ESERCITO PROGETTO 2000 n.1

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Estratto dal n. 1/ 98 di

azl7RIVInA naJTARE Direttore responsabile: Giovanni Cerbo AUIOIIllQl1008 <kll Tht>unalO d1 ROtnt1 at n.944 del rog~&lfo con OOcroto 7·0 49

Fotofilo: Stud10 l.od0/1 Sud Stampo Amadous Spo Homo


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di Ivan Felice Resce

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li C\'cnti conseguenti alla fine della contmpposizionc bipolare in Europa hanno pr·at icamcntc sconvolto il sistema delle re lazi oni internazionali cd hann<;_> l'ic hiesw, a ii'AIIea rlza At lanl ica prima cd agti i Sta ti membri poi , di riprogetlarc

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il s istema di sicurezza e di difesa nel suo complesso. Anche l'Esercito italiano ha dunque imboccato con decisione la strada de l cambiamento sulla base del quadm di s ituazione internazionale, ma senza trascurar·c natur·almentc la realtà oggettiva nella quale la Forza Armata è inserita nel conteSI nazionale. La struttura portante de l cambiamento si basa essenzialmente

su quattro pilastri: • la semplificazione della s truttur·a di Comando e Controllo: • l'articolazione della componente opcrati\'a in «pacchett i di capacità»: • la riconfigurazione della componente logistica; • la revisione degli iler formatid del per·sona le. Ma il cam biamento non potrà


considerarsi conc luso una volta c he i pro\·vedimenti a uua lmente i11 ìtìnere saranno cs>mple lali. Esso, vicever·saJ deve costituir·c un processo conLinuo in relazione ai mutamenti del quadro di rife rimento. ln tale pros pe teiva, è s tato a ttivato un c iclo dj pianificazione a lungo te rmine finalizzato proprjo alla !aratura tempe tivGI dello strume nto all'evolvere della s ituazio ne. Questo articolo, il primo di una serie finalizzata ad attivare un dibatt ito costruttivo nell a Forza Armata sugli aspelti professionali di maggiore rHevanza, v uole tracciare una panoramica s ulle linee guida lungo !e quali muove il cambiamento in atto.

LA STRUTIURA DI COMANDO E CONTROLLO Il presupposto fondamentale su cui si basa la nuova at·chjtettura di Comando e Controllo è sostanzialmente questo: la Forza Armala necessita di una struttura sem p lice e f1essibile, capace di t·idisegnarc se s tessa per adegu ar si ai modern i scenari in contim,ta evoluzione. L' esigenza di se mpli Fica re la struttura emerge. in tutta la !;jUà eYidenza esaminando il «si::;tema ge rarc hico » ad l!ato da quasi tutte le organizzazioni comp lesse , ed in primo luogo da quelle militari. Non si tratta certo di potTe in discussione il s istema gerarchico in sé, ma solo di individuare gli adeguamenti funz ionali e strutturali che lo t·endano compatibile con le caratteristiche d egli scenari moderni. Il sistema è nato per consentire l'esercizio del Comando e Controllo i cui cardini sono costituiti dalla triade: • analisi della situazione; • approntamento di pian i operativi; • attivazione di ~rocedure per i1 controllo.

[n prop6siLo, appare s igni[icativa la definizione fornita da Michacl J -fammer (l) del s is tema gerarc hi co d e lle. legioni romane «Ì s ingoli i11d ìl'idui so11o clei portaordini. Tu/la l'in telligenza è concentrata al vertice. {/11 f$ruppo ri.'> lretto prende le dec isiQ11Ì; gli altri o s0110 portatori di lancia, c ioè personale t!secwivo, o m iddle manager che conFo glian o dirett ive dall'alto i11 basso o i11fomzaz iolli dal basso in alto, . Il s istema gerarchico della Fo1'7.a Annata deve pote r soddisfare esigenze eli Comando e Controllo riferite da un lato alla condotta d elle operazioni ad essa assegnate, dall'altro aJrapprontamento dello strumento. L'esercizio del Comando e Controllo in operazioni si sviluppa attraverso un processo decisionale, reiterato coerentemente ai vari li velli e reso compatib ile con la dinamicità degli scenari operatiVi d i riferim en to, attraverso l'ampio ricorso alla standardiv.azione ed alla automazione. Tl pmcesso d i approntamento dello s trumento, pur caratterizzato da crescente dinamicità rispetto al passato, consenl<:; una più Jigorosa centra lizzazione del CQ~lando c Controllo, in g rado di ga rant ire pie na coerenza di intenti e di obiettivi Lungo l'intera catena gerarch ica.

A ciascuno dei livelli è correla to un orizzo n te te mpo ra le di rife r ime n to, c he viagg ia da i poc h i g iorni o poche se ttimane del Comandante di compagnia ai l 0- 15 ant1 i del ve rtice de ll a Forza Armata (fig. l). Tutti i livell i d ell a s tt·u tlura gerarchica debbono saper produ rre, cioè, una <~ visione del fu t uro» e fo r mula re con c hi a rezz a g li o biettivi. Condizioni fondamen ta li per il successo non sono, tuttavia, solo la chiara v isione del futuro e la puntua le indiv iduazione deg li obiettivi d i competenza di ciascun livello. Presup posti irri nunc iabili sono anche la coe re n za t ra gli ob iettivi e la loro condivisione da pati:e di tutti coloro che a vario lirolo concot-rono a p erseguirli. In una fase eU transizione, come quelJa che sta vivendo La Forza Armata, da una situazione di certezze consolidate - q ua li era r:~,o Lu lto somn1<ltO q u elle garan tite d a l sistema dei blocchi con trapposti- a quella di accen tuata Auidità , è indispensabile realizzare u na sincrgia di volon tà ne i confron ti u e l camb iamen to da attuare. Ma per rcali~,:za re q uesti p resu pposti occorre una strut tu ra semplice nella quale siano ind ivid uali c h ia ramente i «responsa bili di area» pet" c iascu na de lle componenti dello strumen to m il itare. A q uesti requ isit i risponde q uin-

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di la nuovà ~truttura di Comando e Controllo della Forza Armata che pone al vertice di ciascuna delle aree un unico responsabile dotato deJia autorità necessaria per l'esct·cizio delle funzioni alle quali è preposto (Fig. 2). È interessante notare come la precede nte s truttura prevedeva pi LI d i 20 interlocutori del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, mentre l'attuale ne prevede solo cinque (3).

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Fig. 2

LA COMPONENTE OPERATIVA Per de lin eare con chiarezza i presupposti della configUI·azio n e della componente operativa della forza Arn~ata occorre r ich iamare, s ia pure sinteticamente, il quadro di riferimen to inte rnazionale e nazionale. Il panorama internazionale conseguente a ll a fine delh1 contrapposizi one bipolare in E uropa s i presenta mo lto più in certo del precedente. La minacci das ica, sostanzialmente nota in tutte le sue componenti e quindi controllabile, ha lasciato il posto a numerosi r ischi, difficil i da diagnosticare, che determinano ampie aree di instabilità, a lcune delle quali foca li zzate nei Balcani, nel Nord Af1·ica e nel Vicino Oriente. In tale prospettiva, il concetto di «d ifesa», essenzialmente statico, è a ndato evolvendo in quello più ampio di «sjçw;ezza», che.assegna alle Forze Arma~e un ruolo più attivo e dinamic?. a sostegno della politica estera delle Nazjon) . Per quel che concerne l'Italia, il p ericolo di un conflitto che intel·essi dire ttamente la Penisola se non può dirs i defin itivamente congiurato di certo è diventato assai meno imm inente. La Nazione, però, ha tutto l'inter sse agarantire la stabilità interna:t.iona le, condi zione indispensab ile per la sicurezza e lo sviluppo del suo popolo. Ed è in tale prospettiva che ha definito le nuove missioni per le "forze Armate c c he, s intet ica -

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me nte, sj concreti.zzano: • in una presenza qualificata, attiva e rassicurante sul teJTitor io nazionale pe r esercitare una vig il anza costante e concorrere con co ntinuità alla sicurezza cd al bene col lettivi; • nella proiezione di forze in aree di cris i per concorrere, in contesri mu lti nazionali, a preven ire l'insorgere di conflitli attraverso il ri sa namento di situazioni di di ssesto so ciale ed economico (operazioni umanitariet ovvero a ricomporre itua~ion i conflittuali g ià insorte (operazioni d i peace keeping); • nel partecipare a lla difesa comune nel contesto dell'Alleanza Atlantka. Nello scenario moderno, dunque, l'Esercito non è più solo un produttore di forze addestrate

alla difesa da contrapporre alla minaccia per rendere impossibile la guerra. Esso deve essere, invece, uno strumento in grado d i esprimere capacità operative da spendere in impegni concreti a sostegno della politica di sicurezza. Il tutto, con la èonsapevolezza che, per ricopri1·e un n.10lo partecipe d elle decisioni nel consesso in tcrnazk>nalc, occorre essere in grado di fornire un contributo di ca~acità di comando e di forze credibili per quantità e qualità. Sotto il pmfilo tecnico militare, le possibili situazioni conflittuali che la Forza Armata deve prepararsi ad affrontare saranno caratterizzate da tre p1incipali fattori: il livello tecnologico, la professionalizzazione degli strumenti e l'intensità delle operazioni. Si potrà tiscontJ·are, quindi, una gam ma di


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connitli molto diversificala, i cui limiti estremi sono compresi tra quelli di tipo simmetiico e quelli di tipo a simmetiico (Fig. 3). Nei conniui simmetrici saranno coinvolLi strumenti do tat i di sistemi a tecnologia avanza ta ed alta profess i onal i ~zaz i one . [.e operazioni saranno ad al ta intensità ma presumibiln~ente di breve durata . Nei co nflitli asimmetrici, i n pratica quelli in cui operiamo oggi, si •-iscontrano, in almeno uno degli sc hi eram enti, tecnologie improvvisate, assenza di regole e possibile ricorso a s istem i terroristici. Le operazioni sono a bassa intensità ed in genere di lunga durata. I.:azione militare è spesso ispirata ad attività tipiche del le fo t-ze di polizia. Dall'analisi delle possibili situa7. ioni confl it tual i emerge con chiarezza che ciascuna operazione di impiego richied e capacità operative specifiche. Per quantificare e qualificare le forze necessarie acl assolvere con efficacia le missioni affidate è necessario, quindi, operare secondo due princìpi fondamentali: • la modularità della struttura, che consiste nel definire le singoJc «capacità op erative», ossia i moduli base destinati ad assol\'ere specifiche funz ioni operative; • la economicità delle formazioni, c h e s i traduce nel definire «p acchetti di capacità », ossia insiemi di singole capac ità, allag li ali a lle m issioni da assolvere. I moduli, c ioè le s ingole «capacità», sono dedicali a due macro aree: • l'esercizio del Comando e Controllo, cui sono d estinati Comandanti e staff; • lo sviluppo d elle funzioni operative, ossia attività più o meno complesse, di competenza eli specifiche unità (Fig. 4).

