano).

CrsTERN I NO G DEI B \RJ)I G \1.,\l'Ro V. (Fo to U.S. 1\11.M. )

481 Il u·asporto aereo cli pazienti altamente infetti e contagiosi: attività operativa dell'unità cli isolamento aeromedico dell'A.M. con i sistemi di biocontenimento

A.T I. e S.T.I. *

ARG,·\NESE F. , L AST !I.I A M. , SA RL.O o .

4 9 1

505 53 1

537

Studio preliminare stille problematiche microbiologiche relative ai sistemi. campali di potabilizzazione delle acque: ModelJo OMP POT 001. *

Rosso L. , Fi occo E

Validazione fattoriale del questionario di autovalutazione s ocioemotiva nei gruppi antartici Argentini ed Italiani.

PERJ A , BARBARITO M ., C OR\ 'ASCE C , PERI M.

Aspetti pectùiari n e!Ja valutazione del personale dei Carabinieri.

P Al{J{O~l E.

Termalismo e Forze Armate.

M ART l NES V., FORBlD USSl A., C AW..\Rl l\1 l'vJ La Yo ri trado u j i n l e r ame m e in i n glese . - An icks erni

Giornale di Me dicina Mili1.are
XVIII
-----
*
ly tra n s lc1 1c i n e n g l ish . G Mc d Mi i. 2007; 157 (:H ): 401-406
r e

Studi

551 Il Mobbing nelle Forze Armate: profùi psicologici e metodologia di prevenzione e contrasto.

FASCLA. G.

5 61 Note di antropo l ogia di pace e di guerra attraverso lo s tudio e l'analisi dei mural es osservati in alcuni teatri operativi.

MAlff l NES V., CANNAVICCI M.

5 69 L e n uove fro n tiere della sel e zio n e del personale: proposte teoric he/ pratiche P AClFICO M.

5 77 Rol e Playing e PNL n e lla formazione dell ' operatore humint.

CANNA\-1CC1 M

5 85 Progetto di un por tabarelle campale.

L I GU()RI E

5 93 La sicurezza stradale.

SANTORO F.

601 Infermieristica

La Ricerca Sanitaria Militare

611 Il Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale : dall e origini ad o ggi.

6 1 7 Formazione Sanitaria Militare

Storia delle Sanità Militari

63 7 Breve storia del Corpo M ilitare Speciale dell ' Esercito Italiano - S M.O.M.

Dall'Organizzazione Mondiale della Salute

64 1 Uso rischioso d e ll ' alco l : una e pidemia allarmante.

64 7 Recensioni

651 Indice er Autori - Annata 2007

Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; 157 (3-4): 40 1-406

Periodi'co trimestrale

del Ministero della Difesa

o rum rldln

Dim.ionP Gn1Pm!r riel/o Sonitiz Militrm

Dire u o re res po nsabile

Amm. ls/J. Capo Vincmzo Marlines

Co m itato S cie nti fico

Magg Cm Federico Marmo

Brig. Gen. Amalrlo 'frinni

Armn. !sp Pietro TommtlSP/li

Gen. lsp. Ca/10 Manlio Carboni

Grn. B. Domenico Riballi

Referen ti Scie ntifici di Forza Armata

Ten. Col. Chim. 1Wassimo PercirJa/li

Ten. Col. vet. , \'fnrio Marchisio

C.F (SAN) Andrra Tc11nburelli Lan:ara

Col. CSA r11 Paolo 7òsro

Tn1. Col. CCRTL (mP ) Seigio ventura

Co ord inatore e dito riale

Cnp mr. Marro Cannavicci

Consule nti

Tm, Gm, me. (r.a.) Domenico /\Ilario Mo11aro

R e d az io ne e Segre teria

Fmnrrsca Amnio

Walter De Cam

Claudio Fantl'ra

Stefano /vfulargia

Alessandro Heaf,,

Collah oraito 1;

C.A. Ciowmni Piuria

Col. me. Enzo Lig1uni

Ten. Col. mr fra'Tlresro Borcurci

La traduzione dei Lesti dei lavori scientifici è curata d;i J:;rminin Sanlangelo

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Titolo: in italiano cd io ing lese.

Riassunto: comp i lato in i taliano cd iu inglese di circa IO righe e strutturato in modo da presentare una visione complessiva del testo Ove possibile deve presentare indicazioni circa lo scopo del lavoro, il tipo cli studio , i materiali (pazienti) e metodi analitici applicati, i risultati e le conclusioni rilevanti. Non deve presentare abbreviaz ion i

Parole chiave : in numero massimo di 6 i n ita liano ed in i nglese. Le parole chiave dovranno essere necessar iamente conte11ute nel testo e preferibilmente sce lte dal Medicai Subject index List dell'lnclex ~tcdicus

Introduzione: ill ustrare brevemente la natura e lo scopo de l l avoro, con citazioni b i bliografiche significative, senza includere dati e conclusioni.

Mate riali (pazi e nti) e Me todi: descrivere in dettagl io i mcwdi d i selezione dei partecipanti, le informazioni tecniche e le modalità di ana l isi statistica.

Ristùtati: Presentarli con chiarezza e concisione , senza commentarli

Giornale di Medicina Militare
G Mcd ~UI. 2007; 15 7 (3-4 ) : 401-40 6

Discussione: spiegare i risultati t;vcntualmente confrontaJldoli con quelli di aJrri autrni. Definire la loro import.ama ai fini dell'applicazione nei diversi settori.

Citazioni: i riferimenti bibliogrnfici dovranno essere segnalati nel testo, numerati progressivamente cd indicati u--a. parentesi.

Bibliografia: i riferimenti bibliografici dovranno essere limitati ad una stretta selezione. Solo i lavori citai i nel testo possono essere elencati nella bib l iografia. I lavori andranno numerati progressivamente nell'ordine con cui compariranno nel lesto; g l i Amori dei testi citati vanno totalmente riportati quando non superiori a 6, aluirnenti citare i primi tre seguiti dall'abbreviazione: et al.. La bibliografia deve essere redatta secondo il Vancouver Style adottato dal Giornale con le modalità previste dall'fnternational Gommittee of Med icai .Journal Editors. Per gli esempi, consultare il sito: http://www.nhl.nih.gov/bsd/tmiform requirements.htm Per le abbreviazioni si consiglia di 11nifor111arsi a ll a List of Journal !ndexed del l ' Jndex Mcdicus. aggiornata annualmente.

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Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; 157 (3-4): 401-4.06

EDITORIALE

nuando ho assunto la Direzione del Giornale di Medicina Mi l itare mi sono imposto un ~ raguardo imporlanlf l'inserimento della Rivista in un cirtuilo scientifico internazionale, un salto di qualità ormai indijferibile

Tra i presupposti necessari oltre alla qualità scientifica dei contribuli quello correlato alla regolare uscita del Trimestrale (fino ad oggi non risf1ella t a) ecco quindi la necessità di un numPro doppio che consente di recuperare questo gap per raggiungerf l'importante obiettivo

Mi fa piacere segnalare in questo numero un articolo di forte interPsse de l Prof Benedetto SARACENO che ho avuto modo di conoscere a Ginevra, nella sede dell'OMS, e di cui ho apprezzato l'amabilità e la grande esperienza professionale, egli ha aderito subito al mio invito a parlare di un 'epidemia allarmante: "l 'uso rischioso dell 'alcool ", un jJroblema sicuramente attuale tanto che un recente articolo jJUbblicato sul Corriere della Sera titolava: '1taliani più longevi , gfov ani a rischio alcool, scende l 'età d ella prima sborni a ".

i n questo numero due allegati, il primo a sfondo storico: l'interessante di(l,rio di un marinaio

Giuseppe Bruno BAJ ONJ imbarcato nell 'ultimo conflitto sulla nave ospedale Aquileia, curato dallo storico Mariano GAB RJ};U i , cui va la rnia riconoscenza per la generosa disponibilità; il secondo 1iguarda "Il rischio a:mianto " un opusco lo informativo curato dal Prof Francesco TOA1EI Direttore

dell 'l stituto di J.\1.edicina del L avoro dell'Università L a Sapienza di !Zorna.

Ammirag l I s e

IL I

La Sanità Militare Italiana nelle principali missioni fuori

area nel 2007

LIBANO AFGHANISTAN KOSOVO
Rubrica a cura del Brig . Gen. CSArn Piervalerio MANFRONI Consulente Sanitario del Comando Operat ivo d i Ver t ice lnterlorze
o o N · - e o ·- "' Vl· - E · - u e · - ... a. 4) - - 4) e o e o ·-- o ·-

LIBA

Forma di governo: Repubblica

Superficie : 10.452 km 2

Abitanti: 3.826.0 18

UNIFIL - Operazione LEONTE

Lo missione UNIFIL è stato costituito con lo Risoluzione ONU n. 425 del 19 marzo 1978 a seguito dell'invpsione del Libano da parte di Israele {marzo 1978). Successive Risoluzioni hanno prorogato lo durato dello missione. A seguito di un attacco delle forze di Israele nel luglio 2006, nel sud del Libano, mirato od disarmare le milizie di Hezobolloh, l'ONU adottò lo Risoluzione n. 1701 dell' 11 agosto con lo quale si sanciva la cessazione delle ostilità e si davo il mandato olle forze internazionali, tra cui l'Italia, di mantenere delle stabili condizioni di pace. L'operazione LEONTE è iniziato il 30 agosto 2006 con lo partenza di un gruppo novale ed il successivo sbarco del contingente sulle coste del Libano meridionale il 2 settembre 2006.

Il contingente italiano dell'operazione LEONTE opero o supporto delle FF.AA libanesi per il controllo ed il monitoraggio dell'areo compresa tra il fiume LITANI ed il confine con Israele , anche con numerosi interventi o favore dello popolazione locale.

Il dispositivo sanitario è rappresentato da 9 Ufficiali Medici e 2 Ufficiali Veterinari (LEVEL 1).

Giornale di Medicina Militare Lebanon . ___ _ ....' -1 -.;;- / %,_ llE Sea I -fJ JNOU ; ~ . r;J ' \Tibnine Bent / > Jl>a,i' ; • o,; • ---~---G Med Mlii. 2007; 157(3-4): 409-414
41 J

I I Febru11ry 2006 \f A, ;,

Forma di governo: Repubblica

Superficie: 647.500 km 2

Abitanti: 31.889.923

Operazione ISAF

' I Consiglio di Sicurezza dell'ONU approvava il 20 dicembre 2001 la Risoluzione 1386 con la quale autorizzava il dispiegamento nella città di Kabul e nelle zone limitrofe di una Forza Multinazionale denominata INTERNATIONAl SECURITY ASSISTANCE FORCE (ISAF). Nell'agosto del 2003 la NATO è subentrata alla guida dell'Operazione ISAF e la strategia NATO di assistenza al governo Afgano prevedeva l ' espansione delle attività sull'intero territorio Afgano mantenendo il contingente a Kabul. Al contingente italiano è stato assegnato il controllo della città di Herat e della provincia di Farah di rilevante importanza geostrategica essendo area di congiunzione tra Afganistan ed Iran. Fra le varie attività i Militari Italiani hanno svolto operazione di bonifica da ordigni esplosivi e chimici . Il dispositivo sanitario è rappresentato do: 15 Ufficiali Medici (8 nel ROLE 1, 1 in posto medicazione, l Medicai Advisor a Camp Arena, 4 Medicai Advisor a Camp Stone, 1 PRT USA e 2 Ufficiali Veterinari {Kabul, Camp lnvicta).

412 ., ---~-,,........,,...,,, . -. ---.. -..___.,_
I
Giornal e di Medicina Militare 00
Attività ambulatorio/e umanitaria del personale sanitario del Role I .
AFG
G Med Mii. 2007; 157(3-4): 409-414
Medicazione di ustioni del corpo di una bambina di 14 mesi dovute ad incidente domestica.

Report sull ' attività a ss iste nz ia le umanita ria svolta d al Role 1 di RC W in H e rat

eamp Areno, Herat, 3 aprile 2008 - L'unità di supporto logistico di ISAF {lnternotional Security Assistance Force), cosiddetto Forward Support Base, situato presso l'aeroporto di Herat nella base militare di "Camp Arena", ospita dal marzo 2005 una strutturo sanitaria di livello Role 1 Il team medico qui operante proviene doli' Aeronautica Militare, la forzo armata che si era sch ierata ad inizio operazione proprio nei pressi dell'aeroporto per gestire il traffico aereo militare, garantire la sicurezza dell'istallazione e sostenere la logistica delle truppe ISAF schierate nella provincia di Herat.

Il Role 1, in conformità con le direttive nazionali, fornisce supporto e competenza olle esigenze mediche ed igienico-sanitarie del personale militare ISAF. In aggiunta i nostri medici hanno ascoltato dall' inizio del loro impegno le pressanti richieste di assistenza sanitari a provenienti dalla popolazione ed è quindi cominciata un ' attività ambulatoriale frequente ed assidua oltremodo che coinvolgente dal punto di vista umano.

In seno alla popolazione locale è cresciuta e maturata lo fiducia nei confronti della struttura medica italiana capace non solo di portare le cure di primo soccorso ma anche di sviluppare a ttività clinico-diagnostiche (laboratorio analisi, dia gnostica per immagini ecc ) tali da destare lo spirito di positiva emulazione delle costituende strutture sanitarie afgane. Queste infatti hanno intrapreso un percorso di adeguamento dell e proprie capacitò clinico-interpretative nei confronti di quelle o pera te dai nostri team sanitari. Si può constatare senza ombro di dubbio uno crescita delle capacità assistenzia l i afgane, obiettivo di imprescindibile importanza nel programmo di espansione del sistema sanitario nozionale vol uto dal Governo Centrale di Kabul.

L'ottimale interfaccia con il personale sanitario afgano, favorito dal clima di fiducia rapidamente instauratosi , ho consen tito, unitamen te alle iniziative attuate sotto il coordinamento dello stesso Medicai Advisor del Comando ISAF di Her at, una proficua programmazione di medical-engagement, attività cioè in cui gli Ufficiali

Medici italiani hanno condiviso conoscenze e tecniche con la controparte medica afgana , concretizzando così il programma di mentorìng, teaching e coaching, stra · tegicamente essenziale per la crescita del si stema soni · torio Afgano.

Attualmente il Role 1 d i spone di un organico proveniente dal Corpo Sanitario dell'Aeronautica Militare, costituito dal Maggiore Diego Vecchi, Dirigente del Servizio Sanitario e dagli infermieri specializzati Michele Longobardi e Marco Rina/di

Nel corso della loro attività gli Ufficiali Medici italiani hanno curato patologie di carattere infettivo di rara osservazione in Italia ed in Europa, arricchendo cos ì il p r oprio bagaglio culturale di alcuni specifici aspetti epidemiologici lo cui conoscenza ho avuto riAessi positivi anche sulla tutelo della salute del personale ISAF.

Dall'analisi di oltre 9 .000 vi site ambulatoriali effettuate o civili afgani dal marzo 2005 ad oggi si evince come numerosi sono risultati i cosi di ustioni, coinvolgenti bambini ed adulti , derivanti da attività domestiche con ubiquitaria presenza di fiamme vive in ambienti confi · noti , spesso alimentate do combustibile Valori alti anche per i casi di lesioni ulcerative della cute dovute alla localizzazione della leishmaniosi, patologia infettivo causato dalla puntura di un artropode (sandfly · mosca della sabbia) portatore del parassita Leishmania tropico. Si sono osservati anche molti stati carenziali dovuti a malnu trizione sia nello popolazione infantile che nelle donne in stato di gravidanza , con l 0 - 12 cosi oddirit· tura nell'arco del periodo di fertilità

Un tale arricchimento conseguente al reciproco scambio di professionalità ho rafforzato una diffusa percezione (a partire dai più alti livelli di comando fino alle figure prolessionali direttamente operanti) dell'ineluttabilità d i un processo di integrazione scientifica di cui i team medi ci itali ani attivi nel contingente ISAF devono essere orgogliosi.

Hanno collaborato:

Diego Vecchi: Magg . Me., D.5.S. Role 1 Camp Arena RC W (A.M.};

Alessio Fantera: Magg. Me., Capo Team AMET del RC W (A.M.); Vincenzo Giacobbe: Ten. Col. sanvet t. ISSMI, Medicai Advisor RC W (E.I. ).

Giornal e di Medicina Militare
G Med M i i. 2 00 7 ; 157(3-4)
4 09-!14
:
4 1.

V

Superficie: 10.887 km 2

Abitanti: 1. 954.745

Opera z ione KFOR

L'operazione KFOR ebbe inizio il 14 giugno 1999 con lo scopo di fornire supporto alle organizzazioni umanitarie che hanno prestato assistenza ai profughi usciti dal Kosovo. la missione internazionale, a guida NATO, è stata ordinata con la Risoluzione n. 1244 del Consiglio di Sicurezza delle N.U. il 10 giugno 1999.

Il contingente italiano, che opera nella zona assegnata (città di Pec), garantisce la sicurezza e la libera circolazione a tutte le componenti etniche e religiose ed alle organizzazioni internazionali.

La forza italiana è di circa 2.500 militari. Il dispositivo sanitario è rappresentato da: 8 Ufficiali Medici { 1 Medicai Advisor a Villaggio Italia, 3 nel Role 1+, 2 DSS a Dakovica, 1 DSS posto medico avanzato, l DSS IPU), 1 Ufficiale Odontoiatra, 1 Ufficiale Veterinario e l Ufficiale Farmacista (a Villaggio Italia). In Kosovo ci sono numerosi antichi monasteri ortodossi ricchi di opere d'arte la cui sicurezza è affidata alle truppe internazionali. Tra questi il famoso monastero di DECANI di cui si producono alcune fotografie.

414 Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; 157(3-4) : 409-414

Studio

critico dei requis iti di valutazione ORL per l'idoneità allo svolgimento di attività subacquea

nell'ambito

Marina

Militare

in

relazione agli eventi barotraumatici rilevati su incursori

subacquei negli ultimi dieci anni di attività

Cri tica! stud y about th e eva lu ati on.

Criteria for sc ub a suitabilit y related to the la st te n year s of baro trau matic injuries in o pe rati ve acti vity of itali an Navy scuba di vers

Mauro Barb ierato * Francesc o Iova ne O P ier Lui gi Fre d a • Fabio Faralli # Gianmar co Me duse i §

* C\/ (SAN) Direllòre D. 1W M.l.. (fa Maris/mlal) - / ,a Sfmia

° CV (SAN) Capv R,parlo Otorinularir,1;uiatria D. ,W.ML (Ex Mririspeal ) - / ,r, Spnia.

• CF (SA}\/ ) 1\ r/,/,t/n RPfirtrlo Otarirwlari111;oinlria lJ.A/.M.L (E x J\Iari,pml) - f ,a Spnia.

# CF (S1LN/ R1:1/Jm1whil, r,,,ntru Fi.;iopatofogir, Sub"rrl""''·

§ S'JV (SAN) Capn S,nn z in Smiita,io ,\'at1e Auteo.

Riass unt o - li Coma ndo Suhacquei In c urso ri del le CraLie (S P ) è la se d e della Marina Mi l itar e dove ve n gono abilitati tuttj i s uoi operatori subacque i ed il Diparùmento Militare Medicina Lega le (ex Osp<'da lc Prin cipa l e Militare Marittimo) n e è la st ruuura sanita ria di 1ife rim ento. G l i Auto,i con qucsro lav o ro. hanno inteso effeu u are una rassegna analitica di tutLi i cas i di soggett i rnllllali nel periodo 1995-2005 presso il R epano O.R.L. di Marispedal

La S pe z i a per il consegui mento o il mantenimento d e ll'id o n e i tà a ll ' attività subacq u ea al fine di valu tar e la co ngruità dei c rite1i a d oua ci.

P arol e c hi ave : At tività s ubac que a, idon e ità, param etri fi s ic i , prevenzion e

Summary - COMSC ilit\" is 1hc acro 11 ym of Comando S ubacq11ci lnc11rsori , this is the ltalian N,n-y Scuba Divc,-s sc h oo l. Eac h disease happ enecl during lormaùon of sn1ba divers is valuatcd a nd treated in ù1e Naw H ospital of La Spc1ja_ T h e goal of ù1is sn1dy is the criùcal eva l11 ation of ù1c c rite ria used lO selec l military pcrsonnel lo attcn rl the cou r sc of sc uba divers and th e criteria u sed in ù,e eva luaùon of mai111.cnance th e capability to praclice rJ1e acùvity. The Au t hors obsen-es barotraumas happencd in te n years nf training anivity cn ncludin g Ùrnl barotraumas were gencrn ll y caused b y incxperience an cl Lht· evalu ation criteria are gencra ll y co rrected.

Key words: U nde rw ate r activity, fitness , physical pa ram e ters , prevention .

G Med Mii. 2007; 157(3-4):

Giornale di Medicina Militare Lavoro scientifico
415-450

Introduzione

, ell'amhiw della marina militare italiana i n :q uisiti otorinolaringoiatrici richie~li per l'idonciLà alla pratica di atti\'ità ~uhacquce ,ono descritti nella pubblicazione S .\L\I. , IS 150 L ' .E.U., edizione 2006 - Sullo Maggiore della Marina Militare, cli escl11si\'o uso interno( I ).

In essa sono descriui: il regolanwnLo recante norme 111 materia di accertarncn10 delle idoneità a l s('rvizio militare (<lec r. 1 arrile 2000, n. 114 - G.U. n. 107 dt>I 10 maggio 2000);

• direttiva tecnica per delineare il profilo sanitario elci soggeui giudic.iti idonei al ~cn-i1io militare. App li cando la direui,".:1 tecnica ,~ene delineato per ogni militare un profilo sanitario che conscmc, mediante 110\'e caraucristiche ornato-funzionali che riguardano i vari apparati, di , ·aiutare rapidamente le concli1.ioni p~icofisiche, mediante l'attribuzione di coeffic ienti di , ·alidità decrescente da I a I (Tab. I ).

Co,ffitimti 1 e 2

Vengono attribuiti alla ~pecilica caratteristica somato-fun1.ionale solo in assenza di patologie, onero in presenza di a lt erazioni palologiche senza alcuna rilevanza, sollo il profilo medico-legale. ai fini dell'espletamento del ser\'izio militare.

Tale livello di coefficientazione (fasci.-1 a) individua il grado di va l idità richiesto per l'arruolamento \'Olontario. faui salvi specifici requisiti o evenwali deroghe inliciate da ogni forza armata.

Coeffirienti 3 r 4

D e lineano un profilo san itario inquadrabile nella fascia B.

Sono attribuiti alla -;pec ili ca caraueristica somatofu111ionale in presen1.a di alteralioni patologiche che, per scarsa i11cidenza, sotto il profilo 1ncdico-lcgale, possono coment.irc di svolgere il :.en izio militare ,·olontario. ove previsto da specifiche disposizioni o deroghe speciali indi cate da ogni forza armata.

1c i casi in cui si attribuisca il coefficiente 3 o 4 alla caratterislica "AV~ si dovrà specificare l' appa rato imeressa to (Tab. Il) .

Con la \'Oce " OR" vengono classificate tutte le patologie dell'appanno 010rinolaringoiatrico, mentre qu<:'lla "AU" indica la sola funzione uditiva / vestibolare (Tab. III ).

N.B .: la perclit.1 mono e hilaterale isolata i: qudla che interes.,a al massimo due fr<'quenze, calcolala prendendo come rik1imento il ntlon.> in db. più grave (Tah. I\').

La P.P.T. (perdita perc<' 11tualc totale) biauricolare <;ullc 500, l 000, ~000. 3000 e -1000 hz.. si dt>lermina mediante la formula ripo1 Lata nella tabella\').

TI \'alore ponderale elci 1JOOO 111. si ralcola prendendo in considerazione olo il ,alore più gra,·e tra i due orecchi:

5 per perdile in db. comprese fra 25 e 31 dh;

• 8 per perdile in db. comprese Lra '.\5 e 59 db;

• 12 p<>r perdite· in clb. oh re i 60 dh.

Nella pubblicaLione sono talwllatc le principal i patologie otorinolaringoiatriche; queste ha11110 anche la fun,ionc di fungere da riferimento quelle non espressamente menzionatl' (Tabb. VI. vn, VJII, IX).

Nella pubblicazione sono allrcsì defìnili i r<>quisili necessari per comcguire l'idoneità ini1ialc ( Tab. X ) e per il suo ma11tcnimento alla componente "incursori subacquei", nelle va1ic cartgoric, specialiLà. ahilitazi o11i (Tab. Xl).

Per lttlli è pre\'isto un 1es1 wbarico e ~inusa](' mediante pressurizzazione in camera di clccompre~!>ione a '.J AT.\ da prat.icar,i presso Comsubin ed una periodicità dei com rolli medici per la riconferma della idoneilà:

• INCl l RSORl F SUB.-\CQCE I (co mpreso il bre\'clto

OSSr\LC ) :

Bi enna le presso Enti San il ari competent i per terriwrio.

• PALO~fBARl 1~1MERSJO:--1l PROFONDE:

Annuale presso il D.M.M . L. Spez ia.

A richiesla di Comsubin. possono essere cffeuuatc presso l'Ospedale ;\lilitare della Spe,ia controlli medici straordi n ari per evcnmalt· perdita temporanea o permanente della idoneiuì a tali categorie. La \'allllazione definitiva è ~empre concertata fra lo specialista ORL e l'UI~ fìciale Medico di Comsubin specialista in FSB.

Nel caso d i perdita dei r<'quisili il personale In e Pa , se inferiore a 35 anni sarà giudicato permanentemente non idoneo a lali atti~tà; se: d i età s11pe1io1-c a % an ni , sarà impiegato in funzioni logistiche (ln / C - i11c ursore costiero: ln / Csl - I ncursore Comando. supporto elogistica: Pa / TI - palombaro Tcrnico lperbarirn; Pa/ Csl: Palombaro Comando suppono e logi~lica).

I n adesione ai criteri stabiliti dai regolamenti della marina militare, gli obiettivi primari dell'i1er clinicoSlrum cn ta le sp<'cialislico oto rin o l ari 11 goialrico utili,tato pre<;so l'Ospedale ~ 1.~I. di La Spezia per ,tabilire

416
Giornale di Medicina ~lilitare
G ~kcl Mii. 2007: 157(3--l): 415-450

l"iclo11eit;1 :ilk a11i\'il:Ì suhacqut·c. so110 slali la de1cr111i11a1 iunl' della lun1io11ali1à della uni t ù rino- E.1ringo

- tubarica e J"i11tq~ri 1;1 elci co111pll'ssi ostcn mcatali (c.0.111.), ri1e1111ti c·n 11 11nbi strutture "critiche" pt 1 1111: 1 buona risposta dl'll';ipp;1r;1l(> ORI. a l le slimol;vioni de l mo11clo ~11 barq ueo ('2- '.I).

Mate ri a li e m e to di

E" s1:1to d"li:llt1;1to 11110 s111dio critiro sulla incidcn,a della patologia baro1rauma1ica ori riscontr;\la i n rrequenta t nri di nirsi ( 1.-,7'2) ed in opl'r;llo1·i • il>:1cqm· i ( IO~) presso Comsuhin I. a Spc1i,1 11cl periodo 19%- '20(fi (T,1h. X l i).

Scnpi dl'l l a ril'crca. i11 rda1io 1H' a i li.iro1r;111111i ori. ~0110 ~,ati:

• , al111an1e i l tipo e l'entità ( -1):

• l'i11ciclc111a:

1<1 loro riparti1.ione in se110 alle '.2 tipologie di ,ogg<' l li : ;1) rrccp 1c111alori di corsi; I>) proks~ionisti; tipologi;1 cld corso l'lfrllua10;

• stahi l i , -c qua11to i loro c~iti ;1hbiano 111ocli(ìcato l"ido11ci1ù dell'operatore co11di1 io11a11do11c il prosieg110 del la :1tti\'it;'1 subacquea:

• \TI ifir, 1re in base alla Ioni pc1-cc111ualc di insorgent.a l'ackg11atc1.1a dei ci-i t c-ri cli scll'zione (Tab. X l ).

I ) per 111,lllC,llll.tl clei ITC]lllSlll sono Siate: 7.'.1 •;,;, ( I '2:i 11011 idonei su l(ì97);

• q11l' il <' iml·n· dm1ll(' ,1ll'i11staurnrsi di una q11abia~i patolog-ia haro1raum,11ic1 invalida11Ll' dt1r,1111e i vari corsi: 0.:1 I % (!1 non idrnwi ~li I ?i 7'.l);

• 9uclll' inline donill' all'instaurarsi cli u11; 1 q11;ilsiasi palolog-ia haro1rauniatin1 inva li dantt· in personale prol'i-s~innista cli C:omsuhin: O % (Tabb XIlL X IV. XV. XXV I . XVI I , XVII I. XIX. XX. XXI, XXII. XXIII. XX I V. XX\', XX\'1. XXVI I, XXVII I ).

Disc ussi o n e

l)all'a11alisi critica cli qua1110 effl'tllta t o nel periodo 111 esame, risu l la i11equi,·oc1h il111c.:ntl' comt' 11na sele1io11e 1\10 l 10 .1cc11rat,1, il 1111>11itoraggio assiduo clc.:llt· nrncli.1.io11i di salutl' l' l'intl'nsa opera di fon11:11io11c ccl i11f'ort\1a1io11e ,,·olla da personale 111ediro al1a11H'tHc qtta l if'ictto ; 1ssoci:1ti all'e lc\'at;1 profrssio11alitù del pcr,otnle operatore s11l>accpH·o stesso de l la Yl ,1rina Militare co11st 11ta110 di conseguire r i sultati ~intri. 1Jrilla11ti cd dlicaci nel campo di:lla prnT111io11l' dl'g-li illf'(1r\t111i nel l o ~volgi111cnlo d<' l lc- attiv i tà s1 1h,1cqt1l'l'.

Bibliografia

l. Is p e tto rato d e lla Sanilà - SMM / IS 15 0 / UEU: l{,-,q11iliti /M' /'irlo111'ilrì ai 1•ari Corpi, Ruoli, C:atr1;orir, Ris ultati S/H'l'Ìalilà r Abilitazir111i dd /1mo11a/i, rMlr1 M. 1W.

N<'I pe1 iodo in c-sarnc ~0110 state riscontrate le ~eg-ucnti tipo logi<' cli harolraumi:

• otnbarn 1rau111i (tipo O. I, I l , 111, IV. V);

• barc>l 1-au111i del seno c:fn1oido-lro11tak; barou·au111i del seno c.:t r11oido-ma~c dl arc; l>arol1-;_1111ni del seno elmoido-fronfo-masccll,11-c;

• vcrtig-ini allt'rnobarichc.

Le sLcsse, considerate, lanto pl'r inciden7 a che per gravitù, sono su-,H· per i professionisti i n numero 11011 particolariuc11L<" signi lìca 1ivu mentre per i f requcn t atori dl'i vari corsi cli ido11ci 1,ì subacquea scrno st;11e 1111 nu111t·rn molto magg-iorc. Tra q11cs1i l'i 11c idc111a i: staia r o111prcs;1 tra un minimo de l f(iJ~ % (~om111011ato 1i) t·d 1111 m.1ss i11m elci :t'.\.:ì '¼., (infermieri).

Le "\1011 iclonci1.ì" alla Yisita di ,unmi~sionc ai corsi ,uhacq11L·i (Soggctli in pnssC'sso di rcq 11isi1 i Avori - Au

Staw Maggiorl' del la Marina - Edizione 2006.

2 . Stammberger H .: F. E.S.S.: 1'.11dom1/iir rliag11om allfl 1111J?' '-Y 11/ //,,-, /mrr111a1al sin111r,1 m1d 011/f'rù,1 .\/(//{,[ fHt.\t'- Tht' A-k1,1Prldingrr tn-/uriq11P 1111rl a/1/J/imtim11jimn llw Cmz. Srlwol. ~004 . E.cl. Swrzc.

3. Sala O., Sala T. : iÌ' 1/11 allan/1, 11 mlon O/U ,: lf'f.,"IIÌ ,, 1inlorni. ditt{.;llll 1i t' lf'Tn/1ia.

32-65. Piccin Ed. 1996.

4 . J di s baris mi in Oto1-iJ1olarin g oiatra. Supplemento al 2 ° fascicolo d i Annali di Medicina l'\;iyalc anno '1992 11. 2 aprik-giug-no.

41,
Giornale di Medicina Mili1an·
• L..;&;_...,. PALAZZO DB CON8llml - JWZA QEU.A CQS1J1UZIONE. 4 418 r. Med Mii. 2007; 15 7(3-4 ): 41!'>-47>0
LLLILnJ.~t..a.·:::..,

Ta b. I - PROFILO SANlrARIO

Caratteristiche somato-funzionali PS CO AC AR AV LS LI VS AU fascia A : coefficiente

Tab. Il - COEFFICIENTI 3 E 4 .

Tab . lii - FUNZIONALITÀ UDITIVA.

Monolaterale : valori fra O e 24 Db. AU 1

Bilateral e: PPT. compresa entro il 10%

Monolaterale: valori compresi tra il 25 e 35 dB;

Bilaterale : P.P T. compresa entro il 20 %;

Monolaterale o Bilaterale isolata(•) : < 45 dB o 6000 - 8000 Hz AU 2

Monolaterale: valori compresi fra 36 e 49 dB;

Bilaterale: PP.T. compreso entro il 32 %; AU 3

Monolaterale o Bilaterale isolata (*): valori compresi tra 45 e 65 dB

Monolaterale: valori compresi tra 50 e 65 dB;

Bilaterale : P.P.T. compresa entro il 40 %; AU 4

Monolaterale o Bilaterale isolata (*) : valori superiori a 65 dB

c_;jornak di ~lcclici11a :-. l ili1,m ·
1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2
3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4
Fascia B: coefficiente
EM El DG UG yp cu NR SG oc OR 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4
4 1 9

Tab . IV · TA BELLA PER IL CALCOLO DELLA

C:io111ak di ~kdi< in.1 l ili1,m·
PERCENTUALE
500 1000 2000 3000 v.o.c. % o o o o o metri 20 % 5 1.25 1.75 1 1 metri 10 % 10 2.50 3.50 2 2 metri 8 % 15 3.75 5 25 3 3 metri 7 % 20 5 7 4 4 metri 6 % 25 6 25 8.75 5 5 metri 5 % 30 7 50 10 50 6 6 metri 4 % 35 8.75 12.25 7 7 metri 3 % 40 10 14 8 8 metri 2 5 % 45 11.25 15.75 9 9 metri 2 % 50 12 50 17.50 10 10 metri 1.5 % 55 13.75 19. 25 11 11 metri 1 % 60 15 21 12 12 metri 0 .5 % 65 16.25 22 .75 13 13 metri 0 5 % 70 17 50 24 50 14 14 metri 0 25 % 75 18.75 26.25 15 15 metri 0 . 25 % 80 20 28 16 16 ad concham 420
DI PERDITA UDITIVA BILATERALE.

Tab. V - FORM ULA PER IL CALCOLO DEL P P. T

(orecchio migliore x 7 + orecchio peggiore) + val o re ponderale del 4000 hz. 8

Tob . VI - APPARATO O TOR INOLARINGOIATRICO - VARI E.

Le malformazioni e gli esiti di malattie o lesioni delle labbro, dello lingua e dei tessuti molli dello bocca che non alterino lo funzione fisiognomico e non producono limitazioni funzionali

Le malformazioni e gli esiti di malattie o lesioni delle labbro , dello lingua e dei tessuti molli dello bocca di grado non inabilitante

Le alterazi oni del!'arti colazione temporo-mondibolore senza disturbi funzionali

Le alterazioni dell'articolazione temporo-mondibolore con lievi disturbi funz ionali

Gli esiti di di fratturo dei mascellari , anche in osteosintesi , senza limitazioni funzionali

Gli esiti di fratturo dei mascellari , anche in osteosintesi , senza importanti limitazioni funzionali

Le anomalie congenite e le patologie croniche delle ghiandole e dei dotti salivari che non alterino lo funzione

Le anomalie congenite e le patologie croniche delle ghiandole e dei dotti salivari con lievi alterazioni funzionali

3 - 4 AV-SG 2AV 3 - 4 AV - SG 2AV 3 - 4 AV - SG 2AV

3 4 AV - DG

,iurnale
J\lt-di('i11a J\lilitarc
(
di
<, \kcl \l i i. '.!llOì 1; •7!:\-1) : 11.-, r,o 2AV
421

Tab VII - A PPARATO O TOR INOLA RINGOIATR ICO - O RECCHIO.

Le malformazioni congenite o acquisite dell'orecchio esterno, da sole o in associazione sindromica ( coloboma, fistola, ipoplasia del condotto uditivo , ecc ) senza disturbi funzionali 2AV

Le malformazioni congenite o acquisite dell'orecchio esterno, da sole o in associazione sindromica ( coloboma, fistola, ipoplasia del condotto uditivo, ecc.) di grado non inabili tante 3 - 4 AV-OR

Le malformazioni della catena ossiculare senza deficit uditivi di grado inabilitante. 3 AV-OR

Le forme morfodisplasiche del labiri nto anteriore non associate ad ipoacusia di grado inabilitante 4 AV-OR

I processi malformativi del labirinto posteriore in assenza di segni di squilibrio labirintico di grado non inabilitante 4 AV-

Gli esiti cicatriziali timpanici monolaterali o bilaterali di pregresse otiti senza disturbo funzionale ( in tutti i casi necessita l'esecuzione di una audiometria tonale e di un esame impedenzometrico) 2AV

Gli esiti cicatriziali timpanici mono - bilaterali di pregre sse otiti con disturbi funzionali 4 AV-OR -

perforazione timpanica cronica non secernente

sderoadesiva

Gli esiti ben consolidati di m iringoplastica senza disturbi funzionali 2AV

Gli esiti ben consolidati di miringoplastica con disturbi funzionali

media sieromucosa

timpanosclerosi , l'otorrea tubarica

di antroatticotomia

lievi turbe della reflettività labirintica

Ciorn a lc di \k dici n a ~ li li 1a r e
OR
sindrome vestibolari periferiche persistenti non inabilitanti 4 AV-OR Le canalolitiasi 3 AV-OR
Le
La
4 AV-OR L'otite
3 - 4 AV-OR
3
Otite
3
La
4
4 2 2
- 4 AV-OR
AV-OR
AV-OR Gli esiti
4 AV-OR Le
3 -4 AV - OR

Tab. VIII - A PPARATO O TORI N OLAR INGOIATR ICO - SENI PARAN ASA LI

Esiti non funzionalmente sign ificativi di processi flog istici della piramide e delle fosse nasali 2AV

Naso a sello 3 - 4 AV-OR

Prolasso delle alari

Cisti e fistola mediano del naso non Aogosate

Rinite cronica atrofica semplice con minimi disturbi funzionali

Rinite cronica trofico semplice con disturbi funzionali di grado non inabilitante 3 · 4 AV-OR

Ri nite cronica ipertrofico con minimi disturbi funz ionali

Rinite cronico ipertrofico di grado non inabilitante 3 • 4 AV-OR

Rinite allergico episodica senza altre manifestazioni cliniche

Rinite allergico ricorrente 3 - 4 AV-OR

Rinite vasomotorio non allergico con minimi disturbi funzionali 2AV

Rinite vasomotoria non allergico con disturbi funzionali non inabilitante

Grado dello ostruzione nasale in rapporto al parametro "sommo di Russo", rilevato allo rinomanometrio anteriore attivo do 600 o 900 centimetri cubi/ s elèvata allo meno 1

Grado della ostruzione nasale in rapporto al parametro "sommo di Russo" , rilevato olla ri nomonometria anteriore attivo superiore a 500 ed inferiore a 600 centimetri cubi/ s elevata alla meno 1

3 - 4 AV-OR

2AV

3 AV-OR

Grado dello ostruzione nasale in ro~rto al parametro "sommo di Russo" , rilevato alla rinomonometria anteriore attivo superiore a 300 e ino a 500 centimetri cubi/ s elevata alla meno 1 4 AV-OR

Gli osteomi che per dimensioni, sede e sviluppo non occupino più della metà dei seni e non determino alterazioni funzionali 2AV

Le pseudocisti mucose di ridotte dimensioni, senza segni di erosioni delle pareti ossee e senza disturbi funzionali 2AV

Le pseudocisti mucose senza segni di erosione delle pareti osse con lievi disturbi funzionali 3 AV-OR

Lo poliposi nasale senza deficit ventilatori manifesti 3 AV-OR

Le cisti mucose dei seni paranasali di ridotte dimensioni e senza disturbi funzionali 2AV

Le cisti mucose dei seni paranasali con lievi disturbi funzionali 3 - 4 AV-OR

Le sinusiti catarrali croniche 3 - 4 AV-OR

G iornale <l i \kdicina Militare
4 AV-OR
3 AV-OR
2AV
2AV
2AV
C M e d l\ [ il. ~007: 157(3---1 ): ·l l :1- 150 42 3

To b. IX · A PPARATO OTORINOLARINGOIATRICO · FARIN GE/LARINGE.

Le flogosi faringo - tonsillari croniche e le ipertrofie tonsillari senza alterazioni funzionali

Le flogosi faringo-tonsillari croniche e le ipertrofie tonsillari con lievi alterazioni tonsillari

- 4

L'ipertrofia della tonsilla linguale

La varicosità diffusa della base linguale e della regione valleculare

I fibromi, i papillomi e le altre neoformazioni benigne del faringe senza disturbi funzionali

La nevralgia essenziale del glossofaringeo 3 - 4 AV-OR

La cisti canalicolare

papillomi isolati e il prolasso dei ventricoli

La laringite cronica ipertrofica I nodul i delle corde vocali , la poliposi cordaie unica e l'insufficienza glottica ( glottide ovalare, ad y, a clessidra ), considerando 4 AV-OR la funzione sfinterica della laringe

Le dislalie funzionali ( sigmatismo, rotacismo , gammacismo,ecc.) e i disturbi della muta vocale

Le disfonie quali la conci tatio sermonis ed il farfug l iamento, la dislalia labiale, dentale, linguale e nasale, la paralalia 4 AV-OR

Le flogosi Faringo- tonsillari croniche e le ipertrofie tonsillari senza alterazioni funzionali 2AV

1111\ Liornak cli f\ l l'dici11.1 f\ l Ì!itarl'
2 AV
2AV
3
AV-OR
2AV
AV
2AV
2AV
2 AV
La laringite cronica senza disturbi funzionali
I
2AV
424

Tob. X - REQUISITI SPECIFICI MINIMI ORL

PER L'ATTRIBUZIONE DELL1IDONEITA INILIALE ALLA COMPONENTE INCURSORI E SUBACQUEI.

Categoria - Specialità Abilitazione Sigla Coefficienti richiesti

Palombari Pa

Immersioni profonde Pa / ip AVOR 1

Apparecchiature pressoresistenti Po/ op AU 1

Sommozzatori disottivotori mine Po/ eodn

Incursori In AV OR 1 AU 1

Qualsiasi categoria Qc

Sommozzatori Oc I smz AVOR 1 AU 1

Operatori servizi sicurezza abilitati Oc/ ossolc AVOR 1 lavori in careno AU 1

Tob. Xl · RFOUISITI SPECIFICI MINIMI ORL

PER Il MANIENIMENTO DELLA IDONElfÀ ALLA COMPONEN TE INCURSORI E SUBACQUEI.

Apparato Otorinolaringoiatrico:

Possono essere ammesse modificazioni morfo-funzionali di lieve entità :

• modico ispessimento delle membrone timpaniche ;

• lievi esiti sclero-calcifici di pregressi insulti borotroumatici.

FUNZIONE UDITIVA ( misurato in camera silente):

Possono essere tollerati i seguenti innalzamenti di soglio:

* 35 dB. ai 500 - 1000 e 2000 Hz. mono - bilateralmente;

• 45 dB. ai 3000 Hz mono - bilateralmente;

• 60 dB . ai 6000 ed 8000 Hz. mono - bilateralmente se compensati do ottimo capacità psicofisica.

APPARATO VESTIBOLARE:

Possono essere tollerate lievi ipo - iperreflettività bilaterali con assoluto assenza di segni spontanei.

Tob. Xli - FREQUE N TATORI DI CORSI ( 1572) fD OPERATO RI SUBACQUEI ( 102)

PRESSO C0M SUBIN LA SPEZIA Nel PERIODO 1995 - 2005.

N ° complessivo di operatori DURATA N ° Di operatori in servizio frequentatori del corso DEL CORSO (MESI) presso Comsubin

Sdo lagunari - carabinieri

C:io111ak di i\1ulici11.1 i\lili1.m·
Ossolc 600 1 Palombari 260 6 18 (G O.S ) Sommozzatori 220 3 Incursori 240 2 70 (G.0.1.l Immersioni profonde 32 1 Infermieri 120 3 14
100
42
l

tipo O

tipo I

tipo Il

sintomi con assenza di segni obiettivi

iniezione del manico del martello e della membrana di shrapnel!

timpano retratto, non mobile, uniformemente iniettato otobarotrauma

tipo Ili

tipo IV

tipo V

barotrauma seno etmoide -frontale monolateralebilaterale

borotrauma seno etmoido- mascellare monolaterale bilaterale

barotroumo etmoido -fronlomonolaterale bilaterale mascellare

vertigine alternobarica

timpano retratto, congesto, versamento endotimpanico sieroso

timpano bluastro, estroflesso, emotimpano

perforazione timpanica con otorragia

Sommozzatori Incursori

426 Giornale di Medicina Militare
Tab. Xlii - BAROTRAUMI ORL RILEVATI.
DELLA PATOLOGIA BAROTRAUMATICA ORL TOTALE IN FREQUENTATOR I DI CORSI SUBACQUEI (1572) PRESSO C0MSUBIN LA SPEZIA PERIODO 1995 - 2005.
Tab XIV - INCIDENZA
Corso Ossalc Palombari
Immersioni profonde Infermieri Carabinieri N° Allievi 600 260 220 240 32 120 100 N ° Barotraumi % 152 25, 3 ALLIEVI N 0 BAROlRAUMI 69 26,5 37 16,8 50 20,8 9 28, 1 40 33,3 23 23

Patologia

Mascellari

Tab . XV - PERIODO 1995 - 2005 CORS O OSSALC SOGGETTI VALUTATI: 600.

COSI

COSI

Patologia

Ciorna l c di l\ k dic ina l\ l ili tarc
Monolaterale Bilateral e
O o 0% o 0% Otobarotrouma
I 79 53% 11 7% Otobarotrauma Tipo Il 29 19% 8 5% Otobarotrauma Tipo lii 4 3% 2 1% Otobarotrauma Tipo IV o 0% o 0% Otobarotrauma Tipo V 2 1% o 0% Seni
12 8% • t opo I • tipo I bilal • topo Il Seni
2 1% • topo Il bila t • topo lii topo lii blla t Seno
1% • topo V sen i front ali • sen , masce llan a sem fronto m ascellan Vertig i n e alternobar ica 2 1% • v e r t+91ne a lter no ba nc
Otobarotrauma Tipo
Tipo
Frontali
frontale + Mascellari
Tab . XVI - PERIO DO 1995 - 2005 C O RSO PALOMBARI SOGGETTI VA LUTATI: 260.
Monolaterale Bilaterale
O o 0% o 0% Otobarotrauma
I 29 42 % 4 6% Otobarotrauma Tipo Il 19 28 % 6 9% Otobarotrauma
lii 2 3% o 0% Otoborotrauma Tipo IV o 0% o 0% Otobarotrauma
V 0% o 0% Seni
7 10% t ipo I • t ipo I bil:a t t ipo Il Seni
o 0% tifx> Il b ìlat. tipo Ili t ipo lii b ilaL
0% t ipo V sern f ronta li • seni niasc e llan a seni fron t o n w1scellan Vertigine alternoborica 1% vert1a1n e a l ternobanc:. 42
Otobarotrauma Tipo
Tipo
Tipo
Tipo
Frontali
Mascellari
Seno frontale + Mascellari o

Tob. XVII - PfRIODO 1995 - 2005 CORSO SOMMOZZATOR I SOGGl:TTI VALU TATI: 220.

Patologia Monolaterale

Otoborotroumo Tipo O o 0%

Otoborotroumo Tipo I 19 54%

Otoborotroumo Tipo Il 5 14%

Otoborotroumo Tipo lii 1 3%

Otoborotrouma Tipo IV o 0%

Otoborotrouma Tipo V 1 3%

Seni Frontali o

Seni Mascellari o

Seno frontale + Mascellari o

Vertigine alternoborico o

Tab XVIII PERIODO 1995 - 2005 CORSO INCURSORI SOGGETTI VALUTATI: 240.

Otoborotrauma Tipo O o 0% o 0%

Otobarotrouma Tipo I 20 40% 8 16%

Otoborotroumo Tipo Il 11 22% 4 8%

Otoborotroumo Tipo lii 3 6% o 0%

Otobarotrauma Tipo IV o 0% o 0%

Otoborotrauma Tipo V 1 2% o 0% .

Seni Frontali

Seni Mascellari

Seno frontale + Mascellari o 0% • seni frontalt sern masçeUari

Vertigine alternoborica o 0%

428 ( ,1rn 11.1h·d1 \kditin., \l il11:1n·
COSI Jiloterole o 0%
22%
8% o 0% o 0% o 0% 8% 0% 0% 0% tipo
tipo
b1lal tipo
tipo
b1tat.
topo
8
3
I
I
Il
ti
lii u V
cosi Patologia Monolaterale Bilaterale
4% tipo I l1po I b1lat tipo
2
Il
1 2% Upo
tipo
Il btlat
lii tipo V

Tab. XI X - PER IODO 1995 - 2005 CORSO IMMERSIONI PROFONDE {I.P ) SOGGITTI VALUTATI: 32 . cosi

Patologia Monolaterale

Otobarotrauma Ti po O o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo I 4 45% 2 22%

Otobarotrauma Tipo Il 2 22% o 0%

Otobarotrauma Tipo lii 11 % o 0%

Otobarolrauma Tipo IV o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo V o 0% o 0%

Seni Frontali o 0% tipo I tipo I b1la t.

Seni Mascellari o 0% tipo Il tloo lii

Seno fronta l e + Mascellari o 0%

Vertigine alternobarica o 0%

b. XX - PERIODO 1995 - 2005 (ORSO INFERMIERI {I.Il. ) SOGGETTI VALUTAT I: 120 .

Patologia

Otobarotrauma Tipo O o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo I 16 39% 10 25%

Otobarotrauma Tipo Il 9 23 % 4 10%

Otobarotrauma Tipo lii 3% o O~,

Otobarotrauma Tipo IV o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo V o 0% o 0%

Seni Frontali o 0%

Seni Mascellari o 0%

Seno frontale + Mm,cellari o 0%

Vertigine alternobarica o 0%

( :iornale
:-.1t-dici11a :\ l iii tare
di
Bilaterale
Ta
COSI
Monolaterale Bilaterale
Il 111'" I 11p n I h ,f11t
llp o Il CJ hpo ti 1,i1n1 ll po JII
e; i\kd Mii. 2007; l !"i7('.I- I) : 11 ;"1- l: 10 42~

Patologia

Otobarotrauma Tipo O

Otoborotrouma

Otobarotrouma

Otobarotrauma Tipo V

Seni Frontali

Seni Mascellari

Seno frontale + Mascellari

Vertigine alternobarica

C: iorna lc di ,\ lc dici11: 1 ì\ lili tan·
C O RSO 5D0 LAGUNARI CARA BIN IE RI (S OMMOZZATOR I DISTRUTTOR I OSTACOLI) SOGGITTI VALUTAT I: ] 00
Tab XX I - PERIODO 1995 - 2005
COSI
Monolaterale Bilaterale
o 0% o 0%
6 26% 7 30%
Il 6 26% 2 9%
Otobarotrauma Tipo I
Otoborotrauma Tipo
2 9% o 0%
Tipo lii
0% o 0%
Tipo IV o
0% o 0%
o
o 0% • tipo I tipo I bilat.
o 0% • tipo Il a tipo Il bolat. • tipo lii
o 0%
o 0% Tab . XXII - INCIDEN ZA DELLA PATOLOGIA BAR OTRAUMATICA O RL TO TAL E ./ =r:l.•ru,u ""'"'"'BAR°""'""'' IN OPE RATOR I SUBACQ UEI IN FORZA A C OM SUBIN LA SPEZIA ( l 02) ,. PE RIODO l 99 5 - 2005 V , V,. vCorso No N° Barotraumi ,, v ,_ ,. V._ ' Palombari Sommozzatori (G.O.S.) 18 32 v• v. Incursori (G.0.1.) 70 12 I/ >-' " ... . • PA/SMZ(G O.S ) INCURSORl(G.0.1.) INFERMIERIII/IT) Infermieri 14 o 1 430 (; J\kd J\ l il. 200 ì : 1!"> 7 ('.\ 1) : l.,....J.,O

Tab. XXIII · PERIODO 1995 · 2005 CORSO PALOMBARI-SOMMOZZATOR I (G 0.$.) SOGGETTI VALUTATI: 18.

COSI

Patologia

Otobarotrauma Tipo O o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo I 16 50% 4 13%

Otobarotrauma Tipo Il 8 25% 3 9%

Otobarotrauma Tipo lii o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo IV o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo V o 0% o 0%

Seni Frontali 3% tipo I • tipo I bilat.

Seni Mascellari o 0% tipo Il tipo Il bìlat. • sen1 frontali

Seno frontale+ Mascellari o 0%

Vertigine alternobarica o 0%

Tab. XXIV - PERIODO 1995 · 2005 CORSO INCURSORI (G.0 1.) SOGGETTI VALUTATI: 70 casi

Patologia

Otobarotrauma Tipo O o 0%

Otobarotrauma Tipo I 5 42% 2 17%

Otobarotrauma Tipo Il 3 25% 2 17%

Otobarotrauma Tipo lii o 0% o 0%

Otobarotrauma Tipo IV o 0% o 0 %

Otobarotrauma Tipo V o 0% o 0%

Seni Frontali o 0% tipo I tipo I btlat

Seni Mascellari o 0% tipo Il 11 tipo Il bilat

Seno frontale + Mascellari o 0%

Vertig ine alternobarica o 0%

Giornale cli Medicin;1 Militare
Monolaterale Bilaterale
Monolaterale Bilaterale
o 0%
G Mcd Mil. 2007: 157('.H): 415-4:ifl 431

Tab. XXV · TI PO, ENTITA' DEI BAROTRAUMI ORL ED INCIDENZA 1995 · 2005

(;i o rn ,d c di l\led ic i11.1 l\lil i t a H·
Allievi Professionisti Comsubin Patologia Totali PA SMZ INC. OSSALC S00 INF (HT) 1.P. INC INF. (260) (220) (240) (600) (100) (120) (32) (G O.1) Barotrauma Tipo 1° 42 48 54 79 6 16 4 5 15 o 269 6,73% 7,69% 8,65% 12,66% 0 ,96% 2,56% 0,64% 0, 80% 2,40% 0,00% 43,11 % Barotraumo Tipo 1° 7 14 21 11 7 10 2 2 A o 78 bilaterale 1, 12% 2,24% 3,37% 1,76% 1, 12% 1,60% 0, 32% 0 ,32% 0 ,00% 0,00% 12,50% Borotmumo Tipo 11° 26 3 2 38 29 6 9 2 3 8 o 153 4, 17% 5, 13% 6,09% 4,65% 0, 96% 1,44% 0 ,32% 0 48% 1, 28% 0 ,00% 24, 52% Borolrouma Tipo 11° 9 11 13 8 2 4 o 2 3 o 52 bilaterale 1,44% 1,76% 2,08% 1,28% 0 ,32% 0 ,64% 0 ,00% 0, 32% 0 48% 0 ,00% 8,33% Barolrauma Tipo 111° 2 4 6 4 2 1 1 o o o 20 0,32% 0,96% 0 ,64% 0, 32% 0 , 16% 0 , 16% 0 ,00% 0, 00% 0,00% 3, 21 % Borolrouma Tipo 111° . o o o 2 o o o o o o 2 bilaterale 0,00% 0,00% 0,00% 0 ,32% 0,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,32% Borolrauma Tipo V" 1 1 1 2 o o o o o o 5 0,16% 0 , 16% 0, 16% 0,32% 0,00% 0 ,00% 0 ,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0,80% Seni Frontali 8 8 8 12 o o o o 1 o 37 1,28% 1,28% 1, 28% 1,92% 0,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0, 16% 0,00% 5 ,93% Seni Mascellari o o o 2 o o o o o o 2 0,00% 0,00% 0,00% 0, 32% 0,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0 ,00% 0 ,00% 0 ,32% Seno frontale + o o o l o o o o o o 1 Mascellari 0,00% 0,00% 0,00% 0 ,16% 0 ,00% 0 ,00% 0,00% 0 ,00% 0 ,00% 0,00% 0, 16% Vertigine 1 1 1 2 o o o o o o 5 alternobarica 0,16% 0 , 16% 0, 16% 0 ,32% 0,00% 0,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0 ,00% 0 ,80% 432

Barotrauma Tipo 1°

Borotraumo Tipo 11° 189

Barotrauma Tipo 111°

Barotrauma Tipo IV0

PA'SM!: (C:CS)

lnaJrson(GO I ) --ocnlc

corsoi P ' alliEMpa a111.,,;1mz

alli8'1 lnC

,nferm.,, (1-IT)

SOO Carabfn,en

c:iorn;il(' di l\kdi<"i11 ;1 :\ l ilil,11'(' Tab.
AROTRAUM
Allievi
XXV I - B
I ORL: ALLI EVI - PROFF SSIONISTI 1995 - 2005 . Tipologia Barotraumi
321
22
o
Tipo V 0 5 Seni Frontali 36 Seni Mascellari 2 Seno frontale + Mascellari 1 Vertigine Alternobarica 5 3~% alhey1 30% pro femom~h 2~% 20% 1~% 10% % oqo PAISMZ la1n11io d lalftl'IIUtrl li,/, ><XVII 1/,po,t,. 1< I"'" ,,11tuolf'> ,le/I" f'()ll>ic~1•,1 !\11, ,1,,w11101" ,1 ,,,/ tui ,x1,tt•1. ic)Or)f1 ui .,,,1$, ti. 1/lu~·, 1 f ( f'l,,},1_,;s1~'n• ,c;.f.1 Professionisti 55,2% 27 60,5% 32,6% 16 37,2% 3 ,8% o 0% 0% o 0% 0 ,8% o 0% 6 ,3% 1 2,3% 0,3% o 0% 0,2% o 0% 0,8% o 0% 14
Barotrauma
12
10
B
i
6
4 Tah
43 3
l()ì\'//1 - l11cide11zo pe1< en1i,oh• cfc•llo pc:tc,(...,p,a b1.."1r1,ltor1ma1,,-(1 1n 1t1l<1/1('!k' oUc e ofr:>~Jl,11e

Critica! study about the evaluation.

Criteria for scuba suitability related to the last ten years of barotraumatic injuries in operative activity of italian Navy scuba divers

lntrodu ction

In thc ltalian Navy, Lhc otorhi11olary11go l ogical requiremcnts ror gran(ing qualifìcation to carry out underwatcr artivities are dcscribecl in thc S.M.M. I I S lf>O / U.E.L' papcr, 2006 cdi1ion- Chicf of Sraff or tlic Navy strictly for internal use only ( J).

Jt describes:

• the rt·gtilation for assessing fitness for mili1ary ser\'icc (ctecree of 4th of Aprii 2000, n. 114 - G.ll. n. 107 of the ] 0th of May 2000);

• thc Lechnical regulatìons LO outlinc the health µrolìle or those considered lit for military servire.

Tn accordancc wi th techn i cal directives, a hcalth profìle is made for each so ldi er faci lit ating, through nine sornato-fonctiona l charactcrisrics of the vario11s sysrems of thc body a fast assessment of the psychophysical cond i tions, by giving fitness grading decreas in g rrom 1 to 4 (Tab. I )

Ln1f'l~ 1 and 2

These are g ivcn ro the specific somato-runctiona l charaneristic only in rhe absence of pathologics. that is, when then· are only pathological alterations of no medica i-legai relevance to the perfonning of military servicc.

Thi s l eve! of grading attribution (band A) illdividuatcs the degrcc of validity rcquired for vo luntary recruitment, apart from spccific requiremcnts or possible dispensa ti ons nu llifi ed hy individuai armed forces.

/J'tw/.1 J n nrl ·I

Thcsc nutl inc a he,1lt h prolilc for band B, They rcgard tlic spccific so111ato- runnional characterist ic or pathological alterat ions 1hat, bccausc or tlwir medicai-legai limit ed incidcncf', are compatible \\~lh volunlary military service , whcn approvcd by specitic dispositions or spc(·ial dispcnsaùons as indicateci by eacli of the arnwd l<lrccs.

In thc c;1.~es whcre leve! :1 or 4 is g-iven 10 thc "AV" charactcris1ic, lhc relevant bodv functio11 musL bt' spccilicd (Tab. Il).

Tll(' iniLials ''OR" indicate ali tht· patltologics or lhc otorhinolaryngological systf'm , whilc ''Al)" in dicates only the auclirory/ vcsl ibular funct ion (Tab. li l ).

N.B.: an isolateci mono and bilatera! loss is the onc lhat affccts al 111ost two rrequencics, ,alculated using as a r eforencc po in t the highcst val u e in db (Tab IV).

Thc b iauricu lar T PL (To ta! Percentagc Loss) on 500. 1000. 2000. '.WOO a11d 4000 h,.is mcasurcd witl1 the following formula (Tab. \').

The pondera i 1·al u c or the 4000 hz.is calc11 lated by 1aking into considcrat ion only thc highest 1a l ue or thc tiro ca r s:

• 5 for loss in db. between 25 ami '.H db:

• & for loss in <lb. between '.l5 and 59 db:

• 12 for loss i n db. abovc GO db.

The papcr shows Lhc tables for thc most imponanL otorh in o lar yng-ologica l patho logics; th csc alsn serve as a rcfcrc n cc point fo r th ose not cxp li cilly mentioncd (Tabb. Vl. VU , VlIT, I X).

T h c papcr also li st.s tbc nccessary requiremcnts to obta in the initial lìtness ccrt ilì cation (Tab. X) and th c requirements necessary for its va l iùity for th c un de r·-

• 434 Ciornak cli Medicina Milital'l'
C Mcd Mii. 2007; l!l7(3-4 ) : 41:i-tl !i0

water N;I\'\ s 1wci;tl lì>1 ccs g1011p. in lii<' dilTl'n·n1 c;111·gorics. SJ><-·ci;dli1·s. rn1ific:11iu11s ('l':ih. X l ).

Evcr yho dy lias 10 111 1<ll'rgo ;1 1uh;il a11d ~i1111sal prcs~uri/alion tc sl in , :{ i\TA ckco111prcss i 11 g cha111litT to tak(· pi ac e al tlic Co111.~ulii11 ; 111(I :1 p<Tiocli ca l l1cal1li clwck 10 co 11(ìrn1 lì111e~s:

• NAVY SPEC I AL FORCES i\N[) D IVER.'-. (in duding thc OSS/\1.C: pa1c 111):

EH: r y two )'\'.trs ;1 1 tlH' n·l1°\ ant I Ica l tlt i\ull10ri 1y l01 that rcgio11.

[)IVERS /\:--JD SCL1l~A D l \'ERS : Yearly al tbc D M .tvl.L. in La Spc1ìa Exccp t iona l hcalth d1ccb l'ora pos~ihlc tc·111porarv n pen11ar1t·111 loss ol fìtnc ss fùr thosc ca tegorics. whcn rcquc·st<'d by Comsuhin. c a11 be c.1rricd 0111 al th(' MiliLar y I l ospi 1al in I a Spc1.ia 'l'h\' ORI. s p('ci,tlisl always ph111s tlw dclì 11i1i\ 1· ;1s.~css 11 1<·111 .1 11 d 1h1· C:0111~11hin spctialiscd i11 FSH.

I n the case ol'a lo~s ol'the pr1-rcquisi 1c a hili t ic~ 11w 111 ami Pa pnson11t·I. il kss 1ha11 :V, rc;1rs ()Id wi l l ht· clecnwd 10 hc pcr111 a ne11tly 1111lìt lor s 11d1 .1 c ti\·i1ic~: if llwy ar<' ov1 r :Vi, IIH ·: will I)(' ;1ssig11l'd lo logisli c J"1111c1i n n s ( Cd / o - C:omb;1t I id('1 and < 0111ha1 ~wi111111t-r; Sl/s 11sr - Stall logi ,li r and ~uppon ;\J; 1vv ,pt"cial fo 1cl',; D / hl - divi11 g li ypcrh;1ric t<'cl111i cia 11 ; l)~ /~ IDi vn slal'I s11ppon ,111<l log i,Lic ).

I n kl'l'pin g wi1h !hl' rr itcria Sl' l 0111 in tilt' Navy rc g ulations , tlw primar y ohjcrli\l('s ,,I 111<' t' l i11ical - imtrum<·n1al ~pC'ci,di~1 ORL 11~1·d in tlit· Navy I lmpi1al in La Spc·1ia i~ lo :1ssc,s t h<' litll(' ~, f"or 1111dt"r wa l('r ac1ivi1ics. wc-re· dctcrn1i11cd h y 1'11· ddi11i1io11 <>f' 1lw I l 1i no--phar y ng cal - tubaric ru11din11ali1 y a11d thc hcallli ll r thc ostcomcatal co mplexn both ~cc11 as "crit.i c tl" slruuurcs l"or il good rc~pon~c· or thc- OR I. a ppa r ,1111~ 10 t lic sti111u httio11 rc c c ivcd und('l" wa lcr ('.i- :'>).

Mate 1i.als an d mc thods

A crili<·al si ud y was clon e on Lhc i11cidcncc of baroLrauma t ic o r i palhology d ç 1c nc:d in 1ho~{' a LLc n<ling c oursc-s ( I !i7'.i) a 11 d in 111Hlcrwa1cr operalnrs ( 102) al Lhc Comsuhin in I .a Spt•/ i ;i during 1hc period l !l~lr>200:i ( TalJ. Xli).

Thc ;1i111 ofthc rcscarch ìu co1111cnirn1 \\'ÌL l 1 o ri ha10lra11111as was :

• lo asst"ss t hc lYpc ;md cnt Ìl\' ( I ) :

• lhc incidcncc:

Rcs ull'i

Tli<· l"ollowi11g t y pcs "r haro1rau111as we1T d e tectcd 11 1 thl' period i n q11c s 1io11:

• <J1oharo1r;1111nas ( 1ypc O. I. li l i i. IV V); harolr;u1111a, of 1hc ('thmoid lronlal sinn~; haro1r,1111n.is o/' 1hc 1 1hmoid -m;ixi l lar y ~inus ; h.iro1 1 111111,is or I hl' cl I11noid -I rontal. 1na x illa ry s i nus:

• al !l'rnoh;n ic w·rl igo.

J Il l1·r111s ()r i11cidt n (T ;i11d gr:w it y, 1\()11 or I ht · a l>o ve wc1T sc c n as p a rtinilarly ,ignifì o ull in pn1k,sio 11 a b , wh ile LIH' IT Wt'l"l' ola 1n11d1 largcr 1111mbcr in t.h e casl' ol tho,c a11c1Hling lh c va rio11 s co ur,c ·s lor tnHkrwa ln

(ìlnc~s /\mo11g tl1<·s1· g-ro11p.,, lh(' in c id1·11 n · ran g<'d !rom a 111inin111111 or I (ì,H '%, (sc11ba divcrs) lo ;1 111,1xi11111111 or :n,:{ '¾, ( 1111rs(·,) .

Those u11fi1 ror cntran tT to tilc cxa mi11 a tiot1 !"or undcrwaler c ,H1rs cs ( ~ll hjccls with Avori - /\u I pn·1-c<7t1isi1c·,) chw 10 la c k or prcn-q11isitc~ werc:

7. :1 '¾ ( I '.l:, noi lii t1t1I of I W7): 1hose d11c· 10 lhl' onsl'l or i 11 va lid a t ing barolraum al ic p;1 1holo)..,')' during 1l 1c vario11s collrscs in 1lw profcs~ion.d pcr,on11c l olComsuhin: O % (T.ii>h Xl ii , X IV, XV, XXV I , XVI I , XV III , X IX, XX , XX I, XX II , XX I I I , XXIV, XXV, XXVI, XXVI I, XXVIII).

Di scussi o n

Froni li1c ui1 ical ,111a lys i~ of al i 1h a t was clon e in thc pcriod in qucstio1 1, it is w i1ho111 d o 11bt a vc r y accurate sckc1io11. tl1c c o11 1i1111011s 111011i1orin g of th c la t e or hcalth a)l([ thc intense work in 1raining a nd information carricd out by higlil y q11alif'1cd medicai personncl lo~cthcr with hi~h lncl of profcss ionali s in of thc 1111derwa1e1· operator pcrsnnncl or 1h e Na\'y, make il possihk 10 l' l ce r1ai11 hrillianl ;mci cffccti\'c rcsults in tllc arl'a o/' prt'\ 'C lltion or a cc idcnl s and lh<' performance nf llllÒl'l"\1" ,lll'r ,l CIÌ\'Ì l ics.

• 1hcir di,isinn i 1110 '.! l\ ' JWS ors11l1jcc1: ,l) ('O IIIM '~ ,lllt'IHL111IS h ) pr11f'c,s io11a ls (\'JH.' r co 11rs1· alll' IHl<-d; I<> 1·s1;1hlislt 10 whal clcgn't' th c ir r cs ulL 111odifìnl tlic li111 ('~s ol' llH' opcra1,11- affc rt i11 g 1li c co11Li11ualio11 or t11Hkr w;11cr ;ic1iviliC',; 10 vcril y llw aci('q11ary o/ th(' q [cc tinn ni tcria , accnrdi11g 10 1! 1(' pc 1n 11la!-(<' ol i 11c ick11c<' (Tab. Xl).

( ;ioi 11al\' di \lt'dil i11a \lili1.11c·
435

Somato-functionol characteristics

Toble I - HEALTH PR0FILE

Tob le Il - C0EFFICIENTS 3 AND 4

fobie lii - AUDITORY FUNCTI0NALITY

MONOLATERAL: values between O and 24 dB.

BILATERAL: P.P.T.' within 10% AU 1

MONOLATERAL: vafues between 25 ond 35 dB

BILATERAL: P.P.T. within 20%

MONOLATERAL or ISOLATED BILATERAL ("): < 45 dB at 6000 - 8000 Hz.

AU2

MONOLATERAL: volues between 36 and 49 dB.

BILATERAL: PP.T. within 32% AU 3

MONOLATERAL OR ISOLATED BILATERAL (*): values between 45 and 65 dB.

MONOlATERAL: values between 50 and 65 dB.

BILATERAL: P. P.T. within 40% AU 4

MONOLATERAL or ISOLATED BILATERAL (•): volues over 65 dB.

Cioma le cli l\'kdici11:1 Mili t art'
PS CO AC AR AV LS LI
AU Band A: coefficient 1 2 1 2 1 2 1 2 l 2 1 2 1 2 1 2 1 2 Band B: coeffìcient 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4
VS
EM El DG UG VP cu NR SG oc OR 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4 3 4
436 (; iVl!'cl Mii. 2007; I C17(:'1-4 ): ·I I :i-4:iO
(;iornalt• di Mnlit·i11a l\ l il itan· fo
THE PERCENTAGE OF BILATERAL AUDITORY LOSS. 500 1000 2000 3000 V.O.C. % o o o o o meters 20 % 5 1.25 1.75 l l meters l O % 10 2.50 3.50 2 2 meters 8 % 15 3.75 5 25 3 3 meters 7 % 20 5 7 4 4 meters 6 % 25 6 25 8.75 5 5 meters 5 % 30 7 50 10 50 6 6 meters 4 % 35 8.75 12 25 7 7 meters 3 % 40 10 14 8 8 meters 2.5 % 45 11 25 15.75 9 9 meters 2 % 50 12.50 17.50 10 10 meters 1.5 % 55 13.75 19.25 11 11 meters 1 % 60 15 21 12 12 meters 0 .5 % 65 16.25 22.75 13 13 meters 0 .5 % 70 17.50 24.50 14 14 meters 0.25 % 75 18.75 26.25 15 15 meters 0.25 % 80 20 28 16 16 ad concham 437
bie IV - TABLE FOR CALCULATING

(better eor x 7 + wo rse eo r ) + pond er a i valu e o f 4000 h z. 8

VI • O TORHIN0LARYNG0lOGICAl APPARATUS - VARtous.

The malformations ond complaints resulting from diseoses or lesions of lips, tongue ond the soft tissues of the mouth which do not affect the physi ognomic function and do noi result in functionol limitotions

The molformations ond comploints resulting from diseases or lesions of lips, langue ond the soft tissues of the mouth of a non disobling degree

The olterotions in the temporomondibulor joint with no functionol comploints

The alterotions in the lemporomandibular joint with mild functionol complaints.

The results of moxillory fractures , olso in osteosynthesis, w i th no functionol l i mitations

The results of maxillory froctures , olso in osteosynthesis, with no relevont

Congenito! onomolies ond chronic poth ologies of the glonds ond so l ivory duc ts thot do noi offect their function

Congenito! onomalies and chronic pothologies of the glands ond solivory ducts with mi ld functional alterations

438 <,10111,ill' di \kcl11111.1 \li li 1.11, ·
Toble V • FO RM ULA ~OR PPT CAlCULATI0N Toble
2AV 3 - 4 AV· SG 2 AV 3 • 4 AV · SG 2AV 3 · 4 AV · SG 2 AV 3 4 AV · DG <: \ kd ~Ii I ' 1 011 7 I : , ì t :I I l : I I : , I: ,I I

Table VII - O TORHI N0LARY NG0L0GIC AL APPARATUS - EAR

Congenita! or acquired malformation of the external ear, alone or with syndromic associations (colobomo , fistulo, hypoplasia of the uditory conduci etc) not resulting in functionol comploints. 2AV

Congenito! or ocquired malformotion of the external eor, olone or with syndromic ossociations (colobomo, fistula, hypoplasio of the ouditory conduci etc) of o non disabling degree.

of the ossicular choin with no ouditory deficit of o disabling degree.

Morphodysplostic forms of the anterior labyrinth not ossocioted with hypoacusia of a disabling

OR

OR degree.

Malformative processes of the posterior labyrinth with no labyrinth imbalance of a disabling

OR degree.

The monolateral or bilatera! tympanic scorring effects of a previous otitis noi offecting functionalil) (il is necessary however to carry out a tonai audiometry end on impedenziometria test).

The monolateral or b ilatera! tympan ic scarring effects of a previous otitis offecting functional ity

Giornale <"li Medicina M ili1arc
3 - 4 AV - OR Malformotions
3 AV-
4 AV-
4 AV-
Persistent non disabling peripheral vestibular syndrome. 4AV - OR Canalithiasis 3 AV- OR
2AV
Chronic non secernent tympanic perforation . 4AV - OR Scleroadhesive otitis 3 - 4 AV - OR The long established effects of myringoplasty noi affecting functionality. 2AV The long established effects of myringoplasty affecting functionality. 3 - 4 AV - OR Seromucoid otitis 3 AV - OR Tymponosclerosis, tuberie otorrhoea 4 AV - OR Outcome of ontroatticotomy. 4 AV · OR Mild comploints of the labyrinth reAectivity 3 · 4 AV - OR 439
4AV - OR

Table

VIII -

O TO RH INO LARYNGOI.OGICAL APPARAT US - PAR A NAS AL SINUSES.

Non significant functional effects of the phlogistic processes of th e pyromid and the nasal fosse. 2AV Saddle nose.

Not phlogosic cysts and mediai fistula of the nose .

Chronic otrophic rhinitis simplex with minimum functional complaints.

Chronic otrophic rhinitis simplex with non functional comploints of a non disabling degree .

- 4 AV - OR

Hypertrophic chronic rhinitis with minimum functional complaints. 2 AV

Hypertrophic chronic rhinitis of a non disabling degree

- 4 AV - OR Episodic allergie rhinitis with no other clinicol manifestations. 2AV

Recurrent allergie rhinitis ..

- 4 AV - OR Non allergie vosomotor rhinitis with minimum functional complaints.

Non allergie vosomotor rhinitis with non disabling functional complaints

The degree of nosol obstruction in relation lo the "rote of Row" detected in the active anterior rhinomanometry of between 600 ond 900 cubie centimeters to the power of minus 1.

The degree of naso! obstruction in relation to the "rote of Row" detected in the active anterior rhinomanometry abave 500 and below 600 cubie centimeters to the power of minus l 3 AV - OR

The degree of nasol obstruction in relation lo the "rote of Aow" detected in the active onterior rhinomonometry above 300 and up lo 500 cubie centimeters to the power of minus 1. 4 AV- OR

An osteoma thai in terms of dimensions, site and development does noi occupy more than half the sinuses and does not determines functional alterotions . 2AV

Mucosal rseudocysts of small dimensions , with no signs of erosion in the bone and with no functiono complaints. 2AV

Mucosal pseudocysts of small dimensions, with no signs of erosion in the bone and with mild functional complaints. 3 AV - OR

Naso! po lyposis with no monifest ventilatory deficit. 3 AV - OR

Mucosa! cysts of the poronosol sinuses, of small dimensions and with no functional comp laints . 2 AY

Mucosal cysts of the poranosal sinuses, and with mild functional complaints. 3 - 4 AY - OR

Chronic catarrhal sinusitis. 3 - 4 AV - OR

( :i o 111a lv di l\ lt-di(' i11 a l\1ili ta n ·
3
4 AV
- 4 AV - OR Alar prolapse
- OR
AV
3
- OR
2
AV
3
3
2AV
3
3 - 4 AV - OR
2AV
440 <: kd i\ l il.:!007: l ,i'l'.1 1) : l l f , l ',t l

Table IX - O TORHIN0LAR YN G0L0GICAL A PPARATUS - PHARYNX/LARYNX.

Chronic pharyngotonsillar phlogosis and tonsillar hypertrophy with no functional alterations. 2AV

Chronic pharyngotonsillar phlogosis and tonsillar hypertrophy with no functional alterations and tonsillar hypertrophy with mild tonsillar alterations 3 - 4 AV - OR

Hypertrophy of lingua! tonsils

Diffuse voricosity of the lingual base and vallecular region. 2AV

Fibroma, papilloma and other benign neoformotions of the phorynx with no functional AV complaints.

Essentiol glossophoryngeal neuralgio

3 - 4 AV - OR

Conolicular cyst. 2AV

Chronic laringytis with no functional complain ts. 2AV

lsolated papilloma and ventricular prolapse. 2AV

Hypertrophic chronic loryngitis Nodules of the vocal cords, single cord polyposis and glottal insufficiency (ovai glottis, Y or hourglass shaped), considering the sphincteric function of the 4 AV - OR lorynx.

Functional dyslalio (astigmatism, rhotacism, gammacism etc.) and comp laints of th e vacai moult. 2 AV

Dysphonio such as conci tatio sermonis and mumbling, labial, dental, !inguai and nasal dyslalia, paralalia. 4 AV- OR

Chronic phoryngotonsillar phlogosis and tonsillar hypertrophy with no functiona l alterotions.

2AV

( :iorn;1k d i ~kdic i11.1 ~lili1.111 ·
2AV
441

fo bie X· M INIMUM SPECIFIC OR L RE:QUIREMENTS FOR CRANTING INITIAL SU ITABILITY FOR THE NAVY SPECIAL FORCES ANO UNOERWATER COMPONENTS

CATEGORY - SPECIALTY - QUALIFICATION

Divers

Deep seo diving

Pressure resistonl equipment

Scubo divers mine deoctivotors

Navy Special Forces

Any category

Scuba diving

Po/ ip

ABBREVIATI ON REOUIRED COEFFICIENTS

AVOR l

Po/ op AU l

Po/ eodn

smz

Operators of security services qualified Oc I assale

AVOR l AU l

AVOR l AU l

AVOR 1 to work at deep sea level AU l

Toble

OTOLARYNGOLOGICAL APPARATUS:

Small morpho-functionol modifications con be accepted:

• A modesl thickening of tympanic membranes;

• Slight sderocalcification from previous barotraumotic insults.

AUDITORY FUNCTION (meosured in a soundproaf booth) :

The followif')g threshold increoses con be tolerated:

* 35 dB. to 500 - 1000 ond 2000 Hz mono - bilaterolly;

* 45 dB. lo 3000 Hz mono - bilaterally;

• 60 dB. to 6000 and 8000 Hz mono - bilaterally i f offset by excellent psychophysic obility

VESTIBULAR APPARATUS :

Slight bilatera! ipo-hyper reflectivity con be tolerated with the total obsence of spontoneous signs.

fo bie Xli - PEOPLE ATTENOING COURSES ( 1572 ) A N D UNDERWATER OPERATORS ( 10 2) AT (OMSUBIN IN LA SPEZIA IN THE PER1O0· 19 9 5 - 2005.

Totol number of operotors DURATION OF Number of operators attending the course. THE COURSE (MONTHS). working ot Comsubin.

442 ( :iornale di M edicina M il itare
Po
!n
Oc
Oc/
SPECIAL
Xl - MINIMUM SPECIFIC O RL REQ UIREMENTS TO MAINTAIN SUITABI LITY FOR N AVY
FORCES ANO UNOERWATER COM PONENTS.
Ossalc 600 1 Divers 260 6 18 (G.O S ) Scuba divers 220 3 Navy Special Forces 240 2 70 (G.O .1.) Deep sea divers 32 l Nurses 120 3 14 Lagoon
100 l
Sdo - Carabineers

Otoborotroumo

Tab le Xlii - ORL BAROTRAUMAS NOTICE.

Type O

Type I

Type Il

Type lii

Type IV

Type V

Borotroumo Ethmoid - Maxillary-Frontal Monolateral Bilatera!

Barotrauma Ethmoid- Moxillary-Fronta Monolaterol Bilatera!

Borotroumo Ethmoid - Maxillory-Fronto Monolaterol Bilatero!

Alternobaric Vertigo

Symptoms with no objective signs

lnjection of the hondle of the molleus ond the shrapnel! membrone

Retrocted eordrum, non mobile, uniformely injected

Retrocted eordrum, congested, endotymponic hydrotis

Bluish tympan , with evogination, hoemotympanum

Tymponic membrone perforotion with otorrhogio

Ciornalc di l\lt-dici11a l\ l ilit;111·
Table XIV - INCIDENCE 0F TOTAL 0RL PATH0L0GY IN TH0SE ATTE N DING DIVIN G C0URSES ( 1572) Al THE (0NSUBIN IN LA SPEZIA DURING THE PERI0D 1995 · 2005. Course No No % of Cadets of Barotraumas e,oo ·Ossolc 600 152 25,3 soo 0 N OF CADETS N BAROTRAUMAS Divers 260 69 26,5 A.00 Scubo Divers 220 37 16,8 100Novy Special 240 50 20,8 7.00 Forces Deep Seo \00 _( Divers 32 9 28, l o e, <P .,...., ,,.,.; Nurses 120 40 33,3 ,..,, o r,,""e,.;:; .,, Corbineers 100 23 23 443

Pothology

Otobarotrauma

Tab. XV - PERI0D 1995 - 2 005 OSSALC C0URSE SUBJECTS EVALUATED: 6 00

Cases

Sinus

Frontal + Maxillary Sinus

Tab. XVI - PERIOD 199 5 - 2005 DIVING C0U RSE SUBJECTS EVALUATED: 260

Coses

Potology

Otobarotrauma

Otoborotroumo

Otobarotraumo

Otoborotrauma

Otoborotrauma

Frontol Sinus

Moxillary Sinus

Frontol + Maxillary Sinus

Alternoboric Vertigo

I 444 <;iurnah · di l\l<-dit'i11,\ Milii.11 <·
Monolaterol Bilatera!
Type O o 0 % o 0 % Otobarotraumo Type I 79 53% 11 7% Otoborotrauma Type Il 29 19% 8 5 % Otobarotraumo Type lii 4 3% 2 1% Otoborotrouma Type IV o 0 % o 0 % Otoborotrauma Type V 2 1% o 0 % • tyl)è I typ,, I blt~l&ràl
type Il Frantoi
12 8% • type Il bll81era
lype lii
type
Maxillory
2 1% typeV
il
Sinus
l il
lii bllale,a l
ttonlat slnus 11 niulllnry slnv,
1%
Alternobaric Yertigo 2 1%
t, ltonll!I • me,11181'/ !llnus ellemobarlc vertlgo
Monoloteral
Type O o 0 %
Type I 29 42%
Otobarotrauma
Type Il 19 28%
Type lii 2 3%
Type IV o 0 %
Type V 0 %
7
o
o
Bilatera! o 4 6 o o o 10% 0% 0 % 1% 0 % 6 % 9% 0 % 0 % 0% lype I l)'lle I hlleleràl • ly!)@II a lype Il b;IIIIBfél l ype lll type lii bllel ete l lypeV

Pothology

To b XV II - PERIOD 1995 - 2005 SCUBA DIVING COURSE SUBJECTS EVALUAT ED: 220

Cases

Alternobaric Vertigo

(:itirnak di l\1 c dki11a t\ l ili1 :1 r c
Monolateral Bilatera!
O o 0% o 0%
Type I 19 54% 8 22%
Type Il 5 14% 3 8% Otobarotraumo Type lii 3% o 0% Otobarotroumo Type IV o 0% o 0% Otoborotrauma Type V 3% o 0% Frontol
o 8% type
• type
Moxillary
o 0% type
Frontal
o 0%
Otobarotrauma Type
Otobarolraumo
Otobarotrauma
Sinus
I
I blla(e,., typo Il
Sinus
Il b(lateral lypolll typ1 lii bll ateral
+ Moxillary Sinus
lyp1V
o 0% Tob
AVY SPECIAL FORC ES
Cases
Monolateral Bilatera! O tobarotrouma Type O o 0% o 0% Otobarotroumo Type I 20 40% 8 16% Otobarotrouma Type Il 11 22% 4 8% Otobarotroumo Type lii 3 6% o 0% Otoborotroumo Type IV o 0% o 0%
Type V 2% o 0% Frontol Sinus 2 4% (yp1
Moxillory Sinus 2%
Il
o 0%
o 0% G t\led Mii. \!007; l :17(:1- 1): 11 :i- 1:"lfl 44 )
XV III - PER IOD 1995 - 2005 N
COURSES SUBJECTS EVALUATED: 2 40 .
Pathology
Otobarotrouma
I typl I bllateral
typ1 Il
lype
blla(oral
type lii typt lii brlftl.-.1 Frontol + Moxillory Sinus
typeV ~ontal alnut rMXml!'/ ,1nu1 Alternoboric Vertigo

Tab. XIX · PERIOD 1995 · 2005 DEEP SEA DIVING (1.P.) SUBJECTS EVALUATED: 32.

Coses

Pothology

Otobarotrauma

Otobarotrauma Type I 4

Otobarotrauma Type Il 2

Otobarotrauma

Otobarotrauma

Otobarotrauma

Frontal Sinus

Moxillary Sinus

Frontol + Moxillary Sinus o

Alternoboric Vertigo o

Tob XX · PERIOD 1995 · 2005 N URSING COURSES (I.Il) SUBJECTS EVALUATED: 120.

Coses

Pothology

Otobaratrauma

Otabaratrauma Type I 16 39%

Otabarotrauma Type Il 9 23%

Otobarotraumo Type lii 3%

Otabaratraumo Type IV o 0%

Otabaratrouma Type V o 0%

Frantoi Sinus o

Maxillory Sinus o

Frantoi + Maxillary Sinus o

Alternabaric Yertiga o

446 <,io, 11.1h· d, \ledi< 111.1 :\lili1;111·
Monoloterol Bilatero!
0%
Type O o 0% o
45% 2 22%
22% o 0%
11 % o 0%
Type lii
0%
Type IV o 0% o
Type V o 0% o 0%
o 0% type I type I bolatOflll
type Il o 0% a type Il boleteral type lii
0%
0%
Monoloterol
Type O o 0%
Bilatero! o 10 4 o o o 0% 0% 0% 0% 0% 25% 10% 0% 0% 0% '" type I • type I bllate,al Il type Il o type II bilatera! • type lii

Ta b . X X I - PERIOD 199 5 - 2005

SDO COURSE FOR LAGOON CARABIN EERS (SCUBA DIVERS FOR OBSTACLE DISPOSAL) SUBJECTS EVALUATED:

Pathology

Otobarotraumo Type

Otobarotrauma

Otobarotrauma

Otobarotrauma

Otoborotroumo

Otoborotrouma

Frantoi Sinus

Sinus

Frantoi + Moxillary Sinus

Alternobaric Vertigo

Ta b. XXII - PER IOD

INCIDEN

C.iorn ,ùe di Medicina M i litan:
Cases
100.
Monolateral Bilatera!
O o 0% o
Type I 6 26% 7
Type Il 6 26% 2
Type lii 2 9% o
Type IV o 0% o
Type V o 0 % o
o 0%
o 0%
o 0%
Maxillary
o 0%
1995
2005
-
LA
). Course No N° of Barotraumas Divers scuba divers (G .O.S.) 18 32 Novy Special Force (G.0. 1.) 70 12 Nurses 14 o C Med Mi i. 2007; l !l7(~): 4 1[,-!50 0% 30% 9% 0% 0% 0% type I • type I bilatera1 type Il m type Il bilatera! • lype lii PA/SMZ(GOS ) NAVY SPECIAL FORC ES NURSE$ 447
CE OF TOTAL O RL BAOTRAUMATIC PATHOLOGY IN UNDERWATER OPERATORS OPERATING AT COMSUBIN
SPEZIA ( 10 2

Tab . XXIII - PERI0 D 1995 - 2005 D IVERS AND SC USA DIVERS C0 UR SE (G O.S.) SU BJECTS EVALUATED : 18. Coses

Pothology

Otobarotrauma Type O o

Otobarotrauma Type I 16

Otobarotrauma Type Il 8

Otobarotrauma Type lii

Otobarotrauma

Frontal Sinus

Sinus

Frontal + Maxi llary Sinus

Alternobaric Vertigo o

Tab. XXIV - PERI0D 1995 - 2005 NAVY SPEC

Coses

Pothology

Otobarotrauma Type O o 0%

Otobarotrauma Tyf!e I 5 42%

Otobarotrauma Type Il 3 25%

Otobarotrauma Type lii o 0%

Otobarotrauma Type IV o 0%

Otobarotrauma Type V o 0%

Frontal Sinus o

Maxillary Sinus o

Frontal + Maxillary Sinus o

Alternobaric Vertigo o

I, 448
Monoloterol Biloterol
0% o 0%
50%
13%
4
25%
9%
3
0% o 0%
o
0% o 0%
Type IV o
0% o 0%
3% type I • lype I bllelerel type Il Maxillary
0% • lype
bllalerel o Jronlel
Otobarotrauma Type V o
Il
,1nus
0%
o
0%
f O RCES C0U RSE (G.O.1.) SUBJECTS EVALU ATED : 70.
IAL
Monolaterol
Bilatera! o 2 2 o o o 0% 0% 0% 0% 0% 17% 17% 0% 0% 0% Il 1ype I • l)'pe I blleterel type Il a type 11 bilatere! C: l\l n l ì\l il. :!011 7; J:,7(:1- 1): 11.·1- l.10

Tob XXV - TYPE, LEVE _ OF ORL BAROTRAUMAS A:s-.JD INCIDENCE 199 5 - 2005.

Ciornale cli '.\Ieclicin:i '.\ l ilirare
Cadets Comsubin Professionals Pathology Totales PA SMZ INC. OSSALC S00 INF. (1-IT) 1. P INC PA S.M.Z. INF. (260) (220) (240) (600) (100) (1 20) (32) (G.0. 1 ) (G.0.1.) Borotraumo Type I 42 48 54 79 6 16 4 5 15 o 269 6,73% 7,69% 8,65% 12,66% 0, 96% 2, 56% 0,64% 0,80% 2,40% 0,00% 43, 11 % Barotrouma 7 14 21 11 7 10 2 2 4 o 78 Type I bilatero! 1, 12% 2,24% 3, 37% 1,76% 1, 12% 1,60% 0, 32% 0, 32% 0,00% 0 ,00% 12,50% Barotroumo 26 32 38 29 6 9 2 3 8 o 153 Type Il 4 , 17% 5, 13% 6 ,09% 4,65% 0,96% 1,44% 0,32% 0.48% 1, 28% 0,00% 24,52% Barotraumo 9 11 13 8 2 4 o 2 3 o 52 Type Il bilotero l 1,44% 1,76% 2,08% 1, 28% 0, 32% 0,6 4% 0 ,00% 0, 32% 0. 48% 0,00% 8,33% Barotrouma 2 4 6 4 2 l 1 o o o 20 Type 111 0 ,32% 0,96% 0,64% 0,32% 0 ,1 6% 0,16% 0,00% 0,00% 0,00% 3, 21 % Barotroumo o o o 2 o o o o o o 2 Type lii bi laterale 0,00% 0,00% 0 ,00% 0,32% 0 ,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0, 32% Barotrouma 1 l l 2 o o o o o o 5 Type V 0, 16% 0,16% 0, 16% 0,32% 0 ,00% 0 ,00% 0 ,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0 ,80% Frontol Sinus 8 8 8 12 o o o o 1 o 37 1, 28% 1,28% 1,28% 1,92% 0,00% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0,16% 0,00% 5,93% Moxillary Sinus o o o 2 o o o o o o 2 0,00% 0 ,00% 0,00% 0,32% 0,00% 0 ,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0 ,32% Frontol + o o o 1 o o o o o o 1 Moxillary
0,00% 0,00% 0,00% 0 , 16% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0, 16% Alternobaric l 1 l 2 o o o o o o 5 Yertigo 0 , 16% 0,16% 0 , 16% 0,32% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,80% C., \led \liL '.! (Jll1; l.">1 (3--11: -11 .'"i--Fi f/ 449
Sinus

Tab XXVI - BAROTRA UMAS ORL: ( ADETS - PROFESSIONALS 199 5 - 2005

45 0 Giornale cli i.\[edicina i.\Iilitare
Tipology Barotraumas Cadets Baratrauma Type I 321 Baratrauma Type Il 189 Baratraumo Type lii 22 Baratrauma Type IV o Baratrauma Type V 5 Frantoi Sinus 36 Maxillary Sinus 2 Frantoi + Maxillory Sinus 1 Alternaboric Vertiga . 5 O cadets 30"'o 1A- professlonal 25% PA/SMZ navy special forces nurses 7:~h
bcrotroumo.'1C ORI
courses
Professionals 55, 2% 27 60,5% 32,6% 16 37,2% 3 ,8% o 0% 0% o 0 % 0 ,8% o 0% 6 ,3% 1 2,3% 0,3% o 0% 0 ,2% o 0% 0 ,8% o 0% 14 , o----\---------- PAJSMZ (GO.S I tClffll'l'".llNJO - 0$M IC I Pc:ourH • e1vt19c1 det1 - M:U~ll"IQC:aoti:I • ~•nctaucttta ...,,., Tob
:o co:egor,es G :\le d Mii. 2007 : 157 (~~-4 ): -115-45 0
'('(I, I/ - Percentcge of
ootholo9y omon9s;
por1i6pan1s /codetsJ ond profess,ono,'
XXVIII - lnc,der.ce oF perce~toge of borotrourT10,òc ootho/ogy occord-ng

Eventi sanitari rilevanti in zona di operazioni:

Iraq 27 aprile e 5 giugno 2006 , lessons learned

Maj or in cide nt medi cal man age ment in military miss ions :

Iraq April 27 t h and Jun e 5th 2006, lesso ns lea rned

Ste fan o Asto rin o *

* 7,n. (.',,/ .\In! (f/p,, lvpmtr, /J n1ru1to/r,!_(111 - f'r,l11!11t1rr, m,!ttar, "( ,1,,,- - H.,,m,1 Dirr/111rr ,/,,/ fto/P2- ,/i /{I/lii ( \o HH?\tt, ht'ffj, o,4 j}r>nr,dn 11pnh·•';[l'''ZIW ]()1/6 ---•mrul: ~hJt1111Ju\(t1n111,ff.u,I 1(

Ri ass unto - Il 27 aprile ed il S giugno '.!f/lHì. il cnnringr·n1<· ita l iano in I raq è , 1.au, oggetto di <lue u l teriori i.l LL,,11laLi nei din torni rii :-S:a.,sirha. che hanno causato la morte di un mi litare rum eno e c in(JUC: no,tri m ili tar i lp()nando a u·en wno l'elenco de i cadu 1i dal l' inizio d e ll a mi,sione, ed il ferimento anche gra\ e cli altri qua uro. li R o lf' ~+ ita l iano ,chicratu a ,ud-ù\e, Ldi Xa:»ÌI i\a. è ,tatù p 1<,~ellato <' rcalizrntr, pr<)prio per tar fronte ad e\tnli ,ann.iri rile\·an1i di q11c-,rn 1ipn, il cui rip eter~ i. pur do lorma1T1enLe inei Lab ile. porta ulteriori esperienz<' 111ili a te nere p1i'.1 a l ta p m,ibile la ri,ponden1a della sanil:'i mil i tare: alk e,ig{'n t e uperati,e. In ,ime,i le le1ioni app i e,e cc ,mprcndr,nr,: l / ,tnnrnra di ,chìera1nenu, in i1ia le del l' o,pedale d;., campo. che r i,1 il ta più comeniente in prefab iJ r icaLO nel le mi,,inn i di lunga d urara. rhp c:tto a lle Len d e (util i mio p e r 111i,,io11i di poche :,cttimanc): 2) maggiore in tegrazione d ei ,i.,tem i ri i teletomu n icaJi() ll t' sanitari rr a m(·1,1 i mo bi l i 1erre,tri e aere i :~ ) climatiua,.inne cl i ~etie di llllti i mn1 i mobil i cam pali : 4 ) re,ider11a" de l pe r,n n a lc ne l Rok t ,1r u 11ura in "monnblocro-- de llo ,te,,o: .'i/ T a,k force "San i tà" a llt di1enc d ipendcn1.c d e l L .te d i Brigaw.

P aro l e chi a ve: Eventi s anitari rilevanti, (raq 2006 , Lezioni a pp rese.

Cna pane impona11 Le de l l 'aui 1 i1 à d ella Sanità dell'E se r c ito nelle op<.;ra1.ioni "fuori area•· è 1oha princ ip a l mente a ll a tutda sanitaria del personale imp egna to n e l 1eatro opcrati,·o cd in pani co l are de i feriti e dei cadu ti in mi s,inne, a ~ègu ito di attenta ti di matrice ter r o ri,ti ca o di, opéra;. i n ni milita ri.

