RIVISTA MILITARE 1872 TOMO III

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MILITARE ITAI~IANA RACCOLTA MENSILE DI SCIENZA, A RTE E

STORIA

MILITARI

DE L:L' ESERCITO ITA li AN O

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ROMA, 1872 VOGHERA CARLO, TIPOGRAFO-EDITORB Piazza del Gesù, N° 47.

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[ RIFLESSIONI

'SULL'IMPIEGO DELL'ARTIGLIERIA DA ~AMPAGNA NELLE ULTIME GUERRE

CONFERENZA

Proprietà lettera1·ia. Lé norme per l'impiego dell'artiglieria da campagna -0e~unte dall' esperienza delle gLterre cornbatlule al principio del secolo, dovevano necessariamente dopo il 11866, dopo l'apparire, cioè, sul. campo di batla. glia del fucilo a tiro rapido e a lunga gittata, si~bire - profonde modificazioni. Ognuno rammenta infatti come l'appoggio insufficiente prestato nella campagna di Boemia alla fanteria prussiana dallo altre armi, ma specialmente dall'artiglieria, abbia dato origine a nun1:èrose polemiche e discussioni; cosi pure da parte dcll'Austl'ia , quantunque naturalmente la disfatta. avesse per effe tto che ogni asma tentasse cli rovesciar sulle ,altre la colpa, però l'azione de1l'arLig1ieria fu l alv.olta · con rngi one troYata difettosa ed inefficace. Le cause di tali fatti vennero studiale e giudicate in diversa maniera da tutti quelli che scrissero su qÙesta campagna, cd alcuni non tenendo abbastanza co.Qto del-

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IUFLESSiòNt

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ST;J,r.' Bil'U::GO DELL' ,\lt'f1G LIE!IIA DA CA,\{PAGNA

~·esJ;ere stata allora una sola dell~ due parti armata modo da rendere la fanteria più audace ed intraprendente andavano persino a profetizzare per le guerre future la sua assoluta indipendenza ùall'arti<,.lieria; if, · còmpito di questa, secondo costoro, sarebbesi-limitato· d'ora innanzi ad agire nei momenti decisivi a distanze considere:oli, e tale era l'entusiasmo di alcuni per il nuovo fuclle a retrocarica, che in uno studio pubblicato~a uno . dei nostri periodici .militari, si proclamava l .e~elto del f~1oco accelerato d1 una compagnia in pos1z10ne superiore 'a quello cli una haueria. Sorgevano, d'altra parte i nemici di ogni cosa nuova, i è,uali con scritti sul genere del pseudonimo Arkolny, p~bblicato a Lipsia nel 1868, dicevano non: essere il cannone· rigato cannone di manovra; arnmettendo essi che la sua portata Io renda atto a seguir da lontano le fasi" del combattimento dominando con es$a il campo dì battaglia, opinavano però che le batterie incaricate di appoggiare con µn contatto · immediato i movim enti. palYÌa1i dei reparti minori di fonteria dovessero ritornare agli anttchi cannor:.i lisci, p,e r. la fadenza maggiore del tiro, e per la superiorità difensiva che dava loro la mitraglia. A lutti coloro poi i qua.li senza idee - preconceue, e senza spirito di parte si accingevano a studiar la quislione, due fau.i si presentavano aglì occhi; da una parte le qualità difensi'i e della · fanteria aumentate per modo . tale dalle nuove armi da rendere impossibile un attacco se non preparato da un potente concentramento .di fuochi d'artiglieria; d'altra parte quest'ultima perdeva per 1a gittata maggiore del fucile l'uso offensivo della mitraglia; di più mentre colle armi lisee Ja portata efficace del fucile era un quarto all'incirea cli quella del çannone, attualmente raggiungendone quasi la met,ì , rimaneva dimin11ita considerernlmenle rispN!o al passato la sfora d'az ione del-

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l'arti c,fiel'ic{ fuori della portala del fucile, e quindi. meno indip~ndenza nei movimeHli, anzi in rnol~i Casi dipendenza assoluta dalla scol'l&. per . la sua steurezza. Rimaneva quincl i cJ stndiare quale sarebbe stato in una ,,uerru, ove il fattore dell'armamento rosse uguale dalle due parti, il còmpiLo dell'artiglieJ ia . Sarebbero forse ba:ltati gli. ultimi inconvenienti accennai.i a forlo perdere per l' avvenire queU'importanzo. suprema che la te1:d~rn att.a . a decidere le . sorti delle ba ttaglie? A tale qmstJone nsponde con el~quenza l'azione potente <léll'~riiglierì~ prussiana da carnp11gna neJl'ullima guerra , az1~nc a e~~ da parte fraricese si attribuisce gran rart~ de1 yropru insuccessi. Mane-ano ancora ragguagli tali da tare un accurato esame dal punto di Yista d'artiglier.ia d'ogni singolo combau.i'mento della ~aiupagna del 4870, n?~t avendo crli avvenimenti eoncesso tt.ncora ai 'fedesch1 1l por men~e a molte pubblieazionì, nè po(endosi far grande assegnamento sugli appassionati scritti fr3!1eesi; però non sarà forse privo d'interesse l'esporre d1 volo qualche breve considerazione tratta dal confronto delle due campagne 1870 e 186G. . . , . . A tulli è nolo. c-oni'e il còmpito del! artiglieria da campagna sia slato finora di due ·Or~lini dive:·s! ma ugualrneo te imporlantj ; una parte d1 essa c1oe era destinala ud agire insieme, sia unita in una sola massa, -sia divisa i.n frnzion i distanti l'una dall'altra, concorrenti però tutte nd un rnedesimo scopo; ·questa parte dell'artiO'lieria destinata ad operare un concentramento di fuochi sopra un punto decisivo, a difendere una posizione importante, era rappresentata nelle g:1erre passate dalle riserve d'a1?igli~~·ia, e 9uale fosse 11 s~o effetto si vede dalla storta 1mhtare d1 tutte le guerre da Wagram ~ Solferino. L'altra parte. dell'a.rtigli~ria da campagna incaricata di appoggiare I rnov1me~t~ delle frazioni minori di fanteria seguendone · da v1crno le

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Il l!!'LESSIOJ\J

SULL' 11',lPIEGO DHLL' ARTIGLIERIA DA CA~IPAGNA

·mosse, O\;(;tlpando le posizioni cooquislate per essa -sul nemico, era l'artiglieria divisionale o di brigata; ,che quest'ultima fosse reputata indispensab ile, né si \potesse avere per sistema di tener riunita tulla l'ar..tiglieria ce lo insegna l'esperienza di tutte· le gueree pas-sate in cui si vei:le un tendere con tinuo della fanteria a ,questo scopo d'intimo collegamento, tendenza. che si :traduce dai cann oni di battaglione della guerra d-ei .Sett'Anni, fino alla invenzione di cannoni revolwer . mitragliere e via di seguito che da alcun.i si vorrebbero <lare a-Ila fantel'ia. :Esaminare come ed in qual pro - · porzione siensi adoperate queste cl.tic spec:ie d'artiglieria .nelle due campagne sovraccennate sarà oggetto di questo breve cliscoTso. Ognuno conosce l'orgq.nizzazione dell'artiglieria prus,siana. T;na brigata di quattro batterie, due leggere da quattro, due pesanti da sei per ogni divisione, una ,uguale brigata più un'altra. -di tre batterie a cavallo ,,alla riserva del corpo d'armata; la riserva gene;·ale -.d'artiglieria non esiste: Lasciando quindi da parte il .personale stesso d'artiglieria, il genio, treno e servizi amminislralivi, abbiamo nel corpo d'armata novan ta ;bocche da· fuoco per .28 battaglioni a 1000 uomini e otto squadroni a ,J50 ca valli, il che tenendo calcolo .delle bauerie da darsi alle divisioni di cavalleria di :riserva dall'artiglieria dei corpi d'armata ci dà poco più del tre per mille. .l\el 1866 il materiale rigato non esiste ancora per tutte le batterie ma ve n'è un terzo .-circa che hanno ancora il vecchio cannone liscio da dodici raccorciato ed a granala eccentrica. L'Austria ,entra, si può dire, in campagna senza artiglieria divisionale;· og~i brigala cioè ha una batteria che _fa eorpo <:olla medesima, men tre d'altra parte vi è una riserva di cinque batterie per corpo di armala. La riserva generale è composta sulla base di due batterie per corpo

d'armata. I calibri sono da quattro e da otto. Ogni corpo d'armata essendo dunque composto di quattro brigate di fanteria cd una cli cavalleria, la proporzione é pure poco più del tre per mi lle. . . Questa campagna, lasciando da parte le operazioni -d'Italia~in cui nessuna delle due pa.rti Cl'a ancora munita delle armi nuove, offre il doppi o interesse di un impiego su gl'ancle scala del fucile a rctrncarica, non abbas!vnza osservato nella guerra cli Dnn imarca, che fu più d'assedio ehe ca mpale, e dell'uso del connone rigato co me arma studiala e ben conosc iuta, giacchè non si poteva dir tal e nel 1859. ove i .Francesi tirando aIla prima linea oltropassavan~ le riserve. Or bene·, tutti i fatti di Boern ia portano da parie prussi ana un' impronta speciale; il vecchio sistema ,delle Lro linee primitive sparisce per dar luoo·o ad una sola, coperta da molti cacciatori" con cui~soven ti arriva a confo ndersi, quind i linee d'1 battaglia estesissime e senza profondità; per gli allacchi si adoprano le sole colonne cli compagnia come più elastiche e mob ili , essem:ialrnente poi è lasciato un ìaro·o campo all'iniziativa individuale dei conrnncfo nfi . " di compagnia; la fanteria che conosce la propria superiorità non può stare alla rise rva, specialmente ~e ferma · ed esposta al fuoco ; cede all'impubo che la spinge avnnli; quando non entra di fronte si porla alle ali, e si decidono interi combutlimcnti se nza che quella direzione esatla e minuta, che preparò ogn i movimento e previde ogni cosa nel campo strategico, si faccia quasi sentire in quello della iuuica. Conseguenza prima di questo stato di eosc era il ·non aspettare l'azi one dell'artiglier·ia divisionale, il cui riparlo nelle colonne era del resto tale da non poter mettere in linea al principio del combattimen to che una, al piò <lue halterie. Egli è certo d'altronde che più la fanteria tenderù verso l'azione individuale delle compagnie, più

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40 RlFLESSIONI cioè essa perderà in unità di comando, tanto più sarà ?ifficile al~'ar1iglieria, che ne deve appoggiare le mosse, 11 tenere 11 contatto con la medesima, e cooperare con essa ad uno scopo immediato. Ora vediamo dopo il. 1866 molti ufficiali prussiani, fra cui l'autore dello Sguardo tattico ret1·ospetti'vo, confessare che l'auttonomia delle piccole fraz ioni fu tale da rendere soventi inutile l'azi on~ ?ello stesso comandai}Le di baunglione; qual men:mgl1a allora cpe l'azione dell'artiglieria divisionale siasi ridotta a contribuire alla scopo generale, nella misura delle sue forze, ma che le sia stato difficile il seguire da vicino le fas i t~ le trasformazioni del combauimcnlo 1 ~la oltre a questa vi erano poi ancora altre ragioni inerenti al proprio materiale, che alle baUerie divisionali rendevano malagevole il rnuntenere il con•tatto colle proprie eruppe, ed cran queste i.n primo luogo un tiro a dislanze eccessive, d'altra parce il princ1p10 forse. troppo magnificatu di non doversi col cannone rigato cambi ar posizione che per tra!ti di 500 a 600 .metri . Certamente ogni cambiamento di posizioue trae con sè, olLre al pericolo, u,na perdita notevole di tempo; ,esaminando però il ro pido aum ento della pro..: bahilità di colpil'e col diminuire delle di.stanze, aumento tanto maggiore quanto più la posizione si va avvicinando al bersaglio, pare sempre assai convenie~te il s~crifìcare i pochi minuti necessadi per portarsi avantl per guadagnarli poi nell'eflìcacia del tiro, specialmente poi col cannone a recrocarica, ove in pochi colpi questo si potrà qm.si sempre rettificare . ~fa a parte ogni vantaggio tecnico, questi movirnenti sarebbero allora stati tattica mente prescritti alJe batterie di~ision~li prussiane se:volevano seguire dappresso la loro tantena straordinariamente mobile. Vediamo adunque che come batterie divisionali o di brigata, più per le ragioni suddette proprie al loro

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SULL n!PIEGO DEtL AllTIGLIERIA DA CAMl',\G:'{.{

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esercito che per le qualità del nemico, l'ai-tiglieria prussiana non abbia potuto corrispondere alla aspettazione; le rimaneva quindi il còmpiLo di riunirsi in massa onde contribuire con pocenti concenlrarnenLi a·, fuoco allo scopo genetale dell'azione·; .ma per ispiegare Un potcnce effetto di fuoco non bastavano le batterie divisionali, occorreva bensì il por'lare in prima linea le riserve di ·corpo d'armata. Un breve sguardo· basterà per vedere come quesle si sieno impiegate. Lasciando da parte i piccoli combattimenti dell'armata dell'Elba per portarsi sull'Tser, in cui non si adoperò nemmeno sempre tutta l'artiglieria divisiona.le, non vediamo nt'1 a !Uunchengralz, nè a Gitsch in · 1e riserve ,d'artiglieria de1 principe Federico Curio ad entrare in linea; la sola artiglieri½ di,,isionale, e questa anche assai tardi è messa .in azione, e tenta piultoslo d'agire secondo i pdncipii dell'arliglicria di brigala che come massa. C9sì a Gilschin, l'artigli eria della 6" divisione Tùmpling appoggia l'inseguim ento degli Austriaci avanzando al tro~to per scaglioni di bauerie, cupitnn<lo parecchie volte sotto il fooco di moscheeteria, il èhe diminuì naturalmente d'assai . la sua azione. La seconda armala passa, come si sa, il confine di · Silesi.n su tre colonne ; 1a sinistra (Steinmetz) ha da traversare uno stretto difficile che sbocca a Nachod, e porla con sè la sua riserva dì artigl ieria, ma nè questa nè l'artigli eria di visionale sono abbaslanza avanti nella colonna per potersi a tempo spiegare; se i 96 pezzi che a metà del giqrno erano in azione avessero potutp da principio cominciare a · cont.robattere l'artiglieria austr·iaca, forse .si sarebbero risparmiati sacrifici immensi, specialmente in cavalleria, poichè ripetutamente questa· si dovette adoperare per l'attacco delle· batterie. La destra (1° corpo Bonin) a TrauLenau subisce dal generale Gahlentz una disfatta; la sua riserva è indietro, e. le batterie divisionali stesse


UIFl,ESSIONI

si portano tardi. in linea per le difficoltà del terreno in modo· che su una perdita di 1328 uomim sette soli spellano all'artiglieria. 11. centro (guard ia) si batte a Bùrgersclorf, mentre la SLli:l riserva d'artio·lieria è ad . o una giornata di m;,rcia indietro. A Konigsgratz finalmente l'armata del principe Federico Cado de\'e attaccare le posizioni cl.i Lipa e Chlum ove più di 300 pezzi sono in batteri.i. con distanze conosciute, ripari in terra -.a~Jbattute, cicè nelle migliori cond izioni possibili ; riserve dei suoi tre corpi sono a Horitz, Milctin e Libon ilz, cioè a H.., ,16 e 20, chilometri indietro ove rimangono per tutto il giorno . . Se ciò malgrado la coesione e la solidità dell'esercito pru ssiano lo resero atto a supe rare la prova, qnal c.onto · s( facesse dai suoi capi di q uesla dura esperienza s1 vede nella guerra franco -germanica. Notisi intanto che mentre i difetti de! l'ur·tiglieria prussiana· -erano inerenti al propTio esercito, derivando dalla sua dife!tosa ripartizione nelle colonne, la sua itlea esagcr~ta' Jel tiro a grandi tl istanze, il materiale misto e il troppo slancio della fanteria, slancio che d i fron t; ad un'nrma. uguale o superio re doveva diminui re di assa,i, l'interesse magg iore cE chi volesse studi~u·e le guerre avvenire era rivolto all'azione dell'a1·tig lieeia austriaca, giaechè questa ·sola si trovava di fronte ad una .tattiea cd un'arma affatto nuo-ve. Da parte dell'Austria no i vediamo adunque alla mobile tattica delle. colonne cl i compagnia e di cacciatori numeros i, esercitati con somma cura a valersi d'eo·J i accidenti del tei;ren o_, opporsi gran di rrwsse co; ipatle e cat'ciatori inesperti . Riguardo all 'artiglieria, la mo bilizzazione in ri tardo non permise di portare nella scelta. dei cavalli nuovi di rimonta. tutta l'a ttenzione desi.dnrabile; oltre a. ciò essendo questi soverchi amente .affaticati dalle marcie che si succedettero troppo ra-

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suu.'rnPlEGODELL'AnTIGLlEitIA DA CAMPAGNA 43: piclarnente, si vet·ifica un rovesciarsi abituale di · pezzi nelle evoluzioni e nel passaggio di ostacoli; il lorovanlaggio tecnico di un calibro maggiore è equi li brnto dall'avere gli avversari il pezzo a retrocarica; cioè maggior effetto di scoppio, maggior radenza ; maggior facilità di coprirsi e di o"-Servare i risultati del tìro. La loro organizzazione delle ba Lterie di brigata fec e sì, egli è vero, che queste aprirono quasi sempre il fuo:;o le prime, ma in generale non si utilizzò rnai qnesto vantaggio passeggi.ero, poiché, essendo qui pure le riserve di corpo d'arma ta in coda alle eolonnc, la. superiorità del fuoco è fino al loro arrivo da. porte dei Prussiani, i quali , prescind endo dalla fanteria suue· nore possono mettere.in lin ea un'a l'tiglieria divisionale pi1ì fo rte, tale da costringerla ad agire unicamente per·· la propria difesa e non per appoggio de.Ha fanteria·. · Specialmen te poi dobbiamo notare che ogniqualvo lfu queste batterie per sostenere Ja~loro brigata si portano nel raggio di azione dei cacciatori nemici sub iscono perdite tali da. doversi ritirare. Così a Nachod la batteria Hertweck 2. X. che batteva la tes ta di colonna durante lo spiegamenlo a 700 metri, è cò stretta ari. tirarsi da un pugno di cacciatori imboscati in una. macchia avendo perdulO in poco tempo 18 uomini e 49 cavalli. A Bùrgersdorfla batteria 7. III. si mette in balteria _a 450 metri e deve s ubito pel fuoco di fucileria . rimettere gli avantreni senza quasi aver fatto f~oco . Una sezione distaccala à Nachod onde prendere· dt fianco !(prime batterie prussinne, che si spiegavano, entra nella stera della fucileria ed è costretta a ti tirarsi senza aver potuto levar gli avantreni. EO']i è vero che 0 la mo?ililà e l'istruzione difettosa degli uomini e dei c~valh avevano un gran peso in questi fatti, poi.chè vediamo, per esempio, a Konigsgratz, due batterie div,isionali sassoni, capitani Heringen e von der Pfordte, '

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UJFLESSIONJ

SULL'IMPIEGO DEl,L All'PIG-UERrA DA CAMPAGNA

mantenersi e manovrare un certo tempo quantunque esposte ad un vivo fuoco di moschetteria prima a Ober poi a Niederpri m, e grazie ali' accurata isttuzione degli uomini e degli attacchi mostrarsi all'altezza del1a. situazione, ma a ciò contribuì pure l'eccellente contegno della fanteria sassont che diede sempre alla sua artiglieria un appoggio sicuro, il quale mancava as,c;ai_ · per parte degli Austriaci. In massima però · si poteva già d'allora con chiudere che la bauèia di brigata non.poteva mantenere un'azione concorde colla medesima al di là del limite cli fuoco dei cacciatori nemici; si-osservava di più che la b rigata non è ancora p.er se s tessa una unità tale da poter in ogni caso dar · 1a direzion·e ad una balteria. Del resto la mancanza dirci d'una riserva · divisionale faceva sl : che talvolta una brigata· in posizione critica richiedeva ad un'allra la sua b;uteria, qttindi l'artiglieria divisionale che non esisteva in principio si còstituiva di fatto e le fasi del combattimento allon tanavano anche pe1· molto tempo la brigata dalla · sua batteria .. Così. a Trautenau la batteria della brigata Cri vicic si porta a s'astenere -la brigala ·Mondel serrata dappresso dal nemico onde appoggiarne la i'itiruta ; due giorni dopo ·non aveva ancora raggi unta la propria brigata, il che la salvò dall'essere quasi totalmente disfalla colla medesima a Audersdorf dalla ~"' cli.visione della guardia. Le riserve di corpo d'armala furono utilizzate parecchie volte con successo, ma non così la riserva generale- che non vediamo mai entrare in linea in tutta la campagna se non a Kcinigsgratz . Bastano questi pochi tratti per vedere come da una campagna fatta in circostanze così eccezionali non si potessero trar sicuri pronos tici per l'avvenire, e si spiega pure la divergenza degli apprezzamenti del mondo milita.re questa guerra . La sola c_o nclusione

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-sicura che pareva potersi dedurre era che d' ora innanzi sarebbe aumentala d' assai l'importanza delle masse d'artiglieria, mentre l'impiego deH' artiglieria divisionale, non i n massa ma come batterie cli bri00 ,ata ' avrebbe presentato assai maggiori inconvenienti di prima; il principio adunque ehe l' artiglieria dovesse seguir piede a piede il movimento delle altre truppe veni_va condannato; non potendo essa farlo più nei movimenti/fo cui abbisognerebbero di · pit'.1 del suo appoggio; cioè nella sfera Ml fuoco di fucileria, e la questione si riduceva a vedere com~ si sarebbero usate queste masse cl' aitiglieria, sia d i visionale sia di corpo d'armata . La questione si· trovava in questo stato a.Il' aprirsi del confli tto franco;germanico, e quindi, · oltre all' interesse politico, questa campagna attirava gli sguardi di tutti, ·come le prima in. cui le armi nuove si trovassero di fronte. La German[a disponeva, senza contar le riserve, di ,f6 corpi d'armata completi, i 13 della . Confederazione · del Nord organizzati alla prussiana, quelli del Sud · differenti più per l'uniforme che per l'organizzazione . Il Ii1aleriale d'artiglieria era tutto rigato, la fanter ia. armata del fuc ile Dreyse, meno la Baviera ehe aveva un fucile ridotto, e pochi battaglioni il Wei'der. Le riserve d' ar1iglieria di corpo d'annata vengono cliiarna.te art iglieria del corpo, togliendo così per.fino il nom e di riserva che avrebbe potuto erroneamente indicarne un impiego disadatto. Ognuno sa con quale rapidi tà i Tedeschi abbiano operato ·1a loro mobilizzazione e concentramen to. Così per esempio la 1" brigata del 2° reggimento d'artiglieria da campagna. (Prussia ori entale) riceve l'ordine di mohiliz~ zazione men tre si trova alla scuola di tiro presso Konigsb~rg a 200 · chilometri da Graudenz, sua guar..: · nigjone, il giorno 16 luglio; il 17 sera é a Gra.udenz

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M RlFl.,ESSIONl rl'onde parte in assetto completo di guerra J1e1 g10rni 28 e 29 cioè dieci giorni avevan bastato per provvedere rim onte, materiale, e tre colonne di munizi one al completo; attraversa in quauro gigrni l'intera Germania, circa 1000 chilometri, fermandosi tre giorni a ·Berlino, e il giorno 6 agosto due batterie fanno fuoco: a Saarbrucken. In Francia nel primo periodo della campagna, ·cjoè fino a Sedan, ogni divisione ha tre batterie, di cui una di mitrngliere; la riser\'' a d'artiglieria di corpo d' a1·., mata è per Ì tre corpi U quatlL'O divisioni di otto batterie, per i cinque a tre divis ioni e la guardia cli sei, ed una di queste è a cavallo . Vi è inoltre una riserva generale d'artiglterin di due reggimenti cioè otto batterie a cavallo ed otto ' batterie montate. Contando t battaglioni a 600 uomini, e un battaglione di caccfatori, per ogni div isione si ha quasi il quattro per mille, notando però ehe delle bocche a fuoco 156 sono mitragliere,). Le tre divisioni di cavalleria di riserva hanno all'infuori di queste altre sei bntterìe; le divisioni di cavalleria ai corpi cl'arqiata, una per corpo,. prendono la loro artiglieria dalla riserva del corpo d'armata. l Francesi avevano dunque una proporziorre d'artiglieria .1ssai superiore ai Prussiani , ma da questa sono a diffalcare le batterie di rniLragliere, giacchè, senza pretendere di voler g iudicare del merito di quest'arma, pare però avverato che queste batterie resero servizi assai minori delle altre per la minor portata e poco raggio cl' azione dei tiri , causa questa di casi ahaloghi a quello citato dal Rustow di un ufficiale prussiano colpito da 22 palle di mi~ tragliera. Per questa ragione quindi, la proporzione si potrebbe considerare come pressochè ugu.ale dalte due parti riguardo al numero. Lo stesso non si potrà dire però della qualità, poic,Ji~ se da parte francese il

4'7 ·(:Jiassepot era indubitatamente superiore al Dl'eyse. e forse al Werder, il cannoné d' acciaio prussiano all'incontro caricantesi pèr la culatta, per leggerezza, 1•adeoza e giustezza di tiro, facilità di coprirsi, effetti maggiori cli scoppio e facilità a trovar subito · le di,. -stanze, non può esser messo a paragone col francese caricantesi per la bocca; di più le batterie divisionali, che più volte e più a lungo delle altre di riserva si trovarono di fronte ul nemico, avevano il calibro da .&., e non da 8 nè da. 12; quindi inferiorità notevole: Oltracciò~ vediamo le prime disfatte esercitare subito un'azione dissolvente, specialmente sull'organizzJzione <lell'artiglierin; cosl la riserva gencl'àle doveva essere di 1,0 batterie; tre cE queste, che erano baucrie di monlngna dell'Algeria Lrnsformate in batterie montJle, cominciano per non arrivare a Chùlons se non dopo le battaglie intorno a Metz, ivi <'ssc ndo il 112° corpo ancora in formazione, vengono fissate al medesimo, diminuendone così la riserva; l'artiglieria clel G0 corpo (Canroberl) non arriva fìno a Melz da C!t1bns ma de~ v'essere presa per rif,irnire il corpo di ~lac-.1Iahon già battuto in òuc battaglie, cd il 6° corpo si forma come può la sua artiglieria nella piazza di Metz; il i (:o.rpo, {Douay), di cui una div isione aveva sofforu gravi perdite a Worth, era si.alo por:ato con tanta premura da Belfort a Cliàlons che il S'.10 pareo cl' arLiglie1·ia fu fa.scialo indietro e non Io raggiun:-;e che a Sednn, trainoto cla equipaggi di requisizione, la cui culli1'1i in· fluenza si fece sentire in lutla la· campa6 n,1; · SLii · batterie dc•I -1'.2" corpo erano bullerie di marcia improv... ,·isate. Risultato di ques:i inconven ienti si e che a Sedon il generale 1\lac-1\fahon che, secondo la <·ompo· sizione della snn armata, dovrebbe ave1•e GG bnuerie, non ne ha di fallo che 4,8 Della di fferenza uu-1ne11iNl. non è qui il caso di parlare; basti il vèi.lerc dté otto SULL'IMPIEGO DELL'ARTIGLlEllIA DA CA!~PAGNA

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ANNO XVII, VOL . lii.


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.11.TFLESSIONI

soli corpi componevano l'armata regolare francese a cui la Gcrman ia opponeva subilo 15 corpi più forti.

Esaminiamo ora brevemente sollo il rappor!.o d'artiglieria il corso delle operazion i insino alla batlaglia di Sedan giacchè dopo questo momento la e::unpngna pur conservando un sommo intcl'Csse strategico pcl'de d'assai <lella sua importanza. l~llica per ln. differenza enorme sia nell'istruzione cl1 e nel materiale e nel. l'organizzazione delle due pnrti. I Tedesdti cntrnno in Frnncia per la valle della l\Iosella <'olla 1 e 2• armata, per la rnlle del Reno colla 3°', e il 4 agosto questa so,.prendc la divisione Douay a Wci ssemburg 'sulla Lauter. Il princ·ipe di Prussia dispone cli tre corpi d' arrnata; il '.2° ba v..1rese alla destra entra iu uzione pel primo alle o,e 8 del niatlino e vpt·e a 20000) il canuoneggiamcnto con! ro lu piazza, la qnalc digpone di· '16 boc·r.he a fuoco ollrn alle tre bn.tlerie della divisionè; il [;" corpo al centl'o arriva alle 10, porta aranti la su.i arfiglieria e apre il fuoco contro l'ala destra .dei Francesi. L' I ·I mo corpo che forma l'ala sinislrn e si irovava ad una certa distnnza accorre al rumore del cannone, fa<·endo passnre l'arligli~ria del cor-po in lesta al mecle~imo, e si reca ad appoggiare il 5°, eosicehc a mezzogiorno, dopo un vivo. cannoneggiaménto cqoLl'O la destra nernica, si marcia. aU'nssnlto verso di essa, mentre i Bavaresi n1tacr.t1no di fronte dnl nord, ed i :Francesi sono resp inti co n gravi perdite. La loro batteria di mi1ra3lierc fa pochi colpi , poicliè essendo saltato in aria il suo carro a munizioni, molli serventi furono feriti e la batteria si dovellc rit.irnre. Il 6 agosto, ballaglia di Worlh sulla Sauer della 3a o.rmala contro cinque divisioni del marP-sciallo MacMahon. I Tedeschi mettono in li nea gli stessi corpi d'armata nello stesso .ordine di ballaglia. 11 tempo 3

Sl' Ll,'rn PIEGO DELL' ARTJGI,!ERIA DA CAMPAGNA

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non concede qui una descrizione del terreno nè delle fasi dell'azione; basti il notare che qui pure le divisioni si spiegano tulle sollo la protezione della loro artiglieria, che per conseguenza deve avet· marciato affo Lto in testa alle colo nne; il 5° corpo hn gi,\ alle 40 ùel mattino 1f. batterie in linea , che fanno un fuoco continuato infìno ·alle 11, l'artiglieria di corpo dcll'H 0 non arriva che a 1 ora, giacchè per quel giorno non si aveva l'i ntenzione di dare hattngl ia , e appena giunta, si procede so!lo la sua protezione all'attar.co dell'ala destra frnncese ri:issn.ndo la Saue1·, e a quesl' attacco i Francesi non oppougono ehe c~inque batterie; debhono cedere e sono respinti sino a I<'roschwei ll t'r; il maresciallo Mac-Mahon tenta un ultimo sforzo e manda ull'i.1:tacco la brigutn di c.;ornzzieri Jiichcl, che esposta al fooco delle batterie del 5° corpo è lettcralmeutc annientnta; alle: 3 1/2 Fri.ischweiller è preso, la ballaglia è perduta e i Francesi ::;i ritirano al di là dei Vogesi. . Nello stesso giorno In 1"' e 2"' arma ta essendo in murcia verso la Saar, la 1P divisione, Kamek.c, del 7° cOl'[)O incontra a Snarb riwkcn la retroguardia <li Fros' . sard in pror-into a ritirarsi, e impegna il cornba.tt1men10 alle 1 ·1, malgrado la suu imm cnsn sp l'Oporzionc di forze. La posizione francese è fortissima, specialmente la destra che si npp,>ggio all'altura <li Spid1eren; di fronte a questa, sul 1:alye11berg prendono posìzione le quuuro bollcric prussiane _a. rnoon: e fi.n~, ali~ tre appoggiano eflìc:acemcnle coi loro luocln mo lti _attacchi infruttuosi e.lei Tedeschi, clic avevano avanti a loro circa il <loppio di fo rze; le ultìrne ri serve ·s' impecrnano alla. loro volta e non rimane di scorla all'arti crlieria che una brio·ala cli cavalleria. Fratt anto le o o . d' . truppe vicine sono in movimen to e le ns.ceve artiglieria di tre corpi d'armala son pure dirette sopra 1

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10 RTPLESSIONl Saarbrucken; alle tre appai9no le prime truppe dell'S ~orpo con due bauerie, che pigliano posizione accanto a quelle del Galgenberg; alle 5 arriva parte de] 3• .eorpo, attacca la . destra francese e prPnde l'altura di Spicberen; ma per conservarla contro i frequenti ritorni offensivi occorre occuparla con artiglieria. li generale v. Lulow, comandante l'artiglieria del 3° corpo, incarica il rnaggioI"e v. Lynlrnr di questa difficile missione, e due bauerie da quallro della 5" divisione salgono un erto e stretto sentiero di montaana ed arri\'ano o sull'ultìpiano; questo passnggio difficile, menzionuto in tutti i ,·apporli uITiciali, è chiamato io essi un colpo da maestro. Alle 7 J' azione è decisa, i l?rancesi si ritiran o su 1uua la linea, o- tulla lu loro a1·1i,,.lieria copre la ritirala facendo fuoco fino a sera in~hruta da una distaoza di circa 3000 111 con poch issimo c!Iello. In questa battaglia, ove quauro batterie teùesche tengono q uallr'ore a meno di 2000m dal froule francese mentre questi. ne dovevano aver quinJicì, non s' in-' iertderebbe come le prime non sieno state annirntate se non lencnùo conto della maggior focilitù del can~ none a ~-e:rocarica di rimaner quasi coperto, per la s?p~ress1onc dei peimi dietro al ciglio delle sue posi.s10u1, mc1me esaminando la carla si vede che la configurazione ciel Galgcnberg doveva. loro pcrmellere un .tal genere di riparo. Le due bauaglic del (3 agosto davano in mano a:i 'Tedesr:hi l'Alsazia e la Lorena. Il •I O e 5" corpo, ~Ia cl\foho11 e dc Failly, si ritirano a Chàlons, la strada di l\Ietz più non essenùo sicura; a i\Ietz si conce,llrnno il 2°, J'', 4:° e 6° corpo e lu guardia, cioè i generali ~rossurJ, _Decaen, LadmirauJt, Canrobert e nourbnki, e il maresc1_allo. Ba:.saine assume il comando supremo. I Tedeschi spmgono Ja 3a armata al Ji là della Mosella ,al sud delta sLra."da. Strasburgo-Parigi per osser·vare 1e 0

SULL'IM:l'lEGO DELL' Al\TIGl.lERIA 0A CAMPAGNA

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mosse di Mac-Mahon, e le due prime armate tosto in tutto '10 corpi, si portano sopra rinforzate dalla

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31etz.

Il 14 agosto il generale Steinmetz temendo un movimento in ritirala di Bazaine sopra Chalons, pl'ima che il principe I?ederico Carlo, che doveva girare la piazza dal sud, potesse eseguire la sua mossa, attacca all'est i I!'ranr.esi, e dà la battaglia di Borny. 11 ~ corpo comìtcia razione facendo presso Montoy un concentramento di H batterie; verso sera l'azione è decisa, cioè i FrancP.si si fermano a Metz e i Tedeschi bivaccano sul campo <li battaglia. Uno scritto del colon- nello Cregorowius, che comandava quallro batterie della riserra del -1° corpo, dà i più dettagliati ragguagli intorno all'azione di queste batterie; i loro intervalli arrivavano fino ai 500 metri, ed in alcuni luoghi il terreno montuoso permetteva due ordini di fuochi; tutta questa artiglieria formava un arco rientrante in modo da averfuochi convergenti; le distanze in cui oscillava il tiro furono sempre fra rnoo e 2000 metri. Il rn i principi Federico Carlo e di Sassonia passano con alcuni corpi la )losella a monte cli ~Ietz, per impedire a Dazaine la ritirata sulla strada VionrilleVerdun. 11 3° corpo, che in questo passaggio f'oema . l'ala destra, passa con una divisione a Novéant, una a monte a Champey, e l'artiglieria di corpo, coperta da queste a Pont a ~Iousson, a 25 chilometri da Metz, ma esecruito il suo passaggio del fiume la vediamo già ·l'indon~ani a Flarigny in linea colle divisioni le quali incontrano il nem ico a Vionville. Le clne divisi oni del 3° corpo si spingono avanti e ripetono successivi attacchi contro la strada, sempre usando la lol'O artiglieria in massa, e tanto quella della divisione Buddenbrok, quanto quella della divisione Stiilpnagel, che. aveva insieme l' al'tiglieria di corpo, fecero fuoco a circa 0


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RIFLESSIONI

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~3 mandan'tc la brigo.la di artigl ieria della guardia, aveva a lle 2 ·1f2 l4 hallorie in linea contro S. Privat;_ al~e 5 vi si aggiungono quelle del 10° corpo,_ c?e è m n . se.rva, e i Sassoni colla guardia appogg1al1 dal fuoco <li ques te 24 batlerie àttaccauo e prendono S. Privat. Cosi pure al centro il gencrnle Mnnslein col 9° corpo .t rae a.vaoli oltre alla sua la riserva di urtiglieria del 3°; fa Folie è .altaccata col fuoco di 22 batterie . I Francesi senza. truppe fresche, e che a 720 pezzi ne potevano appena opporre 450, si ritil'ano fac_cndo ~emo sopra S. Quentin sotto il cannone della Biazza; rn tal modo l'armala di Bazuinc si trovava bloccata in Metz. Ad osservarla rimane il principe Federico Carlo con seltc corpi, e i due prineipi ered itari di Pmssia e Sassonia proscguon~ le operazioni con\ro Ma~-~lal_10n, che · aveva intanto formato a Chilons un esercito d1 qualtro .corpi, ultimo resto dell'armala regolare francese. 'Oop_o molle tergiversazioni per (·.ause più politiche che militari il maresciallo si mette in marcia veeso la ~Iosa per ri unil'si a Baziine ed eseguisce assai lenL!J.mente la marcia cli fianco · avanti al nemico da. Chàlons per Reims e Sedan . Nulla di notevol e riguardo all'artig lieria offrono gli scontri con cui i Tedeschi inquielar:ono quesla ma.r-cia a Busancy, Nouart e Beaumo~t, quand~ · non si ri(enga come tale il tiro di tre batterie bava~·es1 contro il campo senza avamposti del generale Dc Failly. Il 31 agosto tutta l'armata di Mac-Mahon è sol_to a Sedan'. e i 'l'edeschi si concentrano attorno ad essa 111 lre punll principali , Doncliery all'ovest, Villerscernay al nord est, e press o Bazeille al sud . La haLtagiì.a del ,t 0 settembre co mineia a lle 8 ~e! mattino; ivi pure tuÙe le ri serve entrano da bel prmcipio in azi<:lne; alle fre l'accerchia_rnenlo er~ co_mpi~o, e le masse d'artiglieria avanzandosi per scaghorn strmgevano il circolo di fuoco, da cui l'armala fran cese non su1,1,'mPT.EGO DELL'AllT IGUERl A DA CAMPAGNA.