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Fig. 4

LE FUNZIONI OPERATIVE E LE CAPACITÀ PER SVOLGERLE FUNZIONE CA PACITÀ Supporto al Comando e Controllo Unità Funzione di Comando + risorse l ntell igence Combattimento Unità Unità a., a. e/a, g., Aves. ecc. Supporto al combattimento Unità logistiche Supporto logistico al cbt C2W Misure Inganno Misme Misure + risorse Sicurezza e protezione Unità NBC NBC Unità EW Guerra elettronica Operazioni psicologiche Unità PSYbPS Comandi ed unità logistiche Host Nation Suppott Mezzi Pubblica Infotmazione Mezzi + unità Operazioni Civil i-Militari Unità + risorse specialistiche RSTA scopo eli definire con elevato grado di accu ratezza ed attendibilità Ee «capacità» da predisporre per assolverle . Una vol ta definite in termi ni qualitativi e quantitativi le «Capac it à>>, è possibi le individuare i meccanismi- d a sperimentat·e in ap pos ite esercitazioni - per poterle assemblare armonicame nte all'atto d e ll'impiego, secondo il principio d ella task organization. Si tratta, infatti, di a ll est ire c:omplessi eli forze (task force) che co mpre ndono una struttura di Comando e Controllo adeguata a l ruolo da assolve t·o e d unità c.:omm is urate, in qualità e quan-

tità , a lle fun:r.ioni operative richieste dalla missione. Ma come configurare lo strumento operativo nel suo complesso dal quale attingere le singole capacità per comporre i complessi eli forze? Naturalmente, in presenza di risorse illimitate, tutto lo strumento dovrebbe esse re configur a to per l'csigen:t.a piLt g ravosa, che è sicuramen te quella per l'ingaggio in conllitti simmetrici. La realtà (specie finanziaria) impone, invece, delle scelte in relazione alle cond izion i di impiego piLt probabili (Fig. 5).

CONDIZIONI DI IMPIEGO CONFLITTO SIMMETRICO

Le singole «funzioni » sono state anal izzate nel dettaglio, allo

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Nasce, così, l'esigenza di «confezion are» veri e propri «pacc hetti» di forze, da dcst in a 1·e pr ior itariamente ad una d e ll e mbsioni assegnate, ciascuno con le << Capacità operative>> attagliate alle esigenze da soddisfa1·e. In tale prospettiva le fo1·ze operative sono classificate secondo quattro «pacchetti di capacità» che chiameremo, in relazione a lla missione pl"iol"ital"ia ad essi assegnati , di «proiezione », di «reaz ione » di «prese n za e sorveg lianza » e di «difesa» (Fig. 6).

Il pacchetto «Forze di proiezione» è prioritadamentc destinato a ll a difesa degli interessi esterni ed a l concorso a ll a sicuJ·ezza ed alla stabilità intemazionale. Pe1·ché l'I talia possa giocare un ruolo partecipe delle decisioni in campo inter-nazionale, il «pacc he tto» dovrà contenere le capac ità di proie ttare un Comando d i Grande Unità complessa con relativi suppo1·ti e a lme no due Brigate, assicurandone la rotazione in caso di ciclo ope rativo superiore a sei mesi. li pacchetto «Forze di reazione» è destinato a conco1-rcrc alla difesa comune in ambito NATO c comprende le fone per onorare gli impegni assunti da lla Nazione in amb ito NATO, per que l c he concerne le Reaction For es: un

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Comando di Gcande Unità Complessa e cinque Brigate. I pacchetti di Proiezione e di Reazione cos tituiscono, nel loco insieme, le forze predisposte per l' impiego fuori del territorio nazionale . Complesso di fo1·ze che non è dato dalla somma de i due pacchetti ma dal Iom «minimo comune multiplo», nella considerazione che difficilmente si pot1·à manifestare un impegno NATO c uno «fuori arca» . La s uddi vis ione delle for-ze di pcevisto impiego fuo1·i del tCITitocio in due pacchetti (proiezione c reazione) risponde essenzialmente all'esigenza di soddisfare le istanze, di natura politico sociale, che tendono ad impiega1·e nelle operazioni di peace support «fuori à i'Ca» esclusivamente unità alimentate con militad volontari. Pe r le Forze di Reazione, di previsto impiego su ll a base del Tnlttato Nord At lantico, non esiste invece alcun vincolo. In questa prima fase della «professio nali zzazione» dello str·umento è necessario, quindi, procedere con oculatezza e secondo priorità molto l'igorose nell'assegnaòone dci volo ntari a lle diverse unità. In prospettiva. quando il volume del pe1·sonalc volontario lo consentirà, i due pacchetti tenderanno progressi,·amente a sovrapporsi fino a coincidere (Fig. 7).

Il pacchetto «Presen za e Sorveglianza, ingloba le forze destina te a sodd is fare prioritariamenle g lj impeg ni co nn ess i co n il «Controllo del territoriO» - quali le ope1·azioni «Vesp1·i Siciliani», «PaJtcnope» -c con i concorsi in caso di calamità. I tre «pacchctli», nel loro complesso costituiscono, il «pacchetto difesa» destinato a garantire , nel contest9 intcrfone ed internazionale, la sicurezza del Paese anche attraverso la sua difesa diretta. La definizione d c i «pacchetti

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Proiezione

di capacità» costituisce un passo fondamentale ,·er·so una pianificazione a lungo termine finalizzata ad accrescere la quali tà dello su·umcnto ai fini della sua d'ficae ia. Il s istema o1·ganizzativo per «pacchett i», infatti, consente di espri mere la «gravitaz ione» delle r isorse, in maniera coerente con k priorità attribuite a ciascuna missione. e di attagliare le caratlcl·izzazioni delle unità alle capacità operative richieste. Si tratta di un passo fondamentale anche perché acl ogni programma di sviluppo o di acquisizione di sistemi sarà associato una specifica capacità da realizzare, da potenziare o da aggiOJ·nan::. Conseguentemente, ogni «taglio» alle dsorse destinate alla Forza Armata comporterà una scelta p1·ccisa, da parte del vc1·ticc politico, ci1·ca le «capacità» alle quali rinunciare e delle quali rinviare la realizzazione.

L'ORGANIZZAZIONE LOGISTICA Anche i cambiamenti 1·clativi alla organizzazione logistica discendono, naturalmente, dalla evoluzione dci p1·esupposti di base su cui si fonda. Sono aumentate, innanzitutto, le tipologie di o pe razioni da sostenere: non più o non solo opc-


è s ta ta quindi ulte rio rme nte accorciata la ca te na funzi o na le log is tica, prevede ndo soJo due livelli devolu ti ris pcllivame ntc a lla log is lica di soswgno ed a que ll a di adc t·enza . La logis tica d i sostegno, in pa t·ticola re, è sta ta t·io t·ganizzata con il c rite rio dell'accentramento. Gl i c le m e nti c ardin e della nu o va struttura sono un sistema di Comando e Controllo forte me nte automatizzato cd uno strumento logistico basa to su un numero ridotto eli formazioni con competenze areali c poli speciaJistici nazionali «orie ntati» al rifo t·nimc nto e ma nte nime nto rela ti vo a s pecifici siste mi d'arma. Lnoltrc, per garantire la continuità del sostegno alle unità impegnate in o peraz ioni in I ta lia ed a ll' es t ero, è p re di sp os t a una Agenzia, dota ta a nche-di capacità a uto nome, dedicala alla gestione dei trasporti inte rmodali s ia sul territo rio nazio na le s ia al di fuori d i esso. Per la log is ti ca di ader e nza la rio rganizzazio ne è tuttora in fase di s tudio. Una ipotesi tutta da verificat·e pr·evccle di accentra re gli o rgani esécutivi a maggio re s pec ia li zza z ionc a li vello Co ma ndo Ope rativo Interme dio, attuat'ldo co ntes tualm e nte un d ecentramento più s pinto d i o rgani esecutivi a livello Reggime nto.

razioni di guctTa classica ma sopt·attulto opcr·azio ni di peace support .

Gli scena t·i di ri ferimento, una volta legati essenzialmente a l territo rio me tro po li tano, sono oggi prevale nt e m e nte qu e lli «fu o ri arCa ». Infine i conte ti o pe ra tivi sono sempre pi ù rnullinazional i ed in una certa mi sura inte rfo rzc. Questo vuo i dire d over d o ta re lo strume nto di nuove capacità tt·a le qu a li , pe r r im a nere agli aspetti p iù r ileva nti , q ue lle connesse con la pro iettabili tà degli o rga ni e la lo ro integrazio ne in

forma zioni logisti che muJtinazion a li. I n questo contesto c con riferimento a lle esigenze connesse con le a ttività di lwst Nation supp or! in teatri a nche remo ti, è indispe nsabi le c he la Forza Arm a ta perCezioni le capacità di assumerè il ruolo di lead Nat ion , c he rives te un a va le n za pa rti co la r e cm pre nell'ottica d i una pa t·tcd pazione qu a lifi cata ne i consessi inte rnazio na li. l pr-incìpi ispi m to ri della nuova o rganizza z io ne logistica sono essenzia lme nte que lli della flessibilità è della semplicità. I n o tte mpe ra nza a ta li princìpi,

COMPONENTE SCOLASTICOADDESTRATIVA Il perso na le de lla Forza Arma ta è c hia mato oggi a ricoprire incari c hi assai d ive rsificati, anc he in contes ti inte rfo rzc e multina ziona li, c iascuno dei quali ric hiede un baga glio aggio rnato di conoccnze e di capac ità. In tale prospe ttiva, la formazione del pe rsonal e deve necessa riamen te uscire da ll a logica di un'appro fo ndita pre pa razio ne foca lizza ta nella fase ini ziale del la catTiera con ra ti aggio rname nti successivi. La formazion e moderna de ve


