MESSI AL MURO - MANIFESTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Page 1



f

R.OMA CAPITALE

Museo storico della Liberazione

I MANIFESTI CONSERVATI NEL MUSEO STORICO DELLA LIBERAZIONE

a cura di

A lessandra Ol ivieri

IL GRANATIERE


MESSI AL MURO Supplemento a «Il G ranatiere» n. 4/201 1 Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956 Iscrizione al Registro degli Operato ri della Comunicazio ne (R.O.c.) n. I 599 del I O ottobre 200 I Direttore respo nsabile: Antonino Torre Editore: ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7 00 185 Roma

Foto IV di copertina: Roma. marzo 1944. Due uomini leggono il gio rnale nei press i di via del Corso. (Foto Enz, PK 699, BA Coblenza)

Progetto grafico: BerardiDesignTeam

Stampa: Litografia Sograte s. r.l. Città di Castell o PG

Finito di scampare: novembre 20 I I


SOMMARIO Presentazione

...............................................................................................................................

7

Introduzione

.................................................................................................................................

8

Premessa ........................................................................................................................................

11

Potere manifesto ........................................................................................................................................

13

Propaganda di guerra guerra di propaganda .................................................................................................................. 117



PRESENTAZIONE

On. Antonino Torre

lvfembro dell'Assemblea Capitolina

L

a storia dei popoli, come la vita dei singoli ind ividui, è un intreccio di momemi tri-

sti e di momenti gioiosi. Quest'opera ci riporta al periodo forse p iù drammatico, incenso e cupo vissuto dagli italiani e dalla nostra città nel Ventesimo secolo: lo scop-

pio della seconda guerra mondiale, l'occupazione dì Roma da pane delle eruppe Ledesche,

durata dal I O set:te mbre 1943 al 4 giugno

1944, la lunga lotta per la libertà.

Prendendo lo spunto dalla raccolta di manifesti conservata presso il Museo sto rico della Liberazione d ì Roma, Messi ttf muro tratteggia gli eventi che hanno segnato la Capitale e l' Italia nel suo complesso in quegli anni tragici. Alessandra Olivieri ha ri portaro i manifesti al comesto storico e poli tico d'origine, evidenziando, inoltre, in maniera sintetica ma esaustiva, le circostanze concrete che ne determinarono la produzione e la diffusione. Documenti che, presi singolarmente, avrebbero potuco d ir poco, sono stati così trasformati in tessere di un grande mosaico che illustra al letrore un periodo di storia del quale occorre cenere sempre vivo il ricordo perché non si abbiano pitt a commettere gli stessi erron. Il lavoro puntiglioso della curatrice ha fatto emergere anche aspetti di storia m inuta che non deve essere tralasciata a vantaggio della grande storia. l:accoscamcnco alle imm agini di testi agili, benché pieni di contenuto, insieme con il raffinato cd efficace impianto grafìco rende accattivante la consultazione anche per i lettori piL1 tiepidi. QuesL'opera, messa a d isposizione del Museo storico della Libera~ione, grazie al sostegno di Roma Capitale attraverso l'Associazione M ilitari in Congedo Italiani, è un omaggio allo sforzo di rilancio della stru ttura museale attuato da r.em po e con successo dalla dirigenza. Essa contribu irà a rivicalizzarc la memoria, a renderla vivida e pulsante, a trasmetterla non come reperto mummificato e ingiallito, ma come patrimonio immateriale, collettivo e prezioso alle nuove generazion i.


INTRO DUZIONE

Antonio Parisclla

Presidente del 1\1useo storico della Libemzione

n questo volume - corredato da puntuali note cri tiche d i Alessandra O livieri - si pubblica-

I

n~ le ri~roduzioni di stamp~ri che costituiscono il Fondo manifo~ti <lei Mus.eo storico della

L1beraz1one. ln tal modo s1 fa emergere uno dei piccoli tesori sommersi posse<lur1 dal

Museo che, finora, non hanno trovato posto nelle esposizioni o per mancanza di spazio o per-

ché ritenuti, da chi curò il pri mo allestimenrn, non coerenri con la linea storiografìco-espositiva oppure, semplicemente, perché acquisiri in momenti successivi. In tal modo si realizza un primo obiettivo di conoscenza che è bene far raggiungere al pubblico. Non cucti, infatti, percepiscono che, oltre ali' esposizione, vi sono raccolre documentarie, di oggetti artistici, opere d'arte, cimeli e altro, che sono fnmo del lavoro di ricerca che al ìvfoseo si svolge. Questo, con l'attività espositiva e con quella didattica e di promozione culturale, costituisce uno dei tre pilastri sui quali un museo (piccolo o grande che sia) si regge, se adempie pienamenre alla sua funzione. Nel caso del Musco srnrico della Liberazione, la legge iscirnciva 14 aprile 1957 n. 277 lo pone come finalità primaria. Essa, infatti, all'articolo 2, dice che il Museo «ha per fine di assicurare al patrimonio storico nazionale la piLt completa ed ordinata documentazione degli eventi storici nei quali si concentrò e si svolse la lotta per la liberazione d i Roma durante il periodo 8 settembre 1943-4 giugno 1944». E aggi unge: «per realizzare tale fine il Museo cura la raccolta, la conservazione e l'ordinamento di cimeli, <lornmenci e quanto altro valga a dare testimonianza e a diffondere la conoscenza di quel glorioso periodo». Ma ciò non basca, perché fin dall'inizio il fondatore, il professor Guido Stenda rdo, adottò un metodo che è rimasto nel modo di operare del Museo: si rivolse ai famil iari delle vittime del nazifascismo, ai partigiani, ai culrori di memorie cittadine, alle istirnzioni civili, militari ed ecclesiastiche perché rendessero disponibili le testimonianze che possedevano; altro, con i fondi - che anche allora non erano ingenti - acquistò da collezionisti e antiquari. La raccolta dei manifesti si formò in raie modo e assunse alcuni caratteri che emergono chiarameme in questo volume. Tn primo luogo, essa travalicò i termini tempo rali così rigidamente fissati dalla legge. Tn secondo luogo, accolse anche manifesti che erano fuo ri della vicenda romana. In terzo luogo, si compose di scampaci che presentavano una notevole diversità sia di soggetti produttori, sia di tipologie e formati, sia di comenuti e modalità comunicative. Questo è all'origine di una cerca d ifficoltà di catalogazione, che ha suggerito ad Alessandra O livie ri (scelta da me pienamente cond ivisa) di adottare due categorie molco comprensive, anche <li realtà talora confliggemi e con qualche forzatura. Non era opportuna, infarti, una serie di distinzioni che - frazionando il corpus (sopramttto della prima parce) - avrebbero complicato la consultazione. Una seconda scelta è srara quella <li ave r rinunciato a fornire indicazioni bibliografiche sistematiche e analitiche per ogni pezzo. Un'elencazione di tutti gli strumenti impiegati per la redazione delle note critiche (ben piì.t ampia dei rimandi essenziali che sono nella premessa), infarti, avreb be farro mettere insieme scritti di narura (e anche at tendibilità) differente, dando l'impressione di completezza scientifica che questo lavoro - per le circostanze e le condizioni in cui si è svolto - non pu<> e non ambisce avere. Ciò con la piena consapevolezza di un mar gine di errore e di imprecisione che comunque un lavoro scientifico, per sua natura, continua a mantenere. Ma ciò non esclude che, sulla base delle risorse informative concreramente disponibili, la curatrice (alla quale va darn acro di non aver renraro di compiere un bluff) non abbia usato tutto il rigore e la precisione possibili, per i quali è mericoriamence nota. Venendo al contenuto dei nos tri manifesti, <lata l'eterogeneità della collezione, appare impossibile imbastire un d iscorso che ambisca a dire cose compiute e innovative rispetto a quanto già proposto dalle più note e articolate raccolte e analisi dei manifesti di guerra e di quelli

8

Il


INTRODUZIONE

nazisti e fascisti in particolare. Perranro, tenendo presence che questo volume avrà una diffusione privilegiata in scuole, biblioteche locali e ceneri culturali di base, ci limitiamo ad alcuni orienramenci che ne possano facilitare l' uso e la lettura in laboratori, eserciraz.ioni, ricerche e altre attività didattid1e e di promozione culturale. La prima è la considerazione che - ri prendendo la defì nizione di .Arturo Carlo Quintavalle (maestro indiscusso sulla maceria), si cracca di «scorie da incollare». Al pari di altre fonti iconografìche (dipinti, fotografìe) e na rrative (memorie, tes timonianze), essi ci propongono dei racconti: ciò significa che c'è un soggecco che narra (tecnicamente, il soggerro produttore o committente), c'è il contenuto di un racconto, e infine, come nelle morali delle favole, c'è un comportamento che essi mirano a indurre in chi li osserva o li legge, in coerenza con il messaggio che il racconto ha trasmesso. La seconda è che - parricolannente questi manifesti di guerra e di occupazione nazista sono basati su un dualismo io/rn. Come nello stereotipo pit1 famoso - il manifesto <lei governo starunitense con lo Zio Sam che invita ad arruolarsi tenendo il dico puntato e la scritta «I Wanc You» - c'è un io o, comunque, un soggetco che, anche quando (comunicaci, bandi, ordinanze) parla in altre forme (terza persona o impersonali), è sempre ben contrapposto a un tu o a un voi ai quali chiede di uniformare i comportamenti singoli e di gruppo. A differenza di essi, nei manifesti commerciali o politici a noi più vicin i nel cempo si trovano spesso indicazioni di condivisione («vieni con noi, c rociere X», «nel supennercaco Y ci veniamo incont ro», «il negozio di noi consuma tori», «co n Amnescy lnternarional contro la tortura», «anche noi cattolici voti.amo per H», «insieme per Vattelappesca»), che trasmcttond un messaggio che vuole apparire più democratico. Una terza considerazione parre da quanto ci ha insegnato Armando Petrucci, altro grande maestro della comunicazione scritta cd esposta: che cioè l'uso negli spazi esposti de.Ile scritture (e, aggiungiamo, delle immagini) è uno degli amibuti tipici del potere. Ne consegue che i conflitti pro/conrra il potere hanno trovato nei muri uno dei luoghi principali dove mrn t rarsi. E questi manifesti, anche quando sono semplici notificazioni, hanno tutti i caratteri delle scritture del potere: imperiosiò <lei messaggio, talora un insulto (rradicori, sabotatori, vili eccetera), altre volte una promessa, una minaccia <li ritorsione o d i pena, un uso pubblico della storia oppure un richiamo st rumentale ai sentimenti popolari (parlare a nome di cadmi o di famiglie, della cui morte o dei cui lucri e sofferenze il potere to talitario era il primo responsabile). Di questi manifesti del potere nazifascista, il piLJ famoso non è in questa raccolta. Né mai porrebbe, trattandosi del fantomatico invito, che sarebbe staro rivolto dalle autorità agli autori dell'azione di via Rasdla, a presentarsi per salvare la vira degli osrnggi poi uccisi alle Fosse Ardeatine. Nel corso del processo che lo vedeva imputato, fu chiesto al feldmaresciallo Alberr Kessel ring se cale manifesto fosse stato affisso o pubblicato ed egli rispose che sarebbe stato un farro positivo, ma che non fu messo in atto, anche perché l'ordine della rappresaglia veniva perentoria men te da H icler. Cièi nonostante, anche di recence qualcuno ha annunciato che lo avrebbe pubblicaco e vi è stato anche chi (per la precisione un partigiano non comunista) ha acco mpagnato un am ico al Museo per m(Jstrarglielo e ha accusato me e lo staff <li averlo tolto dal!' esposizione. Una terza osservazione riguarda il soggetto <lescinaca rio, cui i manifesti sono ind irizzati (il popolo nel suo insieme, ma anche militari sbandaci, giovani di leva, operai disoccupa ti, donne, conradini, possessori di radio o di biciclette) . .Esso è per definizione considerato ignorante o inconsapevole o sciocco e comunque refrarcario nei confronci dell'autorità che


INTRODUZIONE

avverte, comunica, dispone o ordina. Pertanto deve essere blandito o avvisato con insistenza, ma anche comandato con energia o minacciaco perché adegui i suoi comporramenti a ciò che il potere vuole. Emerge, in tal modo, un'eloquente cestimonianza dcll'alcerirà dei cittadini nel loro insieme e dei d iversi gruppi sociali nei riguardi degli occupanti nazisti e dei collaborazionisri fascisti. In uno dei p ri mi annu nci, i fascisci della Rep ubblica sociale promettono assistenza, in un altro ricattano dicendo che al Nord, a differenza di Roma, si aumentano le razioni alimentari, in altri insiscono che il collaborazionismo è lavoro per l'Italia e il lavoro per i nazisti procura pane e benessere. Ma non è detto che la propaganda raggiungesse pienamente i :;;,l()i obiettivi. Calcer:narsi di blandizie e minacce via via sempre piL1 gravi è segno del distacco che c'era fra aurorirà naziste e della Rsi da un lato e cittadini italiani dall'alrro. AJessandro Portelli, maestro a rurti noto, e Amonello Ricci, srndioso viterbese di linguistica e scoria, ci hanno in più occasioni farro capire che - anche in presenza di forti dislivelli di cultura - da parre di chi subisce un messaggio propagandistico non c'è solo ricezione passiva. Le loro ricerche sulle fonti orali hanno evidenziato come tra il messaggio della propaganda fascista e nazista e la reazione culturale di operai, comadini, artigiani dei paesi e delle perifèrie urbane si creasse un'area di sovrapposizione dei messaggi, nella quale Anronello Ricci ha individuato il «senso comune». E - con tecniche particolari - quesra area può forse essere ancora ricercata e individuata nel nostro caso. Perché, in realtà, il soggerto produttore e i destinarari di questi manifesti sembrano porracori di due diffèrenri anrropologie e quell'area di senso comune non può non essere un'area di conAitto (che talora, con tutti rischi che ciò comporrava, si esprimeva, con l'imbrartamenco, la lacerazione, la sovrapposizione di scritte ironiche o minacciose, il disracco dei manifesti) . E quest'area contribuisce a definire una Resistenza che non era solo quella dei - meritori e insostituibili, ma non unici - partigiani combattenti. Essa si articolava in tante «moralità» (come le definisce Claudio Pavone) corrispondenti a un'a mpia serie di quelli che Pietro Scoppola ha chiamato «vissuti popolari». In essi entravano storie, culrure, relazioni sociali e di porere molro articolate, delle quali in Icalia ci danno oggi ragione circa centocinquama musei resistenziali locali. In tal modo, al tentativo dei totalitarismi nazisra e fascista di imporre dall'alro l'unicità d i u n modello di comportamento umano, la riscossa popolare non poceva non avvenire attraverso la progressiva coscienza che la lorra doveva essere una proprio per garantire alla pluralità dei soggetti sociali e cui rurali di porer sopravvivere nella libertà. Sento di dover esprimere un particolare e sentito ringraziame nto da parre del M useo storico della Liberazione ad Antonino Torre e ad AlvfICT per ave r reso possibile la realizzazione di quesro vol ume. Ad Alessandra Olivieri per avervi dedicato il suo impegno, come sempre puntigliosamente attento e appassionato. Alla BerardiDesign'leam per aver curato la grafica con fanrasia e creativi tà.


PREMESSA

Alessandra Olivieri

lla collezione di manifesti conservata presso il M.useo scorico de lla Liberazione di Roma

A

ho cominciato a dedicarmi nel 2007, anno nel quale ho avviaro la catalogazione digita-

le delle raccolte sia dei manifesti sia dei volantini, dopo aver effertuaco la ricognizione e

l'analisi di ogni esemplare. Da tale esperienza è nata l'idea d i curare una pubblicazione per dif-

fonde re la conoscema d i quei manifesti murali che, non essendo esposti in una mosrra perm anente né ancora accessibili in rete, ma riposando distesi in cinque cartelle di canone pesame, collocate in una cassettiera, restano incogniti ai pit1, malgrado l'indubbio inreresse. Onde il progetto del p resence volume, destinato a un pubblico ampio. Per ragioni di semplicità e concisione ho optato per una scheda recnica scarna, essenziale, comprendente rirolo, segnacura, luogo, anno di pubblicazione, dimensioni in cemimerri del documenro, confidando nell'efficacia e icasricirà della rappresentazione fotografica. In luogo della descrizione fisica, ovvero della designazione specifica del materiale e della tecnica di stampa, ho preferiro corredare l'immagine, di per sé eloquente, di un accompagnamento narrativo, sorta di cornice, per situare il documento rappresentaco in un conce.sto più vasto, lumeggiarne il significato e inserirlo nell'ordine diacronico conferendogli profondità. I.:obiettivo ambizioso era di individuare in quel materiale eterogeneo, disorganico e impervio all'imposizione di classificazioni bell'e pronte, fil i da int reccia re in una trama, così da comporre un disegno, o con più modesria solo un abbozzo, sfìdando i vuoti d'u n insieme elevato a scams di collezione da circosta nze accidentali, forse ormai imponde rabili. Alme no per me, che ero in possesso soltanto d i indizi riguardo alla sua genesi, ossia i due documemi, firmati da Guido Stendardo, incaricato della costituzione del Musco e prim:o presidenre, arresrami il ricevimcmo prima di dieci buste conrenenci opuscoli, manifesri e giornali e poi di una raccolta d i manifcsri e proclami dall'Isricuro per lo sroria del Risorgimcnco, alla merà degli anni Cinquanra. Poco a poco, quei proclami, avvisi e bandi, quelle comunicazioni e ordinanze, quegli inviti e richiami illustrati (su manifesti, ma anche strisce e locandine e «me,:Li manifesti»), a di-spett<.> della già lamentata lacunosità dell'insieme, si sono lasciati prima spartire in due sottoinsiemi e poi raggruppare per terna conduttore - filo della trama, linea del disegno. lo scoppio de lla guerra, il 25 luglio, l'armistizio, Roma città aperta, l'occupazione nazista, in chiave economica e militare, la propaganda esplicita, la liberazione di Roma: questi i fìl i (diversi per lunghezza e spessore e p regio del materiale), o fuo r di metafora i raggruppanti tematici, che compongono l'increccio finale e formano il disegno. Quanto all'esercizio di scriccura rapsodica che lo comoma, si fonda su buone letcure, deJle q uali ho tacìuro, per amor di lcvirà, il riferimento nel resro e l'elencazione in docca bibliografia. Qui, tuttavia, incombe il dovere grato di citare almeno quelle due o rre visitare piLt spesso, come frequentazioni e conoscenze preziose, in ordine rigorosamente alfabetico: Renato Ferrone Capano, La resistenztt in Rornr,, Napoli, Gaetano Macchiaroli editore, 1963; Gian Paolo Ceserani, Vetrina del Ventennio. 1923-1943, Roma-Bari, La.terza, 1981; Galeazzo C iano, Diario 1937-1943, Milano, Rizzoli, 1990; Silverio Corvisieri, Bandiera Rossa nella resistenza romana, Roma, Odraclek, 2005; Renzo De Felice,

L'Italia in guerra, 1940-1943, Torino, Einaudi, 2008; Id., La guerra civile, 1943-1945, Torino, Einaudi, 2008; Giovanni De Luna e Alfonso M ignern i, Storia jr,tognifìca della Repubblica so-

ciale italiana, 'forino, Bollati Boringhieri, 1997; Roberco Guerri, i\.1anijèsti italiani nella Seconda (]uem1. Mondiale, M ilano, Rusconi, 1982; Roberr Kacz, Roma città aperta, M ila no, il Saggiarore, 2009; Lucz Klinkhammer, L'occupazione tedesca in !i:alia: 1943- 1945, "Torino, Bollati Boringhieri, 1993; Pierre M ilza, l)izionario dei jàscisrni, Milano, Bompiani, 2005; Paolo Monelli, Rornr:t 1943, Milano, Longanesi, 1963; Elsa Morance, La storia, Torino, Einaudi,


PREMESSA

1995; Alessandro Porcelli, L'ordine è già stato eseguito, Roma, Donzelli, 2005; Luisa Quarcermaine, A1ussolini;· Last Repub!ic, Exeter, Elm Bank Publications, 2000; William L Shircr, Sto-

rùt del Terzo Reich, Torino, Einaudi, 1990; G iuliano Vicrori (a cura di), C'era una volta il duce. Il regime in cartolina, Roma, Savelli 1975. L'idea d'esordio non si sarebbe mai macerializzaca senza le risorse reperire dal generale Anto nino 'Jorre, il sostegno organizzativo dell'associazione AMTCT, nella persona del presidente Giancarlo Simola, la generosa disponibilità del professor Anton io Parisella e l'assistenza fornicami dallo staff del Museo, in particolare dalla dottoressa Alessia Gliclmi, per qua nto riguarda l'archivio, e da Agostino Cardelli, paziente e gentile custode dei luoghi e delle cose, cassettiera compresa. A tue.ci loro, grazie.


POTERE MANIFESTO



IL FALLIMENTO DELL'INGHILTERRA Manif. Care. Il n. 13

s.l., s.d.

IL

59 x 40.5 cm

Dopo la resa della FinlancLia, il 12 marzo 1940, sia gli ,ùleati sia i ccdeschi erano decisi all'invasione della neucrale Norvegia. Designato il 27 gennaio 1940 con il nome in codice «Weseri.ibung», il piano di aggressione contro Danimarca e Norvegia fu ideato dalla Kricgsmarine per assicurare alla Germania basi navali in Norvegia, aprire l'oceano alle navi e ai sommergibili tedeschi, impedire che si arrestasse l'importazione di tèrro dalla Svezia.

Weseriibung prevedeva, dapprima, I'occupa·lione della Danimarca e la presa di mrti i maggiori porri da Copcnhagen a Narvik. Gli alleati, a loro volta, per assicurarsi il concrollo delle cosce no1vegesi, avevano fìssaco sbarchi a Na1vik, Stavanger, Bergen e Trondheim per il 5 aprile, rimandandoli per le obiezioni del generale Gamelio, comandante in capo delle forz.e francesi. Quel ritardo si sarebbe rivela co fat,ùe. Churchill, architetto del piano alleato, confidava nella vittoria per la superiorità della Roy,ù Navy e nutriva persino la speranza di stanare la flotta tedesca dal riparo del Balcico, impegnandola nello scontro aperto.

dell' Inghilterra Guar.dati dall' aiu·to inglese!!~ Nello drommotièo seduto del 2 Maggio allo Camera dei Comuni. Chomberloin dop0 aver ricor· doto che fra gli obbiettivi delr inlerv ente inglese in Norvegia vi ero quelle dr resistere al/a avanzata ger· manica del sud no cosi riconosciuto il fallimento delr azione inglese: "Certo è che le forze alleale • ho detto Chomber, lain . si sono trovale di fronte II gravi difficoltà, la maggiore delle qual/ era costituita dal fallo che 9li aeroporti u/il/zzabi/1 erano già nelle mani del nemico. Dato questo sarebbe stato evidentemente impossibile, considerata la locale superiorità aerea germanico, sbar· care I' artlg//erla e i carri armati necessari per mettere le nostre truppe in condirioni di resistere alla pressione nemica del sud. Decidemmo per conseguenza, la

settimana scorsa, di rinunciare all'idea cli pren· dere Trondhjem dal sud e di ritirare le nostre truppe da questo settore e trasferirle altrove. Abbiamo quindi ritirato ora tutte le nostre truppe da Andalsnes.,.

Una minaccia grava sull' Inghilterra N ello stesso seduto del 2 Maggio. Chomberloin tra l'intenso emozjone dello Camera dei Comuni così prospetto lo possibilità del!' oziane tedesco contro il territorio inglese : "Il nemico occupa, infatti, le posizioni centrali e dispone di forze immense sempre pronte all'attacco che può essere lanciato, con rapidità fulminea, in qualsiasi punto dei vari teatri della guerra. Pronta com'è la Germania ad agire con forze immense in questo o in quel settore di Europa che cosa potrà ancor,l tentare, prima di sferrare una gràv" offenstva ' frf Occidente o di effettuare perfino una qualche fulminea incursione in territorio britannico?.,

IL NOSTRO PIANO E' FALLITO "I tedeschi si aspettavano di fare una passeggiata militare in Norvegia ed in Danimarca ed invece il coraggio del popolo norvegese e e gli sforzi degli alleati li hanno disillusi •., Queste le precise parole: pronunciate da Chamberlain

alla Camera dei Comuni nella seduta del 2 maggio.

s1,.~: C~e~~~.cd~"t~e~:~I

m. .

:~:~~:edr~~r;~r:~po e

neua

u 1n o•nl modo una vaffa pe,...uasl che non saremmo riusciti a pNtndere TrondhJem, abbiamo fatto bene a rltl rat"cl. Il noatro plano lt fallito In pt"lmo luo90 perchè non potevamo disporre di aeroporti ed Inoltre per Il rapido at"rl·vo del rln.for-zf o•,..._ manici.,.

Le brillanti pagine della tradizione militare inglese Sempre afla Camera dei Comuni il 7 ma99lo u. s. Chamberlaln ha narrato le disastrose vicende della spe·· dizione in Norvegia e dopo aver dato l'annuncio del ri tiro delle truppe da Namsos e da Andalsnes ha a'-gh.into che il corpo di spediziona ha assolto: li suo compito 11'1 modo "ASSOLUTAMENTE BRILLANTE,. e che anzi ha scritto una nuova pagina nella storia delle grandi tradizioni m lii• tari brilanmche ..

SEMPRE IN RITARDO le confessioni sulla disfatta norvegese fatte da Chamberlain alla Camera dei Comunl sono state sotlolineate dalle stesse critiche rivolte al Governo dagli esponenti dof Partiti. Il laburista Attle, dopo aver rilevato che l'operazione fn MoN.. gia rappresenta uno effettiv'Jt disfatta, ha detto

che gll uomini che guidano li Paese hannio dimost-reto di arrivare costantomonto In ritardo.

Il liberale Slnclair ha affermato che economlc•mente t polltlcamenre e mllitarmente la Gran a ·retagna ha subito una grande disfatta. Ha preso successivamente la parola I' Ammiraglio S ir Roger Keys H quale, dopo aver sottolineato la gran• d issima importanza strategka del porto di Trondhjem, ha detto, fra l'altro, che II modo con II quale le operazioni navali sono state complu1e "E' UNA IMPRESSIONANTE _S TORIA 01 INETTITUDINE.,.

L'INCUBO DELLA MINACCIA Dopo aver esposto le m"iserevo!i vicende dell'impreso tn.oJe,.,: 1 Norvegta netlo stessa seduto del 7 MJgeio Oiomberfojn o cr~tu. sione deJ svo disc.orso ho ricordoto nvovomente lo mina.....:iir: che incombe soli" lnohil'!erro :

::c:'rm:::~::~~ d;1: :r:.11:;1:

dt!lh:·:r:a~;:,d~ ~!~s: sull'ln9hillf:rrJ. PiJr "continuando

0

:t:nrnc~:i~

Norvegia, come e quD.ndo p0ssfamo1 non dobbiamo dlmenflca.tt: che .,, sono altri fronti che, da un momMfo alfallro potrebbero e&.sere cofnyo/11 n,:/ con. flltto. Con il suo vasto e ben equìpaa:giato esercito la Ger· mania può repentinamente sfouare un attacco contro una o più parti; dobbiamo esse~ l emp~ pronti a respingere questi aff4cchl da

qualsiasi

ad alvtare la

parte provengano .11


L'INGHILTERRA ACCUSA IL COLPO

L'INGHILTERRA ACCUSA IL COLPO

~~-= -:i·~~=

GUARDATI DALL'AIUTO INGLESE I

Manif. Cart. Il n. 16 s.l., s.d.

~~':ii.

Wemii.bung scaccò il 9 aprile. Tre navi ce<lesche entrarono nel porro di Copenhagen, mentre la Wehrmacht attraversava il confine da nese a Flensburg e lì·ondern e la Lufrwaffe si impadroniva dei cieli sullo Judand. La Danimarca fu sopraffatca in un'ora. La Kriegsmari ne lanciò l'attacco contro cinque obienivi norvegesi: i porri di Oslo, Kristiansand, Bergen, 'frondheim e Narvik, incontrando resistenza solo nel primo. La Luftwaffe sostenne l'invasione. Truppe tedesche aerotmsporcacc occuparono Oslo, coscringendo il re Haakon e il governo alla fuga. Alla fine di quel giorno i tedeschi controllavano la Norvegia e Quisling si insediava a capo del governo fantoccio. Churchill coniava ancora sul contrnttacco, ritenendo indiCendibili le posi1.ioni tedesche. Fol'7.c alleat<;: sbarcarono a sud nei poni di Namos e Andalsnes in appoggio all'assalto diretto su Trontlheim, ma quando parevano aver riguadagnato l'iniàativa e Hidcr si aspettava il peggio, irresolutezza, scarso equipaggiamento da una parte e supremazia della Luftwaffe dall'.ùcra porsero ai rcdcschi una vittoria inanesa.

'lmTv'.t.~~'&~o~ti~n.":':!: :t'.!!J!\.~fi!!l~,..':ar::ì:O":':-~

" Certo è che le forze alleate - ha detto Chamberlain - si sono trovate di fronte a gravi difficoltà, la maggiore delle quali era costituita dal fatto che gli aeroporti utilizzabili erano già nelle mani del nemico. Dato questo sarebbe stato evidentemente impossibile, considerata la locale superiorità aerea germanica, sbarcare l'artiglieria e i carri armati necessari per mettere le nostre truppe in condizioni di resistere alla pressione nemica dal sud. Decidemmo per conseguenza, la settimana scorsa. di rinunciare alla Idea di prendere T rondhJem dal sud e di ritirare le nostre truppe da questo settore e trasferirle altrove. Abbiamo quindi ritirato tutte le nostre forze da Andalsnes .,. UNA MINACCIA GRAVA SULL' INGHILTER.RA

63,5 x 44 cm

!ftll& .u- ...ia1& dd ~~.a...-. tn 11•i- " " - ...in Il lttrilorio 1,.i... ,

della C.-. dei l'Am•al

'°"

p,_ila la ,-fWIIU d t l l ' -

"Il nemico occupa, infatti, le posizioni centra:11 e dispone di forze Immense sempre pronte all'attacco che può essere lanciato, con rapidità fulminea. in qualsiasi punto dei vari teatri di çuerra Pronta com'è la Germania ad agire con forze immense in questo o in quel settore di Europa che cosa potrà ancora tentare, prima di sferrare una grande offensiva in Occidente o di effettuare perfino una qualche fulminea incursione in territorio britannico?., IL NOSTRO PIANO F FALLITO " I tedeschi si aspettavano di fare una passeggiata militare in Norvegia ed in Danimarca ed invece il coraggio del popolo norvegese e gli sforzi degli alleati li hanno disillusi,,. Qafll4e le prKLMI pan,le pNna11dl\ll da Qwnbmaln alla Canuft dtl C.mull Della M.d11ita dtl 2 111,1Q:lo. 1.41 dC'!JllfO Cli.aalMriaia quldte cl•ru d-,o • Mila .t... C.-,,. tltl Cffluf • ...,,.,. ~ :

" In ogni modo una volta persuasi che non saremmo riusciti a prendere TrondhJem, abbiamo fatto bene a ritirarci. li nostro piano è fallito in un primo luogo perché non potevamo disporre di areoporti ed inoltre per il rapido arrivo dei rinforzi germanici.,. LE BRILLANTI PAGINE DELLA TRADIZIONE MILITARE INGLESE s-,....uao.-.

.... r_..,.. •e1

,1,;

O..ul U 7 llaglo

~

-

-

.. _ _ _ . , . . _ ..

li- • .. ..- .. ...-.• il

!f..,. .......

corpo di spedizione ha assolto Il suo compito in modo "assolutamente brillante,. e che anzi ha scritto una nuova pagina nella storia delle grandi tradizioni militari britanniche,,. L ' INCUBO DELLA MINACCIA

del -

w

ritiro -

.,.,,. 41

»;r;.:..-u~ :.=,;1::--::J;-.,c-.,!:'"~~ - .,..,. u

7

.,..

~•

--

" lo temo che il popolo britannico non si renda pieno conto della gravità e forse della Imminenza della minaccia che incombe sull'Inghilterra Pur continuando ad aiutare la Norvegia, come e quando possiamo, non dobbiamo dimenticare che vi sono altri fronti che, d a un momento all'altro potrebbero essere coinvolti nel conflitto. Con il suo vasto e ben equipaggiato esercito la Germania può repentinamente sferrare un attacco contro una o più parti; dobbiamo essere pronti a plngere questi attacchi da qualsiasi parte provengano ...


Sconfìcci, gli alleaci evacuarono Namos il 28 aprile e i\ndalsnes il 1° maggio. La vicenda norvegese fu il crionfo per Hitler e il disastro per il primo ministro bricannico Chamberlain, che dové dimeccersi. .AJ suo posco, mentre la Wehrmachc invadeva Belgio e Olanda, il re Giorgio VI, il 10 maggio, nominò il scssan tacinq ucn ne \vinston Churchill.

NOTIZIE DA ROMA

VE LE MANDA LA FEDERAZIONE FASCISTA DELL.:URBE

te truppe gcr1uanicl1-e con una piJa e aud.a« mano, ra hanoo pato nti giorni ~orSi l)ombas,

belhlli iasicmc al ffOl"\'t l(~ i c. iac.aluui da lerra e mlira.gl~U da l cido. haono do, u10 riprendere U11b#.r.:o ab

curandu (OSì Il cOlk,:amtalC) " ' tmm,< .....~ •

entno le loro pri:acipalt bMi. ;11

banJon.todu Andalsn.ts t'. Namsos d1(

ù O.lo. I.a conqub-ra ha :1g;;il:ura10 alla

Il Fuhrc-r ba indirinato .allt ltUppt opttanti il ~uo dcWo in un \ ordine dtf {!omo. nel quale mttle in rilit'H• che te u11it41 tt rrcs1ri, 1'14\'tdì ed <11ert~ ir1 c.'Stmplarc .:c>JJ.aboruiime. illlnno rt1u,ìun10 un rl~ lhllu cht onora h! t iM ani fon e drffl:ite t'd Il popolo

ibranlt'

OttlnM1:i un, f)()$iiione di tiS(ihtUI

pm nint lil41 ne-U:1 Sonegi4 td M fallo follirc in pirnò il pianò dtx1i AIJ~ tL Infatti i ... on1in~rnti aUrnti.cbttrano sbarcati ad AtMlal~ncs rnn J'inltnt<J

di l)Cfletrare l'l<'I ;:uorr dd ls Non·cgla mt rhlN>nalc, sono ssall rk«ci'ia1i filJO

della 0L'1'1ltanµI,

af mare dallà lm,olRtnlt hnpttoo,;a

mar.;ta g:tn na.ni~.

Re:.

La nolit~ dcll:I ritinn.:i d.a!Ja i\or

~ ••, _...,,,,_...,.:.,""'-... -

,t,l,.N

SflllNIIMU lll.UANI

\ (gia ha ~Ot lO ~l'IOntlt' ~ ltnJI•

TORNATI wPAll N [ll l X~I ~: :1~j~~ ~ a"~:.!; 0

, _

~

duz.a d el Paesi stranieri. Il Buuo degli itoUanJ fu. nei primi anni del Fascismo~ or• THtato. Ora abbiamo init.iato Il IOYoro di ra ccolta e di reln·

,. '·

ROTTA

~°c,~o1':ie.:r ~ ! :! tr~.p~~~

potrà cer to c:a.ncella.te i r'Uul· tatl cil un s eçolo di emì~a·

FRANCO-INGLESE

dos:t.e, pure s egnerà l'h:uù o di un nu.ovo moYimento che, n eJ q uadro della storie d 'J. talla. ovrà il suo posto eom• porte d e U' ope ro grandiosa che il DUCE a vrèl c ompìuto ~r dar• unltò olle risorse editali~~. e:pa • rif: ~ ge:i ftouc,.oaln°' per vivere e i autz%i di espa.n. afo ne e di lavoro ehe p er 0 s =::i~e:!!fo

IN NORVEGIA Manif. Care. Il n. 34 2

Superstampa, Roma, 5 aprile XVI II, 1940 98,5 x 69 cm

rr.~i~~:

U:i!:dl

Giornale murale, diretto da Umberto Bernasconi.

~

\ ~ iA.

0

91or eomplésao cli plecole • m.ec:Ue ind u.strie d el Reguo •;. cosi ebb e ad offennare il DUCE. nel man.o del ·32, ln un suo memor abile dis corso al Se.noto .sul piano r e golatore dell'Urbe . Dopo otto anni l'onliclpa· d one di M ussolini tro• o concre to riscontro nel rapido s riluppo d•Ue aziende ir,,du• atriali s alite nel 1940 a t .2.\1 con 2.lt:2.000 dipendenti., me ntre oltre 8.280 ne eonta fa provincia con 20LS83 dipe n, ~ntl. Questi doti s ono d es unti dall'Annuario presenta to al DUCE doi dirig enti d egli [n. duslrla ll e d il DUCE che in qu•sU ultimi templ ho a ecenil pe1' duslrla roman a, seguendone do vicino le s o rti e visitando dì p ersona a lcun.I d e i più im· portanti stabilimenti, ha elogioto la pubbUcaxione attesta il costante progre1.10 delle indus trie romane nel loro lns:ieme, e U progredire di specioliu.azioni di grande

La Comm1S;$10n<! l)fftmo.n~~..s·- - - -- ------ tuoto suointeress• 4.• i t" I e,

!)f,r U rfmpcstrlo degli Itali o.lJ'es(eto.ho pubblicato in qu:Mtt

~J:~1ttd1!r~~~:s;.1~~n~u~Vi/flf ~~:::.:od;i.EP:JC~: Go!E!'Oz:w C sono. T l I d~ ~;;.

0

DiclotlO doni or

WC(..1 <.l~

m end o U Gov~ r r,o , fu Jno

~r:~font:::~

-r-rT

0

li Minlsuo deg li A ffa'!'"! Es~e~ d('lpo o v~r rilt,vc.:-> , a a'qltto che vtlntlmdo ~,Hn\g .Jt; "OmJ)"" ste d1 se:tontami. , : ,..ij;..O"\<· arfe,n !:otev'"t Pot, te l'w! Ct.;\M I O:'\:l.O X l • tot~ •;n,

~

d~~f!~S~';;.~ ;· f del l,.").f'O ~:; : d efi~r:ri~lgttgn" , d.-Ua loro opero-stt6, Ja gtQJ.

d ' I ln I i a

~

giorni uno intfiressonte reloi.ion. correda to da preds:I é s19nlficct

4t'T

T

-r T T

~

T ~ -r TTT

~

-. T

~

"""T

~ -r T T

T'T

T

1'fn.

che.

i ntereueoi finldeU'A utarchJa e della Dife.sa. -n DUCE $i è s offe rma to ln modo p articolare sulla nuova Zooo ind ustriale cli Ro ma -

::!!s~!:n~ad::i~~C:::,t; 0 : : che maggiotme nle lnteres• sc:il\oRomo mod ernaedUauo lururo progresso e d ha d ato dispo sizioni per la Immed iata

l'9àllua&lan• della &ODO che sar6 ubicata tra la 11burtlno • la Preneatina.

IJo prendo di .....olazlone Lo. .Potonta e lo Norvegia, d ~ essere r1ote condotte ol mocilo, hanno avuto l'alto ono~ •

dJ

_profonda con$olaz.iooe

• al Conslgljo SuF• all.ato. divenuto on• norvegese da g esé che ero.. 1<0della Polonia e della nel consiglio

~

stato

to dallo stampa d.. e conforta to dctllo che- Q guerra finita ed conseguita la Polonlo o soronno ecc. ecc. guerra C oppeino inCC> e l0c v lltoda s:embro ppo lontano. per cui ~ .- l'allesa palacconon .sQl'Q molto breve.


NOTIZIE DA ROMA VE LE MANDA LA FEDERAZIONE FASCISTA DELL'URBE LAVORO EARMI Manif. Cart. Il n. 34 I bis Superstampa, Roma, 28 ap r ile XVI II, 1940 98,5 x 69 cm

Il l settembre 1939 O

Ou~sto

t:-~

!o cQnsegno ch e

ne·! Notale di Remo Il DUCE ho doto ci popolo 1tol1a no. fermo nei suoi d inUI e sicurn d ello

sua pol~nzo "La c elebro%ione odier no tt"oe dagli eve.nli un suo par-

UcoJare e solenne significato.

parola d'ordine : anni. Sono sicuro che quesla doUe AJpi oi mori d'Africa

e lo p arola d' ord;ine di tutto il popolo italio a o,, .

l'ltalia dichiarò la «non belligeranza>>, che Francia e Inghilterra cercarono d i trasformare in effecciva neutral ità, allem1ndo il regime con la prospettiva d i floridi commerci e afflusso di valuta e, sul piano politico, assecondando il piano rumeno per la formazione di u n blocco di Stati neutrali <la porre sotr.o la guida dell'lra lia. Ma l'alterna riva alla politica dd Pa tto d'acciaio non si avverò ma i.

La missione der conijo

Abbiamo dato noti:da del· vo.ndo che ne.Jr anno xvm l'impulso dolo allo coso ru, sono stati co.str-u.iU circo 10.000 tk.~ .~,.~ ,....(.• roJe, opera che si svolge ;,,:c,.-,.<) __ .,...,,~1. (.... d°"'"'"" 1 1 0 r t-t1'1t nll e d.o l...,..•, 1»1e ,""".,, porollelo o quello del rlsas!n°cir! _.. e, ,,..,,.,.,,. ç....!1<~"'"'"'-.l'C>. nomento edile delle grandi str\Ulone. A~. le!• • qu., cow <'16:lo,....•~,.l<J. citt6 e dello cos tr uxi one Oueste cifre documentano ..,. c;;:.m.. I.o • dom', <o iro l'\.L..,-:.,. • f,'.,1;>1», O;.M...,-.o e;~.... 00 . ...,ne.. delle cose per U popolo. con quale tenace volont0 si "' (:"• V.:. ..,., ~ o • ~ lcrec t N d.$ (l,..•!e ~'lec Ht , ,..,. ~; elio incremento aJI' edilida ... nu111.,..,ec ,.._.,,o.,,..011ce,o per le cose economiche re· ....""""k> ,.., .... ,:,:'"<l<'l•"ç· •.i.. .J...... ,.. ,_ delle Corporazioni, ho riJerito o.liu. ando cosl l'lmmutobile • b~+~t.J,, I,... F_...,., d, J. !.Z~NI• anche del lavoro compiuto comondom~nto del DUCE di "'"' ~··~·~.-.. _ ,l'WOJ.P. !• J•1":• h!rl, in quest' ultimo settore rile• andare verso il popolo.

rJ 83o9

~:,!hd1 ~:~

r ., . . . .

d: o~!ni~:e~~èd~·~~~~n~

C-.a; .....

..:.,,.,_ •

s~-~--

"" "''''"':,, ,., ... ~-~ ..~ 9 9

7',ù•·• ., ..,t-Clel., ,.

e

_,....,,,.,.

i,-


NOT IZ IE DA

ROMA VE LE MA NDA LA FEDERAZIO N E FASCISTA DELL'URBE ROMA DEVE D IRE E DIRÀ LA SUA

PAROLA Manif. Cart. Il n. 34 3 Superstampa, Roma, 26 maggio XVI II, 1940 98,5 x 69 cm

Tra febbraio e marzo 194-0 Mussolini marnrò la decisione di entrare in guerra a fianco della Germania, rcsisccndo alle pression i economiche dell'l nghilcerra e a quelle politiche scaru01cens1.

NOTIZIEDIROMI ROMADEVE DIRE E DIRA'LASUAPAROLA . a 0 I~~,~= 0·~ s ~). . VE LE MANDA LA FEDERAZIONE DELL'URBE

i

In un:dlsCO(SO breve e fe rmo di dediz:ione. &pirito dJ fede, qu.ale grande poleD.Mt o~

~io:~! I~df~::! w 1r1 1

0

r

-

pro~tu~zcteol~,}0 , ~~;~~ 1

ch e le deri:vano dello fu o n n· novato mlsslone tmper-la.tt. 0 h~u~~rl~ $1r<;> Clo n o • l'llallo dell'lmpre,.. so etiopico ~ deUe villorle dJ Spagna., non sl ~ estroniota

rh~~I~c:.::"

~~a ':'f°~~:!= t~ : : td · w tr6 iur ~o:,':: Òu~:10:00 ~~es·d

Q'/Ji~~

::o~:6 1:ffaoni:.:

compiti voi lo sop..e aJ pori di ine : eoi sono dettoti dallo 05

lza"::iJ:et' :!::: e~c!-d ...t. un _, · · al

1::~~piz·;::deed!stbao.

Sono certo che 11•s,u.:no dJ voi pen$O che io &::so ode•·

~i::::oéi ~t~~'i'! mc:::t: i: '!!~liUd~~. lo(U).~~,~

sul mate I dallo neceuito di d "ordin~ .-~rrG e not tutti dal finalmente reolhxo:re le no- DUCE •a cclomodonu- verro do •tre a.spirazionJ. che sono no.. Col-.tl cb• t il nostro unico

::,:~~~J

-

Il T _{

Jn ••i.u,i

1.-.,,..~.~1 •·

c·tnn.. lllta 1•i,f•h• pttn1atu ...,nf fhutt·f)

,trlJu Si(· ilin . . . AU'indoma.n.t dena enrrGtct

;:~t ~Jù=,:.;j,::::~ ~~:.·..~o;:;;!ot~:

::io~pe~ :ù':io ~eme:. nella quale Roma de• e d1re dea:imo del Poe1e, dalla vo,. • e nti anni di )otto e cU coa· • dir6 la sua po.raia.. Ionici cU ma.o tenere o1to • q\nlte hanno reso sinonimo di E' ln qut.tlo spirito, spi.rito puro il pre:1tiglo de.U' ballo c~r1eu.o.. dJ vittoria, di glorio..