'1500 metri; il 3° corpo insomma · tiene solo contro i Francesi dalle ,, O alle _3. ·1 [2, ove arriva la bri~',l tà. ' con l' art}glieria. de! rn° corpo, che p;e~de · po~LZ1one presso 11fars la Tour; la r itirata d i questa brigata dopo un attacco infelice è prolcfta ef11c:acemen te da)la artiglieria di riser;,a . Arrivano quindi tre baHer!e con_,tre squadroni. dell'~ corpo in testa al medesnno, prn una parte del 9°, e la sera la sL!'ada · era in manp dei Tedeschi. Da par-le francese un éon.centramenlo efficacissimo · d'artiglieria. al nord della slracla, il quule. ·costò al 3° corpo numerose vittime fu cosi mal sosl.enùto dalla fanteria che le bauerie fur~no costrette a ritirarsi per opera dei caccia tori tedesch i· cosi pure una batteria arrivò a prender di fianéo I' arti~ · glieria p_rnssiana, m a earicata dal!' intei·a br:gat.a di cavalleria .Bredow ~u mal difesa e fece perdile enormi . · Il 18 ngosto i Tedeschi aua~cano su tutta la linea · per impadronirsi delle . due un iche slrade che potes~ ser~ ancora servir dj rilirata ai Francesi; questa battaglia _della d_i .S. Privat è fo rse la più importante e su.ngm~osa eh tut~a la g uerra. 1 Tedeschi hanno prepar~lo 11 com~attunento, cioè tutti i loro corpi sono · 1~ 1m~a e le nserve d'arliglieria a loro portata; i ceneri d1 , resistenza dei Francesi sono S. Privat, la Folie e Point d u Jour, e contro questi si formano tre masse potenti cfartig lieria . L'ala sinìslra di 'Bazaine fortissima, perché appoggiata al forte di S. Quentin, e difesa da un p ro~ondo burrone, ha contro di sé 54 pezzi che bauono Pomt du J our; coperto · da questi, il g·enerale Zastrow tenta un a'Llacco e fa seo·uir le colonne da tre hattèrie; queste s 'inollrano nella sfera della moschelteria ed hanno perd i.te tali che si debbono tosto rit.irare. Intanto l'ala · destra francese cede, e le riserve d'artiglieria appoggiano il movimento avunti, avanzandosi per fscaglioni . Il generale cli_ Hohenlohe co-

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1UFLESSl0Nl

doveva uscire che per andare prigioniera in Germania .. ,Passiamo ora ad esaminare quali siano le concln-· sioni che trar si possono da . questi fat.ti in cui così potente si manifestò l'azione dell'arti.o-lieria , In primo 0 luogo I'impi,ego dell'artiglieria divisio nale alle brigate per appoggiarle, medesime , . . . tenendosi a contatto'colle " no~ s1 rmtraccrn che ecceziom1Imente in pochissimf tani d"°lla ~nmpagna, come quelli citati a Sanrbriicken e a Gravelotte; l'àrtigliér·ia è adoperata in maniera tale da ottenere un pulente effetto di fooco e fa direi . quasi,, corpo da. sè, h1dipendente atr~u; su~i movimenù da· quelli della fanteria. Un appunto, egli è vero, contro l'uso esclusivo delle masse si fa dic~~~o ~he la fa.nleri~ verrà ca,lvolta, per la minor'mob1hta di queste, specialmente rn terreno frastagliato e coperto, a manc~1:e ~el lo~·o appoggio.Certamente; per le aumentate qualau d1fens1ve delle nuove armi, ogni attacco deve essere preparato col fuoco ·d'artio·Jieria: ovun~ue il terreno permett~ l'uso di questa, clov~ cioè a~.a.nt1 al fronce dell'avversario sarà un campo di tiro pian0 e scoperto, che permetta al medesimo un uso e-ffficace del suo iuoco. In boschi, in terreni accidentaitì e. mon~uo~i l' ~rtiglieria avrà mag-gi-?r difficolcà di appog~ g1_are rmn1la o . I auacco, ma la fanteria avrà tanto mao·g'io:r campo d1 proceder coperta e di spieo-ar àa sola l' uzione. L'ar:tiglic~ia non verrà insomma a i:ancare cbe quand~ fant:ria av~à me~o hi~ogno di essa. Del resto poi rn ogm questwne d1 tatttea le regole asso-Iute saranno sempre come quei principii grammaticali in cui fa rcg?la ha t~lvolla applicazioni meno frequenti dell'eccez10ne e dipende affatto dal tatto di chi comanda applicare ai casi pratici; basti qui in:i.icare il senso g-enerale d_ell'evolu:'ione falla ultimamente. Non si po!·rà clUn!l_[uc <lire che Il distaccare battPrie o ·sezioni iso~ l~te non si debba più d'ora in avanti praticare; sar-à

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suu'rnPIEGO OELJ;AllTIGLIER!A DA CAMPAGNA 2(> anzi urgente talvolta occupar subilo fortemente una posizione guadagnata, sarà conveniente ad una massa battuta da altra massa più forte il dista~care una frazione per tentare di prender l'altra di ~anc~, e ~o_s~ via via, in generale però tuue le batterie d1spomb1l1 dovranno, fin che si può, agire insieme. In secondo luogo :rioi il tratto car~llerisLico che ,di,sii~gue e~senzialmerite questa campagna dal 66 s1 e .1 aver.e 1 Tedeschi spinto sempre la loro artiglieria in testa alle colonne, in modo da po teda subito utilizzare., Due sono adunque i principii su cui pare s1 debba d'or innanzi fondare l'impiego dell'art iglieria, cioè: ~ ... Uso delle batterie in massa. 2<> Sviluppo di un massimo effetto di fuoco al principio del comballimento. Questione essepzialissima sarà quindi il definire quale dovrà essere d'ora innanzi la rip~rLi~ione delle batterie nella colonna onde ottenere quesL ulluno scopo. A questo proposito vediamo già :in testa di un_ memoriale per lo stato maggiore stampato a Ber~mo net 1869 le sèguenti parole.« È utile nelle colo_ nne ,11 fissare più nrtio·licria che pel passato all'avanguardia (p. e. per un ~orpo d'annata una briga1a), ed alla testa ~lel corpo pl'incipale, come pure di tenere; nel corpo p1?~'"' ci pale Ja riserva d'artiglieria, affine di poter tosto 1mziare con successo un combattimento a distanza contro un nemico ,.rià in posizione o che segue gli stessi o ' 1 princi·pii, o per poter- subito ottenere un vantaggio ne primo stadio dd comhallimcnto contro un altro n~mico più debole in artiglieria ». ~aturulm1::nte la r1pnrtizione dell'artiglieria do vrà varwre a. s~con da del fine che si vuole raggiungere, a seco,mla eme del post~ che si' vorrà asseo·nare alla medcs1mà nel fronte eh buHaglia, uniform;ndosi sempre ~l pri.ncipio !?.nd~me?· tale ·che le truppe devono ma r·uare m quel1 ordine :o cui dovranno eseguire lo spiq;arnento. Chiunque nbbw.


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RIFLESSIONI

visto manovre combinate rarnmor,tcrà quali diificoltà sì presentiBo in un incrociamento delle truppe nella colonna; soventi l\1rtiglieria che è alla coda è chiamata ad agire in tesla e deve oltrepassare la fonteria in una strada ingomhra ove avanza male e lascia dietro di sè il massimo ùisordine; tale inconven iente si deve evitare ad ogni costo. • Il genern.le Lli artiglieria comandanle la brigata della guardia, prinr:ipe di fi ohen lohe, esponeva in una conferenza all'accademia cli Berlino alcuni principi i a questo riguardo intorno a cui non sarà forse inutile di spendere qualche pa1·ola tentando riportarli alle nostre condir.ioni. Nell'esel'ci to italiano il. corpo d'armata di due divisioni pare raggiungerà la forLa di 30,000 uomini, e ad esso saranno assegnate dieci batterie, lrc per divisione e· quallro di riserva ..\pplicando il modo di ripartizione consigliato ne:llo scritto suddetto, in una Jl}arcia offensiva vi sarà all'aYanguardia d'una divisione isolata una mezza od intera balleria a seconda dei casi, e si lenà il resto sotto un solo comando presso il corpo pr-incipa.lc, non sollo gli ordini del comandante di questo, ma hcnsì sollo gli ordini direlti del comandante la · divisione per mezzo del maggiore di brigata. Nella marcia d'un intero corpo d'armata l'avanguardia sarà composta n. seconda dei ca.si di proporzioni diverse di fant eria e cavalleria; in generale però avverrà che una delle due divisioni forma il corpo principale, e l'altra è ripat'lita parte all'avanguardia, parte ,\lta retroguardia; il comandante di quesla seconda ·dlvisione sarà comandante dell' avangcrnrdia, ed al medesimo o s.i lasc:erà tutta la sua bri,g;ata d'artiglieria, o gli si togl ieranno una o due hauerie, quando la sicurezza della marcia lo richieda, essendo ancora incerta la posizione del nem ico. Queste batterie non

21 si dovrnnno però in nessun caso assegnare alla fan·teria di riserva o retroguard_ia, ma sì uniranno alla riserva d'artio-lierià del corpo d'armata, .·a'onde, se fa : duopo, pot.r~nno ri~re il cambio o, rinf~rz~re .l'arti=glieria d' avanguardia, che constera qumd1 di una, due o tre batterie, e .distaccherà all'estrema punta una sezione, una mezza od un'intera batteria. L'artiglieria del corpo principale si compone della brio·aLa assegnata alla divisione di cui. è formato. Se pre~so il corpo cì'armata esiste una b1;ig~ta di cavalleria, a questa verrà assegnata una baw~na tolt~ dalle rirrnuwono per la riserva , la quale runane ·at1a1tro 1 , che · o formala dalle altre tre, più. quelle che le possono temporariamente venir aggregate dall' avanguardia; questo punto é assai import.ante, e l'asscgnar_queste alla fanteria di riserva prodmrebbe uno sperd1mento notevole nella forza dell'artiglieria; la riserva si comporrà du.nq~~ di '.24- a. a-8 pezzi che converrà semp1:e tener. rrnmtl senza distaccarne una parte per fini speciali. Venendo ora ad esaminare particolarmente l'ordine di marcia, siccorne la balleria d'estrema punta dell'a vanO'uardia sarà chiamata a spi egal' s ubito la sua . è ,l ' azioneo essa dovrà. marciare affatto in tesi.a, c10, ute!ro al pri~o battaglione. 11 resto d~ll'artiglier!a nella divisione isolata, come pure se s1 lralla d1 un corpo d'armata, l'artiglieria del grosso dell'avanguardia, deve tosto appoggiare l'azionè della.batteria d'estrema punta, quindi deve marciare affatto alla testa del grosso, lasciando naturalmente avanti a sè per la sicurezza un bat.tao·lione. nel caso anehe un reggimento. Essa marcia insie~1e sotto un solo comando, alla qual eondizione soltanLo potrà agire con unità. Riguardo al posto in colonna della riserva d'nrtiglieria, esso dipenderà affatto dalle circostanze e dal terreno, avvertendo però di tenerla il ·più possibile sotto la mano. SULL'IMP.lEGO DEtL'ART IGLlEÌUA DA C:Al\IPAGNA

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R!FLESSIONI

SULL'IMPIEGO DELL' ~IlTlGl.lERIA DA CAMPAGNA

Cosi in un terreno scoperto ove si disponga di una brigata di cavalleria, siccome questa si farà marciare in Lesta del corpo principale, affine di poter tosto ap poggiare l'avanguardia con forze preponderanti , il posto della riserva d'artiglieria sarù dietro alla medesima , il che renderà disponibile fin da principio. l'effelto d'una massa di artiglieria. In generale però la riserva marcerà protetta dal corpo principale, e quindi, a seconda delle circostanze, dietro il 4• reggimento, dietro la ,J• brigata, mai però più in là della coda del corpo principale. In ogni caso adunque, essa sarà innanzi alla fanteria di riserva o retroguardia. S'intende poi che dovrà sempre marciare unita e sotto un solo comando . L'artiglieria propria del corpo principale, il cui còmpito tauico sarà d'ordinario di rinforzare l'ala opposta alla base dello _spiegamento, marcia unita essa pure dietro il 1° ba1taglione o il reggimento; se questo suo posto fosse occupato dall'artiglieria di riserva, sarà collocala fra le due brigate del eorpo princi pale. Contro questo ordinamen to si può obbiellare che le distaoze delle ultime fra1.ioni di fanteria rimangono ecccssirn, cioè quando p. es. si abbiano le tre bnucric del corpo principale dietro il nrimo reao·imonto del medes imo, la l'iserva che pnò . vv essere di sei batterie fra le due brigate, la brigata di fanteria di coda e quella cli riserva o retroguardia rimarranno allontanate della lunghezza di sei ballerie, il che non avverrebbe quando la ri se rva marci.asse oifallo alla coda. Qnesia lunzhezr.a però, calcol.rndo col mnieriale a sci cavalli 300m per balleria, risuherù di· circa dnc chilometri, ossia sarà percorsa dalla colonna di fanteria in circa mezz'or.1; aggiungendo a qucstn il tempo ncressario allo spiegamento ed un brcre riposo prima dell'auacco, si ha il tempo di prepaeare quest'ullimo mediante un efficace can1

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nonegrriamenlo, dnrante il quale inutile sarebbe razione della fanteria. Quando l'a,tiglieria sia addetta ad una divisione di cavalleria valgono gli stessi priucipii, colla differenza che si porterà meno artiglieria all'a· ancora nulla affatto , essendo "an,,.uardia ., o , o men-lio o questa destinata piuttosto a riconoscere o ~a_n~ener~ il contano col nemico osservando, che ad m1z1are il combattimento. Jn una marcia in ritirata si potranno osservare -le rerrolc inverse, cioè supponendo che ogni batteria, squarl~one o balluglione csoguisca un d(etr?· fronte inùividuale, si avrà l'ordine della marcia m colonnn. Queste idee di uno dei più distinli ufficiali dell'esercito tedesco pare ubbiano avuto una gran , preponderanza ncll'u!tima ~u~np_ag~a. Il riunire la pl'Oprta arllglterrn JO massa non vorra poi giù essere inteso nel senso di tenerla riunita ~cmpre in una gran balleria; converrà anzi, finch è sia possibile, il separare con grandi intervalli le div?r;;e batterie, potendosi così, oltre all'ollener fuochi co~ver: genti, utilizzar m,}glio il terreno. Ove una balleria si colloca convenientemente, molte soventi non lo potranno~ di più i moYimenti stessi_, dell~. massa così ?ivi sa sì farann o più presro e con p1u fac1hlù, potendosi semp~e una sola batlc1fa teuer meglio coperta; oltrnec1ò in caso ven(Ta mascherata dalle altre truppe, sarà facile ad un; sola batteria un cambiamento laterale di posizione, quasi impossibile ad una . grnn m~s~a, e l'insieme verrù ad acquistare una magg10re elasticità. Insomma notando che l'artiglieria crnccntrata ha meno effetto e s~ffre macrcriormenle dal fuoco, divisa ha meno Ot> . h" d unità <l'azione, dipend(wù. dal tallo. dt e 1_ co1.nan a il riunirla in una crran batteria o il frazionarla in d1rel'se. A questo proposiro vediamo nel1~66 ~ Schw~insehadel, 52 pezzi austriaci in due batlene di ~6 e d1 "6_ conLro soli 30 prussiani; questi con un movimento d1 fianco


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RIFLESS JONI

.contro quella delle due batterie che slava più avanti, apr~ndo il fuoco a 1500m la costringono a ritirnrsi; in poch i rninuti gli Austriaci avevano perduto 36 uomini e 6 1 cavalli, i Prussiani soli 5 uomini e 6 cavalli. .A. Nachod invece vediamo la riserva di corpo d'armata ~ustriaca divid ersi in quattro b;::ttorie ed opporsi quindi co~ molto _ suceesso allo spiegamento del corpo di Stemme Lz e della sua artig-lieria a ·wisokow; in mezr.'ora la quarta balleria a cavallo della riserva perde 16 uomini e '18 cavalli. A. Skali1.z si riun iscono al centro della posi1,ione austriaca sei hàttcrie e a 2800m le clae artiglierie cominciano rispetti vamenli~ il fuoco , ma senza grandi risultati. Frattanto l'ala si nistra è altaccata qua si da sola fontcria, poichè i l terreno era per l'artiglieria dillìcilissimo; ed è obbligata a cedere senza che la gran balleria, per la poca mobilità della sua massa, possa nppoggiarla, perdendosi invece in un combattimento frontal e coll'artiglieria prussiana, con minime da ambe le parti. A Domy· o·iù abbiamo perdite . • b visto come l'artiglieria del generale Manteuffel abbia agi to· emcacemente disposta in massa, ma colfe baaerie separate da grandi intervalli. La stessa invece alla battaglia di Noisseville , ul1ima sortita del corpo di Metz, aveva sei batterie riunite a Servigny; i Francesi occupano Noisseville. sul loro fianco sinistro e stabilitovi una batteria, in pochi minuti questa Ji obbli;a" a ritirarsi, paralizza ndo così · per u n tempo consid~- · · revole l'azione dell'artiglicrio ·prussiana. In ogni caso però, comunque intendasi adoprare la massa , i.I comandante l'artiglieria dovrà rimanere presso il coman~ dante della. truppa finchè le sue batterie non hanno in c~mincia to il fuoco, in modo da conoscerne i proge~t1 ~l momento in cui questi vengono fissati , e po (er qurnd1 mandare i suoi ordini alle medesime; quindi un altro vantaggio della massa, poichè se ogni capitano 1

31 si dovE:sse tenere presso il comandante di brigata di St:LL'JMPJEGO DELJ,'AR1' 1GLIEllIA Q,\ C,HIPAG-NA

fan teria, avrebbe assai m<mo facilità a dirigere il d_ettaglio della sua batteria ·ed a mandar per tempo gli ordini opportuni, mancando nfiatto di s.tato maggiore . Ogni comnndantc di batteria dovrà poi, specialmente quando quesLe agiscono separale, essere informato dello scopQ a cui tende il tito,. delh posizione esatta del punto d'auacco che si deve preparare, e del tempo presumib ile dopo, cui questo dovrà succedere , e ciò sopratutto in principio dell'azione, gi.acchè col procedere della medesima lo potrà vedere più facilmen te da sè. Ammesso ora che le batterie si debbano adoprare in massa, passinmò ad esaminare i limiti fra clli esse debbono agire. N~l 1866 si osservò d 1e i Pruss iani ave vnno tirato spesso a distanze eccessive , al di là assai elci' limiti di un tiro efficace, e questo .errore fu talmen te ricon osciuto, che nell'ultima campugna si era fissato, come massima generale, di non corn inciara il' fuo co che a 1500"' all'incirca , e ciò a costo delle perdi te a cui si andava incontro per portarsi a quella breve distanza sollo al fuoco, giacchè ullora soltanto l'effetLo cli scoppio era utilizzato convenienfemente per la radenza del rimbalzo . A questo riguardo basti il consideral'e che il cannone prussiano da 6 a 5000 passi o 3750~1 dà, posto nelle migliori condizioni di tiro, un errore longitudina le cli rnom e lateralc di mm; l'angolo cli caduta è di 22° e il proiello s'interra; il tiro si può dunque a questa distanza giudicare impraticabile . A 2500 passi, ossia 18115 01 , l'errore è di 70"' in Iunghezza e 1om in larghezza; e la metà dei colpi è contenuta in un reuangolo di 24m per 3m; a questa distunza adunque una fanteria in massa è battuta assai utilmente quando sia ferma e si possa bene osservare; l'angolo di caduta é di 7° 4(~, ossia lo 1

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-3'.2

Rl FLESSIONI

spazio battuto a 2mdi altezza è di 46m, cioè lo scoppio è utilizzato. A 2000 passi, ossia 45oom, la ·metà dei .colpi sta in un reHangolo di 20m per ,1m1 cioè nella lunghezza approssimativa di un pezzo attaccato; ivi comincia perciò il tiro _ efficace contro l'artiglieria. A 750 metri la metà dei colpi è in un rettangolo di U, metri per O ,75, l'angolo di caduta di 2° 1 [2, cioè lo spazio balluto di 46 metri; a CJl!esta distanza adunque il tiro è mici<liale e conduce presto ad un risultato decisivo. Le qualità di tiro del cannone da 4 si possono considerare eome inferiori per un quarto a quelle del cannone da 6. In mass ima aclunque il fissare il li mite superiore a cui si deve incom inciare il tiro dipende affatto dalla qualità della bocca da fuoco, epperciò noi vediamo in questo moment0 farsi da ognuno i più grandi sforzi per allarga re la propria sfera d'azione aumentando la velocità iniziale. Il Jim11e inferiore, la distanza cioè a cui converrà avvicinare la fanteria nemica, richiede una conoscenza esatta dell'nrma dell'avversario. Pare che co i fucili Chassepot, Werndl e in generale con tutLi quelli che appartengono al tipo delle arm i di calibro piccolo e grande portata. e qu indi grande rndenza, a cui si vanno avvicinando tutte le potenze, si abbia già a 900 me tri , forse a·nclie a 1000 metri;un tiro efficace coniro l'artiglieria: tenendo conto nncora .chc i cacciatori nem ici saran no spinti ordinariamente a circa 200 mclri avanti al fronte, si potrà stabilire in genernle lQ. distanza di · 4000 metri come il limite massimo a cui in un mo. vimer110 offensivo converrà all'nrtiglieria di avvicinarsi a quest'ultimo. Avverrà naturalmente più volte in casi speciali, come per es. nelle batterie d'avan(,J'uard ia di 0 diminuire notevolmen te questa distanza ; così p~re nella difensiva non sarà mai-giustificata. una batteria che abbandoni la posizione, se questa non è sgom ..

33 brata: dalle aHre truppe, per le perdite ehe può subire (dal fuoco nemico. Del resto col materiale a retrocarica :ra ro ·è, a detta del merrioriale tedesco, il Lerrenç in .cui una batteria non trovi a cop rirsi in modo tule da • :non presenlare più d'un metro d'al!ezza di bersaglio; -Ora , non Lenendo cònto che degli spazi baLtuti, noi ,vediamo a 500 mI! Lri, limite auuale del 1iro a mitraglia, -il fucile Wcrndl hà per tale altezza uno spazio battuto di 28 metri, il Welterli svizzero a ripetizione 3·! metri, .,.cioè un errore di questo spazio nell'apprezzamento della distanza dà un colpo nullo ; a rigore adungue, n·ei casi estremi; la posizione si potrà ancora tenere. Conseguenza natur_ale poi di questo .stato di cose ·si è che il tiro a mitl'aglia sarà conservato unic{).mente '.Per la difensiva ..' .· · . .• l>er quanto manchino ancora dati positivi sull'ultima c.arnpagn a, possiamo ve dere però che le baw~rie concentrate in massa, dopo un primo cannoneggiamento a:ila distanza orà detta di !500 metri, camb iarono sempre posizi~ne in avàn ti appena i movimenti delle propri~ truppe concessero loro il farlo con sicurezz~. Fra i limiti sovrafissati a.dunque converrà sempre 1I ,farlo. per decidere da vicino l'azione. . .'Nè l'idea dt·dlè perditè possibili in un movimento ·sotto j[ fuo co delJ' artiglie6a .deve legare h~ batter ie alla loro posizione; mille esem pi ci indicano come il "tiro contro bersagli mobìli a grandi andature non abbia ,grande effe tto. Questo punto é esaminato assai in dettaglio in una serie d' articoli sulle batterie di brigata nei h.[Ì'lità1·fsche.:.Bl atter ·del ,1870 che forniscono molti dati intere:::.sa'nli. Così ved iamo a Nachod la batteria a:usLriaca liertweck ritirarsi dop.ò gravi perdile, da 700 a HiOO metri sotto il fuoco dell'artiglieria senza -perdere nè un uomo nè un cavallo durante il mov~.mento, malgrado avesse alcuni pezzi a due e tre cavalli, ANNO :x:vn, VoL, m. 3 . StLL'Hil'lEGO DELI!AllT lGUERU DA CAMPAG-NA

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,. 34_.

RIFLESSlONI

e un cassone trainato dai serventi. A. Bukersdorf la batteria austriàca 7~ d"'1 III0 mette in balleria a 450 metri ed è subilo costretta a rilirarsi dai cacciatori prussiani imboscati in una macchia; si porta indietro solto il fuoi~o di due batterie ·fino a '1300 rrielri ·ove ri_com inéia il fuoco, senza alcuna · perdita. La :2~ bat" terìa del 6° reggirne~lto prussiano a Skali tz sfila sulla ,strada, a ,1800 meLri àalla formidabile posizionè · austriaca al nord della medesima in colonna per pezzo, -p ure senza perdite. A Chlum la 6a. de1Ia guardia si avanza sotto il fuoco di tuHa la riserva austriaca, auraversa lo spazio baltuto ·perdendovi il suo capitmrn, ,e si mette in batteria a · :200 metri pj ù avanti. A -Ifo- . :aigsgrtitz sei batterie· dell'armata deH'Elb:1 si ritirano .al trotto passando in c.olonna per batlerie sottò. il fuoco di :fiànco dell~ batteria Appel , 3" dell' XI 0 con perdite minime; eppure, secondo l' articolo sovraccitato, il fiancheggiamento era cosi preciso, che la ;aa batteria a cavallo dell' 8° reggimento ebbe da uu colpo so:lo -uccisi i cavalli. dei tre capi sezione, che nell'ordinanza prnssiann marciano avanti al fron te ; il .fuoco alle spalle di varie batterie poste fra Bri~a -e Klako:w rimase senza effetto . Insomm a non si osserva mai che Ùna· batteria in movimento fosse coslrelta a · xiLirarsi. dal fuoco d' artiglierìa, e da . ciò appare -d' alfra parte la necessità di stabilire esercizi di Liro .c on bersagli i:nobili, e di studiare i mezzi di accelerare meccanicameate i cambiamenti di direzione; specialmente laterali ; del resto a 1000 metri è già difficile il determinare a occhi.o il senso di ~m movim·e nto fongittidinale ,' del che· fa fede la possibilità. provata dall'esperienza di s9ttrarsi momentaneamente al fuoco essendo in b~tteria con un semplice movimento a braccia o colle lunghe. Colla regola -aduhque di eseguire i movimenti di fianco in colonna per pe-zzot 1

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sULL'rnPIEGO nm,L' AnTIGLlERIA DA CAMPAGNA 35 q:ueHi di fronte a un'andatura rapida ed intervalli aperti, sarà possibile il profilture sempre èlel vantaggio dato nella: probabilità di colpire col diminuire della· disla:nza, vantaggio sempre maggiore quantopiù queste si avvicinano al loro . limite in~eriore, e tutlo ìl pericolo sarà nel mettere e levarn gli avantreai, pericolo che vuol essere diminuito o con urr'8:~ ~ione offensiva delle altre truppe, od avanzando per iscaglioni. , , . Nulla di speciale è ancora dato notare nell ultima campagna riguardo alle scorte; parrebbe però che l~ ma(l'gio1· portata ·delle nuove arrni rendendo cos1;1 d1 molla importanza l'allontanc1re dalle batterie i cacciatori. nemici, l'azione di queste non si dovrà pi ù limitare come pel passato al caso di un attacco di.retto delle batterie, ma a tali cacciatori esse dovranno opporre degli altri onde paralizzarne l'efletto; avendo quirìdi una truppa scelta riguardo alle qualità di tiro, questa troverebbe nelle scorte all'artiglieria il suo impiego forse il pi ù adatto , e invece del principio ammesso d~pprfrrìa che le scorle si dovessero tene.re pronte ad agire, riuni te in sito coperto sul fianco della batteria, ad una certa distanza, queste, pur conservar-do un sosteg·no in tal posizi one potrebbero . stendere _una catena _di cacciatori sui fianchi, ed anche avanl1 alla battena. · . Rammentisi a tale proposito il concentramento francese d'artiITliet'ia il giorno 16 agosto al nord cle-lla strada Vionville; Mars-la-Tour costretto a ritirarsi da sola fanteria, e la posizione sul Bois-de-la-Cusse della riserva d·'artiglieria del 9°. corpo, filanstein, il giorno 18~ _la cui ala sinistra non abbastanza copcrw. ebbe a soffrire perdite gravissime q.ai cacciatori nemici. In ogni ?aso poi le scorte di cavalleria, meno per un caso dr rapidi movimenti, parrebbero assai poco adatte. U~a recente pubblicazione propone scorte permanenti che


• 36 RIFLESSIONI farebbero corpo all'artiglieria, e non si può negare che un tale sistema avrebbe per sè il vani.agg io di costituire un legarne assai più solido che pel passato fra le medesime e le batleri e. Quando s i osservi però che la necessità di operare forti concentramenti di artiglieria obbligherà quesla a portarsi più rupidamente che pel passato in posizione, e ad eseguire grandi tratti ad andature celeri, pare che il tener truppe a piedi fisse sempre presso di essa non potrà al certo contribuire alla sua mobilità; queste Yerrebbero il più soventi a mancare e sal'ehbe così ristabilito di fotto l'antico sistema di fissare per scorte le truppe più vicine alle batterie già in posizione. Del resto i più celebri generai;, ed ul!imamente ancora l'arciduca Alberto con eloquenti parole, rammentavano alle allrc truppe l'onore e l'importanza d'un tale servizio; quando queste ne siano tutte ben penetrate non potrà succedere inconveniente alcrnio nella mancanza di llOa truppa speciale per disimpegnarlo . Il più delle volte poi '}Uando si usi l'arliglieria in massa, trovandosi essa ad un'ala ùella posizione, l'azione della scorta si ridurrà a coprirne il fianco esterno, poiché ogni altro punto sarà già assicurato dalle altre truppe. t;n'ultima parola ancora riguardo alle riserve generali d'artiglieria. La austriaca non compare nel 1866 che a Sadowa; l'esistenza della francese è conosciuta soltanto per vederla registrala nel quadro organico dell'esercito ; a questi esempi aggiungendone altri che tulli conosciamo, pare che questo sistema sarà condan nato per sempre . Il principio cli una grande riserva tenuta insieme all'indietro per mantenerla inlalla in vista cli un impiego in massa ha evidentemente contro di sé la poca mobi lità clella medesimfl . Rari sono i Seydlitz e i ì\Iurat capaci di comandare: ed impiegare utilmen te una gran massa di cavalleria ; cosa diremo

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SUI.L'IMPIEGO DELL AR't lGLlERl A DA CAMPAGNA

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di u na massa talvolta più forte, sempre meno ~l~stic~ e mobile? Si presentano neJle b~uaglie mo~enl.1 :tuga~1 che solo può utilizzare ch1 ha m mano u? umt~1 facilmente maneggevole; a questo dovranno n nunz1are le grandi riservo d'artiglieria . Venaria Reale, '1:2 gennaio 4872.

C. Dr S.

MARTINO

Capitano d' A1·tiglieria. .,

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C,1.)11l'A(}NA

·CAMPAGNA DEL 1796 IN ITALIA'

1 )

A chi da Francia si presenta all'Alpi occidentali per

en1.rare nell~ valle del P~ fa <l'uopo o aprirsi un passo aUl·avcrso d1 quelle, o girandole per la riviera ligure penetrarvi per l'Appennino, che, sebbene continuazione di quelle, ne perde col carattere il nome a Cadibona. Le Alpi, b~rrierase?on i~sormontabile possente sempre contro un esterna mvaswne, cerchiano il seuentrione dell'It.ulia: .l'Appennino, avente origine la dove quelle sono magg10rmente depresse, dopo aver compiuta una risvolta a levante corre parallelo al mare finché adatta~ tosi alla· direzione di. scirocco della Penisola va al-l'estccrna sua punta forma.ndone l'ossatura. Alpi ed Appennini sono il sellcntrionale, occidentale .e meridionale limito dcll' oblungo bacino conosciuto sotto il n.01:ne di val le del Po; dal fiume che prendendo or1gme al Monviso no percorre la maggior lunghetza da ponente a levan te fino a geuarsi nel!' Adriatico, dopo aver riceyuto sulla sinistra le due Dore la . ' (4) l:icritto nel 4869 .

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nm, 4796

lN ITALIA

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Sesia il Ticino, l'Adda, l'Oglio cd il Mincio, e sulla destr~ il Tanaro colla Stura e Bormida, la Scrivia, la Trebbia, il 'faro, il 1ianaro, la Secchia ed il llcno. Ad oriente la valle del Po è contcrminata dalla linea di displuvio fra il )lincio e l' Adige, ollre il quale la Piave, la Livenza, il Tagliamento e l'Isonzo portano parallelamente le loro acque all'Adriatico, .quelle acque che cadono dal versante meridionale alpino compre~o . fra la val d'Adige ed il golfo di Trieste. Un esercito italiano nella valle del Po ha il vantaggio della posizione centrale contro un nemico che si appresti a forzare i passi della cerchia che la cinge; ~d uno straniero invasore da occidente, quantunque abbia la scelta della linea d'operazione, dovrà pur sempre atlrav.ersare la catena, sia dell'Alpi, si~t dcll'Appennin~, imperocc hè « l'esercito francese che. ha ~assalo 11 · Varo (dice .Napoleone) non è entralo in ltaha, rnent:e l'italiano che ha varcato quel fiume è entrato m Francia; » accennando così al valico clell' Appcn_nino che l'invasore francese deve opernre dopo aver girato la formidabile barriera delle Alpi, a quanto cioè egli tradusse in ·atto nell'aprirsi del la campagna 1796, non · appena messo alla tesla dell'escrcilo d'Italia._ L'a~pello politico e militare della Repubùhca fra~cese al principiae d_ell'an~? 479G nò~ er:n, m~llo s?c~<l1~ sfacente e nou lasctava. cl 1spll'ar sene rnqmetuù 1111 al Direttorio, il quale, mentre si trovava nella necessità di proseguire la lotta coll'Austria, si vedeva mancare dei mezzi indispensabili a ruggiungere lo scopo. 11 Piemonte aveva schieralo le suo forze ai fianchi degli Austriaci; Genova, i Ducali di Parma e Modena, il Papa e Napoli erano avversi alla Frnncia; .Venezia _e Toscana non le erano amiche e lu Repubblica non d1sponeva ché di 30 mila uomini male armati, peggio vestiti e mezzo disorganizzati. In presenza a tale stato

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40

CAM PAGNA DEL

1796

scorag·gianle di cose solo il genio d'un _uomo poleva· trionfare; quest'uomo, allora a !l'età di 21 ànni, fu de-· stinato nella persona di Napoleone Bonaparte al comando dell'esercito d'Italia. Giunto a l'\izza il 27 marzo vi ordinava il suo piccolo esercito, per quanto lo permcllevano gli scarsi mezzi di cui disponeva e, sludiate le forze, le posizioni ed i probabili intendimenti del nemico, stabiliva il suo piano di guerra. Gli Austro-Sardi solto, il comando suprem o cli Beuulien formavano due clistinli corpi: l'uno interamente composto di truppe auslriache aveva il cen lro a Sassello, appoggfando la. destra in val cli Bo rmida e la sinistra a Voltaggio ed Ovada, l'altro dei Sardi comandati da Colli trovavasi disseminato fra la Yalle di J3ormida cd il colle cl' Argentiera; legato a Beaulieu con truppe austriar.he agli. ordini di Provera a Millesimo e Cairo. In totale pre'" sento.vano una forza di circa 50 mila uomini con numerosa artiglieria e cavalleria. I Francesi contavano quallro sole divisioni , cioè: La Harpe a Savona e Yoltri, l\Iassena a Cadibona, Augereau a )fonte S. Giacoino e Serrurier all'estrema sinistra ad Ot'rnea e Garessio, in tuUo 30 mi la all'incirca, non ten endo conto delle truppe sparse in Provenza e neppur di quelle scaglionale fra 'fenda 'e l'esercito delle Alpi, siccome quèlle che non facevano parte del corpo d'operazione. Nopoleone abbracciata la siluazione rispettiva dei due eserciti e comprendendo co me, nelle sfavorì-voli condizioni del proprio, gli fosse necessario prendere risolutamente l'offensiva, decide di forzare il cen tr0 della linea nemica che per Io. sua grande es!cnsior:ie trovavasi debole dappertutto, e tanto più vi si risolve inquantochè gli è appunto in quelle località che le Alpi egli Appennini riunentisi pre~entano •la mao-o-ior depres00

IN l'f.~LIA

sione e conseguentemente minori ostacoli aJ passa?gi~. Ad ingannare il nemico ed indurlo a sguer01re 11 punto che egli aveva in animCJ di a~taccare, m~ndav.a ad intimare al Senato di Genova gli fosse lasciato hbero il passo della Bocchertn, e frallanlo dava le disposizioni pel mov imento ofiensivo delle proprie tn1~pe in attesa di quelle eh' egli prevedeva avrebbe Beaul1eu adottato in seguilo ali' annuciatagli minaccia sulla sinistra. Il 9 aveva il suo quarti er generale a Savona e si concentrava su Altare e Montenotte a cavaliere dell' Appennino. Dal canto suo il generale austriaco, rifiutato il ben inteso proo-ello di Co lli di rinforzar la deslra ed operare così ;ulla sinistra francese allo scopo d~ caderè sulle loro comunicazioni, temendo l'avanzarsi di Bonaparte per Geno va eia dove gli si segnalava la gran guardia giunta a Yollri, cseguisce senza indugio il movimento sulla riviera. ~Ientre Napoleone stava operando il proprio concentramen to e che a tale _ogg~uo La Harpc si ritirava su Savona, Argenteau attacca ~lontenotle il ·12; le poche truppe ivi a guard ia sostengono intrepidamente l'imprevislo àssalto fincbè giunto Bonaparle colle divisioni l\fassena e La Harp_e sul _fianco sinjstro austriaco, mentre Augereàu ne minaccrnva la ritirata per val di Bormida, Argenlcau è sconfiuo e costretto a precipitosamcnle riparare a Dego. Che Argenteau abbia allaccato di sua propria iniziativa o che lo abbia fatto in seguito ad ordine del proprio comandante nell'inten t6 di mascherare i I rn ovi mento su Genova, non ben accertato . Il successivo 13 è inseguilo e battuto a. Millesimo, menlre Provcra circondato da ogni parte si ripara nel castello di Cosseria. Bca~lieu frattanto avea avuto contezza dell'accaduto e s1 ern affrettalo a ritornare sui suoi passi nella speranza di _ ristabilire le cose; .e lo avrebbe ancora poLuto se avesse

è


1796 egli operato un unico sforzo contro la principa-1 co... lonna invadente. Volendo invece rinforzare tutti i suoi luogotenenti e difendersi dappertutto, suddivise le truppe che aveva riportato dalla riviera, tanto · che Bonaparte potè con M:assena e LaHarpe scacciare Argenteaa :da Dego, battendolo ancol'a unà volta e, quel che è più, · r.e ndendosi padrone di un punto di così. capitille importanza, quale si era quellò che, congiurigendo Au- · striaci e Sardi, dovevcJ dalla sua occuprzione decidersi,. e si decideLLe i'nfatti, di questo primo periodo della campagna. Provera aveva frattanto capitolato, ed Augereau era stalo mandato, a Montezemolo ad ·osservarè Com ormaì separato dag1i Austriaci. · Cosl il giova.ne generale repubblicano in cinque giorni di rapido g1,1er~ggiare mise . 10 mila uomini fuori dì combattimento, prese 40- cannoni e decise della sorte delle armi in Piemonte con poco più della metà di forze dell'avversario, attenendosi. al fondamentale principio ·strategico della riunione della massa su ùn ~o! punto della linea nemica, applicazione rtanto ,più benintesa in questo caso inquantochè traLLandosi: d'aver contro di due eserciti di due differenti naziÒni, nessun concetto sarebbe stà.tÒ migliore di quell0< che aveva per iscopo di accoppiare i vantaggi militari' ai politici, .col colpire la linea nemica là dove i due corpi separali erQno l'uno il sardo T altro l'austriaco, amendue· tendenti a cerqare· il . loro. na.turale rifugio alle. loro differenti rispetlire basi d'opera.zione·, Torino e Milano. E così si ritirarono i Piemonlesi a Ceva e gli Austriaci ad Acqui . Operata una tale_ divisione, faceva · d'uopo appl'Ofittarne senza perder ten1po per ba!terli un dopo l'altro. Bonaparte laseia ;pertanto La Harpe ad . os.ser.vare Beaulieu e si porta contro i Sardi quantunquet · ,n,on a seconda degli ordini del Direttorio. Colli, dopo aver CAMPAG·NA DEI,