Summary_ \ pril '.!,th ,rnr l .J unt · .'i1h 2111 /6 the I tali,lll Ta,k Forre in Iraq ,,a, rht' targ-\' I r,J r.,o lartlwr 1, ·1-rnri,t attack-, nr·ar :-,.; a ,,<,iri\d. killing 1J11r· Romanian anrl ti,c· l ta lian ,o ld ic r , lh ringing r" rhirl\-0 11,· 1hc numhn of facal iri{', nn rh c 1111-,sion 1 and in j urin!:l folli other,. The !talian Rn lc2-. l incd up 1n t he ,ou t h -\,e'>l ,,1 :\ ,l'sÌI i,a. \,a, plat111ed and ca 1ried <>ut for Llie purpo,1· ,,f th e rnanag('lllt'.nl of rnajr,r i 11cide111.., like t he,e: Lhe1r repeuu, ene,,. a lthough ,acll~ unan,idable. prt,\irk, m \,ith furth.:r {·xpericnrr· in brini::in~ tht· militar\" lwailh organi7atinn in line \\lth operating fC(jlliremcnt:, as fora, pr,,,iblt:. I n ,umm:,n 1he le,,on, learnul arc- : l l if p1 efahricaterl. lhe mil itai, fie le! ho,pit,tl faci l ities aro: m<,1 e cun,enient in long-term mi"wn,, 1d1i lt- tcn t , are more ,ui table for ,ho1 L 111i"io11,: '.! / te lecommu11icauci 11', , , ,teni'> among aeria l ,md terre,trial rnC'an, n f tran,pon are e,,enti a l: ½/ ali meam rii 1ran,p<,rt nr·nl air-rnnditi<mi11g; -1 ) the Rnlc~- 11111,1 bi' in mc,noh lc,< anrl th<" p n,nnnd h<1qc LO ta k<: rc,idcncc i n ii :. ,, a 1 l f•a lth T a, k Forr('" s h ou ld d epen d din,c lh nn 1hl' Brigadf· Commande1.

Key words: Major i ncid e nt m e d ical ma n age ment, ( raq 2006 L essons earned.

n 27 aprile ed il ."i ~ugn() 2006, il co nijn ge me i ta li a no in ! mq è ,taLu oggeur, di d ue u lt e1io1i allentati nei dintorni di :\as, i ,i~ a, eh<.: hanno causato la morte di un mi l itare ru mC'no e di ci nq ue nosui m il itari ( portando a lfcllluno l' elenco dei mili 1;:iri i1ali an i cad111j dall ' in izi o della mis..\ionc nell'f·\1a1e 2111 {{1 cd il fcrime111c1 a n c h e gra1e di alni quanro.

Giornale rii \ l edicina \filit.1.re Lavoro scientifico
451

L"Ospedale da campo italiano, Role 2+. schierato a Camp .\,!ittica. in prossimità delL1ereopono di Talli!, 11 Km in linea d'aria a sud-on:>st di ;,,,:assiriya. è stato progettato e realizzato proprio per far fronte ad eYenti sanitari rile,·arlli di questo tipo, il cui ripetersi, pur dolorosamente in e,·itabile, porta u lr er iori bagagli di esperieme che contri buiscono a tenere il più alto possibile il livello cli rispondenza cieli' organizzazione sanitaria mil irare a ll e esigenze operative.

Gli attacchi di matrice terroristica alle forze della coa.li 7ione ed in particolare al contingente i tali ano sono stari effe ttu ali mediante ordigni esplosi,i detti TEO ( l mpro , ·ised Explosin': Deùce). ~ell'attentato del 1 2 nm-embre 2003 furono adoperati l\ TED (Large Vehicle lED ). mentre negli attenta.ti del 27 apri le e 5 g iugno 2006 si trattava di IED ad a l w contenu to esplosivo nascosti lungo la s tr ada ed attiYati a distanza. L'effetto clistrutrirn delle schegge e dei dard i proiettati dall'esplosione di ta li ultimi ordigni è in relazione anc h e al tipo di , eicolo colpi to: ris ulta micidiale per i ve ico l i proteui "chiusi (Fig l). ,~ li' interno dei quali, a seguito della perforazione del "da rd o·· anra\'erso i I serbatoio di carburante. si s,-iluppano fiammale e SO\Tapressioni con tempnature dell'ordine di centinaia di gradi centigradi (il rumo incandescente che \iene respirato nell'abi1aco lo chiuso è un a ltro fauore di letalità), che non si ,-eriticano nei veicoli protetti "aperti·· (F ig. 2), all' interno dei quali gli • effetti lesi\"i sono seletti\'amente determinati dalrimpatto con riardo e schegge.

Proprio quesro si è ,·erifìcaw negli e\'enli del 27 api-ile e .1 giugno 2006: giovedì 27 aprile fu co lpito un meno blindato di tipo ch iu so" e nessun membro rlell'equipaggio è sopran issu to (tre sono cadur i su l co lp o e due, dopo poco tempo, a 5ègu i to delle grav i ustioni ri p ortate). mentre il lunedì 5 g i ugno fu colpito un mezzo blindato di tipo aperto": un mil i care italiano co lpi to in pieno dal dardo morì sul co lp o . dilaniato, e quarrro nostri mi li tari ferirj in vario grado dalle schegge si ~ono sa h·ati. anche grazie a ll' opera dell'organizza1ione sanitaria militare.

L cadut i su l luogo dell"anemato. , -ittime del terrorismo. so n o s tati recuperati, ricomposti e resi alla madre Patria. con i d o,11ti onori

Un altro elemento della tutela dei nostri militari, , -i1tim e del terrorismo. è stato anc h e l'a,.._-io d'ufficio clell'isrruuoria della pratica medico-lega le per il riconoscimento della dipendenza da causa d i serv izio della morte o delle lesioni riportate a sèguito di questi auentati di matri ce terroristica a mezzo !ED.

Giornale di .\leclicina .\lilitan, .--\ tutti questi nostri militari, caduti e feriti, l'organizza7ione saÌlita1ia dell'Esercito ha fornito int en·enti ed assistenza. tempesti\i ed appropr iali. lungo tutta la carena l ogistica. dal teau-o operatirn alla madre PaLria. L'organizzazione saniLaria de ll' Esercito per gli incidenti maggior i in teatro operat iY o è improntata alla metodo log ia \IT.\l:-01S (1) (Major Incident Medicai Management a.nel Support; metodologia per la gest ione san i caria e il trattamento dei feriti multipli. elaborata all'L'n i,·ersità in glese di Birminga.m , principalmente ad opera del Colonnello :'vfedico T im otyj. H odgetts. Professore d i Medicina dell'Emergenza e Traumatologia ) , che nel nostro caso è applicata allla particolarità del terreno di azione iracheno (don• ad

452
Fig , I - Mezzo b:,ndoro d, /1po ch,c-so
(, :'lle d :-.lii. 20 07: l :i7('.~---lc ) : --lc.'1 1---H'>O
Fig_ 2 ,Veua blindo/o dr lrpo ·aperto

es. i tempi di percorrenza delle dislanze terriwriali sono molto diYersi che in madre Patria ) ed è formulata in due pubblicazioni risen·ate(3.4) (alle quali si rimanda per approfondimenti ) de l C.do di 0i\'isione e del C.do di Brigata, le quali concretizzano le indicazioni de l la direttiva operatiYa nazionale(2) (DONCOI 0-153 Allegato R Operazione Antica Babilonia): SO1 319 - ··~1edical management ofa major incidem·'; IT JTF ConPlan ·Jack sa\'e··- 02 / 05 - ·'Major incidenr ,,·h i thin ITJTF AOR". La classifica di segretezza di tali pubblicazioni. al termine della missione. passa da ''risen·ato ·• a "non classificato ... Il Comp l esso Sanitario Campale della m1ss1one Antica Babilonia 9 era articolato su due posLazioni dipendenti dalla Task Force G.S.A.: il Ro l e 2 + della Sanità dell'Esercito, ed il posto ~1edico AYanzato. della 68" unità del Corpo Militare della CRl. Entrambe le postazioni erano situate presso •·camp ~huica·• Tallii , a circa 15 Km dalla ci rtà di An Nassiriyah. ~el Complesso Sanitario Campale ha operato personale sanitario prm·eniente da:

• Sanità ~1 i litare dell'Esercito - Policlinico Militare di Roma •'Celio'' (26 unità: 9 l ' ff. med., 14 S.U. infermieri, 3 S.L. altri logisti);

• CM~fL di Cagliari: 1 U.farm.;

• Corpo \Iilitare della Croce Rossa Italian a ( 48 unità: 4 medici, l8 infermieri , 26 logisti): 8 U, 19 S.L'., 21 Tr.:

• Corpo delle Infermiere \'olomarie della Croce Rossa Italiana: 8 Infermiere rnlontarie;

• I Plotone del Reparto Sanità: 15 unità.

Il persona l e in organico. suddi,·iso fra Sanità ~1i l itare, C.R.J. Corpo Militare , C.R.I. II. \'V. , nonostante sia affluito in teatro operatirn da diYersi Enti e con variegate esperienze professiona li, si è amalgamalo con facilità. Le di\'erse componenti si sono rapidameme affiatate sentendosi parte integrante di un·unica identità do,·e l'espe1ienza di ognuno ha giocato un ruolo fondamentale, perché i l compito di tutto il dispositirn potesse essere espletato ai più alti liYelli di profess ionalità, come ampiamente dimostrato in numerose occasioni.

L'ar c hitettura del Role 2 + è stata di tipo misto (Fig. 3) composta da: 1) tende pneumatiche (Pronto Soccorso, 2 unità; Ambufatorio Chirurgico, 1 unità; Ambulawrio Ortopedico, 1 unità: \,fedicheria; Refeuorio; N ° = l Tenda Triage; :"< '= 1 Tenda NBC; N " = 2 Tende degenza per 24 posti leuo , raddoppiabi l e all'occorrenza; K"= 1 Tenda Direzione; N ° = 1 Tenda J,olamento; I

Tenda Odomoiatrica; ~ "= ] Tenda di transito auesa personale ci, ile. che all'occorrema din~nta ulteriore tenda degenza con n. 8 posti leuo: N °= l Tenda per Telemedicina):

2) shelter: Farmacia. Laboratorio Analisi;

3) modu l i abit,tti,i fissi pannellizzabili prefabbricali di lÌpo cogim: un nucleo chirurgico formato da una sala pre-anesrcsia con un letto operato1io, e due sale operatorie (ognuna con un letto operatorio); una sala di terapia imensi,·a con I re letti: una sala srerilizzaLione: un ambiente deposito per strumentazione c rnateriale di sala operatoria: un modulo ahitati,·o ad uso gabinetto radiologico con annessa camera oscura che ha sostituito la precedente renda radiologica

L'Ospedale militare da campo de ll'Esercito Italiano , Role 2+, orgaJJO sanitario di 2 ° anello, disponendo di due sale operatorie con due team c hirurgicoanestesiologici ed infermieristici, ha potuto :iccogliere e sottoporre anche a trattamenti saln,·ira i feriti più gravi con codice rosso (Tl ), per por.erli stabiliuare e riportadi alla fine in lralia.

La mattina di giovedì 27 / 04 / 2006, tm attentato tcrroris1 ico a mezzo LED colpi,·a un Yei co lo italiano a :\assiriya, a ridosso di una stazione dei vigili del fuoco e nelle , ·icina111e dell'ospedale ci\'ile: tre militari mori, ano sul colpo e due fcrili, grandi usrionati, in condizioni critiche (co dice rosso, Tl) , venivano immediatamente soccorsi presso il ,icino ospedale, grazie ai vigili del fnoco presenti sul posto. mentre la richiesta di soccorso giungcrn iu tempo reale aljoc. Trasferiti prontamente a ll 'ospedale italiano Role2 + a Camp ;\,fittica mediante ambu l anze del Corpo M i litare del l a Croce Rossa. i feriti veniYano accolti presso i l pronto soccorso ed immediatamente sottoposti a terapia intens i\'a rianimatoria dai due team chirurgico-anesLesiologici ed infermieristici. Nonostante ciò, le condizioni di uno di loro , già gravissime per le ustioni su oltre 1'80% della superlìcie corporea, refrattarie ad ogni trattamento, peggiora\'ano i1-re, ersibilmente fino al decesso, che sopraggiungeva di lì a poco, mentre le condizioni critiche dell'altro ferito ,·en ivano stabilizzate dal tratLamento intensivo ria11imawrio. che rendeva possibile la sua trasportabilità (sia pure con prognosi riserYat.a) in elicouero presso il centro grandi uslionati di Kuwait city (do,·e \'eniva accompagnato prontamenLe dallo stesso team che lo aYe,·a accolw e trattalù presso il pronto soccorso dell 'os pedale italiano di Camp \1ittica) e successivamente presso un centro in Ital ia

Giornale di ~feclicin.1 ~1ili1are
G :-.ted \lii. ~OOi: 1~17 (3-4); 151-•HìO
453

Pw.....:'° uomini WffllY1 .------,

Df11tRU U0ffllnl . oom• T~..._,.. op«"IION

O donlCMltnll -- 5-lllpre san.st~ opc,,lllOIU

R;tdlOlog<•

so onziont

(mediante falcon ed aeroeYacuation team del Cdio). do,·e nonostante tutti g li sforzi cffet111ati nel tentati,·o di ~ah ·arlo. il mi lit are dccedeYa il 7 maggio. ;1 sèguito delle gra,·i ustioni riportate nt'lL11te11tato . aggiungendosi all'elenco dei caduti. , ictime de l te rrorismo.

La sera di lunedì 5 giugno 20Uli. un altro attentato di matrice terrori s tic a a mezzo lED colpi,·a un Yeicolo militare italiano. circa 100 km a nord di :\'assiri,·a. La r ich iesta di soccorso tram it e nu· thane giunge,·a in tempo reale a l .JOC e mentre i soccorsi immediati , ·eniYano forniti da l persona lf' san it ario presen te sul posto co n l'ambulanza del Corpo \lilitare della Croce Rossa al sèguito della co lonna. un elicottero HlI~F andava a r ecuperare i qnauro feriti, trasportandoli in poco tempo a l Ro le2+, don.' dopo ulteriore triage ed approfondimento diagnos tico radiologico ed ecografico. tre

T l ,enirnno sottoposti ne l co r so della noue ad una Sf'rie di intcn·enci chirurgici per l'asportazione di schegge penetrate in , ·icinanza di strmture Yitali (a pice polmonare . carotide). L'n ferito meno graYe. con cod ice T3. ,en i,·a ponaro con una nostra ambulanza direttamente dalla zae a lr oculista del R ole2+ amer icano di Talli!, per sutu rar e una lacerazione corneale, e quind i riportato la notte stessa ali" ospedale da campo italiano per proseg,1ire accertamenti e cure. Al mattino tuui i feriti erano fuo1i pericolo di , ira ed in condiLioni s tab i li. sebbene la prognosi non poteYa ancora essere sciolta.

'.\'ella stessa mattina , il corpo del militare cadu t o su l posto. r im as to dilaniato (per e , iscerazione. sfondamento c ranico e toracico) ed incastrato nelle lam iere. g iun ge,·a a Camp i\liui ca. trasportato con tutto

454
----, LIO~ i;:u,
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iotcono Tnog. C R.I
Giornale di \l eciicina ;\lilitan.·
<., .\fcd '.\lii. 2007: 157(3-4): -151-4-60

Giornale di ~ledicina :Vfilitare

il Yeicolo; chi sc1i1·e ha collaborato di persona al recupero e 1icomposizio11e della salma.

In occasione cli eventi del genere, l'interesse e l'attenzione dell'opinione pubblica è grande, ma og ni •'fuga di notizie" irregolare o non amorizzata può determinare distorsioni della realtà con consegue11Li danni anche notevoli all'immagine istimzionale. Per e1 itare distorsioni delle notizie sanitarie, riducendo al minimo il numero di passaggi intermedi, la successione temporale e la titola1ità delle fonti sono state rispettate: sanira1io o prestatore del primo soccorso sul luogo al 1-crificarsi dell'incidente: J4~1ed da l la ricezione del methane da parte del joc a ll 'arr iYo <lei feriti al Ro le2+; Direttore del Role2 + dal momento del ricm·ero a nnt.o il restante periodo di permanenza dei feriti in teatro operativo. Il C.te di Brigata è l'unico titolare in t.o. de l la diffusione e divulgazione delle notizie sanitarie (ai media tramite l'ufficio P.1.0.; alle superiori autorità in t.o. e / o in patria , direttamente o tramite g l i organi di staff) attinte direttamente alle fonti. Le Autorità Sanitarie Mi l itari in Iralia, a lil'ello centra le, hanno avuto notizie sanitarie direttamente dalle fonti, in maniera strettamente r isenata e fun7ionale all'allenament o del le risorse sanitarie necessarie al successivo sgombero e trattamento dei feriti cd alle onoranze dei caduti. A,·cr fatto comunicare direttamente i feriti con i loro familiari, tramite cellulare satellitare, pre,;o autorizzazione del C::.te <li Brigata, ha contribuito a mantenere la serenità d'animo de lle famiglie.

Anche in questo caso. l'aeroevac uation team del Celio, , enuto direttamente al Role 2+, ha consentito lo sgombero dei feriti in comp l eta sicurezza, presso i l Policlinico .Mi litare di Roma, do\'e sono state effettuate le cure definitive.

Conclusi o ni

I n entrambi gli eYemi de l 27 april e e 5 giugno 2006. la macchina dei soccorsi dell'organ izzaz i one sanitaria militare ha funzionato i n maniera eccellente Si possono comunque trarre alcuni preziosi insegnamenti riassumibili nelle seguenti ''lessons learned": • Le condizioni climat i che estreme sono ,tate "miti" i n entrambi i casi, poi c hè non ci sono sta te tempeste di sabbia, che al'rebbern ostacolaLO in maniera crit i ca le operazioni di recupero e trattamento presso i l Role2+: questo difatti, era ancora sotto tende (eccetto il blocco operatorio), dopo tre anni

dall'inizio della missione. Dunque, per missioni in condizioni climatiche estreme e di durata prevista superiore a tre mesi. l'ospedale da campo , ·a schierato direttamente in strutture modu l ari pannellizzabi l i prefabhricalf' (tipo •·cogim/ corimec"®), che rispetto a l le tende (utili so lo per missioni di poche settimane) sono ignifughe , più solide , sicure e. alla fine , anche economicamente più conYenienti , (come già sperimenLato per il Raie 1 di BelopoljeKosorn (Fig. -1).

• In teatri operati,; a clima torrido , è opportuno destinare a lmeno due celle frigorifere shclterizzate all'e\·entuale uso come camera mortuaria.

• I sistemi di celecomnnicazione tra le ambulanze del Corpo MiliLare della Croce Rossa e le ambulanze della Sanità Militare dell'Esercito de\'ono essere bene imegrati, fra loro, con iljOC , con la sala operati,·a a lJ'imerno del Role2 e all'occorrenLa con i l'elirnl i dell'elisoccorso ( es. HH3F); I' allil'i Là di casel'ac / medevac mediante ambulanze della CRI e della Sanità dell'Esercito ha un'alta valenza in termini di funzionalità e \'isibilità, per cui il settore è sicuramence da sostenere e rafforzare, così come l'altività deg l i e, acualio1Heam per gli strateYac in palria ed in particolare sul Celio.

• Tutti i mcai mobi l i campali dovrebbero avere la climatizzazione ( "aria condizionata") di serie.

• La sala operativa all'interno del Rolc2 deve a\'ere sede attigua alla Direzione, alla Telemedicina cd a.Ila sala briefìng, in vicinanza della linea rossa: tutto l ' ospedale da campo deve essere un ' unica struttura, fisicamente intercomunicante, senza "isole" staccate (struuura in "monoblocco'' del Role).

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G Med Mil. 2007; 157
(3-4): 451-460
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Fig. 4 · Raie I d1 Belopolie (Peç, Kosovo) in s,ru/turo prefabbricota

• ln t eatri o p erat iY i cun co nd i1io ni c li ma ti che estre me. il brcn · pc r i()d o d i .lffì .rncrn wnto t'd acc lirn:H t1 n w 11 10 ciel m10H> pe r ~nnalt>. cht' cb i l c.im bi o a l t1.: a111 prece d ente. d eH' e,,t'Jt' ri,peuato i l più pos~ ib ile.

• Pe r aYe r e h'.? 4 una i mm t'cku a d i sponib ilit à d i tlllto il pt' r so n a le. g li alloggi de i ono cs , ere acl iacem i ali' osp e d a l e d a cam p o ( " rt', id Ln za del perso n ale" n el Ro l<")

• L'O spe d ale d a campo ( Role'.'? - l ed il P\I.-\ (posto m ed ico .wa n zato d d Cor p o .\l il it are d ella Croce R ossa) sc h ie rati su l cam p o d m rebbt· r 1> e, , erc u n a T as k-F orCC' Sa n ità ,dl e d i rett i· dipenck n1L' cld C.tc d i Briga ta

Bibliografia

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4. rT JTF: Con Pian j ack 1m•f -_ 02/ 05"\L~jor in ciden t 1d1ithin rI]TF .\OR".

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Giornale di \ l edicina \ t ilii;_u-c

Major incident medical management in military missions: Iraq April 27 1h and June 5th 2006, lessons learned

An imponant pan of the aniYir,· of thc Arm,·'s :\kdical Serl'ice in .. out of area .. operarions is that or caring for the ht>alth of thc pcrsonnel t>ngagcd in operatio11s ancl in parricul.lr of the \l'ounded ::md those who dieci in rni.-.siOth. a.-. a 1-c,ult of terrorist auacks or milttan· opnations.

On the 27th 0L-\.p1il and tlw :idi o f.June. the l talian comingent in Iraq wa5 the target of n,o further auacks arouncl ::\a,siri1·ah. ca using the death of onc Rum anian soldier and {in· or our.-. (bri nging- to 3 1 the number or cleacl ~ince the hegi1rning of the mi~sion in Lhe summer of 200:1 ) and the wmmding in some cases seriou,. of four other.-..

fhe I talian .fìdcl hospital. Rolc 2-t-. cleployed at Camp \linica. near Tallii airpon. 11 km a~ the crow Dies. souL11-1res1 of :-assiniah. ,,·as planncd and set up prL'Ciseh Lo respond LO L11is l\'})e or importallt medicai rcquircmen1. tha t al th oup;h una,·oidable. proYide~ further experience usefu l LO maimaining rhe highcsl st.anrlards in the rnilitan· merlical scnice's response LO operat iona l ncccls.

Tbe terrorist ,nuck~ against coaliùon forces and in parùrnlai- the l t.alia n cont.ingenl. used a 1...-pe of exp losi, e callecl IED ( lmp ro,ised Explosi,·e Oè'Yice). In tbc auack of thc 12th of No\'ember. 2003 L\'IED (Large \'ehic l e IED) wcrc usecl. while in Lhe attacks of the 27th of Aprii ami ù1e 5th of June 2006 [ED \\ith a high explos i,e contelll 1,·ere used. hiclden along thc road ancl acti,·atecl b\' remo1e comrol. The des1n1niYè' cffccl of the metal fragmen1s and rhe shrapne l or rhis rypc of explosion depends on th e n-pc of Yehide thaL is hit: its effects are lcthal in the case of "closccl .. protected , ·ehicles (Fig. l ), because the shrapnel pcrforatcs th è' !'nel rank and as a resulL bursr of flame~ and ultra high press11re dcYelops ll'ith Lemperatures running inro hundreds of clegrees centigrade (the incandescen1 smoke i nhaled in the

cubicle i~ auother le1hal factor). 11·hile this is not the case in "open prolecterl Ychiclcs ( Fig. 2). inside 1d1ich rht' l ethal cffects art' selec1i,·eh· determined b,· the meta l fragment~ ancl shrapne l i111pac1.

This is preci~ch· 11 hat happt>nerl in Lhc e, enls l>f the 27th of Aprii and thc .:llh ofjtt 1H' 2006: on Thursday the 27th of \pril a .. c l oscd .. arrnourecl ychicle was bit and there 11"ere no stir,·i,·ors ( Lhree dieci instanth. and two s0011 a.fler as a resull of the ~erious burns). 11·hile on che :\fonda~· or 1he .:>1h o fJunc an "open·· armourcd , ·e hiclc 11·as hit: one ltalian solclicr hit bY a .shrapnel dieci instanth-. LOrn LO pieces. ancl four of our sol<liers , ·ario11sh" 1rnundccl b,· metal f'ragmerns. suni,·ed. thanks also lO the work of the .\n111 .\lerlical Senice.

The boclies of those 1d10 died in the anack. ,ictims of teno r ism. 1,·ere recO\Tred. recomposcd and rt:>patriated LO the motherland 11·itli all due honours.

Another fanor in the safeguarding of our solclicrs, , ·inims of tcrruris111. 1\'as also the officiai opening of ù1e inquest into thc medicai and legai case for recognising the dearh or injur ies smtainecl as a result of these terroris r auacks through lED Ìll the course of duty.

The Anm .\1edical Scrv ic e pro, ided inten ention ancl prompt and appropria te assistancc lo ali our soldicrs, those ,,·ho dieci and Lhose who \\Tre wounded , L11rou ghouL tht' logistic chain, from the operational area to the m0Li1t-r coumn

The Army :\Iedical SerYice for major incidems cluring operations is ba~ecl on the ;111.\1:\1S m cthoc\ology ( l ) ( .\1ajor lncidenL :\ledical :\lanagernelll and Suppon: a rnethodolog\' for 1he med icai management and the suppo n of multiple 1\'ouncled. elaborateci at thc English l ' niYersin· of Bir111ingam. mainl\' by .\'1edi cal Colone! Timo r, J. Hoclgcus. professor of eniergenc\' medicine and Lraumatolog;·) 1,hich. in ou r case. is app li ed to the speciiic area nfaction in Iraq (where. for

pz Giornale: di \ledicina :\filit,m,:
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cxample. Lite Lime nec essar~ LO co \ er territoria l d istan,es is Yen· diffe n .'nt from rh aL in one s 0 \1 11 countn). and it 11·a~ rorn1ulated in n, o p1i\·atc p11blicalions (3) (4- ) (see those for an in depth ,tudy) from the Diù si on H eadq 11aners and the Brigade H eadquaners. rh at giye body LO the instructions of thc national o p crational d irecli\'c 2) (DO '.': - CO I 0-153 A llegato R Operazione Antica 13abilonia): SO i 3 19 - "\1eclical management of a major incidcnt"; IT JTF ConPla n ' jack san, "- 02 / 05 - "Major i11 cidenr 1d1 i thin I1JTF ..\OR··. The ~ecrecy qualifì cation of these publ icat ions. a r the end of the mission. changes from "secret"' w "non classilied ' '.

The Field :\fedical Complex of thc Anciem Babilon 9 mission 1,-as anicn l ated on C\1·0 depcndenr posts of rh e Task Force G.S.A.: thc R ote 2 + of thc Armv \1edical Senicc a nci the l\ledical '\clrnn c ed Post of the 68 L"nit of Lhe ltalian Red Cross :-.filitan Corp. Both posts ,,-e r e deplm·cci at ··carnp \fi ttica .. Tallii. abom 15 Km from :-\.n :\'assiriyah. Personnel from: Army \1 edical - Genera i \Iilir.ar~ H osp ital "Cel io" in Rome ( 26 un i ts: 9 Medicai Officf'rs 1-:1 S L". :\'urses. 3 s.c. other logistics) ; C\ t:---t L of Cag l ia ti: ( I l'. farm.): Ilalian R ed Cross Mili t.an· Corp (48 units: -I docwrs , 18 nu r ses. 26 logistics): 8 l ', 19 S.L1., 21 T r.: \ 'o luntcer :'\urses Corp of the lLaliau R cd Cross: 8 Yo lunteer nurses; I Platoon o r 1he \1ed i ca l Depart m ent: 15 un i ts. The personnel on the rol l. s hared bcn,een ,\nm· \l ecl ical. C. R l. '.\fili1an· Corp. C. R .L li. \ Y., cie s pitc coming to the operaLional area frorn clifferenr orgau isa tions and with ,·aried professio n a l exper ie nce. fiucd in 11·ith ease. The different members go l on ,re ll \\ith e ach 01her irncgrating as a un i t where t bc exper i ence or each in d i,·idual p l ayed a fundamcntal role. so that the job of the enti re system could be d on e to Lhe highes 1 lc \·els of professiona l iry. as was widely demonstrated o n numerous occasions.

The arch i tccmre of Role 2+ has been of mix ed rype (Fig. 3): co rnp osed of L) pneumatic tents (FirsL Aid , 2 uni LS; Sur g ica l depanment. I un it: Orth opaed i c department , l uniL: Medicai reposi to r y; Cameen; N °= l Triage Ten t ; ~ 0 = l NBC Ten i; N °= 2 R eco\'ery Tcnts 11ith 24 beds, but double if neccssary: :\J 0 = l Office Tem; N °= l l solarion TenL; -:S-' 0 = I Dentisi Tem; N °= l Tent for c ivi li an personne l in u·an s iL :---0 = 1 Tel e med icine Tent );

2) she l ter: Infìrm an·. Laboratory;

3) !il'e in fixed prefab modules with possible panels of cogim t)l)e, with a surg ica l nucleus cons ist ing of a pre-ana e st h esia room w ith an operating table, rwo operatin.g rooms (eac h with an operatin g t.able), eme

intens i\ e therap) room \\ith three beds. a radiolog) room 1\°ith X-ra)· machine ancl dark room . a steril isaLion room. a room to be used as clcpos it for instruments a ncl ma1e1ials for rhe operating room: a li,ing modulc to be uscd as X-ra) lab with annexed dark room substituiing ù1e prelious X-ray Tent.

The .'-.filitar) field hospital of the l talian arm) , Role 2+. medicai organism of 2nd ring, h a\'ing Ll\'0 operaLing rooms al its disposal wiLh f\,•o reams composed of s urgeon, anacsrhet i s L and nurses. 1, as ablc to take in an d el'en perform l ifesa,·ing treatmen ts for the more seriously 1rnunded with red code (T I ) and mak e them stab le enough to be tr ansponed Lo Italy

On the rnorning of Thursday 27 / 04- / 2006. a LerrorisL a Ltack \\ith lED \·chicle hit an Italian \'eh icle in 1\assiril'ah . close 10 the fire station and near the hospital: thrce soldiers dieci instanLl,· and C\1 0 were 11·ounded, suffcrin g serious burns, and c riticai injuries (rccl code. TI). th ey 1, ere imm ediately t.ake n Lo the nearlJY h ospital , rhanks lO thc fìre men present. 1, hile t h e alarm cali reached thc joc in real time. The wounded were immediate I\' transrerred to the Role2+ Ttalian hospital in Camp ;.1itLica b\ ambulances of the Red Cross l\·l ilitar~· Corp and Lhey 11 cre admitted to casualty 11·her e they \1·crc gi\·en i1Hensin' care thcrap1 · by the t1, o teams of surgeon . anaestherist and nurse. Despite this. th e conditi on or one of them. alrcady , ery serious becanse of burns extending C>\ e r 80 % of the body. dici nor respond Lo any treatment, 1rnrsened irreYcrsibly and death ensued soon after while 1he cri ti cai conditions of the other 1rnunded wcre scabilised by t h e in Lensi\·e ca r e (a lth o u gh stili criticai), 1Yhich made it possible to Lran sfer him by h e li cop ter to the burn unii cc ntr e in Kuwait city (w h ere he was accompanied by the sa m e team thai Lreated him in che casua lty depanm e n1 of the Jta lian H ospital of Camp '.\1iltica) and later to a cemre in Ital y by Lhe falcon and acroevacuac ion team of 1he Celio), where despi te a li efforts to sa\·e his !ife Lhe so ldicr dieci o n the 7th of l'vlay, as a resu lt of t h e serious burns suffered in Lhe attack, a ddin g his name 10 Lhe list of those who dieci as a resuh of tcrrorism .

On the e 1·cning of Monday the 5 th of Jun e 2006, anot h er terrori si a n ack by a fED \'ehi cl e hit an I talia n army ,·ehicle, abm11 100 Km north of Nassiriyah. The ecùl for methanc suppon was recei\'e at the JOC in rea l time and \l'hilc i mm ediate h e lp was pro\~ded by the medicai personnd presem on si te with tbc ambulance of ù1c R ed Cross Milit.ary Corp fo llowin g the co lumn , a n HH 3F he l icop ter 1,·ent to th e rescue of the four injurcd, quickly

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di \ l edìcina :-.1ilitare
Giornale
G \1 e d :\fil. 2007; 157 ( 3-4 ) : 451-460

transponing Lhem to the Role2 + . where after a funher u·iage and d iagno,1.ic. racliological and ultra,ound tesb, during 1hc night ù1ree JT underwent a serics of operations to remm·c ~hrapnd that hacl penetrateci and lodgcd near ,i ta l organs /apcx of the lung, carotid). One of ù1c ,1·ounded pre,enting Ics, ,erious injuries wi1h code T3, was taken directly by one of our ambulances from 1.h e z.ae Lo the oph1halmologist of the Amcrican Rote 2+ in Tallii, LO su ture a cornea! laceraùon, ancl ,,·as then transponed back to 1.he ltalian Field Ho,pital che same night co continue 11ith 1.he teSL5 and treaunent. B,· thc morning th e cond iti on of ali ù1e wounded had ,tabi li ,ed. almough ù1ey r<"mained in ù1e danger list.

The same morning. 1.hc bod\' of the soldier "·ho dieci on loca1.ion (suffe rin g n i sccra ti on. crashing of 1.he skull and 1he thorax) ,,·as cakcn to Camp '\li uica st ili trapped in 1. he ,·ehicle: th e author of tbis report was pcrsonalh· i11\'olw·d in t he rescue and recompos in g of Ù1e bodv.

In me case of such e, enLS. there i~ a lor of public illlere~I and a 1t ent ion. but a111· incgular or una1nhori~cd "leak·· can lead to di~tonion of thc tru th 1,ith con,equenr damage. sornet imes se1ious. ro the irnage of the instituùon. In orde r LO a1TJid dis t or Li ons of medicai ne\\ s. lw reducing 1.h e number of intermediatc passages to the minimum. the originai t imeline and source~ haH'. been adhered to: mcdics or first a id persom on 1.hc site al the time of the accidcnc: }L\Ied from the receipt of meù1anc by the joc at tht> time ,,·hen the injured arri, t>d at thc Role~+: H eacl of che Rolc2+ from tli c time of ad mi ssion throughout the rest of che time spent by thié' injurecl in thc operational area. The Brigacle Cornmander is t h e on h' onc in charge of pr01icling an d distribucing medica] news (to the media through the PIO office; to Ù1e higher authoriti es in thc o pera ti ona l area and their coun tr) ' · direct l~· or 1hrough staff orga11s) directl~· from th e source. The Military ~dedicai ..\umotitics in ltah , at a ce ntrai Ie,·el. rlé'cei , ·ed medicai news dirccth· frorn the source, stri ctly confidemia l and fun cr ional to put on sta11db)· the me di cai resourccs necessary for 1.he evacuation and treatrnent of Ù1e injurcd and last honours t o the dead. The clirect cornmunication of Ù1e injured ,,ith 1h eir fa milies. ilirough sate llit e re lephonc, authorised by th e Brigade Commander. helped makc Lhe fami li es feel more rehwd.

In this case a l so, thc acroe\'acuation team of the Celio. aniYed clirectl~- to the Role 2+. made it possiblc 10 safel\' e,·acuate the injured and Lake them ro che ~1ilitan H ospita l in Rome, \\'herc thev re ceil'ed lunher treatmen t.

Conclusions:

I n the e\'enrs of both thc 27th uf , \pril and the 5th of June, the rescue machine of the rnilirary medicai organi~ation functioncd brilliantly. l t possib le l1uwe1·er, to l f'arn some i1waluable lessons that can be summarised i n the follo,1·ing "lesson learnccl":

• Extrcmc clirnatic conclitions were "mild" in both cases, since therc \\'ere no sand <;torm, chat l\'Otlid presene a critica i obstacle i11 the rescue and treatment operations at thc Rolc 2-: in fact. three yeap; aftf'r the beg innin g of tbc mission, this ,\'as , till in tents (except for che surgical block). Thf'rf'fore. in thié' ca,e or rn issions in cxtrerne c l imatìc co11ditions a!lll lasting for period longer than th rcc mornhs. the fìe l d hospital rnust be placecl cl i n:ctl~- in prc-fabricatf'd modular pane! ready structures (such as "cugim ' co rim ec''). which. compartd to Lcnts (useful on l y for missions lasting a fe1\' 1\'eeks). are firc rcsiswnt. more so l id, safc, and i n the lnng run make more slé'nse financia ll y, (as alread, slé'en for th e Rok 1 of l~e l opoljeKusurn: fìg .--1)

• For opcratiuna l theatre, in areas ,, ith a torrid climate. it is ad, isabk Lo ~et asic\e at !cast two shelLered colei rooms for possib l e u.se as monuan·.

• The teleconnnunication s1 stems between che !'\'liliLan Corps of the Red Cross and the ambulances of 1.he .\rm)· \1i!iLar\' \1edica l Scnices need Lo be well integrateci 1,ith each other. ,,·ith th e JOC , \,·ith the opera tional room 1, ithin the Rolc2 and wben necessary 11 ith the Yehicles or the helicoprer rescue (i.e HH3F): thc case,·ac/ mecle,·ac acti,·i ty th rough ambula n ces of che CRJ (ltalian Red Cross) and the .\rm,· :-fedical Scr\'Ìccs ha!> another le 1·el of importance in terms of functional it1· and l'isibilit~·. and for thi s reason. thi s sector nccds LO be supported ancl strengthened. as does the acti ,·ity or the e1·acuationte ,1m and stra Le1 ac, in the homeland and on thc Celio in panicular.

• ..\Il H.'hiclcs and mobi l e 1111its must ha,·e ai r condicioning.

• The opera cing room inside R olc2 musL be sited next to Il eadquancrs, Telemedicine a11d the briefing room, in proximit)· to th e ree! lin e; thc ent ire fielcl h osp it al must b e a onc iutercommunicating s tructure 1, ithout de1.ached "i~ lands '' (mono-bl ock s1.ructu re of the Role).

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G '.\led \lii. 2007; 157(3-1
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• ln operational theatre s ,,irh e:-.treme climatic conditions, thc ~hon period or support aud acclimacization of nc,r personnel. that replaccs che pre\'ious team. mnst be respened as rnuch as poss ible.

• In order ro ha, e a 24 7 arnilabilitY or che entire pcrson nel. 1he li, i ng q uaners neerl to be next tu

the field hospital ( "personnel liYing quarters" in the Rok )

• The ficlcls hospilal ( Role ) and Lhe P~{A (advanced medicai post of 1hc .\Iilitary Co 1-p of the Red Cross.) clcplow d on the fiele! should be a ~1edical Task.Force rlirecùY unclc>r the Brigade Commander

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Ci o rn a le di .\ledi c i11 ~1 ~1iliLcu-e
(, ~l e d ~lii. 20 07: 157 (3-4) : 4 5 1--HìO

Il rischio di esposizione ai materiali radioattivi di origine naturale usati in attività militari

The ri sk of ex pos ure to natu rall y occ urrin g radioacti ve materia! employe d in rnilit ary ac ti vities

Gius eppe Cis te rnin o " Giuse pp e De i Bardi 0 Vinc en zo Mauro •

* Te11. Col. Cn. w (me.) l.!SS.\11 • Capo St':iont \1Pr/1ci11a dr/ L m·1111> lfjì, 111 -\ 11/111f11r/1111i,1ica .\/,-di, i110 r/,1 l m•om. Tutdn. \111/iwut,dt Pd f11/111<lr11/lltrPD1pm1immto Tn-,,,m - Comando Logist,m rld/F111rito Roma ' Te11. Col. Co. lng. - Ct,pu Se:.io11e .-1.11tinfmtw111/1m · Ljjìtw .l..11ti11J0>l11111st1111 \fedw11a del Lm•mo. T11td11 \ mh1mtnli- ed h,jimtr11//ur, · D1pm1m1mlo 1i'(/11ro - Co11wndo LogistÙ'o r!Pll'Esrmto. Roma. • Cap. Co. !ng • L>perto Q11alijìrnw d1 Il grado III R11dwpro/e:.w11, - l]Jìrwle .,tfd,llo 111/a S,-::1,m;- I 11/e/11 1mhw11/n/, - Cffiriu \ 11/11(/(ll/1111i,t1r11, \f,rl1rinn rld f.n rnro. ? 11/e/a .-1.mbimtale ed !11Jìmln11/11r1• JJ1p111t1111mrn Tern1co - Com11111/o Lug-1>/m, tl,•1/F,,·mt,,. Romn

Ri assunto• :--:OR.\ l è un acronimo usato per indicare i materiali radioauiù di origine namra le. comprendenti nmi gli elementi ra<l ioatti1i presemi naturalmente ne ll"ambientc. in particolare i ra<lio n uclidi a lunga emi\·ita qua li l'uran i o, il torio ed il potass io-40. che ,ono da ,empre pre,emi ,u l la crosta terrestre e negli organi e tess uti di nmi gli esseri ,i,ent.i. Il pre,ente la ,·oro indaga sulla ,ignificatil ità cie l rischio di esposizione a differenti );QR..\ I usaù in att.i1ir.à mi litari comidc r ando la loro tossicità chimica e radiologica e utili77ando un approccio multidi,cip li nare che t iene como delle proh lc• matiche di sicurezza e protezione, deg li aspetti sanitari e delle implica1ion i d i natura ambientale.

Con pa n icolare rife ri mento al tor io. sono stati anal izzat i diffe r enti scenar i d i esposiz ione a i '.\OR.\I nl è stato proposco, per il personale esposto, un idoneo protoco llo cli son·cglianza san itaria qualora sia ritenuta necessa ria.

Si propone infi n e una metodo logia statis ti ca per la progettazione di un idoneo p iano d i monitoraggio da rea l izzare do p o un·aui1 ità che po t rebbe a, er prodor.to una contamin azione del sito. tenendo conto c h e l' agente co ntaminante

è i n ogn i caso prese n rP ncll"ambiente co me componente n aturale in concentrazione , ·ariab ile

P a r o l e chiav e : NORM, TENO R\,f ; U r anio Torio , Radi o attivi tà , Rad iop rotezio n e.

S ummar y • :\OR.\ 1 is the acron1rn fm· :\aturalh Occurr i ng Radioactin ' .\larc1ial. whid1 include< ,1II ra<lioacti,·e elements found in the c 1wironment. The, are long-l i1·ed radioa cti, e elemenL< such as 11ran ium th o rium ancl potassium--Hl. that ha,·e a lwal'S been prese nt in the eanh's Crt15l and i n organ , ami tissue~ of ,\Il li,ing bcings.

The p r esent work in1·estigates che ,ignificance or rhe risk ol exposurc ro different '.\OR.\ ! emplo)·ccl in m ilitan actÌ\itics taking imo accmmt their chemical ancl radiologica! wxiciC\, u,ing a rnuhidisciplinan ,1pp1uach th;i r ro,·ers safet, and protection is,ues. meclical a,pect~ ancl em iro n me rnal considera tiom.

Rc l ernn t scenarios of exposu r e to :'\OR.\ I · part i cu la rl :, 1h ori 11 m - hal'e been i n1estigated ancl a ,uitab le medicai s un-ei ll ance protocol is propo,ecl for exposecl p erson nt>I. ,, hene1·er ncccssan.

\ sta tistica! apprnach is pruposed in order ro d e~ign a sui t able rnoniwr i ng pian to be i mp lememed aftcr an acti1·i t, 1, hich mav ha,·e procluced an cmironmemal contaminaùon. taking in ro account th a L the contam inant i, alread,· present as a natural compone11 t of the cmironmem. in var iab le concentracion.

Key words: N O R.M , TEN O R.vi ; l.l r ani u m , Thorium , Radioac thity, Radi o protec tio n.

Giornale rli ~lcclicina ~liii tare Lavoro scientifico
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Intro dU2ione

La granclt> maggioranza deg l i atom i esistenll in natt1ra sono qabi l i. I radionuc li di naturali sono (JUC!l i prodotti dall'interazione dei nucli<li stabili con la radiazione cosmica (ad esempio il 1-IC) e g li isotopi con Lempi cli dimeuamcnto superiori a 1o~ anni. guaii 238 c. 23 2Th e -IOK__ ch i amati rad ionuclidi primordiali, e i loro prodotti cli decadimento .

I male1i,ùi rad ioarti\i esisLcnti in nallira sono indicati con l'acronimo ;'IJO R,\I (~atura lh Occurring Raclioacti\·e .\l ate,ial). e comprendono !" uranio e il mrio.

La c:oncenrraz ione di uranio ne ll a crosta terrestre rnria da I a 3 ppm (parei per m il ione), mentre la concentrazione del torio raggiunge i 6 ppm. ConcentraLion i maggi ori possono e~sere r isconLrate, a seguito cli atti\"ità umane. nei cosiddetti TE:'\'OR \l ( Terhnologirall_\ F.11/wnced Sat11mlly Orrumng Radiooclivf .\fatr-rir1{).

L't> l e\·ata mobi l ità geochimica di questi radinnuclidi naturali consente loro cli migrare cun faci lità neg li ambienti con cui !°uomo entra in contaLto. Con,eguenterncnle I" uran io. il torio e i loro proclolli di decadimento possono entrare nelle catene alimentari attraverso l e acque cli i r rigazione e co111aminare le aC(]lle destinate al consumo umano attra\ er~o le fa lde acf]uifcre e le acque superfìciali (l).

L"ura11io naturale è composto da una misce la i~otopica contenente 0.005 9c cli 2 :1-1L·, 0,711(} cli '.!3.> L, e 99.28-l: ¼ di 2:3~L in peso Ha un ·aui,·ità specifica molto bassa, pari a 25,'.:!8 KB9 1 g.

11 sottoprodotto rlei processi di arricch i menw necessari per produrre combustibile nucleare è chiamato uranio imporeriLo (dcp l eted uranium, DL'). composto da 99,797 % cli 238 l"_ 0,202 % di 2 3.'iL·. e 0,0008 % d i 23 -IL in peso, e possiede un'attività specifìca inferiore alruran io natura le (H,66 KBq / g).

li Torio natura l e è composto da quasi il 1 00 ço di 232Th ed ha un'atti\ità specifica d i 8.0 KBq 1 g.

Recernemente sono state ~olleYate preoccupaz i oni

circa possibiìi patologie legate a l l'esposizione ai TE'.\'OR.\I nell'ambiente rnilitare: oltre al noto problema dell'uranio impm·erito in munizioni e corazze(2,3). anche il torio - 11s;;iw come componemc cli l eghe speciali per l'aeronaurka e come tracciante in alcuni si~temi c1·arma - rappresenta una possibile sorgerne cli ,i~chio. .\!er!lre il problema della tossicità ch i mica, legata alle proprietà cli meta ll o pesame, è_, rc l atiYamerne semplice eia ana l izzare. un compito più d i ffici l e è rappresentalo dalla valuta7ione del rischio radiologico. C i ò è dornw principalmence alle incertezze sugli effetti sanitari delle basse dosi di radia7ioni ( 1). f noltre, trattando i l prob lema dei :\OR.\l, è: necessario \a.lucare con attenzione la ,ignifìcati\ i tà dcli· espo~iLione a q uantitati\ i addizionali di e lementi che sono già presenti nell" amb iente natura lé.

Pane dei ri,ultati del presente l a, oro ~ono srari pre~cntati a l t)lh lntn-11atio11al Spnj)1Hi11m on Pmterlion againsl Ch P111irnl a111/ BioloJriral Hrnjiire Aients tenutos i a Goù1enburg (S\ e7,ia) da l 22 al 25 maggio 2007.

Uso de i TEN OR.t"\f nelle atti vi tà militari

I TE\:"OR.\J ~ono ~tali e ~ono auualmenlc impieg;;iri in ta l uni equipaggiamemi e materiali militari*.

Luranio impO\·erito ha alcune applicazioni mi litari r ile\'anti. in par i i colare per le cora~e di carri armati e di altri \ eicoli. Le proprielà dcl l" uranio impo\erito lo rendono alrresì indicato in munizioni penetranti ad energia cin<"tica (Fig 1 ). ...\Je t.m i mis, il i ~uidaLi amicarro cli seconda generaLi one possono essere equipaggiati con un sistema di guida termico per conferire l oro capacità di tiro notturno: i traccianti notturni impiegano una miscela di os,icl i contenenti una ceno quantitati\·o (alcuni grammi) cli ossido di to1-io (ThO 2 ) ll torio è inoltre usato come componente d i leghe speciali per l'aeronautica mi li lare e Ci\ilc.

In genera le, i TE\:OR.\f sono u\ati per determ i nau: proprietà che sono di\-crse dalle proprietà radioat Li\·c. -\d csempic,, 1·manio è usato ne ll e mun i zioni e nelle cnra/lC: per l a ~ua a l t.a den~ i tà e per le sue caratteri<;tiche piroforiche:, men1re i l torio è <;Lato ,ce l to come cornponen1e i n a l cuni tipi d i l cghE" ~pecia l i aeronautiche per le caratteristiche meccaniche che conferisce

* ,V.d.R.: le forze Armate italiane 11011 hamw m ai utili.z::alu l'uranio impoverito nelle dota:i,mi militari degli a r mament i e dei mez:i.

462
Giornale di 11cclicina .\lilicarc
C, .\le d .\lii. 200 i: Li 7 (3·-l>: -!6 1--ll'\O

alla lega. L'ossido di torio è usato nei traccianti notturni per il particolare spettro luminoso e infrarosso che emette quando riscaldato.

L'emissione radioattiva è dunque una proprietà collaterale non 11ecessaria di questi materia li L'unico impiego militare de l torio che sfruua l'emiss ione radioatt i\·a è nelle sorgenti per la calibrazione e la Yerifica di strumentazione militare cli ri\·elazione radio l ogica. ln questo particolare tipo di impiego. il torio ha sosti tu ito con successo sorgenti a più elernta atti\·ità e radiotossic it à, quali quelle di 60Co o 13iCs. nei nuo\·i s tru menti cli ri\·elaz.ione radiologica per scenari caratterizzati da campi cli radialione a basso livello.

Risc hi p er l?. salute d a esposizione N ORM e T ENOR..'11

L'l'ranio costitu isce un pericolo per la sa l ute prima1iamente come metallo pesame. I ren i sono stati identificati come il maggior organo bersaglio: ciò è in li11ea con l'azione tossica come metallo pesante, che consegne all"accumulo clell'elernenro nell'epitelio tubulare rena le che induce necrosi ed atrolìa ce ll ulare. che conduce ad un decremento de l l'efficienza del meccanismo di riassorbimento a liycllo del tubulo renale(5).

A causa del fauo che l'uranio natura le produce una scarsa quantità di radioatti\·i tà per unità di massa, g li effetti negati,i sulla sa l ute sono abitualmente attribuiti solamente a ll e sue proprietà chimiche. In ogni caso se l'esposizione aniene per \ ·ia inalatoria souo forma cli aeroso l insolubile. il r isch i o radiologico non può esse r e ignorato. E' Sl.alO anche segna lato che la tossic i tà c himi ca e radiologica i n alnme ci r costanze possono aYerc un effetto add it i\O o persino sinergico Sebbene l' es p osizi one a radiazioni sia genera lmente assuma essere cancerogena a tutti i li\ ell i di dose, non è stata stabilita alcuna correlazione statistica a dosi mo lto basse. Ciò è largamente attribu ib ile a due fattori: è difficile cos trui re ed ouenere daci s i gnificativi da stud i ep id emio lo gici q uan~lo 1·esposizione è Yicina_ai live l li de l fondo naturale e ta li dati non sono stat ist icamente significati,·i per d i mostrare un reale i mpatto sulla sa l ute.

L' Alllerirnn r:onfr'rn1re o( Govemmen/a/ industriai Hygieni5ls (ACG IH ) ha stabilito dei \alori limite di sogl i a (TLV, Threslwld Limi/ Vi'lhie) per la protezione nei confront i del la tossicità eh i mica del ) ' uranio J I pr im o rnlore (TL\' - T\\ .A. Time \\fighterl Average)

rappresenta la media ponderata della concencra1,io11e sotto la quale la maggior pane elci larnrato1i può la,orare per 0110 ore giornaliere senza effetti negati\i per la salute. fl secondo (TL\ ' - STIL Shorl Terni Expornrt Limi/) è la massima concentra1ione ammessa per una esposiLione continua cli ] ,j minuti. Sono ammessi al massimo -! cli tali periodi cli esposizione al giorno. con almeno 60 minuti d ' intervallo. a condi1ione che il TL\' - TI\'.-\ non sia comunque ~uperato (Tab. 1 ).

Per quanto riguarda il rischio radiologico la Comm iss ione lmernazionalc per la ProteLione Radiologica ( ICRP) preYede un limite annuale cli esposizione che 11011 ecceda la dose di I mS\ , che costituisce il li mite di dose annuale per la popolazione. La quantità de ll a sostanLa in questione dipende dalla Yia di assorbimento (ina laLione o ingestione) (Tab. 2)

Scarsi dati esistono in leueratura circa gli effetti sulla ~alute clonni all'ina.lazio11c. l'ingestione e l 'esposizione cutanea al torio sia sugli esseri umani che ~11g l i animali.

Alcune e\ idenze di ma latt i t: respiratorie ed un incremento del l'i ncidenza cli tumori pancreatici. polmonari ed emopoietic i nell'uomo. sono ~tale tro\'atc a segui LO dell'assorbimento per \ia respiratoria. L'alta i ncidenza di neoplasie riscon1rara in pazienti rrauati con un mezzo di contrasto colloidale contenente rorio (Thorotrast) dimostra l'alto p<Hen1iale cancerogeno ciel torio (8) .

La forma chimica del torio (solubile o inso l L1bile) inalaLO, ingerito o iniettato determina J'a,sorbimento. la disuibuzione e l'escrezione de l torio ne ll' orga11i~mo umano e conseguentemente g li effetti tossici. Il fatto che l'LD 50 ciel tori o decresce con la solubilità in dica che la ~o lubilid stessa e la tossici tà ac 1na sono s tr etta-

1 · T HRESHOLD LIMIT VALUE (T LV )(6), PER L'URANIO.

TlV mg /m3

uranjo (TLV-TWA) 0,2

uranio (TLV-STEL) 0 ,6

TAB 2 · LIMITI ANNUALI DI ASSORBIMENTO DI URANIO PER MEMBRI DEL PUBBLICO (7).

Via di assorbimento ir.'3 torio

Inolozione 5,3

Ingestione 833

-
Giornale di .\ fedicina .\1i1itare
G '.\led '.\lii. 200i; 15i ( 34J: 461--HW
TAB.
463

meme correlati.

Le forme m eno so l1 1bili di Lor i o. comunque. sono <li magg i or importanza r adiolog i ca poiché rimangono nell'organismo per lunghi periodi cli tempo. [I biossido di Torio è ri wnuto ne ll 'organ ismo per lungh i periodi dopo l'in a l azione. e g l i effeni a l ungo Lermine dello stesso . com e eùdenliato dall' ind uzione cli n eop lasie a segu i to dell'inielione endo\·enosa d i ThoroLrast, appa i ono essere di m agg i or peso r ispetto a ll e forme più solub i li (e prontamente escrete) di tori o. , \ differenza dell'uranio, che è fondamenta lmente un Lossico di nacura chim ica. i l porenziale to~sico l ogico del Lorio è maggiormente l egato alle sue prop rietà radiologi che Per tale mot i\·o. l'...\CC IH non ha prc,isco per questo elemento alcun limite cl i esposizione per la protezione dagli effetti chimici.

[I limite annuale cli assorb i mento sugger i to clall' I CRP per la protezione radio l og i ca nei confron ti del torio è riportato nella Labella 3.

Scenari di esposizione aJ TORIO neU'ambilo militare

TAB. 3 · LI MITE ANNUALE DI ASSORBIMENTO DEL TORIO PER MEMBRI DEL PUBBLICO.

Via di assorbimento mg torio

Inalazione 3,0

Ingestione 556

\fentre la \·alutaz ione del r ischio cli esposizione a uranio im po\·eri ro in ambiente m i litare è s t ata amp iamente stud iata (,·edi ad esempio le PoJ/-Conflirl Environmental .-l.sses1111e11l P11blir rtlions emanale dall'C\ EP - l ' nited .\'ation5 Em•mm mmt Program111 e) (9). il problema dell·espo~izione a l LOrio in amb i ente militare n on è SLaLO ma i esaminaw in dettaglio

Part iremo dall'assunzione che i soldati n on do1Tebbero. a priori. essere considera li la\·oratori profession almente e posti a ll e rad i az i oni ioninami , per c ui ad essi clouebbero essere applicati i l imit i di do~e eia rad iaz ion i per le persone del pubblico.

In acco rci o con i ri su l tat i del l a \·al utazione del rischio, se ques ti li m iti sono raggiunt i o s u perati in particolari circostanze, il personale coim·ol to sarà classificato come profess iona l mente espos10 e saranno adouate appropriate misure di ~on·egli anza fisica e

medica della radioprote1ione

Prenderemo i n esame tre poss i bili scenar i di esposizione:

l. esposizione a ll e radiazioni eme~se eia legbe contenenti tori o in pani di elicorreri. aerei e , ·elirnli ~cnza

equipaggio:

2. esposiz i one i nlerna conseguente all'ina l az i one d i ossiclo di torio ti las ciato in a t mosfera eia trarc i an Li nouurni di missil i anticarro:

3. conraminaz ione interna ed esposizione esterm1 alle rad iazio11i emesse da ossido cli 1orio cl isperso sul Lerre11O nelle aree bersag lio cli missili anticarro

Primo scenario

L'in tensità di dose misurata a contatto con pani cl i m otore di aerei ed elicotteri in lega al torio dipendt' dalla co m posizione del l a l ega e i n pan i col are dal con Lenuco cli tor i o ( tipicamente il -1% i n peso) :-.Iisure sperimenta li forniscono qlori di rateo cli dose a contatto con l a ,uperficie della leg;1 compresi tra 30 e -10 ~t S,· h [principa lmente clo\'IHO a rad i az i oni Bl. ,·alore che~ circa I OU ,·o lte maggiore r i spetto al fondo amb i entale d i radiaz ione (0.2-0.3 ,uS\ ; hJ.

Se i l co rpo intero fo,~e uniformemente esposto a tale elnato li, ello cli i mcnsità di dose , il lim i te annual e per le persone ciel pubblico sarebbe' ragg iu nto in :i0100 ore pertamo sarebbe neces sar ia la class ifi cazione del personale come professiona l mente esposto alle r adiaz ioni ionizzanti. :'\ei casi pratici solo a lrnne parti ciel corpo sono esposte a questo elernto li \ e ll o di intensi t à cli dose i n particola r e la cute. pertan t o sarà indispensabile \ ·al lllare la dose effi cace u san do fattori cl i ponderazione spec ifici per g li organi e tessuti maggiormente espos ti.

In generale. mentre g li equ i paggi non necessitano di essere class ifì car i per la radiaz i one de l torio. i n qua n ro sono quas i 5empre lontani dalle superfici em i ttenti. l'espos i zi one ciel persona l e preposLO alla manutenzione clen' essere Yal u ta t a con auenzione, tenendo como dell'orari o l arnrat i\ o. dell'attività s,·olr. a su i componenci raclioatti\i, della po~tura durante tale aui\ Ìtà, dei cli~posirivi cli prOLeziorH: e d e ll e procedure.

I noltre. nonostan t e l e leghe al torio do,Tebbtro essere genera l mente con~ i clcrate alla stregua cl i sorgen Li s igillate, nell' esecuzinne d i la\ oraLion i meccan i che sulle pani contenent i ror i o potrebbe es,ere proclouo dell'aeroso l radi oatt irn i na l abi l e: c i ò rende

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Ciorn,tle di .\Iedicina .\ l ilitl!'e
C \l ed \fil. ;!()IJ,: 13, 13--11: -lfil....fi-,0

necessaria un'appropriata valutazione delta possibile esposizione per comaminazione illlen1a e l'adozione di appropriati dispositivi di protezione.

Nelle Unità dell"Aviazione dell'Esercito, i sottufficia l i tecnici addetti a ll a manutenzione deg l i e licotteri sono s tati dassifìcati come lavoratori esposti di categoria B, in quanto suscettibili di ricevere una dose annuale compresa t ra l e 6 mSv.

Secondo scenario

Ne l la n cio di miss il i anLicarro contenenti torio , i soldati potrebbero essere es post i ad aeroso l radioattivo, in quanro il tracciante potrebbe perdere particolato contenente oss ido di torio nel periodo tra l 'accensione e il decollo del missile. Calcoli basati su dati specifici di un particolare sistema d"arma forniscono un tipico va lore di concentrazione di 5 mg/rn~. Con riferimento a l rateo di inalazione standard per l'uomo , che mediamente è par i a 3,3· 10 1 m :'/s, i l limite annuale di inaluione di LOrio (3 mg) è raggiunto in circa 30 minuti. Tenendo in considerazione che l'attività di lancio dura circa uu minuto, possiamo fissare un numero massimo annua le di 30 lanci per ciascun soldato, per assicurare che il l imite di inalazione di torio non sia mai raggiunto.

App l icando il principio di ottimi1.zazione, s iamo tenuti in ogni caso a mantenere l'incorporazione al minimo livello ragionevolmente ouenibile . e conseguentemente l'impiego cli 1111 dispositivo di protezione de ll e vie respiratorie è fortemente raccomandato. Un approccio "ragionevole" potrebbe condurre alla scel ta d i una semplice maschera antipolvere piuttosto c h e una proteL.Ìone respiratoria completa, visto che il rispetto elci Lirnili annual i di dose è già assicurato limit.anclo il numero cli lanci .

Le maschere che potrebbero essere scel te sono quelle comunemente im p iegate i n attività lavora tive caratterizzate da espos i zione ad aeroso l sol i di e/o li qu idi , con certificazione cli conform i tà alla classe FFP3D secondo lo standard EN 149:2001.

Terzo steriario

Se durante un programma di addestramento un 'area circolare di raggio = 5 m è colpita da 1000 missil i anticarro contenenti 3 g di torio ciascuno, la contaminazione superficiale r isultante è di 38 g/m 2 : 300 KBq / m 2

Dopo un'es erc itazione di questo tipo, una procedura di sgombro e bonifica del poligono è ovviamente uecessaria per ragioni di tutela ambientale. I militari incaricati saranno inviati a raccogl iere i residui e saranno pertanto esposti a contaminazione interna per inalazione di aerosol risospeso , contenente ossido cli tor io, e a irraggiamento esterno principalmente dovuto alla radiazione gamma emessa dal torio depm,itato sul terreno. La rilevanza del rischio di contaminazione interna appare evidente se confronùamo il livello di contaminazione superficiale (38 g/rn 2) co11 i l l imite annuale di inc01-porazione (~ mg): dispostivi di protezione respiratoria e del corpo intero sono necessari per questo personale, a l fine di assicurarne la protezione dalla polvere radioattiva ri sos pesa Per questo tipo di auività, oltre a l le maschere di classe FF'P3 D, sono raccomandati indumenti protettivi di categoria 3 tipo 5 secondo lo standard EN 1073-2. Al fille di evitare possibili ferite alle mani e la loro contaminazione, è necessario inoltre indossare idonei guanti protettivi: risn l tano adaHi allo scopo guanti c he apparrengano almeno alla classe 2 rispetto ai rischi meccanici (sta ndard EN 388) e siauo conformi allo standard EN 3742 contro rischi chimici e biologici.

Quando non c'è contatto diretto, la dose più importante da considerare è Cjllella al corpo intero dovuta ai raggi y emessi da Th01 disperso sul terreno.

L'energia del fotone emesso dall'isotopo preso come esempio è riportata in tabella 4, insieme alla probabilità di emissione per decadimento e ai coefficienti di assorbimento di energia massici µ,..,(Ei) / p nel

TAB. 4 · COEFFICIENTI DI ASSORB IMENTO DI ENERGIA MASSICI NEL TESSUTO MOLLE PER I FOTONI EMESSI DAL 232TH(l l )

Radionuclide Ei (MeV) resa(%) µ en(Ej)/ p (m 2/Kg)

232Th 0 ,0638 0 , 26 0 ,0032

2.1:z-rh o,141 0 ,021 0 ,0027

22éth 0 ,0844 1, 22 0 ,0026

Zl"Th O, 13 1 O, 13 0 ,0026

22BTh 0 , 166 0 ,104 0 ,0028

n"Th 0,206 0 ,0196 0 ,0029

n"Th 0,216 0,254 0 ,0030

Giornale cli Medicina Militare
G Med Mii. 2007: 157(3-4): 461-480
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Lessuto molle standard ICRU ( l O) (Tah. 4).

Per stimare la dose da irrarlia;,, ione esterna 11d caso di poLenza esplosiva rirloua, occorre prcli111inanne11Le calco l are il rateo di nuenza di fotoni cp provenienti dalla s11perf1c i<'. che si suppone per semplicit,Ì circolare e 11niformementt· contaminata, in un punto situalo ad ,illena h sull'asse centrale: dove SA è l'alti,~tà per unità cli superf i cie in Bq / rn 2 , I; la probabilità di emissione del fotone i-esimo per ogni decadimento; le distanze h, re R sono indicate in figura

2. La formula è valida, in genera l e, pt'r 1111 nun1ero 11 di fòton i eme,s i eia uno o più radionuc l idi.

Fig 2 Co/colo del roteo d, dose do confom111oz,on0 wpedic,o/e

Colc:ulalK>n o/ dose 10/elrom superlicial conrom,na,1,,,,1

Conoscendo l'energia E;, espressa in Mc\!, dei foton i prodotti n el decactilllento. i.· possib il e calco l are i l rateo di dose: dove 1 fr 10-i :\ è il là 1LOre di com'C'rsionc da MeVajoulc, E; l'energia. espressa in Me\'. de i rotoni prodoui nel decadimento e µe 11 (Ei) / p il coefficiente di assorbimento <li energia massico a energia Ei· Ne ll a formula è. consen ,uiYamente. trascurato l'asso1·bimento da parte dell'aria. I l rateo di dose a I m risulwnre da una cnncenLraz ione superficiale di ~00 KBCJ / rn 2 è pa1i a 0,8 nS, / h. che è un li\ cllo insignifìc:rn 1e co n fro n tato con il fondo naturale. Il va lo r e calco lato è coerente con il

Gio rnale di Me di c

modello più lkttag- li ato proposto dall'Environmenta l

Protcction Age11cy (EPA) degli Stati Unili. valido per superfici contaminate cli < ' s t ensione illimitata, che fornisce un va lore di rlose efficace pari a 3, I nSv / h ( 12). A questo p11nto è necessario fare delle importanti ro11siclcrazione concernenti le sorgenti "invecchiate".

L'attività dei discendenti radioattivi aumenta con il tempo trascorso dall'estrazione del torio dalla miniera, fìno a raggiungere il valore di auiv i tà del radionuclide capostipite (condizione della di equilibrio secolare).

L'e(Juilibrio tra i l 2 '.12Th and 228Tli, chimicamcnLc identic i non è perturbato da l µroccsso cli estrazione. Perta11to se· la sorgente i.· "giovane", le radiazioni provengono solo da quesLÌ ultimi radionuclidi. mt·ntn: ~e diventa "invecchiata '' il contributo dei rimanenti discendt>nti radioattivi della serie diventa rilevante.

L'(·C]t1ilibrio secolare è raggiunto dopo u 11 periodo dell'ordine di decine di an11i: i11 queste condizioni il rateo di dose effic,ice calcolato usando il modello dell'E PA, considerando una contaminazione del terreno di 300 KHq / 1112, raggiunge i 4,6 µSv / h, olu·e mille volte i l rateo di dose efficac\' dovuLo ai soli isotopi del torio.

Spccial111entc se siamo lontani dalla co11di1,ione di equi l ibrio secolar<', ri~ulia eviclenLe dai calcoli sopi-a riportati che l'esposi/ione esterna è irrilevante. lnol11 e l'attività in esame 11011 viene svolla molto frecp1ente111enic, pertanto questo tipo di rischio non pone partico lari preoccupazioni.

As p etti m e dici c onn ess i c on scenari rilevanti di es p os i zi on e radio logi o aJ TORIO

La Radioprnte;,,io11c ha lo scopo di prcsen arc lo s t ato di salute e di benessere dei lavoratori e elci membri de ll a popolazione, riducendo i tisclti dcri\'a11ti dalle radia/ioni ioninanLi presenti in natura e proven ienti dalle attività umane.

Con riferimento ai t re scenari sopra descr i tti, è necessario chiarire che, in accordo con la legisla1,ione ita li ,ina, solo il personale coinvolto nel primo SCt'llario. classilìcato come esposto di categoria B doHebbe essere inc l uso in nno specifico programma di son·eglia11La sani t aria, i ndiriuato alla preyenzionc e alla diagnosi precoce di possibili danni stocastici. Organismi nazionali ed internaziona l i hanno proposto una serie di l i nee guida c h e indicano 1111 protocollo identico sia per i lavoratori di ca1t>g-oria A che di categoria

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Milit.an:
ina
G !\led :-Iii. 2007 ; 1:> 7 (:Yl): '1Gl-48 0

B, ca lihr,lli per assicurare un accettabile li,·ello di preve111.iu11e Le11c11do presente il rapporto costi / benefici. Resta inteso comunque clw tali indicazioni 11011 cosùwiscono alcun \'incolo per il professionista incaricato a wolgcre la sorvegli,ul,a sanitaria, che dovr.'t valutare di n, lt ;i i11 W>lt;i la loro utilità e la loro periodicità anclw in reh11.ione agli orie11ta111enti degli Organismi di vigih1ma competenti.

Il personale che rientra 1H·I secondo e 1er1.o scenario so110 co11siclnati dallc norme di radioprotczioue come "membri elci pubblico" , sicch<: non esiste un obbligo formalt- di ~nrv('gli:1111;1 medica. Ciò nono.stante. è raccoma11dato di 11011 impiegare in r.ali atti\'ità personale con u11a particolare sensibilit à all'esposi,ione a radiazioni ionizza11ti, prendendo anche in considerazione che C\Tnti accidentali potrebbero causare un superamc11tu dei li, e lli d i esposiLionc calcolati.

L'impiego nelle att i vità lavoralive S<Ht<> esame è: fortemente controindicato nelle ~eguenti condi1.ioni fisiopatologiche:

• cond izioni paLologichc suscettibili cli essere a tt ivatl' o aggravate dalle radiazioni ionizzanti ;

• condizioni in grado cli incrementare l 'assorb imento di sostanze radioauive o di ridurre l'cnicacia cki meccan ismi fisiolo){ici di clearancc o di escrezione;

• cond izioni che potrebbero creare prohlc111i in caso di terapia per una sovraesposizione acciclcnLale:

• condizioni che potrebbero confondersi con patologie causate da radiazioni ;

• anomalie o condizioni patologiche cht· potrebbero interferire con l'utili;, z.o cli equipaggiamento proLcttivo, in particolare per l'apparato respiratorio.

Un;;i lista 11011 esaustiva delle sopra menzionate concliLioni fisiopatologiche include:

• lesioni precancerose o sindromi mielodisplasiche:

• affezioni cutanee acllle / croniche, eo.ema, psoriasi;

• insufficienza epa ti ca o renai.e cronica;

• patologie tiroidee:

• opaci1à del cristall ino.

In conclw, ione, è anche importante esa minare brevemente il problema si una possibile - sebbene improbabile - espo,izione interna accidentale al di sopra dei limiti st im ati nella precedente sez i one

In tali c ircostanze la normativa italiana, in accordo con le Dir e tti\' e europee i11 materia, prevede test radiotossicologici per , ·aiutare l'entità dell'esposizione così conic trattamenti [crapemici volti a ll a

decon ta111 i naLione.

I n caso di contaminazione interna in cui si;1 coinvolto il Lorio, sarà necessario ricercare specilici biomarkcrs di esposizione, in grado di stimare in termini quantitati,·i e q11alitati\'i la dose assorbita, e se possibile biomarkers deg li effetti dovuti all'assorbimento del torio.

Bio1m1rkers utiliaati per iclcnrifìcare e <JUanrilicare l'esposizione al torio possono t'SSere determina1i dalla rnisuraLionc del torio radioaltivo e/o figli nelle feci, 11clk u,inc e nell'aria <'spirata.

La misurazione dei raggi gan,ma emessi dai figli del torio presenti nel corpo del soggetto (lung e / o wholP /Jt)(i), ro1111ti11g) e del Lhoron ( 22 0 R.i1) nell'a1ia espirata possono essere utilizzali per stimare il body hurrln1 dd torio.

Studi occupazionali e sperime111ali hanno mostrato che il polmone, il regato ed i l s istema emopoietico sono i sistemi e gli organi bersaglio interessati a seg11ito dell' esposizione ina l atoria al torio: la valuta1ione con esa111i di laboratorio relativi alla f'un1.ionaliU1 rii tali organi ccl apparati potrebberoin line;i di principio - es~crc considernti come dei hioni;1rkcrs di effetto.

PROTOCOLLO PER LA SORVEGLIANZA

MEDICA DE J LAVORATORI ESPOSTI

( elabora to avvalendosi delle linee guida della ":s.Jatiom, 1 Ca11cer Soc icty'· e della ''Assoc iazione Italiana di Radioprotezione Medica")

Primo Esame

Srm/J/ P

0 Emocromo completo

n APTT, PT, Fibrinogeno

o Creatininemia*

" Bilirubina totale e frazionata*

o GOTe GPT*

o yGT*

0 Protidograrnrna e l e ttroforetico *

Glicemia**

° Co l esterolo**

T,ig li ceridi**

o Uricemia*

Markers epatite Be C *

o Esame urina completo

Visita oculistica

y Ricerca sangue occulto (> 40 anni)***

-
Militare
Giornale- di \kdicina
G Mcd fi l. 2007; 157(3--1):
-161-480
467

o PSA (M > 40 an ni )***

Di volta in volta se necessario

o T eletermografia con criostimo lo

o Ecografie

0 Visita dermatologica

o Ma mm ografia

o Visita ginecologica co n P ap-Test

o Ferri tina

o ECC

o Rx Torace

* Esami il c u i inserimento è proposto nel protocollo sa nitar i o per va lutare, fra l'altro, le capacità clell"emuntor i o renale ed epatico in caso d i accidentale sovraespos izione del soggetto e la conseguente necessità di un lrallamento deco n taminame . ** Esami il cui inserimento è proposto nel proLOcollo sanitario per una val u l azione globale e cli massima dell'assetto metabolico ciel soggetto, che pcralu·o sono compresi nel protocollo ar:inuale previsto per t utto il pe rsona le in servizio nell-: F.A. E. T..

*** Esami il cui inserimento è proposto nel protocollo sanitario con finalilà prediuive e preventive nei confronti de l rischio neoplastico di nalura sLOcastica connesso all'esposizione a R I. , che sono auuahneute inseriti anche nel protocollo annuale previsto per il perso n a le in servizio nella F. A. E.T. al compimento però del 50° anno di vita.

Considerazioni statistiche s ulla verifica e il controllo ambientale

Dopo un'auività in c u i sono staù uti li zzati TE NO RM che po ssono aver prodorto una contaminazione dell'ambiente, è essenziale procedere ad una tempestiva rilevazione della possibile contaminazione con una bassa probabilità di incorrere in falsi allarmi ( 1 3).

È fondamentale in questa ottica ''progettare" un corretto programma di misure per dare una risposta adatta a ll a seguente domanda: s iamo in presenza di un a reale contaminazione o cli un fa lso allarme?

Come noto i valori rileva l i in una serie di mis u razion i si pongono second o una distribuzione normale cenrra ta su un va lor medio. Due sono le s ituazi oni che si possono p r esentare (Fig. 3):

• nessuna contam inaz io n e (i l risultalo previsto è Co, la rad ioa uivi tà naturale di fondo);

TAB 5 - ESAMI SUCCESSIVI.

INDAGINE FREQUENZA

Emocromo completo

Esame completo urine

Creotininemia

Bilirubina totale e frazionata

Semestrale per Categoria AAnnuale per categoria B

Semestrale per Categoria A · Annuale per categoria B

GOTe GPT Annuale

yGT

Protidogramma elettroforetico

Glicemia

Colesterolo

Trigliceridi

Triennale 18 - 40 anni

Biennale 40 - 60 anni

Uricemia Annuale > 60 anni

APTT-PT-Fibrinogeno Triennale

Markers epatite Be C Triennale

PSA Annuale > 40 anni (M)

Ricerca sangue occulto feci Annuale > 40 anni

Triennale < 40 anni

Visita oculistica

Biennale 40 - 60 dnni Annuale > 60 anni

Visito senologica > 40 anni (F)

Ecografia/Mammografia

Ecografia testicolare < 40 anni (M)

Ecografia renale

Visito ginecologico + Pop Test

Biennale 40 - 60 anni Annuale> 60 anni

Biennale 30 - 40 anni (F) Annuale> 40 anni (F)

Altre ecografie Se necessario

Altre visite specialistiche Se necessario

• presenza di con taminazione (CL: minimo di contaminazione ril evab ile ).

Esistono due t ipi cli errori che possiamo commettere:

• errore d e l I tipo : supporre cl i essere in presenza d i contaminazione quando in realtà non c'è (errore o.);

• e rrore d el Il tipo: supporre di non essere in presenza di contaminazione quando in realtà c'è (errore~)-

Si deve decidere "'a priori" quali valor i di o. e di sono accettab ili (va lor i tipici ~=o. = 0,05). pe r

468
Giornale di Medicina Militare
C Med Mii. 2007: 157(3-4): 461-480

calcolare il num ero cli ca mpioni da raccogliere, in relazio11e ad una certa contam in azione minima ri levab i le.

li numero cli punti di misura può essere espresso come una funzione analitica delle seguf' nti variahi li :

N=f (a, ~,6,o)

cr s: scarto quadratico medio della distribuzione spazia le di radioattività;

cr m: scarto quadratico medio della mi.sura.

li numero dei campioni può essere calco lato dalla formula di Noerher(14):

prelevare. Ovviamente, se abbiamo bisogno di una sens ibili tà molto e levata nella nostra indagine e desideriamo 1ilevare u n a co ntaminazione vicino a l l ive ll o di fondo, dobbiamo raccogliere un numero elevato Gilllpioni (Fig 4).

Fi9 3 - Possibile d,stribU?ione dello concemrozione di radionuclide Possible disl11b11lions o/ racùonuchde concemralion.

N= ( Z!-(,+Z,_p)l 4(p - 0.5)2

dove Zi--cx ; Z l -~ sono i cosiddetti score value per i percentil i della distribuzione normal e. p può essere calcolata come segue:

dove 6 = CL - Co

Prima di procedere ad una indagine per va l utare la co nta min az ione di basso live ll o di radionuclide , dobbiamo df'fìnire la co ntamina zion e minima ri levabile e ca lco lare il num ero minim o di ca 111pioni da

Mcd Mii. 2007; 157(3-4) : 461-480

Fig 4 · Numero di comp1on1 in funzione del rapporto 6.--a. Number of somples os a function of t,Jcr ratio

Ad esemp io , ~upponiamo c he desideriamo verificare la contaminazioue del torio presente n e l terreno di una zona caratterizzata da una concenLrazione nello fondo naturale di 6 ppm (C0), con uno scarto quadratico medio di 2 ppm (o,).Se il nostro scarto quadratico medio anali1jco è cli 1 ppm (valore tipico di a m per metodi analitici IC P-MS o spe LLroscopia a), e sf" desideriamo rilevare una contarnina ziune ad un livello di 8 ppm (Cl,), il numero minimo di campioni può essere calco lato come segue :

a = P= 0,05

z,..., - z,.~ - 1.6.i

a= Ja: + cr~= 2.:; ppru

I e, (,-C)'

p=--- fcxp- · '!--d, - 0.8 1 2a·

N (Z,_a + Z I p)1 = 27 .f( p - 0.))l

Per co 11Lro , se abb iam o raccolto so ltanto 12 ca mpioni, la co nt aminazio n e minim a rilevabile non può esse r e inferiore a 1] ppm.

Con cl us io n i

L 'esposiz io n e a ll a radioattività dei TENORM in attrezzature e materiali mi l ita ri non pone 1ilevan1i preoccupa-

• Giornale di Medicina Milirare
G
S unp lf' uu..,,lur .,. - 11.•~ l,' •9, 0!'80 ,---- --, 70 60 so •• 20 o ••••• ................ . ................... ..................................... ..................................., M 0 5 1.0 1.5 2.0 25 3.0 3.5 Ma
46 9

zioni. cd è generalmente impossibile dimostrare un nesso causale con ellett i sa niwri osservabili fra i so ld ati . Tuttavia, il rischio d i esposi,- ione super flua può au111e11tare e diventare ri levante, se non sono correttamente individuati e adolla ti i disposit i, i e le procedure di prntezione.

Un approccio multidiscip l inare che c omprenda considerazioni di sicurezza e pro i ez i one , aspett i medici e considerazion i amhi<>nra l i è· esse n 7.iale pn garant ire una ,·isi onc completa del problema ed as~ic urare una adeg11ata protezione de l personak e della popo lazione contro i l possibile rischio radioatli\'o. Anc lw se i risultati della valutazione dd ri schio non g i ustificano , a meno di poche eccezioni, l a cbss ifì ca1ione del personale come l an>ra t ori esposti. il princ i p i o cli ottimizzazione e m inimi11 a1.ione del l e dosi impone cli non t rascurare il problema e richiede l'adozione di mis11re di organ i11:alione del lavoro e di protezione individuale, come risulta dal l'an a li si det ragliata degli scenar i di cspo~i,:ionc di maggiore ri l e , anza.

Per il personale rnaggiormente esposto de\' t' essere pre\'ista una idonea sorn·gl i an;a s,111 i1 a ri a e dc,-c essere inoltre p ianifi cato 1111 approprialo prolOco ll o medico. con spl;'cifìci tesi diagnostici e t raltamen1i terap e 11tici d a app l icare nei casi cli possibileht'nché in1 probabi l e - esµosi;,ionc ad elevate dosi da NORl\ l.

Nell'analizzare k . consq~uen,c amb i enr:1 li dell'uso di TE~ORM. l'app l icazione cli un corretto metodo stat istico è essen1 i a l e per sviluppare 1111 i doneo programma di campio11,1me 11lo, i11 particolare quando il livello di co 11 Lamina, i one 11011 è l ontan o dai va l or i di conce11 1razio 11 c dei NORM natura l m en rc presenti ne ll 'a mbiente .

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Giormùe cli Medicina Militare
G l\.kd Mii. 2007; 15 7(3-4): -161-480

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-Gionm lc di Medicina Militare
471

The risk of exposure to naturally occurring radioactive materia! employed in military activities

Ci s t e roin o *

e pp e D e i Bardi 0 Vin ce nz o Mauro •

Introdu c tio n

The vast majority uf 11uclides fm111d in n a rure are stable. Natural radionuclides are those fonned b y intcract i o n betwce n stablc nuclid es wiLh cosmic rays (suc h as l 4C) a nd isu wp es with half--l i\'es of al leas t 109 ycars, s u ch ai; 238C, 232Th a nd 40K, ca llecl primordial radionuclidcs. and Llwir decay product..s.

Radioac1jve materials which occ ur natura.ll y are known by 1he acrnnym NORM (:\lat~1rally Oc cnr rin g Radioactive Ma teria i), and includ e Liranium and 1horium.

Uran ium cunccntration in rhe eanh' c ru s t rang-cs from 1 Lo 3 ppm ( p arts p e r mill i un ). while thorium concen tration reaches 6 ppm. Hi g hcr concentration s may be found. as a result uf human activit ies, in TENORM Techno l ogically E uhan cc cl Naturali)' Occurring R ad ioacrive Ma teria i.

The high geochcmical mobility of th ese natural radionuclicles in ùw em•ironment a ll ows thcm to mo\'e eas il y ancl ro co ntaminat e mu c h of ù1e c nviro nm e nt with which hnm ans come in contacL. A~ a r es u l t , uranium , thorium and th ei r decay products e nter the food chain through irrigation waters, a nel enter thc water supp l y through ground--water wells an d s urfaccwater strea m s and riversi ( 1)

Natural uranium co nsists of isuwp ic mixturc s of 0.0 0 5% 234U, 0.711 % 23:iU, ,md 99 284% 238U hy mass Natural uranium h as a very low spec ifi c ac ti vi ry of 25.28 KRq /g

T h e residuai uranium aftcr th e enrichmenl process, n ecessary to produ ce nucl ea r fue l, is ca ll ed " Dep le ted uranium" ( DU ) , com posed of99.797% 238U, 0.202 % 235U. ancl 0 0008 % 234U by mass, which possesses less ra dioani vity (14.66 K.Bq / g) than natural uranium.

Natural thorium is cumposc d of n earl y I 00 % 232Th and h as a specific anivity of 8.0 KBq /g.

Rece nll y, Lhcrc wcre man y concerns abo ut possiblc d iseases link c d to the expos nre to TENOR.Nl i11 the mili--

tary environm c nt: besicles the well known problcm of deplctcd uranium in ainrnun ition and armours(2, 3), thor i um used as a corn pon e nt of spec ia l a ll oys for ac ron a uti cs a nd as a tracer in so m e wea p on systemsrepresen rs anot hcr sou rce of p oss ibl e risk.

While the prob le m of c h e mi ca l to x ici ty, relateci to the heavy metal propenies , is rclative l y simple Lo eval uate, a more diffìcult task is posed by Lh e radiolo-gical hazard. This is mainly due ro uncertainties surrou ndin g thc effccts of low--dose radiationi(4). In a ddit.i on, dealing with NORfvl, it is n ecessary to carefnlly \"valuate the si g nilì cance or exposure to addit iona l arnounts of elcmcn t.s 1hat are a lreacly present in the nalural cnvironmen 1 ,

Some of the resul ts of this wo rk h ave been presen ted at thc g,i. lnternational Symposiurn on Protec ti on against C h em i ca l and Biolo g ica ) Warfare Agents held in Gorh enburg (Svcrlen) on 22'"1 --25•h May 2007.

TEN ORM in military e nvironmen t

TE NO RM has bccn us e d a nd a r e used LOciay in severa ) equipment a nrl m a te ri a ls in military tield *.

D U h as so m e relcvant mi l ii ary applicaLions, particu lar ly in d efc n s ive ar mouring for tanks and oth e r ve hicl es Thc properties of DU also m a ke it idea i for offens iv e use in armour- pi crcing munirions (F'ig. l ) .

Some seco nd genera tion a nti ran k gu id e d mi ss i les can be e quipp ed with a therma l s igb l sys tem, LO give rhcm night--fìr iug- abi lity: t.he ni gh t traccr employs an ox id e mixturc conr a inin g a cena in amo unl (sev era ) gra rns) uf thorium ox icl e (Th02 ).

Th o rium is a lso used as a co mpon en t of spec ia l alloys in military a ud civil aeronautics.

* Editur's note: Jtalia11 Armed Forces 11ever make use of depleted 11ra11ium i11 their weapou equipment either i,ulividua/'s or system 's

472 Giornale di M edicina Militare
G Mcd Mii. 2007; 157(3-4): 461-480 _________,..

In principle , TENORMs are used for spccific properLies which are generally diffcrent ù1an radioactivc properties. For i1isLance, 11ranium ìs uscd in ammunitions and armours fo r its high density and pyrophoric charactcristics, whilc ù10riurn has heen choscn as a component in some types of special alloy in aeronautics for the mechanica l features il guarantees. Natural th0t;um oxide (ThO 2) is nsed in night tracer systems for ù1c light spectrum ù1at it emiL~ whcn hcated (Fig. l).

The radioacriYe emission is often a collateral, unwantcd property of thcsc matcrials.

Maybc Lhc only use of t h orium in mi l ilary equipment~ that takcs prufit from raclioactivc emission is in calibration and verìfication sourccs of radio l ogical detect ion military instrumenLs. I n this particular use , thorium has successfully replaced more radioactive sources of b<'Co or "'Cs in ncw instn1ments introduced in militar y radio l ogica) detection for Low Leve! Rad iation (LLR) scenar i os.

H eal lh risk of e xp osure to N ORM and TEN ORM

Uranium poses an hcalLh Lhreat primarily as hcavymetal chcrnica l poison. The kid11cys have been idcntified as its mosL sensitive 1arger: this is consistent with 1he heavy metal wxic action, chat follows Lhe accumulation or che elemcnL i.n the rena i tubular cpi thelium which induces cellu lar ne crosis ancl atrophy, resulLing in dccrea.5ed reabsorption cfficiency in Lhe rena] tubulcv.

B ccause natural uranium prod u ces very l ittle radioactiviLy per mass of uranium, Lhe hea l rh effects are usually attributed only to the chcmical properties. Howeve1-, i[ exposu re pathway is inha lation of inso l nble aerosol, t h e radio l ogica) hazard can't be ignored. l t has been a Jso sugges t ed that the chemica l and radiologica] toxicit)' may be additi ve or even syncrg i c in some instances.

Although radiaL ion exposure has been genera ll y assumed to be carcinogenic al a li close levels , no correlation has been cstabli.shed al very low doses. This is large ly attributable to two factors: it is difficult to con.s t rucL and obtain mcaningfu l data from epidemiol ogica l studies where C:'Xposurc i.s near backgrou nd cxposure levcls, and t he data are n ot statis Lica ll y s ig n ificane enough to subsLantiate a detectab lc health impact.

The Anncrican Conference of Governmental I ndustria i H yg ienis ts (ACGIH ) est.ab l is h e.d Thres h o ld L i mit Values (TLVs) for protcct ion againsr c h emical wxici ty

of uranium. The firsL va lt 1e (TLV-TWA. Time Weighted Averagc) rcprescnts the a\'erage conccutration nnder which most pcople ca n work consistcnt ly for eight ho11rs per clay wi t h no harrnful effects. The second (TLV-STEL, Short Tcrm E.xposure Limit) is the maximum concentration pcrmiuecl fora continuous L5-m inute exposure period. Thcre may bt> a maximum of four such periods per day, with al least 60 minutcs betwccn cxposure per iods, and providcd the daily TLVTWA is not cxcceded (Tab. I).

As far as thc radjologica l risk is conccrncd, the I nternational Commission on Racliologica l Protcction (JCR.P) provided annua) l irn i Ls ou intake of nranium that can dcliver a dose of l mSY, which the annua! dose limiL for gcncral population. The amount of subs1ancc dcpcnds on tbc way of intake (inhalation or ingestion) (Tah.2).

Vcry littlc data exisi on hea l th cffects due ro i nhalation, orni, 01- derma! exposure of thoi-ium in humans or ;rnimals.

Some e,~dence of respira tory clisease ;.md increasecl incideHce of pancrcatic, lu11g, and hematopoictic canccrs in hurnans was founcl fol l ow i ng inhalation exposurc. High incidt>nccs of malignancies founcl in patients injccted intravenously with colloidal thorium (Thorotrast) dcrnonstrates the carcinogcnic potential of thorium '

The chemiral fornt of Lhorium (solublc or insoluble) inha led, ingested, or injected determincs the absorption distribution and cxcretion of thorium into rJ1e body and, consequenrJy, l11c wxic effecrs. The fact thar the LD 50 of thorium compounds decreas es with solnbiliry i ndicates that so l ubility and acute Loxicity are closely related

Giornale di Medicina Militare
G Med Mil. 2007; 157(3-4): 461-480
nv mg/ m3 uronium (TLV-lWA) 0.2 uronium (TLV-STEL) 0.6
TAB. l - T HRESHOLD L!MIT VA LUE, (TLV)(6) FOR URANIUM.
Way of intake mg uranium lnholo tion 5.3 lngestion 833 473
TAB 2 - ANNUAL LIMIT OF URANIUM FOR MEMBERS OF THE PUB UC(7).

Thc lcs s s o lubl f' l u rrn s of thorium. hu\\'cver. an: uf gre atcr radiologica! couccrn bec;rnse Lhcy remai11 in the bodv for long pcriuds of lime. Thorium dioxidc is retaincd in tlw boctr for long pcriods or rime af1er inhalation , and thc long-t e rm radiation cfTPcts from lhorium d i oxidc, as cvid e nced by tbc ind11ction or cancer b y intravcnonsly i1-Dected Thorotrast , are apparcnrly or gn:aLcr concern than from 1he more so l ubk (and rcadily cxcrctcd) rorrns or thorium.

In conLrast with 11ra11ium , whicl1 i~ basically a chemical poi~nn , t hc toxicological potcntial of thori11111 is more likcl y a rcsult or its radiologica! prnpcrtics. For this rcason , 1he ACGU I dicln't piovidc for this clcmcn1 any limit ror protcction against chcmi c al 1oxirity .

The ,1n1nial limits or intakc suggcsted b y the ICRP for radio logica! pro1ec1ion against 1hori11111 are s111111nari1.cd in thc tablt· n. :{.

TAB. 3 - ANN UAL LI MIT O F INTAKE OF TORIUM FOR MEMBERS OF THE PUBLIC.

Wai of intake mg thorium lnhalation

Exposurc scen arios in m ilita r y e n vi ronm c nt

While the risk t·v;tl 11a1io11 l<ff rc:lc-Yan1 scl'narios or cxpo s urc to DL I in militar)' e11viro11me11t ha\'e bt.Tll det• ply im cstigatl'd elsewl1t 1T ( ~l'l' , for exa111ple, thc Post -Conllicl E111·irrn1111e111al i\s~css11tc11l Publ ications issued hv l 1:'\EP - l ' nited Na1ions L-:11viron111e111 Prog1~11llllll'ix). thl' probkrn of t 'XJ><>surt· to 1h,1rium i11 mili1ary em iro11111c11l has noi IWl'll acldres~cd i11 dt·1.1ils yc1. V\\· ll'ill 111akt· 1lw ass11111p1it111 1ha1 sold i('r~ shcntld 1101 he e<Ht~id('rn l , a pri<>ri, workt·1s proks ~ional l y l'XJ)OSl'cl IO ioni1i11g racliatiu11, Ml tilt' l'XJ)0SlllT li1ni1s !"or genera i popubtion shu1tld he applicd to thc111. According 10 thc n :sults or thl' risk as ,cssnwnt, il' tlwsc lirnit~ :ire rcachcd 11nder some cirn1ms 1anccs. pcrsonnc l i11vohrd wil l he classifìcd as exposed \\'ork e rs and a physic;tl and medicai survcillann: or radioprn1cc1ion will bl' t·stablis hcd.

Wc will ronsidt'r thrcc cxposure sc cn,u ios: I. l'Xll'rnal cxposurc IO radiat ion fro111 1!10ri11rn ,tlloys in par1s or l1clicoptl'rs. airpla11cs or 1111111,u111cd acrial \'Cliic ll's;

2. internal cxpos111-e follmving inhal a Lion of thoriurn oxicles rcl e asécl b y night 1rncers ofanti -Lauk missi Ics; '.t inLcrnal conlamination ancl cxlcrnal exposun: to radiation e mittcd hy 1ho1-ium Oxid c dispcrsc<l o n thc grouncl in target arcas or ami-tank missiles;

Fitst 1,n1orio

Th e dose rate measu1-cd in contact lo parts or helicoptc r· c11gincs made or thorium alloy, obviousl y clepends 011 the co111position or the alloy ancl s pecilic all y 011 Lhorium co11tf'nl (typical l y ,1% b y wcight )

Expc1 imcnt;d 111casurcnw111s providc dose rate 1alues in rnntart to thc allo y surfacc of 3 040 µSv / h ( mainl y due 10 panicks) , whicl1 is more than one h11ndred time ilw lx1ckgro11nd kvc:I (0.2-0.3 µSv/ h).

Il" 1hc cntirc bod y wcrc l'Xposed to sucl1 kvcl oJ dose rate , thc ;1n11ual limil for population woulcl be reachcd i11 !10 to 100 hours, thcrcforc thc classifkation or pcrson11cl as professionally cxpo s cd 1.0 ionizing radia1ion 1vould be JH•cessar y. In pranical c irc-11111stanccs , c11dy p,trts ol tlte bod y are · .1C11t.tlly c xposc d 10 ~uch q11itt· lti14h leve! of dose raie , in par 1inil,1r ~kin, ~o it is irnpon a nt to e valua1c tlH' t'!Tt·nive dose using orga11 spcc ific W<'ighti11g lactors.

l11 genera i, whik- air c-rc·w do 1101 ncccl 111 hl' dassificd due lo tlHll'iurn radi,1tio11 , si11 c c tlw v.-ire ahva >s fa 1 from cmi11i11g- surf.tces , :ln accurate t•valw11io11 or llw cxpos11r(' or maintl·na11n· p<Tsonnt·I i~ nee<·ssary taking i111u an-011111 worki11g ho11rs , auivitv pcrfùrnwd 011 radioactivc pan,. l>oclv posture proltTlio11 l'<JL1Ìp111ents ,111cl proced11rl's.

111 addi1io11, dt·spi1<· thrn iu111 alloys shrntld generai lv be consiclC'red as scall'd r.tc!inanive so111n·s, wlH'n perlìirming- nwd1;111ical p i oc c·ssi11g 011 1hori111n paris some: i11!1alal>lc raclioactivt· aerosol ,;111 lw produn·d: liti~ makcs 11t·n·ssar)'appropriatt· cval11a1io11 ol"i11tl'n1al expos11rc· a11c! acloption ol s11i1abll' prnt<·ctio11 l'CfllÌJlllll'lll.

I n l 1alia11 1\1 rn y /\via1ion l l nib , ted111ical \l\larra111 Ortin-rs W('l'l' dassifinl as <'Xposcd workcrs ( B cal('gory) , d1t(" to 1l1cir mai11t(·11a11l'l' wurk on h<·licopt<T cng-i1H· paris 111adt· on thorium alloy H c atl'g<>r) cxpos<'d workers an · 1hose that co11 ld rcc<: il'l.' an ;inrn1al dose in thc rang (· I - 6 mSv.

S{'( m,d wnun i o '" ' lten l:u1nchi11g an an1i -1a11k 111issill' co111ai11ing Ihurium, soldicrs can lw exposcd lo radioae1i1 ·t· ,ll'rosol. ~illcl' llll' 11·a<cr c111 losl' so11w par1intl ,11t· 111allt'I' in tlw 1i1m· ht'IWl'l"l1 igni 1ion .i 11 d t:tkl'-o ll ol Ilil'

474
3.0
556
lngestion
Ciomak di l\l e didna Militare
e; M eri Mii. 2 0 07: 157(J-l): --tfi l -180 ---

missile. Cak11la1ion~ ba s ed on speciiic data of a panicttlar W<"apon s ys1c111 proviclt:cl a L)1>ical concc11tratio11 va l11 c ol' 5 rng/ 111 ' /\t a standard human i11halatio11 rate or '.t'.)• l 0- 1 ur '/ s, thc an11ual limit or imakc or thorium ( :1 mg) is reacltcd in abou1 30 mintncs. Taking into accounl tlrnt a launch ac1iviry lasts abo111 one minute, wc can lix a niaximum 11t1111l)('r or '.W la1111ch<"s for each indiYi<lual soldin, tu cn ,11rc· 1ha1 1hc annua! intake of 1hori11m is 11<'\'<'r n·,1clwd.