.,._,., UpKtaq:tor-C!voJe a~rto

no.Yole chtuia oggi in Europa a.crive-va : .. Per- fltalia la libe-rto del Mediterraneo e uno questione di respiro, •ale a dir-• cli Yito o d.i 1110Tte. P« lo Froncia il Medll•JTG·

neo ra.ppJ'ff-,n-to un ltltereue

co...id......,..,le lo vl11o del doneHI. 50no s orve,g"liate e controllate do a:ltrl.. else col

collegame..ott tr:o l• do.• coste. c:hè 40Xt0 I' UDO di tro.ote, oJ. r a11ro e pec la moblllJcmon<t

Ma.re nostro . U Med.ltorroxaeo d •k due fot:i:e o.&tca.ne. Per nulla banno o v&dfte-. t 'linpuò btttamuco Il Medi-

0 ~~;~:

1f uh:~o c;>e:~k:~:j

mare~ se non o patto df e.,e.raito:re- uno dJ qll•.lle vioJ•nxe

ano nalura e. olla ,torio.. che qu.abias:i no.Do.nè. libero non pu.6 minimamente tollerare.

D DUCE hd detto che se l'Italia w;i o.pe;tto di ur9-;n:1a

per l'lnghilferro il Med.llèr· rOJleo è una via, per 11tolia è la vita. Con la conqulsta deU' Impero il nostro probli!mo nel Medilerr<Jlleo non è soltanto un problema d i

ru,'*

~r:.::'r~ ::~o~:::;;

~Q

problema di respirorione lm· pedale ehe ha c1.uunto per

:~dr.~i:::::·~~J\

ll~i é più solto.nìo: l'arteria vitalo..dello Na.d one rtalia,oa. ma è pn~e

lo s\la via d1 occe,~o al Mar Rosso e o.li' Oc-e,ano lndfono al Mar Nero ed all'Atlantico, vie d l a CC'è15SO e h• non. CORO hbere. perch é o GlbUl•rra come o Sue:a:. come a i Dar•

terraneo è un lo.gredlent.e

della slcureno lmperiaJe. mo a.on è un elemento euenD.ale

del suoi rifornìmtmti. Per f Italia • tutt'altra cosa. L'Ita-

lo • tutto ebiuoa nel Me<lilen'QIICO

e l' 80

per

cen.to

d elle fUe frontiere• c.ostUu!to do fronti•r• costfer-. O\le sto nilu~po marlnaro con.ffli•ce ali' Italia uno lndhiduolltò g•ogro..6ca oncot"' phi sp iç. c atc che qu..Uo propria degli stati iosuklrl ln tutte le S\I• Confere:nt:• oatall 11tci.tio non. ho mancato dJ prospettar• 9 uesto formidabile senitù

?:o:r.:t:::.oe le

d~~:ir;u:::

Q.=e:nti. L' ttahcé compr.uo

ne.I Mediterraneo poiché le Yi• di uscito da questo mare

0 1 : : .0 :

::~=rpi:·;::::::

di mohtri• prime ...


NOTIZIE DA ROMA VE LE MANDA LA FEDERAZIONE FASCISTA DELL'URBE

NOTIZIE DI RO MI

VE LE MANDA LA FEDERAZIONE FASCISTA DELL' URBE

È DESTINO CHE IL MEDITERRANEO TORNI NOSTRO

r ~(STIi ~~( l l~ITffiHINrn JOHNI NOSTRO

Manif. Cart. Il n. 34 4

:~'.r~l'°~~it'!:::i-!i~~-:~ numeroso e U omoge ne o .

Superstampa, Roma, 2 giugno XVIII, 1940

98,5 x 69 cm

Il 31 marzo 1940, Mussolini, pur ribadendo la non belligeranza, annunciò in un discorso ai capi delle forze armate che l' lcalia avrebbe combattuto una «guerra parallela» a quella condotta dalla G ermania, per conquistare l'egemonia nel Mediterraneo e nei Balcan i: un conflitto breve, giusco per partecipare alla spartizione del bottino, e da intraprendere quando la Germania fosse stata sul punto di schiacciare gli avversari.

... Ho una fede Wimltata di grandeuo

nell" aYTenlr•

più E" destino che U M ecllter·

roneo torni nostro. E· d• •tino cb• R o m a tonal od ....... lo cltt6 direttrice dalla ciYlltà In lutto I° Occidente 1

!!~· u .~,::'o~:J :0=~ lmperiallamo. co-ettiomo alle aUOYe g en•ral:ionl e.be

sorgono la lamaaa di qu.esta passione : lare d eU'ltaUa w,a delle ncu::ioni sen10 le quali 6 imponib ile concepire la storia futura d • lla Umani.là.

M USSOUNI •-~ ,h,_ ..

T, ... I., {......._, f1,'tl

"''

..,.

Ed allora. gov•rnondo b ene la Nai:lone, indirin.and ola verso i suoi destini gloriosJ. conçiliando gli inte r ess i delle clos.i seni.a e sasperare gli

~:uud~,:~i.un~r!i!J~:a~b:J u:B-a.n1

'"'

come u na forz.o unJc a v~no t compltì mondiali, facendo del Me diterra neo il logo nostro.,, alleondoç-j, , cioè. c,o n q-.ae lli che nel M editerraneo vivono, ed espel• lendo coloto che del M edi• te r'r ane o sono 1 parassiti 1 compie ndo ques to op ~ r o dura, poxie.nte, di Jine e c-iclopJch e, noi inaugureremo ve .. rome nte un periodo gra n, dio so dello storia italiana. MUSSOLINI ,..,.,..,.,

...........

,,,.

"' '""' ' r'IJJ,

Gli OP[HAI All' AYANGUAHOtA O DUCE ho r ic•vuto il cons. noi.. Copoferrl, presidente

ave te noUzlc, d ella floìla l11~e,.-,f

d•lla Confedera z.ione fascis ta del lavoratori d e ll'industria, il quale glJ ha consegnato le dom0nde , debitamente firmate. di un gruppo d i operai deU' Industria di Padova . città • provincia . i quali chie~ dono di far porte deJ mani· polo volontari paracaduti.sU ~ via dJ cos tltuxlone presso U Gruppo opera i meccanici di Padova, Anche o Trie ste un gruppo di lavoratori dé.ll'industr ia ha n1oaj_~e1tato li vivo desider,!(! di cos Utulr·e un manipolo dJ voloaturi per' t!U ere desU nati n el repar ti d e i par acO dutls ti e presso l'Unione fas ciata Lavor atori dell' In dustrla é slato costituito U Gruppo Triestin o Lavoratori volontari paracadutisti. 11.....~ - · ~


NOTIZIE DA R.OMA VE LE MANDA LA FEDERAZIONE FASCISTA DELL'URBE VINCEREI Manif. Cart. Il n. 34 S Superstampa. Roma, I I giugno XVIII, 1940 98,5 x 69 cm

Le vittorie tedesche di primavera, i successi militari 111 Danimarca e in Norvegia, l'invasione della Francia, ti.trono dcccrminanti per la risolll7.ìonc, annuncì:irn dal diccamre il I O giugno 1940, di scagliare l'Italia nel conflicco.

I

I

VE LE. MANDA LA FEDERAZIONE FASCISTADELL' URBE

VIN CERE! Ascoltate: ~ irrovoco.bUL Lo dichlara.rlone di gue.rro è già stata consegno.ti agi\ bos.dotori di Gran Br:etogno e di Frof\da. Sc"ndiomo in compo col'\lro i., émoc-roz.ie plutoerotiche e reo2:ionorie d e l l ' ~te che, In ogni tempo hanno oslacoloto la r.norcio <: spesi~ in~iota l'esishm10 nied<:sima del popolo italiono Un'ora segnato dal destino b a ~ eielo deUo noitro Patrio.: l'or'o dt'Uè

Alcuni lu.stTl della storia

~

qualé coronamento déll etlibclo Con vot iJ mondo inter o e te

r ceni~ si possono rloss.umer in qucest~ ~ ,.......... mtnoeeie, r-iccttJ e olla Rnc, nobile assed.>o soc1etor'.o 52 Statl. ~-~ · ~ :zo e assoluta.mente tronqwlla. e cht- l'ltaJ.io del Littor-io h fotto q --.:: ente poss.ibile per evitort, 10 ·' ;.;,;.,a:.," '-':,c':""'1.~-. i e non con.stiderorU intGD•

o sopratutto micidiale per 6 ottobre dell'anno scorso siamo decisi od o.ffrontore- I impongono poiché un gronde ve suprcm1: chè deten:n:inono Ue nostre frontiere continentali

i vo,cem. ìo dich.iaro solennemente mare o per terra; Sviz:z,ero. Jugoslavia. o & soHoato do loro se ene saranno o no rigorosamente conl<'rmote.

Italiani! In uno memprobH" adunata, quello di Berli.no. io dìui che secondo le leggi dello morale fa.scisto, quando si ho u.n amico si mordo con lui sino in fondo. Ou<!'sto abbiamo tatto e faremo con lo Germanio. col suo pop coo le rotore odelJo


GLI STUDENTI: I) GOLLETTI GUIDO DI ACHILLE

o

Manif. Cart. Il n. 54

R. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA

Roma, 1941 48.8 x 58.7 cm

Gli studenti : TI rettore Pietro Dc Francisci - miniscro di Graàa e gi uscizia dal I 932 al

1) Gollerti Guido di Achille, , tudente 3 ' medicino

· G. U f . Co,enzo

2 ) Fatica Palmerino di Domenico, studente 3" medicina • G. U.F. Campobasso 3} Pagliarini Alfredo di Amleto, ,tudente l' legge

· G. U.F. Ro ma

4) Vincenxoni Lorenzo di Riccardo, ,tudente 1° legge · G.U. F. ~

1935 e nel 1937 successore del dimissionario

Giovanni Gemile aUa presidema dcll'lsti ru to nalionale di culcurn foscisra - si

5 ) Viggiano Gino Luigi, <!udente I ' legge

• G.U.F. Potenza

6) Valitullo Orlando di Carlo, studente l' lettere

· G .U. F. Salerno

7) Donato Fausto di Giuseppe, , tudenle l ' legge

• G .U.F. Roma

8) Realacci Duilio di Vincenzo, studente 3' lenere

· G U. f . R~Olb-

9 ) Giorgi Giorgio di Lorenzo, studente 2 legge

. G. U. F. P.ieti

10) Pacion i G. Cesare di Francesco, ,tudente 4 lettere · G.U.f . fro,inone 11) Coscarelli Giovanni di Francesco, studente l' ingegn. · G. U.f. Roma

--, . G. U.f. R ~

dimise dalla carica il

12) Bolondi Aldo di Ami lcare, ,tudente l'ingegneria

30 agosto 1943 e fu sostimiro da Guido De Ruggiero. 11 4

13) Manes Giovino Tommaso di Cost., studente 2' legge . G .U. F. Campobasso

luglio I 944 fi.1 esoneraro dall'insegnamento con ordinanza del governo allcaco e poi d ispensaw dal servizio. Reimegraco

14) Dainotto Aldo di Paride, studente I ' legge

. G. U. F. Roma

15) Maggi Carlo di Alfonso, student~ l ' medicino

. G .U. f.

16) Berruti Giovanni di Luigii studente l" ingegneri•

. G.U.f. Romo

T';;;;;;j

--

17) Serrani Carlo di Pietro, studente 2• ingegneria

• G.U.f . Roma

18) Fornario Vittorio

. G .U F.-Romo

in attesi di ulteriori provvedimenti VENGONO

deferiti al Senato Accademico: · sospesi da ogni attività scolastica: chiam1ti solidalmente a rispondere dei danni recati all'Università durante questi giorni:

nel I 949, tornò alla

cattedra di diritto romano.

PER LA SEGUENTE RAGIONE:

D

.•

Tentando di speculare sul contributo di sangue dato dai goliardi alla presente guerra, non si vergognavano di chiedere la promozione senza esame compiendo atti di vandalismo entro la città universitaria. Dimostrazione di una assoluta mancanza di fede e di disciplina fascista. Rom•. 6 Maggio 19 ,0 ,)0X •

I

IL RETTORE P. DE FRAHCISCI


RICUPERARE È COMBATIERE NOTIZIARIO DELL'ENTE RICUPERI AUTARCH ICI 23 MARZO 1943 XXI Manif. Care. Il n. 44 Edizioni Er a (Ente r icuperi autarch ici),

,\ ('CQrrel<'. :nuid ,·ari,, 1m11 ..r, r (·h : n •r h,1 : I\ :tri.

..(• , i d1i('clo ,11, .,,:1erHit"il1 ,•li,· ,l:1rà gr:in IM.~1wli1·io :d lu f•:ttt'i1t. 1•11,• ~i ;1....p1.•llu ,·lw ·~~mm p n-., 1,1 si uwll:1

Tipografia N ovissi ma, Roma, 1943

99 x 69,3 cm

Leconomia di guerra imponeva sacrifici e privazioni: si iniziò con l'obbligo del confèrirnenro all'ammasso dei prodocci agricoli, per poi la nci:ire la campagna per il recupero dei macerial i riciclabili. Per la raccolta d i rottami metallici - ferro e rame - si giunse al la rimoàone di cancellate e persino alla sosrituàonc di ute nsili da cucina. Indi toccò a lana, carta, pneumacici, latta, sragnola riempire i magazzini del recupero autarch ico. I.Jtalia non era nuova a simili imprese. Nel 1935 la Società delle nazion i le aveva com min ato sanzioni eco nomiche per l'aggressione con tro l'Etiopia. lì-a i generi allora sanzionaci non e' era il pendio, fondamentale per la condotta della guerra, menm: figurav,mo prodotti e materie niente affatto scarsi. Come ammesso da Churchi ll, quelle sanzioni erano al massimo restrizioni buone per eccitare «lo spi rito guerriero degli italiani». E la fantasia del regime, che partorì l'autarchia. la pri ma campagna au t,u-c.hica ern scarn lanciata il 23 marzo

1936.

:t

for :-i1ml:1 i,; ,•on(ut1i:1.

i11,w;:;:d:md(1 1dl',\ 11l.1rl'11ià. Pn•, to t~nuu t'hu ruu1't• l:,·•iu \·, ·~i r.:rcv. ~hi ..a •• llt"i;bio, t,1r t,1... 1r.icci. ~1.,1 111111 , 1• tn(lio

,..i:,uv u,..1<, 1p1i .ul1111o ti, ,. 11ll't,;. H. ,\ , poi 1}l.•rt11ti.

Vl ;,,iCE 1t E ,10!

, ~ - ,,_. ~ ,.. """'"' , - .....,... , _ ~ t i. 'l'~\l'./ I tt...i.,.. .. .,.. ,i ,..._,. . t.... .. 11.111 . :n...--..., .,_.,1 " ""

;:.~:':..~~..: ~";'~.r\~~:.;-.. ";::~":::~.;.!·.:~r:t:

~.wr..,,._.....,_ ........ ""·'"''·<>(5,.t\i

- -·-

_

~

'

1 1\ lf-i..n,

f ;.

, ..

r---Cl""...;:l'I,

-Tu lt e t:ic'• il" il f" ."-er,·t' s Ju d a.tu p C"' r l a T'luorlu. ~on rno :i- lllo d e J:li ~e.o l nrl d· 1 111 l lu 0

".

rn,~l!Ùi.-

llolht è

E

1.111 f"1i!H"

1. ...t,-1,.rl,,,

~l~fGNI ~I ~nM~INI

mollo g rnn~k.

nM111u, 1/1, "" {11JJJ'}/Q t'ttf:io,. ,wlm,t11Ut snl,rit, ,, loNNutou.

CU, ft rusto

-11ì .-bt!

1

tn ,,gni a11;tolll

,,.,.,;,,w,·t>. .-

tfp{ ,,w

'JUhfi ;,, Q/,:ni 1,110

nrt>Irn qutuJratu, 1'1fÌ-$1f! unu ('rrl(J

'l",(1111i1(J di nwwfot,· roct'l1io. Ùtt.etTi· t1#(11J> dw 1ml) ~sere. rkli/JWtrlot élt#f 1),(Jrt att::i d,kd,.,.c u grm, roce di hWf': H J.lr1J.UJ dtJJ[o(,f;t, frl cu.i 1,i lrhW

bilf! o

e

r ~ lituÌM r.r uum:t1

riM. D·nJ1n., f'Ult,

ili ogntuw ,li queui punii ~te. rome

ms. .s1,"111tu ,li !!11.(mliu tJl11 frMlier~ m, rfJJ5fl. ::<, ,l,•(l, • nn:llrr 1'è1it>lr.

,.,,.,mtu

n comJ>iere 'll'4"$110pt'rtl ,li #1lrm11ggi,:,

di ricupero! felice e mgv:;li1w, ,li mMlf!N' le ,ue for:re P. il ,iu, f!i,ì ~ic<,

f!

t

j

t/;,i Jltll llitltr

,. ~colu r i d·l ttt.lla ~ombuneran no ('On r E ute. ltle u 1tf' rl Au• careh l c l l u toro pJeeota bacuu,:lla pc-r 111 ,eru_uéle et-r1.a , . Hl orla ·-.

.;i Q1illm1i dJ effolffi lt11l:1111i r,, .,,11,11110<1 J.1 lll<'lli l'I J t ofa.JII "' f U I Mo> •l',·, lr,•IJ,•u 'l(I ,nm:,...,l ,Il ,,..,.,,i,il, ~ri • t.'.'i 1r.uu1rll:Ur ,1; L,u,,11 ,111111rd•!., rJH! l • lli.-r,. •u~l(....~,:i

i11;l;.,ll ""e11hfll'

1111 :i

l'• lria i o • rmi.


TUTIO IL GRANO ALL'AMMASSO PER LA RESISTENZA E LAVITIORIA Manif. Cart. Il n. 33 Grafiche lgap, Roma, 1943 99,5 x 68,8 cm AFFISSIONE AUTORIZZATA DALLA R. QUESTURA DI ROMA IN DATA 9-7- 1943-XXI

sul recto

Mussolini aveva piLt volte evocato «l'atmosfera dell'ammasso,,, ma le malversazioni e le ruberie degli enti partoriti dalla ptolifìca fantasia burocratica del regime e l'avversione comadina per quelle misure odiose ne avevano impedi to l'effetdva instaurazione. Il 1° agosto 1942 Ciano annotava nel Diario: <<la situazione in Sicilia desta molce preoccupazioni: i contadini si rifiuta no di consegna re il grano».


LAVORATORI ISCRIVETEVI AL DOPOLAVORO Manif. Cart. Il n. 22 S.A. Litografica Marzocchi, Bologna, s.d.

LAVORATORI

ISCRIV ~fE\«I

68 x 49,S cm

rOpera nazionale dopolavoro (Ond) era l'iscimzione statale depmata a organizzare i.I tempo libero dei. lavoratori. Li.dea del «dopolavoro» era scara concepica nel 19 19 da un ingegnere della \1(/escinghouse d i Vado Ligure, Mario Ciani, e ripresa l'anno seguente dal m ovimento fasci.sta, che istirul l'Uffìcio centrale del dopolavoro all'interno della Confederazione dei sindacaci fascisti. Dorara di propri organi direttivi ed esecutivi e posta sotto la tutela del ministero dell'Economia, l'Ond nacque, con Regio decreco, il 1° maggio 1925. Nel 1927 passò sotto il con trollo diretto del Panico nazionale fascista. Negli anni della crisi economica divenne organizzazione di massa (fra 1926 e il 1939 passò da 280 mila a 4 milioni. e GOO mila iscritti), affianc:rndo l'assistenza alle funzioni ricreative. Per l'assenza apparente di final ità politiche, riusciva a coinvolgere gl i scrati meno ideologicamente avvertiti della popolazione e a ottenerne l'adesione al regime, realizzando la «nazionalizzazione» del tempo libero.

/

I

Al


L'INGHILTERRA NON HAMAI MANTEN UTO LE PROMESSE FATTE Al MALTESI

Manif. Cart. Il n, 58 s.1., s.d. 25,2 x 32,9 cm

NOI MEDIT ERRANEI

Manif. Cart. Il n. 59 s.1., s.d. 24,8 x 32,9 cm Malra, fortez-,a coloniale britannica, era, dalla Coscituzionc del 1921 , una diarchia: all'asse mblea legislativa elecciva spettava la pocesrà sugli affari interni, al governaro re, rappresentante della Corona, quella sulla difesa, gli esteri e la politica linguistica. Sin dagli anni Venti due partiti avevano dominato la scena politica maltese, il Partito democracico na,.ionalista di Enrico Mini, che aveva scudiaro in Italia ed era un fervente sostenirore dell'icalianirà linguistica e culturale di Malta, e il Consticurional Party di sir Gerald Strickland, fanatico fìlobrirannico e imperialista, vocato alla missio11c di anglicizzare i maltesi. L:ancagonismo era acuito dalla questione linguistica. Benché la maggioranza parlasse il m,ùtese, l'italiano era la lingua dei 1ribunali, della C hiesa e delle professioni. CamminisLrazione coloniale, pur incline alla soluzione di compromesso, ossia l'insegnamento scolastico di am bo le lingue, favoriva l'uso

L INCB1LTEBBA 7

non ha mai mantenuto le promesse fatte ai maltesi

NON

si trova nella storia dell'umanità un governo cotanto spudoratamente scandaloso. Le promesse sono sacre anche presso i barbari: anche dai barbari, che non siano interamente selvaggi, le promesse sono rispettate. Non si rispettano solo dai popoli caduti così in basso nella scala della civiltà, da non conoscere le leggi più rudimentali dell'onesto. ANTONIO CIMI pat riotta maltese 1847 t 1903

eu

R "

D E L

eo

M I T " T

o

O' "

z

I

o

N E

M " L T E

s

E


del maltese come lingua dell'iscruzione in certe macerie. Il parcico pro it,ùi,tno osteggiava la promozione del maltese nella sfera culcurale e policica, subodornndo, socco il patronagg10 bricannico, un complocco per agevolare il processo di angliciu~ione. Delineatasi la polirici del Mediterraneo «lago italiano», il regime fascista aveva colcivaro il dissidio, squadernando il repercorio retorico dell'irredentismo: il destino dell'arcipelago maltese era l'unione politica con l'Tralia. Le borse di scudio per giovani malcesi desiderosi di proseguire gli srndi in !calia si erano moltiplicate. Deterioratisi i rapporti era Icalia e Gran Bretagna, dopo l'invasione dell'Abissinia, l'Istirnto italiano di cul tura era scaco chiuso. Il confl itto fra anglofìli e icalofoni si era incensifìcaco, con l'idemifìcazione di <<it,ùianicà» e fascismo e l'avvio di un'aspra campagna di deir,ùianraazione. Consick:rari sudditi pocem.ialmenrc sleali, i maltesi che prediligevano l'italiano rischiavano l'esclusione dagli incarichi pubblici pi11 imporcanti. Nel Diario Ciano, il 22 dicembre 1937, annotava: ,<Accompagnato Mizzi dal Duce. Quadro molto pessimistico della sicuazione a J\.falca. !:azione inglese di snazionalizzazione è sempre pi11 incensa: il tempo lavora contro di noi.

NEDITERBANEI non ci lasceremo imporre un idioma nordico che nel Mediterraneo è un controsenso, una intrusione fittizia e forzata. Noi, insulari indomiti, non presteremo il docile fianco ad una degenerazione artificiale e criminosa dell'indole nostra, affinchè, perduti i nostri caratteri speciali, le nostre schiene possano adattarsi :, meglio alla soma britannica. ANTONIO CINI tau & 1903

patriotta malteN

e o M I T A T o o· A t. I o N E

M A LT Es E

,·'· ;


Grandi preparativi militari inglesi. Mizzi è convinco che la Gran Bretagna si prepara :i gioc,u·e la seconda révanche non appena possibile». E il 9 settembre l938 registrava di aver auconaato un funzionario del ministero degli Esteri «a sovven1.ionare con 150.000 lire italiane il partito di Min i nelle clcàoni di Malrn».

MALTA DEVE ESSERE RESTITUITA ALL'ITALIA Manif. Care. Il n. 60 s.l., s.d.

24,3 x 33 cm

Il Comitato d'azione maltese pubblicò nel 194 1 l'opuscolo di Guido Puccio Malta italianissima, che proclamava Malta naturale prolungamenro della Sicilia.

MALTA deve essere restituita all'ITALIA percl,è è italiana di razza, di cultura, di relìgioue e dj storia; perclw J' Inghilterra la occupò in nome del Re di Napoli e con tmppe comandate da un capitano britanrtico in divisa di ufficiale borbonico; perchè i Bollboni non hanno mai ricouosciut~ come legittimo il possesso inglese di Malta; perchè i Re d'Italia sono gli eredi dei diritti borbonici sul Regno deJle Due Sicilie. A CU RA D.61. COMITATO 0' AZIONI! MALTESE

CHE DIVERTENTE RACCONTO Manif. Care. Il n. 61 s .l., s.d. 24,9 x 32,99 cm

Con l'acquisizione di Malta nel 1814· l'Impero britannico era assurto a potenza domi nante nel Mediterraneo sia in tempo di pace che di guerra. Grazie alle fortezze di Gibilterra e della Vallecca, infatti, controllava le acque dell'Europa meridion,Ùe. Il manrenimenco dell'isola, principale base mediterranea della Royal Navy <hùl'apercura del canale di Suez nel 1869, imporrante fra le due guerre per la politica di difesa, diveniva essenziale

CHE DIVERTENTE RACCONTO si comporrebbe col furto di Malta commesso dall'Inghilterra nella tasca della sua amica ed alleata, la Corte delle Due Sicilie! Le giunterie di Scopino, le furfanterie di Lascarillo sono oltrepassate! GAGNtÈRE ,1,..a... ___ O'_ _,_

•to r• ln• Mori• Coroll11e de Noples, cf'opl'fl dN docuaeftb ftOWtoltl", pGO, 2M


per la strategia nel Mediterraneo e in Nord Africa durame il secondo conflicro mondiale.

L'ITALIA È IN ARMI PERCHÉ MUTILATA Manif. Cart. Il n. 62 s.l., s.d. 24.S x 35,4 cm

l' ITALI A è i n armi perché M UTILATA nei suoi con·

fini, SOFFOCATA nei suoi mari, O FFESA nei suoi dir itti di

La propaganda irreden cista del fascismo si fondava sul mito del «Risorgimento mediterraneo», che offriva kgittimaiiom'. ideologica alla politica estera del regime riguardo a Malca e alla Corsica, occupata nel 1942. Invocando i comuni legami culturali e le rivendicazioni identitarie opposte da élite lodi alle rispettive pott'.n:te dominami, il fascismo esaltava l'italianirà delle due isole.

espansio ne.

Tali soprusi, aggravati dall ' odioso contegno delle democrazie inglesi e francesi che, pur sovrastate dalla decisiva rovina, hanno in questi mesi aumentato la loro tracotanza, non potevano essere più a lungo sopportati, se non con la distr uzione dell a nostra storia e del nostro avvenire, della nostra potenza e dell a nostra sicu rezza. Italiani, ciascuno al suo posto d'onore ! Sarà coronamenlo della vittoria la gioia d i aver li berato dalla secolare prigionia i nostri fratelli. E le magn ifiche terre liberate saranno per i secoli a custodia dell a vita del la Patria. Ital iani, ciascuno al suo posto d'onore! Dobbiamo tutti essere combattenti ed eroi per q uestì sacri doveri nazìonalf dell'Italia !

~v11 ~

L __ _ _ __

l'

OPERA AZZURRA

Assodaz. Naz. d' AHistenza agli Italiani lrrodont, _

_

_

_

_ _ __

_

_ __

l..11 std,, prr le adr~ioni, è ù1 Rom11, via Emanuele Filibtrlo, 22-inl. 2.

ITALICA FIDES VIRTUS EST

Italica fides virtus est.

Manif. Cart. Il n. 63 s.l., s.d. 24,7 :x 34,9 cm

1C.

,,j

L'irredentismo è più che un sentimento : se esso non viene compreso e seguito fino a che un sol nucleo di fratelli è strappato dalla Patria per .leggi inuman e, cui è costretto sottoporsi pur vivendo in terra propria ma soverèhiatà dallo stranievo, la Patria non p u ò dirsi unita e non raggiunge l'assoluta potenza e sicurezza . . ., Questo intende l'Italia fascista di oggi. Questo è lo sp irito che anima !'OPERA AZZURRA. La sede, per le adesioni, è in Rom a , via Emanuelé Filiber t o , 2. int. 2 . '


COLLEGHI! CAMERATI! IN QUEST'ORA Manif. Car t. Il n. 67 s .l., s.d. 27 x 38 cm

OGGI I COMBATIENTI D'ITA LIA SONO IMPEGNATI Manif. Car t. Il n. 7 1 s.l., s.d . 3 1,9 x 42,3 cm

Gruppi di culturn còrsa, Associazio ne Coscienza adriarica, Gruppi d'azione nizw rda, Comitaro d'azione maltese erano alcune fra le associazioni, sorte in Italia alla fìne degli an ni Trenta, che divulgavano e celebravano, con wni infiam mati, l'ital ian ir.à delle terre irredenre.

Gclleghi 1 Garnerali 1

In

quest'ora, in cui sta per sorgere il nuovo ordine mondiale, noi, che nelle vicende della pace fummo vostri compagni di studio, sentiamo imperiosa la necessità di esservi ·a fianco nella lotta.

Crediamo di esserne degni, perchè, assetati di gire dalla pediva di seguire le

libertà, fummo costretti a fugnostra Isola ove l'inglese ci imparlare la nostra lingua e di nostre tradizioni.

J

utte queste ingiuste persecuzioni erano dettate dc::i una sete smodata di dominio e da un odio contro la nostra nazionalità italiana.

Oggi che la ç3iustizia di Roma' ha sfoderato la sua spada fiammeggiante, anche queste iniquità saranno vendicate e Molta si ricongiungerà alla sua Madre Patria.

W L'ITALIA!

O

'

.

ll COMITATO O' A.ZIOHE DEGLI STUO(HTI MA.lTESI Vie del Funeri, 31 .. Roma


STUDENTI CÒRSI, PERSEGUITATI ED ESULI Manif. C are. Il n. 74

s.1., s.d.

36 x 54 cm

Il lavorio segreto del regime in difesa dell'italiani tà della Corsica, in visca dell'an nessione, risaliva agli al bori del fascismo. Di pari passo con la politica milinue, il fascismo aveva dispiegato la stra regia di pencrniz.ionc culcurale, culminante nella fo ndazione dell'Isciruro nazionale di srudi còrsi, sotto la guida di Gioacchino Volpe, che già come direttore ddl'«Archivio storico di Corsica» aveva dedicato saggi e mo nografie al['aftèrmazione dell'iralianirà dell'isola. Come ai maltesi, ai giovani còrsi erano stare assegnare borse di studio per compiere gli studi universi rari in Italia. Aveva scudiato a.ll'Università di Pisa anche Petru Giovacchini, che negli anni Trema fondò i Gruppi di azione còrsa, con sedi in varie città irnliane, finanziari da Mussolini.

GRUPPI DI CULTURA CORSA Sede Centrale in PAVIA - Via llboino n. 3 - Telef. 27--11 Srudcotì oòni, perseguitati ed e$uli dalla loro ten"a per a'\.·er,1 i djfcso, ooo l_a pAroJa e oon gli scritti, l'anima del popolo tenacemcotc italiana, furono 11ccoltà oeUc nostre liniver&itò a completare gli studi e a ritro,·urvi l'antico spirito ro01ano che difese. prot~c e governò nei secoli le genti delle lo.ro Picv.i e delle loro Città mu.iotU"e. Si .riono,•ai:ooo in tal modo,. tra lto.lia. e Còrsica, <J!CÌ rapporti di ospitalità,. che furono sempre tenuti vjvi delle fortunose vicende or dell'una, or delrtltra sponda lotinu. QW1ndo là 'F rancia dopo unni di guerre, d.i inganni e di trtidimcnti occupò la Corsica, la Toscana ù"f).itò ·r nsq unJe PHoli, e i difensori della còrsa Ubertà: Guer-raz~i, Tomou:aseo, Lom, l\.icciurdi e Ro,. wugnoli iut!girivi trOVQrOnO pace e quiete in Corsica• .Lu dolocos:o pnssionc vissu.te e il tormento dclfesilio riunirono gli esuli studenti di Corsica o fon~ dare un'Associazione, c.he a,1csso lo scopo di far con08~e.re la loro isolu in ltn.Jin. SorsérO in tul modo i Gruppi di Cultura CòrSil, ~folti itntioni b"ono u:nQ vaga eonosccn~ct dell'Isola Persll, Non tutti Slinno che lo Corsicn per due sniUo.nu i fu sortQ il dominio di Rom", Pisa, Genova; cht io Corsica 5j parla U più italiuno dei dialetti irnliani: ti bel soonntc toscano del '300. che i Còui sono legati o Ilo.i da vincol i di $nnguc, dj spirito, di sentimenti. dì ~ucrre c.01ubotrutc con noi e e.on voi vinte. T:1lc t rAdiz.iouc uon venne moj meno. In Africa, a ianco delJe nostre Cnm.icio Ner e, vi crnoo stu.. denti còr~i, e studenti còrsi sono con i Leg,ionari di Musolini nellu Spagna di Fronco. .'.\iolLi ritmosero ,11l\1ppc,llo che i Còrsi rivolsero or sono ~inQuc onoi. Nelle nostre 6le si c.onrnno pcrs():1(l1itR dello PoJiticn e dell11 Seieo:1.t1, studenti ed operai: 1>rofe.ssori dei nostri atenei cd nrtistì. Gruppi di culturn (Xlr:,-o sono Stu.ti istituiti a Roma, ~1ilanò. Padova. Foggio, Voghcru cd in altri minori centri di proviocio: llltri gruppi .staono per essere fondati nelle principali città d'ltolii1. 'l\lai come in questi tempi è sentita la nece&Siti che la Cc,rsica aia conosciuta, come siu difcsil f'a.nimn iu1H11na del spo popoJo t Iscrivetevi 11.I no~tri Gruppi, 5:l•te Y.JH>*'Oli di an·1dea che ha buk>gno di 8ijM'rtori. diff<,nc1ctc la cuno.1cenz.a di un'isola che fu, che è i-ulliQna, alitate la aaora fiamma d'itaJi•nitÌL che lu accesa dug.li stuclcnti còrsi presso Ja romba di Pasqunle Paoli, Padre della Patria còrsa, e tenuta ,·iva con io~onne cura .sotto le raffiche di una persecuzione ohe non ha nome. Il più ambito dei plousi ci ho sostenuto nel la,·oro che fu, in un primo 1.01npo 11rduo; ha ,·vstra rdçsione ol mo,·ilttcntu cj s1.o·i1 d.i sprone e di incitamento a proseguire ,·crso le mete pon lontttne.

Italiani non dimenticate la Corsica!

·

Non dimenticate la Corsica, terra italiaoissima, che per due millenni divise le sor-ti di Roma imperi11le. di Romo. popole, di Pisa e di Genova; non dimenticate i Còni, gente di no~tra gente. che Ili.Inno soniue itoliano nelle vene, che parlano un idioma it·a.li11nis,iroo : il bel sonante toscano del '300.

Italiani non dimenticate la Corsica! l nostd A,·i lottarono strenuamente, fe.rocemeote, per rimanere italiani. Furono piegnti d11U·oro e dfll. tradimento fra·occse, non dalle anni. 1..tl storia c.òrse di questa dolo.r osa passio.Jh) lu1 pngine ful,tidissin1e d.i eroisn1i. Ogo.i uo·m o era oUe a~m.i; le donne e i fanciulli pur di niutorC ncH11 res istcoz..a contro i f:roncesi crono a toto dei soldati e se alcuno rimancvll ferito tij ponevo doYltnti ai val idi per Iùr lor.o scudt?! i s11ce.rdoti prima delle battag lie aduna-vAno il popolo i.n chiese e da,·unti al !:'a,ntissimo foccvuno «ghiurarc di un esse mai .fro..n~èSi»; i soJdati prima di morire lonciu,·aao J'·estre1110 otro e.li fede , eu so italio.nu 1.

Italiani non dimenticate la Corsica ! Lu F-roncia uccide sistema.ticnmcnte quello che ancora d'itAliono rimane nell'isolo dopo quo.si due Recoli di domfottzione frunè.ese. Proibi.scc J,. ling~a i.tàli41o.a, che è (g lingua deJ popolo, nc11c seuolc, nelle ehie~e, nei t:ribuneli. Stroppa i nostri gio,·api dai campi e li manda nel Sencg11J C nc.JJe ukre co• loujc e li r·c st'itujsce dopo pochi anni 011uuoloti e in,1a.Jidi. J..c CftJllpagne sono incolte, le industrjc morte, i paesi cadenti e spopoJsti.

Italiani non dimenticate la Corsica! Chi t:rll noi m,u'tife~'tR lo. su11 ~J>utin ,·ertr.o l'Italia, antica Madre. viene pcr_scguitoto. Lu sohieru di est1H eòy~j rHugit1ti~i in lrà.li.o. auméntu $:Cn;prc più. Siamo ft.a,l~iti d ulia nostra Isola e ,;in1110 venuti tra , ·oi. .,iarno f hrti soldati tru solduti io Africa. -8oldati tra i ~oldari di MuBsoli.ni ncUu Spugna di Franco, noi. jtalian.i tr-a. i10Jianj, fratelli tTù CratclJi, per dirvi:

Italiani la Corsica muore ! Italiani non dimenticate la Corsica I I

I

,~

IL PRESIDENTE GENERALE


La seduta del Gran Consiglio iniziata alle diciassette del 24 luglio, un sabato, si concluse alle due del mattino. Dopo che Mussolini ebbe esposto, con toni tra il polemico e il querulo, le traversie e i rovesci militari italiani, prese la parola Grandi, leggendo l'ordine del giorno da proporre alla votazione, che affermava la necessità di ripristinare tutte le funzioni statali, attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al governo, al Parlamento, alle corporazioni, i compiti e le responsabilità stabiliti dalle leggi statutarie e costituzionali e restituendo al re il comando effettivo delle forze armate. La deliberazione fu approvata a grande maggioranza. Il 25 luglio, alle diciassette, Mussolini si recò a Villa Savoia per il consueto colloquio con il re, che gli comunicò di averlo sostituito alla guida del governo. Venti minuti dopo fu congedato e arrestato.


25 LUGLIO 1943 L'ULTIMA DRAMMATICA SEDUTA DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO Manif. Care. Il n. 72

s.1.. s.d. 43,4 x 28,2 cm

Recto Estratto a stampa dal giorn,Ùe di Zurigo «Neue Zurcher Zeitung», n. 140, agosto 1943. Nella nota, posta sulla seconda facciata, si legge: «N.B. Questo resoconto fu pubblicato dal giornale svi:ctero "Neue Zeurchcr" lsicl, n. 140 nell'agosto 1943 e la na rrnzio ne si basa sulla narrazione di personalità che dalla fine di luglio ali'agosto di quell'anno ocrnp,u·ono posti di primo pi,mo negli avvenimenti italiani. Da quell'epoca, rnolci alcri parricolmi sul colpo di sta to sono venuti a conoscenza del pubblico, come pure ben al tri elementi di giudizio si sono poruri dedurre sugli svariati protagonisti, elementi che hanno ormai chiaramente precisato le loro rispettive figure morali».

25 luglio 1943

l'ULTIA OlfflfflATICA SEDUTA del Gran Consiglio del Fascismo

=

o

3

.

11n



ATTUAZIONE DELLO «STATO DI GUERRA» NELLA PROVINCIA D I ROMA

Manif. Cart. V n. 7 Tipog.-afìa Nava, Roma, 1943 99,5 x 69,8 cm

Il 26 luglio 1943, dopo l'arresto di Mussolini, si insediò il nuovo governo presieduto da.I maresciallo Badoglio che, pur sciogliendo il Paniro fascis ta e la Milizia e avviando l'opera di dissoluzione del regime mussoliniano, per non scatenare la reaz.ione cedesca dichiarò la prosecuzione della guerra a fianco della Germania. Poiché le voci di un colpo di Staro per rovesciare il regime si erano infotite sin dalla perdi ta di Tunisi a maggio, i tedeschi avevano appronraco piani minuziosi per l'occupazione dell'Italia; mccavia, la notizia di quella caduca invescì come tempesta il quartier genenùe di Fiicler che, abbandonato l'iniziale, furioso proposito del colpo di mano, l'arrcsro del re ~ di Badoglio per mscaurare un governo provvisorio in accesa di reinsediare Mussolini al pacere, profìctù dell'alleanza ancora vigente per infiltrare eruppe in Italia, mascherando da aiuro l'occupazione militare. li Comando supremo icaliano si rivelè, inecco a contrastare l'attuazione del «piano Alarich».

Comando del Corpo d'Armata di Roma

Attuazione dello "Stato di Guerra,, nella -Provincia di Roma Assunzione dei poteri per la tutela dell'ordine pubblico In vir!ù delle facoltà conferitemi dalla dichi arazion e dello " Stato di Guerra .. e dell'art. 217 e seguenti del T. U. delle leggi di P. S., assum o la direzione dell a t utela dell'ordine pubblico nel territorio di questa provincia. Allo scopo di co nservare inalterato l' imperi:> della legge faccio pieno affidamento: . sull'alta coscienza del dovere civico e sul patriottismo di tutti i cittadini; . sull' i mpiego della forza, ovunque si renda necessari o, p er ridurre alla ragione chiunque contravvenga alle leggi, alle ordinm ze delle au,!2rità costi tuite, all e consuetudini del vivare civile.

ORDINO L . Tutte

le forae a.rmote

d e llo Slnto e

qui:\~i ultimi do·tr.an:,o e11erc torni-li d1 a1>posi10 loi'•o di circoluio:io tilu:iato da.Ile autorili civili e miliWi alle quali fanno u,o: • d1 af651io;ie di S,!ampaii, di nu .nt,S.critti. di illvi1i di qaal1t11q11c .sp:d~ 11; luoghi pub~ ici, e..clusc le chiese di co,fm,iotie t.llfolic1 pu qu.u to ha t-ra!to al normale svoliimer1to dd o:i~to; , di uso d1 q:n Jsi.ui S'!Ritalai:i~nc ohic, o htmil'IMl.

di

PollzJo rdide-nli nd l~ prt>vicici,, k mlliric ddle \'MÌC sp~:iali1à,. i ~rpi ilt.:ttali ci1bdini e te guardie gi11r:ilt. p:sM1:10 alle mie dipendct1Lc: i ti$p:Ui:vi oama:ldanti si pro enter.1nno al co.nlndo d:I cttpo d·armih p: r

riCC'ICrc ordini, ?:. • C c>prlfuoc(): dalle ore 21,::so a u· alba ron divieto di cucol;u.i()nc dd éi vili, c«crionc falla: pa i sacerdoti. medici, le\'lllrici, :.ppulene.nh a socicli di ~stcnu s.2nilaiia. r,ell' t.s.erc:iiio delle rispdhvc hrnrior.i. fino a. che perdurerà il se:vizio no<t11rno di !reni in uri-10 e in p2r, ttnu 1faUc stazioni fcrro\•iaric. i dviii e.be vi si rttano, e ne p«ovoi,:ono, dovunno uscrc muniti di rcg.'..ll;rc biglicuo tcrrovia.ril). I pubblici c.crciri di ogni categoria, i lcuri, 1varietà, i cìnc.:a.tl~nfi. i tocali sp,o,ttivi e similari, rcs.leunno chiusi nelle MC del o»prilu~o. 3.. E · ratto , asf;.atlvi) "' p ei-m o.n e nle dlvlelo:

· dj riunioni in pubhli(O di piU di lrc p.trso, e: di t:ne.rc.. anthc in lo~ li dliu.sJ, adunate. m,1,nilest.1.tionr, con(crcnu, e simili: • di vendila di arnti e muniz.ioni d'oini $pecic; - di circolu:ionc d i aut,veìcoJi, motoKali e vdivo!i dt oicni tip!>, ccct· ~iont: fa1ta p:r quelli ;id1b:1i a S!rviz.i pub3!ici e militari : i c3nJuttorì di

,i • F ino 6 nuov o o•dlne : . ,iono c.onsider.a!i dee.t'Ju1i l\ltti i permcs.si di porlo d"a.rme di qtnJ. si.asi s::,ecic. ('ogces,si a...Jl'lli l,1 p:ibblkuion: del preJeatt m1nìlet'lo. Lt 3utorit1 comp!ttnli. sospendcu,n"!O il rilascio dei porto d'a.rmc i.n corso. I detc:ilori di .1rmi tcgoàrmcn!c dca1.mdalc ., ono rcspo:is.tblli d.elb COft· suvaz.iilne delle medesime nc!ffotcu10 della prop.;, a.b!fail'o:,c. ~ Ili&. posUbilìlà (! uso d1 p.:i.rte di chicchCW,I.

1

5.. T uttJ t cltladl.nJ che abbut10 t1eo:SS1ci di uscirt di cm. dovranno l)Oillirc $l!l"A; do.:11mcnti di id:i1!itl coll foto;trafia. ('Oft rob· hli;:o di e~birlt" qo1lsiasi rk hicst.a degli age11!i dclr0t4i.1H: e dei comu , d111ti di truppa.