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assumere c~u-a t tcre p e rma n e n te , secondo un pct·corso fatto di m o men ti format i\'i che, in successio ne temporale, p recedono le tappe fondame nta li d 'impiego. Si tratta, in sosta n za , di reali 7.za re una p itt s tre ll a integrazione tra «a pp re ndimen to ed impiego>> . Per la Forza Am1ata questo concetto si trad uce ne l garan tire una osmos i cont inua tra la s truttu ra scolas ti co-addes trativa c le a ltre com ponenti. La d e fin i1.io n e d eg li o bi e lli v i fo rm ativ i, pe r ese mpi o, non è u na competenza esclusiva d eg li «addetti a i la,·ori ». Essa scaturisce, invece, da un apeno confro n to di idee c d i esper ienze tra c hi è pre pos to a ll a ro rmazio nc del pc t-sonalc c c hi lo impiega. Pa rime nti. le esperie nze mat u ra te sul ca rn po da lla compo nente operat iva c da quella log is ti c a vengo n o tt·avasatè a c a ld o a ll e scuo le ed ag li is tituti d i fo rmazi òne atLravcrso un ciclo di sem inar i d i re tti e c o n d o ti i da e h i d c tt c esperie nze ha matura to . Una u lter·iorc esigen za c he nel la Forza Armata emerge con prepoten za è la formazione d e l leader. La «po lvc rizza zione» dci d ispos itivi c la d iffus ione cap ill an:~ d e lle info r mà1.io ni h a nno da un lato molti plicato il numero di leaders c he agiscono in uno sce na ri () operativo moderno, mentre dal l'altro, ne ha nno p rofondamente mod ifi ca to g li c le m e n ti ca ra tlcrizzanti. Una leadership diffusa pone ne i pun ti chiave d i una OI'gan izza zione elementi capaci di diseg na re u na «visione » del fu turo - pross imo o lo nta no che ~ i a - di dcfin i n~ g li o bi e tti v i d a r agg iungere , c.li ama lgam a re il gruppo c di convoglia rne la volontà verso il persegui mento degli stessi obiettivi. In sostanza una leadership diffusa costituisce p remessa indispensabile p~..:r creare o consolid<u·e quel la cu ltLwa che po ne l' u o mo al cen tro el i tulli i [a tto i"i che ne determina no la ca pacità di agire (Fig. 8).

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Oggi tutti i Comanda nli , fino ai minimi livelli , d e bbo n o avet·e le qualità d e l leader. Si pe ns i, a d esempio, a d un Co m a nd a n te di s quadra r es po n s abil e di un check-poinf iso lato in u na o pe razio ne d i peace keeping . Eg li costi tu isce, in s ituaz.i o n i critic he c he p er a ltt·o posson,o costituit·e la «norma lità», l'unico rife rime nto per i suo i u<>mini, ch e t·ipo ngono in lui le loro aspettative perc hé in q ua lsias i c ircostan za possa essere intJ·apresa la linea d'azione c he li conduce a l su ccesso. Consegu e nte m e nte, i Co m a n d a nti ai pi tt alti liveUi di venta n o leader di leaders . Ques ti d evon o vive re cd inte r io ri7,za rc la rea ltà q u o tid iana pe rc hé possa no no n solo rorniu la re con c h iarezza una vis ione ma a nc he comunicarl a in m o d o se mpli ce, e ffi cace c c h e faccia pt·esa sull'uomo. l leaders mode rni d evo no in fonde re fidu c ia, svi luppa re le capacità rcalizzative de i col laboratOri cd oltcne m e la convinta parteci pazi o ne,

co n la consa pevol ezza c h e essi vorrebbero d e dicare le m ig lio ri en e rg ie ad una causa in cui cred o no piu ttosto c he trascina re una es istenza pri\'a di ideali. Ne ll a pre par az ione d e l Leader, dunque, vanno impegna tè risorse preziose, in pt;mo luogo d a parte delle Scu o le e degli Is tituti di fo t·maz io ne . Ma su questo obie ttivo vanno con vogliate s ine rg icam e nte le «atten zio ni» di tutte le componenti d elle Fo rza Anna ta . I n s intesi, formazion e perman ente , pre parazione fina lizzata all' impiego e leadersltip d iffu sa son o g li ob ie tti vi d a pet·seguire n e l settore dell a form az io n e e d ell'addestra me n to. Si è tra tta to, dunque, di avviare la realizzazione d i que ll o c he n el m o ndo c ivile va sotto il no m e di orga nizzazione de ll 'apprendime n to (lea rn ing organizatio n ), c he sta a nc he a d indi care la necessi tà c he le s ingole «organ izzazio n i», in q uanto organi. mi vita li dello s trume nto , abbia n o la capac ità di «c resce-


menti da adottare. Il progetto de ll'architellu ra generale della Forza Armala costituisce preme~sa indispensabi le pet· lo sviluppo del processo di pianificazione, in quanto ne rappresenta il punto d'origine. Al lo stesso tempo, l'a rticolazione della componente operativa in «pacchetti di capac ità», la sem pl i fica7.ione del supporto !agistic e la definizione dei nuovi iter formativi del personale rappresentano altrettante basi di parten:ta per i «responsabili d'area» che, in stretto coord inamento tra di loro ed in armonia con gli ob iettivi formulati dal vertice, possono jndividuare le strateg ie più efficac i pet· mantenere lo strumento militare nel suo complesso costantemente al passo con i tempi. Questo primo approccio ai temi più «Caldi» della Forza Armata costituisce una piattafot·ma di partenza in grado di attivare questo è almeno l'auspicio - un dibattito, costruttivo e fi nali z:,.ato, su lle emergenti direttrici della pianificazione delle Forze per arricchire quel patrimonio culturale, fondamento di una moderna organizzazione.

o re» con l'apprendimento. Si tratta, dunque, di un sistema organizzalivo flessibile, r eatt ivo, adattivo e non burocratico Le cui fo ndamen~a sono de lle chiare linee guida, un pro0 etlo generale ed utia struttUTa con caratteristiche specifiche adeguate a sostene re un apprendimento cont inuo, compreso l'autoapprencUmento. CONCLUSIONI

!.:assetto oggi disegnato e che la Forza Armata va progressivamen-

te assumendo potrebbe dovers i modificare <<in corso d'opera». Questa eventuajjtà non va certo vista come un fatto negativo. Anzi, una organizzaz ione efficiente deve sapere continuamente rimqdellare se stessa con uno sguàrdo rivolto alle «lezioni apprese » nelle operazioni che conduce nei diversi scenari ed uno rivolto verso il futuro. Questo è l'obie ttivo della pianificazione : interpretare le esperienze maturate sul campo e soprattutto scrutare l'ot-izzonte temporale pèr formulare i presupposti concettuali dei cambia-

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,., Ge11erale B., Capo Uffìcio Piani(ìcazione dello Stato Maggiore dell'Esercito.

NOTE

Cl{ Michacl HammcJ"C, già professore di scienza dell'informaz ione al Massachussets fn stùute u( Tecnology, è consideralo uno dei più grandi «pensatori» el i IIWIIagemenl degli anni Novanta . (2~ Comando Operativo Intermed io (da non con fond ère con SM D-Comando Operativo lnl.erforze). (3) L'Area Territoriale è stata volutamente esclusa perché desti nata, a breve termine, ad essere gestita con carattere inlerforze.


· moderni scenari il ruolo delle Forze A'rmate in generale e dell'Esercito in particolare è quello di concorre re alla <<si cure~:za» del Paese. ln tale ottica, quella <<operativa» costituisce la componente fondamentale dell'Esercito, in quanto essa r-appresenta la s truttlll·a produttiva appunto del <<bene sic urezza>>. Le altre due componenti - quella scolastico-addestl·ativa e quella logi-

s tica - forniscono in fatti il s upp orto nel campo dottrinale, dell'indispensabi le alime ntazione e deJ sostegno, ma senza la componente operativa l'Esercito non avrebbe motivo di esistere, per cu i è da questa che è necessario partire per giungere a configurare la forza Armata nella sua glob<ìli tà. A tal fine, occon·e di ratto pervenire ad un a son a di <<ordine d i operazione» in cui, par-tendo dal le missioni affidate. allo strumento terrestre ne ll 'am bito de l Nuovo

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Modello di Dife a (compito), viene anzitutto esplic itato il concetto operativo dell'Esercito, cioè la linea d'azione c he il Comandànt della For~a Ar·m, La- che è il Capo di Stato Maggiore deli'Eser·cito, secondo la recente legge s ui Vertici - intende scgv ire per assolvere i propri compiti . Conseguentemente, si potrà poi procedere a ll'indicazione della composizione e articolazione delle forze cd all'attr-ibuzione dei relati vi comp i ti , d eri nendo a nche lu tti gli altri aspett i necessari a


concretizzare gli intendimenti concettua li. IL CONCETTO OPERATIVO Il concetto operativo dell'Esercito discende dalle missioni ad esso assegnale néll'ambito del Nuovo Modello di Difesa dal mutato scenario internaziona le e, naturalmente, dalle peculiari esigenze nazionali . In patticolare, nel nuovo panorama internazionale l'originario concetto di «difesa» - correlato a lla m inaccia di un conflitto globale nella logica del bipolarismo e perciò essenz ialmente sta tico - è andato evolvendo in quello più ampio di «Sicurezza». Ne discende un impiego degli stlumenti militali olientato al ruolo di «prevenzione attiva» delle possibili crisi legate agli innumerevoli risch i c he gravano sul mondo moden10 e che sono sempre suscettibili di situazioni conflittuali. In questo contesto l'Esercito, con le altre Forze Armate, deve concorrere alla realizzazione della politica di sicurezza nazionale, non più lin1itata al territotio tTlctropolitano, bensì estesa a gli interessi cstemi cd alla stabilità internazionale; deve, pertanto, predisporre forze <<p ronte», impiegabil i oltre confine a segu ito di speci fiche decision i di Parlamento e Governo. Inoltre, in ottempera n za all a legge sui «principi >> n. 382/1978, la Forza At-mata deve concorrere alla salvaguardia delle libere istituzioni e al mante nimento dell'ordine pubblico, nonchè a1 bene della collettività nazionale. In co nct·eto, ciò s i traduce in tre principa li missioni per la Fot-za Armata, da cui discendono i tipi di operazione o di intervento che essa deve essei-e in grado di condurre (Fig. l ): • presenza e sorveglianza sul territorio nazionale; • difesa degli interessi esterni e contributo alla sicurezza internazionale. I mplica la capac ità di sviluppare operazioni di tipo

