RIVISTA MILITARE 1892 TOMO I

Page 1

.

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RIVISTA MILITARE ITALI ANA RACCOLTA MENSILE DI SCIENZA, _ARTE E STORIA MILITARE

SERIE

II I. -

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X.XXVII

Tomo I.

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· Dispensa I. - Gennaio ·t 89·2

RO.MA , 1892 VOGH ER A ENI\ICO. TI P OGRA FQ-l!; CJITOR E

Via. N2zio nale, 2i:H.


SOJUIARIO delle materie contenute nella presente dispensa

LA CATEGOHIA U:\11''.A OSSIA LA NAZIONE ARMATA (Continuazione e fin e). - Bompiani, maggiore . . Pag. 5 IL MATRIMOXJO DEGLC UFFICIA LI (Contiunazione e fine). Carlo Lessona . . . . . . . . . .. . . . » 49 ALCUNE CONS1DERAZI0NI INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARM[ NEL COt.IBATTIME~TO. - G. Cor-

nara, tenente colonnello ne/L' 11° artigliwia . RASSEGSA POLITICo-,nLITA nE

» 75 »

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ITALIANA

CRONA CA ESTERA: A USTRIA-UXGHER[A

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J.,'nA XC IA

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GEnMANIA •

GRAN BnETTA G;-.;A. RotA:'\JA

SPAGNA • • • •

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136 ·137 H1 14-3

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RASSEGNA BlBLIOliRAFICA .MENSILE: I. Recensioni II. Libri di rer.entissima pubblicazione ed' interesse militare III. A!'ticoli notevoli delle Rfoiste del mese di novembre ,

RIVISTA MILirfAR.E

~8 452 » 163 »


RIVISTA MILITARE ITALIANA RACCOLTA MENSILE DI SCIENZA, ARTE E STOR IA M IL ITARE

SER I E

III -

A N:-10

XXXVII

· Tomo I.

i

RO MA, 1892 \' OGHERA ENRICO, TI POGRAFO-EDITO RE

Via ì\'azion:11~, 201.


INDICE ANALITICO DELLE MATERIE

CON'rENUTE NELLA R IVIS TA 1JIIL/1ì H//J l 'I'AUA1U

Fascicoli pubblicati nel 1892

AVVERTENZE. J.e indicazioni precedute da uu ,is~erisco *' indicano articoli delle No- 1 tizie militari estere. Le indicazioni p1·ececlutc da due asterischi '!* indicano articoli bibliografici. Essendosi durante l'anno ripetuta la numerazione delle pagine l fino al 486 si è fatto precedere al numero delle pagine, per quello inferiori ;~ quella cifra, l'indicazione del fascicolo.

Africa. Avvenimenti nei Sudan .

Armi port at llt. -

,

(fe'Jbraio) Pag. 2'i'O

Tiro. -

Munizioni da guerra..

è ornara. Alcune considera.zioui intorno alla nuova tecnica delle armi nel combattimento. (gennaio) '15 e (febbraio) • Nuovo invenzioni circa le armi portat.ili in Austria (gennaio) » • ' Fucile a piccolo calibro spagnuolo (gennaio) » Dc Cbaurand. - La polvere senza fumo e le sue conseguenze tattielle (aprilo) » • Polvere senza fumo svizzera. ,marzo) » ' i\uovo carro. por munizioni di fanteria spagnuola. (marzo) >> * Fucile a piccolo ·calibro rumeno (aprile) » ,. Il fucile di fanteria francese (aprile) »

1'78 130 143

28 452 452 116

1\0


II

111

(aprile) Pag. 109 • Armamento dell'ese1·cito bulgaro . (16 maggio) » 2'15 "' Fucile a piccolo calibro ingl ese (16 g-iug·no) » 469 * Calibri dei fucili in uso in. Europa • Nuovo fuci le olandese . >> 514 '» . 669 * Servizio delle munizioni in Svizzera, . ,:, 14'11 Note sui tiri tattici eseg·uiti dalla divisione di milizia mobile

Arte militare .

Tattica. -

Austria-Ungheria. .. • • .. " * " "

Strategia..

Cornara. - Alcune considerazioni intomo alla nuova tecnica delle armi nel combatt,imento . . (gel'.).naio) 75 e (febbraio) 1'73 Ponza. -- La ·catena nel combattimento . (febbraio) » 208 Ca.r pi. - Jl terreno e lo strumento portatile . . (marzo) » 3'11 De Chaurand. - La. polvere senza l'umo le sue conseguenze tat-

e

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St½di sui regolamenti della tànteria di ~ \,. . (aprile » 74 '" Barone. - Come operano i grandi eserciti (a.prile) » 12-3 '* D'Ottone. - Biblioteca ridotta per l'u fficiale di cavalleria. . r· (a.prile) » 12,8 ·A. Z. - Il problema milital'e italiano . (16 mag·gio} » 249 (1° giug·no) » 3'10 '" Le opere di Molt.ke . Pag. 685 e '185 Slivnitza e Pi rot di ••• . » 905 Bona~i. - L'addestramentu della fanteria.. .... Notizie bibliogl'aflche_di arte militare . (gennaio) 156, (febbraio) 301 (marzo) 460, (aprile) 132, (16 maggio) 283, 1° giugno) 315 (16 g iugno) 481, 582, 6'1!'J, '719, 879, 9"18, 10'13, 1170, 12-71, 1361 1'160, 1559, 165'1.

' Artiglieria. Cornar a . ..,.- Alcu ne considerazioni intÒrno alla nuova tecnica delle a rmi nel combattimento . . (gennaio) Pag. '15 e (febbraio) * La ùurata delle g rosse artig·lieric . (marzo) » .. Espel'ienze col crmnone Ag uirre . . (marzo) » *.' Langlois . - L'artilleric de campagne en liaison avec les aut,·es armes . (marzo) » * Nuovi cannoni da costa g iapponesi . (aprile) » • Cannoni da fortezza russi. , . (aprile) » ,,. Nuovi cannoni a tiro rapide francesi » * Esperiment i di tiro contro corazze » * Tiri di notte . » * Nuovo cannone Canet . »

173 432 450 455 116 118 865 1061 1153 1351

~\

Dislocazione delle tru ppe in Galizia {1° gennafo) P ct.{f, !Bl N;uova organizzazione dell'artig lieria <la . C.'tmpag-na . (gennaio) ,, 131 Ispettor2to dell'artig lieria da fortezza . (gennaio) » 133 Rior<linamentodelle t ru ppe tecniche (febbraio) 274, 863, 1410 e 1634 Ferma biennal e (febbraio) » 274 e 1260 Ispettorato generale cli cavallcwin. (febbraio) 2'75, 482 e 663 Cani, da guerr a . . ~ (febbraio) .275 e 660 ·vettovagliamento di guerra (marzo) » 431 * Comandi di brigata di land\\'ehr (aprile) » 106 * Allievi musicanti (aprile) » 106 * Aumento di cavalleria in Gal izia (aprile} ;, 106 * Velocità del Pelikan (aprile) lO'i' e 1058 • Avanzamento . (Hì maggio) 2fi'i' e 864 * Campo mili tal'e di Bruck . (16 maggio} » 2'72 * -Uniformi . (l 6 maggio) » 2'13 .. Manovre . (1• g i'u~no) » 362 * :Manovre coi quad r i . (16 g'iugno) » <165 • ispezioni di S. l\f. l'Imperatore (16 g iugno·> » 465 • Passaggio di filimi (cavalleria) (1.6 g·iug·no) » 465 * Costruzioni uavali (16 g iugno} » 466 .""'(". • Manovre navali (16 g iugnoj » ,166 • Nuove sezioni da pon te divis ionali 5'72 * C'ain.ùi di guamigione . >> G63 * Fort,ezza di Temeswar . 664 • Grandi manovre . (febbraio) 275, 6G4 e ' l05'i' • Telegrafia da campo 664 • Viaggio d' is truzione 664 * Man~vre con quadri di cavalle~·ia » 664 ., Manovre in Boemia e Ung·heria Pag. 1056 e 1261 .. ·oettament.o di pònt i . " 1057 * Promozioni . Pag. 1057 e l54Ò * Effetti del Mannlicher . "1058 • Au mento di truppe in Bosnia » 1261 • .Sella di· cavaUeria " 12G2 * Aumento di fondi per l 'esorcit.o » 1262 • Nuovo ponte s ul Danubio » 1263 • Il bilancio della 'guerra pel 1893 Pag. ] 3'14 e 1140 • Esercito e marina nel 1891 J) 1428 • La leva in Bosnia " 1439 l"

" /


' IV

* Forza a ruolo di ufficiali e ass imilati * Manovre navali * Vanghette da campo • Bilancio del ministero di difesa

V

Pag. 1539 ' » 1542 » 1635 »

1636

:Bulgé!,rla. * Armamento * .La nuova organizzazione dell'.eserci_to

Belgio. * Manovre _di cavalleria .

(aprile) Pag.

109 569 Pag. 685 e 'i85 .

Slivnitza e Pirot di • ",. . (16 maggio)

Pa;.

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2ì'3 1

Bilanci.

Campi e manovre.

* Periodi di istruzione pel 1892 in F rancia.

(g·ennaio) Pag. 133

* Campi e g randi manovre ·in Austria (febbraio) .215, (1° g iu" Bilancio di previsione russo pel J8fJ2 . • Crediti st~aordinari militari in Svizzera * Bilancio della marina tedesca . * Bilancio della marina francese pel 1893 * Bilancio della g uerra rumeno . * Bilancio pe1: l'esercito inglese . * Bilancio militare austro-ungarico pel 1893. • Bilancio militare austriaco

{febbraio) Pag. (febbr aio) )) (marzo) ))

. ))

l)

gno) 362, 664, 1057, 1261.

282 284 439 665 66'7

* Unità 'miste alle manovre francesi . * C;impi e grandi manovre in Francia. * Campi e grandi manovr e in Russi.i'.

* Campi e g r andi-manovre in Germania • Campo militare di Bruck • Ma:Òòvre di cavalleria nel Belgio. * Manovre coi quadri in Austria. * Manovre in Rumania

762 1344 1636

(febbraio) Pag . .275 (marzo) 435, 1060, 1251 . (aprile) ll'i, 5'ì4, 868 (aprile) 113 (16 g iug no) 468 (16 maggio) » .2'12 (16 maggio) » 2'13 Ù6 g iugno) » 465

f

.

Biografie.

» 115'1

.

Cavalleria. - Rimonte.

Generale Maurizio De Sonnaz . (l <> g i~gno) Pag. 356 ' ' Le opere cli Moltke (1° g iugno) » 3'70 >) Il generale Cerroti . 5G2 Il genera.le Sini. 563 )) Mariot t i. . - Una pagina d'altri' tempi - Carlo Simoni 826 )) Il oo-enerale . E nrico Cia·lclini duca cli Gaè ta' 983 Il generale E ttore. Bertolè- Viale . )) 14:J.8 » · 1526 L'ammiraglio Siinone Pac01·et di Sain t Bon . Il generale Federico Torre . . -< » 1636

*·Rimonte russe pel 1892 . . (marzo) Pag. • La cavalleria i_nglese . . (aprile) » *'f D'Ottone ·- Biblioteca ridotta per l'ufficiale di cavalleria {apri le; » B - Sulla scuola di cavalleria . . (16 maggio) » • Manovre di cavalleria nel Belgio . (16 mag gio) » * Passaggio di fiumi per parte della ca.va.Ùer ia. (16 giugno) » * Campi di cavalleria nell'India Inglese . (16 g-iugno) » * Corse di resistenza a cavallo in Germania e Austria Pag. 66'7, lf Censiii-lento di cavalli in Francia. " * Scuola di cavalleria. in Ruma.nia » • Rimonte alpine in F rancia '. »

))

449

114 128 240 273 465 471 1442 1152 1444 1545

Brasile. * Ord iname nt.ò dell'esercitq " Ordinamento della marina .

(aprile) Pag. (aprile) »

101 108

Danimarca. -

.

* I forti di Copenhagen .

(aprile) 109 e 1.263


V!I

F a,nferia, Saghir: - Istruzione delle truppe di fanteria. indigene nell' Eritrea. (1° giugno) Pa,q. 30& Gay. - Il nuovo regolamento di esercizi e l'istruzione tattica della fanteria . . Pag. 589 e 685 Bouati. - L'addestramento della fanteria >> 905 Carpi. - Del metodo educativo'· is truttivo s·e condo i regolamenti Pag. 1099, 1203 e 12',5 nuovi . Pag. 1021 e 1567 Il reclutamento della fanteria di linea. » 1058 * l reggimenti di riserva francesi .

Ferrovie. Pctg . 573

* Nuove ferrovie in Germania.

»

15·,

(gennaio) Pag. Ripartizioni delle cla'Ssi per l'anno 1892 (gennaio) » Periodi d'istruzione . (g-enn aio) » Velocipedia militare. (gennaio) >) Cavalli ad ufficiali . (g ennaio) >) Nuova ripartizione territoriale della 15· regione (gennaio) » Promozioni nel S'econdo semestre 1891 (i<1bbraio) » Unità miste alle manovre (febbraio) » Scuola di guerra·. (fobbraio) » Nuove uniformi dei dragoni . , (febbraio) >) Capo di stato maggiore della Marina (febbraio} » Aumento di forze in Algeria (febbraio) >) Uscit:a libera nei giorni festivi {febbraio) )) Corpo d'armata della marina . (marzo) » Coscrizione in Tunisia . . (marzo} » Indennità · cavalli . . {marzo) )) Commissione superiore d'a,•anzament-0 . (marzo) >) Nuove divisioni del 6° corpo d'armata .(marzo) 435 e Grandi manovre pel 1892 (aprile) » Battag·lioni alpini territoriali (aprile) » Fucile di fanteri:l . !.aprile) ·., I tre past i per la truppa

133

* Regolamento di esercizio· ferroviario in Svizzera

Francia.

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* *

... *

* * *

* * * *

* * * * *

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133 133 135 135

135 2,5 276 2'1($ 2'16

'2:,1 2'1'1 2'11

433 434 '

· . (aprile} Pag. lll e 1350 '* Avanzamento . (aprile) » 111 .. U~ciali di approvv ig.ionamento (aprile) » 112 ·• * Vet~ure per fanteria . (aprile) » 112 , * Soppressione di segnalatoi·i . (aprile). 112 e 1152 "' Classificazione di cavalli e muli (16 inaggio) » 2'10 ~ ~ uardie doganali e forestali ' (16 maggio) » 273 - * Uniforme delle truppe alpin e . (16 maggio) >> 273 * (,'reazione di un reggimento· sudanese . (l' giugno) " 358 * Uso del Yelocipede . (16 giug·no) » 466 * Tirailleurs di Diego S~iarez (16 giugno) » 46'1 * Leggi militari » 572 * Stipendio dei capitani . 665 " Bilancio della marina pel 1898 >) 756 t * Le stazioni halte-repas ,. '161 .. Esperimento del servizio di sanità in campagna » '161 * Battello trasportabile pe.1· passaggio di fiumi Schenoni. - L'esercito francese . . Pag,q. SOo, 924, 1045 e lll5 » 865 * Nuovo cannone a tiro rapido per la marina » 865 '* Cavalleria nelle manovre alpine » 967 * La popolazione ed il. servizio militare * Progetto di mobilitazione. ' >J° 968 9($9 * Compagnie franche ' . » 1058 ·• 1 reggimenti di rise.rva » 11;:,3 * Cortesie franco russe » 1153 * Tiro di notte . )) 12 1 " .Manovre annuali. » 1348 "' Età d~gli ufficiai! di ,fanteria .* Torri cor~zzat~ a eclis,se. » 1350 * Ponti metallici· . » 1350 , ~. Nuovo cannone Ca.net . » 1351 "' Colonie francesi. - T~nchino . . » 1351 » 1353 "' Censimento dei colombi viaggiatori . » 1543 ,,_ Ripartizione del contingente pel 1893 » 1545 '* Rimonte alpine . . . .· . . . . . . . . . » 1546 * J.\'.farina mercan t.ile. in rintqrzo a quella da. guerra. » 1546 * Lavori di fortificazione pel 1893 . . » 1598 Rabris. - Le spedizioni francesi al Da.omei »· 1631 * Nuova legge d'ordinamento militare.

134,

435 lOGO llO 110 110·

,

Genio. - Fort\ficazioni. . -

Tecnologia militare .

* Le fortificazioni del Gottardo , .(febbraio) 287, (aprire) 119, (16 ·maggioi 2'16, (1° g iu~ no) 366 e 1358.


VIII

!X

* I forti cli Copenaghen .

(aprile) Pag. 109 (aprile) » 11'7 » 806 (1° giugno) » 36'7

• I forti di Bukarest . . . . . M. - Le fortificazion-i della Svizzera .

(febbraio) Pag. 219 • Radiamento di una, nave . . (marzo) » . 438 ·. • Reclutamen to . . (marzo) » 438 • Istruzione di t elegrafia per ufficiali . (marzo) . » 438 • Le~ge sui segreti militari . (marzo) » 439 • Legge sullo stat-0 d'assedio in Alsazia- Lorena . '(marzo) » 439, • Bilancio della mal"ina . (ma.rzo} 440, (16 maggio) 26'1 • Avanz:}mento nell'esercito tedesco (aprile) 11)3, (16 giugno) 468 • Grandi manovre del 1892 . . (aprile) » 113 • Cambi di g uarnigione . (aprile) » 113 • ·Tende .p er la truppa. (lo maggio) >/ 274 * Nuovo regolamento per la cavaller ia • Aùmento di forza nell'esercito (16 maggio) 274, (1° g iugno) 363 (16 g iugno) » ' 466 • Variazioni nel .naviglio. (16 g iugno) » 471 -* Servizio in g uerra . (16 g iugno » 4'11 • Permessi per la m ietitura. » 573 • Ferrovie strategiche » 573 • Aumento di navi » 656 • La questione rnilitm·e . Pag. 66G e 1H4 * Corse di r esistenza a cavallo » 866 • Le ispezioni. d'armata . » 866 • Scuola di fo1·tificazione pc1· sottufficiali . » 86'1 • Esercitazioni di sbarco a _mcl . )) 1061 - " Regolamento d'esercizi per ar·tiglieria tla campagna » 1061 " 'firo contro corazze. , · » 1062 " Militari anneg·ati » 1154 * La g iornata d'onore tlel 1° dragoni della Guardia » 1154 ·" Divisione mista in Bavie1"a .' • . >) 1154 * Varo di navi da guerra . » 1264 * Legge sulle pensioni militari » 1264 * Riordinamento del tren~ in Baviera » 1265 * Ritardo alla chiamata delle reclute » 1265 • Ufficiali interpreti » r265 " Reclute a bordo di corazzate >> 14,13 • L'istruzione letteraria delle reclute . >} 1643 "' Man tello per ufficiali )) 1644 * Velocipedi .

* Istruttori del genio i~ Svizzera. . • N:uove sezioni da ponte in Austria ,, 5'72 • La fortezza di Temeswar . . » 664 * Battello pel passaggio di fiumi . . . » '761 * Riordinamento delle truppe del genio _in Austria, 863, 1440 e 1635 :rvr - II Luzienstèig . » 960 " Le fortificazioni in Danimarca . » 1263 * Ponti militari francesi . » 1350 • Il servizio areonautico in Europa . » 1534 " Fortificazioni francesi . » 154'1 ' Vanghette da campo in Austria . » 1635 *'Notizie bibliografiche tecnologiche, (16 maggio) 285, (1 ° g iugno) 318,, (16 g iug no) ,185, 583, 680, '780, 880, 9'19, 10'74, 1171, 1272, 1368, 1463, 1659.

Geografia mUitare -

Colonie. -

Viaggi.

•• Al!ason. - Studi di geografia militare . (16 mao-o-io) 289 0 Baratieri. - La regione tra l'Anseba e il Barca . . {lo g~ua-n/)ag. 333 * La coscrizione in Tunisia · ~ » . . .(16 g'iugno) » 483 • Le forze coloniali olandesi . (marzo) » 443 * La spedizione inglese. alla cost.a di Guinea » 65'7 * Colonie, francesi. - 11 Tonchino · • · · » 1351 Fabris. - Le spedizioni francesi nel Daomei ,, 1598 O giugno) 388, •• Notizie bibliogra~c:1e, (16 ,.,maggio} .287, (16 giugno) 485, ;:i8;:,, 682, ,81, 880, 980, 1075, 11'72; 1272, 1368, ]660

à

Germanìa. • Cambi di sedi di truppe . • Nuovo poligono di tiro . . * Vestiario ed equipaggiamento del soldato tedesco. ** Stabilimenti di artio-!ieria . o . .,,· . . • . • Studi~ d'. nuove l~ngue nell'esercito tedesco . Ca.mb1 dr denomi nazione di reggimenti. * Opere militari di Moltke • Sovvenzioni a famiglie di. ri~l~i; m~ti · (f~bb;·ai~) 2'18, 1126. * Varamen to di u na corvetta di crociera .

(gennaio) Pag. 136 (gennaio) » 136(gennaio) » 136, (g·ennaio) » 136 (gennaio) » 13i (febbraio) » 27S (febbraio) » 218 (l' giugno) 36~ e (febbraio)

»

i79

"1644

• Morte d'un generale * Varo di _nave .

:, 1G14

Giappone. • Nuovi cannoni eia c;osta.

f

(aprile) Pa.g.

l 16


' X

xl ;

Gran B rettagna.

* COI)dizioni della marina britannica · * Solidità dell'esercito " * ,.. * *

(gennaio} Pag. (Febbraio} >> (mario) » (marzo) (aprile) » (aprile) » (I (5 mag·gio) » (16 maggio) » (16 mag·gio1 » (1°.giugno) » (1 g iugno) » ( l<l giugnoi >> (16 g·iùgno) »

.J:?urat,~ delle grosse at•iiglierie Contro le reti parasiluri . Ca vallerìa . Impieghi a, militati. iu congedo Fucilé di piccolo calibro . * Corpi di voìçmtari " Nuovo reggimento di Sepoys (India} * Naviglio inglese. "' Esercito inglese (volontari/ * Inchiesta sul ' reclutamento . . • Campi di cavalleria nelle Indie . " La spedizione sulla costa di Gu iue,~ * Bilancio .rier l'esercito pel 1892.-!!3 . " Nuovo r egolamento di manovra pe1· la, fanteria . "' Le manovre navali . " Istruzione per la 1nob1·11·taz.1·one <Je Il' eserc1· to regolare .

°

13ì' 2'79 432' 432 11 4 .Ì l5 2'"'1,) 275 2/5 364 365 462 471 )) 65'1 » 162 860 ,, 1062 " 1354

C S. - La tassa militare . . (16 maggio) Pag. l 'ì'9 T. - La nuova legge per l'avanzameuto . , (16 maggio) » 205 Sala - Il t.iro a segno nazionale . (1° g'iugno) 289 (16 giugno} 4_08, 521 * Sµssidi alle famiglie dei richiama.ti . (l" giug·no) 364, 1126 • Pensioni militari 'i n Francia (16 giugno) » 468 • Pensioni mil'itari in ·Germania . » 1264

Marina. *' Forza delln marina tedesca

* * * * *

~ * • * ,*

Istruzion i e regolamenti Lessona. - Il matrimonio degli ufficiali. . (gennaio) Pag. 49 Laderchi - Varianti al tomo primo del regolamento di esercizi per (a fanteria. . . . . . . . (febbraio) » ,221 Stud\o sui regolamenti di fanteria: di , ~. . . . (aprile) » 74 Saghir. - Istruzione delle · tru_ppe di' - fanteria indigene nell'Eritrea · · · . , . . . . . (1° giugno) · » 306 Gay· - Il nuovo regolamento di eser.cii.i ·e l'istruzione tattica della fun oora. ' " 589 • Nuovo regolamento per la fanter~~ i~::ri'es~ » 860 Carpi. - Del metodo educativo istruttivo secondo i regolamenti · nuovi. Pag. 1099, 1203 e 12'15

L egislazione milita.re. Lessona. - ff matrimonio degli ufficiali.. (Jsennaio) Pa.g. 49 . Parenti. - Le pensioni militari in Ita lia ed in alt.re nazioni . (màrzo) » 453

*'

. (gennaio) Pag. 13'7 Condizioni della marina inglese. (gennaioì » t3'i' Capo di stato maggiore generale nella, marina francese (febb1;aio) » 216 Corpo d'armata della marina in Franci;i. . (aprile) » 217' Variazioni nel naviglio eia guerra tedesca (febbraio) 2'79, (16 giug·no) 466 5,3, 1154, 1644 Contro le reti parasil)lri (marzo) )> 432 Variazioni nel naviglio da. guerra aus triaco . (aprile) • 10'1 e 1058 Ordinamento della marina da -guerra brasiliana, (aÌ)l·ile} » 108 Le marine europee . (l O giugno) » 362 La marina inglese . (1 giugno) » 364 Esercitazioni di sbarco a Kiel. » 867 Le manovre navali inglesi . » 1062 llhnovre navali in Austria . » 1542 Marina mercantile in rinforzo aila marina da guerra » l 546 Notizie bibliografiche ·(16 maggio) 286, (l" giugno) 370 (16 g'iugno, 48, 584, (i81, 781, 881, 981, 1075, 1172, 12'72, 1368, 1464, 1561, 1660

* Symonds. -

• *

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Notizie bibliografiche.

. . Di

organica (gennaio'! 152, (feb braio) 29G, (marzo) 458, (16 maggio) 281, (l" giugnÒ) 374, (Hi giug;no) 481, 581, 6'76, 7'17, 8'14-, 97'1, 10'13, 1168, 1270, 1366, 1458, 1553, 1656. (16 maggio) 281, (l° giugno) 315, (16 ** DÌ amministrazione . gingho) 481, 581, 6'76, 7'11 . •• Di arte militare . .' (gennaio) 156, (febbraio) 301, (marzo) 460, (apr ile) 132, (16 maggio) 283, (1° g iugno) 375, (16 giugno) 481,582, 678, 'ì''ì'8, 875, 97'7, 10'18, 1169, 12'70, 1'159, 1556. 1656. •• Di storia militare . (gennaio) -153, (febbraio) 29'1, (marzo) 459, (aprile) 13,5, (16 maggio) 283, (l" giugno) 3i6, (16 g·iugno) 483, 582, 679, '179, 879, 978, 10'13, ll'i'O, 12'11, 1367, 1460, 1559, 165'7.


xm

XI!

•• Di letteratura militare e vari età . ·. (gennaio) 158, (febbraio) sos; (~arzo) 468, (aprile) 137, (16 ma.ggio) 284, (l° g iugno) 377,, (1° g-iug no) 381, (16 giugno) 487, 587, 684, 782, 882, 981, 1076, 1173, 1273, 1369, 1464, 1563, 1660. •• Di tecnologia militare . (Hl maggio) 285, . (1° g iugno) 378, (16 giugno) 485, 583, 680,780, 880, ~l'79, 1074, 1171, 1272, ]368, 1463,. 1659 (16 maggio) 286, (1° giugno) 379, (16 giug no) •• :>i marina 487, 58,J, 681, 781, 881, 981, 1071\ 1172, 1272, 1368, 1464, 1561, 1660. •• Di geografia, colonie e viaggi (16 maggioì 287, (1° giugno) 380, (16 g iugno) 485, 585, 682, 781, 880, 980, 1075, 1172, 1272-, 1368, 1660 ** Di politica . (16 maggio) .287, (1 ° giug no) 1380, 585, 683, 782, 881, 980,- 1075, 1172, 127.2, 1368, 1562, 1659.

Organizzazione genera.le (legli eserciti.

Bompiani. -La categoria unica.ossia la nazione armata

1:

·'

(gennaioi Pag. 117 (febbraio) )) 318 (marzo) » 470 (aprile) » 151 . (1° giugno) )) :352 .(16 g-iugno) » 457 )) 558 I " 652 » 751 » 856 » 956 » 1145 » 1246 » 1337 » 1413 » '1520 » 1623

Olanda. * Le forze coloniali •. Esperienze con nuovo fucile

(marzo} Pag. »

1

· (gennaio) >> 131 (genuaio) ·» 144 • Riforme militari in !spagna . (gennaio~ 146, 283 •• ti.. r. - La guerra e lo stato socia le (recensione) (gennaio) » 148 * Mainoni. - La. stabilità dei reggimenti di cavalleria (fabbraio) ,, 247 ~ Riordinamento delle _truppe tecniche in Austria.. (febbraio) » 274 * La ferma biennale in AustÌ·ia . . (febbraio) 274, 1260 * La ferma biennale in Germania.. ,, * . Corpo d'armata della marina in Fr~!\Cia. . (febbra.ioi » 277 * La solidità dell'esercito inglese. . (febbraio) » 279 • Nuove formazioni in Russia (febbFaio) 281, (1narzo) 448, (aprile) 117 (16 maggio) 276, (! 6 giugno) 474, 764, 868, 1448 * Vettovagliamento in g uerra dell'esercito austro-ungarico (marzo) » 431 " Le forze coloniali olandesi . . (marzoj » 448 • La milizia ru$sa (opoltcenie1 (marzo) 448 e 1445 • Truppe di riserva ingÌesi. . (aprile) » 115 • Com1iosizion e dell'esercito brasiliano. . (aprile) » 10'7 • C. S . - La tassa militare . (16 maggio) » 179 • Guardie dogà.nali e forestali in Ft'ancia e Algeria (16 maggio) » ' 270 * Nuove tòrmazioni in Francia (1'6 maggio) 273, (l g iugno) 363 , (16 gi ug no) 466. * Aumento di forza dell'esercito tedesco . (16 maggio) » 274 Sala. - Il tiro a segno nazionale nei suoi rapporti con l'eser·cito . (P1 g;iugno} 289, (16, giugno) ,103, 521 * Nuove formazioni in Inghilt~rra (16 maggio) » 275 • I volontari nell'esercito inglese. (1° g iugno) » 364 * Creazione di un battaglione ferrovieri in Turchia (1° giug-no) » :3G9 Bianciarcli. - Di alcune conseguenze delle ferme brevi » 489 Stato militar e della Svizzera l>ag. 546 e 577 * Le chiamate per istruzione in Russia » 565 * L'esercito bulgaro » 5ti9 • La questione mi litare in Germania » 656 * La laodsturm svizzera.. . Pag. 765, 1065, 1358 Scbenoni. - L'esercito francese . . Pag. 797, 9.24, 1045, 1115 * Riordinamento delle truppe del genio in Austria Pag. 863, 1440 e 1634 "" Le ispezioni d'armata in Germania. . » 866 , gheria.

• I battaglioni ferrovieri in Ispagna

Notizie politico-militari italiane. Mese di genn aio "i\Iese di febbraio Mese di ma rzo Mese di aprile Dal 15 maggio al 1~ g iugno Dal 1 ° al 15 giugno Dal 15 al 80 giugno . Dal al 15 luglio Dal 15 al 81 luglio Dal l O al 15 agosto Dal 15 al 31 agosto Dal l O al 80 sett.em bre Dal 1° al 15 ottobre . Dal 15 al 31 ottobre Dal 1° al 15 novembre Dal 15 al 30 novembre Dal 1° al 15 dicembre

(genna.io)Pag.

* Nuova organizzazione dell'artiglieria da ' campagna in Austria-Un-

443 5'74

O

,


xv

XIV

* La popolazione ed il servmo militare in Ftancia. * Progetto di mobilitazione francese

Paq.. >)

* I reggimenti di riserva francese Pagg. 1058, Bompiani. - . Una rifo1:ma 01·g·anica milit are. » " 1 comandi di confine in Russia • • >) * Riordinamento del treno in Baviera· . . . » * ·Mobilitazione dell'esercìto inglese. » * L'eserqito e la marina austro-ungarica nel 1891 » • Forza a ruolo di ufficiali e assimilati · in Austria » *• Corticel!i. - Manuale di organica militare . » * Nuova legge ·d'ordinamento franc-ese. » "' La disciplina in Svizzera . .. » "'* Bibliografia della materia .(gennaio) 15~ (febbraio) (marzo) 458, (16 maggio) 281, (1° giugno) 374, {16 g iugno) 581, 6'76, 777, 874, 977; 1073; llc8, 1270, 1366, 1458, 1553,

967 968 1259 10'79 ll60 1264 1354 1428

1539 1548 163'7 1645 296 481 1G56

Reclutamento : Bompiani. -La categoria unica oss ia la na,done a1•mata (gennaio) Pag. * .Riparto delle classi per l'anno 1892 in Francia. (gennaio} » S. C. - ·La. nuova legge di reclutamento . in Italia (16 giugno) » ~ Jl reclutamento nell'esercito inglese, (16 giugno) » * Reclutamento in Francia ' (J6 g iugnQ) » _Bianciardi. - Di alcune conseguenze delle ferme brevi » Il reclutamento della fanteria di line.a . . Pag. 1021 e " R iparto del conti,1g·ente in Francia . »

1 133 383 462 467 489 156'1 1543

Rumania. "" Insegnamento nelle scuole pei figli cli militari * _Juovo regolamento per la squola ufficiali . * Movimenti nei generali * Nuovo fuc.iJe 1 * I crediti per le fortificazioni di Bukarest. * Esperienze per diminuire la stanchezza. * Bilancio e ordinamento. dell'esercito . Ispezioni generali pel 1892 • Vacanze di ufficiali . " Manone autunnali . • Scuola di ca valle ria $

(gennaio) Pag. (g·ennaio) -» (marzo) 449 e (aprile) » . (aprile) » (16 giugno) »

J41 142 '763 116 116 475 n 66'1 » 1155 .>) 1155 » 1156 » 1444

Rùssla. • Formazione di parchi d'artiglieria di mortai da campagna (febbraio) Pag. 281. · • Riunione di 3 batterie da montagna in r eggimento (febbraio) Pag. • Strumenti da .zappatori ai cosacchi . . . . . . (febbra'.o) » • Nuovo carreggio per cavalleria e artiglieria a cavallo (~ebbra'.o) '> • Divisioni di cavalleria. (febbraio) » * Promozioni a sottufficiale. ,. (fe~bra1_·9) » (f * Bilancio di previsione pel 1892 ebb raio J » • Creazio11e di una compagnia da fortezza (marzo) >>· • I quadri della milizia _(opoltcenie) . . . (marzo) » • Risultato delle corse per gli ufficiali di cavallel'la (marzo) » (marzo) • Ufficiali al parco areostatico d'istruzione . rmarzo) » • Rimonta di cavalleria per l'anno 1891 . 1 (marzo). » · • Nuova carabina per la cava! Ieria. • Creazione di sezione trasporti . (aprile) » • Le ·n\anovre nel 1892. (aprile) » •- Rifiuto di nuovi fucili. (aprile) » (aprile) » • Cannoni da fortezza .

;!~ 281 . 282 282

282 :::

4 48

448 <149 449 ll'1

U'1

118 118 118 ~ Avanzarnento. 1 . (aprile) » · . . (lo mag-g-ioJ • Artiglieria nelle divisioni d1· cava Il erm ~- · » 276 ,., • Nuove formazioni d'artiglieria (1° giugno) 365, ;16 giugno); •4 · · · fI Pe r !'istruzione Pag.» v65 • La chiaìnata cle1· nserv1s · · · 514 * Istruzioni estive pel 1892. )) 764 • Greazione di nuovi reggimenti d'artiglieria » 868 " . Aum'e nto di fan teria cosacca » 868 • ~fanovre. » 1160 · * Comandi di confine . » 1161 Compagnia torpedinieri. » 1161 * Avanzamento nel 1892. » 1445 * La milizia (opoltcenie). » 1448 * Le truppe della Sibe1;ia orientale . » ]450 ,• Le tru.p pe delhi Finlandia . . . . · » 1451 • Formazione dei battaglioni e reg gimenti di riserva . » 1454 .._Formazione di 3 battaglioni fanteria da fortezza

*


XV!

XVII

Storia militare.

'Souole mlitari. ~ Scuole dei figli di militari in Rumania. * Scuola ufficiali io Rumania. Mainoni - Le scuole dei corpi . B - Sulla scuola di cavalleria . * Scuola di fortifica~ione per sottu(lìciali.

(gennaio) Pag. (gennaio) » . . (marzo) » (16 maggio) " »

141 142 392 240 866

Servizi amminiet'rativi. * Vettovagliamento della tl'uppa - ufficiali d 'approvig ionamento in F rancia

. (aprile) Pag. 111. . » '756 * Servizi di tappa in Svizzera . . . . . . . . . , ,. 757 L'ufficiale di vettovagliamento nel regolamento di servizio in guerra,. l 1'75 •• Notizie bibliografiche di amministra.zione militare (16 maggio) 281 ()° g iugnoì 375, (16 g iugno) 481, 581, 6'76, 7'7'7 ·

* Le stazioni halte repas

• Avvenimenti m ilitari nel Sudan :-- . . . (febbraiol 210 (aprile) 103 Alfieri. - Amiens . . (16 maggio) 2$5, (1° giugno) 340, (16 giugno) 383. •• Le opere di Moltk . {l ' gi ugn'o) » 370 Bosi. - Le ma.terie militari negli archivi. di Stato {16 g iugno) » 425 535, 639 e 738. • La spedizione inglese a lla Costa di Guinea . » 657 Slivnitza e Pirot di **,, . Pa,IJ. 1:85 e 785 - Claretta. - I pt'igionieri fatti dai francesi al!a Statra rda . » 810 •• Cappellet.ti. - Storia di Vittorio Emanuele Il e del s uo regno » 11 65 T. Fabris. - Le spedizioni francesi nel Daomei . . » , 1598 •• Zanelli. - Il reggimento cavalleria Piemonte Reale . . . » 1650 ·~ Bibliog rafia delle materie. . . {gennaio) 153, (febbraio) 297, (marzo)' 459, (aprile) 135, {16 maggio) 283, (1° giugno) 376, (16 giugno) 483, 582, 6'j9, n9, 8'i'9, 978, 1073, ll'i'O, 1271, 1367, 1460, 1559, 1651.

Servizio Sanitario.

/

Mendini Conferenza inter l)azionale della Croce Rossa • Servizio sanitario in Francia . . . Maestrelli - Il sistema ospitaliero in Italia •• La Croce Rossa . . , : .

P~g. 62'7) 710 Pa.lJ.· '761

"· 883 970

»

Spagna. *

Battag lioni ferroYieri .

'

. . (gennaio) Pag.

144

* Colombaie militari sulle co.sté del . i\faroèco · (gennaio) » 145 * Riforme militari . · . . (gennaio) Pag. 146, (febbraio) 283 • Esperienze del cannone A guirre a Trabia . • Nuovo carro munizioni per fanteria .

(marzoi . (marzo)

»

»

430 452

*

Stato. Maggiore. D. S. -

Lo stato maggi~re in F rancia .

• • • • • • • • • • • • • • •

. (1

° g iugno)

Pag.

327

• • • *

Svizzera.

(febbraio) Pag. Muniziona.menti per l'esercito . (febbraio) » Fortificazion i e mine . (feòbraio) ') Vestiario ed equ ipaggiamento (febbraio) » Razioni di riserva . (febbr aio) » Qu~stione fi nanziaria . (febbraio) . » Ordinamento delle fortificazioni del Gottardo Polvere senza fumo . . (marzo: » . · . (aprile) » La difesa del Gottardo (aprile) )) Stabilimenti d'artiglieria . (apri le) Sconfinamenti. . (aprile). » Di ,ciplina . (ap rile) » :Ufficiali di cavalleria (16 maggio) 276 e Al Gottardo Armam,,n to del gen io (Hl maggio) » ,(]' giugno) » Guarnig·ione del Gottardo . . . »· Effet tivi dell'esercito· )) Modificazioni qrganiche Stato militare della Svizzera » Scaglionamento delle munizioni » Nuova ordinanza dei servio1i di tappa e di esercizio ferroviario » ))

284 285 285 285 286 287 452 118

1)9 119 120 120 1361 27G 866 5'71 578 546 669 757

,

I


XIX XVJIJ

• Deposito centrale di Zurigo . • Il Landsturm . . . 11 - Le forUficazioni della SvizzertL • 11 Luziensteig . • La Societé des offlciers de la confédération • Acquisto di nuovi fucili • .T rasporto di artig·lierie • Tiri tattici ad Airolo . • Velocipedisti . . • Disciplina nell'esercito. • Incidenti diplomatici .

. . Pag. 765 Pag. 165, 1065 e 1358 » 806 960 » 1161 » 135'7 » 1358 » 1359 » 1615 » 1645 »

» 1648

Turohia. • Creazione cli battaglioni ferrovieri .

(1° g iug no) Pa,q. 368

Varietà. Lessona. - Il matrimonio degli ufficiali . . (gennaio) Pag. 49 • Velocipedia militare in Francia (gennaio) ,, 134 • Promozioni in Franeia nel 2° semes ke del 1891 (g·ennaio) 1> 135 (gennaio) • 137 • Studi di nuove lingue nell'esercito tedesco . • Servizio delle colombaie militari in Ispagna . )gennaio) 145 . (fohbra.io) 275 o 6GO Cani da guerra in Austria . Fambri: - L'ingegneria e la guerra (marzo) ,, 408 Zavattari. - Criterio militare . (aprile) » 5 (aprile) ., 59 Beltrami. - Mens sana in corpore s ..mo M. -11 princi pio di nazionali fa e leconfel·enze pel· la pace (l' g iugno) • 317 • L'uso dei velocipedi nell'esercito francese . (!"giugno) » 358 Bosi . - Lo materio militari negli 3.!'Chivi di Stato (16 giugno) 42-5, 585, 639 e 1788. ' •• La stampa militare periodica in Russin. . . (16giugno) , 477 Rabbini. - Iniziativa o dovere . . » 496 Robe t·ti - Educazione e colt.ura deg li ufficiali .Pag. 500 e G08 • Società di tiro e g'innastica in Francia. . • 5'12 •• La stampa militare periodica in Austria e Germania Pag. 670, 871 e 1068 La dinamite e le esplosioni di :. >) '724 •• La débacle di Zola • 767 Rabbini. - Il talento militare 94() • Le compag·nie franche . . . • 969 * Société cles Officiers de la Confé<lération Suisse • 1161

Stella. -

La fortilica.zione, l'artiglieria e la. clifesta delle coste. Pag 1221, 1813, 1811 e 14.92. Guerrini. - · La g uena n el movi men to demog-l'afico. Pag. 1827, H08, 150.2 o 1586. • 1645 • Velocipedisti in . Svizzera . . . . . . . . . . . . ... Varietà e lettei·atnra militare (noti.:ie bibliog-rafiche d1) (gennaio) 158, (febbraio) 803, (marzo) 461, (ap rile) 1B7, (!G mag-g~ io)" 284, (l° g iugno) 37'1, (1° giugno) 381, 16 (giugno) ~Si, 58'1, 684, 782, 882, 981, 107(), 1173, ' 1273, 13(19, 1464, };,63, 1660


5

LA CATEGORIA UNICA OSSIA

LA NAZIONE ARMATA (Continuaz ione e flne, v. puntata prececlente).

CAP ITOLO I V. Ferme progressive e ferma bi~nnale.

'

« L a nostra epoca, diceva un giorno il generale B ertolèViale iu Parlamento, a.nzichè della pace, delle arti e delle industrie sembra che tenda a diventare l'epoca. del ferro. Strana trasformazione che bisogna sùhire, perocchè il fare altrimenti sarebbe il suicidio della na.zioue. » La trasformazione' è andata molto al di lii di quanto potevasi prevedere nel 1871 quando il Bertolè vi pronunziava quelle paroìe in un discorso col quale in gran parte sosteneva le basi del pr ogetto d'ordirlamento R icotti. -P erocchè se allora sembrava un'audacia pa~sare da un contingente di 40 e 50,000 uomini ad uno normale di 65,000, ora sono divenut i scarsi i contingenti di 82,000 e di 95,000 (1). E noi stessi, i q uali col presente lavoro t endiamo a dare per quanto debole una n uova spinta all'aumento e che ne sviluppammo le ragwm nel l" ca.pitoio, dobbiamo confes-

(1) Le classi del ·1851 e del -1850 flu·ono levate con la forza rii 50,000; quelle dei 3 a nni Preceden li rli 1,0,000.


6

LA CATEGORIA UN lC A

sare che non siamo sicuri che l' istruzione della massa dell'esercito venga a g uacfagnare dalla progressiva riduzione della ferma; ma una volta che si devono portare sul campo non più migliaia ma milioni di combattenti, quale Stato potrebbe reggere alla spesa d'istruirli tutti con 5 anni di servizio sotto le armi? Pochi beni:.simo istruiti non potrebbero frenare la valauga dei moltissimi istrniti mediamente; è proferibile (ripetiamo parole dello stesso g enerale B ertolè- Viale) una istru?:ione mediocre per tutti ad una istruzione buona per una parte ed incompleta, per l'altra. l\1a nei due sistemi che ci proponiamo di confron1..a.re il problema di dare un' istruzione a tutti è egual.men te risoluto, onde sarà utile esaminare con quale dei due si possa ottenere una istruzione media maggiore. Ji:lementi che influiscono assai sulla efficacia del!' istruzione, impartita agli uomini di leva, sono senza dubbio la possibilità che essi intervengano con frequ enza ,dle istruzione e la bontà dei graduati. La frequenza alle istruzioni dipende dal rapporto fra ht forza dei presenti nelie compagnie ed il numero dei comandati. pei vari servizi interni ed esterni . La qualità dei graduati deriva dalla scolta che se ne può fare fra g li uomini stessi di lev,t e dal tempo che a loro profitto si può particolarmente dedicare. L'esame adunqne del g rado d'istruzione ragg i.ungi.b ile ci conduce a determinare: l" quale sarebbe nei d ue casi l a forza media presente, 2° qual, sarebbero i servizi indispensabili esimenti dell'istruzione; 3° ove ili avrebbe maggior facilità. di scelta dei graduati; 4° con qua.le sistema, potrebbero questi esser meglio istrniti. Conosciuta o formata un'idea della cl ifl'o1·ente istruzione, potremo rappresentarci il grado di soliditti, che avrebbero le due truppe in cuso di chiamata per la guerra ed a tal uopo dovremo tener conto, sia dei richiami che per la legge

7

OSSIA LA )(AZJ 0 :,,11". Alt.llATA

in vigore dovrebbero effettuarsi. in tempo ili pace, sia degli insegnamenti che gii~ ci fornisce in proposito la storia militare moderna, nonuhè degli stimolanti alla buona coll(lotta, alla cli:.cipliiu~ ed allo stt1dio che indubbiamente contribui:·ebber o a migliorare tale solidità. Dopo ciò per 'lnanto ò in uoi faremo un cenno del carattere morale e politico sociale che avrebbe la riforma diietta in t1no più che in al tro scuso. Per facilitare le ricercl,e a chi legge divideremo la materia in paragrafi : § 1. Co;npglo del/,a fo;·::u m,edia nmninale.

Co1isillrwa~ioni sull'epouu cli chiarnalu alle

o;;-iYti .

L.i forza media presento nell\umo è elemento d i bila,ncio e come tale Vf.L misurata esattamente tenendo conto di tutte le minime perdite, perchè la r iunione di molte quantità picc~l.e produce una somma che sul bilancio pesa a milioni ed i mili.oni son merce rara. Ma. por quantO riguarda le ~ìiffieoltà che le diminuzioni di foria r ecano a,11' istruzione, non ò il caso di tener conto delle piccole perdite, tanto piiì. chfl trattandosi di un es,une parallelo di dne sistemi diversi, a scopo di confronto, quelle perditi~ si avrebbero iu entrambi. Lnpqrta invece assai dì tener •!Onto <lolle epoche di chiamata e dì congedamento delle e.assi e delle loro ptirti. I criteri che occorre tener presenti sn tale materia ci sembra sic-mo i segt1enti: a) evitare le. stagioni troppo rigide, siccome causa di maggìc.,ri mal a ttie, in specie quando si verifichino spostamenti {la regioni di cli.ma. molto diffo1·ente; b) 0ttern.'}rfl oho la classe ultima, chiamata abbia fatto un suficiente tirocinio, in modo da poter essere subito incorpori~t;a, nel caso cli scoppio rli ostilWt;


8

LA CATEGORIA UNJCA

e) avere la m1tssima forz~L sotto le armi nelle stagioni più propizie alle esercitazioni militari d'insieme; d) aver riguardo possibilmente alle esigenze dei lavori dell'agricoltura. Per il primo criterio basta che la chiamati1 non avvenga, nei mesi di dicembre, gennaio e feh braio; meglio dopo che prima.. Pel secondo occorrerebbe prevedere in qua.le epoca sarebbe più probabile ht rottura delle ostilità; si ritiene genernlmente la primavera; mi1 se si riflette che con le masse enormi da sostentarsi oggidì in camp11gna, sarebbe follia, rinunziare all'ultimo raccolto, pare che dai governi si farà, ogni sforzo per frenare le ire popolari in modo da poter andare in lungo fino iL racco!t,o fa,tt,o, delle granaglie e èei 'foraggi che in molte parti d' Itali,t avvienB in g iugno; nè. crediamo si faccia prima nelle a ltre parti d'Europa. Laonde per la. frmteria,, cioè per la massf.L maggiore dell'esercito, Ja chiamata potrebbe farsi ta.nto in noven:bre, quanto in marzo ed anche in quest'ultimo caso si potrebbe sperare di poter inquadrare ht n uova leva fra le trnppe mobilitate. Per il terzo cri terio la massima forza sotto le ctrrr.i dovrnbbe aversi in estate ed in autunno, la minima in in-rerno; e a tale scopo soddisfa megl io per doppio motivo fa chiamata in marzo, cioè al principio della primavera. Finalmente sotto l' ultimo aspetto sembra a prima, vista che la chiamatcL in primavera non sia vantaggi~sa, perchè toglierebbe alla, campagna gli operai proprio nel mhmento del rrn1ssimo lavoro, ma l'inconveniente è più appareJLte che reale; perchè, se la chiarnaba fosse stata fatta qualcl:e mese prima, qnei con tadini sarebbero egualmente impe1liti dal prender parte ai la,vori. · Concludiamo pertanto che a r,mrit:1 delle altre condizioni e sempre che sia abbastanza rispettato ogni al tro ir.teresse milita.re, Ja chittmata ìn principio di pr.imavera sia fa preferirsi a quella di autunno seadente. Se la chian11ta dovesse farsi in due volte le st,Lgioni adatte sarebbero appunto quelle di primavem e di autunno. -

OSSIA LA NAZIONE ARM ATA

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Ora, appunto per le armi a cavallo, la chiamata in primavera non soddisferebbe al criterio d i poter avere la classe sufficien temente addestrata nel caso che scoppiassero le ostilità in giugno. Per essa pertanto la, chiamata in autunno è da preferirsi. (1) Vediamo se e come questi criteri sono applicabili ai due sistemi. Qui occorre porsi una domanda pregiudiziale. È possibile, è con veniente chiamare una parte prima., altre più tardi? fui qual modo procedere alle assegna7.Ìoni alle varie armi? Se il reclnt,unento delle anni speciali e della: cavalleria fosse riservato alla parte del contingente destinato a più lungo tirocinio il problema si semplificherebbe; pe'.:chè nel 1° sistem,1 « ferme progressive » si chiamerebbero 1 64,000 assegnati ini:;,;ialmente alht l" p,trte e da essi verrebbero scelti g l'idonei alle a,rmi speciali nel numero totale o poco meno e gli altri 45,000 o 50,000 verrebbero r imandat i in cono-edo illimitato l)rovvisorio fino a,lla chiamata del resto ::, . del contingente : nel secondo, verrebbero egualmente ehiamati i 50,000 o 60,0'.)0 che avessero estratto il n umero più alto seuzft poter acca,mpare alcun diritto a trattamento di favore e si procederebbe iri modo analogo alla scelta ed incorporamento degli idonei ed all'invio in pro_vvisorio con gedo degli al tri. La .spesa in entrambe le i potesi non po· t rebbe essere gran cosa, un 200,000 lire, delle quali nna parte inclnsa n elle spese necessarie per la parte di chia,mata da n on più ripetersi. 1\fa, sebbene si si,t con vinti che le armi speciali e la cavalleria clebb1mo, a preferenza della fanteria, essere fornite d'un contingente soggetto a 3 anni di ferma, sembra che ' che ci procureremmo n n danno v olontariamente qualora rinunziassimo ad incorporare in elette armi individui specialmente idonei ad esse per attitudine fisica o per la spe-

· (,J) Con citi non ,i vuole (lsclndern la. chi.rniata in primavera neanche pe; la ça\'alleria · biso:.:nerebbe 11erù stabi lire poi· mas;i ma, e sarnbbe ,·ant.aggio, che in caso di guer;a la ;lasse )liù gio\'ane rimanesse tèmporaneamente ai depo~i ti.


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LA CA1'EGORJA UNJCA

cialità della professione e vi rinunziassimo pel solo fa.tto che questi individui per ragioni proprio di famiglia o di i: n~11ero debbono essere àrrnolati per 2 anni soti. No : p refet:iremmo u na_ solu~ione di questo genere: fra. la prima chta111ata scegliere 1 12,0JO o 15,000 veramente idonei e prendere il complemento a 20,000 trn quelli cho devono chiamarsi più tardi e percorrere forma più breve . .Ma si osserva: ciò produrrebbe disordin e noli e lxit terie e n eo·li squadroni perchè riceverebbero .le reclu te in due r im:se successive. Ecr:o, questo si dovrebbe eliminare con u~n rip ieg o il q:Uale, come d imostr~remo a suo .luogo, dovrèt, iue~itabi~mente a~lottarni se :si vorrà iu qualche modo porre runed10 alle difficoltà. che dalle compagnie s'incontrano nel.l'i~tr'.17,i_one di_ t_ante .c~te?orie diverse d'individui con pocl11ss11nt rnezzt Hl u1Iicta.lte graduati e col so,·erchio numero dei serv~zi esimenti dall' istruzione e questo rimedio. che non è l_.)arto della nostra mente, ma snggcritoci dalle, idee ma11ifestate in Germania durante la fervida lotta pro e contro la ferma biennale, consiste n el non dividere le recl ute_ tntte le volte fra tutt~ le compagnie, bat terie, squadrom, ma solamente fra una parto di esse, che potrebbe anche essere la metà. In tal modo (por qnanto concerne la questione particolare del momento) in alcuni sqna<lroni, in alcune batterie sar ebbero ver,;ate le reclute ~wnte cb l primo sc,tglione e i n al tri lo "rimanenti che verrebbero sott.o le anni più tardi. Quale confusione nascerebbe da, .;;iò? ci pare 1i,,ssuna. E' orse le reclut,e di 2" ma,ndata d i qua lche ro;,.o-imcmlo d'artiglieri,L non poLrebbero prender parte a1le :~uo[e di tiro insien~e c?n le prime ; certo sarebbe q nestA. una piccola comphcaz10ne; ma qnal danno sostanziale se qualche batteria anelasse al tiro più tardi? Siccome tutti i reggimenti pm o meno sarebbero nello stesso caso, non sarebbe difficile in pratica stabilire due mute allo quali part&ciperehbero di ,·erse brigate. Del resto l'idea sosten utrt dit a lcuni in Germania di versine le reclute un;>. volta in certe unità ed altre volte in

OSSIA I,A NA%JONE ARUA'rA

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altre, fo pubblimita dapprima sotto la forma che. un .anno dovessero reclutare i corpi d\trmata cli numero pan e l anno successivo i dispari; dappoi, considerato ch e ciò ft~re~be recato turbamento alla semplicità del si:stema terntor1alo ed avrebbe avnto conscguen~e sulla mobilitazion e, si. propose che non i corpi d'armata, bem!Ì. le uornpagnie ricevessero a, tnruo le reclnte. Ed è manifesto che, per estensione, la stessa idea si potrnbbo dii, n oi applimtre, per quanto riguarda l'artiglieria e la cavalleria, i~ qnes_to mo~o: assegnare le reclute di 1· mandata alcuni reg~rn~entt o quelle chiamate più tardi Eul i:~ltri, che alla S\.mo la d1 t ll'O s,1,rcbbero chiamati più tardi. . . Prima d i passare alle cifre notiamo clrn, sup_Posti 1_nc_o r~ porati 15,000 uomini in novembre nelle anm spect~h, 1 rimanenti 50,000 cir~a della l• parte del 1° sist-erna st potrebbero anche mandare direttament,e a· vari reggimenti; ma considerato il loro non grande numero e l !L conseguente modesta spesa por uu 2" viaggio dal comune al distretto, riterremtnr) preferibile mandarli di nuovo in congedo ptovvisorio fino alla chiamata di primave,·n. Ciò posto, o::iscrviamo che nel l " sistema, si avrebber?: , 15,000 chii.tmati alla fino di n ovembre e cong0dat1 al 1° ao-osto del 3" anno di ser vizio: 0 30 ,000 chiamati alht fino di febbraio e congedati al 30 ottobre del 3" anno di servizio; 25,000 chiamati alla fino di febbra,io e congedati al 30 ottobre del 2 · anno cl i servi:r.io ; 55,000 chiamati alla fine di febb raio e congedati al 30 ottobre del l" auno di servizio; e con la fe rma biennale: 15 000 chiamati alla fino cli novembre e congedati al ' del 3° anno d i ser vizio; 1° aP-osto 0 75,000 chiam~iti alla, :fine di febbraio e congedati al 1° febbraio del 2° anno di servizio; 40,000 chiamati a,lla ii.ne di febbraio e congedati al 30 ottobre del 1° anno di St!rvizio .

ad


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OSSIA LA NAZIONE ARMATA

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LA , CATEGORIA UNICA

E pertanto la forza media, nominale sarebbe, nelle varie stagioni militari, quella indicata dallo specchietto ehe segue :

ANNOTAZIONI

~le(Jia della forza nominale delle classi souo le armi

_.._ _ _ _ _ _ _ _ __

Ferme

Si sono a,2:zit1nti in o!!ni casella 1,5,000 uornini di fo rza nei me, i di permanente. ·---- ----:·- - - - - -- -1 Nella tabella Cllrrinoisp,.mdenre pn bhlie ,. I cala nelI() s tudio .::: .5.S .~ l'anno s11I massimo con~ =.~ ] 1 o .Q .8 ~ tingente Jc (~i rrc e;.. 8g - \ ~ ~ ;BO nH10 minori, per-

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Progressive ,1'70000 1850001185000 300000 285000 :2566661 1 j Biennale . . 225000 240000 165000 <JSOOOO '>6"000 2" ~41 (i 1

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Se si esa.minano fra loro i da.ti della tabella, sembra chiaro che il vantaggio spetti al sistema delle ferme progressi ve perchè la r ipartizione delle forze durante l'anno corrisponde meglio al criterio ide,·,tle di avere b minima forza sotto le armi nei mesi invernali; la forza, presente dal marzo all'agosto permetterebbe di svolgere benissimo 1~ istruzioni d'iusieme che potrebbero continuare con poca differ enza fi no all'ottobre ed il minimo di fo r:i;a. sarebbe t.ale da non incagliare i vari ser vizi; in condizioni n on differenti da quanto avviene ora nei mesi da.ll'agost-0 al novembre. Dippiù per effetto della ferma bierinale succederebbe che al congeciamento di febbraio sarebbe congedata, nei corpi non aventi che due classi, la metà, della forza sotto le armi e con essa la massima parte dei graduati ; onde si verifichernbbe un vero sconvolgimento. P er evitarlo proponemmo altra volta che la chiamata delle classi fossa fatta in due èpoche differenti ed orà torniamo a proporlo, convinti che,

con la simultanea applicazione della sopraricordata prop0sta tedesca, di assegnare le reclute di una chi.amata ad alcune compagnie e quelle delle successive ad altre, si eviterebbe non solo l'inconveniente di dover perdere tutt i i graduati dalla classe . più giovane, unica rimasta sotto le armi, ma aJtresì quelio che ci. si affacciava talora nella mente, che cioè si aggravasse troppo il lavoro dei capitani e degli ufficia.li subalterni. Questa assegnazione promiscua, che potrebbe spingersi fino al punto di assegnare volta per volta le reclute di. tutto un battaglione ad una sola compagnia, faciliterebb e d'assai la riunione degli uomini in individui di eguale grado d'istruzione senza toccare all'unità dell'ente compagnia (1 ). Qualora le classi fossero chiamate in due volte la forza nei vari mesi risulterebbe come appresso: 15,000 t1omini chiamati alla fine di novembre e congedati al l" agosto del 3° anno. 40,000 uomini chiamati alla fìne di febbn1iò e congedati al l" febbraio del 2° anno. 35,000 uomini chiamati alh1 fine di novembre e conge' dati al 30 ottobre del 2° anno. 40,000 uomini chiamati alla fine di febbraio e conge· dati al 30 ott obre del l"' anno. e perciò la forza media nominale sarebbe

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·Ferma biennale con NovcmbrelDicemb.ro ~'ebbnio Marw Ag-ost<> Merlia . Gennaio I ' Luglio Ottobre annuale chiamata di semi- I classi in primaI vera. ed in autun- ; 1I rno,000 240,000: 200.000 2so,ooo 205,oooj 255,416 no.

I

.

1

, La quale tabella mostra che con questo ripiego di chiamare le classi metà per volta alla fine di febbraio e di no-

(t) Vedi

Addestrnmento del soldato. - Rivista ,1/ililare ottobre :1891.


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LA CATEGORIA UNICA

vembre, si avrebbe una diminuzione cli forza nel mese di n ovembre con aumento corrispondente nel mese di febbra io; negli a ltri mesi la fo rza. r esterebbe invariata. Si g uadagnerebbe dunque nel senso di diminuire la for za al principio d'inverno ed altresì in (1uello che dei 50,000 o 60,000 numeri pitì alti chiama~i in novembre per il recluta.mento delle a rmi speciali, i meno idonei a queste potreb bero mandarsi senz'altro ai corpi invece di farli ritornare idl0 loro case in congedo prO\'visorio; sarebbe una economia ed una semplificazione. È perciò appunto che i 75,000 uomini del contingente eh 2 anni (70,000 + 3000) sono stati d ivisi in 2 parti, .l'una di 40,000 da incorporarsi in marzo, l'a.ltra di 35,000 (50,000 - -- 15,000) da. trattenersi sotto le armi senz'altro. I ntorno a qlllesto punto non occorre aggiungere altro; si è già manifestato da quale parte sia il vauta.ggio, si sono indicati i criteri a i quali dovre.bbero soddisfare sia l'epoca

delle chiamate, sia la forza media presente nelle varie stagioni militari e d'altronde nelle dne tabelle qui presentate ci sono abbastanza elementi perchè ciascuno possa r ica.varne un proprio apprezzamento.

§ 2".

Ser''IJizì che allontanano il solclato ctalle islnt:.ioni. Considerazioni su,l seri,i::i.o te1·,'·itoriale.

Si ripete da molti anni che troppi sono nel nostro esercito i servizi e le incombenze che _allontanano il solda.to dalle istruzioni e parecchi ministri hanno procurato di diminuirli, convinti che in gran parte rendano illusoria la prolungata permanenza sotto le armi. Ad ogni riforma che t enda ad aumentare la forza di g uerra senza relativo aumento di

OSSIA LA NAZI ONE ARMATA

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spesa, corrisponde indispensabilmente una diminuzione nella ferina del soldato e. per eonseguen7.a si rende più sensibile il danno delle frequenti assenze per cause che non contribuiscono a preparare il soldn.to alla sua vera missione, ché è la guerra. Il più grave cli qnesti servi zi è i l servizio territoriale ed è in esso che s'incontra.no le maggiori difficoltit a portare modifica,zioni, pel motivo che il solo interessato 11011 è il Minist0ro della guerra. Ove si abolisser o le g uardie militari alle carceri, si dovrebbe provvedere all'aumento di parecchie migliaia di guardie ~arcerarie e per conseguenza inserire in altro bi lancio una maggior spesa che si avviciner ebbe ai due milioni. Sembra, dunque veramente che, ntilizzando l'esercito iu quel servizio, si faccia una, discreta economia. L it verità è che si perde . in dett1.1glio quello ohe si lu~ l'apparenza cli guadagnare in blocco. Peroechè ogni senti. nella corrisponde in danno alla diminuzione di più che un uomo al contingente annuo . Infatti ogni sentinella richiede tre uomini che si danno la mut,a, i gra.duati per disimpegnare le fu nzioni di capoposto, caporale di consegna o caporale cli m uta, ed altri soL dati per portare agli uomini di guardia, il caffè, il rancio eec. A capo all'anno il posto che colloca una sentinella sola avrk tenuti lontani dalle varie esercita,zioni t3 X 3G5 soldati J. x 365 graduati+ 2 '< 3G6 uomini di corvè, cioè G X 365 militari per un giorno o, per equipollenza, G militari per un anno: 2 militari per l'intera ferma di 3 anni; se fossero .. percorsi tutti sotto le armi l :_, l'alo. equipollenza sarebbe, per quanto matematica, semplicemente un assurdo, se il servizio di guardia spettasse così di rado ai singoli soldati che il rapporto fra i giorni di assenza da esso procurati ed i giorni di presenza alle istrn7.ioni fosse minimo; ma pur troppo è risaputo che qnel r~pporto è sensibilissimo; molte volte no1wstante tutti gli sforzi dei comandanti di presidio· e di corpo, non si i·iesce a

+


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OSSIA T.,A NAZIONE ARM ATA

LA CATEGORIA. UNICA

far po1·letre due notti libere ai soldati: onde effettivamente e non di rado ciasct'in soldato monta la g uardia un giorno su tre, cioè un terzo di quel periodo. L'anno scorso lo scrivente era in Napoli e, n@l recarsi da un quartiere all'altro del reggimento, aveva occasione di fare sovente il tragitto dal Forte Ovo a Castelnuovo ed a F ontana Medina : ebbene,· in quel percorso di un quarto cl' ora circa egli poteva vedere non meno di 15 sentinelle. ! · Nel solo presidio ·a i Napoli si avevano 27 c~rpi di guardia, c01~ 44 sentinelle e 167 comandati quot1d1anamente a quel servizio ; nella divisione il numero ammontava 473; nel territorio del X corpo a 600. Anche riducendo questo numero di '/,,, si arriverebbe per tutti i corpi d'armata al cospicuo numero di 5400, senza contare le guardie ai quartieri, i picchetti straordinari ai tribunali militari ed alle corte cl assisie; onde non è esagerato l'affermare che il servizio delle guardie (escluse quelle interne dei corpi) e dei picchetti ai tribunali, distoglie almeno 6000 individui dall'istruzione (1) e per quanto abbiamo prima esposto corrisponde alla diminuzione cli altrettanti uomini nel contingente annµale , vale a dire fa spendere sul bilancio della guerra 6000 Y 400 == 2,400,000 lite che non si convertono in aumento distruzione. Noi sappiamo bene che l'esercito costa assai, assaissìmo al paese, ed il paese lo sa e lo ripete anche troppo ; ma. perchè fargli credere che costi anche di più? perohè non rimettere le cose al posto passando al bilancio degl' interni la spesa pel servi;.1io di sicurezza esterna delle carceri ed in genere tutta quella parte di sicurezza pubblica che ora è affidata ai carabinieri reali? Si può peraltro osservare da taluno che non è da considerarsi come perduto per l'istruzione tutto il tempo nel

a.

(IJ Trascuriamo anche di comprendere nel calcolo tutti gli uomini di corvc)e per portare il rancio ad alt ri.

!l

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quale il soldato presta il servizio dì guardia; ed anzi conviene a, tale sel'vizio attribuire una massima i.mporttmza, perchè esso è il p6mo che tolga il soldato dalla condizione irresponsabile di etel'nn scolaro o gli assegni una missione propria da adempiere, ponendolo tal volta nella neoossitù, di prendere da solo decisioni della. più alta gra.vitì.t. Ecco infatti che scrivH il generale Dragorniroff nd suo aureo +Januale per la JJrepcwazione delle truppe al combattimento. « Il servizio di guardia è il primo gradino che permetta di arrivare alla 0onsacrazione del soldato pel servizio del campo di battaglia e come t,l'tle ha un enorme significato. Una volta in sentinella il semplice soldato deve salva,gnarclare oggetti e interessi della, massima importanza: egli è per conseguenza, investito del diritto terribile cli vita o di morte sui suoi simili ed è abbandonato al suo solo discernimento per gindicare delle circostanze che conducono all'applica,zione cli tale diritto, senza che pers01rn ~tlcuna, possa guidarlo o indicargli la risolu7,ione da prendere. « Se egli non uccide quando è necessario, passa, sotto giudizio e vi pa.ssa ancora se uccide quando non occorra. « Il soldato in senbnella è tenuto ad osservar<~ la sua consegna fino alla morte; egli non osa più obbedire agli ordini cli coloro cni in tempi ordinari deve una sottomissione assoluta; egli . è obbligafo a lottare contro la fatica, pel solo sentimento del dovere, ·senza che quasi alcuna sorveglian:.:-,a lo stimoli: non può lasci~tre il suo posto, neppure quando è minacciato di perdita certa, finchè non è rilevato da chi lo ha messo a posto; bisogna infine che egli resista, a tentazioni d'ogni sorta. In breve_, il ser vizio di guardia è il primo servizio reale del soldato in tempo di pace; tntto il resto non è nient~} più se non una, preparazione ad esso serv1z10. « Il servizio di. guardia esige, come condizione espressa che il soldato abbia intelligenza e carattere ed a sua volta esso contribuisce a sviluppare dette qualità; certo, bisogna avere la testa bene a, posto e il cuore alto e fermo per ca.2 -

ANNO ): X X VII, VO(,. I.


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I.A CA'J'EGORlA UNICA OSSIA LA NA ZlOijE AllMATA

varseb bene da una situazione dove si . debbono prendere decisioni cosi opposte: ubbidire, non ubbidire, uccidere. non · uccidere. » Sono queste ~elle magnifiche parole che vorremmo apprese a mern on a da coloro cui incombe l'obblin·o d'inseo 1 1 gnarc a so da,to i doveri della sentinella ; sono mao·nifiche p,irolc e qtumdo ci passarono innanzi agli occhi dellf~ment8 . tm~ta fu l'impressione che ci domancla.mmo: abbia.mo dnnqu~ scntt.o solo delle bestialità.? Una più attenta lettura parve sollevare il dubbio non confortante: giu 1ichi il lettore. S ic1;ome nell o studio e nei sollazzi, come nelle bevande e nell'amor e l'uso g iova e l'abuso è fa tale, così nelle cose mili~ari la sovcrcbi.a _estensione data, a nna par~e, n on può r iuscire se non a detrnnento clolte altre. Oic', naturalmente v uole il genera.le russo, il quale, imprendendo iL trattare di ciò c~e., de ve in~e~i~arsi compagnie, ·raceomanda i.il ca,pita,110 d1 rar~t ab inilw nn piano, o come .noi dieiamo, ùn reparto o:'e sin, assegnat,i ,L ciascuna istruzione un tempo prÒporz1011ale a q uello necessario per farlo apprendere ùd alla imp_ortarni:a, all~ difficoltù d i essa. Ora il servizio di guardia s.t apprende forse tanto più, quanto più si eseg ue? Se, c~~e servizio, è il primo in tempo d i pace, come mono cl istruzione non giovtL 0he in momenti eccezionali. A quaut-e su 12,000 sentin elle in uu unno si presenta il dilem1~a « uccidere, non uccidere ? » Forse ad una, 1:e pure acc1Ldra. ; eLl alle altre 1 UJU9 la lunga a.bi.tudine ,t riscontrare b_en:;ì _g ravoso, ma di nessuna dìffic:oltà l'adempimento pra· t100 eh <]nel servi,,io fari\ dimenticare 1.1.lto ins<:,gnamento del c,ipitauo. Cer tamente nellc'3 supreme occasioni in cui il s~ldato abbandonato alle proprie ispirazioni d ovrà risolversi ad ubbid ire o a. non ubbidire, ,i ue;oidere o a non uccidere eo·li avrà. his~gno di mente e di cuore, ma è dnbbio se quelli: 0 questa s1 raranuo rinvigoriti nel servizio territoriale ordin_ario. Le tante manCftnze, che dobbiamo punire per i nf:rn. z1011e alle regole del ser vizio, 11011 provano forse che l'eser-

!],ne

r

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c1z10 pratico esteso fino all'abuso, non è il miglior mezzo educativo '? Ad un.qne senza volere escl udere del tntto che in tempo di pace si eserciti il soldato all'adempimento dì tanta missione, noi reputeremmo ventura per l'esercì to, se si abolissero il servizio di gmirdia alle carceri, la massima parte cli quelle d;onore, quelle ai qna,r tier i, r estringendo la vigilanza arma,ta agli stabiliment.i, nei quali meglio il soldato proverebbe il sentimento dolici propria responsabil ità.. 12,000 individni sarebbero guadagnati all'esercito e per lo meno 5 milioni sarebbero con ver titi in vern prepara7.ione ,illa guerra. Non è pel semplice pia,core della d ig ressione che ci sia,mo .estesi sn questo argomento; tra,ttimno qni dei serviz-i ohe allontanano dall' istruzione siccome termiue di confronto, cioè per dett1rminare su qua.le dei due sistemi gravino d i più nel senso d'intralciare 1 a,d destramento del soldato l\fa poichè a qualunque riforma si addivenga per anmeutare la forza dell'esercito, mest ieri è che ad una gran parte degli nomini di leva venga a.bbreviato il servizio sotto le a,rmi, e con ciò si renda indubbiamente più grave il carico di qualunque occupazione che distme il soldato da.ll' istruirli, così. ci s,irebbe sembrato pregiudizievole presentare urnt n uova proposta ed eccitamento a quella r iforma, senza nello stesso tempo getù1re il nostro sassolino per far precipitare il colosso del ser vizio territoriale. La cosa è d'altronde, conforta il constatarlo, già incimalatti per la vi,i dell'att uazione. Uno dei primi atti della present.e amministra?:ione della guerrn fn quello di raccoma.ndare, di dare anzi cÙsposizioni severe per ridurre numero e forza delle guardie di presidio. La climinu?:ione dovrà continuare. Altre riduzioni sarebbero ntili per aumentare il profitto delle istruzioni dnrante la ferma. Una utilissima , anche da.I Iato disciplirnue, sa,rebhe togliere l' attendente agli ufficia.li 11011 montati che si trovano in posizioni lontane dai eorpi; un'altra obbligare le imprese tutte a fornir e i generi in quartiere stesso, onde~ abolire le innn-


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LA CATEGORIA U:s'ICA

mer evoli corvées alle lenzuola, a l caserma,ggio, al.la legna ecc. e un'altra., che però urterebbe contro molte prevenzioni, riserba.re a. casi straordinari l intervento della truppa per incendi, inondazioni, terremoti, cordoni sanitari, ser vizi di P . S, èhiassi universitari: e ancora togliere i picchetti ai tribunali, restringere l'intervento della b·uppa ai funerali, ecc. ecc. . Dopo aver espresso platonicamente questi voti, noi possiamo constatare che nel momento attuale, pel contributo. di tutte queste circosta,nze, il soldato nou inter viene alle istruzioni che una minima part~ del tempo che passa sotto le anni. Calcolare esattamente il numero delle assenze sarebbe opera vana. . Tutta:'ia _si pnò os::;ervare che, dopo cçngedata la classe, riesce difficile. come dicemmo, far sì che i soldati abbiano 2 notti su 3, libere dal servi7,io di guardia: non è troppo supporre che un altro giorno sn 3 vada perduto per tntti gli altr i servizi interni ed esterni; tenuto conto degli assenti per licenze cl ·ogni gènere, per malattie, per riposo ecc. laonde 'i j solamente del suo tempo è utiJi7,za.to, duraut-0 il periodo che passa fra il congeda.mento della classe, la chiamata della nuova classe ed il suo incorpora.mento coo-li an0 ziani, cioè per 7 od 8 mesi circa. Ora un soldato soggetto tilla ferma triennale trascorre: 1°. 1 per iodo quale r ecluta, che prolungheremo al massimo di 4 mesi. 2°. 3 periodi estivi, in cui tutti con0orrouo a1 vari servizi, 12 mesi. ~-,, 2 periodi autunno invernali, 15 mesi. Nel l " periodo i 4 mesi sono tutti esclusivamente utilizzati per ristruzione; nel 3° solo una terza parte, cioè 5 mesi; ~1el s~o~do, concorr endovi maggior, forza e rimanendo eguali 1 sorv1z1 da prestare il tempo utile si può elevare ai '/ 3 cioè a 8 mesi. ' In totale il tempo bene impiegato è approssimativamente 4 5 8 == 17 mesi, cioè il 55 per cento della ferma. Se queste condizioni dovessero durare, non a vremmo il coraggio di proporre alcun aumento al contingente, che come

+ +

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OSSJA LA ;:-; AZION E ARMATA

si è detto p1n volte, richiede per le esigenze finanziarie una diminuzione del servizio medio delle classi; ma ci affida la fo rtuna e la saggeu:a d ·rtalia che anche questi problemi poco alla volta si r isolveranno, superando gli immensi ostacoli che sappiamo apprezza,re . Ciò posto, come porre a confronto sotto quest'aspetto i due sistemi a ferme progressive, ed a ferma biennale, o l'uno o l'iiltr o che vorremmo sostituito al sistemrLin vigore'? Noi vedremo dapprima per quanti mesi in ciascuno · dei d ue una parte sola della forza sotto le ar mi concorra a tutti i servizi: a questo fine dalle due tabelle della for za media stralciamo i dati che r isultano sottraendo dalla forza presente, la massa deÌle reclute ec1 i 45000 di forza. per manente.

- --- - - - ~--Forza - --concorrente - - --ni servizi esterni eù int.erni nei mesi di

II~,ovembre I FeMarzo bbraio I Aprile Genrrnio Giugno - - -

- --

1 , 1

luglio '

l. Ottobre .\ go~to

- - -,---- '

240,000

Ferme progressive .

125,000

125,000

140,000

1=>5,000

\ chiama 1.a I annualo.. ' ' ,enna1e chiamat,a semestrale

180,000

lOl\000

120,000

23::,,0001

·n·

l

I I

220,000

I

145,000

105,000

155,000

235,000

220,000

È evidente che il profitto medio clte ricaveranno i soldati dalle varie istruzioni può ritenersi proporzionale al n umero delle volte che essi v'interverranno; ora, ammesso che per effetto della r iduzione dei servizi sopra propugnata, gli assenti iu complesso ragginngano giornalmente il numero di 50,000, risulta che quando il numer o totale dei concorrenti a detti servizi sarà 150,000, ciascun soldato perderà 1 giorno sn 3, cioè '/ , del t empo totale e quando il n umero stesso raggiungerà i 300,000, la perdita non sarà che. di 1 g iorno su 6, cioè di '/ 6 del totale. Con tale criterio noi pos-


22

LA CATEGORIA UNICA

'

siamo determinare il' tempo utile impiegato nell'istruzione di ciascun contingente e per conseguenztt l'istruzione media di ciascuua classe. Così pel sistema delle ferme prog r essive, riscontriamo che i 30,000 trattenuti per 32 mesi avrebbero un' istruzione effetti va di mesi . 22,948 i 25,000 tra.ttenuti per 20 mesi a.vrebber o un'istnrnione effettiva di mesi 14,977 i 55,000 trattenuti per 8 mesi avrebbero un'isi;rnzione effettiva di mesi . 7,247 e perciò l'istruzione media della classe sareb be di mesi 14,72 E analogament-e per la forma biennale a classe riunita i 15,000 di 3 anni riceverebbero un'istruzione effetti va di mesi 22,674 i 73,000 di 2 anni riceverebbero un istruz ione effet tiva di mesi 17,340 i 40,000 d i 1 anno riceverebbero un'istruzione effettiva di mesi 7,105 onde 1 istruzione media della classe sarebbe di m~. . . 14,806,13 Infine per la fer ma hiennide a classi spezzate, 15,000 cli 3 anni riceverebbero un· istruzione effettiva di mesi . 23,118 40,000 della l" pi~rte del contingente di 2 anni riceverebbero· nn 'istruzione effettiva di mesi 1'7,220 35,000 dellf1 2" pm·te del contingente di 2 anni riceverebbero un 'istruzione effettiva d i mesi • 17,287 40,000 del contingente di 1 anno riceveverebbero u1ùstn1zione effetttiva. di mesi 7,105 e l'istruzione media della intera classe risulterebbe d i mesi .. . . 14,806,26 Questi numeri hanno uno scarso valore come quantità, assolute, ma ne rivestono uno grandissimo come quantità relative, come termini di confronto ed infatti ci confermano palpabilmente quanto si pr esentivii, che cioè nei sistemi a ferma biennale l'istruzione media dell'intero contino·ente t,

OSSIA LA N AZIONE AltMATA

risulterebbe, benchè di pochissimo, superiore pel motivo che in esso, potendosi ripartire meglio la, forza medi11 dei concorrenti ai diversi servizi durante l'anno, le éLSsenze obbligatorie clall istruzione diventano un poco meno sensibili. ~; lo stesso significato, per quanto in proporzioni pratiche inapprezzabili, ha, l'ecéedenza della o" eifra decimale cleU·uitima media rispetto alla 2a media. Così noi abbiamo espresso quantitativamente, come meglio sapevamo, la differenza che presentano i sistemi posti a confronto . rispetto a forza, media, e rispetto a,ll'in1luenza. che, in dipendenza d i essa e dei servizi esimenti all'ist,rnzione, essi potrebbero avere sulla istruzione media delle classi. Ora passiamo ad un a,l tro coefficiente cl i notevole efficacia, ~u eletta istrnzione.

§ 8. Reclida:mento clei r;racliicdi.

Per mot1v1 g ià espressi e che non hanno d'altronde bisogno d'esser chii.triti e dimostrati, i l contingente tennto sotto le armi per soli 8 mesi, potriL r iuscire addesl;ra,to, pronto alle operazioni campah appena dichiarata la guerra, ma scarsamente potrà cla.re dei gracluat.i. Invero anche i più d isposti a diventare meritevoli del grado, non avrebbero tempo di ben apprendere e rendersi familiari le attribuzioni proprie dei grad1rnti e coloro che ne fossero ritenuti capaci d opo soli 6 mesi, non procurerebbero alcun · vantaggio all'esercito, g iacchè mancherebbe il tempo cli utilizzare la loro istruzione a profitto degli altri. Sono pert,anto 53,000 individui pel sistema delle ferme progressive e 40,000 per la ferma biennale da sottrarsi dal contingente annuale, siccome non concorrenti al recluta- . mento dei graduati. Ora se il numero dei graduati da nominarsi ogni anno fosse eguale coi due sistemi, la ferma


24

LA CATE GORIA UNICA

OSSIA LA NAZI0::-18 ARMATA

biennale a.vrebbe evidenta, benchè piccolo vantaggio, sull'altra, essendo più facile la scdta, ove è p iù largo carnpo. Non escludiamo che con la ferma biennale si possa faro in modo da non a.ver bisogno d'un n umero di graduati maggior e che con l'altra ferma; ne mostreremo auzi la possibilità presentando un 3° tipo della fer ma biennal<> stessa; rna qui c'inter<~ssa il confronto fra tipi dei quali si è discorso, e dit tale confronto risu:JtrL appunto che quel piccolo vantagg io sopr~i accennato non solo sparisce, ma passa a favore delle ferme progressive. P er calcolare il fabisogno della categoria, caporali (capor ali e caporali maggio ri). ricorriamo alle u ltime due relaz10m pubblicate sulla leva; in esse troviamo i seguenti dati :

- - - - - --·- ---·-----lndil'idu i a;;crilti all 'esercito perrna nenlo Gra<lo

S OLLO le armi crl in congedo illimitato

.Sotto le arm i

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10,1,444

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'Hl4,021

2:33,332

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I

1 OS),8f,7

I

SOO,G45

che c'ind ica come il percento dei caporali sul totale deì. caporali o dei soldati sott o le armi, fosse il 13,97 nel 1.889 ed il 14,95 nel 1890 e che il percento stesso su tutte le for ze a.scritte all'esercito permanente fosse nel l'' anno il 13,13 e nel 2" il 13,'72. In media esso fu del 1-:1:,46 per le truppe sotto le ar mi c1 del 13,'1:2 per q nellc in congedo illimitato, cioè de l 14 "/ in media genera.le. Valendoci di tale media noi abbiamo calcolato pei vari sistemi : a) il fab isog.no di graduati riferito a lla forza massima. e la parte d i essi da trarsi dai contingenti d i leva, eioè 0

25

tutti meno 6,300 che, nella propor zione del 14 % spetta.no ao-li elementi di for za, permanente. 0 b) la parte della forza sotto le armi che può . s~rv~re al reclutamento dei graduati, cioè la forza to.t a.le d1mmu1ta del contino-ente che fo soli 8 mesi d i servizio, delle r eclute che non h:nno compiuto i G mesi d i ser vizio e dei 45,000 individui (sottufficiali, raffermati ecc.) che chiamammo elementi penna.nenti. Ne è risultata la seguente tabella, ch0 diamo per esteso potendo g iovare a pa.recd1i confronti.

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Ii F'lmMA

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TAl3l~LLA PJ~L CO~ll'UTO [)f~I C-IPO FIALI OCCOlìflE;\'J'J J~EI n1v~:ns1 SISTEMI .

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19,600

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3:J,600 1 38,GOO q uot a g-i·aclnat.i da fonrit-si clai contiug-cuti di le1·a.

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23,100 3\J,200

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16,800 32,900

id.

180,000 180,COO 105,000 105,000

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280,000 2G5,000 2Cl5,000 S!l,200

37,100

37,100

:32,900

30,800

ao,sooj Come supm nello stesso online.

120,000 J05,000 180,000

31,33

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225,000 240,000 165,000 280,0 . 0 31,500

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g raduati da fornirsi dai con tingenti di 50,000 individu i.

7,120 ::.==~~ ~-==.=

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140,000 125,000 185,000 Forza o.rn:ia11i cltc possono fornire i graduati. 1 25.50 26,88 I 18,}(i Per ¾ dei g raduati sulla forza nniia rti.

125,000 125,000 12;3,000 125,000

a.

3!l,!l00 Totale dei g raduat,i occorrenti

27',42

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21,11

4.699,;,/ graduati da J'omirsi dai contingenti di 15,000 individui.

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30,8001 SÒ,800r Come sopra. nel,lo stesso ordine.

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145,000 145,000 105,000 105,000 14 -

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175,000 105,000, 125,000. 18,80 1 22,00 I

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di 75,000

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5 ~· ,.., :,:

Questi ultimi dat.i si riferiscono a.lhi [imna hi enmde pel. caso che il cont.ing·cntc d i 2 auui fosse chiamato in due volte n 6 mesi interi di distanza.

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28

LA CATEGORIA UNICA

OSSIA LA NAZIO XE AR)!ATA

Si desume da tale tabella che nei ·mesi più sfavorevoli, quando cioè è più sensibile la sproporzione fra il forte numero di graduati oceorrente e la scarsa quantità cli truppa che ha i requisiti per foruirli, il rapporto esprimente il fa bisogno dei graduati sale: al 28,48 °/ nelle ferme progressive al 31.,33 °/ » » biennale (1° e 2° t ipo) e perciò, visti quali sono i contingenti disponibili pel reclutamento dei graduati in quei mesi, si richiedono:

'ì I

0 0

i

7,120 .Q:raduati da ciascun contino-ente o di 26,000 nomini soggetto a ·2 anni nelle ferme proO'res\ t:) I d i servizio (~b mesi). s1ve . 14,240 graduati dai contingenti di 50,000 (32 mesi). 'J

I (

4,699 graduati dal contingente d i 15,000 nella ferma biennale ) (32 mesi). · ' (l. o e 2" t 1poJ. . 23,497 graduati dal contingente di 75,000 (23,000).

N el 1° sistema si dovrebbero aver11 10 mLporali ogni 35 uomini, nel 2' 10 ogni 32. La differenza non è invero molto grande, ma è resa più sensibile dal fatto che nel 1° caso \111 terzo del totale dei g raduati percorre la ferma tr~eunale, mentre nel 2• solamente nn sesto. Anche qui però v'è u-u compenso, e deriva dai 23 mesi invece di 20 che passano in servizio i 75,000 della ferma biennale. . Numericamente, l'istruzione ,media dei graduati potrebbe · esprimersi così : . . .. , '7120 X 20+ 14240 32 ==mesi. 28 per le ferme p10gressne - X -21360

per la ferma biennale 4699 X 32

+ 2~497

28HJ6

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'

Per amore di brevità, 11·011 diremo che due parole sul 3° tipo cli ferma biennale, che è stato inserito nella precedente tabella, nell'intento di mostrare come potrebbesi variare la, ripartizione della forza durnnte l'anno, per climi. miire il fa bisogno di graduati : ('} chi,:u-o che quest'ultimo scopo il 3° tipo lo raggiungerebbe abbastanza bene, poichè il numero se ne ridurrebbe a 22,276 sopra 90,000 uomini, vale a dire a 10 graduati ogni 40 uomini, mentre negli . . erano 10 su °altri esempi. stuc1·iati vo, o su v!:19 ... La media de'll'istruzione sarebbe sempre rappresentata da mesi 24 1 / 2 • Però il comple::;so del sistema non ·itrmonizzerebbe abbastanza bene, a nostro modo di vedere, coi giusti criteri circa l'~poca · di chiamata delle classi e . circa la miglior ripartizione· della forz11 durante· l'anno; darebbe luogo a tre diverse ohia,mate e a tre diversi congeclamenti nell'a.n no, oppure obbligherebbe a c011.gedare i contingenti delle armi speciali in stagione disadatta, o a prolungarne soverchiamente il servizio · con aggravamento della spe'?a. Può darsi che maniera vi sarebbe cli riparare anche a questi inconvenienti; g ioverà ad ogni. modo l'averlo inserito nelht tabella per d imostrare la grande elasticità d i questi tipi a semiclassi chiamate sotto le armi in epoche differenti. · Se daUa truppa sotto le armi p~issiamo a eons~derare qµella in oongedo illimitato, noi troviamo ohe, senza addenti·arci nella questione estranea a,11\irgornento presente, circa il numero di ch1.s si che occorreranno per éostituire l'esercito pe1:manente, il nnmero dei graduati starà al totale della forza di caporali e soldati nel rapporto di: 21360 . , lSOOOO c10e 16,43 ;,/ 0 ~elle ferme ·progressive

e come

23 - mest· 24 ' ( -

29

28196 t nella forma biennale. i30000 ·21 ,:'J6'8 °io

1"

Adunque sta in fatti che, astnLzion~ ±atta da considerazioni morali, col sistema proposto per le forme progressive si ha q ualche maggiore facilità nel reclutare i gra,duati e s'impartisce loro un'istruzione per qualche mese di più.

Il rapporto 16,43 °/ è accettabilissimo, perchè sarebbe soggetto a, · dirninuire, come i dati della tabelletta, a pag. 24 cì mostrano diminuire il per 0/<> dei graduati· da sotto le 0

\

J.


30

OSSIA LA NAZIONE AR1fATA

LA CATEGORIA UNICA

armi al congedo illimitato: se questa dimiuuzioue deriva. dall'essere in un caso computati come caporali, individui che poi passano nella categoria sottufficiali o che anche rimanendo caporali 11011 si r innovano ad ogni chiamata di contingente, allora porterà una riduzione del 16.43 al 15 " i ci_rca; se deriva da altre eause che ignoria,mo bisogneràgnrngere quellc~ accennate e si entra perfettamente nei limiti dèi chiti della tabella. Per l'altro sistema invece, nonostante qneste r id uzioni si avrebbe una notevole. eccedenza, cui si potrebbe porre rimedio coll'ideare un grado di prova prima del caporale, un appuntato di 6 mesi di servizio, un istruttore, il quale dopo altri· 6 mesi, c:ioè dopo circa 1 anno di servizio e qualche mese di prova, potrebbe arrivare al grado di ca~orale, grado che, come tutti gli ufficiali sanno, è di suprema nnportanza per la disciplina. Nei due anni e 'I1.. di ser. . v1210 i~1 media che fanno i militari in Germania non pos~ono d1venta.r0 che gefreite, cioè una, specie di appnnhiti; 11 caporale conta giii fra i sottnfficiali e per diventar tale deve raffermarsi.

a~:

§ 4.

Bù::arpitolazione dei tre pm·ag-N ijì precedenti.

Se riavviciniamo il contenuto dei 3 paragrafi. precedenti abbiamo abba,stanza, per esprimere un primo giudizio circa ,i sistemi posti a confronto. Dalle t abelle della forza meclifL computate nel § 1° e riportate in quest'ultimo, vediamo che tutti i sistemi soddisfanno al criterio di avere la massima forza sotto le anni nei mesi più adatti all'istruzione marzo-ottobre e la minima in inverno; però il tipo che più spiccatiimente risolve

3l

il problema secondo questo criterio è <)nello a ferme progressive. Tenuto conto dei servizi da prestarsi dalla truppit costringend'o la a non presen7,Ìare le istruzioni, e della quantità che n ei va.ri periodi vi concorre, abbimno veduto ·nascerne inconvenienti, i quali sono un poco p iù sensibili per le fo rme p rogressive e meno per gli altri; la differenza è peraltro veramente minima, taI0l1è si può ritenere abbon dantemente compensa.ta dalla qualità. dei graduati, che per le ragioni svolte nel § 3°, dovn~bbe risulta.re nel sistema delle forme progressive alqm,nto nùgliore che sugli altri P er tanto dal complesso delle fatte considerazioni, ci pare risulti una qu~ilche superiorità a, favore delle ferme progressive. È cfa presumersi che i suoi couti.ngenti lascer ebbero le armi con una istruzione media superiore. Sarebbe essa mantenuta? A ciò dovrebbero provvedere non rari richh,mi alle armi, il più efficace correttivo alle brevi ferme. Se le finanze permetteranno il richiamo di un intero c0ntingente di 130,000 (nominalo) a ll'anno, come preserive al minimo l'art. 131 del Testo unico, n on si pnò scorgere differenza sotto questo r iguardo di un sistema dall'altro, giacchè tutti furono studiati in modo. da dare durante la ferma una qualche istruzione all'intero contingente di 130,000; se invece per consideàtzioni di bilancio si dovrà limitare il richiamo ad ui1a, parte sola, occorre distinguere 2 casi: o tutto il contingente di 130,000 con gli altri che occorreranno per ragginngere 1a voluta, forza, sarà incorporato nell'esercito di campagna, r imanendo le cla,ssi più. anziane in riserva quali truppe di complemento, ed allora la chiamata parziale converri.1 sia fatta a, preferenza per le quote del contingente totale che ricevettero una più breve istruzione sotto le armi. Ed infatti è discutibile se certe esercitazioni si apprendano meglio con un più lungo tirocinio; talora le ripetizioni snperf-lue generano stanchezz11 e quindi minor attenzione e profitto; ma. è pure vero che per la forza stessa. èlell'abitudine, ciò che si è imparato e fatto

*


32

L A C,\Tf, GORJ A UNICA

per più lungo tempo, stenta p iù a sfuggire dalla memoria della mente e dei sensi; onde noi pensiamo che i solda ti con breve ferma possano itppreudere tanto bene da dar brilla.nte prova di sè come i soldati più prove tti; ma ammettiamo . pure che essi dimenticheranno più p ~·esto: perciò in tale ipotesi, a quelli che meno stettero sotto le armi ci paré d10 sarebbe più profittevole il freqnente richiamo, che dovesse limitarsi ad una, fra,zione s ola del contingente. Se invece il contingente di ogni anno dovesse a,ncora considerarsi di viso in due parti, una da essere inquadrata al p rimo rompere delh') ostilità, l'altra, da esser trattenuta ai depositi per poi venire irnpiegata come truppa di comp lemento, i~ questo caso è chiaro che il richiamo parziale dovrebbe applicarsi alla parte di contingente che passò più tempo sotto le armi, perchè sarebbe questa la destinata ad entrar subito in campagna, mentre l'altra avrebbe tempo di ritemprarsi, depurarsi e riallep.arsi ai depositi. La ripartizione del contingente per gli eventnali richiami sarebbe sempre questione di bilancio; ma ove si supponga che il bilancio permetta in ciascun caso di richiamm:e la porzione secondo i criteri espressi, noi avremmo che nel primo caso : del contingente a ferme progressive dovrebhel'o richiamarsi 55,000 uomini. del contingente a ferma biennale dovrebbero richiamarsi ., . 40,000 » e nel secondo del contingente a ferme progressive dovrebbero richimnarsi . 75,000 >> de} contingente a ferma biennale dovrebbero richiama,rsi . 90,000 » · In questi limiti non può essere questione di confronto, ma trovandoci in argomento torniamo ad esprimere il v oto che gli eserciti di campagna si costituiscano con gl'interi contingenti e che i complementi sien dati dalle classi anziane. Età minore dei 30 anni e pochi vincoli di famiglia

·ussu

LA NAZIONE ARMATA

daranno ai due eserciti mobili una robustezza, una gagliardia, uno slancio insuperabili: con ciò non deprezziamo le classi più vecchie; fatta una cernita rigorosa del 30 o · del 35 °/o e riallenate alle fatiche militari, esse saranno in grado dopo 15 giorni di andare a colmare i vuoti che 15 oaiorni bastano a fa,re, pur senza battaglie fra le truppe campali. Ma queste truppe sottoposte durante la pace a ferme cosi brevi avranno esse la solidWL necessaria per affrontare la zona micidiale delle odierne armi da fuoco? Quale dei due sistemi sarfL il più adatto a fornire loro questa solidità?

CAPITOLO V. Cenni storici e considerazioni sociali sulle brevi ferme.

''

,

La storia è plastica e può farsi valere, come fu detto, a provare il bianco e il n ero ; perciò noi rinunziamo ad una peregrinazione attraverso i secoli per riutracciarii gli esempi ·ai truppe che, nonostante il breve addestramen to, si comportarono valorosamente in guerra. Chi volesse leggere una brillante enumerazione di simili fatti potrebbe consultare °l'articolo d ell',on. Arbib nella Nuo1x,1, Antologia dell'anno scorso. Peraltro, pur lasciando in riposo la storia antica, acchè nessuno ci richiami all'ordine «

Qui nous <lélivrera des Grees et d<~s Romains? »

e -,saltando a piè pari soprn la medioevale e su gran parte della moderna, non ci pare si possa tacere di due fatti che, sovente citati, servirono ad opposte interpretazioni. Avvennero essi nelle due regioni del Piemonte e della , 3 -

,\l'i!'\O XX~\'11, \'01•. l,


OSSIA LA )(AZIONE ARMATA

.

.

Prussia, che pel · loro robusto organismo politico .e militare, meritarono . di . avere e seppero gloriosamente adem• _pire la missione della unificazione politica delle rispettive nazioni. Relativamente alla Prussia è noto come sia citato l'esemp'io delle sùe trupp~ regolari che ebbero un tirocinio di s?li 12 a 18 mesi eppure seppero, in unione alle milizie improvvisate sotto il nome di caèciatori volontari, fare impallidire più durevolmente dei mqntanari di Spagna, la stella. di . · Napoleone I, battendosi come vecchi soldati nelle campagne del· 1813 e nelle .successive fino a quella di ·waterloo e r esistendo anche alla suprema prova della saldèzza d'una truppa, la sconfitta. A questo argomento gli avversari delle brevi ferme oppongono che nei coscritti prussiani l' entusiasmo supplì l'istrnzio1rn, tantochè la Prussia stessa ritornò presto alla ferma di 3 anni e poi, avendo di nuovo esperimentato un . servizio di 2- anni, dovette ancora una volta estenderlo a 3, col temperamento . dei congedi anticipati. Accenne:r;emo più tardi a, queste. fasi. Qui ci preme subito di osservare che, quanto all'entusias.nio, nessuno, neppure i da noi ammiratissimi ·eroi delle campa,g ne dell' itafoma indipendenza, hanno il diritto di dubitare ché esso. possa mancare nelle foture lotte che dovrà sostenere l'Italia per difendere e per affannare la sua unificazione: noi giovani sentiamo il peso dolcissimo d'esser figli a coloro che crearono la patria indipendenza 'e, sentendolo, ci troviam9 rinvigoriti in quel sant o amorQ che fece loro versare tanto sangue e patire innumerevoli sacrifici. P erchè mai di quando in quàndo si ode sorgere il . grido affannoso che la nuova generazione non comprenda l'immensa responsabilità ereditata da quella che la precedette? Certo non poteva tor· nare a fare l'Italia, poichè essa era già fatta e saggiamente pensa (all'unisono coi suoi padri) che se il nulla tenente . . può tutto osare perchè nulla ha da perdere, chi gili possiede, se pur non è ricco, deve misurare i propri desideri per evitare con la sconfinata ambizione di perdere il frutto

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deHe fatiche passate; allorquando per~ ?er contin~en~i circostanze politiche, per improvviso, leg1tt1mo scopp10 d1 pas~ · · · ·popolar·i, la sur)rema ra,aione del ricorso alle .anm SlOlll o . . diventerà indispensabiìe, come si può su?po~re c~~ d1fet~1 l'entusiasmo oggi ·che il sentimento patr10tt100, g1a ~atrimori.io di pochi privilegiati, è penetrato in tutte le ~os~1enze: nel settentrione e nel mezzogiorno, nelle città, nei v1llagg1 e nelle ciimpagne? ., Quanto al ritorno della Prussia stessara ferme p1~1 lm:ghe di quEilla adottata nel 1810, auspici Sharnost e Ste111, g~ova ' riassumere o-li stadi pei quali è passata colà la questione e indagare, ;er quanto è in noi, le cause particolari dei sue. cessivi mutamenti. La legge 3 settembre 1814: introdusse l'obbligo generale del servizio militare e lo ripartì nel seguente modo: ~ 3 anni di servizio nei corpi; 2 anni di servizio nella riserva; · 7 nella landwehr di l" bando ed altrettanti in quello di" 2° bando. Tutti gli altri assoggettati dal 17° al 60" anno di ~tà, alht landsturm. Non potendosi però incorporare tutt? 11 contingente, s'instituirono le _land-tv~lir~·:k~ut~n che ncevevan~ solo 12 settimane d'istruzione; d1ppm s1 dispensarono molti numeri alti dal prestar serv1z10. . Venne-la mobilitazione del 18BO, quando per gh avvenimentf in Francia e nel Belgio si volle mandare un corpo d'osservazione sulla Mosa, e si vide che il sistema de~ ,1814 non istruiva un sufficiente numero di riserve, tanto pm che . o- · molti posti erano . l'iempiti da ~apit_olanti.. Per rimediare a ciò, consenz1ent1 molti comandanti oe· nerali, sì ridusse il servizio nei. corpi a_ 2 a1~ni p~r la fau. teria e per l'artiglieria a piedi; con ordme d1 gabmetto del 1833 il sistema fu messo in esperimento e con altro del 1837 decretate in vio-ore, cioè dopo 5 anni di esperimento. NeÌla mobilita.zion: del '50 e negli anni di rivoluzione 1848-49 le. truppe con servizio biennale si comport_a1:on? benissimo, sia nella guerra cittadina, sia nei tentat1v1 d1 su-


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LA CATEGOIUA UN ICA OSSIA LA NAZIO NE ARMATA

bornazione fatti dal popolo; non poterono fornire brilla11ti prove nei combattimenti, perchè pochi e insignificanti essi furono nelle brevi campagne contro i Danesi, contro gl'insorti Polacchi e contro i Badesi, ma non vi furono gravi mancanze disciplinari, nè si notò istruzione insufficiente 0 poca abilità tattica. Diversamente ~ndò per la landwehr; le cause peraltro ne furono non il servizio biennale, bensì l'insufficiente ordinamento, l'età d'e i richiamati, il loro stato (ammogliati) e la comunanza dei sentimenti rivoluzionari generati dai modi ingiusti di governo tenuti nel decennio (1). Nel 18~0 la condotta della landwehr fu migliore; quella di secondo bando ;non si presentò sotto aspetto brillante, perchè mezzo vestita da borghese. Nel 1857 un ordine di gabinetto ristabilì il servizio triennale, che eflettiv.amente fu d~ 2 anni e mezzo. La leva si faceva in J)?'ima·vera, i congedamenti in autunno. Nel 1854, per tenersi pronti agli avvenimenti d'Oriente, si ristabilì la ferma di 3 anni incorporando le reclute iu ottobre. Le ragioni di questo mutamento furono nell'intendimento di far contrasto alle tendenze rivoluzionarie col fortificare · il bagno d'acciaio (Stahlbad) della fedeltà; aumentare l'istruzione del tiro e del combattimento in ordine sparso, resi necessari dall'adozione del fucile rigato. Soltanto tre anni dopo apparvero le prime disposizioni s~i congedi anticipati, che inizialmente basati sul principio d1 concedere un premio ~ti migliori soldati, perderono in breve il primitivo carattere per la necessità di estenderle e. sono presentemente la causa dei tanti mali che il bo-enerale B~guslawsky vorrebbl~ rimuovere con la riduzione q uasi generale del servizio a, 2 anni. Dal fatto ria.s sunto si rileva che le brevi ferme dettero milita.rmente buoni risultati in Prussia e che le successive

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riforme f~rono determinate per lo più da cause non str ettamente attinenti alla preparazione delle truppe alle operazioni campali. L'umiliazione subita dalla Prussia col trattato d'Ohniitz fu conseguenza d'insufficiente prepimizioue politica e di non apparecchiata mobilitazione, ma da.I nuovo torrente d'amor patrio che s~1scitò l'onta patita, forono travolti ministri e istituti e fra essi in primo luogo quelli attinenti all' ordinamento militare, che si era dimostrato impari alle ambizioni del paese. Qual meraviglia se nella foga delle riforme, si aumentò, anche in omaggio alla opinione allora prevalente in Europa, la durata della ferma? Non era del resto questa l'opinione generale: tanto è vero che nella commissione del bilancio del 1851 vi fu chi propose di diminuire la ferma a meno di 2 anni e la proposta non fu respinta che con 9 voti contro 7. Infine, come notò il deputato Richter, gli stessi avvenimenti del 1866 e del ''70 non provano a favore della ferma di 3 anni; i contingenti che presero parte alla campagna del '66 contavano un servizio che variava dai Hl ai 31 mesi e quelli del '70 un servizio medio anche minore, iii specie se si ha riguardo ai contingenti della Germania del sud. La propaganda del momento per la ferma biennale in Germania, 0 notissima. Nel 1886 uno, su 240 comandanti di corpo interpellati, si prc.nunziò favorevolmente a tale riforma; nel '90 quasi tutti i comandanti di corpo d'armata vi si dimostrarono contrari; ma nel '90 stesso il 1\![iuistro della guerra Verdy V. Vernois lasciò il ministero per dichiarazioni troppo ardite in favore e quattro opuscoli (.!.) sorsero successivamente ed apertamente a sostenerla; un giornale ufficioso, già contrario, accolse delle proposte : si ordinarono battaglioni di prova. L 'a,vvenire c'illuminerà. Ma potrebber,) non riuscire benè esperimenti affidati in

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Generai<!

BoGUSJ.A W $KY.

Sulle necessiÙi del serci;:;io .bie.nn,il<:.

(I) R1cll'rEn. Il mio1Jo prn,,ett,) iniWar,t OON111u MiiLLEn.

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Il s1ffvi:;io /1it,11rwlc. -

P,n,;uNecessità <lei seni,io biennale.

A;-,;oxrno . . Vidwnt c,m~ul es. -

Bo GGSL A\l'SK r.


OSSIA LA NAZIO!rn ARMATA

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Berlino a qnel fiore di milizia che è la fanteria della, Guardia? In Piemonte, dopo le gnerre napoleoniche, si mantenne la coscrizione migliora,nclo l'esercito _« prima reclutato da « mestieranti, da mercenari, da pochi volontari e da molti « arruolati per forza, )> Salito al trono Cado Alberto, nel 1830, volle rinforzare l'esercito, che venne infatti aumentato allargandone la base. Venne, cioè, esteso l'obbligo di servizio a 16 anni, dei quali 8 nel servizio attivo; invece il servizio sotto le armi fu ristretto a: 14 mesi per la fanteria; 3 anni per l'artiglieria, pei bersaglieri e per fa cavalleria; quest'ultima però era in massima parte c~mposta di uomini d'ordinanza (8 anni). Da un tal sistema si ebbero ottimi ri~ultati; nelle riviste, nelle evoluzioni, ove era allora prevalente la parte formale, le trnppe brillavano: nonostante qualche arresto inflitto agli ufficiali, ne era soddisfatto pel primo re Carlo Alberto ohe ogni giorno faceva manovrare sotto i suoi occhi la guardia montante al palazzo reale. Venne la campagna del 1848 e quella truppa che era rimasta sì poco tempo sotto le armi si comportò valorosamente nei fatti d'arme di Monzambano, cli Colà., di Pastrengo e di Santa Lu-Jia (1), che meglio diretti avrebbero potuto dare brillanti risultati. Un testimone, anzi un attore di quella sfortunata campagna, il generale Corte, dice 'che 1!,ppunto allora si formò la convinzione dell'inutilità delle lµnghe fen:ne. Egli vide i soldati di 14 mesi battersi benissimo al principio della campagna ed anche nella stessa giornata del 24 a Oustoza. Ora questo esempio, che dai sostenitori della riduzione della ferma viene citato in proprio appoggio, è ribattuto dagli avversari i quali attribuiscono alla scarsa solidità delle

(1) ;'\on m~nzioniamù l',iuacco cti l:;oito, perché fu gloria JH·eei pua dei IJers~glieri, che avevano 3 ann i tl i ferma.

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,t,;.uppe

LA CATEGORIA 0:SICA

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per il poco servizio s_otto !e armi, ·una delle cause della definitiva · cattiva riuscita dt quella campagna e ne trovànò Ia conferma · nel fatto che nelle riforme successive 1~ fermit v~nl'l.e portata a i5 anni. In verità pare che quella poca saldezza non si sia ma.nifestata· dav.vero nei principi delle operazioni, quando le o:i~vani classi ~ubito . incorporate nonostante il breve ser~,zio erano meno rotte alle fat iche ed alle emozioni della guei~a, ' ma più tardi . quando . sopraggiun~~)ro · ai co,rpi 1~ ·. vecchie classi che avlevano lasciato l' eserctto fin 16 anm prii~a. Scrive infatti il generale Corsi che « la fant~ria pie« -mòntese era buona nei quadri e in quel nucleo dt truppa « d'ordinanza che nc~l concetto del suo organamento doveva « costituire l'ossatura, ma tanto più scadente, quanto più <~ veu'iva •ingrossando per _l'arrivo delle vecchie classi pro« vinciali ed in ultimo mo1,to· -i nferiore all'a.ustriaca per so<< .lidità. ed abilità tattica. >) Ciò prova che se · le brevi ferme sono ammissibili n~n possono andare scompagnate da frequenti richiami che nnfreschi:rÌ.o l'istruzione <lelle classi; e, adottato <}nesto tempe-ramento, si può essere sicuri che non sarà la brevità. deUa ferma la quale _farà difottare la truppa d i solid ità, o d'istruzione. . . L' esito infelice della campagna del 1848.,..4\J derivò in ITT'an parte da « una strategia irresoluta, tasteggiiinte, inerte, ; da una tattica non meno impicciante e pesante, perchè « generali e truppe non erano sta.ti preparati a rnanovr~re ~< e combattere in paese coperto e frastagliato, troppo d1f·« ferendo le campagne. veronesi e mantovane e le alture « del Mincio dalle lande di S. Maurizio. )) Del resto anche i tristi avvenimenti del '1866 dipesero in massima parte da maneanza d i coesione, secondo il pa. ·:rere dello stesso generale La Marrnora. Eppure allora la mancanza di coesione non pote.va accagionarsi alla brevità · d~lla. ferma, che era di 6 ani1i. Essa cleri vò soprattutto, comH disse il generale Rie9tti nel 1871, dalle promozioni ivvenute di 500 ufficiali in

.. ·. .·


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OSSIA LA NAZl ur-E ARMATA

L A CATEGORIA UNICA

3 mesi, donde 500 spostamenti almeno, senza tener conto di quelli causati dalla formazione dei depositi e dei quinti battaglioni. Aggiungiamo due parole: « Nel 18f36, rnccontu. lo stesso « generale Corte, trovandosi egli il 24 giugno con ttn r eg« gimento di volontari a Rivoltella e a Deseuzano, proprio « nel luogo più vicino al combattimento, dovette raccogliere « 1300 o 1400 sbandati di diversi reggimenti del I corpo: « ebbene ve ne erano molti con 4, 5 ed anche con G anni di « servizio e tutti erano egualmente demoralizzati>>: guegli uomini con 4 o 5 anni di ser vizio, con quei tanti di ordinanza avrebbero dovuto bastare ad infondere vigore fin nell' inesperta, 2" categori,~ del '45, non lasuiarsi invadere dal suo panwo, come avvenne. Le considerazioni che emergono dai fatti esposti, ci fanno tranquilli che qualunque sistema si adotti per ottenere il g rande intento di dar e a tutti i validi l'istruzione militare, se porterà, come è indispensabile, una riduzione nella durata media. del servizio sotto le armi, non diminuirù, perciò la coesione nelle truppe di campagna, purchè si provveda a tempo a rinfrescare l'istruzione delle classi con oppor tuni richiami e si provveda al tener e al completo dei buoni qua.dri. Abbi~mo parlato in generale e non in particolar modo di ferme progressive o di ferma biennale, pel motivo che quanto all'istruzione media poco differisue l' una dall'altra e in ogni caso non potrebbe essere la differenza di 2 o 3 mesi nella durata del servizio sotto le armi, ciuella che potrebbe deciderci a ritenere una dotata di 1mtggior coesione dell'altra. L'essenziale è che nella massa oltre alla sufficiente istru..., zione media., oltre all'ottima qualità dei graduati sia istila / lato un possente spirito militare, e a c1uesto deve coopei rare la nftzione t utta col prepararne gli elementi, nelle °' famiglie, nelle scuole e nell'eser cito mercè una forte edu, cazione patriottica. 1,' Mezzo valido a questo altissimo fine è la stessa istituzione del reclutamento. « Ls leggi di leva, sentenziava il

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« marescia.llo dell'impero Gouviou de Saint Cyr e riportava « il generale Trochu nel famoso libro L' a,•;nee (1·ançaise « dans le 1867, sono istituzioni perchè hanno un'azione « diretta, potente e permanente sui più cari interessi, sulle « aspirazioni, sui costumi, sulle abitudini di tutto un po« polo. Pe1; essa na;;ce e si mantiene viva e si sviluppa « nelle masse lo spir·ito mililar·e, per essa pure tale spirito « si affievolisce e muore. » Da questo ben si comprende come gio\·i a t ener vivo lo spirito militare a l paese il principio dell' obbligo del servizio personale militare, che eguaglia i cittadini iuuanzi al più grande dei tributi che loro domand,L 1~ patria, e si fa manifesto che quanto più effettiva è l'applicazione di quel l'educazione militare. Ob P.rincipio , tanto pit\ ne av\·aùtacro-ia Qualsiasi riduzione di ferma è pertanto vantaggiosa sot.t,o questo aspetto, quando l'accompagna un aumento di contingente, perchè estende a un numero sempre maggiore di cittadini l'obbligo del servizio militare: togliendo o diminuendo le esenzioni non g iustificate da riconosc\ute esigenze di famiglia, o da g randi interessi sociali. Ma v'è di più: i benefici del reclutam.euto consistono nel fine pel quale è istituito l'esercito, fine altissimo che si riassume nell,L tutela dell'onore e dell'indipendenza della patria. Fino a tanto però che non spunti l'ora suprema del cimento, non è facile che la massa del popolo comprenda l'importanza di quel fine; mentre al contrario tutti sono in grado di misurare gli oneri da esso derivanti e primo fra essi la prestazione del ser vizio militare. Egli è certo che tale onere riesce assai gravoso a chi aspira ad altra carriera sia per il ritardo che questo ne viene a soffrire, sia per la restrizione della propria liberta . Il buon cittadino, vestito il cappotto del soldato, adempie senza fallo con tutta coscienza ai suoi nuovi · doveri, ma non perciò conta meno i giorni del suo servizio. Ora è evidente che egli adempierà. a quei doveri tanto più volonteroso quanto più sarà convint-0 che il servizio militare in tempo di pace è un sacrifì7.io utile e necessario al


LA CATEGOl!IA UNICA O i'SI ~

bene del paese; utile in quanto senza di esso ·l'esercito conter~bbe un soldato di meno, necessario in quanto con uu· servizio più breve egli non raggiungerebbe il grado indispensabile d'istruzione. Quando d ~nque si possa con una permanenza .ÌJiù breye sotto le arm i dare al soldato una sufficiente istruzione tutto il tempo che si tenesse in più non gioverebbe ad eclu: ca.m e l'animo, a fortificarne lo spirito: sarebbe una: causa dissolvente, non nn coefficiente di coesione, d i solidità m~ra le (1). Sotto l'aspetto sociaie è pure indiscut.ibile che l' estensione del servizio militare ad un maggior numero d' individui, vale a diffondere maggiormente l'istruzione ed edu. cazione nelle famiglie del popolo, perchè con la vi ta militare i cittadini torna.no nell"ordine morale miglio1:ati alle loro case. · Quest' ultima cosa è però, come è stato osservato da molti vera solamente in parte, cioè fino ad un certo limite'. P iù lunga è la fer ma , più il cittadino perde l'attitudine al mestiere o professione ché prima esercitava ed aumenta iri pretese; onde più facilmente si trova r espinto nella cate()"oria degli spostati, cioò dei malconten ti dell'oggi, dei rivol:1zio1:ar~ domani. Il contadino specia lmente se non perde l ab1h ta, tende a perdere r amore al suo lavoro, a sdegnare . la zappa. ·L aonde si . otterrà un vero miglioramento mora.le nella· società, allorquando alla estensione del servizio militare a~ un maggior numero di persone, corrispoµd erà ~111 a-ecor c1amento della sua durata. È questo ap punto come vedemmo che succederebbe in e~~ramb~ i sistemi proposti a t ipo delle d ne ferme progressive e biennale. Altro vantaggio è da menzionarsi. Fin da quand o si d iscusse in P arlamento il pr1ncipio del

LA N A ZJO::-IE A R:'IIATA

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serv1z10 personale ,obbligatorio, fu detto che l'abolizione di ogni privilegio, cancellando i11ginste disuguaglianze avrebbe facilitato l'armonia fra le classi della società,. P a,rte essenziale delle proposte modificazioni è .Ja trasformazione del volontai-:iato di un anno, ond'è certo che, quelle attuandosi, si potrà finalmente d ire che qualunque più. piccola' differenza di trattamento non giustificato da interessi superiori dell'esercito, sa.riL scomparsa, e con e~sa reso più facile l'accordo fra i cittadin i tutti della nazione. Certo l'aver fatto degli studi maggiori può dirsi ancora un privilegio; ma l'eg ttaglianza assoluta non esisterà mai, non esiste in alcuna cosa in natura e quando le leggi umane han provveduto per quanto è in lor o a togliere arbitrarie differenze, bene fanno l',~ le convertono in vantaggio <lell' istituzione. Tale è il ca.so del volontariato d'un anno, quando tolta la tassa d'ammissione, sia riservato a coloro che dan no maggiori garanzie d i poter d isimpegnare servizio da uf'... fìciale. Infine è nozione comune che i partiti avanzati d'ogni paese ha:nno, anche in fatto di armamenti, il loro ideale: abolire gli attuali eser citi permanenti sostituendovi la nazione armata, cioè la massa di tutti i cittadini, atti a portare un fucile, che al primo annunzio <li g uerra lascer ebbero campi ed officine deserte ed, accogliendosi sotto capi in gran parte improvvisati, marcerebbero alle frontiere. Se con una massa siffatta fosse possibile conseguire vittoria contro un esercito alla moderna, qual generale sdegner ebbe d'averne avuto il comando? . I n r ealtà però, per far muovere e per poter d irigere sapientemente milioni d'armati, perchè essi seguano senza sfasciarsi le -peripezie d'una campàgna, sembra ai militari necessaria un' organizzazione preventiva. Se ad ·· ottener e questa organizzazione foss ero sufficienti uno o due mesi di campi e di grandi manovre a ll'anno, sarebbe felice ventura pei popoli; nn tutto ciò ·e ·ancora da dimostrar~i, ~1è sappiamo quando lo si dimostrerà. P er ora sembra giit audace il proporre di trattenere sotto

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(I } Sollo qu~,;to p unlJJ ,t i vista è notevo le il vantaggio che, pa ral lclam11nt.i nl la rldu 1.1c, 11e ,!ella re rma, rochord 1l,e la cli rnin11zi,, n;-. dr.i t;inri scrrizi e,; trand all 'ist ru 1.ioiu!.

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OSSIA LA N.4ZI0NB J\R:l!ATA

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LA CAT.EGOR!A UNICA

le armi i soldati per un t empo minore di quello che da tutti gli eserciti e~uopei è nel momento attuale ritenuto praticamente il minimo possibile. Ma intanto noi temiamo che, prolungandosi la presente pace armata, sì gravosa al c_ontribuente, possano acguistare maggiore infinenza fra, le masse popolari i principi promulgati dai partiti estremi cui si. accennò: Qual rimedio a questo? qual argine a tale propaganda rivoluzionaria? uno :,olo. Fare in tempo le concessioni eque, onde strappar di mano ai mestatori di torbidi gli unici argo.m enti che loro potrebbero fornire apparenz~t di ragione e così appoggiati solidamente alle biLsi di giustizia., essere in grado da resistere efficacemente alle ulteriori pazze pretese. Sia effetto dei cresciuti bisogni per la cresciuta civiltà, sia effetto della maggior concorrenza commerciale dovuta alla maggior produzione, certo è che mai come ora è sembrato grande il d i:;mgi.o alle popolazioni di qualunque classe sociale: in tali condizioni ogni malsana teoria, come una. macchiit d'olio, trova facilità di propagarsi. E fra queste teorie parte precipua può essere l'animosità contr o l'esercito, accusat o .come la causa prima del malessere che travaglia il paese. Mostriamo invece che l'esercito è la vera scuola militare della ua.zione, è quella dove il barone e il contadino vengono a vestire la stessa divisa, portare lo stesso zaino sulle spalle, compire le stesse fatiche. Facciamolo fonte di educazione pat~iottica, morale e sociale del paese; mostriamo che il danaro speso per es!5o si converte in milioni d'armati tutti compresi dallo stesso spirito di difendere a costo del loro sangue l'indipendenza nazionale e raccorciando l'obbligo del servizio fin qua1i to è consentito dalla istruzione, facciamo tacere una volta per sempr;e chi parla di riformare solo a scopo di demolizione.

.. CAPITOLO VI.

Riepilogo e conclusione.

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Non senza calcolato pensiero fu rammentato esordendo il concetto che Dante, mente sovrumana, avea della pi1.ce universale e dei suoi mirabili effetti sulla civiltà. Si volle con questo render chiaro che si può essere militari e d'ogni cosa che alla milizia si appartenga amautissimi, pure apprezzando i benefizi immensi che renderebbe la pace; si può ammirare l'alta idea che è nei congressi di pace e confidare ezianclio che essi, tenendosi in sfere serene, conquistino gradatamente un'elevata autorità. morale sì che valgano ad agevolare la soluzione pacifica di molte que'Stioui; si può infine concedere che oggidì la guerra non si abbia più a giustificare quale mezzo di diffondere l'incivilimento, benchè non possa negarsi tale merito a molte campagne di Alessm1dro, di Cesare (1) e dello stesso N~Lpoleone. . Peraltro, dopo tutto ciò, i più ferventi apostoli di pace confesseranno che ·il mezzo di abolire la guerra non è in noi italiani, non è in noi militari. P erciò, fino a quando la guerra noµ sarà abolita, sarà convenienza il prevederla, dovere il prepararvisi, organizzando per quanto è lecito la vi~toria, poichè se la guerra è sempre un disastro, sarà. tale come uno pel vincitore, come mille pel vinto. · Ora nessuna nazione potendo vaµtare l' esclusivo patrimonio dei condottieri cli g'enio; rendendosi sempre più difficile lo sperare in una maggiore abilità dei capi in sot-

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St,1ria i·òmaiut.

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LA CATEGORIA UNICA

tordine o in una superiorità d'armamento e d'istruzi?n~ delle truppe, risulterà sempre più vero che le m~~g10n probabilità di vittori'a sorrirleranno al partito ove pm abbondino fucili, sciabole e cannoni. . In virtù di tale considerazione poichè l'Italia fra le grandi potenze è lo Stato ~eno popolato, non si sa1:ebbe potut~ dire troppo strano, . nè soverchiamente ~udace 11 doma1:da~·e che essa chiamasse ogni anno alle armi un numero d1 cittadini proporzionalmente più grande degli altri Stati, per compensare per tal modo l'inferiorità sua. . . L 'analisi comparativa che si fece delle forze dell'Italia sia con ie potenze alleate, sia da sola, avrebbe giusti~cato una t ale. pr.oposta dal lato militare. Ma per addestrare .alla guerra tanta orda di gente_ o sar ebbe occorso molto danaro, o si sarebbe dovuto ridurre siffattaniente la ferma media da r enderne illusori i risultati; ond' è che pensosi egualmente dei riguardi . d~v.uti alla finanza ed alla solidità dei corpi combattenti, s1 e posto per cardine d'ogni proposta « estensione del numero senz' au~ mento di spesa. » . . . . Furono esaminati con siffatto criterio i siste1m a1 quali pare che più si avvicinino nel momento attuale_le d~verse opinioni, es.eluso beninteso quello di da,r~ ~ tutt?. un'~struzione uniforme, -giacchè non ·~embra possibile addivenire ad una soluzione cosi radicale come sarebbe il ienere , sotto le armi per soli 18 mesi tutto ~l continge~te attivo, qu.ando si continua da molti a m,3ttere in dubbio la convemenza della fer ma biennale. Anzi per essere ancora più. scrupolosi nel rispettar e le obbiezioni che si presenta~o con~ro qual_siasi riduzione di ferma, si è suppostd che in ogn.1 caso g li individui asseo-nati alle a,rmi speciali ed alla cavalleria fo sser,o tratte:uti in .servizio per nn periodo minimo di 32 mesi. . Il numero tota.le d'individui ·che farebbero parte della cat egoria unica, le modalità dei sistemi ed. i crite:·i ~oi _quali dovrebbersi gl'inchvidui ascri\·ere alle va.rie porz1om di con-

OSSIA LA N,IZIONE ARMATA ,

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tingente (per escludere iu ma,ssima i numerosi congedamenti anticipati fonte di danni tanto se dalla sorte; quanto se dal merito regolati), furono tratti per la maggior parte · dall'analisi dogli atti della presente amministrazione della guerra. , Così si sono posti a confronto i due tipi: Ferme progressive : . 64,000 uomini per 32 mesi (dei quali 7000 congedandi · dopo 1 e 7000 dopo due periodi d'istruzione), .18,000 uomini per 20 mesi, . 48,000 uomini per 8 mesi. Ferma biennale :' 15,000 uomini per 32 mesi, 85,000 uomini per 23 mesi (dei quali 10,000 congedandi dopo 1 periodo d'istruzione), 30,000 uomini per 8 mesi, e dal parallelo della forza media presente nelle varie stagioni dell'anno, del danno risulta..".lte dai varii servizi che allontanano il soldato dalle istruzioni e dalle condizioni nelle quali verrebbe a trovarsi il reclutamento in numero ed in qualità di minori graduati di truppa, si è venuto a concluder e che differenze molto notevoli non esistoiio, ma, che forse qnalche vantaggio sarebbe a favore delle ferme , progressive. Ambedue i sistemi sarebbero poi di notevole utilità sotto l'aspetto morale e so:::iale. Ciò posto, tenuto presente che col' primo sistema sarebbe meno difficile il reclutamento delle ar mi speciali e si avrebbero ben 50,000 uomini del contingetite che percorrerebbero effettivamente la forma triennale, la quale tutti gli Stati militari mantengono tuttora almeno come principio, noi, tuttochè personalmente propensi a credere possibile e conv~niente la ferma di due anni per la ·massima pai·te del contingent3, accettiamo le ferme pi-og.re;;sive ed anzi , per -quel poco che valgano le nostre parole, vivamente hL raccomandiamo, considerandola come una misura di reale progresso, il vero graduale esperimento delle brevi ferme ed


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LA CATEGORIA UNICA OSSIA LA NAZIONE ARMATA

· fine 1n

il mezzo più efficace per conquistare la chiave della . posizione, per raggiungere l'intento supr~mo d'mcoq;~o':'ar~ tutto il contingente attivo, senza aggravio delle cond1z10rn economiche del paese e con sollievo delle famiglie, imperoc~ chè gli obblighi sarebbero raccorciati :7~n~ndo, ~as~ato ?~m privilegio, ripartiti fra un numero maggiore dr c1ttad1m.

lL MATRIMONIO

DEGLI UFFICIALI

{Cont inuazione e lìn e V . puntata precedente)

BoMPIANr Jtaayioi·e.:

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II.

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L er;r;e eonipl e~eu tar e per I' e f fteaei l,l. d ella r ifo rma.

I. '\

10: Resa menos incolata la libertà matrimonia le degli ufficiali, imponendosi solo quelle restrizioùi . che sembrano ·indispensabili, urge provvedere a che la nuova legge, appunto perchè strettamente necessaria, sia eseguita in· tutta la sua estensione, nè si permettano les;jol)i; an~he indirette, di ciò che essa dispone. , Queste lesioni possono assumere due forme distinte: può l'uffi, cia!e unirs1 in semplice concubinato o ptiò contrarre il solo malrimonio religioso. Al semplice concubinato rion può porsi ostacolo altro che· con misure disciplinari: vedremo come non sia possibi le imp~dirlo con leggi . .Ma al matrimonio purament'e religioso si può ov.viare con facilità e con giusti7.ia. Anzi è da avvertire che la qtrnstione del rr1atriinonio ·pnramente religioso ha, in Italia, un aspetto generai~ .~d una storia. E siccome la stessa questione genernle ha ,per gVi ufficiali un aspetto particolare, anche se prescindiamo ·dalla legge che limita la loro liberti, matrimo·niale, Co$Ì di questa questione crediamo indispensabile occùparci esponendo i'n modo completo ed esatto ciò che si è detto e fatto da . noi e negli altri Stati. 1

!v -

ANNO x·x ;v11 , VOL. I.