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IN iTALIA

s~

,opposto un'ostinata resistenza a S. OFchele sulla sinistra della Cw·saglia, evacua la posizione il1entre Napoleone si preparava a rinnovare l'attacco: si ri~ira · a Mondovì 1 poi a Fossano nell' inténto di coprire la capitale. In questo frattempo la Corte di Sardegna:. s'era · lasciata impaurire dalle vittorie repubblicane e, sottoscriveva -a -Cherasco" quell'àrmistizio che · fo: poi , · mutato in trullato di . pace a Parigi il 15 maggio, , mentre aveva in campo un nucleo di valorose truppe le quali -avrebbero potuto ancor combattere· con s.uè~esso se il maresciallo austriaco invece di starsene inoperoso ad Acqui le avesse in · ternpo sostenute : àllorchè si mosse al loro soccorso l' armist.iziG era etmcluso. Il trattato di Parigi apriva ai Francesi le fortezze del · Piemonte il quale cedeva · inolt.re alla Repubb\ica, . Nizza, Savoia, Tenda e Breil. Bonaparte aveva agito in politica come sul campo di bi}Llaglia, aveva sorpreso i nemici, li aveva divisi, e O'ettatosi su l'uno d'essi l'aveva saputo indurre a p,o;si 'in . un canto spettatore neutrale della lotta. Taìe risultato egli riguardò di capitnle importanza, più che pel nufoero dei nemici · dinii1foito, . per essersi sbarazzato.alle spalle d'un importuno avversario, essei·si pro· · curato nelle fortezze del Piemonte un solido appoggio' creata una stab ile, sicura e direlta l itica di comunicazione colla FrarÌcia. Beaulieu aveva operato. metodicamente e con lentezza a seconda della vecchia scuola: · era corso 'ad arrestare-l'avanzarsi dei Francesi là dove il movimento non era che simulato, invece di piombare sul loro fianco ed addossarli al mare; dopo .lUon· teìiotle aveva lasciato operare dai suoi due corpi-una ritirata doppiamente erronea, sia perchè diverger!le, sia perchè non porlata ind ietro a sufficienza per essere in caso . di opporre una val ida .resistenza al vincitore; finalmente aveva las·ciato schiacciare i suoi alleati

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CAMPAGNA DEL

1796

senza prestar loro socco rso di sorta, ed aveva di tutto, ciò Elovuto subil'e le tristi .conseguenze che gli tolsero di mano il Piemonte con tutte Ie sue risorse-. · Gettati gli Austriaci oltre la Sesìa, Napoleo0e non ~oleva pel'dere il frutto degli ouenuti successi politici e rn ilitp.ri; si decideva pertanto a proceder oltre arditamente nell'intento d1 scacciarli di Lombardia e quindi oltre l'Adige, di modo ad avere il !\lincio per· propria base d'operazione nelle imprese avven ire, sulle quali ancor non era stato scabilìto un accordo· fra il Direttorio e il generale in capo. Gli Austriaci avevano preso posizione fra il Po ed il Ticino, nella supposizione che Bonaparte avrebbe passato quel fiume a Valenza, da dove, nel trattato colla Corte di Sardegna, s'era riservato il d iritto di passaggio, in vista app1,mto di trar in inganno il nemico : ma egli invèce, da Alessandria dove aveva ' raccolto il suo esercito, porta un distaccamen to di granatieri a Piacenza, lo ge tta sulla sinistra del Po col mezzo cli barche e, smascherato il movimento, lo fa seguire dal grosso . Con tale ardila mossa ebbe operato il passaggio d'un .fiume che non avrebbe potuto operare di fronte per mancanza ·ct'equi- · paggio da ponte, ed ebbe giralo ìl Ticino . Breferì Pia- . eenza ~ Cremona, quantunque al disotlo di questo secondo punto sarebbe sboccato sulla sinistra dell'Adda . alle spalle nemiche, nella consideraziòne che un più , ]ungo movimento avrebbe forse fatto a·ccorto il nemico e datogli tempo ed opportunità di contrastarcrJi il passaggio; oltre che Piacenza sulla destra gli ~ffriva delle risorse quali Cremona sulla smistra non poteva somministragli, e che infine poteva nella marcia: .di fianco discendente il Po essere attaccato e ta(J'lia to dagli· Austriaci che pr0ve.,nienti da Fombio avrebbero potuto gettarsi sulla destra del fiume a Piacenza. Beaulieu accortosi troppo tardi del movimento né-

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IN ITALIA

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mico sulla propria sinistra per gi uuger1~ in tempo ad impedire il passaggio del Po, riuscì. però ad irnpeèlire clie Bonaparte ne cogliesse il principal f rutto a cui :essenzialmente' tendeva, di tagliarlq fuori dalle sue comunicazioni cou ~fantova ed il Mincio. Aveva spe·dito Liptay a Fombio, ma Napoleone lo a~taccò e lo ballè; aveva poi dato ordine pel concentra:inento a Lodi di tutte le sue forze frazion ate in numerosi dist.accament.i, e lascia ti colà 1 O mila uomini a proteggere la proprip ritirata, aveva incominciato a sfilare sul Mincio, egli per Crema ·e Brescia, il resto per Cas·sano. Napoleone che, causa la lencezza del pass~ggi·o del Po, non era riuscito a prevenire Beuulieu sulla sua linea di ritirata, volle approfil.tare dell'eseguito felice passaggio e della aHual sua posizione sul fianco del nemico e risolvette di forzar il passo di Lodi allo scopo di rendersi padrone della riva sinistra dell'Adda. Àvt'ebbe potuto rimontare questo fiume per _ passarlo sènza resistenza a Cassano , nrn preferì correre il rischio d;un combattimento ad una troppo lunga· manovra. che .gli toglieva ogni speranza di preveniì·e sulla lin ea di r itirala il corpo st~ccato, e che in 9gni modo gli faceva perdere un tempo prezioso. Il oombactimcnto di Lodi iu il brillante risultato di una tale combinazione, la precipùosa ritirata di Beaulieu fin oltre il ~lincio, la resa di Pizzighetone, l'occupazione di Cremona furono · le conseguçnze di esso . · La mossa ·Strategica sul fiancù sinistro austriaco, il rapido ed a rdito passaggio del Po ed i combattimenti di .Fombio e Lodi misero nelle mani di Bo·naparte la Lombardia. Dalla pal'te, nemica l'a-ver voluto ,difendere fa riva sinistra del Po, prem]end0 posizione su questa invece di mettersi a cavallo di detto fiume a Stra.della, cagionò la rovirw. del maresciallo a ustriaco, il quale , se ivi avesse operato sulle due rive congiunte da ponti


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1796 e difese da testa di ponte, avrebbe obbJ.igato i Francesi a passare iL Po a mon le cli Stradella, preseritando lor@ '\!IU nuovo successivo ostacolo, ilTicino. Gettato Beaulieu nell'impotenza di offendere oltre il Mincio, Bonaparte pensò a consolidare le faLl.e conquiste e rio·rganizzare l'esereitò; lasciata quihdr la di.visione Ser.rurier in osservazione su quel finme, entra trioilfalrnente in Milano, segna convenzioni coi Duchi della riya destra del Po, riassetta le proJfrie divisioni e pone le basi del nuovo governo in Lotnbardia. Fuvvi chi bìasimò una tal sosta sulla cons iderazione che se a:vesseproceduto oltre coll'ordinaria sua rapidità avrebbe pottÙo forse impadronirsi di Mantova con uù colpo di mano; ma quando si rifletta che nei sei giorni di riposo Bonaparte ebbe raddoppiate le slie forze e ·conS?lidata la propria posizione politica, non si potrà a meno di riconoscere che anr:he in s:ffatta circostatiza rron venne meno alla propria riputazione di generale · e d'uomo di stato . · Tn questo fralfempo le nuove delle vittorie delle armi fran~ esi in Halia a vevano eccitato l'entusiasmo a Parigi, ed il DiretiOÌ'io pensando di poter con quelle aver ragion·e dell'Austria e ad un tempo dei pri~1cipi italiani, aveva progettato la,· formazione. di due co1;pi, l'uno da aflìdarsi a Kellermann nell'alta Italia, · 1'al1.ro a J3onaparle nel merlzodì. A chiunque appariva l'incoerenza à'un tale piano general e di operazione, a Napoleone più che a tutti, cotalehè inviò le proprie dimissioni m~l caso dell'esecuzione di esso. Rinvenne all.ora il Direttorio da.i su.oi falsi principii· e Bonaparte ritenne il cori;lando supremo dell'eserèito d'Italia. Beaulieu frattanto stabilitosi sulla sinistra del Mincio da Peschiera. a Mantova, armava ed approvvisionava questa piazza in tutta fretta, Napoleone·, dopo.aver coi mezzi i · pià. pronti e sèveri sedata la ribellione di BiCAMPAGNA DEL

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~N ITALIA .

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·nasco ·e favia, si portava a Brescia· dove av·e va già · dirette le· proprie divisioni che disponeva~ Massena n. Montechiari, Augereau a Ponte San Marco e Serruì·ier a Volta. Deciso di forzar sul centro il passaggio del Mincio, fa alr.une mosse sulla PJ".Opria sinistrn allo scop() di stornare l'attenzione del nemico, questi ·infatti, avendo portato la propria. riserva da Yillafranca al Garda, permise al generale repubblicano di .forzarè (30 maggio) il Mi ncio a Borghetto ·e d'impadronirsi di Valeggio, sboccando cosi in quel classico terreno limitalo al .nord dalla catena alpina, bagnato dul Mincit1, dall'Adige e dal Brenta, in éJuel terreno racchiucfontequanto è ora conosciuto sotto il nome di quadtilatero, che natura ed arte rivale:sgiarono a farne uno dei più rimarchevoli teatri di · guerrn del mondo e dove Napoleone si appres(ava ad esserne il più glorioso attore. , Caduta la linea del ~lincio, J3eaulieu s'era aifrettato ad impedire che la colonna invadente su Castelnuovo lo provenisse sulla propria linea di ritirata ed -aveva sfilato in val d'Adige, lasciando ai l?rancesi libera. l'eutrata in Veron<.1, punt(> strategico della m assima importanza, siccome quello · che tl'ovasi allo sbocco delle comunicazioni del Tirolo e su qùelle cli Loi:.rr~ bar'dia e del Friuli, rispettivamente tendenti alla- ~fonarchia austriaca, · alla Germania ed alla . Francia. Napoleone . faceva tosto occupare quella piazza avente· tutto il cai;attere della posizione cen(rale opportuna a tenersi da chi deve ditenders·i da più nemici irroro. penti dalle di verse vie, mantenere la propria lim:-a: naturale di comunicazione ed osservare la piazza di i'1 4 nt.o va ancot· in ma.p.o al nemico. Le due divisioni nias- . sena ed Augenum appoggiarono lf,l ·sinistra a Rivoli e alla Corona, la destra sul · Basso Adige tenendo il cen~ro a Vetona; . Serrurier fu incaricato del blocco di Mantova. Se ·Beaulieu invece di difendere il Mincio· con un


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cordone avesse concentrate tutle le proprie forze nel Serraglio, appoggiandosi al Po ed a .Mantç,va, oppure avesse preso posizione sulla sinistra francese, sja fra Gavardo ed il Ga rda · prima dell'operato passaggio del · Mincio per parte dei repubblicani, sia fra· il Garda e Rivoli dopo l'eseguito passaggio, si sarebbe trovato con un importame nucleo di forze sul fianco del ne· mico, in conveniente posizione da impedirne l'avanzarsi senza esporsi ad · un probabile disastro ed in ogni modo non avrebbe violata la neutralità veneta coll'occupare Peschiera e Verona, occupazione che senza .essergli' di nessun · vantaggio gli inimicò la Re. pubblica. · Ardito progétto di Bonaparte, dopo le vittorie in Pie. monte, era stato di gettare Beuulieu ollre l'Adige, nprirsi una via in Tirolo ed in Baviera, congiungersi coll'esercito del nord che trovavasi in tristi condizioni ed agire· cosi çli conserva nel cuore della Monarchia Austriaca. .Ma colle' scarse forze di cui disponeva, 30 mila uomini circa, nello stato politico della Penisola, coll'esercito del Reno ben lontano in allora. dal Tirolo, l'arditezza ed il gen io non erano sufficienti ad offrire probabilità di successo. Si fo in seguito a siffatte considerazioni -che giunto allo sbocco della val d'Adige dovette convincersi dell'impossibilità d'attuare sì g igantesco progetto, e ta'n to pjèt in seguito alle avute notizie di forze considerevoli che so tto il comando del maresciallo ·Wurmser stavano marciando St.J.1 Tirolo. E difatti il gabinetto di Vienna, approfittando dei successi in Germania, aveva -staccato un corpo di 25 mila uomini, che calcofova potesse entrare in azione per la metà. del luglio. Ciò avveniva a mezzo giugno è Bonaparte, che v.edeva poter disporre di un mese, si affrettava· ad usufruirne per rafforzare la propria posizione polilica in Italia collo sbarazzarsi dei nemici che ancor teneva

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sulla destra del Po . La spedizione di Augereau negli Stati delia Chiesa che condusse all'armistiiio col papa, l'allra di Vaubois a Livorno che neutralizzb la Toscana e paralizzo l'azione inglese sulle coste del Tirreno e le traltative che ebbero per conseguenza l'armistizio col re cli Napoli, furono gh avvenimenti di questo periodo di. sosta sul Mincio; avvenimenti che colla capitolazione de l castello di Milano assicurarono a Bonaparte i fianchi e le spalle e somministrandogli un sufficiente parco d'artiglieria lo misero in grado di investire la fortezza di lìiantova e (18 lugl io) cli aprire la tr&ncea. L'avanguardia di Wurmser giungeva frattanto agli avamposti alla Corona, e Bonaparie, sebbene avesse già richiamalo sull'Adige le truppe della spedizione nell'Ital ia centrale, si t1'.ovava dovrr far frontE] a 80 mila uomini .irrompenti dall'Alpi' con soli 30 mila uomini souomano e 8 mila al blocco di Mantova. Senonchè egli occupa va una posizione strategica che offri va al suo gen io risorse d'ogni sorta, ed il maresciallo austriaco invece, fedele al sistema di guerra del suo antecessore, divideva le sue forze, e le divid eva su di un terreno ove l'auuazione di tale massima non pote,ra a meno che conch~11re a fatali conseguenze, a cagione specialm ente dell' impossibil ità . di quotidiane scambie voli comunicazioni. Riserbandosi la condotta del corpo principale sulla destra dell'Adige, ave va affidato · a Davidovid1 l'incarico di discenderne la sini~tra ed a Quasdanovich di cadere alle spalle dei Francesi . pel . Chiese, c;er'to con siffo.ue disposizioni e con forze tanto superiori a quelle del nemico di avvi lupparlo e gettarlo definitivamente oltre Appennino. Si fu al giungere a Castelnuovo, il 29 luglio, che . Napoleone vi S8ppe e la ritirata delle truppe della Corona davanti a!I' approssimarsi di Wurmser e che la testa di colonna di Quasdanovich ave va obbligato Arn,o

XVII,

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CAMPAGNA DEL 1796 oO i Francesi a ripiegare da Gavardo, Salò e Brescia su Desenzano. In faccia all'imminenle rovina del proprio esercito, immagina un ardilo concello strategico e ne Ol'dina senz'i ndug io l'attuazione; fa levare l'assedio di A1an Lova abbandonandovi tutto il materiale d'assed io, raccoglie tulle le sue forz e attorno a sè nella posizione centrale Castelnuovo-Castiglione a cavallo del Mincio, e si appresta a colpire i suoi due nern i.ci l'uno dopo l'altro prima che possano operare la loro giunzione. La divisione di blocco ebbe ord in e di passare sulla deslra del fium e, cop rire le comunicazion i d i Cremona; Pizzighettone e Piacenza, e nello stesso tempo potersi trovar prn nta a raggiungere le altrn. nel caso di combaui111ento. Ben comprendendo che per riuscire nel suo pinno faceva d'uopo tener conto del tempo senza pur perdere un'orn, m;;.nùa toslo a rioccuparn Salò e piomba sull'avanguardia di Quasdanovich inviata su Lonalo ne ll'intento di congiungersi con Wurmser. Gli Austriaci respinti da Salò e ùa Lonato si ritirano a Gavar ùo, sgombrando Brescia, che vicp tosto rioccupata dai ·repubblicani nell'interesse del·· mantenirnen lo delle comun icazioni. Il 1° ogosto, mentre i Francesi entravano in Brescia, Wurmser· entrava trionfalmenlc in Afantova, o,·c s'atlendcva trovaL' Bonaparte: colpilo dell'assenza. totale di nemici, invia la metà delle sue forze ·sull'alto Mincio con ordine di forzare il passaggio e lenùcr ,fa mano a Quasdanovi ch di cui ignora va la sconfitta. La debole condolta dd generale Yalelle a _guardia del Mincio condusse gli Austriaci sulla destra riva: ciò avrebbe po tuto riuscir fata le alle arm i fr.:mcesi se il loro capo, sempre più fecondo in risorse quanto maggiori ostacoli gli si appresentavano, non fosse stato là, pronto a for ridondare a danno dcli' imprudente nemico lo stesso ouenuto vantaggio. Tosto egl i invia Jf.assena e Augereau su Cas tiglione, già occupalo dal. 1

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ITALIA

J'avanguarc.I ìa di Wurmser; in questo mentre Quasdànovich, che di siffaLta occupazione aveva avuto sentore, s'era mnsso a quella volta nella speranza d' operare la prestabilita giunzione; i\Iassena lo incontra a Lonato e vi tiene tesla finchè, accorso Napoleone col resto della divisione, Quasdanovich è sconfitto e rigettato su Gavurdo. Mentre si combaltcva la battagl ia di Lonato, Augerean sloggiava dopo un bri llante combattimento l'avanguardia cli Wurmser da Castiglione che ripiega.va precip itosamente sul :\lincio. Ma a Bonnparte ocr.orreva sbarazza rsi completamente di Quasda nov ich onde potersi gettare colla massa del le sue forze sul corpo principale del marescin llo;· lo fece p~rtanto ~nsegnire cd inquietare tanto che battuto e d1sol'gamzzato fu costrello a r ipnrnre a Riva. sulla pun ta se uentrionale del Garda. Ciò fatto pose ogn i sua cura a concentrarsi a Castiglione~ e rnel.lersi in misuL·a dj raccon-liere il frutto delle otlenutc parziali vittorie; a t:ate og~ello u,·ern disposto che la cliYisione Serru,·i er si portasse, pel maHino del 5, a Guid izzolo, sul Dnnco cioè e quasi alle spalle degli Austriaci, che ripresa l'offensiva accennavano a Castiglione. Il 5 difa lli i due eserciti si scontrarono sulle colline e al piano in prossimi Lit di quel villaggio; si comhr.ltè valorosamente da ambe le po.rii, ma le divisi on i nfosscna ccl Auge reau operanti di fronte, e la diYisionc Scrrurier giunta a tempo sul campo di bullngli a per mfoaccinre Ic spalle sulla sinistra del nemico, · decisero la disfatta degli Austria ci, che r ipiegarono in co mpleto disordine oltre Min cio, dopo avei· sofferto perdite gravissime e lasciati numerosi trofei ol vincitore. Gli scritlori militari delle campagne della Repubblica fo.nno rimarcare l'errore commesso dag1i Austriaci di tendere ad uno sforzo sulla sinistra fro.ncese probabilmen te allo scopo di <:ongiungersi con Quasdanovich che credevano vicino


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da queHa parte, mentre non si curarono del proprio pnnco sinistro eh~ venne girato da Serrnrìer proveniente. dal' basso' Mincio. La battaglia di Cas tiglione rigettò gli Austriaci · in Tirolo e permise ai Francesi · di riprendere le antiche posizioni, Massena a llivoli, Augi:-~reau a Veronù e 'Serrurier al blocco di Mantova. Quasdanovich, battuto il l'.2 a Rocca d'Anfo, abbandonò la valle del Chiese e si riunì a Wurmser sull'c:dro ·Adige. Così Napoleone con meno di 30 h1ila uomini, mediante una successione di abili manovre, ricondusse l'es~rcito cli Wurmser là da dove aveva preso le mosse confidente nella vittoria,_ e v.e lo ricondusse J;>atluto e dis0rdinato, dopo avergl~ preso, dal :29 luglio al 12 agosto, 4/5 mila prigionieri, 60 cannoni e 9 bandiere. · Ma la Corte di Vienna si apparecchiava alla1 riscossa, rjportava l'esercito di Wurmser al suo antico effettivo e gli ordinava ai riprendere !'.offensiva . Il piano auslriaco voleva che, lasciato un corpo a guardia del Tirolo, il grosso scendesse la val Sugana e sboccaio a. Bassano forzasse l'Adige per operar la giunzione con. quello che. in gue] fr11ttempo sarebbe discr,so per la Chiusa gellanclosi avanti ai Francesi; riuniti avrebbeeo marciato su Mantova; piano, secondo il solito, difettoso,' che espònev,a gli Austria.ci a, veder ripe tuta fiworita manovra del generale repubblicano colle immancabili fata] i conseguenze. Napoleone, sebbene non conoscesse tali intendimenti .del gabinetto di Vienna, pure prevedeva che questi · avrebbe fallo ogni sforzo per riprendere il perduto domìh io in Italia, ed approfiuando del prestigio della vittoria e dello stato di demoralizzazione del nem ico risolveva attaccarlo in val d'Adige e, 'ridottalo pe; q-qalche tempo all'inazione, fare una punta su Trieste . . Per la qual cosa, lasciato un piccolo presidio a Verona, 1

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agli oÌ'din i çlì Kilmaìne, entra in val d'Adige, si congiunge davanti à Mo\·i con Vaubois, che per ragione ai calcolo di tempo aveva fatto procedere sul pel Chiese, vince la battaglia di Hc)vcredo,. forza il passo .di . Calliano e giunge vittorioso a Trento. Solo quivi viene a eonosei;nza della discesa di vVurrnser lungo il .Brenta ccl incontanen le deeide inseguirlo. Assicuratesi le spalle coll'aver battuto e respinto Daviclovich oltre Lavis, lascia Vaubois ad osservarlo ed entra in val Sugnna. A marcia forzata raggiunge Borgo, pro:.. cede a rrimcilano , vi forza il form id abile passo che dal villaggio ne prende il nome e rnarcict su Bassano. Il maresl: iallo austriaco, ollrechè aveva Jasciàto Davidovich ,i guardi11. dell'alto Tirolo, aveira anche distaccat" Mezarcs nell'intento cli far un colpo cli mano su Verona, e si trovava perciò .con non più di meLà delle rimastegli forze allo sbocco del Brenta al piano: -era quindi in omaggio delle pi ù comuni regole di guer:ra che non avr~bbe dovuto esporsi a:d una battaglia eontro il micleo principale delle forze . rcpubbl'icane riunile nelle m.ani dì Bonnparte. Ma opposta inveee fu la riso! uzione presa dal maresciallo;. volle difendere la posizi?ne di Bassano n cavallo della Brenta, ed a Bassano to_ccò una delle più disastrose sconfitte di questa per lui tanto infelice campagna; disastrosa per le considerevoli perdite in uo_mini e materiale, ivi compreso un completo equipnggio dn ponte, ma più disasirosa certamente. per la ritirata non sol o divergente, ma i:-i senso tolalmente opposto, ch'egli sulla destra e QL1asdanovich sulla sinjstrn del Bren!a furon o costretti a fare, r ii.irata che pose questi sulla strada del Friuli, quegli su quella di Mantova. Ma non era già nelle intenzioni di Bonaparte di lasciargli apcrla tale via di scampo. L'8 a.veva vinto la. battaglia di Bassano, il 9 ·mandava a intercettargli


oi, CAMPAGNA DET, 1796 la via che da Vicenza e Padova avrebbe potuto condurlo a · salvamento nr.1 Friuli , e confidando nella mancanza d'equipaggio da ponte e nella guernila posizione di Legnago, si attendeva a vederlo deporre le armi. Senonchè, la vigliacca condotta del comandante ij presidio di Legnago offrì agli Austria.ci l'inaspeuata furtuna di portarsi , senza colpo ferire, sulla destra dell'Adige. A tale novella il generale repubblicnno mandava in tutta fretta Massena da Ronco su Sanguinetto nella speranza di poter prevenire il nemico sulla strada. di Mantova, mentre Auge reau si portava a Legnago ;. ma per errore sia delle guide sia dei comandanti le,· colonne , impazienti di raggiungere al più presto il uemico, invece di avviarsi per la strada che q~ Ronco conduce direttamente a Sanguinetto , desse presero l'altra per Cerea, più corta è bensì vel'o, ma tale da. c0ndurre sulla retroguardia piuuoslochè in avanti dell'avanguardia austriaca. E così accadde; a -Ce rea i repubblicani trova rono glj Austriaci che li avevano. prevenuti; l'avanguard ia francese non riusci e non poteva riuscire a respingere. il 1 grosso di Wurrnser, che padrone del bivio, fece sfilare le sue truppe in. tutta fretta su Mantova e che sebbene alquanto inquietalo, potè raggiungere pel ponte di Villimpenta sul Tartaro; ponte che Sahouguet, allora incarica lo del blocco, ben a torto non aveva fatto tagliare. La capitolazione di Legnago, l'errore cli strada da Ronco a Sanguinetlo e l'aver trascurato cli distrnggere il- ponte di Villimpenta salvarono Wurmser da:ll'estrema rovina; uno solo di quelli errori che non fosse stat0> commesso egli sarebbe stato costretto di cedere le armi. Raggiunto Mantova, accennava da principio a voler con tutte le sue fone riunite tener la campagna allo scopo di riacquistare le comunicazioni col Friu li;:

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ma i, combattimenti di San Giorgio e della Favorita, 'Y'.inli dai Francesi, avendolo rin chiuso nella piazza e

d'altra parte essenal'o· venuto a cognizione della perdifa di Legnago, dovette abbandonare qualunque .progetto offensivo, li rnitando,si a tener occupato il tratto di territorio frapposto fra la destra del Mincio a valfe della fortezza ed il Po, conosciuto sono il norue· di , Serraglio. A tal.e miseràbile stato· fu! ridotto il' rnaresciallb Wurmser colle· sue bu0~1e e numei-osé' truppe. Invece di: agire eon tulle le s11e forze o per t'A~tige o pel Chiese, egli volle dividerle ed in quali sfavorevol'i eotìdizioni l'abbiamo più sopra Yeduro;: inoltre· egJ.i subordinò i .movimenti di Quasdanovi'ch ai propri, cosice'liè ne nacque una incertezza dr movimen1~i che si sarebb'e potuto e;vitare se Quasdanovich avesse. avuto o,r dini di p1:ocedere direttamente su Mantov.a senza rigua,rdoall'altro corpo; l'uno avrebbe potuto essere bat1tuLO', ma l'altro sarebbe giunto intatto su quel'la prazza:, nella quale i11\Vece poche rnjgliaia di uomini finirono per C'ercarvi. uno sca.mpo. - Consimile errore di, divisio·nie di forze commise it maresciwlt0' austriaeo nel discendere la val Sugana; aHa guerTa dov.endosi tulfo prevedere quanto. è nell'ordine delle cose possibifi, . egli avrebbe dornt0 s.uppc,rre il caso dell'inseguimento per parte di Napoleo.ne, .,e mantenersi riuntto a D'a:vid!ovicla, mentre· la via del Tirolo era guarclaca di fianco dalla va,l Sugana; e neppur doveva distaccare Mezares su Ve.cona. esponendos~ ad essere schiacciato, come difaui lo fu, dal nucleo delle forze repubblicrme irroriipentc sulla sola metà delle propri e forze. Ra-ggiunto l'Adige,. lasciò inuùhr,ente e quinci i a torto un a gl!Iarnigione· a Legflag0; ed arrivato a Mantova, imece che contrastarne gli approcci da levante, avrebbe dovuto operare: nel Serragiio ed occupare Governolo a tempo~


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in caso disperalo passare il Po, discenderlo sulla destra ripassarlo nel Ferrarese e guadagnar Po.dova prim; che Bonn parte avesse potuto tagliargli la ritirata sul .Friuli.

Se _gli_au;l~ri militari sono d'accord o nel portar tali s~ven ?wdm sulla condotta stra tegica di questo periodo di campagna per parte del maresciallo austriaco, taluno d'essi non si perita dDl criticare le operazioni del comandante rrpubblicano e si fanno a dire che si lasciò sorprendere sulle proprie comunicazioni a .Brescin, che nella marcia delle due colon ne per l' AdiO'e 0 e pel Chiese sul )fori commise gli stessi errori che si rimp1:overano ~ll suo avversario e eh~ fi nalm ente la marcia su Pn molano e Bassano fu un'infrazione ai sani principii della· slralegia. - Per qunnlo rirruarda il p rimo di tali appunLi, cioè la sorpresa di B~escia, Napoleone stesso confes~a che fu un errore quello di ritenere difeso lo sbocco della val di Chiese dall'occupaz i0ne di Salò, men tre sì sarebbe dovuto occupar fortemente Gavardo e spinger posti avanzali fino a Rocca d'Anfo, anche oc:cupandola se possibile. ì\fa quanlo :i Ila marcia in due colonne eseguita pel Chiese e per l'Ad ige tenden te a )fori, non è difficile a dimostrarsi quanto a torto si, volle paragonarla aH'erroneo analogo movimento di Wurmscr, allorchè tenne quelle medesime vie nel calare in Ital ia. E difa tti, mentre le colon ne dr.I mnresciallo austriaco e di Ouascltinovich partendo dall'Alpi e dirette al piano, seguivano una' direzione divergente, noi v_eclcmmo i due corpi di Bonaparte avviali in senso opposto avere una direzione convergente ; epperò quelle anda\'ano sempre maggiormente allontanandosi fra loro coll'avvicinarsi al terreno dell'azione, mentre questi tendevano a se mpre più accostarsi l'un l'altro. Per ciò poi che riflcue la mossa di val Sugano.,

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Napoleone scrive che fu ard ita ma non già contraria alle regole di gucm1, giacchè quelle com unicnzìoni • che si vonebbe far craderc egli fc)sse per perdere nel caso Wurmscr fosse marciulo su Verona invece che allenclcrlo a Bassano , egli se le aveva gelosamente mantenute pel Chiese mediante la diYisione Yaubois lasciala sul T.avis sopra Tren to. Sburazzato~i dal nemico in campo ape rto , lascialo Kilmnine nl bloceo di .Jlantova e Yaubois a Trento a guardia del Tirolo , Oonaparlc colloca lUasscn a sul Bren ta e Augereau nella pos izi one r.entr..ile di Verona, pronto così ad accorrere e coneentrarc le sue forze laddove apparisse un nuovo ne mico; nel mentre approfitta di tal periodo di sosta per dar ordine ed ·assetto tanto alle cose politiche della Penisola quanto all'organizzazione dell'esercito . Il sabineuo di Vienna frattanto, quantunque si rallegrasse dei propri successi in Germania, si era visto mancare il secondo eserci to mandato in Italia; aveva do vuto ,·eder forma.r::.i le repubbliche di Reggio, Jlodena, . Ferrarn e Bologna, er-a venu to a c:onoscenza della pace · defin itiva c·on Nnpoli, e quantunque nutrisse speranze nell'opposizione per parte del Papa e nelle imprese marilli me degli Inglesi pnclron i del Meditel'nrneo, vedeva la propria polenza svanire uella Penisola c.lore più alteo non rima.ncv"gl i che un d1sorganizzn.to avanzo d'esercito, ed unche quello bloccato in una piazza, la cui resa non poteva. a lungo tardare . lo presenza di tali falli aveva riunito un terw esercito, ed afnclalone il comando al ma r-esc.:ialJo AIYinzi , l'aveva avviato in Italia. Alla metà d'ollobre arnva quesli ai suoi ordini t5 mila uom ini cd alla fine di detto mese ora eol quartier generale sul Pia.ve. - Napoleone, a cui obbedivano non più di 38 mila uomi ni, si trovava nella difficile situazione cli <lo,vcr

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b)o(:care un corpo abbastanza considerevole per permettergli l'offensiva contro lo stesso, stabilire un corpo d'osservazione contro il nuovo esercito irrompente sul Friuli, tener in rispetto sull'alto Adige DavidoYich ch:e aveva ricevuto rinforzi e finalmente guardar le proprie comunicazioni. Non era tuLto ciò certamente facile. intrapresa, ma si apprestava a scongiurare il pericolo mediante l' opplicazione della manovra che gli aveva . già dato tante e così segnalate vittorie. Fatte aumentare le difese di Pescliiera, Legnago e Pizzighellone, con Augereau a Verona, Massena sul Ilrenta, Sermrier a:l · blocco di Mantova e Vaubois a guardia dell'alto Adige, aspetta lo svolger.:;i degli avvenimenti. Una siffatCa disposizione di forze, quantunque apparentemente rotta ed estesa, pure conservava sempre il caraHere delle sue disposizioni, siccome quelJa che non essendo linea stabile difensiva, ma solo temporanea d'osservazione, lo meLteva in grado d'operare a tempo il concen tramento. delle varie frazioni laddove sarebbe apparsa la massa nemica. Gli Austriaci s'avanza.vano fratlanto dal Piave al Bventa in due colonne (Quasdanovi.ch e Provera), mentre Davidovich era in posizione olcre l'Avisio. Intendeva il maresciallo Alvi ozi impadronirsi di Verona, operarvi la giunzione con Davidovich e di conserva marciar su Mantova, ripetendo così. ancora una volta l'errore della divisione delle forze in · faccia ad un nemico, la cui posizione topografica lo poneva in grado di concentrare a tempo le propfie contrn una frazione cli quelle. Mentre allendeva lo svilupparsi del piano austriaco~ apprende Donaparle i progressi delle colonne d'Alvinzi sulla Brenta; con una sola marcia riunisce Massena , ed Augereau a ~fontebello, con un'altra muove ad attacc:arlo. Lo scontro ebbe_ luogo sul Ilrenta e la·battaglia, che da questo fiume prese il nome, non fu

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.totalmente favorevole ai Francesi; questi non riuscirono p.d impadronirsi della sponda sinisLra, cotalchè p_ersuasosi l3onaparle dell'impossibilità di ballere colle :poche forze sotto mano il_grosso dell'esercito austriaco per poter poi, rimontando la val Sugana, gel.tarsi su Davidovich, e saputo inoltre che questi aveva sconfitto Vaubois e, obblìgatolo a ripiegare su Calliano e lloveredo, lasciando così aperto lo sbocco di val Sugana, il 7 novembre si ritira a Verona. Alvinzi gli muove contro, Auger1:;au balle l'avanguardia austriaca a S. Michele, ma egli e Massena battuti a Caldiero l'indomani sono costretti a nuovamente riparare a Verona. In tale situazione di cose se Alv-inzi non avesse perduto tempo era ,probabilmente finita per le armi repubblicane: slette invece inoperoso il 113 ed il '1.4-, e Napoleone ne ebbe a sufficienza per trarsi ancor questa volta di impaccio. La situazione era quanto mai disperata, giacehè nè poteva gettarsi su Davidovich senza aprir ad Alvinzi la via di l\iantova, nè gli era possibile forzar questi di fronte att-esa la grande superiorità cli forze di cui alla battaglia del Brenta ed al combattimento di Caldiel'.O ne nveva fatto trisie esperienza, nè molto meno si sentiva disposto ad attendere a Verona la giunzione dei idue corpi nemici. In tal e pericoloso frangenre immagina l'ardita combinazione di portarsi alle spalle d' Alvinzi, tagliarlo dalle sue comunicazioni e vi vàrncnte attaccarlo in siffatta sfavorevole condizione. A tale oggetto lascia 2 mila uomini ìn Verona, presi da M.:intova e da Vaubois, e colle intere divisioni Massefllt ed Augereau si porla in una marcia di notte a Ronco , sulla destra dell'.Adige fra Legnago e Verona, e vi passa sulla sinistra. Napoleone aveva preveduto che Alvmzi sorpreso alle spalle non che avànzar su Verona per riunir.si. a Davidovich, avrebbe invece ripiegato per mantenere le proprie comunicazioni, e così avvenne.