umanitario e di peace keeping; • d ifesa comune degli spazi naziona1i e dell'Alleanza, che comporta il possesso di capacità di dissuasione, di prevenzione ne lle aree di cris i, di difesa diretta. A questo punto, esaminata l'attua le realtà dello strumento terretre, nonché i vincoli di legge esistenti in termini di s truttura gene•·alc, entità e Lipo di personale (Uffic iali, Sottu!ficia1i, Volontari e Leva) e le presumibjli risorse 6nanz iarie disponibili pet- iJ futuro, si può giungere a enunciare il concetto operativo dell'Esercito. A tale scopo, ci viene in soccorso il «MetodO>> per la soluzione dei problem i operativi, secondo il quale, ad esempio, in attacco il Comandante concepisce la manovra jn termin i di numero e tipo degli sforzi, gravitazione, tempi della manovra, impiego della riserva. Perché jl riferimento è l'«atlacco»? Perché la sfida che attende l'Esercito è decisiva per il uo futuro, tenuto cont o che - se persa - lo strumenw tet-rcstrc non sat·ebbe in grado MISSIONE

Presenza e Sorveglianza

Difesa Interessi E sterni

Dife sa Comune

d i cùntribujre, con le altre forze produtLive de lla Nazione, a mantener e I'Tta lia a l live ll o degli a ltri Paesi leaders in campo in ternal'.ionale, proprio nel nJom cnto in c ui s i stanno concretizzando gli accordi di Maastrièht. Jnoltre, occorre agire con rapidità per adegu are a lle nuove realtà un Esercito chepur avendo conlribuito a vincere la «guetTà fredda>> - vetTebbe confina to, in termini di efficacia, ad un passato ormai superato, se non foss e capace di rinnovarsi c on tempestività. Tutto c iò richiede un'aggressività «Cu lturale» c he è molto più vicim!t al concetto di auacco che non a quello di difesa, che sottende comunque atteggiame nti eli a ttesa dell'iniziativa altrui. In sostanza, i1 concetto operativo può essere così enunciato: «Férmo reslarzdo che lo strumento militare nel suo complesso dovrà essere in grado eli concorrere alla. difesa comune in càso di minaccia diretta, per assolvere le 1nissioni assegnate dal vertice politico, l'Esercito dovrà (numero e OPERAZIONE

Fig. 1

• Presenza avanzata (presenza nel ten-itorio dì unità a scopo preventivo e deterrente e con capacità di difesa in caso di necessità) • Concorso a salvaguardia liber e Istituzioni e a1 mantenimento de ll'ordine pubblico (es. operazioni «Vespri Siciliani>>, «Salento», «Partenope», ecc.) • Concorso bene co llettività • Interve nti umanitari (prevenzione di conflitti attraverso il risanamento di situazioni di dissesto sociale ed economico) • Operazioni di peace keeping (ricomposi zione di situazioni conflittuali già insorte) • Dissuasione (politica ferma, strumento credibile, convinta adesione all'Alleanza) • Prevenzione (nelle aree di crisi-Forze di Reazione NATO) · • Difesa diretta (in caso di minaccia al territorio nazionale ed a quello degli Stati Alleati)


tipo degli sforzi): • concorrere alla difesa degli interessi ed alla sicurezza e stabilità internazionale approntando Fon.e di proiezione per le operazioni «fuol'i area », costituite da comandi proiettabili, prontame11/e spe11dibili ed espa ndibili in senso multilwziona le ed unità mon o(i111zione (Reggime171i) alimemati con personale di truppa volontario, equipaggiato ed addestrato prioritMialllente per le operazioni di peace support. In particolare, occorrerà approntart~ Forze eli Proiezione (Fig. 2) in grado di operaré uniwriamente nello slesso Teatro ovvero in due Ieatri distilli i e che dovran110 disporre di: • • un Comanclo eli Grande Unità a livello Divisione che potrà tlSStnnere, in alternativa, il «Comando della Forza» -in caso di operazioni multinazionali di m edia consistenza- OVFet'O i/ «COI/1C111dO di sef/ Ore» in 1111 complesso di forze multinazionali de/livello ordinativo superiore; inoltre, forze di nwnovra della consistenza massima di due Brigate a strull ura framework; infine, supporti tattici e lògistici adeguati per quantità e qualità; • • un secondo Comando di Grande Unità a livello Divisione, ulteriori due Brigate e supporti da alternare tdle precedenti Forze in caso di operazioni di lunga durata; • partecipare al sistèma di sicurezza comune nel contesto inte1jorze ed alleato, ttppromando Forze di Reazione volte a fornire il cOillribulo piani[Ìcato alle Forze di Reazione della NA TO per la gestio1qe preventiva di crisi in aree di contingem,a della NATO (comroconcentrazione). Anche per queste (orze, collie quelle di proiezione, sussisle oggi l'es igenza di disporre, quanto 111eno a meclio-lungo termine, di personale di truppa volonla.rio. 14

FORZE DI PROIE ZIONE • La vasta gamma di a ttività da sviluppare e l'accentuata diversificazione degli scenari lichiedono c he le unità, seppure raggruppa te in formazioni standard p1·esso le sedi sta nziali per ragio ni disciplinali ed a mministTative, vengano assiemate all'ano dell'impiego suJla base della specifica esigenza e secondo il pl'inc ipio della task organization. • Le o perazioni di peace suppor/ ha nno, in genere, lunga dtu·a ta e non compo•tano Io scontro armato per cui, pur no n esaurendo la propria capacità o perativa, il Coma ndo e l'unità impiegata si logorano in termini di efficac ia. Pe rtanto, do po un certo periodo d'impiego (es. dopo 6 m esi) i Comandi dovranno essere avvicenda ti ed a ltre tta nto dicasi per l'unità a liveUo Reggime nto (es. do po 4 mesi) per po te1·e dispon·e del tempo (circa 8 mesi) per il recupero dell'efficacia e l'aggiorna mento de ll'addestramento. • Il livello di partecipazione deciso da l Vertice Politico determina il ruolo c he la Nazio ne può assumere ne l contesto internazio na le. Ta le ruolo può essere subordina to, con l'impiego di una Brigata, o ppure pa rtecipe delle decis io ni , con l'impegno di una Divisio ne, alla s tregua di Nazioni com e F1·anc ia e Gra n Bre tagna. Un contributo mj)itare consis tente consente d i in fl uit·e s ulla impostazio ne dell' inte rvento, mentre una partecipazio ne ma rginale può comporta re l'accellaz.ione della linea d'azio ne dcci a da a lu·i, con tutte le relative conseguenze per le forze impegnate e per la Nazione s tessa. Perta nto, occorTe ricercare un ruolo partecipe delle decisio ni e d i conseguenza predisporre l'im pegno di un Comando Inte rmed io a livello di Divisione. • Sussis te l'esigenza che nelle operazio ni estem e a l teJTitorio nazionale venga impiegato esclus ivamente persona le di truppa volo ntario, a meno di una specifica auto rizzazio ne da parte del Vertice Politico.

• garantire untL presen za qualificata, attiva e rassicu1'ante sul territorio na-:_ionale, per concorrere con comil'luità alla sicurezza e al bene collettivi: • • approntando Forze per la difesa del territorio eguipaggiate ed addestrate sopra/lutto per le operazioni connesse co11 la presenza e sorveglianza 1110 i11 grado, all'e111ergenzaJ di concorrere al s<t,ddisfàcillzento delle esigenze «fuori area» e di difesa comune; • • sviluppando lw180 rutta la Penisola auività addestrarive fìnalizzate all'impiego; • • fornendo il concorso quct!ifìcato e tempestivò sia in caso di calamità sia per la twela dell'ordine pubblico. Tali forze possono continuare ad essere ?ili111entate cò11 personale di leva, sldnte il prioritario impiego all'inten'lo del Paese; • concon·ere, in ca ·o di neéessità, alla difesa comune con llllle le [or-:,~ dispo.nibili e, ewmtuallllellte, co11 quelle di 1110biliwzione (Impiego della P.iserva)».

PRiORITÀ NELLA

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PREPARAZIONE DELLE FORZE (GRAVITAZIONETEMPI) Le dsorse disponibili non consentono, naturalmente, di conferire a tutte le forze lo standard di effici enza richiesto se non nel medio-lungo termine. In tale pl'Ospettiva, la dcfinizio~e de i p•·ogrammi di a limentazione reJativi a l personale ed a ll'assegnazione di materiali pc1· lipianamento c/o ammodernamento degJi eq uipaggiament i deve seguire precisi crite ri di priorità sia tra le tre categorie di forze sia tra Le unità appartenenti a lla stessa categoria. Premesso che t utte le forL:e sono necessarie per la difesa c che l 'assegn~u·c ad una o all'altra ca tego ria unà priorità vuoi dire solo slabilirc <<da dove iniziare» a perseguire i più a lti livelli di efficacia, Je priorità tra le categorie sono: • p1·iorità u~o: forze di proiezione; • priorità due: forze di rca;r.ione;


• priorità tre: forze per la p resenza e sorveglianza. Va da sé, ovviamente, che a seconda del1a sHuazione da affl·ontare, tali priorità van no «valutate» e nel caso adattate. Cos), ad esempio, trattando di <<volontari », non c'è dubbio che e sì vanno destinati pr·ima alle Forze di proiezio ne e poi a quelle di reazione; se si tratta invece di rendere possib ili g li interventi di concorso in ordine pubblico, avranno priorità le predisposizioni per le unità di presenza e sorveglianza, e così via. Circa i tempi per il conseguimento dei livelli d~ efficacia previsti, i fattori condizionanti sono n,1olteplici, primi fi:a tutti i livelli di disponibilità d i volontari e di risorse finanziarie per il funzionamento/ammodernamento dello stru mento. ln linea di massima, tuttavia, si può dire che oeJ breve termine occorre: • perfezionare la sttuttura di comando e controllo - già definita nel corso del 1997 - entro l'anno 1998; • rendere comple tamenie proiettabile un Comando Intermedio, due Brigate e relativi s upporti entro il 1998 e «pOtenzialmente» proiett~ bile un a l tro Comando Intermedio e due «Comandi» di Brigata entro l'anno 1999; • rendere completamente p~·oiet­ tabih ulteriori due Brigate entro l'anno 2000.

