ESERCITO E PROPAGANDA NELLA GRANDE GUERRA 1915-18

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STATO MAGGIORE ESERCITO UFFICIO STORICO

Nicola della Volpe

ESERCITO E PROPAGANDA NELLA GRANDE GUERRA (1915 - 1918)

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ROMA 1989

©

PROPRIETÀ LETIERARIA

Tuili i dirilli riservati. Vietata la riprodu zione anche parziale senza au t orizzazione.

UFFICIO STORICO SME - ROMA 1989

FUSA Editri ce S.r.l. - ROMA - 1989

Presentazione

La propaganda di guerra - così come propriamente deve essere intesa - è nata in questo seco lo; più circostanziatamente: nella grande guerra . l timidi tentativi di propaganda anteriori, dai più antichi fino al conflitto franco prussiano, a quello di secessione americano ed a quello russo-giapponese , non possono identificarsi infatti - mancando di scientificità - in una virulenta aggressione totale vera e propria.

Nell'ambito dello stesso conflitto mondiale 1914-1 9 18- dopo i primi approcci iniziali- fu poi, in parti co lare, il1917 l'anno che vide la capacità di resistenza dell ' Intesa ,\fiorare il limite di rottura, e questo non tanto per la sempre maggior carenza di complement i, quanto per l'adozione da part e degli Imperi Centrali di nuovi procedimenti di guerra realmente rivoluzionari, entrambi volti alle retrovie più lontane dell'avversario: la gue rra sottomarina ad oltran z a e la più massiccia campagna di propaganda- ivi compresa quella pacifista - mai prima d'allora concep ita ed intrapresa.

Ebben e, questi due formidabili ed inattesi, soprattutto nella vastità devastante degli effetti, urti sortirono risultati tali da indurre gli austro-tedeschi a riassumere un atteggiamento offensivo , allorchè appena pochi mesi prima essi avevano concordemente riconosciuta l'esigenza di porsi invece sulla difensiva.

E le ripercussioni vi furono: esiziali per la Russia a Riga, gravis sime per noi a Capo retto.

Si determinava, nella sost anza , il passaggio tra la "gue rra del fronte di combattimento" e La "gue rra totale" , di cui l ' impatto della "guerra dei materiali" costituiva so ltanto , per quanto coinvolgeva il resto del Paes e, uno dei fattori com ponenti.

Era nato, e si affian cava al "fronte cruento", il ((fronte interno " quale implicazion e psicologica condizionante il primo , finallora il solo astrattamente inteso quale entità cui era commessa l'ineluttabilità ed il dovere del sac rificio.

Da allora , quindi, uno dei tasselli inscindibili della guerra, divenuta totale , è rappresentat o dalla guerra psicologica, della quale la propaganda è non soltanto parte integrante , ma preponderante.

E con la guerra anch e la propaganda, come si Legge nel libro, si evolve in un semp re più impressionant e crescendo e si car ica di funzioni: essa si rivolge dapprim a al soldato, poi al soldato ed al nemico , in seguito alla nazione intera per finire con l'estendere il suo impeto ed il suo raggio d'azione all'opinione pubblica avversaria ed interna ziona le. Perch è chi fra i belligeranti riesce a mostrarsi come il popolo g iu-

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sto, la vittima di fronte al crudele e spietato aggressore, si appropria dell ' atavismo etico-sentimentale degli altri e ne carpisce il consenso, che a sua volta coalizz a e induce sostegni esterni di carattere politico, economico e militare. Questi - al giorno d'oggi soprattutto, in cui nessuna nazione è in grado di condurre e gestire da sola una guerra - è facile intuire quanto possano essere determinanti ai fini di una strategia vincente.

L'Ufficio Storico non poteva ignorare un aspetto finora trascurato ma così importante della guerra: un aspetto che - gli ultimi conflitti palesemente lo dimostrano - è entrato sempre di più e sempre più a pieno e prepotente diritto nella storia militare. Tralasciare lo studio della propaganda bellica sarebbe equivalso a rinunciare alla comprensione stessa della guerra globale nelle sue complesse e molteplici fenomenologie

Questo volume, un contributo in tale prospettiva- opera del tenente colonnello Nicola della Volpe dell'Ufficio Storico, cui lo commissionai soltanto pochissimi mesi fa e cui plaudo per la rapidità d'impostazione ed elaborazione, è dedicato all'azione di propaganda deWEsercito Italiano, allora alle sue prime armi in questo campo, nella grande guerra

La materia è trattata con dovizia di immagini , non perchè queste fungano quale belletto o complemento alla narrazione, ma perchè esse costituiscono altrettante fonti documentali visive, essenziali per l'intelligenza della storia stessa della propaganda.

La guida alle fonti documentali ed iconografiche posta alla fine del volume vuole essere, infatti, ulteriore testimonianza di questo criterio di utilizzazione.

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I L CAPO DEL L U FFI CIO STORICO

Introduzione Pag. 7

PARTE PRIMA

Organi e sviluppo d e lla propaganda. Sinte si s torica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 1915 ....................................................... ········· 11 1916 16 1917 .. . .. .. . .. . . . .. .. . .. . .. .. . . . . ..... .. . . . .. . .. .. . .. . . . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . . . .. . . . .. . .. 24 1918 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

PARTE SECONDA

Gli strumenti della propaganda ............................................ . .... . Nota dell ' autore ..................................................................... . Cartoline .............................................................................. . Manif e sti e locandin e .............................................................. . Giornali di trincea ................................ . ................................. . Volantini e manifestini .................. . ......................................... . Fotografie e cinematografie . ............................... . . . ................... . Opuscoli ........................... . ................................................... .

PARTE TERZA

Guida alle fonti Avvertenze Propaga nda .. . ..................... .. . .. ................. . ... . .... . ................. .. . Stampa e corrispo n denti di gue rr a ... . .... .. .................................. .. Cartoline ... . ..................... . ....................................... ·· ··· ·· ··· ··· · Manifesti e l ocandine .................................... . ......................... . Giornal i di tr i ncea ...................................... . .... . ...................... . Volant i ni e manifestini ...................................... . ..................... . Fotografie e cinematografie ..................................... . ................ . Opuscoli ...... . ........................................... . .. . .....................

Sommario
39 41 43 107 157 209 263 319 353 355 357 362 364 366 368 369 370 372 5
··· ··

Introduzione

I co nflitti d e gli ult im i d e ce nni hanno dimo s trato com e la p ro paganda di g u e rra , parte int e gr a nt e della guerra p si cologica , si rivol ga og gi non tanto a ll e parti coinvolte n e i combattimenti , quan t o all ' op i nion e pu b blica in te rn az io nal e . Gu e rr e e g u err igli e in Afri c a e in Ori e n te , co m e quell e d' Al ge ria e del Vi e tn a m , s ono stat e vinte e perse più d a ll a capacità di p e rsuasione della propa g anda, che è riu s cita a orientare in una c e rta d ir ez io n e l ' opini o n e in te rna z ional e , ch e non dalla e ff etti va p o t e n zialit à b e ll ica dei com ba tt e nti . N on è a ccadut o se m p r e cos ì , ovv ia m e nte. S i poss ono , nel temp o, individuare tr e mom e nti che se gnano , a grandi line e, l' e voluzione della propa ganda di g u e rra.

Dall ' antichità class ica al Se ttecento , essa è ri volta e s clu s i va m e nt e al co mbatt e nt e; il r e , il ca p o , d ec id e un a g ue rra , la combatt e, la vince o la p e rde, preoccupandos i s olo di rafforzare il "moral e" d e i suoi soldati con i mezzi di cui di s pon e : il bottino quando vince, la tr a di z ion e ora le e s cri t ta (l 'e pica) e l e a rti figurativ e in og ni c a s o.

L ' Ottocento , ch e ha e r e ditato l 'es perienza dell ' illumini s mo e della rivoluzione france se, ve d e aumentare

gli obiettivi d e ll a p r opag anda di g ue rra. Oltre al mo r a le d e i combattenti, occorre t e nere alto anch e qu e 11o de1la gent e, c h e è sempre più dir e ttament e coin vo lt a n eg li scontri e so ffre se mpr e pi ù de i d isag i de ll a gue rra. La g u e rr a no n è più un fa tto pri va t o di co ndott ie r i e d i ese r c i t i , ma r ov ina s u tutti. P erciò h a bis ogn o a nc h e di essere s pi ega t a, " motivata " a b e neficio d e 1l e m asse .

C on la p r ima g uer r a mondiale , l a pr o p a gand a es t e n de a ncor a magg iormen te il s u o ca mpo d ' azi o n e; gl i obi ett i vi d a ragg i ungere non so no s o ltanto c oll ocat i a ll ' i nt er n o , m a a n c h e a ll 'es t er no , p e r ch è s i re nd e nece ssa r io fa r crollare il m o r a le de l nemico , combattente e non. È durante tale conflitto, inoltre , c h e e ssa incominci a a vo lg e re il suo sg u ar do a giro d 'o rizzont e, ve r so qu e ll ' opinion e pubblica int e rna z ion a le c he è , o ggi , il s u o obietti v o pri vil eg iato - --000

In Italia la propa ganda di guerra ve d e la luce durant e le g ue rr e risorgimentali. Proclami , manifes ti e gio rnali patriottici s i danno un gran d a far e p e r spiegare ag li italiani perch è bisog na cacciar fuori l' odiato straniero e u n ificar e l' It alia. Le spiegazioni, in p a rt e e passivamente

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accettate , non scavano nel profondo degli animi; non ri e scono per es e mpio a convincere le popolazioni del Sud che devono essere unitarie. Una mancata spiegazione ch e contribuirà a favorire il fenomeno del brigantaggio.

È più facile , invece, propagandare le prime campagne d'Africa , anche perchè si combattono fuori casa.

Pur vero che resta comunque difficile giustificare alcune sconfitte; inconveniente a cui si può ovviare con la testa di un generale o di un capo di governo.

Spiegare e giustificare, intanto, diventa sempre più arduo, perchè sul campo di battaglia è presente un formidabile mezzo di divulgazione: la stampa, ovvero il giornalismo con le corrispondenze di guerra.

È ancora la carta stampata che impegna l'attività propagandistica nella guerra italo - turca, costringendola - usiamo termini nostri allora sconosciuti - a specializzarsi in contropropaganda , informazione e disinformazione.

Alla vigilia del primo conflitto mondiale, la propaganda di gu e rra acquisisce tutte le esperienze necessarie e diventa parte integrante dell'attività bellica, nei suoi molteplici compiti difensivi e offensivi. Essa deve orientarsi sul fronte interno , su quello nemico e su quello internazionale. Deve proiettarsi sui combattenti e sulle popolazioni civili. Deve studiare tutte le tecniche, orali, scritte e visive. Deve usufruire di tutti gli strumenti e i mezzi che l'incedere tecnologico le

offre: la stampa (la più diffusa) , la fotografia , la cinematografia.

L ' Esercito, più di tutti coinvolto nella gu e rra, impara n e l corso del conflitto a servirs i della propaganda e dei suoi mezzi . Impara a propri e spese, dapprima con una certa improvvis azione, poi , attraverso l' esperienza , con organi creati ad hoc . Vogliamo , con questa opera, seguire tale travagliato e variegato cammino . Soprattutto attraverso i mezzi usati , stampe e immagini, p e rchè essi sono , in questa guerra, gli strumenti p e r eccellenza della propaganda.

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Organi e sviluppo della propaganda. Sintesi storica

PARTE
PRIMA

L'Esercito italiano entrò in guerra impreparato ad affrontare il conflitto di natura psicologica che l'imprevisto protrars i della conflagrazione avrebbe richiesto nei quattro anni di duri combattimenti.

La precedente esperienza della campagna di Libia non aveva insegna to molto in fatto di propaganda. Eppure il Coma ndo Piazza di Tripoli , fin dai primi giorni de ll o sbarco, aveva sentito la necessità d i impiantare un Ufficio Stampa, per fornire comunicazioni giornaliere ai corr isponden ti di guerra, per controllare quanto ess i pubblicavano, per indirizzare e guidare, attraverso le stesse corrispondenze giornalis tiche , l'opinione pubbli ca europea .

La stampa dunque, nella guerra di Libia , e ra considerata una forza di tanta importanza per informare e propagandare, da essere ritenuta degna della ma ssima attenzione .

Nessuno fece tesoro di tale esperie nza; così, ini z ia lmente , il Comando Supremo non ebbe disponibile nè un ufficio per la propaganda n è un ufficio che tenesse i contatti con la stampa.

All'atto della mobilitazione, in mancanza di organi id one i, furono alcuni uffici del R eparto Operazioni del Comando Supremo a supplire a ll ' iniziale defaillan ce e a districarsi tra i mille problemi che quotidianamente scat uri v ano in materia di in fo rmazion e e propaganda.

L'Ufficio Segreteria , fra i molteplici compiti, ebbe quello di emanare

circolari di carattere "disciplinare e morale" e di tenere relazioni con il Presidente del Consiglio , co n il Ministro degli Esteri , con gli alleati.

L ' Ufficio Informazioni elaborò per tempo le norme che regolavano il servizio dei corrispondenti di guerra e il serv izio di censura; sorveg liava inoltre l'operato dei g iornalisti, concedeva loro i sa lv aco ndotti e diffondeva alcuni comunicat i sulle operazion i militari , alla stampa e ag li addett i militari esteri dell ' Intesa.

L ' Ufficio Armate si occupava della raccolta dei dati periodici relativi alle cond izioni delle truppe; era in possesso, quindi , di molti elementi per misurare il moral e dei combattenti. Nel settembre del 1915 fu riunito con l ' Ufficio Situazione di Guerra, che preparava i bollettini , sotto la denominazione di Ufficio Situazioni ed Operazioni di Guerra.

È evidente che un a tale suddivisione di compiti tra più uffici, tutti impegnati in modo diverso in attività che riguardavano la propaganda e la co ntropropagand a , non facilitò certame nt e la nascita di qu ell' uni cità di indirizzi che la materia richiedeva, né giovò allo s tudi o e alla programmazione di tutte le attività indi spe nsabili in un cam po così nuovo ed i nesplorato.

Anzi, a tali difficoltà s i aggiunsero spesso alcune remore , talvolta ogge tti ve, che si opponevano alla pur necessaria opera di informazione e propaganda. La condotta della guerra, esc lusivo privilegio di pochi capi

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militari, mal si addic e va a diventare oggetto di divulga z io ne; i conflitti ideolog ici di natura pol iti ca scons i g lia va no una eccess iva pubblicizzazione dell e ve r e cause del conflitto; il timore che la diffusione indiscri minata di notizie potesse favorire l'avv e rsari o imp ediva la propagazione anch e di quegli avve nimenti che potevano tornare utili all'immag ine d eli' es e rcì to.

Se agg iungiamo poi , a quanto detto , la considerazione c h e ne ss un provvedimento finanziario era s tato previsto per l 'opera di propaganda, avremo un quadro comple to delle infinite difficoltà cui andarono incontro quanti di essa si dovettero occupare.

Le norme della censura, infatti, vietavano la presenza d i giorna li sti al fronte, nelle zone delle operazioni militari. Alcuni di ess i , p er poter inviare di na scos to corrispondenze di guerra , si a rruolarono o seguirono le truppe con mille sotterfugi. Tali furono comunque le pressioni degli organi di sta mpa che il Coma ndo Supremo , attrave rso l'Ufficio Seg reter ia, fu costretto a organizzare una "g ita" al front e d i g iorna listi italiani e s tranieri.

Dal 14 agosto al 26 se ttembre 1915 cinquanta giornalist i , di cui 19 strani e ri , s uddivisi in 11 gruppi e guida ti da ufficiali "censori", visitarono il fronte e inviarono le loro corrispondenze per fornire più minut e informazioni s ull ' andamento dell e operazioni di g uerra.

Il primo e unico mezzo di cui si servì il Coma ndo Supremo p e r informare il Paese sull'andamento del conflitto fu il bollettino di guerra. Per alcuni mesi, le scarne notizie diffus e attraverso i bollettini furono l' unica fonte ufficiale offerta ai mezzi di informazione. Manipolati per neces s it à all ' orig ine , per evi tare di divulgare preziose informazioni militari o per so ttacere noti zie che potevano influire sul morale della nazione e de i combattenti, i bollettini furono oggetto delle più disparate e fantasiose int erpretazioni da parte della sta mpa , ch e d ' altro canto non possedeva molto a ltr o materiale per informare i propri lettori sugl i avve nimenti della guerra.

Le relazioni degli uffi ciali censori , r e datte al termine de lla visita , a nnotarono positivamente l ' esperienza , pur soffe rmando si s ulle necessarie ca utele da adottare: visite guidate, se lezione dei giornali s ti , censura sulle corrispondenze. Cautele che in fondo non era no altro che i provvedimenti necessari perchè attrav e r so la stam p a fo sse svo lta una favor evo le opera di propaganda della guerra all ' interno e a ll ' esterno d e l Paese ---000>---

L 'a vvio dei rapp orti con la stampa mirava ad un o d eg li obie ttivi primari della propaganda: l' informazione " guidata" a favor e della g uerra all'interno del Paese. Era però ancora

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trascurato l'altro rece t tore per eccellenza della propaganda: il combattente. La necessità di fare opera di persuasione , di profondo convincimento sulla necess ità d ella guerra (in parole povere, di motivare il soldato) non fu avvertita se non a livello epidermico, in modo saltuario e, in rari casi , per iniziative personali.

Era opinione diff usa , infat t i , che il soldato italiano foss e già da sé intimamente p e rsuaso di dover combatte r e l'ultima guerra nazionale, ispirato dai sentimenti risorgimentali di amore per la Patria e di odio per lo straniero. Quasi un imperativo categorico.

N on furono colti per tempo i sintomi della nec ess ità di svolgere una ser ia e profonda opera di propaganda per i soldati e sui soldati. Sintomi di uno scontento che incominciò a manifestarsi già dopo le prime settimane di dura permanenza n e ll e trince e Anonime voci di protesta si levarono per i ritardi degli avvicendamenti in prima linea , per l'impossibilità di recarsi in licenza, per l'utilizzazione sulla linea del fuoco di contingenti anziani della milizia territoriale, per la qualità del vitto. Furono segnalati i primi casi di diserzione e di fraternizzazione con il nemico. Contemporaneamente la propaganda pacifista, fomentata da elementi anarchici e di sinistra, faceva breccia negli animi dei più semplici. In mancanza di una politica di persuasione , il soldato fu oggetto di una controproducente repressione

opera ta a colpi di circolari ed i provvedimenti adottati fu rono rivol t i più a combattere i sintomi che non le cause della malattia. Ciò accadeva nonostante che le circolari stesse contenessero alcuni aspetti propagandis t ici che, diversamente, avrebbero potuto essere sfruttati positivamente a beneficio delle truppe.

Il 6 giugno 1915, l'Ufficio Armate disponeva che gli atti di ferocia de l nemico fossero portati a conoscenza del Comando Supremo e molto b e n documentati , per essere oppor t unament e pubblicizzati at t rav erso la stampa.

Dopo pochi giorni, il 19 giugno, lo s te sso Ufficio emanava le prime disposizioni di contropropaganda; gli austriaci avevano, infa tt i, incominciato a lanciare fra i nostri soldati volantini per incitarli alla dis e rzione. Come provvedimento, però, fu richiesta solo una assidua vigilanza da parte degli ufficiali, perchè i volantini non circolassero tra le truppe.

Nella certezza che una così "indegna propaganda " non avr eb be intaccata la salda compattezza morale dell'esercito o spossato gli elevati sentimenti patriottici dei nostri militari.

A luglio, il Comando Supremo dovette intervenire su alcune corrispondenze che ufficiali e soldati inviavano ai giornali; in esse gli autori, con eccess ivo protagonismo, magnificavano le personali imprese belliche . Intervento opportuno per lo spirito di corpo delle unità , che per essere elevato non poteva certamente

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reggersi sull'esa lt azione e s ulla vana gloria dei pochi .

Anche l e indiscr ez ioni sullo affievolimento moral e dei combattenti, ri feri te alla stampa da pochi imprudenti , furono duramente censurate; come l o furono l e prim e voci disfattiste sull 'a ndamento del conflitto, riportate in lettere scritte a fami l iari o in confidenze fatte da militari in li cenza.

A più riprese, particolar e atte nzione fu rivo lta alla propaganda sovvers iv a che i partiti anarchici e pacifi st i facevano al fronte tramite i loro adepti. I cas i di diserzione furono severamente r epress i ed impietosam e nte pubblicizzati. In alcuni Comuni inv alse il costume di additar e al pubblico ludibrio i nomi dei militari conda nnati per dis e rzione.

- OOOe--

Avviati gli stentati primi passi sul piano int erno, re st ava da mettere in moto la propagand a all'esterno del Pa ese. Dell a propaganda all ' es tero il Comando Supremo s i occup ò poco ne l primo anno di g u erra. In effett i non e ra m ateria di sua competenza; dir ettament e interessa ti erano il Pres i dent e del Consiglio, Salandra, il Minis tr o degli Esteri, Sonnino, il Ministro se nza portafoglio, Barzil a i.

Su ordin e di Cadorna , tuttavia , attraverso le age nzi e di stampa , venivano diramat i all'estero il bollettino di guerra e qualche comunicato.

All ' Ufficio Informa zioni giungevano.

intanto , segna lazioni dei propri informatori che ri chiamavano continuamente l 'at tenzione sul problema. Atti vo se mbra va soprattutto l'operato di Serbi e di Croati che , specialm e nte in In ghi lterr a, agivano a danno delle aspir az ioni it a liane nell ' Adriatico. Austria e Ger mani a svo lgevan o, in vari e forme , propaganda anti- italiana in Romania , in Svezia , in Norvegia , in Danim arca, in Oland a, in Spagna, in Grecia , negli Stati Uniti , nell'Am e rica Centrale e M e ridionale.

L ' argom e nto di punta della propaganda avver sa ria era la t es i del tradimento dell'Italia contro gli antichi a lleati ; tesi ser iamente p e ricolosa per c ui urgev a produrr e convincenti argoment i che sostenessero la legittimità d e lla guerra i taliana.

Indirett amente dannosa per l'Italia era anch e la prop aga nda , molto efficiente , che Francia e In gh ilt erra svo lge vano negli Stati n e utrali e in Russia; l 'o pinione pubblica di quei Paesi ven iva di fatto as so rbita dall'azion e dci nostri all ea ti , mentr e compl e tament e sconosc iut a restava la guerra sul fronte italiano.

Ricordiamo , p e r inciso , che a li ve llo politico vi furono notevoli difficoltà per lo sv ilu ppo di un a art ic olata az ion e di propaganda all'e ste ro , tanto che so lo nel novembre 1917 fu possibile istituire , presso il Ministero degli Int ern i, un terzo Sottose gretariato, p e r la propaganda all ' estero e la s tampa , presieduto dall ' onorevole Romeo Ga llenga.

L ' Ufficio Inform azio ni , n e l mes e di

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giugno del 1915, aprì un 'age nzia a Berna, che nelle intenzioni doveva serv ire da organo di informazione, ma che finì con l 'esse r e uti li zzato come centro di propaganda. Furono infatti promossi e pubblicati su riviste svizzere articoli della guerra in I t alia, a firma di Enrico Baron e e d i altri.

Fu ancora l'Ufficio Informazioni a occuparsi, nel primo anno di guerra, della propaganda rivolta al nemico.

Sfruttando le ataviche rivalità fra le diverse etn ie che compo n eva no l'esercito austro-ungarico , e puntand o soprattu tto su elementi Boemi e su agitatori sparsi nei paesi ne utrali e fra le truppe al fronte, l'Uffic io fece preparare e diffond ere tra il nemico i primi manifesti e volantini , nelle varie lingue e nei diversi dialetti. L'aum ento dei disertori sancì la bontà del metodo e provocò la reazione dei ca pi avversari, che mina cciaro no severe mi sure di rappre sag lia nei confronti degli aviatori italiani catturati durante il lancio di manifestini.

In concl usion e, il 1915 fu l'ann o in cui l ' Esercito scoprì che e ra necessaria un ' organica, profond a e artico lata opera di propaganda della guerra; all ' interno del Paese p erc hè fosse saldo e compatto sia lo s pi rito nazio nal e sia l'aggressivi t à dei combattenti. A H'es t er o, perchè foss e fiaccato il morale dell'avversario c contemporaneamente venissero accreditate e legittimate le tesi italiane della guerra presso l'opinione pubblica int er nazionale.

Fu evi d ente inoltre che di pari passo

era necessario specializzarsi anche in contropropaganda, p e r controbattere ogni azione del nemico all'interno e a ll 'es terno del Paese.

Come fu chiaro , infin e, che occorreva studiare tutti i me zzi e le tecniche pubblicistiche perchè la propaganda fosse veramente efficace.

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Il 1916 fu l ' anno di st udi e per m maten a d1 mf o rmazwn e e pro paga n da. Al c e ntro , press o il Co mand o Supremo , gli organi pr epos ti e bbero un ' organizzazione p iù ra zionale e f ur ono indi v idu ati gl i obietti v i , i mezz i e le tecnich e p e r co ndurr e l a lo tta ; in '' perifer i a", pres so l e Arm a te e i Corpi d ' Arm a ta , la propaganda fu s perimentata sul terre n o.

Nel m ese di g e nnaio , in s eno al l'Uffici o Segret e ria del Reparto Op e razioni fu ist itui to l ' Uffic io Sta mpa. I propul so ri dell ' Uff icio furono il ten ente Ug o Oj e tti e il colo nn e ll o Eug e ni o Barb ar i ch , ch e dal maggio 1916 al ge nn aio 1918 fu uno d eg li artefici dell o s vilupp o della propaganda. Com p i t i p r in cipali de ll ' uffi cio furono i rapporti con l a s t a mpa, l a divul gaz ione d e lle fo t og ra fi e e la cens ura sia s ulle corrispo n denze di gue rr a s ia sulle fotografie.

Ne l me se di giugno il serv izio v e nne ri o rdin ato , s u pr o posta d e l Barbarich. Ri s ultò cos ì arti co lato:

- Uffici o Stampa: provv e deva a ll e d ir ettiv e, ai rapporti co n la stampa italian a ed est era, alla cens ura d e gl i artico ti , alla rappresen ta nza in occas io n e di v is ite di mi ss ioni italian e, alleat e e n e u trali. Reparto Foto grafico: es pletava il s ervi z io di segrete ria , di prop aga nda a m ez zo d e ll ' immagini , di fot og rafia e d i cen su ra fotogr af ica ; s i occ upava d e lle confer e nze a sco pi propagandi st ic i ;

in v i ava i pr opr i foto grafi al fr o nte (tra ess i Ald o Molinari). Er a d ir e tto da Ojettì. Stabilimento Fotografic o R evedin : sì occu p ava de ll o svilup po c della stampa dell e fo togra fie di guerra; dispone v a inoltre d i prop r i fotograf i .

La p os izion e del lab ora torio Reved in , anomala in se no all'uff ic io perchè e ra di prop ri età d el caporale A ntoni o Revedin , died e luogo a qualche problema funzionale , p er cui do po pochi me s i ess o fu riordinato in Laboratorio Fotografico del Comando S uprem o.

In o r ga ni co all ' Uff ic io St am pa c'e ran o a nch e un Repart o Meteorologico) un Uffi cio di Toponomastica , un S erviz io Cifra; incari cat i di r i ce rche aerolog i c h e, del se rvizi o ca rtografico , d e lla tradu z ione i n chi aro dei do c umenti, ess i non ope ra va no n e l ca mpo d e lla pura propaganda e d e rano ancora i r es idui di una non p erfett a organizzazione .

Ne l m ese d i a g os t o il Ba rbari ch pr opon eva di sfrut t a re ai fin i propagand isti c i le vittori os e op e r az ioni co ndott e into r n o a Gori z ia ; co nt e m pora n eamen t e, c hi ed e va il c oncorso di altri uffici d e l Comando Supre m o per pot e r disporr e di studi e memori e da fornir e ai g io rnali sti , che mette ssero in evi denza e pisodi di g uerra , part ic olarità di impiego di armi e mezzi , s peciali attività dei serv izi logistici , ce nni s ulle lin ee difen s ive nemich e distrutt e, illu straz ioni s ulla gue rra chi mi ca e s ull'u so dei gas ,

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riassunti sto rici dei corpi più valorosi citati nei bollettini di guerra , biografie di militari dist in tisi nei combattimenti , stralci e illustraz ioni delle motivazioni dell e ricompense al Valor Militare.

Qu esto perch è tutta l'attività dell'Esercito avesse l a più l a r ga diffusione nel Paese, spec i a lm ente negli aspetti più sal ienti , sia a livello nazion a le con in serz ioni sui g iornali , s ia a livello locale con l'affissione di particolari notizie di int eresse nei più piccoli Com uni.

La richiesta di co llabora z i one nasceva da un concetto più genera le che il colonnello Barbarich aveva su i compiti della propaganda; eg li era convinto che tutta la materi a dovess e essere r azional i zzata , e i comp iti suddivis i tra Esercito e Governo.

Il Coman do Supremo avrebbe dovut o produrre propaganda ( fot ografi e , cinematografie , opuscoli illustrativi, studi sullo sv ilup po della guerra , materiale var io per la stampa ecc.) e il Govern o avrebbe dovuto diffond e re la produzione, a secondo delle richieste e delle esigenze , all'intero Paes e e all'es t e r o .

Tal e ripartizione avrebbe co nsentito una immed iata econom ia di personale e di s p esa , che poteva così esse re riutili zzata, ricicl ata a ben ef ic io di un a più va s ta e articolata azion e. - - -000-

I rapporti con l a s tampa , n e l1916, si raffor zaron o e s i sta bilizzarono. A gennaio , a segu ito di int ese con il

Ministero degli Interni, il Coma ndo Supremo avvertì le Armate c he alcuni g iornalisti erano stati autorizzati a permanere al fronte e a vis itare anch e isol atame nte le lin ee. Dovevano comunque invi are le loro corri s pondenze all ' Ufficio Stampa per la preventiva censura. I corrispo nd e n ti accreditati rapp rese ntavan o il gotha del giornalismo italiano : Barzini Luigi (Corri e re della S e ra , D om enica del Corri ere , Giornale di Sicilia) , Mariani Maur o (Secolo, Giornale del Mattino, Messaggero), Benedetti Achille (Giornale d'Italia , Perseveranza, Caffaro ) , Castelli Al ighi ero (Tribuna , Tribuna Illustrata, Giornale dell'Isola) , Borghett i Gius eppe (Idea Nazionale, Corrie re delle Puglie , Secolo XIX) , Cantalupo Roberto (Corriere d ' Italia , Avvenire d'Italia), Ambrosin i Luigi (Stampa, Stampa Sportiva, Màttino ), Cobrero Mario (Gazzetta del Popolo , Ga zze tta di Vene z ia , Ordine) , Pi va Gino (Resto del Carlino, Adriatico, Rom a), Molinari Aldo (Illustrazione ltaliana , Sera , Nazione). E in segu ito , Antoni o Baldi ni (in viato speciale dell'Idea nazionale e de Il ' Illustrazione Italian a) , Rino Alessi (Messaggero, Secolo), Gu e lfo Civinini (c he invi ò le sue corrispondenze da l fronte it a liano e dai fronti eur opei ), Arnaldo Fraccaroli (Corriere della Sera).

I corrispondenti di guerra non ebbero vita fac il e. Do veva n o m a nt e n ers i e muo versi a loro spese, con una pag a certamente non lauta; spesso erano in contras to con i Co mandi che li guardavano con sospe tt o . Furono

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coinvolti frequent e m ente in azioni di guerra, e bbero num erose perdite, mer i ta rono decor azioni al va lor militare.

N e li ' o tto br e fu r o n o agg iorna te , dall'Uff icio Stampa , le norme g ià vige nti s ui corri sponde nti di guerra. Ess i dovevano av ere il nulla-osta preventivo del Mini stero degli Interni , che però non e ra im pegnativo per il Co mando Supr emo; non potevano reclamare contro eventua li esclusioni , e r ano muniti di du e salvacondotti d i versi, uno per le retrovie e uno per il fro n te, dovevano inviare le corr ispo ndenze esclu s ivame nt e tramite le a utorità militari , non erano tutelati da "infortun i " p e r se rvi z io. Tutti i loro art icoli erano so tt opos ti a censura da ll ' Ufficio Stampa e doveva no essere inviati in duplice cop i a; era prescritto che i brani censurati fossero rielaborati in modo da non ap p ar i re sco nne ss i n è dovevano figurar e spazi bianchi sui gior n a li che m et t essero in evidenza i tagli della censura. A corredo degli a rticoli i corrispondenti potevano pubblicare le foto grafie fornite o ce n s urat e dal Reparto Fotog r afico. No n potevano essere divulgate notiz ie s ui Co mandi , s ull e formazion i di g ue rr a, su armi e mezz i , s ullo statoa nch e sanitar io -d e ll e truppe , sulle s trade, s ulle perdite , s ull ' entità e sulla dislocazio n e delle for ze nemiche. L e norme non furono semp r e uguali p e r tutti; ad ese mpio , Rin o Al ess i , per la particolare posizione ch e occupava a l Co mando Supremo , s pesso e ra a co no sce nza di noti z ie c h e avre bbe

dovuto ignorar e, anche se molto corre ttament e no n approfittò di t a le privilegio p er le s u e corr is ponden ze.

Il co n so li damento dei rapporti con l a sta mpa fu preludio dello sv ilupp o d e lla propaganda all' in te rn o del Pae se e a ll 'es t er o. La partecipazione dir e tt a a ll a guerra attrav e r so i propri cor rispondenti forniva ai maggiori giornali material e di prima mano ; le testate più "povere" pote vano sempre dispo rr e d e i bollettini , di c omunic ati ufficiali e ufficiosi , di ria ss unti delle operazio ni , di fotografie , di c in e matografie , di carte geog rafi c h e co n lo sv iluppo de ll e operazioni militari.

L'azione pubblicist ica si allargò a ll 'e ditoria. All a casa ed itric e Treve s il Co mando Supremo affidò la pubblicazione di una se rie di fa s ci co li co n immagini della guerra, c he ebbe un discreto s u ccesso. Ad a lt re case e ditrici fu forni to il materiale sia p e r la pubblicazione di fascico li e di opuscoli propagandistici s ia per la realizzazione di carto lin e.

Un'intensa collaborazione fu sv iluppata con la s t ampa estera; oltre a fornirle gli stessi strume n t i messi a disposizione della sta mp a it a liana , l ' Ufficio Situazion e e Operazioni di Guerra, l'Ufficio Stampa e l'Uffici o Informazioni provv e d e vano in partico lare e, quando e ra necessario , a ttra ve rso l a Pr es id enza del Consiglio e il Ministero d egli Es t e ri: a d i ramare , tramite l'a genzia Stefani, comunicati per controbattere false notizie mes se

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in circolazio n e dal n emico sulla guerra al fro nt e italiano ; a trasmettere, dalla stazione radio t e legrafi ca di Coltano , bollettini e comunicati di propaganda e c ontr opr o p aga n da sott o l'anon im a etichetta d i un fantomatico " Ser viz i o Sta mpa della s tazione radiot e leg rafica di Co lt a no " ; - a sponsorizzare artic o li s ulla stampa estera , spec i alme n te in Fra ncia , Sv izze r a , Inghilterra e Spagna; a s tam pare e ve nd ere, in S pagn a, cartoline illustrate co n sce ne di guerra ; a divulgare fotografie e cinematografie e a partec ipare a mo stre fo t ograf iche. Il Com ando Supremo , comun qu e, e ra tuttor a co nvinto di dove r cedere g ran part e di questa a ttivi tà propagandi s tica a l Dicastero degli Es teri , per non disperder e le s ue poche e n ergie e risor se finanziar i e, e per megli o con centrar e l a s ua attenzion e s ul fronte int er no , su i combattenti e s ul nemi co a l front e . -ooo-

Lo sviluppo assunto , int a nto, dalla propaganda ne mica indusse l ' Ufficio Informazi o ni del Comando Sup re mo a raccoglier e in un opusco lo quanto s i conosce va s u di essa e dci s uoi mezzi , al fine di fornir e utili criter i direttivi agli Organi ce ntr a li per una vas ta azione di contropropaganda.

L'Austria e, so prattutto , l a G e rmania aveva no prodotto un ' im pressionante

mole di mat e riale a stampa , in pa tri a e all'estero , con la pubblicazione di giornali , fasc icoli, libri che sostenevano la tesi della g uerra ed inn egg iavano ai succe ss i otten ut i nei comba ttim e nti Mo lt o ab ilm e n te diffon devano citazioni di passi orig inali o alterati della stam p a ne utral e e nem ica in modo che le notizi e tornassero a loro favor e, quando non pubblica vano giornali apoc rifi.

In qua s i tutto il mondo g li Impe ri contro ll avano o erano propr ieta ri di cen tin aia di testate di g iorna li. Avevano edito migliaia di fascicoli e libri ne ll e va rie lin gue e con alte tir a ture. Servendosi delle potenti stazioni rad iotelegraficbe di Na ue n e di P o l a la n c ia va no notizie false o alterate. Mobilitando un eser c it o di politici, di professori , di industriali, di letterati , di comm e rc ia nti , di giornalisti, utilizzava n o l' invio di lett ere personali m anoscritte pe r soste n ere , presso p e rso n a lit à neu trali e avve r sarie in forma cordiale e spontanea, tesi favorevoli a lle motivazioni della lor o guerra.

La G er ma ni a aveva organizzato in No rvegia, Svezia , Ol a n da, Svizzera , Polonia , Ru ss ia, Rom ania, Grecia, Spagna, in Ori e nt e e n e lle Americh e centri di propaganda molto funzionali , per ori e nt are l'opi nion e pubblica. Con manifest i , fotografie , vignette , cartoline , vo l antini , le Potenze Centrali agivano direttamente su i combattenti d eli 'Intesa .

Ogni occasione, come una tourn ée t e atrale o un viaggio all 'es t e ro , non ve ni va trala sciata p e r fare o pera di

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prosclitismo. Come non erano t ra scurati gli italiani residenti all 'es t e r o, che in var ie forme e con var i mezzi venivano eso rtati a non rientrare in It alia e a disertare una guerra non loro. I serviz i di informazione avversari non es itarono ad approfittare della corrispondenza di prigionieri di guerra per in ser irvi, con l'aiuto di esperti calligrafi , frasi apparentemente innocenti che svolgevano opera di propaganda, quando non presupponevano come risposta notizie di interesse militare.

L ' opuscolo d e ll ' Ufficio Informazioni rivelò quanto fo sse t e mibile questa guerra parallela che il nemico conduceva con dovizia di uomini , mezzi e denaro.

truppe. Fu proposto peraltro , al Mini s te ro della Guerra , di dar vita ad un apposito giornale per il solda to , in analogia a quanto già facevano gli eserciti a ll eati e avversari.

Il colonnello Temistocle Mariotti, dell'Ufficio Op e razioni e Situazioni, approntò uno stud io per l'istituzion e di un periodico, di cui vale la pena di riportarn e la premessa, perché è uno dei documenti che testimonia come al Comando Supremo fosse ben recepita la necessità di fare propaganda s ul soldato.

I giornali , in grado di ragguagliare il Paese r apidame nt e e bene sugli avvenimenti della guerra, ebbero ancora nel 1916 scarsa diffusione tra le truppe al fronte; in barba a ogni logica, chi faceva la guerra era il meno informato su di essa. Oltre ai pochi quotidiani , e tra essi, so prattutto il " Corriere della Sera ", arrivavano al fronte tre copie per co mpa gnia (o unità equ ivale nte) di un periodico pubblicato a Milano , {( Il giornale d el soldato", diretto dal colo nn ello Giuseppe Lo Monaco Aprile. Il periodico fu però ritenuto , dagli stessi Uffici del Comando Supremo , inadatto e insufficiente a svolgere una se ri a opera di informazione e di propaganda presso le

"Ch e alle truppe, specialmente sulla fronte, quasi isolate dal contatto della vita pubblica nazionale e famigliare, scarsamente e male info rmate dell 'andamento della guerra, delle arti e dei maneggi del nemico, debba giungere con periodica frequenza una voce autorevole, che illumini, le conforti e mantenga alto il loro spirito militare e patriottico, è necessità così intuitiva che non ha d'uopo di dimostrazione. Le nazioni e gli eserciti belligeranti, sin dall'inizio della guerra, hanno assolto a tale nec ess ità con la maggiore larghezza.

Per citare soltanto il nostro immediato avversario , sono note le sollecitudini dell 'Austria nell 'imprimere la massima diffusion e a più giornali pel soldato, redatti in tutte le lingue parlate nell 'i mp ero, dando ai medesimi carattere fervente di propaganda , d'innalzamento morale delle proprie truppe, di depr essione, di incitamento alla diser z ion e e alla rivolta delle nostre e del nostro pa ese Sono poi più che noti gli ausiliari di co desti giornali adottati dall'Austria, cioé i cartellini di

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corruzione, che dalle sue aeronavi fa piovere ogni qual tratto sulle nostre trincee ecc.

A noi manca un organo di pubblicità, che giunga periodicamente sulle linee avanzate, adempiendovi Le funzioni tratteggiate più su nel primo periodo; di questa relazione, e nel quale, per essere emanazione del Comando Supremo come negli altri eserciti belligeranti, le truppe, uffzciali, e soldati, abbiano illimitata fiducia "

Ma il Ministro della Guerra respinse categoricamente la proposta, suggerendo come alternativa di adeguare opportunamente il periodico che si pubblicava a Milano. Come lasciò cadere in un primo tempo il progetto di diffondere "Il soldato", un altro giornale sorto a Roma per opera del "Comitato Nazionale per l'assistenza morale -al soldato", e ritenuto più idoneo dal Barbarich all'esigenza pubblicistica dell'Esercito.

Ovviamente la propaganda sul soldato non poteva essere limitata alla diffusione di un giornale.

Ministero della Guerra, Comando Supremo e Comandi di Unità erano ben consapevoli che il combattente era il più bersagliato ed il più esposto alla intensa propaganda nemica e a quella sovversiva e pacifista che proveniva dall'interno stesso del Paese.

Vennero però a mancare gli indirizzi di un'incisiva azione sui soldati e, a tenere a lto il morale, restarono in uso

i tradizionale metodi di persuasione. Soprattutto circolari , che alternavano consigli e provvedimenti coercitivi. Fra i consigli , era privilegiato l'operato di ufficiali "qualificati e capaci " a stretto contatto con la truppa, per far leva sui sentimenti di patriottismo e di onore, per smentire la "mendace" propaganda nemica, per bollare la propaganda sovversiva. Fra i provvedimenti, la repressione immediata di ogni atto di debolezza, di ogni caso di diserzione, di ogni tentativo di sovversione. Quella che preoccupava di più, a giudicare dal numero di circolari, era la propaganda pacifista che faceva più presa sul soldato Altrettanto pericolose per il morale delle truppe erano le agevolazioni concesse ad alcune categorie di cittadini, in virtù di esse sottratti ai rischi della guerra, i casi di imboscamento, le invalidità fittizie o procurate , le inevitabili disparità di trattamento fra le stesse truppe al fronte. Queste realtà negative, estremamente deleterie per la saldezza morale dei combattenti, non riuscirono mai ad essere completamente debellate , nonostante gli sforzi spiegati ad ogni livello dalle autorità militari.

Tentativi di combattere "sul campo" il ma lessere dei soldati furono attuati dalle Armate e dai Corpi d'Armata. Per informare le truppe sull'andamento delle operazioni commentavano loro i bollettini di guerra, i principali avvenimenti e confutavano con azione capillare le notizie catastrofiche diffuse dal nemico.

Per contenere il fenomeno delle

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diserzioni divulgavano scritti e notizie sulle sofferenze inferte ai prigionieri di guerra e ai disertori nei campi di concentramento nemici.

Per tranquillizzare i militari sulle condizioni delle famiglie rimaste a casa, tenevano conferenze sul te nore di vita del Paese confrontandolo con quello, peggiore , in cui versava l'avversario.

In alcuni casi, per imbaldanzire i soldati, i Corpi d'Armata li coinvolsero direttamente in opere di propaganda s ul nemico. Con la collaborazione del Comando Supremo - che approntò le traduzionifurono insegnate ai militari una serie di frasi , nelle varie lingue e dialetti degli Imperi , che invitavano alla r esa, affinchè essi le utilizzassero nelle trincee e nei contatti con pattuglie avversane.

Sempre per la propaganda sul nemico, furono approntati manifesti, cartelloni e volantini di contropropaganda; nel gennaio il IV Corpo d'Armata arrivò a falsificare un numero d e l giornale "Die feldpost" e a diffond e rlo tra le truppe nemiche a stretto contatto con le prime linee. Comunicati sull'andamento delle operazioni militari furono diffusi con i mezzi più svariati (palloncini, pattuglie, colpi inerti di artiglieria); l'interrogatorio di alcuni prigionieri rivelò che i comunicati erano molto graditi dagli avversari (evidentemente anche i soldati austro-ungarici non era no poi tanto informati), al punto che gli stessi prigionieri suggerirono di

diffonderli in più località, per evitare che cadessero tutti assieme in un solo punto e fossero sequestrati dai loro ufficiali.

ooo.--

Un altro fattore determinante per il morale delle truppe, il benessere del soldato, fu oggetto di maggiori attenzioni da parte delle autorità militari. Il vitto fu migliorato, nei limiti delle poss ibili tà, e l'equipaggiamento potenziato e adattato alle varie esigenze. Molte iniziative, intraprese dai Comitati sorti in tutta Italia per alleviare la durezza della guerra a i combattenti, furono recepite e alcune di esse , veramente notevoli, furono fatte proprie dal Comando Supremo, come nel caso dell'Ufficio Doni e delle Case del Soldato.

Il primo Ufficio Don.i militari sorse nel novembre del 1915 a Udine, per dare assetto stabile ad un'iniziativa privata che coordinava nella zona di guerra l'afflusso e la distribuzione delle offerte private ai combattenti.

Nel febbraio del 1916 esso fu assegnato alla I ntendenza della 2a Armata; successivamente altri tre uffici d 'A rmata furono istituiti presso le rispettive Intendenze. Costantemente e fin dall'inizio, furono elargiti agli uffici generosi contributi finanziari privati, specie dal "Comitato di Provvedimento" di Genova e da alcuni armatori genovesi.

Le Case del Soldato sorsero per iniziativa di don Giovanni Minozzi e di

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altri cappellani. Nat e come sale di l ettura nelle retrovie , per offrire a migliaia di soldati una via di scampo dall'ozio e dall ' inedi a, furono appoggia te da illu s tri personalità e finanziate dalle più grosse industrie nazionali. Nel settembre del1916 don Minozzi ricevette l 'a utorizzazione

for male a crear e "Le Case del Soldato al fronte", anche se le Intendenze delle Armate furono parche nel concede re sovvenzion i.

Alla fine dell 'a nno alcu n e decine di case e rano in funzione lungo tutto l'arco del fronte.

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Se il 191 5 f u l'a nno della s copert a d e ll a pro p a ganda e il 1916 quell a de ll o st udio e d e ll a s p e rim e ntazion e , i l 1917 fu l ' ann o de ll a sv ol t a , imp os t a dag l i avve nim ent i d i Ca por e t t o. V e d re m o il p e rchè.

P e r quanto rigu a rd a l a co mpo s izio ne d e i s uoi organi, la p ro p ag anda subì ult e riori riman e ggiam e nti. L ' Ufficio St a mpa fu riordina to s u un s e rvizio s t a mpa , un labor a t o ri o fot og rafico , un a sez io ne cin e m a t og r afi ca .

I co mpiti rim ase r o pi ù o m e n o g li s t ess i.

Il s ervizio st a mp a p r ovvedeva all a ce ns ura delle corri s p o nd e nze e dell e fotografie , alla prop a g a nda di guerra a ll ' in t erno e all ' e s t e r o, a lla pubblicazion e di o pu sco li e fascicoli , a ll e v is it e di p e r so n a li tà p o li t ich e , milit ar i e ar ti s ti ch e a l fron t e .

Il l a b o ratori o fotog r a fi co f or ni va fo t og r a fie per la s t a m pa e diapositi ve per illustrare confe r e n ze, partecipava a d e sposizioni e mo s tr e in Italia e a ll' e stero , riproduc e va sc hizzi , cartine , di seg ni della gu e rr a, ce d e va negativi a ditt e private p e r l a r ip r oduzi o ne di ca rt o lin e di pr o p ag and a .

L a se zione c in e m atog r afic a , is tituit a p er s ottrarre all '" av idit à dei privati " u n o dei mezzi più e ffi ca ci della propaganda, fu ordin a t a s u quattro s quadre, d i cui una op e rava nei B a lcani. L ' Ufficio l a vo r a va a stretto co ntatto con il Ga bin e tt o Sc ialoja , s trumento opera t i vo d e l G ove rno inc a ricato della prop aga nda , trami te il te n e nte Roberto Fo r ges Davanzati. L a co llaborazione si r ea li zzav a s oprattutto

co n la cession e di fotog r a fi e e cin em atografi e per l a p ropag and a i n It a li a e all ' e stero.

L ' U ff i cio co n t i nuò a da r e u n notevo l e a p porto a ll 'e ditoria; con il T r eves produ sse u n a e dizi o ne eco n o mica d e i fascico l i " La gue rra " (a f. 0 ,60 , contro l e f. 3 de l fa scicolo di lu ss o) , prog e ttò un pe riodico ricco d i illu s trazioni c h e d oveva ess ere la si nt es i mensil e o q ui nd ic in a le d e ll e o p er a zioni milit ar i ne i var i as p et ti , r ea liz zò con la B es t e tti & Tumin e ll i i " Pano ram i della Gu erra ", ap po gg iò l a p ubblicazion e pr esso la A lfieri & Lac roix del pit t or e Italico Brass (' S u ll e Orme di San Mar co ", fo rnì il materi a le p e r il volum e " La Gu err a i taliana n e l 1916", ce d e tt e illu s tr az i o ni per un li b r o d a pu b bli ca re i n R uss i a , co ll abo r ò a ll e o pere del To urin g Cl u b I ta li a n o . Olt re , natu r a lm e nt e , a p r esta re il suo conco rs o g io rnali ero pe r sagg i , opuscoli e s t a m pe vari e .

Diede , inoltre , un u lt e rior e impul so a lla collaborazion e e a ll a diffusion e d e l (( Gio rnale del S o l dato" e ull Solda to", e r iu s cì ad otte n e r e da l Minist e ro d e ll a G u e rra un ma gg i o r n u m e r o di a b bo n a m e n t i obb li gatori d ei du e g i or n a li , la c ui s p ed iz i o n e fu e s te sa a ll a milizia territori a l e .

All ' opera di pr o p aga nda continu ò a c ontribuire il Servi z io Informazioni d e l Co mando Supr e m o . Ri s trutturat o n e l 19 16 , ess o fu riordin ato ne l 1917 s u di un a se zion e U (Ud in e) sez io ne M (M il a n o) se zion e R ( R om a ) .

L e s e z ioni , o ltr e a i co mpiti informativi e op e r a tivi , av evano

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funzioni di "ascolto " attrave rso gl i in formator i al fronte e l a censu ra sulle corrispon denze ; le notizie acquisite non furono però efficaceme nt e uti li zzate p er il potenziale concorso che poteva no fornire all'opera di propaganda .

Le segnalazio ni , infatti , sulla disciplina al front e c s ul morale dei so ldati furono re cep it e so lo per la parte che pote va dar luogo a norme e provvedimenti restrittivi. - ooo---

Fino a Caporetto non vi furono avvenimenti di rilievo riguardanti la stam pa. Giornali e giornalisti accreditati lavoravano in armonia co n il Comando S upremo e con i vertic i militari. In alcu ni cas i , anzi , i corr ispo nd e nti furono accusati d i essere troppo sp esso accondis cen denti e i cap i militari tac ciati di ap profittare del potente mezzo d ' informaz ione , a vantaggio del proprio operato e della propria immagine.

D'altronde non poteva essere a ltrim e nti ; i gi ornalisti , per restare ai Coma ndi e al fronte e per ave re noti zie d i prima ma no dovevano attenersi alle d ispos izioni e " corteggiare " le a utorità.

Alcuni corrispond e nti , poi , vennero a trovars i in una posiz ione delicata, poichè erano alle dir e tt e d ip e ndenze del Coma ndo Supremo o furono richiamati e adde tti alla compilazione di giornali, ne ll e re tro vie e a l fro nt e. In questi ul ti mi casi si eb b ero ripercussioni positive; grazie anche alla prese nz a di professionisti, incomin ci arono a

proliferare in prim a lin ea fogli sta mp ati o poligrafati che avrebbero dato or igine ai giorna li di trincea, massima esp ress ione del giornalismo per il so ldato.

Le se ttimane di Caporetto fur ono giorni di paralisi professionale per i corr ispondenti di guerra; a llon tana ti dalle zone di operazioni , concentrati prima a Udine e poi trasferit i a Pado va, essi restarono privi non solo di no tizie ma anc he impossibilitati a comunica r e con i propri giornali. Non sa pevano , inoltre , come regolar si nella stesura degli art icoli e dovettero raffazzona r e le scarse notizie strappate ai Comandi: se nz a enfasi, fuori lu ogo in un moment o così tragico, e senza eccessivi pcssim ismi , per evitare accuse di disfattismo. Molti prefer ir ono ricorrere all'episodica o rimpa sta re co n molt e parole i bollettini ; so lo alcun i, più fortuna ti per i contatti con i ver ti ci , riuscirono a sta r d ietro ag li avvenime nti c ad inviare corri spondenze decenti.

Passata la bufe ra , i co rrispondenti dovettero tener conto d el nuovo stato di fat t o: ni e nte più voli pindarici, nient e più vee menza e pi ca, ni e nt e più liri s mo esas p era t o. Un dramma , sopra ttutto per quanti avevano fatto del giornalis m o di guerra un 'a ulica palestra oratoria.

---ooo---

È co munem e nt e accetta to che un 'eff icace opera di propaga nda venn e sv olta s ui combattenti so lo a partire dal dice mbr e 1917, cioè dopo Caporetto. La stor io g rafia liquid a negativamente tutta

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l' az ione propagandist ica d eg li anni precedenti, riducendola ad una serie di rimedi disarticolati e di p r ovve dimenti r est ri tt i vi (ci r colari ). Qu es ta a ffer m az i o n e è vera so l o in parte. È necessa ri o far e delle precisazioni e de ll e distinzioni.

Dopo tre anni di g uerra, il Co mand o Supremo dispon eva d i tut ti gli organi necessari per svolgere ope ra di p ers ua s ione e aveva sp iegato tutti i m ezz i pubblici stici co nosciuti per raggiungere gli ob iettivi int e rni ed ester ni. No n aveva operato da so l oe n o n avrebbe p otuto farlo - ma con il co ncorso del Governo e di una miriade di comitati nazionali e locali c h e in mille modi s i e r a no adoperati per dare il proprio co n tr ibu to.

In effe tti , influ ì n egat ivamente s ull 'effi cacia della propaganda sop r at tutto l a man ca nza dì una se ri e di pr ovved im e nti di a ltr a natura, che avrebbero dovuto sgo mbrarle il campo p erc hè essa pote sse pe n e trare profondamente nell 'a nimo del soldato e to nificar lo.

Tali provvedimenti furo no att ua ti so l o in parte d o po Capo r e tt o, eppure la propaganda diventò efficace restando l a stessa, con gli s t ess i organ i , gli stess i m ezz i , le stesse t ecniche. La sola di ffe renza reale è che essa fu propinata in dosi massive al combatte nt e . Si può paradossal men te affermare che l'arma propagandist i ca p er eccell enza di tutta l a g ue rra fu la s t essa sco nfitt a di Ca p o retto e che se n za Ca poretto non c i sa rebbe stata propa ga nda effic ace. E n o n tanto perch è l 'eve nto fu

sap ie ntemente sfruttato, ma proprio perchè la ritirata fu una sconfitt a pe ri co los iss ima e bastò da sola a sferza r e e rianim are i so l dati, face n do loro accet t are, in term ini di propaganda , tutti i sac r ifici, le sofferenze, le ingiustizi e, le vessaz io ni c h e prima avev a no r ifiutato, riducendo li in uno sta to di prostrazio n e moral e che niente e ness uno avrebbe più potuto sanare. Quale ap ice avesse raggiunto lo sta to d i mal esse r e de l so l dato e co m e ne ss una opera d i propaganda avrebbe mai potuto avere eff i cac ia prima, lo potremo capire da un esa m e s ommari o de ll e cause che provo ca rono quei s intomi che, a parti re dal 1915 , li ev ita r o no a tal punto da trasform are il mugugno isolato in r i vo lt a collettiva. Sintomi a cui , inu t il m e nte , il Comando S upr e mo aveva cercato d i porre r im edio.