5.1

IL MATRI.MOrilO DEGLI UFFICIALI

50

IL alAl'J!lllO:-:o DKOLI UFnc.:tALl

,J I. Cominciamo anzitutto da un cenno di sloria e legi:>lazione

comparata l'I ). Limitandoci alla storia della nostra legislazione, questa, come bene osservava l'onorevole rarenzo, dimostra come la questione sia antica in Italia e sia stata ampinmente studiala e profondamente discussa, dimostra con quanta cautela, con quanta prudenza pol itica siasi proceduto, e come la sola necessità giustifichi una legge speciale preventiva e repressiva. li Codice napoleonico introdusse in Italia il matrimonio civile; ma, caduto l'impero francP.se, si abolì il matrimonio civile e la cP.lebrazione del matrimonio, nei vari Stati italiani, fu diversamente rngolar.a. Kegli Stati pontifici vigeva il dit·iuo canonico; gli acatlolici regola'1ano il matrimonio secondo le leggi speciali delle loro religioni. Nel RegM delle 1,fae Sicilie le leggi del 1819 regolavano il matrimonio secondo il Conci lio di Trento (articolo 67 ). Ma l'articolo 81 disponeva: « li parroco dovrà ricusarsi a celebrare il matrimonio senza l'esibizione della copia dell'otto della solenne promessa fatta innanzi all'ufliciate dello Stato ci.vile, avvertendo i futuri coniurri ,., che, senza questa promessa, il matrimonio non produrrebbe efieui civ ili. » ,\ tutelare poi i diritti dello Stato, l'articolo 245 C. P. disponeva: « Il parroco o sotto-parroco o chi ne farà le veci, il quale contravveng~ all'articolo 81 delle leggi civili , sarà pnnilo col secondo grado dell'esilio correzionale e coll'ammenda correzionale. » E ilRegio Decreto H marzo 1839 di Ferdinando Il ordi nava:« i vedovi e le vedove che contraggono matrimonio solo ecclesiastico, non possono conservare il ~odiinento di alcun diritto o vantaooio che per disposizione di legge, per convenzione qualunque o per beneficenza del primo coniuge sia conceduto allo stato vedovile od a quello condizionato. » Nel Dticato di Pcirma, secondo il Codice civile del ,1820 il matrimonio si contraeva secondo le rispettive religioni (articolo 3t.); 1

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(l.) Citiamo, una volta Per ~emrre, le fonti alle ,1uali abbiamo attinto: Prouctto e relazione Conforti, 3 dicembre 1878 (n. t'l4); Progetto e r elazio1ie Parmzo 24 marzo 1879 {n. !!i-A); Relazione e progetto Cadorna, 26 maagio L879 (n. t:!8-AJ; Relazione Zaita1'1le/.U at Progetto di C. P. {articoli t8H8•).

ma, prima di celebrarlo, la promessa doveva essere fatta dinnanzi all'ufficiale ·dello Stato civile che la registrava e ne rilasciava certificato. L'articolo 3·1O dispo·ne,·a: « Lo sposo che nc,n presen1a entro il prescritto termine (otto giorni) all'ufficiale dello stato civile la fede colla quale il parroco a1 testa la celebrazione del mall'imonio, incorrerà in una multa non minore di lire 20 e non maggiore di '200. i. E l'articolo ~ r!ell'appendice alla sezione 7a del Codice penale, diceva: « Chiunque per minister'o assista alla canonic·a celebrazione di un matrimonio senza riportarne dagli sposi l'attestazione dell'ufficiale destinato a rilasciarla, giusta quanto è prescritto dr.ll'articolo 306 del Codice civile, sarà punito con multa da 30 a 300 lire. La di sposizione del presente articolo si applicherà per ~li ebrei alla persona che legittimamente presi ede ai matrimoni. » Nel D1wato di 1Jlodena il Codice civile estense del ,t 815'1 disponeva: « arl. 334. Prima della celebrazione del matrimonio (che si face va secondo il dfritto canonico) gli sposi devono presentarsi all'ufficiale pubblico del domicilio della futura sposa e dichiarare la loro intenzi one di unirsi in matrimonio; art. 34 1. Entro otto giorni da quello del matrimonio, lo sposo pt:esenta o fa presentare all'ufficiale pubblico la fede colla quale il parroco aLtesta la celebrazione del matrimonio indicandone il giorno, mese ed anno ed i testimoni che vi furono presenti. Per i culti toll era ti, lo sposo presenta o fa presentare la fede della persona che ha legi ttimamente pre:;ieduto al matrimonio; art. 342. Lo sposo che non presenta o non fa presentare entro il suddetto termine l'accennata fede, incorre in una multa non minore di lire 20 e non maggiore di lire 40. » L"articolo 834 fu poi abrogato con decreto 7 novembre :1855; ma ciò allo scopo - assolutamente contrario al sistema nostro - di togliere ancora ogni apparenza che colle formalità prescritte dal Codice civile siasi voluto ripristinare il matrimonio quale istituto civile (cioè quale era nel codice. fran cese e quale è da noi). . Nel Lombardo-Veneto vigeva il diritto austriaco del quale diremo parlando della legislazione comparata. In Toscana e in Piemonte mancano disposizioni analoghe a quelle testè ricordate. 1


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IL :MATRIMONIO pEGLI UfFICl:A L):

Ma in Piemonte sono degni di nota due _progetti. Con regia determinazion~ ·I6 gennaio 18t9 si istituì una commissione per elahorare una legge speciale sul matrimonio. Questa commissione nella seduta.2.f. novembre i!.850 formulava queste massime: <( Nel mat1'imon·io il contratto · civile debba sempre precede1·e la e.erirnonia l'eligiosa; « Gli sposi nel presentarsi all'autorità civile debbono dichiarnre la com unione religiosa alla qual e appartengono; e< Onesta dichiarazione non va soggetta a sindacato di sorta; « Una volta compiuto il contrallo civile gli sposi debbono, entro un dato termine, presentar:;i al ministro del rispettivo culto per soddisfore alla cerimonia religiosa; · « Tn di/etto di ciò i coningi sono pwniti. con nna pena da determinarsi. » Ma tornando s.opra le sue decisioni nella seduta 2 marzo ·I8ìH, dopo lun_aa discussione si decise di togliere In sanzione penale per chi non faccia seguire al civile il matrimonio religioso e di permettere agli sposi .di far precedere alla cerimonia civile la religiosa . Questa decisione fu motivata dal desiderio di evitare la taccia di irreligiosità, da precetti del diritto canonico. dalla volontà di appagare i desideri ·della Chiesa. ' Il progetto di questa commissione, non fu tradotto in legge. Il progetto di revisione al Codice Albertino conteneva varie disposizioni: l'ar'licolo 143 costringeva gli sposi i quali volessero far precedere il rito religioso al civile, a produrr:e al· ministro del culto un certiGcato dell'ufficiale dello stato civile facente fede delle seguite pubbli cazioni e dell'inesistenza di impedimenti; l'art. ,163 •iava solo efficacia giuridica al matrimonio civile; l'art. 20·1 infliggeva una , pena estensibile a lire tremila a coloro che avessero adempiuto il rito religioso pi·ima del civi le senza la produzione del certificato indicato all 'articolo H-3. H?. Nel Codice civile vigente, come è notissimo, prevalgono questi qoncetti: lo.S_tato rivendi.ca a sè il diritto di regolar:e esclusiv·amente il matrimonio, permette agli sposi .di ricorrere o no ai riti religiosi secondochè ve li spingono la co11vinzione o le convenienze sociali, nessun cenno di precedenza obbliga toria del rito civile. Il )Iinislro 1

IL MA'l'RIMONIO· DEC',LI Ul'FlCIALI

Pisanelli ( 1) dichiarava questo sistema conforme ai term1111 della competenza dello Stato; il relatoi·e Yigliani lo riconosceYa conse'guenza logica della formol~t libera Chiesa in libero Stato, confidava che danni non sa rebbero seguiti essendo più d'ogni cosa efficace l'interesse dei contraenti e della famigl'ia e.la stessa onestà del sen·timeuto rel.igioso; dichiarava però che quando l'esperienza venisse a d~momare che si abusasse della ignoranza o semplicità dei cittadini per indurli a non curare l'osservanza delle forme civili del matrimonio e, ne risultasse grave perturbazione nello stato delle famiglie, sarà facile allora. l'arrecarvi riparo wn severe coercizioni le quali non potrebbero mai trol'are congrua sede nel Codice civile. L'espèrienza , come vedremo, insegnò al Vigliani che occ.orreva provvedere. In Senafo, il relatore De FC1resta diceva che se non si .era stabilita I~ precedenza obbligatoria del matrimonio civile, ciò era nella fiducia che questa concessione sarebbe stato un mezzo di conciliazione col clero, il mezzo di acquietare gli scrupoli di alcuni oppositori 'della legge e soggiungeva che se, anche da noi, si fosse·ro verificati inconvenienti, si sarebbe dovuto seguire l'esempio degli altri paesi. La questione rimase sopita fino al l 870: era il periodo in cui si -faceva l'esperimento della libertà. Ma la commi$SÌone istituita dal Mirtistro Piro_!lti con decreto 3 settembre 1869 per preparare un · · p~ogetto ~; Codice penale e di polizia punitiva, presentava il 15 aprile '1870 il suo progetto. L'art. ~2 di tale progetto per il codice di polizia puniva con ammenda da HW a 500 iire il sacerdote che ,benedicesse un matrimonio prima di accertarsi che . sia seo0 uita Ia celebrazione del matrimonio civi le. · Il ,J 9 aprile 187 1, l'on. Crispi discutendosi il progetto per modi: ficazioni ad alcuni articoli del è. P. e della legge sulla stampa, proponeva si elevasse a reato la benedizione nuziale precedente il matrimonio civile. Diceva éhe il sacerdote u;;urpa le funzioni. dell'ufficiate dello stato civile, che si hanno due ordini di famiglie di fro~te ~Ila società. Alla sun proposta si oppos~ro gli on. Bonghi e Puccioni 1

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(Il Discorso, Camera i.I. febbraio !865


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religioso, senza essersi contralto il matrimonio con le forme ci vili,

e il Ministro De Falco - che poi si preoccupò della questione e ne preparò la risoluzione - vi si mostrò poco favorevole. Il 25 maggio rn72, di scutendosi il ' bilancio del Ministero di grazia e giustizia, un altro deputato , l'on. Pissavini, ritornò sullo argomento, chiamando l'attenzione del Ministro guardasigilli su lle gravi proporzioni dei matrimoni 'semplicemente religiosi. Al che rispondeva nella tornata del 27 successivo lo stesso Ministro onorevole senatore De Falco, dichiarando il suo proposito di istituire una inchiesta allo scopo di riconoscere, se ed in qual proporzione fosse vero che il matrimonio civile era meno osservato del matrimonio religioso, e per quali motivi; e di studiare poscia i provvedimenti op9ortuni per ottenere che l'alto civile sia sempre eseguito come la legge prescrive. A tale divisamento infatti diede egli esecuzione con circolare del 7 ottobre ,1872, diretta ai procuratori generali presso le Corti di appello del Regno. Nella tornata 23 noveinbr~ ,1872 l'on. Mazzoleni presentava la seguente proposta:

è in obbligo ·ai farne la denuncia fra un mese all'ufficiale dello stato

Considerando che la circolare 7 ottobre 1872 del' Ministro di grazia e giustizia ai signori procuratori generali presso le Corti d'appello intorno alle indagini concernenti i matrimoni contratti colle sole forme ecclesiastiche, mentre richiama il paese su di una grave perturbazione nell'ordine della fami~lia, non provvede frattanto, con opportune disposizione legislative, a togliere quei disordini che la circolare stessa vorrebbe pure prevenire. Il sottoscritto, preoccupato di un tale fatto, propone in via d'urgenza alla Camera, le seguenti aggiunte al Codice civile: · Al capo IV, articolo 93 si aggiunga questo secondo inciso: Nessun' altra forma di matrimonio è riconosciuta dalle leggi dello Stato. Ogni cerimonia religiosa, voluta dalla fede degli sposi,sarà sem!Jre preceduta dall'atto civile. Al capo VIII, articolo 123, si aggiunga quest'altro inciso: Incorrerà pure nell'ammenda di lire 120 a 500 il ministro di un culto che celebra. il matrimonio fra due persone non ancora unite in matrimonio con le forme stabilite dal Codice civile. Un altro progetto di legge fu presentato dall'on. Mancini nella tornala 25 gennaio 11873. Eccone il testo: Art. 11. Lo sposo , Ìa cui unione nuziale sia benedetta con rito

civile della propria residenza, o del luogo dove avvenne la b-enedizione religiosa, sotto pena del carcere e del confino correzionale fino a sei mesi. Art. .2. Fra i tre mesi dalla benedizione ecclesiastica, ambi gli sposi sono in obbligo di rendere legale il loro matrimonio con l'adempimento delle forme civili. Trascorso ìl termine, emraÌnbi o quello tra gli sposi che senza legale impedimento indipendente dalla propria volontà , abbiano disobbedito alla legge dello State,, incorreranno nella pena del carcere dR sei mesi a due anni. Se la dispboed1enza avrà lo scopo di sfuggire ad altri obbliuhi verso terzi. ti o verso la società, la pena potrit accrescersi di un grado. Art. 3. Sarà punito con la stessa pena il ministro del cufto che, abusando del proprio mi nistero, ecèi ti all I disobbedienia della legge ed al reato contemplato nell'articolo precedente. Art. 4. Cesseranno gli effetti della condann a purcliè nri tre mesi dalla sentenza passala in giudicalo, sia celebrato il matri monio prescrillo dalla legge. Art. iS. Non sono impedimenti al matrimonio civi le, nè ostacolo alla sua validitil, quelli imposti dalla coscienza dalle rispettive credenze.religiose, ma soltanto quelli espressamente stabiliti come tali dalle leggi civili. Art. 6. Le disposizioni della pre$ente legge si applicheranno anche ai matrimon_i anteriori, ed i termini stabili ti negli articoli ,t e 2 decorreranno dal giorno in cui la medesima diverrà obbligatoria. .Nessuno di questi progetti arrivò alla discuss:one neppme negli Uffici. Negii Ufuei invece fu discusso il progetto Vigliani e vi si mostra· rono favorevoli alcuni deputati che avevano osteggiata la proposta Crispi e l'illustre .Mancini difese il pn>°getto Vigliani che tu-ttavia differiva notevo Imen te dal suo. Ecco il testo del progetto Vigl iani presentato il 3 dicembre 1873: ,Art. 'I.· L'atto civile del matrimonio deve serri.pre precedere il rito re] igioso . . L'uffiziale dello stato civile rilascierà in carta libera e gratuita-


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menle un cerlifìcato dell a celebraz,ione del matrimon io agli sposi che ne faccianu domanda. Arl. 2. Il mi~islrn di qualunque ·.cu lto, il quale procederà alla beneùizione nuziale prima della celebrazione del matrimonio- nelle forme stabilite dal Codice cirile, è ponilo colla mulla da lire duecento a ci'nquece.nt.o, e nel caso di recidiva col carcere da .due a sei mesi. Art. 3. Gli spo:;i che contravvengono alla disposizione dell'articolo 1, sono punili con multa da. cento a cinquecento lire. Art. 4-. Cesseranno per tulle le parti inleressate gli effetti del procedimento ed anche delle condanne già pronunziate in vigore degli arlicoli .2 e 3., quando gli sposi, ·entro tre mesi della celebrazìone del rito religioso e prima che la coiidanna sia eseguila, abbiano celebralo il matrimonio secondo il Cod ice civile. Art. 5. I diritti che per legge o per ,disposizione dell'uomo dipendono dalla condizione di vedovanza o di celihalo, .si perdono da cl-.iunque abbi a contratto il matrimonio rel igioso ancorchè non seguito dall'atto civile. Art. 6. I matrimoni conlratti soltanto col rito religioso sotto irCodice civile prima della presente legge, ove nel termine di quallro me:;i dalla pubblicazione della medesima siano seguili dalla celebrazione dell'alto civile, produrranno dal di <;lella cerimonia religiosa. gli effetti civili , senza verun pregiudizio dei diritti anteriormente. acqt~istaLi dai terzi. La Camera fu scìolla prima che la Cl)mmissione riferisse sul progetlo. E poichè, ricon vocata la Camera, il progello non si ripresentava, l'on. Pierantoni il 20 gennaio ,t875 interrogava il Ministro Yigliani, dicendosi specialmente impressionato dalle considerazion i esposle dai Procuralori del Re nelle loro relazioni statistiche. · -Il .Ministro rispondeva che al Mini5Lero mancavano tuLL'ora alcuni dati richiestagli dalla Commissione della Camera; che però avrebbe r ipresentato un progello. Gli on.. Della Rocca e Pissavi ni ridomandano conto del progelto al ~'l inistroMancini jl qual e as:3.icurò che se l'a buso gli risullasse per5iste:-ite, era risoluto a farlo cessare. Discutendosi il progetto sugli abusi dei ministri dei culti, gli

on . Cairoli e lril opanli sostennero la necèssilà di ordinare, con mozioni penali, · la precedenza obbligatoria del matrimonio .civile (23 gennaio 1877). Il Mini stro Mancini il giorno successivo prometteva la presentazione del progello. ·, Finalmente gli on. Lucch ini e Tajani il 7 maggjo •1878 chied evano al ~linislro Conforti , successore del Mancini, la presentazion e del progetto tante volte .rec lama Lo. E il Ministro Conforti, il 3 dicembre 1878 presentava un pl'O getto che, accelluto nella massi ma dal suo suc.:cessore un. Tajani, è del tenore segu ente. Art. I. L'atto civile del matr-imonio deve sempre precedere il rilo religioso L'ufficiale dello stato civile rilascierit in carLa libera e gratuita · mente un certilic.:ato di celebrazione del matrimonio agli sposi che ne facciano domanda . .A:rl. 2. Ir ministro ài qualu nque culto, il quale procederà alla benedizione nuziale prima della celebrazione del matrimonio nelle for-me stal:i°:li~e dal Codice civile, è punito con la multa da cento a cinquecenlo lire, e ne.I caso di recidiva co l carcere da due a sei mesi. ArL. 3. Gl i sposi, che contravvengono a!la disposizione dell'arLicolo I, sono puniti con la multa uella misura stabilita dall'art. 2 . Al't. 4. I diri tti, che per legge o per disposizione dell'uomo di pendono dalla condizion e di vedovanza o di celibato, si perdon o da c~iunque abbia contratto il matrimonio religioso, ancorchè non se · guito dall'atto civi le. Art. 5. Tutti gli alti, cerLificati o documenti, e le copie di essi, occorrenti a persone povere in occasione di matrimonio si faranno in carta libera, senza percez:one di diritti, tasse od altra spesa, e . le autorità o gl i ufliciali pubblici , il cui mini stero sia all'uopo richiesto, ed i notar i dovranno prestare l'opera I-oro gratuitamoote. Come persone povere s'intenderanno non solo i nullatenenti, ma anche coloro ché si trovano in uno stato da non poter sopperire alle spese necessarie per procurarsi i detti atti, certificati o documenti. Art. 6. Ì matrimoni contratti col rito ·rel igioso sotto il Codic~ civile e prima della pre-sente legge, ove nel termine di quallro mesi dalla pubblicazione della medesimn siano seguiti dalla celebrazione 1

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dell·atto civile, produrranno dal dì della èerìmonia rel igiosa gli effett ; civili, senza verun pregiudizio dei diritti acquistnti dai. terzi. l i dello termine sarit di: un anno se gl i sposi, o uno di essi , si trovino all'estero al tempo della··pubhlicazione della presente legge. Arl. 7. Ogni disposizion~ contraria alla presente legge è abrogata . :. Sn questo progetto, il 24 marzo ·I879, l'on. Parenzo preseniava la sua relazione che resta tuttora il lavoro più sapiente sull'arduo tema. li progetto fu discusso alla Camera dal 13 al 19 maggio . 'trovò , naturalmente, avversari i e fautori e fu approvato con ,f 53 voti favorevol i e slO·I contrari , nel testo seguente: ; Art. 1. L' omessione della celebrazione del mati·imoniu civile prima di qualunque rito religioso per matrimon io costituisce reato, ed è punito in conformità degl i articol i seguenti. L1 matrimt>nio oivi le,potrà validamente celebrarsi in qual unque tempo. Tale c.elebrazione estingue l'azione pennie, purchè avveng:i prima della condanna passata io giudicato. .. L'azione penale si estingue ancora per la morte di uno degli un iti dal rito rei igioso. Art. 2. Il ministro di qualu nque culto, il quale presti il suo volontario .conèorso ai riti religiosi contemplati all'articolo precedente senza che .gli consti di essersi prima celebrato il matrimonio nella forma stabilita dal Codice civile, sarit ,punito col carcere non minore cVun me5e e non magg.iore ,di se i. Art. 3. Gli sposi ehe commettono il reato enunciato nell'art. I, saranno puniti col carcere estensibile a tre mesi. Alla stessa pena ,saranno sottoposti i testimoni che volontariam ente nbbiano assistito alla celebrazione del rito relig ioso, prima della celebrazione del matrimonio civile. . Se il matrimonio religioso sia stato. fallo per sorpresa, In pena del carcere sarà di mesi otto, sia per gli sposi che per i test imoni, i quali volontariamente abbiano assistito all'espressione del consenso . Art. 4. I diritti, che per legge o per disposizione dell'uomo dipendono dalla condizione di :vedovanza o la cui durata è ristretta allo stato di celibato, si perdono con la sola celebrazione tlel rito rel igioso per mntrimonio. 1

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Art. 5. L'ufficiale dello stato civile rilascerà in carta libera un certificato del seguito malrimoniò a~li sposi che lo deside!·ano. Per le persone pov ere si farann o in carta libera senza percezioq_e di diritti, tasse od altra spesa tutti gli atti, certificati o documenti e le copie di esse loro occorrenti in occasione di matrimonio, e le autorità o gli ul'ficiali pubblici, il cui min istero sia all 'uopo richiesto, nonché i notari (sotto comminatoria delle pene disciplinari stabilite dagli articoli 24 e ,1·f 1, primo ali nea della legge sul notariato), dovranno prestare la. loro opera gratuitamente. Per persone povere s'intenderann o non solo i nullatenenti, ma aor.he coloro che pP.r dichiarazione del si ndaco si trovano ·in uno stato da non poter sopperire alle spese necessarie per procurarsi deui alti , certificati o documen ti. Art. 6. L'art. 78 del Regio Decreto 15 novembre 1865 sull'ordinamento dell o stato ci vile è modifica.lo come segue: , Nel ca.so di imminente pericolo di vitn l'ufficiale dello stato civile può procedere alla celebrazione del malrimon;o, omessa ogni fo rmalità, purch é vi preceda la dichiarazione giurata di quattro testimoni, che accertino non esistere fra gli sposi impedimenti di pa. rentela, di aOìnilà o di sta to, e siavi il consenso degli ascendenti o del tutore. Art. 7. Ogni disposizione contrari:t alla presente legge è abrogata. I l Mini.m o Tajani il 26 maggio 4879 present.ava il progetto al Senato il cui Uffi cio centrale, relatore S. E. Cadorn~, formnl nva un contro progetto del seguente tenore: Art. 4. Coloro i quaJi , prima che siasi fra essi celebrato il matrimonio nelle forme e secondo le prescrizion i del Codice civile, faranno, coll'assistenza di testimoni, [ed alla presenza di un ministro di un culto, la dichiarazione di volersi rispettivamente prendere in marito-e moglie, incorreranno nella pena della multa estensibile a lire '1000 ed i noitre nella pena della ammonizione stab ili ta . da gli articol i 38- e 47 del Codice penale, se nel termine di. 30 giorni successivi alla detta dichiarazione non si sa1·à fra essi celebrato il matrimonio nelle forme e secondo le prescrizioni del Codi ce civile. , Essi perderan no inoltre i diritti che per legge o per disposizione dell'uomo dipendono dalla condizione di vedovanze, e la cui durata sia ristretta allo stato di cel ibato. 1

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Per l'applicazione di questa disposizione sarà se.inpre ammissibile fra le parti interessa.te la prova testimoniale del fatto cbe sia avvenuta la dichiarazione contemplata nella prima parte del presente , . . . articolo. Art. 2. Incorreranno pure nella multa estensibile a lire 1000 i . testimoni, che, a.vendo assistito alla dichiarazione, di cui nel pre-. · cedente -ani colo ·I, non ne abbiano dato notizia all'autorità municipale del_luogo. in cui essa fu fatta negli otto giorni successivi alla dichiarazione stessa, . · . L'.autorità municipale farà processo verbale di questa aotilicaz,one firmato dai eletti testimoni, e ne rilascerà copia ai medesi1ni a loro richiesta. · , · Art. 3. Il ministro di un culto ed i testimo~i all'atto. di cui all'a·r: ticolo ,J. e qnalsivoglia'altra per:sona che in qua,lunqt~e iempo con promesse,: mina~çie, c_on abuso d-i potere, o di autorità, od in qua· lunque de1,. ll)od1 contemplati nel lib. 1°, tit. 2° capo 4.. 0 del Codioe ' I s1. saranno fatti agenti principali, o complici, ai termini del pena,e detto Codice, .di alcuno dei reati contemplati nella presente legge, sarannq . puniti colle p_p,ne dal Codice stesso stabilite per gli agenti · · · principali e p·ei complici. Art. 4... La_recidirità in alcuno dei -reati ' contemplati nella pre sente legge, sarà punita_ a termini delle. dispo~izioni del Codice penale Art. 5. li patto fr,1 gli sposi di far succed~re, entro un certo designato · termine, , al matrimonio civile un rito religioso da essi designato, è effieace ali' effett9 dì attribuire ali-a parte c.ontro la quale i:?desto patto sarà stato violato il diritto di domandare la sepai·az10Qe personale contemplala negli articofì 1148, 149 e se"uenti del Codice civile e il risarcimento di tutt'i i danni e interesst La promessa scambievole d1 futura matrimonio contemplata nel- · l'art:. 54.. del Codice civile . sarà pure efficace all'e[elto di d·a r diritto. alla parte ' contro la quale essa non sarà stata adempiuta al risarcim~nt? di tutti i d:rnni e interessi, qualora dopo ,la détt;:i. pro.messa, sta mtervenuta la dichiarazione di volersi rispettivamente prender~. (n mari_to e '.noglie, contemplata nell'art. 1 della presente legge, ed ti matrimonio se,·,ondo le forme e prescrizioni dei Codice 1

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, civile non siasi effettuato nei 30 giorni succcessivi alla detta dichiarazione. ·· , Art. 6. L'uffiziale dello stato civile rilascierà in carta libera un , certificato del seguìto q1atrimonio agl i sposi che lo richieggano : . , - Per le persone povere si faranno in carta libera senza percezione ·di diritti o fasse; e senza altre spese il verbale e le copie del me-· desimq indicate all'art. 2, come pure tutti gli atti; certificati o doç.ume1!ti e le copie di essi (il resto come contro). Art. 7. L'art. 78 del Regio decreto 15 noyembre ·1865sull'ordinamento dello stato· civile è modificato come segue: Nel caso di imminente pericolo di vita, l'ufficiale dello stato civile pu'ò procedere alla celebrazione del matrimonio, omessa ogni formalità, purchè vi preceda la dichì~razione ~iurata di quattro testimffni, che accertino non esistere fra gli sposi impedimenti di parentel'a, di affinità o di stato. e che a,:certino del pari che vi sia il consenso· degli ascendenti o del tutore ne' casi in cui sarà necessario. Art. 8. Ogni.disposizion e contraria alla presente legge è abrog·ata. Questo progetto n1>n fu discusso dal Senato e, per quanto sapI • piamo, la questione non · fu più risollev;1ta in Parlamento fi no a I quarido1 discutendosi il Codi ce penale, gli on. Auriti in Senato (44..novembre ·I 888) e Ferri alla Carnera (28 maggio ·i 888) accennavano alla nece:;sitit di una sanzione penale pel ministro del .culto che, senza la prova della celebrazione ,del matrimonio civile, celebrasse il matrimonio religio~o. Questa è la storia della questione in Italia e ci preme rilevare che le leggi ante:·iori al\' unifì cai ione legislativa partivano ane,he dal concetto di non permettere all'ufficiale di eludere la lea«e militare re• 00 s~rtttiva . conc.ett-o che è accennato e svolto in tulle le proposte ·e le discussioni che seguono l'atLuàzione del Codice civile. •13. Qtrali sono le norme adottate negli altri paesi? La rassegna è confortante pei fautori del progetto. · · . !n l!rancùi la le/:(ge 118 germinale anno X che contiene .gli articoli organici del concordato, all'articolò '14. stabilisce clie i curati ~ossono dare la benedizione nuziale solo a coloro che giustifichino in bhona e debita form a di aver contratto matrimonio innanzi l'ufficiale dello :;tato civile e gli articoli ·199 e :300 C. P. dispongono: 1

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IL MATRIMONIO DEGLI UFFICIALI

art. •199. « Ogni ministro di un culto che proceder~t alle cerimonie religiose di un matrimonio, senza che gli consli della pr.ecedente celebrazione di un matrimonio c·ivile, sarà, per la prima volta, punito coll'ammenda da 116 a ;I 00 lire; » art. 200 . « In caso di nuove contravvenzioni all'arlicolo precedente, il minislro del culto che le avrà commesse, sarà punilo, per la prima recidiva. ,col carcere da due a cinque anni, per la seconda colla detenzione . . Nel Belgio, dopo essersi tentato invano il regime della liberLà,, un'assemblea costituente in maggioranza cattolica, vota il § 2 dell'articolo •I 6 della Costituzione secondo il quale il matrimonio C!Vile deve sempre precedere la benedizione religiosa, salYo i casi che potranno stabilirsi con legge speciale. E il Codice penale belga, all'articolo 267 dispone: « Sarà punito con un'ammenda da 50· a 500 franchi, ogni ministro di un culto che, fuori dei casi formalmente e~cettuati dalla legge, procederà alla benedizione nuziale prima della èelebrazione del matrimonio civile. Io caso di recidiva, potrà inoltre essere condannato al carcere da otlo giorni a tre me~.» . Nel Portogallo il Codice penale (art. 1136 a •I39) punisce col carcere da tre mesi a tre anni e colla multa, il ministro del culto che proceda o ordini che si proceda. alla celebrazione di un matrimonio senza che si siano· previamente èompiute le formalità pr~scritt~ dalla legge civile. ·, Nella Spagna, a similitud,ine di qu:rnto disponf il Codice ch•ile austriaco, il nuovo codice entrato il H luglio •I 880, ammette due forme di matrimonio: il canonico che devono contrarr~ tutti coloro che professano la religione cattolica e il civile ché si celebrerà nelle forme stabilite dal codice (arl. 42). Ma l'art. 77 di qnel codice obbli11a . n coloro che vogliono contrarne il matrimonio in forma religiosa, a far conoscere in iscritto al tribunale muni cipale, almeno 24 01·e prima il giorno, il luogo e l' ora delln celébrazione incorrendo , in caso di omissione, in un'ammenda da 5 a 80 pe.setas . Non si procederà alla celebrazione del ~atrimonio canonico se la ricevuta della Catta dichiarazione non è presentata, al curato della parrocchia. . . In Germania la legge prus'siana sul matrimonio civile obbligatorio del '16 marzo 187 4, estesa nel ·1875 a tutto l'impero, sancisce 1

'la precedenza obbligatoria d·è1 matrimònio civile· e l'art.:337' C. P. vigente in tutto l'impero, punisce il sacerdote violatore di ·quella lei:rge, c'olia inulta fino a cento ta !Ieri e col carcere fi no a tre mesi. . In :.S'f/i::zera esistono in alcuni Cantoni disposizioni analoghe: pe!' esempio l'art •I 69 .del C. I1 • Ginevrino punisce il sacerdote con J'nm·menda da 50 a 500 franchi e, in caso di recidiva dà facoltà ,al giudice di nggiungere la pena della prigionia da otto giorni ad .un mese.. , In Olanda il C. P. (art. 449 modi f. con legge 115 gennaio 11886) · punisce il sacerdote con un animenda non ma,ggiore di 300 fiorini. in caso di recidiva autorizza il magistrato a sostituire all'ammenda la detenzione non super:ore a due mesi. . Così le leggi estere hanno impedito che l'ufficiàle violasse le. leggi che !·egolano il suo matrimonio colla _scappatoia del matrimonio religioso. ,f 4. Giunti a quésto. punto ci si presenta spontanea una domnnda . Noi riconÒscinmo, ci si potrebbe dire, che bisogna vietare all'ufficiale di celebrare il ma't.rimonio puramen1e religioso, ma chiediamo se per ottenere lo scopo, occorra proprio la precedenza obblig'atoria de.I matrimonio reli gioso. · :Pal canto nostro accoglieremmo volontieri tin rim,edio mèno rigo1;oso; ma crediamo che .quel rimedio sia l'un·ico efficace. i nfatti se pensiamo quali altre m·isure si possono .escogitare. crediamo non si possano seguire che tre vie. La prima è quella adÒtta ta da S. E. 'Pelloux colla modificazione al§ 226 del regolamento di disciplina. .Per noi questa misura è ollima. Di fronte a un male grave e c1~escente al quale nrgeva porre riparo, il ~finistro fece ciò che era pogsibile e il decreto da lui proposto, non ehbe biasimo fuorchè· dai giornali cleric~li che si scnndolezzarono percl1è da un Ministro italìano fu .clriamato concubinaggio un'unione che per le· leggi ila. liane n.on può· avere altro nome, dimenticandosi che iI clero intollerante seguita a chiaro.are concubinaggio il matri'mooio civile. Ma se la misura del Pelloux è ottima, essa non può bastare. Il ministro può cambiare 'e se nessuno oserà abrogare il nuovo§ 226, certo si potrà lasciarlo cadere in dissuetudine. ]Ji più non è a negare che vi ha Gn d'ora ch·i confida che passato

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IL MA TR-IllONIO DEGLI UPFICIALI

il prim·çi t~mpo, quello del rigo~~. a poco a 'po~o cesserà ogni sorv~Hanu. . Da ultimo la misura presa non ha che un carattere repressivo, punisce cioè l'ufficiale che si sposa in chiesa; ma, impedendo meno direttamente qnesto fatto, rende necessaria poi una misura di·r:igore.che è d.t augurarsi si possa evitarè con una prevenzione diretta. Un ~econdo rimedio sarebbe questo : limitarsi a fare una legge che commini la perdita µei diritti subordinati allo stato di celibato odi vedovanza anche se si con.trae il solo matrimonio religioso. Qliesta ·aisposizione si trova in leggi e in progetti che pure prescrivevano la 1preceden_za obbligatoria del matr·imonio civile e l'onorevole Chimirri, alla Camera , discutendosi il progetto ConfortiTajani, '_rep'utava sufficiente qu~sta disposizione allo scopo di impedire che il matrimonio religioso servisse a chi, come gli ufficiali, non può ricorrere al matrimonio civile per ragione di lucro. A questa proposta non crediamo di poter aderire perchè ci sembra poco efficace presentand0 la possibilità di una violazione relativamente facile. CJn'ultima · via potrebbe esS'ere qrre$ta: stabilire, come disponevano le ·1eggi dell'antico Pie.monte, che il prete no9 dovessè' celebrare il matrimonio dell'ufficiale se -non quando gli si presènti la prova del ~ottenuto assenti1rnmto regio. . · i\'la qui ci semb1!a vi siano due gravi oQb!ezioni: anzi tullo la relativa facilità dell'ufficiale di celare la sua qualità. Che questo sia facile, lo attesta il fatto - ,.che parrebbe incredibile - cl1e vi -sono . attualmente alcun i ufficiali che riu~cirono a contrarre il matrimonio civile senza ottemperare al .precetto della legie militare. · In secondo Iuogo · ci. parrebbe odioso u~ dìvieto specìale per gli , ufficiali, mentre, come vedremo, vi sono tailte 1:·agioni per sancire 'una norma generale ed assoluta. ,15. Bisogna adunque .pro,:vedere con ·una le-gge che abbia carattere di ,generalità e positiva efficacia. Se noi esaminiamo le varie cause per le quali da taluni si · ric,orre al solo· matrimo~io reli'gioso, si scorge tosto che le cause pr~valénli hanno un carattere intrinseco di immoralità e di illegalità. Noi crediamo che tali' cause si po~s.ano ridurre alle seguenti: ci) la ~

IL MATRIMONIO DE GLI UFFlC! ALI

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ignol'anza di ecntrambi gli sposi della inefficacia civile del matri ~onio religioso; quesla causa, nttualmente, crediamo abbia pochissima efficacia; certo non ne ha alcuna nel caso dell'uffìc iale; b) il pregiiidizio religiosu di ((nei cr1?denti che ritengono un peccato il celebrare il matrimon io civil e e ciò o per loro coscien,.a o peristi"azioni di sacerdoti fana lici o intol leranti: questa cansrt certo può ,., . avere ancora una relat:iv:i forza d'azione; ma non certo sugli ufficiali; e) rignardi speciali di /ii,miglia o di posizione sociale che impediscano ·il mrttrirnonio civil e. mentre ragioni personali vietano la coovil'enza in semplice concubinato. 1:: un caso che può verificarsi anche per gli ufficiali ; cl) il non wler snbfr11 la condi.:ione giur'idica che la, le!Jqe àoile (q ai coninyi: cosi per esempio la ripugnanza. alla indissolubilità del matrimonio, alle norme sul contratto patrimonia le di matrimonio , all'ohh ligo di la sciare una parte di beni al coninge su1,erstite, anche ricco, a danno dei figli di pr:imo letto; que:;t' ,pot.esi. mm. sempre, crediamo poi quasi inefficace per l'.uffkiale; t) la mala fede dello spo.~o che, conscio della ineffi cacia del rito religioso, abusi dell'ignoranz,1 della donna; o abusi della donna che, conscia essa pure di tale inerficacia , ~ia credula all'a!Iermata religiosità del suo sedutlore; 111 pove1·tà rhy lt .<;posi che impedisca loro di affrontare le spese per unirsi in nrn1.1 ·imonio civile, cansa che ha certo innuenz.n limitatissima, e che non concorre mai pel matrimonio degli ui'fici;-,li; gì le restri_-:ioni lega,li allei liberUì del mcitrùnonio, per esempio le leggi sul matrimonio dei mi litari, delle guardie di cillù , la cond izione di celibato o vedov,1nm da cui dipendono cl.'rti lncri, per esempio le pensioni al le vedove, la esistenza di impedimenti al matrimon io. f.:cceltuati i casi rariss imi dei qu?li è cenno nelle lettere a) ed{) è evidente che negli altri casi è sempre un intento frtrndolenlo quello che determina al matrimonio puramente religioso . Si tratta di frodi gravi e numerose: l'azione e l'interesse del In Stato sembra pertanto esigano una legge restrittiva. ,16. Tuttavia non mancarono, dentro e fuori al Parlamento grnvi obbiezioni al progetto Tajani -Conforti. Una prima schiera di avversari è co::;tituita dai nemici del matrimonio civile; ma discutere su questo terreno è inutile perch è si tratta cli un' istituzione che lo S1ato non abolirà,. perchè · chi la

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ANNO XXXVI, VOI., I


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IL MATRIMONIO Dl,G Ll Ul.'FICfAL l

o:;Laco la dì~cute in un campo sul qu:i le è impossibile fermar:;i senza ri nnegare lo spirito cli lulla l.t le:,:i,;lazione italiana . Nella discussion e segnìta alla Cam era nel 1879 non vi ru _che l'on . .Bortolucci il q11:ile o:;teggiò il progetto perchè si dichiarò contrario al matrimonio solo civile, sostenne che lo Stato òoveva imporre anche il maLrimo ni o ecc lesia:;ti co, che si ebbe I.orlo a spogliare la fam iglia del suo carattere religioso, 'che il popolo itali ano non crede al mr1-" Lrimonio civile. che la precedenw di certe formalità civili, imposta dall e leggi anteriori al cod ice ita liano, trovav a un compenso nel l'obbliga tori etii. cl'31 matrimoni o religioso susseguent e. L' onorevo le Alli-.\Iaccarani si limitò a dire che p•·eferiva il 5olo matriroo11io religi<J~o pei ci-ed1J nti, ri serh·1ndo q11ello civile per i non credenL i. Qu esti argomen li , ripetiamolo, poggiano su prerne,se ell e oon si po~sono neppure più discutere: solo è <la osservare che un'ope ra dolli~~irna di un credente. il senatore Piola ( lì climo::;t rò la lcg itti- ' rnitil dRI maLrim'.:lnio civile, anche secondo la pi ù ortodos.sa cloLtrina catLolica e elle il matrimoni o civi le :::eeondo gl i stud i tli Friedberg non è, comri sì dice dal clP.ro, nna ~ata11ica invenzione della rivo · Ju'l.ione rrancese (2); clie l'A ustri a e la Spagna ammettono tuLtora la v,didilit dol solo maLrimonio ecclesiastico, hanno l.nllav ia rrgolato questo matrimonio con varie norme che fanno salvi i diritti dello Stato. Gli ·avversari più numerosi e più anlorevo li dell a le;,;ge che vorremmo adouata, non son o aV\'ersar i del matrimonio civile; ma muovo no da ,,arie considerazioni che vogliamo rins:inmere e chr, ci scrnbm d i poter eo nl"ntare: rt) S'invocano anzitutto i diritti rlei credenti; a que~Li interessa che it matrimonio rel igioso preceda il ci1·ile perchè in caso contrario, pot.rebl ,e accadere che lo sposo, dopo aver simulato re ligiosi tà, ricusi òi fa r santificare dal sacerdote la sua uni one.

(I) /,a questione ckl malrimo1ti-O (Firèn1.c, {8&1). t': un la,·oro che meraviglia per la cogn izione ampia n ;icura cho attesta rii lutto il ,liritto ocde~i;istico. Il lavoro di F umrn n, ObUgttlorisclìc ci'vilehe u n,L i.(itolische Kirche (Le ipzig, ·1890) co mpleta 10 indagini ile i Piol a 11cr l:i s toria recenlr. tl el rliritto ecclesias tico . (2) Das RechJ. aer Rheschlie.1su11g in. sci11er yrschir.h.tl~lun b'lll11;icltl1m,g nmcl111it:: psia, 1SG5).

IL MATRH!Ono DF.GL1 UFFICIAI.I

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Così osservavano gli on. Arisi e .\.ll i-Maccnran i. Di cp1esto per i: colo si preoccuparn pure l'on. '.\lancini, dicendolo se)!na!ato giìt dagli scrittori di diritto fran ce::;e. e cp1indi proponeva che le pene stabilite per chi celebra il maLrimon io religioso prima di quello ci-· vile, ce5sassero pel caso in cui il matrimonio civile fosse celebralo nel termine di tre mesi éla quello relìgio:;o . Questa proposta non parve accet.tal.Jile nl relatore ))arenzo il quale osservò che l'ipotesi accennala dal Mancini si era. verificata tre vole sole dal ·18 10 al 1875 nel. Belgio e nell a Francia - che era sti:anissimo il caso di una fanc iulla credenle che contr·,ssn matriin.on io con un ateo che era anch e strano che l' ateo nascondesse i suoi sentimenti , èhe era assai più frequente e piit dannoso il CU$O di chi , sposato;i prima in chiesa, prefe ri sce poi tre mesi di ca rcere al matri mon io civile che il sistema del '.\fancini scemava In lihertìt del co nsenso pel runLrimonio civile e ciò sia pel timore della pena, sia per le pres;;ioni che farebbe il sacerdote sugli sp0si per indurl i a salvarl o da ll a pena colla celebrazione del matrimonio ci11 ile. .A queste ol~biezioni ci sembra di poter a7giungere qualche altro argomento. Il pericolo segnala to dal .Yl ancini ò cosa di puro inLcresse privato, si riferisce cioè al l'esistenza o meno nel coniuge del sentimento religioso . Ora a quel modo che la legge non si preoccupa se lo sposo è ub hri acone, donnaiuolo , hugiardo, ecc. , c'.)St non deve preoccuparsi se è ateo . Ci pensi chi lo sposa. Di pi ù, quanto a;.(li ufficiali, crediamo che nessuno affer merà che un ufficiale possa p rome ttere il matr imonio reli gioso e .quindi no n contrarlo. · Da ultimo è a notare che se si vuole ci1e la legge proneda al caso, può ricorrersi all'art. :j prima parte élel progetto del Senato, articolo che fn propu !!n:1to all a Camera dall'on. Borgninì e dal profossore Filomnsi-Guelfi . b) Si è dello: la leyge proposta 1,ioln la /m·mola « Li/i1Jra Clricsa in libero Stato» che è fo ndamen tale nel nostro dìri tLo pubblico . Ù$Serviamo .anzitutto che scriuori autorevoli ànno sollevato da tempo gravi dubb i sul v~lo re scientiii co della rorrnula che l'u della di pura opporlunìtit e co.,ì imprecisa da includere una contt·addizione in termini.


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1L MAT lU MON' lO DEOLl UFfl lCIALl

Rece11Leme11Le il .\Iini:;tro Ferraris in un suu libro <legno della più alta atte nzione ,;c ri~se cosi ( I ). « li mottr) lilM-.t Chi esa in lihern Sul.lo, porta l'autorità di un gra11 nome, ài u11a mente acutissima, ma, a g,ia rdarvi bene, fn piullosto prodotto dall e ci rr:ostn nze e nell o ste:;~o tempo da ll 'i nd ividuo che la meH el'a innan·1,i e la faceva acce ttare come 1111a ri velazione. E cerlo esso la credeue Lale mP.nlre non era che uno spediente, fu un ill usione, diventò nna delusione . .... Come non avvedersi che ammettere, porsi a rimpelto, non tanto la rel igione, ma la Ch iesa, un organi:-mo completo che per di più si dice di l'ondazioue divina, non è tan to ammeLtt're statwn in stcit i~ quanto l'accettare come uguale una potesta emula, uemica che Yi srugge di m:ino. Imperocd1è non la fJ Otete sconfiggere in campo aperto colle vostre armi, non la potete impedire nella sua aiione che è tulla d'o- , pin ;one, la quale, pure essendo sp iri tuale, dispon e inoltre di tnlli i mezzi di 11110 stato, che, in una p:i rola, il la forza e J' incoercibilitil dei fluidi imponderabili ». Questo premesso, ecco come argomenLarono gli oppositori della legge che invocarono la form ula cavourriana (2). Il Je~i sl:itore osservava fra l'altro l'on . Varè, con questo progetto , entra addi ritturn in sacrestia. Se si adotb il si stema di regolare J'ammin istrazion e dei sacramenti, oggi diciamo al prete: tu non celebrerai il sacramento del matrimonio senza il certificato ma trimon iale del sindaco, do mani diremo al vescovo: tu non cresimerai i fa nciull i che non ànno il certificato dell'istruzione obbligatori a, e al prete proibiremo di dare l'assoluzi one a chi non presenta il certilìcat o dell'e.;;auore. Francamen te ci sembra che, se i pericoli delia violazione della formula si rid ucono a qur.:;ti, bì risposta ò faci le: lo Stato non pretende di regolare l'ammini strazione di un sacnunento , ma impedi,-ce che tfue.,to fallo offenda le sue leg~i. Quan to al dire che si regoleril anche la cresim:1e la confessione,

( I) ltJ Sta i,> i l11.lic1.11<1 nelle rne condi::!oni p ,·,•s,•nh . S,1n sepm·t1::ione dat/11. Chiesa, 1,ng. 39 e 40 (Torino, 1889). 12) Gli on. Puccioni, Nocito eel nitri.

IL MAl'R.JMOl\IO DIUH,l UFFJCJALI

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l'argomento dell'on . \'arè si può trovare spi ritoso, ma non rero. Sarebbe vero se noi, per ras os:'<ervare le nos tre legg i, ci valessimo · dei sacramenti; non ciuando si tr;itta di impedire che con nn sacramento si po:>sa no viola re. La cresima nlln it rapporti coll'istruzione obbligatoria, l'asso lu zione col pagamento dei t.ribu ti. il matrimon io religioso à rapporti con quello civile, ecco la importa ntissima differenza. Dfll resto la discussion e della Cnmcra dimostrò elle l'inLerpretazione del rarè ali, nota fo rmula. era errata . L'ou . )I inghet ti che :iccettava la legge, purchù avesse un carattere temporaneo, ,11nmetteva e con lui acconsentiva il Tajani che essa era un regres,,o nell'auuazione della separnione completa fra lo Stato e la Chi esa, ma dichiarnv,i ch e questa teoria as tral.LQ va modirìcata se vi è nn veto male soci;ile da riuarare: l'on . Jl uratori osserl'ava che non bisogna intendere la ro,:rnnla :ome servaggio dello Sta tu; infìne l'o norevole Romeo dicei"a che qnnndo J'auto ritit eccles iQstica. sconli na procedendo in modo d:1 offendere i dirit ti dello Stato . Loci;a allo Stato di agi re perchù se la Cii iesa è libe ra, lo è il nche ·10 Stato: infin e l'on. Parenzo faceva notare che la separazionr. fra le due auLoriti1 si capisce, fino a che fra e,;se non vi è confli uc,; ma, sorto questo . è indispensnbile che una cli esse prevalga: la Chi esa pretende di regolare il matrimon io mentre lo Stato lo regola esso pn re : à dunque il dirit to d, impedirne l'oper:l contraria della Chiesa: sai·ebbe strano, notava il prùl'. Fi1omusi -(~n~lfi l~lte il rispetto ad una elastica formnla, impedis~e allo Stato di a"ire contro la Chi esa che . r, mtacca il di ritto (·I ) . A condannare il princip io da. ,:11 i parLi 11 ano i ranL01'i dell a formula, basta ricordare che l'on. \'arè disse arldiril.lura: « ~oi vogliamo ignorare i così detli matri mo ni rel igios i, nè vogliamo dare ad essi alcuna importanza» . Con questa teo1·ia a e.il e cosa si ri<i uce l'opera osser·vatri ce del legislatore e dell'uomo poliLico? · c) Si osservò che era ingiusia la cliDersità di trattamento fatto alta concubina nligiosa, di (ronte a quf'llo se111plicl' (2) .

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Il "_llllri111011io 1·elig!1>J<1 e it diritto (Roma 1Si4), Cosi osscn ·avauo gli on. Arisic, Pu(c:io nL


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IL l!ATRIMONI O DE GLI UFFICIALI

L'on. Romeo, molto praticamente osservava: « Credo che la società civile debba considerare il matrimonio ecclesiastico come un fatto nei suoi rlppùrti con l'ordi ne soc iale, e quando tro rn che questo fatto à una importanza massima nell'ordine sociale, reputo che non aubia solo il diritto, ma andw il dovere di occuparsen e seriamente». Dal punto di vista mili tare, questo dovere ci pare cosi imperioso che l' in dill'erenza sarebbe una colpa . Perch è si lasci a sus:,istere il semplice concubinato o si inveisce contro una fonn,t di esso meno immorale'? Quanto alla immoralità, ricordia mo solo quali sono normalmente, le cause del concub inato rel igioso e gli imparziali dicauo quanto esse sono oneste. ()uanto al nerbo dell'art omento avversario, vi sono gravi ragioni per im pedire il concubinato religioso e non lJuello semplice. L'on .. 1.ucchini di ce va bene che gli sposi muovono sempre dall'intenzi one di eludere qualch e disposizione legislativa - J'on. Muratori notava che il sempl ice concubi nato non à la ':mperba pretesa di far co ncorrenza al matrimoni o civile, come qu~I concubi nato ipocrita che è il relii::ioso -- l'on. Tajaoi dice,·a che si vieta il matrimonio religioso e non il concubinato appunto perchè it co;icubinato non ò circondato dalla pubblica estimazione, appun1 0 perchè non può attingere alcn n ini:oraggiamento intorno a se. appunto perchè nessuna p:,rvenzu di legillim itit può fare insidia sull 'animo di una donna e così i pericoli so no minimi, der_ivano da assolute male predisposizioni subbiettive e nessuna IP-g~e speciale fa d'uopo, Lr1urn c quanto già sta scri llo sul codice penale a tutela dei buoni co siumi. ~fa il simulato matrimo nio mercè la sola henedi,.ione religiosa, siccome è un matrimonio che no11 è messo al bando dalla società perchè trasmes.so.::i dal passato, ~iccome è un malrimonirJ i di çui figli non so no interamente scon,;i<lerati nella socieLii , siccome è un matrimoniò che dai troppo ingenui o dai troppo devoti può credersi l' unico e il vero vin,~olo coniugale indissolubile, cosi è precisamente eontro il pericolo di tali falsi gindizi e del profitto che pos5ono trarne coloro che sono in mala l'ede che diventa necessaria una legge penale. L'on Mancini <limo3trava che il co11 cubinal.o ecclesi a,;tico è più pericoloso e più funesto per la società del concubinato sem-

IL MATRIMON IO DZGJ,l UFFlCIALI

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plice perchè conLro quest'ultimo l,l società si trova <li fesa dal pubblico biasimo, rlal pudore, dalla educazione, dal senti mento della dignità dell a fam iglia, mentre invece la forza delle tradizioni e l' in flu enza d~lla superstizione e dei pregiudizi religiosi. si accordano nel circondare di un abbagl ianle prestigio il co ncuhinato reli gio!-o e quindi 11e accrescono lfl faci lità e la. freq uenza. Da ultimo l'on . Parenzo avvertiva : non si pu nisce ilconcohinato perchè non ogni azio ne immorale può essere impedita co n s·1nzioni penali, perchè vi sono nella natllra uman 11 , ll ella dil'l'n sione dell'istruzione, nella difTusione del l'educazione, nel sentime1110 del de· coro e del l'onore altretta nti freni morali che bastano ad im]Jeilire il troppo largo svi luppo dell 'iminorali tit e della corruzioue· dei costumi. Ma, se non si punisce il co ncubinato, non scema l'interesse dello Stato a che non si f,d:;i la corrente dell'opinione pubblica per modo_che clive11ga morale ciò che è imm orale, ch e dive11ga onesto ciò che è disonesto. li matri111onio reli gioso crea unrt istituzi one nuova, Hn unione che, illegittima per lo Stato, pretende però avere tutta la stima _che si deve alle fa miglie legiuime, mentre conser\"a tulle le lihertit del concubinato; crea una terza istituzione che s'in. castra fra il maLrimon io civile ed il co n,:nhillato, di ques1o assai piu fatate, assai più fac il e a diffond ersi perchè pri vo di quel freno morale che im pedi;;ce la soverchia espansione del concubinato; crea una terza istituzione che pone to Stato in una ben singo lare con,iizioné: inl'alli pel matrimon io religioso sono circond11Li cli rispetLo la donna e i figli che lo Stato deve coosi rlerare come illegitlimi : !'nomo che ha spergiurato di front e alla Chi esa e che ha la disistima dei credenti, ha poi diritto d.i crearsi, coll'appoggio dello Stato, un'allrn famig lia. Sotto l'aspeuo mil itare poi non è a tacere che il regolamento di$Ciplinare,colle recenti modifi cazioni, non fa alcuna distinzione fra · le d Lie forme tli concuoi naLo reprimendo 1·11110 e l'altro con uguale severità. d) Si dice: la frgge proposta è nocil)a 71,w la moralità e ciò ·1° J1erchè proi bito il matrimonio puramente religioso non si av rà già un aumen to dei matrimoni ci vili. ma nn aumento dei sempli ci concubin:'1ti ai quali mancherit l'aureola del sentimen10 religioso e i freni morali relativi; 2° perchìi si impedirà che il matr imonio re-


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IL MATfUillONJO DEGLI UFF!C JALl

IL )!A1'Rn!ON[O DEGU UFFICIALI

ligioso e., erciti la sna benefica l'llnzione di stad io transi torio fra il concub inato Sc,mplice e il matrimonio civile (·J). li primo argomento ci sembra distrutto al la base dalle conside· razioni test.è raue: quanto al secondo , l' on . Go ria a vverliva molto bene che, nel momento in cui i concubini , i sentono bene intenzionati, è molto rne,.(lio non lasciarli fermare a mezza strada col matrimonio religioso, ma portarli addiritlnra alla mela col matrimonio .civile. e) Si dice: la legge vincola la libertà d'azione dd prete, non tanto nella eeletirnzione dei matrimoni normaii, quanto nella, cel/Jbra,ione d1~l mgll"im,onio' in articulo mortis. Il sacel'dote, cbiam.1to al letto di un morente, è rich iesto di celebrare un matrimonio che dia pace alla coscienza di ch i visse finn allo r;1 in semplice concubinato: crna le e la po, iziooe in cui si trova il prete? Se non celehr:1 il m:itrimonio, dovrà pure negnre l'assoluzione al morente e così si renderà inviso all a J'arniglia; se lo ~elebra, compirà il suo dover~ di sacerdote, ma la legge lo colpirà. Ceno crnesta condizione di cose è grave, ma si può o::;servare che questa condiiione di cose è :;empre la conseguenza cli un falso indiri;1,zo clell'opin ione pubbl ica, di illecite pretese del clero (onorevole Lucl1ini) - che spesso i maLrimoui dei morenti valgono le loro riLl'at.tazioni (on . Romeo) - · che :;;i pnò rifol'rmtre la legge sullo stato civile semplificando le forme per celebrare i matrimoni dei morih:.mdi (on. Cacchi , Parenzo , M:incini) - che esonerare senlaltro da pena il prete c.;he celebri nn matrimonio in arti.cnlo rnortis ù invece aprire l'adito a faci li assoluzioni, assoJuzioni che potranno invece. caso per caso , t)ronunziarsi dal magistrato (onorevole Parenzo). /) Si l'ece notare da ll'on. Nocilo che la le.gqe 11 inesc.g1dbite. Nel diritto canonico, fra le di1·erse specie di matrimonio, vi ò il matrimonio di coscienza, non preceduto da bandi, non registrato nei libri parrocchial i, celehn1to d:mlnti al parroco e ai testimoni i quali hanno tutti J'obbJ1 go del più strello segreto sol.lo pena di pecc,1lo. La Bolla satis 1.;0/Jis del 'li. novembre n 4.1 di Benedetto X[\'

che regola questi matrimoni ; li jiermette per coloro che fossero vissuti in concubinato occulto e anche per altri wsi simili e /òrse più iirgenti. Ciò posto, fatta la légge, i vescovi ·vedranno in essa la causa che autorizza su largR scala i matrimoni di coscienza e siccome nessuno pnrlerit, cosi la legge sarà leuera morta. Quest'obbi ezio ne è a:;sai grave e ci ricorda le parole del Ferraris che la Chiesa ci sfu/,!g-e di mn no co il a incoercibilità dei tlnidi imponder.1bili; ma anzitntl.o dub itiamo che la Chiesn, per spirito di rappre,rnglia. voglia .:;natumre il matrimonio di cosc.ienza. Inoltre,. o~serv,wa molto hene l'on. P,1renzo, In diffìcollà eventuale di .scoprire un re.ilo non autorizza a cnncellarlo dal codice penale; di più. se il matrimonio religioso. resterà realmente ~egre'to , non si potrà punire, ma In famigli a illegit.tima dovrà r i11 unciare a'lla stima e al pre!!io della soc ietà . g) Un'obb iezione analoga alla precedente ci si presen ta ,;pon· tanea, qunnlunque da . nessuno soll evala. Chiamati in ~indizio i colpevo li , essi potranno eccepire lei nnUità del celebrato matrimonio reliq'ioso per in11or.al'e J'asso ln tori:1 . ' .Noi non sapremmo qni dire se 1ale eccezione dovesse tener.:; i in conto dal giudice; ma posto ·~he. .ive;;:;e efficar.ia, non vediamo difficoltà ad aflìclare ai magistrati l'esame della validità o meno del matrimonio a termine delle leggi canoniche. I magistra li esaminano ogn i giorno leggi italiane ed est.ere, legg i antiche e rnorlerne, e,-aminano spesso leggi canoni che ìn ciuestioni patrimoniali di diritto ecclesiastko, potranno ndnn(Jue esaminare anche le leggi canoniche in tema di matrimon io . h) Alcun i hanno detto: la fog.<1e crea un reato, 8en.z-a che ne con.col'rano _qli e8t1·1H1i Qn est'obbiezione, d'indole puramente giuridica, non possinmo esaminarla qui con ampiezza : ci basti dire che insigni giuristi, dentro e fuori il l\1rlamenLO, ebbero " combatterla con argomenti e con esempi desunti dn disposizioni analoghe dell e leggi italiane ('I) .

(J) Co.;i a ,·gomenlarono gli

on. Arìsi e Ch imirri.

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{i) L' obbie~io ri e fu elevata dagl i onorevoli JJm·tolitcci, Pucdo;;i, V<mi, Alli-Macrnrani, Nocit.o, Chimii'?'i e <lnl CrHT<wa,, combaLt11ta da.gli ono revoli 'l'ajani , Mancini, Parenzo, 1Jfan1to1·i e dn l Ga/;ba, Filmnusi- G1te/fì, Gia.ntm·to, ,Jfoz:.nle11i, l/01·g,illi, Sighele, Pa cltilletli, ecc.

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, 74

IL MATRIMON IO DEGLI OFFICIALl

fi: Con questo esame sintetico e riassuntivo ci pare di aver dimostra lo la necessità di una legge general,e che imponga la precedenza ohblio-atoria del rnatri monio civile. M:i , se a~cbe a questa legge non si dovesse addivenire, n?n p~r questo insisteremmo meno nella riforma della legge sul rnatrnnom_o de(J'l i ufficiali: nello stesso progello di i·iforma s1 potrebbe comm 1na;e la perdita dal grado e dall'impie~o per l'uffìci_ale che _con~ traesse il solo matrimonio religioso, poichè el argita la !,berla matrimoniale, il concubinato 1icclesiastico ci sembrerebbe po.rticolarrnen~~ lesivo dei diri tti dello Stato e del decoro militare.

\ ALCUNE CONSIDEUAZIONI INTORNO

ALlA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL COMBATTIMENTO

CARLO LESSONA.

(Conferenza letta a[lli 1t(/iciali del presidio di Alessandria)

/

r

I. /

La storia militare di tutti i tempi, e d'ogni paese, dimostra come da ogni innovazio ne nelle armi siano necessariamente derivati dei cambia mrn ti nelle formazioni di guerra degli eserc;ti, nei loro ordinamenti or~anici, nelle loro disposizioni logistiche e strategiche, nelle formazioni di battagl ia, e specialmente nei mo · ,viinenLi tallici di fronte · all'avver$a rio nel cornbatlirnento. Ora è cosa certa èhe la prima g-unrra , che :;arà combattuta da eserciti di . grandi nazion i. seg-nerà ancli'es$a una marcata differenza su quanto fu visto nelle ultime campagne, poichè non mai come in quest'ulLim o periodo di Leinpo le armi da guerra, sieno portatili che pesanti, ebbero co;,ì grandi perfezion.1menti Gli immensi pro;{re$si del le scienze e delle arti fatt.1si in quest'ultimo ventennio, quelli specialmente nell a metallurgia e nella chimica, concorsero, e tulloclì vediamo concorrere, a tale aumento di potenza de' vari materiali da guerra. che pochi anni or sono si ,sarebbe detto fantastico. Chi. potrebbe dire ove s'arre:;t~rà J'intelli genz,1 e l'attività dell'uomo'? -


7ii

ALCUNE CONSIDERAZIONI

Con meraviglia gen erale si discorre ora delle novità tecniche dell'arm i, e lo stupore prodotto dai r i:;ul taLi del le ultime inven zioni ancnrn non è cessalo, che gi/1, 111rnsi in ogni giorno, ;:?iung-e novella di altra inrenzione, che eclissa tulle le precedenti. Parevano enormi , quasi incredihili , le velocità i11izi:il i cli 600 metri, ed ora si parla di velocitil d'oltre 'iOO metri, oLLenutesi con cannoni da campagna in Germnnia, e della veloci tà di Sfa.O metri, ottenuta1,i in Francin con un cannone d:1 ·I 51) millimetri! All'aUivilil. odierna nella ricerca di per[t>zionamenLi nelle macchin e da guerra. corrispol)<le att.ivi tfl pari nel lo studio de' loro effett i, per dedurn e da un ]alo il mig lior modo del loro im piego , dall'altro quello <li parare, o di atten uare, il maggior danno che può con essi produrre l'avver,;ario . È noto come ora gli studiosi di cose mililari si di11idano in due cc1 mpi distinti: gli un i ritenendo inòispensabili delle grandi innovazio11i , una vera rivolu1.ione, nella complessa arte della guerra ; gli altri invece opina ndo che, per quanto grandi siano gli 01lierni progressi della teenica delle armi, pure non sari1. mestieri cli appol'l.are radica li mutr,zioni nè negli c,rdinament.i orµanici degli eserciti, e nemmeno nelle formnioni e nei movimenti tattici su l campo di hattn glia. " i'\el pri mo campo siaono di preferenza gli scriLtori fran cesi., nel secondo i pi ù chic1ri scrillol'i led,sch i. È que;;ti one que~ta, più che d'altro , d'apprc•zzament.i personali; onde certamen te essa 1100 si ri~ofveri1 . se pure Lutalmente pot rà ri:;o lversi. che chli 1·isultati erre1ti vi della prima gi-11nde guerra che sc1rit cnmbalt111a in avvenire .:';on è mio compito il rintracciarù da quale delle due parti stia il più della ragione, e pre~onizrnre quale sadt il miglior modo della condolla cl.elle guerre future! Scopo mi o uoo è che di ricordare brevemente i principali progressi drlle armi cl:1 c:ampagna, già ro nscguiti in questi ulLirni anni, e quelli in i.,tud io, clie sembrano di prossima adozione negl i eserciti europei, per dedu rne alcune loro conseguenze im medi11le, e che direi Lec11 iche , sul ca mp·o dell'azione.

INTORNO ALLA :,/UO VA 1'ECNI(;A DELl,E ARMI NEL COllLIA1'TIMENTO

77

11.

La nuova tecnica. delle armi portatili.

Dopo i'in.lroùuzione in serv1z10 di armi a canna rigala e poscia anche a c.:1 ncame11Lo posterio re, innovazioni que~te che , pnr manteoendo 1. cal ibri !n uso giiL ne' vari esel'ci1i, e i quali generai~ mente osc 1llara110 intorno ai 17 millimelri. ave\'an1> considerevolmente acàesciuLo le giunte utili, la giusl.Pzza del til'o, e 1:-i rapidità del f'.1oc?, le '.nnovazio ni più importan1i <lei dì <l'oggi sono i congegni ~, vane man iere per il til'o a ripetizione, la riduzione successiva del calibro, e l' uso ùi po lYeri così dette senza fumo o bianche. ~~e.stc innovazioni sono (jià i.tale adotlate, o slriono per esserlo deftn'.t,vamenLe, in l.ulti gli esel'cili iudislirHamento, in modo, se no~ 1den~ico, moll? simile; onde i portati loro possono dirsi equ1valent1 per ogn, eserr.ito . E que.~ti ~orta li sono essenzia lmente: l'aumento della rapidità d~I fuoco; I aur.nenro della gittata utile, della radenza e della giustezza del tiro ; la :;oppre::;sione quasi com pleta de( fum o prodotto dallo sp,1 ro. Tulle e tre queste specie di innovazioni 1wn può dirsi che sieno ve.ramente r~ovi~à ~i .principiì, sibbcne sol tanto sieno novilit di appl,caz,on e d1 pnn c1 p1 ormai vecchi . Congegni per il tiro a ripetizione. - 1t noto com e in America, da .temp~, si sieno proposti i due tipi principal i di armi <111 guerra a rrpetiz,one con serba1oio fisso: lo Speur.er, cioè, col serba toio nel calcio, e r Heury-Winchcs ter, col serbatoio Iungo il fu sto della cass·t< ·'.. e co 1 ~ · 1. . {; · ,· me. ~ ,~v,zzera au1H~ 11n d,il 18(.H) adol.lntu fa carabina V et~e, li a 11pelJZJone col serua10,o nel fusto, dalla quale noi ahbiumo derivate le nostre armi modello "870, a caricamento success ivo. ~ ~orse ~nc.h~ noto come presso di noi lo stuòio delle armi a ripeliz,ooe s,ns1 1111ziato subito dopo l'adoiione di r1uelle armi, e si sia


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INTORNO ALLA· ,NUOVA TECNICA DELLE ARlll N EL CO~IRATTJMENTO

ALCUl'iE CONSIDERAZIONI

concreta to in un nuovo fu ci le, stnto studia to dallo stesso r enerli per inca rico nostro, simil e alla cn rabina Vetterli svizzera, ma snscetlibile di poter servire a volonti1, sia a ripetizione e sia a caricamento successivo, molto prima ancora che delle armi adot1a1e ne fosse appronta ta una q11antili1 suffici ente a' primi bisogni dell'armam~nto della nostra ran.teria . La nuova arma, benchè segnasse un sensibile perfezionamento sulle al'mi americane e sviizerc>, t:ile da eliroi nal'è i principa li inconvenienli tecnici che potevano a quel le imputarsi, non fu . adottata da noi, nemm eno, come da alcuni repu tayasi con veni ente, per qualche corpo specia le, come i carn binieri e b cnvall cri:1 leg~ern. a ~imi litudi ne di quanto ernsi follo già in Au stria coll'applicnzione del congegn o Friiwir1h alla carab ina per la gendarmeria modello 1870. Questo congegno. che può dirsi il pl'otolipo di molti altri venuti alla luce dipoi, è a serbatoio risso uel fusto della cassa, a cuccl1iaja. e a ca ricamento successi\'o od a ripetizi one, a volont.~1. Sono di questo medesimo tipo, con le necessa rie m11dificazioni per adaltaro il sistema al congegno di chi usura, mediante il quale n'è oltennlo il funzionamento, oltre al predetto . Frilwirth , il Kropalschek della marina francese, delle genda rmerie bosniaca e unghe rese, e del Portoga llo ; il sistema Bert~ldo della nostra ma rina; il forman o della Norvegia: il Mauser della Turchia; il Lehel francese, che non è altro che il Gras coll'apparecchio Kr"patschek. Questi fucil i a serbatoio IÌ$so lnngo la ca nna , che in genere è capace rli 8 carluccie (solo il porto~hese ne contiene 9) han no tutti parecchi inconvenienti, dei qu;ili sono a notarsi: la ma ncanza della possibilit,\ di rica ricar prontamente il serbato io quando , essendò esso es:mri 10, vogl iasi continuare il tiro a ripetizione: il !-overchio peso e lo squi librio dell'arma a serba toio carico : l' indebolimento del fusto; il costo rilevante. Ad elim inare questi reali inconvenienti :;orse l'idea, sarà una decina d'anni, di mnnire le a1:mi di serbatoi amovibili, aclaltabili a qualsiasi tipo di chiusura. E poi primo venne il caricato1·e l{rn ka , derivato forse do Ile cartucciere in .uso ~iù da tempo per la caccia, e che nou ebbe altro scopo che quello di risparmiare al soldato il doppio tempo di portar la mano dall'arma all a giberna, e dalla giberna, presa la c·a nuccìa , nuovamenteall'al'ma, ottenendo cosi una rapidità di tiro

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minore certo di quella de' pochi colpi contenuti nel serbotoio delle armi p1'opriamènte delle a ripetizione, mn assai maggio re di quella che a primo aspetto poLreb be pa l'ere. La fan teria rnssn , come si sa, e che adol.lò l'apparer.chio Iùnka, che dipoi ha abbandonato, usa da tempo un simile modo di ottenere g,rande rapiditù di ti ro; senonché, invece cli munir l'orma di un sel'batoio metalli co amovibile, ,di:5pone un numero rilevante di cartuccie entro alloo.,iann · menti di cuoio ricuciti sul petlo del cappotto da' due lati. Le cartucce·, come nel serbatoio Krn ka, spol'gono col fondello dal loro all oggiamento, e so no q11 inrli pr:ese con l'acil ità e pl'ontezzn . . Poscia, allo scopo di ottenere·, oltre al ri spa rmi o del ten{po necessario a portai' la cal'lnccia all'arma, come di:::si, anche il ,nrica~ mento nutoma tico, come avvien e nei facili a ripeti7.ione a serbato'io fisso, o nel l'usto o nel calcio della cassa . l'uronù proposti dapprima il sistema Lee, adottatosi ora in lnghilterra , e poi ·il Loewe, che sono a se rbatoi o amovibil e e ricambiabil e. a.pp licato nll 'ann:1 sollo alla culatta mobi le: e sono simi li a' serbatoi ca ri catori delle mitragliere di vari tipi . E fi nalmente apparvero i vari si stemi , detti a caricamento rapido, di pront-0 ricaric~meuto per mezzo di nppositi pacchetti o caricatori, caricati a lor volta preventivamente. Sono di quest'ultimi sistemi il Vi tali , ad oLLnto da noi ·nell e armi modello ·1870./8'ì , e applicatosi in Olanda al fucile Beanmont modello ·I87 ·1. nel 1888; il Maunli clter, f9rse il piLt sempli ce di tulli, ·adotta ~~s i in Austl'ia nel ·18tiG , e in Germ:H1ia e in Bulgaria, nel 1888: i! Krag-Ièir;.:enses danese: e finalm ente il lluhin -Schmidt adotta~osi in !svizzera.lo sco r:;o anno, e il c;ui serbatoio è il pi,.; cap,tce di tutti, contenendo esso ·12 cartur.cie, mentre gli altri serbatoi esterni, in genere, non ne co ntengono che 5. Quesli si5temi di ripetizione fl ·serbatoio esterno sono essi im muni da inconven;enti? . Cenam ente no. Se es~i permettouo di co ntinuare il tiro a ripetizione mollo pi ù lungamente dei sistem i a serbatoio intern o, esi gono però il ricaricamento, o il ricambio, del ser hatoio a brevi intervalli, pe rchè il serbatoio è di piccoia capaciti) (trann e nell o Schmidt) , e tali operazioni , mentre rallentano na turalinente il tiro. sono da eseguirsi nei momenti di maggiore orgasmo, nei qual i si


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INTORNO A1:_LA NUOVA TECNICA DBLLE ARMI NEL COMBA.TTIME NT O

ALCUN E CON SIDERA ZION I

ritiene dirricile ogni più semplice e facile cosa . Elimionno l'inconveniente del disquilibrio dell':, rma a serbat(l io interno lungo il fu sto, che stanca il soldato e gli impedisce di bene puntare; ma al caro prezzo di dover munire il soldato di serbatoi di r icambio, o di pacchetti caricatori. Gli, inconveni enti pos;;ono paralizzare i vantaggi nell' uno e nell ':1 ltro dei due distinti sistemi, " sel'ba toio interno e a serbatoio esterno . L' uno e [;al tro sistema poi, e pi ù le armi maggiormente perfezionate, che cioè consentono m:1µ gior ra pi,li1it di tiro e per tern po maggiore, hanno il ~ravissi mo iu conveniente del fo rorire il g-r;111de consumo di mu nizioni, lo f;cin pio di esse. »e nna potente disi:ipliaa non lo frena , e di esigPre abbondanti munizion11 menti. Questo ci spieghi co rn o per tanto tempo non si arloLLnrono armi a ripetizi one da nessuna gra nde potenza, henchù i nu•, ri tipi di 11nni pnll nlasscro ad ogn i gio rn o,: e ci spieghi ancora come, dopo che ri, orse all'arma a ri petizione una di esse, tutte le alire a breve lasso di tempo fecero :iltrettanto, ma tftw le preferendo un sisterua e qual e un altro. L'adozione della ripetizione fu imposta a tutti da considerazioni non tan10 d'ordine 1è:.:nico, quanto, e più, d'o1·di ne morale: fu cioè subita, più elle di buon grado a,·coll:), per avere il soldato in condizioni morali non inferiori a quel lo d'altri eserciti . Se, come arma da guerra, il fur.ile a ripeti;,:ione seµni veram ente 011 progresso, come lo ò tecnicamente parlando, e quale dei due sistemi sia veramente il migliore, $Olo l'esperimento d'una grande guerra potrà ~tabilire. i\ia con questi due '-i:-temi non è certamente della l'ul! ima parola ,n fatto di fucili a ripetizione. Amme~si tjuesti, e (l Ccettata la necessi tà d' un abbondante munizionamento. loro conseguenza naturale. la miglior soluzion e pre$e11t:1 Lasi liuora del problema della grande ceferitil di fu oco, è certamente quella <lei fucili a rinculo utilizzato . ~'el>be per primo l'id~a, ed è fin ora il miglior 1radutlore di essa nella pratica, l'american o )laxim , che, com'e noto, sul dello principio costrusse un fucile e,l una mitra glier.1 ad una sola canna, che posson dirsi vere mer,iviglie della meccani ca. 11 fu cil e Maxim con serbatoio cenlrnle, e lamburo girevol e, capace di 8 car tuccie, permette il tiro a caricamento successi vo, il

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Liro a ripetizione intermittente, e il tiro a ripetizione continuo; . e queste tre specie di tiro (anzichè due sole, le prime, com'hanno tutti gli altri fucili) colla massima semplicità di movimenti. Per il tiro successivo bastano tre movimenti: mettere la cartuccia in una cunetta, premer~ un nasello, e premere il grill etto; per il fuoco a ripetizione intermillente, utilizzando le cartuccia del serbato io, hasta un solo movimento: premere sul grillello dopo aver puntato; per il tiro continuo ba sta ancora un movimento solo: premere continuamente sul grilletto; e il fuoco avviene con una celPrità appena immaginabile. Il passaggio <lai tiro succes:-;i vo a quello a ripeti zione si ottiene voltando semplicemen te il nasello dall'indietro all'avanti. Il fuoco continuo si può a volonlit, e istantanea men le, cess:i re e riprendere. Diventa così, tal fucil e, una vera mitragliera nelle mani d'ogni soldato; e questo non ha a stancarsi ad eseguire movimen ti dell'otturatore, nè a contrastare co lla spalla all 'urlo dello sparo, essendo il rinculo dell'arma quasi interamente soppresso. Questa complicazione di fun zioni dell'arma indurrebbe a ritenerla di costruzione assai compi icala e delicata: ciò non è, essa è invece assai semplice e .robusta. Il fuoco continuo di tal fu cile, con l'enorme rapidità con cui può avveni re, poteva ritenersi unicamente uno sciupio inutile di carLuccie coll'uso della polvere nera producent e fumo , dacchi! necessariamente questo impediva totalmente, anche sollo l'azione d'un gagliardo vento, ogni puntamento, sia pure grossol ano. Ma con l'adozione delle polveri a fum o soppresso, l'obiezione cade. Gl i otto colpi <lei serbatoio sono presto, in un attimo, consu~ati: al momento del bisogno eslremo in guçrra facilmente il serbatoio può essere esaurito, e il fuc ile, quando più occorre, non servire più a ri petizion e, non potendosi pensare al ricaricamenlo del serbaLoio nel momento della crisi. . A ~ar cadere quesl'nltiroa obiezione il Muxi m ha già proposto, d'.ces1, alcune vnrian ti al suo filcile, secondo una delle quali egl i v, applica, oltre al serbatoio a tamburo, un secondo serba toio nel fusto della canna, portando i colpi disponibi li per la ripetizione da 8 a 18, riducendo insieme il peso morto dell'arma pur avendone 6 - ANNO XXXVII VOI.. 1.


8.2

INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI N EL 00ì11BA:TT UIBNT0

A L ùU~E CONSIDERAZIONI

sufliciente la solidità, e senza danno pèr il maneggio dell'arma nello sparo, <lacchè il rinculo è soppresso. Per le anzidette ragioni non sarebbe a stupirsi se questa formidabile arma fosse adottata da qualche potenza, se non per tutto l'esercito, per corpi speciali formali da uomini di provata intelligenza e disciplina. Per il soldato di intelligenza e di disciplina ideali , é certamente il fucile Maxim rarma ideale ('I). Altri studiarono l'utilizzazione del rinculo del fucile nello sparo, e da noi il maggiore Freddi, della nostra artiglieria, propose dap· prima una modifìcazione alle ~rmi modello ,18i0 fondata su quel principio, e poscia anche un'arma nuova, che, se non erro , deve sperimentarsi in questi giorni , insieme con altre di tipi già cono-, sciol.i e di tipi nuovi, presso la Scuola di Parma (2). Riduzione del calibro. - Anche la riduzione del calibro, ho detto, è idea antica: essa nacque tosto dopo l'introduzione tn sor...t' vizio rlelle p:ìllollole di forma cilindro-ogivale (3). - Poscia meglio si affermò col primo fucile a retrocarica adottatosi come arma da guerra negli esercili moderni. il Dreyse . Più lardi , però prima del ,1870, un'opera che può dirsi classica, dovuta al Yon Ploennis dell'esercito bavarese, il primo forse, e certo il più tenace propugnatore della riduzione del calibro sino ai 1O millimetri, ne dimostrò al.l'evidenza tutti i vantilggi. Ma all'adozione del piccolo calibrn per l'armamento d•}lle fanterie presso i vari eserciti si opponevano pnrecchie, e tutte gravi ragioni , fra cui le principali erano: il dover abbandonare . d'un tratto ingente quantità di materia le èsistenle; le difficoltà di -:ostru· 1

Hl La compl'c-uione. se non della costruzione del fucile Maxim, certo del st10 impiego in guerra, specie se asso sariL moclilicato nel detto modo, rara si che non si possa dirlo in senso assoluto una buona arma da guerra, per la generale adozione negli e:;erciti. Al più potril convenire per truppe reclutate in modo sr.eciale. (Nota dell',wtorB).

Questi sperimenti, ora compiuti, corre voce siano riusciti favorevoli a un'arma del tipo Miinnlicher, modificato. (2)

(.l\'ot.a dell'a1.1,tore).

noto come nel Caucaso e in Sardegna siano da temp o immemorabile usati dei lunghi fucili a canna liscia, lancianti paltoJ tolc sferiche, di piccolo calibroi e come la ,;arabina federa le svizzera ad avanr.:irica, adottatasl nel {851, fo;~e già di 11iccolo calibro. (3) È

(Nola dell' autore).

83

zione delle armi a piccolo calibro ; specie dells canna, nella dgatura, e delle relative munizioni; la difficoltà di ottenere per lafa bbricazione delle canne un materiale convenientemente resistente. Abbandonatasi, in seguito all'esempio della Francia che nel '67 ha adottato il Chassepot del calibro di ·I ,1 millimetri, la prima di dette ragioni, quella della spesa, abbiamo visto intorno al '70 adottarsi da tutte le potenze nuove armi, tutte però comprese fra il calibro di 40 e quello di H millimetri, benchè si conoscesse la convenienza cii calibri minori. · Anche cl.a noi la que~tione di adottare un calibro assai minore dH 0,35, ricordo essere staia parecchie volte ventilata in seno alla nostra antica Commissione delle armi. Vi si opposero sempre, fìn o a questi ultimi anni, le difficoltà tecniche che ho testè accennate. _ Il piccolo calibro è ormai adottato, o sta per esserlo, da tulti gli eserciti, e varia dai 7 agli 8 millimetri. Sappiamo tutti qual i sono i vantaggi dei piccoli cal ibri sui grandi: a parità di peso dell'armn, maggior potenza balistica, minor peso del\e munizioni e pari rinculo nello sparo. . La potenza balistica d'un·arma cresce col crescere della velocit~t del proietto. Ma nello stesso tempo cresce, col crescere della velo· dtà, a pari peso di arma e di proiello, il tormento che dal rinculo sopporta la spalla del soldato, tormento che deve a vere un certo limite. A diminuire tal tormento, senza diminuir la velocità del proietto, si dovrebbe: o aumentare il peso dell'arma o diminuire quello del proietto. E questa ragione sta nel fatto che per la legge dell'immobilità del centro di gravità del sistema nello sparo, la quantità di moto che assume l'arma, il prodotto cioè del suo peso per la velocità del suo ri nculo, è uguale alla quanti tà di moto che riceve il proietto, al prodotto del peso di questo per la sua velocità. Ma il peso dell'arma non si può aumentare al di là d'un certo limite , perchè troppo stancherebbe il soldato che deve maneggiarla: ond'è ritenuto che un buon fur,ile da guerra deve pesare, senza baionella, dai 4. ai .i chili e mezzo al più. E d'altra parte se si diminuisse il ,peso del proietto senza variarne il calibro, esso sarebbe meno atto a vincere la resistenza dell'aria. e il tiro, anche con forte velocità iniziale, riuscirebbe bensì radente' pr~sso l'arma, ma di subito s'incurverebbe assai più che se il proietto fosse più pesante.


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ALCUNE CONSIDERAZIONI .

L'azione dell'aria a ritardare il moto del proietto è, come si sa, in ragione diretta d'una certa e variabile potenza della velocità, in ragione dire~ia della superficie che il proietto presenta nel senso del movimento , e in ragione inversa del peso di e;;so; onde a pari velocità e a pari calibro, è meglio atto a vincere la resistenza dell'aria il proietto più pesante; ed è perciò che in genere i proiettili si fanno di piombo, che ha grande densità, ed ora sono proposti in (~~rmania proiettili di volframio, che ha densità pari a. quella dell'oro, ma il cui costo è ancora assai rilevante. A pari densità di materia, piombo o volframio, e a pari calibro, è quindi preferibile il proietto più lungo che r,esa di più del corto. Aumentando la lunghezza del proiettile per aumentarne il peso e r per diminuire la resistenza dell'aria, diminuisce, a paritit di carica, la velocità ; e se la carica si aumenta per non far dim.inuire la. velociLà, aumenta, facilmente sorpassando il limite anzidetto , il rin- ' culo dell'arma, e troppo aumenta la resistenza che deve pos,edere la canna per non deformarsi o scoppiare nel tiro. , D'altro lato ancora, aumentando la lunghezza del proietto, conviene aumentare in rapporto alla velocità di traslazione, quella di rotazione, conv iene cioè accorciare il passo della rigatura delle canne; e anche questo accorciamento, per le diflicollà della lavorazione, ha un limite. Insomma le buone qualità d'un'arma da guerra: peso moderato e facil ità di costruzione dell'arma; grande velocitit del proietto, e poca resistenza dell'aria su di esso; stnbi li tà, cioè giustezza di tiro; e rinculo moderato nello sparo ; sono condizioni contraddittorie. Diminuendo il càlibro e lascian'do invariato il peso del fucile, si può insieme aumentare la lunghezza del proietto, misurata a calibri, per aumentarne la massa per unità di sezione, e, stando nei limiti imposti dalla forza e dalla tesistenza del so ldato, si può aumentar la velocità del proietto, aumentandone insieme l'attitudine a vincere la resistenza dell'aria, e dei mezzi solidi. Il cilihro da 7 a 8 millimetri, generalmente adottatosi in questi ultimi tre anni, non è di certo quello che dal solo lato balistico dehhasi ritener migliore. Converrebbe un calibro minore, chè non pare abbia un serio fondamento l'obiezione stata mossa in Inghilterra or fa qualche anno contro il piccolo calibro, che cioè il peso del proietto non abbia più una massa sufficiente ai bisogni della guerra.

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INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL COMBATTIMENTO

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Ques~a teoria deve ammeuersi per i cannoni, il cui scopo sia di di. struggere mezzi molto resistenti, od agire collo scoppio del proietto_: oltre alla velocità dell'urto deve aversi anche una massa sulllciente; ma per le armi portatili , destinate, col solo urto del proietto, a metter fuori di combattimento uomini e cavalli, che hanno poca ,resistenza, e che non occorre ridurre a frantumi, la grande .massa è superflua, purchè ve ne sia a sufTicienza in ragione della superficie secondo cui avviene l'urto. Ora nei proiettili de' piccoli . _calibri, più lunghi de' proiettili vecchi, in -proporzione del calibra, , questa massa relativa alla superficie d'urto è assai maggiore, e quindi è assai maggiore in quP,lli l'attitudine a vincere le resistenze de' mezzi incontrali , cioè è maggiore la penetrazione con essi ot- · tenuta. So~o di 8 millimetri i nuovi fucili della Francia, dell'Austria, . della. Svezia, della Danimarca, del Portoi::allh, della Bul;aria e del Giappone, che nell'anno scorso (11889) ha adottato un fucile d'un suo inventore, il capitano Mom·ata, a cilindro scorrevole ed a ripetizione col serbatoio lungo il fusto. Hanno adottato un calibro min~re :·la Germania, di 7,9; l'Inghilterra di 7,7; la Svizzera di 7,5; il ·Belgio di 7,Gi.>. Da noi come tutti sappiamo, e co3Ì pure in Russia, in Turchia, in Spàgna e negli altri minori paesi europei, la scelta del piccolo . calibro non è ancora stata faua. Poéhi giorni or sono si lesse in parecchi periodici tecnici che in Russia fu lungamente sperimentato, e con esito soddisfacente, il calibro di 5 millimetri; ma che quel Ministro della guerra, malgrado la bontit dei risultati ottenuti, s'è deciso per la scelta del calibro di 8 millimetri. ' I giornali politici poi. specie francesi , prima ancora che si conoscesse la decisione del Ministro russo, ne dettero la spiegazione asserendo che la Francia per apposito contrat_to sta cedendo alla R.ussi~ quantità di fucili Lebel, colle relative munizioni. E questa notizia non fu guarì smeutita. Onde deve concludersi che la scelta in Russia del calibro di 8 millimetri sia dovuta più a considerazioni d'ordine politico e finanziario, che ad allre di ordine tecnico ('I). . <!> Un'ulteriore notizia farebbe credere che in Russia si si:i scelto definitivamen te Il calibro di millimetzi 7,6. (.n'•·.d. A.J.


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ALCUNE CONS1DERAZ10NI

Da noi dicesi che se il nuovo calibro non è ancora adotlat.o, non essendolo il tipo d'arma che lo deve avere, è però diggià stabilito, in seguito a buoni risultati di numerose esperienze apposite, in millimetri 6,5; cioè è definitivamente concretata la canna dell'arma nuova e la relativa cartuccia. Avremo dunque ancora, come giit dal 1870 all'87, l'arma dal più piccolo calibro fra tutte quelle de' vari eserciti del mondo ; e può assicurarsi, anche la più vantaggiosa. Possedendo noi ora nell'armamento modello 11870 un calibro abbastanza piccolo da for,nirci quasi completamente i vantaggi del ca1i bro minore, possiamo con calma attendere l'opportunità di un · cambiamento radicale. Intanto ad ouenere lo scopo, s'è addivenuto all'adozione della cartuccia a balistite modello 1890, che di molto aumenta le qualità ' balistiche delle armi nostre attuali. Le polveri bianche. - Collo studio per la riduzione del calibro delle nuove armi fino al minimo possibile, era ovunque assai attivo il contemporaneo studio del perfezionamento delle polvori nere. Presso tutte le nazioni venivano sperimentali nuovi dosarnenti, nuovi metodi di fal!bricazione, ed anche nuovi sistemi di formar le cariche delle cartucce. Così in Inghilterra dall~ famosa casa Curtis and Harwey, e poco di poi in Germania ai polverifici di Rottweil, s'ottenevano polveri di una potenza e insieme d'una regolarità d'effetto prima non mai avute, con dosamenlo in 7'7 parli di nitro, ,13 di carbone e 1O di zolfo, che è quello che produce la maggior quantità di calore, ossia di lavoro dinamico, e ottenendo la miscela intima de' tre componenti col mezzo combinalo di botti , di strettoie di macine di ghisa, raggiungenti persino le 6 tonnellate di peso, come pure noi le a!}biamo riadottate (I). In Inghilterra, in !svizzera e in Austria insieme si sperimentarono, e-in Austria anche si adottarono, quattro o cinque anni or 1

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(I) Dico riadottate, perché l'uso delle macine era antico da noi e Co abbandonato perché costoso e pericoloso. Le vecchie macine piemontesi eran del peso di 3 tonnellate. · (Nola del!' Autoi·e).

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INTORNO Af,LA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL COMBATTIMENTO

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sono, per il vecchio fucile Werndl, delle cariche di polvere compressa, costituenti cioè u11 sol grano di forma simile alla capacità interna del bossolo, e perforato secondo l'asse. In Austria, con melodo ·di confezione imaginato dal Lorenz, si ottenne anche che la densità dd grano fosse decrescente dal centro alla pe:-iferia esterna, in modo che la combustione dei la polvere avesse ad avvenire con velocità sempre crescente, cioè di mano ·in mano che il proietto avanzasse nella canna, e maggior c,1pacità di camera producesse. Con ciò etasi ottenuto lo scopo di aumentar ronsiderevolmenle il peso della carica, e quindi la velocilil del proietto, mantenendo le pressioni interne relativamente basse, e sopportabili dalla resistenza della canna. Per tal modo eransi ottenute nei fucili di piccolo calibro, con cariche raggiungenti il '/3 del peso del proiettile, velocità iniziali comprese fra 500 e 5o0 metri per secondo. Col nostro fucile, senza aumento della carica, con una polvere fabbricata a Fossano col metoùo anzidetto, e stata adottala nell'87, erasi giu nti alla velocità di .mo metri. La radenza e la giustezza del tiro erano così grandemente aecresciute, ma due gravi inconvenienti rimanevano pur sempre: la produzione delle feccie e quella del fumo nello sparo, inconvenienti che Ia·p~lveye ordinaria a reazione incompleta, per quanto bene costituita, e quindi furnigena,e contenente sali :netallici (specie di potassio, nel nitro) nor. succettibili di passare allo ~tato gazoso, lascia sempre prodursi. · . Conveniva. ricorrere ad altri esplosivi. L'idea veramente ne sorse fin dal ,t 846, quando cla Schonbein e Boettger in Germania fu prodotro la prima volta il fulmicotone, che è di combustione pronta e i cui prodotti sono completamente ~azosi, e sono abbondanti. ln Austria fu adottato nel ,t 86~ il fulmicotone preparate col metodo L@k, in fil i avvolti a gomitolo e quind i compressi ; lo fu pure in America, agli Stati Unitj del Nord; ma l'ùistnb,ilitù cli tali preparati, la facilità, cioè, co lla quale essi si alterano coll'azione del tempo, od esplodono spontaneamente, difetto grave, e comune a quasi tutti gli esplosivi conosciuti, di qualunque specie, li ha falli quasi subito abbandonare. .Dieci anni più tardi , verso il "i2, Abel, il l'amoso·chimico del-


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL COM BATTIME NTO

l'ar:;enale di Woolwic.h, propose un nuovo modo di preparare il fulm icolone per otlenerlo stabile e doLalo di tulle le Luone tJualilà ba li sti che ; modo consistente nel ridu rlo in pasta, purificarlo e quindi comprimerlo in grani delle forme e di mensioni convenienti allo scopo per cui si vuol impiega.re, come si fa della polvere nera. Mn realmente la pratica dimostrò che una vera stabili tà del f'ulm icoto11e puro e secco, sufficiente al meno per gli usi militari , non fu an cora ottenut:i . Gli studi per l'impiego del fulmicot one e del coton e binitrico per gli usi miliLari non sono ancora cessati . Com' e nolo il colonnello Schiiltze in Germania, e lohnson in Inghilterra, proposero recentemente, con buoni risultati, la miscela del cell ulosio bi nitr ico, pel,· renderlo più stabile e meno dilaniaLorc, con altre sostanze, specia l. mente col nilrato di potassa, lo Schlil tze, e col nitrato di barite e ' colla canfo ra, il rohnson. Nell'88 noi fummo sul punto di adottare la polvere Iohnson della Smokeless po1cder Company di Londra, a base app unto di cellulosio binitrico , di azotato di barite e di canfora, preparato aveute buone qun li Là balistiche, e producente pochissimo fumo . :N e fummo forse distol ti dalle pretese Lroppo elevale del la Co mpagnia : Dopo la scoperta dell'acido picrico , l'amaro giallo di Welter, il tri nitrofenolo dell'industria tintoria, del quale lo Sprengel in Germania dimostrò nel '73 la grande potenza distl'Uttiva, lo studio dei chimici per ollenere una buona polvere da guerra senza fumo, si rivolse spP.cialmente su tale prep:èrato. 11 trinitrofenolo, come si sa, si ottiene Lrauando con acido ni· trico gli acidi carbolico e cresilico derivati dal catrame di litan trace, e anche trattando con lo stesso reagente:: la lana, la seta, l'indaco, il benzoino, ed altre sostanze. All'aria libera, esso brucia quasi lentamente, producendo una densa fiamma di color giallo e leggermente ful iginosa; ma se è acceso in un mezzo chiuso, come avviene nei fucili e nei cnnnoni, con altro esplosivo potente, quale ad esempi o il fulminato di mercurio, esplode con tale veemenza, che appena si può immaginare . Anche da noi l'u sperimentalo un giorno al campo di Ciriè in una bocca da fuoco di grande calibro, con carica piccolissima. Dopo l'esplos ione si ritrovò rid otta in frantumi la parte posteriore

della bocca da fuoco , con'i:,pondente alla camera a pol rnre, e intana tutta la rimanente parte. Il proiettile non accennò d'aver fatto il più piccolo mo\•i mento , tanto fu istantanea l'esplosione! Ad allenùare la forz a dilaniatrice dell'acido picrico puro, manifestatasi enorme, parecchi chimici , e forse per il primo il nostro professore Parozzani dell'i stituto tecnico di Aqui la , pensarono di ricorrere ai picrati. La polvere Parozzani, ch'io stesso ebbi per qualche tempo asperimentare con armi '.\'lod. 70-87, pare ottenuta semplicemente mediante l' immersione del fu lmi cotone binilrico in una soluzione di destrina, e poscia in altra soluzione di picrato di potassa. In fiocchi. questo esplosivo produceva nello sparo enol'mi differenze da colpo a colpo ; dalle Yelocità di 300 metri circa, con poco più d' un gramma di carica, si saliva tal liata nel colpo succes:jivo a Ye!ocilit superio ri ai 500 metri , con pressioni, che non si misurar ano, ma .che dai rigonfi amenti del bossolo della cartucc ia in corrispondenza agli incastri del la camera, e t,dora dai rigonfiamenti della canoa, si dovevano ritenere fortissime, maggiori certo di quelle comportate dalla resistenza normale delle armi. Ridollo l'esplosivo a fo rma di gra nelli di c:rca ,1 millimetro di diametro·se n'ebbero l'isultati assai mil,11iori, che indusser0 il nostro Ministero ad acquistar ne il processo di fabbricazione per migli orarlo. dnpprima, negli stabili menti governativi , e poscia sos titu irlo alla polvere ordinaria . Intan to in Francia erasi adottala la meli nite, !a quale a quanto pare. non è altro che la polvere del Parozzani , in cui al cellulosio cotone è sostitui to il cellulosio carta. · L'adoz;one della melinite in Francia ebbe per prima conseguenza quellà di centuplicare l'attiri til. de' chimici nella ricerca di nuov i esplosivi, e de' Governi nel fa vorire e prom uorere tal i ricerche. Or sono due anni si conosceva una decina di polveri bianche, che si dicevano alle agli usi militar i : ora sono forse una cinquantina, ed ogni paese ne ha adottata o sh per adottarne una sua speciale. .La melinile, come si sa, si dimostrò in breve non conveniente, come già il fulmi cotone di Lenk, per la sua instabilità. È dimostrato che può deflagrare per reazi one spontanea, o convertirsi col tempo, per reazione lenla, in zucchero.


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

L'ingente quantitit di essa che troppo affrettatamente produssero i Francesi, pare da loro ora utilizzata unicamente per le cariche interne dei proietti delle artiglierie pesanti, e ciò anche non senza inconvenienti. · Alla melinite, che i }francesi distinguevano colle leLtere P. B. (pottdre blanche, forse) nelle armi portatili, e a formar le cariche delle artiglierie, furono successivamente sostituite altre polveri bianche ignote, e recentemente una nuova polvere chiamata P. ~. (poudre nouvelle) preparata secondo un metodo secreto, proposto or sono tre anni dall'ingegnere Vieille. I Francesi si limitano sn questo esplosivo, a la.sciar intendere che n'è escluso l'acido picrico, e dicono ch'essa è« une poudre extrèmement ingénieuse dans ses r « procédés de fahrica:1ion, merveilleuse dan~ ses effets balistiques, ' « d'une puissance de pénètration clèpassant tout ce qu' on peut ima< giner. » ,. Pare che trattisi d'una miscela intima di pirossilina, ossia cellulosio fulminante molto nitrato, sciolto nell'acetone, con del cellulosio binitrico sciolto in alcool od etere, col collodion, cioè, dei farmacisti e dei fotògra lì. Le due sostanze affini coll'azione dei dissolventi, che poi son fa tti evaporare, formano una sostanza dapprima gelatinosa , che si può cruindi lavorare e ridurre in quella forma che si vuole, e .che successivamente si dissecca, sino a prendere una consi$tenza cornea. Se realmente la polvere Vieille è così fatta, non è una novitit, e sopratullo non può dirsi un'invenzione prettamente francese. In Germania, dal Nobel, l'inventore della dinamite, della gelatina esplosiva e della .nostra balistite, e poscia anche in Ingh ilterra, era già indicata la proprietà del cellulosio binitrato cli sciogliersi e fondersi col cellulosio trinitrico, come nella nitro-glicerina e in altri esplosivi, mediante l'azione di dissolventi. D'altronde quelle meraviglie francesi, che non si potevano neanche immaginare, ora sono superate, e da parecchi allri preparati. Furon proposte e sperimentate la nitro-glicerina, scoperta dal nostro Sobrero, la nitro-benzina, la nitro-naftalina, la nitro-stearina, la xiloidina, o amido nitrato , in miscela con altre sostanze, o inerte o attive, e seguendo differemi procedimenti cli lavorazione.

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lNTORNO ALLA NUOVA TECNICA. DEI.LE .ARMI N EL COHBATTnlEN''l' O

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La Germania ha adottato un esplosivo che colà vien chiamato polvere modello 1889, nelle pubblicazioni ufficiali; polvere Nobel, in altre pubblicazioni; e insieme: polvere Nobel modello 1889, nelle recenti pubblicazioni dei resoconti delle esperienze delle ditte Krupp e Griison. Parrebbe da ciò che anche in Germania siasi adottato il preparalo Nobel, come da noi, con diverso nome. od altro assai simile. In Austria si adottò la polvere Schwah, che pare a base di cellulosio tetranitrico; in Danimarca, in Svezia, altre polveri speciali, che ancora non si conoscono, ma che tutte si ritengono essenzialmente derivate dalla combinazione del cellulosio nitrato con uno o più degli esplosivi della famiglia testè nominata, o anche coi nitrati di bario, di potassio, o di.ammonio. Jn Russia si sperimentò, dicasi con buon risultato, una nuova polvere svedese; in Inghilterra era in esperimento un preparato simile al Nobel , ed ora, clicesi, i! stata proposta, e pare adottata, una nuova sostanza, la cordite, che dal nome lascierebbe inLendere non trauarsi che di un altro preparato, simile ancora al Nobel , seppure non è lo stesso con al1ro nome, derivato dalla forma a cordicella, nella quale può essere impiegato nelle artiglierie, come fa la nostra marina colla balistite, e pare voglia pur farsi per le càriche delle artiglierie deWesercito nostro ( 1). Pochi giorni or sono fu annunziata dalla Francia la scoperta di un altro esplosivo, il Favrier, che, dicesi colà, è trenta volte più potente della melinite. Vedremo presto se saran vere queste altre maraviglie, per ora poco credibili, decantate dai giornali politici. Noi abbiamo adottato la balistite. È cosa nuova? 1t italiana? No: si può dire che noi l'abbiamo in servizio, sollo altro nome, da parecchi anni, sotto i! nome cioè di gelatina esplosiva; ed è do· vuta, come dissi già, al chimico tedesco A. Nobel, l'inventore della dinamite. 1

!t) Realmente è stata ora adottata per lagna la balistite in fili.

le

bocche da fuoco da campagn:t e da mon· (Not.a dell'autore].


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ALCUNE CONS1DERAZ10Nl

La balistite, come la gelatina esplosiva, è una miscela gelatinosa di nitroglicerina e cellulosio bi nitrato; ma nella gelatina il cellulosio nitralo entra nel rapporto dal 7 al 1O p~r cento, e nella balisti te i due componenti sono in proporzione assai differen te, e cioè è assai minore la quantità di nitroglicerina e maggiore quella del nitro· cellulosio. ' E inoltre nella miscela dei due esplosivi il Nobel poneva dappriva una certa quantità di canfora, ed or:i, nella balistite, è mescolata u11'allra sostanza molto piit convenieµte perchè non volatile, com'è la p:·ima. L'aggiunta di questa sostanzà, che durante l'esplosione si converte completamente anch'essa in gas, ha lo scopo di attenuare atr1uanto la violenza dell'esplosione dei due corpi pri11.cipali, di renderne il composto di combustione relativamente più. lenta, e di meglio assicurarne la stabilità. Ho detto composto; e veramente più che una miscel:l di tre sostanze diverse, la bali:-tite può dirsi un composto, nel quale il cellulosio nitrato è digerito dalla nitro-glicerina.. Oltrecchè dalla massa perfettamente uniforme della balistite, senza traccia alcuna delle fìbbre del cotone impiegatovi , questa digestione è dimostrala dal fati.o che essendo di ·1,6 la densità della n;tro-glicerina, e di ,1 la densità del cotone nitrato, la densità della balistite, anzichè esser quella derivante dalla proporzione delle varie sostanze che la compongono, come sarebbe se si trattasse semplicemente di miscela, è· di ,1;6 ancora, com'è quella della nitroglicerina. · La balistite è assolutamente senza fumo ed ha la proprietà di poter rimanere all'aria umida, e anche per più giorni immersa nell'acqua, senza soffrirne la menoma alterazione. Ridotta in fili a gu,isa di tagliatelli, come l'usa nei cannoni la nostra marina e ora è adollata anche per le artiglierie del!' esercito, brucia all'aperto con velocità piccola, crescente però col crescere della quantità di essa. Cosi un ~olo Hlo brucia, mandando una viva luce biancastra, come a un dipresso fa un (ìlo di magnesio, e può spegner$i agevolmente con un soflìo, come si spegne una candela. Se_ i fìlì accesi son due la velocità di combustione è più che doppia; se un fascio di fili vien acceso ad un'estremità, la combustione è rissai più rapida. In uno spazio chinso, come nelle armi da fuoco, la combustione 1

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INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELI.E AR)ll NBL COMBATTIMENTO

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è naturalmente più veloce; ma nelle cariche finor;,1 impiegate da noi è sempre più lenta della combustione dei la polvere nera, a giudh:arne dalle tensioni e dalle velocità prodotte. Certamente questo fatto è in parte dovuto anche alle densità di caricamento. che sono assai minori di quelle della polvere nera. . . In sostanza, come tutte le materie pir;che, essa segue la legge scoperta dall'illustre colonnello Di S.t H.obert, e ch'io con buoni risultati ho applicato alla correzione delle nostre spolette a tempo dovuta alla diversa press·ione dell'aria, a seconda dell'altezza del luogo sul livello del mare; legge che consiste in ciò che le rriaterie piriche bruciano con velocità proporzionale alla pressione cui sono sottoposte, o solo dall'aria esterna, o dai gas svolti dalla combustione propria. È d'una regolarità di combustione maravigliosa. Se un Jìlo o un grano di essa, a spigoli vivi di H0°, è acceso coll'investimento d'una vampn, come avviene il.ppunto nello sparo d'un cannone, la combustione nvviene regolarmente e colla medesima veloci lit, tanto sugli spigoli come sulle faccie pinne. - Questo fatto hanno dimostrato dei rimasugli incombusti di balistite in fili, ch'io stesso mccolsi a.terra dopo 1,, sparo d'un cannone da 7 da campagna con la carica di 34-0 grammi. Essi rimasugli erano cioè assai più fi ni dei fili primitivi; ma anch'essi a spigoli vivi e netti. Questa granderegolarità di combustione si t.raduce nelle armi in regolarità negli aumenti successivi delle pressioni interne dei gas, e quindi in r~golarità delle velo,~ità iniziali dei proietti, c.he è quanto dire in giustezza di t.iro. Dalle poche prove ch'io stesso ebbi a fare col cannone da 7 da campagna ho poluto constatare che la giustezza del tiro còlla balistite è molto maggiore di quella avuta d,tlla nostra polvere a grana grossa., che indubitatamente è fra le migliori delle congeneri. La lentezza e la regolarità. della combustione della bali$tite, poi, fanno si che in un'arma qualsiasi, a paeità di velocità ottenuta r,on polvere nera, le pressioni di gas sono minori nella camera e maggiori verso la volata,ove S'.)no sempre piccole,e in genere . è eccessiva la resistenza delle pareli dell'arma. La balistite è ora perfettamente atta ad essere impiegata nei fucili e nei cannoni costruitisi per la polvere nera ord\naria. Ma quando si facciano fucili e Qannoni per l'uso esclusivo della balistite, converrit forse


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

tracciarli in modo eh& risultino di camera più piccola, di pareti relativamente meno grosse in culatta, e più grosse in volata, e di anima più lunga, naturalmente determinando per ogni calibro quale granitura della balistite meglio convenga in relazione alla lunghezza d'anima ed alla veloci ta, che si vogliano predeterminate. A parità di pe.,o, e può dirsi anche di volume, dacchè la balistite ha pressoché la medesima densità della polvere nera, la prima è circa qllattro volle più potente della seconda. Cosi nel fucile modello 70/ 87 la nuova pallottola di 16 grammi coi .t grammi di polvere nera ordinaria, invece della velocità di 435 metri, come assumeva la pallottola mod. '187'1, di 20 ~rammi, èl$St1merebbe la velocita di 4'90 metri ci rca .Ad imprimerle la Yelocità di 6 15 metri, quale è quella ora ottenuta. con 2,,i. grammi di balistite, occorrerebbe la carica di polvere ordinaria di 6,4.- grammi circa, e, ben 'inte5o , occorrerebbe ancora una lunghezza di canna assai maggiore dell' attuale fucile. A. pari veloci ti1, a pari lavoro dinamico, la carica di balistite è il terzo di quella della vecchia polvere. Ma con tale cari ca minore, essendo identica la capacitit del bossolo e della camera dell'arma, la densità del ca ricamento è molto minore per le cartucce mcdello 1890. Se anche pari fos se tal densi tà, datane la possibilita, quando l'arma e la cartuccia fossero costruite apposta per la balistite, di questa occorrerebbe solo grammi 1,6 ci rca per ottenere la medesima velocità di (H 3 metri, ~ioè ci rca il cruarto della carica di polvere . Egualmente avviene nei nostri cannoni da campagna e da montagn a. In quello da 9, ad esempio, 480 grammi di balistite danno la velor.ità normale ollenuta con 14,50 grammi di polvere nera: nel ca nnone da 7 campagna, 280 grammi di balistite corrispondono a 850 grammi di polvere nera; e nel cannone da montagna, 10=5 grammi di balislite a 300 grammi di polvere nera a grana fìna. Nel nostro nuovo fucile ta carica di balistite pare stabilila nel rapporto di circa 1 a 5,5 col peso della pallottola, per ottenere una velocità maggiore di 700 metri. Ad avere questa velocità con polvere nera occorrerebbe che la carica fosse nell'enorme rappono di 1 a ,(,4· col peso del proietto, e che la canna dell'arma fosse di enorme lunghezza, per permettere che tutta la carica ahbruciasse, mentre il proietto la percorrerebbe . 1

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INTORNO A I,LA NUOVA, 'l'ECNICA DELLE ARMI NEL COMBATTUIENTO !)[i

Mentre un chilogrammo di polvere da guerra, è nolo, sviluppa nel bruçiare de' gas che, ridotti a 0° di temperatura e sotto la pressione di 760 millimetri, occupa no il volume di 200 litri ci rca, o poco più, e produce intorno a 600 calorie, un chilogramma di bal istite, puossi arguire da ciò che si conosce sin <Jui, produce un volume di gas magj!'iore di 800 litri , e oitre a 11250 calorie . E noto già come noi avremo un'arma producente la magoior velocita in iziate di quelle date dall e armi fìn qui conosciut:, cioè, come dissi, d'oltre a 700 metri. La maggiore ora è quella di 686 metri per il fu ci le Lee inglese, colla nuol'a polvere colà in esperì: mento; il Lebel non ha che 620 meiri; il J\fauser-Mannticher tedesco_ 64,3 metri: il Mtionlicher austriaco, colla nuova polvere Schwab , 63 0 metri. Avremo una cartuccia sensib ilmente meno pesante di tutte le altre , cioè di circa grammi 20,o , mentre la più leggiera è ora quella tedesca, che è di grammi 27, 3. A parila di peso avremo cioè nnmero maggi ore di colpi, pur avendo maggiore poLenza per ciascun colpo. M'affretto a soggiungere che la giustezza di tiro della nostra canna è anche di qualch e po' migliore 'di quella d'ogni alLra arma,e ciò in parte anche per effP,Lto del sistema di rigntura . Ma ciò che for,:;e più imporla è che la nostra nuova pallottola, per forma, peso e qualità della. materia, sara me"lio atta d'o11ni altra a . o .., vmcere la resistenza dcli' aria e de' mezzi solidi più resisten ti. Essa, come .quella delle armi estere più recenti, sarà composta d'un nocciolo interno di piombo indurito con antimonio e staono. e ri, I'> , vestLtO d'acciaio o maillechort, che è una lega molto tenace e inossidabile di rame, zinco e nichelio. Tale rive!itimento è necessario P~r evitare l'impiombatura della can na dell'arma, per assicurare il moto rotatorio d'enorme velocità del proietto, e per impedi re le deformazioni del proietto, sia per l'urto de' gas nell'arma al momento dello sp~ro, come per quello de' corpi resistenti, e quindi averne penetrazioni maggio r·i. . Avrà, ciò che dicesi il co,fficienll' balistico, cioè il rapporto fra 1 1 peso e il quadrato del calibro, di 0,2iL Non. vi sono che le n~~ve_pallottole giapponese e portoghese che siano in eguali condizioni balistiche: tutte le altre ne sono inferiori. Ma la velocità


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I N'l'ORNO ALLA NUOVA T E CNI CA DE LI,E ARMI NE T, COMIJATT nfl! NTO

ALCUNE CON SIDE RA ZIONI

delle pallottole giapponese e portoghese non é che di circa 600 metri, ossia d'oltre a ·100 metri mi nore della nostra. In sostanza, con un peso d'arma e di cartuccia minore avremo, oltre alla magg ior potenza e alla maggior giustezza, anche la maggior radenza di tiro, a tutte le di!-tanze, e la magg ior penetrazion e ; e questi vantaggi !) i dovranno in parte alle qualità della bal istite, che è migliore, sollo tutti gli aspetti, dell e polveri bianche fo restiere fi nora conosciu te. - E per esempio la carica della tanto decantata polvere Wiei lle fra nce~e, la P. N. , per imprimere alla pall ottola del fucile Lebel, che pesa 15 grammi, la velocità predetta di 620 metri, dev'essere di grammi 2,7 . Occorrerebbe a ciò grammi 5, 4 di polvere nera, e basterebbero grammi 1,.i. di balistite. E cosi nel cannone da carn-. pngna francese da 80 mill imetri occonono 720 grammi della nuova.' polvere bianca Wieille, per avere la stessa velocità prima oltenuta con grammi ·1200 di polvere nera, e con pari densità di carica~ mento basterebbero approssimativamente gra,nmi :l65 di balisti te. La balistite adunque, circa 4 volte più potente della polvere nera, è due volte circa più potente della nuova polvere francese. Ho detto testè che l'instabilità è grave difeLlo comune a quasi tulli gli esplosivi conosciuti. Mà anche su questo riguardo noi . nella bal istite dobbiamo a vere tutta la fiducia. Prima di adottarla essa fu sperimen tata lungamen te, solloponendola sia a forti ssime temperature, quali noa si rinvengono nemmeno nelle più calde r~gioni Africane, è sia a temperaturè bassissime. Effe llivamente, a seconda del la sua temperatura, essa nello sparo produce effetti un qualche poco differenti, dimostrandosi di maggior velocità di combustione e quind i alcun poco più dilaniatrice, se po1·tata ad alta temperatura:, e dimostrandosi il contrario se a temperatura bassa. Se male non ricordo nel nostro fn cile modello 1870/ 87, ad esemp io, la medesima carica ora regolamentare produce 12 metri d'aumento di velocità se portata alla temperatura cli 50° centigr ad i e di I:? metri circa di diminuzione se portata a - 10° centigradi. Ma anche la polvere nera agisce cosi, e cosi debbono necessariamente agire tut.te le materie pi riche. 1

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. Ad o??i ~10do'. e qu esto è l'essen7,iale, la bnl istile, a pariti! c11 den slla di car,camento e di lavùro dinnmico svi luppato. 'pnò sempre fo rn ire nel l'anima delle armi da fuoco tensioni mnssime minori di quelle prodo tt e dalla polvere nera, e questo fu lum inosamente provato da recenti . peri<~ n7.e del lùupp (,1) : non si altera alle piu grandi e alle più piccole 1emperature de' vn ri clim i ; non soffre menomamente !,!li effett i clell'umiditi1. . _Rin~ane a veder~i l'azione più temi bil e del tempo sulla slnbihta d1 essa; ma nllettiamo che in ser.vizio, da noi e in AusLrin s'è da tempo introdotta la gelatina Nobel, cl ,e altro in E!ITetto noi~ è che l'auuale balistite, però in condizioni di conservazione assai ~~no favor:evoli, pc!·chè 1: pi ù abbondante in es:;a il r.o mponenLe ~m al terabile, la 111 trogl 1ceno a, senza che mai siasi lncnenLato 1ncon vP,niente alcuno al riguardo. È ,s tato ~etto. che la ba listite riscalda molti) l'arma. più della polvere ord1nana . Quesl'affermazione è esatta se s' intenda dire eh& la 1,nl istite a pari tà di peso della polvere ordinaria , produce nel bruciar; ~ olto maggior t1uantilà di calorico, e che tJ uindi il calore clt e direttamente assorbono da' gas prodotti te pareti d' un ' arma da fuoco, deve pur essere molto ma!,l'giore. ,\nzi, si può aairiun,rcro eh~ ~o.n solo a parità di peso, ma pur anco a pa ritàn°ti'eÌÌ·eu i b~l,st1 c1, una c:1rica di ualistit.e nebba per l'nssorbirnento diretto ris~aldnr l'arma più della carica equivalente di polvere nera, ~~.1chè la co1r~hn~tione dell,Lprima deve, sviluppando min or lJUanllta d, gas, lorn1re a questi una temperatura assa i più elevata di quell ~ della _combusti.one de_Jla polvere nera. Ed è quindi naturale 1 ~he · assorbimento d, calorico per parte dell'arma, che :i vvic ne 1 ~ ragione diretta della tcmperntora c'l ei gas che sono in imme diato contallo con le sue pareti in1eme, sia maggiore nello spa ro con balisti te che non in quell o con polvere.

, (I) Finora la b.,listite, come del resto gli altri c~plosivi :Hlollatisi allro,·e non ru impie~a ta con densitil. i,. come, o quasi, nei fucili lo fu la polvere nera. Il confronto l'C""e

re~

ora fi~O alla dcns1ta di cir.ca 0,8. F'ors.; l'nrianflO, con la g rani tnrJ, la veJocitit."d i

n amma1.1one, 1iuo darsi che il limi te aum r.11ti.

N d . A. 7\

ANNO XXXVII, \'OL. I.


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INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARUI NE L COMflA'l'Tl }JEN'l'O

ALCUNE CO'NSID 1, RAZlOJXI

Ma la quantità di calorico sollratlo d:i' gas per pflr(c dell 'a1·rn a è sempre piccola , noo solo reltitivamente alla temperatura dei g:is met1esimi , 1w1 anche in modo as.)olulo, poi chè il Lempo neccs~ario alla rrasmissione clel cnlorico da corpo a corpo, fa difell.o nel fenomeno 'dell o sparo d' un 'ur ma da fu oco. Una pro,-n cl irella di ciò si ha nel fatto che. subito dopo lo sparo, il bosso lo dell a cartuccia è quasi freddo , sehhene in es,o si producano i primi gas . e in esso i gas rimangiwo tulio il 1empo per cui d11ra io spa ro, e sel1bene quindi per ]' assor:bimento di retto del calo rico e~so donehhe essere la parte più riscaldala <lei sistema. ·Pertanto, essendo cbe la ba li stite è di .co mb ustione più lenta della polve re, quella deve anche per tal ragione, oltrecl1è pel' la mn)!gior temperatura sviluppa la, ri scaldai' l'arma pit't della polvere ordinnria. , la ad ogni modo il riscaldamento dell ' arma . per as:o rbimento direuo del ca lore dei gas r dovrebbe .essere stimpre assa i piccolo, essendo sempre assai piccola la durata dello sparo, e cioè il tempo dell a lrasmissione del calore. Sei fatto invece, specie in un Liro alquanto prolungnlo, il riscalòamenlo della canna ò as:;ai considerevo le, e pu ò esser tale da impedire al soldato di tener l'arma fra le mani , onde pa- · reccli i eserciti adoll.arono mani cotti coibenti per investirne il fu cile in culalla. TI ris~alclarn enlo è dunque prodotto essenzialmente da ::iltre cause, che posson grandemente modificare, e anche invertire (e io credo clie nel fatto in vertano) il risultato fin ale del riscaldamen to relativo che si produce nell'arma nello sparo con la bali~tilc, o co n nitro esplosivo qualsiasi, e con la polvere. Le feccio che la polvere, ma non la balistite n6 altri esplosivi, prod11ce e lascia nell a, canna, hanno cerlam ente una grande influenza sul riscaldamento di essa. Mentre per efTello della loro coibenza , che ~ piccola, esse tendouo ad impedire J' assotbim enlo di retto del calore dei gas, per parte della canna, il calorico la lente della parte di gas e di composti fusi, che so lidificandosi si convertono nelle feccie stesse, è necessariamente assorbilo per intero, o quasi, dalla canna, la hassa temperatura delle cui pareti ne deLermina appunto la solidificazione.

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L'osservazione di retta conferma quest' ipotesi : la maggior quantità di feccie dopo lo sparo con polvere uera trovas i a ,J i:i centimetri circa dalla bocca nei fu cili, e a circa ·IO centimetri nei moschetti, e questi sono :ippun to i punti più caldi delle cnnne, immediatamente dopo lo sparo. Ma dopo un certo numero di spari le feccie di polvere nera , che hanno un certo spessore, giovano realmente col la loro piccola coibenza ad impedir l'ulteriore riscaldamen to della canna ùai colpi successivi ? Penso di no, rineueodo che il calori co delle feccie d'un ultimo colpo, ad esemp io, non pu ò essere assor.bito da altro corpo che dalle feccie preesistenti, p0id1è ,·i :;ono in immediato contallo , e i gas rimasti nella canna e cbe le inves1ono, so no a tempenitura assai più elevata. Più che ad impedire il riscaldamento della cnnna. le feccie credo giovino ~oll.anto a ritardarl o di qnalche atimo. Ma d'altra parte le ieccie aumentano grandemente, nel tiro con la polvere, l'a ttrito fra il proieLlo e le pareti della can na, che è certamente una grande causa del riscaldam ento di essa . Può asseverarsi dun que che l'assenza di reccie nel tiro con balistite costituisce un grande vantaggio di questa sulla polvere ordi naria, anche da questo lato del ri sca ldamento dell'arma. Un'altra /:!rave cansa del riscaldarsi della canna, e secondo il professore Hehler di Zurigo la causa ma_ggiore, se non nn ica , risiede nell a comb ustione dei granelli di polvere (o rimasugli di e~plosivo , qualunque sia) non espulsi dall'arma nel lo sparo. E difatti, il calorico svolto nella combustione di tali rima su"li non ' ., n e p1u convertito in lavoro dinamico da trasmettersi al proiet to; ormai fuori della sua azione, e quindi rullo, o qllasi, ù assorbito dall'arma ; e inoltre la combustione di essi rimasugli avviene sotto la pression e ordinaria , o poco più, e qnindi il tempo per cui essa dura , per la legge di S.t Rouerl, è relaLì\'amente gra nde, e quindi f~vorevole al!'assorhimenlo del calorico dalla canna, sulla qual e d1reuamente avviene la combustione. . E nolo come con pochi colpi accelerati a po lvere nera la canna s, sc~lai più nel Liro a sa lve che nel tiro a proietto, appunto perché nel tiro a salve, per la mancanza di surricienle pressione interna, sono in quantità maggiore i rimasugli di polvere clte bruciano tar-


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ALCUl!IE CONSIDERA'l.ION I

divarnente in diretto contatto della canna. )fa si sa pure come le co,;e s·invertano quando i colpi raigiungano un certo numero, ven ti ad esempio . .:'lei tiro a proi etto, prolungato, la canna è molto più calda , mentre lo era meno nei primi colpi, perchè le feccir., aumentando, banno ::unnentalo mollo l'attrito tra la canna e il proiello, rendendone insuflìciente la lo bricazione ('I). Per queste ragioni io penso che a paritit di lavoro dinamico, e fors'anco con liworo dinamico sensibilmente maggiore, la balistile in un tiro alquanlo prolungato riscaldi la canna assai meno òella polvere ordinarin; e che se col fucile nostro attuale noi volessimo , con la polvere nera, ottenere ht velocilù del proietto che forn isce Ja ca rtuccia mode llo "800, le canne risulterebbero assai più riscaldate, di quanto or;, sia lamentato (2) . Con verrebbe adunq 11e, per diminuire mag~iormente il riscalda mento prodo tto dall a balistite, o diminuir la carica fino a. che tL~LUt ablH'uci, ma con ciò si diminuirebbe la potenza dell'arma ; o dimiuuire la grossezza dei granelli di buli;;Lite, diminuendo anche insieme di qualche poco là quantità della carie~,, mi~ certo vi oMano Ja difficoltà della fabbr icazione della balistite in grani. Una canna più lunga ovvierebbe l'inconveniente; ma le canne modello ',O conviene tenerle qunli sono .

(l) Illustri fisici, quali il P. A. Secchi, e, ;;e non erro, anche il _conte di ~,tint-Robcrt, dal riscaldarsi della canna, m:1ggiore nel tiro a salv,:, che nel tiro a 1iro1etto, hannù tratto uno degli argomenti per 1iimostrare la conversione del calorico in lavo ro dinamko. Sia permes,;o alla mi3 piccolezza di osservare, s11l detto renomeno, che sia 111)1l'unv che nell'altro caso, sia cioè col rroiettile che senza proiotti lc, parte del calom:o prodotto clalla combnstione della poi-vere pnci, e anzi deve, convert irsi egualmente in lavoro dinamico: nel Liro a proiettile, su questo e sull:.1 co lonn:1 <l 'a.ria ad esso an L1stanle nella canna; nel Liro a salve s11lla sola colonna d'a ria che ri empie la cJ111111. E non v'è r.igione, panni, perché po~s,t altrimenti avvenire ll()I ratto. Vuol dire smr1 plice1nente che nel Liro ,i salve la colonna d'ari,t sarà 1>roictta ta fL1ori della canna con maggior celerit.;1 del proiett-:J, cioò in r,igione in,•ersa della radice quadrata della in_assa. propria e dell,t radice quadrata della massa costituita. nell'altro caso dal proiet11Jc e (Nota detl' Autore). ctall'ari,L insiernc. {:!) Queste dcdnzioni, puramente s peculative, sono ora confermate dalle appo,i t(, esperienze comparat.ive eseguitesi in Danimarca, col fLlcile eia 8 millimetri, e dati? quali è risultato che sebbene con la nuov,1 polvere senza fumo si otteng,1 la. ,•eloc1 tr, (l i 600 metri invece cli quella di 480 metri fornita dalla cartuccia a polvere nera, pure, dc,po un tiro cele1·e di i20 colpi, la cann:1 del rucile è riscaldata a 2/,5° (Celsio) con la 1,o!vere senza fnmo, o a 267° con la ve,;cliia polve,·e. (Not,1 delt"A uto1·e).

INTORNO ALLA N UOVA TEC1'I CA ]}ELLE ARMI NEL COMBATTIMENTO

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Forse nell a nuova canna da mii iimetri 6,5 In carica di bal istile brucia completamente; e così, insieme colla ma!,!giore velocità del proiello, avremo pure che l"iriconYeniente del risca ldamento della canna, sehbene assai con~iderevo le, sia minore elle non nei fuc ili esteri corrispond enti al nostro Ho dello che la ba listite è di com!.Ju::;tione co mpleta , e ns,olntamente senza fumo: e,sa irifotti nel brur..iare prodnce <>ssi<lo di ca rbonio, acido carbon ico, vapor <l'acqna e azO l(J allo stato libero: tutti gas perfell.nmenl.e traspal'enti. La leggera patirw che !ascia nell'arma dopo lo $paro non è fo rrrwta da alt ro che dnlle poche ceneri del cotone che contiene, e la piccola aureola che si fo rma nello sparo, e che pei cannoni rla campagna ila circa un metro di diametro, e mezzo metro pei fu cili, au reola che di wbi10 :-;j <lilegna, non è forma ta da altro che da vapori d'acqua, i qnali nel lo sparo, urtando vio lentemente contro l'iiria esterna, assai meno calda di loro, prontamente si condensano, e prendono aspetto di legg iera nebbia, che tosto svanisce. t,)uesl'acqua è formata dall 'ossidazione (]ell a gra nde quant ili! <li idrogene contenuta 111 ciascnno de i due elementi principali. cos tituenti la balistite, e il cui poLer<' calo:·ico è as.sai grande, dieci vo lte maggiore di quello del cnrbone. È noto cor~e ad utilizzare cp1esla prnprietà dell'idrogene, da alcuni anni in Germania, dapprima, e po,r:ia anche da noi e al trove si fabbrichino delle poi veri, dette bnme dal loro colore di cioccolatte, più potenti nelle polveri nere, appunto perchè, essendo fatte con ca1ibone rosso, oLten nLo col vapore sovrn riscaldato, anzi eh è nero, esse contengono mngg ior quantità di idrog-ene della po lvere nera , e, sebbene colla combustione producnno una iden tica quantità totale di gas, in (ruesli gas è qnasi triplo il vapor d'acq1rn, e sensib ilmente maggio re il calore sviluppalo dalla combustione dell'i_drogenè che lo ha prodotto . ll le~gero vapore della ba iistite ò dnnqne variabile col le condizioni dell'atmosfera, come del resto avviene pure per il l'Jimo delìa polvere nera , come per il vapore che e,ce da lla Jocomoliva: quando l'aria sia .fredda e umida il fumo proélouo ù più denso e più persi s~en~e che non sia rruando l'aria è secca e calda. Ma nelle peggiori condizio.ni dell 'ar ia esterna, il fnmo, o per dir meglio, il Ya-


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ALCUNE CONSIDERA ZIONI

pore della bal istite è sempre un velo ta lmente tenue da non impedire menomame nle il puntamento anche nel tiro a salve più acceleralo. sia con i fuc ili che con i pezzi da campagna , e da non essere scorto affatto anche da so li 200 metri di distanza. Molti giornali francesi , alcuni tedeschi , e anche nlcuni periodici tecnici d'una certa fama , hanno annunzialo a' quattro ,·enti che la nuova pol11ere francese, e la nuova tedesca , non producono nello sparo alcnn rumore . Tal notizi a poi s'è modificala nel se nso elle il rumorn proclotlo nello sparo di qudle poh·eri bianche sia piccolissimo, e non ud ilo alfau o da poche centinaia di metri di di;;tanzn . È una (iaba, una leggenda, deriraLa for5e dal fat to che collJ prime cartuccie da salvo fran cesi e tedesche avvenne rea lm ente che nello sparo 0 011 si avesse detonazione :!pprezzabile da distanza~ Ma que~ta detonazione non avveniva 1.JBrchè, mancando la pallottola, e con essa mancando la resistenza, e ci uindi la suflìciente pressione dei ga:;, l'esplosivo , com'è appunto proprietà de' compostì di cel lulosio uiLrato digerito dal nitro cel lulo:;io, o dalla nitro-glicerina e sostanze affini , l'esplosivo, dico, bruciava nella can na quasì come all'aria libera, cioè lentamente. E difaLLi per aver la detonazione si sono dovu te munire , le cartuccie eia sa lre d'unà lìnta pallot.tol.1, d'una certa resistenza. Lo :;tesso fallo , IJenchè in mi nor proporzione, avvìene pure colla polvere nera. Noi ahbìamo dovuto strozzare all a bocca il bossolo della cartnccir, da salve per avere una qualche resìsLcnza , e con questa la detonazion e. }fa semprechè si abbia un l.woro dinamico esl1•insecantesi da una rrwssa di gas che spingono un proiettile nell'anima c1· un'arma da fuoco, al momento in cui la massa dì gas urL:1 l'aria esterna, qualunque sia. la naLura del co rpo 'dal qunle co ll a. cornlmsLi one i gas furono svolti, e qualunque sia la uatura di essi, de\·e necessariamente av11enire nu :=;uouo, prodotto dalle vibrazioni dell'a ria urlata . · La nostra balistite, come nessun altro esplosi vo, nou isfuggc alla legge. È bensì vero pera ltro che il suono prodollo da Lnlli gl i osplosivì nello sparo cli un 'arma, o cannone, e più secco, pi ù \'ibrato, meno lun go di quello dalo dall ::i. polvcra nera.

INTORNO ALr..~ NUOVA TEC.:-IICA DELLE ARMI )< EL COl\fBATTIME)ITO

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Forse è anche meno udi to per In rn gione fi ~iologica che l'orecchio umano abb isogna d'un certo tempo per percepire i :;uoni, e la dnrata del colpo deg li esplosivi il min_ore di quella cl ell:t polvere nera, forse perchè più completa ne è la rombu:;iione. Da alcuni fu anche emessa ta teoria, c.l1e non p:i re i11uct;ellabile, che i gas degli e$plosni produl:ono un urto di m.1g~iorc ista11taneitit contro l'aria, che no ri (;eve 111aggi o1·i i mo1'im e;1 ti molecolari , che si traducono io 1:woro dinam ii.:o, ma insieme minori le vibrazioni. lo ondulazioni ehe prodnwn1> il suono . La vampa prodowt nel lo spa r-o clelle nrm i co n ogni espfosivo fra quelli conosciu1i, e co:;i anche colla J1,tlis,ile, i'· più viva e di luce pi(t intens,t di l[llella prodc,tLa dall a polvere nera. Ed è naturnle, clacchè la cornl1ustiono degli e;;plr,5ivi è pìù completa che rruella della ~olvere. e co11tempor;1 neamcnto più visibi le n'è: la vampa perche nel momenlo dello ,;paro 1100 è menomamente ma,-cherHa dal fum o. com'e In vampa. della polvcrn nera . Dil la dis1 anzu di parecchi dii lo metri ho potuto io stesso scorgere ùistiutamente, solli; l'azione d' un sole assai Yivo, la vampa prodotta colla cnriea di ~HO gra~mi di hal.isLilc sparala col cannone da, da campag-na. I~ ora liii SI perrn~tta una digressione. ()uaii i tutli ~li e.,plosiv noti fin _qua, o lutti quelli :;ui quali son ri,·olti gli stndi odierni per adaltnrl1 agl i u,i mili tari, l1a11no per ba~e l'ac ido nitrico, composto de' due elemenLi principa li dell'atmosfera : l'azoto e l'ossigeno. Or . bene : con Lanto progresso l'al.Losi nella cliimic:1 , finora non s'0 riusci~i a fissare in alcun mollo, nemmeno in e:;,perienze di lalJorat~rio, l'azoto atrno.:;reri<.;o, lJnesto gas ne l (tualc co ntin11amen1.c noi Siam_o immersì, che resp iria mo, e che è uno de' corp i più ribl.Jondant1 della natura . Nemme110 si è riusc iti a 1.rasforrnare in ,1cido nitr'.co l'nz? Lo che un fermento specia le nuotant e nella parte bassa ~eH atmoslera con verte dalle sostan7.e organich e in ammoniaca. L'acido nitrico è esclusivamente l'a bbricato da uu allrn fermento speciale, che rive nel primo strato della terra , quello che permette la vegetazio ne, e elle per indnz1o ne banno ;;,;opel'to l:i-rc,t vent'ann i or s_ono i rlue celebri chimici e (i:;iologi Schlossing e .\l iintl . S1 può dire cl1e i: vero fabbricatorù <le' moderni es plosivi sirt questo corpu;;colo organico, cho i suoi scopritori non hanno nem meno potuto scernerc per i primi'; ch'essi cred evano Lrnsfo rmasse


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I NTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE A ltMI'NEL COllBA T T DIENTO

ALCUl:\E CONS1DERA%10N l

in ar~ ido nitrico l'azoto amm0niacale esclnsiv,nnenlc ; e che 0 1· sono pot~he sen irnane il professore Vinogradtsky del politecnico di Zul'i go polè estrarre e coltivare artificialmente; rna non io liqu idi for ternente:izoUiti , lJlHtle il brodo, sebbene soltanto in so luzion i di sali ntetallici pri vi ò'azoLo. Donde la con stataz ion e del!'erroneiliL dell'affermazione di Scl iJ o.,s in !af e Miintz sulla fisio logia del loro fermen to, e la certezza che questo a%orbe direlturnenle, e Collverle in acido, l'azoto atmosferico. Si può aggiungere ,~he tutto il regno an imale elle vive su lla supedìcie della térra e nelle acque deb ~a. la pro pria es isLer,za a questo c,o rpu,i~olo, rerrnent•> d;Jl nitro . chè dove esso manca. manca, od ù scar$iss ima, la vegetazione che nutre gl i an im ali. L' intelligenza dell' uomo ba ora convertito nei più potenti mezzi di distruzione e he abbiano mai esisti Lo il proc1oLLo che di rellamente, o in modo rnediat,l, più provvede alla propria, come alla vi ta di lHtti gli esseri organiz;r.ati. }fa sotto qualunque form a l\1zo lo costa ora in commercio poco meno di due lire il ch ilogramma. La balisLiLe, che è essenzialmente Lraslonnazione di acido a;r.otico, con lunghe e pericolose preparazion i, lia un prezzo assai elevato : lire 8)W i! chilogramma . La poh'ere nera può dirsi costare in media t1na lira il cli i lo . Essendo la balistite 4 vo lte più pou=mte, e (}uindi, per averne parith d'effotti, bastanàon e il rpia rto dell a po lvere, i·I éosto rdati vo cl8i (lu e agen ti può dirsi sta re come uno a due. Ho affermato, in com incian do il mìo dire sulla nuova tecnica de!ie armi portati li , che !!l i effeui di essa nei vari eserc,ili europei so no , o stanno per divenire, equival enti; e ho aggiun to che con l'adozione della cartuccia a balistite mod . ,J 890, che meglio dell a cartuccia antica utili zza la pit:e0 lezz:1 del ca li bro delle nostre armi, noi siamo in condizioni buone, ri~petto agli altri eserci ti, e che c~olla nuorn arma saremo in cond izi on i migliori di tutti. Poche cifre va lgano a dimostrare qneste cose, prendendo per paragone i fuci li nuovi francese e tedesco. La raden;,,a del tiro, qua li tit p,·incipale d'un'arma da guerra, specie per le pic,~o le distanze, mi:;uriamofa dall'rtllezz;t a cui

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per ogni distanza arriv,1 il proietto , cioè dall'oi·dinaLa massima del Liro. I>iù qnest.'orclinata è piccoh, e più il tiro è radente, e l'arma pregevole. A 400 m11tri il fu cile Lebel ha metri 0,80, il tedesco metri 0,90, il no,tro attuale · metri ·I ,·17, il nostro avvenire avrit metr i 0,70 circa. A 600 metri il' Lebel metri 2, 39, iI Ma nser metri 2,50, il uostro attuale circa 4, metri e il nuovo metri 2,1 i. A 800 metri il francese urnl.ri 5,20, il tedesco metri 5,4-0 e dei nostri, l'attuale metri 7,G5 r~irca, il nuovo m. ,5,08 . .Col crescere della distanza perman e il vantagl{io della noi,tr,1 arma nuova, e aumenta sempre più la curvaiura del tiro della nuova palloHola moìello 18!)0, natnralm ent.e, dacché es,a non ha che 16 , ~ramrni di peso , e cioè non ha che di 0, 187 il coefficiente bali stico, che è invece di 0,2Hl circ:1 per le palloLtole fr.1ncesi e ted<~scl1e. Ma al di. là dei 600 o dei 700 metri, questa rndenza non ha piìt c.lie nn valore assa·i rela ti vo in ;rnerra per le armi pori.rii.ili , e in t,1luni casi, ad esempio nel tiro contro truppe dispo~te in terreno ;;cciden lato o ondtÌlato, può giovare a verne meno. l.'es~enziale è di averne abbastanza per le piccole rlistanze, all e qual i nei comhaltimen ti il fuoco è li pi ù intenw, e non si può convenientemente regolare con salve di prova, e quao<lo a pena si può preten dere che il sold:1to punti nel ber$aglio. Sino a GOO metri, l'errore di distanza, o-,sia èl'alzo , che si può comme ttere impunemen te, pur coìpendo l'aVl'ersari o, ò poco differente tanto per il tiro co ll a nostracartuccia modello '1890 , quanto per .quelli dei fu;~i li fran ces i e tedeschi , ed è, e rimane costantem.ente ad ogni cli:;tanza , maggiore per· il nostro i'uci le in istudio. Altr:o, dato importante. specie alle di:;tanze del tirn in!lividunl e,. è la .giu$tezza del tiro. ~fanchiamo de' dnti di giustezza del fnci ie Lebel, che i francesi non ha.n resi di pubb li ca ragione, fnr,e pcrchè, rispetto a quel li d'altri fuci li , sono scadenti. Non è questa un'ipotesi gratuita. Da lle ta vole di tiro dei cannoni da camp:igna f1\1nces i ri levasi infau.i come la loro giustezza cli tiro colla: polvera PN sia a un òipresso come quella de' nostri cannoni da ca11:1pagna co lla polvere nern, e se mai pi ullosto inferiore, benchè


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ALC UNE C0NS1DEllAZIONI

sensibilmente ma~giori ne siano le ,,efocità. Ora. la nostra balistite, come ho già accennalo, dan na gi ustezza di ti ro molto piu grande della polvere nera, ~ q11indi la J> N fran cese è molto iuferiurn all a bal istite, di cer to, nei cannoni, e, a più fo rte ragione, an cltc nei fu cili. Invece del fucil e frauce;;e prendiamo o. paragon e d1~i no stri, insieme col tedesco, il nuovo fucile au;;triaco, culla po lvere recente, la Schwab. E a misura della gin:;tezza del tiro prendiamo le dimen · sioni dei reltall!,(oli co ntenenti tutti i p11nti co lpiti, di serie di ~l) co lpi co nsecut ivi. Dalla larghezza di questi rettangoli .potremo ricav11 re un criterio della bon tà dell 'arma , :;pe,~i e per quanto si rifer isce alla ri;.rn turn1 e della bu1ina stabil ità del pro ietti le nell'nria; dall 'a ltezza più specialmeule potremo arguire la bontù, la r~golaritù dell'elemento pro-, pnlsivo: la po lvere. ... A dimensioni minori corrisponde giu, tezza maggiore: .\ '.200 metri . Larghezza : fucile tede3co m. O, '20; austriaco O,30: nostro alLual e 0,6~. ; nostro nuovo O, I 9. - Altezza: tedesco 0,'20; austriaco O,.i-6 ; nostro . attua le O, GO; n UO\'O

0)!2.

A 300 metri. Larghezza: Lt:! desco 0,30; austri aco 0,18; nostro

all.ua le 0,!16; nuovo o.:)o . - Al tezza: tedesco O, ,Hì; auslriaco 0,84 ; noslro auua le O,!H; nuovo 0,3 4. A 600 metri. Larghezzn: tedesco O,G,i.; austriaco ·I ,50; nostro attuale 2,08; nuovo 0,,:1. - Altezza: tede:;co ·1,ft.U ; au:;triaco 2, .~·2; nostro attuale 2, I O; nuovo 0.82 . A ·I000 me tri. Larghezza: Lerlcsco ·I, GO; nostro attna le 3, 79; nnovo 1,50. -- Altezza: tedesco 3,0 I; nostro attuale ft.,08; nuoro 1,96 . A 1200 me tri. Larghezza : aus triaco 5, 60; nostro auuale 4,68; nuovo 1,lH. - Altezza: austriaco 8,00; nostro attuale ì,5 1; nuovo 2,no . 1

Da queste cifre ri sulta che per giustezza il nostro nuovo fu cile sa;·it il mi~liore, con marca tissima superiori lii, specialmente nel senso dt:ll'a ltezza del tiro, che è il :5enso più imporlante, superi orità elle

JN'l'ORNO ALLA N UOVA TECN ICA DELLE ARMI NRL COMl3ATT lMEN TO

107

essenzialmente si dere nlla ba listite : che il fu cile no.,tro mod ello 10/ 8ì co n la cartuccia model lo -!SUO è bensì per gi ustezza d i qua lche poco inl'eriore al nuovo l'ucilc te11 esco, nrn superiore in genere all'auslriaco, vincendo que;;Lo specialmente nel senso predetto dell'altezza. La penelrazi one nei \'ill'i mezzi resistenti che ha la nostra pa llottola modell o 18UO, com\\ noto, è a,;sai ma ggiore di quella della. pallollola modello I 8ì I , fi nora u~aLa da noi; è inferiore a qu ella delle più recenti armi , ma eccede sem pr(' , lino alle maggiori distanze, quella nccorrenle allo scopo del tiro di fu ci leria: porre fu ori combullimen 10 uomini e cnv,dli . Le penetr~zioni invece de ll;1 nuova noHrn pal lo tto la so no grandissime, maggiori di quelle 0Lten11 te coi fn cili forest ieri no ti. Confronli amone alcune co n quelle della pallottola Lebel, per esempio, alla clis lanzn di 200 metri: nella 1erra pigia ta la Lebel penetra metri 0,45, la nost ra. d,1 metri O,o4 a metri 0,6'7; nell'nbete, la Lebel metri 0,60, la nostra. da melri 0,90 a. metri 0,95; nella quercia, la fran cese penetra metri O, 18, la nos tra fino a metri 0,2\J . Son ritenute pari le pen etrazioni de lle ò.ue pallo!Lole nella lam iera di ferro, in 6 mill imelri , e nella lamiera d'a ccia io, in 4. milli metri . ~h in ge nere può dir., i che le pen etrazion i della nostra nu ova pul lottola sono ,l '.300 metri di dist,1nza d i qualche poco maggiori di quelle della pallollola frn ncese a soli 200 met ri. 1,: non è poca cosa! A concl usione pnò realmente dirsi cl1e mentre col l'arma nuova noi saremo meglio armal i <li tu1 Li, coll'arma altua le non swmo in gnari di ffererlli co ndizion i degli altri, $pecialmente alle distanze piccole, e che i var i eserciLi europei, iu questo momento han no, o stan no per avel'e t.utt.i un' arma press' a poco equ ivale nte. Ho eletto a studio : ùi questo momento. I progressi ùell'allività e dell 'in,,eo ramo dello scibile, trann e forse la " n no dell"uomo in- oo1ni n lettera1ur,l, sono in quest'epoca cosi rapidi, che p'lsson dirsi portentosi . E non vi sarebbe a stupi:·e che una q ualche altra invenzione, h.i~ata su princi pi nuovi, l' eni~se impronirnmcnte a perturbare l'equili brio attu ale iu fa tto di armam ento . Vedia mo stud iarsi e sperimentarsi con risultali cli'e, per e,sere doruti a primi ten ta-


rn-r01mo 108

ALCUNE CONS1D E RA7.l0); I

tivi , posso n ùir:>i sodd isfac enti, de' fuc ili ad aria compressa ('I), e de' f'ucil i ?.d acido carbonico, qual e fu tesl è proposto in Frnncia dal Gilford e provato da qnella commi ssione tecnica de lle rum i. Ver ora non sono, ques ti nuovi fu cil i, chegi nocauo li da fanciu lli, o lntl'al più buo ni per uso di caccia. Ma ricord ia moci che fino all a campngna del ' 6G si l'iteneva ge neralmente, e s.' insegnava anche nelle scuo le militari, ovnnque, tranne che in Jl rus-ia, essere uu giuocauolo, non un'arma da . guerra , il fuc ile Drryse, che invece fu cagione eHìcienle delle vitto rie prussiane di quella )!netTa. Appena po trebbe òir;;i o~gi e~;;ere una p ura fonl:i sliclteria d'im· possibil e trnduzione nell a pl'ntit:a, l'arma tremenda che Lord Bu lwer. il precnrson' di .Jules Verne, pone in mano all' imberb e razza {una n~ dell 'avveni re, Hma consisten le in u na sempl ice e ::;oltile bacc,hetta immagaz.zin ante enorme cruan 1ili1 di ener,:ia elettric:1 , quasi in e;;au rib il e, capace d i l'ul minare !'nomo i, tan1aneament.e a qua lunque di,;tanzn !

lU.

La nuova tecnica den·ai·tiglieria da campagna.

Mi sono alqunnlo, fo rse troppo, diJunga to ne l dire intorno alla tecnica dell e armi portalili . S ,rò più hrew: assai per quella dell'artigli eria da campagna, e mi li miterò ad accennare sempl icemente le cose più importanti, già no te a tutti. È stato dello d 1e se la carnpagn:1 del 'GG fu vinla dal fucile Dreyse, qnel la del '70 fu vin lll. essenz ialmente dal cannone prussiano . Il v11n 1aggi() princi pn le dell'nrtigli erin prnssiana contrn quella

(ti In Amcriea e in 1 1gh illC1T,1 l'nrono adottati g iò de i cannoni ad aria comp rcss,i, tipo Zat in,ki, per la Lli l'csa delle co, tt:. iY. d . A.

ALLA NUOVA. TECNICA DELLE ARMI N EL COl!BAT'l'IMEN'l'O

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francese nelh campagrw del '70 è noto non e~sere consisti lo tan to nella maggior potenza, permell ente il tiro da distanze maggio ri, quanto , e mol to più, nella mnggior preci~ione del Liro, che permise alla prima di sLabilir e e se~u ire cosl<tr1 temente delle rego le semp lici e pratiche per :iddivenire pron 1amen 1e, e in ogn i caso, all'aggiustamento del tiro, in base all'osservazi one òe i risullati del ti ro stesso; e anche nella magg ior celeritit del fuoc<J conce,,sa da l caricamento dalla culaua . È pur noto ch e i Francesi nel '70 ancora tiravano come ll' te mpi di (}ribeaural, pre:;sochè a crisaccio, senza curarsi della buona determ inazione dell'a lzo- di,,tnnza, e senza procedere a razionali corre1. iori i del Liro . Il caricamento da ll a cnl.11ta, e le no rme per l'aggin;;tamento de l tiro , so no ora, e da tempo, in possesso più o meno di tutte le :irt igli eri e, e tolte hanno un'esa tlezz'a di tì ro migli ore di qu ell a de i cannoni prU $Sian i ct' allora . Dal '70 in !flla molti perfezion:1menti furono inLrodotti . non tanto nell e ar1igli erie, qnanlo nelle mun izioni, per au men tar~ e la giustezz·1 e l'effic11cia de l tiro. Nel '70 i 1' russ:ani avevano i proi;ttil i muniti, pe r il fo rzamen to, d'una ca micia di piombo, e fece ro scarso uso dell o shrapnel, che ò di tan to van lal,!gio sulla granata nel tiro contro truppe, perchè nell o sco ppio ;; i divide in mollo rnag,•ior nu-· ~ ero di parti, e con regolarità mollo maggiore, e perci'.;è, scoppiando in aria, la sua cfficac;a è fJlWS i indipendente dalla natura del lerreno occup,1 1.0 dal bersaglio . Ora i prniellili so n muniti di co1:one di fo rzamen lo di rame, che conseutono nna gitB lezza assai maggiore che non le cam icie di piom bo, e lo shrapnel è di uso prin cipal e in- t.ulle le artiglierie. E di più, questo proieltile è quasi da lulli ora formato con lamiera d'acl~iaio. la qua le, me ntre dà suflicienle resist.er1 za contro le rotture fortuite ne ll' in terno dei cannoni , fo r!lisce una c,1paci1 it ma,rgiore, e quindi permette l'a !logamento di prdlette in assai rnaggi~r numero, clt e non l'an ti co sh r;i puel cli ghisa . Alle irnperfelte spolcue a tempo sempli ci del '70 sono ora sostituite da Ltllti nuove spolette a doppio effetlo, a tempo, cioè, e a pe'.·cussione, di uz.ione as$ai più sicLJra e più precisa di quelle pmne . Può dirsi che il tiro degli sh rapnels attuali sia a parità di c:ilibro di effetti quattro volle più grand i che non fosse quello degl i shrapnels prussiani del '70.


110

INTORNO ALLA NUOVA TEC NICA DELLE ARMI NEL COMHATTIMENT O

ALCUNE CONSIDEnAZIONI

Le antiche grnnate a pareti semplici, e producenti nello scoppio picco! numero di grosse schegµie, f11r onu sostiLui te da grnna te a doppia parete, l'esterna continÙa e di grossezza nppena sofficient.e a f(aranti re [;1 resi$tenza del proiettile nelì' in terno del ca nnone durante lo sparo , l'in terna costitui ta da anelli a ::;e~menti, tracciati e predisposti a regolare rottura. Con cio s' ouenne un aumen to del numero delle scheggie, e degli effeui del tiro co ntro truppe, effelli che possono dirsi molto più che doppi di qnelli deì le gran;1te prussiane del '70'. Un ulteriore aumento di potenza, oltrecchè i v:.1r1taggi della soppressione llel fumo, ricevono ora le nn iglieri e da ca mpagna dal l'a dozion e irnnerale dei nuo vi esplosivi . in soslituzi one della leQ'.gendaria polvere nera. I nuovi esplosiv i infa tti, e più specialmente la , nostra IJali:;tite, come hanno climo,;trato recenti ed estese sperienze fauesi a 1:Ieppen da l Krupp, sono capaci di imprim.ere a' proietti , veloci tii assai maµgiori di quelle fornite dalla po lvere nera, seuza oltrepassare nelle tensioni interne de' gas, cioè oel tormento prodotto al materiale, i limiti di resistenza per i quali esso materiale fn costruito . Così Krupp, r egolando opportunamente la grossezza òe' grani di balistite, e mescolando nelle cariche grani di diversa grossezza, è rin:;cito a portar le velocità iniziali dP;i cannoni da campagna sino a 500 metri~ con le si.esse pressioni massime di 2200 nt.mosfere, e ciò pur avendo minori i rinculi e i tormenti sugli affusti. Io Francia la nuova poh·ere Wìeille pare che meno bene di altri esplosivi si presti a Lnle aumento di velocità, dacch0 furono a.dollate cariche equivalenti alle anti che. Anche da noi pare si vogliano ad ollare per i nostri allual i cannoni da campagna le carìcl1e equivalenti, formandole con fili lunghi come gli attuali cartocci, e di grossezza differente per i cannon i da camp:igna e per quello da montagna, disposti contro il sacchetto del cartoccio, in modo da lasciarne un vuoto interno. Questa disposizione è necessaria, daccliè per la lunghezza della camera dei cannoni conviene che i nuovi cartocci siano lunghi come gli antichi, henche costituiti da circa il terzo di materia pirica. Colle velocitil pari alle antiche, e con minori pressioni massime interne, si sarà certamente ancor meglio garantiti che in passato ('

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11 1

contro le ro'Hure fortui te de i proietti nello sparo, e contro i guas1i dei cannoni e degli affusti. Con~ro tru·ppe postate a riparo diet.ro ostacoli molto res isten Li. il tiro dell'artiglieria del '_1'0 era impotente, o quasi . Coll'adozione di shr-apnels a carnera posteriore, per l'avvenu to aumento della radenza del cono ~j dispe1;sione. delle pallelte e delle scheggie pro- · dotte dallo scopp10 , la dett,t 11npotenza ebbe anche .un notevole incremento. A rime<l iore qnest'inconvenienle l'artiglieria german ica ha adottalo un nuovo . tipo di granate a hossolo d'acciaio. mun ite di spolelle a doppio efietLo, e caricate con un poi.ente e~plosivo, capace d' i~1prirnere all e sçli eg)!iedell o scoppio Lai velocità da ottenere, di~esi, una pro iezione retrograda, e poter col pi1·e da teri:ro le trnppl} coperte. In Francia., recen1i~simamente; sull'esemp io dei la· Germania, furono ndottate granate- mina da carnpagnn , lunghe i calibri, d'acciaio, cariche di cre.,ilite, al medes imo scopo di offende r truppe al ripar.o, e di più allo scopo di inr~endiare edifizi di qualche resiste11za ( 1). Per il tiro contro :rnppe coperte in campagna alcuni eserciti hanno adottato de' mort,ii da cnmpagna. In Russia, si sa, già erano formati 2 reggimenti d'artigl ieria armaLi di ·mortai, e di questi giorni e venuta notizia della fo rmazione d' un terzo di detti r·eggimenti. Aoche noi abl)iéimo adottato da qualche anno il mortaio di bronzò da 9, che lancia i medesi mi pro ietti del cannone dello s~ess~ .c~libro, da campagna, e recen temente la granata esplosirn d ac.c1a10 del calibro medesimo . -Non . credo si voglia impiegare il mortaio, come fanno i Russi, colle. truppe mobili, sibbene solo in postazioni fisse di forti o passaggi. Per il tiro di campagna contro truppe coperte, specie collo shrapnel abbiamo sperimentalo or son due anni delle cariche ridotte, come già avevano tutte le artigl ierie, ma non con buoni risultati, essendone risul tala troppo scarsa la ...,uinstezza del tiro . 1

d'a({). 1,n Austria, e presso altrlc,erciti, si st:irmo ora sperimentando de' nuovi shrapnels P ~ciaio, a camera posteriore, caric,1t: con poten ti esr•Iosi.vi, capaci d'imprime,·e alle 1 a! ;tte.del proietto la velod là d'ollrc 800 metri. Si asscvenL che i nuovi shrapncls au::;:~1 siano di potenz,t più che doppia, a parili! (l i calibro, d 'ogni migliore shrapnel N , d. A.