LE FUNZIONI OPERATIVE Defjnito il concetto operativo de11'E~ercito , occorre ora detenninar·e dal punto dl.vista quantitativo e qualitalivo la composizione e articolazione delle forze necessatie per assolvere le mis~ i on i af6date. A tale scopo, giova ricordare l'esigenza d i esprimere capacità operative reali, la volontà di recitare un ruolo partecipe delle decisioni ne l contesto internazionale, la diversificazione delle possibili situazioni conflittuali (simmetli-

che o asimmetriche) (Fig. 3). . Ne consegue c,he, per quantificare e qualificare le forze, è necessar io operare seco nd y du e princìpi fondamentali: • la modularità della struttura, che consiste nel defini r-e le s in.gole <<capacità operative», ossia i moduli base capaci di assolvere specifiche funzioni operative; • ~a economicità delle fonnazioni, che si lraduce nel de6 nire «pacchetti di capacità», ossia insiemi d i singole capacità attagliati alle missioni da assolvere.

l moduli, ossia le singole «capacità operative>>, sono d edicati: • all'esercizio del Comando e Controllo, cui sono destinati Comandanti e staff;

Modup p er il Comando e Controllo Per l'esercizio di tale attività bas ilare, in a d erenza al «COn cetto operativo», occorre prevedere tre livelli di comando (Fig. 4 ): • il Còmando delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER), che deve avere la capacità di a ssumere responsabilità d el li vello operativo, ovvero fornire moduli o elementi di staf{ per la costituzio ne di comandi nazionali o mul tinazionali sulla base de l conce tto del CJTF ( Combined Fig. 3

P OSSIBILI SITUAZIONI CONFLIITUALI Sotto il profilo tecnico-militare, le possibili situazioni conllittuali sono caratterizzate d a tre fattori fondamentali: il livello tecnologico, la professio na-

lizzazione degli strumenti, l'intensità delle operazioni. Si potranno tìscontrare, quindi, situazioni conflittuali di tipo: • simmetrico. condotte da strume nti do ta ti di sis tem i a tecnologia avanzata e d i a ltissima professionalizzazio ne; le operazio ni saranno ad alta in tensità ma d i breve d urata; • asimm etrico. nel q uale in uno degli schiera menti s i riscontrano tecnologie improvvisate, assenza d i regole e ricorso a sis te mi terro ris tic i; le o perazioni saranno a bassa in tensità e lunga d urata; l'azione milita re sarà spesso ispirata ad attività tipiche delle ro rze di polizia .

LIVELLI DI COMANDO

Fig. 4


Joi11t Task Force); • i Comandi Operativi Inte rme di e i Comandi Brigata, eh devono esset·e in grado di esercitare il comando c il controllo su unità del livello immediatamente inferi ore, o rgan ic he o r icevute in rinforzo, nazionali o multinaziona li . Questi u ltimi possono essere chiamati a operare in scenad, Teatri e ruoli molto diversificati. Da qu i, la necessità d i quali ficarli sulla base de ll ~1 miss ione prio ri taria ad essi af(idata. Avremo quindi: Comandi di Proiezione per gli interventi ,,fuOJ·i area»; Comandi di Reazione per la gestione di crisi in ambito Alleanza; Comandi per la Presenza è Sorveglianza sul territo rio nazio nale; Comandi per la Difesa. Ciascuna tipologia di comando l"ich iede caratteristiche pr pric che possiamo riferire a tre indicatori fondamentali: «proiettabilità», «espandibilità in senso interforzc» cd «espandibilità in senso multinazionale». La «proie tta bilità» è ottenibilc con l'adozione di un organico dello Stato Maggiore «a frattura prestabilita» Che permetta, in CàSO d i im p iego, la d u pl icaziont: delle cell ule per la ges tio ne dell e attività essenzial i nella sede stanziale. Inoltre, dovrà sussistere la disponibilità di un Reparto Comando dotato di mezzi, materiali e sistemi campalizzati, in grado di gara nti re l'opcratività e la vita fuori sede. L«espandibilità» dei Comandi, sia in senso intct-fot-ze sia in senso internazionale, è ottenibilc mediante prcdisposizioni organizzative per l'inserimento nello sia/T di cellule aeree c/o navali e d i nuclei di coJJegamento, l'integrat.ionc d i clementi/modu li d i d iversa nazionalità, la disponibilità negli incadchi chiave di per-sonale conoscitore delle pdncipali lingue europee (inglese, francese , tedesco c spagnolo) e l'adozione di strutlu t'C o t-gani zzat ive c procedu re comun i con le a ltre Forze Armate e con le

Nazioni con le quali si sarà chiamati verosimilmente ad operare. Si Lt-atta cioè di adottare soluzioni che consentano l'adeguamento dell'organizzazione a lla valenza dell'i mpegno operativo derivante dal tTtandato ricevuto. Moduli per lo sviluppo delle funzioni operative Le funzioni operat ive costituì-

Fig. 5

CAPACITÀ OPERATIVE NECESSARIE PE R ASSICURARE LO SVOLGIMENTO DELLE «FUNZIONI OPERATIVE» (COSTITUZIONE DELL A TASK FORCE) CAPACITÀ

Unità

Intelligcnce

Funzione di comando+ risorse

Com batti mc n t o

Unità dell'arma base ed elicotteri d'attacco

Supporto al combattimento

Unità artiglieria, genio, AVES, Forze Speciali

l~

Supporto log istico al com batti- Unità logistiche mento C2W

Misure

Inganno

Misure

Sicurezza e Protezione

Misure+ risorse

NBC

Unità NBC

Guerra Eletlronica

Unità EW

Operazioni Psicologiche

Unità PSYOPS

Host Nation Support

Unità logistiche

Pubblica In formazione

Mezzi

Operazio ni Civili-Militari

Mezzi + unità (ev.)

RSTA

Unità esplo ranti , unità di sorveg li a nza, unità di acquisizione obiettivi, unità di acquisizione informa7.io ni (HUMINT, SIGJNT, IMINT), Forze Speciali, LRRP "'l

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FUNZIONE

Supporto al Comando e Controllo, Comunicazioni, Computer (C4)

II"

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scono le attività in cui possono essere scomposte le opet-azioni militari. Pertanto, solo una loro analisi consente di definire i moduli necessari ai vari livelli per le varie situazion i, premessa ind ispensabile per arrivare a confi gurare le capacità globali che la Forza Annata deve espt·imere. D i seguito. l'esame sintetico delle singole funzioni fondamentali (Fig. 5 ).

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I diversi Comandi dovr·anno possedere una caratleristic~ comune, resa indispensabile dal moderno scenario operativo, caratterizzato da ampi spazi e ridotta disponibilità d i forze, ovvero la dis ponibilità di sistem i a utomatizzati in grado di elaborare dàti in tempo reale, trasmettere con tempestività gli ordini ed adeguarli con immediatezza all'evolvere della situa;,:ione. Per quanto attiene al settore comunicazioni, le unità Trasmissioni devono essere in grado di realizzare un sistema che sia integrabile con la «rete pennanente)> di comunicazioni e in grado di supportare un Busso di informazioni digitalizzato proprio dei sistemi di comando e controllo automatizzati, oltre che a possedere i classici

cesso di analisi, elaborazione e sintesi de11a conùscenza dell'an)bientc naturale e deJlc altre parti coinvolte, a qualsiasi titolo, nel cùntesto operativ (crisi, PSO e guerra convenzio;nale) oppur·e in condizioni d i n<;>rmalità. Esse sono necessarie per definire un quadro di situazione il più possibile affidabile al fine di delineare le linee d'azione più opportun a per poter fronteggiare, pianificando per tempo, gli eventi operativi. Tenendo conto delle fonti dottrinali (nazionali e NATO) nonché delle esperienze derivanti dall e operazioni in Bosnia e in Albania, gH organi di !ntelligence dovrebbero essere articolati su tre Jivellj. TI primo live llo, basato su Elementi di Coord inazione (EC), troverebbe collocazione nell'amb ito dello Stato Maggiote del Comando e avrebbe il comp ilo d i sovrintendere alle attività di coordinamento di tutta l'attivi tà

requisiti di sicurezza, Iidondanza,

informativa.

FUNZIONE SUPPORTO AL COMANDO E CONTROLLO COMUNICAZIONI COMPUTER (C4)

flessibilità e resistenza alle misure di guerTa elettronica. In particolare, le unità destinate a supportare i Co(llandi di proiezione/reazione, aventi il ruolo di Comando della Forza/Comando del Contingente nazionale, dovmnnQ anche dispç>rre di sistemi di trasmissione a lunga distan7.a (appar·ati satellitad, ponti radiù troposcatter e stazioni radio HF di grande potenza), integrabili con le reti r·ealizzate in Teatro. Tale capacità sarà quindi indispensabile per le unità Trasmissioni di supporto ai due Comandi Operativi Intermedi di proiezione, necessaria solo nel caso di coincidenza con il Comando Contingente per i supporti Trasmissioni dei Comandi Brigata di proiezione.