Applying tlic optirni1 atio11 pri11ciple, wc stili must J...ecp 1lw int;tkc al lhl' 111i11imu111 lc\'cl rcasonably achic\'able. so lhl· 11st' ora kind of' rcspira1or\' protcction is stro11g-ly rccom111n1Clcd. , \ "rcasonablc" approach wi ll briug to the choin· of a ~imp lt · I \ P<' of ,1erosol m,tsk instcad or full rnpi r;t1<>r\' pi n1 c, 1io11, prm iclcd tha 1 1he rcsp, c1 or tlw a1111u,1 l limi1 or t·xpos11rc is aln:ad~ asstu-c<l bv limiting the 111 111dwr of bu11d1cs.

Tlw prn1ccli\'c nusks ll'hid1 could be ch11sc11 are 1hosc ,0111111,in l\' c111plon·d in 1, urJ...ing <1c1ivi1io d1aranni1.cd lw t'xposurc to liquid or solid .i('rosub. ( :,'l'tilica1io11 or co11forn1i1Y to cbs~ FFl':H) .1n-ordi11g 1<1 l•:N 1-l!l:~OO I standard shoukl hc rcrp1in·d lor fH'01,·ni, ,· 111;1sks.

Th i rd s0'11r1ri11

l f'. during· a 1r;ii11i11g· prugr:1111. a circ11l.tr taq.?;t·t an·a or raditlS - 5 lll i , liii Il\ I(}()() llli~~iln 1,·i1h :\ g or thoriu111 cach. thc rcsulting s11p,-rlicial co11cc11 1ratio11 i~ ,~K g / m ' == :~OO K.Bq / 111 '

Al'tcr such t:xt·rcisc. ckani1tg proct'durcs ol 1ltc firing range 1\'ill be t•bvio11:dv 1h-ccssar\' l'or c1n iro11mcntal n·asons. Soldiers appuin1cd lll this du11· 11ill lw sPnt Lo thc wrgct arcts lo colkn n·siduals. so tlH·1· cm lw exposcd lo internal co111ami11a t io11 Ili' inhal.u ion or resuspt·ndcd thorium oxirk :1crosol. ;1s \\' l'il :1s 111 t·xtcrnal ga111111a radi.11io11 fro111 1l wri11111 lltl 1ht· ground. T h t· rt'lt·1 ann· or ri ,k .,r i111,T11:tl, 011t,1111in:1ti1111 :1ppt•;11 s t·1·idt·111, il" ll't' ClllllJ>ar,· thc lnTI ll( supcrlicial conta111i11:1tio11 l:;~ g 111 ' ) ,111d tlll' :1111111:d limit or i ntakt· ( :'I 111g): full bo<h :111d rl'spira1un pn11cc1i,111 is llC<T~san· for 1hosc pt-rson11,·l i11 ordcr lu p1t1t,·t t 1hnn from rcsuspc11dcd radio.1ni1<· dt 1~l. For 11ti~ IIJH' of' anivill', in addi1io11 1u 1111' n1a~J... FFP:H) .-la~s .1 pro1< cti1 e c l u thin g orca1egorl' :I 111w ii acc,inli11g to thc EN I 073-~ s1andarcl is n·c ornllle11dnl. l11 onlcr to avoid wo1111cls to ilw hands and th<.'ir co11ta111i11,11io11. i1 i~ al.so neccss,tr y lo W<',ll' pn>1cctiH· g-lm cs: at kast a c lass 2 ,1g-ains1111<: rhanical risks (EN :~~K s t ,tncl:trd) ,u1d co11fonnil\' lO EN :~7•1-'.2 agai11s1 chcmical .111d iliolugical risks se-cm appropriate lì1r tlw pt1rpnsc.

If thcre is 1101 dire c t c o11tact. thc risk or cxtcrnal cxposure is due to th e g rays emittcd by Th02 dispcrscd on thc gro1111d.

The en e rgies of the photons cmitted b y "-"Th and its dauglne r '"·'Th iu sccular cquilibri11111 are r e port e d in La ble '.,!. togcthcr with to Lhe prnhahiliries nf crnission and tl1c cocf'ficicnts of e1wrgy ab s orption ~len • (Ej) / p in ICRLI soft 1iss11e( 10) (TabA ) .

TAB. 4 - ENERGY, YIELD AND MASS ENERGY-ABSORPTIO N (OEFF ICIEN TS FOR THE PHOTN EMITTED BY 232TH{ l l )

Radionuclide Ei (MeV) Yield (%) µen(Ej)/p(ni2/Kg)

In order lo estimate thc dose from cxtl'rnal ra<liatio11, il is prclirninarilv necessari' 10 c1lc11 la1c Ilo\\' ralt' ur photons com i ng from t lw su rfact' , than i1 is ~u ppos cd lO be cirntlar and contamin,11ed in a 11nili.>r111 wa, ·, i11 a poin1 a1 lwight h 011 tilt· ;1xis i11 the n·111re ur tltc arca:

<p= f SA RI. ! ,, • cb = ~.ti S A lu R2 + h2

• • o -l ,,1r2 + h2} -l li'

ll'lt,·1-c S, i.s lhl' actil'il\ per .~11rL1n· 1111i1 111 l\q 1n ' . t'i 1l 1t· prohahilit,· or l'lllissinn o!' 1lt,· i pltotoll ror ,·1 ,·n dt·, ;11 : 1ltt· dis1a11c,·s lt. r ;111d Rare i11dic11cd ili fig tll'l'

'f'lll' t'or 11111 l .1 is , ;ilid in 1hc gl'lllT;il l'.t.Sl' ()r Il pl10lrn1s <111 it tt'd In 011c or 111on· radionuclide~ K11owi11g- tl1e Ei ,·11<:rgy, in !Vie\', of thc phowns procl11cccl in tht· cicca,· it is possibk lo calnilate Lhc

dose rate:

\\'lll'n· I (i i() " is I I Il' ('Oll\'l'l'-Ì<>II fan or fro111 :\ le\.' tnjoulc.

.....--
Militare
Giornale di M e dicina
G Med t.iil. 2 0 0 7 : 157(:\-4) : H1 l ~IHO
2J2Th 0.0638 0.26 0.0032 ~Z'fh 0.141 0.021 0.0027 mrh 0.0844 1.22 0.0026 22"fh 0. 131 0.13 0.0026 22"fh 0.166 0.104 0.0028 228'fh 0.206 0.0196 0.0029 Z28'fh 0.216 0 254 0.0030
475

Ej is Lhe energy of ù1c photon ami ~lc 11 (E; )/ p is Lhe Mass Energy-Absorption Coefficient al eoergy E; pl. Thc air absorption has been neglerted in th.is model. The dose rate resulting from a superfìcial conccntration of 300 KBq / m2 is 0.8 nSv/ h, which is a leve! insigniCìcanl compared 1vith nalural background. The calculated value is congruem with more sophisticated calculations based on a Environmemal Protection Agency (EPA) inodel val id for contaminate surfaces of unlimited extension, that provide a11 cffcctivc dose rate of 3.1 nSv/ hx(l2).

An important consideration has LO be made at ù1is point. conccrn in g "aged'' sources The activity of radioactive daughters increases with Ùle time after thorium extranion and eventua ll y reac h es the radioactivity of the parenL nuclide (condition of secular equilibrium). Equilibrium between " 'Th and ''' Th, chemically identica!. is not perturbed by the extraction process. Thercforc i[ ù1c source is "young" radiation comes only from ù1e lauer radionuclides, while if the sourcc bccornes "aged" rhe contribution of the other radioactive daughters of thé series becomes relevant. Secular equilibrium is reached after a period of time of ù1e order of tenù1s of years: in ù1at condition lhe effective dose rate calculatcd using ilie EPA model, considc'ring a ground contamination of 300 KBq / m ', bccomes 4.6 mSv/ h, that is more than one Lh ousand timcs the eflcctivc dose rate from thotium radioisotopes alone. Especially ifwe arn far from the condition of secular cqu ilibrium , it is evident from ù1e above calculations that external exposurc is irrclevant. In addition, thc frequency of this activi ty is not expected to be high, so Lhis typc of risk does not pose any concern.

MedicaJ aspects involved in releva n th THORIUM radiation exposure sce o arios

Radioprotcction aims at preserving health status and wc:lfare of workers and members of population, reducing health risks from ionising radiation present in nature or coming from hurnan activitics

With reference Lo the three scenarios above described, it is 11cccssary to clarify that, according LO ltali an laws, only pcrsonnel involved in ù1e first scenario, classified as cxposed workers of B catcgory, sho uld be included in a specifìc medicai survcillancc program, aimcd at rh e prevention and the carl y diagnosis of possible s tochastic damages. National and inrernational sciemilìc bodies proposed a scries of guiclel in es, descri-

bing a medicai protocol identica I for both A aucl B catcgory exposed 1vorkcrs, designed to ensure an acccptable leve! of prevcntion while comrolling costs. Thcsc indications are not: manda tory for Lhe profcssional in charge of the mcdical surveillance of Lhc radioprotection, who shou ld cva lu ate need and frcqucncy of the suggested cxarninations on a case by case basis, wi1h particular refcrence to the specific recommenclations of thc cornpetenc vigi lancc auù101ities.

Personnel involved in ilie second and third scena1io are considered "members of ù1e public" by radioprotccLion laws, so Ùlere is not a formai obligation of medicai surveillance. Neverthel ess, it is recommended not lo employ in those activiLies personnel with particular sensiti,-ity to radiation exposurc, taking also into account thal doses cou ld accidentally exceed predictable levels.

Employment in the working activities under exam is strongly contraindicatecl by the following physiopamological conditions:

• palhological condi tions susccptible to be activated or aggravated by ionising radiation;

• cond itions able Lo increase the absoq1tion of radioactive substances or to reduce the efficacy of physiological mechanisrns of clearance and excrction:

• conditions which would create problcms in case a therapy for racliaLion overexposure was necessary;

• cond ition s r.hat could be mistaken for pathologies caused by ionising radiation;

• anomalies or pathological conditions which may affect the use or emcacy of individuai protectivc equ ipm en t, particularly for respiratory apparatus. A non-comprehensive list of thc above mcntioned pathological conditions includes:

• pre-<.:ancerous lesions or myelodisplasic syndromes;

• acute / chronic cutaneous affections, eczema, psoriasis;

• hepatic or chronic renai failure;

• thyroidal pathologies;

• eye lens opacity.

l n conclus ion , it is a ls o important to s h ortl y examinc the problern of possible - a lth ough improbable - accidental internal exposures above th e le vels estimateci in Lhc previous chapter. In these circumstances l talian laws, in agreement with European dircctives, providc for radiotoxicological tests to eva luat e the exposure as well as therapeutical treatments of dee on tamination.

As far as thorium int ernal contarn in ation is involvecl, it will be necessary to look for specific biomar-

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Giornale di Medicina Militare
G Mcd Mii. 2007: 157(3-!:): 461-480 --

kers of exposurc, able Lo provide evidcnce and qnantification or lhe imake and, if possib le, biornarkers of effects due to thorium intake.

Biornarkers HSed to idenLify or quantify exposure to thorium can be determined by measurement of radioactive thorium and / or claughters in the feces, urine, and expirecl air.

The measuremenl of externa l gamma rays emitted from t horium daughters present in the subject's body (lung and/or wholc body counting) and of thoron in lhe expired air can be used to estimate thc body burclen of thorinm.

Occupalional and experimental studies have shown that thc lung, liver. and hematopoietic system are thc target organ systems following inhalation exposure to thorium: evaluation of diagnostic and haemawchemical parameters rclated to the functionalit"y of those organs could - as a mattcr of principles - be considerecl suitable effect biomarkcrs

PROT O COL FOR MEDICAL SURVEILLANCE

O F EXP OS ED WORKERS

(compiled in accordance with thc guidelines issued by the "National Cancer Society" and the ''ltalian A.ssociation of Medicai Radioprotection)

First Ex aminati o o

Al all times

o Blood count

o ;\PTT, PT, Fibrinogen

o Creatinine *

o Tota! bi l irubin and conjugated bilirubin *

o Oxailacetic transaminasc and Pyrll\~C transaminase *

0 yGT *

o Electroforcsis blood proteins *

o Glycemia **

o Cholstero l **

o Triglycericles **

o Blood urie acid *

" Hepatitis Be C markers *

o Complete urine examen

o Ophùrnlmologic examination

o Faecal hidden blood (> 40 y.o.) ***

o PSA (M > 40 y.o.) ***

Case by case, if necessary

o Tclethermography with cryostimulus

o Echographies

o Dermatologie examination

o Mammography

o Gynaecologic examination with Pap-Test

o Fenitin

o ECG

o Thoracic Rx

* These tests are incluclcd in the protocol to evaluatc the capacity of che renai and hepatic systems in case of acciùental overexposnre ancl consequent necessity of a cletoxification treatment.

** Thcse tcsts are included in orclcr to achieve an oYerall evaluation o[ the metabolic asset of the patient; they are already included in the ge11eric annual medicai protocol for al! personnel of the ltalian Army.

*** These tesls are incluclcd with the aim of prcdiction and prevention of thc neoplastic stochastic risk linkcd to the exposure ro ionizing radiation; they are also inclucled in the annua! medicai protocol for personnel of the ltalian Army more than 50 y.o.

Statis tica} co ns iderati.o n on enviro nmental monitoring

Afler an activity with TENORM which may havc procluced an em~ronmental contamination , it is essential to cnsurc a prompt detection of the possible conraminarion wiù1 a srnall probabiliry of false alann(l3).

Il is crucial in this perspective to de\'ise a correct pian for measurements, in order to give an appropriale answer to Lhe lollowing question: is there a truc cont.aminaLion or a false alarm ( 13).

Two situations are possible (Fig. 3): no contarnination (expected result 1s C 0 , the radioactivity of natural background);

• presence of contamination (minimum detectable contamination CL).

There are two types of error we can encounler:

• I type e ITo r - you may decide that there is contamination whe11 instead there isn't (a probability)

• II typ e error - you may dec ide that there is no conlam ination whcn instead there is (~ probability).

You musr decide, a priori, which values of a. ancl are requested (typical values a=~ = 0.05) and calculatt: ù1e number of samples LO be collcned. correspondcnt to a cert.1in minimum detectab le contamination.

Thc number of mcasurement poi1lls may be expressed as an analytical function of thc following var ia bi es: N=f (a,p .~.a)

con: ~=CL-Co

.. Giornale di Medicina Militare
G
: 461-480
Med Mii. 2007: 157(3-4)
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cr,: sian d arù dc,·iaLion of th e spatia l distribmion or radioactivity

CJ111 : standard devialion or measurcmenl.

The number of sample can be calcu lated frorn '.\loet h er's formu la( 14):

N = (Z1_., + Z 1 1/ 4( p-0.5) 2

whe rc Z 1 u: Z 1.p are Z score values fo r Lh c perccn1ile~ of the norma i disLribu ti on p may be calcu la tc<l as lo llows:

where

cr- ,T"2 + ~ 2 - u svm

Bcfore- each su rvcy procedure to asscss low l eve l rad i onuc li de cuntam in aL ion. we shou ld c h oose a minimum delectablc co nt amination ami calcu la te tb c minimum 11umber of measuremcnt.. Ohvious ly, if wc nced very good se n si1 iv ity iii our s ur vey and want to cleu:ct a con1am in atio11 ncar th e background l eve!. wc 11 ccd to co lle ct an analyse a larg-c nurnbcr or sarnp l cs (Fig . 4).

A5 an exarnplc. !et 11s imaginc Lhat wc wa nl 10 verily a th or iu m contamina ti on in soi l in a n area charactcrised by a natural background cuncentrar ion of 6 pprn (C 0 ), w ith a sta n<l ;cird deviation of2 ppm (crJ. Hour analy ti ca l standard ckviaLion is I pprn (cr 111 lyp ica l value lor ICP-M S or cx-spenroscopy methods). and if we want lo clerect a contam in a ti on a 1 a l eve I of 8 ppm (Ci), thc minimum numbcr of sa mple s ca n be calcu lated as fol lows:

u = P=o.os

Z1-o = 21.~ = 1.6+

a= /O': + az - -, l)Plll V s m -"

Conve r scly, if we have col l ectcd o nl y 1 2 samples, t h e minimum d f' t ectab le conta min ati on can n o t go below J I ppm.

TAB. 5 · fOLLOWING ExAM IN ATIONS

EXAMEN

Blood count

Complete urine examen

Creotinine

Total bilirubin and conjugated bilirubin

FREQUENCY

Half yeorly x Category A

Yeorly x Ca tego ry B

Half yearly x Category A Yearly x Category B

Oxala cetic lronsaminase and Yeorly

Pyrovic transaminase 'YGT

Electroforesisi blood proteins

Glycemia

Cholesterol

Triglycerides

Blood urie acid

APTT-PT-Fibrinogen

Triennal l 8 - 40 y.o.

Biennal 40 - 60 y.o

Yearly > 60 y o

Triennal

Marker hepatitis Triennal

PSA

Yeorly > 40 y o (M)

Faecal hidden blood Yearly > 40 y o

Triennal < 40 y.o

Ophthalmologic examinolion

Biennal 40 · 60 y.o Yeorly > 60 y.o

Breast examìnation and > 40 y.o (F) echog rophy/ Mammogrophy

Testicular echography < 40 y.o (Ml

Renai echogrophy

Bìennal 40 · 60 y.o Yeorly > 60 y.o

Gyneocologic examinotìon + Biennol 30 - 40 y.o (F) Pop Test Yearly > 40 y.o (F)

Other echogrofies if necessary

Other specialist examinotions if necessory

Conclusions

The exposure to TENORM raclioactivity in military eq ui pmen t s ancl materials ducs nol pose relernnt co 11 ccrns, ancl it is genera ll y impo ss ihl e LO

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Giornale di Medicina Militare
C ~led Mii. 2007; 157(~) : 461-480I j

dcmonstr;ite a cansal c:nnnec 1ion wi rh uhservahle health eff<··ct.~ among- soldicrs. Neverthelcss. 1hc risk of unncccssary cxposurc rnay in crease and b('comc rckrnnl. if" protection equipmcnts ancl proccdurcs are 1101 cstahlishcd.

A multic'lisciplinary approach covcring safcty aml protection issucs, medicai aspecl~ and cnvironmcnta l c:onsideral ion s is essentia l lo gei a comprchensive vicw or 1he problem and to ensure adequatc prott>ction or personnel and population against possible radi

A 111ultitfocipli11ary approach covering safcty and protcction issucs, medicai aspccts and cnvironmcnta l considcrations is csscnLicù to ~Cl a cornp rch cnsi\'C ,·iew of thc problcm and to cnsurc adequatc protcction of personnel ancl population aga in sr possiblc raclioactivc release.

Even il' th e resnl1s or t h e risk assessment do 1101 justif}' tlic classiJication of personnel as exposecl

worken;. wii-11 féw excep tion s, the prinriples of" optimilaLion and minimilation ot' dose~ impose aLtention 10 1he problem and rcquirc the adoption or rneasures of work organiLation and individu.-11 prOlection, as suggestcd by thc dctaikd imcstigation or lhe rclevam exposurc sccnarios .

A medicai su r vc ill ancc has to be cstab li shcd for more cxposed personnel. following an appropriate medicai protocol, ami specifìc diagnostic tests and therapeutic treatments have 10 be planncd in case of' possible - ail h ough in1probabk - intake ol' large amounts or NORM.

\ Nl1cn considcriug thc e11virou111c11tal consequenccs of thc u se of TEl\' OR,'vL a corrcct statistica! approach is csscn li al in o rd cr to dcvclop a sui1ablc nwnitoring pian. in partirular when the k\'el of contamination is not far from tlw na111ral conccntration range ofNORJ\11 in the envirnnment.

-Giornale di Medicina Militare
C Med M i i. 2007; 157(:1---1) : 461---180
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Il trasporto aereo di pazienti altamente infettivi e contagiosi: attività operativa

dell'Unità di Isolamento Aeromedico dell' A .M. con i sistemi di biocontenimento

A. T.I. e S. T.I.

The air tran sport of hi ghl y infec tiou s and co nt agiou s pati ents : operati ve acti vity of the Aeromedic al I solation Unit of the Italian Air Force with biocontainment sys tems A.T.I. and S.T.I.

Fe rdinando Arganese * Marc o Las till a 0 Sarl o Ott avi o •

"' ] èn. Col CSA ,:11., Cnpo 2~ 'ì1,z. - J" L'jjirw Sen•hiu Sa.11il111io Comando Lo1;i.ilito ,L\1. - Ho11w

• 1\/aK_f!:.

CS. \ 1:11 , Ca/)() Sn.io11e Al/!1ll;i C/inirhe 1'/itu/11 ,\/edico J.,ga/1· ,1. ,11. - Noma.

• Gen. lsp CS.-i 1: n , CaJ10 S1•n•hin S1111i/ttrìo - (:01111111do u,f!jstiro r\..H. lfomfl.

Ri ass un to - [I trasporto aereo di pazienti altamc nl c infettivi

e con tag io si deve essere eseguito in con d izio ni ta l i da ass ic u rare la massima a.~s isl cnza a l paziente evitando. contemporaneamente, il ro nragio degli o p erawri sa11i1a1i. dei piloti e dell'cqnipaggio cli vo lo ed impedendo la co ntamina z io 11e del m ezzo aereo.

Per tali motivi l'A.M. ha 1·ece11teme11t<· accp1isi 10 deg li spe cia l i sistemi p er il u-a.spono di ta le tipologia di pazicmi, denomin a li A.T.I. (Airrmft T ransit lsolà lor) e S.T.I. (Str-etdu:r Transit lso/ator) , co n i cp1a li possibi le 1rasponare il malaLO biocontarn in alo.

L'a1tivi tà di trasporto è ges Lita da un team a l t.arn e nle spec iali zzato cli uf!i c ia l i medici e sottuffici a li infermieri <le-I Corpo Sa nitario clell 'A.M. c h e cos tiu1i s ron o l'Unità <li Iso lamento Aero nieclico (U. 1. A.).

Con il presen t e lavoro g li Autori descrivono le cara Ltei-is Lic h e d i ta li s is te mi di trasporto ed illustrano l'au ivi tà operat.irn svo li a fin qui dall'U.I.A. ana li ua nd o nei dettagli la tipol ogia dei casi trasportati.

P arole c hiave : Evacuazi o n e me dica, Rischi o biolog ico, Live lli biosicurezza , Aircraft transi t i.solato r, Stre tche r transi t i.solator. G Med

Summ ary - The air lranspon of high ly infcrtio u s and ,ontagious pa1ie111.s must be cxccu ted in s pc , ifìc condi t ions to ass ure t b c bcsl ass islancc to tb c paticnts, and al the same time. to avo id t h c contamination of the health operato r s. the pilot~ and the ll>ing crew and LO prevent the contam inat.ion of 1.he airp lane.

For Lhese reasons lhe lta l ian Air Fo rce rece nti }' acq11 i1-cd ~pecia l sys t ems Lo Lran spo rl rhc sc kinds or palicnts. n aincd A.T.I. (A.ii-c r aft Trans it lsolato r ) ancl S.T.l. (Strctcher Transi t lsola tor ), by w hich iris p ossib le lO 1ranspon th e bioconlaminated p at i('nts.

Thc trnn sport aclivity is m a n agecl by a hi g hl y specialiLed team o f o lTicer doctors and suboffice1· nurses of the H eallh Co rp of Lhe l1alian Air Force t h a t form thc Acrnrncdical lso lalion U nit (A. L U.).

Wiù1 Lhe presc>nr work Aut hors describe th e c h aractcr is ti cs of these sys tcms an d s h ow rh e operative activity executed so far by U. I. A. ancl analysing in detail th e kind o[ rhe cases a l r ea<ly t ransportecl.

Key wo rds: Me dic al e v acuati o n , Biohazard , Bios afety levels, Aircraft transit i.so lator, Stre tc he r trans it is olator.

Giornale di Medicina Militare Lavoro scientifico
Mii. 2007: 157(3-4): 481-490
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L'impiego di contingenli militari in aree epidemiologiche cosiddette "a rischio", la maggiore frequenza di viaggi al i 'estero della popolazione civile sia per moti\~ lavorativi che per Lurismo, la periodica comparsa di patologie infettive emergenti (SARS , influenza aviaria, ccc.) o riemergenti con caraLteristiche cliniche più severe (es. la Tuberco losi) ed il potenziale 11s0 deliberato di agenti biologici l egati al fenomeno del "bioterrorismo" hanno determinato una maggiore esposizione al rischio cli contrarre malattie infettive altamente diffusibili ccl endemiche in alcune aree del globo.

La gestione di un malato affetto da una patologia altamente infeLtiva e contagiosa ha da sempre rappresentaw un impegno gravoso dal punto di vista sanitario; anche i l trasporto aereo di questo tipo di pazienti ha comportato storicamente molti limiti per i rischi l egati alla comagiosità e conseguente diffusione cpi<lemica.

Nell'ambito dei compiti istiwzionali cli "Mediwl Evarualion" (MEDEVAC) l'Aeronautica Militare ha costantemente seguito con estrema attenzione l'evoluz ione delle problematiche legate all'emergenza biologica, sia per quanto riguarda le specifiche competenze militari (in patria e nelle operazioni militari a l di fuori dai confini nazionali) sia nel settore del l e emergenze san-itaric in concorso con l e altre organizzazioni dello Stato

Per tali motivi l'Aeronautica Militare si è dotata di speciali sistemi per il trasporto di pazienti biocontaminati , denominati A.T. l. (Aircraft Transit Jsolat01·) (Fig. 1) e S T.T. (Stretcher Transit l so/,ator) (Fig 2) grazie

ai quali è resa possibile l'aviotrasportabi l ità del paziente infettivo; è stata costituita inoltre una dedicata "Unità di Lsolamento Aeromedico" (U.1.A.) composta eia qualificato personale medico cd infermieristico dell ' A.M. altamente specializzato ed addes t raco all'utilizzo del particolare assetto sanitario.

Il pro blem a d e ll 'em ergen za biol o gi ca

1. Definizione e classifica.ziont' degli agenti biologiri Si definisce "agente biologico" un microrganismo (o una rossina da esso derivata) che causa malattia ne ll 'uomo, nelle piante e negli animali o che provoca il dete,-ioramento di materia le.

Secondo il Ministero de ll a Salute, seguendo la classificazione del 1999 del C.D.C. (Center of Disease Contro!,) di Allanta - USA che prende in considerazione specifici parametri, si cons i derano agenti di categ oria A (alta priorità): Variala major (vaio l o), Bacillns anthrar.is (antrace), Yl"rsinia pestis (peste), 7òssi11.a di Cl. Botulinum (botulismo) ed alruni specijzri virus quali Lassa, J:;bola, Mrtrburg, ecc. (febbri emorragiche), tutti in grado d i produrre casi di ma l attie severe e morte con gravissimo impatto sulla gest i one de ll a salute pubb l ica.

Gli agenti di Catego ria B , pur essendo in molti casi disseminab i l i su larga sc,ùa, hanno un minore impatto sulla Sanità pubblica in quanto:

• causano un numero inferiore cli casi cli malattia e morte;

• non r·ichiedono, contrariamente ag l i agenti cli categor ia A. la creazione di scorte di presidi terapeutici

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Giornale di Medicina Militare
Fig. 1 A. T.I. Fig. 2 - 5 TI.
e M e ct MjJ. 2007; 157(3-4) : 481-490 ________,,...

specifici, anche se possono necessitare di capacità d i agnostiche elevale e cli un rafforzamento dei sistem i di sorveglianza sanitaria; • suscitano minore allarme sociale.

In ques La categoria vengono classificati anche gli agenti biologici utilizzati per inquinare cibi ed acqua; tra questi ricordiamo ad esempio Salmone/le, /Jrucelle, Vibrione del Colera. Coxiella burneti, Alphavirus. Rickettsie e Clamydie.

Nella Categoria C abbiamo microrganismi (es. Nipalt Virus ed Hantavirus) che, allo stato attuale, non sono considerati possibili armi da utilizzare a lìni bioterroristici. ma che potrebbero divenirlo i n futuro con il progredire delle conoscenze scientifiche nei setto1;, per esempio, della manipo lazione genica o con nuove tecn i che di conserva7ione.

La suddetta classificazione dei CDC non va considerata definitiva ma soggetta a continui aggiornamenti mano a mano che aumentano l e conoscenze o con J'intrnduzione d i eventua l i altri criteri di valutazione. Occorre, quind i, una continua opera di sorveglianza per \'aiutare correltamente gli agenti già noti e per individuare eventuali uuo\'i rischi per la popolazione.

2. Livelli di bioconlenimen/o

La probabil i tà di contrarre una malattia infelliva, più o meno grave, a seguito dell'esposiz i one ad un agente bio l ogico class ificato secondo le modalità iu precedenza descritte viene definita "rischio biologiro" (biohazard).

li termine "bi ocontenime nto" è usato per descrivere i metodi e le procedure idonee per manegg i are in sicurezza materia l e bio logico in mtti gli ambienLi in cui si venga a contatto con esso, riducendo il rischio cli con trarre infezioni.

Sotto questo punto di vista gli agenti biologici sono classificati, per il rclalivo r ischio biologico, i n 4 l ivelli d i b io si cur ezza d i gravità crescente (B iosafety L evelB.S.L. ):

• BSL l: agenti non conosciuti come patogeni;

• BSL 2: agenri associati a malauia uma11a (es.: epatite A, herpesvirus);

• BSL 3: agenti indige n i od esotici associati a mal attia umana con conseguenze serie o letali (es. : peste, antrace):

• BSL 4: agenti indigeni od esotici a l tamente patogeni, potenz ia l mente fata l i (es.: vaiolo, febbri emorragiche)

Manage m ent d e l p aziente biocontaminato

I. ConrPlti genemli di gestione del paziente altamente infettivo L'isolamento del malato a l tamente infettivo costituisce la prima necessità per una corretta e sicura gestione clinica del paziente nonché per contenere la diffusione di una poss ibi l e epidemia, sia tra i sanitari che svolgono l'a~sistenza diretta che tra la popolazione.

La capacità di evacuazione aerornedica consente pertanto il rapido Lrasporto e conseguente isolamento in strutture ospedaliere adeguate, limiLando i i-ischi di trasmissione delle severe patologie infettive.

Con una sola parola, "Prepar edness", gli americani hanno definito la preparazione per una efficace risposta ad una minaccia bio l ogica. I n sostanza. viene distinta una "fase di alle rta" di preparaLione ed una "f ase c riti ca " di gestione e management dei casi.

La "fase di allerta" è costituita da:

• addestramento del personale sanitario, di sicurezza e protezione civile (conoscenza dei livelli di biocontenimento, elci quadri sindromici e managemenl);

• immunizzazione attiva;

• stockpile di farmaci. vaccini. presidi sauitari e dispositivi di protezione individuale;

• d o taz ione di s istem i cli trasp o rto isolati ;

• identilìcaziolle di potenziali stazioni vaccinali e di quarantena;

• lince guida e protocolli di intervento adeguati. La ''fase critica", invece, comporta:

• immediara capacità di iso lamento dei casi sospetti;

• com11nicazione ed informazione del µersonalc;

• attivaz ion e d el team di isolamento per il tras por to ;

• a l lestimcmo s tazioni bon i fica e quarantena;

• management ciel paziente ed eventuale materiale bio logico sino a l ricovero protetto;

• decontaminazione d i materiali e uomini .

2. J sistemi di trasporto A. Ti. e S. T.l. Come descrillo prccedemcrncn te il trasporlo del ma l ato altamente infettivo deve avvenire necessariamente con sistem i d i bioconten i mento adeguati a ll a gravi t à ciel caso, sopratt11tto per quei casi clinic i che impongo i massimi live l li d i biosicurezza (BSL 3-4-).

Fondamentale è dunque l ' uti l izzo di sistemi cli trasporto isolati denominati A .T. I (A i rcraft T r a n sit I solator ) e S. T.I. (S tretch e r Tra nsit I solator) recernerncn te acquisiti dal l ' Aeronautica Militare ed attualmente dis loca li presso i l Reparto Med ic i na ciel Centso Sper imentale cli Volo di Pratica di Mare.

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Si tratta cli speciali barelle (brevetto inglese) nelle guaii è.· posizionato il pazienLe biocontaminato che pertanto viene a trovarsi in una temporanea condizione di rotale isolamento microambientale.

I n particolare l"A.T.I. è una barella a sistema chiuso con pressione inLerna negativa dotata di filtri HEPA ( 1-ligh .t.jficiency Partirnlatf Air) ad altissima efficienza, costituita nell'essenziale da un telaio in alluminio, un involucro tra.sparente in PVC cd un sistema di alimentazione. I n particolare i l rivestimento in PVC è dotalo cli maniche e maschere ed a l tri accorgimenti tecnici per consentire vari inrerven1i saniLari (infusione di lig11idi e farmaci , monitoraggio con eletLrornedicali, introduzione di contenitori per la raccolta cli liquidi biologici, ccc.).

L'A.T. I. è aviotJ·asportabilc su velivolo Cl3(U (Figg. 3 , 1) e si differenzia dalla omologa più picco la S .T. I. che può viaggiare solo su meu.i gommati. I due sistemi si interfacc iano con uno speciale sistema di co11nessione ne .I momenLO del trasferimento del paziente dal \'elivolo all'ambulanza e / o vjccvcrsa. al fine di consentire il passaggio del malaw senza contaminazione esterna (Fig. 5).

Durante l'assistenza al malato inseriw in questi sistemi non è necessario che il personale sanitario indossi dispositi,i cli protezione individuale: tali accorgimenti sono iuvcce indispensabili nelle fasi cli recupero elci paziente prìma dell'inserimento in detti sistemi (Fig. 6).

Una volta utilizzate, le ATl / STl possono essere bonificate secondo specifiche procedure previste in riferimento al caso lrasportaw.

J. L'Unità di Isolamento Aeromeclico dfll'A.l'VI.

Per la corretta gestione della complessa problematica sanitaria in oggetto è stata costituita una dedicata "Unità di Tsolamemo Aeromedico" (U.J.A.) composta da qualificalo personale dell'AeronauLica Militare (5 ufficiali medici e 6 sottuHiciali infermieri) che hanno acquis i to, attraverso uno specifico percorso formativo in I ta l ia ed all'estero, la qualifica di "Istruttore" ed il necessario "lmow how" per l'uti l izzo de l parricolare assetto sanitario per la comp leta gestione di tulle le problematiche che tale tipologia cli malato puù presentare.

L'U. l. A. è alle dirette dipendenze del Capo del Servizio Sanitario ciel Comando Logistico ed è in grado di eseguire un trasporto cli un paz.ienle infe ttivo per un periodo continuativo massimo di ~4 - 48

ore considerando le \'arie fasi operative della missione. [ I paziente durante il volo viene monirorizzato (Fig. 7) continuamente dal personale sanitario ed al termine della missione viene consegnato. senza imerruzionc della barriera di protezione dal rischio cli contaminazione , a 911elle che sono le strutwre sanitarie specializzate per la gestione di casi infetrivologici sul territorio nazionale. Il sistema di trasporto su gomma S.T.I. è stato infatti acquisito in llalia anche dalla Protezione Ci,·ile per conio dei due ospedali nazionali di riferimento per le malattie infettive ''L. Spallanzani'' cli Roma e "L. Sacco" cli Milano in grado di garantire i massimi livelli di hiosicurezza (BSL 3 - 4).

La sua attivazione può essere rich iest.a sia nell ' ambito delle operazioni di suppono delle Forze Armate impiegate nei vari teatri operativi all'estero, sia per l' assistenza e trasporto di casi cli malattie infettive in ambito civile.

Attività operativa de ll 'unità d i iso lamento aeromedico

Dal momento della sua costituzione l ' U.l.A. dell'A.M. è stata attivata in 3 missioni operative su territorio nazionale, tutte eseguite per il trasporto di pazienti civili ( I cittadino italiano e 2 extracomunitari).

CASO N. 1 (Figg. 8, 9, 10)

Cmeralità del paziente

Soggetto cli sesso maschile , anni 46, cittadinanza rumena, coniugato con 1 figlio, domiciliato in Sardegna dove vive con la famiglia e svolge l'attiv:iLà cli muratore.

Caso clinico

Il paziente viene ricoverato per diverse seuimane presso l'Ospeda le di Sassari per "Tubercolosi pohnonare cavitaria da ceppo di micobatterio multircsistente". Durante la degenza viene sottoposto a vari accertamenti clinici, strumentali e di laboratorio e constatata la resistenza al le comuni associazioni di antibiotici antiLUbercolari. La direzione sanitaria dell'ospedale contatta l ' ospedale "Morelli" cli Sondalo (SO), centro cli eccellenza altamente special izzato per il Lrattamcnto cli tali pato l ogie, per il trasferimenLO del paziente e ne riceve la disponibi -

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Fig 3 -C/30] Fig. 5 - Po:.soggio del paziente do S TI. a A TI Fig. 6 Teom in oddeslromenlo con O PI Fig 4 Coricomenlo dell'ATI su C 130]
G M ed Mii. 2007; 157 (3-4): 481-490 485
Fig 7 Monitorizzazione del paziente nell'ATI. duranle il volo.

lità ad acce tLare il malato. L'eventuale trasferimento dalla Sardegna alla Lombardia (traghetto+ ambulan za) sarebbe risultato eccessivamente gravoso in relazione alle condizioni cliniche del paziente e ,·iene deciso di interpellare l'A.M. per il trasporto aereo.

Attivazione del trasporlo

La Prefettura di Sassari, allertata dall'Università di Sassari, chiede allo Stato Maggiore A .M. - 3 ° Reparto la disponibilità ad eseguire il trasporto aereo con i sistemi di isolamento del paziente rumeno per "TBC polmonare cavitaria multifarmaco resistente" dall'Aeroporto di Alghero (SS) a quello di Milano LinaLe per il successivo trasferimento in ambu lanza presso l'O.C. di Sondalo.

Viene attivata l'U.LA. che si mette in contatto con l'Università di Sassari per acquisire le necessarie informazioni sul caso clinico e con l'Osped,de di Sondalo per il coordinamento del trasporto su mezzo gommato in Lombardia. TI 23.01.2007 viene confermata la disponibilità a l trasporto.

Descrizione del trasprYrto (24 gennaio 2007)

Ore 08.00: decollo Cl 30J dall'Aeroporto cli Pisa; Ore 09.00: arrivo all'Aeroporto cli Pratica di Mare (RM): procedure di imbarco clell'U.J.A. (6 sottuffìciali medici, tra i quali un ~nestesista ed un in fettivo logo. e 4 sott.li infermieri) barelle e materiali;

Ore I 0.00: decollo da Pratica di Mare;

Ore 11.15: arrivo all'Aeroporto di Al ghero dove, nel frattempo, il paziente è giunto in ambulanza eia Sassari. 1 medici dell'U.I.A., muniti di appositi D.P.T. (camice monouso, guanti, occhiali e maschera FP3) va lutan o le condizioni del paziente (cond izion i generali scadute, altezza 200 cm., peso 60 kg. , P.A. 120 / 80, lucido , collaborante), acquisiscono la documentazione clinica e procedono all'inserimento del paziente nell'A.T.l. con successivo imb arco. Prima del decollo il pazieme viene trattato con midazolam 5 mg. e.v e monitorizzato costantemente durante il vo lo ;

Ore 1 2.15: decollo da Alghero;

Ore 13.45: arrivo a ll 'Aeroporto di Milano Linatc e trasferimento del paziente all'ambu lan za civile per il successivo trasporto verso Sondalo

Ore 15.00: decollo da Milano Linale;

Ore 16.15: arrivo Aeroporto Pratica di Mare; procedure di sbarco dcli' U.J.A barelle e materiali.

CASO N. 2 (Fig. l J)

Generalità dRl paziente

Soggetto di sesso maschile, an111 58, torinese di origine nepalese, coningaro

Caso di-nico

Verso la fine di aprile 2007 il paziente rientra in Ita li a dal Nepal, insieme ad un gruppo di ricercatori entomologi, dopo aver svo lto alcune ricerche sulle zecche di quei terriL01i.

Martedì l maggio: viene ricoverato presso l'O spedale "Amedeo di Savoia" di Torino, centro specializzato per le malattie infettive, per disturbi aspecific i caralterizzati inizialmente da marcala aste11ia, dolori diffusi e febbre, con successive importanti manifesra7.ioni a carattere emorragico. Gli infettivologi dell'ospedale torinese, tenuto conto della particolare stoda clinica, ipotizzano una "Sospetta febbre emorragica Congo-Crimea ".

Attivazione del trasporto

Mercoledì 2 maggio le condizioni del paziente peggiorano rapidamente; vengono allertati l'Ospedale "Spallanzani" di Roma (che dichiara la disponibiliLà ad accettare il paziente) e l'Aeronautica Militare, tramite la Prefettura cli Torino, per la fattibilità del trasporto con i sistemi ATl/STI. Viene allertata l'U.I.A. che , valutata rapidamente la gravità del caso, esprime parere favorevole al trasporto.

Descrizioni' del trasporto (03 maggw 2007)

Ore 08.30: decollo Cl 30J dall'Aeroporto di Pisa; Ore 09.30: arrivo all'Aeroporto di Pratica di Mare (RM); procedure di imbarco dell 'U .I.A. (5 sottufficial i medici, tra i quali un ancstesita ed un infettivologo, e 4 sotwflicia li infermieri), barelle e materiali; Ore l 1.00: decollo da P ratica di Mar e; Ore 1 2 30: arrivo all'Aeroporto di Torino Caselle dove, nel frattempo, il paziente è stato trasportato dall'Ospedale "Amedeo di Savoia" di Torino con un 'ambulanza in dotazione al "Sacco " di Milano dornLa di S.T.T. nella quale è stato collocato il paziente. Il malato è in condizion i genera li gravi, intubato, afebbrik, P.A. 90/50, co n manifestazioni si sanguinamento dal cavo ora l e, retto e petecchie diffuse a l tronco. Viene eseg uito il trasferimento dallo STl all'ATI dell'A.M. in prossimità del velivolo. Il personale san itari o indo ssa i D.P.l. (tuta in tyvek

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a pressione positiva) durante il passaggio del paziente. L'ATI viene imbarcata sul Cl30J ed il paziente è monitorizzato costantemente durante tutta la durata de l volo; Ore "13.30: decollo da Torino Caselle; Ore 15.00: arrivo Pratica di Mare. Trasferimento del paziente dall'ATI dell ' A.M. allo STI appositamente arrivato dallo "Spall anzani " di Roma con ambulanza del Dipartimento della Protezione Civile con personale specializzato. Entrambi i team indossano i D PI previsti;

Ore 16./W: arrivo de l paziente allo "Spallanzani" e ricovero in stanza a pressione negativa in reparto appositamente dedicaLO;

Venerdi 4 maggio: le c ondizioni del pazienre evolvono verso un repentino e progressivo p e ggioramento per il persistere della si11tomatologia e morragica con compromissione del quadro metabolico: Ore 22.00: constatato il d e cesso.

CAS O N . 3 (Figg.12, 13)

Generalità d,el /Jn zimt.e

Soggetto di sesso femmini le, anni 29, nubile, cittadinanza congolese, domiciliata in Sardegna (Alghero ) da c i rca 1 anno e mezzo con regolare permesso di soggiorno per motivi di studio.

.......-----
Fig. 8 · Coso n I· Aeropor10 d, Alghero.
• .... . . .... -- .. .;-
Fig. 1O · Coso n I: Rx loroce Fig 9 · Coso n. / Pazien te nell'A rl du,onte ;/ volo
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Fig 11 · Coso n.2

Casu dinico

cl mese d i maggio 2007 la paziente eseg,.1e terapia antibiotica non precisat.a per il trattamento di una t umefazione linfonodale sovraclaveare dx , con scarso beneficio. Il 30.5.07 viene ricoverata presso l' Istituto di Tisiologia e Malattie I nfctti\'e dell'Università di Sassari per l'insorgenza di toracoalgie diffuse , cosse produtLiva con escreato sieroso, dispnea per sforzi di g·rado moderalo. In anamnesi fam i liare risulLa una sorella con pneumopatia non precisata ed una cugina con TBC.

Durante la degenza esegue numerosi accertamenti clinici. strumentali e di laboratorio (rx e t.c. torace, lìbrobroncoscopia con. es. citologico del broncoaspirato. biops ia del linfonodo sopraclaveare dx con es. istologico, esofagogasLroduodenoscopia, es. citologico espettorato, analisi ematochimiche, emogasanalisi , ecc.) e viene posta la diagnosi d i "TBC polmonare pluriescavata". Giornale

Durante il ricovero viene sottoposta a trat1amento cou svariate associazioni antibiotiche ( ri ram pie i na, isoniazid e , s treptomicina, piraldina, c iproCToxa c ina. linezolid , etambutolo, ncoxifloxacina, trecator, paser, claritromicina) senza beneficio , s ia per accertata resistenza che per intollerant:a gastrointestinale.

JI primario del reparto contalla l ' Ospedale Civile di Sondalo per revenwale trasferimento.

Allivm:.ionP tifi trasporto

La Prefettura di Sassari. allertata dall'l.;11iversiLà di Sassari , chiede allo Stato Maggiore A.M. - 3 ° Rcpalo la disponibilità a eseguire i l trasporto aereo con i sistemi cli isolamento della paziente c011golesc per "TBC polmonare pluriesca vata. muftifarmaco resist ente" dall'Aeroporto di A l ghero (SS) a quello di Orio a l Serio (BG) per il successivo trasferimento in ambu lanza presso l' O.C. di Sondalo.

Viene allivata l' U . I.A. che si meue in contatto con l'Universitù di Sassari per l ' esatto inquadramenLo del caso clinico cd il 18.7.07 viene espresso parere favore\'o le al trasporto.

DPscrizion e del trasporlo ( 19 luglio 2007)

Ore 08.00: decollo Cl30J dall ' Aeroporto di Pisa; Ore 0Y.00: arrivo all'Aeropono di Pratica di Mar e (RJvI): procedure di imbarco dcl i ' U .l.A. (3 uflìciali medici, tra i quali un anestesista ed un infettivologo, e 6 sotc.li infermie1i ) , barelle e materiali ;

Ore 10.50: decollo da Pratica cli Mare;

Ore 11.45: arrivo a l l'Aeroporto di Alghero dove. nel fraue111po , la paziente è giunta in ambulanza da Sassari. l medici clell'U.1.A., muniti di appositi D.P. 1. ( camice monouso , guanti, occhia l i e maschera F'P3) valutano le condizioni della pazieme (discrete condizioni generali , altezza 170 cm., peso 65 kg. , lucida. collaborante), acquisiscono la documentazione clinica e procedono a ll ' inserimento della paziente nell'A.T.T. con successivo imbarco. Prima del deco l lo la pazi e nte viene trattata con miclazolam 5 mg. e.v.: una seconda dose \~cne ripeLULa durante il volo con costante monitoraggio delle condizioni cliniche;

Ore 12.45: decollo da Alghero ;

Ore 14.00: arrivo all ' Aeroporto d i Orio al Serio (BG) e u·asfcrimento della paziente all'ambu lanza ci,~lc per trasporto verso Sondalo;

Ore 15.00: decolJo da Orio al Serio;

Ore 16.20: ariivo Aeroporto Pratica cli Mare; procedure di sbarco d e l!' U.1.A barelle e materia l i.

488
Fig 12 - Coso n. 3: Aeroporto d, Alghero. Fig. 13 - Coso n.3. Rx torace.
Medicina Militare
di
G Med Mii. 2007; 157 (3-4): 481-490 -------....

Conclusioni

La recemc acqu1s11.1one da parte dell·A.M. dei sistemi di biocontenimento A.T I. (Airrmft Tm11sit Jso{alor) e S.T.T. (StrNclzer Transit Iw{(ltor) da impiegare nel traspono aereo di pazienti altamente infettivi e contagiosi 1·appre,enta un nuoYo settore di alta specializzazione de ll a Sanità Vlilitarc cd amplia, in particolare. le capacità aeronautiche nel delicato campo della " 1\,frdical Evarnalio11".

Per il carrello managemern del paziente biocontaminato è stata costituita una dedicata ·'L"nità di [solamento Aeromedico·· formata da un gruppo sele7.ionato di uffi ciali medici e sottufficiali infermieri del l 'A.M . che hanno acquis it o la qualifica di " Istruttore" per l'utilizzo de l panicolare asseuo sanitario attua l mente in possesso di pochissime altre For7,e Armate al mondo.

Ne l gennaio 2006 è stato effettuato con successo L111 trasporto in isolamento con barella A.TI. (il primo nella storia <lella Sanità ital iana, sia militare che civile) (Fig. 14) di un paziente affeuo da una gravissin1a forma di tuberco losi MDR dall'AfToporto di Alghero a quello di Milano Linate, cui hanno fatto seguito altri due

trasporti. sempre su territorio nazionale. per un caso di sospetta febbre emorragica (maggio 2007) cd un'altro ca.so di TBC - MDR (luglio 2007). Tutti i trasporti sono stati eseguiti con successo, nel completo rispetto delle co111plessc procedure tecniche che cara1terinano la gestione del paziente in1cuivo con i sistemi AT I/ STI. l risultati fin qui ottenuti ha11no destato notevole attenzione da pane della comunit;t scientifica, ~ia milit;ire che ciYile, e da parte delle rnrie organizzaLioni dello Stato che hanno specifiche responsabilità nella gestione dell'emergen1,a bio logica.

Un aspetto partico l are rivesie la possibile attività futura in ambito .streLtalllCllle militare per la possibilità di impiego dcllT.I.A. anche in scenari inrernazionali in \'irtù <lella presenza cli contingenti militari mu l tinuion;ili in divt>rse aerc·e considerate epidemio logicamente ·•a rischio".

li potcn,iamento. infine in fase di recente attuazione dei centri infettivologici cl i eccellenza sul territorio nazionale unitamente all'attivazione dcll"C.l.A potrebbero pro iettare l'Italia i11 un ruolo di "lf!lld 11alion" ne l campo ciel ma11agcme11t dei pazienti biocontaminmi.

Giornale cli Medicina Militare
G Mcd Mii. 2007; 157(3-4): 481-490 489
Fig. 14 Equipaggio / 0 trasporto 24.01 07

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490
Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; 157(3-4): 481-490 ....

Studio preliminare sulle problematiche microbiologiche relative ai sistemi campali di potabilizzazione delle acque: modello OMP POT 001

Preliminary study on microbiological aspects of field water purificati on systems: OMP POT 001 equipment

Luciano Rosso * Elena Fiocco 0

* 1ì'11. Col. v ,,1 Capo Snio111' rfi /1/icmbinlngin Ili Ri'f>nrtn Crntm Studi,, RimrhP rfi Srmitrì P \?rt,rinnria.

• Biologo Sezione di Mirrobiologia lii l?Ppn.-tn C:1'11/m Studi P Rir,rrh,, rii Snnità P \ èterinaria.

Riass unto - I potabi l izzatori OMP POT 001 , i11 do t az ione all'Esercito devono essere so1topos1i, come tmti gli ahri sis temi, a ve rifi ca d cl i<? capacità opcratil'f' pos~c<lme. Gli antori hanno elaborato le procedure standard per ca le attività di verifica lim itatamente ai parametri microbiologici. Hanno in o ltre effe uua to prove ~perimentali per va lidare tali procedure in situazioni ca mp al i.

Parole chiave: Acqua potabile, Potabilizzatore, Indic atori microbiologici di contaminazione, Proce dure operative standard.

I. Introduzione

L 'ac qua è la nserva più importante d e l no stro pianeta, ha un ruol o determinante per tutti gl i ecos iste mi e per la vita umana. Tuttavia, rappresenta, da un punto di vista ig ie ni co-sa nitari o, la via di trasmiss ion e di m i crorga ni sm i pato geni e d o pportuni st i patogeni capaci di provocare malattie a ll ' u omo(2, 3) (Tab. 1).

Alcune cli ques te c riti cità so no s trettamente correl ate all'uso dell'ac qua come alim e nto e quindi a l conce tto di ac qua potabi le".

L 'a ppo1to co ntrollato di acqu a deve esse r e un a priorità imm e di ata anche quando s i co n s id e ra un continge nte schiera to n e i Tea tr i Ope r a ti vi. G

Summary - Water pmification cqn ipmcnt OMP PO T 001. availahle to ltalian Army, likc ali othcr cqu ipmcnt5, muse undcrgo a vcrifirarion proccss lO 1es 1 th e ir opcrationa l ca pabilities. Thc anù1ors have elaborateci ù1e relevant standard operating procedures to assess these capabi liti es focusing on the microb io logica! param e ters. Addition,ùly ù1ey have canied o ut ~ome expe1i111ents aiming to vd! idate rhose prncedures in field conditions.

Key words: Drinking water, water purification equipment , Mi crob.iological markers , Standard operating procedures.

L' acqua d es tinata a l consumo umano , forn it a durame le operazioni campali, d eve essere conforme ai requisiti chimico-fisici e microbiolo gic i pre vi sti d a lle normativa vi gente i n Patria (7, 8 , 11 ). L ' OMS dà alcune ra cco m a ndaz ioni su ll a qua lità de ll 'acqua c h e d evo n o essere tenute in co nsid e raz io ne anc h e in caso cli e m ergenza: l 'obiett ivo è sempre qu e ll o d i somm ini strare con co ntinuità acq u a chimicamente e barteriologicamente pura in quantità s uffi c iente.

li persòna l e schierato deve avere a disposizion e guanlità s uffi cie nti di acg ua de s tin ata a l co n sumo uman o p er m a nte n e re un 'a d eg uata sa lute fisica e mental e . Il fabbisogno g iornaliero pu ò dipendere d a va ri fattori qua li il te mp o metereo l ogico , la posizione geografìca , la s itu az io n e tattica e l'operativi tà.

Giornale cli Medicina Nlilitare Lavoro scientifico
ed Mii. 2007; 157(3-4): 491 -504
M
491

TA B. l - PATOGENI POTENZIALMENTE TRASMISSIBILI CON L'ACQUA.

Potenzialmente presenti Presenti dopo Dopo filtrazione Dopo passaggio su Note in acque superficiali disinfezione con il cloro carboni attivi e (in diluizioni adeguate trattamento con raggi alla potabilizzazione) u.v

Virus Virus Virus

Da tenere sempre

1 Calicivirus 1. Calicivirus 1 Colicivirus presente che: 2. Enterovirus 2. Enterovirus 2. Enterovirus

• Il cloro in presenza

3. Virus dell'epatite A 3 . Virus dell'epatite A 3. Virus dell'epatite A di sostanze orgoniche

4. Virus dell ' epatite E 4. Virus dell'epatite E 4. Virus dell'epatite E dote dall ' inquinamento 5. Norwolk 5. Norwolk 5. Norwolk produce triolometoni 6 Rotavirus 6 . Rotavirus 6 Rotavirus (cancerogeni);

• La filtrazione se troppo spinta su l. Escherichia coli acqua torbida

• E. coli ehec provoca difetti di

• E. coli epec funzionamento del

• E. coli eiec sistema;

• E coli etec

2 Campylobacter spp.

• L'azione dei raggi

3. Salmonella spp ultravioletti va intesa

• (2000 sierotipi circa) pienamente efficace 4. Shighella spp. soltanto in situazioni

5 . Aeromonas spp. sperimentali (basta la

6. Plesiomonas spp. frapposizione di 7. Vibrio coleroe sostonzo orgonica, 8 Vibrio porohoemolyticus anche in quantità

9 , Yersinio enterocolitico microscopico per invalidarne l'effetto)

Protozoi

1. Cryptosporidium l. Cryptosporidium

1. Cryptosporidium • Alcune forme porvum parvum parvum morbose do botteri o

2. Giordia lomblio 2 Giordio lomblio

3. Enthomoebo 3 . Enthomoeba

2. Giordio lamblia do protozoi possono

3. Enthomoebo essere trasmesse histolitica histolitica histolitico anche per semplice

4. Toxoplosmo gondii 4 . Toxoplasma gondii

5. lsosporo belli 5. lsosporo belli

4. Toxoplasma gondii contatto con le mucose

5. lsospora belli o per via 6 . Cyclospora 6. Cyclosporo

6. Cyclospara oculocongiuntivale. cayetonensis coyetonensis cayetonensis

• A lumbricoides • A lumbricoides • A lumbricoides • A lumbricoides

• E.vermiculoris

• T.trichiuro

• E vermiculoris

• T.trichiuro

• E vermicularis

• T.trichiuro

• D.medidensis • D.medidensis • D.medidensis

• E.vermicularis

• T.trichiuro

• D.medidensis

--Giornale di Medicina Militare
Protozoi Protozoi Protozoi
Elminti Elminti Elminti Elminti
492 G Med Mi i. 2007; 157(3-4.): 491 -504

I tealri Operntivi , che vedono schierate le nostre truppe a ll'es te ro, spesso sono in seri ti in ecosistemi complessi ed estremamen te pe ti colosi da un punLO cli vista microbio logico. Lo scompaginamento del tessuto sociale causaLo da evenri bellici o ca lamitos i, comp l iça il qm1dro dei rischi che b isogna affron tare e risolvere nella ricerca e 1wlla scelta delle fon Li cli atùngimento da utilizzare.

Un uso dell'acqua che dia un li\'ello di sicurena ig i e ni co sa11itario accettabile , non può qu ind i prescindere eia:

• una oc11lata valutazione dei rischi:

• un a approfondita verifica d!"lle fonti di attingimento ;

• una conoscen1:a dei limiti cli eflìcacia delle apparecch i ature disponibili per la potabiliuazionc delle acque;

• una accettazione controllata dei rischi sani tari "res idui " da accettare (bisogna prevedere che in a lcune s ituazio ni il rischio O non esiste).

l criteri microbio l ogici di definizione del la potabilità dell 'ac qua sono diversi a seconda dei paesi. In Europa esiste una regolamentazione rigida (Tab. 2) che prevede, tra g li altri parametri di qualità, l'assenza di organ i smi patogeni, di Escherichia col i e di E.nterococchi. Questi microrganismi. sono stati scelt i quali indicatori in grado di rilevare probl!"matiche di inquinamento microbiologico delle acque.

TAB. 2

Inoltre. a completamento del quadro normativo. si ricorda l o STA~AG 2136 "Minimum Standard~ of water potabitil_,· clurin1; jiP-ld operalions rmd in emt>r{;enry situr1tio11s''. - 9 rnay 2006.

2. Obiettivi

La potabiliaazione m icrobiologica dell'acqua è il frullo della del i cata inLerazione e del concorso di più sistemi(}): nel caso dell 'a pparecchio in esame questi sono :

• filtrazione meccanica;

• carbon i arrivi;

• osmosi im·ersa;

• rag?;i U.V.; dora;.ione.

li loro asseml>laggio deve essere il risu lt ato cli una progettaz ione in grado di assicurare il funzio11a111cI1Lo dell'intero ~isLema secondo l imi ti e modalità sperimentale in campo.

La verifica cie l funzionamento di un potahi li zzatore nei confronti di un inquinamento microbiologico dell'acqua, infatti, non è un semplice esame di potabilità ma una \'Cra e propria sper im entazione. Come premessa irrinunciabile, il manufatto in esame deYc possedere le potenzialità struttura li di funzionamento.

Riferimenti normativi Contenuti

D. Lgs . 11/05/ 1999, n.152

"Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento dello direttiva 91/271/CEE concernente il trattamen to delle acque reflue urbane e dello direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall ' inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole"; si pone essenzialmente come norma a carattere di tutela ambientale.

D. Lgs. 31 / 02/2001 "Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa allo qualità delle acque destina te al consumo umano"; si propone come normativa sanitaria poiché tutela il consumatore disponendo che i requisiti chimici e batteriologici previsti siano rispettati , non solo al punto di consegna da parte dell'Ente gestore ma anche al rubinetto delle utenze pubbliche e private.

O. Lgs.02/02/2002,n. 27 "Modifiche ed integrazioni al d.lgs 2 febbraio 2001, n. 31 , recante attuazione dello direttivo 98/83/CE relativa alla qualità de lle acque destinate al consumo umano" .

Regolamento Europeo "Stabilisce i principi e i requisiti generali dello legislazione alimentare, istituisce l'Autorità n.178/2002 europea della sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo dello sicurezza al imentare"; all'art. 2, definisce l' acqua "un alimento".

STANAG 2136

Minimum Standards of water potability during field operations ond in emergency situations - 9 may 2006

Giornal e di Medicina Mi l itare
G Med Mii. 2007; 157(;{-4): --191-504 493

Giornale di Medicina Militare

L'obiettivo del lavoro è verilìcare, in questa prima fase , la capacità dell'apparecchio di abbattere una carica microbica nota, in un 'acqua contaminata sperimentalmente. Nella seconda fase si effetwerà una prova di stress elci manufatto che ne evidenzierà la capacità di funzionare nel tempo.

AJla luce del le considerazioni sopra esposte, si è voluto:

• valutare l'efficienza del potabilizzatorc OMP ne ll ' abbattere la carica microbica contam inante;

• verificare le sue potenzial i tà;

• suggerire le eventuali azioni correttive per migliorarne il funzionamento;

• stilare i protocol li operativi i nerenti le procedure

di monitoraggio dell'efficienza da effettuare in campo (finalizzate anche a dare suggerimenti sulle tempistiche d i effettuazione delle tecniche di manutenzione).

Lo studio si è posto come obbiettivo, prima ancora dell'istallazione nei territori operativi dei potabilizzatori OMP, l'elaborazione di una strategia lìnalizzata a ll a so l uzione dei problemi connessi alla qualità delle acque deslinate al consumo umano in tali condizioni.

Da queste indag i ni prelim i nari sono scaturite le premesse che ci hanno consentito di realizzare il Laboratorio Mobile Campale tuttora impiegato in Lihano ed in Afghanistan con il preciso scopo di monitorare in loco il funzionamento della "Filiera cieli ' acqua".

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G Mcd Mii. 2007; 157(3-4): 491 -504 ---
Fig I Il Ten Col Luciano Rosso nel laboratorio Mobile Campale

3. 1° Fase: materiali e metodi

Nei laboratori della Sezione di Microbiologia del III Reparto del Centro Studi e Ricerche di SaniLà e Veterinaria, è stata a ll esLita una brodocoltura di 20 litri contenente una carica microbica pari a 109 UFC / ml di Escherichia coli, ceppo di rife1imento ATCC 25922

La brodoco!Lura è sLata poi trasportata, 1ispettan<lo le norme di sicurezza previste per le sostanze pericolose a risch io infettivo, presso la Caserma 8 ° CasilinaCecchignola, dove era stato già istallato uno dei polabilizzatori OMP da sottoporre a prove di carico.

Tale brodocoltura è slata poi ulìlizzata per contaminare sperimentalmenle 2000 litri di acqua contenuti in un serbaLoio di capacità di 20000 litri.

E' sLalO effeuuato un primo campionamenw dell'acqua contenuta nel serbatoio, rispettando tutte le procedure tecniche atte ad evitare possibi li conLaminazioni secondarie. Sono stati utilizzali conteniLOri Tiosquare da 500 ml, sterili, contenenti tiosolfalo di sodio. Con la collaborazione dei Lecnici della ditta OMP è stato dato il via all'espe1imento. Il potabilizzatorc ha iniziato a trattare l'acqua contaminata contenuta nel serbatoio.

Quando è stata raggiunta la produzione dei primi 500 litri di acqua, è stato effettuato il secondo campionamento prelevanrlo l'acqua direu.amente da t111 rubiueuo di erogazione precedememente predisposto a livello del potabilizzatore. li potabilizzatorc ha continuato a trattare l'acqua entrando a pieno regime. Alla fine dell'esperimento, dopo 2000 litri di acqua prodotta, è stato effettuato un ulte1iore campionamenLO.

Subito dopo il prelevamento, i campioni sono staLi refrigerati in frigorifero portatile, per essere poi trasportati in laboralorio.

Sono stati sottoposti ad esame batteriologico I campioni prelevati dal:

• serbatoio dopo contaminazione con E. Coli ceppo ATCC 25922;

• potabilizzatore dopo produzione di 500 litri;

• potabilizzatore dopo produzione cli 2000 litri.

Accanlo alla ricerca di E . coli, utilizzato come "marker", sono state effettuate anche le determinazioni della carica totale mesofila a 37'' C, della carica totale psicrofila a 22 ° Ce dei co li formi totali al lìne di avere ulteriori parameLri di riferimenlo nella valutazione microbiologia dell'eflìcacia del processo di polabilizzione in esame.

I metodi seguiti sono stati que lli previsti dalla normativa di rife1imento(6):

• E. coli (APAT lRSA-CNR ISO 9308-1 :2002) Metodo di filtrazione su membrana;

• Coliformi totali (APAT IRSA-CNRlSO 9308-1:2002) Metodo di filtrazione su membrana;

• Carica mesofila (ISO 6222:200 l) Metodo agar germi;

• Carica psicrofila (ISO 6222:2001) Metodo agar germi. Per ogni campione sono state a llesrite opportune diluizioni, sottoposte successivamente al metodo di lìltrazione su membrana e aUa tecnica agar germi , al fine di facilitare la lettura ed interpretazione dei 1isultati. r risultati ouenuti. come previsto dalle melodiche, sono stati espressi i11 UFC/ ml per quanto alliene alla carica eterou·ofica ed in UFC/ 100 ml per quanto rÌb'l.larda la determinazione dei colifmmi tot.ali e di E. coli.

Le co lonie sospette ed isolate sono state successivamente identificate con il sislema miniaturizzato di iclentilìcazione biochimica AP L 20 E della ditta Biome1ieux.

-Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; l57(3-4): 491-504
Fig.2 - Serbatoio da 20000 litri Fig.3 Aggiunla dello b,odocuflura.
495

Campione

1 Non diluito Confluente Confluente Confluente Confluente

1 Diluito 1: 1O Confluente Confluente Confluente Confluente

l Diluito 1: l 00 Confluente Confluente Confluente Confluente

1 Diluito 1: 1000 Confluente Confluente Confluente Confluente

l Diluito 1: 10000

496 G i ornale d i M edicina Mili tar e
N.
Carica mesofila Carica psicrofila Coliformi totali E. coli UFC/lml UFC/Jml UFC/100 ml UFC/100 ml
TAB. 3
165 201
100000 56 23
1 Diluito 1: l 000000 12 2 97xl06 182xl06
Non diluito 34 4 48 ND 2 Diluito 1: 1O 4 1 ND ND 2 Diluito 1: 100 ND ND ND ND 2 Diluito 1: 1000 ND ND ND ND 2 Diluito 1: 10000 ND ND ND ND 2 Diluito 1: 100000 ND ND ND ND 2 Diluito 1: 1000000 ND ND ND ND 3 Non diluito 3 ND 3 ND 3 Diluito 1: 1O 1 ND ND ND 3 Diluito 1:100 ND ND ND ND 3 Diluito 1: 1000 ND ND ND ND 3 Diluito 1: 10000 ND ND ND ND 3 Diluito 1: 100000 ND ND ND ND 3 Diluito 1: 1000000 ND ND ND ND CAMPIONI ANALIZZATI: 1 A CQUA PR ELEVATA DAL SERBATOIO DOPO CONTAMINAZIONE CON E COLI CEPPO ATC C N. 2592 2 2 A CQUA PR ELEVATA DAL POTABILI ZZATORE DOPO PRODUZIONE DI 5 00 LITRI 3. A CQUA PRELEVATA DAL PO TABILIZZATORE DOPO PRODUZIO N E DI 2000 LITR I N.B.: IL SIMBOLO ND INDICA "NON DETERMINABILE"OVVERO AL DI sono DEL LIMITE MINIMO DI RILEVABIUTÀ DELLA METODICA UTILIZZATA G Med Mi i. 2007; 157(3-4): 491 -504
Confluente Confluente 1 Diluito l:
Confluente Confluente
2

4. Risultati

Dai dati riportali in tabella 3, si può osservare come, E. coli ceppo ATCC 25922, non è stato isolato dai campioni di acqua prelevati dopo il trattamento di potabilizzazione.

Escherichia coli, marcatore uùlizzato per studiare l'efficienza del potabilizzatore in esame, è stato isolato , come del resto ci si aspettava, nel campione di acqua prelevato prima del trattamento con il potabilizzatore. Anche la carica eterotrofa riscontrata è risultata sovrapponibile a quella presente nella brodocoltura di partenza.

Tra i colifonni totali sono state iclenrificate colonie di Enterobacter cloacae e cli Citrobacter freundi.

5 . Conclusioni

Il daw più significativo è che l'indicatore di contaminazione fecale utilizzato non è stato isolato nei campioni cli acqua prelevati dopo il trattamento di potabilizzazione. Questo risultalo depone a favore cieli' efficacia di funzionamento del potabilizzatore OMP POT 001 nell 'abbattere la carica batterica contaminante.

Si ricorda che il valore di parametro per l'E. coli, previsto dal d. lgs. 31/2001, è pari a O UFC/100 ml.

Lo studio del "destino" dell 'E. coli, inserito nel sistema di trattamento dell' acqua, ha consentito di dimostrare che il potabilizzatore OMP è in grado di trattenere ed eliminare batteri indicatori di contaminazione fecale, conferendo all'acqua uno dei requisiti di conformità previsti dal d. lgs. 31/2001: assenza di E. coli.

Parallelamente, dai dati emersi, possono essere fatte altre considerazioni che comunque trovano , a nostro avviso, una possibile interpretazione. Particolare attenzione va posta ai valori della carica mesofìla e psicrofila. Dai dati riportati in letteratura, il ruolo svolto dagli eterotrofi (Heterotrophic Plate Count), corrispondente al conteggio delle colonie su agar, è stato recentemente approfondito e riconsiderato. I noltre la legislazione in vigore, il d. lgs. n ° 31 del 0202-2001, non prevede valori limite di riferimento. Secondo i dati riferiti in letteratura, il superamento delle concentrazioni storicamente rilevale nell'acqua in distribuzione, può segnalare la potenziale esistenza di condizioni di ricrescita batterica in rete e di modi-

fiche della qualità dell'acqua(9). Il parametro va infatti considerato come indicatore di qua lità e di efficienza del trattamento. Nel nostro studio, la presenza della carica eterotrofa, inoltre, potrebbe deporre a favore di una contaminazione costante da parte di microrganismi che colonizzano i vari punti critici del potabilizzatore. È noto che la carica psicrofila , legata ad una scarsa protezione del sistema, alla presenza di biofìlm ed all'inefficienza delle procedure di disinfezio ne, tende a svilupparsi nei serbatoi e in tutti i casi in cui vi sia raccolta d'acqua a nusso lento o comunque nell 'int.erfaccia solido-liquido.

Allineati i risultati per la catica dei coliformi totali. Quest'ultimi, adattandosi facilmente all'ambiente esterno, sottolineano l'inefficienza e l ' inadeguatezza del sistema di distribuzione (vedasi rubinetto di erogazione) ed allo stesso tempo una probabile contami nazione secondaria e/ o fenomeni di ricrescita batterica (12).

Quindi la manutenzione del potabilizzatore sembra essere un punto critico eia tenere costantemente sotto controllo. Si è inoltre ipotizzato di sostituire il circuito di "ripresa" dell 'acqua trattata costituito da un tubicino di plastica attaccato ad un rubinetto utilizzato durante il campionamento(!). Tali osservazioni hanno suggerito una modifica subito approvata dalla Ditta che ha deciso di installare, dietro nostro consiglio, un doratore a caduta (prima non previsto) proprio in quel punto dell'impianto.

Tale apparecchio di nuova installazi <rtie permette di aggiungere all'acqua potabilizzata una quantità di cloro prefissata per salvaguardare il mantenimento dei requisiti fino alla distribuzione.

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Fig.4 - Trasporlo in laboratorio
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6. 2° Fase : prova in cam po

Questa fase, nata come momento di sperimentazione, è cli fatto divenuta un "modus operandi" standardizzato. Nel primo dispiegamento del Potabilizzatore in T.O., infatti, è stato organizzato un piccolo laboratorio Mobi le fìnalizzaco a lla verifica in campo delle prestazioni dell'apparecchio. Questo consente di effettuare verifiche campali di tipo chimico e microbiologico. ln questa trattazione si accenna soltanto a quelle d i competenza della Sezione, ovvero le analisi microbiologiche.

Al fine cli mon i torare i limiLi cli funzionamento del potabiliztatore OMP in situazioni cli su·ess funzionale, in un primo momento si era pensato di farlo funzionare sul fiume Tevere per la produzione di 100.000 li tri di acqua (ovvero 5 giorni di produzione a pieno regime), poi invece si è deciso cli utilizzarlo in situazioni operative reali, in Libano, usufruendo della manodopera di tecnici preposti del Genio, per le manutenzioni ordinarie effetLUate in condizioni standard d i impiego. P er la ve1ifica è stato utilizzato uno schema analitico che prevedeva:

• Col i len 18h per l a ricer<:a dei coliformi tota l i e dell'E. Coli;

• Entero len per la ricerca degli cmerococchi;

• sistema Liltrantc Millinex della M illipore per la carica batte1ica e dei co liformi fecali.

Tali metodiche sono accreditate dalla principali associazioni Internazionali e le prime due sono accreditate anche cla l l' lstilulo Superiore di Sanità che le considera assolutamente attendibi l i nei rapporti ISTISAN de l 2005. .

Questa fase , entrata ormai nella routine per il monitoraggio analitico de lla Iìliera dell'acqua in campo, sarà oggetto di un'altra trattazione. Sono infani stati schierati laboratori mobi li campali da noi ideati sia in Libano che in Afghanistan ed è stato istruito da questo Centro Studi personale Medico a ll 'uopo desLinato.

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Alluazion,, della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità dP!le acque destinate al consumo mnrmo. (G.U. n. 52 de l 3 marzo 2001).

8. D ecre to Lgs . 2 fe bbraio 200 2, n. 27

Modifiche ed integrazùmi al decreto lfgislativo 2 febbraio 2001, lffante atlunzione alla direttiva 98/83/CE rel.ativa alla qiialità delle acque destinn/P al wnsumo urnarw. (G.U. n. 58 del 9 marzo 2002).

9. Metodi analitici ufficiali p er l e acque d es tina te al c onsum o uman o ai sensi d e l d.l . 3 1/ 20 01. Dipartimento di A mbimle e Connessa Prroenzione Primmi,a. Reparto di Igiene dellr Acque Interne. Versione on-line su sito www.iss .it.

10. Regolame nto Euro p eo n . 178/2 0 0 2: "Slabilisa i j1rinri/1i e i requisiti genemlì della leKislaziow alimentare. istituisre l'Autorità europea della sicurf'ZZ.a alimentare e)issa f1rocedure nel campo della sirnrezza alimentare".

11. STANAG 2 136:

Minimum Standards of waler potability rluringfit>lrl opemtions and in emergenlJ situati,ons - 9 111ay 2006.

12 . Di Bonave ntura G . , Spe dic ato I. , D 'Anto nio D ., R o buffo I. , P icco lomini R. : "Biofilm Jonnation by Stenotropho111onas malto/Jhiba: 11wdulalio11 by Quinolonr:s, TrimelhoprimSuljametho:xazo/,e, and Ceftnzidime·'.

Antimicrobial Agent5 and Chemothcrapy, .J anuary 20(M, Voi. 48, N°l, 151 -1 60.

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G Med Mii. 2007; 157(3-4): 491-504 --

Preliminary study on microbiological aspe cts of field water purification systems: OMP POT 001 equipment

El ena Fi occo 0

l . In trodu c tion

Water is the rnost irnportant resource of our planec; it plays a pivotal role in all ecosystems and in human life. However, from a hygiene and health point of view, il is also a way lhal pathogens and opportunistic microorganisms, capable of causing discascs can be transrnitted to humans (2, 3) (Tab. 1).

Some of thcse criticai states are closely conncctcd to the use ofwater as food and therefore to the concept of "drinking water".

The controlled provision ofwater needs to be an immediate priority even in Lhe case of a contingent deployed in Operalion Areas.

Water destincd for human consumption, provided in the course of field operations, must conform to che same chemical, physica l and microbiologica) requirement~ as in che homeland (7, 8, 11).

The \NHO provides some recommendations on the quality of water, which must be taken into consideration even in emergencies: the objeclive is that of always administering water ù1at is chernically and bacterio!ogically pure and in sufficiem quantity.

Thc pcrsonnel deployccl must havc at its disposal sufficient quantities of water destined for human consumption in order to maintain health phys ically and mentally. The daily requirement can depend on severa! factors such as the weaLher, the geographical area, the t.aclical situalion and the types o[ operation

The Operation theatres, where our Lroops are deploycd abroad, are often placed in complex and extrcmcly dangerous ecosystems from a microbio logica! poim of view. Th e disruption of the socia] structure, caused by war or calamity, complicates the picturc of the different risks to be confronted and resolved when look.ing for and choosing the best too ls and how to access them.

A use of water that is acceptablc and sale on hcalth and hygiene grounds must therefore takc into account:

• a careful risk evaluation;

• a thorough check on the sources;

• an awareness of the limitations or available means of water purification;

• a conlrolled acccptancc or the unavoidable "residuai" risks (it is also ncccssary to be aware that in some situation thcrc is no such thing as risk O).

The microbiologica) criteria for thc dcfinition of water purity are differenr in rlifferent countrics. In Europe there is a strict regnlation (Tab. 2) that among olher quality parameters, also expects: an absence or pathogens, E-coli ancl enterococcHs. These micro organisms, have been c hosen as the indicators to idcntify problems of microbiologica) pollution in water.

Finally, to complete the set of regulations , thcrc is the STANAG 2136 "Minimum Standards of Water Purity during Fi<>ld Operations and in Emcrgency Situations". - 9 may 2006.

2 . Obj ec tives

The microbiologica) purification of water is the resu l t of a delicate interaction ancl use of different systcms ( l); in the case of ù1e rnachines in question they are:

• mechanical lìltering;

• activated carbon;

• reverse osmosis;

• lJV ray;

• chlorination.

Thc assemb ly must be the result of planning capablc cnsut-ing the functioning of thc cnùrc system according the situation ancl the limitation present in ù1c fiele! .

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TABLE. l - PATHOGENS POTENTIALLY TRANSMISSIBLE THROUGH WATER.

Potentially present in Present after chiarine After filtering After Activated carbon Note superficial waters disinfection process and UV (in an adequate dilution treatment for potabilisation)

Virus Virus Virus Always remember that::

1. Calicivirus 1. Colioivirus 1. Colicivirus

• Chiarine, in the 2. Enterovirus 2. Enterovirus 2. Enterovirus presence of orgonic 3. HAV 3. HAV 3. HAV substonces resulting 4. HEV 4. HEV 4. HEV from pollution, 5. Norwolk 5. Norwolk 5. Norwolk 6. Rotovirus 6. Rotavirus 6. Rotavìrus produces triholomethones; Bacterio

-. Heavy filtering on muddy water results

1. Escherichia coli in foilures in the

• E. coli ehec functioning of the

• E. coli epec system;;

• E. coli eiec

• E. coli elec

• The action of UV

2. Compylobacter spp. roys must be seen as 3. Salmonella spp. tatolly effective only in

• (about 2000 serotypes) experirnental 4. Shighella spp. situations (the

5. Aeromonas spp. interference of 6. Plesiomonas spp. . organic substgances, 7. Vibrio coleroe even in microscopie 8. Vibrio porohaemolyticus amounts , invalidates 9. Yersinio enterocolitico the effects);

• Some morbid

1. Cryptosporidium 1. Cryptosporidium

1. Cryptosporidium condi tions con be also porvum porvurn porvum tronsmitted through a 2. Giardia lamblia 2. Giardia lamblia

2. Giardia lamblia mere contaci with the 3. Enthamoeba histolitica 3. Enthamoebo

3. Enthamoeba mucoses or through 4. Toxoplasma gondii hi stolitica histolitica the oculoconjunctival. 5. lsospora belli 4. Toxoplasma gondii

4. Toxoplasma gondii

6. Cyclospora 5. lsosporo belli

5. lsospora belli cayetanensis 6. Cyclospora

6. Cyclospora cayelanensis cayetanensis

• A. lumbricoides • A lumbricoides • A. lumbricoides • A. lumbricoides

• E.vermicularis

• T.trichiura

• D.medidensis

• E.vermicularis

• T.trichiura

• D.medidensis

• E.vermicularis

• T.trichiura

• D.medidensis

• E.verrniculoris

• T.trichiura

• D.medidensis

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Bacterio Bacterio
Protozoo Protozoo Protozoo Protozoo
Helmiths
Helmiths Helmiths Helmiths
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TABLE. 2

Regulations references Contents

law by decree of 11 / 05/ 1999, Reg ulations on the safeguard of waters from pollution and acknowledgemenl of the n. 152 91 /271 /EEC d irectives on urba n backwater treatment and the 91 / 676/ EEC dir ective on the protection of water from the pollution caused by nitrales from agriculture. lt is mainly a regulation aimed al protecting the environment.

law by decree of 31 / 02/2001 lmplementation of the 98/83/EC di reclive on the quality of water destined for human cansumplion: il acts as o heolth regulotion beco use il sofeguards consumers by providing lhat the chemicol and bacteriological requirements are adhered to, noi only al the poinl of delivery by the appointed Company but e lsa in the taps of consumers

law by decree of 2 / 02 / 2002, Modificalions and integration lo the law by decree of the 2nd of February 2001 , n 31 , with the n. 27 implementalion of the 98/ 83/EC directive relating lo th e quality of water destined fo r human onsumplion

European Regulation

Estoblishes the princ iples end generai require ments of food regulations, sets up the Europeon n. 178 / 2002 Authority for Food Sofety ond sets procedures in food safety; art. 2 , defines wate r a s "foocl'' .

STANAG 2136

Minimum Standards of water potability during field operations and in emergency situations - 9 may 2006.

To verify whethcr a water purification system is funccioning when there is microbiologica) contaminaùon is not a simple test of water purity, but a thorough examination. The machine in question must have a fulJy functioning structure.

T he oqj ective of this work is to verify, at this early stage, the machine's abili!:)' to destroy a known microbic load, in water that has been experimentally contaminated. In the second phase , the machine will undergo a su·ess test that will high light its ability to work in the long run.

Tn the Iight of the above consideracions, the aims was:

• to evaluate Lhe effectiveness of thc OM P purifier in destroying the contaminating microbic load;

• Lo verify its potentiality;

• to suggest possible adjustments ro improve i ts functioning;

• to set out the operational protocols inherent the monitoring procedures of efficicncy Lo be carried out on the field (a lso finalise and suggesL a time scale to carry out maintenance procedurcs).

T he airn of che smcly is Lo cl evise a sb-ategy Lo solve prob lems conneCLed to Lh e qua lity of thc water destined for human consumption in those situations, beforc installing OMP water puriftcation system in an operation territory.

These pre l iminary investigations, were the bases on which we werc able to set up the Camp Mobile Laboratory stili used in Lebanon and AJghanistan with Lhe precise aim of monitoring the "water spinner" on site.

3 . Ist Phase : materials and m e thods

In the laboratories of the Microbiology Section of the m Department in the 1-Iealth and Yeterinary Studies and Research Cenere, a 20 litres culture medium was set up with a microbic load of 109 UFC/ ml of E-coli , strain ATCC 25922.

The cu l ture medium was then transported, in full adherence to safety regu lations on dangerous substances carrying a risk of contamin.ation, to the 8th Casi li na - Cccchignola Barracks, where one of Lhe OMP purifier had becn set up for a load test.

This culture medium was ù1en used to experimentall y contaminate 2000 J-itres of water contained in a 20000 capacity tank .

A first samp le was taken from che water contained in the tank, complying wi th ali technical procedures requircd to avoid poss i ble secondary contamination.

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Sterile 500ml Tiosquarc containers , comaining sodium thiosulphatc, werc used. The experimcnt staned with thc cooperation of technicians from the OMP Company The purifier started to treat the contaminateci water contained in thc tank. When the production or the fìrst 500 litres of water was reachcd, a seconcl sample was takcn direct l y from a tap prcviously predisposed at the leve! of the purifier. The purifìer continucd Lo treat tbe water working at full regime. At the end of the expcriment, after 2000 litrcs of water produced, a furthcr samp le was taken.

The samplcs were placed in a portable fridge as soon as they wcre taken and transponcd t0 the laboratory.

The sample used for the bactcriological tests were from:

• a tank arter E-co l i contamination, strain ATCC 25922;

• purifier after production or 500 litres;

• pnrilìer after production of 2000 litres.

Apan from the E-coli thai was uscd as a "marker", the assessmcnt or the tor.al mesophilic load at a 37° C, the tota! psychophile loacl at 22 ° C and Lhe tota! of coliform bacteria was also tested in order to have furthcr parameters of refercnce in the microbiologica!

cYa l uarion of the efficacy of the process or water purification system studied:

The meù1ods applied are those required by the relevant reguJalion (6):

• E. coli (APAT TRSA-CNR ISO 9308-1 :2002)

Membrane fi l ter Technique;

• Total Colironns (APAT IRSA-CNR ISO 9308-l :2002)

Membrane filter Technique;

• Mesophilic load (ISO 6222:200 I) agar germ metbod;

• Psychphilc load (ISO 6222:2001) agar gcrm method.

Appropriate dilutions werc preparcd for each sample, and tested with ù1e membrane fi lter technique and the agar germ method lo facilitate the reacling and the interpretaLion of the result~.

The results obtaincd, as expected givcn the methods used. are cxpressed in UFC / rnl in rcspcct to the heterotrophic load and in UFC/ 100 ml for the defìnition of tota! coliforms and E. coli.

The suspect and isolateci colonics were later identified wiù1 the miniaturised biochemical identilìcation systcrn APl 20 of the BiomerieLLx.Tnc.

4 . ResuJts

The data in 3 shows how the E. coli strain ATCC 25922, was not isolateci from thc sample of water takcn after ù1c purifìcalion treatment.

Esche,-ichia coli, the marker used to study the cfficacy of the pmifier in question, was isolateci, as cxpected, in the sample ofwater taken before tbc purification treatmcnt. Also, the hcterotrophic load detected can be compared to Lhat sccn in the inirial culture medium.

Among the tota! coliforms, colonies of Enterobacter cloacae and Citrobacter frcundi were detected.

5. Con cl usion s

The most significan1 data is that thc indicator or faecal contaminalion used was not isolated in the samples ofwatcr taken after ù1e purification treaanent. This result dcmonstrates Lhc cffì.cacy or che OMP POT 00lwater purification systcm to destroy the contaminating bacterial load.

IL is important Lo rcmember that thc parameter value for E. coli, as for ù1e decree of Iaw of 31 / 2001. is or O UFC / 100 ml.

The stucly of the ''destiny" of E. coli, when in the water Lreatmcnt system, made it possible ro demonstrate thal the OMP 00lwater purification system is capablc of checking and dcsu-oying the bacteria indicator offaecal contarnination, providing the water with the prerequisites required by the decree of law 31 / 2001: absencc ofE. coli.

At the same time, from 1he data obtaincd, that other considerations can be made that wc believe have a possible intcrpretation Parlicular attention should be given to the values of the mcsophilic and psychphile load. From the data shown in the literature, the role or the Hcterotrophs (Hcterocropbic Plate Count), concsponding to ù1c number or colonies on agar, was recently scudied more in dep1h and reconsidered. Also. the present rcgulations , the decrec by law n ° 31 of 0202-2001, does not foresees value limits of reference. According to the data shown in thc lit~rature, ù1e excess concentration historicaUy found in the water provided , can indicate the potential presence or bacterial rcgrowth conditions in the network and modiftcation in the quality of the water (9). The parameter in fact should he considered as an indicator of quality and clii-

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TABlE 3

SAMPLES TESTED:

1. WATER TAKEN FROM THE TA N K AFTER CONTAMINATION W ITH E. COLI STOCK ATC C N. 25922.

2. W ATER TAKEN FOM THE POTABILIZER AFTER 1T HAS PRODUCED 500 LITRES.

3. W ATER TAKEN FOM THE POTABILIZER AFTER IT HAS PRODUCED 2000 LITRES. N . 8 .: NO INDICATES "NON DETERMINABLE" THAT 15, BELOW THE MINIMUM LIMIT AT WHICH IT CAN BE DETECTED WITH THE METHOD USED.

Giornale di Medicina Militare
N. Sample Mesophilic load Psychophrilic load Total coliforms E. coli UFC/lml UFC/lml UFC/100 ml UFC/100 ml 1 Undiluted Confluent Confluent Confluent Confluent l Diluted l: 1O Confluent Confluent Confluent Confluent l Diluted 1: 100 Confluent Confluent Confluent Confluent 1 Diluted 1: 1000 Confluent Confluent Confluent Confluenl l Diluted l : l 0000 165 201 Confluent Confluenl l Diluted l :100000 56 23 Confluent Confluent l Diluted l : l 000000 12 2 97xl06 182xl06 2 Undiluted 34 4 48 ND 2 Diluted l :1O 4 l ND ND 2 Diluted l : l 00 ND ND ND ND 2 Diluted 1:1000 ND ND ND ND 2 Diluted l : l 0000 ND ND ND ND 2 Diluted I :100000 ND ND ND ND 2 Diluted l :1000000 ND ND ND ND 3 Undiluted 3 ND 3 ND 3 Diluted 1:l O 1 ND ND ND 3 Diluted l :l 00 ND ND ND ND 3 Diluted l :1000 ND ND ND ND 3 Diluted l :10000 ND ND ND ND 3 Diluted I :100000 ND ND ND ND 3 Diluted 1: l 000000 ND ND ND ND
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ciency of the treatmenr. Tn our study, the presence of the heterotroph load, can also demonstrate a constant contamination from micro organisms that colonise the various criticai areas of the purifier. It is welJ known that che psychophilic load, connected to a poor protection of ù1e system, when in ù1e presence of biofilm and Ùle inefficiency of the disinfection procedures, tends to deve lop in the tanks and whenever there is a slow flow ofwater or in any case in ù1e interfacc solid-liquid.

The results for the total coliforms load are lined up. These, easily adapted to the extemal em~ronment, underline the inefficiency and inadequacy of the distribution system (see water taps) and at t h e same time a possible secondary contamination and / or cases of bacterial regrowth (12).

Therefore the maintenance of che purifier seems to be a criticai point to be kept constamly under contro!. 'Ne considered substiluting the circuit for "retaking" treated water consisting of a small plastic tube attached to a water tap l:sed during ilie taking of samples ( 1). These observations suggested a modification immediately approved ·by ili e Manufacturer, who as advised by us , decided to install a chlorinator (not p lanned previously in ù1is area of the system.

This devicc ncwly installed al!ows the adding of a pre-established quantity of chlorine to purificd water in keeping wìili regulations for water distribution.

6. 2nd phase: on sight test

This phase, which started as an experiment, has become in effect, a standardised practice. In thc first

instalment or the water purifìer in an Operation Area in fact a small mobile laboratory was set up to verify inn the field the working of the equipmcnt. This involved field chemical and microbiologica! verifìcation. This paper mentions only Lhose relevant to the Department - iliat is, microbiological analyses.

In order to monitor the limits ofthe OMP 001water purification system function in situations of functional stress, at fisst it was thought to deploy il on the Tiber river for the production of 100,000 jjtters of water (i.e. five days production at fr1ll output). lt was then dccided to use it in real operation situations in Lebanon using technicians appointed by the Engineers, for ordinary maintenance in standard conditions of use. For the verilìcation an ana1ytical pian was used which invo lved:

• Colilert 18h for Lhe detection of tocai coliforms and E. Coli;

• Enterolert for the detection of enterococcus;

• filtering system Milliflex by Millipore for the bacterial load and thc fecal coliforms.

The main international associations accredit these methodologies ancl the Higher Medicai Tnstilute accredits the first lwo also, which regard them as absolutely reliable in che ISTISAN reports of 2005.

This phase, which is now routine in the analytical rnonitoring of water provision in a camp, will be the subject of another paper. Camp mobile laboratories designed by us have been dcployed both in Lebanon and in Afghanistan and this persona! medicai study centre destined for this particular need has directed il.

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Validazione fattoriale del questionario di autovalutazione socioemotiva nei gruppi antartici argentini ed italiani

Factorial validity of the socio emo tional ques tionnaire in the Argentine and Italian Antarctic group s

"' C.A. (SAN) a. Prof - Univl'TSilà di Camerino.

• Dott. ssa - Dù·ecriòn Nacional de lì\ruartico-/nstil-uto Ani.artico Argentino - Bue,ws Am,s.

• Dott.ssa - Pmgnto 1. IO PNRA.

# Università Salesiana - COTSo d i Laurea in Psicologia - Roma.

Riass unto - La compatibilità sociale è uno degli asperri p iù important.i per il [unzionament.o dei gruppi delle stazioni antartiche. Per esplorare questa arca è stato sviluppa LO il questionario di Autovalutazione Socio-Emotiva (ASE) ed è stato sperimentato su ci1·ca 300 soggetti, appartenenti alle spedizioni antartiche argentine e italiane e ad 1111 gruppo di comrollo italiano. Le analisi statistiche hanno identificato tre fauori: l a interazione socio-emotiva con 1) i compagni, 2) i responsabili della spedizione, 3) g li amici 1 punteggi medi indicano una qualità delle rel azioni interpersonali positiva in tutte e due le popolazioni e in quasi tutti i gruppi esaminati. Ne lla popolazione italiana si evidenziato migliori 1·elazioni socioemotive nel gruppo antartico rispetto al gruppo di conu·ollo. li confronto tra periodo iniziale e finale della campagna nelle spedizioni antartiche it.aliane mostra un miglioramento delle re lazioni con i compagni di spedizione cd un clima sociale positivo e stabi le . La popo lazione argentina ha compil ato il questionario ASE a l termine della campagna invernale e ha dimosu.tLo una va,·iabilità d e i punteggi medi tra le va.rie srazioni e le va.rie campagne. Tali punteggi 1ifleuono in ogni caso un livello generalmente soddisfacente di 1·elazioni imerpersonali nelle stazioni antartiche. 1 risul tati di questo lavoro sembrano supportare l'ipotesi "saluwgen ica" dell a espe1ienza antartica che stimolerebbe su--,1tegie adattive, capaci di favoii1·e condizioni d i salute.

Parole chiave : C ompatibilità sociale, Sp e diz io ni antartiche , Validazione fattorial e, Qu estionario .

S ummary - Socia! compatibi l ity is one o[ thc most imporLant condiLions for thc cffectiveness of Antarctic station teams. In order lo explore this area the Socio Emotional Questionnaire (SEQ) was dcvc lopcd and Lested on a sample of 300 members of the Argentine and l talian Amarctic expeditions as wel l as on an TLalian co ntro ! group. Statistica! analyses identifìed Lhree factors: socio-cmoLional interacLions with l) expedition mates , 2) expedition leadership , 3) friends in the ltal ian as well as in the Arge ntine Antarctic popu lation.

The comparison analyses performed in the [taJian samp le showed beuer social relationships in t.he A.marctic than in thc contro ! group. The comparison between the initial and fìnal stage ofthe campaign shows better rcl ationships wiù1 the expe· dition ma tcs over time and suggests a positive a11d steady soda] climate in tbc l taliai1 expedi ù ons.

The Argentine Antarc t ic groups who comp leted Lhe SEQ ques1ionnaire at thc fin al stage of the winter-ove1· showed a variability of the mean scores in Lhe different stations and campaigns. Such scores reflecL a satisfactory leve! of interpe1·sonal relationships in t h e Anrnrctic stations. The results of this research seern to suppon the salurogenic hypo1hcsis of the Antarctic expcr i ence which would stimu l ate adaptive strategies, al~o able Lo facilitate health conditions.

Key words : Soc ia] compatibili ty, Antarc tic exp e clitio n s, Fac torial valicli ty, Questionnaire

GiomaJe di Medicina Militare Lavoro scientifico
Antoni o Peri * Marta Barbarito 0 Chiara Corvasc e • Martina Pe ri #
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Introduzio ne

La partecipazione ad una spedi7ione anLarLica invernale è in genere del nnto \'Olontaria ma c·è un momento, verso la lìne dell'estate australe, quando il mare antartico comincia a ghiacciare e la nave (o l'aereo) ha lasciato la stazione riportando indietro i partecipanti alla campagna estiva, in cui il gruppo di spedizionisti invernali rimasli a presidiare la base è obbligato a com ivere per Llllta la durata della lunga notte polare. Infatti , l'ostilità dell'ambiente esterno (Carrn·I', F.vans & Stoko/s, 1991; Sued/èld & Steel, 2000) inibisce fortemente la mobilità ùell'iuùividuo che 1imane intrappolato in questo rifugio che lo protegge ma lo limita al tempo stesso. Il gruppo diventa una specie di istituzione totale ( Gojjina11, 1961), una sn-ucu1ra sociale rnolLO imerdipendcnte, dove le interazioni sono molto strette, frequenti e c'è scarsa o nessuna privacy, scarsa o nessuna separazione u--a lavoro e tempo libero. Va1iAut01i (Law, 1960; Lanlis, 1968; Levl'Sqrte, 1991; Palinlws.1986) ha.imo sottolineat? l'importanza dei fattori sociali nel processo di adattan~ento individuale durante !"inverno. L'ambiente antartico è staro considerato capace di incrementare il livello rii conniLLo inLerpersonale i11 precedenti ricerche (Ma<phmon, 1977). Aggressivit;ì, irritabilità, conflitti imerpersonali sono stati osserYati da diversi Autori (Law, 1960; Gunderson & °t'"'elson. 1963; Gnuderson, 1966; Natani & S/zurlry, 1974; Palinlws, 1986; Strange & Youngman , 1971) tra i componenti delle spediàoni anLaniche e attribuiti a differenze nel livello culturale, nei Yalori e negli scopi, nelle preferenze ricreative o allo stile di gestione dei responsabili (Bi.ersnerrind Hogan, 1984). T gruppi antartici che vivono e lavorano nelle stazioni polari sono costiluiti dalle organizzazioni nazionali principalmente con lo scopo prima1io di portare a termine i comp lessi programmi. scientifici e logistici della spedizione. Tutta,~a altrettanto cruciale è considerc1La l'armonia nelle relazioni trn i partecipanti (Law, 1960) nel corso della spedizione. Infatti, la compatibilità sociale è stata universalmente giudicata ( Gunderson, 1974; Taylor; 1985) come uno dei requisiti più importanti per l'efficienza di una stazione antartica (Shears & Gunderson, 1966) e almeno Lanto importarne quanto il rendimento lavorat.ivo agli occhi sia dei compagni che del capo spedizione (Nelson & Gunder.son, 1964). Al conu·ario l'ostilit:-'i è considerata negati,·c1mentc ( Lugg, I977), pericolosa per la coesione del gruppo. li pri,smt, /avon, è staio realir.zalo t o11 il tontri/Juto jim111z iario dd PNRA

ln condizioni di isolamento e conlinamento il gruppo rappresc11ta la strnttnrn sociale primaria dove i soggeui possono soddisfare i loro bisogni individuali che, secondo Murrny (1938). includono non solo il bisogno cli risultati (need for achievement) ma anche di socializzazione ( need for affiliation). Infatti, portare a termine i progeui del gruppo. soddisfare i bisogni dei membri nonché mamenerc l' integrità del gruppo sono state indicate (ilrrow, MrCraL/i, Rerrlhal, 2000) come le funzioni principali dei piccoli gruppi. Bales (1950) ave\'a identificato sin dai p1;mi swcli sulla comunicalione interpersonale sia gli aspetti legati alla missione (task) sia gli aspeui socio-emotivi nei piccoli gruppi. Dopo gli anni 50 altri ricercawri (Hare. 1960; Lu/I. 1984; f,illlejoh11, 1989; Tracy, Coupland, 1990) hanno trovato e confermato k dimensioni lavorative f' socio-emotive (o relaziona li) nelle interazioni interpersonali. Bales (l 955) ha proposto l'esisrenza nei gruppi di una continua, antagonistica oscillazione tra i bisogni di prod11tt.ivirà e di affiliazione. Se per esempio i bisogni socio-emotivi sono trascurati a favore degli obiettivi della missione, essi crescono di importanza fino a che sono soddisfalli.