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All'arnnza1's1 di )fassena per la via rimontante la sinistra dell'.\dige verso Porci le e di Augereau per l'altra in quasi opposta direzione rerso Arcole, credette il mo.rescial lo austrinco alla presenza cli qualche distaccamento tendente a coprire una mossa principale da Verona e manda poche truppe ull'inconu·o delle due colonne; rige ttate su Pol'cile ed Arcole , il combauimento rincomincia 11 questo villaggio dove i! ponte sull'Alpone viene strenuamenle difeso da poche centinaia di croati; ogni sforzo riesce va no ed è fo rza desistere clnll'auaceo. ~81 mentre si com balle va ad Arcole, All'inzi, compresa l'importanza del movim ento di B~naparte, si ritirava. ·prec·ipi tosamente oltre Villano va, ed allorchè un distaccam ento franeesc mandato a passar l'Adige ad Albaredo, giru la la posizione nemi ca, entra va sull'imbrun ire in Arcole, l'esercito austriaco era. salvo. Manca togli il principale successo, Napoleone !·itiru dalle occupate posizi?n i tutte le sue (ruppe su Ronéo per riporlc.lr!e l'i ndomani· sulle stesse, deciso a 1·ipetere lo stesso attacco , se i progressi di Da vidovich glielo permettevano, e se non altro sochlisfollo d'a ver allonlanato il nemico dalle mura di Verona ed avere alquanto rialzato l'abbHtlulo morti!e delle proprie truppe. Acc·ennammo testè ai pregressi <li Da.Yido,·ich, e difatti, ass unta l'offensiva, andava egli avar)}:andosi get1andosi avan ti l'esigua. divisione Yaubois. Le notizie di quanto accadeva sull'allo Adige dovevano servire di norma al generale repubblicano per operare sul basso, e si fu per l'appunto nell'inten to d'esser pronlo a. qualsiasi mossa che nella. notte dal 115 al ·16 aveva concentralo le sue forze sulla destra del!' Adige, a Ronco. Saputo che Davidovich aveva fatto sosta, muove di buon mauino il 16, ripete la stessa ma.noYra. del gio rno inn:rnzi, trova gh sLessi ostacoli a<l Arcole, gli stessi brilfon Li successi verso Porcile; dimodochè uonostantè

l'r.U,TA 61 questi è costretto t iprenclcre ancora una volla la posizione di sicurezza e d'osservazionè' a Ronco, dopo d'aver però ordinalo la costruzione <l 'un ponte di cavaT!elfi presso il confluente <l0.ll'Alpone coll'Adige. Massena. ed Augereau ripassano il 117 per la terza volta sulla sinislra e marciano all'atlacco. Quantunque gli Austriaci avessero acc.urnulate le difese sul tanto contrastato .Arcole, cionullameno le benintesc tauiche disposizioni date da Bonaparte, Yalenclosi sopratutto del nu.ovamen te costruao ponte alla foce dell' Alpone, per l\1Uacco delle colonne nemiche di fronte, ai fianchi, aHe spalle, l'ardore delle truppe e la demoralizzazione. degli Austriaci r.hc nei decorsi due giorni avevnno sofferto gravi perdile, diedero nelle mani dei Francesi la vitto1·ia. Ln sera occupavaino una ltnea fra Arcole e San Gregori o, mentre Al vinzi si ritirara su Montebello e Yicenza. Sn lle disposizioni prese da Napoleone 'nelle tre giornate cl'Arcole molto è staio scritto e diverse sono le op ini oni degli scrittori mil itari su tale soggetto. Mentre da ne$suno viene contesta ta l'elevatezza del concetto di Bonapai·te, si vuole da taluno che l'esecuzione non vi abbia corrisposto, che il punto di passaggio a Ronco sia stato mal scelto, che mal a proposito abb ia per . ben due volle vo lonlariamenle ripreso posiz ione sulla destra dell'Adige e che a torto siasi ostina.lo a supera.re. di fron te l' os ta.colo al ponte d'Arcole. , Senza pretendere dì sostenere l'infallibilità del gran capituno, diremo però che non è certo agevole intrapresa quella di criticare le sue operazioni strategiche e talliche. Nel caso alluale aggiungeremo che da quanto risulta dalla Corrispondenza cli Napoleone, appare come se non totalmente, almeno in gran parte, cadano gli argomen ti che gli si citano contro quando quella venga spassionatamente meditala. Sembra infatti che non per IN

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62

CAMPAGNA DEL

1796

ignoranza topografica, ma sibbene per partito preso abbia Bonaparte · preferito il passaggio dell'' Adige a Ronco pi ultostochè ad Albaredo , siccome quello ~he presentandogli una via d'operazione ir\ terreno diflìcile. lo poneva in grado di sostenersi colle sue poche forze contro le numerose nemiche, che gli necess itava minor tempo per gi ungere di sorpresa sulle comunicazioni avversarie, che infine lo poneva in posizione oppor.: tuna a far cc1;dere il progetlo cl' A!vinzi su Verona. se per caso non si fosse questi lasciato mtimorire dalla minaccia alle spn lle. L'inaspettata accanita difesa di Arcole fu causa che i vantnggi di tale scelta non sieno stati in gran par,e ottenuti. Forse ebbe torto Na poleone di ripetere nel secondo giorno l'iden tica manovra del primo, senza pensare alla costruzione del pon te di cnvalletti che ebbe tantn parte nella viLtoria definitiva; ma non ha certamente fondamento alcuno la critica della ripetuta ritirata snl la destra dell'Adige, imperocchè, come g ià accennammo , le operazioni a Ronco ed Arcole dipendevano dagli eventi del Tirolo, e Bonaparte nelle due notli passale a Ronco colle sue forze concentrate lrovavas i in grado sia di riprendere l'offensiva, come fece, il mattino susseguen le nel caso di rassicuranli nolizie sui progressi di Davidovich, di ro mpere invece il ponte e correre a congiungersi a Joubert a Roverbella o Vill afranca, quando gli fosse stato an nunciato la ritirata di questi dall'allo Adige al piano. Se gettiamo uno sguardo nel campo avversario vediamo ripeluti i soli ti errori, causa di tanti disastri alle armi nustriache . Il muresciallo Alvinzi che volendo da Bassano prendere l'offensiva contro Napoleone, piutlostochè farsi colà . raggiungete da David ovich, immagina una giunzione a Verona facendo tenere ai due corpi due linee d'operazione che per la ·loro distanza e frapposti accidenli cli terreno li lascia per

IN ITAUA

63

otto · giorni senza notizie l'un dell'altro ; il generale Davidovich, che dopo i primi successi ottenuti in Tirolo contro la debole divisione Yaubois, si arresla precisamente allora quando il suo rapido progredire al piano avrebbe salvalo Alvinzi sull'Alponc, e solo ri . prende l'offensiva allorchè Bonaparte, sbarazzato da questo, era in caso di rigettarsi col prestio-io della vittoria su di lui; un'azi~ne incer1a, l~nta, ten.fen nante, causata da mancanza d1 accordo e di notizie; ecco quanto condusse alta sconfitta veramente i(J'nominiosa (11) del 3° esercito spedito dal gabinetto di Vienna alla riscossa d'Italia. Il HS, rn e 17 novembre s'era combaUuta la battaglia d'Arcole; il 17 Davidovich aveva ripreso l'offensiva e rigettato Vaubois su Castelnuovo ed il success ivo 18 Napoleone si trovava già in geado di mandare Masscna , a Villafranca a rinforzare Vaubois e poi Aug,~reau per Verona nell'inten to di' tagliarlo dal Tir-olo. Davidovich s'accorge in lempo della manovra di Bonaparte, r ientra in Tirolo in tutta fretta, ma inseguito e bn.l.luto è ·costretto ad una disas trosa ritirala olLre Rivol i. Mentre succedevano tali avvenimenti, vVurrnser non aveva dato segno di vita e solo eseguiva una sortita il ,;23 novembre, allopquando cioè le riporta.te viUorie fran cesi la rendevano tutt'affatto inutile. Che se invece il maresc iallo bloccato in Man tova . avesse preso tutta quella offensiva che la sua situazione gli permetteva durante le giornate d'Arcole, anche un mezzo successo avrebbe certo potentemente influito sull'esito di quella battaglia. · · Quantunque la nfonarchia Austriaca aves3e quasi . 1

• (1)' Ignominiosa pel generalissimo, non per le truppe che combatterono valorosamente. ·


64,

..

CAMPAG-NA DEL ,j 796

esatàite tutte le sue risorse contro Napoleone in Italia, nure faceva ancora un ultimo disperato sforzo e riesciva a .por:are l'esercito d' Alvi11zi ad otto divisioni cli fan-. tcria con una numerosa cavallcri.a. E così Bonaparte, a cui i giLLnti rinforzi 'non avevano aumentat,o l'eser-. cito che di quanto areva perduto nei combattimenti ed al blocco di ~fonLova, era per la quinta volta dal prine;ipio della. c,1mpagua chiamato a trionfare della. superiorità delle forze Dustriache. Il piano d'Alvinzi portava U solito duplice uttacco, per la val d'Adige col grosso comanda.o dallo stesso rnarescinllo, pcl basso Adige con un corpo agli ordini di PJ'ovcrn; scopo comune, Mantova. Che se l'azione su tal doppia linea d'operazione ebbimo già occasione di biasimare, questa volta aggiungeremo c:he si commetteva un nuovo errore, quello cioè di far agire il corpo principale precisamente per quella via dove la natura del terreno avrebbe loro impedito di utilizzare la superiorilà delle forze. Napoleone auencleva lo svilupparsi del progetto nemico colla divisione .Toubert a Rivoli ed alla Coro na, Massena a Verona, Augereau a Legnago ed una riserva agli ordini del general Rey sulla riva occidentale del · Garda, mentre Sermrier bloccava la piazza di nfantova, sempre nel!'Ìnt~n.to di trovarsi in caso di concentrare a tempo tutte le sue forze sul punto dove il nemico avrebbe operato il suo attacco. :Oisposlosi così a ricevere da dovunque apparisse l'avversario, s'era recato a Bolocrna per assestarvi gli affari politici della Penisola 0 e colà si trovava alloraquando gli veno,e annuncialo che Alvinzi stava rimontando· la val Sugana mentre Provera dirigevasi sul basso Adige. Non pone tempo in mezzo, parte e giunge a Verona il '12 gennaio, quando il maresciall o nustriaco sboccalo a Trento · stava principiando il ' movimento su Ala. Ignaro Bo-

6,,:S

IN ITALIA

naparte da qual parte intendesse operare il maggiore suo sfarzo col maggior numero di truppe , si limita ,neUri: no He dal 12 al 13 a far a van zare la risGrva di Rey da Desenzano a Castelnuovo , dal momento eh.e fassenza: d'attacco pel Chiese lo autorizzava a sgi.a,el"nire la riva o·ccidenlale del Garda, . e che da Castel'· nuovo avrebbe potuto dirigerla sull'alto o sul basso Adige, a seconda delle ulleriori informazioni sùl pro.getto avve(sario e conseguenti sue decisioni . Le altese notizie giunsero la. sera del 113, e riferivano che Joubert .aveva dovuto sos1enere l'orto di ingenti forze austriache, era stato cos tretto a p.iegare dalla Corona su RivClti. e dichiarava non sarebbe stato in caso di sosteneniisi 'l'indomani. Tale 1\1pporto chiaramente addimostra:va ,che il corpo principale nemico era alla Corona e•che ,<la quella parte intendeva il maresc iallo operare il suo principale attacco. Afferratone il piano, risolve Ilonuparte di gettarsi con quanto può riunire su Alvinzi, approfatando della eccellente posizione cli Rivoli n.on ancora perdulv, mandando, frattanto Augereau a tener a bada Prov.era sul basso Adige. Senza pur a:ttcnde11e un istanie ordina a J:oubert di tener Ilivo»i ad ogni costo, invia Blassena da Verona e Rey da Castelnuovo su Rivoli o corrn ·egli stesso colù Ja stessa sera. Il mattino susseguente (H) fa prendere l' of!en-si va a ;Joubert in attesa cli Massena e lley, nel nwntre gli Austriuci s'avanzavano lungo la desLra dell' Aclìge al centro sull.'altipiano e lungo la riva orientale d<e:h lago di Garda. iìfassena giungo mentre la sinistra di JouberL sta va peT essere ohrepnssata e respi nge l' at:tacco nemico : Nnpoleone portasi sulla destra e ri.caccia nella valle la testa di colonna di Wakassovich che staya per prender piede sull'altipiano; 1a colono.a di Lusìgnan che aveva operato sulla sinistra francese e e:he e.raie riuscita alle: spalle è annientala, presa aHa ANNO

xyu;

VoL. Ili.

5


66 CAMPAGNA DEL 1796 sua volta alle spalle dalla ri-:erva di R.ey, giunto da Càstelnuovo ; e Alvinzi le cu-i grandi forze forongli di im1>arazzo e che fu costretto a bal!ersi quasi senza artiglier-ia e senza cavalleria, è da ogni parte sconfitto; abbandona l'altipwno e si ritira per la Corona, dovel'indomaoi malt.ina le trionfanti !ruppe repubblicane completarono questa brillante e decisiva vill oria, forse la · più bella dei fasti nnpoleonici.Senonchè Bonaparte non nveva potuto e.ssere testimonio della disfatta d'Alvinzi . Snputò alle 3 pom., mentre combatteva sull'nltipiano di. Rivoli, ehe Pro vera aveva· gettato un pont.è sull'Adige e ehe forzatone il passaggio era in marcia su Nogara, mentre Augereau non. era riusci.io che a batterne e a farne prigioniera · la retroguardia, lascia Rivoli e con una divisione corre su ~iantova. J>rovera era giunto alla Favorita il 15 e stava per comunicare colla piazzu, cla dovo Wurmser operava nello stesso tempo una sortiti.i.; ma Ju, guarnigione non si trovava più sola a respingere il·doppio attacco. Napoleone era giunto coi soldaLi di Rivoli sul fianco destro di Provera, Augereau gli aveva tagli.ate le comunicazioni alle spalle ed il giorno 46 gennaio, alloraqunnclo Pro vera e vVurrnser tentarono l'ultima, · sorte delle armi, nel mentre Alvinzi era disfatto alla Corona, la ballaglìa della Favorita clelerminò la capitolazione di Proveì·a. . E così Napoleone Bonaparte per l'abile impiego della· massa, .nrditezzu e velocità di manovra ebbe in I.re giorni battute le colonne austriache doppie di forza, follo 20 mila prigionieri, prr.sa quasi tutta l'artiglieria, e messo il loro comandanle fuori stato di toner la campagna. La battaglia di Rivoli e quella della Favorita che, ne fu l'immedia ta conseguenza, posero fi ne alle ostili tà, giacché Alvinzi inseguito e disfatto fu obbligato per· .

IN lTALIA

6.7

guadagnare il Tagliamento di sfilare per val di Drava, e ,vurmsel' ·costretto il 2 febbraio a capitolar~ con 13- mila uòm.ini, 500 bocche da fuoco e 50 bandiere. Victor mandato in Romagna vinse il combattimento del Senio, prese Ancona e costrinse il papa. a segnar la pace di Tolentino . ' QLiesla memorabile campagna , la più bèl1a delle campagn e napoleoniche per elevatezza di concetti strategici ed arditezzà. d'esecuzione, ebbe per risultato la dissoluzione dell'alleanza fra Napoli, Piemonte, Austria ed il papa, la conquista dell'Ilti.lia settentrionale, la Jlaralizzazione delle forze dei minori Stati della penisola e procurò, por le imprese avvenire contro la Monarchia Austriaca, l'Adige per base d'operazione alle armi repubblicane. ·

1

LUCHINO DAL VERME

Capitano di stato · maggiore.


BATTERIA AUMATA. DI CANNòNI INCAVALCA.TI ECC.

BATTERIA ARllATA DI CANNONI INCAVALCATI SU AFFUSTI D'ATTACCO E DIFESA. MODIFICATI

t noto che i pezzi incavalcati su affusti d'aHacco e difesa presentano incon testabili vantoggi nell'armamento delle fortificazioni di terra, ubbiano e_;;se carattere perm.anente, abb iano carattere occasionale e misto. Quando l'attacco è prevalente sulla difesa le artiglierie non possono più r irnao~l'~ s~ll_e piazzuo)e senza ·Correre il pericolo d'essere irnm1ss1bdmente distrutte. Riti rute allora nei vicini ricoveri alla prova, o l'inimico muoverà all'assalto ed allora tuoneranno le caponiere e mezze-caponiere onde lasciar tempo alla difesa di rimettere i pezzi in batteria e cli coprire gli spnlti di mitragl ia, o l'inimico tenlerù d'aprire .:ma seconda trincea più vicina, per distruggere l~ d1(ese accessorie dell'opera, ed allora pure tornate ,sui pa-. rapetti esse colpiranno la nuova zappa e ne rendernnno pericoloso jl lavoro. _ ' Dal delto scaturisce che fondamento precipuo della difesa si è quello di possedere un materiale mobilissimo ir1 relazione coi voluti calibri.

Ù9

La fortificazione, come la strategia, anche dipen. dentemente dai moderni ordinamenti, ha prese enormi ptoporzioni. . . Regioni trincerate, non campi. Linee, anche informi, ma solide e do.minanti, torri indestrultibili nelle zone più esposte: ecco le opere da guerra. Ma come tali ~i azze forti presentano un grave problema per vettovagliarle, n.on men grave lo presentano per convenientemente armarle e provvederle del relativo. munizionamento. · La mobilità del materiale ci permetterà di sguernire in parte un fronte del campo trincerato, o di una opera, per. armarne complrtamente un altro ed opera:e -quei çoncen tramenti che, efficacemente coo~er~ndo. m un'azione offensiva, possono far volgere a miglior for:tuna gli avvenimenti di un esercito forzosamente chiuso nei suoi trinceramenti. Questa capitale questione di tattica, della. difesa attiva delle opere da guerra, è in parte sciolta dall'affusto d'allacco e difesa; molto felicemente adottato in Italia da uomini competentissimi in materia, presentando esso inoltre il vantaggio di potere essere focil'mente ed ovunque riparato o surrogato. Non p~rtanto uo·n andava immune da gravissimi difetti; e prmeipalmente, per •avere il ginocchiello troppo bass~, richiedeva eannoniere o merloni i quali rendevano 11 parapetto inferiore ai moderni mezzi d'attacco. A ciò venne ovviato col rialzare gli aloni dell'affusto e col mettere così sempre i pezzi in barbetta ; ma se per avventtirn, quando attualmente il pezzo è in battèrìa, gli artiglieri sono coperti e defilati, ~llorchè ?c: corre invece. di caricarlo, essi sono costretn a scoprrrs~ interamente rendendo illusoria per quel tempo l'azjone del parapetto. Per quanto si è detto, sin da tempo ren1oto, na:que l'idea di trovare un affusto che, dopo lo sparo, s1 ab-


70

IJATl'ERIA ARMATA Dl CANNONI 1:NCAVALCAt(

al

b.a~sass.e p~r . ·essere caricalo coperto: e col sas., s1d10 di ottici apparecchi, al coperlo, puntato . E .vo.lumi !nteri tecnologici andarono pieni , dei più sabvabriati ed mgegnosi cong~gni per oltenere un taUe assamenlo; ma tali cono-ea-ni. condannavano ·gli . :0:0 , affusti alla inamovibilità, per non parlare del loro co3to .e.norme, . della difficoltà, una volla guasti, cl.i rip_ararl1,. della 1mpossibi lilà di surrogarli durante l' az10ne viva e concitata della difesa . t bensì vero che si. possono mettere al ricovero dietro potenti corazzature e cupole d'acciaio, ed all'uopo da egregi uomini nostri ed esteri s0no stati !alti e. s~ f~1nno. seri. e pratici studi. Ma se, p~r esempio, 1 fort1m 1deat1 secondo tipi prussiani risolveranno l~ardua questione della moderna fortificazione ciò non imp1ica che non si debbano, del tutto o meno: conservare le piazze da guerra che si hanno: cercando di . perfezionarle ; alla qual cosa tenderebbe in qualche modo, ed ancora in parte piccolissima, la proposla che . orma l'oggetto della presente Memoria. È da riteners i adunque che l'affusto d'attacco e difesa non verrà per ora . surrogato in Italia dove si a?gi u,ngono ra?ioni di economia ai vantaggi sopra ir1d1cat1, ' le quali non ponno non consiofo;1.re <li trarre profitto di un ottimo maleriale oo-ià esistente ' e tanto 4, pm se avessero esito favorevole quelle modificazioni .che saremmo per propO'rre. Si è sopra notalo che il precipuo difetto dell'affus(o in questione è quello che i cannonieri debbono ·sco _prirsi per cari care il pezzo. Oggetto adun que della seguente propoda si è quello di ottenere un conven!en te abbassan:iento del medesimo dopo lo sparo mod1fican~o. ìl materiale esistente con poca spesa. · CondJZione '. essenziale , giova ripeterlq , pertanto della propostà è quella di conservare il . materiale di 0

su Ali'FUSTI o ' A'rTACCO E DIFESA };100IFICA'l'I 71 eui ci troviamo in possesso e di modiOcarlo affine di -Ottenere qualche cosa di pratico; sebbene non scevro ,da imperfezioni. Tali modificuzioni vertono: \ ,1° Sul pu{uolo ; 2° Su!l'affusto; 8° Sulla piazzuola cd in genere sul profilo delfa bat•.eria. ; Il puiuolo verrebb e incli na to in modo che la generatrice orizzontale del suo piano, distante tre metri dal battente, sia più bassa · del battente stesso .di metri ù,60; od in altri termin i in modo che il · pezzo, dopo il rinculo dì metri 3, sia disceso di metri O,60. L1,1. serr,pli ce ispezio ne rl ellu figura prima; vedi tavola annessa, mostra la disposizione della batteria. · Il batten\e po'rta a metà (fìg. :il" e 5") un colture di ferro assicmat.o saldamente a l battente stesso dentro cui scorre una caten a di .ri tegno del pezzo. L'angolo cliccl ro fo rmato dal paiuolo colla sca1·pa del parapettò, diventando più ottuso, permette che il battente possa maggiormente interrarsi e quindi appoggiarsi alle teste dei dormienti senza che perciò le ruote clel pezzo in batteria tocchino o guastino il rivestimento della scarpa del purnpetto . !\_ ciò devesi aggiun;ere: che il tui ipano essen do un poco più ritirato verso la cresta del parapetlo riescirà più facile al pezzo il rinculo senza guastare il rivestimento sopra menzionato: In corrispondenza del collare di fe rro e sotto ul battente sla un tubo di tavoloni (t1·omb,one) a sezione . quadrata di met ri 0,4:0 <ff lato, rivestito di lam iera di ferro entro a cui scorrono i pesi del contrappeso. , La catena dì ritegno per una estremità sosti'enc i contrappes i, per l'altra, mercè due ganci, è assicurata alla sala dell'affusto.


1i flATTEHTA ARi\UTA Dl CANNOL'U· ll\'CAY'l\'LCA'l1t Tale catena ha il vantaggio di una grandissima solidità (fig. 3") unito ad una estrema flessibilità. Essa é a doppia moglia, siccome sono formati fa rnoggior parte dei barbazzali dell.e briglie. Il punto meno pieghevole di tale catena evidentemente è in A R. nel mezzo di un anello, pure si vede dalla .figura che vicinissimo a tal punto corrispondono due punti di flessione in e e d. Essendo po i doppia può affer!'are con due aoel!a tanto i ganci della sala che quelf dei contrappesi. 11 tubo vertieafo entro eui scorrono i contrappesi non è lungo quanto lo spaz.10 che dern percorrere l'a1fos(o, ma lo è metri 0,25 di meno, nel mentre che· J.Q catena è lunga quanlo appunto è lo spazio suddelto. Da ciò ne nasce che il contrappeso non entra in uione subito, all'atto dello sparo, ma si};,1)ene al1orq:t:1ando Ja \ elocità dell'affusto sia un poco scemata: restando così gradatamen te caricnto il sistema delia sua massima tensione. Il .tubo è un poco1 inclfria'to affinchè i contrappesi appoggiandosi su un lato del tubo, rireslito, come si disse, di lamiera di ferro, produ-cano meno sbattimento contro le pareti del tubo medesimo. (Fig. 1" e 4"). L'affusto porla all'estremità della coda un cilindro, o rullo, largo quanto la codetta cd alla medesima assicurato con viti amovibili. Tale cilindro serve per tenere l'affusto in un piano orizzo1itale. Una dentiera con paletto obbliga il cilindro a strisciare sul p.uuolo: dandosi così luogo ad un attrito radente, quando il pezzo 1·i.ncula, e ad uno volvente, quando rimonta in balleria. (Fig. Ga). Le ruote portano due scarpe che potranno essere fatte di legno o di grossa gom ma elastica, e che pur.e sono amovibili mercè le necessarie viti. Queste scarpe, di forma circolare, dopo metri 0,25 1

'13 di corsa dell'affusto alzano il pezzo in modo che la gioia retrocedendo non guasta ln linea di fuoco e la sommità del rivestimento del parapetto; come attualmente spesso succede. La piazzuola, come il paiuolo, s'inclinano verso il ramparo; e la banchina segue l'inclinazione del paiuolo, di modo che chi carica il pezzo avrà il capo defilato a ~ /5 dal parapello. E ciò sembra abbastanza, specialmente se si confronta colle condizioni dell'aLtuo le batteria che, come si disse, l'inserviente per cal'icare si deve interamente scoprire. Osserviamo ora ciò che succede dopo lo sparo. Al parlirc del colpo l'affusto rincula e, per effetto delle due scarpe, dopo la corsa di metri 0,25 si solleva di tutta la prominenr,a della gioia, quindi ricade e percorre metri 3, nella quale corsa si abbassa di metri 0,60 mentre alza di metri 2,'75 i pesi del contrappeso. Caricatosi il pezzo, mercè le solite man op.ere, da sei connonieri potrà essere il medesimo rim esso in batteria. E lo potrà essere anche pet tiri obliqui sollo le incUnazioni ordinarie, poi chè la catena di ritegno può prendere qualsiasi direfione scorrendo apposito.mente dentro un collare onzicliò dentro una co.rr\1cola; come eziantlio il cilindro non porrà ostacolo di sorta occupando nel paiuo lo lo stesso spazio della coda del' l'affusto. L'applicazione del cilindro suddescriuo e l'inclinazione del paiuolo rendono minore il momento ch e si oppone al moto di rotazi one del pezzo attorno al suo centro di gravità; ma non sarà mai possibile che le ruote s'innalzino dopo lo sparo, poi eh è verranno sempr:e trattenute dalla catena di ritegno nel suo migliore punto d'azione. Se si vorrà ritirare il pezzo dal parapello non ocSU AFFUSTI

o• ATTACCO

È DIFESA MODIFICATl


7J,

7u.., su AFFus·r1 n'.,\:TTACCO F. Dlllli:SA MOnlFICATI {' = coefficient e cl'atlrito del collarP. colla catena di ritegno = 0,38; h = altezza della ca<l\1ta o cli~ce~a dell'aITus.to dopo d'avere percorso sul p.amolo, rnchnato dell'angolo et, lo spazio di metri 3 = 0/60; e = coefficiente d'elasticità delle scarpe delle ruote

13ATTEIII.\ A.R~fA'l'A DI GANNO Nl INCAVALCATr

correrà c·he sganciare il contnippeso, togliere le scarpe ed il soLL'affusto svitando il tutto in quel modo che l'uso saprà meglio suggerire. Se in luogo della carica di fazione, o se in l:iogo cli tiri di lancio si volessero fare colpi di minore potenza vedremo come ciò si potrà effoltuare senza alterare il sistema. Non rimane O!·a cl1e a calcolare le dimensioni ed i pesi dei contrappesi, gli e1felli del sistema , avvertendo che per quanto siansi tenuti per base i dati i più constatati dall'esperienzn, nullameno le prevision i del calcolo non possono fol'llire che estremi per fare speciali esperienze, a cui solo è necessario rimettersi per giudicare la possibilità o meno della proposta e<l i vantaggi che per aV\'entllf'a potrebbe presentare (vedi fig. 4a). Pongasi il caso cli un affusto di aUDcco e difesa di un cannone da ·I 6 G R caricato con cli ilogrammi 3,200 di polrere ancmo : u = velocità iniziale del proietto = metri 382. P = peso del proietto = chilogramm i 29,600 . s = spazio percorso o rinculo dell'affusto su paiuolo 01·izzonlale = metri lineari 3, 20. v = rnlocità tlell'alfusto. P' = peso dell'a!fusto col pezzo= chilogramm i /d,76 . s' = spazio percorso dall'affusto io paiuolo inclinato. a = angolo del pniuolo colll'orizzontale = H 0 , ~ 9'. (3 = Arco medio che abbl'accia la catena di ritegno nel collare di l'erro, cioè arco corrispondente agli anda e !~8° . /, 1 go1I u a e ~ = 84° 0;a = 108°. ...

+

sul paiuolo

angolo che fa la. tangente della

·scarpa della ruota col piano del paiuolo = 20°. P' V2 La forza viva dell'affusto è - - questa. deve essere

.

'2.g

distrutta dal lavoro dell'allrito dell'affusto sul paiuolo, . P' V 2 per il che col paiuolo orizzontale deve aversi 2 g

= {1

)I

s (1)

e col paiuolo inclinato deve a versi ~,.,g v' = {P' cos et X s'

da. cm s1 ricava s •

'

'

I

s = 39."'J = -,. . . COS IX

Ma condizione del problema si. è che l'affusto no~ deve rinculare che di metri 3,00, per la. qual cosa 1 contrappesi debbono distruggere quella. parte di ,l,no.ro · che non si lascia assorbire completamente dull a.Llr1to e cioè dovranno produne un lavoro rappresentalo da .f P' X cosa X 0,'27 . . . J\ :H' r idurre in mu11e1·i quest,J espressione e necessario di trovare il rnlore di f'. A tal flue abbiamo che

-p x u = --P' x

· · cioe v = 9.~, ';19. (J g . ) . . Ora sostituendo il valore d1 v nella eq ( 1 s1 otttene f = O,OS, onde il lavoro c_he ri.ina_ne da ~c!u~~brarsi,_ non volendo che l'affusto rmcul1 cli metri 3,-", ma d1 soli metri 3,00, sarà rappresentata clall' espressione

+

l = reLtificatn di tale arco = 0,4 9; r = raggio del collare di ferro in parte abbracciato dalla catena di ritegno = O,ilO. P" = peso ùei contrappesi; p = peso della catena; f = coefficiente d'aurito dell'affusto sul paiuolo.

= ~:o' =

. v da cui v

= pP X

f P'cosa X 0,27

l

=9

·ii

f. ku, ,,.,,.,

1

.1:

,ID .

Ma l'affu~lo nel rinculare nel piano incl inato discende <la una allezzu li = 0°',60, quindi oroducc un


76

llAl'TERlA ARMATA DI CANNONI INCAVALCATI

lavoro dinamico espresso per J>' X h = 2685"'"',60, perla qual cosa la somma dei lavori da equilibrarsi coi lavori prodotti dagli urti, attriti e contrappesi sarà f P' cosce X 0,27 P' X h = 2780 l""',35 od in numeri tondi = 2800tro (2). Osserviamo ora quali sono le resistenze passive del sistema che possono distruggere la suindicata forza {2). 1° La ruota dell'affusto por,ta una scarpa la quale determinando un cambiamento brusco alla direzione del rinculo produce un urto e quindi una petclita di forza viva. Essendo v 1a velocità della scarpa della ruota, la sua veloeità relativa e perpendicolare al piano del paiuolo sarà ev sen 8' = 0,50 X 2,iJ9 x 0,50 = 0,5~, per conseguenza il lavoro assorbito in. seguito all'urto o 552 76tm,29 (3) . .sopra.descritto sarà P'

+

i--= "'{/

Abbiamo superiormente accennato che la catena di ritegno scorre dentro un collare di ferro a generatrice e direttrice circolare col raggio r· = 0,10, osserviamo ora quale sarà il lavoro delta catena strisciante sopra . tale collare. (Vedi fig. 7"). Dicasi 1V = pressione che si esercita sopra ciascun punto dell'archetto Mm per effetto del peso P' e del contrappeso P".' · Pongasi 11fm = ds. Su tullo l'archetto ds vi saranno N d s pressioni. Jia se in 111 la ca tena ha una certa tensione T dovnta al peso P", in m avrà una tensione T -j- d1' la quale dT è una funzione di quel!'aurito che, oltre al peso, in m bisogna vincere per il tratto infinitesimo m i~!. Essendo d1' piccolissimo, T e T dT si potranno coi:isiderare eguali', laonde la forza UZ = Nds ·potrà. considerarsi come la risultante delle due T t+dT, supposto che per un momento si rimovcsse la superficie

+

+

77 resistente del collare. Avremoperciò(a}Nds=21'cosKVM ma poichè il triangolo J( O1J1 si può considerare ret.tango1 · ' cos KOU MO per , 1a quaI.cosa o m·1u,s1,avra l rL =K O sostituendo il valore di questo coseno nell'equazione (a) e ricavando il valore , di T si otterrà T = N1· (b), · esSU AFFUSTI D'ATTACCO E DIFESA MODIFICATl

essendo KO

· · = r ed 1UU = 2ds .·eh·rnmato f'· 1·1 coerr·1crente

<lell'altrito della catena co l collare abbiamo delto che JJ'appunto dipende da tale attrilo per il che dT-{'Nds (e). .Dividendo questa eq uazione {e) per la (b) avremo il rapporto fra l'attrito e la tensione, cioè 5apremo quante . , a· . . · r . dT f' Nds ('ds unlla t tens10m rappresenti allnto 1 = N r =

Integrando si d~ve osservare che coll'essere ds = o ~ {arco intero abbracciato dalla eatena) per sollevare il peso P" vi· si· richiede il p::J so P', per la qual cosa l'inlegrale comT = P'' e che estendendo l'arco a

pleto sàrù log P'

=

log P1'

f l . + r, detto l = sviluppo

dell'arco · ~' onde avremo:

f' { P'

=P

11

r

e = P." e,o,,i'!. ossiaP'='.3 pri

circa. Adunque l'attrito della catena sul collare ha la potenza di duplicare il lavoro del peso del contrappeso. 2·> Rimane ora a calcolarsi le dimensioni ed il peso della catena di ritegno. Supponiamo che il peso del contrappeso sia chilogrammi 500 , la catena dovrà essere solida abbastanza 4° da sostenere ed animare il peso da una certa velocità; 2° da vincere l'allrilo nel collare. Il peso del contrappeso si è supposto di chilo-


78

llATl'ERIA Ani\JATA DI CANNONI INCAVALCATI

SU AFk'USTI

grammi 500, quindi, per quanto sopra si è dello, l'ef.. fello dell'attrito duplicherà tale peso, onde avremo, nello stato prossimo al molo, da sostenere chilogrammi 4000. l\'Ia al peso b isogna comunicare una 500 . X 2,19 = ,1•I 1,69 per g

quantità di moto espressa da -

cui la forza tot ..1Ie che dorrà sostenere la catena è di chilogrammi ,1,i,i 2 in numeri tondi. L'esperienza ùimostra che 700 chilogrammi sono sos tenuti e tirati da un centimetro quadralo di ferro, .

. .

.

senza eILe si allungh, Il ferro lraenle, onde

1,11 2 700

1

.. = 4,08

sarà in cen ti metri quadrali la sezione della ca!ena di ritegno cioè m. q. 0,000158 e siccome fa ca tena è a doppia maglia, la sezione cli un anello sarà m. q. 0,000079 per cui 1. x' = 0,000079, quincli x = O,OOo, va le a <lire il diametro del tondino formante l'anello potrà essere di un centimetro. Ma per sicurezza e per evitare gli allnngarnenli (che del res10 non possono reca re un gran turbamento al .sistema) si potrà mettere il diametro del tondi no medesim o di millimetri 15. Il p<.!so della catena sarà cil'ca dai 18 ai 20 chilogrammi. 3c Alzandosi per ultimo il peso P" all'altezza di 2,75 produrrà un lavoro esp resso per P" X 2,75, il quale vorrà essere duplicalo per effetto dell'attrito del collare, cioè avrem o 2 X P" X 2,75. Siamo ora in grado di stabilire l'equazione dei lavori, cioè si avrà : (A)2800

= 76, 29 + 2X 20 X

0,25

+ 2 (20 + P")2,75,

da cui si deduce che P", peso delle bombe contrappesi, dovrà essere di chilogrammi 470 in numeri tondi. Col fatto forse tale peso po trù essere infe riore assai per non essersi tenuto conto, nella valutazione dell'attrito

n' ATTACCO E DJFESA MOnIF!CA TI

...,,,r. "

della caten a col collare, della resistenza prodotta dai nodi delle ma"'lie sul collare istesso . Essendo 4'1346 il peso specifico del piombo con due bombe di circa 3.2 centìmclri di diametro ripiene dello stesso metallo si polt'à ollenere il conlrappC'so ~·ic?ieslo. La suesposta ciccostunza della catena c1 induce a credere che l'esperienza ci mostrerebbe, nel cannone da ,16 e; 11 , non occorcre un cosi rimarcbe,·ole c?ntroppeso ; ma se pe r avventura nel caliuro descrttt~ si cadesse in difello; in quello invece da I '.:a D 'R sL resterebbe nel pieno uso pratico poichè quivi . l~aslerebbe un contrappeso cli ci!'ca '130 ch ilogram rn1 11 eh~ approssimatiYaruenle si ollerebbe ~on due bomb~ ~a1 22 ai 24 cen li mctl'i di <liametro, 11 che è 11el hm1te dei bi lici ordinari per poni i levatoi ccc. ecc. . Non rimane ora che a dimostrare essere l' opcraz,one del r imeLtore il pezzo in balleria di una suf.Gcienle facil ità. La forza che vi si richiede· è poco più:

P' sen

a

= 877 chilogrammi.

Abbiamo dello che il peso del contrappeso è di chilogrammi 470, e questo numero mo!Li plicato pc~ co~ 40°, che è l'angolo medio rcìg che fa la catena cli ntegno col paiuolo darà &-70 X cos 40° = 355,20, che dovrà sottrarsi ai K. 817, onde avremo 87'7 - 31>5,20 = 5:21,80 che rappresenterà la fo rza da esercitarsi dai canno~ nieri per rimettere il pezzo in batteria. . Ora si sa ch e un uomo robusto può, colle sole _braccia spingendo, sviluppare la forza di 50 ch ilogra~mi, sei uomini adunque colle manovelle potra?no rt?1el~er~ il pezzo in batteria. l\fa se si use1~anno 1 bracc1u0It di maneggio e le ruote, pensa lo scrivente ehe ne bast~ranno qua ttro.


80

8f

SU AF1<'USTI n' ATTACCO E DIFESA MODIFICATI

BATTERIA. ARMATA DI CANNONI INCAVALCATI

Se si osserva I'eq (A.) si vede che il primo membro , esprime quasi per intero· il lavoro dinamico della caduta dell'affusto dalla altezza di metri 0,60, dovendosi tutlo l'annient,amento della forza viva del proietto attribuire al lavoro dell'attrito. Ora se in foo,o-o . o di ca~ ricare il pezzo con chilo'grammi 3,;20 di polvere si caricasse con minore quantità, aUo scopo di avere,, a cagion d'esempio, tiri a metraglia, l'affusto avrebbe minore minor rinculo, il suo lavoro dinamico sarebbe . quindi i contrappesi si alzerebbero a minore altezza ed il valore di P" dedotto da,lla eq predetta, rimarrebbe lo stesso. Dopo lo sparo il pezzo però si abbasserebbe di meno . Ma quando occorrono tiri a piccola carica significa che il nem ico è mollo vicino e che quindi se per un lato occorre al difensore più accel~razione di sparo, per l'altro non ha d'uopo d'essere coperto che dalla vistil, rimanendo con ciò anche defilato dai colpi partenti dallo $palto , per il ehe il sistema sopra descritto corrisponde qUalsiasi la cariea che si dia al pezzo, e_non occorre, una volta equilibrati, cambiare i contrappesi che al solo cambiare la qual itit del pezzo, non mai nl cambiars i della quan~itù clel1a carica. Il rinculo di m. 3, 00, nei casi ordinari e nella concitazione del combattimento, rarumente espone il pezzo ai til'i ficcanti. Veggasi all'uopo la nota 0• del libro intitolato: !Jreve desc1·izione delle arli!Jlietie 1·igate clell' esercitoitaliano, loro uso ccl or·clinamento clell'artiglieria in guer1·a . . J,,a. spesa a cui potrebbero ascendere le riduzioni sopra descritte sarebbe di lire 300 per ogni uffusto, o , meno se jl lavoro ·si facesse in larga scala. I calcoli che si sono esibiti non possono concludere che a limiti dentro' cui sarebbe riserba to alla esperien.za (come si è giù detto) di . trovare il termine utile. È necessario però notare che si è preso in csuine ~

.,.

il cannone da ·16 a R .che é il caso più sfavorevole e meno éornune .poiché base d'armamento, come si sa, fino ad ora è il cannone da 12 B R. Se pertanto si facesse qualche esperimel).(O che anche , chiarisse la proposta illusoria, il costo di riduzione rjesce talmente mite da nori lasciare il penoso rimorso d'avere fatta una inutile ed esagerata spesa, potendo servire l'esperimento a maggiormente illuminare chi più compelente i11 materia saprà risolvere il problema degli affusti di attacco e difesa abbassantisi dopo la sparo. Roma, li 25 maggio 4872.

G, LODI

Capitano del geni'o.

ANNO XVII, VoL. lii.