000,__ _

Una dell e prin cip a li fonti di depressione moral e del so ldato fu il dive r so s acrificio cui er ano so ttopo ste le diverse Armi; un conf ron to fra le perd it e (mort i , di spers i e fer i t i) dei prim i 3 anni d i guerra , fino a ottobre 19 17 , è s ignifica t ivo : 1.210.000 fanti con tro 65.800 milit ar i di tutte le altri armi e servizi m ess i ass ie me (i dati sono sta ti ricavat i dall a R e lazione della Co mmis sione d ' in chi esta s u Caporetto).

Ne ll a stessa fant eria , in o ltr e, v'e rano un ità so ttopo ste a co n t inuo lo gorio (I so nzo), e unit à p oco impegnate

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(Carn i a).

Nelle stesse Divisioni c 'e rano Brigate usurate continuamente sulla linea del fuoco e Brigate poco impiegate; dappertutto c un po ' su tutti pesavano turn i di riposo non rispettati , li cenze non concesse, promesse non mantenut e ("è l 'u ltim a az ione poi arriva il cambi o") .

Aggrav avano la situazione i favoritismi , gli esoneri e la convinzione che la guerra p esasse sugli s trati sociali più deboli - il 60% circa dei mobilit at i erano contadini -; conducevano allo scoramento l'ingiusta app li caz ione del codice militare di guerra. Le fucilazioni e le decimazioni affrettate, unite a un malinteso senso di so l erzia in comandanti che poco av e vano capito del "pugno di ferro in guanto di velluto", avevano effetti più deleteri che sa lut ari. Spesso i giudizi sommari era no pale s i casi di ingiu st izia, quando non era in gius ta la stessa legge che avrebbe do vu to essere equa nime: un disertore arrestato nel P aese se la cavava con pene irrisorie c s pesso non scon tat e con l ' invio al fronte; un disertore al fronte correva il rischio rea le di essere passato per le armi. Sofferenze diverse, m a non per questo meno importa n ti , si ver ifica vano nell ' azione di coma nd o. A quadri preparati, dopo anni di combattimenti subentrarono, per il logorio impo sto dalla guerra, quadri c he nella magg ior parte d e i casi non aveva no avuto il t e mpo di appre nder e la sana arte del governo del personale.

L ' ostinatezza di alcuni co mandanti di grandi unit à ebbe come risultato solo inutili perdite in reiterati , sa nguino s i tentativi di conquista; le incapacità di altri trasformarono i turni di riposo in tur ni di fat icosi addestramenti: nella 2a Armata i so ldati arri va rono all'assurdo di preferire le trinc ee al riposo in retro via. A queste cause negative insite n e ll 'a pparato militare se ne aggiungevano altre, esterne , che pesavano su l so ldato quando , in licenza , rientrava nel Pa ese e si guardava intorno. Parenti e amici ptu che esortare a resister e incitavano a diventare "furbi"; orfani e vedove non ri cevevano adeguata assistenza dallo Stato; in tralci burocrati c i rendevano ostica ogni forma di pr ev idenza; in molte famiglie scarseggiavano gli elementari mezzi di sopravvivenza e l e difficoltà in cu i esse versavano amaregg i ava no giornate che avrebbero dovute essere di riposo e di serenità per il combattente.

L ' indiff ere nza de i cittadini che miscono sce vano le benemerenze dei sol dati debilitava le cosc ienze; l ' avidità e la fa cilit à con cui non pochi traevano profitto dalla guerra avve l e navano gl i anim i ; l 'az ione d i sgregatri ce d i s ocialisti , pacifisti, anarchici, sovversivi , cattol ici , antimilitaristi scavava profondi solchi in an imi avviliti c disorientati.

Il soldato rientrava a l fro nte delu so, frustrato e più che mai convinto che la guerra giusta, la guerra del consenso tanto declamata con fium i di parol e su lla sta mp a, n e lle conferenze, nei

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" pistolotti" degli uffici a li , es isteva so lo nella fantas ia di quanti la vo l eva n o su ll a s ua pe ll e.

E r eag iva a t u tto c iò co n i s int omi della sua prostrazione: att i d i ind isc iplina, scr i tte e grida di ribell i o n e, autolesioni smi, allon tanamenti , dis erz i o ni , fra t ern izzazioni con il n e mico , rivolt e e amm utinamen t i.

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In ta l e stato di cose nessuna propaga nda avrebbe potuto funzionare , a m e n o di non r i muov e re gli ostacol i che la inficiav ano. Una rimozione per mo lti ve r s i oggett ivamente impossib il e .

La fan t er ia , in una gue rra di m assa, era per forza d i cose destinata a ve rsare il m agg ior tributo di sa n g u e . Gli attacch i , in una guerra stati ca dove i me zz i della difesa (connubio ret ico latom itragliatrice) preval eva no su quelli d e ll 'o ff es a , s i s ar e bb ero s pesso risolti in sa n g uinosi tentativi. È ve ro che l 'ostinatezza di alcuni coma ndanti portava a compi e re atti tattic i inut il i e disast r osi, ma è pur vero che l ' i nuti lità e i disastri, in guerra , sono quantificabili so l o a posteriori, qu a ndo si t occa no i r is ultati, e non a priori, quando in sede co n ce ttuale si pianificano le operaz ioni militari.

I rimedi adottati in questo ca mpo non furono sal utari: g li in capac i furono sost itu iti, ma con ta le freque nz a da inibir e molti coma n danti prepa ra ti, t e rrorizzat i dall ' id ea di commette r e sc hiocchezze e di rovinar s i così l a

rep ut az ione e la carr ie ra.

Aumentava il sacr if ic io l ' impossibilità di sposta re in tere grandi unità da un f ro nt e all'alt r o, per distribuire il peso de ll a guerra sui combattenti: anzi, la mobilità eccessiva delle briga te e la loro freque nte sostituzione nell'ambito delle Divisioni fu un o dc i cap i d'accusa ai ve rtici mili t ari durante l ' inchi es ta per Capore tto.

Favoritismi e esoneri, se provocavano reazioni eclatanti, non era n o un fe nom e no così diffuso , m a ingigant ito nell'an imo del so ld ato. A usufruire del l 'eso nero furono le classi p iù anzian e e in numero ridott o; l a maggioranza d i esse fu im piegata n e ll ' in dustr ia di guerra perchè composta da gente s p e cializz a t a .

l favorit is mi, le protez ion i , gli imbosca m enti esistevano ma in misura assai lim i tata; avveniva però che ogni caso. noto e trasmesso da " r ad io fante", ve ni sse generalizzato e reso ab n o rm e, per c ui alla fin e il P aese e ra diventato ag li occhi d e l so ldato un covo di imboscati ed eso n e r a ti .

Per quanto rigu a rd a le fuc ilazioni e le decimaz ioni , se è vero c h e il Co mandante Supremo , Cadorna , avev a fama di uomo ri gi do e in flessi bile , è pur ve ro che le sue direttive erano int e rpretate co n eccessivo zelo; tanto da esse re mot iv o d i un a let tera ri se rva ti ss ima , dir e tt a nel lu g lio 1917 ai Comandanti d ' Arm ata:

((G ravi recenti fatti di indisciplina si sono ve rifica t i negli ultimi tempi fra le t ruppe. Una volta di più è stato necessario ricorrere a una somma ria e ferrea sanzione, che non ammette

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esitazioni di fronte ai supremi interessi dell'Esercito e della Na z ione.

Oggi però non basta sopprimere i colpevoli per mantenere sana e salda la compagine dell'Esercito. La fucilazione è una dolorosa necessità, ma rappresenta solo un lato - il negativo - di tutte le misure complesse che devono essere prese per rialzare e rafforzare lo spirito dei combattenti. Chi punisce con la morte, si domandi sempre, in coscienza , se tutto è stato fatto da parte sua per migliorare moralmente e materialmente le condizioni dei suoi soldati, se oltre il reprimere egli ha saputo prevenire, se egli è stato a continuo contatto con l ' animo delle truppe per comprenderne le aspirazioni, i bisogni, le depressioni, il bene ed il male; se, in una parola, egli sente di dominare veramente le forze vive che gli sono state affidate, con quella scienza del cuore umano, senza la quale nessuno è stato mai un condottiero. Non sempre i Comandanti hanno sentito L'obbligo morale, che è anche una necessità pratica, di conquistare un ascendente personale sulle truppe e di saper/o adoperare. Eppure quotidiani esempi dimostrano quanto può l'autorità, quando è sentita come missione.

Dove le truppe parevano talora depresse, stanche e inquinate da spirito di indisciplina o da teorie sovversive è bastato un uomo di fede e di volontà per infondere in esse un'anima nuova, per mutarne, anche in pochi giorni, il carattere collettivo, e per ridonare ad esse l'efficienza bellica, infiacchita .

È una constatazione che deve essere di grave ammonimento per tutti.

La guerra è lunga , metodica , logorante in quanto tende a meccani zz are anche il combattente. È necessario reagire contro il pericolo della depressione di tutti i valori essenzialmente umani del soldato, senza i quali non si combatte e non si vince. Sia questa una delle maggiori preoccupazioni dei Comandanti di armata e da essi penetri i Comandi dipendenti, fino al battaglione o alla compagnia .

Sia loro suprema ambizione di essere degli animatori di uomini, dei suscitatori di virtù guerriere . Che ogni Comandante di grande unità senta il dovere di imprimere ad essa un carattere, di formare personalmente lo spirito degli ufficiali. Che nessuno sia un assente o un ignoto per Le truppe. Che ovunque, sulle prime Linee come nelle retrovie, la volontà vigorosa dei capi sia presente e operante. Nulla sia tralasciato, dalla ricompensa al valore - più frequente per i soldati, al castigo; dall'istruzione moralemeglio curata che non lo sia oggi - a un riposo che non essendo ozio, sia veramente ristoratore, dalla ginnastica al gioco, dalla licenza al sano divertimento; perchè il soldato comprenda che vi è in alto chi si preoccupa di Lui, che egli non è abbandonato a tutte Le correnti, che egli è uomo trattato con comprensione umana.

Pugno di ferro, disciplina inflessibile, si; ma ogni Comandante

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senta di fronte alla Nazione, l'augusta e sacra responsabilità di tenere nelle sue mani la vita di migliaia di italiani, che saranno un gior no testimoni di fronte alla storia e devono riportare domani in Paese lo spirito dell'Esercito rin novato".

Abbiamo voluto ripor tare per in tero lo scritto perchè esso getta un nuovo sp iraglio su ll a "glacialit à" di Cadorna, trop po spesso stigmat izzata in affrett ate b iografie.

Ritorn ando ai mali e ai rimedi cui la propaganda non poteva sostitu irsi , vi ene da esplorare anc he la parte di responsabilità che Gov e rn o, uomini di stato, politici e personalità a utorevoli ebbe ro n e ll a vicenda.

Più volte Cado rna so ll ec itò il Pres id en t e del Consiglio p e rchè interv e ni sse a ll ' intern o del Paese e combattesse i mali ch e in cide vano sul morale del so ldato; in altre occasioni so llecitò inutilmente fondi per iniziati ve di propaganda. In effetti fra Governo e Comando Supremo c 'e ra una frattura insanabil e. A lla frattur a s.i agg iunser o interv e nti inopportuni di perso nalit à influentiss im e che diffu sero l'illusione di una pross ima fine della guerra, in momenti g ià critici. Ci riferiamo alle frasi aneddotiche dell'onorevole Tre ves "Non si trascorrerà un altro Natale in trincea" e d e l Pontefice ((Cess i l'inutil e strage" (agosto 1917).

Volendo a ll argare lo sgua rdo a l quadro storico generale , ri cord iamo

ancora che il 1917 fu l'anno della vis it a in Italia dei rappresent ant i dei Soviet rus s i largamente ed erronea me nt e pubblici zzata; dei moti dì Torino, di Alessa ndr i a, di Genova , di Piacenza ; delJe esplosioni di depositi di muniz ion i attribu it e ad attentat i politici; delle notizie di ribellioni di truppe ed ammutinamenti in Franc ia e in Germ ania, sp ro vvedutame nt e divulgate al front e.

In una s ituazione generale che ras entava la catastrofe, quale propag anda avre bbe potuto mai funzionare adeg uatam ente sul so ld ato? ---000>---

Dand o prova di reali smo e senza reticenti timori il nuov o Coma ndant e Supremo , Diaz, indi cò subito come le cure mat eriali fossero i prim i fattori p er una sa ldezza morale dell ' Esercito. "Continuano a pullulare comitati per l'offerta di bandiere, gonfaloni etc. alle truppe. La prova di solidarietà va data alle loro famiglie, specie con soccorsi a quelle più fabbisognose " , ebbe a dire Diaz , che conosceva bene il problema della pr opaganda per ave rn e visto muov e re i primi passi qu an do e ra Cap o Repart o Operazioni; come conosceva bene i problemi del so ldato per l a profonda umanità che e r a pro pri a del suo caratt e re. E diede la sua incondizionata adesione a ogni azione benefica che potesse giovare al benessere del soldato e alla coesione fra Eserci to e Nazion e

Alla scossa provocata dalla sco nfitt a

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si assommarono inoltre una serie di provvedimenti a vantaggio dei soldati, resi possibili da una disponibilità finanziaria impensabile fino a poche settimane prima. Si dovette arrivare al disastro perch è lo Stato elarg isse con dovizia quanto prima aveva nega to con spilorceria.

Le Case del soldato aumentarono e furono potenziate; a fine anno già ne esistevano 170 lungo il fronte e qualcuna era stata costruita anche nelle retrovie. Una buona parte di esse, oltre alle biblioteche e ai giochi, disponeva anche del cinematografo.

A novembre il servizio delle offerte e dei doni ai combattenti fu ristrutturato; fu istituito un "Ufficio Centrale Doni e Propaganda" presso il Comando Supremo con il personale dell'Ufficio Doni della 2a Armata, per evitare le disparità di trattamento lamentate dai soldati. Gli Uffici Doni delle Armate ebbero solo il compito della raccolta delle offerte; la distribuzione restò di esclusiva competenza dell'Ufficio Centrale. A dirigerlo fu posto il dott. William Mackenzie, che dal 1915 era stato il promotore dell'iniziativa . Oltre alla distribuzione dei doni l'Ufficio provvedeva a "diffondere fra le truppe un bene inteso materiale di propaganda civile'', cioè il materia le a stampa prodotto ne l Paese dai comitati.

A dicembre fu istituita la polizza assicurativa gratuita ai combattenti; un gesto di buona volontà del Governo e di gratitudine verso chi rischiava o perdeva la vita per il Paese. Ogni

sottufficiale e soldato in servizio a reparti combattenti aveva il diritto a essere assicurato con due tipi di polizze. Una serviva in caso di morte; il militare indica va il beneficiario della polizza il cui importo medio di f 1.000 poteva aumentare se ritirato dopo anni per l' accumulo di interessi. L'altra polizza , detta mista, poteva essere devoluta al beneficiario per morte sopravvenuta dopo la guerra a causa di ferite o malattie riportate in guerra, o ritirata dal combattente al termine della scadenza, fissata in trenta anni dalla smobilitazione e nella somma di f 1.000.

V ' era inoltre la possibilità di richiedere , tre mesi dopo la smobilitazione e in sostituzione della polizza, uno strumento di produzione o un mezzo di lavoro (ad esempio, una macchina per un operaio o un pezzo di terreno per un contadino), che diventava però di proprietà dell'intestatario o del beneficiario solo in caso di morte o al termine della scadenza.

L'utilità della polizza non fu subito recepita dai militari , che videro in essa proprietà menagrame e l 'accolsero con reazioni scaramantiche. Furono necessarie conferenze e opuscoli divulga t ivi che ne illustrassero i pregi per farla accettare.

Altr e iniziativ e furono intrapres e n e l campo del benessere; sale di lettura , spacci cooperativi, continui miglioramenti del vitto, distribuzione di premi in denaro , aiutarono a risollevare il morale del soldato.

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L'azione di propaganda vera e propri a venne massif icata (tra la fine d el 1917 e l'inizio de1191 8 una valanga di carta stampata si abbatt è s ui comb atten ti) e fu or ientat a s u o biettivi specifici e non più ge n er i ci ( la resistenza contro l ' i nvasore e la riconquista del suo lo patri o) .

Il pericolo real e di perd ere la guerr a e ritr ova rsi dovunque, anche nella lon tana Sicili a , co n l ' in vaso r e in c a sa , la rese eff icace e trovò tutti più disp on ibili a r ece pirla. Anc h e le confere nze patri o ttiche, mal vis t e e spesso co n testate , furono accettate e ebbero benefici effet ti. spec ialment e qu e ll e tenute dalla Leg ione dei Mutil at i e In va li di di Gu erra . Mae stri nell 'arr in gare i so ldati si ri ve larono l 'onorevole G asparotto e il Maggiore

Lan ar i , c h e con la loro eloq uen za riu sc i va no a s usci tare entu s ias mi collettivi , fin dai g i orni di Caporett o, in trin cea e sotto il fuo co nemico. I sold at i asc o ltavano gli in val idi più di ogni a ltro perchè e rano " uno di lor o" ch e g ià aveva dato, a fatti e non a parol e.

Le Ar mat e, intanto , and av ano organi zz ando un proprio se rvizio di prop aga n da, in sos tituzio ne d eg li informatori e d c i fiduc i ar i che in un prim o momento avevano i nviato fra le trupp e per misur a rne gli umori; provvidero a curare anche l a parte fo rmat iva d e i qu ad ri , aff i nchè le lo r o conv e r saz ioni , c h e in passato e ran o state af fidat e all 'es tro individuale, non sorti ssero cattivi e ffetti.

A concl u s i one, poss iam o a ff e rmar e

ch e la propa gan da, con Ca poretto , vide realizzat i e riun iti tutt i quegl i elementi che rendono efficaci i suoi s trum e nti: l'intenzione, l a tem pest ività, l 'o pportunit à, l 'adeg uatezz a dc i mezzi e, so prattutt o, la co ns iste nz a delle r ag i o ni ch e la moti va n o.

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Com e abbiamo visto , anno di guerra Eserc1to e Pae se era no preparati a ricevere e ad accettare ogni forma di propaganda. L'invasione delle ·'terre sac re " e il timore della scon fitt a avevano fatto sca ttare la molla della " resistenza" nelle cosc ien ze. Su un terreno così fertile c disponibil e fu poss i bi l e spiegare eff icacem ente l'opera propagandistica.

Nel m ese di aprile l ' Ufficio Stampa e Propagand a vide ampliati compiti e competenze; a dirigerlo fu chia mato il co lonn e ll o Ca millo Grossi.

Il colonn ello Barbari ch, di cui resta va l 'impronta nell ' organ izzazion e e nelle dir e ttive dell ' Ufficio , dimostr ò di posseder e brillanti doti d i comandante; pro mo sso generale, guadagnò una Medaglia d'Argento al Valer Militare al comando della Brigata " Friuli '' e. succe ss ivamente , l ' Ordin e Militare di Savoia nei Balcani, come capo di stato maggiore del cont ingente itali ano.

In seno all'U fficio fu cost ituita la Sezione Propaganda , r etta dal colo nn ello Siciliani; ad essa fu devoluta la com pilazion e dei boll ett ini di guerra , fino ad allora af fidata all'U f ficio Operazi oni. Tutti i mezzi di propaganda , sc ritta e orale. facevano ca po alla Sezione.

Per svolgere il proprio operato, l'Ufficio teneva strette relaz ioni : con l ' Ufficio Op e r azioni, per la compilazione dei boll ettin i e dei comunicati; con l ' Ufficio Centr ale Doni e

Pro paganda , per fa vor ire temp est ivamente ra sseg nazione d e i doni: con il S e rvizio In formazion i , per l ' impiego proficuo dei mutilati di guerra ; con i Comandi d ' Armata , per l ' azion e di propaganda svolta dai l oro Uffici Informa z ioni sulle pro pr ie t ruppe e su l nemico; con il Sottos egr etario per la propaganda all ' estero , per ogni forma di ausilio n e ll ' azione di propaganda fuori dal territorio n azionale; con il Com missari ato Generale per l'A ss iste nza Civile e la Propagan da I nt e rna , per il coordinamento dell ' azione di propa ga nda nel Paes e e dal Paes e Un'occhiata al diario stor ico e a l carteggio di arch ivio d e ll ' ufficio da un 'i d ea , so lo appross im a tiva , dell ' int ensa attività da esso svolta nel campo della propagand a : vis it e di gi ornali sti , d i a rti s ti e di com mi ss ion i italiane c a lleate al fronte; contatti con la stampa e censura sulle co rrispond enze di guerra; conferenze presso istituzioni civili e nelle Case del Soldato; pubblicazion e di op usco li e vo lumi di propaga nd a; pa rt eci pa zion e a mostr e in Italia e all'estero; relazioni con la Croce Ros sa, con l'YMCA (Young M e n ' s Christian Assoc iati on), con l'Unione Insegnanti , con la D ante Alighi er i , co n le Op ere Federa te e con numeros s i mi com it ati patriottici ; co ll egam e nto co n gli uffici di p r opaganda a ll eat i ; r i pres e , sviluppo ,

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stampa e diffusione di fotografie e di cinematografie di guerra; compilazione di manifesti, cartoline e volantini di propaganda; rapporti con le Delegazioni e le Ambasciate italiane all ' estero, che spesso avanzavano le loro richieste direttamente ali 'Ufficio, saltando gerarchi e e passaggi burocratici.

Come se non bastasse, presso l'Ufficio Stampa e Propaganda venn e insediata, sempre ad aprile, la Commissione Centrale Interalleata di Propaganda sul nemico. Presidente della commissione era il colonnello Grassi, commissario italiano il maggiore Ugo Ojetti. Vi facevano parte , con compiti consultivi, un ufficiale francese, uno ingl ese, uno americano, uno serbo. Ai lavori della commissione partecipavano i delegati, militari e civili, dei comitati delle nazionalità soggette all'impero austroungarico (croati, se r bi, sloveni , jugoslavi, cecoslovacchi , polacchi, rumeni).

La commissione compilò du e relazioni sui lavori effettuati, una edita il l o luglio e l'altra il l o novembre. I criteri per la propaganda furono incentrati su motivazioni sociali e politiche: la lotta delle nazionalità oppresse dal dominio austro-ungarico , il predominio tedesco , la carestia e le rivolte negli Imperi , le d el usioni sofferte in Russia, in Ucraina e in Romania. I mezzi utilizzati furono principalm e nte manifestini e volantini , idea ti e redatti dai delegati dei comitati nelle loro lingue; venivano

distribuiti agli Uffici Informazioni d'Armata, alla Sezione Comunicati , al Comando Superiore d ' Aeronautica, al Can tiere Dirigibili, all'Ufficio di Marina, perchè fossero lanciati nelle linee avver s arie con aerei, dirigibili, razzi, racchette , granate inerti, o diffusi a mezzo di squadre e pattugli e italiane e cecoslovacche. Dal 15 maggio al l o novembre furono lanciati 643 tipi di manifestini , p e r un totale di 59.912.000 copie.

Che tale propaganda funzionasse fu dimostrato in più occasioni . Durante i combattim e nti di giugno, sul fronte della 6a Armata, a ddosso a 350 prigionieri ·nemici , catturati in un sol giorno, furono ritrovati 800 vo lantini italiani di propaganda; prigionieri e disertori dichiararono che i volantini erano gradi t i a tutti, perchè ritenuti veritieri, e venivano conservati nonostant e i rischi de ll e pene minacciate e comminate dai Comandi.

Intercettazioni telefoniche e ordini rinvenuti su ufficiali n e mici confermavano che la propaganda con i manifestini era molto temuta dai Comandi e dal Gover no austriaco.

Sussidiari ai volantini erano alcuni giornali, redatti in quattro lingue, di cui furono stampati 112 numeri e lanciate 9.391.500 copie oltre le lin ee nemiche.

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Parallelamente all'opera svolta dagli organi centrali, le Armate, che negli

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anni precedenti avevano sv olto attività propagandistiche per proprio conto, svi lupparono , in aderenza alle direttive e manat e dal Co mando Supremo, una notevole e massiccia opera di propaganda e co ntropropagand a a l fronte.

All'inizio dell 'a nn o ogni Armata aveva un proprio serv iz io di indagine e propaganda che operava fra le truppe, fra le popolazioni e su l nemico. In linea di massima , il se rvizio faceva capo all ' Ufficio Informa zio ni d'A rmata , si avvaleva di un cen tro di co ll ega mento con le prime linee pr esso i Cor pi d'Armata, che a loro volta s i ser vivano di ufficiali di collegamento dislocati presso le unit à dipendenti (divisioni, reggimenti , r aggru ppamenti , battaglioni , gruppi , r eparti autonomi). Gli u ff i c iali di collega m e nto o p eravano tra le truppe e l e popolazioni stanziali sulla lin ea del fronte, in prima persona o attraverso co llaboratori e fidu c i ar i , militari e civili.

Le esperienze fatte dalle Armate sul funz ionamento del serviz io e la n ecess ità di standardizzare le procedure port ò a ll 'e laborazione di norme ge n eral i unifi cate per i se rvizi di ind ag ine e propagand a

Il compito di organizzare e coordinare tutta l'attività in zona di guerra restò di esclusiva pertinenza del Coma ndo Supremo e dei Comandi d ' Armata.

Organi direttivi erano il Servizio Informazioni e l 'U fficio Stampa e Propaganda d e l Comando Supremo.

Organi esecutivi erano le Sezioni P d'Armata, dirette dai Capi Uffici I.T.O. ( Inform azioni Truppe Operanti); le Sottosezioni P costituite presso i Corpi d'Armata, le Intendenze d ' Armata , gli I spet tor ati de lle brigate di marcia , i Comandi del ge nio , di artiglieri a e d ' aeronautica d'armata; gli Ufficiali P, presso ogni comando di reggim ento, di raggruppamento, di gruppo o battagl ion e autonomo , i quartieri gene r al i e i d epos i ti di conva le scenza.

Tra i repa rti e se r vi zi de lle retrovie , sui nuclei isol ati o dovunque non poteva esplicarsi l 'az ione degli Uffici a l i P, operavano uffici a li co n mansioni di indagine e propa ganda affinchè non v i fossero smagliature nella rete.

P e r m eg li o definire compi ti , scopi e modalità d'azione l ' in tera materia f u a rti co la t a i n:

- Servizio di indagini sul morale delle truppe e dell e popolazioni Scopo del serv izio era qu e llo di es sere co ntinuamente informati sullo stato d'an im o di militari e civili , sulla presenza di elementi infidi e ostili alla guerra.

Esso presuppon eva la pronta seg nalazione s i a di avven imenti positivi (accettazione del sacr ificio , disponib ilità alla r es iste nza ecc.) sia di fattor i negativi (malumori, defezioni, ca us e di lament ele ecc.). Organo direttivo era il Servizio Informazi oni: o r ga ni esec uti v i l e Sezioni , le Sottosezioni, gl i Ufficiali P , e g li organi della censu r a postale militar e c ci vile. Le sezioni raccoglievano

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sc gnalazioni e rapporti delle so tto s ezioni e degli u ff iciali , delle co mmissioni di cens ur a e ogni quindici g iorn i in viavano un a re lazione r i ass un t i va al Com ando Supremo. P a rticolare importanza n ella catena gera r c hica era la figura d e li ' Ufficiale P , c h e doveva perci ò esse re scelto fra gli ufficiali più dotati di intelligenza , di ca pacità organizzativ a, d i e n erg ia , di ser i età, di fervore patriott ico, di valore personale, di prestigio fra collegh i e s ubordina ti. P er svo l gere le proprie mansioni fra l e trupp e s i avvaleva di altr i militari ; p er g li incarichi di sorveg lianza sulla popolazione ci vil e dov ev a scegliere collaborato ri fra le p erso ne del luo go (sindaci, medici , avvoca ti, professo ri , sace rdoti, ma a n c h e operai , contadini , co mm ercia nti ) di in dubbia fede pol iti ca e di indi sc uss i sent imenti patriottici.

- Propaganda f r a l e truppe e le popolazioni . Veniva svo lta seco ndo l e dir e ttive e sotto il contro llo dell'Uff icio Stamp a e Pr o paganda d e l Co mando Supremo. Organi ese cutivi e r a no gl i s te ss i d el serv iz io d i indagine , co n il concorso dei co m and i di Corpo. L 'U ffic i o Stampa prendeva co noscenza delle iniziative prop agan distiche dell e Sezioni P d'Armata attrave rso le r e lazioni e ne integr ava l ' operato co n i mezzi a s ua disposizion e, o forniti d ag li altri Uffici d e l Co mando Supremo e del Go ve rn o .

- P ropaganda per le truppe operanti. La preparaz io ne morale de i quadri era ritenut a determinante ai fin i

di t ale propaganda , perchè l ' unica fo rma efficace di propaganda fra i co mbattenti poteva esp li cars i solo attrave r s o gli uff icia li che ne avevano il co m ando. P erciò Sezioni P e U ffi cia li P p o n evano particolare cura nel preparare gli ufficiali con co nferenze , pubblicazio ni e notiziari, p e rchè ess i sentissero profondamente l a loro r esponsabilità di comandanti e d i ed ucatori.

L a prep araz i on e te nd eva a formare quadri capaci di par la r e ai so lda t i con se mplicità e chi arezza, senza dare l ' impression e di affronta r e argomenti di co nversazion e preparati o impost i da ll 'alto, senza stancare gli uditori in lunghe chiacchier ate, ma in brevi co nc ioni che trae ssero sp unto dagli avve nim en ti della g iornata, dalle co ndi z ioni re al i , dall'attuali tà , ev itando ogni r etor ica fuor i luogo.

La preoccupazion e che disco r s i erra ti potes se r o avere effe t t i controprod u centi s ull e t rupp e portò i Co mandi a compil are lis te di argo m e nti che gli u ff i ciali dovevano af fr o ntare nelle l oro co nv e rsaz ioni con l e truppe. Del n em ico s i doveva ev id e nz iare la feroc i a e l a crudelt à n e i comba ttimenti , l e barbar ie commesse ne lle terre inva se, la falsità delle offerte di pace, l a miseria in cui ve rsavano le loro popolazioni; degli a ll eat i ammirare il camerat is mo , la ge n e ro s ità , l 'amor di P a tria. P er tener e a lt o il morale deg li uom ini e ra necessa rio da un l ato puntare sulle sp int e i dea li: sp i r ito di cor po , esempi d i fedeltà e di e r o ismo, sac rifici di

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reparti, necessità della disciplina, giuste motivazioni della guerra, lotta al disfattismo ed alle diserzioni. Dall'altro, insistere sui provvedimenti concreti presi per il benessere del soldato: i premi in denaro, i sussidi mensili di f 10 concessi a quanti avevano le famiglie nel territorio invaso , l'istituzione di una seconda licenza di 10 giorni, il miglioramento del vitto nonostante la necessità del razionamento , i pacchi dono, gli spacci cooperativi, le case del so ldato, le scuole reggimentali per analfabeti, i teatri per il soldato. Nella lista degli argomenti da trattare non erano dimenticati particolari note che dovevano servire a saldare la frattura delineatasi tra E se rcito e Paese, tra civili e militari: la gratitudine della gente per i soldati, l'u tilità n ell'indus tria degli esonerati, la bontà dei prestiti per l'economia di guerra.

Raccomandata, pure, era la p iù larga diffusione e il commento degli opuscoli di propaganda e, soprattutto, dei giornali di trincea; particolarmente graditi erano quelli molto illu strati, impo s tati con umorismo, redatti in forma piana.

- Propaganda per le popolazioni. Veniva svolta dalle Sezioni P, di concerto con i segretari provi nciali delle Opere Federate.

Il territorio delle arma te era diviso in zone, comprendenti uno o più Comuni, dov e operavano persone autorevoli, scelte tra i r es i denti di provata fede patriottica e di sicuro ascendente. Perchè la propaganda

fosse efficace, in nessun caso l'opera svolta dai fiduciari doveva apparire come esecuzione di incarichi ufficiali e preordinati , diretti verso precisi fini. Come per la propaganda fra le truppe, anche quella tra la popolazione doveva avere parvenza di sponta n e ità.

L'organizzazione della propaganda fra le popola zioni doveva essere nota all'Ufficio Stampa e Propaganda, sempre al fine di sviluppare e conseguire unicità di indirizzi e di aZIOni.

- Servizio di controspionaggio. Gli organi di indagine e propaganda, come la censura epistolare, dovevano segnalare al Servizio Informazioni tutti quei casi di spionaggio che potevano essere abilmente sfruttati per la con tropropaganda.

- Propaganda sul nemico. Era diretta a incoraggiare le aspirazioni di nazionalità e indip en den za delle varie etnie oppresse dal gioco austroungarico, per indebolire e scompaginare la saldezza moral e dell'avversario.

Veniva svolta con manifestini e volantini dall'Ufficio Stampa e Propaganda, con l'assistenza consultiva della Commissione Centrale Int e rall eat a e degli Uffici l.T.O. d'Armata.

I man ifestini e i volantini venivano compilati dalla Sezione Propaganda dell'Ufficio , dagli Uffici I.T.O. su incarico della Sezione, dai delegati della Commissione Interalleata .

---0 00,____ 37

La storia della propa g anda militare dur a nte la prima g u e rr a mondiale t e rmina con l ' artic o l az ion e minuta d e l se r viz i o , con il m ass i cc i o impi e go dei m ezz i pubbli c ist i ci , co n l a r ea lizzazion e d e i pro vve dim e nti d i a ss is t e nza e per il b e n ess ere del s o l dato . Restano t es timoniate, ne lle relazioni delle Sezioni P , il livello di e fficienza ragg iunt a d a lla propaganda , le deficienze non s up e r a te , i probl e mi irri s olti.

Il morale del so ld a t o s i mantenn e ge n e r a lm e nt e buon o; i cas i di m a l umor e furono affr o ntat i con pront e zza . Gl i autol es ioni s mi e le di se rzioni d im inuir ono ; i favoritismi e g li imboscament i furono comba ttuti con determ in azion e . L a p ropaganda p ac ifista e antimilit a ri s t a in gene re andò s comparend o o s i ridu ss e a cas i s p o r a dici ; la prop aga nd a d e l nemico p e r se la sua e ffica c i a a l punto che le in s idio s e "offerte di p ace" dell'ultimo anno di gue rra non e bb e ro presa sui comba ttenti, anche p e r l ' immediatezza con cui furono confut a t e .

Il vitto continuò a d a r e qualche pr o bl e m a ; memor a bil e la guer r a del ri so scoppiata n e ll a t a r da prima ver a L a m a ncanza di gr a n o c o s trinse a in se rir e con fr e qu e n za n e l ra n cio i l ri so, sgrad it o ai sold a ti. Interventi per migl io ra rne la confezione , a cc ompagnati da spi ega zioni sul poter e nutritivo dell'alimen to , f e cero r i e ntrare l a prot es t a .

La di s tr i buzion e d e i doni , le s o v ve nzion i alle fa mi g li e , l a pol i zza ai co mbatt e nti , le case d e l s oldato, gli

spacci cooperativi , pur dando luo go a l a m e ntele per la n o n p e rfe tta fun z ionalità dei se r v iz i , furono graditi e a pprezzati.

L a fr a ttur a tr a Esercito e P aese in pa rt e s i s ald ò , g r az i e a ll ' int e ns a op e r a svo lta dal Commi ssa ri a to di C omandi ni , dall e Op e r e Federate, da ll ' Associaz io ne d c i Mutilati, dall'Unione deg l i In seg nanti e dai C omitati Patriotti c i , c he via via in te ns ificarono l a l oro az ion e s ul P aese p c r c h è non di s co n oscesse i dol o r os i sac r ifi c i dei c omb a tt e nt i

Un dubb io gr a vò se mpre nell ' anim o d e l soldato : ch e il p es o della guerra fosse so pport a t o d ag li st rati sociali più d e boli. N essuno se pp e o volle spiegare c h e per doloro sa n ecess ità la guerra , in un a nazione com e l ' It a li a a pre val e nt e eco nomia agri co l a , sa r e b be p es ata se mpr e s ugli s tr a ti soc i a li più d e b o li. Ness uno s e pp e o vo ll e porre rimedi o a ll ' abnorme di s p a rit à di trattamento tra i solda ti ch e p e rc e pivano la cinquina (50 cent es imi ) e gli ope rai d e ll ' industria , ch e pre nd e vano 10 lir e a l g iorno. Co sì il dubbio si trasformò in ce rt e zza per molti a l mom e n to d e ll a s m o bilitazion e Co n co nseg u e nz e id eo logich e, so ciali e politiche d es ti n at e a stravol ge r e le istituzioni d e llo Stato it a li an o ne i decenni a vemre .

Ma questa è a ltr a sto ria , a ltr e g ue rre , altra prop aga nda.

Gli strumenti della propaganda

PARTE SECONDA

Nota dell'autore

Contenere in poche centinaia di imm ag ini la selezio n e di dec ine di m ig lia ia di docu menti ico nografici es plorati è stata un ' imp resa non facil e. Sui criter . i d i sce lta hann o g ravato molti fattori.

Determin ante è stata la lacunosa d i sponibilità di materiale pubbl icistico d e i primi tre ann i di guerra e, p er inv e rso, l 'e norme quantit à di s tam pe d i og ni genere dell'ultimo an no. A c iò si è sovrapposta la necessità di mostrare le diverse sfaccettature della propaganda e di tutti i mezzi più usati , l a ripetivit à dei temi u t ili zz ati n e ll e parole e n ei bozzetti, l a voglia di vo lg e r e lo sgua rdo a giro d'orizzonte su tutt e le tecniche per dare a l lettore un'idea generale ma concreta e

palpabilc de ll ' intent o c del modo di fare propaganda. Tutti complessi fattori che si so no po st i di f r onte come p robl emat ic i bivi. Solo drast ich e decisioni h a nno cons entito d i proseguire nel cammino, non scevro di compre n sibili co n cess ioni alla se n sibilità, intesa s i a come cultura, sia come sentimen to - c quindi come tal e il più d elle vo lte irra z io nale, sia come "pathos", di chi è stato costretto a scegli ere.

Non ce ne voglia nessuno: omiss i oni , parzialità e difetti non der ivano da mali z i a concett uale , b ensì d alla oggettiva imposs ibili tà di mostrare, in un sagg io, una documentazione di così st raordin aria ricch ezza.

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Cartoline

Uno dei mezzi più utili z zati dalla propaganda furono le cartoline. I bass i costi, la facilità di riproduzione, l' immediatezza della visualizzazione , il passaggio in più mani intermediarie dal mittente al destinatario , il flusso enorme che raggiunsero nel corso d e lla guerra, il fatto stesso che erano il mezzo postale preferito dai soldati (scrivere molto era faticoso, il tasso d'istruzione era basso e alta era invece la percentuale di anafalbetismo tra le truppe), furono tutti fattori che ne fecero il veicolo pubblicistico per eccellenza.

Nei quattro anni di guerra circolarono tra l'Esercito, il Paese e il Fronte circa 4 miliardi di corrispondenze, di cui la maggior part e erano cartoline.

Allo scoppio d e l contlitto le cartoline con propaganda d e lla guerra furono stampate soprattutto da editori privati.

Il Comando Supremo, infatti, rivolse la sua attenzione alla diffusione d e ll e cartoline in franchigia , senza propaganda , per garantire ai soldati un mezzo di comunicazione con parenti e amiCI.

Le emissioni delle Grandi Unità e dei Corpi fino al 1917 furono limitate e, comunque, le tematiche raffigurate si rifacevano più all'episodica e all e tradizioni che non alla propaganda di guerra vera e propria , raramente sviluppata.

Accanto all'editoria privata venne invece a diffondersi una notevole produzione di cartoline che Comitati, Enti , Industrie e Ditte stampavano e diffondevano, o vendevano per

devolvere il ricavato in opere assistenzia l i a favo r e dei soldati. A d esse si a ffiancarono in un numero veramente impressionante le cartoline edite dagli Istituti di Credito per propagandare i prestiti di guerra.

Franchigia , propaganda e prestiti di gu e rra , nati con inten t i di versi, finirono n e l corso de l conflitto con l ' essere tutti afflu e nti d e l grand e fiume della propaganda . U n fiume dalla portata enorme: furono infatti realizzati decine di migliaia di bozzetti , stampati in centinaia di milioni di copie.

Fra la fine del 1917 e il 1918 anche le Armat e , con il contributo del Comando Supr e mo e l' acquisita cons ap e vol e zza ch e non poteva sfuggire alla propaganda un m e zzo co sì diffuso come le cartolin e, s tamparono ca r toline in franchigia con vignette di propaganda in quantità massicce; tanto da suscitare, questa volta, le proteste d e i s oldati che incominciavano a trovare lo spazio riserva to alla corrispondenza troppo stretto. Nel mese di giugno del 1918 fu n e c e ssario regolamentare la distribuzion e d e ll e cartoline con una circolare : il soldato aveva diritto ogni settimana a tre esemplari in franchigia , che lasciavano più spazio alla scrittura, e a due di propaganda.

o o

I temi della propaganda sull e cartoline, inizialmente ingenui fino al semplicismo , si affinarono nel corso d e l

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conflitto e, da ll a gen e ri ci tà , p ass aron o alla s tr e tt a a derenza co n g li e venti de ll a guerr a .

L a pri m a fase po se vag h i a c ce n t i sulla n ecess ità dell'int e r ve nto dell ' I t a li a in g ue r r a: l ' in deci sion e d i regnanti e gove rna n ti , l a so llec i tazi o ne p r oven i ent e da e r o i e fas ti de l Ri s orgi m e nto , l' odio a t av ico verso il t e desco, l 'a tt e sa de ll e te rr e irreden t e bramo se d i unir s i ali ' I t a li a, l 'es o r ta z i o n e di po e ti , lettera ti e po liti c i , il d ove re mo r a le di r i pristinar e le anti ch e a llea n z e e di ripud i a r e la T riplic e , fu r o n o i m o ti v i c ond utt o ri d i una prop aga nda i mprovv isa ta e s pontan e a .

N ell a m agg i or par te de i cas i le i d ee e ra n o trad o tt e i n vign e tt e sca n zonat e e umori st ic h e, più adat te a ra ppre s e n t a r e s tu de n t es ch e go li a r die che non l e t r ag e d ie d e ll a g u e rra ; a g li occhi di t u t t i questa no n se mbra va ancora un a ffar e t r emen da mente s e ri o . Bast arono poc hi m e s . i d i s a n g uin o s i comb at t im e nti e di co n se g u e n t i do l orosi lutti , e s i volt ò p a gina ; le im m a g ini r i d ancian e dim i nuiro no , f in o a s co m pari re comp l e tam e nte , e furon o s os tit u i t e da rap p rese n t az ioni tri st i , cupe , d o lorose e sacrifi ca li : madri e ved o ve s con s o l at e , orf a n i p i a n ge n t i , combatt e nti d u rament e pr ov ati , a fr onte d i un n e m ico s emp r e p i ù truc e e cr ud ele. L o s te ss o i mp e r a t o r e Fr a nc esco G iu se pp e , un o d e i be r sagli pr e fer iti d e lla propa gand a, f u ra p p r ese n t ato in ve s ti se mpre p i ù s anguin a ri e . Alcun i t e mi di ve n n e r o dele t er i p e r l o s p i r it o co mbat t ivo d e ll e

trupp e: l e r a ffi g ur az i on i d i imma g in i s acr e e relig io se , c h e nelle int e n z ioni vo levan o es sere di s pir i tuale conforto pe r il sold a to , e bb e r o il con t r o pr o ducen t e effetto di ins till a r e neg l i a nim i s entime nti di p a ce e di frat e rni zzaz i o ne uni versa l e . Capo r c tt o e i l Piav e fece ro sv ilup pare ne ll e cart ol i n e t re fil o ni fo n dam e n ta l i : l'o rr ore d e ll ' invas ion e d e ll e t e r re i ta l ian e e l e b ar barie co mpiut e da l t e d esco, r ap p res ent ate a nch e g r afi c ament e co n seg ni e co lo ri car ichi di te rr ore e di a n g osc i a; l a n ecess it à di res is tere e d i r i ca cci ar e l'i n va so r e a qua l unqu e costo e sa crifi c io · c, infin e , l 'a tt esa, la s per anza c h e ri s oll eva l'a n i m o e f a in t r av e d ere l a l uc e d e ll a vittor ia , t e m a parti co l armente t r at t at o do po l a battag lia d ' arres t o d e l giugno 19 18 Il co nf o rt o d e ll a s per a n za fe ce riapp a rir e , n e l di seg n o, sati r a e umo r is m o : la r i conquis t a t a fiduci a in s e stess i , l a d isfatta d e l ne mi co e l a p o ss ib il i t à d i una vi ttoria o rmai prossim a furo no s pl e ndid a ment e r ese ne i b ozzet t i s p e n s ie ra t i , sca nzon a ti c baldan zos i di R ub i n o

A d iseg nare l e cart o lin e d i p r op aga nda f urono art is t i , milit a ri a rti s t i o se mp lici mi l it a ri . Alcuni a ut o ri a ve va n o g ià raggiunt o la notori età n e l ca m p o d e ll 'a r t e, co m e Cascell a, Ma s troianni , G uerzo ni , Mazzoni , Ma rtin i , B o n zag n i , S a rt or io . Altri e rano illu s t rator i g i à rodat i di riv iste e g io r nali , com e B e ltrame , i l c u i nom e r este rà legat o pe r d ece n n i a ll ' i ll u s tr az ione dell e

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copertine della "Domenica del Corriere", Musacchio e Mussino (Attilio), che illustrò l'edizione principe del "Pinocchio" di Collodi.

Altri ancora erano cartellonisti e pubblicitari di fama, come Borgoni, Mauzan, Dudovich, Codognato, Meticlovitz.

Non pochi vestirono la divisa, come Sacchetti, Brunelleschi, Codognato, Canevari , Rubino (futuro vignettista del "Corriere dei Piccoli") e Sartorio; quest'ultimo per l'audacia con cui si

spinse al fronte per rappresentare la guerra venne decorato, benchè non più in servizio, con una croce di guerra. Molti restarono anonimi; qualcuno , come Finozzi, emerse dal grigiore di un oscuro impiego per diventare valente cartellonista. A tutti comunque, va la nostra riconoscenza per aver saputo trasmettere visivamente, al di là della validità o meno della loro arte, gli stati d'animo che furono dei nostri padri in guerra.

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Le prime cartoline della guerra affrontano il tema dell'intervento. Numerosi i richiami ri sorgimen tali n ei soggetti edi ti dall e ditte private. Tutti scherzano, nessuno prende in seria consi derazi one le gravi, tremende responsabilità c h e pesano sul "p iccolo" Re.

Colorata a mano. indicazioni

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IL NO NNO AL NI P OTE : t:sci fuori u65idis ci/
. ..

E dizio ne A M acch i e C. - l'vi il an o

E di zion e T M.
caterva 49
Or di adoranti amabi l e - la s tr inge una

La partenza in una fotoscu ltura di D. Mastroianni e in un dipinto di R. Galli. Due tecniche aglj antipodi, che si incontrano nell 'inf in ito dolore della separaz ione. Un arrivederci che per 600.000 sarà un ad dio.

Edizione A. Tra/di - Milano.
50
Edi:.io n e ARS Minima.

Trento e Trieste attendono. Codognato , che veste la divisa, ha fede in una veloce ri tirata di "Cecco Pepp e " freso c\al vero a i nosrri nuovi confini

Edizione Fumagalli e C. - Milano. Edizione E. Passero - Udine
...--
. È
51
•,4oor.-
' \
vietntn qunl slasi riprod u1ione

Edizion e C' C hiarini - Bologna.

Ancora France sco Giuseppe, il più bersagliato dalla sat ir a. Questa volta in vesti scimmiesche. Glì animali saranno ripescati spesso, dalle favole di Fedro e dal bestiario di Trilussa , per schernire il nemico.

Tratta da una serie di F. Sancha, edi;.ione Oile rre.

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PITECANTROPUS IMPERIALIS G I ARD I NO .ZOOLOG I CO 0 1 SCHONBRUNN ( YilHN A

Un impr o b a bil e D a nt e, che fuma un italiani ss i m o s iga r o toscano e un in ve r os im i le ballo d eg li I mperi c e ntrali. P oesia e mu s ica v an n o a braccetto co n ilarit à

Ed i zio n e C. C. M.
THE
..
" L'ULTI M O T AN GO ., "0ERNIER TA N GO ., oo
LAS T T A NGO .,
_) 53
Edi<;ione

Le cartoline edite dai Comandi e dai Corpi non ebbero un gran peso sulla propaganda di guerra nei primi tre anni del conflitto. Le loro illustrazioni posero l'accento sugli atti di eroismo e sulle imp rese vittoriose; raramente furono dedicate alla propaganda pura. , l

L 'ERO E ENRICO TO TI
54
Cartolina edita per la 4" Armata Cartolina della 12" Di visione

Cartolina della Brigata Milano .

BRIGATA !1/LA/tO.

1'-;9" /60 ' FAHTE/1/A

Alt'Piano d i Folgaria Nrzli Roccolo Astoni \a s era Ze b/o

Cartolina del 22° reggimento fanteria.

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Carto lina della ll Briga la b e rsaglieri.

Carrolina d ella Brigata Mant ov a. 56

Deo ando a gherrare, tue trabaglia cun s' aradu comporadu dae s'Ing. F. S l S l N l Edizione

a benefldo della " fON D AZ l 0. N È BR l O AT A SA S SA n l ,. Cartolina edita per la Brigata Sassari.
&m?re f;r/ (9czL11fUe.·e7iiuli Avan.til.. . 57
Cartolina della Brigata Friuli.

Alcune cartoline edite da Enti e Comitati di beneficenza , che in mille modi si adoperarono non so lo per alleviare le sofferenze dei combattenti , ma anche per tenere saldi i vincoli tra Esercito e Pa ese .

neL CO) llTA f O
PEH u IL S JGAltO PJH SC>t.D .\TO >.1
CAilTOLJl>A
N,\7.tONALE
58
Edizione del ''Co miUJIO Nazio nale per il Sigaro pel Soldato Combauente ··. Edizio ne del "Co mitato Lombardo Pro - Esercito".

E di zione d el '' Comitat o Pro Sca/darancio ' '.

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E di z ione del " Comitato Centrale Romano " per i doni ai c ombattenti.
60 Edizione d el ''Co mitato
o" p e r g li o1jani di g u e rra
F:di z ione d ella C mce R o ssa Italiana . Seri P firmata da T. Casc(' l/a .
Lombard

del "Culllilllto per l ' Assistenza ai Soldati Mwilati in Guerra".

Edizione della "P icco la So rella del Solda10 di Milano.
LEGNANO==== 6 1
Omaggio delle Officine Elettrochimiche

I lu t t i e i do lo ri d e ll a g u e rr a f a n n o p e r d e r e la voglia di sc h e rzare. I s egni div e nt a no g r evi, le t i n te fo s che , s a n g u e e ossa simb o leggi a no il m a rti r io imposto . U na svolt a c h e p e r du e a nni ca mpegg e r à s u og ni t i po di car t oli na

Il iru ce b ulga ro vis to da Sa cch etti 62 . . . i biechi aus tria ci di M m:.za Dal proclama di un generale austriaco: Soldah' l il 6uon vin o e le 5<•1/e donne d'8talia ri aspPilano: N O! TURPISSIMA GENÌA l TUTrA L'I TALIA È IN PI EDI PER RICACCI A RV I NELLE VOST RE T ANE.

dolorose testùn o nian ze

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simbolismo e lruculenza

e il r is chio di una pace orrida. interpretata da Canevari

Le co ntradd izioni dello spirito: si può a m are il prosstmo quando è inqu a dra to n e l mirino d e l fu ci le ?

Lo n! c amp o di Zot'fiÌ.

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l l' Ìillì di Werestschn g i n.

Ari stide Sarto rio , dopo av e r dato il suo contributo alla guerra com e so ldato , volle da r lo a nche come arti sta. Girò per il front e traendo " im pressioni " e rappresen tandole i n bozzetti ; tele corpose, robuste, opache; sprazz i di luce parsimoni osi , colo ri "s por c hi ". Come la guerr a

Primi trinceramenti al ponte della Priula .

N o uurn o. Octo bre
66
1917.

Gli alleati ebbe ro il loro s pazio n e lla propa ga nda di guerra s ulle cartoline; i pubblicisti dell e varie nazionalità non lesin arono di corroborare le allean ze per soste nere il fine comune, presta ndo la loro attenzion e a nche al mod esto - ma importante dal punto di vista propagandistico - contributo degli es uli cecos lovacchi.

Italia e In g hilterra.

Italia e Fran cia so relle, di Occhipinti.
L 67
La Leaa lt bl o -B rìt a nnl c a, in nome d el popolo ins Je ae, invia saluti od auguri per Natale e Capo cl' Anno ai valorosi aoldoti italiani combattenti sulle Alpi, •ull" 15onzo e sul Carso

ZA NASI SVOBODU!KU PREDU S

CESKOSLOVENSKOU ARMADOU!

Per la nosrra liberazio ne ! A vanti con le schi e re aecosl ov anche.

I TAUA! A N/10/0
.16\.ARDO fUL MÀR.E ADENTE
Fl6U
68
LO
NEl 61ÒANI
In attesa d egli Stati Unit i, di Dudo vich
La Legi one Cecoslovacca.
2

D a l n ove mbr e 19 17, co n r itm o se mpr e c r escente. fu r ono p u bb li cate nu m erose ser i e d i ca rto line in fran c hi g ia co n propaganda. I t e mi. adere nti all a r ea lt à d e l m o ment o, s pa z iaro n o d a l c u po p ess imis m o d e ll ' in va s ion e, co n t ut te le s ue co n seg u e nze , a ll a li eta s peran za , di v e ntata ce rtezza , n e ll a vittor ia. N e pr esent iam o a lc une, c h e s i com ment an o da s o le e d off ron o t ut ta l a ga mm a de i te mi sf rutt a ti dalla pr o p a ganda n ell ' u ltim o a n n o d i guerra.

t)<li perso CI<Jel Col1)batteQdo, e .se t o noo COO)bò t ti perder"i te, la tua farl)iglia, la patria toa! 6l)
Serie edita dalla 2" Armata di.çegnara da Alli/io Mussino.

rivive re i t erry r>• del 48?1---

- An<he le pentole ci .portano via!· - Tanto a che servirebbero.•. Orma,. non Cl /!anno lasciato nulla da farvi cuocete l

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Sol dati, difel)deteci

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Giovanni M azzoni disegnò numerose serie per la 2 3 Armata. per la 33 Armata e per La Tradoua. Di questa se ri e, in franchigia. ne furono fatte più edizio ni.

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-·· 73
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Serie di cartolin e in fra n chig ia d is egn ate da Ravag lia
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La vedova. N l'/ Fri111i inva.so la fot·c a austriaca lavora

L'oltraggio.

D :lr t,ftra ;•,;; (t dd J·iin vc austr/a.ct· e tcdescld t'nlflouo, uei ctv le/li ,,sposti sulle trincee, d,aver ollra,g:s:uao le n,.\/ re dmuu:!

nostri stra{() essen deg1ti del r etag'l{io di gloria elle su essi discmde ., Generale DI AZ

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Cercano di rovinare

TE e L'ITALIA

(Italia vuoi dire l t uoi FIGLI, t ua MOGLIE, tutta la tua f Al'l\IOLIA, e quello che hai)

n·nemic o, c!,ìe'ha paura della tua baionetta, vuole awitirfi e disarmarti, per vincerti e calpestarti come ha fatto coi russi.

l Traditori interni aiutano il Nemico

Diffida di chi parla come i1 nemico. Ti dicono: Gli alleati fanno durare la ·guerra. N o n è vero! Gli inglesi, i francesi, gli americani ti aiutano a resistere e a vincere.