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INTORN O AU,A NUOV:A 'l'ECNIOA DEf, LE ARMJ N EL COMBATT IM E NTO

A LCUNE CONS!DERAZlONl

:

Alle mitragliere, che in mano dei Francesi nel la campagna. clel ' 70 fecero cattiva prova, t> cb e di parecch ie specie fu rono ovun;i ue aclo ltate quasi escl usivame.nte per la difesa avr icinatn di pu nt i rortilicali, o di streLti passaggi, specie alpestri , si sono preS$OCl1ù in tull i gli eserciti sostitui ti per le1ro ppe mobil i ca n11oni da campagna a tiro rapido, òi picco! calibro. Si disse già che in Cermania l[llesti ca nn oni, il cui ca libro raria gencrn.lmenle dai /4. ai G centimetri, sia no stati dati diretlamcute alla fa nteria. Mig liorie più recen1 i n1Jtizie farehhero credere inrece c!1e col1t si sieno costituite numerose batterie speciali, come paro sia sltilo fa tto anche in Francia. In Austria, e pare anche in Germani a e in Francia, i cann oni a tiro rapido si 1·ogliono sostituire a' cannoni ordinari nelle batterie a cavollo (,_I), e noi abbiamo testè anottalo i cannon i a tiro n)piùo l'iord enfelt da 4i rni llimeu·i e da ;n mi llimetri di ca libro, non si conosce ancora ufficialmente con quali intendimenti ci rca il loro impiego . La rapidiià del ti ro , che v::u·ia dai ·15 ai ~O colpi per mi nuto, la leggerea.a e la maneggevolezza di questi nuovi congegni <la guerra, dov ute nlla piccolezza del cali bro, e la mob ilità cl1e ne consegue, li l'anno prin cipalmente alli nil 'azioue col la cavallel'ia, e all 'accompaguamen to della fo nt er ia movente all'attacco, nonchè alla più gaglinrcla difesa av11 icinata dei punti àttaccati. ~aturalrnenle la piccolezza del calibro li rende, all edistam.e con· sidernvol i. di poca potenza , relativamente a <Juella dei cannoni ordin ari da campagna, che qui ndi non p O$SO n sostituire convenientemente, salvo e.be per gl' impieghi speciali che ho testè accennati . I tipi di cannone a Liro rapido ora adoltati sono in genere : quello Hotcltkiss, il cannone- revolver, il primo di tal genere, com· parso or so n pi(t di dodici an11i; il ~ordonfelt, adottalo da noi e

Cl) Per •tuan to si riferisce alla. Germania o all'Austria. queste notiiie non sono ora conferma te. Pare inrece che in Germani.i le batterie a carnllo abbiano avuto lo stes;W materiale delle batterie mon tate, con poche modificnzioui; e cho in Austria per le l,:1t· tcrie a cal'allo si stia studiando un nu o,·o cannouc loggiero cl,t mi lli metri 8,7, non " cal'icainento rapido. ,Y,

et. A.

.

.

113

.. io Inghilterra·; il Gruson di primo modello, che pare sia quello ·· stato preférilù in Hermania; .il Lipu Ma:1.:im in Au5ti'ia. · · Altri .tip i, recan ti sen sibili aumenti di potenza s·ui·primi, dicesi, si ,stanno ora sperimentando con molta for tuna . Così in Germania il nuovo Griison, o per: dir meglio i nuov i 1;riison, dacchè sono pa:recchi , ·e che ra ggiungono perrino la ra piclitit di ,1.0 co lpi per minuto, e quelli costruiti ad _Essen dal Krupp; in Francia quelli modello Canet, estesi .fino al cnli uro rli 12 centimetri, e quindi clestinati anche aWarma·menLo delle piazze fo rti, ai parchi d'assedio e alle navi da guerra; rruelli Thronsen. in Svezia ; Armstrong in Tn ghil terra, e. pal'ècch ì altri.· ·· Le migliorie che ho accennate, e l'ado1.ione .dei cannoni a tiro rapido, per quanto· importanti , non sono certarnen te t:il i da operare una radicale trasformazione dell'artig lieria campale, la quale presso ogni esercito al cl i d'oggi, ha, o sta per a~sumere .. una effici enza pressochè uguale. Altre inno vazioni sono ora ·ilio stndio, per le qua li può dirsi che forse in non lontano avrenire tulle le artiglierie da campagna dovranno radicalmerite Lra, formarsi. Intendo <lire dell' introduzion e in servizio .di affusti corazzati, di alfnsLi a rinculo soppresso , e, più che <l'ogni altra. innova1.ione, di matr.riali alla Stanhope. Non son veramente novi tà neanche queste,. specie la più importante, l'ultima. Forse il pri mo esperimento di affo sli da campn , corazzati a dil'esa del tiro di fucileria e <lei ti ro a shrapnel dell'artigl ieri a, e a r-inculo . $8 non soppresso, asrni dimin uito, fu frtt.Lo dtL noi. int.oru n all'80: per proposta del capi ta:i.o, ora colonnello d':m iglieria , Riancardi . Quel materiale allora. non sodrforece, pnrend o s11perl111a la corazza , e troppo comp romettente la resi:-;tenza e la conservazione del materi~le, l'azione d'un vomero fren ante il rinculo, simil e a quflllo allora 1l1 prova in Rossia col materiale Engel hardt, a sala scorrevole e èt cuscinetti elastici. )fa il prohlema fu ripreso dalla casa Griison in Germania che di q~esti giorni e., perimcntò , inna111.i a dele~nti di tulli gli 'eserciti d Europa, dei materiali costruit i su' due principii che ho dello, e clie dalle relazioni pu bl.Jlicat.esenc i'> i deve arguire abbia no dato risultati molto soddisfacenti. S-

ANNO X:t XY JI , VOI.. l.


114

Al,cu::,:i,: COi\~ l DEl!,\%10Nl ,

INTORNO ALLA NUOVA TECN ICA DELLE ARMI N EL COMBATTIMENTO

Il bisogno infaLLi di prote.((gere i serventi de' pezzi da campttgna da' tiri del la ru<:ileria, e da quelli a shrapnel, si è r,rno impellente dal grande aumento di efficacia che questi hanno ora ass unto. La ·soppnissione, tota le o parziale, del rinculo del pezzo nello sparo, porta $eco un gran risparmio delle forze dei cannonieri, e la possibilità di aumentare grandemente la celeri tà del tiro, ora non pi11 imped ita, come pel pa:,,sato, dal fumo dello sparo . Ma l'innovazione più radicale, come ho detto, ò quella del mater iale Stanhope. precon izzata da anni come di generale adozion<~ nelle artigl ierie d'un prossimo avvenire, dal nostro illustre generale Caval li, al trionfo della quale egli molto opei·ò, e dedicò poscia l'nl· timo dei suoi lavori. .É nolo che il materiale Stanhope è di tal guisa da permetterr lo sparo del cannone senza disunire i due treni della veuura, e senza ~tacc,irne i <:ava ll i. Un materiale co nsimile l'hanno da molti anni gl' fnglesi, specialmente per il loro esercito ~oloniale delle lnctie. Noi, secondo un t.ipo proposto da.I prefalo generale, l'al.Jl.Jiamo sperimentato nella guerra di Crimea del '54- 55. Or so no poch i ann i un nostro distinto ufficiale, il maggiore Cla · v,irino, all'ultimo progetto del Cavalli propose sostanziali modificazioni , al io scopo essenziale di usufruire t'utte le migliorie che I.a progredita indnstria mct.all urgica pnò ora fornire ()neste proposte che consi,;tettero in uno studio particolareggiato , minuto, di tutto il nuovo materiale, e che in snnto videro la luce sulla nostra liicislli d'Arti,r;lfo1·ia e,C-mio, non furono da noi assoggettate all'e:;periment.o. Ora <lai resoconti delle ulti me speri enze, che direi intern:1zion~l f, fatte~i al poli gono di TungerhiiU.e dalla e>tsa Griison. l'ilevasi come un. materiale cous imile sia stato l'og ·· gett.o dellR maggiore attrattiva, allzi di veraammiraiione , per parte di tutti i delegati delle varie potenze. !>are infatti che siano st:iti felicemente tradolli in pratica tulli i des ideri de' vecchi e dei nuovi costrnltori di materiali per l'artiglieria da campagna. Tal material e consiste in .un affusto corazzato, ·a rincu lo sopp resso, permettente il tiro senza la disunione dell'avan treno, e non soltanto nella direzione normale, cioè secondo l'asse del la vettura, ma con un'incl inazione che può ginngere fino a !)O°, ci,lò iìno a che il piano del tiro riesca paral lelo agli assi delle ruole. La bocca da fuoco era un

115

ca~mone a tiro rapido di nuovo modello del G-r1ison. da i57 milli metri capace di 40 co lpi per minuto . No~ è ancora ind iscussa la convenienza dell'impiego taLLico òi questo nuovo materiale, che il (~riison ~estina alle. batterie a ca.v~llo . Alcuni, fra cui il generale Brialmont, Il celehre ingegnere milttDre beloa, lo ritengono solamente conveniente per cas i speciali , cruali, esempio, come ausiliari entro certi limiti della difesa delle fortificazioni permanenti; altri in\'et.e, e fra questi il gellera l~ von Sauer, il chiaro scri ttore tedesco , lo reputano mollo collven1ent1~ per l'artiglieria a cavallo . Non è improbabile che qualche potenza acco lga ques to nutorevole consiglio, e introduca i nuovi canno ni ne!l'arligli eria a cava llo, pur mantenendo le batterie spec iali che con tal materiale si s:eno già formate, come destinai.e essenzin lmen te a manonare colla fan teria. È ovvio d'altra parte che, quando coi vantagg i di un materiale simi le a quel lo Griison non si cada nell 'inconvenien te d'un peso eccessivo, e in quell o di trnppa compli cazione di cos~ruzione e di manovra, vi sarebbe ogn i convenienza di ricorrere a tutti i perfezionamenti possibili , seguendo la vi,l tracciat,Ldal Griison predetto. Quando anche noi , per necessità di co,c , aflìne di non essere troppo inferiori alle altre potenze, creassimo con cannon i a tiro rapido delle baltene a pied id eslinale alla fanteria , e r,arnbiassimo l'armamento attuale delle poche nostre batterie a cavallo. allora fo rse il cannone da 7 non i,.vrebbe più sullìciente ragione di esistere; la sua soppressione anzi diventerebbe necessaria, non foss'alt.ro, per ri durre la moltepl icità dei munizionamenti, che in campagna. costituisce una seria diffìcollit . E si tornerebbe cosi all'antica di ,·ìsiont~ dell'artiglieria da campac,na le,rnera e artiglieria da [)Osizione, quest'ultima o , in a1·tialieria r <'>() {:.· unicamente cos tituita dn cannon i r.a 9.

pet

Un'ultima parola su lla nuova tecnica delle armi da campagna. Un nuovo elemento sta per introdursi, capace per sè solo di s,.·onvolgere tutto l'edifizio della tatt iea moderna, voglio dire l' areostato. L'adozione di esso, fattasen1~ da tutti gli eserciti, non ha avuto fin qui .altri sc::ip i che quello delle osservazioni delle mosse nemiche,


11 6

ALCUNE CONSIDERAZIONI INTORNO ALL A NUOVA TECNICA, ECC.

e secondariamente quello di permettere le comunicazior:ii dalle piazze bloccate ai corpi manovranti all'esterno. Si dà òra come cosa certa che in Francia ii' maggior Renard applicando all'areostato, giit proposto gal Renard ,medesi mo e dal Krebs, un motore elettrico di sua invenzione , capaçe di fornir e la forza di 70 cava ll i-vapore per I O ore co nsecutive, col solo .peso di ioo chilogrammi, sia rioscitù ad ottenerne In perfe tla direzione. La sorgente elettrica sarebbe fornita da accumul atori preventi vamente caricati . ~otiiie di consimili tentativ i, che si dicono coron·ati da bu oni successi ,. giungono ora pure dall'lngbi lLerra e dalla Svezia. E pare rea lmente non potersi più cluh itare della possibilitit di risolvere per gli usi militari il problema della di rigibilitiL degli arco~tati col mù zo di motori elettrici, slante i grandi perfezionamenti che dalla prima _invenzione del Planté già si sono introdotti negli accumulatori. 'In Inghil terra anzi è vivamen te propugnata dal generale Hutchinso n, pc·r mezzo· della stampa, l'idea di convergere sugli areostati e sui ballelli so ttomarini ogni studio di perfezionamento dei materiali da guerra, dacchè, assevera egl i, in lireve tali apparecchi M t1uisteranno una po'tenza cosi grande da rendere inutili le poten~i artiglie rie, le for tificazioni e le navi corazza te .. Senza correr tanto colla fan tasia ed esagerare snlla potenza di quegli apparecchi da guerra dell'avvenire, e rite.nere senz'altro che le fu ture guerre saranno esclusivamente combattu te sotto i mari e su per l'aria, si può per nitro fin d'ora nffermare che non è im probabile che nella prima campagna di guerra si abbiano a vedere gli areostati dirigibi li e armati, esercitare una grande azione sul modo di co mbattere. Fin dall o scorso anno intnnto l'artiglie ria gerrnnn ica ha :1dollate delle :-;peciali regole di tiro contro gli areostati dell'av Yenario . (Continna)

G.

l'.ORXAIIA

Tenente colonnello ,1e!t' tt 0 a1·tiglie1·ia..

RASSEGNA POLITICO·MILITARE

Il !891 e il t 892. -

Uicevimenli di C.'lPO d'anno. - Gli italiani al Pantheon. - Camera e Senato. - L'evoluzione dell'estrema sinistra. - Il progetto <li legge sulla leva. L'Eritrea. - I protoUorati dell'Oceano Indiano. - l trattati commerciàli. - Le parole di 1>ace venute dalla Francin. - li discorso doli' lmperntoro.,d' Austria. Francia e Bulgaria. - li Marocco. - I.a questione cgizian:i.

Il 489~ rimise in tatto al 1892 il fascio di spine avuto in conse[ina dal suo predeeessorc. Nessuna delle grandi questioni internazionali che da qualche anno. minacciano la pace è stnta risolta. Se oggidì se ne parla di meno ed appariscono mono minaccio~e. si è pcrchè ai periodi di vivacità succedono periodi cli rila$samen to ed ora ci troviamo appunto in uno di qnesti. Ma siffatti periodi durano poco e i governi lo sanno; perciò, inneggiando olla pace, contintìano i preparativ i di guerrn. · La Francia, dopo avere portato il suo esercito all'estremo limite cousentitole dalla cifra della sua popolazione ed nvere speso somme enormi per armarlo ed istruirlo, rivolge orn le cu re· specinli alla marina ri masi~ alquanto indietro, per erroneo indirizzo nel le costruzioni, durato parecchi anni, e non v'è du bLio che, coi mezzi di cui la Francia disp.one, presto avri1 ri pnrato al tempo perduto e reso la sua tlotta formidabile sotto tutti i rnpporti. In Austria si sono recentemente votati nuovi crediti militari; la Germania si prep~ra a fa re altrettanto; la I.lussia, malgrado la carestia, non tralascia di fo rmare sempre nuovi riparti di truppa e aumentare le sue fo rze nelle provincie occidentali é ·meridionnli dell' impero . In It.,lia soltanto si tesi:na.; ma non perchè la fi ducia nella pace si:i maggiore ché altrove, sibbene perchè maggiori che altrove sono le


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strettezze fioanziMie. E pur lesinando si attende a quei ritocchi e mio}ioramenti che possono farsi senza aggraYare il ùi laucio. 0 I sovrani ed i governi sonG animati, in genernle, dalle intenzioni più pacilkhe. Lo dicono e ci si può credere, perd1è ne dàuno fH'OYa ngni rriorno ·' anzi r1ucsta loro fJrudenza facil mente si comprende cln cln eone . sideri le conseguenze spl1ventevoli che potrebbe :nere oggidì u11:i guc rrn in Europa . Guerre n cuor leggiero, dopo il "870, 11011 :;e ne in1r:-1preudono più; neppure dai francesi. . . _ . . Senza rruesta buona volontà dei Sovrani e dei loro cow,,ghen, senw questa sa lutare piiura di tutte le persone responsabil i clel!a sol'le di uno Stato, la guerrn scoppierebbe clom:rni . Quasi ogni giorno rrn,ee 1111 incidente die, uell'attnale si tuazinue d'Europa, potrebbe: essere occagione di guerrn, ma nes,mn-:. s'affretta a coglierla; anzi appeih, in qualche pnnto si ml\nil'esta una foyilla, tutti accorrono colla secchii per smorzarla prima che si sviluppi l'incendio . , Ma quando le cnuse rest1rno, le occasioni ritornano; se il fuoco wva sotto la cenere, le faville si riproducono, e capita il momen to iu cu i nessun sovrano, nessun governo; per cpw nto p11cifico, può sacri ficare al la p11cc l'onore e gli interessi del paese. Frattanto l'Europa presenta un a;petto curioso: fH\ce perfetta e armamenti non mai veduti . Perchè tanto apparecchio d'armi '? L'antico buon seuso avrebbe risposto: per adoperarle, cioè per combattere. l i nuovo invece risponde : per non combattere, cioù per non adoperarle. Ed è proprio così. L'esercito par q1:asi tliven1n to un'arma difensi ni, 1111 correttil'o, no ca lmante contro b nervosi tà del pubblico e gli effetti di quelle due armi veramonte offensive che sono diventate 111 parola e la stampa. Talvolta sorge una quistione che gonlì11ta dalle solite intemperanzp, di lingua e di penua minaécia' cli mettere a soqquadro l'Eu ropa; ma poi a poco a poco tutto s'acqnet11; gl i animi si ca Imano, le ire sva porano. Si ripete il mirncolo della montagna che ha pnrt.orito il topo . Chi ha fatto il mirncolo 'I L'esercito stando coll'arma al piede. Gli avversari sono forti e pronti, l'esito clelln lotta è inçerto, certi i sacrilìzi, immenso il !fopendio; pensiamoci bene. Si po:;;:;0110 mostnire i drmti alla Bulgaria, ma i tedeschi, per esempio, con viene guardarli con rispetto. Co::.ì ~i verifica la sentenza di )Ioltke iI quale disse: oggidì bisognn es:;ere fo rti, se si vuole po ter e1·itare la guerra. Epperciò il ·I 892 ci trOYH in queste condizioni : tutti vogliamo la pace, e per meglio dire a tutti fo paura la guerrn , ma tutti e' inge-

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gninmo di metterci addosso quante più armi pvssia mo portare, e gareggiamo nell' imparnre ad adoprarle iu modo da ottenerne il mnggion: effetto possibi le, e così facendo, ci ten inrno reciprocamente iu ri spetto. Ondtl ·gli eserciti, per il momento, possono defìnirsi : le scutincll,: ilella pace. . È un bene? È un male? I fì loso!i ·umanitari dicono che e un male; gl i economisti dicono che è uod rovina ; i nostri radica li dicono che è una infam ia. ~oi ci contentiamo di dire che il un prodotto dei 11ostri tempi, delle nostre • condizioni, del nostro grado di ci vilti1. È un frutto di stagione, e troppe cose bisò;,:nereùbe cambiare nel mondo plff nverlo più maturo o più acerbo. forse col 1empo cambier:rnno, ma per ora è coc;i. E senz.i pretendere ad indovini, po,si:.11no predire che, se una gu,•rra non interviene, si scriveril fra un nnno, sulla tomba del ·1892 lo stesso epit;iflìo che da q_ualche lustro si scrive sulla tomba dei snoi predecessori: nacqu,e, visse e mori ·nel seno del la pace arrn:itn fino ai denti . Il primo dell'anno, nell.i reggia !lei Qn irina lc, le LL. l\'I.M:. il Re e la Regina ricevettero, come d'uso, le rappresentanze del Sena10, della Camera, del Consiglio di Stato, !folla Cortn di Cassaiione, ecc., ecc . Alla rappresentàÒza ·delln Camera, dupochò l'on . Biancheri ebbe letto l'indirizzo di nugurio, S. 111. rispose contraccambiando gli auguri, espressione sincera dei voti del pae:-e, il q1rn lHnon tralascia occasione per dare prova elci suo affetto al Re ed al la dinastia ; quindi aggiunse essere ·lieto di constntare che la pace è assicnratn, e ch<i ciò pone l'I ta lia in grado di compiere la propria missione, tanto pìLt facile inqnantochù fra dinastia e popolo regna la migl iore arrn9n ia e vi e unità d' intendimenti. Il 9 gennaio, anniversario della morte cli Vittorio Em11 nuel~\ si recarono al Pantheon, per pregare ,;ulla sua tomba, le LL. i\fM . il Re e la Regina ed i Principi rea li che si trovav11no;, 11oma, cioè, il Duca di Aosta e il Duca degl i Abruzzi ; più tardi vi si rc!:nrono la Giunta municipale e tutte le nssociazioni liberali della città . E una . scena che si ripete ogni anno, cpperciò rinunziamo a de,;crivcrla. L'anniversario del 9 gennaio non ii di quelli che c::1dono faci lmente iu oblìo. ' Quel la data ricorda, nella :,;torin d' Itn lin, uno dei più. grandi lutti dr.Ila nazione. Spariscono ad uno ad uno tutti i collahoratori del Gran Re, e forse qualcheduno è già obliato; m:i restii viva nella mente e nel cuore del

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popolo l'im magine di Lui, che impersona tu1tà l'cpl)tn del nostro ri:;orgimento; di Lui, che pre~o il Piemonto ùopo Xo vara e lasciò l'Italia con Roma capitale. · . Vittorio Emanuele è ima di quelle fi gure gigantesche che ci guadagnano ad essere ved ute d:i lontano ; l:i sua gloria cresce quanto più ri. alìontaniamo .da Lui, e vengono in ]ul'e i fotti intimi della i1ostra ~toria. I monum·enti a Lui si molti plicano nelle città cl' Italia, iiw il più Le\ monumento alla Sua glori:i ù quest' Itali:i stessa che si consol id:i OI?ni giorno. E per quanti sieno i nostri guni, guardando il puuto da cui siamo par- · liti e quello a cni ci troviamo, si resta meravigli'a ti noi stessi d'avi:rc camminato tanto, ed il. pensiero vola riconoscéi:lte a chi ne fu gui,la nel l:t p:irte più difTicile dell'.ispro cammino. Pochi giorni pri ma di morire Vi ttorio Emanuele di~;e, itt un di scorso fam l)so : r l'Italia de11e e:-sere ri speuaia tl temuta . , El' l t.11:., ha fotto tesoro di questo consiglio, e, pur seguendo rp~clla politira :iuincntementc pratica e conciliutrice dalla qua le non h;1 deviato m;,i per volgere di avvenimenti e mutarsi di uomini al governo, riò forzù quanto potette f suoi ordinamenti militari, e oggidi si sente forte e padrona dei propri destini L'Italia è, come Vittorio Emanuele la voleva , non soltanto risp·~ttata , ma nuche temulll ; lo è per le sue armi di terra e di mare, a procacciare le qua li nou ha indietreggia.lo diunanzi a nessun ~acrilìzi11 ; lo è per la saldezza delle sue alleanze; lo è per ·la c.o:;tanzn con eui prosegue quella missione di civilt~ e di progresso nel cui nome è risorta ad unità di nazione, lo ò per l' intima unione d'in tere~:;i e di sentimenti delle varie· pro,·incie cl' Itali,, fra lo.ro e di tutte e,)lla Dina:;tia che ci regge. • Chi ci avrebbe d1:1to qualche decina d'anni fa che i francesi avrebbero fortificato formidab ilmente le Alpi per timore di un'invasione italiana? Quando Napoleone I p;issò il Grnu S. Beruurdo, i suoi adulatori dissero che le Alpi erano tutte meravigliate di vedere tau ti armati ca lcare le loro nevi. Ma se è vero che le Alpi qua lche voltn sentono meraviglia, devono essere molto più mera.vigliate adesso noi vedere i discimdenti di quelli che hanno passato il Grati S. Bernardo, fore ta o Li apparecchi per ti more di un passaggio a rovGscio. Nelle poche sedute che la Ca mera tenne aucora nel mesc di di cembro dopo quelle di cui abbiamo fatto cenno nella ultima Rassegna, si discu~-

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sern leggi non altinenti a cose milit11ri. Nella seduta del 18, discutendo~i ·la legge sui provvedimenti fi nanziari, detta del catenaccio, obbe occasione di prendere la parola !'on.Ministro delli1 guerra .per risponderr all'on.Ellen·à;,che incideotalmente aveva osservato essl!rvi contraddizione tra le dichiarazioni fa tte io passato dal Min islro stesso e gli attuali stanziamenti str11òrdinari del bilancio dello guerrn . . L'.011.,Pellòux.dimostrè. non esservi contraddizione alcuuo, perchè poste· riormente ·a qlÌelle dich.iarazioui, ve no iurouo altre iu cui si disse 1:he il Miq\stro d1;:lli1 guerra, srnnte le strettezze del bilaucio, avera acconsentito ad irna rìduzìòiie. degli assegni str11ordinari. La legge del cnleuaccio, su cui il Ministero avevii posto la questione di fiducfa, fu ,,otota il 2 I dicembre con 'i07 voti contro 75. 11 22 dìcembrc la Camera si aggiornò. Nello stesso periodo di tempo il Senato tènne poche sedute e non discusse leggi militari; il 23 dicembre approvò la legge del catenaccfo, quindi esso pure s'aggiornò.

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··'A' Parl11mento chiuso, l'estrem,1 sinistra, o al1Mno nna pa rte di e,$11. fece un'ovoluzioue che levò molto rumore nel cmnpo d'A grnrnante etl a,nch~ .fuori. Alcuni capi del p.irtito r:idicale, essendo:;i :ircorti di rs~ere fn ori de.Ila :strocln che il popolo italiano vuol seguire, delibernrono di 01e1tersi.· in carreggiata dichiaraudo pubblici,mente di voler entrare nell'orbita delle i;;tituzioni. Eutrino pure ; meglio t~rdi clic mai; l'orbit;i delle istitnziom è grande abbastanza per accoglierl i, e chi ci ;;i ll'ov:1 farà loro pi,sto volen Li eri. Ma qui, dirit taluno, si presenta il nodo delIn questione:' si del'e credere. a costoro? Ch i si trovava in Parlamen to doveva già essere nell'orbit11 delle istituzioni, perchè ogni deputato presta giuramento alle istituzioni mede::;ime e il giuràmen:to è nn atto serio per · ogni uomo di coscienza. Se non erano sinceri primn , lo sar:rnno adcs!;o? D'altronde, . Ilon.. dicono essi stessi che s11ltano il fosso , perchè In rnetn , cioè il potere, · è sull'altra sponda? . · Sia' pure, rispondi11mo noi, c'è sempre da r!lllegrar.,i dcli' om11ggio reso alla volontà nazionale, perchè dimost.ra la forza di quest:t voloutà; e,. se anche non fosse vero, come si dice, che uomini di fede repubblicana · .ibbiano ricono; ciuto, che . nelle istituzioni che ci reggono vi ù : campo per luue le libertà o per 'tuui i progressi, sarebbe sempre vero . \he. c!uesti uomini hanno dovuto accorgersi che fu ori di e:;se è inutile aITah~r:,i, .Pérchè, si predichi bene o male, $i predica :il deserto. Giova . _po, anche sperare che r1uesta volontà nazionale, io forza della quale


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hanno fotto un evoluzione, fosse pure soltanto di forma, . con,iglir.rù loro una condotta coeren te alle loro nuove dichi11razioni. Non :,;nrebbero i primi convertiti che sieno E'l poi diventati credenti e zelan ti; quai<:l,e voilà anche troppo .

Ma da quakhe tempo si è potuto toccare con mano che l' an toritil di Mangascià è assoluta rrnl Tigrè, tntti riconoscendo io lni il Jìglio e l'erede del Negus Giovanni , venerato come un san to perchè morto combattendo contro gl' infodeli; oItracciò MnugnsGià /~ rinforzato dall'adesi,1ue e dal consiglio di ras Alula, d1e esercita sempre un gran prestigio sn tutto l'elemento militare. Invece dell'autorità di Menelik nel Tigrè non rimane traccì:i; o per meglio_dire, l'unica traccia la conserva l\fongasciil , che si riconosce dipendente da lui, nrn ngisce a suo tal_ento in nome di lui. Perciò trattare cori Mangascii1 fu atto di buona pol itica e non si tnrderh a vederne i frutti. ' Nel territorio a noi soggetto tutto procede egregiamente; da qualche tempo non si parla neanche più del le ,olite razzie nelle zone di confine. Sotto il rapporto ngricolo le condizioni sono oggidì migliori di quauto sieno state mai. Un grande risveglio si nota nHgli indigeni che, sic.uri di godersi il frutto delle loro foti<;he, impresero a dissodare terreni da gran tempo abbandonati. In conseguenza di tnttociò parve giunto il momento di considerare la colonia com~ ritornata in cond iiioni normali e, il ·18 dicembre, fu pubblicato un manifesto del goveruatorc in cui si notifica che, visto lo. stato di tranquillità perfett11 all'ioterno, visti i buoni rapporti coli' Abissiuia e col Tigrè, è abol ito nella colonia lo stato di guena e cessa il bloc<:o della . costa.

È stato dislribuito in questi giorni ai membi·i della Cnmera il progetto di legge per la lfwa sui nati 1ml ,1872, il quale dispone che tutti gl'in dividu_i idonei alle lll'mi e non aventi diritto ali' inscrizione in terza categori11 siano assegnati alla prima. Con ciò l,1 !ieconda catego1;ia viene di fotto abolita, in attesa di flsserlo anche di diritto . Siccome però lo nrrnolarnento di tntto il contingente, mantenendo la ferma di tre anni importerebbe un aumento di ~pesa non consentito dal bilancio, così iÌ lWinistro della guerra chiede la focoltit di congedare, dopo due noni di· servizio, quel numero di uomini clH~ sarà necessario per mant<mern nei li miti normali la_spesa. , Questo progetto, del quale cominciano ad occuparsi i gicrrn:l i, è accolto con soddisfazione dall'opinione pubblica e siamo certi che egu:de accoglienza gli farà la grande maggioranza della Camera. Le poche critich e di qualche giornale riguardano questioni secondarie e sono assolutamente prive di fondamento. Il dire per esempio . come abbiamo letto in qu,dche giornale, che colla nuova legge i rived1'bil'i facendo meno servizio degli ;:: Itri della loro cl:isse, lp n;ved·ibilitci darà luogo ad intrighi per ottenere questo v~ntaggio, è dir nulla, perchè lo stesso, a più foJ'le ragiqne, potrebbe dirsi rispetto all'inabil'ità. Il dire poi, com'altri, che questo progetto di legge non contenta nè i par1igiani assoluti della categoria unica , nè i fautori delle due categorie, ci sembra una lode anzichè un bi asi mo, perchè è proprio di tutte leggi ònone non contenw re le opinioni estreme. ' . '

Abbiamo già accennato nella Rassegna precedente ai patti d'amicizia stretti tra il generale Gandolfi e i capi del Tigrè; notizie posteriori confermano l'import11nza dei medes:rni e la probabilitit che vengano mantenuti. Il bisogno spinge i tigrini alla costa, ove solo po,;souo smerci:ire i loro prodotti e acqui,tare quanto loro occorre. Di toglierci Massaun non hanno sperar.za alcuna e for5e neppure il desiderio, perchè sanno di non averla mai potuto tenere. Perciò. da gran tempo chiedevano di venire ad un accordo proficuo al le due parti, e se si è tardato tanto, ne fu causa in primo luogo la diffidenza reciproca, in ~Ì-lcondo Iuogo iI nostro esagerato ri:-petto per l'alta sovranità di Menelik.

Dall'Harrar, dallo Scioa nd anche dai protettorati dell'Oceano indiano abbiamo notizie di v11ri nostri viaggiatori che si trovano in quelle regioni o le attraversarono a scopo scientifi co o commerciale, qual i per eoni.o proprio, quali per conto di societù private. Questi nostri vinggiatori, col le loro scoperte, colle loro relazioni, coll'abilitit, la prudenza cd il coragiio di cui dànno prova ngli indigen i, rendono rispettato fra essi il nome italiano e preparano al l'Italia in <flH!lle regioni un campo fecondo per" l'avvenire. Il dottor Traversi scrive dallo Scìoa che fu bene accolto da .l\ienelik e riprese possesso del la stazione dì Let-~iarefìi1, dove ha trovato le cose io ordine come le aveva lasciate. :\fo lgrado la grande carestia che regna nello Scioa, le provviste, gli stru menti, tutte le cose appartenen ti ,)I la stazione erano state rispettate durante l'assenza del direttore. Il che, se non prova il galantomismo degli scioani, pr0va certo il prestigio del nome italiano.


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L'ingegnere Capurci :;cri\'e pure da!lo Scion cbè )Ienelik si mostra di nuovo, o, per meglio dire, c-0ntinun_ a mostrarsi amico degl'itol iani . Che più? M.enelik stesso scrive all:i nostrn società geografica, d'nver ricevuto coil nffettuoso onore :I di lei rappresentnnte (dottor Trnversi), il quale 5arà sempre, allo Scioa, quello che era prima . Dai nostri protettorati dell'Oceano Indi::rno è recentemente partito il capitano I:errari, che solo con pochi mezzi esp,lorò il corso del Giuba fin o n Bardera, punto estremo n cui fì no:·11 sieno arrirati gli europei in quelln regionei. Sbarcato a Bravn lo scorso feb braio. vi si trattenne quattro mesi per vincere le diffidenze degli. indigeni, cnttivHsi l'animo dei capi tribù e formare una c.iroYa na ; poi fece la sun escursione senza essere mole!:ltato e quindi pa,;s11to nello Zanziba r ::crisse di là ottime notizie sulla fertilitr1 delle rive del (;inua e la doci lità dei loro :ibitnnti. Orn è _in viaggio per ritoro.ire . in patri.i . In I111l i.i h: <1nes1ioni africane, così iuopporlunameu te solle,·a te e gonfiate nei mesi scorsi, sono assopite, nnzi possiamo credere che. sieoo' fini te, perchù il Parlamento e il poe,e non vorranno prestarsi al gioco di chi aves:-è il c11tti vo gusto <li ridestarle. L' Europa si divid~ in due campi le cui distinzioni si accentuano ogni giorno di più. All'a lleanza politico- militare che univa frn loro l'Italia, l'Austria e la Gernrnnia, s1 è aggi unta I' allcam.a commerciai,: che serve di compleme!)tO e di rinc11lzo all'nltra. Se l' importanza di questo fatto 'non saltasse agli occhi da per sè stess:1, bo~terebbero a metterla in rilievo le p.irole dell'imperatore di Gernrnnia, il qunle, M ll appena gl i gi nnse la notizia che il Reichstag aveva :ipprovato a grnnde maggiorauz11 i trnttati di commercio poco prima conchiu:;i con l'Austria e coll'Iwlia, se ne entusiasmù come dcll'~ouunzio di una vittoria, e uscì in uno di quei vibrati discorsi che sono nel suo carattere e svelano sempre un lato delln situazione. « L' approva1.ioue dei trattati, egli disse, è dovuta al lavoro del cancelliere. Questo se mplice e modesw generale ha saputo in due anni rendersi fam iglilll'i materie nuove e di ffi cilissime. Il Reichstag ne lrn oggi ricono· scinto la chi'aroveggenz11 . Egli ho preservato la .patrin da gra vi conseguenze. Lo conclusione di questi trnttati è un nvvenirnento storico delln maggiore importanza pei contemporélnei e i posteri; ta le da essere s:1lutato com·e un avveoimtnto s.ilva1ore. « Sono convinto che non solo lo nostra pn1ria, ma milioni di ciLtadini di altri paesi, a noi coogiunti do uu nuovo vin colo, bènedirauuo questo giorno. »

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~o seguito a ciò il generale,Caprivi fu cre11to corJLe, come )fo ltkc dopo Sedao. La coiocideuzi. è ca ratteristic.i ed i giornal i fran cesi non han no m11ncato di notarla . Nella c.i 111pagna che da vari ;u1ai sostf~niamo per la nostr;i indipendenza economica dnlla Francia. la concl'.J siouc dei tra Ha ti colle potenze centrali se:;oa forse un'epoca da cui corn iucierà un meno trnvagl iato perioào. çome nelle campagne per I' indi pcmdeoza politica ci ha giovato l'audacia, pare che in questa debba giova rci la tea aeia. Coloro che, a Ila rottura delle no~tre an tiche relazioui commerci.ili colla Prnncia,ci predissero rapida e ·completa rovina cor:1iocinoo ad accorgersi di esser~ sloti . 1roppo corriv i e quei frau cesi che credevano di prendere l' Italia per fa me, come per forn o fn presn )ielz e Parigi, cominciano nel ·accorgersi di essersi ingannati. Per un merca to che ci si è chiuso, altri ci si nprono, come per uu' alle11nza dcOui tivamcnte perdu ta il giorno iu cui siamo en tr:,ti in Roma, ne nbbiarno ll'OV(l lù ni tre che ci assi• cura no egual mcnlù e ci pe~ano di meno . Frattanto non possiamo se non rallegran;i dell 'importanza che la Ger· mauia aunette II stringere 11odi coo noi r.rua li ch'essi ;;ieno. perd1è ciò prova che.l'Italia vn le in tutlo più di rrua nto ,·orrebbero i ri bas::i::ti della sua fama e de!la sua borsa . E ~~ lutiamo con gioia questo successo nel campo dell' ind ipendenza economic,1, In qun lr, quando :,;ìa roggiunt.i 11 0 trarrà dietro delle nitre, perchè tutto si co llega n què;,to mondo, e le . nostre dipendenze d11l la Francia sono ancora molte. Il primo <lell'anoo, 11. C.i rnot presidente dell n Hepuhblica francese, TJel ricevere il corpo diplomntico, pronunziò pa r.aie di pace: • L'anno 1892 sarà un anno paci fico e fecontlo durnnte il quale i governi potranno cous.icra re le forze e l'attività loro nllo sLUdio dei problemi so· eia li . .Se la Hepuilbli~a ha coscieozu dei dirilli e delle tradizioni delln Francia essa uon é meno affezionata al ln pol itica della pace e dalla concorJia internazionnle ». . . Da .quondo in qu;1 t': . nato questo amore nell a Hepubhlica? Perchò questo li11guaggio cosi differente d.i quello degli ,rnni precedenti ~ I giornali fra11cesi e i 1·u::si dicono che r anno nuo\'O sarà pacifico pe~cltè, p-1·nzie nl)'11c<:ordo fronco-russo, lr, tri plice nlleauzn hn cessa.to di essere uno spauracchio. · l\Ia per· chi era uno spauracchio la tri piice nlle,'\nza sé non per coloro che volevano la guerra ? Qun!e delle tre potenze che la" compongono brama uoa rivincitn o sente l' nrge.nzn di ricooquistnre du.i provincie perdute, che ogni giorno s':idanano meglio alla loro nuo\'a

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sorte? Quale se111c lo ~1imolo di uscire dai geli e dal le steppe, nprirsi uu varco libero ,·orso il ~Jediterrnueo, rialzarsi, ingrandir~i, uobil itan, i a Costantino poli? · Ora il sentire dirn e ripe~rc con t.1n1a asscvcr:rnza che la pace è nssicuratn, pcrchè l"accorilo fr:mcn-russo rn d:i coo 1rappeso alla tripli('.() allea uza, c.:i sembra un t!lle controsen,o dn far du bi tare che renlmente la pace ~ia :Hsicural.i. L'allea nza frnnco -russa, dato clie esi;tn realmente, unn può essere che un'alleanza di guerra, perclti· <[trns1c due poteuzc nou liauno per in1crc~,-e comune il moute11im en10 dello stato qu.o, 1110 l'i nteresse coutrario. Perciò le parole di pace, che insolitamente ,,en~ouo dalla fran cio, a noi porn d1c significhino $Oltanto questo: « abbi nmo ce,::nto di essere irrequieti, pcrchè abhi111no rnggiunto il colm o <lellr. uo~tre for1.~ e abbiamo trov11to uo alleato; ,i~mo diventnti pacifici, perchè l.1 pnc1?. e la guerrn souo nelle 110,;trn man i. La scclw del momento opponuno, che fu per taoto tempo io mano vostra, oggi l'abbiamo noi ». , Qnesto è tutto. DnnquP. fìnchè In pace dura ù nn:i tregua che la l{u;sia e la Froocia a(:conlano. Tregua rl i cu i la scadenza nou è fissata, nè dipende d:1 noi. Il presidente Carnot a~:<icura che d11 r:iu1r il 1892. non sot·:1 rotta . r ogliamo lirededo; ma, come in tempo tli trC(.(U:1, bisognel'ii stare coll'arnie al braccio e collo w ino in spl\ 1111. È notevole che l'Im peratore di (;crmania , il quale ha sempre pronlo un discor.:;o per ogni occasione, abbia represso la sua naw ra le incliuazioue oratoria oppun10 i·I primo clell '11n nò, e noo ohllia credulo utile di dire alla Germania, come Cornot .illa Francia, che l'anuo ·I 89:2 ~:iril un anno pacifico. Che si creda meno profeta rii Carnot? Che :1bbi11 avuto punra che il , uo pvpolo,credendo fac il mente ciòcho desidera, ,-'ad<l'lrtnenti nella pace per sveglia r, i impronisa mente nella guerra? 1

Il 5 gennaio si chiu:;ero solenncmenle le C11mere ungherC$i con 1111 di~còl':'O del Trono. L'Imperatore parlò dei buoni rapporti dell'Austri,1 con tu tto le potenze e dis~e che questi, assieme alla triplice a lleanzn, l'orn is~ouo una gara tJzia per il mantenimento dell11 p:ice, ma si rallegrò che, mercè 111 ::a11 ieuo del Parlamento, l'c::ercito e la landwer stiano per avere uu maggior sviluppo ed accen nò alla possibil ilà di sviluppi ulteriori. Non è corto il de~iderin di guerrachefo p:irlarecosì l'Imperntored'A ustri:!, mn il seotimeulo del pericolo o cui si trova esposta la mouarchi1, . È poi cnrioso il vedere che, mentre iu Austria si crede che garauzia di pace sia la tri plice alleanza, in Francin :;i crede o ;i mo~1ra di credere che sia l':H:cordo franco-ru sso.

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Pri ~rn di_ chiu rlere YO,!?liamo accennare n tre piccoli punti neri che maccluano il profondo nzz,!rro dell'orizzonte europeo. Il primo è una rpie~tione Ira la Francia o la Bulg,,ri a. Uu cr;rto Cltadonrne, france se, c~rrisponrlente ?ell'Angen;; ia Hai:a.~ in Bul,!?M ia, ne ~crivern di colte e di crude contro il paese clic l'o,;pi111q1, nè valsero 7li am moni menti del governo bulgaro a farlo ~ta l'c nei limiti dèll a con ,,c,~ienzn . . Ma ve~ne il momento che la pazienza bu lgara si stoucò, e un decreto d, espulsione foce sfrattare iI giorna li$ta. I>:i ciò le ire del Governo francese, che fece s~n ti re altamente i suoi reclan,i a Sofl:i e a Costanti nopoli. Ne_ssun dubbio che ~ua lnuqne (;oyerno abbia diritto di sfrattnre nno straut~ro molesto e poncoloso; ma la Bulgaria è uno Stato vnssallo della Turchia e con quest,a esii.touo c,,pito ln ion i speciali , in fo rza del le qllali nes~un !-lran1e1:o 1~uu_esse~·e C$pulso senza il cousen~o ,Jell'agente dii11omat,co alla cur g1unsd1z1one egli il souoposto. Ora, 11 q,rnnto pare, il ?o~erno bu lga ro avrebbe ben::ì fatto ~aperc all'agente frnneesn che, se . ') signor Chaudonrne non ca mhiav:-, metl'o, s~rcbhc ,:tato e,:pulrn, m:i I.agente_ francese avrebbe ~em prc folto orecchi da mcrc.rnte, sicché I espu1'1oae s:ireblie avvenuta ,enza il sno consens,,. Qu~le _soluzione avrà qucst' inciclenie ? Prohr,bilmcnte nessuna. Si str.~scmera_ ancora r1ua_lch_e setrimaua, forse qu,ilche mese, per le canceller,e e poi tnlto fìn 1rn 11; salrnch ù la Frnncin d'accordo coll:i Russia voles 5tl cavarne ~m prete~to per questioni più grosse; ciò che per orn non sembra. Ma il rumore che lw levato r1ur~to piccolo fo tto hasrn a dim_ostrare la c0ndi zio11e precaria dell 'Europa. La flnl garia, corno dicev:i Ot~r~ark'. non v:ile le ossn di uu grnnr,tit>re di Pomcr:iuia e tan to meno (aggiu~:.nnmn noi) quelle <li un 1,er:rngliPre, con Luttociù se i Miuistr i ':nnces, e lo Czar 11011 si trovnssero in un periodo di umore pacifico, 1 _Ettro1~a potrnbbo :iudare in fì.imm e per la Bulga ria, e citi uvrclJbc atllzzn:~ LI ft1oc~ sarchh~ il ~i7nor Chtllldournc, ex-cuoco di loc1111da , che, ciimbiato mesttere, scnre telegrammi troppo sa lati o pep,1ti.

~ L'~ltro

pun_to nero è la questione del Marocco che di tanto in tnnto fa

CO, p~huo.

S, di reblrn qunsi 1111 brano delIn questioue d'Orieote perdu to in

ccidentc.

·I Tra il Marocco e l'Alg,•ria ,·i :<ono alcune tribù srm i-indipcnden ti dt ta• UlO · · z1 ·a t1· va pro rn,1 · o· per i nsiuuazionc al trni ' . .m I.,1 nto, per 1111 attaccano le n· uppe marocc. l11uc, . f . . su lle froutiere :ilrrerine ' o :inno rnz1c dando p t " · · . . ., • 1 . re el>tI a c lt ne Cl) l'Cll per nrrotond:irs, 1 confini. Giorui sono grnnse nùtiz. d. . if . . . . .d . . ra 1 unn I fjlteste cosideue so llcrnz1on1. Lo stampa in 0olcse gri ò $ubtto c·I1e Ia F.. · sta mec1·rlaudo una nuov11 ediiioue di Crurancia C lC


128

RASSEGNA P OLITICO-MILITARE. RASSEGNA POLITICO -MILITARE

miri, <~ lasciò comprendere che, ge la Francìn avesse , tagliato .qualche fettll al Màrocco, ;i I~ Inghilterra sarebbe bastato preodPrsi. rìer còinpenso · Tangeri. , . La stampa francese S0$tieoc essere invece l'Inghihe,rra che, mira ndo a Tangeri, foment11 le sollevazioni del le su indica te 1rib1l. Fra le due, la sw.mpa spagnuola ricorda gli antichi legami del l\:farocco colla Spagna, e lascia capire che i diritti di questa si1I Marocco ·so~o maggiori che quelli della Francia e dell'Inghilterra. Povero Marocco ! Ma non è la prima volta che i torbidi marocchini sollevano siffatte questioni le quali poi si mettono in disparte, quando questi torbidi vr.ng:ono repressi . Sicchè v'è r:igione di credere non esser ancora giunto il tempo in cui la Francia ripeta a danno della sorella latina d'Occidente quanto fece a danno nostro colla .spedizione di Tunisi, e · dia occ11sione al!' Inghilterra di indennizzarsi con Tangeri come : :-:. ù · indenuizznta in Egitto .

-129

v1ss1ma; ma ·fi~irà come tutte le polemiche: per sazietà degli scrittori e dei lettori. E poichè siamo io prmcip10 d'anno e 11bbiamo commc,ato qnest.a Rassegna con una profezia vogliamo terminare con un'a ltra: i famosi quar.anta secoli, dall'alto delle Piramidi, continuernnno a contemplare, ehi sa anc-0ra per qu:iuto tempo, soldnti inglesi.

Roma, il .,12 gennaio ,J89~ .

C. M.

Il terzo piccolo 1iunto nero /i appunto la 11uestioue d!Egiuo ridé;;tat:, si in que:;ti giorni per un avvenimento inaspcuato: la successione al trono kediviale. · Una ' polmonite, si dice malcurata, tolse di vitn il 7 corrente il Kedive Tewfrck pascià, il quale, come tutti ;,anno. si cm addattato con molto tatto all'occupazione inglese; sicchè i giorurdi france,i. , pernndo forse chi~ 111 Porta, cedendo a intere,,sate s,ugg~stioni, no11 avrebbe subito e incondizionatnmente riconoscinw per nuovo Kcdivc il primogen ito del defunt.o, risollevarono la questione dello sgombero degli inglesi. Yfo. l'illusione non durò n lungo, perchè due giorni dopo il giornale uflìcirde tt1rco pnbblicò la nomina di Alibas pascii1, figl io di Tewlìck p'n,ciil a vicerè d'Egitto. E questo A bbas gi·ovinetto che ern in collegi o :ì Vienna partì su bit<.1 per il Cairo, dove, ~otto le grMld'ali dell11 protezione inglese, prese le redini· del potere. Contemporaneamente una nota ufficiosa del . Gabincuo inglese comunicata ai giornali fec.e conoscere che il Governo egiziano proseguirà per l,l medesima via calcnta finora e nulla vi ,11ri1 di cambiato fuorchè la persoM del Kcdiv1!. Non è prolwbile che la Francia voglia prolì1taén di un'occupazione già sfuggilll per s.oll evH,i inopportuunmente ln questiorrn egiziana, nè che la Tnrd1i;1 , e molto meno la Rus:;ia, voglia bruciarsi la znmpa per togliere le c11st11gne dnl fuoco per conto altru i. Sicchè nou resta ;ii giornali francesi che polemizzare cogli inglesi , e la polemica dura vi9-

ANMo xxxvn, YOI.. r.


131

CRONACA ESTERA

FORZE IN GALIZIA.

Attualmente l'Austria ha dislocate nella Galizia le seguenti forze:

-~ltitl l( I

CORPO D'ARMATA

CRONACA ESTERA

.

Nel

X Przemysl

32 . 30

Nell'XI Lemberg

AUSTRIA-UNGHERIA

33

Nel I Cracovia e cioè nella sola 12• divisione, giac-

ché l'altra divi,;ione

é

a

·18 -

' INVENZIONI.

Si sta ora esperirnentando a Vienna un'interessante invenzione, cioè un appoggio per il fucile a ripetizione mediante il cruale il tiratore può mirare meglio e con maggior ca) n1a, Questo appoggio è applicato alla bac· chetta del fucile, la quale è come prima allogata nell' apposito foro delln cassa, nia si çompone di due parti unite fra di loro a cerniera. Estrnendo la bacchetta per un tratto sufliciente, la parte estratta girando sulla ·cerniera cade a terra o forma naturalmente e nel modo più semplice l'appoggio desiderato.

15(•) 3 .

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I (·lJ Di coi 3a~avallo.

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18.1 9(•)

- - -

I.s:1 Lo stabilimènto vestiario e la cassa militare filiale con sede a Mostar vennero soppresse, eci aggregate al deposito filiale per vestiario ed alla cassa militare esi~tenti a Serajevo, · · ll circolo di reclutamento N, 84 venne trasportato da Wiener Ncnstadt a Vienna . .

I

I

OlmUtz con un reggimento ·di cavalleria .

ORDINAMENTO.

39

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.\ 39

Annota~ioni

I

I (Il Di cu.i3aca1·allo,

_I

6 j 4 j

· Calcolando i battaglioni di 535 uomini, gli squartroni di HiO sciabole, le batterie di 4 pezzi meno quelle a cavallo che sono di sei, i battaglioni da fortezza di 445 e quelli del genio di 470 abbiamo una forza complessiva dr 44,700 uomini di fanteria, :l:l,700 sciabole, 168 pezzi, 2670 uomini d'artiglieria da fortezza, 1880 uomini del genio. Se p.oi a queste. for_ze aggiungiamo quelle della divisione (5a) di Olmi'1tz . stanz~te in Moravia ed in Slesia, cioè 16 battaglioni, 6 squadroni, 9 bat~rie ed un battaglione del genio, con .una forza ,di 8060 uomini di fanteria, 900 ,sciabole, 36 pezzi e 470 uomini del genio, abbiamo fra la Galizia, la Slesia e la Moravia (nella divisione di Olmùtz) una forza C<,mplessiva 9i 99 bMtaglioni, 84 squadroni, 48 batterie - 6 battaglioni da fortezza e 5 battaglioni del geni'o, ossia non meno di 53,265 uomini di fanteria, _1 12,600,sciabole., 204 pezzi, 2670 uomini d'artiglieria da ·fortezza e 2350 uomini del genio, , N11ova organizzazione deU'artiglierùi da eampaqna.' - S, :rit ·r imperatore con suo decreto in data 26 dicembre ha approvato le nuove tabelle Ol'ganiche per l'artiglieria da campagna ed ha ordinato che le divisioni di batterie dal N. 29 al N,1 t.1,2 a datare dal 1° gennaio i892 non facciano più pa1·te dei reggimenti d'artiglier!a di corpo d'armata,

/


132

· CRONACA ESTERA

Quanl.o alle batterie a cavallo, verranno emanate in seguito disposizioni relative all'armamento con cannoni da centimetri 9, per ora nulla viene -:ariato nè nel numero dei pezzi (6) riè nell'armamento ed equipaggiamento di guerra. · . Secondo le nuove tabelle organiche l'artiglieria di campagna si comporrà in avvenire di 1-i reggimenti d'artiglieria di · corpo d'armata, di 42 divisioni indipendenti di 3 batterie ciascuna e di una divisione indipendente di batterie da montagna per il Tirolo. In ogni corpo d'armata (con eccezione del 15°) il reggimento d'artiglieria di corpo d'l!rmata e le divisioni di batterie da assegnarsi alle di 1'isioni di fanteria ed alla divisione di Jandweht formano una brigata d'artiglieria. Ogni reggimento di corpo d'annata consta di due divisioni di 3 batterie a 8 pezzi. ,Nei reggimenti di corpo d'armata N.i 1, 2, 4, 5, 6, 7, 10 e U havvi inoltre una divisione di 2 batterie a cavallo di sei pezzi ciascuna. I reggimenti di corpo d'armata dal N. 1 al N. 3 e dal N. 6 al N. '1!.1,, hanno ciascuno anche una batteria da montagna di ~, pezzi, in totale perciò 1.2 batterie da montagna. In guerra si forma in ogni reggimento una seconda batteria da montagna. La divisione di bauerie da montagna del Tirolo consta in kmpo di pace di 3, in tempo di guerra di 6 batterie ed essa ha inoltre 4, batterie da campagna di 4 pezzi ciascuna àventi una carreggiata ridotta perchè possano essere impiegati facilmente in montagna. Coll'eccezione delle batterie da montagna, che hanno pezzi di centimetri 7, tutte le altre saranno armate di pezzi di centimetri 9, comprese qùelle a cavallo per le quali, come sop:-a si disse, attendonsi disposizioni al riguardo. In tal modo si può dire che l'adozione del calibro unica sia in Austria ùna cosa compiuta ed a questo proposito possiamo aggiungere che nei circoli militari viene anche discusso circa l'opportu-nità di adottare, come lo si è follò in Germania, per l'artiglieria un proiettile unico. I giornali mili.tari annunciano che si fanno ora esperimenti al riguardo e che tutto dà a credere che si adotterà il proiettile unico. L'artiglieria austriaca con la nuova organizzazione dispone in guerra di :l.26 batterie per le divisioni di fanteria e · divisioni di lundwehr, oasia di 1.008 pezzi, di 74 'batterie di corpo d'armata con 592 pezzi, di 30 batterie da montagna con 120 pezzi, di 4 batterie a carreggiata ridotta con 16 pezzi, di 1.6 batt~rie a .cavallo con 96 pezzi, un totale infine di 1M8 pezzi da 9 e di {20 pezzi da montagna di centimetri 7. Un corpo d'armata austro-ungarico, di due· divisioni effettive e di una '

V

'

133

CRONACA ESTERA

divisione. di landwehr, -disporrà di una brigata di artiglieria, ossia di un reggimento d'artiglieria di corpo d'armata e di 3 divisioni indipendenti di batterie, cioè di 1.20 pezzi, senza contare i corpi d'armata che hanno i~ più una o due batterie da montagna di 4 pezzi ciascuna, od una divisione di batterie a cavallo -di 6 pezzi ciascuna. Ispettorato generale per l' arti,qlùria da fortezza. - Col decreto sopra · accenn3;to S. .M. 'l'imperatore· ha app:·ovato l'organizzazione di un ispet· torato per l'artiglieria da fortezza. No.n sono però ancora state emanate disposizioni riguardo alle attribuzioni del generale ispettore.

FRANCIA

.. · Ripa1·tizione dflle classi pet l'anno 1892. - Dal 1. 0 novembre ,t891 al 3! ottobre 1.892, le 25 classi di cui si compone l'esercito francese sono ripartite ,nellp. seguente maniera: al.I'esercito attivo, le elassi 1.890·89·88; alla riserva dell'esercito attivo, le classi 1887-86-85-84-83-82-81 · all'esercito territoriale, le classi 1.880-79-78-77-76-75 : · ' . alla riserva dell'esei·cito territoriale le classi 187!1-73-72~7:l-7069-68-67-66. La _clas~e pi~ anziana, quella 1.866, venendo congedata ai primi di genn_a10, I esercito fra.acese, dal gennaio alla fine di ottob1·e :1892, com· prenderà 24 classi invece di 2o. , !'erio~i ·d, istruzione. - Nel 1892 saranno assoggettati ad un pe;·iodo ~ 1struz1one di 28 giorni i riservisti delle classi 1885 e ·1882; ad un periodo <l'istruzione di t4 giorni una parte dei territoriali delle classi 1.879 e !_878, e ìn diverse regioni, alcune frazioni della classe 1.880. In Algena faranno 28 giorni i risel'visti della classe 1887 e H aiorni una part~ dei territoriali delle classi t879 e 1.878. " V.elocipedia milital'e. - In vista del grande sviluppo che va prend~ndo }'uso del velocipede, il Ministro della auerra istitui una commi· · · . ss10ne, presieduta dal generale B01sde1Tre sotto capo di stato maggiore dell' esercito, · con l' ·mcar1c9 · d"1 far eseguire . alcuni esperimenti di 1')

C·.

.

/


134

veloc~edia e quindi presentare delle proposte circa l'impiego dei velocipedisti nel!' esercito. . Nel rapporto di detta commissione è esclusa là possibilità di formare qualche distaccamento di velocipedisti per accompagnare la. cavalleria in esplor3:zione. Il loro incarico non può essere che quello di attivare le comunicaziQni fra i vari comandi è le truppe o i servizi dipendenti. A tale scopo i velocipedisti vengono ripartiti in due categorie:. velocipedisti di stato maggiore e velocipedisti di trupp:t , Tanto gli uni che gli altri sono tratti dai riservisti e dai terr.itoriali e portati in un ruolo speciale presso gli uffici di reclutamento. La commissione propone di d~re, durante le grandi manovre e in tempo di guerra, 8 velocipedisti allo stato maggiore del corpo d'armata, 4 a quello di divisione, 2 a CJ(!ello di brigata, 4 per ogni reggimento di fanteria e fl:O ripartiti fra i vari servizi del corpo d'armata; il quale avrebbe così 96 velocipedisti. · In tempo di pace, nelle grandi città, ove i comandanti di <:Qrpo d'armata lo crederanno opportuno, durante i periodi d'istruzione delle classi, potranno essere convocati dei riservisti possessori di velocipede per impiegarli nella trasmissione degli ordinL Ogni anno, al ·1° di luglio, avrà luogo un eoneorso, al quale prenderanno parte i rise1·visti, i territoriali e gl' individui appartenenti alla classe più anziana dell'esercito attivo, i qualì tutti fecero domanda di essere assegnati al servizio di velocipedista. Coloro che chiedono di essere adibiti al detto servizio presso lo stato maggiore devono nella prov·a percorrere 90 chilometri di buona strada in meno di $ei ore; gli altri 50 chilometri in meno · di quattr' ore. Il tipo di macchina preconizzato è il biciclo. Ogni velocipedista, chiamat.o, porla scco il suo velocipede, riceve in tempi ordinari un' indennità di centesimi oO al giorno 'e, durante le manovre di 7o centesimi. In caso di guerra le macchine vengono requisite e stimate: alla lìne della campagna lo Stato indennizia i proprietal'i per l'uso o la perdita dei velocipedi'. Tutte le riparazioni vì sono fatte per conto dello Stato. La commissione propone inoltre di far costruire dalle officine di artiglieria 600 bicicli da distribuirsi nei vari corpi agli ufficiali ed ai soldati che sanno servirsene. Ma non si dovrà in verun caso far compiere da.i ·medesimi il servizio regolare di velocipedisti. Durante le manovre i bicicli appartenemi allo Stato serviranno a rimpiazzare provvisoriamente quelli di proprietà dei riservisti e che hanno bisogno d· riparazione.

135

CRONACA. ESTER.A

CRONACA ESTERA

.Un sol cavallo agli 'tiffìciali di cavalleria e di artiglitria della scuola di .guerm. - Il Ministro dichiarò inutile e tolse il secondo cavallo ai detti ufficiali cho seguono il corso della scuola di guerra, allegando a ragione· clie i lavori da compiersi in detta scuola · non permettono agli ufficiali di montare spesso a cavallo. Nuov1iripartizione territoriale della 15a 1·egione. - Con decreto presidenziale del 1.6 dicembre scorso la rna regione di ~orpo d'armala, che comprendeva o~to suddivfaioni corrispondenti ad otto reggirnenti di fanteria, è stata ripartita in nove suddivisioni, e ciò in seguito alla for- . mazione di un nono reggirnento di fanteria, il Hì3°, in detta regione. La nuova suddivisione è quella di Digne; le antiche sono quelle di Antibo, Tolone, M.orsiglia, Nimes, Avignone, Privas, Ponte Santo Spirito, Aiaccio. · SPECCHIO

ddle promo~ioni. a.vveniite nel semestre. ------ ~'

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A·miotazioni

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136

CRONACA ESTER.A

GERMANIA

ESERCITO.

Dislocazione. - In data 1° aprile 1892 avranno luogo nel III corpo d'armata (Brandeburgo) i seguenti cambi di sede: . 3° reggimento ulani Imperatore Alessand1'0 Il di Russia (:l O del Brandeburgo), da Fùrstenwald a Francoforte sull' Oder; Comando del distretto di Landwehr di Bcrnau, da Bernau a Berlino. I giornali accennano anche ad t:n probabile internamento nei Vosgi dei 3 battaglioni cacciatori (40, '10° e :l4°) ora di presidio in Colmar' (XJV corpo). Tale provvedimento troverebbe la sua ragione nel fatto che l'istruzione tecnica di queste truppe composte in gran parte di elementi forestali, non può con profitto esseré svolta nell'attuale loro residenza. Nuovo poligono di tiro. - È in via di sistemazione un nuovo poligono di tiro in Vestfalia, nel tenitorio del VII corpo d'armata. Il poligono è situalo alle falde del Teutob urger Wald, fra i villaggi di Lippspringe, Hovelhof, Schlange e Neuhaus, ed ha una superficie di circa ~O chilometri. quadrati. È destinato ali' istruzione delle truppe delle varie armi del Vll corpo d'armata e di parte di quelle del X e Xl: conterrà barnccarnenti per ricovero di molti uomini e di 1000 cavalli. Stabilimenti tecnici d'arti,qlieria. - L' Allgni. Mil. Zeil. annuncia che in sussidio all'attuale laboratorio actificieri di Spandau, che impiega già 2500 operai, ne venà impialllato un alt.ro in Siegburg (Vestfalia) nel territorio del VIJ corpo d'armata. Vestiario ed eqtiipaggiarnento. - Vari pel'iodicj hanno polemizzato sulla questione del vestiario ed equipaggiamento del soldato tedesco. Per la conclusione, venehhe richiesta l'abolizione dei colori vivaci e degli ornamenti brillanti, i quali, per l'adozione della polvere senza fumo, hanno per effetto di segnalare anzi t.()rnpo e di determinare il bersaglio: e inoltre, si domanderebbe un alleggerimento nel carico del fantaccino tedesco : il qual carico, salendo a chilogrammi 30,981 (di cui chilogrammi 6;04'1 di vestiario, chilogrammi Hi,~80 d'oggetti d'equipaggiamento compresa la vanghella, chilogrammi 9,360 d'anni e munizioni) è supcl'iore a quello del

137 fanlaccino russo (chilogrammi 28,592), del francesè (chilogrammi 2i ,739), • dell'austriaco (chil,1grammi 27,8H), dell';nglese (chilogrammi 26,:l 78), ecc. , Sembra, a questo riguardo, che siano in corso esperimenti per un largo .impiego dell'alluminio nella costruzione degli oggetti cl' equipaggiamento e accessori d'al'mamento, al fine di aJlegg.erirne il peso. Si annuncia infatti che ad alcune truppe tedesche sono st11te distribuite iu via di prova, bol'racce d'alluminio del pe3o di :150 grammi, in sostituzione dell'antica borraccia di vetro; pesante grammi 350 e che lo saranno del pari anche altri oggetti in alluminio, stati ,:ommessi nello scorso novembre alla società metallurgica di Pittsburg. Studio di nuove lin,que. - L' Allym. Mil. Zeit. riferisce che, continuandosi l'uso prevalso da due anni in qua, nuovi ufficiali venanno inviati in Russia a scopo di studio della lingua di tale nazione. CRONACA ESTERA

MARINA.

· Al 30 novembre u. s. la ilotta germanica numerava: :l4 corazzale 17 corazzate guardacoste - ·3 fregate incrociatori - 9 corvette incrociatori - 6 incrociatori - 3 cannoniere - 8 avvisi - 10 navi scuole e trasp6rti - 8 n11vi per uso vario. Rimanevano in costruzione 2 corazzate, 2 corazzale guardacoste, una fregata incrociatore, 2 incrociatori, un avviso, 2 torpediniere di divisione e 8 torpediniere d'al to mare. Delle 2 corazzate guardacoste in costruzione, una, la Weissenbnrg, è stata varata il 1'6 dicembre n. s.

GRAN BRETTAGNA

IL NAVIGLIO.

Cond'izioni della marina Britannica. - L'ammiraglio inglese sir Tom, maso Sym()nds in uno studio sulla marina militare inglese, ne poue in rilievo l'inferiorità al paragone delle marine unite di Francia e Russia o dì Francia e Italia. La sintesi stringente del vecchio ammiraglio ha cert4. '


138

, ·:

CRONAC4 ESTERA

·mente lo scopo di spingere il paese a nuovi sacrificii pel dominio incoute-. : . stato dei mari, anche cont.ro gran pari.e ·c1· E~ropa. Vi è però un valore innegabile di cifre. . . Il lavoro è diviso in H eapi, od argomenti, largamente illustrati. Ne . esponiamo in sunto le ragioni più sos·lanziali. I. Il personale della flotta inglese è insiifficiente sia pér uflìciali che pe1· rna1'inai. Il defunto signor 'Y· H. Smith affermò che l'Annuario di marina è cosi scarso che l.'ammiragliato non ha larga scelta tra gli ufficiali, ~ si richiedouu 300 luogotenenti çli più per provvedere ai bisogni delle torpediniere e d'altri servizi .' . · Il. Non vi é uria riserva elfetiita di marin(ti. - La Gran Brettagna con la sopra una riser\·a di 20,000 marinai;_ina 'Ì uesti sono sparsi sopra navi mercantili per tutto il mondo, mentre la Francia P1:19 contrapporre H.4,512 marinai e 30,000 soldati di fanteria marina. L'Inghilterra ha bisogno ·di ,uomini bene addestrati da equipaggiare 20 corazzate di risèrva e 40 incrociatori, entro 48 ore, per essere a pari della Francia. ' fil. Il nu.mero delle navi da gnerrn inglesi ,J insufficiente. - Alla completa attt1azioue del progetto di difesa navale, nel 1894, il numero di potenti navi da battaglia sarà insufficiente per la guerra.L'ingannatore rapporto dell'ammiragliato di marzo 1.889 diée che il totale delle navi da guena inglesi sarà a quelì'epoca di 501, contro 357 deHa Francia e 227 della .Russia, in tutto 584. · )fa le cifre delle navì straqiere sono già cresciute ed aumenteranno di molto ancora fino. al ·1894: in allora I' I nghiltem:i avrà solamente 77 efficaci navi da gncrm, in confronto di 60 fn,ncesi e di 2;-;o di tutta Europ~. Nel 1881 l'ammiragliato qualifìcava come antiquate corazzate undici navi le quali ora figmano nel rapporto parlamenta re . come efficaci navi · da. guerra. Eppure se erano an tiquate nel 1881 che cosa devono essere ora e, ' Negli ·ultimi 20 anni i snccessivi,governi hanno quasi fatto morir d' inedia la marina. Il presente governo ha, veramente, consacrato 10 milioni di ;terline alla costruzione"'di 8 corazzate di Ja classe, 2 di seconda e 60 incrociatori; costruzioni e,he devono essere completate nel 1894 . .Ma questi 60 incrociatori non sono abbastanza poteuti e sono troppo · picaoli per contenere il carbone necessario a lunghi percorsi. Il Blake e il Blenheim, che sono i più grandi e migliori, sono tnferioi·i in veloc.ità · e capacità di carbone a due recenti incrocialori degli Stati:.Uniti ed al russo R11;1·ilc. Ora, l'Inghilterra ha 10 col'azzate di fa classe pronte, e·2 di-211 classe; in tut!o 12. Saranno pronte altre 10' nel 189((., e si avrà un lotale di 22. Vi sono 9 inc1·ocia,tori protetti, ciò .che fa in tutto 3,1 , navi moderne; tutte, tranne due, indebolite'·éla. lunghe· estremità non corazzate. Ne re-

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stano o non rrivdèrne, con macchine di vecchio t.ipo, d_i _gra1i consumo cii .carbone e' poca velocità , e tre· di esse h_anno. armamento antieo. E con quèste arriviamo a 36 d~Jle 77 così dette efficaci :navi da guerra; nel.le qualt sollo con\prese le 12 che nel 188·1, erano· dette antiqnate ed anche 8 navi ad una sola elica; con l' Alexandm ed il Téméraire che sono a· due eli~!ie ma presentano gravi inconvenienti. Sa~eh'be 1.11i· peccato manda.re più di una dozzina di navi, buone in 11ltre epoche, lll? ora antiquate, in battaglia contro navi 1nodenie, mentre l_a Devastatìon, jl Thunderer, il Dreadnotight, il Nelson e il Northampton, rl ' Sultan, 'I' Hei-cules, il 1'éméraire e l' Alexandra non sono adatte per aspri, combattimenti oceanici. Non meno di 39 <lellè navi antiquate appartenenti alle categorie sovra accennate hanM pàrti yita1i scoperte e coi-azze sottili, non hanno ponti cora-.zzati.e sono àrmate con materiale antico, hanno macchine di vecchio tipo e quindi poca velocità ed eccessivo consumo di carbone. · Le· rirtia,nentf 22 tiorazzlite moderne, fossero anche le migliori del mondo sono 'iroppo p~che per<:he un grande impero come'1a Gran Br~ttngna, l'esisten,zà ·del quale dipend~ dalla marina, possa farvi fondamento. Contro·le nostre ~{6 navi dit guefr~ moderDH, sopra citate, la Francia e la Ru~sia n·e hanno 45 costruite od in cQstrnzione, molte delle quali ·con forti aticti ma i francesi sono così prossimi vicini clell' halia, e la loro flotta è taùto più.potente che sarebbe poco savio non considerare la p1;ssìbilità che la flotta, italiana non sia fodunat{i nella sita lotta contro quella francese. · Iy. L'Inghilterra non ha riserv<i di-corazzate moderne. · Y. ·Lé 3(J moderne Ìiavi tla guerra sonJ ·impei-fett,i per disegno e costru-zio11e - Queste navi possono aver eia lottare con corazznte russe e fran~e.si. guernite d11 un capo c1ll'altro di corazzale spesse l3 o 14 pollici; queste spargeranno in esse la distruzione e potranno affondarle approfìtlllndo dei grandi .spazi noò pr.otetti. Così il Trafal,gar, .il Nile, ed altri, non essendo cor:izzati all'estremità, non· possono us~re la baioilelta delle corazzate, ossia lo sperone. VI. Delle vecchie navi inglesi, 41 s.ono o inefficacemente suddivise sotto l'acqua, od altrimenti disadatte pel combattimento contro navi moderne. H ]Jlanco Encalada fu costruito Inghilterra nel 1875 ed i suoi compartimenti .subacquei dovevano essere molto difettosi; il suo rapido affondarsi . prova la maguior necessità n·eJle navi della marina coinbattente di un' effieace .suddivisione di paratie stagne, che non nella marina mercantile: altre navi affondate provano come quella parte fosse imperfetta nelle antiche ·navi da guerra. • 1 24 delle vecchie navi sono a due eliche e 70 ad un'elica sola.

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VII. L'armamento delle rwui da 9uerra -inglesi è 7nmto soddisfacente. Le condizioni dell'armamento, in quanto ai ~a nnoni di maggior calibro sono peggiori di quelle numeriche delle mvi. Vi sono · solamente sei cannoni di massimo calibro (H 1 tonne!.) divi~i in tre corazzate; a cui :;i può aggiungere i due dell'foflea;ible da 80 tonnellate, ad av.1ncarica. In tutto otto. Gl'.Italiani hanno 28 cannoni da iOO tonnellate e più, distribuiti fra 7 delle loro corazzate : i francesi ne hanno 14 divisi in (j corazzate. Cosicchè queste due nazioni hanno, insieme, 42 dei più grossi cannoni montati in :1.3 navi. Ciascuna delle 7 corazzate italiane ne porta . quattro ; mentre delle corazzale francesi, due ne hanno tre ciascuna, e quauro ne hanno due. Le Lre navi inglesi hanno poi l'altro svantaggio di essere cos( basse di opera morta che non potrebbero impieg3re i loro cannoni dt prora· quando sono in movimento. I grossi cannoni iLaliani e francesi hanno l'altro vantaggio sopr! quelli de)le navi inglesi, di essere montati a maggior ahezza sulla linea d'acqua e di :iver coml1odo tutto ~ll' ingiro. Dei cannoni inglési da 67 tonnellate, 56 sono montati sopra 14 corazzate, e vi sono anche 16 cannoni di circa 45 tonnellate cinscuno portati da 4 navi, i quali, con 1.0 cannoni da 80 tonnellate e più già menzionati, fa nno tutt' insieme un gran totale di 82 cannoni di grosso calibro. Ma a questi la Francia contrappone 50 cannoni di più che 48 tounellil te oltre i suoi :l!A, da 75 tonnellate, facendo un totale di 64. L'Italia ne ha 16 da 67 tonnellate oltre i suoi i8 da '100 tonnellate e più ; facendo tutt' insieme 44. Di modo che queste due pot.en1.e hanno in complesso fra loro i08 cannoni montati, a fronte degli 82 che ha l' Inghilterra. Senza le 8 navi del Naval defence Aci, i grossi cannoni dell'[nghillerra, nel ,1894, s:irebhero stati 50, di fronte ai i08 della Francia e dell' Italia. E l' Inghilterra in questo.momento preparata per un conflitto europeo'? Si domanda l'autore. E risponde s1mza esitazione: No I poichè il numer1l delle corazzate britannio.:he moderne sa rà nel 1894 di 36 - ora solnmente 26 - di fronte alle 45 franco-russe od alle 41. italo-francesi. L'autore, poi, ha poca fede nei cannoni-monstre e nel macchinario che li pone in atto: il loro immenso peso e quello delle loro torri affonda le navi immergendole per 3 piedi oltre la supposta linea d'i mmersione, ponendo in un pericolo la loro sicurezza e danneggiando la loro potcn1.a di combattimento specialmente in mare grosso. Conservorn, poi, in 40 vecchie navi, cat1ivi cannoni ad avancarica è u11 discred ito per la nazione e danneggia l'onore della sua bandiera.

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VIII. Lasciare alla fortuna il rifornimento di carbone è cmisa di grande pericolo naz-ionale. , . . . IX. Le darsene sparse nella distesa dell bnpeto bntanmco sono 1nsufficienti ai bisogni. X. Gli arsenali sono ·in condizioni non soddisfacenti. XI. Gl' incrociatori sono insufficienti alla guardia di un impero così vasto ed a prot,eggere efficacemente l'alimentazione ed il commercio della Gran Brettagna. Gl'incrociatori sono troppo piccoli; troppo larghi per la loro lunghezza; portano troppo poco carbone e sono troppo pochi in n~mero. .. . L'autore, dopo avere esposto questo quadro scoraggionte delle cond1z1on1 della marina inglese, prega Dio - ch'e per tanto tempo ha fatto prosperare l' Jnuhilterra - onde muovo i suoi concittadini a riparare un simile o stato di cose primà che sia troppo tardi. per la preparazione.

ROMA N IA

• Modificazioni nell'insegnamento delle scuole dei figli di militari. - ~n decreto del 4 ('16) agosto, ultimo scorso (Monitorul Ostei, N. 40), modificando i precedenti programmi d' insegnamento delle Scuole dei figli di militari (di Craiova P, di Jassi), stabilisce che, durante i 4 anni di corso . di questi istituii, venga impartito l'insegnamento delle seguenti materie scientìfiche e militari: a) Materie scientifiche:

Lingua rumeno, francese e tedesca (pel '1 °, 2°, 3° e 4° corso), Botanica, aritmetica e geologia (pel -1° c?rso), Zoologia e igiene (pel 2° corso), Cosmografia (pel 3° corso), Storia e geografia (pel ·l 0, 2° e 3° corso),


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CRONACA' ESTÉRA

Fisic~, .algebra e geo.metria (pel 2°, 3° e 4° corso), Chimica, meccanica, trigonometria piana ·e geometria descrittiva

(pel 4°

COr.30) ;

b)' Re_rj?lamenti militari (per ognun.o .dei corsi):

Esercizi militari, Ginnastica, / Canto, Ballo ·e Schen;na (soltanto pel 2?, 3~ e /1,o corso).

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Nuovo regolamien.to per la scuola ufficiali. ,- Da un progeno presentato . dal ministJO della guerra al Consiglio dei ministri· nella seduta del 4 settembre (1'fonitorul Ostei, N. 42), s, rilevano' lè seguenti prescrizioni rela tive all,;i séuola degli ufficiali .(a Ifokarest). Quest.a scuola è destinata al reclutamento degli ufficiali di tulle le armi, e in essa sono animessi: a) i giovani che hanno terminato ·con esito i corsi delle scuole dei figli di militari ; e b) previo esan:ie, i giovarli che ottenneÌ'o la licenza nèi,Jicei dello Siato, compiendovi la 7a classe. I ·corsi sono di due anni e gli allievi che superano con e~ito gli esami cli uscita sono promossi sottotenen'ti. Le materie d'insegnamento pei due corsi comprendono: ' · ' ,, . Lirigua fracese e ~edesca, Storia, arte e tattica militare, Corso di tiro di fan,~eria, Fortifìèazione,. Legislazione e amministrazione militare, Topografia,. · Artiglieria, Ippologia, Igiene qiilitàre, . · Regolamenti . m.ilitari delle tre ai·mi fteorica e pratica), . Lavori grafici di geografia, fortificazione, topografia,artiglieria e arte militare, . . ' . · Sche~ma, ginnastica, equitazione,. ballo e nuoto.

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NelJ!estaté gli allievi delle due c1as$i sono es~j·~itati praticamente sulla topografia, f~rtincazione e servizio di campagua. Compiuto il ,2° corso di studi gli allievi .cli.e soddisfecero le prove, · ha~no diritt~, secondo l'ord.ine di çlassifìwzione, di scegliere F~rma nella

CROlì'ACA ESTERA

. 1-J:3

quale desiderano servire. A tal fine vengono com pilati due specchi: uno, comprendente gli ;i.llievi che dimostrano attitudine per l'equitazione, e secondo questo specchio essi possono pronunziarsi per l'artiglieria o per 1~ cavalleria; I:altro specchio comprende gli allievi che possono scegliere l'arma del genio e la fanteria o la flottiglia. La scelta per; _l'ammissione nel genio, nell'artiglieria, cavalleria e flottiglia è subordinata al numei:o deUe vacanze; tutti gli altri allievi (esub~rant~) passano in fanteria.

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SPAGNA

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Per decreto reale del 3 dicemhi·è -1890 è stata istituita un sezione di velocipedisti, che fa parte del battaglion<:1 ferrovieri. Essa è composta di un capitano, .up. tenente, un sergente, un caporale e quindici .soldati. La istruzione ed il servizio di questo riparto, sono posti' sotto la direzione supe~iore dell'ispettore generale dell'artiglieria e del ge11io, incaricaro di . presentare al ministro, dopo un periodo determinato di esperienze, un progett.o definitivo di regolamen~o, per la ripartizione dèi bicicli militari nell'esercito, Non sono. ancorn pubhlicate ' le conclusioni su questo esperimento.

Il genei;ale Azcarraga, ministro della guerra, ha ordinato gli studi per la scelta di un fucile di piccolo calibro. 1 fucili Mauser di (5 l/ 2 e 7 ½ millimetri hanno faito buona riuscita nelle esperienze fatte e se ne sono 11 . cqu\stati 2000 p_i)r armarne due reggimenti, i quali c.ontinueranno le prove per determinare il calibfo ga preferire. ' . Si,sono introdotte alcune modificazioni alla ca~rna per evitarne l'eccess,v?_rìsca)damento. Quando le prove sarnnno ultimate e si sarà scelto de, fin~t,vameme il calibro Ja adottare, si ha intenzione di ordinare la fabbricazione di 100,000 fuci li, con le modificazioni riconosciute necessariè, a · condizJQ:ne però che il signor Mauser ne stabilisca la fabbrica a Oviedo. E stata pure ·a.dottata la po!v,ere senza fumo tanto per la fanteria quanto per l'artig~leria da campagna e da assèdio. Essa per ora sa rà fabbricata

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CRONACA ESTERA CRONACA ,ESTERA

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nello stabilimento della dinamite di Bilbao, ma più tardi verrà da Granata, mentre la polvere ·ordinaria continuerà ad es~ere fabbricata .a Murcia. Lo stesso ministro si propone <l'introdurre ·notevoli riforme nell'artiglieria e di .studiare un nuovo tipo di cannoni da. campagna da 7 od 8 centimetri. I pezzi d'assedio continueranno ad essere quelli° di modello Ordonez. S.i dice che il generale Azcarraga voglia ordina'.·e la spe~izione di questi pezzi da _assedio nelle posizioni più importanti per ~a difesa della c~~. . I battaglioni ferrovieri. - Dall'aprile u. s. in s.eg~it? a trattative ~assale fra il ministro della guerra e la società-fe1:rov1aria m!eressata, la hnea da Madrid a Villa del Prado è e5ercitata dal genio militare che ne ha folla una scuola pratica permanente per il battaglione ferrovieri. ' La linea ì\fadri<l-Villa del Prado, quando sa1:à terminata, avrà una lunghezza di 62 chilometri; ora la parte costrut.ta giunge s?la_ a ~avalcarnero, il resto della linea sarà eseuuito dal battaglione fenovien (cll'Ca ,30 ch1lometri.) La larghezza della srrada è di un metro ('?), le pende~ze s~no limi~ ' tate a metri 0,0025 ·per metro, le curve hanno un raggio m1111mo d1 200 metri e le opere c\'arte sono numerose sopra tutto il percorso ùella linea. . · L"H maggio ,1891 ·il personale era ripartito sulla li~ea Mafod-~avalcarnero per completare anzitutto la sua istruzione teonca; due mesi dopo O'li veniva aflìd:ito l'esercizio della linea. o / , 9 . La direzione dell'esercizio è costituita da un ingegnere dil'ettore, agenll civili contahih, un caporale del battaglione guardia-magazzino, soldat~ che fa da scrivano. Il guardia-magazzino ha pe~ missione pr!ncipale ?1 soddisfare alle domande di materiale sia per la trazione e movimento, sia per il servizio dell:1 linea e dei tavori; egli dipende <lall'ullìcialr, capo-sta· zio ne di Madrid. . Il servizio del materiale,,di trazione e del mòvi mento è dil'etto da un capitano ingegnére capo del servizio e da un tenente ispettore, che ha 11 seguente per5onale ai suoi ordini: _ . , _ , , i o 1llateriale e trazione. - Un capo d1 deposito ed officma, due mec~ canici ed un fuochista. Questi sono due operai borghesi, perchè non s1 e trovato nel battaglione individui capaci da principio di esercitare q'.1est~ funzioni; un ser~ente falegname sotto-capo officina; quattro ca_porah dei quali: uno guardia-magazzino, un fuochist:i, uno to~·nitore ed uno ~eco: modatore; dieci soldati, cioè: un s~rivano, un fuo.ch1~ta pat~ntat~, fa~~t(} funzioni di meccanico, due fuochisti, due accen<l1tor1 d1 macchm~, .- lllgrassatori, un falegname ed un fabbro.

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20 .Movimento. -=- Un ufficiale capo-stazione a Madrid, nove sergenti, nove caporali e venticinque soldati in qualità di capi-stazione, agenti, conduttori, guarda-freni, guarda-scambi, lampisti, ecc. Il servizio della linea e dei lavori è pu re diretto da un capitano ingegnel'e caP,o-servizio, e da un tenente ispettore, coaùiuvati eia due sergenti, sei drappelli di sorveglianza, composti ciascuno di un caporale e cruattro so~dati, un drappello volante composto di un caporale e nove opern1, dieci guarda-barriere e sei sor.veglianti della linea. . . · I sottufficiali, caporali e soldati hanno con sè il vestiario, l'equipaggiamento e l'armamento propri; i capi-stazione e capi-drappello passano giornalmente in rivista qualcuno dei capi di corredo o <l'armamen_to. Tutti 11cevono la paga ed alcune indennità colle quali possono' largamente provvedere al loro mantenimento ecl hanno anclrn dfritto a certe gratificazioni. Le punizioni consistono in servizi fuori turno e nell'espulsione dal ser· vizio <lell~ lineà. Queste disposizioni permettono alla Spagna di dare al suo personale ferroviario militare un'istruzione pratica e sono utilissime, perchè finora il modo di reclutamento attuale non ha dato al genio che un piccolissimo numero d'individui pratici del mestiere prima d'essere arruolati. Organizzazio,ne dei colombai militari sulle ,:oste del Mm·occo. - I corpi degl'ingegneri mili.tari cercavano da lungo tempo di stabilire delle comunicazioni tra la Spagna e le sue possessioni sulla costa marocchina per mezzo di colombi viaggiatori. Un'ordinanza reale del H: agosto !889 aveva benili autorizzata l'organizzazione di colomhai militari & Centa ed a Melilla, ma le diflicoltà del bilancio non ~vevano permesso di attuare il progetto. Gli ultimi avvenimenti successi al Marocco hanno deciso il goveino a concedere i fondi necessari al eO'enio per ·le11are Centa ' el Penon, Alhucemas e l\telilla con la e stazione di Malaga, ed ora le comunicazioni sono completamente stabilite. I colombi furono presi dal colombaio di Guadalajara; da principio s'incontrarono parecchie difficoltà per la loro educazione, dovute special· mente allo stato atmosferico dello stretto cli Gibilterra ed alle considerevoli distanze che· dovevano percorrere i volatili sul mai'e. Malgrado ciò gli ufficiali incai·icat.i dell'impianto del servizio videro inCine i. loro sforzi coronati dalla riuscila. Le cornunic:1zioni fra i due litorali sono ora doppiamente a~sicurate con un covo tclegralìco e con i colombi viaggiatori.

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ANNO

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VOL. L


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CRONACA

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l(S'l'f:;1:A

RIFORME MILIT AE,I.

S. .M. la Regina reggente del Regno ha lìrmato i decreti riguardanti il riordinamento dell'esercito sopra nuove basi', sia rispeLto alla circoscrizione mi lii.Ire, sia nel riparto organico dei vari corpi e servizii. ~ifonne delle zone militari di reclutamento e riserva. - Le 68 zone militari in cui ora è diviso il tenitorio del rogno non sono più sufficienti al disbrigo dcgl'im portanti incarichi lo;.o allribuitì. L'nssoluta necessità che il Governo conosca con esattezza il numero degli uomini su cui può contare in caso di mobilitazione, come di quelli che hanno ricevuta istruzione militr1re, esigo che i dipendenti da ciascuna zona non or.cedano il numero di 7000 e che i giovani abili annualmente siano tutl' al più da 7 aJ 800 per zona. Essendo 86,634 il numero, medio dei giovani che prendono parte alln estrazione a sorto, e da questo de<lottine UG3(. da destinarsi alle colonio ed alla mal'ina, ne restano 80,000 per l'esercito del la penisola. Orbene: dodici contingenti di 80,000 uornini ognuno fanno un totale , di l:l('i0,000, da cui deducendo il 20 O/o di perdite, restano 768,000, doi quali 80,000 sono sollo le armi, ed in congedo illimitato 688,000 appartenenti alle zone di reclutamento. Questa cifra di mostra che il numero delle wne dev'essr~re di oltre '100, pel' soddisfare al principio che si vuol consacrare. In base a ciò si portano le zone mili1ari a i08, più 1 per le isole Canarie e 2 per le Baleari. Dividendo fra queste 1.08 zone i 688,000 uomini l~ congedo si avranno in media 6370 uomini utili per ogni zona,numcro eh~ non eccede quello sopra stabilito. Queste 108 zone di recluta mento vengono raggruppate in 16 circoscrizioni di reclutamento di divisione, tenendo ~onlo della loro prossimità geo· grafica della densità e di popolazione. Ogni circoscrizione dt reclutamento fornirà le reclute :id una divisione di fanteria ed alle sue armi e servizi speciali, cioè ad un reggimento di cavalleria, ad uno di artiglieria, ad uno compagnia del genio, una di sussistenza ed una di sanità, ciò che vieno a mollo semplificare il passaggio dal piede di pace al piede di guerra. Designando a ciascuna divisione la circoscrizione rispettiva, si è tenuto calcolo della rapiditÌI di reclutamento, procurando nello stesso tempo di evitare il pericolo del regionalismo, che potrebbe manifestarsi in qua !che provin1;ia.

Sono fissate inoltre le un11à della ris erva di tutte le armi, ohe devono essere istruhe in ogni circoscrizione di reclulamento, e sono emanate prescrizioni circa il completamento dei vari corpi in caso di mobilitazione, circa il rifornimento delle riserve e come i contingenti disponibili devono rimpiazzare le perdite subite dagli eserciti operanti. All'atto del riordinamento delle zone opradescrilte saranno soppressi gli attuali 68 reggimenti di riserva di fanteria, i 58 terzi battaglioni de i reggimenti attivi, i 1.0 depositi dei battaglioni cacciatori, i 7 depositi di reclutamento e riserva d'artiglieria, i 4 reggimenti cli riserva del genio ed i 28 reggimenti di ristlrva di cavalleria.

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RASSEGNA DI BLIOGRA1"ICA lllENSILE

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la lunghezza della trattazione può essere causa di gravi inconvenienti

RASSEGNA BIBIJIOGRAFICA IIENSILE

I. Recensioni. A. r. Lt1 gue1•1•t1 . e lo 11t11to soci11le. Bi blioteca minima militare popolare. 1° volume. - Roma, Lire 0,50 . 1

Ci era pervenuta da qualche tempo il programma di questa Biblioteca minima militare popolare. Lo scopo altissimo propostosi: quello cioè, di estendere al popolo l'educazione militare e di costitui re un centro di studi per aumentare la col tura nell'esercito; i nomi di collaboratori valentissimi e ·noti, ci promettevano qua lche co.sa di buono e di }Jello. Abbiamo voluto attendere prima di tenerne parola sulla Riui~'ta Militare il primo saggio della Biblioteca e questo pri mo saggio, diciamolo suhi to, corrisponde in modo lusinghiero alla nostra aspettazione. , I Soggiungiamo che non attendevamo un volume di ~ 73 pagine. Il miracolo ti pografi co cli un libro si mile, per un prezzo così modesto, meraviglia in Italia dove siamo abituati a p~gare cari i libri buoni;· però N. B. In questa rubrica l:1 Rivista i!filitare si propone di tenere ampiamente info1~ mati i suoi lettori del movi mento Jettorario e llibliografico ciel mese. Stante la natura della rivista stessa ((uesta rubrica si limiterà alla recensione dei libri militari più importanti ed alla Indicazione delle 011erc ed articoli principali che più specialmenl,e hanno attinenza all'art.e ed alla storia militare. La lhvista Alilitm·e inlino fnra sempre cenno delle opere clello quali sarà inviata dagli autori o dagli editori una copia alla (l: rer.ionc. (Nota dùla direzion e).

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nell'avvenire della · Biblioteca, poichè come giustamente la direzione di essa accennava nel programma : I libri grossi si leggono da chi ba tempo di studiare, mentre il tempo manca alla moltitudine trascinata dJlle esigenze della nostra vita affret!at.1. L'autore di questo primo volume ha voluto nascondere sollo una sigla A. r. un nome che già si è fatto noto nella letteratura militare per l'acuto ingegno e la vnsta dottrina. Il libro comprende otto C3pitoli ed nn indice dei nomi citati, e io ciascuno di questi c:ipitoli vengono rispettivamente esaminati sotto di:versi aspetti i rapporti molteplicì che intercedono fra In guerr:i e lo stato sociale. Il primo capitolo: Che cosa rappresnnta la guerra nello stato sociale? con larghezza di vedute pone in contrapposto le due teorie che circolano oggidì: quella che considera la guerra come fatto naturale e perpetuo dell'umana società e quella che la considera come ratto in11.1turale e mostruoso; esamina le ragioni port:1te dai difensori di esse; esamina quali siano le ragioni vere delle guerre attuali e dimostra con chiara evidenza come la guerra non sia la lotta armata dei due Stnti, ma la crisi di un conflitto di interessi, preparati da molti eventi e viventi da molti anni. « Tra gli individui, dice l'autore, le lotte armate, pugillati o duelli, • ferimenti od uccisioni, non sbocciano improvvise· corne i fungh i prac taiuoli dopo un acquazzone; e nemmeno le guerre fra gli Stati ». La conclusione del capitolo merita una speciale attenzione in quanto dopo ave.re dimostrato che la guern1 è la suprema giustizia dei popoli termina ~M:

• Riassumendo: se noi ci domandiamo che cosa rappresenta la guerra dopo di avere ascolt11ta la ragione - conclu• diamo: la guerra non è un episodio brutale della vita, ma la con• seguenza logica di essa. Non è una bella cosa nè desiderabile, ma • poicliè senz'essa non si dà vita sociale bisogna subirla e tollerarla; • sopprimerla varrebbe quanto sopprimere tutta o'quasi la vita. « Anche il fumo nou è una bella cosa , ma poichè è inseparabile dal • fuoco che riscalda e vivifica e dalla fiamma che ~plende e rischiara, • nessuno pensa ad nbolirlo; col fumo si abolirebbero il fuoco e la ' fiamma, il calore e la luce •. ~I secondo capitolo. « Che cosa rappresentano gfì esèrciti nella ~ita soci~le? » esamina la funzione sociale degli eserciti e l'impo~sibilità di abolirli in tesi generale. ,, « nell~ vita sociale, noi -


RASSEGNA (llBLlOGÌtAFlCA b1ENS11,E

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RASSEGNA BIBLIOGRAFIOA MENSILE

L'esercito definito da.Il' A. come « la nazione mobilitata » mentre la nazione « .~ un esercito che lavora , è considerato in pace come • la mi. ' sura dello sforzo che l'organismo sociale fa per prepararsi alla guerra >•. Sulla creazio·ne di uu esercito in pace l'autore ha in questo capitolo importanti riflessioni ispirate ad un principio giustissimo, che egli così enuncia: « Il problema sociale militare rli!Terisce ,lai problema sociale « politico ·per questo principa11nente, che il secondo è solo funzione dello • stato interno, mentre il primo è anche funzione delle relazioni <\ esterne. « Non si. può e non si deve mai ordinare la foria senza -proporzionarla « alla resistenza che si vuol vincere ». La quistione del disarmo è trattr,ta poi con un profondo ragiona· mento non disgiunto· da una verve caratteristica dell'autore che si traduce in paragoni felicissimi. I.I terzo capi tolo tratta del soldato nel la vita sociale, esamina le caçatteristiche del soldato nell11 vita dei tempi trascorsi e nella vita odierna, accenna all'essenza del soldato attuale che l'autore definisce così : « egli « è prima di tutto un libero. in secondo luogo continua ad essere un « cittadino, in terzo luogo cessa di essere un nemico. della gioia e di( venta un benefottore nella sventura ». · Il ca pitolo seguente: « La scienza della guerra e lii scienza socialf: » ì~ una serie di meditazioni elevatissime intese a stabilire--che la scieuza della guerra è scienza socif.le come ogni scienza della pace. I.o questo punto l'autore, ha lasciato il popolare in disparte ed è salito a regioni molto alte, sicchè il libro profittevole a tutti, dà largo campo alla meditazione anche alle menti più colte. Ci perdoni la modestia dell'autore se non esitiamo· a n11tare come degna di un libro di alta sociologia l:i frase seguente: « A questo punto (cioè nel governo centrale e ::el coh1audo su~1remo • dell'esercito) le due funzioni - la militare e la civile .- si frovanù « co~ì çonnesse l'una al l'altra che cias·cmrn quistione dell'una influisce • sull'altra, perciò a questo punto gli uomini che esercitano 'le due « funzioni devono aver chiara nella mente la sint~si d'entrambe. Così « a voler ben comandare bisogna saptirn come si g9verna, · a voler bene « governare come · si comanda ». Nel capitolo. ( La guerra nei diversi organismi sociali » sono trattati argomenti di interesse grande: la necessità assoluta dell'armonia delle · istituzioni militari con quelle politiche, il reclutamento, !;ordinamento dc'l!Fesercito,:t'inlluenza del parlamentarismo sull'esercito. · Il capitolo VI « Come si comand.a ,l'esercito ,. svolge altre quistioni

151

non meno importanti; per brcvitit accenniamo !'ra gli :irgoment~ , s_,•o!ti: la necessità di pieg:ire la fo rma del comrin<lo alle truppe e l:, d1sc1plm:1 allo natu1:a del popolo che le forma; l'obbligo di pos$edere sapien~a yolitica io c;hi occupa gli alti comandi. Non possiamo fare a meno .cli c.1tare un brano di questo capiLolo relativo alla disciplina per dimostrare la larohezza di vepute dell'autore. 0 « Qunnrlo il superiore è giunto a persuadere gli inferiori che tutto • quello chè esige da loro ha uno scopo d'in1eresse comune, g~i inferiori « eseouiscono tu tto con lieto animo, anche c.iò di cui non ca piscono l~t e rngione, anche ciò di cui sentono più fieramente il peso. Allora gli in• feriori sono veramente disciplinati >> . La disciplina intesa a questa modo è l'igiene morale dell'esercito; chi « vuol mantenersi sano cura l'igieue e solo ricorre alle medicine (l'au• tora definisce tali le punizim1i) quando malgrado l'igiene si amm~ la. Il capitolo . « La quistioue finanziaria uelle quistioai militnri • è di piena attualità. L'autore, partigiano dei grandi quadri, del le ferme b:'evissime, della categoria nnica, tntti mezzi che avvicina.110 l',irdinamento sr,ciale alla ,nazione armata ideale, ha qni po~to la quistione ardente del giorno sotto il suo vero aspetto, e ci auguriamo perciò che il suo libro abbia ampia è popolare diffusione. Dimostrato inoppugnnbilmente cc,me le spese militari non debbano misurarsi" in parngone nlle altre spese sulle cifre medie dei bi lane, dello Stato sol.tanto nw sulle cil"re <lei bilancio economico nazoniale, comuatte la votazione settennale o tl'ienuale delle spese militari come :;iste,rw erroneo, dimostra illogici akuni para• goni degli oppositori ad oltranza del le spes,i militari e dimostrando come l'armonia debba presiedere inalterata ai rapporti fra· la potenza economica e militare cli un paese conclade còn frase felicissima che « Nel tempo.di, giterrn la funzionemihtare pre r:ale e acl ogni modo non 'impera e cosi pure nel tempo d'i pace, quando la (unzione econonvica pnrnalr., non de'IJe imiwrare >> . L'ultimo cani tolo è un breve rin,;sunto storico , riel la guerra nei suoi rapporti col movimento sociale in cu i sono dirnostrnti i vantaggi che ogni Stato ritrae da u,rn sav ia armoniu delle sne due funzioni: l'economia e la militare. 1n complesso questo libro al qua le si potrebbe as~egnnrè più giu~tament/> il titoll,: « Armonie sociali fra la ·guerra e la pace » ed al r11w le si può solo rnuovero appunti di un11 elevatezza di pensieri che lo rendi:! ffillOO· popolaredi quanto si crederebbe, ci ha fatto viva impres:;ione e starno certi. che sa rà letto con un senso cli profonda soddisfozione poichè anche non dividendo le idee dell'autore si è tratti :irl ammirarne l'i11 ·


152

RASSEGNA !JlllLIOGRAFlCA MENSILE

gegno non comune e la coltura solida ed a portare uo encomio a chi scrive pel popolo queste parole ~he chiudòno il libro: <.Sono !lJJVÌe le società che non si limitano a provvedere ai bisogni • del .mo mento, ma spingono lo sguardo nel futuro e si apparecchia.no « a sfidarne tutte le eventualità. « Equest.a verità che è vera per tutti, è poi principalmente vera per noi, « italiani, che abbiamo bisogno adessoe ssenzialmente di prosperità eco« uomica, ma che abbiamo necessità, se guerra dev'essere, d'una cosa • sola : Di ·vincere.

RASSEGNA BIBLIO GRAFICA MENSILE

DILKE -(Sir

153

Charles) . - Les t11·1•aée11 r,·,,nçn.ises J,u:gée11 Pari gi, Baudo in.

_,,,..,. 11n n.iaglattJ. -

È la traduzione dell'opera del noto statista inglese che solle\'Ò vere ire in Francia a causa dei giudizi severi sui generali francesi, che contiene.

Bepa,•titio•• et e111plt1ce11ient ,,e l'tu·-.née f1•t1npn.ise,

1er novembi·e 18911. - Parigi, Imprimerie Nationale. 1

b) Storia militare e generale.

. Il. Libri di recentissima pubblicazione e di interesse militare

MA-RSELLI

nio

a) Organizzazione e legislazione militare.

' M,un,el tle l 01•gn.nitutlion tle l',11·.iiée. Parigi, Berger Levrault.

LASSALl,E. -

C. -

ai

f:!enn -i f~iog,•n./ìci lltel P••fricipe EaigeSttt,oi,,. - Casa edi trice italiana, Roma.

Bella edizione in 200 copie sole del riassunto di alcuni articoli di · ~ornale s,critti dal capiiano :Marselli Carlo.~ Onora ~issai l'editore, per il ~el lavoro tipografico. E un hreve,sommario della vita del Principe Eugenio éhe lascia òesiderare un volume di maggior mole, il quale, pure essendo completo, po~sa correre per le mani di tutti.

1

L'Éeole 1l'équilt1lion e,a F1•t1nee. -

Sarà quanto prima pubblicato e conterrà quanto occorre conoscere agli stati maggiori e ai grandi comandi sull'organizzazione dell'esercito francese e sul funzionamento dei servizi. La materia contenuta nel libro è immensa, ed il suo carattere quasi ufficiale.

Saumur.

Bellissimo lavoro di grande mole; contiene la storia dell'equi,tazione

nel Mediò_ Evo e nell'Età moderna fino all'att.uale ordinamento della ~euol3: _di SaumuT. Ha capitoli lusinghieri por noi italiani, poichè ricorda nostri celebri maestri dell'arte del cavalcare del secolo xv e x VJ.

1


1:,4

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

L.ARCHEY . -

1tncie11, ,,,.,,, o,•i,il éq111,_r.s11•e. - ·Parigi, Ber-

ger Levrault. Opera di gran lusso in 500 esemplari, contenente i fac-simile in colori dei costumi araldici dell'Europa nel secolo xv tratti dai codici esist~nti nella biblioteca dell' Al"senale di Francia. È uno dei più bei lavori del decorso anno di arte tipografica. I

llisloi,•e 1i'111,n btit,Ì.illon 111obite. - Parigi, Léàutei

D 'ARISTE. · -

155

RASSE GNA .B1BL100RAFICA MENSILE

I

,,e ''"

g11Nle

~., A1•ci1ljìc11 Gìovan•'Ì.i 1l'tl ;,,..; sfri11 neU11 gue,·1•c, 1lel 1809 (in tedesco). - Gratz,

Zw1EDINECK-S tinENHORST. -

Libi·érla Stirià. Opera ricc'a di ·documenti inediti tratti dalla corrispondenza privata e uffidale dell'Arciduca. Kuih. - .I c~nibtilliil''le11ti 1lell1, Gu111•1li11 · P•·•••.;. sia11t• "Le so·, u·i1el (in tedesco). - Ber.lin o, Mittler

und Sohn.

Ricordi della campagna 1870-7i. Giornale di un battaglione di guardie mobili dei Bassi Pirenei e delle sue vicende, dal luogo di formazione, Pau, all:i. bauaglia di Beaune la Rolande, a Digione, a Chagny, a Saihonay, a Villersexel, alla catastrofe dell'arma ta di Bourbaki.

É un lavoro tattico di molto interesse, del quale venneio fatti grandi elogi in Germ{lnia.

Die T,,g e l'on Re!Jensbt1'1•g. -

BREJIEN. -

Berl ino, Mi t-

tler und 8ohn .

Les f1•,,n1•t1is en llt1lie (:1._S ;i9). Blond e Barrai.

GRANDIN. -

~

Parigi,

È un voJume della serie: Campagnes conternpomines de l' a,,mée frcrn· çciise, in cui sono collaboratori egregi autori, quali i generali Thoumas e Amhert. ' .

Brillante conferenza tenuta nr,l Club .Militare di Berlino sulle operazioni del 10 al 23 aprile 1809 attorno a Ratisbona. FRAKNOi. -

11.ltttlit1 Cot•vino , , ·e d' ~fngl,et•i1, 1!158-

1.4!)0

(traduzione in tefosco dall 'ungherese). - Freibu rg i. B.

SzczEl'ANS.Ì<t! -

R.oséi,1,sko (in polacco). _,:, Vienna .

/

PiNdes et 1•èbelles "'" ,.l'onkin. - Parigi, H·1chette .

Prrnr. -

Un capitolo di questo libro ha ,avuto un vero successo nella Re1Jue des deux ,lfondes.

Tl!.EA'L -~Histm•y of Smdlt .4(,•ic,i(l 705-4 834).-Londra. /

Sag11nlo e il suo ,,sse,lio. -

Berlino, Mittler und Sohn.

Estratto dall' Annmtrio della filologici class'ica. Studio pregevolissimo. AnCH INARD. -

Le Sou,ltin {1•(1,ilt]tds e ,i 18SS-S9 . ...._

ri gi, Berger Levrault.

PaKUNZ. -

Le opei·ti~ioni dellre cltl't1lle1•ii, te,1escn ,1,d -

tìio,·no ·:1.:, 1,l 18 ltfJ~slo :l.870 sollo 11.lel~

Operazioni della. co'lonna A rchinard a Ségu e nel Kaarta.

desco). ~ Ber] ino, Eisenschmiolt.

(in te-

'

,


1tASSEGNA BJBLIOGR •.\F ICA MENSILE

156

RASSEGNA BlBLLOORAF'ICA MENSILE

,1•,.·tke 11stein . -

PARODI. -

Berli no, Miltler, uud Sohn.

-

tedesco).

Vienna, SLamperia dello stato maggiore.

Sono comparsi i volumi XVIfI, Guerre in Sicilia e Corsica (17'17:1.732) e XIX, Gue1v·a della !iUCcessione di Polonia, (i733-M), di que· st'opera colossale intrapresa dalla Sezione Storica dello stato maggiore austrn-ung:i rico.

SrnOllNE(magi ior generale). Casse li.

l,tr11te1•loo L e tlt·e ~ . -

Sul tit•o tielle 111•tiglte1•i e ,la. en1HJ111gti 11.

- Torino, Bona.

Cenni storici della vita del maresciallo Voge! von Falkenstein, descritto come un cavaliere senza macchia e senza paura, che in ogni · momento fece rruantò p-rescrivevano dovere, onore e amore al Re ed alla patria. 611e1•f'e tle l P1·i11ei11e .Euge nio tl·i .~11voi11( in

Londra,

Scelta di lettere originali e inedite di ufficiali che servirono nella campagna del 1815 intorno alle operazioni dei giorni i6, i7 e i8 giugno di quell'nnno.

e) Arte militare: Strategia - Tattica - Logistica.

È un opuscolo di piccolo vo!ume, destinata allo sviluppo di un' idea nuova ed estremamente logica. Lo scopo del lavoro tendente a dare un' impronta tattica e razionale della nostra istruzione su I tiro delle artiglierie da campagna è espresso chiaramente dalle seguenti parole della prefazione : « Le norme che l'attuale Istruzione contiene pei casi particolari di tiro contro bersaglio fermo, mancano affatto pei singoli casi se il bersaglio è in moto. , Il tiro contro bersaglio in moto, tanto nell' istruzione in vigore quanto nelle precedenti, è sempre stato trattato come un tiro eccezionale, mentre che invece dev'essere considerato come il caso generale, e come caso particolare il tiro contro bersaglio fermo. Si studi adunq,ue una buona condotta del fuoco coniro bersaglio in moto, e da questa si passi al caso particolare del tiro contro bersaglio fermo facendo le sole modificazioni indispensabi li ; così si avrà la mass(ma semplicità. " Le norme stabilite dall' istruzione attualmente in vigore pel tiro contro bersaglio in moto sono da preferirsi a quelle di tutte le ist.ruzioni precedenti. Tali norme sono stat,~ ancora migliorate nell'ultima istruzione sul tiro delle artiglierie d'assedio, e da sole possono bastllre a concretare una semplicissima e buona condotta del fuoco per le artiglierie da campagna. E questo è quanto ho cercato di fare e che qui di seguito sottometto al giudizio dei miei colleghi. ,

Sè, ,,,., ~io

Z011N. -

tli 1!1111tp11gu11 e

,li ,f.ist,wc111ne11lo, ;

B.1•iti.selie Beleuc:lilu.ag d e ,· Sel1r.ltt1J1Jn11naove 1• &ei

waid1,ore11i nn d e ·1• della Reichswehr.

T/1111.111 . -

157

Vienna, Stamperia

È una critica misurata e corretta delle manovre ultime del II e VIII corpo d'armala austro-ungMico in Moravia nella zona a occidente cli Znaim. Sarà interessante compulsare questo libretto per vedere come per le grandi manovre presso gli eserciti stranieri si scelgano terreni intricati e rotti, più che plaghe speciali aperte e sgombre, si adatti cioè il terreno alle m:inovre, più che queste· :il terreno.

eot11b11tti·n ienti

~lonar.o e Lipsia, Oldenbourg.

Studii di tattica applicata molto apprezzati in Germania. È questa la seconda edizione riveduta di un libro gif1 pubblicato nel ·1889 ed accolto allora con favore.

Wu,LE . - Il ctinnoue ,,,,· c,r11i,,"fl""

tlell'11t,1•euil•e

(in tedesco) . -· Berlino, Eisenschmidt. Ha dest~to molti e vivaci commenti nella stampa militare europea.


RASj:;Ji;GNÀ BIBLIOGRAFICA ~IENSJLE

158

l/Hse,~e C,nu,ll,h•ie.

L \:NZETTE. -

·'

RASSEGNA tllBLJOGR'AF!CA MENS1LE

(La nos tra cavalleria). -

Han~over, Helwing.

Studio su una radicale trasformazione della tattica e della organizzazione della cavalleria. RoLOFF. -

Pi1t.1110 rt.i 911e1·1·r1 il.i 1'Yt1;f!~leone

! ,,e,·

,H~-f~ CJ•~~~"f!!''~ f~ -!!•tlj,i (:f~OS). _:. Berlino, Delb,riic!{.

-

.

Éhules ,ie cl1i'l•,11•9ie ,le gt1e1·1·e l!.t ,. t. . . . ... . . de ses 1•ap!>OftS, t•·v ec les 111'!.),Jetilt;s f!Cl!1els.

HABAM'-LEVJ!L . .

-

.

Nantes, Imprimerie du Commerce.

Sunto delle esperienze fatt e dal dott. Hafart su ca,daveri di cavalli e uomini colpendoli con proiettili del fucile austriaco :Mannlicher cli 8 rnillimétri a inviluppo metallico. RÉGNIER. -

'Les g _1 •,ut.t1S éc1•iv11ilu tle

l,, F,·ance.

7

Pari7i, Hacbette. Documenti inediti e importantissimi. È stato pubblicato l' VIII volume contenente le memorie di Saint-Simon sull'anno 17Qi. SLADE

(colonnello) addetto mi litnre inglese in Italia. Londra .

fr,i~ul-

booli of ti•~ ll,ili,iu A1•,,-.y. -

Vo&sTE. -

Pubblicazione ufficiale del War Of'fì.ce.

L11 neull•al'ité beige . . -

Opera intesa a dissipar.e i sospetti francesi che il Belgio sia pronto a riunire i suoi battaglioni con quelli della Germania .

d) (?pere politiche e letterarie d'importanza m~litare.

DE

LAYELEYE,

c,•fltie. , -

DE

C ttÉZELJ.ES.

-

L' lionune

tle

cllevnl.

Parigi,

Painint. È un libro di pratica utilità èirca le cure da darsi al caYallo prima e dopo le corse, le caccic e l'addestramento in maneggio e fuori.

DurAL. -

Bruxelles, Schepens.

.

,11il-it11i1•es et /btt1ncie1•s. . -

Parìgi, Savine. La prima parte (ricordi militari) dell'ex-tenrnte colonnelltY dell'ii 0 reg~ giment.c di Parigi, già sottufficiale qei zuavi in Africa e in Italia e poi presidente della Società finanziaria francese, interessano come un romanzo in cui sono in iscena i principali personaggi del 2° impero.

Le youve,•nenient tlans lti <lfH1fl-

Parigi, Alcan .

L'illus_ti:11 autore, testè defunto, esamina una questione profondissima che egli enu~cia così : « tes sociétés- modernes sont toutes entrainées, par un rnouvement qui P.~raj t içrf~i,stib_le, v~r~ la drm19cratie. J;)éjii, après 1<1 régi111e .parlem,enta,ir~ ·et lf suffrage ~ui~eri~I, apparaissent le gouvernement dire.et et \li refer,endytÌi; mais à CJl)~lles coJiditions la démopratie apportera+elle ,ux Pil\l.Plff r ord,re ~t la liberté? _ . . e L~s républiqL)CS d~ l'antjquité et du moyen-age o_nl abo~t.1 au de$pot1sll;_e en passant par ranarchie. Comment échapper à ce pénl? )) In- questo intento vi sono discussi tu tti i problemi politici del giorno: .1izi del rarllj1;nent.arì:imo, cond izioni dì successo della Repubblica, ministri extra parlameyta~·i, separazione della chiesa e dello Stato, elezioni, votazioni ecc. Lavoro di tl)ole, ,degno della penna che trattò : Jl socialismo contemporaneo con successo.


161

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA ll!ENSILE

SrADELi\IANN. ·- Die net1e 1re,•ke1•11Hgt1nailtel iut H..,•iege . B_erlino, •Mittler und Sohn .

Sono unite all'opera 30 carte e piani che aumentano il valore geografico, militare ed_etnografièo di questo lavoro del capo di stato maggiore dell'esercito egiziano.

Il primo faséicolo testè uscito di quest'opera sui « nuov.i mezzi di traspoxto , tratta dei bicicli.

DRYGAJ.:SKY. -

Sto1•it1 tlel C(~Vt1llo. - .Berlino, Bath. Lavoro mollo accurato tradotto di recen te dal polacco in tedesco da Koenigk.

HUTTEN-CZAPSK,I.

LEH illANN. -

Rico1•(li ,ti g11e1•1•ti. tli un capo1•ale ,lel

~0° r,,cilie,•i (1870-'H)

(in tedesco).

Rathenow,

li..;1,lei,ìosco1, ,,,,,,. ,1e1· H'f:ilita1•iscl,eH H 'ell. ~ Berlino, Eisenschmiolt.

È il ritratto della vila degli ufficiali tedeschi in genere, e di quelli di ·cavalleria in ispecie, dal 1866 in poi. fl librn è scritto con molta originalità e brio. Sono interessanti i capitoli: La moda nell' esercito ·- Coine 1mdavcmo le cose nella vecch-ia lmidweM - Una volt1i e adesso.

Babenzien. ABASA. -

WENDT. - Dietro ·" ' r,•o,ate ,1:i btitlL1glit1 (in tedesco). - Rathenow, Babeozien. Ricordi di un impiegato negli ospedali da campo nella guerra del i870-71. Sono interessantissimi ed originali mostrando il lato doloroso è triste delle vittorie. .4.tlnnle Sliele,•, dell'Istituto geografico di Gotba. -

'

Milano,

editore Ulrico Hòepli; dispense 3·1 e 32. Con queste due dispense è finita la pubblicazione dello splendido atlante geografico Stielcr che si compone di, 95 carte e di 180 cartine, tutte pregevoli per finezza d'incisione, esattezza e precisione. Uno dei vantaggi più notevoli di questa opera è l'aggiunta di un Indice generale alfabet-ico fo rmante un vero dizionario geografico universale di oltre 200,000 nomi.

WINGECTE. -

-

l'1culliii111n tinti Uie EYY.'l>litiii Su,t,ui.

Londra, Macmillan.

È il riassunto completo degli avvenimenti del Sudan dalla comparsa del mahdismo fino ai giorni nostri.

Cos,,cchi tlel Dtui, ,iell' V-'1•11,l, ,lel li.Hl11.ut,

e clel Te,·ek (in russo). -

P.iel.roburgo, Berezowski.

nas neuts<:l,P. (Jf/i~ie1·tlt.H1n untl . Zeilsti·o1niu1ge_n. - Berlino, libreria Ùebel.

Scmrmr. -

die

Questo lavoro interessante di un generale tedesco sull'uflìcialità tedesca I e sulle tendenze dei nostri tempi porge preziosissime notizie sullo stato degli ufficiali in Germania. Agli ammiratori a qualunque costo di cose fo1·estiere potrà togliere qualche illusione sull'applicabilità di certe teorie in Italia. · L',u•uiée s,u,s cl,ef. -

Parigi , Champion.

È il libro militaré più in voga. oggi e che ha destato nel mese maggior rumore nei circoli militari . Invoca, dimostra~done la necessità, la nomina effettiva del generalissimo francese, condizione indispensabile per preparare bene un esercito alla guerra. · L'esercito francese e le alte autorità militari estere l'hanno letto e studiato parecchio; nel libro vi sono molte_verità utili in Francia e fuori. H -

.lNNO

xxxvii,

VOL. I.


162

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

Uomini e jdee. -

Parigi, Perrin.

L'autore ha viaggi~ 10 molto per conoscere tutte le scuole socialiste europee, i loro capi, le loro tendenze. È la prima volta che .il movimento socialista è consideralo nel suo insieme e da un punto di vista pratico senza partilo preso in pro o in contro.

B1or e MASSAROL. -

163

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

LI Htov·i Hiento socitilistti in Eu1•0,,1a.

WYZE.WA. -

1

Ftm nr.~ANOO Treves.

MARTIUI. . -

Mi-hrno ,

lt'eU'Afri<m. if.tili,nui . -

RIEGER. ~ li.-,•iege1· Sille. -

Vienna , Seidel nnd

Sòlin.

Libro di consigl i per giovr,ui uffici;ili e pt:r l:1 gioventù militare che fanno i primi passi UHJla carriHra e nel mondo. La sua lètlura lascia il desiderio dì qualchecosa di simile preS$o dì noi.

Ltt l!"t•tince et lti llussie conh·e ""

Paris, Fayarol.

tri11le ,,lli,,nce. -

È il primo volume del racconto ipotetico ed umoristico di una guerra europea cal:sata dalla violazione della neutralità svizzera per parte del1' Italia.

REY N°ACH. -

Les Hitnioeti·m ·es ,te l'Est. -

lii. Articoli notevoli delle Riviste del mese di dicembre.

Parigi.

Edizione a parte dell'articolo di questo Litolo contenuto nella .Revue des deux mondes. Ha suscitalo violerni disc}ussioni, perchè urtava seriamente con argomenti di valore lo chauvinisme dei francesi.

WACHS.

Ttt.fJpe defili inglesi nelle Lntlie· e

-

a) Riviste italiane.

nel

C ll'lllUlic. /

'

Interessante studio politico militare sui progressi della colonizzazione inglese 8$tratto dalla Deut.sche Rundschan.

STEV.l!NS.

-

TTu•ot.ifJli

Russ·i .t tn. on, ,,. 1Plt1Slt1ng.

Londra, Casse!!.

Viaggio ·compiuto dall'autore per conto del New York Wordl nell'eslale del 1890 <la Mosca al Mar Nero; contiene importanti notizie po]itichc, etnografiche e geografiche sulla .Russia europea.

La Nuova Antologia del Hì dicern bre ha pubblicato un lavoro del g.enerale Marselli, che ha solleva to qualche discussione nella stampa periodica politica e.mili tam circa i ~uoi paragoni fra i bilanci della gu,~rra austriaco e italiano, sicclH~ I<~ conci us·ion i del ,;uo lavom non sfu~!li rono alla critica. · '" · Avre.mmo cfosiderato che col.la sua noia competenza ave~sc tratlalo la quistione dell'equilibrio fra la potenza militare ed cconomicn del nos trn P~ese in coufrouto con quella d!1ll'A11stria-Unghel'i;:i, spogliando i due hila~ci delle spese che non sono comuni e tenendo ·conto del fatto che, la maggiore produuivitù rP-lativa delle entrale in Austria sìgnific:i soltanto che in questo paese le imposte sono più nurnm·ose e pagate più faH· -

ANNO XXXVII, \'01•. I.


164

RASSEGN A BlllL IOGRAFJCA ,IENSU,E

HASSEGNA BlllLIOGl!AF!CA !IIENSI !.g

cilmente senza la necessiti, (come si ha presso di noi) di numerosi ngenti fisca li. Ad una conclusione facc iamo plauso di lieto cuore, ~ quella ciOL! che si riferisce '}Ila semplificazione del regime amministrativo, benchè su tale argomento le i:o:1dizioni morali e finanziari!;) del nostro paese abbiano una innuenza così notevole che le sempli ficazioni nll':itto pratieo si ridurranno assai in confronto alle previsioni del generale .Marselli .

Studi il1teressauti comparsi sulla Revue clu Cercle Militaire sono i seguen~i: L<i frontière franco it.cilienne (N. :L dd 1892). Espe1·ienze di ilhmiùwzione elelfrirn (N . J del 1892). Notizie sult'ar nuita cll'inese (N. Hl, 50, 51 e 1'\2 del 189'1 ). Note cl'wiufficiafo inqfos11 sult'a1·11uitn 1,ule..~t:11 (N. 49, 50 e 51). lJ.~ci lettera di Dmg01nirow sulla q-nistion,1 delle armi bianche (N. 48) .

La Rivista Marittima hn due prngevoli articoli di storia marinaresca: La nwrina. da guorra di Vitto1·io Amedeo II, del Prasca. Un dow,uiento inedito relativo a Vittorio Amedeo n , del Cerasoli. Il vocabolario di polveri ed esplosivi del Salvati ha ns,u nto oramai le dimensioni ed il merito di un vero trattato intere5sante, perchè oltre alla nomenclatura e composizione degli esplosivi, dà per molti di e,si e dei loro componenti i mezzi per una esatta eollaudazione. Ci auguriamo Oi vedere quanto prima questo hellissimo e utile lavoro riunito in un vol ume con grmde vantaggio dei nostri artiglieri <li terra ed i mare.

Sul Journal des Sciences mili taires abbiamo notato 1mecchi articoli di valore : il primo d1~1 noto gc.neralc Pie rron: Je rlcrig aller 1;n ai,rmt-postes 1wer: ma section, comnwnt t'étabfrr:) rcro gioiello di tattica i,pplicata scritto con arte e con brio; un secondo porta le conclusioni del lavoro del colonnell o Ortus nell'articolo lebei cont1'o ltlii11.nbichcr et Vellerli, conclusioni che si riassumono in questa frase : « Notrc fus i! est le mienx en mai n pou r le tir, le plus tend o, le plus « précis et cclui qu i a la pi us for te [l(;Ili'tration avec le pi ,is g rand nombre « de coups ponr un poidil donnè. Il ne pnisE'nte qu'une lé;;èrP infl!riorité « par rapport f1 la vitHssc dnns le fe11 n1pide. infériori lé plu, que laqrn· « ment compensée par ses au11·cs qua lités. » un terzo fo pa rte del lungo lavoro del eo111ao da11te Weil sulla c:irnpagna clel 18-14 ehc ha assunto l'i rn pol'tanza di una vera opera ~torica, gim11a ora al racconto delle operazioni più import:,nti della cnmpagrn, : Montmirnil,, W:i uxch:unp-, Chnmpaubert. Assai inreressante per noi è I,) ~tutlio su I ,iste11w rii rimon1a degli eserciti europei d1e si occupn rsclu$ivarncnte delle rimonte ital iauc e dei nostri depositi rl':11levarnento.

Fra i vari i ar1icoli d'indole tecnica della Rivista d'Artiglieria e Genio notiamo uno studio pregevole e accurato lavoro del capitano Chiarle del genio ;;ui' Molini ri laminatoi che può essere di utile Jettur:i anche ai profani <lell' ingegneria, ed un articolo del capitano Parodi : Cmmoni 1uiovi e cannoni logori nelle batterie dci campagna.

b) Riviste svizzere, francesi e belghe.

Revue militaire suisse. - Rileviamo l'interessante Procés verbal de l'assemblée de lit Société des officie1·s su.isses, in eui sono accennate tutte le quistioni allo studio in quell'rsHrcito. Allgemeine Schweizerische Militarzeitung. - La poiissù des R1Jsses dcms l' Asie ce11traltl. - Il recluta mento degli ufficial i di Landwehr. La guerra e la pace, congresso di Roma.

165

Revue militaire de l'Etranger (novùmhre). - Ha un :,omma rio interessan tissimo come al solito e cioò: Organ:isation da. servit/J militaire des c/w,,nins de /ì.>r espagnols ,m temps de paix. Le fusil belge modèle 1889. L'expédition de Souakin en 1885. Nouvelles milita.ires (Inghilterra, Austriu, Ci:rn, Danimarca, Germani:1, Spagna, Russia, Svezia, Sviuera) . . . Lo Spectateur militail'c (J O e 15 nove111 lire) hn uno studio molto Interessante iutilolato : Une dvolittion rlu sistéme mititaire de la France, tld


"I.

166

RASS1'0XA B11JI'.10G RA1>1CA l1EKS1LE

IIASSEGNA BlBL!OGitAf<'lùA MlDNSIT, E

q uale t.radnciamo il somnrnrio per far vedere le i111portanti '-flH·'.$tioni m esso accennnte. 1 Necessità di fo rtifica re la i\:le11r1he. II Fornwzion<·) e concentramento nlln frontiera N. E. dei '18 eorpi d'armatn fr.rncesi. III. Difetti dell'attuale orgn niuaiio.ne del s<,rvizio rnil itt1i-e. 1V. Grandi manovro e mannv rc di carnnagn:1. V. Eeono1nie. · ' VI. Misure di pr 1pa razione e di tran.~izionc verso il nucJVO , i~t,)in:,. Ncill'articolo Curji., (rwù;8 de w v,1taùi p,:ndant la .f/,h)(Jl1.ttion (:-!" parl ù) è riassunta ](l storin dellE' Jegioui franche, df·lln Mosella, delle Arde.nne, del le Alpi , ,lei Gel'llHtni e d1·gli A1nc:ricani 11cgli ,lllni 1nH-l:l2 e \);3.

1G1

e) Riv iste t edesche; austriachl!:, r usse, in gles i.

Sul Neue Militarische Blatter conti nunno le P1cn10gr3fi c,storic.he: cav1illerùi 111'l 1827 Il fll!ll errtÌe L Estocq. Notevoli gli ar ticoli: · .Jtalia e Tn!Jhilterra . . Serviiio dd 110w: 'in 9iieì'fa, chi maggioro del genio ::iustro-unganco ·TilschkerL.

1

il'Ja1iovre di

La Revue d'a rtillerie ha imo stu dio pregevole s1il l';-1rtiglieria da c~m1:o ital iarw e il sun to d~lle idcu del ge1w ·.dc l3aumg,11·Lcu (rus,c,) su ll:, in Ouenza rlE' lla polver,: senw fulllo.

J,a 11w1·ùia de9li Slitti Cwili. · Tre _qiomi lli priyiùnia /ra. i tnrrll'i, episodio della g1.1 erra ùel ·1877-78

raccontato con mol to brio. Sulla Revue de cavalerie abbiamo 1111tato la pubblicazione del rap· porto ufficiale dtd le gni neti rnnnovre di c.:,wa llc)ria frn nc,-,;;i del 18!) 1 dl'I gencr:de c1,rnaudantc il I. Cl) rpo d'an nata ; la monogr::iG;i swrica dd ti• · rnaudnnte Viclor D11 puy (J794-:l8Hi) di T hou11ws; il r:1ccon to dt' Ì curn hatrenli di c,mdleria di Sa leh ieh 0708), f' leurus (1690) ; le concl usioni del Javom assa i compl~}lO e i~r ru ttivo sul!,, C,waleriri 11Ue111,md('.

Sull'Avenir mil itaire no1i~111n i st:guenti .:irt icoli : Ré$nltul (ùwl des 1j /'lllldt!S 1nn1/.(!}1Wl'l!S ti!' 1891 (11 .dice111b n,v. Proj~l de loi s1tr·C1ispiunna,rye (1 1 dicembre). f,11s Q/ /itù:rs ·111Jc11.nic'iens de tu ma r ine (8 dir;cmh re), Le Si'J'VÙ:1? cfo;; trnnprs ,fo 9énie (18 rli,·f: rnhre) . T,es vrJLori.pd1/i.~tes inilil,11ires ( W dicembre). L,1 détlonl1iernei1/ ,ln (jème wrps (25 dicemlne). L' eUfJWJc111w1,.t dùennal des olficir>·,·.s (25 rl iccrnbrc). Meritnno inem:ione i seguenti articoli del Progrès militaire: Lo purticnlarisme des a.rnuJs et le grn,:rafot (L! dicembre). Las qénùaiw; et la. limite 1C1111e (2 dicembre). Espionnagr, et tmhùon (;:i dicern lm'). L'école s1.rpùieur de giwrn: (.:W dicemhrn) . Les .ryrands com.mmuleinenls ('28 dicembre).

. Sullo JarbUcher fiir die deutJche armee und marine (N umeri di novembre e dicembre) segnalialllo : Sulla tatÌic:i dell':ll' \;enirc. ' Contin uazione di3l lavoro di Dnjgalsky: « Appunti di storia mili wc llSSa . »

I

. Fuoco in marcia? del c,1pitano Rnyer. · Ancora sulla presa del /3lw,eci Enwlad1i ndla guerrn chil enn. · Piano di r iforme militari per In difesa degli Stati Uniti d' .A merica, del colonnello Hi ldeb r:111dt. Storia di Jefforson Davi~ prnsiclente dell a eonfederaz1one an1ericana, ·del mnggiore Sctwil.JerL

La lnternatio,1cile Revue Uber die gesammten armeen und Hotten. Novembre. Ha i seguenti lavori notevoli Ricordi di Mollkc sulla guerra del' 1870-71. Sull'attuale islruiione deì'la fo ntcria tedesc:1. Aurnento deliri lloÙa austriaca nelr11 lti mo deceunio. Rias:;unto del!' organizzMione dell'esercito a 11slro-ungari co. .Critiche sul lè mnnov re d·n rrnata francesi.


' 168

RASSEGNA BlBLIOGRA F!CA llENSILE

1

R,\SSEGNA BÌBLIOGR.AFfCA MENSILE

Sulla Deutsche Heeres Zeitung notiamo : al N. 97 - La riforma delle scuole di tiro dell 'artiglieri:i da eampagna. N. 99 - Aumenti del persona le della llottn. N. 99-HO - Esercitazioni cl'inrnrno. N. HH - Norme (Je1· il l'ilid fra Tier11·110 e .1·1·, ' I. · ' ol,CO for 1e 5. :, viceversa. N. 98. Gli scrittori mili1ari ed i giornali.

Il Militar Wochenblatt aurneninndo ogni giorno la rubrica Parte non ufficiale - offre ai suoi lettori articoli . oltremodo interessanti . Esso aCtJUista così l'importanza di una vera raccolta di stud i militari, più che di un fog lio settimana le come modestamente si intitola. Notiamo pel loro valore intrinseco: ~- 104- - Vettovngliamento ed eq uipaggia mento del la fanteri.i.' N. 107-HO - Circa l' opera: fl rnnnonc da crimpa_qna dc/l'av venire. N. 107-108 - L'istrnzione sul tiro della fanteria tedesca. N. :l09 - Idee france,i sulla influenza della polvere senza fumo . N. HO - L'armata egizia na attuale. '.\. 113 - Còmpit i della telegrafia mi litare. N. 106 - Ancora il tiro da cavallo nell'esercito rnsso. L'u ltimo numero dello Streffleur's porta i seguenti laHlri interessanti : Istruzione delle compagn ie rii fonteria. La marina tedesca. Pensieri tattici su Ile guerre. fu tu re. Detti memorabili militari di tutti i tempi (Annibale, Scipione e Cesare) .

L'Organ der · militiir-vissenschattlichen Vereine ha oltre ad un c~tesissimo supplemento bibliogrttfico indicnnte i libri d'interesse mi lit.a re pubblicati dal maggio all'ottobre 1891 due memorie cli valore : Generalità sull1~ rnnnovre fr ance~i dell'anno 1891. Studio geografico-militare sul Carso e terreni circostanti, di Lorcnz, maggiore di stato maggiore. .

169

La Reichswehr ha trattato nel rnese i seguenti argomenti importanti: Pensione <l'onore (quella offerta dalla Bulgaria al Principe di Battembérg). Baraccamenti nelle re.gioni alpine. Marina germanica. Rastadt e Neu Brisack (Alto Heno). Sul Journal of the United Royal Service lnstitution abbiamo notato i seguenti articoli im portanti: • La. questioM del!' eq uilÌbrio militare del Mediterraneo, del tenente · colonnello Goway. Cavalleria leggera in campagna , del capitano Maude, e la recensione del lavoro: Pattuglie di fante ria montata, del maggiol'e Hcgenspursky dell'esercito austro-ungarico.

Army and Navy Gazette. -- Segnaliamo : N. 1C66 - Tattica delle torpediniere. N. 166(1. - Hiordinamento del War Office. Campi di cavalleria indiana. · N. !665. - Guerra alla frontiera indiana (Kascemir). Voiennii Sbornik. - Col numero di dicembre è uscito un indice sistematico dei lavori pubblicati dalla Uivista ili/ilitare Riissci dal 181'.>8 al 1890. Risulta da un semplice sguardo che vi nbbiamo dato l ' importanza grandissima della nostra consorella slava nell'esercito russo come mezzo di istruzione e di studio ; i nomi dei migliori generali figurano fra i collaboratori accanto .id una miriade di uflìcia li di vario grado. · Nel numero di dicembre abbiamo letto con interesse i seguenti lavori importanti: - KAL1UBAK1N. - Operazioni attorno ad Erivan nella guel'l'a del !877-78. hP ANTSt N. Operazioni di Gurko nei Balkani, novemhie 77.Comba,ttimento di Arab-Konak. DvAnsc1zK1. - Sul calibro dell'artiglieria da campagna. MAIEWSKJ. - Mortai da campagna.

'

.


170

R ASSEGNA lllULlOGRAF ICA MENSILE

OnLOw.

Sui cambiament.i di posizione di artiglieria nel com~

ba ltirnenro.

Po:;u wsi;1. -

Bukara.

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSI LE

La Romania Militarà porta la fine del lavoro riassuntivo sui vari modi d'attacco trattando I~ parte dell' a1•tiglieria ; uno studio sull' as'Sédio di Metz, di Toplicescu, ed uno shll'importanza della geografia . militare, di Aver~scu.

L' Invalido Russo N. 266 - Il bilancio militare tedesco . r:• r. (''' · I N 963-1l'.l--)tl 1\t·1mentnz10ne celle truppe in fe rrovia. ~- 2fj2 - Campo di tiro per le truppe. ••

k

.

·

Razwiedtcik. N. 77-78 - Passaggio di cavalleria a nuoto nei fìum i. N. 77 Gli ulliciali delle guardie confinarie. N. 76 Lavori tattici di ufficiali. Trecento verste coi pa ttini.

~

---

d) Riviste varie. '

.

Il Krigsvetenskaps-Akademiens Tidskrift ha un · ,ll'ticolo molto ponderato che ria$sume assai bene tutte le fasi della questione tanlù dihattut;t : Scialioln o /cincia neU'a1·11w11wnto ddla cavalleria ?

Per la Di1·ezione L onovrco O xsO'l"L' r maggiore M.~ I ., itic,uicato

Rivista Cientifico Militar. Studì sul nuovo regolamento tattico della fanterin ital iana. Studio di un sistenw criptografìco per segnalazioni ottiche. Estudios Militares di Toledo. La istruzione ragionata in fan teria, di Dc Cissev. La organizznio;c mi lital'e della Spagna, di ionea (continua comprendendo l'esame mili tare della pro vincia di Valenza, Andalusi3, Baleari, Gal lizia e 1\' uova Casliglia). Revista Militar Le a,pirnioni Miglioramento Conferenze di

171

Portoghese. <lell'eserci10 portoghese, di )laya. delle condizioni del solda to. caserma, di Sarsficld. DEMARc°HI CARLO,

gerente. ·


RIVISTA MILITARE ITALIANA RACCOLTA MENSILE DI SCIENZA, ARTE E STORIA MILITARE

S ER IE

III. -

ANNO

xxx VII

T omo I .

Dispensa li. - Febbraio ·I892

ROMA, 1892 VOGHERA E NR ICO, Tlf>OGRA FO-E l)ITORE

Via Nazi onali,, 201.


ALCUNE CONSIDEUAZIONI SO~l~IA HIO

INTOBNO

delle materie contenute nella presente dispensa (Conferenze lette a._gli ii//iciali del pl"esidio di A7esscmdria)

ALCUNE CONSIDERAZIO NI INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI- NEL C0~1B_ATTIMENTO. (Continuazione e fine). - G. Cornara, tenente colonnello nell' 110 artiglierùi . Pag. ,173 · LA CATENA IN COMBATTIMENTO. - Coriolano Ponza . ' colonnello . » 208 VARIANTI AL TOMO PRIMO DEL HEGOLAMENTO DI ESERCIZI PER LA FANTERIA. -- Lodovico Laderchi » 22·1 LA STABILITA DEI REGGIMENTI DI CAVALLERIA. - L. . Majnoni, maggior generale . . » 2 47 CRONACA ESTERA: AFRICA.

» 270

A USTRIA-U NGHERIA

»

FRANCIA

• 275 > 278 » 2.79 > 281

GERMANIA . GnAN llnET'l'AGNA. RUSSIA . SPAGNA.

SVIZZERA

27,i

» 283 » 2.84:

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE: I. Recensioni · Il. Libri di recentissima pubblicazione ed' interesse militare III. Articoli notevoli delle Riviste del mese di genna io

RASSEGNA POLITICO-MXLITARE

» 289 »

296

» 301 »

3·18

(Cont.innar,ionc e fine, V. pnnt:1t:i prcccdcnt<·).

IV.

Alcune conseguenze immediate della nuova tecnica. S'è ormai tanto detto e scritLo sulle conseguenze che nei combatlimenti avranno le innovazioni degli armamenti, che poco o_ nulla rimane ad aggiungere . Ma queste conseguenze fttrono anchP, <li molto esagerate, ~p,:cialmente in Francia ed in Germania. Abbiam lette dìffatti, e non solo su periodici profani al nostro mestierE>, ma _anche su pn bblicazioni militari, delle fantastiche descrizioni dell e battaglie l'i1tnre, nelle quali uno de' due partiti, sorpreso semp1:e, veniva in poco tempo letteralm ente distrutto, prima ancora d'accot'ger;;enc. Sono , si, fantasLicherie, esagerazioni. È però cosa certa che dall'enorme aumento di potenza de' fucili e de' cannoni, e dalla soppressione del fumo, che (inora è stato no grande fattore dei combattimenti, avverran no delle 'l'arianti radicali nella condona dei futari conflitti. Concretando quanto fn scrillo già intorno alla tattica dell'avvenire, e che a tuni è noto, panni possa dirsi che essenzia lmente il modo di combattere debba più che in pas~at.o uniformarsi sui due · prineipii seguenti : 1°. Vedere senza essere veduti, per poter meglio offendere senz' e·ssere oITesi ; !2 -

ANNO XXXVII , l'OL. l.