6


)

l

- RECENTI PUBBLICAZIO NI SULLA GUEIUIA 'DE(,

83

,chiamato presso di sè come delegato straordinario il signo-i; de Freycinet e si applicava insieme con esso e con febbrile attività, a porre insieme nuove truppe, a pro vvederle cli at~ i, cli artiglier~e, cli munizioni. La delegazione della difesa nazionale avea avanti a 'Sè due. sis temi da adouare -onde usufruire la gran massa di uomini che le ultime leggi volate sotto l'im.pero e ·quelle che essa stessa creava, ponevano a sua disposizione. Una tal massa è valutata, senza le guardie mobili, dal generale de Paillèrcs n 580 mila uomini, e perciò an che ammesso che nei suoi calco li vi sia dell'esagerazione, si pùò almeno stimare a 400 mila uomini, nè sarà certo di troppo il calcolar le guardie mobili stesse a -300 mila. Quali erano i due sistemi ,accennati? , 11 primo era quello che fu seguito da Gambe!ta, o per meglio dir-e, da Freyc inct, che ritrov iamo sempre come l'anima di tullt i movimen ti militari. Consisteva nell'orgnnizzare, nell'armare le' brig;i te , le divisioni colla maggior fretta possibile e quindi nello spedirle .ad agguerrirsi di fron te al nemico. Era la ripetizione . della tradizione rivoluzionaria del ,J 793, ma però colla differeriza che mentre in quell' epoca 1 sans~cu.Zottes spedi ti. agli eserciti trovavano delle trùppe ferme e disciplinate ove inquadrarsi e perdere il tipo rivoluzionario, nel ,1870-1,1 le giovani sch iere . iminlc da Gambetta suila Loil'u e sulla Saona ne trovavano altre ·gio vani altrellanto, e perciò l'insieme. crescendo di num ero diminuiva contemporaneumente cli solidità. Il signor de Freycinet (1 ) si van la di avere spedilo una brigata al giorno a vanti al nemico d uranle la sua am-

RECENTI PUBBLICAZIONI SUI.LA GUERRA DEL ~870-74

xv. Le ope1•,r.iioni tl<ill',wnu,ta f•·ancese ,lell" Loit•a fino tdl,i t •ip1•esa ·,l'i Q,•té,ms ve,• vm·le ,lei Tedesl•l,i, studia te sul le opern di F nRYC 1NET, dei generali d'A.u1u,i1LB mi PALADlNES e MARTIN DF.S· p Al LLÈI\ES. l

Allorchè dopo il disastro di Sédan e poco prima . dell'investimento, di Parigi, il Governo della difesa nazionale deciso .a continuare la guena ebbe sped ita una delegazione a Tours, questa, onde proteggere la nuova capitale provvisoria e il mezzogiori10 contro l'invasione, organizzò a Bomges un corpo d'armata sotto gli .ordi[\i del generale La ~Iouerouge; fu il nucleo dell'armata della J.o ira . Questo corpo che p1:ese il numero 15° per far seguito a quelli dei corpi chiusi entro Parigi, .dovè combattere contro i Bavaresi presso ad Odéans, ad Artenay il ·10 e 1' 1·1 di ottobre; era appena formato, mal~ armato, peggio equipaggiato, fu perciò sconfitto f<,lcilmente e rigetta to in Sologne. loranto Gambetta e::;cito di pallone da Parigi, era venuto ad assumere il ministero della guerra, avea

(·1 ) La [iUerre en province pendant le siége de I'aris 4870-~871, avcc dcs,1:artes du théatrc de la guerre, - Paris, l\Jic!Jel Lé1·y, ~ 872.

" li

,f870-711


8&, nECENTI PUBBLICAZIONI ministrazione; veramente questo calcolo non è giusto~ ma non può 'negarglisi una grande attività, e •quef che· mancò agli eserciti improvvisati della repubblica non fu certamente il numero, · ma sibbene la solidità. Il secondo sistema fu proposto dal generale de Paillères al Governo di Tours. Q1;1esto generale avrebbe voluto organizzare contemporaneamente in ogni dipar-· timento una brigata a tre reggimenti di fanLeria, di cui uno di guardia mobile, con corri.s ponclrnte artiglieria, cavalleria e genio . Stima che sarebbe . stato cosa facile il procurarsi i quadri togliendo gli ufficiali generali da quelli· ancor rimanenti in Francia e in Algeria e dalle riserve; gli uflìciali superiori da quelli in · disponibilità o in riti1'0, i subalterni nel modo stesso, e giovandosi anche dei dimissionari e antichi sott'ufficiali; soggiunge infine che i sott'ufficiali e-caporali potevano prendersi in massima parte dalla fanteria di marina: · · . L'autore di questo ·progetto ritiene che -i n due mesi l'armata poteva organizzarsi, disciplinarsi e istruirsi, equipaggiarsi tutta · sul luogo senza · ricorrere a forniture eslere, e allora era il caso di formar le divisioni e i corpi d'armata per concentrarli in quattro grandi masse, a Lilla, al ~lans, a I3ourges, a Lione, e cominciare le operazioni decisive. Se il Freycinet commise molli errori nel suo modo, di organizzare, e se il sistema da lui adoltato fu catt1vo, non ne viene che quello del des Paìllères fosse buono. Quelle truppe formate in due mesi non potevano neppur esse aver la solidità necessaria per fare · una campagna seria ed è, discutibile -;e non sia stato,, meglio agguerrirle al fuoco che in guarnigione; si po-. trebbe quasi crederlo, vedendo che nelle mani di Faidherbe e Chanzy hanno saputo qualche volta me.~tere in pensiero il nemico. Vi è poi della poesia nel

,.

SULLA GÙEI\I\;.\ DEL 4870-71 85 -supporre che l'armamento, le munizioni e l'equipaggio potessero esclusivamente fornirsi dall'industria na:zionale . los,pirandoci ad un punto di vista che ci sembra. giusto ed imparz.iale, ci piace il far rilevare che !'.inconveniente . principale stava nello stato delle cose alla fin di · settembre. La lotta che il Governo della difesa .avea intrapresa contro gli eserciti germanici, non presentava probabilità di successo; in qualunque modo si 0perasse era mollo facile l'andar incontro a disastri; l'una azione invece di un'altra potea solo servire ad .atlenuarl} o anche a riportare eflìmen successi, il successo decisivo era poco_ o punto sperabile. L' 11 di ottobre il generale d' AureHe de Paladines fu nominato co'mandanLe del ,15° e 16° corpo d'armata -ehe si organizza.vano uno a Salbrìs in Sologne, l'altro presso Bloìs. Per quanto apparisce dalle sue manovre -e dal suo contegno, il generale avrebbe fallo un eccellente comandante di corpo d'armala con truppe regolari e solide, ma oppunlo perciò non avea nessuna fiducia di quelle improvvisate che non credea potes. sero per lungo tempo affrontare i Tedeschi; esitò perciò sempre ogni · qual volt.a si trattò di pronunziare dei movimenti offensivi, e non vi si indusse altro che dietro gli ordini più volte ripetuti dal ministro della .guerra. • Poste di fronte l'ansia irreflessiva e febbrile del Freycioet e la prudenza , eccessiva del d'Aurel le era naturale che, siecome e l'uno e l'altro comandavano, l'ese rcito della Loira si. sentiva tirare come da due forze- agenti in senso contrario. I suoi movirrienti perciò o · furono lenti e scuciti o ardili oltre misura e senza scopo ben accentualo. Per conseguenza si spez.zarono contro le esatte e ben regolate manovre delle ...armate germaniche, e anch~ quando quest.e ebbero

un.o


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RECENTr PUDBUCAZfONl

commesso un qualche errore i Francesi non furono in grado di approOLCarne. Una volta che il nucleo dcll'eserci10 della Loir-a fu costituito, la delegazione di 'fours prese su di sè di immaginare un piano di campagna Dvenlc per obbiettivo dircuo o indiretto Parigi, di cui naturalmente volcasi far togliere il bloceo al più presto possibi le, non conoscendo neppure con approssimazione quanto tempo potea durarne la resistenza. È sempre difficile, nnche ad un generale stu<lioso ed intelligente, l'elaborare un piano di campagna o lo scegliere il migliorn fra i diversi possibili. Una tale impresa pone talvolta in imbarazzo anche le menti più limpide; come adunque non do,·ea porvi Gambeua eFreycinet che di cogn izioni gue rresche non eran cerl(} a dovizia provvis1i? Nel caso in cui si lrova,•ano avrebbero dovuto lasciar tal còmpito _ad un generale di lor fiducia lasciandogli po'i liberamente eseguire i suoi concetti ed indicandogli so lamen te per scopo principale che si trattava di disturbare il grosso dell'esercito nemict, assediante Parigi, facesse poi tle l suo meglio e al più presto possibile. Era il solo modo sperabile di ollenere un qualche vantnggio. La radunata delle forze francesi cli so·ccorso polca farsi: 1° all'ovest fra Tours e il nians, cioè sulla Sarthe e a cavillto til Loir; 2° in Sologne·con obbiettivo ad Oeléans, o a Blois con lo stesso scopo; 3° fra Bourges e Nevers avendo in mira cli varcar l'Yonne e gettarsi nel bacino della Senna; 4° sull'Alta Saona con obbiettivo a Nancy e a Lunevil!e. Nei primi due casi si cadeva driUo sul grosso dell'esercito nvversario e anche su P;;irigi quando si foss ero cacciate avanti a sè le divisioni staccate che lo coprivano a distanza; nei due ultimi invece si manovrava co ntro le co·municazioni dell'avversario. Nei primi due si lasciava al nemico il vantaggio delle

SULLA GUEl\nA DEL

4870-71

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linee interne di manovra, per le quali egli poteva, a seconda degli eventi, sostenere l'esercito di invcs(imento coi corpi staccati o viceversa. Negli altri due casi lo si poneva in maggiori app,·cnsioni e si rendevano difficili le comunicazion i e il mutuo appoggio delle armate di imcstimento con quelle che a g,·an distanza lo coprivano. Perciò a noi sembra che come ceilerio generale la radunata fra Bourges e Nevers o quellu sull' Alla Saona con base di operazione a Lione avessern un valore minaccioso molto più forte e J'ultima al più alt.o grado. Il primo piano d"azione è indicalo dal generale des Paillères nel suo volume che ha per titolo Orléans (1 ), come il migliore. Nella mente del generale han predominato le considerazioni lallichc, giaccliè egli considerando il terreno accidentato che si stende ad .orienl.e della S,irlhe trova che era l'u nico in cui le giovani truppe francesi polessero lottare in condizioni di minore inferioriLù colle vecchie bande prussiane. Comprova Paillères il suo asserto coll'osservare qual vivace resistenza abbia opposto più tardi Chanzy su quel terreno al principe Federico Cado e al granduca di Mecklembourg, con un esercito giù baltulo. Non si può negare che questi argomenti abbiano un ceeto valore, ma la riflessione più allenta mostra come, strategicamente parlando, il piuno fosse difeltoso, perchè creava a base necessaria dell'esercito francese la Bretagna, .il paese cioè di minori risorse, e conduceva la linea di operazione dritla su Versailles, vale a dire sul cen tro <l'azione da cui il grnn quartier generale prussiano dira~ . rnava più facilm en te le sue truppe di riserva. Il secondo piano fo adollalo dalla delegazione di ToUl's, che credè · scorgere in Orléans un punto d'ap-

(~} Plon, imprimcur éditeur, Paris 1872.


88 .RECENTI PUllBUCAZIONI poggio di grande importanza per una successiva azione verso Parigi, e volle al tempo stesso e simultaneamente all'azione offensiva coprir la sede del Governo e gli stabilimenli di Bourges e Nevers. Se Freycinet avesse conosciuto l'arte della guerra, si sarebbe ricordato il principio assiomatico che chi vuol coprir troppo non copre nulla, e non avrebbe addollo più lardi quesle insufficienti ragioni a giustificare il suo operalo. La questione di coprir la citlà di Tours come sede. del Govemo non clovea neppure esser sollevata, come non era il caso cli preoccuparsi di Bourges e di 2'levers, essendo evidente che il nemico avea ben altro da fare che l'occuparsi in seorrerio lon tane e pericolose al di là della Loira . Il terzo piano fu proposto più tardi con leggiere varianti dal generale Bourbaki, quando si trullò di far rientl'are in azione la 1"' armata della Loira ricostituita a Bourges dopo il disastro di Orléans. Il principale inconveniente che esso aveva si era quello di lasciare scoperle le due ali dell'esercito che si fosse inoltrato fra Loira e Senna; inconveniente , a dir vero, assai grave, calcolando di aver che fare con un'armata tanto manovriera qual era quella prussiana ch,e veniva d~ Metz. Il quarto non offriva nessun pericolo serio . Ogni qualvolta l'esercito francese, nel prender l'offensiva, si fosse guardalo, mediante corpi staccati nelle regioni facilmenle difendibili del ì\iorvan e presso l' altipiano di Langres, poteva discender la vallata della ù1osa senza rischio di essere attornia to. Un scrio successo che avesse riporlalo minacciava di fai guisa Ja grand'arteria di comunicazione dell'avver sario, la ferrovia cioè Strasburgo-Parigi, da esser solo sufticiente fors'anco a far togliere il blocco della capitale. Più .{ardi questo piano fu vizialo da Gambella qu ando cacciò l'armata dell'est troppo ad oriente pe r liberare Belfort, facendole ~bbandonare le direttf\ comunicazioni con Lione, base 1

..

18ì0-71 89 principale di chi manovra in quelle regioni per chiuderlo ìn un cul-de-sac presso la frontiera della Svizzera. La ciuù di Orléans situata nel punto più sporgente del grand'arco di circolo che forma la Loira colla concavità volta a sud, sembrò a Freycinet un punto di gra.nd'importanza da ·occuparsi. Egli decise adunque « che la campagna avrebbe principio col« l'atlacco di questa città, e che se si. fosse tanto « forlunati da potere impadronirsene, si agirebbe vi( vamente sull'opinione, che vi scorgerebbe una splen« dida rivincita dello scacco stesso che vi sj era subilo». Per i militari. basta il leggere queste due righe per formarsi un'idea dei con,:etli ai quali si inspirava il delegalo della guerra, concetti nei quali certamente l'arte militare non entrava punto nè poco. Tecni camente parlando difatlo la posizione di Orléans pei Francesi era più un imbarazzo che un utile. Ci piace giudicnrla colle parole stesse del des Paillères che son qui inappuntabili: » Col suo fiume avanti a sè e coi suoi ponli, la « città. d'Orléans era una posizione favorevole al ne« mico che avoa la linea di ritirata su Parigi. Per « noi al contrario, se l'avessimo occupala ci poneva « in una situazione dello più pericolose iii caso di « rovescio, perchè eravamo obbligati di effettuare il ·« passaggio di uno stretto su di un fiume, sotto gli « sforzi ed i fuochi çonvergenti di un nemico di cui « la potenza andl'ebbe crescendo , mentre la nostra « andrebbe diminuendo in conseguenza del passaggio « successivo delle nostre truppe sull'altra riva. Se « · dunque il nemico, in tali condizioni, potesse slabi« lire delle batteeie per rendere impraticabile il pas« saggio dei ponti, non di,·eniva inevitabile a una parte « dell'armata il capitolare dopo una difesa senza dubbio « onorevole, ma sempre inutile? » · SlJI,LA GUETIIIA DEL


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RECENTI PUBBLICAZIONI

SULLA GUERRA DEL 11870-71

Il gènerale d' Anrelle ha declinato ogn:"i responsabiliLà sull'adozione del p'iano cli carnpagna {1). Freycinet nel suo lavoro · ha, invero dire, dichiaralo che nel consigli o di guerra tenuto a Salbris il 24 ottobre s1 erano discusse due combinazioni, ma d'Aurelle nega recisamente che ciò sia vero e soggiunge che noli si fecero mai considerazioni straiegiche di tanta levatura. La (estimonianza del generale des Paillères che vi era presente, benchè non abbastanza esplicila, è qui favorevole al <l'Aurelles, perchè dice che si parlò di un movùnento in cwanti ve1·so Orléans . .Del resto siccome il libro .del I?reycinet contiene spesso delle gravi inesatlezze, vi ha tulla la ragione di supporre che, come dice il d' Aurelle in questa circosLanza, ses souvenù-:s le servent mal, e che si trullasse so!Lanto di riprendere Orléans senza nulla decidere per le operazioni ulleri01·i. Le disposizioni che furono p"rese a tal uopo furono le seguenti: La 2• e 3a divisione del 15° corpo doveano recarsi da Salbris a Blois per unirsi al '16°, e tulte quesle truppe, dapprima schierale fra la Loira e la foresta di Marchenoir, avevano da procedere all'auacco d~ Orléans da!Ja parte ocèidentale minacciando la linea di ritirata del nemico su Parigi, mentre la ,,• divisione (des Paillères) del HS corpo, passando la Loira a Gien , si sa-· rebbe direua verso la foresla di Orléa,ns per sboccare il 4° novembre alle spalle del nem ico e compierne la disfatta, giacchè era stabilito che cl' Aurelle dovesse altaccarlo il 3 1 ottobre. · Gli ordini pel .movimento del 1 ~0 corpo vennero

emanati il 26. Le truppe trasportate da Vierzon a Mer in ferrnv.ia, non arrivarono il 28 a sera nelle posizioni in antecedenza designate, perchè non erasi abbuslanza bene provvislo al loro imbarco e sbarco dalla ferrovia; la cavalleria e l'artiglieria in special modo ebbero a sub ire gravi imbarazzi. Il 29 al mattino dietro riehiesta del comandante in ·capo cd annuenza. di Gambetta fu aggiornato l'attacco di Orléans . D'A.ure.Ile si ~ccupò subito di rcttificai·e le pos izioni dei due eorp1 d'armala che venivano ora. ad essere direttamen te sotto i suo i ordini, e che furono sch ieraLi da Beaugency lìno a Viévy-le-Raye appoggiando un fianco alla ~o ira, l'altro alla strada cli Blois a Chàleaudun, su d1 una linea diretta da sud-est a nord-ovest, col 16· corpo a sinistra. La maggior parto della li nea di battagl ia era coperta dalla foresla di Matchcnoir che occupavano gli avamposti . . . Il generale d' Aurelle si lagna nel suo libro che il movimento ferrov iario eseguilo dalle sue truppe vecli tulti e vuol ge!tare ·una parte nisse a coo-nizione 0 della colpa sulla delegazione di Tours. Mov ime~li di tal sorl:i. non rimangono mai per lungo lempo ignorati, quundo si debbono comunicare in ante.cedenza a borù'hesì, come dovè far la delegazione, in quel caso diri~endosi uo-li impiegali delle ferrnv ie d'Ol'léans. t, t, . Del reslo il nemico non sospetlò prontamente questa iniziativa franeese. Il gernmtle von der Tann che con il 1° corpo bavarese (circa 20 mi la uomini), occupava Orléans e ne guardava i cl.in torni, non ne ebbe qualche idea altro che verso il 5 di novembre; se d'Aurelle l'ave·sse atlncc~Lo il '1 ° l'avrebbe sorpreso, come può sorprendersi un corpo tedesco che si guarda sempre a qualche chilometro di distanza . Fu adunque l'aggiornamenlo dell'operazione che ne paralizzò in parte · H risultato.

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(4) La première arTflée de la Loire. éditcur, 1872.

Paris, Plon, imprimcur-

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1870-71 93 sue disposizioni per allaccare il nemico, pronunziando un movimenlo girante contro la sua ala dritta; queste disposizioni erano buone c0rne tendenti a manovrare sulla 'linea. di ritirala dell'avversario. Fu il 9 che e·bbe luogo la battaglia di Coulmiers. Quallro divisioni di fanteria e lre di cavalleria francesi si urlarono contro le due bavaresi del 1 ° corpo e parte della 2" di oavalleria , approssimativamente 50,000. uomini contro meno di 20,000, giacd1è Tann -a:,,ea lasciato alcuni distaccamenti in Orléans. I Bavaresi battuti, sloggiati da Baccon, dalla.Renardière, ~al . Grand-Lus, eia Buisseau, da G·émigny, da Rosières e da Cou\miers dopo aver comballuto dalle. 9 del · mauino ,fino alle 5 di .sera, usufruendo mirabilmente le posizioni trincerate provv.isoriamentc dei villaggi e dei caslelii, piegarono su S.te_Péravy-la-Colombe. Ed ebbero buona ventura, imperocchè il generale ' Reyau, comandante la cavalletia francese· che dovea gettarsi sulla loro linea di ritirata impegnò malamente i suoi sqnadroni al mattino, e più tardi commise l'altro errore .di segnalare a Chanzy una colonna di franchitiratori che guardava la strada di Chàteau<lun come nemica, per cui il comandante del ~ 6° dovè, per os- ' servarla, distrar delle forze ohe mancarono al movimento· giréinle. L'armée de la Loire avait vaincu; mai's une faute regrettq,ble lui enleva.it une parti'e des avantages qiie faisait éspere1· le succés de la journée, cosi scrive il D'Aurelle e con piena ragione. In ogni modo non si può negare a questo giovane esèrcito energia, risolutezza e, vigore; benchè l'impresa compiuta il gioi:no di Coulmiers gli fosse facilitata 'dalla grandis· sima superiorità numerica. Intanto la divisione Pa:illères forte di 30 mila uomini e perciò vero corpo d'armata, dietro ordine del generale in capo ricevuto il 6, manovrando ad est · SULLA GUERRA DEL

92 RECENTI l?UBBUCAZ!ONI Duranle quest'inazionè arrivò la notizia della capi. tolazione di ìVIetz, e il '.2 il generale Chanzy r impiazzò Pourcet nel comando del 116° corpo. L'arm·ala della · Loira fece così un acquisto di cui ebbe sempre à · lodarsi. . La lunga inazione in cui si tenne l'armata àeUa Loira in un momento in cui il lempo dovea esserle preziosissimo è giustificala dal d'Aurelle col cattivo stato delle slrade che pe:r· causa delle pioggie ripetute er.ano; dice egli, impraticabili all'artiglieria. Questa ragione non può persuaderci; essa non ha valore serio per chi conosce quell'arma. Piuttoslo è da ritenere che il generale francese esitasse ad impegnarsi in una prima prova e tanto più vuolsi essere di questo parere quanto più si riflette che egli esitò sempre ogni qualvolta si trattò di disegnare dei movimenti offensivi. Il 7 al mauino il tempo essendosi ristabilito biso- . gnava di necessità marciare avanli. ~ra: era già troppo tardi per sorprendere i Bavaresi. Quesli aveano intravisto il movimento delle linee francesi e si erano accorti di esser minacciati non più a mezzogiorno, ma sibbene ad occidenLe. Le ricognizioni inollratt> in forza dal generale von der Tann in quella direzione si ur1 tarono con truppe del 16° corpo fra Vallière e- SaintLaureot-aux-Bois; respfoto violentemente non lasciarono più dubbio al gencl'ale bavarese sulla bufera che si addensava .contro di lui. · Tann provvide con energia· ·e prontezza al rimedio'. Alle 8 di sera del · giorno .8 sgombrò quasi del tutlò Orléans e venne con una marcia notturna a concentrare il suo corpo fra Coulmiers e Huisseau; contemporaneamente avvisò la ~.z" div isione prussiana e la 4a di cavalleria che erano nei dintorni di Chartres pregandole di soccorso. La sera stessa dell'8 il generale . francese dava le

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RECENTI PUDDLICAZIONI

di Orléans, passò ~a Loira 1'8 a Sully e discendendo il fiume dormì a Chaleauneuf; il giorno dopo pL'osegui la sua marcia e dopo passato il canal de]Ja Loira a Fay-aux-Loges udì le1cannonato cl i Coulmiers. Des J:aillères se ne mostrò molto Jparavigliato, imperocchè avendo annunziato fin dal 6 al gr.nera le in. capo che non poteva essere pi:ima deU',1,1 alle spalle del nemico, non capì. cosa potesse essere avvenuto. Fece passare. nella sua mente tuLLe le eventualità, ed ebbe l'i dea di gettarsi su di Arlenay per le traversè; ma riileuendo che comandante in sotto ordine non potea rischiare un movimento conlracldittorio a ciò che ora stabilito, .quando, com'cgli dice, on jouait la dernière ca1·te de··

son' pays et qu'il ne pouvait étre qucstion d!avent'llres, seguitò la sua rrwrcia su Flcury, ove arrivò alle 6 di sera; la sua divisione aveà fatto undici leghe marciando quattordici ore senza prender nutrimento; l'indomani ·si avviò su Chévilly, ma era oramai troppo · tardi ,per raggiungere anche le code delle colo-nne bavaresi. Evidentemente il generale D'Aurelle ebbe torlo del non prevenir pìù presto il suo luogotenente e in ogni caso si dimenticò di avvisarlo telegraficamente almeno · la sera del dì 8: ~la il D'Aurelle non credeva al successo, · perciò forse non azzardò di dare una direzione arrischiata· alla divisione des Pailléres. In ogni modo · questo oblio · è imperdonabile. Il generale von der Tann_ piegando su Toury vi in- · con{rò il mattino del 1° la 4• divisione di cavalleria e la 2:ila di fanteria pruss iana . Al tempo stesso veniva distaccata dall'esercito d'investimento anche la .f7• divisione, che unita alle forze summen tova te e ai Bavaresi, venne a cos tituire un esercito speciale di più di 50 mila uomini agli· ordini del granduca di l\focklernburg. . D'Aurelle o non seppe o non potè profillare del

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1870-7 ! 95 suo successo, dice l'opera semi-ufficia le del maggior Blume. Una serie interminab ile di critiche a sta ta fa tta al generale francese per non aver saputo trar partito de' suoi successi, e gl i è stata fatta in GeC'rnania, in Inghilterra ed in Francia. Freycinet nel suo lavoro non glielo risparm ia e sostiene, come hanno sostenuto molti, che spingendosi a van Li arditamente, po tea togl iervi il blocco di Parigi. Noi non crediamo a questi giudizi troppo avventati, ma crediamo bensl che con un po' pi i\ di energia il D'Aurelle, giovandosi della sua grande superiorità numerica, avrebbe potuto incalzare i Bavaresi e le divisioni accorse a soccorrerli, per modo da far loro provare gravi danni. Ma rischia~a molto : risch~ava di impegnarsi più in là cli quel che non era necessario, se il quarLior generale germanico avesse fatto conve11gere contro dt lni alLre forze, distogliendolo momentaneamente dalla linea d'in,·esl.irnento. Sotlo l'effetto morale di Lanti disastri subiti dalle armi francesi non vuolsi gridar l'ana(ema sul D'Aurelle so forse non . seppe abb.astanza profiuare cl.el primo trionfo. Intanto conseguenza della baltoglia di Coulmiers· fu la rioecupazione d'Orléans. H 112 ebbe luogo un consiglio di guerra a ViUeneuve <l'Ingrès e dietro l'insistr-nza del generale in cupo si ·decise di creare un campo trincernto attorno ad Orléans. Si subiva cosl la conseguenza della falsà direzione data fin da principio alle operazioni, e~sendo · ch iaro, come ben lo accennò il generale Borel in u na sua lettPl'a, · che Orléans · 11011 era tenibi le perchè non · si poteva supporre che il nom ico Iaseiasse ai Francesi il tempo di costruirvi un campo trin:erato . Più plausibile e più giusto assai era il progetto di Chanzy che voleva spingPre la linea di battaglia fino al · ruscello della Conie onde collegarsi col 2,1° corpo in formaSULLA GUERRA DEL

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RECENTI PUBBLICAZIONI

zione presso Ve-nd~me e per coprire il fronte con ostacoli no.turo.li che valgono sempre più degli artificio.li. Il gen erale d' Aurclle nel suo libro si estende con compiacenza sul c.oncello che im maginò e nel far supporre che se avesse o.spellato l' alto.eco nelle posizioni da lui pre:-;celtc avrebbe potuto resistere all'attacco combino.Lo del principe Federico Ca rlo e del granduca di Mecklemburg. Dato e non concesso che qucsla resistenza fosse sl,n,lo. uno. realtà, il D'Aurelio dim entico. solamente che il principe non satebbe andato ad allaccarlo, non avendone alcuno. necessi tà, ma avrebbe atteso che uscisse dalle sue linee , lo che il generale francese avrebbe dovuto far primo. o poi es- . sendo lo. suo missione quella cli tentar di socc orere Parigi. Tanto il D'Aurelle che il des 'Paillères vogliono sostenere nei loro libri che il princjpe avrebbe dovuto attaccarli a qualunque coslo pe1· non perde·re i'l prestigio delle sue a1·mi; noi non lo crediamo e non abbiamo mai Yecluto invece che i generali prussiani si sian lasciali guidare do. considerazioni di simil genere, ma dalle esigenze invece ben calcolale della sj tuazione. L'innzione o.ssolnta in cui si ten ne l'armata della Loira dopo Coulmiers, deite agio al grand.uca di Mecklemburg cli effelluare u n movimenCo di fianco nella direzione di Chartres e di là verso il ~fans onde disperdere le forze che il generale Fiéreck a,,eo. organizzate fra la Sarthe e l'Eure. U movimento cominciato il mattino del rn fu coperto do.Ila 2n divisione di cavalleria. Ma potea costar caro ai Tedeschi. Per la felice iniziativa di un bravo capo di franc-tireurs, il colonnello Lipowski, che sorprese un posto di cavalleria prussiana la notte dal 1 t al 15, il generale D' Aurelle ricevè una copia dell'ordine del giorno che ordinava quei movimenti. A quell'ora l'armala di Metz non era in linea; il 14 il suo quartier generale era a Sens,

91 mo,lto lungi perciò dalla regione delle ostilità, <';toè a '90 chilomelri circa da Orléans, e se il D'Aurelle c0n rapi,do movimento avesse marcialo a nord-ovest coprendosi sulla destra, avrebbe preso le truppe d'el ..guanduca in flagrante delimto di marcia di fianco. e le avrebbe severamente punite dell'errore del loro capo. Qucslo movimento sconnrsso e senza: g iusto scopo delle f:) rze prussinnc e bo.rnresi, fece supporre al Frcy~inet che esse minacciassero Blo,.iis e Tours' e tcnde:,;srro a passar la Loira frn queste due cillà per prendere. a rovescio l'armala del D'A:uretlc. Che si potesse fornwrc un piano d'azione tanlo azzardo.lo e di impossibile riuscita non potea Ycnirc in mente al tro che a persone clic poco o punto conosèono l'arte della gncrra . Uo. Freycineb lo suppose e a disturbarlo immaginò una. con1roazionc suH' ala opposta, sulla es1ren10. sinistro. c:ioè dell'a rmata di nlctz clic finiva app,unlò di cn1rarc in lin eu. Fi u dal I!> il mi uis: cro della guerra poneva o disposizim1 e dd co m:-i mlantc l'i:m,iala dcllLt Loira u1 1 nuovo <!orpo, quello del generale Darrieu, riunito fra Jfeuog e Ch,:1tcaudun: e il 20' a (}ien sollo il generale Crouzat. Per quanto sia clillìcilc il far dei calcoli cso.lli, è però da ainnw.twrc eh0 con questi rin forz i l'armala della L<.• ira si avvicin:issc ai ·ibO mila uomini . )la questo aumen[o era un imbarazzo, uon u n aiuto per il D'Aurclk, che non uyc:1d;) nessuna fiJu c:ia ncJ!c sue truppe, ·sco r3cva ogni giorno più la neccssiL} di dec id ersi ud un azione quulsins i. E siccome noi foccn1, Gambccto. gli ord inò fin dal 20 di prep:1rnrsi ad un'azione eonCro PiLhiri0rs, o.vvisanùolo che c111rarn in lin ea a J cstra del 20° anche il 18" corpo cornanùa t0 provrisoriamentc dal cof<,mnel!o di slato moggiorc J3illot. . Stesa su di una soailis~im a linea o. cò1·ùorre da Chalenudun a Gicrr per un'cs:cn~ionc di più dr 100 SULLA. GUERRA DBL

1870-'H

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A;.;~o' :xrn, VoL. 111.

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RECEi'l'Tl l'UBDLICAZlONI

, chilo'rr)etri, Sel)za riserva in addie(rO, l'armata deIJw ·.Loirà qon o:ffriva nessuna solidità. A renderne i mo. VÌII)eriti' più incer'li la delegazio ne di Tours, non. avend<> fiducia nel. D'Aurelle, e .non osando forse toglie:r:gli . . il comando, perchè · inlìri~ el'a l'unico generale che avesse vinto :t,rna ~atC?glia nell'infelic(ssima gueri-a~ immuginò di. diriger le operaz.ìoni dell'ala d-eslra, a . . cenni di telegt'.afo. Fu una coiìfùsione ed un errore di . più aggiunto agli altri già ·commesst in grun copia. Questa direzione telegrafica del Freycinet ha prin: cipio il .22 .· Egli ordina che pel giorno 2t la .cli visiono' dc P·ailléres si rèch( a Chi lteurs aux-Bois e il eorpo di Crouzat ,fra Juranville e Beaume-Ie-Rolande; di là marcieranno su Pithiviers .. Jnvano il generale in capo fa osservare che quest'ulLirno punto è oc.cupaLo da forti masse nemiche; a Tours si m~nte'ngono i dati ord ini. · _Il' 2&: ·crouzat respinsè Ii avanguardie . nemiche, si ino11rò fru Bois Commun e Bellegarde, ma si accorse non po~er provedire più oltre. O'Aueellè . chiese nuove islruzion~ a Tours e fu prescritto che il 20° corpo si trincerasse nelle occupate posizioni, mçntre si a.van_zavà . sulla. sua destra il 18° per a'iutarlo. Des Pa illères intanto seri veva esser impossibile l' avanuirsi pcl culti vo sta.Lo delle strade. Perciò _la sola ala destra andava ·ad . urtare col nemico, mentre centro e sini.slra non ave.ano. che pochissime truppe, uq. vero ridefyii avanti a sé. · L'urlo serio avvenne il 28. Il. '18° e 20° corpofr;ancesi, . a'Ssalirono il •! 0° prussiano, presero prima . d'assalto _Saint-Loup, Nancray, Batilly, Ma.izières e Jur'-'.nville, . ma lutti i loro sforzi · si infransero avarùi a. Beaune, Ja-Rolande. Il principe Federièo sboccò .alle 3 pome. ridi,me s·ul teatro de.lla louu, recando in persona da Étampes là 5° divisione .dì fanteria e pafte dellà ,1A divisione di caval!c~ia; i Fr.rncesi alla sera ebbero

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' SULLA GUEHRA DEL

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perdò e rinunziare al loro auacco ·e può dirsi abbiàn perduta la bauaglia . Il genera.le des Paillères comandante -allora n· 15° corpo, avea inteso benissimo la violenta · cannonata che tuonava sulla sua destra, ma. sic come Crouzat aveagli telegrafalo · la sera· a.vanti che stitva per itti1c- · care con 00 mila uomini Bea.une difesa da soli ,J O mifa, · non credè opportuno di muoversi, l_asci,uido un vaèuo · nella li nea di' baLLaglia. Se la delegazione <li Tours avesse cap ito qualche co.sa di gµerra, ·gli avrebbe certamente orçlinato di attaccare a · sua. Yo)t;1 Pithivic'rs, e · quesL'aHacco concentrico, avrnhbè posi o per quel giorno il principe Federico Carlo in un certo imbarazzo. . L'insuccesso cli Beaune-la~Ilolande, che Freyc·inet vuol qualificare per villoria; senza che se ne capisca · il pcrcl1è; fJ- secondo lui mo!Lo giovevole, perchè ri·chiamundo il granclnca cli à!ecklemburg dalla vallata. della Sarthe, tolse ogni apprensione per Tours. Il ra. gionare in tal gui sa è uno sconvolgere ·tulle. fo buone regole cle-Il'arle. li principe Federico difoÙi richiamò .il granduca sulla strada di Orléans a Parigi, e ammassat8 le sue forze i.n uno spazio ristretto, pensò · sub itò a rompere al cen tro la soltili~sima linea francese che gli stava di fron te. Se questa manovra preliminare · fu dunque. un vantaggio o un danno per l'armala della Loira, giudichi ha buon senso·. Il granduca màrciò rnpidamente dal nord-ovest al sud-est. In ques1.a marcia occupò Chàteaudun, · buttè alcuni distaccamenti del ,t 7° corpo, e olLr~passò ,la ·couic. Al 30 l'esercito . .tedesco, forte di 110 divisioni di fanteria e tre di cavallcrìa, era concentrato·. sulla ·linea di Orgères ,:i_ Pithiviers. · · · lo stesso giorno il generale D'Aurelle riceveva un laconico dispaccio che 19 a vverliva di $tar pronto a marciare in avàn li, perchè il Governo· attendeva di

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RECENTI PUBBI.ICAZIONi

momento .in ·momento la no t1zia di una sortita da Parigi. Rispose esser pronto a forlo, ma pregò· o-li si dasscro istruzioni chiare sulla direzione da preidere e sul còmpito che spettava al 18° e 20° ·corpo che non eran soLto i suoi ordini, ma sollo qnelli del 0o-enerale Bourbaki, giunto da Nevers ad assurnere il comnndo. Un secondo di"Spaccio Jelle 3 3/5 pomeridiane, gli confern:iava l'ordine di star pronto a spingersi sulla strada dì l~tampes .e Pithiviers col ,JG" corpo e <llle dìvitioni del 110°, mentre il 117° sarebbe rimasto ad Orléans. Alla sera alle 9 fu tcnuLo a S.t-Jean de la Jlucllc un consiglio cli guerra, a cui intervennero D'Amclle, Clrn.nzy, il generale· Bore! e i signori Freycinet e dc Serres per conto del mini str:o della guerra . Il progeao di .Frcycine t era il seguente : eseguire un cambiamento di fronte verso destra con perno sulla divisione <lcs Pai llères a Chilleurs e col ,1(3° corpo all'ala marciante e destinalo ad inizian~ il rnoviniento, indi mDrcia in avaJlti su Pith iYiers condiuvnta da una azione del •1 8" e 20' corpo, d11Ja parte di Beaunc-lallolnnde . 'l'utti i gcncrnli cornbnllcvano qucs!o piano e c;on ragione; essi fecer0 comp rend ere che avanti di pensare alla marcia su Pithiviers bi sognava occu parsi di bat. tere l'esercito del grand uca elie nor; po iensi las,ci are impunemente sul fian co sinis!ro. D'Aurelle disse queste parole: « Se si lascia il corpo di Chanzy. cominciar solo i l movimen to, sa rà schiaccialo». ll ministro insisLè e il progetto fu ndouaro, ma nen perchè i genera li fo considerassero come buon o come asserisce il Frcvcinet. · Il 1° dicembre al mallin o, il '1G" corpo ben :1irct10 si avanzò contro le schiere del grnn duca di ~lccklcmburg. Si urtò contro i Clavarcsi e dopo un brillante e oslinato combattimento li cacciò da Sornrniers, da Guillonvil!e, da Termiriicrs rigellandoli supra Loigny.