Vincere vuoi dire finire la guerra

Gli alleati dànno da mangiare a te e alta tua FAMIGLIA. l tedeschi rubano queUoÒch e trovano nei paesi invasi. Ifl S U LT A N E VIOLANO LE · Con i tedeschi non è possibile fare una pace da uomini liberi ; ma da S C H -l A V l: Bisogna V noere. · Chi ti parta di pace a t utti i çosti è n VIgliacco o un Imbecille o un lRliDITOIU:. Tu non Pigl'ialo a SCH l AFFI

,.

La sa Armata realizzò una ser ie di cartoline , rivoluzionaria per il tempo. Più che rifa rsi agli stilemi pittorici consolidati, le cartoline imitav ano i manifesti futuristi di Marinetti (Parole in libertà) e di Carrà (Guerra - Pittura).

ino e "ole"ano che a cosa, ti dice"ano: Tu n"e"i paura , ma era. - /\desso i tuoi

ICI INTERNI D ESTERNI

er ti dicono che di là l'esercito austriaco è Immenso, Smisurato, lrresisti N n • c

.•.................
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. TU NON HA.I l'ITALIA A T[MERE PER VINCERE
Volete ta PACE? non ascoltate i consigli del nemico e dei traditori. Tutto il mondo è con noi e il mondo non vuole· essere schiavo dei TEDESCHI. la paée si ottiene solo col COMBATTERE E VINCERE LA VILTÀ l,.A SCONFITTA ' ITALIA POR · TEREBBERO . AL PROtUNOAMENTO DELL A GUERRA e alla · FAM E 78 IFFIDASSE ' ' DEL VALORE DEL NOSTRO SOLDATO 1 È DISCIPLINATO, GENEROSO, SOBRI:), SANO, FORTE, INTELLIGENTE E SENZA PAURA ====--SOLDATI! SIATESICURlDELLA VOSTRA FORZA, ORGO:JLIOSI DEL VOSTRO ' VALORE E UNO POTRA VINCER VI

Sei mes i or sono gli austriaci ci dis.'1erQ: " Italiani, non vi lascerem.6 cl-ie gli occhi p e r piangere l e per il Papa. , Afra i fucili e .i cannoni, sul Piav·e e s ul Grappa salva rono una volta l'Italia. · l n ò stri occhi non ci servo no a piaffr , ma a vedere oltre ogn · dire!

Uediamo infatti c discutibilmente, che la • • il .plano, il mare e le (l che s'affacciano a l' orizzo ai confini naturali d'Italia COSE NOSTRE ! epperò

fucil·e e can '

col vostro coraggio, Ct l o SOLGA l della· 5' AR

vuoi dire imp orre la pr o pr ia volontà al nemico ! · · 1 4 Se i Tedes ch i, noi diverremmo • E a lÌ i lr"atelli del Carso e d e l Tre n. tino pe r c_h e '.jnor:irono ? _ · Le· ma Jr i;de . vedove, le sorelle, perchè si rasse griarçm o ai lutti più acc ascianti, · alie insopportabili-?

Ah, no Ì $ci> l1ati, noi n on siamo nati per servire! I talia vuol d ire

LIBERTÀ! Lib
79
t! r·tà dire Vi ttoria! Italiani,

ciò che vedi innanzi a te è tuo!

L'austriaco te lo ha rubato!

Ammazza il ladro e RIPRENDI

LE TUE COSE. 11 grano della pianura, la Vite della collina, il pasco l o della SONO TUOI r L'austriaco te li ha rubati !

Ammazza il ladro e R l.P RE N D 1

LE TUE COSE. Quella casa, quel paese laggiù; sono la TUA CASA e il TUO PAESE! Caccia gli usurpatori e grida loro eh

L'ITILII È

V.E:NDICHIAMO

i'

i bimbi e le morte in quelle città, su eui· la. ferocia tedesca ha volato, dis , . . bombe, cretinamente, inumatt'ament-e,_inutilmente !

...:-

-V-ENDICHIAMO

lo stràzio · subito dai monuinenti celebri, che l'ingegno dei nostri padri d'I _ ! ..

SJ.EN D-l CH l A NIO

· lo f ioreriJÌ terre al di là del PjaV.e, :qùèl,l'e oppresse da tempo e quelle dì invase, invocanti ·la grande

Vendichiamo, ,. gridando a pieno petto :

" MortE all' austri·aco ,

80
' . '
• ...- -. • f

ùil dette terre invase

Tutto il nostro amore dev'essere per lui. • EGLI SOffRE DOPP IAMENTE DELLA GUERRA. - Noi andiamo in Licenza, riab· bracciamo i nostri car i, essi sono al sicuro. -- Egli piange pensando alla -fam iglia maltrattata dai nemici

MAMMA!

perchè nascondi que 'f frglio tuo, quJ mio fratello, a la furia la _battaglia ? Perchè gli fai gitt • faccia il NOME INFAMANTE di

--

L ' . unrone J c:' , === là la r orza

Tu t t i in&iem e vin ceremo c er tamente e t o rne r em o a te, per non fasciar t i mai più.

8 1

T,.

sai perchè DUlA , uel1o che nella F e sta dello a l'occhiello ra chcz UFILr -

Uguale, capisci?

cacciare l'austria dall'Italìa tutta

TE!

l'Italia ebbe i canti maggiori d'ale la sua bandiera sventolò vittoriosamente, sai chi la ,spiegò a tanta gloria?

TU, FANTE MODESTO!

Quando avanti a mille b{lionette incalzanti, inesorabili il SECOLARE NEMICO fuggi travolto dall'assalto i rresistibile , sai chi impugnava quelle baionette?

'

TU, FANTE GLORIOSO !

Quando domani sarà pronto il u gran pu- • gnale , della riscossa, da scagliare contro la ferocia di questo pazzo tedesco sanguinario,

TU, FANTE VITTORIOSO, glielo pianterai i n e ci darai la

82
*

R .E SERCITO ITALIA-N O Corrispon d enza • • in ltan ch igùv

Cill•dlni • so/dst J>illte un esef'CJIO solo. V. Emanuele ru

il

franchigia

Armata realizzò due

la

riunivano forme di svago , richiami ali

infanzia e propaganda

--·--o --
l MI rammen ti , o soldato? uando eri bamb ino venivi tu a cercarmi O ra son lo cbe vengo a trovarti fio quassù e ti porto la p arlata del tuo paese e la nostal gia d ell' Infan zia lootaoa T i farò ridere e ri· , co rdare : ma se ti posso servlrt, vacctlè son d i legno per picc b iar-sodo sul n emico d ' Italia, fa pure l Non avrò ma l recitato un- parte più bella l · .·
l '
83
Sfruttando
verso dell ' ultimo tipo di cartoline in
,
l a
cartoline che
'
. Ricordo del l:eatro di burattini che va a cercare il Fànte fino In trinc ea per farlo ridere alle spalle di questa tes taccla di legno che, daglì dagli, alla fine si romperà

"La Tradotta" pubblicò numerose cartolin e , a firma dei suoi collaboratori. Particolarmente bri1lanti quelle di Rubino, dedicate al fallimento dell'offensiva austriaca del giugno 1918 . TI nemico le pr e nde, il fante vince, la vittoria è vicina: si ride di nuovo.

84 LE FATICHE o·ERCOLE .
85

SCHIACCIALI ! . ESSI SONO I NEMICI o· ITALIA!

L. OFfENSIVA DELLA SETE ...

86
87
.....OFFESI ...U S JHO 88

La guerra volge alla fine. Golia (pseudonimo di Eugenio Colmo) sintetizza. in queste due cartoline in franchigia, la fine degli I mperi Centrali e la vittoria dclrlntesa

.d , / L' INTESA DETTA LA PACE ..... 9'A...... • """ -... 89

" Alle porte d'Italia i nostri figli ed i nostri f ratelli combattono per noi Affinchè possano difenderci ben e, è nec ess ario ch e siano ancor meg lio armati ... " I ncominci ò con to ni dimessi la campag n a di p r opagan d a per i p restiti d i g u erra, po i , con ritmo sempre più se rrato , s i sviluppò nel corso della guer ra in modo in cre dibil e . La produzione delle stampe varie raggiunse, se non superò, quella dedicata alla pur a pr opaga nd a .

• Jl ja«la.ltWi i so.t:ri/lcflltldUifJ>tr!SIIbili. Triestr oUettde '

F'ihberlo di Ssvola

90
Edizio ne della Banca l1aliana di S co 111o.
; DITE IDillO PEIIJ IITTOIII : IJ tmOIII È1J Pl[f : JBmsmlltlE PBflSB UBlft[IITilllftl DII[OIITO . .
Edizi o n e della Croce R ossa Italia na.

Edizione di vari Is tituti , hoz::.euo di Ma;,za.

1111 Tutti sanno che sono in Jtiuoco 1:.. S1curez:t.a e l 'onore. la \dt:l e l avvenire della Nazione: e tutti sono pronti a qtlalsia<i <forzo occorra percbè io questo periodo de1Ja stona umana, l'Italia scriva una del suo pa<salo, delle sue tradtzioni e sua mi<iH<>nc ael mondo • PAOLO CAWCANO - 14 dlc t 'JI6

Edizione d i vari lstit 11 ti bozze t /0 di Bo rgon i.

.. •. ...,.. -.. _ ..._,__ • 91
uea. Re t 26 MAGGIO 191 51 of,:t,i li §itltvà D/ myuè/v: l'O/V 1(1/l/o &l'l't'ome ::'lat. l'o.dri <..çl,iPri / CHI NON PUÒ DARE IL BRACCIO DIA I BENI PER ESSERE DEGNO DEl PADRI CHE INIZIARONO DEI FIGLI CH E COMPIONO I DESTI N I D' ITALIA !
r ; \ .: ... ...... l "'\...._, f!feJ!J!o92azL(mafe 51 t Edi z io ni d e l C re dito Italian o bo zz ell i di t'v/a zz a f)(T t!i!cu!lr: tn!rrf'J/t'.fKr !ttt 1/Jff' kr !/d!ncr 1 ' HMIITATIEJLH! §01f1'0§([1RllWlETIE. AL 8ies1Llo 9JazLOJlafe 5/o PRESSO UL CCRIEIDH1f(()) 92

Edizion e del Crediro !raliano , bo zz erro di !'vtauzan

SOTTOSCRIVETE PRESSO LA

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Edizione defla Banca Italiana di Sconto. boz zetto di Lionne

c:b.>.\t &. ;_.,,.r. _....( ((.ff,;, /) i .kte.. " •t•(\.d.M' E c...'l .1..- -so-J.ok..,-; .-.. '{;,i lt.., "J ••t4 P"'"' 6' ..l.- u;t.

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.
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DATE ALLA PATRIA IL DENARO PER LA VITTORIA
94
SOTT OSCRIVETE PRESSO LA BANCA ITALIANA DI SCONTO F:di<.ioni della Ban ca Italiana di S conto di Crespi.

PRESTITO NAZIONALE

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° / . ( $ k.Nfe: OA IM POS T e PR!Sf.Nff r.
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LA GUERRA,OLTRE SI VINCE COL DENAR ALL'ITALIA, PALPITO DEI N l CUORI. QUANTO ESSA CHIEDE
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al PRESTITO NAZIONALE ' CONSOLIDATO 5 prmt> gli ufficr tltfla Ediz ione della Cr oca Rossa Italian a. di Valle. Edizione di l wiwri ,·ari. di Perroni. • • Pli:TKO N I PRESTtTD NRZIDNALE RENDITA CONSOLIDATA 5 ° /0 NETTO = EMESSA A L 86,50 PER 100 NOMINALI ===== = = REDDITO EFFETTIVO 5,78 ° /0 ESENTE DA I MPOSTE PRESENTI E FUTURE======= LE SOTTOSCRIZIONI SI RICEVONO PRESSO TUTTE LE FIL I ALI DEGLI ISTITUTI DI EMISSIONE E PRESSO GLI ISTITUTI DI CREDITO ORDINARIO , LE CASSE DI RISPAR M IO, LE 8t.NCHE POPOLARI E COOPERATIVE. LE DITTE E SOCIETÀ BANCARIE PARTECIPANTI AL CONSORZ I O PER L'EMISSIONE DEL PREST I TO====== 97

bozze llo di Mau;.an.

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Edi zio n e del C red it o It aliano.
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E dizion
di Petroni.

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Edizione Istituti vari, bozzetlo di Be/trame.

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.
l 101
JòlfofCUIVETE

Edizione del Comiraro d'azione dei Mutilati, In validi e Feriti di Guerra, bozzello di Palanti.

10 2
Edizion e della Ban ca Comm e rciale Italian a, boz ze tto EB. " CITTAOIIll ESOLDATI SIATE UN ESERCITO SOLO .. Vittorio Emanuele 111 Edbo n e Excelsior - Ril ·i I'W
F:rli z io n e lstitwi var i. bo z ;: ell o di B ril les ua . 10 3
SOTTOSCRIVETE Al PRESTITO NAZIOP ALE 918
104
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P OPY LI CONSVLTO ITALIA v r CIT E d i ta da Salomone, R o ma
Ed ita da Aljìeri - Lacro ix Milan o

Edita da lf 'ls lituto Arti Grafiche. Bergamo.

Edita da Barabino e Crae ve, Genova.

TRIONfO DELLA GIUSTIZIA

DI COSTANTINO GRONDONA.

LA PACE È APPORTATRICE DI GIUSTIZIA, DI LAVORO, DI BENESSERE.

DIAMO AL L'ITALIA l MEZZI PER ASSICURARE LA PACE SOCIALE SOTTOSCRIVENDO A L PRESTITO.

105

FUORIDAIROVETIDELLAGUERRA PROCEDIAMO RISOLUTAMENTE PER LE VIE DEL LAVORO t

Edi:.ione Richter e C., Napoli. bozzeuo di Borg o ni.

106

Manifesti e locandine

Tra la f i ne dell'ottocento e i pr i mi del novecento manif es ti e locandine era no abbastanza diffu s i come mezzo di comunicazione pubblicitaria per il commercio e per gli spettaco li di arte varia. Spesso disd egnat i d agi i artisti del tempo, che consideravano la cartellonist ica una deminutio capitis dell 'a rte, fur ono comunque gratifi cat i da fi rme illustri, della l eva tura d i Toulouse-Lautrec.

Con la guerra i manif est i persero la co nnotazione commerciale p er trasformars i in s trum e nti di comunicazione ideologic a e politica a sostegno de11a lotta.

L ' Ita l ia eb b e un posto di rilievo ne ll a cartellonistica della grande guerra; la produzion e di Francia, Germania, Inghilterra c Stati Uniti non fu da meno: in un mondo ancora senza radio e televisione il manifesto era il più potente mezzo per colloqu iare con le ma sse e per conv incerle, a t traverso parole e i mmag m1.

Due furono gli obiettiv i fondamenta li dci manif est i: la propaganda pura e la propaganda per i pr es titi.

In Ital i a i manifest i di pura propaganda fecero ricor so più alle parole che al disegno. V 'e ra un motivo; co n la coscr izione obb l igator i a, non c'era n ess una n ecess ità di so11ec itar e uomini e coscienze con immagini forti e persuasive per indurre agli arruo lamenti. Bastò i l bando d i mobil itazione.

Altri Stati, come l'Inghilterra che poteva contare solo sug li arruolamenti vol ontari, dovett ero ricorrere invece alla forza della suggestione pittorica abbinata a11a persuasione degli slogans dei cartelloni per sp in gere i sudditi a prendere le armi.

La parola servì sopratt utto a incitare, sostenere , r es istere, oppure a smentire, confutare , duc11are a distanza con nemici int e rni ed esterni.

Nei manifesti scritt i , comunque, gli a utori sco prirono il valo r e della grafica ed elabo rarono caratteri tipografici, forme, colori e segni, combinandoli tra loro in modo da attirare già da lontano lo sguardo del lettore. Più che d i scr i ttura, in questi manifesti potremmo parlare quasi di ideografia, di pittografia, cioè di rappresentazione di co nc etti con scritte e segni figurati. O di futurismo. L o stile linguistico utilizzato fu conciso, imperativo, c perciò più attraente ed efficace. Raramente i manif es ti sc r itti r iportaro no comunicat i l unghi e d esaurienti.

La loro magg iore produzione si ebbe da ll a fine del 1917 , quando esplosero le tirature di ogni tipo di materiale a sta mpa per la prop aganda. Negli anni precedenti i manife st i era n o stati utilizzati soprattutto per diffondere band i e or d in a n ze alle truppe e alla popolazione.

Se scarsa fu la produzione di manifesti pittorici per la propaganda pura , abbondante e pressante fu quella d estina ta a sostenere i prestiti di guerra. I soldi non si poteva n o

109

assoggettare alla coscrizione; mobilitare danari era oltremodo difficile e richiedeva una notevole forza di persuasione. Perci ò l'attenzion e dei disegnatori italiani fu rivolta, e so llecitata, alla produz io ne di man ifesti e locand in e per i prestit i di guerra (i cu i stessi sog getti furono sfrut tati per real i zzare le carto lin e dei prestit i).

Gli appelli furono sempre aderenti alla si tua zione del momento: dall ' invito al risparmio per destinare ma gg iori fondi alle necessità bell iche, alla lusinga dei profitti; dalla richiesta di aiuti che consentissero di abbreviare l e soffe ren ze dei combattenti, alla velata in timidazione che per mancanza di oro la Patria potesse perdere la guerra; dall'accento lacrim evo l e di orfani e vedove inconsolabili , alla severa accusa del dito puntato del fante o della stampella del mutilato; dall'esortazione categorica a dare tutto per scacciare il vandalo invasore, all'incitamento qua s i violento a dare contr ibuti per as sesta re il co lpo decisivo al vacillante nemico. Fino alla novella a lb a della Vittoria, che vede una nazione s tr e mata , esausta ma che bisogna ricostruire per pas sa re dagli orrori d e ll a g uerr a a lla serenità della pace mediata dal lavoro.

Toccati in ogni corda, gli italiani diedero una risposta massiccia al richiamo patriottico e alla richiesta di sol ida ri età invocati dai pres titi. La mobil i tazione dell'opinione pubblica fruttò all'erario più di 14 miliardi di lir e in mon eta d e ll 'epoca . Una bell a

cifra, specialmente se raffrontata con l e disagevoli condizioni economiche di una nazione in guerra, l e cui ma sse a fatic a riuscivano a conc ili are pranzo e cena .

110
IL TRASPORTO fONEBR.é DI CECCO BEPPE • f t1 111
TRA SATIRA E FEROCIA
Carlino che il boccone non · ti
sia indiaes to ''

LA COLOMBA

917
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LE.
UOVA-

LA DOPPI A FACCIA DELL'IMPERATORE D 'AUSTRI A

cosi scriveva a suo cognato Sisto

Xio caro Sisto, per moni/e.stare in modo preciso lo lealtà di tali sentimenti, li prego trasmettere segretamente e non ufficialmente o/ 'Presidente dello 1?_epubblica 'Poincaré, che appoggerò con ogni mezzo e usando di tutta lo mia influenza personale presso i miei .!Uieati /e giuste riocndicozioni francesi relative all'.Jllsozio·Loreno I:OlTR!Ct: t. vrrALt · :o.tllANO "'""•''" C A 'l( L O.

Così l'Imperatore d 'Austria telegrafava all'Imperatore Guglielmo:

riconO.!ciulo e in un modo qualsiasi giustificale le domande della Francio di riconq4isto dell'.Jllsazio e Lorena. [}(el momento in cui i ca nn oni auslro·ungarici, insitme con quelli ledeschi, tuonano sul fronlt occidentale, """ vi è cerio bisogno di prooare che io combollo per /e due pro-.incie e sono pronlo o combattere anche ulteriormente. proprio come se >i trati<USe di difendere le nostre sleS$C prooincie Flmoo'• ' CARLO.

114
M
,
Il capPone che ouol dire sporco Il capPone go l oso . Il capPone chiamano il ,.,. lodesco,, i monfa,., sensuale n ari delr alto Pe- Il neto. prepotente R Si vede che lo conoscevano meglio di noi il " todesco , quei montanari che gli stavan vicino e gli andavano in casa. Tutta Italia deve chiamarlo , M
c , , M u c , è proprio il suo nome.
U C
''MUC,
u
LE ALLEANZE "' . " c o o c t li l f l c o '•:;l!.......,wu.! 116
Qudto bno l!ll pi t tore \ "•.\d2m nel , dun.n t t h :ur:n. da Crimt, r r •rr:tml :rt s.o1dJ.tl • un fur:cc!t uu ng:icst a:aliomo • ,ht " Jjnno :1 :urola d"ordlnr Come esti erano unul a llora contro 1'rgnnonl2 ;Jc-211 Zlr di sono t•nhi o ra. OOJ'() &i :mni ccraro rc,tn:OmJ dtg!i c;nn b ttiu pno:a o•ordant: Lt b ort t. d e l popoli, ln<llpendonza delle R1p roouz•o!" o ,, ,.,.u, u•ll• puo bl•cu o ne mo n tllt " ORA E At..L. ORA" di Ro ma ,
• LA GUERRA DELLE MUNIZION I COME LA GRAN BRETAGNA HA MOBILIUATO LE SUE INDUSTRIE 11 8 t lt.IIIOtwl-....,... No ....... i"""'......... fOfl -_l 41_...•• K""-tolo.- tr. iopaoUioi \11"'"11'1....,.._. ...-ltwrdll lo _.,_..,,,..0_. le lllflbll!.-.,...._.. fO!c "'!"'"".....:fl t:obbcidw- NoWeht _.. - tl "' di -doo

1914: luglio 23 28 l

L'Austria-Unghe ria, senza consultare l'alleata Italia, presenta alla Serbi a un brutale "u lti matum, · che non h a l'uguale nei tempi civ il i· e l e dichiara la guerra.

•uruo

La Germania sostiene I'Austria-Unaheria nella pol itica aggressiva di auerra e presenta un "ultimatum, alla Russia.

1914 : a&OS10 1 3

La Germania dichiara la guerra alla Russia; ripudia le proposte di medi az ione italiane, inglesi e francesi, e dichiara la guerra alla Franc i a.

1014

La Germania invade 11 Lusaembureo "neutrale, e Int ima al B elgio "n eu t ral e di l a sciar p a ssare t r u p pe sul territor io belga per alte spalle l a Francia.

1914: ;.gosto 4

La Germania respinge tutte l e richieste inglesi per il rispetto assoluto dell a neutrali tà belga.

lliJI4 : -.o•t<t

La Tu r ch ia si u n isce alle Potenze centrali, dichiara • l a "Guerra Santa , e rinnova i massacri dei Cristiani nell' A rmenia

1914 : acosto

L a Germania fomenta disordini nel Messico contro gli Stati Uniti con la connivenza de' propri agenti diplomatici e consolari.

1114

L'esercito tedesco compie oltraegi scandalosi nel B elgio e In Francia contro il clero cattolico, le donne ed i ba m bini.

1914 : s euembt e

La Germania bombarda dal m ar e parecch ie città indifese uccidendo donne e bambini.

L a Germani a te nta di provoca r e una ri vo l uzion e nei possedim enti inglesi dell ' Af rica merid ionale.

1915: macgio 7

La Germania affonda il transatlantico " L usitania, e periscono 1134 passeggeri civili inermi, alcuni di neutrali.

L'esercito Austro-Ungarico si copre d ' ignominiose aesta d'atrocita in Serbia

1915: epoche varie ed a nnl see;uonll

L a Germania affonda "navi-ospedale ., poste sotto l a salvaguardia della " Croce-Rossa,.

IQIS uneMbr r

La B ulgaria si unisce alle Potenze centra l i.

1915: ed epoctl• varl6 In MCUito

La Germania r innova gli orrori della schiavitù, deportando dai territori invasi nel Belg i o e nella Francia i non combattenti pe r usarne a suo beneplacito ,.,_ .t

La Germania manca ancora una volta all a parola data a gli Sta ti Unitr di nspettare la vita dei neu t ri sul mar e

1917: primavera•state

L e repubbli che americane di Cuba, Guatemala, Honduras, Panama, Bolivi a. Brasile ed Urugu ay dichiarano la guerra alla Germania.

La Francia sostiene l'alleata Russia e rende noto all'Inghilterra che r i spetterà la neutralità del Belgio.

1-1.4 2 •

Il B elgio si oppone alla violazione armata della prop r ia neu t ra l ita da parte delle truppe tedesche, e domanda aiuto all'Inghilterra e alla Francia

191 4: agosto 4 ·5

L' l nghi lterra, riusciti vani i suoi reiterat i appelli al rispetto assoluto del l a n eutra li tà del Belgio, dichiara l a guerra alla Germania violatrice.

191' agono

L 'India i ntera, dai suoi Principi ai popoli tutti, abbracc i a la causa eenerosa dell' I nghilterra e manda un mo esercito in Eu

1914 : setlembre

Il Canadà prepara e manda in Europa un primo esercito in aiuto delle forze inglesi combattenti i n Francia per la difesa del diritto delle genti.

UU4

L'Australia segue lo spontaneo esempio edificante dell'India e del Canadà e manda un primo esercito in E uropa pe r sostenere la leale causa degl'inglesi.

1914: settembre

La Nova Zelanda i nv ia un primo ese r cito in Europa i n sostegno dei buoni diritti democratici dell'Inghi lterra e degli Alleat i.

si unisce alle Potenze degli Alleati

L 'I ta l ia, convinta della brutalità aggressiva della guerra che la Germania e l'Austria-Ungheria scatenarono, si un isce all'Intesa e ai suoi Alleati.

19115 : marzo 10

il P orto ga ll o prende a ttiva parte alle o p er azioni terr estri contro l a Germania.

1916: --eosto 2 7

L à Romania si unisce alle Potenze dell' I ntesa contro gl'Imperi Centrali.

G li Stati U ni t i, indi en a ti dall e brut ali t à tedesche e da tu tt i gl 'in t rig h i sleali cont r o i neutri, dichi ara no l a g u erra alla Germania.

1917 : primavera·n tate

La repubblica af r icana di Lìberia, l a repubblica asi atica della Cina e il regno asiatico del S i am si uniscono agli Alleat i contr o l a Germania

Perchè tutte le cinque parti del mondo sono contro la Germania?

Pe rchè la Ger ma nia ha provocato e st raz iato il mondo.

Perchè la Germania nel luglio 1914 non ba voluto mantenere la pace oon una Conferenza delleNazioni?

Perch è la Germ ania \O le\ a con la prepote nt a t rasci nare nell a sc hia\ itù tutte le Naz ioni.

Perchè la Germani a ricorre per vincere, ai delitti più atroci e alle frodi più basse?

la Germania ha paura de ll tl

Uomini tutti! Se volete la vera Pace, che duri, strappate alla Germania le sue armi assassine!

E sente da b o llo • !2 N%·l'Ili ISTITUTO GEOOIIA11CO OI AOOSTINI • NOVARA f'l ( L • .\
UftLsoN: 6. Ilo.' ... Addio m'o e ne '/Z'TTOR/A se /iJ YJ 120

'CHI E' PIU'. CIV ILE?

La vera civiltà si vede dai fatti. non dalle chiacchiere. l Tedeschi si vantan o d'essere il popolo più civile del mondo, Il che rappresenta un bel colmo di sfacciataggine da parte dei massacratori di naviganti inermi. da parte degli assassini aerei di donne e di fanciulli, da parte dei perfidi manipolatori di gas asfissianti, di liquidi infiammati, di bombe ve l enose

Paragoniamo la civiltà nostra con la civiltà tedesca alla st r egua del che ambedue dimostrano per il se n timento ARTISTIC O e per quello RELIGIOSO, patrimonio comune di tutti i popoli civili.

I tuoubl sonll toscloU tnmtuml di1lle truppe illle ilte

T ALI ess i er a n o de lla conquista di Ge rusa l emme e T ALI sono r imasti, dopo la conquista, avvenuta pe r opera di TRUPPE A L L EATE comandate dal Gene r ale Si r Edmund Allenby.

N onost a.n te le op er a zi o n i di g u erra ne ce ssari e a debe ll a r e

bili monumenti della Fede e del Genio, per opera dell' ESERCITO GER M AN ICO.

Q ue st o n on è ma CIN I CO D ISP RE Z ZO dell'11rte e della

Q uesta è vera e propr ia B A RBA R IE Il

Il mo nd o gi ud icherà, anzi h<' già gi u· d i cato !

Ma noi, che insieme al nostr i Alleati, r ap p resentiamo l a vera civiltà, a bbiamo il dovere di l ottare finchè la ESECRAN D A BA RBA RIE TEUTONICA non sia decis;ome n te SCON F I T TA

l'esercito turco-germanico che difendeva 11a città, l'esercito al· leato dedicò una tal cura all' inc olumità dei monumenti sacri , da non smuoverne N E MMENO UNA PIETRA.

Questo è RISPETTO autentico dell'ARTE e della RELIGIONE.

Questa è CIVIL TA'.

· '
L 'IN VAS IO N E
122
L' INVASIONE AUST RIACA NEL VENETO
LIA! .. Sacri al dovere, i nostri figliuo li , come voi balzarono arditi al primo appello della Patria; commoBSi , eppur radianti di speranza e di fede; come voi vostl,'e Madri , cosi si sta e;caron o essi dal nostro muto abbrac cio ' Come voi, vissero l'aspra perigliosa vita di guerra; come voi combatterono, anelan do alla liberta e alla grandezza d'Italia, e ta.lnni, l'imarginate le fePite, tornarono con immutato entusiasmo, una prima e una seconda volta alla pugna. Colpiti mortalmente da piombo nemico , gilwquero per sempre . Pietose, le mani dei loro compagn i, ne raccolsero le belle membra: con fraterno aUlore le seppellirono; le sepoltura ornarono d'ogni più delicato culto. lloi benedicemmo questi generosi . Rassegnate, accettammo. per la Patria il sa.crillcio tremendo, e sospirando il giorno del nostro pellegrinaggio alle venerate sepolt ura, confidammo che il voto ardente dei nostri .figliuoli sarebbe compiuto: Italia sarebbe rudenta. !
ecco i nemici invadere parte del suolo d' Italia: del suolo sacro per le antiche glorie e per gli antichi dolori; del suolo sacro per il sangue ita liano di cui è bagna to; piu sacro per le meUlori tombe ! Ecco queste tombe, oggetto della e della nostr:\ pieta.; del vostro e del nostro culto, Yiolate, profanate, calpestate, schernite fo rse! '{eco le epigrafi., r icordanti il nome dei Caduti , e il loro ardimento, gie. forse rase dalla spada del barbaro o dell'infedele, e noi Madr1, già. deserte di tanto orgoglio e di tanta speranza, una seconda volta Ol'bate cosi att•ocemeub dei nostri figliuoli l Solda t i d' It a lia, sorgete! Per l'o!lore e p"r l'amare d'Italia. sorgete t Per misericordia dei nostri Morti, sorgete t Per pietà dei nostri straziati ouori ruaterni , sorgetll 3orgete, e C'acciate il nemico
S OLDATI D'IT A
Invece,
; cacciate il barbaro fuori d' Italia! B siano ancora e sempre nostre, e solo nostre le to mbe degl' Italiani ! Siano nostre, e solo nostre le terre d'Italia!
Tiran!lide, della Civiltà sulla Barbarie, della Giustizia sulla Forza. Ma con voi e con loro , per voi e per lòJ'O prega e combatte una pi'ìl eletta Milizia Quelli, che con voi sperarono nella santa. ",ansa. e per soll'rirooo: quelli che con voi combatterono , ancora con voi combaUono, e per voi pregano ! lei nome loro e in quello d' Italia, sot·gete, figliuoli tutti della Gran Madre : sorgete, e vincete l Le Madri dei fi g li m.orti FIRB!fZI • Orsanmichele 18 l ovembre 19 17. Admlioni di l ad ri dei Soldati morti al fron te CUtry S.vl!lti - Alvlda 1\aDalllti - Nontini·Sivj&DQvlc - Anna J>locardl - Dolunoe Dardi-Bervi - llarla Bauer Moodol4 C<•rtl VJOiall!é Ololildc Lfflly,l - lch1 - l!IJlWiesl - casini Annunziala - huddl AMstlllta Ma11a Uuldulti - Hi8j{lnl Liliaa BaJ)glOl R.mllla -- Pklèhl Bmllla - (Jo81Autilll MMina - i"'t,nLI.etll Ojuset•t•a - IC.Oijll V. a YCULU1'4'11l - 1'11117-IIDP.Ill AMUII?.iata · Meoot.Ll - ValenLiol J,ulglll In l'et'llol - Adorni Marina ID Plerlnl - 8Jmonlnl 111 Nuscl - - l'oli Felleillll In l'rego8i - Mqo11ol 'rer4'8a lu 1 'umaca - Mor.zoul Lulgla io Ventut•lol - 'l'al'lllll•la l.Uigta lo Arlolll - I'"!OPibeiU Brmiol&l'regot<l Filomena - ChJo.·,.., (}fida - Ol111lgll& Tel'e83 llllhllrbierl ROM V.a Derollf' Malaul - Gelllra 'l'orriDI - Adel" l'IDI - Augu41a l'oniAOll - Prot Ou,,.eua - \'II'JfiDill - loooentl l'el'l'aa - MaueUI l .awu'tlllll - Bll8a OlaUI lo Oogoll - Oiulla di l!tlcei naia ('ont.e814 llllti<Wlhl - l.aullomhl. Palau! - Blvll'à Neneionl - llaUa - MorelLI C.:lt'llla - Menucci :r.aJra - Kllér Oréllcl - 181ola Baroni ·- ILI\Iia l'w'l!K&tLi - J>ufeml;l Yanzlnl ... Annlla U.ml BIIUtC& S(!sLilll - Ar.zema creote ft'er•·l - J.ampredl T•ll'lnld. - Klvlra F•·ulllnt v a l'ellae - As"uola · ADII& lUcaliOll - ALtilia l!òu!Uio · - Ida Pilloi'IIJ.1Je1J1 1'1trealna - Peeaol Ko"" - Còtl!A!o!M lil't1h Ul - &1'011\1111111 B.IOIIA(Iff OIUllaoa. - GluUu Urìgldl AmeliA Rnsselll - Anua Keontldy Lauri•• M. sa Nlce.tlioi di - IAiisa llenvenuu - Adda 'l'addcl - IJIJ'''' 1'. a R<>llll · J.aut•a Mo••purlfll. Firenze, 1Jpoarafla O Fr aUnl
Soldati d'It ali a, s o rgete! La generosa di Francia e d'Inghi lterra. scende 91 fianco vostro e. combattere per la stesaa. santa Causa : per il trionf!l della Libertà. sulla

e Il nemi co ha fatto affie-gere nei naesi del Friuli invaso, la sef(uente· ordinanza: ''Ent ro sei ·òre tutti i. cittadini dovranno por.t are n ei lun2:hi d a.. auesto {;olDando tutte l e armi che te n!!ono in casa. · " Entr o altre sei ore dovranno porta-re nei lu oghi sta iliti tutti i viver i che tengono in casa. "C ia sc un o Indicherà il urov:rio · nome, ed o a Pe Jre 11 s i nresente r à a ricevePe un huono uer il v itto. ·· " Ciascu n ob b edire al nostro REGOL AMENTO DI LAVO .O ..

I l c _._. . TO DI' LAVORO , dei n ostr, i n ·mfe1 no i !o t r adue ·amo aui sotto f u affisso i · na · del Belkio dal Comà· da nte di t apna t d co. 1:SSO DICE COS I': . . Holnon, il 20 Iue-l io 191 5

"Tut ti g!.; 1Uorai, le· donne. ed ·i fanciull i di 15 an'fl: son · obtili 2'ati a lavorare nei campi tutti i orn i, c nur es :t la DtJmenica, dalle Qùattro del mattino otto di sera (ore francese). · . · "R fooso: me zz'o ra il ntattino, un'ora a mezzof! iorno e mezz'ora nel oomeriggio.

"I contra vv..entori sarannQ vuniti nel modo · seguente: i ) Gli operai piJTi saranno riuniti DURAKTE il raeoolto in eompagnle d'operai. :e posti in ur.ta ca· aerm a sotto l'ispelione di capora.li tedeschi. ' DOPO il raccolto gJi operai pigTi saranno imp rigionat i per sei mes i; un rioPilo su tre il loro nutri· · mento sarà di solo pane ed acqua.

2) Le donne pigre saranno esiliate a Hol non e costretto a lavorare. DO PO il raccolto queste donne saranno imprigio11ate per s ei mesi.

3) I fanci ulli pigri saranno puniti COli BASTONATE. In oltre il Comand ante si riserva di punire gli operai pigri con 20 COLPI DI BASTONE giorni. Gli operai del Comune Vendelles sono severament e puniti. ( Timbro del Comando di tappa) F.to GLOP, Colonn ello e Comandante

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l OlDCIIDa Tlp. di Jfub. • VIa Mllrlo Ol""""'tl 70 • Teld. !10-1183
llan· - r car d a t even e!

DELL' ICCUPAUIIE

111 tlux li. 11 k. 1.11!1'''" A"m111111111du MAU T HAUS E N l('h ob .;., lu.;m •·l-.i,l.!•"ll l l r;l!hiM'Itr••sti•m•nt butl"ll " ;.(l. \\W' l LuldlimJ:.n, 1\utM.I '· J,, ,,, ,,,.,. -in;i!l'tl'ib .,j,..l, o,o:·-4tiac- rob d o o·•k• l' •"• I I IUIIì:, LUUJ J'..-"i•'k· aiulw n. ;at,..: i'l-.,i.mt olo • ,.. lo., illrt m kMtt. ,....-..__"ftt.'kt -........._ Rei :u!lr...lidt d" U. ilrttJt ' '"'"""""1*'-., l """t•kn .»J :.6 4.-:tli-b , \th a •••LÀhl)t tl-HI!Oil t,""'w•l "·11" J.:j.,•{) Aat<NT ,,,, ,11"1111 ,, ..h':t:t lllÌ'I ._.1 ('l F d)l"lt:tt l. J jo• 1111 1111 1L-f q, .1• .r;-•. ur'lttl ;; jc so H,n 1.u)o(t:Jl t ur r\ rll('it •..e:h ml1 M\•ht• tnm lo•n nn1 hi!l .>4 "wf. .wr •\ rbcit im bw•·r \'tt\IC'I)('Iet. den :u)lkrn J..:ur. m,.......,Q muun da Ul\(1 ;, , d ,o• Har1wl.c-o\ tuct..·n Gkic:h:.: .fti;:: 1l·in l d: ,..• 11111 1 / J i_, u••un J.; '''ti in s,.i ,;ll 1\lll'do."'\, • i-\b dicsem uh,, n!::t.-t'i'lllrti'n 11iu l ,1,,.,., k. u t. :-.1 t.lrtl t\!!( dt..; 1 nul in Jt·l \\',•·h•· <liC' uAI.u.._.u•IUI.-.r<' \nlt i!•••l l.b..,.n 1\t "' "11• 1. JII.T OMt

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JILT .-..,.wt..

Questo documento che viene dall'Austria ci conferma quanto già sapevamo. E questi sono documenti fotografici della vita nei campi di concentramento.

Chi non odia a C hi non odia a morte un nemico morte un nemico c osì inftune è o un così in fa n1 e è o un vile o UJJ traditore. v ile o un traditore.

FAN TE ATTEN TO .AUSTRJ:.A • -
DIENSTZErf EL
11.. PALO .1 26
Cercano di rovinare T E E L' I T A L lA (ITALIA vuoi dire i tuoi figli , tua moglie, tutta la tua FAMIGLIA , e qu e llo che hai). Il nemico che ha paura della tua baionetta, vuole avvilirti e disarma r ti, per vincerti e calpestarti come ha fatto coi • \ russi. j l russi son oggi gli schiavi dei tedeschi. Devono dare loro quello che hanno. lavorare per essi, co•BATTERE per i tedeschi contro altri russi. DOMANI CO NTRO l GIAPPONESI. l TltADITORIINTER N I AIUTA NOIL Diffida di chi parla il nemico. Ti dicono : Gli alleati fanno durare la Non è vero! Gl i inglesi, i vincere. l .. -Gli alleati da mangiare a te e l t edesc h i rubano quello che trovano nei paesi invasi. INSU LT A NO VIO LANO LE DO NN E Con i tedeschi non è possibile fare una pace da uomini liberi: ma da S C H Il V l: BISOGNA VINCERE. La sconfitta non porta alla pace ma a nuove guerre. Chi ti j>arla di : pace a tutti i costi è un Vigliacco o un - lmbeciHe o un Tradi.tore.

Parlano di pace e na.scondono il pugn

lVi conosciamo, ipocriti l adroni d 'Austria e di Germania!

Ora che vi teniamo alla gola, volete che allentiamo la stretta per avere il tempo di darci la pugnalata nella schiena!

NO! NOI NON ALLENTIAMO!!

La pace vera, la pace che compenserà i nostri sacrifici, che venqicherà i nostri morti , che redimerà le nostre terre, che assicurerà il trionfo dei popoli liberi, verrà dalla NOSTRA ·- VITTORIA!

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LA BANC ·A COM MERCIALE ITALIANA an u S0:C:: REftDITI tOftSOLIDITI 5% R E DDITO !5 !5!5 °/0
P.R J !NA. ZI O.N"\LE \ ·5% L\" \ \ l l .:
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DI LONDRA

ha ammesso senza reticenze che la vittoria dell' imperialismo tedesco sarebbe la disfatta e la distruzione della democrazia e della libertà in Europa.

Il Socialista Henderson, nel riassumere i resultati finali, dichiarava: " Occorre aiutare lo sforzo militare con uno sforzo morale, e non deporre la spada fino a quando il nostro scopo non sia stato raggiunto . , E mentre in Italia persino Turati veniva trascinato dalla nobile eloquenza del Ministro Orlando ad esclamare: - ANCHE PER NOI LA PATRIA E: SUL GARPPA! i . due rappresentanti del socialismo ufficiale italiano a Londra rimasero soli, completamente isolati fra tutti i socialisti dei paesi civili, a reclamare una pace purchessia anche se vergognosa.

Intanto in Russia i tedeschi avanzano su Pietrogrado, non curanti della pace invocata ed accettata a qualsiasi condizione d'ignominia, e chi ha disorganizzato e disciolto l'esercito russo si affanna ora inutilmente a proclamare la guerra santa contro la Germania. Italiani, meditate su questi tragici eventi!

L'avvenire è di chi saprà resistere.

Firenx>! - T ipogralla (i l•'1·aUnj Assist
Mo ral e - Flren1.e
e nza e Res istenza
132
L' Auatrla ha scagliato contro di voi tutte le forze dell' Impero. Una voatra solenne P E D .A T .A ha ri· cacciato nettamente i nemici. Avete dunque vieto, Il metodo è facile: ' 133
LA RISCOSSA
l Noi vi abbialn.o detti • fì
éhe ve lo ripete e be:n.,edice · 134
oggi
• • l Comitato .· di Propaganda P atriottica CANTIERE ORLANDO ·Livo-rrio .l primi èff2nr della uinorla. Del triste .ricordo é quasi scomparsa ogni traccia. ·tll1'olco h$ scritto sopra di esso, col proprio un &· i nde;ebiiè ,- il nome ·di una vittoria. . - PiAVEi Dal Corriere di Livo-- ·
SOLDATI ITA.LIANI D'ALBANIA l Ricordatevi che se pur non sié'te nel territorio nazionale · VO l QUl Dl f Eft DETE LA . VOSTRA PATRl A e <;On essa 11E VOSTRE MADRI, 11E SPOSE, 1. FIGI.d E I.JE CASE ! Non dimenticate ntai. e nelle ore · . di trincea e . nelle ore di riposo · la realtà e la necessità della guerra Hoi siamo in al nemico di le nostre case per dare all' Italia la possibilità di vivBrB. di· BspandBrsi. di .navigarB SU DI Uft MAHE CHE E' ·SUO Noi siamo in Albania per impedire · ad un'altra gente nemica di stringerei in un SENZA USCITA E SENZA RESPIRO Ri<;ordatevi <;he vale ni'eglio <;ento. volte morire che vivere servi dello straniero come Ili eroi e·· Piave ' noi difBndiamo qui la libertà d'Italia l'onore delle nostre donne r avvenire dei nostri figli la gl or ia dBIIa Patria NEl SECOLI

la porta ella pa

138
l '
Soldati del fir appa La Vittoria ha baciato le vostre bandiere La Gloria bacia le vostre fronti Un popolo intero si prostra ad adorare le traccie del vostro sangue , il segno delle vostre ferite. F 9ste grandi nella Fatica, nella Pazienza, nella T nell ' impeto. Dopo tre anni il Destino ha ·cÒronato i vostri sforzi e i vostri sacrifici. Il tricolore sventola sulla torre di San Giusto a Trieste sulla torre del Buonconsigliq a Trento. La fatta da voi più bella, · più grande, più ricca, più temuta · S'inchina, soldati del Grappa, quando passano le vostre bandiere, e vi E benedetti sarete nei secoli dei secoli per il e per la Libertà soldati de! Grappa dalle generazioni dalla e dal Mondo. . '
P
140
E R J PRESTITI

PERGHÈ l: ITALIA SIA

.. SOITOSCRIVtTE AL PRESTITO NAZIONALE

BANee o•

NAZ IONA LE CONSO LIDATO

L o
t DAT AU RUJI * j* PACE M * J
Soldati! Il ladro omicida che vi bruciò la casa, · _ vi trucidò i fratelli, violò le vostre donne, ,., saccheggiò i vostri . averi, sulle macerie ancora fumanti, fra il . sangue dei vostri, con il pugno sulle vostre robe non restituite, . - · 'ANCORA IRMA TO ' vi dice: discutiamo. Rispondete: giù le armi; tu non devi · discutere; tu accetterai la PACE che la ·suPREMA GIUSTIZIA / dell' UMANIT A' ti impone.
Che cosa bisogna far e. _: ILIIUITBO · ... tz Il • l 8 c " 'Il -a . l u - CIJ Che cosa promettono ? · TUTTOI'! . ............_......._...............,_ · Che ··cosa daranno? NIENTE !! _ Che cosa bisogna r' lare ·? n :r fl l .c u ..... • • • y SCRIACCIARLI! Il

P-erla 'Pace

d u-odr.{) denar(J

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o z ir o ... ir 111 ... ... :) Il) cc ..... 111 ::; - 111... <C
l ITO NAZIONALERENDITA CONSOLIDATA 5% NETTO EMESSA A L. 86.50 PER 100 NOMINA LI REDDITO 'EFFETTIV0 ·5. 7 8% -ESENTE DA IMPOSTE " PRESENTI E FVTVRE LE SOTTOSCRIZION I SI RICEVONO DAL 15 GENNAIO AL 3 FEBBRAIO PRESSO TVTIE LE FILIALI DEGLI ISTITVTI DI EMISgiONE E PRESSO GLI ISTITVTI DI CREDITO ORDINARIO, LE CASSE · -DI RI SPARMIO, LE BANCHE POPOLARI E COOPERATIVE, LE DITTE E SOCIE TA BANCARIE PARTECIPANTI AL CONSORZIO PER L'EMISSIONE DEL PRESTITO. OFFICINE DELL ISTITUfO ITALI ANO o·AIITI GHAFICHE • \
S tsb G et C, ll!dano

SOTTOSCRIVETE AL PRESTITO

.. ARM I DELLA MORTE-ARMI PER LA VITA!" · . SOTTOS [R IVffE AL PRflTITD O[LLA VITTORIA

TI NALMENTe.

VI QPRESTITO NAZlONALE

E lietamente ognuno a la fatica p iegh i le forze , scio ll(a i po lsi ignavi, perchè all'Italia la fortuna am i ca l -. ;,..., ,-11"\1t"Ì f'l,.
'r ass1ctlIYZr'ae· t! belle/leo c:Jo!lose;if!e!e izt .. PREST·ITO/é)NAZIONALE, tiz ?eac(tta ·emesso a c:L9. cf;:50 ;ze? 100 aomtlla!i. . , · · .. · . EFF ETTIVO 5. 71 % .•.., .. _ OF F I C I N P' I T 0 (':.RAF J( Io-l f=
t 55
PER GLI ORFANI

Giornali di trincea

Nella storia del g i o rnalismo di guerra uno spazio parti co lare fu occupato dai giornali di trincea. M e ntr e tutta l a stampa n az ionale era intenta a informare il P aese s ull 'a ndamento dell a gue rra e con le s u e co rrispondenz e s i rivolgeva a un vasto pubblico , che riuniva diversi tipi di lettori e tutte le molt e plici compone nti politich e c soc iali , i g io rnali di trincea ebbero l ' unico int e nt o di dialogar e con un s ol tipo di recettore , il soldato al fronte.

Al tri eleme n ti ca r atter i zza nti dei g i o rnali di trincea furono le redazion i , co mpo s te esclusivam e nt e da militari o da g io rnalisti in uniform e - raramente s i a vvalsero della coll a borazione di co rrispondenti "esterni" -, e g li ar ti co li , i quali , più ch e sv iluppare l'in for mazione , tendevano a sv olger e azio n e di propaganda in chia ve umoristica, av vale ndo si d iffu s amente di a neddoti, filastroc che , rim e e versi , racconti e, soprattutto , illustrazioni.

Un esempio atipico d i giornalismo, qu indi , fatto dai so ld at i e per i soldati, di c ui , come abbiamo g i à visto, si era avvertita la n ecessità fin da ll ' iniz i o d e lla gue rra e di c ui fu po ss i bile una ma ss iccia realizzazion e so lo nel 19 18.

G li anni che prec e d e tt e ro il ' 18 non mancarono di precurso ri; con mezzi di fortuna e all'insegna dell ' improvvisato , il più delle volte s tampati al poligrafo, i primi gior nalini di tr i ncea ebbe ro p erò un or izzont e limit ato , perchè ri stretti all'i n terno di un corpo o di s itu az io ni l ocali , con rifer im e nti p erso nali che pot eva no esse r e recepiti

so lo dal gruppo c ui erano diretti. U na sor te di numeri uni c i da mak P 100 , a ll ' impronta del go li ard ico, d e l disinvolto e de l grosso lano. Scritti tra u n a pausa dei combat tim e nti o m e ntr e s i co ns uma va il rancio , i giorna li d i trincea diedero ori g in e anc he a codici linguistici : il ri so div e ntò colla, il fucile torrone, le pallott ole prugne, le art iglie rie sigari o pip e, la baionetta ora stuzzicadenti ora forche tta , ora Rosalia (una connotazione estre mam e nt e r eg i o n a l e) . Qu es to ge r go d arà occasione a qualche gior nale , com e L ' Astico, di offrire un piccolo dizionar e tt o dc i termin i al l e ttore in imbara zzo .

Tra i primi giornalini di trincea ricordiamo il Tr entina, il cui titolo, un r eb u s (era sc ritto 0,30 riferito alla cifra in so ldi di allora) c un improvvisato latino del sottotitolo, Servite patriae in /aetitia, ne annunciò i co ntenuti allegri e m o rdaci.

Al Trentina si accompagnò La scarica, re datto sotto te nda , in cui tutto, anche l ' ira , s i riso lv e sempre in un a risata , com e n e i bollettini meteorolog ici "So l e - s i leva dopo di noi - Lun a - secondo i quarti dei supe riori "

Più ser ioso un boll e ttino da campo dei volontari , Vitt o ria , che, sulla testata riportava il motto - Chi per la Patria muor, vissuto è assai.

E ancora Cecco B eppe, redatto da sol dati milanesi ; la Gazzetta di A1onte C rostis, organo di una batteria sul monte omonimo ; La Sanità, d e lla 4a Co mpagnia di Sanit à di Milano ,

159

diretto dal giornalis ta Lega; Il Ragno, della 7a Compagnia te l egrafisti; l ' Elmetto, della 10 a Divisione; il Ricordevole, bisticcio dcll 'area geografica de l Cordevolc edito finchè l ' ideatore , i l tenente Anton io Umana, cadde sull'Altopiano dei Sette Comun i; La Fifa, redatto con ta gliente arguzia dagli alpini d el Pal Grande; La Buffa, t itolo ered i tato dal nomignolo affi bbiato a ll a fant eria; La bomba ... a p enna, allegro organo del 135° reggimento fanteria.

Dopo Caporetto alcun i giornali d i trincea ma n tennero una veste tipografica rudimentale, come Il fante dei bastoni, nato n e l 46° reggimento fanteria. Altri mi sero panni più lussuosi, uscirono dal ristretto spazio del fro nt e ed ebbero alte tirature con una diffusione a li ve ll o nazionale, come n el caso de La Tradotta.

Nel giugno 1918 una c ircolar e permise la spedizione da lla zona di guerra al Paese, co n la prevista affra ncatura di cinquanta centes imi per og ni cin qu anta grammi, dei seguenti giornal i di trincea: La Tradotta, edito dal Comando della 3 a Armata; La Trincea , della 4a Armata; Il Ra zzo, de lla 7 a Ar mata ; La Ghirba della 9a Armata, S. j\1arco dell'VI II Corpo d'Armata, La Voce del Piave dell'XI Corpo d ' Armat a, il Numero Unico del XII Corpo d'Armat a , Il 13 del XIII Corpo d ' Armata , L'eco della trincea de l X I V Corpo d'Armata , La Vojussa pubb li cata in Albania dal XV I Corpo d ' Armata, Savoia! del XXV III Co rpo d'Armata, L ' Astico della 9a Divisione ,

La lv/.armitta, del 137° reggim en to fanteria, Il Grappa del 138° reggimento fanteria , La Ciafa del 203° reggimento fanteria , L ' Osum del 204° reggimento fanteria , La Giberna del Co mmi ssa riat o Genera l e della Assiste n za Civil e .

A lt ri giornali di tr inc ea furono La Potenza, "dei fanti e dc i fantoni " del 272° reggimento fanter ia; La Bombarda; Dalla Trincea, numero unico della 58a Di v isione; Il iVlontello, quind icinal e dell ' Sa Armata; Tira Gigi , de l Corpo d'Armata Terr it oriale di Palermo; Signorsì , dell'Armata degli Altipiani; e ancora Su e giù, Italia, Baionetta, La Giberna dei Lettori, IL Tascapane, Brigata A equi . Fuori dall'Italia furono pubblicati, ol tr e La Vojussa, La Voce di Valona (Albania) , Sempre Avanti (Fra nci a) , Il Corriere dei Cac c iatori ( L ibia); Il Ghibli (Tripolitania).

Non mancaron o i gio rnali editi nei camp i di concentramento, paragonabili a i giornali di trincea, come L'Attesa , L'eco del prigioniero , La sentinella, Il surrogato, La nostra fede.

Come n on man caro n o fogli delle retro vie stamp ati per i so ldati: a Napol i furono pubblicat i otto numeri della r iv ista P er voi soldatini; Il Grigioverde fu ed ito a Como sotto la d ir ez ione del capitano En rico Guerrin i ; Il Pi ccolissimo nacqu e per opera del Comitat o Laziale dell ' Unione In segnan ti ; a M il a n o Pasquale D e Luca creò una rivi sta mensile "conde n sata " per i soldati d ' I ta lia , Vari etina; Dal Paese alle

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Trincee fu e dit o a Bolo g n a e nacqu e co n l ' intento d i esse re ve i co l o e vincolo spiritual e fra il Pa ese e i co mbattenti ; La Gazzetta del Mitragliere fu s tampato a Br esc ia sotto gli a u s pici de ll a Gazzetta dello Sport; a Vi ce nza n e l sette mbre 191 8 si iniz iò la pubblic azi o n e di Volontà.

Vi furono a n c he periodici di caratte re religio s o diretti a i s oldati; p i ù noti Mentre si Comba tte , la cui tes t a ta a fine g u e rra cambiò il titolo in D opo La Vi ttoria , e IL Pre te al Cam po , so rto con l 'a pprovazione d el Vescovo castrense e con la benedi z i one del Pontefice.