FUNZIONE IEW (INTELLIGENCE ELECTRONIC - WARFARE) In generale, le «informazioni militari» sono il frutto di un pro-

n s e condo live llo sarebbe costituito da Elementi d i Direzione, Pr-oduzione ed Analisi Informativa (EDPAI), tratti dalle unità di [ntellige11ce e Guerra Elettronica ([EW), organ iche oppure avute in rinforzo, con compili di dire~io­ ne nella r·icerca, aJ1alisi e produz;ione informativa. Que:;;ti elementi, in operazioni, costituirebber·o una sorta di Centro Operativo lntelligence (All Sources Celi) a diretto supporto del Posto C mando della Grande Unità . l l terzo livello prevederebbe gli Element i di Esecuzione (EE), costituiti da ll ' ins ieme di organi specialistici in gràdo d i svolgere attività di ricerca nei vari settori con1e, ad esempio, oei campi deii'HUMINT (HUMa.n INTelligence), SIGl,NT/EW (SIGna! INTelligence/Electron i c Wa.rfare), LMINT (IMagery INTelligence), pattu&liamento a largo raggio, ecc .. E importante evidenziare che questi organi di ricerca sono rappresentat i in parte da uni tà specialistiche ed in parte da

unità operative le qt~ali, operando in chiave sinergica nell'ambito del P iano d\ Ricerca, l'ornjsc<;>no i dati da elaborare. Tale organizzazione, pur variando nelle dimensioni a seconda del livello ordinativo e del la missione assegnata, con~ente comunque di d isporre sempre di un elemento inte r·medio tecnico (EDPAI) tra gli organi di esecutione (EE) e la stnHtura el i Comando (EC) al fine di svincolare quest'ultima da1le complesse ed onerose attività di analisi e produzione informativa. Infine, va sottol i neato come sia di vitale importanza Tispettare , nel settore l ntelligence, il principio della prontezza ed aderenza, a l fine di soddi sfare tempestivamente le esigenze informat i ve (!ntelligence Requirements - Irs) del Comandante.

RSTA(RECONAJSSANCE SURVEILLANCE AND TARGET ACQUISITION) Strettamente connessa alla branca informativa è la funzione RSTA che, sulla base delle d~ret­ tive ernanate dalle componenti de lla struttura lnlelligence, deve consentire di disporre con tempes tiv ità delle informazio ru necessarie per p ianificare/controllare le operazioni. Essa s i con cre ti zza ne ll'i mpiego un itario di tutte le r isorse i n grado d i effeluare la ricerca e raccolta di da ti i nformativi. Si tra lt a d u nq u e dell'i r:np iego coordinato, nello spazio e nel tempo, cl i unità esplor anti, intelligence (HUMINT, SIGINT, IMI NT), d i sorveglianza , di acquisizione obiettivi, d i guerra ele ttronica. Ta li componenti, sulla base delle ipotesi mass ime d 'impiego assegnate alla Forza Ar mata, do vran no essere «asse mblate» per le es igenze medie di supporto IEW di due Teatri. Concorrono alla funzione RSTA anche Reparti non configurabili

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quali unHà lE W, come ad esem pio i R eggim enti di cavali ria c le Forze Speciali. T Reggimenti di cavalle ria, idonei a svolget·e compiti connessi con la s icurezza e l'esp lorazio n in operazio ni d i PSO c/o c lass ic h e, d evo n o avere la poss ibilità di agire seco nd o due metodologie: la pdma, secondo i pmcedimenti dell'esplorazione nascosta (RECCE bv STEALTH ), con un i tà estremam ente leggere, dotate di so fi s ti cati mezzi per l'osse rvazio ne notturna c di comunicazio ne; la seconda , in vece, secondo i p t·occdi meni i Li p ici déll'esplot·a;r.ionc di forza ( RECCE by FIRE ) . co n unità pesanti capaci di impeg nare l'àvvc rsa rio con a% ion i di fuoco. Le Forze Speciali, infine, o ltre a sodd isfa re le esigenze della fu nzione COIIIbal, dovranno condu •·rc, in via pt·iorilat·ia, attività informative cara llerizzate da elevata s pregiudica tezza . ln Fig. 6, una rappresentazione sc he matica che evide nzia la metodologia di impiego dei Sistemi per la Ricct·ca e la Raccolta delle Informazioni in uno scenario moderno. Da tener p resen te, anche per le opc··azioni di controllo d el territo rio, l'esigenza d i dare alla funzi OJ0e RSTA una conno tazione com u nque bidimensionale (terra-aria) ed eventualmen te tridimensionale (tetTa-aria-mare).

FUNZIONE <<COMBATTIMENTO» (COMBAT)

Costitu isce la funzione master di ogni operazione. Prevede a lli vità diverse in relazione al con tes to ope rati vo c richi e d e, pertanto, moduli monofunzione a livello Reggime nto con capacità opera t ive c he possono essere differenziale sulla base dci seguenti indicatoa·i fcmdamcntal i: proiettabilità, m obilità su strada e fuori strada c protezione e potenza di fuoco. La << proiettabilità » è una ca-

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SISTEMI PER LA RICERCA E LA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI

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Fig. 6

ratteristica essenziale per le mod erne unità c può essere g<mm tita solo svincolando il Regg imen to da incombenze di natura g:eslionale, che andranno quindi affidate a Repar·ti alla sede adeguatamente ricalibrati sulla base dell'esigenza stanziale. Circa la «mobilità», invece, occo rre ev idenz iare come, nelle operazioni di peace supporl, la capacità di percorr ere la maggior parte dei ten·eni (prop.-ia dei mezzi cingolati) diventa meno pagante rispetto alla possibilità di muovere co n e leva ta veloc ità sui pe rcorsi piLt probabili (pro pria dei mezzi blindati). Le fot-Le- che possiamo definire for-te di manovra - destinate ad assolvere la funzione comprendono prioritariamente Reggim e nti di fante ria, ma anche Reggimenti di cavalleria c possono essere classificate in tre Lipologie di unità: • leggere, dotale di mezzi ruotali, con protezione pat·zialc limitata al fuoco di armi individuali; • mecca nizzate, su VTC, c ingolati o n10lati, protetli c con armamento di bordo anc he controcarri;

• blindo/corazzate, dotale di \'eiçoli con c lc ,·a ta protezione c potenza di fuoco. I.:impiego di forze legget·e, meccanizzate o blindo/corazzate, di pende dalle caratteristiche del l'ambiente operati\'o e dagli atti lattici da S\'iluppare, menlJ·c il ricorso ad unità dotale di veicoli ruota ti o c ingolati sarà funzione del tipo di percorribilità c~u·atte­ rizzante l'ambiente fisico. Inoltre, nell'ambito di questa funzione è necessario citare i Reggimenti e licotteri d 'attacco d e ll' AVES . Essi, grazie alla ver$arilità d'impiego, alla potenza di fuoco, a lla mobiJilà anche su terreni «impossibili» per le forze tcn·cslri, costituiscono uno strumento di eccez ionale potenza nelle mani del Comandante. Le moderne o perazioni di peac.:e suppor/, infatli ~ presuppongono la disponibilità di contingenti in grado di csprimct·e forte d~:tctTcnza ~er risultare ct·cdibili. In tale ollica le unità elicotteri d'attac<.:o sono particolat·menle idonee a s,·iluppare a ttivi tà di elevata \·alcn::ta c visibilità (sicurezza d'arca, ricognizione armala, scorta armata a con-


vogli ed unità, ecc.). Analogamente, in operazioni classiche, gli elicotteri d'attacco sono in gmdo di e ffe ttum·e interventi preèisi, tempestivi e potenti . Pertanto, per una Forza Am1ata moderna è essenziale disporre di una componente dj tale importanza, s ia p~;rre compatibilmente con gli e levati costi che essa comporLa. Infine, la fLinzione combl;lttimento richiede, in par·licolari circostanze. l'impiego combinato di elicotteri d'attacco, fànleria legger-a. elicotteri da trasporto e da sostegno a l combattimento . La combinazione di questi elementi dà vita a i cùmplessi di forze aeromobili, che sviluppano fa loro manon-a inizia ndo iJ combattimento dall'aria ~ prose­ guendolo sul tetreno fino alla conquista dell'obiettivo (un'operazione aeromobile si distingue dal trasporto tattico di unità di l;a;nteria leggera per la capacità di Comando e Controllo che il amplesso di f-orze deve possedere ai fini dell'impiego combinato nel tempo e nello spazio di 1isorse di natura diversa, nonché per la partecipazione attiva <Jegli elicott.ed da combauimcnto a tutte le fasi dell'azione). Ne consegue l'esigtmza di dedicare specifiche risorse anche all'aeronJ.obilità. FUNZIONE SUPPORTO AL f'•' COMBATUMENTO (ARTIGLIERIA- GENlO - AVES)

Artjglieria terrestre

11 suppo rto di fuoco ad una quals ias i operazione te rres tre continuer·à ad essere un'es igenza fondamental e a nche nei futur i scenari. N e li e operazioni di sostegno della pace (conOiui asimmetrici), l'impiego d ell'artigberia ten·estre assume un ruolo rilevante sopraF tutto in c hiave d i deterrenza , perseguita attraverso la vis ibil ità degli schieramenti e lo sviluppo di un efficace addestramento, che può assumere a nche la fis ionomia di atlività dimostrativa (ana-

loghe considerazioni potre bbero e ssere mutuate anche per determinate esigenze di co ntrollo del territorio). Tuttavia, in caso di e ffettivo impiego d el fL(oco è indispensabile poler o perare co n es trema precisione e seletlività, per COlpire «Chirurgicame nte» g)i ob ietlivi - spesso framt isti a popolaz.ion e civi le- se n za danni collaterali c he, tra raltro, pou-ebqero determinare un pericoloso a bbattime nt de l consenso. Tali r-is ultati possono essere ottenuti attraverso un'acc urata predisposizio ne degli interventi cd il controllo diretto de l fuoco da parte di osservatori avanzati, oltr-e che è:on adeguali s iste mi d'arma. In questa tipologia di operazioni, le uni tà d i artiglieria monotubo (cannoni/obici e mor:tai) possono o per:are fino a livello sezione. Nelle operazioru di guerra class ica (conflitti simmetrici), la dottrina NATO presuppone un supporto di fuoco di artigl ier-ia terrestre nelle due componenti di supporlo generale e di supporto diretto. Quelle di s upporto genera le sono impi egate unital"iamente e con direzione àccentrata a favore

d ella

Grand~

Unità complessa (C.