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1870-71 401 Fu un successo. reale . Se Chanzy m,esse avuto il giorno dopo a portala una forte riserva le cose poteano proc·eder<:, con prospera fortunn, ma il 17° corpo rimasto , avanti Orlèans, era troppo indietro e le due divisioni del .. 15° ch e ·stnvano sulla de'-tra del 16° ' dovernno evide0temcnte trovare avanti a. sè nuo.vi nemici. La sera dello stesso dì 1° dicembre il pallone Jules Favi·e, cscito da Parigi; recava notizia di t1na splendida vittoria riportata, Dlmeno dic~vasi; sotto Je rnura della cnpiiale. Ducrot. uvea. rollo le lin ee p~·ussiane, si era .spinto fino a Epinoy di Longjnrneau ( 1) e marciava su Fontaineb leau·. Freycinet ,scriveva al D'Aurelle, ai generali tutti volassero al soccorso dei loro commilitoni, poneva sotto i suoi ordini, ma ah imè l troppo tardi , il ,J7°, 118° 'e _20° corpo e l'invita va perfino a trovare degli emissari sicttri, onde corrispondere· con Ducrot. Tanto grandi era.no le illusioni che si nutrivano a Tours. Rendiamo giust.izia al comandante l'arm ata della Loira. Credendo alla verirù della notizia comunicatagli, non esitò un momento. Scrisse un bell'ordine del giorno, che chiudevasi con le ene~·giche parole: « Avanti dunque senza calcolare il pericolo. IddiÒ proteggerà ia Francia!» poi inviò gli ordini ai· suoi dipendenti e alle 8 antimerid1ane del 2 dicembre partì da S. Jeande-Ruelle e si ·diresse. verso Chevilly, al centro delle sue forze, strada di Parigi ad Orlèans. Così per gli inqualificabili errori commessi' fin allora SULLA G·UERilA. DEL

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(1) Il dispaccio parigino rrcaYa b notizia dcll'occupazionQ di Epinay.

La scienza geogranca del Freycinet non p~nsò ad Epinay·-lc-S.-Dcnist ìL Ycro 1ril laggio occupati) dalle truppe cscitc da lla capitalu, ma le> battezzò per Epinay di Longjumcau, !,cncbè la distanza e la posizione di questa borgata, ne rendessero in:unmissibilo l'occupazione nel primo giorno di lotta.


SULl, A GUEllllA DEL 1870-7.1 103 corpo francesi disputarono bravamente il terreno da Artcnay u Cbévilly, ma alla sera sloggiarono da questo villaggio per ri piegare a Cercotte. Quest'azi on e a fondo dei Tedeschi sul centro dei Francesi, dissimulata da 1egge1'c diversioni contro il 1,6° e 17° corpo, d'alironde ,disordin ali dalla lotta del dì prccedenle, tngliò.lc loro. comunicnioni co u Orlèans e li obbligi> u sce;;-li ere per lin ea di ritirala quelln. di Bcaugency. Cosi il successo stro.tegico delle .giornate del ~ e del 3 era de-cisivo pcl prin çipe Federico. Nella notte dal 3 al 4, le truppe del 15° corpo che .avevano combattuto valol'Osamente nc:lla giornata, prese da ti mor panico, si dettero iri ogn i senso alla fuga; identici sinlomi si manifestaron o nella divisione clcs Paillèrcs a Cltillcurs, 011d'è che cm follta il pretendere colà continuare ln lotti.t. A · ,~ ore di hH.lll.ino ·cJcl 5 D'Aurellcs telegrafò a Tours esser costrello acl evacuare Odèans. Frcycinct rispose a quel clispncc:io con una ridicola dissertaz·ione steulegica, nella qua le ind icava la necessità di ag-ire, d'ora in avanti, in mussa, non per corpi isolati, e lo invita\'a u ~oncentrarc questi corpi o.uorno acl Orlèans, co mc se tale concentrazione fo~se possibile con tru ppe dcm oralizznlc , coll'nla destra a gran distanza, la sinistra tagliata fnori e col nemico che non dava tregua . Conclud~va ordinando di proseguire· lu lotta. Il genern le qui si condusse da uomo sommo e risolu to, fece effettua re la ritirnla , scrivendo al ministero che csse:ndo sul posto non ~ veva poiuto schivare c1uesta risoluzi one estrema, bcnchè vi· fosse solo deciso a farlo con gran dolor-e. Verso le ilO nnlimeridianc del 4-, O'Aurcllc conobbe l'arrivo della divisione Pai\lères nd Orlèans, ma non seppe che anch'essa il giorno antcceden!e era stuta: attaccata dalla sinistra del 9° corpo pmssinno a Chilieurs cd Cl'asi ripiegata in gran disordine. Sotto l' im-

402· IIECENTI l'UUBLICA ZIONI dal FrP-ycinet <J.l momcnlo che polea sembrar decisivo l'esercito della Loini non polè ao·ire altroché con du; soli corpi con tro il grosso delt?cscrciLo tedesco. Fu malamanlc scon11llo, nè polcra avrenire allrimen li. Alle ·9 antimeridiane del giorno 2, il H>° co rpo cominciò la ùallngl ia. La divisione dc l3at'ry respinse ()'li avar.nposli bavaresi da loigny, poi passò all'auac~o del caslello di Goury;_ trovandovi energica resistenza fu sostenuta da quell a Jau réguibcrry, rn eo lre la 3a marci~va su Ecuillcin, il generale Tann dové impegnare tutto 1[ suo corpo e passò delle ore critiche. Ma verso le 2 pomeridi ane sbocc:arono conlcmporancamente sul èampo alla destra , la 4" divis ione di cavall eria a sinistra la if7• di fanteria, che prese Lumean e 'liberò .i Bavaresi i . quali presero l'offensiva. Il corpo del ge~erale Cbanzy fLt allora sch iaccialo, malgrado eroica res1s1enza e le teste di colonna del ,J7° arri vate verso l'imb~unirc subirono egual sorte. D'Aurelio lo aveva previsto l ~fontre questi e,;enli si svolgevano alla sinistra franr:cse, al centro la 3" divisione del ,15° corpo era attaccata dalla '.32" prusc:.iann presso Poupry. Benchè sostenuta dalla dirisione )Iartineau, aven do dovuto estendersi a drilla onde appoggiare il 116° corpo, non polè tenere le posizioni e ripiegò su di Artenny. Alla sera la baungl ia era perdula pei Ftancesi. Il generale D'.\ urelle appena conosciuto il vero stato delle cose, prese il solo partito possib il e ordinando la riLirata, rna questa gli fu resa difficil'e dalla azione energica del nemico. All'una del rn atlino ciel 3, i Bavaresi Dpr·ivano il fuoco dalla pai·te di So ugy, menLre dalla parie orientale della .strada pos1ale di Parigi ad Orlèans, il principe Federico Cado facern entrare in lin ea la Lesta di colonna del 0° corpo prussi ano. Le due division i del 15°

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li ECENTI l'lJ DJlLIC'.!.ZIONl

pressione di quelJ'arrivo, telegrafò n Tours che ricbiamnva le due .ali -1:: si approntava a difesa. Fu il ,wrii>· · D'AuTel,le fo .s.crivere ques,to ·secon1do dispat::eio,. 1mperocebe era evidente che anche 1a divis ione t,:aillères fosse stata intatta, rwn poteYa. da 'Sola opporsi al soYerchiante nemico_ L''·il1usione -di . . . durò poco. Ma · fo'tanto Ja clelcaazione o gu:erra· mvi a-va nuovi dispacci , e col primo del!e 1 f 15. del mt1 L1i1~0, autor1zzava i1 genernle in capo a sgombrare Orleans; col secondo si ra.HegraYa perché si era deciso a o,rdinar la resistenza. lnvC'ce il D' Au reHe v.edendo i solùati disperdersi in ogni senso, ordinò lo ;5gomb r della C'illà alle J. pomeridiane. I Prussiani intanto avilnzavano: alla ser,1 aua,ccarono i sohbor·,,.b.ii Bannicr é Saint-Jean e spedirono un parlamenta~io, · per chiedere lo sgO'lnber-0 de::I!a città. . Il ig·enerale Paillères ci Tacconta deltagli~tamente il colioquio anenutG fra tI generale von Treskow e · il capitano di .stuto maggiore Pendenzer _; i Francesi sgombrarono queHa parte di città che è sulla riva de.stra della Loira, ed ebbero due ore di tempo a farlo, senza essere disturbati. Così dopo 4 giorni di combattimento diiiwraziato l'armata della Loira avea perduta Orlèans ed° era ri~ masta divisa in tre gruppi : ala destra che p:issando. la Loira a Gien ripiegava su Bourges; centro in ritirata su Vierzon ; ala sinistra che arrestatasi su.Ila via ,di Beaugency e riordinatasi solto l'energica direziona del generaleiChanzy, formò poi là 2"' armata, di cui .abbiamo, altra volta esaminato le· operazioni (1) . .L'esposizione particolareggiata di tutti i fatti avvenuti dalfa fi.ne di seuembre fino al 5 dicembre, compro-va

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~870-71 ~05 l'~saJtezza dei giudizi cbe erneuemmo ol principio di q~esto succinto lavoro. Jn conseguenza degli insuccessi, Gambeua tolse il comando a D'Aurelles che era. quello che ne aveva minor colpa, perchè se vogliono realmente epilogarsi le cause prineipaJi dei disastri subiti dall'armata della Loira, possono auribuirsi: · 1° All'impo tenza. in cui si trovava dopo Sédan l~ Francia, onde costituire dei veri eserciti; 2° Al primo piano strategico di operazione sopra Orléans, fals·o nella base; · 3° All'assurdo manifesto di voler dirigere da lungi col telegrafo le opcrazionì di un grande esercito, assurdo aggravato dal non conoscere il direttore l'arte della guerra. . Il generale in ~apo e i generali in sott'orclimi h:rnno essi pure commessi degli errori, ma secondari, e la re~ponsabilità principale delle sconfitte nel bila.ncio della storia sarà posta à: carico della delegazione di Tours. SULLA GUERRA DEL

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XVI.

' i,;, guen•a

tip. Voghera Carlo.

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Nessuna notizia poteva cer;amente ries:'ir più gra- . dita acrli ufficioli dell'esercito ed a tulll coloro che 0 hbnno amore agli studi storico-militari, di quella dasul finire dello scorso mese dal Giornale militar& della imminente traduzione in italiano della

;rci {i) ,V. llivista Militare Italiana, dicembre '18'71.

f1•anco-germanic,, del 1S'16-711. Co~pì-

lata da l la Sezi one storico-mili tare del g-raodc stato rnngg1ore • . T Yersi ooc dal tedesco autorizzala. - Puntata l', Roma 1872,

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4870-71 107 e con quanto sapere fosse stato studiato il problema presso lo stato rnuggiorc prussiano, tenendo calcolo non· delle sole considero.zioni militari, mo benanche di tutti i dati politici e geografici, e con quunta ùiligenza fosse stata predisposta ogni cosa, dal riparto <lcll'escreito in armate e .dall'assegnazione del luogo di radunata di ciascuna ar·mata fino alle tabelle dei movimen ti ferroviari indicanti per ogni parte di truppa il gi orno e l'ora della pa1tenza e dell".1rrivo. E nessun miglior elogio per vero può essere fallo di così pregevole larorìo di preparazione, che con queste parole che si le~gono nella Relazione : « La i\lcmoria che, come dicemmo, venne redatta ,<< nell'in,·erno 1868-69, servi di b,,se, senza alcun cam« biam ento, alle prime disposizioni r~chiesle dall'im« provviso scoppiare della guerra. « Prc,·edendo C'he sarebbero stuti approvali, eransi ~ fotti tnlli i lavori preliminari dell'ordinativo sino ai « pìù minuLi pnrticolu ri; e quando S. M. il re, al suo « arrivo in l3edino, diede la sua approvazione, non « si <'hbc da far altro che porre la data del primo « giorro di mol.Jili zzazion e nelle .tabelle di Jllarcia e « di trnsporto, clabornle per ogni singola parte di « truppe dalla sezione dello staio maggiore (luogole« nenle colonnello YOl1 13raudeustein ) e spedir quelle « carte pcrchè tosto cominciassero i movimenti ». E come potern essere altrimenti se il progetllo era stato elaboralo so!Co ln direz ion e di così valen te ingerrno come quello del CDpo di stato maggiore clell'ese~cito prussiano, dopo un accuratissimo studio fallo di O"lli aspetto che potesse prendere nel suo principio una ~rucrra colla Francia, e se era stato ord in ato in 0 guisa non solo da allaglio rsi agevolmente a tali di-. versi ospcui, ma da trovare la sua piena applicazione, principalmente in queilo che secondo le giuste preSULLA (}UElUl,\ DEL

RECENTI PlJDULI.CAZIONI

Relazione prussiana sulla campagna del 1870-7f, e della pro~sima pubblicazione di una prima dispensa di così importante lavoro. L'annunciata dispensa ha Ycduto da pochi giorni la luce e contiene sotto forma d'rntroduzione una succinta esposizione di quei faLLi che rimontando alla caduta del primo impero napoleonico Yalsero a creare fra Germania e Francia un lale contrnsto d'interessi e di · aspirazioni da fas ciar preved·ere quella lotta a cui ·è sto.Lo cagione l'alteggiamen lo ostile preso in questi ultimi tempi dalla second·a di qu_elle nazioni verso la sua vicina. Alla narrazione elci prelim inari politi ci ·del grande confliuo, succede un esame quanto mai si possa dire completo e particolareggiato dello stato militare delle due polcnze riva li , elci loro apparecchi e dei loro disegni di guerra e Jelle mo tli fìcazioni che tali disegni do,·cvano subire per cflcuo delle circostanze all'aprirsi della carnpag·na, sia nella prima disLribuzionc delle ,forze st~la frontiera, sia nell'avviamento dato alle prime operuzioni di guerra. Un lavoro cl i tanta importonza ci porgerà pi1'1 tardi argomento a seri studi e a serie considerazion i; ma frattanto non possiamo a meno di chiumare tulla l'a-ttenzione del lettore su quella parte della Rclnzione nella qua le è dato conto degli studi falli dallo stato maggiore prnssiano ncll'eYentualità di una guerra colla Francia, e segw1lamen tc di una . )femoria, reclattu fìn dall'inverno ,1868-69 dallo slcsso generare Moltk e, nella . quale sono esposlc le. proposte purticolareggiate per la radunata cl i tutte le forze della Germania, in pre. visione dell'accenn·ata eventualità e per l'impianto J l'orgunamento delle singole armate, come base cli ogni ulteriore operazione. È meraviglioso il vedere con quanto ~ccorgiment

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• 18ì0-71 visioni del generale ~Iollke prese fin dal suo principio la guerra? Non ci dilungheremo esponendo ai nostri lettori punto per punto tutte quel!e particolarità nelle quali la sovrana sanzione dei falli ha dimostrato l'ummirabile previgg-enzn della Memo·ria prussiana ncl 1868-69, a cominciare dal concelto direuivo della medesima, ch'era appunto quello di procu.rare di spingere la 408

RECENTI PUBBLTCAZIOl'iI SUI.LA GUERIIA DEL

massa. principale nemica verso nord separandola da Pa.rigi". Siffatto esame ci condurrebbe al di là dei limiti che ci siamo ora imposti e forse senza frutto, perchè la maggior parte dei nostri lettori, ne siamo sicuri, preferiranno prendersi sott'occhio il libro eri esaminarselo att.cntamentc come merila, piullostochè tenersi contenti del breve ed incompleto cenno che noi abbiamo potuto farne .

D E LLO STUDIO 06LLA.

GEOGRAFIA E DELLA TOPOGRAFIA NEGLI ESERCITI

In un inlcrcss:in!o nrticolo insorto nel Journal des_ ~cicnccs militairrs del mcso di m:iggio ultimo scorso lcggon~1 ideo, so nuovo , almeno poco comuni sull'inse::rnameoto non nll'-lllo , .. pratico della geogr:llìa o cii:1la topo gra na iwgli escrc1t;, pc~ cui crediamo pregio dell'opera il riporlarn,1 o pa~agraforoo I punti principuli, siccome quelli che poswoo se~r'.ro la11t,o per l'osorcilo francese, qun nlo pel nostro o per lull1 in genero. Non è già la questione <lt•ll'insrgnamr nlo dell:1 geografia. e dello topografia sccoot.lo i metodi sciuolifìci eon:11o~mc'.•Le_·~ il modo ,ii servirsi dei pr1nc1p11 uso ne Il o scuo le, l)la. sibb"no ' . .. or ricono•ccrc il terreno e saporo foc1lmcnto più elcrncn l ari p . . orientarsi, cho si è chiarito così necessario nollo guerro d1 l'ecentc comballulosi. la' cos\ van. con rn"'·one • 0 1 ·• che · . ., L'nuloro protendo, e crediamo tota scienza drgli urrìciali cd anche della bassa forza ~e.Il c~crc1.~ '"'i ori CO""n 1z1om O 001 prussi.i no co nsista non tanto nl' 11 e n'a • 00 . " . •• nto nl'l snporc med1anlo • . uoa . con.. più proftlnl:I I s11101 1 qun . osscrrnz100 . . e sul terreno, risolvere I c:lSl f•ntuill . tioua O prallca cho si prcsc nlaoo. Infatti allro è l'c!scre un geografo d1 gn-


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DELLO' STVDIO DELLA GE0GR,\1.1IA

bioetto ed anche un professore . emerito, a Uro è il snpor servirsi praticamente <lene • cognÌZ111,ni acquislute. .Per ùUcmero quest'u ltimo risultato .è necessurio fossedere alcu,re cogy i7.ioni sulla g<'odcsia e qualche idea della geologia; e sovralullo fa d'uopo viaggiare e vjaggiare osservcindo . . Secondo i metodi a ttun ii, suolsi nelle sciJole imµ inznro la mento dei giovani oli ieri di nomi d;ffìcili cd astrusi, e se questi gio vani hanno buona memoria, po tranno negli osa.mi snpcr clii:e sotto · quali ptrnti di longitudine e di latitud ine tro vilnsi Tobolsk e Lahoro, quale sia la sorgente del Volga, Jo ciltà prin cipali esistenli lungo . il suo corso o .via discorrendo. Ciò potrh fat> andare io solluchero i genitori mararigliali di riconoscer e tanta scienza nei loro . figli, ma so questi venissero trasportali ad occhi chiusi in un punto d'Ùalin loro sconosciulo e lì s'inéaricassoro di troraro da pranzo (raie a dire un corso d'acqua o quindi un vi llaggio), 'v·ha tulla pr9babililà cho non snprcb'bcro di doro incom inciare o se. no rimetterebbero alla loro ' buona stella. Noi ,siarho usi a sorrider'?- al!orchè vediamo Yiaigiah)ri inglesi, teùe,ch i cd anche amcriciini, collo loroTispeH:vo guido od un:i carta topografica sotto il braccio, fermarsi a d ogni · istante, pl'Cudcr noto sul taccu ino, dorrnrndare schiarimenti allo persone che passano ccc., eppure .ci.ò r ileva in l'Oro il senso pratico, cd è questo il ve:-o m,:zzo di rivolgere la giovenlìi verso uno studio. ého va presc.ntato non gii1 sollò la form~ di · · una nom('nclat11ra secca cd aridà ,' ma .come una ma tètia inesauribile d'osscrvazioni che l'allettino o ne sviluppino l'intelligenza. Non ò possibile. imparare a., leggcre una carta so non si è osservato il tcrrèno, o meglio,. la lettura d'una .carta da p·e r se sola rioo vi rappresenta nulla alla mentf:', o non è più cho imo studio spccul.ativo; nè si ritrarrà alcun tflilo allorchè si .percorrf'rà un paese; ma se allo cognizi~ni geografiche acquistàte nello scuole si aggiungono l'abitudine di osservare 'la · forma dcl terreno e qualche elemento di trigonom.etria, di ge.o-

l E DELLA TOPOGRAnA NEGLI ESER.CITl

logia e di geodesia, a llofa si è veramente in caso tli leggero una carta e di utilizzarne la le ttura. . Riconosciamo essere ass.ai diflìcile cho nelle scuole prim:Urio si possano fornire cotesti primi elemen ti, giacchè anzitutto - bisognerebbe che i maestri fossero in .con di ziono di somministrarli; ora però che :V·errà imposto il f<Orvizio personale ob-· bìigntorio, l'istruzione a darsi ai gioraL:i soldati può abbracciare codeste Yario cogn izioni. Le passeggiale mi litari p. es. ·. po~reb!Joro ossure sovenll ulilizz,1te per cotesto scopo; ed osso sarebbf ro nssai più proficue ~ho non le guard ie e In più parto dei .sei·vizi dello stesso genere ~ui ora sorTo solloposlo lo truppe, sen·za akun s\·ilu ppo per la loro intc'll igcnza, e che anzi .ton-· dono pi uUoslo a dcmoralizwi·le, ob tlligandolo a senizi puramente materiali. Ammcss0 pure che nelle scuoio primarie non s'apprenda cho a Jeggcro. scrivere crl a far conti, il passaggio di tu lli nell'esercito può e doro co mpletare questo primo insegnarncn lo, e ci~ .co n tanfo piì1 focil ità, iw1uunloclrè il servizio obbliga torio· vor$crh 'ncll'oscrcilo ,parecchi giovani che · avranno terminali i loro stud i, o per lo meno cbo avranno o.vuto un'istruzione speci ale,, che vol1mlicri comunicheranno ai loro commi litoni. Du:ranlc la guerra ullima fummo marnvigliati non poco per la faci litò. con cui i distnccamen ti ·tedeschi, anche poco numerosi, snjJovano concco lr,nsi, darsi la mano e giungcro· al momento oppor.luno sul luogò dell'azione, e constatammo com·cssi quasi r:iai smarrissero la via, o se fo. smarrivano, proolamen le rcllifìeavauo gli orroi:i commessi. Se ne dedusse che gli uflìciali te.qeschi conoscevano la cnrla di Francia meglio che i' francesi stessi, ch'cssi a vera no in antecedenza percorse le strade, le gole ed i boschi o che arovan preso note delle risor~c che poteva fornire i.I territorio in materiali, viveri, foraggi, ,ccc: Noi crodi~mo . che in ciò siavi di mollaesilgeraziono. Che ncgl~ eserci ti tedeschi fossevi buon numero dl ufficia.ti e di soldati cui fJsse nolo il territorio di Francia, specialmente la frontiora nord-c!;l, non v'hn dubbio; ma la pìù parte non


DELLO STUDIO DELLA CEO(}RAFIA

E DELLA TOPOGRAFIA. NEGLI ESERCITI

a vevano altra g uiJa che le car te , e sopralulto l'abiludino acqnistata di osservare il terrer. o. Chi eube occasione d i viaggiare cou ted~chi in paesi ignoti, cd ove anch'essi son pri ri di elementi <l'i~fo rmazio~ all'infuori di u na cattiva carla, sarà rimasto sorpreso de~mib.ir, ziosa cura che i medesimi fan pi·ccedere. a lle loro mcurs1oni. Essi consullà no e studiano i do r:umcnti c~c posscggodò, o diffici lmente si rimi:l lono al !e raghe asserzion i '<lclll\ guide e d'ella gente déL pncsn. Supposti i passaggi probabi li secondo I.a costituzione geodetica o gco logiea del :;uo lo, qunnt!o s, ~r via, nò la fa ti ca nè. aftr-a diffir:o ltit li disto.glie dal notare le loro osscr\'a zi oni, di tener calco lo dei falsi oçl inu li! i p.~ dimo<lochè, ritornando u na seconda volta ~ii stcs,i luoghi.i,l'ossono con 1ul!a. faci li tà. e senza bisog,'.o di guido relliDc:Hef error! commess'I. Cln ha percorso od 1l T1rol0, o Io Al p~d 1 monti di Cocmin o 1,1 Svizzera, i Yosgi o gli Appennini, si sarà potuto accorgt:rc co me colai mod o di viugginrc sia ubitua lo ai g iovani di Gcrnunia, senza che pe rciò cs~i abbi:ino ra prdcnsiono di c~scrc ;;eo lcgi o g,:ogr,;:fi profirn,Ji. Oòscrnno per impa.raro a condur.:;i o non isrn,frr[r..,. i in regioni di difficilo ac<:C5SO; a forti1Jri poi si orizzonlcrnnno con più fae il.i !.'1 in 1111 territorio se.m inu to di strade, o di cui ,,ossnggoao carte dettagliate. I\:pctiamo clic per J,,ggc·ro utilmente u1H1 car!n, rw r quanto chiara e precisa essa sia, è indi..,.r ens,òilc arnr in prin:a là cooss('!'Vazioni noscenza praI tic.i, chù danno le lung he e .r ipclulc . sul terrene. E<d è spccia lmeub rnl tt.:alro dHl l:i. guerra che tali conosc\! nzc si rcnt~ono rantaggiosc, poic f1 è non 5empre si ò padroni di segu ire la ri:i ptù dirella o la migliore per portarsi d'a trn punto aù un al tro. t: c1·uopo quindi sapern S ;1 con YCnga supcr arn un pend io piu ltoslo a monfo elio a ra fie, so sia preferibile, in dati casi, aurnvcrsarc un lcr n'no paludoso aP disopra od: al diso tto d1.;lla $11pcrlì.:io coperta dal lo acque; quali, siano i pu nti nei quafi u·n c,,rso (racqua è nccl'ssariamenlo mono profondù, su qua l r ipa si <kvc stendere l'argine più piano; so un gruppo di c:isc può .offrirn un appoggio oJ un

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posto favorcrnfo a llJ. difosn, se cofll'cnga incglio in ternarsi in un bosco o seguirne l'un o o l'allro bordo, so una colon na in marcia tlcb!,a esp lorare il terreno avanti o sui fian chi ; quali probahi lrncn lo saranno i pun ti favor ovolf per g li alt, 0 per In r iuni?nc t1i c-0rpi, cho marciano isola tnmenlc; qunli sono le vie che per le loro scese e discern e per le loro torluosilù fan no· perdere maggior tempo. ccc. ecc. Tutti Ct)dosli dettagli ed oItri parecchi si deducono con probabilitù da clii oltre a sa per leggere una cnrta, è anche anrezzo ad osscrrarc il terreno; poic:.hè senza bisogno di preventive perlustrazion i della zona su cui dovrà opernro, può fo rmarsene un co ;,celto approssimativo. Ci paro dunque necessario che ~llorqnnodo s'insrgnn la geografia si debbano coolemporanenmcnle pr esentare gl i clenren li alti a facil itare co lcsle osservazioni cd a Rrovoca rle. Per ciò foro è indispensabile condurre gli nlliori sul terreno e far loro toccare ·con mano come i pri1Jcipii generali stabiliti in teoria eoncordino coi fatti. E-eco co:i:c si pratica la cos:i. dai Prussiani. Di so,·cnti drap pelli di truppa Ycngono condotli dni loro uf'fì cia fi o s0t. t'ufrìciaii in campag1Ja non solo ncl!o scopo di far passnggiale mil itar i.. ma a nche con quello di for riconoscere Dgli uomini la conforrnaziollfl ciel terreno percorso. Ogni tanto i plotoni O· te squad re fanno alt, o gli uWciali e soll'ufDciali man ifestano ai propri dipendPn!i le osservazioni lor.o suggerilo clalrispeziono del suo lo; ad esempio, come conrerrebbo rcgt1larsi per occupnre una datu posizione, come per effcllunre il varco di un rivo, per disporre gli esploratori sul fianco d'una via a mezza costa, ccc. ccc. Tutti coloro ch'cbbcro campo d'ossenare i lavori falli dai Tedesch i attorno a Parigi, unanimemente concordano nel dire ch'essi non si distinguenrno punto per regolnri!à di tracciato,. cho. anzi ernno grossolani anzichè no; ma che dall'altra par to rivelavano disccrnimoi;to sommo nel la scelta delle posizioni ed un criterio csallissimo dei vantaggi che so ne potevano ricavare, tan to come punti d'appoggio, quanto di difesa contro A.NNO xvn, YoL. III. 8


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DELLO S'ruoro DELLA GEOGI\A'FIA un'aggres~ione pcssibile sia dalla parte Jegli assèùiali, sia da un c_orpo di soccorso. · I Tedeschi non hanoo quindi null a i-nvontalo, e co lali lavori non erano nienl'affalto così formidabili, · come ne correva la fama; ma essi han dimostrato di conoscere bene il suolo su cu i accampa vono e ciò per r a bil_udine con trn.tta da giovao i di osservare o di studiare il terreno: in una parola essi si . chiariro110 geog1·afi pratici, perchè avevnno molto osservalo, perchò sono amanti <ie'campì , e quind i i fenomeni éhe presenta il suolo. non giungevano loro im provvisi. Egli ò nssai utile per uo esercito il sapere a quali leggi obbediscono i sollevamenti del tcrrepo, come si presentino i loro declivi, come penetrino nello vallale cd i burroni attraverso aì gruppi monluosi, come procedono i corsi dei torrenti nelle gole, e nello ,•alli d'alluvione: quali siano gl i ostacoli nnturali che dato condizioni topograuche ·offro1io immaucabilmenle, o come cotesti ostacoli possano essere girali: perchò ,gli argini dei corsi d'acqua sono scoscesi sulle ripe rientranti _e bn.ssi . sulla sponda op.posto: quando si presenti un'isola in m<'zzo ad un fiume, qual braccio ha la corrente più rapida; percliè cote~li corsi d'acqua non passano mai per lo mezzo . Jollo vallate d'all uvione , ma cambiano con linuamc11tc da un la to del bacino all'altro, formando così una successione di penisole nelle gole più o meno slrolte: quali sono lo condizioni che senza fa ll o presentano i lerroni pnL1dosi; come si regolano i lf· rroni ondulali rosi da unìl lu nga successione di maree o dal l'azione delle acque correnlì: come si può qall'osame di un abbozzo top.og-rafico, anche grossolano, esser certi di seguire ·sempre le linoo culminan ti dello ondulazioni del terreno senza correr pel'icolo di scenùer nello valli , pcrchè le slrcue doi monti offrono una soric di strangolamenti o di laghi disseccati o P.ieni con bacini generalmente larghi; porcbè, se si fa una marcia sovra un poggio, conviene seguirne la cresta Junghesso l'orosio.ne principalo che lo ·costeggia, per aver cos) il vantaggio di sorvegliare un sol fianco rl<'lla col onna; porchè i boschi

E DELLA TOPOGT\AFJA NEGU ESERCITI

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favorevoli ad un ottacco di viva forza non si prestano guarì per la difesa, per gli osta~oli cbe frappongono al rilirnrsi e per l'impossibilitò. in· cui trovasi chi comanda di· trasmettere ordini sovra un lerfono, ·che non: si può ispezionare colla vista; percJ1è quando si fanno riposare le truppe bisogna evitare che tra noi od il nemico ·vi sia un bosco ecc. Il tedesco che è cosl amante delta campagna, che la percorre sl volentieri in lutti i sensi, senza che le lunghe marcio lo spaventi~o, sa tultociò come per istinto, porchè vi ò assuofalto. fin dalla prima giovinezza, e l'insegnamento teor ico t_rova un . terreno già preparalo dall'osservazione. E qui ò d'uopo riconoscere che questa istruzione sr fa da noi ben altrimenti. Imparare a riaettere cd a ragionare su ciò che s'è visto .è senza dubbio una delle gioie più vive che si possono provare specialmente dai giovani, impcl'occhè in quell'età ogni scoperta fatta si allribuisco al proprio raziocinio. E quando questa abitudine si è infiltrata nell'animo non. si può più per0orrere con indifferenza un paese. Una prova palpabile di queste osservazioni la si ha dal confronto dei nomi che si· trovano registrati nelle varie stazioni delle Alpi dal cui csam~ si scorge come i passeggieri tedeschi, inglesi ed ancho americani superino di gran lunga quelli delle altre nazion·' . Persistiamo quindi a dire che non bisogna limitarsi ad insegnar la geografia e nozioni di scienze annesso col faro imparare a memoria u:;:ia quantità di nomi e col mettere sott'occhi carte e mappe che son mute por lo spirito, ma bisògna stimolare le menti coll'osservazione del terreno cd obbligarle a ragionare. t\è per qu_eslo fa d'uopo far viaggiare compagnie inli ere da Torino a Napoli: anche in uno spazio limUato ~i possono spiegare i fenomeni della configurazione noi suolo terrestre che si presentano sovra vaste superficie. Indipendentemente dunque dalle levate topografiche, che praticamonte e leoricamonto devono insegnarsi nelle scuole speciali superiori, è pure cosa a1>sai utile il dare ai sotto ufficiali alcune nozioni elementari sulla conoscenza del terreno a


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l DELLO STUDIO DELLA G-EOGRAFJA

117 vnlorc al mor;en lo dell'azione, ed egli ba perfttta monte~ ragione. Per quanto ; ia severa o ben maatenu ta la disciplina, il soldato ragiona: esso costi tuisce il pubb lico spettatore con cu i fa <:l'uopo contare, e sebbene non maoii'esLi l'opinione sua ad alta voce, non è men V(~ro che è rii massiorn necessità che si sapp ia fare in modo che tn le opin ione g li torni fovorcvole, perchè la dcboleua o la forza d'un esercito dipende appuuto in grnn parte dal la mJggiore_ o minore coufìdcnza che lo trnp po hanno nei capi. E DELI.A TOPOGIIAFIA NEGLI ESEncrr1

sul como si possa render conto sollecitameute degli accidenti che esso o!Trc. Questo insegnamento elemen tare dato dAgli ufficiali ni solt'uf'Oci,1li e da questi ai soldati si comunicl:erà lor presto nella misura voluta per dare ai moYimcnli dello truppe in campagna una rapidità ed una sicurezza maggioro dell'nttua lo. <.:orne giù abbiamo dello , non pretendiamo nffa(to che s'inscgnin0 cose sublimi: dopo a lcuno nozioni sulla geogrofìa e dopo qualche islrnLione sommaria nel rilevare un terreno con alcuni esercizi ·teorici, si farebbe p crcor rPre ai sott'ufOcial i un territorio, JI) eui accid entalità fossero ben manifeste; s'indicbcrcbbo loro sul posto il modo di annotare lo osservazioni, poi il gioruo addietro , in base alle note preso, si fareb be descrivere il rilievo del terreno percorso con della tcrrél da modello. Ciò oltre a stimolare l'intelligenza servirebbe per corrrggere gli errori e far vedere ove le osservazioni son o di fc Llose cd inc.om plcle . Un nllro giorno si darebbe a ciascuno dei sotl'ufficiali un pezzo di cnrla su cui le vie di conrnnicazi_one, i corsi cl'acriua , i villaggi fossero solamente lracciali , con in carico d'i nd icare le curve dei livelli su l terreno senz'altro stromen to cho uu piccolo livello a bol!a d'aria cd a traguardo montalo sovra un piede lrggiero; o si correggerebbero quindi g li rn hizzi con una buona cnrta. Cotesti esc~rcizi cd altri parecchi, che per brevità omelliumo, gioverebbero assaissimo non solo ai soU'ufficiali ma anche ngli u['(ìciali cri accrescerebbero nel soldato 1;1 c·onfìdcnza verso i suoi superiori immediati. l nfolli tutti snppiamo qual triste impressione facciano nella truppa. in campagna l'incertezza do! movimenti, le marcio e contromarcic, gli ait senza m otivo, l'apparenza dcll'indcci~ sione che si scorgo nella fisionomia dei capi, le domande i nutili fatto alle perso no del paese, i conciliaboli tra gli ufOc.iali ccc. Il soldato non ammelte che chi lo dirige non sappia esaltamento dove si va e per dove si deve andare. Una marcia franca, senza esitanze, dà al soldato u na confidenza cho raddoppia il suo

Ai giorni nostri più che mai la vittoria è assicurala pei generali, clrn a l'orze pressochè pari, sapra nno apprufìltare dei vantaggi che prcslmta il terreno su cui si rnnnoHa; ma sic··come non siamo più ai tempi in cui con eserciti di 25 o 30 mi!a uomin i si davan battaglie che decidevano della sorto di una campagnn, bisogna ohe gl i urrìciali alfa loro volta nbbiapo anch'essi e moscenza del terreno porchè i capi non possono ..essere dappertllllo.