Bion ( 1961) ha Leoriaato uno schema molto simile. Le dimensioni socio-emotive sono state diYise da Ba/es (1950) in due categorie principali: reazioni positive e ncgaùve. Le categorie positive includono: esprimere accettazione, comprensione. accordo, soddisfazione, rila~samenw, suppono sociale. Gli individui possono soddisfare i bi.sogni interpersonali, il bisogno di informazione, migliorare la loro comprensione del mondo sociale e di sé slessi, raggiungere i loro scopi all'interno del gruppo (Brigham , 1991). Secondo la teoria del confron10 sociale (&stinger, 1954) le persone si impegnano in un processo cli confronto sociale per valutare sé stesse ed in particolare esse vanno a cercare alui che condividano le loro opinioni al lo scopo di confermare le loro i.mcrpretazioni degli eventi su aspetti rilevanti. Le persone che interagiscono frequentemente tra di loro. a mano a mano che i l loro bagaglio cli informazione condivisa aumenta , grazie alla comunicazione, tendono a sviluppare conoscenze condivise, una comune interpretazione di questa informazione (Carley 1991). r gruppi possono aiutare i membri ad apprendere, a crescere e ottenere una comprensione migl iore cli sé stessi , migliorare l'adallamento psicosociale i ndividuaJe in molti modi ( v\fhitaher. 2001). I l processo di comprensione è il risultato di una impresa

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attiva, cooperativa ( Crrgm, 1985) di persone in relazione. La convergenza verso una comprensione reciproca e un significato condiviso è proporzionale al grado di risposta (feed-back) ricevuto e di interazione effettivamente occorsa. Ovviamente la comunicazione interpersonale è i l processo fondamenta le attraverso cui le relazioni umane (Duck, 1992, p. l) e turti gli a l tri processi si svi l uppano. Uno scambio limitato (emissione e ricezione) di informazione aumenta le probabilità di divergenza e incomprensione ( Cudykunst, 1991) specialmente in situazioni sociali interculturali. A l momento zero della formazione del gruppo i membri possono presentare differenze in vari attributi come la personalità, i valori, g li atteggiamenti, gli sti li cognitivi e comportamenta li , variabili demografiche, etc. Il processo di integrazione sociale procede da una struttura meno coerente verso una più coerente, seguendo le fasi della evoluzione del gruppo (apertura, formazione dei souogruppi e formazione della identità de l gruppo) suggerile da Palinkas (1989) che conducono alla produzione di norme condivise nella fase finale. Nel corso della imegrazione sociale sopra descritta si ritiene particolarmente importante la integrazione affettiva. Quest'ultima si riferisce alle forze emotive che am·aggono le persone e che Festinger e i suoi colleghi ( 1950) hanno chiamato coesione. La relazione tra coesione e performance è stata rilevata essere più evidente nei gruppi reali e piccoli (Mulln, & Cop/1er, 1994) che nei gruppi più grandi e artilìcial i L'analisi di correlazione ha sugge1ito che la direzione dell'effetto. della influenza potrebbe procedere dalla performance alla coesione più che dalla coesione alla performance.

Da quanto sopra esposto si evince l'importanLa dell'ambiente sociale in u n piccolo gruppo, la sua complessità e il dinamismo dei fauori che in esso agiscono. Infatti l' ambiente sociale è considerato una causa di stress anche più grave dell ' ambiente fisico nelle stazioni polari (Palinkas, 1989; Lantis. 1968). Gli stressar socia li più frequentemente associati agli ambienti isolati e confinati (TCE) sono la solitudine. la separazione dalla abituale rete sociale, una riduzione della privacy, l'interazione forzata con le stesse persone ed una elevata interdipendenza socio-emotiva, scarso comrollo su i ruoli e sul contesto sociale ( Canrre, Evans & Stohols, 1991; Suedfeld & Steel, 2000).

0i\ enta perciò cruciale studiare congiuntamente le modificazioni dell'individuo e del gruppo in una condizione di isolamento e di confinamento. Alcune

ricerche nell'area sociale sono state eseguite con metodi differenti nelle srnzioni antartiche americane , francesi, e italiane (Palinkas, Gunderson. johnson, Holland, 2000; Palinkas,Jolmson, 1990; Bouvel, Abraham, Rivolier, 1991; Prri. Barbarito, Barattoni, Abmham, 2000) e hanno mostrato una differente evoluzione delle dinamiche di gruppo in gruppi differenti e anche una relazione tra umore e stnlltura sociale (che potrebbe essere ul tc1iormente studiata).

Da questo punto di vista le spedizioni antartiche rappresentano un ambicme ideale in cui portare avanti ricerche e una ossenazione longitudinale sugli aspetti relazionali. La difficoltà di ottenere scelte sociometriche, e specialmente di tipo negativo, nei gruppi delle stalioni antartiche è stata desc1itta in passato da alcuni ricercatori (Nalani & Slmrlry. 1974, Radloff 1973). Nei gruppi reali , che stanno portando avanti la loro missione in un ambiente confinato, la ricerca psicosociale è spesso considerata non necessaria o addirittura invasiva (Nelson. 1973). La cooperazione dei soggetti non è facile da ottenere nelle ricerche sul campo (Peri. Tortora, 1989).

Allo scopo cli ottenere informazioni sulla evoluzione delle relazioni sociali nel gruppo durante il soggiorno antartico , presen·ando il più possibile la sfera personale. privata dei soggetti , si è deciso di costruire un nuovo strumento capace di rispettare alcune condizioni rappresentate come imporrnnti dai pa1-tecipanti alle spedizioni antartiche nei debricfing ( Peri, Barbarito, Barattoni, 1998; Prri, Barattoni, Barbarito, 2001; Peri, Baralloni, Scarlala. Barbarito, 1999).

In particolare lo strumenLo psicologico non avrebbe dovuto richiedere di valutare una persona specifica, chiaramente identificabile (azione generalmente rifiutata dai soggetti perché considerata altamente invasiva della sfera intima e distruttiva delle relazioni interpersonali).

Avrebbe dovuLo eviLare di chiedere la valutazione del componamenlo degli alLri (azione rifiutala per le ragioni sopra esposte) ma riferirsi al proprio stalo socio-emotivo nelle rclaLioni interpersonali con varie categorie di persone.

Avrebbe dovuro concentrarsi solo sugli aspetti positivi delle sensazioni così da eviLare ai soggetti di esprimere valutazioni negative , abitualmente imbarazzanti

Avrebbe dovuto includere varie possibili risposte (Lihert srnle) ed evirare risposte si-no ( Lroppo limitate) allo scopo cli rispecchiare meglio le differenze indivie! uali.

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TI questiona1;0 avrebbe dovuto essere composto di pochi item e richiedere poco tempo per essere compie Lato.

Le aree esplorate dagli item avrebbero dovuto riguardare aspetti considerati importanti dai partecipanti aJ]c spedizioni ed i Lermini usati nel questionario avrebbero dovuto essere semplici, amichevoli e non tecnici.

Con questi obieuivi in mente uno degli Autori (A. Peri) ha deciso di costruire un nuovo questionario per esplorare i fenomeni socio-emotivi nel personale delle spedizioni antartiche argentine ed italiane.

fn precedenti ricerche sui processi di gruppo nelle spedizioni italiane è stata trovata una armonia di gruppo più o meno marcala nei diversi gruppi (Pfri., Barbarilo, Btirattoni, Abraham, 2000; Peri, Baldanza, Barattoni, Barbarilo, Abraharn, 2002). Per questo abbiamo ipotizzato di trovare nelle spedizioni italiane un clima ed una integrazione sociale generalmente soddisfacente e solo eventuali minime modificazioni nel tempo. Tali minime modi'ficazioni erano supposte anche in considerazione 'del relativamente breve periodo di isolamento , delle più confortevoli condiz ioni climatiche estive in confronto all'inverno, della generale competenza dei membri di spedizione, della loro rigorosa se lezione medica e psicologica, della assenza di gravi stressar durante le campagne antartiche italiane. Alcune differenze erano specificamente attese nei valori medi dei vari gruppi argentini, perché diversi per numero , composizione, condizioni climatiche e logistiche delle stazioni, leadership.

L'obiettivo generale di questo studio è verificare la validità di costrutLO del questionario nei gruppi argentini e italiani, identificare gli evenLUali cam biamenti nei partecipanti alle spedizioni antartiche italiane nel corso della campagna nonché possibih differenze tra le basi argentine.

Metodologia

Lo strumento: Questionario di Autovalutazione SorioEmotiva (ASE).

Premessa. Tra gli aspetli più importanti delle interazioni interpersonali nelle spedizioni antartiche sono state scelte sci aree. Tali aree interpersonali rispecchiano le tematiche più frequentemente riferite dai partecipanti alle spedizioni italiane imervistati nel corso di alcun.i debriefings (hri, Barattoni, Barbarito,

2001; Peri, Barbarito, Baralloni. 1998; Peri, Barattoni, Scartata, Barbarito, 1999). Le sopra ci tate aree ed i corrispondenti sei item esp lorano la sfera della comprensione-simpatia (lo mi sento compreso da .. ), della accettazione (Io mi sento accettato), della popolarità (Io mi sento ricercato), del riconoscimento (Io mi sento riconosciuto) , della considerazione, dell'attenzione (lo mi sento considerato), del benessere , confort sociale (lo mi senw a mio agio con ) che i soggeLLi riLengono di ricevere dal gruppo.

La valutazione riguarda aspetti socio-emotivi delle relazioni esistenti con categorie generali di persone come i compagni di spedizione, i responsabili, gli amici, etc. (To mi sento compreso dai compagni di spedizione, io mi sento a mio agio con i responsabili della spedizione. etc.) e le possibili risposte vanno da 1 (per niente ) a 5 (estremamente). In base alla struttura sopra esposta il quesLionario ASE appare rispettare i parametri richiesti nella in traduzione. Esso richiede solo 18 risposte (che esigono poco tempo) o giudizi sugli effetti positivi e personali delle interazioni interpersonali nel gruppo, e non giudizi sul comportamento degli a ltri membri. Appare tuttavia in grado di descrivere il clima socio-emotivo nel gruppo, di analizzare le relazioni con i compagni di spedizione, i responsabili e gli amici con c ui permette un confronto. La compilazione del questionario richiede circa 5 minuti. li questionario ASE è stato elaborato dal primo Autore seguendo criteri empirici, in particolare l'esperienza dei partecipanti alle spedizioni italiane ed anche i termini più frequentemente usati da essi. Tuttavia possiede una non trascurabile base teorica c he verrà presentata di seguito.

Base t.eorica.

Secondo Steven & Fiske ( 1995) la sopravvivenza sociale è assicurata se i bisogni di base sono soddisfatti. Le motivazioni sociali comprendono il bisogno di appartenere al gruppo, di capire, di raggiungere un significato condiviso, allo scopo di predire il comportamento degli altri e coordinarsi con essi, di adattarsi ad essi, mantenere la propria autostima, essere accettato e approvato.

La maggior parte d e lle aree esplorate dal questiona1;0 di autovalutazione socio-emotiva (ASE) si concenu-a su alcuni aspetti delle abilità relazionali (Nelsonjones,1996) che sono considerati importanti caratteristiche dell'amicizia (Diu:k, 1992). L'amicizia è sempre stata associata a intimità, rispetto , aiuto reci-

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proco e la possibilità di esprimere liberamente le proprie debolezze (ContareUo & Volpato, 1991) ed anche fiducia , comprensione, soddisfazione (Duck, 1992, p.87).

Tutte le caratteris tiche sopra citate possono essere considerate, secondo la nostra opinione, una misura indiretta della coesione perché esp1imono il li vel1o, la qualità (il livello di gratificazione personale) delle interazioni sociali nel gruppo. Nei gruppi antartici la coesione tra i membri è negativamente correlata alla presenza di sintomi ( Vallacher et al., 1979).

Comprensione interpersonale ( item n. l )

La comprensione è un aspetto delle interazioni sociali nelle spediz ioni antartiche tra i più apprezzati ed è riferito frequentemente come rilevante dagli spedizionisti intervistati nel corso di debriefìng formali (Peri, Baralloni, Barbarilo. 2001; Peri, Barbari/o, Bamltoni, 1998; Peri, Bara/toni, Scarlata, Barbarito, 1999) o di colloqui informali. In questi ultimi è rappresentata come l'abilità di mettersi nei panni degli alui, di capire la loro situazione, una specie di empatia sociale. Gli esseri umani hanno una motivazione intrinseca a capire (Datano & lnagaki,1987). Secondo la teoria dei Cosu: utti Personali (B-ull, 2001; Kelly, 1955), il sistematico scambio di informazione arricchisce la base informativa da cui i membri traggono costrutti prediuivi per comprendersi reciprocamente, permette la validazione o la invalidazione della comprensio11c individuale, fornisce un banco di prova in base a l quale i costrutti sono correuj e aggiornati. La continua riformulazione dei propri costruui riguardanti un alu-o membro del gruppo progressivamente consente di awici nare la prospettiva, il punto di vista, le sensaz ioni di quel membro. La coesione di gruppo, secondo questo punto di vista, può essere cons id erata la sensazione cli essere compresi (Neyrneyer, Merluzzi, 1982). Il processo cli conoscere qualcuno può essere associato ad un processo di riduzione della incertezza (D11rh, 1992; Van Lear and Trnjillo, 1986) ottenuto con l' acqu is izione di informazioni, con una serie progressiva di esam i e ver ifiche che vanno dai livelli più superficiali a quelli più profondi (Altman & Taylor, 1973).

Acrettazione (item n . 2).

L'accettazione è spesso data per scontata nelle interazioni tra i membri dei gruppi antartici italiani ma è espressamente riferita come importante dai partecipanti alle sped izioni intervistati nei debriefing in quanto trasmette il messaggio di un atteggiamento

favorevole e di un rispetto incondizionato. Nella letteratura alcuni Autori (Horney, 1950: Bawneister, 1998) ipotizzano l' esistenza cli un bisogno (o desiderio primario) di essere accettato e amato dagli altri. Sia .fanis (1983) che Raven (1988) hanno souolineato l'unportanza dell'accettazione, della fiducia , del rispeuo nelle relazioni. Secondo la teoria del confronto sociale (Festingrr, 1954) tutti noi siamo portati a confrontare noi stessi rispetto ad un gruppo di persone significative e preferiamo essere accettate piuttosto che disapprovate o rifiutate. La possibilità di esprimere francamente le proprie emozioni riguardo a ll e altre persone ed essere accettati è considerato un aspetto importante nelle relazioni umane (Duck, 1992) Le persone accettanti /e mpatiche infatti raccolgono maggiori confidenze (Milleret al. , 1983). Yeschke (1987) ha illustrato come l'acc ettazione è importante nell ' incoraggiare l'apertura che da alcuni autori (Levine, Moreland, 1990) è considerata legata da un rapporto di causalità con la coesione.

Popolarità (item n.J).

La popolarità è la caratteristica delle persone piacevoli , ben integrate nel gruppo; essa è frequentemente menzionata dai partecipanti alle spedizioni intervistati nei debriefìng. Essere ricercati può rappresentare una misura diretta della popolarità (piacevolezza, amabilità ) e indiretta della socia lità del gruppo. Essere apprezzato è uno scopo primario delle interazioni umane (Fiske, 1998) e rappresenta un punto centrale della sopravvivenza sociale umana. Le persone hanno una forte, diffusa preoccupazione di mantenere una immagin e favorevole di sé stesse così come di andare d'accordo con le a ltr e persone, una potente motivazione a formare e mantenere buoni rapporti interpersonali (Baurneister, 1998). Per sopravvivere socialmente le persone hanno bisogno di preservare il loro valore nel gruppo, specialmente in un ambiente isolato e confinato. Secondo Tesser ( 1988), nelle imerazioni sociali gli interlo cutori cercano di conservare una va lutazione positiva di sé, di ricevere attenzione , gratificazione, approvazione, etc.

Riconosr:im.ento (item. n. 4 ).

[I riconoscimento e la conferma rappresentano risposte relazionali molto apprezzate ed attese nelle interazioni tra gli spedizionisti e tra questi ultimi e i responsabili Queste aspettative 1iguardano specia lmente i meriti acquisiti in campo lavorativo e

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professionale per l'attivi tà svolta ma il desiderio di riconoscimento sembra eslendersi ad ogni aspetto interpersonale. Riconoscere la validità dell'esperienza dell'altro è una delle pre-condizioni per stabilire una comunicazione autentica fondata sul rispetto. Senza un riconoscimento cd una conferma reciproca cli sé stessi la comunicazione umana si sarebbe sviluppata molto poco in quanro le persone hanno bisogno cli ricevere la conferma della propria esperienza da alm: persone per svi lupp are la consapevolezza di sé stesse ( WMdawick, BPav in, Jackson, 1967; Walzlawick. Weack/,and, Fish. 1974). La vita sociale è basata sul desiderio umano di essere confermato (Huber, 1957). La conferma ha proprietà rinforzanti nelle imerazioni sociali. Infatti vedere validate la propria visione del mondo e le proprie convinzioni (Davis, 1981), le proprie emozioni, etc. può essere più importante che ricevere una valutazione positiva (Swann et al., 1990) e promuove reciprocità ed attrazione ( Clore & Byrne, 1974 ) La validazion e consensuale rappresenta una importante opportunità nel setting dei gruppi terapeutici dove i membri possoi10 correggere concezioni disLorte relative a sé stessi. ag li altri e al mondo (Sullivan, 1953).

Considna.z.ione (ilem n.5).

L ' opposto di essere ignorato è ricevere attenzione, considerazione e, possibilmente, approvazioue, supporto e altre ricompense. Questo atteggiamento di attenzione emparica è apprezzato dagli spedizionìsti italiani. Secondo Skinuer ( l974) e Bandura (1986) T rinforzi sociali di base sono l'attenzione, l'interesse, l'approvazione" l'affello. C'è una grande \'arietà di modi in cui una persona può essere rinforzante , essendo cordiale, amichevole, mostrando interesse verso l'altro etc. I rinforzi sociali promuovono le imerazioni tra g li indi,idui (Diclànson et al. 1993) in quanto stimolano il coinvo l gimemo, l'interesse nelle idee, opinioni sentimenti degli altri associati, creando un impressione di calore e comprensione, in definitiva rendendo l'interazione interessante e soddisfacente

Agio soriale (ilem n.6).

Il benessere sociale o agio può cssei·e considerato la naturale conseguenza del soddisfacimento dei bisogni o desideri sopra citati. E· caratterizzato da un posit i vo, soddisfacente c lim a socio-emotivo riferito dagli spedizionisti, da interazioni serene tra i membri de l gruppo, etc. Molti clementi suggeriscono che la

felicità ccl il benessere dipendono dall'essere apprezzato almeno qLianto dal ricevere rinforzi materiali (Argyl.e, 1987; Baumeisla, 1991 ; Campbell 1981; Myers, 1992). 1 rinforzi possono essere l'attenzione , il mostrare interesse , a pprezzamento, esprimere simpatia, affetto (Buss, 1983).

Il campione (e procedure di somministrazione)

li campione italiano include 126 partecipanti alle spedizioni antartiche, la cui durata è stata di circa tre mesi, e un gruppo di controllo composto di 50 soggetù che hanno compilato il questiona1io (associato ad alt1i questionari) contemporaneamente all'inizio della campagna estiva. 63 soggetti hanno compilalo il questionario nella parte finale della campagna. li gruppo argentino è composto di 164 partecipanti alle spedizioni antartiche che hanno compilato il questionario alla fine della campagna invernale durata circa 12 mesi. li questionario è stato somministrato dal medico cli spedizione nei gruppi antartici argentini e italiani e da uno psicologo ricercatore nel gruppo di controllo italiano. Nel gruppo di controllo il termine "compagni di spedizione" è stato sostituito con "compagni cli lavoro" e "i responsabili della spedizione" con " i dirigenti, i responsabili della mia area". La descrizione demografica del campione italiano è riportata nella tabella 1 e di quello argentjno nella tabella 2.

Risultati

I valori stat istici di base (media, deviazione standard , valori m inim i e massimi , etc ) relativi al campione italiano sono riportati nella tabella 3.

l va lori statistici di base (media, deviazione standard, valo1i minimi e massim i, etc.) relativi a l campione argentino sono riportati n e lla tabella 4

1 punteggi dei 18 item che compongono il quesLionaiio (6 per ciascuna categoria: compagni di spedizione, responsabili della spedizione, amici) sono staù sottoposti ad una analisi delle componenti principali (analisi fattorial e). I dati sono stati prima esaminaù per stabilire se fossero adatti per tale procedura. L 'a deguatezza della matrice di correlazione per il metodo dell"analisi fattoriale è stato determinato calcolando il test di sfericità di Bartlett (>0.6)) e la misura di adeguatezza del campionamento di Kaiser Meyn~Otkin (0 .000). Entrambi i test

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SOCIO-EMOTIVA DESCRIZIONE DEMOGRAFICA DEL CAMPIONE ITALIANO. Gruppo Antarctico Gruppo Antardico Gruppo Contro! Gruppo Contro! 1 Somministrazione 2 Somministrazione 1 Somministrazione 2 Somministrazione N. di Soggetti 126 63 50 40 ETA' MEDIA 39.82 38.91 42.84 41.63 Descrizione Frequenze Frequenze Frequenze Frequenze SEDI OPERATIVE Stazione Terra Novo 90 46 Area di Roma Area di Roma Nave 11 1 50 50 Dome-e 25 16 Totale 126 63 50 50 N. di SPEDIZIONI EFFETTUATE Neofiti 47 23 I I 1 Spedizione 32 14 I I 2 Spedizioni 9 s I I 3 Spedizioni 15 7 I I 4 Spedizioni 10 4 I I Do 5 o 11 Spedizioni 13 5 I I Totale 126 58 I I CAMPAGNA X:V (1999) 109 47 50 40 X:VII (2001 I 17 16 o o Totale 126 63 50 40 SESSO M l l O 55 42 33 F 16 8 8 7 Totale 126 63 50 40 ISTRUZIONE Scuoio Elementare 2 2 o o Scuoio Meclìo 6 1 1 1 Scuola professionale 3 o 1 o Scuola Superiore 51 24 22 15 Laurea 62 31 26 23 Totale 124 58 50 39 STATO CIVILE Celibe/Nubile 49 23 15 12 Coniugato 69 33 27 22 Separato 6 1 6 5 Vedovo 1 1 o o Totale 125 58 48 39 Segue su pagina successivo G Med Mii. 2007; 157(3-4): 505-5~0 511
1 - AUTOVALUTAZIONE

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PROFES SIONE

--Giornale di Medicina '.\llilitarc
Ricercatori 44 23 Tecnici Ente governativo, Tecnici Ente governativo, Medici 3 2 Amministrativi , Amminìstrativi Direzione-Amministrazione 4 2 Insegnanti, Psicologi Insegnanti , Psicologi Tecnici 8 4 Tecnici di laboratorio 34 15 Operai specializzati 5 2 Personale militare 9 2 Total e 107 50 50 40 TAB. 2 · CARATTE RISTICHE DEMOGRAFICH E CAM PIO N E AR GENTINO. Base Frequenze Istruzione Frequenze Jubony 26 Scuoio Elementare-Media 2 Belgrado 70 Scuoio Professionale 6 San Martin 38 Scuola Superiore 26 Orcodas 30 laurea 17 Totale 164 Non conosci uta 113 N. spedizioni effettuate Totale 164 Neofiti 36 Stato civile 1 Spedizione 12 Celibe 14 2 Spedizioni 3 Coniugato 38 3 Spedizioni 8 Separato 2 4 Spedi zioni 6 Non conosciuto 110 Non conosciuto 99 Totale 164 Totale 164 Professione Campagna Ricercatori 2 XV (1999) 72 Medici 4 XVI (2000) 52 Direzione-Amministrazione 4 XVII (2001) 40 Tecnici di laboratorio 6 Totale 164 Personale militare 32 Sesso = Maschile Meteorologi 8 Età media = 34,77 Non conosciuta 108 Totale 164 51 2 G Med Mii. 2007; 157(3-4): 505-530
Giornale di Medicina Militare
Gruppo Antarctico Gruppo Antarctico Gruppo Control Gruppo Control 1 Somministrazione 2 Somministrazione 1 Somministrazione 2 Somministrazione N. SOGGETTI 126 63 50 40 Descrizione MEDIA Compagni Spedizione 3.55 3.78 3 .39 3.29 DS Compagni Spedizione .706 .728 .608 .802 MIN Compagni Spedizione 2 2.33 l.67 1.33 MAX Compagni Spedizione 5 5 4 5 5 Eccesso Compagni Spedizione ·.336 ·.888 1.213 .297 Asimmetria Compagni Spediz. .239 . 145 -.799 -. 677 MEDIA Responsabili Spedizione 3.53 3.69 3.05 3 11 DS Responsabili Spedizione .76 .827 .781 828 MIN Responsabili Spedizione 2 1 .5 1.67 1.17 MAX Responsabili Spedizione 5 5 4.67 5 Eccesso Responsabili Spedizione -.648 ·.158 -.669 395 Asimmetria Responsabili Spediz. .1 16 ·.374 014 ·.127 MEDIA Amici 4.249 4.39 3.99 3.97 DS Amici .65 .647 .667 .76 MINAmici 2.83 2.33 2.33 2 MAX Amici 5 5 5 5 Eccesso Amici -.748 .445 .024 .636 Asimmetria Amici -.5 11 ·.946 ·.651 -.897
TAB. 3 · CAMPIONE ITALIANO .
SOGGETTI 152 152 151 Descrizione COMPAGNI SPEDIZIONE RESPONSAB.SPEDIZIONE AMICI MEDIA 3.63 3.31 4 .33 DS .78 1.06 60 MIN 1.17 1 2 MAX 5 5 5 Eccesso -.182 .656 448 Asimmetria -.379 -.398 ·.832 LEGENDA: ECCESSO (KURTOSIS) = RIPIDEZZA DE LLA CURVA DELLA DISTRIBUZIONE DELLA FREQUENZA DEI VALORI ASIMMETRIA= OB LIQU ITÀ DI UNA DISTRIBUZIONE G Mcd Mii. 2007; 157 (3-4.): 505-530 513
TAB. 4 - CAMPIONE ARGENTINO.
N.

hanno confer mato l'adcgua 1ena dei dati in tutti 1 campioni ed in Lutte le 1-omministrdZ.Ìoni. E' stata effettuata l'analisi fattoriale per ciascun campione nazionale separatamente. Nel campione italiano l 'a nalisi è stata cffcnuata separatamente sui punteggi del gruppo aJllartico e sul gruppo di controllo Ott<'nuti nella fa~e iniLiale (1 somm ini smvione) e finale (2 somministrazione) della campagna. E.' stata impiegata l'analisi di Yarianza (r\.'-:0\ 'A) nei gruppi italiani per e,idcnziare eventuali differenze tra il gruppo di controllo e quello antar ti co, tra campagne successive. tra basi anta, tichc, e la ~1Al'1"0VA per rilevare cliffcrenle tra i gruppi delle ,-a,ie basi argentine nelle successive campagne. E' stata usata l'ANOVA per misure ripetuu: per rilevare p ossi bili cambiamenti Lra l'inizio ( l somministralione) e la linc (2 somminis1ra1.ione) della campagna nei gruppi italiani.

Nella tabe ll a 5 sono riportali i risultati dell'analisi fattoriale, i pesi e la varianza sp i egata per c i ascun componente. con e sen1.a il metodo della rotazione degli assi ne l campione itali ano (gruppo a ntarti co+ comrollo) nella fase iniziale della campagna. In rnnsidera1ione del fatto che i dati da analiuare sono costituiti da va lutazioni ordinali, tipo Likert. abbiamo vcrificalQ i risultati dcll'ANO\'A e ~lANOVA con test non parametrici (test dei Segni e di \\'ilcoxon ).

l fattori da estrarre, su lla base delle assunzioni

Leori c he legate alla relazione socio-emoti,·a con le tre categorie di persona)~ esaminate (compagni di spedizione, respons;ibili della spediLionc, amici) erano s t ati ipotiuati nel numero cli 3. I p1imi 3 fattori emersi ~piegano una rnrianza del 69%. Dopo la rotazione degli assi con il metodo varimax i tre fattori attesi (il rapporto socio-emotivo con i compagni cli spedizione, i re ·ponsabili della spedizione, gli amici) sono stati chiaramente definiti cd identificati come riponc1to nella tabella 6 dove è riportato il peso degli item in ciascun fattore dopo la rotazioue. li peso dei fattori ,-aria tra .54 e .85. L'analisi fattoriale (Tabb. 7. 8) eseguita su llo stesso campione (100 soggetti) nella parte finale della campagna (2 ~omminisu.uione) ha identificato nuovameme tre fattori (am ici, compagni di spedizione, responsabi li della spedizione) in grado di spiegare il 74 % della ,-a1;anza. li peso degli items ,-aria da .54 a .89. Sono sta ti otten uti risultali sim ili (gli stessi 3 fattori, varian1.a totale 76%, pe~o degli item \"ariabile da .50 a .90) m~lla analisi fa ttoriale dei dati rclati,i al gruppo antart ico italiano (l 00 soggetti) ottenuti nella fase iniziale della campagna (Tab. 9, 10).

TAs. 5 - ANALISI FATTORIALE CAMPIONE ITALIANO (ANTARTICO + CONTROLLO) N= 163. 1 SOMMIN ISTRAZIONE.

VARIANZA TOTALE

dei fa ttori (senza rotazione)

Peso dei fattori (rotazione)

L" analisi fatroriale eseguita sui punteggi del campione argentino (163 oggetti) nella fase finale della ca mp agna invernale (Tabb. 11, 12) ha identificato nuovamente i tre fattori (responsabili della spedizione, co mpagni di speditione, amici) tro,ati nei gruppi italiani. li totale della varianza spiegata è i l 68%, il peso degli item su ciascun fattore varia da .58 a .86.

La ,-arian1.a totale spiegata da ciascun fattore è circa un quarto della varianza tota l e. La varianza totale cumulativa si colloca tra 68 e 76 % nei divers i camp ion i Il confronto tra i pumeggi del gruppo antartico cd il gruppo di controllo italiano effettuato tramite ANOVA all'in izio e alla fine deJla campagna e~tiva nei 3 fattori (componenti) idenrificati è riportato nella tabella 13.

Non sono state rilev<1te s ignificative differenze aura\'erso l'A ' OVA nei punteggi del personale c he ha partecipato a due differenù campagne antartiche.

Il confron t o tra i punteggi dei gruppi antartici italiani c he hanno soggiornato nelle stazioni antartiche di Baia Terra Nova ( BTN) e Dome C, effettuato attraverso l'ANOVA nei 3 fattori , all'inizio e a ll a fine della specli7ione esth-a è 1;ponato nella tabell a 15.

514
Giornale di Medicina i\,lilit.are
Peso
Componenti Totale % Varianza % Cumulativa 1 9096 50.534 50.534 2 2.221 12.34 1 62.875 3 l 168 6.490 69.365
Componenti Totale % Varianza % Cumulativa 1 4 .812 26.736 26.736 2 4.033 22.407 49.142 3 3.640 20.223 69.365
G Med Mii. 2007; 157 (3-4): 505-530

TAB 6 - ANALISI FATTORIALE CAMPIONE ITALIANO (GR.ANTARTICO + CONTROLLO) N= 163 l SOMMINISTRAZIONE.

MATRICE DELLE COMPONENTI RUOTATE

DESCRIZIONE

Essere compreso dai compagni di spedizione

Essere compreso dai responsabili dello spediz.

Essere compreso dogli amici

Essere ricercato dai compagni di spedizione

Essere ricercato dai responsabili dello spediz.

Essere ricercato dagli amici

Essere considerato dai compagni di spediz.

Essere considerato dai responsabili dello spediz.

Essere considerato dogli amici

Essere riconosciuto dai compagni di spedizione

Essere riconosciuto dai responsabili dello spediz.

Essere riconosciuto dogli amici

Essere accettato dai responsabili dello spediz.

Essere accettato dogli amici

Sentirsi o proprio agio con i compagni di spediz.

Sentirsi o proprio agio con i respans. di spediz.

Sentirsi o proprio agio con gli amici

Metodo di estrazione: Analisi delle componenti principali. Metodo di rotQzione: Varimox con normalizzazione di Kaiser.

TAB . 7 - ANALISI FATTORIALE CAMPIONE ITALIANO (GR. ANTARTICO + CONTROLLO) N= l 00 2 SOMMINISTRAZIONE.

VARIANZA TOTALE

Peso dei fattori (senza rotazione)

dei fattori (rotazione)

Giornale di Medicina Militare
Componente 1 Componente 2 Componente 3 (Amici) (Responsabili Spediz.) (Comp. Spediz.)
0.729
0.690
0.805
0.718
0.806
0.727
0.798
0.796
0.695
0.639
0.837
0.722 Essere accettato
compagni di spedizione 0.683
0.643
dai
0.857
0.647
0.546
0.818
Componenti Totale % Varianza % Cumulativa l 10.070 55.9-45 55.945 2 2.03,4 11.298 67.243 3 l .236 6.869 74.112
Componenti Totale % Varianza % Cumulativa l 4.696 26.086 26.086 2 4.497 24.985 51.072 3 4.147 23.040 74.112 G Med Mii. 2007; 157(34): 505-530 515
Peso

TAB. 8 - ANALISI FATTORIALE SOCIO-EMOTIVA ITALIANI (ANTARTICI + CONTROLLO) Il SOMM N = 100.

MATRICE DEI COMPONENTI RUOTATA

DESCRIZIONE

Compreso dai compogni spedizione

Compreso dai responsabili spedizione

Compreso dagli amici

Ricercato

Ricercato doi responsabili spedizione

Ricercato dagli amici

Considerati dai compogni spedizione

Considerato dai responsabili spediz.

Considerato dogli amici

Riconosciuto dai compogni spedizione

Riconosciuto dai responsabili spediz.

Riconosciuto

TAB. 9 - ANALISI FATTORIALE SOCIO-EMOTIVA ANTARTICI ITALIANI (I SOMM.) N = 100

VARIANZA TOTALE SPIEGATA

Peso dei fattori non ruotati

Peso dei fattori ruotati

516
Componente 1 Componente 2 (Amici) (Compagni Sped)
0 547
0.724
0.752
doi compogni spedizione
0.755
0.891
0.817
0 867
dagli amici 0.803
dai compogni spedizione 0.659
Accettato
dagli amici 0.877 A mio agio con i compo9ni spedizione 0.701 A
0.766 G iornale di ~ tedici n a .\1ilitare Componente 3 (Responsabili Sp.) 0.791 0.826 0 653 0.597 0.736 0.734
Accettato dai responsabili spedizione Accettato
mio agio con i responsabili spediz. A mio agio con gli amici
Componenti Totale % Varianza % Cumulato 1 10.528 58.490 58.490 2 2.332 12.958 71.447 3 0.969 5.381 76.829
Componenti Totale % Varianza % Cumulata l 5.224 29.024 29.024 2 4.427 24.596 53.621 3 4.177 23.208 76.829 e; M rcl Mil 2007; 157(3-4): 505-530 -

TAB. l O · ANA LI SI FATTORIALE SOCIO-EMOTIVA ANTARTICI ITALI ANI (I SOMM.) N= l 00.

MATRICE DEI COMPONENTI RUOTATA

Componente l

DESCRIZIONE

Compreso dai compagni spedizione

Compreso dai responsabili spedizione

Compreso dogli amici

Ricercato dai compagni spedizione

Ricercato dai responsabili spedizione

Ricercato dagli amici

Considerati dai compagni spedizione

Considerato dai responsabili spedizione

Considerato dagli amici

Riconosciuto dai compagni spedizione

Riconosciuto dai responsabili spedizione

Riconosciuto dagli amici

Accettato dai compagni spedizione

Accettato dai responsabili spedizione

Accettato dagli amici

A mio agio con i compagni spedizione

A mio agio con responsab ili spedizione

A mio agio con gli amici

N.etodo d; estrazione: analisi componenT/ principali.

N.etodo rofozione: Varimax con normalizzazione dì Kaiser.

Un miglioramento delle re lazioni con i compagru delle spedizioni si verifica in entrambi le stazion i ma è statisticamente significativo (p= .018) solo nel personale di BTN <love il gruppo è d i dimensioni più grandi.

TI confronto tra i pu1ueggi del gruppo italiano anrartico e di cootrollo eseguito attraverso l'ANOVA nei 3 fatwri all'inizio e alla fine della campagna es ti va è 1iponato nella tabella 16.

L' ana lisi mostra c h e le relazioni con i compagni di spedi zione migliorano s ignificativamente dopo l 'esperienza antartica mentre non si osservano variazioni si gnificative n e l gruppo di contro ll o ne l periodo di tempo corrispondente alla campagna antartica nei confronti dei compagni cli lavoro.

1 puntegg i medi e le deviazioni s tanda rd calco late aLLraverso MANOVA nelle differenti stazioni an tartiche argentine nei fatLOri (compagni di spedizione, responsabili , amici) sono riponati nella tabe ll a 17. Le relazioni socio-emot ive con i compagni di spediLione risullano significativamente differenti nelle va1ie campagne e nelle vaiie stazioni. Le re la:,ioni con i responsabili delle speruzioni 1isu1La.no signi fi cativamente differenti nelle v,uie stazioni ma non nelle varie campagne Le relazioni con gl i amjci non va1iano in misura significati va. nelle diverse stazioni e campagne ma rappresentano uno dei termini di rife1imcnto più stabili ed appropri ati per valuta.re le i nterazioni personali, socio•affettive nei grupp i I test non para.mettici (Segni, Wilcoxon) hanno confermato i 1isuh:ati o i tenmi con ANOVAe MANOVA (Tabb. 13, 17).

Giornale di Medicina Mjlitarc
(Amici) 0.773 0.747 0.870 0.867 0.901 0.819
C
30 Componente 2 Componente 3 (Compagni) (Responsabili Sp.) 0.782 0.665 0.713 0.840 0.765 0.782 0.695 0.807 0.685 0.622 0.779 0 505
Mcd Mii. 2007; 157(3-4 ): 5 05·5
517

TAB. l l - ANALISI FATTORIALE SOCIO-EMOTIVA ARGENTINI N= 161

VARIANZA TOTALE SPIEGATA

Peso dei fattori non ruotati

fattori ruotati

TAB. 12 - ANALISI FATTORIALE SOCIO-EMOTIVA ARGENTINI N= 161 .

MATRICE DEI COMPONENTI RUOTATA

DESCRIZIONE

G io rnale di M e dicina Militare
Componenti Totale % Varianza % Cumulata 1 7.288 40,491 40.491 2 2.560 14 225 54.716 3 2.469 13.714 68.430 Peso dei
Componenti Totale % Varianza % Cumulato 1 4.623 25.682 25.682 2 4.041 22.452 48.133 3 3.653 20.297 68.430
Componente 1 Componente 2 Componente 3 {Responsabili) (Compagni Sped ) (Amici) Compreso dai compagni spedizione 0.812 Compreso dai responsdbili spedizione 0.848 Compreso dagli amici 0.815 Ricercato dai compagni spedizione 0.581 Ricercato dai responsabili spedizione 0.749 Ricercato dagli amici 0.722 Considerati dai compagni spedizione 0.699 Considerato dai responsabili spediz 0.844 Considerato dagli amici 0.676 Riconosciuto dai compagni spedizione 0.765 Riconosciuto dai responsabili spediz. 0.846
dagli amici 0.781
dai compagni spedizione 0.812 Accettato dai respohsobili spedizione 0.861 Accettato dogli amici 0.728 A mio agio con i compagni spedizione 0.873 A mio agio con i responsabili spediz. 0.826 A mio agio con gli amici 0.784 Metodo
estrazione:
componenti principali. Metodo rotazione; Vorimax con normalizzazione
Kaiser. 518 G Med M i i. 2007; 157(3-4): 505-530
Riconosciuto
Accettato
di
analisi
di

TAB. l 3 · CONFRON TO ITALIANI ANTA RTICI/C ONTROLLO.

Modello Lineare Generalizzato· ANOVA-Test degli Effetti tra soggetti

TAB. 15 · CONFRONTO 1/11 SOMM. NELLE B ASI BTN E D OME C.

BTN

Gi ornale di Medfrina Militare
Fattori M Antart M Contr DS Antart DS Contr F p COMPAGNI I Somm. 3.56 3.43 .67 .61 .878 .351 RESPONSAB. I Somm. 3.57 3 .02 .66 .74 14.711 .000 AMICI I Somm. 4.32 3.99 .61 .69 5.968 .016 COMPAGNI Il Somm. 3.77 3.3 .72 .81 8.873 .004 RESPONSAB. Il Somm. 3.7 3.1 .82 .84 10.61 .002 AMICI Il Somm. 4 36 4 .65 .77 5.886 .017 N
56 N Controllo = 38 TAB
CONFRONTO
NI SPEDIZIONE XV/SPEDIZ
XVII.
Fattori M 't>I M 't>/11 DS 't>/ DS 't>/11 F p COMPAGNI I Somm. 3.49 3 .6 .66 .56 .382 .538 RESPONSAB I Somm. 3.29 3 6 .74 .69 2.465 . 120 AMICI I Somm. 4.2 4 12 .66 .68 .185 .668 COMPAGNI Il Somm. 3.54 3.8 83 .53 1,366 246 RESPONSAB Il Somm. 3.39 3.69 87 .86 l.462 .230 AMICI Il Somm. 4.22 4.14 .70 .81 160 .690 N Sped. XV =79 N Sped.
15
Antartici =
14 ·
ITALIA
IONE
Modello Lineare Generalizzalo· ANOVA· Test degli Effertti tra soggetti
XVII =
Fattori N Ml Mli DS I DS Il F p COMPAGNI 42 3.52 3.76 .71 .78 6.11 .018 RESPONSAB 42 3 52 3.63 .69 .83 1.289 263 AMICI 41 4.4 4,43 .58 .57 .234 631 Dome C Fattori N Ml Mli DS I DS Il F p COMPAGNI 15 3 6 3.8 .56 .52 2.953 .108 RESPONSAB 15 3.62 3 69 69 86 .1 83 .675 AMICI 15 4.12 4 14 68 .81 .021 .888 G Med Mii. 2007; 157(3-4): 505-530 519

16 • CONFRONTO I SoMM. / Il SoMM. XV SPEDIZIONE ITALIAN I.

ANTARTICI

CONTROLLO

TAB. 17 · MANOVA.

Giornale d i M e di cina Mi iila re
TAB
Fattori N Ml Mli DSI DS Il F p COMPAGNI 42 3.52 3.76 .715 .778 6 110 .018 RESPONSABILI 42 3 52 3.63 .686 .832 1.289 .263 AMICI 41 4.39 4 43 .579 5712 .234 .631
Fattori N Ml Mli DSI DS Il F p COMPAGNI 38 3.43 3 29 .609 .813 2 .379 .131 RESPONSABILI 38 3 .017 3.101 .741 .839 .514 478 AMICI 39 3.99 3.98 .685 .766 003 .958
CONFRONTO STAZIONE X CAMPAGNA CAMPIONE ARGENTINO STAZIONE CAMPAGNA STAZIONE X FATTORE STAZIONE CAMPA M DS N CAMPAGNA GNA F p F p F p JUBANY 15 4.24 .507 13 TOT 4 24 507 13 BELGRANO 15 3.71 .561 24 16 3.83 .754 22 17 3.61 .775 22 TOT 3.72 694 68 SAN MARTIN 15 3 08 .612 19 COMPAGNI 16 2 94 951 18 7 364 .000 5.707 .004 10.586 000 DI SPEDIZ. 17 4.09 .619 18 TOT 3.36 .889 55 ORCADAS 15 3.74 .675 15 TOT 3.74 675 15 CAMPAGNA 15 3 65 .701 71 16 3.43 .949 40 17 3.82 .740 40 TOT 3.64 .792 151 520 G Med Mii. 2007; 157 (3-4) : 505-5 30
G i ornale d i Medicina Militare CONFRONTO STAZIONE X CAMPAGNA CAMPIONE ARGENTINO STAZIONE CAMPAGNA STAZIONE X CAMPA M CAMPAGNA FATTORE STAZIONE GNA DS N F p F p F p JUBANY 15 4.17 624 13 TOT 4.17 .624 13 BELGRANO 15 3 .56 .882 24 16 2 86 1 097 22 17 2 56 1.121 22 TOT 3 01 1.105 68 SAN MARTIN 15 3 .17 1.084 19 RESPONSABILI 16 2 93 927 18 DI SPEDIZ. 4 .1 65 007 2.855 061 9 916 000 17 3.98 .87 18 TOT 3 36 1.051 55 ORCADAS 15 3.74 .66 15 TOT 3.74 .66 15 CAMPAGNA 15 3.61 908 71 16 2 89 1.012 40 17 3.20 1.233 40 TOT 3.31 1.068 151 JUBANY 15 4.63 .523 13 TOT 4.63 523 13 BELGRANO 15 4 3 1 .577 24 16 4 .42 .565 22 17 4 . 25 .621 22 TOT 4.32 583 68 SAN MARTIN 15 4 18 61 19 16 4. T9 602 18 AMICI 2 562 .057 166 874 412 744 17 4.4 825 18 TOT 4 25 68 55 ORCADAS 15 4 47 384 15 TOT 4. 47 .384 15 CAMPAGNA 15 4.36 554 71 16 4.31 .586 40 17 4.32 .714 40 TOT 4.34 .605 151 LAMBDA DI WILKS EFFETTO F p STAZIONE 3 315 000 Test degli effetti fra soggetti CAMPAGNA 2 749 028 STAZIONE X CAMPAGNA 4.392 021 G Med Mii. 2007; 157(3-4): 505-530 521

Discussion e

li questionario ASE è stato sperimentato in 1111 numero consistente di soggetti (circa 300), appanenenti alle spedizioni antartiche sia italiane che argentine di campagne successi\'e e ad un gruppo italiano di controllo. I dati sono perciò da considerare rappresentativi della popolazione antartica dei due paesi. Lo strumento psicologico proposto ha dimostraLO di funzionare eflìcacemcn 1e nei gruppi esaminati che hanno accettato e compilato il questionario in una proporzione elevata sell7a lamentare l'invasione della sfera intima. J risultati ottenuti assumono un valore particolare per le difficoltà legate allo spec ifi co comcsto. lnfaui la situa1ione sperimentale nelle speclizio11i antartiche è molLO diversa dalle ~ituazioni di laboratorio, in quanlo l· una siLUazione reale, molto comple:.sa, continuamente in c,·oluzione, con molti fattori capaci di interferire con la pianificazione e la r ea liua zione cli una ricerca psicologica. La diminuzione del numero di soggett i che ha completato il questionario nella fase finale della campagna e:.tiva nei gruppi italiani (antan ici / conLro ll o) è un fenomeno abituale e riguarda tutti gli strumenti psicologici normalmente impiegali nelle ricerche. Nei gruppi antartici italiani la riduzione della risposta (circa il 50%. 63 soggeui) è prevalentemente legata a problematiche logistiche. I nfatti il tempo libero disponibile è scarso n ella fase finale della nimpagna quando i ricercatori devono completare i loro programmi scientifici prima di lasciare la base e sono sottoposti ad un sovraccarico lavorativo. A ciò si aggiunge un el evato livello di rotazione degli indiYidui tra la base, che può ospitare un lim i tato numero di indiYidui , e i campi esterni o la nave per cui molli individui che all'arrivo hanno complet.ato il questionario hanno già lasciato la ba~e nella fase finale. La situazione im·ernale è un poco più favorevole alla realizzazione della ricerca e so l itamente i fattori più importanti non sono la mancanza di tempo ma l'accettabilità degli strumenti psicologici. l n base ai resoconti dei medici di sp<'cliz ion e, il questionario ASE è stato genera lm ente ben accettato e non ha solle\'ato resistente o causato lam entele. La disponibilità dei gruppi italiani e argentini c h e non hanno mostrato analoga accettazione n ei confronti di (o hanno francamente rifiutato) strumenti sociometrici si mili in occasione di ricerche condotte in passato è incoraggiante e s ig nificativa (Peri, Tortora, 1989).

L'an alisi fattoriale (Ta b.5- 12). con e senza il metodo della rota1ione degli assi, è stata effettuata sui punteggi degli item relativi al campione italiano (grnppo antartico + controllo) nella fase iniziale e fìnalc della campagna es ti \'a e sul campione argenrino nella fase fìnale della campagna inv ernale. Dopo la rotazione d<'gli ass i con il m<'toclo varimax i trc- fattori ,Illesi (il rapporto socio-emotivo con i compagni di spedizione, con i responsabili della spedizione, con gli amici ) sono stati chiaramente d efiniti cd identificati sia nel campione italiano che in quello argentino. cl campione italiano i 3 fauori sono stati eviden1iat.i nel gru ppo antartico, unito a l gruppo di control lo, sia nel la prima che nella seconda fase della campagna. L'identificazione dei 3 fauo1i è stata confermata nel gruppo antar tico italiano c~aminato separatamente nella fase iniziale della campagna. La \'a ri anza spiegata nei di,·ersi

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gruppi , aria dal 68 al 76 % ed il peso degli items nei 3 fattori varia da .50 a .90.

Nel confronLo dell'analisi fatlorialc Argemini / haliani emerge che per gli argentini il fanorc principale. il più rlefinito, è i "respomabili dt'lla spedizione", per gli italiani invece il primo fattore è· rappresentato dagli "amici". All'interno del campione italiano il fattore più definito dopo gli amici~ nella popola,ione antartica è i wcompagni spedi,ione".

Questo strumento, svi l uppato empiricament(' a partire dai resoconti degli spedizionisti italiani sullt· rela1ioni inrerper~o11ali all'interno dei gruppi antartici, ha dimostrato di possedere nna validità fauorialc: in due campioni di clifferenlc mllionalilà. Rappresenta perciò un altro po\sibile mczw per esplornrc e swdian· l'area sociale in un contesto isolato. n qu<'stionario eia noi sperimentato contribuisc<' ad allargare il novero degli strumenti disponibili con cui studiare i fenom<'ni sociali ndl'ambiente antartico laddo\'e alui strumenti più clas~ici (sociometrico di .Moreno) avevano fallito (Peri, Torlom, 1989). La confci-1na degli stessi fauori i11 due differenti gruppi nazioilali conferi cc al questionario una \'alidità transculturale estrernamence utile negli ambienti isolati mulLic11lu1rali polari (Concordia) e spaziali (Stazione spaziale I ntcrnazio1rn le). Si riconosce eh{' è auspicabile non e~tendcre eccessivamente il repeno1io degli i,trumenti psicometrici disponibili perché ciò favorirebbe. una dispersione nelle metodologie usate nei differenti gruppi nazionali e l 'impo~ ~ibiliLà di confrontare i dati di gruppi na,ionali antartici differenti; tutta\'ia il questionario S\'iluppato e da noi validato rappresenta al momento una efficace risposta al problema della misura di rilevanti fenomeni psicosociali nelle spedizioni antartiche argentine ed italiane che non esclude la posi,ibilità di sperimentare in futuro strnmenti dimostratisi enicaci in altri gruppi antartici.

Una prima analisi (Tab. 13) è stata e~cguita per confrontare i punteggi ciel gruppo antartico e del gruppo rli controllo ita liano nei tre fattori identificati (il rapporto socio-emoùvo con i co mpag11i di spedi:; io11e, con i respo11s abili d ella sped izio 11e, con gli a mici) aura\'erso l"ANOVA. I g, uppi antartici mos1 rano relazioni significativamente migliori con i responsabili della spedi1io11e (dirigenti) e con gli amici s i n dalla \'alutazione ini1iale rispetto al gruppo di con1rollo. , ella va l11ta1ione lìna le le relazioni ron i responsabili della speclizionc e con gli amici cominuano ad essere significativamente migliori e diventano significativamenH'

più posiùvc anche le rela,ioni con i co111pap;ni di ,pedizionc in confronto ai compagni di lavoro (ciel g1 uppo di controllo) cvidemiando un clima sociale gencrnle più ,oddisfacenLe nei g, uppi antartici risp(•llo al gruppo rii controllo.

Un confronto (Tab. 14) tra il gruppo antartico che ha partecipato alla lyl. e quello che ha partecipato alla l 7il campagna antartica non mostra alcuna differenza nelle relazioni con i compagni di spcdizion<:, con la dirigenza e con gli amici all'inizio COll)e alla fine della campagna. L"a,scn1..a di differenze stati~Licamente signjficati\'e nel personale che ha partecipato a due differe111i campagnt· a111:anid1c suggerisce l'esisten,a di 1111 cli111a sociale stabilme11te pmilivo in entrambi le !>pcdizioni ~u1diatc.

l i confronlO (Tab. 15) trn il periodo iniziale(' finale della campagm1 dei p1111tel,{gi dei gruppi antartici italiani che hanno soggio, 11ato in due differenti località antartiche (la sta1io11<: ~[. Zucchelli di Baia ferra Nm·a e il campo di Dome C) mostra 1111 miglioramento dclii: relazioni i11terperso11ali nelle due basi clic t· staùsticamente significativo solo con i compagni di spcdi1ion<' nella i.ta,ione ~I. Zurchelli di Baia Terra ~o\'a probabilmente perché le dimensioni più grandi ciel gruppo pennc•tt0JI0 cli evidenziare 1ali cambiamenti.

lln confronto (Tab.16) trn l'ini,io e la fine della campagna antartica mo~tra nel campione italiano un miglioramento delle relazioni socio-emotive con i compagni di ~pcdizione. la dirige1w1 e gli amici che è sLatisLicamentc ~ignificati\'o solo con i compagni di ~pecli1ione Jaddo,e il gruppo di con II olio non mostra significativi cambiamcnù in alcuna categoria di personale nel periodo di tempo corrispondente. Perciò, mentre il gruppo cli controllo non mostra cambiamenti signilìcati\'i, il gruppo antartico mostra un miglioramento de ll e re l azioni con i compagni di spedi,ione nello stesso periodo di tempo. Quc~ti risultati, unitamemc a quelli illustrati nella tabella 13, indicano una migliore socievolena nei gruppi antanici che migliora ull<:riormemc dopo aver vissuto ed operato nc l l'arnbieme socio-operativo clclla spedi,ione. li miglioramento della condizione ~ocio-emoti\'a ,-ile\'ato nei gruppi antarti<.i italiani alla fine clell'espcrienla polare conferma i rbultati ottenuti con metodi differenti nelle r·icerche passate e i resocon1i fomiù dagli spedi,ionisti uei debriefing ( Peri. Barbnrito, Barnlloni. 1998; PPri, Bamlfoni. Barbarilo, 200 l).

Le soddisfacenti rcla,ioni sociali osservate non sono i.orprendenti se consideriamo gli effeui dnasranti

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(Foushee, 1984) che potrebbero avere elci conflitti interpersonali durante gli incidenti critici in un ambiente isolato per la sicurezza dell ' intero gruppo. Conseguentemente la pressione sociale, rivolta al rispetto delle norme di gruppo, a promuovere scopi comuni, l'enfasi su ll 'a rmonia clt>l gruppo (A1ri. Barbarilo. Bara/loni, Abmfram, 2000; Pni, /1ar{mrito, Bamlloni, Abmham, 2002; Bouuel, Ahrahwn, Hivolier, ] 991: Law, Hl60) sono molLO forti e alcune condizioni associale al "Grnuplhink" (janis, 1971) possono emergere molto facilmente negli ambienti isolati (Helmreic/1. 1983).

L'espc1ienza antanica sembra amp l ificare una differenza es istente sin rlall'inizio Lra il gruppo antartico e di contro llo e supportare l 'ipotesi salutogenica. Negli u l timi anni è stata effettuata un'analisi critica degli effetti de l l'espe-rienza antartica sulla salute umana e si è sviluppato (Palinko.s, 1992: Suedfl'ld & Mocellin, 1989) il punto di vista ·'salutoge11ico" (Anlonovsky, 1987), a dispetto della durezza del l 'ambiente dove si svo lge la missione. Gli aspetti positivi dell'esperienza dell'inverno sono slati sempre più riconosciuti come prevalenti nei grupp i antartici ( Taylor & Shurl.ey, 1971 ; Oliver, 1991). Una crescente mole cli lelleratura (Suedfeld & Stee/, 2000) ha cominciato a rilevare gli effcui positivi nella maggioranza degli speclizio11isti polari (Law, 1960). ha osservato che le persone erano soddisfatte della loro esperienza, erano più tolleranti , più autocontrollate cd adattabi l i Nel valutare retrospettivamente l'esperienza, una quota ri levan te dei partecipanti sente che generalmente essi hanno imparato da essa, sono diventati più fiduciosi , wlleranLi degli altri, hanno migliorato le loro abilità illlerpersonali cd adattive, sono cresciuti come persone (Peri, Baralloni, Barbari/o, 2001 ). L' esperienza antartica può innescare un processo che ne l lungo termine stimo la l'uso dì strategie adattive che mantengono condizioni di sa l me. I gruppi di spediz ionisti i nvernali argenrini banno mostraro una elevata disponibilità ne l completare il questionario. Tutti gli spedizionisti ha n no comp letato i l questionario alla fine dell'inverno e i risultati ci mostrano i l quadro socioemotivo delle spedizioni al termine della esperienza antartica. Come ci si può aspettare i n contesti socia l i che mutano nel tempo e nelle condizioni, si rilevano significative differenze tra le diverse stazioni antart iche argentine e tra le differenti campagne ( nei diversi anni) nelle re lazioni socio-emot i ve con i compagni ed i responsab i li di spedizione ma non con gli amici che rappresentano, ovviamente, uno

dei termini di riferimento più stabili cd approp1iati per valutare le interazioni personali (Tab. 17).

Tuttav ia si può osservare che ogni stazione presenta un livello soddisfacente di relazioni interpersonali con i compagni cli spedizione, con la leadership e specialmente con gli amici, che è generalmente sufficiente-alto nelle varie campagne, ad eccezione di alcune campagne in alcune stazioni (San Manin , Belgrano) quando risu l ta più basso.

La evoluz ione dei gruppi antartici (Palinkas, 89) comporta un confronto fra individui. fra sottogruppi prima di raggiungere una unità e coesione, indispensabile per il supporto sociale reciproco, specie in situazio11i critiche. li questionario ASE misura le r i sposte positive, costruttive agli stressors sociali (Natani& Shu.rlf'y 1974) identificati nelle basi antartiche (la costanLe minaccia di essere rifiutato, svalutato, non riconosciuto compreso). l i risullato raggiunto dai gruppi antanici italiani ed argentini alla line della campagna (rispcllivamente estiva ed invernale) appare piuttosto soddisfacente. Una elevala qualità delle relazioni interpersonali contribuisce alla efficienza dei gruppi in quanto (Shaw, 1981 , p. 197) i membri cli gruppi altamente coesi sono più energici ne l le attività collettive, panecipano più attivamente agli incontri sociali, sono più interessati alle attività comuni. L'imponanza della compatibilità sociale sul funziouameuto dei gruppi nell'ambiente socio-operativo antartico è stata osservata da vari autori (Law, 1960; Nf'l.rnn & Gunder.rnn, 1964; Shears & Cunrlerson, 1966; Cunderson, 1974; Taylor, 1985).

Concl usio ni

li questionario di Autova l utazione Socio-Emotiva (ASE) è s tato sYi l uppato empiricamente dal primo Autore a partire dai resoconti degli spediz ionisti ita l iani per esplorare gli aspetti significativi del l e relazioni interpersonal i nei gruppi antartici. Su ll a hase di que$1.e premesse empiriche è slata elaborata ed approfondita la cornice teorico -conceuuale che ha u l teriormente avvaloraLO le aree socio-emotive esplorate dal questionario. Il questionario ASE, sperimentato su circa 300 soggeui, appartenenti alle spedizioni antartiche argentine e italiane e ad un gruppo d i controllo i ta l iano è risu l talo bene accetto alla gran parte cl i essi. Le analisi statistiche compiute

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sui risultati hanno identificato 3 componenli (fattori) nelle relazioni interpersonali (la interazione socio-emotiva con i compagni, i responsabili della spedizione, con gli amici) sia nella popolazione antartica italiana che argentina e hanno dimostrato la valid i Là fattoriale dello strumento in successive somministrazioni.

I punteggi medi indicano una qualità delle relazioni interpersonali positiva (da sufficienle a elevata) in tulte e due le popolazioni e in quasi ltltti i gruppi esaminati.

Le anal isi di confronto (tra i vari gruppi, tra le varie sedi operative, tra le varie campagne) operate sui tre fatLori ne ll a popolazione italiana hanno evidenziato migliori re lazioni socio-emotive nel gruppo antan.ico rispetto al gruppo di controllo. L'assenza di differenze significative i n due diverse campagne antartiche suggerisce un clima socia le positivo e stabile nelle spedizioni italiane che si svo l gono durante il periodo estivo e durano pochi mesi. Il confronto tra pe1ioclo iniziale e finale della campagna mostra un mig lioramento delle relaz ioni con compagni di spedizione.

La popolazione argentina, che ha compilato i l questionario ASE una sola volta al termine della campagna invernale, ha dimosLrato una va1iabilità dei punteggi medi a-a le varie stazioni e le varie campagne. Tal i punteggi rifleLtono in ogni caso un live ll o generalmente soddisfacente di relazioni interpersonali nelle stazioni anLartiche. T risu l tati di questo lavoro sembrano supportare l'ipotesi ''salutogenica" della esperienza antartica che stimo l erebbe strategie adattive, capaci di favorire condizioni di salute.

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Aspetti peculiari nella valutazione dell'idoneità del personale dei Carabinieri 1

Peculiar aspects in the assessment of Carabinieri personell capability

Parroni *

* Cap. me. CC R1L spe. Capo 2f! Snwue • Vim.ion, di Sm,ilà • Comando GmPm/1' de//i\n11a dei Carabinieri - Roma.

Riassunto - L' Arma dei Carabinie1i si distingue dalle altre Forze Armate in guanto svolge compiti e funzioni sia di Forza Armata che di Forza <li Polizia. In relazione a tale particolarità l 'Au tore delinea , attraverso un exrunu.1 storico e giurisprudenziale, i presupposti per formulare i giudizi medico-legali in tema di iclon e it.'Ì al servizio militare incondizionato e di islituto per il personale appartenente all'Arma dei Carabinieri.

Parole chiave: Carabinieri, Servizio militare in condizionato, Servizio di istituto, Idoneità.

Summru·y- The Carabinieri Co1·ps is different from other milita1·y Forces because it has both tasks of Armed Force and Police Force. The Author, through an historical anri legai review outlines the key points Lo asses the forensic evaluation in order to establish the capability of the Carabinieri p e rsonn e l regarding its instiUttional duties.

Key words: Carabinieri Corps, Military service, Institutional duty, Capability

Introduzi one

TI concetto di idoneità al sen~zio militare ha subìto profonde modilìcazioni. parallelamente a quelle a cui sono state oggetto le Forze Armate, nelle varie epoche, per opera dei nuovi mezzi bellici ad essi in dotazione. Se nel V seco lo d.C. i requisiti fisici richiesti a un comballente erano uniformi , fissati da Vegezio nella sua opera in: "vigilantibus oculis, ererta cervìce, lato pec/ore, hùmeris muscolosis, valmtibus brachiis, digitis longioribus, ventrP morlirus, exilior r:lnnibus suris el pedibus non superflua carne distentis sed nervorum dwitia roUectis" 2 e co incidevano con la prestanza fisica, oggi a l contrario l'idoneità a l servizio per il personale dell 'A rma dei Carabinieri, richiede peculiari caratteristiche psico-lìsich e nonché attiwdinali per assolvere compiti che, ben clelìniti nella loro molteplicità (sia come Forza Armata che co m e Forza di Polizia), sono distimi da que lli degli appartenenti a lle altre Forze Armate.

Questa considerazione, che per guanto banale è valida per tutte le Forze Armate considerate nella loro specificità, ma spesso sottova lut ata dagli organi sanitari giudicanti, tro\'a il prop ri o fondamento in fonti normative di rango primario e secondario.

Lo scopo di questo lavoro è quindi quello di tentare di chiarire alcuni aspeui della problematica e di fornire qualche elemento c he potrebbe rendere più agevole formu lare un giudizio medico-legale nei confronti dei militari appartenenti all'Arma dei Carab inieri

1 La tematica i> stata oggello di imcnc.:nto prc.:orctinato aJ Ili Convegno Resi denl.Ìak '·Problc.:matiche medico-legali nella Sanità tlel l'Adcrc.:nza - \ ~rso procedure ,-alutati,e uniformi nella idon ei tà al servizio nelle forte annate'', Base Logistica Addestrati, a - Cecina, 8 ottobre '.:!007.

2 " orchi ,i,"'1ci. col lo e r etto, torace la r go, spalle m\lscolose. braccia forti dita l unghe, ventre ben prnp<>rz ionat.o, nati che piccole, polpacci e pit'di non gonfi di carne superflua. ma d,11; per i muscoli" Vcgczio De re militari Cap. IV.

Giornale di Medicina l\'l ilitare Lavoro scientifico
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Il servizio militare incondizionato e il servizio di istituto nell'Arma dei Carabinieri

In v ia preliminare si ritiene util e proYare a dare una definizione di "senùio militare in condizionato" e ';servizi o di istituto nell'Arma dei Carabinieri", il che , g ià di per sé, dovrebbe permettere a ll'Ufficiale m ed ico di esprime r e un co r retto giudizio medico-legale ne i confronti d ei militati dell'Arma.

Per quanto ri guarda la d e fini zione di serviz io militare incondizionato ne sono state formulate molteplici nel co rso del tempo da num eros i Autori; tra queste , q u e lla espressa da Carvaglio 3 e condivisa da Astore4, se bb ene espressa nel 1942, se mbra essere particolarmente illuminante: "mentre in mPdirina legale generale si chiama idoneità la somma delle attitudini psicosornatirhe, lR quali /Jemiellono ad un individuo di soddisfare un determinato requisito, j,el medico legale militare è idoneità al servizio quello stato di validit à che permette di esplicare le attività imposte al serv izio stesso senza presumibili interruzioni e senza particolare danno alla inÌ,r,grilà fisica f' nwnlale propria e di altrui Per i militari, 't 'idoneità può essere incondizionata, qualora le condiz ion i jisiche ne siano tali da permei/ere loro senza danno qwzl.siasi servizio, i11 qualsiasi arma o corj,o e in ogni cont i ngenza (guerra, /Jace) e condizionata, qualora non possano essere adibiii rhe a servizi serlenlari "

P er questj ultimi servil i era stato comp il ato un apposito elenco (e lenco B) c h e specificava le imp erfezion i e le in fermità che co mp o rtavano un tale prowcdimento (provvedimento non applicabile ex lege al personale dell'Arma dei Carabinieri in sede di reclutamento ) .

Al contrario il servizio d'istituto è ben definito all"art. 25 del R.G.A che e le n ca cosa rnmprende e, quindi , in cosa consis te :

• tutti i servizi di vigilanza (all ' interno e fu01i dei centri a bitati, s ull a circo laz ione strad ale e s u gl i iti nerari percorsi da a lle personalità, s ulla disciplina delle armi, d e lle m aterie esp lodenti e de ll e sosta n ze pe1icolose per l'incolu mità pubbl ica , la vigi lanza s ui mendjcanti , s u gli oz iosi , s ui vagabo ndi , sulle persone p erico lose per la sicurezza e la pubblica morali tà, s u gli esercizi pubblici e su a ltre att.ività soggette ad autorizzaz ioni di polizia, per la t ute la della sanità pubb li ca e de ll"igiene del lavoro, a ll e fr o n t iere , agli sca li marittimi, ferroviari, lacuali e aerei, sug li stranieri );

• l 'accertamento dei reati e relative investigazioni di polizia giudiziaria;

• la ricerca e l'arresto dei catturandi ;

• l'esecuzione dei mandati ed ordini di cattura , dei mandati ed ordini di arresto e degli ordini di carcerazione;

• la custodia d ei detenuti nelle camere di sicurezza;

• i compiti di carattere militare (c h e consistono in funzioni di polizia mili tare, vig il anza sui mi l itari in congedo illimitato vigi lanza su i mili Lari in li cenza, vigilanza sui militari in marcia, ricerca e arresto dei d isertori mancanti alla chiama ta a lle armi);

• servizi di assistenza (ai dibattimenti, alle autori tà ai funzionari della PA, a lle feste, alle fiere e ai mercati, alle riunioni pubbliche, agli spettacoli e trattenimenti pubblici, ag li incapaci e l'opera di soccorso in occasione di pubbliche calamità e privari infortuni):

• le informazioni:

• le scorte d'onore;

• l e scorte di sicurezza alle persone e ai valori;

• i corrieri;

• tutte que lle altre prestazioni che possono essere richieste di volta in volta all 'Arma in base all e vigenti disposizioni .

3 C:1rv,1g l io E. Medicina Leg a le Mi litare. Corti celli Editore, Milano 19112.

4 Astore P.A. Medici n a Legale Militare , SEU , Roma 19.~7.

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Giornale di Medicina Milita.Pe
G Med Mii. 2007; 157 ( 3-l) : 5 31 -536
Attività di polizia dei Corob,n,eri Reali in uno illustrazione del 1906.

Il p anorama giuris prudenzi aJ e e le origini de ll a ido neità aJ servizio militare in con dizio nato e al servizio di Is tituto n e ll 'Arma d e i Carabinieri .

Con queste premesse si è proc eduto ad effettuare da una parle, fermo restando la normativa vigente sullo stato giuridico del personale dell'Arma e il principio che il modello di ordinamento dello Stato Italiano si fonda sui principi del diritto romano-giustinianeo5, una revisione giurisprudenziale sul contenzioso in te ma di idoneità e dall 'a ltra una ricerca sulla stessa materia su testi di medicina legale militare degli anni '30 e '40.

Per quanto riguarda la revisione giurisprudenziale il risultato è stato deludente, nel senso che gran parte del contenzioso sulla idon e ità nell'Arma deriva princi palmcn te dal!' esclusione in fase concorsuale degli aspiranti Carabinieri, Marescialli o Uflìciali per mancanza di requisiti squisitamente allitudinali con formulazione di sentenze che vedono sistematicamente soccombente il 1icorrcnte. Le uniche sentenze di interesse per il tema affrontato in questa sede sono:

• TAR Sicilia, Catania, Sez. III , n. 667 del 1s.o ,1.2007: in qu esta sentenza vengono sposate dal Trjbunale le considerazioni dell'Amministrazione convenuta secondo cui è esc lusa per gli appartenenti all'Arma dei Carabinieri la possibilità cli essere mamenuli in servizio ogniqua lvolta vi sia un giudizio di non idon e i tà all ' u so dell e arm i , uso ritenuto necessa rio per coloro che prestano servizio nei Carabinieri (nel caso in esame il congedo era da allribuire a una patologia di natura neuropsichica) ;

5 Il Civil law è il modello di ordim1menLO giuridico domimmte e in dottrina .si usa co111.rappo1 lo C01Tt'l1 lt'mentc ai sistemi anglosa.ssoni derti <li Common law. I siste mi di civil law si sono s\'iluppati 11 e ll'E11rnpa comin enta le " panire dal diritto rormmo-giustinianeo. Sono basati su un ~istema <li codic i (aggregato omogeneo cli lt'ggi e norme). i quali adou.ano cmegorie giuridiche .simili a quelle riel clirino romano la cui fonLe <li legittimazione si individua nella kgisla.z.ione. In effetti. co n lo s,iluppo del sistema giuridico h a preso sempre ma.gg-ioni autorevo lezza la giurisprudenza. in particolarequella cieli.- corti s uprem e: le dedsioni di tali corti, p11r non avendo forza di 11/gge sono infani utili7.7;ue dai giudici di merito per formulare le pr1,pr·ie semenze in quamo le semenze rl e ll e co ni s upreme fanno spesso rife1iJ11ento a norme di ordine· superiore quali. ad esempio, la Costitu1..ione o u.-111ati internazion al i come quelli relativi ai diritti de ll'uomo o ancora. ad e,empio. le norm e sovranazional i e u ro pee li Common law. al contrario. è un modello di ordinamento giuridico di matrice anglosassone, fonrlato s u leggi non sni tt<' e S\'ilupparosi allraverso i precedenti delle ciecisioni giurispruden1.ia li.

• TAR Lazio. Roma, SeL. l. n. 1463 del 20.02.2007: secondo questa sentenza l'i m p e dimento d e ll 'ammiccamento volo ntari o d i un occ hio manten e nd o l'al tro ap erto co s tituisce , ai fìn i de li 'accesso alla carriera cli Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, causa di incomp at ibilit à atteso ch e, p er le partico l ari f unzi oni anche di P o lizia Giudiz iaria ch e i Carabinie ri s ono chlama ti a svolgere, d evono s ape re usare le armi da fuoco; peraltro il Tribunale ribadisce che l'Amministrazione non ha alcun margine di valutazione discrezionale in proposito una volta accertata la presenza di imperfezione in relazione alla quale è previsto un coefficiente 3 o 4, non utile ai fini dell'ammissione quale A.llievo Ufficiale in servizio permanente;

• TAR Veneto, Sez. l , n. 6344 del 16.11.2002: questa nota sentenza ha annullato il giudizio della CMO di permanente non idoneità del ricorrente al servizio militare incondizionato e in modo assoluto al servizio di istituto nell'Arma, giuclicanrlo il ricorrente medesimo (a cui era stata riconosciuta SI dipendente da causa di servizio una patologia ascritta alla Ta be lla A l i!. categoria) id oneo a prestare ser vizio se d e ntario nell'Arma ex RDL 1413/ 1929 e RD 1227/ 1940 secondo cui possono essere destinati a svolgere un servizio sedentario presso l' Arma i sottufficiali in servizio effettivo che, avendo compiuto il 12 ° anno di servizio ed essendo stati dichiarati non più abili fisicamente al servizio incondizionato per lesioni o infermità dipendenti da causa di servizio, siano 1iconosciuti ancora idonei a quello sedentario, abbiano la necessaria capacità di disimpegnare la carica di scrivano e ne siano giudicati meritevoli

Queste tre sentenze, in sintesi, stabiliscono pertanto tre principi:

1) i Carabinie1; d i qualsiasi ordine e grado non possono prestare serv izio se non sono in grado e quindi idonei ad usare l'arma in dotazione personale (sia per motivi fisici che psichici);

2) un militare affetto da parologie riconosciute dipendenti da causa di servizio ascritte additittura alla li! ca tegoria della Tabella A può prestare servizio, sebbene come non idoneo parziale; questo viene evidenziato in riferimento alla Circolare del 27.09.1982 11. 973/ML6-23 che, all'indomani dell 'emanazione del DPR 738/198 1 forniva le relative d irettive t ecniche in attuazione del c itato decreto secondo le quali: " ... stando al criterio di massima in

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ordinP al qunfi, Il' imJfl!iditrì ascriuibili alfa la/Jplfa B l' solita mm le anrhe qiulle asi rivibili alle ultime In rnfPguriP d11 ffa tabl'lfa i\ wno rompalibili roll l'ido11rità al 1ervizio. ed all1P1Ì al rritnio 1erondo il quale le pmne ili' rntl'gorie di q1m,,fa tabl'lla ro111porl11110 in OKIIÌ rnso (sir!) la inido11Pità anoluta, rnra11110 le wvalidità awrivibili alfa 411 e 511 rafl'f{Oria q11dle r/11' daranno in prn.l(lff>nza luogo al Ki1ulizin della idoneità J1er111a11n1t1• parziale ". La senLcnza del TAR ha comunque i,tahiliw che, almeno in linea di principio e ritengo opportunamente, non è possibile congedare un miliLarc, un Carabiniere. per infermità in relazione esclusivamente alla tabella a cui ri~uha ascritta la sua patologia. E' infaui c,;cknte anche il contrario ovvero che la perdita totale del I dito della mano clominame. ascri,~bilc alla 7a caLcgoria Tab. A a ll egata a l DPR 738 11981, comporta. per un Carabiniere, un provvedimento delì11itivo di inidoneità in quanto perde la capacità prensile e quindi la capacità di u1iliaare l'arma di ordinanza.

3) I/ 1rrvi=u, 1ede11tario per i Carabinieri è ,tato il>lituiw con un Regio Decr<'to 1.egislativo nel 1929 - s11bordinato al pm,<;esso di requisiti non solo di ordine sanitario o\'\'ero essere affcui da patologie riconosciute sì dipendenti da cama di ,cn·izio, ma anche di natura morale, attitudinale e cli se:-rvizio - quale eccezione alla norma che 11011 consenti\'a l"a1 ruolamento nei Carabi!iieri Reali di soggcui affetti da patologie prcscnli nell'elenco B allora in \'igorc (Pll'l1co delle impnfezioni e infrrmitrì di grado /1i1ì lievi' rl1f> limitano ma 11011 e1r!udo110 l'idoneità al srrvi..in militare) che, di,eisamenLc, erano giudicali idonei a prestare il servizio militare di Lipo sedentario nclk altre Forze ,\1 mate. u1 leuura di Lesti claLati di medicina legale militare ha in\"ece permesso di e,;de111iare, fra l"ahro, che per i Carabinieri c'è sempre stata una serie di prescrizioni particolari ex lcgc da ritcnen,i mu'oggi indicati\'e per individuare i presupposti concettua li f' storici cli quella che ,iene ritenuta una semplice opinione: il Carabiniere può essere giudicato o "idoneo" o "non idoneo" scn,a ulteriori specifica,ioni: • per il reclutamento dei Carabi 11i er i, come accennato, doveva essere seguito solo l"clenco A allegat0 al T. U. delle leggi su l regola memo del Regio Esercito (1932) - ma per la statura minimo m. 1,65 (m l,.iO per gli altri) e p<'r il perimetro toracico almeno 85 cm - e pertanto i Carabinieri stes~i dm"c, ano essere idouci al scr\'it.io militai-e in condizionato non

essendo per essi ammessi i scn ili sede11 cari (soggeui. conw òeuo, affcui da patologie comempla1e nclrcleuco B);

• le ,isite prc,·enti\e pres~o le Legioni clon.·,-ano essere rigorose negli acccrtamcnLi "in virtù rlri delirali e grm•osi rnmpiti dr1.1olut1 all1\r111a dn Carabwini pn· nu è ll<'!'esrnrio arruofnri, 1,[emn1ti rhf' diano w1ran"1.io di rnuiimn1/o e di rnntinuità di 1avi::.io"6

Rimane umavia sal\'a la possibilità di formulare cvenLUali pronedimemi di esenzione temporanea da akune auiviuì o servizi a discrezione dell'Cfficiale medico della anità cli adcrenz.1 (per l'Sempio negli isùtuti addestrativi nei confromi d<>i milit;iri frcquentat01i).

Conclusioni

Quamo !>in qui illm1rato ben si accorda con la L. n.I168 del 18.10.1961 (Norn1t· sullo stato giuridico dei vice brigadieri e dei militari di truppa dell'Anna dei Carabinieri) che recita tcswalmcnte alran. 6 "il /)1'rS011all' aptHtrlenenfl' al ruolo 11/)/mntali P f'ambinil'ri i11 1fn,iz.io effelfivo det1f posmiere l'idoneità fisim al ~en,i:io incondiz.ionalo per r.,srre im/Jief!;alo dovunque prPsso reparti, rnmandi Pd 11/jict.

Esistono quindi almeno due criticità nell'auualc: ,tato delle co~c: uno è \li cuamcnte correlabile ad una carente preparazione specialis1ica medico-legale che comunque consentirebbe di avere un approccio correuo alle problematiche corre late al conceLLO di idoneità.

L'altro elemen10 di critic it à è che, a fronte della cosLit111.ionc di organi sanitari interforze, appare del tutto evidente l'asscn, ;i di una m e ntalità inte1forze intesa come car('nte conoscenza reciproca delle realtà delle ~ingok Forte Armate che si può concretizzare in giudizi medico-legali oserei dire originali soprattutto se e~pressi su miliLari che prestano ~cn·izio nell'Arma dei Carabinieri. Non a caso è previ~ta la presenza di un Ul"fìcial<> medico della Forla Armata di appartenenn cx DPR 461 / 2001 negli organi sanirnri collegiali.

Pertanto più che verso uniformi procedure valutali\'e occon crebbe procedere ,·erso l'acquisizione di una 1111iforme metodologia ovve;•ro quella della disciplina della medicina legale che, applicata caso per rnso. consen-

li Op. ciL in nota!\.

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tirà all'organo Lecnico di espr im ere il giudizio più corretto nell ' interesse sia del militare che dell'Amministrazione.

Tutto ciò premesso è chiaro che, paradossalmcllle, la peculiarità dell ' idoneità nell'Arma dei Carabinieri consisLe proprio nella semplicità dei giudizi medicolegali che dovrebbero essere espressi nei confronti dei nostri miliLari dagli organi co ll egiali: 1) idoneo al servizio militare incondizionato e al

servizio cli islilllto nell ' Arma dei Carabinieri:

2) temporaneamente non idoneo al servizio militare incondizionato e al ser\"izio di ist.iluLo nell ' Arma dei Carabinier i;

3) parzialmente inidoneo al servizio militare incondi7jonal0 e al serviz io di isòt:uto ai sensi del DPR 738 / 1981 ;

4) permanentemente non idoneo al servizio militare incondizionato e a l servizio di istituto (in modo asso luLO ).

Giornale di Medicina Militare
I numerosi Repor1i dell'Arma dei Corobinieri schiero/i a Piazza d; Siena rn occasione della Festa dell'Arma,
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Ieri Oggi

1915 -18 Pri ma Guerra Veterinario di Grosseto

1935 - Tripolitania Libano

1936 - Africa Ori entale Afghanistan

1940 - Campagna Italo Kosovo

Militare di Montelibretti

Termalismo e Forze Armate

Hot Springs and Armed Forces

Vincenzo Martines * Al ess andro Forbidussi 0 Mario Canfarini •

* DirPllor, Gm,,rrd, dPlla Smulà Militare - Roma (',n/. "1ed D1reltore ]I! D1vìsù111e Dirr.. 1011, Generali' rie/la San i ltì Mi li tare - Ro111<1. • Te11 C(1/. ,\led l)i,-,,1/arr 2f! Sn.io111· ]I! Div ilio11t l>irrz.io11P Cn, em/1• ddla Sr111i1à !\lilitm-e - I/umo.

Riassunto - :--.'e lla ,wria del terma lismo dall'antichità ai nos tr i giorni. dopo un approfondimento dd concctto di ··cura termale·· nelle \'arie epoche ~LOr iche, si evidenzia come. sia nc l t'.rnùchità, ma anche nella scienza medica moderna, 1.ale attività 1e.-apeutica non può e~serc ~cissa da un approffio g lobale all'uomo . ron interessamen10 pieno e i11divisihile de l la ,omponente mentale e spiriwalc . Dopo un'esamina dell'imponan,:a che l' << i11d11st1ia termale>> ha rappresentalo e rappresenta pt-r l'economia 11alionak, viene eviden,:iarn l a pccu li arit.ì de lla tradizione termale mi l itare, con cenni sLOd, i dcgli Stabil i menti termali di Acq11i e Ischia e l 'aLtual ità nella crogazione delle eme termali da pane della Direz ion e Generale de ll a Sanità Mili1are. con compi li istiLuziona l i e cenni normativi.

Parole chiave: Tenne, termalismo , tradizione te rmale militare.

Terme e termalis mo nella storia

L'uomo ha sernpre a,uto un rapporto peculiare con l 'acqua fin dai tem pi più remoti, ricercando l a sa l ute e il benessere in questo e le m ento L'acqua, cos titu e nte principale del corpo um ano, ( il co rpo di un ad ulto è composto da acqua per il 60 % ), ha rappresentato n e l corso dei secoli un oggetto sim.bolico, assumendo anc h e un va lore cu lturale. Nel passalO s i effettua,·ano alle ronti pellegrinaggi cli cura , fenomeni di cu lto l egati a figure sante o divine; nei tempi modern i nel soggiorno terma l e s i ri cerca a 11 c he henessere psic hi co e sp iritua le

Nella concez i o n e di t erapia terma l e più moderna e sc i e ntifi ca , n o n è possib ile scind ere l'int er\'ento medico-tecnico clall 'approcc io s pirituale. Molte bra nch e della medicina moderna h an no se p arat0, a

Summary -Thermal cnre's hiswry, a ~ Crnm ù1e old 1imcs up LO n<Madavs. aftcr an in-depth rcllcction about 1he topic trough clifferenL periods. h igh l igh t s how wheter in thc past 0 1- acco rdin g LO the modem scientilic world, ,uch a therape11tic pranise can't be separated from a who le approach lO Ùlt' hmnan being, with a f'nll interest both in th e menta! anrl th e spiri111al c-lement. After an cxamination ahout Lhe impor1.ance wh ich thermal business had (aucl has ) becn meauing for the nationa l economics, che thcrrnal military tradiùun is stressed in ils own peculiarity, wi1h historical mentionts abom the thernrnl rcsons <>f Acqui ;:md Ischia, ancl the relevauce in giYing the curcs lw th e Direzione Generale de ll a Sanità ~lili tare , its instillt ti ona l duties as wcll as rules signs hcing mcntioned.

Key words: Spa, Lhcrmalism and Lhcrmal militar y tradition.

torto, la mente dal corpo; il termali smo moderno , invece. pur nell'impostazione med i co-scientifìca più rigorosa, mantiene un indirizzo di o listico co n g li a ttu a li or ientarne nù di stud io in amb ito idrologico c h e approfo ndi scono le sinerg ie c h e intervengono durante il soggiorno termale e portano ad u n potenziamento della terapia, co ns id e r ando l 'importanza degli stimo li am bienta li estern i e la natura psicoattiva del soggiorno t ermale in termini di benessere e cli a nùstress.

Cri>tia anlica [ n q u el lo c h e p u ò essere consid erato il primo t rattalo cli medicina della storia, il Corpus Hipp ocrat i cum, I ppocrate dedica ampie pani a llo scud i o delle acq u e i11 senso decisamente sc i en lifi co e d attua l e Pur non esse n do a quei t empi a conosce n za l e caratteristiche c himi che delle acque, alcu n e sorgenti ,

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Giornale di Medicina Mi]jtare Lavoro scientifico
G
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I rr rr o K p A T OY L

OPKOL• HIPPOCRATIS

IV S IVRANDVM.

Fi9. I · Il Corpus Hippoc roticum, Ippocrate.

come le ~olfu re c, erano hen note a lk popola,ioni d e i luoghi in cui sgo rgav a 110 per alcuni f'ffetti terapeutici ben pre cisi quali rauenuaLione dei dolori muscolari ccl articolai; e l'aLione risanante s ulle pawlogie della pell e.

Romn antirn

Nella storia romana il fe n omeno termale assunse un 'importa11La note\'oli-,sima, :.ia per il contribuw edilizio concomitante. i Rom a ui fur o no macsu-i ncll'ingt•gne ria idrau li ca, ma anche per il particolare sign ilìcato che essi davano alle terme, cons ide rati lu oghi di in co ntri soc iali , c ulturali e commercia li .

Le graudiose terme di epoca imperiale, le c ui ta,iffc di ingresso era no ,olut.amcnte co nte nut e per p c , metterne una più amp ia frequcn ta ,ion e, erano con~icle -

rate a mui gli effetti delle ,ere e propri t· i~ticuLioni sociali e p ossono essere ass imilate a un vero e prop, io luogo di benessere di mode, na concc7ionc.

Lo s,iluppo interno tipico era quello di una successi one di s tan;,e, con all'intt-rno una vasca di acqua fredda (frig i chu-ium), tiepida (tepidarium ) e calda (calida,ium). Attorno a questi s p a7i principali si S\'Ì luppavano g li spazi accc~sori: l 'apod itc.:rio ( spog liatoi o), il su d atorio c il laconico ( imile ad una sauna), il destricto ri o (sa la di pulizia), il ginnas i o ( una so rta di palestra). All'interno delle terme più suntuose pote\'ano trn\'an: <;palio anche piccoli te atri, biblioteche, nego,.i.

La terapia idrica p otc\'a essere considerata una stimoloterapia aspccifìca, legata cio<':· ~a lo agli effctt i fisici del ba g no in acqua co me il c,ilorc, l a pressione idrostatica e il galleggiamento. con amb ienti a di\'cr~a grada, i one di calore. Venivano ~timolatc alcune fun,ioni orga ni c h e come il respiro, la funzionc cardiaca, il ritorno , enoso, la 'iudorn,ione ecc.

Successiva mente si comprese l'importanza di alcune so rgcmi per terapie specifiche, tra cui le Acque Albulc di Ti\'oli, ricordate da Virgilio ne ll 'Eneide, oggetto di menzione da pan e di numerosi Autori delrcpoca per l e l oro proprietà terapeutiche. Altrc1tanLo note e ~fruttate furono le acque di Chianciano e le terme del golfo di Napoli, Pon1p c i. P o11 uoli ed Ischia, per la straordinaria ricche/la e \'arietà d elle so rgenti t('rapcu cicli e.

Plini o, Galeno e Celso tentarono le pri111<.' classifica1ioni ed in 1erprcta1ioni del rapporto tra caratter istiche chimico-fisiche ccl azione cura 1i va. Aci Erodoto dobbiamo l a documentazione delle mewdiche idrolog i ch e del tempo. Il pc,;odo di trattamento icl eale era raccomanclaro cli 911auro se ttiman e : la d11rata d e l bagno, ini zial mente di 30 minuti , aumcntaYa progrc\sivamcnte fino a due ore e decresceva al termine del tratrnmenw; bagno e bibita dm·e, ano essere praticati a digiuno; i periodi maggiormente indi cati erano la primavera e l'autunno e si rac co mandava c he l e cure fossero eseguite so llo controllo medico.

E' sorprendente cons ta t are l 'affi nità di quc~tc pre scriz ioni<' posolo g ie con quelle d ei nostri g iorni Il d ec lin o dell'impero romano, i danni arrecati a ll e opere idrauli c he dall e invasioni barbarich e e l'affermarsi d e lla c ultura cristiana c on i suoi e l e menti di demoniL.Za7ionc cl e lb uudità e della promiscuità segnarono la fin e dello splcn<lore cli una c ultura termale foLse in eguag liata nella storia.

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di Medic ina Mjlitan.-
Giornale
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li Medio Evo

Nel Medio Evo l'uso del bagno come pratica igienica va scomparendo ed il suo antico valore sociale cd edonisùco viene messo al bando, ma si assiste ad uno studio dell ' acqua Lennale come pratica Lerapeurica. indagando i meccanismi d ' azione delle varie acque e i loro effetti specifici diversi. Le acque solfuree vei1gono raccomandate per le malattie della pelle e le salsobromoiodiche per la sterilità femmin i le.

Accanto al bagno ed alla bibita compaiono le inalazioni di vapori, le terapie inalatorie e sudatorie in grotte nawrali nelle qnali scaturiscono sorgemi termali e l"app licazione di fanghi.

Il Rinascimento

Nel periodo rinascimenta le la scoperta della stampa favorì la divulgazione delle informaz i oni e ciò portò ad un più ampio utilizzo delle cure idrologiche. anche se l e conoscenze ed i metodi di utilizzo non progredirono rispetto al Medio Evo. L ' acqua rimane ancora, secondo la teoria umorale, un meao per allontanare dall'organismo umori guasti cd alLerati e veleni responsabi l i delle malallie.

Nei secoli XIV e XV mo l ù Autori si dedicarono a studi idrol ogici. Tra le opere più importanti ricordiamo il "De Ba l neis" di Ugolino eia Montecatini, che espone in modo dettagliato caratteristiche ed indicazjoni terapeutiche delle acque della stazione termale toscana, ed il "De Balneis et thcrmis - naturalibus omnibus ltaliac sique totius orbis proprietatibusquc eorum" del 1440 <li Michele Savonarola.

Varie stazioni termali videro il proprio nome e la propria fama legati a quelli d i personaggi come Federico II (Pozzuoli). Petrarca (Abano), Bonifacio VI II (Fiuggi), guariti o più o meno "beneficati'' dalle loro acque

Dal '700 al ·900

A partire da l XVIII secolo lo svi l uppo della medicina facili tò le prime analisi sulla compos i zi one de ll e acque minerali. Soprattutto il sopravvenire della chimica moderna, che rese possibili le prime indagini sulla composizione delle acque minerali , con u i buì aJla svo l ta sci e ntifica dell'idrologia .

Ne l!" '800 vi è una reaJe rina~cita e svolLa delle terapie termali g 1·azie a l sostegno di studi e teorie ana loghi a quelli de l l'antica R oma e la conseguenza fu quella del tiLOrno de ll e terme romane, ossia quel luogo di svago e di scambio di interess i cu l tura li e soc iali.

Con l'u l teriore progredire delle scienze chimiche, fìsiche e biologiche, l'acqua minerale si delinea nella sua lìsionomia moderna di farmaco complesso e irriproducibile artificia l meme. Una grandissima quantità di studi e l ' attività di illustri cultori del termalismo garantiscono un supporto scicnùfico alle Lerapie, ne ampliano i campi cli interYento e le melodiche di applicazione.

Lo sviluppo comprende anche le strutture del l e terme in se stesse, nuovamente ampliate, assumendo l'aspetto di veri lempi del benessere con parchi, alberghi e piscine di lusso.

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• Apodyten..m (spogiatoio) Frlgklarium ..,, (bagno freddo) r Calodarun (bagno caldo) • Tepidarium Hypocaustum (bagno tiepido) (riscaldamento sotterraneo) Fig. 2 Terme romone
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Fig 3 Terme romone: C o ldo num

I reparti <li cura degli stabilimenti tt'nna li vengono ampliati e po1cn.liati, mentre la sta.liOIH' lennalc si lra,forma da luogo puramentl' di wago, quale era nel ·700, a qualcosa di molto simile all'antico luogo romano di ,alute, arricchimento culturale e sociale, occa!.ione di riOcssiorw cd occasionale s<'de di incontri politici discreti.

Con l'a\'\'icinarsi del '900 le tcrn1e divc11tano delle , ·ere e prop1 ic su-uutrre d"elitc, accessibili per for ,a di cose alle classi più alte: si va a "passare le acque·• cd a ritemprarsi alle terme. Col passare degli anni. comunque. le termt' di,·ernano accessibili anche alle classi medie.

TPmutlùmo o.~

La fonm11ionc universitari.1 dala alle nuO\·e g<'nera,ioni di medici e i successi conseguiti dalla medicina e chirurgia rH.·gli ultimi cinquanta anni nel campo delle cono~cel17e fi~iopatologiche, biochimiche. molecolari, genetiche delle malaLLie hanno dato un'immagine , idtmiva sul molo e sulle potenLialirà po ~edute dalla medicina tt'rmale.

Se a queste considerazioni aggiung iamo il fallo che lo \tile di ,ita è profondamente cambiato negli uhimi anni, <;candito da 1;tmi <' impegni freneùci, unitamente alla spinta che l'ind11s1ria farmaceutica<' più in g<'ncrale la c11l1urn medica promuovono per un farmaco "pronto" e "immedi(llO", il termalismo non ,·iene a torto considcraLO con la dovuta auenLione, pur essendo a Luui gli effetli una vera e propria terapia.

.-\i nostri giorni. comunque. le tenne stanno riacquistando la rlovuta valenza di luogo più idoneo per il raggiunginwnto dclk condi1ioni di completo benes"<'rt' della pt>rsona. ÒO\e è po'>!>ibile curarsi con innumerevoli 1erapic e trascorrere un periodo cli riposo e recupero an Li-stress.

Le terme e i centri benessere sal11te sono ,eri e propri presidi medici a wtti gli effetti, graz ie alla loro effeuiva efficac ia. Le terapie moderne, il massagg io, le inalaLioni, il bagno termale sono arrivati ad una cono~cenza notevole, tanto clw sono in grado anche di i nteragi n ' l 'uu con l'alt ro e di couscguenza fare un 'ottima sinergia tra le terapie a dispo-,i7ione , anche là dove la medicina Iradizionalc non sempre riesce a risolvere le problematiche dei paz ienti ; gran pane dell'effìcacia è legata all'ambiente termale nel quale tllllO concorre a fa,orire il ristabilirsi dell'omeo~tasi fisica e psichica.

La medicina termale è una ~cienza che ntiliua, al

pari di ogni altra discipliua medica , presi d i diagnostici e rerapeuLici resi di~ponibili dal progTesso tecnologico e delle conoscente e che promuove e wiluppa la ricerca scientifica. Questo approccio rigoro~o è deuato dalla \'Olomà e dalla necessità di sfr111tare appieno le propriel<1 terapeutiche del patrimonio idromineralc.

La ricerca, una volta arfìclata alla buona volontà dei termalisti , è oggi condotta e coordinata dalle Università, rni spcua anche il compito di completare la formaLione del medico con l'ind ispensabile appo rt o dc l lr1 sciema idrologica.

Le stazioni termali collaborano strettamente con le UniYersità nel lavoro cli ricerca e s0110 costautemente aggiornate sulle nuove acqui~i1ioni, metodiche e protorolli diagnostici e terapeutici; esse si vanno sempre più configurando come presidi diagno~tico-terapernici ad alta efficacia nell'ambito de l Ser\'itio Sanitario :--Jazionalc.