Le truppe, le pattuglie, gli agenti della forza pubblica e dell'ordine comunque alle mie dipendenze sono incaricati dell' imposizione, occimendo anche con le armi, degli ordini sopra specific ali. I trasgressori s3ranno sanz' altro arresi ati e g iudic ati dai tribunali militari. RPma /,' 26 lugli~ 1~43

IL GENERALE DI CORPO D'ARMATA COM ANDANTE

A. Barbieri Tl , , "1,•• · • • • •


COMUNICATO LA MILIZIA VS.N. FA PARTE INTEGRANTE

6 COMUNICATO

Manif. Cart. V n. 3

Tipografia Nava, Roma, 1943 50 x 69,8 cm

Corpo armaro alle dirette dipcndenzc del «duce» e segno della compenetrazione era fascismo e S1aco, la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale t'.ra srnta 1st1ru1ta con decrero governativo il 28 dicembre I 922. Primo com,mdantc era stato il generale Emilio de Ro no, quadrumviro della marcia su Roma e capo della polizia. Con decreto del 26

luglio 1943, la Milizia, aftìdar:i al comando del generale dell'esercito Quirino Armellini, in sostituzio ne di Enzo Galbiati, passava senza atti di ribellione né sedizione a far parre dell'esercito. Ai primi di agosco, a Berlino si accarezzò l'idea di inquadrare l'ex Milizia fuscista nelle SS, ma la missione dcli' ObergruppenfiJ1rer SS Sepp Dictrich, recatosi a Bolza no per arruolare vo lontari, fallì sia per la malavoglia degli ufficiali superio ri sia per il timore dei militi di presenr:usi, violando le leggi.

La Milizia V. S. N. fa parte integrante delle Forze Armate dellà Nazione e con esse collabora come sempre On piena comunità di opere e di intenti per

~a difesa della~Patria. ~

Roma, 26 Luglio /1)43,

L~ Tb, lhu . " • ••

Il Capo del Governo l3AD00LIO


Dai microfoni di radio Algeri, alle 17.30, ora locale, dell'8 settembre 1943, Dwight Eisenhower così rendeva nota la resa dell'Italia: «The ltalian Government has surrendered its armed forces unconditionally. As Allied Commander-inChief, I have granted a Military Armistice, the terms of which have been approved by the governments of the United Kingdom, the United States, and the Union of Soviet Socialist Republics, acting ìn the interest of the United Nations. The ltalian Government has bound itself to abide by these terms without reservation. The Armistice was signed by my representative and che representative of Marshal Badoglio and it becomes effective this instant. Hostìlities between the Armed Forces of the United Nations and those of ltaly terminate at once.All ltalians who now act to help eject the German Aggressor from ltalian soil will have the assistance and the support of the United Nations».

Il maresciallo Badoglio era dunque costretto ad annunciare dai microfoni dell'Eiar alle 19.42: «Il governo italiano, riconosciuta l'impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria., nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza».


ORDINANZA I. IL TERRITORIO DELL'ITALIA A ME SOTIOPOSTO Manif. Care. IV n. 13 Tipografia Nava, Roma, 1943

lt COMHDINU IN CIPO UD(SCO on SUO ORDIMAMZA

100 x 69,5 cm

L'8 settembre Hi tle r era a 7 aporozje, in Ucraina. Colto da strana inquietudine. tornò in an[icipu a Rastenburg. Qui lo raggiunse la notizia ddl'armiscizio. Il foldmaresciallo Kessclring ricevé la parola d'ordine cifraw «Asse», che dava il via all'operazione per occupare l'halia e disarmarne l'esercito. r tedeschi cominciarono a muoversi nel cardo pomeriggio. Nei pressi di Roma, duranre la notte e la matti na del 9 i cumbaccimcnti si intensificarono per la strenua resisccnza opposta dalla divisione «Cranalieri di Sardegna», schierata su tredici caposaldi in corrispondenza delle vie d'accesso ,ùla cicrà. La fuga del re, del capo del governo e dei venici mil.itari, all'alba del 9, agevolò l'opera di Kesselring. I.a difesa di Roma precipitò nella cacastrofe. La resa hJ fìrmara alle 15.30 del 10 seccembre. Sei divisioni furono disarmate. Kcsselring insediè> il comando in città. L.:ordinanza che segue è la prima manifestazione, il decalogo, dell'occupazione nazist:J di Roma.

è': dichiarato territorio di guerra. In esso sono valide le Leggi Tedesche di guerra.

1. - II territorio dell'Italia a me sottoposto

2. · Tutti i delitti com messi contro le Forze Armate Tedesch e saranno giudicati secondo il diritto Tedesco di guerra.

3. · Ogni sciopero è p roi bito e sarà giudicato secondo i! Tribunale di guerra. 4.

Gli organizzatori di scioperi, i sabotatori ed i franchi tiratori saranno giudicati e fucilati per giudizio sommario.

5. - Sono deciso a mantenere la calma e la disciplina e a sostenere le Autorità Italiane competenti con tutti i mezzi, per assicurare alfa popo taZione il nutriment •

6. - Gli operai Italiani, i quali si mettono volontariamente a disposizione dei servizi Tedeschi saranno trattati secondo i principi Tedeschi e pagati secondo le tariffe Tedesche.

1. • I Ministeri Amministrativi e le Autorità Giudiziarie continuano a lavorare.

8. · Saranno subito rimessi in funzione il servizio ferroviario, le comunicazioni e le poste.

9. - E' proibita fino a nuovo ordine la corrispondenza privata. L e conversazioni telefoniche, che dovranno essere limitate al minimo, saranno severamente sorvegliate. 10. - Le Autorità e le organizzazioni civili italiane sono verso di me responsabili per il funzionamento dell'ordine pubblico. Esse compiranno il loro dovere solamente se impediranno ogni atto di sabotaggio e di resistenza passiva contro le misure Tedesche e se collaboreranno in modo esemplare con gli Uffici Tedeschi. R,., li Il Sdl.aln 1913.

l.to FELDMARESCIALLO

KESSELRING


IL COMANDANTE GERMANICO, GENERAL STAHEL Manif. Cart. IV n. 9

Grafiche lgap. Roma, 1943 69,S x 49,5 cm

r; accordo per la città aperta di Roma stabiliva: «I .e eruppe tedesche sono tenute a restare ai margini della cic:cà libera, salvo occupazione della sede dell'i\mbasciata di Germania, della stazione radio " Roma-I'' e ddla cenmùe dei telefo ni tedesca. Il generale Calvi di Bergolo è nomin:iw comanda nte della città aperta di Roma, con aucorità su una divisione di fumeria per il mantenimento dell'ordine pubblico, oltre a tutte le forze della polizia iralia na. I minist6 rimangono in carica per il norm:ile funzionamento dei rispettivi dicasteri». Per tucci i nove mesi di occupazione militare tedesca, Roma fo centro di armati, bivacco di truppe, luogo di sosc:i per colonne d i rifornimen ti, di riparo per mezzi, di riswro dalle fatiche del fronte, città di retrovia, piazzaforte germanICa.

Roma. li 14 settembre 1943

I COMANDANTE GffiMINICO, GfN[RAL 8UHU Il Maresciallo BADOGLIO, violando le solenni assicurazioni date fino al1' 8 set tembre 1943, ha rotto il trattato di alleanza ed ha cercato di abbandonare al nemico il popolo italiano.

Le Forze Arma te tedesche h anno ora assunto la protezione del suolo italiano. Elementi incoscienti e criminali si sono opposti alle truppe germaniche e le lotte che ne risultarono si sono estese - contro la volontà delle Forze Armate tedesche - anche nella città di Roma. L'ordine è ormai r ista bilito. ~,.La, PQPOl&zione di Boma viene invitata a ripPenr-»· dere in ordine e disciplina il suo lavoro. Il Comandante della. Città Aperta di Roma Generale CALVI - provvede a che tutte le armi siano consegnate immediatamente. La popolazione di Roma è invitata ad appoggiar e il Generale CALVI in tale eompito per evitare che sia sparso ulteriore sangue innocente e ehe l'ordine nella città, e con ciò l'approvvigionamento alimentare della popolazione, sia in pericolo. Contro sabotatori e franco tiratori sarà proceduto con tutto il rigore delle leggi marziali. Chiunque, a partire dal 15 settembre p.v., ore 24, sarà t rovato ancora in possesso di a1"mi, in base alla legge marziale, sarà fucilato.

STAHEL l


ORDINANZA N. 2

Manif. Cart.V n. 8 Grafiche lgap, Ro ma, 1943 99,5 x 70 cm

Dopo l'accordo per la cirràapena, dall' l I al 23 seccembre a Roma nmase una parvenza cli governo, in carica per il disbrigo dell'ordinaria amministrazione. La maccina dell'l J serrembrt'. il Comando della ciccà aperca si insediò presso il ministero della Guerra. Il comandante, gener.Ùe Calvi di Bergolo, si trova va a.lle prese con gravi questioni di polizia. Il 13 settembre Kesselring ordinò che restassero in fi.mzione solo i ministeri non politici, cosi<.:ché il 15 il Comando della città aperta sostituì i 111111.,sm supersciti con ,,commissari ministeriali».

Ordinanza n. 2

Coman~o ~ella cilfàaperfadi Roma A seguito delrordlnanza pubblicata"con manifesto ~ ,d atato 11 corrente

RENDO NOTO che sotto la denominazione di armi da ·versare ai commissariati di P. S. del rispettivo rione a norma del n. 4 dell'ordinanza succitata vanno comprese: a) le armi e munizioni da guerra di qualsiasi tipo; b) le bombe e qualsiasi macchina o involucro contenente materie esplodenti ovvero gas asfissianti, accecanti o simili. Sono pertanto escluse le armi aventi valore artistico e storico e quelle da caccia, purchè senza munizioni, che possono essere detenute se già i detentori di esse siano muniti della prescritta autorizzazione ai sensi dell'art. 32 del testo unico delle leggi di P. S. In conseguenza

DISPONGO che dopo le ore 24 del giorno 15 corr., chiunque venga sorpreso con indosso armi, come quelle sopra menzionate, sia giudicato e fucilato per giudizio sommario. Il comando delle forze di Polizia della città aperta di Roma è incaricato della esecuzione della presente ordinanza. Roma. 14 Settemb1•e 1948

IL COMANDANTE DELLA CITTA' APERTA GENERALE DI DIVISIONE

G. Calvi di Bergolo


AWISO PER DISPOSIZIONE DEL MINISTERO DELL'INTERNO E FINOA NUOVO ORDINE, QUALUNQUE CICLISTA O PEDONE Manif. Cart. I n. S s.l., s.d. 63,S x 43 cm

ORDINANZA N. 4 SULLA CIRCOLAZIONE DELLE AUTOVETTURE PRIVATE Manif. Cart.V n. 2 Grafiche lgap, Roma, 1943 69,S x 49 cm

I tedeschi instaurarono subito un regime ferreo, consci dell' oscilicà prevalente era la popolazione, emanando una sequela di ordinanze con le quali si limicavano atcivitit e spostamenti dei romani. «Viecato l'andace in biciclecca, vicraro camminare lungo cerci marciapiedi, vietato traversare ceree strade, vietato portar dentro viveri, vietato telegrafare e celcfonare fuori di Roma, vietato entrare ed uscire dalla cimì, viecaco p:issarc l:i notte in casa d'al rri ... Pericolo di morte ospitare un fuggiasco, un prigioniero inglese, un renitente, 'JScoltare la radio di Bari o di Pakrmo. Il coprifuoco fu porraco dalle undici alle nove alle secce alle sei», così la prosa asciucca di Paolo Monelli descrive il regime dell'occupazione militare nazista in

Roma 1.943.

PREFETTURA DI ROMA

AVVISO Per di sposizione del Mini stero dell'Interno e tino a nuoYo ordin e,

qualunque ciclista o pedone sorpreso a circolare nel territorio della prn,·incia in possesso di

armi da fuoco,

senza regol are

autorizzazione de lle Autorità com-

pete nti, sarù immediatamente

passato per le armi sul posto.


ORDINANZA N. 13 1-TUTII GLI AUTOVEICOLI Manif. Care. V n. IO Tipografia Nava, Roma, 1943 99,5 x 69,S cm li 23 settembre il comandante militare di Roma, generale

Scahel, impose ,1 Calvi di Bergolo di aderire

rù nascente governo fascista repubblicano, pena 1'arresto. Rirìurntosi, il comandante della cicrà aperrn, generale Calvi, fu arresraco. Il suo pasco fu preso dal generale Menmri

Chieli.

C111n~o ~ella Città l~erta ~i R

ORDINANZA N. 13 I • Tutti gli autoveicoli di qualsiasi specie (autovetture, autcbus, autocarri, trattrici stradali, motocarri, motocicli ecc.) nonchè I rimorchi per autoveicoli, comunque esistenti nel territorio della provincia di Roma, debbono essere denunciati agli uffici delrAutomobile Circolo d'Italia • A. C. I. ~ In Roma. L'obbligo della denuncia Incombe ai proprietari o detentori ed a chiunque li abbia anche in semplice custodia. Le denuncie debbono essere presentate entro 1130 nonndlPa c. a. · Sono esentati dall'obb:igo dalla denuncia i proprietari o detentori : a) • degli autoveicoli adibiti ai serYizi annonari;

b) • decli autoveicoli designati per la destinazione ai servizi annonart c) • degli autoveicoli regolarmente autorizzati a circolare.

11 • L'obbligo della denuncia si eatende anche agli autovelcoll non efficienti. Per essi deve essere specificato il grado di efficienza. 111 - Qualora gli autoveicoli siano stati precettati dall'Autorit6 Germa• nica, la denuncia deve contenere i dati relativi alla precettazloo,. Il precetto deve essere esibito all'ufficio competente a rlcè.vere la denuncia.

IV · Gli autoveicoli per i quali, In violazione alle disposizioni presente ordinanza, non sia stata presentata la denuncia, soggetti a confisca. Gli inadempienti atla Tribunale Militare.

T"q,.Nan

MENOTTI C HIELI


A PARTIRE DA LUNEDÌ 18 CORRENTE FUNZIONERÀ L'ASSISTENZA FASCISTA PER IL POPOLO Manif. Care. Il n. I I s.l. [ma Roma] , s.d. [ 1943] 58 x 39,5 cm

La Fcdcra1.ione fascisrn romana riaprì il 18 seccemb re a palazw Braschi. Il co mmissario federale era C ino Bardi, squadrista d i seco ndo pia no, giiì direttore della Federazione nazionale fascista dei pubblici cscrci1.i. Il fascism o ro mano, nei primi giorni, si ado prò, per recuperare consenso, a ripris ti nare misure assistenziali a favore delle classi popolari . li I O ottobre si t rasferì al Pani to fascista rep ubblicano l'ope ra degl i enti comu na li di ass istenza. Q uel lunedì 18 otcob re I 943, oltre ali' A~siscenza fascista in via Z ucchelli, partiva dalla sra;:ione T iburtina il treno composto di di ciono vagoni carichi di ebrei roma ni alla voi(;] di Auschw itz.

era l'Assistenza Fascista per il popolo in Via Zucchelli 9 ORARIO : dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19 lf"'f9 ~


ORDINANZA CONTRO L'ASCOLTO DI EMISSIONI RADIOFONICHE NEMICHE E LA PROPALAZIONE DI NOTIZIE DI FONTE NEMICA DELLA GERMANIA, DEL 2-10-1943

ORDINANZA contro l'ascolto di emissioni radiofoniche nemiche e la propalazione di notizie di fonte nemica della Germania, del 2-10-1943

Manif. Cart. IV n. I I

s.l .. 1943 87,5 x 63,5 cm

Per il mantenimento della calma e dell'ordine, ordino quanto seguel Par. L Chi ascolta emissioni radiofoniche di altre stazioni che non quelle germaniche. fasciste o dei paesi occupati dalle truppe geP~ maniche o ehi procura la possibilità di quanto sopra, viene punito con la reclusione, in casi più leggeri. con la prigione e la multa o con una di queste punizioni. Par. Il. Chi rende di pubblica ragione nei giornali, periodici o fo: glietti volanti notizie di natura a danneggiare la dignità della Germania o a provocare disordine nella popolazione oppure notizie la cui pubblicazione è proibita da parte delle compet.enti Autorita Germaniche, viene punito con la reclusione, prigione o multa. La multa può anche essere applicata contemporaneamente alla. reclusione o prigione. Viene punit o in eguale misura chi col propalare le parole del Governo traditore di Badoglio provoca disordine o chi in qualsiasi modo esprime o propala affermazioni atte a danneggiare la dignità della Germania o a provocare disordine nella popolazione. La punizione viene anche applicata se la notizia propalata viene espressamente designata come da fonte incerta o qua.la semplice "sentito dire,. (oppure: voce). Par. III. La presente ordinanza entra in vigore colla sua pubblicazione~

ORDINANZA N. 6 CONTRO L'ASCOLTO DI STAZIONI RADIOFONICHE NEMICHE E LA PROPALAZIONE DI NOTIZIE ANTITEDESCHE, DEL 2 OTTOBRE 1943 Manif. Ca r e. IV n.

s.l., s.d. 35 x 49,S cm

La radio era l'arma con la quale si combacceva 1a ,,guerra per onde». Al principio, la propaganda radiofon ica degli alleaci mirava a minare il fronte in terno, ma dopo l'a rrnisriào servì anche per sostenere il sacrificio dei civili, an unare 1 combattemi, fiaccare il morale dei nemici con tecniche di con troinformazio ne. La Bbc aveva creato I' lwLian Service sin dal 1939 per realizzare program m i in italiano e comrasrare la propaganda amibricannica e milirariscica del regime diffusa in varie lingue - dal 1934 anche in arabo - da Radio B,ui nei Balcani e in Medio Orieme. Radio Londra iniziò le

D

IL COMANDANTE SUPERIORE SUD F.to Feldmaresciallo KESSELRING


crasmissioni il 22 d icembre 1939 e lino al 1941 ru l'unico meuo di info rmazione non fascisca in ital iano. li Regio decreto del 1Ci giugno I 940 ne proibì l'ascolto, comminando ai trasgressori pene detentive scm.a condizion:ile. Nel

I 941 I' ftaLitm Ser·vice della Bbc concava su una redazione di 38 perso ne, era le q uali i celeberrimi colonnello Stevens e Omdidus. All'indomani del 25 luglio la propag,rnda radiofonica angloame ricana si intensificò, per affrecrare la resa italiana. Subito dopo l'armistizio cominciò a trasmettere le prime notizie sulla resistenza nel Mezzogiorno, nelle isole greche e nei Balcani anche Radio Rari che, sfuggita al sabotaggio nazisca, divenne nei mesi seguenci la voce dell'Ical ia liberata. Infatti, l'ufficiale incaricato del

P~ycho/.ogical \Klaifàre

Branch, lan Greenlees, ricorrendo alla collabora"l.ione di inrcllcttuali democratici e all'appo rm del Cl n, ne faceva esperimento origi nale rispetto alle em ittenci utilizzate per le esigenze militari della V armata. Assai temuta dai nazifascisti era Radio Mosca alla quale, tra il 194 J e il 1944, Palmiro Togliatti curò la rubrica dal timlo «Disco rso agli ital iani». D ivieti severi e pene d urissime non riuscirono a limitare l'ascolto delle rad io.

ORDINANZA. N. 6

r

Contro l'ascolto di stazioni radiofoniche nemiche e la propalazione di notizie antitedesche, del 2 ottobre 1943.

Par. 1° Chi ascolta le emissioni radìofoniche di altre stazioni che non siano quelle germaniche, fasciste o dei paesi occupati dalle truppe germaniche o chi procura la possibilità di ciò che si è detto, viene punito con la reclusione. In casi più leggeri con la pr1g1one e la multa o con · una di queste puruz1om. DER OBERFEHLSHABER SUED GEZ. KESSELRIMG Generalfeldmareschall


COMUNICATO

«Intanto i nazifascisti di Roma cominciavano a darsi pensiero d i certi gruppi difi--tmchi tiratori che

BEKANNTMACHUNG

operavano nelle borgate periferich e, fra le quali P iecralata [... ] Il 22 occobre, ci fu una vera

Manif. Cart. IV n. I O

battaglia fra i l~deschi e la folla al Forte T iburtino

s.l., s.d. [ 1943] 49 x 69,S cm

era stato pronrarnenre spedim sul luogo dei tumulti [... J La sparatoria non fu lunga, e poco pitL

Nove dei partigian i focilati quel 23 ottobre, nel p rimo eccidio naàsra a Roma, apparcenevano alla banda Pietrnlata del Movimento comunista d'It:ilia o movimento di Randiera Rossa - dal nome della cescaca -, originato dal gruppo «Scint illa» alla fine degli ann i Trenta e scruccuracosi nell' agosco 1943 per aggregazione di cellule com un iscc e socialiste. Ai primi di occo bre, assescacesi le scrum1re del movimento, al vertice si pose un Comicaco esecutivo, alle dipendenze del quale si trovavano due comandi m ilitari, uno delle ,, bande esterne» e l'alrro delle «bande inccrnc», ossia romane. Roma fu d ivisa in sei wne, ciascuna con un proprio comando. Operante soprattutto nelle borgate, Bandiera Rossa diede un alto contributo d i sangue alla locca parr.igiana.

t... J U n reparto di SS in pieno asserto di guerra

tard i lo stanzone fu visitato dai tedeschi. Pare che cercassero il nascondiglio di alcuni jìunchi

tiratori del posto, sfuggici alla cam1ra dopo lo sconrro al Forre [ .. .J Alcuni giorni dopo, anche a Pietralara si vide affisso il seguemc manifesto in tedesco e in italiano:

COMUNICATO Il 22 ottobre 1943 civil i italiani che facevano parte di una banda di comuniati1 hanno sparato contro t ruppe germaniche. Essi venivano fatti prigionieri dopo rapida scaramuccia. n Tribunale militare ha condannato a morte 10 membri di questa banda per aver attaccato a mano armata appartenenti alle forze armate germaniche. La condanna è stata eseguita.

BEKANNTMACHUNG Am 22.10.1943 haben italie-

nische Zivilisten1 die einer kommunistischen Bande angehorten, deutsche Truppen beschossen. Sie wurden nach kurzem Feuergefecht gefangen genommen. Das Kriegsgericht hat 10 Angehòrige dieser Bande wegen bewa:ffneten Angriff'es a uf die deutsche Wehrmacht zum Tode verurteilt. Das Urteil ist vollstreokt worden.

IL COlllANDANfE IN CAPO DELLE TRU_PPE GBRIIAHICR&

DBR 08B8BRPB RLSRABER DBR DBUfSCB&N TRUPPSN

La condanna era stara eseguita fì n dal giorno dopo lo scomro, in un campo nei pressi di Pietralaca, dove subito i cadaveri fi.irono soccerrati in una fossa. Ma quando, in seguito,

Ja fossa f-i.1 sco perta,

di cadaveri invero ce n'erano undici e non dicci. Cundicesirno era un ciclista in nocuo, capiraco là di passaggio, e fucilato con gli alrri perché ci si trovava». Elsa Morante, Ùl storia.


ROMANI!!! GLI ALLEATI BOMBARDANO LA VOSTRA CITTÀ

colpiscono no di di comunicazione e s tazioni. indeboliscono

Man if. Cart. Il n. 66

il nemico annidato incasa vostra .me ntre voi vigliacca01ent,1

s.l., s.d. 35 x 46.4 cm

vi rifugiate nei ricoveri o nelle ch iese a biascicare p reghiere .

ROMANI ! ! ! Gli Alleati b o mbarda no la v ostra città .

Voi no naveteavuto a ncora il coraggio di compietequesti

A Roma operava un ufficio del concrospionaggio cedesco che produceva fiùsi giornali, come «La voce di Spartaco», e scampava e diffondeva appelli fasuUi, per confondere e disoriencare. Per cesco, concenuco e scile, i due esemplari qui riprodocci parrebbero provenire da quella fonte.

atti di sa bota g gio ne di combattere c ontro il ted esco o il fascista oppressore. VILI !

VILI sop ratutto vo i sedicent' capi dei svariati p artiti antilascls

~i che vi nascondete mentr1.o i \ r, opr:-!o ,:isp etta da v oi una pa ola d i inc itamento un or~ ine \' ..,, sopr<1t1. tto ve irender~ t e c onto mo'.to prei.to al COMITATO ESECUTIVO della vor.tra vigliaccheria ·

POPOLO schierali ccn il e imitai~ es~cutivo del Jll'Oletario . non ascoltare le parole di falsi mestatori ColJ]il~ senza pietà lutti coloro che sono conll'o di voi I nostri uomini sono protttt a darvi man forte in tette le strade in tutti i rioni siate degni del nome di ITALIANI IL COMITATO ESECUTIVO

ITALIANI TRADITORI L'ORA DI PAGARE I VOSTRI MISFATTI È VENUTA!!! Man if. Cart.11 n. 68

s.1., s.d.

itafomi iraditori l'ora di paqare i vo5tri

34,6 x 45,7 cm

misfatti .è venuta

Stando a un rapporto dell' otcobre 1944 al capo dell'ufficio X-2 del controspionaggio statunitense, entro il 1° settembre gli angloamericani avevano canuraro e 1ncerrogaw duecenroctan rancanove apparcenenri alla rete di spionaggio cedesca in !calia. Solo due agenci, tra quelli smascherati, conoscevano la struttura organizzativa dell'incelligence cedesca e nessuno era al corrente dcl proprio collcgarnenco tecnico con l'Abwehr o il Sicherheitsdieiut, a riprova della cura con la quale il servizio di spionaggio aveva saivaguardaco la segretezza dcll' organiuazionc.

fr1sdsti

Vo: sarete i prì mi o pogor•

C,Jn

1l ! lo vostro t• sto tutti i delitti

d.r

fo,c;smo. fascisti de~lo prima • dell'ultima ore .... lo nostro potrio che o vete \!enduto al tedesco lo riscatteremo con il vostro sangue le vostre fo m;glio scra nno d ist,utte cosi s-oltonto sarete e~tlrpot1 dallo foccio della terra . Ovunque

vo ond,o e lo nos ro vendetta saprà raggiungervi llalìanl 'lradtorì . Che vi sie :e venduh onimo e corpo oglì i nvasort della vostra terra. cha o.ve~e bo.rottato Per Pochi soldi i vostri connozionolì che sì bo tf.ono per la ltbertà ogn\ gocc\a d.t fo ro sol\gua sarò d a vo i Po.goto. con la vita

U ... ~i,i..J e ,olù&tt Coe sle\e f,ossatl nelt., t!nle degil 0PP1e&0 0 1ì

combc,tlet"

contro i vo>trì frp telll che fottono Per l'inbiPendenza d'Ita lia . P<. . \1ol !a nos tra

Italiani

che avete sottratto I prodottì ol mercato per poi rivenderli allo

ll.ersa nera affa111anda cosi migliaia di persone che non hnno l meni per -prore ai preui da v<>i imposti

À

voi che avete emP,ito le lasche senza

badare allo faM• del poveri. Il P'Ol'OLO saj)rò farvi pagare la giusta P•na.

Polizia !laliana

per voi si pnparano ì brutti giorni ~•Ilo reso d~ contf

Traditori tutti voi aiete i11dividuatl 11-uao di vei P~lrà sfuqi,.

Ja nostra vendetta da og•i

i/1,

r I,; .. ...

lii

coMincia

PAG.t.Ti I f ! ! I


ORDINANZA N. 7 DEL 2 NOVEMBRE

1943 A COMPLEMENTO DELL'ORDINANZA DEL 21 SETIEMBRE

1943, CONCERNENTE LA PROT EZIONE DELLE FORZE ARMATE GERMANICHE Manif. Cart. IV n. 8

s.l.. 1943 70 x 49,5 cm

Mencre il gruppo di armate B entro l'I 1 settembre si era impadroniw del Nord ltalia, al Sud la \Vehrmacht aveva dovuto armare, dopo lo sbarco alleato a S:1lcmo il 9 settembre, urgenti piani di ri tirata, con il timore di sollevazioni popolari alle spalle delle truppe tedesche. Dal 1Oorrob re la «:w na di operazione», distinta dal «restante territorio occupato», si ern ristretta al seccore a sud di Roma. Il 6 novembre Kesselring assunse il comando supremo in Italia. Né l'ordinanza del 21 settembre né quella, qui riprodotta, che la integrava, disponevano sanzioni :i carico di civili per acri commessi da altri. Una prova ancora contro b cesi anciresisrem.iak circa preavvisi di rappresaglie, ossia eccidi di inermi, in caso di attentati contro appartenenti alle forte armate cedeschc.

ORDINANZA N.7

Del 2 Novembre 1943 a complemento dell'ordi nanza del 21 Settembre 1943, concernente la protezione delle Forze Armate Germaniche. Per la protezione delle Forze Armate Germaniche

ORDINO: Art. 1 L'ordinanza del 21 Settembre 1943, concernente la protezione delle Forze Armate Germaniche, è integrata da quanto segu e: Par. 3 "

E' obbligato alla denuncia: :i) C.:hi e a i:0110.i.::!lza d:11.J dt.•1~nz1ont non auu,riuatn i.li armi da fuo.:u e .:-:tùi.t. muai,ioni. bomhc n mano. ma1cri:1k c.splo.:;i, d ~ :1llri uhm!icilf hd li.i .. h..: in ba..t nr Par. I Ji quc ...1:1 f rdin3n7.4 :-tJllo:-tannu all'nhhfhtn ddfa ,01,:..t .. 1,!ll:J qppure chi $i'1 cbt: ralj ois:cu,. J 1 f)ro1,ricta ~u 1:, : , , L :i. :-i IF<, i1 1 !n un d di:rmi11a10 luo;w. b) Chi sn di uoa o l)iu p.:r: une du: k'lllàno a lla ,11a di una 111.·r:-onJ. :1ppar1rntnh~~-,Ife I vn~ .\rma1e fiermanid1c o ad un $1?n izio flermaniu1 n pruc:eua no triti di \ iole111:s i:,,n1ro I\' forn: .\rm.tle l11:rrnanid11.•. 11 L11mpiono II ha.uno cn111piuw ani di :.;pion31o?i io :a danno ddl :i. 1iermanin: ::hi Lrino.:i:c Il pc,.. m1:t dc\!li :s1tt•1uawri u la luru dimora e .:omun que pulJ C-U11tribun: 11 rin1ra1.:d:Lrle. e) Chi sa che app:idi.:11t n1ì tille F11r1~ .\ rma1c \ emiche ~i n:1:,,ondonc, in un luo.ico quaBia.:i 11 ,hc :-6no o,:;piuni <, SQc.:(dr~i in a l b'~ moni~r~. La denum.:ia deve essere f iit 111131a ri i piu , id 1w C(,m~rndu " ili tare Otrnmnic;o, Comando di rnppn e Prt$idi() (..\ \ilìtuer • Pla11. • mler Ort, l. 1--r1 n rn i .:inhtr l, L:1 de11uucia puo O\\ èni n· ~m.ht· rrc::ic:,O il piu \kino \\ unidpio o po:-10 luilicrno delJ:s P uhblka Sit:urt-zza. Qu(.'Sti hanno f"ob blixo di inul1rnri:' in11m,:diauimcn1c la dtnur.d3 a l piu \icino ~cn iri1J tièrmani\'.iJ, di 1. ui all:i primn frase di qutSio ,npMcrsi,. Chi omclh: 1.1 d..:111111,i,1 ~ puniw ,011 la rnur1t II lti n..'t:l11:-io11,: .,,J in ca~i meno 1ml\ i t'. per ,omprn\ a t:1 trn~ urntezu1 , èon 13 prigiotte. Cii 1 t.' applicahil<> a l rnniu,c:e, :ii genit•>ri. ligJi e frn1elli di cotui che e coloito dalla dènuncit:.

Par. 3 b Chi. !i~nza app:ir1enere aJk Fnrte --\r111:11c- (h:rm:rnidw od al ltm, t-~iuirn < t-~·nw c:-,..... crn~· auturic.Wli.1, ,c:-h: la dil i~a o porli ddla Sh.~:is.:a dcllt: Furie \rma11..· tiernwnidtc o det ~~ui1c, Jd lt l·or,e \rm:i le 1.• rmnito (un f:1 reclusione u la pri;don..: sempre che 11011 \'i shinn in , i,gore a ltri> di:,.po:-.j, io11i d 1c implkano p<:n~· i_rn, i.

,,w

Pa r. 5" Chi offrndc le Forze \rm~1 1c llèrn1t111id1i,', un Uffido ritrman1co II app:in rncnli alle Forze .\rm::Ur (Ì(.'rmauic.hl" oppure conltihui~i.:e a l loro di~prczzo e punito con la n:t.:.lu:.-ione o la priiiunc.

Par. 7 ' Chi non t'Sl!~ub.a compi i) di jor, egli:1111.a. aHidm1i li d.11 l'hc>rt,c:frhbbabcr Sm•d (Lmn:ind:tnh: SuP'(riorc drl $ud) o dal suoi incaric.n(i o H dfc1tu:1 in modo int-uffi1.i:nk \! pu11i1v , on l!t morie. In (Jl:-O meno ~r;1,c t lf in Wlw dt comprmata 1rnscura1cu a In (Wrll't pui, <....,..,ere ricfnl l.t :.Ua rc~Ju:.ione o all:i prki11nl',

Art. Il Ouest.s ordinanza t n1rn in , i,!!ore e.on la dal:I ddlo jU.'.l puhhlica1ione.

Il Corna11d:111 k , 11periorc· del Sml F1" KESSERLIXG I :<'11r r1lli-lrlmtt!'l'r·hall


BEKANNTMACHUNG ICH ORDNEAN: I.DAS AUSGEHVERBOT WIRD AUF DIE ZEIT VON 19 UHR BIS 6 UHR FESTGESETZT Manif. Cart. IV n. 6 Roma, 1943 58,8 x 45.5 cm

Il 17 dicembre i Ga p uccisero un ufficiale della Wehrmacht, presso l'hotel Ambasciacori, il 18 misero a segno varie azioni co ntro militari tedeschi. Il 19 il gruppo di Calarna.ndrei assalì l'albergo Flora, sede dell'Alco comando e del tribunale militare. Non ci turono rappresaglie, perché l'occupame non poteva ammettere le perdite subite, senza denunciare l'inganno della città aperta e ledere il mito dell' invincibilitit. La reazione fu l'emanazione dell'ordinanza che anticipava il coprifuoco alle diciannove.

BfKA_NlHACHUNG

loh ordne an:

1. • Das Ausgehverbot wird aut die Zeit von 19 Uhr bis 6 Uhr festgesetzt. 2•• Wer wahrend der Zeit des Ausgehver· bots auf der Strasse angetroffen wird, wird festgenommen und nach den C:eut· schen Kriegsgetzen bestraft. 3. • Es werden als ungiiltig erklirl : a) alle Fahrterlaubnisse fi.ir Kraftfahrzeuge, die nicht im Dienste der offentlichen V erwaltung stehen oder zur Aufrechterhaltung der offentlichen Ruhe benotigt werden; b) alle Ausgeherlaubnisse wahrend des Ausgehverbotes; e) alle Erlaubnisscheine zum Betreten der militarischen Sperrgebiete - derartige Erlaubnisscheine werden bis auf W iderruf nicht mehr ausgestellt - ; : d) alle Erlaubnisscheine zur Beni.itzung deutscher Wehrmachtsfa hrzeuge durch italienische Staatsangehorige -· derartige Erlaubnisscheine werden nicht mehr ausgestellt -.

4. • Die Bevolkerung wird aufgefordert, die· se Anordnungen genauestens ein%uhal· ten und Ruhe und Disziplin zu bewahren. Diese Bekanntmachung tritt mit der Verlaut· ~ .:.::::. ~ barung in Kraft• Rom, den 19 Dezember 1943

orn ornTStH[ KDMMANOANTVON ROM.

1


ORDINANZA

'ORDINANZA

ORDINO QUANTO SEGUE: I . IL COPRIFUOCO HA INIZIO ALLE O RE 19 ETERMINA ALLE ORE 6 Manif. Cart. IV n. 5 Roma, 1943

58,5 x 44 cm

ll coprifuoco sarebbe scattato addirittura alle diciassette iI 25 gennaio I 944.

Ordina quanta segue:

1. • Il coprifuoco ha inizio alle ore 19 e termina alle ore 6· !. · Chiunque venga a trovarsi all'aperto du· rante le ore del coprifuoco verrà vrcda· to e punito secondo le leggi di 9uerra germaniche. 3. • Perdono la validitàz a)

tutti i permessi di circolazione per automezzi non adibiti ai servizi amministrativi e den'ordine pubbfico; b) tutti i permessi individuali di circolazione dop:e il coprifuoco; c) tutti i lasciapassare per le zone di interesse militare. - Non saranno rilasciati, fino a nuovo avviso, ulteriori permessi del genere - i d) tutti i permessi, rilasciati a cittadini italiani, di valersi di auto11.1eui militari germanici. - hJoR saran.no più iilaadati ulter.iori perN1e-ss1 del qenere - .

,4.• La popolazione è Invitata ad eseguire

scrupolosamente gli ordini emanati e di mantenere calma e disciplina. Quest'ordinanza entra in vigore con la pub· bllc11ione. ROJ!JG, li di'Cembre 1943.

D

50

Il

UCDM~KD~Nn Gf- DI R!M'l


ORDINANZA IN SEGUITO ALL:ORDINANZA DEL 19 CORRENTE ORDINO

ORDINANZA

Manif. Car t . IV n. 4 Roma. 1943

- -- -- - - - ·- - - - -

58,Sx 45 cm

Il «comandante germamco» del!' ordinanza era quel ral generale dell'aviazione Malz.cr - «un mangio ne e beone coatto», lo bolla Elsa Morame, «rubico ndo pagliaccio cracannarore di vino a cutte le ore» a detta di Paolo Mo nelli - che, dalle sale dell'hotel Excelsior dove si era insrallato, tra gozzoviglie e laidi passatempi, inebriaro dal potere assoluco, opprimeva la ciccà della q ualc si era aucopwdamaro re.

In seguito all'ordinanza dsJ 19 corrente ordlno1

r . E' proibito ogni cambiamento di domicilio nena Città di Roma.

Sono ammissibili delle eccezioni soltanto con l'autorizzazione dda Ouutwa.

2· • I padroni di casa o chi per loro, nonchè i

proprietari di pensioni o simili esercizi, sono tenuti ad elencare tani i nominativi degli inquilini in una lista da affiggere visibilmente nell'ingresso di ogni fabbricato. Le liste devono essere suddivise per piani. 3· • Chi ospita delle persone non : regolarmente iscritte viene punito secondo I~ Leggi di guerra germaniche. · 4· • Questa Ordinanza entra in vigore con la pub-

blicazione. Roma, 22 dicembre 1943

IL COMANDANTE GERMANICO DI ROMA.

m

~


ORDINANZA IN RELAZIONEAL FATIO CHE LA MAGGIORANZA DELLA CITIADINANZA ROMANA DEPLORA LE AZIONI TERRORISTICHE

ORDINANZA

i

In relazione al fatto che la maggior parte della cittadinanza I romana deplora le azioni terroristiche compiute da un esiguo gruppo di elementi criminali1 e per rendere possibile lo svolgimento tradizionale delle feste natalizie

Manif. Cart. IV n. 3

Roma, 1943 54,S x44,S cm

ORDINO:

Il dono natalizio del generale Malzer ai romani: la posticipazione del coprifuoco.

I

1. Durante i giorni 14, 15 e 16 dicembre 1943 l'inizio del coprifuoco viene spostato dalle \ ore 19 alle ore 11; i 2. Dal 17 dicembre il coprifuoco ha inizio nuovamente alle ore 19; 3. Tutte le altre disposizioni restrittive con¡ tenute nelle ordinanze del 19 e del ii corrente devono rimanere in vigore. Confido nel buon senso e nella vigile collaborazione della cittadinanza che la pace natalizia rimanga assicurata. Oualora si dovessero verificare nuovi incidenti per colpa di elementi criminali sarei costretto a revocare immediatamente la presente ordinanza prendendo delle misure maggiormente gravi.

Roma. 24 dicembre 1943.

r.

[:J _

IL COMANDANTE GERMANICO DI ROMA


COMUNICATO POICHÉ ELEMENTI IRRESPONSABILI Manif. Cart. IV n. 7

Roma, 1944 64 x 43 cm

Il 22 gennaio gli alleati erano sbarcaci ad A.ru,io. A Roma due giorni dopo i Gap compirono varie azioni: militi fascisti furono uccisi a Prati e Torpignattara, una camionetta tedesca fu attaccata a Centocellc, aucocarri tedeschi salcarono in aria in v:iri punci della cicr:ì. Una bomba deposta nel posto di ristoro della \Xlehrmachc, nei pressi della stazione 1èrmini, affollato di truppe dirette ad Anzio, provocò il .fèrimento e la morce di soldati e donne italiane addene alla caffetteria. Spesso i tedeschi promettevano premi cospicui in danaro a chi avesse fornico informazioni sugli autori degli attentati. È. qui, in questo manifesto, che compare per la prima volta l'indiri7:w della «Polizia di Sicurezza Germanica».

COMUNICATO · Poich è ele1nenti irres ponsabili hanno effettuato degli atti terroristici provocando la morte di due donne italiane certe CUTINI Tina di anni 30 e TRI CERRI Malvina in Baldi di anni 27, si invita la popolazione a collaborare con le autorità competenti nel rintracciare i colpevoli.

Sarà elargito un premio di

LIRE

200 . 000

a chi fornirà elementi che permettan o di catturare i colpevoli. Rivolgersi alla P'olizia di Sicurezza Germanica, Roma, via Tasso, 155. Roma. 25 (;e,waio

/ 9,f,f.

ILCOMANDANTE GERMANICO DI ROMA

1153


«ONORE E COMBATIIMENTO» OGGI SABATO I I MARZO Manif. Cart. Il n. 6

s.l., s.d. [ 1944] 48 x 33,5 cm

«La Civiltà Carcolica» del 4 marzo I 944annunciava la costituzione dei gnippi «Onore e combattimento», composti di «fascisti repubblicani dai diciotto ai vencicinque anni, che affermano la volontà di concinuare la locca a fianco della Germania e delle altre potenze del patto tripartito, e fedekà asso Iuta al capo della Rivoluzione, Benito Mussolini, in guerra combaccono in prima linea, in pace partecipano alla vita politicoamministrativa dei fasci repubblicani». La milizia di «Onore e combattimenco», fondata in funzione anciparrigiana, dava pessima prova di sé ed era presro sciolta dal Partit0 fascisra.

«ROMA O MORTE»

GIOVANI DI ROMA OGGI SI DIFENDE LA NOSTRA CITIÀ Mani f. Cart. Il n. I O s.l., s.d. [ 1944] 49,5 x 34,7 cm

Insediatosi il Partito fascista repubblicano a palano Braschi, nel ce nero sco rico di Roma scorrauavano bande fasciste dal nome sinistro, che in divisa paramilirare davano la caccia ad antifascisti ed ebrei. Orde imberbi che andavano urlando per le scradc: ,,A. noi la

"ONORE ECOMBATTIMENTO,,'~ Oggi sabato 11 Marzo/ 'àlle ore 15,30 tutti gli aderenti al Battaglione ~{Roma o morte!> costituito in seno ai Gruppi Fascisti d'azione gio.;. vanile «Onore e combattimento>>, sono convocati nella sede di Piazza Colonna. Possono presentarsi all'adunata anche tutti coloro che intendono entrare in detto reparto, compresi i giovani fra i 17 e i 37 anni, iscritti o non 'iscritti ancora àl P. F. R. L'ISPETTORE PROVINCIALE DEI G. F. A. G.

"Rama a larte,, Giovani· di Roma, oggi. si difende la nostra città, la nostra terra. ..·•~ Dove siete? Venite a combattere con noi. Chi ha fe1ato non mancherà.

, . Il BATTAGLIONE DELLA MORTE


morte non ci fa paura. . .». Una ridda di sigle per compagnit'. di vencura improvvisate e sanguinarie, dalla forocia verbale prorompence, che dimosmivano la fi ne di ogni principio di legalità e ordine anche attraverso il guazzabuglio di simboli, divise e mostrine osrenmci.

ALLEARM I GIOVANI DI ROMA LIBERATE L'ITALIA DALLA MORTE

ALLEAR Giovani di Roma liberate ·l'Italia· dalla morte, contro i nemici che vi stanno liberando dalla vita. !,.

IL BATTAGLIONE DELLA MORTE

Manif. Cart . Il n. 9

s. l., s.d. [ 1944] 49 x 35 cm

I FASCISTI DEL GRUPPO «CARLO GR.EGOR.ETTI» E «SAVOIA» Manif. Car t. Il n. 8 Tipografia Nava, Roma, s.d. [ 1944]

49,5 x 34 cm

}'

·. Partito Fascista Res,ubbllcan~ Federazione dell'Urbe

Gruppo· Rionale "Ettore Muti.. Quartiere ".Italia ex Savoia,,

I fascisti del Gruppo "Carlo Gregoretti,, e "Savoia,, sono convocati per Martedi 14 ~rr. alle ore 17 precise, nei locali dell'ex 1ruppo "Savoia,, in Piazza Verbano. IL FIDUCIAAIO

C. RUSSO

Il

55


Il 12 settembre 1943 paracadutisti tedeschi liberarono Mussolini, detenuto a Campo Impe rato re. Trasportato in Ge rmania, il 18 settembre, alla radio di Monaco, egli presentò il nuovo programma in quattro punti, ossia riprendere le armi a fianco della Germania, preparare la riorganizzazione delle Forze armate intorno alla Milizia, consumare la ve ndetta contro i «traditori» del 25 luglio, abbattere le «plutocrazie parassitarie» per trasformare il lavoro in soggetto dell'economia e fon damento dello Stato.


IN BASE ALL'ORDIN E DEL GIORNO N.5 EMANATO DAL DUCE TUTII GLI APPARTENENTI ALLA M.V.S.N.

't

M. V. S. N.

Comando della 112 Leg. ne dell'Urbe

Manif. Cart. Il n. 7

Roma, 1943 49,S x 35 cm

ll 18 smcmbrc Mussolini, nel primo discorso diffuso dalla radio di Monaco, aveva indicato fra gli obiettivi prioritari la riorganizzazione delle forze armare atto rno alle formazioni della Milizia.

In base all'Ordine del Giorno N. 5 emanato dal DUCE tutti gli appartenenti alla M. V. S. N. che non siano in atto inquadrati nei reparti di guerra dovranno presentarsi immediatamente al Comando della Leg. "CASERMA MUSSOLINI,, per il controllo e la ricostituzione dei reparti e delle formazioni speciali. La ¡ presentazione esclude dal presentarsi ad altri Comandi. Roma, li 18 settembre 1948.