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RIVISTA DlDLIOGnAFJCA

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ridionali, ricorda e fa su o il principio dal quale quella commissione par tiva nei suoi studi, che è quello cbo non 'lìanno m ol:iplicati'gti sforzi per im7>edire ciò che non 1)11Ò essere

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

Le 11os1t•e fi•,mtiet•e nun•illime e "'· Spezia., di PAULO FAatnni. - Eslrallo dalla Nuova Antologia. - Firenze 1872 - Tipogr afia dei Successcri Le Monnier.

lt un interessan Lo opuscole llo che ollre o.l pregio de lle savio argomer: lazioni colle quali l'autore traila una que~lione palpitante, come si suol dir e, d'allualità, ha quello non C03lune di farsi leggere volentieri come tutti gli scritti del Fnmbri. L'aulore comincia da l prendere ad esam e la questiono nel suo aspetto più generale, ri cer cando quali sieno le minaccia e i danni r,he possono venire ad un paese dal Iato di mare e di quali, di codesto minaccio o di codesti danni, r.onreoga preoccuparsi nel sis temare colla fortificazione la difesa della fro nliern marilli ma. La distruzione dei propri cnnliori militari , l'incendio dei propri legni in costruzione o in r iparazione, la perdi la dei propri maga21.ini e di alcuna di quello basi che, ave-odo importanza strategica per la di fosa, possono divenire buone basi orrensive per l'éJggr essorP, ecco i pericol i ad evitaro i quali una nazione non devo ri!<parmiare nè sforzo nè sacrifìzi o alcuno. Quanto agli sbarchi cho possono essere tentati dnl nemico, il Fambri, antico membro della sotto- commissione milituro nominata nel 1860 da lla commissione generale di di.fesa delloStato per lo studio strategico marittimo dello nostre coste me-

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imperJ,ito p1·ima, rncntre può 1ìpni1·e represso poi e con danno gra,vi:,,simo di chi l'abbia tentato. · Uno sbarco di truppe Jeggiere senza cavalli nè salmerie rim~no p?ssibile sempre e do1•onque, scrire l'i!utoro , quindi sarebbe impossibile il preveni re ogni oslile injzia ti va di tal natura; rr.a quando puro ciò fosse possibi le, tale còmpito non pu'ò rimanere affidato che a lle forz:e di cr ociera od alle truppe che tengono la campagna, non a chi dcYe preoccuparsi della difesa generale e permanente dolio stato, comecchè sbarchi di siffatta s;,ecio non possano aver e che unn importanza affatto secondaria e sie~o impo lonLi ad influire sull'a ndarnonto del'la gran guerra. Enunciando le condizioni cho deve presentare un punto di sbarco pcrchè lo truppe cho vi prendano piede possano contare su qul,\lt:he probabili tà di un successo imporlan to su ll'audu.moolo genera le di una guerra, l'a utore dimostra come il num 1ro di tali punti sia lirni l:llissimo, e come percii) la fortificazione abbia a far pochissi010 per riparare a minaccio d i quasta specie. Limi ture _d un que gli apparecchi di fensivi ai . punti capitali della frontiera mariltima, lasr,iando la difesa delle pi'azzo ;iper te marillime e dell(} spiaggia sotlili alla flolla, ed olio forze di terra il còmpito di far pon!ire il nemico di quegli sbarchi di picciol conto ch e r iescisse ad esegu ire o in pun to o nell 'a ltro delle coste: ecco come vorrobbo il f umbri che si provvedesse alla iifcsa della nostra fron ti era mari lLimo . Ma o come vorranno difendersi que·punli capitali della costa che ccnviene guardare dal le offese e dallo invasioni nemiche? A cio ci sembruuo r ispon <kro lo scgueuli parol e dell'a utore: « Il problema passivo della difesa mariUima è : 1° r osislere ed q im pedire i passaggi di viva forza, successo capital e che rapi« r ebho la base a sò <' la assicurer?bbe al nemico: 2• allon< tanare i fuochi curvi, i quali senza poter mai assicu rare la e baso al nem ico, possono per a llro inuti lizzorla u se slessi. 11: li problema allivo è di mantenere a sè la possibilità maq rillima o militare di sbarco e rii formazione tattica in qual< siasi momento lo esigano lo circostanze locali o generali e d&lla g uerrl'< ». Svolle lo sue idee sulla questiono della difesa marillima in


f 20 RIVISTA geoC'rn lo col cor,.ulo di molte pregevoli considrrazioni sull'armam ento della flolln e delle costi', sulla ncct•ssilà <li av6ro per il serrizio dell'ar1i0 licr ia da costo c~perti e vn:enti puntacori eò nitro d io lungo sarebbe l'enu merare, l'unto re t•nlra nello sluil io de l problema sp,•cia le c!cllu difesa della Spezia. Noi nsleocndoci dal seguire l'autore in quello arg,,r.1entazio 11i colle qunli f!gli iut<'ndc o dimostrare l'1mpor 1a n,.,1 ,!ella Sp1)7.ia c:omo piazza marillimr1 e le1Tes1ro, la prevn ler'7.a <.!elle dighe su ogni nitra 5prcio tli 5harramcnti prr la chi,1su ra dei porti, golO, rarlc, ccc., o finalmente a quale delle ere dighe proposre (in terna, med in, foranea) prr lo siiarramt'fJf,Odel golfo della Spezia ckllba uccordorsi ln preferenza. ci corùcntnrcmo di dar conto ai nostri lettori dello conchiusioni <lcll'autoro le quali sono : 1° Che si debba foro del.la Spezia u nn pinna nrnritlima ~ terres tro di prirno ordino e che non si debba g uilrtlaru a sacrifici per darlo questa doppia imP.Ortauza. 2• Cile lo sbarram ento del go:ro debba ofl'elfuarsi con la propos la di;n intrrn n fra S. 13nrlolornmco o l'cizzino. l:1 quale lascicrabbe ai hli due apertu re da circa 200 metri ed av rebbe innanzi a sè n l,00 melri due forli a mare prossimamente n ella corda fra la Cas111gna e Sanla Teresa. I rantaggi che quella dig:i interna al dirn del Fnmbri presenta ,!: fron Le alle allrc, sono: chn costando m1·no si oppone al tempo stesso meglio d'ogni allrn ad un passaggio di viva forza lasc::iando 11i lati nprr lurc minori delle al11·e. se11z:1 rspo rril, por la s11a. vic:innnzn nl l'o ndo dl•l go lfo, l'.irs1inn ln a l bomb.!rdamenlo, giacd1è: 1° lu sua distanza dal fondo del ;;~Ilo sarehb r. pur sempre tale da non permette1:e nlrnggr<'ssnro quella ·gi ust,•zza di tiro ch'è nccessnrin ad un erlìcil cn bom hnda.mr•nlo; 2• si trover1:bbo ad ,l\'erc innanzi a sè 110.t ;irlma barric•ra coslituila dai duo forti a mare;- i quali col C0!1corso delle bnllerie :wunzato della Gnlcra di Sa11tn Tt' resa, rie) Varìg nn110, di Santa ~l:iria o della Cnstngna f,irmc rcbhvro quasi u o'a llra dign pt' l' pnoli atl nllravcrsure la quale <l iffìc:lm cnt1l vorrd,bo nrrischiarsi il nemico per :10daro a dar di cozzo sotto un potentissimo fuoco a quella conl:uua che slarebbe pill ind ietro. Per qunoto poi le aperture lnlcrnli di 200 metri se mhrino all'au tore suffìcienlemc>nto rislrNlo per togli ,•re ogni timore di un pilssaggio di viva forza quan1lo fo5sero prot,~llc da l semf' lic;o Cìanclwggiumento o da un fron leggiurncnto g:ilcggian te.

BlBL.COGRAFJCA.

puri} egli ne propon e il barricamento che per così breve lrallo potrebbe nll'occusionn essere presto o solidamooto f:1 lto. Nel fìnir·o il suo lavoro osser ra poi il Fnmhri contro co loro che stanno per In diga media cho qunnclo l'attacco trovasse nuod mezzi, nuovi ingegni •li lancio o occorresse quindi tenerlo più lontano, si po[n, bbo sempre provvedere n ciò con barricé!mOo li tem pora nei, piuntando per esemp io nel fondo fra Marnluoga e la scuola dei rilli in ferro con punzoni ad olico o raccomandando loro dello catene da ormeggio subacquee con torped iui, giaccbè, egl i dico, tuttociò che si presenterebbe insurnciento come linc!a uni ca o decisiva può diven ire in superabile corno liooa avanzata.

Il P 1·i11ci11e E11ge11fo di S llvoia, per .\1..vnr.no o·.A.nNtrm, trad uzione libcr<1 Jal tctlesco cli AU(;USTO DI Coss1Lu.• - Fi• renzc, Successori Lo :Uonoicr 1872. È nota la soi·te del principe Euge nio di Savoia che, na to francese capi tnneggiò gli eserciti d'Aus lrin contro la Francia, cadeUo cli caso Saroia intrecciò il suo nome ai più gloriosi trofei di Casa d'Asburgo. Per una singo lurn coiucidr.nza n el 1858, alla vigilia della guerra del 59, mrnlre gl i si erigeva una st<1Lua a Tori no e La Ilarre-Durarcq no pubblicava un elogio a Parigi, a Vienna Alfredo ,\rnclh no illustrava la memoria con una mooogrniìa de llata con Lale ricchezza di dnli , minu zioso sludìo çl;ogni particolare cd interesso pelrcroo, che a pochi capitani toccò la ventura di lrorar storici più diligcnli o completi. Gli archivi di Vienna gl i por,ero perciò abbondantissimi documenti che nessun altro degli ì, Loriog rafì dello cnmpngno del principe Eugenio arevu prima di lui potuto consultare. È di questo la,·oro delrArnelh, finora sconosciuto in Ilalia, che il conto di Cossi lla. ci presen ta uoa bella lrad 111.ione. Com e giustumen to osser va il trnduttore, la memoria delle campagne del principe Eugenio impallidì al co nrronlo dell'epopea napoleonic.1; t11lli conoscono i nomi di Ma rengo, Austerlitz, Jena, Wngra m, i più ignorano le ba ltaglie di Ilocstadll, di Torino , di Potervaradino, di llelgraclo.


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RIVISTA

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BIBLIOG RA.FICA

Pure pochi uomini sollevaron.o !3,ll'epoca loro maggior grido

·. df qu~sto; dopo la baUagl ia di Torino in una medaglia coniata

allora Io si chiamò. genio tutelar e d Italia, Federico Il qualche tempo dopo gli tributava nei suoi versi ,il t,itolo di grande, e· talnne dt51le sue vittorie ebbero un effetto decisivo sui destini di Europa. S'aggiunga che nessuno dei capitani di quell'epoca .. si rende egualmente interessante pel suo carattere, e pella varietà dei suoi talenti; quando depone la spada serve con egual profitto il suo imperatore come diplomatico, e, cosa più rara1 a qoei tempi, sovratutlo, fra tanta aUività di soldato e d'uomo di Stato, trova modo di occuparsi èli belle arti, di lettere, di scienze. Pei militari poi lo studio della vita del principe E~genio . riesco cos) interessante come quella di ,pochi altri capitani . Nel lungo corso delle guerre da lui c.omba ttute, come comandantein capo per lo più, abbracciò regioni lontanissime. L'alta ItaJja, la Provenza, il Òelfìnato, il Reno, il Danubio, la Teiss, ·1a Bosnia; teatri di gnerra famosi per compagne passate e lealri probabili di guerre av,;enire, sono il campo vastissimo ove co lse i suoi allori . Sicchè l'esame delle sue campagne riesce da se solo un utilis;;.i mo studio di geografia mi li.lare. Il traduttore nel prnsentarci il lavoro doll'Arnelh lo spogli& di alcuni minuziosi particolari e d'alcnne digressio ni che, se provano le coscienz.iose indagini dell'autor e, rendono tuttavia meno sp igliato ed interessante il racconto dell 'originale; i tre volumi dell 'ed izione di Vienna sono ridotti a due nella traduzione italiana, ,ciò che ne r enderà più faci le la letlura senza: toglier nulla al merito storico dell'opera. Chi sa qual aril~o lavoro sia codesto del tradurre, come ricco di c)iftìcollii poco avvertite e scarso di soddisfazioni, nori può non esser g rato a coloro ch e s'adoperano a far conoscere nel nostro paese opere pregiate pubbl:cale all'estero, le quali , ove essi non fossero, per la d_iffìcollà della lingua O.!'iginali:i rimar, · rebbero sempre ignoto ai più. Tal merito già l'acquistò con · altre pubbl icazioni il Gossilla· e per quest'ultima, alteso lo interesse speciale del soggetto , crediamo gli saranno grati in particolar modo i militari a cni egli offre così il mezzo cl i studiarè i fotti di un distinto capitano che, per la illus tre famiglia cui apparteneva, noi italiani riguardiamo in parte quaP gloria nostra. ·

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Tome J. 'Turin 1872, imprimerie Bona.

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if'lémo-ires scientiflques par le comle de

SAlNT-ROllERT.

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In questo libro sono raccolte e me_sse in ordine le dotte memorie sulla balistica pubblicate dall'au tore dal 1851 al 1861. Siffatte memorie divenute rare, sebbéne largamen te vi abbiano attinto i molti scr ittori cli bal i~lica, era necessnrio che fossero raccoHe e ris tampa te , e tan to più ora ciò da desiderare ioquantochè, malgrado il tempo trascorso da! loro primo apparire, la so luzione del problema bal istico sia rimasta allo stesso pnnto a cui fu condo tta dall'illustro autore, ond 'è ch9 i suoi lavori rivedono ora la luce non menomati punto . dalla loro notevolissima importanza. Sarà grata promessa ai cultori dello scienze l'annunzio che a questa ' prima pubblicazione fu posto in t<,sta il titolo di Tomo I, stan techè l'autore si propone di ristampar·o in seguito le -altro sue memorie su vari argomenti scientifici . . Per ora la parte testè pubb licata riguarda solo qÙisHoni balistiche trattale in varie memorie le qua,li vennero ordinate in tre grnppi. Il 1• gruppo, composto di una sola: memoria, tratta del movimento dei proietti li sferici nel mezzo resistente. li problema è abbracciato nel suo più vasto concetto; indipendentemente , da qualunque ipotesi sulla forma della funzion e che esprime la resistenza; e man mano è consideralo il caso della resistenza proporzionale ad una potenza qualunque del la velocità più una costant.e , e poi quello delia resistenza proporzionale al quadralo della velocità, donde emergono le formo lo ordinarie di balisti ca. · . Nel 2° gruppo, il movirpenlo dei proielti oblunghi l'aµciati colle armi rigale è discusso in tre memorie. Nel la primàl'aulorc fa vedere come le fo rmolo ordinarie della balistica pei proietti sferici non sono applicabili ai tiri dei proielli oblunghi, e dilegua cos\ un errore che pur troppo ha da to origine, in questa parte delle scienze applicate, a deduzioni non conformi al vero . In seguito egli tra tta del movimento dei proietti oblunghi, spiegan·io con lucidezza e r igore il doppio movimento di ltaslazione e di rotazione, e · propone un metodo per calcolare la traiettoria por punti, qualunque sia la legge della resistenza. Chiude questo gruppo una pregevole memoria nella quale è


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BIBUOGnAFICA nlVISTA

presentala sollo fornn elementare la teoria dei proielli lanciali dalle armi a fuoco r iga le. Fina lmente i l 3° gruppo con tiene due memorie trnll:inti dei pr oietti di foi·ma qualunque; la prima sv iluppa la teoria dello traiettorie simili nel mezzo resisten te, la seconda con tiene una espo.sizione clcrn·entaro degli effelli che produce su l tiro la rotazione della terra. · In ques ta importante raccolta di memorie originnl i ò r acchiusà la in I.era scienza ba listica dei nostri gioroi, cd ù dovere degli stud:osi io Ita lia d·imparare a conost'cre questi dollì lavori S!~nza cho si aspe tti ci venga no recati corno merce straniera per averli in pregio cd onorarli.

~eoy11•11fl,i fisica d<!l 1n1a•e, e su1i metem•ofofJia. di

M. F. M,1 unY, versione del luogotenente L. GAJTA. Firenze-lloma. 1S72, R. Loescher.

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Torino-

Questo libro, cho forma un vo lume di 500 pagine ci rca, illustrato da mollo tavo le, i:1cisioni o diagramm i , vide la luco per la prima volta ne l 1.855, o nel brcrn giro di pochi anni ne venne p ubhlicala già ia qua ttordicesima edizione. Un tal esito rosti luisc.;o per so stesso la prora p iù eloqncnte del!'cn-· tusiasmo cb'esso ha dos tnlo in Amcricn, o del g1·ando favoro col qunlc colà fu acco llo . L'opera ad unque, di· cui ci limitiamo ad annunci.i re la prima versi one in italiano, si raccomanda. da sèi alle pcr,on o studiose ed amanti de lle scienze fisiche; 0, siamo sicuri elle anello ne l nostro paese lrovPrÌl la stessa benevola accoglienza che si ebhe al trove; tanto più che gli sludi geografici sOiJO in ,Ital ia coltivati da poco in q ua con vera passione, Cttnst1guonza natura le dell o svi luppo ogn i dì maggiore che vi vanno pr endendo il commercio e la.. nav·gazionc. Da l punto di vista militare poi il libro cll-1 capi tano Maury non manca corto d'im portanza, dacchè si sa qua l posto rag.. guardovo le tenga lo gcogl'élfia fra lo scicnzo m ilita ri. È vero. che l'au loro_ha trullalo speéialmP ule del mare; ma siccomo lo acque avvolgono lutto. le t1wre penetrando in mille guise fra ,di esse, ed i fo nomeni che accadono ne ll'uno dei due ele,-

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mentì fan no sentire i loro effetti sull'nllro, cos) non si può pa~lnro della gcogrnfìa fisica dd mare senza toccJro di quella terrestre. Ma !nd ipendentemc,nto nuche dalla uli lilù immediata che se no puo trarre, tutto le classi di persone IPggcraooo vo lon lieri e. con pincc rc la« Geogr:ifìa fisica del mare» , pcrchè essa contiene .In csposizi~ne e la spiegazione di molte fra le più grandi e cur10$e mern riglrn della na tura: sicchè si può dire-che vi si trova r cn lrne nlo co ng iun to l'util e al do lce . Ed or:i unn J•aro la di lodo ben meri ta ta al lrndu tlorc. Il luog. Galla ha saµuto mantenersi tiella vcrsiouo fcd cio sino allo scrupolo per q1.1anto r 1gu:1rda la sostanza, o darle nel tempo st.cs,o una fo~ma pre ttamente it;.i liann; il che 1100 è un lieve meri!o. Egli poi aggiunse molto noto spiegnlivc, le quali mentre ne r endono ~e.glio intelligibili olcur.i punti un po'concisi, completano . il hbro nelle sue varie pnrti, troYandovisi por tal modo introdotto l'ultim o portalo dello continue investigazioni e scoperfo fatte d.nll'umana allivitù in questo ramo im portan te del sapere dopo 11 ] 869, a nno in cui venne pubblicata l'nltima ed izione presa pe r lesto dal tr urJ·uttorc. · li luogotenente Gatta pertanto, siamo certi, non mancherà di ottenere da'suoi. concittadini o cdllcgh i il morila!o plauso per questo sno primo lavoro <1cl incoraggiamento ii tentarne altri somiglianti cd anche di mnggior lena.

Regola1neaito 1n-u.~.,;ia110 sul sea•vi::io in campagna e 'fHlle f/1'totdi nla1wu1•e.

. Questo reg olamen to, come tutti gli altri in uso press~ l'eser~ cito prussiano, si distingue per sempl icità di formn. ch iarezza di ?sp.osizione NI elerntezza di conccllo, e più di lullo pei sani prrncqrn di ed ucazione ed istruzion e mililare. È un picco I.o li bro che racchiude in sè tutto qnauto riguarda I~ operaz1on1 secondarie della g uerrn, indicando inollrc quale sia lo scopo a raggiungersi nelle grandi manovro, qua li i mezzi per ottenerlo e qua li n ormo si debbo no tenere perchò le man ovro riescano veramen te proficue . Quest? règolameuto si divide in sei parti principali.


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nlVISTA

BIULIOGl\AFI CA

La pri ma tralta dello scopo, delle disposizioni e della direzione dogli esercizi militari. . , In essa ò cletlo semplicemente cho il dover e del soldato o quello d'essere sempre pr onto per marciare e .combatter e o cbe per ciò ottenere bisogna sviluppare g radal;uncnle le sue forze morali e Osiclle. Queste forzo clc Lerrnin auo l'allivi tà la quale non è veram?n~o utile se ilou quando è subordinala alla volontà do' su pert~ri; quindi la necessità della disciplina ch'è il porno dell'~serc1to~ e la condizione inùispensabile non solo por avere de1 buom r isultali, ma per la ·.sua stessa esistenza. Il mancacrio dell e armi e la ginnastica non hanno solo l_o scopo di ~~iluppare la forza fisica dell'individuo, ma ioflmscono anche sul suo morale·, perchè d~ una pc_rfella cono: scenza dello proprie armi e delle propne forz~ 11 solc)ato s1 sento più. a llo a lottare con qualunque avversano ed a vincere gli ostacoli. . . . L'ordine O la discip!ina di una truppa _al terr~me dr una,g10rnato. d'eser cizi faticosi danno la giusta m1_sura d1 quanto aHuopo si possa ottenere dalla m~desir~a. . Parlando dei graduali l'tslnmone dice:_ . . "' 1·aziouo dei graduali, siano ossi ufficiali o d1 bassa forza, il più sovrnlc ha un dopp:o caratloro: insegnare od app1/n~ere ~La loro aLliludine mililaro ha un gr ande valo~e sugl mle:10r1 , per quanto riguarda l'autorità, si nola che 11 n~o~o di ~0 mandare ha la più grande influenza sul com.e si e obbediti. Parlando delle "manovre l'istruzione dico: . . « Gli esercizi elementari in piazza d'armi sono un . mezzo prepar atorio indispensabile per eseguire lo mano,ro in terreno variato o quesLe per preparare la l.ruppa alla guerra" · Quante vorilà in duo righe! Tut_lo il lih:o non poteva raccomandarsi meglio con questo primo cap1tolo.

necessarie prima dì venire ad un'azione generale, allora un forte distaccamento· composto principalmente di cavalleria si getti improvviso o colla massima r apidìtà su lla linea degli avamposti Mmici, lo. spezzi, portando ovunque . il disordino sul fronte e sui fiaoch i si no a che le piccole palluglio di ricognizione, cho approfittando del disordine si saran no portale a van li, raggi1.aùlO il loro scopo, siano rientrate. Tali ricognizioni però non sono roalmènlo utili so non quando si vuo l trarre subito partilo delle iufonnazioa i così ottenuto, onde non lasciar tempo al nemico di modificare la sua posiziono. Sul servizio speciale di sicùrczza nelle marcio ò stabilito che in massima si debbano avere avanguardie proporzionatamon te forti, tali cioò da assicurare in qualsiasi caso la marcia del grosso delle colonne da ogni attacco improvviso e lasciargli il tempo oppor tuno per trasformare il suo ordine di marcia in quello .di comqattimento. Anche qui il servizio di esrJIOraziono sul fronte o sui fianchi o affidato alla cavalleria. · La dis tanza dell'ava nguardia dal grosso della colonna · O il servizio di csplorazio.ne sono combinati in modo non solo da assicuraro la marcia ma da non ritardarla menomaroe11to. Distaccamenti di fanter ia sostengono la cavalleria spinta quando fosso obbli"·ata a avanti o .su i fianchi in ricognizione, . . . o r1piegars1 di frouto alla cavalleria nemica. Quello che si è dotto per le arnnguardie mie anche por lo retroguardie quando la colonna è in ritirata.

· La secondo part~ tratta òel .servizio di o:;plo~azione è di sicur ezza. Il servizio di esplorazione è prossochè affar e esclusivo della cavalleria. Pochi nomini intelligenti e bene montati r_ispondono molto meglio allo scopo che non le grosse pattuglie. Ma se la vigilanza o l'abilità del nemico non permettono a questo piccole pattuglio di avere le notizie che sono. sempre

Degli arnmposti: Gli stessi principii adottali por il servizio dello avanguardie lo so no pu re per gli avamposti. Anzi iu genernle gli avamposti sono formali dall'avanguarùia stessa, o dalla r etroguardia se la truppa trovasi in rilira(n. La m issione degli avamposti è compendiata nella parole seguenti: < Dare in qualsiasi occasione allo tru ppe accampale od accautcnale il tempo di prepararsi al combattimento». Il sistC'ma degli avamposti si compone di posti d'avviso (cavallerin), scntì uol le (sempre <loppie), granguardio, sos legoi e il grosso degli avamposti o riserva. Questo linee collegate fra loro da piccole pattuglio. Si fa uso della parola d'orJine, della parola di . servizio e clelle rispc llive conlro pàrolo.


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Limitatissimo è il numero d6lle località dove è permesso, sia ai borghesi sia al lo patt.uglie este rne , <li attrarersare aa linen deg li avamposti : o ta li loéal ilà hanno unu speciale guardia (Examùiier-trupp). Ciò semplìfic.:a o rende più sicuroil servizio. La terza parte tratta delle pre2crizioni da aversi nelle marcio. li primo dovere di un comandante una colonna cli marcia è quel lo cli ,irrivàro nel tempo fpreOsso in un de terminato. punto collo sue trnppe pronte nl comballimento . L' istru1.ione .diCt} clic per otlenero qnesto scopo bisogna: » l' Fissn i·c un buo n ord ine di marcia; i, 2• Conservare nn passo uni fo rm r; » 3• non dclerminare il momento cli fare lo fcrmnlo e la durala dello metksimr.; > 4· Conservare una rigorosa discip lina senza esigere nulla che non sia strettamente necesse rio; » 5• Prondero tulfo lo mi surn per non comprom cllero la salute delle truppe o elci caval li; • 6° Delcrmiuaro o eonsorvnre fra lo varie ·unità talliehe (dalla compagnia sino alla divisione} degl·iotcrvalli proporzionaU alla IOPO forza; » 'ì 0 Marciare il meno pos;,ibilc di no lle ». La qunrta parie lr,1 llu di bivacchi. ln massima sem bra che nell'esercito prnssiano si prC'ferfscano g li accantonamenti no'villagg i <.1gli accnmpnmonti, eccet..: tuato il caso che si vogliano tenere pronto le truppe per un comballimon lo che si cred:i imminen te . La f'orm,Jziono dei campi .essendo cosa del lutto dipendente dall'ordinnmon to tallico, Ila poco in leresse per noi, però osserver r·mo che le trup pe nccnmpano, sempre quando sia possibi le, n ell'o rd ino stesso di battaglia avvertendosi però cl i copri ree gli uccamparnenti dolia cavalleria, dell'artigl ieria 1e dei parchi con guolti· della fanteria. La quinta pnrte lra ltn degli uccantonamcnli, distinguendo il servizio iu tempo di guerra da quell o io tempo di paco. Diremo solo poche parole sul servizio iu tempo dL guerra. In og ni accantonamento vi è un comandante (una specie di nn comnndanto di piazza} i l qua le è incaricalo del servizio d'ordino interoo e del servizio di sicurezza ; vi sono ufficiali di ronda, patlug lie, grangu.:.rdio interno, oltre al servizio or~ dinario dogli avamposli. Si fissano le piawl d'armi (punto dì riunione) per i diversi-

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BIBLIOGRAFICA

corpi in caso d'allarme, - Anche qui come nei bivacchi la Cbva lleria, l'artiglleria e i parchi haono le loro piazze· d'armi nei luoghi pib sicuri e dalla parte opposta al nemico. Speciali posti· d'al'viso si stabi liscono dalla parte del nemico ponendo snnlinelle sui tetti, sui campanili, sullo torri. Questa località prendono il nome di posii d'allarme e speciali segnali {handiere, fuonte, ecc.} servon o appunto a dare l'a llarme, henchè dei posti di caval!eria spinti il più possibile avanti pong11no gl i accantona menti nl sieurll di ogni sorpresa La sesta parte tratta delle grandi manovre. Le grandi manorre devono serv ire a due scopi: Islru iro g li umciali generali .a manovrare e maneggiare corl facilità g ra ndi masse di trup pa, ed ab ituare queste ai bisogni dell,: guerra . ' Nel le g-ran cli manovre lo I.ruppe possono agir·e contro un nemic0 supposto P. rapprllsenlnlo da un ·deho!e distaccairientò. ovrcro diviùersi in J9e distaceamenti operanti l'uno contro l'iiltro. L'islru ziono dà la prefe renza a quest'ultimo modi), facendo os::1 1\rvar e cho ne l primo si dà trop po campo al le ipotrsi, e d'allra parto i movimenti esegui li da picco le frazioni cii lruppa si fori n o con tale faci lilà e rapidità che nulla ha nno di comu ne con quelli che sarohbero eseguiti rea lmente dalle Yarie unità · tattkhe da quelle frazioni rap presenlato. Al coma ndante in capo spella di stabilire il concc,tto generalo della manovra ed è bene, dice l'istruzione. ch e g·ucsto conc;etto no n Ria limitato ad una sol.a isiorn:i'ta, rna comprenda più giornate di manovre, cioè rifletta una pal'le principato · di un grande atto mi litare. . Questo è l'unico modo perchè le manovre acquistino naturalezza e destino nei comandanti in sotl'ordine e nell.etruppo tutte rrrnggior intHressamento. Stabilito il concetto generale, in base a questo si formulano i èoneetli speciali a ciascun par tito. E qu'i sfa la difÒcoltà. pe.rchè nel mentre si deve~ coordinare l'azione dello due parti in· modo che rispondano all'idea genernle prestabilita, è necessario. percbè le manovre torni no v0ramente profkue, che sia lasciata ai comanda!ìti dei due partiti tutta la lalitudioo possibi le e maggiormente in quelle parti che io guerra reale dipenderebbero esclusivamente dal proprio giudizio, dalla propria risoluziorrn persunale. Pei: raggiungere questo scopo l'istruzione dice che il conANNO XVII, VOL. Ili

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RIVISTA

celio -generale e quelli parziali devono nel loro svolgersi con~ siderare e realmrnte porre le due parti il piìJ distante possibì l<\ lasciando co~ì fro loro uno spazio per i nio1•imen1i prqiarntorii che sono i più utili e i più ricchi di consC'guenze in quusto gt•oere di manovre. Si raccomanda di dare al ·terreno tutto il va lore tattico e slrntegico che realmente ha, anzi è assolutamente pruibito di fa1·0 de lle ipotesi sulla sua confìgl)rnzionc. Quan,lo una truppa agisce Cùn troppa prPcipilazione e principalmente quando csi>gu isce cose, che in realtà non potr!'bhcro succedere, è dovere dei comandanti di far sospendere l'aziono per In debite co1-rrzioni. Queste·irrego larità o meglio inverosomiglianze sono special· mPnte indica le dagli nrhitri. E qui l'istruzione termina enumerando i divi>rsi Prrori tatlici · nei qua li più f,ici lmente possono incorrere le varie armi, dando casl una norma agli arl>ilri stessi pt~l' formul.ire il loro gi udizio. I limiti che ci siamo imposti con questi brevi cenni ci permisero di tocca.ro solo di volo le pa rli principali rii s"1 prc•zfoso r"gnlnme nto. PPrò anche· questo poco dovrebbe bastare pPr invogliare gli ufOciall del nostro esercito a lc•gg•.•ro quf•stn iibro chtt. come dicemmo sin da principio, è un v, ro manuale <lt•lle ape.razioni secondarie, rkco inolti·e di clcvatissirnti considerai ioui sull'islruziono morale e mflleriale del le lrUP,P"· , La sua Hposi7.i.one facile, semplice, coordi11a ta ue rendo inollre vnamen lo piacevole e intt•rPssante la lettura. 111 Vra11eia il 2• lll'fìcio de llo stato maggiore go11r.ralo del ministro del la guerra. ne fece un'accurata traduzione (!).

Con{érence., mililab•es befu~~ - Étitde sur la tactiqw, de la cavaleric p·1r A. Dll FomuNOIR, caµ itaine d'état maj or. - nruxdlcs, 1872.

Qtwslo int"ressnnle opuscoletto fa parto clel!e Conrerrn1.e mili 1ari bdghc, lo quali si vanno m,H!O _mano stnrnpando a I3rnx,·lres. È diviso in ci nque p.irti, .d'ognuna delle 4u,l11 cercheremo di daro un l)re1'e sunto con quulchc osscrv,izipnu. (1) Lìbrairie Dumaìue, P;iris !872.

BlBLTOGnAFÌCA

I. Considérationes générales. L'autore accenna . nll'impirgo di quest'arma sorto foderico II, e nelle guerre della Republi0a franc;c se, cd al sno ser vizio nelle guerre moderne, e crede che le vPre conclusiooi a dedurre da quo,te siano lo seguenti: l' Che rnram ente si presenterà l' occasione ir quest'arma di agire in massa, e che lo ripartizione più vantaggiosn sarà . per reggime11Li e brigate, a portata dalle linee di fan terio. 2• Che è necessario che l'ufficiale di ca:,;a lleria. sia mollo istrullo, e conosca a fondo che cosa sia la guerra.. . 3° Che fa cava li eri a è ìndispensnbiJe per inseguire il nemico, o per proteggere le ritira te: Non dividiamo l'opinione dell'autore sulla ripartizione del la cav11 lleria, poichè la campagna del 1870 ha dimos'tra lo · qual vantaggio so ne può ritrarre, unendola in divisioni indipP.ndonli, con pochi reggimenti addetti alla fanteria. Anche l'esempio della cava llerin france:;c ad Ess iing, che coprn la ritirala, non sarebbe o_ra praticabile: in una lunga ritirata , con focosi asscilt i, e sui fianchi dell'avversario, anche oggidì la caral lC>ria renrkrà un valido aiuto nello marcic in ritirata, ma iu un caso simi le a quel lo di Essli rÌg, \a cavaller ia resterebbe interamente cLslru lta, comH avvenne nl la francese a Woerth, e non otterrebbe lo scopo. Notiamo che l'autore non fa alcun cenno dell'a1-iono coml}inala dt1lla cavalleria coll 'urtigl ieria, ehe rappresenterà all'ineontm br illante porte .nelle guerre future. Il. Armement; Fannations. - L'nulore comin cia coll'enu11-. ci11rr uua gran verità , ed uoo dei pr.incipii capitnli della carni~ leria. « L'al'me téritabte clii flioalier o·est le chc·1Jat >) dice il De Fornrnnoir, il'q u.ile però non ha una parola a dimostrare, elio se il cava llo è la vera nrma del caval ir;re, è pure lr1 mag~iore dif'fìcoltà, che però ha da vincere. L'autore parla quindi della velocità da imprimere al cavallo, ncccnna all'importa nza o m,•n o della corazza, che secondp lui, so p1!S1Jnle, si dovrchbo rige1t;1rr, come già fece. l'Au:;tria , se leggiera, darla a tutta la cavalleria. Armes. - L'autore passa in breve rivisla molto opinioni cho furono emesse su questo import11n[(~ argomento, sia in fovnre, che contro, per la scinboln, la lancia ed armi a fuqco, ma specialmnnte sul la l110cia. e fin isce col riportare le note pa role di Sl'yd lilz. « Donnez au cavalier u>ie lance, wi pn.llasch, iin sabre, 1J11--1tn<J cravache, r>"U import_e: oe qit''il (a 11t avrint t111tt, c·est qu:it sott bien monté et qn'il ait au coeu.r la ferme 1 ésolutiun de 1·envcrser Ccrwemi aveo l~·poitrait de sun chevat »,


1~ ~~~A Tocca quindi con poche parole del nqmero del lù. righe, e deile formazioni in colonna, ed in linea, espone vari apprernJmeoli sul la fornrnzìooe delle righo, ma non emette alcuoe sne idee in propos·ilo, ed enunrnra poi i danni e vanta1<gi dell e due formazioni sopradette. HL Combat. - È questa senza alcun dubbio la parte più interessante del lib ro, e pel, soggelto, e pel modo col quale è trattalo. L'autore mise a questo · riguardo un aceuratissimo studio, teuenèlo conto di quanto di meglio è stato stampato sulla · materia : tutte le pagine <li questo capitolo meriterebbero di esse.re riportate, ma poichè ciò non è possibile, noi accenneremo di volo a -tutti i numerosi argomenti che tralta. La tattica della cavalleria, essendo pit1 semplice di queìla della fanter ia, perchè non ba che un solo modo di combaltere, l'offensiva , ne risulta, che il comando de!Ja cavalleria 'sul campo di battaglia , sia più. facile di quello della fanleria1 È questo il prìmo quesito che svolge l'autoré; egli fa toccar con mano le grand: difficolt.à, che de;·onsi sormontare per diveiJire bravi gene,rali di cavalleria: « Après les t,,alents 111icessa' r 8s a·u général en chef, le talent le 7Jlu,3 subUrne est celui d'u généralr de oavalerie »; s'inchina al genio deli'jmmortalè Sexd lilz ed osserva , come dopo l'epopea napoleonica, no/1 ci sia alcun generale di cavalleria che siasi reso C(\lebre, mentre tutte le armate coutanÒ parecchi generali di fanteria che non l~rn ono il confronto coi :Massena, .i Lann~s, i Ney, i Oavousl, i Sou'lt, i piìl celebri insomma di quell'epoca. Ricorda i. furios i nltaech i dei cavali eri francesi e prussiani alla hallaglia di Rézonvillt>, i quali abbisognavano d' un Soydlitz per comandante. « On eut pPut-etre deduit de ce combat des ense-ignements notweaiix, et ait heu de l·ut.tes desunies, 1Jresqii.e isolées, on awtait vu, guidés pa~ wi seul chef, 40 ou 50 escadrons concourir cì 1ine action

com1mme. ~ L'autore passa quindi ai principii che regolano i combatti· menti della fanteria e della cavalleria, che sono gli stessi; la prima però ha per suo modo d'azione più potente l'arma a fuoco, la seconda invece l'arma bi.aoc.a, Fa ua 'abbastanza runga digressione su queslo argomento. e ricol'da vati i 01empi di cavalleria còmbaltente a carni lo coll'armi a fuoco, ma naturalmente, in tutti ; casi, senza alcun risultalo. La cavalleria deve sempre attaccare: è questa un'altra massima che l'autore svolge con belli esempi, indi ricorda di cogliere il momento favore-

BI BLIOG !IAFICA

433

vole per le cariche: « Si l'instant favontble est perd1t, la m·bnute q<1i snit se vmge de la, minnte passée... ... » (1) . L'autore mole che la cavalleri'a teoga calcolo delle ondulazioni do! terri no, e non resti esposta alla vista ed ai proiclli del nemico; vuo !e, che l'ufficiale comandi la stima per l'esempio, donde la necessità, che carich i alla testa de'suoi soldati, e non nelle righe; rammenta alla cava lleria, ch'essa non deve badal'H al numero dell 'avversario, e che sempre faccia riconoscere il terreno prima del la carica . Espone quindi le sue idee sulla for. inazione degli squadroni in masse di colonne ed in linee di co!oono sul modo di regolare le andature nelle cariche, e sulla necessità di pt·oteggere i fiaut;lli con disposhioni di trnppr. Questo sono le diverse questioni che vengono trattate l'un a dopo l'altra con perfetta conoscenza dell'argomento, A sempre con esempi storici scelti opportunamente, • Tullo questo direi come appartenente ,1lle disposizioni pre· cedenti alle cariche; poscia l'autore vìene ai P! iocipii, che regolano le medesime/ ed alla formazione d'attacco. I S'incomincia dalla massima che la cav..illeria deve sforzarsi d'attaccare il nemico di fiancg., edi avere sempre una riserva : indi è trattato del posto de l[é" riserve, o dc•lle formazioni tatliehe,'dèi grossi corpi di cavalleria per l'attacco. Mollo ampiamente sono s,volli gli attacchi di fianco e son riparlati i varìi metodi proposti dai tattici più rinomati; è riconosciuta la diftfooltà dtdla riuscita, ma l'au tore accenna pure a vari esempt, ne·quali gli attacchi su,ide tti sortirono felici effetti, e dimostra gli immensi vanlnggi che in tali casi se ne ritraggono. Si distende poscia minutamente su lle varìo form azioni di combaltimento, e considerando il momento dell'azione, distingue i due casi , deUa cavalleria vincitrice o vinta; ricorda i còmpiti che le spellano nel primo caso, e la necessità di presto riordinarsi nel secondo. ' Egli è difficile, in così poche pagine. di trntta,re abbastanza a fonJo, e tanto beoo, un così importante argomen to. Il capito lo che esaminiamo è nno dei pochi stu dii sulla taUica dclia cavalleria nel quulo in ri~tretto spazio sieno coordinali i pl'incipii fondamentali che regolano l'azione di quest·arrna corredati da uunrnrosi ed adatti esempi, estratti dalle vecchìe e dalle moderne Gampagne. Si può fat'e all'autore un appunto abbastanz~ im -

- -- -·......-,-(I) D~ Dtun, Tactique des t,•ois arme3..