A.fD.) e sono costituHe dalle unità

a più lungo braccio, sia monotubo sia e soprattutto pluritubo (m,issi li s/s e lanciarazzi multipli). Le artiglierie di supporto diretto ope rano a favore d elle Briga te o di un co mplesso di ror7.e con compi ti autonomi (Reggimento, Gruppo Tàttico), co munqu e a sos teg no delle operaz,ioni a contatto e devono essere no rmalme nte dotate di sistemi Olònotubç>. Circa il livello o rdinativo di collocazione de lle d $orse, vanno valutali i possib il i sviluppi futuri de l settore, anche in ambito internazionale. Al nwm e nto, l'un icà str·ada p erseguibile appare queJia di accentrare a livello COMFOTER le artiglierie a p i ù lu ngo braccio (missili e lanciaraz:;::i) e alcune unità obiéj/cannoni p er il ruolo di supporto generale, man tenendo l'attuale componente di aJiigl:ie;ria a livellò reggimento in ciascun(). Brigata per il supporto d ireuo; a bvello Comando IntermediÒ sarebbe lasciata la sola capacità di impiego del fuoco, assic urando la d isponib il ità eli un Centro Operativo pe~ il Supporto


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del Fuoco (COSF) per gest ire di volta in volta le uni tà di a rtiglieria assegnate da) COMFOTER.

Artiglieria controaerei · l n generale, il nuovo concetto operativo dell'at·tigliel"ia controaerc i prevede che l'impiego in operazioni si •·ealizzi attraverso l'aggrega:t.ionc di moduli elementari in sistemi controaerei complessi dcnorninati «cluster>> . Per modulo eleme n tare s'intende l'insieme dc i sistemi attivi (armi), di sotvcglia nzn c acquisizione, di Comando, Controllo c Comunicazione c di supporto tecnico-logistico in gn1do di assicurare una funzione controacrci singola (V/SHORAD, SHORAD, difesa a media quota, dif'csa antimissile di punto). Per << cluster» s' intend e invece l'ins ieme di piLt moduli e lenlCntari , c he inquadra cd intcg.-a sistemi d'arma complementari, in grado di fornire una copertu.-a d'arca c di punt o omnidit·ezionale, dalle bassissime a lle medie quote, che include (quando disponibile) capacità antimissile pet· la difesa eli punti vita li. Il «cluster», posto alle dipendenze del Comandante, deve essere inserito nel quadro più generale della Difesa Aerea Integrata (DAl). Riguardo alle operazioni di p eace suppor/, di norma i rischi da prevenit·e e/o da {i-onteggiat·e s'inquadrano in una s ituazione di generalizzata supremazia aerea da parte de lle fm·ze amiche c presenta le caratteristiche insidiosl! di un LI SO terroristiCO d e i Sistemi d'at·ma. Sarà perciò indispensabile dare la massima priorità all'aprrontamento di a lme no un «cl uster>> e/a in configurazione tale da ga•·antire la copertura di due-tt·c B.-igale poste sotto un unico comando di,·ision a lc (s ist em i HAWK, Stinge•· c SIDAM). Il passo success ivo potrebbe essere quell o di integ rare il <<cluster » divisionale con una componente di e/a leggera (s~­ stema SKYGUARD-ASPrDE) c cl ~ ­ sporTc di una componente tccni-

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co-tattica pet· le eventuali esigenze di integrazione C2 e di gestione dello spazio aereo in Teatro, preved endo inoltre la possibilità di: identificare la fazione responsabile dell'eventuale attacco; effettuare la rotazione delle unità; adeguare, per Lutti i sistemi, il supporto logistico oggi cali brato per operazioni sulten·itorio nazionale. Per quanto concerne l'impiego in ambito nazionale, è indispensabile mante nere la capacità operativa della componen te nazionale d e lla DAl (sistemi HAWK) s ug li standards di ACE.

Genio l compit i assegnati a i Repani de l Gen io varieranno in funzione del li vello o rdim\tivo in cui saranno inquadrate de tte unità e del tipo di operazion i c he dO\•ranno essere cond o tt e (per grandi li nee, guerra dassica o peace suppor!). In panicolat·e, le unità alle dirette dipendenze del COMFOTElUispettorato Logistico pott·anno operare decentrate con vincoli di tempo c/o impiego e svolgeranno attività c he riguarderan no la macroviabilità (superamento di grandi interruzioni con ponti stradali c/o fetToviati, superamento di corsi d'acqua inguadabili con impiego di materiale da ponte su ga lleggianti, approntamento/ript·istino c gestione di linee e/o sca li ferroviat·i, potenz iamento di inli·astn.ttturc e scali pot·tuali , ccc) c il suppono generale (reperimento/produzione e distribuzione delle risorse ele ttriche ed idri c he, a lle s tim e nti di s trutture alloggiati\'e, condo ll e POL di limitata portata e lun ghezza, ccc.). Le unità inquadrate nei Comandi Operativi Intermedi e nelle Brigate, invece, saranno pt·incipalme nte orientate all'esecuzione di attività ri guarda nti la microviabilità (superamento di piccole intctTU:l.ion i, ape rtura di itinerari), la p.-otezionc delle unità (realizza-

zionc delle opere di fOJtificazionc campale, assistenza al mascheramento c mimetizzazio ne, ccc) c di supporto diretto (bonifica degli ordigni esplosivi, operazioni contro ostacolo, concorso nella progettazione di strutture, ecc.). Lin discorso a parte merita la funzione classica, non menzionata pt·cccdcntemente, della contromobilità nei confronti delle fot7.e contrapposte. Si ritiene, infatti, che ne i moderni conOitti , anche di tipo s immetrico, tale funzione \'ada quasi integralmente ripensata. In particolare, deve essere considc•·ata, con •·i[erimento a ll 'ostacolo atti\'O, la messa al bando d e lle armi inumane, tra le quali \anno citate le mine contro personale. In tale prospetti\·a, la contromobi lità andrù concepita essenzialmente attraverso l'ostacolo passi\o (con molta attenzione, omunquc, a lle potenziali pesanti riperc ussioni di ca rattere: ambientale) e il ricorso mussic<.:io alle anni non leta li. Inoltre, il Genio continuerà a costituire la componente di maggiore ,·alenza per gli interventi in caso di calamità. Appat·e assai probabile che, in futuro, questa tip olog ia di attiYità (c/isaster relief) possa interessare anche Teatri d iversi da quelli nazi onali.

AVES Le unità deii'AVES concot-rono allo s\·iluppo eli tre funzioni opcn.\tivc fondamentali: combattimento, supporto al combattimento, !->Upporto logistico al combattimento. ln questa sede si farà t·if'crimento a ii 'AVES nel supporto al combattimento, nel cu i contesto essa open1 in due distinti settori: • il supporto di fuoco (fire support); • l'assistenza operativa (opt!ra tional assistance). Il supporto dj fuoco. nelle operazioni di pe(Jce keepi11g, si estrin seca essen;t.i a lmente con funzioni eli d eterrenza c dimostrazione di forza, sicurezza di altre forze (Co-


·en 11~ Force Opera t io11), csplora/.ionc. elle o perazioni di gue rra cla~sica, a queste att ivitù s i aggiungono anche azioni di contnHtacco e di contromobilità. L' ass istenza operat i va s i estrinseca, in ogn i tipo di qpcra/ionc. in una vasta gamma di attività, tra le quali: r-icerca c soccor!>o, c plorazione e sorvcglian/a, d i rczionc del t i •·o c guerra elettronica. Le capacità operative richi este a lle unità d eii'AVES per la specific a fun1.ione del s upporto a l combattimento sono riconduc ibili a: • spict:ata \ersatil ità ~ flessibilità opcrati\'a; • adeguata potenza di fuoco; • clc\ ata capacità di traspono; • possibilità di \·olo nollurno confc t·ita da dispositi,·i pet· il volo strumentale ed apparati di visio ne notlurna. N alLI ral mente, l'uti l izzaziot'IC dcii'AVES in uno scenario «Saturo» di mezzi erogato•·i del fuoco. ,·cli\·oli di altra Forza Armata c di altre nazionalità, prc!->upponc la disponibilità di un sistema di <.:omando c controllo c di controllo dello spa7io aereo intcropcrabilc con ana log hi sis temi operan ti nello stesso scenario.

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FUNZIONE SUPPORTO LOGISTICO AL COMBATTIMENTO («COM BAT SERVICE S UPPORT») La catena funzionale logistica, su tre anelli , è già s tata praticamente portata su d u e anelli per cqnfcrirc ampia fl essib ilità ed economic ità a llo strumento, attra\'Crso una gestione accentrata cd automatiaata a livello cent ra le cd un suppot·to più aderente a lle forze opcrati,·e. L:organizzazione log istica si at·ticola, qujndi, in due arce: • area logistica di sostegno, hc fa capo ali'Jspettot·ato Logistico di Forza Armata; • a rea logis tica di aderenza, fa-

ccnte parte della componente operati\'a e, quindi, trattata in questo parag rafo. Pe r conferire erficacia e continuità al supporto logistico- condizione indispcn abile per il successo di qualsiasi attività - è necessario garantir·e un'armonica allocazione di risorse e capac ità ai \'ati lh·elli ordinativi . A tal fine, il COMFOTER deve dispone di capac ità specifiche pc•· assicurare la continuità della funzione logistica, o rig ina ta nell'a rca di sost<.:gno, l'ino a lle unità, tanto per le opcra:.r.ion i su l turritorio nazionale quanto pct· quelle condotte al d i fuori di esso. Deve, quindi , dispon·e di unità a livello Reggimento, costitui te da moduli elementari aven ti , s ingolarme nte, capacità di attivazione degli scali, di movimentazionc c co nsc.:rva:~.ione di mate ria l i p r oven ie nti d é1 ll'a •·ea di sos teg no, di traspo rto, d i contro llo della circolazio ne. LI Com a n do Operativo In termedio di prevista pt·oiczionc deve avere la capacità di all ivare formaz ioni logistichc per il soste gno d elle unità operanti sou o il suo Comando/Controllo c, in particolare, attivare il Divisio11al Suppor t Group in grado di «gesLit"C>>, in caso di Lead Na1io11, i Na1ioual Suppor! 5/ellleti/S (NSEs)

di altri Paes i. Le Brigate c i R eggimenti dc\'ono disporre di organi esecutivi estremamente mobi li, slrctlamente comm is urati alle esigenze connesse con i cas i m cdi di impiego c se nza appesa ntimenti , stante la nuova fi losofia del sostegno log istico, «dall'indi<.:tro verso l'avanti ». Infatti. i •·il'ornimcnti avranno luogo <<a dom icilio», con gestio ne dci trasporti accentrati e con organi esecutivi ave nti funzion e d i «age nzia » pre posta a l contro ll o cd a ll o ~rn i:; tame nt c>; le scorte delle unità operati ve in Tea tro saranno limitate, in quanto i materiali necessa.-i - predisposti in fase di pianificazione sulla base d c i lassi di con~ umo ril evati in analog he o pe razioni c pro iettati in minima parte in Tea tro -sara nno consegnat i a nc h'essi a d o mic ili o in fase conclolla, in funzione dci consumi reali. Ca tti vità di m a n tenime nto s i svilupperà, s pec ie per le operazioni fuori at·ea, erfettu a ndo intcr\'enti d 'emergenza il più m·anti poss ibil e c «sos tituendo » interi sistcm i d'at·ma o me zzi resi s i ineffic ienti. S a ranno quindi previsti .-apidi interventi di «squadre a co ntallo>1, ovvero l'invio all'unità del mezzo/sistema e fficiente 21


