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La provincia trascurata

RASSEGNA DI STORIA ISTRIANA

Tale politica giá nel 1921 provocó la resistenza degli Sloveni e dei Croat!, in principio di carattere sociale e di ispirazione internazionalista (1’Istria meridionale - Prostimo/ Roveria, i minatori di Albona), ma a Maresego anche con contenuti nazionali. La resitenza alie autoritá prese particolarmente piede dopo la soppressione delle societá e delle associazioni nel 1927, quando nel Triestino i giovani triestini fondarono un’associazione segreta, Tajna organizacija Borba, mentre nel Goriziano nacque un’associazione simile, che conteneva in sé le radici di un’altra, molto piü nota, conosciuta sotto il nome TIGR (Trieste, Istria, Gorizia é Reka - Fiume). La prima vittima di questa resistenza organizzata della popolazione slava della Venezia Giulia fu l’istriano Vladimir Gortan, membro dell’organizzazione Borba, che fu condannato alia pena di morte per aver preso parte a un tentativo di impediré a un gruppo di elettori di recarsi alle elezioni fasciste a Pisino, in cui un compagno di Gortan uccise incidentalmente una persona.

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Erano membri dell’organizzazione Borba (e no, come erronemente si pensa, della TIGR) anche i quattro eroi di Basovizza, condannati nel 1930 alia pena capitale per attentati dinamitardi a varíe istituzioni snazionalizzatrici. Ai fini della pena comminata fu decisiva la bomba piazzata nella redazione del giornale II Popolo di Trieste, fatale per il redattore di questo quotidiano fascista.

L’organizzazione TIGR negli anni Trenta operava in sintonia con la direzione in Jugoslavia, dove molti Sloveni e Croati erano fuggiti súbito dopo l’occupazione italiana, mentre la seconda ondata degli esuli giuliani vi si riverso alia fine degli anni Venti e all’inizio degli anni Trenta. In Jugoslavia gli istriani fondarono piü associazioni e societá, tra le quali la maggiore era senza dubbio la societá Istra, che pubblicava anche l’omonima rivista. Gli Sloveni e i Croati della Venezia Giulia si riunivano nelle societá, organizzate a loro volta nella Lega delle societá jugoslave degli emigrad (dal 1932 Lega degli emigrad jugoslavi dalla Venezia Giulia) con sede a Belgrado. A capo della Lega c’era Ivan Maria Cok. Nel loro organo, la rivista Istra pubblicata a Zagabria, di regola sostenevano la politica ufficiale di Belgrado, per cui ben presto si sviluppo l’opposizione, organizzata attorno alia rivista Istarski glas (1939-1940).

La provincia trascurata

Italia non incentivava lo sviluppo económico dellTstria. Numerosi coloni delle regioni meridionali italiane non portarono con sé la voglia di lavorare; mentre anche Popera di costruzione dell’infrastruttura, che ancor oggi si puó ammirare in alcuni luoghi, era finalizzata principalmente alia politica di difesa, ossia di espansione verso i Balcani. Dello stesso carattere anche la costruzione del sistema di difesa lungo i conñni orientali dello stato.'

Le previsioni di Kandler e di altri autonomisti del secolo precedente in mérito al ruolo di Trieste nellTtalia si awerarono, dato che a causa della concorrenza dei numerosi porti italiani il volume dei traffici del porto triestino subi una forte riduzione. Venne addirittura soppressa Púnica linea ferroviaria istriana a scartamento ridotto, della quale gli istriani andavano orgogliosi. Alcuni sostengono che alia conquista dell’Abissinia nel 1936 la ferrovia fosse stata trasferita in questo stato africano, altri invece che fosse finita nel ferro vecchio da qualche parte in Sicilia.

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