AFRICA: LIMITI DELLA DECOLONIZZAZIONE E DELLA GLOBALIZZAZIONE IL CASO NIGERIA

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Conclusioni

Questa tesi ha voluto fornire un'analisi critica del processo di formazione degli Stati nell'Africa subsahariana, focalizzandosi sui limiti del processo di decolonizzazione e sulle conseguenze che hanno investito l'Africa nel secondo dopo guerra fino ai giorni d'oggi. I mali dell'Africa hanno proprio origine dal fallimento dello Stato come autorità, in quanto essa non è mai stata riconosciuta dal suo popolo come tale, rendendo lo Stato un “guscio vuoto”, ovvero un'autorità riconosciuta dall'esterno ma totalmente priva di un potere al suo interno in quanto mai riconosciuta come reale autorità e dunque anche incapace di garantire i diritti minimi alla popolazione. Il vuoto di potere conseguente ha lasciato spazio a crimini, povertà e conflitti, trascinando il continente in una delle peggiori delle sue fasi. Fallendo, questi Stati hanno discreditato anche tutti i movimenti ideologici che si sono sviluppati in quegli anni, rendendoli ad oggi inaccettabili per la comunità internazionale. Tuttavia, come è stato detto, all'epoca l'Africa non poteva essere pronta a tale passo. La colonizzazione lasciò infatti troppo velocemente la sua eredità ad un apparato dirigente non formato, incapace di affrontare la gestione di uno Stato e di risolvere i problemi insoluti del dominio coloniale, come la questione del nations-building. Al processo di decolonizzazione vanno i limiti di aver originato paesi di singoli individui, lo stesso concetto di identità etnica, rinsaldatosi all'interno dello Stato africano, è il simbolo del fallimento dell'istituzione statale in Africa. Il fallimento di questi paesi senza popolo e autorità si è tradotto in termini politici con la personal rule, con le dittature e il sistema clientelare; in termini economici con le economie di sfruttamento e in termini sociali con una delle pagine più nere dell'epoca contemporanea. Ha fallito dunque il nazionalismo africano, che si impegnò a far rinascere il continente nelle dinamiche contemporanee, abbracciando gli ideali non propri per non per farla regredire al proprio passato. Con questa demonizzazione delle vecchie ideologie nazionalistiche l'avvento di una nuova fase democratica in Africa - e la sucessiva apertura al mercato mondiale - è stata salutata come una grande opportunità di crescita che il continente non poteva mancare. Ciononostante, è stato analizzato come anche questi nuovi processi democratici ed economici ad oggi non sono stati un reale punto di rottura col passato. La democrazia non è riuscita ad appianare le divergenze etnoreligiose e ad allargare i diritti anche alle fasce più deboli della società. Anche a livello economico le cose non sono cambiate, al tempo del colonialismo le 45


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