I50° anniversario Unità d’Italia
TRIESTE ALL’ITALIA 3 NOVEMBRE 1918 - 26 OTTOBRE 1954 Non vi è città d’Italia più di Trieste che solo a pronunciarne il nome non ridesti un fremito d’Amor Patrio. Le parole Trieste, Italia, Patria, si sono fuse in un unico indiscutibile assioma. L’anelito di permettere al Tricolore di sventolare sul campanile di San Giusto ha sublimato le sofferenze della trincea e gli eroismi dei nostri Soldati nella Grande Guerra. Quel memorabile 3 novembre del 1918 vide la città impazzire di gioia e tutta la nazione in festa con essa. Si compiva il sogno dei Padri, iniziato con il Risorgimento, di portare l’Italia ai suoi confini naturali. Il destino di Trieste, però, veniva messo in discussione dal 1943 al 1954; infatti nel corso di tale periodo la città, subendo prima l’occupazione nazista, poi la cruenta occupazione comunista titina, infine quella anglo-americana, versava altro sangue per il suo diritto d’appartenere all’Italia.
Il 3 novembre 1918 a Padova presso Villa Giusti, il Generale Weber von Webenau, Comandante del VI Corpo d’Armata austro-ungarico, sottoscriveva le clausole dell’armistizio impostegli dal Generale d’Armata Pietro Badoglio. La Grande Guerra era finita: quello stesso 3 novembre le truppe italiane entravano in Trento e i Bersaglieri sbarcavano a Trieste dalle unità della Squadra navale della Regia Marina, partite da Venezia in precedenza. Più precisamente alle ore 16.00 dello stesso giorno al molo San Carlo «approdò la Nave «Audace» prima col vessillo d’Italia», così come recita l’iscrizione che si legge sulla rosa dei venti posta all’estremità del molo stesso, in seguito ribattezzato «molo Audace», a ricordo dello storico avvenimento. Il Presidente del Comitato di Salute Pubblica Alfonso Valerio, futuro Sindaco della città redenta, consegnava Trieste nelle mani
del Generale Carlo Petitti di Roreto, che ne prendeva possesso in nome del Regno d’Italia e di Re Vittorio Emanuele III. Il Litorale austriaco, l’Österreichisches Küstenland, non esisteva più, così come non esisteva più la città imperiale di Trieste, che diventava italiana. Significativo e toccante è l’articolo del giornalista e scrittore Arnoldo Fraccaroli, collaboratore del giornale di trincea «La tradotta», che fotografa
A sinistra. Regia Nave «Audace» a Trieste. Sopra. L’arrivo a Trieste del Re d’Italia Vittorio Emanuele III e del Generale Armando Diaz sul Cacciatorpediniere «Audace». In apertura. Artiglierie italiane sfilano su Piazza dell’Unità a Trieste.
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