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- lmtto da apposjli '\volani» - ed il contestuale sgom bero di quello inefficiente, che sarà successivamente riparato a cura degli 01 :~ani di sostegno, presso poli specialistici orientali su specifiche aree eli parco. Pe •- il supporto sanitarjo in Teatro s i dovranno prevedere i l più <<avanti» possibile solo gli interventi connessi con le urgenze, mentre per gli interventi dirfcribili e per le attività di ricovero c cura opererà lo sgombero tempestivo s ulle s tn.,.Jtturc arretrate o in madrepatria. In particolari contes ti operativi, specie pe•· inte rventi umanitari a favore deJle popolazioni lo ca li , è ipotizzabilc la proiezione in i eatro di strullu rc a livellò in termedio con adeguate potenziali là. Giova ricordare, infi11c, c he i l supporto log is tico al combattimento si avvale anche di r;so•·se de li'AVES, s ia già dedicate ad altre funzioni sia specifiche.

DIFESANBC Nei moder-ni scenari operativi, la minaccia nucleare è diventata meno massiva ed incombente. Nel fra ttempo, però, è aume ntata di intensità la minaccia chimica, che potrebbe manifestarsi anche in operazioni di peace support e sul territorio naziopale, a seguito di incidenti ad impianti industriali o per alti letToristici. In tale prospe lliva, appare necessario disp6 rrc d i capacità eli difesa NBC, oltre che a live llo del combattente individuale, anche a livello di COMFOTER e/o dei Comandi Operativi Intermedi, in modo da conc iliare l'esigenza di accentrare le risorse specialistiche necessarie con quella eli assicurare accettabil i livelli di presenza sul territorio nazionale. Potrebbero acl esempio essere previsti, pc•· i suddetti Comandi, repar'ti a livello compagnia, dotati eli personale c meni adeguati, in grado di operare a nche per a liquote da d istaccare a ragion veduta. Oppure, le ri-

sorse potrebbero essere accentrate in un reggimento/battaglione dipendente da COMFOTER ed or·ganizzato per moduli, a livello compagnja, anch'essi clistaccabili sulla base delle esigenze. OPERAZIONI PSICOLOGICHE Le PSYOPS costituiscono un moltiplicator-e di potenza s ia nel caso di operazioni di guerra classica sia in quelle di peace keepi11g. Nelle operazioni tradizionali es e costituiscono uno dei pilastri del C2W (command and comrol ll'arfare) mentre nelle operazioni dipeace suppor! sooo lo strumento che, insieme alla COCIM (Cooperazione Civile - Militare) c alla pubblica informazione, consente di oflene•·c c mantenere il consenso all'operazione. Trattandosi di una funzione Qpcrativa a spiccata specializzazione, non pu ò hc essere affidata ad unità speci fi camente s trutturate, equipaggiate ed addestrate a similitudine eli quelle esistenti presso alni Paesi occidentali. Tale unità dovrebbe avere la capacità di sostener-c l'attività psicologica di un complesso eli forze a LiveUo Comando lntc nneclio - Divis ione c, pettanto, in sintonia con quanto avviene in ambito NATO, dovrebbe essere in grado eli garantire: un conttibuto alla co tituzione di un eventuale CJJ>OTF (C0111bined Joim Psycological Operati<; 11 Task Force), capaci~ oggj esprimibile solo da Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania; 2-3 P$E (Psychological Support Ele111e11t) quale linforzo per un Comando Divisione c per le Brigate; almeno sei TPT (Tactical Psychological Tea111s) per il rinforzo elci Reggimenti.

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I PACCHETTI DI CAPACITÀ OPERATIVE Se la s ingola capacità operativa è il modulo base- in termini <.li unità, misure, mezzi, r isorse - in grado di svolgere una delle funzio-

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ni oper-ative sopra descritte, il pacchetto di capacità operative è costituito dall'insieme armonico delle singole capacità finalizzato all'assolvimento di una specifica missione. Sulla base di tutto quanto esposto, occOJTe <<COn~ezionare » quattro «pacchetti di capacità» in relazione alle esigenze da soddisfare, che costituiscono anchè gli obiettivi da raggiungere. ln particolare: l) pacchetto «Forze di Proiezione», destinato a lla difesa degli interessi estern i cd al concorso alla sicurezza cd alla stabilità internazionale. Obiettivo: consentire all'Esercito di proiettare un Comando di Grande Unità a livello Divisione èon relativi Supporti c due Brigate in un unico Teatro operativo ovvero impiegando la seconda Brigata in un Teatro opct·ativo distinto. Inoltre, assicurare la mtazione dei Comandi c delle unità intaso di operazioni di lunga durata (c ic lo opcrati\·o superiore a 6 mesi). Ciò si tradurrebbe nel disporre di due Comandi Intermedi e Supporti più quattm Bligate; 2) pacchetto «Forze di Reazione», destinato a conco•-rerc alla difesa comune in ambito NATO. Obiettivo: consentire all'Esercito di onorare gli impegni assunti dalla azione in ambito NATO, consistenti in un Co mando di Di\'isione, Suppot1i e cinque B rigate. r pacchetti di Proiezione e di "Reazione costituiscono, nel loro insieme, le forze predisposte per l'impiego fuori dal territorio nazionale. Essi lichiederebbet·o in totale, come visto, tr·c Comandi Intermedi c nO\'e Brigate. Tuttavia, nella considerazione che difficilmente si potr·à manifestai-c contemporaneamente un impegno AIO c uno ,, fuori a•·ea )), il complesso di fort.c da destinare alla Proiezione/Reazione può essere dato non dalla somma dci due pacchcui, ma dal loro «minimo comune multiplo»,


ciol: da due Comandi lnter·mcdi a livello Divi$ionc e sette Brigate; 3) pacchetto <<Forze pct Ja Presenza e Sorveglianza». Obiettivo: assicumrc spcc ificatamcnte la difl::sa del tctTitorio na:;donale - peraltro pr·iorita.-ia anche per i [)acchetli di proiezione e di reazione - soddisfare le esigenze di concor o nel mantenimento ddl'or·dine pubblico, nella salvaguardia de lle libere istituzioni c in caso di pubbliche calamità. Per la quantilkazione di tali Forze s i può fare riferimento alf ipotcsi piLl impegnativa, cioè il controllo deltenitorio in caso di minaccia tetTod stica concom:itante con l'impiego di contingenti all'estero. All'epoca della guerra del Golfo, per la «sorveglianza dci punti sensibili» la For-.ta Ar·mata fomì oltre 40 000 uomini, da con iderare raddoppiati per le c igenze di tumazione. Oggi questo impegno mas iccio non sarebbe sostenibile, ma occmre pr·cdispon·e quanto meno un Comando Intermedio c tre Brigate, più altrettante forze per la tumazionc in operazioni di lunga durata, quindi due Comandi Inter~ mcdi è ei B.-igatc; 4) pacche tto <1For.te di Difesa», compre ndente le for·zc dei sudeletti pacche tti , gli organi di Comando destin~ i ad impjegarlc ed i restanti Supponi. I n definitiva, adouato il principio della <<economicità delle formazioni» , occotTc approntare due Comandi Intermedi a liveUo Djvisione e sette Brigate p e r la Proiezione/Reazione più due Com a ndi Intermedi e sei Brigate per la Presenza e Sorveglianza. Ln Fig. 7 un esempio schematico della configurazione dei pacchetti di ca pac ità lin1iLa ta mc nte ai Comandi pi"Ìncipaji cd alle Brigate.

CONCLUSIONI Que llo r·iporlato in Fig. 7 è solo un «CSempio » de lla concretizza-

x ITRIDHNTINA

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x AOSTA

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RRF = RAPID REAcriON FORCES

La Julia è iot~rrcssata alla cost ituzione di una B. itato-sloveoa-uogherese

zionè di tutti i ragionamenti fin qui falli un merito alla componente operat iva della Forza Armata . Per co nfigurare completamente ciascun pacchetto, inf'alli, occon·e quantificar-e funzione p er funzione le ca pacità da appr·ontare. Ciò co ·tituir·à materia di uccessive tr·au azioni, che dovranno portare a spiegare il << perc hé» di tutte le scelte già opera te o in corso di adozione. Sta di fatto c he la metodologia d a usare per· risolve re qualunque problema pat·zialc non potrà c he basarsi sulle missioni assegnate è sull'individu azionc delle co t,seg ue nti «Capacità operaUve rea li » da espdmere, nella consaRevolezza c he solo in tal modo è possibile poi fo rnir·c a l vertice politicomilitare concreti ele menti di valutazione per· le decisioni di competenza. on bisogna infatti dimentica-

IRF- IMMEDIATEREACTION FORCES

r·e c he in base alle capacità o pcr·ati ve da appr·on tare dovt·anno >ssere impostat i -o rc i mpo~t~1ti - i programmi re lativi a l personale (in particolare a ll a compone nte volo nta ria), a li acquisizione dei s istem i d'am1a, de i mezzi c dci ma te ria li , alla rico nfigl..traz ione de ll e s tntllur·c c alla ridi s locazion c del le un ità s ul territorio. Tutte cose c he comportano un impiego di risorse umane c finanziarie c risvolti sociali , c he r·isultcranno accettabili, da par·tc del Paese, solo se il be ne fornitO in termini di <<S iCLtrC.zza» sa rà veramente:; in grado d i soddi s fare le esigenze in te mpo di paçe c a ll'emergenza.

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·.~ Colouue/lo, Capo deii'U/!ìcio del Souocapo di Swto Maggiore dell'Esercito


Finito di s tampare ne l gennaio 1998



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