EMILIO LUSSU. UN REDUCE ANTIFASCISTA

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sua intelligenza politica»237. A posteriori, siamo nel 1949, l’introduzione rivendicherà il taglio critico, non da «visione profetica»238. Ma lo schema meccanico non riesce a declinarsi solo al passato, smania di futuro: Teoria dell’insurrezione rivive attraverso gli squarci nelle sommosse, trionfanti o sconfitte, della storia il sogno di debordare nel presente. Dietro i tecnicismi, respirano forse le aspirazioni di riscatto di quella generazione, battuta ma in cerca di redenzione, in esilio a Parigi.

2.4 Assonanze con la Tecnica del colpo di Stato di Malaparte? A proposito della capitale, da sempre e per sempre, della Francia, è lecita una suggestione: sugli scaffali delle botteghe di librai sparse per gli arrondissement, la fatica rivoluzionaria di Lussu potrebbe aver convissuto con il libro, risalente a un lustro prima, dal titolo carico di corrispondenze, scritto da un altro emigrato illustre. Stiamo parlando della Technique du coup d’État di Curzio Malaparte, uscita in francese per i tipi di Bernard Grasset nel marzo 1931. La Tecnica del colpo di Stato vedrà la luce, nella lingua madre del pratese, solo nel 1948, come raccontato nell’introduzione alla prima edizione italiana239. Lussu conosce il pamphlet, lo ha letto e vi si confronta nel primo capitolo operativo dell’opera, stabilendo così il dialogo a distanza che ci sforziamo di ricostruire. Annota nella Teoria: «[Curzio Malaparte…] si è ispirato a Machiavelli e ha scritto un trattato sull’arte – estremamente semplice e assolutamente incruenta – della conquista dello Stato. E su tutta l’opera aleggia protettrice la dimessa anima del gonfaloniere Pier Soderini reincarnatosi in Facta»240. Sulla scorta di un’affinità elettiva — è nota la fascinazione di Lussu per il segretario fiorentino, tanto da meditare di dedicargli uno studio successivo241 — è marcata la prima differenza: Malaparte non si è occupato della «insurrezione delle masse» che preme al sardo, ma di golpe242. Diverge, in parte, lo spettro d’analisi: il 18 brumaio di Napoleone, il colpo

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ORTU G.G., Ricordare Emilio Lussu, in CABONI G. e Id., Emilio Lussu: l’utopia del possibile, Cuec, Cagliari, 2001, p. 101. 238 Cfr. LUSSU E., Teoria dell’insurrezione, cit., p. 303. 239 Cfr. MALAPARTE C., Che a difendere la libertà ci si rimette sempre, in Id., Tecnica del colpo di Stato, Adelphi, Milano, 2011, prima ed. Grasset, Parigi 1931, pp. 9-31. 240 LUSSU E., Teoria dell’insurrezione, cit., p. 312. 241 Cfr. Prefazione a LUSSU E., Un anno sull’Altipiano, Einaudi, Torino, 2014, p. 7. Qui attribuisce a Salvemini la bocciatura del lavoro sul Principe: «Il giorno che ne parlai a Salvemini — racconta —, la nostra amicizia rischiò seriamente di cadere in crisi. Era “il libro” [sulla guerra] che egli mi reclamava, non già divagazioni sul Segretario fiorentino». 242 Cfr. Id., Teoria dell’insurrezione, cit., p. 312.

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