Ai già numerosissimi g i o rn a li di trincea e di retrov ia s i aff i a n ca rono con genero s it à cospicua i bollettini di ass istenz a r e datti da Comitati, da F e derazioni , da Comuni e d a Enti vari. Nè mancaron o l e riedizioni di fogli del Ri so rgim ento o l e loro ristampe anastatiche, tese a sollecitare pres titi.

Per conclud e re, po ss iam o dire ch e il g iornalism o militare e p er i militari s ubì una polverizzazione tale nell'ar co d e ll a guerra , d a coprire con il suo pulviscolo og ni tipo di destinatario, s fruttando tutt e le emittenti possib ili e diffondendo s i per innum erevol i canali.

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"La Potenza " , testata dal nome della b rigata che inquadrava il 272° rgt . f., f u uno dei pochi giornali eli t r incea a conservare , n el 1918, vesti dimesse. Fatto in casa, con st r a lc i della storia del reggimento e dei "fanti e fantoni" o ' ' fior eli vio le'' : Er cielo è annuvolato? Poco male. Adesso passa er fante e sorte el sole .

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.... tiON HA PR tf E R t: 11Zf. E.JCE: IN Vr1 uiOR HO QUA L U l'! Q U E. Of.L.t A .5( TTIMANA f?)rf!J_ .__ 'dì UN COLlOO o· OCCHIO 5ULL. AGOGNATA PIA-NURA

GIUDIZI. SULL 'OFFENSIVA AUSTRIACA

"Il 13 ", se ttim anale del XIII C or po d'Armata, fu s pre zzan t e d ella politica e dei socia l is ti in partico lar e . (Citia m o da R ecentissim e : " D opo l 'es it o dell'offensiva a u striaca, i l giornal e de ll ' onorevo le Morgar i ha camb iato il t itolo di Avanti con q u e llo eli In dietro .. .'' ) . Il giorna le di ede largo spazio a ll a prop a gan da contro g li austriaci.

EPITAnlO sulla
un -soldato
---- ----·--... Una dì Divisioni··,una. mol:URlica!!29! ii iiii.J ,;·U11a l'Ausiria·-da ogni . lato. · Un matemat:ioo - · Una malattia del ricambio ••• delle truppe ,con uno abQoeo • •• di sangue , Un medico - Un p'l'eoip :i \ ato. Un chimico - Un piano (4•i nvasione) . soprdato, Un musicieta - Un fallimento. Un ra.g1Gniere - Un blufl'. Un di - • • di •arito. Una dorma fi:BlB:IlHU JU.: a:a: IU a:I.UH 1'.1 a: I.UU .a: ll:l::l.zaJa l ..... c ag-corhr«/ç c h(.O ... "'/ '//"O/f/<7 // //"'PQ>//(9 /o/ o lt-lt·lt-X· JÈ-I:·X·X-:.Jr·ll-X - Jl• J(-X- K- J( K-lt.:Jt.Jt•X• .1.
tomba dì
nel E' qui 3epo l to un ignoto, ·aho ·.non avendo da pagar Caronte • .,., "'"" i?A.vi tt.o 'fece a nuoto. : l l l ,, l .J

N .4

L' ASTICO

giornale àell e tr i ncee

Giovedl , 7 M a rzo 1918.

LET TERE Al SOLDATI.

CHE COSA. È L il 1)il 1"'R l il

Io scrivo a voi, soldati anziani, che avete con valore comballulo le aspre batlnglic del Carso; sc riv o a voi, giovo.nis simi sol dat ini de l novantanovc c he, pe r la prima volla, vi l r ovate al fr o nte per compie1·e q uell o c he costituisc e il pih sac ro dove re di ogni buon cì uadino B parlo a voi da ques to giornale, non per scrivere un articolo di parole grosse e pesa nti , o per svo lgere o illustrare una q uestione politica, ma unicamen t e per intrattcncn1i, amichevolmente, su di un argomento di somma importanza, che non lulli a,·ete chiaro o comprendei < p rolondamenle.

Se laluno vi domandasse: che cosa è la Patr ia? voi, forse, risponderes te subi t o a co ro, convinti di dare la migliore , an zi l' unica e pii:t comple ta risposta : la patrla è la terra dove s iamo n ati Be nissimo. Cjb è vero, ma non è full o.

Bisogna co mpleta re ancora cd illus trare codcsl a risposi a, che è tro pp o se1np lice

Nv!. vi è d ubbio c he la palria è la lerr• dove siele nati: e basterebbe so lo un lal !alto natu rale per larvi amare la terra dove, per la prima volta, avete aperti gli occhi alla luce, dove siele cresciuti, in agli affetti della fami· glia, dove avete imparato a conoscere la vit3, d ove avete moglie, ligli, inn,omorale, parenti, amid, propriet à, interessi, tlove. riposano i vostr( cari morti ne i picco li camposanti, fioriti di roselline e <H crisantemi.

Ma c ' è di più.

la piccola patria, c he t u tti co noscete, è ta c illà , il paesc llo, la casella dove s ìcte nati • ma la t,rrandc e vera pa tria è lultu l'llalia pcrchè la vos tra ci ttà il voSlro paesello, la \'Ostra casetta, fann o parle dell'Italia. Voi lulli siele nat.i in It alia , e roichè i v o stri paesi sono tanle particelle della slessa terra, cosl tuili siete fratelli di sangue. Ognuno di v oi ha la propria lamiglia, e la riunione di lultc le vostre lamiglie lo rma la nazione italian a Una l-.imiglia sola, divisa, no " ha potuto mai sussistere perchè non avrebbe po lulo avere lullo quello che te bi sog nava per l'esistenza: chi ha una cosa, ch i ne ha un'aUra. Ecco pcrch è, co l tempo, le varie fami g lie della stessa razza hanno sen tito la necessitA di s t rin gcrsi i nsie me e di formare una so la, grande, unica famiglia. La nostra grande fam iglia ilaliana è composla di l renlaeinque milioni di persone c si eslende dalle Alpi al faro di Messina, e questi trc: ntacinque milioni di persone parlano tutle la stessa lingua, hanno lulte i medesimi costumi, la stessa religi o ne, godono lulle gli slessi diritti ed eguale li· bcrtà.

Se taluno parlasse male della voslra çittà, de l vostro paese, della vostra ca·

fan1eli sicuramente fruttare, boniliche di lcrreni per la. collivazione e per dissoi-

del lavoro, !:i:Ocietà cooperative, scuole, setta, voi sentireste risca ldarsi il san- ospedali. orfanotrofi, libertà d i gue; se taluno offendesse la vos tra la- pensiero, libc r h\ di pa ro la, liberlà di miglia, voi pense reste subito a vcndica rvi s tampa, eccetera. Tutto quest o vi hn in una qualunque maniera: ora come dato In Patria, direttamente o indi re tta potreste ri manervenc indHfere nti se i ne- mente. F. vi pare niente! Vi pare niente miei minacciasse ro la \ OS tra gran de c In li bert à{ Voi non le ap pre zzate certe vera Patri a? E minaccia r e la Palria, s a- cose pcrchè te gode le: e te cose all ora pete che sig nifica? Significa minaccia re apprezzano quando non si h anno o di toglic rvi i diritti e la l ibertll, farvi di.. si l)crd ono

vcntarc da cittadini, servi, costringcr\'i Allorchè, dunque , i nemic i di altri all'obbed ienza e al lavor o per con t o di S ta ti , invidiosi o prepo tenti , aUri. la vost ra Patria, non avete voi il dovere

Ahi •••• questi imboscati•...

IL CAPITANO.' una corica speciale. • Vi ho folto porlaferili e ch.e non ancora contenlo Soldato TESTADURA. · L4 veda, sior capi/ano, mi penso SlJrlpre a tanfi im· bosco/i che i gera barbieri e adesso fab/JricoJUJ munirio11i, IL CAPITANO. · Ma voi sielt m«tnnko.' - Quando mai aftlt visJo un /orniot Quando m.ai avete fabbricalo capsul•f Soldalo TESTADU RA. • Mi, capsultf Mi go perso i oci • Da borghese mi no go fallo allro che fare capsule d• bulliglit

Ln Patria, i nvece, è quella soc ieta ci· vile che, o rganizzatas i a S ta t o con un proprio governo, crealo dalla voslra vo · ton tà a mezzo de l vo lo e lcltora le, la Palrla è quella che non so lo vi concede dirilti c libertà., ma la rispcllarc i v os tri diritti e la vostra libertà all' interno, tutela l'onor e delle vostre famiglie, g-.tran ti sce i vos t ri interessi e vi rende giu· slizia con le leggi, quando qualcheduno vi d isturba o ' 'i arreca del danno. La Patria, organitzata a Stato, vi ha dato lutli i possibili agi della vita e innumer e voli benefici: le ferrovie, le s lrade, la posto, te legrafo e le lelono, le banche per farvi deposi tare i vostri risparmi e

di difenderla ? E, d ifendendo la Patria , no n d i k ndc.tc voi stes si, la vostra fa migli a, la vos tra li b e rtà, i l \'ostro a v ve· nire ? La Pa t ria è come una madre c h e s i rivo lge ai suo i fig li , quando es trane i n on la rispettano; e l' uomo e le fa mig lie sono lanli picco li anelli di una grande catena: un anello, preso separatamente, non vale niente; una catena, invece, è fori e e non cosl facilmenle si spezza l

Qualcheduno, forse, penserà, dimenticando tutti i beneftc:i che ho sopra elenc ati, che, a coasa sua ha sempre lavorat o t, tornando, dovrà sem pre lavorare. Beni sshno. I..a socict.ò è tat1a come una , scalo: ed ognuno ha il suo lavoro. E, se

Zona di guerra

non esistesse la Pat ria, organiz-zata a Slalo, con te sue leggi, chi garanlirebbc il voslro lavoro ?

Ma di questo ne riparlerem o un'altra volta, più lungamente. Per or.t, intanto, ricordatevi, sold ati, che i vostri anten:lti hanno sol/erto il carcere, hanno slidalo e patito la morte, hanno c omba ttuto per lung hi anni le gue rre dell'indipendenz a per ave re una Patria lihera dallo straniero e per da rv i u nn Pa tria libera poic hè se n za f'ntria non s i pu b vive re ben e, poichè la Pa tria non è so ltanto una idea lità, ma uno. realtà, sopratu tto una r ealtà che s'i mpone per il tatto che l'uomo è un socievole. E ch i di voi è stato in America sa, pib di ogni altro, che signifi ca patria, l'unico desiderio dell'italiano, che si trova lontano, è quello di rit orna rsene in Italia, nella sua terra, perchè nessun vincolo egli senle di avere co n gli s lranieri. Cib 'i dimostra appunlo che H senti mento, l'amore di p3.tria non s i pu b dis lruggere: e quel disgr ia lo che n o n se ntisse amo re per la pat ria, non po tre bb e senti re amore nean che per la propria fam igl ia, nea nc he per sè s tesso: aa r c bbe un tr ova lcllo. No n aver p a lria, come no n ave r nome: ma tutti hanu o una palria, a lla qua le s i sentono lega ti ,>er una forza irresistibile

E voi, !lo ldati, dovet e essere orgoglìo$i1 fieri, s uperbi di avere una Patria bella e nobile come l'Italia, che ha dilluso la ch•iltè in tutto il mondo; voi dovele benedire Dio che vi ha fallo nascere nella lerra più bella, coronata dai monti e carezzata da un limpido mare, dove splende sem pre un dolcis · simo sole e si allargano i camp i pii1 rcrtili , dove sono nati g1i uomini pitl illu s tri per art e c per sc ienza.

Vi dirb in un prossi mo num ero di q uesto g iorna le come si deve. amare In Patl'ia. SottoHme.ntc Muwc.u.

DUE ==-- u : DUf:

Soldalol il nemico li ha caccialo dalle trincee, dove tu hai lavorato con amore, dove hai pensato alta tua casa lonlana e hai sognato e li sei abbandonalo ai tuoi ricordj, nelle sete di nostalgia

Oietro a lle trincee ci sono i cimiteri , dove con fed e e p ian to silenzioso a\•evi sepolto i luoi compagni cadu ti nella bai · laglia

Soldato! tu stai tra due case e tra due famlg li e: avan t i a t e c'è la tu a casa di guerra e la tua pi cco la famiglia d i morti ; c'è t u lt a la tua b e llezza eroica <.li tren t A me si, e ci so no i t uoi amici d i g ue rra , ì tuo i co m pagni di lede e di g loria che vivi ne l tuo cuore, perchè una parte di te stesso l'hai com unicata a loro, nei sommessi colloqui delle nolli di avamposti, quando anche i1 nemico sembrava sì abbandonasse alla sua trist e zza e ai suoi ricordi; dietro a te ci sono i tuoi bambini e, le tu e sorelle e la tua man1ma

E' lu o do,•cre, è luo dirillo riunire le due case e le due fanùglie.

E quando li diranno che quel fiume t or bido che gua_rdi con t ro il nemico si de.., e passare, vola e raggi ungl la tun casa di guerra abbandonata.

SI dlstrlbulsccz gr atis
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Tenente
c-1
l.teo

O manò ulino m io

Cu ttico, m a ndulino, ag giu passate 'E cchiù bell' ore Tutt' ' e se're Che delizia, che belli l Quann e ' nc e. penzo, nun me pa re ovère.

Te mò, che lli nutlate? Però tu no n sì stato maie sincere : Quanta fig li ole belle àie 'ngannat e , G>i man du lino , eu 'na nota a ll ère ! ·

All' ùrdeme, però, t ' ha scu nquassato 'Nu colpo che 'o baracchino:· Miezu mànico all'aria t'ha vuttato ..

Ma, sò fernut e tutte 'e Gun certine , T u· suoffre p ecc hè t'anno ammuti l ato, Ma io t'a ggio già proposto p ' 'o

AVER SA HO LUI61.

P iccola posta

Ca11. Mola - barba Piero ti ringrazia; dei fiori ehe aonserve r i1. pH tua e li stl\m po. qui In tuo. b a llt\ strofa:

Fiorin del Novegno: noi tigli siam di nn regno figli di una tnl\dre dell' Italia che ci consola.. /lf. D. S.- È giusto quello che dici, e ti a-econto ntin mo Sltbito pubblicando.

il gi orna l e, m a ì non vanno . Leotti e Ba;;i - proas imam ento. Colucci - Va bene. Sattd•·oni - Abbiamo gi!< pubb!iol\to di simile. Griset - Pubblicheremo.

Merolll - M"ssa - Mih·ag!iere - SignorinidemmiatiWilly- Vn bene, pubb!i cbinm o. J!fal'i>laA/berti- Ptovv ednto a!ll\ correzi one. Caso ;, soltotenente O R. i- Graz ie per ìJ > fran<lose uhe pubbUeheremo integralmente como do eum en to d' infamia, eolie riproduz i oni dèlla. medaglia. Caporale Case•·ta - Sono pensiora.eci di quando pr endo il ner-voso in t rincea. Bisogna governa.re l' im.ma gino.zione e pensar sempre bene dei eari lon tani. Il nostro buon pensiero li niutera -a renderGi il 'controc· c a mbio, vodi figliolo • .Barilli- Va bona. Asp ettiamo le " Figure, e le onn zoni. barba Piero ha chie9to a Ct\Stl la foto della per il! ltqtrl\ r e.

Nel camminamento

IL S E R GEN fE : Quante volte dovrò ripetervi, alpino T arch i ati, di camminar bass o, che v i vedono?

(da l 11. 27 de/1'8 agosto 19 18)

"L'Astico " gio rnale della 9 a Divisione c d e ll a 13 Arm ata , era " tutto sc ri tto, !Llfto compost o, tutto stampato da soldati e si pubblica in faccia al nemi co", come vant ava. Era par t icolarm e nte grad i to ai so ld a ti , che frequ e ntava n o vol ent ie ri la redazi o n e, c curav a un a rubric a dei lavori " artistici " fat ti in tr incea. P ubb lic ò 39 numeri, d al 14 febbraio al 10 novembr e 1918. Fra i col laborato ri , E mi l io Cecchi , L ombardo R adice e P ietro J ah ier , artefice de l giornale , che si firmava B arba P iero.

'
168
N 10 6
ALL'ARMI!
Giugno 1918.

IL VISO È LO SPECCHIO DELL' ANIMA.

( dal n. l d e l 21 marzo 1918)

A chi scrivono i loro soldati. A chi scrivono i nostri.

"La Tradotta" fu il più noto, il più diffuso e il più letto giornale dì trincea, al fronte e nel Paese . Concepito dal colonnello Ercole Smaniotto, edito dalla J<l Armata, si avvalse della collaborazione di grossi nomi: Sacchetti, Brunelleschi , Mazzoni, Bini, Gigante, Simoni, Rubino, Fraccaroli con pennello e penna diedero vita ad articoli, strisce e personaggi .insuperati. Le figure femminili ebbero uno spaz io sconosciuto negli altri giornali, specialmente nel confronto tra la leggiadria delle donne italian e e la sgraziataggìne dì quelle tedesche. Tra i personaggi , indimenticabili il caporale Baldoria (Fraccaroli), il fante Mattia Muscolo, i l nemico Max Pataten e il dott. Bertoldo Ciucca, inventore, nella sua inutile eterna lotta contro gli imb oscati .

Del giornale uscirono 25 numeri, dal 21. marzo al l lugli o 1919, e alcuni supp lementi in bianco e nero.

170
. N. 6 GIORNALE DI TRJNCBA DELLA 7• ARMATA ·
1918. • <
Glovedl 17 M:argio

e .. .. la ritiratP

(una " ra zz iata" fuori programma. ovvero una wvola pubblicata da " Il raz zo'')

" il ra zzo" giornale della r Arm ata, dai cont e nuti se mpli c i. in bianco e ner o, iniziò a uscire nel m agg io 1918 . Illu s trat o da Mu gg iani , a vo lte con tavole a colori di T. Cas c e ll a e altri. Artic o li, po es ie c sc ia rad e cont e nner o in un ga rb ato p atr iott ismo i t es ti. Un a rubrica particolare fu dedica t a a i decorati dell'Armata. L a prima pag ina, come qu e ll a rip rod ot ta, riportav a a vo lte tavol e a ll a giornata d e l s old ato dell e diver s e Armi , o agli att rez zi e alle a rm i dei soldat i. C urat a a nch e l a propaganda in c hiav e umorist ica : R esis teo l, Pa ce ol, Abdico! s ono altre tt a nte cur e c ontr o o p er il nemico. S e ne conoscono 3 1 num e ri, più un numer o speciale dell a v i tt or ia , m o lto ri cco.

Ra zz <ala fu ori progr amma N 3 T ·ROMBATE E
172
.· 4 - QuJtfo am
4 Agc s to 1918 - Ahi! Gugl ielm o. - Aie ! Gu illau me. - Oh! W illi am. - Ahi ! Carlo. - Ai e! Cha r le s. - Oh ! Charles. - N ien t e paura. Il giuoco è ap· - N 'aie pas peur. ça r.e fai t q ue - There is not h in g ·o be a f ra• d. pena i neo mine a i o c ommence r. of. The game has har d y
di guerra ARMA T A DE G LI 1\L TIPIANI

Fratello mi o , pc'Y 1111 istan t e Depongo i l " novantu'IIO u in:;epa·rabi/,!

E daJla -ve-cchia :\1usa prendo a 11 olo Jl poetico ardore indispensabile, Dovevo far perch è

Se gridar non potevo n te iL mio « Bra·<:o 1 '"

cc Bravo, <:ecci! i o poilu , bra•·o di cnore! n Grida il fratell o tuo. fante ita l ic111 o. Felice di veder elle il luo valore - Ch'ci già cor10bbe IJM s ull'A/I ipian u Utt miracolo }w fatto così grossu ·Che t.-utto il !,1/ 0IIdo an..:ora n'è commosso.

Quando nel, t riste mar ::; o la t o rm .:nta Dei tedeschi rabbiosi t'as s ali

E la loro lw ldan :; a lrurulc11fa·

Li facevo grid11re u .::\ ach P a ris u A tutti i clabitosi d ' umor t1 Cro, I'ien di .fìducia risponde:.'() : " S pe r o! "

'1'1, della nobii Frauci11 eroico jiglio Il mira colo adesso, ecco, hai co mpiut o ' Della t edesc a n :.au l'adu n co artiglio Con Wl colpo d'accetta ha i già fe,dul o Sicuro io sono, e ciò t orna a t u a gloria. C he qu.:slo ci a-vvicina alla vi t t o ria.

Il com mosso saluto eh 'io ti ma11cl u Fai giunger ai fratelli america11i, C h e lumi u osameule sta11 pro;:a11do D 'esser già dio:etJtati <:e/crani, Ed n i bravi jra tdli d' l ngllilterro (;ici ben provati in que sta duru g twrrn.

.'li rniei compagn i devi dir sol q u es t o : " L'Itw!ia è lì con 1!oi, ammira e f r e me. Possauo i morti della .\lama, presto, })i ' quei del Cars o o:eudicar la s pe mc » I::· ce rt o La partita 111'11 s i perd<!: Te l'assicura il CRICW-\'F.I!D t..

Poesia.

- Quand" sa r·ai ;, t..rlucea ti ma!lderò ùe>lle ros e co l tivate da mc - Gr a.t ie!.. 11crò norl cat•e qm\lehe · d,.,, p< e di

"S ig nor sì", g iorna le dell'Armata degli A ltip ia n i (6a), uscì ne l giugno 1918. Sta mp a t o in o tt a vo, veste tipografic a ricca e pagine num erose, ebbe il difetto di esse re un giornale tr oppo serio. Pubbli cò sopratt utto nov elle, racconti , articoli e po esie. Si avvalse sal tu ari amente della co ll abo r az ione dello storico P . Silva, del famoso V amba ( L. B e rteli i, del Giornalino della Domenica) , d el disegno di B onzagni e di R. Salvadori, che illustrò le pagine centra li. Caratteristica del giornale fu la pubblicazione di testi in lingua inglese, francese e cecoslov acca, firmati da militari alleati.

BRAVI!
174
N. 7 - Primo numero di AgO>to Sl PUBOUCA TRE. VOI TE Al. Mt..Sf. Conto conenle con Id JlO'I.l. IL GIORNALE SI AL PUBBLICOt VENDE A CURA ABBONAMENTO DEL COMANDO A IJ FASC!COU Al SOLDATI IN LIRE SEI ZONA DI EDITORI GUERRA ALFIERI & LA· A UN SOLDO CROIX - MILANO lìl DKEA:J .r, Il dilemma del
Soissons E ora ?
popolo : Brest Litowsk..

La tua bellezza antica m disserra nova a colui che rechi m dal santo d'amore ID giOrno.

Ma l-'anima commossa si protende ad abbracciarti. Chè ne le pupille conficcar vo' la stampa del tuo volto :

per sempre, Madre ! E la tua voce ascolto, musica viva, onde al tuo mar t'affacci ogni alba a mattinar le opposte rive.

Nulla è defunto. Quel che fu rivive. Tu gitti grido dal tuo Campanile :" Sa n Marco! , E il grido naviga su l'onde.

Ogni squilla pur sempre ti ri sponde, come a' dì de la gloria. E dice " Quando? Quando? Quando? ,,. E s'affioca in un lamento.

AVENEZIA

"San Mar co", g iornal e dell'V III Corpo d. Armata , curato nella fattura e imp r ezi osito da ll e tavole d e l pittore Mateldi , fu un periodi co dalle prete se troppo letterari e, forse inad atto alla ma ssa dei lettori cui era diretto. Il n ome ricordò i luoghi seg nati d a l valore dell'unit à Il prim o numero del periodico fu stampato il 2 4 maggio 1918. N el num e ro riprodotto , una partico lar it à : un' int era p ag ina è dedicat a alla pubblic it à commercia l e, in ge n e r e trascurata n e i giorn al i di trinc ea .

176

Oual agli As bu rgo l ,

La mattina del 9 Agosto ali d'Italia volavano su Vienna Le guidnva Ga· briele d'A nnu nzio, poeta e ara ldo dell a nostra• guerra , preparatorc c incitntore dell' nudacissim a Impresa. Sulla metropoli s paurita ed attonita essi non gettavano le bombe dei massacratorì, ma dl fede, di monitt>, di stcureua nella vi ttoria latina, avvolti ne' tre colori della nostra bamdiera •• • E intanto t\ltri ve. HVoli nostri solcaoo in tutti i sensi t•A· driatico, bombardano ininterrotUlmente Pota, Cattaro, Ourauo -le munitisslme d' Absburgo ; reparti d' assalto strapp.1no al nemico la quota M di Ooo."" Alto (Sud di Nago, 3 Agosto), ardite puntate alleate pene<rano proron· dr.menre nelle linee avversn{lt nelle Glu· dica rie e sull' Altipiano d' Asiago rico n· du ccndo 700 pr igion ìed (11-9 Agosto).

lntn nto l' lnghl lle• •·• rico nosce In ntl· r.ione czeco·slovaoca Siamo Al li1moso smcmb111mento d-ti' Austrlt1. t! la politica dd diritto dei popoli che prcvnle Mllla politica d el tirnnniemo ! 'avvenir-e Rra v i du di mlnacclc: guai agli Asburgo ! " Il tramonto di iilndenborg ,

O.lla Francia squillano piO allegre che mai le trombe della vittoria. (,;là l\lla fine dì Luglio, sotto la pressione Franco-Americana, gli eserciti tcdesçhl avevano sgombrato buona parte del M· lioote del Tardenois; l' l e il 2 A11osto un nuovo colpo del Generale Mangio, Il • Generale d'assalto >, scardlnando Il perno di SoiSS!Jns, obbligava il nemico nd ttlTrctLarc la rit irata suii'Aisne e s ulhl Vesle, ch' era raggiunt:l) su tutta hl Il· nca Il 3 Agosto alle cnlcngne del K•·on· prlnr.; F lsmes ven iva occupati\ dugll 1\· mel'lcani (4 Agosto); nei gìo •·nl alv i, mentre sotto la minaccia allenttl Il · nemico smussava i salienti di Alberi c aelht Lys. gli alleati gettuvnn o ardite teste di ponte oltre ;,. Ve.,le, sul cui altipia ni boscosi CS>O tentava di tempo· tCi!IIAre; la battaglìa della Mamn era costata 40 mila prigionieri, al quali altri molti se ne sono agiJunti in queoll ulrimlgìomL

Ed ecco che, improvvis:lmente,all'nlba dell' 8 Agosto, la 4.• Armato Britannica (Rawli nson) e la 1.• Francese (Debeney), &Jii ordin i Maresciallo Haig ••5!\11• vano · rurlosamente il &a licnte d'Am iens, Cf! tendevano l' attacco al settore di Mon · dldle r, che oltre passn vano per IO Km. nd Ori ente, stringevano l' Ar mata di V Hutier In 11n'o stretto corri doio fra Royo e Lll mAnOVI'A pieno avi· IUppo; già 40.000 prigionieri e Ci()() cnn· nopl sono caduti nelle mani dJ>ill a l· leatl; un trrave perioolo al proli la per l tedesco, a cui la strate(ia ' di Focb - Mminato Maresciallo di Fntn· eia (b i\golto) - ha tolto, per l' lnidatìva delle openulonL

Nell a Rusala del Boltcevltbl , il movimento di reaurrmone e di nor· dU>amento dal caos POlitico e BO<:Iale, In tul l' oa· i ettala la follla ma lmaii811L a llara-a. Mentre ili allear!, occupMo ArCIIngelo su l Mar Bia nco (2

si spingono à Sud, mentre le legioni Czeco-Siovacche si sono impadronite di lrkutsk, su Il a rerrovia Trunsìberiana (Siberia deiYEst), il Giappone ba notifl · cato u(licin1meote il su o Ìn tervento rJ Agosto) e conti ngenti American i, Inglesi f', unccsi , Itali an i s i conce ntrano tt VJa dlvostok, agli ordini del Generale Glap· ponese Oll•n i Nell ' oscuro fer me nto de l partiti russi, a umentflno di giorno in g-io1·n.;, i seg ni di una non lonb\nft riv o· luzl one: il 27 Luglio i cadetti hanno emesso un voto unanime contro J' inV8.· denza germanica, e i torbidi dì Moscn e dell' Ucraìna, che hanno COSU\to la .1111 a Mirhacb e ad Eichkoro, devono preoccupare oeriamente i tristi rucìna· tori della resa a discrezione dì Brcst· Lltowslty Oltre Oceano, le cirre della preparazione bellica ame· ri cana. Un milione e 500.000 americani sono In E uropa i me ntre la distruz:ione del ton· nellaggio per opera dei sottomarini tede.'IC hl ridotta dal 5 pe •· cento al miUe ; Bonar L• w ha chiesto n! Comun i pc•· ruisteRT.lL fi no alla vi ttoria •lt•·l 17 miliardi di crediti. 1.' arm• economica , br-andita cosl decisamente sU' In · ihil tcrra, affretterà la caduta dci !IÌ(llnte, ehe ba ormai i piedi di cn:ta. E sia presto c per sempre 1 A. ·s.

AbBO D'ORO

Per evidente ristre1tez1.11 di spazio siamo costretti n rimandare la pubblica· den• • Albo dJ oro elenco de,gU eroismi compiuti da ufficiali e soldati del nosl J'O Corpo d' Armn ta , eroismi pre miuti sul cnmpo çon deco ra t ioni al valore

Gli nmicì ci perdoneran no fOt· zato rima ndare ad a ltro, a prossimo nume-ro

Intanto dcordlamo che l'invio delle singole motivazioni per la pubblicazione nell' • Albo d 'o ro • delle deconuioni al VMiore disciplinata dalle seguenti norme:

l) - Arma !! numero del Corpo, al quale appartiene il miliUire.

2) - Grado, COl{nome e uome dtt dKorato.

3) - QuAiit4 deUa decorazione.

4) - Mutlvu t ione

5) - Località e data · del limo per 11 qua le fu co ncessa la decora7. 1one SI avvet·tQ Intanto che1 d1 ora in poi lu pubblkazio ne dei nomi dei decorar! 'lVVtl'rA P"'" grurpi eH 'rcgf{iment('l j ma 1 nftluralmcnte, seru:n queUe indica1.ionl non sia no consentite da Ì!e vige nti dtSposidonl lo materia giornalistica di guerra.

Ali d' I talia su V .i e nn. a

Osanna ai vincitori

Si su...,guono in gloria nostra gli eventi della storia mondiale.

L'Austria prima le toccò, e sonore l Non valse Il di meticolosa pl'CpRrnz lone. Non 1•a lse l' immagi nabile app 1·estamento bell ico. Non valse l'in· colluv ie di uom ini in arme. No n valse l' ebbretta della ancora rece nte vittoria. Non val•e il miraggio del pin· gue bottino. Non valse U tormtllto vinci· tore degli stomachl affitmati. Nulla valse; e furono botte sonore, botte m:tgnifkhe, botte sacrosante!

Italiano sangue d.,eroi noo mente: e Il gtUfllO cancellll l'ottobre. Nel Piave conteso e difeso, scorrono acque di \'it· torlll, come gìt nell' lsonzo raggiunto e sorpass.ttol

Ora è il turno della Germanio!

1\veva mandat o a casa ìt Ministro che OSHVn parlnre di pace. Aveva, in tre mesi, fattl) tre offensive fortunate A\'evu, col Cftnnon issimo, uccisò \'ecchi e bimbi nelle chiese di Parigi A1•eva nd ;>urrno, t::Ompatto come un monolito, l* esercito plb rorm ldnbllc che ftl•esse ratto tremare la l\; rl1l. A •evn tutto e le mar ': \ « l"' cosa prl neil'lllc : una ca\ISa giusU\ pe1· ba ttersi e trionro rc. La Giustizia non pub esstre sempr< conculcata. Alla fine sì rifll contro la prepotenza. ad ora la Gennanìa le piglìa: e sono botte aonore, botte McrosaJlte, botte ma· gnlftehe l E non l'inizio: l'inizio deliA fine

Il reoto, Il vem\ tra non molto. Verri\ dAl more l Verrà dall' Allnntì<.'O co n l nnv!elì d'America rigurgitanti dì uomini e di cnn no ni Saranno fiÌ1mane di eombl\ttcntl, surlln no montagne di tesori, snran no foreste di baionette Ln C,;eronan la ne 1111rh som me rsa Ha te ntato (• ultimo col po, Il colpo della dlspcrtt· •Io ne c gli è nndnto male

Ma già dn l mare del Sol Levante anche gli aspetta nti Giapponesi arrivano in Europa a teatlmoniarc che a maledire 1(11 aasasslnl del mondo, ness11n popolo cl vile è assente. out ala gloria ai vincitori l Cl riempie l' anlmo di gaudio il sa· pere che a compiere prodigi di eroismo e di sovrumttno valore, in terra di Fran· éia, aangue ltolbtno lUtto profuso non Invano

OgiJ eia trloria al vittoriosi! r eoldntl cl' !talla, l vi ncitori di ieri, plaudono al soldati dellll Liberi!\, 111 vin · citori di oggi ; c, dalla riva del l'lave • al!unnnndo entuolnsti verso le rive del , il uml ùl i?ra ncla l!llnti llcatl dalla viuorla i l(rldnno con gioia: Bv vlval Ev viva l 18 agvs/o JQ / 8. CJDtua RU.

IL

,

SAVO IA

1 · , e an allrl giQtnaleltl da 11 poseono dalla zona di guerra In mediante l' alfl'aneaUva di un ogni cinquanta grammi dl peiO

Non al dovll però ln dlone Il uomo o l ' lndlrlno del mittente.

N. 4 - 21 AGOSTO 1918
Lo aquile ltali• terrorinano l' uaCAJllo aUJiriAoo

Utt « camiott » romba da fon/atto e chietle Con rauco suotto di passare in }j'ella. A Ila colomta che letda procede Lungo la strada polverosa e st;ella.

E già sui jumchi balza la gavetta E la fila obbedietzfe, ecco si fiede Ma torvo l' occltt·o 7Jolgesi e saeffa, Mtda protesta, per chi va ... e siede.

Ma d'un subito spianansi i cipigli 7òmatt gli adusti, irsuti volti amici E della strada ogwtm si fa sui et'g·ti Quello clte ut·g·e e che tlott vttol /a1' sosta Pov ero fante, tu lo be1tedù'i Se l' impolvera È il camion della f>"sla l

(dall'articolo " !po e ti delle trincee '')

Ed uno , infine, ha scritto dei v.etsi feroci contro i ùei valori umani della mobilizzazione. U poeta, che deve essere semplice soldato, nota con malinconia: di 1m robusto contadino ero il padroncino, ma dopo la mobiliezazione lo trovo caporale e diventa il mio padt·one! Ma, intanto, a.nch' io :

Vi sahtto in cot'tesia, zaino spalla e andiamo via !

(dal n.wn e ro del 6 agosto 1918)

"Savoia!" fece la sua comparsa nel luglio 1918; ne furono pubblicati 9 numeri dal XXVIII Corpo d'Armata. Giornale se mplice , in bianco e nero , con qualche disegno in seppia, dal formato di un quotidiano , ebbe molti articoli seri riferiti alla guerra: avvenimenti, commemorazioni , episod i eroici. Nella parte umoristica non fu mai volgare, o salace. Qualche volta stigmatizzò i capovolgimenti che alcuni i deali borghesi subirono a causa della g uerra.

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N. 21 8 Sutttcmbro 19 18.
• Dio mi ;. cho noi non abbiarllo nrai ,·ululo 'lli<'SW • tllii!Corso .tol Kaifer)
OIORNALE DEl SOLDATI DELLE ARMATE DI RISERVA

C in e m atog rafie d i gr a n met ragg io , g itr o chi d i palle pi c co le e pal loni t i po r ta n o i n mond o d ' ill usion i p i e n o di g razia e di so a v it ìt.

Così che qu and o sce n di di t r in cea Li sem bra esse r nel m on d o d 0. ll a l u na e un a rag a z za biond a od u n a bruna se n o n di c arn e al c i nema t'app a r. .!!. · (da '

E tutte qu e st e cose strabilianti son tutte nella Casa d e l Soldato d ov' e gli t ro va t u tto g ià pag ato: s uoni, gi uoch i, can t i e p r oie zio n.

Q u a n t unqu e sia m od esto sol d a t in o e pre n da du e e c in q u a n ta d i ci n quina non è, come s i vuo i, bruta e m esc hina. la v iLa eli q u ass\.r

" L a G hirba", giorn a le d e ll e Armate di Ri se rv a (S a - 9 a), fu nella r osa d e i migliori g io rn a lin i di trince a. F a n tas ios o , qualch e vol ta grassocc io , pubbli cò 29 n u mer i d a l magg io a l d ice mb re 191 8 . Ebb e co ll abora tori d e l t a le n to d i Soffici , De Ch ir ico , Caneva r i , Giglio li , Za m b on i , Mu ssi n o. Un a pag in a e r a sc r itta da i mi lita ri , dove . se c o n do l ' invit o- p r og r a mm a d e l prim o num e r o , a lle g ri a e b uonum ore p r el e va t i d ir e t ta m ente d a ll a bisaccia d e l s ol da t o dov e va n o rifornir e i l gio rn a le per rend ere la g u e rra meno a m a r a.

L a Casa de l S o ldaro '')
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r ,.N. l • del 20 Settembre i9 JS. MA AIA LUCIA ORI ZIA MA CO AV ONTE LLO Co nt o co r re nte co n la :!l
TRICOL ORI SU TUTTE LE BARBAR I E 1
BOIVIBE

" IL Montello", giornal e dei so ld a ti del Medio Piav e (8a Armata), fu diretto da E. B eltrami. Il l 0 num e ro u scì il 20 settembre 1918. Si distaccò , nella grafica , dag li a ltri giornali. Ri sentì, i nfatt i , nell ' imp ostazio ne , nei di seg ni e in alc uni scri tti , dell 'es perienza futurista. Allegro, scanzonato , no n m ancò di sciar a d e e conco rs i a premi in denaro. Ebbe anche intere pag i ne di pubbli c it à commercial e .

l 'u l timo discorso del Ka i s er I!DfU." L, 'l(, llfJIU 'r11Wi) tll$11"""\ll Il \loi•'JII•u )IJL.\"0 V tHt\!ll.,l'4 •1#-H••I< t"-'"1 t:>lhi·<UIJA J(Aoo n,, A '""""-'- ,.ftU(o c.., •·• H •r•••\4.,._("• ti'.U.IIU..II.\"""00-
UII.T' h fi • ? /Y e c e acrmme ... . ,
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r Ar<n&.lo d e l G r oppa: - P'iON SI 1.&., · l P A S S A 1 P A S S E R E M O N 0 l l - <f: 1: ... 1 IJn ll t<'llit o 'J.i' ( l11u l m · l..... « MONT E GRA PP A -··· l T V S E l L A M l A P A T R l A L •• "

III.

Er fljo suo rir.corse 'na viola, se la mise ner petto, sopra ar core e come si sentisse n011o ardore cantò insieme co' l'antri a sqÙarciagola. Er can to poi se perse tra er rumor e de li ca rreggi e l ei se tr&vò sola cor un nodo de pianto ne la gol a. Allora si, capi tutto er dolore de p erde er fijo e se vidde finita. L ei che i ' aveva detto : Vinci o mori ! se sentì senza forza e se nza vita. E da quer giorno lì la p011eretta. piagn e nrw su la loggia fra li fiori guarda lonta no e asp etta , as petta, aspetta

"L a Trincea", settima n ale dci so ldati de l Grappa ( 4" Armata) , comparve nel ge nn aio 1918 , in vesti dimesse , e smise la pubblicazi one il1 6 gennaio 1919, dopo 35 numeri . L ungo la strada diventò a colori, fu ricchissimo di disegni e di rubriche , ca mbiò ben cinque volte la gr af ica della t esta t a . I so ld at i par t eciparono attiva m ente a ll a co mpila zione del se ttim a n a le, ch e eb be fra i collaboratori sc rittori di fama com e la Deled da, Gotta , Dur a nt e, Mari ani, Rocca. B arzilai e disegnatori di prestig io, fra c ui B onzagni, Cre sp i , B azzi.

L_ _______________ _J
(da/n. 15 del 12 maggio 1918)
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• NUME RO UNICO DELL ' OTTAVA ARMATA

Vol, fanti gloriosi, voi, comba ttenti bi tutte le armi, balla terr a e llal cielo, arrossati bai san9ue, bai fuoco, bronzati bai so l e, lnburltl ba l ' obio, i n fiammai! ba l 'amo re , anl:late, anbate, <tnbate; fin c h e l'Italia s ia tutta rebenta, fin c he l popoli siano tutti liber i, fin ch o l m.l i ebetli che sca t enarono la guerra siano pro· &h•ati al s uolo sotto li peso bi tutte le maleb lzlonl e bi tutt e le giustizie rivcnbicatc.

r • LUG LIO DEL 1918 •
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VOLONTÀ DI VINCERE È VITTORIA

li Presibente bei Ministri ai solbati: " figli no stri, la Patria vi ringrazia e vi beneòice."

In part icola r i occasioni , s pecialmente n e l lu glio e nel no vembre 191 8, fu rono editi dei numeri unici. L '8 3 Arm ata pubblicò, al termin e d e ll a battaglia del Pi ave, " La Vittoria ", ricco di illustrazioni di M azza, Mussino e G us t av ino e con pochi ssim i sc ritti , anonimi.

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AvàtUi ! .A\1a'n.tÌ:,

· l o. brmX! (/i.qkinuì. ùd vittina pm· ,éuna • l lo ·d_n n:o.-lna. Not dz(endwmo tl grtmo r:kt -. . , , strl •wmwi. non è /Qniacno. 'campi wneti, lo: sviluppo delle no- · Ptert.r Berat! D_ue nonu , i!?ut 1 Il ineluttabilmente fJ!UI&a atre indust•·ie çhe dàtìno la vita al cal._ena :tmntermtta·<lt :!.'(llorost, 11nlle l.sopra e segna te tappe dot'f! ogni popolo tutto. Noi l'onore eptSodt dt erotçmo, prpolo trot)('rà Tu giustizia e la li- del/r. 1l{l&trç {arp,iglie, l'onorc rkll'ILa coscienza rkU'ti§enito i[(rlianò Ur!r.(ii ché si s<.1'à· 111eritalo; · /.alia, della nostr1t Patria elle dovrtl ha pesato mqdo lauuibihl su/là · tl tWtXt {r>rza · dallo essm·c ri,Rpettal.r.t all'estero nelle J)(-"1'· scMmut La ,. -'l:rmfi.n·fo del mmpo nemico; l'eser - so-ne rki nostti emi1Jranli _e 11ei· balda nw >'t 11wtnto m t: llfl t,oslanlo uOJt' iJ O?ICOra scon- J>rodottz dt!lltJ nostre mdw;trw vergognosa rotta, lir sc,llm·· · · · no tm ult:igno se(vag-. gi.o e vi/.1'.

Le epielte gesta r:klla IWStra 'r(IZW ,,j l'i-nJiOLVI(;- · lano · · D1t :Là:ims al f/-r appo, · dal JJ.foniP(lll a.lla ,l}nlacastra, rllt lkmt ttlllt Cerna nM li ' la {è'de. u-na la volontà' 1( Il() il rridr>: Atxmt{! •rmn q ! JiJ fug, ga, tl Ilo d4lù:J slancio weNwi_qlio>o dei nor;lt"i {t11tl i a cùt..vrli'i11·i ! Tl neurù;o t'i l lfl •FUifdtO,< ' ,. ; · una data. E ,;((! Da l Il) !Jitt{{nO lJf]Ui !fiOfltfri' 1Uifl IJiltòria.

Xrnt dmn·emmo xr,rrn·r'n · d.ei'I'Ì, l'austrùlt;o co nosce le sco11Jltte: 'Hm: c.(lnt'pi xer· bi, sui Cmjx,zi, alla /Jpùt-<izza, ml To11ale, al Sile la sua turt'ga JITt'JXlrttZi.o· ne, lo suo sleale · " inummw condOlt(t. ùu;idiosa non gli ha J)rocm·ata dm sfrond<!ti ciuffi dv cim1.ta.; non una {oglia. di lanrn ha rit-estito l'elmo rki pa· la<lini dOimbiani

bE UbTIME 'DEbbO SPORT

difese rkll'.Adriatico

Quante donne n<m abbiamo salVato daU' odio nemico 1 Quanti bamlYini 11011 ci benediranno Per il t.ao1·i[icio 11ostro Y ·

Anche noi lottianiO 'iullà ioglk della nostm ltaUa e l'irtSegiW· rklla vittoria che ablftamo r{J.éMut.a. : cii'· colori de!J.n. Patria in qu.esti borri ' ci dà i! ili•;itto alla · or<•tituditie eroica, rklta nostra stir· pe. ll twstro grido di guer· · r(t sarà 116rtai.Ò sulr al · lare della Patria il'fJÌO'ITil> della Villoria, e il r,am. min.o ci sard illumina lo · dalla riconoscenza delk : nostre dmme plaudenti.; come · pg(ri ;:carrìl)i iflsimguirutti ci's<Y/1.0 illuminati : llàgìi ' erÙi e/w 'la \;etttui'a : flt:r scelto in olm:au"to al· la · Noi c-'·i·ncltiu:iamo ri- · dmxmti le stilme /!f4 (:ll;:c liuti: Siamo comrJwssi jJer là· gùfiie'lilùr , hiJ si·· sacri-col sor.riso atte lafi: lt1o 'fede nel O('a_rpll!lo/JZ ·;,la ·81Jeniùta "' eh§ ha rolpito ·u ?oro ra:.. miglie, ma; oltre: un di mag.:: giore odi11 ci· spi'fl1/e veriw il M!Jiico, la véridetl.r.t af!ima /e noslre· armi e il rluoVo 'slairoio ·sarà più tremèn.b.

La Vittaria dejinitioo. si at1flicina a {frandi pasii.

L'ora della B!Ut disfa! · lo si avvicitla a grandi

fi tto, la <ma <:f)mpagine resiste an- l Anelle qui, ir, AllJanìa, i'l nemico, cora , aucom forse tentertl colpi di- eh' è /.o &teRso cile insozza 1e case

La twslt·a ora è giunta! · passi; Già sul le piazze 1li Viemw e in p1·ovineia .,i tn la d il<peratamifnte coi crampi allo sllttnaco; gùì il rossiJr-e dclt'umiliilzW.w l 'impenna; l'e8emit.o austriaco al comamlo di ufficiali tèdesclli; Gom:a<l tJ Borevic cedono i lfU-JX ! t·bi JMTI'na cchi logorati nelle 1;elme del Piave L<1 wmouna non pot•·t:bhc essere JJiù t·ù;·ibile; all11 t1.1lelll miti-

.A•wm·a -ut10 sbalzi> : At.'(lnti! Avanti ! La Yojusaa sperati. Ma noi 017nJti co7toscwmo [1•iula1w e venete, Ila tentato so{la {orw dell• sue insidie e sappia- {oc,arci, precluderei il d011tini.o del Nella reciazlone di un giornale mu di· pote•·lo vincere Gvlla 110St1·a mare rwstro lxrùmetlo, giamo di {f)rlo in- Jrft.t il pugnale che gli abbiamo ei -.s. dielreggiare col nostro grido di " pianlato nel fianco lo Ila reso - omerol_.,. -..Hea- ,..,. u•um·a. · t)(lte!lle <li il ·'«_LO :--:•• Ru:ordtamolo! Nm no-n cerchuww pt·aco oonl.ro le 1wst•·e Cltllllhrtem· 1 q•••i ati ;.,..; o;,.•..., ,.,...

/ E
An che In Albania sono cominciate le grandi gare di salto

"

Squar cio di uu11. tragedia c!,e ·h a avuto un Ko l ossalc s u ccesso al R. I. teatro di Vit-nna. Ci si a ssic ura c h e il Ct•polavo r o d'arte far à le s p ese della stag i o ne anche al teatro Imperi ale di Ber l ino. ( N. de l R )

( Carlttccio piomb a agita t o in mezzo alla scena, gtt· a di qua, yint di là, emette un gemito, un poi sco?·gend o Zita su l t1·ono, le va in con/1·o pon en dosi una mano .sul :)

CARLO ZITA

CARLO

Sia m tottuti. o Regina , il campo è perso l Parli da senno. Carlo e il ver mi dici 1 Peda te a io sa avemmo dai nemici E di rifarci ormai non c' è più verso.

(Zita scendP dal t1·ono, poi cogli occhi sdeg1wli ?'ivolfi in alto)

ZITA Ma dunque , o giusto ciel, dunque tu pure Cont ro di me congiuri 1e in che peccai 7

CARLo Pur l'Albania comincia a darci guai ; Zitina mia, prevedo altre scia gure.

ZITa E che ci rimarra in quest' ore fosche Se agli italiani lornera Durazzo 7

CARLo Han oso di rlo , sentomi già pazzo, Ma certo resterem con quattro mosche!

( La 1·egina dà nn 1iii!J1IO in d'lmw specchio, Cala e1· t elon e · e bona no tt e ar secchia)

G. A. Manuse (dal n 21 d elf '8 sellernb r e 19 18)

L a Voius sa ", ed it o a Valona , f u diretto da Gino P ercz . Il primo numero u s cì il31 marzo 1918. Fu un o de i giorna li ed i ti per le tr upp e ital ia n e in Albania. No n ebbe grossi collabora tori, n è una veste tipografica brillante. Stamp ato in bianco e nero del f ormato di un quotidiano in 4 pagine , alternò notizie , avve nim e nti , poe s ie e racconti di soldati, f r eddure e barze ll e tt e ta lvolt a grosso lan e.

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L ,incubo d i F erd i nando

+ ' 13 OTIOBRE 1918
GIORNALE DEL SOLDATO ITALIANO IN FRANCIA - SECTEUR POSTAL: [!{." 261
Le cauchemar de Ferdinand F e rdina nd's night mare Che ques ta , oh a dh•cnti pazzo clav,•ero1 Jc quc celle fois-ci je devicndrai fou I>Our de bon. Thil'lime l think l'm really going mad.

- Mannaggia! Ma proprio io agiù sempre a murì pe' pprimo?

I francesi in generale, e specie i « poilus » si meravigliano della straordinaria facilità che ha il nostro fante ad i mparare il francese.

Ecco un piccolo manuale di conversazione ad uso del nostro soldato. Un pezzo di pane è diventato un « morso >> di pane; paesà è diventato « compagnone »;·la carne è <<v ivanda >> ; gli zappatot·i si son mutati in « sapori >>; le faseie in << mulattiet·e >>; ;nolte parole peso hanrdiversi significati, come, ad esempio « oui » significa si no, fo1·se, cosi e cosi, oggi è bel te1npo, avete ragione, avete torto, etc, etc., e serve a levare il fante da ogni imbarazzo di risposta. Non si dice più dom1ire, ma « far dodo' >>, non pitt accendet·e, ma << alluma1·e >> ed è lo&>ico che i fiammiferi siano divenuti « allumetti ».

E potrei cosi seguitare, tanto vario e mutevole di aspetti è il carattet·e del nostro fante. Voglio terminare con la celebre frase di quello scalcinatissimo fante napoletano, disordinato al l' eccesso, sciupone, ch e non sapeva mai dove avesse gli oggetti di corredo quando ne aveva bisogno, e le giberne quando si trattava di rnetterle, e il fucile quando si tt·attava di sparare, e la gavetta quand' era l'ora del rancio e non trovando più, al buio, la pt·opt;a maschera, messa chissà dove, comincio' a darsi pugni nella testa, g.-idando :

- Mannaggia l ma proprio io agiu sempre a muri pe' pprimo ?

(da "Il Fante · Psicologia della trincea " di C. Malaparle, n. 8 del 27 ottobre 191 8)

Ali!\ distribuzione giornaliera di vino, il fante leva la tazza e brinda : - Io ci bosco! - traduzione letterale del francese : « J'y bois >> . - E, per concludere, l'esclamazione di quell'altro <<lestofante>> padovano il quale, sentendos i chiamare « mon ami » da un bravo « poilu >> si rivolse indeci so : - t\'lona mi"? mona ti , ost rega!

S u cH ERT C. ERJscu.

"Sempre avanti " fu l'organo del Il Corpo d'Armata in Francia. Inizialm en te doveva essere un quotidiano. Ben fatto, un occhio rivolto agli all e ati, e ra ricc o di dis egni, caricature, fotografie e conteneva articoli davv e ro interessanti. Al giornale co llaborarono Ungaretti e Malaparte (Suchert C. Erisch); questi , con freschi bozzetti , tratteggiò pregi e dife tti del soldato italiano. I disegni furono di Faino, Golia , Cappiello, Manfredini e altri.

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_... •
-
C• o. CQn la, Po$t;J
* .
Dlre:t. e Ammlnlatraz.: ROMA • VIa • 11
*
ogni damenlott

BUL.CARIA è quella coea che fa palle per stivali: >Chi vuol tarsi dei gambali fa:::cia al bu!garo la peli!

CRANO TURCO è ql:ella oosa the si di'ce ano::he polenta.: ool turoo ch'è sul Erenta la polenta ci' tarem!

MUSSULMANO è quella ohe gli dai la man sul rriuso'; ma sporcar ti può quell'uso, meglio un piè sul derSilan!

è quel'la cosa, quando arriva si fa festa:: se t'arriva s.ulla testa splende il sol dell'avvenir.

"La Giberna " fu pubblicato nelle retrovie a cura dell'Ufficio P ropaganda Interna, a partire dal marzo 1918. Nonostante le vesti dimesse, ebbe particolare fortuna nella rubrica dei lettori , tanto che dall6 gi u gno uscì " La Giberna dei lettori", com posta esc lu sivamente da scritti e disegni inviati dai militari

Vi collaborarono buoni scrittor i e disegnatori ; una particolare ru br ica , Passa l 'aeroplano, e r a rivolta a controbattere la propaganda austriaca e tedesca, sop r attutto quella fatta con i vola n tin i al fronte .

Il g iorn a le diede ai poeti vernacoli uno spazio proprio; vi comparvero , fra le altre, poesie eli S. Di Giacomo.

N: l ;... 16 -Grugno 1918
CMin con la Posta
CenteslmJ 'IO
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ANNO xx- N. 11 Milano, 17 marzo 1918 C C. CON I.A posTA
· • : · ' · LA M.OBILITAZ IONE CIVILE: l nonni e .l nipoti offrono anéh'essi la loro opera alla Patria, mentre i b8bbi cÒmbattono al fronte. .
Una copia centesimi 1O

lllllll llllllllllll lll l llllllllll l llllllll l l l llllll l l l llll l llll l llllllll l llllllll l lll l llllll l l l llll l l l l l llll l lll l llllllll t iii i iiii i iiiiiiiiiiUliJIIIIIIIIIIIIIIIIIIII I IIIIIIII I IIIIIIIIIIIIIlllllllllllll l llllllllllllllfllllllllliiiJIIIIIIIIIIIIIII

LA PROPAGANDA

Un'arte Un'arma. Un' insidia

Dipe nde da chi l' u sa , dallo scop o per cui è u sata, dal mo do co n c ui è usata

Per la Germania, la P ropaganda è un a specie d i g as asfissiante intell e ttuale, d egno au s iliare di quello chi mico

Esa la da i re ti cola ti ; scende dagl i ae ropla ni nero-crociat i, passa fr a mani vendute Ci deve essere, in Germania, una specie d i Ministero déil a P ro paganda di guerra, divi so in varii re parti. Uno dei pi ù a ffac endati è, se nza dubb io, il r epar to Ital ia

Po ic hè le armi non bas ta no, poichè i gas asfi ss ianti n o n bastino, poic h è non bastan o i bomba rdd menti, nè tan ti a ltri sup erbi mezzi per demoli re la resistenza mater iale e morale di questa piccola I talia, a qualche cosa servirà bene la Propaganda l

La P r opaga nda è una forza im ·isibi le e p o tente S' insinua nelle file de ll ' ese rci to e n ell e mass e popolari, a).l menta nd o di for za sugges tiva , man mano ch e cammina; e nt ra negli s pir iti, e può corr odc rli; si affaccia (masc h era ta ) alle me n t i, e pu ò ingannarle ...•

A vanti du n qu e, Kr iegspr opagat:damin is terium-IIa lienabteilung!