174

ALCUNÉ CO:NSID ERAZJ.ONI

2°. E~porre a1 fuoco In minor parte delle proprie forze .ricl;iesta dallo scopo immediato che si vnol raggiungere, estrinse. cando dal le forze esposte tutta l' intensità dell'offesa ch'esse possono <lare. Donde: m~ggiore importanza acquistnta in guerra dal servizio · d'esplorazione e d' informazioni , .sia ~er · parte della cavalleria in avauscopcrta , come da lle avanguardie dei , corp i in marcia o dagli avamposti; magp:ior discipl ina del fuoco.} e maggior economia .delle fo rze; US:) esclusivo dell'ord ine rado nelle zone di terreno battute dai tiri del nem ico;· maggior importanza del coprirsi, utilizzando il . terreno, e della costruzione di ripari artificia·li, specie nella dirensiva ; maggior necessitit del!' iniziativa nei capi in sott'ordine, che meno che in passato potranno ricever ordin[ o direttive duranle le . azioni , che saranno brev issime ; maggior durata della prima fase del combattimento, il periodo della preparazione dell'attacco, ecc.' E tutto questo porta seco nawralmente la maggior necessità eh.:: nel tempo di pace sia data a ciascuno l' istruzione speciale da estrin· sec:arsi in guerra; e che, oltre :i ll'istruzione, lutto: vestiariò , ;iquipaggiamenLo, munizionamento . ecc., tutto concorra all'un ico scopo di sapere e potere combattere nel rn i~lior modo. Ma non è di qnesta troppo vasta materia .che io inten da dire, per la qunle d'altronde io nlln ho suflìciente competenza. Si sente spesso ripetere che noi, per l'armmuento della fan (eria e dell'artiglieria, siamò ora, e res teremo altro tempo parecchio, in condizioni d'inferiorità che posson tradursi. in grave danno. Queste osservazion i non sono completamente esatte : é . vero bensì che i! nostrò armamento , attua:lé é per potenza alquanto inferiore a qu'8llo deg.li altri eserciti , rna non d~ tanto da renderci, non dirò impossibile, ma nemmeno diflìcile, il mett erci in guerra in condizioni par i, e Lalora nncbe in condizion i vantaggiose. Accanto a un van taggio v' è sempre un inconveniente nell e cose militari, è stato detto da tempo. Se questo è vero in generale, è · tanto più vero per ciò che ha attinenza alle armi e al tiro. Il nost.ro attuale fucile con la cnrtuccia modello '1890 ha un tiro un po' meno radente e m~no preciso cli parècchi Juci li esteri. Non parliamo della precisione del tiro, che non. ha che on vulore molto relativo, e solo forse alle brevissii'ne distanze in special i·concfoion i

INTORNO ALLA N UOVA TECN ICA DELLE AR)ll NEL conIBATTDIENTO

17 5

di bersaglio; ma la. stess·a maggior radenza del tiro, che fa sì che si possono commettere maggiori errori 'di distanza, o di alzo'. colpendo sempre l'avversario, porta con sè l'inconveniente eh aumentare anche lo spazio morto, cioè lo spazio difeso dagli ostacoli del terrèno, e questa protezione del terreno aumenta coll'aumentar della radenza, e cioè col diminuire della distanza. Ricordo che al campo di Ciriè, anni sono, si voleva sperimentare la resistenza e la protezione relativa di due tipi di batterie d'11ssedio: il prussiano, e un nuovo pro,rosto dall'allora capi~ tano Biancardi . Le due batterie erano state .costruit.e una accanto all'altra, ed entrambe erano state armale con vecchi materiali; appositi bersagli sagomati rappresentavano i serventi de' pezzi in azione. Si fece fnoco successivamente contro le due batterie, dalla distanz'l di circa 'I 000 metri, con due cannoni da 15, a granilta,. e con 2 cannoni da 9, a shrapnel. Dopo il Lire, che fu diretto da me medesimo, e che per la J,revità della nota distanza rimase ottimamente aggiu;;{ato , non fu poca la maraviglia generale nell'osservare che , le batterie non .avevano avuto alcun danno, e che neppure un servente· era stato toccato dalle pallette degli shrapnels. Le granate da 15, percuotendo sul pendio del parapetto, rimbalzavàno producendo appena un leggero solco, che da sè si richiudeva; le pallette degli sh rapnels o si con ficca vano nel parapetto, o ne ri mbalzavano anch'esse, o sorpassavano i bersagli, sempre inoffensive . Si dovette aumentar molto la dist.anza del tiro, per aver meno, tese le traiettorie. ed efficaci i tiri. Lo svantarrgio adunque della minor Tadenza del tiro, che permane in on ~erreno perfettamente piano e scoperto, si riduce a proporzioni assai piccole, e talora si muta in vero vantaggio, nei terreni accidentati o anche solo ondulati. E son questi i terreni più cÒmuni. E d'altronde i terren i piani e scoperti saranno a studio necés'saria.mente evitati da trnppe attaccanti, qual unque sia l'armamento loro , e solo sa ranno ricercati in nanzi alle posizioni difensive, dalle qual i solamente la difesa, da ferma, potrà utilizzare tutta la potenza delle proprie armi , e avrà sempre il vantaggio del fuoco sull'avversario, qualunque sia l'armamento relativo. . D'altra parte ancora, le differenze di giustezza e di radenza del


ALCUNE CONS10EHAZ10Nl

176

INTORNO ALLA NUOVA TEC NICA O.ELLE ARMI NEL COJl! OA'l'TIMENTO

Liro tra il nostro 1'11cile e i fucili più nuovi , Lra i nosLri cannoni cla campagna e quelli delle altre potenze, tendono sempre più a rimpiccolire col diminuire dell a distanza. L'impiego dell e armi qu indi , anche in casi _speciali, il modo di manovrare e di combattere, coordinati allo scopo di diminuir le distanze del fuoco, ci posson rendere aaevole il comp ito di esser per potenza pari a qualunque avversario ci si presenti. Del resto, la fanteria prussiana nel 18,0 era col fucile Dreyse in condizioni d' inferiorità, rispetto alla fanteria francese col Chassepot, ben m:iggiore di qnella che avremmo noi ora contro qnalunque fanteria del mondo, e seppe rend ersi ben superiore sul campo, coll'istruzione, colla cl isci plin n e collo spirito militare I

Fanteria. - Rel:1 tivamente alln ranteria si può obbiettare che in Francia e in Germania, ovunque, si domanda da parecchi scrittori ' l'ab ro(Tnzionedell a massima, (comune a tutti gli eserciti e ormai antica, e non più rispo ndente (!Ile qualitk1 delle armi moderne), cioè che il fuoco della fon teria dell'attacco debba solo comi nciare dalla distanza di 600-700 metri ; e si vuoi libera la facoltà <li iniziare il fuoco dalle maggiori distanze, alle quali il tiro comincia ad essere eflìc:ice. E si vien citando la battaglia. di Sainl Prival. nel ·18 agosto 1870, nella quale ollre 6000 Tedeschi della 1• divisione e della entrambe della Guardia, moventi all'attacco delle po4" brioata ~ ' sizioni francesi, caddero in IO minuti , colpiti dalla distanza di circa ~ 500 metri; e la marcia in avanti dovetle sospen dersi . Ancora si cita l'esempio di Plewna del 1877, ove i Russi subirono enormi perdite ét grandi distanze, benchè i Tt1rch i sparassero quasi senza puntare. Che i due esempi, che dimostrano che colle armi attuali si può ottenere in casi speciali molta efficacia del Liro anche a grande distanza, non ,;adaoo perduti. sta bene; essi anzi non debbono menomamente stupi re chi abbia un gi usto concetto del tiro della fucileria d'oggidì. Ma che per essi debba stabilirsi qual norma che il tiro di fucileria cominci a 2000 , o a 3, o a 4000 metri, (chè fino a questa distanza tirano le nnùve armi, e vorrebbero alcuni iniziare il fu oco) sarebbe assurdo . Difatti gli effetti micid iali, ottenuti contro la fanteria nemica dai Turchi e dai Frnncesi, furono resi i:)

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177

possibili solamente dagli errori degli avversari, i quali si_presentarono in grandi masse e allo scoperto nella zona pencolosa del fuoco. Il fronte d'attacco dei Tedeschi a Saint Privat, ad esemp10, è noto , non superava i 2000 passi., in modo che le truppe erano su dieci linee, In formazione più profonda che i Tedeschi assumessero in tulln la campagna, e in terreno scoperto e pian_o, in le~gera salita, cioè nelle condizioni più f~vo_r~voli a~ Liro dei Frances.1: I due esempi, insieme con altri cons1m1li , serviranno dunque p1u che ad altro a far evitare nell'avrenire i medesimi errori che furono cause, se non efficienti, necessflrie dell e grand i perdite avvenute; e a far cogliere la buona occasione, se l'avversario li commettesse. Si dice ancora: ma se il nemico spara da distanza grande, sarit giuocoforza risponder~ col fuoco. Non pare, sempre. Ch e la di · stanza dello spiegamento delle truppe debha essere molto aumentata , affine appunto di evitare di entrare a masse comp;1 tte nella zona baLtula dall'avvP.rsario; che sia di.200 o di 4-00 metri aumen. tata la distanza a cui aprire il fuoco di preparazione dell 'attacco; che la distanza massima del tiro individuale possa aumentarsi pure di 200 o 400 metri; sta bene: son cose non solo razionali, ma fo i·s'anco necessarie . Ma che da distanze enormi si debba per massima aprire il fuoco della fanteria è inamm issibile : non ostante la eliminazione del fumo e l'aumento della tensione delle traiettorie dell e nuove armi, i fuochi a grandi distanze avranno sempre i grand i inconvenienti vecchi, diciamoli così: la difficolt.it di apprezzare con bastante esattezza le distanze cli tiro; la difficoltà di vedere ed apprezzare gli effelli del fuoco, e quindi quella di regolare convenientemente l'alzo·' la, difficoltà del puntamento :, e !ìnalmente, inconveniente forse magoiore di tutti, il pericolo d'u11 grande e prem aturo consumo di ;unizioni, a distanze alle quali qualunque tiro di fucileria è, e sarà .sempre, di scarsa ef!ìcacia rispetto a quella delle minori distanze, alle qual i pur sempre si deciderà l'esito dei conflitti . Converrà. dunque utilizzare, solo con moderati e ben 'diretti tiri a massa, e solo contro estesi bersagli di truppe ammassale, se si presentano fa vorevolmente, le piì1 grandi portate delle armi nuove;


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

ma in genere converrà serbare le cartuccie delle giberne e degli zaini per il momento migliore, anche nel caso in cui l'avversario facesse fuoco , e parando le sue possibili offese con la magiiore celerità dei movimenti, cogli ordini sottil i, e coll'utilizzare largamente il terreno. È naturale poi che per parare agli effetti della maggior radenza del tiro del nemico, debbano essere aumentate le distanze tra le catene e i sostegni, tra questi e i grossi. Ma queste distanze razionalm~nte dovrebbero essere variabili a seconda delle distnnze del nemico che fa l'uoco. e cioè tanto maggiori quanto minori sono queste distanze. La distanza media, in base alla radenza del tiro del fucile Lebel e del tedesco, e per le distanze del fuoco di preparazione, potrebbe essere stabirta in 200 metri circa: ma più~ che al!.ro parmi converrebbe fosse stabilito che, quando le condizioni del combattimento, in ogni c,1so, consiglino di far nvanzare i sostegni e il grosso, questi, piuttoslocbé star inoperosi sotto il fuoco, diretto contro la catena, accorrano prontamente alla linea di fuoco, e tosto facciano sentire al nemico tutto il proprio peso. Sparare da limgi e camminare quando si è vicini, marciare quasi senrn /ar /1.wco, tale dev'essere la Legge _della tatticci nuova, ha scritto or sono pochi giorni un ufficiale superiore francese sul le orme del generale Philebert, che nel suo opuscolo: 11 proposito delle manovre dell'89, ha detto: è da ltmgi che bisogna cominciare a bersagliare l' avversai·io con filochi a sah;e ben diretti, giudiziosamente comandati, nello stesso tempo in cni l'artiglieria procede a smwtere i difensori ... A poco a poco .il Comando riceve delle in{orma:àoni; egli vede, si ren.de r;onto delle cose; la situazione si chiarisce . S'egli ha iniziato male il combattimento, può ancora cambim·e le sue disposizioni, e in tm ce1·10 liniite, dietro il primo velo, scegliere un n:uo·vo obiettivo. In questo inizio de! combattimento t11,tto deve procedere lentamente e metodica.mente. Al cont1·cirio, quando si è giunti alla portata del tiro individuale, si deve sollecitare e precipitare il nwvimento . Rallentarlo a 600 metri, e /ar clelle soste da 600 fino a 200 e 1SO metri, è fa·re il ginoco del nemico, è dargli il tempo, l(opo avergli chiaramente indicato il punzo d'atta.eco, di fa1· accwrere le sue riseri,e, rinf01·zare il suo f'ronte, moltiplicare i m,,izzi di 1·esistenza su qtMl punto.

JN'fORNO ALLA NUOVA 'l'E<.!NJ1;A DELLE AltMI NEL COMllATTUJENTO

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Stabilito e ben preparato l'attacco, bisogna camminàr diritto avanti a · sè, aMnrnre rapidamente, e superare con u.no slancio t;u,tto ciò clie vi separa dal nemic(); non più. soste metodiche; 7Jiù si sar.à, soUecil'i, e meglio scwd. S(! -d firmale, vi ritirerete: C'iò è fatale. . . E 1ìni.sce soggiungendo :1ncorn: l\loi concludicuno che colle nostre anni è da lontano che si d1me {a.r nso dfl f1wco . Queste idee; relative alla nuova tattica delln fanteria all'attacco, sono accolte. ovunque con favore, com'è noto, in Francia e in Ger. mania speéialm~nte. Esse sono un portato razionale, naturale, della nuova tecnica .della fucileria. Una riserva pare solo debba farsi .sull'affermazione assoluta che, cioè, soltanio da lungi si debba far uso del fuoco. e ciò per le ragioni che ho detto. Tullo starà al criterio dei comandanti di fanteria il saper apprezzare nei singoli casi' di distanza, di bersaglio, di terreno, di momento tattico, pur anche, se l'éfficr,cia del fuoco che si può otlenere corrisponda al consumo delle munizioni e del tempo. E questo non è un compito facile: solo l'esatta conoscenza del tiro delle anni proprie in l'elazione alla varia nat1u:::i dei bersagli e del terreno, la chiara percezione della sitazione, il sicuro ·colpo d'occhio, cioè insomma solo lo studio e il continuatÒ esercizio delle manovre, lo possono rendere di possibile adempimento . Poche settimane or sono si lesse su i giornali, politici e mililari, che i,n Francia, in sc~uito a.i risultali ottenuti nell'estate scorsa dalle graodi e;perìenze fatte a Chàlons coli' impiego della nuova polvere senza fumo (~p erienze che f11rono presenziate dalle più al te autoritlt del pae:;H)· la commissione sperimentatrice 'Jubia concluso che il rna<rnior -profitto dall-.: in novazioni portate alle armi, sarà nn trallo in· rruerra dalla fanteria nella dil'ensiva; e che quindi si rac,.. comandi d,1 essa la difen;;iva, coll'uso tlel fuoco a salve, da grnndi distanze. · · · Cl!'e la ·difesa , meglio che l'aLtacco , possa sfruttar~ tutta. la po· lenza del f~oco, e che quindi dai perfezionamenti delle armi possa trarre il miglior vantaggio, è ovvio, e per qnesto affermare rion occorrono apposite· esperienze: l'immobilità della linea di fuoco; la facilità dei rifornimenti delle munizion i; la · misnra o la stìrna preventiva. delle dis1anze; la. protezion e offerta dal :erreryo s-cel t0, ?,

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ALCUNE CONSIDERAZIONI

e predisposto all'uopo; la facilità di rinforzare i punti pw importanti ecc. ; tullo concorre a dare alla difesa la supremazia del fuoco . Ma che, perciò solo sia a raccomandarsi la difensiva , anche quando I' inferiorità de.Ile forze non lo consigli, pnrfl inammi$sibile. Lo scrillore frances e che g;à ho citalo, .nel soo recente lavoro afferma: la sit1u1,zionc dell' attacco diventerà difficilissima, qnella dellct difesa apparirà invece di più Ùi 1JÌÙ fa1JOl'elJOle. ln{atti, gli eserciti iro vanclosi sii un campo definito prnventivarnente daltci difesa, qiic:;ta 7Jotrà, piw 1·imanendo al cope1·to meglio che per il passalo, portare. colpi più tremenclci, più m,icidial-i r,he per il passato. tifo, aggiunge ancora, chi dice difensiva non viwl d-ire una passiiìità asso 1·nta nella difesa; e clopo cwer fatto subire eno1·mi pe;rdite all'attacco, convien prenclere l' o/Jensivci, 1} l' ofensiva completa. QwJStO scopo, couchiude l'autore, che ormai s'impone alta grande tattica, si mgginngerà sceglfondo per la clife.sa delle posi zioni abbastanza /orti ver ferma,re il nemico, ma non troppo /orti , e permettenti insùwie la marcia i,), rwanti pronta e /(J.cile. . Anche dopo la guerra del '66 si era form ata quasi ovunque, ma specialmen te in Fraricia, l'idea che neile future guerre dovesse facilmente aver vantaggio sull'avversar-io il partito che, riusr,ito a stabilirsi in conveniente posizione, vi si all'orzasse con trincee, e aspettasse l'allacco dell'avversario per distruggerlo, prima che po~ te,se avvenire l'urto immediato. E questo modo di comb'attere lo si vide adottalo .chi Francesi nel '70-7 1, quasi esclu,;ivamnnt.e, e,con qua li frutti t Si può dire che fu la paiìsiva difesa, scelta ad arte dai Francesi per utilizzare tutta la superiorita del Chassepot sul Dreyse , uno fra i più importan ti fattori. e forse il più importante fattore, dfllle splendide viLtorie germaniche. Che avvenne infalli in quasi tulle le battngl;e cli queila cam pagna ? _ Le sch iere· reance.,i di prima linea, al primo attacco, ripiegavano verso il grosso retrostante,. preparalo a difesa e al coperto, senza poter spiegare che una minirQ_a. parte della potenza del fuoco di cui disponevano. Così era pos:;ibile, e direi, an'zi, necessario, il pronto avanzarsi e l' incalzare d'ogni linea dell'attaccan te, c·he compren1

INTOltNO ALLA NUOVA:'TECN!CA DELLE ARMl NEL COMBA 'rTlllENTO

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deva come solamente così operando potesse sottrarsi al fuoco micidiale del grosso del nemico, o almeno rimanervi il minor tempo - possibi le, prima di venir all'urto. Ai Francesi non era manco ~ossibile di prender con van taggio e risolutamente la contro1Iens1va, dacchè, pur facendo astrazione dal fatto che naturalmente a stento il soldato lasciava la sicurezzn della trincea per spingersi 11ll'aperl0 coot.ro il fuoco ben nudrilo dell'avversario, e a breve distanza. avveniva pur anco che il grosso loro non avrebbe potuto far fuoco nell'avanzarsi, 'perchè coperto dalla prima linea, mentre doveva sotLostare al fuoco intenso del nemico. Avrebbe ancora buon giuoco, come l'ebbero i Tedeschi nel '70, l'avversario di una fanteria che comballesse in sirnil modo. I francesi si son lasciati allora troppo losingare dalla supremazia de' loro fuci li , e ne ebbero troppo scottante risultalo, per lasciarci credere che in a\'veuire commetteranno i medesimi errori. Le mag· giori portate e l'eliminazione del fnmo delle nuov ~ armi , non potrnnno invertire le cose. Sarà ancor buona, sebbene abbia. fornite sì splend ide prove, la tattica dei tedeschi nella medesima cnrnpagna? O uou piuttosto è a dornandarsi se quelle splendide prove non furono soltanto un por.tata della bontà intrin:-;eca della loro tattica, ma anche, e forse più ; della manchevole tattica dell'avversario? È noto come tutti gli scrittori.di tattica, e specie i mede:;irni Tedesch i, ab biano riconos~iuto éhe il modo di combattere della fanterin tedesca nel '70-7 1 aveva grandi inconvenienti, fra i qnali principali erano: lo sfu)?gire delle truppe dall 'azione diretla dei capi1 e quindi la impossibilità di guidarle, specie nell' ultima fase dell 'azione; la quasi impossi bilità di coordinare gro,:;e masse ad uno scopo tatti cci- qualsiasi; la mancanza <li economia nell'impie~o delle forze. Ed è noto ancora come acr eliminare questi inconvenienti, per quanto - sia possibile, si voglia dai più che in . faccia al nemico si ricorra preferibilmente alle formaz ioni per ala cli reggi.menti, anzichè per linee. In tal modo allo iniziarsi del combattimento, questo si prepari e si indirizzi colla prima linea cl'ogn i reggimento, formata dai balta· glioni di testa delle colonne, sp iegati, tutti o in pane, a seconda dei casi; e inòi coi hat1nglioni segnenli sia possibile estendere la 1


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INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI N EL COlfBATTIMENTO

ALCUl'/E CONSIDERAZIONI

prima linea, o rinforzarla nei pun ti in cui il ·comandan!e lo rav,,isi più conveniente; e infine coi ballaglioni di coda si possa· proteggere i fianchi propri, o minacciare qu elli dell'avversario. .Alcuni scrillori· foras tieri, e alcuni nostri, sugli esemp i della campagna del '70, re·putano supernua la 3" . schiera, a. formar la quale occorre necessariamenté assottigliar molto la· ,J" e la '.2°, .opinando che quando la 2• schiera non avesse potulo tener tes ta a un contrattaèco vittorioso del nemico, <> non av esse avuto tempo ad accorrere e rinfor1.are le posi_zio'ni nr,cupate dalla ,J•, a nulla servir-ebbe la 3• schiera, che ci /ol"tiori non potrebbe più compiere nè l'uno nè l'allro dei due manda ti. lnfaLLi , essere su tre schiere nell'attacco vuol dire presentarsi successivamente in forze ridotte, e farsi battere successivament.e da una robusta difesa.' Meglio quindi aver due sol e schiere; la 11", più forte, da distanza conveniente, secondo i cµsi, cominci il ' combattimento; e la secondp, riempia i vuoti, rincalzi e , sostenga la prima, ma prontan1ente entri in linea anch'essa nel momento del bisogno, nella crisi. Che con queste semplici proposte, le quali, lasciando in certo qual modo invariato il modo. del cornbatlere,. non te,ndono che a far meglio rimanere nel pugno dei comandanti le proprie truppe, ,ed agire prontamente con Lutto ~il pondo delle proprie fo rze, si raggiungano i predetti scopi, non è certamente di mia competenza il giudicare; mi basti l'aver accennato ai bisogni, e ai rimedi per essi suggeriti. Ma ril1étto che sarà sempre la situazione del momento, il caso speciale, che farit preponderarè ,Ja convenienza da una p<".rte o dall'altra, e ,~he nulla di assoluto si può affernHtf e, Ciò che è generalmente affermato, e non .può negarsi, è che d'ora in poi gli auacchi frontali , stante il sempre mnggiore predomin io della fuci leria della difesa, saranoo assai più difficili che pel passato; più spess0, in terreni piani e scoperti, snranno .assolu tamente impossibili con qualunque formazione si tentino, a meno clte l'artiglieria, ed anche la fanteria, abbian col fuoco pressuchè resa. impossibile preventivamente ogni resistenza. Sarà quindi giocofo rza, pii.i che in passato, ricorrere agli aggirameµti e -agli attacchi su i .fianchi, i qua!i · dalla maggior po tenza .

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delle armi -e dall'eliminazione del fumo saranno grandemente ~gevolati. Essi esigeranno però sempre una grande superiorità di (orze, a meno che si sia sicuri della sorpresa. Ma natu~almenle le sorprese durante il giorno, che l'eliminazione del t'umo favorirà: grandemente, saranno d'altra parte meglio parate dalla difesa con oculatezza maggiore che in passato, e con preventive disposizioni. Converrà. quindi più larga.mente che in passato ricorrere alle sorprese notturne, le qual i non solamente ristabiliranno l'equi li brio nella potenza del fuoco tra la difesa e l'attacco, e lascieranno a questo tutto il vantaggio dell'iniziativa, ma questo medesimo vantaggio ingrandiranno ancora enormemente. . Alcuni scrittori, per sentimentalismo ingiustificabile, avversano le sorprese notturne, che dicono piuttosto agguati che combattimenti veri, indegni dei soldati. l\fa è passato oramai il tempo delle cortes ie cavalleresche sul campo di battaglia, fu scritto già. Nelle guerre del dì d'oggi convien vincere ad ogni costo, percbè ne può andar compromessa la sicurezza, l'onore, l'esistenza stessa della nazione. Per vincere, si può e si deve ricorrere a tutte le risor5e, d'ogni natura. E agli attacchi notturni sarebbe cosa puerile, non cavalleresca, d' altroncle, il rinunciare, sapendo che gli eserciti forastieri vi si esercitano ora del continuo, coli' evidente intenzione di ricorrervi in larga misura, e ben preparati. È noto che infatti da alcuni anni in !?rancia e in Germania le esercitazioni notturne éli comballimento banno preso un largo sviluppo fra le istruzioni ordinarie. È un fallo ormai pro, vato che l'esercizio df\JJ'occhio nell'oscurità non assoluta, com· è quella della notte più buia, a.fftna la vista, P.er così dire, o almeno, abituando l'uomo all'oscurità, fa eh' egli vi possa operare libera• mente, quasi come alla luce. L'esempio di Levico nel '66, · benchè isolato per noi, ha dimostrato di quale utilità poss,rn essere gli attncch i notturni. L'avanguardia della divisione Medici, in marcia verso Trento , dopo il combattimento di Borgo, fu sprpresa verso le ·I O di notte presso a Levi co da un fuoco ben nutrito di tre linee di truppe fresche austriache, che intercettavano e chiudevano completamente l'angusta valle. Nel silenzio più assoluto, e senza colpo sprirare,


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

INTORNO ALLA NUOVA TEC NICA DELLE ARm NEL COllDATTDfENTO

un battagi ione de.I 28° fanteria, il f 0 , Cl'edo, allaccò improvvisamente alla baionetta, e la vittoria fu pronta come lampo, e completa. Il terreno del!' attacco era leggermente in salit~1 verso la difesa . Non un uomo dei nostri rimase colpilo dalle palle austriach e, nella oscurità dirette troppo alto. E i nostri erano affranti dalle marcie faticosissime e dai combattimenti precedenti. Il terreno del combattimento si vide il domani tutto coperto di Austriaci, fin oltre Levico: fu un'inevitabile carneficina . Ma se il genHnle comandante, al fuoco degli Austriaci si fosse fermato e indi l'itiraLo, se gli Austrioci, anz1chè limitarsi a passiva difesa, avessero energicamP,nle allaccalo noi , ninn· dubbio che in quell'immane confus ione della notte, n·oi saremmo stati necessariamente sopraffalli . La bandiera del 28° ebbe la medaglia d'oro al valor mil itare, per il fatto veramente ' memorabi le, e degno della storia romana. Nel caso d'insuccesso nell'auacco nollurno, l'all.accanle è naturalmente esposto a pericoli di sconfitta, dì rotta, maggiori di quelli che non correrebbe di giorno, per la più grande diflicoltà di riol'dinarsi dopo di essere respinto. A tale eventunliLà, quando sia possibile, deves i naturalm ente pacare di:;ponendo a conveniente distanza dal fronte d'attacco. e in buone posizioni arretrate, l'artiglieria e la cavalleria (che du;·antc l'atLacco uon sarebbero a·ltrimenti che <l'ingombro) pronte ad accorrere ad occupare le posizioni conquistate, o a proteggere la l'itirata, secondo il caso; e disponendo che l'attacco avvenga poco prima del giorno, perchè in ogni caso l'artiglieria e la cavalleria possano concorrere all',,zione nel momento opportuno.

nelle rispettive forze), si dovrà natural mente con ogni cura scegliere le posiz10ni, e queste predisporre con tutti i mezzi possibili , e che è superfluo l'enumerare, non iscordando certamente gli apprezzamenti necessari al più pronto riforn imento d'uomini e di mun izioni. Il principal fattore della difesa essendo il fuoco, a que:;to e:;sa deve ricorrere quanto piLì presto le torni possibile, affine di danneggiar, o almeno disturbare l'attacco, e stancarlo per tempo. Còmpito principale quindi della difesa è sempre quello ·di arrecare il maggìore danno all'avversario; còmpito secondario, per quanto importante, è quello di riparnrs: dalla vi sta e dal fuoco nemico. Questi crileri, comuni ai regolamenti di tutti gli eserciti d'Europa, sono certamente buoni e giusti . Ma nella difensivn, come nell ' attacco, del resto, pare che non utilizzerebbe tulio il vantaggin delle nuove munizioni , che non producono fumo , e non tradiscono quindi le posizioni e le forze, colui che queste posizioni e le proprie forze tradisse col mantenersi in vi sta dell'avver~ario, che cosi poLrebbe agevolmente orientarsi . Parmi dunque che i criteri suddeui, non debbano esser variali, ma possano venir es tesi, o modificati, nel senso ch e: senza menomamente nuocere al la facilitò e alla efficacia del proprio fuoco. la difesa, megl io che.l'attacco, d11bba ·1Jedere .~enza essei" veclnta, e d~bba cop1·irsi dal tiro del nemico. . li sapersi nascondere e coprire diventerà quindi cosa di grande importanza, cogli esplosivi senza fum o, dacchè i due termi ni : nascòndersi e offendere, non solo non si contrarieranno, ma il primo sarà fattore preziosissimo del secondo.

:Nella difensiva, nella quale devesi tendere ad utilizzare tutte le buone proprietà delle armi nuove, (che aumenteranno orandementc ·1 ., 1 vantaggio del fnoco su quello dell' attacc9, e cJuindi più che in passato Lenderanoo ad equilibrare la potenza complessiva della difesa con quella dell'attacco, quando vi sia sensibile differenza.

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Artiglieria. - Per i cannoni da campagna, ora più che mai, parrni che la qualit.à più preziosa sia la giustezza del tiro, ben int?so quando la potenza dello scoppio de' proietti e la radenza del tiro raggiungano un certo li mite sufficiente. DilTatti in guerra, sia nel duello d'artiglieri a, s_ia nel tiro contro altre truppe, ciò che premerà sarà più che mai il colpfr presto con sufficien te intensità il Colpire cioè prima che colpisca l'avversario; impedirne, o gra~demente disturbarn e, il Liro, prima ch'esso stesso riesca ad ottenere questo risultalo . · È tutto. Al primo risultato succederà bentosto un secondo , e la


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

INTORNO ALLA J:\UOV A TECNICA DELLE1ARMI NEI, COMBATTlllIENTO

decisione finale. È tale la po Lenza dello scoppio dei nuovi shrapnels delle varie artigliere dà campagna del dì d'oggi, la nostra non esclnsa, che, lo sappiamo ttltti, basta ad esempio una sola salva di una batteria, i cui proietti scoppino in buon punto contro altra: . balleria, per impedire a questa di proseguire immediatamente il proprio fuoco, costringendola alla surrogazione ed , ali' allontana· mente di molti uomini feriti. Tutto starà adunqne, per l'artiglieria, ad ottenere· prontam ente, più prontamente delt'al)versà,·io, sia o no nel caso di duello, l'aggiustamento del tiro. E questo aggiu:;tamento è ottenuto da tre ' fattori: la precisione del tiro del cannone, la bontà della spoletta, la abilità del personal e. La precisione del tiro, com'ho accennato, noi abbiamo già colla polvere nera uguale a quella dei cannoni delle altre artigli erie;, colla balistite supereremo tutti, ad eccezione forse dei Tedeschi, co i quali saremo pur pari, se ·veramente anch'essi hanno adottata, come faremo noi, la bali~tit.e. Abbiamo già da tempo la migliore spo lella a doppio effetto, fra quante sieno: migliore, tanto per sempl ièità d'impiego, quanto per regolarità di effetti; ed essa ci fornisce un grande vantaggio sopra tutte le altre artiglierie. Rimane ora a nostro svantaggio il fotto che i cannon i di bronzo, per quanto compresso, soffrono coll'uso degli ingrandimenti, delle dilat:1zioni dell'anima, dovut·e alle ulteriori compressioni che produce il forzamento de i proiettili; dilatazioni che son c,1usa di diminuzioni delle velocità, e quindi delle gitlat.e. Queste dilatazioni d'anima e le conseguenti diminùzioni di gittata, aumentano col numero de;.\l i spari cui sict asso).!gettato il cannone, secondo una certa ·e quasi costante legge. Ne anriene che se una npstra batteria ha i suoi sei pezzi in differenti stati di c0nservazione, per ottenere pari Lit di gitlate e aggiustamento del Liro, deve far uso di differenti dati di . tiri>, cioè deve· procedere a correzioni che compli cano il servizio nell'esecuzione del fuoco (:I).

Ma se le batterie hanno tutti i loro pezzi nelle stesse condizioni, l'inconvenìente scompare, o qua$i, e la giustezza del tiro della bat teria intera può I'i1ggiungere o ancbe sorpass;1re quella d' ·una batteria a cannoni d'acciai() ( 1). Natural mente meglio sarà se tutti i pezzi della brigata, e non ~olo d'ogni singo la batter:a, saranno i.n identiche condizioni, per evitare anche che le varie batlerie delia stessa brigata, per 'il tiro contro lo stesso obiettivo, debbano far uso di dnti differenti. Si ·può concludere che, in complesso, per la bontà dei materiali' non saremo inferiori a nt> SSLm'. altra artiglieria da campagna . Per nver in guerra il sopravento su lle altre arti!,{lierie tntl.o dipenderà dunque dalla bontà del modo di servirsi di questi materiali, e cioè dall'abilità del per;;onale nel!' esecuzione ddle varie II\~novre e nel puntamento e tiro, e dalla bontà dell'impiego tattico · dell' arma. Ho già accennato il gra ve peso che avrà necessariamente nelle batt.a-gfie dell'avvenire, più che non ebbe peF il passato, l'istruzione tecnica dell'uf!iciale e del soldato cli tutte ie armi. )fa per I' artiglieri~ credo che tal peso, tale imporlanza, sarà assai maggiore ancora che per le altre armi. · Il più piccolo ritardo, un att;tno solo, nel raggiungere l'aggit~stamento del tiro, può bastare all'avversario per giungervi prima, pu3 bastare quindi per decidere l'esito della lotta. Donde consegue la necessità di avere il perwnale perleLtamenLe istl'uito e abile, e 1

·- -ciente esattezza, chCl le velocità iniziali dimiuuiscono di circa W metri per ogni 500 c~l))i· a proietto già sparati, e che quindi 11er ogni 500 colpi spara ti in più occorra I aumento d'alzo di 25 metri per ogni iOOO metri di distan za d~l tiro, nei ,:annoni da campagna, e di 50 metri per ogni 1000 di <lis!anza pel cannone da montagna. Ho calcolato Mcora che le spolette debbono essere corrette in -meno su Il' indicazione del!'a1zo-di$tanza: rii ·15 metri 11er 1000 per i cmrno ni d,L c,unpagna, e di 30 per 1000 ·per il cannone da mont:igna, pure per ogni 500 colpi a proietto già sparati. ( Nota del 'Autore).

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Giornale d'Artigliei-ia e Ge1iio, usci ta di poi, tende a ppunto a fate scomparire o, rcr dir meglio. ,t menomare l' inconvenien te suddetto. Con tutto ciò è ll(lturale che permanga il desiderio elle con il bronzo d'alluminio ora in istudio in tutt,t Europ,1, o con altre ·legh0, si raggiu nga lo scopo di unire al vantaggio del minor costo del bronzo attuale il vantaggio della maggior resistenz,1 e maggior durata. dell'acciaio. (Nota. dell'Aufo ;·e). (i) La nota N. 39 <lr,I

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(I) Dalle dilTererm; di gittata ottenute in apposite ·cspcrienzo fa ttesi alla scuola cli Nettuno lo sco rso anno, con cannoni da campagna do' due cal ibri e da montagna, in differente stato <li con,ervazione, e da calcoli, ho potuto stalJi liro, credo con suHi·

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ALCUN E CONSIDERAZIONI

svelto in tutte le principali istruzioni tecniche dell'arma, dalla mal'cia, dalla presa delle posizioni, alle manovre attorno al pezzo, al puntamento e al tiro . _P er rag~iungere questi scopi, per quanto si faccia, lo sappiamo, non si farà mai troppo. Un brillan~e scrittore nella Bevue scientifiq1~e ha dimostrato matematicamente, or non è molto, che la potenza complessiva d'u na truppa si può ritenere uguale nl prodotto d' un numero in dicante la qual ità dell'armamento e ·l'abili tà tecnica <lei soldato (che per i va ri eserciti d' Europa può dirsi id entico) per altro numero indicante il coraggio del soldato ste:;so, misurato dalla probabili tit matematica di morte eh' egli può affrontare senza fuggire. e per il quadrato dell'effettivo della truppa. Ed è venuto cosi a concludere che fattore preponderante delle vittorie fu ture sarà il numero dei combattenti che il Comando nvrà saputo o potuto portare in linea contro l'avversa rio. Se questo si può ammettere, ha risposto un non meno brillante contraddittore, quanòo si suppongano il i fronte solamente due fanterie, non è più cosi quando si tenga il debiLo conto del!a gr.1nde influenz:1 che esercita nel ,combattimento del dì d'oggi l' artiglierin. Facendo a~trazione clall e disposizioni date dal Comando su periorr, dall a scelta e dalla presa delle posizioni, dalla bontà mornle e tecn ic,, del personale di truppa, e dnlla perfezione del mate rial e, può dirsi che il fondamento dell a potenza d'un'iirtiglieria su l campo del comballimento risiede al dì d'.oggi essenzia lm ente 11el vnlorù de i coman danti di balleria sotto il punto di vi;ta del tiro. Una compagnia di fanteria , al completo , e ben istruita, rappre- senta sempre un complesso di 200 uomini, che nel combattimento sparano e danneggiano il nemico, qualunque siano i loro ufficiali . St1lla loro abil ilit, sul risul tato del loro fuoco, gli Ì1flìci,, li hanno potuto inGuir prima, coli' istruzione e colla direzione; non in '1 niscono più direttamente nel momento del fuoco , salvochè fo rse in minima parte. Una batteria , al contrario, per quanto so lida, istruita, pronta al combattimento, è zero ,'se colui che la comanda non sa ben di rigere il tiro . Si son viste, e si vedranno ancora, compagnie di fanteria comandate da nn sergente conquistare una posizione. Ma non si .

INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE A llMl NEI, COMilATT lMENTO

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vedrà più mai, se pure si è visto in pilssato, fHr qualcosa di huoQ.o con sei pezzi senza ufficial i. Questa vel'ità non è anLica: data d;1 I '70, quando la perfezione dei cannoni ha potuto permettere ai Tedeschi dapprima e poscia a , tutti, l'aggiustamento del tiro med iante l'osservazione dei pun Li di scoppio d~' proietti, con regolf} metod iche, e di sicu ro e pronto effetto. La convenienza di queste regole, o norme, rimase indiscussa fino a poco tempo fa, fino alla comparsa dei cannoni a tiro rapido. Ma ora -vi sono alcuni, specie in Francia e da noi , i quali illudendosi forse sulla potenza dei.cannoni a tiro rapido, che per la pic'colezza del calibro , per quanto rapidi nel tiro, non potranno mai stare a paro coi cannoni veJ"i, opinano che in guerra le regole del tiro converrà . lasciarle in disparte, per sparare normalmente ad alzi scalati , se non per sparare in tutta fret ta, innanzi a sè, lasciando, pi_ù cbe ad altro, al caso, l'efficacia del tiro . Che l' uso degli nlzi scalati convenga in alcuni casi speci ali, quando manchi il tempo, e, con esso, la possibilità di giun gere all'aggiustamento , è fuor di dubbio; ma che tale metodo del tiro d'artiglieria diventi il uonuale, ~ inammissibile, perc.hè sa rebbe far getto del vantaggio, forse il pitì grande, che ha l'artiglieria sulla fucile ria e st1i cannoni a ti ro rapido, qnello cioè della facoltà di colpire in modo' sicuro e pronto ed eClìcace. L'ulti ma 0biezione seria che poi.evasi fare contro l'aggiustamento metodico del tiro, in guerra' che tanti buoni risultati ha dato ai Tedeschi nel '70, è ora caduta colla scomparizione del fumo dal ca.mpo di battaglia. Un'artiglieria coman_ilala da ufficiali che siano più abili nell'arte del tiro (arte, la dico, per la quale, ~ome per tu tte le altre, sono necessari e le attitudini naturali , e il lungo studio e il continuato esercizio) più abili che gli ufficial i dell'artiglieria avversaria, avrà su questa facile e sicura la vittoria, che porterà al la distruzi one o all'inazione completa di essa , se non su tu tta la fronte di battaglia, sul tratto maggiore, sui punti principali, prima che la fanteria sia impegnata nel combattimen to. L'artiglieria vittoriosa dell'avversaria , per quanto indebolita dal la vit.toria , conserverà pur sempre una potenza enorme cli àistruzione per la fa nteria nemica , che, per quanto ben-armata, ben guidata e valorosa, nulla, o c1uasi nulla, i3 -

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ALCUNE CONSIDERAZIONI

JN'TORNO ALLA NUOVA TECN ICA DELLE ARMI NE L CO~fllATTIMENTO

potrà f,re con lro di e;;~a . Come nella campagna del '70, e più anco r·a. sarà fo rse la bonlit <lell' artiglieria , e spec;ialmenl e l a honiit dei comandanLi di balleria, dal momento dell' inizio della lolla, Ja forza preponderante della villoria finale. Quale respo nsabililit ne deri vi per e~si, e pér gli uffìciali cl1n possono soslitu il'li nel momento del bisogno, io non dico: è cosa superllua. E,si devono avere :il più alto grado tutte le qualità morali, in lelleltnali e fìsicli e : energia, sangue freddo , pronlezza. lucidezza , vi.,1a acu ta e co lpo d'occhio , resistenza, ascendente morale, ecc . Tutti Jtli ufficiali, di qualunqlle arma e grado , debbon o possedere Lali q11alità. E verissimo; :na il capitano d'artigli eriil deve estrinsecarle tulle insieme. e al massimo grado, in un tempo so lo, in 1111 momenlo per lui cri ticissimo. ~oto di volo che ad age,·olare il compito del comandanLe di batteria non è di poca irnportéLnza il possesso di un buon cannocchiale' da C1lmpagn a ('I ). lo Ge, mania, è noto, fu rnno ora adolla ti per l'aniglieria da campo de i nuovi binoccoli che dico no ottim i, e di l>inoccolo furon o muniti non solo tuLLi {!li uffit:iali , ma an che i souuf'ficiali . Questa potenza enorme dell'artii,;lieria sui camp i di haltaf!lia clei l'avvt>nire spi ega come nei principali eserciti europei siano continui e grand i gli aumenti di essa, o com e in tutti gli eserciti, il nostro compreso, non si sia avari di spese e di Cllre pe}' aumentar se mpre più la bonUt del personale e quell a del materiale. Sull'im piego tecnico e tattico nell'arma , che in molti eserciti si risente ancora, o fors e troppo, delle vecchie m:issirne derivate dall'uso dell'artigl ieria rinticn , ch e era di ca rattere ben diverso da quello d'o)!gidì, inille quistioni più o meno importanti, ma importantissime tulle, sono orn vivam ente discu sse . Non ri corderò che le principali. 11 sistema della condoua del fuoco , qualunqe sia, avrà sempre dei van taggi e degii ineon veni enti, rispetto acl altri sistemi. Hegolo

(I ) Ad un binocco lo d'arliglir.ria credo c:he O>t)glio con venga richiedere hichiarPz7.a o un sufficiente campo ottico, anzichè un forto ingrancli monlo, che climinuìscc la luce o re.;tringe il campo, (/Vota delt' Autore).

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di Liro mollo minute e part icoiareg,:.;iate saranno molto preci$e, secondo le probabilità, ma saranno al Lresì di diflìcile, e potranno essere d'impossibile , applicaz ione in guerra ; pel contrario, regole semplici, rudimentali soltanlo , sar,inno di facile applicazione, ma potrànno essere di insufficiente esattezza, e render nullo il tiro in molli casi. Il giusto mezzo è ciò che si cerca , anche in tal quistione, di capitale importa nza per l'artiglieria. Il r invenirl o non è facile cosa, tanto è vero ch e qu asi tutte le artigl ierie da campo d'Europa, comprese le principali, mutano quasi ogni anno le loro regole di tiro, benchè si sappia ovunq ue che megl io valga aver regole di valore medio-crn, ma ben conosciute e ben appli cate per il continuo esercizio, che regole ouime, mal conosciute, mal digerite. La stabi li tà in questo campo è anche per noi vivo desiderio comune: Dall'adozione degli espl osi vi in luogo della polvere, e dei nuovi proietti, le arti gl ierie di Francia e di Germania cambiarono flnch'es$e lo scorso anno le loro norme. Carattere di esse rimangono però, come io passato, la complicazione, di quelle fra ncesi, tan to che appena si co mprende come possano i Francesi sperare di poterle applicare sul ram po di battaglia; la semplicità relatiVb, di quell e tedesche . Ma 1ulle e due , come tutte quelle delle altre artil,'(lierie, compresa ora la rnssa, che fin ' qui rimase scetti ca o indifTerente sulla convenienza d'adottare norme speciali di tiro. vogliono e cumno essenzialmente l'aggiustamento del tiro. Com' è noto, ora in Rus~ia s· è abolito (salvochè per casi spe ciali) l'uso degl i alzi scalati, che, in via provvisoria e a titolo d'esperimen to, era l'uni ca prescrizione regolamen tare sulla r,ondotta del fuo co . Le dilferenze essenziali tra i varii sistemi deri\•ano da ciò che in alcuni paesi, come in Francia, acl esempio si dà estrema ed uguale importanza, tanto alla rapidita quanto alla precisione dPll'aggiustamento ; altrove si dà importanza maggiore alla prima ; altrove ulla seconda. Carattere della nostra provvisoria condotta normale del fu oco è la rapidità, pi uttostochè la precisione , che è ritenuta non e,;sere tanto necessaria coll'uso del nuovo sh rapnel a diafr arnma nel tiro a tempo. E ti limitiamo ora alla unica forcell a di ,fOO 0


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

metri, seozà controllo olJligato di essa, e senza un vero aggi ustamento metodico del tiro, il quale quindi, con pregevole elaslicila, è lasciato, secondo le circostanze, al criterio del comandante di batteria . Ma occorre osservare che assai facilmente il comandante di batteria è indoLLo io errore dall'osservazione dei colpi della forcella (circa 1 O volte 5;u 100, io condizioni favorevoli di terreno, di luce, di distanza) e che, anche quando I' osservazione sia stai.a esalta, l'alzo intermedio della forcella trop po può scostarsi da quello che darebbe il tiro a~~iustato , e ancora che troppo spesso il tiro da un'aia, che ora ~u ssegue tos to alla force ll a, e che è di dillicile correzione, c1ppare bene aggiustalo dalla balleria, mentre effeLLivamente non dà efficacia, o I., dà scarsa e insuffìciente. Alle dirlìcoltà d'aggiustamento dell'alzo poi, nel tiro da un'ala, si aggiungono quelle, anche maggiori, dell'aggiustamento della ,ipoletta, che sempre, o quasi, deve avere da noi una graduazione differente dall'alzo. Quando si rifletta ancora che, specie nel duello d'artiglieria, l'aggiustamento del tiro è indispensabile, non solo, ma anche convien 0 ch'esso sia spinto ad una buona precisione, apparirà di leggieri come possa essere giusto iI desiderio di molti nostri ufficiali che le già annunziate norme definitive del tiro del le batterie campali, siano, anche da noi, sullìcienti a dar garanzia d'efficacia, sempre, in ogni coso, sian pure appena suflicienti per essere del la massima semplieità e della massima facili tà d'impiego. È da augurarsi che tali norme definitive siano presto di prescrizione, dncchè l'introduzione in servizio delle polveri bianche, in tutte le artigJierie d'Europa, ne ha pur anche aumentata la necessità. Più di scutibile è la convenienza dell'uso della vile di mira durante il tiro di aggiustamento . Noi, come la Germania, l'avevamo un giorno, e com'ess,t l'abbiamo abolito anni sono. In Fruncia invece, adottatolo alla ricostituzione dell'esercito , dopo il 187,1, e in modo assai complica to, per qualche anno se ne sperimentò l'eliminazione , coll ' uso esclusivo del puntamento con l'alzo, per riadotLarlo nel 1888, colle complicazio ni primitive, se non anche ma~giori di q11tlle, affin e di non perderne i vantaggi. 1

Ul'rORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL COM BA TTUIENTO

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È certo che la rapidità del tiro concessa dall'uso della vite di · mira nell'aggiustamento, non potrà mai esser raggiun1a col puntamento diretto, per quanto perfezionato sia l'alzo , ed abile e svelto il personale. Ma è certo altresi che coll' uso della vite si può cadere nel orave inconveniente di avere nella fretta delle correzioni di tiro n eseguite in senso 111verso a quell o voluto,. che possono compromettere tutto il tiro della batteria. Anche qui certo il meglio sta nel giuf-1.o mezzo : aver la rapiditi1 sufficiente colla minima probabiliti1 degli error i, e r,-0lla minima dannosa influenza di questi errori, quando avvengano. Questo problema non pare insolubile ; ma troppo lunga cosa, e fuor di luogo, sarebbe ora il trattarlo. La carica anticipata a percussione per batlerin ; il passaggio dal tiro a percussione, che, quand'è di possibile osservazione, meglio favorisce l'a~giustamenLo dell'alzo. a quello a Lernpo, che è d'osservazione più sicura, è più efficace, ma è più lento e più diffìcile; il momento e il modo della distribuzione del fuoco ; l'aumento o la diminuzione clegl'iotervalli e delle altezze di scor:pio nel tiro a tempo, a seconda della natura , della formazione e della postnione del bersaolio n ,· l' uso delle osservazioni laterali e dall'alto, ecc., sono . altrettante lfUistioni dell'impiego tecnico della batteria, che hanno molla importanza; importanza che ò ora a::sai maggiore di quella che non avessero in passato . Sorvolo su di esse, non senza notare che è indispensabile, ora più ~he mai, che il comandante di batter ia colla co:10scenz:t chiara e precisa del tiro dei propri cannoni e di quelli del nemico, e del1' influenza del terreno su di essi, coll'abitudine, coll'esercizio del tiro, sappia prontamente in ogni caso prenderA il partito migl iore. Ma il tiro dell'artiglieri,t contro bersaglio fermo e scoperto, da dista nze piccole o medie, diventerit di necessità l'eccezione in guerra o almeno, certamente, se esso potrà eseguirsi, non sa rà che per brevi istanti, chè non v' ò forza umana bastante a resistervi a lungo. Con ogni cura si cercherà da tutti di poter offendere senza essere vedL1li, o di parare al grave danno del tiro dell'avversario colla rapidità delle mosse. Saranno i più usuali, contro bersagli fermi, i tiri diretti da grandi


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ALCUNE CONSIDERAZIONI

distanze, o i tiri indirelli, specie contro l'artiglieria nella ,1a fase dei comoattimenti, e i tiri contro i bersagli mohi li di fanteria e di cavalleria nella 2• fase dell'azione. Al Liro indirello delle batterie posson costrin ~ere J'e batterie nemiche colla presa di posizion i coperte . E d'altro lato, nell'attacco di posizioni già occupate e predisp~ste dall'avvers,1rio, e munite d'a rtiglieria già conveni entemente postala, in modo cioè eia potere eseguire tiri diretti senza presentarsi alla vista dell'avversario, come ora per.mettono di fare i nuovi esplosivi, sarà spesso giuocoforza per l'artiglieria o il disporsi a grande distanza, prima d'essere scorta, o il ricorrere deliberatamente alle posizioni coperte, per costringere al Liro indireuo anche l'artiglieria avversaria, e controbilanciare il vanlaggio della poslazione. Operando altri menti, presentandosi al duello col certo ·ect· enorme svantaggio di essere preceduti dal nemico nell'a~gi ustameuto del tiro, in molli casi non sarebbe per l'artiglieria che un inu tile' sacrific io di sè. A.dunque più che in passato, converrà che le Ùallerie sia no esercitate al tiro da grandi distanze, e converrà che, scelti buoni metodi di tiro a puntamento indirelto e di tiro contro bersagli mobili, esse vi sieno pure esercii.ate molto, in modo cioè che l'esecu zione di tal i tiri nbb ia sul campo ad esser pronta e perfetta, quanto più è possibile, assai pi ù che in passato. Due parole ancora, sull' impiego lattico dell'artiglieria. È detto in tnLLi i regolamen ti taLLici d'Europa, cl1e ,sono da evitarsi dall'artiglieria le posizioni lroppo dominanti, perchè da esse il 11ro si fa troppo ficcante e quindi poco efficace, e perchè io generaie esse sono di laboriosa occupazione, e di sgombro lento e dillicile. Sono verissi me queste ragioni anche ora, quantunque datino da i primi cannoni lisci lancinnti palle piene. Ma osserviamo che, come noi, l'avversario cercherà di mascherarsi quan to più gli torni possibile, e che ciò gli tornerà più dillicile . se deve fa rlo quando noi occupiamo posizioni eleva.te ; osserviamo che se colle palle sferiche nella radenza del Liro risiedeva l'unica spenmza di colpire, e che la radenza si perdeva rlalle posizioni elevate, cogli shrapnels; malgrado che il tiro si faccia dall 'alto più fi ccante, e diventi meno profonda la zona battuta dallo scoppio di essi, pure tale zona ha sempre una C8rta e ragg~ardevola estensio ne,

I NTORNO ALLA NUOVA TECN ICA DEl,f,E A RMI NE L COMllATT lME NTO

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che è possibile anch e di aument:, re, coll 'a umentare gl' inlervall i di

scoppio; osserviamo ancora che nel tiro contro troppe non solo mascl1erale ma nnche coperte, protette cioè da risalti nalurnli ed arti fi ciali del terrene,, sa rà in genere più eflìcace il Liro che sia fatto più ficca nte dalle posizioni più elevate; e ancora che l'aggiustare il Liro contro tru ppe in terreno accidenlalo o coperto di vegetazione, anche non mollo alla (e il nostro l6rreno principale, quello della valle del Po, ù sempre cc,perto di vegetazione, salvi> i greti e i poligoni) è assai più faci le dalle posizioni elevate, talora è soltanto possibile da ques te; e finalmente o;;serv iamo che contro le posizioni elevate, se costituite dalle creste delle alture, 6 dalle basse assai difficile l'aggiustamento del Liro, e poco effitace il tiro aggiustalo . .Non intendo con tutto ciò di dire che l'artiglieri a debba preferire le alte cime in,1ccessibil i, e perder tempo e fatica per raa;, r,0 iunrrerl e• ò No, certo; ma solo che col tiro d'oggidì non si debbono piri lanlo temere come per il passato, le posizioni ele·.rate, e non si debbono schivarle quando sieno occupabili e sgomhrabi li ahhaslanw f'aci lmente e prontamente, per il solo falto che sieno molto elevate . E notiamo pur anco che la maggiore potenza acqu istata dal Li ro, l'aumento considerevole del le giuate util i di esso . dehbono tendere a rendere l'artiglie ria in posizione più. stabile che non dove~so essere in passato; per cui sull a prontezza del la presa e dello sgom bro delle posizioni, si può, e si deve, lr,rnsigere qnakosa più che in pas,ato. Vediamo infotti, che qua,i tutti gli scrit to ri di cose d'arti glieria opinano ora che nll' inizio del comba.llimrnto. nel duello ò'nrligl. ieria, cp1es1a debba mettersi per l'avven ire a di~Lanza assai macI. . a g1ore che nel passato; che 1-1ssa delJba, dnrnnte tutta un·azione, non occupare che al più due posizioni, e preferibilmente una sola, se ahbastanza buona; che non più essa debb(l accompagnare le fan terie moventi all'attacco . Ora, la posizio11 e deJl'(lrtiglieri a ,;aril ablJastn nza buona, e qnesta si potrà man(encre in e.s.,;n. costantcmen1e, and1e qnaoclo la fanteria stia per efl'elluare l'atto l'isolutivo, solo quando sia !-ufficientemenle elevata, mollo elr.va la, tanto <la poter dom inare tutt.o il cnmpo del combauirn ento , sin o almeno alla linea di fuoco dell'al'ver5ario , poter conrenlrare il tiro sn qualunque pnnto di rs:.a, e tanto da potere


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lN'FORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI N EL COMBATTl)(ENT(')

ALCUNE CONSlDERAZIONl

eseguire ,·,on tulta sicurezza e facilità il tiro al disopra ddle proprie fanlerie, sino alle più brevi distanze del punto d'attacco. Queste posizioni così favorevoli P.er l'artiglieria si troveranno naturalmente assai di rado, e solo nei combattimenti ,difensivi, o anche in quelli d'incontro, perché a studio l'avversario dovrà cercare di evitarle, negli altri casi . Negli. attacchi di posi?,ioni nemiche, già predisposte a difesa , e quando l'artiglieria debba necessariamente ricorrere a posizioni coperte, od a posizioni scoperte, ma molto lontane, per poter batlere l'artiglieria avversaria, la presa dì altra posizione più avvicicrnta, con libero campo di vista, per la seconda fase del cc,mbattim ento, per quando appaiano le fanterie e la cavalleria, sarà indispensabile, perchè per il tiro contro tnli bersagli, sempre mobili, si può solo,·e si deve puntare sempre direttamente. Relativamente alla distanza alla CJ:Uale divenLi conveniente postare l'artiglieria per battere l'artiglieria nemica all'inizio del combnttimento offensivo, se la posizione è coperta, tenuto coni.o della giustezza del tiro dei nost.ri pezzi, della efficacia di esso, della facili tà di esecuzione e di correzione del tiro, e della facilità media dell'osservazione dei risultati del tiro, che è quanto dire, della facili-Là dell'aggiustamento del tiro, parmi si possa stabi lire compresa all'incirca fra le distanze di 2 ,000 e 2,500 metri. a seconda delle condizioni del terreno. , ' Per le posizioni scoperte. invece, riflettendo che delle due artiglieri e, quel la che per la prima scorgerà l'avversaria potrà sorprenderla <'.o l proprio tiro, e assicurar~i la pronta prr.ponderanza del fuoco, and1e se l'avversaria giil sia postata, pnrchè grnnde sia la distonza, e per questo fatto essa debba perder tempo ad orientarsi., a cercare e trovare il proprio bersaglio, ·parmi natilrale che i limiti delle distanze debbano essere: il minore, quel lo al quale si ;;ia ancora sicuri di non essere scorti dal nemico, e che dipende dalle condizioni del terreno e della luce ; il maggiore, quello della graduazione della spoletta per il tiro a tempo. Proseguendo lét marcia in avanti, oltre il dello limite minore. si correrebbe pericolo cl' esser osservati dati 'avversario prima di sparare, e di perdere il vantaggio grande dell'iniziativa del fuoco, vantaggio che cresce col crescere delle diffico1tà dell'avversario a rico- .

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noscerci e risponderci col proprio fuoco, cioè col crescere della dist.anza; ponendosi in postazione a distanza maggjore del tiro a tempo non si utilizzano le buone proprietà dello shrapnel, il più eflìcace dei proiettili, e troppo si aumentano le difficoltà del tiro. Questo limite massimo di tiro a tempo è, colle nostre nuove spolette a doppio effetto d: 3,800 metri per i pezzi da 7, di 4,,200 metri per quelli da n. I Francesi , e più. recentemente anche i Tedeschi, estesero il tiro a tempo dc' loro proiettili da campagna fino a poco. meno , di 6.000 metri di distanza. ~1~ osserviamo che naturalmente essi ne faranno uso assai dì rado a distanze maggiori dei 3,500 o 4,000 metri, alle quali il tiro è già dif!ìcilissimo nelle più favorevo li condizioni , ed è spessiss imo impossibile od ineffìcace per le diflìcoltà dell'aggiustamento. Si può quindi essel' sicuri che al di là dì tali di:'ltanze, anche il tiro a tempo, come qu~llo a percussione, non si fai:à che contro gli estesi bersahli co·stituiti da cillà, villaggi, ampie posizioni fortificate, od accampamenti. Nei combattimenti le posizioni ,~operte, o quelle scoperte a distanze grandi , furono e saranno sempre posizioni mediocri, dalle quali mol to tempo e molte mun izioni.occorrernnno nena maggior parte dei casi , per quanto sia perfezionato il materiale ed abile il personale, per ottenere un sufficiente effetto contro l'artiglier.ia avversaria già postata. Assai spesso, piit che· in passato, converrà quintli all'artiglieria dell'attacco occupare nottetempo delle buon e posizioni suflicienLen1ente avvicinale e scoperte, costruendovi rapidi 1·ipari da campagna o spalleggiamenti, secondo i casi·, è mascherando questi artificialmente, se difellano le masthere naturali , a distanza. in terreno piano dai 1100 ai 200 melri sul davanti, al doppio scopo di togliere alla vista del nemico le vampe degli spari,che tradirebbero le posizioni dei pezzi, e cli rendere difficile, o anche impo~sibile, al nemico l'aggiustamento del tiro proprio sopra ai pezzi. Anche quando l'artiglieria possa utilizzare una qnalche maschera naturale, una siepe, un campo di biade, ec1: . è conveniente che essa si ponga ad una certa distanza dalla maschera, perchè l'artiglieria avversarin: che solo m ila maschem avrà possibilitft di aggiustare il


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INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARM I_ NEL COMBATTIMENTO

ALCUNE CONSIDERAZIONI

tiro, rimanga ingannata od incerta sull'aggiustamento del tiro sui pezzi avversari. Perchè poi colle maschere si raggiungano realmente i cennati scopi è necessario che esse siano continue e alquanto più estese del . fronte di hatt.eria dalle due al i. Se esse fossero una per pezzo, in tervallate, esse indicherebbero all'avversario la direzione d'ooni pezz?. masc_her_ato, e agev_olerebhero l'esalto puntamento dei p~:zi nem1c1, anz1che renderlo rncerto, mentre un leggiero spostamento del co1)1andante la batteria avver;;aria, o di altro osservatore, verso un'al~, basterebbe a scovrire i pezzi , vederne le vampe, e offrirebbe age1,ole modo d'aggius1are il I iro anche ·in gittata. L'eccedenza della lunghezza della maschera sul fronte di batteria a ciascun'aia, a seconda della distanza della, maschera dalla balleria, deve esser tale da costringere il comandante la balleria avversaria a recarsi o a mandare i propri osservatori, a considerevole distanza·dai pez~i , e, meglio, se il terreno lo permette, a rendergli impossibili le osservazioni la.teraIi. Non così facile è impedire all'n vversnrio le osservazioni dal l'alt?, le quali _certo .acquisteranno in av.venire grande importanza , motivo per cui vediamo con insistenza proporsi da molti arti glieri )'ad_ozione nel.le h~uerie di apparecchi speciali per tali osservazioni. Anche da noi, già da tempo, fu falla proposta dell'adozi~ne di scale _del tipo Porta e altre, che p11recchie arli~lierie, fra cui la germamca, hanno sperimentate. Ad ogni modo, a render difficili queste osservazioni dall'alto, è giovevole che la mascher1t sia alta quanto pi1:1 è concesso dal tiro dei propri pezzi . Non è ~est.ieri però ch'essa sia così filla da richiedere che vi sieno prat1ca~e delle _aperture per il puntamento dei pezzi . Questo deve potersi fare liberamente attraverso alla maschera, che è sufficiente sia costituita da poche frasche. In mezz'ora al più una batteria deve potersi riparare e mascherare a sufficienza; e per raggi nngere. ~ue~to scopo è necessario amma~slrani il personale, nelle cond1z1om nelle qunli più spesso in guerra occorrerà, cioè di notu~. Un'altra grave conseguenza clell'anmento di potenza assunto dall'artiglieria sarà in guerra la necessità di portare in azione sin dal primo inizio del combattimento tutta l'artiglieria disponibile, o almeno tutlrt quella che è conveniente il portarvi.

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L'iniziare il fuoco con la sola balleria d'avanguiirdi.a,. o le due batterie che vi siano assegnate, anche al solo scopo d1 ~1con?scere le forze e le disposizioni dell'avversario, potrà in tropp_i casi ~or. tare- alla distruzione del!'arliglieria impegnata , senza il ragg1unc,jmento d'alcuno scopo, se l'artiglieria avversari,1 , anche scarsa, !') sia c,ià convenientemente/ postata . Riflettiamo infatti che a ,2i:>00 metri, per esempio , una batt~riQ. può in media, co;1tro altra batteria , far forcella di ,JOO me1~1 in 6 colpi, e che talora la si fa in 4-, in 3 colpi ?oli, talora an,che 1~ 2, dopo i quali il tiro ·comincia ad essere. et;1ca~e e a d1stur?ar_ l,a~versari0 ; che dopo altri 4. o 5 colpi d aggiustamento, I ef11c,1ci:1 · . del Liro può diventare intensa; t: che una sola sa.Iva .a tempo ,. al · · · cl ben arrrriusl:ite impediscono all'avversana .d1 pro$egull'e nn , . . 9.0 9. ·· l · pm ue, senz'altro il proprio tiro. ln media adunqne, con "" o ~o P~ .Io scopo può esser raggiunto: no~ occorron che 6 o / mrnul1

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al più. . . Converrà d~nque schiacciar prontamente l'artiglieria della difesa 'con artiglieria preponderante e agente simultaneamen~e, per ·evitare che essa distrugga successivamente, e con poca fatica,. le batterie dell'attacco; converrà cioè che queste prendano tutt~ insieme posizione, anche a costo ~i ritardare di qualche ·minuto l'azione dell'artiglieria dell'avanguardia. . Ma lo spiegar prontamente l'artiglieria. allo scopo ~1 smasche~ rare e riconoscere le forze e le posizioni dell'avversario, se questi . fa uso di poi vere· senza fu_mo, gioverà a?cora, co~e per. i i pas. sato? Certamente no, se egli ha saputo collocafSl bene , e_ ben coprirsi ciò che naturalmente avrà cercato di fare. Per · evitare . quindi postare malamente l'artiglieria. e sotto il f~o~o dell'~vve:· sario dover poscia farle mutar di posizione, converr~ 1n m~lt1 casi, direi quasi in modo normale, cercar dì riconosce~·e 11 nemico nel(e · sue forze e nelle sue disposizioni, con la cavalleria e con l~ fantena dell'avanc,uardia. che devono provocare il fuoco dell'artiglieria nemica, e ~ourar~isi tosto con rapide mo:;se. Converr~, cioè, far prendere posizione all'artiglieria ttllta ri~nil~, ~u~ndo s1 con~sc:rno già le posizioni e le forze, almen_o. d~ll art1gl1~na del n~m1co. E questa, se non. si rileverà. da pos1z1on1 fron.tal1 col proprio fumo,_ come per il passalo. si potrit pur sempre rilevare dal rumore cle1

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ALCUNE CONSIDERAZIONI

suoi spari, e, o dall'alto o da posizioni lalerali, anche dalle vampe de' suoi pezzi. Queste ricognizioni dall'alto o laterali, mentre le batterie sono soffermate in posizioni d'aspètto, saranno assai più difficili e più lunghe che per il passato. Esse dovranno esser fatte, oltrecchè dai comandanti di nrliglieria divi~ionale e di brigata, personalmente anche da' comandanti di Latteria, se le condizioni delle cose loro ne lascieranno tempo. Con la carta alla mano essi potranno stabilire il punto, almeno approssimativo, nel quale è postata l'artiglieria avversaria, per riferirlo a punti reperibili da presso le batterie, sull' indicazione dei quali poter iniziare il tiro di prova. In molti cnsi, anche . con puntamento dirello, com'errà procedere all'aggiustamento del tiro, in direzione dapprima, in gitta la dipoi, ricorrendo colpo per colpo alle medesime osservazioni dall'alto o laterali. E non ci sarà modo, spesso, di fare altrimenti. Queste ricognizioni preventive, questo tirare, che direi induttivo, queste correzioni successive, richiedono te111po. necessariamente. Converrà dunque pazientare, e lasciarlo questo tempo indispensabile all'artiglieria. La troppa fretta potrà, più spesso ~be pel passato , condurre direttamente ali' insuccesso. Ma poLrà mancare l'opportunità d'aspettare il favore della notte per postar l'arti glieria, potranno mancare le convenienti·posizioni lontane, o coperte, e il terreno, per la postazione dell'artiglieria, converrà pur sempre, come per il passato, accettarlo qual'è. Converrà allora, nell'azione dell'aniglieria, maggiormente utilizzare il teneno qual'è, o scansarne, o pararne' gl'inconvenif\nti. Sono ovvie e vecchie le maniere . d'ottenere l'intentò, che asrnmeranno però per l'avvenire importanza assai maggiore di quella ch'ebbero fin qua, e che nei punti essenziali si pos;;ono riass umere in qneste poche avvertenze: scegliere, se possibile, posizioni di ,fianco o di schiancio rispetto ,11 fronte del nemico, e, per quanto possibile, domi· nanti; assumere il piit presto possibile formazioni aperte; avanzare con tutta la celerità concessa dal terreno, e, se possibi:e, al coperto, se no, a zig-zag, per rendere più dill:ìcile all'artiglieria nemica l'aggiustamento del tiro, costringendola a variare insieme la direzione e l'elevazione del puntamento; mettere in balleria nl coperto,

INTORNO Al.LA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL COMBATTU!ENTO

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o almeno fuori della vista del nemico, e far avanzare i pezzi a braccia al momento di aprire il fuoco, ecc. Una grande abilità del personale nell'eseguire il fuoco con pre· stezza e precisione, abilità che sia molto maggiore di quella del personale dell'artiglieria nemica, potrà ancora paralizzare l'enorme svantaggio d'iniziare il tiro d'aggiustamento dopo il nemico, e ciò malgrado giungere al tiro aggiustato prima di lui. Sar~ questo però in avvenire un compito dell'artiglieria d'assai più difficile raggiungimento che non fosse già. D'altra parte il rinunziare o quasi, flll'aggiustamento del tiro, sparando ad alzi scalati entro limiti solamente di una certa probabilità, e colla sicurezza di scarsi o nulli risultati, contro un'artiglieria che tosto o poi, ma in breve tempo, raggiungerà l'aggiustamento del tit:o proprio, parmi spediente da fuggire, sebbene alcuni vogliano co nsigliarlo, tale cioè da portare sicuramente al!' insuccesso. · Un'altra. quistione, cui già ho accennato. Quando il grosso della fanteria avanza, è ancora consigliabile che .l'artiglieria abbandoni le proprie· posizioni d' intorno alla distanza di 2500 metri, prime o seconde che siano, per avanzare ànch'.essa, dapprima a meno di 1800 metri dall'artiglieria nemi ca, e poscia anche, se occorre, a distnnza minore, fino a 6-700 me tri, come tuttora prescrivono le norme tatti.che conosciute de' vari eserciti? È questa la quistione pitt delicata e più importante della tattica dell'artiglieria nel duello contro l'vrtiglieria nemica e in sostegno alla fonteria dell'attacco. Furono evidentemente due le ragioni essenziali della prescri~ zione: una d'ordine fisico, il fumo,. e l'altra d'ordine morale, I' incorare la fanteria. La prima ragione, per la quale il recarsi a più breve distanza di Liro, al tiro decisivo, nella lotta d'artiglieria, e poscia al tiro sicuro , per non cOnfondere amici e nemici prossimi all'urto definitivo, non esiste più co' moderni esplosivi che fumo non producono. Nel momento in cui, durante la lotta d'artiglieria, si dovrebbe passare a minor distanza per il tiro decisivo, due ,casi possono preséntarsi : o la lotta ha già dato buoni frutti, e ne promette di migliori continuando il Liro che si dimostri aggiustato ed efficace; oppur no, e l'artiglieria nemica eséguisce ancora il proprio tiro 1


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A!,CUNE CONSIDERAZIONI

con tLttto il vigore. Nel primo ·caso, la perdita di tempo, _che sasebbe prodoLta dall'avanwta dell'artiglieria, sià'pure a scaghon,, e_la sospensione del fuòto, sia pure parzinle, sarebbero_ prez1os1 per l'artirrlieri-1 panìalmente già baUuta, che potrebbe mtanto, non più.~ meno disturbilta, riorganizzarsi, rifornirsi di uomini e m_unizìoni, postar~i m·eglio a braccia, e in1an10 a su~ v?lta. eseguire un buon tiro cohtro l'avversario nei suoi momenti pm cnt1c1 , d1e sono quelli del rimettere gli avantreni, della marcia in avan_Li, e del rimettersi iu balleria; e facilmente ottenere non solo un pareggiamento -ài condizioni ~ ma anche un deciso. vantaggio, e la vittoria (ìnale. Nel ::;econdo caso, quando l'artiglieria nemica non sia ancora scossa, peggio che p'eggio: 'manco non occorre il dirlo. Conv~rrit scuoterla prima cli muoversi, ammenochè il tiro cli ess~ n?n sia a sna volta ancora nggiustato contro di noi,, e sia necessnr,:o il mutar di posizion·e avanzando dai 500 agli 800 metri, e anche di più , percliò la posizione stessà sia stata male scell~. e"non. perme_tta la buona efficacia del tiro. Quesla mancanza di efncac1a, . denvante d:111.1 difficoltà del puntan1erito e d~ll'osservazione. necessarii all'a"gìustamento del tiro, non si dovrà più alla presenza del fumo; in,~ potrà. esser pur iìel)lpre prodotta dalle condizio.ni d_el · te'.Teno , e più da quelle della luce. Tirando infatti col sole lll v'.so, 11 bersa~lio, se alquanto considerevole è la distanza; male _s1 ve<~e. Ma in questo caso il nemico, col sole ·alle spalle, se anche la distanza è "rande vedrà be.nissimo noi, e avrit facilmente potuto aggiustare il "tiro p;oprio contro di noi : La scelta della prima posizione _in tali condizioni, segnerebbe un grave èrrore, che però sarebbe g,uocofona il rimediare con un cambiamento, a qualunque costo. Certarriente assai minor danno avrebbe avuto l'artiglieria dell'atlacco, è con mollo risparmio di tempo, di nomini e di munizioni, ~ssa :J.vrebbe potuto raggiungere lo scopo di battere l'artiglieria nemica. se si fosse 'tosto portata al_la posizione più avanzata, ·senza occupare la precedente. . . . . Il cambiamento di po5izione non sembrerà qu1nd1 conveniente che per correggere un errore, che do-vrà con cura evi ta.rsi. In linea normale per il tiro contro all'artiglieria, e5so non dovrebbe più op~rarsi, perchè il tiro delle artiglierie odierne tanto può essere eft1-

INTORNO .ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL COMBATl'lllIENTO

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,ca,ee e decisivo a 2500 metri, quanto a 1800, o poco meno, · con differenze che nella pra l ica si debbono trascunire, quando sieno 13gualmente favorevoli le condizioni di lerrE'no e- di luce, e il fumo non imped isca il puntamento e l'ag~iustamento del tiro . Ma scossa o ridolla al silenzio l'artiglieria della difesa, quella dell'attacco dovrà soffermarsi intorno a 2500 metri? Alcuni scrittori. specie i Francesi, rispondono affermativamente, opinando che se la posizione dell'artiglieria a Ulle di,lanza è ahhnstanza buona, l'artiglieria si renderà infinitam ente più utile alla fanteria dell'atta cco, sparando dieci o dodici sal\'e di più contro la fanteria della difesa, che non perdendo il tempo nell'avanzata, per rincuorare la fanteria amica col rimbombo degli spari. È certo che il soldato cli fanteria è meglio rincuoralo nll'anacco se sente il ca nnoue della propria arlii.dieria tuonare da vicino che ·, non da lontano. Ma conlro la qu:1si certezza che si avrebbe al giorno d'oggi che le batterie prim:\ di giungere a piccola distanza · dalla difesa , anche se già riuscirono a far tacere completamente l'artigli eria nemica, sarebbero grandemen te danneggiate dalia fucileria. fors'anco distrutte completamente dai fuochi a salve ·di essa, che da breve distanza potranno essere bene aJgiustati, è a domandnr$ i se lo scopo del!' incuorarnenlo potrà ancora essere i·aggiunto, o non si otterrà lo scopo diametralmente oppostp, offrendo alla fanteria lo spettacolo della distruzione dell'artiglieria. I~ a domandar,;i se ve:-amente meglio non conv,-rnga lasciare /'erma, in massima, l'artiglieria, e rincuorare la fanteria dell'allacco con un fuoco vivo e ininterrotto contro la difesa. · La fanteria che veda gl j shrapnel:; della propria artiglieria scoppiare a punto buono, ne osservi · i micidiali effetti contro il nemico, sarà certo ma,rnior. ne mente nncuorata che da un vano rumore. Que,to ragionamento mi pare non so1Ira gravi obiezioni, quando si trnllasse di avvicinare l'artiglieria fino a 6-700 metri, distanza alla quale la fucileria coi nuovi perfezionamenti, ha ottenuto una nuova potenza, Ma fuori della zona deila grande intensità della fucileria odierna, che può ritenersi spinta ora fino a circa ,1500 metri, -non sarà sempre sconveniente il portare l'artiglieria, per \' ultima fase del combattimento, più vicino alla difesa, acciocchè meglio possa os1


204

ALCUNE CONSIDERAZIONI

servare i movimenti di essa, e il propr io tiro, meglio possa concenlrare il fu oco nel punto ove più vigoroso dovrà pronunciarsi l'attacco, e, riusci lo questo, più pronta possa essere l' occupazione delle posizioni conquistate, e più pronto e più efficace l' in segui men Lo del!' avversario col fu oco, più vigoroso il sostegno delle proprie truppe nel caso di insuccesso. E d'altra parte, il terreno pnò costringere l'artiglieria dell'attacco ad avvicinarsi fin o al le più brevi distanze per poter esplicare tulla l'energia e tulla la potenza necessarie in simil i casi ; come ancora questo avvicinamento può essere vi?ramente richiesto ùalle condizioni morali delle truppe dell'attacco . Pare dunq ue che l' uni ca norma accettabile sia su questa questi one, che 1'artiglieria. a seconda dell e condizioni speciali del combattimento, si avvicini quanto piu è possibile senza farsi distruggere, e corra invece decisamente al ~acrifizio di sè, avvicinandosi anche nella zona intensiss ima dell a fucileria della difesa, quando sia indispensabile per il sostegno della fan teria propria, attirando il fu oco contro se stessa. Ben meglio che non le batterie propriamente dette potrann<• accompagnare la fanteria dell'attacco alle più brevi distam.e, le batterie a pied i di cannoni a tiro rapido, che sian o mobilissime, e non solo per otten erne un effetto moral e, ma an cora per averne un vero effetto di schiacciare la resi,:;tem.a della fanteria nemica pr ima d'assaltarla. All e brevi di stanze difalti i piccoli canno ni a tiro rapido sono efficaci , e la loro effi cacia è moltiplicata dalla celerità. dei colpi, indispensabile nel caso di bre1•issime azioni , come quelle di cui è parola, e quelle della cavall eria. E' questo, si crede, dai più degli artigl ieri, l'unico modo conveniente del!' im · piego dei nuov i strumenti nel combattimento aperto di campagna.

L'artiglieria della di fesa fuor di dubbio potrh trarre i maggiori vantaggi dagli ltltimi perfezionamenti tecnici, e specialmente da ll'adozio ne degli esplosivi senza fumo .

INTORNO ALLA NUO VA 1'ECN!CA DE LI,I~ ARMI NEL COlf.BATTIME N'l'O

205

Per tale scopo nd essa sarà indispensabile lo scegliere buone posizioni , il postare i suoi pen i dietro ripari o spallegg iamenti, e mascherare qnesti ripari o :;pall e1giam enti, misurare O valut:1r collacartn le disr.nnzedei punti pri ncipali , sui quali , o presso i quali potrà ~osta rsi il nemico, disporre convenientemente il carreggio e le riserve, apprestar le mnnizioni, ecc., prima che comin ci la lolla. E~s~ dovrit C')n cu ra cerca r di scorgere l'avversario il piu presto poss1b1I(), pe r sorprenderl o co l fuoco non appena entri nelh zona dei suoi tiri efficllci, dalla rnn ggior· distanza po~sibile, beninteso quand'esso preseo li bersaJ? li ade~ua Li, e senza farsi scorgere es~a stessn, per impedire che Pgli a sua volta si orienti e stabi lisca con sicurezza le propri e posizioni, e sc<~lgn i propri bersaali. 0 All 'artiglieria della di fesa conver:·ù ancora il fo r fu oco vivo appena questo promelta buoni fr ntti, e il mantenerlo tale sin che .;; ia possibile. \)ue.ste norme generali sono vecchie, e, più o meno tassativamente, sono prescrill e già nei vari rcgolamem i Lattici, e so no conosciute da tutti. La loro applicnione però nei comballimenti dell'avvenire dovrà esigere cure magg iori che in pnssato, dacchè solo per essa l'artigli eria della difesa potrà completamente adempiere il proprio man . dato, estririsecare tnlla la propria potenza. Quando l'artiglieria della difesa non sia riuscita a sce,,lierc buone . . . o pos1z1 on1, e ad occnpa r qneste nel debito modo , prim a cieli ' inizio della loti.a <l'artiglieria, e l'atlacco svilu pp i tosto una grande preponderanza di forze, per numero di pezzi, meno che in passalo essa po trà contrastarne l'azione, o anche solo prol ungare la lotta. Sarà ancora conveniente che essa cerchi di rimeLLere g-li av:rnlreni, di sospender la lotta, per portar., i al coperto e per rientrar nell'azione , a momento più propi1.io, specie contro la f;1 nteria nemica ntLacca nte la posizione principale? · In certi casi speciali , f,, rsc si, ancl1e per l'avvenire, princi palmente quando si possa e com'cnga lasciar i pezzi in batteria e for ~itirare ~ om~ntan eamente i serventi ; ma nella immensa rnaggioran,m dei ca si , no, certamcn1e. i4 -

ANNO XXXVII, VOI,. I.


20G

AU.:UNE CONSIDERAZI0Nl

L'arLiglieria nemica, che giit abbia aggiuslftto il proprio tiro con tro di lei, non gliene lascierebhe nè modo nè lempo, e la distruggerebbe, il più delle volte corn plelamen te, pri ma che' essa abhia trovalo il riparo. A meno elle si vogl irt ch'essa sloggi anzi tempo , prima cioè di e l'a rtiglieria dell'attacco le abbia a~giustalo contro il proprio tiro e le abbia inniLLo perdite ri lenrnti, tal i da impo:;si bi litarla: all a prosecuzione clel fuoco; ciò che è inammis5ibile, e che in pratica non avverrebbe . Pare dunque. che in avvenire·, per l'odierna potenia dell'artiglieria, la quale farà si che il duello, o per dir meglio i singoli , parziali cl 11clli d'artiglieria, doHanno cessare solo coll a distruzione co mpleta , o pressoché tale, di uno de' dne reparti contrapposti, sia preferibile. in tesi generale, che l'artiglieria della difesa, in qualunque condizione di cose si trovi, rimanga in posizione ad ogn i CO'-to, facc ia fuo co sin .che può, e distru·1.ione per distruzione, preferisca quella che alm eno dia rpialche utili tà al proprio parlito. dao neg~i ando fi no all' uhimo, o disturba ndo, il nemico . Così con1 inuando atl auirare sn di sè il fuo co dell'artiglieria avversaria, permettr,rà almeno alla fanteria di meglio apprestarsi alla difesa esll'ema od al la coni rollensiv:i .

Concludendo il mio dire, mi domando ancora se le conseguenze immediate nel combattimento dell 'avvenire, portate dalla nuova tecnica delle armi, coslitniranno semplicemente delle varinnti alla lattica dell'oggi, ovvero segneranno una rivoluzione radicale di essa . Propenclo per la seconda opinioon : ma riflello che rimarranno pur sempre immu tati i principii, i capisaldi sui qmili posa-no le norme tattiche del nostro esercito, e che qnes.te vi si sviluppano co n tale elasticità d:i poter essere, solo che siano ritoccate in qualche. dato di fatto, perie!tamen te ·rispondenti all e e:.igenze dell'avvenire. Tullo starà nell'applicazione pratica cli esse norme, a secon tlri dei casi speciali .

INTORN O .ALLA NUOVA T ECN ICA DELLE ARMI NEL COblBATTI MENTO

207

Rifletto ancora che quest'appl icazione, e tutta l'arte della gu erra, si è falla assai piu difficile che non fosse in passato, per tutti , dal sempli ce gregario al comandante in capo. E che, ciò essendo per Lutti gli eserciti in misura pressoché uguale, la preponderanza, la villoria finale , rimarrà pur sempre a quello che avrà saputo procurarsi migliori i quadri, e, con essi, migliore la Lruppa, i fattori che sono sempre stati, e saranno sempre, i principal issimi della guerra.

G.

C ORt\ARA..

Tenente co/ori:nello nell'Jt• artiglieria


LA CATENA IN COMBATTUJENTO

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del fuoco, sono sempre tali che la differenza dei loro quadrati rimane costante. C?sì, data per i bianchi una forza in iziale di 1100 uomini e per i neri di 80, siccome

_ ,

LA CATENA IN COMBATTHIENTO

Un francese anonimo dilettante di formole trovò questa per esprimere gli effetti del fuoco delle fanterie contrapposte. · Sian il numero dei tiratori nel la catena bianca; n' lo ste:,s·o numero nella catena nera. Sia a il per cento utile del tiro di ogni individuo nella unità di tempo, il quale per cento egli ritiene comune alle due catene, in vista della uniformità di armamen to e di istruzione degli eserciti odierni. Sia'infin e t il tempo. Dopo un tempo dt il numero dei tiratori nelle due catene sarà rispettivamente diminuito di

-·==

,j 00 ·- 80

ne verrebbe, andando al limite, che i bianchi distruggerebbero totalmente i neri, perdendo essi stessi soltanto ,W uomini . ~Ja questo limite corrisponde soltanto ad una ipotesi speculativa, poichè non è probabi le che gl i ultimi dei neri stiano ad aspettare sul posto la propria distruzione. Cosicchè sarà più pratico il limitarsi a considerare quel momento in cui i neri avranno perduto un quarto della loro forza, la quale pH1·dita, come ci insegna' .!' esperienza delle ultime guerre, paralizza quasi completamente la potenza olfensiva di una lruppa. A quel momento l'effettivo x= dei bianchi sarebbe dato da :.e" -

(80 - 20)

== a. n' . dt e dn' = a. n. clt

da cui dn

drl

n' - n ossia n . dn

== n'. dn'

e integrando n2 -

r/ •

== Costante

In lingua piana adunque si doneuhe concludere che gli effettivi delle due catene, con::iderati in qualsiasi momen to dopo l'apertura

2

== 3600

da cui X=

dn

3600

8i5

Dunque i bianchi non avrebbero perduto che ,f 5 uomini, vale a dire poco più di '/7 della propria forza, contro 20 uomini , vale a dire '/i,, perduto dai neri. Se ia truppa nera sarà solida e disciplinata, se sopratutto essa sarà per,;uasa cbe una ritirala in queste condizioni riuscirebbe un disastro fatal e, essa conserverà la propria posizione e vi continuerà forse anche il fuoco in attesa di rinforzi, in quella misura permessa dalle sue forze fisiche e morali aftievolite. Ma i bianchi avranno ottenuto, se non ancora un successo decisivo, certo un vantaggio immenso. Con buona pace però delle formole, una così prepotente influenza del num~ro non si può ammettere senza beneficio d'inventario. Rimontando infatti alla genesi di questi studi, osserviamo che non è loro scopo il provare che il forte finirà tosto o tardi per


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schiaccihre il debole, gi'acchè per questo non occorrerebbero calcoli. Ma essi sono intesi piuttosto ad esaminare quale sia il rip:1rto migliore e la miglior successiv,là, con cui, con tro un avversario di forza uguale, si debba impiegare la propria. Ciò posto, ne viene che, siccome ad un momento dato, più o meno prossimo ali' allo risolutivo, ognuno dei due partili dovrit poler impiegare Lutto il suo fuoco, così rim ane determinnto il fronte d'azione di ciascun partito in uno svi luppo uguale per forze complessive uguali, e corrispondente al fronte della truppa su due righe in ordine chiuso. · E questl:l considerazione muta già per !-è sola completamenle i dati del problema; poichè se il partito nero, uguale di forza al partito bianco, metle in catena soli 80 uomini mentre il bianco ne mette ~ 00, esso occupa però nella carena un fronte uguale al fronte del partito bianco, ed espone perciò al fu oc1>di questo nna superficie vulnerabile assai minore. Il per cento ntile " del tiro di ooni indi"' ugunle viduo nella unila di lempo non si potrà dunque più rilenere per le due catene, ma sarà invece direttamente proporzionale alla superficie vulnerabile della catena opposla. Chiamando v la superficie vulnerabile presentata da ooni sinoolo individuo, ed a un coefficiente comune alle due catene~ funzione dell'arr11amento, dell'islruzione e della celerità del Liro, che si suppongono uguali da ambe le parti , avremo per i bianchi

e per

J,A CATE.t\A IN C0 l1 BATTDIE:'<T0

LA CATENA IN COllBATTIMENTO

neri a==avn'

cosicchè le formole date più sopra si dovranno modifìcare come segue : dn

== a v n n' dt

e

da cui

== a v n' n dt

dn

== dn'

n'

=

e integrando n -

Cos.ante

il che vale a dire che, indipen<lentemenle dal nu mero degli uomini stesi in ca tena, le perdite saranno ug11ali da lle due parli. · Perciò quando nell'esempio noslro gli 80 neri avranno perduto .20 uomini, cioè il quarto della l'orza, i 100 binnclii avranno perduto pure '.20 uomini, cioè il quinto della fo rza. Jn Lutti questi ragionamenti abbiamo fatta aslrazione dai fa aori morali, poichè essi sfuggono al calco lo. Dobbiamo però osserrnre che a pari qualitit, il morale sarà ceno più scosso in quel la truppa che avrll subito perdi te maggiori, il che non potril a meno di innuire sulla ef!icacia del suo fu oco . Sarebbe però difficile di esprimere esa ttamente questa diminuzi0nc di el'ficacia; ci J_imiteremo quindi a stabilire che le perdite saranno alquan10 più fò rti nella ca tena più debole che non nell'altra. E quesU). conclu sione, se bbene lon tana da quella esagerata dello scriltore francese, è però tale d; consigliarci di ottenere fi n da principio nella ca tena il _va ntaggi o del numero. Qnesto vanlaggio llel nu~ero però potrebbe ancora essere p·irn.lizzalo d:dl'n.vversario con nna celerilit maggiore del fuoco o .con · uno copertura maggiore dell' i11dividuo, con dizi oni qu ~is te che fin qui abbiamo supposto uguali dalle due parti. Oifalti I00 uomini ch e sparano .1: colpi per minuto , no uguagliano quasi 200 che ne sparino 2. E cosi , se il tiro di I00 biand,i co ntro I00 neri in piedi ne colpisse 6, ne colpirà solo z quando i neri si mellano a terra. Anche per questo riguardo (aclunque dobbiamo tendere ad ottenere almeno la p:irit.;\. La celeri tft del tiro è cond iz ionata non tanto dalla necessiti\ di un buon puoLamento, quanto dalla entitit del munizionamento individuale e dalla faci liti1 del rifornimento; e se il primo è luttora un po' scarso, i metodi 1ùdollati per otlener la seconda fanno da noi buona prova. fYaltrn parte le prescrizioni del regolnmenlo nostro 1

cln'

211


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LA CATENA lN COMBAT'rIMf'.NTO

circa al modo di regolare l'intensità del fuoco, informate, come tutte le altre ad uno spìrìto largo, lasciano ai· comandanti dì compagnia una gran libertà. Essi se ne debbono adunqne valere, tenendo conto non solo delle condizioni di distanza.e di riforn imento ma eziandio della intensità del fuoco avversario . E non sarà da' escludersi a parer nostro, come eventuale sostituzione di un fuoco lento di tuua la catena, un fuoco parziale più rapido di alcun i tratti, mentre gli altri si coprono nel modo migliore valendosi del terreno. Questo 1anto più col l'assenza del fumo , che ìmpedirh al nernico di concentrare il suo tiro sui soli repart i c;he fanno fuoco. Rispetto alla coperturn, risulta dal le esperienze che l' uomo presen ta verticalmen te un hersaglio di metri quadrati o,rn nella posizione dì a !erra, di metri quadrati 0,32 nella posizione di in ginocd1io e di metri quadrati 0,48 nella posizione di in piedi ; del bersaglio orizzontale non si tìen conto se non alle grandi . distanze e nella posizione di a terra, in cui, aumentando gli angoli di cad11ta, l'uomo può ancora esser colpito da un proietto ,che gli passi sop ra la testa. Dunque, e malgrado questo, la posizion e di a tel'ra ha sulle altre una tal superiori tà, dal punto di visi.a della sicurezza, da poLersi ritenere oramai come la so la di un uso pratico al fuoco. Basta del l'esto di as::;istere nella fossa dei bersagli ad una esercitazione qualunque di tìro di riparti, per conv in cer$i che diffici lmente al l'ntto pratico se ne potrebbe ottenere un'altra. Ne deriva cl)e, nel ballaglione inquadralo, il rinforzo dato alle catene da riparli in ordine chiuso, che non vi ~i possono incastraro nè disporre alle ali, e .debbono perciò ngire ìn pied.i od aimeno in ginocchio, si può orama i cons idèrarn come difettoso, poic hè questi reparti si metteranno a · tena, cd il loro fuoco saril. io buona parte perduto. Da questo stato di co.,e ci pare venga naturale la conseguenza che è oggetto precipuo di qu este poche righe; r.he cioò, oltrepa,;sflÌ.e le'zone della ricognizione e dell'al'Vicinamento e giunti a quel la della preparazione, giunti cìoè a (luel punto d'on de non si potrà più procedere avanti senza preparare con un fuoco efficace l'avanzala ulteriore , conviene dar subito alla catena quel la 1~assima densità che permette il fuoco cogl i uom ini a terra . Ques1a dens ità dellu catena, che chiameremo rinforzata, sì dovrà mantenere fino all'al.lo

LA CATENA IN ·COJ\IBA'l"l' IMENTO

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nsolutivo, sostituendo le perdite cogli elementi cli riserva di prima schiera. Siccome poi ne sarà conseguenza immediata una minor fac il ità di movimento, così si dovrit avere una calena in iziale meno densa per impegnare con essa l'azione. Si tratta adunque di fissare il minimo intervallo , che nella catena iniziale, più sciolta ed elastica, deve correre l'ra uomo e uomo, affìnchè vi si possa inser ire un uomo di rinfo rzo che faccia fuoco dalla posizione di a terra. Questo intervallo è una quantità ben definita che l'esperienza determinerà in modo esa tto, ed a tale riguardo si fecero ultimamente alcune prove col fuoco in vari reggimenti , serrando gli intervalli della catena iniziale c1ai 75 ai f)O e fino ,li 37 1/ 2 centimetri. Si oLLenne così un per cento c1i co lpiti decrescente a partire dai 60 centimetri. Ma, come sì esprime egregiamente un nostro ufuciale generale, « può essere preferibile in determinali momenti taLLici <l cli avere nna quantilit tale di palle lanciate che, pur restando in« feriore il per cento delle palle colpile relativamen te alle sparate, << risulti nondimeno superiore la cifra assoluta delle palle che col« pirono. » Da questo punto di vista ci parrebbe conveniente di portare l'intervallo nella catena iniziale a metri OJ:2, vale a dire a due buoni palmi ; ~cosicchè tenendo conto che l'uomo occupa sul fron te metri 0,58 , si avrebbero nella catena rinforzata due uomini per meti-o corrente. Questo col Wetterli; po icbò vi ha grande inlluenza la lunghezza del fuci le, e raccorciando l'arma al di là di un certo limite, si dovrebbe n!1mentar l'intervallò. E se un tn le aumento avesse ad e:;sere sensi bile, questo pa rrebbe a noi un grande ineon veniente, tale da neutralizzare in gran parte la superiori lii baì istica del l'arma ·nuova. Coro llario immediato di quanto si è detto, sarebbe un nuovo ordine normale di combatLimento pel baLtaglione inquadrato. Tre compagn ie in avanschiera, ciascuna con un fronte di 100 metri, vi distenderebbero in izialmenLe metà della forz a, rinforzandola per tempo col sostegno, vale 11 dire coll'altra meta . La qltarta compagnia in riserva costituirebbe il grosso di battaglio ne, 1


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LA O.ATENA IN COMIJA'l'THIENTO

col mandato principale di mantenere il combattimento, vale a dire di mantenere una densità costante nella t:atena, anche negli ultimi periodi dell'azione. Da principio que:;ta compagnia sarebbe sufficiente a provvedere ·contro alle minaccie sui fianchi, specialmente da parte della cavalleria. Cominciato poi l'av,,icinarnento della seconda schir,ra, questa la rileverebbe in tale ~ompito, lasciando ad. essa piena libertà per i rinforzi alla catena. Diverrebbe in tal modo normlle pelle compagnie lli avanschiera il frammischiamento dei plotoni; ma con un fronte totale di :100 nrnt;·i questo non ci pare grande inconveniente. Eventualment e poi, per quanto riguarda la compagnia del grosso, od almeno alcuni dei suoi ploton i, il framrnischiamento si estenderebbe alle compagnie; ma ivi pure l'i nconveniente ci pare meno grande di quanto lo sarebbe l'impiego inefficace di parecchi fucil i. · Così ordinato, il battaglione inquadrato di prima linea sviluppe-' rebbe i suoi alli di combattimento nei modi usati finora, tanto nella difensiva come nell' offensivn . Per quest' ultima però è da notarsi che lo spezzamento del fron te del battaglione in tre el emenLi anzichè in due renderebbe meno pratica alle medie distanze la avanzata per scaglioni duri~nte gli sbalzi. L'intervallo di compagnia infatti non essendo più tale· da assicurare l'ala del reparto che avanza ·c·ontro il fuoco del reparto ·adiacente che dall'indietro ne appoggia il movimento, ne s.uccederit che da questo si dovrebbe cessare il fuoco , almèno di un plotone; si perderebbe così buona parte del vantaggi·o di questo sistema , rimanendo 1%1, protezione del reparto che avanza affidata quasi unica. mente al fuoco di quei reparti cl1e' eventualmente ana.nno avanzato · prima di esso. Più fode poi del v.inta~gio cessante sarebbe il danno emergente, rappresentato dalle maggiori perdite cui si andrebbe incontro avanzando per scaglioni anzichè con tutta la linea di battaglione. Si può infatti ammettere che il fuoco di una èatena possa divergere in pratica di circa 20° dalla sua direzione normal e ; basta per questo, tenendo fermo il calcio, di spostare la bocca del fucile di 40 centimetri lateralmente. In altre parc,le si può ammettere che : tirando uria catena a 600 metri e presentandos i a 200 metri lateralmente al suo bersaglio un ber:rnglio nuovo,

L.\ CATENA IN COMBATTIMENTO

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la· catena v1 possa dirigere il tiro senza mutare la propria posizione. · Ciò posto siano a b e tre compagnie nere in posizione difen~iva, attaccate da tre compagnie bianche AB C. Quando la compagn_ia ·~ avanzerà per lo sbalzo rimanendo ferme le B e C, essa au1rera sc,pra di sè il fuoco di tutte le Lre compagnie a b e, cui, essendo in b a movimento, offrirà un bersaglio triplo di quello che offriva stando ferma. Ciò succederà sempre finchè la compagnia A non sarà arrivata a 600 metri dal nemico ; e questo cambiamento di bersaglio da parte delle compagnie a b e si farà istintivamente; poichè anche il soldato semplice, abbandonato a sè stesso, potendo scegliere fra c l3 A due bersagli di cui l'uno è in pi edi e l'altro a terra, sceglierà certo il bersaglio in piedi, mentre poi l'assenza del fumo, gli permetterà oggi assai meglio di pr:ima qtteslo cambiamento nell'obbiellivo del tiro. Questo ragionamento si potrebbe continuare a fortiori pelle_ distanze al di là dei 600 e fino ai 300 metri. Difatti la compagnia A dovrà subire nel suo movimento in quella zona il fuoco delle duo compacrnie a e b mentre solo ai :300 metri il fuoco dei neri contro di essa si ~limiterà a 'quello della compagnia a, che le stava d1· fronte_. E Io stesso avver6t per quanto riguarda l'avani ata della compagnia C; la compagnia B invece subirà sempre nello sbalzo il fuoc,J di tutt~ le tre compagnie a b e, dalle distanze maggiori fino a quella di 300 metri. Osserviamo perp che al disotto dei 600 metri intervengono nel combattimento altri fattor i, essenzialmente morali, che, insieme alla densi tà della catena renderanno meno probabile la divergenz!l. del tiro. Ci limiteremo dunque a concludere che nel l'attraversare In zona battuta, dalle prime distanze uno ai 600· metri le tre compagnie


LA CATE N A lN COMBATTIMENTO

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LA CATENA 1:-; CO:UBATTI MENTO

bianche AB C soITrirann o, quando avanzino per scaglioni, una perdi ta sensibi lmen te maggiore di quella che avreb bero avanzando con tutta la linea ( ·I ). Si don à dunque limitare alle distanze picr.ole, inferiori cioè ai 600 metri , quesla avanzata per scagfoni, la quale del resto è una dell e tante astuzie ta aich e che rìescono sopratutto quan do inuspetLale , come appunto lo fu nelf'altacco del reggimento prussiano della Guardia Kaiser Fraoz a Di ane i\Iesni l presso Le Bou l'gel, dc.ve il sistema ebbe il suo fo ndamento storico. !\fa non dobbiamo scordare che questo attacco era diretto contro un fian co e contro truppe di qualità discutil,i le, mentre poi 110n si aveva la polvere senza fumo. Tu tte queste circostanze, ma specialmente l'ultima, mutano le condizion i d'assai. Lasciamo ora gli scaglioni per tornare all'ordine di combattiment_o del battaglione inquadrato . Al pari di ogni altro ordìrrn normale questo che si è accen nato è lontano dall'addauarsi per tutti i casì, ed ha il :;olo scopo, com une ai vari ordini normali, di fornire alla truppa ed ai sotto · corpa!'}danti un chiaro concetto del posto di ognuno durante l'azione, sa!vo a porLarvi le mod ificazioni necessarie a seconda .delle circoslanze, come ad esem pio pel ballaglion e isolato , pel ba ttaglione d'ala, ecc . Ma parlendo da un ordine normale tutte queste motl;ri-

(I) S11ppo ni,1mo che fra i 900 e i 600 metri si focciano i· sbn lzi di i & metri, im1>i•' · gandn in ciascuno '/, minuto di cor.;a; chiamiamo p il per ceni.o utile di m,a com· pag11ia nera, noi suo tiro per un mi nuto contrv la catena blnnca a terrn; e ricordiamo che l' uomo in movimento preson t11 un bersaglio triplo (lell'uomo a tc1·r,1. Le tre compagnie biancho avanzando successivamen te per scaglioni, in modo che In sbalzo dell'una sia protetto dal fuoco delle altro due, impiegheranno com1>lessil•:unente nel puro movi mento 6 min uti, e i:i loro perdita duran te i quattro sbalzi sarà di: a (coeffi ciente di rnh1er;,llilitit della compagni.i bianca in movimento) x 3 (compagnie acre) X 6 (min uti) x p = 5i p. Avanzando invece simultaneamente e.on tutta la linea, la perdita durante i Gmin111l sarà ùl : 3 (coe Jilc ionto di vulnerabililil ,cle ll e Lre compagnie bianche) x 3 (compagnie ner~l X 2 (minuti) x 11 + 3 (oo mpa,;;nie nere) X & (miJrnti) X p = 30 p. Supponendo or.i che l'cffic:1cia del ti ro aumenti di un mezzo quando no n é co ntrobattuto, s11µposiz1one questa a bbastanz,t benevola a r:wore del tiro stesso, c1ucst'ultim,1 cifra ili 30 p dil·onta invece= 30 p. Si può ritenere adunque che adoprando ~li scaglioni anziché a,•anznro con tut!él la 1iuea, le perdilo sarebboro aumentate dì un buon terzo. ·

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· c·1r"nno piu· ·~empi ici , e sarà inoltre più facile di ristabicaz1· on1· r1us " lire l'ordin e, in caso venisse turbato. . Inteso in tal modo è paragonalo coll'ordine normai~ at~ualmente ·l!l Vl·flot·e con due compaanie in •avanschiera e due rn riserva nel 1'l gro·so. i vantarmi pa?ono eviùent1. iofattt~ n reaaimento che si presenti all'azione con tre O:,,rni "" ' en schiere di un battagli one r,iascuna, impegna ed aecentna 1'I ~om b. attimento con due mezze compagnie, vale a dire con un dod1ce51m~ dei propri fu cili. Manifestandosi poi la :ieces~itlt di acr.rescere 1~ 11 · f rinforza la catena coi propno uoco (>:" 473 · e ·i,'74- del Ren olamento) . . .. . . sostegni, porta cioè in linea un altro dod1ces1~0; c10 av~erra ver ~o gli 800 metri O giù di lì, e si proceder~ avanti con questi due do~ 1cesimi, il cui fuoco si potrà nncora esplicare nella catena c~n ordme ed efli cacia. (}iunti poi al limite delle piccole distanze., oss , saranno racraiunti e rinforzati da altri due dodicesimi, vale a dire dal ~rosso, dt; ntil.à troppo forte per essere incaslrato nella ca tena, so.st1tue~do in essa le sole peFdite, cosicchè esso vi rimarrà addossato in ord rne . (S 4....,i.: clel lte..,olamento) ; si avranno dunque tre, e, r,ome ·' cb ms0 \l iJ " • · l'.esperienza ci insegna, in alc~~i punti anche quattro r~ghe, 11, cui fuoco sarit certo utilizzalo a,;sa1 nnperfettameote. Se poi addo~:.o a queste arriva ancora a tempo la. seconda schier~, succcdera, al~ tumultuaria, esposta bens1 i,n . . . . meno parz1·almenle , una aacr}omerazione alle offese., ma in cui gli ultimi , pu1· n ma nend? 111 ~1ed1, no n potranno o.liendere in ne:;suna maniera. La battaglia sara dunque com: prome~sa definitivamente nell'uno o nell'altro senso, col fu oco d1 poco più di un sesto delht forza totale. . . · . 'Pare a noi che una avanschiera di tre compagme soddisfi meglio all e esigenze del combattimento, organizzando più e1ftca~e.a'.~nt~ l'impieg~ del fuoco di tutta la prima schier~. ~.questa poss1b.il1ta d1 un impiego più potente .del fuo c~ acquistera p1~ v:~o:e ancora co~I~ adozione dei nuovi fncill , con cui scemera nno sen::,1bdmente le pte . . . . .. . . occupazioni pel munizionamento . Ma se il mettere io li nea un gran numero d1 . fu_cil, e il d1s?orl1 in modo da potersene valere eflicacemente sa ra m1~ur.a su~fic1ente alle dislanze brevi, vale a dire inferiori ai 600 metn, m c111 la ~a<lenza dell e armi può correggere in buona parte , a~cl.1e nel tiro contro catene a terra, gli errori nell'alzo, non lo sara rnvece alle I')

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LA CATENA I N COMBATTIMENTO

distanze maggiori, malgrado che per sè stessa l'esattezza del fucile permeua di ottenere anche da queste nol.evoli risultati. Il Wetterli ha a ;I 100 metri un &ngolo di caduta superiore ai 6°, cosicché, stando la catena nemica a 1000 metri, il proietto che col• pirit il terreno a 1 1o'o metri le passa a più di 9 metri sopr;1 la testa. Anche coll'arma nuova poi , e malgrado la velocitil iniziale di 700 metri, il proietto, nell e stesse condizi.oni passerit ancora a 5 metri al disopra della catena. E cosi sarà sempre finché non sia scoperta, in llarba alla gravità, la traietLoria retti linea. D'altra parte la stima delle di$tanze a vista, per quanto curata da noi, ci dà nelle diverse condizioni di terreno e di luce errori grandissimi, assni superiori, alle grandi distanze, alle cifre di I 00. e 200 metri che si citano abitualmente;. mentre poi, a differenza dell'artiglieria, la fanter ia non ha modo di (;ont.rollare rerrore commesso . Cosicché è possibile che per esempio a ·I000 metri una ca,. tena, pur soffrendo perdite considerevoli e credendo di infliggerne all'avversario al tretiante, continui per lungo tempo un tiro innocuo, consu mando inuti:mente le proprie munizioni. ' Avrà dunque uua gran superiorità quella fanter ia che po3sieda un mezzo abbastanza preciso pella misurazione della distanza; giacchè, pur escludendoffe l'uso pelle distanze brevi; nel le quali il compito disr,iplìnare assorbirà tutta l'azione dei quadri, e da cui entrenì maggiormente in valore la radenza del fucile , questo mezzo aumenterà grandemente l'ef(ìcacia della preparaz ione lontana da parte della catena . Nè dobbiamo scordare che non sempre, specialmente nelle zone montuose, J'auacco potrà essere sostenuto dall'artiglieria cosicchè sarà spesso necessario d' impegnare a tal uopo il fu oco a grandi distanze di reparti di fanteria in ordine chiuso , la cui efficacia è affatto condizionata. alla mi:rnrazione della distanza. In genera le poi l'aver misurato una prima distanza all'atto dell'apertura del fuoco dai·à per tutte le altre un utile crientarnento. Ma le condizioni cui deve sodd isfare un telementro di fanteria sono affatto speciali, nè vi corrisponde a pa rer nostro alcuno degli · strumenti escogit:1ti fi n qui. ·. Prima ·rra queste li poterlo adoperare al sicuro dalla posizione dt a terra, esclt1dendo affatto la misurazione diretta di una base tra1

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LA CATENA IN COMBATTIMENTO

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sversale.,, 'ed in aenerale tutti quei movimenti che si possono scor.. crere da lontano. Fin o agli 800 metri una pallugiia di tre uomini ;otrà gitingere probB.bilmente inavvertita, precedendo la truppa ed avanzando col solo criterio della copenurn. ~fa se l'operazione implica poi di mettersi in vista, ba,;t.erà il fuo co di poc~i tiratori per impedirla. In secondo luogo , per esser pratico . lo strumento cfovrebbe costar poco, poichè ogni compagnia lo doV!'ebbe avere e le nostre compaµ-nie saranno in guerra più di 2000. Finalmente lo strumen Lo dovrebbe esser sempl ice e facile d'uso , anche scapitandon e alquan~o la precisjone. Poiché, notando che la graduazione dell'alzo corré di ,100 in ·I 00 metri e che nel tiro di reparto alle grandi distanze la dispersione sarà ad ogni modo co~siderevolc , parrebbe sufficiente uno strumeoto elle avesse ad esemp10 a ,1000 metri, un errore probabile di 25 metri, '.-ori cui :;arebbe possibile un errore massimo di mo metri. ·. Questo grado di e,attezz~ pntrh forse a taluno p~rere insni'ficienJe; poichè aggiungendo all'errore <lato dallo stromento la imperfelta corrispondenza <lell'alzo colla dist.nnza trovata, l'errore massimo totale potrà ·g iungere ad una cifra notevole. Osserviamo però che in questa, come in tutte le cose di questo mondo. la sicurezza assoluta e un mito, e solo $Ì tratta di mettere n. favo r nostro le probabilità maggiori. Ora qui , per ragionare sul carn ~upposto, si avrebbe una probabilità del 95 per cento di tirare con uno dei due alz.i che coroprendono la distanza vera; e ciò costituisce, relativamente alla stimii a vista, un va ntaggio immenso. Lasciamo ora. da parte i requisiti speciali del telemetro che ci porterebbero troppo lontano da l soggeuo nostro; ma ricordiamo · solo , prima di terminare, 1,:di esperimenti comparati.vi falli più volte da noi con squadre diverse dì tiratori, abi li, mediocri ed inabil i, in cui, aumentando l'errore, il per cento ·utile degli ultimi finiva per soverchiare quello dei primi. l\on · si potrebbe di!~ostrare con evidenza' maf!giore la necessità di misurare la distanza. .Colla pi·ecisione rnnggìo~e delle armi nuove, col perfezionamento d~lle istruzioni, coll o sviluppo dei tiri nnzionali, gl i abili tenderanno sempre pitì a concentrare i loro colpi tutti in un punto; ma ('.)


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LA CATENA lN COMBATTIMENTO

in questo punto, sbagliata h stima della distanza, il nemiéo non ci sarà. Ove perciò questi mi2:lioramenti non vadano accornpaanati da .. ,, t> una buona misurazione della distanza, si cadrà nel paradosso che alle gra9di distanze colpirà meglio chi tirerà peggio, ed il progresso diventerà invece regresso.

VARIANTI AL TOMO PRIMO

CORIOLANO PONZA Colonnello.

DEL

REGOLAftlENTO DI ESERCIZI PER Ll FANTERIA

I. ·..t.pparenza e sostanza. -~

Poche, semplici facili ad apprendersi e ad insegnarsi, sono queste varianti, per le quali, il Tomo I del nostro regolamento provvisorio di esercizi si è fatto definitivo o quasi deCinitivo. Dico quasi perchè la determinazione ministeriale che sta in fronte del nuovo fas~icoletto ci avverte che queste modificazioni non sono che le pr-incipali, da aversi presenti nella istruzione delle recl ute che stanno per essere incorporate. Altre modificazioni, che non si è creduto per ora così urgente di dare alla luce, possono adunque essere giit :,late studiate e pre- · parate . . Frattanto questa pubblicazione, benchè çosì limitata, e non completa, ci dice già ben chiaro una cosa: che cioè è intenzione ferma di ehi sta in alto di non mutare il carattere generale del regolamento provvisorio: che alla fanteria non sarà tolto quel manovrare semplice, sciolto, ~celere, scevro da ogni rigidismo di modo o di {5 -

ANNO XXX\'JI, VOI.. I,


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DEL REGOLAMENTO DI F;SERCIZI PER LA FANTERIA

VARI,\NTI AL TOMO PRJMO

scuola che è, a mio avviso, il sine qua non del combattere moderno. Anzi guardand0 bene si vede come per questo verso si sia progredito, coll'abolire cerLe pre~crizioni minute nei cambi delle posizioni del ~oldato, levando il bisogno di comandare di col'sa alla Lruppa che deve stendersi o serrarsi, prendendo come tipo normale di catena la più fitta possibile, abolendò la posizione di attenti da bracc-arm, e con altri simili ritocchi. La brevità delle ferme, le multiformi quali ta degli elementi che formano le nostre file, le difficoltà nel creare buoni graduati, ci ()bbligano a semplificare fino agli estremi limiti del possibile, la materia che dobbiamo fare apprendere ai nostri mutabili allievi ; ma dovendo restringere il nostro programma tutto ci dice che bisogna rinunciare a cose di apparenza per ded icare lo scar:;o tempo utile a co:;e- di essenziale sostanza. Dobbinmo sopratutto formarci degli uomini destri, capaci di reggere a lunghe corse, di saltare fossi e siepi, di scivolare a traverso di ogni specie di ostacoli, alternando brevi fermate a celeri mosse. Questo occorre, questo si vuole da noi. E s~ vi ha chi si appigli agli ammenicoli della parvenza, ed abbia per suo ideale, il muover lento e compaS$hlo, le simmetrie Lealrali, il parere insomma, piultosto che l'essere, costui è veramente del tempo che fu. Specie poi se questo cotale non si contenti di oppor.;i alle novità, ma addirittur~ sogni il ritorno ad usanze ormai bandite dalla pratica. e dai regolamenti. Non ho io in teso ufficiali risp~Ltqbilidesiderare che venga rimesso il passo di scuola? Non sento io anche oggi su pei giorn~li caldeggiare la ricomparsa dei tamburi, e dire che sarebbero bene accetti dalla fanteria? ·dire persino che guadagnerebbe anche il nostro moral: dal ritornò di quegli arnesi? Vidi ai miei tempi sparire i tambnri e sentii cre,;c.ere in me la poesia giovan ile per l'arma a cui ho l'onore di appartenere perchè mi sembrò che togliendomi dalla testa della compagnia quei due uomini, impacciati nel correre e nel superare ostacoli, si fosse faLto un passo verso quel modo di manovrare spigliato e celere che allora da molti si credeva proprio delle fanterie speciali, .ma che, per quel che m'era stato insegnato, doveva in breve esser.e patrimonio di tutti i combattenti a piedi. Me ne rallegrava allora anche perchè in questo non ci credevamo

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in dovere di imitare gli altri eserciti; che, in queste piccolezze almeno, sentivamo di poter pensare colla nostra testa. Ritornarvi ora, dico il vero, mi . sembrerebbe una enormità, e proprio una enormità dal lato morale. Non son certo di quelli che sprezzano tanto le forme esterne da non amare il buon contegno delle truppe la tenuta inappuntabile, un modo lodevole di marciare alle parate e per le vie della città. Ma ho constatato che, chi vuole e sa volere, ottiene che la truppa marci bene, anche senza tamburi, senza trombe e .senza musica: . per questo occorrono sicuramente molte cure e molla buona volontà, ma se queste non mancano, tutto il re,;to viene da sè. Certo sarebbe errore il credere che col cercare quel modo celere di manovrare che ho detto, si venisse, per qne:>tO solo, a togliere la possibilità della bella apparenza. Dirò anzi che l'educare il soldato in vista della sua vera missione, che è la guerra, forma il modo migliore per averne anche una bella apparenza in · pace. L'uomo a cui, appena giunto al corpo si fanno subire otto ore al giorno di attenti e di fianco de8tr o sìnistr, già rigido per sè stesso, lo diviene sempre più: ·cosicchè, :;e anche giunge a stare correllamente nelle righe da. fermo, ed a marciare al passo in cadenza, si perde d'animo e si smarrisce appena da lui si richieda qualche cosa d' imprevisto, di subitaneo; è un essere passivo, un automa la cui- inettitudine si m~nifesterà anche alla parata, se un accidente qualsiasi verrà a rendere necessario un po' di èorsa, una trasformazione sollecita degli ordini, o che so io. $e invece sin dal principio si cerca di sviluppare le forze colla ginna stica, colla corsa, col salto, colla scherma di baionetta, riducendo al minimo le cose che richiedono rigidità., egli si fa presto disinvolto, marcia naturalmente e senza studio con passo più sicuro e con portamento fiero; la gioventù brilla sul suo volto,i movimenti dell'arme gli sembrano facili, e quando lo mettete con altri suoi pari nelle righe, e lo conducete alla parata sentite dire dalla geme; « che bei ~soldati, come marciano bene! » Ed avete ragione di rallegrarvene perchè quella buona apparenza · è davvero indizio d'una buona sostanza. /


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VARIANT! AL 'l'OllO l'Rl}{O

II. Cose -vecchie.

· Siamo ritornati alla posizione di attenti con le palme delle mani rivolte alle cosciè ed al contatto dei gomiti. Questi due ricorsi sono tuttavia spiegabilissimi: il primo non è altro che l'abbandonare una novità portata dal regolamento provvisorio e che, in genere, non era piaciuta: la seconda è l·a rinnovazione di cosa abbandonata da lungo tempo, ma che toglie una delle molte esigenze di centimetri e millimetri-sui quali, per saggia ricerca di semplicità, s'è passata una cancellatura. Pure queste· piccole risurrezioni fanno pensare ad una certa mutabilità nelle cose che riguardano direllamente la istruzione del soldato che sarebbe pur bene eliminare. Perchè qui siam innanzi ad un dilemma: o i modi antichi erano buoni , e perchè si .sono abbandonati ? o erano caltivi, e perchè si sono richiamati? Chi dicesse che è inutile filosofare sopra cose tanto minute asserendo . che fra l'una e l'altro vi è poca differenza di risultato, si darebbe torto da sè; se non ,v'è una ragione per desiderare che le mani sian volle avanti o indietro, perchè mutare? Non è appunto in qùesto fare e disfare che sta il difetto? Jn.quella 'Germania che tutti prendono a modello, molto si studiò, molto si scrisse prima di ammolterè che il i·egolamento di esercizi si dovesse mutare: autori d'alta capacità se ne occuparono: tre imperatori vi portarono uno dopo l'altro la loro attenzione: prove e riprove si fecero nei corpi ed alle manovre ; ogni particolare fu discusso a sazietà. Così ·qtiando la commissione incaricala della revisione cominciò il proprio lavoro, trovò la via già spianata e non ebbe quasi altro compilo se non quetlo di darP, forma definitiva ad una materia pressochè assodata: in tal modo si ebbe senz'alLro il regolamento definitivo. Da noi si preferisce porre dèi regolamenti provvisori completi in prova, cioè in esecuzione, per tullo t'esercito, e si insegnano ad intere classi cose che non sono ancora defi-

DEL REGOLAMENTO DI ESERCIZI PERr LA FANTERIA

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nitive, co-n tulli quegli inconvenienti che ognuno può comprender,e; si chiedono poi le opinioni delle autorità militari sulla . esperienza falla, opinioni certo competentissime, ma difficili a dar3i in brev·e tempo, da chiunque debba giudicare tutto il testo provvisorio, e cioè molte idee madri circondate da una miriade di. prescrizioni minute. Così le mutazioni riescono di fatto più frequenti ed ;mprovvise : nasce e si propaga una certa titubanza generale che si traduce spesso in esecuzione poco pronla e poco esatta; la paura di confon. dere cose nuove con cose vecchie impaccia la parte meccanica del , lavoro e qualche volta si riverbera anche sulla parte concettiva. Non basta che il regolamento siabuonoperchè latruppamanovri bene. Bisogna che le prescrizioni sieno così entrate nel!'abitudirie, siano così nel sangne di tutti che ognuno vi si muova dentro come in un ambiente ben conosciuto e senza esitazione. Noi non viviamo , in un uflicio ove per ogni pra,ticada sbrigare"si può andar cercando quali sieno le ultime prescrizioni in ·1ìigore. Viviamo all'aria aperta dei campi, dobbiamo dare ed eseguire ordini senza dubbiezze, sono per noi • .... il concitato imperio,

• E il celere obbedir •.

lii. Gli alllneamentl.

È forse da porre fra i ritorni all'antico l'abolizione dell'allinearsi senza comàndo, che era stato bandito dal N. il04 del regolamento provvisorio; a quella massima generale si è creduto sostituire una raccomandazione generica per la quale s' inculca che la truppa si mantenga sempre cosi ordinata che, quando si ferma dalla marcia o passa dal riposo all'attenzione, si . trovi correttamente disposta e non si abbia bisoo-no di frequenti allineamenti. Su questo argo. ~


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VARIANTI AL TO'MO PRIMO

DEL REGOLAMENTO J)l ESERCIZI PER LA FAN'l 'ERIA

· tantochè, se fossi un grande scrittore, mi toccherebbe sentire i miei mento ho avuto più.d'una volta,ad esprimermi in termini diversi. avversari armarsi pomposamente di queste mie contraddizioni ~ ,rinfacciarmi ·di cambiare secondo il vento che spira. I1'ortunato me, che, fra i miei sedici lettori, non ne ho certamente due che vogliano prendersi una simile briga I Ma se uno ve ·n' ha che mi rimproveri, dirò per lui solo che il caso mio non è isolato, e che mi trovo davvero in numerosa e scelta compagnia. . TI giungere.di nn regolamento nuovo è generalmente accolto dagli ufficiali prov~tti con una certa apprensione: si pensa alle varie classi in congedo istrutte con modi vari e contradditori, alle abitu.·dini da sradicare, al pericolo continuo che il superiore (specie se di alto grado) cada di quando in quando in qualche errore di forma che il soldato giudicherà come indizio di poco saper militare. M~ · poi, siccome l'uomo a tutto s'abitua, a mano a mano che il regola- · mento nuovo diventa vecchio, si finisce per dimenticare il precedente e sopratutto s'impara a valersi del nuovo mezzo in ciò che ha di buono. Così mi era avvenuto per quanto riguarda questo che chiamerò allineamento ai1,tomatico, il quale ha i suoi pregi e i suoi difetti come tutte le cose umane. Ora i difetti scomparivano appunto quando di tale prescrizione si teneva conto fin dalle prime istruzioni delle reclute ~ se ne predicava tanto da giungere a farlo mettere in pratica durante tutte le manovre senza che si mutasse in un continuo muoversi degli uomini nelle righe, delle righe nel plotone, del plotone nella compagnia e nel battaglione:· per conseguenza non è og~i un solo capoverso di regolamento che va dimenticato .. ma altresì una serie laboriosa di .pratiche che ne sono la conseg~enza necessaria. Nè mi lagno della fatica momentanea che ne proviene: neppur temo che questi mutamenti generi no stanchezza, sfiducia nel vero senso della parola. Se questo credessi di dover affermare e dimostrare, rinuncerei senz'altro a questi miei scartafacci a cui mi sono a~ezionato solo perchè credo che una parola franca su. certi punti di.regolamento poss:1 star bene sulla bocca e ·sulla penna di chi, essendo soldato da un pezzo, ha necessariamente l'abìtudine di obbedire giornalmente senza discutere.

Chi ha molla pratica della vita _dei corpi di fanteria, sa quel che dico. Il nostro soldato è buono, docile, resistente alle fatiche, sobri o, tanto che tutti c1·edono con me che se ne potrebbe ricavare un gre· gar'io modello , intelligente, agile, ginnastico, marz;ale al bi5ogno e fè,:mo nelle rirrhe quanto lo sono i soldati del Nord. E credo di non , l'> dir poco; ma molto, se non tullo, sta nella continuità e nella razio· nii:lità dél ·metodo, senza: di che gran parte del lavoro fallo oggi si pérde, senz·a.ccorgersene, do~ani .

' IV. Le s,1uadre.

Altro ritorno ali' antico è l'importanza data alle squadre per mezzo dell'intervallo di quattro o cinque passi posto fra esse nell!ordine . sparso e nelle prescrizioni pei fuochi che sono bensì ordì oati <lai capo pll)tone, ma vengono comandati effettivamente dai capi squadra. Qui siamo di fronte ad un problema assai 'importaote. Quale è la condizione essenziale perchè questa frazione che venne eletta come ultima suddivisione tnttica della. fanteria funzioni a dovere? Non certo un limite assoluto di forza perchè dieci uom ini si comandan·o e si conducono ugualmente come otto o dod ici ; non le forme di minore o maggiore densità che. son facili a 1.rovarsi ed a modifi·carsi secondo le circostanze ; neppure le stesse qualità del comandante ' perchè tutti i ~oraduati debbono essere capaci di condurre una squadra e perchè in facc ia al nemico non v'è tempd da scegliere e, caduto uno, qualunque altr-o caporale o ser~ente deve pole~·ne assumere le veci: La ·qualità esse~ziale è quella stessa che dà. vita ad ogni al tra suddi~isione, che cioè gli uomini che un capo di riparto conduce al fuoco sieno quelli stessi che in tempo di pace egli ha istrniti, eélucati, amministrati, per modo che l'unili.I. di cui si tratta, formi un insieme ben cementato, una famiglia mii itare, piccola o grande non imporla, nel vero senso della parola.

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VARIAZIONI AL TOMO PRIMO

È singol.ire che; mentre oggi si, vuole che tutto si faccia per compagnia, non si ammetta da tnLLi che nell'interno della compagnia funzionino come veri elementi organici il plotone e la squadra! Senza pretendere di far qui una completa teoria tattica, pretendendo molto meno di abbattere le molte distinzioni che i teorici sono andati accumulat1do a qu~sto riguardo, credo di poter dire che le varie unità che si debbono portare al combattimento hanno tutte un'importanza che cresce, più che altro, col crescere della loro forza: che esse saranno tanto più facilmente funzionanti quanto più saranno nel tempo stesso unità disciplinarie, unità d'istruzione. unità amministrative: che la loro mobilità e snodatura sarà tant~ minore quanto meno ogni uomo avrà in tutte le operazioni di qualunque genere, l'abitudine costante di raggrupparsi e prendere gli ordini da un corpo ben conosciuto. Noi, ancora oggi, sentiamo il bisogno, prima che la compagnia entri in un'azione qualsiasi, di formare delle unità fittizie: e questo è per la compagnia un elemento di debolezza. Ora siccome di comp·agn ie si compono l'esercito, cost v' ha qui un difetto che merita d'essere studiato. Facciamo un po' di storia. Nella seconda metà del secolo xv11 le compagnie contavano, in Fr,1ncia, 80 uomini al massimo, e più spesso 50 ed anche soli 4,0 uomini con tre ufficiali: presso a poco come le no.stre in questo momento. I battaglioni erano di 1J O a ,16 compagnie, ma sul campo dì battaglia si formavano battaglioni di un numero variabile di compagnie che venivano fuse insieme, formando una massa compatta e reltangola re alla quale gli uHicial i ed ì sottufficiali facevano corona , ponendosi per ordine di anzianità. o cli statura senz'alcun ri..,uardo èl alle compagnie da cui venivano tolti. La cosa si spiega, ma non si scusa, pel fatto che ogni compagnia aveva due specie di soldati, · picchieri, cioè~ e moschellieri, a cui spettava diversa missione nel combattimento. Si videro allora gli eserciti campeggiare l'uno rii fronte all'altro, ciascuno aspettando che I' avversario fosse p:·imo a lasciare il campo per disporsi faticosamente a battaglia. Una vera scienza divenne ciò che chiamavasi lo sqiiadronare, cioè il di:-porre la gen te nelle forme più bizzarre, a quadrati, a croci, a stelle, in ciò solo rassomigliantesi, che l'uomo vi aveva un posto convenzionale ed ogni capo inferiore, separato dai propri dipendenti, non

DEL REGOLA.MENTO DI ESERCIZI . PER LA FANTERIA

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aveva che la parte di soldato scelto. La se·parazione delle due·specie di fanterie in piccole masse distinte introdotte da Maurizio di N.assau, dovette certamente rappresentare un grande progresso: m:a ai tempi di Gustavo Adolfo, imitatore del Nas$au, per formare la brigata di combatt,imento si rompevano ancora e si· frammisch:avano le com. pagnie e i reggimenti. Sotto il grande Federico i battaglioni si componevano .organicamente di sei compagnie, delle quali una di granatieri. Ora, al momento di disporre le truppe, i granatieri dei vari battaglioni erano generalmente riuniti per compiti speciali: rimanevano . I~ allr~ cinque compagnie che si fondevano per formare un battaglione d1 parti simmetriche coi graduati ripartiti per anzianità. Pesante adunque il manovrare, impicciato per .di più dal primato che la destra doveva avere sulla sinistra. Federico comprese benissimo come tale sistema fosse vizioso: ma non osò toccarlo visto quanto gli uomini del tempo suo fossero affezionati a quel modo di fare; tanta è la forza dei pregiudizi ! La rivoluzione diede naturalmente il tracollo a quegli arzigogoli, ma il principio netto, assoluto, incondizionato. che la Lruppa debba essere sempre pronta a schierarsi in ordine di combattimento, che le unità organiche debbano essere una cosa sola con le unità di com. battimento, non fu neppure allora proclamato. I rrenerali venuti su dalla rivoluzione franc ese e lo stesso Napoleon: rispettavano ancora alcune vecchie abitudini che forse a quei tempi non avevano gravi conseguenze per la scarsa: ~o'.tata de.Ile " armi da fuoco. Nei grandi campi d'istruzione napoleon1c1 la tall1ca formale continuò a modellarsi sull'antico andazzo prussiano: sui campi di battaglia il genio dei ·capi e lo slancio d_elle truppe _tolse i~ tempo di pensare a quei difetti. Così la manovra gmnse fino a1 tempi . che ·noi ricordiamo colle sue movenze compassate, colle partenze processionali dalla destra, colle inversioni ed apre simili bellezze coreografiche: non è dunqu~ troppo-strano che ancora oggi neriman"a qualche ricordo ben celalo fra le pieghe delle nostre pretensioni scientifiche. Non è strano specialmente perchè in tutti quei vecchiumi, v'era un non so che di poetico, di eroico, da non uscir facilmente dal cuore d'un militare. Un e"reaio ufficiale superiore mi descriveva pochi giorni or sono. n ~


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VARIAZIONI AL TOMO PRIMO

il reggimento a cui appartene,•a nel 59, movente a passo cadenzato, sotto il fuoco d'artiglieria che già cominciava a far qualche buco· nelle sezioni, le quali prontamente venivano rinserrate ed allineate; egli mi ripeteva con sicurezza i precisi coh1andi dati con voce stentorea dal tenente colonnéllo Ferrero(quello che fu poi Ministro della guerra) che superavano il fragore dell'intera batteria dei tamburi. Quale ·sp_ellacolb·!· Non èra 'tÌna parata, era ·il campo di San Martino ! Non è duncrue stfana_quesfa·mmirazione pel modo antico dì manovrare, quest'incosciente ritorna'rvi che spesso facciamo malgrado le nostre idee nece'ssàriamente tanto· diverse, appena ci scordiamo il concetto del battagliafo d1oggidì, quelle fo late di proietti che' non si sa donde vengano, quel grandinare di pàlle che non ammette fermata nè dilazione, giri o ritardi per qualsiasi pretesto; che va a cer·care la truppa che si crede al sicuro e la obbliga a scindersi in porzioni piccolissrme ma pur sempre ordinate e concordi, e pone chiaro il bivio: o disorganizzazione o distruzione. Per ch i non vuole nè l'una nè l'altra cosa occorre che le unità tutte dalla più piccola alla più grande sieno' d'un funzionamento r.osì esatto da non aver bi soano di ,o preparazione alcuna per entrare in combattimento. Ora le unità della fanteria le quali~ già per regolamento, si formano solo all'atto del manovrare, potranno mai avere una esistenza . reale nel momento più diffìcile ? Come volete che ogni grndunLo cerchi i propri uomini e cérchi di farsi ubbidire in mezzo a quella bahele, se nella calma del quartiere· lo avete educato a non sentire la re 0 ponsabilità ben più facilè della condotLa, della pulizia, della ·disciplina del suo piccolo grup.po? ' , In genere le nostre truppe escono dal quartiere in una formazione tale che, se dovessero improvvisamenLe prendere forma di combattimento, vi riuscirebbero con istento. Giunte in piazza d'arrn i e falla una lunga marcia di fianco ed uno sch ieramento, si divide la lunga biscia in parti che rappresentano, ma non sono, plotoni e squadre, poi fìnalmente si comincia l'istruzione. È piccola cosa, ma è un ricordo di cose antiche.Mi parrebbe piit bello (ma per carità non si dia troppa importanza a questo esempio) partire colla truppa già preparata e, nel giungere in pìau.a d'a rmi, mandare ognuno celere.mente al posto ove deve cominciare l'istruzione e alcuna volta fare

DEL REGOLAllENTO Dl ESERCIZI PER LA FANTERIA

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qualche esempio di sbocco d'una truppa eia una strada ad un ter, reno scoperto e battuto dal fuoco nemico. Ma quel ch'è importante si è che le frazioni sieno sempre fatte col maggiore possibile rispetto alla gerarchia, come vogliono le avvertenze poste in principio al Regolamento d'esercizio, contradette però in qualche punto del Regolamento stesso e più aricora da altre disposizioni, çome dirò.

V. 1J11 esperimento.

L'appunto che più frequentemente mi sono sentito fare quando ho proposto ai colleghi di attenersi al sistema delle squadre (che l'idea presa nel suo insieme non è nuova .nè per me, nè per altri) è questo: che colla minuscola forza delle compa~nie nostre in·molta parte dell'anno e coi continui e S\'ariati servizi a cui gli uomini sono chiamati , le sqoadredivengono così-piccole da non poter quasi mai funzionare. Ma qui precirnmente si tralla di ottenere il miglior lavoro con gli scarsi mezzi di cui disponiamo. lo ho fatto una prova lunga e paziente, e mi son persuaso che la '.cosa è meno difficile di quanto generalrnen1e si creda, e che anzi per questa via si trova il miglior correttivo alla scarsità del personale e dei mezzi , congiunta alla moltiplicità dei còmpiti che ci vennero assegnati. Darò qui un -sunto delle regole che mi sono imposto. , : Cominciai il mio esperimento nel marzo dello scorso anno e lo continuo ancora: come prima formazione iniziale, posi i soldati in una linea in ordine esatto di statura: formai -poi le squadre, assegnando anche i graduati per statura salvo qualche eccezione dettata da quelle esigenze d'ordine disciplinare che ognuno può supporre. Ordinai quindi che ogni qual volta la compagnia si riunisse, ciascun uomq dovesse prendere il posto assE<gnatogli, e il capo squadra (o per esso il sottocaposquadra) dovesse rispondere ali' ufficiale della presenza di ciascun individuo, della tenuta, ecc. ecc. Fi1tlo così la riunione, se la compagnia doveva manovrare in una forma speciale,


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DEL REGOLAMENTO DI ESERCIZI PER LA FANTERIA

V.ARI.AZIONI AL TOMO PRIXO

per esempio in un sol plctone, non si aveva.che da senaria su d'un fianco senz'afouno spostamento, rimanendo gli uomini nel loro ordine di statura. Qqest'ordine non è da disprezzarsi per alcuna truppa, ma è specialmente utile per la fanter.ia di linea, che recluta uomini di altezze assai diverse, essendo ben noto che un uomo picco marcia con fatica se accoppiato ad uno d'alta statura. Trattandosi invece di istruzioni secondari<} le classi non avevano bisogno d'essere formate volta per volt.a e ciascun graduato dove,•a istruire i propri uomini: così per la scuola di puntamento, per la ginnastica, per la scherma colla baionetta, cosi per le varie nomenclature, e per tulle quelle altre che non sono di competenza diretta deoli ufficiali o dello stesso comandante di compagnia. . " Data questa base conduciamo la nostra compagnia al bersaglio. Giungendo al poli~ono il comandante della compagnia designa ad alta voce la linea di tiro assegnata a ciascuna squadra: se le linee di tiro non sono in numero eguale a quello delle squadre, indica quali squadre debbano sparare prima, quali dopo; ogni ufficiale sorveglia le squadre del proprio plotone. F,inila la.lezione, vien fatta, sempre p.eu ,squadra, l'ispezione alle armi ed alle giberne, sotto la la responsabilità dei relativi ufficiali, metodo che dà molla maggiore garanzia che non quello usato, di passare cioè la rivista per rioa od in altro modo. Circà queste importantissime operazioni debb; raccon~are un aneddoto storico, iaon punto lieto. Una compagnia di fanteria· aveva eseguito in un certo oiorno il Liro al bersaglio: dopo questo erano state passate le riv~te prenon aveva scrilte: poi, per una intera settimana, quella compaania .. o pm sparato un colpo; si erano però eseg'uite svariate istruzi')ni precedute da regolari ispezioni alle armi ... Or bene, al settimo giorno. un soldato si trovava ancora, senza neppur lui sapere il come, in possesso di una cartuccia sciolta, che forse aveva confuso con le cartucce di esercitazione a palla di legno, con questa, dopo pulito il fuci_le, caricò Lriinquillamente, provò lo scatto .... il colpo parti e lasciò freddo cadavere· un collega, che sventuratamente si trovava pochi passi innanzi alla bocca della sua arm~. E qui diciamo: che di questa sventura sieno responsabili i capi, sta bene. Ma dal comandante della compagnia in giù il responsabile

chi è?. Per eseguire il tiro si sono formate squadre apposta come chiarament~ prescrive il N. 112 dell'Istruzione sul tiro: ·te riviste minute, attente, accurate fin che si vuole, sono state fatte per riga od in tutt'altro modo. Ogni volta che s'è cominciata un'istruzione quell'uomo s'è trovato agli ordini ora di questo, ora di quello: in camerata, ove è successo il fatto, responsabile è il graduato della sCfUadra, ma un po' per uso, un po' per regolamento, tntto in quel piccolo ambiente finisce sulle spalle del tradizionale caporale di settimana. · ,:Ma proseguiamo: si parte per il campo d'istruzione o per il tiro di combattimento. Alla campagnia sono assegnati accantonamenti sparsi in parecchie case compestri. Il capitano non fa che dividere i locali in zone uguali corrispondenti ai plotoni, ed assegna il posto ~el comando d~lle r,ompagnie, il sito per la riunione, per le cucine, e simili altri servizi generali : i comandanti di plotone dividono le zone le squadre, e la compagnia si trova, senza tanti preamboli, ~ccantonata. Il soldato ha cosi nel mi~imo tempo possibile un luogo ove stare al coperto, ed ai piccoli bisogni a mano a mano si provvede con maggi or agio e con piit perfetta divisione del lavoro. Siamo agli avamposti: anzichè prendere gl i uomini a caso nella compagnia, per formare i vari elementi, si destina, ad esempio, una squadra a formare due piccoli posti e relativo servi·zio ·di corrispondenza. Siamo in marcia: una squadra fiancheggia la compagnia pensando da sè ai propri collegamenti, alle proprie punte, ecc. ·Giungono le reclute: sono assegnate subito a seconda della loro statura alle squadre, e su,bito i relativi capi ne assumono la respon· sabilità e pensano ad istruirle sui primi doveri del soldato, sul modo di conservare le robe, sui nomi dei superiori e su altt'e simili piccolezze che si imparano assai più presto così, col rivolgersi famigliarmente ad un individuo per volta, che non facendone og- , getto ·di una vera lezione poco divertente e poco proficua. · Debbo tenermi un po' sulle generali per non tediare soverchiamente il lettore con una miriade di particolari di disciplina e con troppe minuzie di caserma: dirò solo che facendo dividere le gavette per isquadra nella cucina, ed assegnando a ciascuna squadra

fra

. '

I

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DEL REGOLAMENTO DI ESERCIZI PER LA FANTERIA

V ARJANTI AL TOMO PRIMO

un tavolo di camera.ta su cui il soldato deve trovare la propria propria razione, ho potuto. ottenere che la distribuzione riesca più pronta e più .s icuh. Nè mi pare con ciò d'aver fatto poco . Certo occorre molta attività e molta buona volontà per•chè le cose vadano sempre nel modo che ho descrillo; ma è necessario notare che oltre alle abitudini inveterate, concorrono a queste difficoltà gli stessi regolamenti; ciò eliminato, com'io vorrei, la ·lot~a diverrebbe assai meno intensa. A me basta dimostrare che il metodo che propongo è attuabile.in linea generale; e se tale è, come la esperienza m' ha dimostrato, non vi è alcuna ragione perchè non ispari~cano quelle prescrizioni le quali . implicitamente, inèonscjamente, per difetto di forma e non per volontà dal legislatore, vengono ad impedirlo. Vantaggio indiscutibile che si ricava dal sistema di cui parlo è senza dubbio la emulazione fra le squadre e fra i rispettivi comandanti, emulazione da cui tutto si può ottenere. L'istruzione poi dei graduati, oggi affidata al comandante di compagnia, può solo in tal maniera diventare cosa pratica, resLringendosi a brevi raccomandazioni a cui segue l'applicazione immeùiara ai doveri d' istrullore della propria frazione : in questo senso ho inteso io che voglia il regolamento affidare al comandunte di compagnia l'istruzione dei suoi graduati; ed in questo senso li ho visti fare rapidi progressi e non ho creduto di rimpiangere le antiche teorir:, fatte dagli aiutanti maggiori . Ufiìciah nuovi promossi, ~ di complemento, sergenti allievi uf!ìciali, caporali volontari d'un anno, tutti i capi novizi ed imbarazzati, prend.ono di faccia ad una responsabili tà reale un aspetto di serietà, d'importanza clrn ne aumenta il prestigio, ne limita o nasconde almeno le qualità negative: e gli inferio ri sentendoli parlare e ordinare col tono di chi esige perchè deve esigere, lo guardano con maggior rispetto; è un intreccio di cause e di effelli che non possonn partorire che dal bene. Nessuno si immagini per questo che il soldato sia in balia di un graduato inferiore: i capitani han la vista lunga e nel modo con cui il servizio è regolato la prepotenza sarebbe presto scoperta e repressa . .Qui non è certamente una diflicoltà grave: di fficoltà esiste nel far si che il graduato si senta reni mente investito di un'autoriliL

235 .

costante ed indiscussa : se ciò si arriva ad olleoere la prepotenza è anzi piuttosto allontanata che avvicinala in quanto che il lavoro disciplinare , bene ordinato, tende per necessità a réndere men-frequenti g.li attriti, le mancanze, e le punizioni.

YI. Due uietodi.

••

Il maggiore Bompiani in un .suo dotto articolo srampato su queste medèsime colonne ('I) dopo studiate con profonda conoscenza di causa le difficoltà che presenta Ol,!gi il compito del Comandante di compagnia, viene alla conclusione ch e le diverse istrnzioni debbano venire svolte essenzialmente per -battaglione; :n ciascun battaglione si avrebbero quattro :;cuole: una pei soldati anziani, una per le reclute, una per gli allievi istrullori ed una pei graduati. Mi imporla di dichiarare che questo metodo differisce meno dal mio di quanto possa sembrare a prima vista. Parlo anch'io dalla stessa base: che è difficile al capitano d'insegnare tante cose; tendo . allo stesso fine: che è la buona istruzione ed educazione dei gregari; prendo per mezzo la istruzione per gradazioni d'unità costituite, che sono a saranno sempre la base della disciplina, cioè del ramo più importante d'insegnamento; ma, come dirò pii1 innanzi, non nego la necessità di scuole ed istruzioni speciali fatte da istruttori e maestri ad hoc; solo credo che esse debbano con'>iderarsi come eccezione momentanea, fatta a scopo · speciale, e che. debbono essere ordinate dal superiore di grado elevato (e sia pure nel caso nostro il comandante del battaglione) il quale con esse non si sostituisce al proprio inferiore, non lo salta, non l'impaccia, ma

(t) L'addestramento del soldato nei reggimenti di (antél'ia. - .R,vista ·m ilitare ita· liana, ottobre i891.