Tra dizio ne te rm ale italian a e militare

La capillare diffusione delle risorse termali ~ul territorio - che conu·ibuiscono a formare l'insieme della riccheaa originaria" nazionale, unitamente a tuue le altre risorse che ~i collocano ne l più vasto ambito del pau-imonio naturnlc italiano - rende l'Italia 11n paese totalmente termale", nel quale il termalismo è una delle componenti maggiormente radicate nel vivo del patrimonio culturale e storico. costituendo lin dall'anlichità, ohre che momento terapcmico fondante, anche un rilevante fenomeno sociale e di costume. Se si guarda alla storia ed alla cultura fin dall'antichità, le Terme rappresentano 11110 dei fattori di ,-almazionc sociale e cli costume ne l corso de l tempo: basti pensare alle "Thcrmae" e ai "Balnca" degli antichi romani. centri di vita sociale, ludica e curatini. per arriYare ai giorni nostri con centri termali di prevenzione, cura e riabilita7 ione, passando attraverso il terma lismo d'élite ciel primo 1ovecenl0 od a quello sociale del secondo dopoguerra.

L e Terme da sempre, ~ono state forlemc11le legate al cont<:'Sto ambientale nel quale sono inscrile, caratterizzandolo sia sul piano urbanistico che socioeconom ico e creando, nel tempo, un pa Lrimon io immob iliare di grande rilicrn, sia dal punto di vista storico che architeuonico e monumentale.

Le grand i opere a rchitc1t0nic h c legate alle Terme. rapprec.-~enrano oggi uno elci migliori esempi di sah·a-

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guardia e rispetto dell'ambiente , che, anche grazie ad esse , ha mantenuto inalLerato il suo valore originale. Le industri e termali costituiscono un ' importante componente dell'intera economia italiana componenLi dal peso determinante io alcune specifiche aree tenitoriali , nelle quali le Terme giungono a costiwire, nella sostanza. l'unica risorsa esistente.

li tessuto delle aziende termali è variegato: da aziende di tipo familiare a Società ad azionariato diffuso.

Il settore assorbe complessivamente oltre 65.000 unità lavorative.

Si può affermare con sicurezza che ogni euro speso per cure termali produce un indotto decuplicato. Le cure termali per la loro efficacia terapeutica e per la loro duttilità cli impiego - che le rende idone e ad esplicare un'incisiva azione per la tutela g lobale della salute in ciascuna delle tre fasi della prevenzione, della terapia e della 1iabilitazione - costituiscono su-urnento, ordinario ed indispensabile, a disposiLione della sanità pubblica per il mantenimento ed il ripristino dello stato di benessere psicofisico dei cittadini , con una limitata in c idenza sulla spesa sanita1ia del Paese, costituendo un rimedio, a costi contenuti e ad effetto prolungato, per una pluralità cli patologie corrosive ed ampiamcnLc diffuse nella popolazione (artroreumatiche , hroncoasmatiche. etc.) i cui pesanti riflessi in termini di oneri socia li risultano evidcmi_ Nel 1996, sulla base d i protocolli indicati dal Ministero della Sanità (D.M. del 15.12.1994), sono stati awiati dagli stabilimenti termali studi osservazionali longirurlinali di tipo clinico-epidemiologico per descrivere il decorso a medio-lungo termine dei pazienti sottoposti a terapia termale. L' indagine , ormai conclusa da tempo, cui è stato dato il nome di "Progetto Naiade", è stata mirata alla va l utazione dell'efficacia delle cure termali e del rapporto costi benefici.

Il "Progetto aiadc" è stato condotto da 291 Aziende termali su circa 50.000 pazienti affetti da varie patologie suscettibili di essere trattate con cure termali ed è stato finalizzato a fornire per la prima volta un quadro preciso sull'azione terapeutica esplicata daJle cure stesse. l risultati confermano iJ da to dell'efficacia delle nu·e testate, con deciso miglioramento delle condizioni de i pazienti sui quali è stato condotto lo studio riferito alle summenzionate patologie ed una significativa riduzione dei ricoveri ospeda lieri e del ricorso ai farmaci.

Le tenne, oltre al ricordato trinomio prevenzioneC Med Mii. 2007;

terapia-riabilitazione , offrono strutture in grado di: a ) fornire edurnLione sanitaria a basso costo per la diffusione delle linee guida per la difesa <lella salule dei cittadini, b) condurre progetti di ricerca scientifica, c) collaborare alle rilevazioni statistico-epidemiologiche sulla popolazione. Quanro sopra con evidt>nte riduzione di oneri sociali derivante dalla diffusa e sistematica azione cli formazione / informazione produttiYa dì prevenzione.

Da alcuni anni accanto aJ fondamenta.le termalismo terapeutico, c he uti lizza le proprietà curati\'e delle acque minerali, è sorta ed ha preso impulso una nuova pratica salutistica che spesso giovandosi delle originali nawralità dei trauamenti, ha portato le Aziende cie l settore ad ampliare e completare la propria offerta. E ciò all'insegna di un più compiuto concetto di benessere che consente di affermare che un periodo u-ascorso alle Terme può essere determinante per recuperare l'equilibrio psico-fìsico compromesso dalle

Gìomale dì Medìcina Militare
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Fig. 4 - Stobi/imento bo/neo-termo/e militare di Acqui in uno foto d 'epoca
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Fig. 5 · Stobilimento bo/neo-termale mil1tare di Ischia

IL GOVERNO D'ITALlA

IL LUGLIO OE.L 194b

INTITOLO'

QUESTO STABILIMENTO BALNEARE

VOLTO A RISTORO

DJ QUANTI SI SPENDONO GENEROSI

NELLE FATICHE DELLE ARMI

AL PROTOMEDICO ISCLANO FRANCESCO BUONOCORE

CHE

' ELLA MAGNIFICENZA SETTECENTESCA ERESSE

l' AMBITO SOGGIORNO

DELIZIOSO

1689 -- 1769

Fi9. 6 - lapide commemoraf;vo s1/vofa nello SBTM d, Ischia e ,n,, '>lato al PrOlomed,co Francesca Bor,ocore

condi1ioni di \'lta Mressanti e per restituire a ll'in di,iduo la forma migliore per.la vi ta soc ial e e di relazione.

L a tradizione termale italiana, in am bi to militare, affonda l e s u e rad ic i nei due Stabilimenti balneotermali mili tari di Isc hi a e d Acqui.

11 1735 è la data, stor icamente documC'ntata, della nascita d e l futuro Stabilimen to balneo-termale m ilitare di Ischia. Il sun tuoso edificio realizzato dal Protomedi co Buon ocorc nacque in un primo momento quale residenza di signorile villeggiatura e per anni andò so llo il nome di "Casino del Protomedico''.

La \'illa dh·enne successirnmente anche un autentico S anat0rio cli l usso n e l qua le a ltolo cati paziemi trornvano com·enientc e como do alloggio. Il Bu onocore fìttava la Vi ll a nei 1ernp i es tivi ai principi e nobili, anche stra ni eri, a modo di albergo, per cu i la c r eaLione del Protom e di co rappresentò né più n é meno che un p1imo ed importantiS!.imo passo in grande stile verso una va loriaaz ionc delle risorse termominerali dell'i ola.

No n s i conosce la data pre c isa del passaggio del Casino del P rotomedico a lla Casa Reale, ma esso può essere verosimi lmente co llocato nel 1786.

PfffVATUM F'ftANGISCI BONOGORII

I USPANIENSI GAZA QUAM ARTlS

PERITI A REGUMQUE AC PRINC..IPUM

MUNlf'ICE:NTIA QUAf:~IERA T

AB INCHOATO XTRUCTUM

N 8 THANSI 1AM VESPE:R AbE:ST

DCVORTITOR HOSPC:S

AMBJO NEC nEGEIS HUMIL8M NC C IANUA PELLO

JIUICG SUBURBA!~O lJ\Nl'\.JM DOLUS

OMNJS A BE STO

ATQUI., HALi F'URES ABSINT

IURISQUE: PE:RlTVS

A MAZZOCCHI ~MDCCLXXI

Fig 7 Lao,Je commemo,ot,vo s1tuota nel/o SBTlv1 d• fsch<o e tnfitofato o / Protomed,co Francesco Bonocore.

Sotto la dinastia di Ferdinando 11 il palaao \'Cnne ingrandito , fu aggiunta la pi cco la tcrraaa su l tetto. furono costruite ca~e accessorie p er il seguito, create le sc ud er ie e f u tracciato il nuovo vi,1 le d'accesso più lungo e me n o r ipido.

Ferdinando Il non si interessò so lLa nto de lla Villa. ma anche di tutta l'isola e specialmeme delle immediate vici n anze de l suo palauo, dove tutt o fino ad a ll ora e ra rimasto come ai tempi de l Prowmedico.

Nel 1843 ve nn e s1ipulaco un contratlo con un appaltato r e napoletano cd alla fine di ottobre del 1 815 il indaco potè prendere in conseg n a il nu ovo reparto bagni.

Di importanza assai maggiore, p erò, fu la decisione di Ferdinando II di trasfor m are il Lago in porto{' nel luglio 1854 il primo \'apore entrò nel porto di Ischia.

Né va <limcnticato l' amore che lo stesso so\'rano ebbe per i g iard in i della s ua Villa d' l ~c hi a, affida nd o li alle cu re del s uo b otanico di Corte Giovanni Cm~one e ancora oggi si incontrano nel parco dello stabilim e nto rari a lb e ri esot ici che rimontano alla sua ab ilità.

Dop o la caduta dei Borb one la \'illa Reale di\ enne proprietà d e l Demanio d e ll o Stato Ita li ano. Si apre p e r

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essa una nuova era: quella dello Stabilimento BalneoTermale Militare.

Per diversi anni il Palazzo rimase abbandonato fìnchè nel 1865 nacque il progclto di trasformarlo in una stazione di cure lermali 1iservala al persom1le milita.re.

Solameme nel 1877, però. a dislanza di dodici anni dal progetto iniziale, vennero curali per la pdma volta 316 militari, suddivisi in c inque tmni chiamat i "mure··. Fu necessario addivenire a delle innovazioui: dove una volla abitava la famiglia reale furono sistemati gli Uffìcia l i, nella Pal azzina dei \1aestri i Sottufficiali; dalle scuderie si ricavarono due vasti ca.me roni per i soldati.

In epoca più recente (1943-194!'i) fu costruito un apposito palazzo per ospitare le suore.

Il 4 otLObre 1947 lo Stabilimento fu intitol aro a Francesco Buonocore Protomedico del Regno delle Due Sicilie e fondatore della sp lendida costruzione.

Successivamente, ne l corso degli anni, si è assistito ad un perfezionamenw nella recettivilà. nelle attrezzature tecniche e nel conforto, u·asformandosi definitivamente in quello che oggi è. cioè un cenu·o militare specializza(() nella cura delle affez ioni aru·itiche e reumatiche nonché a quella dei re l iquari di lesioni u·aurnatiche.

l pazienti Lrovano nel vecchio Casino del Prot omedico Bu onocore, oltre alla cura strettamente medica. anche quella dislensione spirituale e quel riswro <lella mente di cui si trova promessa nel senso delle parole incise ~ad acternum" nella lapide che si trova sul fro1ue de ll a Palazzina e che tra raltro dice: "... Non oltrepassare. viaggiatore, già viene la sera. Fermali: non ambisco osj)iti regali, né resj1ingo dalla porla gli v mili. Da q11PSta Villa suburbana sia /,ontano soltan to 01,>ni inganno; e lungi siano i malva1,ri, i ladri e {'avoocalo".

Le radici del centro terma le acquese affondano nella storia più remota ed è tuttora impossibile darare con precisione l'epoca in c ui i Romani scoprirono e valorizzarono le vi rtù terapeutiche dei fanghi di Acqui. Vi so n o citazioni, comunque, negli scr itti di Plinio, Su·abone, Seneca e Tacito.

1 Gonz aga di Manlova nel XVI seco lo si adoperarono per l'attuazione di una serie di provvedimenti atti a migliorare le condiz ioni delle terme e sotto il loro ducato furono avviati i lavori ( 1687 ) di costruzione de ll a prima parte dell'attuale complesso termale delle "Antiche Terme" civili e di quelle "Mili tari", resasi necessaria <l opo che un'enorme frana staccatasi dal sovrastante Monte Stregone aveva travolto e seppellito Otto anni pri m a quello precedente.

AJr epoca della success ion e <lei Savoia i u·e Lipi di sLabilimento, quello civile, militare e <lei poveri erano tulli compresi in un unico caseggiato ( 1708). Tutlmia si11 dal J 7.50 si era pensato di erigere 1111 fabbricato a parte per i militari e nel 1787 il regnante Vittorio Amedeo lll, dopo aver conslatato personalmente la necessità cli una simile opera. ordinò l'avvio dei lavori per la costruzione del lo stabilimen to miliLare. l lavori si protrassero per lunghissimo tempo sollo i Regni di Carlo Emanuele TV, Carlo Felice, per concludersi a ll' epoca di Vittorio Emanue l e lII con il fabbricalo il cui corpo principale è la continuazione ad est dello stabilimento ci\'il e, riedilìcalo, come già detto, nel 1687 da Ferdinando Gonzaga. ln comune con il civile. allora come adesso, ebbe le sorgenti termali.

Un radicale ammodernamento, suscitato dalle nuove esigenze igieniche e terapeutiche, lo Stabilimento lo ebbe nel 1924-25.

L'8 settembre 1943 le forze tedesche trasferirono i reparti cura dell'Ospedale \r1ilitare "Chiappe ll a " di Genova presso lo Stabil im ento Termale di Acqui. Solranto ne l 1940 lo Stabi limento potè ricominciare la sua vita stagionale, dapprima in proporzioni quasi emb1ionali e poi sempre più accrescendo i suoi requisili di luogo ospitale di cura, nel quale è di somma importanza l' assommare la fangoterapia alla confonevolezza del soggiorno.

In epoca più recente, l"Ente, in attuazione dei calendari disposti dalla Direzione Generale della Sanità Militare, ha svolto la sua attività istituzionale fornendo c icli di cure balneo- termali, sudcl i\i si in 20 turni della durata cli 13 giorn i ciascuno e susseguitisi dal mese di marzo a l mese di dicembre di ogni anno per un totale di circa 1300/ 1500 partecipanti l'anno.

P urtroppo nell'anno 1999 lo Stabilimento, nel quadro delle esigenlc cli ristrutturazione e dr riconfiguraz ione di F.A.. ha cessato la sua attivitcì.

Attuali tà nella erogazi one delle c ure termali da parte della Direzione Generale della Sanità Militare

La Direzione Generale della Sanità Militare ha tra i suoi comp iu istituzionali quello cli:

• disciplinare ed ammettere alle cure fangoterapiche;

• emettere disposiz ioni e autorizzazioni per le cure inalatorie, idrop in iche, ed altre complementari;

• contro ll are le modalità d i effettuaz ione delle cure termali presso lo Stabilimento termale de ll a Difesa

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G Med MiL 2007; 157(3-4): 537-550
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e presso le ,\,iende Termali pubbliche. o prirnLc com·cnzionaH ' con la Dir(•sa. Talc compito de1-i\'a dall' applicazione del D.M. 26 giugno 1980.

La pratica delle cure 1<'1 mali ha un caranerc di tipo risarcitivo; principio che è stato affrrnrn10 dal Consiglio cli Stato con parere n. 169/ 82 del 7 / 6 / 82 cd è stato più recentemente ribadito dallo ,tesso Organo con parere n. 1800/ 01 del 13/ JJ / 01, e ~i applica ~ia aJ personale in scr\'izio che a quello in quiescenn

Le innO\·aLioni introdoltc con la legge finan,iaria rclati,'a all'anno 2006 ha11110 abrogato tutte la dispo,izioni che pongono le spese per le cure termali a carico clell'Ammi11istra,ione della Difesa, con l'crceziont· del personale militare delle Foi,e Armate o appartenente ai Corpi di Poli,ia che abbia conu-atto malattia o infermi1à, riconoscitllC dipendenti da causa di servizio. nel corso di missioni compiute al di fuo1 i del territorio naLionale. Tali missioni ,ono state identificate con le "mi~~ioni internaziona li di pace~ con il parere n. 11'18/ 2006 reso dal Consiglio di S1ato. Lerza Setionc. nclL\duna11La del 16.5.0fi in risposta ai quesiti fonnulati da questa Dirc,ione Gt'nerale in ordine alle modifiche apportate dalla legge fina11tiaria 200G.

La norma lìnanziaria 1clativa all'anno 2007 ha conlermato. per quanto rig11arda le curC' tcnna l i. quanto di~po!>to dalla (inanziaria relati\'a all'anno precedente.

Le ,ure fango-terapiche veni\'ano effettuale in passalo sia presso lo Stabilimento ba!J1eo-Lermalt' militare di Ischia. sia presso le Mrutture pubbliche o prh-.itc comen,ionatc con I' ArnministraLionc della Difrl>a e con il soggiorno in strultura alberghiera a carico della stessa Ammin is1rn1ione. soggiorno che \'eniva assimilato ad un ricO\ero di tipo ospedaliero. li carico di la\'oro era note\'olc e pre, eclc,·a un 'assegnazione di circa ~8.000 unità per le cun: fangobalncotcrmali e cli circa 20.000 u11itù per le cure inalatorie. iclropinichc e complememari.

Atlllahnenle il personale che ha diriLto ad w,ufruirc delle cu re fango-1erapiche in associatione o mc110 a curt' inalatorie. con one1i a carico delrA. D., viern: assegnato csclusiYamcnte prt'~,o lo Stabilimento balneotermale militare di Ischia; il personale: beneficiario di cure idropiniche, inalatorie e / o comp lementari \'iene as,egna10 ad una stazione termale s11l tenitorio na1ionale, con\'enzionata con il ' .S.Ì'\., idonea per la patologia riconosciuia dipendcnLe da causa di sen'iz io cldl'intcrcssato, con la possibilità della richiesta all't\.D. cli 1111 ,imborso forfettario per le spese sostenute.

In merito alla qua,i comp lela cancelhllione delk cure Lermali bisogn.i tener conto d1e, non mendo il personale militare una copenura a,sicuratin1 di carattere infonuni~tico copcno dall'Inail, la 1101 ma introclo1ta dalla legge fìna111iaria, pone i cittadini la\'oratori in uniforme a es:-ere scoperti in materia di previdell7e infortunistiche.

E' da ,·.il11care. inolcre, il fauo che la alta \'alen,a prc\'entiva e riabilitati\a di tale presidio ternpentico, nonché la ricaduta di caraltcre sociale ed economica ,u località termali che a,e,·ano con il .\.lini,tero della Difesa 1111 "cliente~di primo lin'llo, cons(·ncirn di mantenere una economia di impresa anche in periodi di bassa stagione co11 ricaduta pmiLi\·a in termini di occupaLione.

E. necc~~ario, inoltre. fare alcune con"iderazioni di merito:

• le cure termali ed idropiniclw !>Ono state considerate dal Consiglio di Stato, con parere n. 169 8~ del 7 / 6 / 82 e n. 1800 / 01 del t :l/ 11 / 01, come un istituto dalla valen1a risarcitoria ri,·olta al militare e al personale ci, ile del :\lini,wrn della Dire,a che riporta\il una menoma1ione dello stato di salute. per a\'er contralto infermitù a ca11sa dt'I ser\'izio presLato: le \'akn,e di carattere terapeutico e pre, cnti,o di quc,to i,cituto ~ono ricouo.,tiutc olue che per una :,torica 1radiLiont' della medicina anche: da st11di ~cicntifìci che vedono ne ll a libcrn,.ione di 11etiro-tra~111ettitori tra cui principalmente le endorfine e le prostaglandine la prorn scientifica della efficacia della cura:

• il ricorso al presidio wrapeutico delle cure: balneo terma li nel loro complesso (bagni, fanghi, aerosol. inalaLioni. cure idropiniche. etc.) è f,\\orito ed incentivalo eia una corrente di pensiero dalla med ici11a moderna che vuole rid11rre per l e patologie cronico dcgcnerati\C il ricorso al farmaco, ~pesso fonte di effetti colhuerali e ponatore di interessi economici di multinazionali , a f'avore di presidi terapeutici tradizionali:

• molte Regioni italiane hanno fatto loro questo concetto, tanto da dare un con~istenu: -..ussi<lio per coloro che rico1 rono all·i~tiLuLO delle cure termali;

• con il fo1 te ridimen-..ionamenlO delle cure termali r Amminist.-azione della Dife~a. che nel ,ettorc è.· stata una istituzionL', ~i pone iii questo momL·nLo in cui si tende a dare alle rorLL' armale dei paesi della comunità europea un ugual<: i.tandard di cflìcien,a

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Giom,ùc di Medicina Militare
C Med Mii. 2007; 157(3-4) : 537-550

ed t>ffìcacia, in posizione di infcrio1ità; molte forze armate dei paesi europei infaui specie quelle dell'est , fanno costantemente ricorso a questo presidio terapeutico per elevare il benessere delle loro irnppc molte volte anche in assenza di importanti pa t ologie ma ritenendo che un ciclo cli cure con la liberazione di neuro-trasmettitori porta comunque a uno stato di benessere ; il personale militare e civile del Ministero della Difesa è allo stat.o dei fatti discriminato rispetto ad a l tre categor ie cli ciuadini lavoratori che hanno mantenuto la possibil ità di fruire cli un ciclo cli cure con spese a ca1-ico clcll ' lnail o cleU ' l nps.

Le considerazioni espresse l'anno. dunque, la panoramica de l la problematica e mettono in evidenza il danno provocato sotto diversi profili dalla introduzio11e

della uorma della finanziaria del 2006, al quale si può e si de, ·c porre rin:ieclio altraver~o il ripristino delle cure termali.

Per l'anno 2008, constatato che le possibilità reccttive dcllo Stabilimento Balneo -T e rmal e Militare di Ischia sono superiori al 11umern dei posti necessa ri per l'inYio d e l personale a,-cnte diritto a titolo gratuito ad usufruire cli cure fangoterapiche. secondo quanto previsto dalla legge n. 26G del 23.12.2005, si è convenuto, di concerLo con le SS.M., di consentire al solo personale del Ministero de lla Diresa, che con la precedente normativa ave\'a tito l o ad usufruire delle cure termali con spese a carico del l 'A. D di praticare un ciclo di cure termali presso l o Stabilimento BalneoTermale Militare d'Ischia a tito lo on e ro so. con la possibi l ità anche d i essere accompa~nato da un famil iare.

1 - ELENCO DELLE PRINCIPALI LOCALITA' TERMALI CONVENZIONATE CON IL SERVIZIO

G iornale di Med icina
l'vfilitare
NAZIONALE
IDROPINICHE, INALATORIE E COMPLEMENTAR I CON INDICAZIONE DELLE PATOLOGIE TRATTABILI. STAZIONE TERMALE PATOLOGIA INDICATA (VEDI TABELLA 2) l ABANO Padova I D SR 2 ACIREALE Cata nia I D SR 3 ACQUASANTA A scoli Piceno I D SR 4 ACQUASPARTA Terni G E UR 5 ACQUI Alessandria I X SR 6 AGLIANO TERME Asti G E I SR 7 AGNANO Napol i I SR 8 ALI' TERME Messina I SR D 9 ANGOLO Brescia G E I SR 70 ANTONIMINA - LOCRI Reggio Calabr ia I SR 11 ARTA Udine G E I SR D 12 AURORA BENETUTTI Sassari I SR D 13 BACEDASCO Piacenza G E UR I D 14 BAGNI DI LUCCA Lucca G E I SR D X 15 BAGNI SAN FILIPPO Siena I SR D 16 BAGNI DI TIVOLI Roma G E I SR D X 17 BAGNO DI ROMAGNA Forlì-Cesena I SR X G E 18 BATTAGLIA Padova I 19 BIBIONE Venezia I 20 BOARIO Brescia GEURIX 21 BOBBIO Piacenza G E I SR D 22 BOGNANCO Novara G E UR 23 BORMIO Sondrio I 24 BRISIGHELLA Ravenna I SR 25 CALALZO DEL CADORE Belluno G G Med Mi i. 2007: 157(3-4): 537-550 545
TABELLA
SANITARIO
PER LE CURE

SEGUE TABE LLA l

Giornale cli Medicin a Mil iiaH·
STAZIONE TERMALE PATOLOGIA INDICATA (VEDI TABELLA 2) 26 CALDANA Livorno I G E SR 27 CANISTRO L'Aquila I SR G E UR D X 28 CARAMANICO Pescara I G E SR UR D 29 CARIGNANO Pesaro I SR 30 CARONTE LAMEZIA Catanzaro I SR D 31 CASCIANA Pisa GEISRX 32 CASSANO ALLO JONIO Cosenza I SR D 33 CASTEL SAN PIETRO Bologna G E I SR X 34 CASTELLAMMARE DI STABIA Napoli G E UR I SR X D 35 CASTELNUOVO DELLA DAUNIA Foggio G I SR X 36 CASTROCARO Forlì -Cesena I SR X 37 CASTROREALE TERME VIGUATORE Messina G E UR I SR D 38 CERVAREZZA Reggio Emilio I SR 39 CERVIA Ravenna I 40 CHIANCIANO Siena G E UR 41 COMANO Trento G E I D UR X 42 CONTURSI Salerno I D E G UR X SR 43 COTILIA Rieti G E UR I D X SR 44 CRETONE Roma I SR D 45 CRODO Novara G E UR X 46 EQUI Mosso I SR D 47 FERENTINO POMPEO Frosinone I SR O 48 FIUGGI Frosinone UR 49 FONTECCHIO Perugia I SR D X G 50 FRATTA BERTINORO Forlì G E UR I D SR 51 GALATRO Reggio Calabria I O SR 52 GALZIGNANO Padova I 53 GAMBASSI TERME Firenze G E I SR 54 GRADO Gorizia I 55 ISCHIA Napoli IX D SR 56 LATRONICO Potenza I SR D E G X 57 LE GALLERATE Siena I 58 LEVICO Trento I D SR 546 G ~fed Mii. 2007: 157(3-4): 337-550

SEGUE TABELLA 1

Giornale c:Li Medicin a Militare
STAZIONE TERMALE PATOLOGIA INDICATA (VEDI TABELLA 2) 59 LUIGIANE GUARDIA PIEMONTESE Cosenza I SR 60 LURJSIA Cuneo UR G E I SR D X 61 MACERATA FELTRIA Pesaro I SR G D E X 62 MARGHERITA DI SAVOIA Foggio I SR DX 63 MERANO Bolzano I 64 MIRANDOLO Pavia G E 1 UR D X SR 65 MONSUMMANO Pistoia IX 66 MONTECATINI Pistoia G E I SR UR X 67 MONTEGRIMANO Pesaro G E 68 MONTEGROTTO Padova I SR 69 MONTEPULCIANO Siena 1 SR 70 MONTESANO Salerno G E UR I SR 71 MONTICELLI Parma I SR 72 OME FRANCIACORTA Brescia G E 73 PEJO Trento G E UR I D X SR 74 PETRIOLO Siena I 75 POPOLI Pescara I SR G E UR DX 76 PORRETTA Bologna G E UR I SR D X 77 PUNTA MARINA Ravenna I SR X 78 POZZUOLI Napoli I 79 RAIANO L'Aquila I 80 RAPOLANO Siena I SR 81 RAPOLLA Potenza I 82 RECOARO Vicenza G E UR I SR 83 RICCIONE Rimini G E UR I SR D 84 RIMINI Rimini I SR 85 RIOLO Ravenna I G SR E 86 RIVANAZZANO Trento I SR 87 RONCEGNO Trenta I 88 SAINT VINCENT Aosta I G E SR 89 SALICE Pavia G E I SR D X 90 SALSOMAGGIORE Parma I SR X 91 SALVAROLA Modena I SR 92 SAN CARLO Mossa URGE 93 S. CASCIANO BAGNI Siena I 94 SAN GIOVANNI Livorno I 95 SAN GIULIANO Pisa I G Med Mil. 2007; 157(34): 537-550 547

SEGUE TAB ELlA 1

Giornale di Med icina Militare
STAZIONE TERMALE PATOLOGIA INDICATA (VEDI TABELLA 2) 96 SAN PELLEGRINO Bergamo G E UR 97 SAN SATURNINO Sassari I 98 SAN VITTORE DI GENGA Ancona I SR 99 SANGEMINI Terni G UR 100 SANTA CESAREA Lecce I D SR 101 S ANDREA BAGNI Parma G E URI 102 SANT'OMOBONO !MAGNA Bergamo G E UR I SR D 103 SARDARA Cagliari I SR 104 SARNANO Macerata G E UR SR I 105 SATURNIA Grosseto I SR 106 SCIACCA Agrigento I SR 107 SIRMIONE Brescia I SR 18 SPELLO Perugia I SR 109 SPEZZANO.ALBANESE Cosenza I G E UR X SR 110 SUIO Latino I SR DX 111 TABIANO Parma I SR D 112 TELESE Benevento I SR D E G X 113 TERME FELSINEE Bologna I SR G E D X 114 TERME SEGESTANE Trapan i I SR D 115 TERMINI IMERESE Palermo I 116 TOLENTINO Macerato E UR I SR G 117 TORRE ANNUNZIATA Napoli I SR 118 TORRE CANNE Brindisi I X SR 119 TRESCORE BALNEARIO Bergamo I SR D 120 ULIVETO TERME Pisa G E UR 121 VALDIERI Cuneo G E UR I D 122 VALLIO Brescia G E UR I 123 VETRIOLO Trento ID 124 VINADIO Cuneo G E UR I SR 125 VITERBO Viterbo I SR D X 548 C Med Mii. 2007; 157(3-4): 537-550

SIGLA

PATOLOGIA

X ANGIOPATIE

I BRONCOPATIE

E COLECISTOPATIE

E COLELITIASI

G COLOPATIE

D DERMOPATIE

E EPATOPATIE

G GASTROENTEROPATIE

SR OTOPATIE

I RINOFARINGOPATIE

I SINUSOPATIE

SR SORDITA' RINOGENA

GEZ URICEMIA

UR UROLITIASI

Gio rn ale di Medicina Militare
TABELLA 2
C Mcd Mii. 2007; 157(3-4): 537-550 549

Stabilimento Baln1eo Termale Militare di Ischia

Lo Stabilimento Balneo Termale Militare di Ischio dipende gerarchicamente dal Comando Logistico Sud dell'Esercito e tecnicamente dallo Direzione Generale dello Sanità Militare. E' preposto all'erogazione di un ciclo di cure balneo-termoli e inalatorie al personale militare delle Forze Armate avente titolo. Lo villo che oggi ospito lo Stabilimento Balneo Termale Militare venne costruito come abitazione dal protomedico ischitano Francesco Bonocore, in seguito venne acquistato do Gioacchino

Murot per poi passare ai Borboni che ne fanno uno residenza Reale.

Dal 1877 è adibito o stabilimento balneo termale militare.

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S.Mgllo

"Il mobbing nelle Forze Armate: profili

sociologici e metodologie di prevenzione e contrasto"
"Buliying

in the Armed Forces: sociologica! profiles and preventati ve and counteracting methods

"' C. A. (SA.i','). h/1ell,,re a di,po.,hù111,• del OirellorP r;,,.,,,.m/r della StwiUì i\Ji/i111re Rm11a.

Ri assunto L'A utore illus tra gli aspeu.i wciologici. e lici t' legali del "mohhi11g'' ncll'amhiro militare. Aualiaa inoltre i doc11menti, i ruoli e le discipline concernenti il problema dr l mobbing e le sur possibili con1romisme.

Parole chiave: Mobbing, Patologia sociale, Discriminazione , Vessazione , Personal.ità abnorme, Compo rtam en to amorale , Infrazi o ne disciplinare, Eventi morbosi, Danno esistemiale, Danno socia le , Danno erariale, Danno personale , Risarcimento, Valutazione medico legale, Violazioni al Cod ice Civile e Penale, Normative di riferim ento.

Premessa

Il fe nom e no del mobbing è parola in g l ese derivata dal verbo lo mob (aggr ed ire , danneggiare , ledere, prevari ca r e ) ed è sta ta introdotta nell ' u so comu n e fìn da l 1984 dallo srudioso svedese 1/einz L eymann, che per prim o si è occupato della m ate ri a, per definire i com p o rt.am ent i imerpersonali anoma l i ne i luo g hi di lavoro e i danni psicofisic i e so, ia li c h e n e derivano a c hi li s ubisce.

Il mobbing è contemporaneamente una forma cli patologia della p erso na e un a patologia soc ia le; esso or ig in a da un processo d ap p rima occu lto , st risc ia nte , e quindi se mpr e più esp li cito, a t tuato co n varie modalità, di e m arg in azione de l sogge tto preso di mira - da uno o più su p er iori o a n c h e dai colleghi e co m pagn i

Summar y - The Author ill ustrates the soc iolog it"al , eth ica l and legai aspens ol the mobbing in the mil ir;iry em·i ronmenL and c·o111ments thc docu 1n cnLs, ru le:, and rcgu lat ions h is toricallv issue<l concerning th r problem and its p ossib lc COlllll'('fl11(';JSJ l f<'S.

Key words: Mobbing, Social disorder, Discrimination , Aulhority abuse, Harassment, Personality disorder, AnethicaJ bcbaviour, Disciplin e fauJt, Disease, Socia! damage, Admiiùstutive damagc , PcrsonaJ damage, P enaJI)' action, Forensic medical evaluation , Civil and cri minal action, Civil and crim inal rules_

dì lavoro - e d è teso a determinare, mediante comu nicazioni e comportamcnLi ambig11i e ostili, la g r adua le distruzione d e ll a persona, con effe t ti n efasti su l suo staLO cli sa l ute e con riverberi negativi sull'econom ia d ell'organin.azione. I motiv i che lo animano, tutti capac i di genera re un ril eva nte carico di stress, possono r i guardare sia fattori umani in senso stretto (noia, invidie, ge los ie, cornpet i1.ione esasperata, comp lessi d'inferiorità etc.), sia fauori amb ientali (d isorganizzazione gestio n a le, i ncapacità decisionale , carenza di rego le, confl i tti d'interessi , squi libri nei car i chi cli lavoro etc.) .

Il fenomeno ha assunto dimensioni cospicue 111 tullo il mondo occidentale, s ia nel settore privato c he in que ll o pubbli co, ed è oggetto da circa un ve nt e nnio di particolare a u enzione da parte di socio log i, psico-

Giornale di Medicina Militare Studio
G i\led ~lii. 2007: 157(3-4): 551-560
551

logi, medici, giuslavo,·isti, economisLi, rnag-islrati, legislatcn-i.

Lo studio delle sue dinamiche e dei s uoi effetti, s ul piano me<lico, psicologico, giuriclico, socitùc cd economico, ha proclutto una considereYolc massa di ricerche e di documenti che hanno focalizzato l"allenzione - tra l'altro - sugli aspetti di maggior rilievo connessi con la sua esistenza:

• i d,mni psichici e fìsici a carico delle vitLime;

• i danni economici riverbermi sul l ' organinazione:

• i danni economici e ~ociali globalmeme prodotti;

• la necessità con tromi sure e cli tutela giuridica delle vittime.

Per ciò che concerne i primi u-c aspetti sopra elencati . va osservato che il mobhing è un fenomeno a ltamenr.e disrrutLivo per la salme ciel lavoratore in quanLo può caus,1re gravi conseguenze snl pi,1no principalmen 1e psichico inq11,1clrabili in sequenza di grav it à crescente come:

J. Disu·urbo dell'Adauament? (DA):

2. Disturbo Acuto da Su·ess (DAS);

3. Disturbo Post Traumatico da S tress (D.P.S.T.), con tutte le sue molteplici espression i cliniche.

Queste forme morbose sono state definitivmnente in serite nell 'a mbiLO delle mal a ttie <la lavoro , causa di invalidità o inabilità temporanea e capaci cli provocare un danno biologi co indennizzabil e, oggello di specifiche mluLalioni medico-legali rnttlLiclisciplinari.

Non meno rilcvautc. ancora, è il danno che il mobbing produce all'economia dell'orgauiuazioHe in c ui avviene, non solo a causa del clima anomalo e teso c he genera per sé ma anche per g li assenteismi e per le giornate di malattia perdute, per il calo cli produttività e per i ritiri anLicipati del personale bersagliato e infin e per le distorsioni dell'impegno e delle moLiva.lioni sul l avoro del penonale coinvo lto.

Per quanto concerne tali aspeLti. in diverse legislazioni e urop ee - inizialmente quelle sca ndin ave, Svezia, Norvegia , Finlandia e poi in Germauia - il fenomeno del mobbing ha tro\'ato adeguata previsione normativa e sanzionator i a; anche in Italia, innanziruuo col decreto legislativo 9 luglio 2003 n. 2 1fi , è srato posto rimedio ad una signilìca ti\'a careni.a giurid i ca in tale materia. Ulteriori intere~si e precisaLioni normative sono perallro a ll" esarne ciel legislatore (A.S. DDL '.!420 "Tutela delle pratiche di mobbi111( present.alo 11ell'ottobrc 2003).

I profili sociologici del mobbing

In considerazione delle peculiarità a111.ropologiche e sociologiche del militare , l a fenomenologia del co111portamenw denominato mobbing nel contesto delle Forze Armate deve essere \·aiutata secondo c1iteri di particolare complessità e rigore.

Nel mon<lo militare. infatti. abitano priucipi, valori e doveri che in teoria nulla hanno a che fare con il mobbing, e ciò per la semplice ragione che il principio gerarchico - o cli 1\urorilà - e quello di conseguente suborclinalione in visla di superiori lìni dovrebbero in astratto assorbire atteggiamenti e contegni che rasentano ma non realizza110 l e fauispccie riconosciute del mobbing.

E' vero tullo questo ? Sembrerebbe cli no poiché, in effetti. il 111obbi11g u·a i militari esiste. Ne fa. fede una rcccme Delibera del COCER (\'erba le n. 08 / lX / 2002) che, invocando la '"j1rfdisj)Mizio111> di 1111 '"codice etico romJ;orfrunenlafe" pn la /11/r,fa della dignitri dPi militari sui luoghi di lavoro" rulomlm1 la j,resrnw dì ··.. .fa/lori di 1isrhio derivanti da un 'alterala interazio ne J1,1iro -sol'iolr 1111 esempio in tal M 1 nso è ra/1/Jre,enfato dalla d~ff11.1io1111 r111che nl"gli r11nbin1li mili/mi del "mobbing".

Dunque la presenza di forme di mobbing in ambi LO militare non deve essere esclusa, bensì ammessa e comiclerara maLeria di rinessione , di analisi e di adeguate contromisure. cui la presente breve disamina intende fornire un adeguato contribulO.

Che cos'è il 11wbbing? Vediamone k clefìni1ioni più accrediuue.

"Forma di comu11icazio11e ostile ed immorale diretta i11 maniera sistematica da uno o più individui verso un altro i11dividuo che si viene a trovare in una posizione di mancata difesa" (Leymann I 9R4).

"Forma di terrorismo psicologico che implica un atteggiamento ostile e non etico posto in essere i11 forma sistematica e non occasionale da u11a o più persone nei con.fronti di un solo individuo, il quale a causa del mobbing vie11e a trovarsi in u11a condizione indifesa e fatto oggetto di una serie di iniziative vessatorie e persecutorie. Queste iniziative devono ricorrere co11 una determinata frequenza e nell 'arco di 1111 lungo periodo di tempo. A causa dell 'alta frequenza e della lunga durala del comportamento ostile questa forma di maltraltame11ti detennina considerevoli sofferenze mentali, psicosomatiche e sociali"(Leymann 1990).

·'Un'azione (o una serie di azioni) che si ripete per un lungo periodo di tempo, compiuta da imo o più mobbers (datore di lavoro o colleghi) per danneggim·e qualcuno di

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sol ito i11 modo sistematico e con 11110 sc1>po preciso. n mobbizza l o vie11e a ccerch i ato e ag_i:,·ed ito intenz i onalmente dai mobbers che mettono in atto strategie comportamentali volte alla sua distruzione psicologica, sociale e professionale" (Ege 1994).

Jl mo bbi11g costituisce una vittimizzazione psicosociale sul lavoro, perpetrata "con ch iari inten ti discrimi n atori e persecutori, protési a d emarginare progressi vamente w , determina to l a voratore nell 'a mbiente d i lavoro e a i ndurlo alle di missio n i per ragioni di conco1·re11za, gelosia, invi dia o di altro comportamen to o sen timento socialmente dep recabile suscitato in 1111 a nimo perverso dalla convivenza nell'ambiente di l avoro od occa sionato da llo Sllolgimento dell 'a ttività /a voraliva"(Mencci, 1999).

Dal pumo di vista pratico il mobbing ha tre soggetti agenti:

• l'<>secutore delle vessazioni (mobber), che può essere anche più di uno c. nel caso si tratti del datore di lavoro, si parla di bossing-,

• la vit1ima, il mobbizzato;

• gli eventnali complici attivi o semplicemente inerti e passi\'i cli rronre alle vessazioni. (side mobbers).

Quanto alle modalità di esecuzione del rnob bing , si parla di: mobbi11gver ticale: i vessatori sono uno o più sovraordinati. incluw il principale (bossing):

• mobbing ori zzon tale: i persecutori sono col!t-ghi pariordinati, e infine , caso infrequente, anche di:

• mobbing ascend e nte: quando un gruppo compalto cli subalterni prende di mira un superiore con iniziative e comportamenti di tipo persecutorio. Per meglio definire il mobbirzg nei suo i profili soggettivi è opportuno precisare le sue tipologie note. Il mobb i11gorizz ontale è caratterizzalo da dinamiche basali complesse, articolate e multifattoria l i. oltre che da sLati d~animo e semimenti di ctisprezzo dell'alrro per le sue caratteristiche fisiche e intellettua li o per le sue convin7ioni, di invidia per la sua popolarità. pt>r il suo carisma o per l t> sue caraueristiche personali. econornid1e. sociali e familiari; talora interviene un astio comunque marurato, talaltra il desiderio di apparire migl1ori del collega. o anche un faito di retribu71one.

Due casi particolarm e nte odiosi di m o bbing sono costituiti dal "J1regiudizio geografiro", che scon!ìna in tralli decisamente ra1.zisti e dal '·pregiudizio sindacalf''. generato dall 'attivi1;1 specifica esercitata dalla viuima. Nel mo bbin g ve rti cal e la viLtima subordinata è

percepira come persona scomoda per anzianità cli servizio, carisma, capacità manifestale, talora invece per scarsa personalità, scarse attitllclini, la disabilità , il sesso remminile, l'omosessualità dichiarata o no.

Nel mobbing ve rti cale ascende n te si contestano implicitameme al sovraordinato, spesso nllovo arri\'aLo, iniziative di riordino e rii riorganizzazione del lavoro capaci di wrbare comodi equilibri cd i.nteressi , o\'vero di non aderire a prefigurali e desiderali cambiamenti delle regole di scrviLio.

Emerge chiaramente dalle basse mo ù vaLioni scatenanti il mobbi11g un quadro di acuta miseria umana morale e sociale, sostenuta e alimentata dai peggiori islin li (" rmirnnl spirits").

Co11Lro il mobb i ng deve essere dichiarata la "to ll eranza zero ,..

Per riassumerte. i fattori caratterizzanti e rlctcrmìmmLi del mobbing sono:

• la vessazione psicologica certa contro un solo lavoratore;

• la sistematicità e non ocrnsionalità degli atLeggiamenti ostili;

• la durara nel lcrnpo degli atteggiamenti oslili;

• la non eticità (immoralità) dei comportament i vessatori;

• le sorferel17e psicologiche. fisiche, sociali cd econontiche inrene alla vittima:

• la produLione di danno economico per l 'amministrazione / impresa.

In aJLrc parole:

1. La vessa zion e m essa 111 atto dal soggetto attivo (anche più di uno) d eve esse re c erta e d o c um e nta ta e non deve costituire una semplice se n sazion e o p e rce zion e di os tilità e disistima personale , e/o cli sottovalutazione dell'impegno sul lavoro e/o di ìsolarnento.

2. Gli atti vessa to ri d evono tro vare un riscontro s i curo e do cum e ntato e d esse re comprovati da prove testimoniali inoppugnabili.

3. La vessazio n e d eve ess e re sis te m a tic a - escludendosi dunque la fauispecie occasionale ed estemporanea come ad esempio il duro rimprovero o l o scoppio d'ira di un giorno, ricadenLi semmai, caso per caso, in figure di infrazione discip l inare o di reato ctiverse - ma non so l o: essa deve esst>re pro tra tta e c ontinua p e r alm e n o s ei m esi. E' questa la durata media minima riconosciuta e accellata per polersi reputare inequivocabile il processo cli m obb i ng

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Si possono quindi meglio determinare le caratler istiche soc iol og iche , g iuridich e ed etiche del mobbing per meglio compre nd erne g li efft:t Li e attivare l e adeguate contr om isure.

• L e vessa~.ioni sono comunque inqu adrabi li come atti illec iti so u o il profilo giuridico cd etico poiché posLUlano da pane de l persecutore un animus lfllendi;

• \kntrc è leg ittima la cens ura o la rimozione dall'incarico nei limiti elci dispositivi cli legge e di regolam e nti, è ill egittima la personalizzazione dei confl itti:

• Un'aggravante specia l(:' è costituita dalle ritorsioni app li cate deliberatameme (ergo iu forma cli mobbing) uei confronti di un dipende11lc c he ha palesato difficoltà e / o disagi o che ha avanzato ricorso g iudizial e avverso atti provvedimentali;

• Le dinamiche ci el mobbi11g sono tutte profondamcnLe immorali e quindi il mobbing costitu isce nna forma di patologia sociale per la sproporz ione di forze tra vessato r e e vittim a, pl:'r i m ot i vi che lo a nim ano e i risultati ab il:'tti e i danni che nl:' conseguo n o;

• Un caso specialissimo e gravissimo di mobbing, per S\'ariali aspetti di cleliLlo c he essa ri\'eSLe. è quello de ll a violenza sess uale iu ambiente di lavoro.

Conseguenze del mobbing per l a vittima sono k sofferenze psicologiche e fisiche apprezzab ili , l a comparsa cli elementi morbosi certi e documentali che conlìgurano un danno biologico quantificabile. La forma morbosa meglio rappresem:niva del quadro da mobbing è il Dis turbo da Stress Posl Traumatico ( D.P.S:f.) connota to da: ansia, augo.sc ia depressione, perdila di autosti m a, crisi d i panico, ipertensione reatti va, cefa lee, nausea, disLUrbi gas Lro intesti nali , eruzio ni cutanee, alterazioni iuununita1ic, perdita della l ibido, impotenza etc.

fn particolare le soffe r enze ind otte sono quali fi cabi li come:

• p s icologjch e: in certezza di comport.amenLo, in erzia, impotem,a, depressione:

• sociali : isolamento in ambito l avorativo, e margi naLione nella cerchia sociale;

• familiari e coniugali: comparsa cli LCnsion i, conOitLi, in comp rensi on i co11iugali e parenrali;

• eco nomiche: giorna te cii lavoro perdu1e per malattia, visire mediche e spec ia listiche, ferie obbligale, assen teism o indotLo.

La situa zione sen za sbocchi indoua dal mobbing s i avvita su di sé precipitando la vittima verso forme psico-

patologich e anche gravi e invalidanti che a l oro vo lta possono essere éausa di separazione, divorzio, perdita dell'im piego, ioabifaazione e persino suicidio. Le conseguenze del mobbing per l'amministrazione / impresa / co ll etti vi tà in cui esso si verifica si concretano in danni economici, a causa dei fartori:

• distorsione clcll"impegno lavorativo nel comesLo ambieutalc di vittima e persecutore;

• ore e giorni perduri per i problemi di sa lute posLi a ca,-ico della fiscalità generale;

• risoluzione ant ic ipata dei rapporti cli lavoro. contenziosi, ind ennizzi, spese lega li etc.;

• e in danni morali e di imm agine con tutte le ricaciute negative che ne dc1ivano.

TI mobbing- profili soggettivi (iJ mobber)

I mobbers non sono soggetti necessariamente megalomani, paranoici o particolarmente aggressivi. Spesso sono soggetti "nor m a li" che reagiscono in misura ag-gressiva e distruttiva nei confront i di persone che essi pe1-cepiscono o sono cosu-ctti ad ammettere migliori cl i loro, oppure scomodi a i fìni della genera le capacità cli gestione e progcuuale da ess i incarnata; la loro tipologia è stata oggetto di approfondite anal isi ps ico l ogiche e si esprim e comi:' segue:

• istigatore: instancabile nella r icerca cli sempre nuove cattiver i e verso vi Ltime , nei confronti delle quali crede di avvamaggiarsi distruggendole, o per dare sfogo a malumori e frustraz ioni prop1-ie;

• casuale: il rnobber divenuto ta le inconsapevo lmente a segc1iLO di un conflitto tra co ll egh i nel qua l e uno prevale e , invece di assumere nna posizione defìnilivamente composta e pacifìcawria, in siste e amplifica il problema rendendo ancor più diflìcili i rapporti interpersonali e in staurando un'aunosfera vessatori a , rivendicativa e indi spon ibil e ad ogni solu21one;

• collerico: ha comportame nti ond ivagh i. imprevedibili e impulsivi con c ui è impossibi le convivere, into ll eranLe, incapace di dominarsi, talora violento e in cline a sfogarsi s ull e vitti m e d esignate;

• megalomane: ha un'altissima op ini one di sé, non LOllera d'essere messo in ombra e vitti mizza c hiunqu e repuri ponga in discussione e a rischio l a sua autorità; desidera essere sempre al ceutro dell'auenzione, è lìssaLO a cogliere i minimi segn ali cli d isapprova.7 ione, che per l ui costit uiscono offesa imperdonab il e; in quamo anaffettivo verso tutto e

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Llllti salvo sé stesso non soffre sensi cli colpa e t.alora agisce da esecutore ombra del vero mobber, cioè un altro co l lega o superiore che si serve di lui e del suo caralle1 e per esercilare le azioni maligne che non gli è possibile o non gli conviene attuare. In questi casi per la viuima si crea una siLuazione micidiale , esposta com'è alle azioni di una dup li ce ost i lità • fr ustrato: la personalità con problemi privati o conflitti extra lavorativi ponali in ambiente di lavoro e riversati su collaboratori e colleghi in forme tipiche ciel mob bi11g. Per i l frustrato gli altri sono nemici innanzitutto perché non hanno i suoi problemi e poi perché questi sarebbero da essi affrontati e risolti in maniera diversa; esisLe in questa tipologia di mobbt>r una forte componente di invidia. gelosia, inadeguateua , pigrizia, egoismo e anaffettivirà.

Il mobbinl( - profili soggettivi (il mobbizzato)

Occorre inanzitutto sfatare la rappresentazione di un soggetto debole , passivo, remissivo, di un ··pcrdenle naLo". La vittima si riLrova molto più facilmcnLe in ambienti cli lavoro in cni vigono regole del tipo quaeta non movere, di minima gesLione dell'ordinario, con prugellualilà zero o quasi, i n cui la competizione ammessa è solo quella al tibasso, quella che non crea problemi e soprallutto problemi di pianificazione. di coordinamento, di valutazioue, di iniziaLiva e di controllo. Questo tipo di gestione si risconu·a più facilmente nella Pubbl ica Amministrazione e specialmeme là dove leggi e decreli che hanno prodotto notevoli innovazioni procedurali e gestional i (241 / 90, 421 / 92, 29 / 93, 80 / 98, 286/ 99 e 165/ 2001 etc.) non sono stati ancora né recepiti né applicati.

In buona sostanza la vittima è spessissimo un dipendente brillante, capace, creativo, proposiLivo; ra lora è l'ultimo anivato, nutrito di concetti ed energie 1111ove e perciò visto come fnmo neg li occhi e giudicaLO da l supet·iore .. ww mina vaganti' da disinnescare, emarginare e neutralizzare; talora invece è persona originale per atteggiamenLO, modo cli vestire , di comportarsi, di relazionarsi, una persona che" rompe gli srhf'1nt"; in certi casi invece la vittima è presa di mira per le convinz ioni politiche o religiose, e per come le esterna; certe vo l te è persona onesta. non acquiescente a stili, modelli e rego le di lavoro non impeccabili; certe altre è i l sopravvissuro di una vecchia gestione assorbita da un nuovo gruppo o da una nuova organizzazione o da una nuO\·a cordata; e non mancano i cas i in cui essa è un gay o

un handicappato lisico. psichico o sensoriale, o persino uua dorma tra uomini o un uomo Lra donne. Molto spesso, anzi quasi sempre, il mubbizzatoè persona non solo valida e capace, ma soggetlo con forte investimento psicolo1:,>ico sul lavoro, che si rnetle in luce e in gioco, che ama la sua professione e proprio per questo sente l'emarginazione e \~ve la lesione della propria dign ità e personalità con effetti dolorosi e devastanti. Le vittime, alla l11ce deg l i studi eseguici sul tema, sono per lo più rappresentate nelle tipologie del:

• distratto, non si accorge in tempo che la sirnazionc intorno a lui è muLata o sottovaluta i segni di ostilità iniziali;

• prigioniero , 11011 sa o non può sraccarsi - anche per motivi economici - dall'ambiente di lavoro che ormai lo ha 1rwbbizzalo;

• p arano ic o . l'insicuro. suscettibile e pauroso. si seme viuima senza esserlo realmente e infine vieue mobbizzato per effetto delle reazioni che scatena;

• p resun tu oso , si sopravvalura, assume atteggiamenti impropri. si fa odiare e a poco a poco determina reazioni di insofferenta e rigetro nei suoi confronti che sfociano nel mobb i11g,

• p assi vo e dip end ente, si aspeLLa sempre approvazione e riconoscirnerni e manifesta seiYilismo scatenando antipatie; per la sua sensibilità anormale si abbandona spesso a ingiuste rimostranze che deLerminano mobbing riflesso;

• buo n te mpon e, esagera in familiarità e scioltezza di comegno, infasLidendo colleghi e supe1iori:

• il vero collega, con umanità, lealtà, professionalità, disponibilità, sinceri Là, impegno e correttezza induce paradossalmeme invid ia, an1ipa1ia. maldicenza e i ncornprensiom: che sfociano ne l mobbi ng ambizio s o . i l cui comportamenlo è tipico di colui che si a rtira i l m obb ing, anche se , sovente, si manifesta emro i limiti della correttezza formale;

• se r vi l e, la sua debolezza e ancndevo lezza, Lalora sllldiate, inducono a lratLarlo sempre peggio;

• introve rso, incapace di instaurare rapporti. interpersonali normali, si attira incomprensioni e critiche che in uu circolo vizioso sfociano nel mo bbi11g.

IL MOBBIN G in Italia

r da ri più r ecenti indicano che a causa de l mobbin g sarebbero da imputare il 15% d e i s uicidi . che la viuima ha un'elà compresa tra i 41 e i 50 anni, che il 4.2 %

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di casi documentati si , ·erifica sul lavoro dipendente , sono c ioè coinvolte da 800mila a un mi l ione di persone , che la vittima per il 45 % è uomo e per il 55% donna. Ino l tre, s11 mille casi dj mob bi 11g rilevati dall 'Associazione Domu' & Qualilrì. dPlln vita in 150 aziende , il 38 % sono conseguenze di abusi perpeU"ati da donne e di questi il 58% si verilìca da donna a donna sottoposta e il rimanente 42 % da donna a uomo.

IL MOBBING nelle F o rz e Armate italiane

f dati resi disponibili al 17 maggio 2006 sui casi denunciati sono:

• Ese rcito 7 : Uflìciali 1. SotLUffìciali 6;

• Marina 5: Uflìcia l i 2, Sonuflìciali 3;

• Aero nautica 2 : Uf!ìciali I , Sottufficiali l;

• Carabinie ri 3 : SOLtuflìciali 3

Ne ll 'ambito dell'Amministrazione Difesa vanno agg i unti i dati riguardanti il personal e c i vile, che nel dicembre 2003 riguardavan~ 9 casi vertenti soprattutto su questioni di e.cl. "demansionamenlo", lìgura speciale rii m obh in g caratterizzata dall'azione di relegare la vittima a funzioni non in l inea con i l suo profi lo tecnico-professiona le e pertanto dequalificandola di fatto.

Gli aspetti etico/sociologic i del m o b b ing nelle Forze Armate possono riassu m ersi nello schema seguente. che prende in consicleraiione i principa l i elementi di disamina elci fenomeno:

• principio di autorità e rapporti gerarc h ici (discipl i na);

• componente etica del servizio (giuramento);

• in Lreccio tra rapporti di servizio, rapporti interpersonal i e capacità operativa.

Va premesso che i l sistema organizzato "Forze Armate" è un sistema abitato e permeato da va lori alti e pervas i vi e che l'organizzaiione m ili tare è c h iamata a servire i n anni la Nazione contro nemici estern i per rl ifendere i suoi interess i e valori vi ta li: l i bertà, sicurezza, unità , indipendenza. P er asso lvere a questo compito i suoi uomini devono essere d isposti a sacrificare anche la vita . Presupposti ideali e pratici de ll a stessa narnra accomunano le Forze Armate a ll e Forze cli P o l izia , che infatti lottano contro un nemico interno alla Nazione. P er creare e conso lidare l a motivazione verso quei valori occorre che si i nstaur i una forza d i coesione capace di un ire e ama lgamare i suoi co-apparrenenti, occorre che si formi uno sp i ri to d i accettata

e condivisa precisazione cli compiti e ruoli, occorre che tntti i militari siano eticamente persuasi di agire per lìni s11periori e che essi, tutci, nessuno eluso, consideri no i l proprio lavoro non come un impiego ma come un servizio, un servizio assoggettato a regole severe e pervasive, nel rispeuo del le qua l i abita una virtù speciale che accomuna tutti, dal primo all'ultimo: q u ella di mettere la propria vita a disposizione della Nazione: comunità nata SOLLO la stessa vo lontà, della stessa origine e permeata degli stessi valori condivisi, un'amplificazione della famiglia. Il vincolo singolare così costituito tra i mi l itari li rende fratelli, i fratelli forti che difendono a costo della vita la famiglia e le sue istituzioni. E' questo un concetto non retorico e che rileva ai lini di un corretto comportamento interpersonale nell'organizzazione. I nfatti. la vera amalgama tra i soldati, fonte prima de l la disciplina, dovrebbe essere la comune appartenenza ad un ideale. come avevano ben compreso gli amichi e sempre applicato i più grandi condottieri della storia: in a l t.re parole la comunanza di un mix di ideali e di interessi fondamentali dovr ebbe rendere i rapporti imerpersonali tra militari improntati a schiettezza, cor-rettezza e lealtà proprio in quanto ll.llti impegnati per il bene comune. Tale principio è codificato in documenti sia sto1ici che ;:ittua li, i qua l i, astraendo da idealità e retorica. costituiscono la prima fonte normativa che rego lamenta la materia. definisce le categorie concetwali, detta i contegni e pone significativi pa letti alle possibi li interpretazioni discrezionali e arbiu·arie.

Al la l uce delle precedeuti notazioni è chiaro che il sovraordinato che commette mobbingmanca a tutti suoi doveri contempora n eamente e si distingue dal suo omo logo civi le in quanto la sua responsabilità di comando, contro ll o, ese m p io e informazione è forn i ta cli intrinseci va lori se possibi le più e levati. La tipoloh,-ja de l mobber mi l itare assu n1e pertanto caratter i di patolog ia di persona e cli sistema p i ù gravi po ichè egli manca ad a l meno quatu o doveri nello stesso tempo:

• a com i nciare da que ll o et ico, poic h é calpesta nn sistema di valori asso l ut i , rife ri ti in j)rimis a ll a perso n a umana e quind i a ll a Nazione i ntesa come comunità ideale e istituz i onale;

• poi a que ll o g i 11ridico, i n quanto vi o la con la sua condotta d i ritti e doveri giuridicamente sanciti cd è responsabi le de ll e conseguenze e dei danni prodoui:

• quindi a quello disciplinare , per la vio lazi one di principi e doveri disciplinarmente fissati;

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• cd infine a quello amministrativo, visto che col suo comportamento produce anche un danno erariale per l'Amministrazione.

Di simili violazioni - e pertanto di altrettanto simili chiamate di responsabilità - si macchia anche il subordinato che si presta a costruire prelestuosarnente sine matPria o ad alimentare artificiosamente contro un superiore una venenla per mobbing inesistente.

Altrettanto censurab il e del sovraord i nato prepoLente e inumano è dunque il subordinato che pretesta disagio, sofferenza e incompatibilità persona l e e ambientale attribuendoli ad inesistenti prevaricazion i di un superiore con lo scopo recondito di evitare un trasfe1imento sgradito o un incarico mal sopportalo o diverse condizioni di impiego che Lroverebbero adeguata ricolloca7ione seguendo i normali e corretLi canali g erarchi ci.

Il mobbing, atti normativi e regolame ntativi

Gli atti normativi che riguardano alcune de ll e fattispecie giuridiche e disciplinari del mobbing sono:

• il Codice Penale M ilitare di Pace (Artt.188 e 196 e Anl. 223-227);

• i l Regolamento di D isciplina Militare (Artt. 21, 22, 36 e 37).

Esistono tuttavia a l tre fonti documentali che riverberano molti degli aspetti etici, componamentali, disciplinari e morali la cui i nosservanza produce effetti qua l ificabi l i sicuramente come m o bbing.

Doc ume nti / Atti d e lla Marina Militare

Norme di tratto e di c omportam e nto per gli U fficiali - Manualr jJer gli Allievi del 1 ° annodi corso dell'Acrarlnnia Navale edito n rura dell'Istituto.

Il principale richiamo del manuale è sostanzia lmente rivol t o alle componenti etiche de ll a vocazione e dell'educazione dell'Ufficiale cl i Mari na.

Princip i di c o mportam e nto p er il pers onale della Marina Militare - P ubbli cazione de ll o S tato Maggiore M arina, Ufficio Affari Giuridici e Contenzioso, S.M M 8 edizione 1996.

Nella premessa il documen to viene definito come " una forma dì riflessione su quei doveri etici che costiluisrono la base e la forza della nostra istituzione quali regole di rondotla liberamente acrnllale e sf1ontaneamenlr rispettate." E ancora "Esso si /Jrefigge di essere una sorta di "Codice mora[P dPlla Mari un" rhf> fornisce i principi /Jer creare qi.elln disciplina intima che induce al dovMe .'' e, ancora o l t re, " I /nincipi em,1 ndati hanno valrrrf' t'sse11-

zialml'111e Pliro " e da essi " i Comandanti hanno facoltà di tmrre indirnzioni " ai fini delle va l utazioni disciplinari e ùi caratterizzazione " ... che ,bres11f,pongono il rispetto di regol.e di condo/lo rii natura etica". Al capitolo Vll - La rnra del personale. punto c) '· l'ajJ/n-orcio inte1J1erso11ale di Sl'rvizio é pertanto inte~o ad evirlmziare r sviluf,f1are nei dif1endmti IR qualità ed i comportameuli positivi al fine di prevenire - prima ancora di censurarli - i rnmportamenti o gli alleggiamenti da rorreggere." Netti a tal proposito sono i richiam i del documento al Rego l amento di Disciplina Militare allorché detta, tra l'a l tro, lo specilìco dovere che incombe sui superiori e cioè che la cresc i ta umana morale e proressionak del personale dipendenLc deve cost i tuire obiettivo primario e allorché r i manda a ll a carta costituzionale e alla legge n. 382 / 78 circa la rimozione degli ostaco l i che limitano il pieno sviluppo della persona sul piano della vita pubb l ica e privata.

E i n fine, al Lito lo Vlll - Lo spirito di corpo, si prescrive, al punto b): " gli r1ppnrlenmti alla Marino Militare si sentono uniti da s/Jirito rii fmtellam.a, ouali .r mnnbri della stesso famiglia; usano tra loro modi schielli e rordialì, afJfJrezzano i ri 1pe1tìvi meriti, si asteng'0110 dalla maldicenw e da ogni alto o ,Parola clu1 possa g,merare di.ssapori o rismtimenlo f' .,i f1rr•stano, in Of.;11Ì circostanza, assislrnzn rniprocc/' e, al punto c) "Analoghi .1entimn1ti /Nnnpnno le relazioni con il jln:rnnalf> delle altre Forz.f Annate e dei Corj,i armali deUo Stato".

Condizioni di vita e di be ne sse re d e l p erso nal e dip e nd e nt e - Preve nzione di condi zioni di di s agio morale e cli possibili situa zioni e s tre me , Circolare n. 03237/GD de l 28 rebbra io 2001 del Comando in Capo de ll a Squadra Navale.

Il documento, r ichiamandosi ai principi primari di coes i one del personale - incarnata ne l l.o ''spirito di bo r do" - indica agli investiti di comando i criteri cli creaz io n e, manLenimento e m igl ioramento de ll e condizion i d i serena convivenza e di sani ed equilibrati rapporti disc ip l ina r i, di servizio ed interpersonali a bordo de ll e Unità.

Un accento par t icolare viene posto da un lato sulla sp i nta che possono e devono offrire i valori morali condivisi e da l l'a l tro sull'alle n to e cos tante controllo dei segna l i di disag io - specificamente disagi o "morale" - emergenti dal personale.

Il passo più significativo della circo l a r e impone ai Comandi " ... il contrasto mergico di ogni atteggiarnmto che possa risultarP offensivo, frustranti' o umiliante j,er il militare tomfHesi, ma non solo. i fenornmi di nonnismo;"

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Documenti / Atti dell'Aeronautica Militare

Le relazion i int erpe rsonali tra uom o e donna n e ll 'Aeronautica Militare - Pubblicazione dello Stato Maggiore Aeronaurica 1 ° Reparto , SMA - ORD - 007 edizione dicembre 2001.

Ne l documento si affronta in modo originale e pragmatico la nuova condizione per la Forza Armata di vicinanza, collaborazione e convivenza tra personale dei due sessi. possibili occasioni di mali11tesi e di atteggiamenti non corretti e quindi disciplinarmente e giuridicamente censurabi li

La rilettura accurata dei documenti sopra 1icordati , nell'ottica della lotta cont r o il mobbing giustifica la ripropos ili one di riflessioni e proposte come queste:

• L'elica militare e le norme di tratto e di comportamemo devono trovare uno spazio ampio e solenne nel corso dei momenti addestrativi di tutto il personale, ad 01-,rni livello, e pertanto essere compresi nei piani di s tudio di tutti gli istituti di formazione militare.

• Conferire un peso ancor pii:, determinante alla componente "comportamento·• e "relazioni interpersonali" nelle note caratteristiche del militare e considerare quale elemento distintivo di elevata atlitudi ne alla lead,,rshi/J e di em in ente capacità di comaudo e controllo il saper dialogare, la penetrazione psicologica e l'esibizione di animo sereno e aperto al confronto con qualsiasi interlocutore.

Il D ECRETO LEGISLATIVO 9 lu glio 2003 n. 2 16 -

Attuazione della direttiva 20 00/ 78CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.

Provvedimento che, recependo anche direttive europee, colma gran parte di un vuoto normativo e sanzionatorio in tema di parità di trattamento in materia di occupazione e di condizion i cli lavoro e, di fatto, si occupa anche di nwbbing. Dalla lettura accurata del decreto possono scaturire alcune immediate nota7ioni , strettamente collegate al quadro ambienta le pertinente a ll e Forze Armate.

La tutela giuridica del lavoro in senso Iato è testimoniata dall'imponenza del quadro normativo di riferimento che richiama innanzitutto la Costituzione e quindi numerose pre\'igenti leggi, armonizzate nel decreto, incluso il settore normativo UE.

l i Ministero della Difesa non compare tra i Dicasteri lìrmatari (prob lema del mancato o scarso

interessamento A.D. nella fase cli elaborazione anche di a lu·e feggi: 241 / 90; 502 / 92; 626 / 94; 675/96; 155/97 et.e.)

Oggetto del decreto è, dichiaratamente (art. I), quello di garantire, nell'occupazione e nelle condizioni di lavoro , la •· .. parità di lrallameuto Ji'a lf, pr>rsone indipendentnnente dalla religione, dntLe convinzioni personali, dagli luzncliwjJ, dall'età e clall'orientmnento sr'ssuale... dispone11do te misure necessarie affinché tali fattori non siano causa di discriminazione. in un 'ottira rhe tenga t0nlo anrhe del diverso impatto rhe le stesse forme rii discriminazione possono averp su donne e uomini." La formulazione "convinzioni p ersonaH' in una dizione così volutamente lata racchiude uno spettro pressoché inesaurib il e cli fonLi di dissapore e connitto che potrebbero sfociare in atteggiamenti classificabili come mobbing . Ancora , il decreto prevede "misure necessari.è' cli contrasto. cioè misure attive sia di controllo e contenimento che repressive. Ed infine, la prefigurata tutela, a causa dei riferiti f.utori, contro la "disrriminazione" sul lavoro - inclusa quella per motivi di differenza cli sesso - induce a reputare identificate anche, e soprattutto, le fatùspecic di mobbing tra le modalità di discrin1.inazione censurate.

E ' importante focalizzare l 'atte n zione all'art. 2 la "Nozione di discriminazione" (in cui si parla al comma I di "discriminazione clirf'tta o indiretta" e al comma 4 anche di "ordine di discriminare") poiché sono accuratamente identificate e descritte come discriminazioni " anche le molestie ovvero quei comporta.menti indesiderati ... aventi lo scopo o l 'effetto di violare l a dignità d i una persona e di creare un clima intimidatorio. osti le, degradante, umiliante od offensivo.''. che cosùtuisce la classica definizione proprio del mobbing.

Le previsioni/prescrizioni contenute nel d ecreto s i appli.cano in ambito Forze Armate in modo integrale, eccezion fatta per i " ...fattori di età e handicap. " (art. 3, comma 2 e).

La corretta lettura di tale disposto, che cila per la prima volta le Forze Armate includendole tuttavia in maniera perentoria nel novero del sistema generale del lavoro e quindi nell'ambito di applicazione della norma, induce ad escludere i due riferiti fattori per motivi di ovvia validità giuridica: non possono essere g iudi cate infatti illegitùrne:

• le limitazioni cli età vigenti per l 'a mmissione e la cessazione dal servizio;

• il possesso cli precisi requisiti fisici e sensoriali per g li appartenenti a ll e Forze Armate .

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Giornale di Medicina Mifaarc
G Med Mii. 2007; 157(3-4): 551-560

Sono tenuti iii r iguardo dal giudice adito , " ai Jini della liquidazione del danno " cventualmenLc invocato, g li atteggiamenti discriminatori e les i vi connotabili come'"... ritorsione arl una jJrererlenle azioni' giudiziali' ovvero ingiusta reazioni' ad una prtadn1/1' a1ti11itn rfr,/ soggetto /fso volta ad ollenert il iùj,e ll o ilei f1rinrij1io della parità rii /ml/amento." (art. 4, comma 6).

li clisposLo evoca u na duplice fattispec i e:

• iJ mobbù1g praticato p er ritorsione ad atLi di auwdifcsa d isciplinannentc e legalmente ammessi;

• la risarcibi lità del danno - in senso lato - prodotto da tali ri tors i oni.

e ll e vertenze cli mobbing in amb i to Amm ini stra7.Ìone Difesa viene confer m ata la g iuri sdiz ion e ciel giud ice a mmini strat ivo per il persona l e delle F orze

Arma te ex art. 3, comma l de l D.Lgs. 30.03.200 1 n. 165 (art. 4, comma 8) ( 1 ). La ratio del disposto nasce dall'in1possibi lità di pratica, per i militari, dell 'o pera del Colle gio di Conciliazione previsto per altri ordinamenti. Restano ovviamente impregiudicate le procedibilità avanti a l g iu dice ordinario, in sede penale e civile. in caso di delitti e reati giuridicamente connotati. ( l ) D. Lgs. n. 165 del 30 marzo 2001 No rm e generali su ll 'ordinarnenLo del l avoro al le d ip endeme delle Amminis t razioni Pubbliche.

Il mobbing - aspetti medico legali

Il medico venuto a conoscenza per motivi professional i di una malattia insorta a causa del mobbi11g g_ obb li gato a presentare il referto , atto co n cui dà noLizia a ll 'A.G. di aver prestalo ass istenza ed opera in casi in cui si profila l'eventualità di un d e lillo per i l quale s i debba p rocedere d ' ufficio o a querela cli pane ( lesioni personali da c ui s i a derivata un a malauia d i cl uraLa su p e ri ore ai 20 g i o rni - ar t. 582 C.P. - o lesioni persona) i agg ravate - artt. 583 e 585 C. P. ).

A l tra in combe n za è quella della denuncia a ll" AS L , ai se n si del l 'a rt. 103 T.U l egg i sanitarie ( R.D. 27.07. 1934) per lesi oni p ersonali, dipendenLi da qualsiasi causa ac qui s ita, da cu i si a derivala o possa derivare una inabilità al lavoro anche parziale, d i caraLLere permanente.

Tra l e denunce c ui il medico è tenute) , ricorre anche quella a.Il' INAIL o a ll'I PS per gli stessi motivi, rnalatlia p rofessiona le da causa di lavoro - art. 590 C. P. li m ed ico c h e non ade mpi e ag li obblighi di r eferto viola l'an 365 C. P - omissione cli referto - e co mmett e reato; se poi, o invece, comp il a false cert ifi caz ion i o

false attestazioni in atti destinati all'A.G. vio la l'art. 374 bis C.P. e commette reato ancor più grave Ed infin e, "Salvo rhr il fallo roslitui.ff(I jJi'IÌ grar,,1 reato, ;, p1wilo co11 la red11sionl' da 11110 a ti11qw' anni rhìu11q1.1r rlil'h.iorn o n/lesta Jalsmnmte in rfrtijicati o rtlli rlestìnnli 11 Psserf prodolli 11ll'A.G. ronrlizioni. qualità Jwrson11,li, Imi/amenti fPmj1e11til'i, mpjwrti di lavoro in esserf o da insla11.mrfJ, rl'lativi all'imputato, al rundannalo o alla pnsona sotto/1osta a jtrol'erlimPnlo di f1revenzùme. Si applica la pena della reclusione dr, due a sei anni SI' il fatto è commesso da un pubblico ujjiciale o da un incaricato di pubblico servizio o da un eserrente la professione sanilaria" - art. aggiunto dall'art. 11, comma 3 D .L. 8 g iugno 1992 n. 306 ln o ltre:

• Il mobbizzato militare può invocar e per le infermità correlate la dipendenza da causa d i servizio e n1tti i benefìci cli equo iudennino e pensionistici pr i vilegiati che ne discendono

• Per il nwbbt•rmilitare identilicato s i apre una prospettiva di danno erariale, oltre che di responsabilità civile e penale risarcitor ia .

Conclusioni

1. TOLLERANZA ZERO PER IL MOBBING

2. EDUCAZIONE ALLA CORRETTEZZA

3. APPELLO AI VALORI ETICI PIU' ELEVATI

4. CURA NELLA FORMAZIONE

5. ESEMPIO, DIALOGO, COMPRENSIONE

6. INTERVENTO SANZIONATORIO SECONDO NORME

7. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Al FINI DI AVANZAMENTO

... precedenti ...

" La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vici1w! ... " Paolo, Filippesi, 4,5

" . . . Lo ir1termgavano alcuni soldati: <E noi che dobb-iamo fare? > Rispose loro: <Non maltrattate e 11011 es torcete niente a nes.mno, contentatevi delle vostre paghe>". Luca , 3, 14

" Agisci in modo da trattare l'umanità, così nella tua persona come nella perso11a di ogni altro, sempre nello stesso tempo com e un fine e mai semplicemente co m e un mezzo ... " Imm a nu el KANT , Fond azi one de ll a meta.fisica dei costumi ( 1785) .

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2 • Congresso N aziona l e Inferm i e ri e Professioni Sanitar i e del l a D i fesa Taranto 13 . 14 novemb r e 2007

Nei giorni l 3 e 14 novembre 2007 si è svolto o Toronto presso lo Scuoio Sottufficiali dello Marino Militare il 2° Congresso Nozionale degli Infermieri e delle Professioni Sanitarie dello Difeso , presieduto dall'Ammiraglio Ispettore Capo Vincenzo MARTINES, Direttore Generale dello Sanità Militare , ed organizzato in collaborazione con l'Ispettorato d i Sanità dello Marino Militare . Il Congresso ho visto lo presenza di oltre 600 partecipanti e dei vertici sanitari delle Forze Armate, nonché di illustri autorità civili ed occodemi· che appartenenti olle professioni infermieristiche e tecniche. Un incontro tra professionisti impiegati in diversi settori che ho costituito momento di fecondo condivisione di informazioni, con l'obiettivo di sviluppare ampie sinergie ed uno rete di relazioni istituzionali, volto allo sviluppo delle competenze professionali ed al miglioramento dell'assistenza sanitario.

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3[

Note di antropologia di pace e di gt1erra

attraverso lo st11dio e l ' analisi dei murales osservati in alct1ni teatri operati vi

Anthropol ogy Note s of Peace and War through the Study and the Analysis of the "Murals'' found in Theaters of Military Operations

' l>1rdl11n' (,,,,,11 nrl, ,ltlla ,;a n1/•1 \Jìlltm, lt,d,,,,,11 Hu111,,. l>n,U11u> \r:. 1«rtrr· /', 1, do::u t \1 1!Jtt11 • />111':.!4"11 Cit tJ1·,a/, •I,·// I

Riassunto - (;li -\lllori compi,>m, u11 \ia'-!gio 11t'l Lcmp,> ,tlla ncerci tki sigm1ic1u p<'1 nu l'uunw. tb <t'mpre. 'l'lll<' 11 b1,1>\{t1" di t'spri.Jnt're k· prop1ie <'IIIULÌL>11i ed i pn,p11 dt'<ide1i un:1,t'1..,,i i murale~ ed i \!:raffili DPpo .1,·er11t' ,111;1liu,no le co1111x>11e11ti p,in,l,,-..ridu:'. lt' ,:tlen,e cnmu11icari1·t' e le imeLirni ,pi.J1Le <"'Pl'<"'SÌ\'t'. ilh1;n:1rn, ,Lln1111 esempi d1 nnu:tlt', t' 's.'1:tHiù fo 1ng1:1faù 111 SL,111 ,tli.1. in L<'mp,> d1 pare. ~·ct in I raq. dur,111te le npt'r~11in11i bdli,h,· co11dnw: ,1 panirt' d.ll '.200'.\ Emcrg1,111> d,1gli ,rudi rkgl i alltori delk incne , sanu notl' .uuropolo!:(ÌL h,· rht' ,ICur;.1menc,· anicchir:11111,) b lene1:uu1:1 di 1ile1ìme1 1w dt'IJ.t p,1n,logi,1 .1pplicara .ti contesti ope1:11i,i cosiddt'tlÌ •,i,,inuneoici"

Parole chiave: ~lurales. Graffiti. Emozioni. Colori. Somalia. Iraq. Luscher.

S ummar y - The -\ur h "r' cra,el ,1Lrn" rhe urne in ,earch111g 1>1 thl' me.111uHr rt'g an l 111" "h, Jllt'll. ,i nre ,ince,tor<. feel the llt't'd LO e:-.prt',, Lht' i r "\' n em,Hinn, .u1J de , irt', through 1.he mural, ,ual the \!:1";1tfil n. \ her h.\\ i11g- ,t n.1h1t'd Lhe P"cholog-ical cnmp,,11c•1JL, the cnmm1t11icc1livt:> ,;1lt1t'< ,111d the inncr t'xpre,si,e pushe,. ù1c-, tlh1 , rraLe , nme t'xamplt·< nf m11r:1ls .md gratliw phnt,)grap!wd in " •'malia 111 pcacctime md in I raq. ctming ilw \,ar ,)p,:r;irion, rn11d1tnect since '.21Jll '.\. \.mhrnpnlogical nnre , emt·roi:,· lrnm chi, ,md, 1h.1t ,ureh hill be ,111 .i<lded \:llue to llw lirerature refrrenct', nL1pplied p,-cholo!s' in Li1t' ,n-cùlt'd as, mmetric tht'atre of operat.iom.

Kev words: Murals. Graffito. Emotions. Color. Somalia. Iraq. Luscher.

"La pittura murale è lo forma più alta , logica , pura

e forte di

pittura.

E' anche la più disinteressata , perché non può essere converti ta in oggetto di lucro personale né nascosta a beneficio di alcuni pri v i legiati .

Essa è per il popolo , è per tutti " .

Clemente Orono (Pittore messi,ano, 1883· 1949}

Ciorn;Ùt.> di \ l eciicin.i \li hran,· Studio
Vincenzo Martines * Marco Cannavic ci 0
Nvmri.
\rn 11!0 \J d/1111,·
G '.\led '.\li i. 2007: 137(3-4): 5(il-568
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Fin dalla "notte dei tempi'·, nello sviluppo della comunicazione umana gli uomini iniziarono a comunicare attraverso la mimica. poi vennero i suoni e quando il suono non è stato più sufficiente, si rracciarono i primi graffiti. La parola, nel senso in cui oggi la intendiamo, come forma di comunicazione, è stata una conquista successi, a. Con i primi graffiti fu immorta lata la loua per la sopravvivenza degli uomini primitivi e venne impressa sulle pareti delle caverne. Osser,·andoli si comprende benissimo la rappresentazione della frenesia della caccia, raccontata attraverso versi onomatopeici e danze frenetiche. Da quei graffiti oggi si fa risalire l'inizio sia della storia della comunicazione che la storia de ll 'arte. l graffiti riu ovati ad Altamira in Spagna, ad esempio , apparlengono sia alla storia dell'arte sia a quella della scrittura.

A queste osservazioni ed agli studi che sono stati effettuati i11 argomento possiamo aggiungere che con i graffiti ebbe inizio anche un 'altra storia: que ll a della psicologia umana.

Sono stati i pittori e gli scultori che, per primi. hanno analizzato , studiato e riprodotto le emozioni umane. E lo hanno fatto fin dalla preistoria. anticipando cli millenni l'approccio scientilìco ali<" emozioni che ebbe inizio solo nella seconda metà dell'Ottocento. allorquando la psicologia 11mana iniziò a muovere i primi passi.

Pensiamo a Leonardo da Vinci, alla sua ricerca sui moli dell'animo , alla sua teoria dell'occhio corne specchio dell ' anima e quindi della p i ttura come '•fine-

stra sull'anima". L'arte per Leonardo ha rappresentato il mezzo per descrivere i suoi personaggi raccontandone le emozioni ed i contenuti dei loro stati d ' animo.

E dopo Leonardo ecco gli studi sulla fisiognomica, come quelli effeuuati dal Lavater o da Lombroso. fino a giungere ai pitto1; dell"Ouocento, con i qual i iniziarono a prendere forma sulle tele le angosce degli espressionistì. i mondi del surrealismo e di scuole piuoriche , che esprimono le tensioni dell'uomo e i tormenti della storia moderna.

I graffiti ed i murales sono quindi i primi esempi di come l'arte, nelle sue forme più differenti, ha preceduto la psicologia intesa come scienza e come sinonimo cli consapevolezza cli sé, dei moti c1·animo umano, dell'universo emotivo e inconscio di ognuno di noi.

Emozio ni e c re atività

Esprimersi attrayerso aUtvtta creative quali la pittura, l a musica, la poesia o l a da11a1 permette cli assumere la furllione di conLenitore dell'esperienza emoti\'a: dare un nome alle proprie emoz ioni, tramutarle in colori e in forme, in moYimenri o in suoni permette di non essere sopraffatti dall'irnpatLO con le emozioni stesse.

Le diverse tecniche creative. ohre a contenere. mettono in 1isalto la complessità del mondo emotivo e fanno emergere l e sfumature e le profondità dei mondi interimi.

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di Medicina Militare
G rolfifl di Altomiro (Spagna/
Giornale
G Med J\i1il. 2007; 1:)7 (3-1): 5 61-568
Muro/es d ipinli su uno coso o Prizzi (PA/

Una ulteriore r11nzio11e dell'espressione creativa, forse la più importante, è quella di aiutare a trasformare in energia il fiume di emozioni, di immagini e di sensazioni che percorrono il corpo e la menLe in ogni momento della vita, permettendo di scoprire nuove risorse indispensabi l i per affrontare la quoLidianità e nuove prospettive per riso lvere i probl emi e realizzare se stessi.

I mu.rales e d i g raffiti come forme di c omunicaz io n e di mass a

I mezzi di comunicazione di massa , spesso citali cou il solo termine in lingua inglese ·'mass media" o semplicemente "media··. sono gli strurne111i auravcrso i quali è possibile indirizzare una conoscenza verso una pluralità di destinatari indistinti.

Anche in questo caso la locuzione proviene dall'inglese, ma l'origine della parola è latina: media ed è plurale di medium, che significa letteralmente mezzo. Questo imp l ica che l'espressione , in lingua iLaliana, va pronunciata secondo le regole fone1iche italiane e latine. non all'inglese.

Per mezzi di comunicazione cli massa oggi si intendono : la stampa, il cinema, la radio, la tcle\'isione internet, . . . Tuttavia se definiamo con la parola umcdia" tutti g l i strumenti attraverso cui awengo no i processi di mediazione e trasmissione simbol i ca di significati. pensieri cd emozioni in una data comunità cli utenti, allora possiamo affermare c he il primo strumento a disposizione dell'uomo è staLo, ai tempi della preistoria , il suo stesso corpo, in grado di esprimersi attraverso gesti e suoni. E la pietra con cui l'uomo preistorico disegnava i graffiti fu il suo primo "media'' esterno.

Successivamente, la tradizione ora l e delle conoscenze tramandale da padre a figlio avviava un processo evolutivo che portò a definire come media fondamenta l i tre principali veicoli d ' informazione: i l testo scritto, le immagini, i suoni.

Dalle notti nelle grotte cli Altamira alle notti attuali passale a navigare sul web, la natura cli questi med i a fondamentali non è staLa al terata.

Oggi come allora l'uomo comunica sempre e comunque con un testo scritto (dal pap i ro, aì codici medieva l i . al testo stampato e fìno al moderno ipertesLO), utilizzando ed osservando delle immagini ( dai primi graffiti alla fotografia e ai filmati).

I murales e d graffiti come fo r ma di esp ressivi tà umana

Le modalità con c ui l'uomo esprime se stesso e l e sue esigenze sono molteplici e molto diverne tra loro. La comunicazione dipende dall'epoca storica e c ulturale nella quale si vive e, so pratlutto, dalle ca ratteristiche personali della persona. C'è ch i preferisce rielaborare i problemi parlando, chi esprime le sue ansie e le sue gioie attraverso coreografi_e di mo\irncnti o di colori. chi compone m11siche , chi scrive poesie o favole. Ognuno, in base alle proprie risorse e alle stimolazioni che ha ricevuto. trova il sentiero più adatto per conoscersi ed esprimersi.

Quello che appare più comune, se non universale, è la maggiore propensione dell'istinto umano a far emergere le emozioni attnn-erso il disegno e la pittura.

Le espressioni grafiche sono delle modalità comunicaLi\·e non razionali , il loro campo ideale è l'espressione libera da regole ra7ionali e convenzioni, quindi la fantasia. l'immaginazione e l'arte nel senso più ampio del termine.

Quindi , Lra le forme artistiche del disegno e della pittura, come espressione dell'universo psichico umano , e l a psicologia, inresa come comprensioue razionale cli tale universo , esiste un legame profondo che ha 01ii:.,rini antiche e profonde.

Em ozio ni e c ol o ri

Esistono inoltre molte ricerche che hanno Lrovato chiare relazioni tra reazioni neurofisiologiche specifiche ed esposizioni a co lori specifici. Oltre ad esperimenti Fussen /Germania)

Med Nlli. 2007: 157 (3-4

Giornale di Medicina l\1.ilit.arc
G
): 561-568
in una
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Decorazioni fiabesche
casa della Baviera

su soggetti. sono stati fatti studi sull'ancropologia. la micologia, la ~imbologia religiosa e profana di continenti e culture differenti per Yalmarne l\111i\'ersalità o la s pe ci ficità di tali femHneni. Da tutto ciò emerge che i co lori agiscono sul Sistema '.\er\'oso .-\utL)IIO!llll (S'.\. \). attirnndo reazioni !ìsiologiche precise e universa li. Se esposti ad un determinaw colore. il SX-\ di ogni uomo reagirà nello stesso modo. a prescindere dall'ed. dalla cultura di appanenenza e dalla personalità. Questa atti-

vaz1one fisiologica universale è la base sulla quale si fondano le teorie per la scelta dei colori 11dL1rredamento. nella pubblicità e di alcune tecniche terapeuriche. Un esempio di turco ciò sono i test dei co lori di Lùscher. secondo il quale ogni colore coinc id endo con un 'esatta frequenza ondulato1ia visibile e misurabile , stimola lo stato psicovegetatirn del soggetto che osservJ. quel determinato colore. Egli ha studiato questo percorso arri,·ando a definire per ogni colore un significato psico logico definito dalreffetto fisiologico stimolato, il sentimento di sé e il comportamento che ne deriva Se consideriamo il co lore blu scuro per Liischer ha un effetto fisiologico di sedazione. tende a far calmare il soggeuo e se scelto come colore preferito nel test, e,idenzia una percezione soddisfatta di se stesso. L a storia, la cultura e la s piritualità degli uomini hanno associato a i co lOJi e, forse inconsapevolmente, a ll e re lative reazioni fisiologiche , significati, simboli e metafore che hanno creato una vera psicologia dei colori e delle composizioni artistiche. Quindi il giallo. ricordando il sol e e il calore del fuoco e de ll a lava. diventa nei secoli il simbolo dell"energia e della vitalità. associato agli dei e alla forza \itale capace di creare. Se diventa predominante, assume un significaLO opposto,

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Militare
G rotte di loscoux /Francio) Giornale
di \[edicina
C Mcd Mi l. 2007; 157( 3-4): 561-568

rimandando a l la folli,i che acceca e distrugge ogni risorsa. al sole che brucia la rerra e le coltivazion i: i l giallo rlei roghi che bruciano le c i u;'l e le streghe Il giallo è il colore delrcstate. del ~lll() che nutre le popolazioni e dona prosperosità. ma anche dcll"iuerizia. degli occhi di chi ha un fegato ~offercmc. della ma lattia.

Da un punto di ùsla tcrapcm.ico snno fondamentali le oss<.T,·azioni fa rte riguardo l'effet t o dei co l ori sulrumon., e snl comporramen t o.

I graffiti della Somalia e d ell 'Iraq

I n bas1.: alle analisi fin qni cnnd,1ttc possiamo quindi affermare che i graffiti richiaman,i alla mente i mondi antichi , in panicolart' la preistoria t' b pnHostoria de ll Tmanità. conH., ad esempio le grn11e dip i nte nel paleo l iriro ad A.llarnira. in Spagna. o 1~1scaux . in Francia. Sono questi dei graffiti rupesui correlati ai moment i cruciali dell'esistenza t' della sopra,.._.i,·enza de ll' uomo primiti,·o. come la cacci:i.. la pesca e la guerra. Da al lora. persis t e uei secoli, anche dopo i l tr<lsfcrimcmo de ll·uomo dalle grotte delle campagne a ll e città. la consuetudine di scrivere e stm·abofflrian' sui m1ffi. Si cogl i e in quesl i graffit i ed in tuui i segni l a~ciar i \'olonrariamente dall'uomo su nnui o pareri. la pulsione i stimi,-a di lasc iare qualcosa di sé. di marcare il territorio. come g li animali fanno con i loro umori fisiologici. oppure di fermare una data ,) una circostanza importante. come ad esemp i o i ··per sempre" dei cuori degli i nnamora t i. L:ancdo urhanu ,iene così arricchito di ,isioni scenografiche di siwazioni d i , ·ita

e di morte cbl forte impatto rromar.ico ed emotivo. 1 gn1ffì t i di segui to riportati. fotografati in Somalia ed in I raq esprimono la Yolontà di comunicare una capacit..à di tn-oro. un ·ane. oppure una tendenza politica. morale. rt'ligiosa. Sono comunicazioni rivolte alle altre pn~l)tW co n lo scopo di a l imentare un proprio n1mmcrcio npp111-e snmm-erc una coscienza locale n"r~o gli alu-i. gli im·a.sori. i diversi. i nemici. na ,;cmprc. le gnt>1-rc .sono permeate di simboli. cli .,tcmmi. di fìg11re. di immagini ( ··;11 hot sig110 vi11rr!s" di Co~untino I ) e quando un popolo vin· una guerra c ·è un SO\raccarico di :,i111bnlico al punto che risul t a clifficik esu·apolarc un se11so. t1na posizione. una logica. un:1 chiara chian· di lettura anche ~emplicemcn t c per distinguere. nello sconvolgimento di una guerra. gli amici dai nt>m i ci. l a Yita dalla morre. il passato dal futuro.

I graffiti ed i murales che ,·engono di seguito riporr.1ti c-sp r imono le \'arie dimensioni del YiYere um a no in tt>mpn di pace (la Somalia) ed in te m po di guerra ( l'Iraq). I muralcs soma l i esprimono una forma di pubblici t à che potremmo definire ··povera•·, pr iYa di l uci. di neon, di ' •effetti specia l i .. come que ll i che oggi siamo abitua t i a Yedere lungo le nostre s1radt>. I m ura les iracheni csp1imono i nvece la rabbia , la Yioknza. !"odio che si alimenta nell 'a nimo umano i n ogni connitro bellico. Enu·ambi esprimono u n grido che raggiungf:' il passante. il lcllore. i l ùsitaLO r P occasionale, co l pendo l o nell'anima con le parole mediariche del sentire umano: ··l'rrnmi, r isono r111d1 "io. rn11 il mio lr/lloro, r01I /,, mi,, irlf't', rm1 i mil'i dr-sidni. ron i mif'1 a 111iti I' rontro i 111ir>i 11 r miri ··.

-Giornale di ~fr·dicina Milir~m·
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Gio rnale di Medicina Milit.an.: G Med Mii. :l007; 157 ( 3-4 ) : 561-568
Aeropono di Chi5/maio (Somalia), I 989_ In primo piano /'alloro CV Mortines autore delle foto di questo pagina 5colfafe o Mogadiscio.

"lo tuo animo è il /Uo onore mantieni/o".

"Finchè il loro cuore /:x;,llerà nel peffo resterò in loro la paura per fulfe le grondi costruzioni che hanno secondo la sop;enzo e lo prawidenzo di Dio. ·

"Nel nome di Allah. "/ovorole, cosi Dio e il suo Prelela e tuffi i fedeli vedranno i/ vostro lavoro' /Frase del Corono)"

'Armato del CODS s; estende e combo!le do Israele o Bogdad".

IN QUESTA PAGINA ALCUNE FOTOGRAFIE SCATTATE IN IRAQ PERVENUTE IN REDAZIONE DA OPERATORI MILITARI ITALIANI. Sono LE FOTOGRAFIE LA TRADUZIONE DALL'ARABO.

Giormùc cli Medicina Militare
"Qualsiasi cosa loro faranno no, non e, arrenderemo moi"
G Med Mii. 2007; 157(3-4) : 561-568 567

La psicologia del colore, secondo Luscher

ffo ..rn·at1 d1 r 1 Jni11,r11 I, ll'n,h1I, pn.,\/0/11 11I1,11Iu aum; n,r il ro1.11 , ti ;•r-rrl, ·· 1Y111cc111 \·.m (,,1~h 1

L<> p , 1,,>lug,,, p,1rh1.11i-.,, tì! ,,,,,fl , ,,1,1t·1 ,,, '.11.1, l.11 , ,hc1 h., ,1c,,, 1111 1111çr,·,,:in1t 1! ··1,·,1 d,·1 ,1>lun l~I.J\11 ,ht !l',,,,·, rapirl:i rlif111,i(,n, n,-~11 .111111 ·t,11 111 nm.1 r11 1, ,p.1 t 'Jt•)!li -, ,,111 l nm. h.i-.u,1 ,ulLi-, 111111> dw 1111.1 p.1r11,nl.in .11rr,,z11.1n, ,, n pnl,iP1H' lll'i tuntn,nu di un ck1cnnin 11n ,<>!un ,1.111,, rin111d11,1h1h .1 p.1r11,,,l;in ,1.t1i p,ic,,fì,1c1 èd ,·muLi,111ah ché ,.1grn ,ulu1<:' cd n~nt ù1mh111.111,,nc ,nm1,11ir.11:.,,·n,-r.111<1 1wlr,,,, l'n.11,1n 1o"t·ry.111<1nl' ,h,· i 111.1 h.1 , ,. lr,1 r.1llrn dcll.1 rromo1cr.1pi.11 (.lumdi. , <'c.inch1 I n~chc1. ,1!!.1 ,·i,1<,n, rin ,,,k,ri, d,·11, , umhina,iuni (Tum,H1, h, ,i )!t n,•i-,1 un.i n,p,,,1.1 n•mpon,111wm.1le. cmoLi,.1. !ì,1c.1. ui-1,, 11,· l.1 prcctik,iunt'" il 1itìu1<, per llll clc-1,·rminatu rulon· po--,,nu l"Ì\cl.lre prl'(i,1 .1,pcui ,.1r.111, ri .11i e wndc111<: 1:moti,c n.-i cnntro1111 dcll.1 ,1u a!Ìl'Ui,:, ,. rii I elanol1L. IL'11t·ndu, on1u ,uich, Lh, l,1 prd,·1·l'n1.1 mo<1rc1u ,·1:r, ,, ,i.1:-, 1111 col,,rc , k rt'aLinni che p1"<1,nc., nd "1~g, 11<1 c.1mhi.111,1 1 " Yunò.1 ò , ·1rh 111dl\id11i t dt·i 1:iii 111'Hllt'11lÌ ndlu ,te,,,, 111d1,1duu; 111 hre\e. 1 Lul,lll parlano di nni. d.1nd,, prnI>< mtunll,\/llllli ,11 h1, ,>>.,'lll. ,k, Hkii, 1ifinti. p.nu-t-. h,ì, ta ,.1per ckcitr,1rt· il lllt'",l~\JIP. E' 1111 lingnag,;w p111111"IL> ,ompk.",1. 111 p.Hl<' 111llu,·111,11n d.111 ,·1n>1c1 Ll cL1lturalt' eh ri.i-nmo m p 1rtt' rondinon ,110 dalla 110, tr.1 ind1'1dnalit:, p,1n,lo-,'lc.i. ,, mprl' 11n·la1,n-c rl1 w1.1 c.m1prn1<'111, mcnn , d.1, ,ne;g<'1u,a dtlb qu.1le il (ulure rapp1e,c111.1 b d1i n ·c cr.1cre, ,1i. l i 1c,1 d1 l 11, rhc1· <i .1n,1h di t>tln u>ln1;_ -l C<dt>n ha , , ro '-'<'. g1.1llu. \t'ldl' < hlu , -l colt>n .1u,ih.1n ( \1,,b. m:irroni:-. grigi,, e nero,. , hL , ,111, urn1no a dc, , 11, t'l <: d1, t'r,1 "'nLim,·1m di , i-. Il rn~, o ,hc prn,nc.1 erci1.111,)l1(' <' , p1nge ,, 1, <> 1' 11u,11à. det1<1t,1 1111 ,t'11 , n di H1rz<1 te d1 ,1<nrr11;1 p<"r cm la , ,t•lta ,11·1, 0 111n1.1 ,11 ni-, ., <1 1 r11 , p , 111dc .id. rnw , 1.1w di ,llti1.11inrn ncll.1 ò1n·1iunt di 1111:i urnqui<ta. ,1d lll1 de,1dt'ri1> e,p,111,1,u. ,t!Ll,pir.11innc 11!,1 nu,h 1l11 .1 ,11, n1' d~ 1111H' k cncr)!ic ' "' " 11,1li ,·d .t;.:,;n· i,t·1 e , p1i11w tìdnci 1, ,ic1u-, 11 , di , ,:.