Il Comandante della Legione

11s1


UFFICIALI, SOTIUFFICIALI E SOLDATI ITALIANI!

y

UFFICIALI, SOTTUFFICIALI ESOLO.ATI ITALIANI !

Manif. Cart. IV n. 2

Roma, 1943 59 x 42 cm

Sin dall'8 secccmbre, dalla radio del quartier generale di Hitler, si lanciavano appelli ai soklati italiani perché scgu irassero a combattere a fianco dei tedeschi. Coloro che rispondevano all'invito ernno inquadraci come formazioni ausili:1ric nelle forze armare germaniche. Il 30 settembre i tedeschi rivolgevano il seguente appello all'arruolamento e nel contempo il governo fascista repubblicano pubblicava di reccive d'azione con il medesimo imeneo, promettendo lucri e vantaggi a chi avesse aderito. Il 1° ottobre il maresciallo Rodolfo Gra1.iani, circondato da ufflciali tedeschi, presenziava ali' adunata presso il teatro Adriano per sollecitare gli ufficiali italiani a mettersi al servizio di Mussolini. Nel frattempo, olcre 700 mila soldati del Regio esercito, dopo la caccura e la deporcazionc, erano

.111ternac1 111 '.

Germania.

ss 11

LA FASE DECISIVA DELLA GUERRA SI AVVJCINA. LE SORTI DELL' ITAllA STANNO PER ESSERE DECISE PER LE FUTURE GENERAZ IONI. NESSUN 1TA LIANO CHE AMI LA PATRIA E CHE SIA COSCIENTE DEL PROPRIO ONORE DI SOLDATO, DEVE RIMANERE IN DISPARTE. Il NEMICO CHE SI E' IMPOSSESSATO TEMPORANEAMENTE DI PARTE DEL SUOLO ITALIANO DEVE ESSERE RICACCIATO CON OGNI MEZZO. LE FORZE ARMATE GERMANICHE INQUADRANO COLORO CHE INTENDONO COMBATTERE SOTTO Il CO. MANDO GERMANICO, NELL'ESERCITO, NEllA MARINA O NELL'AVIAZIONE.

GLI ARRUOL.ATI HANNO GLI STESSI DIRITTI, E CONSEGUENTEMENTE GLI STESSI DOVERI DEI MILITARI GERMANICI, Gli UFFICI DI ARRUOLAMENTO SONO I SEGUENTI, CASERMA DEI GRANATIERI, PIAZZA S. CROCE IN GERUSALEMME; CIRCOLO UFFICIALI , VIA CASTRO PRETORIO, 27; UFFICIO ASSISTENZA CADUTI INVALIDI AERONAUTICA, VIA DEtLE MILIZIE, 5-A. OLTRE A COLORO CHE INTENDONO COMBATIERE, LE FORZE ARMATE GERMANICHE ASSUMONO PERSON ALE PER I SERVIZI AUSILIARI DELLE SEGUENTI CATEGORIE, INTERPRETI, MECCANICI, 1ELETTRICISTl,1,AUTOMO. BILISTI, SARTI, CA!+OLAI, CUOCHI, RADIOTELEGRAFISTI, ECC.

UFFICIALI, SOTTUFFICIALI E SOLDATI ITALIANI ACCORRETE AD ARRUOLARVI! LE PAROLE DEL DUCE E DEL MARESCIALLO GRAZIANI DEVONO ESSERE INCITAMENTO E GUIDA PER L'ONORE E LA fEDE DEGLI ITAllANI A COMBAITERE SINO ALLA VITTORIA FINALE.

~

~

IL COMANOA.NlE IN CAPO

OE\tE TRUPPE GE..RMANICHC


AWISO I.TUTTI GLI AUTOMEZZI ANCORA ESISTENTI DEBBONO ESSERE POSTI A SERVIZIO DELLA ECONOMIA DI GUERRA Manif. Care. IV n. 12

s.l .. 1943 99 x 69,5 cm

Le disposizion i elencate rientravano nel programma di spoliazione sistematica del terricorio occupato a fini bellici. A capo del comando militare terricoria.lc 1O17, lo stesso gener,Ùc vo n Zanchier comandò il 9 novembre l'evacua1.ione delle popola,ioni da tutti i comuni vicini alla line:1 Bernhardt. l'.ordine di evacuazione escludeva gli uomini validi da adibire ai lavori di fortificazione, in ossequio al principio enunciaco il 28 ottobre 1943 dalla 1O" armata: «Il soldaco tedesco combatte, l'icaliano lavora per lui».

1. .. l 'utti ~H uutomt.·zzi ;.\1\t"•:H"a \;'Sist~nt i J c hbono es :..urc pc,s ti a ..."'t (Tviz iv JdJa 1.:1.!onomi:1 di gue rra. dd scr\'1zit'l approvi~inn amcnlu \·j\'.:.'..d. L· ,J,dl.t " 11•u1·....:2-za 1: 11 rdint.: pu l"'hlico. Pcrd(J "ì (•rdim1 con il prcs:enk a,·,-isv u na , ·~ri 1k:1 ~;:n1...,. rak. . dl'll., "- itu,v;i,J~1u. .. ~btt.:nk ,11..'~li au tomcz~j -ci_,.:'j Jj b lu tù't:a r r i. ,uJt.on,obi li J a t ui-i-.n, ù. mnl•H.:klì. autnbu:--. lr~1l tu ri). rutti i 1.ldc nh ,ri di au i1)n1cz.y,: i. ~ono obl)Uµat i a p rest:n1are i Jo r n :1 ut~1mi;:z4i r i:r un ~t i"pc:zipnt.,:.. 2. - G li a u lom1.:. zzi ...t'l!hho nv ~ S!it:rc pJ\ :'.)cntati p~r I~\ l,.;;pcz ion..!,... ìu t on\.1izip ne J i poter l:in;ohlre. con docu menti. HC'\.!.i:s.....;l>ri ('. u k n:,;IIÌ. 3. - Q uanto u~li aut•>carri eh~ ndn ,i tn , ,·~tno in l:c)nù iz iom.• Ji p•llc l" .:i r\.'..olar \.! o ~h1.: son~, S.lt1ti v~nduti o ritirali Jalk Ft11'Z(' .\rm:,.ttc 1 \.:1.lcsl.'h..:. I r rcuwicturi degli au t~,mrzzi dèbbono pre~cn tan · nel ~io r no ;;: nel luo~o , lc.lJl~L isp~z:iom..: JocumL·1'lt i ...lt:~1,i d i h:de ( r ic~vu ta d i , ·cm.li ta, 9i conse~na ddle gont ml..'. hu uni d i n:1..1u i~iihtnL',.. l.!ct:.) A• ... c;Ji auu,nwizi. -t:hi= n ru'l \\:n!!or1t, fH\:~~ntati t~ la c u i !-Ol'tc.: oun vic o (,,:. pru, "u tt1 \.'.On d o~ u1ni.: n tj dc~n i Ji tèi.h:. incorrono ... l,,.'niJ -\.'~c~zìonc nulla 1..·< ,nii,(;,1 oe:l•nz,1 l'l~tlrt.'lJ1l4,!J1lv attr~,,·i!r,o i1 ( :1.~man ...~o mi litar~. I u , tt.;,-..(1 \ ak· ani:hc t iJ..,'1 1\\1'1, ,l n ,~li :,-l{ l h11.'a1'1' i n h Q ll t1 ..il lu11 i iol1~1m~n lP In ll1'tLrn:an.zH di parti Jl rlC.tm hin. Ji \.".<:l'Chinnì ~ ,imili (UPJllJl\J) ....f.; d prvpri..:bflll ~h:lr .tlftrnllC4ZO il :.!l01'11CI tlL'Ha ispcz.ln1h, non ~ in ~l'a"t .. di pr ,,, ,111.· c t •ll dudtntcn ti "k~n i d i fod\.! i:h ... t.Hlltnh, m:..1 111..:u a lfautl,inl.'7,7,0

r~··

non manca p1tr 1.iolp..1 ..:;u,1.

s.• Le: 1,p.:z.10 1H

h,mn~l

lu oµ.o

r·n.;:-.:~,) il Pa l;1zzu ...hd

f ,lH11 l 1n1,;

n ~t _;;iorni

l.'.

ndli.; fW~ -.,,)tto i nJkati in :

Ascoli Piceno: il giorno 28 ottobre 1943. da lle ore 8 alle ore 12. per i seguenti Comuni : A..lf:III Piceflo, AtQoa11va P1CPJ1a. AJIPignar.o del Tronlo, casr11 Ili lama. GaSIOfano. eo111~e1 Tronto. rounnano, M alttljllano, Monsampolo, Montepraooooe, Pa!mi200. Rneuftl!Vlona, S. Benei!!llo rlel Troolo. S~ooloi. Venarolta. Acquasanta: il giorno 28 ottobre 194 3. dalle or e 14 a lle ore (7. per i seguenti Comuni: AGQuasaal3. A~ta l!al T(111110. M oofegallo. Fermo: il giorno 29 ottobre 1948. dalle or e 8 a lle Ol'e 12 . per i seguen ti Comuni : Ferlllll, Altitlooa. Bel11tt111tePicer~. ea~lone, fartror.1, franca1iDa G'Ete, Srnllazzolioa, Lal!fli!.Jrlil, Ma~ìano dl Tenna, Massa (e.rmana, M1111sampietralljJeli, MilolaPf.l]l'.e, Mt!11IE11iber1o, MnntegiorQio, Milnleij1anaro. Monlaroobii!/10, Monturano. Mo11eVìll-Oo C-Onatlo, Moresco. Pedaso, Pelritott, Ponzano di Fermo, Purro s. S!{Jryio, ~ s. El~lio at,lare, Torre s. Pafrfzlo, Amandola: il giorno 30 ott obre 1943. dalle or e 8 a lle OJ'e 12. p!lr i seguenti Comuni : Amardlo!a, Commzadel litrorio, M11111efortioo. M1111temooaco. SefY!Ql!aoo. Slliefil*!. Montalto Marche: il giqrno 30 ot tobre 1943. da lle or e 14 a lle ore 17. per i seguenti Comuni: Mllllatto Man:he, carassai. Casfl!lfl3lhl, Cossignaoo, Clljlramarittfma. Forea, 6rotlamma,e, Masslgnino. MonsampìelroMorico, Mlìntedmova, Moolefa!cone ~ lllioo. Mooleliiite !lsll'A.lo, M oolaleooe di Fermo. Montelpa10. Montelil'oilldO. Monle Vid1111 Comlllttt Monlollooe. Offida. Or1euano, RipatransoOB, RDteila. s. Vi119113 inMatenaoo. 6 • • Il i.:;,1 rl--iurank m.:~t.' ......,..l riu iil vla.~1?.111 ,·i.:r. . o ìl loo~ti 1.. k l r1H_lun u. 1.lcvc è~~crc pt<h.:u ruto dal prr>prict~riu Llcll' au to m1:1tzo. 1·:,~o , ~<.:-rra r,.:,titui Lo ai p:rqrwi..:.tar i d l.:Ali au to,·\:'. icoli :-.ul posto J clfa

s~ i propr ietari dc:,E(1 i ,,utom t:~½i n fm han no .t Jì... pt,..:;ìr.ì( •Jli.:' ....:m"h uranh:.; q gl i :wton.:ico li nc, n !iOOCJ in ~r•.11..io d i c in:•,lan:. 1 rropr h:tari <lcf,(lì a uto m ezzi J..:bh,,no n..:J ~iornv 1.lc lla Yc: ritka Jl:'nun z ia r~ pc:r....on a lmt:n k ~li :.1 u tovc-icoli J ldrn prc.~~o t.1zion\! Ji d 11curn1.:nti di a ,u m i:-.~ic,ne. 7. - I.e tr..a:-.~r.:~!tiuni 0.1 \.IU-~~la di"'P' ..,jzi h nc ' 'cn~trn o pun ilt. ..,c,1l! r:101..:nt1.1, 1

Quqrl/~r~. 16 01fqbre J9f3

tt eumaodanle Milì!are VON ZANTHIER Maggior Generale


IN ESECUZIONE AL PROCLAMA DEL COMANDO SUPERIORE GERMANICO Manif. Care. Il n . 56 Tipografia Nava, Roma, 1943

99,S x 69,2 cm

Il 16 ottob re 1943 il capo della missio ne m ilitare in Germania, C incvari, inco ntrò il generale Buhle, capo di srato maggiore di Keirel, per defìnire il pia no per la ricostituzione delle fo rze ann ate italiane, in base al disegno tracciaro da H itler con Mussolini. Turravia, i tedesch i contava no di impiegare divisio ni italiane solo come formazioni di polizia per il m amenimenco dell'ordine in terno e la d ifesa dei confini.

In esecuzione al proclama del Comando Superiore Germanico con il quale viene ordinato : 1. - Militari Italiani di tutti i gradi, anche quelli appartenenti a reparti intanto disciolti, devono presentarsi in uniforme senza indugio presso il Comando Germanico più vicino. Ogni militare, che non eseguirà questo ordine, verrà giudicato dai tribunali di guerra.

2. - Ufficiali e militari italiani che sono disposti a continuare volontariamente a combattec1:1 nei reparti italiani formati ed equipaggiati dalle Forze Ar mate Germaniche dovranno presentarsi il più presto possibile presso un Comando Germanico o presso la truppa.

p. ,I

DISPONGO: La presentazione dei militari di

tutti

i

gradi

residenti

o

comunque dimoranti nei Comuni riprendera in Via Cisterna

del Follo n. 8 nella Caserma Pozzuolo del Friuli dalle ore 9 in poi dei giorni 27 e 28 Ottobre corrente. 20 Ottobre 1943

per STADTKOMMADANT Generale von Alten (Comandante del Presidio Milìtare Germanico)

N. B.

Chiunque lacera, deturpa, o imbratta è punibile con pene severissime.

manifesti dell'Autorità Germanica


COMUNICAZ IONE DEL CAPO D I STATO MAGGIORE D ELL'ESERCITO Manif. Car t. I n. 7 Stabilimento tipolit ografico V Ferri, Roma, 1943 69 x 49 cm

Dopo 1'8 settembre l'esercito italiano, privo di ordini dai vertici, si era dissolto. Mussolini doveva crearne uno nuovo per non scadere al rango di mero sacellice. Benché nell'inconcro di Rastenburg avesse convenuto con Hider di ricosticuire le fo rze ,umace italiane, il comando della Wehrmacht si proponeva di impiegare evenrn,ùi divisioni ira.liane solo per il mantenimento dell'ordine interno e come forze ausiliarie, così da destinare le unità tedesche ;1 compici operativi sui fronti principali. 'fale scelta era dettata da diffidenza riguardo ,ùla fedeltà e al valore milim e degli italiani. Concessa da Hitler la cosrinrzione di quattro divisioni, composte di coscritti da addesrrare in Germania, Mussolini emanò disposizioni di arruolamemo sorrccrc dalla sanzione dell:i pena di morte per i renitenci.

STATO MAGGIO~~ D,LL',5,~<ITO Comunicazione )~,.

del Capo di Stato ~faggio re dell'Esercito In r e lazione a lle precedent i disposizioni ema n a te dal Ministero della Difesa N aziona le

ORD INO Gli ufficiali 7 di qua lsia si grado e categor ia appartenenti all'esercito che comunque era no in servizio il giorno 8 settembre u. s., che attualmente sono in Roma e che per motivi vari ancora non abbiano potuto presenta rsi alle autorità milit ari, adempiano immediatamente a tale obbligo. G li ufficiali generali ed i colonnelli si presenteranno al) Palazzo B a racchini. Gli ufficiali dei rimanenti gradi al Ministero (Via XX Settembre). Limite massimo di presenta zione: entro il 25 corrente. · Ali.o scadere del sudde tto termine tutti gli inadempienti saranno deferiti al Tribuna le Militare d i Guerra. Deferir ò altresì al Tribunale d i Guerra le persone che comunque si prester a n no a n a scon der e , vettovagliare ed a ssistere militari di q u alsiasi grado che cerca no di occultarsi. L a manca t a presentazione comporterà l'imme diata s osp ensione degli assegni pers ona li ,o comunque a lle famiglie . Identico provvedimento s arà applica to n ei confronti d e i favoreggia tori se d ipendenti dallo Stato o da ente parastatale.

L:i L..:; ·---- ·-

Roma, 23 ottobre 19•3

IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL' ESERCITO Generale GASTONE GAMB.ARA


ORDINE DI PRESENTAZIONE PER I SOTIUFFICIALI DELL'.ESERCITO COMUNQUE IN SERVIZIO L'8 SETIEMBRE IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO HA EMANATO LA SEGUENTE ORDINANZA Manif. Cart. I n. 19 Roma. 1943 99,6 x 69.3 cm

ORDINE DI PRESENTAZIONE I PER SOTTUFFICIALI DELL'ESERCITO COMUNQUE IN SERVIZIO L' 8 SETTEMBRE

Il Capo di Stato Maggiore dell'&ercito ha emanato la seguente

ORDINANZ A I sottufficiali di ogni grado e categoria (di carriera, trattenuti, richiamati, eu .) appartenenti a qualsiasi Arma o Corpo dell' Esercito che comunque erano in servizio o in licenza di qualsiasi specie il giorno 8 settembre u. s. e che attualmente sono a Roma o nel territorio della provincia di Roma, si presentino imm.ediat&· mente alle seguenti Autorità.

se residenti in Roma li fascismo repubblicano doveva riorganizzare l'apparato militare per avviare a1 fronte qualche reparro effi ciente e legittimarsi presso i tedeschi.

a) al Ministero della Guerra, se prestavano servizio al Ministero, stesso, al Comando Su premo, allo St&.to Maggiore dell'Esercito, al Comando della Difesa o della Zona di Roma : b} al Comando Distretto Roma Il. sito in Via Garibaldi, se effettivi ad altre Unità o Comandi o se in licenza d i qualunque specie.

se residenti nella provincia di Roma ai locali Comandi di Presidio o di Polizia o ai Podestà, nel caso la località di residenza sia priva dei suddetti Comandi. Il limite massimo di presentazione è .fissato al 4 novembre p. v. - Allo scadere del suddetto termine gli inadempienti saranno deferiti al Tribunale Militare di Guerra. Deferirò allo stesso Tribunale i favoreggiatori che nasoonderanno o vettovaglieranno o comunque daranno assistenza. a militari di qualsiasi grado che cerehino di occultarsi. La manc!l.ta presentazione comporterà. l'immediata sospensione degli assegni personali e familiari anche nei confrJnti dei dipendenti Statali o Para.stata.li. Sono esclusi daU'obbligo di presenta rsi: a) i sottufficiali delle categorie in congedo della classe l909 e anterior-i ; b) i sottufflciali di tutte le citegorie che abbiano compiuto o compiano il 45° anno di età entro il 194.3. c) i sottuffloiali arruolati dall' [spattora.to Generale del Servizio del LavoH o delle F.F. A.A. Germaniche. I Comandi e le Autorità sopracitate trasmetteranno gli elenehi dei sotturfteiali presentatisi entro il giorno 6 novembre p. v. indirizzandoli ali' Uffloio Ordinamento del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito in Via XX Settembre n. 8 Palazzo Bar&II· chini - Roma. Romt, 2S Ouobre t911· Xll.

Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Generale GASTONB G1.B1Bl


ORDINE DI PRESENTAZIONE PER GLI UFFICIALI DELL'ESERCITO COMUNQUE IN SERVIZIO L'8 SETTEMBRE COMUNICATO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO Manif. Cart. I n. 20

Roma, 1943 99,6 x 69,5 cm

Graziani, fumore di un ,,esercito nalionale, apolitico, non subordinare ,li parcito», ce.ntò di recuperare innanzicu[tO gli ufficiali del Regio esercico. Alla chiamata avrebbero risposto alla fine in 60 mila. A tutti la Repubblica sociale avrebbe assicurato regolare stipendio: era 15 e 23 mila lire il mese per i gcncrnli, era 8 e 16 mila per gli uHkiali superiori, tra 5 e 7 mila per quelli inferiori .

ORDINE DI PRESEITIZIOIE per g ii Ufficia li dell'Eserc:ito comunque in servizio 1'8 settembre

COMUNICATO

del CAPO DI STATO MAGGIOREdell'ESERCITO A chiarimento e conferma della mia ordinanza del 24 ottobre u. s. in considerazione della grande affluenza di Ufficiali ai centri di presentazione e della conseguente opportunità di consentire il tempo necessario agli Uffi~ ciali residenti in provincia di Roma, cui incombe parimenti l'obbligo della presentazione a Roma, Palazzo Bat racchini Via XX Settembre n. 8, se Ufficiali Generali o Colonnelli, o al Ministero della Guerra se Ufficiali di altro' grado, ho disposto per tutti indistintamente la proroga del termine di presentazione al 31 ottobre p. v. (Ufficiali di ogni grado e categoria appartenenti a qualsiasi Arma o Corpo dell'Esercito - Servizio Permanente, Aspettativa, Riassunti, Complemento e Riserva - che comunque erano; in servizio o in licenza di qualsiasi specie il giorno ~ settembre u. s. e che attualmente sono a Roma o nella provincia di Roma. Rom.: 25 Ottobre 11143-IXI

IL CAPO DI STATO IAGGlOBE DKLL'ESERCITQ Generale GASTONE GAMBIUIA


ORDINE DI CHIAMATA ALLE ARMI PER MILITARI DELL'ESERCITO Manif. Cart. I n. 18 s.l., 1943 100 x 69,8 cm

Qualora non si fossero rimessi in libertà gli incernati militari in Germania - sui quali si basava l'ambizioso piano di riarmo presentato dallo srnco maggiore italiano e bocciato dalla Wehrmach t - , occorreva procedere a nuovi reclutamenti . Nel mese di ottobre 1943 la sumtura arnrnmtstranva mi li tare si riorganizzò. Riprese l'attività dei Comandi militari regionali, si ripristinarono distretti e uffici di leva, ma l'apparato rimesso in funzione amministrava poche unità. I.:arruolamenro di volontari era più proficuo per la ricostituita Milizia fascista. Il ministero della Difesa nazionale elaborò una legge che obbligava cucci gli uomini d'età compresa fra i I7 e i 37 anni a presrare servizio militare. I primi ordini di chiamata riguardavano le classi 1923-25.

MINISTERO DELLA r

lFESA

ORDINE Il CHIAMATA PER MILITARI DELL'E


ORDINE DI CHIAMATA A LLE ARMI PER MILITARI DELL.:AERONAUTICA Manif. Cart. I n. 3

MINISTERO DELLA DIFESA NAZIONALE

ORDINE DI CHIAMATA ALLE ARMI PER MILITARI DELL'AERONAUTICA

s.l., 1943 63,5 x 43 cm

[8 sccccmbre l'ordine di raggiungere i campi comrollati dagli angloamericani fu eseguito da 267 velivoli della Regia aeronautica su 800. Anche gli aerosilurami presero la via del Nord. Lo stato maggiore dcli' Aviazione naz.iona.le repubblicana fu costirnito a Roma il 25 sercembre. A!Ja guida dell'arma acrc:1 con poteri di smrosegretario si chiamò il colonnello Ernesro Bono, il quale, vin t:1 l'ostilità di arnbicmi tedeschi e italiani e ottenuto l'aAìdarnento di campi di volo, caserme e magazzini, iniziò a riorganizzare la forza aerea, potendo contare su un gruppo di pilori che già da cernpo combatteva con la Luftwaffe. Il 14 ottobre Bocco diAi.tse il primo bando con il quale ordin:iva a mtco il personale della Regia aeronautica di prcsenrn rsi ai comandi più vicini. A Roma il compito di coordinare il lavoro come segretario generale fi.t assegnato a Tessari, che 1'8 marzo 1944 prese il posto di Boero. Lattività aerea cominciò alla fìne del dicembre 1943. [ ultimo comlxmimento si svolse nei cieli di Como il 19 aprile l 94 5. I rapporti dell'Anr con l'alleato tedesco fi.i rono spesso tesi.

N. t - ~e.I 11criodo d:al 19 al 2 1 dicembre 19U douanno prc1tnlar,i 111 Distretto lfili~re nella cui cireoscrizioa.e è compreso ìl Ccmiune di J..eva: a) i m ilil:tri dell':\f':ronaulic.a delle t las~i 1923 e t 91! i quali, già chi:aanatl alle a,mi per compiere il servizio milil:tre J i le~·a ed inec>rp-u rali dal 15 ~iuguo t9l3 in p 1i, siano stali suecesi::ivat11c111e, p;:r 6\1enli poh1ieo - miti1ari. comùnque diruc:ssi dalle armi e che tuu'ora 110n si tro\•ino alle armi; l!lll t,\ t1U ~ncora in cilllgedo illimitato pro\'Vi,sorio, compresi i lauretlti, slnde.o\i Ul)ive.rsi1:1ri, diploinàli o alJililati di sc11ol1 ,n~dia superiore; • t;) lutti g:lì appat hrn,mti all:a cfasse 19~5 ,lella Lt!,·:t Aerooauiiea. Dei 1>redeui milil:iri do,·r.rnno pre$tnl3rsi i fa 1,11i idone i a 11en·i1.io if)C,l)ttdiitonato che :i S-lm·ixio c,mditfona lo (ex ~ed~nt3rio). ~- 2 - I milit:iri dt:.11'! suJdeu e ç ntf',g,, rfA c.ht.. l'er r.1giooi d i rc1idt 11Ul e> di temporanea dimora. 110n .si triH'ino nella giu .. ri.sdiziont del proprio .ti~tre u o di le\':l, M tra uno p reie<1Ucsi a.I Jlil,tretto più \'ieino. r.. 3 - Na n debl.w uo r i:;pow.h:rn :tllll 1Jtesente c:hi::unal3; i cbiuiei ordinati in s:aeris t> religio$i ehio abbi:100 emessi 1 \'Oti. cbé fae~fono dr,m:rnd I di t 41,n1tinne cou l:1 prcst:rilla :1u~ 1laz.io11e ,fo.11:a Curiu ,·r j;t:,1Wile p rt. :, ltel C,u1cc>"lat,1 c:on In Sant:1 St.J e u·!hl e3c.c11lfvo con I~ Legge 17 niaggio 1919. rt. 810); (1 ) gli studenti in t, ol,Jl(i~, de.,tli ulliml dut anni di r,ro,1ede nti1:3 nlla teolo~ia. :ini3li ttl :;:icerd<1i.io, no\·ili 11.,,gli 1Stiluti rnligiosi, nu11chl: i 1;i1),·:111ì chè .si lr1H·iuo t:ume. .2illievi interoui in istiLUli e11u i>lieì ~ll'!!t lc:ro a. co111pierò gli s tudi preparatori per le missfooi, semprecbC 110n abbiano ohrepJ-Sial.1> il t6 >~11n1> di e là ull:. da\i di ioi:z.io rt,all;1. pr~seOle ehiam1H a e pNducano do .. m·inda doeume111r1llt; e) eolllrO cbè pre.uino <trvizio uéll'Arcn:a de i l.::u·nbinieri, nella Gu:ardi:3 di fina nzi, n tHa \I. V. S. N., nel Corpo della P. A. I.• Srn11lalé, Pores1a1e. nel Corpo degli Agdnti di P, S. (allievi compresiJ e nel CorpQ de.gli Agea.tì di

6) i rnlliial'i dt"lfAerimouliça 3pp11rle nenli :alte. tfassi

a>

:ra~:::~~

c:~ll~l;ltj~:; 1

d) qoe!II camunque, reel11lali li.ai Connndi le.dè.>chi ;

a) gli et ciuuHni il11.lii1fli ,-3\aratizu1i ,•olont:tria iueote s1r.11;1ieri :

f) talli gli assunti per il servitio fo lonlario dall' hpe ltorato Gener3le del l,.;ivora. 9) i detenttli ;

ii. 1. .. Gli shrJi,nti uoh•t r ,it1ri de.Ila l'acoltia d~ .\ledieiu1 ~ Chir~rì{i:t fldlc cl..H.si l lJ!$ e pretede.Dli, cbe. oelraooo ;,,cea• tleali~o t'.}U-U soao iiietitt.i fil '2:> airno :almeno dell:1 ruoll:i ste;.;a, inno di,.peuati d::illll pre.,eole. chiaaa.11\a e lasciali i.a COD• gti:lo pr,,nisorio per euntinuazioue d6~1i i.tudi. O~I pron·edimcnlo ,~r.ri, }Otli> C:,.cl1i;i i :;it>H1ni i1crltti a 1fllllun(1ut1 «,~o accademie., che: a) allo d:11-a d ol or.:i-ttnte m1.nirf.slfJ no" ~bbia1rn ~tutè:uhlo col) e~ito favìlr~\~le :alme1rn \-fO M;i.mi J e.l t0 anno della rac.oH:1 di ->fodieiu:i

e CbirurJ,tia~

61 sia110 pr\"H \·i.sti di :allro titolo dct-a,Jt mico; eJ abbi3ino ott,.nulO il pB,ag_;io -nllà M.. Jieioa d:i :dtu 1'.ie-,l 1à. Pe:r olltut re. U tiuvio eli interessati J1H·rau1ìo pre~enti re dom 1Bda d1lcomenl.'tl 1 :.i Co111,ndi di Distretto all'atto della loro 11ra.seut;"1.tione. ~- 5 - Oala di prestnlaLione :

dalla lellcro A alla lellera f entro il giorno I O dicembre dalla leuera G alla lettera N entro il g1i>rno :lO dicembre dalla lettera O alla lettera Z ~ntro il ;,iorno '2 1 dicembre I r.:5iJ,:tHi nella ~te.;ç~i Loe:tlht'I dd Ji~trttto ù io 1,c.alllà \ iciniore. si 11re,ent.trau uo JireU3tU" nle ;.11fa .:;edd d el dl6lrèUo con i documic,111i ,li rie,mf>:ictme-1110 personàlb. Gli :lllrl lla~r.111110. altnen • 110 ~iorno prima rii ,111ello stabilitJ> per I::,, prescntuione a l distr,ol~,. retMJ.i 11.J l!Jtoùne di ri,ldenu m1.1oi li ,en1p, e J i un docu(1Jt.uU) cii rico11o;dmeah1 1>e.rronal,~ per- C:!Strc pro,•vis ti di documenU• dt " ia~ ~it1 e pe r r.ture a,· f iati ai d i~trè ui 1~00 li, nurn,e ,,reicritte ll:alle .. 1.,1ruti,.rni oi Capi d elle Amr.oinisLr:u:ionì ComUn11li per r i111•io i.lei milit:iri ,h i Comuni ai di;,ltt lli e.!l al C,,q1i i., In m::rnc 1nzt1 d ~i m.lde lli ro, a i Comuni Jo,·rinno ril3, .. sciare una d iehiarniont:- C-b ~ s:i.~ valula com~ dJcu 1ne nlo di ,·hi;)!io. Per i mili\.t1ri ,;be t i lrOl"inu ui:lla 1rop.o~ii bilila a, r1t p-l)ndt rt1 al richiao11) perchè: ammalati. i f11111itiari dovranno, enlro il gioroo s\.abililO per ht 1.rt1e1nnioru.,. pr,1 lurrt ctrd lì,;at<, m edicG le.;al\tt,::tM 11:.1 C:tp.1 1h•ll.-Anunini Hràdòn è eon111n:.1l<'!, risltih) dalfe Au&orit.à mi11t::1ri l'htiniori e da riAnotacl i c>~11i lO gi,1rni. ! :;>pena 1;11ariti tali 1ni1ì1t ri dH ranno tj1:i~i011,Sère il Ji,treu.o.

Per coluro eh~ 1hH10 eom1.1t1i1ne i1oplsssibilit:ui p c.r ~ra,·i c l mpr,w 3ti moth·i 3 pre~f'lll:tr.,i :11 diSIN:llo 1u~r elTetLo dell3. presc11te cbi:unau. il.ow:i e;s"re pr,,dotto doeumt nto giu;tibc3.th·o* vi-.tah) d ,I ,,H1 ,·ir.inu C1>m'm J I) fn ilil-are o dì Politia. N. c. - .\Ir an.o de.Ila pNr•ent::u.ione al d i)trello i milil!lri 1lun .1nno e.,ilJire il dochme1110 c;omprov:\ole r:ipp:1rtenenia al con&iagenlc aero111utiey e J. cve.,it,iahn~nle. il po. <euo di pu1icol.ui re:quititi J i inlcr~,1! a ~,.onuulic:o. N. 7 - Il presenle m!lnire,to

çi:i l t,

a ~li e ff eUi J i le{~e~ eUm!!

uolifleuione. a tuui ~ti

inleri!H:lli.

N. S - Coloro che $<'fft:i tht:-rnt l"i}lme.nti, intpedili M n si pre..;ètih~reranoo nt l 1.i.rmine swbililo s.iranni, denufJciatl :il Tdbuo:.le Militare. Tcrriv,riale di tiut.rr-l ni seos.i J tll'Arl, l:sl ciel Codiee Pennf<~ ,\filil:He di Guerr:1.

ti. ~ _ n 1nifitar~, primi dell:1 parlt!nl3, h, l'ohhtil((I di ro tirnire alr dmcin oo ,lOMri<i comunale, le: earte aonon:lrlè e. di abbig.liame.nrn a llli intesl:tte. ritiraod., :1pp1lSll'l rie\\n,la che i ar.J COIJ.ie~nat:.a ~I dislr~tto di 1)rb eot;n.ione. N. fO - Il trutt:uucuto ec.0114Jmieo delle. rtcl11(e è (jttellét f lt hilito ptr- i militari dt lltt a.llrè fone j1rm 1le.

IL }IINISTI\O DELLA Oll'f,SA. NAZIONALE

D. . .

CH.i ZIA.VI


O RDIN E D I CH IAMATA ALLE A RMI PER IL D IST RETTO D I ROMA DI M ILITARI D ELL'ESERCITO Manif. Care. I n. 4

Roma, 1943 64,S x 44,7 cm Si chi:imavano alle armi, nel distretto di Roma, le classi dal 1910 al 1923 e primo quadrimestre del 1924. Il 17 dicembre, giorno successivo alb pubblicazione del bando, Bru no Spampanato, sul «Messaggero>,, lamencava: «Ci sono giovani che ancora si sottraggono :ii loro obblighi milicari, e uomini maturi, che già ostencarono l'onore di un'uniforme milicare, e che ora se ne stanno ali' ornbr.a per il cimore di doverla rivestire».

-----= M=IN.;.;::.;IS=T:...::: E.::..:. RO .:;__ D_BL_L_A_D_I_F'-...;;..; ~A_N _A_Z_IO_N_.A._LB _ _ _ ');y;

ORDINE DI GHIAMAfrAALtE ARMI per il Distretto di Roma di Militari dell'Esercito ò truppa - in coogedo a.pp1rteoenli aht'l classi 4at t910 iJ 19'.IS compresi e t• quadritnC$lre clH$e t 9U sia gli idonei al serv'izio ioeondi1iooa10 t be :11 seni1.io condizioo1110 (ex sedon1arl}, compresi quelli che non h• ooo

t• .. T.uu i i milìlari - sotluftìdali

prestalo .:ilcun stn 1 it io mililar~ che ri.siedono ue.l l t rriloril) dtl Olslrt t4o Militare di Roula, SQl'I O cbitruali alle a rmi e de1ono

prestnlnrsi ;il OistreHo »ilit.ar~ dì fton,a : i tt..i lduli nnl territorio dc.I Governator:i.t,, di Rl)nla tr~ H 20 e !!:S correute mese. e i rtSidenli nei rfmanç.nlt Co1auni l n il ~7 e il )0 corrente. ntes". !O - CoJoro che u plicuno qualunque aUh·ilà lnvon.liv-a :i caraUeN'I éonlinuath·o : pru so enti sta~ li ò para.sta\ali • presso a1itode poliòlicbe. niude agricole (colth·atori direhi compresi), indus,rie ausiliarie, industrie p~ivaie, dHt.e ed e nli priva li o che esertilano professioni o rue.s1iuì, dietro e1ibr1:ione al dìstreu o dei re«alivi doeomtnli dhnos.tralit i, n ranno seoz'allrt lasefoli ne.Ila p H itìone di congedo, I!' 111111Nih" fii appo, Jca dic4iar,uioJte. Su3nno inoltre ltsei:Ui nella po$i1iooe di cooiedo, sempre prc:f ia esibitfone dei docutnenti dimostratiri : a) su s tudt.nli uni\·ersitari della racohà Ji t:ncdicina e chirurgìa delle clas$i IH4 e prece.de.oli, iu rilti netl'aooo accademico t9U-U. almeno al secondo 1umo dcllt racollà stessa, pu~hò : - a li~ d,ua dtl prt:!eote ma.nife.sto abbiaoo , oslenuto con esito fa vorevetle l{é t u tni •1oalonque frn quelli 11re,is U per il prim• aono d3U'ord.in11ment() delli facollà d i mediciua e ·c birurgìa : - 0 011 si;ano r-ronisti d i attro tftl)lo ~t cadtmi\:o : - uoo abbiano ottt nulo il p.3Sj\,ggio alla medicina da altra facoltà ; 6) g,li 5ludenli 1,u,iv-r.rsilari delle rimanecti f1.eolt:) che. abbiouo cl1mpiuto il sen·izio Jj lcu. I dOcuO}enli cor:nprov~nli l'au ivili Javor.i\iTQ, d:orr;:u1110 es.sere tila,sc i:alj d:ai capi ufficio o dai direttori dell.-, pretlr1te i11duSlric, :a&it"nde t d enti on ·t:ro d::igli 0~311i sindacali dai quaH gli iolerc.1s.1ui. .sono i(u1uadr3ti in relu i611e della loro 1>rMessi1)ne tJ me.Sliere , $Otto la penonale.. rcspon.babilit3 ili chi ha l a_ (uolli di ril:uci3rli ~ lirmorU. 2° - Tulli coloro C'l1e nnn S-Yolg-OoQ aui,·h:I Jav,>r.itiva e ebc comunque oo" li Lrovn6 111:lle con,Hziol\i dì cui al precdentc n , S ~ r:inno hu:orpor:tli nt lle f 1;1flt Atm:a\e n oel seniiio dd la,•oru. Quelli ebe l).).OflO già pr("..OalO ~er\'; llo ruilituo ,s:,;r:,;noo ns.1t',ina1i ai Corpi ~ Specblità alle qnàli n.ppartenevnno; gli ahri r.oo istruiti ,trr:rnno i1Str-g:1tnti a ~ec11oda delle loro 2iUitudi11i fb iche e della. , ompcumt o tccriic:n. 40, - .~on debbono rispondtre :11la chiamai~ ~ a) tou i (QI-Oro che son• s ià in su\'itio nelle fo n:e A.riunte dc:lfo Su to : b.J il persoo:)le m11i~iuato; eJ i ch\r.riei (lfdi'n11li in sacris o tt.ligiMi c;.he Jbbiano eru~uo i nili, <.be. r1.ccio.uo dom~ndo di esenzione un la pr61erilta allb.lt-z.ii:,nc ddl::1 Curi.a Yt'sttl\' ile u t $ d~ Co1'1t0rdaMJ con J éllo S:rnti, Si-dc rc* l esei;ulh-u c:oo la Ltgge 27 ru#ggio l!)t 9, o. St O); d) gli st<ìdt;uli ui Lr.0!01;:f:1, d;.,;lj ultimf duç: anni di proped,-:ul ita alli teologia 3Hiali ~I t;aeerdozio, noYitì d~U sludj r eligio.si, 1,1;0,ch1\ i ~ ovani che si lrovi1ur rom~ :,llit vi iiutrnali i n J.stituli enu oliei all'til~ro a ct:mpiere gli studl preparatori per le missioni;

5• ... L'at'R ut.nn an:\ luogo ptr cla~i 11tllf! lon lil-; e date indie:,te ì1t.llo .Jptcc.Mo i fl t'<llce I re-sid.enlj in Hòma :,i prescule rahno direU:1Jneute 1111 sede del distretto eou i documenq di ricono,cimcnl<t pe~ ooali, Gli 3hd 1luHann1,1 , :1lru.t oo \JO giomo ~rim:, 1lj •{i.ft:tlo Stabililo pe r li presenluione al 4is1re110, rtca rsi al coa:uma di reti..' denu muniti serdpre, di un doc:.\Jo,e.nlO di rlcc>o~ fìnento personale pt:r dkre provvisti J i doeu111~1uo di viaggio e pt r es.."iere aniati , 1 Dis tretto c"u le t1orm.c: prucrHtt: dalle .-t~1ru1ionJ ai C:ipi Utile ., mmini.stmzioni Comor1:i.Ji per t·io,.io dei mitlt.ari cbi

Cowuci :.i Oislteui ed ai Corpi "· l n mancanu dd r.nodt lli ro! a i Cor.ouoi duno3nno rilisciare untt diehi:m11:ione che seirà ~aliifj eoiue documento ili ,•i:1ggio. Per i milit:iri che si 1roviuo nella impossi~ilila i1i ris.1wndere al richiami) 1>cr-ch3 :un1n:1li ti, i familiari dovranno, entro .i l . giorno itabìliw per la. present:uiBme, prvdllrri.,.. il eertiOctl(l medico 1ei&;3lih:ua d:tt C~pi, delr Alllwioi! lnt.iooe Comunale, tistatQ dallo Autoti\.à millbri ~ i l i \I , it iniori e dli rinqonrsi og11i lO gi(>rni .•\ ppcmn .:gµ arilì 141l naitil:tri do,·r:umo rnggiu11gem li distrello. r e.r coloro e.Ile. i i:m ~ e(Httunqu~ impos;ibiti~ti. 1,er {;ral'i e.1mpron1.ti rooth•i. a prcsentarJi al di.!iircno per 1!11eno del preseo16 rjcbiamo, do, ta Chere pr,>douo docomt;ul(I lfiushlicalir., vfjtato d;tl pili Vicino èom:and.o mili!aro o 1H Politia. i• - H pra,,;,·nt~ manifeno valo. ~gli eOeut di le!(~e. O>nle uut,oco..tif'.toe a tuu i $li- intt rt!.53ti ... 7° .. Calora cbo lCUta e ~ert 1, g:;slrn~nte impediH uò" si 11rd e11terun110 ot( U:rmine l l:iLililQ s::.rpino denunt iafì :ti Tri.bunalo ~Uit&re Territoriale di Go ..'tTa. :>i sen:si Jr,11' •.\ rl. 15l del ( o.J iee Pe11a14' ,\lili(i r.t di Gucrr:.. St - Il millt:are <.be si trou nelle eonJizioni d"i ~~:$ttt1 ir1c:or~òn lu 1 primi 1folli, ptrlt.11L:1~ ho l'obl,ligo di reglilu ire alr UOieio 30 _ 11ooariò comuni.lo I~ r,arte .:annorlarit t di tlbbi~li11mcn1~ 3 lµi inltsl3lt., r itirando a,,r osit:i ricevuta elle ~ar5 Consegnata .lJ dfslrl!!llO J i presentn ione..

I L MINISTIIO OELl;A DIFESA NAZ10NAL8

• ,

CllAZl..t 1V/

P ER ' R l!StOENl f Hf-l. lER~1lO~IO 0ft. 0 0 Yf:RNAJ0RA.l 0 Ot ROMA

H(StDEH 'n N Ct A"IM .. NE,-.T l COMU NI 0 1:L D1$1'A61 T0 DI ROMA

PeR

C'.l. \F51

11110 11111 ltlt , !OD lJJ l-1 · »1 ~

m~.mr

m;: ~:1; f•.u 1<Ju

HII~

,,.

19!}

W

.

à

!,2.

l')U

~

19 U

,.,o ::i~ ;~:~ 141' •

tlltt t ot.U),1:-l o-.ma l ,..l l~ J",,;o!it ~ - ROCM

19?1

1?!4

r. .ili.~1nt-rc.::

1$dw."Ql~,t

'?9 .ii;..11,.. Y.1 .:.ic,na1.r,

11 ilh :mbn! 24 d!c.t•'!lt,, M A1,('mbti> >O ,11...."!l ~f !t,

Dilt"GOO ,li a - 11 lf Cutnli\ (h ,n,ioàAoil \IL't (;.\rlha)dl • 1: oia.a.

lli:tlnt!o •h bm.1J VIA1'11 ()1Ul& " P.'1U

1m::l'et1l:i1ione dorrà :t\ \'èbir& uellc (lte :antiml'! ridiane deì gforni citali ,~ per e!li-~ ovo ,·er-rà inviata eartolio3 tli precetto. ~

....


TRATIAMENTO ASSISTENZIALE Al FAMIGLIARI DEI MILITARI IN SERVIZIO NELLE FF.M. REPUBBLICANE Manif. Car t . I n. 8

s.l., s.d. 73 X 53,5 Delle funzioni amministrative rigua rdan ti il pagamcm o delle indenni tà ai familiari dei cad uti e degli assegn i ai fami li:iri dei richiamaci erano investici i discrecci. Restando in servizio e assicurando la continuità della stru cmra burocratica, i comandanti e il personale dei distretti permisero ali' eserciéo repubblicano di riordinare i r:in ghi e procedere al reclutamento.