[


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DE L REGOLAMENTO DI E SERCIZI PER l,A FANTERIA

VARIA·N TI AL TOMO PRIMO

ne aiuta il lavoro, e ne rende l' opera più uniforme e più compI·eta: Tutti e due i sistemi hanno certo il loro lato buono e i loro inconvenienti: quel che si tratta di trovare è quale dei due sia meglio applicabile al nostro esercito, alle nostre tendenze, ai mezzi di cui disponiamo. , Apriamo il Lìidinghausen (·1) e vediamo quel che si faceva ai suoi tempi nell'esercito t.edesco. Per quanto mi venne assicurato le pratiche ch'egli descrive sono anco!'a oggi in gran parte in uso. La squadra nell'esercito tedesco ha una grande importanza come unità disciplinare. L'appello è fatto per isquadre. Al bivacco, dopo poste le armi a fascio, gli uomini si dispongono per isquadre nei sit.i assegnati presso i fasci stessi, ed ogni squadra destina uomini propri per andare a prendere acqua, legna e paglia. I capi squadra hanno sorveglianza continua sui loro dipendenti, e ne Yigilano la condotta privata: « Gli uomini» copio a titolo di curiosità a che fanno vita sregolata sono messi sotto tutela, per or<< dine del comandante di compagnia, ed è il capo squadra che am« ministra il loro danaro giorno per giorno, sia pagandolo -ad essi « direttamente , sia soddisfacendo i loro debiti; in questi due casi « i pagamenti si debbono fare io presenza d'una terza persona ». La compagnia si divide in isquadre d'.una ventina d'uomini (6 a 8 in pace, ,12 ordinariamente in tempo di guerra). 11 riparto è fatto in modo variabile: alcuni lo fanno per statura e corrispondenti all'ordine di plotone; altri per lettera d'alfabeto, altri persino si studia di ripartire gli uomini secondo il caratlere di chi deve condurli. (A.i migliori capi, penso io,, toccheranno i peggiori soggetti). Le squadre si _raggruppano in ispezioni, tante quanti sono gli ufficiali « questo riparto in ispezioni non è importante che in casi assn i rari » e ciò pei frequen ti cambi di ufficiali e per i molti ser. vizi fuori della compagnia a cui essi debbono allendere. Gli ufliciali subalterni non formano un intermediario obbligato fra il capitano

(i)

Luo1NGHACSEX. -

!.'esercito tedesco, la sua organizzazione, i

suoi

237

ed i capi squaclra i quali fanno direttamente i loro rapporti al comandante di compagnia. · Evidentemente siamo qui nell'eccesso: certo il capitano deve spesso venire al contatto diretto coi propri dipendenti più umili; ma l'erigere a sistema un salto nella gerarchia· e il togliere così di proposito importanza agli ufficiali subalterni è tanto strano, che nessuno vorrà farne le difese solo perchè così fanno in Prussia. Finalmente il Liidinghausen ci avverte che in taluni reggimenti i capi squadra sono anche gli istruttori dei loro uomini, ma che pitt generalmente si usa di ripartire questi ultimi in classi diverse secondo la loro abilità. Qui sta la differenza. Rimangono intant•J pronte due cose: la prima che tli capisquadra si dànoo mansioni importantissime e costanti ; la seconda che non ·è escluso il metodo d'istruzione per isquadra, benchè sia preferito quello por classi. Questo per chi non vuole copiare gli altri eserciti, ma vuole st1idiarli per prenderne le cose buone, sembrerà già molto. In Irrancia la responsabilìtà dell'istruzione e della disciplina è chiaramente divisa fra i comandanti di plotone (comandanti , cioè, di una metà della compagnia), e, al di sotto di essi fra i sergenti di sezione, e finalmente fra i caporali di squad1;a. Queste responsabilità sono accentuate dal!' obbligo per ciascuno di essi di tenere un clirnet regolamentare, crualche cosa di simile al nostro Bolino ta:.;cabifo, con la di ITerenza che drt noi gli uomini sono descritti per ordine di anzianit[i senz'alcun cenno d'elle unità minori a cui appartengono: ragione questa non ultima per cui la compagnia italiana finisce troppo spesso col funzionare semplicemente come una grossa squadra. Questi carnet sono , regolamentari anche .nel Belgio {,.I). , Il caporale di squadra fran cese è istrutlore nel vero sensò della parola per gli uomini della sua squadra. « Il est employò aux dé-

.

differenti

(1.)

Règlement provisoire po-u-r le service intérieur, la 1iolice et

se1·vizi. 16 -

ANNO XXX\'11, VO I,, I •

la

cliscicpline, !885.


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VARIANTI AL TOMO PRIMO

« lails de l'instruction.

li forme les recrues de son. escouade: il

« leur ensiane le paqnetage et la manière d'entretenir dans le plus «.grantl ét;t de propreté leurs armes et leurs effects d'habillement « .et d'equipement » ( 1). 1

VII. lllçto(lo migliore.

Il leltore crederà facilmente che fra i due metodi possibili, il mi"liore sembra a me quello eh~ ho provalo e del quale sento oa~i (Tiorno il valore pratico. Io non mi lascio tuuavia condur t~nlo i:i l'l . 1lontano da voler dimostrare che debba essere adoLLal.o umversa mente escludendone ogni altro. Certo è che quei paragrafi di regolamento che impeclisc~no una regolare e continua. res~onsabitità nei graduati cli truppa, potrebbero venire sop~ress1 come avv~rsari cli una ragionevole divisione del lavoro. pa1'. dunque !ec1 t~ sperare che in una prossima revisio?e della Istr~~to~e sul ti~·o s1 vo,,liano cancellare tutte quelle mmute prescnz1001 per cm, ad 0 a~i esercizio deve corrispondere una speciale formazione della cimpagnia. Basta dare un'occhiata alla tabella ~ei t~ri ~i combattimento per essei:e certi che il capitano non poLra mai ~h1ed.er conto ai propri ufficiali ed ai propri graduati delle pecche m cui cadono gli nomini! · , < Ouanto al re,.,olamento di esercizio vi è da notare un progresso di questo senso~ giacchè gli antichi testi avevano due plotoni distinti: uno per l'ordine chiuso, l'altro per l'ordine sparso, mentre il regolamento pro'vvisorio ha iniziato il sistema di non parlar~ ~he d'.un plotone solo : ed è già molto. Ma qualche cosa v'è pur da dire anche qui.

M1

Hl Décrel du 28 dec~mbre 1883 povtanl réglement sur le service intei-ieur des troupes d' infanlel'ìe. Afis a jour jus11u'au ter se.ptembre t890. Edizione :189L .

DEL REGOLAMENTO DI ESERCIZI PER I;,A FANTER IA

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Il plotone che ci vieQ proposto dal n. 20 1 è egli qu~llo di pace, o quello di guer~a? Se in pace si hanno .23 soldati, se in guerra se ne hanno .i-9; che cosa si deve fare?-E quei capi-squadra 11erchè debbono essere scelti? In guerra non v'è tempo da sce'gliere.: ogni frazione di truppa dev' essere comandata dal suo, capo ~aturale: ma, prescinde,ndo anche. da ciò, se esercitiamo sempre i migliori graduati, quando ci occuperemo dei mediocri e dei peg.giori? Iniziativa, si risponde, iniziativa: gli ufficiali debbono saper .provvedere a ciò. Si, rispondo io, debbono saperlo, e lo sanno; ma perchè allora porre come regola assoluta (perchè questa è regola assoluta del testo) ciò che per ragione di disciplina e per ragione d'istruzione sarebbe da fuggirsi nnche come eccezione? Io proposi altra volta un metodo semplicissimo, che mi parrebbe b.uono anche oggi. Eccolo in due parole. Il plotone si forma di due o più squadre, che, nell'ordine di fronte .su due righe stanno una a fianco dell'altra: i capi delle squadre che riescono così alle ali del plotone, fanno da guida nell'ordine chiuso, i comandanti delle squadre cenl!;ali si tengono dietro il centro delle rispettive squadre. In tal modo essendo la formazione indipendente dalla forza e dal numero delle squadre, si avrebbe una grande snodatura, somma facilità di raccolta, e più perfetto funzionamento del comando. Un'altra mia proposta crederei qui di rinnovare: che cioè l'allil.leamento del plotone in catena basi sopra una delle squadre scelta dal comandante come regolatrice del movimento; mi pare incomprensibile clte si sia conservato l'allineamento sopra un uomo, anzichè sopra una frazione costituii.a, ora che a queste frazioni ~i è data una decisa personalità, per mezzo degli intervalli obbligati fra l'una e l'altra di esse. Questi ritocchi, che non iscon volgerebbero punto il nostro sistema regolamentare, e nulla torrebbero alle buone tradizioni, renderebbero possibile il sistema che propongo·, senza esc.Juderne un a_ltro: schivando il rigidismo in un senso, non si verre.bbe punto a cadervi nel senso opposto : l'iniziativa nei metodi, già proclamata · dal regola1oento, ne verrebbe singolarmente agevolata. Mi rimane ora n dire come e perchè, ottenuta questa ragioneyole latitudine, me ne servirei pei· coniinuare definitivamente il me1

I .


DEL REGOLAMENTO DI E SERCIZI PER LA FANTERIA

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VARIANTI AL TOMO PRIMO

toqo da me intrapreso a titolo di esperimento: scriverò in termini concisi tutto il mio pensiero, perchè sia più facile, à chi lo vorrà, di contraddirmi e di correggermi. - Non conosco sistema di servizio e d'istruzione che consen!a ali' ufficiale di qualunque grado lo stare poco teµipo in quartiere : in altri tempi si abbandonavano molte particolarità ai graduati di truppa e si credeva che il superiore guadagnasse in autorità facendosi vedere di rado: quei tempi son passati e non torneranno mai pi ù. - Ai graduati minori spellano sempre tutte le cure più minute ed è oggi più che mai necessario il tenerl i in continua attività di corpo e di spirito; tale attività non può otteners i se non con una responsabilità continua ed effettiva, benchè regolala a passo a passo dal superiore ufficiale: perciò si guadagnerà sempre riducendo al minimo possibile i servizi comandati e le classi speciali d' istrnzione, pone::ido a loro luogo il lavorò fatto per gerarchia. - Al comandante di . plotone spetta la vigilanza sulle proprie squadre, e sopratutto sui loro graduati ; a lui spettano t11lte quelle' istruzioni che richiedono completa conoscenza dell'arte militare e che è perciò dannosissimo, sieno fatte da graduati di truppa. Pongo fra queste il regolamento di disciplina, il codice penale, i doveri del soldato in guerra e simili. Questo val megl1o, a mio credere, che non il dare, coine regola, un ramo distinto d'istruzione a ciascun umciale; l'istruzione del soldato è cosa troppo complessa, benchè elementare, e le assenze frequenti dei maestri e dei discepoli guaslano qualsiasi riparto di si mii genere·: ,si finisce per fare e rifare le classi ogni giorno, e cioè, a cose finite, si ricade per altra via nella irresponsabilità.. - Al comandante della compagnia la sorveglianza sn tutto, a lui personalmente quelle istruzioni che usiam chiamare morali, che I.oceano le corde più delicate del cuore umano ; a lui il decidere sulle eccezioni al la rego la generale di gerarchia, eccezioni che si possono rid urre al minimo, specie per le istruzioni meno importanti; a lui il chiedere conto agli ufficiali e graduati di ogni cosa che rifiella i propri dipendenti tanto pel lato c1isciplinario quanto pel lato dell'istruzione ; con questo sistema soltanto riuscirà ad

..

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avere dei veri coadiutori, che penseranno ai loro doveri anche senza minuti riparti e classificazioni scolastiche. - Il comandante di battaglione, per via degli esperimenti , ha il modo di assicurarsi che ciascuna compagnia svolga intero e in modo produttivo, il programma d'istruzione. Ma, valga il vero, tali esperimenti non possono essere nè così. frequenti, nè così lunghi da rubare un tempo esagerato alle occupazioni ordinarie: i risultati eh' essi dànno, lo sanno i pratici, riescono spesso assai dubbi. Sopratutto v'è una parte dell'educazione che si ottiene da cure assidue, minute, pazienti, la quale sfugge ad ogni controllo e che pure · è quella che nei giorni del pericolo e degli sforzi supremi tiene gli inferiori incatenati ai loro superiori. . . Occorre adunque ammettere pel capo battaglione una sorveglianza più costante e diretta di quella che vorrebbero alcuni pei quali il comandante di compagnia dovrebbe essere intangibile, padrone anche (parlo dell'eccesso, lo capite) di fare o di non fare, di far poco anche quando non è impossibile fare mollo. Se al fine d'un periodo si vedrà che il tal ramo d'istruzione fu negletto, molto pro· 1 babiimente mancherà il tempo per rimediare al mal fatto e la disapprovazione del superiore co.nstaterà, ma non rimedierà quel malanno. · , Non è nello spirito e neppure nella lettera del regolamento la tendenza a restringere la responsabilità di ogni cosa nel capitano comaqdante di compagnia. Per mia parte tropp.e cose ho scritte sull'importanza di questo nobilissimo grado, perchè possa essere sospettato di volerne diminuire l'importanza ; ma solo uno strano pervertimento del raziocinio può aver condotto molti a ridurre a semplici ed inattivi ispettori quelli che stanno sopra di lui, ed a materiali ed incoscienti esecutori quelli che gli stan di sotto. E come non vi ha superiore a cui non spelli sorvegliare la propria gente, così non ve n' ha alcuno che non debba provvedere a quei rami di istruzione e di servizio pei quali nelle unità inferiori non si ha tempo nè modo. Così, ad esempio, sta bene cl1e i futuri . caporali sieno scelti dai comandanti di compagnia, ma per quanto riguarda la loro istruzione tecnica,. la manovrn specialmente e la tattica, è bene sieno


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VARIANTI AL TOMO PRIMO

rin~iti per battaglione, perchè le coni1pagnie ne han:no troppo pochi per poler farne una squadra od° un plolone. Hanno ~a stessa ragion d'essere le scuole reggim:er'llali di vario gl'ado, quelle degli zappatori, dei LrombeLtieri ed altr·e cotali; le riunion'i di tutle le compagnie d'un battaglione o d'un reggimento per formare unità di guena, purch'è tenute nel numero necessario aH' istruzione speciale dei quadri. Tulte cose poco facili dà mettere nsieme, ma che finiscono a bene quando si ponga un po' di buona volontà da una p:irte e dall'altra, per superare di comun'e co'n'certo le difficoltà in mezzo alle qtiali si svot:ge la vita di ques'ta non Lroppo pingue regina delle armi. - Il segnale rompete le r,ighe è,' per l'incaricato d'un·a isLruzione spe-ciale ad una classe mista, il segn·o che ogni responsabilità è finita per lui, almeno per quel giorno; pel comandante di ripa~to orga.!. nico che sta istruendo la propria ge·nte, vuol d'ire invece che i suoi uomini debbono passare da questa a quella cosa, di cui egli non cessa di essere responsabile, anche se, invece d'un nuovo lavoro, spetti ad essi il riposo, il cibo, la p:isseggia'ta. Egli ha sempre qualche cosa da fare fiirnhè ha un suo dipendente innanzi a sè, e, anche quando sarà solo, avrà seco il pensiero di questa famiglia militare affìdata alle sue cul'e . .È verissimo che i genitori non cessano di · essere tali quando mandano i figli alla scuola; ma il reggimento è ·nello stesso tempo una famiglia ed una scuola in .cui il padre è sempre un maes~ro. Quand'egli cessa:di essere l'una e l'a!Lra cosa insieme, perde il suo tempo: e sè v'è un minuto della ferma nel quale il soldato non apprenda qualche cosa, la ferma, per le ragioni che tutti sanno, dev'essere ridotta ~i un minuto. -Perciò credo che le istruzioni · fatte dai capi naturali debbano essere la regola, quelle fatte per classi special i da istruttori special i , la eccezione.

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DEL REGOLAMENTO DI ESERCIZI PER LA FANTERIA

VIII. A.nnotadonl 'inhahne.

Tanto mi sembra importante una modificazion·e a quel N. 20 1 del regolamento provvisorio, da cui il plotone_ riceve una fo~ma, dirò così, artificiale, che, a petto di questa, ·ogm altra nota mt par secòndària. Tutta'via, p_er quel tanto che possono valere. porrò ~u·! alcune mende che· ho trovate o di cui ho inteso parlare da uffic,al1 pratici. · . . .. Nel venire da pied-arni a presentat-arm st ha una contradd1z10ne nel modo di tener le dita della mano destra fra il primo tempo e la posizione definitiva. Questa posizione poi, 1:imanend_o invaria_ta, coòs'erva i propri difelli: di ·essere cioè difficile cla insegnarsi e malaaevole da ofrè nersi in modo uniforme. li ~odo di po1:1'e gli zaini a tefra sembra poco felice: p~rre~lle più semplice e più spiccio ch e ogni uomo deponesse lo zarno lllnanzi ai propri piedi, col fucile sopra. La posizione dèi pugni nella corsa senz'armi non se~bra molto · naturale e p~re 'tenda a restringere anzìchè ad allargare 11 petto: .'~ posizione antica, colle braccia ritratte e poco piegate. sembrava p1 LL naturale e meglio corrispondente all'attitudine che 11 soldato _deve n·ecèssariamente prendere cruando ha il fucile nella destra ed il fodèr'o di s·cia:bofo-baionelta nella si'nistra. · Un'ultima °;mnotazione riguardo ai fuochi. Tutte le prescrizioni c'irca questa materia, furono, con felice consiglio, a_holite e su:rogate da un capitoletto di 'cirrèfue pagine che ne delinea le norme gè'n'e'riche e ne dà i modi di esecuzione. Era ben difficil~ fare cosa più semp11ice e comprensiva sopra argo·mento tanto delicato so_tto l'asp~tto tecnìco e sotto l'aspetto disciplinare. Ma forse l'eccessivo des-iderio di semplicità ha fotto lasciare una lacuna. Come si fa per ottenere dalla truppa che sta eseguendo una delte 1

I


2H

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V.~ R I ANTI AL TOl!O PRUIO

DEL REGOLAMENTO DI EBERC!Zl PER LA FANTERU

quattro specie di fuochi (a sa lve, a volontà lento, a volont/1 accellerato, a ripetizione) il passaggio ad un fuoco d'altra specie ? Un paragrafo speciale ci dice che quando il fuoco tende a divenire più celere di quanto lo si vogli a, si dovrit farlo cessa re, e poi ricom inciare coi voluti comandi. E sta bene. In questa maniera, replicando le sospensioni , si possono avere scariche a volontà alternate con momenti di sosta che daranno, pare a me, lutti i vantaggi dei fuochi a pause, senz' averne gli inconvenienti. Ma per quale comando si passi dal fuoco lento al fuo co celere e <La questo a quello a ripetizione non si saprebbe dire con certezza; giacchè i comandi : fuoco lento, fuoco accelerato, ecc., non sono di esecuzione, ma di semplice avvertimento, nel senso che il soldato e he !i ode non deve far altro che preparare la propria arma, aspettando per porre r alzo e per cominciare il fuoco i co mandi :

meglio la parola che lo esprime s:1rà conosc iuta e resa famigliare dall'esercizio. Qui è più evidente che mai come sarebbe stato meglio dividere la parte tassativa, caporalesca, mi si perdoni la parola, dalla parte tattica ed applicativa. Vedete come il regolamento passi con somma disinvoltura da ciò che io debbo insegnare al caporale, a ciò che è una norma di guerra, e così lasci dei vuoti cbe rendono men chiaro questo linguaggio convenzionale per mezzo del quale dobbiamo intenderci nell'ora della prova suprema! Ma è 0ggi inutile ritornare su tale argomento, giacchè ormai il regolamento, immutato nelle sue linee generali, sta per divenire definitivo . E gli alti pregi che porla con sè fanno di questa adozione un lieto evento per ogni buon fantaccino.

Alzo .. ... metri C01n;inciate il (oc. Sembrerebbe adunque che fra una specie e l'altra di fuoco fosse sempre obbli gatoria una scspensione; ma sarebbe un obbligo al quale non sempre si potrebbe soddisfare, specie nell'eccitamento d'un assalto. Rimane adunque un dubhio e per que,;to e per altri che possono sorgere qua e lil. non credo punto sieno necessarie varianti di grande momento. Ma un cenno sarebbe opportuno anche tenendo conto dalla ragionevole iniziativa che il regolamento lascia ad ogni comandante. Qui non si tralla di un caso speciale, ma di cosa comune a tutti i combattimenti della fanteria, persino a quello contro la cavalleria. Si tratta di un dubbio che sorgerà ogni giorno nelle istruzion i e che ogni superiore dovrà risolvere pei propri inferiori. Ora perchè di quella grande latitudi ne che ci è concessa possiamo servirci a dovere, occorre sopratutto che possiamo adoperare senza titubanza i mezzi elemenLari che il regolamento fornisce. Certo in qualunque modo il superiore faccia intendere la propria volontà all'inferiore, dev'essere obbedito: non siamo pi1ì a quei tempi in cui si considerava come una perfezione .che la truppa non movesse se il comando era sbagliato; ma l'esecuzione sarà tanto più pronta ed esalta quanto

IX. Co11cl11slone.

Se incontrate per la strada una compagnia che marci male, non dite che bisogna risuscitare i tamburi: se vedete io un quartiere soldati sporchi, neghittosi, non dite che bisogna cambiare il regolamento di servizio interno; se vedete sul terreno di manovra truppe che muovono senza scopo e combattono a sproposito, non dite cbe bisogna ca mbiare la tattica ed il regolamento d'esercizi. V'è qualche cosa che sta sopra tullo questo: è il sacro fuoco, lo spirito d' intraprendenza dei capi, l'alto sentire di sè : anche con regolamenti ed usi difellosi si giunge a buon fine quando vi sono queste doti: quali gli ufficiali tale l'esercito. Posta questa base, senza cui ogni perfezionamento è vano, rimane pur sempre molto posto ai piccoli perfezionamenti, pei quali il lavoro generale, giil. ammesso come buono, diventa migliore, più ordinalo, più intenso; non un minuto si perde, non una delle piccole rote della grande macchina si muove inutilment&.


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VARIANTI AL TOMO PRil!IO DEL REGOL. Dl ESERCIZI, E<rC,

lri questo senso le pratiche secondarie possono essere studiate con profitto, pensate, discusse da chi sta molto in basso neila scala dei militari è 'dei pensatori: e le piccole prove e le microscopiche esperienze e i consigli mo'des'ti hanno un valore non al tutto sprezzabilé. Ai capi supremi gli alt.i studi ins·egilano il modo di formare è di gùidafe gli eserciti, ai cap'i minori l'esperienza quotidiana e la pratica dei doveri minuti suggerisce umili ma non inutili mezzi per concorrere alla grande opérà comune. Lonovico

LA STABILITÀ

DEI REGGIMENTI Dl CAVALLERIA

LADERCHL

I.

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I cam:bi di guarnigion·e si cons~rvano con il duplice scopo di cementare l'unità morale della nazione, aiutando il frammischia.,. mento e il contatlo delle genti di diverse regioni, e di meuere i corpi .dell'esercito ih condizioni poco differenti per rapporto al be· nessere df\gli ufficiali e ai bisogni dell'istruzione militare. Il .primo scopo ha perduto della sua importanza. In un trentennio di esistenza nazionale, abbi-amo avuto sufficienti prove che il sentimento unitario ·.del popolo italiano è assodato. D'altronde la riduzione che hanno subito le ferme e ·la minor frequenza dei cambi, hanno reso questi ultimi quasi inefficaci, perchè la truppa compie in gran parte il proprio servizio senza mutare regione. Rimane il secondo scopo: uguagliare le condizioni di_ residenza in rapporto al benessere d'egli uffic'iali e ai bisogni dell'istruzione m'ilitare. · Anche sotto questo. riguardo le condizioni della cavalleria SOLO andate a .poco a poco modificandosi. . , I distaccamenti creati per servizi di pubblica sicurezza furono quasi eliminati, e certo sarà intendimento di chi regge le cose mi litari di togliere; tosto che sia possibile, anche i pochi che ancora . rimangono.


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LA STABILITA' DEI REGGIMENTI DI CAVALLERIA

Per conseguenza si può dire che lìn d'ora tulli gli ufficiai: hanno stanza in una città, più o mapo importante, ma sempre fo rnita dell e comodità e degli svaghi ai quali può aspirare un modesto professionista, che dedica buona parte del suo tempo al lavoro e allo studio. Per ciò che riflette l'istruzione della truppa, le circostanze sono pure cambiate. Oramai i corpi hanno tutti una caserma, un campo di marte, e qualche cavallerizza. Se alcuni riparti sono ancora in condizioni meno buone, non ci sembra impossibil e di fornirli a grado a grado di quanto è loro necessario. Aggiungendo il denaro che si spende nei cambi di guarnigione a quello che si suole destinare annualmente al miglioramento dei fabb ricati militari , si potrebbe forse rnggiungere più presto uno sLato di cose soddisfacente. Ma intanto, convinti della necessità di provvedere a bisogni più urgenti, invochiamo la stabilità delle guarnigioni per la cavalleria. Null'altro di ciò che si è fallo per gli alpini, per l'artiglieria e per il ienio. · Noi ci proponiamo di dimostrare che senza andare incontro ad inconvenienti , con le guarnigioni fi~e della cavalleria si migliorerebbe l'addestramenLo dei riparti di prima linea, e si faciliterebb e la costituzione di quelli di seconda e di terza.

II. Non vogliamo ripetere, perchè troppo noti, gli argomenti esposti dai propugnatori del sistema t~rritoriale per provare che la subilità di residenza arreca vantaggi materiali e morali alla classe degli ufficiali. Osserveremo soltanto che la prosperità dei quadri va tutta a vantaggio del servizio, al quale attende con tanto maggi or zelo chi non è infastidito nè dislratlo dalle gravi preoccupazioni economiche, che indubbiamente procurano i frequénti mutamenti di sede, specie se l'ufficiale ha una famiglia. Poichè il matrimonio è per-

LA STABILITA' DEI REGGIMENTI DI CAVALLERIA

2{9

messo ai militari, e i lunghi periodi di pace lo hanno reso sempre più frequente in tutti gli eserciti europei, non sappiamo spiegare perche in Italia soltanto si voglia fare astrazione da un fatto normale e legittimo, sbalestrando indifferentemente da una città all'altra le famigl ie degli ufficiali, tanto più se consideriamo che al trasporto di esse lo Stato per nulla concorre, a differenza di quanto fa p er gli altri impiegati. Ci si dirà che le permute si fa nno per prin cipio di eguaglianza; che di guarnio-ioni ve ne sono boone, mediocri e cattive; ch e è bene• I:) cbe gli ul1ìciali ne abbiano successivamente delle tre specie. Premesso che questo principio non richiederebbe i cambi fra Voghera e Nola, fra Saluzzo e Savigli ano , fra Vicenza e Caserta e altri simili , perchè queste città differi scono ben poco fra loro per importanza e comodità di acquartieramento, noi possiamo dimostrare che se i permutamenti sono fatti dopo quallro anni di residenza, come ora generalmente avviene, non ri spondono al lo scopo accennato. Infatti , noi abbiamo esaminato le condizioni di alcuni reggimenti al momento del loro cambio, e ci siamo accorti che la maggior· parte di essi avevano subito tante modificazioni nel personale degli ufficiali , per il movimento normale cnusalo dalle promozioni, dalle perdite e dalle nuove nomine, che 314, e tal volta 4(5 di essi, non appartenevano al corpo quando aveva preso stanza nella guarnigione che in quel punto si doveva abbandonare. N0tiamo in oltre che fra quelli che vi erano ascritLi cinque anni prima, molti avrebbero dovuto tramutare per promozione in un prossimo avvenire. l>er applicare con equità il principio dei cambi periodici, occorrerebbe che ali ufficiali rimanessero fi ssi nello si.esso corpo. In vece avviene che per :;oddisfare nl àesidcrio di pochi, che amano cam biare residenza, se ne scontentano molti, i quali sarebbero ben lungi dall'invocare siffatta mobil ità. Noi preferiremmo che, a somiglianza di quanto si pratica negli altri eserciti, fosse lecito agli ul1ìciali di esprimere i propri desideri sulla prima destinazione e su quella ch e consegue dalle promozioni, senza troppe restrizioni di forma e di tempo. Non vedremmo inconveniente alcuno, se i giovnn i allievi che stanno per conseguire il (>


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grado qi sottotenente, e gli ufficiali in genere che sono inscritti sul quadro d'avanz,amento, potessero normalmente inqicare al, Minist~ro in quale regione e in quale corpo preferi~ebbero di servire. L'aqtorilà suprema potrebbe tener co,nto, per 4:tianto possibile, di siffatte aspirazioni, e stabilire una specie di turno per le destinazioni meno ricercate, ri~ervandosi di riprendere, in esame le domande in un'altra circostanza di cambio. Pur non contando gli ammogliali, vi possono essere e vi sono molti ufficiali, che per interessi loro parti,colari abbiano bisogno di risiedere in una data regione. O che in lt1.1li.a il campo da cui si raccolgono gli elementi per plasmarne ufficiali di valore, è tanto vasto, da trascurare questo mezzo che lo allargh~rebbe? O perchè non ai ammette, come in Francia, il cnmbio v,olontario-fra due ~fficiali di pari grado e della stessa arma, quando essi offrono di effettuarlo a loro spes,e, e i superiori diret,i lo consentono? Per esigere questo sacrificio di ogni iritéresse privato, occorrerebbe creare all'ufficiale una posizione economica· più comoda; assicurare al meno nel grado di capitano una posizione che soddisface.,;se anche alle più modeste aspirazioni ~ Ma poichè siamo lontani da ciò; non ci sembra il ~aso di trascurare i mezzi che possono rendere più facile e gradita la vita militare, e che sono usati negli altri eserciti senza inconveniemi. Se vogliamo che nei lunghi periodi di pace accorr~no giovani eletti nelle file dell'esercito, come è necessario per la sup. buona costituzione e pet· ottenere buoni risultati in guerra, imporla mostrare che il aoverno tiene ali ufficiali nella dovuta considerazione, e che per quanto sta in suo potere, crea loro una' posizione soddisfacente. Riguardo alla truppa, abbiamo già detto che l'accennalo princi' pio di eguaglianza non può essere applicato efficacemente; imperocchè con la ferma di tre o quattro anni la più gran parte dei militari ritorna al proprio focolare senz_a cambiare di guarnigione. Nè le aspirazioni dei nostri soldati sono tali da consigliare la spesa . dei permutamenti di cui si di:-;corre; i soldati giudicano la bontà di una guarnigione dalle comodità della caserma, dalle esigenze del servizio e dal prezzo del vino. Le caserme di ca,valleria in Italia si assomigliano; quasi tutte sono mediocri, conrnnti aggiustati alla meglio. Il servizio esterno e)

LA STA!llL~TA' DEI REG,G,l~NTl DI CAVALLJ/(RIA

LA STA_B ILITA' DEI , REO~UIENTI DI CAV~LLERI~

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della cavàlleria, ridotto a poca cos~, varia ben poco da pa,e,s_e a pa,e:;e. Taverne a buon mercato non ne mancano anche nelle città più importanti. . . . . . Abbiamo inteso tal volta ~Jcum colonnel11 lamentarsi della p1 qpr1a guarnigione, perché essa non offriva la p~ssi ~ilità di ~enere i sei squadroni riuniti in una caserma. Il v~cch10 y_stema d1 acceQtramento li aveva. educati a movere tutto 11 serv1z10 per mezzo della. ma«aiori-Là e a suo~ di tromba; e pareva loro che cascass.e il mondo se ~~n potevano avere ogni mattina i sei capitani al rapporto. Ma se noi consideriamo che l'esercito è fatto per la guerra, e che in tale conting~nza l'azione della cavalleria si esplica quasi .sempre J!~r mezzo di squadroni isolati, o di riparti inferiori al ~egg1mento: specie nei Qostri probabili teatri di guerra, appare evidente che 1 distaccamenti di squadrone o di mezzo reggimento sono opportunissimi per preparare gli ufficiali s,uperiori e i capitani a pensare . . . . e a operare con la loro testa. Se si volesse un'applicazione ideale degli attuali regolamenti d1 servizio e d'esenizi, si dovrebbe desiderare che gli squadroni, quand'anche si troviµo tutti nella stessa guarnigione, avessero vita propria, sotto l'impulso del loro capitano, e che gli uffìc_ial( supe~ riori funzionassero normalmente da ispettori, e cost1tu1ssero 1 rir:arti ma«aiori nel solo periodo dell'addestramento di questi nelle I:' evoluzioni e nel servizio di campagna. · Se si trova ancora qualche guarnigione, nella quale gli squadroni alla ),ede del comando sono meno di quattro, si puo, per esercitare il colonnello nelle evoluzioni e per dare un po' di affiatamento agli ufficiali, ricorrere all'espediente di riunire gli squadroni distaccati, per un periodo di quindici o venti giorni nell'est~te . Se .pure, trattà:ndosi di ,due soli reggimenti, non sarebbe meglio con 11 çonçorso dei municipi, richiamare alla sede un quarto squadrone, senza aggrav10 sensibile per l'erario. In Austria-Unaheria si contano sulle dita i reggimenti che hanno <:> • tutti aJi squadroni riuniti nella medesima caserma; la magg10r parte anzi ~ono suddivisi in più guarnigioni. E pure la cavalleria austriaca è ce,:ramente fra le migliori . Abbiamo inteso altri colonnelli, amanti del quieto vivere, esprimere Ù desiderio di una piccola guarnigione per le tentazioni peri~olose, che ai giovani ufficiali offriva quella in cui erano. <)1')

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LA STA8Ir,JTA' DEl ltEGGIMBNTl DI C,AVALLERlA

LA STABILITA' DE I REGGIMENTI DI CAVALLERIA

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mento in cattive condizioni , con il cambio, ne avremo due durante il quinto anno, perchè il cavallo deperito non si rimette tanto presto. Lo stesso ragionamento vale anche per le guarnigioni che non offrono tutte le comoditil per l'istruzione. Ve ne sono di quelle in cui si lamentano le condizioni topografiche dei dintorni, non corrispondenti all'impiego dell'arma, che vuole terreno spacciato, piano, e possibilmente soffice. Ma se non è possibile abbandonare a dirittura quella stanza, con i1 cambio d·i reggimento no n si r imedia al male. Di chiarata la guerra, vi saranno corpi che avranno sogl{iornato un anno, altri due, altri tre, in regioni inadatte, ma tutti sentiranno gli effetti di un'istruzione incompiuta. Lo stesso può dirsi del reggimento che risiede in luogo dove mancano le c~vallerìzze, o dove le piazze d'armi hanno l'estensione a pena sufficiente per uno squadrone. In quattro anni çli guarnigione, ·quel corpo·avrà avuto quattro classi di reclute insufficientemente istmi te. Trasportato in un'altra sede più opportuna, occorreranno altri quattro anni perchè il male &ia scomparso del tutto; ~a poi che le reclute male addestrale difficilmente si correggano. E intanto che questo reggi mento farà progressi, l'altro che lo ha. sostituito andrà decadendo . La qualità media dei cor pi rimane sempre la stessa. · Nessun male adunque che gli svantagJi di una guarnigione cadano · sempre su di uno stesso corpo. · Fino a tanto che non venga il giorno in cui il paese, trovandosi in migliori condiz:ion i finanz iarie, ponga mano a migliorare gli ac_quartieramenti delle truppe meno favorevolmente sistemate, noi crediamo che le permufe dei reggimenti di cavalleria fatte ogni quattro o cinque anni .non arrechino vantaggio. . A. n<ii sembra in vece che la stabilità. delle guarnigioni, che toglie ai comandanti dei corpi la speranza di un miglioramento radicale delle condizioni di acrruartieramento ' debba loro acruzzare l'increano n r> V per superare le di fllco ltit locali. L'emulazione, lo spirito di corpo, e la cura della loro riputazione, affidata in guerra ai riparti che ~oma.~dano, raddoppieranno lo zelo e l'attività di tutti gli ufficiali, 1 quali affezionandosi alla stunza del loro reggimento , ne cureranno

Anche questi lamenti non ci sembrano giustificati. Noi contestiamo che le grandi città siano causa di dissesti per i giovani ufficiali per poco abbiano criterio, siano ben consigliati, e richiamf,\ti a tempo da.i loro superiori. Se qualche capo sventato, che forse non doveva essere ufficiale, si vuol dare al giuoco, ali e donne e agli altri gaudi della vita, non sarà la piccola guarnigione che lo distoglierà dalla propria rovina; anzi, l'esislenza monotona della provincia ve lo spingerà più facilmente. E dato il caso che qualcuno di questi scioperati offra speranza di ravvedimento con il suo allontanamento dal posto pericoloso, ci pare più semplice di trasferire lui solo, anzi che l'intiero corpo al quale appartiene. Sarebbe come se un padre di famiglia, avendo i propri interessi e gli affari in città, li abbandonasse con danno di tutti, e si andasse a stabilire in campagna, in causa delle sregolatezze di un figliuol prodigo. Comunque, ad un giovane ufficiale che si metta sulla china dei debiti, non occorrono quattro o cinque anni per rovinarsi; · probabilmente il cambio di guarnigione verrà quando egli sarà già stato espulso dall'esercito. I fautori dei cambi hanno per fin detto che in alcune guarn igioni i foragg i sono scadenti, e mancano delle qualità nutritive; che per conseguenza i cavall i di troppa, se vi sono lasciati a lungo, deperiscono. Premesso che oggidì,. con le ferrnvie , non è nece~5sario somministrare ai cavalli il fieno del luogo, noi poniamo in dubbio che vi siano regioni, nelle quali i migliori foraggi 1;sistenti net corpo d'annata, tali dovendo essere quelli somministrati dalle imprese, non forniscano, con la razione di avena, un sufficiente nutrimento al cavallo. l)roverebbero il contrario gli animali vigorosi da lavoro che si trovano in ogni provincia d'Italia. Nè sareb.be necessario di dare da per tutto la stessa quantità di fieno; questo alimento può essere sostituito con paglia mangiativa, come si usa in altri eser.:iti. I cavalli vi si abituano facilmente, senza perdere del loro vigore. ln vece il rimedio a cui si ricorre orn, quello del cambio, non corregge \'inconveni ente. Infatti i cavalli si vogliono forti e resistenti per l'eventualità di una guerra; se il fieno li debijita, non è necessario che passino quatti'o o cinque anni perchè ciò avvenga; dopo il primo estate il danno sarà già compiuto: Vuol dire che se in causa del fieno, per quattro anni consecutivi avremo un reggi-

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ANNO XXXVII. vÒL. J.


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LA STABILITA' DEI REGGIMENTI Dl CAVALLERIA

LA STABILITA' DEI REGGIMENTI Dl CAVALLERIA

la buona conservazione, e cercheranno di ottenere lé migliorìe indispensabili. · L'instabilità della dimora, in vece, rende difficili i miglioramenti delle caserme, e sciupa il denaro che per essi si spende. Pur non contando i ristauri e gli adattamenti, che sono sempre necessari in ogni. cambio, e che pur costano quattrini, notiamo che tali lavori sono generalmente falli ~enia unità di concetto, secondo le vedute dei comandanti che si succedono, e prive di quella produttività duratura che sarebbe desiderabile. Non una di queste spese ha lo scopo di aumentare la forza della tradizione, di mettere sollo gli occhi del soldato la storia del reggimento, scolpita sui muri della ~aserma. E pure il soldato si forma in essa, ed è nella sua- quiete che si abilita alla guerra. Dato un asselto stabile ai ventiquattro reggimenti dell'arma, dedicandovi i mezii che ora si spendono nelle permute e nei conseguenti lavo1:i di adattament9, a noi sembra possibile di aumentare il grado d'istruzione degli squadroni di prima linea, di facilitare la formazione e la mobilitazione di quelli di riserva, che rappre-· . sentano la milizia mobile di cavalleria, e finalmente di preparare alcuni riparti di milizia territoriale a cavallo. Prima di procedere oltre, ci è qui necessario di far notare che col sostenere la tesi della stabilità delle guarnigioni, noi non intendiamo di dimostrare anche l'opportunità di passare al sistema territoriale per la cavalleria. Per quest'arma le esigenze di• una pronta radunata consio-liano 0 di tener permanentemente nel!' Italia settentrionale un numero considerevole di reggimenti . , Data questa necessità, ognun vede come il sistema territoriale, nelle attuali condizioni, urlerebbe contro gravi difficoltà pratiche. Anzi lutto i reggimenti di stanza nella valle del Po forse non trGverebbero sul posto il numero di uomini ctdatti che loro occorre di reclu tare, mentre in vece i reggimenti nella media e bassa Italia, di tali uomini avrebbero esuberanza. E poi, fino a che la cavalleria avrà una forma speciale - ed è necessario che l'abbia non si potrà, senza ledere un principio di giustizia distributiva, gravare le province del!' Italia continentale in proporzione consi-

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derevolmenle moggiore, tenuto conto del numero degli abitanti, nel concorso a questo senizio di moggiore durata. Sicché la necessità di reclutare uomini adatti per la cavalleria ove si trovano, e di distribuire equamente l'aggravio del più lungo servizio su tutta la popolazione dello Stato, avrebbe per effetto questo che, in fondo non si riuscirebbe ad altro che ad avere, ad esemplo, permanentemente a Milano un reggimento composto esclusivamente di napolitani, piuttosto che di soldati appartenenti a varie province. È chiaro che a questo ·modo la ma1gior parte dei vantagg: propri del sistema territoriale scomparirebbe. Si aggiunga in oltre che per quanto si riferisce alla prontezza di mobilitazione degli squadroni attivi, poiché essi sono, si può dire, pérmanentemente sul piede di guerra, l'essere i reggimenti re. clutati con sistema nazionale o con sistema territoriale, non ha effetto di sorta. E per ciò sollo que-,to aspetto , non vi sarebbero moti:vi per consigliare un ordinamento differente dall'attuale. Ben altrimenti si presenta la quistione allorquando essa si studia sotto l'aspetto della mobilitazione dei riparti di 2.. linea e della formazione di quelli di 3• . 1

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" III.

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Che l'Italia, fra le potenze europee, la Spagna compresa, sià quella che possiede minor numero di squadroni in rapporto alla forza dell'esercito, è cosa conosciuta da tutti. Nè sarebbe ora il momento di proporre il loro aumento, in tanta strettezza di mezzi finanziari. E neppure cli proporre un aumento degli squadroni di seconda linea, perchè, secondo calcoli grossolani fatti sulle. cifre di ripartizione annua del contingente, ci pare che, ancora per qualche tempo, quasi tutti gli uomini delle classi di cavalleria in congedo occorreranno per portare a numero gli effettivi del treno in tempo di guerra.


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LA STABILITA.' DEl ll.EGGnJENTl DI CAVAI,LRRIA

J\1a non ci sembra che fino ad ora siasi fa tto quanto era possihile, per assicurare una rapMa formazione clBi ventiquattro squadroni di 2a linea, nè per costituirne alcuni altri cli 3\ che l' in~remento della produzione equina e la esuberanza dei cavalieri in congedo appartenenti alle classi. più anziane han reso possibile. Persuasi che nel ritoccare gli ordinamenti militari eonver1ga sempru valersi dell'esperienza fatta dagli altri eserciti, specie di quelli che hanno fama di essere solidamente costituiti, e che si trovano in condizioni finanziarie non molto dissimili dalle nostre, noi crediamo possa giovare alla tesi che ci siamo proposta, l'esame dell'ordinamento della cavalleria austro ungarica . La cavalleria dei nostri vicini d'oriente consta di 42 re"ai . ~n menti, composti cli 6 squadroni e di un quadro di complemento. Quest'ultimo,. che corrisponde al nostro deposito, all'atto della mobililazione costituisce uno squadrone di complemento. uno squadrone di 1·iser-va e un plotone gnide. . . Lo squadrone di com;ple1nento ha il còmpito dello sç1uadrone nostro di deposito: l'icevere, istruire e inviare successivamente agli squadroni mobilitati, drappelli di uomini e di cavalli. Lo squadrone di riserva, in vece, corrisponde al nostro omonimo o 7°, e può. essere impiegato sia con le truppe presidiarie, sia presso i grandi riparli di ,ia o di 2a linea. Il plotone q1lide, onalmente, è destinato a fare neali stati ma<rgiori il servizio che presso di noi è affidato ai Rll. c:rabinieri. n La differenza essenzial·e che si nota fra lo squadrone di ,,:iserva austro-ungarico e il nostro, sta nel tempo in cui l'uno o l'altro possono essere costituiti e pronti per e!1trare in campagna. I 4,2 reggimenti di cavalleria austro-ungarica hanno a loro dispos_izione 3900 cavalli mili1ari, in se,·vizio presso i privati , eripartiti . in tante circoscrizioni, [qua nte sono le sedi dei re,raimemi nn stessi,. In altri termini , ci1tscuno squadrone di riserva nell'Austria-Ungheria .si forma immediatamente con r.irca 90 cavalli acquistati dal governo, già. addestrati dai militari, e concessi in servizio ai privati , e con 30 altri di proprietà degli abitanti , precettati sul posto e nei dintorni, fra quel li che già fanno servizio da sella. (n una settimana gli squadroni sono formati, e traendo i riservisti

LA STABILITA' DEI REGGIMENTI Dl CAVALLERIA.

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· dalla circoscrizione in cui il regµimento risiede, raggiung-ono il piede di guerra e possono p'artire per il luogo di adunala. Vediamo in vece come si costituisca il nostro squadrone di riserva. l militari di truppa sono tratti dalle due classi di r iservisti richiamati in cavalleria; soldati che hanno lasciato il servizio da poco tempo, e quindi ottimo elemento. Ma essi all'atto della mobilitazione devono presentarsi al proprio distretto di leva, e da. questo essere avviati al deposito del reggimento, che ne riceve da 8 o 9 distretti diversi. Eccoci già in condizioni svantaggiose per ciò che riguarda il tempo necessario alla presentazione degli uomini. Ma l'inferiori tà del nostro , sigtema -si rivela più sensibile nel reclutamento dei cavalli . È noto che questi ul ~imi sono requisiti da apposite commissioni, le quali li avviano alle commissioni principali, a mano a mano che ne formano dei drappelli. Queste, a lor volta, assegnano i quadrupedi requisi ti a taluni depositi di cavalleria, designati fin dal tempo· di pace, i quali poi li distribuiscono ai depositi dei reggimenti più prossimi . L'ope,razione è a bastanza complicata, se si tien conto del momento in cui si deve eseguire. Ma il male non. sla tutto qui. , · V-Italia non produce cavalli in proporzioni uniformi per tutte le provinèe; tanto meno di quelli abituati al servizio da sella. Quelli che hanno l'at.titudine per l'arma di cavalleria, provengono in gran p~rte da poche determinate regioni, tutte situate al sud e al centro della penisola, quali le Calabrie, la Capitanata, le campnone di Napoli e di Roma, e le maremme tosc.a ne. Ne consegue che i2t3 dei-nostri reggimenti, essendo stanziati al nord, il movimento di traslazione dei cavalli di cui parliamo, deve farsi quasi tutto per mezzo delle ferrovie in un momento assai critico. . _Finalmente, importa osservare che i cavalli da inviarsi ai depoSJtr per formare gli squadron i di r.iserva, appartengono nlla categoria da sella nlla quale, secondo le vigenti norme, sono ascritti tanto quelli abituati, quanto quelli da abituarsi, secondo che sono già· in servizio da sella, o pure no.


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LA STABILITA' DEI REGGUIENTI DI CAVALLERIA.

LA. STABILITA' DEI REGGIMENTI DI CAVALLERIA

In allri termini , la sola cosa accertata dalla commissione è 1'attitiuline al servizio da sella. Anche I'. lstriizione per la mobilita. .zione (tomo III, § 4,6,f) ammette che lo squadrone di riserva si formi con cavalli di requisizione, qiiand' anche non siano ~u/ficientemente addestrati. . . 8or. $i fatte disposizioni, e fino a tanto che le commissioni possono avviare ai depositi cavalli non abit1i.ati alla sella, è permesso .dubitare che gli squadroni di riserva siano in condizioni di prestare servizio in breve tempo. La su citata 1.~tmzione ammette che il deposito costituisca i plotoni, a mano a mano che vi arrivano uomini e cavalli, ma sembra che tali riparti minori debbano mobilitarsi solo quando J'intiero squadrone sia formato. Ciò potrà verificarsi in un mese di tempo, e forse in tre settimane. Ma perchè il riparto sia in grado · di entrare in campagna, non basteranno 8 o ;JO settimane. Importa riflettere che fra i cavalli. requisiti ve ne saranno m~lti in istato semi-brado, e che più della metà di essi non avranno portato la sella. Non dubitiamo dell'abilità e del:o zelo dei graduati, tanto più che il capitano sarà il comandante del deposito che si ba in-tempo di pace, è quindi esperto nell'arte sua. · Però, nell'addestramento del cavallo, il tempo non può essere abbreviato oltre misura; quest'animale impara tutto per forza dell'abitlLdine, che gli si fa acquistare con la dolcezza e con la persuasione .. Nel caso nostro il tempo necessario è quello che occorre per abituare un cavallo preso al pascolo/ mettiamo pure à'indole buona, a portare l'uomo con la sella e gli arnesi militari, a comprendere i voleri che il cavaliere gli manifesta per mezzo delle mani e delle gamhe, e a tollerare il maneggio delle armi e gli spari. Per ottenere questa semplice scozzonatura, che tale non è il vero addestramento, saranno necessari almeno due mes i tanto fieno, più che i cavalli presi in campagna non si nutrono che e non sono in condizioni di sopportare un lavoro eccezionale, specie se poledri.' Regolandosi diversamente, lo squadrone sarebbe rovinato prima di entrare in campagna. Ognun vede come le condizioni siano diverse in Austria-Un-

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gheria, dove si hanno a di sposizione cavalli di proprietà erariale, addestrati e affidati in uso ai privati, o pure cavalli precettati e riconosciuti in servizio da sella. Analoghe disposizioni furono prese dal governo austro-ungarico _per la cavalleria delle due landwehr. Q11eHa cisleitana consta: di G reggimenti di cavalleria, (3 di dragoni e 3 di ul ani) composti ·ciascuno di 4 squadroni da. campo e uno di complemento: di mezzo reggimento di tiratori a cavallo per il ·Tirolo; di uno squadrone della stessa specie per la Dalmazia. Presso i centri di formazione dei reggimenti esistono quadri piuttosto numerosi (9 uffreiali e 80 militari di truppa), i quali istruiscono successivamente le reclute· della landwèbr, e le richiamano a period i determinati insieme con i riservisti che hanno appartenuto all'esercito permanente; servono a tale uso 80 cavalli di truppa che ogni reggimento ha in forza alla sede del quadro d'istruzione. La mobilitazione si fa con la chiamata dei riservisti nel circolo di reclutamento di ciascun reggimento, e con quella di circa 4000 cavalli di proprietà. del governo, istruiti da militari e lasciati mo ai privati. I cavalli destinati a cìascnn reggimento sono distribuiti ai privati nel territorio del risp~tti vo circolo. In tal modo,. senza ricorrere alla requisizione, la landwehr cisleitana ha assicuralo la fo rmazione di 27 squadron i, di ;I50 cavalli ciascuno, nel termine di una settimana. La l·andwelir transleitana (Honwècl) è ancora più ricca di quadri . .Essa consta di 1O reggimenti di ussari su 6 squadroni da campo e uno di complemento. I cavalli sono comperati fìn dal tempo di pace nel numero occorrente per la guerra, e dati in uso ai privati , ad eccezione di 250 circa per reggimento, che sono permanentemente in forza p·resso i quallri d'istruzipne, costituiti da 25 nffìciali e 3,1O mil itari di truppa . I cavalli degli Honwèd concessi annualmente .in uso ai pri. vati sono 7900. Vale a dire ,t 30 per squadrone, la cui forza di HSO viene raggiunta con un'aliquota dei cavalli che sono in forza pre~so il quadro d'istruzione.

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LA STABILITA' DEI REGGUIENTI DI CAVALLERIA.

LA STABILITA' DEI REGGU!ENTI Ol CAVALLftRIA

In gu·erra, i reggimenti di cavalleria delle due landwehr non solo forniscono i riparti dell'arma necessari alle divisioni di 2a linea, ma costituiscono grossi corpi (divisioni o brigate), tanto è pronta la mobilitazione, e tanto è accertata l'istruzione di questa truppa. . Nella transleitana è pure predisposta lét formazione di riparti a cavallo del landsturm, truppa corrispondente alla nostra milizia territoriale. Nelle sedi dei 10 reggimenti ussari degli Honwèd. all'atto della mobilitazione, si formano 30 squadroni del Jandst;1rm. fii questi fanno parte gli uomini che hanno servito nella cavalleria dell'esercito · permanente e della landwehr, e cnvalli reclutati per mezzo della requisizione, o condotti dagli stessi militari , · mediante un compenso stabilito. Riassumendo, in Austria-Ungheria, al momento della mobilitazione si formano in pochi giorni: 4,2 squadroni di riserva. 27 id. di landwehr. 60 ) d. di Honwèd. 30 id . di landsturm . 159 squadroni in tolto.

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Questa breve esposizione del sistema adottato dai nostri alleati per avere numerosi riparti di milizia a cavallo, non mira a promovere presso di noi aumenti di quadri, né acquisti cli cavalli da affidare ai privati, ch é sarebbe follia invocare maagiori spese in questo momento. Ma ha semplicemente lo scopo di indicare quali siano i mezzi pitì atti a gArantire una pronta mohilìtazione di si fatti riparti. Persuasi che i nostri 24 squadroni di riserva non potranno avere un utile impiego nella prima fase dì una guerra, fino a tanto che la loro formazione non venga modificata, crediamo dovere nostro di espol're quali provvedimenti si potrebbero adottare, fra quelli in uso presso i nostri alleati, senza aumento sensibile delle spese. E però, allo scopodi evitare amare delusioni, no i proponiamo: a) che i quadri siano stabili,

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b) che i riservisti siano stanziati nella circoscrizione di ciascun quadro, · · e) che i cavalli siano precettati fra quelli abituali alla sella · della su detta cir.coscrizione. Converrà cominciare dai cavalli, imperocchè dalla loro qualità e quantità si deve dedurre quanti riparti di milizia sarà possibile di costituire nell e diverse regioni. Date le condizioni del nostro paese in riipporto all'allevamento e ,all' uso che si fa del cavallo, ci sembra enoneo e fallace il concetto di creare uno squadrone di riserva per ogni reggimento, qualunque sia la sua sede . È noto a tutti che in Italia vi sono province, nelle quali il nobile animale abbonda, altre in cui scarseggia; in alcune regioni il cavallo è adoperato da sella per gli usi della campagna, in altre è esclusi·vamente adoperato per il traino. Ne consegue che, volendo costituire i riparti di cui si discorre con cavalli abituati alla sella, e volendoli mobilitare io un periodo di tempo non superiore alle due settimane, la loro forza sarà subordinala alla produttività cavallina 'della regione in cui ha stanza il quadro di formazione. Con la dislocazione attuale dei reggimenti di cavalleria la forza dei riparti di riserva verrebbe ad essere molto disparata da regione a ,regione. Forse un miglioramento nel senso dell'uniformità si · potrebbe ottenere, cambiando la sede di qualche reggimento prima di rendere · fisse le guarnigioni. Fin che vediamo un reggimento mutilato alla capitale, e non ne troviamo alcuno nel piano di Pisa e nel Tavol iere cli Puglia, e ne abbiamo in vece diversi aggrappati alle propaggini delle Alpi, siamo indotti a credere che qnalche modificazione si possa fare con vantaoaio . .,~ dell'arma ' indipendememente dallo scopo che ci -proponiamo. Ma se per considerazioni riflettenti l'adunata dell'esercito non fosse conveniente climinnire la prsponderanza cli cavalleria nella -valle del Po, il problema è pur .sempre solubile, quando si rinunci all'uniform ili.t simmetrica, ora voluta, nella formazione degli squadroni .di riserva.


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LA STABILI TA' DE I REGGIMENTI DI CAVALLERIA

Innanzi tullo converrebbe verificare se dopo aver forniti, al mo mento della mobilitazione, gli ulficiali richiamati dal congedo che devono avere cavallo, ne rimangano in paese circa 3000, abituati alla sella, chè tanti ne occorrono per formare 24 squadroni di riserva, tenendo conLo di alcuni al tri ~ddestrati che si possono trarre dai depositi. Accertata la qualitil. e la quantità complessiva, sarebbe ancora necessario determinare la. densità di tali cavalli in ogni provincia, a fin e di stabilire circoscrizioni di varia estensione, nelle quali i reggimenti , e tal volta le loro frazioni , stanziati al centro di esse, donebhero curare la visita e la precettazione dei cavalli abituati alla sella. Accadrà pertanto , che nn reggimen to stanziato in una regione ricca di cavalli, debba mobilitare due anzi che uno squadrone, dovendo avere nei ruoli e chiamare a sò tutti i cavalli che possono raggiungere in pochi giorni, per via ordinaria, la sua sede, e costituire i reparti corrispondenLi alla forza raccolta; men tre un altro reggimento, quello di Saluzzo per esempio, non troverà cavalli da costituirne un plotone. Abbiamo dello che anche le frazioni dei reggimenti mobili potrebbero costituire nei loro distaccamenti al trettanti centri di for. mazione per riparti di milizia a·cavallo. Con questo mezzo si rimedierebbe in parte alla irregolarità con cui la càvalleria è normalmente ripartita sul territorio nazionale: sgraziatamente gli squadroni scarseggiano ove abbondano i cavalli. Nulla impedisce però che, per esempio, presso i distaccamenti di Foggia e di Palermo, si formino squadroni di riserva. Pur che.fino dal tempo di pace,' presso quei distaccamenti, siano tenuti i ruoli degli uomini e dei cavalli, esistano i materiali di mobilitazione, e siavi alla mano il personale dei quadri , in modo che possa subito entrare io azione quando vien dato l'ordine di mobilitazione. 8u questo punto crediamo necessario d'insistere; i quadri devono vivere normalmente nel territorio designato per la formazione dei riparti ai quali sono ascritti; specie quell i destinati alla milizia delle isole. Chi ci assicura, con l'aria che spira, l'approdo di que:rJi ufìi0 ciali al momento voluto ? Abbiamo dello adunque che attorno alle sedi dei corpi e di taluni

LA 8TAB'ILJ'fA1 DEI REGGIMENTI Dl CAVALLERIA

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distaccamenti si dovrebbe delineare · una circoscrizione, entro l~ . quale una Commissione procedesse alla verifica del muner~ ?e1 1 cavalli abituati allft sella ..se pure il _Gove'.·~o no~ c~edes~.e .~ nn~ venire sufficienti dati nei documenti for01 l1 dall ultima 11v1:.ta dei quadrupedi. . . .· . . . . . ·. , Comunque, valendosi dei r1sullat1 oll~nu.ll, .11 M1n1:.Le1 o av i ebb,e modo di determinare se e quanti 7Jlotom di riserva debba formai e ogni corpo o distaccamento all'alt~ della. ~o~ilitazione. Consideriamo il plotone come riparto mm1mo, perchè. u~a : olt~ costituito, sollo il comando del Sl'lO uflìciale, andrebbe a nnn1~·s1 agli altri del proprio squadrone nel posto indic~to fin da~ tempo d.1 p~ce. Avviene lo stesso con i reparti di milizia mobile dei bersag.lier~, le cui compagnie si costituiscono tal volta con plotoni provemen\J da differenti distretti. · In ogni sede di form azione, una Commiss!o~e, co~pos.ta ~Imeno in parte di ufficiali de3tinati a prendere s~rv1z10 ~el npallo in c~s~ di ouerra dovrebbe visitare annualmente I cavalli da sella compi es1 netta circ,oscrizio,ne, e precet\.arli. Con questo sistema si ~uò f~re a fidanza che il lavoro sarà fatto con interessamento e che I ruoli saranno ben tenuti. Attualmente gl i ullìcinl i destinati allo squadro~e di riserv~ son~ il capitano del deposito d'ogni reggimento e alcum suball~rn1_ tratti da quelli in congedo. Lo stesso metodo potr~b?e essere. 1mp1eg~to anche col nostro sistema, pur che gli ufi)ciah siano presi nella ci~coscrizione del riparto da form arsi, o da una vicina, affinchè_ arnvino subito alla sede del qnàdro in caso di mobilitazione, e v1 possano essere chiamati con poca spesa, anche in tempo di pace, per visitare i cavalli e i magaz1.ini del materiale, e per affiatarsi fra loro: Presso i distaccamenti che dovessero costituire uno squadrone, s1 potrebbe destinare un capitano in congedo, in sostituzione di quello del deposito, che non si trova sul p~sto. . . . . . . Quanto alla truppa destinata alla formazione di ta~1 squ~d1 on'. d'. riserva certo che tutto sarebbe mollo se1ilplice se 1 reggimenti ~1 cavalle;.ia potessero essere distribuiti sul ~err!torio. dello Stato in modo da poter mel.lere in atto il sist.emt1 territoriale ~1 ~·ecluta_mento. l\la poichè ciò non è po3sibile senza dar luogo a grav~ .cl~lftcolta.' nulla impedisc~ di adottare al meno il sistema di mezzo, g,a rn pratica per


LA STAlllLlTA1 DEI llEGGlillENTl Dl CAVALLERIA

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LA STABILITA' DEl REGGIMENTI DI CAVALLERIA

l'art'.~lieria_ d_i ca~p~g~a, la quale si recl uta su tutto il paese, e si mob1ltta cor n serv1st.1 d1 una sola reoione. 0 alluale ' rhe potrebbe anche esse1.e a1quanto · . Data la dislocazione . . ritoccata, _con il s1ste~a. ni~sto vi sarebbe modo di abbreviare di :,olt~ le ~1stanz~ ~he i r1 cb1amati devono ora percorrere per rago'.unl'>ere i .depo~1 t'. ~oro a~segnnti. Basterebbe regolare la distribuz~one degli uom1?1 rn. i:ag1one dei reggimenti mobili e dei riparti di riserva da mob1l1tars1 rn. una data regione. A nessuno può sfu~gi~e il .v~ntaggio che si avrebbe, quando si potesse ?tlener~ che i riserv1st1 nccorressero prontamente dove si trovano i cavalli, e n~ll.e. proporzioni volute dal numero di quelli . C~s~~rebbe anche il _h~s?gno di ricorrere ai militari della milizia territorial • · . I e per · la ·req111s1z1one e per il trasporlo dei "avall" , , .1 .in fe1.I ~vi.a ' .a pn_ma_ d1 queste operazioni sarebbe fatta dagli stessi riserv1st1 , d1soon1bd1, almeno in parte, nelle prime 4-8 ore, e la seconda verrebbe soppressa, perchè non più necessaria. Lot stesso. seouire in tempo a·1 pace per Ie r J ·sistema si. potrebbe . " eveo ua i c 11amote der. nservisti a scopo di istruzi one. È ben vero che ora per la cavolleria tali richiami non hanno luooo ma . 1 • non si p ò I . ( " ' , po1c 1e u . negare c 1e e_ss1 s:uebhero molto uti li, specie quando si trau_as~e ~'. fare prove d1 mobilitazione degli squadroni di riserv(l. la <l1mmuz1one delle spese ne renderebbe piu· 1·ac1·1e l'atl uaz1one . ., 1n · · 1· · l em pi m1g ,on per la finanza. _Am messo il sistema misto, si doVl'à rinunciare al vantao o· a· chrnmare S·11·:t, t)er·o· ·e ,,,...10ne-I . tulli . i riservisti al loro re,rnimentc> ,.,,, · '' " mpre ce~sar10_ ch_e a1 depos_iti. d.ei reggim enli lan<:ieri accorran.o tanti ri c~iama t1. di_ t~le s~ec1al 1ta, quanti ne abbisognano per costituire i di appelli di r1forn1mento da inviarsi successivamenLe a l'I d. . mobiliLati. g squa 1001 . La cosa non può riuscire difficile, da poi che ogni distretto rifor~'.sca at~ualment~ un reggimento di cavalleggeri e uno di lancieri e c1 ques11 ve ne sia no almeno due nelle provincie mer·d · 1· , nelle centrali. i ,ona i e llOO Qu'.1nto a_gli squadroni di riserva il caso è diverso. .No.1 cred1a~~ ass~i v~ntaggiosa la lancia per la ca val Ieria cos til~1ta in ~rossi riparti , sia che faccia servizio di avanscoperta -ia c ie operi nella bat1agl ia' e fa onore alla no~tra nrma la co:;n;te

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fiducia serbata alla lancia, ora ritornata in pregio anche n~gl i eserciti che inconsideratamente l'avevano abolita. Ma se noi consideriamo che gli squadroni di riserva saranno addetti alle divisioni di milizia mobile o alle truppe destinale alla difesa locale, per i servizi di esplorazione e di ::;icurezza, ci sembl'a opport1100 che essi vengano tutti armati di sciabola e di moschetto. Una tale misura ci viene consiglinta dal modo speditivo con il quale sì falli squadroni si formano. La lancia è un'arma che per e3sere ben maneggiata, ha d' uopo di cavaliere esperto e di cavallo addestrato. Se per ciò che riguarda gli uomini, gli squadroni di riserva si troveranno in buone condizioni, i cavalli, per quanto abituati alla sella, saranno in gran parte poledri, a pena scozzonati, d'ogni razza e statura, a guida re i qu ali e a farli muovere decisi e traverso la campagna, sarà necessa,ria tutta_l'abilitit dei cavalieri. I n tali condizioni la lancia ritarda l'addestramento del cavallo ed è un grave impiccio per il cavaliere, al quale impedisce l'uso delle due mani nel guidare e l'impiego dello scudi scio, che tan to giova a decidere il poledro incerto. E però sarebbe nostro intendimento che gli squadroni di riserva fossero tutti cli cavalleggel'i , quand'anche costituiti ai depositi di lancieri. Poichè abbiamo accennato al\'or~omento delle ch iamate clei riservisti nei reggimenti di cavalleria. ci piace far notare altri vantaggi che da essa potrebbero risultare. È noto che ogni anno nei nostri reggimenti, dall'agosto al diCP,mbre, si ha una sproporzione notevole tra la forza presente dei cavai ieri e quella dei ca vali i. Dopo i campi e le manovre, per mancanza di uomini , i cavalli vengono trascurali, in quel periodo appunto in cui avrebbero bisogno di maggiori cure. Facendo in modo che il ricJ ,iamo di un certo numero di riservisti sotto le armi avvenisse appunto in tale period,,, si eviterebbe un così. grave inconveniente, il quale poi in fondo si riduce sempre ad una perdita per l'erario, cioè ad una spesa, che non è appariscente come tante aitre, ma che tuttavia grava sul bilancio. Aggiungasi che con tali chiamate, regolando convenientemente la successione delle classi, si potrebbe ollenere lo stesso risultato a


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LA STABILITA, DEI REGGIMENTI DI CAVALLERIA

cui l'istituzione dei quadri di riserva mira in altri paesi - cioè il tenore esercitali i cavàlieri in congedo - pur risparmiando la spesa dei quadri, i quali sarebbero app~nto gl i stessi reggimenti attivi del tempo di pace. , Chi sa c~e allora uon sarebbe possibile di affrontare con minori preoccupazioni la quistione grave della ferma triennale, da non pochi vagheggiata e da gran tempo discussa.

IV.

Finora abbiamo discorso dei vantaggi che dalla stabilità delle dimore si ollerrebbero neila formazione degli squadroni di riserva. A noi sembra però che le guarnigioni fisse faciliterebbero anche la costituzione di alcuni riparti di milizia territoriale a cavallo, i quali tanto gioverebbero alla difesa del continente e delle isole nostre. Abbiamo veduto che per formare 24 squadroni di riserva, occorrono circa 3000 cavalli precettati fra quelli abituati alla sella. Non è improbabile che an,~he dopo tale requisizione, ne rimangano alcune centinaia nelle regioni nelle quali l'allevamento equino ha preso maggiore sviluppo. Certo rimarrebbero da sfruttare le due isole maggiori, dalle quali non è lecito supporre si possano traKre cavalli al momento della mobilitazione. In Sardegna è già prevista la formazione di uno squadrone della sua milizia speciale. Per la Sicilia, tanto ricca di cavalli e di cavalieri, non meno esposta agli atlacchi dal mare e alla segregazione dalla penisola, non sarebbe meno opportuna la costituzione di riparti di milizia territoriale. L'abbondanza dei cavalli combina generalmente con quella dei cavalieri. Avviene infatti che, all'infuod delle due isole citate, nelle . Calabrie, nella Capitanata, nell'Agro romano, nella maremma to-

LA STABILITA' DE I REGGIMENTI DI CAVALLERiA

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scana, molte persone dedite all'agricoltura e alla pastorizia si servano del cavallo per attendere al loro mestiere. Senza toccare i militari in congedo, ascritti all'esèrcilo permanente e alla milizia mobile, noi crediamo che, inscrivendo sui-ruoli i soli militi della territoriale, a qualunque arma appartengano, purchè sogliano servirsi del cavallo negli usi d.i c~mp~gna, si potrebbero formare in determinati luoghi alcum npart1, che nella nostra penuria di cavalleria, riuscirebbero molto utili. 1 Questi uomini si potrebbero precettare insieme con il cavallo de~ quale abitualmente si servono, e con esso dovrebbero presentarsi in occasione delle ch iamate. Nel continente essi sono generalmente guardiani di boschi ed i tenute, cavallari, butteri e mandriani, e montano un cavallo del proprietario del fondo .al quale sono addetti. Nelle isole in vece sono quasi lutti agricoltori o pastori, che montano cavalli di loro proprietà per atte!ldere al loro mestiere. In ocrni modo, precettando il caYallo, occorrerebbe stabilire un compeiso pecuniario da corrispondersi al proprietario, qualunque esso sia al momento della chiamata. . Q~an~o all'uomo, obbligalo al servizio militare, sarà contento di prestarlo in un modo che è certamente conforme alle sue abitudini. Nè v'ha dubbio che uomini sì fatti, avvezzi 'alle fatiche e alle intemperie, a girare la campagna di giorno e di notte, possano pre: stare·ottimo serYizio come guide e come esploratori, presso i ripari~ incaricati della difesa di quella zona di territorio nazionale, in cu, hanno sempre vissuto. I quadri per questi riparti di esploratori territoriali non fa-rebbero difetto; i giovani cavalieri, amanti dello sport, farebbero a gara per inscriversi fra gli ufficiali ; i graduati di truppa si troverebbero fra i militi che hanno servito nel!' esercito permanente. Le bardature, le armi e il vestiario si dovrebbero preparare . presso il riparto di cavalleria incaricato di tenere i ruoli degli uomini e dei cavalli. , Una sella alla butter& con due saccoccie appese lateralmente, · una bricrlia a cavezza di cuoio naturale, una sciabola e una rivol · .tella, p;tr.ebbe essere tutto I' equipaggiamento di codesti cavalieri. Quanto al vestiario, semplicissimo : possibilmente simile a


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LA STAlll_L ITA' DEI REGGU~EN'l'l !>I CAV.-1.LLEltlA.

quello usato nella regione in cui si recluta il riparto. 1n Sardeana e in Sicilia si dia loro un berretto senza visiera, in Calabria e "nel Lazio il cappello all ' italiana, poi una blouse di lana ali' austriaca, un paio di pantaloni larghi con stivnli, e un cappotto alla sarda 0 alla buttera. Non conviene indicare i luoghi, dove si potrebbero formare questi riparti, nè determinarne la forza; é necessario di conoscere .. pri1~a su quanti di questi cavalieri si possa contarn. Si sono falli studi in proposito nel!' Agro romano, con risultati promettenti. Ciò che importa è che tutto sia predisposto, fin dal tempo di p_ace ;_ ~he gli ufficiali dimorino presso i centri di formazione, specie gli isolani ; che i militi non ne distino più di una tappa o due, e possano presentarsi prontamente. · Altri prima di uoi hanno studiato CQn maggior sapere l' ordinamento dei riparti di milizia a cavallo; né ci sembra difficile , seguendo le orme tr~cciate dagli altri stati europei, trovare il mezzo di proporne il migliore. Ma per quanto ci alletlasse il pensiero di esporre ai nostri camerata urr disegno sedncent~, , noi abbiamo vÒluto essere pratici , e proporre soltanto ciò che potrebbe ottenersi nelle condizioni presenti delle nostr"'e finanze. E però le nostre considerazioni mirano solo a dimostrare che con la stabilità delle guarnigioni dei reggimenti di cavalleria, si può migliorare gradualmente il loro acquartieramento e la loro istruzione, e assicurare la pronta mobilitazione della milizia a cavallo, senza aumento di spese. Noi crediamo, che in origine, quando si è pensato a costituire i . 2/~ squadroni di riserva, si volessero creare riparti a cavallo, capaci di entrare in campagna con le divisioni di milizia mobile, o con le_truppe presidiarie destinate alla difesa interna del paese. Il disegno era lodevole, perchè tendeva a svincolare dal patrio suolo ì pochi reggimenti dell'esercito permanente, che scarsamente provvedono a dotare di cavall eria le armate . . Era nece~sario però di accertare che i riparti dei quali parhamo, potessero mobilit/lrsi e entrare in azione, contemporaneamente a quel li delle altre armi della stessa milizia.

LA STABILITA' DEI REGG'n!ENTI DI CAVALLERIA

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Or•a <;i sembra ,di aver dimostrato che gli alluali squadroni di riserva ·rispondonq malamente alle accennate condizioni. Non volendo proporre la creaiione di quadri, a uso di quelli delle Jandwehr, nè l'acquisto di cavalli, sì com{;l mezzi inopportuni ,in questo momento . abbiamo invocato co_me correttivo la stabil ita delle , guarnigioni e la costituzione territoriale degli squadroni di riser va. · · Con poca spesa si potrebbe fare qualéhe esperimento parziale per ambedue re milizie : mobile e territonale. Ciò va1Tebbe a dare fiducia in chi deve comandare quelle truppe. , Col nostro sistema si mirn essenzialmente alla semplicità. Chi deve difendere il territorio, si ordina sul posto, e lascia libertà di moversi a chi deve recarsi alle frontiere. Le ferrovie, nel momeòt6 febbrile 'della mobilitazione, non si caricano di cavalli produttLvi.a lunga scadenza, ma di riparti aggue,:riti pronti a combattere. Può dar,,i che col nostro sjsLema si venga a . conoscere che il paes~ non è in grado di fornire lutti i riparti cH milizia a cavallo, sui qua li ora si conta; ma nel!' arte nostra è necessnrio fondar~ i dise~ni· sn calcoli esatti; per oriJ, s1 vive nell'incerto .

L.

MAJ NONI

·,1/aggior generai(,.

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..ANNO XXXVII VOI,. I. .


CRONACA ESTERA

CRONACA ESTERA

AFRICA.

SUDAN. I"•

. Il pad.re Ohr~v~ld~r della missione austriaca del Kordofan , prigiolllero dei Ma hdisti sino .dal 1883, riusci a fuggire nel dicembre scorso dn Omdunn11n insieme a due monache italia~e della stessa missiont'. ~gli dà nuovi e più esatti partico lari sull:i condizione presente del Sudan. Dopo quasi cinque anni di carestia, nei quali la fame ed il vaiuolo avevano fatlo grande strage fra i Sudanesi, seguirono due annate di abbondante raccol to per cu i i viveri si trov11no ora a buon mercato. A scofigiurare il pericolo di una nuovo c11restin il califfo Abdalla costrosse num~rose prese d'acqua lu:igo il fium e per l'irriga~ione dello terr~, ancl1e negli anni di basso Nilo; creò grandi depositi di cerea li per servirsene nelle catti ve annate; ed infine dimin uì l'imposta pa 011ata da ogni sak'iè ('I) . , Tuttavia questi ed altri utili provvedimenti non valsero al ca liffo a conciliargli gli animi dei Sudanesi ed a togliere lo stato di ma le~s~re generale e ,di mi~eria in c1_1i si trova quella vasta regione per I ~ncertezza dcli avveni re, le continue guerre o razzie e la mancanza d1 commercio; essendo privilegio esclusi vo dei capi ba,ma ra lo sram bio Olc> (i) Specie di nora per l'irrigazione.

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degli schiavi, dell'avorio, delle peone e della go mma. A tutto ciò si nggiuoge ora la discordia scoppiatn fra i tre califfi in causa dell ' ambi?ione di Abdalla, che tenta di for dichia rare ereditaria oella propria famiglia la successione al potere. Si oppongono a c1uesto progetto gli altri due califfi · danagla , Alì el Farruch e Mohamed Ali Sceri f detto el Karar, i quali vogliono che nella ele:done del futuro califfo si osservino i precetti del Proreta, cioè che il presceho appartenga alla famiglia del defunto Mal1di e venga designato per rivelazione divina. Qualunque pretesto bastn ad accendere gli aoimi d.ei due partiti baggara e danagla e ne seguono lotte quasi giornaliere. Si lamentavauo le vedove del defunto Mahdi di oon ricevere dal califfo Abdalla una somma poi loro mantenimento adeguata alla posizione, che esse occupavano nella Mahdia. Il califfo Alì Scerif si mise a sostenere le loro pretese e t1rnto fece che indùsso gli altri due califfi a radunarsi nella casa di Ahmed Scerifi, il più vecchio dei notabi li di Omdurmau , per trattare la qnestione. Il convegno avveonp, il ·1° novembre ed in esso il <'aliffo Alì Scerif rimproverò ad Abdalla il suo modo di governare ed i suoi segreti maneggi, che erano io opposizione colle leggi mahdiste. La discussione si prolnngò, vivacissima, sino a tarda ora della notte e la seduta dovette essere sos pesa perché i Baggara, stanchi pel lungo aspettare, si misero a fa r gran rumore dinanzi alla porta temendo, dicevano essi, per la vita del l0ro ca po, il califfo Abdalla. I due partiti rimasero tranqui lli quasi tutto novembre, ma il malcontento si ridestò con maggior fo rza ai ~,i di quel mese e per cinque giorni nelle vie di Omdurman vi furono numerosi combattimenti fra Baggara .e Danagla. In queste zutfo morirono 17 n aggara e 5 Danagla. Si vuole che una riconci liazione sia avvenuta fra i tre califfi in questo ·$enso, che Abdalla dovesse acconsentire ai desideri di Ali Scerif col cedergli un quarto delle sue bandiere (1) e la quarta parte delle sue rendite, e pagare subito 800 tolleri ilei quali 200 sono destinati ai fi gli del Mahdi , altri 200 alle vedove ed il rimanente per Alì Sçerif. Il califfo Abdalla el Taasci, capn supremo rlella Mahdia, appartiene alla tribù dei Baggara. Egl i è uomo sulla quarantina , di sta tura media, piuttosto pingue, con 138 mogli e moltissimi figli. Osman, il primogenito, sarebbe designato da suo padre a succedergli. Quantunque Abdalla sia illetterato, pure egl i conosce benissimo l'ambo ed hH moJ ta facilitò nel U) Ogni bandiera conta un certo numero d'uomini che varia da 100 a 300.


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CHOKACA ESTERA CRON AC A ESTERA

parlare. I principali comandi od impieghi nelln Mahdi n sono quasi tutti occupati da parenti o da Daggarn a lui fedeli. Sco fratello l'emiro Yacub succedette nella carica cli organizzatore delle truppe mahdiste ad Ualed el -Negiumi, morto nel 1889 nll11 battaglia di Toski. Yacub ha grande influenzél sul cali ffo, ma per le sue crndeltà è genera lmente odiato. Si racconta che durante una rivista, gli ansari (soldati) della triM. dei Bagg.ara si sono rivoltati contro dì lui ed egli fu costretto a fuggire per salvarsi. · Omdurman, capoluogo della Mahdia, ha circa 450 mila abitaùti aù è difesi.I da 2000 ansari . Per la strnge fatta e che fa tuttavia il tifo ed il vai nolo, il califfo ha pr:iibìto .in tulto il Sudan la vendi ta degli schiavi atti al servizio militare . Si fo bbricava 10 Orndurman grande quantità di polvere, ma in seguito all'esplosione del 26 gennaio 489·1, . lii fabbrica venne trasportata nell'isola di Tuti. In media si fabbricano otto cantori di polvere al giorno, circa 360 chilogrammi. Il piombo è scarso ed i Dervisci tentarono invano di fare delle pallottole da fucile con un composto di rame e ferro. La riparazione delle armi si frl in Kartum sotto la direzione del tedesco Neufeld, il quale è carico di pesanti ca tene e continuaml;lote sorvegliato per aver tentato parecchie volte di fuggire. Dell'antica città non rimangono in piedi che il pnlilzzo del governatore, generalmente ch iamato di Gordon, e la chiesa della missione austriaca. Tanto. l'uno che l'altra servono da magazzini di armi . · Il vecchio arsenale è usato per le riparazioni dei sette piroscafi, già egiziani, che percorrono il Nilo e fanno .incora buon servizio ili Mahdisti. · Governa la provincia di Dongofa l'em iro Giunis, Uad el Dek1 m, un Ba~gara nipote del califfo e dipendono da lui 800 ans.i ri, tutti armati di fucile, 4-00 cavalieri e 2.000 Arabi di diverse tribù. ~éi posti avanzati di' Suarda e Ferket, verso la frontiera egiziana del Nilo, stanno all' incirca 300 uomini armati di fucile e comandati dagli emiri Ramo.di il Raggara ed Osman el Azrek (·I ). Suppone il padre Ohrwalder, che l'emiro Osman Digna verrà no· minato governatore di Berber, allorquando sarà incaricato di organiz· zare unn spedizione per riprendere Tocar agli Egizinni. Raccontano alcuni mercanti sudanesi giunti a Snakin, ché Osmau Dignn, dopo la sconu tta cli Afafit del febbraio 189,t, si è ritirato nel pnese degli Hadendoil a Gos-Regieb o Filik presso Mohamed Hadgi, uno dei principali capi '\ · (i)

Per la rlislocaziono <lell'esercito anglo-eg,1ziano vedi Rivista ·militare, novembre t89t

pag. 2i9.

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di quella tribù e che emiro di Berber sin ora un certo Mohamed al quale le carov.ine paga no i l diritto di passaggio per Berber. Ad Abu Hamed, sbocco della via pro vanieate. dn Corosco Mtraver~o il desflrto nubiaao, si trova unn handa mn hdista di circa un centinaio di uomini, montati su dromednri corridori, sotto gli ordini dell'emiro . Hussein Kalifa. Questi è frn1,ello di Salek Kalifa capo dei Melikè, fedeli al governo egiziano, i qu:i li hanao un posto di 150 uomini ai pozzi di Murad nel mezzo del deserto di Nubia. A Cassala venne d<-1stituito poco tempo fa l'emiro Abu Ghergia o f-iirrrhè, e SO$tituìto dal l' Emiro Ahmed Alì Sairl. Questi avrebbe ai suoi ordini circa 500 uomin i armati di fucil e e 600 Arohi di di verse tri bù. Riferisce il padre OhrwalJer eh~ il califfo, pel timore degli Italiani, sta preparando io Omdurm110 110 corpo di oltre uu migliaio di Gehadiò e di 2000 Arabi per rinforzare Cass:ila ed occupare Oiscia ed altre località che il califfo dichiara trovarsi entro i 1i miti del suo t.erritorio. Cassala è considerata dai M:i hdisti sollo l'aspetto militare, coma dipendente dnll' Emiro del G~dlabnt, da l qual pnese dovrebbero ginngere i rinforzi in caso di bisogno . Metamma nel Gallabat sulla frontiern abis$iaa ha una guarnigione di quasi un migliaio d'uomini, sotto il comando d,3ll'emi ro Mohamed Ali. Da parecchi anni la città è stata fortificala per difenderla dalle conti~ue incursioni degl i Ahissi ni. Sulla frontiera occidentale della t,fahdi.i il D.irfur d è reso indipendente. Nel ·1890 110 indigeno, prigioniero dei Mahdisti nella provincia di Bahr el Gnzal, riusci a fuggire e ritornare nel Durrur. Po:;Losi . o.Ila lesta di circa 6000 ribelli potè c.icciare i l\fahdisti dal paese. Verso la fine Jello stesso .11ino· i1 califfo inviò il vecchio emiro Osman lano a combattere i rivollosi; ma questi sconfissero i Mahdisti nella battaglia di el Fascer e l'emiro rimase uccis.i nel comb.ittimento. Capi del Kordofan sono gli emiri Mahmud Ahmcd ed Abd-el-Baki, il primo cugino del califfo. Essi comaud:mo a circa 4500 ansari. Karkof nel Sennaar è il posto più avanzato de' Mahdisti, comandato da un emiro. SuÌ finire del 1890 il califfo Abda lla perclatte la provincin di Ilahr el Gaz.al. Da quell'epoca la rivolta si estese alla vicina tribù dei Scilluc. Ne seguì un sanguinoso combamimento nel quale il re àei Scilluc rimase ucciso, ma i Mahdisti subirono grnvi perJ ite. Pochi di essi insieme al loro emiro Zeki Tornai poterono rifuggiarsi nella fortificata città di Fascioda. Il cali ffo avuta notizia del di~astro, invi(l a Zeki Tornai, per mezzo della sua flottiglia, nuovi 'rinforzi ed ora, secondo il padre


CR:ONACA ESTERA

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CRONACA ESTERA

Ohrwalder, quell'emiro si troverebbe ;11la testa di 5 o 6000 ansari, ;1vrebbe occupato L;1do e spinto il suo posto avanzato sino a Regiaf. L'emiro Zaki Tornai è quello stesso che fu vinto d11gli Abissini il 9 marzo ~889 a .Metemma e dovette rifuggiarsi precipitosamente in una zeriha coi pochi mahdisti che gli erano rima:;ti. Fu in questo momento che il Negus Giovanni cadde ferito, colpito al ventre da · una p;1lla di rimbalzo, e morì la notte stessa della battaglia. Malgrado ciò la vittoria degli Abissini era completa e poterono ritirarsi dal Gallabat verso . Gondar senza essere molestati, conducendo seco loro un migliaio di prigionieri. La guardia del corpo del n~gus Giovanni prese invece la via dell'Atbara scortando il cadavere del re, e fu allora, 12 marzo, che una banda di Arabi agli ordini di Uad Ibrahim si rovesciò sul convoglio e s'impadronì del corpo del re, la cui testa venne portata al califfo ad Omdurman come trofeo di vittoria. ·

AUSTRIA-UNGHERIA

Riordinament-0 delle truppe tecniche.• - In seguito all'aver dotalo i reggimenti del genio dell'esercito Austro-Ungarico di materiale rla ponte (vedi Rivista Milit11;re dello scorso dicembre), trattasi ora di fare alcuni esperimenti dura111e l'estate' per vedere se si possa affidare anche ad essi l'incarico del gettamento di grandi ponti, .senza pregiudiz.io dell'istruzione della truppa quali zappatori. Se detti esperimenri avranno risultati favorevoli, si procederà ad un riordi namento delle truppe tecniche, cioè probabilmente ad un:, fusione uel geuio, col reggimento pionieri e con quello dei ferrovieri e telegrafisti, qnistioue da qualche tempo vivamente discussa nei circoli militari austro-un· garici. F',erma biennale. - Numerosi scrittori · militari trattano dell11 ferma di due anni; in generale però sono tutti ad essa contrari e solo la credonò possibile quando veog~no aumentati i quadri, rnig,liorate le · condizioni dei sottufficiali per ottenerne un reclutamento più soddisfa·

..

· . 275

cente, e· sopratiJtt? lil5eràti i comand:mti .di compagnia di ogni cura . . . amministrativa. . . Grandi -manovre. _:_ Con tutta probabilità le graniti manovre iu Austria~Uughei'ia, saranno quest'anno le seguenti: ,. . . ·Fra il 4• corpo d'arma.t:'t (Bud:i Pest) ed il 13° (Agram) ue1 }tutorm , di Funfkirchen, nell'Uogh~ria sud-occidentale. . . . . .I?ra i.I ·I oo corpo (Prz.e_!.ny~I) e 1·11 °-(Lemberg) nella Gal.1z1~ Orientale, · nei dintorni di Stryi. · , . .Ad ogni corpo µ'a rmaùi verrà .asse_goata una d.ivisione .~li m.ili~ia ~o~ bile (L_andwehr Cùleitana· oppure d, Honved) q1modoche tutti, corpi dt . armata s11ranoo formati su tre 'divisioni . .'. Avra:Uno iuogo :mche grandi mano,vre di cavallerià nella Galizia Orienta·Je. . · Jsp_éttqi·ato. !Jenerale dell'arma di cava.lleria: :-- Il 1 ~ gen~aio mo, . riva in Vieuri:1 di polmonite. l'ispettore genernle d.1 cava Ilena .tenente ma·~· . resciallo barone Ge.mmingen all'età di 54 :mni, il quale_ aveva . ~ama d~ ottimo. generale di cavalleria, di'intrepido cavaliere e dt conosctt?re .~1 q,uestÌ6iÌi ippiche. · Egli è stato sostituito, dal maggior generale ~eged11~· de Tiszàvoly. . ··. ·· ·.' · · · . . , . , . . Il .Ministero della guerra sta. stu~iando l'organ1zzaz1orr.~. d1 uno stah1limentci militare aerona.titico. ' · . · · · · ·· · Cani da guerra. ~ · li Ministero déHa guerra ha ?fdi~ato c!1~ ad og,~i battaolfone dislocato in Bosnia e.d Erzegovina vengano /\!:,segnati due.cam, ad ogcii:'batteria da montagna li!} cane. · . Essi'. sfrnnno' della razza del. paese. .. .. . $( stanno però ora fa'cendÒ Stn.d1 circa le razze . più adatte per_ U SI di guerra, e se 11 conveniente impiegarli anche per il trasporto dt mum-. .. zioni e per la ricerca dei feriti. ,.

1!)

·.

.

s,

FRANCIA

....

Uni tà, miste che prenderanno parte alle ·manovre.'_~.I_r~ggiinent~ mistì di .fanteria che preryderanno parte alle ~anovre d1 d1v1s1one e dt bri·gat_i,, sono: · · · . . · . 2~ eÒrpo - 230° a P~roone, 328° ad Abbev1lle


27G

CRONACA ESTERA

'277

CRONACA ESTERA

-

'

. 5° corpo ·- ~U6° a Fontainebleau, 276° a Coulommiers, 2820.a Aiontarg1s, 331 ° ad Orleans. 6° corpo ·_ 226° a Toul, 294- 0 a Verdun, 11n° a Reims, 3060 a Clwlons. , · 7° corpo -- .242° a Belfort , 260° a Besancon. 1,~0 » - 298° a noanne, 321° .a Mon tiucon. . 17° » - 21 ,1° a M:ontauban, 220° a Ma;·mande-, 2,590 a Foix, ~83v a St. Gaudens. , Per I~ stesse ma.none verranno formate sei batterie miste di artialieria 0 e un reggimento misto di cava lleria, · Ispettore pe1·,1nanei/.te clella scuota. di !J11erro. - Per far sì che il capo di S!ato maggiore dell'esercito possa e~ercitare la' SUil azione sull'indirizzo_ degli studi alla ~cuoia superiore 'di guena, il generale de Miribel venne mcaricato delle funzioni d'ispettore p~rmanente di detta scuola. Niwve unì/'or<mi de'i ' dragoni_ - . Con nota. ministeriale del 7 cren- · .~aio venn~ ridata ai dragoni l'antica tunica con spalline, che era rim~sia 1n _uso solam,eute per i corazzieri. Quest.i nuova uniforme dal colletto e da i par~mani bianchi s:.ir'i, obbligatoda dal -1° gennaio 1893; intanto i drngon1 ~otranno far uso fino a consumaz'ione dPll'attuale giubba (dolm:m) a cordoni. Capo di stato rnaggiore gerie-rale,detla marina. - Un decréto del 2·1 gennaio stabiJisce le attribuzioni del capo di stato maa,riore ·aenerale dell·· ' marina, ,che in riassunto sono 1,e seguenti: "'è) <> " Egli, coadiuva il Ministro della marina néll'ammjuistrazione del suo dicl\,;tero, ed ha SO ltO la sua responsabilità immediata tutto quanto concerne la preparazione a lla guerra. , · ~li ordini o le istruzioni ch'egli dà in nome del Ministro sono esecutorie per ,tutti. , . . Egli, in_caso d'assenza del Ministro, .può avere delegazione della firma 11~ tutto ciò che non richieda p~r legge -l'interverito del capo del dicastero. Fa parte del Consiglio superiore della marina, della com missione inca· ricata di studiare la difesa del littorale e della com mi ssione di avanzamen to. TÈ am~e~so· c?n vot? deli~erativo nel comitato degl'ispettori g~nerafi, nel consJgho dei lavori e. ne, vari consigli o nelle vari.e commissioni in ·cui ci:ederà d'intervenire. · Gli vi~n _data. comunicàzione .degli ordini del giorno e dei pr1reri emessi -dal consiglio dei lavori e dal comitato degl'ispettori 0aenerali . Ha agli ordini suoi diretti gli ufficiali generali, sup.eriori e inferiori

facienti parte dello stato maggiore generale della rnarina o dei gabinetto . . .. . . . . _e il personale addetto a questi due ser vizi., Ha. autorità per delP-gazione ministeriale snlle d1rez1orn e s~gli alti:r · servtzi ·del .Ministero , ai çittal~egli richiede 'direttamente quelle mformazi.oQi ~fie gli abbisognano. . Rit:eve 'dal ramo di servizio competente le proposte pe! affidar comandi di navi che devono intraprendere viaggi. ' Riceve in comunicazione e restituisce con le · proprie osservazioni le proposte fatt~ al Ministro dal direttore del personale, c'.rca_gli ufficiali da designarsi a comandar navi armate, in armarnent~ o m nserva ; _le pro: mozioni da,, fa1;si ad ufficia Il generali , a capitano d1 vascello e agh. ,stessi crradi assimilati. cri' impieo-hi da ·darsi a terra ai medesimi ufficiali o asti . ) similati'. . Propone direttamente al MiniHero gli nJfitiali che _egli giud_ica: ~apac1 di far parte 'dello stato maggior generale della marina, o d1 d1s1mpe. gnare funzioni speciali, come quella di addetto navale presso una potenza estera. alla sna dipendanza due sottocapi di stato maggior generale, capitani .di vascello. Quando fosse necessHio un sottocapo di stato mag. !')aiore potrebb'essere anche ufficiale !;'.enernl;: . .. ' u. Il gabinetto dél Ministro, messo, pe.r delegazion~ del ~apo di stato maggior generale, . alla dipendenza d'.un sottocapo d1 stato maggior generale, com prende : , Lo stato maggior particolare del :Ministro; . , L'ufficio d'amministrazione cei;itqtle del Mini,;tero, p ufficio del gabinetto. Au.,;iento di {orze in Algeria. - Con legge pubblicata il 25 gen- nafo sc~rso, venne · concesso al ~1inistro della gtierra un credito di 255,600 lire per aumentare l'effettivo delle· forze·. militar~ incarica te de!Ìa· sorveglianza e della polizia dei territori ::ill'estremo sud dell'A'lgeria. Uscita libera nei giorni /estivi: - Il generale Saussier, governa· tore. militare di Parigi, , ha ordinato che assoluta1!')ente le truppe a.Jla sua dip~ndùza, a qualunque arma o servizio _apparteng~no s~:,n? la : sciate in .lil:il.lrtà alle 9 del mattino nelle domemche e neglt altrr g10rn1 festivi. · Corpo d'arm.ata della marina. - .Con circolare del ~8 gennaio il Ministro della marina fece nota la formazione di UQ nuovo corpo d'armata con la denominazione di: Corpo d'armata d.el{a marina. ~

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278

CRONACA ESTERA .

Questa nuova grande ·unità comprende due divisioni, ciascuna delle quali ha due brigate. La prima brigata è formata dai reggimenti 1° e.5° di fanteria · ma. riua; la seconda dai reggimenti ,2° e 6°; la terza dei reggimenti 3° e 7°; la quarta daf reggimenti' +0 e 8°. Alla dipendenza del comando delle dette brigate si trovano anGhe · delle batterie di marina.

279

CRONACA ESTE~

Ctlde di un lavoratore; ai 'figli il rn ¼; nel complesso d,ellà famig~ia però non. oltre il 6Ò °lo. della detta iner~e.de.,. la quale verrebbe per ciascuna re·gione calcolata in base a quella 1v1 corrente.

~ARINA. Varamento di una ~or'Vetta di crociera. - A Kiel fu varata il Imperatrice Augusta d~I can- ·•·

rn scorso gennaio la corvetta di crociera:

GERMANIA

.•

Cambi di denominaz·ione . ....,. A datare dal 23 gennaio scorso 'il reggimento dragoni Principe Guglielmo, 2° Wurtemberghese n. 26, ha preso la dènominazione di reggimento Dragoni Re, 2° Wurtemberghese n. 26. Parimente il i~ reggimento fa~teria Wurtemberghese n. ·1 ~2 ha preso · dalla stessa data la denominazione: 4° reggimento fanteria Wnrtembergheae n. ·122 Imperatore Frn.ncesco Giuseppe d'Austria, Re d'Un.aheria. Opere m·ilitari di J.lfoltke . -;,- E imminen\e la pubblicazione delle Opere militari di Moltlce. Sarà fotta per et.ira dello stato·':)l~ggior ge-

nrrnle Sezione Storia della Guerra, nei seguenti gruppi :

tiere Germania. È la prima ll!}Ve tedesca a tre eliche; queste sono mosse da ~re macchine verticali assolutamente mdi pendenti l'una dall'altra; avra la velocità di 20 nodi all'ora. . . ·È internamente illuminata a luce elettrica e provveduta_d1 apposito apparato a ghiaccio, per i viaggi ai tropici. Riceverà armamento da tor'pediniera. · · . · · 1·1: .,• ,18 me tn· d1·· lunghezz,a, ·15 di larahe.zza, Dimensioni prrnc1pa v

6;85 linea d'immersione. . Armamento : .•1o cannoni da centimetri 15 e P.arecclu cannoni a tiro , . -rapido da centimetri 8,7. . . . Radiamento di una na'Ve. - _La nave scuola Musqnito e stata radiata dalla lista delle navi da guerrn (2·1 decemb.re ·I 89 1): . Era l'ultima nave a vela della marina ,tedesca; da mol_t1 a.on'. er~ p_as- , . sata alla riserva e serviva soltanto d'estate per le eserc1taz1om dei giovani allievi. 1

1

. f• Coi-rispondenza militare durante le guerre1864, 1866,1,870.JJ; 2° Suo operato qitale capo di stato maggio1· generale · dell'esercito in pace ; 3° La'VO·ri sulla storia della guer1·a; 1° ;l1emorie ed ~ppunt·i su,diversi argomenti 1r,:ihtari. A tutti gli appartenenti all'esercito ed alla marina dell'Impero è offer1a

GRAN BRETTAGNA

la sottoscrizione ad. un prezzo speciale di favore. Sovvenimento alle famiglie dei richiamati per ùtruzione. - E in esame presso la Coinmissiooe pel bilancio dello St~to nn progetto di sovvenimenio· alle famiglie dei richiamati per istruzione in tempo.di pace. P~r ciascun richiamato alle esercitazioui della riserva delfo landwehr, o della m~rina m congedo (S~ewehr) verrebbe, ;iust~ il progetto, corrisposto giorndlmente alla moglie il 30 ¼ della ordinaria mer-

Apprension·i intorno alla solidità delt:esercito. - Il ,rapporto della · · e presieduta da Lord Hartington è stato sfavorevoJe al 0n comm1ss1 , . d' f presente -ordinamento militare del Regno, giudicandolo·p1~ttosto 1. e~~

toso e quasi pericoloso: passato l'interesse del· momento, d1 esso non s1 '/


CRONACA ESTERA.

2_80

CRONACA ESTERA

è f~tta più pa.rola"fioo a che le ultime grlindi manovre ténute nell'Harn-

psh1re _hanno ancora messo in rilievo le deficienze-aprendo le colonne del Tvrnes ad una serie di gravi censure espÒste nelle lettere di Vetus. _ Si osserva che le cbndiziooi devono essere oravi se il miwno diario , che ,è di colore ministeriale, ha pur creduto I'> di accoglier/ uu;i co~i a,cerha requisì tori a. · . ~etus dice che il governo, con u'o bilancio mili tare di 500 milioni .d! l1_re, non ha saputo dare al paese un eseFcito capace di soddisfare a1 · b1sop:ni nazionali,-e che l'Io.ghiJterra è o<roi militarmente inf~riore àlla S_vizzera di _quanto la Francia· era al disott~l'>della Germania nel 1870. ~ungi dal _~redere che l'Inghilterra possa mettere in . linea due corpi d. armata, s1 domanda se potrà solamente metterne uno in buono ~ssetto d'. !uerra, e richi~ma le manovre dell'Hampshire, dove i battaglio~i si d!,s~regavano lasc,_ando per le strade numerosi ritardatarii e gli utnc1ah; anche supenon, mostravano . poca famigliarità .con la tattica· do~e, infine, l'amministrazionè si dimostrò in tutti i suoi rami inferior~ . al~mandato. , · Tutto ciò, dice il V~tus, tos~it1~isce n~a situa'zione pericolosa, che potrebbe. essere $Upera~a da ufficiali arditi ed intelligenti; a capo dei quali pone la figur~ del ~Volseley: « ma essi sono schiacciati dai genern li del « tempo degli a_rcl1t e delle frecce e La loro iniziativa è soffocata dall'i" g~orante ed . i~t?lle1:ante conservatismo militare». A ciò il Vetus aggmnge la gelosrn che regna fra gli ufficiali d'alto orado e il favorilismo c~~ gover~a la ~is_lribu~i?ne del:le riucomperi~e e d~i gradi, l'incertezza · de1.m~tod1 amm~n1strat1v1 del sistema milita~e per le couti,nue mÒdific?z1on1 che. subts~ono da 30 anni, la mancanza di fiducia nella direz_10ne suprema: ed infine il d(fettq capitale, a capo della gerarchia rnihtare, nella responsabilità divisa fra il' ministro dell:i o-~erra che non è padrone del. suo dicastero e il co_mandante ,in capo ihe lrn funzioni ~on be_n d,efint~: donde _mancan~a d'~n impulso unico che :in imi tutto I orga~1s~o militare; donde le, grlosie costanti fra il capo militare e il capo c1vtle dell'esercito_, le quali si riflettono in lutto il sistema . . ~e~essari~,. a~zitutto, cl1~:l'a_mmin_istra~ione diventi ù rnogenea e ~par1sc a 11 d1'.pltce controllo : c10 s1 potra verificare con la delimitazione del c~ma~do rn capo, quando si ritiri l'iilto persoua1git) che ora è investito di quella carica. , . .~Vetus,._nel suo progetto, dividerebbe il Mi~istero della o-uerra in muque dipal'timenti sotto rl coll!ando diretto dal Seo-retario d/S1ato per la guerra, ed alla testa di ciascuno: il comandan~e lll capo, pel per-

281

sonale; il gran mastro dell' artiglietia, pel materiale e trasporto; il capo <fr st~to ·maggiore· per lo stato .maggiore generale, la sez1?ue coloniale, .la mcrbilitazione, l'ordinamento e l'istruzione; il sotto-sègretarìo . ·per'petuo, per gli Ùffìci-èentrali; il segretario per le finanze. Il generale Sir Giorgio Chesna.y ha manife:,tato sul N ineteenth Cen,tury 'idee analoohe a quelle di Vetus, insistendo specialmente sulla o / necessità di ben definire il mandato Il quind i la respon,,ahijità di ciascun fun i ionario .

__

RUSSIA . . . ,,

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- I

Formazfone di parchi d'artiglieria di mortai ~a campagna. -

n Prikas N. 263, ,1891, prescrive la formazione dei parchi d'artiglieria (volante, -mobile e locale) pel 3° reggimento da mortai, analogamente a queHi formati Ml •1889 pel 1° e 2° reggimento. ' Rìunione d·i 3 batterie da montagna ·in nn reggimento. - Esiste'Vano fin ad ora tre batterie separate d'artiglieria da montagna, che er:mo addette alla fortezza di. Kiev. Il Pri;/cas N. 236 stabilisce che dette ba-UHie'siàno tolte dalla'·dipendenza del comandante delln fortezza sopra -detta e vengano ri,unite in un ·reggimento artiglieria da montagna, in tempo di pace formato da 3 batterie e in tempo di guerra su 6. S'trii'ment'i da zappatori a'i , cosacchi. - Dal Prikas N. 31'7 ve!lne stabilito. olie -tutti i reparti cosacch i di fanttlria. cavàlleria e artiglieria, in servizio attivo e in d·isponibilità, siano pro,·v_eduti delle dotazioni di strumenti da zappatore, prescriite pei corrispondenti riparti dell'esercito regoìare. . ' Il·nuòr;o carregg·io per la cavalleria e aitigli.ei·ia a ca-vallq. ~ Il Pr:ikas N. 280, 189\ nell'intento di a1imentare la mobilità della cavalleria, modifica.la costituziooe ·del carreggio asseg-nato ai reggimenti_cavalleria (regolare e cosacèa) e alle batterie d'artigl ierili _a cavallo (della guardia di linea e cosacca). Tale carreggio risulta, ora com·posto nel modo ' sotto indicato. ·1

\


282

CRONACA ESTERA

CRONACA ESTERA

Reggimento

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rubli (nel 1891 rubli 2z9 ,03·1 ,023), e quello ~ella marina di 47,882,233 rubli (nel 1891 rubli !•,\. ,890,272). t'aumento di 2 ,99C96 1 rubli di quest'ultimo bilancio, rispetto al bilancio del l',rnoo 189·1, è destinato nlle nuQvc costruzioni na 1rali. 1

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Batteria

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283

d' artiglioria a cavallo

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earrette ad un cavallo. earri a più cavali.i. ·Cavalli-da tiro.

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eavalli da soma . · . uomini Inoltre seguono il ear:_reggio: requisiti all'atto della mobilitazione pei medici, veterioal'i, scrivani ecc. eavAlli a mano degli ufficiali ·. eAVl:"llli degli attendenti

5

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6

eavalli

I

7

7

Fra le carreue ne figurano 3 da cartucce per ogni reggimento cavalleria, mentre in passnto erano 6; iu conseguenza di ciò la dotazione di ca rtucce di riserva è statn ridotta da 36 a 18 cartucce pec soldato. I ca valli da soma fa nno parte del -1 ° scaglione del carreggio e seguono perciò immediatamente gli squadroni (sotnie) e !latterie, !rasportando le tende degli ufficiali e le corde e picchetti per cavalli del rispettivo rip:,rto. Assegnazione di di'Oisioni . di cavalleria. - ·Con Prikas N. 276, 489i, la 15• divisione cavalleria recentemente formata, venne addetta al 15° corpo d'armata, e la ,J3a divisione cavalleria (già- assegna_ta allo stesso corpo d'armata) fu messa a disposizione del comandante la circo~ scrizione militare di Varsavia. Riduzione di f.empo per la promozione a sottu,ffìciale. - Il Prikas N. 318,. ·1891 riduce ad un anno e nove mesi il termine di due anni fino .ad ora rich'iesto' per la promozione del soldato a sottufficiale. Bilancio di previsione pel 1892. - In questo bi lancio risulta che le entrate dell'impero sono valutate io, 965,303,066 rubli. Il bilancio di previsione del Ministero della guerra è di .228,907,132

SPAGNA

Continuano. le importanti riforme iniziate dal Ministro della guerra, generale Azcarraga negli ultimi mesi dello s~orso anno. Iii data 16 .dieembre 1891, S. M. la Regina reggen te ha .fi rmato due decreti che, integralmente applicati, porteranno modificazioni notevoli 11 110 stato presente degli 11 rfìeia li dell' esereito spagnuolo. I t{uadri decrli · ufficiali ,;ono ora in forte eccedenza al bisogno delle o . unità dell'esercito ·e dei contingenti sollo le armi, e per conseguenza molli ufficiali di tutti i gradi delle armi di fanteria e cavallerill, più specialmente subnlterni, non potendo essere utilizzati nei ~i!>?ettiv! comandi , sono posti fuori quadro in ris1wva r et1·ibuita, c1oe. a disposizione del Ministro, ed in tale posizione percepiscono i "/s dello stipendio d' nttività, ciò che porta una spesa abbastanza rilevante sul bil.ancio del la gttcrra. Il Ministro, presentàndo i due Jecreti alla firma reale, si propone d~e scopi: ridurre gradatamente questa categoria di ufficiali fluo a soppri- . merla, ottenendo un risparmio di cirèa. 5 milioni e mezzo, che potranno essere impieg:tti per acquisti di materiale da gu_erra; cre~re uu_a, cat:goria di ufficiali di riserva gratuita utilizzabi le m caso di mobilt taz1ooe: Nella relazione che precede il pri mo decreto, il Ministro propone d1 sòspendere il passaggio alla riserva retribuita per i gradi. di suba.lterno delle armi di fanteria e cavalleria, ove si ha una forte eccedenza di uffi ciali, mentre si accorderà per alcun tempo ancora tale passaggio per gli altri gr:Ìdi, non volendo arrestare quasi totalmente il movimento delle promozioni. Il secondo decreto, col quale si crea la categoria degli ulliciali di i·i-


284'

CRONA.CA ,ESTERA

<.:IWNACA ESTERA

serva gratu.ita sfabiJisce,che ne facciano parte tutti gli ufficia li ·dimis·Sionnri che non abbiano.compi~lti 12 anni di servizio obbligatorio prescritti daila legge sul reclutarriento e che rjuài·scoil.o a_ncora le qualità necessarie per il-servizio militare, fino al compimento de.i ,12 anni · sopraddetti . Potranno inoltre ottenere il grado di sottotenente nella riserva gratuita tutti i sottufficial( delle varie · armi e corpi, in servizio, nià che , alln data del decreto ottenganq impieghi civili; quelli già in congedo che siano attualmen~e impiegati, o lo. siano stati, nelle amministrazioni civili, ed infine 'quelli fra i sottufficiali che in avvenire saranno congedati con buone annotazioni e che non abbiano compiuti ·' 5 1 anni d'età . La domanda per ottenere il grado di sottotenent~ dovrà essere accompagnata da un certificato delle autorità competellli, in cui sarà dichiarata la qualità dell'impiego coperto dal richiedente .. I, capi di zona dovranno inoltre certificare ehe I' aspirante al grado di sottotenente nella riserva 1,!fiiluita non esercita una profes5ione o mestiere incompatibile col decoro .della · divisa di ufficiale del!' esercitp: ;

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V

SVI~ZERA

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Pr~parazione alla guerra dell' esèrcito. - È il titolo pomposo col quale il Consiglio federale 'ch_iese un credito straordin_ario al Cousigl io nazionale;. il 9 dicembre' •I89L "' Ecco la sostanza della relazione nella quale è giustificata la richiesta. I. ilfanizionamenti. - Era stal~ilito a · 200 cartuccie per uomo nr-· mato di fucile, i _OO colpi per ogni pezzo da campagna e 200 per ogni pezzo da. montagn~ o da posizione·. Essendo giudic~to insufficiente, si propone perciò di elevarlo a 500 cartuccie per uomo portante fucile, dell' él'i,te o della landwehr, e 200 per ogni fucile del landstu1·m; n 500 colpj per ogni pezzo da campagna e 400 per ogni pezzo da posizione o da monwgna,.- Si ammett~ che da '!/4 ad 1/ 5 di questa provvista si

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trovi ili deposito delle materie greggie, in cond izione di e~sere rapid,ìmentedloito. L" aumento che rigtrnr,lsl l:i fant':!ri a non i-ichi e.lc credito speciale per l'anno 1892: poich~, mentre dn nna parte ,;i era considerernlmcnte aumen_tata la provvistn d~l le munizioni pel Ve1.1.crly con cn rtuccic a polvere ~enza ·fnmo ; d11W,1 l1rn si Bra gii, fin d,1 1 ·188\l fis,a ta a 300 cartuccie _ __ per fucile là provvist::i pel fuci le di piccolo calibro (milli metri 7, 5); di modo che la fobbricazio11 e di questa sari1 spinta in modo che le nnove , armi chB sara nno distribnite nel ·1892 abhia110 uoa dotazione suffìcienuf di cart.uccie. Agli ult<1riori bisogni si provvèderà nel bi lancio del {893 . Qnestc condizioni non ,i verifìcnno per l':i.niglieria, epperò si chiede un credito di li re ·I ,;)00, GOO per I' numento dell a relativa provvi,;w. II. Jlfateriale per f'ort,ifi.cazioni e mine. - Pei ridotti a prova di hornb; nelle fortificazioni improvvisate si prestano, meglio di ogui ~ltro materia le, 1 forri ad I. [ grandi lavori di fortificazione provvfaori:1, che cominci(•rannù al momento dell a mobi litazione, riclJiedouo unii. provvista di almeno (:ì0,000 metri di ferri ad I di profilo medio (alti da 15 a 20 centimetri) . -- La spesa (5 lir13 al 1.netro) S:)rebbe di 300,000 lire. ' I sacch·,: da (<!rra sono di grande im piego ed indispensabili, specie io terreno 'roceioso, sia per farne p:irapeui. $ia per coprirne i parap(~tti di pietre o di legno, come pure ad uso rivestimento. L' acquisto di 200,000 sacch i richiede ( O, 60 per sacco) unn spesa di •I20,000 li rn. Per preparare In distruzione di un cerio numero rli ,tr:ide im portHnti delle Alpi, collocando mine nelle opere d'arte, si richiedouo :i5,000 lire. Totale del capitolo n: .n5,000 lire. IIL, Ve.çtia·1·i.o ed equipaggiamento. - Le riserve di vcstiar:o, snccessivameutc aumentate, sono deficienti sola:nente per l::i ca lzatu r(l; poich-è: la Confedriraiioue uou possiede che 9000 paia di sc11rpc, Si propone perciò l'acquisto di 60,000 paia di scar pe (750,000 lire); -, , ma ciò n;n richiede alcuoa domanda di credi Lo spec ia le. Per le' bestie t!a som11 nece,~:iric 11 ll'approv_vigionamcnto nell'alta montagna (500 per una divisione cl i ·10,000 uomini) si richiedono 500 ba~ti, _pei quali , a •180 lire l'uno, si domandano 90,000 lire. - IV . Raz-ioni di risena, e risernc di derrate. - È necessario che la trnppa sia provvista di 3 o ,~ razioui di conserve, di riserva, da portare costantembnte con sè: esse devono essere subito sostituite non a ppena siano consum:ite. La quanti tà di cerea li po,;,eduta du i privati è molto scnrs,i' in certe I

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ANNO Y. XX\'11, VOf,. I,

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' CRONACA ESTER A

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guerra, 'ed a provvcder:;i a sufficienza di carbon fossile in vista di complicazioni europee. 4-0 ·Infine, essendo le saline o poco produttive, o prossime ali~ fr,oniiera, bisognerà provvedere ,rnfficien ti riserve di sale nell'interno

CRONACA ESTERA

epoche del!' anno, epperò è necessllrio assil:urare alla difesa naziooale al min'imum la r1uamità di grano e di bfada nec~s,aria per due mesi ali' 1\lite ed alla Jandwehr: tale provvi:;t:i è anche necessaria per evitare il s.ubitaoeo ri ncaro delle derrate al co minciar della guerra. Il credito neces,ario è di t,781.,,000 lire. V. Questione finanziaria. - 11 Consi~lio fedPrale ri p11rtirebbe le spese rellltive a Ila preceden te esposizione nel modo che segue: a) Spese che graveranno sull'esercizio corrente: 1° Munizione d'iirtiglieria . 2° Materiale pel genio e mine 3° Compera di basti. Totale

del paese. . . . Il progettò di decreto federale, illustrato da_l la relazio~e ~estfl r_1as~ sunw ,, autorizza l'acquisto dei material i che abbia mo esammat1, .e qmnd1 un préstito ,fino a concorrenza di 5 milioni di lire. Di~hiar~, poi, d'urgenza il · decreto, facendolo entrare in vigor~ !rnm~d1ata~ent~- . Il Consio\io nazionale accettò senza oppos1Z1ooe 1 vari art1i:oli del " . . decreto, e nel \a votazione ' genera le iL decreto fu approvato ad umanimità sa Ivo una decina di asten·sioni. Il ,oiorno 27 ,corrente anche . il Consiglio· deg~i Stati votò ad unanimità i richiesti crediti strao rdina ri militari . Ordinamento ·dell'amministrazione e difesa delle fortificazioni del Gotfardo. - Il Consiglio fed~rale ha stabilito che il comando delle fortificaziou1 del Gottardo e dei relativi servizi, sia cosi costituito: Comandamte - un colonnello divisionaj:,"('1); . Capo di stato maggiore - t.enènt~ ~Jonnello o maggiore di stato maggiore; · 2 aiutanti; Capo d'artiglù.ria - col~nnello o tenente colonnello (2); i aiutante; Capo deL genio - colonn.ello o tenente colon n~llo; 1 aiii.tante; ,, Ufficiale del materiate -:- maggiore o ca pitpno; Cvpo delle sussisfenze :._ maggiore; · Medico·capo. - maggiore; Veteri.narfo dello stato maggiore - capitano .o luogotenente. Totale: 12 uffìciali,- 20 cavalli da sella. Altri ~fficiali potra ~no ancora, al bisogno, essere addetti allo stato maooiore del comanrlo con missioni speciali. ,Iie comando delle fortificazioni del Gottardo avrà sotto i suoi ordi~i truppé di fanteria. artiglieria e genio tra(te pr~ncipalment~ ~alla_ {andivehr, le quali .serviranno in prima Jinoa come giwrm,gwni d1,

Lire ,J,500 ,000 » /i75,000 » 90,000 Lire 2,065,000

J

b) Spese che saranno coperte dal prestito del ,1889, e co mpensa!e nel conto di stato rnercè un aumento d'inventario: Li re 750,000 » 4,785,000

1° 60,000 paia di scarpe . 2° C,ioserve, grano, biada Totale

Lire 5,535,000

Il Consigl io federa le comprende l'entiti, dei sacri fici che domanda; pn re convinto di essersi limitato al puro indispensabi le per l'impiego u1ile rlclle forze militari e per la sicurezza del paese, raccomanda l'approvazione dei crerl iti formulali, e coglie l'occ;1sioue di far conoscere gli altri provvedimenti che si propone di alluare per una completa prep:irazione alla gm,rra . ,1° Armare, equipaggi:ire e vestire completamente la fanteria del landsttwin, e provvedere di carlu~ce tutti i soldati del l'élite , landwehr e tandsturrn delle regioni di fronliera : elaborare un' istrn~ione pei capi di di st11cca men ti destinati alla prima difesa della frontie r:i. Ciò per coprire la mobilitazione e il mncentrameoto dell'esercito. 2° Oltre la provvista di dinamite, e. di materie prirne per fabbricarla, che la casa Nobe.l si è obbliga ta a tenere a clisposi1.iooe della Confederazione, nccC>ssit11 provvederne una maggiore riserva, per la di,tru· zione d'opere d'arte str11da li e di fe rrovii•, pei lavori di mina nelle fortificazioni alpine c per le comunicazioni da stabi lirsi in monwgrrn durante iI corso della guerra. 3° È necessario invitare le società ferroviarie :i comi nciare i miglioramenti pi1ì. neces,;ari pei bisogni del servizio ferroviario in tempo di

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stato nominato comandante il colonnello von Segesser. (2) È stato nominato c;ipo clell'artiglieria il tenen te colonnello Alfolter.

(!) È

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c 1t0:-:.1c.-1. KST B RA

S'icurezza, e fa rauno i loro esercizi nelle località di cui sa rà affidata loro la difesa. Le fortificazioni del Gottardo dipcuJono , in linea amministrati va, dai funzionari segue111i: a) il comandante delle fortificnzioni del Gottardo, ispettom in capo responsabile dell'amministrazione e del l'isLruzione. Egli di pende direttamente dal dipimimcoto militare federale; b) il comandante dell'0trtigli er'ia della piazza, fnn ziouorio militare che sostituisce il comandante ed è istruttorcJ in capo Jell'artiglieria da fortezza. Stipendio annuo 6 a 7000 lire ; e) l'ufficiale del materiale, fun zionario mi litare, amministr:11ore tecmco, responsabile delle armi, munizioni, m11cchiue e del materiale della piazza. Stipendio annuo 3500 a 5000 lire; d) il comandante dei genio, fu nziona rio militare, è anche istruttore del genio, ed io silTatta qualità può essere im piegato fuori delJ:i pi~zza. Vegli:i ·alla buona manutenzione delle opere, pr,ip:i ra l'a rmamento della piazz:i e lo ùirige in pace ed in goerr:i; elabora il progett-0 delle opere passeggiere o provvisorie a completamento della difesa ùella piazzn in qualunq ue eventualità, prende le disposizioni per assicurarne la r:ipida esecuzione i o guerra, e le fa eseguire in tempo di pac~ :;econdo un programma preventi vo. Stipendio :ion uo 5000 a 7000 lire. Il comandante delle {ort1'{ìcazioni avrà inoltre sotto i suoi ordini, secondo i bisogni, due o tre ufficiali·istru ttori dell'a rtiglieria da fortezza, capitani o lnogote'nenti , incaricati ciascuno della guardia d'un forte. Essi sono responsabili della buona manutenzione dell'opera , noncliè dell'a rmamen10, della munizione, degli equipaggi:imenti, del mobili o e delle provviste ch'es~a racchiude. . In caso di guerra e,si prendono i primi provvedi menti per la difesa del fo rte. La guarnigione permanente del forte d'Airolo comprende: il capo del forte; 5 macchi nisti , aiuta ti da operai speciali sèel ti nell'artiglierin da fortezza; un certo numero di sottufficiali e soldati arruolati. v.:,lontaria'men te, pel tempo· in cui nes~una troppa fa servizio nel forte. I macchinisti e gli operai speciali ricevono stipendi annui da rnoo ' a 2800 lire.

R!SSEGN! BIBLIOGR!FIC! ~IENSILE I. Recensioni. U. Au,;.,sòN - Studio di g e <>(J•·t1(i,i milita1•(1 . - Torino. - CandeletLi . li posto distinto che il maggiore Allaso? occupa. 1:ra ' i cultori dé\lle scienze militari ci. obblii.ta ad essere severi nella critica del suo nuovo libro, e ci. impone di dire seuza 11lcuna restrizione la · vera impressione provatn nello attento esar~~ di esso. ,. . . , Questo studio di geogr,dìa mil ita re. fruuo cieli md irizzo che I aut~~e ba dovuti) dare alle sue orcu pnioni a causa dell'insegn.imento all1datogli presso la sc.uoln di applicazione di nrtiglieria e ge_uio, pi~ propriamente che uno ~tndio è da coo$iderarsi come un lib ro d1 testo proposto agli nflì ciali all ievi di qnell :i scnola. . . Non possiamo quindi entrare ~ell'esame della. sua partitura e ch:strihuzione uè nello sviluppo dnto ad alcune più che ad altre p11 n 1, poichè ci ; iteniamo incompetenti a valutare le esigenze di uno spe~ ciale insegnamento. Tali esig~nze, dovnt: , alla precedente co_l tura de_glt allievi, agli scopi che l' insegna mento si propoue, determrnano una N. lJ. In ques ta rubrica la Rivista ,1/ilitare si propone ,li tenere amJlia mente Informati i suoi leltori del movimento letterario e bibliografico ciel mese. Stante la natura della rivista stessa ques ta ru brica si li mit.Cra alla recen~ione dei libri militari più. importanti ed alla indicazione dello or,ere cd ar ticoli principali che· Più specialmente hanno attinenza a ll'arte cd alla storia militai·e. . . . La Rivesta. MUìla1·e infine rara sempre cenno delle opere delle quali sara innata daglt autori o dagli ed itori una copia alla d:rezione. (Nola della direzione).


R ASSEGNA BIB LIOGRA F ICA MENSILI,;

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}! ASSE GNA BI BLIOGRAFI CA !IENSILE

speciale armonia delle varie parti e la mii.ura del loro relativo sviluppo. È solo quindi in tesi generale che noi csprrmrnmo l'opinione cl,e uno svilu ppo troppo grande venne dato alla classificazione e I esame degli elementi geografici, in ciò che ha tralto al la geografia pu ramente fisica. Tali 1Jozioni fondam enta li debbono ritenersi omni ilote e tanto in uno studio quanto in un libro di Lesto di una scuola superiore nou trovano un posto beo appropriato, tauto più che la geogr11 fi a militnre, eminentemente applicativa, presuppone che non siano a~so_lut~m~n te ignoti i principi della geografia fisica generale, soggetto dr libri dr testo delle scuole second/l rie superiori. In contrapposto però trovi11mo che l'esa me milit11re decrli elementi " da costi geogra lì1cr. è fatto con chiarezza, sobrietà e precisione, 1an10 tnire un rinssunto prezioso ed interessante, anche per chi, già istruito nelle discipline geografiche, ama vedere condensati in bre,·e spazio i frutti di molteplici riflessioni ed osservazioni. . Nessuna ùsservazione meno che favorevole si potrebbe fare alla parte primn: Definizione d'arte mil itare; la qùnle concisamente e chiaramonte definisce i termini militari di cui si farà uso nello studio della geografia strategica. Avremmo desidera to una definizione della logistica più armonica con quelle date iielh1 tatlica e della strategia, c,>mc pure nvremmo desidera~o una definizione di ciò ·che si intende per posizione. Invero dire, per esempio, clre Avigliana, Perosa , le Barricate sono una posizione vernmentè importante, nori è chiaro se prima non ven 0"ano defin iti gli elementi che costituiscono un:1 posizionè strategica e cioè ostacoli sul fronte che separino le masse nemiche, sbocchi aperti aldifensore, facili tà di com unicazioni interne, libertà di manovra, ecc . L11 distribuzione della m~ teria nella terza parte : Esame o-eoo-ra fico militare dell'Itnlia superiore e regioni confinanti , e lo svilt~pp~ dato all'esame delle singole regioni sono la conseguenza del metodo :il quale l'autore ba dichiarato di attenersi nella prefa zione ~ella prefazione infatti è svolto il criterio scientifico nl quale l'autore pare voglia attenersi , e questo è il crìterio idrografi co, mediante 11 quale . la dcscriziùne del terreno si fa pr.endendo per base le linee di displuvio . · · · e di impluvio. Noi non siamo seguaci della scuoio idrogrr,fica e nemmeno · di quella geologica, ma riteniamo che in questo punto l'egrègio nutore si sia schierato troppo netta mP.ote dallo parte dei fauto ri a tutta oltranza della prima.

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Questo dipende da un f:> llo, e cioè dal non avere ,faro :dia geografia militare la sua vera éd unica essenza. La geografw militnrc :ì nostro avviso non comprende <lue pani come l'auiore accenrrn e cioè : des1:rizione e apprezzamento; cssn lw so lo per isropo di apprezwre militarmente il terreno quale è e quale viene descritto dalla gcogr:,fi a fi sica gc11er:1le. Uno catcua di monti od un fiu me sono uguali agli occhi del geografo e del soldato uell 'csa me obiettivo ; ~olta nto l' uno si accontenta di descriverne tutti i carallt:ri qua li sono ell'etlivamcote, l'a ltro c;:rn1i1inti i medesimi caratteri, :;i fe rma in base a ;peciali criteri su quelli che possono avere inlluenza militare ed indi vidu~tili nella loro forrnu obbiettiva :ip· prezza il grado di imporwoza della ioOucoza stessa. È quindi logico che a de~crivere il terreno si prenda ptlr norma il metodo ten uto dai geogralì non militari: ed il metodo appunto da l qu:de siamo vcuuti coll'Hnmboldt, col Darwin, coll' Hugues, colla Sommt:rwille, col l\'hirinell i, col Po rena , 1:01 Kovacic, col .Petermaon insomma con i cultori dell11 scienza geogrnfica che hanno potu tù far tesoro cli Llltte le cognizioni modernamente acquistate e vagliate dalla più severa critica scieutìfica, non èl il metodo idrografi co. È ben vt:ro che a mentì giov3ni riesce facile il comprendere che l'acqua corre all' iugiù, ma da questo o dire che la r~to iJrogrnlìc:i è collegata colle fo rme orogra fi che c'è 11 11 grnn pas,;o. 1u molte delle nosire v:illi, anche in t11lune di quelle della sezione alpwa occiclenLale, l'uni1;o tratto !'orse di sistema mon tuoso trnccia10 coll:1 furma di catena a spinti di pesce, l'ncqua non corre, nì~ nelle linee di massima depressione, nè in dipendenza della linea di cresta. 11 corso d'acqun rappresenta la risult:m1e di molte fo rze fra le qn:i li l'esi,;1enz11 di nu rilievo orografico nou è cbe la più remota . Tradotto in moueta spic1;iola il sisterna cl i con!-ideraro un paese come nna rntc di corsi d':1cq11a fra i quali sorg()no dell e alture, è così rudimentale da riuscire insurfìciente affauo a dare un' idea csntta delle forme di qnesto terreno, cioè a farn e lu descrizione n1zional(~. L'egregio autore stesso cousidcrnndo le Alpi centrali e orien tali ne ha dato la prova quando ha d,Jv uto crenrc ·un contr.·,fforte ipotetico fra Adige e Piave, mescolarvi u n tra tto di P re:ilpe veneta e riprenderP, dipoi l'esame della Prealpe veneta iuter~ecata da fjumi che urtnno tutte le teorie idrogrolìcl,e possibili. E ben di più se 01.1 s:irebbe accorto se e~teodendo i suoi :ctudi nell' Iialia Cen trale :l\-e,se \'Oluto esaminnre l'a ltipiano nqnilnno fl In cntcoa appenni nica La teoria idrogra fic:i sorve bcuissirno 11uando i sist.erni orogrofìci appartengono al cnso ~peciali,simo di una crcst:i unica, elevata, dalla


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RASSEGNA Tll!!L IOGP.AI'ICA !JENSILE

qutiìe. si dipartono çon trafTortì che diminuiscono d'al iezza grnda tamente, racch1udono una va lle angusta con valloni !Dterali senza ram ificazioni con .sbocco .in pi~11~rn arnpia; ma per poco che la forma rii alti pian~ ~arcrn ~apol11w nel sistema rnontno:;o, per poco, in nitri termini, che una '. orma1.1onc cak,n·P.:'1 si insinni fra le rocç·e primitive azoiche, il ~isterna 1drogr:ifico è insu f(i c:ien te. -· . O'.!I res10 l' inll 11enza ,Ltnnosa si riproduce negli apprezzamenti rniJ,tc1 n, per esempio, nella parte c!ic si riferisce nlla difensiva italiana ' nello scacch iere italo-an::.triaco, trnscinnto dalla tirnunin del metodo prescelto, l'egregio nutore non fa parola della importanza straterrica d11 f. l',dt.ipiauo dei Sette Comuoi, del ridott<J Carloriuo. i,, Infatti u~lla re/:!'ione alpina nord-orientale le grandi linee strada li non seguono le linee fluviali colla contin11iti1 e costanza, caratteristica nelle al pi Cozie e Graie. La presenza d'un fium e non ci rermette d'indurre se ln strada c:t1e lo i,ècomp;:gna per un tratto troveri, un collP., si incrpiGh<·rà sn dirupi, sc,wnlchera forne, scorrerà su altip iani piane)l'ginnti, o sul fondo di gole anguste, ~e avrà sbarramenti n(ltimdi fonni1l,1 l,il i, mentre il s;1per1·· che una strnda attrnver,a un rilierl) orogntfico, ori1-mtati in un senso od in un ,1ltrci ed in cui prc.iomiua un dato :;istema rii formazione ireologica, ci permette rii prel'edere tutto ciò . '· Stud iando la rete idrografica e dt1 questa deducendo monti e strade la .geo~rafia. diviene .uno sforzo di memoria; stufomdo la compagin~ orograficn d1. u.na regione, c?noscendo approssimativamen te di quaJi- eleme1: t~ geolog1c1 tale eom~:1g1n~ sia princ:i palmcute costitnita, la geografia non e c;lie un srgu:to d, logiche deduzioni. Ln sce lta del metodo rii dc~scrizione è cosa ::issai difficile nei libri di s::i~1.1z:i np(1.lica tiva, .~pccie 1Juando la ~ci~nza madre, la scienza specul<1t11·a ha gw dato de i responsi molto chrll'I per suo conto. 1\ vremmo perciò desidernto dalla mente eleratissima dell'autore 1111 li hro che non fosse inspirato a un metodo so lo, ma che nel l'eclettismo ~~i metodi avesse trovato l'e,pressioue più semplice e più _chiara per J rnsegnamento. · · Il libro del quale ci ùccupi;imo lrn però il grand issimo merito dell'ordine e di una esposizione lucida,' e pi:rna clie dimristra nell'autore una perfetta conoscenza ed un profondo stndio delle disçipline oeocrrafkhe 0 e militari. !'.l • Siamo sicuri eh,, 1rnlla seconda ed izione di questo la voro che ·dal punt.o di vista didllttieo .non può certo che essere estremamen te 'aiovevole ai nostù gio\'ani uffir;iali d'artiglieria, l'autore emenderà talun i

RASSEGNA BIBLIOGRAFlCA ~I ENS! L E

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errori di fotto che saran·no sfuggiti alle ripetuté correzioni fotte nella stampa, errori 'del resto, che façilmcnte si comprende, possono_non essere rilevati. · ' Ne citiamo solo alcuni per mostrnre clie si trntta di dettagli insi~nifìcanti nell'armonia genera ie del libro; per esempio, non esistono fortificazioui al Duranus in Val Vesubia hen~ì a S. Jean de la Rivière, .lo sba rramento della Banma Negra è terminato d.i quindici anni anzichè in costruzione, al colle di Brouis non vi sono per ora batterie di ne,sun genere, nè difese, tran!'}e un baracca1:neuto per truppe alpine, meutre che è fortificata e occupatn solidamente la l'.inrn rlE'll'Authion. . Ci permettiamo inoltre di fo.r notare all"Egregio :1titore che la teoria di Beaun1ont non consiste soltanto nel co11sidurare i rilie\·i orografie com~ risultati delle contrazioni della crosta terrestre durante il suo raffreddamento. Si~ile principio è comune a molti gèografi e geologi anche anterio1;i al Beaumont; il quale ha tentnto invece dimostrare · che i rilievi orogiofici così generati sono direJti secondo gli spigoli di un dodecaedro regolare. , M.

B,•iefe ei,ues t.le1dsclte11 Of/lcie!'B ,u.,s Jt1li,·lnu•~le1•t. -- Hur;nover, 1891 . ,

t.le11• ~,,

1

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Sono cinque lettere anonime riuuite in opuscolo che descrivono un supposto ordinamento dell'esercito tedesco nel '1919 cp,ale consPg11e1.1za dell'ordi-namento odierno, nmmettedo che non siano :iccadute gurrre, nè grandi modificazioni all'alttrnle situazione politica. . Heputiamo opportuno prender nota dei priuci pali punti tocc~t1. , • A sccenda della legge 1901 (fine del quarto settennato) , li servizio dura dai 18 ai i5 anni: i'esercito tedesco di pri_nrn linea comprende dodir,i classi; otto classi costituisqm6 l'esercito <li ~eçon~a linea; esercito che deve soddisfare a scopi secondari, quali il presidio o l'Httacco delle fortezze, il presidio dei p,;rnsi conquistati. Il cittadino, qualora non compréso nei precedenti eserciti, appartiene alla milizia territoriale. _Gli inseritti si divì lono in due classi. Qnelli fisicamente abili e per condizioni di stato o di famiglia disponibili costituiscono la clnsse' A : servono in pa·ce e nelle armi a piedi due anni, tre-in quelle a cavallo, compensando questo maggior servizio con paga migliore, .possibilità di


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RASSEGNA BIRLIOG&A P'ICA MENSILE

congedamento auiicipato, anticipozioue di due ann i pel trasferimenlo nella Riserva e nella Landsturm; la classe A vien richiamata in seguito due volte, ogni volta per due mesi. La classe B, composta darrli abili condizionati e dnì non dispon ibi li per condizione di stato o di migl ia, serve sei mesi e per tre suc.cessivi richiami di <lue mesi ognuno. , Il bilancio determina in qual misura gli inscritti devono effettivamente soddisfare ngli obblighi di servizio fissati dalla legge. L'autore ammette così una cutegoria unica e tre durate di servizio: 40 mesi al massimo per le armi a cavallo, 28 per lè armi a piedi, rn mesi per i complementi ; :immette che chi è dichiarato rivedibile debbn servire meno; ammette cioè pel ·190 I quanto è contenuto nell'attuale progetto italiano. « Gli ufficiali sono distinti in tre- categorie : Feldwebelleutnants, sottotenenti fissi o sottufficia li con impiego da ufficiale, che costituiscono fin e della carriera per la bassa forza; Re.~ei·veoffù;iere od ufficiali di complemento, i quali trova no impiego :.ìOltanlo nell' esercito mobilitato; Beru,{soffì.t,-iere od ufficiali permanenti ai quali è riserbatn la possibilità di percorrere tutta la carriera. Condizione distintiva per essere ammessi in una piuttosto che in altra categoria è l'auestnto degli studi , fatti in precedenza nelle pubbliche scuole. « Base all'or~inamento dì pace sono 25 corpi d'arma ta territoriali per tutto il territorio dell'i mpero (ora io). Base all'ordioumento di guerra sono : 50 corpi d'armata e ·I ,I. divisioni di cavalleria per l'esercito di prima linea; 25 corpi d'armata per quello di seconda . Il passaggio da l piede di pace a quel lo di gnerra accade, per tutti i corpi o reparti che concorrono a ,;ostituire i corpi d·armata , per sdoppiamento e coutemporanea creazione del riparto di seconda iinea e dei complerneuti occorrenti alle tre unità risultanti. · « Presso i corpi (tranne alcune eccezioni) esistono in pace quadri doppi; per esempio un reggimento dì fan teria conta ,t colonnello, ,t teneotP. colonnello, 6 maggiori, 12 capitan i, ·12 cnpi1am di seconda classe (in luogo dei tenenti) e 56 sottoteucnti, compresi 4 aiutanti ma"'riori · perchè· è 'indispensabile cl~e la condoua dei repnrti di prima !in~:. di ~ scendendo sino alle compagnie, squad roni, batterie, sia affidata ad ufficiali permonenti. Al resto si provvede con ufficiali di corriplemento (Reserveoffir.iere), dimissionari (pri ma del 40° anno), giubilati {dal io• al 60° anno) e con i Feldwet,el/.eiltnants. « Un corpo d'armata di prima linea; composto da reparti permanenti oppure da quelli avuti per sdoppiamento, è costituito in guerra su tre

r:-

'

RASSEGNA BIBl,IOGRAFICA MENSILE

.295

divisioni di 3 reggimenti fanteria ciascuna ed ha 1~ seguente formazione organica: 27 Battaglioni . non esistono più fanterie speciali. 6 Squadroni Batterie . Compagnie pionieri da campo con equipaggi da ponte. 1 aerostatieri i sanitarie . 4 panattieri 4 intendenz~ 1 telegrafisti 4 velocipedisti . ,12 ospedali da campo 5 colonne viveri . . 5. grosso bagnglio 5 colonne munizioni artiglieria 5 id. id. fa nteria E ..... ·I deposito cavalli • u n· corpo d'arma13 di seconda linea (Resei·ve-Korps) ha la stessa formazioae di quelli di prima linea, meno 6 batterie. « Una divisione di cavalleria in gut:rra si compoue : 2.i Squadroni . ogni squadrone ha ·1 5 soldati zappatori. 5 telegrafisti. . 3 Batt'3 rie a tiro rapido . 3 Id. 3 cavallo , 1 Stizione aerosta ti eri 4 Id. velocipedisti Id. pontieri. 4 con leggiero equipaggio da ponte. Colonn3 di munizione. 4 Intendenza 1 « Si può calcolare su di un contingente annuale di 250,000 uomini della clnsse A, e di ,J25,000 della cl11sse B. La forza bi.lanciatll del tempo dì pace per l'esercito permanente (solo classe A) compresi i sottufficiali è di 625,00 0 uomini, ci rca ·I 0 /o della popolazione. « L'esercito di primll e dì seconda linea può esser messo sul piede di guerra con uomini nella quasi totalità appartenenti alla claS$6 A,


297

RASSEGNA ilIBLIOGllAl'ICA MENSILE /

2:9,6

portoghesi e ?~llo ste,so. Mini~tro della g?er1,::1 int.ere.ssa ~n:he noi pel risveglio militare che s1 m'<lnifesta nel piccolo e gloriose, l/3~no

RA.8SEGNà BIDUOGRAFICA MENSIL}j)

calcolando in- questa una 'perdita totale del 20 . O/o. ·La clàsse B serve a completare, forse per meno d~I 10 ¾; la forza della classe A e con tutto il resto a costitùire i complementi (Ersatztruppen) per l'esel'cito di prima e di seconda linea. » , Come si ,vede questo libro sotto forma di profezia ha traccia to a grandi linee le formazioni e l'ordin~mento a cui , tutti gli eserciti europei tendono razionalmente e presenta un piano interessante di riforme tla introdurre. ' · · Sarebbe hene che una tcaduzione lo mettesse a Ila portata di tutti i nostri studiosi militari per convincere tutti che le riforme militari debbono essere. inspirate ad una chiara vi$ione dell'avvenire se ·debbono riuscire armoni.che e proficue,

· Le fo,·t.iflc,-,~iotii di Buluu•esÌ. L

.tll•nan,iclt de1· R1•iegs · F,lotlen 1S9~, pub'blicato dalla

' redazione delle Mittheilungen aus dem Gebiete des Seewesens. - Vienna, Ge_r"old. A 1,111ee Eiutl,,eiltn•fl des deulscli_en, Beiclis 1,ee• ' ""' ,r,,u" res ,,.n ,,l ,lei• kaise1•ltcl1.e L"'' ,.1t u.:t•ui.., , 'I' Jt1.lu·e 1S!J:l. - Berli no; Gerstmann. A

N;AYARRA CoNTRJ!ìHAS. -

Il. Lihri di. receptissima pubblicazione e di interesse militare a) Organizzazione e legislazione militare. WE1tNER.

(c.on~rammiraglio) -

I

:.ne~~i

"':i

couafntlti-

-.,ento sul HUn·e. - Lipsia, Brockhaus. È la rassegnn degl: qhimi progressi della marina i.o ordine· alla costituzione delle flotte ed ai loro mllteriali . Nnvi da battagli", tiasporti, I armi, sbatr~rnenti.

Bucarest

, (in rumenu). . . . . . . . ,.· Gravi critiche al sistema segui to in quesie Jort1ficaz1on1 e a1 lavo.i · di .Brialn~out.

,

pa,·n 1,,s

dtiS

.

Re{Jlonients liigie,,,,ico 111-ililf'ir 11u111,iob1•as. - . Barcellona,

g1•,11ule's

Calzada . ·

, . .

È. uno studio dedicnto al generale .Martinez Campos e ~ost1tn1s~e

\

'

tin bel trattato d'igiene militare sulla scorta dei migliori autori francesi, tedesdii e spagnòli. . . Comprende fra gli altri argome~tl questi : · Reclute, loro natura , loro b1sogn1. Abitazioni, vestiti, alimentazione del soldato. . . . . ·Preparazione alle grandi manovre, marcie, gmuast1ca per le v;1ne armi. . · Regole ,igieniche in campag1111. . \

Wrs~rnr: -

Tl,e Develo11."»e11t

,,.,st

,,,.,,r C'ettl,au·11.

òr

lt'rtvies f'lt.t/l'i°kt{J

Londra, Seeley. E' uno studio fotto da· persona competentissima del lo sviluppo della marineria da guerra dal ,t 840 in. poi. e dedicato n S. M. la Regin:.i d'Inghilterrn. llte

' CARVALHO GoRJAO.' -

b) Storia militare' generale

-

,tct,uie 1nof'lifi,c1,-~io~ii ueHe1·nli

f'rll'nltuale 01'fJf'nii~~a~iotte :t1dli.ta1•e f'lel Po1·lo9,-,l,l:o. - Lisbona, ti'pografia universale.

Lavori.! cosoiensioso e molto pregevole che contiene un progetto III· tero e completo di riforme militari. Apprezzato dalle autorità militari

(Carlo} - Sto,•i,-, ,lèl 1·iso1•f1i1nents it,-dif'uao. - Torin'o, Roux: Si c,ccupa delle vicende dell'Italia settentrion~ le do~o i trattati del '1.8'1o. L'operwè iii gran mole e porterà un contributo importante _alla storia della nostra liberazione tanto poco studiata finora col largo indi, rizzo della critica storica modernJ!. TIVARO Nt


293

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA ' MENSILE

SPRINGED.

La g,ee 1•1•a

Vienna, Hooegen. Di quest'opera, della qirnle furono .tributati larghissimi elo()'i da tutti i gior nali militari europei furono L-estè pubblicati i fascicoli 50 ~ 6° sulle operazioni del secondo periodo della guerra, dopo cioè la fe rmato innanzi a Plewna e Scipka. l •n p i e go tielle f e1•1•0.,ie n e lla gue , ·•·rs ., d e l 18'1'1 - r 8. - .Bukarest, Ilasilecu, (in rumeno) . E un breve ma prezioso rinssunto di quanto fecero le fer rovie turche e rumene nel la ultima guerra turco-russa. Sa rà' molto utile ai uo}tri ufficiali di stat.o maggiore. H ARJEU.