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568 Ciornak di \l edicina \ll lttart·

Le 11uove frontiere della selezione del perso11ale: proposte teorico / operati ve ~ è\\.

frontiers in the 5elecrion of personnel

Marco Pacifico i,

t •li <tJ cl e 1< n'cCIHI .1,q111,1:1,,111 nel c ., mp,, clnl E.,elh ,. n17. e t'Jt'l1t" di111cn .., i,1ni t'l1l \1 [l\t t: 1,h"'t1 1L it·11ti\~Ih 1 t·\1lÌt'tHt L

ch e pt11 ;,1ce11cl, • lllc-!~me:;;,, .illt t·, 1::, :·11< : .:-.:'I --' :·,, ="tirhe dc-11·. 1r2".11i:Lz.tz1,_111c- 1, ,11L ,.:.. iiri 1: :? · -: !, dim, 11,1u111 cld , .111cl1cLt<, '-

1i, pt>tll! ill pr1,ili. ct, !ìilt--:H)cì.1: : t. ,:_\,..,1tl~it ,,,•1 , 1it·· - ~:t t1Ut1\"i , ti llllll'll, t \. •t~li t..'it'li."'t I. l lt ::l : 1• I I. : ' !'l''' I ph)lc·:~••'1 1111 dt' t lt'l!ll lil -d'-'t \,lll"'.lìl""- ' t .t.d ~l:i ~il C-.:..1 • :1-: ~rl, .unp1.t ddl.1 d1men , 1une ( ,:::ni.iY , Il' :;;i!, h , ::,:, :x:,.i

t. , 11111c ,t d11.1.11h.1pi:..·,t..,h.·L1.1 c.. lll• 1 t1\,-: p:· ,;·,··,.. t .Jrr:.1 ' ·- :,-J rh qut·:,,.h 1 '- (.1:Hnbnh Il· l1ftnrt tlt1 1 ri:le ,, i 1 tlt ,u tv:~- t: !l !tt r(. t ·

lt ·f•n.1 lt l t •nnt ·,,, 1ll.1 d1111t·:1 , 1,q1t 1.,•~nn!, l lh l.1 lt IltT ~·.tr.1 id< nlitìc1 , ,1111 c.· \-l•rrt J 11t ,i.:-n11ì\. , tll\,:..·1u. r•i.:. i11 1 1l -.. , 1 k, \. ,1~ : pert\.trll1,111L ( ' l.nor.1t1Y t1ìo1 .1:h hc Lt•!l l.. ,.:u :c. llH. :1'(.ih,

Parole chia , e: Intelligenza. Q. E .. I ntelligenze multip le. Intelligenza emotirn. Intelligenza manageriale .

La mtù ti dim e ns io n alità dell'in telligen za

Cla,, ic:1.menre. cnlr,ru che ,1 "111,, ,1c, ttp.11. di ,tudiare l'imel ligenza h:1111w utilizz ,tu preule:11,mente un aµprocc io p,i comf'1ncn l" di , t,.mpu tau, •1iale. c cn u ~tt u , ull'i11di ,·idnaziune de lit di\t-r, t· l un1p, >nenti dcll' i mdligenza. ,ttlb loH• mi , ura?i(,n , prc-ci ,.1 e 5ull'indi,iduazi(,ne dt'gli mdic:n,_,n d1 pé'ri ,., rm mL e ad es , e c,,llt.>g-,1.Li. Ct\11 un 1 mud 1]n,'l di , t11d1u , rrelt ,nwmc scic111ilìc.1 e gu:!.ntific.HnLc·. che' 11 n, • b , u.1 massima esprt' , siont' nel calculc, del Qu <..<ltelllc- l mnkttin.1.

L o ,,iluppu delle più r c-Cé'l1!Ì ie- ,:·ie ddl'intelligtnz., ha ponato ad una mag~rio1 l" ,rn tnziurn,· J.)t'l gli 1,pt.> t ri

Summary - R,· , ·: 'e ·. :,,1rlt-:- H1PI. , :. h uh ,IIL tl'rm, 11f thc

111.:.:,·1~,ul .,:1ct :•., r, ,, n: teq11i-:;i,m, m thc- m1t'lh1:,'11te .lllcl

t m, •lh>!1 tl 1,·Lt·1 •n.,: ftdd m ;k, ,,h,1, nt, thr net·d lt• .1ciop1 ., n ,,d,·'. ,<I t"1,,,nnt·l , dcclic•n ,,h1ch. fìn:1hz,·cl ll th,· ,1rga1 ,:.1i1, 1:1.1l tnd ",::·i-11c.,l t,<]tt11 , ·mt1~, , ul th, nq:;;1111zatwn. ," e: " ,1:,1< " t' • :11, .lppr.tì,.1! ul th , ,, hrolc ctim,·n,inn uf

i!-1t :K-i1d.1;t H,·,h,.;: t~c _1p;.1t h i..•~ :ht pu,,c-, , 1, Pl ,pc·cifiç .H I ttu<lc ! , .:: •• --,:,1~ - :b, 1,·i::-:·c-:1c, pi «rìl t", li .1)1!-Jt',ll' oh,·ìou, 1ç1 , ,:1 , 1cin 1.c,, m,:nmw:t1, .lt1d u,111pc-lellct'' th.,t c·-.;pkn, ,,·nh I · ,1, --t ,1: ,: .1:1,~ 1,, hni, .11 ,l..ill l11u"' .11 e.:• L<.>llllt'l ted lU ,1 hldt': ;:h.,~:1n1: J: tht 1,1Q"~.1t1\ t di1nc. n :- i\111, of u,,n .1nd

Tbc Ltll t tht ;)Jt',t'llt ,,o!·l-. I' ((1 1,r it'l -~ Jt'In t rk un It'Lilh•t ,: :lic-:ne, I, Lllt'd te th, ,· ,gnl\l\t d1m,·11>H>n that the li,, :· 1;;,1 t hkn111ìt·, 1 , , ,,11 d,11,·d lllt',ll1lll!!i11lh n,11 unh hÌth :h, '"' · ,"11,. j>cTl u rn,.m, t h1n .il, ,,,, 11h tht mt·n1.al h,·J.hh.

Ke, words : lntelligenc:-e. l.Q.. Mu!Liple Intelligenc:-es. E.m o tional lmelligence . Man age ri al lntelligen ce.

qualitati,i .id nn ridimen<i(.>namtn t o dell'importanza del QL ,1d 1111a t t<11'idc' r.u io né' di ulte ri ori elcmt:1ui l1 t lb uhll 17Hl11 <.. d t·ll'intelligc·n1a com t' g li aspetti ,rn\1Lin ,,1nah. culturali t di <..nntesto. ampliando il ompu di 1nd,11:d1w t' di app li c:uione del coH rutto e intt'g-randt• gli .1,pc>ni t ogrn ti,i C(1n gli a ltri numerosi .1,pc>lli de lla ,i1.1 <legli indi, idui. ,1d uuando una ,isione imegrau dt"11'1ntc>lligTnz ,1 che t' , c-mpre più co nsid er.LL.1 11t'J t c'rm i111 di ;1d;rn:unu1tu \ P<'l approfondimenri C.in,ti . Pac ifi c u. Su.ìfa. :!( l ll'7 I. Pc>r .1gg-i11n ge1 l" ri cchezza di contt·11tt li a quanto -:i., 11111 t',µrimc>ndu llr<'"Pllteremo cli st·guito tre cc,ntribuu che rigu;11d erJnnu H mN11d Crrrdur1 ~o~tcniwn ddl.! tc>,•ri.i ddk rntelligeme muhiple. Orrnirl

-(,iorn;1k cli \lctli dn.1 \liln.1n' Studio
569

Goleman (Leoria de lri nLelligenza emotiva) e justin Menkes ( teoria cieli' in Lelligcnza manageriale) rimandando per c hi rosse irneressaLo a conoscere anche il contributo cli Rohn-1 Strmbf'rg ( teoria triarch ica) a degli approfondimenri (S1ernberg, 1997; 2004; 2005).

Pillole di Intelligenze Multip le

Nella co n ferenza ciel 10 seuembre 1997, il Prof. Gardnnquando gli è stato chiesto di illustrare la sua teoria delle intell igenze mull.iplc ha risposto: "La maggior partP delle personP, quando usa la parola intelligenza. pmsa rllf ti 5ia una singola in/Plligem.a con la quale si nasce e chP non si può cnmhimY ' n10/to. Si attribuisa nn gran valorf a qudlo che si thimna un QI test, una sPriP di domandi' (tl/1' quali si ,isponde bene o meno bene. lo jimso che il 1,,st del quoziente intel/pttivo sia una misura ragionevofp dPI rrnc/imenlo del/p ///'l'Sone a srnola ma offre una visione mollo ristretla di come sia l'intefletto umano una volta USl'ili dalla scuola. Nel mio lavoro ho gellato via i tesi jwrrhé /Je,uo che P.ssi non /Josslmo esaminare l'intero spettro delle caparità iwwnP. Viceversa, ho studiato il rl'rvello e comi' si;, evoluto nel t<«so di molti, molti anni Ho anche studiato il tipo di abilità rni si allribuisre valore 11d/,e diversf' cu!tul'I'. non solo nella nostra cultum oggi, mo nella nostm rultum slo1irammte, e nelle rullurP di tulio il mondo. Come risultalo di questo studio di inolti anni, ho <lPfinilo almmo o/tu inlelligPTtze diver5f'. La definizione standard di intelligenza ed il test standard guardano a duP intelligP-nze: quetla linguistica e quella logica, rhl' sono molto imj1ortanli a stuola. J\lla io Sostengo c/1f ci so110 almeno altre sei intelligenze. incluse quella musicale, quella spaziale - rhl' ronsiste nell'abilità di valutare gli ampi spazi allo stfsso modo del f1ilota o di un navigatore, o gli spazi lornli. tome farebbero uno srnltore, un architetto o un giomlorf di scacchi; l 'intelligenza cinestetica corporea, che è l'inlellige11za dfl ballerino, dell'atleta, dell'artigiano, d,ell'allore: due tipi di intelligenza p e rsonale, rhe consistP nella romprensione delle altre persoue, come essr lavorano, come motfoarle, comP andar!' d'aaordo con loro; l 'intelligenza interpersonale, chP mnsiste nella comprensione di se stessi. di citi si è, di rosa 5i rerra di raggiungnP, di quello rhe si fmò fare per avPre maggiore successo nella J1ropri.a vita. Recenlemmll:' ho aggiunto una nuova intPlligenza chiamata "intelligenza naturalistica ", che consistf' nella caparità di rironosrerl' divPrsi oggetti nella natura: essn-i viventi, piante, animali, I' anth.l:' altri flnn.f'nti torne lP rocce, o nuvo/,e o tifJI: divPrsi di lPmfJo. Ora, tutti noi siamo dotati di queste diverse intelligenze. Qualcuno jJolrebbP dire rhe sto dPfinPndo

gli esseri umani 11011 nel modo in cui p,re Soaate, come animali razionali, ma rome animali dotati di linguaggj.o, di logira e così via. In ogni caso, menti'(' tu/ti noi possediamo qw!!ite intelligem.P, 11011 esistono due persone c/iP abbiano rsa/ta mente lo s1Pssrt combinazioni' rii intelligP-nze. Qualruno Ì' /Jiù forte nelf'intelligenza linguistica, qualcuno in quella sfH1zialP. A nrhP il modo in cui combiniamo le i11tellignn1' o 110n {p rmnbiniamo r diffnenf1' fra le persone, e qui n,tmno in gioro le implicazioni rd1.1rative. Perché noi possiamo lrrtlLa1'P lui/i rnme se.fossero uguali. il chi' semf1lirn111mll' riguarda 1111 tipo di infPlligenza. oppure possiamo cercare di rapire le intid!igenze dei bambini P pe:rsonalizzare, individualizzare l'rducazione il Jiiù. j>ossibile".

Riportando nel nostro contesto quanLo espresso è necessario prendere in considerazione procedure cli selezione in grado di identificare il possesso delle diYcrse forme di intelligenza e di creare un pollle tra selezione e formazione che sia in grado di personalizzare lo sviluppo in relazione all'incarico.

L'intelligenza emoliva: visioni rivol uzionarie

Nel corso di questi ultimi quindici anni. si è ratto u11 gran parlare elci concetto di intelligenza emotiva (Emotional Jntelligmrr, El). Mass media, pubblicazioni rivolte al pubblico cii massa, l'hanno defìni1a in un'infìnirà di rnodi, spesso fornendo informazioni non complete o devianti per i non esperti. Sebbene vi siano innumerevoli definizioni dell'El in leueratura (PapiP, 1986; Coleman, 1995; Bar-On, 2004), quella proposta nel 1990 nel lavoro di fohn Mayer e Peter Salovey viene riconosciuta come l a più accreditata presso la com unità scienLifica (Sl.ernfwrg, 1997). Salovey e Mayer hanno definito l'intelligenza emotiva come: ''Una forma di inll'lligenza chf inrlttde la capacità di osservare le pw/11ie e altrui emozioni, di differenziarle e di 1.1sarr, tale infonnazionP jJPr guidare il /Jro/11-io /Jensiero r /.p /1roprie azioni" (Taylor G., Parkerj , Ragby, ~000).

Nel 1995 Oaniel Coleman ha pubblicato un lavoro dal titolo ·'Emol.ionallntelligence", che ha destato l'interesse di tutta la comunilà scientifica e non, rimanendo per più di un anno e mezzo best se ll er sul "New York 'J'imes" e vendendo circa 5 .000.000 cli copie. Goleman ha individuato cinque dimensioni e definito il concetto cli competenza emotiva come una capacità appresa, basata sull'ime lli genza emotiva, che risulta in una prestazione professionale ecce ll ente e che comprende competenze soc iali ed emotive, a quelle

570
Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; 157(3-4): 569-576

che f-luward Gardnerchiarna intelligenza interpersonale e intelligenza intrapersonale. Cofrman afferma: "L 'inlelligenw nnotiva dftr>nni11a la 11ostm j1otenzialitò di apprendere ff capacità pratirh f basate sui suoi ci11que el.frnfnti: consajJl'VOll'zza I' padronan za di sé. muti vaziuue, emfJalia f' .abilità nr4le relazioni intnjJersonali. La nostra wmpelniza emoli11n dimuslm quanto di quella potenzialità siamo riusrili a tradurre in reali capacità pronte per essere 171/'SSe in allo sul lavoro•·.

Secondo Goleman. un individuo può possedere mr.te le dimensioni dell'intelligenza emotiva. ma non per queslo essere in grado di u1ilizzarle o di utilizzarle al meglio. La sostanziale differenza tra due soggeui entrambi in possesso di una delle c inqu e dimensioni è la possibilità che essi hanno avuto di svilupparle. Nel 1983, !Jmuard Gal'd11er ha sos tenuto l'esistenza di due forme di imel l igenza: quella intrapersonale. ovvern la capacità di accede re alla propiia affcU..i\ità, e quella interpersonale, che consiste nell'utilizzo sociale delle proprie abilità empatiche e comunicative. GofR11w11. riprendendo questa Leo1izzazione, ha diviso !"intelligenza emotiva in cinque dimensioni emoz ionali Le prime Lre si riferiscono ad atùvilà intrapersonali, le ulLime due sono alla base delle attività inLerpersonali:

1 Consapevolezza dj sé: è la capaciLà di identificare e att1ibui1·e un nome agli stati emozionali e di comprendere le connessioni tra le emoz ioni e le azion i e i

1900-1969

19i0- 19X9

199(}-l!-!93

] 99<!- 199i

1998- uggi

pensieri che le hanno determinate. Comporta un'autovalutazione accurata delle proprie risorse inte1io1i. delle proprie abilità e dei prop ri limiti;

2 Padronanza di sé: è la capacità di dominare i propri s tati interiori. i propri impulsi e le prop1ie risorse , di uti l izzare la risposta emoliva maggiormcme adeguata al comesto. Comporta la lkssibilità al l e richieste di cambiamento posle da lle nuove circostanze adouando risposte e strategie adeguate, saper riconoscere i propri bisogni e gest ire il proprio cambiamento;

3 Motivazione: è la possibi li tà di accedere alle risposte emotiYe che guidano o facilitano il raggiungimenLo cli obiettivi. Fattori collegati sono l'ottimismo. inteso come capac i1 à di essere coslanti nel perseguire i propri obietrivi a l di là degli ostacoli inconu-ati;

•I E mpatia: è la consape\'Olezza dei senLime11lÌ propri e al trui;

:i Abili tà soc iali: riguardano la capacità di intrattenere soddisfacenti relazioni socia li utilizzando tune l e abilità sopra elencale Goleman 1iùenc che tutte e cinque le dimensioni emozionali dell'intelligenza si sviluppino seguendo una gcrdrchia (consape\'ol ezza di sé. padronanw cli sé e motivazione, empatia e abilità sociali), che pa5sa atlra\'erso lo s,iluppo delle compelen7e intrapersonali per poi sperimentarle nella social ilà e nelle relazioni con rallro.

TAB. I - NASCITA E SVILUPPO DEL COSTRUTTO DI INTELLIGENZA (GIU STI, PACIFICO, STAFFA, 2007).

Ricerca sull' int<'ll igenza: in questi anni ,ono stati ,-volti multi studi sul l" i11 tel lig-e11za 11el te n tativo di imlividuare una strurnm1 che fosse condivisa da 11111a la letteratura sc iemilica ( per approfondi mcmi Fancher, 1985).

Ricerch<.' su l l<.' emo,i o n i: in questi anni l' auem. ione di unto il mondo ,cic111ilìco era rivo li.a verso la rcla~ione tra intell igenza e processi emothi. n e l 1e 111arivo di comprendere qu.,k fosse il rapporto ca usa-cffcuo tra i processi cogn iù,i e quelli emoti,i. Grande interprete di q u esto peri odo sw ,ico è Malo C. Oa, win ( p('1 approfondimen ti Ekmau, 1973)

Emergono i primi test di imellige nu1 e vi<'ne id<>ntilìcata rinte lli ge n ta sociale sebbene si sia orientata csdusin11ue111.e nt'lla co11,idc1<1Lio11e <kgli aspetli cognitivi. Arrh-ano i precursori dell'ii1telli ge11za emotiva. Vi('nC presa i11 con,idcra1jo11c la relazio11e tra emozione e p~·11siero. Si S\Ìluppa il filon e di 1icerca 01iemato alla con 1u11ica:zionc non verbale. Nasce la tco1ia delle in telligenze muiliple d i Gai-dner, e h<> a111ibuisce un molo fondamcmale alle emo,ioni La 11c:L11·opsicologia si S\il up pa e forn isce informanoni dettagliate sulle aree corùcal i co involte nei proc e ssi cmotiYi

Maycr e Salo"cy pubblicano il loro articolo sull'i11 1ell igcn,.a cmuùrn. Nel corso di ques ti u·c anni molte associazioni e fondazioni nascono con robiettivo di apprnlondire la ricerca w l ccrn,llu (per approJunclimenù Salo\'ey. Mayer. 1990:).

L, puhblica 1ione del bcst sellcr di Gole man I ende popola, e il costrutto d ì intelligenza emoÙ\'a. i'vloltc ricacht· s i svi luppano nel senore, il "Time Magazine" dedica la p1ima pagina al costrutto di EQ (Emo tional Qumicnt ). La lc tu: rntura di ,iferimento ha indi,iduato lo S\'iluppo emotivo come base per il nostro processo cli arlatt:rn1emo all'.-1111b ie 111e li contesto sociale assume 1111 ruolo imporwntt> e sono ~lati ,,~luppa1i molti training per lo svil 11 ppo personale delle abi l ità emotive.

Giornale di Medicina Militare
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Intelligenza managedaJe

Rece111c·111entt· ~IIU6 {11,1111 .\In,/,, ,. rn.1n.1gt-r

clirt'l l\l' d t:'ll' E,, 11/1;, !111, !.', ~ , •1 , -M '"'/'· )"C'.lll ÌZl.tl l L'l1 l'

lc.1rlc1 n t·l L .11np,, dcll'.1, , c:-,,m, 111. h.1 l rittu uu L1H•ru rr.1d1>11, 11, ll.lh., u'l1 11 111,)k1 / 111, ,·,•11 / 1,1,.'!1; 11, : ,, 11,1 , , .:, ,·,·,/, • Eg:h n11c11r ,ht negli .11 111 .1l i t<llHt·,1i

p1t11t·~,ll n .1 li un:1 p<'r, ,,11.1 non p11t'1 d1,u11.1rt k .1<icr ,t 11L111 i 111 p(,, , c~s,, cli qu t , 1.1 p 1•·:1l ,,:.in lurm.1 di

in1clli,!!t'n1;1 chc:- dt',l' I 1,, ,111 111 , it·nw p 1ni,-,,brc di c.1p.1ci1.i ,-lw dt'1t'rmi1~.111<1 il , u, u', , l, 111 tre c,,11 1e,11 princip:1h del Ll\Ol"U purt.ll't. , 1 ltTl1111ll' 1 .-11111pit1. l.11t1r.1rc:- con I, per, t•n,, .1trr,1n r, u lurco. :11eT, 11n:1 buona c:1p.1cita cli 11111111• ,/11In: w111 I11,,u·o111n1!0. l ·intt·lligcnL.1 111.111,1g-t-ri,1k , 1 Cff::tllt·riua pe1 un in,it'rne d ctcT111i11.110 di ,kill 1.1bilu.1, che r.1pprest·nt.u10 il !1rnd.1mt·n1u ckl cnmpu1 Llll1t m,, m,111<1~c1i ;1]e 1ge~1iu11t' n,or,-.t nmane e hudgt·t,. ~<c-L ondo .,li 11/,r, 1·t:'lemc111t, c h~ un hu un nun,tgc't dc, e nn t.'~s;1narnen t e pu~~t·den,· t' il pen~iero rritiru. ddini1t1 cn mc il li\t,IJo di .1bilità con c111 nn.1 ptT, i.>n,1 r.1c-cuS;lic. t',.1111111.l e applic:1 le 1nfurmaziuni pt'1 1n1,·,1n il mndn mig-liort' per r.1gs;i1mgen· un p.trtit ubrt· u blt'rtin, t• di.-rric1r~i in 1111 1 l!11 .11wnt· Cl>mplcy,, l. l ·cffìc.1c ia cfrl m t ,clo in cui 1111:1 dc·1nrn111.1l.1 ~1r..1tcg1 1 ,·i< ne 1r.1ch,11 1 in pr.1tic.1 è à,1enrnn;1t,L ,t"cundo .ìlrn/ n. ct.ill.i c1p.1e11j dd ll'.1dcr di utihzz.in 1111.1 fç,rnu di di 1l,l\!ll pcnt:lr.tlllt'. PL'r \'alu!~11'L' il pu~, es~1, cli que~t, cap<icit:1 .\J1•1,J;1".,. proptint· !'uti-

h::r, d1 ,1111111( 11/i di 111,,·1irn:1m11 1frlln /1n/nr111anr1 rlil'l'lli. cht' 1·itiene molto più accurati 1ispe1rn a qn<'lli indiretti clw clcY01w e~sere pmdouc. I n etfrrn. l'uùliuo d i ,;in,menri indirerti. roml' lr,/ dr ptr,n11t1/,1 à I qu, 1fir,11m-i ,111/la 11111/i:•n://1111 o 'llf.:li ,ti/, d, ln1drr,hif1. /or111. , ro1111 1111n ;,a/11/a: 1,i111 d1 rln1//'1il, n ,rrdr.r, alla pr-r1,, rn1rn1, 1. m.1 non Clll bt'nrt,1111 di prt'dire il reale impauo b\t1DtiH1 di un ~og-gc110. .-\. 1.1I prl)po~iw. egli pre~enr.1 k l'r/\1 Bd1,n•1 1,ml l111rn •irw l'RI' l hc consictcr:1 gli ,rn11ncmi diretti più prcctilli\i llt'i percorsi di l'a!111,uionc Quc,tc imcniste p<'rmet1011'1 di nce,ere , alu1.11.il)lli 111l1hn acr11r 11c pt'rch~ le cfo m.1ndc rlw, engono po:,1 1• riguard.,no <lirella m e111e l.1 c.1p.1ci1.1 dd ran did;iio di sn1lgerc il prl1prio la, t)l'O. \ a/![n 11 11 e .'10,ro,u t '.:!OP? I combinan d o i 1isult:11i di cemi11:1.ia di :,tudi empirici inclipcncknti s1dl':ugo111 cn10. ::c,,p1iro110 che la pt-rforma n ce di un in<li,;duo in ngni domanda della PBI. e r a clnminal.3 da u·e demt'nti 1icorrenti: espe1icnza. }oh A11mirlf'dg, e ~\...ili StKiali. Sulla ba.~e d i que.- 10 smdio '1Jmk1 •1 1·itiene l'intdl i gcnza dc,·e essere mi , u r ata arrra, erso Hrumt'nti totalmente disrinri d;i qudli 11tilizzari pe r mi,ura della conoscenza .-\. raie scopo prop(111e di richiedc'ft' ai cand idali d i ri suhere un prnhlcma che non hanno m,ti affronrnro in preredenLa 1nilizz.rnclo solll k informa1inn i fornite su l mnn1 l·nw. e,ic..1ndo al randid,t1D di richi,1mare informaLÌlH1Ì passate .1pp,ll'tenemi alla conosc<:'nz:1 e non aJl'in td li gen za ln rt'blionc ,1 sccnati rcalis1 ici il c,rndid,l!n dcH· ana l izzar!:' la :,Ìlllazi o n e arriYa r t' a una concl11:,i,,nc e spiegare il

Tt..6 2 · ABl~ !TA IND , 11),A t,55,X:,t..- ~ A l~- ELLIG:N:A MANAGERIALE (ADATTAMENTO M ENKES, 2006).

Areo compito

Definiscono in modo app ro pr iato un • prob lema e d istinguono gli obiettivi p ri oritari da quell i meno importanti; Ind ividuano gl i ostacol i che possono imped ire il r aggiung imento dell ' obi et·

Area delle persone

Riconoscono qual i conclusioni possono • derivare dogl i scambi comunicativi;

• Riconoscono le motivazioni e gli inie- • ress i che spingono le persone a comu- • tivo;

• Esam inano lo validità dei presupposti impliciti;

• Fanno emergere c on ch iarezza i punti forzo e pun t i debol i de i punti di vista degli altri ;

• Indi viduano le informazioni mancanti e le modalità per venirne a conoscenza; • Definiscono le conseguenze de i diversi pion i d i azione

nicare; Prevengono emotive; le possibili reazioni

Isolano i nuclei problematici che si trovano olla base degl i scambi comu - • nicalivi;

Identifi ca no le conseguenze sociali dei divers i piani di azione;

Identificano i bisogni d i tutti i partecipanti allo comunicazione.

Area autovalutazio ne

Utilizzano e invitano l' utilizzo dei feedback e adottano opportune correz ioni; Riconoscono i propri pregiudizi; Individuano i momenti opportuni per riconoscere pubblicamente i prop r i errori ; Fanno emergere con chiarezza i punii deboli delle posizioni altrui e rinforzano lo proprio ; Sanno quando è il momento di resistere alle obiezioni altrui.

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mocin1 ctella ,ua cteci,i()ne. Le ricerchl' dimustr:uw che le ,1bilit:1 collegate alrimelligenza man:1gl'n.1k , i pu,son,1 apprendere c>rl e,erritare .HtLwer~ti un 'istruLiullt' ,pecilic1. che forni~ca /l'P11/1ark mirati in ,1g-ui fasL' del loro pn1eess0 di deci~ion making.

Riflessioni conclusive

Conc>sciamo t·. tsse~.rnwnt rn1/n coml' una prt1cedura in graclt1 cli e~sen· comp leta ed esausci,·a per og-1ù form:1 di valura1 i t1ne gra1ie :ùb pm!-ibi li t,l di integrarl' dj,en,i sistem i di rn l ut,11i,H1e .1 11.l n1mpresen1a cli valut,Hori appos i tamenLe preparati ( ..\1ig11glù1m.•\ln.ver. 19~1'2: .4.ugugliaro. Pacijicu. '2005: Pucijico. ~006). .-\I di là degli . ~petti squisitame,ne tecnici che ,orn1 procedure acquisibili atu·,wer,o training ~pecilìci appare di grande intcrl'sse il n:•cente contributo offerro cb Castiello /L\11/ 011i11 ('2006\ il quak· rifrrendusi .dle competenze del profe,sionisu ddla sell'z.iona sotto· li nea l'irnpona nz.a di un know lww specifiLo spe so trascurato e dice al di là iiflll' qunlifirn::.ioni u11Ìi'1•rsilaril' [. .. /. 1itr11go di grande impol'lll/1::.11 111111 /)//rtirnlare 1111alilà personale detraspiran/e opnature in grstio11e ddlt' 1i.rnr5,• umane rhe può essrre ril'jìnila. lapidwiarumte. la mnosr,'11:11 rii St' strssu. La rm/tà Ì' che perjàrr 11ue.~1 0 tipo di mntie,,· no11 5i 1-irh il'rle solo una prrsona sana ed equilibrala. 111u anrhl' un wggetto rhe mppia di ~r, stesso molto di più di l'ÌÙ dli:' gi:nl'rlllmrnle le pnsonl' ffoprono rasualmenle circa il proprio morula inlP-rùnP P la renllrì ,orinle.

l n accorcio con q u anw sopra definiamo come primo ele mento necessario per una correna va lutaz ione delll' dimensioni cognitin: ed emoli\ e la competenza del se lezionatore che sop rattut to nella gestione del co ll oquio deYe acquis i re informazioni s u aree specifiche e nello s t esso t empo osservare la dinamica- rela zionale che si crea spaccato rappresenr.ativo di come il sogge t to s i pone n el mondo esterno. Ecco dunque la necessità di fare riferimento specifico ag li as petti de ll a comunicaz.-ione ve1-bale. n on verbale e par,werbale. al Lmali si semant i ca. ai processi di costr u zione di significato. al ru olo giocato ne ll e reti sociali di appartenenza. in una parola la neces..~ità di un processo di osse rv,.1Lione partec i pan te eclettico sia sotto l'aspet to metodol ogico s ia sotto quello teorico n e lla consideraz.ione del soggetto co m e una persona che ha un passato (ps icodinamic o). un prese nte (fe n omenologia esiste n z i ale) ed ha un futuro (cogn iLivo-compon.a mentale) (pe r approfondimenti Giusti. 1997, Giusli . Pacijico. Staj/<1, 2007).

Il seco ndo dememo utile .ii tim di 1111a \~1lu1.11iont' n>mpkt.1 delle <.ip.ltll:1 rt'Llll"ll.111 e· 5llll'ut1li11n dt'l prnbkrn , ,,In11.: t' 11 dlJTt'tt,, de,rli smunenti che valutano sia la dimensione gruppale che la presa cli decisione rispett o a compiti specificamente assegnati dlt' pur 1·.1ppn:·,c mamlt, , olll ddll' ,i mul.ilÌLmi ,nnP r:1ppre"l'IH,Hi,·i ddl.i cap,icicJ. or~anitLltl\'a per il raggiun'.!imenco ckll'nhit·cti\t'. \ e.il pwpti,,ico I.i lt'tter~uura propone:> una ,a., u ,c lra d1 t' '-e rcit,uioni di lead,·1 ,!..11n11p dol'l/'11011 per consenure I.i \a lur,u iont' ddlt, ,tile di kader~hip e o d1 ',,o,t,,r/, , ,1 .:m11p ,/1v11,.1ì1111 nelle qu.tli identificare b din1en,1nn e rel.11io1ule gruppalt' 1 per .1pprofo11din1enti G111d, 1//ì. '.!llO-l: \ i-11:11. ~I)(), .-\. ,o,tt'\;IlO di quantt> ,in qui detto. e ,enn , ·oler rendere questL1 cn11tribuw un.i panL1ran11ca di ~trumenti , clettiù. "L'mbra t1ppL,nu1w ,ottnlineare et,me .rnche nt'l pa11ora111.1 dei test di personalità ( teno elemento necessario \ •'I L'L'm·er!!'l' ,u!l.1 nect·,,itl di ri$cL1prire cnscrum comt' t'mpan;i. i11tdligenza ,ociak. ct,ndi, i, ionc•. ,t\!t'lllll'IC:Ì. cap.1c1tJ. d1 lar Ìn>nte.

Se• in p;1,,,tt,1 , i t'LI po,c:t grandt' enfa,i ,ui te,r proielti,·i o su te~t prettamente ri,n lri .li di,mrbi di person.tlit:i.. pn I.i IlU\!)Òtll· p.1ne di "campL) p,1(hiatrico. ,iggi ,i cerca di costruire ,trume nti che 1rn1 mant enendL, un.1 \;rande rilev:rnz.a psicometrica in termini di .Htendibilit.ì e ,·alidit;ì. come11to all'opc·raLOre dell.1 ,c:>le 1.it,nt' cpundu profl',sio1ulme11te compet t'lllt' di cogliere .rnchcc• .1sperri d.1 .1ppwfo11dire in ,cde di colloquio. 111 questi git1rni ,i ,ranno ddìncndll le oµeraLit111i di rarau11':1 del \ISCEIT. nm1 ,trumentu g-i;ì uùliuaw nel conteslll ,Laltlniten<e, per la valutazitllll' dd costrutto dell·iutdligeuLa ernoci,a. -\. tal propo,ittl ,tppare di indubbi o intere,se un recente contribmo cli Caprara e Barbarandli. i rispetti\'amente Professore o rdinario di psicologia generale e Professore ord inario d i psicomenia presso J'L.niver~ità L::t Sapienza" di Roma. Facoltà di Psicoltlgia ) due tra i maggiori esperti mondiali di psico lo~,ia della personalit:ì e di va lu talione della ~cessa. cht' h,urno pre~enrato nel ~006 il \.lu/1ulwwriswT1a/ Pn,onnlit_v Pro/ile (Tab. l \. cht' come Centro ~.1Liun.1le di St'lt•z.itlllè e R eclutamento dell'.-\rma dt·i C.1r:1binieri ,·antiamo l'tHitlre e l'onere di essere stati i pnmi in I talia ,1d .i, n insnito nel processo di sckz.ione.

In merito alle prospettive future. in accordt) con Ca.,lidl/! D'.1nto11io ('.:200 7) riteniamo che b ~el e,ill11t' del personale in ambito m i litare. nel quadro cli uno scenario g l oba l e in perenne cambiamento debba necessariamente co n~iderare il progressiYo ingresso di

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risorse provenienti da altre cu lture ormai nazionaliLLate ma non ciel lutto integrale e della costrnzione di un processo di valutazione della selezione c h e consenta alle Isti tuzioni cli r i cevere un feedback utile per riadattare iI percorso selettivo

L'autorefercnz i a li tà e la chiusura degli scamb i comunicati vi verso l'esterno se da nn l ato consentono a ll e Is titu zion i di mantenere l e regole e l'aueggiamento conservatore possono tah·olta rappresentare un grande pericolo per c hi vuole sempre essere al passo sia con i costrutti teorico / scient ifi ci sia con la società esterna che è il nostro cliente e d i cui dobbiamo conoscere le aspettative e i bisogni.

In tal senso, in un fu rur o prossimo, sarà auspicab il e un costante con t ano con le I st itu z i oni accademiche e con i professionisti de ll a selezione aziendale per uno scam bi o comunicativo. magari attraverso l'organ i zzaz ione di convegni e sem in ari.

Ancora sarà indisp ensabil e l'impiego di tecniche selettive da parte di professionisti qualificati, con un maggiore orientanwnto alla psicodiag!1ostica e al mo m emo valutativo indi r izzato a comprendere la personalità globale e non solo i singo l i aspetti de l comportamento attraverso metodi cLi gr uppo, una maggiore a t tenzione all'inte r vista cli seleLionc intesa come momento di scambio relazionale nella quale valutare le dinamiche del contatto del nostro aspirante e la creazi one d i momenti d i fo ll ow up. a dis tanza a lm eno dr un anno dall'inser im ento, per comprendere la bontà del procedimento.

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TAB. 3 - Il M ULTIDIMENSIONAL PERSONA LITY PROF ILE [MPP).

li questionario è stato ,,il uppato in accordo a i due modelli teorici auualme111e dominami nella psicologia dt-lla personalità: la "teoria social-cog11 iLi, a " e la "teoria de i tratti". Della ·'teoria social-<:ogn itil"a·· è stata considerata sop1allutlo l'enfasi sulla canuteristira - agcntica'· rleJJ ' azionc umana e sulle c,1pacil.à umane di ha.se con particolare riferimento all'autorego lazione , all'autode lenn i nazione e alla ges l ione delle relazioni interper~onali. Della "teo1·ia dei tralti'' è stata considerata sopramuro l'anicolaz.ione gerarch ica della slrlltrura della personalità e;- l ' uso dell'amLiisi fattoriale co111e strnmento per esami n are la plausibilità d i ipo tesi teoriche ( Cap,-arn el a l. 2006). Il questionario m isura ti aree fo n damentali della personaliiiì:

La dimensione Agenticità ri guanla q u elle capacità de lla persona che si manifes tano nel fa r va lere le proprie opinioni , nel porsi obiettivi amhizios i, n el saper guidare e mmivare gli altri, n e l condu!'re le proprie mti,ità con ,igore e prontezza. Essa si articola nelle seguc nù ;,facce u anire; •

La dimensione I ntelligenza Socio-emotiva riguarda quelle rapaci t à individual i c he ;.i manifestano nel mettersi nei panni altrui e nel s<1per ricon oscere ed esprimere le emoLion i. nel saper venire incon1ro e nel tenere in cons ideraòone le esigenze e i bisogn i altru i, nel saper mectcrc g li a ltri a proprio ag io e i n un generale oriemamemo fiducioso ,'er.S<> gli altri e verso le relazioni in terpe r so11al i:

La dimensione Auto-regolazione riguarda q uelle capacità individual i inerenti alla pian i fic a zione<: alla persistenza nel raggiungimento di uno scopo. all'amodisciplina in 1esa sia come capacità amori.flessiva di organizza,,ione, sia come tenaòa ai lìni del la 1iuscita, all'amore per l'ordine e per l ' accuratezza che tras pare nella volontà di '"far bene le cose":

La dimensione Capacità cli far fronte riguarda quelle capacità individua l i che si rnauifest;-rno nell'eq u i librio Cc'motivo inteso come stabilità dell'umore, nella gcstio n " efficare dello stress, delle frus1razioni e d"1le awersità. nella ges tione delle emozioni nega1ive , e ndla capacità di recupero e di resisten t.a in segu ito ad e,enti che generano sconfono e clelusione;

La dimens ione h movazione s i man ifrs ta nell'interesse e nella nniosità verso le a t thi tà cul tura li, nella 101lcranza delle diffrre111e, nella fa ntasia e n ell ' immagina:,ione, e nelle capacità indi,iduaLi che 1iguardano la crcati,i1.;-ì e i l p i a,cre di sperimentare situazi o ni e solll7 ion..i nuove. Essa si articola nel le seguenti sfacccu.at u re

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Il Role Playing e la PNL

nella formazione del per sonale Humint

Rol e Playin g and PNL in th e tr aining of Humint per son nel

Mar co Canna vi cci *

* Direi/or, Sr,zim,, Psicologia .\lilitar,- Dm,zùmr Cnwmlr ri,,//a .\aniti, Mi/ilnrr- Homo.

Ri assun to - Nelle guerre del fi1111ro grande rikvanza avra11110 le informa.-:ioll i psicologiche e di pefaonaliLà su ll ' avversario. sull'antagonista. su l possibi le nemico. Per otlcnert' riucstc i11fonna1Jo u i. di sciuisito ,pe~sore p~itologico. è'. necessario riuscire a<l iutcragire , colloquiare, ossei-vai-e l ' avversario e stilare il prolìlo psico logico della s u.i forma men , i~. Profil o che aiu1crà a compreudere e<l anLiciparc le sue mos~e e le sue azioni. Allo scopo 11011 serve te,nologia nl' sofisticate strumcnt:u; ioni . serve ~o lo 1111a gr,1nde capacità comunicativa e di interazione. Doti fJltes1 c solo in pane presenù nel personale delrintelligence. È necessario quindi sviluppai-i<' aurave1·so le specifiche ed efficaci tecn iche della P:-JI. (Programmazione Neuro Linguistica), app1Tsc atl ra\'cr~o ripe1u t i csc 1-ci7i di role playi11g. L'aut0r<' c i conduce nella conoscenza dello huminl e de l le specifiche operazioni di formar ionc del personale.

Parol e chi ave : lnte llige n ce, Humjn(, P NL, Role Playin g.

Intellige nce e d Humint

L'[ ntel l igence v iene comuneme n te delin i La come que ll a branca delle scienze strateg i che che studia le i ntenz i o1ù dell ' a l tro rp1ando questi veste il ruo l o del nem i co, dell'avversario, dell'antagonista. l n senso lato, di chi u nq u e a ll ro con cui si è cos t rclli ad i nteragire e confrontars i I l termine è anglosassone, ma la sua origine è latina e deriva dalla definizione della capac i tà di "inlus legere", vale a dire della capacità d i co m p 1·endere e cap ire ciò che è nascosto "era le righc" o di prevedere i s i gnificati di rea l tà e d i situationi non ancora evidenti.

I modi per acquis i re le informazioni sull'avversario sono mo l tep li c i e se i n an ti c h ità le fonti potevano G Med Mii. 2007; 157(3-4): 577-584

S u mm ary - Jn tht' wars or thc fuwre great relevance will be gi\'t'll LO psvchological and personality informa1ion nn Lhe cncmy, Lhc adwrsar\', the po,,ible ,·nemv. ro gei this i11for111aticrn. of supreme p,1 chological importancc , rcquires lh e abi lity lo intcract , con1·er,e, obscrn· 1he advcrsan ancl draw a psycho logical pro[i]e of his mc 111.al s1.a1.c. A profile that will help 11s 10 1111derstand and anticipai<' his mo,·es and act.ions. No tcchnologi ami sophistirn1cd cquipment is necessa1·y for 1his only a g-reat ability lo commu nicate :md interact. Thcsr are gifts only in part present in imelligence personncl. lt is therefore nec:css.-1rv 10 ckwlop Lhem throu g h thc panicular a11d affenive LcchnifJlleS of 1':LP (Neurn-Llng11is1ic PrograminingJ, learned I hrnugh repeated rnle playìng C'xcrcise, The author leads us to thc knowledge of h11mi1 ancl Lhe specific opera1ions of pcrsonnel Lraini11g.

Key words: Tntc lligen ce, Humint , P1"1L, Role Pla ying.

essere solo umane , oggi si hanno a disposizione ausili tecnologici mollo potenti e sofisticati come i sacelli ti (per il Siginf e l ' l mint) , l e i mercettazioni delle radiof r e<p1enze e delle emiss i oni radioattive (come il Masint). oppure le fonti apene come le ri\'iste e l e pubb l icazioui (per l 'Osint), so l o per citarne alcune. Tuttavia le evoluzioni at t ua l i rlegli scenari mondiali di crisi e di connitto, la l oro multipo l arità. la loro asimtneLria e la forte connota7ione ed impregnazione cullllralc e rcli~riosa hanno r iproposto l'attna l ilà e la premi11enz;l della componente umana dell ' inLelligcnce: lo H umi.nL.

Per ogni 5U"atega, mililare, politico o dirigente d'azienda c h e sia, il punto di partenza de ll e sue riflessioni e dei s11o i pensieri è <li cercare di ragionare come

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l'avversario, pensare come lui ed anticiparlo, attraverso tempestive aàoni, nelle mosse e nelle decisioni. E per cercare di ragionare come lui, pensare come l ui. è necessario conoscerlo, parlarci, interagire con lui. Per o t tenere questo non serve andare a frugare nei suoi casselli, violare la sua cassaforte o la sua corrispondenla: è richiesto un contatto dir<>tto, visivo e colloquiale con lui.

Per l'operatore hurnint è necessario provocare una situazione di contatto oppure prendere direttamenre un appuntamento con il suo "obieLLivo umano" , andarlo a trovare, porg li de ll e domande generiche o specilìche, osservarlo e tirar fuori da questa interazione un profi lo psico logico che indichi il silo modo di pensare, la sua personalità e come potrebbe reagire e cosa decidere in caso di conflitto od in situazioni critiche.

Lo Human lnte lli gen e e

Lo Human Intelligente è dunque quella pane dell'intelligence che basa le proprie analisi ed iruerpretazioni sulla scorta delle informazion i ottenute attraverso le proprìe risorse umane in inter.uione con le risorse umane del nemico n dell'avversario. E' una tecnica che non usa tecnologie quindi, ma solo le capaci tà relazionali di riuscire a far parlare l'altra persona sugli argomenti di interesse e di estrapolare da questi dei significali e de lle interpretationi utili per la propria sicurezza. E' stata la prima forma di i ntelligence che si è afferrnata ncll'antichit.:'ì e la storia ce ne offre cli esempi molto signilìcativi, come ad esempio que ll a , raccoutat.a da Erodoto, che ci parla di un anonimo

soldato del Re Dario di Persia, un tal Zopiro , che si infiltrò nelle truppe babi lonesi, le studiò e conseutì successivamente a Dario cli attaccare e conquistare Babilonia con successo. Oltre dnemila anni dopo noi siamo wrnati a riva l utare e studiare Zopiro e le sue tecniche umane, psico logiche, relazionali.

Gli u o mini de llo Hwnint

Le risorse umane cni affidare il compito di acquisire informazioni attraverso k relazioni interpersonali possono essere degli agenti operativi, owiamentc in azione sotto copertura, oppure degli infiltrnti nelle organizzazioni e negli ambiù cli interesse strategico od operativo. Non tutti gli agenti operativi possono essere in grado cli svolgere questo compito poiché è necessario possedere un bagaglio di competenze di base che presuppone l 'altitudine alle relazioni umane. ad interagire con nawralezza con il prossimo e di stimolar lo ad esprimersi sugli argomenù rilevanti guidando opportunamente la conversazione. Per gli agenti invece da inserire nei contesti awersari come infiltrali sono necessarie iispetto agli altri agenti delle co1npctenzc in più Competenze che possano consentire loro il m i melizt.arsi e calarsi complet,unente nella forma mentis dell'avversario. Per infiltrarsi deve quindi acquisire modi, linguaggi e menta lità simili a quell i de ll'awersario e sostenere il peso emotivo della "recita" senza logorarsi psicologicamente e sopportando marcari livelli cli stress. Gli agenti operativi , sia sotto copertura che in modo aperto, devono muoversi liberamente nel territorio de ll ' avversario ed avvicinare persone che possono a5surnere il ruolo di fonti, cioè dì informatori reclutati,

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vale a dire delle persone che, acleguatam<>n1e ricompensate, forniscono periodicamente le informazioni n ecessarie. Una fonte reclutata è una person.-1 del campo avversario consapevole del ruolo che svolge e delle regole di sicurezza che devono essere osservate per non far correre rischi né all'agente operativo che lo ha reclutato né a se stesso. Oltre alle fonti regolarmente reclutate possono esserci delle altre pen,one, delle fonti occasionali. che possono fornire delle informazioni utili senta essere consapevoli della realtà della persona con cui stanno parlando e de lla fina l ità degli argomenti che nella conversazione più o meno occasionale vengono affrontati.

Un discorso a pane merita lo humint militare che può arrivare a comprendere anche l'interrogatorio del pt·igioniero militare o cli persone catturate a vario titolo e var·ia motivazione<:: che non hanno lo status di mili· tat i (quindi non protette dalle Convenzioni cli Ginevra), come ad esempio gli «insorgenti'' od i terrorisLi. Prigionieri da cui è importante acquisire delle informazioni o capire che cosa sanno a proposito degli argomenti d i interesse militare o legate a ll a sicurezza in ambiLO cr-iminale.

G li o biettivi dell o Humint

li p i ù irnponantc obiettivo per le attiYirà humint sono le conoscenze sul pensiero de l l'avversario. L'o biettivo ciel contatto o dell'interazione con le fonti umane dell 'avversario è acquisire informazioni sia su quello che loro sanno, o possono ven i re a sapere dai loro contatti o da ll e loro amicizie, che sul loro profilo psicologico II possibile profi lo psicologico che emerge dall'interaz ione verrà po i va l urato dagli analisti, i quali i ndicheranno come tratta rlo e che cosa ci si può aspettare da ll 'interazione con lui. Vengono richieste quindi all'agenre operativo anche delle capacid psico logiche su ll' a r te e s ull e r ego le de ll a comunicazione come que ll e dell'osservazione e dell'ascolro per estrapolare da ll a mim i ca, da ll a gestuali tà, da ll a pos t ura e da ll e risposte della fonte anche l 'u l teriore informazione rlell ' attendibilir.à di quello che sta dicendo. Non è faci le creare una rete di contatti in grado cli assicurare un flusso costante di informazion i, sono rich iesti non solo abi lità psico logiche ma anche pazienza, perseveranza, costanza e l'ul teriore abi l ità di gestire i possibi l i con nini con la font.e e cli riuscire a manipo larla senza rendere evidente il cond izionamento.

G li ambi ti appli cativi

Gli ambiti cli i11leresse dello humint possono essere lutli quegli ambiti in cui l'ac quisizione delle inforrnationi è essenliale per la sicureua e pe1- assnmere delle decisioni eflìcaci nei campi strategici ed operativi connessi con la protezione degli interessi istilllzionali. E questo vale s ia in ambito mi l itare che economico. scientilìco, politico, aziendale e sociale. Lu humint viene praùcato quindi sia in ambito imelligencc istiruzionale (come le allività delle Agenzie per l'Informazione e la Sicurezza Interna ed Esterna) che in ambito economico (come la businnes intelligcnce), aziendale (come la competitive inte ll igence), sociale (come l'iutelligcnce investigatirn) e scientifica (come la medica i irnelligence).

I metodi d e llo Humint

I metodi messi in alto dal personale ctel l o humint per raggiungere il loro scopo possono andare da quelli '·soft" come l' attaccare bottone con una persona de l campo avve rsario e parlare inizia l mente del tempo, po i del più e del meno , per poi sc ivo lare graclualmcute e natural mente verso gli a r gomenti che rappresentano l'obiett ivo inronnativo. fino a quelli più "hard" come gl i interrogatori, anche con l'app li cazione cli manipolative pressioni psicologiche o "fas t id i " fis i ci. Anche ne l campo degli i nterrogatori mi l itari le attual i conoscenze impongono l 'utilizzo d i tecniche ps icologiche di suggestione e pe r suasione a ll a co ll a • borazione in l uogo di qualsivogli a pressione fisica o

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violenza. I "fastidi" possono al massimo creargli dei bisogni lìsiologici che l'interrogante può utilizzare per indurlo a ll a collaborazione.

La for maz io n e d e l p e rsonale Humint

Per quanto riguarda l'aspetto della formazione del personale humint, possiamo dire che non Lutto il personale in servizio è in grado di mettere in atto i metodi rich iesti senza una specilìca formazione ad hoc. La formazione prevede un inizia le ohiettivo formativo rappresentato dall'acquisizione di conoscenze sulla psicologia della comunicazione, in modo particolare delle tecniche de ll a P NL , cioè della P rogrammaz ione Neuro Linguislica (vedi paragrafi successivi sulla PNL), per poi passare all'obiettivo forrnativo del saper essere e del saper fare, realizzato attraverso ore ccl ore di interpretazione di ruoli e personaggi in simu lazioni cli situazioni interpersona li. come ad esempio il "role playing".

Il "Rol e Pl aying" e la form azi on e d e l pers on ale b u.mint

Il Rolc Playing (letteralmente "giocare un ruolo") è uno strumento di formazione in cui si crea la sim ulazi one d i u n a situazione, di un evento, di una messa in scena. Co i nvolge i partec ipanti ad immedes imars i in una persona, a vestirne i panni e<l ipotizzare soluzion i . I concetLi di base di questa tecnica formativa sono i seguenti:

a . gli Ob·ietri vi - gli obiettivi de l role playing sono

quello cli pervenire all'acquisizione di un comportamento (ìnalizzato al raggiungimento dell 'obi ettivo. Non basta sapere che cosa è necessario fare, bisogna saperlo fare e saper intc1-pretare il ruolo giusto. Per le attività connesse con lo humint il role playing svolge diverse funzioni:

• addestrarr - dare ist.ruzion i su come cond.11 rre un a interrelazione a~immetrica;

• selnionare - le modalità comportamentali più efficaci nei possibili scenari cli impiego;

• fmnarf - sviluppare nella persona le potenziali1.,;ì de lla creatività e dell'improvvisazione.

b. le Fasi - l'addestramento pralico al role playing viene effettuato in quattro fasi:

"wanning up" - fase iniziale in cui i partecipanti vengono scaldati attraverso la presentazione <li sé od il coinvolgimento in una scena improvvisata;

• azionf- simu lazione d i scenari e siwaziQni oggetto della formazione e del l 'addestramento; "rooling ojf" - fase cl i raffrcddamcuto in cui viene chiesto a lla persona di spiegare cd analizzare quamo ha prodotto e messo in atto ne ll 'az ione;

• analisi - fase in cui viene chiesto ai partecipanti un commento o una valurazione critica su quanto ha osservato e compreso.

c. Saper fare - saper essere - permetLe l 'apprend imento atrivo di competenze professional i fondate sul contatto interpersonale, sulla conduzione di colloqui più o meno informali e sulla gestione del le diversità cu l wrali ed antropologiche con l'interlocutore. Viene simulata un'esperienza a scopo formativo ed adclesrsalivu, lasciando ai partecipanti un ampio margine di libertà nella scelta dei comportamenti da assumere d. "Come se" - ch.1rame il l"Ole playing si sviluppa una dimens ione protetta del COME SE. Si sperimemano le proprie capacità senza temere le conseguenze dli eventuali errori. Si apprendono nuove competenze e si identificano gli aspetti pcr~onali che influenzano le dinamiche relazionali.

e a gir e i11 gr uppo - attraverso l'agire i nsieme ed il confronto tra i partecipanLi si accresce la consapevolezza sia su cli sé che sulle dinamiche relazionali di gruppo. Si mig l iorano le proprie capacità di interazione e cli comunicazione. Le conoscenze sono prndotte attraverso !"esperienza diretta e permangono nella memo1ia de l partecipante.

Ogni partecipante, interpretando diversi ruo l i alrintcrno del gruppo, comprende meglio il proprio modo di relazionarsi, amplilìcando i possib i li ruo l i da

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interpretare. Comprende meglio le dinamiche di gruppo ed amplifica il range delle possibili risposLe ag li stimo li csLcrni. Ogni partecipanLe quindi , auraverso l'esperienza diretra , non dimenlica quello che apprende

La Programmazione NelffO Linguistica (PNL)

La PNL nasce in Amc1ica negli anni '70 ad opera cli un gruppo di stud i o. presso l' Università cli Santa CruL in California, delle strategie ntilizzate da molti comun icatori di successo e il modellamento di famosi tcrapcu1j dell'epoca che ebbero in questo sviluppo un ruolo fondamenrale. Si tratta di una neuroscienza che pone le proprie basi su ll 'evo l uzione dei co n cetti della psicologia moderna che già sottolineavano la forte capacità della meme degli esseri umani di elaborare ciò che viene percepito aLtraverso i 5 sensi e quindi di decidere una reazione.

Letteralmente PNL st.a per Programmazione Nenrolin guistica. Scomponend o il nome possiamo individuarne le tre componenti principali:

• Programmaz ione: lavoro mentale che awiene nell'individuo nel momento in cui ,·iceve un ' informazione;

• Neuro: resperienLa è filtrata ed elaborata dal nostro sistema nervoso attraverso i cinque sensi; Linguistica: risposta agli stimol i 1i cevut i o emers i internarneute, che danno \'ita alla relazione con l'esterno avente come effetto il linguaggio verba le e del corpo.

La PNL aiuta a migliorare il n ostro rapporto con g li altri perché ci meue nelle cond i z ioni di osservare meglio e capire profondamente il nostro imerlocutore. Mette a disposizione uu a serie di metodologie di successo per raggiungere gli obieuivi in tutte quclk aree in cui la comun icaz ione è fonda mentale. come nella attività dell'operatore humint. I conceLt i basilari della PN L sono:

1. I tre livelli della comunicazio11e Tecnicamente comunicare significa "semplicemente ": "trasmettere e ricevere in fonnaLioni'·. Sosmnzialmente nei processi di comu11icazionc la trasmissione dei messaggi avviene tramite l'utilizzo cli tre cana li :

V/:J-U3Ail - il conten uto. le parole con cui trasferiamo le informazioni e i daci;

• PARAVERBALF.- la forma il modo in cu i pronun-

cìamo le parole, il tono, il volume, il ritmo , la velocità, le pause;

• NON VERBALE- l' interpretazione, la mimica, i gesti e i movimenti, la posh1ra, lo sguardo.

Studi statistici effettuati gi;;ì negli anni '70 eia parte di alcuni stud iosi americani, hanno dimostrato che nei primi minuti di conoscenza gli esseri umani si creano il 90% dell ' opinione della persona che stanno per conoscere. In questi pochi attimi l'ambito puramente VE RBALE della comunicazione ha un'influenza pari solo a l 7%, seguito da un buon 38% ciel PAR.AVERBALE, ma incredibilmenLe ciò che più determinerà l'opinione degli interlocuwri sarà il NON VERBALE, che influirà per il 55% .

2. I Canali Sensoriali

Noi non percepiamo direttamente la realtà: nor vediamo e sentiamo c iò che la nostra mente percepisce della reailà. Ciò che noi percepiamo della realtà lo traduciamo poi in rappresentazioni interne che influiscono sul nostro comportamento e lo co11dizionano. Si creano delle strategie di comportamento in base alle informazioni che riceviamo dall'ambiente u·amite i nostri 5 canali sensoriali, che sono: VISTA - UD ITOTATTO - GUSTO - OLFATTO.

l canali sensoriali fungono da lìltri nelle creazione de ll a propria mappa del mondo che ci circonda. Ogni soggeuo si rappresenta ciò che per il suo sistema neurologico è la realtà, la sua rappresentazione personale che sarà stata condizionata dai suoi modi di essere, dalla sua cultura, dalle sue personalissime espe1ienzc Un modello di comportamento soggett iv o c he sottol in ea quanto la realLà quotidiana cli tutti noi ci dimostra che "la mappa non r il /erri torio". Le informazioni vengono raccolte attraverso tutti i cana li ma sono e laborate attraverso alcuni cana li sensoria li privilegiati seguendo una determinata straregia. Ognuno di noi ha qu indi un suo modo di osservare e raµpresentare la rea ltà ed è per questo che per gli operatori humint sarà di estrema importanza avere nei confronti del prossimo una notevole flessibilità, sviluppando la capacità di ri-orientarc , a seconda delle silllaLion i , i comportamenti e le strategie. Sarà nostro compito entrare nel mondo delle persone, nelle loro mappe e adeguare la comun icaz ione, ri speLtanclo i l oro tempi cli reazione , cli apprendimento e le loro es i genze. Di esLrema utilil;;ì sar;;ì il poter identificare quale dei seguenti s istemi essi prediligono.

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3. I Si.demi Rappresentm.ionali

Ogni essere umano si rappresenta il mondo privilegiando in ogni momento uno <lei tre canali:

• I 71i/\ 'O( \ ') c-iò che ,ecliamo: l 'IJ/'l'I\ 'O (A) ciò c he ascoltiamo:

• U ::NJ•.YTES!C:O ( K) c iò che percepi,1n10 attraverso il gusw, l'olfatto ed il tatto. l'no cli questi din:ma il ,istcma rappresenta,ionale primario, gli allt i due intenC't ranno in mirnra minore. Ai fi11i di una romunica7ionc efficace diventa molto imponame imparare a 1iconmcerc quale tipo cli si,tcma rappn:,entaZionalc stia 1nili11a11do per ('llllètrc maggiormente in sintonia con lui lornendogli le informa,io11i auravcrso il canale a lui più gradito. Ad esempio u11a persona potrà e-.sere più attenca atras1x·t10 delle cose piutto~to che al contenuLo. 1111 'al u-a al suono, un 'altra ancora alla ··sostan1<1" cli ciò che stiamo dicendo Tutto qut'sto ci può css('tT utile per capire e ~intoni1Zarci sulla sU'atei-,ria dctraltrn e creare così un maggiore '"mp/Jm/°".

4. ll Rapport

Il rapport è il processo attrm·erso il quale si stabilisn: e si mantiene un buon rapporto interpersonale cli reciproca Iiduria e accordo con chi ci circo11da. Qucnidianame11tc ri troviamo in situa1ioni nelle quali instau1 iamo rapport con chi ci circonda e in akuni casi il rnpport an iene spontaneamente, ,i crea quella sintonia e quel lì.•el in.g quasi misterioso. Questo awi(·ne quando il rappon si innesca spontancamcme e quindi ci troveremo di fronte a due pcrson<· c he incons ciamente eseguiranno gli stessi movimenti del corpo, stessa gestualit~1. stessa andatura durante una ca1111ninata, quello eh<' in l'NL prende il 1101nc cli "Rispt·rchiamt'nto~. tecnica che -,i p11ò utiliuare quando il rappon non è naturale ma lo si vuole creare.

5. fl Rispecchiameuto

Il dspecrhianu:nm è una delle tecniche più semplici ed al co ntempo il pumo cli partenza per rncuersi sulla stessa frequenza del nostro i11tc-rlocutor(' L'd ent r are in un rapporto positivo con lui. ~on llllti sono aperti caratt('rialmcntC' o mentalmente pe1 accenare subito cli entrare in sintonia con uno sconosciuto, questo a causa 111agari di esperienze passate , di s tati d ' a11imo del momento e ciù a ,·olle porta tempi lunghi per accettare un <lialogo -.e1-eno con un ·altr.-1. per<,ona. Possiamo quindi decidere cli accelerare questi lcmpi utiliztando la lccnica del ri,;pcrchian1c11to e creare un rappon empatico positirn. Quando si stabilii.ce quella :>pecialc

intesa tra due perso1w, l'uno sarà portato inconsciamente e pi11 f}1cilrnen1c· a rispond(0 re in modo posiùvo agli stimoli dell"altro. Attra,·erso il rispecchiamento 1i mandiamo all"intet locutore, co11 il nostro aneggia111cnro, lo stc\so comportamenw th<.· apparti<'tH: al suo modello (it- 1 mondo. Si diventa 11110 lo specchio dcll"a l tro. esempio: le gambe accavallate durante un discorso; le dita delle mani int r ecciate tra loro; fìno ad arrivan.· al tono di ,oce e alla respirazione che è uno dei rispC'crhia.menti più poH·nti. Tutto ciò verrà percepito dall'inconscio del nostro interlocutort' come ,;omigli ann1, affinità. E' m1pressionante come possano essere abbattuti i ··m111 i di fre<ldt·11a·· se si impara ad a,coltare, os~c1Yare e St'rHire l'altro Questa t<·cnica ha il rnntaggio di creare rappon. !><.·111a necessariamente ronoscere il ,·issuto dell'individuo né condivickrlo. La padronan,a di ciuesta abil i tà po1rù ad esempio incidere positivamente durante il primo rontauo con una possibile fonte. :\cl C,l\O ,·ole~-.imo irn,taurart> un rappon a lungo termin<' bisognerà indi,·iduarc le cose importanti per una pnsona, os~ia i suoi valori. U11a co~a da tenei presente <.' quella di c1 itare cli affrontare di,cor~i clw possano portare di,ergenze di opinioni prima di m·cr instaurato un buon rapport, nl11 imcnti la rottura ~ar:ì inevitabile. Nel momento in cui ~ubcntra la co1wersa1ione (com11nicazio11c· verbale) bi~ognerà diminare i termini negati,i o meglio dette ,u.-gazioni. perché ri5chiamo cli mandare il mes~aggio contrario a (Jlldlo che ~i vorrebbe e· questo ~ia che si traui di una c-on\'ersa,ione normale oppure una trattati,a. Una ,olla stabilito i l rapport i.· necessario stan· attemi al nmtro linguaggio in 111odo da raffinarlo e renderlo approp1~iato a quello rhe vogliamo trasmcuere , tenendo ben presente c he do,Tc·mo ~empre unire in maniera congrua COi':TENCTO e FOR \lA in modo da rendere dinamica. intcrauiva e cns lrutti va la nostra comunica,ione, forgiandola sulle caraucr i~tiche e le necessità dei nosu; interlocutori.

6. ll Feedback

Cn succc\siYo liH·llo nella nmtra comuni ca,iont' cffìcace, consiste nel (creare cli comprendc1e qua)(' tipo di cambiamento di ~trategia comunicali\'a ci può più ,i iut are a mamcncre il "rappnrt". Ad una buona conoscenza cfrlle nostre gestualitù è- necessario aggiungen.· una profonda semibilità per quelli che saranno i mcssag!,ri di ritorno clw il nostro intcrlocuton.: ci invia. in modo eia rendere la no~tra a:1io11e sempr<' più dinamica. effìcan: e clurawra.

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Giornale cli Medicina ~tilitare
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Or Mar co Cannavicci

Direttore Sezione Psicolobria ~1 il itarc

Direz i(>ne Generale della Sani tà M il itarP

Via S. Stefano Rotondo 4 - 00184 Roma

E-mail: can n avicci@iol.it

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di Medicina Militare
Giornale
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Progetto di un portabarelle campale

Field stretcher carrier

* Col. ,\ll'rl. - Oirl'//nre de/}(I 2a Di11i.1im11• - Direz.io111' C1•11na/1• d,:/la Sm, i tà 1l/i/1111rr - Noma. Chair1111111 dr/ F:mngrnry 1Hrdici11e T::r:/1erl Pane/ della NATO

Riasstmto - Viene illusu-,uo il prototipo di un portabardle campale, realizzato dalla Sauità Militare lLaliana in collaborazione con la Dina Fl amo r S.r.l. di Novara li progello ricalca e mig li ora alcune ana log h e atu·eLLature in dotaLione alle Sanità Mili rn,·i dei paesi anglosassoni , c h e ha11110 già sper imenta LO con successo l'uciliz1 o di tale a 1u-ezzatura.

Parole chiave: PortabareUa campale.

Già nel 1983 e success ivamente nel 199'.3 durante l a missione in Soma li a ebbi l'occasione di norare un semp li ce ed efficace portabarc ll e in dota1ione a ll a San it à Mifoare ;imericana, d otato di grand i ruore che consentivano con agilità l a movimcnLaLione del paziente anc h e su terreni accidenta li. E' esperienza comune che g li ospedali ed i posti di medicazione in ambito campale 11011 siano dotat i di pavimentazione li sc i a e questa att r cZLaLU r a risponde a i requisiti di utilizzo ric hi es ti.

Ta li concl u s ion i ve ni vano confrontate con le esperienze di a ltri co ll eg hi , tra c ui il B1 ig. Cen. Vi t o Conlrens, espe rt o proprio nelle attrezzature ca mp ali, che condiv i devano il g iudi zio estremamente posi1ivo verso questo equipaggiamento, da utilizzare in maniera routinatia.

Questa p1·i rni ti va esper i enza ven iva conva lid ata e cond ivisa dalle esperi enze d i co ll eghi stranie ri impeg n ati nelle missioni in Kosovo ed Traq .

L'assunzione nel 2004 dell'incarico cli Dir ellore della Divisione tecnica della Direz i one Generale d e ll a

Summary - This repon describe, Lhe prototype or a ficld stre1rhcr carrier develope<l by ù 1e ILafou1 Cenerai Directorate of" :\li lirary I lcalth ancl thc No\'ara-b,L~ed coinpany Flarnor S.r.l.. Thc prQjcn is ba~ed on, ,md makes imprm ements on, simi lar equipmcnr 11scd by thc UK and US Anny Medicai Services. which bave <1 l rcady c;1 rri cd out succc-~sful Lrials with such equiprnenL

Key words: Field s tretcher carrier.

Sanità Mili tare con competenza spec i fica nel settore di reali zzazione tecnica ed acquisiL i o n e di materiale sanitario mi ha consentito, dietro approvazione del Direttore Generale. di dare avvio in manie r a concreta a ll a r ea li zzaz i one cli un prowtipo di portabarelle campa le.

Da un'indagine conosc iti va su.i costi indicativi relativi all'acqu isto del prodott o s i è evide11L iato un prezzo t ro ppo e l evato, p r a ti cato spesso eia di tte es tere. In o ltre, la volontà di apportare alcune migli orie all'originale progeuo americano. mi hanno spinLo, grazie a ll 'appass i onato comribuLo fornito dalla ditta Fla mor, a ll a realizzazione di questo proto ti po italiano.

Utile e cos lru lli vo è stato l'apporto tecnico ccl esperienziale forn ito dai co ll egh i del Dipartimento di San i r.à clell'Escrcito e del Po li clinico Militare cli R oma o ltre a quelJo dcll'lspcLLoralO della Marina Militare.

La p r esentaz i one del prototipo è avve n uta a ll a presenza cie l Dir ettore Generale della Direzione Generale della Sa ni tà Militare Amrn. lsp. Capo Vi11cmw lvlnrlines il 22 ottobre 2007 (Fig. 1 ).

Giornale di Medicina Militare Studio
C Med \-1i I. 2007; J 57 ('.~-4): 585--592
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Fig . 1 · D1mos/1cwone del fw ,zionamento del portaborolle compole presso lo 0lfez1one G.:>nerale d, Ila Soni/a J\1,/,ta,e

D esc rizion e dell'attrezz atura e s u o funzio nam e n to

Jl Portabarclle Campale è un dispositivo leggero, slabil<', facile da utililZarc con la caratteristica peculiare di essere dotalo di ruote di ampio raggio ed a pneumatici larghi , idonco·aI trn~porto di tutù i tipi di bardle, rispondenti ai requisiti de ll a NaLo, e relalivu pa,ientc su terreni diflìcili quali: terra. erba , sabbia. ghiaia , fango, ne, e. Questo proto tipo offre ak11ni vantaggi:

• pcrmellt' di trasportare un f"crito , anche di corporarnra robusta, agjlmcnce impiegando un solo od al massi1110 due barell ieri (Figg. 2, 3):

• in posiLionc "statica" può cs~cr·e utiliaato quale lcuo di prol1lo soccor~o ( Fig. 5a) <' consente l' attuaLionc di manovr<' sanitarie ad un'a l LCzza idonea t' comoda;

• può essen ' utiliuato come letto temporaneo per la degen,a (Fig. 5b): grazie alla elevata capacità di carico ( 150 kg) può c,~ere utili11aw per il trasporto di mate1iali. Estremamente approprialo risulta ncll'utilillo campa le per fac ili tare il trasferimento d ei feriti sia all'interno degli ospedali da campo sia all"esterno. come da e \Crso piauaformc per gli elicoueri o aree de ll 'aeroporto.

1. Dimostraz ione di montaggio

n Portabarclla si presenta in modalità da ~stoccaggio e trasporto". I ndicativamente le misure di ingombro sono: i\JtcZLa: rm 82,?i (Fig 6a), Largh('t.za: cm 67 (Fig. 6b). Profondità: cm 51, Peso: kg. 21.

Figg. 2a • 2b · Ouondo le gambe sono m pos,z one da tra.sporto 11 poz,efl'< IN essere trasportato /oc /mente da uno o d.,e mie, m,e11 sfruttando lo maneggevolezza delle ruote

Fig. 3 Mo lta spesso il /rasparlo d, un solo /eri/o è effe rtuoto do ben 4 barell,t. a infermien J/ Corrier ne richiede al massimo due GI, 0//11 due potrebbero ded1cors, ad un altro femo Inoltre gran porte del pex:i del ,rxwente é gravo/o sulle ruote onziché sulle broccia degli opera1ar, Ouonda le gambe sono 1mpostote sulla posizione "statico• il Carrier <JS/1/uisce u11 ,o/,do e stabile supporto per il paziente

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Giornale cli Medicin a i\1ilitare
G Mcd Mil. 2007: 157(5-1) : 585-592

Fig. 4 - Per !v1edic, ed lnfermien intervenire su un paz1enfe appoggiato con lo barello a terra risuho spesw difficile, scomodo e decisomenle poco opportuno quo/oro si rendessero neCessori ìnterven// d, 1iommozio11e come uno intubazìo11e o /'ispezione d, alcune porf1 del corpo

Giornal e cli Me dicina Militare
Fig. Sa
G Med Mii. 2007: 157(3-4): 585-592 _/ 60 6b 6 c '' I ' 587
Fig. Sb

2 - Apertura e m essa in uso

Sciogliere le tre cinghie di chiusura. Estrarre le manig li e e posizionar l e in modalità operativa (Fig . 7).

Posi1.ionarsi di fianco e afferrare le due estremità (Fig. 8).

Spingere verso l'esterno in modo da provocare l'aperlura della struLLura e l'accesso alle ruote. Rim11overc le ruote dagli appositi alloggiamenti; appoggiarle al suo l o avendo cura di tenere gli assi rivolti verso l'alto per evi1are che si sporchino con terra, sabbia o detriti (Fig. 9).

Allargare ulte1iorme11te le cstrernirà della struttura lìno a quando 11011 si sente u11 ''click" Questo indica che la srrnuura è bloccata aperta e lìssa (Fig. 10).

Quando la struuura è b loccata aperta impugnare le due maniglie cli un lato e tirare con forza ve r so di sé una coppia cli gambe. Ciò porterà le gambe a estenders i e fissarsi i n modal ità "statica". P er agevolare questa operaz ione mentre si t ira con le mani, premere delicatamente con un piede il ce1uro del braccio di sos tegno nel punw rosso, provocando così il b l occo della copp ia di gambe del Carrier (Fig. 11 ).

Rip etere la procedura anche per l'altra coppia di gambe (Fig. 12).

3 - Inserimento ruote

inserire g li assi delle ruote negli appositi a ll oggiamenti (boccole) r icordandosi che quelli decentrali impostano il ponabarelle in co nfig·urazione più stab il e e facile da u rili aare per il trasporto ruori dell'ospedale su ten-eni accidentati eia parte di 1111 so l o singolo barel l iere. L e ruote sono dotate del Quick R elease System(r) c h e facilita note\'olmente l'inserimento e il disinserimento nelle relative boccole mediante la se mpli ce pressione del bottone nero posto su ll a parte esterna del mozzo della ruota (F igg . 13a, 1 3b).

4 - Agga n cio della bare lla con o sen za paziente

a) due dei ganc i d i fissaggio della barella sono d ipinti di rosso. C iò indi ca c h e la test.a ciel paz iente deve essere se mpr e posizionata i n quella direzione;

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-Giornale di Medicina Militare
Fig 7 Fig. 8
G ~1ed Mii. 2007: 157(3...J.) : 585-592
Fig. 9
a le cli Me di cin a Mili tare
Giorn Fig. 10 Fig. 130 Fig 11 Fig 13b Fig. 12
C Me d Mii. 2007; 157(3-4): 585-592 589
Fig 14

b) In modalità sLatica e con i ganci <li fissaggio completamenLe aperLi il carrier è prnnlo a ricevere s ia la barella che i l paziente.

e) avvitare le manopole dei ganci di fissaggio per fissare sa ldamente la barella al carrier (Figg. 14, 15).

La rotazione della mauopola sposta il gancio di fissaggio sul suo asse verso la barella serrandola salclamen te al Carrier. Per sganc iare la barella girare le manopole in senso antiorario fino a quando i ganci di fissaggio permetteranno di sganci,irla faci lmente dalla st ruttura.

5 - Trasporto del paziente

Per passare dalla pos i zione statica a que ll a di trasporto, e ntrambe le copp ie di gambe devono essere ripiegate. Questa operaliOne va SEMPRE effettuata da a lmeno due barellieri per la sicureua del paziente. La coppia di gambe sotto la tesla del paziente deve essere ripiegata per prima.

Il barelliere da l lato délla testa del pazien t e deve alzare leggermente con entrambe le mani sulle maniglie della barella e poi premere col piede il pedale di sblocco del braccio di sostegno, la molla provocherà il ripiego imm ediato delle gambe contro la struttura (Figg. 16a, 16b).

15

Fig. 17 · Quando entrambe le coppie di gambe sono np1egote il paz iente è pronto per esse,e lrosportoto. E' sufficienle un barelliere se il l1osporlo a w,ene o/l'imerno dell 'ospedale Egli deve posiziono,si dal loto dello /es/o del paziente

Fuori do/l'ospedale e su suolo sconnesso per lo sicurezza e srobi/i fò del paziente sono nece.ssori due bo,e/lieri

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di :V[edicina Militare-
Fig.
Giornale
16a 16b
G Med Mii. 2007; 157 ( 3-4) : 58 5-592 ---

Field stretcher carrier

Alreacly in 1983, and later in l 993 whilc serving in Somalia, T notic-ed a simp le and cffectivc s Lr eLcher carrier issued to the US Army Medicai Scrvice. wilh large whee]s which made it easy to move a patienl, even over bumpy terrain. lt is a wcll-known faCL thaL field hospitals and first-aid stations do not have smooth floors and this simplc yct cffcctive equipment fulfìls ali thc nccessary functional requirements for such a situaùon.

These findings wcre cornpared wi1h the experiences of olher colleag·ues. including Brig. Cen. Vilo Contreas, a real expen in field equipment, who ali shared an extremely positive view of this cle,~ce ancl its su itability for routine use on foreign missions.

This initial observat ion was borne out and sharcd by foreign colleagues serving in Kosovo and Iraq, whcre there was a rnuch more intense exchange of opinions and experiences wiLh our foreign countc1·parts.

My appoimment in 2004 to thc post of Divisional Director of the Generai Directoratc ofMilitaq' H ealLh, with specifìc responsibility for tcchnical dcvclopment and healLhcare equipment acquisitious, mcant that \\~ t h the approvai of ù1e Director Gc11cral I could start practical work on developing a sLretcher carrier prototype.

In add ì tion , a fact-finding study was carried out on the approximaLe costs of purchasing Lhis proclucr from foreign companies. Thc major difficulties encountcred, due to ù1e high priccs charged by foreign cornpanies and thc dcsirc to make some improvements to the originai Amcrican design, motivateci me, with the enthus iastic contributi on of the company Flamor s.r. l. , to develop an ltalian prolotype.

Th e technical and experience-based contributions of co!leagues at the Army Medicai Department, the Military H ospital in R ome and th e Navy lnspcctorate werc usefu I and cons tructive.

The prnrotype was prescnted to the Director Cenerai or [he Genera i Directoralc of Mi li tary H ealt h , Aclministrative Chief l nspector Vincenzo Martines, on 22nd October 2007 (F ig. I ).

D esc1;ptio n o[ thc c quipmen t and how it works

Thc ti.del stretcher carrier is a ligh1weight, ~table and easy-to-use devi ce wi th t he special characteristic of being fitte<l with large-diameter whccls and wi<le tyres, suitable for tra11sponing all typcs of stretcher, in keeping with NATO requirements. and a patienl over clifficult Lcrrain snch a~ earth, grass, sand, gravcl, mud and snow. This prototype has severa) advantages:

• it allows even a heavily bui Il casualty to be transportecl skilfully, by just one or al rnosl two sLretcher-bearers (Fig. 2a, 2b - When //ze legs are in lhe lrrmsporl fJOsition, lhe /)alieni rrm be easily lmns/mrled by onP or two nurses brrr11w' of lhe highly manoeuvrable wheels) (Fig. 3 - \fry oflm Jour ~trPlchPr.fJearers or nurses arr> needed lo tmns/mrt une rasualty. whe1ms t/,i~ rarrier needs a maximum of two. 'J711' olher two rould be nttrnding lo another casualty. In addition, much of llze Jmlient s weighl resi~ on the wheel5 instead o/on the bearers · ann..1. Whm tl,e legs rire in tlu: "statir" posilion, lhP mrrierfonns a so/id, stable surfr.tff /or the fmlintl lo lie on) (Fig. 4 - Far dorlors and 11w~es, treati11g a patif'llt on a stretcher plar-ed 011 lhe 1nmmd is o.ftm diffimll, unromJortablf ami undesirolJ/p i/tluy need to pe1Jann resuscitalion, intubation or inspPrtion of lhe /1atient s body);

• in thc "static" positiou it can be used as a fìrst-aid bed (Fig. 5a) and means the casualty can be treated at a convenient and comfonabk heighl;

• it can be used as a ternporary becl for hospitalization (Fig. 5b);

• with i ts high load-b ear in g capac i ty (150 kg) il can a lso be used Lo lransport supplies.

This equipment has proved extremely uscful in the field, making it easi er t.o move casualties around, both wiù1in fìe lcl hos pitals and outside (such as to and from hclicopter pads or belween diCferent areas of the airport).

1. Assembly d e monstra ti o n

The slrctchcr carricr slarts in the "storage and transport" posiLion. To give a rough idea of thc space il takes up: H e ight 82.5cm (Fig. 6a); Wicllh 67cm (Fig. 6b); Depth 5 1cm: Weight 21.5kg.

:us Giornale cli Medicina Militare
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2. Op e n i n g and pre p a ring tb c carri er fo r us e

Un1ic lhe Lhrc<" fastcnings. P11ll out thc handles and piace 1hem in ù1c operational positio11 (Fig. 7).

Stand Lo om· ,ide of thc dc, ice ami grasp both t·ncls (Fig. 8).

Push thcsc Olll\\,trds so as to rnakc the frame open and allow access to thc wheel,. Rcmm·e I lw whceb I rom rlwir storage posilion; rest thcm on the ground mal-.ing surc lite axles a1'l' facing upwarcls so lhC')' do nol gel diny with earth. ·,md or dcbd~ (Fig. 9).

Pull hoth end'> of the frame fur1he1 apan unti I \OU hear a "click". This indicatcs 1hal the frame is locked open and secure (Fig. lO).

\\'ben the frnmc ha~ bcen locked in the open posiLion, gra;.p the two handles on one sick and fìrmly pull one pair of lcgs 1owarrls you. This will cxtend thc lcgs and Sl'Clirc Lhem in the "~latir" position. This is ca~ier if, whik pulling ,\ith , ·our hands. you gently press with one foOL on Ll1e I ed dot in thc ceni re ol thc support arm. 1h11s locking thc Carri(•r's pair of lcgs in thai positio11 (Fig. 11).

Rcpeat the procedure for 1he othcr pair of 1<:gs (Fig. 12).

3. Inser ting th e whee ls

lnscrt the axles of 1he whccl into the sockcts, beari11g in mine.I that 1he of'l~ccntre sockct.s make thc slretchcr-carricr more stablc and easie1 lo use for lrarn,pon ouL~ide thc hospital 011 unc,·en ground by a 1,i11glc stretchcr bearcr. The whccls are lìucd with a Quick Release Systcm (r) which nrnkes it much casier to imcn and 1emo,·e Lhc wheels in thc releva.1H sockets by 'iimply pressing thc blacl-. button on 1he ouu.ide of thc wheel hub (Fig. 13a, 13b).

4. A ttac hin g th e s trc l cher with or wi lhout a pati e n t

a) Two or the fasteni11g bracl-.ets lor the strctchcr are red. Thc pa1ient's hcad musl alwa\'s be prn,itioned in this dircc1 ion.

h) In thc s1a1ic position. and wilh the fastcning brac1-.ets completely open, the carricr is ready l<> receivc bolh ùw ,tretchcr ancl thc pati('lll.

e) TighLen lhc knob~ on thc fas t ening brackcts or thc strctcher 10 lix the strctcher lo thc can-icr 'iecurcl\' (Fig. 14, 15 ).

Turning thc knohs mm·es the fa'itening brnd.ct on its own axis towards lhc slr<'tcher, pulling the stretcher firmi)· towards the carricr. To unfaslen the ~Lrctcher. lllrn the k11ob anticlockwise unti! the fasteni11g brackns allow yo11 to easily relt>ase it from the frame.

5. Transpo rli ng Lhe p a li e nt

To changc from thc static pos1uon 10 thc lransport position. both pairs of lt>gs must be lolded up. This operation must AL\\',\YS be carried out by al lcast two strc1cher bearcrs for Lhc patient's safc1y. The pair of lcgs 11nrler thc palient's hc,1d must be fo lded up li rsl. The '>lretcher bcarcr al 1he paticn I\ heacl lllll'>t slighth raise the handles o( the stretcher with both hancls and clwn prcss the pcdal \,;th onc foot LO unlock thc supponing arm. Thc spring will then make the lcgs immediately fold up into thc frame (Fig. 16a, 16b).

(Fig. 17. - \Wm1 borh /x1it;~ of /,egs arP.folrlfd up. thf parient ù rnuly lo be tmns/Jorled. 011e stretrlm bmrer is mough if ilnirlP the hmpital. He sho11/rl positio11 him:,elf al the f>"lienl ·, hf'ad. Outsid,1 lhe hospirol and on iwn,1111 groimd two strefr/l(lr beare1'.1 rirl' 11eedNI jor lhf palini/\ M({ely al/(/ stability).

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Giornale cli \.l edicina ~lilit.aie
C Mcd ~il. 2007; 157 (3-4): 58:>-592

La sicurezza stradale

Road safely

* C.C. (SAN) Capo Snvizio f'11e,11nolorfa - DM/vii. - (;prrhignola - Rn11u,.

Riassunto - La s ic11n:zza su lle su-ade rnppreserna una imporLanl<' problematica, ,on evident.i risrnlti in ambito soc ia le. Questi sono rappresentati sia dal danno alla persona e ai conseguenti interventi in amb ito sanitario e riabilitativo. fisico (per le vittime) e psicologico (per i loro congiunti); sia per i costi che ne derivano.

Tali costi sono di tipo diretto, in re lazionc alle rme che i11 ambito sanitario si devono sostenere per ottenere una cor retta e / o suffic ie11te riabilitazione fisica, ed indiretto, in rapporto alle c:-onseguenze dc>I sinistro circa l'idoneità al sen~zio rkgli infortunali, la loro assenza rlaJ servizio e la conseguente diminuita produrtivir.ì cd infine ai costi effettj,·i le gati alril1lcr\' ento stesso, dove a volte è nccessa,;o anche il t.raspono in e licouero. quando il quadro clini,o lo rende obbligat0rio.

Parol e chiave: Sonno, Cortisolo, AJcol, Sostan ze stupefacenti.

S ummary - Road safety is an important issue, with obvious socia! impli cations These- are represented by the clamage lO the hcalth of tbc- victims anrl consequent medicai and rehabilii.ation cost: physical for the victims and psychological for ù1e rclarives.

Such costs are "live", in rclation to the cmergency transfer (helicopter needed in some urgent cascs) and medicai care thal must be supporleci in ordcr co obtain correct and /o r sufficient physical rehabilitation, and "conscqllcntialtt, due lo the permanent or temporary physical/ menta 1 clamagc which may affect a partial or complete loss of procluctivity.

Introduzione

Uno studio presentato dall'Università de g li Studi di Modena e R eggio Emilia nel 2006, ha calco lato che ogn i anno i sinistri costano circa 30 miliardi di euro

Le principali cause Ìlsichc degli in cidenLi stradali possono esse r e così riassunte:

• Colpo di sonno;

• Abuso di alcol;

• Abuso di farmaci;

Cattiva qualità del riposo prima cli mettersi in viaggio;

• Cattive abitudini alimentari;

• Scelta delle fasce ora1ic di partenza e relative condizion i climat ic h e.

Key wo rds : Trafli c Accidents, Sleep, Corti.sol, Alcohol, Drug Abuse.

I dati epidemiologici in e renti la percentuale di insorgenza del colpo di sonno, su l totale dei sinistri sm1dali, corrisponde a circa il 20% del cotale.

L'eziologia del colpo di sonno come vedremo, è di Lipo multifattoriale.

Al primo posto infatti si pone la scarsa qualità del riposo prima di intraprendere un viaggio (avei· dormito meno di 6 ore). Non è inu s ual e infaui osservare persone c he si mettono alla guida di un mezzo per affrontare un viaggio, sia esso a l unga o media percorrenza , con poche e insufficienti ore di sonno a lle spalle.

Esempi in tal senso sono co loro che si mctcono alla guida dopo u11a notte in discoteca, oppure partendo

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l. Colpo di sonno
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2

Fig. 3 Approntamento d, un elitrospo,to

al mattino mollo presto dopo essere andaLO a letto molto tardi la sera precedente, fino ad an;vare ai lavoratori lllrnisti che si meuono alla guida, dopo aver effettuato un turno di lavoro nouurno (caraueristica frequente in Marina Militare).

Un altro fattore eziologico importante circa l'insorge11la del colpo di sonno, è rappresentato dal non seg uire un corretto schema alimema.re prima di intra-

prendere un viaggio. Molto spesso infatli si assiste a soggetti che si mettono in viaggio dopo awr cons11malo un latllo pasto c<l in rasce orarie part.icolarrncn1c calde (ter?O fattore cli rischio molto importante).

Questo aspetto è sicuramente compromettente per la capacità di attem·ione del conducente, per tutta una serie di motivazioni. La più importante tra quesre è sicuramente di ordine fisiologico.

Qualsiasi proce~so metabolico che avviene nel nostro organismo, necess i ta per la sua riuscita di un 'opponuna quantità cli ossigeno per essere portalo a compimento, in quanto l'o~sigeno è l'elemento che fornisce l'energia necessaria alla riuscita di tutti i processi fisiologici.

Sappiamo altresì c he il mcao di trasporto usato dal nostro organismo per co n durre l'ossigeno nelle sedi richieste (organi e tessuti) è rappre~entato dal sangue. Orbene, durante il proces~o digestivo, la gran parte della massa ematica viene convogliata verso gli organi atli alla digl'~t ione (Appara Lo digerente), con un pro cedimento denominam CENTRALIZZAZIONE DELLA MASSA EMATICA.

Per quarHo sopra risulta a questo punto intuitivo considerare che in questa fase, vi è sicurarncnte una diminuzione dell'apporto ematico ad altri organi non interessati alla digestione, tra i quali l'encefalo, c-011 conseguente riduzione dell'attività cerebrale e relativa dirninulionc della capacità di auenzione.

La fascia oraria di partenza cd il clima, come vedremo in seguito più nel dettaglio, rbultano due ullcriori fattori concausali cli insorgenza ciel colpo di sonno

2 . Segni e sintomi

Le avvisaglie circa l'insorgenza di un colpo di sonno sono rapprc~en1ate dalle scgi1enti manifest.a1.ioni:

• Frequenti sbadigli;

• Pesanceua delle palpebre;

• Bruciore agli occhi;

• Difficoltà a mantenere la testa in posizione eretta;

• All entamento del controllo sui comandi dell'automezzo (freno, acceleratore ecc.).

2.1. Accorgimenti

Cosa fare quindi per neutralizzare la sintomatoloi-,ria del co lp o di sonno e, se possibile, prevenirla.

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Fig I · /mmogin, coro tteristiche di sinistro stradale. Fig Fos1 di p,,rno socc0<so od un fer,to.
Giornale di Medicina Militare
G Mcd Mii. 2007; 157(3-t): 593-600

In primo luo go quando in so rg e una so nn ole nz a improvvisa durante la co ndotta di 1111 mezzo, è- rii fondamentale importanza fe rmars i per recuperare immediata m e nte. anche se non in prossimità di un'area d i sosLa e / o di serv iz io.

Talvolta infalli s i è a p oca distanza (5-10 Km) da un 'area cli serv i z io e si tenta il raggiungimento di que st ' ultima , in qu est i frangenti si deve considerare che ad un'andatura di c irca 1 20 Km / h, si percorrono 2 Km aJ minuto, di couseguenza in condizioni cli particolare s tanchezza per percorrere 10 Km sono necessari circa 5 minuti. Tale interva llo rii tempo in soggett i che accusino alcuni dei sintomi ele n cati nel paragrafo precedente può rappresentan- un int erva ll o di tempo eccessivamente lun go, senza che vi sia il pericolo di incorre r e in qualche incid ente. Queste cons iderazi on i so no s icuramente più pertinenti per regimi chilomeLrici inferiori, aumen tando i temp i di percorrenza. A ltro aspe tt o da considerare correuamen te, è quello lega LO ad un corretto riposo prima di una partenza, 1iposo che si cons idera s uffic i ente quando è nell'ordine delle 6-8 ore cli son n o prima di affrontare un via gi:,rio.

Un ultimo aspetto da curare prima <li mettf'rsi alla guida, è quello legato ad una corretta a lim entazione. In fatti se s i parte dopo aver mangiato, è fondamentale mangiare cibi nutrienti. e n ergelici. ma IPggeri (carboidrati semplici. fibre e sim ili ).

3 . Aspetti fisiologici del ritmo sonno-veglia

A questo punto è necessario un piccolo accen110 a qn e lli che so n o i meccanismi tisiologici che regolano i I ritmo circad i:rnu su11t1u-\-eg li a.

La regola1ione di ta le 1itmu risponde ad un meccanismo cli nalura neuro ormonale, che coi n vol ge struttur e apparteneuti al S is tem a Nervoso Ce ntra le (Nucleo sop ra chiasmatico cldl'ipotalamo), a ll 'apparato vasco l are e a quello endocr in o (i l s 11rre n e), il c ui risultato finale i!- l a sf'crczio ne di un ormone: il cortisolo.

!I cortisolo è un ormonf' prodotto dal l a cortec c ia del surrene, in risposta ;id un input di tipo neurogeno. ln faui quando i live lli di cortisolo nel sangue diminuiscono oltre una cena sog li a, l'ipotalamo che è un

organo posiLionaLO a li vello cerebrale ce ntral e, prodLKe dei pre c ursori ormonali detti Fattori di Rilascio (RPlisinf{ Jaclors) attraverso il nucleo sop r ach iasmalico, che vengono in viati ad una st ruttura pos ta sotto l'ipotalamo, l'ipo_fisi mediante i l circo l o ipotalamo ipolìsario (Pig. 4).

L'ipolìs i è un a g hi a nd o l a posta al ce ntro della base cran ica e divisa in un a parte composta da tessuto n er\'oso (la neuroipofisi), ed un a parte g hiand o lare propriarncnLe detta.

Da quest ' ultima, successivamente all'input ipotalami co che secerne il fattore di rilascio (C Rl I ), viene prodotto un altro ormone l'ACTH c h e veicolato attraverso la circolazione e mat.i ca aniva a l surrene e, inllu enza ncl o l a co rtecc ia s urre nalic a, l;i indu ce a lla produzione di un ormo n e a struttura co mpl essa il cortisolo, appartene nte al la classe d e i g lucor tico icli (F ig. 5).

Il predello processo o ltr e che mcLLcrsi in moto c iclicamc11te rispc uo ai ritmi ci r ca diani , viene auivato in

Giornale di Medicina Militare
,... l! l l -IICOM ·.......,.... -Fig. 4 Schema a natamico 0 55e ipotalamo ipoÌi5oria G M<'d Mii. 2007; 157(3-4) : 5!l3-fi00
-
595

C e nai de l o

Fig . 5 Struttura molecola del corlisoh

.._ Stress acuw

j 1potalamo I

!SN AulODOmo (smpatico) I

Midollare •

( \ l lill li ta c,luddi e acidi !!'Tassi dalle risern.' \cccllen li battilo cardiaco e aumenta la l!ìttam

<'o u.•a , asoc.·c)Pjlrizh.1w ~ri fericu

( p -7 ,po, ~u 11 dll u c ai<h ,,, ~,tn• mi..nul

C au.,a dilata,icne dei brmchioll

Influisce sui p t·oc•es~I coi..mllhi (,.,, ,rucnnnn c)

Quest i effetti sen o dO\uti p-111apalmente a11 · adrenalirui (la noradrmallna soprattul1o 1mplic:it1 nell ' aumen to della p-essime sanguigµa)

Fig. 6 Strulturo molecola del cortisolo

ITolencdolo l ~ -- S tress prolungato ' / 1,potalamo • .--- Il c orusolo ha molti effetti s ulrorganismo

M o bUlto le r ben ·e e n e rge t ich e convertmdo i grassi in zuccheri Riduce le lnflammu;lo nl e le reazioni allerglche

A lungo andare deprime il s l s te m.11 lmmunl ta rto (per risparmiare e:nagin )

C o rticale dtl ooana>LO

Gli effetti del cortisolo s ul metabolismo merg etic o sono più lenti ma più duraturi di quelli indotti dall"adren:ùina

Fig. 7 Strullura molecola del corli5olo.

8 · Strurtura molecola del cortisolo. tutt e I(> si w a ,i o ni di s tr ess ( p aura, ira, part icolare stre'ìs fisico ecc.) che richiedano un aumento di alcuni parametri m etabo li c i c o me que ll o p roteico, glucidico e \'ascolarc.

Lo stress può essere considerato u11a condilione acu ta, alla quale segue u n a rispo,;t.a modulata del sistema ncuroendo<Ti n o, con in teressame n to de ll a m ido ll are del surrene e con produLionc finale rii catecolamine (Fig. 6)

Ne ll e s i tu.11ion i d i stress pro l ungati. come nel caso di prolungati spaLi tempora li a ll a gu ida d i automezzi, si h a una risposta neuroendocrina che coinvo lge semp1 e ormo n i a produzione surrenali ca, ma de ri van ti d a ll a cort ica le, i l c ui elemento finale è rappresentato dal c ortiso lo ( Fi g. 7).

Il cor ti so lo ag isce esse n zia l me n te s ul me tabolis m o proteico co n effe tto anaboli zzante, su que ll o g l uc idico au m e n tando la g li ce mi a e su que ll o vasco lare d etenn inando un effetto ,-asocosu;uore.

Co m e d e tt o in p rece d e n za le conce ntraz ioni d i cortisolo fisiologicamente, nell 'arco delle 24 ore, seg u ono un andame nto circa di a n o c h e s i com p one d i u n picco massimo che si ha nell<' pr i me ore de l matti n o in fasce orarie comp r ese i ra le 6 e le 9 de l mat ti no (10- 25- ng / d l ), un Ya lore intermedio tra le o r e 16 e 17 e di un p icco min i m o tra l e o r e 23 e le 2 di not te (5- 12.5 ng/ d l ) - (Fig. 8)

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Giornale cli Medicina Militare 11 '.JD J4 ............
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3. L'alcol

L'alcol rappresenta un ulleriore causa di sinistri stradali, a causa dei postumi legati ad un consumo alcolico oltre il limite consentito dalla legge per poter condurre un mezzo , limite rappresentato da un tasso di alcolemia=/< 0.5 g/dl corrispondente a 2 bicchieri di vino o 2 lattine di birra.