200° Comando Militare Regionale TRATTAMENTO ASSISTENZIALE ai FAM_IGLIARI dei MILITARI in SERVIZIO nelle FF.AA. REPUBBLICANE 11 Decreto N. 2 der Cepo Jcflo s,a1o in ddto I n0vcmbret 1943 çQ(l,;ede gi {omig/j.,,i dei mililllfi Yoloo.l;Jri o ric:hiomf li il .. 1?0-ttomento ossisten.:r:iole ... L• pc,r$0tl~ di /omjgtia die ponooo frujme sono : MD6UE i l'lllLI ll9ltllJll). legiltlmall. nalurall ll;almtn18 ricoomluU a ~ t a l e dlcbiarall. odatUvt. a!Dllall. llgUaslrl, 8IIOTOIII (rwil $Olo coso che il militare provvodoss., ol lo<o ma.ntenimento). , lii .......,.. di gealtarl lelllltlml. padrl;11,. la malrl;.. a chi Ju allevai., U mruta.-. com, ftgllo proprio quaodo. questa, a!Jbla coa wi vtsulo

a

. . . . . . -.ùlamloalltaral. KII: w, di tutmo di plà Hall ia urvillo alle arml l vnit11rl. stmJJri chi ani rtsullia, a ca.rie') tolalt o pranJ111ta dii militari coagianti percepirumo: PER UH FISLIO : L·lllTEIJo AMMOHTARE DEL SUSSIDIO 1 PER UH SllalllDll FlllLIO : AJJJIEIITO DEI.LA META', Pili Oli nBZO 116Ll0 : AUMENTO DI Ull QUARTO , PEB lii.I ALt111 nru - ollrt I trt - KOK sw· COJIIIISPOSTO ALCUII AUME!ilO. Il trattamento compete di di ritto ai famigliari dei caporali e soldati, in misu,a complessiva non superiore a quella di seguito Indicata, nonchè ali' ammontare del guadagno che il militare percepiva all'atto della chiamata. Peraltro i richiamati, già i mpiegati di ruolo o non di ruolo prèsso enti statali o parastatali, hanno facoltà di chiedere, in luogo dell'assistenz.a suddetta. la continuazione del pagamento dello stipendio o salario alle famiglie da parte degli enti civili presso j quaJi prestavano servizio. Ai famigliari dei caporali maggiori e gradi superiori l'assi$tenza è concessa solo nel caso che i mi litari optino per1tale trattamento in lu0go dell"ii1dennÌtà di e"Uetra, la quale pertanto non sarà corrisposta al militare da parte dell'anta d'appartenenza. Il trattamento di a.ssistenza è il seauente: A/ PER LA PROPRIA FAMIGLIA (moglie e figlij 1. - Quota da stabilire tn relation& aJla situazione economico•fami1llare anteriore al richiamo alle afml. l'importo della quota ammonta da un minimo dl L 500, ad un mas5imo di L 2000. 2. • Sossldio •Jloggio: rimborso della somma corrisposta al locatore su presentazione d~Jl'ultima ricevuta di fitto. a. - Sussidi per i flgli: L~O mensili perognt fi•lio sotto i codici anni, L 250 menslll per ogni tlgllosuperforea,i sedici anni. 4. • Wimbono ra:sse scolastiche (tassa &cofastfca effettiva.). 5. • Assistenu medie.: visite mediche, medicamenti, medicine cure ospedaliere. 6 . . A.ssi.stenu per le donne in istaro di gravidanu e per le ,puerpere. 7. • A iuti finanziari : per I militari che hanno impegni di pagamenti a rate e che all'atto del richiamo non li hanno estinti (non più de1 10 .,. dell'importo dellii quota s tabilita). · 8. - Contributi per le assicurarioni sociali (assicurazioni a vita). Il pre mio mensile s ino a L 60 sarà pagato interamente; per i premi mensili superior i a L 50 si pagherà un quarto del premio, ma non di più di L 60. 9 .... Sussidi da. c:oncedere una voha tanto~ sofo in casi particolari (acquisto di vestiti, biancheria, scarpe e biancheria da letto). 8) PER I GENITORI QUALORA Il. RICH I AMATO PROVVEDEVA AL I.ORO MANTENIMENT O t. .. Quota per i! padre (capo famig'.lia) L 500, ménsili. • • la madre L 250, t ranne se vedova è capo famialia nel QuaJ cas o si corrisponderanno t.:_ 500. 2. - Sussidi di alloggio: nonchè tutte le presta-zioni indicate nel comma a) dal n. 3 .i.I n. 9. Ove il guadagno del mllifar e ri sultasse inferiore alle aliquote 5uddette l' im porto complessivo dei4 sussidi sarà com .. misurato a tali quota minime. Il trattamento decorre dalla data dalla quafo il militare èi entrato a far pa.rte d ell' Esercito Repubbl icano e cessa dal giorno successivo a q uello del!' invio i n cone:edo o in licenza illimitata senza assegni od in licenza di convalescenza per motivi d i saluta non dipendenti da causa di servi zio. la misura d.el trattamento da corri spondere è fissata da apposita Commiss ione Comunale. I militari debbono tilasciare apposi1a dichiarazione scritta agli enti militari ai qual i si pres entano con le seguenti indicazioni:

...".,....... °""*••di ........ • ....... di

Pf"9•• ~· .... . ,.,..,,.

• a.1,u.,..on• di larnloU•: e:on l' l"'dlea•Jo,.. P • "' c •••c:un• d•II• P•"•o"•· dalt• ,. •• td•n~•. P,P·*•••lo.f'I• • • P • f' I u•ntto..1 . • • •l• no •'"•no• •uo ~ • ll'"J"•oo o n'l••d•,.• •••...cf..,,,.o • D1.<•d.aono ,.. ,. ,1...,0. 01:1 lmpi...sr• tt •t•' •H o p..,.a at.l.AII lndlc:h•••nno • • In luogo d .• I "".n.'"• ntoo ••...••nlUAI•, Chl.adono . . c:oneinua:a:'lon • d • Uo adp • nd lo o •..Sal'IO da o••l• d•i1111 • nU 0 1...m l ndlCIIU>do . I n e••o contrarlo, •• O•"• ••JN.a del dal.,..-0 • rl•o1,101. ,.. t a.U •••• ani,

ta.,..._,.....,,. .. fMiome".a•......-.o, · dlc..._,.-SO,.•

d i ....,.....,...,,.

au• l"d•nnt"' di .,....,,.,. olla

'*•- del oapo..•U '"aqo10..1 •

.,,..di • up~..tori.

I famiglian debbono presentate ai dist,etlj di residenza : • i. • ~ di ,a ....,una, - t· aao .......,... e:ornprov..,., .. , .:) ~ LA .OOL• • la non 1,.,• ....,.,..,..,. ••P&r••..n• 1•oa.l• b) ,...,. I aal!IITOIIU • .a carico lo&ata o .,,.Yalan.la a u l rnltta..a c;o11glvnto,

Contro le décisioni negative deUe Commi ssioni comunal~ le famia:lie dei militari i nteressati potranno . entro il termine di ttenta giorni • r ivotgete domanda alle Commi ssioni provinciaJI di appeUo le quali decideranno i napp<?llabilmente. Nel caso di variai.ioni negli elementi che hanno costituito fa base per stabilire la misura del sussidio (assis,tenza sanltufa · cassa scolastica - aiuti f inanziari, ece:.), la Commlssion, dovrà nuovamentè pronunciarsi per stabilire 1a nuova m isura del sussidio, che $arà subito comunicata con apposfto ve:,,bale aJ distretto competente. I distretti appena ricevuti i verbali e i documenti suddetti, faranno pagare alle famiglie - attraverso l'Ufficio Postale di ogni singolo C.omtme • le somme dovute pér Vimporto s1abilito nel verbali delle Commissioni. Per i u p0;oJ, o s.old111i le c ui /omigfie risiedono in lorritòno mv.a.so del ne,mico, il if atto-nt11 /o assiste,uittlc 41 dcpositolo, a cun, del disttelto militat~ di VerOflé~ in t.tn /jf:u.:flo posto/e /nlesfalo af mi(ifafe. Il trattamen to assistenziale non è cumul abile col soccorso gJornaUero.

.. CJ I

'


È FATIO OBBLIGO A TUTII I MILITARI, D I OGNI GRADO E CATEGORIA. DI PASSAGGIO O IN LICENZA DI QUALSIASI NATURA E DURATA. DI PRESENTARSI AL COMANDO DEL PRESIDIO MILITARE Manif. Care. I n. 22 Tipografia Nava, Roma, s.d. 70 x 100 cm

Avviso di Com ando periferico dcli' esercito

repuhblicano con sede in Ferrara, coscituico i[ 3 novembre I 943.

E' fallo obbligo a lutti i militar i, di ogni gr ado e categoria, di passaggio o in licenza di qualsiasi natura e durata 10 di presentarsi al Comando del Presidio Militare per il visto sui documenti di viaggio e per attingere o g ni utlle informazione allo scopo di raggiunge re te m p estivamente Il proprio reparto. IL COM ANDANTE MILITARE PROVINCIALE


AWISO IN DATA 18 FEBBRAIO 1944-XXII, IL DUCE DELLA REPUBBLICA SOCIALE

M INrnTrn~ DHl[ nen ARMAI[

Manif. Cart. I n. 17 (due esemplari)

AVV I SO

s.l .. s.d. [ 1944] 99,5 x 69 cm

Per le kve m ilitari indette dalla Rsi non ci si sarebbe affidati solo alle :1dunate. Ben due decre[i legislativi, a firma Mussolini, avrebbero sancito la pena di morce per i renitenti. Il IO marw 1944 sul giornale clandestino «Giovani», organo dei giovan i militanti del Parti w d' Azione, nell'articolo d,ll rirolo

Sottrar,i allii.rruolamento, si riferiva la notizia: «In q uesti giorni ai giovani di aie.une classi che rifiutano di servire nelle file dcli' esercito fuscista, cioè di tradire la patria e di aiutare i suoi c:irncfìci, è comminata la pena di morte». La conclusione, inoppugnabile, era: «L-i minaccia denuncia l' insuccesso delle precedenti chiamare». Nel giugno 1944 Mussolini comunicava a Hitler che la pen:1 di morte per il caso previsco d,ùl'arcicolo I del decreto era stata eseguita in un centinaio di e.asi.

In data 18 febbraio 1944-XXII, il Duce della Repubblica Social& Italiana, Capo del Governo, sent\to il Consiglio dei Ministri, ha E!manato il seguente decreto: Art. I. · Gli iscritti di leva arruolati ed i militari in congedo che durante lo slllto di guerra e senza giustificato motivo non si presenteranno alle armi nei tre giorni sueceNivi • quello prefisso saranno considerati disertori di fronte al nemico, ai senei dell'arf!colo 144 del Codice Penale Militare di Guerra, e puniti con la morte mediante tucilazione al pello. Art. 2 · La stessa pena verrà appllc1ta anche ai militari delle classf 1923, 1924, 1926, che non hanno risposto alla recente chiamata e ohe, dopo aver ritpolto si sono allonlanlll arbitrariamente da~ reparto. Art. 3 . I militari di cui all'articolo precedente andranno, tuttavia, esenti da pena e non saranno sottoposti a procedimento penale se regolarizzeranno la loro posizione presentandosi alle armi entro il termine di quindici giorni, decorrente dalla data del presente decreto. Art. 4 . La stessa pena verrà applicata ai militari che essendo in servizio alle armi si allontaneranno senza autorizzazione dal reparto restando assenti per tre giorni, nonchè ai militari che, essendo i n servizio alle armi e trovandosi leggìttimamenle ass611ti, non sì presenteranno ~enza giusto motivo nei cinque giorni successivi a quello prefissato. Art. 5 · La pena di morte inflitta per i reati di cui agli articoli precedenti deve - r e eseguita, se possibile nel luogo stesso di cattura del

disertore o nella località della sua

abituale dimora. I

Art.. 6 · La competenza a conoscere deì reati di cui agli articoli I e 2 del ~ decreto spetta ai Tribunali mililarì. Art. 7 • E abrogata ogni altra disposizione in contrasto col presente decreto.. Art. 8 • Il presente decrelo sarà

pubblicato nPlla " Gazzetta UfficiiJe ., ed in1rerlto,

munito del sigillo di Stato, nella raccolta ufficiate delle Leggi e dei Decreti ed entra ìmm• diatamente in vigore.


COMUNICATO

ESERCITO ITALIANO

PRESENTAZIONE D EGLI ALLIEVI DELLE ACCADEMIE MILITARI

COMANDO PROVINCIALE

Manif. Care. Il n. 55 Tipografia Nava, Roma, s.d. [ 1944) 99,S x 69,2 cm

COMUIICITO

COMUNICATO PRESENTAZIONE DEGLI ALLIEVI DELLE ACCADEMIE MILITARI

Presentazione degli Allievi delle Accademie Militari In data 18 febbraio 1944- XXII , il Duce della Repubblica Sociale Italiana, Capo del Governo, sentito il Consiglio dei Mi nistri, ha emanato il seguente decreto:

Manif. Care. I n. 2 1 Tipografia Nava, Roma, s.d. [ 1944]

Articolo 1. - Gli iscritti di leva arruolati ed i militari in congedo che, durante lo stato di guerra, e senza giustificato motivo, non si presenteranno alle armi nei tre giorn i successivi a quello prefisso, saranno considerati disertori di fronte al nem ico, ai sensi dell'articolo 144 C. P. M. G., e puniti con la morte mediante fucilazione nel petto. Articolo 2. - La stessa pena verrà applicata anche a i militari delle classi 1923 - 1924 -1925 che non hanno r isposto alla recente chiamata o che, dopo avere risposto, sì sono allontanati arbitrariamente dal reparto. Articolo 3. - I militari di cui all'articolo precedente, andranno tuttavia esenti da pen a e non saranno sottoposti a procedimento penale, se regolarizzeranno la loro p osizione, presentandosi alle armi entro il termine di quindici giorni d ecorrente dalla dat a del presente decreto. Articolo 4. - La stessa pen a verrà applicata a i militari che, essendo in servizio alle armi, si allontaneranno senza autorizzazione dal reparto restando assenti per tre giorni, nonchè ai m ilitari che, essendo in servizio alle armi e trovandosi legittimamente assenti, non si presenterann o senza giusto motivo nei cinque giorni successivi a quello prefissato. Articolo 5. - La pena di morte inflitta per i reati di cui agli articoli precedenti, deve essere esegu ita, se possibile, nel luogo stesso di cattura del disertore o nella località della sua abituale dimora. Articolo 6 . - La competenza a conoscere d ei r eati di cui agli articoli 1 e 2 del presente decreto, spetta ai Tribunali m ilitari. Articolo 7. - E' abrogata ogni altra disposizione in contrasto con il presente decreto. Articolo 8. - Il presente decreto sarà pubblicato ne 11 a "Gazzetta ufficiale,. ed inserito, munito del sigìllo dello Stato, nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti, ed entra immediatamente in vigore.

100 x 70 cm La campagna di chiarnara alle armi dell'aucunno 1943 aveva frmraco la presentazione di 87 mila giovani emro la metà di gennaio. Tuttavia, le reclute fresche non concorsero ,ùla creazione del nuovo eserci.co italiano, a causa del continuo prelievo operato dalla \"v'ehrrnachc per costituire baccaglioni di lavoro nei pressi del fronte e battaglioni di difesa costiera. Graziani chiese di richiamare gli internati militari, ma la proposta fi.1 affossara, perché, gli obiettò il plenipocem,iario del Reich Rahn nel colloquio del 17 gennaio 1944, questi erano già stati riparcici fra settori produrcivi e aziende. Per procurarsi quei 40 mila uomini necessari per le quattro divisioni da addestrare in Germania, Grn7.iani procedé a nuove chi,m1ate.

ESERCITO ITALIAN O COMANDO PROVINCIALE

COMUNICITO Presentazione degli Allievi delle Accademie Militari ~n.,. ..._, In <IDI• 18 f• bb1;,lq t11•4-XJl:lt • Ou<t Otll• A~

~

• $/,l(i,1,10 1Wh6"'

o.i Go.....o. .en,:10 ;, Con, lrtlo citi Mlnl,1n, ho"'""""'"' Il

~'°''

.,_,.11

1111111•••1 -"•1<1,

-cu i..,..... "',.... .o wt co11,:ed,)c:..._ o.,>'oc,1tio,~10dl fl'~ll. • k •1aci11~ !11 mc!Ìvo,non 1'p,•••n10 ..""° il'Jt 11o!MCN1<" Il'• , _.,; · -""'-"' • ci-,.llo uonl\O <Ollf,ldeu,!i d *!flON cli lropw ti IIMli«lo, li oo:noi .,.,ro, 1ko1o 1•• C P. M,C.. • punti, «in lo mon. -••r."'b::llol>Of\0 ,..1""0 "~~ 2.. • l a 1;1ee1,W ~•• ,.,.. • ;,pllc::oi. • ncl>to • • <Jml.Ol'i :1°'10 ~~" 11»:i •Jll i t ~l92 1$, C:f>to l'-'loi honlll:I 1 ~1<1 .alllo , • .,.""" .,.,,_.,_~b o ~'ril?O•io...; . _ .i,-,11 ;,ro'1•,1r'-- d.11 roi,.,~. .Artl«,IO 3. • I ~ rl dl <.,; ..1'..-1icoh1 1119Wd•n 10, ,111,1,,.,.!>0 11111,-..10 ~ ml ,h il• .,. O "o<! N (Ol'J>) sonop,o•I! • C,Oc:odi<!le/110 P,,IIOlo, •• ' ~ •1>n•tnno -1:ion, ,.,.." f ' l ~ ..... · OPHO il """''M 6' Otafn.doO 11o,,,,1 ~ ,..r.ii. 1111:1, ciel (oefl'<l!l'I 11cc...1a 4/lltolo è. • L.o •tcu.a i - , , ~,...,;. aw,u:i. a, "'!I 111,t <"oi. u ,c,.llo ifl dOfll')

•••t•

Mo..,...,

,.,.,.~:O .alle ........ ti, • flot1i.-•f1/IO H f'IU C11!!)1{Ua,ic'"c c!N • •11.,111> <Ht.or..:o .,.,$11., i,e, .,. , 1,...,,, 1>0...,.,.•l mll,r.tlc;hf\c•...._ 1n _,.,,so a1i. o1t...,I • " " · • ~ •' ~ ' > t ""1111, 11()f> l-1 Ofe-...,,.,.. .,..,,.,. c li:•to MOl/oo f'ICl(l"4... t,o,1114'o~C<t.MII . . .IIOflf~...~d. Arll<OIO S.. . \.6 l>ff\l. <6 ,,.11,11.o ~ • I ..,,.., . ,11 "Cl• • • • M llllil<I. • O !PIiio, ,.., hl<)(O • Nf.$(1 (i; ( ,1ft\lO'f

- lit

.,rn...i,

,... ...i.e,,, d•. . -

6'!l d+..r1:;,,,ooo,cll• ~ " " "•ll••11•..C.:t...altdl<»o,._ NIIWo O.. , l,., ( OMl)elOftl'. a o».-ot•• .i.; ....11 d i"'"" "lii Mticolo I • 2 dol pr..,cnlc .,..,.• i.o, '""'" •• r,11,,,,.,.11 m11,,.,,

/1,~(•••

Articolo 7 • ~ QCY!I ""'' ,Ji~ ~ 111 (o,\""°""("""" il . - -111it d 6C!c'IO. NMdo a • • o ;,,0..,.1• " ~ ''"' " i:ubhl.u.to .,,.o,. ' ' ~' ~" " ulll(~16,. ..S ~ I.O. l!'IUll.llo <ltl 11C',10 dt,llo $\,\10. ntna ,..:,c,1:1 ~ t.lr,c.4.u

'""'.._..., dal dot....,

cd - ~if'llf...,ditn m-

t-. "1,;o-c.


UN IVERSITARI SE AVETE FEGATO E FEDE ARRUOLATEVI Manif. Cart. Il n. 4 s .l., s.d.

' 'V

UNIVERSITARI

49 x 29,3 cm

All' inizio del 1944 si era trasferico da Pola a San Donà di Piave il deposito del reggimento fanteria marina «San lvfarco» che aveva inviato alla X Mas circa 2 mila vo lo ncari. 1.200 uo mini del deposico di San Do nà di Piave erano stati inviaci in Germania per essere inquadraci neBa nuova divisione «San Marco•>, che si scava fo rmando in un campo nelle viciname di No rimberga. Secondo l'accordo raggiu nco fra il soccosegrecario di Staco per la Ma ri na e i tedeschi sul fi nire del 1943, la fanteria marina doveva essere costitui ta da una brigata su due reggimenti e un grup po di artiglieria per un corale di 8 mila uom ini, 2.500 dei qual i acce ncraci a Jesolo per la vestizio ne, l'accasermamento e l'addescrame nro.

ARRUOLATEVI REGGIMENTO S. MARCO BRIGATA MARINA

JESOLO - VENEZIA

J',e ~ tehude lamMteeti~ ~

UFFICIALI I

MARINA FASCISTA REPUBBLICANA


Il VILE SI NASCONDE MENTRE L'INVASORE D ISTRUGGE LA PATRIA Manif. Cart. Il n. 38

s. l., s.d. [ 1944] 99,5 x 69,5 cm

Ammissione implicita che alle chiamate alle armi e al servizio di lavoro obbligatorio ci

si sottraeva nascondendosi.


RICHIAMO ALLE ARMI PER MILITARI DI TRUPPA DELL'ESERCITO Manif. Care. I n. 16

s.l., 1944 100 x 69 cm

Oltre alla fuga, per sottrarsi alla richiesta di combattere restava b diser:àone. Inn umerevoli i casi fra i barraglioni di srudenci delle classi

1924-25 inviati alle spalle del fronce se nza preparazione alcun;J. li 15 aprile 1944 si chiamavano alle anni gli appartenenti alle

MnSTERO delle FIZE lfflATE Richiamo alle armi per Militari di Truppa dell'Esercito I. - I militari dell' E:o;crd1o. "'°11ufficlal1 e Tru11pa, oppar1cne11tl

~n,

t>la~51 1916 • 19J7 ,ono rk.hlomatl alle arnil.

0 11 oppat1c11cn11 nll~ prcd~lt.: c lo~~i idon<::i o1 ~e.n•blo !ncondltl411010 e ol :,~rvl:do eondiztomno (tX ~d~nl.Crio) che comunque 4 114 doto, del pr~cnlc mentt~lc> non sJ lròvlno .alle ormt dovr.:1nno prc!l>cn1ar~I. ur i l}('riO<JO del 1· al 6 Maggio. el t>l~trtlfO MTiilor~. n<::IJa cui c1rC:oscrl-, 7lonc è compr('-S-0 il Comune di levo. come :svcclncalo nel ,uc~:-,sh·~· n, 4. Cotoro che per ragioni d1 ~td.ou o di i.?mp<.iranea dfmQrò non t11 trovino n~lld g iuri:;diz.lont del J)ropdo 01:slr.?tto di lc\'n do\ r'dnt10 pr~ntor:;i 111\'CC-'l ol Dl.strcuo pU, vic ino. 2, • Non d~bhono rlsp1)ndcrc: ,11 pre$1;:n1c: rl c.hltimo : a) I c lli~rlcl ordfnull Ira secri.:, o n-ti~iCJ.:.i che abbiano l!IUC!t,,<r,O I \'Ott. <'hc rro-duc.:1,no la prc.SC-rinc DltC$t1,zfonc ddlo Curio Ve.,covltt (,Orf. 3 d\!.I C)ncordolo coo IO S4ntoe, &d1:- reso C:kcutivo con la IC~ftC 21 rntillRlo 1921.J 11, 810):

b) g li .-srudcntl In teo ln~Ja degli ulllmi due 111ml di ,m,pedeuUCiJ alla 1eologto1 .l\'\ htJI .:il ~cct<h>:cio, novt.7J dc.gli r,11rud rcliglosi. nonchh t g-lQ\' i.'m\ che s i 11"ovlno còmc 11!Uc:1.'l lntcrnoll 111 b.1i1u1i c.11tolid oll'csh!f'Q n compleri. qll ~ludi 1)1'<!po-ra lot't ~ re rnis~lonl, ~pttch~ non tibbltmo 0 11,cpi):;S,t111) Il 26' ,1nno t.li cl~ cll<1 d-cfa di inizio dcllt1 r:-..!scn1c- chfama1;! e producano dom.ondo documcn1oJa.; <) çoJoro l'.-11<; nlln dolu dd prCSCnlc m.:inif~ IO prc~lino !loi?n11zlo nella Ciuardia N~z.looak

Jktml>bllè.ona. nt.lJ.i, Po1J-rl4 Qepu.bbliciina

c. ntl Corro d"'gll Ar;:cnli di Cu.:uodi~ delle Core cd: dJ coloro comunque rccll1ta1i doi Cmntmdl mlliltirt f1tdc!K'hi:

e ) gli c x ciuodini lratlani na1uralizzn1i votonrar1amcn1c ., 1ra111~rl;

f) gli a1>pt1rlcm:nll .:il Sovrano Militare Ordine. di :-t;,11~ che d<)(:lamtnlino c.~serc ..,nuatmcnh: In Mrvltio pr~

O~U o ahrl entt

shnllarl: a) gli appm·11?ncnll ,;111;, C. 11 I l!mlta1;1mentc <'I quel!! oddclll Cilll Osvcd41i o l:nfi mHitMf purch<!' ~lb in !l-Crv12:to prc~,o dcul -1lm~no do tre>: m~I alla cJtild dei pr~ntc mnn1rc.s10 di r1<:hlt11no alle e rrnl:

classi 1916-1 7.

h ) Il pc.r~nalc de11' ;)rnmln1Mraz1onc kl'rovlarll'I. 111 O~f'-'nufl In oltre. n on debbono per on, risponder-e a lln dli,1mtHo i "~~1d.:rt'.i 011".-~rcrn alld

d.'ltA

.t.ntl

dd prc..'\Cnte- monlrMto.

3 . • (ili $lude.nli univ.:r-~ildri ddla f'ocoltà di MedkJnt'I ~ Chmir\.-ta dclk rr..:d.-uc L'ift!'l.-<il t· ,,~cedenti ~he m~lfonno DC-C-i3dl?lnlro 1943--1944 t,Ono l$Crl11l a1 S· o 6 1'nno dcllp t'ncoUà ..-.t.:..",..~a, sono c,H~1 1rn:tdll oa) rrc~~-n,c rfchl;,.ml'l e lo~da:11 In cong~o prowlsorfo per conrinuazlont d~itli s 111dl ,,rcvla r,rc..,;,~n1n1h)nc dt doml'lndl'I documc111uro ~I ClJmond.> di Di<i.1rc.110 ~ c ui op;>i2J'1i.'nqono, N"mpttch~ rbulJI, db un cat1nca1o delrU nh·.:r.slta, eh<: (-SSi hanno ~\·.,1lt9 rC:1,!'C>l.-trm.,..nll· i loro :studi e '°>Urcrall ,.m ..:~mi -1n:..~d111 dalrordinc d..?gll ~lfudi ddta Fa"ollti e- non ~ono f uori COfjO,

4. • L\,fflucuu, ~\1rb h10J:O p.;r Cl<)S:.i 11dlc IC<:,1lila

~

d.il.i lndfcarc nello specc)llo In , otce.

l r~ldenli n ~UD SIC$Scl localllll del f)lsrrcuo o In rocolitd \icfnlor..:. :;!1)rt"'~n1~onu1c, Ulr,ntamcnh! elio ~e del Olstr.!tto con, docwnentl di r iconosclrmmro P\'tS011;-ili. (m ttllri tlol.'ranno <Jl!'n.:no un giomo prrm.1 di ( IU t" IIO ~,nhlilro per 1-, prc$Cnlaz.ionc. u l 01.:slri'ito, rcc.cr.:!ol al num'-'. di rc~id1wzt1 muniri !'lcmprit di un doi:umt'mo di riconosc1mcnlt) 1K"rM)11<1I.: po;:r C:t!!>crc- pto\'Yi:,11 .:JI documento eh vh1gglo c. per ~..,,~1'! a\t~ \•ic11i .:ii OlslN'lli con le norme pr11~rlltc dnllc ··L.,rru:doni al Copi dçlk ,,\mmlnhtra1IQnJ C.Qn,un,,11 1wr l'lnvlo (k>f mihtnrl dal Comuni al O~ltettl cd al Cor1,1 ... lu ml:'lllct1111:<i di.ti mod.:111 rosa l C omuni <IO\ r411110 ril~.scitiN una dl,:Mar<J~IC)nc <:'h.: :silrb valfdb tome docun1cn1o dl v iaggio.

eo. .

J>er i mllirari che :s.i l ro vlno ndlo impos.."Sibllir,• di rl~po,uJITc al r-ichiomt1 pcrchè ommaltHi, I foml!?Hd'n dovr.,nno, c nrro Il !li-Omo stnbilito per lc1 J>l'\!~etn1a:r..ione, l>rodur!'c ccrlific<110 mcdleo l~j.t,1ll;ll'1lo dal C:.:,pQ dt-ll'Ammlni~tr-at.11)11c CqmunalC', vl.:sldtQ doUc Autor,r~ v~nlorl e <.1<2 rl1111ovor.SI <>gnl dlccl uiol'l'II, A(>pcna guarlll M li m!ll1nri <lo\ranno ragqiun~crc Il Oi.:,1r~~110. l,.'lcr coloro che :,iono eomunq,ic hnr,o$SlbJI taii llCr \?l'd\'i co111prova1i motivi ,l ()rc-~c.n1arsi t'II 0::">1rcuo per cffeuo della present~ citla· mo lo, dovrà essere prodoJlo documénlO <!lu.S1,IÌCit11\'0 v''6hllO dal J>iu ,•ic;no Comnndo ~111.ttm: o di Pol.1.la. 5 . • Il prc.senlc m nntf~ to vale. 31?11 effetti di 1~ggc, come no11tkt1zionc. e 1uui gli inr.:-rcs..,'tlli, 6 . • Colon> che s<:nia esserne 1:.-galmcnle impediti n on SI pN.:,,Cnf~rauno nel ttrm fnc '"ìlilhlli10 s.i.ranno denunciati al TribunaJc M.1itor-c Tc.rrilorii:lle. di Ou erro cd tnco.rr.znu1110 nelle :1~po.,;;!zio11i dJ nQ"Qrt !fl-.:1b:Ue d.al dc-crc-10 n. 30 del 18 febbraio corTimlc rinno.

?. - li militare. primo della part.?-nza ha. l'obbligo di r..-.~u!tufrc; all'Ufficio Annonario Comun.o!~ le c.er-1c annonarie e di -obbigllamcn lo o lui inlc..-slatc, rilirnndo a ppo.'.\itt1 riCt\!ultl ç hc ~t:', consci:tnntc trl 1Ys1rc110 d i prc-$.Cnhnlon~. 15 .J'ip rile 191;-* - XXII

Il, MINISTRO

oeu.e FORZe ARMATe GRAZIANI

I I

GI ORN O E lOCAH!T:r DI PR E SEN TAZIONE DEI RICHIAMATI 0 .A'.i SI 1916

IF==ii

1917

L...J

GIORNO DI PRESENTAZIONE .Ji:tll<'l

1e11cra

A

..

..

. ..

Q

dalla

ftl1Cr1"'l

..

..

..

.

I

a lle,

1c11cr..1

.. .

..

..

H

'

Mllf:):10

p

2

..

z

3

..

LOCALITA' DI AFFLUENZA

19-14

..

..

Distretto Militare di ROMA t· V IA PAOLINA

A olla l~u crn H 4 Maggio 1944

I Q

.. ..

..

.

p

5

z

6

.. ..

.

.

..

I I


RICHIAMO ALLE ARMI PER MILITARI - SOTTUFFICIALI ETRUPPA DELL'ESERCITO CLASSE 1914 Manif. Cart. I n. I 5

s.l.. 1944 99,5 x 69 cm

Questa campagna di arruolamento sorrì un rifìu ro di massa.

MINISTERO DELLE FORZE ARMATE

RICHIAMO ALLf ARMI o~r militari ~ottuffi~iali ~ trunoa à~ll'E~~r~ito 0

C L AS SE 1914 t•• I 11111!1.ui dtll' l...tttlt. • o.o tu 1rnt11 li ,. l tupi,> , 11,r-r,,.o,•II •Il• , l _ J!/14 - • rirbi..ui,u • Il• .,,.1 ,J~,,.,. ldn11d •I .,.nrd11 h1toi•f.lhit1Mlò ,_.. • •ruJri• ,.,._,11trr1t,a1t-• ••, ·'"••1•rl.,• rli• ao•••q•• alt. d.lt. d~l ,,.,....irl'!'

Hl! 11p!ll'rlr 110 11I •lt. p,....l,fl.a

tr.:,·J..., 11t~ •r•l du,,...o••• prl"l(:1rfJlro1. 11i,-I p,ri,,1

...,_.,rr.,,o ••• \.I

d.d .'; 111 '; lll'\.U.ht .-1 ff•lr.-H.. • llit.an- ,... u• .-al r1," ..,rl1!"11" • w•p,n:i,t U t:...adll• 41 J+•a. ">llt' •r,,dba

Otl •11t...,..,i,11 JI- ..f ( ,.l•t" tk~ &lt:t n::f•,ni di rotJ,e1JJ1 11 di L·•l'"rt11.-, ,Jl1111>:11 n..,a ,i tn»1110 arlf• d•tt...fS,i, •• ,', I rnii>rio fJ "tn•t<1 4i lt•• 1'"'1nJ. ." Jlt-•t.r-1 l.11•ffll

,I u:,,ttttio 1)Hi ,1,-111.,

, .. I milital'i l'ichiamali SOl'anno impiegati pel' il Ser 11i7,io del J.avol'o. Se Re faranno domando, e avra nno i l'equisifi fis~c i nece ssal'i, pofl'anno essere al'• l'Uo lati come 11olonfol"i nell'Esel'cito Repubblicano. ,d i tlr.lol-rid t>rJ ln11ll hi ..atti• ~ ~111:1.,..1 rl,i • al•lm1.11• ..., ....... J ,, 11, e-., b•"t"iu• •lcl C+11c.ird11to t 1~ b. S.eìa S.."4t l'l•11 ~nillu, r<1n I• I.rii-i:, ~ 19 !'.I.

-...rvo

b)

•a•••"• 11.

1U ,...,.u..-.or rc.11 I• pr,,<oCTlll.a 11ltr.t.dt1N 4db Cub l

.-.-,ti,

U.r1.

a

,1111.

(111' • Il• ~111.11 dr l p~111e . . uift.t,.W p rttotie11 .,..r,1,J,. 11,li.. IJa~i• .'(W•h.J.. 6'r•lt~lr,:r,.111. ••llà l'ollda B.t"p••••Dft.u. • •d C)o,.,.. 4,dl .ln.n tJ 41 CblNU 4tlL.1('.u r,rl; f'flt.1'1'

cl t-.1•,.. • 111nn-.u ,.,.,1111.&li ~•i c.- ..udl mlllhrl 1,-ct, -ld • c._, ""•n 111 "l'ttltl• ,,,_ I, .u1rll4t" Nl'•ln!Ja.t.a tt..H11 t'ari.-

u,,...•.,.. • ..Sie

,......,. r t ~ tM11,e.-

..t,UI tt<"11n4o cU u«ird.l lalcffll>"1 " ril I• tlN.tt; d) ,:Il "'' <:ili11dl11.i lialiH i 11,11.tunlb.ull t~I01t~rl11mnt lc, ~"'Jlltrt.

•I ~Il • ,ttl~t'l1:<11t11.d , 1 So•nn• Jllllta.rt Hrd h1t1 •i li.alt. chi d..-1u11 MU•11 ~""i,, aH••l• .. 111, I• .....muo JI~ O.p!"hll • &hri F..atJ ~•ll&ri I) d i •f1put.11ta ti 11.ll.t. f. R. I . llalLtta!MN>f,. • , um addrtU &J1:IJ Ù,;;p,,4.111 .. H.1l •llh,1.ri ·

l 11C1llff 110n dtl.it.," " pu on, rl1p,11~Ju, alla t !ola111.a1.:1 t ro i4ta41

t . · l.'a N111,11A

••rl

l l't,.l,ft,11U a Hl.a • '"""' leollli aa.li. I. li a ll t l ,1,., 111nno>.

,u·~l<'"' a.li• ,a.u. ,hl

pn-,11, ,. . . . 1r~l•.

laoi.-o- rwll, lotaU1• ~ dal11 lo1n, a1, r,•llo cp• cchlo In c•lc•.

,J..,,.ft.,

il tJ n :.,rH1•

ò

In t~tta ,-J.-l1th•ff, ..1

ci,.....,..,.,..••,. ,i,ruaarlltr 111!.1 ....,e,. lrl rn~1""'-l11 ,... i 4-•••tJ

1u, cfo r• y 11rin111 ,11 •1atJlò ~••1,llh,, r,t t 1.. .,,.,..,(ot.,i....-, al Uh-lrt ll"-

,,.,,f'I •• c·-n••nr

,U r1- ~I• ~

di rnid.r-a..r.a ••11.iti ....,"'41

••.1#JC'a-•U> C1rl-

~•,.··d•t•l.i> p,cn,c,1taJ., p,•r r..,µ-~ pNiul•ti lii tl,wumrn l•,dl ,iall('°'"l.,•S"'' ..,.,(,... •'•lati d !li,,trttci ,•,o• lr • .,....,. pn-wMh,. "-11• .. r., ,..n,,01 lll C.pi 1'41" A•.!.11!..at•1.d111.i f••o.· u ll p,rr l'hr.rt1o Ilei a illl.ari ••I ('.41.-..1nl 1.1 J,.. 1,tUI Ml al 1·,.,fll,.. I•

,r che

l'u- i 1111111..

t111111,a.n.i:.

drJ -,d.,Ur

l'*&A

I t.~•W1u11I """',.."" r11,..,,, ,. • • ,ktiiarul11a.- ,...., •rt

•aJlù ...,., ~

o.I lNl•hro utlt. hapo-..11,Uh.a di ri, Jlllo-114""' a.I r ld•i••• ,."M • 11111111lall.. 1 (uiil.-llul 4 .,,,.u-. ut.r. Il ~i~rao ...uhiliu p,r.r la p~.ai.tk~

J11\lit•r r 11, rtrlillr.ato •l)Clifv l,;e1Ua11'- dai 4'•11o11 4tll'Amm111h.tn~Jo111, f o• •ridt . ..t,.tatt, , au,. A•INIU. ,.ui,.-ti ,iri111ori ,. •• rlue , ~ 01t•I .u....1 rl•rnl. .4Nw.,. natiti &ali a llllAri dà 1n11110 l'lllglua,'l'f,... IJ Où.lr,tlt_.,

j.,-..u11llhal l

p,., (ot)1CI,.. d11, 1>iu • t011t1111Q•,.

:,. • Il• 11~11itt mA11ir,-t., hl", 11J1;ll , lf, tli di

~v r ,cin1t ,..,.,p,,,.,,.11lf •olhl a 1•,..,...11ta1"1 &J u1-1nuo ptt 1'1ttt, di•Ua

'"°",." ..,,•..,.,.,. 4tun

~ ~ p.ro4Uto

it&>t•. t'<l11..,. 11101!11<1Uli;-11~ • l• lll ,OI 111 1.rto..,•.ali

,:. • JU mUffa rt rletdamaH e.on fl pr-ncmfe mo.nife.sfo •on ,aranno applfcofe Je dbpostslonl dJ cui al 0.Cl"fto

opprotiofo dal Consfgllo d•t Mfn,.frf Jn data 19 .llprU• i 9•4 re.lotfa.-o cd h~nnln• di pNSenfasfone cl.et d.lMrforf • d egU s b andoO.

Il ffllft1Sl1!0 OEUt flll!ZE AMlllt GRAZIAN I

Z1 ltpnle 1944 - XXII

Giorno e località _di presentazione dei richiamati CLASS I ,

_ _

G',ORno DI ramnTAZIOME

l.OCALITA' 01 PRESENTAZIONE

:: ~ :· : ; ~ .: :

Distretto Militare

--- -j-.,-.,-,.-,,-,..-rn-A,-,1-,,-,.-.,.-,.-.-u-.-.-,-..-ac-,,,-,-!11-, ..,·_...:.:..:...:.:...::___ _ _ __:.::____.:....:._;.::.__

J

1914

f :


RICHIAMO ALLE ARMI PER SOTIUFFICIALI E TRUPPA DELL'ESERCITO DELLA CLASSE 19 18 Manif. Cart. I n. 14

s.l.. 1944 99.S x 69,5 cm

MlrtlSTERO dlii FORZE lfflATE Richiamo alle armi per S01tufficiali e truppa del'Esercito della classe tsas

Delle classi 1916 e 1918, che

comprendevano circa 305 mila uo mini, si sarebbero presencaci in 33.732. Nell' esercico se ne sarebbero inquadrati

9.72 1.

1•• l 11111fdo d~ll'E.scrdro. $011urfic.lnll '!" rr11ppa, a ppam:m:nfl 4 Jla c1a!'l.s.e 19 18 .:t0nò tkhlomorl olle ,mnl. Gli appor 1cmm1t a lln prcdclln cla:JS.C ldo"tl ul :scr,vl1.l• lncoodlzionalo e ol ~Cr\'1210 condf1,lona10 tf;X ~dent.orlOJ c he eomun-crue- a li.ci: ~ta <Jcl prc:,cnte mc:mif~lò nofl ~• lr<w1no r.lle l!rml dov,i:muo pr~.:wn1ar:sl, ni l ~dodo del 10 ol S2 M&~Jo. di Oisf'Ntlo MUimre :nalla oul cir,CO:scr:i... zfonc è com111·cso Il Comuni? d1 kv.J. come. :,.ptc1ncaio nel ~uccc."'-"ilvc, n. 4. Co loro cfa~ per l'(l,Vlont di r~dcrna o dl remporonca dlmo"4) non :,1 t rovi no nella yiurhuJJz.100.: del proprio Ob.,tri.;110 di k\•O dòwanno pr.:Se:111,m~l lm,'lce al Dlilrcuo plu vidnu..

2 .• Non debbono rl.spon~rc al pr.:Mnrc richit"Jrtn>: a) i chierici on:linttli ln !)acrb n ri'llq:io:,l che o.bbla.no ~ntc~~ 1 vott. eh(' produc.?1110 la pre$criuo ahc-~t.cn:k,n.: ddJa Curf.lJ V(':$COVUe (ari, 3 del Coocordnlo .:(m la San1a ~d.:. ro?Su ~cuuYo con IJ ltvcr.: 27 m4'1S,Jo t929 n. 8 10):

b) i:11 s rodcnll In tc:olo,i;in ,ti:110 ul11nu dul?. dnnl tU propl!dl:uUci, atta 1co1011~ 4v-..1atl oJ !14cttdczlo. neni~ dc.gli l5l1tutl rdif,lo:s.t. noncM: i ~lovanl c he .si 1ro,·1no comt. -,111.:.\'1 inlcrnall in leiUtu!I co110Uc:1 ()ll°C$tcro o comr,1No: Jll ~11,1dl pr'"11d0fl per le ml55-l<tnl. ~prec-ht non a bb iMo o llrl!pn.!)5i:t1U Il 26 onno di ~1:i dlll1 J,,t , c.Jl Inizio ddla ch>Dm.,Jo ~ prod:uC4DO OOntbnda documcntefa:

Pf'i~"''°

C'

e} coJoro che nHo lllllu del prl.l~nt~ m.,nik~lo vrtstlnc, ~r,...ltio ndln Ot.tardfn Naz:lono~ R t p t i ~ nt.Ua Pollzio R:i:?pubbl.icana nel Co "PO d~gli Ave111l di C ll.!\IOdta Jo?IIC' <.;on:~tl; d) coloro coniunquC' rcclu1a 1I dai Co111.c:rndl m!llll'.lrt udc~hl: e) ,zii \!X c111r1d 111 11.,uoni 11.,1urah:u:1.11i ..-oh.111h.1rlomcmc ~1ranh:rl: f) gll dppbrl1!1u•..n11 ,,I Sovrìjno Mlllldt~ Ordmc di ~folf<l chi! ootum.:nlino c-s.scnz: dffU.dJmffll~ ta wnldo ~ Ml ~_pcdadl o t1hrf Bnti

~!m11nri;

9 \ i.;li l.lP1>~r1cn,•111I dlln C. U I llmirotomtnk:' ,:a qudli cdtk.'111 oq,U O~doll o tad. .....,. purtht Ila In acrvirlo prCS,k> dwt' en:tf ol(tltno da lr~ mesi ,alti:.Q,g}Jit-.d.:-l •r(-:)9:DJ~ ~~~ ~ h ) H pC'r'.WnlJ I~ iRtnftndflfflit,raztonc. f~-1) I dçlcnufl lnoh~c nori debbuno r~r flri, r-J:fJ'lflndC"r"- olla c.hJameln I r..::~dc-n:i dll'~t~ro 4Jht dilt" del ~ ' " c,w,nfrt&to. 3 , • (Hl s ludcnti Ut1h·,:r"lilor1 della J'oc:0110 di M,;dldne ~ Chirnr~i.o d<'Ji<'I s,rede-ru, c.l.aaw ( Prttl."tk.ntt che otftanoo oc-cad.eml-co t9~~1944 , ono bscrilll ul 5· <• 6 ann•, dcllo r.,collb sw.s..~. ~ono dl..,pC'n~li wJ pr.:.......,·ntc rkhiAm(l .;. la.,do'tt fn con:fNdn Jlf'OVYborio per con1inuarlor,c degli ~1111,U pr..•\"la prt..,cnld.l'IQn.: dl d->monda docum l!nlalo a l COi'ttdlldo di t>hl"lh' e C'.ul lll'Pttth?rttlORO. ~tnpetdx ri~ulli. \da. ùn cttllffca to dcJl'U ni\'cr~illl. eh\· ~·N>t 1,.,nno :1vol10 rNOlorn1(!1tfl! i loro s tudi e ~up.:-rat, gli c,s.1ni, rrCM:t1fU da!t'ofdlnq. dC'eiS 34,Klf dello Fecou~ e non .$1,sno

ruo.i

('Qr~jQ.