Disse, dice, lo spirito germanico: - Io a m ar e m ol to bella Italia. fla lia po -

ter essere dolce giardi110 del gra nde m01tdo che io volere 'co11quislare e poi diri.fere .con mio tedesco fer r ato bastone.

L'amore de ve essere diven tato passione , da l mome nto in cui Lucia no n ne vo lle sape re di Don Rodr igo.

- Dom:erwetter ! !lalia tradire alleanza! Ital ia. che , co11 tiOIJl e elega11 te di « alleata J poter esser e noslra gr az iosa piccola serva, dichiarare nwtralità e i mpedire n ostra corsa Berlino-Parigi! Intensificare Propagan da! S ubito, ten:pesta stampa ti p er tedesca tu tti lt'eni di gmte italian-a diretta Ita lia, p er lavo rìo m olte p i cco le voci sp arse in dolce penisola 1 Propa![anda! Propag anda 1 V iv a g·rande ted esca !

E, d i sor presa in so r presa, la pi ccola graziosa Ita lia, d a lla neutralità osò passare al campo avv rso. armata e potente -.., Oh. 110i ridere di lttlto eser ci /o italiatJO! Noi castigare I ta lia 1 Noi s t1bito iniziare g r ande P r opaga uda per co11clt1Sione Pace V i va g ratt d e Pa ce tedesca !

All o ra, con met odo e con disc iplina si r iu nì fo rse il Co nsi g lio dei professori di psicolog ia a Jd elti a l /(riegsprop agandamiH is terimn-ltalienabtei lung. Si riunì, e inforcati gli occhiali, aprì la seduta

- P er distmgge re esercif.o italiano co n mezzo Propaga 11 da, essere anzitutto n eces ·

sario coucscere profondamente carattere italiat:o

Giu s to, gittslissimo

- .MoUo bellissimo

- Popolo i tal i atto 'es sere popolo fi er o, m a q1talche poc o v ol"b ile, qualche p oc o ribelle, qtta lche poco Cap ace gra nd i er ois mi e gra t:di debolezze.

- Magnifu:o Colossal.

- Alfro dtfetto popolo italiane essere abivedere semp re più grattde s ua statura Credere facil m ente a l tttlo a sè stesso

- Wunderb ar- Mer av iglioso

- Nostra p ropaga uda scieutifi ca , mat ettla lica , gran d e speciale, tr ov are via f a cile. Nos tr a as t1aia, 110str o danaro, g r a nd e forza milita r e

- P erfettammle. fu vecchio Gott, io mai av ere creduto possibile vittorie italian e come avv em1te in terribili 111 011#. Piccoli ital ia n i grande coraggio . Imp ossibile nega re. - Sicurameute. Qtusta ragione, btt ona pe r sp endere molto danaro propaganda. Val ore italia no essere ombra pe r n os tra ca usa. Noi cçnnprare Ital ia . A cqu isto im po rtantis sim o per tm :iliazion e necessar ia Dopo ttmiliazione, Italia essere ncstra vassalla e 11 0i poter e razza in patentato calderMt·e Krupp e combin are mag nifico esem-

" Il giorn a le de l so ldat o" nacq u e nel 189 9 co n l 'i ntent o di co ntrobatt ere la ca mpa g na di di sgr e g a zi o n e avv iata d a ll a s t a mpa , s p ecial m e nt e di s in istra, co ntr o l'Ese r cito (''co ntrapp orre scri tto a sc ri tto") . N e f u f o nda t o r e l ' all o r a ca pitano G iu seppe Lo Mo n a co Aprile. Adeguato a ll e es igenze d e ll a g uerra , con se rv ò alcune rubr ic he , co m e qu e ll a d e lle no ve ll e e dei "bag liori s torici" ri so r g imentali , e ne introdusse a ltr e, su indi ca z io ne del l ' Uffici o Stampa e P ro pa g anda , n elle q u a li fu d a t o a mpio spazi o a ll a c ollabor az io ne de i sol da ti R es tò co mun q u e un g io rn a le '·ser ios o" in c ui fa nta s i a e risa t a vol ava no bass i , co n le a l i ta rpat e .

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.Il piccoliSsi.mo

Edito dat Comitato l. culate deU'un\ one inseg nanti It a li a ni

Durante la g u e rr a sorsero moltissimi giornali. notiziari , fogli di retrovia con l' i ntento di propagandare la guerra n e l P aese o dì tenere uniti i v in coli E sercito-Nazione. Uno dei più d i ffusi fu " Il piccolissimo" d i P ietro F ede le , storico e futuro m inistro fascista. Nelle pag in e seg u enti, a l tre testa t e dì fogli e g iorna li di r et r ovia

ANNO II · N. I? IS aprilt} I9 ! t1'·
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Sc;uo· l A .P pr RIA

-···.E·

. '

ìl c ull"a de§{€ Opercz fczderatfl di assishz nza· e p!P opagémda l

Direttore: ODDONE TE SiN: M BfLLI NETTI • C. D. MASSA RENTE : f. lENNA - B. BHLONI • h\. TESINI • O. VI ANELLI T;«ta i già poSS(UJO e .uet•e

Vincere 2

Chi oggi si as Lien e d i con tri buire all a chi divaga iutelleL tualmenle e sewLimen La lrhenLe, ch i t rascura l 'ass istenza C\ol popolo, chi custodi sce il proprio denaro quasi fosse un bene sta.ccu.t'o e isolab ile dalla pubblica e comune ch i s i co n senté la dissipazione delle p ropric sost-anze, d ime(lL i can d o c he fan parte gene ralc , c·hi no n' dà all'eserc il.o, a l paese, ::11 g?vea:u o il co ncors o pi eno , s inc ero, insLa ncn.b il e dell a prQp'ria prO!J•Lezza :ò.ell'ohbedil'e e d el pro p r io d'ini z'ia·tiva nell suffragare s olidam enLc lo siono d :}l! a 'Nazi one ; qu egli ò u n d:i:>e J'tol' e, a ncora pi ù spregevole di ch'i in un'ora di t riJ.vi am eN!o o dii obliò si sentì ma11care il coraggio di .com baLI.m'e. Egli non -può invocat'e b aLiicnuauH del l'isch ia della v ìt.a, ma ò un parassita indegno c he a spes e dell'alLru i sacl'i11cio .

Amme Wa mo la f orza d ' incn:io. di abiU meuLali seÙ.Limen·ti studiòsamenL c -coltiV<1Lì, c orgogliosamen:te vantati, nell'an·le- · guerra; il rtmpian'Lo di un mondo una llo s ka. più che una rea l:tà e ch e l10fl potrà più esse r.e; l a trE'Ipidazi on e circa la so r lc di i dea li um an il.a.r i nobilis s im i, di Pl' in c ipi degn iss im i di fede e d i civill.à, c-he rima ngono oggi oscur&. i da.! fal.lp d ella g uerr a; l'en oi'Jlle di ffi co ltà. d i r iad aL ·w s i e rifare il prop rio e qum bri o, mon t re si spo s ta<11o vortiginosamente e s i u·ggro vJ.g:tianq i :vecchi e i nuovi i l eu·Mgoocia di ta.n1te vite straziate in ciò che aveyano di più la rivolta ch e provoca la di s.Lruzione di Ùuili valore u ma.n.L. Ma chi può og gi as :sut)Jersi la t erribile responsabililà d.i arrest.u r e, o Uli CM soltanLo di ostacolare il compiersi d i qu f.>l p rodigio a cui ci ha preparati e il faLa.ledella n ostra stona -? S e. la volon lil eroic·a fa.Jlisse al cimento finale (e non potrebbe falli re che pe.r djfetto di resistenza al doloro e di disei f)lina PO -· Jiti ca) se sii animi si siem prasSCl'O e 1itiutassero .di vincere, pur. di cessare dallo sforzo,· inv ero

sovr u maf!.o ; ·noi LuLti, che non avess imo sapuio volo.r.c Si ino all a f: ne e soffrite q ua n Lo <tovcva, !1011 saremmo r c s p op Su•b ili d i U.VCl' l'eS i vani C con vcrtlÙ in pu nì pe-r-d.iLa, i.n u n <l(tnn.o assìJrd o· irrc parul>ile, tan L i eroismi, tanti sacrifici, tillltc o!'t',: rte di vi let e di beni? NÒn avTemrno noi uccisi una seconda YoHa i noski eroici mor'i.i, uccisi nel Vélio t·c <1{.1 loro sacrificio? E rollo l' incantesimo, ch e ci fa vivere in un 'opa so la ùi Lut.o il md ro P<rs sattn c per lul.to il avveTbire., chi ci darebbe ma'i •P·i ù la forza e I;L f l iJc ct i ripr nnd:Cm •òrama. un Gosl miJ'ncolo.s0 tiav a:g.Jlo'? Ji: il. v.a nLug-g·io -c1i c fl i a vinc}C!'C : o. viacer e, clecisiva.men·Le? No n n. v;:!LLu.msio nosL!'o : cbè mai oome v.orta ì• tr' l p.r:i!" 111-1 vin(:il.cwt': ::nn i :1 ; vm,fi t Non a vunluggio del mondo 'i\il.• che rnr·nde $).le no$Lre urmi una sentenza inuppellabife di c,ondanna conLro una poliLica di sopraff::lzione, chcJ no:1 d'ev'cssere maa più possibile. ' bisognll! e il n on l a Na2'ionc a v in cere è, p egg io {'. he un a. viltà, un tr a.dimenLQ.

Il passato e i! presente

Pen:h<· si studia la storia? E' bello orn;u·e la men te d.ella doL1.rin a ch'essa forni-sco, è onorare i grand•i d el p asS a to con la covosoonza delle l or o .gesta, ma lo s co po pi ù impol'lun tc pet• cui si sLudia s toria è l' esperi enz a t; il monit.o che da ossa ci vengono. 'così in' n'guai) o s iJll-il l, oosa ci apprende' l a s p'e ran za 13 l a pcrsevcr.anz::l. di fronLa a diffic-oHà e a r eali od apparenti che anche i n osL1 ' i pa ctt;i ln nno con osci uto c che ci insegnano com a Pur sessa n t'anni or son o (com e d imostrò -l 'i l s tori co Pie tro Ors i, dottame.n lo e· ca mente p ar lando di recen te .n ell a ciUà) · ).:} al ia si tro:v ò grb.!Jdemente av.vantaggi a,l-a, gra. zie: •iÙ scmno ·é allà fe'r mezza del gt •and c min istro ' . ' Cavout>; e ·ìlon ostarHe ?. parere contrar'.io eli moa. ·

anno 1 R o-...i go 10 ma gg io I'JJ S
. · . ··
. .

FUORI I BARBARI!

Bollettino della " Società di soccorso urgente epropaganda patriottica tra il popolo ,, Eretta in Ente moral e con decreto pre fett iz io d d. 5 dicembre 1917

--- C.C CON LA POSTA. SI pubblica 11 l' e Il 16 fll ouni mese - ROMA 16 Marzo 1918 n.. s.

Dalla gmllde Idea che ci anima noi trarremo sicuramente nuove energie latine • forti e terribili - per la lum inosa vittoria. .VIA DI S NICCOLÒ DA TO LENTINO 22-A p p :: info r t?azioni,_ adesion i, i!'vio_ d i · · · e d t IDE E , nvolgers1 alla Sede soc1a le m v1a d t S N1cco lò da Tole nti no 22-A p. p. :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::

11 Bollettino viene spedito gratuitamente alle donne dei popolo, alle personalità , ai soci. Nessuno dovrebbe fare a · meno d'inviarci il canone sociale annuo (L. 5 soci ordinari ; L. 10 soci protettori ; L. 20 soci fondatori) che d serve anche per sopperire alle ingenti spese di stampa e postali O o o o o o

DIA LOBO TRA DUE POPOLA HE

Sunto dei primi due dialoghi.

La sora Te ta. spiega a la sora. Nuo?oiata che se lagna de la guera, er perchè ehi parla de pace mò o è a ustri aco o sbafa co' q u archuno .

La sora Nnnzi at-a se perwade, e l'ari di ce puro l ei Roma; ma. qua.rchiduno j' a risponne che uno è vero che Tri este è itajana Qua.nno l'a.ri nco ntra l o di ce a la so ra Teta che j' a ricconta come fu che, quann'era zitella, a. T ri este ciannò puro lei pe' cammeriera, accompagnata da 'na. certa signora Crementina

.Appena ch'ebbero passato er confine eo' 'n'ant,re dieci romane, mentre che staveoo ' nder treno, arivorno bestemianno certe guard io e certi gendarmi austriachi, che lo vo. levcno arestà' perchè oreoo itai ane. La sora Teta se sarvò porchè er cont rollo é!-er t reno l'anniscose 'nder cammerino.

, - Dungue, sota Tè; seguitate er delJPI) ' 'ÌIIP. fl t anf.o QniJnno J lO I,Q$-'!<Ì,\.0 l:!Or tì' dnr

- Aspettat e 'n tantino. i\-Ie pa.rc che ve dissi puro l'antra vilna, che gua rdavo da nn buco c h e c'era ne la porta Vidi l a signora Oremeutina tutta rOSilà in faccia che strillava :

<< Ma hssa tece ilt· pace, pe' Oristo l Tenemo tutte le car te ar pòs t o Nnn semo nè ladri, nè assa.sf!ini !

- Pegg io che s i foss ivo bulri !que li boja de magnasego - S ète itajar.e l

- Ma scusabe, SOl"<L Tè' Come li potevio capì' se parJa.v e no austr iaco 'l

- Ma che cPEgg itto l .E'a rl a venu itaJauo l ])fe pa re che già ve l'ho de t to, ch e lì hanno (b parlà tutti itajauo, perfino l'im pe r ato r e, si nn ò nu' lo (:ap i· rebbe gnisnno, e si commanua-sse in austr inc o che je pon assero · 'na sarciccìa rle Vienua) jc da.rebbe r o 'na corda p ' impicc:tslle l

- Beh, annam'avantì

- Che ve stavo a Ah l rlicevo che quell'a-ssa-ssini s t rill aveuo : maledetti mll-gna maccaroui , sonatot"i d 'orghcnetto, crepate tut t i quanti co' re Vittorio Emaunelle · ., qu esto r.he succede, n un è degno d'nn paese ciovi!H - diceva la s ora Crementin a - 's te disg razzi ate sr. ù gnadampià l a v ita ..• » l\facehè! I<'.u t u tt 'inu tile l Nttn votzero seotl g n en t e l

- E allom ?..

- E allora,, q ne le povemcce dc le m i' compagne cercav en o da. scii vinco la-sse e li gAndm:mi, mentre c hej e daveno certe bòtte che le facevano d:u: dolore, je m isero l t> man e t t-e a li porzi.

- Le umnettE-. l Come a N ioo er more t to ch ' aveva ammazz ato er padre 1 l

- Ma peggio l Pe r chè ar moretto li ca rbigncrije messero le manette piano piano po' nun faje male; invece a q uelle je l e st-regneveno tauto, che una s'era tutt:\ iozaogui nata.

- E poi i - Doppo seppi ch'e r en9 state in ca r co re un pad• d•l mesi, e poi li gendanui l'acc ompagn orno Rr. confine ita;)ano, <l o p po che j'avev eLLO preso pu r o la cam icia, e l P. li gL1asi g rmùe , che s i nnn fosse stata l a sora Orcme nthla., ehe p enMt,V;t a loro - E voi, so ra 'fè -

Io rim asi gn asi 'n'o ra anniscosta, fino a che la som () remeutina me venne a di' : << Nun c'è più pe,ricolo l » A llum sortiL Sta mio ferm i a Mi r atna re. Che sa rebbe 'sto M L. come s0 chiama': - Mh·amm:e 1 -Già. - Eh l Miramarc è nn castello; 1na bello, sapè l llLirCs e:' po trovà i .P"are fatato t ò:Sta a mezz' oraTrieste, St1 la spif1ggia de r lO>tre, e c'è un giardino ch'è uno de li più b elli d e r monn o, e che è de l'imperatore d'Austria ·- E voi l'avete - E' certo ! Anuai ar finestrino A h s i av-ess\\'O vist.o ! Si che bellezzn ! .Da 'na parte se vede er mare co' le case b inncbe d e Tries te cho pareva da toecalle co le cl eta, e dall'jj;Utr<t er giar di no d c Jl{ira mare - Oome de v'èsse sta-t o bel lo, sor:t Tè l - Pareva ' n' i iuwgno, sora, N nn zi ata mia l - B

Vic i no a 'na pianta, (m'il-ricordo llncora. perfino ello me ht sora Cr etnentina che se chiamava, A raucarill-) vid i ' n'omo, vecchio assai, co' ' utt barh<t b iau c<b e co' segni giall i e n_eJ"i sur vestito. -E c hi cra i - E aspett>Lte, pc ' C rilla l La sign ora C r emeut.ina lo sa-luta dar fi nestrino :

• Beh, so r Giovanni , come va, 1 - · Come! in itaja.no - E' cer to che in i t aja.no l - .E

- Fece : « Semo vecchi, ma er coraggio nun manca! >>

- E ch i e r a '!

<s E ra un servo de l'itupe rato r c, che quanno le princ i pesse (t:he lì le chiameoo arcidnchesst:") de casa d'Austria ;tnna veno ar C<t::;te llo, era pr opri o Pomo fi d ato loro. l

- E parlava, itajano

- E' certo l S innò chi lo capiva quanu'ordinava er pane, er latte, li dorci e tnttc le ciciate cbe zo m· paveno in testa all'arcidnchesse Come so sarebbe fatto c:tpì' da li signori, da.il'operai, da li giar dinieri ?

- al lora, si è cosl, l'austriaco l à nun l o ca· pìsce gn:isu·no l

l

h a lll 1:1:1mu ot

tutti i mtui \o .wo pott:re

lu111no

.QI)Inbatl<;ndo su Stehmi c dnJI'eh:nf la fiOf'l dh cr11i froilti c ccranf.l i:n e io C Ja t:rr:'lb in; $erbi11 di fJCtDUI!IilO(Ia:rfom: d enti i n 0 a <:a; teowdo oooto d ei Joro foni per l"Sgd i rittn ra il Silea.aJo de:Ua {;r.wd e m:.ggio. f{iUOf.,r.: Fe. l'i OOi pendeoxa, la Gr11n B teraota qu<>tidiani poliliçi ncM1 t:Ql'lSid<:ra \ come cmn d ;dnmo impre5Siol'latì, f\'14 fauo uru. m:ezi u ue ;.IIQt.i è ric.'ODU$(."C t oo e5el'• fil\ d•ò u n a ;md w. lont:ana: c;;i ti oome u n \1nioo -po:.:!ibUi t11 di perioolo noo <:ito allt.1Hù c i.mpegnat ll) i'o nn."l d.e ,o:J t r :•du01 i.n 01ttu ()(m i ro l'J\u stri:. .Uo g llé!· m a lìn oon tia e <;'C)Il.tro b Goermaoi.a. l. (nghllt<e.rr:a w,, Del)pUI"(: 1'.d alla !IOgli:a ÒI:ODOSII'll: pu ri! :ti C<141.s.W.:io Nax)ollak d tJI::. vita po.lilie.'l d dlll N 1•r.inne.. come ()organo Slll?'"f:'m<> Il pron\lnei&to «.omè dl5001St.o d egli irtt ot"5SÌ Ml(iotHùi no.m ric::bitde eomJn.::nt:i : p er c (X'I(Il(:. dçl futu ro uoa. q oal.:.ia · govet'DO il d i tiu u di fl!i>tl:'· di {r&$Ì e di iiOttiut.e!.i : .11upn:ma :IU.f?tltfl. s n q ue,:tQ aer · null 01 d i 1:1\IO\'U e o ufla Qi bd.lo Ma aUc.ato .;. " · l.'eltll() t'.bc f:t a lla "4$$1)1uto ' il gOV IlTIUJ t h di '-'Ttlrtdi 11-egli O'f'I'Ji11mnrnti intfr.u rium.o$U j,. w odo fMT! ullt $#r· in t llrnru;i'Qnnl'i • è pe:r uo; uoà i:iKi ,.,, ;

Perchè uiua la .Patria ....

l

Il superimperatorè

(Ougli elmo Il giu di calo da O Mirbeau)

il ltp.eo - llwt.ll:.du, rili" lll b<v!lllr<)lo-::lt>Kntn, 1!<)11 d!>e ,1 lll\tli!I(O IlA <UOIWOI'IM'tll) 4i t'Ili ll'm a-n:IO "l!ll l11 'i6(:;o f la\Jiil "-' l d i P'..i(UCI il !x<PCIW ae,- IJW1j t:JI il un IIIWl.tlltO !.nsiwiOH lllt. h ll qrtaUI " " dino d .....u L" iu lt doM. «",. 11.1 lo IO -'l?t"' <tlll!ll 'tf)O' ptt OliO (klo'll t b!oto bi. j><ioriiA 'v l uUi gl & · fari d i .Uio., " • il p(ltwo: di; $l- IO. Un• :r.tn srldb n qp.,_ • io r.r,.!l(eM: .- n t 'l'"""'"' font:m, e-pbd ne.• •• lo m:e I!O ,tta( C'le &o: w.t._. tMJI.t >IIUII Ti d ico dlfl Il uufl _,;...,.;.; cki etali!lti. ' fut li m•''""' *'t:iom6 M! $11uto Sn guartli,.!• Mano»flOWul<i f- l(elb t (!o1o.IIM p<ot..._ • U gio=noodo:l-l'in:u'C' J<.!- noo fu lo sn pu cldL-. JOfla quan.,.,._ llll IN.UO .l!I)I)Otl« 'i..,. J,.....fOt c .-d '""f"' •: biiJD ol,çl oooti10 1. s; tJI'e<:ip\W ' "! tJ"Iw

" l" l iro b vUfi• del dtlm<""" .- d iwot

600 fratello il p ti ncipc: di Ja. 5ei .amo l'epi $0<1io aJ Mil'beà u : <kl «•

.:Il parlo) d m padU!fll: Dtl\flo d"otbtd g:i M11 Ici po:onl«è od - tl$;11'!=(111, _. ""'P'""'· - l'lipl:'fa tdeb-u:. Jljo.;uM! ;a miN«iiild• b::l!l;&l. • AI Mr)l(>(dti .sod..tt oU- '"'1\" m Mi uitt tol I!SII,p..,.. - "" :.. ,:J,, il <J8. Ili noq

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Sabato 17 Ago.st o 1918 ' RE SISTE -NZA S i p ubb li ca "il S abato in Fire n ze l' h>:o100> \)'J t<.:> O U Centes im i .lO Oiru iont e Ammioistraz:ione : Via della Pe:gola. 25, firttlzt Teltfl}flo 41-02 l'oidlè Cslslc 1.111 o.'(lfùjgJio ÙiOlitti, :..;etl' )di i.,.. i' l eM, per t ncd ilione, per sti m11 ( !) o f*r doti h11 n.no risposto: NO l • Ed i , t iol(m: t-kgge tl fKOt.a t'JO pc'tSftknte Gio- d ati :woo o,:.-gl c:t>mC! la vcta {or· l itti, e poicllt i l dj 7..11 d'ltali11; iJ ruto poco p rovinclrue (!(.v('; p.'Of)yoeiare il il b aw-ro. c:u.v.:.lie-.re hcncltè Mn dti l.ll\ o ri e J.:t.Lalc se.mbti
5,!: -· PER. GLI ACCHI slotle. Jler amici ai : E 'P • t.. lfua 006\a l\tt aut v •U.. k> sue l .'
l9t9 l) je!i alli rt!U ;illa Patria ed
l l{e! "()4tlo StJO'j)l)io
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(li tr-t do prc:o;clOOibìle lt t'ltt'tSSità, !ù :cUà cv.m gli aftri nJ d io.tl!.meote la \'Ò()C e pom d jritli "-"Ue QltTc f().Gf.n ti porle cùl fin d 'ora, m •do CTUdo. ed i mm \1· defJ'b llç.$4. dicJii;Jn;.ai rm.e tabile il • .;eto · iK{)Stra 11 go-ur;rno Ah dul.'lqoo :\l lilln!f(tio del 'W'GC"iq l s., la ,.,r t:ione dello no. 1 mbCQII!o, c è e h i fi nge ,jj 1\(N'l attOI'g'el'- ritm.àle CUCO.:Jlutlkca -Wm...- uno dt:i ,.,. 9CIIC. o s i li mi tA a q uakbc ooft'ltQco tio u In- ti da '-f:(}lltr,<{ olotlkt C.Otl.. d inlt tQ p lil :t.lln (Qn:lla ed 11 oon· /itf'#>ttNI rltJL) r. O.Hr J J'IU'cl•o a l ed aDa l!t'-nlH& di ct.'t:h t'l:mld(Jm' "" """ I:J!11<d1 I<Hlwna dd l-la nQ j ·lA 4U'Itali4 che a d a U('Dektel • dello wl (ÀJ'90 Je t òOObo dci [ratdli pur Italia.. /'H la l{llole $ella d(Uc oorti della il m 011imoMt f' 1t.n ur; imsitlbd ao*i d»C ì:l sold-.\0 al p i(l portom-1 oddi riUura r.npitAlf. pH pn::sto t roY"::to- cxwoc tnwb - il UÙ· 4'.J u so ho p'i. in ()g p , es llftCO...., glint ["lniO pe_r i l pU:de dire liq«idmrimtf. /i114k dd c.t)nb ehe te rW.ini l.""''ttOO fosscro gi:\ l'f. d t'bbom .1 n l p iU fwt s t4 'C't'lti't L!g alm-"1'11-t t'l(';) d(:;l Gio l itti, quel g ior- m ooto.f CÙ.di: IJMf.fh> tltt.{) d,' \ 'i!nlhlènltl le più d i· JCI1Htnto th11 U!Ul'lGtiMbi'imtntot e c::01'1 14 SpttQtll lacrime, I)V\ crtendc• in Wle cA$ del m onlme.nto sc.lt::t.•1t o J:a e olaS-Vof e dc;l mcmJ o •m piJ'n.ç(Jno, nu• uH11ml•-ll11tO w:n· •'IOi vog'liaiM c no ce a:rebiamu null• Kl) d nllt CmKIIllMr. d-i dt $(' ll(l(l q u.esto : cliC il p:r film ·,·
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- R lcordatene JtsJ ia: tutto q ue3to p e r te !
pr- ''PIXI<" M "U(l(l Qli;rito tom a nella tittll.. • lo 11011 lo totltco:r.c. Biwçr.o. olC dM p«- ho t-.tto <fHUuSR, d i &e111li c okloa.i('i fo&IS S. ; sçl _, <:l.., k lo 1en.;ooo k uo. Jo li ho · <òuMd6 b t«<l.t.<M-
Ne b <!6.:18-ES :., il libro dle ò rtai(l M i rbta u pubblkù Jltl 1907, quaùOO "' lAs u.f/IJ.I',.ts .fOn l fc:s offolrd:. c più $in · rora_ « L.t: jo !.l mtd d 'u.nç /tllttff4 (k c#;.(un ,.. • gli (X)(I(tu btatli u n a. meri · 1o oceopa rooh t ptgioo d('l suo l ibrò in uo òmmo (lei K11iscr cbe d O\'C'\ a cert a ment e: ' ()l)rrispondere alla rea!til :;c: si con sid e ri h t grl)ode l)mmitlWoa.e che il Mi rbel!iu nuvh • p.;r la :trnmi.radOl)(' elle $i mut e'> in òdio solo nt:f:li ul· timi lnesi dcl\a sua " i $, qllando l RcJ• d b tn:tto c. i dip:trtiUM:nt i bva !li ùd l a F r 01n ci11 gti A\'CV<'!OO n pertQ g l i occ;hi c: gli most f'fi:.O d 'l<: d i c ri u1jo:tle l>t!l {oiJe .sogu o Cb-tO.c>nioo à 'o 11pirit0 ;w:.rchioo di Ottavio Mi rbcttu DOO pot ç\':\ l"fe"l:;u• feck' Q\ld k Patine - dx .souo ttr<•OV!o-te le p it'l beUe (."cl libro - Ù· (.C1da re it1 q\l.t'Sti gior nj 0:)_ (Ocrm ania b all'illltlo <! i qud .la preci pitosa roviM cu i si i or:u nrni :co, (J U;tt11'0 aMi 0C"$()b(), Od SI!O deltr;c;. pan.. gcnn>tn Ì$t:t. Mll d'al tra p.1 fte ol11 c aD'i11· atgabik 9Q!n(llicil)l d ei e dd l.a crlèe--.c. 1".\ilit.;uht:l. c:bt ill(eY$ C4ipo a l Kram ptin1r- e b ne ll11 IMJ'l(m:h\bil id ddk) ll<»pt)i<l d Ì: qKSta. gl"'''.nde tngediQ. n · p eNOoale d i GuglidO'Io 1J cbo hll. $1:mp rc di f:lre. a -$110 modo e ha otten11 to l'intenti) magari - - .io t'lill!J(:aft.l.<t dJ rolgtio t i - J)C!(aro, !IO•J1f3 i !luol corona j)nperilllt. CM.veri: a qu.e!lto biO dd «· rn.terc dc:t K ai.Ser ;onc.dd ota dle narrata d a! : un l•,.;io\ a!M o:iu <!! S..tlitOO ;, torn.na :O· IIU-, R Ofltt:l di ..:Ue h a -'k li t.-,uu-;. ma. rib i:!lt at>blamo .r. _. not.iilsi.O'I.i e. ooa O«<f're. i n-. l.r.t>nr,a\'n lo pot rebbe: d irne qual. <:Usa M,, n elle pa(.ine lkl Mifbe;tu 1).10 e bc la · guenn era. non !IU!o tb:c vol•1ta l nfauì s i .legge, a propnsito de lb. Ftancia:
qOieftO
l}crliuU
kl.'•ot.dt i:ll·
'impçral<:t'l
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l l,fi :J«folll>:fi".Je ttlt•
e al-lf, ,...,..n llt r. \ n !Woflio:fa UU.c- 4&1 funriol"' l okl !"''«t Qwmto :t. q-• fOI!UlnOI tl.:lkol:o••.Wimb •- tidic'oobo• l""so 4i e he M M atldb bN...-..t lo q1111.nb'> gunti 11rti s.tid eli' &tidni(), &CHiO
A b b onamen to an n uo L. 10.
' l "•·• Il Mi fliOtmoll 6 i C\l 111 t u:;.;c di Ga }'llnim01, f'i":tl" 1l',al""' di .>illl!ltlol 11.,.,... E p ii• tlN:t) d'un •edcseo : l o )l SI'""''• '"":1(-,i.dtf: noi 01 penl<lll.lott <h t, <'Oli u 111111 at• tt.-111 !rts'll,.lt c.n.;,d=.rl• ir.o CJ'IIII•iot <J.l wl Joqfrt<n ,,$<t;.,, tol<> (1010 oiOll" fstic.l!. 1'111ti riwrd ano l' inquktitudint di Cu. g l ietU'Io J'ultì.m.:. ma l attia di padre n J kuo d d quale post.o u· na dtUe :we tRntc \"'n Tel che d l .,en ne saml.x.tscillto re, coc:rw: pur e dh·en•>e ,:nn - ,a fa mige:ra to d i VilltJ. dtU.e ---dte b 1ma llt'· g ret..ariO di niAA'!af<:k , di ('Uj r t fetiv• te parole oç :'Il fu l-urQ i m_pcr a.tore .tunque ,:, -oon o$CCtt: l'<;siSltnra di m diii. "' :mo pstdtt: oo.va d a moh l anlli l•et".-eriro .:tVC'\ :l la di e qud d :c:rin toN-a il h:rrore &egtet ò d d Gu· {;lkl mo b. ooodorta v i era gi1:-riic-.ta? F or-li'e dCQo petioolollt. Vi <::! no ,Ea:; lj uun. pensava· d w: 1 modo d i q uelle o.1rte, ma t'i mpcnllr ice priou ddltl
ilnxntc t n V'l"' to:d:.ulo gkl<llll, :<!no 1!lt. prg;&iil• f ol)à. clu: dop> 1-vUit lltuò t:lld l: 1101' - dtec-. 1.,;.,..;1 c:li c ui. hll t:rll {l tiii>O Ili <Oiont&d!4< di uao dd '"'";-.ui., uuio OUJt. Gbt>ta<:,QO;<Ii nlo livioll) di fun.;:r - -roi Ltnl.rl a(li • n#] u rtsll di sMo • «<l ll""*t"obbt4lto l \r(Ì>'lll'l4o doe un: dqpo a Poo.dam Oi!OI'l llrc:l< r M valutO ,.,..,.c;, L'Jntpetmi.Oft t'Informo) dl «>rnu d ,;v, Hr11 .,.,.,,,i.imo. ltt 111»1 B che d.l;a 1101' <= noto oli p.t , ,;,..ti \tll •• no!.;. l : ;,"' li J:ino a n(lu ,.; ""fit Il l dw .,... f'tbbe !1\J!to ve• "'"' • non - lb <bo do.:noM " Utlilf\1111. pb q uetloo t.11f OIIIIUI 4lt IN t u(to a <lw l)(;po und OIUII, db <br lo \\1 pib <,::$ di i1v<:t IA){ulb fi11 o: li O K opf>I.V" i11 "' •lo belle - rl«<.lntll\ & poi Risut.ul:k- <l"' il (ibt!lilo: WC.W:f. 1oto:p&c'111L c.tciflfe tlif<o., l'ie"l"..-.lrito-:......S.w:< •- l u pt.-nll fil:l:

per a lttorla!

PERIODICO- PATRIOTTI CO- POLITICO- ECONOMICO

DimitH • iamialstratloae Plnu VI ttorio Em • outl e N. ;, P• P•

AVVERTIAMO l di domini mondia li , tl e vono essere o r·mai l profondamente d e lu si! G l i eserciti lo ro dc, o!lo av ere risentit o i l co n t r acco l po mora le del l a non riu sci ta d i iJU CS l a gran de offensiva e n ell a dcso l ttz ion e

che abbi amo rlsennto nl prossimo nuMero la rlprodur.loue scrit ti dei d epu tati '01 Glovunul , del• l' "A vnntl, o di nltl'l esponenti pus, per In u n so lo 11111ll('l'O le evid en ti munlfestnzllmi tti mendacio, di contraddizioni u rltratt:tzloni lar vatc, elle In q_u cstl glorol seri iJllpOnentl per l ' It a l ia e pc t· 11 mond o, - segDano le scompiglio del s·luuegnwri delln Pania sotw l colpi della realtà.

Lo scacco dell 'offensiv a. te de sca.

Nel smmero precedente scrivemmo c l'ora grave • solto l'impr·essione dell e notizio d ell'a rretram e nto della linea dell 'esercito in g l ese, e specialmente d e l grave colpo r ice vuto dalla 5• armata di esso, che in appena 36 ore fu scompi g lia tn e travolta dall 'e norme colpo di maglio in fe rto- specialmente iu quel punto - dall 'ese rcito tedesco. Non diffidammoh anzi sperammo nel prossimo nvv e nire. t'cri> l'allarmo qon era iogi ust iilcato. Se l a p r onta manovra d e ll e riserve non fosse riuscita, no ll'l 8olo le so rti di Fra u cia, ma quelle del mond o int e r o sarebber o stato in pericolo e l' Umanita e l a Civ iltà nuovamente arretrate di secoli, sot to la domin azione errata dei barbari moderni dispregiatori - per i l propr io interesse --: ogni norma di diritto e di giusbzJa.

Ma ormai - arrestata la va la nga aemi ca 11ei giorni pasqual i , essa non ha pi'l potuto rìprende r e la corsa, ma anzi subisce qua e là peoetl'anti ferite dai fortun ati contrattacchi delle valorose trupp e britanniche, francesi e america11 e

Conseguente mente la speranza che i • dai pr i mi giorni dell'offensiva tedesca in Francia, aveva sorretto gli animi nostri nella fiducia di una pronta riscossa e di una definitiu, è stata sup11rata dalla ra pidi tà d,egli avvenim e n l i, onde ll legittima la nostra grande c la nostra gioia, Clemenceau e Fo cb hanno salvato la Francia e con essa la libertà del mon do!

I d ue Imperatori, con tutta la dipendente falange di fanatici sognatori

rabbi osa, non troveranno piit la sufficiente energi a di u n o sos w nuto dal l' entu s i asmo!

E la partita tlP.ve esser e consid era ta an che da l nem i co seriamente compromessa , se io questi giorni si prcannunzia immin ente roll'ensiva austr·iaca sulla fronte ita liana, giacchè ossa cocostituisce la diversione •nilitarn avente l o scopo di l.entare nuovamenl.e di s com· pigliare resercito nostro, o nd e co mp romettere la salvezza del fronte occidt-n· tale. ct•nfidiamo f11 rmam e ntc ne l valore e nella preparazione del nostro Esercito. in ciò confortati dallo s ple ndido esempio di eroica resistenr.a c h e esso ci ha dato attorno ad Asiago , s ul Grappa e sulla Piave, solianto pochi giorni dopo la triste t ragedia di Caporetto.

Noi c rediamo che dopo la tremenda ìezione de l nefasto otto bre 19 17, che dopo il magnifico sublime spe lt.acolo di gagliarda difesa e di imponente com· battività ·ofl'erto in questi giorni dag l i alleati, sugli insanguinati campi di Francia non vi sia un solo sol clato ital iano, ch e non accolga co n gioia il nuovo ci tn e nw per dimostrare al monc.lo i n tero ed i n spec ie ai co mmiliton i all eati che il valore i !.aliano non è sp e nto!

Noi siamo convinti che 11el pross im o cimento tutto l 'ese rcito italiano , rinvi· g o rilo e fiera.pJ entc ricomposto. s aprà dim ostrare di.essersi depur·ato, non so lv dai pochi traditori vigii;tcchi c h e ne insidiarono la compagine n el 19 17, ma anche dall'illusione di una c pace qualunque •, la cui velenosa propagan rln ammaliatrice potè faTo rire i l tradim e nto di Caporetto

E siamo infine altr;ettauto si c uri ahe 11 popolo italiano, se nza a lcuna distinzione di persoue e di SP.SSO, si dimostrerà degno del valore dell' cSI\ r c ito, man tenendo quel contegno di fe r mezza e di odio contro il nemico aggressore, dal quale questi tragga la persuasione che non potrà ottener la pace se non dettata dalle n ostre armi vincitrici sul nostro suolo

Gli spiriti gloriosi e fulgidi di Vittorio Emanuele IIJ, di Cavour, di Maz.. zini e Gariba l di , e di tutti i martiri del Risorgimento e della Indipendenza italian a, nonchè dei s a c r·i noetri morti tristamente abbandona ti sulle posizioni

Abboum. uno ordiDJtiO Ure 5 il totu lt.llia AIIMna•enlo ..... di propaganda L 10 •

' c lt e furo no perdute per il uefasto Ca: poretto, aleggera nno ancora u na vol t a su ll e nos tre li nee incoraggi ando i fo r·ti, sp rona ndo i d ebo l i e g l ' incerti!

E i n attesa nuovi d e l valo re italiano, mand1amo un e vv1va ai va lor os i so lda t i di Francia, Inghilterra e America cho si coprono d i gloria combattendo uua delle più asp r e battagli e delta gue r ra moderna!

l1 nuovo tranello:

)),, qual cho g io t'nt> sono tornate insistenti a circolao•e nella folla mci s trane di po·o,.,itna pace e c]' :\folla gente lo genu :;. c o·ede e fantastica col proprio piccolo ragionamento, giacchè non è capace - 1><11' ddl cenle istruzione, pe•· ignoranza, por mentalità digiuna di tolto quel complesllo di cognizi oni della Yi ia !l(llitica ed ccoao mica dei popoli - di comprendere immediatamente la Jalsità di qu elle voci. Aazi. qu esta enorme folla non · r iesoe neppure a pensare cbe tali voci possono essere messe in cil co lazione con u•·tifizio diaLolioo e con audacia de l nemico per mea zo dei suoi Age nti o dalle s ue spie. appunto pe r approfittare della i.ng en a ita ,e impreS!Ilo nab ilit.il uostrc popolazioni!

Eppure è propo·io così.

Vi souo anco•·a nelle nosh·e città in· di s turbati sudditi tedesch i e austriaci; svìzze l'i -tcduscùi e magad alt >'i stranieri che 1impatìzzHnO nascoa tam entc per i Rostri

FAsi sono certamente in relazione con g lf orpni di spiollaggi o nemico e ne eseguono a t e mpo pres tabilito le i s truzioni pr ecise Ad essi fao no disg raziat amente eco e concorso tu tli quegli i taliaai che accecali dal ranatiao>o e dall'ossessione di sciagurate idoe utopisliche, negano la realtà ve ra della Pa h ·ia e segue nd o il proprio .perfido istinto pratiCMo la propaganda avv elenatrice compostA di falsità Yi gliaccbe, per il disgregamento, la divisione, la di classe, la diffidenza verso la legge e 1 pote ri dello stato

Quest' opera oel'astar fatta in roala fede dalla minuscola coo rte degli aderenti al pus italiano coadiuvali da pochi altri dementi per abitudin e e per incapacità intelltteuale esercita la aziono paralle lamente a quella nemici sempre appl'ofìttaodo della mgenmtà e imereuionabilità delle nostre _ folle. _

Ed è perciò cb e noi dia don ne o uomini, ragazze vecciu 111 guardia contro i tranelb del nemJco o

• r b110 l LIVORliO, 10 .Aprile 191 8 (ffm t o C'OtT(n1e rQ u Po$l a) N. fl
!l pubblica 3 •glie al 111111 = euon<lo l • dltpoai.doni eli l tggù 1nlla et sun pl' •
··===== , ..

DlEMUSKETE

foglio i taliano che l o imita.

B>nd XXVI. - Nr. 667 Wten, 11. Jull 1918 Prt-1t; o U :1 el !er, SO P t., SO Cts
228 (Tedesco)
A : Humo ri stische Wochenschrift Legittimazione. i:n :: : ; pu• •hrtt•JIII!!UJI AU:. 6-, l"r'k. o..-, - In ogni documento Lei ha un altro nome t Ora si chiama "ma nca nza di coscienza" ora " baraonda " ora " fame ". - Va bene, va bene! fn Austria è tutt'uno.

La ·tradotta

lVIa.rledi, n"1a.ggio 191S.

Per lla Paeer

Per una conferenza socia list a internazionale.

STOOCOLMA, 11 (T). l socialisti russi di destra Rupauototf e Suchomlinoft' giunti qtù. Essi hanno l'intenzione di far ri vive re l'i dea d' uull conferenza internazionale che dov rebbe questa voltn essere convocata a Berna. Essi hanno ottenuto il passaporto per l'estero so lo dopo gravi difficoltà

UN MESSAGGIO PACIFISTA DEL PAPA.

BEB.LINO, 11 (N). n •Lokalanz eiger • ha dall'Aia: I gionl1lli americani pubblicano un messa-ggio pacifista del Papa, il quale ricorda che sono già lt·ascorsi p1·esto quatt1·o anni di guerra, e dice che il desiderio di pace si fa sempre più inu'nRo e non dà requie a l suo cuore paterno. n ricorda le parole di re Davide cbe la giustiz ia e la pace devono dat"Si la mano e si augura che queste parole possano presto r enllzzarsi• l lavoratori francesi per uno. p ronta pace.

GINEVRA, 11 (N). L' cUmanil:é• reca che a Pari gi un ' adunanz:t di operai hu :1.pprova.to un'ordine del giorno in cui s i dichin.ra c he q nello del conseguimen to della 'fJfiCP è l'unico problema che interessa al momento gli operai francesi, per cui di fronte 11 qu .: Alo tutti gli altri problemi devono pn.<;Sare in seconda linea..

AMIENS SEMIDISTRUTTA

LO NDRA, 11 (T) n corr ispond e nte dell' •Associadet Presse• dal froote inglese arimmcia che ad Amiens sinor a sono state distrutte 1200 case. Tutta la popolazione civile, in eif1·a. tonda 100.000 persone, ha dovuto abbandonare L'l città. Finora l'artiglieria ba l:mcia to stùla città 5800 proiettili.

AVVENIMENTI IN MARE

L ' azione dei sommergibili.

.

BERLINO, Il (A. V.) Uno degli scopi perseguit.o con la guerra dei sorn m ergi bill si è di impedire l ' Importazione di le g name in Inghi lt erra. La. guena ad oltranza co i so mmergibili ridu ce di molto l'importazione di legname. l.n couseguenza di ciò le pl'OVYiste di legname quad r angolare da costruzione o di tronchi di ptno sono discese dal marzo 1917 sino al marzo 1918 ad un quinto fino ad uu ottavo dei precedenti depositi.

Enrico Caruso • • oratore ! .

L'Agenzia Stefani dirama il seguente

D opo l'ultima rappresentazione della stagione liric:l al 1\fetropolitan Tbeatre di Nuova· York, i n cui aveva cantato applauditissimo Enrico Caruso, si presentò e disse che tntppe it:JJiane si trovere bb e •·o in breve in Francia a finnco dei valorc>si alleati francesi, inglesi ed americani. •Ancora Utla \rolta - egli - le due sorelle latino combattono ill!!i c mo per la liberi.-\ e per la civiltà. n loro sangue generoso no11 sarà sparso invano, p o i c hé la nostc-a pac-o l a d'ordin e ne è vittoria e la \rittoda. signific:l lo schiaec iamento dell ' autocrazia germanica•.

E certo parlat·e della 11itto1ia dal palcoscenico e lanciare parole d' ordine che non olJbligano a nulla , mentre trincee sono ben lontane. Ma forse meno con'Deniente è di parlare del sangue splll'SO .•• dagll altri da parte del famoso tenore che si fa pagare parecchie migliaia di franchi per una serata e 'l>i.'Oe una 'l>i.ta sontuosa negli alberghi di lussQ; dove non si sente la musica dei cannoni e degli oblci

In questa pagina e nelle tre seguenti fogl i austriaci imirami giorna li di trin cea italiani.

LA GIBERNA.

"'\! enerdi., aprile 1918.

La g rande offe nsiva ge r··n1anica.

La .,Norddeutsche Allgemeine Zeitung" dell' 8 ap ril e scrive: Il collaboratore militaredi fronte ai successi alla front e d'occidente - dice di riporre fiduda incondizionata nei condottieri e nell' esercito e riassume: no i possi amo constatare, e giorno per giorn o ne abbiamo le pro ve, che'la lotta iniziata dalla prima azione offensiva germanica, non è ancora al suo termine, ma che si trova anc ora nel suo pien o sviluppo.

Giudizi svizzeri.

• L' Ost sc hweiz " scrive ,: Il collaboratore militare riferisce che la stampa dell'Intesa inganna sè stessa, se già ora r itiene per fallita l'offensiva germanica È vero che il ritardo nell'avanzata sig'nifica per le armate dell'Intesa un guadagno prezioso di tempo, ma è pur vero ·che l'Intesa non riuscirà giaruai ad organ izzare in breve la ss o di tempo una fr onte così some era quella sfo ndata nei combattimenti dal 21 al 31 marzo.

La fronte ing lese ridotta ad un terzo.

Berlino 17. L'Agenzia Wolff annunzia: L' Inghilterra con la perdita d.elle sue posizioni fra La Bassée e Wyt schaete ha pe rdu to du e thzi quasi dell 'i nte ra su a front e. Le restano present ement e solo la stretta zona fra Arras e La Bassè come quella fra Wytsc haete e la fronte bel ga. Ciò che perdette ro sul vasto territorio di lanciamine, di mitragliatrici bene immurate, di oper e corazzate e in calcestruzzo, dj telefoni, di materiale ferroviar io da campo, di ferro spinato e cosi via, non si può precisare neppure approssimativamente. Tutti g li oggetti di ferro, i deposiii di muni zioni diventarono preda ted esca o furono distru tti dalle artiglierie. La loro perdita rappr esenta un grave danno per gli lngl esL

Gratitudine francese verso i portoghesi dissanguati.

Zurigo 16. Secondo telegrammi giunti da Lione, nei circoli uffic iali francesi si ascrive il successo dei germanic i al Canale La Bassée alla deficenza delle truppe portoghesi le quali tenevano occupata da un anno questa importante posi zio ne e causa la prolun gata treg ua di tanti mesi non pensavano a un attacco in quel punto, che giunse così completamente di sorpresa. Da .{Juel momento il va lore dell'aiuto portoghese viene consi derato dai francesi d'imp ortanza minima

Il bombardamento 'di Parigi.

Par igi 17. (Ufficiale.) Il ca nnone germanico, di lunga portata bom bardò il 16 corr. t utto il giorno Parigi. Tredici persone furono uccise e quarantacinque ferite.

Manifestazioni pacifiste in Inghilterra.

Rotterdam 17. Lord Lansdowne ha tenuto domenica a Birmingham un discorso, in cui dissi' che la situazione militar e di tutti i belligeranti è matura per una pace di comp romesso Vi furono manifestazioni pacifiste.

H vescovo di Lincoln ha diretto al clero deHa sua dioces i una cìrcolare, nella qual e esorta a trattenersi da qualsiasi azione che potrebbe aver e lo scopo di eccitare il· popolo all a continuazione della guerra

L' azione dei sommergibili.

Berlino 17. L' Agenzia Wolft' comunica: Ne lla zo na di blocco int orn o all'lngtrilterra f urono a1tondat e alt re 16.000 ton Re llat e di r egistro l ordo.

Il 6iorn als dEi' Suidato.

Giovedi, 25 aprile 1918.

La. guerra sui u :l.al- i. B e r l i n o 13. (Ufficia le). I nostri sommerg ibili hanno affondat o nel Mare Egeo e pressQ Malta 22.000 tonnellate di r egistro lordo.

· Berlino 15; L'Agenzia Wol tf comunica: Nuovi success i dei so mmergi h ili mati 15.000 tonn eUate di registro lordo.

Berli rio 16. L'Agenzia Wolff comunica: Nuovi success i dei so ttomarin i germanici ed nel Mare Mediterraneo: se 'i pir oscafi e due velieri con ' almeno complessive 15.000 tonnellate di registro ·lordo furono affondati.

Ba.tum occupata. dopo viYa. res ist e nza. lo stato maggiore turco comunica in data 15 corr.: Fronte del Caucaso. La fortezza di Batum è caduta. Dopo c he il ncmièo, il quale si difendeva tenacemente, fu respinto passo a passo fino alla cinta della fortiricazionc, il 13 corr. incominciò l'attacco contro le opere della fronte meridionale. In lotta accanita riusci alle nostre truppe animate da nuovo spirito pugnace di penetrare nelle opere di questa frome fortemente costruite e cinte di reticolati. Mentre nell' ulteriore corso dell' attacco alcuni forti vicini issavano la bandiera germanica, un altro oppose fino all' ultimo tenace resistenza. L' occupazione dell a città e del porto si effettuò senza lotta. Una deputazione di cittadini salutò le nostre truppe. In città r egna calma. Il numero dei prigioniari ed il bottino non sono ancora precisa ti. Le perdite sanguinose dell' avversario sono gravi.

Ad oriente del lago di Wan abbiam o occu pato Serail.

Alle altre fronti nessun avvenimento essenziale.

(Batum , città fortificata e porto sulla costa orientale del Mar Nero, fu ceduta ai russi dai turchi n ella guerra del L ' es.a.urhnento :nell' e s ercito inglese.

Rotterdam 15. Secondo il .Nieuwe Rotterdamsche Courant• il corrispondente di guerr a in g lese Gibbs co muni ca ,in data di , dom enica dallaFrancia settentriona le: Mo lti dei nostri n'omini so no talmente stanchi dai com!:>attimenti, da un me se da potersi appena .reggere s ull e gambe. Con tutto ciò essi continuano a combattere come sonnambuli e q uando sube ntra un a pausa nei co mbattimenti, essi si lasciano andare in aperta campagna nei fossati e sotto le siepi e cadono in profondo sonno fìnchè vengbno ridestatl. Alcuni dei combattenti, sa l vo qua lc h e giorno di riposo, si trova no al fuoco da l 21 marzo ·

C orsari .americani.

Rotterda m 13 Il ritorno del piroscafo .Nieuwe ' Amsterdam" è fe li cemente terminato. La nave non è ancora arrivata in porto__:_ s'è incaglia ta su d'un banco di sabbia.ed è ora ferma - ma nave e ca rico sono salvi , i pass eggeti sono arrivati a Rotterdarn

Sulla situazione generale i n America essi raccontavano 'che là si predisponeva alla guerra l 'o pinione con il solito .humbung" amèric.ano che però gli americani veramente non capiscono in che spaventosa guerra essi si erano gettati.

Si vedono si, molte parate , m'lti soldati, molti esercizi militari; gl i americani hann o i loro due bravi giorni la settimana senza carne e i loro due bravi giorni senza pane, ma del resto poco s'avv erte della guerra. Del resto le notizie sulla rapida costruzione delle navi sono puro .humbung. •

l'A i a 13. Sul .Nieuwe Amsterdam" si trovano i capitani e gli equipaggi di un bel numero di navi predate dagli americani. l capitani e gli equi paggi com'è comprensibile, molto amareggiati per la perdita de lle loro navi. Si era n o l o r o offerti in Am erica tauti sti pen di per convince r ti a conti nuar a viaggiare su ll e n avi. Però tutto l ' equipaggio si rifiutò di rimanere i n servizio sulle n a v i sequestrate l capitani si rifiutarono inoltre di consegnare gli istrumenti delle navi , quantunque fossero state loro offerte somme ridicole. Sembra che rechi grande soddisfazione agli equipaggi delle navi olandesi il ' fatto che gli americani non saranno in grado d'equipaggiare in modo corrispond e nte le navi pr eda te. Quali ufficìali fungono uomini che hanno solo tre anni di prati ca.

r

IL RAZZO

1'\-lercoledi, :22 1-nag,.,;io 1918.

Il popolo foPnisce i oifelli do macello.

Ieri l'affare dei cascami, il quale ha preso quelle immense dimensioni che tutti sanno con echi tumultuosi alla Camera, oggi un altro grosso panarna patriottico nell' affare Parodi, arrestato giorni fa per commerci o col nemico. Parodi che è gran patriotta c grnn mallsone al cospetto di Dio e della nazione, si intmffol ava in tutte le imprese dei giornnli radicali, primo fra tutti cl' Id ea Nazionale• , ht più pura fra i puri delì' irredent ismo guerraiolo, quell'Idea che il lO marzo 1918 s buffava contro Bonacossa, Levi e compagni, caduti nelle reti inquisizionali della polizia, descriv endoli una •banda che deve esser co lpita mpidt\mente ed inesorabilmente perchè il cco=ercio col nflmico• ò peggiore che non ·l'intesa co l nemico•.

Oggi è la volta del Parodi il quale ha tratto nella sua disgrazia una lun ga schiera di finanzieri di polso e di grandi co=ercianti.

I gio1·nali che ci giungono dall'Italia mantengono un g1·ande 1'iserbo, e sui t"isultati inchiesta silen:io assoluto; dicono solo che sono imminenti alt1'i an·esti emozionanti.

Siamo cu riosi di sentire quali pretesti •l' Idea Nazionale> tirerà in campo per I!C usare l'affare Parodi. Se i l ragianamento dell' cldeD.J, la quale si basa su una ?not·ale tutta propda degli affaristi, sarà digerito dal popolo italiano, se potrd conti nuare una simile polemica sulla pat·ola d'ordine: •L'ha {atto la Francia, lo facciamo anche noi• ·vuol dire che in Italia molto del buio, si sa , tutte te gatt e sono bigie.

Ma questa una questione del tutto interna dell' Italia, che se si tratta il cara ttere dei guerrafondai, non ci riguarda direttamente che come cor·olla'l''iO ; quello che ci interes$a di pot·re in rilievo un {atto: Che, chi ha vol"Àto la guerra colle Potenze centrali, che, chi vor?·ebbe dilaniare e distrugget·e l'Austria, chi ha lanciato le folle nelle v ie delle città Italiane contro le alleate di ieri, chi rinfocola la guerra, si nasconde dietro all' a.flafe, alle fOrniture di guel'ra al nemico. B il popolo? n popolo fornisc e i vitelli da. macello.

Dall'Inghilterra. .

Alla Camera bassa inglese.