I primi segni dell 'ass unzione di alcol, si hanno già per concentrazioni di 0 ,2 g/dl, che comportano una diminuita capacità di prestare attenzione a più fonti di informazione visiva e non (es . segnaletica stradale).

Per co nc entrazioni fino al limite consentito di 0,5 g / dl, si ha una compromiss ione del campo visivo laterale , allmentano i tempi di reazione, diminuisce la resistenza all'abbagliamento e ridotto coordinamento psicomotorio.

Oltre il predetto valore akolemico, si hanno i primi segni di int0ssicazione eia alcol anche e soprattutto in relazione alle abitudini del bevitore.

Concentrazioni di 0,8 g / dl comportano oltre un'amplificazione dei sintomi precedenti, anche una diminuzione della capacità di valutare le distanze.

Valori akolemici tra 1 e 1,2 g / dl provocano euforia, compromissione della visione laterale, ridotta percezione delle distanze e della velocità di spostamento degli oggetti.

Per concentrazioni comprese tra 1 ,5 e 2 g/dl, o ltre a ll a conferma dei quadri sintomatologici precedentemente descritti, si aggiunge un valido scoordinamento motorio (es. si accelera invece di frenare).

I segn i di intossicazione da abuso alcolico, sono maggiormente evidenti e precoci in soggetti che assumono bevande alco lich e solo occasionalmente. Da ricordare che l ' assorbimento dell'alcol aumenta a stomaco vuoto.

Gli effetti negativi dell'alcol quindi sulle capacità di guida possono essere ria~suntc nelle seguenti manifestazioni:

• Effetto sedativo sul SNC;

• Alterazioni comportamenta li con deficit cognitivo e motorio;

• Diflìcoltà a mantenere l'allenzione

Effetti determinati principalmente dall'azione vasodilatatrice prodotta dall ' alcol su tutto l'albero vascolare, vaso dilatazione che nel caso del sistema nervoso centrale determina un rallentamento delle funzioni di quest'ultimo.

I farmaci che, come vedremo nel successivo paragrafo, assunti in maniera non consona possono avere un ruolo primario nel dimimùre le capacità di guida, hanno secondariamente alla contemporanea assunzione di alcol, anche essi la capacità di alterare le capacità percettive dell'organismo, soprattutto se uniti a stanchezza e mancanza di sonno (vedi paragrafo sul colpo di sonno).

Al termine del presente paragrafo è utile ricordare quelle che sono le sanzioni previste per chi si pone a ll a guida di qualsivoglia automezzo in stato di ebbrezza alcolica.

L'articolo 186 1 ciel Codice della Strada prevede l'arresto fino ad un mese cli reclusione ed ammende da 258 a 1032, per l'erogazione delle pene è competente il Tribunale. Dopo accertamento delle responsabilità, possono essere comminate pene accessorie consistenti nel ritiro della patente di guida da 15 giorni a 3 mesi, sanzione che può inasprirsi da 1 mese a 6 mesi , se vengono riscontrale più violazioni nell'arco di 12 mesi. Tali sanzioni qualora vengano emesse nei confronti di conducenti mezzo pubblico e/o condULtori di mezzi con massa a pieno carico =/> a 3,5 t, si trasformano nel ritiro del documento di guida.

4. Farmaci e sostanze stupefacenti

Anche 1' uso non controllato cli farmaci, nella fattispecie quelli appartenenti alla classe dei farmaci psicotropi (ansioli ri ci, antidepressivi) o, nella peggiore delle ipotesi l 'uso di sostanze stupefacent i (eroina, eucaina, cannabbis ecc ) determinano un forte deperimento delle capacità di autocontrollo ed un marcato deficit psicomotorio , con a llentam ento dei ri1lessi, ridotta capacità a reagire ag li stimoli esterni soprattutto se improvvisi, come spesso avviene alla guida (evitare un ostacolo improvviso, una frenata), alterazione del visus naturale , incapacità a valutare le distanze.

Tutti disturbi questi c h e se in condizioni normali possono non assumere un'importanza preminente, al la guida di un mezzo di locomo.i:ione sia esso un'auto o un motoveicolo. possono avere conseguenze devastanti sia per il conducente che per i terzi che eventualmente si trovassero coinvo lti nel sinistro.

l L'a n. 186 è stato in1crameme sosùtuito da ll'art. 5 <lei DecretoLegge n. 151 / 2003. co m ' co n Legge n 214 del 1° agosto '.!003. ln precedenza. era s1a10 modificato dalla Legge 11. 125/ 200] nonch é dalla Legge n.168/ 2002, con la previsione del tasso legale di alcolemi;, <li 0.5 g / 1 <.:011 decorrenza 7 agosto 2002.

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Legge 214/2003 - Art. 5

Sostituzione dell'articolo 186 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285

l. L'orticolo 186 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, è sostitvito dal seguente:

«Ari. 186 (Guida sotto l'inAuenzo dell'alcool).

l. è vietalo guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell'uso d i bevande alcol iche.

2 Chiunque guida in staio di ebbrezza è punito, ove il fotto non costituisca più grave reato, con l'arresto fino od un mese e con l'ammendo do euro duecentocinquantotto o euro milletrentadue. Per l'irrogazione dello peno è competente il tribunale. All'accertamen to de l reato consegue lo sanzione amm in istrativo accesso r io d ello sospensione d ello po tente do quindici giorni a Ire mesi, ovvero do un mese o sei mesi quando lo stesso soggetto compie più violazioni nel corso di un anno, ai sensi del capo Il, sezione li, del titolo VI. Quando lo violazione è commesso dal conducente di un autobus o di un veicolo di mosso complessivo o pieno corico superiore o 3,5 I, ovvero di complessi di veicoli, con lo sen tenza di condanno è dispos to lo revoco del lo po tente di guido a i sensi del capo 11, sez i one Il del titolo VI; in ta le coso, ai fini del ritiro dello polente, si applicano le disposizioni dell'orticolo 223. Il veicolo, qualora non posso essere guidato do altro persona idoneo, può essere fotto trainare fino al luogo indicato dall'interessalo o fino allo più vicino autorimessa e lascia to in consegno al proprietario o gestore d i essa con le norma li garanzie per la custodia.

3 . Al fine di acquisire elementi utili per motivare l'obbligo di solloposizione agli accertamenti di cui al comma 4, gli organi di Polizia stradale di cui all'articolo 12, commi l e 2 , secondo le direllive fornite dal Ministero dell'interno, nel rispetto della riservatezza personale e senza pregiudizio per l'integr ità fisica, possono sottoporre i conducen ti ad accer tamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili.

4. Quando gli accertamenti qualitativi di cui al comma 3 hanno dato esito positivo, in ogni caso d'incidente ovvero quando si abb ia altrimenti motìvo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi in staio di alterazione psicofisica derivante dall'influenza dell'alcool, gli organi di Polizia stradale di cui all'orticolo 12, commi l e 2, anche accompagnandolo presso il più vicino ufficio o comando, hanno la facoltà di effettuare l' accertamento con strumenti e procedure determinati dal regolamen to.

5. Per i conducenti coinvol ti in incidenti stradali e sottoposti alle cure mediche, l'accertamento del tosso olcoolemico viene effettuato, su richiesta degli organi di Polizia stradale di cui all'articolo 12, commi 1 e 2, da parie delle strutture sanitarie di base o di quelle accreditale o comunque a tali fini equiparale . Le strutture sanitarie rilasciano agli organi di Pol izia stradale la re lativa certificazione, es tesa alla prognosi delle lesioni accertate, assicurando il rispetto della riservatezza dei doti in base alle vigenti disposizioni di legge. I fondi necessari per l'espletamento degli accertamenti di cui al presente comma sono reperiti nell'ambito dei fondi destinali al Piano nozionale dello sicurezza stradale di cui all'articolo 32 dello legge 17 moggio 1999, n. 144.

6 Qualora dall'accertamento di cui ai commi 4 o 5 risulti un valore corrispondente od un lasso alcoolemico superiore a 0,5 grommi per li tro (g/1), l'interessato è consideralo in staio di ebbrezza ai fini dell'applicazione delle sanzioni di cui al comma 2.

7. In caso di rifiuto dell'accertamento di cui ai commi 3, 4 o 5 il conducente è punito, salvo che il fotto costituisco più grave reato, con le sanzioni di cui al comma 2.

8. Con l'ordinanza con la quale v i ene disposto la sospensione della polente ai sensi del comma 2, il prefetto ordino che il conducente si sottoponga o visita medica ai sensi dell'orticolo 119, comma 4 , che deve avvenire nel termine di sessanta giorni. Qualora il conducente non vi si sottopongo entro il termine fissalo, il prefetto può disporre, in via cautelare, lo sospens i one della polente d i gui da fino all'es i to dello visita medico.

9 Qualora dall'accertamento di cui ai commi 4 o 5 risulti un valore corrispondente od un lasso alcoolemico superiore a 1,5 grommi per litro (g/1), fermo restando l ' applicazione delle sanzioni di cui al comma 2, il prefetto, in via cautelare, dispone lo sospens i one della potente fino all'esi to dello visi to medico di cu i al comma 8».

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5.

Alimentazione e clima

Come detto in precedenza (vedi paragrafo 2), prima di mettersi in viaggio alla guida di un'auto, dopo aver consumato un pasto, bisogna valutare con-ettamentc la qualità dello stesso. Cli alimenti ingeriti dovrebbero soddisfare le seguenti caratteristiche:

• Alta capacità nutritiva;

• Leggerezza;

• Facile digeribilità.

Quest'ultima caralleristica dipende dalla composilione sLessa del pasto. lnfaui un pasto composto da alimenti altamente proteici o ricchi di grassi , aumenta la loro permanenza e il loro tempo di u-ansito nel tratto gastrointestinale, con allungamento dei tempi digestivi, con i predetti risvolti legati alla ridistribuzione della massa ematica a livello organico e tessutale (centralizzazione della massa ematica).

Anche le condizioni climatiche in rapporto alle fasce ora1;e scelte per intraprendere un viaggio, influemano la possibilità cli insorgenza del colpo di sonno.

Tale aspetto va considerato sia in rapporto alJe condizioni climatiche, in quanto il caldo provoca più facilmente astenia e diminuzioue della soglia di sopportazione della fatica, sia in rapporto alle condizioni fisiologjche legate alla secrezione del cortisolo, con1e detto in precedenza.

6. Conclusioni

In conclusione quindi per una maggiore sicurezza stradale e per meglio prevenire l'accadimento di eventuali sinistri, riteniamo che debbano essere soddisfatte poche ma fondamenlali norme comportamentali, che vadano a soddisfare i punti precedentemente e lencati, qua li :

• Assicurarsi di aver dormito a sufficienza prima di mettersi alla guida per intraprendere un viaggio (dormire per almeno 6-8 ore);

• Scegliere le ore più consone (tra le 6 e le 8 del mattino) in ragione delle migliori condizioni metaboliche del nostro organismo (concentraL.ioni maggiori di cortisolo) e del clima più favorevole;

• Assumere un'alimentazione bilanciata;

• Evitare di assumere farmaci che possono compromettere la capacità di controllo del mezzo;

• Non fare uso eccessivo di alcol prima di mettersi alla guida di un veicolo;

• Assolutamente non fare uso di sostanze stupeface nti;

• E.d in ultima analisi cercare di usare la dote umana più inponante: il BUO SENSO!!!

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54° Simposio .Internazionale di Medicina Veterinaria Militare

54 th lnterniltional Military Veterinary Medicai Symposium "Una Medicina Una Salute" "0ne Medicine 0ne Health "

Garmisch - Partenkirchen Germania - Germany 12 - 16 maggio 2008 Evento curato dall'Esercito degli Stati Uniti d' America , Comando Regionale Veterinario - Europa Event organized by the United States Army Europe Regional Veterinary Command

Nursing

Inte rc ulturale e transcu ltura le

"lo credo fermamente 11e/1a mia verità ma r ile11go di dover ubbid ire a un principio morale assoluto: il rispetto della persona altrui".

Pre m essa

La funzione di interfaccia, frapposta tra utente cd i:stiwzioni sanitarie, rientra certame1ue tra le molteplici attività svolte dal personale infermieristico. In particolare, nell'interpretazione di un ruolo molto delicato, l'infermiere è chiamalo a gestire i conflitti culturali che scaturiscono dall'impatto talora ruvido, tra l'utenza e le istituzioni del Servizio Sanitario. Nell'attuale contesto sanitario, l'infermiere si ritrova frequentemente a fronteggiare un'utenza multiculturale e soprallutto nel rapporto con l'utente immigrato. la fase dell'accoglienza deve essere curata in maniera appropriata. Un approccio infermieristico, qualitativamente adegualo nei confronti dell'utente straniero implica, un confronto fra universi culturali differenti, fondato sulla comprensione dei valori e dello stile di vita dell'assistito, prendendo atto della specificità culturale, relativa soprattutto ai concetti di salute e di malattia. Nell'ambi co assistenziale. si prospettano scenari variegati, influenzati dall'interpretazione di parole, gesti cd atteggiamenti, in base alla diversa estrazione sociocu l turale dell ' assistito, problema con cui confrontarsi per trovare risposte adaue alla rimozione del l'ostacolo della differenza culturale. In tal senso. la competenza professionale dell'infermiere deve adeguarsi ai bisogni re lazionali dell'utente, non

soltanLO artraverso la padronanza della normativa vigente in materia di immigrazione ma soprattutto con l'acquisizione <li conoscenze mutuate dall'Antropologia Culturale, dalle teorie di base del Nursing Transculturale ed Interculturale e dalla Psicologia Relazionale, associale all'approfondimento di aspelli etici e deontologici ed alla considerazione delle caratteristiche peculiari della dimensione spirirnalc che contraddistingue l'utente immigrato. Questa sintesi di saperi, distinti ma tra loro correlabili, può essere <livulga1a atu·averso la progettazione di un imervento educativo-formativo, consentendo di ottimizzare il livello dell'assistenza erogata agli utenti immigrati. La conoscenza della va1iabilità pluridimensionale del nursing interculturale. connessa ad aspetLi antropologico-culwrali e teorico-assistenziali, intrecciati a doppio filo a contenuti di carauere etico - deontologico che considerano anche la dimensione spiriluale dell'utente immigrato si presenta lacunosa in taluni punti. Le lacune evidenziate, costituiscono certamente degli ostacoli da rin1uovere assolutamenle per garantire lo sviluppo appropriato della personalizzazione assistenziale e \"instaurazione della relazione d'aiuto con l'utente exu-acomunitario.

Introduzione

Il N ursing n e ll a s o cietà multietni ca

Mm: 1• Cl. (LJJ\.I. Doll./. Difesnm - Roma. walterdccaro@tin it C Med Mii. 2007; 157(3-4):

fl fenomeno migratorio, incide certamente sulla società contemporanea, sempre più caratterizzala da un contesto plurilinguistico e multicultu1a.lc. Agli albori del terzo millennio lo svi l uppo su scala mondiale della società mu l ùct.nica, ha dato adito alla diffusione della "cultura globale" , fenomeno esteso , che coinvolge certamente tmte le regioni italiane. Storicamente, occorre ricordare, come gli italiani, specie del merdione , siano staLi coinvolti in massa , nei grandi fenomeni migratori che, tra il XX 0 e la prima metà del XX 0 secolo, si riscontrarono prima dall'Italia verso le Americhe e successivamente, verso le miniere del Be l gio e della Germania. Gli eventi migratori sopra

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Infermieristica

citati, rientrano dunque nel retaggio cu ltural e dei siciliani e dovrebbero essere spesso rivisitati per evitare aneggiamemi etnoccntristi e fondati su l pregiudizio riguardo il comportamento e la cultura degli immigrati Per la sua particolare posizione a l cen Lro del Mediterraneo, l'Italia si può definire un crocevia fondamentale tra differenti civi ltà depositarie di peculiari patrimoni cu llurali e Lradizionali; anche per questo motivo nel contesto siciliano è riscontrabile un notevole transiLO migi-atorio. el territorio isolano, accanto ali 'affluenza di immi graù in posizione del tutto regolare, si deve tultavia rq.,risLrare quella dei clandestini, causata dalle cond izioni economiche. politiche e demografiche particolarmente disagiate dei paesi di provenienza. La capacità cli adallameuto degli extracomun itari, può essere innuenzata dalle esperienze vissute, dalle traclizion i e naturalmente dal) 'impatto con la n ostra cu ltura. Gli immigrati che giungono in I talia presemano modelli sociali differenti rispetto a quelli del paese ospitante, che implicano un difficile confronto con sistemi e valori che non possono essere immerliatamente percepili come propri. Dal fenomeno migratorio, scaturiscono perciò seri prnblemi cli caraLtere sociale, che impongono l'a pplicazione di un'attenlionc particolare per garantire la condizione di salute dell'utenza straniera e delle comunità ospitami. La problematica sanitaria appare strettamente correlata a quella sucia l e, coinvolgendo le istiwzioni e g li operatori sanitari che, nel contesto ospedaliero o ambulatoria l e, si ritrovano, in seguito a gravi carenze strutturali e, soprallutto, senza una specifica formazione socio - culturale, a fronteggiare situaz ioni spesso drammatiche. Anche nell'ambito clell'Azienda Ospedaliera oggetto dell'intervento formativo, l'analisi dei bisogni formativi sopra citata, ha rilevato l'es istenza cli lacune riguarclanù contenuti socio-antropologici, concetti propri del nursing transcu ltu rale ed interculturale, ed aspetti etico - deonto l og i c i , re lativi anche alla dimensione sp iriw ale dell'immigrato, correlar.a spesso a lla componeme magico - religiosa . La precarietà della situazione, spiega il difficoltoso approccio assistenzia l e all'utenza straniera, determinato anche dall'assenza di un tramire necessario tra operatore san itario ed utente, rappresentato rlalla figura ciel medialore lin guisti co - ntllurale. L'uso di un appropriato strumento d'indagine. come il questionario preliminare adottato, couscnte di rilevare le conoscenze preesistenti su base interculturale, traendo dall 'esi Lo validi suggerimenti per la succes-

siva attuazione di un intervento educativo - formativo. Sulla b ase di pregresse esperienze citate in seguito nell'elaborato, i contenuti dai quali 1rnrre gli iterns del questionario, si fondano su aspeui antropologico - culturali. teorico - assistenziali , eLico - deontologici, psico - relazionali e normativi in materia di immigrazione. I medesimi contenu 1i sono stati in seguito utiliaati per realizzare un intervento formativo, progettato nel rispetto <li criteri andragogici cd attraverso una metodologia didattica. in grado di coinvolgere e catturare l'auenzionc cli un gruppo di discenti adulti, divulgando conoscenze transcult.nrali ed interculturali, utili per ottimizzare il livello qualitativo delle prestazioni erogate agli utenti immigrati, rendendo a l tempo stesso !"infermiere consapevo le della possibilità cli trarre dall'approccio con l'immigrato, proficui scambi umani e sociocultura li.

Un'adeguata preparazione potrà a ltresì consentire a l! 'infermiere di porsi come una figura ed u cat i va, in grado di diffondere appropriale regole, in merito ai componamemi san i cari corretti ed allo stile cli vita che l'urente immigrato dovrebbe assumere, per migliorare il proprio stato di salute. Attraverso un corretto approccio, l'infermiere potrà in ta l modo facilitare l 'access ibilità ai servizi dell'utente immigrato, indirizzandolo verso il percorso assistenziale più idoneo , per g iun gere a ll a risoluzione dei problemi di salute nel!' imricato universo elci S.S.N .. Infine non poteva essere trascurata l'utilità di applicare in senso etico i concetù del Nursing transculturale ed Interculturale, auspicando l'auuazione cli una Calibrazione Culturale in grado non so lo di accostare l 'assistito ai servizi sani tari disponibili, ma anche cl i avvicinare l ' infermiere alla dimensione spir iLUal e dell'utente immigrato, spesso strettamente imrecciata a credenze magico - religiose che influenzano i sistemi san itari esistemi in contesti socio - culturali originari fortemente radicati agli aspet ti peculiari della Medic in a Tradizionale.

Pertanto, tenendo conto delle raccomandazioni Lratte dal codice deontologico infermieristico, è stato consequenzia l e fare riferimenlo al carattere esote•rico ed affascinante del misticismo religioso, co llegato a li 'aspetto assistenz ia le e fondato su ll ' imreccio tra religione, magia e malattia c he sussiste dalla notte dei tempi, senza peralu·o risparmiare critiche ai criteri asettici e poco olistici della cosiddetta "'Medicina Occidentale".

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I riferimenti leorici

I riferin11;•11Li uLilizzabili , sono stati numerosi rna molto imponanti per rnccoglicrc i contenuti e sviluppare l'indagine strumentale, sopra citata. Tra i riferimenti di caraucrc antropologico, utili ed indispensabili per esp1irnere il significato dei concetti di rnltura e di alterità culturale, si può citare la teoria di C. faylor, assertore, già nel 1871, del caractere onnicomprensivo della cultura. ribadito dal pensiero di C. Ceertz.. che la identifica nella figura di un ·'elefante inYisibiie, così enorme ed ingombrante da non consemire di notare come pur manrenendo 11na propria identità, la culwra s'intrecci in un rapporto di interdipendenza con le forme culrurali più diverse. Altro teorico di riferimento è P. A. Sorokin, che esprime l'idea dell ' Organicità o della Totalità Organica della cultura. Teoria alla quale si comrappone. sia pure parzialmente la visione di F. Boas. , che intende la cultura come "insieme di tratti eterogenei" correlati dal susseguirsi di parricolari cunLingenze sloriche. Per C. Levi - Str;rnss, invece , il complesso culturale presellla degli scarti signifìnuivi , che determinano l'identificazione delle c u!LUre SLesse. Dalle demarcazioni nelle, derivano i c oncelù cli identilà etnica e di alterità , ricollegati al resistenza di cornici etniche , che incidono spesso sull ' opinione pubblica, sfociando nell"Eu1ocentrismo. 111 tal senso si è fatto rife1ime11Lo al pensiero del tedesco A. v\'ebcr. che sottolinea la netta disùnzione tra cultura e civiltà: se in base alla prima tulle le culture possono equivalersi , relativame!lle alla seconda esistono diversi gradi di civilrà, indici di un livello evolutivo sociale differente. Jno l tre è stata presa in considerazion<> la teoria di G. Mantovani, per il ciua le non esistono cloni n1lwrali, perché ogni individuo è dotato di una personale fisionomia e cli un particolare percorso da compiere. La culwra è rappresentala da una rele di significali, che ammeue l'esistenza delle differenze culturali, consentendone la reciproca cou1prcnsio11e. Per MantoY,mi la cultura interviene sull'individuo svolgendo una triplice funzioue di Mediazione. cli Produzione di significati e di Creazione di una cornice morale, che incide contemporaneamente sui membri che appartengono ad un'identica esrrazione c11lt11rale. Bisogna annoverare tra i fenomeni culu1rali anche la malatLia, intesa differentemente dai vari professionisti dell'assistenza. In tal senso. il problema della comprensione e del rispetto dell'Alterità Culwrale , è rocalizzabile attraverso l'ottica distaccata della scienza medica e que l la G Med Mii. 2007: 157 (3-4):

più interessara alla persona dell ' assistenza infermierisùca. A tal proposito si fa riferimento all ' esistenza nella Lingua anglofona di un triplice significato del termine malattia, inteso diversamente dal terapeuta, dall'uteme e dal contesto sociale. L'autropologo statunitense Arthur Kleinman , a Lai proposito distingue, con alrri autori. il termine cliseasc. relativo alla conceuualizzazione della malattia da parte elci medico, dal termine illness, con il quale s'identifica la malauia nell ' esperienza diretta vissma cmozionalnwnte dal malato , considerando anche il signifìcato del termine sickness. 1ifcrito al modo in cui il contesto sociale inrende il significato di malattia. Proseguendo su questa linea , E. Agazzi , sottolinea come, nel modo cli affrontare la malattia del paziente. il Nursing s ' identifichi nell ' associazione tra elementi scientifici ed ethos umanitario, in un contesw socio - culturale in cui la medicina, sembra ahbia scelto cli occuparsi esclusivamente dell'aspetto oggeLLivo e misurabile della patologia che affligge l'individuo. Per H. G. Gadamcr. una corretta interpretazione del termine malaLLia dovrebbe basarsi sulla reciproca integrazione dei due approcci metodologici Mètron (misura), tendenzialmente inrrapreso dal medico. e MèLrion (ciò che è misurato o adeguato), attuato dall ' infermiere, nel rispetto dell ' u1ente in senso olistico e conseguentement<" della '"personalizzazione'" dell'assistenza. Secondo la teoria cli D. F. Manara, attraYerso l'uso simullaneo dei due mclodi sopra citati, l'infermiere può constatare 11el contesto pratico come uno sLesso bisogno di salute po:,;sa manifestare dimensioni oggeuive e dimensioni soggettive de l paziente i cui bisogni assistenziali possono essere impliciti oppure espliciti. manifestandosi differentemenle, in relazione all'identità cultura l e indivicluak. Infine, Manara souolinca la necessità per l'infermiere di dotarsi di strumenti d'indagine, appropriati. per rilevare i bisogni assistenziali sopra men7ionati. spaziando dallo strumento epidemiologico, utile p<"r l"impostazione cieli' assistenza generale. allo strumento di tipo socio- psicologico, utile al l a rilevazione delle dimensioni soggeLtive dei bisogni e fondamentale per stabi l ire un'assistenza "ad personam " Sulla bast' delle raccomandaz i oni traile dal codice deontologico infermieristico, è stato consequenziale approfondire i contenut.i etici insiti nella re l azione esistenie tra assiste1ua e c11 l tura , accennando al significato specifico del termine "Sistema Medico" o ·'Sistema di Salute". secondo le concezioni di lnvin Presse del solito Arthur Kleinman, ed evidenziando soprattutto il carattere

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esoterico ed affasciname ciel m1st1c1smo re l igioso , legato ad usanze e tradizioni correlate all'aspetto assistenziale e fondato sull'intreccio tra re l igione, magia e ma lattia che sussiste dalla notte dei tempi. In tal senso ci si è soffermati sia sugli aspetti negativi di pratiche tradizionali disculibili come l e mutila:i:ioni genitali femminili, ma anche sul giusto rispeLto che gl i operatori sanitari dovrebbero avere nei confronti del la Medicina Tradizionale e cli certi ritnali animistici e tribali, importanti sotto l'aspctLo antropologico e psico-assistenziale. Occorre infatti dare fondo all'energia interiore che pervade l'essere umano, concedendo a l tresì uno spazio adeguato a quei fattori emozionali in grado d i dare adito al fenomeno delle guarigioni, definite miracolose perché diffìcilrnentc catalogabil i dalla scienza medica ufficiale .

I riferimenLi teorici relativi al Nursing Transculturale si fondano owiameme sul pensiero di Magdeleine Lcininger, che svi l uppa la propria teoria sulla base di un'elevata prcparazioue antropologica, dalla quale scaturiscono sia il concetto di Ethnonursing che il suo "Modello del Sole Nascente". Per la Leininger l'individuo viene influenzato dalla propria cultura, dalle proprie tradizioni e dalle proprie usanze. Per questo motivo la differenza cu l turale può influenzare negativamente l'esito della relazione d'aiuto impostata tra infermiere ed mente. L ' infermiere è chiamato a rispettare le differenze culturali dcll"assist.iLO, abbinando alla competenza Lecnico - professionale, la conoscen,a approfondila de ll e differenze che rendono uniche culture diverse, prendendo in considerazione l'mente in senso olistico. Sotto questo aspeLLo l'infermiere deve considerare l'etnia, le usanze, le tradizioni e la fede rdigiosa della persona assistita, per comprenderne le effettive esigenze, ponendosi, in sintonia con le sue capacità comunicative e ricettive I riferimenti teorici relativi agli aspetti generali del Nursing Interculturale, riguardano il pensiero dello psico-sociologo francese C. Camilleri, per il quale l'applicazione del nurs i ng intercu l turale garantisce i l rispetto del l e cu l ture, attraverso l'interscamhio culturale, che favorisce i l superamento delle rispetLive cornici cu l turali, consentendo una reciproca fecondazione. Tutto ciò si può realizzare auravcrso una profonda preparazione nel campo dell ' infermieristica, in quello dell 'a ntropologia ed in que l lo della psico-sociologia, per conoscere g l i strumenri necessari alla leuura degli elementi culturali in l'unzione dell'assistenza da erogare. fnfine il significato dell'Etnocentrismo è staw messo a Giornale cli

confronto con quello ciel Relativismo Cu l turale, diameu-almente opposto al primo, ma non certo esente da difetti , dando adito secondo il pensiero di K. Poppcr, alla produzione di cornici morali ed etniche che inibiscono ogni tentativo di approccio interculturale. I riferimenti teorici relativi ai contenuti psicorelazionali , riguardano il conceuo di competenza comunicaliva, intendendo con questa definizione la capacità i..ndividuale di saper comunicare In tal senso un buon modello cl i competenza conrnnicativa è offerto da P.E. Balboni, che la identifica con una piramide a tre lati, il primo dei quali è costituito dal sapei· fare lingua, comprendendo, leggendo, scrivendo e dialogando per l'appunto in una determinata lingua. La seconda l'accia dell'immaginario solido geometrico è rappresentata dal saper fare una lingua, considerando l 'es istenza di una dimensione sociale, di una pragmatica e di un ' ultima di carattere culturale, tutte da comprendere cd interpretare esclusivamente auraverso la conoscenza e l ' uso di specifiche grammatiche, che garantiscono nn effetto positivo della comunicazione intrapresa. Infine il lato che completa la piramide si fonda sul sapere i linguaggi verbali e non verbali, basati in parte su compoucnti lessicali, morfosintattiche, tesn1ali e paralinguistiche ma anche sulla competenza extralinguistica. Quest'ultima è inerente a componenti cinesiche, prossemiche ed oggcttemiche (o vestcmiche) ed a questi aspetti fa soprattutto riferimento il pensiero espresso dagli esponenti della scuola statunitense di Palo Alto. P er P. Watz lawick, G. Bateson e D. D. Jackson, infatti, la comunicazione si manifesta su due piani disti n t i ma i n relaz ione tra di loro: esistono dunque un piano digitale, che s i identifica con la Comunicazione Verbale ed un piano analogico, inerente alla Comunicazione non Verbale ovvero al linguaggio del corpo. In ogni comunicazione appropriaca e correttamente i mpostata, la comunicazione verbale ed il linguaggio del corpo devono essere sempre congruenti per garantire il buon esito di una relazione d 'aiuto, soprauuuo se assistente cd assistilo appartengono ad estrazioni socio-ctiltura li d i fferenti. Per quesw motivo , nella comunicazione terapeut ica intercuhuralc, dive nta quanto mai opportuna la presenw di un mediato r e linguistico - cu l tura l e, che possa fungere da ''u·adc union", tra w 1iversi cu lt ura l i le cui distanze rimarrebbero a l trimenti inco l mabili Altro elemento importante nell'interazione con a l tre persone è rappresentato dalla "Metacomunicazi one", considerando come si definiscano metacornu n icativi

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un gesto o un espressione dell'assistente. in grado di amplificare, rafforzare o qualificare un'affermazione pronunciala dall'assistito. A ltri aspetti cli fondamenralc imponanza sono rappresentai i dalla Capacità di Ascolto, analitzab ile att.raverso diveL~e modalità e dalla Comprensione Empatica, imesa come la capacità del terapeuta di immedesimarsi focalizzando il mondo interio re del pazienre, in relazione al suo mondo emozionale. Tutti g l i e lementi sopraccitat i, se adeguatamente adottati, favoriranno un processo di ' 'Ernp owerment", in seguito al quale la trasmissione delle conoscenze del l 'assisterne a ll' assistito potrà favorire radauarnento cli quest'ultimo alla cond izion e di malattia ed al contesto di cura.

Nursing Transculturale

L'ampliamento della complessità soc ial e, relativo all'increm.cnto 11el contesto sociale della presenza cli soggetti appartenenti a diverse culture ed ernie ha messo in evidenza la necessità, da parte deg l i infermieri di acquisire una nuova coscienza culLurale. L 'assenza di una cu ltura del diverso, implica un approccio all'assistito uniforme e standardizzato. che non considera 1a matrice culturale delle persone ed appare radicato su una forma cli Etnocentrismo Professionale, fondato sull 'imposizione ag li "aluitt dei propri va l ori, delle proprie credente e delle proprie abitud ini. La professione infermieristica dovrebbe erogare 11n'assiste112a adeguata a lle esigenze dell'utente immigrato. sull'esempio di Magdcleine Leininger, teorica ed antropologa americana fondatrice della teoria del Nursing Transculwrale. La Leininger ha iniziato la carrit"ra infermieristica nel 1948, dopo avere ottenuto il diploma presso la St.Anthony's School of Nursing di D enver Conseguito nel 1950 il Bachelor of Science in scienze b i ologiche presso il Benedictine College di Atchison, Kansas e, nel 1953, il Master or Sciencc in Nursing presso la Caù10 l ic University di Washington DC. , la teorica statunitense ha completato i suoi studi ottenendo nel 196f:i il Ph.D. in antropo l ogia presso la University or Washington di Seattle. Proprio la sua formazione antropo logi ca, l e consentiva di fondare, nei primi anni 60, la teoria del nursing transcultura le, definita a n che teoria della diversità e dell'universalità dell'assistenza transculturale. La teoria infermieristica della Leininger prende in considerazione le credenze cu lturali , i comportamenti ed i valori degli individui,

delle famiglie e dei gruppi, per fornire un 'assistenza infcrmie1 istica efficace, soddisfacente e idonea da un punto vista culturale. Sin dall'inizio l'intento, era quello cli costruire ·una teoria che potesse essere usata per spiegare, descrivere, inLerpretare e predire n11te le culture nel nursing, non solo alcune"(l). Magdeleine Leiningcr concepisce il nursing come disciplina scissa dalla medicina, auspicando l'intrnduzione dei conceiti del nursing transculturale nelle scuole infermieristiche di tutti i livelli per garantire il "simbolico taglio del cordone ombelicale con la medicina". Quindi mentre l ' assistenza infermieristica può esistere indipendentemente dalla presenza contemporanea delle cure mediche, queste ullime non possono esistere senza il nursing. Il nursing transculturale rappresenta per l a stessa Leininger una parte di rileva111e importanza clc ll 'lnfcrmieristica, fondata sulla comparazione e sull'analis i di diverse culture e subculture, rig11ardo i l differente comportamento assistenziale verso i pazienti, le differenze che caratterizzano l'assistenza infermieristica. i concetti di s.:ihtte e di malauia, ecc, sviluppando in tal modo: "un corpo sc ientifico e umanistico di conoscenze per dare indicazioni di assistenza infermieristica sia specifiche di singole culture, che univcrsali"(2).

Il nursing transcnlturalc non s'identifica dunque in una tipologia assistenziale distinta ma in una parte integrante de l Nurs in g, che differisce dalla pratica infermieristica comune, in virtù della particolare attenzione ri\'olta alla cultura, a l linguaggio ed al sistema di l'alori della persona assistita. Altro signifìca1ivo aspetto della teoria è rappresentato clall 'identificazione del nursing in una forma di arte ed al tempo slesso in una scienza. In tal senso, M. Leininger, definisce l'assis tenza infermieristica come "un 'arte dotta ed umanistica, una scienza che ha al suo centro comportamenti di assistenza personalizzata ( individu a le o cli gruppo), compici e processi clirerti a promuovere ed a mantenere i compor tam enti sani ta1·i o la guarigione della malattia, che hanno un' importanza fisica , psicoculturale e sociale per col oro che sono assistiti da un 'infermiera o da una persona con compete11ze simi li "(3).

L'Ethnonursing ed il Mode llo del Sole Nasce nte:

La Leininge r definisce Etnoassist.enza ( etnocare), i fenomeni socio-cu l tura l i intrinseci di una determinata cu l rnra , alla base di azioni o decisioni mirate al

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suppo110 di indi, idui , famiglie o gruppi di persone allo scopo di ~odd isfare i loro bisogni di salute. Il termine Ethnonur~ing vient' appositamente coniato per identificare il metodo cli ricerca della Leiningcr: emo ckriva dal g1 eco e1nm e fa riferimento a popolo imeso come una cultura che presenta dei peculiari stili di vita: il suf!ìs~o nursing indica il mctodo steS!>0 e focali11a la ricerca s;ul fenomeno assi!>lcnziale infermieristico in ad aspccrj umanistici e scientifici. L'Ethnonursi11g. è il mcLOdo di indagine disciplinare che spiega i fenomeni dl•ll ' assistt·ma infermieristica collegata alla reoria del transculwral nursing e fa 1·iferimcnto a l bagaglio di conoscenze acquisito dagli inf'ermicri, riguardo il sist<'ma di cura e salute ed al sistema di valori propri di una popolatione cuhuralmc11te differente. Le conoscenze infermieri~tiche riguardano le prntiche relative all'accuclire, all'assistere, al facilit.art· o abilitare atiuni o discussioni, dalle quali possano ~caturire benefici per la ,alute. L'Ethnon11r\i11g rappresenta un metodo qualitativo di ricerca. basato s11 111ctodi n~ilurali di indagine di carattere tradizionalt· e popolate, che offre nuove modalità di cono,ccnza per ,coprin: una rlimensione epistemica ed 011tologira dcll'assistenta transculturale. Per la Lcining-er, l'idcntilìcaliom· del concetto cli assistc111.a infennit· ristica ~11 base antropologica è molto comple!.sa. essendo correlata alla Visione del Mondo. alla Strullura Soriale ed a ,alari culturali specifici. L'Ethnonursing consente invece di sropr·ire le modalità a,-.i~Lcnziale e di sostenere gli individui durante le fasi di crisi del ciclo vitale, relative alla cultura d'appartenenza, aurnverso metodiche a ltt·niative utili per garantire la conservazione del loro benessere. li metodo sopra citato si fonda in sostan,a sutridentilìcazione delle differenze esistemi tra l'assistenza indigena naturale. acquisita per tradizione e basata \U llc couosccn,e Ernie e l'assistcn1a infcrmi<·ristica appr(•sa attrèt,er..o un·cducationc formale, fondata sulle co110scen1e Elic(4). La ricerra sulle conoscenze Emic richiede u11 approccio naturale ed amichevole. in grado di aprire gli individui alla condivisione di idee, credente ed esperienze con ,-icercawri stranieri. Il metodo si basa sull'osservazione naLUrale e din·tta, sulla partec ip ationc, sulla riflessione e su ll a revisione auuata con gli individui del luogo per comprendere ciò che si osserva o si sperimenta. L·espciienza dirc-na a conta n o con g li ··aJLri", implica rannullamcnto dei pregiuditi pe1· assimilare in maniera ottilllale i tratti culturali cstrarwi. L'attuatione del metodo si fonda Giornale

,ulla presenta di informatori chiave o informatori genera li , individuabili tra la popola,ione che ronducc l'indagine. che rapprcsl'ntano le principali fonti info1·mative, per c on:.entirc la riflessione e la , e, i fica dei signilìcati ri~peno ai dati ricercati. Tra le indicalioni generali per l'utilizzo dcll'Emonursing. ~i possono annoverare:

le circostanze in cui non esistono dati sulficicnti a spiegare un determinato f<>norncno;

2 i casi in cui il ricercatore intende compreudcre nd suo comph:~o un particolare stile di ,ita. o la , isione ciel mondo di indi, idui o di comunità, allra\'erso la loro ottica; :t le siuiatio11i in cui è necessario am1arc uno ~llldio comparali\'o tra culture, riguardo l'aspetto assistenziale in genere (human care) e l'assist('nta infcrmierisLica.

Il modello di Osscrvatione - Panecipaziont:' - Riflessione. si ba a -.u un approccio di carattere antrnpologico. Il processo cli\'ergc.· dal modello antropologico u adizionak perché adattalo alla tilo~olìa ed agli obiettivi del metodo di rirerca clell'Ethnonursing. Secondo il modello il processo prevede un periodo di ossen·atio11e prima c.:hc il ri<.erratorc cti, c·nti parte a11iva e partecipante a tutti g li effeui. La tase della rincssionc è stata aggiunta. ri;.pctto al modl.'llo antropologico (ffiginale. per fa\'orir·e una conferma ragionata dei dati relativi alle culr ure studiate. La teoria della Lci11inger

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Figuro 1. Schema del Modello del Sole Nascent('

in definitiva s'identifica in un insieme correlato di concetti e di ipotesi infermieristiche, riferite a diverse civiltà, attraverso l'esame di comportamenti assistenziali individuali e di gruppo e <li valori e teorie 1ivolte ai bisogni culturali , per erogare all'utenza un ·assistenza efficace e soddisfaceme a Lutli gli effetti. L'assistenza infcrmieiistica che non riconosce gli aspeui culturali dei bisoE,>11i umani, è senz'altro meno efficace, e darà arlito certamente a conseguenze negative per l'assistito (5). I problemi infcrmie1isùci che possono essere 1isolti atu·averso un'ottica u·,msculturale sono sostanzialmente quelli più comuni, riscontrabili tutù i giorni. La stessa Leininger fa riferimento all'aiuto che può essere fornito nei confronti dei pazienti che devono mangiare cibi insoliù, somministrati in ospedale, nell'acquisizione della cooperazione dei pazienri alle procedure medico - chirurgiche, nel rendere sensate le istruzioni del contesto sanitario a farniliatì che possiedono differenti val01i culturali. facendo in modo che la gente possa abiL11arsi alle regole ospedaliere. Occorre sempre considerare come i conflitti e lo stress per l'utente e per l'assislente aumentino nel momento in cui i pazienLi appartenenti a culcure diverse, affermano il ditilto alla soddisfazione dei propri bisogni culmrali, sfidando le attese dell'intero staff(6).

Il Modello del Sole Nascente costituisce la mappa cognitiva del metodo dell'Eùrnonursing. rn sintesi, il modello concetluale della Leininger, comprende 4 livelli:

• TI primo livello conisponde alla cosiddetta "Visione del Mondo", collegata alle dimeusioni che interagiscono con la "Struttura Culturale e Sociale";

• li secondo livello si fonda sull'influenza che diverse tipologie cli espressioni, modelli e pratiche assistenziali, esercitano sulla condizione di benessere di individui, famiglie, comunità di persone ed istituzioni varie, nei diversi sistemi san i tari;

• Il terzo livello, si fonda sulle caratterisriche dei sistemi assistenzi,ùi u-a.dizionali o popola1ì, basati sulle conoscenze Ernie e sui sistemi assistenziali professiona l i, re l ative alle conoscenze Etic , che insieme, costimiscono il nucleo che contraddjstingue l'Assistenza Jnfe,·mieristica, nella sua diversità e nella propria universalità;

• Il quarto livello è infine relativo alle attività infermieristiche svolte su base cu l lllra]e. con riferimento alle azioni di conservazione e mantenimento dell'assistenza cu l turale, di adattamento o negoziazione della stessa e di rimodellamento o 1·istrurturazione assistenziale.

Sollo l'aspe110 applicativo le tre fasi previste, per fornire infine un 'assistenza congruente con la cultura, benelica e soddisface11 te per gli assisti Li e per gli assistenti, presernano le seguenti caratteristiche:

I. Conservazione o mantenimento della cuhural care: riferita ad azioni e decisioni creative e professionali di assistenza, sosteguo, facilitazione o riabilitazione, svolte nei confronti degli i11di,'idui appartenenti ad una certa cultura. per mantenere o conservare i valori basilari dcli 'assistenza, salvaguardando la salute dell'individuo.

2. Adattamento e contrattazione della cultura! care: inerente ad azioni e decisioni basate su aspetti creativi e professionali che garantiscano agli individui appartenenti a speci(ìche culture l'adattamento nei confronti dei professionisti dell'assistenza, raggiungendo alla fine l'obiettivo benefico e soddisfacente della salute.

3. Riinodellamcnto o ristrutwrazione della cultura) care: riguarda azioni o decisi on i professionali di assistenza, sostegno, facilitazione o abilita.done, intraprese con il consenso e la collaborazione clell'uLeme stesso, per consentirgli la possibilità di riordinare , modilìcare o cambiare radicahnentc, i11 senso posi1ivo, il proprio stile di vita, favorendo l'acquisi1.ione di un nuovo concetto cli salute, fondato anche sui valori culturali e sulle credenze della persona(7). Chiara1uente ogni modalità assistenziale richiede una certa compartecipazione dell'infermiere e dell'utente. È oµponuno collaborare allo scopo di identificare, pianificare, realizzare e valutare ogni tipologia cli assistenza che possa effettivamente garantire un'attività assistenziale congruente sotto l'aspetio culturale. Le modalità sopra citate possono indurre l'infermiere alla pianificazione dell'assistenza in ~enso olistico utilizzando nuove conoscenl e e caratteristi che d'intervento che considerino la culwra individuale, di gruppi di persone o di isùtuzioui(8).

lnte rc uJ tm a applicata al N urs in g

Per spiegare meglio il sign i ficato del termine Intercultura, si può affermare che ogni culturn origina, in ogni fase della sua nascita e del sno sviluppo, da interscambi culturali. Ogni forma cli culwra è imerculturale in senso intrinseco. in quanto non esiste e non esisterà mai una cullura in sé precldini1.a cd autonoma.

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Di fatto anche le cu lture clic si possono definire autoctone, derivano dall'interazione con "altre" culture. Le s in go le identità cu l turali, non sono originariamente diverse, producendo la loro diversità nel tempo attraverso un continuo confronto con altre identità cu lwrali. Solto questo aspetto, il Nursing Int erculturale, rappresenta una tipolo1,ria di approccio infermieristico a ll'utenza. basata sulla capacità dell'assistente di riconoscere l'innusso i11dotto dalla differente impronta cultura le su lla percezione e sulla risposta ai bisogni assistenziali. La soluzione alle esigenze dell'utenza si basa, per la circostanza, su un processo dialettico tra le parei, miraLO ad una reciproca fecondazione culturale. Secondo lo psico-sociologo Camilleri, uno dei massimi esponenti del processo interculturale in Europa, "chi pratica l'interculturale deve superare un· es igenza apparentemente contradditto ria: garantire rispetto delle culture, ma nell'ambito di un sistema di comportamenti che autorizzano il loro superamemo". Nella rapporto tra utente e infermiere non si incontrano dunque due culture ma due persone interpreti delle loro culture di origine delle quali sono fruito1i e fautori. L a dinamica del processo interculr.urale si basa su ll a creatività e sulla soggettiv ità che caratterizza il rapporto con l'a lterità culturale. 1 presupposti per intraprendere un simile percorso fanno riferimento ad una solida preparazione di base dell'infermiere non so lo , nel campo dell ' infermieristica 1na anche in quello dell'antropologia e della psico-sociologia. L 'o bbiettivo della formazione di base in queste discipline non è di fornire agli infermieri la conoscenza di tutte le culture possibili e delle variabili che sotto questo aspetto pou·ebbero riscontrare negli uten1j, quanto quello cli acquisire la conoscenza degli strumenti necessa1i alla lettura e a ll a interpretaz ion e degli elementi cu lturali in funzione della assistenza da erogare. 1 passaggi fondamenta li che contraddistinguono la dinamica interculturale nell 'a mbito assistenziale. sono id entificab ili nei seguenti punti:

• Conoscenza delle dinamiche etnoassiste nziali proprie;

• Conoscenza delle dinamiche etnoassistenziali degli altri;

• Esplicitazione de lle differenze problematiche;

• Esplicitazione dell ' eventuale conflitto di va lori cd enucleazione dei valori in gioco;

• Gestione delle tensioni emotive; Stesura, attuazio n e e con Linua verifica dcll 'accordo(9). Giornale

Atu·averso l' applicazione <lei nursing interculturale , l'infermiere "deve prendere in considerazione le proprie tradizioni ed i propri usi e costumi, osservando le conoscenze e le competenze relative alla diversità culruraJe dei clienti. L e r eazioni comunemente riscontrabili nei confronti dell'alterità determinano una sorta di incontro - scontro tra infcnniert> e utente, che si concretizza in due tipologie di scenari assistenziali. Nel primo caso la percezione della diversità avviene totalmente quando l'infermiere ed il paziente scoprono di essere portatori di forme e di livelli cu lturali diversi. Peraltro, l'appartenenza alla medesima cornice culturale non implica asso lutam ente un modo identico di percepire e risolvere i bisogni assistenzia li a causa delle numerose peculiarità che rendono ogni essere umano nnico. L e caratteristiche tipiche cli questo scenario saran no più marcate qnando i protagonisti della relazione di aiuto apparteranno a contesti culturali differenti. il secondo scenario e relativo al conflitto di valori che si instaura quando, assistente ed assistito entrano in contrasto per il significato etico o morale assegnato ad un determinato tipo di intervento, da uno di loro o da entrambi. In questo caso si può fare rife1imcnto al rifiuto di pratiche terapeutiche quali i trapianti o letrasfusioni di sangue, oppure ancora al la particolare richiesta da pane degli utenti relati,i ali 'attuaz ione d i pratiche ritenute strane ed inattuabili dagli assistenti. Si possono inoltre menzionare due ulte1iori tipologie di reazione, opposte nella loro forma cd estreme ne i contenuti al punto da determinare pericolose conseguenze. La prim a riguarda la chiusura nella propria cornice di riferimento culturale. In questa circostanza il soggetto considera la propria cultura in assoluto la migliore(10) e la reazione nei confron~i dell'alu·o sarà di negazione o di paura (xenofobia). In tal senso , nell'ambito san itario si riscontra spesso una sorta cli "Etnocentrismo assistenzia le ", co n seg uenza dell'esportazione da parte della società occidentale di sistemi e metodiche esclusive, id ent ificabili per esempio nella pianificazione familiare, nelle campagne di vaccinazione oppure nella cu ra o nella prevenzione di malattie tropicali endemiche. In simili circostanze tutto ciò che è diverso è da ricostruire tota lm ente sulle basi del paradigma preferito dalle civi ltà più evolute, dando in realtà adito non ad un processo di integrazione ma ad una forma di condizionamento forzato. Dall"alrra pane è possibile risconu·are delle reaziouì fondate sul cosiddetto Re lativismo Culturale, basate su l 1iconoscimento di ogni forma di manifestazione dell'alteiità ma anche

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sull'inopportunità di va li care le diverse posizioni presenti nelle cornici cu lturali di 1iferimento. Secondo questo principio è difficile, per non dire impossibile attuare tcntalivi di scamb io o esprimere giudizi relativi alle differenze culturali Le diverse culture a confronto vanno rispettate e salvagLiarclate nella loro integrità. Questo concetto può essere accettabile fino quando la sua assolutizzazione degenera, sfociando irrimediabilmente verso l'integralismo culturale, ovvero verso una 1-inLmcia ad ammeaere le diversità, non esprimendo addi ri ttura più giudizi persino sui suoi tratti più discutibili. L'assunzione di posizioni così estreme potrebbe avere come conseguenza negativa quella di evi tare l'analisi esterna ed approfondita dei conflitti valoriali all'interno di una determinata cu ltura, dando adito all'accettazione passiva cd ottusa di rappresaglie e pulizie etniche. fn base ai principi del relativismo cultura le , l'ambito san itario dovrebbe evitare la divulgazione dell'educazione sanitaria contro pratiche assistenziali che con il dovuto rispetto per le tradizioni cultura li degli altri rappresentano veri e propri atti di barbarie. A ta l proposito, come esempio estremo ma reale nel contesto europeo, il contesro sanitario occidentale riconosce e consente la deprecabile diffusione, della pratica della mutilazione genitale femminile. propria di alcune etnie dell'Africa sub-sahariana o dell',\.mazzonia(l1). Sotto questo a~petto antropologi ed etno - psichiatti <li fama internazionale, esaltano il significato u·adizionale della cosiddetta escissione, identificabile con il valore della salvaguardia dell'identità elllica delle donne e del contesto familiare di appartenenza, come viene spiegato più avanti nell'elaboralo. Seguendo i principi espressi da T. Todorov, la società contemporanea dovrebbe perseguire l 'ug u aglianza senza che ciò implichi una certa identità culturale ma sarebbe anche opportuno prendere co nsap evo lm ente atto delle differenz.e esistenti nelle varie esp ressioni culturali, senza per questo degenerare in atteggiamenti di superio1ità o infe,·iorità( 12).

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Il Reparto Medicina Aero nauti ca e Spaziale : dalle origini ad oggi

Le o rigi ni stori ch e

li Repano Medicilla Aeronautica e Spaziale del Centro Sperimentale Volo trova le proprie origini storiche agli albori del secolo scorso quando, dopo un periodo di particolare fermento scienùfico, il Comando Supremo nel periodo de l l ° Confliuo Mondiale costituì i due "Gabinetti per le ricerche psicofisiologiche sull'Aviazione e per le visite cli controllo per i piloti" a Roma ed a Torino, affidati a Padre Agostino Gemelli e ad Amedeo Herlitzka che, ne l 1923, pubblicò il pii mo trattato di "Fisiologia dell ' Aviazione".

Da allora I.a crescita scientifica ed il relativo interesse per questi studi fu sempre maggiore e , nel 1937, il Jl Convegno di Medicina Aeronautica di Milano preannu11ciò la nascita del Corpo Sanitario Aeronautico, degli Istitnti medico-legal i e del Centro Studi e Ricerche cli Medicina Aeronautica.

La data del 01.07.1938 con la costituzione del Centro Studi e Ricerche cli ]'v[edicina Aeronautica rappresenta quindi l'origine swrica dell'attua l e Reparto Medicina Aeronautica e Spazia le e della speri- · mernazione e della ricerca scientitìca in medicina aeronaulica.

Il Centro fu insediato a Guidonia presso i l Reparto Alta Quota dell'Aeroporto ccl era affiancato da due Centri Sussidiari situati a Torino presso l'Istituto cli Fisiopatologia Umana dell'Università ed a M ilano presso il Laboratorio di Psicologia Sperimentale della Università Cattolica del S. Cuore. 11 Centro di Guidonia fu affidato al Prof. Margaria (coadiuvato da] Cap. medico Lomonaco) per lo studio degl i effetti dell ' alta quota, quello cli To1ino fu diretto dai Professori Herlitzka e Mazza (coadiuvati da l Teo. Col. medico

( o/ (SA Chmppe Ciniglio AJ1na11i · Tm C.oL CSA A r,/nn Giulio Guadagno - (p-11/m Spnim,n-11/ale W.>lo - RP-parlo 1\1Pdirina i\n-omwlira ,, Spa ziale · Ano na 1L/1ra Militare - Anoporln Pmtim di Mare

Talenti) per lo studio degli effetti delle accelerazioni e clell'aeroembolismo, mentre padre Agostino Gemelli gnidò i l Centro di Milano per l o sludio della Psicologia Applicara.

La 1icca produzione scientifica portò , inolu·e, a l la fondazione di una ri\'ista scientifica ciel Corpo Sanitario Aeronautico, La Rivista cli Medicina Aeronautica, che accentrò le pubblicazioni e le raccolte scientifiche. Il Centro di Guiclonia. diretto dal Prof. Margaria, luminare della fisiologia italiana. si occupò anche dell'addestramento aerofisiologico elci piloti all'alta quota. rI Centro possedeva complesse apparecchiature per la ,·erifica ed il potenziamento dei requisiti i.n piloti

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Fig. 1 · Padre Agoslino GEMEW e P,ol Amedeo HEF?UTZKA
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Fig. 2 - Cicloergospirometro Centro S tudi e Ricerche - Guidonio 1938. Fig. 3 - Comero anecoico Centro Studi e Ricerche - Guidonio 19 38 Fig 4 · Camera di decompressione e relrigerozione
G iorna le d i Medicina Milita r e
Centro Studi e Ricerche - Guidonio 1938 Fig. 5 - Camero di decompressione e refrigerazione Centro Studi e Ricerche - Guidonia 1938 Fig 6 - link trainer - 1962
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Fig 7 - Ceninfugo umana - 1959.

8 · Asse d i sub-g ro vifò 196 1

destinati ad i mpieghi particolarmente impegnat1V1: apparecchi cicloergospirometrici per verificare la resistenza cardiocircolatm;a e respiratoria a sforzi programmabili , apparecchi per gasana l isi cspiraLOria, una camera anecoica per audiometria vocale, un apparecchio di r i-respirn1.ione a circuito chiuso per la simulaz i one dell'ipossia, il cassone frigo-pneumatico per saggiare la resistenza alla decompressione ed al freddo. Durante la simulazione cli quote teo1;che, in particolare, venivano 1ilcvati u·acciati pncumografici , sfigmografici, elettrocardiograi1ci insieme ad innumerevoli altre indagini diagnostiche.

Sempre nel 1938, oltre ai corsi per l'addcst.ramento aerofisiologico del pilota, vennero istituiti Corsi di qualificazione in Medicina Aeronaurica svolti a Firenze per creare una adeguata preparazione scientifica e tecnico-professionale degli Uffic iali Medici del Corpo Sanitario, ripercorrendo l'organizzazione dei Corsi di perfezionamemo di psico-fisiologia e medicina aeronautica del 1927.

Nel 1942 lc finalità scientifiche e didattiche vennero congiunte nel Trattaw di Medicina Aeronautica, opera in u·e vo lumi curata da Monaco, Gemelli e Margaria. Con i l 2 ° connino mondiale le auività di ricerca e didau ica cie l Centro si esaurirono progressivamente a causa delle dislruzioni belliche e soprattutto delle nuove necessiLà cli assistenza degli aviatori in zone cli guerra, di evacuazione aeromeclica, di profilassi cli malattie irtfeuive e contagiose. Nel 1943 la pubblicazione della Rivista di Medicina Aeronautica fu sospesa

e progressivamente le attività del Centro Studi e Ricerche si esau1irono.

Nel dopoguerra la ricostruzione fu lenta e faùcosa; nel 1946 fu ricostiLuito un "Nucleo di Studi e Ricerche di Medicina Aeronautica"; la pubblicazione scientilìca riprese attività attraverso la riedizione della Rivista di Medicina Aeronautica e cli testi quali "Elementi di Fisiologia e Patologia dell'uomo in volo" nel 1946 e "L'uomo in volo" nel 1950. el 1951 si ricostituì il Centro Studi e Ricerche di Medicina Aeronautica ereditando le esperienze dei prececlen ti Centt·i con a capo il Col. Medico Tommaso Lomonaco.

ln breve tempo il Centro riconquistò i vertici mondiali della disciplina grazie ad un nuovo cassone frigo- pneumatico per lo studio simulaw dell'ipobarismo e dell'ipossia e per l ' addestramento aerofisiologico del personale di volo con laboratori ed att.rezzaLUre all ' avanguardia per varie prove funzionali: sedie rotatorie , cabine audiometriche , test da sforzo, spirometri con re-breather, campimetri, elettroencefalografi. ergometro a nastro trasportatore , cicloergospirometro, tavolo ribaltabile. P er l'addestramento al volo acrobatico e per aumentare la resistenza alle accelerazioni, fu dapprima costruita la doppia ruota e poi ac<Juisita una cenLriruga umana. Nel 1962 entrò i11 dotazione un link trainer, un simulatore di volo ante liueram capace di ruotare s11 tutti i piani spaziali per J"acldestramento alla navigazione "cieca" e per lo studio di reazioni labirimiche. Con un occhio rivolto alla nascence attività spaziale fu costruita una torre cli subgravità che attraverso funi elastiche era in grado cli riprodurre per brevi istanti siwazioni di microgravità o gravità t.ero, quindi un asse di subgravità per lo studio dei movimenLi corporei dura11Le la locomozione in situazioni cli microgravità che si rive larono fondamentali per la messa a punto della deambulazione " a salLi" degli esploratori lunari Un significativo riconoscimento fu attribuilo dal Col. John GLENN con una approfondita visita al Cenu o nel 1965.

Anche l 'attività didattica riprese il suo cammino attraverso Corsi teorico-pratici di addestramento scientifico per medici dell'Aeronautica svolti da l 1953 a l 1960. Corsi annuali teorico-pratici di adclestramemo aerofisiologico per equipaggi di volo nel 1953 ed iJ 1 ° corso teorico-pratico per Infermiere Volontarie della Croce Rossa I taliana da impiegare su velivoli sanitari ne l 1956. Riprese anche l'attività congressuale nazionale ed europea così come l ' attività edito1iale che trovò esito nelle pubblicazioni del 1958 (trattato in due

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Fig.
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volumi '·Medicina Aeronautica ed elementi di Medicina Spaziale" di Lomonaco , Scano, Lalli) del 1973 ("L'awemura umana nello spazio" di Lomonaco) e del 1990 ("Medicina Acronau tica e Spaziale" di Rotondo). Nel 1986 il Centro si trasforma in Reparto Medicina Aerouautica e Spaziale inquadrato nella Divisione Aeronautica Studi Ricerche e Sperimen1azioni, alle dirette dipendenze del SoLtocapo di Stato Maggiore dell ' Aeronautica, nell'Aeroporto cli Pratica di Mare: qui ha assunto la configurazione in tre Gruppi: Fisiop;uologia Generale, Igiene ed I mmunologia. Neuropsicofis iologia. Il Repano ha condotto, con importanti risultali, attività di ricerca nel settore della prolìlassi vaccinale, nello studio dei ritmi sonno-veglia , nella valutazione delle problematiche di confìname11 Lo spaziale, nel monitoraggio endocrino, immunitario. metabolico e circo latorio correlato al vo lo o alle variazioni cli gravità e nella possibilità di impiego di farmaci per ottimizzare le prestazioni operative collaborando con propri rappresentanti a qua l ificali pannelli internazionali (AGARD, COMEDS, NEFMA, ASMA etc).

L'attualità

Nel 1999 il Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale diviene parte del Centro Sperimentale Volo del Comando Logisti<;o con sede a Pratica di Mare e, continuando le tradizioni dei precedenti Centri cli Swdi e Ricerche cieli a Forza Armata, rivolge la propria attività verso rlue seltori principa l i: l'adclcsu·amenro aerofisiologico del personale aeronavigante e la sperimentazione e ricerca in merito agli aspetti tipici dell 'attività di volo (ipossia , ipobarismo, accelerazioni. ecc).

Negli u l timi anni è stato dato partico lare rilievo agli aspeui propri della medicina spaziale attraverso la preparazione cli Ufficiali Medici che hanno conseguito la qualifica di "Space Fliglu Surgeon" dopo un corso specialist ico effettuato presso il Gagarin Cosmonau L Trai11ing Center - Star C ity di Mosca.

li Reparto, diretto da un Colonnello medico, comprende una struttura di coordinamento e controllo (Ufficio Coordinamento , Studi e Verilìche Tecniche) e tre an icolazioni tecniche, guidate eia Unic iali Medici: Gruppo Alta Quota e Ambienti Estremi, Gruppo Biodinamica, Gruppo Fattori Umani. li Gruppo Alta Quota ed Ambienti Estremi è costituito dalla sezione l pobarismo e dalla sezione Ambienti Estremi e NBC.

L'attività ciel Gruppo riguarda l'acldestramento del personale aeronavigante all'alta quota e lo studio degli adauamenti e delle condizioni fisiopatologiche che queste condizioni estreme determinano sull'organismo; vengono inoltre sperimentali equipaggiamenti e protocolli di preparazione fisica per conu astarne gli effeui, in funzione delle diverse attività di volo.

Il Gruppo Biodinamica si compone di due sezioni: la sezione Microgravità e Acceleralioni e la sezione Disorientamento Spaziale e Chinetosi.

Le attivi Là svolte dal gruppo riguardano r addestramen lo del personale aeronavigante alle problemat iche connesse con l'orientamento nello spazio e con l 'esposizione alle accelerazioni di impatto e sostenute; gli aspetti fisiopatologici vengono poi approfonditi attraverso smdi e protocolli di sperimentazione dedicati a ll a prevenzione de l disorientamento spaziale e della chinetosi (riabilitazione della chinetosi per il personale navigante) e delle modificazioni cardiovascolari durante le accelerazioni e le condizioni cli microgravità.

I l Gruppo Fattori Umani è costituito dalla sezione Psicofisiologia e dalla sezione Ergonomia.

Le auività del Gruppo sono incli1izzate verso l'addestrameuto del personale aeronaviganle quando opera in ridotte condizioni di luminosità ed alla ricerca biomedica nel campo dell'clemolìsiologia oftalmologica cd alla valutazione ergonomia degli abitacoli dei moderni velivo li. Vengono inoltre indagati gli aspetti della fatica operazionale, dei ritmi sonno-veglia e clei livelli di vigilanL-a del personale aeronavi.game

L'add estramento

L'Aeronautica Mil i tare prevede per il personale acronavigante lo svo lgimenw di un adeguato addestramento aerofaiologico mediante lo stud io e la simulazione delle problematiche Lipìche del volo e l'applicazione delle necessarie controm isure da adollat'e. L'auività di addesLramento si sviluppa atu·averso corsi aerofisio logici a carattere generale (basico, periodico ed iniziale) e corsi monotematici (ipobar ismo, disorientamento spaziale e visione nouurna) che trattano, in modo diverso ed i11 periodi differenti della carriera, argomenti di medicina aeronautica strettamente legati all'attività di volo.

Alla luce delle nuove esigenze operative, nate con l'ingresso di ve l ivoli ad alta dinamica , i l Reparto ha consegu ito la certificazione USAF per poter svo lgere

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cli Medjcina MjJitarc

a ljvcllo internazionale i corsi di addesr r amento aerolìsiologico. In fatti, nell'ambito di piani di cooperazione internazionale, il Reparto costituisce un solido riferimento per forze armate straniere per le quali organizza appositi corsi di addestramento aerofisiologico deslinati a pilorj e medici.

Negli u l timi anni è stato dato nuovo sviluppo all'attività didattica istituendo corsi di aggiornamento a favore dei medici stessi dell'Aeronautica Mjlitare e promuovendone altri rivolti ai co lleghi delle altre Forze Annate e Corpi Armati o medici civi li interessati alle problcmaùchc fisiologiche dell'uomo in volo: vengono infatti periodicamente eseguiti corsi teorico-pratici di medicina aeronautica e spaziale ne ll ' ambito rlella formazione sanitaria (Educazione Corninua in Medicina).

La sperimentazione

U Reparto svolge attività di sperimentazione, a terra ed in volo, finalizzata allo studio delle problematiche operative della medicina aeronautica ed alla valutazione biomedica di materiali, equipaggiamenti e procedure di interesse aeronautico.

Negli ultimi anni il Reparto ha organizzato corsi e congressi a caraltere nazionale e imernazionale ed ha pubblicato numerosi studi per 1iviste scientifiche, alcun i dei quali sono stali presentati in occasione di importanti incontri scientifici internazionali.

li Reparto inoltre collabora con Università ed l stituti di Ricerca per la realiz7-azione di progetti congiunti nell ' ambito della iìsiologia sperimentale, anche in condizioni estreme quali ad esempio l e attività spe1imentali condotte all'iuterno del segmento russo della stazione orbitante internazionale Soyuz, espe1imento che ha analizzato nel singolo cosmonauta il senso soggettivo delJ'oricmamcmo verticale (On the contribution of viscera! reccptors t o the sense of subjcctive

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Fig. 7 · Comero ipobarico - Pratica di More
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Fig. 8 Disoriento/ore spazio/e - ProNco d, More.
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Fig 9 - E1eclion seof 1roiner Pro1ico dr !V\ore.

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venical) e le attività ad<lestrative e sperimentali per il sorvolo in deltaplano, senza uso cli ossigeno, ciel Monte EvcresL (Flying Over Everest) nel 2004 e dell ' Aconcagua nella Cordigliera delle Ande nel 2006, eseguiti dal compianto Angelo D ' Arrig<_>, recordman cli volo libe-ro.

Apparati tecn o logici

L'attività di Reparto , sia di Lipo addestrativo che sperimentale. awiene attraverso l'impiego di laboratori specia listici e di sofìsticati apparati che, simulando le condizioni aerofisiologiche tipiche dell ' uomo in volo, consentono l'addesu·amento del personale navigante.

La camera ipobarica permette di simulare varie modalità cli ascesa in quota e di discesa riproponendo

le condizioni di ipossia e di disbarisrno che possono presentarsi nell'attività di volo. Il suo funzionamenlo è srreuamente condi?ionato dalla presenza di una camera iperbarica per trattare le eventuali emergenze che possono ve1ifìcarsi in condizioni di ipobarismo. li simulatore di disorientamento spaziale induce quelle illusioni ,~sive e vestibo la1i che possono presentarsi in volo, addesu·ando il pilota a riconoscerle ed a porre in allo le opportune correzioni.

L'ejection seaL tra iner riprod11ce le fasi dell'abbandono rapido del vehvolo in volo facendo familiarizzare l'allievo con la corretta poslllra da assumere in caso di eventnale lancio.

Presso il Reparto è attivo un sofisticato Laborarorio di Visione Notturna in cui è possibile simulare lo svolgimento cli missioni operative in condizioni di scarsa luminosità ambientale utilizzando plastici che riproduco110 i particolari di un territorio mediterraneo e quelli di un ten-itorio desertico , con l' uso di adeguaci vi.sori notturni.

E' presente inoltre un avanzato Laboratmio per la riabilitazione della chinetosi che utilizza innovativi apparati per lo studio e la stimolaz.ionc vestibolare.

li Reparto Medicina Aero11autica e Spaziale segu,e costantemente l'evo l11zione dc]l'industria aeronautica ed è proiettato, attraverso collabornzioni con l'Agenzia Spaziale ILa liana ed l ' Agenzia Spaziale Europea, verso lo studio d i tecnologie d'avanguardia che possono attendere alle sempre maggiori esigenze funzionali dei moderni velivoli nell'interfaccia con l'uomo.

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Fig. I O - Lo boro lorio di visione notturna - Prol ico d, More
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EVENTI ORGANIZZATI DALLE SANITÀ DELLE FF.~ - DIFESAN

2 ° Congresso Nazionale degli

lnferm ieri e delle Professi on i Sanitarie della Difesa

Taranto 1 3 • 14 novembre 2007

Nei giorni 13 e 14 novembre 2007 si è svolto a Taranto presso la Scuola Sottllfficiali della Mar i na Mil i tare il 2° Congresso Nazion ale d egli Infermie ri e d elle Professi on i Sanitarie della D ifesa, organizzato dalla Direzione Genera le rle lt a Sanità Militare in collaboraz ione con l'lspeuoraio di Sanità della Ma,;na Mi litare.

L'evento formativo ha visto la presenza di o ltre 650 partecipami, signilìcando il pieno successo della manifestazione e rend e ndo merito allo sforzo organizzativo.

Il convegno ha visto ,;uniti nllti i professionisti sanitari delle quattro Forze Armate , le Infermiere Volontarie ed il Corpo Militare della Croce Rossa, oltre a rappresentanti riel mondo universitario , degli isrituti di 1;cerca, de lle aziende sanitarie e de ll e strutture ospedaliere civili.

I noltre , hanno partecipato delegati di altre catego1ie professionali sempre inerenti al settore inferrnier istico e tecnico sanitario.

11 "tema gu ida'· de l congresso è stato quello di offrire una panoramica d i riferimento su ll 'attuale organizzazione in ambito militare ne i settori cl i nico, operativo, organizza ti vo e legale. l i congresso si è articolato in quattro sessioni pleoa,ie ed una sessione parallela dedicata alle professioni sanitarie tecn iche ed ag li appartenenti al la Pol izi a di Stato ed al la Polizia Penitenziaria. Meritevole di menzione è l 'attuazione di un "tavolo tecnico delle professioni sanitarie" - incontro tra i vertici sanitari del le Forze Armate cd i professionisti sanitari delle professioni infermieristiche e tecniche, volto a far emergere e svi l uppare le probl ematiche e i nodi cruciali, che riguard rno lo svi luppo delle professioni del comparto sanitario militare.

* Col. Med. • Direi/ore Il Dhifom1e dell<t Dim.ùme Generale della Sanità Militm-e- Rmrw

DIFESA

? INFERMIERI e E PROFESSIONI 2 sANITARIE DELLA

s s o N A z I o N A L E 13 - 14 nove mbre 2007

TARANTO

Scuol a Sottufficial i Marin a Mi l itare

Gio rnale di Medicina Militare Formazione sanitaria militare
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Il Ten. Gen. Michele Donvilo. Capo Ufficio Generale dello Sonilò Militare di SMD

Formazione sanitaria militare

Sono slalc esaminale le compelCnLt' istiLULionali, co n testi opcraLivi, i rischi professiona l i e: le valutazioni 01;enLative per l'eM'ITizio delle profe~,ioni sanitarie nel mondo mil i tai e.

li filo condutton: elci lavori è slato quello di dare un,l \'isionc più ampia de ll a cluplicc valen1.a del professionista sanitario delle Forze Armau:, militare e infermit'J l' allo s t es,o tempo, c:hc opera con impegno e professionalilà 1.ia s11I territorio nazionale che nelle missioni ru01i area, nell'ambito dei contingenti mullina;ionali, ove ~i trova ad operare in ,iwuioni ambiemali e,treme e in con<lwoni connotate eia si1-,rnificati,-a instabilità.

Le n•l;vioni, tulle presentate eia rchnori infermieri e tecnici. ben strutturale dal pumo di vista scienùfico, hanno messo part1colarmentl' in luce il vi'>SUlO e k peculia1 i compelen1e relati\'a111cmc ad ambienti lmorativi co111plcssi q 11a l i slrut1111-e sanitarie campa l i ed

Unità Navali ed in auivirà ad allO h'Tadit>ntc operati,o quali gli interYenti di evacua,io11c sanitaria.

l i Congn·sso ha visto la panecipa,ione dt:I Tenente Ceneralc: Mirhe/e · /)01wilo, Capo Ufficio Gencrak della Sanilà Milil~tre' di S:Vll). del Gen<:'ralc Fnfrrirn ,\lanno , dc·ll'Ammiraglio hpcnore Pfrt,o '/'om111a1f'lli. del GC'n<-ralc l spcllore Oua vio Sarto ol Lrc al Maggior Genera le MithPft, i\11aclerio, Consiglier<del Mini,lro della Difesa per la Sanil~l 1\lilitare.

I noltre hanno partecipato ai lavori il Col. Med E111.0 Liguori in rappresentan:ra del Dir<-ttore Generale della Sanità ~1iliLarc cd il Col. Med. /.ura Semnrm,, in rappresentan;a del Direuore di Sanità dell ' Arma dei Carabinieri.

Sono stati presenti. inoltre, i massimi rapprcscntanli accademici delle prnfessioni ,anilarie in ILalia. di cui \'aie lx·nc citare. la Prof.ssaj11/,/a Sa11so111 cl(.')l'Univcrsità "La Sapien,a" cli Roma, Componente del Boarri direuivo dcli' /11/nnational C:01wril of nunes. la ProLssa Ro!>arin .\lvam e il Prof. , \111(1Hlo Panà dell'L'ui,·ersità "Tor vergata" di Roma, il Dott. Cmnoro Roc1·0, Vice Prcside1llc della Fedenl/ione dei Collegi I P, \S\ ' I, nonché di illmtri Aulorità ci\ili ed a,caclemichc appartenenti alle professioni inlerrnieri,;tiche e 1cc11iche.

I n conclusione si è u attato di un i nconLro u-a prolession i~li impiegali in di,er~i 'iettori che ha co,tituito momento di feconda condi,isione di informa1ioni. con l'ohietti\'o di ~, iluppare ampie sinergie ccl un~ 1etc di rela1.ioni iMituLiona l i, volta al mig l ioramento delle co111pcte1ue professionali e dell'as~i,tc117a sanitaria L"rogat.a.

1 M a r. Walter De Caro Col Med. Enzo L iguori

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di Medicina Militare
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Un momento del 2° Congresso Nazionale dogi, lnferm1er, e delle Profess10111 SonilDfle dello Difese.

Workshop On cologico prati co militare

Romo 24 novembre 2007

Il 24 novembre 2007 si è svolto presso la casa dell'AviaLOre in Roma il I Workshop On c olo gico pra tico militare organizzato dalla Direzione Generale della Sanità Militare in collaborazione con i l Collegio I ta l iano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO).

Presieduto dalJ ' Amrn . Isp. Capo Vincenzo Martines OirNtore Generale della Sanità Militare e dal Prof. Giorgio Crnciani Presidente CIPOMO e alla presenza delle Autor i tà sanitarie delle quattro Forze Armate e della GDF, il Convegno si è incentrato sugli aspetrj epidemiologici delle malattie neop lasLichc. sulle modalità di screening oncologico e su lla diagnosi anticipata delle neoplas ie con parLicolare riguardo agli esami annuali periodici necessari a ll'idoneità fisica per l'impiego del personale militare.

Prezioso e convincente è stato l'aggiornamento e la modifica di tali esami periodici divisi per fascie di età e sesso. Tali dati sono emersi da un ' appassionata Tavola Rotonda con i Primari Oncologi: Giorgio Crucirmi Carlo Naldoni, Gianfranco Fili/1/1Pl/i, Sahiatorr Cariello , Ugo Fol.t:o, Paolo Astorrf', Edmondo Terz oli, e s i è previsto nel convegno una successiva consensus conference

G l i argomenLi Lrallati sono stati i sinwmi di presentazione rlelle patologie tumorali con panicolare riguardo a quelli cosiddetti aspecifici, i l trattamento palliativo e la correua comunicazione tra specialisLa oncologo t> medico di base. Quest'ultimo i mportante aspetto è rivolto sia agli ufficiali medici DirigenLi del Servizio Sanitario, sia ai medici di famiglia.

Dalle risul tanze del convegno è emerso un preoccupante scollamento informativo tra i medici di famiglia e gli specia l isti oncologi. Ciò avviene in quanto i medici ospedalieri sono tenuLi a prescrivere indagini e terapie ai malati oncologici sul ricettario del SSn , creando le condizioni per l'involomaria esclusione dei med ici curanti dalla situazione oncologica dei loro assistili.

A Litolo esemplilìcaLivo vengono forniti i recapiti telefonici del Capo Reparto Oncologi.a del Policlinico "Celio": ce ll ulare di servizio: 3473587181 fax: 0662276135

e -mail: ONCOLOGlACEUO@MCLJNK.fT

CIPOMO

WORKSHOP ONCOLOGICO

PRATICO MILITARE

PRESIDENTI

Amm lsp Capo Vincenzo MARTINES

Direttore Generale della Sanità Militare

Prof. Giorgi o CRUCIANI

Presidente CIPOMO

CASA DELL' AVIATORE

V.le dell'Università 20 ROMA

24 NOVEMBRE 2007

Frontespizio della loco ndino del Convegno.

E' stato. inoltre , presentato il servizio di Oncosoccorso del.l'Ospedale "S. Pietro" cli Roma auivo nei giorni festivi, che consente una tempesLiva valutazione in urgenza e l'esecuzione delle idonee indagini strumenta l i da parte cli un oncologo presso il pronto soccorso cli tale nosocomio per poter poi riavviare, se possibile, il malato alla rispctLiva Unità operativa Oncologica ncll'otLica che ·'l'unione fa la forza ' '.

Giornale di
Medicina Militare
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Particolarmente apprezzala è slata la relazione della Dott.ssa Monica Ci.ardi,, past presidente della Commissione di Ve1ilìca dcl Ministero dell'Economia e delle Finanze che ha trattato gli aspelti medico-legali connessi alla diagnosi di neoplasia, fornendo elementi utili alla correu.a impostazione delle pratiche connesse alla richiesta di invalidità, dei benefici della legge 104 e della legge 335.

Col. Med . Paolo Astorre

Col. Med. E11zo Liguori

Co nveg no su ll e Lesson Learned

Roma il 29 novembre 2007

Il 29 novemb1"e 2007 si è svolto a Roma Cecchignola, presso la Scuola Sanità e Veterinaria Esercito il Convegno sull e Lesson Learned .

La Difesa italiana svolge sempre più un ruolo attivo nelle operazioni di risposta a sicuazioni di crisi politiche estere ed ai disastri naturali.

L e nostre truppe sono costantemente imp egnate in teatri operativi ad alto rischio, ed è aumentata la connotazione internazionale dei contingenti, agenti sotto l'egida di svariate Organizzazioni Multinazionali, quali la NATO (Afghanistan) e l'ONU (Libano), con conseg uente aumento delle conoscenze sulle procedure standardizzate e sulle modalità di attuazione delle operazioni internazionali.

L ' insieme di queste attività comporta no un continuo aggiornamento del supporto sanitario rivolto ad assicurare la maggiore integrazione e l'interoperabilità con le sanità di altre nazioni e di altre organizzazioni, quali le NCO e la CRI.

Al fine di garantire l'interoperabilità è necessario ampliare le conoscenze di tutti gli operatoli sulle normative e sul "modus ojJerandt delle organizzazioni estere. In questo convegno sulle lesson learned si è dedicato un ampio spazio alla recente dottrina Nato, c h e risulta la più evoluta e di regola viene presa a rife1imemo. Lo scenario operativo è mutato in maniera rapida. Si agisce con nuovi agenti lesh~. quali le IED che provocano gravi lesioni da scoppio e che necessitano di una gestione sanitaria specifica. Non meno importante è la necessità di disporre di sempre più moderne attrezzature medica li che però per la loro sofisticata tecnologia non sempre si adattano in maniera semplice ad un utilizzo campale.

LESSON LEARNED

Presidente

Amm . lsp. Capo Vincenzo MARTINES

Direttore Generale dell a Sanità Mi litare

Vili Pelosi · ROMA CECCHIGNOLA

Fronlespiz10 dello locandina del Convegno.

Questo convegno, come momento di riflessione, è risultar.o estremamente interessante e svolto in maniera p l enaria ed interforze tra le varie componenti d e lla Sanità Militare , compreso i Corpi Ausiliari dell a CRI. L'evento ha fornito una valutazione critica e condivisa delle lezioni app rese, ricavate da l l'esperienza nei differenti teatri operativi.

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sanitaria m ilita re
Formazione
Cion1;ùe di Medicina l\1ilitare
SCUOLA SANITA' E VETERINARIA ESERCITO
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Formazione sanitaria

Questa riunione si è svolta a Roma con la presenza anche dei rappresentanti medfri di Comfot.er El e della NRF NaLo. Gli organizzatori hanno dato all'evento caratteristiche di un seminario cli sLUdio. da cui dovranno discendere le linee cli azione per l'auspicato continuo rinnovamento della Sanità Militare, tralasciando l'aspetto di pura manifestazione convegnisrica.

La data di svo l gimento è risultata molto propizia prima di un nuovo spiegamento in teatri operaLivi esteri e nel corso del processo di realizzazione di un Rol e 3 nazionale, che rappresenta il livello di ambizione della Sanità Militare italiana verso la NATO.

Convegno

sul Tumore della

Mammella: tra scienza, relazione e qualità di vita

Roma 6 dicembre 2007

Il giorno 6 dicembre 2007, si è svolta presso il CASD (Centro Alli Studi della Difesa) la seconda edizione deil ' evenw ''Il Tumore delJa mammella tra scienza, relazione e qualità di vita " organizzatO dalla Scuola It aliana di Senologia nella persona del Prof. Claudio Andrea/i e dal Col. Med. 1intonio Carmnanica, responsabile della Breasl Unii del Policlin ico Militare "Celio" L'evemo è stalo aperto e presieduto dall'Ammirag li o Ispe ttore Capo Vinrenzo Martines, Direttore Gener a l e della Sanità Mil.itare. Il Presidente ha salutato la magnifica cornice di pubblico composta dalle maggiori Autorità romane in ambito Senologico. Erano infatti presenti i responsabili delle Brrasl Unii dell'Ospedale S. Giovanni, IFO. Nuovo R egina Margherita , Università di Tor Vergata, Campus Biomedico, O spedale S'Andrea , Ospedale di Anzio-Nettuno, Azienda O spedaliera S. Camilla ed Ospedale S. Pertini e var ie associazioni di volontariato (Kornen, Rosa per la vita, Andos ccc.).

I lav ori scienlilìci sono stati apert.i dal Prof. Bruno Salvrulori, Presidente della Società Internaz i ona l e di Senologia, con una Jeuura cli inu oduzione magistralmente esposta Il Prof. Salvarlori ha infalli ipnotizzato, per circa 40 minuti, l'auditorio spaz iand o dalla storia della seno lo gia e della chirurg ia mammaria a ll e attuali strateg i e in amb i to chirurgico, onco logi co e racliolo-

gico per far fronLe a quello che veniva considerato il male del secolo scorso ma purtroppo anche dell'attuale.

La seconda relazione ha avuto come interprete il Prof. fa1gmio Paci, Direllore della Divisione di Epidemiologia , Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, Firenze. il quale ha focalizzalo l'attenzione sulJ'aurnento d'incidenza ciel carcinoma della mammella stressando soprattutto quale causa maggiore di tale evento la diagnosi sempre più precoce in associazione ai programmi di screening che presentano LUttavia un dislivello non 1rascurabilc tra il Nord ed il Sud della nostra penisola , con una realt.à pressoché drammatica per il meridione.

E ' srato poi il mo1nento della Prof.ssa Maria Graz io Daidone, Direttore dell'Oncologia Sperimentale, Istituto Nazionale Tumori Milano, che ha esposto in maniera impeccabile, destando l'interesse di tutta la platea, teorie sulla cancerogenesi cellu l are applicandolo all'intricato mondo delle cellule staminali sulle quali però rnolto ancora è da appurare.

Il Prof Vintenzo Lattrm:zio, Direttore del Servizio di Radiologia Senologica Policlinico cli Bari. nella relazione successiva ha ribadito l'imponanza della mammografia e dell ' ecografia mammaria nella diagnosi precoce del carc in oma della mammella, aprendo le prospetti,·e verso una nuova diagnosi radiologica del rumore della mammella attraverso l a Risonanza Magnetica Nucleare.

Nuovi or iaonti nel trattamento radioterapico della mammella sono stari poi esposti dal Prof Giovanni Paianelli, Direttore della Divisione della Medicina

Giornale di
Militare
Medicina
G Med Mii. 2007; 15 7 ( 3--!): 61 7-636
militare
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li Oirellore Generale dello So nilò Mi/ilare Amm lsp Copo Vincenzo Marlines saluta il Generale C .A. Giuseppe Volo/lo Presidente del Cenlro Alti Studi dello Difesa.

Formazione sanitaria militare

1/ Dirertore Generale della Spnità Mil,'!are Amm lsp Capo Vincen z o Murtines incontra i relatori del Convegno

Nucleare l stiluto Europeo di Oncologia - Milano, sovvertendo attraverso uua nuova metodica, la lART(r) , la vecchia concezione di radioterapia con tutte le sequele che da essa de1;vano.

E' giunto poi il momento dell ' organizzatore dell ' evento Col. Med. Antonio Caromanica di esporre la propria re lazione con titolo •·nay Surger y in senologia: possibil ità e l imiti.", che ha parlato della possibilità e sempre maggiore necessità di poter gestire le operande per patologia mammaria in Day Surgery per sa l vaguardare l'aspetto psicologico delle pazienti pur ne ll a massima sicurezza chirurgica e radicalità oncologica.

Questo attualmente rappresenta il "gold trPatment" presso il Policlinico Mi litare Celio.

Le a.llre relazioni sono state tenute in ordine di successione da parte del Gen. Med. Vi/o Contreas, Vice D i rettore di Sanità Militare, che ha esposto le aLLuali metodiche in ambito della chirurgia oncoplastica 1;assumcndo egregiamente le possibi li alternative rn

ambito chirurgo; il Prof Pino Sismondi, Direttore dell a Divisione di Gìnecologia lstùuto per la Ricerca sul Cancrn - Candiolo Terme , ha esposto il rapporto tra terapia sostitutiva in menopausa ed il carcinoma della mammella.

Grande rilievo è stato dato alraspelto psicologico ed ali' impatto sociale che la patologia neoplastica mammaria può avere per le pazienti nelle ulcime relazioni tenute dal Prof. Eugenio Camrnilluzzi, Direuorc dell'Oncologia Ospedale «Sandro Pertini" - Roma. Prof.ssa Anna Costantini, Direllore Unità Operativa P siconcologia Ospedale "Sant'Andrea•· - Roma, Col. Med. Paolo Astom>, Capo Reparto Oncologia Policlinico Militare Celio - Roma, Sig.ra Anna Barbagli, Volontaria Fondazione Komen - Roma.

Le sessioni scientifiche sono state moderate da nomi illustri in campo della Senologia Internazionale e eia esponenti di rilievo del mondo delle ste l lette. Unico ramn1arico la scarsa presenza dei vertici militari e medici militari delle forze armale.

La seconda edizione delrevento, organizzato dall ' Esercito llaliano e dalla Scuola [taliana cli Senologia, si è chiusa con la sentita necessità di nuovi e venti atti a promuov e re l'approfondimento scìentifìco e l'interscambio culturale e di dati clinici tra i \'ari studiosi della pato logia neoplastica mammaria.

L'ispettore Ammiraglio Capo M.artin es si è dello orgoglioso di aver fatto da padrino ad un evento di tale ponata scientifìca ed umanitaria dando appuntamento alla III edizione di Roma del 2008.

Co l Med. Spe. Anwnio Caramanica

I Congresso di Psichiatria Militare

Roma 12 - 14 dicembre 2007

Dal 12 al 14 dicembre 2007 , presso la Scuola Trasporti e Materia l i dell ' Esercito, si è tenuto il I Co ngresso cli P si chiatria Militare.

L'evento , organizzato dalla D i re z ione Generale della San i tà Militare c on la prestigiosa partnership della Società Italiana cii Psichiatria, è stato coordinato, per l'aspetto scicntifìco, dal Col. Med. Mich ele Cigontino, Capo Dipartimento Scienze neurologiche e psichiatriche de l Po liclinico M il itare di Roma.

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il Col. Med. An tonio Coromonico, organizzo/ore del Convegno sul Tumore della mamme/lo
Giomale di Medicina Militare
G Me d Mii. 200 7; 157(3-4): fi1 7-63 6 --

Le tre intense cd affollate giornare congressuali, articolate in sessioni, hanno consentito la trattazione di numerose tematiche: la valutazione psico-attitudinale e quella psichiau·ica, in ambito selettivo, alla luce delle attuali forme di reclutamento; l ' igiene mentale e la prevenzione delle psicopatologie: la psichiatria nella c linic a e nelle emergenze; la psichiatria militare nei teatri operalivi; la psichiaU'ia e la medicina legale; la psichiatria nella ricerca.

Le numerose relazioni, tutte di eleYato interesse sc ientifico, sono state tenute da Ufficiali medici psichiatri ed Ufficiali Psicologi appartenenLi a li 'Esercito, alla Marina cd all'Aeronautica Militare, airAnna dei Carabinieri, nonché da eminent i personalità del mondo accademico.

In particolare, nella prima giornata dt"I Congresso, dopo la letwra magistrale dcll'Amm. l sp. Pietro 'lòmmaselli, Capo dell ' Ispettorato di Sanità della Marina Militare, su ll a prospettiva storica e sul ruolo della psichiatria militare, si è tenuta la prima sessione dedicata alla valutazione psico-attitudinale in ambito selettivo, che ha consenuto un proficuo confronto delle espcricuzc maturate dalle quattro Forze Armate nello specifico sertore che mira ad accertare l'atLiLUcli ne, ovvero ''l'aflìnità '' con la ,~La militare dei giovani concorrenti . Ciò che significa valutare la qua li tà e la validilà delle moùvazioni e la congru i tà dell 'asp irazione ad appartenere alle Forze Armate, te1rnto conto della necessilà di condividere valori (quali il senso di appartenenza, l'alu-uismo, la dediLione e lo spiriLO di sacrificio) sicuramente fuori dal comune e peculiari di un organiu:azione che deve fornire i1111anziwtto sicurezza.

Nella seconda sessione del Congresso è stato affrontato il Lema della valu tazione psichiatrica in ambito se lettivo, alla luce delle attuali forme di reclucamento.

Lo psichiatra militare , nello svolgimento del suo difficile compito valutativo in ambito selettivo, deve essere coadiuvato da strumenti di indagine psicodiagnostica adeguati che, pur non potendo sostitu ire il co ll oquio clinico, rappresentano un va lid o ausilio per una diagnosi attendibile e sostenibile. Proprio dall'alleanza e dalla capacità di collaborazione dello psichiatra e dello psicologo militare può d e rivar e p erranto una valutazione clinico-diagnostica corretta ed obiettiva

La terza sessione del Congresso ha avuto per tema rigiene mentale e la prevenzione delle psicopatologie. La caratteristica fondamenta le dell ' igiene militare è l ' orielllamenLo in senso preventivo ed il conseguente inserimento nella colleuività militare con una dup li ce

DIREZIONE

IJf: I

.... __ 1° c oNGRes so _ __, PSICHIATRIA MILITARE

Trasporti e Materiali Esercito

12 -14 DICEMBRE 2007

Frontespizio dello locandina del Convegno

fìnalità operativa, tesa a promuovere cd a proteggere la salute mentale (in termini cli prevenzione primaria) e terapeutico- riabilitativa (come prevenzione secondaria e terziaria).

La seconda giornata del Congresso si è aperta con la lettura magistrale del Prof. Alberto Sirai:usmw, ordinario di P sichiatria presso l 'U niversità degli Studi cli Roma Tor Vergata e Presidente eletto dalla Soc ietà lraliana di Psichiauia, il quale ha traltato l'import.ante tema dei fattori cli rischio dei disturbi psichici.

E ' quindi seguita la ()Uarta sessione del Congresso, incentrata sulla psichiatria nella clinica. Sono srare presentale, sull'argomento, importanli re)a,.ioni, quali: suicidio nel le Forze Armate e nelle Forze di Poi izia; diagnosi precoce e prevenzione seconda1ia dei cliswrbi dello spettro schiwfrenico; psicopaLOlogie di più frequente r-iscontro nelle Forze Armate; prevalenza e terapia ncuropsicofarmacologica de i disturbi psichiatrici nell'esperienza del Reparto di Psichiatria de l Policlinico Militare di Roma.

Giornale di Medicina Militare
G
157(3-4): 6 17-fi%
sanitaria militare
Med Mii. 2007:
Formazione
I
GENERALE SANITA' MILITARE I
Scuola V.le dell'Esercito - ROMA CECCHIGNOLA
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La quinta sessione del Congresso, incentrata sulla psichiauia nelle emergenze, ha evidenziato come, negli scena.ti dell e maxìemergenze , sia essenziale poter effettuare anche un inquadramento clinico psichiatri c o delle , -ittime ed i conseguenti adeguati approcci terapeutici.

La sesta sessione del Congresso , ris e rvata alla psichiatria militare nei teatri operativi, ha permesso di confrontare le e s perienze maturate dagli operatori impiegari al seguito di personal e esposto, per periodi prolungati , a diversi livelli di stressar ambientali , costituenti fattori di rischio per la comparsa di disturbi psicopatologici.

La terza cd ultima giornata congressuale è stata aperta dalla settima sessione , avente p e r tema la psichiatria e la m e dicina legale, due branche specialistiche che non presentano sempre una facile relazione. Tr a le vari e relazioni presentate, di particolare interesse quella che ha affrontato il tema del drug testing come deterrente all'uso di sostanze psicoattive.

li Congresso si è concluso con l'ottava sessione , incentrata sulla psichiatria nella ricerca, nel corso della quale sono stati presentati interessanti contributi da parte di vari oratori.

TI Congresso ha in conclusione consentito un significativo confronto delle espe ri e nze maturate sul campo dai professionisti militari d e lla salute mentale con quelle di alcuni degli esperti unive rsitari più qualificati a livello nazionale , nel contesto di un a auspi c ata sempre maggiore inte grazione della sanità militare con quella civil e

Il grande rili e vo della manifestazione scientifi c a , l' importanza e l ' attualità delle tema tiche trattate e g li unanimi consensi suscitati dall 'evento, re ndono auspicabil e l' organi zzazione di un 2 ° Congresso di Psichi atria e di Psicologia Militare a breve termin e e , più in generale, una programmazione annua le di mom e nti cli confronto scientifico tanto significati,~.

Col. Med. Michele Gigantino

62 4 Formazione sanitaria militare Giornale cli Medicina Militare
// soluto inauguro/e del Mogg. Gen. Federico Marmo; al centro ,I Col. Med. Michele Gigontino coordinatore scientifico del I Congresso d1 Psichia tria Militare; o destra il Prof. Vi/o Martino Professore Associalo di Ps,c/110/ria presso il Oiporlimento di Neuroscienze dell'Universilò di Bori.
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E VENTI DI INTERES SE PER LA S ANITÀ MILITARE

XX Conveg no dell'Associazione

Ita lia na di Medicina Aeronauti ca e Spaz iale

(A IMAS)

Fi renze 4 - 7 settembre 2007

Dal 4 al 7 settembre 2007 s i è svol to a Firenze il XX C on vegno d e ll 'Ass ociazione Italiana di Medicina A eronautic a e Spaziale (AJMAS), congiunto al simposio dell a Europemt Low Omvity Association, nella sede dell'Istituto di Scienze Militali Aeronautiche, già "Scuola di Guerra Aerea ''. Il comp l esso dì edifici. uno dei più importanti esempi di architellura razionalista ita l iana degli anni '30, ha ospitato la manifestazione scientifica organizzata annua lmente dall'AJMAS. associazione che riunisce e rappresenta le professionalità sanitarie operanti nel campo aeromedico nazionale (Ministero della Difesa, Ministero della Salute, Università cd Enli di 1icerca. Compagnie aeree , privarj specialisti). Attualmente è presieduta dal Gen. lsp. Capo Manlio Carboni, Capo del Corpo Sanitario Aeronautico. All'apertura de i lavo1i hanno porto il loro salulO il Direttore Generale della Sanità M i litare , Am111. Isp. Capo Viriren z. o Martines ed il Comandante Logistico A.M. Gen. S.A. Antonino A/Iorio.

Le relaz ioni scien t ifiche hanno compreso Sessioni di Medicina AeronaUL i ca R egolamentare, Medicina Spaz i ale, Medicina del Lavoro in Ambiente Aerospaz i ale, Prospeltive in Medicina Aeronautica , Fisiologia Aerospaz iak, Medi cina del Viaggi atore e Bio-meclicina Aerospa7jak

All a conclusione è stata svolta nel vastissimo spazio de l Parco dell e Ca.Kine antistante l'Isti t uto. una dimostraz ione prat i ca di Evacuazione Aeromedica con e licottero HH3F de ll' Aero n autica M ili tare, con allest imento sani1.ario specifico, successivamente aperto alla visita dei Congressisti e di ospiti e cittadini.