.J, • ; r~sld::-mi ncll.t Mt.:,.:,.o lc>tailr~ del Ol:,.1rc110 o In IQ<'alll.\ ,•iclmo~ ~I prc.,l!.ntcranno din:Uam~·.ntc olle sede .ck l Oi, trctro con I documcnll di rlcono.sclmcnto pc.rsona1ì. Gli nllrl dovranno. olmi:no uo giorno prima 1.JI qu'"llo ~1,1blll10 per i,. 9rr.se11i+t-done al D ISJreuc,., r~Ctll'~t al Co.. mun.: di rcsldcn:u:, munlll .).cmpr.: di un doeumi.:1110 di r1c-ono,;ctm~nhl pcr3Qn.1l~ r,.:r c.,v.!r.: pro,,·o~tl dt dòc;maenln d i vla_gglo e P'?I' ~ re a,r~

violi ul Ois1r,111 con k no rrnc ,,r~r1ne d alle "lstruzi.onl ai C"..èpi d~lk Ammhtbfroz.ionl Couiunull pe-r l'lll"\ .io dc1 mWMrl d4i Comunj ai Ois1rctfi cd ol Corpi.,. In mu,li:auz.a d~I modelli roMI it:."Òrnunl ~k,vranno rllti~ltirt uno dkhlttt.oilone che sarti come doç;um~nro di vla!lglo. Per i mllflarl che :;I lrovlnU nella hn1>0SSll1llh~ di rl~ponde~ at richiamo p.?rchè a mma la ti. I famlallari dovra.ntto. cn1ro Il giorno ~rcbilllO pe r la 1,rcscn1aziom.i , produrre ccrlifirnh> mcd;co lcgnliLZnlo da l ùpo llcll'Ammlnis1nutonc Conncoolc, vl.slalo dalle Autorilà vidntorl e da rlnnov.,r:si ogni diec.1 ~ lc>rnl, Appena ~ uorili loll mlllu,rl d()vra nno rag~lung crc Il Dl,rrcu o. Per coloro che stano comunque impo"ll:>;l liili per grdvl co111prova11 morM a pr\":."\.C.nlor$i a l l).\'\IN:lt() per c-trtUo d~Ua pf"C.5e.nte: cm.,. mau,. clovrà e~$<':rc pr()douo doc:umc 1110 giustiflcath•o \•isr.ito dol piU vkfno Com ondo M:l1tar(" o di Potlzla. 5. . U ,,re.sente manife..'\!O vole, agli df~fll d1 lc~ge, come noti ficazione a tulfi i;;ll in1cres.sari. 6. " Coloro che :11en-zn c:,..'1-Crnc Jcgahnt n1c hup~d.rl non ~i prc:senn:ranno nel 1crmin~ ,;,1ablli10 saranno di?nunc:iatì al Tribui,eJc Mllllttrc. Tc nitorlalc di (iucrra cd ln<:orr<:nmno nelle dl~i, 3,Jzioni di rigore !Slcbilìt.: dal d çcrc.10 n . •}O del l8 fd>bralo C(H'f'Cntc onno. 7. - Il militare, pri1t18 della parl1?n1.a, ha r obblit;o Jj r-..-SJthJ:rc nll W Hdo Annonario Comu!l'lk le Cllr!e: annonarie e di bbb(:g-flom~.r.110 d lul J111estatc. rilìrnndo nppo:i;ila riCC\•Ula clic s.or!e C.Oll$Cgnutu 1.11 DbHrc110 dJ prcse:nredonc.

""""®

.30 .ftprile 19/;* - XXII .

IL MINISTI?O DELLc ·FORZe ARMATe ORAllANI

GIORNO E LOCALITA' DI PRESENTAZIONE DEI RICHIAMATI

.

GIORNO DI PRESENTAZIONE

II t:L

10

_ 11 _ 12 MAGGIO

,

LOCALITA' DI AFFLUENZA Distretto Millrare di Roma 1°

- - ~ - -- - -- - - - - - - -- -- -- - - - - - - - - -V • l•A_ P_A_O_UN_A_ _ _ _ _ _ _ __.


PER. GLI UFFICIALI ISCR.ITII ALL'U.N.U.C.I. Manif. Cart . Il n. 12

s.l., s.d . [ 1944] 48,5 x 3 1.5 cm

l.:Unione 11;17.ionale ufficiali in congedo d'Italia fu iscirnica con regio decreto legge nel dicembre 1926. Raccoglieva uffì ciali delle tre fo rze arma te, dei ca rabinieri, della

Guardia di fìnanza e della Pubblica sicurezza.

iscritti .a Tutti · gli Ufficiali iscritti al/' U. N. U. C.I. sono tenuti a presentarsi al Gruppo di Roma per sistemare

la loro posizione militare, nei seguenti g,orm : Ufficiali Generali, Colonnelli e Ten. ColonnelJi 6 Maggiori 8 Capitani Tenenti Sottotenenti Coloro che non considerati dlm conseguenza .

9 10 e tt 12 e 13

maggio

" »


AL CAMPIDOGLIO INFORMAZION I ARRUOLAMENTI ESERCITO MARINA AERONAUTICA (CONTROAEREI) SERVIZIO DEL LAVORO ITALIANO Manif. Cart. Il n. 39 s.l., s.d.

69,5 x 94 cm

li recluramenro per il servizio del lavoro era Stato affidato al m inistero della Ditèsa nazionale dopo che la richiesta di 60 mi la lavoratori da im p iegare in opere di fortificazione, avanzata da Kesselring già il l 8 settembre 1943, a Roma aveva prodotto 315 adesioni. Graziani si era affrettato a pubblicare band i e avvisi, con scarso successo. I tcdcsch i alla fine di dicemb re avevano preso a rastrellare la ci tcà per procurarsi uomini da destinare al servizio del lavoro.

lL MPID

'SERCl'f E1

IRIN~

AE ONIUT (C-NTRDAER

l

Senizi a del La,,n


L'Italia incarnò il paradosso dell'alleato occupato. Il governo Mussolini serviva per mantenere una parvenza di sovranità italiana, ma a detenere il potere era l'ambasciatore e plenipotenziario del Reich, Rudolph von Rahn. Saccheggio dell'industria, sfruttamento della manodopera ed estrazione di risorse per la condotta bellica e l'economia di guerra nazionalsocialista erano gli obiettivi della potenza occupante. Per realizzarli, oltre alla repressione, occorreva la collaborazione degli italiani, attraverso il controllo della stampa e la manipolazione politico-propagandistica dell'opinione pubblica.


LAVORATORI ITALIANI L'.ORGANIZZAZIONE TODT ASSUME PER LAVORI IN ITALIA

Manif. Care. I n. 9 s.1., s.d. 70 x 69,5 cm [Organizzazione Todt, dal nome dell'ingegnere tedesco che l'aveva ideata e fondata nel 1933, reclutava lavornwri per la costruzione di infrastrutture per l'esercito tedesco. Subico dopo l'occupazione I'Einsatzgruppe (gruppo operativo) ltalien della Todt aveva stabilito I:A rbeitstaab a Sirmione sul Garda. Agli ordini dell'ingegnere capo Fisher, ern articolato in tre Einst11zleit.ungen (di rezioni operacive) regionali, dalle guaii dipendevano sedici Oberbauleitungen (ripartizioni superiori agli armamenti, Obi). Nella cerchia di Roma operava l'Obi Theoderich, a capo di otto sezioni, ognuna delle quali era composta di due, quattro squadre di operai edili socco il comando di soldati tedeschi o membri dellaTodt. I lavoratori erano alloggiaci in campi. l'.ufficio arruolamenti di Roma, sito nel palaz.7..0 della Confederazione fuscisrn degli operai dell'induscria in piazza del!'Esg uilino, operava sia per la 1òdc e per l'organizzazione Sauckel (che dal 1938 ingaggiava operai da trasferire nel Reich) sia per l'Ispettorato del lavo ro.

LffUORHTORI ITffllffNI l'ORG4NIZZ4ZI0NE TODT 4SSUME PER llVORI IN ITAllA: OPERAI EDILI - Manovali PER IMPRESE COSTR UZIONI ITA LIANE

AUTOMECCANICI

- Autisti

PER PARCO AUTOMOBILISTICO DELL'ORGANIZZAZIONE TODT

INTERPRETI

Stenoda ttilograie

Chiedere informazioni presso:

L'Ufficio «OT»Piazza :Esquilino, t - ROMA


AWISO IL COMANDO SUPERIORE DELLE FORZE ARM ATE TEDESCHE

AVVISO

Manif. Cart. I n. 6 s.l., s.d .

63.S x 44 cm

li 26 sercembrc 1943 i giornali avevano

pubblicato ,,La chiamata per il Servizio del lavoro dei giovani delle classi dal 19 [0 al 1925». ll 29 scucm brc i quoridi,mi romani riponavano il resro dell'Avviso. L-t minaccia di puniz.ione secondo le leggi germaniche di guerra, agirara dall'occupanre, non sarebbe servit:i per ai;sicurare il ncccssano contingent1c di unirà lavoracivc per l'cconomi;i bellica del Rei eh. Il servi1,io del lavoro sarebbe St,HO diserraro.

Il Armate

Comando

Superiore delle

Forze

Tedesche comunica:

Gli appartenenti alle classi 1910-1925 sono stati chiamati in servizio del lavoro da parte delle Autorità ltaliane.::e=.:.;;i,___~~~ ~.:,.&~. Questa chiamata è avvenuta per ordine del Comando Superiore Tedesco. Chi

non

ottempera

in

tempo

alla

chiamata, oppure chi cerca di sottrarvisi in qualsiasi man iera, sopratutto cambiando di residenza, sarà punito secondo le leggi germaniche di guerra.

80

Il


BANDO PER L'ASSUNZIONE DI LAVORATORI Manif. Cart. I n. 2 (due esemplari) Roma, 1943 59x41,7cm

Annunciando la creazione dell'Ispenoraco dd lavoro, si promccceva a chi si fosse ingaggiato l'esenzione da eventuali richiami alle armi e obblighi di prcsema:.:ione imposti da bandi successivi.

B ando per I' assunzione di lavoratori nelle provincie di r Aquila, Ascoli, Frosinone, Grosseto, Littoria, Macerata, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, T erarno, Terni, Viterbo e Chieti. La s i!uazione conlingente impone la inderogabile necessilù di eseguire dei lavori s tradali, ferroviari e vari, lendenli a garantire la contir.i uilà dei trasporti per il vcllovagliamenlo e per ogni a llro bisogno delle popolt1zioni e per lenire la disoccupazione e le sofferenze degli operai e delle loro famiglie che potrebbero accentuarsi con l'approssimarsi della stagione invernale. Perta nto ho deciso di c rei;lre dei reparti di lavoratori inqut1drali da ufficiali italiani del genio, con la collaborozione delle maggiori Imprese civrn nazionali, i quali curernnno la disciplina, il vellovagliamenlo e I' oss is lenza morale e st1nilaria dei lavoratori. A la te scopo viene cosliluito un lspelloralo del Lavoro che dovrà sovraintendere alla orgoniz:rnzione e disciplina dei lavori stessi. P o tranno ingaggiarsi gli uomini incondizionalamenle validi al lavoro, q ua lunque sia la loro e lù. I. Ad essi verrà corrisposlo il villo e l'alloggio e una paga giornaliera di lire 12,50 nelle ollre L 20 per Ja moglie, L. 5 per ogni figlio e L. 10 per ogni genitore a carico. La presenlazione d ovrà avvenire pr esso g li Uffici dei Podestà che rimelleranno giornulmenle gli elenchi nomina tivi aUe rispettive Prefellure. Oli operai ingagg iali saranno esentali da evenJuali richiami 111le ar mi ed esclusi da ogni obbligo di presentazione richiesto da altri bandi e saranno impiegali in territorio nazionale e per quanto possibile neU• ambilo della propria regione. Il pr e sente bando entre rà in vigore da oggi. Le iscrizioni verranno chiuse non appena verrà raggiunta la c ifra di 90.000 unilà. 11omu, 6 ottobre 1943 - XXI. U Muresciallo d'lluliu Minislro per la, Difesa Nazionole R. ORAZIANI


LE CONDIZIONI PER I LAVORATORI INGAGGIATI DA DITTE ITALIANE PER L'ORGANIZZAZIONE TODT Manif. Care. I n. 13 Roma. 1943 99,5 x 69,5 cm

Le ditte che collaboravano con l'Organinaiione Todc, o ne avevano ricevuto commesse, si rivolgevano alla Confederazione esponendo il proprio fabbisogno di manodopera. L, scelta delhTodt comportava, per i disoccupati cbc si ern no notifìcati. oltre al salario superiore, la permanenza in Tcalia e scongiurava il risch io dell'impiego nel Reich.

Ministero della Difesa Nazionale

ISPETTORATO GENERALE DIL LAVORO

LE CONDIZIONI PIA I LA VOAATOAI ingaggiati da ditte italiane per l'Organizzazione Todt

I/ ls11cHura10 Generale del Lnroru drl llinisll•ro delln Dilc.~11 X11ziou11h:, h• r.u1111w11•n1i AuloriUI e• lr Organizzar.ioni siudurali di tnlc•gorin. slnhillsronu qunnto seguo a rhiuriuwnlo di full<• lr prrrrdc•nli tomunirnzioni rrl111i1·1> al r1•rl11111111rnlo dri luroralori iluli111i: I) l,I' roudi1.ioni di rl'rl11111111rn10 c·oulrnull' uri pl'l'redt·nti hnudi I' romunirnli 1·1•ngono 1·iuss11nlr 1• so~1ilnitr d1•1inilirnmrnf1• dn 11nrll1• stuhilil1• dul ftrf's1•nl1• 1·011111nir1110. !!) I reclutamenti avranno caratte re llSSO· lutnmente volontario e verranno effettuati per: a) lr i11111r1•sf' il111in1lf' l'IIP MHIO slule rhi11m111r nd esel(uir1• i llllori ppr coulo dtlla Orgnniw1zlonr Todi;

bi I' ls11c•t1or11lo Gt•ucrulr dtl La1two dtl lllub1tro della Dill's11 ~11ziu1111h• ; rt ,~ !lt•rmauin (llt•llo rrl'lu1nmrn10 rontinncrìl nd ess1•r1• elh•llunlo ron le norme gih 1111rtlllt> a ronosrenza dei htrornlori). ~I Le 1·oodi1.ioni di lnro1~1 pl'r ~li oprrni chr pl't· sfl•rnnno In loro opcr11 11111• di1J('udr111,1• d(•II' lsp1•1foralo Grurralr tkl l,n1·oro sono slu11• 11r1•riNllC' iu ullro rowuoitalu fallo n ruru Mli' l~1w11or:11u ntf'dr~imu. LE ('OXUIZIOXI DI L,\\'41110 l'EII lii.I Ol'f:11.\1 .\SSL\TI O,\Ll,J 011(1.\.\'IZZ.\ZIO~E ToDT I) l,1• rundiziuni di In i-oro prr !{li Ol){'tni rhr sono ~i& ussu111i o rhr n•rriinno a~~unli dllllr lw11rrsi• illlliane thr sono state rhiam111r ud es~~uil't' hn ori flt'r ,111110 drlla organim11.io11r -Todi sono lt• ~1·1,'llt•nfi: a) Salario · Opt•rai ~p,•rializzuli L. ;i.50 all'ora: oprrni 11m1lilira1i L. ;;,oo nll'oru: ronoo,·nli L. 1.~0 all'ora. 1gli Ufll'l'Ui rhe IIOU ahhinno ro11111iulo il I rn1t•si1110 IIIIDO di 1•1à rrrn) rorrbpo~lu un saJ:trio pnri nll' ~O 11('r rr1110 di qurllo lissalO pt•r lu t·,lfrl(or·iu ulln cpmlr np11ar1cugo110. l'nh· 111•rrrolmrll' rh·ur ridolht si fiO 11cr rrnlo p1•r gU eperui rhc non ubhiono r<111111i1110 il dirinllcsium 111100 di eth. \'icur gnrunlilo in ogni ruso on snlnrio minimu rorris11011drntr a :16 or<• s1•tli11111nnli di !moro. b) Allo!,(gio 1• riff o· 61i 011rrni snrnnno sis1t•m111i in allo!l(iamruli foruili gr1tui1nm1•ufc• dnllt• Oillr. Il rillo snrà torrispos10 gra111i1amrn1r. 1,1' rationi Sri· timunuli di gc•ueri ro111ing1•111n1i sono lr s(•l(111•111i: l'uror !,"!'. 100. 1•s1rnllo di pomodo1·11 gr. 00. pnul' r mineslru gr. 4200. l(tus.~i gr. :!IO. nmrml'll:tln gr·. 2011. grm1si 1wr rutinurf' gr. I;'i, zur1·lr1•ro l,'r. r.o. Olfr•t• i g1•11ri-i ronlinic<·11111li sarurmo rorrisposfr• ruriooi di pulul1• oJ ullru a roloulh. Il 1'1110 rienr rlll'rispo~lu gr11111il111111•111t• unrht• urlii• du· mr11ir·l11•, m•i l(io1·11i lrslhi. n1•llr l(iornatt• di 1ingl(in ed in 11twl11• di allc•su p1•r l'i11i1io dri lurot'Ì. IJm·unfl• 11• giurn1111• lii rill/.(l(ÌO e• durnnlr lt• /.(iorntrlr di ut11•s11 111•r l'inbiu eh>! lu1or11 snl'à rol'l·ls11ostu il s11· luriu in 1•11gio111• di ofiti urt• ul giorno. r) S111•s(• di l'ill/.(l(iO · I.I' s111·sr di 1iagA'iO di UII• dntu I' l'ilol'IIII dal lnogo di 111'0\'l'IIÌl'IIZII lii 11101(11 di iru, pir"o surm11111 n c·:ll'iro Jl'lln Dilfn. " dl l,nrm·o s11·111ll'diu11rio. lcslh o 1• 11111f11r110, Lurori SftN'iuli · Lr 01'1' di lftYOl'O Slraordinru•io, [csli\'o I' 1101· tu1·nu Slll'UIIIJII l'Ullllli'U~Jlh• ron !ldl·l(Ullll' lll'l'l'Cllltntli di mul(gioruziunt• <' cosi IJlll'I' sa1·a111111 llllll(A'io1·111i i suluri rtlnliri rtlh• or·c di luroro i1u11iegufl• nclln esrruzione di llf ri spcei11li ronir h1rori in galleriu, 1:rrnro in 11c11uu. 1•rr.

'7

e) h1d1•onità di presenza • ,\gli operai lill'l Nit'· ri~pos111 l'indrnnilA di presenza di L. 10,00 gieraaliert. I) As~c·gni lnmilinri • In aggiun111 ai 1tl'llllli nssti,"lli !Hmilinri snranuo torri!)J1oste le seg11ufi 1114~•· niUI: p1•r ,~ moglie I,. 20 s,Uimaaali: per ua figlio 1 tnrito I,. 12 srilimunali; prr :! ligli o :i fi,;li a eariN L. 17 sr.11io1111mli; 11ri· I o pi& fi,;li a tarife L. 20 sèl· lirunoali: per i grniluri tt tnrlto L. Il scllimaaali. irt 'l'ruxfr•rinll'nlu dPl ris parmi • Lu 1rai,mi,;siolll' dri risparmi dei ln\'Oralort ullP ri!ìpel(ire lamiglil' l' ga· raulila 111Jrbr ori ta.'<ll tlll' pPr 11ualslasi erealwlUJll dtl'PSSPro rn1lrr n wonrm h• tomunitatiuni Ira 11li operai r IP loro lumigliP. Tale gurftozia ,iue dala per lo ate,;.,w, imporlo li&',1110 p1•r i 1.aroratori the prelìÙUIO la lore orwru in lìrrmanin. hl l'r·onPdimrnli sperla li • I Jaroralori elle si in1,:uggi11no , olonl111111meolP ton I~ dirle ilalia.ae souo ei,o. utruli dul s1·rrizì11 wi!Jlore prossinw e lo1aro. ,\d rs.~i ,ienl' inolJre UtiSirornla la eorrrsponsioae dell'ioll'rn pn~a prr la duraw di G sruìruul' in taso 4i inforlmrio. molallin. tet. ed un prriodo di lrrìe p~fe io ral(ionr di una srllimn1111 all'anoo, oltre il 111larie dei iciorui di riaiqi;lo di ondula e ritorno impitgnli per ng· giun~rrr In rrsiden1.a in orwsiooe del gollinH'ulo drlle ltrie.

1,E Z(!Xt: IJ' UIPIEGO ;il Lr tondilioni drl p111110 I. 1alp1e t.'lflasi1aal'llle fil'' 1di operai Mlk! ,,..Ùllti4' 41 A-. Pf!lilN, (li(li, frosinour. l'r...rnra. Gros)>CIO. Lillorla. Jlattra11. Ptr~ . T1•rni. ttirli. lsroli l'itruo, \'i1rrbu. Ttramo. Bttna. REfLLT.t lllllTO PHO\'l~TI \LI: G) f.li operai I errenno N'tlu(ali oe.ì tnpol11etib.i di pro,inrin 1ru111itr ;..'1i ofliti di l'Ollornuu'IIIO dti laroralori dl'II' industria r, oti romooi dcll:i proriucia, tl'BJDilt i podrstil assiMili dai delegati dell'orgooizzazlooe ~ i la1 ~ ralori dcli' iodnslrin 1• da.i rnppreisrnlnoli deJJe dine. In quri romuui rh1• dislaoo da rentri lerro,iari, il trasporlo dt•i la I urnlori rerri1 fftlto grntuila.meole fon aalomeni. it I l111ora1mi ,·erranoo templ'.\lha11cnlt nriali al rnlu~glo Operaio di .\ N'ZZO. già predispois10 ed attrena10 ~ceoudo i druami dellf' 1ig1•ntl disposì1.ioui i~tnw.-S1111i1nri1• in modo da 110ler assirorare la Pf.l'IIIIUcaza ~I ta. ror111ori rll'IIU lormn piO ad~gltllla r drrorosa. Surrrs.~h nmrnt1• a ruru delle ditte i111iaòe. rtrruno 11rrin1i ai risprtlhi rautlcri. SI SI conferma che gli operai dlpendenU dalle ditte Italiane chiamate ad eseguire la• vorl per conto della Organizzazione Todt, sono e saranno esentati d a qualslssi obbligo ml· litare per tutta la durnt.11 d el loro rapporto di lavoro nè potranno essere., durante detto rapporto, diversamente Impiegati. Daln rimporlunztt d1•i lnrori thr Jr llllle italiaao derrnnno csPgnlrt. si rkl1h1ru11 l'uUrnzionfl elfi la1or11ori drll'Pdiliziu IJCN'h(' adrrisrnno numerosi alle riltil\'111' tli nssunzione dnudo nnro1·11 u1111 rolf11 prora del loro aUo senliumrto di nmor patrio, dimoslrnndosi sf'lllprt" de~ai rh•lhr sti11111 r ruusiderazione du 1mrte lii 11110 i popc,11 d11'f! i lnvonllori mrdt•simi ltnnno dn!o il IONI roa1ri111to di hrro1·0 inlPllig1•11111 ed 011eroso. • -. ;11t O ~ ltU

L"lSP6'l'TORB

GBNBRALB

DBL LAVORO


APPELLO A l LAVORATORI ITALIANI Manif. Care. I n. 12 Roma. 1943 99,6 x 69,2 cm T capi del Rcich avevano pianificato lo sfrunamento della manodopera italiana per l'economia tedesca di gue rra. Accanto al recl ut'a111enro volontario, si erano amiate misure coercitive, giungendo persino ad azioni di cattura. Giudicato vano, e an1.i dannoso, il ricorso ai mezzi di coercizione, si decise infine di coinvolgere il governo italiano nel reclu tamemo. ll 19 ottobre l 943 presso il ministero della Difesa si istilllì l'Ispettorato generale del lavoro, socco la guida del generale Paladino. Invece di imporre il lavoro obbligacorio, si inserivano i giovani con obbligo di leva in formazioni militari (az.ione Graziani). I lavoratori che avessero risposro ali' appello sarebbero stati esonerati dalla chiamata alle armi per le classi 1924 e 1925.

MINISTERO DELLA DIFESA NAZIONALE

ISPETTORATO GENERALE DEL LAIORO

Appello ai lavoraiori Italiani LAVORATORI ITALIANI! .Mell'ora stor'lea cbe Il. Patr!A attrave1'$1L, m,o,re Il rumic:i "eerc:,. con ocn1 mtuo di co1piro i ceotrl vh.all semio.1ndo con la lneurslonl 11.orée morte o sterminio, I favora torl lta!ia.nl sono chla.m.1,ti :1 raccolm pe:r rfc~trulre tutto quanto 6 noco:i.sarlo ad asslcuro.N atto loro fclmlgU1 ed al loro cui la normallto. deU'e:iist9nn. e pr,ht!lr.l la loro open. c1t1ttOP In lavori di c.1c:-atttr6 uri4ate cbo strvon~ alla Pii.tria $lesta. al h1 di pou1r coastgwN l.1 dashhr•ta p1c1 v4ttor1ou cbt ridoni a} popolo IWla.oo la lNft,(liJIIUU _6 ll Sl-Nlln t~ cbt ••JO m)t1t.L dop,o t&Ato su.iue nr5ato e do>O uau atti dt er,u~, C02lp:utl. Porcanto Il mutsei&Jlo Grulal'l1. sHt1t"t i, o:-.rul.uuloai s:n1.,. c:aU del 1avoratotl, ha deciso di mlcllorna le condl:uoot dl lavoro dG41l operai che, dando prova di &nior p.nrlo, des-Iderano ,•olontarlame11to pl"Mtl.rl 11 loro opera. alle diptndonio dcli' bpattorAto Gusr11lo dlll

L&,oro del llnlstero della Dlfos• NaN.alt. Pe.r complm il progra.m.m dal lucri ur.i:anti td lni~simasablli dae dlt&o ll:peUor&lo ti prop'>ne d, efr•h:.11t1 d'"aec,rdo ~ I• c~pi.

...._ ........ ,1....,. Olle a. p,._ta

ap,..U. r psn1u:. tlillli

I lanaratori dl ..,.., masc\ile. di qu1h1aqt&e ett, d.an.do pro,a di es• HNI perfeU.atatntt coDSd del bliOl'll che la. fatr1:a h1 la qu3stO

panfcol&n momeoU>. I J.AVORATORJ CHS RISPONOBRA/IHO AL PRei8Nf8 APPILLO SARANNO BSONBRATl DALLA CPIAIIIATA sorro L! ARII PBR L! CLASSI 1921 E un•. B SARANNO ALTResl' ESONERATI DA ULTERIORI CHLA!IATB ALLE ABlll CHE POfRA~NO ESSERE PATrE IN AVVE~IRE

ASSUNZIONE E TRATTAMENTO ECONOMICO ~ verranno•ssunti d•l p~iltto Ispettorato ed .Ut Ditte italiane

a.pp.a)tatrlcl tr•inH.t gli uffle.l di coUoc.11.~ento dalt'lndu,lr11 o gotlrinno del st(Ncntt trau~mento aconom.lco. io so;tituion• di tutti f t r.ittn• menti a:l!l prec.dentomeote rasi nod a meno di b1n::il o c~mJnilatl: t. Por rll operai e.bé verr.iono lmpii!ll.li in b1nrl BNtRO LA GIOlllSDIZIONB DBLLA PROVINCIA ve;i,i••> ... • operai - - L. 4,8S alrora. • optral q - 1 1 L 4.40 au·ora. • mauonll L 4,00 all'on• • macehlnlst.l per 1& eonr1ou.a di mtcchlne por cui occllrra uoa pa• tule L 285 aJI& Uitlimana.. • mace.hlalstl p.,. la ~o:odottt. dl maeebln.o ptr cui làle p.atanto no.o lt richlllla I,. 200 alla sttt.imn.1. - autJstl oon al.mano tre ana,i dl pritlca d1 guiU t.. 285 a l:a Utti.m..aoa. • oltrl aal!sd L 2llO alla seWmana. - cuod)I •PttfaJtn:ati ehi pMSl.00 rispocu:ltn dtU'aUmtatazioae dJ almeno ~O openi L 24$ alla seuhn•u. - MOOndo-ouochl e aiuto•cuocbl L. JSS a.Ua settimaoa. • sarll.. aalaolal ed a ltri artlJlaoJ da ea.mpo L. 116 111!1. settimana. • Nl"l'•il I porUui L 165 1.111 stUlml.DL 2. Per sU operai cbe verranno lmptesatl ln lavori PO-OIU DILLA PIOflHCIA ID col . _•• usoatl: • opon1 - - L uo .iron. • operai qulilleati L & all'ora. • IIWIOftli L 4,60 all'ora. - ma.ccbJolstl per la condotta di ma-=ebina per cul occorro un, p,... Ionie L 820 alla ie,umaoa. • maocblntatl per la. oon.doua di m.aechtne per cui tala patente a.on • ricldtola L 2t.6 alla MIÙIIIUL coa llllllDO IN anal di pn.lloa di culda L 820 alla setlimua.

la.,,

,.11,

- altri autisti L. 22> alla se.ltimana.

- cuochi spacialliuO, eh& p:,su110 ri.sp~ndore do!l'alhnoat.uio~a di 11lmono 250 01ur,1.I L. 276 IIIJ!l sattimano. • sccondo-::uo<:hl o nhato-.euoehl L. 175 alla selllimaoa. .. ,!Irti, cal:ol!ll, o~ altri artigiaoi d!l c1mpo L. 200 alla setthnua. - serventi e p.1rUn1i L. 175 alla <11a1m,na. Agli oparal che AOA atlb;l:1:, c~mph1t.o I 20 ana.l 'dJ tlt vtrrà corrltp,>t'l un ular,o piri alr8l,. d1 qulto fluito ptr la emcoria alla q:a.te ap,uuo:,,,~no. T,!a pn..:ent1.ulo viene ridotta al 60'/, plr &Il operai ebo non obblan:, c~:n;iluto l 18 11nni di otà. Vuioe g.ara nllto. In ogni C-'LW, t1n snlarlo minimo oorrUpondonto a. 30 ore se.ttlman11.II. Out.111te lq glo,o!tt di vianlo o dlSr&nte le gioro-1to dl attesi ptt nnilto deJ tuoro, sarà eorri.spotto U .alarlo ia ragion, di otto. oN al c1oroo• .? por 1U oper.ii re-trib\11li a MtUmau. ia naioM d• qa ~to d•1La loro r1tr1blHl011e :,t.ti.mua.1• '1 tiorno.

LB ALTRE CONDIZIONI DI LAVORO Por lo altro condl,:ionl di Ji1voro. Il olo6. orario di lavoro, p:m:oat11:ilo di m1ggior.ulon, p~r Il l1vor.i itr111r.:llnu:o, r,n tlvo o notturno t per i l!lvori .spoc tll, loo!tra p,r gU M<iOiral rtmitiar,. b. ln.toonltl di pras!nu, 11 S)•,J d, viiu;o. U tr.uter!,- 1:i.t> da! r,,-,umi, 1 pNV....~1m,11u s;,,ci.all. lt rtrit. il tra.tt.anuntn di mi.la.t.Ua, gU in(orta-nt lno,o. 8C<' VUGONO LS llEOBSIU CONOIZIONI CKE SONO STATE STABILITE PBR I L&VORH~RI CRB VBNGOHO ASSUNTI DALLE DITTE fTALIANR IMPEGNATE NELLA 8SBCOZION8 DI LAVORI l'F.R CONTO 03LLORG.\NIZZAZIONR TODr. Inoltro il vflto o ralloJgio sono gratuiti. Il lr11u1m ,nto d< \'itto o lillo1:lio sar.\ Jdontlco sia par

,u,

( lavor,tHrl th) vMr.u,n:, 4'iit.1Qti d tll'hpntoratl) 0,lnualo dtt L'\.Vòro,

quanto i,l)r quelb cbt IJ.VQNr-.1.on.o allt d1p:tn1tnn dl ditta ilahant iraptlfHte DJll.1 éJKJ: Ol'li dj lal<>ri P•• c.>ntl dit.lrOtl"'-DÌIUliOJH To;tt. Tali cocdlnona verranno rese nGte a, s.lnl'Oh lavoratore aU'au.o la cul u pre;eoteraooo por ess.e.f'8 assunO, a11i uffici di Colloc-lmtoto o ai Pod•sti.. Dett.e c:>ndJtlonl d.Roo.o prova ohtt la Patria vuole assicurare al. lavoratori la lranquUlltl doll'8Si.stet11'1l dono lor.:i famigllo, corta cho essi r;.'lponderaono tou1lltarlam1ntt al pro'ieDte appello,

RECLUTAMENTO PROVINCI ALE I lA\·oratori Hm.ano r«:lutsti nei capotuoilù di provia,cla ttàmit. Uffici di Co!locu noto dei Ln~r.t.tori deU"td.litria. e nel C:»m:JIÙ doUa Proviocia. tr,inlte i Podei.sd., auJsùll dlì Odteiatl dtll'Orruii• 11,tlone dei lavoratori d1U'lnr1unria. 1n qùOI c,m'.lnl cba d1tlaao da.i ~ntri ferrov iari Il tr.uporto d&! Juocatorl verr.t fatto gratultamant• con au,ome"Jd ftno al Ut\trl terrovlarl p\(a vlcinl Pert,o.lo l lavoratori dovr&.aao pr.seatU$i alle slldl dt Jll uft'lol provh:seilli d.J coUocameato del lavor-Atorl deU'ladustrla a.ti cap,1u11M delle ...,...u pntlado: Aquila. Peluo, Qiled. Ft0$inone. Pwnra. Gl'OSMlO, Uuorll. 11.ac:e,. rata. h'ruti&. Teroi. .Ritti. j,5e0Ji Piceno. f it.erbo. Teramo. lomL Invece negli altrl Comun.I doUe Provlnel1 nel q1.1&U vern afflslo • dlvt.1lgato il pnnonto appaJJo, I luoratorl dovranno prt.Sentaral diretta.mento a1 sla11orl Podes"· ·

rii

A.:dw.lòHfJ,,...,, ,u,1


ACCORRETE AL SERVIZIO DEL LAVORO

È IL PANE PER VOI E LAVOSTRA FAMIGLIA OPERAI RIEDIFICATE LA PATRIA Manif. Cart. I n. I I s.l., s.d. 98,5 x 69 cm

La sinistra, ossessiva sequela di appelli testimonia l'insuccesso così dell'allettamenro ...

ACCORRETE AL SERVIZIO DEL LAVORO ÈIL PANE PER VOI ELA VOSTRA FAN IGLIA


LAVORATORI ITALIA N I D ELLA PROVIN CIA DI RO MA Manif. Care. I n. I ( due esemplari) s.l.. s.d. [ 1944] 49,2 x 34,5 cm

... come deU'imimidazione d ispiegati nei confronti dei lavo raro ri icaliani. «Gia da mesi, invero, tutte le strade era no tappezzate di bandi stampati su carta rosa, che ordinavano agli uomini va.lidi di presentarsi a.I lavoro obbligatorio sotto pena d i morte; però nessuno ubbidiva, nessuno si curava cli quei proclami, or mai nemmeno li leggevano più». Elsa ./\.forante,

La storia.

Nel tosfro interesse presentatevi per <hiedere inFormazioni detta· gliate all'UFFi<io istituito presso la ex <aserma dell' 8° Reggimento Genio

[,j

Via Homentana <Filobus 107>.

Il 85


ROMANI! LA CAPITALE D'ITALIA Man if. Cart. I n. IO (due esemplari) s.l., s.d. [ 1944] 99,5 x 70 cm

Il servizio obbligatorio del lavoro, disposto subito dopo I' occupaàone, aveva daco scarsi frucci. Si era perra nco istituito un organo appos ito (l' lspeccoraco nazionale del lavoro), che aveva trasformaco il reclutamento da obbligatorio (per classi di leva) in volo ncario. Poiché, cuccavia, neanche quel siscema aveva so nico gli effetti sperati, le aucoricà occupanti avevano imposto che entro il 15 dicembre 1943 rnrcc le cane :rn nona rie perdessero validirà in modo che fossero rin novare solo a eh i avesse soddisfatto gli obblighi di lavoro. Abbandonata cale precesa in seguito aJl'intervenco di 1',1ussolini, avevano acconsentito a censire i cittadini obbligaci al lavoro al fìne di preccccarc i d isoccupati.

ROMAN

' •

La Capitale d'Italia, la nostra città, si trova oggi a soli 40 chilometri dal fronte di battaglia ed è, ormai, come avete potuto constatare, sotto la diretta offesa dell'arma aerea nemica la quale agisce giornalmente anche sulle strade d'accesso impedendo il regolare afl!usso dei rifornimenti alimentari destinati alla popolazione civile sia per via ordinaria che ferroviaria.

Le Autorità Ciii.li della città e il Comando Germanico hanno fatto e !anno quanto è in loro potere perché la situazione al.imentare di Roma, dovuta anche alla sua speciale ubicazione, non peggiori. Ma la sola buona volontà delle autorità civili e militari non basta, occorre che essa sia coadiuvata anche dalla buona volontà e dalla azione fattiva dei cittadini. un

E' indispensabiJe che tutti facciano il loro dovere prestando lavoro proficuo, senza il quale, a non breve scadenza,

luffi saranno condannali alla f azne. La disoccupazione volontaria e involontaria è, in questo caso, un delittc); essa aumenta ogni giorno e con essa aumenta il numero delle fcnni glie senza pane.

e

B'_H:er n oi ~ .~ din -=;: . ::i=:=z>-"'i1~ e Tavor e re hii?FP-.UF 'D'o-t;-f,e~

noslre donne e per i nostri figli 1 Ognuno di noi che sia nelle possibilità e che non abbia una regolare occupazione, de,•e sentire il dovere di presentarsi al Servizio del Lavoro e contribuire con i propri mezzi alla soluzione di questa situazione eccezionale.

Il Servizio del /;avoro è aperto a tutti e dà la, vo,:o e pane in giusta misura. Si tratta di lavorare per noi e per le nostre famiglie.

ROMANI! Segu ite l'esempio dei migliori, convincetev.i che quanto fa. rete, sarà per il bene comune per la vostra famiglia e per la vostra salvezza

I r:enlri di raccnlla dl!I Serviziu del l.a,•orn: Ufficio Collowmenlo • Via Girolamo I nduno. t (per ;/ lovoro in ltfllia) Ufficio Collnw menla • Piazza Esquilino, 1 {r>er il lavoro i11 Germania) Ufficio Collocamento - Via Veneto, 121 (per /'orqa11izzazio11e Grazia11i} Ufficio Collocamento • Via Nomentono. 276 ( per /'organi,. Graziani)


PANE - BENESSERE VIDĂ€

!.:ORGANIZZAZIONE TODT Manif. Ca.-c. 11 n. 53 s.l., s.d. [ 1944) 99,5 x 69,3 cm Per l'organizzazione 'fodt il problema principale era ottenere dagli am1olati impegno e disciplina nel lavoro. Sopraccuno a sud di Roma, in prossimitĂ del fronre, i rapporti segnalavano spesso assenze e abbandoni, che i tedeschi non avevano il potere di sanzionare. Fallito, per. il boicocraggio dei roman i, 'ilce nsimento escogitaw per costringere all'arruolamenco nella regione di Roma, l'Organizzazione tornava a promuovere l'adesione volontaria, ricorrendo a manifesti, annunci e arcicoli di srampa. Ecco uno dei millecinquecento manifesti, da affiggere in turca Roma, che nel febbraio 194/i

l'Hauprjimltflihrer Kausche aveva inviato al Comando d i polizia per la nuova campagna di reclucamento.

VI DA' ro RGAN IZZAZI oNE TO DT


Oltrepassato il Volturno nell'ottobre 1943, glì alleati si trovarono di fronte le montagne che cingono la stretta di Mignano e la difesa accanita dei tedeschi arroccati sulla linea Bernhardt.Ai primi di gennaio 1944 gli americani conquistarono il monte li·occhio. Dinanzi a loro, la piana di Cassino e il massiccio di Montecassino. li 22 le truppe angloamericane sbarcarono ad Anzio a un centinaio di chilometri dalla linea Gustav, nel tentativo di aggirare le difese tedesche di Cassino. L'operazione «Shingle», ideata per aprire la strada per Roma agli attaccanti di Cassino, sortì l'esito opposto. Né gli inglesi alla testa di ponte del Garigliano né i francesi del Corpo di spedizione, che combattevano tra le cime dell'Abruzzo, a nord del monastero, erano in procinto di sfondare, ma a Cassino gli alleati dovevano mantenere le truppe all'offensiva.


DOCUMENTI DELL'EROICA IMPRESA ANGLOAMERICANA SU MONTECASSINO Manif. Cart. Il n. 31 s .l., s.d. [ 1944] 99 x 69,S cm

DOCUM ENTI DELL'EROICA IMPRESA ANGLO-AMERICANA

su

MONTECASS INO

DOCUMENTI DELL'EROICA IMPRESA ANGLOAMERICANA SU MONTECASSINO Manif. Cart. Il n. 32

s.l., s.d. [ 1944] 99 x 69.S cm

Fra le più aspre e sanguinose d i rutta la seconda guerra mondiale, la battaglia di Montecassino, durata quasi q uattro mesi, costò 350 m ila morti e la disrn17.ionc, il 15 febbraio 1944, del!'amico mo nastero benedettino. li bombardarnenco cominciò alle 9.45 del 15 febbraio. Gli alleati impiegarono bombard ieri pesanti. Nella pri ma ondata centoquarantadue B-17 sganciarono dueccncocinquancarré connellace d i bombe ad alco potenziale, altre cento ne sganciò la seconda ondata, intorno all'una del po meriggio. Agli attacchi aerei seguì il bornb,udarnenro di artiglieria. I.:abbaiia fo squa rciata, rido tta a cumulo di macerie, disintegrata. Alle orco di sera il tenente tedesco Dailber, avven turatosi fra le rovine, trovò i m onaci radunati e chiese ,ùl'abate di fìnnare la dich iara7.ionc secondo la qua le nessun soldaco cedesco si trovava all'interno del monastero al momento dell'attacco aereo.

~

.....................

_

MONTf:.CAS"'sJN O -~,,.-·.;

_l~~~

.... ........ . ..- , .. -

.-1.1:,t,1;.,.lf.i".J.~"........ 1.t...... •ti

.. -~"'""'i

i....a,•""'- --~-·-

J.-\..A..- ~ ...'"""'- ' ... ..

~ru. "' .........._ .. ._,

n\_t-, -w...t•

6 • ._, ,. 11.o.G't.o"".

~"•"1"4"1,)-, lioe(.M-.-.,_...-o ,,,.n..,i !tt"'H'""'4 .,....,.f.,t, ½

,...... ,.. .. - ......,..

~-.. ~ .. t ........ ,~• ....... ,.:; ... , ._

tJ ·~i,,6,1 1\

• ~.-._ . . .......

h...... "'t"·

.. '-l;' -·- ,\ ' Jr·

i!c_'.'- • ~ , - · .' '

h "'• io• c.'.lfJ'• ~10$-.., , ._.. ta,.., .•.

-,-(_ ... . Jr.'\.:ii-' ...... ~ .. ..·. .,

•14:~ lo' ••

,t.w·"---

h l • - ..... . .

t.. .......

~"-l"'"'r. •.;, -

~

_.r... rl"' r --·.,-. ~, 'h"'.... "'" ...... - >i· .... ...t.......;

.

»- ,., ~- 'l•~

) i < - · · · -0;o-4

,• ,.\ _.

-

_,.....,..,~

,..,....... '"lk ...~lott1ltt,,,,ll,.; I' ~

l•J'>Cl..... ll.Jl' ' " " - ~ .,iti...&.

3toliani !

Vo i

putete '"""" aul,ita .. ., a;

que sti inoppugnal,it; aocuHtettti.

Ma

potete uoi aul,ita,-e aeUe

affe,.,..azioni aei 11ostri Saceraoti 1

11 89


li giorno appresso i superscici si 111camm1narono verso Piedimome, dietro le linee tedesche, in testa l'abate Diamare recante un grande crocefisso ligneo. li generale von Senger li fece parcire, all'indomani, per il monastero di Sanc'Anselmo sull'Aventino. Alle porte di Roma furo no intetcettaci da.Ile SS e il vecchio abate fu crnscinaco presso una srnzione radio e costretto a fa re una dichiarazione sulla differenza fra il comportamemo dei tedeschi e quello degli alleati. La Santa sede fremette di sdegno per il cratrarnemo usar.o :ill'abatc, ma i tedeschi avevano messo a segno un formidabile colpo propagandistico. Girarono un film delle rovine, che inviarono a Berlino. Dal canco loro, gli alleati imp utarono ai cedeschi la responsabili tà ultima del bombardamcnco.

DOCUMENTI DELL' EROICA IMPRESA ANGLO-AMERICANA

su MONTECASSINO

...... ......... ,,._ , _ ... ...........

I .,,_.... • -li.-++ H . .i., •u .,_ .......... ,, ·- .. ,.i_, .....

\

....i ......... " " - ~ ............

_,

... ,-..;...,,.,,.,11,..-~...

...........

~

-·--1 .......

u-11..,.. ~ , ............... ,,,.....,,, .. ,.__

l .... ,c,.u,,,.. . _ lf~.ool"l-.tlr. ..... ~ li•lln,.'"1...W

11 - . , . (.••

~.,-~-....a-1.1

'""'-""'""'.,.,........,._ ..... '--kff., .....,_ ._._,........~ .. .a..,...,..,..u,....,...t.

- ·-·_..,

, ,.,.,,.,l,.l,.-.r_ ..,....... ..w.1o ,._.

.......,. ..,,~................... ,.... ........... ................ _,..,..., .._,_ ,~. -,"~M1o.1,.,......._.. ........ - . ...

, ... .._ ... ,..i.....

11_<11_;M~....,..-·-"

TESTO DELLA DICHIARAZIONE DELL'AMMINISTRATORE 01 MONTECASSINO -~A~••_

~., -,__. <~--'· ~-..........