AMSTERDAM, 14. Lord Asquith afler mò nell'odierna seduta alla Camertt baHsa, di non nutrire sfiducia. per il regime di Lloyd George, ma di desiderare, insieme a Bonar La w, 1/te le dichiarazioni del generale Mau rice sieno esaminate da un giudizio arbitt·am.entale affatto imparziale.

Lloyd George pregò infine di desistere in questo momento da discussioni consimili, le quali posson o pregiudicare l'unità. della nazion e e dell ' esercito, mentre forse - come gli ebbero a dire alcuni generali - i tedeschi preparano la più grande azione di tutta la guerra.

Il generale Maurice pensionato

LUGA.NO, 14. Telegrafano da Londra: n gene rale Maurice fu collocato in riposo.

Il bottino fatto dai germanici a Wiborg.

KOPEN HAGEN, 14 Secondo notizie di Helsingfort il bottino presso Wiborg importa t miliardi di marchi, il numero dei prigionieri 80.000.

IDurd)f)olten.

:IDurd)leibeu.

IDurèf>morbetL ·

<Snmtiid)e 3itntr, 1ueld)e in 'oiefer 3eitung nngefii'flrt 1uur'oen 1uortlid) nuB 'oeutfdjen ,8eitungen nbge" 5-titel 'ocr !Biiilter lllt'o gennu nngcgeben, fo 'onjl jebet 'Dmn !llicf)tigfcit non)l>ri'tfen !«nn.

'' Nr 7. 191'5.

2lnfrage.

,®tijj bie fflegitrung in rot!è9' fd}IUetet luirt• fd}nftlidjen !)]ot jin) 'oie IDlnlfe 'oeB moffeB infolge 'ocil Jtriege1!, ber @clùinnfudjt gruppeit un'o 'oeB merfngm6 ber fflegierung befin'oet?" ·<So lautd 'oie 6. !lluftage nn 'oen Vleid)B• 8teia)Bfnn3fer 'flielt eine !llntlnort fiir un• )1iitig., blitgerHd}cn ll}relfe fin'om lnir merfd}le• 'i>cttc0 , 1Ì>a B·afB lner'oen .fnnn : 'oie mndjeit.' jidj 'oie <SMtje fe'flr leidjt. IBourgeoiiloflitter ·lllifien llott ehier .fd}\uettn lil.ìrtfd}aftlidjen mo t n'iiìj 'tB. (Sdjlll m !Jiot ®o? bie mufj 'om Jtitd)èttòettel. 'oen me r: 'QaB ger,t n'ber gana gut : an 'oen jleif.djlofen 5-tagen ljjt ma n tbt n Jtarpfm in ,Q3(o u, o'oer <Sùinoutte init <Sarbef!entùnfe, un'o ber ®e9eimrat ijl fe9r :jlol3 nuf 'o le f.dJIUeteÌt 'oie er 9imnif 'oèm ,mater!anbé.bringt. !Bei 'oem nlB !llrmeeliefemntm 'oie

·Opferfreu'oiQfeit·fogiir fo luèit, 'onjj et fein fd')on

6Ubot einfaufen l<'ijH; un'o wemt ba9 <Sdjloeinef!eifd) nuàllerfnuft ift, mm ba liegnitgt er jidj cben mit un'o • fìn'o jie freitid), nlier bi e ®efd)aftl!foniunftur ift jn gimftig •. • un'o fd)liejjlidj miU man 'oem ®e9timrnt an Ovfer• fteu'oigftit nid)t uon fd)mmr !llot 9aben 'oie lua9r9aftlg nidjfà gemerft. un'o 'oa erfdjeint in 'otr ein nrtifel, um 'oem guten molfe 311 etftliren, 'oofj mittet.!mange! féine me'oe ftitt fnnn. ·gelviffe fnnn lllCilt tn nld)t al>leugnen. m..or elniger 3eit IUur'oe bi e <Sd}ul'o auf 'o le bofen tuttd)ttct gelllorfen. lin'oerte mctn biefe 5-taftif; 'Di e .{!ebenBmitte!IUudjem fìnb unfd}u!'oig; fd)uf'o an :'oer 5-teuernng ijl eine tllCillgel9nfte merteilung ber mitteL ifi unglita!id). liDie fommt eB, 'oaji 'o ie 'oeutfdjt 8tegierung, 'omn OrganifaJionil: tnl ent fo itbtr aUe rolajien er'f,a ben ftln foU, 'oie bJB je§t llorgefe9en un'o organijiert 'oiefe ·ro lllid)fige l5rnge 'oer 2elienBm!ttelllerteilung nujjer !lldjt gelnffen 9nt? be m !illufler!nn'oe 'oer Orgaitifation, lo o i t'Der <Sd)titt, i c'Der ,Q3ilfen 'oem <StaatBbùtget burd} borgtfdjrie'ben ijU liDi( fommt eB,

Gio rnale diffuso dal I V Corp o d 'Annata italiano nelle lin ee l/ emiche

Organ

CESKOSWV'ENSKA.

'I:A:l'NOST

TCHECOSLO V4.QUE . politické emigrace :-: Organe des émigrés politiques

Oopi>y pro redakci a admioisltaci budle:l usllàny na adtesu : èesko.love.'l•U SamostaU1ost, 18, roe Bonaparte. Paris.

Buftea.

VychàziiO. a 25. kddtbo mèsice.

Rotnik m. P A Af Z èislo 6. Jednotlivé èislo 15 cl. - l'ledplatné: Pro Francu roene l'r. 4.- J>l\llemé 2.l'r. 1.-. oslallli slllly: roén'

V pondéli dne Il. bfe:=aa 191 8.

P o Brcstu Lìtovském Buftea. P o m iru s bo!Seviky uzavirnji centràlni mo cnos ti mir s Aie jaky mir l Nestoudny, cynic i'Y diklàt oasili, nebero uci iadnébo zlelelc nejeu snad k pràvu a sluso9Sti, n}' brt ani k slavnoslllim problll· senim pled kratkou dobou uCinènjm od strany doèa sné vitézné. Jesté jsou v zivé pam éti hladké !rase hr. èernina o slcchetnosli a skromnosti Rakousko-Uhcrska a o jeho odhodiAni uzavfiti -trvaly mir bez n àhrad a ancksi Ptcs 5. bì'ezna v nuceu Rumun s ku v mèsteéku Buitea prelimlnM miru, jenz je s t émito zasadami v nejkiiklavl!jSim odporu.

Rakousko-Uhcrsko neodvolava s uzemi rumunského aoi jcdinébo vojiika, aie itlda od..Rumunska. abY vyklidi!o èasti rakouského uzeml, Rumuny cl)sazené. Zadil od Rumunska, aby okamtitè odzbrojilo nejménè osm divisi, a sou èasnè tada, aby podpOlovalo prclcbod vojsk nèmeckorakouskych na Odesu. Jcsté docela ncusc hla tiskatskll na nov inac h. kJ crymi dal rakousky 'ministt hlasaf nezgtno st U• sttednich mocnosti, a od Rumunska zada se jiZ odstoupeni Dobrudie Bulharsku a tiprava hranic uhersJrych a timysl Be rlina a Vldné trvale hospodàisky Rumunsko porobiti ohlaiuje se potupnou podmlnkou, te v ohledu obcbodné-politickém podrobi se Rumunsko opatfenim odpovidajlcim situaci. ·

Prohlaseni lolò nenl 2Adnou prazdnou frllsi a o uplimnostì jeho nelze p ochybovatl pràvè pro to, ze u6ìn é no tvlili v tvar lupièi, priklildajicimu nOZ nn hr dlo a zadajiciho od obéti nejcn ùplné podrobeni se, n9brt i spolupn\ci na loupeznycb vypravach.

Toto lupièstvi jc nejbezpeènéjSlm prostledkem k lrvalému ziskéni rumunskycb simpatii JltO Dobodu, podobnè jako bczohledny postup Némecka v Rusku je nejlékem proli vice méne uvèdomélému german oli lslvi v kruzich revoluèni RaL •

Mravni rea kce, 8 klcrou Némecko ni kdy nedovede pocitati , poCini1 jlz v Rusku nudèjne piìsoblt i, a poCinnjl se jiz objevovati vatné piiznaky odboje proli Némecku, odboje ve ktery nn zapndé pfeslavalo se ji.Z vètili.

Vynofuji se zpràvy, ie oManské proti· nè:mcc'k& Ruitkn OT".;a:niSOVati a 2e generAI Alexejev doufa sestaviti novou lnillionovou armadu. I v krozich bolseviku jevi se den ze dne vice odhod· limi k boji iiveného pal6ivym sklamimim a rozhotèenim proli némeckém u imperialismu 1 a vérolomnostl

O!lstoupeni lidového komisate pro zahraniéni veci, paRa Trockého, je nejlepsim dokladem, te mél pravdu pet.rohradsky dopisovatel Daily Chron•cle, kdyz legrafoval dne 8. bfezna svému lisiu:

·Uzasné a poniiujicl podminky miru hluboce urazily narodni clténi a podnitil)• odpor Ne;eden Rus, ktery jestè pfed nekoìika oéekilvnl ' netrpélivè aì Nèmci Cynismus a bezohlednosl techto J?Od· obnovi poi'itdek byl uveden v zutivost minek je vSnk zuroveft znàmkou v ida, j ak Nemeho §lu po na hrdlo Rusku a zaslepenos ti Némecka a Rakouska, n J • é d • t Utèchou pro ty, které boli a pobutu ic né· se m <le n' .c e n t o o ba v mecké nàsilnictvi. Stcjne, jako mir s Rus- n} mir· ne znamenà konec Ruska kem i mir s Rumunskem zoamena novou nybrz poèatek nového, silného zàruku. te oetleba se obàvati Ruska. Je t o kon cc staré valky, aie zaroven valky nokonce svl!lové vlllky, a ie miru bude do- vé, sloZ.itéjsi. Ovzdu§i je naplsaieno jen porUkou tistiednicb mocnosti. néno· moioostmi narodoibo odNenie mir rumunsky vdbec zadnym pra- poru.... Je podivuhodno, te lidé, ktei'i vym mirem, pravé jako jim nen! mlr vnu- h d 1· 1 t 1 •· ·1· oeny boiSevlkOm. Slejne jako Rusové tisty po r a • v as eneclv m a Uctnl 1 vSe m'Jiné , mirového Sokolnikoya pro- aby je vyhubill, snatl se nyn; vyvolati bljislli, .ze podplsuji vnucené podmlnky vlastenectvi rtovébo druhu.• mir u al).ii s nimi souhi<\Si a beze v§i dls- Podobnè llèi situac i pet.rohra dsky do· kuse, aby lat. dali lépe na ;evo , ie nejde pisovatel ·Daily News•, jeni dne 6. brezo :!3dnou skuleènou dohodu, tak i Rumuni na oznamoval: ' ;· problasuji, te podpisuji mir, klery neni •Nenf tu jed!ného èasopisu, jedinébo ntirem, a te zùslanou ai do konce na politika, jecz troufal by si tvrditi, ze mir strané nepliltel Némecka. • Rozlrodouti pot:rvà. jsou ta jedoo, 1e nutno korunni rady rumunské - telegrafuje do- organisovati nové vojsko • pisovatel > TimesQ c v Jassy - o pfijeti O moioostecb tohoto odporu, a o jepodanfch za bezpi'lkladnébo na- ho vyhlidka.:h jc motno pocbybovati, tlaku., ueinéno bylo v plné aoh ode se av!ak jiz dnes jest naprosto jisfo: ani ru sjen ci , nebo t Rumunsko pfes nesfaslny vy- k9 ani rumunsky mfr nepfiblituje voj udàlos ll zOs la nc vèrno Qohodé•. n ého mlru po nemZ volà nélliecky lid.

l'r. 5.-. 2.50, etvr1roenè Fr. 1.2!5.

Pravdll fato dnes ji z tak r.jevmi. te uznnvaji ji i takovi, kteti d louho vHili v moinost miru aobodou s Némec lcem., Po nedavn)icb rèspl ucich dohodov}lch stran sociali sti ckych ,v Londyne plichflzi nyni i · boll ands ky socialisticJry pledak Troelstra, znamy svym sklonem k a by · prohiAsil, ie • mir s Ruskem, Rumunskem, Ukrajinou a Flnskem mèl za ze zasazena byla hrozria rana vyhlidkilm na mir. Mir Nèmecky je elnem vdle6nym, nadeji na mlr a tleba jcj povazovati jen za .•

Nazor tento potvrzujf pos led nl u dàlosii jak na zàpadé, tak i dalnérn vycbodé, a i udàtost i jet odehravajf se uvnilf samolnycb centrfl.lnich slalll.

• Stanovlsko a chovimi se rakou,kfcb nlirodO je velmi vàinym ptiznakem, kterého Doboda nemùic pominoutl Video a. ao ..t:n aie u nas doma sméji se tèto vltézos!ave a ''Ylrvavaji pevnèji nei kiy jindy v ne. smitìtclném odboji protì Rakouslm a neztràcejl nadéji v kone6nou zkOzu habsburskè me. Tato vira v koneeny pad Nème cka a llakouska nen11lìe byti ' ra sloslml, protoze ntimo jiné opfra se i intervcnci Japonslm, kterà je smulnym upadku slovanské tiSe

Aie p fece jeoom véti doma pevné a nezvratné ponévadZ vidi, ze znpad n! mocaosli s Francii v Ce!e jsou qcjpevnéjài zàrukou kone6nébo vilèzstvi. Upadek Ruska zocclil oùhodlàn i zapadu k boji az do kovitézstv i; které je dnes t im jistéjal, Cim dale -t im vèli se v naprostou jebo ne-tbytno st pro zA· ebro nn evropské a zabezpeèen r trvalého miru. Aè oslabeny hmotné zmizenim ruského vojska, postieny byly ni mocnosti mravnè, a ziskaly tak vice rdli rtratily. _,

·Zvitézi leo .kdo do vede déle vvdrieti mravne Vitéièm je ten, kdo d·ovede vétili o é lvrl hodiny déle n!Ji odpùrce, ze nenl porale n. • Jak pr oh)àsil 9. pfezna C lcmen ceau ìménem Francie a jlstè i jm é nem vgech Spojencò a aby nikdo ncmohl pochybovali o jebo slov, do dal : • Rusko nlts zrazuje a ja pokraèuji ve valce. NeUastné Rumunsko oAs zrazuje a jé pokraèuji ve valce a bndu pokTaéovali ai do posledni élvrl hodiny, ncbof tulo C!vrt bodinu V)•hrajeme my l•

Toto hrdé slovo je i na§im progra· me m.

- -o-- , l

Gio rnale per le 1111it à tl'cos lovacch e, di/(11 \'U anche nelle lin ee n emi ch e.

Volantini e manifestini

" Il nemico ha escogitato un nuovo mezzo illecito p er combatterci : quello di indurre i soldati alla diserzione diffondendo fogliettini a stampa che, mediante aeroplani ed altri mezzi, vengono lanciati sulle truppe ... " .

L 'a ffermazione, co nt e nuta nella circo lar e d e l R eparto Operazio ni n. 634 del 19 giugno 1915 , d e nota come al Comando Supre mo l a g uerra dei vo lan tini colse di so rpre sa i nostri ve rtici militari. La stessa defin izione di " mezzo illecit o " c i fa com prender e perchè dovette ro tra sco rrere mesi prima che i volantini fosser o se riam e nte utili zzati come st rument o di propaganda e controp ropa ganda.

Ne l frattemp o , i no s tri s oldati subivano un continu o bombarda m e n to psico l ogico attraver so i foglie tti ne mici , ment r e i pro vved i ment i adottati p er co mbattere l a propaganda avversaria avevano sca rsa efficacia. Si lim ita vano , i nfatti, a disposizioni ch e miravano a imp e dir e c he i vola n tin i c ircolassero fra l e trupp e, affinch è non provocassero eccess ivi danni.

Nè eb bero effe tti b e nefici i primi manife s tini me ss i in cir colazione alla n os tra fronte dal Co mando Supremo. Contenevano, infatti , g r ossola ni errori di marca psicologi ca; co n ce piti solo pe r ten e r e s alda l a di sc iplina , minacciavano come a ntidoto dure sa n zioni , o m ettevano involontariame nt e in ca ttiva luc e lo stesso soldato italiano.

Ne lla primavera del1916 , a un anno di d ist anza dall 'en trat a in guerra , le es p e rienze matur ate n e l campo dell a

propaga nda ebbero risvo lti positivi anc h e nei ri guardi dei volan tini.

N on f ur ono più prepara ti solo quelli d i propaganda s ul ne mi co, ma fu avve rtita la n ecess i t à di produrre adeguatame nt e m a nif cs tini da fa r circo l are tra le nostre t ruppe , per co ntrastare la prop aga nda avversaria che forniva false not iz ie s ugli avve nim e nti de l Trentino e per far loro co nosc e re, invec e, i s u ccess i italiani e le in ge nti p erdite inflitte a ll 'avvers ario.

Obiettivi e temi de ll a propaganda furo no così affrontati con più razionalità.

Su l piano t eorico , l 'az ione dei vo lantin i fu sviluppata in t r e d ire zioni : p ropaganda sulle truppe , per infor m arle e in cit arle alla sal d ezza morale e all a certezza della vi tt or ia ; pr opaga nda s ul n e mico , p er d e bilitarne lo sp irit o combatt i vo ; co ntropropagand a s ulle tru ppe e sul n e mico, per controbattere t e mp est ivament e e d e fficacemente l'az io n e di prop aganda avve r sa ria.

Sul piano prati co, gli a rgomenti tratta ti pos e ro l ' accento s ui s uccessi militari , s ull e barbarie com piute da i nem i ci al front e, s ull e a ngheri e c ui era no s ottop ost i i pri g ionieri di gu e rr a c i disertori, s u g li avven imenti politi c i e militari interna z ion a li che avevano co nseg uenze pos itiv e per le forze d e ll'Int es a.

Temi p e r la ma gg i or part e sfrutt a ti a n c h e dalla propa ganda ne mi ca in c hi ave in versa ; g li argo m e nti , infatti , era no uguali p e r tutti , poichè tra evano

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spunto dagli avvenimenti militari e politici ed erano utili zza ti da11'una e dall'altra parte so lo per quegli aspetti che potevano essere vantaggiosi per la pr o pria azione.

F in o all'ottobre del 1917 i volant ini dest in ati ad essere lanciati sulle linee nemiche furono comunque molti di più di quelli stampati p e r il soldato italiano. In media , di ogn i volantino si tiravano 36.000 copi e, distribuite fra le c inque Armat e e il Comando Carnia.

Nel 1918 , la produzione di manifest ini aumentò fino a 350.000 copie per tipo; e fu ripartita , con dov iz ia ed equanimit à sa lomonica, tra i soldati italiani e qu e lli nemici. Anzi, a i nostri militari , in agg iunta ai foglietti preparati presso il Comando Supremo, giung eva no a nche quelli ed iti dai Comitati P at riottici e dagli alt ri Enti del Paese imp eg nati in favor e del co mbattente , in ser iti spesso n ei pacchi confez ion ati dagli uffici doni.

Con particolare in s iste nza furono propagandate l e vittorie co nseg uite durante la batta g li a d 'a rresto di giugno e l 'e ntrata in guerra degli Stati Uniti; metod icamente furono controbattute le insidiose propo ste di pace dell'avversario; grande risalto , sul piano politico, fu dato a i discorsi dei soc ialisti che , inv e rt e ndo l a marcia , si muovevano ora a favore della guerra. Come non furono trascurati, sul piano s pirituale, lettere e omelie di vescovi impegnati a sostenere la guerra con uno spir i to da crociata.

Il mezzo più utili zza to per diffondere i volantini fu l 'ae reo.

I piloti furono quindi spesso costretti a voli straordinar i per effettuare " bombardamenti senza vittime".

E fu l ' aereo a consu mar e l'a tto propagandistico per ecce ll e nza di tutta l a guerra: il lancio de i manifestini su Vienna dell'ago sto de l 1918. L'essere riusciti a penetrar e n e l cuore d e ll'impero austriaco impunemente e bbe due effetti not e volmente positivi , che si sommarono: fu estremamente d e moralizzante per l e truppe e per le popolazioni civili avversar i , che d ovette ro constatare co m e fosse possibile agli italiani co mpiere "pass eggiate" così lunghe ed indisturbate, e fu esaltante per le nostre truppe per le capacità organizzative ed operative che i nostri aveva no saputo dimostrare.

2 12
213

COMANDO SUPREMO DELL'ESERCITO

Soldati

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V OL ANT I N I PER LE TR U P PE IT A L I A N E ·, ' '
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. In marcia come durante le soste ed i periodi di rip oso, sempre· e dovunque, durante le istruzioni come nelle ore .,...'9i -li bera uscita, dimostrate a tutti col vostro co ntegno , -:: colle vostre parole, che ben meritate la fiducia e la riconoscenza . della Patria , . che tutto aspètta dall'op era vostra. · degli atti di 'indisciplina o dei reati, che so no ugualmente giudicati e puniti dai tribuna li di gue rra s enza che l 'ubb riach ezza costituisca attenuante. · ;r .,. ,
dell' Ese.-c•to
dovere del
m1htare · dlbgm 't:
t_ Es:sa fatiChe e pericoli ·e quella uniQne · Ai tutte :, le ,
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l'a ggiJ.mge re la V I·T -T•Ol
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A ..slliario lAnzo
Tr.y;.J
Bozza previdenrem eme e opportunam em e cor retta, di un o d e i primi volantini diff us i fra le truppe dal Co m ando S upremo.

SOLDI\TI l

Volete farvi onore e guadagnare un pb di soldi ? Domandate di recarvi in pattuglia.

Per ogni soldato nemico che..:voi prigi<miero · il vostro capitano vi pagherà lire venti , per ogni graduato lire trenta e per ogni ufficiale lire sessanta. Ma avanzate con prudenza, come a cacçia, strisciando bene a terra e cercate di circondare le pattuglie nemiche uccidendo chi le comanda . V edrete che tutti gli altri si daranno . prigionieri E voi perde ret e le trenta e le sessante lire del comandante ma guadagnerete con poca fatica tante 'volte venti lire per quanti soldati. avrete. preso. . . Eppoi avrete if gusto di farvi vedere svelti e arditi dai compagni, tutti vi ammire ranno ! E un altro vantaggio an cora : contro pochi uomini che marcino be ne l' artiglieria nemica non conclude nulla , non spara nemmeno. l\ caccia degli aus triaci qunque l

SOLDA TI D ' ITALIA l

Combattete fino all' estremo, combattete da forti : avrete così l' alloro <iegli eroi Oua i a chi cade vivo nelle mani del barbaro nemico ! Eccitato dai suoi capi all'odi o e a·lJa ve nd etta egli •tccide senza pietà quant i si arrendono. · Pochi giorni addietro in una do lin a del Carso dieci vostri . presi furono fucilati e sull' altopiano di Asiago trentaquattro fratelh furono barbaramente uccisi coi calci dei fucili perchè erano nftUtah dt portar

· · · 1 en1 ' 1co e dt' lavorare all é sue trincee In Austria si muo re di fame ; · I11Ul11Z10nl a 11 · inanca il pane per il popolo e per non alimentare nuove bocche si massacrano i prigionieri.

Soldati d' Italia l

Combattete fino all' estremo ; non las ciate.vi prendere , non ascoltate l' invito vigliacco di chi vi 'chiama e vi alletta pe r poi sp ezzarvi la tes ta col calcio del fucile . 25 Giugno 1 916

Vo lan tin o stampa to in 10.000 co pie dall'Uffic io l nforrnaz ioni della 3" Armata.

/
'
Volantino edito d a lla r A rm a ta nel giug n o 79 16.

SOLDATI D'ITALIA!

i

'I(s·ecolare che, protetto da diluvio · di ·fuoco di pesan ti artiglierie, era riusèito . a conseguire nel Tren tino un effimero successo che gli era costato la perdita di 100 mila so ld ati, i eri ha ceduto davanti alla viol enza della n Qstra e fugge in disordine abbattaonando armi, viveri e mtinizioni. . / '. e Arsie r .o state riconquistate dall' ' irre- , sistibile ·inipeto de· i nostri ·valorosi · . · ·' Ìl potente esercito russo, no stro alleat9, ' ha· conqui- . stato tutta la · Bucovi na, ha preso ag.Ji austriaci 190 mila l prigionieri , ed i n calzà le armate austriache fugg enti. La grande ora è . suo n ata. La vittorià è con noi ! 26 Giugno 1916. • ,l

,./
Edito in 23.000 co pie da lla
Arma ta. DI&FD'M'B .BU&THID[D 1ft 6BLIZID l RUSSI HANNO OCCUPATA TUTTA LA BUCOVINA e continuano la loro marcia vittoriosa ATTRAVERSO Al CARPAZI Dopo CZERNOVITZ, caduta il r8 Giugno u. s., i Russi hanno occupato KUTY il ·e KIMPOLUNO il 25 Oiugno. Le armate austriache disfatte si ritirano precipitosamente. _ Dall'l.nizio della loro offensiva, Incominciata il 4 Oiugno, i Russi hanno FATTO PRI OIONIERI più di . • 216.000 SOLDATI AUSTRIACI e 2.300 UFFICIALI. 26 Oi u gn o 1916 Vo lantin o della 4° Armata , in va ri co lo ri
27 giugno 19 16 • .
9 ncos-ro ·1916 Le truppe italiane hanno sfondato il fronte striaeo suii'Isonzo e SONO ENTRATE VITTORIOSE in OORIZIA, catturando PIÙ DI 11.000 AUSTRIACI e impadronendosi di centinaia di mitragliatrici, di moltissimi cannoni d'ogni calibro e di enorme bottino di guerra, non ancora precisato. · Italiani che ancora soffrite la schiavitù austriaca l Questa è anche vittoria vostra. l
dal
Supremo. 2 17
Ediro dalla 4(1 Armata in l'Ori colori e lingue (lanciato anche sulle linee nemiche).
Ediro
Comando

Il disfattista, l'imbecille e il terzo che ride

Dlsfattlsta (aJle cui spalk soffia il tedesco): Ma cosa te ne fa.i della Patria? l Falla saltare per ana una buona- volta ! Li be rati da questo pr egi ud izio

Disfatti sta: Bravo! Finalmente ti sei persuaso. La bomba è a posto; prendi la miccia . Dà fuoco che la si a finita! (Il tedesco sta m attesa del risultato).

Manifes tini contro il disfattismo , di ffusi fra le truppe e nelle retro v ie n el 1917.

Zu m ! Zum ! Tach l Patatrach ! Il monumento si sconquassa, la statua salta per aria; ma i suoi pezzi .dilaniati precipitano al.d tsfat: tista e al credenzone, scht acctandoh ent ram bi t '

IL DISFfiTTISI"\0 NELLE Cfii"\Pf!GNE - DOVE Nf!SCE COI"\E SI PROPfiGff

,..,

L'agente tedesco pago di so.. lito alcuni mercioiuoli ombu lonti perchè, passando nelle compagne, ripetano che i tedeschi sono invincibili; l'Italia n·on può resistere e bisogna quindi por termine alla guerra a tutti i costi. ·

l merciaiuoli si soffermano nel.. le osterie; narrano particolari straordinari sullo forzo d e l nemico; compassiona no i poveri nostri soldati che d e vono fronteggiarlo; pagano ma gari qualche litro di vino; poi p as sano ad un altro pa e se.

l cinque contadini, intontiti dalle chiacchiere e dol vino, escono poi sul sagrato e ripetono in vasti cro cchi di compaesani tutto quello che hanno saputo, come si trattas se di verità as.. soluta. Questa l'ope ra del denaro tedesc o.

'

.AVETE MAI VEDUTO

costruire od. arrivare al • fronte delle baracche di legno vecçbio, usato, tolto da. altre ?- No! Perchè avrete sempre osserche le tavole trasportate autoèarri., dalle f.enovie, ·dalle vostre carrette o accumulate nei depositi del Genio sono tutte . pulite, tagliate di fresco. · Questo vi ·dice sinceramente che , il legno adoper-ato per costruire i vostri l>araccamenti lo prende boschi, ·.che sono in e ricchissimi, e non lo . si dai pavimenti; dalle pareti, dai soffitti delle case. Se vi. hanno detto ciò vi hanno raccontato una sonora menzogna. ·Non prestate a questi vili . .

. .
D iff us o d al Com a n do Su p remo nel 191 7.

UN EPISODIO TRUCE

dell'invasione austr iaca ad Udine·

Il Gazzettino J per bocca. d'un profugo udinese, Ettore Brandolin, va ricostruendo alcuni particolari della &ione d'Udine da. parte della sol dataglia austriaca. Il llran.dolin nar.l,'a :

«A breve distanza dalla mia casa, a· bitava l a famiglia di nn commercia.nte, a nome Pa.dulli, la quale si era barricata in ·casa p er difendersi dalla soldataglia briaca, che si trovava alle porte della città. Siccome il primo atto infa· me ordinato dai fu la perquisizione- delle abitazioni, i brutali usurpatori t r ova.rono, fra le prime case u.ssa.lit'e, quella chiusa dei Padulli. «Un assembramento di soldati allo· ra si spinse contro le porte di entrata per co:q le rivoltelle in pugno, riuscendo facilmente nel loro scopo. :Ma sicc ome gli invasori temeva.no di trovare resistenza e da parte degli inquilini , spararono contro di essi le armi a bruciapelo, uccidendo H padre, due ed un bambino e ferendo mortalmente la madre. ... «Come se nulla fOtJse avvenuto, la tedesca- si diede al saccheggio della casa, che rimase spogliata. Alla sera, un furgone militare trasportò via i cadaveri e la donna morjbonda fu lasciata sul pavimento to, :finchè non provvidero al soccorso <1ella infelice alcuni vicini coraggiosi e angosciati. Durante il saccheggio, la c-amera di studio del Padulli, che con-

teneva libri e incartamenti, venne in- · cendiata.

«Molte famiglie che gridavano contro gli assassini, furono bastonate e re- · lèga.te fuori di casa, sotto un porticato. Udii più volte i comandanti e gli uf:fi.ciali a raccomandrure ai sol da ti la «calma>>, era, l a loro sete di strage. I ma.ssacratori non avevano pietà nè per le donne, nè per l'infanzi a, ed alle fanciulle dicevano gli stessi co· ma.!!danti : « Se voler e venire con noi pene; se no crepare!»

T1a Gazzetta del Ven eto - c he veniva distribuita. gratu.itamente - pub· hl icava; invece, ' co.n com· pilati 'dal suo stesso direttore, la dedelle sottomissioni sponta.nee dei cittadini ai tedeschi; pubblicò inoltre un invito ai giov3Jni atti aleervizio af:fi.nchè cooperassero «alla difesa. interna, di fronte al pericol o di u na; offensiva per l'occu.pa.zione da parte delle truppe italiane)>.

« M:a il po.polo di Udine si dimostrò sernp r e ca l mo e solidal e. Anzi vi furC)no delle pop olane le quali hanno fatto scudo di sè stesse contro i barbar i ne· miei, per la famiglia, e si sono ed .anche àll' a rre · sto per non obbedire agli aguzzi ni co· mandanti. Molte donne domandarono di essere condotte in una città ital iana di confine, ma venne loro risposto che «non si permette più alcun rimpatrio e che la loro patria è ora Udine

.. .......... ..

" Un

la la vittoria

,.

Al S o ldat o• che difende le tue case, i tuoi a ye ri , le tue donne non devi solo rispetto e riconoscenza. Devi essergli larg'Q di conforti materiali e . spirituali.

Come puoi adempiere a questo dovere?

Non approfittare dei suoi bisogni - Non abusare delle sue magre riserve di denaro - Pensa che jl piccG>lo risparmio seg na a ltrettanti giorni di pe•·icolo e di sagrificio di fronte · al nemico - Aiutalo in quanto può tornargli gradito e rendergli la vita meno aspra.

Non pa rl are mai in sua presenza in modo ch'egli possa credere m eno necessaria, meno giusta, meno santa la guerra per la qual e combatte

Non dir mai cosa che · diminuis ca il s uo spirito di oombattività, il suo odio per mi nemico, la sua sete di vendetta per gli olt raggi che il nemi co ha fatti alla nostra Patria ·

Al contrario devi ricordargli ciò che gli infinitament e caro e confort evo le , che difendendo questo Veneto martire, egli difende la stessa terra do'v ·e è nato, s ia pure essa nelle più remote regioni, del Piemonte , della Calabria , della Toscana dell' Abruzzo , della Sicilia, della Sardegna.

Il nemi co che ri uscisse ad irro mpere, di.!agherebbe co me fiume de vastato r e su tutta l ' Ttalia.

Ripetigli ch' egli è fratello d' armi, di pensiero, d'azione con gli eroici Francesi, coi Belgi soprafatti ma fieri, cogli Inglesi, con gli Americani, maes tri ' ed apostoli di libertà , con tutti i soldati che combattono per la libert• dèl mondo c per 1' avvenire cl' oggi e delle futur e generazioni.

Fa che il suo cuore esulti nel sentire che la ci ttadinanza app rezza il suo eroismo e promettigli amore e riconoscenza, in cambi o della vittoria immancabile che renderà agli esuli le case devastate ed a ,lla Patria la sicurezza dei giusti confini.

Manifestini diffusi al fronte e nel paese n e l dicembre 1917

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Stab. C Ferral'i • Venezia
22 1

-Soldati!

Aereoplani nemici hanno gettato un manifesto che dice: " Poichè il vostro Governo h a proibito la spedizione dei giornali in zo n a di g u erra v i comunichiamo che col giorno 7 Dice mbre ha cominciato l 'armistizio fra le truppe austro - ungarico - tedesche e quelle r usso - rum e ne,.

voi

Volantino del dicembre 1917 del Comando Supremo.

i l l giornali vi giungono liberamente nelle trincee e tutti gia sapevate dell'armistizio della Russia tradita; come anche sapete, dagli Imperi con proposte che significan o asservimento e miseria !
222

Il Vescovo di Brescia ha scritto:

« Se Dio ha permesso sì terribile b ufe ra, ciò no n fu cer,tamente a nostra rovina. : . .. . .

c: •••.•..• Questo però è certo che ne fu cagione chi da prima scatenò sì tremenda te m pesta da ob bligare gli altri a mettersi alla difesa ed opporre forza a fo r za. Che se l'I ta lia e ntrò più tardi nella lizza, giovi av ve rtire , che entrò a d ifedi un giusto ingiustamente aggredito, - il Belgio e la Francia -e q uesto certa me n te TOUNA AD ONORE, se è onore ad un uomo il metterai di mezzo a ·proteggere la vita di un innocente minacciato DA UN LA · DRO NE DELL A VIT A E DEGLI AVERI . . . . .. .

« .•...... Coloro che vogliono ad ogni modo finita la guerra anche ignobilmente, purchè finisca, e si fanno pr odi t oa scoraggi ar e i so lda ti aizzandoli a gi tt ar l' armi i n faccia al nemico, veggan o se è ciò amore, non dirò de lla patria, che essi non conoscono, ma amore del paese, della ·famiglia, delle loro chiese, e DEGLI STE SSI loro fi g li e fra t elli, vitt ime , prima, obbrobriose de lla pro p ria codardia, E P OI SCHIAVI UMJLJATI ED- AFFAMA'l' l DI UN NEMICO , che a ra g ione li dis prezza, fino a ve rgognars i d i a verli prigioni, senza che gliene venga alcun onore perchè senza lotta ». . . . . . . ..... .

C, Ferrari • Venesia

Manifestino di propaganda interna diffuso f ra le truppe.

,.
223

Vofa n lin i fo rog rafic:i; im plici ta l ' eso rwzione a m orire su l ca m po, co n valo re, p iuttos to (' h e f inire p rig ioni eri . Editi dal Comando Supremo nei primi mesi del 1918.

LA PUNIZIO NE 01 UN SOLD ATO ITA L IA N O PRIGIONIERO
PR I GIONIERI ITALIANI OBBLIGA T I A TRA SC INARE UN CARRO DI MUNIZIONI

Lettera del soldato BALIARDINI ALESSANDRO, relativa al trattamento che ebbe in Austria durante. il tempo della sua prigionia.

li 17 .Marzo 1918. Ospedale Militare di r iserva N. 8 - Se11iOt1e Gropalto · Nervi.

Oari1simo amico, \ Eccomi a te. Questa sera beveremo un fiasco Chianti, lo . porterai tu o d evo procurarlo io '? Questo era il problema di tutte l e sere quan do s i ritornava dai l avori sul Monte Santo. Quante volte dal famigerato campo di Mauthausen la mia mente correva a te, ai compagni, alla vita passata in Italia e persuaso che mai più potessi rivedere l a patria vivevo in uno stato di incoscienza, di scetticismo. Prima il corpo poi l'anima venne insensibile. Veder morire un disgraziato compagno era cosa che non ci disturbava molto. È pur vero che io stesso la desiderava pur di terminar e le soffe renze. Sono stato 40 giorni con un ottavo di pagnotta e tre aringhe salato e a sera si aveva un po' di carote sporche. Le aringhe salate mi causavano delle forti seti e ero costretto a bere sino a 4-5 litri di acqua quindi dm·ante la notte mi do vevo alzare alla latrina per orinare otto dieci volte, quindi potrai immaginare che stato poteva ridursi un corpo Fui ricoverato all'osped ale (per modo di dire, in esso ebbi sino i piedi gelati) il 5 febbraio e 1'8 del corr. rimpatriai come tube1·coloso ma in verità fui ricoverato all'ospedale per esaurimento fisico (fame) e per catarro bronchiale.

Spero fra una quindicin a di giorni di essere completamente ristabilito . Al fronte credo che non verrò più ma se mi capitasse gli austriaci n on mi piglieranno vivo ma troveranno un cadavere. Quante migliaia di compagni siano morti per la fame e patimenti non si sa, certo che moltissimi sono i morti. Cavallotti è ancora alla 4.a compagnia? i compagni ed amici. Spero di aver 6 mesi di convalescenza.

Baciandoti credimi mo affez. amico

Baliardi ni Alessandro.

La famiglia del Bali.ardini abita in Via Sevel'inO Capsoni - Pavia.

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APPELLO DELLE MADRI ITALIANE

presentato dal Comitato delle madri dei combattenti al Ministro della Guerra i120 marzò 1918 a Roma «Soldati d'Italia l Fi gli nostri adorati l « Vi giunga la parola santa delle madri vostre in quest •ora grave e vi dica : Raccogliete in uno sfel'Zo supremo tutte le for ze d e ll'animo "' ' vostro per resistere, per Yincere. Annatevi non soltanto di ferro e di fuoco, ma di implacabile odi• versa il nemico feroce ed inumano che calpesta •le nostre terre, che contamina i cimiteri dove riposano i fratelli vostri, quelli che più non ritomerann6 fra le nostre braccia. Ma il sangue di que i martiri , magico filtro, penetri ora n e lle vostre vene e tutto ·riscaldi e infiammi l' essere vostro del più alto, del più possente amore : l'amor di Patria.

Combattete e vincete. Ritornate gloriosi alle vost re case; fra le nostre bracxia. Noi non vi pensiamo, o figli adorati, che lassù combattete per la sal vezrza e la grandezza d'Italia, noi non vi pensiamo uniti insieme alla morte. Noi vi perisiamo uniti alla gloria ed all'immortalità l Perchè . il •cuore d'ogni madre italiana, anche sanguinante, anche se esulta del valore .di tanti figli, vi benedice, vi ama di raddoppiato amore e, preparato a tutto sopportare purchè l'Italia sia salva e grande, purchè il domani arrechi una pace di civiltà e di giustizia, da voi.. o figli adorati e lontani, la liberazione d e l sacro suolo d e lla Patria dall'aborrito nemico. Allora tutte ·l e nostre angoscie, i nostri dolori si scioglieranno m un mno solo: « Evviva i fi gli nostri, soldati d'Italia l Evviva la nostra sa cra ed immortale Patria l »

Manifestino diffuso fra le truppe tramite l'Ufficio Stampa e Proval!anda

Soldati, anch e le vostre famiglie devono mangiare t

Devono mangiare, mio caro· e forte fante, i 4 milioni di uomini ohe sono alle arm i e 30 milioni di abitanti che sono in paese

Ogni lagno sulla insufficie.nl'!a della tua razione è, per l o meno. ingiust ificato. La tua razione è senza dubb io migliore in qualità ,e in quan tità di quella assegnata a tutti gli altri citta dini, fra i qualì - devi ricordartelo - vi sono tuo pad1·e, tua madre, tua moglie , t u oi figli.

Tutto quanto è possibia'e per il soldato !

Trecentocinquanta grammi di carne, con pan e; pasta, riso, verdura, ca.ffé, frutta, vino , · liquori, sigari, sigarettE:, tutto ciò rappresenta un tale insieme di sforzi e di sacrifizi, che nessun soldato può lagnarsi senza commettere una grave ingiustizia verso il paese che fa per l u i q uanto è possibile.

Le difficol tà di approvvigionamento sono immense.

Ricordatevi, o soldati, che l'Italia non bu.stavn. a se stessa neanche in tempo di pac e. Il grano e la carne e le più. importanti materie prime c i vengono fornite dagli Alleati attraverso il mare.

Se non vi fossero gli Alleati in due settimane l'Italia sarel>Ue tutta alla miserìa, alla fame , alla oarestia. Anche per questo , era necessario entrare in guerra, anche per questo è necessario resistet-e fì.no alla vittoria Ohi vi dice il c ontr ario vuoi tradire voi e il vostro paese, e tutti a un nemico con tro H oui siste ma di barbarie e di oppressione lotta unito tutto il inondo civile.

Siate ragionevoli nei reclami.

Reola10are contro una evident-e ingiustizia è doveroso : ma cons iderare inginstii.ia gli inconvenienti delle necessità. delia vita guerresca che intralciano la distribuzione del rancio - inconvenienti d ' altron de ine'VHabili e straordinari - è prova di poca serietà. e di poco senso di disciplina.

Le lagnanza inopportune nuociono alla resilltenza e alla vittoria. Il popolo che perde resta schiavo e miserabile I contadini dei paesi ,invasi sono trattati con 160 grammi di farina gi all a al giorno. Molii di voi ricorderanno che l'attu ale razione del soldato, quando l'Italia e ra più povera, non era-. dispon ibile nemmeno per ·un'intera famiglia. ·

Il vostro rancio e gli Alleati. .

Gli Alleati mangiano meglio. É vero. Ma è anche ve.ro che sono più. ricchi di noi e che hanno abitudini diverse dalle n ostre. La nostra vitto ria deve anch e elevarci a l loro livello mat-erial e e morale È un'altra ragione capitale per resiste r e e vin cere.

Lagniamoci meno Facciamo .il dover nostro.

Dopo la vittoria sar emo più ricchi nnche noi : ci abitueremo meglio an che noi, avremo il diritto a vivere meglio a.n-ohe noi.

Sold ati, bisogna vincere !

Per l' on ore d'Italia. Per il benessere materiale e morale di tntta Italia, di _ voi, di tutte le vostre famiglie , dei figli , dei figli dei vostri figli l

Manifestino contro l e lam e ntel e p er il ran cio, diffuso dal Co mando Supremo.

Non favo trite • 1 disetttotti t

Il figlio che rifiuta di aiutM'Ie la madre in pericolo dtl vita è •vile e sm.atur.ato. La Patl'ia è la madre ç()!Illune. Il soldato che rifiuta di difendere la Patria è vile, è degno del disQrezzo di tutti.

Il diSiertore è d e l.la Patria, perchè, neg:ando a queosta l'aiu,to ,& :1 suo braccio, favorisce i'l nemico.

Il disertore ai uta il nemico a inv<lldere le nootre terre, a martoriare i nostri. bambini, le nostre donne, i nostri vecchi.

Nel momento in cui il barbaro .nemioo calpesta il sacro suolo della Patria, e obblig,a i nostri figli e le nool:!r'e doamje dei territori inva-sci ad apprestare le armi e i proi'ettili contro i nostri soldati, OOfl: la minaccia del1a f:a:me e delle vergate, nessuna ,pietà per coloro che sono vilmente fuggiti davanti al nemico, o, comunque, si sono Ti fiutati di dti.fendere i loro · focolari!

.La macke pietosa, è .stata. fmoll:'a ooru questi figli travàati, e ha lanciato loro l'ultimo appello, promettendo ancora il pardono a coloro che fòssero rientrati nelle file dell'esercito entro ·il 29 dicembre 1917.

Ma ora · brusta ooni là. pietà: n1<m d è chie giust iz ia! Co- · l oro che n on SOIIlO 0011'5l .al posta del loro dOIVIer'e nO.nJ hanno più diritto di essere con:si.derati fig-li !Fitalia: · sono nemici, e come· dev(JJlo essere tlratt.ati da _ tutti gli italiani, anche d:a qtrelli che, per sfortuna, sonQ legati a loro da v1ncoli di parentela

Chi discoalosoe 1a n-on può avere affetto di. glia; ch.i è capace di tr.adi..re la Patria è capaci'SSi.mo d'i tra- d'ire la famiglia; chi fugge davanti al nemico della Patria · fuggirà davanti all'ag.gresspte della propria madre e del proprio figlio.

Non date nessU.nJ a;iuto ai dliS!òr.tori! Ormai, se oe ne SOillO ancora -e vogliamo sperare, per i l buon nome d'Italia, ohe ne siano pochi - essi sono a,l bando dal oonsçmio civ:ille.

Vo lan t in o diffuso per co mba aere le dise r:::. io n i. dirilfo.

228

idem.

La comcla11na all'ergastolo è ine! v.itahile per tutti, anch-e per quelli che riusciranno a oottmrsi alle ricerche degli agenti della · Forza pubb l ica : •essi potr.a:Thno e\ritwe la nia pei'petua soltanto .se non metteranno più piede in Italia,

I 1o·ro beni saranno ·con:&sca:ti, e le loi!:O famiglie no nella miseria col m:aochio de l ' disonore.

Il disertore armato., o accompagnato da una o per" sone aormate, che si rifiuterà di obbedire alla prima intimazione d.i arrende11si farà uso delle armi, sarà punito di morte.

A morte anno condannate · anche le .persone . armate che accompagn-eranno il disertore, e lg aiuteranno nel momento dell'anesto.

Questa peria è stabi li ta da un decreto che è entrato in vigo•re co.I 30 'dicembre I917.

La stesso decre t o stabilisce pene meno per coloro che favo;riswno i · disertori in qualsiasi modo. · Chi na.s.Conde un d.isertore, du .somministra vitto o ai.: ' leggio a un disertore, chì con qua lun que altro modo risoe un disertore, è pu:ruito dal Tribunale militare con ·condanna alla reclusim1e da un minimo di un. anno a un mas..: simq di . 5· anni.

• , ' La condal1111a potrà esser-e inflitta per un periodo di t:em .po da ' un minimo di tr.e anni a un massimo di I 5 an31,i di re-' clusicme, se il colpev:ole ha favorito mquals ias.i mooo uxi disertore armato. ·

IMPORT ANTE. - Le pene- minaécìate dal sono inflitte anc.he nel caso che il colpevole di mento sia prossimo congiunto (padre, madre, fratello, ecc.) del disertore ..

. Favorire la . diserzione anche dì poossimj parenti è non verg-ognoso moralmente, ma è reato gravemente punito da!Ja legge.

Rifiutate qualsiasi aiuto ai disercr;; ;1

229

Anche i socialisti sono per la Patria

La gloriosa morte di Filippo Corridoni, il sangu e spars o da B enito Mussolini sul Carso , la voce d'o ltre t omba eli Amilcare Cipriani, costituiscono l'ala estr em a allo sc hieramento di opinioni sulla giustizia del nostro intervento e sulla sup rema necessità della nostra re s i stenza: Sono i rivoluzionari di ier i che proclamano oggi la necessità di difendere la Patria e l' umanità .

Non diversamente giudicano gli uomini in buona fede del partito sociali sta Italiano.

" Quel popolo in armi che sta aspettando l' urto nemico dallo " Stelvio all' Adriatico, nella sua grande maggioranza composta di " proletarii intuisce, come forse non mai prim a d' ora, le ragioni che " impongono il duro sfo rzo e il doloro so sacrifi cio ,

" Il proletario soldato intend e ognora più che batten dosi pe r " l ' Italia esso dife nde la possibilità per sè e per i suoi figliu oli d i " r ealizzare il suo diritto e la sua giustizia , Leonid ct Bissolati

" Per la libertà politica, per la. giustizi a sociale, C esar e Battisti moriva, mentre offriva all'id ea di n az ione li bera, a que lla subli m e d'ogni cosa sacra che è l a P atria, In. s ua. fe rvida " vita , .

La vedova del ma-rtire

Ed il Cong r esso dell ' Unione Socialista , ril e vato e deplorato che la predicazione e la propaganda tra le masse op eraie, aveva ottuse nei lavoratori le sensibilità e le visioni id ealistich e, con duc endo fatalm ente moltn part.e del pr ol etar iato all ' assurdo eli n egaxe il concetto di Patria, ch e è un bene da conquistar e e non do rinn eg are , unan.imam ente _, deliberava di iniziare una campagna assidua, tenac e, illuminata, intesa acl elevare i valori morali del proletario, ad incitarn e lo spirito di abnegazione, per la difesa del progrediente sviluppo umano, co n tro le sopra lam e ntate de viaz ioni lo ste s so Congresso, sal utava nel Capo di S . .M. dell' Es e rci t o, i lavoratori combattenti pregando di co muni care loro l' espressio11e della commossa ammirazione e della sic ura fiducia nel valor e <leil' Esercito da oni dip e ndono le sorti inscindibili della Patria · Italiana e ·della libertà e della del mondo l

Stab. C. Ferrari • Venezia

Un o dei tanti vola ntini diff usi dall e A rmare p e r d imosrrar e alle rruppe che anch e i socialis ri erano, n e l l918, p er la g uerra

230

Volantino diffuso dalla I" Armata nel giugno 1918 durame la "guerra del riso".

l:..AVfTRI AC O :
23 1

Che cosa fareste se un ladro tentasse . . di scassinare la porta · di casa vostra per entr _ are e portar via il meglio che avete?

SOLDATI/ .

L' -.Jtipiano è la parta d' Italia. llan permettete che sia -sfondata. •an _permettete ai ladri di saccheggiare il vostro paese.

Bilono ·i laJi ·aunriali ai loro :

·

" In Italia vi aspettano belle donne, buon vino. Combattete, vincete e vi lascieremo mano libera. Vi lascieremo sfogare la lussuria, rubare, saccheggiare ,. '

· Con questi bruti che vogliono · insozzare le nostre ·· - case, straziare le nostre donne, la pietà sarebbe vi .. gliaccberia, sarebbe tradimento. Ci chiamano il " nemico ,. Sì, devono m·aledirci, con la rabbia e .1' Jmpotenza dei vinti. · · Bisògna farne un massacro. E vendicarci di tutti i loro delitti.

Volamini edili dal Comando Suprem o n el maggio -giu g n o 1918..

f

C"HE RAGAZZI!

,

Credevano di trovare un branco di conigli.

Credevano di trovare . ottimo rancio, buon vino e belle donne.

Credevano di .• spazzarci via •.

Hanno fatto unà. · bella figura!

··Bravi ragazzi. Viva · l' Italia.

Fratelli il nemico rton è passato. La sua .offensiva è fallita.

Il mattino del i 5 giugno ha lanciato contro di noi tùtte quelle forze imponenti che voi trepidando avete visto per 1anti in esi sfilare ed accumularsi, esse si ·sono sfracellate inutilmente contro !e nostre montagne .e sono addossate su. gli" argini del· dove noi le incalziamò senza tregua. . . Più di 120€)0 prigìonieri sono stati finora. catturati: Li 21 giugno

. ·. s · oldato .· /:·:· . . . · ' 21pri. gli _ occhi ga.arda i . fatti, .coro' fZSSi sono. ·. Credi tu che sia e amico · pace il tedesco che ba fatto ,altare Catnbrai, mentre a Wil,oD l' al11)istizio 1 . l l - • l • . . MQ n ·dtvfZ iroperatore. folle ·· i . . . ·, ·. . dfZI nuovo • ! ' • • • • · . ···.;, .: . '"' :;.-,.,.,. )fi...;t: .; ,;i • - ·Manifestino diffi.ISO tra le trupp e per controbattere le proposte di pace tedes ch e.

Consigli al soldato

La conosci l'ultima invenzione dell'uomo " bene informato • ?

Ti avvìcina con l'aria di persona che ha da comunicarti una notizia importantissima:

- Di che classe sei?

- Di tal classe.

- Ebbene, tu andrai a casa il giorno tale!

- Come lo sai? ·

- Lo sanno tutti ormai, ancora il tuo Tenent e non te ne ha detto nulla, ma la notizia è vera. Fidali di me!

Ed a conferma di quanto dice, tira fuori dalla tasca un fogliettino sul quale per ogni class e c'è specìficato il giorno del congedamcnto: tutto un piano comp leto di smobilìtazione!

E ti regala, anche se non glielo chiedi; il foglio · perchè tu possa comunkare la notizia, con la stessa preci sione, ai tuoi co mpagni.

Egli sa però che le notizie che lì ha spifferate, sono frutto della sua malvagia fantasia.

Perchè lo fa?

A furia di raccontarti fandonie, spera di stancare quella bella e lodevole calma colla quale tu, conscio di tutti i gravi probl emi inerenti alla srnobilìtazione, attendi co n calma il tuo ed intanto collabori al grande lavo ro che ci farà raccogliere tutti i frutti della nostra vittoria.

Sm o biUtazione: si fa -pres to a dirl a questa parola, _ ma per effettuarla ci vu oi altro che le chiacchiere· ed il piano del " bene informato • l

Oggi si tratta dì avviare ai lavorì di pac e tutta qu anta la nostra Nazione che, al fronte o nell' ad altro non doveva pensare, fino a-- qualche giorno fa, che alla guerra.

- Si tratta di disciplinare i trasporti militari in modo che non abbiano ad essere sospesi' que lli dei generi di prima necessità; si tratta di fare in modo che ritornand o alle proprie case, i soldati non abbiano a soffrire la disoccupazione cd a patire la fame ; si tratta di far ritorn a re al più presto nel gi ro dell' economia nazionale i mìliardi di materiali con tanti eroismi strappati al nemico; si tratta si tratta di tante e 1ante cose, ma sop ratutto di passa re bene all' antico stato di pace, poiché meglio ciò avv errà, meglio potremo riprendere il nostro pos to sul!a via del progresso civile e del benessere.

Ma, tu lo sal, per far presto e bene ci vuole calma e disciplina: occorre atte nd ere gli ordini e le notizie da chi ha autorità di emanarli, cioè da chi, avendo sommamente a cuore la pros perità del Paese, saprà contemperare le necessità imprescindibili della vi ta nazionale al tuo ritorno in famiglia e nulla tralascerà dì fare affinché tu non abbia a rìtardarlo di un sol gio rno O!tre il bisogno

Il disfatti sta di ie ri ud il " ben e informato ., di oggi vann o trattati con la stessa dilfidenza. Il tuo Superiore, che hà saputo be n guidarti tino ad oggi , ti co nsiglìerà co n saggczlta , per il bene tuo e dell a tua famiglia, in questo ultimo periodo : solo da lui, quindi, devi attendere le notizie che ti stanno a cuore: tuite le altre sono chiacchiere inutili e le chiacchiere inutili sono dann ose

Man ifes tin o edito a fine g uerra, p er combatt ere le ins id iose vo ci di una vel o ce smobilita z ione.