Oltre ad Ufficiali Med i ci del l 'Aeronautica Mil itare e della Marina Militare, accanto a medici e ricercatori appartenenti a ll ' A I MAS, hanno presentato re lazioni di elevatissimo i nteresse i Cap i dei Cot·pi Sanitari della Royal Air Fom' e de lla German Air Force, nella Sessione di P rospettive Aeromedichc. con partico l are riferimen 10 a l l'impiego operativo cd all'addestramento dei

piloti di Eurofighlcr-2000 "T yphoou". Di grande rilievo ~ono state altresì le presentazioni di ospiti stranieri, qua l i l\tfarianne Cogoli-Creuler. dello 'Zero-g Life 1èc GmbH di Zurigo, Jom1 \!emikos, già responsabile Life Scientes della t\'J\SA, Yuri Cidzmlw, cosmonauta russo, Gerard Oesmnris dirigente me<lico di Air France, Bernard. H. Foing Scientists Coordinator ESA. [] "reportage" fotografico comp l ero e le re lazioni scientifiche del XX Convegno J\JMAS sono disponibili su l sito www.aimas.it

G Med Mii. 200i;

XX Convegno Nazionale A.I.M.A.S.

COflQIUnfOal Slmpoelo Biennale ELGRA

A renu, 4-7 s.tt.lnb1'9 2007

Istituto di scienze MIiitari Aeronautiche

Frontespizio dello locandina del Convegno.

r Giornale di Medicina 1\1.ilitare Formazione sanitaria militare
15i(3-4)
: 61i-636
Col. CSA Paolo Tosco
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Formazione sanitaria militare

IV Congresso Medite rraneo di Medicina di Emergenza e dei Disastri .

La partecipazione istituzionale ad un grande evento scientifico

Sorrento 15 • 19 settembre 2007

E. Liguori *, F. Della Corte**, R. Petrino***

Dal 15 al 19 settembre 2007 si è tenuto a Sorrento (NA). il IV Co ngresso Medit errane o in Me d icina d' Emergenza, organizzato , come nell e precedenù edizioni, dalla European Society Jor Emergency Medicine (EuSEM) e dall'American Academy of Emzrgency Medicine (AAEM).

TI Congresso MediLerrane?, naLo a seLternbre 2001 a Stresa con l'ambizioso proposito di riunire i Paesi del MediLerraneo insieme all'Europa e all'Ame1ica sotto tma comune bandiera, ha riscosso un crescente successo passando dagli 800 partecipanti di Stresa, ai 1400 della terza edizione di Nizza.

A Sorrento, grazie appunto al crescente interesse e sensibilizzazione in tutto il mondo verso la Medicina d'Emergenza, è stato ampiamente superato questo num ero di partecipanti, ottenendo un vero record di presenze in un congresso di Medicina d'Emergenza.

U motivo di questo successo lo si giustifica innanzin1tLO nell'altissima qualità del programma scientifico e dei relatori. Al Congresso Mediterraneo abbiamo visto e vediamo succedersi i padri fondatori della Medicina d'Emergenza americana ed europea, quali Peter Rosen, il primo ad aver attivato a Cincinnati la scuola di specializzazione in Medicina d ' Emcrgenza , judilh Tinlinalli, Editor in Chief degli Annali of Emergency Medicine e Autrice del più diffuso testo di Medicina d'Emergenza al mondo, H erman Delooz, fondatore del la Soci e tà Europea di Medicina d'Emergenza, David Williams, già presidente della British Association of Emergency Medicine

* Col. Med., Direttore~ Div¼ione • Ufficio RP/rizùmi Internazionali• Direzione C,enemle Smlità Militare. Roma.

** Cattedra di Anestesia e Rianimazione, Università rkl Pie11wnle Ori1'?1/nle - é"MDM C<,rse Dfrector

*** Hx,mtive Chair lV C<>ngr,sso Mediterraneo di medicina di l:'mergen:i.a -DipartimenÙJ di Emergenw - Ospedale Maggiore della Carità - Nova,-,,.

e ora Presidente dell'EuSEM, insieme a molti altri relatori di più alto profilo e valore scientifico.

Il programma scientifico, italiano (organizzato dalla Società Italiana di medi c ina di Emergenza UrgenzaSIMEU) e internazionale, ha presentato ai partecipanti un prezioso aggiornamento su grandi temi della medicina d'emergenza, quali il trauma, l'emergenza preospedaliera, le emergenze cardiovascolari e metaboliche , lo shock e la sepsi, la medicina delle catastrofi.

Riguardo specificatamente quest'ultimo tema , abbiamo avuto l'onore di un relatore di eccezione, il Direttore del Dipartimento della Protezione Civile Dott. Guido Berlolaso, che, oltre che presenziare alla cerimonia inaugurale, ha presentato una lettura magistrale su " TI ruolo della Protezione Civile Italiana nella preparazione e nella risposta alle catastrofi " n e ll'ambito d e lla sessione internazionale sulla Medicina delle Catastrofi. Questa sessione è stata organizzata dall 'Eu.ropean Master in Disaster Medicine (EMDM) atlività formativa di eccellenza del l 'Università del Piemonte

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Giornale di Medicina Militare
Fig. 1 - Frontespizio dello locondino del Convegno.
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Orientale, Vercelli. A questa giornata hanno partecipato rclato1i provenienti da Lutto il mondo e rappresentanti delle altre UniversiLà e Ist.iwzioni che fanno parte dell'organizzazione dell'EMDM (le Università di Harvard, lrvine, Linkoping , Losanna , Nashville) , che hanno presentato le ultime innovazioni inLrodoue nella gestione sanitaria delle maxiemergenze.

La rappresentanza italiana, in aggiunta al Dott. Berto/aso, è stata completata dal Dott. Enzo Liguori con l'apprezzata relazione: '' Overview on new italian medicai fieùl Jarilities and equifnneuf' con la quale è stata presentata all'udito1io la qualità della dotazione dell'Esercito Italiano allorquando è chiamato a gestire il supporto sanitario alle opera7joni di "Peacekeeping' e di aiuto umanitario in caso di cataSt..rofc naturale o sociale all'interno e all ' esterno dei nosui confini. Il Dott. Ligumi ha proposto in rapida sequenza, oltre alla definizione delle caratteristiche dei mezzi , anche l'espe1ienza maturnta in questi anni in tutte le numerose azioni di supporto sanitario, che hanno avuto, come confermato dalla testimonianza diretta di ,ùcuni dei presenti , un grande successo in termini operativi e di dimostrazione di capacità gestionale.

Come precedentemente osservato, le sessioni scientifiche in tema di Medicina dei Disastri all'inrerno del TV Congresso Mediterraneo in Medicina d'E.mergenza sono state organizzate dall ' EMDM insieme aJ PACER. il Centro di Forma7jone di Medicina dei Disastri dellaJo/111 Hopkins Unit;ersity di Baltimora. Questa collaborazione ha permesso all'EMDM di rafforzare u l teriormente le proprie iniziative formative e di scambio nùturalc.

Il Master Europeo della Medicina delle Catasn·ofi costituisce un esempio di applicazione della teledidattica alla formazione medica tmiversitaria e post-universitaria.

Il progetto, nato nel 1998 durante il l ° Congresso della Società Europea della Medicina di Emergenza a San Marino , è originato dalla volomà di fornire un contenuto omogeneo alla formazione di chi, dal punto di vista sanitario, è chiamato a coordinare i soccorsi in caso di ca lamità naturale , sociale o industriale. A fronte di una grande complessità degli eventi da fronteggiare , come recenti esperienze hanno dimostrato, la preparazione per assumere un compito così difficile è spesso frarnmenta1ia, quasi mai uniforme e senza una omogeneità a livello europeo.

E' nata così una collaborazione tra alcuni docenti dell'Università del P iemome Orientale e della F1 ee Univers i ty di Bruxelles, che hanno dato vita successivamente ad un complesso network con alu·e università europee ed americana (Fig. l).

Tale iniziari, a, di cui si sta svolgendo il settimo anno di attività, non è interessante solo per l ' elevato c ontenuto teorico e per l'elevata qualificazione del pancl dei docenti , tra i più autorevoli nel mondo nel settore specifico, ma anche per la metodologia didattica che è un esempio, tra i primi nel campo della medicina, cli un corso sviluppato quasi completamente per via informatica. Nelle sette edizioni gli studenti sono stati in totale 187 provenienti da 50 paesi diversi (Figg. 2, 3). Essi vengono ammessi dopo un 'accurata selezione e sono autorizzati all"inizio del corso ad entrare nel sito web (www.dismedmaster.com) dove possono:

• studiare in ambito di clistance learning un libro eletu·onico i cui contenuti sono proposti non solo sotto il formato di Ciles di testo e cli presentazione grafica ma a11ehe cli interazione attiva

• partecipare a forum di discussione tra loro e con i docenti

• sperimentare nuove tecniche di apprendimento basate sul gioco di ruolo, dove ognuno, coordinato da un docente , viene investito cli una figura di responsabilità nell'ambito di una socialità virtuale e la svolge nei tempi e nei modi previsti nella realtà

• valutare il grado di apprendimento attraverso l'esecuzione cli esercizi elettronici di simulazione di situazione di catastrofe

• disporre di una biblioteca virtuale e di connessioni informatiche con i siri web di maggiore rilevanza. Ottenuta questa preparazione teorico-virtuale , gli studenti partecipano a un corso di 2 settimane che si svolge nel quadrante ciel Piemonte Orientale dove incontrano i docenti che li sottopongono a valutazione in itinere attraverso metodologie didattiche alternative che consistono fondamentalmente in esercizi simulati, giochi cli ruolo e dibattiti con pressochè cotale scomparsa delle lezioni frontali. Viene anche organiz.zata, in cooperazione con la Protezione Civile locale e nei due ultimi anni con la Protezione Civile della Regione Valle d'Aosta, una esercitazione a grandezza naturale che simula un disastro reale (Fig. 4).

Nei rimanenti mesi , sempre con metodologia clistance learning, gl i studenti continuano il loro apprendimento attraverso simulazioni elettroniche e , guidati da un tuLOr, compilano la tesi che consiste in un progeuo di ricerca o una verifica della letteratura su un problema concordato con il Corpo Docente.

Alla fine del corso l'esame si svolge via Internet con la somministrazione cli un disasu o simulato di cui essi devono essere in grado gestire le conseguenze sani-

...--Giornale cli Medicina Militare
G Med Mil. 2007;
s an itaria militare
157 ( 3-4) : 617-636 Formazione
627

canada • USA

Mexico

N"tcarag1;1a

Ecuador Colombia

• Georgia l(an Pakistan

Algeria Israe S~udt Arabia China

Bah ram Quatar Iodia

Egypt 8AE

Sud,m man ' ~a~ta

South Africa .. ,, New Zealand

--Formazione sanitaria militare Giornale di Medicina Militare
Fi9. 2
Peru V
628 G Med Mii. 2007; 157(3-4): 617-636
Fig. 3

Data Luogo

Oro inizio

Oro termine

4 - L'OIIGANllZAZ/ONl - STORYBOAR0.

19 maggio 2006

Aosta - Soinl Chrislophe - Galleria Sorreley

04.00 p.m.

08.00 p.m.

Totalel05

2 Codici Neri

26 Codici Rossi

30 Codici Gialli

47 Codici Verdi

Vittime Tre incidenti a catena al Km 2900 percorrendo la galleria do sud verso nord. Il primo coinvolgeun pulminodi

Scenario operoicon diecipersone o bordoche, in seguito ad un colpo di soono dell'autista, si scontro eco un outocon quattro persone a bordo proveniente dall'oppostosenso di marcia L'auto prende fuoco Altre nove macchine vengono coinvolte in un tamponamento o catena o causo dello scarso visibilitò provocato dal fumo nel tunnel ed un pullman, con 56 persone o bordo in gita scolastica, che stavo sopraggiungendo, si schianto lungo il loto destro della galleria.

Mezzi sanitari impiegati

PMA impiegati

Dotazioni PN.A

MezziWFF

3 MSA

1Automedica 15 MSB

1 Elicottero

2 PMA ai due ingressi della galleria

- PMA Sud 36 postiletto

- PMA Nord 1O posti letto

7 Monitor/Defibrillatori

2DAE

4 Respiratori

3 Soturimetri portatili

3 Aspiratori

6 Bombole di Ossigeno do 7 litri

2 Mezzi forniti di equipaggiamento specifico per intervenfo in galleria e materiale per estricozione

Allestìmenfo DEA all'interno di un anger dell'Aeroporto Corrodo Gex per lo simulazione di massiccio afflusso di feriti

4 Solette per visita urgente e primo stabilizzazione

6 posti letto monitorizzati

1 Solo di Radiologia

DEA 1 Medico su MSA (First Responder)

DotozioniDEA

1 Medico su Automedico

Operatori impiegati 1 DSS

2 Medici su MSA

6 Medici per PMA

] Medico su Elicottero

2 Medici in Centrale Operativa

6 Medici al DEA simulato

...-----Giorna le di Meclicina Militare Formazione sanitaria militare
Fig
GM e d Mii. 2007; 157 ( 3-4) : 617-636 629
LLJOC-0 DE!lO SCENA~IO

Formazione sanitaria militare

tarie e con un quesliouaric a scelta mu l tipla su l contenuto di Lutto il corso L'esame della VII edizione si svo lgerà ad esempio il prossimo 31 gennaio 2008.

li MasLer di Medicina delle Catastrofi può essere ancora considerato un'esperienza pilota i cui risultati però, sulla base del giudizio fornito dagli sLessi studenti, è sLato più che favorevole e ci ha indotLO a continuare cercan<lo di perfezionare la metodologia con l'applicazione di tecniche didattiche e tecnologie ancora più evolute.

Aldilà delle specifiche tematiche affrontate nel Master di Medicina delle Catastrofi, ciò che ci appare più importante è la realizzazione di un formato educazionale totalmenLe contrapposto ai concetti tradizionali della didattica che indiscutibilmente stimola grandemente lo studente e ne facilita rapprendimento pur soltoponendo il docente ad un carico cli lavoro notevole per affrontare un campo che si caraLterizza per problematiche tecniche, Lecnologiche e pedagogiche che totalmente si differenziano dai concetti u-adizionali.

La metodologia clidattic~ caratLerizzante i l Master è quel la ciel "blended lcarning". La formazione a distanza online e i suoi metodi di lavoro offrono realizzazioni di alto livello qualitativo in termini sia di efficacia che di flessibilità, se effettuate con il rispetto di alcune semplici regole ovvero che ogni tipologia di materiale abbia un·interfaccia grafica coerente con le funzionalità deUa piattaforma, che i modelli di presentazione siano adatti al tipo di materiale e che l'alternanza dell e grafiche siano Lali da reudere accattivante e vario il percorso per i clisccnli e tale da tenere alta l' attenzione in ogni momento del percorso formativo.

Nella preparazione di materiale didattico da erogare on line, sono state prese a riferimento le teorie del cosLruttivismo socia le (filosofia di apprendimento fondata sulla premessa che, rillettendo sulle proprie esperienze, s i costruisce i l proprio modo di comprendere i l mondo in cui si vive e che quindi la conoscenza è un prodotto dell'uomo e viene costruita grazie alle sue interazioni con gli altri e con l'ambiente in cui vive). Il materiale prodotto è stato pensa to come un contenuto che serva al discente per costruire la sua conoscenza; viene creato in modo che stimoli l 'utente ad una collaborazione con docenti, lutor e compagni e ad una interazione con la piattaforma ulilizzata per l'erogazione Prevede, ino l tre , la possibilità per il discente di compiere delle scelte sul modo di fruizione e quindi di persona l izzare il suo percorso formativo.

Combat Casualty Care Conferen ce

Londra (UK) 24 - 25 settembre 2007

T a Direzione Generale ha 1icevmo l'im~to dalla Società l.....o mega ad essere presente con una presentazione al Combat Casualty Care Conference che si è svolta a Londra dal 24 al 25 settembre 2007 nella presligiosa sede cie l UnionJack Club, vale a dire nella sede del Circol o Ufficiali delle Reali Fm-te Armate britanniche.

Questa 1iunione ha trattato temi inerenti le recenti acquisizioni su conoscenze e sul trattamento de l le lesioni causate da nuovi agenti lesivi negli attuali scenari, che si riscontrano nelle operazioni militari.

Questo convegno ha avuto il pregio di avere la ampia e contemporanea presenza di medici militari degli USA, inglesi, israel iani ed ita l iani.

Ha panecipato per la Sanità Militare Italiana il Col. Mecl. Enzo Ligzwri che ha trattato il terna degli atLuali equipaggiamenti campali.

Di seguito in questo articolo viene riportato un breve sommario delle relazioni presentate nel congresso.

An O vcrview O f C urr e nt U ni te d States Comba t Casual ty Care

Modera/ore.

Surgeon Commodore Lione) jarvis RoyaL Navy, Direcwr Medicai Policy, Defence Medicai Services Departmem, UK Ministry of Defence

An O vervi e w of Recen t and Ong oing U S Navy

Res earch in Imm e diate Care

CDR Andyjohnson

USN Depanment Chair Emergency Med icine, Naval Medicai Centcr Portsmouth.

The present.ation will cover some recent and ongoing Cornbat Casualty Care research effons al the US Navy Medicai Center Po r tsmouth. The topics to be covered include:

• Severa! prc~jects regarding hcmostatic agents;

• A new animai bl asL model;

• A large sca le animai study on Factor VII.

Evaluatio n and Tre atme nt o f Blast Inj uries

CDR Timothy A. Coakley

MD FAAEM Medicai Corps, US Navy, Diving Medicai Oflìcer,

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Giornale di Mediàna Militare
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Deputy Force Surgeon, Navy Expcditionary Combat Command, Naval Amphibious Base, Litllc Creek, orfolk.

Coalitio111 forces have occupied Iraq since the 2003. Combat injuries during the invasion phase were predominately penetrating balli.stie wouuds. Since that time, insurgenL forces bave adopted a carnpaign of terror with improvised exp losive devices (IED ) and veh icl e borne improviscd explosive devices (VBIED) against convoy operations. Thcre has been a rlrarnatic increase in extremity amputations, trunk, head & neck i~juries, and significane burns secondary to these weapons. The attendee will gain a bas ic understanding of 1.he kinetics , Lypes of explosives, eva luation and treatment of bla.st/IED inju1ies involved in current giuba! military operations.

Non-combatant Evacuati on Operations: IsraeliHezbollah Conflic t 2006

Maj. M.john McBeth

U.S. Air Force, 352 Special Opcrntioru; Group. RAF Mildenhall

This presentation will focus on the unique plann ing cons iderations that were taken Lo meet tbc potentia l requirement lo support civilian evacuees, the scope and nature of the support that was requirerl. and the lesson s learned witb rcgard to the essential medi cai skills and supplies neccssary to meet this requirement. The information will be prcsented from the perspcctive or the small , lightweight, US Air FC>rce Special Operalions Command intrinsic medicai support team, for which the civili an evacuec medicai support requirement dcveloped as a sccondary mission shortly a fter thei r arrivai.

"Git R Done"- USAF Expeditionary Medicine

Edwin Patton Davis,Jr , M.D. Major USAF, MC. Flight Comrnan<ler, Emergency Services, RAF Lakenheath.

The presentation is focuscd on operational experi e n ce in Ir aq. Il wi ll exam in e a typica l day in the EMEDS from urgent care to battle r ela ted traumas

The Navy's Support of the Marine Corps in Dynamic and Static Battlefield Environments

Richard P Sharpe

CDR. MC, USN, Cenerai & Trauma Surgery, Criticai Care,Assista nt Reside n cy Program Director, Generai Surgery Oepanment, Nava l Medicai Center Port5mouth.

The presentation will rcview United States Navy Medicai Corps support of the Ma1ine Corps during the beginn.ing ofOperation f raqi Frcedom and compare ù1at to the currenl organisation in the mature, stable batùefìeld environmenl. A brief review of some differences in injuries seen and lheir management will be conductcd.

Temporary Vascular Sbunts as Initial Treatment of Proximal Extremity Vascular lnjuries During Combat Operations: The New Standard of Care at Levcl II Facilities

Richarcl P. Sharpe

CDR, MC, USN, Cenerai & Trauma Surgery

CD R Sharpe will revicw his experience with the management of extremity vascular trauma during a seven month experience i n the Al Anbar Province of Iraq. This reporl is the largcst sing le center leve! 11 experiencc on temporary vascular shu n ting of proximal ex trerniLy vascular i~ju1;es to date.

Expeclitionary Medicine in (taly

Th e Introduction of a New Modular Field Holpital for Expeditionar-y operations

Col. Med. Enzo Uguori

H ead of 2 nd 0ivision ILalian Generai Dìrecwrate of Mi litary Heallh, l lcad of lnternalional relaLions onìcc, Vascu lar Surgeon.

The first operationa l experiences, post 2nd world war, of thc lta lia n Army Medicai Corps were in Lebanon 1 981 and Northern [ raq in 1991. These deployments, whilsL largely dedicateci to humanitarian ass istance, highlighted some operational dcficiencies in the expeditionary medicine capabilicy of ù1e ltalian Army. Following a study durin g which other nations capab ili ties werc examined it was decided LO introduce a new modul ar , dep loyable field hospital.

Giornale di Medicina Militare
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sanitaria militare
Formazione
Il "pane/" del Combal Cosvoliry Core Conference Londra.
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Formazione sanitaria militare

The new system is an integra red srrucwre counccLing Lreatment arcas i n Lherapeutic b l ocks. The olei canvas tenL struclurcs are rep laced wiLh i nflatablc structures that offer improved hygiene, l ighter wcight and faster assembly. Surgical capabi l iLy has been cnhanced by Lhe introduction of an operati11g theatrc and an intensive care ward in variable geometry sbelters. These sLrncturcs can be Lransported intcrnally in CH 47 he licoptcrs or Gl30 aircrafL. Thc succcss of these srructures led to the creali on of an analysis !ab, pharmacy she lter and currently a CT scan sbcltcr for (ield use.

T bc ltalian Army can now dcp loy a modu l ar lield bosp i tal system tailorecl to suit ù1e operational requirement. S11rgical capability can be i ncreased by thc acldition of a two surgica l bed operating thcatrc (MODULME.D systcrn and OMAR system) complete wi th a five bed intensive care shelrer.

Far longer last i ng operations Lhese shclters can lw replaced with containers to improve comfort. leveL~ ami equipment durabiliry.

The I ta l ian Army Medicai Corps hope in a cominuous excbange of experierice, to b>ive our help to the rebuilding of peace in tbc worl d for freedom ancl culLural evolurion of tl1c pcoples.

An O ve r view of lh e I s rae li Approach to Me dicin e in Low lntcns i ty C onflict

L ow V's Hig h in tensity c-onjlicl and M edical App l i ca t i omT h e l sraeli Approad1

Lt Col Dr Ishay Os/(eul

MD, MHA, Cai-dio Thoracic Surgeon, Commandcr Specia l Units Medicai Administration (I-SUMA). 1sraeli Dcfcnce force

Since the creation or l srael, the JDF has been involved in L ow l ntensity Con0icts (LIC) During the last decades, this occurrcd rnanly in l.ebanon, Gaza strip, Samari ;:i and .Judca. As a response to thc LJC tactical dilernrnas, tbe lDF Medicai Corps baci to develop medicai approaches far Lreating and evacuating casualties. Th is presenLation will descr i be the taclica l diffcrcnces between Low ami Hi gh Intensity Conflicts and the lsraeli medicai approach to LIC.

War Against Terrori sm in Israe l - U rhan V's RuraJ

M~j. Dr. Yair Rark

MD Occupational Thernpy physician, a former lsraeli Special Forces unil physician scrvcd in bo1h Lebanon ami The Wcsl Bank.

The expe1ieJ1cc in l srael with terrorism and counter terror warfiu-e (C...'TW) covers almost 60 ycars as from its

early days Lhe Israeli Defense Force (IDF) had to operate in boù1. urban and n1ral areas against terro1-ism. Consequenùy, many lessons conccrning medicai support specific to this form or warfare bave been learned.

The prcsentation will analysc the differences bctwee11 ù1c lsracli Norù1ern Bordcr Area ancl Lhe West Bank, ù1e in tcrms of population dcnsicy (niral vs. urban), and distance from trauma centers (peripheral vs. ccnu-al).

Tbe uniq11e expericncc gained in Lhese lwo fronts will reveal the special considerations ù1at should be made wben planni.ng medicai support for cn,v opcrations.

T h c Second Le banese war - O vervi ew and Evacuati o n

Dil e mm as

Lt Col D r lslwy OstfPld

MD , MHJ\, Cardio Thoracic Surgeon. Commandcr Special Un ilS Medicai Administration (1-SlJMA). lsracli Defence force.

This presentation will prm·ide a brief overview of ù1c 2nd Lebanese War, wbich occurrecl during 2006. lt will desc1ibe ù1e casualt-y numbers and injury cypcs. Based on UC medicai cloctrines, the prese11talion will high l ight some of the planning errors made, focussing particularly on lbe problems associateci with casualty cvacuation <lelays. F i nal l y the presentation will dea) \~ith ù1e lcssons identified as a rcsult of thc post-operational rcviews.

M ental Proble m s o f the Battl e fi e ld - th c Is ra e li Appro ach

Maj. Dr. Ari.e/ H1m YPhuda

MD, l'sychiatrisl, a lonner farncl i Special Forces unii physician served in both Lebanon and Thc West Bank.

On opuse to Acute Su-ess Reaction (ASR) whicb i~ a normai neuro-psycho l ogical response to stressfù l events, Post Traurnatic SLress D isorder (PTSD) is a serious debilitacing psycbiatric cl isorder. As PTSD may effect as 40% of ali populat.ions exposed to combat or LO tcrror events, it5 prevention is crucia l. We believe that an early approach to ASR may diminish PTSD preva lence and have cleveloped a un ique clebriding approach or an "earl y Lcam i ntervention", instantaneous l)' acijacent to ù1c traumatic evenL, both for mi l itary personne l and civilians. The presentation wi ll describe the past and present epidcmio logy of ASR ancl PTSD in Israe l. wi ll prescnL data from the !asi Lebanon war, and will concentrate on the unique l sraeli clebriefing mode l.

Tbc panel will be led by Lt Col Dr lshtiy Ostfeld ami includes Maj Bark and M~j Yehuda.

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Giornale di Medicina MiUtare
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Formazione sanitaria militare

Multinational NAT O Role 3, Kandahar 06 . - Lessons learnt from s upporting intense full scale warfare".

Maj. Finn vVarburg, Onhopedic surgeon, ass. professor Danish Armed Forces l lcal th Serviccs, statione<l as Lrauma surgeon with lhe State lJniversity 1--lospital Trauma Ccntre, Copenhagen.

In Augnst 2006 NATO rook over responsibilitics for directing allied ancl coalition forces in Southcrn Afghanistan ancl was soon Lo expcrience fierce fighring and fu ll scale warfare. Casualty numbers woul d increase accord i ngly with l ocaJ forces suffering their major share of battle losses. Busy hospital cooperation in Kanclahar iucluding contributions from NATO countries as wel l as Australia proved snfficient employing the fu ll scale or NATO doc1rines stretched to the edge. The presenratiou will bricfly outl ine the core elcments of NATO ro les including fìeld care , darnage contro), in-theatre hospital care and en route care to follow up treatment at home. Cases illustrating thcse principles are prescntccl a lso rnemioning thc cliffìcu l tics i11 provision of proper nu-e in tight siwations.

Forward Surgery in Afghanistan 2006

Lt Col Pcml Pnrker

FIMC FRCS(Ecl) RAMC, Senior Consultant Orthopaedic and Trauma Surgeon - British \nny. Parachute Picld Sur·gical Team , 16 Cl osc Support Medicai Regirnent

The dep loymenL of 16 Air Assault Bri~ade to Helrnand Pro\'ince, Afghanistan was s1tpponecl by two surgeons (genera i and onhopaedic). working in the (ielcl surgical team (FST) ofa 25 beclded Field Hospital. The summed operative experience of tJ1e FST for bat:tlc injured (Bl) ancl disease / 11011-battle injured (DNBI) casua l ties admitted over [ive montbs is presemed i n order to examiue case -mix and the skills requ i recl or modem rni l itary surgeoos.

lnjur i es i ncluded blast/fragmenlation (56 patients), gunshot wounds (44) and blast/ therma l injur y (6). Procedurcs undertaken al in i t ial surgery induded wound excision (95 proccdures), major amputati on (9), l aparotorny (9), app l ica t ion of exfix /s keleta l trac ti on (6), thoracotomy (4), pi aster application (3), dura i repair (2), tracheostomy ( 1 ), other (13). Procedures undertaken at subsequent surgery includecl cle layecl primary closu res ( 65 procedu res) , split skin grafi. (7). wouncl excis ion (5), tcndon repair (3), other (35). Complications included 2 pts wi Lh reacLiona r y haemorrhagc who required 11 nplanned re t urn to Lheatrc. There was 1 in-hospital surgical death. 32 DN Bl patient~ undcrwent surgery including 9 patienL~ witb major burns who required 26 proceclures for burn excision ami subscquent skin graftj n g.

Conclusion: Military surgeons cncounter mulLiplyinjured patients with high-energy transfer wouncls req11iring an assorunent of damage contro! ancl clefiniLive surgical competenc ies. Giveu ù1e austere selting offorwar<l surgery, thc rcquired intcrventions are best delivcrcd by a surgicaJ team combining thc ski lls ofappropriately mlumatrained generai ancl orthopaedic conslùtam surgeons. The training required for war surgery is discu-;sed.

Medi cal Supp o r t to OP HERRICK 5 - 3 Command o Bde RM in Southe rn Afghanistan , Sep . 2006-Apr. 200 7 .

Surg Lt jowan G Pmn-Bnrwell

RN, Medicai Officer Command Support Group, 3

Commando B,igade, Royal Marines

This prescnlation will provide an overview or medica i support to Operation Herrick 5, including the medicai elemen ts of pre-depl oyrnen t plann ing and training. The prescntation ,,~ Il cover:

• Thc pre-deployment medicai planning;

• Medicai preparation of Marines and Mcdics;

• The chain of care from Point of Wounding to AEROMED Activity of the Joint Forces Medica] Group during Herrick 5.

Apac hes, Bo dy Arm o u r and Casevac. Th e A B C of Afghanis tan

Surg Lt David Poller

R,'\J, Rq,rirnental i\kdical Officcr, Commando Logistics Regiment, Commando Bribrade, Royal Marincs.

This presentation will outl i ne Medicai Support to Deliberate Operations concl11cted in Helrnand Province Afghanistan by 3 Commando Brigade Royal :\1arines during Lhc Autumn & Sp1ing of2006 - 07. The presentation will provide a hricf overvicw of medicai suppon on 1he grouncl and inju1ics encountered.

Role I Medicai Care at the Re mote Lo c ation - O P

HERRI CK05

Capt Rirh Reed RAMC

Regimen tal Medica i Ol'ficcr, 29 Commando Rcgimenl, Roya l Arti ll e1'}

The prescmation will providc a summary of arrangements for medicai care al a selection of cornbat outposts in H e l mand Province, Afghanistan.

I t will include:

Locai medicai arrangemc1lls anc\ populations at risk.

• Arrangemcnu; for the trea1ment of civi l ians

• l n\'Olvement of C I MI C

• Particular cha ll enges facecl & Lessons identifiecl

Co l. M ed. E nzo Liguor i

rGiornale di Medicina Militu-c
G Med Mii.
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NOTIZIESULIAFORMAZIONE

Firma della convenzione tra

Sanità Militare e Università

degli Studi La Sapienza di Roma per il master sulle maxiemergenze

Roma 1O luglio 2007

Il I O lugl io 2007, presso la Dir ez ione Generale d i Sanità Militare, si è svolta la cerimonia della firma della conve n zione tra Sanità Milita r e e Un iversità degli Stud i La Sap ienza di Roma p e r il m aster su lle m ax iemergenze , effettuata dal Prof. Riccardo Caruso, delegato dal Preside, e dal Direttore Generale della Sanità MiliLare Italian a, A.mm. Isp Capo Vincenzo Martines. Questo accordo, che prevede una ampia co ll aborazione nel settore sanitari o, è stalo ottenuto grazie allo stretto e produttivo rapporto, che si è instaurato Lra il Policlinico Mi li Lare di Rom a, ove il Pro f. H.i.ccardo Caruso, guida il reparto di neurochirurgia e l'Università di La Sapienza di Roma, spec ie nel campo della assistenza e ricerca ch irurgica.

Le due I stituzio ni , convengono per il migliore co n seguimento dei propri fini istituzionali, di attuare una co llaborazione nell'ambito della didattica , tenendo presente che presso la Pres idenza della Prima Facoltà di M e dicina e Chirurgi dell ' Università degli SLudi di R oma "La Sapienza" è stato attivato, a decorrere dall'a.a 2006/2007, il Master unive r sitario di II livello in San i Là delle Maxiemergenze, c h e ri veste partico lare interesse per le att i,~là istituziona li della Sanità Militare.

La Sanità Militare si impegna a diffondere presso i propri appartenenti il conten uto della presente convenzione, a l fine di favorire la partecipazione del personal e sanitario interessato al Master.

Al personale sanitario militare potranno essere affidate funzioni didaLliche integrative, previa valutazione da parte de ll 'Università de ll a necessaria qualilìcazione scientilìca e/o professionale e auto rizzaz ione de ll a Forza Ar m ata di appartenenza.

Tali insegnamenti devono intendersi a titolo gratuito e svolgersi nel rispetto delle prio1itarie attivùà istituzionali de l personale militare interessato.

Tn base alla presente convenzione, per gli appartenenti alla San i tà MiliLare in servizio, in possesso dei requisiti previsti dal bando di partecipazione al Master, è prevista una riduzione della quota di iscrizione. Il suddeLlO personale verserà la sola tassa fissa di Ateneo pari al 25 % della quota di iscrizione fissata annualmente nel bando.

La dichiarazione di appartenenza alla Sanità Militare deve essere espl icita nella domanda di isc,izione.

Viene istituito un Comitato P aritetico con compiti di controllo e verifica del! 'andamento del rapporto convenzionato composto da parte universitaria dal Direttore del Master ed un docente del master e da parte militare , esclusivamente a titolo gratu ito, da un docente del master ed un delegato della Direzione Generale di Sanir.à Militare.

634 Formazione sanitaria militare Giornal e di Medicina Militare
w .....,..
Col. Med . Enzo Liguori
G Med Mil . 2007; 157(3-4): 6 17-636 --
Il Direi/ore Generale della Sanità Militare Amm lsp Capo Vincenzo Mortines e il Prof. Coruso ofio Cerimonia della firma dello convenzione Ira la Sanità Militare e l'Università degli Studi 'la Sapienza• di Roma per il master sulle maxiemergenze

MANAGEMENT

ROMA

MEo1CINA LAvoRo

ONCOLOGIA

ONCOLOGIA

SENOLOGIA

R OMA

PsICOLOGIA

FrRI- szi,:

CHIR. PLASTICA

~1JL.\l\O

DERMATOLOGIA

R OMA

EMAToLOGIA

ROMA

EMERGENZA

P ADO\\

MAL INFETIIVE

Mlli\No

MANAGEMENT

R OMA

MANAGEMENT

ROMA

MANAGEMENT

Rm.tA

MANAGEMENT

R O\JA

E\'E:\"TI fOR:\1.-\TI\'I PROPOSTI

PER IL 2 ° SE:\IESTRE 2008

DIREZIONE GENERALE DELlA SANITÀ MILITARE

MAI.ATilE TROPICALI RARE

LA SANITÀ MruTARE E ll. S01.DATO DEL FtrruR.o

MEDICINA DEL LAVORO

ONCOLOGIA MEDICA PRATICA

PREVENZIONE DEL TuMoRE DEL CoLON-RETro

CONVEGNO DI SENOLOGIA

UFFICIO GENERALE DELLA SANITÀ MILITARE

CONVEGNO DI PSICOLOGIA MnlTARE

ESERCITO

UPDATE DELLA RIPARAZIONE DELLA PARETE ADDOMINALE

DERMATOLOGIAMn.rrARE

LA COAGULAZIONE: FISIOLOGIA E PATOLOGIE CORRELATE

EMERGENZA SUL TERRITORIO: SUPPORTO Am:sn:.sIOLOGICO-RIANIMATORIO E DEL LABORATORIO Dl .ANALISI

PATOWGIE INFETrIVE EMERGENTI: MEDICINA MIGRATORIA

METODOLOGIA DI STUDIO E LEITURA VELOCE

AuDrr CuNJco

GoVERNO INTEGRATO

SISTEMA REPORTING

Giornale di Medicina Militare Formazione sanitaria militare
G Mcd Mii. 2007: 157(!l-4): 617-636 635

Formazione san itaria militare

NEUROLOGIA

NEUROLOGIA

O NCOLOGIA

R OMA

ORL

R OMA

P ATOLOGIA

MIIANO

P s 1CHTATRJA

F OLIGNO

PSICOLOGIA

F OLI GNO

V ETERINARI

EMERGENZA

LA SPEZIA

MANAGEMENT

L\ SPEZIA

MANAGEMENT

LA SPEZIA

MEMORIA EMOTIVA E LETTURA VELOCE

AGGIORNAMENTO SULLE MENINGOENCEFALITI

TRATTAMENTO CJilRURGICO DELLE NEOPIASIE DEL SNC

BlOJMPEDENZOMETRIA E NUTRIZIONE

PATOLOGIA CLINICA: Il. RAZIONALE NEL TI:ST Dl LABORATORIO

DISTURBI DI PERsONAUTÀ

CON RIFERIMENTO AGLI ASPETI1 PATOLOGICI

CONVEGNO DI PSICOLOGIA GIURIDICA

lL SERVIZIO VETERINARIO MILITARE NEI TEATRI OPERATIVI

MARINA

ORGANIZZAZIONE SANITARIA GRANDI EMERGENZE MARlTTIME E PORTUALI

LA NUOVA PROFESSIONALITÀ

DELL'UFFICIALE MEDICO DI BORDO

ESPERIENZE SANITARIE

NELLE OPERAZIONI DI DISASTER REliEF E SUPPORTO UMANITARIO

PsICOLOGIA AsPE1TI PSIC OLOGICI DELLA SELEZIONE E MANTENIMENTO

L rvo RNO

CAruJ10LOGIA

R OMA

MAL. REsPIRATORIE

Rm.IA

PsrcoLOGIA

RADIOLOGIA

IDONEITÀ AL S E RVIZIO DEL PERsONALE M.M.

R O MA IN FUNZIONE DELL' AtTIVl'IÀ OPERATIVA

AERONAUTICA

CORSO DI ELE'ITROCARDIOGRAFIA

IPOSSIA ACUTA: FlsIOPATOLOGIA E DANNO D ' ORGANO

CORSO BASE IN OTTIMIZZAZIONE NEUROPSICOFISICA RElAZIONALE

RADIOLOGIA NELL'EMERGENZA

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G io rn a le di Me di c in a M ilitare
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Storia clelle Sanità Militari

a cura del Gen . C.A . Prato di Pamparato Nobile Mario *

Brev e sto ria del Corpo M il ita re Speciale dell ' Esercito ItalianoS.M .O .M.

1 3 1 an ni fa, il 20 marzo 1876, il Principe Mario

Chigi . llbani dPlla Rm1frP s tipul ò co11 il Mi11isLro dell a Guerra del!' epoca, Generale Emzlw FPrrPTo, una convenz ion e intesa a dar vita a d un Corpo Militare con il compiw di provvedere all'assisLcnza sanitaria e spirillla le , in caso di g uerra, d e i militari feriti e malati d e ll ' Eserc ito.

Negli a nni a venire tale impegno primario fu integrato dall'intervento nelle opnazio n i di soccorso a favore de ll e popo la1ioni colpite dalle ca lam ità ll a turali, anticipando la moderna concezione della versatili tà delle Forze Armale, poi sancita n ella norma coslituz ionalc.

Da c irca 15 anni il Corpo è impeg11alo anche in openuio ni cli peace kPrping.

L'anno s uccessivo alla sua nascit.a , 130 anni orsono fu costituita l'Assoc ia,ione Cavalieril t.aliani del Sovrano Ordin e con il compito di assistere il Corpo mediante l'approvvi g io namento di mate riali sanit.ari e cli llltto il necessario per l'espl et.a mento de ll e sue funzioni, a ttingendo alle offerte d ei Ca\'alieri dell ' Ordin e.

In tale qu adro, n e l 1878 fu r ea lizz a ta la " Baracca O speda le", in seguito a studi reaJizzat.i da illustri sa nitari diretti dal famoso clinic o Prof. Cecrarelli e d a ll 'Archite tto I nnocenti. Nacq u e così il primo ospedale mobile d a ca mpo. Vera e propria opera di ingegne r ia in legno e te la cerata.

Modul ab il e a secon da del Lcrreno, di s pon eva di ampia astanteria, du e sale ope ratorie munite di armamentario c hirurgi co di avang uardia , farmacia, reparto Uffìc iali , reparto so uurfì c iali e truppa e reparto infet-

Clmumdn11tr tiri Cmpo A11btmr S/1'f'lnl, S •\1 0 M

tivi per com pl essiv i 125 lett i. L 'ospcdale, esposto a ll a Caser m a "Macao" e ,isitato da AUL01ità sa nita rie di nui paesi e dalla c i11 adi11anza romana, ,·enne sperimentato con successo per la prim a vo lta n e l 1884, durante le Grandi r. tan o\Te del Corpo d'Armata nel no, aresc.

Nel 1888 fu stipu lata la ,·era <.' propria "Conven1.Ìone per la coo p eraz ion e del serviLio san it ar io " co n il Regio r.tinistero dell a Guerra e rnbito lo Scalo

Maggiore: de ll 'EserciLO chiese a ll'As,<Kiaòonc l'allestimento di quattro lrc ni ospedale.

Ne l 1908 l'As!>ociazionc e di consegue 111a il Corpo Militare fu mobilitato per prestare ~occorso alle popolaz ioni della Sicilia e della Calabria in occasio n e del de\'astantc te r remoto che in un solo istante pro,·ocù circa 100.000 , ittime.

P er l'ese mpl are comportamento, l'Un ità. rice\'etle l'encomio da S.M. Villorio Emamlflr Ili che con Reg io Decreto del 10 aprile 1909 lo autorinò ad indossar<.' l'uniforme g ri gio verde c le ste ll c-uc lrasrormandolo in Corpo Speciale Ausiliario dell'E~ercito, pur co11tinuando a tenere stre cti legami con l'AssociaLione ed il Gran MagisLcro dell'Ordine.

Durante la Guerra di Libia del 1911-19 12, il Co rpo :\1ilitarc, assunse l'incarito di tra~formare in un , •ero e propri o ospedale ga ll eggiante la Nave "R egin a Margherita'', concessa d a ll a Regia Marin a. La Nave, an-alendosi di ,-alidissimi medici ed infermieri, facendo la spola tra i poni delrltalia merid ionale e q u e lli della Libia, curò a bordo 1.162 fe riti e m a la ti c h e dalle zon e di combattimento veni,·ano rimpatriati.

fn ,ista dell' eventua le ent ra ta in guerra dell'Italia, l'Assoc ia z ione n e l 1914 predispose un 'o r ga ni zzazion csanit.ar ia efficiente a llo scopo di supportare le operaLioni dell'Esercito.

11 23 dicemb re del 19 15 Tommaso di Savoin Du ca di Genova, Luogotenente Generale- del Regno emanò il Oecr eLO Legge J950 in base al quale g li iscritti al Corpo Militare rurono co n iderati militari dell'E se rcito a tulli g li e fl elli, soggett i a lla disciplina e ai Codici Mililari .

Il Primo ConniLto Mo11dia le vide il Corpo mobilitato con:

Giornale di Medicina Militare
G 'Vkd Mil. 2007; 157(3-4): 637-640
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Storia delle Sanità Militari

• 4 Treni O sp e dale di nuova generazione, in grado di trasportare e curare a bordo ciascuno 300 ospedalizzati. I 4 treni trasportarono complessivamente 448.000 feriti o malati, percorrendo 560.000 km , in 641 viaggi; Il Comando dei treni fu affidato a Ufficia li Cava l ieri dell'Ordine tratti tra le più prestigiose famiglie italiane. T ra essi il Maggiore Vincenzo Di NafJOli Rampolla, il Maggiore Oliverotto Ferretti di Caste l ferretto, il Cap i tano Giuseppe Callarati Scotti, il Capitano Roberto l ,ucchesiPallicd i l Capitano Emilio Nasalli Rocca di Corneliano.

G l i Ufficiali medici, gli infermieri e le quauro suore infermiere di S. Vi cenzo de Pao li , sempre presenti nei treni, affrontarono mille difficol tà dovendo anche far fronte a malattie infettive e a continue disiniettazioni e disinfestazioni, molto spesso sotto i l fuoco nemico. • Sempre durante l a r Guerra Mondia l e vennero anche a llestiti 8 Pos ti di Socc orso dis locati presso i nodi ferroviari , nelle i mmediate retrovie del fronte, in Ala Avio , Castelfranco_ Veneto, Montebelluna, Casarsa, Cemona, Cormons, Udine e Monfalcone. Località comprese nel settore de ll a 3i! Armata.

I nizialmente di ridotte dimensioni, divennero in seguito veri e propri ospeda l i dovendo ricoverare anche la popolazione civile coinvolta nelle vicende bel l iche. Complessivamente gl i assistiti furono circa 200.000. I Sindaci delle citate località espressero tutta la loro riconoscenza a·] Comandante della 3-" Armata Gen. Ernanue/,e Filiberto Duca d'Aosta e al S.M.0.M.;

• F u anche attivalo un Osp e dale , con 1icettività di 100 posti, a Togliano (Civida l e) in un vecchio Caste ll o dei Vescovi di Aqu il eia, restaurato da ll 'Associaz ione, c h e dal 1916 al 1917 prestò cure a circa 2.000 feriti;

• Vennero inoltre impiegati Ospedal e tti da Camp o someggiati ciascnno su 25 muli, schierati a ri dosso delle prime linee;

E infine, l'Osp e dale Territoriale "S . Mar ta" in Roma, capace cli 350 posti letto.

Nel 1940, con l ' entrata in guerra dell' I ta li a , il Corpo fu nuova m ente mobili tato e impiegato a fianco della San i tà Militare.

Furono allestiti:

• 3 T re ni O spedal e, più moderni dei precedenti. I n particolare, il l O Treno, con viaggi successivi, riportò da l la R ussia ben 24.000 u-a feriti, malati e congel ati facendo la spola soprattutto con l 'ospedale di Karkoff che t raboccava cli infermi;

Fu anc h e impiantato un Centro Sanitario a Leopoli per la cura ed i l successivo smistamento, a mezzo

treno, di feriti ed ammalati;

• Entrarono a nchc in funzione 2 grandi O s ped ali Metrop o li tani: a Roma i l "Principe di Piemonte" ed a Napoli il "Principessa di Piemonte", con una ricettivit.à complessiva di 600 posti !erto;

• In una pa l azzina all'interno del Quirinal e , per volere di S.A.R. Umberto di Savoia, all'epoca Luogotenente Generale del Regno fu alJestiLa la "Casa Maria Beatri ce" per la cura e l'assistenza di bambini ciechi e supermutilati cli guerra.

Ne l settembre del 1943, dopo l'Armistizio, con la requisizione e relativo trasferimento in Germania dei tre treni ospedale e l 'imernamento in campi di prigionia de l personale, si chiuse onorevolmente, l'attività dei treni durata per tutti gli otto anni delle due Guerre Mondiali.

Di questa appassionante epopea di rischi , di dedizione, di sacrifici e cli speranze non restarono che gli atti di valore degl i Ufficiali med i ci, degli infermieri, delle Suore e dei Cappellani che oltre alle cure fornirono una luminosa assistenza spirituale. Molt i di essi persero la vita sotto i bombardamenti nemici abbracciati ai loro infermi, alti-i per aver contratto malattie infettive o per la durezza dei campi di prigionia.

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Fig. I • li Treno Ospedale Ai fi nestrini le quortro Suore infermiere de/l'Ordine di Son VìncenL:o de Paoli
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Fig. 2 · lo Nove 'Reg ina Margherita' dello Regio Monna.

Basti ricordare per tutti il Cappellano Capo Don Pirro Sca v izzi, che seguì i convogli durante la I e la II Guerra Mondiale e per il quale si è appena concluso nel Vicariato di Roma il processo di beatificazione che, se avrà buon fine anche presso l a Santa Sede, sarà veramente un grande riconoscimento per tutti noi. Ho pregato di intervenire in merito un personaggio oggi molto noto, che mi onora della sua benevolenza

Dal genna i o 1944, in R oma, durante i bombardamenti e la resistenza contro i tedeschi il Corpo Militare diede vita a 10 Pos ti di So cco rso con il contributo delle I nfermiere Volontarie dell'Ordine che risulteranno de terminanti per la cura ùei feriti in seguito ai bombardamenti e ai combattimenti di Porta S. Paolo.

D a allora l'impegno primario fu rivo lto a favo re d e lle pop o la zi o ni colpi te da calami tà naturali: nel Polesine , a Tuscanica, in Friuli, in Campania ed in Piemonte utilizzando anche 36 aerei Savoia Marchetti 82 ricevuti dall'Aeronautica Militare in seguito all'armisùzio. Analoga attività di soccorso fu posta in atto in occasione dei terremoti Umbria Marche e Molise Pnglia e nell ' assistenza sanitaria esclusiva ai profughi kosovari a Crotone dove a della del Ministero dell'Interno il Corpo si distinguerà compensando quanto avvenuto nel resto della disastrosa operazione Arcobaleno.

Dal 1991 al 2 001 il C orpo inter vi e n e prima in Romania e Albania e suc cessivame nte in Bosnia dove, con for tuno s i vi aggi di ol tre 40 a uto col o nn e rec anti viveri , vesti ario e m e dicinali p er mig liaia di tonnellate, anch e in pie na gue rra civile, con gravi ris chi.

Anc ora o ggi il Corpo Militare è prese nte in Ko s ovo nel quadro d e ll' ope razione '']oint Gua rdian".

Nel c o n lest o della Miss ione UN IFIL , il C o rpo è pre parato iin caso di n ecess ità ad inte grare l'assìste nz a s anitaria fornita dagli O s p e dali d e ll' O rdine di Malta gi à ope rativi in Libano.

La Bandiera di Guerra, consegnata al Corpo n e l giugno de l 2000 dal Presidente della Repubblica Ciampi, alla presenza di S.A.E. il Gran Maestro de ll 'Ordine, del Capo di StaLo Maggiore dell'Esercito e delle Alte Caric h e dello Stato , è insignita di undici decorazioni al Valor Mi litare e Civile acquisite durante i 131 anni di vita

An;cchiti, anch e della Medaglia d'Oro a l Merito Melitense del S.M.O.M., oggi confei;ta alla Bandiera, continueremo ad operare fedeli alla spiritualità che ci viene dall'Ordine di Malta ed al senso del dovere che ci infonde la nostra Forza Armata: fedeli a Dio e alla Pau-ia.

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3 - Un velivolo S.82 con le insegne del S.M.0.M. sorvolo lo Cillà del VaticOl)O.

Fig. 4 - Il personale del Corpo con ;/ suo Comandante entro pe, primo nel quartiere Grbovico in Soro;evo lascialo 1n quel momento doi Serbi, completamente mmolo.

Fig. 5 Gruppo Supporto Aderenza Villaggio Ila/io Biielo Pol;e Kosovo 4 giugno 2004 Nello fola: il Comondonle del Corpo Gen. Piolo con il Col. Bioncomono Comandante L09 istico de/l'Operazione "Decisive Endeovour• e Comand ante del Villaggio /to/10, 1/ Ten Col. medico Prof. Po 1odi.so Galotiolo del Corpo Militare e a ltri Ufficio/;.

.-
Giornale di Medicina Militare
Storia delle Sanità Militari
Fig.
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I COMANDANTI DEL CORPO MILITARE DEilO S.M.O.M.

"il l~J.i.·ll•nJWC'IT.,Uttnt l'rnt+:i~"" I\. 11 \1.m" 111,- 1~1 11 t ,.l,111n ~" Arrau \t~nt1 ~k1 Jlrm. 1fl1 M.11\.~• tC' I lmt I .,; ur \.-l')L 1 J \ 1 \ \ l 11.,11 -1 I -\ :--.;,iu)J Kot J1 I o,ncfwtu fflll l'l·HJll!l,tj , I J t "'"""°",.!.- d.t e I\ n!1•nndln l,ulttr, \l,._,,J_.., C,tll l'l"C 1'1'1' 1':H1 ltd'ha,i:-tt1 ,I, l'run < ,n11i: <,1mg,11p• 1l11.fl-19'J.:? I• ,, J4 P-,mr~•4'•' ~~.J,,Jc \1.u , i d11r.1 \kll.i 11,w\ 11 •lh.111• l"r111.1r., llrtn I u.1~ i., l'JU 1•11\

Uso rischioso del l' alcol : una epidemia allarmante

Introdu zion e

Sono onorato dell'im·iLo a contribuire al Giornale di ~ledi cina ~lililarc

Affronterò 111 due successi, i conuibuti due questioni din.·rse: l' mo nocil'o dell'alcool e la •ma e il rischio di s11icidio e la ~ua pn:ven1ionc.

Due queslioni di,en,e ma ent.rambe rilevan1i per la salute e in special modo per la salute psicosocialt di uomini <: donne di 1utte le nà.

L'Organ i1.1.alionc Mondiale della Sa l nl(' comidera come priori1,ì di s;mità pubblica entrambe queste questioni e I il iene dw le , \utori1à sanilarie di llllli i paesi dowebhcro considerare Rischi da consumo cii

Alcool t· Prcn·n,ionc ciel Suit idio come capitoli importanti dell 'ag enda sanitaria 11azio11ale sopn1tt11llo per l 'i mpallo mllc fascic di età più gim·ani e. nel caso del suicidio in spctial modo sulla popolazione: maschile.

I m ecc anis m i de l dan n o da alcool : in tossi ca z ion e, dip e nde nza , tossici tà

Dai lempi più antichi e in nurnerose civiliua,ioni le bevande alcooliche sono ~late ulili1.2alc con dil'ersi ~copi: l'alcool. essendo una sostanta psicoatLi,·a, può <:~\et-e mato pct la s11,1 capaci là di alterare il lono dell'umore; essendo una sostanza intossica111c può essere usato per sfuggire la realtà: inoltre k bel'aude alcoolkhe, essendo liquide·, vengouo Lalvolta utilizzate per comballcre la ~ece: infine, c,-;endo fonte di calorie, vengono u tili11:ate cnme alimenti. A seconda delle culture, gli alcoolici possono rapn·scntart- un mezzo

Pmf. Bmrdrllo S,11111nw - 01ga111=1:itmr .\1011du1/r dr/la \11/ute /\lt1rld 1/mltft 01g11111:atw11) C:rnn.•m "11wil: 1arrm•11ob@!wl111.ir,/ G Med Mii. 2007: 157(3-l): 6-tl-M6

di inclusione o <:sc l u~io11<: dal ~ruppo sociale: nelle ~ocietà occidentali pm,~ono \enir considenlle come simbolo cli celehraLionc· e festeggiamento o act<liriuura come atto sacramentale: in altre società, il bcrt> e l'l'l>brc11a po~~ono invece {",sere ahamc11te disapprm~Hi e sociah,wnte stigmatizzati.

È com11nqu<: imponanle ritorda,-c che l'ingestione di alcool ha selllpre un cfft>uo ~ull'organismo: persino un'assun,ione modesta può produrre una concen1razione acolica nel ~angue di 10-20 11111101 / lilro e non 1·,1 dimenticato che le l'aria,ioni indil'icluali negli effetti del con,urno di alcoo l :,,ono con~idcrc,·oli. li la~,o di metaholismo dell'alcool ,·aria ira gli individu i 2 o 3 ,olt<: e ciò dipende da un in,ieme di fauori. fra cui il genere e la var i aLiont· genetica degli enlimi epatici ( 1): esistono anche , ·ariationi di 2-3 l'oltc nella farmacocli11amica dell'alcool, dol'ute a differenze indiviclt1ali e c iò inl1uisce ~ull'cffe11n elle 1111a dt·tcrmi11ata cime di alcool ha ~u ciascun indi,icluo. Queste differe111e inll11iscono sugli effelli tossici e su quelli <.:o mpot tanwntali in<lotti clalrakool.

Quale che ~ia la valulaliorw pcn,onalc <: sociale dell'uso delle bevand{· alcoliclie, bere alcolici può prmocatl' un <la11110 ,ociale e ,,micario. sia a colui che bcl'e, 'ìia a chi gli è virino. Alcuni danni sono immediali: in particol,1rc le lc·:,,ioni e allri danni as,ociati con l'intossi,aLione o con 1111 elevaw l.ì~so di alcool nel ,angue. , \Itri danni sono invece più a lungo termine. sia sul piano p,icosociale (il danno progressil'o al conlesto famigliart.'. al larnro o alla posizione sociale) 'lia ~ul piano della integrità fisica.

Dunque pos~iamo dire che Ire sonn i principali 111cccani,mi di danno prol'ocato dagli alcolit-i: l"intossicarione, la d i pcnclema e la ros::.iciti'1.

L'into ss icaz io n e

La maggior parte elci simomi dell ' imossiovione alcolica !>Ono at1rih11ibili all"effeuo dell'alcoo l \lii sis tema ncrvoso ccntralt-. Gli eff<'tlÌ dcll'inLm,sicazio1w acula da alcool. combinati con i comporiamenti a rischio ad e\sa associati , possono prm oca re una serie effcui negati, i:

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Dall'Organizzazione

pericolo di incidenti e lesioni traumatiche per coloro che guidano in stato di intossicazione o lavorano a macchinari; rischio di pratiche sessuali non protette e ri schiose; comportam enti violenti; avvelenamento acuto. Alcuni di questi effetti acuti possono condurre a problemi cronici quali le disabilità conseguenti a traumatismi; l'infezione da immunodeficienza acquisita (AIDS), nel caso di attività sessuale non protetta, specialmente nelle zone in cui la prevalenza del HIV è alta. E' intuitivo come tali efTetti aggravino in modo signifi cativo i costi dell'assistewa sanitaria e dei servizi di pronto soccorso, oltre che i costi della previdenza sociale e delle assicurazioni.

La dipendenza

L'alcool é una sostanza psicoattiva con una ben nota capacità di produrre dipendenza negli animali e negli umani; l'alcool ha proprietà tali che inducono a ripeterne l'assunzione; si ritiene inoltre che l' alcool ottenga un effetto di ''ricompensa" attraverso il sistema endogeno degli opp iodi perpetuando così la necessità dell'assunzione.

L'azione diretta dell'alcool sull'encefalo induce, a lungo termine, cambiamenti molecolari noti come "neuroadattamento"; il sistema nervoso, cioè, ipcrcompensa nella direzione dell'eccitazione e ciò fà sì che, una volta sospes~ l'assunzione di alcool, si manifestino sintomi di astinenza quali ipereccitabilità. ansietà e persino convulsioni. Il "neu r oadattamento" dovuto ad una esposizione ripetuta all'alcool costituisce la base per il fenomeno della "tolerance" e per la sindrome d'astinenza (2).

La tossicità

L'alcool é una sostanza tossica connessa con più di 60 differenti patologie. P er alcune di esse, come il cancro del seno, il rischio aumenta con l'aumentare del consumo di alcool; per altre, come la cirrosi epatica, il rischio aumenta secondo linearità geometrica all'aumentare del consumo.

L'alcool inoltre é un potente teratogeno: la conseguenza più grave dell'assunz ione di alcool in gravidanza è la sindrome alcoo li ca fetale, una patologia dello svi l uppo caratterizzata da anormalità craniofacciali, ritardo nella crescita e danni al sistema nervoso che possono includere anche il ritardo mentale;

Durante l'adolescenza, l'alcool può indurre alterazioni strutturali nell'ippocampo: una strutttura cerebrale implicata nei processi di apprendimento, dunque con conseguenze significative sullo sviluppo.

L'uso ripetuto di alcool può esporre il fegato a ipossia; inoltre l'alcool aumenta i liveJli di lipopolisaccaridi circolanti nel sangue con danni importanti per il fegato. Il consumo cronico di alcool (nella misura di più di cinque bicchieri al giorno), in individui affetti da epatite C, aumenta il rischio di fibrosi epatica, di cirrosi, di carcinoma epatocellulare e quindi il rischio di morte a causa di una patologia epatica.

L'uso cronico di alcool può avere conseguenze immunologiche: gli individui con dipendenza da alcool sono spesso immunodeficienti e hanno dunque un'aumentata incidenza di malattie infettive.

Sulla patologia cardiaca, sembra che gli effetti dell'alcool siano sia positivi, sia negativi: alcuni studi epidemiologici hanno dimostrato un effetto preventivo di una modica assunzione di alcool (un bicchiere, un giorno sì e un giorno no!); tuttavia i risultati rimangono molto controversi e l'effetto protettivo sembra sussitere solo per i maschi di più di 45 anni e per le donne dopo la menopausa.

ln ogni caso il consumo eccessivo di alcool è associato con l'infarto.

Produzione, distribuzione e promozione degli alcolici

Si possono identiftcare quattro principali modi di produzione e distribuzione delle bevande alcooliche (3): produzione casalinga o artigianale di bevande tradiziona li ; produzione industriale di bevande tradizionali; produzione industriale locale dj bevande internazionali; produzione industriale globale di bevande internazionali; con il termine "bevande internazionali" si intendono la birra di tipo europeo, il vino, il brandy, il wiskey, il gin, la vodka a altri superalcoo li ci distillati, distribuiti in modo ampio e diffuso, in molti casi a livello globale.

La produzione casalinga e artigianale rimane tuttavia una parte importante della produzione di bevande alcooliche in molti paesi a basso reddito. Da un lato, le bevande fermentate prodouc tradizionalmente possono avere un gualche vantaggio per il fatto di avere un contenuto di a lcool inferiore; inoltre forniscono opportunità di occupazione a livello locale e preservano i valori della cultura loca le. D'altro canto,

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Mondiale della Salute
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queste fonne tradizionali di produzione sono scarsameme contro ll ate dal punto di vista della qualità e del contenuto di alcool e ciò implica spesso conseguenze per la salute, dovute alle impurità e alle sostanze adulteranti preseuti soprattutto nelle bevande distillate. In alcuni casi tali consegueuze possono portare a ll a morte pe1- intossicazione.

La produzione casalinga e artigianale è abitualmente f-t1ori dal controllo dello stato e dalla tassazione; il prodotto è venduto a buon mercato. spesso agli strati più poveri d ella società, l'alcool prodotto informalm ente (e illegalmente), spesso è prodotto su scala industriale e costituisce una pane sostanziale della fornitura di alcoo l in molte parti del mondo, particolarmente in Africa, A5ia e Europa dell'Est. Una stima approssimativa del consumo di tale alcool suJ consumo totale di alcool nel m.o ndo , si aggirn sul 27% e non viene regisu-ato nelle statistiche uffìcali.

Dal punto di vista della Sanità Pubblica, i prodotti di marca, distribuiti da grandi imprese rivestono alcuni vantaggi: di solito vengono pagate le tasse e la purezza del prodotto viene più facilmente assicurata. Tuttavia, non va trascurato il fatto che le imprese multinazionali spendono consistenti risorse per assicurare le minori restrizioni possibili ai loro interessi commerciaJi.

Va 1iJcvato che la allarmante crescita della disponibilità e del consumo di bevande alco li che di marca sul mercato g lobale è il risuJtaLo del trasferimento e adattamento ai diversi paesi di tecniche pubblicitari e di promozione estremamente efficaci: 6 produLtori globali cli bevande alrnliche si trovano fra i 100 più grandi promotori di pubblicità. L e campagne di promozione delle bevande alcoliche ricercano spesso mezzi di comunicazione e atl.iv it:à particolarmente attraenti per i giovani, come lo sport e la musica rock e i messaggi subliminali che associano il consumo di alcolici con il successo sessuale ( in realtà si tratta di una vera menzogna in quanto come è noto l'a buso di a l cool diminuisce l a p1-es tanza sessuale!): i giovan i comunque sono fra i migliori clienti potenziali dell'industria deil'alcool.

Dall'Organizzazione Mondiale della Salute

Il consumo di alcoolici

Ne l mondo, meno della metà della popolazione adu lra (c irca due miliardi di persone) fa uso di alcool. .I cassi di astinenza sono più alti fra le donne (66%) che fra gli uomini ( 45%) .

L'Europa 01ientale e l 'Asia centrale sono la parti del mondo in cui il consumo di alcool è più elevato, ma anche altre pani dell'Europa presentano un consumo elevato; le Americhe sono la regione del mondo con il consumo di alcool più elevato dopo i paesi sopracitati.

Negli ultimi anni si è ve1ificato un incrememo del consumo in un certo numero di paesi a basso e medio reddito e, in particolare, nell 'As ia del Sud-Est e nelle regioni del Pacifico occidentale. Questo incremento riOette, probabilmente, lo sviluppo economico e il maggior potere d 'ac quisto dei consumatori, ma anche l'aumento delle campagne di marketing delle industrie produttrici di a lcool.

Gli studi condotti in diverse società hanno trovato che, generale mente , rispetto alle don ne, g li nomini sono meno frequentemente astemi, bevono più spesso e in maggior quantità, oltre che bere di più nelle diverse occasioni , talvolta fino all'intossicazione. Dati cinesi indicano che circa il 95 % dell'alcoo l è consumato dagli uomini. È probabile che negli anni a venire il consumo di alcool continui ad aumentare i11 modo sostanziale nelle regioni del Sud-Est asiatico e nei paesi della regione del Pacifico occidentale a basso e medio reddito.

L'impatto sulla salute

Si considera che l'alcool sia responsabi le del 3.7% del tota l e delle morti. L ' OMS e l a Banca Mondiale utilizzano la misura dei DALYs (Disabilily Adyusted Life Years) attribuit i ad ogni malattia: ogni malauia ha un potenziale cli mortalità e di disabilità; più sono g li anni di vita persi a causa di una maJattia meno sono quelli vissuti con una disabilità dovuta a quella stassa malattia e viceversa; combinando per ogni malattia il suo contributo alla mortalità e alla disabilità si ottiene il contributo di que ll a malattia al ''/nmlm '' g lobal e di tutte l e malattie. L 'a lcool è responsabile del 4.4% del "burdrn" globa l e delle malattie. Se ana liz ziamo il comributo del!' alcool a ll a mortalità (dunque non consideriamo la disabilità) esso è elevatissimo per l e morti da incidenti traumatici ma è anche rilevante il contributo a ll a mortalità da incidemi cardiovasco l ari e da cancri. Se in vece conside riam o anche l a disabilità, non c'è dubbio che l e patologie neuropsichiatriche (depressione, disturbi ciel la persona! i tà , suic idi o) costiwiscono il

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contributo più significativo dell'alcoo l al burden globale.

Fra il 2000 e il 2002, le morti corre l ate all'alcool sono aumentate sia fra g l i uomini che fra le donne .

Che fare?

E' necessario agire sia con misure di Sanità Pubblica che abbiano un impallo su tuua la popolazione generale sia con misure che si rivolgano ai singoli individui a rischio di conseg u enze gravi dovute al l 'uso di alcool.

a) mis ure atte a ridurre la disponibilità di alcoolici

I n generale, diminuire i giorni e le ore di vendita delle bevande alcooliche risulta in una riduzione dei prob l em i corrrclati con l'alcool, inclusi gl i omicidi e le aggresioni; dunque. una minor disponibi l ità di punti vendita che restino aperti un minor numero di ore, è una m isura eflìcace. L'aume~lO dei prezzi dell'alcool ino l tre conduce ad una significativa flessione del consumo e dunque alla diminuzione del danno; tultavia l'esistenza di un impanante mercato nero e grigio dcll 'alcool può in alcuni paes i complicare le politiche di tassazione.

Evidenze mostrano che il consumo fra i g i ovani è particolarmente sensib i le all'aumento dei prezzi. I. e po litiche che aumentano il prezzo dell'alcool si sono dimostrate efficaci nel ridurre la proporzione di giovani grandi consumatori, così come nel ridurre il consumo fra i giovanissimi e le occasioni di intossicazioni occasionali.

L'effetto benefico de ll 'a umento de ll e tasse sull'a lcool potrebbe essere ridotto dalla produz ione i ll egale, dall'evas ione, da l co m mercio i ll egale, da l contrabbando. dall'acquisto transfrontaliero; l addove ci siano paesi vicin i, in cu i le tasse sono sostanz ialmeJHe inferior i e i confini permeab il i; i govern i dovrebbero tener conto di queste evenienze ne ll e decisioni concernenti le politich e di tassazione.

b ) misure re s trittive della vendita e del marketing d e gli alcooli ci

Fra l e misure individuate i n numerosi paesi r icordiamo l a pro i bizione di b ere per strada e nei parch i, la proibizione di bere duraJHe l 'orario di lavoro; l'età minima per poter acquistare alcoo lici.

fn o l tre vi è ne lle Autotità pubbliche una preoccupazione crescente per la esposizione dei bambin i e dei

giovanissimi ai messaggi commerciali che promuovono le bevande a lcooliche.

c) mis ure con tro la guida in stato di ebre zza Una concentrazione minima di alcool nel sangue per poter guidare è una misura ben nota e ampiamente diffusa; nel corso deg l i anni, il livello massimo consentito è s t ato abbassato in un certo numero di paesi e, in alcuni, esso è a zero o a 0,02g/100ml. Nella maggior pane dei paesi Europei esso è di 0,05g/ml o meno. Va notaro come troppo spesso l'a ttenzione del pubb l ico s i a foca l izzata sulla concentrazione minima consentita me1ure si tende a sottovalutare l'importanza di un'altra variabile altrettanto importame, ossia la frequenza dei controlli. In certi paesi i controlli sono troppo sporadici e occas i onali. E' importante che i contro lli attraverso insp i razione siano fatti regolarmente e frequentemente dal l a polizia che dovrebbe controllare i conducenti in modo casuale tramite ovvero "punri di arresto", dove tutte le vetture vengono fermate e i conducenti sono sottoposti alla verifica.

d ) e ducazione e p e rs uasione

Sono numerosi gli strumenti educativi rispetto a l consumo di alcoolici: insegnamento in classe per i più giovani; campagne di informazione artraYerso i mezzi di comunicazione di massa , compreso l'uso imerauivo di I nterne t; etichettatura dei prodotti alcoolici con la evidenziazione del contenuto alcoolico e con avvertimenti sui danni a ll a sa l ute: attività scolastiche e iniziative in co ll aborazione con le famigl ie e altri component i de l la comunità sociale. progetti comunitari concepiti allo scopo di mettere i n discussione le norme di comportamento d i consumo degli alcoolici e della loro distribuzione . Malgrado tutte queste possibilità d'azione , le evidenze epidemiologiche mostrano tuttavia che cambiamenti di comportamento sostanziali sono improbabi l i, soprattutto in ambiemi in cui vengono 1icevuti messaggi spesso in contraddizione fra l oro (materiale pubblici tario e norme sociali che promuovono, accessibilità "facile" agli alcoolici e contemporaneamente campagne di educazio n e conu·o l ' uso rischioso de l l'alcool.

l n genera l e si può affermare che le campagne pubbli che di sensibilizzazione e informazione sono un antidoto inefficace rispe t to ag l i abi l issim i messaggi che incitano a l bere; essi infatti appa iono ben più frequentemente nei mezzi d i comunicazione di massa.

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Esiste qualche evidenza in favore della combinazione di interventi in ambito scolastico e nella comuni tà, in pane perchè gli interventi ne l la comunità possono ottenere una restrizione dell'accesso agli alcolici, per i giovani (5). Un importante componente dei programmi di intervento ne ll a comunità, che è stato dimostrato avere un impatto sul consumo di alcool rra i giovani e su l danno correlato a l l'alcool (incidenti di traffico e vio lenza) è la sensibilizzaz ione dei leaclers della comunita, con il risultato di una maggior attenzione ai problemi del l'alcoo l nelle agende dei politici. Questo può contribuire a riformulare le soluzioni ai problem i connessi con l'alcool, coordinando l'approccio <li diversi scuor i importatnti, quali l a Sanità, le Forze de l l'Ordine, l e organizzazioni non governamerna l i e le Autorità municipa l i (6).

e) inte rv e nti s u individui a ris chio

Ovviamente ol t re che gli interventi ad ampio raggio sulla popolazione generale, sono importanti anche gli interventi rivolti ai soggetti a rischio o già affetti da patologie alcool correlate.

Screening opportunistici e interventi bre, i per persone che beYono in modo "•rischioso'' e dannoso. pur in assenza di dipendenza da alcool, si sono ciimostrati efficaci

L'OMS ha messo a punto semplici ma efficacissimi intervt>nti brevi che possono essere effettuati da med ici di famiglia e non richiedo n o particolare addestramenLo. Si Lraua d i interventi comportamentali brevi e ripetibili nel tempo.

Per le persone con d ipendenza grave dall'alcool e problemi. correlati, è stata valutata I·efficacia di un 'ampia mrietà di interventi specia li stici. fra cu i terapie comportamenta li , psicosoci a l i e farmacologiche di varia inLensità, sia r1ella comun i tà sia in ambito ospedaliero. Studi cl inici conu·ollati hanno mostrato che gli iudivid ui esposù a ques ti tip i di trnttarnento, soprattutto se Lempes1jvamcnte, ottengono esiti migliori cli coloro che non hanno ricevuto alcun trattamento (7).

Conclusion e

L'uso dannoso <lell'alcoo l è u11 fenomeno sottovalutato e trascuratO Il pubb li co in generale ma spesso anche l'Autor i tà sanitaria e i medici tendono a concent r are l'att.enzione sulle pato logie da ·'dipendenza" che di fatto cos t itu iscono una fraz ione epidemio logica

molto l imitala rispetto alla vasta popo lazione esposta ai rischi di un consumo cli alcool a l tamente intossicante pur se occasionale (incidenù, violenze e corna etilico); inoltre si trascurano i gravi danni generati da un uso "silenzioso" ma cronico dell'alcool.

La responsabi l ità d i limitare questi danni va ben o l tre i l solo settore sanitario; i provvedimenti più ef'fìcaci, come abbiamo visto. richiedono una concertazione sociale e po l itica complessa: tassazione, m isure atte a ridurre la promozione pubblicitaria, diminuzione de ll a disponib i lità di alcoolici, restrizioni della vendita severità delle misure concernenti alcool e uso dei mezzi di trasporto, sono tutte mis11re complesse in cui il ruolo della professione medica è soprattutto que l lo <li informare, sensibilizzare pazienLi e famiglie e anche quando possibile innuenzare i processi decisionali delle diverse Autorità pubbliche.

Bibliografia

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Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; 157(3-4): 641-646
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New York, NY. Kluwer Acadcmic and Plenum Press, 2002 ·

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Circles ofrecovery: sclf- h e l p organizaLions for addictions.

Cambridge, Cambridge U niversity Press, 2004

BENEDETT'O SARACENO, M.D. Spec. Psichiatria

Il dr Saracena è specialista in psichiatria e in igiene pubblica.

Ho ricevuto lo laurea honoris causo dallo Nuova Università di Lisbona e dall'Università di Birmingham.

E' socio onorano del Royol College of Psychiotry del Regno Unito e dello Società Spagnolo di Psichiatria. Ha partecipato come senior scientist e consulente esperto o progetti di ricerche nozionali e internazionali sull'utilizzo di droghe psicotrope nello pratica medico generale e per lo valutazione dei servizi psichiatrici.

E' membro del Consiglio Scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità.

Ho contribuito olio riformo dei servizi di salute mentale nelle nazioni del centro e sud Americo quali Nicaragua, El Salvador, Honduras, Costo Rica, Panama, Brasile e Cile.

Per dieci anni il dr Saraceno è stato il Direttore del Laboratorio di Epidemiologia e di Psichiatria Sociale dell'Istituto "Mario Negri" di Milano.

Nel 1996 è sfato designato quale Responsabile di Programmo del programma speciale dell'OMS per la salute mentale nelle nozioni.

Nel 2001 è stato il leader del Rapporto Mondiale sullo salute dell'OMS, settore salute mentale.

In atto il dr Saraceno è Direttore del Dipartimen to Salute Mentale e Sostanze d'Abuso e Direttore od interim del Dipartimento Malattie Croniche e Promozione dello Salute dell'OMS.

Il dr. Saraceno ho pubblicato più di 100 orticoli scientifici su riviste internazionali e 5 libri sulla Salute Mentale.

646
Mondiale della Salute
C Med Mil. 2007: 157 (3-4): 64-1-646

M o tti militari

d i Carlo Sabatini

Editore: Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito

377 pagg. - 2007

Il vo lume del capitano di vascello (e.a.) P rof. Sabatini, è fin dal primo im patto una piacevole e curiosa sorpresa per la novità in esso contenuta: è infatti una preziosa raccolta dei motti più famosi e significativi adottati dai vari Reparti delle Forze Armate e di altre l stituzioni m il itari nel corso della loro storia. Come forse non LUtli sanno, il motto è costituito in genere da un breve detto, spesso anche da una sola parola, che richiama ad un aspetto arguto o scherzoso oppure pungente e allusivo. In ogni caso a ll 'i nsegna di una verità su quello che si vuole sotto intendere. Nei motti militari quasi sempre ricorrono quei termini che evocano e magnificano le più elette virtù umane come l 'ardim en to, l'audacia, il coraggio, la fede, la forza, l'o nore , l'orgoglio , la Patria, la prontezza, la tenacia, il sacrifido, la vittoria. In tutti i casi, questi concetti apparte ngono a pieno titolo alle forti tradizioni del collettivo militare, facendone valere ed esal tare l'identità e i nobili ideali. Scorrendo le pagine de l libro ci si accorge come siano svariatissime le fonti che hanno ispirato i motti più celeb ri: si è attinto all'araldica, a ll' astronomia, alla mitologia, a ll e Sacre Sc1itwre, ai testi della letteratura classica e moderna, al diritto romano, a frasi e discorsi storici, agli inni patriottici e fin anche a ll a tradizio n e popolare. Diverse sono le lin g u e usate: il !arino in maggioranza , pe r l a sua tipica e l oquenza es pressiva e sinteticità, poi l'italiano, alcun i dialetti , il francese , lo spagno lo, il tedesco. Per noi che viviamo nel campo militare sentiamo mo lto l 'a ttaccamento al proprio motto. è un legame denso di connotazioni emotive e, come tale, indissolubile. Rappresenta il sano spirito di Corpo, l a chiara guida per assolvere i diffici li comp iti affidati con onore ed abnegazione , speci almente in t empo di guerra quando molti R eparti assunsero il loro motto come divisa ara ldica, fregiandone la bandiera o l o stendardo, in segno di onorifica distinzio n e per le loro epiche e valorose im prese. Il motto

Recensioni IJ-11\ a cura della Redazione •~ra~!'

STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO UFFICIO STORICO

MOTTI MILITARI

G Med Mii. 2007;

evide n zia e riassume in modo conciso le caratte ri stic h e e g li obieuivi delle diverse Unità, s iano esse di terra, di mare o dell'aria, n e i co nfronti di un po te n z ial e awersario, di un ostacolo o di un pericolo . Da qui l ' incitame nto a ll 'azione, al 1ic hi a mo di qu e ll a forza interio re, mista ai migliori se n ti m e nti , che da se mpre co ntraddistinguono ogni militare.

L 'o pera del Profe sso r Sabatini, frutto di a pp ass ionate e minu z iose ricerche, rappresenta un impegnativo lavoro, unico n e l suo genere , che an d rà a d a rri cc hir e l ' importan te patrimonio cu ltural e delle nostre For ze Armate e sic uramente non man c h erà di inte ressare chiunque vorrà approfo ndire le proprie co nosce n ze sto ri co-militari

Giornale cli Medicina Militare
157(3-4): 647-650
647

Una singolare odissea

di Antonio Rutoli

Editore: Cuzzolin Editore 324 pagg. - 2007

Il Professor Antonio Rulo{i, Ammiraglio Ispettore della \farina Mi l itare in pensione. ha t·sercitalo la chirurgia per circa quaran t 'anni ed ha prat icato oltre ventimila inten·enti operaLori. E' stato Primario Chirurgo 11egli Ospeda l i della Marina Militare cli Venezia e poi di ~apoli E' stato per molti anni titolan.: dell'i11seg-namento di Chirurgia d'urgenza presso la Scuola cli Sanità dell'Accademia Na\'a le di Livorno. In questo l ibro di memorie autobiografìche ci ricorda ed illustra con preziosi esempi di vita reale come la società affìda al medico cd ancor più al chirurgo dei po teri ecceziomtli che non trovano risco,nro in nessun 'altra aLtivit.à umana. Afferma che ogni ch i rurgo deve sentire i l peso e l'orgoglio di questo mandaLO e deve possedere e mobilitare risorse altreuanLo eccezionali. Per molti anni i l suo lavoro è stato "improntato a questi sacri doveri umani, tutta,ia negli ultimi anni della sua straordinaria carriera di medico, si è accorto che que l le risorse diventavano sempre più fragili. notava che la mano non era più ferma e decisa e il cuore e la mente gli suggerivano giorno dopo giorno che non avev;rno più la forza di reggere-quell'aLtiviLà, quella vita febbrile. a volle anche drammatica, con tutti i prob lemi umani, le preoccupazioni incessanli, le decisioni da cui dipendeva la salute e a volte la vita o la morte del paziente. È venuto quindi i l hriorno. purtroppo, di posare i l bislllri, senza 1impian t.i , perché ogni chirurgo deve souosLare a ll a legge inesorabile dell'esistenza. Ha ringraziato il Signore perché, anche con la sua protezione, è uscito indenne da tante vicissinidini. Posato i l bisturi, con la menLe ancora a t civa e carica di ricrn·di, ha Lrovato rirugio nella penna ed ha iniziato a scrivere. Durante la sua vita professionale aveva comunque scritto molto, come medico, ma ora la penna cambiava completamente orizzonte: sLa11ca delle trattazioni mediche. scarne, sempre chiuse negli stretti e spesso dolorosi conlìni della patologia umana, ecco che si affacciava nel mondo fascinoso della narrativa per scrivere di farri e personaggi della sua esperienza professionale in una dimensione più vasta, più universale.

Quel le sue riflessioni, quei suoi ricordi, sono ora in questo volume afCìnché non vadano smarrite. Sono il

SI NGOLA RE OD ISSEA

frutto di indagini e pensieri su alcuni fatti e personaggi che nel corso della sua vita si erano solo assopiti ma non scomparsi del Lullo. Quei fatti e quei personaggi, inraui, si rifanno vivi per un bisogno d i ricordare, d i dare un senso alla memoria e, dopo una necessaria ,·allllatione criLica, essere riportati dalla nebulosità de l sogno ad una realtà ,,isiva, spesso diversa. 11 professor Ruloli asseconda i n questo modo il bisogno di non sc i upare i ~11oi giorni, neppure quelli dell'età senile, non riuscendo a vivere nella banalità esis t enziale porr.andosi dietro un solo bagagl io di conoscenze che, alla lunga, si sarebbero comunque affievolite fino a morire in un ricordo crepusco lare. Il titolo del libro nasce da l Litolo cie l primo fantasioso racconto. E' 1111 tito l o approprialo: gli argomenti trattati sono così diversi tra loro da formare un'odissea culturale. Non c'è quindi una trama, non c'è l"aLLrazione costanLe di

648 Recensioni
Giornale di Medicina Militare
Fra 11/lll('III i Anionio Rutoli UNA CU ZZOLI N EDITO RE
G Mcd Mii. 2007: 157(3-4): 647-650

determinati personaggi, luoghi e faui che mantengono vi\'O l'imeresse dalla prima all'ultima pagina del libro. li filo tuttavia è rappresentato dall'Autore che naviga culturalmen te tra diversi lidi e couscrva lo spirito e lo stile di un solo nocchiere. Egli configura e adatta la sua personalità ag li svariati argomenti e conserva sempn· 1111a sua fisionomia e un suggello di originalità che lo fa singo lare e diverso dagli alLri.

No panie!

di Bruno Maietta

Editore: Hermes Edizioni

143 pagg, - 2007

La \'ita frenetica che conduciamo oggi. spt:cialmente nelle grandi città, ci espone costalllemc11te a una serie di agenti stressanti che minano graven1ente la nostra salute. Siamo costreui a corrt>re ttllto il giorno pt>r riuscire a far rientrare nelle Vf'ntiquattro ore tuni gli impegni che la Yita "ci impone·•: traffico , lavoro , pasti veloci, figli eia accompagnare e prelevare a scuola, poi in palestra o in pisci11a, la spesa, la cucina, la casa. gli amici e il tempo per dorm ir e diventa sempre più esiguo. Ci costringiamo a ritmi impossibili; è una continua corsa con il Lempo e quando è sera siamo stanchi stressati, stremati. Abbiamo fatto tante cose ma non siamo riusciti a ritagliare un momento per noi stessi, a dediou-ci qualche minuto per permettere a l nostro corpo di 1ilassarsi, di ricaricarsi energet icamente.

Molto spesso ci climc11tichiamo del nostro corpo. \o avvertiamo prevalentemente come mezzo cli l ocomozione e ci rendiamo conto della sua presenza solo quando dolori specific i ci costringono a occuparci di esso S iam o talmente impegnali a vivere fuori cli noi che non riusciamo pi i'1 ad avere una percezione adeguata cli noi stessi.

JI ccnpo ha una naLUrale tendenza a 1ipristinare il suo equilibrio neuroyegetativo, ma per fare questo ha bisogno di essere lasciato libero da situazioni s1ressant i, ha bisogno di fermarsi, di avt>re dei ritmi più nawrali perché possa rigenerarsi. Purtroppo, sempre più raramente g li conced iamo questa possibilità. La nostra mente è in continua auività, ha sempre idee nuove eia rea l izzare , impegni nuovi da assolvere che si u-asformano in continue richieste nei confronti del nostro corpo che fa fatica a seguire i pensic1i e i ritmi

NO PANIC'

conoscere e superare stress, ansia, panico&co.

cui la mente lo sottopone. Senza rendercene conto aneliamo avanti a oltranza, veniamo travolli da un vortice di vicissitudini che c i costri11gono a correre continuamen te e non riusciamo mai a dire "basta". Per un certo pe1iodo riusciamo a sopportare i rirmi imposti dalla me11te, ci adattiamo migliorando anche la nostra capacità di resisLenza a ll o stress. Ma quando la siwazione stressante si protrae in modo abnorme e l 'organismo non può resistere o ltr f', viene sopraffatto e la persona crolla in uno stato di ''esa11rime11to'' che può comportare stati ansiosi, depressivi, fobici, auacchi cli panico.

Questo libro si propone di far conoscere un pò più da vicino i meccanismi che stanno alla base dello stress. quali sono le az ion i che mettiamo in atto, come avviene che il nostro organismo cade in "esaurimento" e quali sono le patologie che derivano dallo stress eccess ivo. Riconoscere la condizione di stress e migliorare la consapevolezza di tale co11dizione, sapere come e quando ci accade di essere preda dello stress può essere il primo passo per combatterlo. La praLica cli panico-

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Giornale di Medicina Militare
G
Recensioni
Med Mii. 2007; 157(3-4): 647-650
Bruno Maietta

lari tecniche corporee ci può aiutare a ritrovare il nostro benessere psicofisico.

La prima pane ùcl libro è dedjcaL.a a una breve tratLazione dello stress, dell'ansia, delle fobie e dell'atLacco di panico, e delle conseguenze sul nostro equilibrio fisico e men Lai e. Uno spazio è riservato alla trauazionc di due fenomeni relativamente recenti: il "mobbinrf' e la "sindrome da burn-out'. Questi ultimi stanno destando sempre maggiore interesse e preoccupazione a causa delle conseguenze negative che comportano per i lavoratori in genere, e in modo particolare per alcune figure professionali come gli insegnami , gli operatori socio-sanitari e socio-assistenziali.

La seconda pane è dedicata alla descrizione di

alcune delle principali tecniche respiratorie. di rilassamento e corpòree che suggerisco di apprendere e di praticare. Sono Lecniche che , se utilizzate costantemenLe, possono aiutare a ridurre lo stress e l'ansia. a riportare un naturale equilibrio nel sistema neurovegetativo e a ridare quel benessere psicofisico che a volte può sembrare così lontano da raggiungere , e invece è lì, a panata di mano, basta solo dedicargli qualche minuto del nosLro Lempo.

Chiaramente le informazioni e i suggerimenli contenuti in queste pagine non intendono sostituirsi al parere e alla consulenza medica. È opportuno che chiunque necessiti di cure specifiche si rivolga al personale medico qualifìcato.

650 Recensioni
Giornale di Medicina Militare
G Med Mii. 2007; 157(3-4): 647-650 -

Amadori S. :

Nuove tnapie della l.eucnnia mieloide arnia.

Andreozzi A. :

f1ag. 13

fl ruolo dell'infermiere nella donazione di sangue. /mg. 93

Arcudi G. :

La moderna mdirina legale in teatro o-perativo militare. /Jag. 797

Arganese F. , Lastilla M., Sa rl o O.: Il trasj)orto aereo di pazienti altamente i1~fetti e cvnlagiosi: attività opnativa dell'unità di isolawenlo aerornediro dell'A.M. con i sistemi di bior:ontmimn1lo A. TI. e S. TI. pag. 481

Astorino S.:

Eventi sanitari rilevanti in zona di operazione: IKA.Q 27 afnile 2006 - lessnn !Pnrned.

png. 451

Blanar R. , Humlìcev V. , Banos M.: La Sanità Militari' della R epubblica Cera. La storia e l'attualità.

Bussetta G. : / , 'ru:nwlitamento del Servizio Trasfusionale.

Canfarini M. , Mart.ines V., Forbidn.~si A.: Tnmalisrno e Forze Annali'

pag. 83

Avvisati G.: / ,o Coag;ulazionf' Tnlravascolarf Disseminata.

pag. 37

Barbarito M., Peri A., Co r vasce C .. P eri M.: Validazione fattoriale del questi01wrio di auloualutazione socioernotiva nei gruf1pi antartià Argmtini ed Italian i.

pag. 505

Barbierato M. , Iovan e F. , Freda P. L., Faralli F. , Medusei G.:

Studio cri tico dei requisiti di val-utazione ORL /1er l'idoneità allo svolgimento di attività rnbacqum nell'ambito Màrina A1ilitare in relazione agli eventi barotrawnatià rilevati su incursori subacquei 11egl i ultimi dieci anni di r1ltività.

pag. 415

Bartos M., Blanar R., Humlì cev V. : La Sanità Militare della RPpubblica Ceca. La sloria 11 l 'attualità.

pa,. 327

Benfenati F.: Assistenza ù~fermieristica nella lerapio trasfusionale. pag. 101

Cannavicci M. , Martines V.: Noie di antropologia di /1aff e di guerra attraverso lo studio e l 'analisi dPi mura/es osservali in alrnni teatri operativi. pag. 561

Cannavicci M.:

Addestramento alla ~irvrez.za psicologira ne1 contesti umanitari ed opnativi as imml'friri. pag. 205

Cannavicci M.:

Rolr> Playing e PNL nella formazioni' dell'operatore hurint. jJog. 577

Cantarini M .. Romani C., Scoyni A.: Danno del nervo ollico in 1111 mso di sindrome di Possner Schlossnwn valutalo con OCT pag. 245

Capotosti F. : Le emazie i:ongelatP. j)(lg. 1 25

Capria S. , Meloni G., Trisolini S . M.: Sindr01ne dì Mosdicowilz pag. 33

Caruso R. , Wierzbicki V., Marrocco I :

Tratlnmenlo della stenosi del canali' lombari' degenerativa con decompressione interspi11osa mPdiante distrai/ore XStop.

fmg. 249

Cervadoro E. , Picmornino U., Dazzi R. , Mantinco G. A, Cervad oro G.:

Studio di prrroalenza di patologi" rntanei' cor relabili ad esposizione attinica in pn:wnale rlf'lla Polizia di Stato. pag. 319

Giornale di Medicina MiliLare
G M ed Mii. 2007; 157(3-4): 651-656 Indice per Autori - Annata 2007
651

Cer vadoro G ., P iemoulino C., Dazzi R Cervadoro E , Maminco G. A.:

Studio cli prevalenza di pritologfr culanef' torrelabili ad esposizione attinica in /m·.rnnalf' d~lla Polizia di Stato. J1ag. 319

Ciri ll o V. , Di Pace L.:

Impiego dell"ossignwlrrapia ipnbarira nella ipoacw,ia im/novvisa idiopnlirn 1' 11Pl trauma acustico: revisione della lettrmt11ra inltmaz.ionalf' e nostri' esjll'l'ienu.

J1ng. 215

Cis te ru ino G., Dei Bardi G., Mauro V.: I{ rischio di esposizioue ai matPriali radionltivi di origine 1/aturale usati in attività 111ilitmi.

pag. 461

Col e ll a G , Palmieri S . , Saponaro P.: Sùzdroml' da antico,pi antifosfolipidi jnimitiva: dt'S<Tizione di un caso clinico.

/wg 295

Come lli M. , Gig li otti P. V., Parisi f., Fedele P., Ferraris P. ~tf., Vollono A., Pcretto R., La Mura F' , Coscia F.: Torino 2006 - Studio rli omownizz.a.zionf' e montPnìmmto delle mJ1acità jisitlu, della 6Ja q1. Del 6 ° Reggi mm/o Alpini inipeg1Ulla al Sestriere

j){lg. 305

Conti A . A.. Lippi D., Comi A., C.ens i ni G F.: Ln scuola jiorm/ina e la chirurgia di gurrm: la jìgura e l'opera di Giovanni Cavi11rt, 1940-1945. pag. 355

Conti A ., Lippi D., Conti A. A. , Gensini G. F.: I.a snwla jìorentina e la chirurgia di gwm-a: la Jìgura e l'o/wm rii Giovanni Cavina, 1940-1945.

Cor vasce C . , Peri A., Barbarito M , Pe,i M.: \falidazionf' fallo1iale del questionario di a-ulovalutazione socioemotiva nei grupf,i antartù:i A 1ge11tini ed italiani.

pag. 505

Co sc ia F.. Gigl iotti P. V., Parisi F , Fedele P., Ferraris P. M., Vo ll ono A , Cornc lli M., Pcrctto R., La Mura F.: '.forino 2006 - Studio rli omogenizzazione e manlt!ni1111m/o d-elle capacilà Jìsiche della 6 3" Cj1 l)p[ 6 ° Reggimento Alpini impegnala al Sestrir.>re.

pag. 305

Dazzi R. , Piemontino U., Ccrvadoro E., Manlineo G A., Cervadoro G.:

Studio di prevalenza cli patolo&riP rutanee correlabili ad esposizionf' atti11ir11 in personafR drlla Polizia rli Stato. /mg. 319

D e Lore n zo G , Sacco A. : Gli obblighi medico-legali dPI medico rnmf1etmtr, a.zìmdal1' nella normativa J,reuenzion istim.

pag. ]01

D e i Bardi G. , Cisternino G., Maw-o V.: fl rischio rii esposizione ai malrriali radioattivi di origine narurale us<tti in attività militari.

j){lg. 467

Del Giudi c e l., Mauro F. R., Foà R.: Nuove prospettive nPlla ln,cemia lh~fatica cronica.

f}(/g. 25

Di Pace L. , Cirillo V.: Impiego dell'ossixenoterapia i/m-barica nella ipoarusia improvvisa idio/}{ltim ,, nel trauma acustico: revisioni' d!'lla lellemlum i11frrnazionale e noslrP Psjwrin1u.

paf{- 215

Duran te C . M.:

On!' Step Dressing nei traumi cutanei acuti degli arti inferiori J1ag. 255

F aralli F. , Barbicrato M., lovane F., Freda P. L., Medusei G. : Studio critù:o dei requisiti di valuta.ziom OR.L jJf'r l'idoneità allo suolgimento di allività subacquea 1tell'ambito J\1mina Militare in relazione agli rventi barotrawnatici ,i,l;,vati su incursori. wbatquPi negli ultimi dieci nnn-i di atlivilà. pag. 415

Fasc ia G. : il i'Ylobbing 11Plle Forze / lrmale: profili psicologici e metodologia di prevenzionP 1' contrasto.

pag. 551

Fe dele P. , Gigliotti P . V., Parisi F., Ferraris P. M., Vo ll ono A., Come ll i M., Peretto R., La Mura F., Cosc ia F. :

Torino 2006 - Studio di omoge-nizzazionP e mantenimento df'/le wpacilà fisiche della 63° Cp Del 6 ° Rexgi.mento Alpini impegnata al SPstrierP.

652
Giornale di Medicina Militare
G Med Mi i. 2007; 157(3-4): 651-656

Ferraris P. M. , G igliolti P. V., Parisi F., Fedele P., Vollono A., Cornclli M., P eretLo R., La Mma F., Coscia F.:

Tarino 2006 - Studio di omagenizzazionf P mantenimento delle ra/1arità fisù:hP deUa 6Jn CJ>. Dr! 6° Reggimento Alj1in i irnjJegnala al Sestriere.

pag. 30

Fiocco E., Rosso L.:

Studio preliminare sulle Jiroblemaliche 111icrobìologi.che relative ai sistemi ca mpali di /Jotabilizz.m:.ione rldlf arque:

Modello OMP POT 001 .

Foà R. , Mauro F. R. , Del Giudice I.:

Nuove prospettive nella lenremia linfatica cronica.

/mg. 491

Humlìcev V Blanar R., Bartos M.: La Sanità Militare della R Pjwbblira Cer.a. La ,toria e l'ali uditi,. pag. ]2

lovan e F. , Barbierato M., Freda P. L., Faralli F., Medusci G.:

Studio critiw dei rl'qui,iti di valutazione ORL /wr /. 'idoneità allo svolgimento di r1lli11ità subarquea nell'ambito Marina J\llilila/'I' in 1dazione agli eventi barotmumatù:i rilevali su inrursori subacquei negli ullimi diel'i anni di attività. pag. 415

Forbidussi A. , Martines V., Canfarin i M.: 1ì:rmalismo e Forze 1\ rmate.

pag. 25 pag. 537

Freda P. L. , Barbierato M., lovane F.. Faralli F., Medusei C.:

Studio ai.fico dei requisiti di valutazione ORI, jJer l'idoneità allo svolgimento di allività subacquea 11e/l'ambito 1'vlarina Militare in relazioni' rigli 1'1Jmli barolmwnatià rilevali su innmori subacquei negli 1tlti111i dieci anni di allivitrì.

pag. 415

La Mura F. , Gigliotti P. V., Parisi F., Fedele P., Ferraris P. M .. Vo ll ono A .. Comell i M., P eretta R. , Coscia F.: Toriuo 2006 - Studio di omogenizzazione e manl!'nimenlo riel/e raj,acitàfìsich.e della 6Ja Cp Del 6 ° Reggimento Alf1i11i ùnfJegnalct al Seslrine. pag. 305

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