.............,.._... ....,,........,. i(

.

l....:.•• ,.1.. ... ,.,. ...... ,11-

, . . . . . M,0,

, . , . , ... , . . . , _ . ..

,

I 11 • •'•-•·•.1 . -trtio.. r.•"l.t..,.. .................. ... . . _ ... . , .

_., ........... 1-""· .,,1''' ...

0

'"'

, ...,,.. 1\.,,, .. .,,..... ,,., ...,. ...!......... _ oi.. ... 1,1'...'.1~ ... i.. ....

,,,.fr

....... .,,.,.t,.,-.; 1-1......-h ,k ... .ii•-· .......t~,-""''

.....

.~....... .,,

,_,,

.._,>.i.

{-i.ti.• ,t. ,_,,,.,.. .,. ....

,.1,... , 14-1•~"' .." ''"

..

()~, , ,:;.-,:::

r-.....,f..,,._ ._


IERI SALMODIAVANO: «AVANTl,O SOLDATI CRISTIANI» ... E LA CONSEGUENZA OGGI LA STORIA RIVELA LA LORO IPOCRISIA Manif. Cart.11. n. 21

s.l., s.d. [ 1944] 49 x 69,8 cm

Fin dal giugno 1940 Roosevelt, malgrado le pressioni isolazioniscid1e cancro il coinvolgimenco bellico degli Sraci Uniti, aveva autoriaaro il capo di sc:aro maggiore, generale Marshall, a elaborare una strategia comune con i colleghi britannici. Nel]' agosco I 941 Roosevelt e Churchill si incontrarono a largo di Terranova. Il documento fondamentale della stra tegia angloamericana, la Ca rea adan tica, reso pubblico il I 4 agosto 194 I , defì niva i princìpi che avrebbero dovuto ispirare il nuovo ordine internazionale: rifiu co delle guerre di aggressione e di conquista, rispetto dell'aucodcrcrmina1.,ione dei popoli, libera circolazione delle merci e dei capitali, libero accesso alle materie prime.


BATIAGLIAA CASSINO IL GRANATIERE GERMANICO HA VINTO! Manif. Cart. Il n. 30

s.l., s.d. [ 1944] 97,5 x 67,5 cm

Da ottobre 1943 a mano 1944 nell'area di Cassino combatté la 15a divisione Pt1nzerg,-en1Jdier. Dopo il bombardamenco del monastero, il 20 febbraio i tedeschi cambiarono lo schieramento sulla linea Gusrav e a Moncecassino si stabilì il 3° reggimemo paracadutisti. Gli alleaci predisposero un nuovo piano bombardamemi massicci delle difese nemiche - per superare lo schieramento tedesco. Le operazioni ebbero inizio il 14 marw. 11 generale Freyberg schierèi ere divisioni. 11 15 marzo bombardieri e cannoni martellarono Cassino e le pendici del monte, ma i pa racad u risti del capicano Foltin resiste[tero. Nella notte altri reparti tedeschi raggiunsero i paracaducisti assed iati per rinforzare la linea difensiva. li 16 marzo un nuovo attacco sfcrr.aro dai neo1.clandesi per raggiungere la Ca.silina fu respinto, così come fallì ·il cenracivo di accerchiare Cassino. Fra avanzate, rinculi, attacchi a sorpresa, occupazione effimera di posi'l..ioni e combattimenti ravvicinaci, si finì in uno stallo che il 22 il generale Freyberg

92 11

~

::.!t.,·~"'::"1t.o-Z!'t~-~.;r.~ "'*""" .............. ""__._..11:,-.••...t:11t _""_.,.,..,_,,.,, ,11, , ....a.1,,..,,.,_

. . """"'4oi la ... 11,,1_., ...I!;,

;.,...,-_

~ -""""' "'"'"'.......... ~lo,t.114. .......... 1 -~.W,. 0 1, ...,.,""_.-.<..,

?f,!I-IIU

_,. ""'"" ..... c...... -u... ,1 ,..""""',_~ , ·. , ~ - i i - 1 . o , r..,...

Mi ... , IJ

........117,o. .... , , , _ · ~ - -

....... - · ~

U . t r . - ~ 1........

....l,S,o,4,, ...."' .. · - - ' ......~ -

~

-u~.._.. .._._,.,11,•• ..., .. .....,,

..,.. ,. lr-•"'~.,..,....... _i.o-1oi...w.-

:·:-:..~ ~~.:::~.=~

-._...,_ ~"<-, ...__..,,u o - "'~ •'-•• ._._,., _ _.,. ..,.. .... u -p,. •..,.,, ,. ~,.u•. ,. ,....,... u. _ ... c• .-- • • ..._ . ...,............ -

.... t:'-. . .

....,. "~"· , ,. :tr-.t• .............,.,,.,.

_.,. a.ro-...t.,-. ,, r..-~

·- ... -*'""~- ·-··"· . . . .

~

_H, _ _,.,..,..,_,.,.. _ ......,._

J.l,..-tl . ,....., " ' ~-.....11,. ..,,.., ,(I

...._

G•-•lle I• f ,:,roA l••c.t•lo "'•<f . . . . . . , . - - .... "''> _ _Jt.. · · -·

..._.


tentò di rompere con un atcac<.:o ulteriore e vano. Il 23 dové ammettere che corpi scelci erano allo stremo e sull'orlo della disgregazione. Un manipolo di uomini, asserragliati tra le rovine del monastero e in punci ehiave della città, era riusciro a precludere ai reggimenci alleati l'accesso alla Valle del Liri e la scrada per Roma. 'fotti i paracaducisci d1e avevano combacmto per due settimane a Cassino furono decorati con la croce di ferro.

SOLDATI E PREDONI UNA STORIA DEI NOSTRI TEMPI Manif. Cart. Il n. 73

s.l., s.d. [ 1944] 24,2 x 32,6 cm

Riduzione a fumetti di eventi bellici, per un pubblico giit avvezw alle collane specialistiche che sfnmavano il tema degli eroi, alla rubrica Vincere su «Topolino» e ,Ù Diario del so/d,uo Batacchi su «Avventuroso». E se Dc Seta sul «!3alilla», a partire d,ù 1941, con Giorgetto d'Inghilccrra, Rusveltaccio Trottapiano, ministro Ciurcillone e Sralino, turbolenco orco rosso del Cremlino, aveva c.·uicaturizzato i nemici dell'Asse, dopo i toni divennero truci e violenti. Razzismo, culto della violenza e della virilità, anticomunismo forsennato i tratti fondamemali del fi.1mctto nei giornalini per ragazzi <.:ome nel manifesto illustrato.


NETIUNO IL «BARBARIGO» È IN LINEA IL «BARBARIGO» A NETIUNO TESTIMONIA IL VALORE DELLA PATRIA RISORTA Manif. Cart. Il n. 36 s.l., s.d. [ 1944)

99,5 x 69,5 cm

Il battaglione «Barbarigo», già «Maestrale», formava insieme con il «Lupo» il reggimenco «San Marco» della X Flottiglia Mas. Cinvio del «Barbarigo;, sul fronte di Neccuno rientrava nella torbida vicenda di rivalità e intrighi fra i vertici della Rsi e il comandante della X Floccigli:i Mas, il capirano di fregata Junio Valerio Borghese che, uso ,ùl'auconomia per successo e prestigio, gi;\ il I4 settembre I 943 aveva fìrmaco un patto di alleanza militare con il Reich. In seguito ,ùl'accordo con l'ammiraglio Donir:z, aveva reclucato alcri 4 mila marinai per operazioni di cerra, ribattezzando le nuove formazioni, vero esercico personale, con l'amico nome «San Marco». Proprio per indebolire Borghese, dividendo le fom di terra da quelle di mare per poi somarle al concrollo della X, Graziani decise di schierare il «Barbarigo,, in zona di operazioni. 1.180 uomini, privi di addestramento all'impiego bellico e con scarso armamento, entrarono in linea a.Ila fine di febbraio.


BUON SANGUE NON MENTE! Manif. Cart. Il n. 49 s.l., s.d. [ 1944] 99,8 x 70,4 cm

«Anche i segni hanno la loro importanza come indicatori di un orientamento preciso .. . dichiarnva Mussolini il 29 gen naio l 944 le stellette saranno sostituite da un gladio romano, circondaw da un fregio di quercia e di alloro». Le mostrine pen ragonali di panno rosso, dette alamari, recan ti nella parte superiore il Icone alaro, simbolo dell'evangelisrn Marco, e nella parte inferiore il gladio al centro del serro d'alloro, identificano il marò del manifesto come apparreneme al battaglione «Barbarigor,, l'unico a conservare moscreggiacura di colore scarlacro, mentre cucci gli altri reparti di fanteria marina della X Flottiglia lvlas ebbero, dopo la costituzione della divisione «San Marco», alamari azzurri. L, soscitu:àone del gladio alle stellette - bollare come simbolo ma~sonico, arcano «Sigillo di Salomone» - seminò discordia. Gli animi si infiammavano e calvolca divampava la rissa tra chi ostentava il gladio e chi ancora le sccllette. Graziani consigliava di applicare l'uno sopra e le altre socto il bavero, da rovesciare alla bisogna.


GIOVENTÙ D'ITALIA I VOLONTARI CHE COMBATTONO SUL FRONTE DI NETTUNO CHIAMANO A RACCOLTA I VALOROSI ARRUOLATEVI NELLA LEGIONE SS ITALIANA Manif. Cart. Il n. 40 s.l., s.d. [ 1944] 100 x 69,8 cm

Himmler, che già prima dell'armistizio, confidando nella saldezza ideologica dei vecchi fascisti, aveva concepito l'istituzione di forma·lioni italiane an,tloghc alle SS, il 24 settembre 1943 annunciò la creaz.ionc di una legione SS italiana. Il 2 orrobre scilò il programma per la formazione di due divisioni da inquadrnre nelle Waffen SS, con il compito di combattere la resiscenz:i par.cigì,ma nel Nord. T.'lli reparti, posti agli ordini del generale WolfE operavano senza rapporto con il governo di Mussolini. I primi tredici battaglioni, reclutaci soprattuttO fra i png,onicn, con l'allecramcnro del ricorno in Italia, furono addestrati a Milnsingen e a Prag:1. I ì.mavia, ramo per la diffidenza dei tedeschi quanto per l'insuccesso dell'arruolamento, alla fine del 1944, invece delle due divisioni, si contavano, pronti per l'impiego, appena 5 mila uo mini. A Roma il centro di arruolamenco delle legioni volontari SS it,ùiani era sito in via Veneto 31 .

GROSSETO · Via lanza · Villa Pallini


DA OGGI LE POPOLAZIONI DELL'ITALIA REPUBBLICANA Manif. Cart.1 1n. 5 Roma, s.d. [ 1944] 43,4 x 32.4 cm

Il 22 aprile 1944 nel bollettino delle 22.30 anche Candidus da radio Londra riportava: «Da ieri le razioni giorna.liere del pane nell'lcalia occupata risultano ufficialmente aumentate da 150 a 200 grammi». L1 fame mordeva i romani e ai primi di aprile 1944 cominciò a uccidere. Gli alleati bombardavano i veicoli cedeschi, anche quelli che crasportavano cibo, secondo l'assunto d1e del destino di Roma erano responsabili gli occupami. La Santa sede ccmeva tumulti popol:1 ri per la carescia incombcnt(:, ma Churchill, inflessibile, sentenziò che Roma avrebbe dovuto pati re la fame ~Ìno alla liberazione.


«NOI NON DIMENTICHIAMO CHE L'ITALIA. .. » Manif. Cart. Il n. 14

s.1., s.d. [ 1944] 99,5 x 34,8 cm

Anthony Eden

(1897-1977), conservatore, sotrosegrc tario agli Esteri dal I931 ,Ù 1933, era divenuto ministro degli Esecri la prima volta nel 1935 nel governo di Baklwin, mantenendo la carica anche nel 1937, dopo l'avvenco di Chamberlain, del quale aveva acrua to la politica dell'appeasemenc. Dimessosi nel febbraio 1938, cornava al governo con Churchill, dapprima al ministero della Guerra e poi di nuovo alla cesta del ministero degli Esteri nel dicembre 1940. Ammetteva di nutrire avversione viscerale per l'foùia, che aveva aggredito l'Etiopia nel 1935 cd era entrata in guerm nel 1940, ossia nel fra ngcme pili pericoloso per la Gran Brecagna. Ossessionaw da quelli che nei Diaries Alexander Cadog-an definì «fantasmi anciicaliani», non svolse alcun ruolo coscnmivo durame i nego1.iaci per l'armistizio del 1943, incaponendosi sulla formula della resa senza condizioni. Per tutto il 1944 seguitò a definire l'Italia ancora nemica e gli icaliani complici volenterosi di fv!ussolini.

dimentichiamo che ·,attuto per Ire Nazioni Unite,, Dal discorso di ANTONY EDEN aH•ì [ Camera del Comuni del 24·2· 1944J


NON DIMENTICARE Manif. Cart. Il n. 57 s.l.. s.d. 24,6 x 34,2 cm

I..'.impresa di Eciopia, cominciata il 2 ottobre 1935, avev:1 avuto ltmg.i incubazione. Per turco il I. 935 alla Società delle 11.il'lioni si era remato di impedirla, ma invano sia per l'abile opera di sabotaggio dell:1 delegazione italiana sia per l'atteggiamento cinico di Francia e Inghilterra. Tuttavia la miope politica fra neo-i nglcse dell'appeascmem, condensa[a nel progetto Hoare-l..aval - presemaro alla diplomazia italiana dopo l'inizio delle operazioni militari che scorporava l'Etiopia, era stata rigccrara dalle opinioni pubbliche, co nrra rie al cedimenco delle democrazie occidentali di froncc all'aggressione fascista. La reazione in Gran Bretagna era scata così dura che Samuel Hoare si era dovuto dimettere ed era scaco sostituito da Anrhony Eden. Il 7 e l' I I ottobre 1935 il Consiglio della Società delle nazioni aveva dichiarato l'Italia Staro aggressore e il 18 novembre aveva deliberato le sanzioni econornid1e, con il voto favorevole di cinquan tadue nazioni. Contrarie si erano dichiarare solo Austria, Albania e Ungheria.

NON DIMENTICARE Durante la guerra etiopica, se qualcuno ci sostenne, fu la Germania ; se qualcuno non aderì alle sanzioni, furono I' Aust:ria e l'Ungheria; proprio le Nazioni che avevamo combattuto nel 15-181 Quelle per le quali, invece, avevamo versato il sangue, Inghilterra e Francia, predissero la nostra sconfitta, organizzarono il mondo contro di noi, inventarono le " atrocità ;, dei nostri soldati per agitarle . in campagne gìornalistiche allo scol?o di disonorare il nostro esercito ; alla fine, tentarono di strangolarci e di piegarci per fame. Non dimentichiamo. Non possiamo dimenticare. Sempre la Francia, sempre l'Inghilterra a tagliare il cammino all'Italia, sempre le democrazie a diminuire, a insultare, ad umiliare il popolo nostro e il suo desiderio di vita.

Se vi sono italiani proprio

di così scarso amor

e di cosi indulgente memoria di essere disposti ~ mettere

una pietra su tutto questo passato in cambio di una fornitura ai democratici, i fascisti dj fede, i combattenti di linea non dimentica1,o e fanno loro l'affermazione di quell'orfano della grande guerra, che, volontario in Africa, appresa la notizia delle sanzioni, semplice e serio disse :

Odio menò · c}ii ha ucciso mio padre di c}ii, dopo avere combaffufo al suo fiaqco eò essersi arricchilo col suo saqgue, lo hçr lradifo e ne Jia insu/fafa la memoria. ::1

.

o ~

>

..

M U I IO

i . r" I

t1aUAZ10,;1 •

Tfi

~~

I o

,.,"

:J>a ":J/ })opo/o d':Jfalia,,


Radio Londra diffuse il nome in codice («elefante») per il primo giorno della liberazione il 2 giugno, ma il 3 Kesselring ancora spostava uomini e mezzi verso il fronte, dando l'impressione di normalità. Poi, alle prime luci di domenica 4 giugno automezzi tedeschi,a migliaia,cominciarono a dirigersi verso ponte Milvio. Dal cielo turbinarono volantini degli alleati per i romani con l'appello del generale Alexander a restare uniti e a scongiurare la distruzione della città. La Prima forza di servizio speciale del generale Frederick entrò in Roma al calare della sera. In città vigeva il coprifuoco dalle ore diciotto. Nel tardo pomeriggio si era interrotta l'erogazione dell'elettricità. All'alba del 5 giugno la città esplose di gioia. «D'improwiso, si levò un grande clamore per le strade, come fosse Capodanno. Le finestre e i portoni si splancarono, s'incominciarono a sciogliere le bandiere. Non c'erano più Tedeschi nella città» (Elsa Morante, La storia).


CITIADINI! L'ORA DELLA TANTO SOSPIRATA LIBERAZIONE È GIUNTA! Manif. Cart. V n. 6 Ufficio stampa del Comando civile e militare della città di Roma, 1944 I 00 x 69,5 cm

I.a libera;:ione di Roma, prima fra le capirali dell'Asse sorcrarta al nemico, era passaggio politico e militare decisivo nella campagna d'IcaJia.

e suo

:P. CL R. le e Mllltare dalla Città I Roma rrltorio situato In Zona di iuerra

crrTADINJ:! L'ora della t anto sospirata liberazione è giunta I Le crudeli privalioni a cui i nazi.fascisti hanno sottoposto Boma. il te,oace Javoro svolto in mille forme per laeeare la vostra resistenza, il terrore d.iiruso. le persanzioni, le torture, le fucilazioni sono ~ti vani. Il Fronte della BM.lstenza non h,a capitolalnzi. nella lotta oscura e nelJa muta sofferenza. ba vieppiù rillB\l,l.data la sua fede e la wlontà di lotta per infrangere il giogo dell'oppressione.. . . . Oggi alfi.ne le ce,aggiose bande dei Patr1ou possono collegars1 colle e Alleate. ohe oon alto nobile senso di l'iverenz-a. con strenuo provat.o valore hanno uto giunpr11 a noi senza travolgere negli orrori della guerra la nostn Roma Immortale, Ila dilla Civiltà, faro della Cristianilà nel mondo ! Dal Campidog}t torna a sventolare la bandiera della libertà: di qu lìbertà per la qaale eombatteron soffrirono, caddero i nostri padri nèlla lotta per il sor,lmento, ohè ru il vessillo di o generosa battaglia combattuta dal nostro Popolo! La liberazione Boma ha un significato che trascende iJ semplice, quanto lflorioso deve essere come la diana della riseossa Qhe ohi a raccolta tutte eplsodlo di guerra, le energie sane movimento d'indipendenza e di libertà d' ltaJJL i spirito eletto deve aentire l' im necessità di superare le ideologie di parte e di re le forze in un 'fi.noolo soli ~r la ricost ruzione spirituale e materiale della Pa Col sangue, col endo fede nella lavoro og_nuno d t riscattare la tragica follia di quel giorno in cui, libertà. r1Sanatr i ' iper sè di ogni male, segnò il trjstè destino che opprime.. Immensa è J entura che ha eolfito il nostro Paese, ma non vi ntura ehe poea __ la farlQ là. c!i rinascita d un popolo. Roma deve dare la di queeta na

n mondo In con dlgbità e con dello spirito e de la novella barbar

·ora guarda come non mai a Roma. Da Boma an mezza, il grido di !ede e di volontà del Popolo:~ umana personalità, volontà di combattere per il tr

~ volta al le91, l valori suprçù o di essi oontro-

Ci~ adini..,

La lotta è a

ra dura e torse lunga. Noi dobbiamo eooJ>$ oon lealtà e vigore coi nost valorosi Alleati per liberare i fratelli an oppressi sotto la tirannide, pea ristabilire nel consorzio delle genti quei p eipt di pace e di giustizia, che~no patrimonio della nostra millenaria ci e delle idealità del Cristianflllimo. pel'te il passo Fra le truppt che, a prezzo di lotte sanguinose. si son sino a Roma soll9 uomini a noi doppiamente cari. non sol pel'Chè hanno combattuto pel' ·•abella.i:e il comune n~co, ma anche J>$!'CÀI nelle loro vene scon& sangue it:Qiano. Il mio cuore dli neehio soldato stri~ in un legame ideale le truppe ttlleate di oggi con quelle della. Grande Gwra, che seppero da.re prova di solidarietà al nostro Paese in un momente in cui la sfortuna aveva ott'uscato la gloria delle 11 vittoriose battaglie dell'Isonzo.

Cittadini.., In alto i cuori! Con la mente e con l'anima. flse alla Patria, riprendiamo, Yolenterosi e fidenti. l'ardua opera di ricostruzione! Viva la Libel'tà.l Viva l'Italia! Viva Roma! Viva le Armate Alleate! Dal Campldogho, 4 Giugno 1944

IL COMANDANTE CIVtaf E MILITARE Gen. R. a civenga

II IOI


ASSUNZIONE DI COMAND O CIVILE E MILITARE Manif. Cart. V n. 4 Ufficio stampa del Comando civile e militar e della città di Roma, 1944 84,S x 58 cm Depurato

democratico nel 1924-25, masso ne, il generale Robeno Bencivenga, nominato dal re comandante della p iazza di Roma il 24 marzo 1944, apparte neva alla formazione del Fronte militare, fondaco dal colonnello G iuseppe Cordero Lanza d i lvfomezemolo e composto di ex ultìciali monarchici. Il generale, gradito ai partiti de.I Cln, era già srnro proposto ai primi d i gennaio come comandan te m ilitare nell'in tervallo fra la partenza dei tedeschi e l'arrivo degli alleati, ma Badoglio gli aveva preferito Armellini. Negli ultimi due mesi di occupaàone tedesca era stato accolco e pro tetto, insieme con altri illustri ospiti, nel Seminario romano, retto da monsignor Ronca, presso la basilica di San Giovanni in Laterano. La mattina del 4 giugno assumeva il comando della cittit.

102

Il

"!!!!!'..

IIIIIUI.

me eOllare 1111

~ suo terriloriO;Sil!lfto ~ zona ffl ASSUHZIO~ DI COMANDO CIVLE E Assumo palesemente I Comando civ

d Roma e del suo territorio situato in zona che mi è stato affidato: lGoverno lt Alleati fin dal 24 marzo 4, e che,

e miltare

guerra, e dagl

ramo

d

coraggiosi ed inteligenti olaboratori, esercitato fino ad oggi, clandes · ente, sotto rOIJllressione nazi-fascista ~ I Patrioti del Fron.t e ~landestino di · lenza sono mob11tati per concorrere, _,.int , con le altre Forze Armate e d Polzia al mantedimento delrordine, soprattutto contro eventual azioni crilnn>se d nazi-fascisti o di facinofosi che tentassero d approfittare dela grava det momento per tolmlettere deltli cOllllD; e, p e r ~. esterno dela città, nel'opera di sabotaggiO e d molestia contro I nemico. Tutte le autorità famo capo a me e riceveraaao

a1r

istruzioni. La sedé del Comando è al Campidoglio. La città è di\1Sa in tre settori sotto la giurisdizione d tre Coman-

danfi LA POPOLAZN)NE MANTENGA, FIDUCIOSA, U CALMA, AL SUO LA VcàJ E COI..LAB DELL'ORIINE NELL'ARDUA OPERA DI RICOS 11

craane • •an <ifflet-ale ROOE'ITi> BENCIVENOA


ORDINANZA N. I Man if. Care. V n. 9 Tipografia F. Centenari, Roma, s.d. [ 1944] 100 x 70 cm

Oltre a ristabilire la liberrà di stampa e ad abrogare le d isposizioni razziali emanate dal regime, l' ordinananza (articolo 13) ripristinava la libera circolazione delle biciclette, proibite dai tedeschi perché spesso usace nelle aàoni partigiane. Il divieto di andare in bicicletta, rn travia, durame l'occupazio ne tedesca gli ingegnosi romani l'avevano aggirato, n,ura Monelli, aggiungendo una rotella alla bicicletta così da trasformarla in un permesso triciclo. O meglio non vietato, almeno fìno al 30 maggio 1944, quando un'ordinanza del comando tedesco aveva in terdetro alla circolaàone anche q uei bicicli cmnuffari.

t~m1m~ t1mu ( m1mM( ~nrn tm1· m,~m~ ~ ~~~ rnrrimri~~im~ mm1~~~ rn ,~~rr~ •

···ORDl~A~ZA N. i

Il Comandante Civile e Militare In fo rza dei poteri conferitigli dal Go\•erno llaJla.no e dal Comando ln1otalloato: Pten, esso che è impegno d'onore di 011:ni cittadino che l:i. tecuper:ua ll~rtà sia accompagnata d:t!fa piU $CYttta autodlsdpll~. che è manif'estazlone di torza, che oani ciUidir,o devo ritenersi mobilitato per i1 mantenimento doll'o,dirie e deve intervenire c:on tutti i meu i a.Ilo scopo di calmare a'li animi esa.

sperati, di so.::cotrere i perseguitati éall'oppresslone nazi-fascista.. aJlontanand'o dalfe loro anime ogni umano sentimento di privata reazione e infondendo,;i p1uU0$IO Il convlncimen10 che la alustlzil'.l p1on1a Od ene1a:ici dello Stato non man<:hetà di raggiungere e di puniHI i colpevoli; COn$idorata la ncco.ssità di man!C1nere la dichi:u·-;,zione di " stlllo di c 11om1.,. ai sen~i doll'ar1. 217 del T, U. delle le,ai di P. S.;

ORDINA Art. L • Oa que.st? n:iof'l:'len1C:' t1.1 lle l e Forze Armate e le ~~rze di Poliii~ dislocate In Roma e nel suo 1er1itorio -1iluato in z.ona di guor~ panano, palesemente. alle p43rsonah dirette dipendenze del Comandante C1v1le e Militare. Art. 2 . • le suddette Forzo sono costitui1e: (I) dall'Esercito, dalla Marina e dall'Aeronautica, già oraaniua.1i nel Fronte Clandestino della Resistenza; b) dalle Fom1 dei PIIJ'titi, aià ore:anìu:itt nt l Fronte Ctande$tino él Resl,tef'1'1l: e) dall'Arma dei Reati Carabinieti ;

~?~=: g:::: : :i'1T f.e~ t~a~r j~. dJ .Finanza:

Art. 3. • Sono del pari alle dirette Defsonali dioendcnu dol Comant;t:ante Cl'i'lle e Millt:ue:

. le orp.nizuxionl dtlla Croce. Aoss~ lt:111:i,na; • Il Corpo dei Vigili del Fuoco; • il personate dell' U. N, P. A.; • lo Guardie Giur:ite; • cti Agenti di Vigilanza. dipendenti da l Governatorato e dagli altri Comuni. Art 4. • Tutte le a ltre organin azlonl •rmate non me,,zlonnte neali nrticoll 2 e 3 rimarranno c,ensegna te nel rispettivi alloeciamentl a dispcsizione d.eJ Comando, Art. S. • Pe r i militari di quatsi.l,$i erado dell'Esercito, della Marina e dtli'Ae;onau1!c3 non facenti p:t,rlt del Fronte: Ciao.desti.no d i Resis1enu sara,nno eman.\te di$posl:doni con aura Ordinanza. Art. 6. • Per lo Fotte Armate e per quelle di Polizia, escluse le For:e dei Partiti, nonchò po-r i Vl&ili del Fuoco è tlpristrnato l"uso delle stellette. Le Forze Armato e le Forze di Poliziol $On<> munito di tO$$er.- di r!Conosclmento per&onale e di &pedale bt:aeclale. Art, 7, • le Forzo del Parti1i. orgllniuate nel F1ontt Clandestino di Re$iStenn, qlscono, in c:oncorso con le altre Forzo Armate e di Pollda, l'Io.i u rvlzi d'o!dine pubblico Atl 8. • Ogni disposizione razziate emanata dill recimo fascista o dalle autorità t~ e sche di occupazione è abrogata.. Gli in1eress.:a1i debbono rie11tr.ue immediatamente In pos$eS.SO delle ablt.a.zioni o delle suppo.llottili delle quall siano stati violentemente e&p1oprlatJ. l e Autorità competenti a.dottera.nno i ncc:ess.ari provvedimenti. Art 9 . . Chiunque si t,c,,,.i ln possesso di armi e munizioni di qualslasl specie dowà \ters.arle ai Comandi di Politia più vicini entro "8 o,a d~l'enlrata In vigore della prl!sente Otdinant:i. Tutti i pcrmeui di porto d'a rmi cessano d i avo,e validilà. E' sospesa la vendita d'armi e munizioni di qualslni specie. Art. IO. • I mlll~rl e I cMli 1e:desehì $3U1nno eoncen1lati nella Caserma stoll'81. Fanteria in Rom.a. e s.a.r-;nno sottopotd alla disciplina del Oirit10 interna· zionale di cuerra. Art. U. • Il coprifuoco avrà inizio alle ore 23 o lormine allo ore 4,30, Tutti i permessi di circolazione dur•nte le ore del coprifuoco c:esnno di avere validità, Le Autotità di P. S, $Ono auto,itt:He ;ti rìlas.elo di nuovi permessl. Art. 12. - Permane r obblico dell'oscur.i.men10 secondo le norme in vlaore.

posito

~~~=~~ ì1~111!~::r:

~~~01~·;·,i~; o1t;li~i:,a~t~av~~~:i1::~:::z~~t0c:~1~ i~~~~l:~tedr ; ei~i ~'::~:r:1~ : ~1:'~~~:!te~1f.0

..,.,. l•;~,~~~~::1:~:~:~1~~~~:::r: \1\;;'r'o 0

1

~ 1:~:': i~~~~u~om~i; ! rsJ1d~:ti:

~:;:~:en:~n; e~:~et;:,b:ie~~uerameoto annona,io, data la d ifficoltà momentanea di rlforntmento I U VMia ,c:ala e. l'.t$.SOluti·defi ctnia _di scorto in cui è stata Jue.=ata la CaP.itale. Coloro che, per so1trarsi alle persecuz.ionl nui--fa$CISte, si t, ovano privi delle tenere 11nnon.3,rie, potrarino farne ilchlesta al competente utfido coverl'l&lo, iale., che proV'\tederà per il rUiscfo. Ari. 1S • Con ordlnanu a parie f) disposta l'immediata scarcerazione e fibciatione delle pe rsone eomunQue detenute pe.r reati polltlcl o per racionl di· pendon.ti dall'occupazione nazl-tascista. Art. 16 • I Ministeri, Il Sena10, la Camera. dei Oeput:i.li e tU altri edifici destinati ad utfiel o 5,0rvl1:i pubbllcl, compre so le caserme sa,anno ptesldlatl secondo ali ordini impJrlitl. 1 0 1 11 0 attesa ~j:~,:;s::b!~~rc:~~o~~e!!i!~!m!e~ ~fo~n:11 l~~ji~\~~ti~:i$ 1a":fae! !~à e ~~ ~ iJ~:1~~:.": c::1:: ~a1:i:ig!!':ii F~~a ~i Antifasclsl~ sinora stampati e diffusi clandestinamente. ArL l'.:!. • t..:. popolaz.tol\e, manites.t:ua l;'l 1,roprla esultanza per la tecuper-ata libertà, deve rientrare nella c:i.lma per attendere all'ope ra di rleosttud one nazionale. Pertanto, anche al fine di evitare che clementi torbidi possano lutba re l' ordine, ocni riuntone e d imostrazione In ,uoao pubblico O aP.orto al pUbbll• e.o non potrà avvenire se non s.13 suua ~1.JlOri:u.ata dal Comando Civile e Milit:i.re. · Art. 19, • Fino a nuo..,., disposizione O vìet.1to I' 1.1 so d i divise di qualsias.i touia da parte di pitrsone non app.utenenti al Corpi e aall Istituti n;ienzio01.tl netll articoli 2 o 3. , Art '20• • Saranno rl1or0s111inen1e repressi t~tti ç:ii a tti dl vandaliçmo, che n11ove dlshur.lonl aaglungerebbeto allo tante provocato dalla i uerra, d i tonoòtmo, di ... iolenu. a lle ()tf$Otlt, contro il patrimonio e con1to l'ordine pubblico, c:ho rilevorobboro intomp1ensione del dover1 dell'ora e profonda fmmalurità c ivile e p()lillca. _ Art 21.• Le Forze Arma1ç e le Forze di Pc lizia e luttc lo- altre allo dlpendenzt del Com:arids.nto Civile o MIiitare sono incaricate deU'uecuztone della 1 1 t"e~~~i:,n d ;~s~,1t ~~ea1! r~ :i1tare Teulto,ia!e dl auerra di Roma e he slede.tà in permanenu. preseni~ ?~;;~:~ez;1;0~: !a~!:/l-:~~at~?'1~i~i~~~~\ : 0 /u;, 2-2. · La p:ese.ot~,or<;hnant:t enua Immediatamente in v•gore.

!'~;~

~e~:i:

1

~~1"P.~rJd~r Fr~I):

~1~e:;;~·

IL COMANDANTE CIVILE E MILITARE Gen. R. Bencivenga

'I

103


ROMANI, SONO TRASCORSI NOVE MESI

Manif. Cart. V n. 5 Grafiche lgap,

Roma, 1944 99,5 x 69,5 cm

Rappresencam.a pari ceci ca dei pan iti amifuscisci, il Comitato di liberazione nazionale era naro il 9 sen:embrc 1943 a Roma tni la disgregazione dello Scaro, la fuga del re, il crollo dell'eserciw e h1 restaurazione del fascismo per opera dei tedeschi. Sacro la presidenza di lvanoe Bonomi, comprendeva Partiro comunisca, Parriro socialisca di unirà proletaria, Parcico d'azione, Democrazia cristiana, Democrazia del lavoro, Partito liberale. Nel nome rievocava il francese Comiré de liberacion nacionalc, espressione del movimento France libre del generale De Gaulle. f dissensi tra moderati e intransigenti sulla questione istituzionale e l'assetto Futuro del paese rischiarono di paralizzare l'org.mismo. La proposrn di Togli.mi di accancona rl i per concentrare ogni energia nella lotta di liberazione, confidando nella scelta popolare, a guerra finita, per la soluzione del problema, fu decisiva per supernrc lo stallo. li nuovo governo Badoglio insediatosi il 29 aprile 1944, dopo la cosiddeHa svolca di Salerno, ossia il cambiamento politico derivaco dalla linea di Togli:mi, restò in

104 11

COIITATO CEDTRALE DI LIBERAZIODE DAZIODALE :li.omani. Sono ll·:tlieò1-,,i noir rnt·~i da •1u:111do ì lt'dt'~chi. npt·rlo~i il rnrl'o 1·01 runn,1111•. 1•utr1,·aa, da ottupalori e da 11adroni n~lla l'upil:111• d' Jrnliu. l'on lt,ru l'i,•utrarauo. dopo r,s1•r111• srnli t1w•hUi. i re,li di .-,!In dominnzlon~ l'astista rlw pr1· rrnli ,umi ha morlili1•:t1a l'anima itnli11n11 torrom1wndoln ,·on 1uur lt• arli 1Mla tinnuldè. In 1111rsfi Hll''Ì n11rh1• i 11iì1 hwdi ud i111rnd1•r1• h:umo n11111·1·su 1•111• il 111·c•1e,o allrato non rra rbe l'anliro ~lart• 111•111iro d' 1(11lh1, e• 1•hr il ln,rismo non 1·r~ rh,• il Mrn ~rrrn. dls110,to, 1wr rilht•rc•. 11 1rndirt I~ l'àtria. Da. allora 1·oi ;11 Nt' soflt•rto 1·1·ucll'lmr111t• lnlli i dnlo1•i clPll;i 01•ru11n1iu111• ,1raniera e ddla 11•ndella parllginnn. T!'drsthl e ra..~i. allentl in un'opl'ra nrfanda 1•ou1ro l'anin111 11azion:1Je, hnnno bnnditi, p1•1·s1•guilu1i. arrestali. Infilati i palriotl tisoluti 11 1•rsi,tt'rc. E il ~4 marw. m•llr ro~s,• di S. l'nllMo. la pi1l ~ramie ,1r11p;P barh111•i1·a hll srl(llalo per i i<eeoli ruu1ri Il martirio di llown.

R..amani. l,'11rtt Mlln libernzion0, un~ios11111rntr atlt~a. l' 1rnutn. I 1cdt\~thi sono in roila. I f11$1'ls1i sono rogt1l al ltrO sc1,'l1ifo. Roma uttendr ~clllu i111pazienzr di riprcndrrr io m1m11 lil1rrnmeu111 il proprio desllao. Salutate I' Esrrrito librr:1h11•1• 1•111• è 1•111ra10 ot•tlr 1os1rr rnnrn mili!'nurir. l~•,Ml i' romjMllilo di uomili pNll'Hltatl du nazioni <' dn t•o111lm•nti din·r~i. 11111 ì• nnim1110 d:l un ro11tord11 pro110,itu: liberarr il mondo dal 41!1irlo di pelenza di un popolo rht· ,.j r1·l'dt• ,•lt•uo ul dominio e distrnggl'N' 1wr M'JUlll't' i ncfo~ti rri,'Ìmi nel eazl,mo e fa.'ltism•. lo 11ursto r,~trrilo r'i' am·he 1111 pug1111 tlrlla uos1ra grnf1•. l;' l'm a11J1,1mrdia dl>Jh' F11r,,e armatr ilallaur l'llf nndrano lll'Calo lntontro ai patrioti rht• 111'111• terr1• am•11r11 orr1111a1P M·rilo1111 rol lotti troisrno lr pap;iae tpiffl'I dtl 1111,(jj,o st'eoudo Ri~'ill'gimenlo.

•,1

R.oman.i. I partili politiri rhr nrgli anni delln diltsl111•a l11sl'islft h1umo tu~todito la liawmn della liberlll I' rht>, dopo l'ot• rupazione tedesra, ~i sono rarrol1i 01•1 C'IHil1'.\TO DI LIBf,R.\ZIO,\F: \'.\ZIO:ULE per dirig11N' 111 resl~tl'Dzn dtl PllfSe, 1'i esorlann ad ~wrhm•t·t• ron dii,:11ili1. nl'i modi rb1• 1i saranno indh•ali. il rnstro sentimnlo e il ,-ostro Pl'l!Sli'ro. 1; llnlitt 01111 rhi1•d1• di t'S."'rl' lilo1'1·atn. m:1 i111111•11 di p11tt>1•si libcrnre eomballendo •rr1111lo II quelli 1'111, sone oggi i suoi 1·obrllih1•ruoli e rh1· do1 nnno din•ohu·e i snoi 111l1•a1i. Sr una pirrohl httnda 41 anrntari~ri I' ba getlalll nrlht gnrrru urrunttJ ulln lirrmani:1 di llillrr. l'i1nml'll~U tnlll{ginr:mza dt•I $011 popolo ba ~ di-Irato tbe '111'111 guerra. 1oluh1 dul lu,ri~111• 1•1•a 1•,mdan11u111 dui ,noi interrssi, dai ~noi ld,•illi, dalla ,aa ~1~11:!. Pt'tti() ,11111 l'OIIUI• ieri• In nnm11 gnrrl'll prr ronr1•llnr1• ltt wrgugnn di 1111t•lln rh1• h· In i111po,ta. t: ltulla wru. l' lrnlin deg,11 i1Blim1i, e' pronta a ri11remler1•. uri soJ,,o della ~ntt trttdlzlettt', In sua missicllle nel mondo. Es.,o l'Uole (•onfrihnirl' a t•1·1·a1·r m•lln 1mrr d11rrrnll• In l1·a11•rnili1 dei 11opoli lilwrl rd ,•guaii.

Il Comitato Centrale di Liberazione Nazionale IL LA LA IL IL IL

PARTITO LIBERALE DEMOCRAZIA CRISTIANA DEMOCRAZIA DEL LAVORO PARTITO D'AZIONE PARTITO 'SOCIALISTA PARTITO COMUNISTA


carica fino ,ùla libera7ione di Roma. Gli sarebbe succeduto il governo presieduto da Bonomi, diretta espressione del Comitato.

io!

AL CAMPIDOGLIO! s.J., s.d. [ 1944] 58 x 41 cm

La libera7.ionc di Roma inaugurò un

profluvio di iniziative po liriche, giornalistiche, editoriali, talora effìmere. Olrre ai partiti del Cln, fioriva una moltitudine di associa7.ioni, movimemi, raggruppamenti

e sigle.

LIBER~TORI. il popolo romano vi saluta e vi ringrazia. Voi avete sotto gli occhi una cittadinanza ferita a mor· le da molli anni di servitù e di umiliazione, voi avete dintorno milioni di creature oppresse dalle Peggiori sventure come la fame, la nudità e la vergogna; voi avete perciò dinanzi il compito più alto che tocchi a vincitori.

Atl:EATI. ricordate che la vostra vittoria è comune a voi ed a tutti gli uomini di buona volontà che abitano la terra e che le vostre armi, consacrate dalla libertà, sono state invocate e benedette da noi, dalle nostre donne, dai nostri figli anche quando i lutti si abbattevano, sui focolari quasi spenti.

VINCITORI. ricordate che il popolo lacero ed affamato che v i acclama, à vinto oggi insieme a· voi la vostra stessa battaglia per l'uma nità, Insieme ai cittadini di Roma vi salutano Lafayette, Garibaldi e Bolivar di cui avete raccolta l'eredità ideale. I popoli nel loro cammino si ricambiano talf doni e tali servigi; voi Liberatori, che vi siete un giorno liberati, dovete andar fieri di stringere le nostre mani ancora segnate dalle catene, tremanti pel terrore e scheletrite dalle privazioni : Sono mani che si levano alte per acclamare e benedire voi ed invocare lddio. Voi avete raccolto ed armato l'urlo della cosciehza degli oppressi che risuona da un capo all'altro del mondo: perciò siate benedetti. LIBERATORI, ALLEATI, salite al CAMPIDOGLIO perchè lo avete meritato: è ROMA che vi incorona VINCITORI.

II •os


IL PARTITO DI UNIONE PROLETARIA È COSTITUITO DA UN COMITATO PROMOTORE Manif. Care. l ii n. 5 Società anonima poligrafica italiana, Roma, s.d. [ 1944] 99,5 x 69,2 cm

Uno era i ranci partici della mi riade che usciva dalla clandescinicà all'indomani della liberazione di Roma.

106 11

PARTITO DI UNIONE PROliTIRII ilaa}Y!..,-e m

~

~

E!:..::

._

Il Partito di Unione Proletaria è costituito da un Comitato Promotore. il quale l'este.rà in carica fino alla prima assemblea, dopo di che renderà conto del suo operato a ll'Assemblea del Partito che provvederà alle nuove elezioni. Le finalità del Partito di Unione Proletaria sono le seguenti: 1' ) Realizzare una unione ideale e organizzativa fra tutti i partiti di tendenza proletaria in un unico organismo atto a provvedere al benessere del lavoratol'e. aqwùllWl!l.• "': S.% appartenga. qua lunq ue sia il la vo1.,, e ~volge. tanto intellet tuale che m ao'ùi,Jti: ·· 2') Impedire aa ogni costo. anche col sacrificio della vita. qualunque tentativo di organizzare sotto qualsiasi veste e nome una nuova dittatura. 8') Nel suo atto di costituzione ii Partito di Unione Proletaria dichiara di aderire incondizionatamente ai principi fondamentali delle legislazioni democratiche e liberali ed al magnifico programma sviluppato dall'U. R.S.S. 4") T utti indistintamente, senza eccezione di nazionalità. e di razza. possono es.sere iscritti! al Partito di Unione Proletaria. purché con la propria attività sia intellettuale che manuale. iano il loro piccolo o g1-ande contributo alla vita sociale che tende, nel suo perenne e fatale divenire. a più. alte forme di civiltà.. Sono esclusi dal Partito di Unione Proletaria tutti coloro che vivono sfruttando il lavoro altrui o le ricchezze accumulate da altri. o che non svolgono alcuna a ttività. di p ubblica. utilità nella vasta organizzazione della vita sociale. Sono inoltre esclusi dal Partito di Unione Proletaria tutti coloro che hanno riroperto cariche polit iche nel defun to p. n. f. e tutti coloro che dopo 1'8 settembre hanno dato la. loro adesione al p. f. r. 5") 1l Pa rtito di Unione Proletaria intende convergere tutte le sue fol'7.e pel': A)- li benessere e la tranquillità del lavoratore intellettuale e manuale. s-ia duran te lo svolgimento della propria attività sia durante i periodi di disoccupazione e di forzata inazione ca.usata da invalidicà. o vecchiaia. (Cercando di non ricadere negli e1•rori dei passati regimi. i quali elai•givano elemosine e non mezzi decorosi di SOStelt~ mento agli inabili al lavoro). B) - Pur9are con una severa selezione gli organi dello Stato costituiti dalla Magistratura. Militarismo, Polizia e Burocrazia in tutti i campi. C) - Prowedere ad una profonda modìficazìone nel sistema carce1'8.rio affinché te c.11.rceri diventino centri di educazione e 1'9d@nzione di coloro che possono aver mancato anche perché spinti da ineluttabili necessità1ieterminate da insufficienza nell'organizu.zione della vita sociale. D) - Riformare r adicalmente il sistem.a oligarchico della finanza. delHnd ~ del commercio. affi nché ciascuno possa s,•olg\!N3 una proficua attivitt ai fini di un sempre ulteriore progresso nella civiltà, arflnchè ciascuno rico pra nella società. il posto che gli compete per le proprie capacita tecniche e p:,ofessionalL affinchè ciascuno abbia il giusto compenso che gli spetta in base al proprio lavol'o, affi nchè sia definitivamente eliminata o•gni forma di parassitismo o dì vampirismo atpitalisticosul lavoro intellettuale e manuale E) - Promuovere la formazione di un governo povero formato da una moltitudine di Lavoratori benestanti. lmpedil'e qualsia.si guerra contro chiunque, dovendo prevalere nelle questioni internazionali il ragionamerto e la reciproca comprensione. Otiene1"6 ohe il proletariato di tutto il mondo formi una sola famiglia nella qualuiamo ugualmente divisi fra tu tti le riechezzee le miserie.le gioiee idolol'Ì immanca bili i:jel.l'umanooonsonio. Sede del Comitato Centrale: Via dei Gracchi. 29'1P."'~ COMITATO PÌ1tOMOTORE


ROMANI! È L'ORA Manif. Cart. lii n. 7 Grafiche lgap,

Roma, 1944 99,8 x 69,5 cm

Il Psiup, nato dalla fusione del Partito socia Iisca e di d uc formazion i minori, il Movimento per l'unità proletaria, e l'Unione proleraria italiana, era stato fondato in una riunione tenuta a Roma il 22 e 23 agosto 1943. La prima direzione si componeva d i Nenni, segretario, Pertini e Andreoni v1cesegretan, 1'vforandi, Lizzardi, Buozzi, Fabbri, Viocto, Vass,ùli, Luzzatto, Romita, Zagari, Corona, Vccchiccri, Crisafulli e Basso.

