IMMAGINI ED EVOLUZIONE DEL CORPO AUTOMOBILISTICO VOL II 1940-1945

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A passo Toselli, detto «Passo della morte», il colonnello Alati aveva organizzato con i suoi autieri del 2° Autoraggruppamento la difesa esterna dell' Amba. l superstiti dell'VIII Autogruppo erano stati riuniti in un battaglione di «autieri fucilieri» che, raggiunta la posizione ad esso assegnata all'interno del ridotto, combatté valorosamente sino al momento della resa, seguendo le sorti delle truppe che difesero strenuamente uno degli ultimi baluardi dell'Impero. Gli autieri dell' Autogruppo Eritreo, invece, avevano raggiunto le prime posizioni sulle vette dell'Amba e, lì attestati, respinsero i ripetuti attacchi delle orde di ras Sejum. Nella notte tra il10 e 1'11 maggio si scatenò un massiccio attacco di trentamila ribelli appoggiati dall'artiglieria britannica. L' Autogruppo Eritreo meritò l'elogio del generale Luigi Frusci, Comandante dello scacchiere nord che, nell' occasione, così si espresse: «Mi è tanto gradito rivolgere a tutto il personale dell' Autogruppo Eritreo, comandante, ufficiali, sottufficiali, e truppa, il mio più vivo elogio per quanto da essi è stato fatto nell'organizzazione prima, e nell'attuazione poi, dei vari ed importantissimi compiti. Il mio pensiero deferente ed il mio ricordo vanno innanzitutto ai gloriosi

caduti dell' Autogruppo che, fanti tra i fantC abbandonando il volante imbracciarono il fucile e con audacia, valore e sprezzo del pericolo, combattendo, caddero sui campi di battaglia, per il raggiungimento dei più alti destini della Patria». Gli autieri del Ten. Col. Alati si batterono con pari valore, armati con decrepiti fucili Wetterly-Vitali 70/87 ( pii:t antichi dei già superati moschetti 91) e con mitragliatrici Schwarzlose, residua ti della Printa Guerra Mondiale; privi anche dell'indispensabile, rintuzzarono gli attacchi inglesi fino alla resa finale del presidio. Il Generale Alberto Cordero di Montezemolo (che concluderà tragicamente la sua vita alle fosse Ardeatine) scrisse sul suo rapporto: «Ri tengo che nelle condizioni in cui si venne a trovare, il Tenente Colonnello Alati non poteva fare di più: fino all'ultimo il suo fervore di appassio nato soldato, la sua decisione di combattente, la sua capacità e la sua fede lo tennero sulla breccia a lottare, senza mezzi e senza speranza, contro il soverchiante imbaldanzito nemico» . Gli autieri si batterono come semplici fant i in condizioni assai p recarie come tutte le altre truppe ed è motivo di rammarico che siano andate disperse num.erose proposte di ricompensa al

LA CAMPAGNA IN AFRICA ORIENTALE

Anche lo spirito necessita di un momento di raccoglimento e di ristoro: una messa al campo per il personale del 11 r Autoreparto (foto Museo Storico).

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