BoussET. -

R.\SSEON'A lllBLIOGRAFIC.\ MENSILE

l u 1•co- r111111,e 1 8 '1·1 ·'18. _

L e s Co! ••batt,u,111 ,le # 8 10-1_1. - Pari()'i o'· Librairie Rue Sain t .Toseph. È un riassunto aneddotico dei fou i più eroici della campagna del 1870-71. L'autore così si esprime nella prefa zione. « .J'ai douc pensé, ·,J'.l'uu li vrc où se résumer nit le pl us succinctement possibile l'histoire pénible, mais instrnctive, de nos midheurs, ne ser.ait pas inutile. et que je ferai~. en l'écrivao t, oeuvre de vulgarisat1on .. . .· « Mais ce que j'ai su rtout te11u à meLtre en Jumière, c'est la somme d'hMo'isme dépeusée pa r Ics acteur~ de cette défense désespérée, c'est l'inépuisable fonds dr ~atriotisme, d'abuégation et de dévouement que ce pays possèd_e; c'est !'i mmense trésor des ressources que la France pen t., quand elle le vent, tirer de ses llanc:; féconds et employer au rachal de son honneur et de sa Jiberté. e Ce que j'ai voulu mon1rer snrtout, c'est que les soldats de ·I 870-71 n'oot pas mérité leur défaite, riu'ils se :;out ba ttus en Francais et en braves, et qu'avant dc succomber ils onl por1é des cou ps ter~ibles que l'eoncmi n'a pas oubliés . Le nombre et la science les ont vaiocus: point le courago. Les hommes de Woerth, de Gravelotte, de Cou lmiers ou de Ba panme out été dignes de leurs ancètres, ceux de Rivoli ei de Marengo, cornme ceux d' Austerlitz, de Constautinc, de i\io lakoff et de Solférioo... • I fat ti sono raggruppati in ·I O capitoli: I. Wissembourg-Froeschwiller. II. La retraite Forbach-Borny. III. Rezonvile-Saint-Privat. IV. Les places fortes. Y. Beanmont-Sedan . n. Le s_iège de Metz. VI I. PMis. VIII. Les armées de province. IX. Les marins. X. Les corps francs. Les dévonés et les martyrs.

299

CiioussE. - B11t,iille ,te Lisse. - Bruxelles, Muquardt. È un brano della traduziouu dell'opera: Ossterreiche Kiimpfe i·m Jahre 1866; ~omprende quattro ca pitoli: Preparnzione alla guerra Operazioni dei belligeranti fino all'au.acco <li Lissa - Investimento e attacco di Lissa . da parte della flotta italiana - B.ittaglia navale di Lissa . Porta -inoltre una biografia di Tegethof e numerose situazioni della forza e dell'armamento delle due flotte .

IrrnR e

FAVATIER. -

B estu11 é tle l'llis l o ,•i.que tlic 57•

,·éu i 111ent tl/inr,n,ie ,•ie. -

Libooroe, Maleville.

È seoza dubbio la più interessan te e la meglio riuscita delle numerose storie reggimentali fran cesi. Merita di essere letta per la im portanzn gloriosa del reggimento, di cni diamo un brev~ sommario storico tratto da Il' A i;énir Militaire. , Son origine remoor.e au régiment de Sainte-Maure, créé par ordonnal)ce royale du <\'2 juillet ,1667. Sous le comm~ndement du colone! de Jonzac, l'année mème de sa J'ormation, il faisa it campagne et preoait pan il la couquète de la Fiandre et de la Franche-Comte. Successivement régiment de .fo11zac, régimeot de neauvoisis, il prend en 1792 le titre de 57• de ligoe, puis en 096 celui de 57• demi brigade. • La 57° demi-brigade est envoyée à l'arméc d'ltalie, et c'est à elle que fut dO. le succè5 de l'alfoire dn la Favorite, le rn jan,,ier 097, deux jours après la bataille de Rivoli.. Après 11voir ré~isté il trois assauts désespérés· des troupes de Wurmser, elle charge à son tour et enfonce à la baionoetto les chasseurs volontaires de Vieune et toutes les troupes autrichienoes riui lui sonl opposées. Le général P rovera est obligé dc capituler avec tonte sa di vision: cauons, chcvaux, muuitions de guerre, vivres, tout resre uu pou voir dc l'armée vi ctorieuse. « Le lerulcma it!, le géoéral Bonapar te, en passnnt en revue !es vainqueurs, s'arrète devaut la 57• et la sal ue, eu se découvrant, du-nom de - la Terrible 57• ::tem'i-br,i,qade , que rien n' arréte f " Ce nom glorieux, la 57° dem i-brigade, redevenue en 4804- le t>1e de lignc, le promèue avec un éclat ioujours croissant sur tous les champs de bataille de l'Europe. A Austerlitz, il foi t pHtie de la brigade Ferey, comp()sée tlu _57° et dn 4-60, qui y gagne le surno m de brigade de fer. A Thann, il aborde et défaìt succcssivemeo t six régiments i1utrichiens: quaru11te décoratioos de la Légion d' honneur, le titre de baron ponr le colonel Chnrrierè et-pour le lieùtenant n averot, ·qui avait enlevé une redoute, sont les récom penses qoe l' Em pereur lui accorcle pour cette lutte


300

RASSEGNA BlBLI OGitAFICA l!EN SILE

FonBES . - Le yue1•1•e nf9,u1e :1 839-IBl:!Z e #S'ZS-ISSO . - Loudra, Seeley. MANKELL. -

-

s ,,,,.,,,.,,,.,o

301

RASSEGNA BIBLIOORAl'ICA MENSILE

mémorable. A la Moskowa, le 57° pénétre le premier Jans nue red1.1ute russe; il' y perd ,t 500 hommes, mai s l'Empereur l'autor ise à se ser vir de bou tons en métol portant en relief une croix de la Légion d'l1onneur. .. Lo 578, lit co 18t9, la compagne de Grèco; eo ,135,t il est envoyé it r armée de Crimée, où il concourt à la prise dn Mamelon-Vert et prend par t ou terrible a:-saut du Petit- Iledon , le 8 septem brc ~855. « En ·I 870, il esi à l'armde du Rhiu et prend part simultaoément anx combi11s sous Metz, à la tléfeuse de Yerdun et à celle de .Mon tmécl y. c·est le 5ì 0 qui s·empara, le jour <le la bataille <lu rn aoùt, <lu S!!ul drape(lu prussien qui ait été enlové il l'arméé allemande pendan t la campagne. Ce glorieux trophéel conquis par la va leur du souslicntennnt Chabol; fut, au moment où l':irmée dut quiuor Meti, conlìé par IP. maréd111l llazaiue au gouverueur de la pl:ice. Lors de In (':lpituhttion, cct officier g<rnéra l le fit bnller en s:i préseoco, ne conserva11 t qne la cr:,v~te et la llòche dorée qui cou ronnai t la h:impe; ·ces deux Jebris furen~ remis à une per~onne sùrc de la ville, qui, la paix fai te, fit par venir co précieux dépòt au ministre de la guel're; ils fi gurent nujourd'hui au musc\e de l'Hotel des Iuvnlides, à Paris. « l e ,drapea u du 57• do ligne est en ·coosèquenco décorù de In ·croix de la I.égiou d'honoeur. »

, li BI01•it1 u1ilitff1•e svedese.

SLockolm:

Les nncss11,l11uins i, M11iltc9rcsc1u· et ,,u:x: ites CoHuu•es . - Parigi, Ler oux. Si è pubbl icaw la prima parte di questa importante monogrnna storicn coloniale, clH: riguarda le conquiste degli Antaimorn n.a. FEKRANO . -

l l (in Ledesco). - Berlino, Ounker. Venne pubblic.itn la seconda parte del XVIII volume. Essa riguarda l'anno 1759 . ~·01.·•·••11on1le 11ea 11olit·ic11 ili Fe,le•·•~"'

W ITTJ CJ1. -

D iet,•icl a ·• mn Ftrlkenbe1•9. --

Maodebo~·oo n t> ,

Liel>scher. È una nccnrata monografia stor ica del celebro colonnello e nrnrescia Ilo di ca mpo di Gustavo Adolfo. TANERA. -

Gue 1•1•e t e ,lesclie ,,,, E'e1•f,elti:t10

ti

l(ii-

,dg,·iit~ . - Monaco, Beck. Di questa biblioteca storic.'I p:itriouic:i, di cui tenem mo giù paroln, è uscito il volume: Gaerre di Luig·i XI V ( 16n-,111.;.) .

l

C1un1i"9ne tle l P1•i1aci1,e Etcf/eltio ,li S111•oi". -

Roux, Torino. Di questo lavoro della sezione storica dello ~tato maggiore austriaco tradotta per ordi ne di S. M. il Re, è compa rso il volu me III della serie 111 (cam pagna del 001).

E una optJra di mole 11otevole, contenente In storia delle guerre sve-

desi dal ix secolo lìno al ·1860. LAG UERUELA. -

Lati 1.u·iuie,•a(I Ctl'lnp,uuis ,lei lle,1ffci -

t1aie,,lo. -

Toledo, Pelaèz .

Srnozzr. - L e . vite ,1e9li uo11iiui ·i ll,csh·i di Cas<e St,·o~~i. - Firenze, Landi. È l'opera di Lorenzo Strozzi fin ora inedita, illu::;trnta dal lo Strocnboli e daIlo Zeffi. ZAN ETT1. -

L't1sse,lio ,li P11110,,,, nel :l.'i09. -

Visentino.

e) Arte m ilitare: Strategia · Tattica · Logistica.

Venezia,

Die H.,•i e gs·w ,,ffen . - Llathenow, Max 8a.benzien . ~ Di questa importan te publilicazione mensile descrivente tutte le arm i

offensive e difensive iu uso od in istudio sono comparse le puntate ,i a e 5a dei 5° volume. Notinmo la descrizi<•ne dei fnci!i: svizzero Sch miei, ameri cano Weo.therby, prnssìano Mnnser, americano Seabury, quella del freno ' idraul ico di Krnpp, dei can noni cornzwti ad anello cli Gruson, degli esploditori J nstin o Bull . 20 -

ANNO XXXVII ,

vor.. '·


RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

VoN

303

!!ASSEGNA BlllLIOGRAl'ICA l!ENS!LE

302

(Cardinal) - .i11a,;cie e :m ovi,nenti. Lipsia, Reisewitz. 1 . L'opera è uno studio tattico e storico, di recente uscito alle stampe. L'a lta rinomanza dell'autore assicura dell'altissimo valore dell'opera la quale consta ii due volumi, il primo si occupa delle marcie in avanti e degli spostamenti laterali, il secondo delie marcie in ritirata e degli inseguimenti. \VJDDERN

u~ioni di' ro,·ti/ìca~ioni (BerestigHHglelu•e). -

Berlino, Milller und Sohn. È la settima edizione delle sinossi di fortifìc:izione in uso nelle scuole

militari tedesche. K. v. K. - Conte dov,·e,n,, '.Ht>i ,...tlacca,•e ,,ella pr•ossi,na gue,•,•a? - Berlino, Luckardt.

È un opuscoletto -che merita di essere letto. La d,·i rest1 tielle coste. - Berlino, Bath. È un bel lavoro comprendente qnistioni di molto mteresse per noi tanto dal lato storico e strategico quanto dal lato tecnico.

PLENNING. MAil,LAHD . -

Elé,~u!nis de ,,., gue,•,·e. -

Parigi , Baudoin.

Opera assai lodata, di cui sono usciti due volumi. Ecco come ne seri ve lo Spectateur 1~ilitafre: « L'introduction seule indique déjà sous quel aspect de vérité et de grandeur il compreod la guerre moderne, avec ses procédés scientilìques, ses arrnées innombrables, ses outils perfectionnés, merveilleux, tembles . C'est bien là, en effet, le caractère nouveau I qui distinguera les luttes de l'avenir, si l'on en juge, ainsi qu'on doil le fairP,, par le déveJoppament iocessant du progrès dans toutes ]es branches de l'activité humaine, ]es déco.uvertes succédant aux découvertes, les scienèes, la pbysique, la chimie, etc., n'ayaot plus de secrets pour le; inventeurs d'instrurnents·de mort et d'engins défensifs. · • Le colonel Maillard pré.;ente, avec une clarté et une. prec1s1on parfaites, en un style bier1 sontenu, la future physionomie des combat:; auxqnels le monde entier s'attend et se prépare. Il a le talent, assez rare, de fa ire la juste part qui doit re1•enir, dans ces luttes - lesquelles s'aunoncent gigantesques - au savoir, à la force morale, à l'exercice des chef:; et des soldat.s. Basant ses principes sur "le concept matbématique des victoires napoléonienoes, il démontre qne c'est la puissance morale qui fera pencher l.1 ba lance, mais anssi que la puissance morale <<' est la « résultante de trois forces: l'intelligente qui conçoit, la volonté qui exé« cute et le i;ourage qui fait alTronter la mort. » Il termine sa remarqaable introduction par ces mots caractér.istiques : Sursum corda .... et mentes ! indiquant ain.si, à l'encoutre des banalités habituelle.;,1que non seulernent le coura..,.e doit ètre il l'hauteur de tous sacrilìces, mais que . l'esprit doit 11tre préparé à tom; les eITort.; inte\lectuels qu'exige de plus en plus la gu(}rre. ,> ~

Strategiscli-Takti.sclie AH/'g,..ben 11ebst .Losi1,ngen. - Hannover, Helwing. È in vendita il 70 quaderno di questi notissimi ed importanti temi

GrzYCIU. -

tattici cbe hanno incontrato tanto favore nel ceto degli stndio~i militari. -

S0l1.dion de dou~e s,. .Jets lt•cltques donnés aux exameus d'entrée i:t l'École supèrieur de guerre

de '1880 a '189 1. - Parigi, La.vauzelle. Utile a consultarsi p~r misurare il livello di col tur11 militare richiesto per l'ammissione alla scuola di guerra francese e paragonarla con quella voluta dai nostri programmi. 1

d) Spese politiche e letterarie_di interesse militare. I n&iei t1•entacinque an,d di n1issione in Etiopia. - Roma, Propi1ganda Fide.

MASSAIA. -

È comparso il 9° volurne di questa iuteressantissima opera del de· funto cardinale missionario, il cui nome modesto è bene ricMdare in contrapposto del rumore che si fa attorno all'apostolato politico-coloniale del cardinale Lavigerie. DuMONT. -

Les u1·1•n1ls

t,.,••,,.,..,x

,,.., siècle. -

Parigi,

Hachette. MELENTJEF. -

lsb·H~iu•ie sui, c,~ni "" gue,,,.,., (traduzione

in iedesco d..il russo) . -

Berlin,, Eisensclnniéll.

È un riassunto bellissimo dei maggiori lavori eseguiti nel nostro

secolo; per la precisione delle notizie, la copia dei dati, l'esposizione


304

RASSEGNA B!BLlOGJl.AFlCA b!ENSILE RASSEGNA 6 IULIOG RAFICA MENSILE

facile e chiara è ad un tem po un libro di colturn generale, di scienza e di diletto.

Des n iqt1isition11 ,nilitafres. -Parigi, B:1udoin. Da consultar;i perchè lavoro molto serio ed accurato.

F.ERRAND . -

Dal Nage,• al 901ro di G1duetr p el pt:ie se ,lei B.ong e il 11.lossi . - P arigi, Hachelte. È il racconto di una esplorazione nel Soudau , e;;plorazione che fornì molte preziose notizie e servirii cen o ad estendere in quelle regioni il dominio coloniale francese. BING.EIL -

Dorron JuNKER.

-

"f' iuggi

i•• Af'1·ict:,. -

L'n·v eni,· de l ' Eru•ope au double poin t de vue de la poliLique de sen1.iment et de la politique de l'intérèt. - Parigi, Alcoo. Tende a dimostrare i dimni che recherà nell'avvenire nll' Italia l'alleanza colle potenze centrali.

VIGOUREUX. -

Vienna eri Olmutz,

Holzel. l\1emorie del celebre viaggiatore circa il suo viaggio scientifico di seue anni nei grandi laghi equatoriali, a Vadelai, nell' Unioro. Jrly -,,ni11s·io11 lo ,1bissiuia. - Londra, Arnold. Il signor Portnl, celebre nella nostra storia coloniale, ha stampato il racconto della su:i missione al Re Giovanni dopo la cotastrofo di Dogali. Il libro non mancherà di eccitare la curiosità degli italiani che vi troveranno forse qualche notizia poco nota e qualche spiegazione di fatti che sono sembrati nel 1887 un po' mi$tflriosi . PORTAL. -

unr1•,111kit•te .Lie•den,11,tsb,·iefe. - Vienna e Lipsia, Mi chaelis. R11cconto umoristjco della vita ài un tenente dell'esercito austro-ungarico. Ha fatto il giro trionfale di tutti i circoli militari d'Austria e di Germania.

Fl\IGGA. -

La ,1onna e l'e11e1•cilo . - Roma, casa editrice italiana, L. 0.50. È il secondo volume della biblioteca militare popolare. La discussione delle opinioni contenute io questo libretto uscirebbe dai limiti imposti a que;sta rassegna. Invitiamo gli ufficiali a leggere quest'opuscolo scritto con brio e contenente alcune quistioni morali importanti. MJN IMUS. -

LANO . -

.1,,.

Le liv,•e t:l'o,• Pari gi, Lavauzelle.

NICOLAS. -

-

coae,• tle il'apoléon .I.I.I. -

Parigi, Havard.

de l'·i nranterie tle uun•ine.

305

FRANCONl. -

Le cavt1lle,· el l'écHye1•. -

Parigi, Gal-

mao Lévy.

l

È stata mol to favorevolmente accolta q1wst'opcra che tratta dell'11rte del cavalcare in tutt:i la sua estensione; è nn libro dilettevole e scientifico, militare e di sport al tempo stesso.

VoGT. - li.aise,• Williel111 I.I. Ruthenow, ~la', Babenzien. Biografia scritta nella ricorrenza del genetliaco dell'imperatore ( '2i gennaio). Cinse,• B.aise1• u.n,t seine ramilie . Berlino, ~Iittler. Biografia diretta ai sold~ti in occasione del!' an11iver$nrio predetto.

HAR"BfANN. -

L ,.i r,i nntistica c onie ,ue~~o ,ti ·ist1·11• eio,,e niif·i ta-re. Berlino, Mittl er und Sohn . È USl:ita la terza edizione ri veduta e corretta di qnesto libretto molto apprezzato.

DRESKY. -

De,· 1nililiirisc lte F,,u.st. - Berlin, Moser. Opera umoristica sull' escn:ito tedesco, vivamente criticn ta in Germania. W AGNER. -

postali e fe1•1·ovia,·ie tlelt' a»1,JJe1•0 nu,sh•o-tu1g,11•ico e t:le(lli stati , balct:utici pel 189~. - Vienna, Artaria. E una carta molto apprezzata per e5attezza e ch iarezza (le diciture sono in tedesco). Carla tielle co,nuni,ca~i oni


RASSEGNA BIBLIOGRAFICA D!E NSILI!:

306

307

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA. MENSILE

Jfo11 rronl,iè,•es tle l ' E fll . -

DEMASSUE. -

Vesoul, Mon-

toiret. È un opuscolo popolare su lla difesa e sul còmpito delle fortifica-

zion i francesi nel!' Est. P1•e111111iscl,e Sch w ,n·t•e Hustu·en (Gli ussari neri pruss iani). - Berlino, Mittler und Sohn. Monografia storica del reggimento dal n ,11 al 189•1.

SARRE. -

Sc,·itti e t•ioo1•di tlel generale. È uscito un volume (terzo nell'ordine della raccoha pubblicata da

l\foLTKE. -

Mittler e Sohn, Berliuo ). Contiene scritti vari i,. e cioè: Ol ~nda e Belgio dalla loro separazion e sotto Filippo II alla loro unione sotto Guglielmo I. La qnistione dei confini orientali. Cin4ue lettere sulla quistioue d'Oriente. La società polacca.

RE. -

Ctnmlli, e cavalieri. -

Conferenza. -

Nel la II parte, i 1:apporti sugli espi:r imcnt·i di mo/Jiti.tazione ese_uuiti nel correute anno cogli Ospedali di guerra (N. 0 20) Na,poli, 2i ) Firnnze, (X.o 23) Verona; .nonch~ quelli r:'l:ni11 i a'. cors~ di istruzione del persona le assegn:, to a1 Treni-Ospedali ([) Tonno, (\ 11) Bologna e (VIII) Modena; · . - Una breve relazione sull' esperimento compiuto sul Lago Magg-iorc, sul T·icino, sul.Po e sul Na1;iglio Paoese con a!t.:uni barcon i attrezzati ad mnbulaoza; Un cenno ill11strat'i1,o sulle m.wve ·un·ità o8pcdahe.re adottate dalla èr~ce Rossa ltaliana pel. serviz·io d·i montagna; E fin:llmente lo studio eseguito dal So:10 Comitato Regionale di ?llilaoo per adattare, aL trasporto dei (er·i li, i can·i rnerc'i, delle ret'i di Tram del la sua regione. Alla III parte è slata agg1uuta una talJella portaole I' -i.ntentario 9e' nera/e del materiale di socco,·so posseduto dalla nostra Associazione_. Nel!' appt•udice, sòno p:1bblicati i listi~i delle estrazioni del Prest·ito _a premii della Croce Rossa Ital-iana.

(N.o

Savigl iano,

Ilressa . Ttnaa ., Ba1·ingo., Nilo . - Viaggio con PeLers ed -Emio Pascià. - B-3rlino, Walther ed Apolaot. È un libro che ha incontrato molto favore in Germania.

TIEDEMANN. -

1'.len1ot•ia

1.1

lii. Articoli notevoli delle Riviste del mese di gennaio.

Cet•cte ,le l,e e:nsen,u,~a p1•actica.

Toledo, Pelaéz. ' È il riassunto degli insegnamenti pratici e delle esercitazioni fatte dagli allievi della Academia Militare Spagnuola nell'anno scolastico •I890-9·1. Bollettino

lf . 0

a) Riviste italiane.

8 tlellt1 C 1•oce Ro11sa it.nli<naa. -

Roma. Questo lavoro che altamente onora i mem bri della Associazione e clte prova la loro- insiaocabile auività, oltre al cooteoore le consuete rubriche di resocùnti morali-economici dell'anno ~ 890, comprende quest'anno nuove materie, e cioè: Nel la I parte, alcune notizie concernenti la V Conferenza Internazionale della Croce Rossa, che avrà luogo in Roma nell'aµrile del 1892. In quesla stessa parte si è ampliata la rubrica • Notizie sull' attir>ità e s-oiluppo delle Associazioni estere della C1·oce !/ossa. »

Nella Nuova Antologia del •I 6 gennaio abbiamo letto con molto interesse uno scritlo del proL A. Mosso sullo riformn del la ginnastico; alla quale egli applica i printipi da lui sostenuli nel suo noto libro· La fatica. Non possiamo qui seguirlo nelle sue teorie e ndle sue proposte, molte delle quali acccmiamo piennmentc ed altre saremmo trntti a combattere . risolutamente. Dobbiamo però notare alcuni punti importanti. Anzi lutto,. l'autore rifereudosi ,dio mto della ginn:i~tica popolare o mi litare in


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RASSEGNA BlBL!OORAFICA JIENSlLE

1

1

La Rivista d'artiglieria e genio ha uno studio molto interess11nte del generale De Benedictis sulla conduttura delle acque del Serino di Napoli. Abbiamo notato che questa Rivista pur pubblic:indo lavori di indole molto tecnica ha saputo trovare un utile correttivo al grande numero di formole che adornano i suoi tirticoli, nella rubrica: Jlliscellanea 6 notùie.

309 Queste due ricche rubriche fanno rriolto onore alla assidua e paziente ricerca di dati chtl eseguiscono i numerosi ufficiali addetti alla reda.., . zione di questa Rivista. RASSEGNA BIBLlOORAFICA MENSILE

Italia e, scendendo ora a combattere la ginnastica atleti ca, sfonda delle porte aperte. Ormai è convenuto dai più ed anclie nella ginnasÌica ufficial e, che il fisiologo deve regolHe l'addestramen to giuirnstico. Ed invero l'nntore ricercando nella Riv'ista Mi litare non ha trovato su 11uesto argomento che un articolo pubblicato nel . 1879; orbene sulla .R'ivi·sta iUilitm:e da quf.! I tempo in poi furono pubblicati parec,:hi scritti snl la materia, fra i quali, perchè più calzano al caso, nel 1887: La gimwstica come mezzo di educaz'ione cfoile e militare negl'i Stati d'Europa: nel ,1889 Della ginnastiea moderna: nell'aprile ·I 891 Ginnast'ica popolare. e mUi tare; e bìlStava che l'egregio prof. l\fosso avesse conoscenza di quest'ultimo per sapere che anclu~ in Italia si son studiati non solo ma attuati sebbene in ~cala minore quei perfezionamenti nel sistema e negli esercizi. ginnastici ch'egli porta ad esempio dopo averli ammirati all'École -rnil-ita'ire degymnastique di Vinceunes. Vi ha di più c1uegli esercizi che egli tanto raccomanda della corsa, del salto delle fosse e dell'assalto· ii ] muro dritto fnrono eseguiti. iu H.oma nel nwg· gio ·189,1 alla pa lestra popolare di Tor di Quinto con apparecchi e col così detto muro d'equ.ilibrfo assai più perfezionati di qcie!li in nso iu Francia. Aggiungiamo che nella sua critica, del resto . nel fondo giustissima. che l'antore fa alla ginnastica ufficiale in Italia, egli si arrest'1 ai lavori della Commissione reale del ·1 888 e dimostra di ionorare che un'altra . o Commissione ha più tardi elaborato no nuovo Regolamento e nuovi prngrammi per le scuole normali di ginnastica già approvati con R. Decreto del ·1890 e sui quali si sta ora compilando la Gwida prat'ica per tutte le scuole del Regno. Anche avendo tutte le ragioni del mondo pare ehe nPlla critica si sarehbe dovuto partire da tfuesti ultimi dati, perchè se è verissimo che in fotto di ginnastica in Italia siamo molto indietro e che c' è molto da fllre, non bisogna pt1i negare queì poco che si è fatto e che. e' è. Nel numero del 2 febbraio vi è un articolo di polemica del Generale Marselli.

' La Ri,lsta Marittima oltre alla continuazione dei tre lavori di molta importanza e di gran mole: La ma1·ina mercantile germanica di ~ai neri; Le scuole di ma1·ina in Italia e all'estero ~i Parenti; Vocabolario di polveri ed esplosivi di Sai vati, ha dne n1emorie di fodole tecnica assai interessanti sulla trasmissione delta forza coll'aria compressa e sulle deviazioni della bussola.

Il Giornaie Medico dell'esercito e della marina ha un interessante riassunto dell'ispettore capo di sani tà militare delle operazion i chirurgiche eseguite negli· stabilimenti militari. Il numero straordinario di guarigioni verificatesi, anche tenendo calcolo del la vigorìa degli ammalati, depone assai favorevolmente circ:i il merito dei nostri medici militari e la loro profonda istruzione professionale.

b) Riviste francesi, svizzere e belghe. 'La Revue . Militaire Suisse- porta seguenti articoli degni di menzione: f,'artiglieria nel corpo d'armata; Gli svizzeri .al sw,,,izio della Francia. La Revue de l'Armée beige poda : Uno studio sitlle pobve'ri e gli esplosivi; I ~annoni a tiro rap·ido; Barche smontab'ili Van . Vetter,

Revue du éercle militaire. - Ha fatto grande rumore in Italia l'artLColo comparso nei numeri 1, 2 e 3 sulla Frontiera franco-italiana. In realtà in questi articoli non -i•i erano nè notizie importanti e riservatissime come si è voluto far credere, nè apprezzamenti militari straordinar'i. si tratta di fatti e di condir.ioni note a molti e da ~olto tem.po. 1


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RASSEGNA BIBUOGRAFICA MENSILE

Ci auguriamo dm le informazioni francesi sul no?tro coi:ito siano rimaste al punto accennato in questi articoli. · Notiamo come interessanti anche i seguenti articoli : N. 2 e 3. I mortai da campagna russi; N. 4-. Riorganizzazione dell'esercito spagnuolo; La ca'l!alleria tedesca g·iudicata da un inglese; Riordinamento della flotta russa; N. 5. Congedo di iin· tegionario roma·iio .seoperto ad Alge1·i; La questione d·i Tonat.

Il Journal des Sciences militaire ha· i ' seguenti interessanti articoli: Situazi~ne odierna in Cina (conti.nuazione); Il combattimento ed { fuochi di fanteria; rigorosa critica del formalismo e della ~outine, di cui citiamo il seguente periodo come caratteristico: « Ainsi, nous disons qu'il n'est d'aucune utilité de modifier encore « nos règlernents, car ils not~s donnent toutes !es formatious dout nous « pouvous .1voir besoin, tirailleurs, Jignes déployées, coloònes peu • profondes, colonnes de tonte~ profondeurs et de ioutes densités. (( Il y a en meme qu'on pourrait supprimer, car elles ne répon« dent pas à un besoin de guerre. Ce qu'on ne peut trouver et ce « qu'on s'acharne à vouloir inventer, , c'est un mode d'emploir. Or « c.'est à l'oflìcier~qu'il· appartient de choisir et utiliser les divcrs « éléments, en raison du but qu'i l se propose, du terrain, du mo « 'ment, etc. • La cavalleria nella campagna del 1814 · (9 febbraio). - Com· battimenti d·i Ferté sous-Jot1(1;rre e di Ohampaubert (11 febbraio). Montmirail (12 febbraio). - èltfllemi 1'hierry. Descrizidne della battagl·i.a di L'ipsia, L<i tattica 1·egolam·entare della f antèrfa francese; Il generale A.lessio Dubois ('1793~94. ).

Segnaliamo sullo Spectateur milita ire gli a,·ticol i: 'L'age militaire, discussione sui limiti di età in uso .nell'esercito francese che si vorrebbero ridotti a un limite u nico di 60 anni per tutti gli ufficiali (!). 'Les étendards. Con uno specchio delle iscrizioni ,che portano le attuali .bandier~ dell'esercito francese; La battagl-ia di Bergen ('13 aprile 1759);

RASSEGNA B1BL10GRAFI0A MENSILE

3H

L' armée territoriale; Progresso neU' anno 1891 dell'esercito francese; Corpi franchi di cavalleria durante la rivoluzione con uno

specchio del nome, dell'armata a cui erano addetti e cogli effettivi posseduti delle legioni e corpi franchi esistenti nel .'1794-.

Revue de l'artillerie: Studio sugli effetti del tiro in arcata e sulle formazioni d.1 adot-:. tarsi sotio il fuoco dell'artiglieria; Impiego e distruzione dei materiali stranieri di artiglieri~ (Italia, artiglieria da montagna); Critica del\' opera: Il cannone di campagna dell' a'Vvenire, di Wille. La Revue de cavalerie porla il seguito della monografia storica del generale Thoumas. Le comm.1ndant Victor Duruy. Histoire d'un officier de cavalerie légère (parte seconda 1812-·184 5) e due lavori interessanti d'impiego dell'arma. , Ricognizione di una posizione da attaccare e preliminari de\l'at· , tacco (generale Pierron). . Distruzione di ponti metallici , nonchè il seguito della storia dei regoimenti di cavalleria francese: ·· ' 0 4go dragoni (,17U, guerra della successione di Spagna, dei Sette anni, di Vandea, d'Italia, d'Egitto ( 1800), Austerl!tz, Spagn.1). · 190 dragoni (Vandea, Italia ('l 799), Ulma, Austerlitz, Jena, Spagna, Lipsia, Sédan). 20° dragoni (Lodi, Mantova, le Piramidi, Ulma, Golymin, Frie~ dland, Spagna, Ligny). 2·1 o dragoni ( Austerlitz, Ciudlad Real, Craonne). 1

·La Revue du service de I' lntendance militaire porta nel suo ultimo numero bimestrale importanti memorie : 1t ferro , l'acciaio e il carbone in Francia, bellissimo ~tudio di statistica e geografia economica dell'ingegnere Keller; Approvi gionamenti d'assedio d-i Parigi (S9rvizio delle carni) di Roussonnet; Organizzazione e funzionamento dell'intendenza militare tedesca in giierra, di Dupain ;

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

312'

.RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

N. 117,f - L' insegnamento alla scuo :a di guerra - -Attribuzioni del capo di stato maggiore generale della marina. N. H 72' - L'unificazione delle pensioni . 1

Paragone sui sistem,i francese e tedesco di alimentazfone delle truppe i n campagna, di Peyrolle. · Ha inoltre importanti notizie su esperimenti eseguiti circa la couservazione delle carni congelate, sistema che i francesi adotteranno su larga scala.

· - Abbiamo notato sulla Revue marilime et coloniale la traduzione del lavoi·o del tenente di vascello Salvi1ti : Vocabolario di polveri: ed esplosirn:, in corso di pubblicazione sulla nostra Ri'1Jista Marittima . Mentre facciamo i più sinceri elogi al Salvati per il merito del suo· lavoro ric?nosciuto così i.nteressante da meritare subito una traduzione, non possiamo a meno d1 osservare che la Revue 1lia1·itime et Coloniale ha accennato solo con una impercettibile nota a pie' di pagina l'origine del lavoro, si cchè molto facilmente lo si può credere opera oriofoale del 0 sig. Brion, il quale non è eh~ il traduttore letterale. Sono in teressanti pure i seguenti lavori : L'esposizione mar'ittima di Chelsea , traduzione dall'inglese; Cause e p1·odh·omi dei cicloni ; · Teoria delle tempeste; Le antiche truppe della fanteria di marina francese (1622-·1792).

.,

313

L' Avenir Militai re : . 26 gennaio ·- Les tableau:;r, d' a'Vancement; 5-30 id. - Sguardo alla situazione militare europea al prin-

cipio del 1892.. L'articolo ,specialmente del 26 gennaio sulla potenza militare italiana ha molto valore e merita di essere conosciuto, perchè esente in gran parte dallo chauvinisme naz10oale fr11ncese. 22 gennaio - Lè chiamate dei risèrvisti e dei territoria li nel 1892. 19 id. - Nuovi corpi d'armata. 12 id. - L'istruzione degli ufficiali dell'eserci to territoriale. 5 id. - L'année militaire . 1

Le Progrès militaire : N. ·11 67 - Les lois attendiles (legge dei quadri) . - Gli assistenti del genio. · N. H68 - Gl i approvigionamenti di guerra e l'agricoltura .' N. 1169 - La gunrnigione di Parigi - Sull'avanzamento - Le conferenze militari. N. '1170 . - Nos fusils:

e) Riviste tedesche, austriache, russe, inglesi.

Sui Neue Militarische Blatter abbia mo notato: Prog·ressi dell'impiego dei -velocipedi a scopo militare; Parallelo delle condizioni dell'esercito russo e tedes1<0; Tiri d_i notte in Russia; Continuazione del lavoro: Manovre di ca·valle1·ia nel 18'};7; id. id. Provvista del pane in guerra.; I confini dell' ,i,mpero romano, Limes Hadriani, in Germania.

I JahrbUcher fiir die deutsche Armee und Marine, hanno le seguenti memorie notevoli: Fondamento filosofìco del diritto penale militare, di Dankelmaier; Ri cordi notevoli di un u.fficiale vurtemberghese sitlla guerra del 1812, di Rotenhan. A qual distanza e in qual momento s'i deve ap1··ire il fuoco (seguito della Tatt-ica dell'avvenfre). Il combattimento d,,: locaht.à di Petermann (Difesa e conquista della masseria di Saint-Hubert, 18 agosto ,f 870).

Deutsche Heeres Zeitung : N. 2 - Attacco di fanteria e fuoco in marcia; N. 4 - Aumenti militari in Francia; N. 5 - Il servizio veterinario nei vari eserciti - Esperienze di Krupp - · Cannoni Graydon con proiettili a dinamite; N. 6 - Del modo di comportarsi reciproco degl i·ufficiali ; N. 7 - La riorganizzazione dell'esercito secondo la Post; La preparazione della Russia al la guerra. N. 9 - Recensione dell'u ltimo volume testè apparso delle opere di M:oltke; Critiche russe alle manovre francesi; Nuovi esplosivi inglesi. '

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

Militar Wochenbtatt.

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

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N. ·1-2 - Nuovi studi sulla battaglia di Worth in risposta alle ultime pubblicazioni sull'a rgomento di Bognslawski. N. 1 - Caratteri mil itari: Gneisenau. N. 2 - Nuovi esper imenti di polvere senza fumo presso Krupp. N. !~ - La ~uerrn d'inverno nel 1807 in Prussia. Conferenza di Granert. N. 5 - Cinque lettere di Scharnhorst al principe Augusto di Prussia ('1808-i 81 O). Cannoni e obici nell'artiglierie da cr,mpo. N. 6 - Lavori su lle ferrovie russe nel f891. N. 7 - Ricordo di 11ederico II pel 24. gennaio. Biografia del genero le conte di Brandenburg ('1792-185•1). N. 8 - Biografia di Paolo Bronsart von Schellendorf. Ordini dati dal genera le Dragorn irow durante le manovre dell'agosto 1891. Notizie militari turche. N. 9 - Servizi del treno nell'esercito austro ungarico. N. 1O- Necrologia dtl generale principe Hohenlohe not1s!\1mo scriltore milita re 11,orto a Dresdll il 17 gennaio dell'anno 1892 . Osservazion i sul la' fanteria i;vizzera di Boguslawski. Confronti fioa 11Ziari franco-tedeschi .

Combattimenti di Plewna considerati dal punto di vista tecnica dell'artiglieria, con un pi11110. Notiamo in 6ne come mol to interessan te il lavoro: Biografie dei gene: rali e coloonelli della fomi glia So li:;. Questo lavoro riunisce le biografie dei membri di una fa miglia che ha servi to per più di quattro secoli nell'esercito austro ungarico con onore; il fatto è così eccezionale che meritava :ma illustrazione dei suoi membri che portarono le arm i per la casa d'Absburgo lino dal 14-90 e che orn ha 8 dei suoi membri nell'esercito.

L' Organ der militar vlssenschaftlichen Vereine, pubblica la relazione uflìciale delle grandi manovre del ·1891 del 2° e go corpo frll Scln~ar~enon e ~oprfìtz sulla Wild, eseguite in presenza degli imperai.On d1 Germania e d'Austria e del re di Sassonia. La relazione e dettagliata, precisa, ampia, U$Cita dogli uffici dello stato maagiore . e austriaco, noto per i suoi gtudi storici. ~o~iarno pure nel 2° quaderno di gennaio due lavori importaDli per no, direttamente 10teressati in tali quistioni. Le granate torpedini ed i èauuoo i di bronzo. La dominazione francese in · Dalmazia (1797-18!3) e l'opera di l\iarmout.

Journal of the United Service lnstitution. Articoli notevoli: Note sulla tentata invasione dei francesi in Irlanda nel ~ 796-98. · Le scuole navali delle potenze continentali (tradotto dalla nostra

,

Relchs~ehr. 2 gennaio. - Miglioramenti nell' artiglieria da campagna austriaca. 6 gennaio. - Dislocazione delle truppe russe. ~ O gennaio. Il segreto di Stato e i progetti di legge contro lo spionaggio. '13 georrnio - Czedik e Bilioski. 20 gennaio. - Fuori e dentro della triplicE'. Ordini di Dragomirow alle suo truppe. 27 gennaio. - Le truppe della Bosnia ed Erzegovina. 3 1 gen1J;iio. -- L'esercito turco. Stazioni maritlime della llotta germanica. 1

Ri1Jista Marittima).

Cenni sul reclutamento, condizioni e durata della marina germanica. · Istruzione del per3ona le della marina germanica (tradòtto dalla Marine Runds_chau). Saggio Storico sul 33° fuei lieri prussiano nella guerra (4870-7 1). 1

Army and Navy Gazette. Lo Streffleur porta i seguenti lavori notevoli: Su l valore e l'impiego delle forze mor,ili, considerazioni del maggiore Rieger. Continuazione e fine del lavoro: La marina im periale tedesca.

2 gennaio 9 gennaio -

Pace o guerra? - Critica sulle torpediniere. La marcia <li fìaoco a Sebastopoli - Un campo di cavalleria indian:1 - Torpediniere. 16 genuaio - Un campo di cavalleria indiana - Il nuovo ~mpo· di Alder$h1,t - L'e~erciro fran cese.

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316

Estudios militares di Toledo. .La organizzazione~ militar(i della Spagna. Glorias de Espana. Jotroduziooe allo studio del diritto di guerra .

23 gennaio - Le frontiere del Canada - La corte marziale .di Forton - Funerali del duca di Clarence. 30 gennaio .:_ La riserva navale - Carneo di cavalleria indiana - Promozioni e pensioni, mili tari. Il Vojennii Svornik del mese di gennaio ha il seguente sommario: Operazioni di Gurko nel dicembre 1877. Come Souwarov adoperasse gli elementi mornli. Indi e_e'udenza dei comandanti in guerrn. L'artigliere e il suo armamento. Velocipedi e truppe da fortez za. Istruzione dei distaccamenti cacciatori. La scuola di tiro di, l\fo~ca ·sotto Pietro il grande. Il tiro a cavallo.

· Notiamo sull'Invalido Russo i seguenti articoli: N. 5-6-7 - Il-bilancio militare del ,t892. N. 6 - Un roid da Pietroburgo a Novogorod e viceversa. N. 1-2-:l-,~-5-7 .- Rivista militare del -189'1. N. 276 - Celerità di tiro dell'artiglieria. v N. 273 - Ammi.nistrazione pubblica dei Voiskos cosacchi in Europa è in Siberia.

Revista tecnica de lnfanteria y Cabalteria. Il reggimento. Le 11marezze del girnera le Jomiui. Le cariche di cavalleria, espemoris postum del generale Galbis. Il primo arresto (racconto umoristico). Don Michele de Oqueudo (ammiraglio spagn'.1010 1577-·1640). 1

Revista militar portoghese. Patriottismo, disciplina e lavoro. Il diritto di punire. L'avanzamento degli ufficiali nell'esercito portoghese.

1

Sul Razwiedrik 11otiamo: I N. 79 - Passaggio di tìumi per la cavalleria . Le armi bìanche di Dragomirow N. 80 - . La v11nghetta portatile. Ricordi della campagna d~l 1877 in Armenia.

' \

d) Riviste varie.

Revista Cienlifico militàr. La salute del ;;oldato, di Poggio. L'armamento dell'esercito spagnuolo ('I87·1-89) di Bojerull Lluvias, ondas y sombras. Nuovo regolamento tattico cl'~rtiglieria.

317

RASSEONA. BIBLIOGRAFICA MENSILE

RASSEGNA BlllLlOORAFICA . MENSIL~

r

Krigsvetenkaps Akademiens Tidskrift svedese. Principi di guerra marittima. Necrologie dell'anno 189·1. 1

Militaert Tidsskrift dane~e. Soluzioui di problemi balistici pei proiettili discoidali. Sistemi di fortificazione passeggiera in uso in Europa. Regolamento tattico per la fanteria danese. Bilancio di previ~ione per il 189i-93. 1

La Romania Militara porta nel suo ultimo numero seguenti articoli: Criteri per no progetto di regolamento di servizio in guerra, comprendente: . a) Regolamento di servizio territoriale in tempo di mobilitazione. b) Regolamento pel Sl•rvizio di tappa. e) Rf•golameuto pel servizio trasporti, comunicazione e corrispondenza. . Sulla battaglia modernn. Sulla costituzione di un'armata.

2i -

ANI\O XXXVII VOI,. I.


RASSEONA POLITICO MILITARE

319

ciali, industriali o affin i. Questa rl iscussione intr:imezr.atn da in1errogaziooi e interpellanze, si protrasse fino al '1 ° febbraio. Le tenne dietro nna legge dettn di catenaccio per le gallerie avente per iscopo d'impP.dire l'emigr:iziouc all'es1ero dei capolavori dell'arte i1aliana. Si discussero e approvarono quiudi altre leggi di minore importanza che' non è qui il luogo di cnumernre.

RASSEGNA POLITICO-Ml LITAR E

Discussioni parlamenbri. - J~-i legge d'avanzamento al Senato. - li nuovo progetto di leggo pPr la leva. - te ammissioni alla scuola militare. - Le grnndi manovre. - Cose <l'Africa. - L'orizzonte europeo. - La guerra economica. - L'Italia e la Svizzcr.,. - M. Frcycinot alla frontiera. - La questione di Biserta. - Situa1.iono genera lo.

l i ·1 t~ gennaio si riaprì la Camera e, dopo che l'on. B.:anchen ebbr. reso conto della visita fatta dalla rappre$CDtauza clell:i Ca mera stessn alle LL. Ml\-1. il Re e h Regina e della rì,:posta del Sovrano agli :mguri della Camera, cominciò subito la discussione dei nuovi trattati di 1;o mmercio coll'Anstria e coll a Germania; discussione interei-sa ntissima per l'importanza dell'ar~omeuto e per la serena altezza in cu i fu tenut,J dalla maggior parte degli oratori ; ~i protrasse fino al giorno 19 gennaio e finì coll'approvazione clei trattati stes~i a grande m,1ggioranza ('177 voti contro 66). Dopo quesui venne discusso un progetto di legge di rarntterc civile e militHe nello stesso tempo, quello che riguarda il p:issaggio della parte ammini:;trativa del tiro a segno alla dipendenza del Ministero della guerra. Qualche oratore espresse il duhhio che questo pass:il!'gio facesse perdere ali' istituzione il suo c:ir<1tlere civile; dnbbio che venne dissipato da un breve discorso del :i\Iinistro della guerra , in seguito al qu,1le la Carnera, a grande m.i51giornnza, approvò il progcuo. Altra im portante legge discussa e votata dall a C:imera in ques10 periodo di tempo, fu quella per l'istituzione dei collegi dei probi viri. Specialiti1 di conciliatori nei luoghi dove esistouo imprese comruer-

In quanto alle interrogazioni e alle interpellanze, troppo ci sarebbe dn dire se si volesse tener conto di tu tte, a cominciare da quella sul servizio dei pompieri, Ono a quel ln sui chia~si degli studenti e sugli :iiuti da darsi all'indusLri;i enologica. Ci Jimit.eremo a queste due: Nella seduta del 22 gennaio l'on . Rudinì, presidente del Consiglio, rispose ad una interrogazione dell'on. Diligeuti su ll 'applicazione della tariffa ma:;sima (allora immineuLe ed ora fauo compiuto) per parte del governo fran cese al le nostre merci che entrano io Francia. • ~oi penseremo ai casi nostri (disse il Ministro), se11za alcun pensiero di rappre,;aglin; dotìbiamo fare l' utile nosiro e lo faremo. » Indi promise di presfml/1 re n mo tempo qnellc propo;te che crederà migliori, vista la situa1.ione. A'd uo'a!tra interrogazione rispose il 28 l'ouore1•ole àlinistro del la marina relativa a 110 giro fatto dalla nostri' squadra lungo le coste pugliesi durante il qua le (diceva l'interpellan te onorevo le lmbriaui) il cootra mmiraglio Turi avrebbe mnncato di cortesia verso un 'sindac.:i. Il Ministro della marina giui-tifì cò la condotta del contrammir11glio e mise in rilievo ,;he la squadra fu accolta in tutti i porti con grandi segni di simpatill, « cosa notevole, perchè ci possiamo trovare da un momento all'altro nll11 vigilia di /:(ravi comp licazioni. » Siccom~ queste parole destarono qualche sensazione nella Camera il Ministro le spiegò diceudo che « un soldato deve ritenersi sempre alla vigilia del la battagli a.» Di altre due interrogazio11i relotive ali' ammissione di allievi nlla scuola milit11re, faremo cenno più innanzi.

~11 Senrito apri le SUA sedutP. vari giorni dopo la Camera . Dal 25 al 27 gennaio si svolse nn'iuterpellanza sulla circo lazione monetaria; il 27 vènnero in discussione e il 29 si approvarono i trauati di commercio e di navignzione colla Germaui:i e coll' Austrin già appro,·ati dalla C:imera; cln l 30 genrrnio al 5 fehbraio si discusse 13 legge snllo stato degli impiegati civili , .1pprovat11 il !:i . Iu questo stesso gioruo si apri il dibattimento sul progetto di legge per l'avm1znmento nel regio esercito.


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RASSEGNA POLJTICO - lllLI'rARE

Fino dal 20 gennaio era stata pubbl icata la relazione dell'Ufficio centrale del Senato sul progetto medesimo, quale risultava dopo le modificazioni apportatevi dal detto Ufficio centrale ed accetlate dall'onorevole Ministro del la guerra. Questo progetto, che diede già luogo a tante discussioni sui giornali, e fu in questi ultimi giorni vivamente dibattuto e lievemente modificato in Senato, rappre:;enta un grande progresso rispetto alla legge attuale, sopratutto perchè chiude l'adito a molti in1:onvenicnti ed abu si, cui la variata applicazione di questa legge troppo elastic.a aveva da to luogo. Esso, naturalmente non con tenta tutti; ma un progetto che viene fuori dopo tanti studi di uomini competentissimi e animati dalla mioliore volontà non può essere un catti vo progetto. lO • • I criteri a cui s'informa, e che vennero co~ì bene espressi , prima nella relazi one dell'onorevole Ministro della guerra e poi in quella dell' Ufficio centrale del Senatù, sono gli stessi a cui s'in'formano ie leggi d'avanzamento nei migliori eserciti europei. Perciò non possiamo se non far voti che presto diventi legge. Cominciò il fuoco in Senato il generale Mezzacapo con un lungo discorso io cui svolse molte considerazioni favorevoli al progetto, ma ne combatLè con molto ardore due punti esseuziali: il ruolo unico da maggiore io su e i limiti d'età. Parlò quindi il generai~ Ricotti che dichi:irò dissentire d;1l progetto in varie questioni d'ordine secC1ndario, specialmente in quanto riguarda la proporzione degli avanzamenti a scelta, ma accettare il ruolo unico che ha già fatto buona prova in altri eserciti e risponde meglio degli altri sistemi alle idee moderne. In quanto ai limiti d'età, egli li crede troppo alti, anzichè troppo bassi e li vor· rebbe applicati inegorabilmente senza eccezione, non solo per chiudere l'adito ad ogni favoritismo, ma per evitarne perfino le npparenze. Prende quindi la parola il generale Pianell che è coutn,rio in mas· sima al progetto, non solo pei particolari, ma ·pei principi generali a cui si iQformn. Egli si associa in tutto :ille critiche del generale .M:ezzaca po e ve ne aggiunge delle altre. Trova che questo progetto non si fonda sulle esigenze dell'esercito, ma su quelle degli individui e gl i negherà il voto. Il generale Bruzzo \:) anch'eoJi contrario al progetto e crede che bastino alcune modificazioni alla legge ~igente ; non accetta i limiti di età come sono determinati nel Prooetto · -accetterebbe un limite unico per tutti i gradi. Il senatore Taverna, relatore del progetto stesso, lo difende dalle critiche degli attacchi degli oppositori e spiega i criterii che hanno guidato la magl)

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RASS.EONA PO L!T!OO-MlLlTARE

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gioranza dell'uffi cio centrale del Seoat.o nell'accettare le primitive proposté ministeriali e nel modificarle. . . . Si alza quindi l'onorevole Pelloux mrn1stro della guerra, il quale fa anzitutto la storia dei precc::!enti del progetto per dimostrare al senatore Bruzzo che l:i strada da lni indicata poteva essere buona una decina di anni fa, ma non più ades$O, ,·enza riconoscere in pori tempo che il problema dell'av11n1.:imento è insolubile. Difende il ruolo unico, dimostra c,he i vantaggi del medesimo superano di grnn lunga gl' inconvenienti e fa conoscere al Senato che il ministero provocò ed ebbe in proposito un parere :rntorevolissimo: quello del capo di stato maggiore, il quale è iotieramente favorevole a deuo ruolo nnico. In quanto al limite di età, tro1•a ioesat:a l'espressione degli onorevoli Mezzacapo e Pianelli qu :1l i cfosero che t[Uesto limit.ll sostituisce la ~elezione materiole, meccanica, alla selezione intelligente; l'una non sosti· tuisce, ma completa l'altra. All'onorevole Ilicotti che accetta il limite d'età e non vorrebbe eccezioni, il ministro osserv11 che le eccezioni sono una necessiti\ per ragioni che tutti sentono; del resto sarnnno ristreuissime. Il limite poi si è teni.110 alto; ma questo è un primo passo; si potrà abbassHe più tardi . Agli opposi tori di q11e!-to li mite il Ministro fa ancora notare che uno dei suoi v:inta~gi è quello di preparare per la mobilitazione un quadro d'ufficiali , ancora fìsicHmente ed intellettualmente atti al servizio di guerra. Ricruai'do alle ohbiezioni fatto dall'onorevole Ricotti alle proposte per l'ava:zameuto a scelta, il :\iinistro dichi:ira che ne riconosce il valore e che si potrà ritornani soprn uella discussione degli articoli. Finalmen~ conchiude che accetterà llltti gli emendamenti che non altereranno l' essenza dello legge. ma non può aLb:indonare nè il ruolo unico, nè il limite d'età, perchè se cedesse su questi punti si sen tirebbe esautorato ed ha bisogno, specialmente in questi momenti, di essere e di sapersi autorevole. Così fu chiusa la disn1ssione generale e si pnssò il giorno 9 a quel la degli articoli. · , La prima discu,sione sorse ali' art. 5, che llctermina la compilazione di speciaii ruoli d'anzianità per gli ufficiali inferiori, e di un ruolo unico per· oli ufficial i superi ori e general i. Parlarono calorosamente contro di e:so i senatori P ianell e Mezzacapo, ripetendo gli argomenti già svolti a questo proposito nella discussione genernle. Invece il senatore Bertolè-Yiale difende l'articolo, e cogli e l' occasione per dire che approva complessiv:imente il progetto e crede urgente necessit~ l'a~provarlo. llispondono pure agli oppositori il senatore Taverna e ti 'Ministro della guerra, quindi \' articolo viene approvato.


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RASSEGNA: P OLlTICO-MILIT.ARE

Altra discussione sl impegna ali' art. 15 che fissa a ven ti ,inni l' età necess.1ria per la nomina a sottotenente. \' ari i senatori domandano clie sia ripristinato l' articolo del primitivo progetto ministeriale in cui rJucst' età era fissata a diciouo anni. L' on. PP-lloux dichiara non e~sere alieno dall'acconsen tire, a condizione però che si stabilisca essere 11ecessaria la licenza liceale o quella d' istituto tecnico per l' :im missione ali ' accndemia ed alla scuo la militare. Si fi nisce co l ritornnre al limite di ,t 8 anni, accetta udo la condizione proposta dall'onorevole Ministro. La terza viva di scussione s' impegna sugli articoli 24 e '.2r, che determinano l'avanzamento a scelta. Parlano su di essi i «enerali Ricotti b ' Mczzacapo, Pianell , Avogadro, Bruzzo, M'orr:i, Bertolè-Vinle; tutti , dal più lii meno, nel senso di limitare la proporzione della scelta. Il progeuo stabili,,a ptlr le prumozioni da tenente a capita no e da capitano a maggiore tre quarti ali' anzian ità ed un quarto rd la scelto . più la condizione di trovarsi nel prime, quarto di anzianità per poter godere della scelta. L'onorevole Ministro, d'accordo coli' uffizio centrale, dappri ma acconsen tì a ridurre dal quarto al qnioto la parte devol uta 11lla scelta, e ammettere per ì candidati nlla medesima la necessità di trovarsi nel pri mo qu,uto di auzi;wità; poi, in seguito a vive intiistenze di Vllfii generali senatori, perchè questa proporzione fosse ancora ristreua, dichiarò che, ptll grande in i.eresse che annetleva alla legge, nccondiscendeva ad un · ulteriore restrizione, discendendo al sesto per le promozioni da tenen te a capiwno, e ferm o restando il quinto per quelle da capitauo a maggiore. Dopo ciò, gl i articoli 2,\. e 25, modifica ti in questo sen~o. vennero approvati. L'ultima e più vi\'a discussione s'im pegnò sull ' art. ,i-2 che determina la cessazione degl i ufficiali dal servizio attivo per limite di età. Parlarono contro di esso i sena1.ori Angio letti e Mezzacapo, di cui non ripeteremo gli argomenti perchè non presentnno nulla di nuovo, essendo quelli stessi molte volte addoui contro questo limile d'età nei numerosi scritti che trattano dell'argomen to. Il sena tore Snracco fece osservazioni sulla portata dell'articolo dll l punto di vistn finanziario. Parlarono in vario senso i senatori nicotti, Oezza, Morra, e('c. Rispose a tutti l' on. Pelloux, dimostrnndo che l'applicazione del limite d' età non porterà nell' esercito lo sconvolgimento temnto dagl i oppositori; chiamò esagerata la cifra di 400 mi la lire, previ sta dal''. on . ~aracco ~ c~rico delle pensi oni, come con,eguenza cieli' a pplic11z1one d, detto hm,te, e thede ~piegnioni in proposi lo, indicando il nu mero d' ufficia li cbe lo raggiu ngeranno nell'anno corrente e di quelli che lo raggiungeranno nel!' anno venturo; osservò quindi elle 1

nASSEGNA POLITICO-mUTARll

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gli ufficiali u~citi dall'esercito permanente per i limi1i d' età potranno ancora rendere grandi servizi nei quadri degli ufficirdi cosidllctti in congedo; conciti use finalmente essere di suprema ncte:;~itù I' :ipprovazione di questo li mite. percltè l'esercito deve sempre e!;scrc prouto 1Hl entrare in campngnn e la selezione non deve farsi alla vil!ili;i della guerra. Dopo ciò l' nrt. ,~2 venne approv,1to, e il resto uon presentò più gr.wi difficoltà. Solferò ancora uu poco di ùibauimento I' art. 4.3, che determina le eccezioni ai limiti di e1.ù, ma finì per essere approvato anclt' es:;o iattJgralmoute, e dopo di cs:10 rurouo np provati senza d1scussioue tutti gl i alt ri articoli del progetto. Nella seduto del ·I o ehhe luogo· In votazio!1e a scrutinio secreto e l'intiero prpgetto fu approvr1 to cou 88 voti contro 24-. Lo stesso gioruo il Senato approvò ;:incora cou 90 voti contro 22 il progetto per modificazioni ngli stipendi cd assegoi fissi nell'esercito giù approvato dalla Ci,meril. Tale progetto dovrà però ritornare nlla Cnmern a cau;;a di unn modificazione introdottal' i relativa al cnvallo dei capit:mi di fan teria. Fioa lmeu~e ha votato a sqnittioio ~cgreto il progetto di modifìcMioui alla legge d'ordinamento dell'esercito, discusso nella ~eduta del -12, e risultò approv:ito con voti 86 contro 27. Interess:mtc argomento di discussioui per la stam pa mil itnrc ed nnche per c1uella politica (in attesa delle relative di ~cussioni parlarnenrnri) fu il progetto di legge >U lla leva del 1872, che, mulgratlo vi\·e oppo5iztoni, inc:outrò l'approvazione fjuasi g,rncrale del p11cse ed incontrerà cer.to quella del Pal'in men to; percltè se l'opposizione di destra è soltanto iofo111la1,1, quella dcli' unico deputato cli sinistra, che Cinorn si sia rivelato oppo~itore, I' on. Sani, è :irld iriLtura inei-plicabile. Infondata la r•rima, perchè a beo 1:ouserva re è nec,,ssari,> prcH:ederc cl'accorùo collo spirito dei tempi e non osti nnrsi a neg;ire le riforme diventate mature. Inesplicii bile 111 seronda, perchè è opposizione fatta all'ordinata e grndualo attuazione d' idee che la sinistrri hn semprt~ propugnato. Chiunque ha pre~eu ti le di~posizioui di questo progetto, su lle quali non torniamo aveotlone parlato alt.ra volta, co111prr.nderi, il nostro apptezzamento senza ulteriori spiegazioni . Non soppilllno qua li ragion i gli oppositori addnnan110 conlro questo progetto nelle di:-:cussioui parlamentari, ma a giudic.1rne da quelle addotte in seuo della Co rnrni:;sione della Camera, si può predire che 110 11 persuaderauno il P arlameuto. Opporre a questo progetto di legge la pregiudiziale, percliè le ~11e disposizioni gnno in relazionè con quelle


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RASSEGNA...POL11'1CO ·MILITARB

dell'aspettato progetto di riforma alla legge di reclutamento, è un voler far perdere il tempo per <1uestioni di parole. Se il nuovo sistema di leva che l'ono,;evole Ministro della guerrn ha presentato all'approvr.zi<'ne della Camera risponde alle nostre cùndizioni attun li e reca benefizi, non vi è motivo di rim:mdarne l'attuazione ~l l'anno venturo, solo perdiè alcnne questioni di massima non ~ono ani;ora decise. · A coloro poi che, per dissuadere dalla riduzione della ferma, ad dueono l'esempio della .Francia e della Germnnia, si può facilmente rispondere che saremmo ben lieti di poter imitare l'esempio della Francia la quale, mantiene &lte le ferme incorporando tutto il contingente. In quanto :llla Germ?.nia è noto che la riduzione della ferma a due anni non solo si ammette possibile, ma si è già posta in esperimento nella fon teria della guardia. Siccome i nostri mezzi non ci permettono di a vere, nello stesso tern po, grossi contingenti e lunghe ferme~, cosi bisogna scegliere; e siccome l'esperienza ha dimostrato che, in questi tempi democra tici, la vittoria è delle maggioranze (discretamente istrnite) tanto sui campi cli battaglia quanto nelle assemblee, così per assicurarci nei limiti del possibile questa maggioranza àiscretamente istrni tu, ci conviene diminuire complessivamente la ferma e variarla secondo gli uffizi a cui IP- diverse parti sono destinate nel funzionamento dell'esercito. È vero che von der Goltz ha predetto un tempo in cui un nuovo Alessandro, con una nuov;i falange iuvincibile, sbaraglierà le folle che cost!tu_iscono gli eserciti moderni, come l'antico ha sbaragliato quelli cli Dano; ma perchè f{lJeSto tPmpo arrivi, è neces$ario che un secolo almeno di pace perfetta corrompa l'Europa fino alle midolle e la riduca nelle condizioni in cui erano le popolazioni per,-ian1~ai tempi del Macedone. Non ci pare di essere a questo peritolo; ma, caso rmi, per amore della posterità clici:imo: ben v,enga questo nnoYo Alessandro e lllgli seoza misericordia. Fra le di,.;posizioni militari emanate in questo periodo, l'unica che diede luogo a discussioni nella stampa e perfino a dne ìnterro"azioni . p I . <> ID ar amento lu quella che sospende provvisoriamente le ammissioni per esame al secoudo corso (diventato primo) della scuola militare, mentre restano aperte le ammissioni per i giovani provvisti di licenza liceale o tecnica. . . Ra sta che una disposizione militare, perrrnanto· rnodestn, tocchi i non militari, perchè se ne faccia gran chiasso. Qualche ùozzioii di padri di famiglia che videro chiusa unii portii al collocamento dei loro figli,

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levarono alte strida, benchè non avessero mai avuto alcun affìclamento che questa porta sarebbe rimasta aperta, e non s; acquetarono neppure quando il Ministro ebbe dichiarato che l'anno venturo un numero . limitato di posti sarebbe messo a concorso per esame. Nella seduta deJl',I ·I corrente, \'on. Omodei interrogò (nell'assenza dell'on. Pelloux, trattenuto in Senato dalla discussione della legge su!l'avanzamento), )'on. Carenzi sottosegretario di Stato per la guerra sulla soppressione del primo corso annuale pr~s_so la s~uola militare. L'on. Carenzi rispose che la scuola mrlttare di Modena, come scuola professionale, nella quale s'insegnano la disci~l in~ che hanno attinenza al servizio dell'esercito è costituita da due corsi, a 1 quali ne fu preposto nel 1888 un altro non di m:,terie militari, ma di coltura generale, e che tre anni di esperienze hanno dimostrato come questo primo corso turbi il funzionamento dell'istituto. Mentre l'ou. Carenzi così rispondeva alla Camera, la questione venivii come abbiamo veduto, radicl1lmeULe risolta in Senato, adottando per Je110-e, che la licenza· liceale o tecnica è documento necessario per iotrapr~~dere la carriera d'ufficiale. Er11 questa una disposizione assoh~tamente necessaria in un tempo in cui non si può aspirare a nes~un impiego· di concetto, senza essere munito di li~enza liceale ? d'is~ituto tecnico, e sottoporsi nello stesso tempo ad esami abbastanza r1go~os1. È un lamento generale e fondatissimo che, da qualche anno, 11 reclutamento degli ufficiali, ·preso nella sua generalità, è_scadente. In molte famio-\ie è invalso l'uso di destinare alla carriera militare il meno iotelligen~e O il meno diligente, spesso il più scapestrato, dei figli. Pei soldati , si dice, tutto è buono. Vi è un giovine a,cui il liceo o l'istituto tecnico sieno ossi troppo duri? Gli si piglia il programma della $Cuola militare e, battendo sempre lo stesso chiodo, gli si fa entrare in testa quel .t/lnto che è- neces.;;ario per prendere l'esame di ammissione cbe qualche anno fu molto blando. È necessario che questo sistema abbia termine; che la scuola militare cessi cli essere il rifugio dei bocciati. La maggiore estensione che hanno preso gli studi militari, le ma.ggiori relazioni ~.he hann~ colla coltura o-enerale, rendono oggidì indispensabile l'esigere dagli aspiranti alla s~uola militare (salvo che provengano dai collegi militari) il documento che attesti aver essi compìto con successo il corso cli liceo o d'istituto tecnico. Una notizia accolta con molto favore nei circoli militari è qnellii chP. riguarda le grnndi manovre del prossimo autunno. L'Italia era


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R M SE:GNA l' OL!TlCO - Ml I,lTARE

lt ASSEGNA POLITICO - lllLlTARE

stnta abbastanzn. mortificata l'anno scorso di dover assistere nlle manovre degli .nitri senzn poter fa re le proprie ed alla mortificazione ~· aggiungeva il danno. -I . M~ntre I~ co~do~ta delle gr~udi .operazioni diviene ogni giorno più d~rfìctlc, p~1 rag10m_.d1e ora m~1 ll!tt1 sanllo, epperciò le grandi manovre d'.vf\ntl)no. sempre p1u necessa rie, m Ital ia erano state sospese per r11oioni d economia, r,. ·1 , .quando uppunto negli 11ltri eserciti 51· ct· 'a,,o " lor o mn°"tore s::1 uppo. l•r :i tut.te le economie che la situazione fi nanziari a <lei°;aesc c un pone, questa delle grandi mnnovre ern assolutamen te In più dolorosa .esse valgono non solo •a mantenere ed · d. ; perchè cl · · ' · accrescere I'atti tu. 1ne e1 .ca..pi .nel ma n~11oio un·t· . · meut.ire · . oo delle ~orandi • 1 a, mn n speri tutti 1· 1 $erv1w d1. ca mpaona. E iu quanto . . · 'alle tru ppe, niente g10Ya ' 0 me00 10 at' r111 1wre e mantenere vivo in es~e et r ti · morale I , lo ~-p·1r1·1o m1·1·1tare ,a que$ l granL i s1.m~ n~ri di guerra. Si aggiunga il vautaggio di f11r vi concorrere numerosi dal con<"edo . . n.chiamati . . ., , ri nfre·~ canclo ·n i e$S1. 1··1str11z1one e le memorie militari; si aooiunoa l'esp··r1·mento d. . . d . oo o " 1 mo b·11·1taz,one ~u1 .inno luo~o questo chiamate e i1 vantaggio di avvezzHe i sold,1ti IO congedo n m pondere pront11meo te alle medesi me e · 1· \'ed.: e • . ·· · · d. 1 , ~ ia 1u,, ot1 "'. ~1a ragione t ral egrarsi perchè le grandi manovre sie.no ·t: t . • sa e ri. ta b1l1te.

po!>sibilmente in tutli i loro elementi ginsta qunnto è stabilito per uua vera mobilitazione. E, come per l'esercito permanente, si procederà per le milizie mobile e territoriale, delle quali pure sarnnuo chiamate alcune classi· onzi è probabile che una divisione di milizi a mobile prenda parte ,

h Né fu soltnn to 1·· il loro . ri stabili mento che ottenne il pia uso d.I qua iHt.

aIOoo· a cuore e lo spirito dell'esercito , ma pure lo ri,ormc ·r . . 1struz1one . e . .e tnnovaz1ow rntrodoue nel loro sistema e ·i n qL1ello dcli e manovr<! e~t1ve che lo precedono. · Iu faui venne uffi ciosa mente annunzi.i lo che ali antich· t , . . co up· d'. . ., 1, s e1eo t'1pa11 .i i istruzione ~ara uno nboliti, e ad essi si sostituiranno mnno.vre di ~a mpagn'1. , estese a t11LLi i cor pi, siechè prenderanno parte allo rnedes1~e l[lla ~I tutte ICU'Up[)è, e 11.on la metÙ I\ J)OCO più COrrtC pritn;i . _S1 esegn1ra1~~0 nei dodici cor pi d'armata manovre di reooimen ti o di lm~ate. a part.1t1 contr~~ro.sti o_di div isione contro nemico e;egoato, per lo spazio d1 circa dod1c1 g1orn1 e possibilmen te nei dinwrn· d . , . r stessi. Sll i d 1 · Gli· effetti vi saroono rinforz11ti con la' c11·1a mata d'1 uno i o ed1uep1ce,.lbSI e ~ esercito perm~oeut~. ~I ~ichi~mo e l'arrivo ai reggi meati avran110 I u~~o :i.ffluendo gli uo111 '.n 1 ~ i cor p1stanzia ti ud la risp1:J tliva circoscrizione te111torinle, con economw dt spesa e di tem po . 0 randi . manovre p, C:csi alle . , corpi· cl armnta . e 1eudl'ranno parte uou p1u provv1son '. ~ormat1 con elem~nti .tratti da tutto l'esercito, ma corpi <l'~rmnta formati nella loro cost1tui1one or<r:1 nicn Due o tre d.1 es:;. 1. , aven li. • , • . • • • • s> • • c1rcoscnz1oue l~m1troto , mirnoneraono l'uno contro l'altro. Con questo s1stemn , sia le grandi sia le piccole unità si form eranno

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alle grandi manovre. Qnesto è nelle suo graudi linee il nuovo sistema annum:iaLO, contro il quale fin ora non abbinmo visto sorgere nella stam pa alcuna obbiezione, tanto esso apparisce razionale. Questo sistema v:irrà a compensare, coll'istruzione più intens:i nella stagione estiva e coi numerosi richiami di congedati, il più breve tirocinio che una parto del conti ngente farà sotlo le or111 i, concili ando, nel miglior modo possibi le, le esigenze militari con quelle finanzia rie. Il H> gennaio fu rono distribuiti al Parlamento i documenti relnti vi all'intervista del generale G:mdolfi coi capi del Tigrè. Sono in tutto cmque documenti, cioè : ·1° una lettern di ras Mangasciit ii S. M. il nostro Re. nella quale esprime il desiderio « di fore ,1micizia cogli italiani e che l'l'lmicizia sia eterna »; 2° la risposta del Re che gli annunzia l'invio del dottor Nerazzini per trattare cou lui afiin e di stabilire relazioni di buon vicio11to e d'amicizia ; 3° un rapporto del governatore generale Gandolfì in cui espone le condir.ioni d'amiciii a proposte da rns Mangascià ed esprime il parere che in queste condizioni non vi sia cosa alcnno che non :,Ì pos:.;a alicettare, perchè o sono 0 vantaggiose pP-r le due parti o almeno uon recano danno a noi; !J: un rapporto dello stesso governatore iu cui si narra il motivo per cui era statl1 rimandata la progettata intervista tra lui e Maugascia; 5° finalmente un rnpporto sull'intervista e sull'esito della medesima. Qu esti documenti confermarono la ~incerità e la regolarità con cui si è proceduto dn ambe le parti; ma non ci appresero nulla di nuovo, perciò non ci fermeremo sopra di essi. Noteremo soltanto che i buoni effetti degli accord i sia bi li ti comincit1rono a farsi sentire nella grande tranquillità di cui gode la colonia . Se è vero 11 proverbio che dice « felici i popoli che non fnnno parlare di sè », da qualche tempo i popoli dell'Eritrea devono essere felicissimi.

I tre piccoli punti neri clie un mese fa turbavano il sereno dell'orizzonte europeo sono scomparsi. Le cose del l\'larocco sono tornate nello stato normale, che non è la minrtuilli tà perfetta. ma è quanto basta per tirare inuaozi . L'imperatore del Marocco ha destituito il governatore ù: Tangeri e il popolo


RASSEGNA POLITICO - MILIT,HlB

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RASSEGNA POLITICO-MILITARE

ribelle è rimasto sod.disfatto. I sacrifizi di capri espiatori . una volta li ~re,tendevano solo gh dei,. ~ra li pretendono anche j popoli e non vi è ço, o crtstiano che loro li rifi uti. Cosi· i,,0'1·1 asp11<1nt1 ·.. · Il' erno d., mMmettano d a er~ 1ta. el. « malato di occidente » sono tornati in aspeuativa. Questi aspmmt,,. come tutti sanno , sono tre·. la Spaana P",,r 1ag1on1 , · . · aeoe grafiche e stonche; l'Inghilterra perchè padrona di Gibilterra e i:teressata a mantene~·si libero e sicuro il passo delle colonne d'Ercole anche dal lato nfr1cano; la Francia perchè Jladrona dell' é\10' · . F ., I . . . . . '"erta e P.e1·chè · e . rancia. tre asp1rant1 s1 accusano recìproc11mente d'insi1 diare la ". ta. del malato e forse hanno ragione tutti e tre, co.me l'nv~eb.be eh, dicesse che le loro reciproche gelosie servono a tenerlo in piedi. Fra tre r~edic:1 l'ammalato muore, fra tre eredi campn. È questa ~lna fortuna .che ti sultano del Marocco divide col suo collega d'Oriente: il sultano eh Costantinopoli. Un'altr~ questione, che minacciava di eutrare in un periodo ncuto e clrn è ritorrrnta allo stato cronico, è quella dello sgombro dell'Er:ritto per parte. degl'iogle~i .. Quei fran:esi che nvevano creduto di profì.t~:ire d?l ~ambio del. Kediv~ per ravvivare la questione sono rimasti delusi. L.In 0 hdterra disse chiaramente · , che ,aveva, meno eh"., ina,· ·IO tenz10ue di e~e~tu~re. lo sgombro, perchè la giovinezza e l'inesperienza del nuovo K~di~e nchiedono. piucchè mai l'appoggio dei soldati inglesi. L'Europa, cm. I occuµazioue 111glese è g.iranzia contro eventualità J)eO'O'iori e,;,; , 0011 Il a da opporre, e la Fr.incia com'e1· preved to · · · e btJe nu · • • • <, " li , rimise l SUOI reclami a migliore occasione. JI te!·zo punto nero scompHso è la questione tra la Francia e la Bul?a ria ~er qu~l Certo Chandourne, giornalista espulso, che poteva meritare I e~pnl.s1one, ma non meritava certo che intorno a lui si facesse ta~to .clnasso . L3 controversia finì con una indennità di cin~.ua~tamil~ lire paga.te .dalla Bulgnria al gicrnalista espulso e con una I rnfiermaz1011e del g1ovrne Stato di potere rrrnndar vin chi vuole dal suo territorio. 0

M~lgr11do che i tre punti neri, dall'orizzonte europeo, siano sc:ompar~1. ('.l ue ,soltanto provvisoriamente) , si è tutt'altro che trancpiilli sulla s,tab1hta deda pnce. La guerra c:ommercinle indetta dalla I•'nt11ci:i n tuttB I ~~ropa,. coli' applicazione delle tariffe andate in vigore il primo feb· b1a10, desta dappertutto uu sordo mnkontento contro quella uazione che sfid.a l'Europa su rutti i campi. I p&ggio trnttati siamo noi a cui .oli fu apph?ata la tariffa massima; ma ad un simile trattamento siamo as5 uefatti da vnri 11nni e gl' intelligenti della materia dicono che la

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nuova tariffo m/lssima non peggiora lo stai.o di cose preesistente; ma fa sempre impressione il vedere che la Francia ci abbia voluto distinguere cou questo segno di benevolenza speciale, mentre colla rinnovazione _delle tariffe si eri, pre,eritata una buooa occasione per venire con noi a migliori accordi. Questa condotta dello Stnto vicino mostra agli illusi (se ve ne sono ancora fra noi) che la guerra per la nostra indipendenza economica dalla Francia non l'abbiamo cercata, mn ci fu impostn e che la pace non ci sar.à concessa se non colla resa; cosa a cui nessuno in Italia ha pensato mai e meno che mni pensa oggidì. A buon conto i nuovi trattnti di commercio colla Germania e coli'Austria apriranno ai nostri prodotti nuovi sbocchi in paesi che, se hanno con uoi meno stretta parentela, o hanno maggiore comunanza d'interessi, o maggiore sentimento di equità; altrimenti non si spiegherebbe da una parte l'accordo e da II'~ I tra la guerra. Questi trattati commercial i fanno riscontro a quelli di alleanza politica e militare che ci legano alle stesse potenze, e ci affidano che potremo sostenere, finchè dura, la guerrn da tanti anni combattuta nel campo economico, come eventua lmente sosterremo, forse anche meglio, quelln che potrebbe scoppinre nel c11mpo militare.

!(

E parimenti di guerra commerciale ci minaccia in questo momento un altro Stato che non è la Francia, per quanto ingrossi fa voce e si governi a repubblica. Non sappiamo quali ragioni possa a1·ere la Svizzera per o-pporre tante dillkoltà alla conclusione di uu trattato di commercio coll'Italia; non vogliamo supporre che ciò avvenga per un segreto rigunrdo all'arte del contrabbando, che si esercita su larga scala ai nostri confini; e neppure possiamo credere che sia per il gusto d'imitare o il desiderio <l'ingraziarsi la repubblica maggiore; ma nd ogni modo è un fatto che ci porge argomento a serie riOessioni, tanto più che si collega ad altri d'indole politica e militare. · Tutti sanno che mentre noi non abbiamo preso d11l lato della Svizzera alcuna misura di difesa, fidando nella sua complew neutralità, la Svizzera non cessa dal fare apparecchi di difesa contro di noi, come se si aspettasse uu attacco da un momento all'altro. Il Gottardo venne fortificato formidabilmente, tanto a sbarramento della strada carreggiabile quanto dell a ferrovia; batterie e fornelli da mina furono disposti su tutti gli altri passi. Ancora ultimamente i giornali svizzeri pubblicarono un decreto federale che autorizza la spesa di cinque milioni per provviste militari e lavori di sbarramento e di mina sulle strnde delle Alpi. E tut·


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&.ASSEGNA POLITICO-MILITARE

RASSEGN A

tociò si fa con una certa o~tentazione, quasi per accapararsi l'opinione pubblica e il goYerno di un altro paese purè confinante, verso il quale nou si fece nessun apparecchio di difesa . . Certo la Svir.zera è padrona di fortificarsi là dove crede che la sua sicure1.za il richieda , ma la neutralità impone certi riguardi verso uno Stato che non ha m:i i dato occasione di dubitare dell a sua amicizia. Il vedere che la Svizzera prende misure di difesa soltanto da una parte, filrebbe quasi credere che abbia intenzione di difendere la neutralità solo da uua parte; il che obbligherebbe l'Italia a fare a sua volta apparecchi di dife6a verso la Svizzera, mentre, in caso diverso si riterrebbe sicura per effetto della sua neutralità . Queste misure militari della Svizzera, unite ad al tre prove di diffid enza che non è qui il c11so di enumerare e all a iucomprensihile riluttanza a conchiudere nn trattato commerciale con noi, costituiscono nel loro com plesso un fatto sul quale non vogliamo fare apprezza menti, ma il cui signifi cato non può sfuggire a nessuno. Mentr':l scriviamo gi unge notizia che malgrado la reciproca applica· zinne delle tariffe generali, ch'ebbe luogo il 12 corrente, in seguito a lunghi inrruttuosi negoziati, questi verranno tosto ripresi . La stampa italiana e la svizzera accolgo!]O con favore qu.esta notizia ed 1isprimono la speranza che si possa giungere a 11 n favorevole risultato. Così dovrebbe essere, perché nou si vede proprio r:1gione dell'ostinarsi in una linea di condotta che riesce di danno ad ambedue i paesi.

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zioni del detto governo alla nostra froutiei·a e I.e visit~ di _M. Freycinet · di enùono dal!' idea che il governo st~sso ha della s1tuaz1ocJe ge1_1erale d'~uropa e clel la probabilità di una prossima guerra; idea rnolto ~,vers~ da quella dei no;tri ottim i:;ti, indi pendentemente dalla qucsnone dt Diserta. · Ciò non toglie clrn siffatta questione vivamente dibaltuta nella s~am p~ dei due paesi si sia aggiunta alle altre per di mostrare c1tialt s1an_o 1 sentimenti del pubblico francese verso di noi, se è vero che espressione di questi sentimenti sia, nel sno coinplesso, la stampa. . È inueoabile -cl1e da qualche setti ui:rna il giornali$mO francese ha ripreso ve;s~ di noi un liu"uagoio violentissimo, .e ciò che in esso maggiormente <;i col pisce non° è la<>sc_onvenienza dell a f?'.'ma'. ma . il . for'.do stesso del ragionamento. « Se cbt reclama per le fort_1hcaz1001 d1 ~ 1~~1ta, è soltanto l'Italia, .le si risponda con una aollata dt spalle; ~e v1 si aggiunge l' Inghilterra, si tratti con _quest~ pa1_ticola rmente, C si ceda, gari su qualche punto della quesltone di Egitto, ma non si d1;i all Italia la menoma soddisfozione. » Questo ragiouamenLo che un giorna le pari gi no esprime nei termini surriferiti è in sostanza il ragiomnnénto di Luua la stampa francese. Non sappiamo se sia quello del governo, e speriamo di. no ; perehè, se ta-le fosse che varrebbe rammentare im pef(UÌ che s, dicono esistenti? Che ~,arrebbe ricercare se la Francia abbia o no il diritto di fortificare le ·coste del suo prote1torato tunisino? Che varrebbe sopratutto mettere innanzi la pertu rbazione che que:;te fortificazioni arrecano alla buona nrmonia dei duP. paesi? Non \"i sarebbe chf: opporre misura a misu ra e sohba rcard a sacrificii che, per qu:rn to dolorosi, diveuterebbero inevitabili. . . . E qni veggano gli avversari della triplice aHeaozn, oramai ndo_tti a rari naintes in gurgite vasto , chi è che ci sprnge agli armarneut1.; sd~, sieno i nostri alleati politici e commerciali, o i nostn aflìnt razza·.

rrrn-

1

Ben più irnportanLi che quel le svizzere, per se stesse e per il loro significato, sono le misure che prende sulla nostra frontiera il governo francese . Non passa quasi mese senza che M. Freycinet, presidente del Consiglio e ministro della guerra, faccia una escursione nelle Alpi, e ad ognuna tien dietro un aumento di batterie od un :mmento di truppe. In questi ultimi giorni vi6itò le fortificazioni delle Alpi mi1rittime e navigò lungo la costa, tra la foce del Varo e quella del Rodano, ferman· dosi a Nizza e a TolonE>, ed esaminando tulle le fortificazioni costiere. I giornali dicono che effetto di questa visita di M. Freycinet sarà I' aumento del l'effettivo dei battaglioni cacciatori alpini, le cui compagnie avranno d' ora in poi · la forza di ·1 75 uomini. In quanto alla causa della visita stessa e alle conseguenti misure militari, qualche giorn.ile francese crede doversi ricerca re nei l,1menti della stampa italiana per le fortificazioni di Riserta. Non possiamo ammetterlo, perche sa rebbe un modo singolare di dare risposta; eppoi non crediamo c!1e iI go,,erno fr:1 ncese si pig!i di queste brighe. Le disposi-

POLlTICO-MILl'tARE

I

In Austria e in Germania, da qualche tempo, si t11ce sulle questioui internazionali, e si agitano questioni interne ; il che non vuol dire che sulle int1:rnaziooa li si dorma . · Dalla Hnssia non giungono notizie importanti.; solo di qun odo in . ' quando l'annunzio di qualche aumento di truppe ai confini. di qirn~che congiura di nichilisti, di qualche strnge d'ebrei, di qualche som mossa di affamati, di qualche con\'oglio di rondannati che parte per la Siberta.


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RASSEGNA l'OLITIOO·MlLlTARE

In Inghilterra s'l'1perse il giorno 9 il Parlamento con un di~cor,o della Regina, nel quale si dice che i rapporti del!' Inghi lt<ma colle potenze estere continuano ad essere eccellenti. Nell11 penisola dei Balcani tutto è tranqui llo. Dovunque si volga lo sguardo non si vede una nuvola min:icciosa a pagarla uu occhio; eppure tutti sentono che l~ situazione si aggrava; dopo avere spinto gli armamenti all'estremo limite concesso a ciascuno dalle proprie forze, si prepara attivamente il terreno con un lavoro di mine e di contromine nel campo pol itico e nel campo commerci,1le, e lo scoppio può avvenire da un momento all'altro. Della guerra si parla meno che l'anno scorso, ma ci si è più vicini che mai. Se della pace si pubblicasse il bollettino sauitario come degli amnrn hHi illustri, l'odierno dovrebbe dire: i sintomi allarmanti sono scomparsi, ma il mar:lsmo progredisce.

RIVISTA MILITARE ITALIANA RACCOLTA MENSILE DI SCIENZA, ARTE E STORIA MILITARE

Roma, li .J3 febbraio '1892. C M.

SERIE

III. -

ANNO

XXXVII

Tomo I.

Per la Direzione Lonovrco CrsoTTI

Dispensa lii. - ~Iarzo '1892

magqiort: M. M,, incaricato

ROMA, 1892 VOG HJ': RA ENRICO, TIPOGRAFO-ET>ITORE DEMARCHI CARLO,

gerente

Via Nazionale, 201.


SO~UIARlf}

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deìle materie contenute nella presente dis1)ensa

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t

LA REGIO~E TRA L'ANSEBA E IL BARCA. - O. Baratieri, ~olonnello . . . Pag. IL TERRKNO E LO STHUMENTO PORTATILE. - Carpi Vittorio, -capita.no scuola, centraie di l'iro. » LE SCUOLE .DEI CORPI. - L. Majnoni, maggior generale » LA INGEGNERIA E LA GUERRA. - P. Fambri . »

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CONSIDERAZIONI MILITARI.

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· CRONACA ESTERA: AUSTIIIA- UNGHERIA GRAN lsRETT,\G :sA.

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RUSSIA . RuMANIA SPAGNA.

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Sv1zzEnA HASS~~GNA

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452

BIBLIOGRAFICA MENSILE:

I. Recensioni II. Libri di recentissima pubblicaziorrn ed' interesse militare III. Articoli notevoli delle Riviste del mese di febbraio

RASSEGNA POLITICO-MILITARE

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"A REGIONE THi\ L' ANSEBA E IL BARCA

!i70

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Là conca montana di Cheren offre il perno essenziale alla difesa terrestre dell'Eritrea verso il Sudan. La si incrociano le due principali linee di comunicazione, l't1na da Massaua a Cassala, l'altra dall'Hamasen a Snachim; di là si guarda.no i valichi dell'Anseba e del Barca,; colà si raccolgono le fìle dell'offesa e della difesa nelle prealpi settentrionali di Etiopia; di ·là si copre direttamente Massai~a contro gli attacchi provenienti dal Barca e dell'A:tbara; colà si basa la molla per un'eventuale espansione verso la valle del Nilo. · Come posizione militare, la conca di Cheren o Senhait ha pregi singolari. Alti monti ed impervii la chiudono in guisa da 1?idurne la difesa a pochi passaggi, i quali sono a portata agevole l'uno da.ll'altro, non solo di vista ma ezìandio cli manovra, ed in pari tempo si trova.no in comunicazione col forte o campo trincerato che sorge sopra un dosso centrale e costituisce il ridotto. Ogni passaggio offre il destro a tenace difesa perchè corrisponde o ad un valico montano dominante o ad una stretta, sbarrabile con poche forze, massime se natura viene afforzata con qualche lavoro di arte. 21l -

ANNO XXXVII

VOI.. I.

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LA REGIONE 'l'llA l}ANSE!JA E li.. UAllC A

Nell'interno della conca dovunque v'è acqua corrente ovvero serbatoi di acque nei pozzi e nei torrenti sotto l'ar ena ; vi pascolano mandrie in numero ragg uardevole; v'è dura in abbondanza e si può coltivare orzo, a vena, ogni legume necessario al sostentamento della truppa; v·è aria buona e vibrante ; clima uuiformemente mite. Onde un presidio, ben provvisto di munizioni, vi può vivere tranquillo sfidando attacchi dall'una o dall'altra fron tiera, anche se avvolto, o girato o tagliato dalla sua base di operazione e costretto a contare soltanto sulle proprie braccia: a patto però che sia vigilante, che abbia gli avamposti sui monti, che guardi. le por te di casa, che tenga riun ite le truppe in guisa da lanciarle a tempo ed in numero sia a difesl1 immediata di coteste porte, sia ad offesa medtante sor tite contr o :fianchi e spalle. del nemico impegnato. In ogni caso qui è necessario avere tenacia, costanza, serenità,, virtù del 1:arattere che esplicano la loro potenza sovratutto uella guerra di montagna. Siamo in un vasto campo trincerato, protetto da baluardi montani le cui vette si ergono come torri. La sua posizione, rispetto alla colonia E r itrea, è tale che due ca.si sono possibili: o le offese vi urtano direttamente o l'aggirare prestandovi il :fianco. Nel primo caso, cioè negli attacchi diretti, la clifos1'L e la con troffesa sono avvalorate clal dominio o dall'asperità dei luoghi, dalle manovre sui fianclù, da agguati o sorpreso di pochi par tigiani in località insidiose : manovro che possono essere agevolmente condotte, mascherate e riesciro contro nemico esaltato ed impressionabile, imbarazzato dal numero noli e valli strette e profonde, sempre in angustie per l'acqua. Nel secondo caso, cioè negli aggiramenti e negli atta.echi indiretti, il nemico serpeggiante in lunghe righe per ::;entiori, male può schermirsi cla offeso di drappelli indigeni disciplinati, diretti da ufficiali italiani che conoscono il terr eno, che sen tono il terg o sicuro , che. hanno campo e maniera di destreggiarsi e di moltiplicarsi. Con questi pregi, anche maggiore diventa l'importanza

LA REGIONE TR A L'A N!'-El'A E I L BA RCA '

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· Cheren in un eventuale allargamento della colonia E rirea verso occidente. Qnesto grande balùardo naturale si

erge appunto fra le correnti superiori dell'Anseba e del '-Barca. Vicini in sul principio, i due torrenti, che dettano

degge allB comunicazioni, si allontanano, per poi riunirsi e insieme muovere sotto sabbia verso l'Eritreo, perdendosi nelle bassure palustri di Tocar. L a conca di Cheren seo·na . b lo spartiacque tra l' Anseba ed il Barca e domina il corso del Barca sino al suo allargarsi nelle laude dei Beni-Amèr e degli Hadendoa. Onde così lo avanzare come il o·uardare la linea di operazione esige che si tenga Cheren ~ elosamente custodito coi dossi che gli fanno corona come opere avanzate, me!1tre le trnppe, a loro agio riunite con qualche g nardia avanzata di nativi, servono assai mP,glio in numero limitato che se fossero p.iù numerose e disse~inate. Dunque, in grande come in piccolo, tanto nella difesa generale della frontiera fino al Gasc quanto · nella difesa immediata della conca, la logge militare vuole: v ig ilanza

lontana, forze concent1·ate.

II.

. La conca di Chereu è cir0ondat.a da pianori od altopiani mc~$sati fra roccie, in forma di tavolieri, di essa più elevati e disgiunti gli uni dagli altri mercè profondi burroni. In questa r egione montana, quasi passaggio dalle alpi àlle prealpi etiopiche, si rispecchia, a scala ridotta, la grande Abissinia colle sue ambe fasciate di precipizi, coi suoi t orrenti gonfiantisi a ciel sereno ed irruenti improvvis~mente come valanghe, colle due comun icazioni anfrattuose ingombre di sassi e di macigni che si trascinano in fondo a.Ile Cf:tolla or arse e brulle , ora lussureggianti di vegetazion.e tropicale; e la somiglianza si appalesa anche meglio se s1 guarda alla forma dei monti coi pinnacoli, colle gu-


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LA REGIONE TRA L' ANSEBA E If, UARC.'\'

glie, coi muraglioni a piombo, colle cupole che si profilano nette e superbe sull'azzurro del cielo. Quindi analoghe sono le difficoltà militari; ma incomparabilmente minori che non nel cuore di Abissinia, perchè minori sono le distanze e le proiezioni, i salti meno duri, gli spigoli smussati dall'azione del tempo e delle meteore sul friabile granito, le barriere talvolta praticabili. Poi le ambe, qui dette ro1·e, non così vaste nè così alte, anzichè opporre ostacolo insuperabile a manovre alpine possono servire. di appoggio : i sentieri ed i colli, meno aspri, lunghi e difficili, offrono il destro di combinare azioni e movimenti sorvegliando dall'alto a portata di vista, di segnali e di soccorsi. Verso il Barca infine le vallate si al1ungano, non così incassate fra pareti, non così dividenti il teatro di guerra, non così impraticabili dopo le pioggie come le valli del Mareb e del 1'acazzè. Una volta che i torrenti sono precipitati per le cateratte rocciose, i letti di sabbia si svolgono a loro agio fra pascoli: e di rado, per qualche ora soltanto in t empo di piena, impediscono le comunicazioni. La caratteristica generale della dorsale etiopica di cadere , rapidamente ad oriente verso le rive eri.tree in . successive terrazze con aspre balze e di svolgersi gradatamente verso occidente nella vallata del Nilo a pendenze relativamente dolci, continua qui pure colle varietà onde è ricca natura e che hanno il loro riscontro nelle prealpi etiopiche del. mezzodì. È la vecchia Spinà jlfundi, che da sud a nord si stende per oltre 1000 chilometri. Una delle varianti più distinte nel prolungamento della . dorsale verso nord si deve all~ valle dell'Anseba, !a quale longitudinalmente divide in due i tavolieri o pianori montani onde è costituita la regione, perchè si è scavato un alveo interno, che agevola le comunicazioni e quindi esercita notevole influenza militare, massime rispetto a Oheren ed alla linea del Barca, ove il cammino interno va a mettere capo. Al di là delle elevazioni, che immiseriscono verso i pa-

LA RE(JIONE TRA l.'ANSEBA E JL llARCA

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Barca, le valli si allargano, il terreno ,si estende comodamente ed i movimenti militari non hanno altra determinante che la positura dei pozzi. ' La 1.1egione così plasmata fra l' Anseba ed il Barca offre un interessante scacchiere strategico in forma suppergiù di un triangolo rettangolo. La base poggia ad est sui monti di Chéren, ad ovest sulla curva che descrive il medio Barca verso nord per volgere all'Eritreo : il cateto occidentale è segnato da cotesta curva fino alle confluenze dell' Anseba: l'ipotenusa per metà dritta, per metà a zig-zag, è capricciosamente indicata dalFAuseba nel corso medio e basso. La base si stende suppergiù per 100 chilometri lungo la via Cheren-Oassala; ìl cateto può misurare 150 chilometri lungo la via Oassala-Tocar; l'ipotenusa a scaglioni un 200 chìlometri circa lungo la via Oheren-Tocar. Si ·avrebbe una regione molto ~tlPingrosso corrispondente in superficie alla Basilicata, costituita acl 01·iente da successivi pianori alti da 1600 a 1800 metri sul livello del mare, con cime nor.. superiori a 2000 metri, intersecati da burroni e da valli da 300 a 1100 metri di elevazione assoluta; acl occidente una serie di poggi che balzitno giù giù gradµalmente ora gonfiandosi ora morendo nella landa ; a settentrione un succedersi di pietre brulle accavalcate in dossi che si spingono a guisa di lancia fino dove l' A.nseba entra nel Bare.a ed hanno il loro riscontro in monti più elevati che separano il bacino dell'Anseba dal mare.

III. Fra gli altopiani che circondano Chereù particolare studio, dal punto di vist1L militare, meritano quelli che lo coprono a nord e ad ovest, fra il Barca e l'Anseba, così perchè fiancheggiano le dne principali vie di invasione verso il Sudan, come perchè offrono qualità pil\ spiccate, le quali in una guerra di :montagna possono far sentire largamente l'azione loro.


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LA REGIO.NE T R" L'AN~EllA E-.IL llARCA

A nord ovest della conca d.i Oheren primo altopiano si presenta Rora Aredda, che potrebbe paragonarsi ad un ridotto intorno al quale si schierino le altre montane fortezze. Incominciando da ovest esse si seguono così: DebraSale, Halhal, Eres e Molebso: più in là Rehi, Era, Erotà. : a nord Rora Ha che costituisce l'ultimo bastione. Insieme rappresentano una l~ncia arrotondata <masi in punta, che si protende verso nord in continua7.it:ne alla. Spina Jfuncli; e codesta landa è formata da rore o ta-rniieri ~on tani, disgiunti da spaccature e da valli anfrattuoso, uniti m qualche punto da colli con seni tondeggianti, i quali si alternano con salti vertiginosi. ·rn guisa che i tavolieri si annodano colla logica severa della natura -a sistema. fl'a. l~ro; ma possono eziandio considerarsi disgiunti ne llo svolgm1ento di operazioni militari. Sopra codeste rore o tavolieri ~i sono uomini, armenti, . pas~oli e . ca~p\ v'~ acqua, modo di vivere per truppa e d1 cost1tu1rv1 basi successive di azione. Tanto per uscire dal dedalo montuoso d i Cher en quant_o per invaderlo è he· cessari? e_ssere padroni di queste _basi ovvero conqnist.a.rle; operaz1om certo non facili quando non si abbiano o-li abitanti amici perchè pochi e pericolosi sono i sentieri che vi conducono, e · un pugno di uomini: risoluti basta a sbarrarli. · Intorno alla lancia delle ro1•e sorgono altri monti ora _tondeggianti ora. a picco, più, bassi deali altopiani ' ~o-ene. b ralmente arsi ed impervii, che hanno quasi l'aria di difesa. accessoria alle montane fortezze, creando barriere senz'acqua,' t buche di lupo, cavalli di frisia con terribili spine ed 1.Lbbactute di macigni. Naturalmente essi crescono le difficoltà ad · un'invasione, complicano le difese, costringono i sentieri a giravolte ed, in misura approssimativa, servono a deterJl'Ùnare_ i ~u~ti ~i attacco, limitandoli ai sentieri praticabili. · A~ piedi d1 _q t;teste elevazioni, che sono ora pogg i; ora dossi! ora roc~1e, ora denti granitici, ora muraglioni, nei letti dei torrenti si trova abbastanza spesso l'acqua, elemento. indispensabile a qualunque operazione militare: e più

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J,A REOIOKE TRA L' ANSF.BA E I!, BARCA

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spesso la si trova nei fossi che si scavano sotto il ciglio degli altopiani. In questo settor e strategico delle prealpi etiopiche, nelhi conca di Oheren e negli immediati dintorni, abitano i Bogos: più a nord i Bet 'racnò con altre fra.7,ioni di tribù semi nomadi, tutti parenti ai Bogos, tutti di schiatta abissina, tutti parlanti il bileno. A nord delFaltopiano di H alhal stanno i Maria, isolati dal mondo, parlanti il tigré. Al di là delle rore e lungo il Barca, secondo la stagione, l'abbondanza dell'acqua, la ricchezza dei pascoli, le ragioni di sicurezza, vagano le tribt\ dei Beni Amer, parlanti chi {'igrè chi haclendoa. Da Ohoren, che guarda la regione da.ll'a.ngolo sud-est, irradiano tre vie longitudinali cli interesse esseu;;1ialmente economico e militare, La longitudinale di destra segue l'Anseba; la longitudinale del centro si aggira da prima frn gli altopiani e poi lungo un torrente interno - lo D zara - va a congiungersi alla prima ; la longitudinale di sinistra diverge ad occidente verso il Barca. E saminiamole partitamente (V. carta della R egione dei Maria annessa al presente articolo) perchè in tal guisa avremo agio d i svolgere brevemente una pagina di geografia mili.tare in una regione affatto sconosciuta e visitata prima di noi soltanto in parte da Menzinger, il padre della geografia, nelle prealpi etiopiche. Pochi cenni ed incerti hanno le carte anche pit1 r ecenti e migliori ; n essuna indicazione di vie; pochi e spesso punteggiati i torrenti; strambe e contorte le forme del terreno. Ora grazie agli studi nostri incomincia a farsi la luce : . ed a far luce nella topografia dei Maria non poco ha contribuito il signor tenente Miani, già residente italiano, alla cui diligenza e solerzia devo qui una parola di encomio.


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LA REGIONE TRA L' ANSEBA E IL BARCA

IV. La via dell'Anseba presenta stazioni di fermata le quali generalmente riuniscono i caratteri militari di una buona posizione: sbarramento di stretta, acqua più o meno buona e sufficiente secondo le stagioni, torrenti laterali e per conseguenza naturali comunicazioni. 'l'utto dunque si riduce ad appoggiare i fianchi, a cercare qualche sperone dominante, ad evitare di essere dominati. Tali caratteri più o meno spiccati offrono pure le altre vie così longitudinali coine tra:sversali alla regione tra l' Anseha ed il Barca. Nell'Anseba il pregio dell'acqua è maggiore poic.hè scavando nel letto in qualsiasi stagione si ha acqua dovurnJ ne, coll'avvertenza che l'acqua deve cercarsi più a fondo in ragione della distanza da Chereu, della ,larghezza del letto e della lontananza dal periodo del cherèm o stagione delle pioggie. Prima delle · strette, ed anche nelle , medesime, massime quando sono tortuose e rinserrate da roccie, v'è ordinariamente un po' d'acqua corrente alla superficie. Durante il cherèrn la via o piuttosto il sentiero che serpeggia nel letto dall'una all'altra sponda, è tratto tratto impraticabile, pil'.1 che altro alla fine di luglio ed in agosto. Dalla fine di agosto a tutto novembre la valle di Anseha, splendida per lussureggiante vegetazione, è rattristata da1la malaria. Pericoloso sarebbe passare le notti in basso, puro con truppe indige:ne ; ma si può sfuggire il male pigliando p~sto su qualche poggio elevato, meglio se a ridosso dai miasmi. La via clell'Anseba esce dalla conca di Cheren in due modi: per un valico - Ona - i, per una stretta - 1Yluscia. Il sentiero che conduce al valico sale a ridosso del forte pel colle di Ona, il quale presenta il triplice vantaggio di trovarsi a tre quarti d'ora dal forte ed in vista di esso, di dominare il valieo

LA REGIONE TRA r,'ANS EBA E JL BARCA

massime verso l'esterno e di sbarrarlo. La stretta di J\l~uscia, a un' ora e mezzo dal forte, volge fra le roccia dei Bedgiuchi, grazie ad una cammelliera discreta, la quale durante il cherèm evita il letto del torrente passando pei colli di sinistra. A difesa diretta della stretta di Muscia ed a difesa in.dir.etta del valico di Ona, si è costruito di recente il doppio trinceramento o forte di Rapto. Esso ha vasto campo di vista e di tiro sul maggiore allargamento di valle Anseba, si appoggia ai due monti costituenti la stretta, serve di perno per aggiramenti e controffese nel piano insidioso e rotto ma scoperto, piglia a.i fianchi ed R.lle spalle il ne• ìnico che si volgesse per l'ampia gola di Gebsi al colle di Ona col vantaggio per giunta di tagliarlo dall'acqua. Ìn 9.ualsiasi circostanza il piccolo forte di Rapto permette di difendere con pochi uomini una delle prmcipali entrate nel balu'.ardo montano di Cheren. I due sentieri buoni per cammelli, provenienti l'uno da Gebsi l'altro dalla stretta, si r_iunisconci nel piano dell' Anseba e continuano torcendosi lungo l'angusta valle la, quale si svolge poi costantemente verso nord nord-ovest. A tiro del forte la via ondeggia a sinistra del torrente fra le ca· panne dei Bedgiuchi aggruppate in tre meschini villaggi confosi nei valloncelli, fìno a Gabena-Gonfalon, fermata delle carovane provenienti dal Lebca pel colle di Mescialit. Il terreno del resto è tutto a falde pr aticabili: e parecchi santieri conducono alle strette dell' Anseba passando a sinistra (occidente) fra le capanne degli. Ad-I!'azà. Onde è sempre d'uopo irradiare pattuglie vigilanti, quantunque, mal. grado le ribolliture pietrificate del suolo, non sia facile ad orde numerose il procedere celate. A Gabena GonfaJon la via ordinariamente per ora praticata passa sulla riva destra dell'Anseba ai piedi dei contrafforti ove pascolano gli Az Taclés fino al mobile villaggio di Maragus sul :E'elfelè, nel. letto del quale ovunque scavando a non più di un metro trovasi, anche nel periodo asciuLto, acqua abbondante. Felfelè è a ore 6,20 da Cheren


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LA REGIONE TRA L'A NSEBA E IL BARCA

e 1230 metri sul li vello dal mare. E si prosegue tagliando i solchi e gli strappi fatti dai torrentelli ed i depositi delle , sabbie :fin oltre le tombe di Feutir., donde si cala alle arene dell' Anseba per superare con essa le angustie di una stretbtt, fra monti impervii fascia.ti da roccie rose dalle acque. Oltre la stretta, in alto a sinistra, ergonsi i tavolieri dei 1\fal·ia R ossi ed un leggiero piano offresi al pascolo ed anche a, breve difesa dello sbocco appoggiando i :fianchi ai dirupi. A. poco più di n ove ore da Oheren siamo alla confluenza di due torrenti: il Oarobel a destra, il Dorical a sinistra, che danno alla stazione i suoi caratteri militari. Rimontando il Oarobel, nna discreta mulattiera conduce a Ohelamet, perciò in valle di Lebca, donde per la solita cammelliera si va a Massaua: di questa via un tempo si valevano le carovane dei Maria. Rimontando invece il Dorical fra aspri burroni solleciti si giunge all'alt ipiano di R ehi. Dunque allo sbocco del Oarobel nella Anseba abbiamo nel fianco dest1·0 corrispondenza con una delle principali arter ie della colonia, nel fianco sinistro incomincia una via trasversale alla .regione dei Maria, a tergo si copre la v ia principale con irradiamento di sentieri verso Bab-Giangherem e verso valle di Ghesgheda. Donde è ovvio arguire l'interesse della posizione, alla cui difesa si può provvedere valendosi di qualche basso sper one del monte Magudu che rincalza il piauoro di Rehi. Da Oar obel a Gher un'ora. Gher ha il vantaggio cli proteggere a valle la posizione di Carobel ed insieme g uardare due mi,nori sentieri, uno clei quali sale pure ai )[ariéL Rossi, l'altro conduce ai monti degli Habab. La va,lle si allarga ed è b\10na a pascolo e forse a coltivazione: onde ·, qui nell'estate 1890 prese campo Mahmud Serif colla sua banda, i suoi cammelli e fa sua tribù: e per qualche ,mese vi mise pure le tende una frazione dei Bet Mala sotto gli ordini di Idris :Mohamet. Da Gher /alla foce del Oanscialla (riva sinistra) tre ore. Pel Oanscialla rimonta, girando intorno all'altipiano cli Rehi, la buona carnelliera traversiile da.ll'Anseba al Barca, come si vedrà in appresso.

·LA REGIONE TR i\ J.'AJ1;SEBA E IL BARCA

Sian:io fuori dai pianori: segue, dopo· tre ore e mezza ·la stazione Ghirghir: altra p.osizione militare costituit_a dall'avere a ' destra il torrente Dahra bi~rnco, che S(jende da :Rora /Asghedè, ed a sinistra il torrente T ehit, che scende dal colle posto fra monte Oocmat e Debra 'l'zade. . . Pel D'ahra bianco sale un · sentie1:o che conduce verso oriente all'a.lpestre Bagla (2350 metri): pel Tehit va -ad oc' cidente la camelliera, che costituisce una linea traversale tra l'Anseba ed il Bar.ca, al éolle di Tehit, donde soend~ ai pozzi di •r urgaman. Da Ghir.ghi-r a Turgaman 6 ore, ai pozzi di R iccab 7 ore. Per giungere a Sehrit è per ~vventura preferibile valersi di questa trave:rsa e ~roseg~ire per valle di D~ara che non contimiare per le sabbie dell· A.nseba ri~serrato fra ro)cie e piloni montani. · Segt~e la stazione di Gabuli, allo sbocco . d~l Oogo, tre ·ore e mezzo dopo Ghirghir. /4.. sinistra un sentiero da capre mena pér la · anfrattuosità dei torrente Oo~o al colle dello . stesso nome e poi per altro tofrente Oogo m va~le _A.~seba tra i pozzi di Riccab e Sehrit. Da Gabuli ·ai pozzi d1 R1ccab sette ore abbondanti. · ' Proseguendo lungo l'Anseba., iL cui alveo si svolge peno3amente tortuoso ai piedi di Rora Asghedè, dopo ~n'ora e mezza si c:,o-iuno·e allo sbocco del Fel}1it, posizione mter eso . . sante perchè- l'Anseba. non potendo più vin~ere la res1sten~a ·dei monti di riva dest ra, rodendo le rocc1e e cumulando sabbie piega decis3:mente verso occiden te e perc~è da Fel~ hit si sale verso Nacfa e verso Agra, baluardi naturali della colonia Eritrea tra l'Anseba e il mare. E p~r vero il confii1.e combinato recentemente tra Roma ,, e Londra partendo da capo Oasar al ,1 8~ parallelo sce~d~ obbliquamente dove il 18'. parallelo e mtersecato_ dal 37 meridian o: onde dalla costa Eritrea· 11 con:6.ne t aglia netto qnel mare di grossi ·:fiotti pietrificati, scende al Barca, una giornata forse al nord c~oè a valle del~a confluenza del1' Anseba, e risale a sud-ovest per le collme che ne formano la riva sinistra. Altra via meno aspra proviene da Hasta; e quindi vali-


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LA REGIONE TRA L'ANSEBA E IL BARCA

cando le pendici delle prealpi ~tiopiche rigonfianti come marosi contro le scogliere dell'Eritreo, mette capo a Chede, suppergiù a mezza via tra Felhit e Sehrit. Hasta guarda il colle donde per opposte direzioni vanno il Sela all' Anseba, il Falcat nella rada di Taclai, ed è posto di vedetta interessante per la nostra estrema frontiera settentrionale. A Felhit si potrebbe per avventura trovare buona posizione tattica atta a sbarrare i sentieri che vi mettono capo girando al . nord di Rora Asghedè, grazie alle gole che forma l'Ans.e ba nello sforzo vano di scavarsi il letto nella barriera montana, e grazie ai poggi e contraffoi:ti. A Felhit in pochi mesi sono scesi due volte i dervisci per predare in valle di Anseba. l\fa Felhit è aggirabile, è troppo in basso e male si presta come perno di offesa. Anche la via di Hasta a Chede, come vedremo, si difende meglio da Sehrit, all'estremità opposta del cammino che fa l'Anseba da est ad ovest (35 chilometri). Riepilogando l'itinerario da Cheren a Sehrit, abbiamo successivamente le seguenti stazioni principali: Forte Rapto. Gabena Gonfalou. Felfelè Carobel Gher Canscialla Ghirghir . Gabuli Felhit . Chede. Sehrit.

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ore 1,30 » 3,35 » 6,20 » 9,25 » 10,20 » 13,15 » 1645 » 20 20 » 21 50 » 25 20 » 28 50

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LA RE G,ONE TliA L A~SEHA E lf, BARCA

V.

Sl~ppergiù 28 ore si impiegano pure da Cheren a Sehrit lungo la longitudinale o nicliale del centro. . . . Dal campo trincerato di Cheren passando pe1 poggi d1 Scinnara in due ore e mezza si giunge al colle di Dobac, (1870 metri) altra uscita settentrionale dalla .conca. Dal colle'. la valle di Dobac scende poi verso settentrione lunga, con~rta, ristretta fra balze, intricata da macigni, da alberi giganteschi, da rovi e da prnni: e insidiosa così nell'attacco com3 nella difesa; ma la, difesa vigilante dall'alto, congiunta per via di segnalazf oni col forte di Chere_n e cogli altri punti tattici, ha giuoco di ~ra1i lunga supenor_e, bastando un pugno di uomini a trattenere una massa m circostanze n~lle quali il numero è di ingombro e quando il destre,ggiarsi ardito può in una lunga colonna colpire col panico che preludia il disastr?. . A quattro ore da Chei:en s1 trovano m ~asso. _le acque dello Scitamo e il torrente Bijan (1300 metn), militarmente interessante per la comunicazione traversale ad ovest dal' PAnseba al Sa,br e quindi dal Lebca al Barca; ma non costituenti una posizione atta a difesa perchè prive affatto di dominio tattico. La camelliera che pel Lebca vien e da lVIassaua· scende dal consueto passo del Mescialit e per Bab Giangherem e Gaba~ Locum, a mezzogiorno di Rora Aredda, conduce per letti di torrenti ad Adartè. A Scitamo passa pure un'altra comunicazione con valle di Barca al nord del tavoliere di Rora Aredda, che guida a i pozzi di Carar e ad Agordat. Codeste comunicazioni, atte ai trasporti a dorso cli cammello, danno agio ad un attaccante che salga dal Barca cli concentrare le offese nel piano cli Bab Giangherem o del1'Anseba contro il bacino di Cheren. Ma nel caso presente


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. LA REGIONE 'l' (lA L' ANSEl!A E IL B/tRCA

come in altri casi di concentramenti nemici contro il fronte settentrionale di Cheren, è d'uopo considerare: 1~ Che gli attacchi in linea così marcatamente obliqua. al nostro perno di azione prestano il fianco ad agevoli offese appoggiate ai monti e magari a qualche opera d'arte passeggera; :d° Che g iunto il nemico nella conca del Scitamo deve volgersi alle porte del Lalàmba attaccando i colli posti a difesa di Dob~c o di Ona, ovvero le strette di Muscia col forte di Rapto; 3" Che nell'interno della conca di Cheren si ha buon maneggio di spola dietro il Lalamba dall'una· all'altra estremità ed eventualmente anche si è in grado di fronteggiare altri attacchi; 4° Infine destreggia-µdosi abilmente, grazie alla vista e al dominio, si può in dati casi trarre in insidie il nemico, girarlo o pestarlo dall'alto. Da Scitamo in mezz'ora si giunge ai piedi della salita di Elos. La montata verticalmente è di 350 metri. Il sentiero buono per muletti, frequentato, ripido, sassoso, esposto ai colpi dall'alto e in vista delle vallate, si. inerpica a zig· zag pei brulli fianchi e per 1!3 biilze del contrafforte. Z\'essuna caratteristica militam offre l'altipiano di Halhal, tranne l'ampio dominio dell'occhio che in quel terreno, al di fuori scoperto o quasi, si addentra nei burroni, ne scova i segreti, vede i collegamenti topografici e scorge netti e distinti i vantaggi della conca 'di Cheren, i cui monti settentrionali si avanzano col Lalamba a salienti avendo l'aspetto di fortez,:e. Ma fa ;nestieri osservare che i dossi dell'Halhal ed i burroni che ne costituiscono i rientranti, sono coperti da una fitta vegetazione di olivi e di"euforbie frammiste a macigni che ne rendono difficili gli accessi. Del resto è facile pensare quanto sarebbe utile _anche una piccola banda di nativi staccati quasst\ fra eccelsi recessi, appoggiati ai loro tavolieri tattici, sia come avanguardia o guardia ai :fianchi p~r operazioni nostre, sia -a

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LA REGIONE TRA l.. ANSEBA E lL OAP..CA

minaccia dall'alto contro i lunghi e slegati fianchi di una invasione nemica. Noi abbiamo colà gli Ad Fazà, i Bab Giangherem e le due tribù dei Bet Tacuè, i quali popoli se non sono molto belligeri, tuttavia quando spinti dall'interesse e dall'ambizione sanno spiegare accorgimento, resistenza e valore. I Bet Tacuè contrastarono lungamente ad Ubiè e ad altri capi abissini le loro greggie ed i loro campi e seppero poi molti di loro morire da prodi nel combat tere p 1"0 aris et focis. Ora, liberàti da Abissini e da Sudanesi, sicuri nei loro monti, r etti da capi che essi stessi additano per hL scelta al governo italiano, padroni di governarsi colle tradi:;,;ioni avite, hanno tutto l'interesse cli seconclare l'autorità militare italiana, nella quale vedono il loro appoggi? e la loro ?t~arentigia per_la futura prosperità. C.iascuna eh queste tnbn ha la sua piccola 1:tanda che ad ogni cenno f.teco1T~ intorno al capo nelle loèalìtà più opportnne ad offesa ed' a, difesa. . Ma proseguiamo verso il nord per l'ondulato pianoro. Il sentiero si svolge sul rovescio dell'altipiano di Hahal poco sotto l'orlo orientale, in visttL ai dossi successivi, intercalati da valloucelli che costituiscono ad est l'altopiano cli Eres. Marciando per ltt via dell' Anseba è prudenza elementare fiancheggiarsi a sinistra in alto per queste tortuosità verticali ed orizzontali, da 1700 a 1780 metri sul livello del mare e da 500 a 600 metri sopra il letto dell' Anseba. La natura è foraca, l'acqua (relativamente all'Africa) copiosa; sufficiente il bestiame e la dura; scarsa la popolazione. La conca di Ingiuna è abitata da due tribtt di Bileni (Bat Tacuè) semi nomadi semi agricoltori: i pozzi sono a, circa un'ora e mezza dalla sommità di E los. All'estremità della conca, la via passa per una stretta fra macigni e boschi di . olivi. La stazione seguente, poco più. di un'ora, da Ingiuna, è alle acque di Mai Aulid, correnti per molti mesi a fiore di sabbia e quindi, se attinte con giudizio, sufficienti pure a buon nucleo di truppa.


LA RllGIO)<E TRA L.'ANSEBA F. Il, BARCA

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34.9

LA REG IONE TRA L'ANSF.BA E IL BARCA

Un sentiero girando ad occidente va giù a procipizio per valle di Taccana contro il vallone di Rora Aredda, infila la via del Cerum e con essa va al Barca. Gli altopiani si seguono uniformi; ma per intendersi conviene abbracciarli con denominazioni generali. Dagli altopiani dei Beit T acuè si passa agli altopiani dei Maria Rossi. Frammezzo ergesi solitaria la roccia del Bet A.bei o castello delle scimmie, conosciuta nelle leggende locali por secolari ~onflitti, un ostacolo momentaneo di qualche rilievo, ma priva di acqua. In guerra di montagna tutti codesti altipia.ni si collegano a _$istema, nè qui e lecito muovere a scatti: anche con piccole pattuglie è d'uopo mirare agli obbiett ivi estremi e dominanti, senza fermarsi tra via. Al di là. di Bet A.bei si allarga il bel piano di Molebso, posizione militare di qualche momento perchè a destra si appoggia a M. Angab ed a sinistrn guarda il limitare di un sentiero che diramandosi a forchetta va al vallone R ora Aredda. Da Mai Aulid a j{olebso un'ora e mezza: e poco più di altrettanto alla prossima e più notevole stazi one di R ehì (11,20 ore da Cher en). Rehi è nodo stradale signoreggiante, ed a Rehì si incrociano due traversali da.ll'Anseba al Barca. Il pianoro, che si solleva incassato da scabr e roccie a 700 ruetri in media sopra le circostanti vallate, offre all'uno e all'altro margine maniera di agevoli difese. Soltanto le ef· ferate discordie civili e le vendette eterne di sangue spiegano come i Maria non abbiano saputo sempre ributtar e a valle le frequenti invasioni. Da R ehì alle acque di Ualecl Scium (1220 metri) tre ore. A Ualed Scium giunge la buona cammelliera traversale che clall'A.nseba rimontando il Canscialla per le acque dell'Obellet va alle acque del Marait e quindi al Barca. È nna delle migliori: onde grazio all"acqua, grazie al tratto comune colla longitudinale Ualed Scium-Melmelta, grazie alle coltivazioni, al bestiame ed alla vicinanza della località abitata di Melmelta, Ualed Scium è posto militare buono a preparare od a sven.tare insidie, ad aggirare alt;rni od a guardare il proprio fianco, ad attaccare una colonna

od a schermirsi, a trattenere il nemico in luogo rischioso; ma con pochi uomini e bravi perché in tali angustie di spazio i molti danno noia. . Da Ualed Scium a Melmelta meno d1 due ore per strada relativamente comoda, ben coperta a nord dai monti, utilissima come spola fra valle cli Dzara e valle A.nseba, fra i tavolieri dei M~ria Rossi e dei Maria Neri. A lVIelmelta gli Qo-ba 'fedros e i Giancarà nei loro nuovi villaggi trovano i0sizione opportuna perche dall'alto fronteg~iano \e tre linee di invasione provenienti da quattro punti cardinali cioè dallo Dzara (nord), dall' A.nseba (est) e dal Barca. (ov:st e sud), e proteggono direttamente campi e mandrie nella conca di Cadnet. La conca di Ca.cl.net è nel cuore dei Maria e, fra i pianori ra.ccoo-lie coi letti dei torrenti pure le vio di comunica~ione. Onde è posto notevole militare cosi per offesa verso la uscita d ei tavolieri etidpici, come per gnardia dei colli laterali e p er difesa della valle superiore dello Dzara, la quale nol suo percorso costituisce una linea interna e coperta verso il basso Anseha. . . . . Il c0 ntro della conca di Cadnet è ravvivato dm pozzi d1 A.uisc (970 metri), a un·ora e un quarto da:\!Celmelta. I vi scende dal colle Ansellel il torrente Use pel letto del quale, rail ecrrato da o-iganteschi sicainori, da maestosi ta.marinti , chi :0que in q:;lche punto_stillanti da sotto i macign~, monta un'altra traversa.le che tra i pianori di Erota e dL Era Ya al Barca. Dalla conca di Cadnet, 111, longitudinale pzr corro fino a Sehrit il torrente Dzara, confluente deJrAnseba, colla costante direzione da sud a nor<l. Dai pozzi di Auisc all'ingresso snd della strotta di ~ ile - tre ore. Di qui a sinistra {ovest) pel torrente ì\fang1a~1 si inerpica un sentiero all'acrocoro cli Erota: ed è comunicazione militare di. qualche momento perchè è breve (rlne ote e mezza per g.iungere ttll' orlo), perchè è interna rispetto alla stretta, perchò è coperta dal Bil e grande e da Rora Ha 23 -

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VOI •. I.


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I.A REGIONE TRA L'ANSEtl.\ E lL l!ARCA

LA IlEGIONE TKA L ' ANSEBA E IL BARCA

e perchè conduce sollecita alla cresta dominante di Rora Ha, che è l'estremo pianoro settentrionale della regione. Ma la difesa della .stretta deve farsi sui poggetti, che a guisa di bastioni si protendono a valle dello sbocco n ord, un'ora circa dallo sbocco sud. · Infatti colà si hanno in primo luogo i fianchi non accessibili e non aggirabili, salvo per sentieri lunghi, disagiati, angusti, sprovvisti d'acqua a valle della stretta; poi si ha l'acqua corre11te e sicnra a tergo mentre l'attaccante vaga all'asciutto nel deserto; in t erzo luogo lo sbocco nord, malgrado i solchi, gli obel e le itcacie, presenta largo spazio alla vista, ed ogni manovra avversa può essere facilmente segnalata dai monti; infine perchè in tale posizione si difende un altro sentiero di comunicazione coi Maria Neri, il quale pel torrente Matchelì conduce al Rora Ha, e, prolungandosi ad oriente, scende al torrente Herum ed al Barca. A destra (est) la posizione di Bile, così a nord come a sud della stretta, grazie ~1i monti impervii, è affatto inattaccabile. Da Bile (sud) ai pozzi di 'l'urgaman (quota 600 metri) tre ore abbondanti. A Turgaman dall' Anseha viene la via del 'l'ehit; e ai pozzi di Riccab, un'ora a valle di Turgaman, pure dall' Anseba, viene il sentiero di Cogo. Sono due traverse, già ricordate, atte a manovrare di spola fra le due longitudinali in una campagna verso la bassa A.nseba. ]\fa ·il valico dei tre Tehit è percorso di1 una cammelliera buona., lunga circa, sei ore cli marcia e coperta: il valico dei tre Cogo invece è percorso da un sentieruzzo d ifficile, lungo circa sette ore, e comunica con altro senÙero che conduce a Ohede sull' A nseha, e quindi imbrocca la via giiL menzionata cli Hasta. Tutto questo spazio quadrangolare, segrn1to ad est e a nord dall' Anseba, ad ovest dallo Dzara ed al sud dal valico di 'l'ehit, è arso, rotto, scabro, <;l.eserto, intricato da monticoli coperti di macigni, cospa.rso di pietre dagli spigol'i aguzzi, e soltanto nei larghi letti dello Dzara e dell'Anseba

ombrato dai boschi di obel. I nativi però sanno sfidare cosifatti ostacoli, anzi se ne valgono per agguati e badalucchi. Turo-aman e Riccab colla traversale del Tehit . ricevono o il loro tipo militare ed il loro completamento dalla camellièra che rimontando il Gabai Tsade per l' Rerum scende pure essa a Carcabat sul Barca. Da Riccab a Sehrit - tr e ore e mezza. . Riepilogando, da Cheren a Sehrit per la longitudinale o radiale del centro si hanno le seguenti distanze approssimative: 2,30 Colle di Dobac 4. Scitamo 5,30 Sommità di Elos 7_. Pozzi di Ingiuna_ . 8,10 Mai Aulid 9,40 Molebso 11,20 Rehì 14,20 Uled Scinm 16,5 Melmelta 17,20 Pozzo A.uisc 20,20 Bile (sud) 23,35 Turgaman 24,35 Riccab 28,5 Sehrit .. . D el trat~o da Sehrit allo sbocco dell' Anseba nel Barca, è mestieri parlare più tardi.

VI.

Ora. veniamo alla tei·za linea di comunicazione longitudmale o meglio radiale di sinistra, che dalla piazza d'armi di Oheren conduce al Barca. Fino ai pieJ i di Elos la via è comune colla longitudinale del centro, poi devia sensibil-


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LA llEGJONE 'l'RA L ' ANSEBA. E IL BAIICA

mente a sinistra: e mentre le altre due comunicazioni tacliauo il paese da sud a nord, leggermente verso ovest, questa, tende d~cisamente ad ovest. Prima posizione militare a sei ore da Cheren è il colle di Sanca, ·spartiacqua fra il G~arbàal, affluente dello Scitamo .ed il Cerum, a.:ffiuente con diversi n0mi del Ca.rohel: ~uindi il colle di Sanca è spartiacque fra l' Anseba ed il Barca. - ·Esso appoggia le ali alle balze di Rora · Aredda a sinistra e di monte Sciogai a destra: e ne è battuto da a,ltezze impervie di 7 ad 800 metri. Poi le stazioni d'acqua si succedono frequentissime, pecondo la legge naturale tanto Jiliù costante ed evidente nei suoi effetti quanto più le valli sono ristrette, tortuose e incavate nell'ordine seguente: le acque del Cerum, poi quelle di :E'incah e, a poco più di 12 ore da Cheren, le a~que di Afulai. Allo sbocco del torrente Afulai scendono a destra due sentieri dalla conc,L di l\folebso, 'una volt11 ba,ttuti da bande di predoni ora quasi abbandonati. La via proseguendo per lo Sciabar va ai pozzi di Carrar tra Ad_artè ed Agorda.t. Un nemico che riuscisse a bloccare ovvero a paraliz:;mre il forte di Agordat, potrebbe pure prendere questa via aggirante a nord di Rora Aredda per diversione ovvero per attacco contro una delle - porte settentrionali d el baluardo montano di Cheren. Ma un pugno di uomini. in qnelle angustie basterebbe a rovesciare una grossa masnada, specie se sapesse appigliarsi dall'alto ai fianchi ed a tergo: ecl anche ove riescisse al nemicp cl.i. sboccare in valle di Scitamo, sarebbe pur sempre costretto a dar di cozzo nel colle di Dobac. Ad ogni modo un'operazione qualsiasi, da ovvero contro la conca di Oheren, su questa d~rettrice si collegherebbe colle comunicazioni che interes~ano il fronte occidentale, del quale a,vrò occasione di parla.re un'altra volta. Da Afulai fa longitudinale si addentra fra aspri monticoli, torrenti ghia.iosi e massi accavalcati :fino alle acque di • Af Marat, 14 ore e mezza dal campo trincerato di Chercn, lasciando a sinistra i bastioni orientali del Debra Sale. Nel 1868 i M:aria, si vuole co~ 500 lancie ed alcuni fucili,

LA REG IONE TRA 1.'ANSEBA ~ IL BARCA

· per l'Halhal erano scesi a predare nei Bogos. (tià erano . giunti nella conca di Cheren ed oltre a gran numero di armenti avevano rapito quindici fanciulli, bottino ambito per farn e schiavi. Ma mentre si indugiavano a saccheggiare Scinnara e Moo·areh e Imentre il terrore paralizzava la reo sistenza, alcuni giovani di Cheren con servi della Missione lazzarista armati di fucile si raccolsero all'orlo superiore di valle Dono·ollas dietro i macig · ni che sorgono quasi triuceo ramento naturale di :fianco alla via tra Mogareh a Cheren. Quivi attesero il nemico al pa5saggio e l'assalirono di sorpresa spargendo il pànico nella turba, che si pose a fuggire verso il colle di Dobac, dove fece sosta. l\fa frattanto ' i Bogos incorati accorsero dai villaggi circostanti e cacciarono i Maria giù verso Scitamo e valle del Cerum: poi pei sentieri di l\folebso salirono sulle roccie dell'altipiano e fecero gran prede. di bestiame, I Dalle acque di Af Marat ai pozzi di Af Ga,balà ore due · e mezzo per le conYalli adessò quasi deserte .dei Bet 'l'acuè. Ad Af Gabalà/ viene dal nord il sentiero di Melrnelta tra i tavolieri tattici· dei Maria Rossi e dei Maria N eti: perciò si ha qui un collegamento colla comuuicaz-ione longitudi. nale del centro, il quale in dati casi può agevo1a1;e la manovra montana. Ma è sempre necessario assicurarsi all'uopo del pianoro di Era, che copre verso occidente questa via d~ spostamento e domina dall'alto i valichi e i nodi stradali che si annodano nel cuore dei Maria. Da Melmelta pèl colle di Gargaba,t ad Af Gàbalà, tre ore: da Era ad Af Gabf1là poco più di un'ora. Proseguendo per la radiale di sinistra, si scende per la valle di Moga, ed in tre ore si giunge alle ottime acque del 1\farait (700 metri), che raccolgono i torrentelli precipitanti dal . masso nord-ovest di Debra Sale. E quivi vengono pure a sboccare dai pianori e dalle valli anguste e celate verso l'ampio bacino dell'Hornbul due altri sentieri: il primo dalla conca di Cadnet per il torrente Use supera il colle dell'Ansellet e per la valle dell'Obellet mette qui capo in guisa che costituisce un altro collegamento tra la radiale del centro

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LA REC'-JONE TRA L'ANSEDA E IL BARCA I

e quella di. sinistra; il seconclo precipita giù da Era (1600 metri) dopo aver serpegg iato pei tre pianori dei Maria Neri. Eccoci dunque al vertice della linea d'invasione dal Barca verso i pianori, alle porte delle fortezze montane dei 11faria, dove :finisce anche politicamente if territorio dei Ma.ria e cominciano le lande dei Beni Amer. Le acque del Marait sono in generale abbondanti, buone, correnti per la maggior parte dell'anno. Quest'anno in inverno (5 gennaio) formarono un ampio bacino ed alla fine della stagione asciutta (2 giugno) erano scomparse; ma in compenso, non lungi di là, ad El Auisc i pozzi offrirono acqua discreta e sufficiente. Qui, come nelle capricciose vallate circostanti, nei due mesi che precedono il cherem (aprile, maggio .e forse un po' di giugno) è d'uopo far esplorare il terreno ovvero attingere sicure notizie dagli abitanti prima di fare assegnamento sopra un pozzo che basti a dissetare un grosso drappello. I capricci del sottosuolo sono infiniti; ma colla prudenza, .colla calma e colia previdenza si prevengono i più frequex:iti infortuni africani. Il territorio è ampio ed acconcio a pascolo ed a coltura. L e retrovie sono sicure alle spalle, bene guardate e bene appoggiate da posizioni successivamente dominanti; il fianco sinistro è coperto dal Debra Sale. Una soddisfacente })Osizione difensiva può aversi sul poggio che separa i due torrenti Marait e di Moga, donde si piglia nel fianco destro chi osi addentrarsi fra i monti verso le acque di Obellét. Di lassù si avrebbe largo campo di guardia ed elasticità di manovra sia per coprire le nostre acque sia per tagliare quelle del nemico. L 'interesse maggiore della posizione militare al l\fara.i t spicca dalla considerazione che essa si spinge come testa di valico verso varie vie, le quali svolgendosi per piani sempre più larghi ~anno all'ampio semicerchio del Barca. Infatti come le cinque dita di una mano esse irradiano • guardando da sinistra a destra: la prima per valle di Ghia· ghe verso la nostra posizione for tificata di Agorclat ; la se· conda verso la confluenza dell' Hadandemè nel Barca im-

LA REGIONE 'rRA L' ANSE DA E Il, BARCA

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boccando una buona via che viene da Cassala ; una terza segue il Marait e l'Horobul e mira pel Barca ai piani di Anascait ed a Fillich, antica residenza degli Hadendoa; . una· quarta va a Careabat al di qua (sud del Debra Tzade), e prosegue pel Barca verso la confluenza dell'Anseba e verso la f~ontiera dell'Eritrea; una quinta va a pigliare l'Hernm al di . là (nord del Debra Tzade), ed ambedue poi mettono a loro volta ~Ll basso At,bara ed a Tocar. Parlo di vie nel -senso africano della parola, cioè di direzioni tracciate da letti di torrenti e da pozzi permanenti od intermittenti, e perciò generalmente percorse da carovane e da pastori; chè del rimanente il terreno è percorribile dovnnque, tranne durante il cherèrri perchè allora qualsiasi operazione è resa impossibile, o quasi, dall' innondare delle acque e delle sabbie. Coteste cinque linee di comunicazione, considerate dal punto di vista delle operazioni rnilitari, si possono ridurre a due ; l'-una verso ovest pei pozzi di Baaghimi ed i laghi di Hadandemè al Barca, 12 ore di cammino; l'alt1·a v r:rso sud per le acque del Debelai e per la v·a ne .del Giaghe ad A.gordat ore 8 1/ ~. La p1·ima via in caso di operazione offensiva italiana verso il G11sc servirebbe, per una colonna :fiancheggiante, parallela a destra della colonna principale in marcia lungo il Barca, essendo necessario allargare la fronte per l'eterno bisogno del bere e per guardarsi dal nemi,)o appoggiato alla sua base naturale di operazione verso i piani ondulati dei Bisciarini e degli Hadend.oa; la seconda via, quella del Giaghe, sarebbe utilissima come collegamento colla linea principale, la quale partendo da Cheren per Adartè ed Agordat va a Cassala. In caso di difesa, al Marait, esercitando l' indispensabile vigilanza, si sarebbe preavvisati 11 tempo dei movimenti nemici; i quali per necessità sono tardi e sminuzzati essendo legati ai pozzi, dove l'acqua, anche se abbondante per grande parte dell'anno, pure esige quasi sempre lavori di scavo e non è mai soverchia per un'accolta di molti uomini e di quadrupedi.


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LA REGIONE 'l'R.A I/ ANSEBA E IL llAIU.:A

A guardia del Ilfarait e della piana di Raja Abai (lago grande) dovrebbe venire collocata una tribù avversa per vendetta di sa,ngue al mahadismo, interessata alla sicurezza, fedele, valorosa ed armata con un capo rispettato ed intelligente. Gli Ad Omiir, gli Ad Ocut, i Baria Heghir, i Sabderat, e se si v uole anche gli Algheclen ed i :Ma,ria. , dimostrano che si può trovare chi riunisca,, sia pure in diversa quantità, questi preg i avvalorati dall'essere vicini all'autorità militare -italia,na, la quale grazie al suo prestigio p uò esercitare dal forte di Agordat una viva ed efficace aziono direttrice. Per andare ad Agord~tt dalle acque del l\farait si segue per un tratto il torrente Marait: poi si volge al t orrente D ebelai, che scende dal Debra Sale e porta, pover o tributo all' Hombul, scavando il pi.ano traversaJmente fra roccie ele·vate qualche metro. Qualche altro torrentello costitnis:.;c trincea; ma in gen erale il piano ai Raja Abai, largo, uniforme deserto, seminato di spiue a tratti consparso di pietre, intaccato da qualche f'e::,su ra sabbiosa, sen7.ft traccie di viP-, segnato qua e là da tombe, si estende fino alle brulle colline di E ia Oa,mmi c1 fino al Debra Tzade. Le due direttrici di marcia l'una verso ovest e l'altra, verso sud non sono coverte da venrn rialzo del suolo: qui la cavalleria avrebbe buon gioco, specie nel periodo susseguente alle pioggie. Dal Marait alle acque del Debalai ( 690 metri) ore 2,30. . Marciando a sud, lo spartiàcqua fra il Giaghe (bacino del Barca) e il Debelai (bacino dell'Hombul) appena si può notare coll'occhio. Lungo la via si tro_va acqua generalmente salmastra, in pozzi malagevoli, irregolarmente scavati e mantenu~i da pastori. Così si succedono i pozzi d i Labat, i pozzi di Moncnlis, i pozzi di Elacitat, suppergiù a due ore di marcia uno dall'altro, in territorio ampiRmente largo a pastura, dove ora vaga con pochi cammelli. e pochi armenti la tribù B eni Amer dei Sencat Ounab, .Ma anche codesti pozzi variano secondo la stagione e le annate. Dal principiare della stagione delle pioggie (luglio-

1LA REGION E TRA 1,'ANSE8A E JL IIARCA

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ottobre) fine a marzo si può marciare abbastanza tranquilli; ma è pur sempre indispensabile avere nei pastori guide eh~ offrano gnarentigie ed A sempre prudent e farsi precedere da esploratori, abili (e ve ne ha tra gli ascari) alla ricerca dell'ttcqua. Dai pozzi di Labat una via, che viene dall' Hombul, taglia traversalmente la larga valle di Giaghe dirigendosi verso il Debra Sale: e lo monta nascosta d~tlle pendici meridionali per scendere poi ai pozzi d i Oarrar, che sono breve ora ad occidente di Adartè. D unque per quella via potrebbe venire girato il nostro forte cli Agordat: dunque quella via deve essere in qualsivoglia operazione guardata, cosa non difficile avendo . sottomano un drappello di partigiani ind'igeni. N·eo-li anfratti meridionali del Debra Sale solevano apo ' piattarsi predoni di ogni razza,1 in particolare dei Baria, per ragione di rapina sopra le carovane o sopra le mandrie. La località è assa,i insidiosa. Però la posizione fortificata di Agordat spingeisenza stento il raggio di vigilanza e di azione fra codesti burroni. Ma, torniamo alla stazione di D ebelai le cui acque o me· glio le cui sabbie sono rinserrate fra roccie. e dirupi; e g iriamo un quarto a destr~. · Non lungi dalle acque di Debelai, si trovano le acque di Baàghimi, che tracciano la direttrice d i marcia verso occidente, E cco le distanze: dalle acque del l\farait' a Baaghimi 3 '/., ore; da Baaghimi ai laghi di Hada,ndemè 4 ';'. ore; dai laghi di Hadandemè al passaggio del Barca 4 ore. E così lungo lo scac:;hiero strategico tra. l' Anse~a. ed il Barca, per le due longit udinali di destra e del centro ad arrivare al Sehrit, occorrono 28 ore abbondanti cli marcia e tra le 40 e 45 per arrivar~ ad Haccal, confluente dell' Anseba nel Barca; per la longitndinale d i sinistra a g iungere al Barca ne occorrono 32, le quali appunto tocche·rebbero tra le 40 e 45 se si volesse in va.Ile di Barca prolungar e la, marcia fino a Careabat.


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LA R EGIO NE TRA L ' Ai'iSEBA E

JT, B,\RCA

Riepilogando, da Cheren al Barca per la longitudinale radiale di sinistra si hanno le segnanti distanze : Valle cli Sanca ore 6 Acque del Cerum » 8 » Afula.i » 12,35 )) Af Marat » 14,35 » Af Gabalà » 17 » Marait » 20 )) Baaghimi . » 23,30 » Hadandemè (laghi) » 28 » Barca » 32 E per Agordat : Marait (comune) 20 >> Acque Debelai (L abat) » 22,30 )) Agordat )) 28,38

VII.

Sebbene nell'esaminare le tre linee lono-itudinali che o ' ' partendo dal fronte nord della conca di Oheren, irradiano verso il settore nord-ovest al Barca ed alla fron tiera, concordata coll'Inghilterra, siansi soventi menzionate le linee traversali, pure sembra necessario alla conoscenza dello scacchiere tenerne ancora speciale ·parola, pur affrontando il rischio di ripetizioni. L e traversali tra l'Àuseba ed p Barca, con direzione generale da est ad ove2,t, interessanti il settore stratocrico o nord-ovest delle prealpi etiopiche basate sn Oheren, si possono ridurre a quattro, cioè: 1° La camelliera Colle Mescialit-Gabena-Gonfalon-Gabei Locum-Megil.el-Adartè; 2° Il sentiero, in par te camelliera, Chelamet (L ebca)· Carobel (Anseba)-Rehi-Tandellet- Marait:

LA R E:O IOi'iE TRA L' ANSE IIA E IL BARCA

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3 · La camelliera Oanscialla (Anseba)--lifelmelta-Obellet.Marait ; 4-, L a camelliera Ghirghir-T Lugaman-Gabei-Tzade Carcabat. La prima traversale si diparte dal Colle di Mescialit, pel quale passa pure Ja carovaniera di Oheren e gnarda da circa centoventi metri di altezza la sponda destra dell' Anse ba. Il forte di Rapto la scorge di l9ntano e la minaccia per buon tratto nel suo fianco sinistro. La traver sale si svolge parallela al massiccio nord del Lalamba per Bragantia e pel S citamo, rasentando i campi della Società R eggiana di Bab Giangherem: po.i si addentra al sud di Rora Aredda per b termopoli di Gabei Locum. Da Mescialit a Bragantia tre ore, a Gabei L ocum sei ore. Girando poi sempre al sud di Rora Aredda, e pigliando per via altro sentiero che scende a sinistra della conca -di Cheren per le angustie dell' Afu1, la traver:::ale va a mettere capo ad Adartè sulla linea principale di comunicazione fra Cheren e Cassala : onde interessa la fronte occidentale del campo trincerato naturale di Cheren, della quale si tratterà in altra occasione. Militarmente nel suo tratto centrale dall' Anseba ·a Scitamo, questa prima traversa serve di collegamento alle tra linee longitudinali col triplice vantaggio: in primo luogo di trovarsi nel r aggio di vigilanza e di azione diretta degli avamposti collocati dinanzi alle uscite di Rapto, di Gebsi, e di Dobac; poi di essere breve (due ore), piana, fornita d'acqua ed abbastanza coperta; in terzo luogo di front eggiare da località atte a difesa i vari sbocchi e di guardare altro sentiero centrale che conduce all' Anseba per le pendici orientali dell'altipiano di Ere$. Altri sentieri minori si insinuano penosamente fra anfratti e burroncelli, ora girando per spigoli aguzzi ora elevandosi per colli diruti: possono essere percorsi da piccole pattuglie di nativi ed offrire il destro ad agguati ed a sorprese. Bisogna tenel'li d'occhio, scrutarli se occorre; ma badare che non trascinino a sminuzzamenti per inutili bada-

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L A R EvlO NE TRA L'A N S EIJ A E IL llAR-.:A

LA REG IO NE TllA l.'A:-SEIIA E li, nARCA

lucchi. Qui importa ,comandare ai nodi di comunicazione. i quali in gelierale coincidono colle a.eque e possono esse~·e più. o meno battuti dall'alto, coll'occupare le roccie o poo·O'i 0 0 sovrastanti. L e .tr:1ppe. indigene regolari .ed i nativi sono ottimi per guernglrnre m montagna, rnercè i loro fisici pregi: sensi acuti, massime la vista e l'orecchio ; istinto rneravio·lioso di distù1guere le orme che ~fuggono al più attento, e:per to ed accorto ; garretti d'acciaio; sveltezza da antilope nelle monta.te e nelle discese ; destrezza nello appiattarsi; nessun bisogno, nessun impedimento. Ma è necessario, con ordine · e disciplina, preve~ire i difetti di esaltarsi, di scoprirsi con grida, di disperdersi e fuggire alla mano.

tormentosi delle valli, se offrono all'attaccante qualche scudo ovvero qualche maschera passeggiera, ne inceppano, ne allungano, ne ritardano qualsiasi azioue. Siccome dalla ·cresta di Rehì si scorge ad occhio un tratto dell'Anseba presso Carobel e par quasi di colpirlo col moschetto, così da R ehì in coteste contingenze di terreno possiamo ben dire di essere a portata tattica. Da R ehì la traversale interna prosegue balzando con un sentiero a zig-zag per recessi sinuosi e bnrroni, coperta .a nord da monte Assartè e rallegrata ogni tratto dalle acque relativamente nutrit.e dal Tandellét, del Gadait e del Heda Homar, fino alle acque di Af Gahalà., delle quali abbiamo già fatto menzione. SicJome trn Af Gabalà e le acque del Marait corrono tre ore, così in 13 ore si può travers~ire tutto il paese montuoso dei Maria Rossi e dei Maria Neri, fra due posti di guardia e due perni di manovra importanti, cioè: a destra. (oriente) il conflu ente del Carobel nel1'Anse ba ai piedi del Debra Maar, a sinistra (occidente) lo sbocco del 1\'farait dalla anfrattuosità montana. E cco le distanze partendo da Carobel (Anseba) : Pozzo Er .Ruf. Ore 2,15 Salita Dorigal » 3 -Rehì » 3,45 Colle Gadait » 7,20 Af Gaba,là . » 10)> 13 -Acque del Marait .

