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L'argomento, che mi sono proposto di svolgere, si presterebbe, q nan.to altro mai, ad una esposizione teoriGa. Potrei considerare la disciplina, prima in generale: poi com.e istituzione militare, e pesare da ultimo, con la bilancia alla. mano, mancanze e castighi, delitti e pene, per vedere se furono rispettati, nella legge militare, i principi giuridici, cui quella genera.le è informata. Ma, nel dubbio che il lettore sia g ià ristucco di disciplina teorica, mi studierò di battere altra strada: ·sarò invece pratico, sarò semplice, perchè più desidero di riuscire utile che, non essendo, parere erudito. Mi starò pa.go di dimostrare che per promuovere oggigiorno e mantenere una buona disciplina, i superiori tntti debbano a mio debole avviso: 1° esercitare razionalmente la facoltà, loro fatta, di pun ire e di premiare ; · 2° imporsi col prestigio ai loro dipendenti; 3° trascinarli con l' esempio .
I. I mezzi disciplinali devono essere tali: che si adattino a.gli elementi da disciplinare, rigidissimi per quelli che non sono suscettibili di nobili sentimenti, e miti e più morali che coattivi, per quelli che ne sono capaci. Di ciò mi hanno fatto persuaso, e la mia esper-ienza, e so1n·atutto Ja storia militare, che, prima di accingernli a scrivere, mi diedi cura cli Ùvedere, in quanto sì riferisce alla d isciplina degli eserciti che furono. Von der Goltz ha potuto scrivere : « non. vi fu giammai « esercito che sia stato più disciplinato di quello tedesco :J9 -
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