PARTITO SOCIALISTA I ALIADO DI UIITÀ PROLETIIIA ROMANI!

E' l'ora. I nazisti si rilirano sotto l'inflllr.nrt dr,içU l'sertiti alleali. LII s11h11r drlln u11Zionr rsigc rbr d1•fl'pdifirio lu,wistn QOD rr~ti pietra i.a pitt,a: Nlf' si-.. ritaffialr nr.ll'omhra tultP le> !orzi, del p!L';suto: rlw dnl C11mphlo171io si lrii la rnrc drl popolo ad additare all'Italia 111 nrec.11.~iUI di portnrr tt rompimt•nto In lultn ontro gh lu,a~ori r roa!N il nemlfO •i dtutre. Dircnuto prot11goni~h1 dello 11ropri11 ~1ori11. sia il 11<1polò gi11~10 ,, inrsoratbilr: l(iusla ~ HR H senso della giustlzi:1 1·nrillu urs.~unn 011ern di llrnr t• di l(r:mdnaa po~ grnui11art"; iaf'~bìlt pettlw -,:li dr.boh•zzt1 p,..,pu,•frehhP il ritorno olfrn,ìro drlla reuiour.

ITALIANI!

li Partito Sotiuli~t• riprrndrndo iu rampo a1iertu dopo rirrn rtnti a11ni 411 NtspirUie~ il !<lNI jllllle di lotrn prr lo rivrndirazionl sorinli r. pnlitithP drlln rlll.',l;t la,oracrire, looù ,all'aaieat del pepale la certezza della dttoria. llnlone del popolo Pf!r rorrtrr in ~ortorso dt•i no~cri !ratrlli del featNI t dal l1arbaro in111sore. Cnione d11I ptpeh; aull'lltatt U fLvi-. Uniom• dt•I po11olo Pf'I' tlimilll!rt• dnl p;o1 rrno ogni su11rr:.tltr influenza lkJl11 I ~ rtazlearil' rbr sono torrrs1101t'll1bili rol liL~ri:;mo delln rrott11111tlc dittatura mus.~oliniana t tlltla ~,..,.. fastista. IJnione del 11opolo ptr In rosliturntr glndlr,• so, rnoa Mli~ rrspom;ahililil d,1 _,.,o. dt'lla lol'llll 1111111'1 dello Stato e del111 ussisi eronomithe della nazione. l'nionc del 110110!0 111"11& lolln 1wr la lib,•rtll r per la drmocrnzia rhr p!'r i lateratllf'i ~ ltUa per bi Ub(lra Rep11hbliro Sorinlista.

ROMANI!

li Pnrlito S0eialist11 1 i inrita ud arcoglirre con tuor4' !ratrroo lr truppe aUtall' dtl' en1ruo a R..a. ::(lt1'rr11 111 nosfl'o paesi• um ~onn slalr dnl l:isrismo ~dlft' l'On l'riminle inro~eiN1z11. l,n rrs1iousabilitll tiri s1111i:-11c iHtliano rersnto in questa guerra. dl'lla dist1'11.zioff delle ati,tre t•ittù, della mi~1·rit1 111'1 popolo l'irndl• 1111irnmenle su llossoliul, su l'ittorio Etnanoolt. t-11 ,;eratttai tff tlt'libf>ra.lamrnlc 1111111111 sra11•11uto il r11111rlismn 1• rhr dorranno renderr strrtto tonlo drl lere delitto NIIINJ la ,atria e ronll•o l'umauitll. I soldati rb•• 1•nlr11110 11 llom!t iuralzuudo Il' ordr hitlt•riauc iu r11tta saa111 ....,, SI' la l8f'I ~ 1•1>nh•o il lasrismo i' tominri11t11 1111nltro uuui 11rs11110, In 110,trll. la /l04'rrn dt'i :<tdlllsll I' ~ i uìilÌISrilllll. 111 guerra drll'arnngnnrdin del 11opolo iiali:mo hn arulo inl1.io nel lnlv.lr oHollrt> l t:?2. qu!Hht lt pen, • Uomo furono dnlln lt!lloui:1 tiri mo11art'l1 aprrie a111, bautlc io tumida 11rr11, o dura a oltrr l'l'llli u td ~111 1•unosr1•1•c h·1·;,'11!', i~t·ritl'ndo nrlln storia d1•11'1'lrr1111 lotta 1wr la lil>t'rlll la sollorellZI t1i lutto 110 ,.,.i, I' il murlirolugio dei suol figli migliori. da Ginrnmo :tlaltt'olli ni 320 lueilntl fflla lo.<N tli Su C'aUbl., ~on c•sst' lmnno dirl1iurnto 111

nl'A Il, f llO\Tf. l'\IIC'O DI LOTI.\ l'O.\TRO IL HZl•f'AStlSllO !

,Ulm AL l'OPOl,O PEII Sf'.\Cl'l.\lllì A FIA.\CO DElll,1 .\Ll,ll!TI llU IN\'ASIRI 0111.llRlA.\l Il l'Ell U .\llìXf.\1111 ,\'lìl t'Oll1'1LIZI UA (TI OIIS0.\0 CIXIIL'E ,trn l'ARl'IHO.\O Pllll sakGIOG:\RE L'llfRIP.\ & DOrn l.\\'ECE Tnon ln.u :\O L.\ 1.()110 1'01111,\ ! I.IBEltl'A' E tlllS'l'IZI.\ SOCIAli!J ALLTULIA, ALl.'lìllllOl'A. AL ,l!OSDO!

TIVO NAZIONALE

·P, S. I. U. P,

II

107


ROMANI! L'ESERCITO TEDESCO Manif. Cart. lii n. 8 Grafiche lgap, Roma, 1944

99,8 x 69,5 cm

1.'.imeriezione augurale della chiusa - «Viva la Repubblica Socialista Italiana» racchiudeva il programma dc:I Psiup, partito di vertici dalla matrice culturale non om.ogenea, originaw, alla cadma del fascismo nel luglio 194'.3, daJla fusione di grup pi diversi. Sulla prospettiva della rivoluzione democratica, condensata dalla formula della «Repubblica socialista», Nenni si esercitò nell'arcicolo di fondo dal ticolo Si passa e si p({sstrà, pubblicato sull'«Avanci» del 5-6 giugno 1944 . Quell'espressione riecheggiava il congresso del 1937 e già allora aveva incontrato il rifìmo dei comunisti.

I 08

11


«VOCE OPERAIA» SETTIMANALE DEL MOVIMEN TO DEI CATIOLICI COMUNISTI Manif. Care. lii n. I

VOCE OPERAIA" Sett imanale

DEL MOVIMENTO D EI C A TTOLICI COMUNISTI

s .l., s .d.

22,8 x 64 cm «Voce operaia», organo del movimento dei cacrolici comunisti, nacque a Roma, nella tipografia di Edoardo Angelini in Trascevc(c, il 4 ottobre 1943 pcr iniziativa di Franco Rodano e Amedeo Coccia. Nel periodo di dandestinicà uscirono quattordici numeri. Per numero di copie - ne tirò fino a 23 mila - inferiore solo a «l'U11iti1» e a «!calia libera», aveva due canali di diffusione: i Gap e le orgarnzzazioni cattoliche. E~orrava alla lotta contro i nazifascisti, ma dibam:va anche temi di domina e filosofia marxista. Il primo numero di «Voce opernia» non clandescina, il quindicesimo, uscì il 5 giugno 1944.

II 109


MASSONI D'ITALIA! ITALIAN I TUTII! Manif. Cart. lii n. 6 Roma, 1944

100 x 70 cm

Durame il ventennio fascisca la Massoneria italiana era staca messa al bando e perseguitata, non solo perché minacciasse il regime con strategie di potere avverse, ma perché contendeva con il fascismo nella sfora ideologica per il medesimo obiettivo, conce-lione e coscrnzione dell'uomo nuovo, proponendo un modello alcernacivo di religione laica. AGDCADU è l'acronimo della formula «Alla Gloria del Grande Arc.hicecco Dell'Universo>.>,

4.·.6:.0:.6:.4:.0:.IJ.·. MASSONERIA UNIVERSALE

COMUNIONE ITALIANA

Libertà Fratelianza Uguaglianza Or.'. di Rom.a 10 Giugno '944 E: . V:.

Nassoni d'lialia ! haliani fuiti ! La Massoneria Italiana di Palazzo Giustiniani • cresciuta tra le segrete e i patiboli, illustre per martirii e saèrifid, temprata nelle lot~ secolari che ci dettero completata la Patria e che ebbe a Gran Maestro Giuseppe Garibaldi • fu per ventidue anni il primo e più colpito bersaglio di lotta da parte del brutale, sang-uinario e dilapidatore governo di tirannide, il quale non è riuscito a fiaccarla nella diuturna tenace lotta, anche quando il principio della libertà pareva essersi oscuraro nelle coscienze della generalità, perchè l'Ordine, scuola di carattere e di eroica devozione alla Patria, è immortale come l'Ideale a cui serve.

Essa ha esultato ed esulta nel vedere restituita e salva al culto della libertà Roma, la irrande Madre più volte millenaria della civiltà e del diritto, custode dei ricordi più grandi e sacra all'intera umanità. Ed ora Essa invita all'unione sempre pili salda per la lotta ognora più implacabile e spietata degli italiani a fianco dei valorosi Alleati, paladini di libertà, perchè il principio democratico, fonda mento costituzionale del nostro Ordine, trionfi in tutt~ 11 mondo; perchè la Patria nostra sia completamente liberata e finalmente restituita alla propria sovranità ed indipendenza, alla sua missione di civilta e di umanità millenaria. nel reggimento politico costituzionale che liberamente dovrà sclegliersi come sicuro palladio dei suoi liberi ordinamenti e della eff<?tt!va partecipazione de! suo popolo alla d!rezione della cosa pubblìca. Sia una Unione sacra in nome della grande schiera dei suoi Martiri, delle devastazioni, saccheggi e persecuzioni subiti, del vilipendio delle pubbliche istituzioni e della libertà, delle vite umane, manomesse e della rovina morale politica ed economica a cui é stato por tato il Paese. Tornerà sicuramente grande l'Italia se continuerà (e non potrà nè dovrà mancare) la concordia degli uomini migliori senza distinzioni di partili, di opinioni e di fedi nell'opera di risanamento delle coscienze già traviate e nella formazione delle nuove, Inesorabili nel dover purificare la vita pubblica da quanti furono artefici e collaboratori o flancheggiafori di un dominio d'infamle. L'Istituzione Massonica, che in quest'ultimo ventennio ha visto arricchirsi il suo secolare martirologio di una larga schiera di nuovi martiri e vittime, è sopravvissuta rinsaldata nella Implacabile lotta contro i principi civili ed umani che sono da Lei custoditi e simboleggiati; e la sua vecchia e grande b<1ndiera è tornata ad essere issata - gloriosamente e per sempre In Roma contro ogni minaccia di ritorno di tutte le sinistre cose e le sinistre idee, tenacemente abbattute.

Per Il Co111tato Provvisorio della Grande Maestranza e della Sovranità del Rito Scozzese

UMBERTO CIPOLLONE 33:. GIUSEPPE GUASTALLA 33:. ERMANNO SOLIMENE 33:.

110

Il


PROCLAMA DEL MOVIMENTO LAVORATORI CRISTIANI Manif. Cart. Il n. 70 s. l. , s.d.

Proclama del Movimento

Làvoratori Cristiani

31,9x42,3 cm

li Movimento dei lavoracori cristiani nacque a Torino nella primavera-esrace del 1944. 'fra i fondatori Ernesco Baroni, Tullio Benedetti, Felice Balbo. Alla fine del I 944 aderì al Parei tu della sinistra cristiana, costituendone la federazione wrinesc con figure quali Luciano Barca, Paolo Boringhieri, Giovanni Cairola e Giuseppe Rovero. Quamo alla composizione sociale della militanza, gli incellcctuali prevalevano sugli operai. Rifi uto del capitalismo e analisi storica marxisca le affinità ideologiche con i comunisti.

Il Moviment; Lavoratori Cristjani ha superalo vittoriosamente la prim: e più dura tappa partecipando atiivam'entc alla liberationc d'Italia. Il Movimento Lavoratori Cristiani avanguardia di rotta dei Lavoratori Cristiani è di tutte le migliori fone progressiste che vlvono la vita cristiana, . afferma che la Hberaziouc del paese è la PRIMA ma SOJ.O la prima lappa del suo cammino, indica a tutti i lavoratori Cristiani come PROSSIMA POSSIBILE ·E UROtNTE CONQUISTA : 1) abolizione dell'assurdo p rivilegio della monarchia dietro la quale facilmente s i nascondono le forze reazionarie nere d i ieri e bia nche di domani 2) socializzazione piena e immediata del grand e capitale (grande industria, credito e assicurazion i) 3) abolizione dello sfruttamento capitalistico clel latifondo secondo Il principio " la terra a ehi la vo ra,, ' 4) affidare o rganismi veramente democ ratici l'epurazione integrale e inttansi· gente di tutta la struttura d ello Stato e di tutti ·i posti d i responsabilità di tutta la vita -civile.

a

Lavoratori Cristiani,

..Soltanto la nostra piena affermazione cristiana ci dlstìngce daì compagni del partito comunista e del partito socialisti. Sappiamo puctroppO che spesso lo sfrutfamtnto borgltcse ha bassamente usato la nostra Santa ,Religione come mezzo per opporsi ai nostri co111pagni fino a farci irridere. Questo uon de~e più essere.

·

Compagni,

In due anni di strenuo lavoro segnato dai nostri gloriosi cadoti durante i quali il nostro Movimenlo si è affermato sia al sud che al nord d'ltalin tbbfamo din:oitn to che la Rdigione non solo puo non dividere i lavoratori, ma anzi ,può abbattere tanti ostacoli, superare fanti inutili settarismi, unificare tante forre, accelerare la

GIUSTIZIA

Lavoratori Cristiani, il Movimento lavoratòri Cristiani è

il vostro movimento l'uni.l à proletaria è il vostro fronte Viva il movimento Lavoratori Crj stiani ! . Viva i I · Proletariato Torinese ! ' Viva i Gloriosi Caduti per la Giustizia !

/ ·.~' f· t ..... · 1D

;/ • ...........

Movimento Lavoratori Cristiani Federa zione Piemontese

li

111


COL NOSTRO SANGUE

Manif. Care. lii n. 2 s.l., s.d. [ 1944} 56 x 80 cm PWB PC 23 sul recto

La sigla P\XIB atte_.;ta la produzione da pane del Psychologiml Waifàre Bmnch. Agli ordini del generale Eisenhower, l'organiuazione per le operazioni di guerra psicologica, ossia «la diffusione capillare di propaganda con il fine di minare la volontà di resistenza del nemico, dcrnorali:1.:1.arne le forze e cenere iùto il mornle dei propri sosteniwri», fu costicuita, presso il quartier genera.le delle forze alleate, nel novembre 1942 dopo lo sbarco in Nord Africa. La guerra psicologica comportava sia l'uso di vari me7.,zi di comunicazione per sostenere le popolazioni nell'Europa occupar.a e ottenerne l'acquiescenza alle decisioni del Comando supremo si;1 la propaganda di consolidamento nelle zone liberate. Una strutcura embrionale, antenata della futura organizzazione, era Stata costicuita in segreto il 25 giugno 1941 negli Usa e affìdata alla guida del tenente colonnello Percy Rlack. Tra i suoi compici pii1 imporcami figurò sin dall'inizio l'analisi quotidiana della propaganda dell'Asse. Il personale, sia militare sia civile, impiegato dal P'X'Il su cu et i i teatri di guerra non superò mai le 2 mila unità.

Col nostro sangue vi abbiamo restituito i vostri can1pi. Non v1 chiediamo che

di fecondarli col vostro lavoro


UNITI! CONTRO IL NAZIFASCISMO ASSASSINO Manif. Cart.111 n. 3 s. l., s.d. 83,S x 58,S cm

Nella nO[[e fra il 3 e il 4 marzo 1944 Togliatti inconcrò Stalin, indi partì da Mosca. Il I 4 marzo l'Urss riconobbe il governo Badoglio. Il 27 marzo Togliatti, alias Ercoli, giunse a Napoli e il 3 1 renne, al Consiglio naz.ionale del Partito comunista, il discorso che annunciava la nuova linea. Arduo fu convincere della «svolm», la decisione di entrare nel governo Badoglio, Scoccimarro a Roma e molti comandanti delle brigare Garibaldi nel Nord. La priori[à era la Iocr.i concro il nazifascismo, anche a costo di allearsi con le forze conservatrici e i monarchici. Il 30 aprile Togliatti si incontrò con il genenùe britannico MacFarlane, a capo della Commissione di concrollo, il q uale informò subico Londra e \'v'ashington del colloquio, dal quale era emerso pieno accordo sull' urgenza estrema di formare un governo comprendente tutti i p:irtiti.

-. ;~~~'.,: ~ . t~;.

~-~

~·,,. ,~1

~:~:,.~

<:'·~DTITO

...!~1,iSr:f'"L

COMUNI

F1;9 ~

II 113


EDITO DAL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Manif. Cart. lii n. 4

s.l.. s.d. 83,S x 59 cm

11 Parcico comunista d'Jralia assunse il nome di Partito cornunisca italiano il 15 maggio 1943, quando fu sciolta la Tcr1.1 internazionale.


GIORNATA DEL PARTIGIANO E DEL SOLDATO

GIORNATA DEL ~ARTIGIANO EDEL SOLDATO

Manif. Cart.11 n. 64 Istituto poligrafico dello Stato, Roma. 1945 24,6 x 35,2 crn

Domenica 18 febbraio alle ore 10,30 in Piazza del Popolo, alla presenza delle Autorità Alleate e Italiane, di famiglie di partigiani e soldati caduti nella guerra di liberazione nazionale, e con l'intervento di tutte le organizza. zioni politiche, femminili, giovanili, studentesche e sindacali, dell' A. N. P. I. e di tutte le associazioni combattentistiche,. parleranno :

Dopo 1'8 settembre 1943 furono 35.528 i partigiani caduti e 20 mila i soldati del Regio esercito uccisi nelle rappresaglie nazisce, a Ccfalonia, in Grecia, in Montenegro. La R scampigliaca attesta la provenienza, per dono, dall'lsricuco per la Scoria del Risorgimento negli anni Cinquanta.

0

S. E. BONOMI, Presidente del Consiglio; S. E. CASATI, Ministro della Guerra; S. E. SCOCCIMARRO, Ministro dell'Italia Occupata. L'U.D.I. offrirà al Corpo Volontario ·della Libertà una bandiera che sarà decorata di medaglia d'oro: · Ricompense al valore saranno <:oucesse a partigiani,. soldati, marinai e avieri che nella riscossa nazionale hanno tenuto alto il nome d'Italia. Il 18 febbraio_, grande giornata di solidarietà uazionale, dimostrerà che il popolo italiano è tutto unito intorno ai suoi gioriosi comhatteuti e vuole compj.ere ogni sforzo per l'immediata liberazione d~lla Patria dall'invasore t~desco e dal fascista traditore.

VIVA L'ITALIA DEMOCRATICA! ViVA I SUOI EROICI GOMBAITENTI !

Intervenite! Fate offerte per i Partigiani ! Arruolatevi !

.. o ..•"

,

M U II O

JJ.1

~~

.

Ministero cleD'Jlalia Oceupata.

B (1UUi87) Rom:J, l ~

• lstUulO PoUgrafk.o dello $lato • G. C. - (~ o 30.000)

II II s


Nel novembre 1943 il plenipotenziario Rahn affidava a un memoriale le linee guida e i princĂŹpi ispiratori del lavoro culturale da svolgere nell'Italia occupata e avocava a sĂŠ la direzione della propaganda, esautorando le altre strutture naziste operanti in quel campo. Istituiva due uffici, uno a Milano e l'altro aVerona, con la funzione di produrre e distribuire materiale di propaganda - manifesti, opuscoli, cartelloni.

Propaganda Staffe/, reparti organizzati su base territoriale, con uffici a Milano, Bologna e Padova, ufficio stampa dell'ambasciata tedesca, con sede presso i consolati di Milano, Torino, Genova, Firenze e Trieste, e reti di informatori erano le fucine dell'impianto dedicato alla produzione di propaganda in Italia.


PROPAGANDA DI GUERRA GUERRA DI PROPAGANDA


ITALIANI! I SABOTATORI AMERICANI SONO ALL'OPERA! DIFENDETEVI I

SII VIGILE

COSÌ L'AMERICA EDUCALA GIOVENTÙ ALL'ASSASSINIO E AL SABOTAGGIO

Manif. Cart.11 n. 45 s.l., s.d. 99 x 69 cm

ATTENZIONE ITALIANI! I SABOTATORI AMERICANI SONO ALL'OPERA DIFENDETEVI!

È STATA ASSASSINATA UNA GIOVANE MADRE ROMANA DALLA MANO DI GANGSTERS AMERICANI! Manif. Cart. Il n. 43 Novissima, Roma, s.d. 98 x 69 cm

Ne l numero di «Life» del 22 marzo 1943, nelle pagine 4, 5 e 6 comparvero, due a due, alcune foto in b ianco e nero, incentrate sulla similitud ine fra gattO e soldato. In quelle di sinistra un felino, colto mentre prepara l'agguaco, spicca un balzo, si avvici na furrivo, ghermisce u n topo, in quelle di destra l' altro componente della diade metaforica: un soldato americano

(lo stesso del manifest0 qui

riprodotro), immortalato in pose plascicame nce felin e. Sulle immagini del gatto, l'incip it in caratteri bianchi: «Like a cat. . . », su quelle del mi litare, la chiusa: «Be Akrt», «Be Quick», ,,Be

11 s

II

I SABOTATQgl AMERICANI SONO ALL'OPE~A!

D

'•


Quiet», and «Be a Killer», nell'o rdine. In un trafiletto si spiegava la genesi del serviz.io fotografico. Cescrciro statuni cense aveva pubblicaco una collana di manuali per addestrare i soldati a uccidere. A Gjon Mili (genio della focografia, il primo ,l usare flash elettronico e luce stroboscopica, autore di capolavori nel campo del ritratto e di scacci celebrati d i performance artistiche, teatrali e sportive) si erano commissionate le immagini adatte a illustrare le massime «Be Alert», «Be Quick», «Be Quieo>, and «Be a Killen, (cioè, «Smi sempre all'errn, colpisci per uccidere, co n rap idità e senza far rumore»). Quanto ai nemici sui quali appl icare le tecniche mortali, mutuate dagli indiani d'America, esposte nei manuali e ill umace dalle foro, «Life» pa rlava di «Japs» nelle giungle del Pacifico meridionale, non di inermi mad ri romane.

II

119


L'ITALIA NON SI SALVA CON DISCUSSION I

Manif. Cart. Il n. 27 s.l., 1943 83,2 x 58,8 cm WPr/lV - 1-Nr. IO PL X/ 1943 E.G.A.sul

recto La sigla \X'Pr sra per Weh1machprop{{gp11da. 'frartarive concrete era la Wehrmacht e il ministero della Propaganda (Ri'v!VP) per j_\ coordinamento della propaganda bellica e l'organi1.1.azione di unirà di propaganda si erano avviare sin dalla fine del I937. TI nuovo dipartimemo, posto sotto l'Oberlwmmand.o der Wehrmacht (OK\X'), che avrebbe gestito cucce le attività di censura e propaganda bellica, fu istituiro il l aprile 1939. Fra i primi compiti 011,r.mizzazione di compagnie e produzione di rnateri,ùe di propaganda in visra della guerra. La stru ttura organizzativa delle Propt1gandaI<ompanien (PK), il nucleo delle eruppe di propaganda, subì va r.i cambiamenti nel corso della guerra a seconda delle condizioni, dei compici e degli ambienti particolari. t invasione della Francia e del Belgio comportò l'iscicu7.ione dei primi grandi Propaganda Abteilu.ngen (PA) per i paesi occupati. [esistenza del regime fascista aveva risparmiato ai nazisti lo sforzo di ideare una stracegia di propaganda rivolrn all'Iralia, ma la caduta del fascismo, l'armistizio e l'occupazione mili rare O

, 20

11


inducevano una svolrn improvvisa. Anche in Italia la propaganda fu aBìdata alla Wehrmachtpropaganda, che produceva volane in i e rrnrnifèsti siglati con le lettere PAD. Dopo orrobre 1943 la competenza passò alla \VPr IV (quarra sezione della Wehrmachtp1·opagand,1, Aushmd Propaganda), sotto la quale si trovava la Propaganda Staffe! West con base a M ilano. PAJ (Propagan&1 Abteilung !tafien) operava a Verona come distributore dei quattro gruppi Propaganda Stajfèf. Arbeùseinsatzstab produceva solo materiale per l'arruob rncnco di lavoratori da mandare in Germania. PK cm un'agenzia focogrnfìca e di scampa, alla quale competeva la distribuzione nella Rsi dei periodici tedeschi «Sign,ù» e <<Der Adlco, in edizione irnliana. La sigla arresta la produzione da patte della quarca sezione della V1ehn11achtpropagan&1, Ausfand Pmpagand.1. IL «LANCIARAZZO» TEDESCO

UNA NUOVA ARMA Manif. Car t. Il n. 25 s. l., 1943 59 x 83,5 cm WPr/lV - I-Nr-.78 -

Xl/1943 - OB su l

recto

Uno fra i remi prediletti della propaganda, le armi nuove messe a disposizione d,ùla Germania. La sigla ,mesca la produ7.ione da parte della quarca seàone della Wehrmachtpropaganda, Ausland Propaganda.

li

121


COLLABORANDO LAVORATE PER l'ITALIA! s.l., 1943

83,5 x 58,8 cm WPr IV-J Pl 6 X l 1943

sul recto

La collabora2.ione soBecicar.a daUa propaganda all'alleato occupato comprendeva anche l'adesione ideologica. L-t Repubblica sociale icaliana, che si proponeva come reincarnazione del fascismo originario, era posta socco tmela tedesca. La sigla attesr.a la produzione da pane della quarta sezione della

Wehm1achtp1vpaganda, Ausl.t.md Propagan~la.

122

II


Manif. Care. Il n. 52

s.l., s.d. [ 1944] 100 x 70 cm PAJ 1/56 sul recto Amibuico a G ino Boccasile. La carneficina di civili sotto i

bombardamenti, soggetto ricorrente e sfnmam dalla propaga nda per denunciare la disumanitĂ dei nemici, d imoscrava l'insuffĂŹcienza della contraerea. La sigla attesta la produzione

da parcc della divisio ne Prop,1ganda Abtei!ung Ttalien, Paj, ovvero il reparw per la propaganda in Italia.

11•n


APPARECCHI AMERICANI HANNO BOMBARDATO TREVISO IL 7 APRILE Manif. Cart. Il n. 3 s.l, s.d. [ 1944) 49 x 22,8 cm

Apparecchi AMERICANI hanno bombardato Treviso il 7 Aprile, sa 55.000 abitanti vi sono state 5.000 vittime in gran parte bambini.

Questa ncn è guerra leale è assassinic. Gli ANGLO - AMERICANI

si

stanno

ricoprendo

d ' infamia

nell" attuale conflitto.

li 7 aprile 1944,

Chi non vuole riconoscere tali fatti è un' incosciente che nuoce e alla propria famiglia.

venerdì santo, Treviso subl un massiccio bombardamento allearo. Secondo la relazione ufficiale, le vittime nella città devastata furono

rnilleseicenro.

IL 7 APRILE 44 «LIBERATORI» AMERICANI BOMBARDAVANO TREVISO Manif. Cart. Il n. I 48,S x 16,8 cm

cerchio barrato-V-57 sul recto

li cerchio barrato arresra b produzione germanica, la cifra romana il numero dc.:llo scaglione di

Propagada S11~ffel.

124 11

Il 7 l~rile 44 "llBfHlJOHI..

americani ~om~ar~avano lreviso

Pllc::JII


PERIL TERRORISMO AEREO ANGLOAMERICANO CADDERO IN ROVINA Manif. Cart. Il n. 41 s.l., s.d. 69 x 99 cm Le città icaliane subirono terribili bombardamene i aerei. Elemento chiave dello sforzo bellico angloamericano contro le forze dell'Asse, l'offensiva aerea d ivenne importante per ragioni politiche pitt che strategiche e incontrò l'o pposilione delle al ere armi, per le q uali il bombardamento stracegico avrebbe sottratto risorse a un uso pitt efficiente. Obiettivi p rincipali in Italia erano alcuni imp ianti industriali e il sistema dei trasporci. T:inrerruzione d i alcune prod uzion i avrebbe infatti messo in grave difficoltà l'occupan te cedesco. Capparar.o della propaganda tentava d i sfruccare il terrore e la disperazio ne suscitaci nei civili, raccomandando di dare il massimo rilievo alle manifes tazioni di insofferenza verso i «bo mbard amen ti ind iscrimina ti».

'P(R Il HRRORISMO UR[O

~110-americano ca~~ero in rnina = 212 Chiese 315 Scuole

64 Teatri e biblioteche

l

53 0Sl)edali 117 Istituzioni culturali 38 monumenti nazionali

...e decine di nigliaia di uomini, donne e bambini innocenti in tutta Italia !I

II 12s


IL FRUTTO DEL TRADIMENTO L'ORGOGLIO NAVALE DELL'ITALIA PASSA IN MANO SOVIETICA Manif. Cart. Il n. 26

s.l., s.d. [ 1944] 83,5 x 68,7 cm PAJ/9 5 su I recto

Ordini chiari, disciplina e peculiariti\ della Marinà risparmiarono alla flotta la caduca nelle mani dei tedeschi. All'entrata in vigore dell'armistizio il ministro della Marina militare de Courten ordinò all'ammiraglio Bergamini, comandancc della flotta, di salpare e dirigersi alla Maddalena. Tre n:ivi da battaglia, tre incrociatori, due squadriglie di caccia, issata a riva la bandiera nera, uscirono chùla Spezia; ere incrociawri e una squadriglia di caccia lasciarono Genova. Due grandi n;wi da battaglia con incrociatori leggeri partirono da Taranto. La corazzata Giulio Cesare si trovava a Pola in cantiere. Riarmata in fretta, uscì con equipaggio ridotto e, dopo un cencativo di ammucinamcnto a largo di Ancona, raggiunse Taranco I' l J settembre, quando gli inglesi avevano già preso possesso della base. Durame il rrasfèrimenco la cora-aata Roma, nave ammiraglia del comandante Berg:imini, colpita da una bomba sganciata da un Dornier Do 217 tedesco, affondò a largo dell'Asinara. Subencraro nel

126

11

IL "MARE NOSTRO" STA PER DIVENTARE UN "MARE ROSSO"


comando l'ammiraglio Oliva, il resto della flocra pocé raggiungere la base inglese di Mal ca. li J3 settembre giunsero nel porto <li Brindisi le navi scuola Cristoforo Colombo e

Amerigo Vespucci, provenienti da Venezia. Subito dopo l'arrivo a Malta, si iniziò la collaborazione militare della flotta itafoma a fianco degli alleaci contro i tedeschi. TI 3 rnarlO 1944 la Reurcrs diramava la dichiarv.ione di Roosevelt circi la consegna all'Urss di un terzo della fiocca italiana in conto riparazioni. La cessione rientrava tra gli impegni presi nella conferenza di 'Ièheran nel novembre 1943, ma non era contemplata dalle clausole armisci:liali fìrmace dall'Tralia. JI governo italiano cobelligerante, ali' oscuro o dimentico <lell'accordo, appresa la notizia, minaccièi dimissioni e rifiuto del re di assegnare un nuovo incarico, cosicché l'Italia liberata sarebbe rcgrcdira a terra di occupazione. La crisi rientrò grazie ali'abilirii diplomatica di Churchill, artefice di un compromesso accettaco sia da Roosevelr sia da Stalin: invece <lelle navi it,ùiane, si cedettero una cora:aata inglese, un 111crociarorc americano e 20 mila ronnellace di naviglio mercantile. L'l sigla arresta la produzione da parre della divisione

\X ,t,.hiurtou. I

111;1ti,:o

19 ~4.,

rithic~ta di

l'atui.,1_b -~stribu:r.iol)c politica delle forze fra gli alleati.

J

50vietici

c o n ~· ,ad :avanzare sempre nnove e più sfacciate richieste e gli anglo-ame-

ricani n~n possono · che·

ced~

s'e.mpre. In nessun. momento il pericolo del bolsce~;sl,llo è

i:;tato più acuto nel Mè~neo e mai i suoi Stati rivieraschf sono stati più esposti al morbo del bo~vi&mo. L'Union Jack e la bandiera stellata avrebbero dovuto dominare su

questo storico mare• . Ma il sogno è svanito. Roosevelt ha issato, sulle onde azzurre del Mediterraneo, il vessillo rosso del bolscevismo.

Propaganda Abteihmg !talien.

II 121


LA FINE DEL SABOTATORE Manif. Cart. Il n. 23

70 x 49 cm PAJ 1/51 sul recto

Per soffocare la resistenza e combattere <<l'atcivirà di sabotaggio degli elementi partigiani e ancinazisri in ogni parte d'Italia», anche Kesselring raccomandava ai suoi ufficiali di «ficcare in cesta a ogni uomo che ttmi i civili sono spie o sabotatori),. La sigl:1 accesta la produzione da parre della divisione Propaganda Abteihmg !talien.

12s

II


VOSTRO AMICO?

Manif. Cart. Il n. 51 s.l .. s.d. 100 x 69,5 cm PAJ 1/71 sul recto

Manifesro del grande illustratore e grafìco pubblicitario C ino Boccasile (Bari I 90 I - Milano 1952) . Emigraro dapprima in Argentina e poi in Francia, Boccasile conobbe il successo nel 1937, quando cominciò a disegnare le copercine del nuovo periodico Mondado ri «Le Grandi Firme». Dopo l'armiscizio, aderì alla Rsi e ottenne un incarico presso il Nucleo <li propaganda. Nominato tenente della 29a divisiom: Grana cieri SS italiana, mise la sua arte al servizio delle campagne d i propaganda e arruolamento del le forze armate. La sigla attesta la produzione da parte della divisione

Propaganda Abteilung !talien.

li

129


AFFERRATE SABOTATORI Manif. Care. l i n. 20

s. l.. s.d. 69,5 x 49,5 cm

Nel novembre 1943 si istir.uì presso il m iniscero del la Cultura popolare, il Nucleo di p ropaganda, socco la direzione di Giorgio Almirante, capo di gabinetto del ministro Menasoma. !'.ufficio aveva il compico di diffondere il maceriaie propagandistico prodocco dal ministero. I temi fondamencali della propaganda illustrata erano fratellanza con l'alleato tedesco, orrore dei bombardamenti, barbarie ed efferar.ezza degli alleaci, caccia al nem ico interno, esalcazione della generosa gioventì.t in armi e della maternità in

gramaglie, tragica e solenne. Si privilegiavano le parole d' ordine patrio etiche, l'esortazione a ricomporre l'unità nazio nale accogliendo l'appello alle armi, la libercà nazionalsocialista dall'egemonia plutocratica angloamericana . Smoncaro il fondale classico e riposto l'armamentario della romanità, si allestiva la scena per rinnovare i fosti risorgimenc:ali.

130

11


CAVI SONO VENE DISTRUGGERLI SIGNIFICA VERSARE SANGUE ITALIANO Manif. Cart. Il n. 24 s.l., s.d. [ 1944] 68,5 x 49 cm

«l manifesti murali sono quel li che si prestano maggiormenre per agire sulla sensibilità della massa. Vanno qui ndi affìssi nei luoghi p iù adatti, non solran ro al centro, ma anche nei quartieri popolari e alla periferia. Per evitare che vengano strappati, come spesso avviene, da chi cenca di ostacolare la n ostra azione, è bene che copia dei manifesti venga data ai negoziami con l'obbligo di affissione all'interno delle verrine [ ... ] ln linea di massima ogni manifesto dovrà essere esposto almeno I 5 giorni. Dopo tale periodo ve rrà sostituito al pubblico da un nuovo m:rnifosco [... ] Per ovvi morivi di propaganda [ . .. ] è opportuno che non si vedano affissi dei manifesti mutilaci o deformati da soprascritte o sbiaditi dal tempo». A dare rali direttive di carattere generale, nel maggio 1944, era Giorgio Almirante.

DlmDGGElll s1,NIJIC4

l

BAIE SANGUI lll"II

II

131


I LIBERATORI ... DIO CE NE LIBERI Manif. Cart. Il n. 29 s.l., s.d. 99 x 69.5 cm

Mentre all' inizio la p rop aganda fascisca aveva ridicolizzaro il nem ico americano, irrid endone la preparazione militare, dopo lo sbarco in Sicilia e il precipitare della crisi, lo trasformè, in minaccia esiziale per la civiltà europea.

132

II


ECCOI «LIBERATORI»!

Manif. Cart. Il n. 48 s .l., s.d. 99,5 x 69,5 cm

«Il miw della liberd1 è una delle piL1 potenti forze della propaganda anglosassone [ ... ] La ripresa di tale mi to f... ] è un'arma formidabile per la conquista delle coscienze dell'infinito numero di superfrciali, dei delusi e degli scontenti. Bisogna ammercere che è stato da parte nostra un grande errore lasciare al nemico il p rivilegio di inalberare la han di era della libertà», così si riconosceva in una deHe noce circolari diramate dal N ucleo di propag'Jt1da circa gli argomenti sui quali imposrare le campagne e i modi e i coni da usare.

.., '' ·

II

133


SONO PASSATI I LIBERATORI ... QUESTI ITALIANI LI HANNO CONOSCIUTI! Manif. Care. Il n. 18

s.l., 1944 69,S x 49 cm

Si iscicuiva l'assonanza

conceccu,Ùe della parola «libertà» e derivati con il rombo dei bombardieri e l'esplosione delle bombe.

134 11


MAMME ITALIANE CHI SALVERÀ I VOSTRI FIGLI? IN QUALI ZONE DELL'IMMENSA RUSSIA DOVRETE, FRA QUALCHE

ANNO, ANDARE INVANO A RICERCARE I CADAVERI DEI VOSTRI BIMBI Manif. Cart. Il n. 15 s.l., 1944 70 x 49,5 cm F/7 - 14-1- I 944 XXII sul recco

Nella discribuzione dei ruoli spettanti agli alleaci nell'immaginario criminale cosuuico d:illa propaganda repubblicana, il russo impersonava l'orco rapitore di bambini.

II

135


LE «LIBERTÀ» ... DEI «LIBERATORI»! Manif. Cart. Il n. 46 s.l., s.d. 99,5 x 69,3 cm

I:americano, nelle sembianze del negro sto lido e belluino, incerp recava la parte del barbaro smprat0re.

136 11


I DIFENSORI DELLA FRANCIA Manif. Care. Il n. 17

s.l., s.d. 67,8 x 49 cm

La rappresenrazionc caricaturale e razzistica del nemico dcgrndava, nel caso delle [ruppe coloniali francesi, la tragedia a farsa. I Gou.miers del generale Juin si macchiarono nell'avanzata da Cassino a Siena di stupri e saccheggi a danno di civili.

DIFENSORI ELLA FRANCIA

Il

137


PER CHI ATTENDE I «LIBERATORI» Manif. Care. Il n. 2

s.1., s.d. 59x 16cm

Lo scupro commesso dal nemico era tema già pubbliciz1.aco e messo a fnmo a fìni di propaganda nella pnma guerra m on diale. [immagine de.Ila donna violata, oltre a mgenera re orrore, alludeva an che a un' al era vio la1.ione, quella del codice maschile di guerra.

.PEI Cli ATTEIDE I .. LIBEB!TDRI,,

IL COMANIYO CANADESE HA PRELEVATO, A CATANIA, TRE FIGLIE DI UN ALTO FUNZIONARIO DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE E, INSIEME AD UNA VENTINA DI RAGAZZE, STRAPPATE AD ALTRE FAMIGLIE DEL LUOGO, LE HA COSTRETTE AD ENTRARE IN UNA CASA DI TOLLERANZA RISERVATA ALLE TRUPPE CANADESI. E DELLE RAGAZZE SI SONO UCCIS,E .• . .. .


NON T RADITECI! I NOSTRI FIGLI VI MALEDIRANNO ALLEARMI GIOVENTÙ D'ITALIA, ALLE ARMI PER LA SALVEZZA DELLA PATRIAI Manif. Care. l i n. 47 s.l.. s.d. 99,S x 70 cm

li lucro fì ero della mad re per la perdita del figlio caduco, come cescimonia il nastrino della medaglia d'oro appuncaco in pecco, combattendo per la Patria insieme con

alleaco c:edesco, era copos c:iro alla recorica di Salò. La fìgura tragica, comro lo sfondo di ciccà in fiamme, profetizzante maledizioni per i traditori, era l'immagine stessa

della Patria, Terra madre da difendere.

II 139


NON TRADITECI! VENDICATE IL NOSTRO SACRIFICIO GIOVENTÙ D'ITALIA.ALLE ARMI PER LA SALVEZZA DELLA PATRIA! Manif. Cart.11 n. 50 s.l., s.d. 100 x 69,8 cm

'fèma corrivo e sfru ttaco dalla propaganda anche quello del soldato invalido. Il militare cieco del manifesto, con il distintivo da mucilaco sulla divisa, ma senza fregio sulla bustina e con mostrine generiche, assurgeva, proprio per la mancanza di segni di apparrenenza più specifici, a simbolo del sacrificio di rutti i combattenti. Quanto alla giovenci:1 alle armi dello slogan, il misticismo del la giovcnrì1 era fra i pilami dello stile fascista fì n dagli albori. la guerra avrebbe disvelato l'inganno giovanilistico.

140

11


ALLEARMI! GIOVENTÙ D'ITALIA,ALLE ARMI PER LA SALVEZZA DELLA PATRIA!

Manif. Cart.11 n. 37 (due esemplari) s.l., s.d. 99,5 x 69,S crn

Le mostrine - una «1'.1» rossa in corsivo, iniziale di Mussolini, intersecata da un fascio littorio idemifìc:ino il soggetto raffigu rato nel manifesto come legionario dei battaglioni M , le fumigerate truppe d'assalto d i Mussolini, costituite e inquadrate ncll' organico della Milizia nell'autunno

del 194 1. Un battaglione M, costicuiwsi all'indomani dell'arm iscizio, fu inquadrato nella divisione «Brandeburg» agli ordini dei tedeschi e destinato alla cattura dei partigiani.

II 141


FRATELLI D'ITALIA lJTALIA S'È DESTA! 1849-1944 LO SPIRITO DI GOFFREDO MAMELI DIFENDERÀ LA REPUBBLICA Manif. Cart. Il n. 42 (due esemplari) s.l., s.d. [ 1944] 98,S x 68,5 cm

La stracegia propagandistica del fascismo repubblicano accingeva ali' epopea risorgimentale per dotarsi di miti fondanti. Goffredo Mameli, martire della Repubblica romana, ben fìgur.ava tra i profeci ideali di Salò. Lo scile epico della traduzione grafica esaltava la fondazione mirica, raccordando socco lo stesso vessillo, alle spalle della figuragu ida, camicie rosse garibaldine e bersaglieri della Rsi. Mussolini aveva parcecipaco alla prima guerra mondiale con il grado di caporale dei bersaglieri.

142

II

FBATElll n·1TALIA . , l'ITALIA s·E DESTA.


MAZZINI GARIBALDI CRISPI MUSSOLINI Manif. Care. Il n. 19 s.l., 1944 69,5 x 49 cm F/6/ - 2-1- 1944 XXII sul recco

Mussolini, ridivenuco repubblicano, era

rap presenraco accanto ai suoi presunti precursori, «apostoli di una Idea». ln quanto vittima del tradimento tramato da Vittorio Emanuele di Savoia

MAZZINI 11\1.1.1\1 (, Uilh\lll(. IJII.,.., or1,i.,; lloil ""''

,...i.,i.n,y,--

drO , h lr"• ~ · JIÌ ,...,

lnli 11 -,., I•~ ~

1,1,., i,{lm, ,..,..,.

GR IS PI

GARIBALDI ,,,.J,11~ f h.S.,, - ~•"f'1

t ,....,

"11t.>

ta,li...,..i

(fili • .

li ..,~

MUSSOLINI lii....

ili~ t •ilt-,r\'Ol ....

~r~tio d! ;.,,..,,.M,.,..•

~ - ~"

•tt••

t.._ lòl,,J, "po.l-1~1,~...LJ<H.JI,,.~ (nl, ,l< hlllt 1,- ,.,..

M>1Hw !.aSU;li,,

,;,.a,,..,...,.,

1)#1 t~

- definito nel cesto dell'epigrafe «becchino della libercà e dell'indipendenza della Pacria» - , messia e ulci mo aspirante marcire

della fede repubblicana, era rimmo nell'ovale mortuario, accanto

agli antesignani già trapassaci, nel manifesto in puro stile funerariocimiceriale.

II 143



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.