.
Il disfattista di iori ea il" bonainformato,; di onoi
235

(4\)

Ai soldati de ll' impero d'Austria e del regn6 d'Ungheria!

l ''ostri comandanti, lluo_clal principio della guerrn, hanno fatto lanciare t:ra i soldnti dell'c.iercito italiano dci mauiiesti, 11ieni di falsit:ì, uei quali siri volgouu loro bn-iti ad nbbaudomu:o ì propri posti ili_colllbattillteuto e discrtm•c. Voi certo conO$CCW questi manife;;t i, nl!t $apeto 1t.uche che ma i il Uo•naudo dell'esercito vi ha ùtt.tA• giun1;rere il1citamcnti alla diser:t.i()ll(}' iucitamo.litì a <Lill lulltica.re il dovore do! .soldato. n UolUU II ÙO italifmo lia giLHiicllto sempre vorgognoso e<l ixuleg·no di nua 1wzioue, ello combatte 110l>i luwut e por uua giusta canKa., ntlCl'HÌ tli mezzi i quali olloudouo i priJ.1eipii <l1•ll'onore militanl. E di tali mezzi uon si ò valsa l'ltaua, lHlr pollSaudo che lo diserzioni potc!SlSero essere pieuamente in un e;;ercito, como il ' ' ostro, nel quale uomini di dherse nazionalità, in fra loro, sono l'iuniU a combattere guerm lung:t e<l ingiusta c di cui ltOu illt.mùouo ht contro uu popolo cho ill!pira, come taJitC ùdlo' vostre nazion1Liit <ì, a redimere i propri frittelli, v:itti011t di uu i.uiquo goveruo. 1\1.a l'llialia non Vllo lo 1t<l WJa mWta1'6 con pari vetgogu a , d eve però im}Jt!llil'e ello i s oldati <.leU' l lll lllll 'O nemico sia.uo inl,\·tumaJi d ai pro}•ri Ùltpi con tmcohi, uon si :sa so pitì perfidi o più 1·id icoli.

dUJt(lUO clw iu uctti vostri battuglimli, come nel H" l>atwglione bosniaco PehlJiigeJ·, oouo .sta.tc tltstrilmitc ai soldati lettere fabc, aì!Sicmanllo cho o.s:>e erano da. militm·i aOlltriaci d.ù!ertol'i o prigionieri iu ltalia.

In <llle.-lt<} lettere ò deLto obe i e i prigioui.eri ill ltalht sono trattati 001110 sciJiasi e como ùestie, che uou da 11.1augiare, cl1u uon possono coprirsi o cile soffrono tutti i rigori de l ll·edd o Non ò ' ' oro! Le lettere souo l <l i;;ertori o i p ri gionieri JJoH l e IJ<tl lii O IIHti sc ritte e le iirmo :;vHo fa lse! E;,so sono ::;tu.to comvilato da i vostri stessi (Japi ch o, sapeudo qmtn(;o giusto p.covocl1i iu voi il loro duro traLLaw.ento, cercano col Llmoro, uou potcutlolo coll'amol·e, tli <li>;>;uadcrvl tlal tli::;ct-tare. Così, ad il teueute Yohner, della ii• compagui<t tlel battaguouc .l!'clcl-Jiiger, ha scritto lui una lettem >;ulla ha nwssa uua firma 1 t:Jl:sa, llol prigiouie1·o ùd t • battaglit•Ho l'iouiori l'i' compagu ia, Questo tenente lm tir111ato auche fithla.n Jonto una lettera uel :;oil lato eli sa.uiti<\ p ri giouiHro H iorgio 1\:'fikaHI.\vlc de l \'llll1ggio llrmt•t (cir(:olo d i Biba.e).

Uon q uesto foglio uu i vi dcmmcia.n1o lluova vergof,"'Ja doi vustd Uavi o le art. i <mi essi veggouo co::;Ll·oLti a ricorrete per tCJJI,t'vi avvinti a ;;è. l ' ' ol:it.l'Ì Capi smlllo cho i sol<lati ùoll'lmpero austl'inco sono stauchi tli soll't·iro e tli morire .seuzlt ::;copo tra i ghiat:oi tlclla Polouia e llell<t Galizia o l!ullt: Alpi c che molti di essi ptm:;auo ili .sfuggu·c alla morte raggiuugoudo al ili là dell1: mon rague il cielo a.r.zuno d'Italia, doYC è il dove nou Yi ò il freùuo, dove non è la fitUJ.o, ùove non souo le •uahHLie, dove la bolla lllim;.wera nostr11 crosooro il grauo nei Mmpi u ln vite .nelle vig·uo po l· il huon pane e il l>HOJ I vino di t u t-ti , lli u o i itali tu1i o ù.i q u el li che qLù, uclie to:c re piìl h ello d' cos:sauo ili .::>offri r e e di lllO I'Ù:O por umt luuga ed ingiusta gnorn17 quale è qoolla ciJo l'oi comùattete. l vo:;tl'i ùupi témouo ù.i Vvi, e "i til>nno couoscere cou lettere fah;c ciò che UOH ò, per trattenervi noi patimeuti clalla vita di Per la vodtà siate couvillti ohu l' !falla può ulua.ware ldilio a testiluouio che o. è stata e »cmpro buona e mmma u l'Ì!ipettos;t t>ei militari ellO cadono nello sue maui. Uiò è ::.1.ato consta.tato ftnche da apposito commissioni di l:,'Tamli pcr.sona.ggi di pnesi )H'lltrall, Ilho l'Ualia stessa ha i 11 vitato a visit,an: i pl'ig ionim:i e che :;ono rillla.ste auuuil·ate del modo a w o • ovolc e geuorol;o co l q ua le noi trattia111 o i pr ig ioJJÌt)l' i })tocm: u Hlo ù i J:i.stora.rli clogli :ste:u ti pati ti e d i fihl'e loro (limouticare le amaoi'Ol\7.0 tlella p1·igio u ia

VOLA NTI N I P E R LE TR U PPE NE MI C H E
- - - ---u--:

Al SOLDATI dell'Impero d' e del Regno

Sappiate la verità sulla vostra guerra.

Nel Trentine, le truppe italiane, dopo aver decis&mente fermata l'offensiva austriaca, facendo un vero macello dei' vostri reggimenti, son passate alla controffensiva, qbbligando le trupp e · austriache a ritirarsi ·dalle posi zio ni occupate. Le conche di Asiago e di Arsiero ed altre importantissime posizioni sono state riconquistate dagli italiani che continuano su tutta la fronte àd incalzare l'esercito austriaco in piena rotta.

I vostri compagni sono ormai stanchi e sfiduciati, ma gli ufficiali che stanno dietro le file con le mitragliatrici. pronte a far fuoco li obbligano a combattere sino alla morte. ·

Sulla fronte russa gli eserciti · austr!aci hanno subite molt e terribili disfatte, nelle quali hanno perdut i fino ad ora 180.000 prigionieri.

Le città di Luch, Czernovitz e Radautz sono 'già da giòrni in mano al nemico. Dalle città di Kolomea e Stanislau ·te popolazioni sono già fuggite; la stessa . Lemberg corre grave pericolo. ..

Intanto le vostre famiglie muoiono di fame, ed i vostri fratelli che prestano servizio nelle città sono costretti a sparare sulle vo&tre donne e sui vostri vecchi che tumultuano per avere pane. Di tutto ciò a voi nulla s i dice. E invece, per paura che disertiate, vi si dice che gli italiani maltrattano i prigionieri e fucilano i disertori.

Non è Tutti i so!dati dell'impero austro-ungarico che sono con noi benedicono il giorno in cui sono venuti dalla nostra parte. Essi sono ben trattati e ben nutriti e noi abt.iamo loro giurato che a guerra finìta nessuno sarà riconsegnato contro sua volontà al vostro odiato governo.

237
Edico dnl R eparto Opem-;;ioni in più linf!,ue < ' i n 36 000 copie.

SO LDAT T AUS TROwtnlGHERE SI

Dai vostri superiori ave to aenti to dir e ohe gl' I taliani sottopongono 1 prigionieri a maltr at tamenti. Aprite gli ooohi e Ye dre te c ome oib ai a ohe una vile oalunnia;il aola dato italiano è buo no d i e generoso e aopr atu t to non ha alcun odio oon • voi,per ohè sa che Biet e oo a tra tti da oh i vi comanda a combattere questa guer. ra ingiusta che costa al vo stro paese terri bil i aaor i tioi di vite umane 1 Jon vedete che 11 vos tro gov erno v'inganna tutt1, 1nviando gli alavi a oom. battere sul fronte Ital iano e gli Ital i ani de l Tirolo e di Trie. sta a combattere contro i Rusoi ed i s erbi. F•te ohe cessi quest a ve r gogna a venite Benza incontro agli Italia. n1 ohe vi come fr a telli ed avranno pe r voi ogni oQra oome hanno tatto coi vostri camerati ohe sono pr i gi oni e ri in rtali&. Leggete oib oh6 scrivono a lcuni d i loro:

•ro aono stato c atturato 11 l apr ile in I tal i a. Era luned1 aera. Gli Ita. "l.1an1 mi hanno trovat o eolo e ml hanno condo tto a lle loro posizioni. li aiooo "ne ero t.rito alla mano sinistra mi hanno s ubi to taaoiato la mano,a mi hanno aato del vino 4a bere,e mi hanno tra spo rt ato lontano tino a4 un poeto. In "•ueato poeto aono stato un g i orno • l i mi hanno pr e ndere an baSBo,ai "ls&11no 4ato della bianche r ia pulita e mi hanno condotto · .pi'h lonta no. Qul mi "danno molto bene da aangiare ,mi banno fatto prend ere un altro basno.e non h9 •vieto essere maltrattato. B que l lo obe d i c ono da noi in Au&tria ohe ' "in Italia commettono a t rooitk , queat o n on è v e ro. •

•to aono stato catturato dagli Italiani ,per la r agione oha ero an4ato oon •1ma pattuglia. Bl;'o gra nde paura che al sarebbe ao.oad.uto qualohe ooaa 41 eravamo aoli t r e uomini ,e c re de vo ohe gli It a liani li aa. data la pena di oon4uro 1 via ooae prigionieri. "Adea•o atiao b•n•' oi our&Do e o i 4azmo 4& mansi are a oi 4N1no •abiti pul i ti e oi oonduoono al bagno. L1 alloggio pure è buono e tutto 11 •storno passeggiamo. Le loro guardie eono molto b uon e oon no1,con ci battono •e 1n tutto oi aono beneYoli". •un austriaco fatto pri gi oni ero dagl i I ta liani diohiara,ohe 11 "to obe uaano gli Italiani v•r• o 1 pri g ion i e

• • •
• ••••••••• • ••••••••• •
ri auetriaoi t oltremodo bello , •Gli utfioiali 1tal1aa1 non aono tali oome 1 1 dipingo no gli utfl oiali auatria •ot. Dal priao momento della oattva 11 c omando italiano s i preoooupa di met= •tare gli uemtni in atato de c ente • d i r l fo c1l larl1. I prigionieri ao no me s si •a dormlre in oam ere pulite. Bon ho ma i v i eto ohe un militare italiano a bbia •perooeeo o in qualch e modo maltrattato ano dei no s t ri . "
Volantino lanciato nelle linee nemiche nella primavera del 1916.

SOLDATI AUSTRO-UNGARICI !

l 200.000 vostri compagni caduti nelle montagne del Trentino hanno aacrificato invano la loro vita. Gli italiani hanno preso energicamente la offensiva, hanno riconquiatato Asiago e avanzando vittoriosamente le armate del Principe che fuggendo abbandonano armi, viveri , munizioni

L' esercito russo, grande come il mare, occupata tutta la Bucovina, è penetrato per chilometri nei Carpazi, ha catturato 190.000 prigionieri austro-ungarici ed\ è alle della fertile Ungheria , dove stanno maturando le messi.

Soldati rumeni , soldati czechi, soldati alavi esultate! Sta per suonare anche per voi la grande ora della liberazione ! Sarete finalmente strappati al giogo tirannico dei Magiari e dei T edeachi che vi opprimono da secoli.

Noi non vogliamo le vostre terre e le vostre case ; vogliamo solo darvi pace e libertà. Soldati rumeni, soldati czechi, soldati alavi non aacrificate la vita vostra per chi vi opprime. Venite, venite da noi che aiamo i vostri fratelli, i liberatori vostri.

26 giugno 1916.

Volantin o p reparato in più colori e ling u e dalla 3" Armata.

239

La. RUM E NIA è entrata oggi, 28 agosto, in guerra c o ntr o l'Aust r ia a fi a n co . d ei pop oli c he co mbatto n o pe r la libe r tà di t u t te l e n a zioni.

ftOM I\ NI! .

Asta-zi, 28 August 1916, R omAni a a declarat resbelul l a Austri a-Ungaria, e a s'a au nit eu Italia, eu Franta, eu Anglia eu Rusia pent ru ajutor li beratiune fratilor Romani pentru libertatea toatel o r popoarele oprimite l Traeasclt RomAnia l Danas na 28ega Augusta navjestila rat RUMUNJS K A Austr ijl. Sada je Austrija sa svih strana opkoljena te svl sku pa ratuju deset Drzava za oslobodit sve narode lz pod Austrijskog jarma. ·

RUMUNS K O dnes d n e 28t ébo srpen vypovèdè l o vAi k u Ra kousku Uhersku. A se s pojeny s Ua mi, nas a nase s lo v a n$ké b r atry od rakouske vlad y osvobod l t l.

On ia 28 serpnia Rumyn i j a wypowlla wojnu Aust r o Uhors ki M.o narliljl, z S()juznykamy Ros syji, Ang li j i, i ltaliJI, wyz. wolyt w s icfi- l udyt s pi d h absburgskoj n ywoli.

ROMÀ.N IA m a hAborllt ized t az osztràk· magyar Monlrchiànak és most azok az àl lamokkol egyutt van a k lk a az 8sszes népek szabadsàgàèrt harcolnak (1916. VIli). -

RUMANIEN hat beute, den 28. August, der osterrelch-ungarls4:hen .Monarchie den Krieg erkllrt, um mlt den verbiindeten Mlcbten fiir dle FREIHEIT aller V61ker zu klmpfen.

Volnlll in o ediw dalla 4" A rmar a.

Fra telli Czechi e Slovacch i !

tedeschi vi ha nno strapp a ti alle vostre famiglie , vi hanno mes sa indosso l'uniforme de ll' oppress ore, ed ora vi conduc ono al mace llo!

Non vi ha nn o mai co ns ide rati co me loro prossi mo, neppure come sim ili a loro : voi erava te pe r loro a ni mali se nza rag ione, sen za vo lon tà, ch e va nn o dove li spinge la fr usta del padr one

Ha nno s coperto ora che anch e voi avete un cervell o e che an che vo i siete capaci di sfidare e di sopportare, com e individui e come p op olo, i pericoli più gravi e le sofferenze più atroci.

S'acco rse ro che vo i non intendete più di mori re a loro cap r iccio, ma che anche vo i volete che la vostra volontà e la volontà de i vostr i fi g li sia rispett a ta. Si a ccorgono ora che doma nda te la li ber tà per voi e pe r la vostra nazion e. Ed ora si s pav entano, co nsci della pro pria imp otenza a vin ce re il s enti men to po polare che pr ogredisce co n forza indomab il e e cor rode le bas i della mo narchia mal e detta. Inv ocarono perci ò l'aiuto dell ' Impero .

E da ll ' Imp ero infat ti fu mandato co nt ro d i voi, e sta ora arr ivando, il famoso generale prussiano Hoffmann, c he a Br est Lit ows k domò i bo lscev ich i quando tentarono di ri tirars i di fronte all'enorme tra dim ento che sta vano compiendo verso la propria patria.

Rius cirà a nc he q ues ta volta la su a impresa contro gli czec hi ? Ri usc ir à egli a sp ezzare la res istenza in dom it a de l so ldat o cz eco ? Porterà eg li la •. salvezza a ll'Austri a e I' ass er vim ento pi ù duro a i nos tri f igli per i seco li ve nt uri?

No f La su a opera di bo ia che è potuta r iu sci re do ve regnavan o il tradim e nto e la ven a lità andrà a vu oto, av e ndo egli di fr ont e uomini ch e sono animati dal santo ardore di patria, dall'amore della lingua materna e del popolo che soffre.

Noi e voi conosc ia mo tu tti il no st ro dovere : per la patria cara le vite ed i beni, ma per l'Austria putrida e per 1' Absburgo spergiuro neppure una sola goccia di sangue più !

I nos tri avi non ebbero mai paura de i te deschi dell' Impero e ne ppur e ora un gen erale prussiano r iu scirà a spezzare la nos t ra fi era vo lontà !

Addio l

In I ta lia, 5 giugno 1918

N 52 (Czecoslovacco)

I vostri frittelli della 6 Divisione Czecoslov a cca in Italia

Vo lanti n o reda tto i n pitì ling u e d alla Co mm iss io n e Cen tra le di Propa ga nda

Vola111ini e manifes tini approntali da/fa Commissione Ce ntrale di Propaganda.

Die franzOsische Armee hat in drei Schlac schlagen, 17000 Gefangenen, 71 Geschfltze un j gewehren eingebracht.

lhrerseits haben die Engllnder 14009 Deut ;c schOtze eingebracht.

Az elmult harom napi harcaikban a batal m a németeket elfogva t 7 000 fogolyt, 77 agyut és Az angolok is elfogtak 14.000 fogolyt és 2

MiJ.IYHOHH À.MepUBaHiB 3 BeCHOJ-0 ua tj)poumax Coi-oBHHKiB ' a ( niumopa Mi-j]Jioua r. Jl'e menep Ha tj)pamcyaRiM $pOHmY l . 361. (4 milioni di americani so n o in arrivo l milione e me z::.o sono già in Fran c ia) 242

ttagen die Deutschen geHunderte von Masehinenen gefangen und 230 Oefrancia badsereg leverte z meg sz4z gépfegyvert. a&f\\t. i zile de lupti, prinztnd mitraliere. Englezii din tu n uri .

a , ha sconfitto i tedeschi a di mitragliatrici. a 14.000 prigionieri e 230 bifa Niemc:bw zabierajaç wych. . t.

ila Niernce osvojiv 17 000. vojestrano su pak En glezi E:cco,

2 43
la vostra libertà. Evo ousfrijanci · i ugarci, vass sloboda. Hier isf, bstreicher un d lll)gorn, eure freiheif.
• E EBE ITALIEN ! HOCH LEBE DIE 128

VOLANTINI PER GL I IRREDENTI E PER LE TER RE I NVASE l ITALfANI!

245
Volantino lan cia to nell'agosto l 916

FRATELLI!

Nulla potra mai disgiungerci da voi. che ora vi opprimono e che hanno offeso in voi ed in . noi, in Europa · e nel mondo, tutto ciò . che i popoli avevano conquistato tra verso secoli di dolore e tenevano ·sacro

R monumenti della civilta a monumenti dell'anima • : bellezza e amore, giustizia e onore, indipendenza e libertà, quelli che ora vi opprimono e vi offendono non potranno mai essere, nè per · perfidi avvolgimenti di bieca diplomazia, n è per forza d' armi, i 'vostri go : vernanti.

Oltre le trincee esili - troppo esili per disgiungere i figli di una stessa famiglia - oltre i reticolati sottilitroppo sottili per · dividere i fratelli - noi verremo a stringere le vostre mani protese non appena il Destino lo consenta.

Volantino lan ciato nel dicembre 1917 nelle rerr e invase

COMANDO SUPREMO

del giorno all'Esercito

(da di$kibuirsi· fino ai comandi di plotone inclusi e da alla truppa)

Le notizie che quotidianamente ci perven gono dai nostri fratelli delle terr e. invase sul trattamento lol'o fatto dal nemico, se provocano in noi profonda ind i gnaz i one e giustificato dolore, debbono d 'tLl t r a pa1•t e riempirei il cuore di legit timo orgoglio, giacchè di fronte al nemico prepotente, l 'a nima italiana delle popolazioni rima ste si leva vigorosa in tutta la su a fierezza e risponde a lle impo sizioni con fe d e indom ab ile nella Pat ria e nella vittoria.

Mentre infatti lo straniero ten ta a11'annosamente di fabbricarsi menzogneri docum enti di umanità per ingannar e il mondo civile con attestati di. riconoscenza co n firme imposte e fotografie appo si tam ente or ganizza te, .i nostri fratelli e non solo gli uomini, ma anche le d onne ed i bambini, reagis co no col di gn itoso silenzio, col di sprezzo ed anche c on lo scherno, soccorren do con l oro p erico l o e con stoiche privazioni i pri{:,'ionieri nostri che il nemico ad iniquo trattamento e a d' inumane fatic he, dando ad essi tutto il con forto che po sso no di pietà e d ' affet to, con invitta e con su blim e sp r ezzo dell e rapp r esagli e. popolazioni _non hanno ch e un s olo pensi 'ero, la P atria, e una f;Ola certezza, la liberazione. Esse veghu.no in attesa e ci aspetta.no, fidenti nel nostro valore e nella no stra forza . l

Io voglio che voi ciò sappiate, voglio èhe la voce dei n ostri f ra t f lii · giunga solenne ed incitatrice al cuore di ognuno di voi.

I nostri aeroplani lanc erann o nelle vn11i montane e di là dal Pi ave la parola fermamente affettuosa e rincuo ratrice che p er voi invio . Ed i f ra· . telli nostri che là soffrono e validamente sperano, riuniti nel segreto delle loro na scosti all'occhio indagatore d ello str aniero, leggeranno il vostro sa luto di fede e sapranno che a Ua in doma bile italiani tà dell'anima l oro corrispond e in voi eguale ind omahile d ec ision e e9. eguale fermezza

Z . G. 28 Aprile 1918.

... •
R. ESERCITO ITALIANO
Manife stinu lanciat o n e lle te rre in v a se n e { maggio d el 19 18. in 1 2.000 co pie
Generale DIAZ

POSTA AEREA

per le fau1igli e de i te rri to ri invas i

Abitanti delle terre invase, sperate nella Patria vostra che no n v i d imentica Di&i V I V A L' ITALIA !

Prov. di BELLUNO

Sig. Maccagnan Genoveffa

LAil-10:--l :N ARINA - Belluno G? d O ott ima salute: ti penso sempre con i Ci\l' i figli ' Siate tran q uilli e fiducio s i. Baci e sa lnti An ton il•. - -- =-====o-

Sig . Fiorin Gio vanna p el' COL Dl F ASIN - Be l hino Rice vete i miei saluti. Sto · bene. ALibi fiducia e tuo fratello Luigi.

Sig . Maria Del Vesco LONGAfWNÈ - Belluno Salute ottima così sorella Maria e suo i fratelli. Coraggio e fede. Ba cio Toni.

Sig . D ' lsep Lùigia err:t·rSOSPIROLO - Belluno Io e fratelli stiamo bene. Coraggio e fiducia che vel'l'à il giorno delia. liberazione. Bac i e saluti. Eugenio.

Sig. Sachet Caterina Gasperin

PODENZOl CASTELL AZ Zv - Bellu no . Sto b enissimo. Cot·ag gi o e fe de che ved rai presto g l' italiani alla r iscossa . Baci e saluti : Pietro.

Sig . Dell ' Agnola Giovanna

ALLEGHE - Belluno. Godo _ùuona salute. tran quilli sul mio Coraggio e fiducia. Baci e saluti Vittorio.

Sig. Ve llo Marta

FELTRE LENTIER.l - Belluno Rice>uto notizie da E varisto ed Attilio, ·tutti stanno bene. Sii fiduciosa eire presto tuo figlio ti ve1·;·à a riabbracciare. Infiniti. Domenico.

Sig Facchin Giovanni

ZIO'f IN CORNEI (Pons d'Aipago) -Bell uno La m ia sa l u t e è ot ti ma T i pe nso semp r e. Abbi tanla forza d ' animo quanto ne ho Coraggio Baci e sa l uti. ' Vincenzo.

Sig Giuseppe Sala Del Vecchio

, BOREA (Cadore) - Belluno Vivi c sper·a; abbi fi ducia in noi, e tQo fratello che con fede incrollabile aspetta il giorno· della giustizia e della vittoria. Baci . Ti to.

Sig.· Sommarol

Francesco

TRICHl.AJ.'IIA - Belluno La. mia; salute è ottima. Come state? Saluti e baci a tutti di fam iglia · Ernesto.

Sig. Feltrin

pina

LONGARONE ZOH.TOGNA - Belluno Salute ottima così pu re di miei frate ll i State tranquilli èbe pr sro ci vedremo. Saluti vivJ ss imi: •- Gi(}vanni Mazzarolt1.

20
e
apri l
-1918
:3 Vo lantin o di pos ta aer ea
249
Volantini lanciati nel 1918

Ai dolenti di là..... :..

Ci giungono l vostri ardenti sospiri! Arrivano ar nostro cuore le vostre lagrime. Sentiamo come 1.1n fe rro rovente Il riverbero del vostri dolori • Sappiamo che invano Il nemico vi tenta colle blandizie e con le minaccia - Conosciamo le privazioni a cui siete soggetti.

Tutto questo rende più fervida la nostra preparazione, più tenace la nostra volontà di venir presto a LIBERARVI, più sicura la speranza di giorni mi gliori. Rimanete saldi come le roocie delle vostre montagne, diritti come i pioppi delle vostre belle p ianure, fedeli fino al sacrificio come lo furono i nostri padri In ben pi ù l unga schiavitù . Spunta l'alba della riscossa.

Viva l' Italia • fuori i barbari!

fRftU lll m - -

Sappiamo che i barbar i invasori ai ·quali l'i nganno ha aperta la str ada, hanno tolto e stanno togliend o dalle torri cam panarie di Udi ne e di tutti gli al tri paesi delle zone occupate, quei BRON ZI che - " CHIAMAVANO l VIVI PI ANG EVA NO l MORTI FUGAVANO l .NEMBI ,

Vi han no ru bato gli alimenti per il cor po - ora vi rubano gl i ali men ti p_er l.o spi r ito.

Il f l

250

VOLANTINI DI PROPAGANDA NEMICA

Il volantinaggio fu il mezzo più usato al fronte dagli austro-tedeschi per debilitare lo spirit o combattivo dell e nostre truppe. Ci è se mbr ato, pertanto , giusto mostrar e qualcuno dei volantini n e mici , per dare al lettore una testimonianza concreta del modo di intender e e di fare propaganda dell ' avversario.

Volantino lanciato a più riprese sulle no s rre linee, da luglio a ouobr e 1915 L 'esemplare riprodouo fu trovato in 11110 bottiglia nel torrente Fe/la.

251

La guerra d'Italia .

Situazione prima della guerra :

Quello che l ' Italia avrebbe ottenuto senza sparare un solo colpo accettando l'accordo offerto dall' Austria nel aprile 1915 :

Quello che l'Italia ha ottenuto realmente dopo più di 9 mesi d i guerra col sacrifizio delia vita o salute di oltre 500.000 mariti, figli e fratelli, con spese di 20 mllllonì di lire al giorno e con la perdita di 9 navi di guerra e dì 2 dirigibili:

Lan ci ato co n 1m pallon c ino n e ll'o ttobre 19 15

252

Soldati Italiani!

Vi si trascina con malizia in u na guerra di conquista e di rapina ;

L' assalto a tradim ento all e spalle d egli al leati di ieri é imm orale, é una vilta. s enza esempi nella storia e grida vendetta.

La Provvidenza Divina punir& ogni singolo di voi , che darli. aiuto .ad una simile azione scellerata.

Ognu no di voi, in fe de di D io ed in fro n te alla morte, d e ve condannare un si mo s truoso delitto, che col sacrifi zio d el vostro sangue vuolsi cometter e.

P en sate all e tremend e fat ti che ed ai c ontinui pericoli d i vi ta, che u n governo accecato imp orvi!

P ensate pure qual i r rep a rab il e mi s eria co lpirebb e le vostre di sgr azi ate famiglie l a p er dita del lor o so stegno!

Perch é affrontare tanta sciag ura, quand o esi s te la possib ilita. di scampo? Approfltate, ogni o c casione e arrendetevi ovunqu e vi si o'lfrira Il momento propizio l Negate l' ubbid ienza e se guite In massa l' esempio di tanti vostri buoni compagni, ch e volontariamente aano venuti da noi e certam ente non avranno mal a de plorarlo l

Per le armi ed altro ma t e rial e di gue r ra che cl conse gn e r ete r iceve rete un pr lmio: per ogni fucile completto c orone 10." , mitragliatric e Int atta , 500., , c a nnone intatto " 2000." , areopland intatto , 2000., , cavallo , 150.-

I n Austria i prigionie r i di guerra s ono trattati bene, s i trova no r iuniti i n gruppi n ei villaggi, godono dunque pie na lib erta , ricevo no un pasto so stan zioso e buo no, co m e pure il so ldo e son o salv i di ogni peric olo. Non esitate l Accorr ete in massai Siate ·benvenuti l

Volantino lanciato con aerei nelle linee della l" e delft1 -1" Annata (ouobre-nOl 'embre 1915).

Volantino lanciato n e l giug no 1916.

• 11 o ·GO È :s • -
Perdite ltalian.e r nella zona J\dige-Brenta dall' inizio dell' offensiva .austriaca fino ai 7 giugno\ Jrigionieri: 938 ufficiali e ,3.377 soldati, 181 mitragliatrici, 318 canaont fra cui motti di grosso calibro e immenso materiale da guerra.
. l'l JVIflano e ·?:orino! Sulla richiesta del governo italiano soldati inglesi e r, francesi hannq sparato dal 14. al -'1 16. settettj,b.re con mitragliatrici su vecchi militari -cli.iamati in arma, che si rifiuta vano ) di passare alla fronte, nonchè sulla gente, cl).e ;prendeva il 19ro partito. Numerosi morti e feriti. ,. t ., f ./ ' l( , ... - ; Volantino del 1917 lan ciato in più punti del [rome e con scriue diverse, ma tu/le riferite allo stesso presumo al' l' enimento. 25 4

S oldati it alia ni l

I Vostri superiori Vi ammoniscono d i non andare a prendere nè i g i ornali nè le altre comunicazioni inviatevi da noi, perchè oome essi pretendono, Vi a$petterebbero nei siti ove c he di solito trovate dette comunicazioni nient emeno che delle mine ed · altri tra-nelli! Perciò ci sentiamo in dovere di farvi esplicitamente osservare che oiò non corrisponde nullamente alla verità , ma ohe all ' incontro queste comunicazioni le potete prelevare a qualsiasi momento senza temere pericoli d i sorta. Venite pure quando piu Vi aggrada! Troverete sempre novità interessanti, novità che in nessun altra maniera Vi per- verebbero, giaoohè i Vostri giornali, spietatamente taaltati dal censore, non Vi riportano la piena verità sulla guerra, aè Vi informano sui momenti politici e4 eoonomici che passano nel retroterra italiano l

Si pr epara la pat ri a po lenta.

Sta scritto che ,. cattivo fratello non ha amici c l nostr i soldati godono tutta l'amic i zia dei vostri ba mbini , dunque non possono e ss ere cattivi. Disprezza t e co loro che vi dicono i l cont r ar io, ono si n e mici della pace.

La n c iato n el 1917 s ul fr o n te de lla 3" A nn aca
. · Documenti a voi itnoti: · ilio in veri ì. ,.. .., . Raccomandiamo ben studiare gli effetti. La pace .cotta Russià non è lontana.. · - E poi'??? Manifestino lanciato sul Pia ve alla fine del /917. 256

l mflfili Italia . a11aiono

ancora troppo m«Zschini ! (',iarchè l'I nghilterra e la Francia non s o lo s i ri fiutanoanco l'a sempre, d'accondiscendere alle r eiterate pre ghiere d el Vo stro GoYerno che implol'a un aument o d el famoso finora ass olutamente ·deficiente aiuto dell'Intesa , ma giacchè pretendono invece che l' «Italia faccia de sè » e an z i moltipli c h i i suoi sforzi per la continuazio:...c della g u err a, perciò il Vo stro Governo si !Tovò indotto di far median t e l a ufficiale agenzia « Stefa.ni » le segue nti cl.ichiarazioni:

« In un articolo com.parso nel gi ornale fr anc e s e «Le Pays » viene riferito che il Pr e si dente del Consiglio, on . Orlando, in 1ma co nv ersa zione con l'on. Franklin Bouillon, a\Tebbc a c cennato a l arghe disponibilità di uomini che l a gu erra attuale consentirebbe all'Italia.

Ciò non può non rappresenta re un e quivoc o, la cui portata. sarebbe di roYcs ciare il se n so di quanto ì'on . Orlando ha pot1.1to di r e ed ha detto . E<1 infatti in molteplici colloqu i sia con l'on. I•'ranklin Bouillon sia con altre n otabilità politiche e militari dei paesi alleati, l'on. Orland o h a lungamente e vivamente insistito nel me tter e in rilievo che, anche per ciò elle ri guarda l e chiamate sotto le armi, lo sforzo de ll'Itali a diffi cilmente può rHener si supcrabil e, a v endo essa chiamat o sotto le armi circa il 12 percento della sua popo lazion e totale; ed lnt altr esì dimostrato i grav i danni che all'economia nazionale apporta la estrema deficienza di mano d'op er a, danni non meno gravi che in qualunque altr o paese. Nelle medesime conversazioni l'on Orlaado ha, a nzi, manifestato il suo rincr escimento perchè l'importanza e dello sferzo e delle soffereDze che ne conseguono, non sia abb a s tanza n ota e ten uta presente anche fr a i paesi all eati e a mici. •

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• •
l VOSTRI CARI ALLEATI SONO PURE DEGLI SQUI· SITI SIMPATICONI, NEVVERO?
257
U11o dei numerosi manifes rin i m·versari tenderu i a m e llere dù cordia tra i s o/dari dell' l11 tesa.

Questa lettera apocrifa, lanciata con un palloncino assieme ad altre dello stesso tono e con uguale calligrafia, apparenrememe ca rica di fiduciosa speranza, era diretta a debilitare i militari che avevano le famiglie nelle terre invase.

258
259
. Accanto a ruvolgono te marziale te.zza d'una Volantino d enigrato rio delle uni rà cecoslova cch e.

Le perdite dell'Italia!

l. Perdite tli uomini .

In 11 battaglie sull'lsonzo l'Italia perdette:

Totale delle perdite permanenti V anno aggiunti a questa ciira che dopo ristabiliti vennero dati al fronte. · Perdite nel percorso della 12ma battaglia sulrlsonzo (Caporetto)

270.000 morti, 230.000 invalidi, 134.000 prigionieri. 634.000 uomini. 1,200.000 feriti

36.800 morti, 123.200 feriti, 295.000 prigion ieri. Totale 455.000 uomini . In complesso dal principio della guerra più di 2 miNoni un qzuuto.

2 . Perdite (li materiali.

L' e la Germania hanno riportato com e bottino dall'Italia: 3.000 cannoni, 3.000 mitragliatrici, 150.000 fucili e 52 mHioni di cartucce, 400 bombarde, 1 milione di bombe a mano, 1 milione e mezzo proiettili d'artiglieria. Altro bottino, materiali tecnici vettovaglie uniformi• , aut omobili, apparecchi dj aviazione, carriaggi ecc. del peso di 4531 vagoni ciascheduno eli 10.000 hg.

3. Perdite di territori.

. 12.000 chilometri quadrati1 di suolo italiano oceupato da i .. l'armata austro-ungarica. ·

4. Perdite di denaro.

Milano, 13 maggio 1918. ll Ministro del Tesoro italiano comunica che le spese di gue"a dell'Italia fino ai 31 marzo importano 40 miliardi 827 milioni di lire.

Secondo i calcoli del professore di economia nazionale italiano Einaudi le spese di guerra delr Italia ammontano a 1800 milion i di lire per ogni• mese, ed arriveranno aria fine del 11918 ad una cifra di L 57 miliardi.

Volantin o c on dati e cita zioni alt erate.

260

.11 sDidato ·derubato

. .

.

Il <Dorr.i-ere della Sera:> del 29 u. se. 1"008. il segu ente a.rticol(): Rancio che che sva· sperde, . SI magazztnt . ntscono.

Il rancj.o, lo si sa, -è molto migMraibo nell'esel'Cito .coml>attente e · nella grande maggioranm dei riparti, il servizio di distrilbuzi()ne va bè· nissimo. M:a in qu:a.J..che unità prooeide an C>ora male; troppo spesso- il rancic. arriva ali S'O'ldati m trinooa dimezzato o immangiabile. Perchè? lungo la ·strada vi wno dellè dispersioni criminose. Du;rarite la spesa, nellf cucin e o altrove? Non lo si sa, ma il solda to, con quali effetti teriali e morali è facile immagiinare, non riceve la razi<me che s petta. Si recconta che presso · molti depositi di reggimento, vi sieno decine d j colonnelli e dli: tenenti colonpelli, costretti all 'ozio più m attese che s i renda vaoant-e oo coma.n:do. Perchè non se ne p.re&dè qu a1Cilillo t non lo si manda a ispezi.onarr-e il ;-ancio presso le h'uppe operanti nn nell< vrime linee? Bisognlt che lo sconcio di: neglig enza o '.eli sottravi!Ollli dolost a danno dei COmbattenti sia distrutto con mano spietata:, co: ferrò rovente delle punizioni più seve1,e. E non ocçorr·ono r,ntovi. organis· mi; bastano pochi· uomini di p11ovata energia e di . specchiata onestà. L'i· >S pet tore del t'3ll'cio può fare da sè, senza scritturali e senza uffi:èio .· E anche, nei Suoi giri di ispezione, sapere pel'lchè nella 11ona delle o;pera·zioni, delle relrovie, taluni elementi borgliesJ, &i·ano .f.çrniti ,a:bbondan· temEinte e a pj:ezzo di viveri e d i indumenti militari d'ogni sorta sopra tutto di; sca:rpé nuove vendute in l ooalità della provincia di Vicenza a sei lir-e al paio! Perehè si tolleJ 'a: elle dei militari senza coscfen za vuotino ·COSÌ jper proprio profitt o e con enorme danno per l ' erario e pel l'economia mlzion.aiJ.è, i magazzini dell'Esercito? ILa: sooperta e la del reato non par troppo difficile gli indumenti mfl.ita-ri sono bet: rioonoscibili etenoclito di · codesti ricetlatori, odi sfruttatori del furto organiz1.ato. A:ssicumre alla gi ustizi.a; questi manu - · tengoli n on dovrel>l>e. essere difficile: vi sono migliaia e ra:binier:.i nella zona di gqel"l'a.....

UN CI'M'ADINO. .

Un vo frmr in o p arti co larmente in s idioso. perchè anonim o e p erch è la 11 01 i;ia co nr enura è ve ros imile.

26 1

La pace, sospiro dell'umonità,

è linmlnente!

Soldati {tali.ani!

Nel desiderio di ridare al mondo la pace, gli imperatori rl• Aw:ttria e di Germania nonchè il S ultano della Turchia hanno fu.tto pervenit·e ai dip](Jmaticj dell'Intesa la pmposta di entrare in t;1·attative sulla base dei capisàldi formulati dal Presidente degli Stati Uniti e di sospendere contemporaneamente le ostilità.

Soldati Italiani!

• La fausta notizia vi giunga dal cielo col fervido augurio che spunti presto il giorno in cm potremo stendet·e là mano fraterna oltre le trincee bagnate da tanto sangue umano.

Via dunque le armi, via gli stmmenti di odio e di m01-t-e e sia. fatta quella pace che affratella i popoli !

Questo grido di pace che oggi rimbomba oltre le valli e i monti trovi un'eco sonoTa nei vostri cuori. Vogliamo! fortemente vogliamo la pace, sospiro delle genti!

La pace ci farà Iiabbt·aciat·e le nostre madri finora 1-repidanti, ci ridarà le spose ed i bimbi, la pace ci ricondm·rà al desolato focolare domestico.

In un concorde atto le mani cerchino le mani per la stretta fraterna e la parola commossa dica : fatta la paee, amiamoei, siamo f1atelli!

Alla fine della guerra il tema condu ttore della propaganda avversaria, ripetuto fino all 'oss essione, fu la pace.

f .-'

Fotografie e cinematografie

Alla fotografia è oggi generalmente riconosciuta dignità di documento sto ric o. Come le fonti scr itte , essa è sottopos ta a severe in dag ini analitiche e cr iti che ispirate a stre t ti principi m etodo logici ; in altri ca mpi , ne ve n go no v alutati gli as p etti estetici e se miotici. Una rivalut az ione opera t a so lo recentemente, grazie a preziosi st udi e con tributi .

Ne lla grande guerra, essa fu utilizzata con du e fini: uno, stre tt a mente militar e , aveva tro vato n e lla fotografia uno stru m ento operativo validissimo , p er la ricog nizione del terr eno e l'individuaziqne degli obiettivi. L 'a ltro, pubblicistico , riconosceva all'immagine fotografica un a formidabile efficacia per l a pr opaganda . Nè mancò , nell ' au tori tà militare, la preco gn i z ion e che la fo to g rafia potesse diventare un valido documento per la s t or ia : l e di s posizioni impar tite dal Comando S upremo, e in qualch e caso dalle Armate, furono rivolt e anche ad accentrare il patrimoni o fotografico, p e r c h è r es tasse a t est imonianza della g u e rr a e non anda sse disperso.

All'atto della mobilita z ione , es is tevano solo tr e sq uadre fotografiche, di cui una a disposizione del Co mando Supremo a Udine, e quattro squadre tel efo tografiche da montagna. Avevano sop rattutto comp iti operati v i. Nel co rso del co nflitto , l ' esigenza di produrre se mpre più imm ag ini , portò ad una articolazio n e più complessa del

se rvizio , per cui si arr ivò ad istituire una Direzione del Serv izio Fotografico presso il Comand o S upr emo, un Serv izio Fot ogra fi co Aereo , un Se r v i zio Fo tog r a fi co Terrestre , ord inati in sez io ni e sq uadr e da ca mpa g na e da montagna. Centinaia f urono i fotografi pr ofess ionisti in div isa impiegati al fr o nt e; decine di mi g liaia le fotografi e fatte ai fini della propaganda.

L a so la sq uadr a, poi Sezion e C in e mat og rafi ca (e fotografica) dell'Ufficio Stampa e Propaganda d el Coman do Supr emo, arr ivò a contare un a rchivio di oltre 16.000 negativi c he , a fine guerra , fu donato al Co mi t ato Nazional e per la Storia del Ri so rgim e nto, presieduto da Bos e lli.

L a va lidit à delle immagini militari fu riconosciuta in pi ù occas io ni.

Ne l 1917, ad una de ll e tante mo st r e della g uerra organi zzate dall ' Intesa a Roma, particolare successo di pubblico e di critica ottennero l e fotografie fatt e dall ' Ufficio Stampa; n e l 1918, a Londra , un'espo s izion e promossa dal So ttosegretario per l a Propaganda all'es tero , fu v is it ata da 5 .000 persone in 7 giorni. Il (( Tim es " s i espresse in m e rito co n lu s in ghi e ri g iudizi.

I fotografi milit a ri ripre nd evano di tutto; un catalogo p e r la v e ndita delle fotografie di guerra , ed ito nel 1933 (2a ed izione) , raggrupp a i soggetti in ben tr e nta capitoli: artigl ie ria , arm i varie , av iazione , baraccam e nti , cimiteri e tombe di guerra , citt à pae s i e fabbricati , chiese, co lombi viag giatori c cani da guerra , diri g ibili e aerostati

, 265

monumenti, opere d'arte c reliquie , eserc it azione ed esper im e nti , forti, lavori di difesa, eli mina e di galleria, località, paesi di s trutti e danni , panorami, p e r so na ggi e gruppi , ponti , pr ig i o ni er i , marin a , ri vis te e cer im o ni e, servizio fotograf ico, serv izio sanitario , se rvi zi vari del ge nio , strade e ferrov ie, s ussistenza e rifornimenti vari, telefer iche , trincee camm inamenti e ri cover i , visioni varie (un vero zibaldone , fra cui la ritirata a us triaca e i fronti ester i).

Poch e furono l e fot og rafi e censu r a t e, contrariamente a quanto s ì po ssa cre dere; fra i sogge tti censurati c'e r a no obiettivi eli int e r esse militare, po se estremamente r acca priccianti di cadut i , immagini in cui comparivano militari in uniformi eccess i va m e nt e dim esse; soggetti , c i oè , c h e potevano av e r e risvolti in fo rm ativi c prop aga ndistici del e t e ri.

Se, per un ve r so, di s poniamo di una no t evo lissima docum en t az ione fotografica che ci perm e tte eli esp l o rar e gli aspetti più minuti d e lla g u e rr a - alla docum entaz ion e ufficiale s i aggiungono vi a via fondi privati che salta no fuori da can tine ove e rano finit i, la sit u azio ne nel campo cinematografico è quasi disperata.

Poche , infatti , sono le pellicole so pravvissute al tempo . Della produzione organica del Co mando Supremo se ne è persa tr acc ia ; una l e tt era di Diaz , dir e tta a Bose lli il 1 8 gen n a io 1919 , c i dice so l o ch e i filmati prodotti dovevano trovarsi pr esso il Gabinetto p e r l a Propa ga nda

a ll ' Estero. Al Comando Supremo e r a n o rimasti mi gl i aia di metri di spezzo ni di pellicola , presum ibilm e nt e ridotti in fu m o n eg li a nni sess anta p er un incendio su bi to dalla cin e teca dello Stato M ag g ior e d ell ' Ese r c ito.

La stessa lettera , se no n altro , dà un ' id ea sommaria di quanto fu prodotto; oltre agli s pezzonì m e n z ionati , a film di cer imonie , di p r e miazioni e di f es t egg i a m e nti in zona di guerra, a 32 cinegiorna li di guerra , f urono r e alizzati i seg ue nti lun go m e traggi a so ggetto : La P osta in gue rra , In alto , In trincea , L ' altra spon da , La battaglia da Plava al mare , l te rritoriali, Dal Tr e ntino al Rombon , La battaglia dalla Bainsi zz a al Timavo , Le truppe italian e in Francia, La battaglia dall ' Astico al Pia ve, Da Gorizia a Tri este, Il sa luto di Trieste al s uo R e, Dal Piav e a Udine liberata , Dal Grappa a B elluno, Da Bolzano a lnnsbruck, Da Capodistria a Fiume, Le ese rcitazioni degli arditi, L'aeronautica .

Alla produzion e f ilmi s tic a ufficiale s i agg iun se quella delle ditte private , ch e n on mancarono di m e rcanteggiar e lu c r osa men te i l oro films. Come l e fo to gr afie , anch e l e cin e m atog rafi e e rano sottoposte a particolar i norme di censura.

Ogg i pellicole r es idue s ono custodit e ge l os amente in cinet ec h e private; alc uni spezzoni so no serv iti a rimpolpare film di carattere s torico.

L ' Uffici o Stor ico de ll o S ME è riu sc it o, attra verso fortunose p e ripezie, a recup e rare qualche

266

centinaio di metri di pellicole e a riunirle in due "pi zze ", riversandole su s upporti ininfiammabili; di esse, ne proponiamo qualche fotogramma.

Per quanto riguarda le fotografie, ci limitiam o a pubblicare alcuni soggetti utilizzati da ll a propaganda. Riteniamo

infatti che , per meglio co mprender e come es s a operava attraverso la fotografia , il crite rio più obiettivo s ia quello d i mostra r e le s t esse immagini che gli organi c gl i operatori pubblicistici se l ez ionavano , per offrirle alla vista de ll e masse.

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Visita di corrispond enti di guerra al front e.
268
Pos to di blocco lun go un a s trada militare m ascherata.
269
Pauuglia di cavalleria. Bombardamento austriaco di Dogna. 1915.
270
1l cacciatore e la preda La preparazione d e lla carn e p er il rancio.
271
Un grosso calib ro della 733° baueria d'assedio La posta in trin cea Il gen eral e Cado rna , Padre Semeria e Gabrie le D'Annun z io a Udine.
, .. "" • ..., t.:"\ ·c - 1"• ... . ,, ' IJ.''-- /J-- ..... ,, 4'·.,.,. -?:
l/
ca pitano Baracca (l" a s in is tra) co n i resti di un aeroplan o aust ria co da fui abbattw o.
9 ago s to
273
E manuele Fili berto di Savoia entra a Gorizia
, il
1916.
274
In trin ce a con le prime masch ere an tigas. Trasporto feriti in tel efe ri ca.
275
Alpini sciato ri a Puma Venerocolo (Gr uppo dell'Adamello).
276
Gu erra in montagna. 11 sacro custode In un crepaccio def/"Ortler.
Trin cea n ella n eve 277
Di vedeua con l'equipaggiamento speciale
Can i "guerrieri ". 278
Un pome sospeso Distribtl<.ione dei doni in Val Vanoi.
279
Po rwtrici della Carnia , Timatt. Fra i generali Cadorna e Diaz il tenente Ugo Oietci.
280 1 111 ("' w l ' Il ' IU\ U 1! --
Tren o armato a Monfalco
n e.
Una postazione di artiglie ria.
28 1
Squa dra mitrag lieri.
282
Vita di trincea La siesta
. . . sarto
e calzolaio

. . . paneuiere.

/avandaio
283

Distribuzione de l rancio.

284
Rifornimemo idrico . Profughi di CaporeUo.
285
Costruzio ne del campo lrincerMo di Treviso. Rincalzi p er le prime lin ee
286
Sul Piave, a Nervesa.

/1 generale Dia z dec ora un valo roso.

287
In a u
288
Trin cee sul Piave In prim o p ia n o ra zz i per s egna/azioni.
esa de ll'attacco
Campo di prigionieri aus1riaci.
289
Squadro (mo cine mat ogmfica del Comando Supremo.

Uno

L 'angelo della trincea a Zen:.on.
29 0
spaccio coopermil o per alleati. 11 nano (caccin Nie11porr ) (' il gigante rlwmbardif're Caproni J.
291
Il riposo del guerriero.

Gli ul1i111i nssnl1i

292
Passerella sul Sile.
293
Passagg io d el M o ntic ano. Si torna a cavallo
...},+
11' •
Lu11go
294
l ple11ip01enziari austriaci si presentano per trartare la l'P.m. La camlleria emra a Gori:.ia.
Tremo lib e rma. __.;.:!•. . ... • . - ::: '._ 2t)5
ATTORNO AL MONl/MEN.TO DI DANTE ALIGHIERI ATRENTO
296
Festeggiamemi n Romn pa la l"iuoria. al ritomo di Viuorio E mnnue/e Il/ dnl fronte.

Afl"estero.

297
In Francia, nel bosco di 8/igny. In Albania.
298
A Salonicco.

I films

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Muti. Come lo erano al tempo. Il s uon o del piano, ora dolce e sereno , ora l ento e drammatico. ora cadenzato e marzial e, ora br i oso e vivace , surrogava le paro l e per scatena r e i J sentim e nti degl i spet tatori . ...1 L e stesse musiche erano utili zzate n indifferentemente per o gni genere di >t films, compresi i fi lmati e i t- documentari di guerra. Al più , accompagnava i l suono del p ia n o uno strumento a pe r cuss ione o a fiato , per tJ. sottolineare i momenti eroici o l drammati ci.

sensibilità i comme nti c h e l e immagini sugger isco n o.

Noi lo informiamo solo su ll a prov e ni enza de ll e pellicole .

Las c ia mo a ll ' immaginazion e del l e tto re l a musica più adatta alle varie s itu azioni dei fotog rammi ; e a ll a sua l) l - (! ..: ... •

Nel 1979 l' ex ope ra tore militare cinemato graf ico Paolo Rin audo spe dì in Italia dag li S tati Uniti , o ve e ra emigrat o, alcu ni spez zoni che aveva girato durante l a gra nd e guerra. Un patri m o n io cultura l e p reziosiss im o , rit ornato g r az i e a ll 'a mor e p er l a propria terra sem pre v i vo n egli emigranti ; a more che suona da duro monito p er noi più fortunati che restiamo.

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Opuscoli

Gli opuscoli di propaganda della grande guerra furono più prodotto del Paese che non dell'Esercito. Poichè però essi furono editi a migliaia , in milioni di esemplari, e d erano diretti a secondo dei contenuti a mobilitare l'opinione pubblica, a sollecitare prestiti, a essere di conforto spirituale e morale per il soldato, se ne dà cenni per non lasciare un vuoto tra gli strumenti utilizzati dalla propaganda. Anche perchè essi, a differenza delle cartoline, dei manifesti, dei volantini e dei giornali , come composizioni di più ampio respiro meglio consentono di fare un'analisi approfondita su come era vista la guerra da chi la stava vivendo e quali erano le molle che i produttori di propaganda toccavano per far vibrare gli animi delle masse.

Per questo mezzo largamente diffuso, purtroppo, i,n quest'opera è possibile soltanto una presentazione.

Diciamo, innanzitutto, che gli opuscoli comparvero già prima del 24 maggio 1915 per promuovere l'intervento in guerra dell'Italia, e continuarono a vivere a guerra finita , alimentando così le polemiche suscitate dalla pretesa sovranità e italianità di terre irredente non concesse.

Multiformi, gli opuscoli ebbero vesti tipografiche poverelle ed edizioni di lusso; furono composti di poche pagine e di centinaia, raggiungendo la mole di veri libri. Furono di solo pagine scritte e riccamente illustrati con disegni, fotografie e bozzetti, anonimi o di firme famose. Furono editi nei formati

più svariati, pass ando dis i nvoltamente da dimensioni estremamente tascabili a formati più adatti a un giornale.

N e furono autori campioni di umanità varia, rappresentanti eli ogni strato sociale e eli ogni livello culturale: dal giornalista al letterato , dal politico al poeta , dal combatt e nte al musicista, dall ' economista al regista , dall'oscuro cittadino all ' illustre cattedratico , dallo storico alla dama impegnata , dal dirigente all ' operaio , dall'italiano allo straniero, dal giovane ali' anziano.

Furono sovvenzionati da enti pubblici e privati , da e nti di beneficenza, da istituzioni religios e, da comitati , da unioni, da federazioni, da istituti di credito, da istituti di istruzione , dall ' autorità militare e dag l i stessi autori che forse intendevano , con l ' arma della parola, combattere una battaglia personale, o quanto meno sancire la loro partecipazion e alla guerra.

Forme e generi letterari furono tutti sfruttati; la fiaba, la novella, il saggio , il romanzo, la poesia , la memorialistica , la cliaristica, il racconto, l ' epigramma, l'aneddotica, l'oratoria , la satira, l'epica, la drammatica , fecero da trama di sostegno per tessere i contenuti.

Furono riesumati anche forme letterarie scomparse, ripescate dalla letteratura greca e latina: i dialoghi , interpretati da personaggi ora astuti ora ingenui, ora eruditi ora ignoranti.

Per la loro semplicità linguistica e per la facile comprensibilità, i dialoghi

321

furono rivolti soprattutto all e mass e poco co l te e, nella maggior parte dei casi , utilizzati p e r convinc e r e suJla bontà e sulla n ecessità dei prestiti di guerra.

N e presentiamo un campionario , con d e lle brevi annotazioni , perch è il lett o r e s i rend a c onto d eg li argom e nti più di sparati ch e gli autori s fruttarono per la propaganda.

322

Ancor prima dell'intervento italiano, numerosi opuscoli sol lecitarono la partecipazione alla guerra europea ponendo l' accento su due quest ioni: l ' Austria e la Germania avevano provocato il conflitto per estendere i loro imperi, l'Italia doveva muoversi per reclamare i confini legittimi che le erano stati negati al termine delle guerre eli indipendenza.

Milano. 1914.
323
Torino. 1915

PRIMI M·ES DI GUERRA.

Molti milit a ri , più o meno ill ustr i , t ennero diari, m emorie o raccolsero lettere dal front e, pubblicandol e . Qu i, un padr e se mbra qu asi vole r giustificar e al f iglio, e p er este nsione a tutti i figli d ei c ombat t enti, la necess i tà d e lla g u e rra. Signif icat iva la p r im a let tera, dirett a a ll a Sign o r a Maestra " ... Gli dica che la guerra è una brulla cosa quando si fa pe r cattiveria, come se un bambino grande andasse a picchiare un altro bambino più piccolo per fargli del male; ma che invece è una cosa giusta e santa quando si fa per liberare chi è tormenwto

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/ "" '!'... ' 1'',_ R .
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· = == w-:j ;\ . . .., -..J MILANO • ROMA • PISA • NAPOLI --
NEI
BEMPORAD & FIGLIO • EDITORI
FIRENZE
... ··. 324

Lo spirito. Du e opusco l etti per la sa lv ezza delle anime. Ai giovani d 'Italia s i raccomanda di tenere puri i loro corpi , ai solda ti si offre un vade mecum di preghiere e di esor tazioni a comportars i se mpre d a buo n cristiano. Senza vol e rlo , "A i giovani d'italia " offre uno s paccato su una sc ottante qu est ione sociale dell'epoca: '' ... Vi sono qu e lli che dalle case di prostituzion e rifuggono ... Chi non sa che v i sono prov vid i genitori i quali spingono il pagano disprezzo del volgo e l'egoismo noncurante d'ogni più sacro dirillo femminile, sino all'iniquilà di offrire al figliolo la rustica fanciulla ignara che prendon o al servizio a doppio uso, e che poco dopo - con qualche lira di compenso - sa rà malam ente scacciata . .. " . Una accusa s pietata contro il perbenisrn o borghese i mp eran t e

l••• Ai 6iouani . Il (}' ltolia r -l ASSISTENZA REUCIOSA" • - MIUTARI l ArciYCICOYAdo .. .. .. MILANO -= Padova, 1915. Milano. 1915. 325

LA DURATA .DELLA GUERRA LA GERMANIA DEL DOMANI

Combatteremo con odio e per vendetta. S E. Vittorio Eman uel e Orlando Di scorso t e nuto n Pale rmo il 22 -1 1 ·1915

Roma 1916.