VIII. La seconda t1·ave,-·sale merita anche maggiore studio ed attenzione perchè è più lontana e fuori dall'osservazione . immediata, perchè estende la sua azione a tutto lo scacchier e delle prealpi etiopiche, perchè nel suo corso raccoglie nodi di comunicazione e valica ovvero rasenta i pianori tattici centrali, infine perchè è la via più breve dalla Auseba al Barca, cioè cfalle rive dell'Eritreo al Sudan. Fa mestieri però notare se è la più breve, . non è la più agevole, e che se vale assa,i per la guerra di montrtgna,, _non vale altrettanto per il commercio. La seconda . traversale parte da Ohelamet sul L ebNt e viene pel torrente Carobel all'Anseba nel punto già notato sulla long itudinale di destra.. Dall' Anseba si inerpica lungo il Dorica! passando pel pozzo di Er Ruf al pianoro di Rehì, (1780 metri) ove si incrocia colla lcngitudinale del centro ed ove naturalmente si accentrano le difese. A R ehì è fa..'.' cile sbarrare gli angusti sentieri perchè si può scoprire il nemièo pei fianchi or brulli, or denudati, e perchè gli anfratti

che

IX.

La iel'za t1·avei·sa, parallela per buon tratto alle prime due, è la camelliera che lascia l'Anseba allo sbocco del torrente Canscialla e ne rimonta il letto. È alquanto più lunga della traversa precedente (ore l o,30 rispetto a 13 per giungere· al · Marait) e gira fra valli anguste sotto i pianori; ma


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LA REGIONE TRA t'AN~EllA l:: Il, BARCA

LA l!EGlONE TRA .L'ANSEBA E IL BARCA

è comoda, n~n si inerpica per dirupi, è sempre coperta, ha comune un tratto interessante colla longitudinale del centro, infine, nel suo prolungamento orientale sulla destra dell'Anseba, mette all'altipiano di Nacfa nel cuore degli Habab. Da Canscialla (Anseba) alle acquè di Uled Scium ore 5,35: da Uled Scium a Melmelta 1,45. A Melmelta la traversa passando per la bella conca cli Cadnet sale pel torrente Use al colle dell'Ansellel, che si insella fra gli altipiani di Erota e cli Era: e poi pel torrente Obellet discende fra i macigni alle acque abbondanti di Obellet, donde pianeggiando se ne va per le sabbie alle acque del Marait. Da Melmelta (1060 metri) al colle di Ansellel (1410 metri) ore 3,20. Il colle dell'Ansellel ha doppia azione militare in cotesto scacchiere montano: :in primo luogo perchè domina da oriente la comunicazione per valle di Dzara, da occidente lo sbocco verso il Marait; poi' perchè trovasi sulla via che congiunge i due tavolieri tattici di . Era e di Erota. Onde dal colle dell' Ansellel è relativament e ao-evole il bo·ioco di o spola tra la radiale del centro e la radiale di sinistra sia per la brevità, sia per la minore asprezza dei sentieri, sia perchè, grazie all'angustia delle valli ed alla facilità degli inganni e clella difesa, si può tenere a bada da una parte e piombare dall'altra, senza sminuzzare o dividere le forze. Ma per essere padroni dell' Ansellel e per poter a proprio agio manovrare in tal gnisa è necessario tenere così l'uno come l'altro pianoro. ' All'nopo servono . i Maria Neri: ecco il motivo pel <1nale le membra sparse della tribù fnro:i;io rÌ:un.i te ad Era e lid Erota, rocche dì. difesa, perni di azione nelle circostanti vallate. Sulle tribù l)faria si può fare assegnamento sia perchè hanno bisogno di protezione per la sicurezza delle messi e degli armenti, sia parchè vecchie vendette di sangue e memorie di orrende rapine vi hanno accumulato odio e terrore contro sudanesi ed abissini, sia perchè i Maria si sentono deboli ed incerti di fronte alle tribù circostanti, sia per effettiva bravura individuale e per consuetudine ai monti, sia infine

per pretesa, per ambizione o per millanteria di valore. Sotto la vigilanza e la responsabilità dello Scium una piccola banda può raccogliere i più atti alle armi regolando e disciplinando lo spirito bellicoso. Gli ascari Maria sono alteri e giulivi del loro fucile. I pianori sono ora fasciati con roccìe .a picco, ora cadono in valloni ingombri di macigni; di acqua vi è provvista; in copia vi pascolano gli armenti, nè può mancare la dura.E quando i coloni italiani, già soldati, vi ponessero fermo piede, ogni difesa crescerebbe a dieci doppi di gagliardia coll'infusione di tenacia, di capacità, di ordine e di energia. E ciò -vale non solo per Era e per Erota, ma ezi~mdi.o per Rehì, per Molebso, per Halhal, e potrebbe valere pel Debra Sale e per altri pianori, s'intende valendoui di altre tribù. I due versanti del colle Ansellel portano rovine di vecchie muraglie. L a, leggenda racconta. che Mariù, primo occupante del pianoro di Erota, le abbia costrutte a schermo contro i predoni circostanti. Quanclo occorresse, due trincee di sassi, con breve sviluppo, verso est alle sorgenti dell'Use. verso ovest alle sorgenti dell'Obellet, basterebbero a garan..: tire da sorprese od a difendere da grossi attacchi. I n meno di du'e ore si discende qui da Erota, in un'ora da Era. Ma proseguiamo lungo la terza via traversale allo scacohiere in quistione. Per scendere da Ansellel nella gola dì Obellet (800 metri) occorrono circa due ore. La gola di Obellet, dopo un risvolto fra macigni precipitati in un. rapido progresso di sgret olamento, esce itllargandosi e si unisce alla valle del . L eggò, la quale a sinistra apre le sue braccia fra i monti Tuoul ed Hacalà, che sembrano i bastioni avanzati dell'altipiano di Erota. Il Leggò, alla sua confluenza nell'Obellet, offre pure acqua scavando: durante le piogge esso precipitando dai burroni raccoglie la. maggior copia dalle acque di :Erota: lo percorre un aspro sentiero. Da Obellet a Leggò, ore 1: da Leggò al lVIarait ore 2; e tra il L eggò e il Marait abbiamo trovato acqua discreta e sufficiente a molti quadrupedi anche ai primi di giugno, cioè nella stagione meno propizia nella località battezzata come tante altre col nome di E. Auisc.


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LA HE GJONE TRA !.'ANSE BA E I L BA llGA

Allo stringere dei conti la posizione del )farait oltre cho come testa di linea, come base di offesa verso occidente come guardia avanzata ai tre tavolieri di Erota, di Era ~ di D~bra Sale, serve pure a coprire indirettamente i sentieri dell'Obellet, del Leggò e di E ra, poichè da Era scende serpeggiando ai pozzi di Obellet la via più consueta tra i Maria e i Bimi Amer. E ra, fra le altre qualità militari, ha pure quella di essere centr o dominante che irradia quattro comunicazioni giù pei fianchi r occiosi. Ad Era in casp cli minaccia lo Scimn fa battere il nega1·it per raccogliere in armi tutti i }faria e porre al sicuro sui pianori gli armenti. E cco le distanze per la via di Canscialla (terza traversale) partendo dall'Anseba: Sommità del colle Canscialla. ore 3 Acque di Ulecl Scium » 5,35 Malmelta. » 7,10 Ansellel » 10,30 Obellet.. . » 12,30 L eggò . » 13,30 El Auisc. » 14,25 A.eque .l\farait » 15,30

X.

La qucwta t,·ai;ersa interessante lo scacchiere montano delle prealpi etiopiche è la camelliera che da Ghiro·hir va b a Carcabat, buona in tutto il percorso, stando alle assicurazioni dei nativi. Nel suo prolungamento orientale va essa pure a Nacfa, anzi unendosi alla l011gitudinale degli Habab, per valle di ]'alcat va a metter capo alle spia<)'(Ye del. :::>b • 1, E ntr eo presso Taclai. Riguardo al settore che esaminiamo, la traversa comincia a Ghirghir e pei tre T ehit sempre coperta cla monti

L A R EGIONE TRA L' A NSEBA E Il, BARCA

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rulli e sempre in direzione da est ad ovest, scende ai pozzi fil Turgaman. P oi per un tratto segue l'arteria dello Dzara fino ai pozzi di Riccab, i quali sono appunto determinati dalla confluenza di due torrenti, e quindi di due strade. La traversale .per Carcabat piglia a sinistra, e fra le colline di Gallait e il Debra Sillam ad oriente e lo Schech Orba ad occidente sale al colle di Mana~t. Per coprirla da un attacco proveniente da Sehrit converrebbe occupare lo sbocco nord della stretta di Turgaman appoggiando la sinistra alla . collina di Gallait ed avendo alle spalle l'acqua abbondante, j pascoli, gli obel e la r etrovia dello Dzara. l\fa cer to più effi~ce difesa di codeste arterie si può fare o più a valle nella stretta di Sehrit, . o più a monte allo sbocco nord della stretta di Bile, precedentemente descritta. Però a Sehrit conviene fare buona guardia per non correre rischio cli aggiramento alle spalle. P er la sella di l\fanafit, dal torre~te Gabei Tzade si passa al torrente più lungo e meno precipitoso di Rerum che conduce a Carcabat, avendo sempre od acqua alla superficie o nascosta sotto poca sabbi'1. L a strada non fu riconosciuta nè da me nè da altri ufficiali. Ma Ibrahim, il comandante della banda dei Maria a servizio italiano, ch e ha l'incarico di guardarla. con pattuglie dei Maria e lo scium Abel el Kader, capo dei Maria Neri, asseriscono che un uomo partendo di buon mattino da Riccab può giungere la sera a Carcabat, un cammello carico può giungervi a mezzogiorno dell' indomani. Carcabat sul Barca, a circa 350 metri sul livello del mare, a una giornata dalla frontiera italo-egiziana, è posizione notevole perchè situata allo sbocco di una buona. comunicazione che esce dalle prealpi etiopiche in altra comunicazione che rasenta il loro piede orientale e perchè è fornita di buoni pascoli, di buoni pozzi ed è sede gradita di Haden doa e di Beni Amer. Cassala al sud, T ocar al nord, tu tta la regione degli Hadendoa alle spalle, ne accrescono il carattere militare, massime per la colonia Eritrea, la quale, deve appoggiare la difesa ai baluardi naturali delle prealpi etio~4 -

ANNO XXX\' ll

vor..

I.


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LA REGIONE TltA L'ANSEBA E IL BARCA

piche invigilandone gli sbocchi. Ciò 'è tanto più conveniente (si potrebbe dire necessario), quant o è maggiore la distanza dal campo trincerato di Cheren, quanto più sono disagiate le vie, quanto più esposte le tribù, pere;hè senza accorta vig ilanza troppo tardi può giungere l'impulso alla difesa e troppo facilmente possono cadere l'una dopo l'altra le posizioni di montagna con aggiramenti del nemico. A Carcabat nell'estate dell'anno scorso si indugiò parecchio ternpo Osman Digma colle sue bande in parte composte delle reliquie mahadiste di Agordat. A Carcabat il comando di Cheren tenne poscia alcuni informatori sotto la · guida di Calil sottocapo e parente di Musa, già capo degli Hadendoa. Ciircabat era l'obbiettivo della banda dei Maria comandata da Ibrahim. Carcabat infine lungò il Barca ci t eneva in comunicazione col porto di Haccal, vertice del triangolo che esaminiamo, alla confluenza dell'Anseba nel Barna. Dai baluardi naturali dei pianori e delle rare noi dobbiamo invigilare di lontano, spingendo i tentacoli fuori delle vallate verso le lande del Sudan , e dobbiamo sostenere questa vigilanza ai nodi dominanti le comunicazioni montane; con minaccia permanente od occupazione diretta delle acque medi.ante la tribù la cui esistenza dipende da,lla sicurezza ; ma nel t empo stesso è necessario g uardarsi dallo sparpagliamento, colla rinnione delle forze r egolari in posizione atta ad infondere vita, elasticità, energia nelle membra estreme. Si t ratta di ;1ttivare la circolazione del sangue, evitando che ne soffra il cuore o per pletora o per anemia. Chi pensa a ciò che si può ottenere colle guerriglie da un pugno di indigeni, e riflette che queste povere tribù mancano cli tutto tranne di bravura individuale, cli famigliarità coi dirupi, di destrezza e di resistenza, converrà che il problema non è dei più itrdui, purchè chi dirige e comanda conosca nel paese ·uomini e cose. L a traversale Ghirghir-Carcabat può del rimanente venire efficacemente difesa co! prendere una posizione si.Xl fianco a Rora Ha, la qu.,9,le si collega da vicino coll'occupa· zioue de.I pianoro di Erota (1670 metri) distando dalla ca-

LA REGION E TRA L'ANSEBA E IL BAll<JA

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itale dei Maria due ore e mezza di v ia, relativamente uona. Rora Ha, la cui larga e comoda sommità tocca quasi 900 metri sul livello del mare, signoreggia a buona pora.ta di manovra i sentieri che si aggirano fra quel dedalo cli calvi dossi e di pietre aguzze. Una colonna che tra l'Herum e il Gabei Tzade osasse affrontare il colle di Menafit senza impadronirsi di Rora Ha, potrebbe subire un disastro perchè sarebbe costretta a sfilare in basso, per uno, lungo sentieri difficili fino all'inverosimile, coll' indispensabile in·o·ombro cli quadrupedi. È in:tile ripetere 0ome da Rora Ha si abbia una comunicazione sollecita alle spalle colla valle dello Dzara e colla str~tta di Bile; e come vigilando su Rora Ha si abbia tutto l'agio di concentrarvi le forze dei Maria ~ eri. La vigilanza ~ sempre, in tutto, specie n ella guerra di montagna, tale condizione di vita che senza essa niente vale, e la, pr eponderanza di forze può essere un iml:iarazzò, mentre con essa un pugno di uomini ~bbastanza a~c?rti può ?.ettare il ~ànico ed avere la vittoria sopnt n emi01 molto prn numerosi. Il pianoro di R ora Ha ed i pianori di Er_ota .e ~i ~ra sono coperti ad occidente da una bar riera, Si pu~ dir~ 11~sormontabile costituita dai monti Durma e Lullo, alti, diritti, nudi, s~ogliosi, fasciati di precipizi. E questa barriera divide le due linee di invasione da occidente, l'una per l'Hombul l'altra per l'Herum, spostando la prima a sud di Era, oCYett~ndo la seconda nord di R ora Ha, quindi di·vergendole notevolmente. Nè ciò è di piccolo momento P~~ la difesa in regione dove le colonne devono essere sott1h e piccole ·tanto per procedere sollecite e al coperto nelle dirnte vie, quanto per trovare da dissetarsi. Di qua .e di là, cioè ad or iente e ad occidente dalla barriera del Durma e del Lullò, fra le due linee, v'è un sentiero di comunicazione, ·a percorrere il quale questi quadrumaJ:Li impiegano (dicesi) una giornata: e v' è pure un_sen~ tiero da antilopi fra il Lullò e il Durma ; ma cotesti fili, se servono al difensore per corrispondenza e per vedetta, non b(Yiovano certo ad nna eventuale invasione dal palmifero Barca nel cuore dei Mar ia.

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LA REGI ONE TRA L' ANSEBA E IL BARCA

L a barriera dei monti Durma e Lullò non toglie alla. sommità di R ora Ha la vista della valle di Rerum e della. via per Carcabat, segnata da un lungo nastro di obel. A Carcabat la via dell'Herum mette quasi in direzione nor- . male nella via di Tocar, la quale ad Haccal, dove l' Anseba. spinge le due sabbie nel Barca, si unisce colla comunicazione che per l'Anseba viene da Sehrit. A Sehrit, come fu · notato, si ~niscono le due comunicazioni longitudinali di destra e del centro e proseg~ono insieme per i zig-zag dell'A.nseba. E così la comunicazione torcendosi lungo le rive, coperte di obe( va per angusLa valle fino a Mansai colla direzione generale da sud-est a nord-ovest, come è indicato nelle car te recenti inglesi; ma a. monte Ma.usai, dove le carte segnano il corso cogli incerti puntini, l' Anseba volge bruscamente ad est-nord-est gir ando da prima intorno alle colline di Adet Bilal_ (riva destra) e poscia intorno a monte Molod (riva sinistra) con uno spostamento ad oriente da 10 a 12 chilometri. In tal senso venne modificata la carta della regione; non mai visitata prima del gennaio 1891 da viaggiatori europei, e in tal senso viene modificata nella carta dimostrativa aLnessa al presente articolo, come allora fu tracciata. Poi l' Anseba. riprAnde la sua direzione generale nord-nord-ovest verso Haccal, sempre accompagnata da monti che hanno tipo di ribollimenti nel deser to. l\fahmut S erif, capo degli Ad Ocut e comandante per conto nostro di quella banda, che ò molto famigliare del paese assicura che da Sebrit ai piedi del Mansai (direzione nord-nord- ovest) corrouo ore 3 e I t di cammino ordinario cogli IJ,Scari; da J\lfansai .a Scichè (direzione est-nord-est) . · ore 2; da Scichè ad Haccal (direzione nord-nord-ovest) ore 9. Quindi, partendo da Cheren, si sarebbe dopo 32 ore al Mansai, dopo 43 ore ad H accal. Haccal dunque sarebbe la punta estrema del settore, che ho tentato di descrivere n elle sue qualità. caratteristiche militari rispetto alla conca di Chereu. Ma sulla riva destra dell'Anseba sorgono altri monti molto elevati. P are che le alpi

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tiopiche prima di finire sulla spiaggia eritrea si elevino n uno sforzo supremo ad altezze come Hagar (24001) paonabili al pianoro dell'Asmara. Però fra queste altezze ed i monti degli Habab si notano ue valli che scendono dall'insellatura fra Rora Asghedè e onti Hagar per due opposte direzioni, l'una verso occidente l'altra verso oriente : l'una del Sela, tende all' Anseba, altra del Falcat, tende al mare. Fra le loro sorgenti passa via di Hasta, l'antica via delle carovane da e per la :Mecca, quale dalla spiaggia fra Tocar e Taclai mette all'Auseba in accia Chede, poco più di tre ore ad est di Sehrit. Dunque, assime in tempi torbidi, è u tile avere v~dette ad Hasta e ad accal, dove ora spinge i suoi posti di esploratori ed infor atori Mahmut S erif, collegandoli con un posto intermedio Caraba. Le vedette possono essere pattugli~ od informatori paesani, cuti d'occhio e veloci di piede, distaccati da Sehrit. A Sehrit tesso è agevole la d_ifesa grazie ai monti ed alle termopili ell'Anseba, con una banda armata di fucili e coprente i ozzi. In tal guisa si può provvedere alla sicurezza dei noadi che pascolano i loro cammelli fra gli obel dell'Anseba per cuni mesi dell'anno. Durante gli altri mesi i nomadi, cosi er avere pascoli migliori come per evitare innondazioni e ebbri, sogliono aggirarsi vèrso Carcabat ovvero rimontare valle dello Dzara. Frequentano ora quei pascoli gli Ad Ocut, stirpe dei Beni mer, legati al Governo italiano non solo per interesse di mmercio noleggiando essi cammelli e per bisogno di siurezza, ma eziandio per vendette di sangue e per odio ontro i Dervisci che li hanno stremati. Il Governo ha fra oro organizzato una banda di 80 uomini assoldando il loro po Mahmut Serif, giovane, destro ed all'apparenza ardito. nde, senza spreco o divisione di forze, la guardia alla porta ord del settore strategico è affidata a lui. Quando la tribù per uso tradizionale e per bisogno ripiega valle di Dzara, i suoi guerrieri trovano ottima posizione ifensiva allo sbocco nord della stretta di Bile: i suoi pa-


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LA REGIONE TRA L'ANSEBA E IL BARCA

stori godono buoni pascoÌi pei ·1oro cammelli a monte ,della stretta fino alla conca di Cadnet. Questa tribù non pare aliena dalla coltivazione tanto più che, per un conto, sente il bisogno di riparare agli strap,pi fatti dai Dervisci e, .per altro conto, tra Bile e i pozzi di Auisc non manca terreno ai· volenti ed accorti, nelle insenature di Rora Sciacca, di monte Tzicos e di monte Asmat. Così a Sehrit come a Bile la banda costituisce un'avanguardia ad un avamposto così dinanzi alle fortezze naturali dei Maria, come. dinauzi alla parte del settore strategica tra l'Anseba ed il Bocca interessante alla difesa verso il Su.dan, alla sicurezza delle arterie pei commerci e dei campi per la coltivazione, ed al1' incremento progressivo della Colonia Eritrea.'

O.

B ARATIERI

Colonnello.

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IL TERRENO E LO STRUMENTO PORTATILE

L' arte di saper bene apprezzare e preparare il terreno , allo . scopo di r icavarne il maggior profilto possibile nel comLattimenLo, e l'arte di sapere allraversare le zone che l'avversario ha preparato, si suole comunemente chiamare Fortificazione rapida o improvvisala. Non è il caso di disculer e su ll a eccepibilitlt di tale denominazione, è un modo di intendersi e può impressionare sollanto perchè ci r iconduce colla mente a coslruzion i di molta importanw, od a regole tassative e determinate, che non si r itengono possibi li sul campo di battagl ia e nella fo ga del combattimento. Con titolo più modesto, più sempli ce e più oppor tuno, noi polrE>mmo con siderare quell'arte come Studfo del terreno; ciò non infir merebbe la sosLanza, avrebbe il grande vantaggio di ri condurre quello studio nei limiti della fattica e gli ufficiali di fan teria non r ifuggirebbero da esso , con siderandolo come specialità e direua competenza dell'arma del genio . Ogni trattato di tattica afferma che nulla è più necessario all'ufficia le di fanteria, che l'esatto apprezzamen to del terreno, il giusto criterio di es.so, il colpo d'occhio che indica il modo migliore per sfruttarlo in tut te le sue particolari tà. Questi trullati si fermano li _; nessuno io segna i modi con cui una fanteria può


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IL TERRE NO

E LO STRUMENTO PORTATILE

trarre mass1m1 vantaggi dal terreno, nessuno ne studia le elementari trasformazioni, che ne possono di tanto accrescere il valore, e ch e pur tuttavia si compiono con taola facilità da una truppa ben addestrata ( ~). Questa parte dell o studio del terreno fu lasciala finora, e forse per tradizionnle consuetudine, al genio militare, onde gli nOìciali di fante ria pur convincendosi che il terreno è un elemento im portantissimo della tatlicn, si abituarono a considerarlo, direi tJuasi, in modo passivo, cioè, come si trova, rifuggendo con sacro orrore dal!' idea di una conveniente preparazione. Noi Italiani , forse più degli altri , spinti dal generoso slancio del nostro cuore, che c'incu te nell 'animo un ard~nfe desiderio di ::;fi dare il pericolo e di afTronlarloalteramente; noi, bersaglieri d'istinto e di carattere, non ci siamo ancora convinti dell'importanza elle la preparJzione del terreno può avere sul !' esi to del combattime nto, doli' importanza ma~giorP. che prende e prenderà nel l'avvenire, quando col perfez ionamento delle armi da fuo co, il combaLLimen10 ~arà più micidiale e disastroso. E dico noi più. degli altri, perch è mentre in Germani ii, in Fram:ia, in Austria, in Inghilterra, nel Belgio, nella Spagna e negli Stati Unili d'America, le truppe furono già da molti anni provviste di strumento da zappatore su larga scala, noi ne · siamo ancor privi. Non nego che le condizioni di terreno non abbiano potuto inll uire su ciò ; il nostro territorio intralcialo e frastaglialo si presta sulTicientemente all e coperture senza lavori special i ; ma ciò non è abbastanza, per consigliarci a derogare da quello che lutti gli altri hanno latlo, e a non portare uno strumento che ci costerebbe poca fatica , e che sarebbe mai nocivo, sempre idile, talvolta indispensabile (Napoleone). Sappiamo noi dove gli eve1Ùi della guerra ci condurranno a com batterti? Se le nostre truppe in Afr ica aves~ero avuto uno strumenro da zappatore, sappiamo noi determinare, se in alcu ne circostanze non sarebb e loro riuscito utile? E quand'anche il ter-

,reno non richiedesse alcun lavoro di copertura, non ci sarà conveniente l'eseguire qualche volta, o .;empre, lo sgombro del campo di tiro ? non ci avverrà forse di dovere attacca re posizioni convenientemente preparate dai nostri av1,ersari , che pur sono tulLi dorati di un leggiero strumento? È nella natura e nel caral.lere mi litare la negazione ai lavo1'i di ,preparazione del terreno e ce lo provano i secoli scorsi, nei quali per ltrn go tempo tali lavori furo no aITidati ai campagnuol i; ma è .altre5Ì ragione storica ch e ci iodica come quella ripugnanza sia andata scomparendo per la importanza o l'eflicacia sempre mag· giore del fuo co . Noi non dobbiamo quindi lasciarci ormai più trascinare da istiuti, per quanto generosi essi siano, i qual i se ·erano olti mi nei tempi trnscorsi quando il coraggio, lo slancio e l' asi:alto alla baionetta, energicamente condollo, potevano prevalere, sarebbero riprovevo li oggi giorno di fronte :ii pro,gressi rapid issimi ed agli effetti I micidiali delle armi da fu oco portatili. · Oggi , un reparto di truppa comincia ad essere soggetto al fuoco dell'avvcrsJ rio di fanteria a due chilometri, durante questa lun j!a traversala il fuot~O cresce d'intensità e cli giustezza e i suoi effelli sono tali da fia ccare qual.;iasi ardito assalitore e togliergl i ogni ,energia decimandolo, senza che esso abbia neppur il vantaggio di rispon dere con ugllale giustezza, perchè non vede la linea da dove patte. · In tal i co ndizioni, non solo il difensore, ma anche l'assalitore è costretto di richiamare allo studio tulli i mezzi che la Lattica gli -offre, per rendere meno di sastrosa la traversata, e pur lasciando ,da porte le proposte che si vanno facendo s'..11 modo di combattere -collo scudo , con sacchi a terra, con fascine o con approcci, modi .pi ù. o meno teorici . noi pos:.iamo conven ire sulla possibilità di ri·COrrere all'elemento tattico più costante e che ha sempre seguilo le -fasi dell'evoluzione militare, cioè al terreno. Cogliere opportunamente lutli i dellagli che il terreno ci presenta o prepararli allo scopo di avvalorare vieppiù il nostro fuoco, se ·-Oçcupiamo difensivamen te una pomione; apprezzal'e con pronto e giusto criteri o il vàlore dei minimi ostacol i per approfittarne ..nella preparazione, nell' avvicinamento e nel!' nfTermazione, se

(I) Il regolamento d'esercizi tcstè pubblicato

ra eccezione; leggasi il %236.


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IL TERRENO

siamo attaccanti, ecco il vantaggio che dal terreno possiamo trarre ed ecco le ragioni per cui dobbiamo minutamente studiarlo. I lavori che possono farsi, non sono che un complemento. allo studio del Lerreno, -e li appl1cheremo, sempre quando ci siano possibili, allo scopo di migliorare, correggere e creare, laddove il 1er· rent, non ,i presta naturalmente. , Questi minimi lavori, queste semplici preparazioni che vogliono essere fatte largamente, da ogni reparLo per conto proprio, senza che alcun ordine li prescriva, sono un dovere p~r qu~biasi c?mandante e debbono ~ssere il _pane quol.idiano d1 ogn, fanteria, come lo sono tutti gli allr1 elementi della. \ \ tauica-. · Un'applicazione al terreno che non tien conto ùi questi lavori, non è un'applicazione al terreno. Se noi consideriamo le cose nel modo indicato, allora resta sfa Lato. ogni tecnicismo e la p:irola Fortifìcaiione , improvvisata anche mantenuta nel!' uso, non ci ricorderà più regole non proprie alla nostra arma, formole mal. digerite, . relazioni mal comprese, perchè non dedotte da principi gnnerali e fondamentali. ' I! nostro campo sarà così più modesto; noi lascieremo ai tecnici di prepararci i piani delle vaste posizioni difensive, di elevare punti d'appoggio di gran valore fra le nostre linee, di , consigliarci, cli dirigerci quando i nostri lavori potranno col tempo ) pro:!ressivamente completarsi, ma avo~heremo a noi il dovere e il dirillo di occuparci del terreno e delle" limitate correzion~ che lo J avvalorano al momen to, perchè noi soli che dobbiamo manovrare · \ e combattere in quel terreno, saremo capaci di conoscerne e ap · prezzarne meglio i particolari. Abbiamo noi forse bisogno che ullìciali tecnici ci consiglino sul metodo d'educare il nostro soldato, di allenarlo alle marcie, di farlo muovere e manovrare? Eppure, convien confessarlo, siamo ben iontani ancora da questo· ideale, e se esiste tuttora il concelto di preparare il terreno e le zone nelle qual_i combattere, lo dobbiamo in gran parte agli ufriciali del genio che con assidua cura si sono occupati dell'argomento a. nostro favore.

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Noi plaudiamo ad essi, ma dobbiamo pur riconoscere che il loro lavoro ebbe per causa precipua la ripugnanza che hanno i nostri ufficiali d'occuparsene éla conveniente educnzione delle truppe al riguardo. Ma la trascuratezza del passato oggi diverrebbe grave difetto per una fanteria, e cru.el comandante che non sfruttasse il terreno nei suoi particolilri, per accrescere la potenza del proprio fuoco, o per diminuire quella dell'avversario, commettei·ebbe un grave errore, perchè sacrificherebbe sul campo di battaglia uomini e fucili, al sentimento personale ed egoistico d' un eroismo male compreso.

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** I lavori che si possono compiere sul campo di battaglia sono di indole diversa, a seconda che essi hanno lo scopo di rendere più efficace l'azione del proprio fuoco, o di diminuire quello dell'avversario. I primi costituiscono la vera preparazione de.I terreno antistante ed hanno oggi:,:iorno acquistato grande importanza in e;ausa dell'aumentata g;ttat(l. delle arm i. Ciò è anche consentaneo ai principi general i che tutti gli scrittori ammettono in forLi flcazione, sia e$Sa improvvisata o no; infatti iI primo · dei principì è appanto quell6 che impone di usare nel mig!ior modo possibile dei propri mezzi, d'azione, mentre soltanto il secondo indica che si de0bono coprire i difensori. Certamente anche questo secondo principio ha una grande importanza, perchè la conservazione dei difensori è un mezzo per accrescere il numero dei propri fucili e quindi la potenza del fuoco, ma esso non deve mai passare· davanti al primo. Gli autori stessi che affermano questi principi, hanno so-vente· derogato dal primo per preoccuparsi del seconào e ciò era spiegab il e· fino a che si ebbero le armi di gittate brevi, per le quali non era diHìcile trovare buono e sufficiente campo di tiro. Di fronte ai progressi attuali, di fronte 1.d un'arma che porta i suoi proiettili a ,(500 metri e a 11800 metri dalla linea di fuoco,


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polremo noi ancora confidare sulle condizioni nalurali, o non dovremo piutloslo richiamare allo studio e applicare con somma cura, ,;prima il mezzo di preparare il terreno sul fronte, poi quello di pre1:parar!o sulla posizione occupala? Se così non fosse meglio sarehbe rinunziare ai progressi delle armi, di cui i vantaggi resterebbero -quasi sempre inutili. Tenuto. conto dei perfezionamenti atluali delle armi da fuoco '. portalili, parmi indispensabile che una fanteria prima di provvedere alla copertura del corpo, prima di pensare al · tracciato ed al profilo delle opere, ali.o sterro e rinterro delle correzioni, d_ebba pen~are a ques·1i tre Javori utilissimi: ,1• sgombro del campo di tiro; 2° mi:rnra delle distanze; 3° creazioni di oslacoli alla marcia del•l'avverrnrio. Lo sgombro del campo di tiro permette di vedere e quindi di impiegare utilmente la propria arma; è questo un grande vantaggio . a cui il difensore deve ricorrere, giacchè il tenere lung~ tempo l'avversario sotto i I proprio fuoco. lo stanca e lo logora. Ma il vedere "non è sempre possibile e faci le quando si accrescono le. distnnze, e quindi occorre procurarsi fa visione collo sfrondare le pàrti inferiori . e medie degli alberi, coll'abbattere siepi, intagliare fossi che cor1rano parallela:ment.e al fron tè e- possano servir di riparo al nemico, colmare i fossi piccoli con le fronde staccate dagli alberi , ·sperdere i mucchi di paglia, letame e terra, fa re in ipodo insomma, ,- che per lungo tratto nel terreno antistante, l'occhio del difensore penetri ovunque, perchè dovnnqne si dève colpire. Un simile lavoro ,non è possibile fare per tutta la gittata dell'arma, ma ·non è neanche ·necessario; il difensore non ha bisogno di,vedere distintamente che •fino al limi te di tiro individunle, ma tuttavià sarà sempre unr. zona di circa 600 metri o 700 me:r'.i che converrà sgombrare. Colle ll,rmi · vecchie il limite di tiro individuale non oltrepassava i 300 metri o . 400 metri e non era difficile, in terreno non eccessivamente coperto, . di trovare una simile zona abbastanza libera d'ostacoli; portata la ,profondità della zona a 600 metri o 700 metri; non sarà che nn'ec· , cezione di non dover ricorrere ad una conveniente preparazione in tal senso. A.I di là del Liro individuale, il tfratore non ha hisogno di vedere ~per colpire, e quindi lo sgombro del campo di tiro può essere evi-

lato, purchè si misurino convenienti distanze o si adoperino· falsi · scopi. . La misura delle di5tanze foci li ta il tiro alle grandi distanze, dà if , mezzo di coprire una zona di fuoco sia essa veduta o 110 dal tiratore epermette di usufruire meglio della giustezza di tiro delle armi. È un errore il credere che basti avere nelle mani un buon fuc ile per ottenere ottimi 1'i:rnl lati; h isogna saperlo anche adoperare · questo fucile, e c_ioè saper a tempo e luogo far convergere il fascio · pericoloso nel purll~ dove si vuole ottenere l'effetto. Ciò non .sarà . possibile se. non con una intell igente e coordinata applicazione di alzi , di celerjtà e di quantità di fuoco, proporzionatamente alle di- · stanze. Un reparto di truppa che ne ha il tempo, ha l'obbligo di graduare la zona di' terreno che ha davanti a sè, con _un'esatta stima . o misura delle distflnze; così facendo, chi dirige il fuoco vedrà successivamente muovere l'attaccante come in una scacchiera di cui . . egli conosce i vertici, ed allora l'if11piego del fuoco sarà più razional e ed eJiicace. Infine, la t:reazione degli ostacoli alla marcia dell'avversario è un , uo altr0 dei lavori che oggi s'impongono. Invero la nostra arma ha ottenuto una celerità di tiro tale, da non r_endere possibile all'.altnc- · cante di sottoporvisi do f~rmo più di 2 o tre minuti. L'attaccante, soggetto ad un efficace e rapido tiro, cercherà di sol.· trarsene con una marcia celere, sosu1ndo nei punti do,,e meno è colpito, accelerando la sua andatura man mano che il dife nsore ac- " celera. il suo fuoco. Orbene, arrestiamolo questo attnccante, anestiamolo nel punto a noi più favorevole, cioè a ,100 metri circa da- · vani.i a noi, obblighiamolo a perdere tempo o per sorpassare ostacoli, o pergirarli, e intanto leniamolosottoil fuocoaripetizione; se · noi riusciamo a: trattenerlo sotto un tale fuoco per 3 o .i, minuti, il suo slancio sarà fiaccato, le sue file decimate. Ricordiamoci sempre · che se riesce a superare quel momento cosi critico, vuol dire che · h.a tanta forza materiale 9 morJ:lle da essere inutile o quàsi ogni ulteriore difesa, vuol dire che fa sua preparazione fu ottimii e la . nostra difesa o inefficace o insufficiente. · Stante i lavori nece:,~ari per lo sgombro del campo di tiro, non , sarà diilicile avere del maleriale pronloper ,creare quald1e ostacolo, . , per sbarrar qualche strada od intercedere in qualche mofo il pas- -


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,saggio; il mezzo più semplice sarò. adoperare i rami più grossi oll enuti collo sgombro del campo di tiro, legarli con fi l di ferro e fìs.sarl i a terra con picch etti per una larghezza di 8 o 1 O metri. Ciò, ,non arresterà forse l'attaccante, non importa, esso ritarderà per lo meno la :rna marcia nel momento in cui il nostro f'uoco è più che mai efficace. Per contro , una buona fa nteria aLtaccante, deve !-aper r icono·scere ed apprezzare prontamente il valore degli ostacoli naturali , deve prima di acldentrarsi nella zona pericolosa, conoscere l'entità degli ostacoli da superare ed essere pronta a sorpassarli nel minor tempo possibi le, e deve altresì fare on 'efficace e conveniente preparazione per scuotere la saldezza del difensore, senza di chè l'attacco sarà pi ù di fficile e dannoso. A questi scopi, l'attaccante dovrà- misurare le distanze pronta.mente, per sfrattare, nel breve tempo in cui fa fuo co , della giusteua del proprio fucil e, e ciò sarà tanto più. difficile oggigiorno, che la polvere senza fu mo nasconde il difensore. I mezzi sono scarsi all'uopo, potranno però utilmente impiegarsi apposite pattuglie, telemetri , special men te i più. semplici e pratici. Deve ancora l'att!).ccante .sapersi aprire delle comunicazioni, riattare le interroue, distruggere gli ostacoli artifi ciali e naturali e tutto ci ò nel più brev:e tempo possibi le, affine di non restare colla massima parte delle trappe soggette al tiro a ripetizione. Questi e non altri devono essere i primi lavori da eseguirsi da una fa nteria sul campo di battaglia , sia nella .difensiva come nella ·-offensiva, e in questi specialmente deve essere igt1:uita ed eclucaia.

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* * Allorchè si sia preparata la zona antistante, cioè quella nella quale il combattimento si svolge, sia colla marcia avan ti, sia col fu oco, allora si do vrà pensare alla preparazione dell a posizione che si occupa. I lavori necessari a questo scopo e che rispondono al secondo dei ~principi indicati, non van no pr,ssibilmente trascurati, perchè la

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pe1:dila in uomini si risolve in perdita di fucili e quindi di potenza. 'Noi dovremo a<luuque abituare il sold_ato a coprirsi, e si deve abituare fi n dal tempo di pace; coloro che dicono è inutile insegnm·e al soldato di cop1·irsi, e,sso lo (01·à anche troppoin giuwra, sono in er. rore, giacché essi non tengono conto del morale. Se il soldato non è istruito, in tempo di guerra si copre per patwa e ciò è dan noso. perchè si copre fno ri di te mpo e una volta coperto , vincerà l'i stinto , e diffi cile sarà strapparlo dal suo riparo; se invece il soldato copre per consuetudine fin dal tempo di pace, esso lo fa rà anche in tempo di guerra, ma allora sarà stato l'ed ucazione e non la paura che l'avrà fatto nascondere e più fac ile sarà fa rlo muovere e a;anzare. La preparazione della posizione che si occupa, si può fare in due mod i distinti e cioè dando preval enza alle opere in terra, o acrli appigli tallici del terreno. b Il primo metodo come quello piu ~lti nen te agli studi "enerali ~ella fortificazione, fu special mente stuciinto e curato dai t;cnici e sono nllmerosi gli autori che mentre danno a quella parte grande sviluppo, limita no a pochi cenni ciò che riguarda gli altri lavori. Co:;ì, furono largamente studiate le costruzioni in terra nei loro p_iù__minati p~rtico(ar i e obblia ndo talvolta gli scopi Lattici e i princr_p1 1 gen~r,1li _a cu i vu?l essere ispirata la fo rtificazione del campo d1 battaglia, sr determrnarono fo rme fi sse, immutabili, re<10Je minuziose e scolastiche che ebl.Jero per risultato di affermarsi n"elle scuole ma non nel campo pratico. QuesLo, l'abbiamo detto, fa la ragion e per cui l'ufficiale di fan teria apprendendo forme e non principii , rifuggi dall'importantissimo studio delle preparazioni e correzioni del terreno, mentre invece avrebbe dovuto essere da lui considerato come consuetudinario. L'appiglio t.attico svincola da ogni forma tassativa, la mutabilit.'1. dell'aspetto col quale esso si presenln, rende pressochè impossibile teorizzare e richiede che l'aflìciale si ispiri nella preparazione del terreno, al conce tto piuttosto che al la fo rmii . L'_appiglio tatti co ha avuto qui:ndi il gran merito di riperre lo studi? d~lla_f~:tifì cazio~e improvvisata solfa_giusta via e cioè: isp irare I prmcrp11 generali da cui ogni afTorzamenLo deve conseguire

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e lasciare poi, che secondo le condizioni del terreno , sorga sponta. neamente il lavoro che si esige e che più conviene. Allora non più formole, non più teorie, non più tecnicismi, ma criterio, colpo, d'occhio, esalto apprezzamento, saranno i determinanti dei lavori da compiersi. Anche le opere in terra si piegano ormai a queste esigenze ed è per gueslo che anche esse sono rese più possibili, e che l' afiorza· . mento del terreno va diventando più facile e spontaneo. Dati i prin ./ ci'pii, ogni comandante può infatli applicare e determinare le· pre ( parazioni e correzioni ~el terreno che sono ner,essarie nei limiti della sua sfera d'azione, senza seguire alcun meLodo prestabilito. \ ma unicariiente adauandosi alle condizioni di tempo e luogo. Anche la ·scelta fra il costruire opere in terra o il correggere e approfillare degli ostacol i naturali, sarà questìone di opportunità, come chiaramente ce lo dimostrano le due ultime campagnA de~ •1870-7·1 e del 1877-78; invero, durante la prima campagna si affermò la prevalenza dell'i.1ppiglio tattico, durante la seconda quella delle opere in terra, e .ciò si deve unicamente alle diverse condizioni di terreno, di carattere, di educazione delle truppe. In Francia gli appigli tattici frequenti e robusti, presentavano una forte consistenza, di cui Tedeschi e Francesi approfìtlavano, accrescendone il valore con leggiere correzioni; iri Bulgaria non esistevano appigli, gli esistenti éano assai deboli. e invece il terreno si prestava facilmente allo scavo, onde Turchi e Russi furono ìndotti a rimuoverlo .. I L'appiglio tattico richiede minor tempo, ininor lavoro, minori diflicoltà per essere preparato, ma è però assai meno consistente delle opere io terra; Plevna non avrebbe probabilmente resistito a ; quattro giornate di bombardamento, se fo sse stata· organiZ7,,ata con ·\ appigli tattici. ' ~ · Si può quindi .conchiudere che l'ocrnpazione degli ostacoli del / terreno è conveniente qliando è fatta durante il combattimento, / speciahnentea scopo temporaneo o transitorio, mentre che l'opera in terra si presta meglio per una posizione difensiva nel la quale s'intende di permanere, o per sostenere un puntò d'appoggio, o per mancanza di un appiglio naturale. Alla fanteria accadrà pit'i spes~o di approfittare degli ostacoli del terreno e di correggerli; ,olo in ~

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casi..eccezional d Il . i essa. dovrà costruirsi opere in terra di maac, . nnl0.,.e ent1ta e a trincea d, battaglia. Tuttavia sarà conveniente che ·, · I· · essa · sia a J1tuat'.t a costruirsi dei ripari contro l'artiglieria, a prepararsi q~akhe t.rmceramento speditivo ; al massimo qualche ridotta sem- . pll~e, che abbia profilo speditivo, quale oggidì si trova confermata d.a1,.regolament1 france~e e tedesco. Le ridotte più complesse, quelle e.IO<:; ch.e po~sono se::v1re a s?stenern fortemente un punto O una l~oea d1f~ns1va .ove s 10tenda d1 permanere, quale ad esempio una !urna ad mvest1mento, non saranno mai falle da fanteria. senza che almcn_o int~rvenga la direzione cli ufficiali tecnici; e;se sortono qu1n.d1 dal campo del semplice e richiedono maggiori conoscenze e P'.·at1ca_; . non sarà indispensabile che la fanteria vi sia ahituata, g1acch.e m quelle, ti suo còmpito è di muovere semplicemente le terre, 11 che essa saprà fare, purchè abituata al!J. costruzione di opere anche più sempl ici. Ma ~10n sarà soltanto coll'organizzare appigli tattici e coll'elevare opere 1n terra che una posizione acqi1isteri:t valore; altri lavori la f~ntcria sarà chiamata. a fare durante la preparazione della posizione stessa, e della massima importanza. E primi rra Lutti, le comunicazioni debbono essere accuratame1'.te s1abilite, gia.cchè è ~olo col loro mezzo che si può con·' ven1entemente modificare I azione mediante l'accorrere delle riserve; d'altra, parte gl i ordini, le informazioni; i colle!~amenti "li • • • • (. ' <:'> sp1 egament1 e ripiegamenti, l'avanzata e la ritirata, i rifornimenti, lo sgombero, tntto, sul campo tattico si fa per mezzo delle comunicazioni ed una fan terio male avrebbe preparato la posizione che oc.cupa, se non avesse su1bilite, riparate o aperte le vie di movimento . . Le comunicazioni che una ra·nteria può stabilire sono assai semplici; sarrinno: aperture di muri, cli siepi, di tavolati, creazi0ne di ponticel li o passatoi, riparazioni a strade esistenti, apertura di un breve tratto di strada per renclel'e indipendenti due colonne che marciano nella stessa direzione; saranno: stabilime~to di linee telefoniche, 'le qua!i sar~li~ero l?nLO uti li specialmente agli avamposti; collocamento dì posti d1 col'l'lspondenza protetti da buche da ber· sagliere,. s.egnalazioni di linee determinate, segnalazioni ottiche, come razzi c.olorat1, movimenti del corpo , dell'arma O cose simili

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ANNO XXXVII, VOI,. I.

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e tùlti questi lavori richiedono abitudine, pratica e prontezza, quali non si ottenaono che dopo uno studio minu~o ed accu rato. . Uno dei g;andi vantaggi che sono stati fin da principio ~egnalat1, come conseauenza del considerare in mollo chiaro, semplice e. pra1tico lo studi~ del terreno, si è quello di potere eseguire i lavori di '. preparazione in ogni circostanza di guerra e specialme~1te nel~ 'of; fensiva, cosa ri tenuta impossibile fino a poco tempo la e ragione precipua dei tanti contradittori che ha avuto, e forse ha tuttora, la : 1:.0rtificaziope improvvisala. . L'offensore deve ormai contare più sulla prepaniz1one del fnoco ! che sullo slancio e quindi esso dovrà studiare i mezzi per fare_ una buona preparazione senza subirne gravi danni. e .su?_erare le . zo;1.e battute e gl i ostacoli nel modo e nelle formaz1on1p1u ~onve111ent1: Per questo, all'offensore potrii rnvente convenire d1 preparar.si una. posizione dalla quale panire per l'altacco. e prepararlo : pos11.ione che lo affermi sul terreno che occupa e ~el la quale 1n ca~o di insuccesso possa. rifugiarsi senza subire eccessivi danni dal eh\ fonso re. . I L'offensore dovrii assolutamehte affermarsi sui punti che va conquistando all 'avversario, allo scopo di non perderli subito do?o, perchè esso deve ri cordare che molto gli è costala quella conqu'.sla e che ancora più gli costerebbe qualora dovesse retrocedere e nattaccare. . . . Gli assalti 1·ipetiiti ad 1.ma posizione, oggi debbono euitarsi, per 1 grandi sacrifi ci che ognuno di essi viene .a cost~re, e c_iò è possibil.e se J' offensore sa procedere arditamente ~J, ma sicuro di sè f! del te1-reno che man ma.no va guadagna ndo . I lavori che i'olTensore potr~ fare, non saranno di massima diversi da quelli indicati già in precedenza; essi sarnn~10~per~ pi'.ì limitali e nel numero e nella mole e quindi saranno trincee d1 mrno~ profilo, leggieri afforzamenti. distruzioni di ostacoli, r ipa.razion i d1 s1rade, comun ir.azioni e cose simili. . . . / A.Ilo scopo di rendere vieppiù pratico e possibile l'impiego dei lavori sul campo di battaglia, nella difensiva, ma più specialmente ,nell'olfensiva, occorre che un principio .si.a ,"empre presente nella mente di ogni uf'ficiale ed è la prog1·essi1nta. La progress ivi ti1 di ogni lavoro è una necessilit che s' impone a

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quell'esercito che intende realmente di porre in pratica la preparazion e del terreno. È da ritenersi che non sarà mai possibile, neppure nella dife nsiva, di stabilire con esattezza quanto sia il · tempo disponibile, ed è nolo che il tempo è l'elemento determinan te dell'entità dei lavori . L'occupa;,,ione della fanteria sarà i~ genere stabi lila a~.lle condij zioni del momento, le truppe non gmngeranno o non s 1mpegne I ranno che successivamente e quindi occorre che con uguale succès 1 sione il terreno sia studiato-, e che man mnno che l'azione si delinea\ e le truppe si spiegano, anche i lavo1:i acqui~tino un crescente va- . Jore. Così dalle correzioni e prepn razioni minime del terreno i la- · vori andranno poco a poco moltiplicandosi e perfezionandosi, per cui dal piùpi~colq si passi per vari gradi all'elemento più complesso . Plevna stessa è una splendido esempio a questo r iguardo; essa cominciò con trincee di baunglia costrui te nella notte del 119 luglio quando Osman Pacha non poteva ancor certamente prevedere il tempo , il numero, il genere dei combattimenti che vi avrebbe dovuto sostenere. L'impossibil ità di proseguire il piano prestabilito, il valore sempre più dichiarato di Plevna come punto minacciante le comunicazioni dei Russi, il tempo lasciato dai Russi fra l'uno e l'altro dei I combattimenti, permisero ad Osman di rinforzare le sue trincee, accrescerne il valore, costruire opere più robuste e creare in sci mesi di tempo e in un terreno indifeso} un camp<• trincerato che destò l'ammirazione di tutta l'Europa, che immobilizzò per lungo tempo le operazioni dei Russi, che inflisse loro tante perdite e decimazioni da superare il numero totale dei difensori. l>levna fu opera. dell' ene:rgia d' Os~an , ma anche .del lavoro pa-\ zieote, costante e progressi vo del badile della fanteria. 1 Nell'offensiva poi, non solo il tempo non è prevedibi le 'ma spesso \J · manca totalmente; le truppe procedono più arditamente che possono, il lavoro sembra quindi impossi bil e, perchè ogni ritardo è. dannoso; inutile, perchè tosto abbandonato. Ammettiamo per un istante che la catena di una truppa che attacca riesca in 7 o 8 minuti a costruire una trincea per uomini a terra a circa iJ 000 metri dal!' nvversario; tosto fatta, l'abbandona e procede; i sostegni seguono la catena, giungono al riparo leggeris-


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simo e trovano copertura , non solo, ma usufruendo del lavoro già . fatto essi potranno aumentare la copertura stessa e potranno ottenere una trincea per uomini in ginocchio in un tempo assai minore di quello che sarebbe loro stato necessario senza il precedente lavoro. Ma ben presto, anche i sostegni saranno chiamati ad avanzare, le ri,erve giungono, accrescono il lavoro, e.cl esse in minimo tempo avranno ottenuto una trincea per uomini in piedi, ripnro conveniente per esse e che non avrebbero avuto senza il concorso delle linee antistanti. E cosi vin, se noi consideriamo che dietro alle riserve vi sta una seconda schiera e dietro a cruesta una terza e che snccessivamente queste schiere giungono ·1000 metri dal1' av,,ersario e accrescono il lavoro già fallo , possiamo facilmente immaginare qual posizione formidabile si possa costruire ad un chilometro dal nemico; posizione diventata man mano più for'Le, quandoappunto si faceva sempre maigi\lre la neccessitit di copertura per i diversi elementi successivi, e che ultimata, sarà di ta!e consistenza da arrestare sicuramente le nostre ~ruppe in caso di ritirata e pro1 \ teggerle dall'inseguim ento. Se invece di considerare una posizione impreparata noi consideriamo una posizione conquistata alravversario , potremo più facilmente ammettere che i lavori risultino (in clal principio più solidi e tali da metterci prontamente in condizioni da resistervi fortemente .. .Se così è per le opere in terra, si comprende a priori come ciò sia possibile e facile trattandosi di adattamento degli ostacoli natu· rali o di afforzamento di un . villaggio, o di un ho,co, o sim ili,. giacchè essi hanno già la resistenza e quindi il lavoro è compiuto· . in gran parte . , La progressivit~ é a.dunque elemento indispensabile per rendere [ la fortificazione improvvisata possibile sul campo di battaglia; essa · risponde alle condizioni di copertura, giacchè ogni elemento che \ rinforza e rhe giunge sullà linea di fuoco , l'addensa, ,e quindi la \ rende più vulnernbile; corrisponde alla necessità di avere strumenti piccoli, nffìnch è il soldato possa portarli e quindi capaci éh 1avoro limitato , e corrisponde infine alle· condizioni variabi lissime 1 idei 'tempo disponibile. Ma affìchè ciò sin, bisogna che nessun.ufficiale di fanteria rifug?a dal lavoro per quanto minimo possa risultare, bisogna che esso

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,sappia approfittare di ogni momento a quello scopo, e sàppia / ,tapire che la forza sta nel!' insieme e quindi . nel lavoro finale risultante, piuttosto che nell'elemento che esso può appena ap· / preuare. · . Ali' ufficiale che disprezzasse di far costruire una trincea per .. ,uomini a terra, considerandola come un riparo insufficiente e ,come un elemento inapprezzabile, bisognerebbe chiedere: perchè invece di procedere col suo plotone piullosto non si ritira? Invero , il plotone non è forse nel complesso cieli' esercito un elemento .altrettanto inapprezzabile quanto la correzione del terreno o la (trincea -<li battaglia"?

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** . Ben lungi dal I' av.ere accuraLamente 1,tudiato i lavori che il sol<lato di fanteria deve compiere sempre e dovunque sul campo di ·•battaglia, noi riteniamQ di averne dato soltanto una pallida idea, bensì suflìciente i)er conchiudere qualche cosa a riguardo dello strumento che è necessario per essi. , Pretendere che il soldato di fanteria possa cararsi di un simil genere di lavoro, senza che abbia il mezzo di conseguirlo è teorico, ,ed ormai tulli sono èonvinti che è indispensabile ad una buona fanteria uno strumento da zappatore. Ma quale sarà questo strumento? Evidentemente occorre al soldato uno strumento da taglio e oc.corre su vasta scala, per eseguire prontamente lo sgombro del ,campo di tiro, per abbattere rami o alberi di pochi centimetri di diametro, per aprire comunicazioni nelle siepi, per distruggere ostacoli o per nitri simili lavori. Occorre altresì uno strumento da ipunta, per muovere la terra, ritagliar sc;arpe, aprir breccie nei muri non molto robusti, interrompere comunicazioni, distruggere ·O far rampe, ecc. Occorre infine uno strumento a pala,.per paleggiare le terre, completare e finire i lavori incominciati dal piccone, ,o sostituirlo totalmente quando le terre siano dolci.


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Ol tre questi strumenti d'uso generale, altri ne occorrono corne segacci, martelli, succhielli, ecc. per piccoli ponti, lav:ori da ca~po, ma in numero assai limitato e poco diverso da· quello che hanno i nostri attuali zappatori. Di questi ultimi noi tralasciamo di discorrere e non consideriamo per ora che i tre sostanziali : da tagl io, da punta e da pala. Data l'importanza e la larghezza colla quale oggigiorno si devono eseguire i lavori sul campo di bauaglia, sarà più conveniente avere strumenti . perfetti e poch i quali ora sono in distribuzione, o strumenti meno perfetti e numerosi? A questo scopo noi abbiamo poco da aggiungere a ciò che si è dello; gli strumenti buoni ma I imitati sono capaci di fare un lavoro )en finito ma ristrelto; quelli mediocri e più numerosi sono invece capaci di fa re un lavoro non cqmpletamente frn ito; ma generale. Ora, considerata la mancanza di tempo che si avrà all'atto pratico, che non permelte di fare tanti tratti .di lavoro successivamente, dato che i lavori debbono essere eseguiti largamentesu tutto il fronte perchè diano i risultati che noi chiediamo, dato che la perfettibilità ed entità dei lavori deve ot.tenersi a poco a poco con legge progressiva, noi riteniamo che gli strumenti numerosi e mediocri siano preferibili, avendo maggiore impo;'t:inza I. l'estensione del fronte che la perfettibilità del lavoro. I soldati di fanteria dovranno dunque essere provvisti su, larga scala di tali strumenti, e siccome non sarebbe possib ile aumentare il peso dell'affardellamento, di tre strumenti speciali, ne consegue la necessità di riunire , in un solo istrumento le tre qualità. Allo scopo di riassumere in uno strumento solo, la ~.ossibili tà di tagliare e di rimuovere la terra, presso alcuni eserciti esteri si è ricorso al sistema di portare a filo uno dei lembi dello strumento· da zappatore: ma le prove che presso gli altri eserciti tale sistema ha .fatto e la facilità colla quale scavando la terra si rovina il Laglio o la sega che. sia, non con·sigliano di adottare quel metodo. Assai difficile è conciliare il taglio colla zappa, praticamente, e noi riteniamo che valga meglio disgiungere questi du~ compiti, ricercando· altrove lo strumento da taglio.

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Se si considera che la scìahola baionetta quantunque sia indispensabile parte dell'arma da fuoco, non ha più il valore tattico · che prima aveva e se si tien conto che le armi moderne tend~n~ tutte ad avere baionetle corte, pare assai più conveniente serv1rs1 della baionetta come strumento da laglio, essendo di ventata più resistente per la minor lunghezza, e maneggevole come un mannarese o come un coltello qualunque. La baionetta sarà dunque lo strumento da taglio necessario e sufficiente che il soldato può e deve adoperare ed essa avrà il g1·ande vantaggio di non aumentare il carico del soldato e di essere largamen te distribuita; tutti ne saranno provvedu ti . Lo sgombro del campo di tiro, tanto necessario oggidì , e speciahnenre nei nostri terreni , diventa cosi non sollanto possibile. ma facile e facilitati alt.resì lutti ~l i altri luvori -~a La glio . A due, si ri sf)lvono quindi gl i strumenti ancora nece,-sarn, uno da punta, uno da pal a. Presso gli altri eserciti si è gen era lmente adottala la van<:rhetta Llnneman , come strumento da zappatore, e anche• I da noi fu già qualche volta sperimentata. Con tale istrumento s1 rinunzia in modo assoluto al lavoro cli punta e quindi alla possibilità di scavare in terreni che non siano leggeri o di fresco smossi, e questo è grnve inconveniente, perchè spesse volte il soldato avrà p·ortato un peso soverchio senza potei"ne ricavar-e il compenso che ne .. aspetta. La forma, la lunghezza del manico della Linneman, la necessita della posizione in ginocchio per lavorare, rendo no impossibi_le I' a~ pertura di qualche breccia per guanto i muri siano poco res1stent1, , d'intercettar strade, di smuovere puntelli, di far fos~i profondi e stretti come sono necessari per piantare pali o simil i. Se a questo, aggiungiamo il peso non indifferente, perchè raggiunge il chilogramma, e il poco favore col quale si _è accolla da noi, ci pare di poLer conchiudere come la vanghetta Lmneman non sia In strnmento da zappatore per eccellenza e qnind;i preferibile . . La soluzione del problema ci parn che stia nell'ollenere uno strumento che presenti le due condizioni essenzial i di servire da graviha e da badile; certo che richiedendo in un solo utensile le dne qualità, non potremo mai ottenere la perfezione nè m un senso, nè in 1rn altro, ma già a questo proposito indir.amino la nostra convinzione, che anche in questo cn so ci porterebbe alla conclul'.)

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sione di preferire lo strumenti) adatto a'ì due compili, anche se mediocre, piuttosto che rinunziar.e tot:dmente ad uno di essi. Oltre queste due condizioni cardinali, lo strumento da zappatore deve soddisfare alle seguenti: avere dimensioni piccole, essere robusto, leggiero, maneggevole. Le dimensioni dello strumento non debbono essere tali da incomodare il soldato e rendergli- increscioso il trasportarlo; d'altra parte non debbono essere troppo piccole, per non diminnire il lavoro che lo strumento stesso può fare. Ciò premesso, si potrebbe costituire lo strumento in modo, da · oLtenere in due parti distinte del metallo i due utensili ·necessari i. ed avere da un lato la pala, dall'altro la punta. Cosi facendo eutrambi i compili potrebbero essere meglio soddisfatti; ma convien notare, che la parte in metallo non potrebbe avere in totale una lunghezza inferiore ai 50 centimetri almeno, e che il peso e le dimensioni aumenterebbero sensibilmente, senza con questo ricavarne grande profitto per la perfettibilità del lavoro. 'trattandosi di sacrificare la perfettibilitit, questo sacrificio non può e non deve avere altro scopo che quello di aggravar meno il soldato e di non incomodarlo durante le marcie, e perciò noi riteniamo che le dimensioni non saranno mai sufficientemente ridotte se non rinunziando ai due mezzi distinti e ricorrendo a sfruttare la medesima parte per il doppio compilo. Perchè ciò sia possibile occorre che lo strumento sia conformato a badile, allora la punta sarà capace di rompere la torra e la pal a ài paleggiarla; sarà poi questione di adattarvi il manico in un modo piuttosto che in un altro, per cambiarne l'uso, come vedremo più avanU. , Ci pare dunque determinato che la forma deve essere a hadile, coll'estremità abbastanza acuminata perchè non abbia &soffrirne l'impiego come gravina, ma abbastanza largo' perchè il lavoro come pala non sia troppo limitato. Riterremo come conveniente il badile che da zero alla punta vada clolcemE\nte allargandosi fino a 18 o 20 centimetri, per una lunghezza da 20 a 22 centimetri; con tali dati si otterrà armonia suffìc iente per la resistenza e la produttività che in entrambi i casi si vuol o ottenere. Lo strumento abbiamo dello ancora che deve essere robusto, cioè deve essere resist1;1nte agli urti che riceve e . capace di eseguire lavori lunghi senza deformarsi o spezzarsi. 1

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La resistenza ali' urto richiAderebbe che fosse costruito . di so.. -stanza dura e l'acciaio si presterebbe bene allo .scopo; ma l'acciaio ha vari i inconvenienti e cioè: se lo strumento ha spessore sufficiente, ·è troppo pesante, se lo spessore è limitato la punta si deforma o si spezza a seconda che è temprata o no; se poi lo spessore tra la paln e la punta fosse diversa e gradatamente aumentasse verso · l'estremità, allora si avrebbe lo svantaggio di grande difficoltà di costruzione: inoltre, la pala d'acciaio sarebbe'sempre costosissima. Per conciliare la resistenza colla economia, l'istumento potrebbe avere la pala di ferro o d'acciaio sottile, con striature longitudinali per accrescerne la resistenza, come per l'appunto il generale Mattei -eblle ad indicare in un suo discorso alla Camera dei deputati. La punta d'acciaio, più grossa, temprata, potrebbe essere formata da ,un pezw staccato e quindi convenientemente applicato sovra l'i;;trumento; cosi si faciliterebbero di rnt;ilto le riparazioni· e sarebbe pos.sibile il cambio, qnando la punta, che è la parte più facile a fuastarsi, fosse deteriorata o spezzata'. Della I.eggierezza dello strumento portatile, già qualche cosa si disse parlando delle dimen.sioni e flella necessità di non aggravare itroppo il soldato; evidentemente la legg·erezza va a sfavore della robustezza, tuttavia, per risolvere la questione converrà · ricercare nn gi u~to equilibrio, per ottenere su.llìciente resistenza, senza oltrepassare in complesso il peso di mezzo chi logramma. (',li strumenti in uso presso gli altri eserciti sono tutti superiori . .a questo limite. essi raggiungono il chilogrammo, compreso il manico e la guaina. · Noi riteniamo per.ò che si possa otten~re uno strumento soddisfa·Cente restand9 nei limiti del peso indicato, senza ·tener conto della guaina, specialmente se lo spessore della pala potrà essere dimi,nuito, in causa delle striature adottate, e in causa della punta indi, .pendente dalla pala stessa. . Inlìne , p~rc~è- lo ~tru~ento sia faciln~ente adoperato dal_sol~ato\ ·m entrambi gli 1mp1egh1, occorre che sia maneggevole e ciò s1 ot- 1 tiene munendolo di manico possibilmente lungo, sia percbè la posi· ·\ :.zione incomoda stanca il soldato, sia perchè tanto maggiore è il , ,braccip di leva e tanto meno faticoso e più produttivo è il lavoro ; ,fatto. /


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La vangbelta Linneman è munila di corto man ico, per modo cheil· soldato è obbligalo a lavorare in ginocch io, non soddisfa quindi all'esigenza della comodità e facilità di lavoro, nonchè a quella della. prontezza, perchè il soldato è obblignlo a riposarsi più spesso. Dall'altra parle, il manico corto riduce il braccio di leva a poca cosa e la profondità a cui si può scavare.è limitata, specialmente se le dimensioni di apertura dello scavo sono ristrette. Si potrebbe obbiettare che appunto non ricercando nello strumento ht perfezione, convenga contentarsi del manico corto piut-· tosto che aumentare il carico del soldato: nè all'osservazione nulla avremmo da opporre tanto più essendo necessario un manico forte · e quindi pesante e costiLUendo esso un secondo oggelto che il soldato potrebbe facilmente perdere, retidendo inutile il primo. Ma noi consideriamo che il soldato è munito di bastoni per il telo· da tenda e con leggiere moqificazioni e curandone la fabbricnione si potrebbero facilmente trasformare in manico lungo per il badile· adottato. Allora l'istrumento diverrebbe realmente maneQ'c ,evole, nè · vO si aumenterebbe il peso che il soldato deve portare. Il modo col quale il bnstone s'innast,t sull'istrumento, dovrebbe determinare il doppio impiego dell'istrumento stesso. Ciò si può ottenere ùnendo alla pala una gorbia a cerniera, capace di tenere il bastone in due direzioni e cioè nel senso della lunghezza per adoperare l'istrumento come badile, e nel senso perpendicolare aila . pala per adoperare-l'utensile come gravina. i\fa un tale sistema ci pare poco conveniente per la facilità che avrebbe la cerniera di guastarsi, essendo sempre un lavoro delicr1Lo e facile a deteriorarsi per le terre che' vi si potrebbero introdurre. Ci parrebbe preferibile una gorbia a doppio anello, cioè uno orizzontale e uno verticale, con apposita vitP, per' restringere etl allargare uno o l'al tro degli anelli secondo il lavoro che si vuole ottenere dall'istrumento. Concludendo sn qnanto or ora esponemmo., parei che il soldato di fanteria, alio scopo di poter eseguire i lavori necessari nel tempo di guerra debba: 1° essere munito di baionetta corta, tagliente, capace di servire di coltello e limitatamente da manna rese; 2° essere munitodi strumento da zappatore capace del lavoro di punta e di pala.

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Questo strumento dovrebbe essere foggiato a badile largo da ,1s: a 20 centimetri; acuminato dolcemente; la pala in lamina sottile di ferro o d'acciaio e striata; la punta in acciaio temprato, più grossa,. adallata sul badile con apposito risalto. La gorbia foggiala a doppio anello, uno orizzontale e l'altro verticale capace di contenere in nn senso o nell'altro il bastone da tenda. convenientemente apprestato. Peso dell'istrumento circa mezzo chilogramma. Resterebbe ancora a determinarsi la quantità di strumenti da. distribuirsi per ogni compagnia: evidentemente la miglior soluzione sarebbe quella di dare uno strumento ad ogni soldato, aflìnchè ognuno potesse lavorare e coprir:;i. Però se consideriamo che i I lavoro di un uomo è sufficiente per due, che lo spazio di cui occorre un uomo per lavorare comodamente è quello di due nomini a contatto di gomito, che una parté di truppa sarà sempre impiegata per servizio di sicurezza di quella i:he lavora, che sarà necessario distribuire fra i reparti altri strumenti che non siano la vangh!llla semplice, noi siamo inddtti a ritenere sullìciente che una metà dei,. soldati siano muniLi di strumento portatile; aflinchè poi non avvenga che per l'allontanamento di qualche reparto si resti privi di strumenti, questi dovranno essere distribuiti su tutto il fronte alla prima o alla seconda riga. Per non avere una differenza di trattamento fra i soldati dello stesso reparto , gli nomini che re$tano privi di strumenti, potrebbero essere o· muniti di al1ri attrezzi non meno importanti, o di un munizionamento di cartucce m,.aggiore, capace di compensn re il peso, dello ·strumento da zappatore. In Francia, il numero degli strumenti per ogni compagnia è ridotto a 32 vanghette, ma però si sono adonati speciali utensili 1 . che sono portati a basto, coi quali in totale una compagnia dispone di. 72 utensili. In Austria la vanghetta Linneman è data a tutti gli uomini di seconda riga; in Germania è distribuita a •100 soldalt per compagnia, più vi sono 11O picqJni-accetta. CAUPI VITTORIO.

Capitano scuola centrale di tiro.


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LE SCUOLE DE I CORPI

LE SCUOLE DEI CORPI

La breve durata del servizio militnre sollo le armi e la ridu:zione che probabilmen l~ dovranno avere ancora le ferme} consigliano di eliminare <la Ile istrnzioni militari tutte quelle che· non 1rnnno rapporto diretto con l'educazione e con l'addestr1unento della truppa per la guerra. E però ci sembra sia venuto il momento di esaminare se, di fronte alle esigenze finanziari e, che ci costringono alle brevi ferme -e ai congedi anticipati, sia c·onveniente di mantenere le così dette scuole dei corpi, le quali molestano gli ufficiali, già ridotti a pochissimi, e tolgono alla truppa una parte del tempo strellamente n~cessario per attendere alle discipline mil itari. Le scuole de' corpi rimontano nl vecchio esercito sarcio è ono•rano certamente l'institutore. Ma allora ti soldato rimaneva cinque anni sotto le armi, e disponeva di tempo esuberante per educarsi e i5truirsi militarmente; d'altra parte non era ancora proailamata fa legge dell'istruzione obbligatoria elementare e gli illetterati crescevano numerosi . Il successivo ripeters i dei corsi annuali di istru.zione permetteva di dedir..are agli, esercizi le ore più opportune della giùrnata, e di serbarne molte altre per le istruzioni teoriche, fra le {Jual1 era facile introdurne una quotidiana, specie nel l'inverno, destinata all'insegnamento dell.a lettura e della scrittura. In tal modo l'esercito si rendeva benemerito delle famiglie che ,i n parte per loro trascuranza, in parte per difetto delle istituzioni

patrie, non avevano potuto mandare i loro figli alla scuola elementare. · Q~esto nohile intendimento, di acquistare all'esercito un attestato di pubblica benemerenza., deve àver trattenuto fino ad ora, rrl' illustri rrenerali che ressero successivamente il ministe1·0 della guerra dall'abolire un'istruzione, che non ebbe mai utilità diretta sulla costituzione ·dell'esercito, e che oggidì, al punto a cui siamo. arrivati, minaccia di riuscire di danno a questa. Prima di proseguire nell'esame che ci sia1110 proposto, converrà. ricordare come si distinguono le scuole di cui discorriamo. Esse sono:· a) la scuola elementare obbligatoria; b) la scuola volontaria per gli aspiranti caporal i; e) la scuola volontaria per gli aspiranti sergenti; d) la scuola volontaria di contabilità; e) la scuola superiore volontaria per i sott'ufficiali. Swolci d ementare. - Alla scuola elementare sono inscritti per· obbligo tutti i soldati che non sanno leggere e scrivere. . Da ll a Relaz ione del generate Torre snlle vicende del B.. Esercito per l'cinno 1890, ultima pnbblicata, si apprende che fra le reclute della classe ,1869: il 56,'13 per cento sapeva leggere e scrivere, I' ·1,83 per cento sapeva solo leggere, il 4,2,04 per cento era illetterato, 1)

1)

,100,00

li che significa che poco meno della metà delle reci nte giungono alle armi illetterate, e che tenendo conto di coloro che nel, primo e nel secondo anno di servizio no n riescono a superare _l'esame di idoneità, gli allievi della scuola elemen tare arrivano circa ai dei soldati semplici ascritti alle unità organiche dei corpi . cime si 'vede, il numero degli scolari non è indifferente, e il còmpito dei nrnestri non è foc i Nella fan teria, i comandanti dei singoli baltaglion1, e nella ca-· valleria e artiglieria, un ufriciale superiore per reggimento, devono occuparsi del primo orclinamenlo, della direzione, e della vigilanza. ài si fatte scuole. 2

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Poi, per ogn i compagnia, squadrone o batteria si richiede l'opera di un ufficiale del riparto, che ha l'incarico direlto di vegliare sul regolare andamento dell'istruzione. Finalmente, un numero considerevole di graduati di truppa frequentano assiduamente la scuola, in qualità di insegnanti o di monitori. g si noli che l'Istruzione in vigore, consiglia, se occorre, -che questi prendano lezioni di pedagogia e di metodo da professori ci vili, prima dell'apertura del corso. Il corso incomincia cO'l , principiare delle istruzioni invet'nali, e •termina col novembre successivo. Di regola quindi codeste scuole, .fra le istruzion i d.el soldato, sono. quelle che hanno la mac,aiore dunn rata; eccezionalmente i comandanti di corpo hanno la facoltà di sospenderle durante l'estate. Pur ammettendo che i colonnelli si valgano di si fatta concessione, e che le scuole siano limitato al periodo che corre fra il no·vembre e il maggio, le incombenze del pei·sonale che vi è addetio si estendono ordinariamenle anche agli altri mesi dell'anno. Se in falli si considera che gli allievi devono essere esaminati al costituirsi delle scuole, per il loro riparto in sezioni, e quiudi · alla chiusu.ra di esse . per i necessari passaggi e per le dispense, e che ad ogni congedamento di classe è d'uopo rifare gli esami per accertare l'idonei tà dei partenti e tratlenere i non idonei fino al ··Compimento delta ferma legale; se si pensa che tutte queste operazioni esigono tempo e lavoro, specie per la compilazione di re?istri,_ di elenchi, di stati da !rasmeuersi ai comandanti superiori, 1 qua.li ~Il~ lor _vol!a hann? _l'obbligo di ~ssicurarsi che i giudizi pronunziati siano rnappuntabiJ,, esarrunando personalmente alcuni dei ·congedandi; non è difficile con vincersi che, attenendosi a¼J' Istruz~one per l~ swole, l'opera _di una parte considerevole dHi quadri · d1 un reggimento è assorbita per un tempo non indifferente dal regolare andamento di esse, Lo stesso colonnello ha il dovere di ·intere;;sarsi di questa istruzione e dì trasmettere al comando della di,,isione un rapporto sui risultati ottenuti dalle scuole finite e -sull'impianto delle nuove. Le accennate operazioni vogliono esser fatte coscienziosamente; . e con _la stessa diligenza sì deve impartire l'insegnamento; poi che .,non s, può ammeLLere che una Istrnzione, cbe costituisce un A.i-

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rtegato al Regolamento di disciplina militare, venga osservata con trascuranza. Procedere diversamente ci condurrebbe a deplorevoli ·abbandoni, che sminuirebbero il sentimento del dovere e il prestigio della disciplina. Avviene pertanto, che volendo esigere quanto è prescritto, i comandanti di corpo, a causa di queste scuole, sono costreui ad ab1breviare il tempo già scarso che gli ufficiali potrebbero dedicare .a[ loro perfezionamento, o a distoglierli da altre occupazioni che meglio li preparerebbero agli ideali della loro missione. I nostri ufficiali subalterni, specie nelle armi a cavallo, sono 1nollo scarsi , e se vogliono att.endere con zelo ai loro còmpiti hanno ·da lavorare da mattina a sera. In uno squadrone di 160 nomini e ,J ,W cavalli, i due subaltern i, chè più di tanti non sono mai, si avvicendano d'ora in ora nelle molteplici incombenze, serbandosi a stento il tempo necessario per i pasLJ , e per montare i propri -cavalli , ciò che è pure un dovere. Le scuole elementari si fanno generalmente ,di sera; nè per le armi a cavallo sarebbe conveniente procedere in altro modo, chè le operazion i necessarie di caserma si succedono non interrotle dall'alba alla ritirata. A questo punto gli ufficiali e la truppa sentono il bisogno di riposo; in vece i primi, che ebbero. appena il tempo di desinare, devono ritornare in caserma per un' occupazione alla ,quale non si sentono inclinati; la truppa, che rifugge per natura ,dall'applicazione, si trova in disposizioni osiche sfavorevolissime. Sotto questo rapporto la fanteria, in inverno, sembra in èondi·zioni migliori, se bene in alcune regioni del noslro paese, per effetto del clima, le marce e le esercitazioni esterne siano frequenti .i.oche in tale stagione. E però l'esperienza c'insegna che in qualunque arma, il soldato d 1e dopo la ritirala è chiamato allo studio, per quanlo elementare, -vi si assoggetta a malincuore e sonnecchia appena gli è possi bile. Pnò essere che ne11e giornate di pioggia e di neve un capitano di fanteria trovi anche prima della ritirata un'ora opportuna per la scuola degli analfabe ti , senza lrascurare le altre discipline militari; ma non credo si possa fare altrettanto nella cavalleria e nell'artigl ieria, dove le istruzioni sono molto più numerose, e dove le cure <lei cavalli e del materiale esigono un tempo considerevole . 1


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Quando nelle :irmi a cav~llo manca una classe di uomini , nel così detto periodo delle vacanze, che oggidì dora cinque mesi circa, il personale è tanto scarso rispetto ai cavalli, che l'aLlività e la oculatezza dei comandanti di riparto dev'essere continua perchè gli animali non deperiscano . E se pure fosse possib ile sottrarre un'ora alla fugace giornata di lavoro, quale ne sarebbe il più utile impiego 1 . Non sarebbe meglio dedicarla a una seconda lezione di equitazione, con tanta abbondanza di cavalli? O al maneggio delle armi ? O, non potendo uscire all'aperto, desti.narla all'educazione morale del soldato, o alla sua istruzione teorica di campagna? Non fos$echeper procurare ai quadri il tempo di potersi istruire , converrebbe sopprimere le scuole :-era! i. L'ufficiale che deve gi~ pensare all 'istruzione complessa del soldato e all'educazione di lui, tt tutelarne la salnte e e;)"l'interessi a vigilare sul material e e sui r.avnlli, sarà molto fortunato quando potrà dedicare qualche ora della sera alla propria cultura, cosa. necessaria per mantenersL in grado di progredire nella ca rriera, · e di rendere buoni servizi in guerra . Gli stessi graduati di truppa, se la sera conserveranno un po' di lena per occupa-re la mente, non sarà male che leggano qna lche buon li bro di storia patria e di arte milirare, o che si rinfreschin o sui regolamenti. Le nostre condizioni di acquartieramento ci consigliano pure · di smellero un'istruzione, che esìg~ locali appositi, nel periodo di tempo in cui gli elfettivi sono più forti. Con questo non vogliamo dire che par le scuole si faccia del lusso; anzi non è raro il caso cli vedere qu:ilche gruupo di anal · fabeli in un. angolo della scuderia, •> io un andito s~mi·oscuro, decifrare le leLtere di 'un sillab,1rio sdru~ito : ma dove le condizioni dei locali, a forza di restringere i letti, consentono di avere qualche camerata disponibiie, vi si trasportano le ta vole e le panche " dell' intera dotazione, e gli ufficiali si compiacciono di affi ~gere alla porta d'ingresso un bel ca rtello con le scriue di scuotei elementare inferiore; scitola elementare su,periore. Resta a vedere se per diradare le teneiJre clell'i"noranza non " attendere si privino tal volta i soldati dei mezzi necessari per t'

alla pulizia corporale, per dormire· in ·ambien ti sufficìe,ntemente areati , e pe1· mangiare irrcondizioni co~Tispondent i al d.ecoro ~he spetta al · difensoi·e della patria. · Il nostro Re.go.lamenro di servizio internò per la cavalleria, se bene alla 1·etrogunrdia degl~ altri eserciti, ha proclamatÒ che nelle casèr~1.e vi devono essere locali appositi ..per r:iunirvi la truppa · a mangiare il rancio, e al tri per la pulizia personale. Di follo,. però, questa tardiva, ma ottima disposizione, è rimasta quasi da . per tutlo lettera morta; imperocchè i locali non si trovarono; e dove non facevano difetto, non si rinvennero i quattrini per adàttàrii. . · Nè in questo momeuto, ;n cui si manifesta la tendenza a dipingere l'esercito come 1)rima causa del nostro disagio econorqico, e come il cancro roditore del benessere soriale, è probabile che .il Mini stero chie~a, e il Parlamento accorqi, i. mezzi necessari per dare un assello conveniente alle nostre caserme. lrr1portn, quindi che ci aiutiamo chì noi, e che ci poniamo il quesito, · se nella nostra qualità di educatori e di istruttori dei giovani difensori della patria, abb iamo il . diritto di far pompa d: sale di lettura e scrittura, quando i nostri' alliev i devono sedere sul' letto per mangiare il rancio, e recarsi nei cortili alle' trombe per lavar$'i malamente, in qualunque stagione, anche con la pioggia e col gelo . t Len vero che in ,d·cune ca·serrne si ·sono costrniti baani a . v doccia, che permettono ai soldati di f&re ab luz.ioni generali; ma i çorpi fo rtunati che ne possono fruire ne l'anno un uso ristretto. con turno seLtima,uale o quindicinale, perchè sono molti coloro eh~ in nna stessa guarnigione devono part ecipare a tanto benefizio. Con l'obbligo generale del servizio la tl'llppa è costituità di gio. vani appartenenti a tutte le class i della s9cietà; e fra questi ve ne sono molti che mentre non hanno bisoano cli imparare a· le"ù n gere, de.siderereòbero di potersi lavare quotidianamen te e senza incorrere nel risch io di prendere una polmonite. Lo stesso rustico agrico ltorl' sarebbe più utile alla 1.it·opria famig lia e alla civil tà, se portasse a casa rdee d'ordine, di ne1tezza e di igiene, anzi che l'abilità problematica di sapere scrivere il proprio nome Lasciamo dunque al' Ministero dell'istruzione ed a quello ç~egl i 26 -

ANNO

xxxvn,

VOL. I.


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interni che provvedano coi mezzi di cui dispongono all'istruzione elementare. Oramai non vi è comune in llalia che, se bene ricorrendo al credito; non siasi fabbricato una casa per le scuo le, e non vi abbia posto un maestro capace. O perchè si permette che i ragazzi passino la loro fanciullezza facendo gli sbarauini sulle pubbliche strade, piuttosto che costringerli a frequentare le scnole '! A. quell'età l'insegnamento riesce più faci le e il profitto mag"'iore· a venti anni l'inerzia mentale nei contadini si è prodotta, " J ed è ben difficile che coi ritagli di tempo che può las.:;iare qualche anno di servizio militare affannoso, e cori maestri improvvisati, si possano ottenere risullati i quali comp~nsino il disagio che le scuole arrecano al regolare andamento del servlzio militare . Lo prova la citata· Helazione del generale Torre. A pagina 53 foirrriamo che sulla classe del 11867, conl!edala nel 11890, il 44:,87 1')<) " i}er cento degl: uomini erano illetterati al loro g:ungere alle armi, e che cli tali ne restava ancora il 22,,6 per cento all'atto del congeclarnento. Dunque una metà soltanto · degli illetterati, dopo ;tre anni di servizio, erano riuscili a leggere sui sillabari e a scrivere malamente il loro nome. È ben vero che l'Istruzione per le scuole prescrive che i conaedandi illellerati siano trattenuti sotto le. armi fino a compimento ~ della ferma legale, vale a dire dall'ngosto al dicembre, con fa-coltit di congedare successivamente, alla fine di ogni mese, coloro che, sottoposti ad esperimento, most~ioo di avere imparato .a lecrnere· inserta nell'Alle1tato G, nn , ma sì fatta misura coereitiva, . ·~ non è più osservata da alcuni anni~ e se ne <:apisce faci lmente ,la ra!lione. No~ ·soltanto si è smesso di trauenere in servizio g1i :rnalfubeti nei congedamenti ordinari , ma per lino in occasione di quelli anticipati, come sarebbe il rinvio della ,f • categoria del 186tl, avvenuto nello scorso anno, -uon si fa eccezione di sorta per loro. Aggiungi cti~ la legge di reclutamento, il regolamento per la ·s ua esecuzione e l'istruzione complemenlare per detto regolamento, non accennano ali' eventualità che gli analfabeti siano trattenuti sotto ,le armi fino al compimento della Jerma legale. Abbiinno (lunque nel Regolamento di disciplina una prescri1

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zione sul reclutnmento e il congedamento dei militari che non, è sancita dalla legge. · Nè in questo momento critico per le finanze, in cui si adotta la catf-lgoria unica con la moltiplicità delle ferme , in media sempre più brev.i, crediamo probabile che il regio governo pensi a dare , forma legale a que:5ta dispo~izione di carattere disciplinare, la quale richiederebbe maggiori spese. Speriamo in vece che l'attu_ale Ministrn tolga dal nostro precipuo regolamento . una minaccia, che è resa vana dalla consuetudine. Col nuovo disegno di legge presentato al Parlamento avremo per una parte del contingente di fanteria ferme cli un anno e di due anni. Una metà degli uomini avrà nppena il tempo di apprendere ciò che è strettamente indispensabile per entrare nelle file in caso di guerra. Quanto alle armi a cavallo e al genio, è noto a tutti che la mol · t iplicità delie istruzioni è tale , :da permetlere apflèna un addestramento soddisfacente con le ferme in vigore, giudicate strettamente indispensabi li da chi amministra con tanta parsimonia il pubblico denaro. Non ci facciamo illusioni. Lascinmo all'esercito la sua missione , a bnstanza nobile e vasta da assorbire tutta l'aLLività dei quadri. E:;si più che nd altro devono pensnre a infondere nella truppa le virtù che la rendano capace di vincere, se un giorno dovrà com- . battere; fra queste primeggiano l'abnegazione, la dignità personale, la riverenz{1 per chi.comanda, la dolcezza verso 1:hi obbedisce, e la perseveranza in ogni opera. Il sillabario non giova a tondurre la truppa al fuoco; lascinmolo al maestro di scuola, che a suo tempo lo maneggerà con più abilità e maggiore profitto.

Swola pe·r gli aspìrant:i caporali. - Questa!ìcuola ha per iscopo di abi litare i soldati al grado di caporale. Ora si fa per reggimento, e v'è addeuo il personale che istruisce teoricamente i cosi detti allievi istr1httori. Trattandosi_però di graduati di truppa, dai quali si deve essenzialmente richiedere l'abilità prnt.ica, non disgiunta da quella condotla esemplare, a cui devono uniformarsi i soldati, le cognizioni teoriche hanno un valore molto relativo.


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E però sarebbe meglio abolire il plotone allievi istruttori, che abitualmente si form a quasi auwnomo, e lasciare gli aspiranti al !;rado di caporale ai loro riparti organici, anche per le istruzioni . Essi dovrebbero attendere a tulli i 3ervizi interni e di presidio, come gli altri soldati, con la sola avvertenza di regolare le cose in modo, che in alcuni giorni e in ore determinate, p. e. tre volte per sellimana, gli all ievi potessero istruirsi nelle poche cognizioni del loro grado. Le istruzioni e i servizi che riguardano i caporali non si imparano studiando letteralmente i regolamenti, ma piuttosto applicandoli praticamente. Si dovrebbero quindi abolire gli esami teorici, e per giudicare dell' abilità e della condollu degl i allievi, in occa,;ioue delle promozioni, fare assegnamento sulle informazioni dei singoli capitani. Ciò sarebbe conforme al principio di decentrare e accordare au. tonomia alle compagnie, agli squadroni e alle batterie ; principio che ,-enne affermato dai recenti regolamenti di servizio, e che è osservato con frutLo da quasi un secolo nei migliori eserciti europei. , Se il servizio pratico deve costituire l'elemento principale di giudizio per le nomine dei caporali, si comprende fac il mente come, pur volendo conservare per e~si qualche insegnamento teorico dell'arte, sia in vece superfluo quello della lingua italiana e dell'aritmetica, indicalo ora nel programma delle scuole. I caporali, con le ferme attuali, devono essere promovibiti doposei mesi, eccezionalmente nella cavalleria dopo un . anno o poco. più; la ri~trettezza del tempo e le molte materie d'in,;~gnamentoconsigliélno quindi di eliminare tutto ciò cLe è superfluo. In ogni clas:;e di leva si trova abbondantemente il numero di· giovani che possono occorrere per colmare i vuoti nel grado di caporale, e che sappiano già, al loro giungere ai corpi, scrivere in _modo intelligibile un rapporto sn quei servizi di pace e di guerra., ai quali può essere chiamato l'infirno graduato della g,~rarchia mi litare. Qualche esempio pratico sarà più che sufficiente per assicurare i capitani del!' idoneità dei candidati a farsi intendere per

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iscritto, e gioverà meglio di un corso teorico di letture, di grammatica, e di calligrafia, come ora si esige.

Scuola pe·r gli aspiranti sergent{. - Essa ha lo scopo di abili1are i militari di truppa al grado di_sergente. Effel.livamente questa scuola si fa soltanto nei corpi dove si costituiscono i plotoni di allievi sergenti, essendo ormai insignificante il numero dei caporali maggiori che aspirano al grado superior~ e assumono !a conseg.uente ferma ·ai cinque anni. Non v'ha dubbio che anche r.er gli allievi sergenti sarebbe indicato un insegnamento pratico, che si potrebbe meglio conseguire nei singoli riparti organici. :Ma poi che.su questi giovan i - che si ar,rolano volonrari, con ferma speciale, in un tempo determinato, salvo demeriti -esercita un'attrazione feconda di risultati la costitu · .zione di un riparto autonomo, che li accoglie con distintivi propri , e qualche vantaggio di servizio; non sarebbe forse conveniente di assegnarli alle cornpagn ie, agli squadroni e a.Ile hatlerie, fin · dal foro giungere alle armi . E però, trattandosi di giovani riuniti in riparto autopomo, che fa:nno un corso. regolare d'istruzione di diciotto mesi, nulla osta che i :graduali incaricati del loro insegnamento , non lo estendano alìche a quello della lingua italiana, della geografia, della topografia e dell'aritmetica, se lo credono necessario. Le condizioni di tali allievi sono dilierenti da quelle in cui si trovano gli aspiranti a caporali e i soldati comuni ascritti alle corn.pagnie, agli squadroni e a.Ile batterie. A.i primi il tempo non fa difetto, poi che lo dedicano interamente a istruire sè stessi, senza essere distratti aai servizi interni e esterni; i secondi in vece, mentre dernno frequentare le istruzioni e le eser·Citazioni dei riparti a.i quali sono ascritti, devono pure sopportare il peso del servizio di caserma e di guardia, che oggidì non -è lieve, a cagione dei deboli effettivi di pace. D'altra parte la cultura del sergen te dev' essere tale che egli possa essere sostituito senza inconvenienti all'ufficiale . nei servizi di pace e di guerra.; ed è bene che insieme con la istruzione tecnica professionale, egli abbia pure quella letteraria sufficiente per esprimere con chiarezza le proprie idee in iscritto.

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Né ci sembra abbia ad essere difficile di ottenere il desiderato grado di cultura, pur che ~e ne esiga quanto occorre nelle ammissioni - ciò che si potrebbe fare con la sovrabbondanza di aspirantiche oggi si ha negli arrolamenti - e s·i dia ali' insegnamento un indirizzo essenzialmente pratico, restringendosi a correar,ere i . 00 lavori scritti che gli allievi devono eseguire nelle applicazioni del servizio di guerra e di pace.

Infalli , il programma, per ciò che riguarda la lingua italiana, l'aritmetic~, la geometria e la geografia, comprende appena gli studi ai quali attendono i fanciulli nelle scuole elementari, e se con essi si pretende che i sott'ufficial i allarghino fo loro cognizion·i letterarie e scientifiche (badiamo beue - scientifiche), la logica ci conduce all'induzione che l'institutore della scuola ha supposto che gli ali ievi possàoo avere un'istruzione inferiore a quella elementare. Ciò spiegherebbe anche la qualifica di superiore data alla scuola stessa; chè nltrimenti non si snprebbe trovare perchè possa considerarsi al di sopra di un'altra. Si affaccia quindi la questione pregiudiziale: se giovi alla buona costituzione dei quadri di un esercito promuovere al grndo di ufficiale un giovane, che fornito della cultura acquistata nelle scuole elementari e di capacità scarsamente e:;perimen1ata nei gr: di di truppa, rie~ca ad affastellare le cognir.ioni che sono richieste dal programma della scnola di Caserta. J n tali condizioni di cultura preferiamo accordare la promòzi0ne per merito di servizio a quei sott'ullìciali che hanno fatto un lungo tirocinio pratico nella truppa, e che cresciuti ed educati nella religione del dovere, possono essere utilmente impiegati in alcuni speciali servizi , anche in etit matura. Ad essi non può mancare la stima e il prestigio che deve circondare un ullìciale, perchè le preziose qualità morali e la perfetta conoscenza delle ntlribuzioni compenserebbero in certo modo la deficiente cultura. Nel nostro esercito il sistema non sarebbe nuovo, poi che con criteri simili sono reclutati anche ora con vantaggio gli ullìciali del treno dell'artiglieria e del gen io , mentre nelle altre armi manca questo mezzo di premiare i lunghi e lodevoli servizi dei sotl'ufficiali anziani. Nei distretti, nelle compagnie di disciplina, negli stabi limenti di pena, negli squadroni palafrenieri, nei cle· positi di cavalli stalloni, si troverebbero i posti adatti per akuni benemeriti furieri maggiori della fanter ia e della cavalleria. Nè per essi sarebbe necessario stabilire scuole o esami: dopo di·ciolto o venti anni di servizio, si può l~en sapere se un sott'uffìciale è in grado tli compiere una data missione, senza che occorra di tormentarlo con prove teoriche.

Scuola di contabilità. - Questa scuola ha per oggello di fo:-mare caporali contabili e furieri. Essa. si fa per reggimento, e consta in genere di pochi allievi volontari, che si riuniscono in qualche ora della giornata o la sera per apprendere alcune nozioni teoriche da un ufficiale contabile, aiutato da un sott'ufficiale addetto agli uffici. Possiamo asserire per esperienza che i migliori contabili si fecero abili col servire praticamente negli uffici, ricorrendÒ al · l'uopo all'apposito regòlamento., piuttosto che frequentando la scuola. Propendiamo quindi per credere che essa sia superllùa, principalmente ora, con la tendenza che fortunatamente si manifesta a semplificare tutto ciò che concerne la corita.bilità dei corpi combaltenti. Ad ogni modo ci sembra inutile di dare un carattere ufficiale a sì fatta scuola, inserendo nel regolamento di disciplina la prP,. scrizione di istituirla sotto forme stabilite, mentre il comandante del corpo, e lo stesso relatore, hanno sufficienti facol.tà per riunire, occorrendo, alcuni allievi capaci, allo scopo di prepararli, con qualche nozione teorica sulla. contabilità interna, a succedere ai graduati che stanno per essere congedati. ~-

Sciwla s11,per-iore per i sott'ufficiali. - Ha per oggetto di allargare le cognizioni letterarie e scientifiche dei sott'ufficiali, e di prepararli agli esami per le scuole speciali degli aspiranti al gradodi ufficiale. A. chi legge questo pomposo enunciato, preso alla lettera daJ.l'aHegato 6 al Regolàmento di disciplina, e lo confronta col prograni.ma degli studi che vi corrisponde, non può a meno di recaremeraviglia la poca correlazione che passa fra il primo e il secondo-.

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· ~fa' pur ammettendo èl1e si vogÌia conLinu~re a produrrà due . sorta di uffic;ali nei corp i mobili .combattenti, una delle quali tratta esc14si:vamente dai sott'ufficiali , con un livello di cultura· più basso,: non ci spieghere·mo mai la nec~ssità di istituire {ma scuola specia le ·per insegnare .quanto · deve sapere a dieci anni il ragazzo che ha frequentato · le elementari . · : Il soLL'uffir:iale aspirante alla ,scuola di Caserta avrà cominciato: il servizio· militare a 17 anni .o più, arr·olandos{ ·in un plotone di alli'evi sergenti. Che fece mai questo giovane dai dieci ai diciassette arrni '? Se si e~a dedicato ad un mestiere manual~ e .non prese più un libro in mano, è molto meglio che si contenti cli. rimanere sott'u ffi ciale, o eh~ ritorni al la sua officina, al .suo cam po, ·quando prefo-. risca svincolarsi dal servizi o militare. se· iri vece codesto giovinetto passò ~a sua adolescenza facendo il discolo e il vagabondo, non c:i p~re conven iente ·che l'esercito ser.va .da: ricettacolo, si p_roponga d1. eor reggerlo é ·ai istruirlo. Uri giovàné dj h.Qon i cos Lumi, pure in condizioni di fa miglia modestissime, non interr:ompè i s11oi studi alle·elementari; egli li pro~egue nelle scuole tecniche, e giunto ali'e lit della 0 iovinezza si " dà ad un'arte,. a un'industria, al commercio. . O perchè . dunque il provvido governo deve prendersi la .b.riga · di fare il ripetitore agli spostati , che pc{tendo .non vollero sludiare'l . Che se in vece i candidati .di cui pnrl ian10 hanno studiato, e ciò non os.t.ante si trovano alla tei;iera età di venti anni ad avere bisogno della scuola superiore qua le è Ol'a, per presentarsi ai modesti esami di ammissione ·di Caserta , noi temiamo che ~iutaodoli si ottenga un effello contrario agli interessi dell'esercito. Ab nnu clisc1i -011~nes. Il pubblico ci metterà tutli io un fascio; e quando sappia che lo scibili:) indispe.nsabile per l' ul~ciafe è tanto ristretto, qua le 1dea si l'ormerit delle ' qu'alitil: iotrinsedie dei nostri quadri '? · E po.i che/ uomo non ·vive di solo pane, e: il prestigio di cui gode un ufficiale in socieLà costi tuisce una delle ·ma0>oiori a{tratti've alla carriera, noi crediamo sarebbe opera sacroia eliminare una scuola . . 00 e un programma, che affe rmano la scarsa cultura ai '/3 degli ufficiali dell'esercito.

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Se fra: i sott'ufficiali vi saranno giova n_i per bene, forniti di suffi·cieote cultura per concorrere all'ammissione alla scuola di Caserta, non mancherà .ad essi l'aiuto dei · loro superiori. A questi ·sarà sempre possibile trovare il tempo e i mezzi per avvia'rli alla prova gli aspi ranti che avranno saputo guadagnarsi •la loro stima con un contegno incensurabile e un servizio zelante.

Conclusione. - Oggidì che gli es.el'citi si assomigliano assai per .armamen to, ordinamento ed abili tà, principali fattori deli ri vitt9ria, quando si abbia un buon c.apo, son o la forza numerica e le virtù militari della massa comballenle. Aumentare la prima senza diminuire le seconde , propo r.zionatamente ai mezzi fi nanzi ari dello Stato, , ,è lo scopo che si propone ogni ministro clella guerra. Noi vediamo per l' appunto cho il nostro dirige da qualche tempo i suoi sforzi ad accrescere anzi che diminui re le forze combattenti, malgrado le ·condizioni economiche sfavorevoli che lo costringono a fare le maggiori economie possi hi li. Per ra0>oiuo0>ere il suo intento, che a quanto pare, sarebbe quello r, n ll di istruire tutti gli uom ini abili che produce la leva, egli dovrà ri·Correre senza du bbio alla diminuzione della ferma, o ~eglio all'a· <lozione di quella cos} della progressiva. E poi che sarà certo suo intendimento di non alterare le condi·: zioni di adde;;tramento e di educazione militare delle Lrnppe, ci è sembrato .con I.a nostra proposta di venire in suo aiuto. Il nostro esam e (u assai rn pido, e non sarebbe stato difficil·e di approfondirlo per mettere in maggiore.evid·enza kt molt.ipli~ità delle operazioni e delle istruzioni di un corpo di troppa a ferma breve, per dimostrare ancora megli o la necessità di. eliminare tutto ciò che non è nssolutamente necessar io. · Ma abbiamo pensalo che questo studio era diretto a ufficiali che hanno sempre sott'occhio il ripar to delle istruzioni e l'orario· giornaliero, e che per conse·guenza non hanno bisogno di essere per.suasi che il tempo scarseggia e il lavoro àbbonda. Conse rvando le scuole in tali cond izioni, si presenta naturale il dilemma: o curarne l'attuazione secondo le prescrizioni in vigore, e si danneggia l'istruzione miiilare; o fìn gere di farl e, come purtroppo · · .avviene, e si offende la disciplina .


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La nostra proposta non è di quelle che attuate siano destinate a, procurare popolarità al ministro, perchè il paese si compiace della, apparente missione educativa riservata all'esercito per mezzo della scuola. Ma l'illustre generale che regge ora il Ministero della guerra ·ha già dato prov'a di sapere, occorrendo, affrontare I' impopolarita , e siamo certi, che se egli sarit persuaso, come speriamo, della ulil ità della riforma, non esiterà ad ab oli re r Allegato N. 6 aI Regolamento di disciplina. La scuola elementare dev'essere frequentata dai fanciulli nei loro comuni, al che saviamente provvedono le leggi patrie. Mante-· nerla nell'esercito sarebbe come ammettere che esse po$sono essere· impunemente violate. Meglio sarebbe cercare alle leggi una san- . zione penale. Se poi per condizioni lopografìche non è possibile ad alcunisfortunati campagnoli di inviare alle scuole i loro fìgli, non è l'esercito che deve riparare a t&le inconveniente; chè oramai gli mancanoi mezzi. È già arduo il còmpito di fare del rozzo montanaro un devoto e valoroso soldato, con un anno o due di servizio; nè per rendedo tale giova insegnargli a leggere. Quanto alle scuole speciali dei corpi, abbiamo esposto le ra,gioni per le quali non le crediamo necessarie , I graduati si devono formare in fretta e in furia; la leva produce elementi istruiti più che sufficienti per poterne fornire il numero necessario . .Per i caporali basta l'istruzione che i fanciulli acquistano nelle prime classi elementari, che sono istituite anche nei più piccoli comuni d'Italia . ' Nei sott'ufficiali giova ollenere l'istruzione delle ,j, prime scuole· tecniche, o almeno della 5a elementare. È necessario esigerla nelle ammis,;ioni. Con ciò non escludiamo che per questa importantissima categoria di graduati non si possa conservare un insegnamenlO letterario nei due anni di cor.;o che frequentano per acquistare il grado di sergente. Da questo punto il loro merito dev'essere misurato dall'abilità, pratica. Se i sottufficiali hanno attitudine al ramo contabile, ne coprnno·

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successivamente le cariche ed accrescano così le cognizioni nell' esercizio delle loro funzioni. , A coloro che entrando nell'esercito portano una scorta sutliciente-. , di cullura per aspirare alla scuola di Caserta, e sanno con la co~dotta esemplare e con lo zelo nell' adempimento de' loro doven, guadagnarsi la stima~ l'amore degli ufficiali, giov_erà,più l'intere~sa· .mento di questi ad personam, che un insegnamento elem~ntare fatto -· c,enera\mente per presidio, da petsone estranee all'eserclto. .., Finalmente per i tempi che corrono, non è superfluo accennar~ che l'abolizione delle scuole permetterebbe un migliore assetto de,, corpi nelle loro caserme, con poca spesa, e produrrebbe qualche, economia sulla massa generale. l?irenze, gennaio ·I 892. L.

MAJNONI

1vfag9ìor

generale.


LA INGEGNERIA E LA GUERRA

LA INGEGNERIA E LA GUERRA

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Negli antichi eserciti, quelli che il Paixhans chiamava di linea (per distinguerli dai posteriori che chiama nazionali pennanenti) le armi che più ritraevano dalla· scienza, l'Artiglieria cioè ed ·il Genio, erano chiamate dotte. Avevano cominciato esse o gli altri a metter fuori una simile qualificazio_ne~ Era stata pretensione loro, oppure ammi razione o scherno altrui? - Imperocchè, a quei tempi era cosa possibilis·sima e che tra uftìciali la dottrina fosse pur caasa di scherno. ·Gli uomini di spada, si dicev·a medievalmente parlando, non sono uomini di penna, anzi la disdegnano come l'arma di coloro che non trattano per da vveN le armi. I bombardieri e gli ingegneri militari certamente smentivano -col fatto codesta logica e si presentavano come la più gloriosa delle eccezioni, ma ad ogni modo eccezione. i, La scienza, per quanto rivolta a fini militari, veniva riguardata un fotto antimilitare e quasi chiericale; chierico, si sa, voleva anche dire semplicemente persona di penna e però in dispregio a chi, per dispetto e per interesse, identitìcava l'energia coll'igno·ranza, e si compiaceva di 'fare della seconda una condizione a dirittura essenziale della prima. Al pubblico grosso passò inavvertita sempre l'osservazione con:tenuta nel famoso monologo di Jago la quale, anche indipendente,.mente dalla gelosia sua, basterebbe a spiegarne l'odio verso Otello.

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Acrniun"asi che i parchi deirli artiglieri e degli ingegneri erano. i,i, t, " trasporlati con mezzi requisiti soltanto all'occasio~e. Si sa che se c~ fu mai al mondo un sinonimo di canaglia abbielta e assassina, i treni borghesi furono sempre quello. Gli stessi operai ·allora erano poco diversi. Masse rurali, bordaglia anch'essi ladra e poltrona. Nè poteva essere altrimenti poichè per mettersi a quegli sbaragli, senza · venir d'ordinario nemmeno abba stanza pagati, bisognava essere· proprio saccomanni disposti a pagarsi da sè, . spogliando i morti e terminando di ammazzare i feriti. Data quella vecchia condizione di cose e quel vecchio ordine di, idee, agi i ordini delle a!mi dotte non c'era e non ci poteva essere altro che di ·codesta roba qui, mezzi di trasporto e di lavoro reclu· tali sol posto e al mom~nto -· t1·eno borghese, cioè, ed opere requisite. · Dalla natura dei -comandati veniva perciò troppo spes~o a commisurarsi il prestigio del quale godeva~o i comandanti, cioè gli ufficiali d'artiglieria e del genio . . Per quanto irrag,ionevoli e magari assurde, tulle le c_o~e le qualihanno un lungo risa!imento nel passato hanno altres1 un lungostrascico nell'avvenire. Ammodernatisi gli eserciti e svincolatisi da molti ordini e dJJ. molti pregi,udizi feudali, essi mantennero però· sempre nelle loro succednte anni di lin.ea una c~r~ial? ant_ip~ti~ versole dotl<~ attalchè, anche molto dopo, quando c1oe gh arllglteri e sopratutto gli ingegneri militari comandava?o vera_ truppa, anzi il fior della truppa, continuarono ad essere riguardJt1 come qualche· cosa di meno militare. Lavorare, sia pur sotto il fuoco, non pareva combattere. I tempi andarono in appresso, ma solo in _modo .parziale, mutandosi. L'artiglieria cominciò ad a.vere cospicua az1on~ nelle ba~taalie· la natura eminentemente, chiassosamente offensiva del suo, se:·vi;io presen tandola come in modo decisivo. militante fini col farla riconoscere ed acclamare brillantemente militare. Essa ebbe quindi divise (e quanto divise!) le proprie sol'ti da. quelle del Genio, il quale l'oJTesa più che farla, la prepara. L'Artiglieria entrò in lega colle armi di linea. Il Genio ebbe c1uindil lunaamente un detrallore, a.nzi un nemico di più. i,


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LA GUERRA

Tutti i regolamenti parifir.avano nelle paghe e nei gradi le due . armi, ma i regolamenti sono una cosa e le. idee che corrono sono .·spessissimo un'altra. Artiglieria ed armi di linea, colle quali l'opinione militare fondeva ·-Oramai anche le batterie sì di campagna che d'assedio o di posi~ zione, lungamente seguitarono a negare sempre vera e cordiale solidarietà col.l'arma del Genio e a dire di essa press'a poco quel che ..Jago diceva di Cassio. . Dagh ufficiali l'antipatia e l'ironia si estendeva ai soldati. Narravasi dopo non so ben quale dei èombattimen ti napoleonici un ufficiale gemendo ferito in fondo a un fosso dove era rotolalo, visti ·passare dei soldati li chiamasse affinchè lo portassero all'ambudanza. Sentirono e corsero, ma giunti e vistagli in dosso la non geniale divisa del Genio gli dissero ridendo: - (< Ah tu es un .savant! fais clone ton compte. » - E tira1:ono innanzi. Questo: fais ton compte è stato citato le mille volte, e per quan to incredibile poteva giudicarsi non solo vero, ma no,;male, caratte,ristico. Passarono tanti altri anni ; gli studi e la civiltà dei passi ne fe. cero , ma l'arma del Genio, se guadagnò da un lato perdette dal,I'altro. Necessariamente la pitt colta, essa era politicamente la più so.spelta. Si sentiva che doveva essere la più liberale e pronta a tutti gli , sbar;1gli come la più accorta nel prepararli e dirigerli. Laonde i governi d'allora volendola depressa, pensavano a umi·liarla e da una parte, per esempio in !?rancia ed in Piemonte, la . assoggettavano ad una controlleria gretta e aspramente rivale per parte dei contabili detli commissari dell'arma che n'è odiavano gl i ufficiali come la gente da nulla sa odiare quella cli valore. Dall'al·tra i ministri mostràvano di considerarla arma meno militare delle . altre seconclando il pregiudizio senza proclamarlo. La popolazione · stessa, seguendo l'indirizzo e l'umore, di coloro i quali i ogennamente supponeva che dovessero intendersene, si abituava a vedere ·,negli uffir.iali del Genio dei militari a mezzo, qualche cosa di .non molto dissimile dalla gente di penna. E poichè questa ignoranza è di mollo diradata ora ma non del

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tutto finita, non sarà. mica male rammentare quale fosse e sia, ora più che mai, la parte dell'ufficiale e della truppa del Genio nella più difficile e gloriosa cli tutte le operazioni militari, il passaggio del fosso, lo spianamento e la montata sulla breccia. La descriva egli il Laisnè: «

Disposizione delfo truppe per l'assalto. »

« Se il nemico si presenta spesso nell'alto della breccia e fa un << fuoco nutrito dietro il parapetto non c'è che ricorrere all'assalto

« di vivo, forza. »

« Durante ,il giorno che precede l'assalto bisogna stancare senza tregua il nemico con granate e bombe e appresso abbordarlo « bruscamente al cader della noue con una quantità di truppa << doppia di quella che gli si suppone per la difesa. » « Il segnale ordinario per l'assalto è una bandiera issata sul sa- (( lienle della strada coperta. AllorcM questa apparisce, la guardia -« der posto fa un fuoco di pelotlone sulla breccia e immediatamente ,< dopo la colonna d'assalto si slancia, traversa il fosso a passo di << corsa, scala la b.reccia, incalza il nemico a. colpi di baionetta e si << sforza di mantenersi un quarto d'ora in quel punto. » « La colonna vi ene preceduta da un distaccamento di zappatori .« incaricati di spezzare le .barriere, le palizzate ogni cosa che s'op-. _« pone all'avanzare. » « È seguita dai minatori che debbono cercare le mine e strap« parne J' innescamento. » « Gli urfìciali del Genio vanno a verilicare ciò che zappatori e ·« minatori scoprono. » È militare o savant tutto ciM SenLiamo il seguito . ·« Dopo la colonna d'assalto vengono tre distaccamenti di zappatori « del Genio, muniti di un badile, un piccone e un gabbione . » « Ogni distaccamento è condotto da un ufficiale ingegnere aiutato << da due zappatori. » << Il primo distaccamento eseguisce i I nido di gazzella (nid ·ne << pie). Questa zuppa si traccia sul terrapieno della barbetta e abba~< stanza indietro dal ciglio che il suo parapetto possa avere dai ~! « ai 4 metri di spes~or.e in allo: vi si lasciano due passaggi per la « even tu aie riti rata. n ·«


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« I due altri distaccamenti fanno le due comunicazioni s1~1ia;

zappa-, » « Bisogna scegliere questi lavoratori e spie-gar loro prima ciò che « deubono'r.ire, )) . . « Quando tutto ·ciò è stabilito i g·ranatieri si ritirano dietro i la<, voràtori salvo a ~onlinuare la fucilata e riportarsi i'nnanzi se il « nemico facesse un ritorno offensivo un po' brusco. « Per dar l'assalto in tal modo ad una mezza luna occorrono or« dinariamente: 400 granatieri, ,1iSO sold~iti del genio, cioè 3 di« staccamènLi di 50 lavoratori ognuno (di cui 1O per sostituire i ,, morti o feriti) portanti 1120 gabb ioni, ."20 badili e 120 picconi; « 3 ufficiali del genio, 6 speciali zappatori e qualche minato re. :& Nel Laisnè adoperalo Llal generale Chiodo c'era un cartellino . con una nota che dicev,1: su 400 fanti ci vuole non meno di 2!S(} anzichè 150 lavoratori perchè la media delle perdi'te in queste fazioni risulta molto superiore al 20 per ·I oo:. "Queste cose, esatte 25 anni fa, lo sono molto più ora che la difèsa ba guadagnato s'u•quanlilà e qualità di mezzi Chi consideri ciò ba intanto un'idea nbbastania precisadi quanto· sia ufficio militare, proprio sopra ogni altro mililarissimo, anzi quel!o dell'ingegnere considerato nella nece$sità della calma più illuminata; . e serena in mezzo all'imperversare di tulle le resistenze più di, sperale . Nel Memoriale clei lavori cfol Genio c'è una raccomandazione ai· bersaglieri delle catene più avanzate. Quando una fazione di scoperta si avanza, dice, guardate sempre quale è l'ufficiale del Genio, poichè se la ricognizione è importante sicuramanLe c'è. Ebbene tirate tulli sopra di ltli' e,;se,pdo davvero quello che interessa più di ammazzare! E dire.che è proprio un urficiale del Genio che dft di questi consigli. Il suo patriottismo, il suo _altruismo come si vede oltrepassa n suo stesso spirito di corpo. · Questi particolari ho voluto rammentare non tanto perchè poco noli quanto perchè molto dissimulati, affìnchè debbasi conchiudere che !'ascia, il piccone e il badile sono stromenli audaci e gloriosi quanto e più della più audace e gloriosa baionetta, ed hanno per lo (<

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meno non disuguale il diritto di brillare nel centrn dei più ardui e sacri trofei. Se si dovesse ancora romanamente innalzare un tempio della gloria e della fortuna militare il santo badile potrebbe conLeridere il poslo del ciborio alla proverbiale santa carabina, nè ci sarebbe altro modo di risolvere la questione che quello di sposarli militarmente. Aggiungo inoltre che codesto matrimonio che è approvato da lutti e del quale mi onorerei grandemen~e di essere col generale Brialmont uno dei compari, oltre che innanzi al generalissimQ dovrebbe essere celebrato anche innanzi al sindaco, perchè il badile è la vila e la gloria della pace altrettanto che della guerra. Ma è poi vero, si può domandarci, che come questo è il passato sia anche l'avvenire? Ci sono uomini di guerra i quali essendo anche uomini d'in1 gegno, osano sostenere che le fortifi cazioni permanenti ed anche di campagna hanno un ito, o quasi, il loro tempo. Se ciò fosse vero non avrebbero in gran parle finito il loro tempo anche gl'ingegnei·i militari? In tal caso il signor badile non dovrebbe esso ammogliar.si soltanto civilmente'? rina sin:ile question.e è sorta una ventina circa di anni fa anc;he innanzi al Parlamento nostro e ci trovammo, avversari acca- · nili di front.e, io e il generale Corte, uno fra i miei più cari e apprezzati amici. Ma qual'è l'amicizia, che sia più forte. della tentazione d'ell'epigramma pa1ti giano'·? Il generale Bixio ed io sostenevamo che un dato punto doveva essere fortificato dicendone il perché e ii come. F.gli ed altri impugnavano le ragioni notate per l'appunto in nome di questo concetto molto depresso intorno alla presente ii Li li Lit delle forLificazion i. I Detto quanto l'arte, la scienza e l'autorità avevano saputo suggerirmi intorno a quasto argomento, rifer irò la conclusione che era un appello alla memoria del mio brillante oppositore ed un argmissimo epigramma acl un 1.empo. Ecco che cosa gli.ricordavo . \

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ANNO XXXYII, VOI•. I.


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Qualche anno prima io ero questore della Camera allorchè venne a Firenze il gran Faragut, il Nelson americano, quegli che aveva forzato la rada di Mobile con altrettanta fbrtuna ed anche più audacia di quella sJoggiata eh codest'àltro glorioso scellerato ai Dardanelli. Si deliberò: fra noi deputati militari di dargl i un banchetto ., Eravamo in capo di lista, per l'appunto esso Corte, ed io. . Fra le molte questioni che dopo tavola si agitarono conversando ci fu naturalmente quella del moderno valore delle fortificazioni. Uno degli ufficiali del seguito del Faragut, d'amore e d'accordo c-0n esso Corte, andava molto in là e negava che oggi si dovessero spendere ancora milioni sopra milioni in opere di fortifi.cazione. 11 F,aragut non era precisamente dello stesso parere, anzi dell'opposto per certi casi che specificava e citò un graziosissimo tiro di Beniamino Franldin il quale aveva finito nel seguente modo una simile questione con un maggior'e · inglese opponentesi alla .costruzione di certi blockhaus alle frontiere. Bisogna notaTe, disse, che la questione si faceva in giardino ed era · stata interrotta più volte da una curiosa battaglia che si andava aspramente' combattendo tra il cane del maggiore e la ,galla di Mrs Debora, la, moglie del Franklin. La gatta in un momento difficile spiccò un salfo e·d entrò sol.lo la sed ia del Franklin nel qual posto si trovs.va difesa da . certi regoli trasversali che ne .collegavano le gambe, e di là, cacciando poi fuori lo zampetto, i1:rigò copiosamente di sangue ,il mnso dell'attaccante. ' Cl l?ranklin, notò il caso e ridendo, e faceoclolo notare al suo avversario gli disse: tt . - Io non sprecherò ora certamente più fia to a svilupparvi le mie ragioni. Mi appello' a questa gatla la quale, come vedete, sa comp rendere meglio di voi il valore di una posizione difensiva . Fatto sta che i combattuti blocklwils vénnero costruiti e che il maggiore rimase doppiamente vinto nella persona sua e in · cpiella -del suo cane. :..__ Narrato ciò concl usi: ' . L'amico mio Corte certamente si ricorda come l'eroico ammira,glio ridesse proprio come un malto di questa famosa uscila clel

Fra nklin, la quale egli giustamente riguardava come decisiva e che -0ra io giro a tutti gli avversarii delle fortificazioni. , Il Bixio ed io vincemmo la battaglia alla Camera e le fortifica.zioni di Venezia, che erano per l'appunto quelle in questione, si .stanno ora terminando. Però mi si può dire che siamo ancora nel mondo di qualche de·seennio fa, e che oggi dire decennii è già dir secoli. La pote~iza delle armi offensive è smisuratamente accresciuta. Le condizioni, si obbietta drrnque: sono profondamente mutate. - Argomenti attuali ci vogliono. Sissignori, sono profondamente mutate ma a tuuo vantaggio dell'opera.dell'ingegnere militare, sia di natura permanente, mista, ,od anche semplicemenle improvvisata e di campagna. Si vogliono argomenti attuali? E sia - questi rincarano sulle sovraesposte conclusioni . La fanteria è la massima artiglie~·ia come numero, la minima, naturalmente, come potenza. L'uomo viené ad essere l'affusto cli quel piccolo cannone che si chiama fucile. · La fanteria rimane certamente l'arma che vince le battaglie, non per queslo gl i ingegneri mi litari, Genio o Artiglieria che siano, debbono considerare le loro armi ancelle della fanteria . Il coefficiente di aumento in potenza ed in precisione, in passata e in portata rimane in rapporti che si possono considerare identici pel fucile e pel cannone. Fissalo questo concetto cli parallelismo .potenziale ragiono del fucile. Cominciamo dalla passata, cioè dalle distanze. Non v,oglio citare un gran numero di fatti . Noterò i prepotentemente significativi. Al campo di lleverloo per esempio in un Liro eseguito a 950 metri contro una batt.eria di campagna di 6 pezzi con avantreno, 48 ca.valli e 6 serventi , i colpi arrivati all'obbiettivo furono del !I0,56 p. °/.. Cento uomini bruciarono 60 cartucce per ciascheduno facendo fooco a comando per grnppi e per sezione sopra una e sopra <lue file. ·


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Dopo la prova che noni durò un quarto d'ora e sarebbe Wtt<>, lo stesso anche dopo H) minuti, non vi fu nè un pezzo, né tm nomo, né un oavallo che non si vedess.e colpito. Ciò a 950 metri, ma questo non è il più;. devo aggiungere .die la batteria era in parte mascherata da una piega del terreno, e questa è una circostanza estremamente sfavorevole al tiro. Per· essere esatto ne dirò una di favore,vele ed è che la distanza, era stata rigorosamenté precisata dal telemetro . Un altro fatto più significativo nncora: Fu cosi.i p~ire eseguilo a HlOO metri contro una colonna di cavalleria coperta da uno spalleggiamento alto 2,50, un fuoco c1i compagnia che diede un risultato del 2·4 p. % di colpi riusciti. Le esperi enze del tiro a Stenfeld co:1dussero a due conclusioni,. la prima che è meglio ~irare in piedi che in ginocchio o distesi;, la seconda che è meglio tirare a comando elle a volontà . Il generale Brialmont, che non è di'sposto ad accordare il benefizi,) della generalità alla seconda di' queste conclusioni, se la spiega per altro colle seguenti osservazioni. « Obli•~é d'Nre attentif au commandement le soldat est plus i? « calme et ciommit moins de faules dans le po in tage et dans le, « déparL du coup ». Fra due preoccupazioni dunque, quella dell'utlìciale dietro e quella del nemico di fronLe, la preoccupazione o l'orgasmo, chevoglia dirsi, risultante non è una somma ma è una differenza, quindi il tiro guadagna di precisione . E ciò è moltis.,imo da notare perchè 'sta anche qui un' argomento. molto favorevole alla difesa la quale, col d1vieto di tirare a volontà e co l disc~plinare i fuochi a com:aodo, può impedire lo spfoco dellemunizioni e salvare da disastri inevitabili. La: sin Lesi delle virtù di combattimento è oggi l'economia snggia delle munizioni. Senza questa tutte le al tre sono va ne. Che di re delle minori distanie? Il più semplice cakolo di proporzione basta ad illuminare. Uno degli osservatori più coscienziosi, il capo battaglione Paquier·, dopo infiniLi confronti oonchiude ohe con dei tiratori medii

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:a 300 metri non occorrono più di 5 o 6 colpi per avere in terra

uomo isolato, e non più di 30 a 3il. per colpirlo :a 600. Narra il Moltke nella sua recente storia della Campagna del . .,J870-7·1 come a Digione il sergente porlahand'era prima, poi il tenente, poi l'aiutante del battaglione poi tutti gli altri ufficiali e soldati restassero immediatamente colpiti appena prendevano la bandiera dalla mano dei successivamente cadu1i. Il battaglione dei Pomerani si riti rò comandato da un sergente! Cnlata la · notte, noti si questa che è pure ufficiale; accortisi di non aver più la bandiera parecchi spontaneamente tornarono a farne ricerca - caddero tutti meno uno che si ritirò mollo in fretta . . Questa era vent'anni fa la punteria del fucile anche in mano di volontari i. Oggi, come tutti sanno, è raddoppiata. . Soldati e non sold:Hi tutti certa.mente r.icordano il carafteristico motto di una volta affermante che per uccidere un uomo ci volev·a non meno del suo peso in piombo. Ora dai i5 a 6 colpi bastano, Che differenzn. E si badi che questo ttna volta non era mica quella <lei fucili a miccia, ma semplicemente di quelli napoleonici a pietra ,e anche dei primi a capsula e a scinde,1,. Calcolando su l'uomo da 75 chili, non già sul Fal~taIT, e tenendo pur conto degli enormi ca!ibri dei vecchi focili, quello che domandava allora su per giù circa ,rnoo colpi, si fa ora in :media · con 5. te probabilità di punteria. .di ora sono pertanto 300 volte più che quelle di allora. E si aggi unga che ora 5 li'l'i sono il lavoro d'i mezzo minuto per un uomo solo, mentre i 1500 erano il lavo1:o di un pelettone e per .almeno mezz'ora. Coll'arma a ripetizione si pnò calcolare sulla base di 30 tiri al minuto e ridurre a dieci i trenta secondi . Ho io bisogno di dire come tirano i nostri soldati anche col ,nostro oramai vecchio Wetterly? Ne darò ·un'idea abhastauza amena. A Roma vidi un amico generale col qunle ci ern\'amo trovati ,capitan i insieme. • ,un

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Dopo gli ;ncontri onesli e JieLi mi chiese donde venivo e donde andavo, io a lui allrettanlo. Mi raccontò che veniva dal Liro. - Feci collocare - disse - il bersaglio a 4iSO metri. Subito il secondo imbroccò nel centro. Lo feci chiamare, g'li feci di molte lodi e gl i regalai 5 franchi. · · Si passa avanti. Cinque minuti dopo un altro centro; e io altri elog i ed altre cinque lire Insomma per esser breve dopo mezz'ora feci tante congralulazion i al colonnello ma rimontai a cavallo senza di che avrei dovuto dirti: caro amico poiché t'ho incontrato p:1gami da colazione. Non voglio annoiare con altre cifre. Ciò signiCìca abbastanza. Per venire ad un'applicazione al la probabilità odierna di un assalto di viva forza dirò, che mi ricordo di un ufficia le del aoenio inglese il quale ama mollo i divertimenti matematici che presa iu Aldershot la media del tiro dei soldati in quell'anno calcolò che data una posizione elevata di .i, o o metri difesa da una compagnia coperta da un parapello non piò alto di metri ·1,50 un battaglione di1 20 uomini movendo non coperto da 400 metri di distanza arrive rebbe a piedi del parapello con 25 uomini. Io ho certamente una grandissima stima dei soldati inglesi ma credo proprio che quei 25 non arriverebbero perchè, come si dice a Roma, si squaglierebbero prima. Insomma 'Curzio facend<i il salto della voraoine non arrischia,ra o nienle più di loro e l'ipotesi di 25 Curzi è infinitamente troppo clas1 sica e troppo romanlica nel tempo stesso .

l'anirnn e della conseguente rotazione orizzon tale che lungamente pr evale sull'azione della gravità, marciando unili si avrebbe il doppio svantaggio: 11) Di presentare più direuo bersaglio e restare fra te due parallel fl comprese fra le ali esterne del fronte del foo co. 2) Di poter rimanere feriLi dai proiellili che hanno già trapassato un pello di prima linea. Ciò è meno esalto quando il suolo è ondulalo, ma se le ondulazioni non sono molle il tiro r esta sempre terribile, come s'è veduto dal primo degli esercizi surriferiti. n·altra parte chi mai va a. stal.Jilirsi in una posizione così poco difensiva nella qunle le piegh e del terreno coprono l'assa litore ? Da lutti questi d:ni risult~t che oggi un assalto di viva forza :dia luce del sole è un'audacia che toccn l'assurdità . Eppure delle pO$ÌZioni bisogna talvolta impadronir·;;i a o~ni costo. In qual modo si rende poss ibile ciò ? Mandando innanzi non già subito delle colonne di assalto 111a dei tiragl iatori molto abili e in ordi ne assai sparso i qual i con fuochi ben diretti facciano sgombral'e il ciglio dell a posizione e rendano impossibili quei fuochi dei quali abbiamo considerato fino nclesso gli effetti compleLnrnentc terminativi. Ma ciò sarebbe possibile nel solo caso che la posizione si trovasse completamènte sguernita di parapetti e presentasse scoperti i sooi difensori . Da ciò ne venne la ccnclnsione che le posizioni anche più favore_voli possono avere una inef(ìcace difesa se non sieno alLresì coperte da opere le quali neutralizzino o quasi il fu oco dei tiragliaLof'i dell'auacco, · Ecco la necessili1 che ciascun corpo di fanteria si trovi in grado di parapettare comunque una posizione cippena occupata. La parola appena vuol dire anche poco ma subilo e con mezzi propri. - Se c·è bisogno di ricorrere ad altri corpi il precetto non ha quasi più senso. Ciò prova che In difesa ha su premo bisogno di poter disporre proprio sul posto cli abi li e pronti ingegneri. Ora gli abili non ~ono anche pron Li sul luogo che a un patlo, quello di un'educazione speciale militare dei tecnici che stanno nelle proprie lì le.

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Quali sono le conseguenze di questa nuova condizione di cose? a) Siccome si assalta senza tirare o quasi , si viene alle conse-

guenze che seguono : 1) Che (a . parte il lavoro dell'artiglieria) si assalta press'a poco coi mezzi di una volta. 2) Che invece si difende con quelli di ade3so. La conseguenza è quindi chiara. Del perfezionamento dell e armi si è gioYala assai più, incomparabilmente più, la difesa che l'offesa . ù) Che bisogna oggi attaccare soltan to in ordine sparso perchè le traiettorie essendo radenti per il fallo della incisione elicoidale del1

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Consideriamo l'attacco. Abbiamo veduto che per salire ad una pos1zwne senza immensi sacrifizi bisogna poterne sguernire il ciglio abbattendone e sgominandone i difensoti. l\fa ciò non riesce se la posizione è munita anche semplicemente I . ' con opere di campagna. In quel caso occorrono: 1° Buone carte del poslo; 0 ~ Ricogniz ione esattissima complementare e possibilmente informazioni da esploratori , disertori od altro. · Atlaccare in una direzione piuttosto che in un'a!tra vuol dire riuscire o non riuscire. << On dirige ses colonnes dice il Brialmont - d'après l'idée · « qu' on se forme du poste et du terra in à une première une)) . Chi è che à pre1nière vue intende~un terreno? Il Brialmont risponde mollo· chiaro: Deviner jnste est toujou,rs le fait d'un habile ingenieur. Si noli eh· egli dice toujours mica s011!1)ent. Si noti ch'egli dice habile e non sollaQLO med'iocre. L'attacco ha dunque bisogno d'ingegneri quanto ne ha la difesa. OccorrÒno ingegneri· abili nelle file della fanteria va le adire gente capace di giudico.re a prima vista una posizione, o di apprezzare delle distanze senza errori di rifrazione, adoperando strumenti celeri con quell'abilità e sicurezza che danno sollanto queste due cose unite insieme: lo studio ben fatto e l'età vigorosa. - Anche l'età vigorosa, poichè l'esperienza del ,più vecchio ufficiale può fallire se'!e forze restano affrante dalle ·fatiche dèHa riC"ognizione e se l'occhio non ha la portata e la freschezza che guarentiscono la realtà e omogeneità dell'impressione. Ora qual'è la legge di reclutamento che fwirentisca ad un reggimen10 di fanteria, ma che dico un reggimento, non basterebbe ad un battaglione, ad una compagnia (imperocchè anche a qtieste suddivisioni lattiche può toccare di dover da sole ·resistere un certo numero di pre in una certa posizion e) dov'è dico l'artico lo della legge di reclutamento, o la norma interrrn pratica ed avveduta, che guarentisca la pres.enza di un ingegnere nelle ricognizioni, e di un abile ingegnere come il Bria'lmont pur domanda, nei lavori e nelle operazioni dalle quali pur èlipende iI r iuscire, cioè il non perire e il cooperare alle operazioni di guerra ?

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Ma l'aLtacco e la difesa non sono nemmeno essi ciò che presenta :ì maggiori bisogni dell'ingegneria presso i corpi di"Jinea. Il bisogno m·àggiore si rivela nelle m,11·cie, nelle C'omunicaiioni. Il maresciallo di Sassonia diceva benissimo che il secreto delle ·vittorie sta nelle gambe dei soldati. Benissimo: ma quando però fra l'obbiettivo e fa fronte marciante ,·ci $tanno la miseria di 20 od anche di ,Ji:S metri d'acqua della insi,gnifìcante r.rofondità massima di m~tri ,J ,50, e anche parecchio { meno, le gambe, fossero tutte come quelle del povero Bargossi non ·Ci hanno più che fare. Bisogna oggi chiamare il Genio. Chiamarlo v1iol per solito djre far due strade; voi a chiamarlo, . esso a ven ire. IJ telegrafo non funziona micà sempre e dapper- · ,tutto. Due strade non rappresentano mica due ma quattro ,•olte· il ' •tempo se egli è p'ronto; otto, dieci, dodici se si trovi impiegato ' altrove o se, per circostanze di tèrreno, le' sezioni già impiegate / altrove ebbero per avventura bisogno di una frazione di parco maggiore della loro proporzionalità e presero degli stromenti dalle ,rimaste, di,•enute quindi insufficienti ai nuovi servizi; cose che ..accadono ogni giorno in campagna. Come le cifre medie ùei mezzi si poss-on calcolare quelle dei ,,tempi·. Eccovi una relazione media, cioè la più frequente: « sono . arri•< valo col battaglione al corso d'acqua tale, alle 4 ant. -- A mez• . zogiorno arri vò il materiale. >> · «. Alle 3 pom. •si toccò l'altra sponda. » / otto interminabili .ore pe1'• aspettare; tre appena per gettare il ,ponte e passare!! · . · Ma se i reggimenti di fanteria avessero de 61i ufficiali ingegneri · presso di sè, se alle fazioni di avanguardia di qualche importanza, 1per esempio non inferiori al battaglione, (sebbene oggi che si ragiona la p1:ima unit à tattica possa chiama rsi la compagnia che .sul piede di guerra ha circa 250 uomini è il capitano a tavallo) queste , . otto ore di aspettazione per i piccoli corsi d'acqua, non potrebibero in molti casi ess~re risparmiate dove il pRese offra del mate,riale di circostànza~


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Direi di più: P_erchè non potrebbe ciascun reggimento esserefo rnito di un ·piccolo parco con un venticinque metri di materiale da ponte e un carro di · Hrorhenti~ 1Hatèriale, vorrei, rinforzabile con mezzi del luogo e di circostanza, a pi ù usi, possibilmeule pro' n!iscuo così da poter servfre anche alla improvvisa cos~ruzione di teste da ponte · fiancheggiate da quelle stesse pile metalliche che· servirebbero · alla costruzione_ del ponte occorrendo. Con un'al tezza · non maggiore di 3 metri a 3,80 esse potrebbero avere perciascuna un. peso ·inferiore ad una tonnellata. Ecco ,la mia idea - e dieo mia perchè ne fui molle volte e in molti posti io !'.oratore e ci ho insistito più di tutti, benchè io sia nel .più completo accordo con uomini di guerra deHa mnggiore au torità. ed esperienza. -Io voglio parlare di un materiale, tanto di passaggio se il cor~o dtacqua è abb,1stanza largo e si tratti di calare le pile opportunamente zavorrandole con sacchi - il maLeriale · di zavorra nessun, terreno lo fa sospirare :_ come · d-i sostegno piantando esse pile alfe 2 sponde e gettando il ponte sospeso se il corso d' acqua sia fra. i meno considerevoli. I pon.ti· sospesi so.no quelli che com binano la .maggiore rapidità, colla maggiore sicurezza. , Io non pretendo cer'to che i reggimenti (e non solo non pretendo ma accan itamente mi opporrei) possano lanciare· dei lunghi . -pon,ti Ma per E;lsempio .fino a 25 melr;.si ;· e · davvero non vorrei cbe p.er sì poca cosa fossero distraWi lé troppe del Genio da altri lavori , ' I nè chA le marcie di fanteria fossero . ritardate da due percorrerf,ze del la distanza, perchè ripeto, non sempre il telegrafo funziona anzi. coffe fazioni di avanscoperta e di arrischiatissima_ iniziativa non . funz iona presso cqe mai. · , Ci .sono · inoltre importantissime ragioni morali p'er desiderare-· che il piccolo corpo che d'ebba fare una spedizione )arziale abbiaseco i mezzi di. superare tutte le difficoltà di secondo e di terzo or dine che lo attraversano. L'assicurazione di'ciò moltiplica meravigliosamente le sue forze,. e gli p.à gran coscienza di ,sè prima, ed infinito onore poi. Tulli in tal caso, proprio ttiui, hanno un solo scopo, quello, reale della frazione marciante mentre quando sono chiamati corpi,

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dei qual; l'ufficio è molto· speciale, non _c'è pi ù ·quello solo, ma ·ce n'entrano sub ito degli altri, spesso antagonisti che il patriottismo-non bast~ a con.ciliare . . Unµ. volta l'artiglieria faceva i ponti ; il genio gli acce.ssi. · Chi- sceglieva il ponte era chi faceva ir ponte. _ Non si faceva la somma dei due lavori.: Per èsempio: Nel posto A, occorrono pel ponte ore 5, pegli accessi il 2 1) B, » »~ >> /7, »· 3 Dunque per il ponte iri A, ore ·17 » » ·B, ·» 11O Bisògna scegliere dtinque B. - Che? Ai pontieri premeva dire: Iò ho fatto il ponte i!} 5 ore, anzichèin 7. Ma quel che conta è il passaggio, cioè l'insieme delle due ope-' razi on i. . Sì per lo scopo della g_uerra, ma non per quello del pontiere. Dunque si sceglieva A e si ta rdava di 7 ore. Finì quest'assurdo. Mi compiaccio di aver contribuito non poco a.farlo fini re anc·he· rendendomi nemici alcuni amici più antichi ,e cari. Ma rnagis am,ica veritas. ('I) GI i uomini son uomini anche oggi. - La cosa da cercare _sopratutto è la solidarietà completa, intensa direi quasi nppassionata (la passione è sovente Ùn elemento di successo alla guerra) di tulli 1 • gli elementi che debbono ,costi tuire un successo. Se gli ufficiali tecnici che deb.bono procurare un passaggio e accelerare una marcia hanno St!l loro ber:retlo il numero del reggi-

{I) A clli paresse impossibile, cal unnioso del patriottismo militare un appunto simile rammenteremo per tutti uo fatto ·d( suscett.ivit:i militare che compromise colle proprie impuntature l'esito di una graode battaglia e la gloria e la fortuna di due· nazioni - il 24 giugno {859 Niel giunse. t4rdi, molto tardi a, Guidizzolo il che, poteva essere runesto. E porche? perché ìl Can robert non lo sostenne· non volendo meltere le sue tt·upi>c sotto gli ordini di un com,andante di divisione. . · Naturalmente questa ragiono non la espresse - secondo ,lui non appoggiù il Niel_ per non indebolire ra· propria destra minacciata rtall'Urban '.· . . che non la minacciava e rosse anche stato, certCI .non con forze che gli impedissero di privarsi di' una. · decin'a di mille uomini che sulla linea del combattimento occorrcvario.

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mento chiamato all'azione essi si m9I tipli cheranrio di . forze e di ·spiTito. Si faranno in quattro.

Ma io non domando che si impoverisca l'arma, speciale; d0mando che si util izzino gli elementi speciali offerti -dal reclutamento-- domando che a chi può darvi un profitto di cento non ne domandiate uno di dieci perdendo novanla, e per giun_ta umiJ;'an- · dolo e scontentandolo , perchè chi vale desidera instintivamente e logicissimamente di farsi valere servendo in ciò che più può e me- . glio sa. · Come nell'esercito vi servite dei coscritti medici, come mtdici · e non come foci Iieri o altro, che è. il solo mezzo di risolvere benissimo. il grande problema mili rare dell'igiene e dell'assistenza, così,· utilizzate i vostri coscritti ingegneri, e dopo accertatone il,valore., anche nelle materie più specialmente militari , distribuiteli " fra ·i reggimenti e dopo un breve periodo di istruzione e di prova che · I.i parifichi nel manefgio dell'arma, nella scuola di · compagnia è; nella conoscenza ,dei regolamenti. promuoveteli ufficiali giovando-·· vene nel servigio ordrnario _!Da sopratutto nell'addestramento tecnico . dei soldati operai òa costituirsi in squadre tecniche già pronte a . tutti i hisogn i difensivi e logistici dei campi e delle marcie. Per concludere in modo determinato e concreto bisogna, se- condo noi, a 1.alE- scopo fa.re le seguenti cose: N~lle scuole d'applicazione per ; li ingegneri i.mpartire un insegnamento scientifìco, e sopratullo pratico tino al'la manualità, il quale metta in grado l'ingegnere ordinario di funzionare da inge- · gnere mi litare . Ciò venne già iniziato sebbene, non possa dirsi veramente fatto, nella scuola d'applicazione degli ingegneri di Roma nel cui programma in due partì speciali sono per .l'apponilo svolte le due materie d'ane militare e fortificazione con una certa Ja;·ghezzn. Vi abbonda anzi, e quasi eccede, la parre dottrinale. C'è àa · contentarsi io credo di parecchio, meno, purchè di quel meno sia . da-vvero famigliare ogni ~pplicazione di terreno. -Agli studenti della scuola d'applicazione il tem.po difella; si può,. ripetiamo, lasciar ire, anzi bisogna, non poco di quanto è compreso . a pag ..f.8 e 49 dell'importante fascicolo dei programmi d' iose- . gnamenlo pubblicati a Roma coi tipi dei Lincei. In follo d'arte militare, a cagion d'esempiò, non ·domanderemmo . di più che la geografia e statistica militare del paese, la coiioscenza .