L ' opusco lo raccoglie aneddoti , stralci di docum en ti , atti di atrocità compiuti dai tedeschi dall'ottocento alla data di pubblicazione . " Uno straniero è un nemico fino a prova contraria Noi s iamo moralmente ed intellettualmente superiori a tutti: nessuno è a noi pari. Dio è con noi ... " (prof. Lasso n , dell ' Università d i Berlino) " È col mio consenso che il generale in capo ha fatto bruciare tutte le località e che 100 persone sono state fucilate " (Von Bulow).

EDGARDO COLUCCI /4 ) . /
LA KULTUR de l la civilissima Germania ( SPIGOLATURE )
··================ ····===============·· Pre zz o : Ce nt. 30 a b enef icio d e lla Croce Ros sa Italiana
326

CANZONI PATRIOTTICHE

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VENTURINO CAMAITI

A spese Autore

Ptor le Famiglie bl!lognose dei Richiama!!.

Firen z e, 1916

Numerosi i volumetti di canzoni patriottiche composte durante la guerra da musicisti più o meno noti; diffuse le "ma ndolinat e" e le stornellate, come quella ded icata da Camaiti a "Franz " (Francesco Giu seppe) ch e nel ritornello r ipete un tema classico: " . .. fior di canaglia - ma sappiamo suonare a meraviglia - il mandolino carico a mitraglia . . . ·· .

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Il c o n te Dom e ni co convince il v ill ico Arturo de ll a n ecessi t à d e ll a guerra : il di a logo termi n a con a lcu n e regole a ur ee d a osservare in t e mpo di guerra, ovvero con le ·'mas si me del conte" bisogna fi n d ' ora imparare a non far sp r eco di nulla non permettersi alcuna spesa supe rflua . .. non dare a cani o altre bes ci e il pane che adesso è prezioso ... non bruciare legno , carbone, lignire oltre il superfluo non bruciare o lasciare ch e si guasti carta usa ca non gettar via nu lla di metallo ... non credere a chi vuo i mettere in sospe tto co ntro gli Alleati ... " .

Firenze , 1916.
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Firen<.e /9/6.

Opu sco lo co mm emora tivo dei soci della "Dante Alighie r i" di Fire n ze, sta mpato p er raccoglie r e fondi pe r i ricover i e i nidi dei figli d ci rich i amati .

SOCIETÀ NAZIONALE " DANTE ALIGHIERI" COMI T ATO FIORE NTI NO IN MEMORIA DEI SOCI MORTI PER LA PATRIA Parole del Vi c epresidente E PJSTE LLI a ll' A ssemblea del 21 Maggio 1916 lE T I POGRAF I A C T U:-\ TI NA dire tta da L. Fran cesc h ini 1916
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Bologna. 19/n.

D e Rossi raccoglie gli aneddoti della gu erra da i gio rnali e dagli scr itti dei corrispo ndenti d i guerra. Piccole storie di ogni g iorno , che h anno sapore c atmosfera d ea micisiana; letture adatte ag li animi semplici , per farli ora sorri d ere , ora co mmu ov e re.

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DISCORSO PRONUNZIATO

Firen ze . 19 16

Le donne ebbero un posto di rilievo nella propaganda , come autrici di opuscoli (un fenomeno che sarà assente nella 2 3 guerra mondiale). Lauretta Renzi incita le italiane a diventare madrine dei soldati privi eli affetti e di legami femminili spirituali, senza alcuna remora di perbenismo, né ostentazione salottiera.

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EccuER-CoRTESE

Brani di storia e brani di cuore FIRENZE TIPOG RAFIA ENRICO ARIANI Via Ghibellina, St·SJ tQi 6

'·· 1916.

Il prof. D esiati ri unì in qu es to opusco lo i versi di un a in dom i ta patriot a, sc ritti di "un'anima di donna, sì, ma anima forte, virile e appassionatamente garib ald ina", come si rivela dall e rime "A i no stri comba ttenti ": " ... E sovra l'alt e, con tra state c ime , l la b ella ombra d'un Grande l a cu i fu un giorno l'obbedir sì amaro l affettuosa vi gu arda , e v i sorride " .

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DUE NOVELLE FER I SOLDATI

. .

Torino, 1916.

L"eroe delle novell e è il capi tano Valori , un eroe forte e gentile, padre effettuoso : u piano piano lesse la lettera, e baciando piamente un lembo del magico maglione vi scoprì i filiolini d'oro ch'erano i cape lli de' suoi bambini " (da " Il maglion e magico").

DI PAO L A CARRARA LOJY\BROSO LA LINOTYPI -\"'dl E. Solza VIa Mari a VI ttoria, n. 27 • Te l efono 18·41 TORI N O
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Un manual e d i un'estr ema utilità pratica ; insegna , infatti, a co n fezionare indumenti p er i soldati, dai polsini ai guant i , dalle calze ai passamontagna · , dalle ca mici e a ll e scarpe, dai b e rretti alle ves t aglie, alle c int ure e a tanti altri piccoli capi d i vest ia ri o utili al campo , in tr in cea c in ospe d ale.

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la ID!rra italiana D!l t

RIASSUNTO DAl DOCUME:NTI UFFICIALI CON QUATTRO C ARrJNE. E CINQUE ILLUSTRAZ /ON l <1> <1> (l) a:

ATHI!NA EI..JM

ROMA - .MCMXV/1 Roma. 19/7_

Uno dei po chi opusco li di propaganda che riass um e, in tono u ff iciale e con se ri e tà storiografica , g li a vvenimenti d ella guerra fino al 1916.

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CAefA. EDI'PR,ICB

MILANO 191l

!l-'filano. 1917.

Kipl ing , il ce lebre scritto r e, premio No bel per l a letteratura nell907, in vis it a al fronte italia no , così tradusse le s u e impressio ni s ui solda t i italiani " ... Lo spazio, il sole, l 'aria, lo svolgersi della vita sotto cieli abbaglianti formano gran parce dello sfondo intellettuale di ogni italiano; di guisa che, quando il soldato riceve l 'o rdin e di sdraiarsi sulla polvere bianca e di rimanervi lun gamente, silenzioso e qui eto , mentre le gran ate passano su l suo cap o, egli lo fa con la stessa naturalezza con la quale un in glese avvicina la sedia al suo cami netl o ... ".

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.Pìccohz storìe e grandì ragìoni della nostra guerra ·o

MILANO

3TAIHI,J.Mllli NTO TIPOGRAFICO ENRICO ' r1a tldl" N. fS Milan o, 191 7

Il fa bulare dei racconti di tr i ncea mette in evide n za le '·picco l e storie " di it aliani , umili e di un ' umanità sco n finat a, cui fanno da contralta r e le o rr ide gesta d egli arroganti e f e r oc i au s tro-tedeschi. Si cr e a cos ì la premessa, il pret es to che rende le ra g ioni della '· nostra gu e rra •· logiche , giuste e sacre .

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337

BREVI

191 • gto

E MODESTE PAROLE

= PER l COMBATTENTI = - PR•.EFAZIONE DJ LINO FERJ?.IANI ENRICO

CHIOLINI

Questo opusco letto , scritto da un combattente nel mom e nto in cui i destini sembrano ancora sor rid e r e a lle armi italiane , è pieno di retorica, gi us tificabile, perchè proveniente da "uno che s t a in trinc ea" Alcune consi derazioni sono, peraltro, oggettive (§V - La guerra teorica e la gue rra pratica: alla guerra arrivammo impreparati e con un'industria inad eg uata).

ALFREDO DONADEO CA PI TANO COMMISSARIO
l..leRAIO
·TIPOGRAFO
Piu cen::.a, 19 1 7.
• EOITORE:
PIACENZA
33H

Raccolta di lettere scritte da Domenico Oliva in visita alle linee inglesi in Francia , poco prima della sua morte. Nel tratteggiare avvenimenti, alleati , avversari, Oliva trae spunto per narrare il miracolo del nostro Esercito proiettato, dall'inflessibile logica della guerra , dai campi alle trincee. Chiude con pagine di accorato dolore per l'Italia, ancora ignorata e disconosciuta, all'estero, nel suo sacrificio.

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i LA PAROL A !

DEL SOLDATO

Ed ito a curadell a UNIONE GENERfiLE DEGLI IN SEGNffN T I ITnLiffNI. CO!\IITATO LOì\lBARDO. M ILANO , Sede: lJnivcrsità Com•ncrciale L. Bocconi

l . . .. ..

Milan o, 19 18.

La p a r ola de l solda t o è di un fa n te , c h e dopo ess e r si p r ese nt ato ( f ra guerre e r ichiami è sotto le a r m i da o t t o - nove an ni ), spiega co m e r a g io nano i so lda ti (sottrarsi al proprio dov ere sar ebbe un a porch eri a), perch è non co nvi e ne a rr e n de r s i ( i tedeschi ve rrebb ero a s tare da p ad ro ni in tutta I ta lia), incita tut ti a l dover e d e ll a fratellan z a (in q uesto van no d' a cc or do perfino i pr eti coi soci alisti) rivo lge il s uo pe ns iero f inal e a i morti (ch e non devono essere mani inutilmente) , a i g iovani (aver sempre fiducia in un domani migliore dell ' oggi) e alle r a g azze (la guerra delle donne è l ' attesa).

r.···-···-·••a. • • • ·- · - ·- · - ··-·· , . . . .
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340

MlLfiNO 1918 DONO DELLA SEZIONE Pu DE ii .REGIO

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Milano , 19[8.

'' L 'E roica" nacqu e n e l 1911 con l'intento di esa ltare nella luce della Po es ia tutte le arti e la vita e d era una rass eg n a s u carta d i lu sso con incis ioni preg iate. Duran te la g uerra furono pubblicati "/gioielli d ell 'E ro ica ", tra cui " Ora z ione ai giovani" di Etto r e Cozzani. Impr eg nato di retori ca , è uno degli archetipi di un cattiv o modo di far propaganda. Qu elli che so n sul fronte ... non marciscano nella trin cea e a vva mpano nell'assalto) né si tra vagliano per sé ... per voi solo) per la generazione che popola ancora le scuole, in un mormorio d ' al veari operosi) musica del sile nzio in cui il destino prepara i versi del suo respo nso ... ".

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Coo}itato di Propagand a Cantiere Oriando & C - Livorno

ricordar e,,.

Livorno , 1918.

Il Comitato di P ropagand a Patriott ica del Canti e re Orla ndo & C. fu attivissimo d u rante la guerra: organizzò conferenze, pu b blicò manifes ti e volantini, di e de a ll e stampe diversi opuscoli. Questo pr ese n tato è uno zibaldone di eve nti risorgimentali (Anto nio Sciesa e il s uo " Tiremmu innanzi ") , dei pericoli di u na pace " alla rumena " , dei de l itti dei t e de sc h i su l m a re. Termina con un in vito ai soldati convalescenti: ave r fede ne ll a ri con osce nza della P atria.

• 1,. ; tr "il ., OP US COLO l'f . 2 ·
·uvoRNO ·1 •nP. 1ms Il "=============='==»
342

Milano, 1918.

L 'op uscolo del Comit ato Mutilati e Invalidi è un a dura reprim e nd a co ntro il fenomeno dell' i mbo sc am e nto. Secondo la tesi sostenuta da l co mpilatore , ci r colari e d ecr e ti in m ate ri a, apparen t e m ente seve ris s imi , "conTengono semp re quelle numerose e sv ariat e eccez ioni alla legge che sono appunto l'ancora d i salvezza dell'imboscato··.

343

PRIGIONIERI ITA LIANI 1 1

.:\Ql _..E , l't:J: 1'1:/,l!lt ; L .l. ltiYOJ.n:r.r. ,\ ' - (;O)JJ. ; nl f MEl)lC<\!'iO !.F! F}:JUTt: GON"TI!<llòi,J 1'1 \J,IA.Sl l'l\l'il..\1'0'f l'O • - lffl 1' 111" I!S'SEG N \ , \ 1 JL\l!U:B - CoNTRO L.\ t:mffi :'L l :1.\ FC'G-1-- Glli,..T!ZU l'l.\ T.U .'U.- 1:1 i>lCIIHLl - IJ, P_\NE kli IlA 'fO - O 'fi U.AJ I'I"I'll' :!TUA.7.1AN1'T - I'A"-<;AN() [ l101l1'1 ' ,, ' f//

•..•• •••.... ... .• . .. . . . ' : : . . : ....... : l . . I • . , . . . . . . . . . . j . . . ' . . . . . . . : . . . . . . . . . . :· . . .

' f Oi t l NO

'lTPOG HAJo'TCO- lW I'I'lUCJ<; 'l't) HI X.lti>J:o.: (&Il DrTTA 1'0>18..\) )l tLAX O • 'SAI'OLI - l'Af••:RMIJ1918

. . Et . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . : · . . . . l . . . . . . . . . . : . . . • l • • l :i . : . . . " . . .

Tori no, l 9 18.

Il trattamento feroce subito dai prigion ie rì i taliani in Austria fu prop aga nd ato con ogni m e zzo. L 'o puscolo , oltr e a contenere num e rose t e stimonianze di crud e ltà subit e, pubbli cò anche fotog rafi e s ullo s t at o fisico dei pri g ionieri ; foto che hanno poco da "i nvidi are" ad a ltre imm agin i di.ffuse trenta anni dopo.

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"L'ALLEANZA NAZIONALE, TORINO

La barbarie dell'Austria

5Qo migliaio

Torin o . 1918 .

L' est ratto riporta il pr es unto di sco rso pronunciato da l deput a to iu goslavo Tresic-Savicic a l P arla ment o aust ria co; in esso si rivelano le fe r oci persec uzi oni esercitate dal Gove rn o di Carlo l contr o i serbi e croati dell' I stria nella D a lmazi a c nella Carinzia. Nonosta nt e l'op uscolo sia acc redit at o come documento st oric o , le stragi c gli eccidi narrati sa nno, in verità , di ec cess ivo.

'I'OlH:XO 'T'ip. d,>IJ:I • Un7H. e! lln ù i 'L' orino , A!(ns lo H>lH
345

Firenze, 1918.

Volumetto revival risorgimentale sui legami di affinità ideali tra gli americani e gli italiani, demiurgo Garibaldi, edito per sollecitare l'intervento degli Stati Uniti e l'appoggio dei patriotti americani "che generosamente ci dettero sempre fin dai primi tempi del nostro risveglio unitario e liberale ... ".

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Interessante opus colo di propaganda per i militar i inv a lidi di guerra, s opr a ttutto per l a parte relativ a a lle prospetti ve d i un loro r e in se rimento n e ll ' E se rcito e ne l m o ndo d el lavoro.

R oma , 19 18.
34 7

Nurnerosissirni furo n o g li opuscoli di pr opaganda per i pr estit i. Ri s parmiare , portare i so ldi a llo Sta t o , conso lidare l'Erario furono le parol e d ' ordine dettate dalla vanghetta del fant e (stru m e nt o di g uerra e di lavoro), da i rubicondi fanc iulli di Vamba , dalle fiabe e in mille altri modi .

VA:\fBA fJasa mlc(, Novella
348
/ . asa m aooo dav-v-ero. 0a cOiòenk/d ù/Ol d.i Cm/Do Yrwo · 349

t ',

Austriaci e tedeschi non mancarono di contraffare gli opuscoli di propaganda italiani. Ben fatti, i due opuscoli presentati sinte tiz zano le gravi possibili conseguenze che deriveranno all'Italia per aver tradito la triplice.

350
351
...

Guida alle fonti

PARTE TERZA

Avvertenze

Contravvenendo alla norma sono state omesse nel testo le note esplicative, bibliografiche e documentali.

Non ce ne voglia la curia scientifica, accademica e laica.

Al lettore interessato alla veste iconografica del volume abbiamo cercato di offrire una panoramica degli strumenti utilizzati dalla propaganda.

Allo storico, allo storiografo, al ricercatore e al lettore attento offriamo questa piccola guida che riteniamo più idonea, delle scarne note , ad approfondire gli argomenti trattati.

Per una più facile consultazione, la guida è articolata per materia: propaganda, stampa e corrispondenti di guerra, cartoline, manifesti e locandine, giornali di trincea, volantini e manifestini, fotografie e cinematografie, opuscoli. Per ciascuna materia sono indicate, o ve esistenti, le fonti d'archivio e quelle a stampa; di ogni fonte, solo la prima volta che essa compare, sono dati cenni sintetici.

Le fonti documentali provengono esclusivamente dall'archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito. Nei rarissimi casi in cui si è fatto ricorso ad altri archivi, essi sono indicati. Le citazioni sono date secondo il sistema in uso

presso l'Ufficio Storico: la materia, la sigla del repertorio o del registro, il numero del raccoglitore e , ove possibile, la busta.

355

Propaganda

FONTI DOCUMENTALI

Raccolta delle circolari, registro M7

Circo lari emanate dal Ministero della Guerra, dal Comando Supremo, dallo Stato Maggiore R. Esercito e da altri Comandi, dalla l a alla 2a guerra mondial e . La l a raccolta, custodita nei raccoglitori numerati da l a 55 , comprende tutte le circolari della la G.M ..

In particolare, consultare: raccoglitore l, busta 3: contiene il fascicolo a stampa , 4° gruppo sez ione disciplina , delle circolari relative alla propaganda dal 1915 al 1917.

Studi particolari, registro LJ Studi e documenti, sintetici , pubblicati ed inediti che non trov ano co llocazione organica tra le altre fonti dell'a rchivio. Gli argomenti spaziano in tutto il ca mpo del la storia militare , dall ' antichi tà ai nostri giorni. In particolare co n sultare: raccoglitore 44, busta l: contiene documenti relativi a ll 'ordina mento e al funzionamento degli Uffici del Comando Supr emo (quindi anche quelli prepost i alla propaganda) dal 1915 al 191 8; raccoglitore 44 , busta 2: relazione redatta dall ' Ufficio Stampa il 15 m agg io 1917 s ull 'attività svolta.

Diari Storici l a guerra mondiale e allegati, registro BI I diari sono la fonte principale dell'archivio per la storia dei Comandi, d e lle Grandi Unità e dei Corpi. Annotano giornalmente gli avvenimenti della guerra. Gli a ll egati ai diari documentano, quando è nece ssa rio , i fatti descritti succintament e e sono di estrema utilità allo storico e allo storiografo per l 'in t erpre tazione critica degli avve nim enti. Diari e allegati so no rilegat i in volume. Consultare: Comando Supremo, Uffici Vari , diario dell'Ufficio Stampa e Propaganda , vo l ume l. Registra l ' attività svolta dall ' Ufficio dal ge nnaio 1918 al gennaio 1919. Mancano i diari degli an ni precedenti; Comando Supremo , Uffici Vari , volumi 1-2-3-4. Bollettini di guerra. Raccolta dei bollettini emanati dal 191 5 al 1918 ; Comando Supremo, Ufficio Informa zioni, diario Sezione U , volume 2. Contiene notizie sulla propaganda all 'es tero; Comando IV Corpo d'Armata, cartegg io s u ssid i ario agli allegati , volume 3. Riguarda i provvedimenti , relativi alla disciplina e alla propaganda , ado ttati al fr onte negli anni 19 151916 - 1917.

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Carteggio sussidiario

Il carteggio sussidiario della 1a guerra mondiale è più importante, per lo studio analitico del conflitto, degli stessi diari storici . I diari, infatti, raramente vanno oltre le operazioni militari; il carteggio sussidiario spazia, invece, a giro d'orizzonte Difficile definirlo, perchè oltre a essere ricco di documenti che abbracciano tutte le discipline della storia militare, sconfina spesso nella storia diplomatica, politica e sociale. La catalogazi one dei documenti è anomala, la suddivisione nei registri è purtroppo forzata dall'impossibilità, oggi, di riordinare l'intera materia - milioni di fogli - con criteri e metodi razionali. Di seguito, diamo contezza solo dei registri e dei documenti di maggior peso per la storia della propaganda .

Registro El, carteggio sussidiario Armate:

- raccoglitore 39: lettere di Comuni con incitamenti alla lotta contro l'austriaco (1915), lam en tele e proteste, episodi di intolleranza nelle trincee (grida sovversive , 1915), bandi e proclami 1915-1918; - raccoglitore 47: documenti e circolari di propaganda al fronte; - raccoglitore 114: documenti divers i relativi a lla disciplina, attività sovvers i va, disfattismo, propaganda e contropropaganda (1915-1918); - raccoglitore 115: documenti di propaganda, ricompense e decorazioni, conferenze (19171918);

- raccoglitore 193: disciplina, propaganda sovversiva. - raccoglitore 303: circolari (1916) relative alla propaganda pacifista, anarchica e sovversiva al fronte; propaganda 1918-1919; - raccoglitore 312: propaganda pacifista.

Registro E2, Carteggio Sussidiario Comando Supremo, Segreteria del Capo di SM:

- raccoglitore 21: norme per l'Ufficio Stampa; - raccoglitore 78: disposizioni riguardanti la disciplina; - raccoglitore 95: spirito delle truppe, propaganda, propaganda sovversiva; - raccoglitore 96: disciplina, propaganda, episodi di pacifismo e disfattismo; - raccoglitore I I I : spirito dei so ldati , relazione Comandini (1918); - raccoglitore 118: relazione Borghese sulla propaganda in Francia; - raccoglitore 130: corrispo n denza su ll o spirito delle truppe e della popolazione civi le .

Registro E5, Carteggio Sussidiario Corpi d'Armata: - raccoglitore 23, VII C. d'A.: disciplina, ammutinamenti, rivolte (1916 -1917); - raccoglitore 66, X/l C. d'A.: disc iplin a, rapporti, esonen;

358

- raccoglitore 78 , XJJI C. d'A.: conferenze (1918); - raccoglitore 89, XIII C. d'A.: disciplina , condizioni trupp e, inchieste , de n unce , eso n ero comandanti (1915-1918); - raccoglitore 99, XIV C. d'A.: disciplina; - raccoglitore l 05, XVIII C. d'A.: disciplina, propaganda sovvers1va; - raccoglitore 124, XX C. d'A.: disciplina , conversazioni con il nemico , contegno dei re parti (1916 - 1917 -1918); - raccoglitore 135, XXII C. d'A.: disciplina (1916-1918); - raccoglitore 150, XXIII C. d'A.: disciplina, inchi es t e, eso neri; - raccoglitore 162, XX V C. d'A.: spirito delle truppe, propa ganda (1917 -19 18); - rac cog litore 174, XXVI C. d'A.: disciplina , spirito delle truppe , propaganda (1916-1918); - raccoglitore 192, XXVII C. d ' A.: relazione sull'opera di assistenza civile; - raccoglitore 193, XXVII C. d'A.: servizio I.T.O. (1918); - raccoglitore 194, XXVII C. d'A.: disciplina, propaganda , contropropaganda , spirito truppe (1917-1918); - raccoglitore 206, XXVIII C. d'A.: spirito delle truppe, disciplina , truppe cecos l ovacche (1917-1918); - raccoglitore 227, XXX C. d'A.: propaganda (19 18).

Registro Fl, Carteggio Sussidiario Comando Supremo, Vari Uffici: - raccoglitore 2 I 0: lettere anonime di proteste (1916); - raccoglitore 238: disciplina, diserzioni (1915); - racco gli tore 246: offerte di pace, richi este di armistizio e propaganda in m er i to (1918); - raccoglitor e 251: propaganda rivoluzion aria e anarchica nell'Eserci to (1917 -1918) , diserzioni; - raccoglitore 256 : grida sediziose nelle stazioni ferroviarie (1915); - rac coglitore 257: spacci cooperativi (1918-1919), doni alla trup pa (1918), relazione riassuntiva s u1l' opera dell'Y.M.C.A.; - racco glitore 296 : pra ti che trattate d all'Ufficio Stampa e Propaganda ( 191 7-19 18) , r elaz ioni s ul servizio (191519 16) , relazioni delle Armate (1918), relazioni della Commissione Centrale di Propaganda sul nemico (1918), norme per la propaganda , case del soldato; - raccoglitore 297: costituzione e funzionam e nto U ffici doni ; - raccoglitore 298: rappresentanze straniere, propaganda iugoslava ; - raccoglitore 299: Ufficio Centrale Doni e Propaganda (dati statistici 1917-1918), r e l azioni sulla propaganda 93 Armata , teatro del soldato , conferenze mutilati;

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- raccoglitore 300: propaganda a ll 'es tero ; - raccoglitore 301: propaga nd a e con tropropaganda a ll 'es t e ro.

Registro F3, Ca rteggio Sussidiario ] 0 Guerra Mondiale: - raccoglitore 50: propalazio ne di notizie fal se; - raccoglitore 62 : spirito e discip lin a delle trupp e (circolare di Cadorna 1917), propaganda sovversiva , d isordini (1916 -1 917); - raccoglitor e 8 7: norm e p e r le po li zze ai com b attenti (1918); - raccoglitore 107: d iscip lin a, propaganda sovve rsiva ( 19171918); - raccoglitore l l l: 69° D iv isione, d iscip lin a e propaga n da sovve rsiva (1917-19 18); - raccoglitor e 117: prop aga nda d ella 4a Armata (1917-1918); - raccoglitore 119: propa ga nda pacifista n e ll a 3a Armata ( 191 7); - raccoglitore 121: T. A.I.F. (Trupp e aus iliari e in Franci a), bozza di r eg olamento dell'Ufficio Pro pa ganda;

- racco glitore 124: propaganda l a A rmata , bollettino V C. d'A. , r e lazione Ufficia li P d e lla 55a Divisione (1918);

- raccoglitore 133 : prop ag anda pacifista e sovve r s iva nella 4 a Arma t a;

- raccoglitore 168: propaganda sovve rsiv a nella 2a e 33 Armata ; - raccoglitore 257: conferenze patr i ottiche n e lla 4a Armata.

FO NTI A STAMPA

Biagini F. M. Anto n ello , In Russia tra guerra e rivoluzione - La missione militare italiana 1915-1918, SME Ufficio Storico , Roma 1983

I n un capitolo di questa pregevole opera, l'Autore mette in luce tutti gli sfo rzi compiuti dalla missio n e milit are ital ia na per propagandare in Russia l ' impegno dell ' Italia nella guerra .

Comando Supremo, Norm e generali per i servizi di indagine, di propaganda e di cont rospi onaggio fra le truppe operanti e le popolazioni e di propaganda sul nemico , Ro ma 1918. Pubblicazion e (circo lare a stampa) che regola il funzionamento degli Uffici l. T. O. di Armata, gli organi e il servizio di propaganda ne ll ' ultimo a nno di guerra .

Comando Supremo dell'EsercitoUff ic io In formazioni, Note sulla propaganda tedesca per la guerra , Roma 191 6.

Pu bb li cazione uffici ale, espone le tecn iche della propaganda tedesca, ne ana li zza mezzi e strum enti, prospetta l 'orga nizzazion e presunt a avversaria negli sta t i esteri, neutrali e non.

Commissione d ' Inchiesta, relazione, Dall 'l sonzo al Piave 24 ottob r e - 9 novembre 1917, R oma 19 19.

Nota re la zione della commissio ne parlamentare inde tta per i fa tti di Capore tto ; analizza, con un'o tt ica particolare e forte mente crit ica, anche

360

l'az ione di propagand a s volta tra le truppe fino all'ottobr e 19'17.

M a r c h e tti Odoardo , IL Servizio

In formaz ioni dell ' Esercito I taliano nella g rande guer ra, Roma 1937.

TI vo lume del Mar c h et ti , del Servizio Informazioni del Comando Supremo, acce nna all'opera compiuta dal Servizio n e l ca mpo della prop aga nda e della co ntropropaganda , in It al i a e all'estero

Me lograni Piero , Storia politica della grande guerra 1915-1918, Bari 1969.

In più punti l ' op era, notevole nel suo ge nere, affronta il problema della pr o paganda e del b e n esse re del so ldato , co n ana lisi e critich e interessanti.

P ao lone Filippo , Lin ea m enti di storia degli strum enti del pubblicismo, Rom a 1958 .

Di spense dai cors i della Scuola Pr opede utica alle Pr ofessioni Pubblicistiche dell 'U niv e r s ità di Roma. Esse n ziale per chi vog l ia conoscere co me gli strumenti dell ' informazione , d e ll a propaganda e d e ll a pubb lic ità si s ia no evoluti attrav e r so il t e mpo n e ll e t ec ni c he e nel linguag g io. A c hi vo le sse approfo ndire la problematica s ui rapporti tra prop aga nd a e mass-media s ugg eria mo la co n s ult az ione di: AA.VV , The Sociol ogy ofmass media of communication, K ee le 1965; Burgeli n 0., La commun ica tion de masse, Paris 1970 ; C h a rl o t M. , La persuasion politique , Paris 1970; C r oz i e r M. , La société bloquée, P aris 1971; Ellul J. , Propagandes, P aris 1962 ; K a t z E. - Laz arsfeld P. F., L 'influenza

p ersonale nelle comunica z ioni di massa , To rino 1968; Klapp er J .L., Gli effetti delle comunicazioni di massa, Milano 1965; Marcu se H., L 'uomo a una dimensione , Torino 1967; Wi lson K.G. , A theory of public opinion , C hi cago 1962 .

Pettorelli Lalatta Cesa r e, l. T. O. (Informazioni Truppe Operanti). Note di un capo del Servizio Informazioni d'Armata , Milano 1934. Capo dell ' U ffic io I. T.O. della 4 a Armata , P ettorelli L ala tta descrive i l funz ionam ento e le espe ri e nze f atte dalla propaganda al fronte, soprattutto n e ll ' ultimo anno di g u e rr a.

Stato Maggiore Eserc it o - Ufficio Stor ico , L 'Esercito Italia no nella grande guerra 1915-1918, vo l. V , tomo l , Roma 1980. Volume della R e lazione uffici ale , d edica un paragra fo a ll a propaganda (pag. 104 -7110).

Stato Maggiore R. Esercito - Ufficio Storico, L e Grandi Unità nella g uerra itala-austria ca 1915-1918, vol . l, Roma 192 6 . D a co n s ultar e so lo p e r la parte o rdin ativa d egli Uffici de l Comando Supremo addetti a ll a propaganda.

To s i Luciano , La propaganda italiana all'estero nella prima guer ra mondiale, Pord e non e 1977. Saggio s ullo sviluppo d e ll a propaganda co ndotta , dall e a u to rit à politiche e m ili t a ri italian e . n e i p aesi allea ti. Oper a sc ritta i n gran part e s u m ateria le d'arc hivio.

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Stampa e corrispondenti di guerra

FONTI DOCUMENTALI

Studi parti cola ri, registro L3: raccogli tore 44, busta 2: elenco dei corrispondenti di guerra (1916); raccoglitore 55, busta l: corrispond e nze autografe di Barzini , Fraccaroli, Ca rr é re, inviate a ll a censura.

Diari storici r guerra mondiale e allegati, registro BZ: Comand o Supremo, Ufficio Segreteri a, vol. l e 2: diario della gita dei corris pond e nti di g uerra ( ago sto-sette mbre 1915), co mplet o di r e l az i oni; Comando Sup remo , Ufficio Stampa e Propa ganda, voll. Sle, 67e, 67bi s: in alcune pagine registra notizi e relative alla censura , alla sta mpa , ai corrispondenti di guer ra.

Carteggio Sussidiario, r eg ist ro Fl, Carteggi o Sussidiario Com ando Suprem o, Vari Uffici:

raccoglitore 296: invio g ior nalisti al front e, vis it e e perm ess i , decora zioni ai corrispo nd e nti di guerra , giornali per le truppe, spazi bianchi n e lla pubbli caz io ne di articoli;

raccoglitore 298: elenco dei corri sponde nti accreditati, corri spo ndenze ( e cens ure) estere; racc oglitore 300: giornali v ari ; ra ccoglitore 307: sagg i e articoli inviati per censura; raccoglitore 30:!.: bozze di stampa inviate per censura , fascicoli stampati; raccoglitore 303: bozze inviate per cen s u ra , art icoli s ulla guerra; ra ccoglitore 306: ri assu n t i di stampa estera.

Registro F3, Cartegg i o Sussidiario r guerra mondiale: raccoglitore 120: II C . d ' A. in Fran c ia, c orrispond enti, att egg i a mento della s tampa, alcuni giorn ali.

FON TI A STAMPA

Alessi Rino , Dall'lson zo al Piave. Lettere clandestine di un co rr ispondente di guerra, Milano 1966.

Raccolt a d i lettere che l' A lessi riuscì a far giungere, elud e ndo la censura, al suo dir et tore. Una lettura cri t ica d e ll e lettere , co mparate alle versi oni uffi cia li , fornisce un quadro abbastanza reali stico dei rapporti tra autorità

362

militari, corrispondenti di guerra e giornali.

Autori Vari , Chi è? Dizionario degli italiani d 'oggi, Roma 1940. Ut ile per le sintetiche note relative ai corrispondenti di guerra.

Comando del Corpo di Stato Maggiore - Ufficio Informazioni , Regolamento per i corrispondenti di guerra, Roma 1914.

Pubblicazione u fficiale, contenente le norm e per i corrispondenti al fronte (autorizzazioni , permessi, censura s ugli arti co li etc.). Emanate prima del conflitto , le diposizioni rimasero in vigore a tutto il 1916.

Comando Supremo - Ufficio Stampa, Norme per i corrispondenti di guerra. Prescrizio_ni per il servizio fotografico e cinematografico, Roma 1916.

N uova edizione del regolamento pubblicato nel 1914 , con l'aggiunta dell e prescrizioni relative alla produzione e all'utilizzazione dell e fotografie e delle cinematografie.

Lancellotti Arturo, Giornalismo Eroico, Roma 1925. È un'opera fondamentale sulla stampa e sui corrispondenti della grande guerra, a cui ricorrono tutti coloro che affrontano la storia del giornalismo dal 191.5 al 1919. Interessanti anche i capitoli dedicati ai giornali per il soldato e ai giornali di trincea.

Licata Glauco , Storia e linguaggio dei

corrispondenti di guerra, Milano 1972.

L' Autore , giornalista professionista , fa principalmente un ' analisi del linguaggio del giornalismo di guerra , dalla fine dell'800 ai nostri giorni. Riporta anche notizie sintetiche sui corrispondenti , sui giornali e sui giornali di trincea della l a G.M

Ministero della Guerra - Ufficio Storico , La campagna di Libia , vol. V , Appendice, Roma 1927.

Ut ile per quanti vo lessero conoscere l'a ttività dell'Ufficio Stampa durante la guerra in Libia , dimenticata allo scoppio della la G.M ..

363

Cartoline

FONTI DOCUMENTALI

Archivio Museo Ce ntrale del Ri sorgimento, Roma: Collezione E. Scandrigli: circa 3.000 pezzi , di cui un centi n aio di propaganda , con a lcuni sogge tti contro la guerra.

Raccolte iconografiche

Le raccolt e iconografiche dell ' Ufficio Storico comprendono cartoline, fotografie , manifesti , ci n ematografie. Tr a esse tre collezioni di cartoline , per un totale di 60.000 pezzi , di so ggetti escl u s iv amente militari. Circa 3 . 000 le cartoline di propaganda e per i prestiti , ripartit e nelle seg uenti collez io ni: collezione di Ufficio, albu m 51 , 51 bis, 52, 53 ; collezione Camurati; collezione Starace. L a collezione di Ufficio proviene da una raccolta inizialmente c u s todita presso l a Biblioteca Militare Centrale ; le altre due so no state acquisite successivamente, negli anni sessanta.

R accolta circolari, Registro M7: raccoglitore 2 , busta 6: d isposiz io n i relativ e al servizio po st al e .

Studi pa r ticolari, Registro L3: r accoglitore 44, busta 2: diverse disposizioni s ulla censura postale e

s ull e cartoline.

Carteggio Sussidiario, Registro El: raccoglitore l I 4: norme per la censura regg im enta le s ulle cartoline (1917) , propaganda con tro la guerra a mezzo di carto lin e.

Carteggio Sussidiario, Registro F3: raccoglitori 48, 49, 50, 11 O, 111: contengono documenti diversi s ul se rvi z io di po sta militare e sulla censura (1915-19 18); raccoglitore 52: cartoline in franchigia; raccoglitore 130: docume nt i sul servizio postale e sulle car tolin e (1915-1916).

Carteggio Ordinamento e Mobilitazion e, Registro F4 e F5 È un carteggio anoma lo ove si trova di t ut to, dal 1866 al 1950; va sempre consultato a completa mento delle ricerche condotte su altri repertori. raccoglitore 136: varie se r vi zio posta le; b usta corr isponde n z a con i m ili tari dell ' eserc i to mobilitato ; cartoline in f r a n c h ig i a (19 14- 1915).

FONTI A STAMPA

Numerosissime so no le opere in co mm erc io che utilizzano le cartoline di

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propaganda e p er i prestiti di guerra com e stru mento di do c um e ntazi o n e visiva o , se mplicem ente, co me " belletto" Noi ci limitiamo a seg nalare qu elle opere che fanno un uso diverso dell e cartoli ne, che partono dall e cartoli ne com e fonte per la s toria , militar e e non , o che di esse fanno la storia. E scludiamo perta nt o, dalla bib liografia , cata logh i, rivi ste e opere di collez ioni smo

Cadioli B. - Cecchi A. , La posta militare italiana nella prima guerra mondiale, SME - Uffi c io Storico , Roma 1978.

Opera b asata sulla rela zio ne del direttore della posta milit a r e, contiene utili ss im e notiz ie sulle ca r toline di propaganda in franchigi a.

della Volpe Nicola, Cartoline Afilitari, SME - Ufficio Storic o, Roma 1983. Storia d elle ca rtoline milit a ri , dai primi t ipi a oggi ; alc uni capitoli so no dedicati alle cartoline di propag a nd a, per i prestiti e in fra nchigia.

Donadei Mario , L'Italia n ell e cartoline 1848-191 9, C un eo 1977.

Un te nt ativo di lettura della s toria d ' Italia attraverso le cartoline, soprattutto militar i e di propaga n da.

I sne nghi Mario (saggio di ), La guerra in cartolina. Ca rtol ine d e lla grande guerra 1914-1918, Tugli e 1982. Analisi d e l linguaggio d e ll e cartoline de ll a grande guerra.

Pi gno tti Lamb e rto , Fig ure d ' assalto. Le cartoline della grand e guerra ,

Ro vereto 19 85 .

Attrav e r so lo studio della co llezion e di cartoline c us todite al Mu seo della Gu erra di Rovereto , l ' Autore individu a alcun e carat teristiche e m e todi della propag anda di guerra.

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Manifesti e locandine

FONTI DOCUMENTALI

Archivio Museo Centrale del Risorgimento, Roma: cartelle prestiti di guerra: alcune decine di locandine e manifesti di propaganda; manifesti di propaganda per i prestiti; manifesti di propaganda degli alleati. cartella propaganda: bozzetti originali di Scorzon, di grande formato. Inediti, preparati presumibilmente per manifesti.

Raccolte iconografiche: Fondo Scotti - raccoglitore GMJ: contiene manif es ti e locandine, soprattutto dei prestiti di guerra; Studi particolari, registro L3: raccoglitore 47, busta 4: proclami e manifesti di guerra.

Carteggio Sussidiario, registro El: raccoglitore 39: manifesti, bandi, ordinanze; raccoglitore 47: manifesti di propaganda.

Carteggio Sussidiario, registro Fl: raccoglitore 298: propaganda slava antita liana, con manifesti; raccoglitore 304: manifesti di

propaganda al fronte e sul nemico; raccoglitore 305: manifesti di propaganda, anche illustra ti.

FONTI A STAMPA

Diversi sono gli s tudi autorevoli sui mani fest i come mezzo di comunicazione sociale; alcuni ne analizzano anche l'aspetto estetico e semiotico. Poche le opere, più qualche articolo di scarsa consistenza, sui manifesti della prima guerra mondiale. Per quanti vo lesser o approfondire le tematiche sociali , estetiche e semiotiche suggeriamo la consultazione di: AA.VV., Mitologia ed iconografia nel XX secolo del manifesto italiano dal1890 all9.74, catalogo-mostra, Roma 1980; Barnicoat A., A concise history of posters, London 1972; Barthes R. , Miti d'oggi , Milano 1962; Boscaglia R., Il decò italiano, Milano 1975; Gallo M., I manifesti nella storia e nel costume, Milano 1972; Mcnight Kauffer E., The art of the poster, London 1924; Munari B., Design e comunicazione visiva , Bari 1968; Quintavalle A . C . , Parola/Immagine. Manifesti dal Museum of Modern. Art di New York, Roma 1971; Quintavall eAllegri, Il Manifesto politico italiano: 1972, Milano 1974; Villani D. , Storia del manifesto pubblicitario, Milano 1964.

Brignoli Marziano, Milano 1915- 1918. Manifesti di guerra, Milano 1978.

366

Attraver so i manif es ti per i prestiti e quelli a ffi ssi dal Comun e , Brignoli document a la partecipazi o ne alla guerr a della città di Milano.

Darracott J. , The first world war in poster , New York 1974. Present az ion e di manifest i della guerr a, tra stori a e es tetica.

Hardie M. , War poster 1914-1919, London 1920 .

Di int e r esse per lo sforzo comp iut o dagli autori di mani festi britannici a favore della propagand a per gli arruolam ent i.

Rickard M au rice , Manifesti della prima gue rra mondiale. Notev o le a nalisi comparativa sulla metodolo g ia e sui fini d ella propagand a nei vari sta ti belligeranti attrav erso i manife st i .

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Giornali di trincea

FONTI DOCUMENTALI

Raccolte iconografiche: Fondo Scotti- raccoglitore GMJ-24: contiene molti numeri di " La Ghirba", più altri numeri sparsi di alcuni giornali; Biblioteca 1\1ilitare Centrale, categoria XVI, cartella 2308: raccolta incompleta dei giornali di t rinc ea della l a guerra mondiale.

Carteggio Sussidiario, Registro El: raccoglitore 114: circolare 11 giugno 1918 sulla spedizione nel Paese dei giornali di trincea .

Carteggio Sussidiario, Registro E5 : raccoglitore l 00 XIV C. d'A.: contiene fogli vari e giornali.

Carteggio Sussidiario, Registro Fl: raccoglitore 296: proposta di s tampa di una rivista di propaganda della guerra per le truppe (luglio 1917).

Carteggio Sussidiario, Registro F3: raccoglitore 120: proposta di pubblicazione di un quotidiano per le truppe, "Sempre Avanti!", avanzata dal II Corpo d'Armata in Francia.

FONTI A STAMPA

Cenni sui giornali di trincea si ritrovano in varie opere di storia; altre hanno utilizzato i giornali come documenti visivi; noi diamo noti zia di alcune opere consultate.

AA.VV., La Stampa 1\1ilitare in Italia, atti del l o convegno Europeo della Rivista Militare, Roma 1977.

Utile per l'elenco dei giornali di trincea editi nel corso della guerra.

Isnenghi Mario, Giornali di trincea 1915-1918, Torino 1977. Analizzando il linguaggio dei giornali di trincea , Isnenghi pone l'a cc ento soprattutto sull'opera educa t iva, strumentale secondo I' Autore, che essi vollero svolgere sul "popolo".

Lancellotti Arturo, Giornalismo eroico, opera citata .

Licata Glauco , Storia e linguaggio dei corrispondenti di guerra, opera citata.

3a Armata, La Tradotta, Giornale della terza Armata, Milano 1965. Ristampa dell'intera raccolt a del più famoso giornale di trincea.

368

Volantini e manifestini

FO NTI DOCUMENTALI

Raccolte iconografiche: Album G1 122 : manifesto l a nciato s u Vienna con firme autografe dei trasvola tori.

Ca rteggio Sussidiario, Registro El: raccoglito r e 47 : volantini var i di propaganda per le trupp e, per il ne mico , per le terre invase; manifestini di propaganda nem i ca (1915-1918);

raccoglitor e 201: mani festi n i di propaganda per le terre invase ( 1918).

Ca rteggi o Sussidiario, Registro ES: raccoglitor e 90 XIII C. d'A.: manif estini di propaganda nemica (1918);

raccoglitore l 00 XIV C. d ' A.: volantin i di propagand a nem ica (1916 - 1918);

racco glitore 136 XXII C. d'A.: manifest ini la nciati dal nemico (19 17).

Ca rteggio Sussidiario, R egist ro F1: raccoglitor e 27: manifest i di propaganda per i n e mi ci, va rie lingu e; volant ini di propaga nda de ll e Arm a te (1916);

raccoglitore 186: manifestini e vola ntini d i propaganda per le trupp e , su i nemici ; manifestini di propaganda nemica (1915- 19 18); raccoglitore 238: volantini di propaganda ( 1916); raccoglitore 303: man ifesti ni di propaganda varia, in diverse lingue; raccoglitore 304 - 305 - 306 - 308: racco l ta manifestini e vola ntini , anche illustrati, d i propaganda per le trupp e, per i nemici , per le terre invase ; in varie lingue (1917 - 1918).

Studi particolari, Registro L3: raccoglitore 47, busta 4: alcu ni manifestini di propa ganda varia.

FONTI A STAMPA

Non risulta c h e esistano pubblicazioni s pecifiche sui volan tini e sui manifestini di propagand a d e lla Ja guerr a mondiale. Come molti docu m enti vis ivi, essi sono sta t i più oggetto di attenzione "estetica" che di indagine metodologica. Accenni spa rsi si trovano in alcune opere che, peraltro , non va le la pe n a di segnalare per la scarsa attenzio ne ch e d edica no ad essi c ome strumenti di p r opaganda.

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Fotografie e cinematografie

FONTI DOCUMENTALI

Raccolte iconografiche: - fototeca, cat. 500 e album GMI: fotografie della l a G.M. del Comando Supremo e fondi provenienti da donazioni private. fototeca, raccolte cinematografiche: "La guerra in alta montagna" , "La battaglia del Piave " .

Carteggio Sussidiario, Registro El: - raccoglitore 193: servizio fotografico (1917); raccoglitore 196: cinematografie , operatori cinematografici, norme per il servizio cinematografico (1915 - 1916); raccoglitori 308 - 309 - 310: fotografie aeree.

Carteggio Sussidiario, Registro F1: - raccoglitore 207: ordinamento del servizio fotografico (1916);

raccoglitore 296: sistemazione sezione fotografica e laboratorio Revedin (1916); invio fotografie e cinematografie per propaganda; partecipazione a mostre fotografiche all ' estero; raccoglitore 299: servizio fotocinematografico; relazione per lo

scioglimento del laboratorio fotografico del Comando Supremo (1918); invio al Comitato Nazionale per la Storia del Risorgimento . del materiale fotografico della Sezwne del Comando Supremo (1919); raccoglitore 300: esposizione fotografica a Londra (1917); raccoglitore 301: relazione sulla mostra fotografica di Roma (1917); raccoglitore 305: locandine di proiezione di films di guerra; fotografie (in volumetto) di prigionieri austro-ungarici in Italia.

Carteggio Sussidiario, Registro F3: - raccoglitore 6: esposizione aerofotografica di Bruxelles; raccoglitore 93: ordinamento squadre fotografiche e telefotografiche.

Carteggio Ordinamento e A1obilitazione, Registro F4 - 5: raccoglitore 388: cartella IV-l, ordinamento e specializzazione operatori cinematografici.

FONTI A STAMPA

Bo vi o O. - del1a Volpe N., L'Esercito italiano nella prima guerra mondiale

370

- Immagini, Roma 1978.

Ampia selezione di fotografie della guerra dalle raccolte dell'Ufficio Storico.

Brign oli Marziano, Immagini della prima guerra mondiale, Milano 1982.

Fotografie dalle Raccolte Storiche del Comune di Milano . Documentano alcuni aspetti d ella guerra con un discreto apparato critico.

Comando Supremo - Ufficio Stampa, Norme per i corrispondenti di guerra. Prescrizioni per il servizio fotografico e cinematografico, Roma 1916 - opera citata.

della Volpe Nicola, Fotografie i\1/ilitari, Roma 1980.

Contiene, in appendice, una storia della fotografia militare durante la prima guerra mondiale.

Kozlovic Andrea, Storia fotografica della grande guerra, Schio 1986. Raccolta eli fotog rafie con annotazioni critiche.

Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico, Indice delle truppe e dei servizi mobilitati durante la guerra 1915-1918, Roma 1939.

Utile per gli organici dei fotografi militari mobi li tat i.

Tagliati A. - Bordigon C., La guerra dei padri, Milano 1964. Volume principalmente fotografico , ricco di notizie, dal taglio giornalistico.

Treves, La guerra, Milano 1916-1918, 3 volumi.

Pubblicata a fascicoli guerra durante dal Treves, in collaborazione con il Comando Supremo, l'opera è la più ampia selezione di fotografie eseguite dal Reparto Fotografico .

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Opuscoli

FONTI DOCUMENTALI

Raccolte iconografiche: Fond o Scotti) raccoglitore GM1-26 e 27: raccolta di alcun e decine di opuscoli di propaganda della guerra e per i prestiti.

Carteggio Sussidi ario , registro F1: raccoglitore 296: documenti relativi alla pubblicazione di opuscol i di propaga nda ; raccoglitore 298: opuscoli di propaganda contro l'I tali a; racco g litore 302: opuscoli di propa ga nda; rac coglito r e 303: opuscoli di propag a nda , anche per gl i alleati.

bibliografie so no , inoltr e , una ve r a mini e r a per ric er che relative a lla propaganda e ai suoi strumenti.

Barengo U. - Blatto O., Saggio biblio grafico sulla guerra mondiale ) Torino 1926.

Biblio grafia di volumi, opuscoli e articoli pubblicati fino al dicembre 1925. Ha spec chi sistematici riepilo gat ivi delle opere presentate e un catalogo per auto r i , per un totale di 10.000 segnal azioni.

FONTI A STAMPA

Non ci sono ope re che abbiano analizzato la "materia" opuscoli; qu ell i custod iti presso l'Ufficio, su cui sono state condot te le ricerche , son o in dicati tra le fonti, perchè si ritiene che essi dovrebbero essere studiati come tali , in qu a nto poco si conosce della loro storia, d egli autori, del linguaggio ecc Crediamo utile però segnalare du e imponenti bibliografie della la guerra mondiale, p e rch è buona part e dei volumi e degli opuscoli in esse elencati so no pubbli caz ioni di pr opaganda Le due

Comune di Milano , Catalogo biblio g rafico della Guerra Mondial e 1914-19I 8, Milano 1939. Introd otta da Piero Pi eri , l a bibliografia annota 21.518 pubbli caz ioni , con indici per m a t e ria e per nom e. In appendic e notizie s ulle raccolt e documentarie custodit e a Milano, molto interessanti.

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IT'IITO 01 STAI\IPARE NEL.\IF.SE 01 1\IARZO 1989 A CURA DI:LLA rUSA EDITRICE s.r l. PER COl\'TO 01'1.1.0 STATO 1\IAGGIORE ESERCITOUFFICIO STOR ICO

ULTIME OPERE EDITE DALL ' UFF ICIO STORICO

Opere storiche va ri e

L Armata Sarda do ila Restaura7rone · Aspet:i ordinat VJ ec unifC<'TlO ogicr

L 'Armata Sarda e le Rtlorme Albe•Me · Aspet:t crdtrat-vi eo t.niformo.ogic•

L 'Untforme gr g10verde (1909·1918)

Lo bandiere dell'Esercito

L'Ataldica ooii'Eso•c•to

L 'Ane rni tila re di Vegezio

Storia dell'Art e Militare Modena - Voi l Il l l Tanc redi Sa a tta a Massaua

Le pag tiC rnilitari de l Ca pitano Ed •ron oo Dc Am tc is Manf redo Fanli

Un seco lo di relazi oni mt ltta rì tra Italia e Svizze ra ('t!)é t-1 961}

In Russta tra Guerra e AtvO tLtZtone

L 'Eserc ito per '' paes e

Di lesa del te rr itor io c pro tc7 io n o an t•aerca

11 Genera te Ricott • e ta poltt ca mi li ta re ita li ana da l 18 8 4 al 1887

L 'U'Itcio Siorìco dell Ese rc tto - Un secca to di s:oriog ra f•a milita re

Memorie Storiche lvlili tarr 1977 1978. 1979. 1980. 1981 , 1982

Memorie Storiche Milit ati 1983

Stud• Sto ri co Mtlttar 1984

Studt Storico- Mililar· 1985

S<udt Storico - Mth1ar t986

Studt Stonco • Mtlttar· 1987

Le opere d Ra rmondo M()(ltecucco Eo•zionc Cntica- Vçt l e 11

Le battag e decrsrve del woroo Occidema e - Vol.l (Dal e orrg•nì alla bat:agha dt :..enan1o)

- Vol. Il (Dalla sconl.tta dell Arrrada Spagnola alla battag :ia di Watcr iOO) - Vol. Ili ( Da la Guel'a C vrle a<ne•ocana alla f ne della 2• G.t-1.)

S:oria della dottr,na e dCQit oro ,nament de 'Esercito l:allano

Vol. 1 - Da l Esercrto orerror:ese aii'Ese•o:o d · Vrttcro Veneto Vol. Il tomo 1 • Da Vrnor o Veneto alla 2'' Gue•ra Wend tale Vo l. Il tomo 2 • La Seconda Gue·ra Wondtale Vo i 111 tomo ' - Dalla Guc•ra c L oer;uio'IC a ''A-ma Aton 'ca

Prima guerra mond iale

L Esercito •tal iano nella G·ande Guc• ra 1915- ·a· Voi IV. tOmo 1 l bS l ICt

Vol. IV. tomo 3 3 bs 3 ter

Vol. V ;orno 1. 1 b ts. • 1e r Vol. v tomo 2 2 b ts. 2 te r Voi V I. torno 2 Vol. VII. tomo 2. 2 bis. 2 te• Vol. VII. tomo 3. 3 bis 3 ter

Lo truppe tta li ane ( 19 14-20 e 1939)

L'Esorc ito Italiano nel pdmo t1opogue rra ( 19 18-1920)

La Prima Gtrcna Mondia le 191 4 -18- Prob lem i di slofla m il itare

Seconda guerra mondiale

La pnma con tro lfens iva ita lo tedesca in Nrica Senen trio'la le Le ope razton t delle untta Ilaha ne tn Jugoslava l sc rvil t log istrc i de ll e un it à tta hane al lro1te ru sso

Le Un ità aus• ha rc dc ii'Escrcno taliano ne ll a Guerra di libe•az ione

La Brigata d'assalto Itali a 1 rapportt 'ra llal an• e Alleah rella Cobelligera'lz a

L'aliene dello Stato M aggio·e per lo sviluopo del Movt'Tlen to dt Libe·az•one

La Guetra d L bcraz!Ofre - Scnttr nel :ren1ernale (2" Ediz one)

Le operazoon • ,,., Alrrca e<tentalc italiana nel corse de a 2" G M · tomo e 1 Diario stor·co del Comando Supremo

Voi '(11 61940- 3t8 t940) -tomo 1 e 11

Voi Il (1 9 1940-31 12 19'0) - tomo l e Il

Verbali de ,e riunioni te'Iute oal Capo d1 S M Generale

Voi 1(261 1939 - 29 12 1940)

Voi Il (1 1 1941 • 31 12 19<:1 )

VOI fil (1942)

Voi I V ( 1943)

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