Si obbiet~erà che forse andranno troppo oltre e non chiameranno il Genio nemmeno quando il corso d'àcqua da passare vin. cerà le proporzioni superabili col materiale di circostanza per l'am,bizione di far loro. -- Anche ciò è po$sibile e temibile . Prima di tutto però ci sarann_o dei regolamenti di campagna, e dei superiori. E ci andrà 'della testa. D"al tra parte gli ingegneri -reggimentali hanno egualmente mÒdo di benemeritare preparando materiale e lavoro pel Genio chiamato. È un bel guadagno di già , · è un bello ed efiettivo diritto a partecipare alla lode del lavoro ·.compiuto. Venlicinque metri di materiale da ponte con parco di stromenti · relativo potrebbe limitarsi ad 8 tonnelhJte di peso e anche parecéhio meno quando si costruisse per modo da poter completarlo con · m~teriale di circostanza. 1. Ciò costituìrebbe all'uopo ·una indipendenza tecnica e logistica ~-preziosa, ciò costituirebbe altresì una forza difensiva -se il materiale fosswall' uopo utilizzabile con promiscuità in qualche parte delle · opere -di campagna da improvvi sarsi. { Sento oppormisi al solito, il luogo comune del pericolo e del~Pimpaccio dei carri. · l carri sono effettivamente un impaccio e un pericolo ma si itanto quando facciano colon na da :sè; quando marcino colla truppa · e non àhbiano che una co~i piccola importanza, (per 8 tonnellate 16 cavalli esuberano) essi non costituiscono nè pericolo nè impac, cio di sorta alcuùa. Laonde in queste ed anche in doppie proporzioni !lè i cavalli nè gli strumenti nè il materiale possono riguardarsi come una seria • difficoltà. Sarà èssa tale_quella di poter avere degli ingegneri ·? Cerlo che ·se si volessero distrarre dal corpo del Genio, il quale ·neppure abbonda di ufficiali veramente ingegneri, la difficoltà sri,rebbe nd.dirillura insuperabile non eh~ grande. 1


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::.. , esattà della nainra· e degli uffici- delle armi. diverse, e quello delle -leggi organiche :di/ eclutamento ed ordi,namento. Di qùesto ci basta che l'ufficiale ingegnere abbia ·notizia esatta, ma senza approfondite ricerche o criterii ordinati a spec ialità di .·scienza. Vorremmo che egli approfondisse altro che ciò, Per esempio, -cosa della quale le nozioni scientifiche sue debbono renderlo immediatamente capace, avesse un'idea precisa del legame intimo e dei gradi di torrelativi Là necessaria esistenti lra i mezzi ·. dell'offesa e più particolar~ente fra !'artigli eria e la fortificazione, cose tanto agev9li ' da poter dirsi dì semplice notizia . Quegli che . sa facì lmente integrare nelie carte il · terreno; ch i sa apprezzare le . quote e formarsi un concetto abbastanza giusto e pronto del valore . delle masse coprenti dati i calibri e le distanze delle bocche a fuoco del!' attacco; ch i può valutare l'azione militare secondo le probabilità .della .punteria basata sulle ta,,ole del tiro, i diagrammi . delle traiettorie e gli effetti veri ficatisi al poligono e ai balipedii , ' ha già tutta la preparazione necessaria per giudicare la forza d'un . ostacolo e applicare la ·propria scienza ad afforzarlo o a combatterlo. Non oserei domandare alle scuole d'applicazione la storia, e · meno la critica. . Quanto ai tracciati od allè costrn1,ioni delle cinte, ai particolari paralleli degli a;sedi celebri, alla poliorce'lica infine attraverso' i . secoli la lascierei alla curiosi tà scientifica molto desiderabile ma non rigorosamente indispen sabile dei giovan i ingegneri che p\1r -vorrei destinati· a prestare presso le ' minori unità talliche delle armi di linea i loFO servizi misti di combattenti e di tecnici. Il Pagan, il Yauban, il Cormontaigne, il Bousmard, lo Chasse 1oup, il Montalembert, il Carnot,, il' Brialmo11t,, lo Zastrow restano più o meno degne anzi edificanti lellure, ma necessaria orn mai · non è neppure quella del Mon!alen;ibert, il solo del quale resti an. cora qualche cosa d i ver!).menle, ed efficacemente pratico nel mondo ., militare. · I classici bastion i sempl ici o composti, · primi o modificati di proporzioni e ll:acciati, colle loro esili puntè e i loro in etti fian. cheggiamen ti hanno più che finito il loro tempo .

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Il nome del Yauban resterà chiarissimo ma anche i suoi cele-, brati tiri a rimbalzo sono cose a dirittura archeologiche. - Del -resto si tra~ta tutt'al p~ù per I' uffidale tecnico ~i complemento, ,che è quel. che eh iediamò ora, di_comm isurare alla potenza e pre-cisione delle ar.t.iglieri!l di campagna avanzabili in una data posiz.ione, i traccinti, le masse,. i profili; di c)1iudere più O me.no emCa'Ce~ente la gola del le opere, d'improvvisare rivestimenti, paiuoli, ,cannoniere, traverse, blinde, tutto ciò che può occorreré di sim ile per la sicurezza della posizione .e le comodità della ca<;trame--tazion e. Ma sopralut.lo posseda tutti gli spedienti di ricovero, intenda le 'linee misle, . abbia in /4ucco e in sangue gli adattamenti 3 difesa -delle cinte, dei fabbricati singoli o a gruppi, degli acce$si dei vil li:tggi; dei boschi , dei corsi d'acqua così da agevolarne il varco o ·renderli possibilmente intransitabi li al nemico. Per tutto -ciò gli biso,gna avere la conoscèn~a. e il manerrofo fal':.n cìle e intuitivo del materiale di circostanza per i ponti da improvvisare, e la conosce.nza e il maneggio abi le d) un materiale prepnra to ·nei parchi a collegamento robustamento e complemento (scusate la prepotem:a delle rime usate dal buon generale Chi'odo) dèl materiale di circo:,;tanza . '

1n ciò st'a il vero genio dell' ingegnère militare in campagna;, ·che sappia trarre da un parco poch issimo pesante e molto varialo, i mezzi pronti e si~uri del fortemente legare, incatenare, s6spenc1ere, Janciare passaggi di ogni maniera attrave'rso ad ostacoli ingegnan·dosi a ristabilire comunicazioni e poi sul posto improvvisare ·aJr uopo ricoveri, forni, magazzini, adattamenti d'ogni man iera per aumeJ}lare sicurezza, scemare / lisagi , conservare materiale :agévobre in~omma mosse, custodie, riposi, senza timori di sorprese, il che è qnanto dire rendere la guerra quanto è possibi le più infesta al nemico e, di minore ·1ogoramento del proprio materiale e di ::-è• È a questi concetti pratici che ~nd rebbe informato il pro,' gramma dei corsi di applicazione, sa~ientemente ristretti -ai bisogn i ' di campagna. Alla grande poliorcotica, ·altri campi, :iltri studi non interdetti ma certo non da sovraccaricarsi sullo studente

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d',ingegneria per quello che nella n.ostra propost_a do::nandiamo, da lui . . La limitazìone è sempre condizione di più agevole e talora anche più sicÙra e solida riuscila, irnper0cchè vi sono dei perfezionamenti che sono proprio divagami,Oti e che guastano. Le nostre scuole di applicazione ne possono fornire degli ufficiali iurrerrneri purchè si sappiano prendere e mettere in condizione ~ ~ . .di idoneità per giovare al servizio ed a sè ·tanto in pace che m gue rra.

Ripetiamo che quelli della stracegia sono problemi di viabilità da preparare o da distruggere, di ostacoli da rimuovere o da creare; sono problemi di forza ~ di lempG, problemi alternati di opportune separazioni per non ingombrare le vie, per non esaurire il teatro e mancare di mezzi, e poi di calcolare intersezioni, dirò cosi, per integrarsi a tempo e combattere. La guerra è fatta di due cose principalmente: forza e velocità, e .ciò vuol dire/che più di tntto e anzi tulto essa deve considera r,;i. ,ngegneria applic:it.a.

A.Ila sezione III del penultimo congresso degli ingegneri io ho ragio uato a lungo di ciò in mezzo a numerosissimi colleghi, fra _i quali molti provetti uomini di guerra, e persone competenti in materia di comun icazioni e di trasporti. Quando voi avrete, dissi, degli ingegneri abituati a calcolare non solo le forze, ma i tempi; degli ingegneri che la pratica del tiro a · segno e la frequentazione dei poligoni avrà resi fam igliari coi criteri balistici e i con)pnti dei probabili, cui i diagrammi e le tavole abbiano dato la ch iara misura dei mezzi e degli effetti;, offensivi , cui r assistenza alle grandi nrnnovre e la conoscenza dei rrindizi dei rriudici del campo abbiano insegnato a valutare comparativamente le posizioni rispettive; quando la scuola di zappa e mina e l'esercizio delle opere improvvi~ate con rnate.riale di circostanza abbia tolte in gran parte le esitazioni di fronl a agli accidenti del teatro delle preparazioni e delle operazioni, la logistic~ procederà spiccia e cosciente, le marcie avranno rid,Jltt a metà, e anche meno gli ostacoli; le, colonne potranno indefinitamente moltiplica rsi perchè a tulle del pari la tecnica potrà aprire più o meno facile, ) ernpre possibile, un carr;mino , le pei·correnze potranno abbastanr.a cnlcolarsi, e dai 1101). mancati arrivi verranno rialzati gli animi e integrate le forze · A tutta la parte del!' impreveduto e ai ritardi potrà in ogni modo essere ovviato con opere improvvisate per le quali in breve ora ven11a n fatto di mettere un comandante in grado~ di dire: Per tante ore io resto qui, dacchè senza forze sestu pie non mi si sloggia. Con questo convincimento ma non senza di questo, si aspella e si serba a' sè e a chr deve giungere la posizione designata.

La quale ingegneria sùpienlemente appli_cata diviene anc_he un _ grtin fattore d'ordine morale. - Si dice eloquentemente da morti che il buon succes:io è sopratutto una questione di forte ed · allo spirito rn il itàre, senza di che la stessa tecnica è nulht. Non c'è · che dire, la. scritta dell'asso di spade: vion ti fidar d'i me se il . guor ti manca, potrebbe e dovrebbe essere. ripeinta su tutti gli stromenti di offesa e di difesa. Ma questo a(!11lato cuòre è una macchina idrauli_ca e npn più, è al cervello che li isogna risalire. - Resta però vero che il cerTello si in'fìamma pur esso anche indipendentemente da qualsiasi concet to dei mezzi tecni~i e dei bncn i ordini ; e che si formano, anche .}i di. spello · d'ogn'i co·nsiderazjone materiàle, dei '{eri-fauo,:i morali di buon successo militare. E che perciò? Noi vediamo anche i gravi salire, e rapidamente salire anzichè scendere. O per quanto? - Il morale di un esercì to non è difficile averlo elevntissimo ali' entrata in carnpngna - ma se questo si el eva anche senza argomenti critici e spesso ànche contro d_i essi, non si mantiene però senza il loro efficace concoi·so. li sol- . daw osserva: acuto e "giudica arguto. . . Egli può essere del migliore spirito e umore del mondo, che ·se nulla arrivi a tempo o nulla appari:-;ca preveduto · è ogni osta. colo resti quindi lungamente insuperabile <lavan ti alle teste di co_. lonna, addio morale, add io buon umoro, addio spirito marziale. Esso discen'.le colla tri,;trt legge del grave e si ·11a prima la disapprovazione del fotto, poi la di:;i:;tima delle persone, la quale _di. sistima dei capi diventa poi vera e funesta indisciplina. Se in_v7ce noti serenamente studiati e prontamente · superati glr

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LA INGEGNERIA E LA GUERRA 430 ostacoli, arrivalo a tempo ciò che occorre o supplilo ·per btme, il suo concetto intorno alla mente di chi vede e provvede si esalla, il senso JJrofessionale afforza il morale, l'approvazione diventa ammirazione, devozione, idolatria talora, e per logica conseguenza avea quella tenacità e quello slàncio che sono elemenli entrambi inesistihili di vittoria. Riassumendomi dirò che a questo prnniss1mo e fecondo ele~ mento éiell' alta considerazione del soldato verso il superiore la cui alta previdenza gli risulti dal (alto della franca direzione, dei regolari servizi e delle armoniche azioni, nessun comandante arriverà mai ove non utilizzi nel maggiore e miglior modo tutte le attitudini che il servizio obbligatorio generale niet.te a sua disposizione. Non è che utilizzando pruprio tutti e sempre in ciò che più valgono , e dividendo il lavoro, e creando la convergenza di tutti gli sforzi che si può provvedere agli .immensi bisogni di eserciti che ora non sono eserciti, ma a dirittura popoli. Colle idee antiche, coi mezzi antichi, coli' accentra.mento del lavoro e del comando non si risolvono davvero i problemi moderni, non si soddisfa ai bisogni dei milioni cogli stessi metodi coi quali si guidavano e nulrivano a stento le centinaia di migliaia. · E -guai otto volte su dieci a chi abbia meno soldati di quelli che occorrono, ma guai undici volte su dieci a chi ne' abbia di più di quanti ne sappia muovere e nutrire.

P.

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FAMBRI. .

CHONACA ,ESTERA \

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AUSTRIA-UNGHERIA /

Vettovagliamento in guerra.

L' imperat.ore h~ approvato con decreto del •IOgennaio 1892 il nuovo regolamento per il véttovagliarflento _dell' I. R. esercito in tempo di .guerra. - _ Le prescriziopi · del m~ovo régolamento tendono a rendere l'esercito più indipel\dente dai suo~ convogli, senza dovere perciò aumentare il carico del soldato. I carri viveri che prima trasp()rtavano due r:,zioni viveri, d'ora in poi non ne trasporteranno che una sola e potranno perciò più facilmente seguire le truppe su tutte le strade. · Il soldato porterà in avvenire tre razioni di viveri di riserva ed una razione . di viveri ordinari, che giornalmente dovranno essere rinnovati pe1; cura del servizio d'intendenza mediirqte acqui~to diretto O mediante requisizioni. La razione viveri ordinari, la quale prima consisteva di 84-0 grammi di pane e di 300 grammi di carne, è stata nìodificata; in avvenire sarà di 700 grammi . di pane e di 4-00 grammi di carne. li pane sarà più nutritivo e con,terrà un per -cento più elevato di sostanze àlbuminose. Le quattro razioni vi veri trasportate dal soldato secon·do il nuovo regolamento-avranno il peso di '2,800 -fino a 3,•IOO ·chilogr3mmi, mentre prima con solo tre razioni il peso era di 3,300 chilogrammi. 'Le colonne di sus~istenza, d1 cui una sarà assegnata ad ogni divisione ed


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CRONACA ESTERA

CRO~ACA ESTERA · ~

una .id ogni corpo d':innata, saranno compostP. di 5 scagl ioni. I prim~ quattro ananno ciascuno una razione di viveri ordinari, il ·5° sca.:gl.ione (di riserva) 'una razione di vivt1ri di riserv,1.

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-saggio ai siluri. Il sistema 'Wilson - sopra tre esperimentati,_ lia dato ibuoni a lame di coltello, che recide le maalie dei . l'.isult:iti : '3 un segatore,' . ifHeui d'acciaio ed apré il passaggio alla torpeiiine senza· ritardarne la ,marcia. l'esperienza è riuscita anche con fi letti :inclinati fino a fi50, ~

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Personale.

Ispettore generale dell''arma di cavalleria.·..:_ Nella Rivista Jllil·itare (di:;pensa Il) venne detto <;he il maggior generale Hegedus de -Tiszavoly fu nominato i:;pettore generale dell' ar.ma di càvalleri;i. A. questa carica fu invee~ scelto il .tenente drnresciallo barone von Gagern, già comandante la divisione di Cl).Yallerìa con sede in .Jarcslau ed il maggior generale Hegedlis de Tìszavoly lo ·ha sostit.uìto in questo comando. ' ~

GRAN BRE)"'TAGNA .

fo dur1Jta delle grosse artiglierie .. - Il cannone da HO tonnellaté non ha l'obbligo di resistere a pi,ù Ji 85 colpi eseguiti con éarica intern; ma di colpi c0n detta carica non se ne· sparnuo che uno al trimestre, adoperandosi più spesso cariche ridotte. ', ,· Nondimeno il· cannone da 67 tonnellate, . dell'Anson, è rimasto danueggi:ito sebbene non avesse sopportato più di ,16 sca riche. a carica intera; ed il cannone del -Victoria con un , numero molto minore ·di Golpi ha riportato guasti verso la bocca in uno dei tubi che lo costituiscono. La legg~ra spaccatura constatata in quest'ultimo pezzo, è attribuita all'euorme r~ressione che la rapid:i rotazione .del proiettile eserci.ta sul le righe. . Tutto ·com'preso, la vit:i di !JUesti colossi pare sia ·molto breve in rapporto alle dimensioni·erJ al costo enormi. Contro le ret'{ parasfluri. - A Ports~outh sono stati eseguiti testè sperimenti per forare le crinolines d'acciaio delle corazz~te e dar pas-

,, .·' FRANCIA

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. La coscriz{one 1>n Tunfai4>- çou firmano beilicale de.I ·12 geo- . ,naio corrente anno è stata introdotta l:i c-oscrizioiié ;iù Tunisia,.allò scopo -di assicurare ~n.imalrn·ente· per mezzq_del l' estrazione a sorte là forma.ziorié ·del conti~~ente.;nece~sai:io a con1plefore gli effettivi della gìiardia ·beilicale è dej réggim'en~i fr~ncesi .di tirailleurs e di_spahis. ' La ·prima .leva si fai'à ·uèl ,t893 ; tutti i sudditi musulmani ·sono obbligati' a sèriiz.iò .n)ilìta~.e:··df ciue anni: Ogni an~b:'i· congedati vengono ,rimpiazzati da cos~riiti di:+8 ·à 26; pniii designa ti d;11la so'r't.é. · · . ·· ' . Nel n1ése'·dii:n_o~émb_re i' gi9,:lln_.i ' che al ,1° ge:rina:io sqccessi vo_avranuo compiuto ,t8 a11ni,·vengì:i110 isèr.itti s1ill.è .liste di leva..e. vi restano ..fino al 6 ~ so:t~ .·,;a : fi1qgo .ali.a ~~ ~:ik.della ;rii)~ estrae il numer.o per gli ~s~en_ti'. '; . . . ,· ... · Sono esenti. diii ~ervizio::'i:nilita.re e quindi dall'_estrazioqe dodici cate-·gorie di gio,,~ni, cioè : gli ~lli,e'(i istitutori che .h~n .contratto impegno. di . servire per ·10·~nni come ~~a.estri; gl,i alliévi der~0.llegio di Sadikl; gli iindigeni che hanno .òtte~u.to' il 9ertjfic,111,0 di._studi :s.nperiori; gli allie.i.i · , ,delle moschee;. i cadì j i n1t1ftì.; · i 42 pròfessori e i predicatori delle moscl,1ee ; i segretari gel ministero, sceicchi e lià'Jifas ;' gl' interpreti;· i giannizzeri; i domestici dej cofrsolati; JP, guide al ·servizio dell'esercito tfrancese; . i cavalieri , qeflé' 'circoscrizioni di controllo :; i ·guardiani dei Jari.· · ·. · ·' · ·.. Il èo~ti,nge~t~ .àririiwle;è ripar~ito per cantonL Una commissione speciale esamina gl'iscritti per 'ordirfo'-0i. n.~1mero ,cl'estrazione ; riforma 1 q11 elli rico~osci.~ti in.abili;:. rimanda alià. :I_Ù a" s.ticc'essiv~ .:quelli di sta:tprà in.f.eri?,re. a· m. 1,50; · o di :deb-0\e costituzione, o che, e,ssendo

~·~:~~z~!,::\

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CRONACA EST,E RA

ammalati, siano suscettibili di ~uarigione ;: i figli di vedove e in generale i sostegni di famiglia. Un iscritto può essere dichiarato rividibile' di anno in ~nno fìnoall'età di 2.6 anni, epoca in cui resta prosciolto da qualunque obblicro di serviziò militare. . cl . È ammessQ il. rimpiazzo, ma è vietato per pagHlo di farsi prestare· .11 danaro, o di vendere o ipotecare beni immobili. Sta ai comandanti di corpo di accettare o no i rirhpiazzi. Il rimpiazzato è responsabile per un anno del servizio ,che deve prestare chi lo ha sostituito. La legge stabilisce altresì delle penalità per chi cerca di sottrar;,i al, sttrvizio militare e·per chi si presta a tale sottrazione. Indennità ca·va lli. - Con . decrrto presidenziale riel ·1~ febbraiovenne stabilitò per gli ufficiali che fanno servizio a cavallo con un cavallo solo, quello dato loro dal govérno O), che l'indennità di franchi •180, loro devoluta per tal fatto, ' debba cùnsidei·ar:-i come necessaria alla conservazione della bardatura · e quindi di loro spetta11Za an?h~ quando provvisoriamente non abbiano ca vallo. PeR gli altri ' uf•. fic1ah (non generali), i quali, oltre al cavallo del governo, ne posseggono uno o due altri dei propri, l'indennità suddettà, diventando ~oppia_ o tripla, sarà divisa in due p tre parti, una deÌle t1uali, cioè lranclu 180, sarà sempre percepita dall' uffìcia lé ancorchè non abbia alcun cavallo, e le altre due, cioè. altri ·I80 o ~60 franchi, sàranno, percepite se l'ufficiale effettivameute possiede uno o due altri cavalli. Questa metà. o terza parte dell'indennità viene però ritenuta all' ufficiale, fino a che non abbia scontato la somma cl~e eventualmente fossestata anticipata dal governo per com'perarn il secondo o il terzo· ca~ vallo. Ricevono altresì l'indennità per un cavallo solo: gli uffìciali d'appr?vvigionamento e d'a~ministrazione, èhuante le manovre, epoca in cui son provveduti di cavallo; gli ufficiali della riserva e del!' eser-cito territoriale che, chiamati alle armi, devono far servizio :i cavallo. .. Questi ultimi ullìciali, venendo sotto le armi con cavalli propri avranno_diritto, per la durata del periodo d'istruzione, ali' indennità· prescritta dal regolamento pel numero dei loro cayalli. Commùsione superiore d'avanzamento : - Fino a poco tempo fa i

(!) il governo provvede non scio al nutrimento del cavallo, ma anche ali~ ferra- · tura, alla paglia e al posto di scuderia. · . .

CRONACA ESTERA

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le proposte d'avanzamento ai gradi di generale di brigata e di divisione erano fati.e rl:~la commissione superiore di avaùzamento, (orrnata dai comandanti di corpo d'armata, e poi rivedute dal consiglio superiore della g1rni-ra. Quest.o sistema rii doppia prova, come si espresse il Ministro della gtlerra, non era scevro d'inconvenienti ed 11gli perciò preferiva istituire una commissionH unica comprendendovi tanto i comandanti di corpo «l'armata quanto gl'ispettori di corpi d'armata, il c:ipo di staio maggiore dell'esercito e il presidente ddla commissione dcl1'::irma a cui appartiene il candi1ato proposlo per l'avanzamento. In segmto a relazione,faua a tale proposito dal Ministro della guerra, un decreto presidenziale del '16 febbrnio seorso l11scia che, come prima, la co!Umissione ~upcriore dì avanzamenlO decida delle propo:;te fatte dal le commissioni d'avanzamento de lle v:1rie armi per la promozione a tenente colonnello ed a colonnello. Ma lrattandosi di rnlonnelli e di generali di brigata o assimi lati da iscrivere nel cruadro rl'avanzamcnto, il decreto oltre a prescrivere che la detta commis,ione superiore venga formata come era desidc}rio del i\1inistro, stabilisce che essa classili chi imi detto quadro i candidati per ordine di merito e vi comprcndn i ge• nerali di brigata prima che compiauo tre anni di grado. Nuove d'ivision·i. nel 6° c01·po d'armata. - Con disposizione ministeriale del 9 gennaio scorso la divisione di S. M.ihiel h:i preso il nome di 39", lrasferendo il suo quartier generale a Comrnercy, e si fur merà una nuova di1·isione, la f10a , col <prnrtier generale a S. Mihiei. Intanto una deci~ìone ministeriale del ·1,i, gennaio ordina altresì la fonnaz ione di una di visione dei Vosgi con '[ttartier generale a Remiremout <~ composta delle geguenti truppe: ·P brigata clri Vosgi a Rerniremont: 152° reggimento rngionale di fanteria (3 battaglioni) , 15° e •J9° ba1tngli one cacciatori a piedi a 6 compagnie. 2° brigata dei Vosgi a S. Die : H9° reggimento regionale di fanteria (3 ballaglioni) I 0° e •17° battaglioni cacciat.ori a 6 compagnie. Questa nuol'a organizzazione andrà in vigore il 1 ° aprile prossimo . Grançl:i manovre pel 1892. - Nel mese di agosto la ·15", '16°, .J7a e ·I sa brigata di cavai leria saranno riunite per eseguire durante 12 giorni alcnnc manovre d'insierne. La 15• e 168 brigata formate provvisoriamente in divisione saranno oppo:;te ad altrH divisione costituita , , rlaìlr. 17a e •t8a briga1::i. Il generale Loizillo; avrà In direzione gc·ncrale di tali manovre. LH manovre di corpi d'arnrnln, di divisioni e di brigate ~i foranno in DlltllllllO.:,, 1

·.


.,, ' 436

CRONACA ESTERA

li 9° e ·12° corpo agiranno uno contro l'altro, avendo ciascuno una terza divisione costituita da,\. reggimenti misti. I reggimenti mi~ti· della 5a regione andranno col 9° corpo <~ quelli della 17a col 12° corpo. La durata media di tali manovre non oltrepasseranno i 20 giorni. Le manovre di divisi_one avranno luogo per H\ giorni nel 30, 4,0, 11° e 16° corpo d'armata. Nel 2° corpo, manovre della ,I.a divisione rinforzata da una brigata di 2 reggimenti misti quelli di Abheville e di Péronoe. Nel 6° corpo, manovre della 39• e ,1.oa di visione di nuova forma-zione e di una di visione di 4- reggimenti misti. Le· manovre di brigata verranno eseguite nel ,1°, 8°, 10° e 18° corpo, come pu1:c nel 7° corpo dal le brigate 25a e 26" rinforzate dai reggimenti misti di 8e5allC1on e di Belfort, e nel 13° corpo dalle brigate ,1.9• e 50a rinforzate dai reggimenti misti di Roanne e di Montlucon. La durata· delle dette manovre $arà di H giorni. , Altre manovre avranno luogo nella H,• e ,15a regione e nei Vosgi e formei:anno oggetto , di disposizioni speciali. Tutte I.e" brigate di cavalleria di corpo prenderanno parte alle manovre che si .eseguiran110 ' nel rispettivo corpo d'armata. La 2a. divisione di cavalleria indipendente sarà a disposizione del comandante il. 6° corpo per le manovre autnnnali. Nel mese di settembre dopo le grandi manovre avranno luogo per '12 giorni le manovre della 3". e 4' divisione di cavalleria sotto l'alta direzione del generale Loizill on. · Nella 3a divisione la brigata di corazzieri Niort-Angcrs sarà ri m prazzata dalla 6· brigaia. La 7a,. 8" e ma brigata di cavalleria rii corpo e la 6• brigata dra • goni si riuniranno per manovrare 12 giorni, senza contare Ì.1 tempo da impiegare nel concentramento e nella dislocazione. La 7• e ga brigata forme.ranno divisione provvisoria contro' altra divisione costituita dalla 13a brigata di corpo e dalla 6" brigata dragoni. Il generale d' Espenilles avrà l'alta direzione di queste manovre. Evoluzioni di brigate della dura-ta di otto giorni sarmmo esegi;iite dalle tre brigate della ,1a di visione di cavalleria, dalla 2a brigata corazzieri, <fa Ile 3 brigate della o'" di visione, dalla 1a bri11ata corazzieri e dalle ·<lue brigate usseri. della 6• divisione . . Manovre nel 14° e ·15° éorpo d'annata. - Sono state eman,1te le seguenti disposizioni · circa · le m5novre nella ,f .~a e 15a regione di corpo . d'armata pel -1892 : 'I,;/

i':)

~

CRON~CA ESTERA

437

1° Manor,re alpine. A. Gruppi alpini: I .13 - oruppi alpini sorrrriorner~nno nelle alte vall:ite per tre mesi, O . 00

-durante i quali compiranno e;cursiooi e poi esercitazioni di gruppi· . contrapposti . B. Battaglioni di fanteria, squadroni di cava\li)ria, batterie da montagna: , ' 16 battaglioni dei reggimenti di fanteria ~uddivisionali del . H0 e 150 corpo (meno quelli del reggimento distaccato in Corsica e del 55° ·stabilito a Nizza), resteranno per 20 giorni accantonati sulle Alpi, ricevendo in tal~ periodo i loro riservisti . _ Dai -13 seguenti battaglioni verranno eseguite marce manovre di ·I O . giorni nelle vicinanze delle piazzi forti, cioè, dai tre battaglioni del 55• reggimento di Digne Nizza; rlai quattro battaglioni del reggi ment~ re. gionale di Briançon; da tre battaglioni del reggimento regionale L10neModane e da tre di ' quei lo_Lione-Tournoux. Ogni reggimento di cavalleria del ·1,l. 0 corpo prenderà parte con qua ttro . squadroni e per 20 giorni alle esercitazioni in ~ ontagna. Del pari parteciperanno ' a tali esercitazioni le sette b:itterie da montagna. in più di quelle assegnate ai gruppi alpini del H 0 e 15° èorpo. C. Stati maggfori : Ciascuno dei due corpi d'arqiata avrà a disposizione la somma di franchi 2,500 ller far assistere alle manovre alpine alcuni ufficiali su·· pcriori e generali, '2° Manovre autunnal·i . Oltre alle esercitazioni di cui sopra, · il 1q. 0 e ·15• corpo eseguiranno le manovre d'autunno come negli altri corpi d'armata. La 27• divisione del H 0 corpo opererà contro la 30a e rn:. Comanderà il corpo d'armata formato da queste due divisioni il generale Ma,thelin, attuale comandante riel '15° corpo; sarà direttore delle manovre .jl generale Berge governatore di Lione attuale comandante ·del 15• corpo. La 2ga divisione del H, 0 corpo e la .29a del 15° eseguirannç ma,novre di brigata,


~

'r

440

Prima rata per costruzione dell'avviso H . mar.chi 1,200,000 Per costruzionì varie ne1. can1ieri di Kiel e di Wilhelmshafen » 1,532,000 La detta commissione limitò invece la . sua approvazione alle spese seguenti. pnre contenute nelle proposte ministeriali.: Quinta rata per· ·1a corvetta di crociera H. marchi •i ,000,000 Quarta rati). per ·la corazzata Brandeburgo » 3,330,000 ' Per la co8truzione della corazzata B » 1,000,000 P.er la e.ostruzione della cornzzafa e » ·1 ,000,000 J>er h1 costruzione della corazzata K:iirfii,rst · Fr·iedrich Wilhdm . » 1,000,000 Per i basti menti corazzati S e .u » ·1,500,000 Per seconda rata per riparazioile di torpediniere » 1,080,000 L"a'Vanzamento nelt'esei·cito tedesco.-:: Da UI) pregevole lavoro pub•blicato su questo soggetto nella lkvue militaire de l'étranger (feb·brllio 1892) ricaviamo alcuni dati interessanti . · La carriera norma le degli ufficiali tedeschi è compresa nei limiti -seguenti: 8 a •10 anni nel grado di sottotenente 5 a 6 id. id. tenente •' 9 a 1 O ·id. id. capitano 5 a 7. ici. id. maggiore 3. id. id. tenente colonnello 3 id. id. ·· colonnello Questo criterio. ge~erico è coqfermato dalla tabella che segue indicante l'età massima e miqima· degli ufficiali delle Vilrie élrmi e corpi . nei qifferenti gradi.

• 441

CRONACA ESTERA ,

,\> CRONACA ESTERA

Età media·

~:g l ~~ ~e.,. ~a-°" t

ARMI E GRADI

· - ~,

~

·-

~:e ~e..

I

Colonnelli. . . . Tener~ti ~olonnelli.

53

40 35 51

51 47

,H

Capitani, . . . . · Ten_evti . . . . Sollotenenti . . .

44 35 29 53

.4-4,

39

I

Ma~g1or1 . . . .

.Fanteria

Cavalleria

· · ·

·

·

·

Artigliet·ia da campagna .

Colonnelli. . . . Tenenti colonnélli. Maggiori : · Capitani . Tenenti . . . . Sottotenenti .

·

. ·.

Treno . .

. .

. .

.

'

29 , 20

51 48 44 35

30

30

20-

Colonnèlli. . . . Tenenti C?Olonnelli . Magmor1 . . . .

52

50·

L:ap_•ta°:i . . . . . .

43 . 35

Co\onoelli. . . . Tenenli '?olonnelli. Magg1or1' . . . . . Capitani . . . . ·Tenenti' . . . . Solto.tenenti .

l

Colonoelli. . . . T rner1:ti '?olonnelli. Ma~a10r1. . . . · C11pitani . . . . Tenenti . . . . , Sottotenenti . . .

l

Cotor.nelli. . . . Teoe~ti ?Oionòelli. Maig10r1 . ._ .. . Capitani , . . . . T enenti . . . ·. S~tto tenenli . . .

47

48 47

Tenenti . . . , Sottotenenti .. . .

·

35

48 44 35

lf3 .

, 28,

20 ,

51(a)

· 48(a) 42 ' 46 3:l 42 28 33 20 , 28

.·:l. l :l

52(a) 50(a)

48

43

34

30

45 H4

30.. 211

:)Ha./ 51(a}

47(aJ

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:I

44

37

36

29

28

20

(a); Media gen\)rale, eSS(lndo inferiore a 20 ìl numero totale degli . uni.ciali a ruolo. -

.-

·,

II

I

... ....

,,

. 35.

28

·1

Genio .

49,

51

I

Arliglie.ria da fortezza .

l

49(a) 47(a)

Colonnelli. . . . . Tenenti '?olonnellL ) Magg1or1. . . : Capitani . . . .

Stato maggiore

o

Q

.;:: ~c.

'

.


'

'" 442

.

CRONACA ESTERA

CRONACA ESTERA

Gli ufficiali di stato maggiore hanno il solo vantaggio nella promozione da capi timo a maggiore nella qun le guadagnano dn ti a cinque anni, pel fatto che l'avanzamento essendo fauo per corpo, nello stato maggiore fa proporzione tra i capitani e maggiori è da ~ a ·I , mentre nelle altre armi · e corpi è da ·I a 2,7. La carriera c(egli ufficiali, quale risulta dai dati sopra riportali, derivante dalle cause comuni di perdite e di avanzamento, è :mche il portato .. del -procedimento . di selezione in vigore nell'esercito tedesco, pel quale l'uffk iol~ escluso da uua promozione si considera come autorizzato od · invitato a domandare la cessazioue del servizio nell'esercito attivo. Questo processo cli selezione ris~ha dalla seguente tabella. Ufficiali che cessarono dal servizw attivo alta data 7 aprile 1891. Colo~nelli

Tenenti llaggiorì colonnelli

I

I

I

Capitani

I

N• media Età N• meala Età !'\• Eta N• Et~ • media media

Tenenti

N•

I

Età, media

Sottotenonti

w

I

Eta medi

tI I i

Fante ria Ca vali er ia . Artiglieria da campagna Artiglieria da fortezza . ·Genio Treno

28

54

3 51

1 /,

1 1 15 J 50 72 46 /, 126 40 /, 39 32 15 3 51 ½ H 47 '/1 9_i)- 4'1 14 33 1/1 2

54

1

I 47

5

48 15 41 1/t 5

2

53

3

52

4

45

1

50 52

1

57

2

-

- I1

·4' 11

25 25

33

2

22

4 41 '/, 2

33

1

46 4 4C 1/ 1 1 45 6 4t 1/ , -

35

1

25 28

-

2

I

I

26

443

OLA N D A

Le (orze coloniali (1) . - Le colonie olaudesi formano due gruppì 'Principali: Indie orientali ed Indie occidentali . ' Le Indie orientali, la parte più importante, hanno una superficie totale di circa 'i;l ,962,705 chilometri qu:idrati, ed il governo diretto ·ne è confidato ad mi Governatore generale civile, risponsabile ver:;o il Sovrano. Questo funzionario porta il titolo di comandante in capo delle ,forze di terra e di mare di Sua 1lfa~,çtà,, all'est del Capo d1; Buonct .Speranza; però nel foti.O le forze. di mare dipendono amministrativamente dal min~stro della marina olandese. Il Governatore generale decreto. lo stato di guerra o d'assedio e ,dichiara la guerra ai principi indigeni e stipula trattati con essi : ·egli ha uno stato maggiore di 4- ufficiali ed è assistito da un Cons-iglio ,delle Jnd·ie eh' ei deve consult.are nei casi gr.avi. È ai suoi ordini ;j mrnediati il Segretariato genera/e, Da lui dipendono i vari govcrnaton: e resident.i, in sott'ordine, ed iofìoe gh a~sistenti-residenti e ,controllori di •I a e 2• classe. Questi funzionari sono tutti civili, salvo il governatore d'Atchin che è pure comandante delle truppe. L:i popolazione indigena è govrrnata dai suoi capi, riconosciuti e sorvegliati dal Governo europeo, detti reggenti, capi di distretto o di tJillaggio. L'amministrazione olandese è divisa in, tre dìpartitme!lti : civile, g1ie1·ra e marina. li dipartimento della guerra ha per éapo il luogotenente generale comandante 'in capo dell'esercito, e comprende ttn gabinetto e sette d:i1>isioni, cioè : 1• divisione - personale, affari riservati, cavalleria (un tenente colonnello); 2a » - fauteria (un generai. maggiore); , 3a » - artiglieria (un generai maggiore o colonnello);

(l) V. Lts

force, colo11iales ltollanaaises. - Revue milita.ire ae l'ètranger, janvìer l 89!.


444

445

CRONACA ESTER.A

CCtO;NACA ESTERA

4& divisione -

geni·o, fortific:izrobi, edifizi militari, caserme (un, . generai m,aggiore o colonnello); )) - mte~~enza ~ se:vir.i nmtninistrativi (un colonnello); )} serv1Z10 san1tnr10 (un colonnello); _ )) co~ti1uisce_ I~ stato maggiore _qe~erale e compren<le 11 serinzio topo.9rafico e il ser·ciz·io prooinciate(urL generai maggiore o colonnello, capo dello, . . , stato maggiore geuerale). L?.s!a~o.m~gg-i?re ?e~eral.e.d_iri.ge. le operaz10ni militari, i rapporti, le r1.coen1~101~1, gh aOan poht1c1, 1 diarii di marcia, la parte stÒrica, i movnnent 1 ~1. truppa, l'ordinamento geuerale , le opere difen$ive, . la . geografia m1l1tare e la statistica. Esgo. co?sta di: •I capo cli stato maggiore, 2 tenenti colonnelli 2 m_a~g'.on, 15 capitani 7 8 luogotenenti, dei quali 5 i;ono addetti 1• d~v1s10ne, n al _servizio topografico, e 5 al servizio proviii"ciale dei qu_~h 3. sor~o addeltl alle tre di"01'sioni militari in cui è diviso il terri-tor_,o di Giava. e gli altri 2 :il territorio· di Atchio o nlla costa occidentale ~i ~umatra, funziorinndovi _da capi di stato maggiore dei comandan'.tJ rh truppa. : ~ipani7:ione territoriale. - L'Isola di Giava e dipendenze forma, 3.d 1~1s_1om - -~on s~~e. a Bat~via, Samarang e Soerabaja. - I possessi este1:n,i so~o npart1t1 m altri 5 comandi: costa oècidentnle Sumatr.a; Atc!~111 .e d,1pendenze; ovest Borneo; sud ed est Borneo; Celebes ;yienade· e Tnnor. - A c.apo di ciascuna regione vi ha nn tenente ·colonnello colo?u~llo. o_ge,neral m~ggior~, coi~ un regolare stato maggiore. • L eser.c1t~ delle Indie Onentah è alfaqo distinto da quello della metropoli: 11 suo reclu1amen 1,o è per arruolamento volontario e comprende europei ed indigeni in proporzioni preS$0Chè uguali. Gli arruolam_en'.i sono per ,i. e . per ti anni; le r~fferme per ,t, 2, 40 6 anni. I. pr~m1 ~ arruol11menlo gmngono fino a 630 lire .(per 6 anui). Le pen$JOm- vanano d~ Q72e 4'20 lire (min·imu,m) fino a ,t,008 e 672 lire seco~do i f'(r~d(, - Per arruolarsi bisogna, in regola ge11erale, esser~ cel1b1_ e_ deta fra •18 e 36 anni; ma il ministro può . fare nurnero:-;e· eccez1om :· !a statura minima è di metri ,t ,55, e per la cavalleria vi, l:a UU lllaSSUI~O-:-- a causa dei piccoli cavalli iudigeui--:-- di metri ,J,70 . Fra gh stran1~n sono esclusi i rei di cleliLti politici, gli ' Svizzeri che hanno men? d1 21 anno,. i Francesi, i VaHoni, gl' Inglesi, gli Americaui· rlel Nord, 1 Mnomett11u1, e tutti gli· stranieri che non com prenrlon(} l'olandese nè il tedesco. · Gl'in?i.geni sono riuniti per compagnie- intiere le quali entrano nella compos1z1one dèi ~attaglioni assieme a compagnie d'enropei.

ali;

Il dritto al ,t1iuimo della pen,ione si acquista dopo 12 anni di servizio, ed al ffi3 S,Simo dopo 20 anni: dopo 12 anni la pensione dei sottufficiali e caporali s'rci:resce di ,i-2. lire ann ue fino a raggiungere il massimo; quella dei soldati s'accresce analogamente mt, d'una somma minore. --- Il tem po di servizio alle colonie v::ile il doppio di quello prestato in patria. Gli uflìciali si reclutano : quelli di stato maggiore, dalla scuola di guerra all' Aja; gli altri, dall'accademia reale di Breda e dal corso superiore di sottufficiali a Kampen; akuni sottotenenti provengono da uua scuola di sottufficiali stabilita a Meester-Coruelis (Giava). Un certo numero d'arruolati proviene dalla sc-iwla dei pupilli n Gornbong (Giava) , simile ad una ·scuola di fìgli di tntP1Ja, con arruolamento di 1O auni: ne escono a ,t 9 anni, e se di forte fi sico a ,t 6; e se musicauti anche a •I IL I luogotenenti e ca pitani delle due armate ( coìonialc ed olandese) possono permutarsi per una dur,Ha di soli 5 anni. Ecco gli effettivi dell'esercito delle Indie orienrnli al 3·1 dicembre ·1889 : ,t,\.06 uflìciali, o sottufficiali funzionanti da uflìciali; '33, •169 uomini di truppa; ,t 267 cavalli. :-- Erano così ripartiti fra le varie armi : Stato ma.99 ior .9enerale. - 27 ufficiali: di cui 6 al la 7a di visione del ministero;_ 16, con 75 individui di truppa, pel serviz;o topografico. e 5 pel servizio proviuciale (capi di stato maggiore). Stato maggiore provinciale. - ·18 ufficiali, sono i comandanti distret.tnali e loro aiutanti. Fanteria. ~ Urficiali 696 (1 colonnello, ·15 tenenti colonnelli, 2B maggiori, 1lJ.7 capitani, 296 primi luogotenenti. 2-u. secondi luogotenenti) più 8 ufficiali addetti al Ministero e scuola di tiro; - Uomini di truppa 26,i2·1. UnitiJ : ;j 8 battaglioni da campa,gna, a i compagnie (H ,241 uomini di tru ppa). - l battaglfoni di deposi to (~ ,35 1 u,,rnini di truppa). - 9 battaglioni e 5 compagnie di guarnig·ionP, ·1 deposito di pas~aggio e 3 compognie discipli11ari ('I 0,'3 1!i uomini d1 truppa), Cm;a/.leria. - Ufficiali 2!) (1 lenente colonnello, ·I maggiore, 9 capitani, 13 primi luogoten~nti, 5 sccourli lu ogo1eoenti).-Trnppi1808. 1

1

-

Cavalli 736. Unitb : ·I reggimento a 4- squadroni da campagna; 1 squ~<lronc deposito ed ,J distaw:11nento. Di truppa, B60 sono indigeni. Arti,glieria,. - Ufficitili •I 2.7 ( 1 generai maggiore, comandante dell'i,rma, 2 tenenti colonnelli, 9 maggiori, 3~ capitani, 5-1 primi 1

1

29 -

AJ'INO X;tXVII, VOI.. . J,


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CRONACA ESTERA

luogotenenti, 30 secondi luogotenenti). - Truppa 2,992. - Cav:illi 560: Unità: 8 compagnie d'artiglieria da campagna e da montagna, di Giava (632 europei e i87 indigeni) - 7 com p~gnie d'artiglieria da fortezza di Giava (392 europei e 220 indigeni) ---, 8 compagnie pei possed1menti esterni (500 europei e 373 indigeni). Stab·ilimenti : arsenale di costruzione a Soeral.Jaja, fonderie di Sr.marang e Ngawie; laboratorio pirotecnico di Soerabaja; fabbrica d'armi di Meester-Corneli s. Genio - comandato da un generai maggiore - Sta to mag·gfore; 55 ufficiali . ('I generai maggiore, ·1 colonnello, ,1 tenente colonnello, i maggiori, 15 capitani, 21 primi luogotenenti, ·12 secondi lnogotenenti). - Truppe : ·12 ufficiali (,1 maggiore, 2 capitani, i primi luogotenenti e 5 secondi luogotenenti); 580 u,)mini di truppa (206 indigeni); tutti ripartiti fra 2 -compagnie, ·I distacc::imento e ,J deposit.o d'o perai. - Magazzini: 5 urlicia li (2 capitani e J luogotenenti) e 16 <l i truppa. Totale dell'arma: 72 ufficiali e 6ì3 individui di truppa. \ Serv'iz·i a,m ministrativi. - Sono disimpegnati da intendenti {tenenLi coluonel li , maggiori e capitani) e da quartier-ma.stri presso i corpi (capitani e luogotenenti). - Totale 109 ufficiali e 9i truppa. Vi sono inoltre 326 scrivani militar1:, tutti europei. Servizi.o sanitario. - Stato maggiore di 3 ufficiali (1 col.:,onello) ·e 163 ufficiali medici (6 tenenti colonnelli, 7 maggiori, 50 capitani, 1 100 primi luogotenenti); 33 ufficiali farmacist i (1 tenente colonnello, I maggiore, rn capitani e 21 primi luogotenenti). - Truppa: H 65 {di cni !~1 i indigeni) . Dipendono dal Ministero dell11 guerra: La scuola m1:/itare. - di Meester-Cornelis : 6 ufficial i e 88 truppa. Riceve sottufficiali destinati a diventare sècondi luogotenenti d1 fanteria, ,o quartiermastri ; Il corpo dei pu.vilti: - a Gomboog: 7 ufficiali e 108 truppa. lliceve fanciu lli da 7 a H anni. Vi sono inoltre, forze :>usiliarie, pel tempo di guerra : la Schutterij ·(gu:irdia comunale) composta di europei od assimilati dai 16 ai 4-5 anni e d' indigeni da ·1 6 a 40 anni. Consta di fanteria e poca artiglieria, riceve le armi dallo Stato, si veste a proprie spese, e dipende dal potere civile. - Nell'epoca anzidetta contava ·136 ufficiali e 3716 ,uomini di truppa. Nel complesso è una forza cli dubbio valore. I Pradjoerits sono militi inrligeni di Giava, sotto gli ordini dell'au-

I

CRONACA ESTERA

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torità civile 'indigena; sono 56 dist:iccamenti comandati da sottufficiali istruttori europei. ~ffettivo 2073 uomini. . . . . I Dragoni-guard·ie de.l corpo, due mezzi squadl'ont (ciascuno d11 uf,ficiale 4'8-i\.9 uomini e 32-4'0 cavalli) d'europei, gual'clie dei reggenti <li So~rakarta Djokjokarta, ma agli ordini diretti dei residenti olan.Jesi. La Legione di Prang-Wedono, trnppa indigena, di ~anteri~, cavalforia ed artiglieria (39 uftìciali, 8•16 truppa), e la Le.qwne di Pakoe11/ani, indigena, di fanter ia ~ cavalleria ('19 ufficiali e ,i30 truppa), sono corpi di principi indipendenti, ma ali' occorrenza devono essere ,messi a di~posizione del ·Governo olandese che concorre a mantenerle. I Barù;sani di Madur:i sono corpi indigeni con ist.ruttori europei : ,io tutto 38 ufficiali e •I 365 truppa, di fanteria. I nfine il 2 aprile 189·1 .è stato organi-zzato nn corpo di gendarmi a :piedi per la guardia interna delle linee d' Atchin. . . Consta di 2 ufficiali e ,14. sottnflìciali europei, 12 sottufficiali e 192 ,caporali e soldati indigeni. . . _ .. J..a pol-izia militare di Batavia non superava 1 •I ,8 uo~mm. nel 1_884,. Le Indie occidental-i olandesi constano delle due colome dt Surmam ,e Cun1cao. Lo stesso governatore civile del Surinam, il quale ha per .aiutant~ un luogotenente, comanda le truppe della colonia .le qual~ constano di 2 compagnù di fanteria comandate da un maggwre, e d.1 un #staccamento d'artigli eria (20 ufficiali e 397 u0mini); recl.ut:ite fr.a Olandesi e stranieri, per arrnlllamento. volontario_della durata d1 6 ann.1. Vi ha inoltre una sr,hutterij (26 ufficiali e .i67 uomini) ed nna specie {li giwrdia, naz'ionale (66 ufficiali e 15'10 uomini). . Il aovernatore civile di Curaçao anch'egli provvisto d' un amtante (luog~t.eoente), comanda, similmente una corp,pag~ia_ di (anteri_a .ed ~in d1·staccamento d'artiglieria, con person:ile samtano (9 ufficiali e '2·12 uomini). - Vi ha pure una schutterij ('15 ufficiali e 2..\.0 u?min_i). La marinn coloniale olandese, sotto gli _ordini d'un co~tramm1raglio, capo del dipartimento, consta di vari elemen~i, di . cui il ri~ì importante è la sq1uulra delle Indie formata di b'~st~mentt costru1t1 a spese <lei Governo colon iale ma comandati da ufficiali dell:i manna olandese. Vi ha inoltre una squadra ausiliaria composta di bastimenti olandesi ,distaccati nelle Indie a spese del Governo coloniale. Questa è la marina da Bcruerra. Vi ha poi una marina del Govemo.1· con equipaggi reclutati dalla marina mercantile, ed è incaricata e l t rasporti o di reprimere la pirateria.


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\ cnONACA ESTERA

RUSSIA

Creazione di una compagnia da fortezza. - li Prikas, N. H deP corrente anno, stabilisce che venga formata la ,la compagnia cl, arti~lieria_ da fortezza per l;i piazza forte di Vladivostok, la, quale .avrà I effettivo del le altre due compagnie esistenti. _ I quadri della milizia. - Nel 1890 fn promulgato un reoolarnento provvisorio sui quadri della milizia (opolcenie); ora, snl Jì~1ire dell'anno scorso, ess0 veniva sostituito da un regolamento delìniti1·0, del cruale ecco alcune disposizioni. . · I quadri della milizia in tempo di pace sono incaricati di custodirele dotazioni, esistenti presso i distretti milit:1ri, dei reparti di milizia·. (compagnie, batterie e sotnie) da formarsi in guerra , come pùre d'istruire i militi chiamati per l'istruzione. 1'.ali quadri, . co~t(t~iti d:i non m~no di dne uomini di truppa per ogni repnrto d1 m1l1zia da formarsi, rest;ino addeui ai comandi del distretto militare e sono tenuti ~I tompleto : a) coll'ammissione in essi di sottuffìciali in congedo, durante i primi tre anni che l:isciarono il. servizio, d,mdo In preferenza ai rrntivi del distretto; b) incorporandovi i soldati di ,1a classe e di condotta irreprensibile delle truppe auive, quando m:inchino sottuflìcìnli congedati che desiderino entrare nei, cruadri della milizia. Risultato delle corse per gli uffi,c'ial-i di cavallerfo. - Lo scorsonnno, dei 2559 uflici:ili, presenti, di,~avnlleria 1:,d artiglieria a c;millo,. presero parte alle corse obbligatorie per ufficiali 226,~ uf6ciali, e 295, non vi concorsero per v:iri motivi: mancimza di cavallo proprio (39),. malattia dell'ufficiH)e ('I H ), mal:ittia del cavallo (79) e deficienza di addestramento del cavallo (66). Ufficiali comandati p1·esso il parco aerostatico d'·istruzione. - Durante· il periodo delle esercit.aziont esti ve di qnes1'11nuo, presso il parco aerostatico d'istruzione saranno comandati 4- ufficiali d' artiglieria da for-· tezza e dt\l g<rnio per ricevervi l'istruzione, teorica, sul modo di ese/!~lire le a·sceosion i con palloni frenati e· liberi, e pra tica, sul modo. di governare e valersi degli aerostati; come pure sull'impiego delle tavole del colonnello Pomerzev, che danno la velocità delle correnti1

449 CRONACA ESTERA \ .atmosferiche alle varie altitudini, e perciò servono a determinare la . .• . . ,possibilità di un'ascensione in un dato spazio. Cavalli di rimonta per la cavalleria per l'anno 1891 . - Dai risulta~, ~1 accetlnione dei ca valli di rimonta della cavnlleria per l'anno ·189•1 s1 n1eva il seguente specd1io, indicante il numero dei c~valli di _rimont~ presentati e non accettati, comll pure le razze di provenienza dei r.avall1 stessi. cavalli non accetta ti

Cavalli presentati

:Stabilimenti dello Stato Grande Russia :Piccola e nuova Russia Don Astrakan . Ural ,Di v11rì luoghi ed ignoti Totali

,18 ( ·16 gnardi11, 2 linea) )) 77 )/ ) 229 (·I 52 670 » ) 1372 (702 )) 3788 )) ) 3828 ( ,1-0 263 » ) 263 ( 250 » ) 250 ( )) 225 )) ) 24. 7 ( 22 J)

)

3 33

no 4-76 20

J)

- - -6207 (932

»

5275

)

)

27 729

Nttol)a ca1·abina per la ca·valleria. - II p1·ikas N. 12 del corrente anno annunzia che ~- M. l'Imperatore, coa decreto del ,14- gennaio, ha :approvato il modello della carabina da dragoni di 3 linee (millime tri 7,62), con baionetta, p>}r le truppe di cavalleria regolare, ora armate di carabina da dragoni da 4-,2 linee (millimetri ·10,6 7), sistema Berdan, -e il modello della carabina ste$Sa da 3 linee, senza !iaiouetta, per tutti i reparti di truppe cosacche, provvoduti ora della carabina da cos.ic<.:hi ,da ,t,2 linee dello stesso sistema.

R'UMANIA

Mol)imenti nei generali. - I seguenti generali dell'esercito rumeno, ,avendo compiuto 4-0 anni di servizio furono messi in posizione di ritiro e sostituiti dai generali qui indicati : Generale di divisione Cemat, comandante il II corpo d'armata, sosti4uito dal geuernle di brigata, ispettore d'artiglieria Ari'.on.


450

! CRONAC~ ESTERA

CRON AC A ESTI,~ RA

_G~nerale·di br.igata Rodovici, com~ndante il IV corpo d'armata, sostituito dal generale di brigala Budisteano, comandante la 3a divisione fanteria. .Generale di brigata Oretzeano, ispettore generale di cavalleria, SO$titmto dal generale di divisione Cant'ih, comandante la 7a divisione fan teria. (ilfonitorut Ostei, '11 dicembre 189 ·l ).

SPAGNA

Esperienze /'atte a Trubia con un cannone da montagna progettato dal Capitano Agufrre. - Il pezzo regolaméntare da montagna ora in dotazione all'artiglieria è il Plasencia d'accil'. io, di 8 t·eritimetn di ca-

libro, che lancia un proietto di chilogrammi 3,6 cou ve locità inizia le di metri 280. - Le condizioni balistfohe,di questo pezzo laseiano molto a desiderare, e le esigenze sempre ma!!oiori dell'artio-lieria voaliono un vc'.I aumento nello effetto utile, senza che per questo sia ueressario un aumento nel peso delle bocche da fuoco. ~ol pezzo Plase11cia si tentò,. non è molto, di aumentare il peso ciel proietto fi no a 4-,6 chilogrammi e raggiungere contemporaneamrnte la velocità di 300 metri, ma i risultati non furono soddisfacenti, in causa della debolezza dell'affusto, e si tralasciarono quindi le prove per miglior11re le condizioni bal ist.iche del pezzo. Il. cannone propo~to dal capitano Agùi-rre ha lo scopo priuci pale di: ragg111ngere le qualità che non è possibile ottenere col Plasencia. L'inventore, fondandosi sulle moderne teorie, ha ripartito lo stesso peso. del metallo dell'amico pezzo in modo da comunic:ire la velocità di 480 metri ad un proietto di 4,6 chilogrammi; come è logico, ha aumentata la lunghezza del tubo, diminuito razionalmente lo spessore e ha scelto per metallo l'accia.io, il cui coefficiente di resistenza sia di 30 chilogratl')mi per millimetrp quadrato. Il yezzo è lungo metri 1,337, ha millimetri 78,5 di calibro, spessoremassimo sopra la camera millimetri 42, mini mo millimetri 9,75 alla bocca; ha 20 righe il cui passo 'varia da ,\.5 a '25 calibri. La chiusura, è)

l'.)

451

è a vite, l'otturazione si ottiene con un piatto rl' acciaio ed un anello.-

di rame. . · ·11· La pre;;sione massima (datn la l'esistenza di 30 chdogra_m~, ?er m, tmetro qnadroto) che può risentire senza oltre~ass~re 11 lin~Jte ,~• ela. · : e ' et,· c111· 10 .,r~mmi ,1 779 e la normale d, ch1logramm1 1,~00 . StlCI 1cl , • o " ' . · • • d' Il pezzo lancia tre specie di proie~ti da. chilogramrrn '}:~. r, .' ~eso , cioè : granata ordinaria, granata a mnragl1a e scatola a m1L1,1 0 ha: leueroia ad un metl'O dalla bocca è tli 32 dinamodi, con una g,w,ta di fooo metri a I angolo dì Hi 0 ,20', e di 54-97 mett·'. c_on un angolo dì 3.1 0,oi', massima elevazione che può permettere I anusto. . L'energia del Plasencia è di ,15 dinamocli, cou nna gittata massima, di 3000 metri, con angolo massimo di 20". co,ne si vede com para udo i dati di11nzì ci tati, il nuov? pc1:_:o po~:-;iede un'energia doppi11 dell'altro ed uua gittata rnaggior_e d1 24-9, mctn. Inoltre la maogiore velocità ottenuta aumenta la tensione ~ella traet· toria , l'estcus0nc della zona battuu1 e la prccisio1_1e di tiro; 11 ma~g 1~r 1ieso del proietto, in fine, fa si che le vclo:.:itii restanti sono maggiori . Forse pare eccessiva la velocità inizi ale pe_r il :iu~ulo ~he produce, ma si crede ciò non sia un difetto grave, g1ncche s1 sa ra se~pre 111 tempo a ridurla nei limiti convenienti, ed il pezzo sarà sempre 10 con-. diziooe da poter lanciare proietti di m:iggior peso 1tel regolamentare co,i vélocità adatte. . . . L'affusto è di lamiera d'acciaio composto di due guanc1e .d1 6 mii · limetri di spessore, rinforzate internamente da altre due larrncre pure d'acciaio di 5 millimetri. L'asse delle rnote è d'accia io molto indurito, e la sua grossezza ne· assicura la resistenza e la durata. Come conseguenza della grande velocità e.del piccolo ~eso del pezzoe dell'affnsto, il rinculo è molto forte; per evttare questo mconveu1enw J'inveutore ha dotato l'affusto d'un fren o automatico ingegnoso, b~sa_to, sul priueipio di trasformare il movimento rlel lc ruote dal rotatono m · qncllo di strisciamento. . . . Con questo pezzo furo no fatti gli esperimenti e :n ('.seguirono_43 spari con c:iriche varie, con e senza freno e con a11gol1 d' ~l~vaz1ooe variabili; i risulLati furono soddisfocentis~imi . . Per d~rc un. ,dea del funzionamento del freno basti dire che in uno sp~ro lib~ro s1 ~b~e ~1?, rincnlo di 11 metri, e col freno io uno spnro d1 eguali cond1Z1on1 tf. rinculo si limitò a ti metri. . . . . In queste esperienze il freno_ebbe a soffrire alcun'. pwcoh g~ast,, che fu rono faci lmen te accoinodatì, e se furono trovati rnche col treno,


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CRONACA ESTERA

rinculi molto forti, si deve ciò ad aver voluto provare ad oltranza le condizioni balistiche del pezzo. (Col freno in uno sparo con carica di chilogrammi 0,900, angolo di 26°,30', veloci tà iniziale di metri 375,5 e pressione di ch ilogrammi 1,5H O si ehbe uo rinculo di 1 O metri) . Terminate l'esperi1m1.e fu visitato minutamente il pezzo e Io si trovò io perfetto stato di servizio, malgrado le prove eccessive cui era stato sottoposto. Come Lutle le bocche a fuoco da montagna anche il complesso di quella progettata dal capitano Aguirre si riparti sce in tre c;irichi , il cui peso rispettivo non raggiunge i 400 chilogrammi. Il carico delle ruote è più pesante di quello del Plasencia per il maggior pe~o della sala, m11 esso rimane pu1· sempre ioferi or13 agli altri due. ~,'i? v~otore di questa b_occa a fu oco ha pure costruito un basto per 11rt1glier1a da montagna già approvato, il quale pesa 22 chilogrammi menò del vecchio basto regolamentare. Nuovo carro~munizioni per fanti>ria. - L'arsenale di rnstruzione d'artiglieria di Valladolid ha recentemente concretato il tipo di un carro di nuovo model lo per il traino di munizioni al seguito della fanteria. All'antico carro trasformato fu rono aggiunti due cofani, per cui ora o~ni carro da munizioni per fa nteria p0rta i 1 ,000 cartucce invece di 20,000, cioè 50 per ogui soldato, tenuto conto che fa divisione è composta di otto battaglioni a ~ 000 uomin i ciascuno, e la colonna munizion i rispe1tiva, secondo la nuova organizza1.ione, sarà com posta di ·I O carri munizioni per fanteria e 4O per artiglieria .

SVIZZERA

Polvere senza fumo. - Il consiglio federale ha adottato la po lvere senza fu mo per tuttf! le bocche da fuoco d'artiglieria.

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA IIENSILE I. Recensioni. D ANTE PARENTI. -

P e1111iot1i neilit,u•i in

;,,. nlt,·e ,.,,~fotti. Gi usti, 1892.

ltnlin e tl

Livorno, tipografia di IlalTaele

Molti gravi problemi incombono su lla fina nza italia na ; ma pochi di ·certo, e per la scabrosità della materia e per le conseguenze che ne ,possono scaturire, sono così irti di dif{ìcoftà e richiedono ponderatezza maggiore del problema delle pensioni . Già pi ù di una volt~ la 1p1estione è venula sul tappeto e più di ·una volta i fina nzieri nostri han tentato di darne la sol uzione; ma i loro sforzi non furono e non rimasero che allo ~tato di conati. Ood'è ,che la questione è sempre apert.i. O t11rdi o tosto bisognerà pur che Governo e Parlamento ci torn ino ·sopra. F:i perciò opera savia chiunque porti il suo contributo allo studio del tema ponderoso. Oggi è il signor Dante Parenti, ufficiale del commissariato di marina, che entra in questa benemerita schiera coi libro che annunziamo .e di cui diamo sopra il titolo. N. B . Jn questa rubricn la Rivista 11/i lìtare si propone di tenoro ampiamente inror· mati i suoi lettori del movimento letterario e bibliogr afico del mese. Stante In nntura delln rivista stessa questa r ubri ca si limiterà alla recensione dei 1ibri m ilitari più Importanti eri a lla indicaiione delle or,oro ed articoli principali che più specialmente hanno attioeoza all'arte cd alla storia militare. La Rivista. Militare inflne fara sempre cenno delle opere delle quali sarit inviata dagli ,autori o dagli ed itori una copia alla d:rczioue. (Nota della direzione).


454 RASSEGNA BIBUOGRAFICA MENSILE Come è natura le, sono le pensioni militari quelle che più specialmente gravitano sulla bila ncia. Basti dire che in dieci anni sono aumentate per la bellezza di oltre lire sei milioni e centomi la. Infa11i, meotre:d ·1° gennaio 188~ la parte loro non era cbe di lire 28, 325,557, al 1° gennaio di quest'anno esse, tra esercito e marina, premono sul tesoro nientemeno che per lire 34, i35, 181. Cio spiega di qua ma considera· zione sia meritevole l'argomenio trattato dal signor Parenti. L'autore non si perde gran fatto - ed ha forse ragione - in minuziose ricerche su l fondamen to e sulla natura dell'istituto delle pe11 sioni od iu altre disquisizion i teoriche. Gli sta a cuore invece che piuttosto si rilevino le mende che rendono meno perfe lte le nostre· leggi positi ve, onde si pensi, quandochessia, a ripararle. Sollo questo pun to, ad esempio, scrive: · « li massimo delle pensioni - dopo qtrnrant'anni di servizio - è-<< nelle nostre leggi determinato nei quattro quinti dello stipendio di << attività, sempre che 111 somma così computata resti nei limiti di « lire ottomi la. « Si osservi da prima, che non a tutti è dato invecchiar siffatta« mente in servizio da compiervi quarant'anni e si dica poi se non è « dura cosa obbligare l'impiegato od il militare, perven uto a quell'età, « alla riduzione di un quinto del suo stipendio ; mentre quasi da per· << tutto, dato un limite miissimo di servizio è consentito che l'assegna« mento di pensione pareggi lo stipendio di attività. Si noti bennnche « cbe all'atto stesso del colloca mento a riposo, cessano, ipso facto gli << assegnamenti variabili, che alcuni militari o funzi onari civili possono, << conformemente alle leggi, godere in pari tempo dello stipendio. << E ge ne dedurrà logicamente che, col collocamento a riposo, nella « più parte dei casi, comincia per l'impiegato una vita di stenti e << d'i mbarazzi finanziari, che gettano lo scredito sulle istituzioni, senza << tacere che la prospcuiva di un trattamento assai infelice trattiene a « lungo nei qnadri impiegati svogliati, di niun'altra cosa teneri, fuorchè << di godersi, a scapito del servizio, gli assegnamenti di attività. >> << Il limite massimo della pensione, lo abbiiimo detto, sta nei quattro · << quinti dello stipendio, sempre che la somma così computata si;i in« fer'iore a lire ott.omil:i . << Questa restrizione applicata con egual criterio agli stipendi mi· « nimi come a' massimi non na,conde un'ingiustizia? . « Che le pensioni degli alti impiega ti restino ' nei limiti dei quattro « quinti dello sti pendio si comprende, anche così computate costituendo « un assegnamento più che sufficicute, ma per gl' impiegati ed i mi- · 1

RASSEGNA BIBLI OGR AF ICA MENSH,'K

455.

litari con stipendi inferiori la perdita di un <tuinto sugli assf'gnamenti equivale ad un vero sacrificio. S'interroghino le tariffe rel:i-. << tive, che non mancheranco di ribadire la giustezza dell'osservazione.» Ma, più che con sppunti diretLi o soggettivi, piace all'autore che la i necessità di miglioramento nelle nostre leggi, le lacun e da colnrnrsi, . le vie d11 seguirsi emergano nell'an imo del lettore ~al confronto colle leggi delle altre nazioni. Epperò entra ~ubito - ed è questa la p;!rttl · principale del lavoro - ad esporre quan to si pratica uei vari Stati· d'Europa, Austria-Ungheria, Belgio, Bulgario, Danimarca, Frnnc:a, Germania, Inghilterrn , Olanda, Purtogallo, Rumania, Russia, Spagna,. Svezia e Svizzera. Chiude la serie l'Italia. Per ognuno di questi Stati db una sin tetica, qmmto chiara , esposizione della legge che regola la materia delle pensioni militari, ed in · modo che i confronti quasi saltano di per sè stessi agli occhi del lettore. Per ogni Stato dà inoltre non solo la tabella delle pensi on i in vigore, tanto per l'esercito quanto per la marina, ma iodica altresì la, tariffa degli stipendi ed accessori, onde possa il lettore farsi unn giusrn idea del rapporto che esiste fra le pensioni di riposo e o111i asse"n i, i:, del servizio attivo. Quanti insegnamen ti discendono dal confrouto di questi da,i I Ma qui non possiamo - per rub:1r la (rase a Ferdinando l\'Iartini - indugiarci in lunghi discorsi e brevi l'argpmen to non ne comporta. Chi lta vaghezza di studi comparati fra le varie legislazioni europee · sulle pensioni, o di conoscere in quali differenti sistemi possa l'istituto, delle pensioni -concretamente svolgersi ed attuarsi, troverà nel libro . del signor Parenti la guida pi ù sicnro, la più largn messe cli materiali . Certo non dovrebbe passare inosservato a chiunque si proponga o sia chiamato olio studio del complesso problema delle pensioni, che ha , travagliato, travagli11 e travaglierà ancora chissà per qnan 10 tempo la, mente dei nostri statisti e fin anzieri . << <<

LANGLOIS . -

L,a-.•lillet•ie ,le ctuH1>a9ne e n liai son · Parioi t:,, Baudoin . , ;J899. --, ~

a1;cc les ault•es tu•m,.?s. -

2 volumi con aliante.

Questo libro è una parte del rorso d'artiglieria prnfe:;s11 to dal colonnello Lnnglois, attualmente comnndante del ,\. 0 artiglieria, alla scuola di guerra di Parigi; In sua importanza è quindi manifesta , poichè oltre · ad essere un libro tecnico ci fa conoscere in timamente i criteri di tattica.


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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

RASSEGNA BIBLIOGRAP'ICA !IENSILE

.applicata ai quali si ispira l' insegnamento fo tto agli uffic iali destinati al servizio di c.oadiutori dtii maggiori comandanti . L' opera, che è un trattato completo di artiglieria, è divisa in sei parti La prima parte potrebbe iDtitolarsi tecnica dell'artiglieria; comprende: JJoyens d'action et effets de l' arlillerie de campagne, e $i diYide io ·undici capitoli: ~ ° Coo;.-iderazioni generali sugl i elementi di uo sistema d' artiglieria; 2° Polveri; 3° n ocche a fu oco; 4- 0 Proiettili; 5° Spolette; 6° Affusti e carri; 7° Leggi della dispi>r:;iooe - Probabilità di tiro; 8° Del tiro curvo; 9° Tiro di la ncio - Tiro a mitraglia; ~ 0° Effetti dei proiettili da campagna sugli ostacoli; H 0 St11dio sull'organ izzazione del materiale di artiglier ia da -campagna. L'esposizione elementare, chiara e com pleta precisa le prossime mo· --dificazioni e i progressi probabili ai quali è chiamata l'artiglieria da -ca mpagna. Seconda pa rte. - Étude résttmée de quelques {ails historiq11es. 1~. L':irtiglieria nella ca mpagna del 1866; 2° Insegnamenti tratti dai Prussiani dalla ca mpagna del ~ 866; 3° L'iirtiglieria alla battaglia di Worth e Sedan. Quest'ultimo capitolo è lo studio complt>to rlell'impiego dell'arma in -quelle dn11 hnttagli'J, l'autore ne trae notevoli concl usioni e se ne va le in gcguito come npplicazione dei ,;uoi precetti genernli subordinnlamente ·alle condizioni peculiari ciel cam po di ba ttaglio e dei dne eserciti nvver,,ari. Terza par te. - Mode d'emploi tactique de l'artillcrie à shrapnels. ·I• Considerazioni generali; 2° Marcie ti stazio li i; 3° Preliminari del combauimeoto; 4o Combattimento frontale o preparazione; 5° Attacco decisivo. Io questa parte interessanti~sima sono trattato quistioni vitali quali ,tn manovra dell'artiglieria, l'utili zzazionti del terreno, l'entrata io azione ,delle batterie, la designazione e la ri parti~ione dei bersagli.

È pure in questa parte che l'autore svolge le sue idee su lla condotta del fuoco, idee che egli riassumo nella frnse: rég!age large et tfr échelonné à to1Lte vitesse. Non è nostro còmpito I' e~ami nare se convenga più regolare bene il llro o tirar meno, oppure essere di· manica larga nell'agginstameoto del tiro e tirar molto; alle teorie d(\1l'autore cer ro non possiamo dare assoluta approvaziont>, tanto più in vista del fatto che egli sostiene come unico sistema di tiro quello a, scaglioni o come diciamo noi da un'ala per pezzo, sezione o batteria non ammettendo il tiro n sa lvo . La sua teoria basa tolta sulla celerità di tiro, sino al punto da affer mare che: « La rapidi té du tir produit tous !es n,ffets de la coocentration, elio « procure en oulre l'insta ntaueité de l'aètion ». Quarta parte. - I11fl11e11ce de.s engins nouveaux sur le mode d'emploi' de l' artìller·ie de campa.gne , ,., ~ 0 Influenza delle granate 1-0rpedini; 2° Innueoza dellti nuove polveri ; 3° Influenza del cannone a tiro r:i pido, seoza rinculo e con affustoa scudo; 4- 0 Delle mi1ragliatrici. Questi\ pa rte è la più intere~sante dal punto di vista dei progressi tecnici degli ultimi anni e siamo <:erti verrà letta anche da uoi con sommo profi tto non avoodo finora noi un quadro sintetico cli queste svariate <111is1ioni così ben ordinlllo come quello che presenta il Lnnglois. Quint,1 par1e. - L' artiller·ie dans le combats des m1ités iso/ées; 4° L':lrtiglieria net combattimen to delle unità isolate; ·2° Rifornimento; 3° A urihuzion i dei va ri ca pi; !1° Ricogni1.ioni speciali. Notiamo in questa pane un completo studio sull'artiglieria in uu iooe· a divisioni di cavalleria e per essa l'autore nota giusta mente: , La « cavalerie a dnus l'artillerie actuelle un auxilnire elwque jour pl us « puissan l cp1'e lle doit utiliser dans nno large me,m re. Elle le peut « s::rns nuire à ses qualilés propres » . L'enorn1e consumo di mun izioni çhe avverrà in avvenire preoccupa, gi u~lamente l'autore che è condotto a $tudiare un sislema completo di ril'oroimemo hasaLo essenzialmente sull' uni fo rmità di materiale, sulla soppre~:;ione di ogni trasbordo di munizione, sul riavvicina mento dei,

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RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

RASSEGNA BIBL!o'GRÀFICA MENSÌLE

::parchi alle batt~1:ie e sul!~ sepa_razione assol_u'.a de_l s_er;izi~" ~i~~rnimento dai servizi accesson a cui sono addetti 1 pa1ch1 d art1 0 he1ia. Sesta parte. - Préparation de l' artillerie de. campagne à la guerre. 1 o Del tiro; 2° Dei regolamenti; 30 Del! 'istruzione; 4-0 Org:mizzazione; 50 Condizione della lotta tra due .artiglierie nascoste dietro m11sse · coprenti. . Questa parte contiene la spiegazione della preferenza dell'autore pel ·tiro echelonné. L'opera del colonnello Langlois è dunque considerevol~ p~~ il numero e l'importanza delle quistioni triHtate e non manchera d mteresse . anche per gli ufficiali di artiglieria.

b) Storia militare e generale.

WiiLFNIGEN. - Gene,•al und Sohn . VERDY ou VER NOIS. -

,.,011

Rat~le,•. -· Berlino, Milller

Studii sulla gue1•1•11. -

Berlino,

Mittler. È uscito il 2° fascicolo della prima parte: Preliminari della guerra ..1870-7·1; operazioni ài confini. Jl'ol,e e co1•1•ÌSJIO'l1de11~e d ·i Ctintpng1u1,

,VrnPFFEN. -

niccolte da H. Galli. -

Parigi, Lavauzelle .

Comprende le campagne di Crimea e d'Italia. L ABOUCHE. -

Les ,ni.l ·i ces bé11r1i11ises tlV(l'lit le

s ·i ècle. -

11. Libri di recentissima pubblicazione e di interesse militare

.r1x

Pau, Garet.

Storia documentata dal 1552 al ·1787. 1

·S011EL, - L'Eu,·ope et l,.i 1•évol11tion. f1•a11,;11ise. Parigi, Plon , ·1892.

a) Organizzazione e legislazione militare. .. A 11n 1.ento ,leliti diniinuente pote<11~11 11tilit,n·e ge,•H1ti11ica secondo le i,lee di ,11oltke (in te-

cle~co . -

È uscito il 4° volume di questa grande opera intitolato: Les limites · naturelles; esso riguarda gli atti del governo dalla caduta di Robespierre alla chiam,1ta di Napoleone Bonaparte al comando della così detta « arrnée de l'intérieur. »

_' KRESìlIOVSKI. -

-

III: Sebastopoli (in russo).

Mosca, tipografia imperiale.

L'111,·v e11i1·e ,lellt1 c111Jtille,•i11 (in russo). L'o1•1•ispo'l1tle11e" »n'Ìlita,·e. ,lei 1S6'1. - Vienna, Braumiiller.

:MoLTKE. -

Pielroburgo, Berezowski.

·iiK.ASCKAROW. -

f}1n,tt,,o gue,•,·e. Parle

ALABÌN. -

Berlino, Eisenscbmidt.

f}11estio11i di f,nlle,•ia (in russo). -

troburgo, 'Bérezowski.

CaHtJ>llgna

PieA u sPITZ. -

F. 1'1. Fii,•st Bliich.e1·. -

della 1lfilitar Wis~mischaftlichen Ve1'ein.

Vienna, stamperia


460

RASSEGNA . llJBLIOGRAFJCA MENSILi;

RASSEGNA BIBLIOGR,\FICA l1ENS1L~

PusYnll.WSKl. - L,r. g11e1•1•1(1, ,·usso-11olt1cca ,lei 1S,'ll . - Tradotto da )fi kulicz in tedesco. Vengono fa tti di ques1'opera numerosi elogi in Germania, ove sì interessano assai a quanto può aver tratto iii probabile teatro di guerra russo-germanico .

SrBRBING. -

Si,·

,.,,,.,,e,· Btdegh .

L 't_n•t.lle1·ie tle c,nnpngne en li11ison ,r.ve c l e s ,_,.,.,,,.,.es ,.,.,,,es. - Parigi, Baudoin .

L ANGLOIS . -

Cor$O professato alla scuola superiore di gu,irra fran cese. 1'.ltnaue l r.,•,anptf.iB ·,,.lle•ntHUl tles •·econ'll(ff,'t SIJ(l,'HCes. - Pari gi, Lavauzelle .

PAPILLO~. -

Oxford, Clarendon. Sn,lacnik . -

PARUCK11. -

H ERWEG. -

Dt•rk Dtius in Cl.ile (Storia della rivoluzione

del 1189·1). F&RREIRA. -

Londra, Arno!d.

Pietroburgo, Berezowski.

Trecemo temi Lattici per ufficiali.

KosToFF. -

Bico,•tli tlellt• spetli~ione nellti

besiti (1S69) (in portoghese) . -

461

z,,,,._

Elvas.

B ENDEREW . -- Ln g11e1·1·t1 se1•bo-bulgt11''-'

Le pe1•,lite ,le ll'ese,·cito .,...,sso n ell" gue , . .,.,, ,lei I S 7't-'Z S.

Imporlllnlissima e recente pubbl icazioue.

(in russo). -

Pietroburgo, Ber~zowski. d) Opere politiche e letterarie, ecc.

e) Arte militare: Strategia · Tattica · Logistica. GJLLE. -

111é 111oires ,l'u,e c,n1s c1•it ,le I SOS . -

Parigi,

Havard .

GJZYCKI. - Sb·r,te gisclee-'.1.'ald:isclae A,.e fgabe n . - Hannover, Helwing.

.L ',,cq,,,, t>ei bis ogni del R. ,11•sen,rle 'IHR1•iUimo ,u Spe~ia . - Milano, tipogra fìa degl'ingegneri.

RA DO! -

Quaderno 8°: manovre di brigata. Lt1 t e ,,,.,,. e i fe•uune ,ai cl,e si 111•ese ,1.t,n10 """ sHa s11,1:1e 1•ficie. - Hrunswick, Salle.

ULE. -

P1·e sc1·i~io1d 11el co11il1aUi•He•do tielle ,•usse (i n tedesr,o; . - Berl ino, Eisenschmid t. B oGUSLAWSKt .

Wo,•tl•

il 'u•.1tJo

t1·u11p e

sh1tlio s ·1.e llt1 l1t1U,,gli,, ,l i

(in tedesco). -

Berlino, i\1iLLler und Sobn.

Tratlalo di geografia fisica.

BEcK . - 1,,,. Blm·i,r. ,lei f e ,•:1•0 (in tedesco) , parte prima. Brunswick, Wieweg.

BoGUSLAWSl<I. - '.1.'t•ldisclie Dt_n•le gunge ,a I S S9-1S9~ . (considerazioni lattiche). - Berlino, Mi1tler und Sohn.

IHtlic,1 siste 11u,tico tlefl' ln,mH,lo 'l'HBBt., dal ·1869 al

C/'l,se ,•e .E'e st11,11geu , e facendo seguilo : Ui e .RiisteHve,·te itligaeng . - Berlino, Bath .

SrnrN. - Leop,i1•,1'i e,l il suo 11ess·i t1ais•110 (in russo). Pietroburgo, Berezowski .

liEN NING . -

'1890, pubblicalo dal T'oiennii Svornik.

30 -

ANJ'iO XXXVII VOL, I.


462

RASSEGNA. BIBLIOGRAFICA MENSILE

RASSE;GNA UIBLIOGRAFJCA MENSILE

463

Gli uo1n·i ni del t.love,•e - SU,,io Pellico (in russo). · - Pietroburgo, Berezowsk.i.

SINOVIEW. -

Die Luflscl1ilft1h1•t. in de,• 1'lilita1•st1.1t.tlen Eu1·01,u,s. - Berlino, Mitller.

STADELllIANN. -

UI. Articoli. notevoli delle Riviste del mese di febbraio.

É uscito il 2° fascicolo.

KonN. -

150 Jalu-e Sclilesisclie Zeih,ng 174fl bis

Breslavia, Korn.

:IS9fl. -

È la storia del giornale Schlesische Zeitiin,g dall'origine a oggi; co-

a) Riviste italiane.

minciò annunciando la battaglia di Mollwitz. HENK. -

S1d

,,..,,,,e. -

Amburgo, Riditer.

Splendida edizione popolare ricchissima di illustrazioni, di r/lcconli marinareschi e militari.

UN

PATRIOTE HONGROJS, -

g,•ie. -

NAnmtT. -

Lti triple ttlli1.n1ce et la Hon-

Parigi, Boutiller.

c,u;t,,

Eu,·011t1. -

Notiamo sulla Rivista marittima: La fine dello- studio : Giuoco di guerra navale. Cantieri e arsenali di Germania. Bellissimo e completi) è Io studio sulla nit.roglicerina nel vocabolario di polveri ,ed esplosivi di Salvati.

tlell'estensio~e tlei Tetlesclii in

Glogau, He~ming.

Le diagnostic to11og1•11pliique tle 1.l'a11olétJn. - Parigi, Delagrave.

Rivista d'artiglieria e genio. - 'J3el lavoro del maggiore generale De Benedictis sull'acquedotto di Napoli. Traduzione dal tedesco di uno studio del capitano del genio au.striaco Fornasari sulle fortificazioni svizzere. Studio sull' istrnzione e materiale dei reggimenti del genio.

:DRAP&YRON. -

1'1'0·1n,e11,., ,,ocabult1i1·e Ht'ilit11i1•e f1•t1nç,tis11Ue,,,utntl. - Parigi, Beàudoin , "892, L. 3.

;P10N. -

·GHLUPPI. -

Af.1ece,l,u•io ,,e,· il s0Ul11to. -

Caserta, Turi.

Accenni;imo a quest'umile libretto, perchè compilato con eura e tendente a fai: conoscere frasi di uso militare a_i soldati analfabeti. L'ordine e l'attenzione costante avu ta dall'autore nel fare un sillabario per .adu !ti merita lode.

. Una bellissi'.lla e nuova pubblicazione periodica ci fu dato di vedere in questi giorni; essa è l'Elettricista, rivista mensile di elettrotecnica. Sarà utilissimo ai nostri uffici'ali del genio per seguire i progressi della scienza moderna dell'elettricità. Jl suo carattere eminentemente scientifico e la nota competenza dei direttori assicurano una vita lunga e prospera alla nuova rivi~ta di cui era -sentito il bisogno. · Sul Giornale Medico del R. Esercito e della R. Marina abbiamo letto con interesse uno studio sul sonnambulismo, alcune conferenze sulle malnttie chirurgiche più comuni nell'esercito, e una notizia sui treni sanitari in Francia.


464

RASSEGNA BIBLIOGRAFIC~ MENSILE

b) Riviste francesi, svizzere e belghe.

Revue militaire suisse. - .Les suisses au service de la :France, be~ lavoro storico suggerito dalia pubblicazione delle Memorie del Ba1'one di

Marbot. · .Interessante l'i1ppendice che reca l'indicazione delle scuole militari federali pel ,1~92.. ·

!lASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

465 I

Revue de cavalerie. - Biografia del maresciallo Bessières, pel gener.i:ale Thoumas. Pass:iggio di fiumi con cavalleria. Le corse militari di 30 anni fa. Riflessioni sull'avanscoperta. Combattimeot.i celebri di cavalleria : Guerra di' spagna. Medellino (28 marzo ,1809); Arzobispo (8 agosto 1809); Ocana (12 novembre 1809) ; Marga lef ('.25 aprile ·I 8·1O) ; Gebora ed Elvas (febbraio-giugno 18-11) ; Costalla e Villadrigo ·(1812). 1

Sulla ~evue du cercle-militaire sono notevoli questi studi: N. 6. - Un camp rétranché en Sicile; Notes sur le personnel de l'armée antrichienne; N. 8. - A propos de la fron'tière italienne; N. 9. - Le maniemcnt de la lance en Allemagnc .

Journal des sciences militaires. - Articoli interessanti: Generale c:òssèron de Vil lenoisy - Les études sur la frontièredes Alpes. Radenza del fucile a piccolo calibro e conseguenze , tat.tiche risultanti . · . f.ampagna del 1.8"3. - Attr,cco decisivo nella giornata di Lipsia. Campagna del 18H. - Charnpaubert. .Marcie e manone in montagna. Il g_eoerale Dubois (Campagne dell'Hmata di Sambra e Mosa nei 179!~ e 95). 1

Le Spectateur militaire. - Interess:ino i seguenti articoli: Revision de la loi des cadres; L' arrnée territoriale ; I.e- prochain règlerneut de monoenvres.

Revue d'artillerie. - Notiamo: ~arnbina a ripetizione da 8 mil limetri austro ungarica; Critica dell'opera Il cannone da campagna detl' a1;ven'i-re di Viile; La polvere senza fumo e sua importanza .in guerra, del··generale russo Banmgarteo. · ··

L'Avenir militaire porta i seguenti articoli notevoli : N. -1656. - Les régiments mixtes et les nrnnoeuvres de 189'.2. 'Le chef d'état-major général de la marine. N. 1657 ..- Le programme des grandes monoeuvres. - La gratuité -des écoles milita ires. .- . · N. 1658. - Répart.i tion des troupes à la date du ·1 O février ·I 892'. N. 1659 . ....,.... La loi militai re et les carriéres libérales. N. ·1661. - Le _nivelleme11t (delle c:iniere militari). N. ·1662. - Les primes d'habillement. Progrès militaii'e. - N. ,1775. - Les changements de ~a.rni!'.on. N. H 77. - Le drc,it de punir - Les états majors particuliers. · : N. 1 ·178. - Tenue des officiers d'infanterie. - L'offe11$ive et la 1puissance des feux. N. H 79. - Les officiers d'état m:ijor. - L'artillerie à tir rapide. N. H80 . ..,.... Mortier de campagne français. N. ,t t 8·1. - La stabilité' des régiments.

e) Riviste tede~che, austriache, russe, inglesi.

Sù! JahrbUcher fur die deutsche armée und marine notiamo: .La condotta- della guerr~ e le stagioni; Sulla tattica dell'avvenire, formazioni migiiori di marcia nella zona


466

4:67

&ASSEGNA BIBLIOGRAFICA ·ME1:1SILE

RASSEGNA BIBLIOGI!AFICA MENSILE

del fuoco e di combattimento nell'attacco e nella difosa; Critica delle fortificazioni belghe; Corazze mobili nella fortificazione permanente; La questione della t11ssa miìitare in Svizzera, Francia, Amtria ed Italia.

Chri:;;tl. - Le zone del fuoco di artiglieria nell'attacco con. osservazioni sull'impiego dei c:mnoni a tiro rapido; r<.. La cavalleria tedesca; Chiko. - - Studi di terreno; Serzabek. - l mezzi e le vie di comunicazione mondiali; Sistem i di segnalazione diurna e notturna per la marina da guerra.

I Neue militarische Blatter portano i seguenti articoli degni· di menzione: La ferma di due anni; Manovre di cava lleria del 18,1,3; Memento del soldato (soldatskaia pamiatka), di Dragomirow; Studi militari geografici su l l\ial' Nero; · Approvvigionamento di Parigi dal ·1 8 settembre 18i0 al 28 gennaio 187·1; · Esperimenti in Russia per illuminazione di lavori d'assedio.

Oeutsche Heeres Zeit'ung. - N. ·1 ·1. - Sull'istruzione sul tiro. La ferma di due anni. · N. Hl, 13 e H . - Il pii1no di guerra di Moltke nel ·I 866 ed il giudizio chitone da Lord Volseley. - Riorganizzazione dell'artiglieri:i da fortezza in Inghilterra . N. 14. - Critica dell'opuscolo Aumento della potenza militare ,germanica secondo le idee di 1lfoltke. N. ,(5- 17. - Considerazioni di i.attica navale. N. 17. - Sulla organizzazione del corpo del genio. 1

Snl Militar Vochenblatt notiamo : N. 11. - Osservazioni sulla fante.ria svizzera . - I tra sport.i nella marina inglese; ' N. 12. - La ferrovi11 canadese del Pacifico ed il sno impiego militare; N. ·13. - , Delbriick, Federico II e Clausevi tz. - .Manovre d'au.. tunoo pel ·I 892 in Fran<·ia ; N. 14,. - L'idea della pace universale. - La flo tta tedesc3; N. 15. - La guerra contro i Wahehe; N. 18. - Due questioni vitali per l'artiglieria da campo. 1

1

Lo Streffleur febbraio e marzo porta i seguenti lavori di molto interess3 mili tare:

Reichswehr. - 1 febbraio . - Appendice intitolata: Ita lia irredenta ; La riorg:mizzazione del le truppe tecniche in German ia e Austria; , 1O febbraio. - Schiavitù di coscienza; •11 » - Lo stato nrnggiore bavarese; ,( 9 • - Suicidi e delitti nell'eserdto; ~H >> L'aiuto medico in guerra; '2,~ » Il nuovo nrmamento della fanteria turca. Journal of the Royal Unitad Service lnstitution. -. Notia~o: Capitano Mason. - La. spedizione nella valle del M1r1rnza1 (1891). (India seuentrionale); Ammiraglio Colomh. - Note sulla tentata inv11siòne francese in Irlanda (1796-98) ; Lingua e letteratura ,russa ; . Le scuole navali delle principali potenze eqropee. - Traduzione del lavoro comparso sulla nostra Rivista marittima del Parenti; Operazioni degli spllgnuoli nelle Caroline. Army and Nàwy Gazette. - 6 febbraio. - L'istruzione degli ufficiali inglesi. Il servizio areosllltico militare. 13 febbr:iio. - Nuovo regolamento d'istruzione per la cavalleria. Campi di cayalleria indiana. La c,::idu ta di Kartu m. 20 feb'braio. - La flotta francese . Uso del telefono in c::impagua. 27 febbraio. - La flotta inglese. La flolla tedesca. Istruzione sul tiro in India. L'esercito egiziano. Utilizzazione e distruzione delle ferrovie in guerra. Le fo rtifi cazioni di Barbour.


468

RASSEGNA BlBLIOORAFlCA MENSILE

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE

. · Il Voiennii Svornik porta i seguenti articoli notevoli : Operazioni di Gurko nei Ballrnni; Atti dei o-enerali Rauche VeJiaminoff; o Souwarow e gli elementi morali; Posto dei comandanti io cavalleria; I cassoni nelle batterie; Tiro a cavallo; L'oasi di Kin,. Sul Razviedtcik notiam~: . N. 8-1. - Dragomirow. - Lcitere sull'impiego delle varie armi; Notte di Natale (bozzetti); N. 82. - Dragomirow. - Continuazione del precedente; .Un accidente (racconto); N. 83. - Dragomirow. - Continuazione del precedente; Biografia del generale conte Seltikofl'; N. 84-. - Biografia del gen_erale Kotlarewski; N. 85. - Necrologia del granduca Costantino Nikolaievic; Altra lettera di Dragomirow; Slitte svedesi per fanteria ; Sulla grnnde strada di 'Smolensko; 18·12 (racconto storico) di Sucomlinoff; ~. 87. - Sucomlinoff. - Continuazione del precedente; 255 anni fa e ora·; Risposta alle lettere del generale Dragomirow di Sukotin; N. 87. - Maneggio e campagna ; Studio storico militare. - L'alfiere Ivan Matvieic. Sull' Invalido russo notiamo : , N. H-·12-,13-H-. - Sguardo allo stato attuale dell'armamento delle potenze estere; N. 18. - Prikas suJla mobilitazione degl_i ufficiali cosacchi; N: 19-20. - .Rivista delle principali questioni trattate nel ·189·1 dai periodici militari russi ; N. 23. - Revolwer· Smith; N. 25. -:- Una caccia ali' orso eseguita da un distaccamento del1'850 fanteria (Viborg); N. 28,30-3·1. - Le quislioni :itluali di artio-lieria in Europa· 1

'

è)

,

469

d) Riviste varie.

Revista militar-portoghese. - Campagne portoghesi m Africa. Spedizion~ al Bihé. Conferenze di caserma: Torres Yedras. L'esercito nel momento presente. Il compudo in c:ipo dell'esercito .

'E studios militares di Toledo. S_toria del diritto di guerra . La battaglia de la Puerta. - (Guerra ispano-americana 1814--'I 818). I

Revista c'ientifico militar. - L'esercito e il socialismo. La salute del soldato. M~rtaio da campagna russo. Un. giorno ad Anversa. I

;Revista tecnica de infanteria is caballeria. - Asgedio di Anversa 1584--85.

Zappatori nei reggimenti di cavalleria. La Spa'gna ed il problema nel Mediterraneo. Influenza del terreno nella :vita dei popoli. La Romania militara reca un bel l:ivoro del maggior. Ja.rca che esso ·intitola: Attacco di fronte e di fianco, e che comprende un sunto di tntte ·le teorie espresse fin qui su questa qutstione ed un accenno alle ap_plicazioni avvenute nei due attacchi sul campo ta.U.ico e strategico nelle guerre receot.i. , Notiamo pure la fine déllo studio: Assedio di !lftitz, condotto con ,molta sobrietà e un articolo TripNce e dupl-ice alleanza.


RASSEGNA PÒLITICO - l!ILITARE

RASSEGNA POLITICO-MILITARE

'

Discussioni parlamentari. - Progetti tll cui si aspetta la discussione. - La questione degli operai disoccupati. - L'Eritrea e l'Etiopia. - Lo questioni coloniali nell'estero - 1.' ultima crisi ministeriale in Frnncia. - La neutralità S vizzera. - 11 bilan ci; della marina nel lleichestag germanico. - l a questione del disarmo nel pnrla-· mento ungherest .

Dopo la discussione della legge di avan~amento, di cui abbia mo parlato n_ell:ultima Ra.ss_e9na, il S:-nato si occupò di vari progetti di leggi fì nanztane, approvo I trat111t1 d, commercio coll'Austria e colla Germania, un progetto di legge sui manicomi, e un altro relativo alle provvidenze per gl'infortuni sul lavoro, la cui discussione occupò molte sedu te. L'unico progetto che avesse auinenza a cose militari fu quelfl) pel passaggio della parte amministr~ti va del tiro a segno al Ministero della guerra, discusso ed approvato il 49 febbraio. Nello stesso tempo oIla Camern si discussero ed approvarono lec,gi finanziarie e amministrative di secondaria importanza , e si svolser~., vHie· interpellanze e mozion i, fra cui una dell'on. Donghi, invitante il go verno a presentare una legge per ravvivHe la disciplina nelle unÌ\'f\l'• sità; mozione che diede luogo a viva discussione e si ch iuse con 110 ordine del giorno, accettato dal gov,:rno, con cui si prende mto delle dichiarazioni dell'on. Ministro della pubblica istruzione. La prima delle discussioni parlam·entari, che veramente abbia inie· ressato l'esercito, fu quella di una mozione dell'on. Ferrone di Son .Mnrtino discussa il 26 e il 27 febbraio. L'on . San Martino proponeva di nominare una Com missione per vedere se è possibi le porta re nel nostro ordinamento militare modificazioni tnli che, senza menomare la potenza dell'ernrci lo, rech ino notevoli economie nel bilancio della guerra e r~alizzino quei perfezior.amenti che·

furono già adottati in ~Itri eserciti; quasichè il Ministro della guerra non-, ci fosse apposto per studiare i migliora.menti e le economie che possono arrecarsi nell'amministrazione mil itare, e come se do un anno non stesse porgendo l'esempio di un'attività cd abilità rll riformatore piut- tosto unica d1e rara. Ma le riforme dell'on. Pellonx non sono del genere di quelle che vorrebbe l'on. San Martino, il quale nello svolgimento della sua mozioue · prevenne la Commi ssione esponeudo ciò che dov rebbe fa rsi, cioè : Ridurre da 96 a 73 i reggimenti di fanteria di linea ; ridurre gli alpini · e i bersaglieri a 4-3 bauagl ioni complessivnmente, aumentando la fo rzn delle singole unità ; formare di ci nque squadroni i reggimenti rii r.avnlleria ; ridurre da 8 a 6 le ba t1erie dei reggimenti di artiglieri.i da cam- · pagua; form are un nuovo re7gim eoto d'artiglieria da montagn11 ; conservare gli atluali rn corpi di armata e le 2i divisioni territoriali; impiegare unn parte delle economie risultanti dn queste riduzioni per portare il , numero dei reggimenti di mi lizia mobile da 48 a 7'2, un'altra parte ualla. fo bbricazione dei nuovi fucili, nel perfezionamento del materiale d'nrtigheria ecc. ecc. Giova notare che, nell'u ltima discussione del bilancio della guerra, l'ou. San l\11,rtino aveva già proposto di mettere sottosopra l'esercito, ma ìu diversa maniera. Allora proponeva di ridu rre l'esercito permanente di tre corpi d'armata e form11rue sei di milizia mo~ile. Non sappiamo perchè a~bia modi ficato radicalmente le sue idee intorno al modo di sconvolgere l'esercito, pure mantenen do ferma l' idea· fo ndamentale di sconvolgerlo. Egli è vero che, secondo l'on. Snn Mar-tino, l'Italin anzi l'Europa « si trovano 11 llualmente in un periodo di· calma e tranquillit-Ì.l » tale da permettere di abbandonarsi ni più grnvi esperiment.i; ma per essere di questa opinione bi!'ogua avere preso domicilio stabile nel mondo della luna e di là guardare l:1 terra col telescopio. ,Pochi oratori, .fra cui l'on. Imbriani, sostennero le idee dell'on. Per-· rone di San Martino, e molti le combauerouo ; fra questi ci piace ci-· tare l'on. Ca valletto, il quale osservò non essere lecito porre ogn i momento in discussioue l'ordinamento foodamenlale, la solidità, la pronLezza alla guerra di questo nostro eserci to, sul quale si fondano noo solo le sper11oze del paese, ma pure in grl'ln parte. il ·nostro credito all'estero. · Ris pose poi a tutte le ragioni dell'on. San Martino e di coloro che le ~ostcn uero, in modo così chiaro e categorico il Ministro della guerra,, che fi no dal primo giormo l:i questione polè dirsi eso urita.


472

RASSEGNA P0LlTIC0 -MILITAR&

RASSEGNA POLITICO-MILITARE

• Non p0S$O l\CCeltare (incomi nciò il ~linistro) la mozione dell'on. ,Ferrone, nnn già perchè io mi rifiuti di studiare la que~tione o abtborra dai consigli, ma perchè il modo stesso col quale l'oo. proponente ha svolto la spa mozione m'impedisce di acconsentirvi ». E qui l'on. Pelloux prese ad esame la diminuzione e trasforma:.zione delle unità tattiche proposte dall'oo. Perrone di San Martino, di- · mostraodo che, mentre ne risulterebbe· nn' insignificante economia in tempo dì pace, se ne avr13libe una grande diminuzione di poler:zialìtà in tempo di guerra, e notò che trarre dalle economie ·fatt/l in siffatta guìs:1 i mezzi occorrenti per do.tare l'eser('.ito del nuovo fucile a ripe-tizione e perfezi'onare l'armamento dell'artiglieria, S3:rebbe pagare troppo -cari questi miglioramenti. Siccome poi l'on. San Martino, fondandosi non sappiamo su quale ··s.tatistica, avea detto che. le unità tattiche del nostro esercito sono, fatte le debite proporzioni, ~uperiori in numerb-a quelle della Germania, '·l'on. Ministro gli provò che è precisamente il contrario; . ammise che . converrebbe avere in tempo dì pace compBgnie più forti, ma non rhe , questo v:intaggio sia tale da doversi raggiungere a costo di dìminnire il numno delle detti} unità. Il concetto che domina l'ordinamento degli eserciti moderni (proseguì il Ministro.) è questo: avere quadri abbastanza ampi e farvi pas-sare quanta più gl)nte si può, per poterla richiamare ed averla istrutta . al momento opportuno. Uomini nel momento del pericolo se ne può avere 0 finchè si vuole, ma i qnadri non s'improvvisano e noi ne abbiamo fatto dolorosa esperienza nel ~ 866. Non gettiamo adunque _così alla leggiera , un vantaggi!} conseguito ~on ta.nta fa tica. Siccome poi nello svolgimento della mozione San Martino, er:rno venuti in c.impo la difosa, delle A_lpi e il sistema di mobilitazione, il Ministro osservò che nella detta difes~ n~n dobbi11mo prendere norma da . ciò che fanno i nostri vicini, rna utilizzare nel miglior modo possibile i mezzi che sono a nostra disposizione, ed a chi aveva rilev:1to che J'.:im · , piezza di una vallata alpina non consente lo svih;ppo di un corpo cl'ar. mata, rispose il Ministro che, se ·questa ragione vale qua lche cosa, do-· · vrebbe indurre i -riformatori a proporre corpi d'armata non più massicci : dagli attu_ali, ma meno. In quanto alla mobilitazione -di.,se: ho studiato è fatto stuJiare un ':nuovo ordinamento di mcbilitaziooe mista, in,- pieno accordo, punto per puntò, col capo di ;;tato maggiore dell'esercifo che è il solo consu,.-lente lega le_del ,Ministro della guerra. Il lavoro è co·mpinto, rµa non ancora attuato.

473::.

Non posso dire qui quanti benelìii si sie~o ottenuti; qu:into si sia guadagnato in celerità e in semplicità; ma dico che di questo lavoro mi vsnterò sempre, perchè lò credo f immensa utilità nell'ipotesi di una guerra. E in quest'ipotesi, è il Ministro che ha il dov~re di' armare bene e prontamente il paese; è su lui che ricade tutta la responsa~il~tà. « Ora tale responsabilità (conchiuse il Minì:;tro) l'accetto 10t1era e volentieri, ma su questo punto, fuori che dal capo di stato maggiore, non ac- · cetto consigli •. . .La discussione continuò il giorno appresso piuuosto slegata e confusa , e vi presero parte tra gli altri l'ori. Sani con un lungo discorso e l'oo ,Irnbrìani con molte interruzioni. Finalmente l'on. M. Garibaldi svolse con nobili parole un suo ordine-del criorno in cui si prende atto delle dichiara.z10ni del Ministro. « Credo · (egli disse) alla necessità di avere nn e$erc!to fort~, s0_lida~e.n1e e _la~ga- · mente organizzato. « A questo provvedono i quadri dei dod1c1 corpi darmata che in caso di guerra non saranno troppi. In quanto alla forza delle · compagnie, i9 mi sono trovato qual~he volta al fuoco e ho vi~to e,sere meglio una crrnpagnia di 150 uomini con 5 ufficiali che di 200 con IL Non si fa rà mai troppo pei quadri. « Mio padre (conchiude) ha sempre ritenuto dodici co!·pi d'armata ne-·· cessari alla dife5a d'Italia •. L'ordine del giorno Garibaldi accettato dal Ministero,fu posto ai voti ed approvato quasi all'unanimità. Così la ·Camer11 fece giust(zia dell' inopportuna mozione e il Ministrù della guerra ebbe un meritato successo . Dopo ciò, se l~ logica vale qualche cosa, l'ordinamento dell'esercito · sn dodici corpi d'armata dovrebbe considerarsi intangibile. Nei uiorni serruenti la · Camera discusse una legge sul catasto, una altra sui giudic-i conciliatori e finalmente il giorno otto comintiò la discussione del bilancio di assestamento. Come intermezzo si svolséro nelle giornate di lunedì, destinate a cpiest' uopo, 1iumerose interrogazioni e ioterpell:inze delle quali non , possiamo tener conto. Noteremo solo ch_e il 7 marzo, fra la m_ez_za cloz~ · zina di interpellanze dell'on . lmbriam, ve ne 'fu una a_l M1n1stro d'. · grazia e giu5tizia, « circa i metodi di proced ura segu iti :er:;o alcuni ufficiali dell'esercito violatori del diritto comune e delle leggi dello Stato, non essendosi applicata la leg~e comune come di dovere. ;> . · L'interpellante intendc\"a parlare degli ufficiali implicati net fatti ch'ebbero luogo l'estate scorsa in Bologna e pei quali un.a recente sentenza,, del Tribunale aven dichiarato non far;i luogo a procedi:re. ,,

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RASSEGNA POLlTICO-MILIT-ARE

.Rispose il ministro di- grazia e giustizia che il codice comune venne : applic:ato ai detti ufficiali come si applica a tutti i cittadini; infatti l'autorità giudizirde ha proceduto d'uffizio. Il procedimento poi finì con un'ordinanza di non farsi luogo a procedere, perchè il Tribunale ha giudicato così e in questo nulla l)a a vederci nè l'on. Imbriani, nè lo stes~o Ministro. · · L'on. Pelloux. poi, confutando alcune osservazioni fatte dall'on. Imbriani nello svolgimeuto della sua interpellanza, disse che, nei fatti ricordati, gli ufficiali si tro~arono obbligati a reagire per difesa person,1le, in conseguenza d'incidenti che deplora e pei quali furono in. flitte severe punizioni. Aggiunge di essere sempre stato rigoroso quando sieno avvenuti fatti di tal genere e sperare che non si rinnovino; ma la cosa non dipendere dai soli ufficiali. È stata distribuita ai deputati la relazione dell'on. Del Vecchio sulla legge di leva pei nati nel ·I872, legge di cui si attende prossima la · discussione alla Camera. Abbiamo giù detto nell,1 Rassegna precedfmte che siffatta legge ha quest'anno una speciale importanza e ne abbiamo indicato il perchè .: qui noteremo soltanto che la maggioranza della Commissione ha adottato i criteri del Miuistro della guerra e propone alla Ca.mera l'.ipprovazione della legge. ,, Appunto in questi giorni venne present:Ho alla presidenza della Ca. mera un progetto di legge d'iniziativa parlamentare, per ridùrre la ·.,ferma a due anni e autorizzare il governo a corrispondere un premio di 200 lire per ciascuno dei graduati di truppa che, a ferma finita, . acconsenta di prestare servizio per i successivi otto mesi. L'autore del progetto, on. Canzio, se ne ri promette un'economia di · 27 milioni, ed è questa la cosa chi-i meno si comprende in tale progetto ; perchè sta bi lire la ferma biennale per tutti e pagare chi ae-· consente a prolungarla di otto mesi vuol dire avere una ferma hieunal~ ed una quasi triennale a pagamento. E strano davv<m) che, colle migliori intenzioni riel mondo, si pro. ponga da un deputato dell'estrema .sinistra un simile progetto, meutre s'aspetta un progetto ministeriale, del quale già si conoscòuo le basi fonda mentali (perchè sono le stesse del progetto di leva d'imminente · discussione) progetto ministeriale che uon solo ammette la ferma biennale ma anche la ferma annuale, e che appuutò con una giudi2io,a .. combinazione delle tre ferme, t.riennale (non a pagamento), biennale ed .. annuale, risponde a tutte le esigenze senza aggravare il bilancio.

RASSEGNA POLI.T JCO-MlLITARE

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Un altro fra i progeiti di legge che stanno davanti alla Camera e fa cui discussione si aspetta con un certo interesse, è quello· sulle in-compatibilità parlamentari. In esso, come è noto, quale fu proposto dal Ministro dell'interno, viene esclurn l'eleggibilità degli ufliciali super1or1 dell'esercito e dell'armata, limitandola soltanto ai oenerali e aoli . " " ammiragli; nelle variazioni in vece apportate dalla Cominissione parlamentare al progetto stesso, quest'eleggibilità è ammessa. Vedremo che cosa deciderà il Parlamento. . In verità ci s,~mbra èhe escludere dalla Camera gli ufficiali superiori sarebbe privarli dell'attiva colJ.1borijzione di uomini pratici che, sia negli uffici, sia nelle pubbliche discussioni, possono dare un parere competen te su tante questioni tecniche e ~emi-tt',cniche riguardanti l'esercito e la flotta, rruestioni che così spesso vengono portate alla Cnmera. Restringere l'eleggibilità ai soli generali ed ammiragli $a1·ebbe ridurre a troppo poche le voci di coloro che conoscono a fondo il meccanismo sulO<!> , . e lo spirito delle . nostre istituzioni militari e s'appoooiano ! espenenza per dire ciò ~he può favorirle e danneggiarle; perchè non s_empre quanto che ~ buona in teoria lo è egualmente iu pratica, e non è_ bene che _Je questioni di qualunque specie clic riguardano un paese s1en? esci usi vament7 o quasi in mano degli avvocati. . D altronde non sapremmo quale fondata ragione possa opporsi al!'eleggibilità degli ufficiali superiori; fnorchè quella che, mentre essi ~nterven_gono :1lla Camera, devono lasciare ad altri le loro funzi oni presso il proprio corpo od uffizio; ina quest'inconveniente essi l'hanno comune c~n tutti gli altr~ funzionari dello Stato; 1111zi diciamo che se in tempo ?1 pa?~ _un ufftc1~le ~uò_ essere sostituito, senza il menomo divario per 11 serv1z10, da cht gh viene appresso in grado o in anzianitii , lo stesso non può dirsi di tutti gli altri · impiegati; per esempio, il professore può uon e~sere esattamente sostituito dal supplente. . Sarebbe forse l'indipendenza di voto che non si crede abhast.anza gara?tito dalla po,izione di ufficiale superiore ? L'indipendenza è garan111a dal carattere e non dalla posizione più o meno elevata, ma s~mprc dipendente. D'altronde abbiamo visto e vediamo ufficiali di qual· s_iasr_ grado votare pro e cont.ro il Ministero,. lauto nelle questioni mihtnr,, quanto nelle questioni politiche, con un'iudipendenza che non ha nulla da invidiare a quella di qualsiasi altrò deputat.ò. Ma · diciamo di più: forsechè gli elettori non sanno che il deputato milit;i.re fuori del Parhimenlo dipende dal Ministro della guerra e da tutti gli


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RASSEGNA POLITICO-MlLJTAl!.E

RASSEGNA POLITICO-MILITARE

altri suoi superiori 7 E ~e, malgrado ciò lo eleggùllo, perchè si vuole loroimpedirlo in nome della libertà? Potrà un 1:ollegio elettorale. eleggere un ex-galeotto tentando di farne un onorevole, potrà eleggere un detenuto · aJle carceri ·e andarlo a cavar fuori e:portarlo in trionfo, e non potrà eleggere un ufficiale su periore perchè non ha una posizione abbastanza elevata nella gerarchia militare? Comprenderemmo, purchè fos$e generale per tutti i deputati che sono in pari tempo funzionari dello Stato, una disposizione che wglies~e loro lo stipendio nel periodo di tempo in cui la Camera è aperta; diciamo che la comprenderemmo, non che l'approveremmo; non c-0H1prendiamo invece una disposiz,ione che limiti in questa maniera, in nome dei principii liberali, la scelta degli elettori. , Ma il progetto del quale con maggiore inte1·esse da tutti gli uflìciali si aspet.ia la discussione alla Carnera è quello sull'avanzamento già discusso e approvato dal Senato. Intorno allo stesrn continuù vivissima la discussione nei giornali restringendo$i però a due punti: i limiti d'età e le còodizioni fatte alla scelta. Sono dne dei punti che diedero luogo a più vivo dibattimento in Senato. Sopra un terzo punto, che pure in Senato trovò molto cont.rasto, il ruolo unico, non abbiamo visto farsi dia scussioni nella stampa. Non ci fermiamo su questo progetto perchè 11e .abbiamo già parlato e ne riparleremo quando si discuterà alla Camera . Notiamo solo come dati di fatto l'interesse r.-0n cni si aspetta e i pu~1ti più c-0ntroversi. Una que$t.ione o, per meglio dire, un fatto che preoccupò molto il c:roverno e le popofoziooi in questo periodo di tempo e lo preoccupa "ancora è la mancanza di lavoro a turbe di operai che, in vane . de11e pnn· . cipali città d'Italia, raccolti sulle pinze o . percorrendo le vie, minacciavano disordini; mala suada fames; c.at.tiv,1 consigliera è la fame, tanto più ..uunndo ad es~n ~i :,gginngono i sobillatori. In queste difficili contingen ze bisogna riconoscere che il governo ha fotto il possibi le per mantenere l'ordine puhl.,lico e si può d.ire che vi è riuscito. Migliaia di disoccupati venuti dalle campagne in città, fino dal tempo che in queste nùbondava. il lavoro, furono riuviati a ;;pese del governc~ nei vil.laggi rwtivi, dove, correndo la stagione eropizia alla ripre~a dei lavori campestri, troveranno ad occuparsi · più faci lme.nte che iu cittii; ad altri ·si provvide lavoro sul luogo, riprendendo la costruzione dt opere pubbliche st.ata interrotta per ragioni di economia; altri fìnal1i1Cnte si soccorsero con danaro dell'erario o della pubbliC<\ benefìcenza.

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In alcune cittit, per esempio a Torino, le sottoscrizioni in loro favore raggiunsero somme rilevimti. E conviene pur dirn che la gran mossa di questa povera gente nulla .illro davvero volev11 se non lavoro e pane, e appena ebbe un lavoro qualsiasi si acquetò. I male intenzionati ernno pochissimi; sicchè un poco per merito del gommo, un poco dt)l!C popolaz10ni e un poco anche degl i stessi operai, il periodo acuto della crisi fu superato senza grossi guai e speriamo che non abbia replica. Ma qui sorge spontanea una domanda : sono proprio vere econorriie tut.ti i risparmi che da qualche ·tempo si fanno sui bilanci della guerra · e della mariua? Il licenziamento di migliaia di operai dai r:ant.ieri, ·d11gli arsenali, dalle fobbrid1e d'armi, non ha ..iltr:i conseguenza che la sospensione di un lavoro utile e il prov,·i,-orio risparmio delle relative spese? Può lo Stillo disinteressarsi delle conseg;1enze che la condizione degli operai licenziati porta neil'ordine, nella quiete pubbli ca? I provvedimenti cli ogni genere che ,si fanno per m;inteoe~·e quest'ordine. questa quiete, non imporwno una spesa? I blloni del le cucine economiche, i rimpatrii a spese dello Stato, .i sus$idi d'ogni specie, i movimenti di truppn i, tutela della sicurez~a pubblica non fanno sentire i loro effetti in bilancio? Non è meglio · spendere due milioni in uu arsenale, in una fobbri,a d'armi, anzid1è un milione in elemosine e in misure di precauzione o di repressione? , E il danno morale si collla per nulla? Si conta per nulla il discredito iii l'estero·? E In perdita di tempo che s'impone alla truppa? E 1:i parie ingi·atn che le si fa fare d1iamaudola a concorrere per eventuali f(èjWessioni in si1ùili circostanze? L'equiJibrio finanziario che si raggiunge con d:rnno della di fesa nnzioqale, con pericolo dell 'ordine pubblico, con depressione delle forze morali del paese, con gettare sul lastrico migliaia di operai che poi bene o male biso<>na mantenere senza che lavorino o al meno senza che facciano quel lavoro utile che potrebbero fare, non è vero equilibrio, µerd1è (a p11rte i danni d'altra specie), porta seco conseguenze che ri!luisconJ sulle condizioni finanziarie. Vi son? diminuzioni di spesa 1;lie hanno inevitabi lmente per e.orrelativo diminuzioni d'cmrata, e certe economie dello Stato consistenti nella sospcusione di lavori necessari, somigliano molto alle crnnomie di uu operaio che stes:;e col lo.mani alia riutola per non sciupare i forri del mestiere. i!)

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ANNO XXXVII VOL,. I.


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RASS&GN A POI,1 TICO - llll'..ITAR E

Se I~ consolazione dei d:mnati fosse buona in gnesto mondo non ci mancherebbe davvero, perchè .appunto in quei giorni in cui nelle nostre citià si temevano disordini ~per parte degli operai disoccupati, il telegrafo ci annunziava di,-ordini gravissim i in varie città dell'e,-tero e specialmente a Vienna e a Berlino. In amb,edue queste città la polizia e la truppa dc,vettero sciogliere gli 11ssem bramenti colla forza; vi furono ' vari feri ti e numerosi arresti. Questo ci prova che la crisi che attraversiamo non è esclusi va a Hoi. In quasi tutta l' Europa si combatte contro le stesse difficoltà e se ciò non può nè deve consola~ci, deve-spingerci a lottare con energia e fiducia nel le nostre forze pari a!l' energia e alla fiduc.ia con cui comhattono gli altri.

Nell'Eritrea tutto continua ad essere trauquillo, ma su in Etiopia pare si addensi un temporale. Dicesi che Me11elik abbia dichiarato guerra a Mangascià e che si prepari a marciare- contro il Tigrè. La causa del dissidio non apparisce chiara. Pare che ìVlesciasià Uorkiè, quel famoso degiacc scio:mo ch'era stato messo come governatore iid Adua perchè servisse di cuscinetto fra noi e Mimgasciì1 e che, dopo essere stato· fotto commeudatvre della Corona d'Italia, lasciò il suo posto perchè non andiiva d'accordo nè cou Mangascià nè con noi, abbia soffiato tn nto nelle orecchie all'imperatore Menelik da persuaderlo a rimuovere n1s :Mangascià dal grado e da Il' impiego; ma siccome questi ha ,per sè le truppe e le popolazioni tigrine, così non vi è altro mezzo <li toglierlo di posto fuorcbè venimelo a cacciare. Sarà da tanto l' im· peratore Menelik? Chi ricorrl:i con qnanti stenti è venuto un'altra volta uel Tigrè per farsi iucoronare, e qunnti moi;ti di fame 11bbia )~sciato per via, dubita con ragione che voglia e possa rifore la strad a attraverso paesi ,roche più deserti d'allor~, dove, invece di sudditi reverenti, troverebbe nemici. Però vi ~ono dei problemi che la strategia della barbarie scioglie meglio che quella della civiltà, epperciò non esciudiamo la possibilità del fat~o. Certo quando, tre mesi oi· sono, Mangaséià insisteva tanto per avere, un abboccamento col generale Gandol6, governatore dell'Eritrea, e -stringere maggiormente le buone relazioni con noi, quando patteg giava di potersi in og_ni caso provvedere di quanto gli occorreva sulla piazza di Massaua; egli sapev11 benissimo in che termini si trovava ,con Menelik e fu la previsione della prossima rottura che lo rese cosi premuroso ed insiste.nte.

RASSE GNA t'OLITICO -MILl'l'.t\RE

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Ma non ne segue, come vorrebbero alcuni , che noi abbiamo fatto ,male a stipulart) quei patti. Manga scià è vicino, e Menelik è lontano. :È innegabile che dalle buone relazioni coi capi del Tigrè si è avvan-taizgiata la tranquillità della nostra colonia , e questo basterebbe a giustificare l'accordo , s'anco ci avesse fatto perder un altro punto delle grazie di Menelik. Dicesi che ai primi di febbra io l'esercito di costui fosse a Borumieda con •posti avanzati sul Talanda e sul Vede la ; quello di Mangascià era a 1 campo di Debri nella regione Benderta, a tre ore di marcia da Ma_kallè. Primn che vengano a contatto c' è tempo a pensarci, e for~e, come abbiamo detto, non ci verranno mai_. Menelik ò lent.o e prudente per natnra e per vecchiail"l, molto probabilmente si contenterà di fa r minaccie, e il temporale si scioglierà in pioggia. Ma se anche scoppiasse la guerra, non vediamo in che cosa verrebbe a soffrirne la sicurtzza della·nostra colonia . Ci si offrirebbe anzi un'occasione per influire 'maggiormente, volendo , negli affari del!' Etiopia. Dicia mo che ci si -oITrirehbe ; non ci arrischiamo a dire che converrebbe coglierla. In questi giorni è partito per Massa~ua il nuovo governatore del1' Eritrea, colonnello Baratieri, recando seco la fiducia del governo e del paese. Egli certo terrà gli occhi aperti su quanto avviene presso ,j 11ostri vicini, ed, occorrendo, non mancharà di prendere o provo.care, secondo i casi. dal governo le misure necessarie. Gli ultimi atti del Governatore generale Gandolfi furooo atti di ,pacificazione di discordie fra le tribù protette. ' Oramai è passato in consuetudine, fra le varie · po polazioni del,1' Eritrea, di ricorrere ali' arbitrato del Governatore per le questioni -che insorgono tra loro. li generale Gandolfi ha contribuito molto a stabilire la fiducia di .quelle tribù nella giustizia italiana. Egli lascia la colonia tranquilla .all'interno e in buone relazioni coi popoli vicini. In questo mese dì man:o il comando delle truppe da Massaua sarà trasferi to ali' Asmara ove si stanno ultimando gli alloggiamenti. La ,guarnigione di Massaua sarà ridotta al puro necessario per presidiare i forti vicini e mantenere l'ordine in città. Cosi il grosso dei presidi eritrei, parte all'Asmara e parte a Keren, passerà la stagione esti1•a in località che nulla hanno da invidiare per freschezza a molte guarnigioni in Italia. Dal Sudan giungono notizie contraddittorie; ora si dice che i Mahdisti s'iipprestino a marciare verso il nord, ora si dice che mi-


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RASSEGNA 1'0L1TICO - )IILITA1tE

nacciuo da Kas$ala i nostri cC1nfini, ora che sieno t:1lmente in discordia, tra loro da essere impotenti e rendere facile a chi volesse intraprenderla la conquistn del Sudan. Quest'ultima supposizione è la più probabile, e pare che ad es~asi accosti il giovane Kedivè di Egitto, se sono vere le notizie che· f[li• attribuiscono il progeuo di riconquistare !'alla valle d6l Nilo. Dicesi clie a questa impresa sia confortalo da consiglieri francesi e turcl1i i· quali credono che, Ol'e il Mnhdismo fo sse completamen te schiaccinto,. uon vi sarebbe più alcuna scusn per prolungare l'occupazione inglese· in Egi tto. Scuse ve ne sarebbero sempre e a11d1e migliori di questa; mn ad: ogni modo pare che il Governo inglese non abbia intenzione di spcn dere denari e pren<lersi fastidi per togliere a se stesso una scusa, di restare in Egitto, perciò :wre.bbe fotto intendere al Kedivò che· non co11viene stuzzicare il Mahd ismo che dorme e rifintato l'adesione a qu:llunqne piano rhe tenda a far ris~lire le truppe al disopra dii W:1cli-Alfo. Del resto la febbre coloniale, così viva rlue o tre anni fa, è oggi in, rihns,o dappertutto. Nei primi di questo mese ~i di,cusse nel Reichstag gerrnanic0 i[: bilancio delle colonie, ed incontrò molte opposizioui, beochè in ultima nOllli;i sia stato approvnto. Solo gl' Inglesi che sono i più vecchi· e più pratici in simili faccende, non si entusiasmano nè si scoraggiano mai; $an no sempre dove convenga avanzarsi, dove star fermi· e d'onde ritirarsi; così men tre ~i rifiutano ad una nuova spedizionenel Sndan, vola rono appunto in questi giorni no credito per studinre, il tracciato di una ferrovia fra Momhasa ed i lnghi :N'yanza . Ina!-petti,tamentc il ,18 febbraio scoppiò nna crisi ministeriale i'n· Francia, in se_guito al ri~etto di un ordine del giorno accettato dal Ministero e rel;'lti rn a un progetto di legge sulle assot:iazioni, che rifleueva anche le cougregnzioni religiose. Dieési che questa crisi abbiii mandato n vuoto, al meno provvisoriamente, non sH.ppiarno qual i palli tra il Governo francese e il Vaticano, patti dei qtrnli le di:;posiziooi riguo.rdanti le congregazioni religiose ero.nopiccoln parte; aggiungesi rhe la crisi stessa abbia dimostrato ai presunti allenti dell;, Francia quanto sia diffit.:il c conchiudere patti duraturi coll' essa, se un (,overno, in npparenza fortissimo, com' era il Gabi neuoFreycioet-Constans, che avea sostenuto en<'rgicamente tante loue e u'era

RASSEGNA POLlTICO-mLlTARE

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,uscilo vinrirore, è poi soggeuo ad incinmpare e l.'adere sopra un fu scello ·di pnglia. E ver:1men te è coso. che a codesti presunti alleati deve dar da pensare. Si ossel'veril che lo ste~so avviene anche pre:-so di noi; ma almeno presso (li noi vi è rroalche cosa di stabile al disopra del Governo e ciel Parlnm.ento. Noo diremo qnamo la crisi sia stata laboriosa nè come venne risolta· noteremo soltanto che Ministro del la guerra è sempre l'iogegnere Freyci net ~,ozi il suo 11ome si trovav:1 in tutte le combinazioni che furono date -come probabili durante la crisi. 11 che dimostra che da 'JUesto Miuistro della guerra i ' francesi non ·vogliono staccarsi eri hanno r11gione. Fra tutte le ammiuistrazioni dello 'Stato, quella che più si risente dell'instabili là del capo è certo ramministrazinne dell'esercì to, e quando si è trovn to un ca po nbi le, :.i ttivo e •intelligente come il signor Freycinet, conviene conserv~rlo al suo posto il più a lungo possibile. Sotto il suo i\Jinistero (per merito suo e de' suoi predecessori) le forze della Fr:incia hanno raggiunto tale grado di sviluppo cl1e p;iri non l'ebbero mai, e che difficil mente potrà venir superato; egli è inoltre l'autore di molte riforme utilissime in tutli i rami deH'~mministrazione n~ilitare, il propugnatore indefesso, l'ispettore pe.rioJ,co delle fort,ficnz1oui su Ila fronti era alpina; a lui si deve quell'aumento di guarnigioni sulla rnedesi mn che sem bra :ivere per iscopo -llOll tuoto l:.i difesa rlel terri torio fran cese, quanto J'offes11 del nostro; al suo autorevolissimo consiglio probobilmen1e si <le\'e J.:1 i·ìsoluzione ,del go,·erno francese di farsi una bn~e ma ritti ma nel porto di Disert:i. Mo. nel riconoscere c!1e i francesi haono mille ragioni per noo sta~·carsi da quest'uomo, dobhiamo fare per conto nostro un osservazione: la politica mil itar11 della Francia verso di noi sarà continuat:i. Quella ,morsn che già comincia a stringerci da nord e da sud si rin forzerà sempre più e le contr.;,mi~11re da parte nostra diverrnuno sempre più urgenti . Avviso ai fautori di radicali economie sui bilanci della guerra e della marina Nell'ultima -Rassegna abbinino accennato :illa rottura delle trattative ·COm anerciaJi italo-svizzere ed, aggiungeodo quel fol to ad ;iltri che dimo;;trnno la mancanza di cordial ità e le ingiustificate diffidenze della s,,i1.zera verso l'Italia e sopratutto alte mi,mre militari prese da quello St:ito sulla nostra frontiera, dicevamo che la questione è .11rave. Ora le ,trattati re commerciali vennero riprese e pare che ci sia ~robabilità di


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venire a una conclusione, ma i forti di sbarramento, le batterie, i fornelli da mina, le guardie e i presidi permanenti sulla nostra frontiera e su di essa' sola, m·enl.re da parte nostra nulla si è ' fatto che accenni, noochè ad offesa, neppure a difesa, costitu iscùno sempre tal fatto che merit.'\ di essere preso in seria considerazione, perchè porge la chiave· di disegni che in date circostanze potrebbero porgi ad effetto. Prescindendo dalla mnggiore o minore si mpati:i e dagli interessi politici ed economici che possono spingere la Svizzera in braccio di· questa piuttostochè di quella potenza su~ vicina, il Governo svizzero deve essersi domandato: io una guerra tra le quattro potenze che cir-· condono la Svizze.ra (Frnncia, Germani11, Austrin ed Itali.i) è possibile difendere da tutte le parli il territorio svizzero? C'è convenienza a fare opere di fortificazione su tutte le frontiere? Non è rr,eglio farle· su quell.1 che è la più facilmente difendibile, cioè la fronti era italiana, ed accordarsi per il resto colla potenza confinante a cni $.Jrebhe pièt difficile chiudere l'accesso nel territorio svizzero, cioè colla Francia?' L'ipote:,i di questo ragionamento non è arrischi:ita come può sembrare a prima vista , perchè il ragion:imeoto stesso è in gr:in parte giustificato. Ad ogni modo il fatto delle forti ficazion i e dei pre::idi permanenti unicamente sulla frontiera di più difficile att11cco no,1 si spiega se rion come conseguenzn di un simile ragionamento. Ciò premesso, non abbiamo bi,mino di dire quanto la cosa debba preoccuparci. Se in ca:;o di guerra la Frnncia nvessc aperto le strade, del Sempione e del Gottardo, le truppe dell'odierna repubblica frnn-· cese potrebbero girare le Alpi occidentali da nord, attraverso il terri· torio della repubblica svizzera, come quelle .della prima repubblica, condotte nel 1796 dal generale Bonaparte, le girarono da sud traversoil territorio delln repu bblica di Genova. È troppo l'interesse che ha la Francia di trarre dalla sua parte la· Svizzera per supporre che non l'abbia tentato, e i mezzi di tcntozionc· che la 11rancia ha in mano sono troppo grandi per supporre che la· Svizzera non abbia ceduto, e mille indizi stanno a provare che l'nccordo, almeno in massima, è sLabilito. Ecco adunque che alla spada di Dnmocle pendente sulla Sicilia ria, Biserta, un'altrn se n' è aggiunta che pende su ~Llano dal Gottardo. Di Biserta è inutile parlarne. I lavori procedouo regolarmente e souo impiegate in essi parecchie migliaia di operai. Stille Alpi occidentali si lavora pure con grande atti vi tà e si rinforzano le gn:irnigioni.

RASSEONA POLl'l'JCo-mLlTARE

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I giornali francesi hanno pubblicato in questi giorni il programma delle manovre che si farann o cruest'anuo nella zona alpina, le qual i, per la loro durata e per . il numero di truppe de$tinate a concorrervi, avranno un'im port:n1za affatto strnord inari a. Ed è in que$ta situazione che dn taluno si propone di ridurre e di sconvolgere l'c,en:ito ? Xegli ultimi di febbra io, discutendosi nel Reichstag germanico il bilancio della marina, venne respinto, malgrado le vive raccomandazion i del cancelliere Caprivi, il credito per I.i costruzione di un incrocintore. Que;to fatto a vreblic ben poca importnnza, considerato unica111cute come un capriccio dei lesin:w ti tedeschi, ma r,d illti-;trarlo e dargli un 1:arauere sintomatico venne due giorni appresso una proposta cosi utopistica , che sembra strnno si.i ,;Ma fa tta nel Reichsta,q germanico. Il signor Ilaumhach, a nome di un gruppo numeroso di colleghi, svolse una mozione invitante il governo a far pratiche, perchè J'intangihilitil della proprietii privata ,;ul mare sia dicl1 ia r.ita princi pio di diri tto ioternniooale in caso di guerra. li propoD ente, che fu uno dei membri pi~ allivi della conferenza iuterparlame111are tenuwsi in Roma lo sco rso illrno, accennò alle deliben,r.ioni di es;a e prngò il gran cancelliere di forscne propugnatore . .Partendo da queste idee diventa logico il rigetto del credito p('r il nuovo incrociatore, perchè gl' incrociatori servendo principalmente a far guerra al commercio del nemico , se questo deve essere libero, è chiaro ch'essi perdono la loro primo ragione di essere cd è giusto che non se ne costruisc:rno più. Che cosa avrauno pensato di siffatta mozione i fn,n ccsi nei cui cantieri marittimi si lavora febb rilmente 2 cosirurrc incrociatori? Che cosa ne avranno pensato i seguaci della scuola dell'nmmiraglio Aubc, i qual sostengono che, o unn flotta moderna deve proporsi por ìscopo di distruggere al nem ico tuuociò che gl i si può distruggere, o non ha scopo il quale valga le spese che questa flottr, costn ? Ma <[nesta mozione, che rorse nel Purlarncnto italiano avrebbe .ivuto dal Governo una rispost:i evnsiva, corredata d'iuconcludenli promesse, fu respinta recisamente dnl co ncelliere tedesco; il quale disse che un governo 11 011 deve farsi propugnatore di proposte iuattuohili e che non h:inno la menoma probabi litt di essere prese in considcrazi<'ne. Iufotti o si riesce ad abolire la guerra, o la guerra bisogna farla come si p:1ò. Una potenza, per esempio, inatlaccahile per terra bi sogna


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RASSEGNA FOLITICO· MILI1' ARE

necessariamente nttaccarla su l mare, ed una che, quantunque attaccabile anche per terra, pre,enti !-UI mare il suo lnto debole, sarà sempre atwccala da questo. Ora come si pnò l'nr guerre ·su l m:ire o dnl mare rispettnndo la proprietil privata? Una conveuzione a questo riguardo esiste fìno clnl ~ 856 ed è inutile :md aro più in lii da l momento che neppure questa pnò essere applicala. Qu:rntunque detia convenzione dichiari abolita la còr:;a, gl' innociatori assorbono oggidì, in tutte 111 m11 rine da guerra, la maggior piirt~ dei rapi tali destina ti 11 110 costruzioni nava li ; e gl'incrociatori altro non souo che legni da còrsa . Col carauere delle gutirre moderne, com,! t\1tta la parte val ida del pt)polo entra nelle forze di terra o di mare, co~i le mercanzie di qualunque specie, salvo gli oggetti tli lusso, servono alla guerra. I metalli, il cr.rbon fossile, gli stessi cereali pos~ono dnnque e$serc colpiti come contrnbbando di gnerrn. In ~ual modo si potrebbe dichiarare iotangibibile la proprietit privata sul mare'? Qualche nostro giornali' ha espresso una dolorosa meraviglia per le parole del cancell ierC\ tedesco, e ne ha fa tto un'nspra critica. La critica è f(lcile nei campi del la teoria ma non nltrettanto sul terreno della pratica. D'altronde o~serviamo che parole e concetti be!) più crudi furono manifeswti_ più volte, nllo stesso proposito, nel PHlameoto frauc.;e se, e la dolorosa sorpresa dei ci t:iti giornali si estrinsecava allora in elaborati articoli contro i nostri bilanci della guerra e della marina.

mente alla guerta; perciò lo stesso spirito umanitario che da un lato lo tentaYa .-i fare detta proposta, dall'altro lo persuase a non farla . Non Cl'ediamo che voglia sostituirlo in silfo tt;i missione il re d'Ungheria, t.-into più che non vediamo come e perchè egli sarebbe più atto. Notiamo solo che spesso nei Parlamenti dell'Austria e della Germania, e nella gtampa d'ambedue i paesi si lev1rno voci a doniandnre che i rispettivi sonani o governi si facciano iniziatori della proposta di disarmo; in Italia pure questo. domanda venne fatta più volte e tutti oramai sanno che il governo non si farebbe prngare a prendere tale inizio.tiva se vi fosse la meuoma probabililà di successo. Ma non è m::1i venuto in testa a nessun dep utato, a nessun giornalista francese, di chiedere che l'inizrativa della proposta di disa rmo l:i pigli il signor Carnot. Eppure sarebbe egli davvero iì per:;onaggio più atto per questa missione, e ciò inùipenùentemen10 da f1ualunrp1e sua qualità personale. Si puù essere ce.i·t.i che una pro posta simil e, fatt11 da l signor Carnot, ossia dal gc,vcrno frnncese, sarebbe subito pres:i in considerazione da tutta l'Europa e non incoutrerebbe diffico!là di massima, 'di principio, presso nessun a poleuza, perchè è solo li previsto diniego delln Francia che impedisce alle altre potenze di prendere l'iniziativa . Non oseremmo però dire che, accettata in massima la proposta, non avesserç a sorgere nell'npplicazione difficoltà gravissime, aozi siamo d'opinione che sorgereb, bero, e iu essa ci confermnno appuntc, i ragionamenti stessi di coloro che· trattano la questione teoric11mente. Se tante difficoltà preseot~ il problema in teoria, che cosa sareb~e in praticn? Tuili, per e.sempio, dicono che il disarmo dovrebbe esser~ proporzionalP,. i111 prop,orziooale a che? Alla cifra dello popolazione? Alla estensione del territorio? A.Ila conformazi one dei confini o olla facilità con cui possono essere atrnccati e difesi? Alla ricchezze dello Stato? Alla sua sitnazione po litico. interna ? Alle sue relazioni coll'estero? Alle aspirazioni nazionali pubblicameu te confessate? (Senza contare le speranze segmte che le nazion i hanno non meno che gli individui). Ecco una quantità -di elementi che tutti dou ebbero entrare nel calcolo della proporzionalità e fra essi ve ne sono di c1uelli che sfu ggono ad ogni misura, acl ogni ap-· prezzamento . Contuttociò, se la proposta del disarmo Yenisse dalla Francia, essa . avrebbe tale importanza per il suo significato, che nessuna delle altre potenze baderebbe troppo al minuto in questo calc.olo della proporzionalità e realmente si potrebbe conchiudere qualche cosa, onde tutta , l'Europa ne i,vrebbe un sollievo grnn dissimo.

li 22 febbr:iio l'imperatore d'Austria aperse il 'Parlamento ungherese con 1100 dei soliti discorsi in cui constatò i b11oni rapporti dell'AustriaUngheri::i con tutte le potenze, e raccomandò al Parlamento di profittare dell'epoca pacifica per consolidare le forze m.-iteria li e intelletttrnli del paese onde renderlo atto a combattere contro le possibili avversitii in t.enipi più gravi. Nou avremmo parlato di questo discorso, se nell'indi rino di TispO$la 11011 fosse vennta in campo la questione del dis:irmo, la quale diede luogo a 11na certa cliscussiooe sia nel detto Parlumentù, sia nella stamp.-i. Un deputato, premesso che gli armamenti rovinano i popoli, disse che il re d'Ungheria dovrebbe prendere l'iniziativa di porre 1ermine _ a '[tl•~sto stato di cose con 11 0a proposta di disarmo proporziona le essendo egli il personaggio più otto a questa missione. One anni fa si diceva che il persorwggio pili atto a questa missi_one fosse l'imperatore Guglielmo, ed egli, giovine e intrnprenclentc, pareva disposto ad a,snm'3rsela, quando vide che l'adempimento di essa avrebbe condotto diretta-


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RASSEGNA

POLITICO-MILITARE

Ma tale p_rop~sta d~lla Fr_ancia non verrà, nè altro governo ;otrebbe farla perche certo di un rifiuto della Francia, rifinto che probabilmente condurrebbe alla guerra. Y~gganoi dunque gl'italiani, che più di tutti sentono il peso derrli armamenti, chi è che li costringe a rimanere armati, se sia la tripl~e alleanza o la potenza che la rende necessaria. Roma,

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SOIHIARIO DELLE ~IATERIE

mai·zo ,t 89'2.

C. M.

contenute nelle dispense di gennaio, febbraio e marzo· 4892:

GENNA.10

LA CATEGORIA. UNICA OSSIA LA NAZIONE ARMATA. ((Continuazione e fine). - Bompiani, maggiore. . Pag. lr, )IATRIMONIO DEGLI uFFICJALJ. (Continuazione e fine). - Carlo

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Lessona

5~

__.--

• ~9 -

ALcuNE CONSIDERAZIONI INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE ARMI NEL coMBAT1'1MENTO. - G. Cornara, tenente colonnello nell'H O artiglieria » 75 RASSEGNA POLITICO-MILITARE .

Per la Direzione Lonovrco CxsoTTI '

maggiore M. M., incaricato

• H7 '

/ Aumia-Ungheria . Francia . Germania . Gran Brettagna Rumania Spagna.

» ) )) •

130 ·133 -136 137

D

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H3 -

RA.SSEGNA BIBLIOGRAFICA MENSILE: D EMARCHI CARLO,

gerente

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CRONACA ESTERA:

I. Recensioni . » ,1,1.g.. II. Libri di recentissima pubblicazione e di interesse militare » ,152 III. Articoli notevoli delle Riviste del mese di dicembre . . )) 163" 1

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FEBBRAIO

MARZO

ALCUNE CONSIDERAZIONI INTORNO ALLA NUOVA TECNICA DELLE Al\MI NEI, .co1110AT'r1MENTO. (Continuazione e fine) . - G. Cornara, · tenente colonnello nel1'1,1 ° artiglieria. . Pag. ,173 >"LA CAT€NA 1N coMBATTIMENT,). - Coriolano Ponza, colonnel lo >> 2.08 . V ~RIANTI AL TOMO PRIMO DEL REGOLAMENTO DI ESE\\CIZI PER LA FANTERIA. - Lodovico Laderchi » 22,1 •. LA STABU,lTÀ DEI REGGIMENTI DI CAVALLE lii A. L. Majnoni, maggior generale. ) ' CRONACA ESTERA: Africa Austria-Ungheria . Francia. Germania . Gran Brettagna R ussia . Spagna. Svizzera

» ~70 » 274-

)) 275 » 278 » 279 » 28·1

Recensioni . IL Libri di recentissima pubblic8zione e,di interesse militare III. · Articoli notevoli delle Riviste dèl mese .di gennaio ;;;RASSEGNA POLITICO-~tlLITARE

333 ·

37·1

0

CnoNACA .

392 · ,i.08 ·

ESTERA :

/ Austria-Ungheria. Gran Brettagna Francia. Germania Olanda . Russia . Rumania Spagna . Svizzera.

» 43·1 » i3'2 ·

» ii-33 · » t 38 . »

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» 283 »

284

RASSEGNA lllBLIOGRAFICA MENSILE:

I.

>RASSEGNA lllllLJOGRAJ!ICA MENSILE:

I.

LA REGIONE TRA L' ANsEBA E IL BARCA. - O. Baratieri, colonnello. . . • Pag. IL TEnRENo E Lo srnuMENTO PORTATILE. - Carpi Vittorio, capi· tano scuola centrale di tiro • . » LE scuoLE DEI CORPI. - L. Majnoni, maggior generale » LA TNGEGNERIA E LA GuERRA . - P. Fambri »

Recensioni . Libri di recentissima pubblicazione e di intere5se mili tare III. Articoli notevoli delle Riviste del mese di febbraio

If, , 2.89

» 296 • 307

RASSEGNA POLITICO-MILITARE.

» 453 . » .\.58 » t63 , »

t70 ,

» 3·18

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