RlVIST .\

portante, che cioè per lui la cnmpagna frauco-ttermanìcn non esiste, o esiste troppo poco: pl•rò vuolsi notare che so io quella guerra riscontriamo sorcnli delle cariche di canslleria da ambo · le parli, vrdiamo anche, com o dal le medesi me lieve o nessun risultalo siasi ricaraio. specialmente perchè, nt.J la massima pnrte dei casi, dirette di fronte e contro rantP.ria non scOs$a dall'artiglieria. I.e stesse graµdi carièhe del 16 agosto alla destra fran cese, suggeriscono ali autore soltanto un pensiero di rammarico che non vi fosse un S<·y,llitz da una dello µarti, onde si dimostrllssero gli cffotti dell'azione di 50 o 60 squadroni riuniti. Questa sua idea rinchiude precisamenlo la causa prima del poco risu ltnto di quelle carich e. la mnn('anw, cioè, di un sol capo clrn rlirigcsso quella massa di cavalieri . 1V. (a) Cavaterie clivisionnaire. - È lrallato l,rev<>mento il còmpito degli squadroni addf-'tti allo divisioni di fanleria, Pd è r ico rdato l'obbligo del comandanlo di non esitare ad esporre la propria r esponsauili tà. ogni qualvolta gli si presenli l'o :1·asio110. Ln parte piìl interessauLo ò fornita dagli esempi storici, che son riporla li. (b) Crands rorps de ca-i;alerie. - Vengono distinti i duo serri1.i tanto rlivcrsi dei g-rossi corpi rli cavalleria: 1° Lungi dal campo di h.1llaglia (servizio di esplorazione). 2' Sul campo di battaglio. Nt>I i:-rimo caso è necessario snper coprire i moYimenti della propria firmala. cd esplorare quelli dell'an1ersario: esPmpio, il servizio meraYiglioso della cavalleria prua.:;iana nell'ultima cnmpngnn. ln qua11lo al seconrlo caso l'autore dico, che qnnsli grossi corpi ripic:;aado dal servizio di esplorazione, pel giorno dl·lla ballaglin, sono bono collocali o su un'ala, o su ambedue le ali d,·11'11rmnla. (•·) C<rvale1·ie contre in(cinte1·itJ; (d) Fou1-ragem·s; (l') Combats à 71ietls. Higuar<lo al primo punto l'autore lralla quasi unicnmente dt'lle rlispnsizioni pl'r attaccare i quadrati. Essendo ormni nmm,?sso, d10 a b1rn lieve prorìllo conducono quPgli oll11cchi, non l'ra fo rse il cnso di consncrarci parecchie_ pagine: 1·arg111nt·nto tuttora è lwnissimo S\'Ollo. · lrnportanto è l'articolo sui foraggieri: si accenna al loro impi1·go conlr<l l'artigli1?ria. o ~Hllaglialnrnontc so110 ,fate le r<"gule n s,·guirn noi caso, sia contro i pozzi, sia co nlrll il sostegno, o ben toccato ò puro l'articolo sul comlJatti mento a

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DIBL!OGTIAF'ICA

?ir>di.. L'aut.ore lo crede utile ni r.avalieri, mn soltanto nel caso m c111 '.lehhnno occup:ire dei punti, ove sieno al riparo dagli attacchi rlella cavallo ri:i. . ~: Observations {inales. - L'nulore riporln i principali princ1p;1 che ha svo:to nel suo lib l'o; elo;: ia il nuoro l'Pgo lamPnlo hC'lga, chu soppresse le inversioni o conch iudo C(ln una b<•lla enumerazione delle qualità. che derono essere l'ornam -!nlo dei genera li di cavalleria. .,. · .D:11 succinto riassnn to ehe nhbiamo fRtto dcl lihro del signor de formanoir, clliaramen!e emcrg-e l'imporlnnza del m,,dcsimo: t ·nscn.ralo a:;zi che no per ciò cho rilfolle l'impi••go d,, 11a cavallcr~n.' mentre ern al giorno d'11ggi argomNHO pnlpitaule di aLlt~nlll,1. son s\·olli dotlagliat.imc?nle. e n,•I modo piÌl inappuntnhil<',.,i principii lallici. cho rc·gola no IP più pil'c·tlo o se mplici e lo p1u grandi e complicato azioni dell'orma a carnllu.

Éltule •ur l'em1>lni des corps cle cnvnle,•ie nu aertJice ,le su1·eté ,les a1•11u?es, par A. F1scuER, mai or au za ch~ssc•Jrs a cJ10nl. - Bruxullcs l872 C. J\!111.piart.lt éd ilr ur, -

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Si è !nnlo rlrllo o tanto ~cri!lo dopo la guerra frnnco-tcdt•sca J1:I 1s-;o.,1 sul1'1mpi1'gO fallo dalla cavalleria in quella c H11pagn1 e sul còrnpito che vuol essere aswgnalo a quell'arwa in guerrn. cnn m,-•nlre ogni nuova pubhlica;,;ionn che escn su !alo· malr·rin non può a mono di atlil'ill'e 1·a1tenziuno d,·gli stndiosi rli coso militari, rimane lullnvia n el !nitore alL1fJriro un nuovo libro il lim ore di lrggerc coso oramai imparn l!I n memoria o di trovoro qnel lH so lite declnrnnzioni che hanno già ri,!111µilo l11oto pagine e port,,oo così magro frullo. Q11e5lo .timorn sranir<Jhbe presto nr lettore che avc~se la r-nonn i,lea di prendere in mano il libriccino del marmioro 00 Fisch1•r. Esso dà un'ornl.tis~ima icico do! morlo com'1 viono, o mrglio c,1mo venne, rwll'u lli ma cnmpagnn, irnpiogala la cavalll·ria ciPll'armall1 tcdes~a. inòicando con chiarPzza li• norme gcnnah che rr1fcl'lllno il servizio di csploru1.ione esercitato con tanto frullo da qn ,•11 nrma. Dimostrando l'oulore cogli esempi alla mano corno l'impit>go


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RIVISTA BTBUOG-RAFICA

della cavalleria per esplurare e coprire i grandi movimenti òelle armate non sia nuO\'o, egli pone tutta,·ia in e,,idcnza il passo che sotto I.aie rapporto ha fatto l'arte, grazie all'esempio datoci Jolla Germania. · L'uso, egli scrive, che lo staio maggiore tedesco ha saputo fare delle masse di cavalleria per esplorare e scoprire le operazioni delle armalo, hS prodotto un grande effollo; l'istoria ci r icorda seoza dubbio delle circostanze nelle quali quosL'nrma fu im piegala allo stesso fìoe e col medesimo succr.sso, rna non esistevano r egole ben formulale a lalo prorosito, o piutto,to queste regole sombrarnno vagho e lascialo all'aprr<'zzaiione del momen to. Oggidì esse son stato coord inale, n •gùlarizzate e sono entrate metodicnmcnte nel sistem a di g uerra . N11I chiudere poi il mo lihro. quasi a modo di conclusione, l'autore dimostra: 1° la nl'cessità di farsi coprirr< a _gr1111do di· slnnw dalla cavalleria tanto per le gran,li armate quanto per le piccine, giaccl 1ò so le primo, g razie allo molliµt·it.:i là dPlle co· loo ne sullu quali der ono .marciare per r,olt·r vin cern, hanno mcsli.-ri di essere prolello con una lonia na àrangu.i rdia da ogni sorpresa, le armate di un effclli,·o ristretto d,·rono essere contin uamc·n to al fatto nelle mosse ,lrl ncmic0; giacchò il loro còmpilo ess1:n,fo ordi nar inmeoto di f;,risivo, per µorrn il vantn:argio d;il propl'io lato, hanno bisogno di poter scegliere il momento cd il sito che loro conricne pPr comhall<'re. 2° Che per r raliaare il serri7.io dPlla carnlleria come la Prussia l'ha inteso è indis pensabi le r e,pericnzu o soprutullo la pratico con tinua in tempo di pace del lH operazioni chu si ftinno alla guerra; quindi necessità di av1ffo una cavalleria porfoUa· mente istrulla ed nbiluata al serrizio che deve r endor<'. 3• Che poichè In carnlleria non s'improvvisa, è necO$SOrio io ogni tempo censc>rv11 rle u n cffellivo abb11staoza forte perchè possa essere mobiliuala dall'oggi a! domani.

MARTIN! CARLO,

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ge,·ente

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SUNTO COlJPARATlVO 011:

NUOVO CODICE PENALE MILITARE GERMANICO CO~ QUE LLO

PER L'ESE RCI TO ITA LIA NO

Prima di esaminare le disposizioni del nuovo Codice germanico pare non sia inutile accennare alle ragioni ed ai nuovi conceui che ne determinarono la redazione. L'esperiem.a cli ventisette anni avendo provato che il Codice penale militare prnssiano del 18~-5, buono in tempo di pace, non serviva che imperfettamente in tempo di guerra, si decise di rifarlo, e, tenendosi conto precipuamente delle esperienze fatte nell'uhirna guerra contro la Francia, si studiò, sul parere di generali comandanti e di distinti giureconsulti e magistrati, di colmarne i vuoti. ANNO xvu, VoL. 111.

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CODICE PENALE

Conseguentemente si completarono le disposiziÒn~ peno.li riguardan~i i_ coi:11 ,mdanti _di f~rte'.'za alt.n comandanti per mgmst1ficate cap1tolaz10ni (§ 10), non che quelle sulla preda illecita , sul saccheggio in campo (§§ ,f39-1 40}, sulla manca ta parola dal canto dei pri~ gioni eri di guerra (§ •168), e si sott.op~sero alle le?g1 militari gli à.bitanti di un terreno straniero che delmquano contro truppe tedesche. . !\ella compilazione di questo Cod1c~, presentato al era stato posto in vigore. il nuovo Reichstaoo dopocbè . . Codice pen ale civile pel regno germanico, m armonia con quest'ultimo, si ebbe in pensiero: . ,1° Di abbandonare ogni dettaglio e restrmgere esso Codice aHe vere prescri7.ioni penali di tenore puramente le/J·islativo, esr,lusa ogni disposizione regolamentare; 0 2° Di assimilarlo più che possibile al Codice civile ed alle esigenze dell'odierna scienza penale e ai giusti diritli <lell'umanità. . . Diversamente dal nostro Codice, pel quale Il carcere e la redusione militare, sr.bbene espiati in vario modo, sono pene comuni agli ufficiali ed alla bassa forza, il Codice germanico stabilisce il princjpio che nella scelta_ delle pene da applicarsi il legislatore debba regolarsi non solo secondo la natu1·a dell'azione, ma anche secondo la caricci militare clel giudicabile, sì che divçrse ·siano le pene della bassa forza da qu_ell~ per gli ujficiati ed altri militat·i che possono tali diventare. Una differenza di pena sotto questo riguardo è una condizione necessaria per mantenere la gerarchia nell'esercito. Non è un privilegio di nascita o di condizione dell'individuo, ma una distinzione indispen~abile ·per mantenere ad ogni carica intatto il suo prestigi?. Fin almente, ritenuto essere assolutamente necessario nel militare interesse che, spec ialmerrte in lievi delitti, la pena tenga dietro al fatto immediatamente,

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'PER L'ESERCITO GERMANICO

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essend o più utile una. pena Jìeve, la quale venga irrogata subito, che una gl'ave la qqale si faccia attendere lungo templl, e ritenuto del pari che anche in leggeri delitti non puè> evitarsi una perdita di tempo, quand o le lunghe forme di procedura dovessero sempre .precedere il giudizio, parecchie azioni vengono designate, ehe, se nella loro maggior gravezza importano un giudicato, in più leggeri casi possono benissimo castigarsi dal potere disciplinare senza alcun pregiu<Clizio .nè della disciJ)lina, nè della giustizia.

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PEll L'EsEnCITO GERMANICO

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CODICE l'ENALE

CODICE GERMANICO

!CONFRONTI COL CODICE PENALE MILITARE ITALIANO

§§ 11- 110. Art. I. DISPOSIZIONI PllELlMIKAlU.

I renli militari sono distinti in crimini e delitti, intendendosi pei primi le azioni punite dal Codice colla morte, colb casa di correzione o con pena restrittiva della libertà (prigionia) maggiore di cinque anni ; peì secondi tutte quelle azioni che importano una pena reslrilliva de lla JiberU1. (prigionia) inferiore a 5 anni .

Osse1·vazione. - Siffatta dislinzione, ammessa a nche dal Codice pe nale comune vigente in Italia, oltre il vantaggio di una più facile redazione della legge, ha per iscopo altresl di agevolare la determinazione della com petenza dei tribunali milita ri sia nel proceder e, sia nel g iudicare e stabilire pci delitti una proccdurn più sp icc ia in tempo di guerra non meno che in Lc mpo di pace. Una tn le distinzion e, non ncces· saria secondo il s istema di procedura del nostro Codice militure, è invece reclamata dall'ordine dei giudizi nell'esercito germanico, pcrchè ivi i tribunali non hann o tutti, come presso di noi, uguale competenza, ma posseggono una bnssa cd alta giurisdizi one non solo per la qualità della persona (bassa forza od ufficiali ), m.a anche secondo la gravità dei reati. Fra le persone milita ri soggette ai tribunali militari sono anche gl' impiegati militari.

Poi Codice penale militare italiano ogni violazione della leggo _pooale militare è qualificala reato senza distinzione.

Art. 3W.

Secondo il Codice nostro sono soggetti alla giurisdizione mi litare quei soli impiegali militari che per provvedimento orga:nico sono assimilati in grado ai iniJilari.


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CODICE

PENALE'

Os.~ervazione. Impiegato militare nel senso di questo Codice sono quelle persone tutte la cui nomina,. stabile o temporanea, con o senza giuramento, è reclAmata dai bisogni <le!l'csercito o della marina, che non appnrtengono allo stato militare, ma dipendono dal Ministero della guerra o della: marina come cupi de ll a, rispelliva amministrazione, ed hanno un rango militare.

Sono puniti secondo questo Codice i reali corr.mcssi da persone militari dell'esercito germanico contro militari degli Stati confederati, nel caso però in cui siasi convenuta la reciprocilà. Circa il momento in cui le leggi di guerra entro.no in vigore, il Codice germanico, riflellendo che gl'individui chiamati ai corpi mobilizzati possono, con grave detrimento del servizio , commettere reali anche nella marcia per giungere a destinazione, ha stabilito che le leggi suddette abbiano vigore dal giorno in cui è dichiarata la mobilizzazione dei corpi. Dttte leggi pel tempo di guerra sono poi per speciali riguardi militari applicabili anche a persone non facenti parte di corpi mobilizzati quando: -1° Nel momento in cui una guerra minacci o siasi già dichiarata contro lo Stato, il Sovrano (imperatore) ne abbia decretata l'npplicazione; 2° Duranle il tempo in cui dette persone si trovano in un territorio stato dichiarato in islato di guerra. 3° Durante uno stato eccezionale,. quando l'ufficiale comandante delle truppe abbia loro in servizio fatto noto che sono poste in vigore a loro ·riguardo, le leggi di guerra.

PE!t I}ESE.RCl't'O GE1lMANlCO

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Nel Codico italiano non occorre 1wa tale disposizione, ma potrebbe pure introdursi , so non prr· ri guat·rl o agli Stuli, agli eserciti alleali. Essa sarebbe rcclam,1ta non solo ùulla disciplina. mu dall'interesse mililaro. Pcl Codice italit\oo invoco vige la massima cho l'a pp!icaziono di tali leggi non abbia luogo so non dul momento cho l'individuo ha raggiunto il suo posto.

Art. 246-2·19.

Il Codice nostro ammolte una tale clichit1ra1.iou13 solo quando il nemico sio almeno a tro gioroato ordinario di marcia.


.. 144 CODICE l'RNALK Questa speciale disposizione si riconobbe necessaria, dopo l'ultima guerra, quando, per lo strabocchevole numero di prigionieri, no n potendo questi custodirs.i tutti nelle fortezze, si dovelte concentrarli in luoghi aperLi, doYe, senza il rigore delle leggi di guerra, troppo malagevole riusciva mantenere un perfetto ordine.

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PE1l L ,BSEllCITO GEUMANICO

PARTE I. Delle pe11() in generale. Ari. 4.

A) Principali : 1° La morte; 2° Casa di correzione; 3° Pena· di fortezza; 4° Arresto: a) di rigore; b) medio; e) sem plice; d) in ca mera; sempli ce od inasprito. JJ) Actessorie: 5' Espulsione dall'esercito; 6° Dimissione; 7° Per dita dell'impiego ; 8° Perdita degli onori civili; 9° Passaggio nella 2• classe del soldato; 10° Degradazione da sottuffiziale a soldato.

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§§ H-51. Anche nel Codi~e germanico é stabilito che le pene militari debbano sostituirsi con quelle comuni quando il colpevole in corre nella pena della casa di correzione, o per altro motivo debba essere espulso dall'esercito.

'l' Mor te (fucilazione noi pollo); :2.0 J-loclusiono militare; 3° Carcere mi litare; 4° Dimissiono; 5° Ilimoziono da l grado; ·6° Sospensione dall'impiego.

Art. 5.

1° Morte (per fucilazione nella schiena); 2• Lavori forza li a viLa; 4° Lavori forzali a tempo; 4. neclusiono ordinaria; 5° Degradazione; 6° Destituzione. 0

H-5


l'Kll L' ESEl\CITO GERMANICO

i 46 CODICE PENALE Ma lo stesso Codice però, a dilferenza del noslro (per quanto riguarda i mililari in congedo), prescrive che, ìn ogni caso in cui un individuo appartenente alla milizia venga condannalo ad una pena comune, l'esecuzione della stessa debba compiersi dalle autorità e secondo le leggi militari, considerando il sistema contrario com e nocivo all'interesse militare.

La pena della prigionia è perpetua o temporanea; questa spuzia tra un giorno e '15 anni , e quando la durata è inferiore a due mesi si chiama arresto; si chiama pena di fo rtezza se di due mesi o più .

Nel Codice pcualo militare italiano lo peno corrispoodenli, che sarebbero ciel carcere o della r<:clusiono miiitare, hanno una latitudine,· la prima da duo mesi ad . un anno, la seconda da uoo a venti.

Detta pena, applicata agli ufficiali, si chiama arresto di fortezza, e riguardo ai sott'utiìciali e soldati si denomina pena di lavoro in fortezza. Se però la pena del lavoro in fortezza (pari alla nosLra reclusione militare) per la natura del reato non importa anche il passaggio alla 2• classe del soldato, trattandosi di sott'ufficitili con dragona , di volontari di un anno, o di quelle persone dello stato militare· che pér la loro collura possono asp irare ad alfieri o cudelli di marina, sarà sos Liluita dall'arresto in forlezza. Mancando spazio nelle fortezze, si fa espiare la pena in luogo aperto sotto la sorveglianza di speciali corpi disciplinari.

L'arresto in fortezza importa solo la sorveglianza del condannato, e si espia in appositi siti della fortezza, menti-e il lavoro in fo1·tezza importa l'applicazione a lavori per iscopi militari.

La mancanza nel nostro Codice dì questa <lisposiziouo giustilìcaLissima, so ha potuto essere iodifforento por l'addietro, dol momento che anche <la noi si ammisero i volontari d'un anno ~ scoz'.\ dubbio per lo meno imcnoosamonto opportuna.


148

CODiçE PENALE

I sott'ufficiali, fuori del caso in cui sieno anche degradati, sono mantenuti separati dagli allri. L'arresto in fortezza però si applica solo quando l'ufficiale pel commesso r eato militare o comune non sia divenuto indegno di uppartenere allo stato degli ufficiali. L' a1·resto 6 altra delle pene cli questo Codice per sott'ufflciali e soldati, ed è di quallro specie, delle quali l'arresto di rigore non supera la durata di sei settimane.

Gli ufficialì giubilati sono mantenuti sotto la giurisdizione dei tribunali militnri, interessando occuparsì della loro condolta, siccome quelli che in caso di bisogno, come appm1to nell'ultima guerra, ponno richiamarsi sotto le armi ai posti adatti alla capacità ed al 1·ango che posseggono.

149 Pal nostro Codice questa segregazione uoo è prescritta, forse perchò il solt'uflìcialo nel mentre viene condannato incorre anche nella rimozione, che equivnlo alla clogrudazionc del Codice germanico. l'EH L'ESEHCITO' GEÌlMANICO

Questa specio di pena, che, sPcondo il Codice germanico, ò puro 5Cosil>ilissima per gli inasprimenti cho possono accomp!lgnarla,·non importando che unn rlnrnta di sci settimane, prosenta immensi vantaggi in confronto del Codice nostro, pel qualo non può mai infliggersi mono di duo mesi di carcere por lo azioni stesse per lo quali secondo il Cod ice germanico ·viene app licato l'arresto (delitli meno gravi). Cos), menlro con quest11 specie di pena efficace . e di breve dur·ata si evito. un afl'ollnmento nelle carceri, una maggiore dcmoralizzazioue del so ldato o la sua sollrozione al servizio per troppo tempo, colla procoùura più spiccia o meno solenne cli tali reali si rende anche la giustizia più ofOcacc e meno complicala e costoso.. Poi Codice pooalo militare italiano non sono sogget.ti allo leggi mili lari, m·a so lo poni10 soltoporsi ai consigli cli disc:ipl ina per quanto riguarda la conservazione o meno del grado. La disposizio-no del Codico germanico ha però tanta importanza pel decoro dello 1-tuto degli nffìciali che può per lo meno essere rnerileYolo di disamina. Se vonga poi adottato il tcmpernrnooto proposto noi progetto di logge per l'ordinamunlo dcll'osorcilo, secoudo il quale gli ufficiali di complemento debbono poter essere tralli eziandio dalla categoria degli urrìciali in riliro, diventa assoluta la necessità della riforma ciel nostro C.odice nel scuso di quello germani co.


CÒ1lICE

l'ENALE

L'ufficiale che viene con dannato all'arresto di fortezza per più di un anno può incorrere anche nella dimissione, come pena accessoria. I pensionati perdono il dirillo dell'uniforme.

PEll 1,' ESERCITO G-ER~ANICO

Secondo l'articolo IO del Codico nostro la dimissione, come pena acctJssoria, va di dir itto coogiunta colla reclusioDe militare solo quando questa supera i tro :inni, e solo nel caso dell'articolo 14.6. colla co u,fann a ad un anno di detta pena, viene pronunciata como pena principale.

Il militare retrocesso alla 2• classe dello stato di soldato perde il diriuo di fregiarsi degli ordini e distintivi d'onore, nè pub portare alcuna coccarda militare. Più mite del Codice italiano, quello germanico non animette la degradazione (rimozione dal grado) quando la pena del lavoro in fortezza (reclusione militare) non sia maggiore di un anno .

Per l'articolo 13 del Codicti nostro la rimozione dal grado è conseguenza costante di ogni condanna, sia al carcero o alla r.eclusiono militare.

Altra disposizione speciale del Codice germanico si

è che in caso di condanna di un soldato in cono-edo illimitato per reato comune e dai tribunali ordi~ari, secondo i casi, s'intendono congiunti colla pena stessa la espulsione dall'armatu, il passaggio nella 2° classe, la rimozione dal grado ed altre simili pene accessorie che dai tribunali militari sare bbero state inflitte coll'equivalente pena principa le . E cosi quegli che, dopo essere enfrnto nel mililare servizio, dovesse condannarsi per un reato commesso prima di essere soldato, non può essere punito che -con pene militari.

L'opportunità di questa disposizione sarebbe assistita da non ,dissimili motivi anello per il Codice penale militare italiano.


CO"DICE

l'ENALE

PER 1.'1~SEllCLTO GEllMANLCO

t53

§§ 56-57. UEATO TENTATO·

Il tentato crimine è sempre punito· . . Il tentalo delitto nel solo caso è P:l~tbtl~ quando, il reato consumato sarebbe stato pass1b1le d una pena mao-criore di sci mesi di prigionia. uia ùisposizione esplicita più ~he non offra il Codice italiano, nel Codice germamco si è . quella che dichiara che le pene accessorie le quah sarebbero orlale dalla pena del crimine o delitto consumato· hanno luogo nonostante vi sia solo un reato tentato.

Il Codice italiano, p<ir esempio, stabilisco che il condannilto per furt o debba for passaggio io un ce,rpo disciplinare, ma del condannalo per rurlo tentalo a rigor èi le ltera della legge non può dirsi altrcllnnto, t,1ccndo questa in proposito, ep" puro la rngh,ne sarebbe identico pE·t· l'indole dPlla spiuta criminosa; ma le leggi, e le penali specialmente, non ponno estendersi cho ai casi nulle medesime espressamente contemplali.

§ [)8 . PARTECIPAZIONE (CORltEITÀ' CO)IPLIClT.I..) .

Nell'esecuzione rii un comando in servizio che importi un'azione punibile, il superiore che ha da\~ un tale comando è considerato come l'autore, . e l 1~fcrio;·e è esente da pena, salvo il caso in cu'. l'az10~? stessa contenga una manc~nz~ contro la fede ~1htare (il giuramento) in cui e. ntenuto come cou eo.

Nel CodicA italiano non è contemplalo questo caso, e non può regola rsi collo teorie generali dt·i mandalo (sorgendo il dubbio so in tal caso vi sia o no obbligo di ohbcdirc), nè µuò riguarJnrsi come abuso di autoritil, perchè iYi non si parla di azioni commes:;u p(•r terzi; nè sotto il hlolo di subornazione. perchè anche qui si parla di istigaziono a commettere nn reato in gcntlrc (il Codice germanico intende in sorvi1.io) e non sempre l"eseculoro può riconoscerlo tale. In queslo caso infolli il so ldato .1gi1·1·bbe subornato sì, ma in nome proprio, mentre in caso di un or;l ino io serci~io opera per volonlù del superiore cd in nomo di questi; pih la suborno1.iooo riOcllo un r eato determinalo, m"nlru nel caso del Co<lice germanico, potendo darsi oròin i anche} co n istruzioni generiche, l'nion e~ reato può essere anche i nrlotermi naia, se non _nclrinJole, nei particolari che la quali!ichioo più o meco grave. AN;oio

x,·11, Voi..

111.

11


CODI CE J>ENALB

PER L'ESERCITO GERMA':\ICO

§§ 59-67.

li Codi ec germnnì.eo, nella p:,i.rtc che dal Cod ice italiano è comprnsa so:to la denom inaz ione : Applica~ zione delle pene, trattando dei diversi mo Li vi che pos. sono cscllldere, aucmrnre od aggravnl"e fa pena, olire le disposizioni cornnni nnche al Coclicf! nostro, stabilisce che, dove non sia già stnta fissata una più grave pena in casi special i, dchba in gcoere aggravarsi la pena contro i superiori ehe, in comune coi loro inferiori, commettano un reato, e nel caso in cui .più individui abbiano commesso un reato in assen1bramento od in presenza di pubblica fo lla.

Quc:;la circostanza, nbbnstanza g ran i, non è punto contem-plnla nel Codico r:oslrn•

Come nel Codice penale rn ilitnrc italiano per nlcuni reali, pel Cod ice germanico l'ubbriuchezza non è riconoscìura com e circos!.anza attenuante per nessun reaLo, falla so lo eccezione del caso in cui b medesima ahb ia prodotta l'assoluta mancanza di eoscienza, nel qual caso dichinra dover si rc00"o ]are secondo i 'orinc ipii !te, o neruli del Cod ice comune in proposito afforrnati. . Ar t. 5.z -53.

Hitcnuto po i che nessuno p:iò fa r parte della milizia se non ha compiuto i! '11° nnno, e che l'ammissione nella stessa è ognora eondiz ionaia al necessario e pieno svi lappo rn ornlc de ll'in dividuo , così l'elì'.t non è riconosciuta co rnc motivo di scusa o di mitigazione di pena.

Il Codice nostro, nonostante r ilJetta mil'zic di un paese ir1 cui nssai pfo pr ecoce che negli Stati lcdesclii si ver ilìca lo svi· lu ppo i nlel lcttuale, si ammellc una dimi ~uzione di pena non solo nHi casi (pet· lo odierne leggi sull'esercito orprni impossil.Ji li) cl i un reo milita re di J.1 :inn i, ma anclrn per CJUt'lli cho !tanno varcatù il 17° allno, sebbene non abl.Jiano ancora compiuti gli anni 18.

., A differenza del Cod ice penale milit.arè ilalinno, pel mude . la recidiva sus;;isle semprecli è jj reo abbin subito altra condan na per un reato ryualwuzue, il Cod ice militare germanico non considera recidiva se non li).

..

H

.

I \

l

Pc! Codice penale mil itar e ilaliano, in ciò pure roncordc col Cod ice pena le civile. è considerato recidi vo colui che fu g ià

nll ra vollil cnncfan oato a nche P"r rrnl o dinrso. Ma la. pit1 "Tn,·o o pena coll a qualr. sccond-i i pr:ncipii del dir itto penal e, vuo!si


Hi6

CODICE

PENALE

l!Ell L' ESERCITO CEllMAN[CO

ricaduta. nello stesso reato, e se la prima condanna fosse an lerio re di '1 0 anni non è pur più calcolala percosliLuirc la recidiva. Del resto in questo il Codice gcrmon ico è in armonia. colle teorie del Cod ice penale civile tedesco come il Codi ce nostro è sullo stesso proposilo coe;·enle a que!Ie del Cotlice penale civile italiano .

~57

,colpilo il recidivo, se in coa fronlo di un mci divo in genere, può avero a foodamcnlo una rngion e generalo, manca però della ragiono pcculiaro o dirett11, quel la cioè dell'esperimentata inefficacia della pena per un fallo identico già prima applicata. L'insubordinato, il ladro, il prevarica toro recidivo nella stesso. specie di reato manifesta un'oslinala tendenza al disprezzo di quella legge speciale, ma lo stesso non può dirsi di colui che una volta disobbcdl, un'altra ha ferito in rissa.

PARTI~ li.

§ G8-G9. DEI SINCOU

cnrmm

E DELITTI E DELT.ls l>ENE Jl!Sl'ETTIYE,

Il Codice nostro contempla bens) il tradimento, ma sempre -solo a riguard o dell 'a~mata, e conseguentemente dello Stato ; del ne non fa menzione, ritenuto cho a ciò provvede il Codice penalo civile. Uguale ragiono poteva esservi ancho pel Codice penale militilre germanico, ma questi no fcco puro suo speciale oggetto per infliggere una pena più grove di quella comune nel caso in cui col tradimento del Hc sia violata anche la fede militare. li soldato viola un giuram('nto speciale, e militarmente il suo .tradimento è assai più ignominioso.

Il nu~vo ~odi~~ penale militare germimico distinguetre spec ie d1 tn1dunen lo, cioè: a ) Contro la persona del Sovrano (allo tradimento ); b) Conlro il paese; e) Contro l' csercilo.

§§ 70-73 .

. Fra le azioni che il Codice penale mililarc ge-rmo.mco , ollre quell e nelle quali co rrisponde al Codicc nostro, qual ifica atti di tradimento di 0{l'ucrra e punisce colla morle è noveralo anche: ·a) Il guasto agli apparecchi telegrafici; b) l.'ommessa provvista di viveri per la lr~ppa;

\

l

b) Il Codice italiano non ne parla, ma ora cho l'Intendenza mili taro è sog;ella alla giurisdizioue militare sar..:bbe beno teucro conto anclw di questa specie ùi tradimento.


• 458

CODlCE

PENAl,E ·

e) La Iibera1.ione ùci ~rigionie1·i nemici per parte <li clii ne ebbe la custodia.

P Elt J,'ESERC ITO GRH1IANJCO

15!)

e) Qnns!o fallo, <:IH•, quando si lrattasso di un gr:in numero

di prig:on:<·ri, e p,•r r ign:i rilo al .foc:il it1to spio nagg-io, nnchn di

un p:cc1,!n numero di c•:;i, i: sr.mpr(i irnporla nli~simo prc\'t.mir(•, rin noi è p1111iio colla reclus:0 :10 mil itnrc per aoni 5, dal Co· ùice germanico colla morte.

Nel § 7,f e dichiaralo rhc ogn irnlta nel Cocli,·c viene adoperala la espr·cssionc avanti al nemico corno circos1an7:a qualilìc:ame il rea to, dern i11lenùersi come davnnlr .al ne1:1ico quella truppa prc:sso Ja quale, in 11 ~pc.llaz10 ne dt uno scontro, è incomincialo il servizio d1 s1cmc1.1.a contro il medesimo.

SirTalta òi,-pnsizionr. , ,li roi rlifellnsi nel Cod irc noslro, t: uli· lis•inn p,• 1· l<)g!i "r ,: i d v,•rsi do!>;ii i;p ~so sollcr.ili sul potersi o no 1:1 trnpp.t cc,usiderarc in certi momenti cc,mc in faccia 0

al

IIClllÌt'O,

S1m'glia11!i t! u:1hi orcorrnno son•nli spccialmcntn nel CMO d :i rc,iti pt·t: r::;ti d.11:,li arti coli 7:2, 92, 98 o 190 dello stesso Codice .

. So~o ,considerali_~omc rorrei in lraùimento quelli che, ,1 veuclonc no11zw, nou ne fanno dC'nunzin accor~lando J'impunilit a roloro di essi clie ne <1iano ~-vvrso nll:autor!tù ~rima c:he ne siu ,·cnula in coguiz1one al1r11ncnll e rn tempo per poter e;:;scrc S\'Cutalo.

REATI CJN'i'HO LA srci; n;;:z7.,\ DEGLI ES:O:RCITI

[l';

Qncstn di~posizio:1r. sr.ltbcno dai r,ennlisli rc~pinln co me immora lis;imn , purr . corno :imml's~a anche dal Codi co pena lo civile, artico:o }-;9. in Yisln clclla gr,1n:zz1 di tale reato nello sue cJnst•g111•nze pN· 1·c,Hei~o e per il pnr.se, pare possa cssc1·0 inscrl,1 auchc nei Co 1icc milituro no.;lro.

Lo ùisposi zioni dr.I Codice ooslro in pror:osilo, sp:irse nei Ire c:1pi del tl'aclinlf·nlo, spionaggio l' dei reati in servizio, aon solo snno pii, precise, ma .incho più complete di quelle del Cudico

CA)IPAGN.\ .

germanico .

~§ 7G-71. lJ.\NC.\NZE D2LLA D)YUT.\ HCYERENZA E DZLLE OJF:.s.: AL S0\'1t.\l'i0.

\

l '

1_ __ _

J1 Codice penalo militare italiano non ha norme su questo rignurdo, (\, sebbene il soldato elle oltraggia in qualche modo l:i macsti1 del Re sia staio p11nil11, quando secondo il Codice comune o qu:indo seco:1dn 411cllo militare come insubordion1.inne, ritenuto che il l:u è il comandanro su 1)remo dul l' cscrcil•) o della m:irina. pure una pena special o per gli oltraggi al ne comm :~s;i dJ 11:i mililuro s:irJ IJbe più propria del .modo come si sono fi norJ. tra ttali simili rcnli.


· mo

CODICE l'E)'!ALE

l'ER I.'ESERC1TO GERMANICO

§§ 78-93. ILLECITA ASSEiXZA ED AOBA!,DONO ORLI.A IlANDIERA (DISEHZIONE) •

. I:assenza illecita è punita co!Ia pena dell'arresto 0 d1 _fortezza non muggiore di un anno. B consideralo colpevole di illecita assenza il militare_ d_ie a! termine della prigionia di o·uerra non sì cosLHmsce immediatamente ad un corpi di truppa.

Questo caso non è osplicitameute contemplato dal Codice nostro; viene però, b2oehè poco propriamente, assunto sollo le disposizioni dell'arti<'olo 139, come diserzione. I

Art. 133-145.

. L~ pena di . tal~ ~ssenza sem pi.ice in tempo di guerra. e di due anni dt forte zza, dove pel Codice italiano · ò d~lla reclusione militare da I.re a cinq~ie anni. Pel Codice germanico però una ta le assenza non è reato se non _s~rpassa i tre giorni, e sorpassando i sette giorni è pass1b1~e della_ pena sud<letta, estensibile a cinque anni, <:) tale e considerata in guerra la non presentazione fr~ _t~·e gior~i ~alla c hiamala dei congedati (riserva, m1JtZ1a provmc1ale e S(lhh1 ti in r.ongedo illim itato) .

Il Codico ilalia~o è in questa parte piu rigoròso, pcrchè per 1a diserzione in _tempo dì pace ha r istretto i termini a cinque giorni, ed in tempo di guerra prescrive la dichiarazione di diserzione di uu militare quando non abbia risposto' a du e chiamate. Al contrario è più mite nel concedere cinque giorni in vece di tre, come nel Codice germanico, ai chianati so llo le armi .i n tempo di gUt:rra.

. Un'essenziale distinzione stabilisce_il Codice germarneo tra l'assenza illecita e l'abbandono della bandiera ~diser~ione) ,. esigendo , come estremo per· questa, la mlenz1one d1 sottrarsi per sempre al ser vizio militare.

Questa distinzione, invero uti lissi ma, è sconosciuta pel Codice nostro. Eppure il cancello clella diserzione, ossia abbandono della bandiera, non pub essere intero senza la simultanea intenzione di abbandonarla per sempre.

Un'altra variante Lra il Codice germanico e l'italiano ~'inc?nl.ra in ciò, che, diversamente da quest'ultimo, il. .pnmo, nmto riguardo che ai militari in cono-edo . . o tll1m11.ato non può essel'e nega lo il permesso di passare all'estero duran te il congedo, la loro mancanza a_ll'appell o non è considerata diserzione, e, acl eccez10ne del (.'.aso cli chiamata in caso di guerra, in cui la mancanza, coine assenza illecita, è passibile della

Con talo sistema, eslrirnoo al Codice nostro, si eviterebber o i tanti inutili processi per diserzione in occasione delle ch ia-

mate periodiche per J"blruzione ed esercitazioni delle secondo categorie.


PER L' .ESERCITO GERMANICO CODICE PENAI.E

peria di forl.r.zzn fino a cin que anni, nei c,;si ùi ch iamala per l'is1ruzione cl altri servi zi è punila come

disobbedicn:za. Ari.. l i:4.

11 Codice german ico applica per tillro pene più

Pcl Codice italiano la diserzione in complollo è pun:la in te:11po di paco, al massimo, L:011 due anni.

severe del Codice itaìiano per la Yera. dise1·zione , ~i n semplice, che in complotLo, e ben nndie la ca sa ùi correzione (redusione ordinuriaì, e, conco1 1·endo nella recid iva una diserzione in tempo cli guen:.1 , an<:he la mo1·1e. D'altra parte però, stabilend o il niinimo della pena cli for tezza per la diserzione a mesi sc i, meglio del Codice italiano, pcl quale la pena del carcere o della reclusione miliLare non può ma i essere minore di un anno, si presta ad una più rngioncvole gl'adazi cne di pena ed nl Lerhpo stesso a dimin uire il co ntingen te che da lloi pur troppo popola gii st ..òilinicn Li di pena .

Art. 150. Il nos'.ro Codice stabilisce bi•nsì che i ! disertore che si prc·sen ta prima dei cioquo giorni rn CHcnle da pena, ma poi P"r i dis,:rtori che si costilui~cono dopo talo krminc non accor da alcuna riduziono di peno, cd ù pressochù illusoria nnche la gcnerosilù del trihunalu quando, in \'is:n delln prcsenla7.ione, diminuisco di un g rado In pen.n or~inaria; poicltù qucsla ctiminuzi1ne si riduco a commutare un nnno di reclusione in un anno di carcere, nel qunle, so nncho si co~prcndo il careno provt• nlivo, il cootlilnnulo non gundn g na mai piu di un mese. Eppure l'idea di una sensibile diminuziono di pena quan ti diserlori pcrsuatlcrebbe ol ritorno! lau to p ù se, per fruire un h le beneficio, si accordasse un termino più lungo, corno nel Codice germaniw. Giova riilcllere elle per ncssnn reato, como per la diserzione, Yuolsi tener conio del penl;monlo per una mit;gnziono di pena, gioccllù, nella pili parlo dei casi, lo r:soluzion1.: di discrluro è subitanea e suscitala dagli efi'clli più che dalla rillcssiono .

Una disposizione che non può clisconosr.crsi come opportuna e vanLnggiosa anche pcl C1)cli c:c italiano si è che, sn il disertore si prescnla nel te rmine di sci seLtimane, la pe11a gli è rido lla della metù.

t comminntu una pena a n clic n r.olu i che , sripendo dei progetti di una diserzione, e pntendo impedirla coll'informarne i superiori, non lo avesse fatto.

1


CODICE

l'ENAU: ·

PEI\ L'ESERCITO GRRMANICO

§§ 9!-96. IIU'l'H,AZIONE VOLONTARIA.

Disposizioni pressoche identiche al Codice nostro, aggiungendovisi solo espressamente che colui il quale si presta a rendere un militare incapace al servizio militare soggiace alla stes5a pena di quegli a cui favore il reato fu commesso.

La teoria della complicità importa necessariamente anche pel no~tro Codice un'cgual pena con tro il terzo che concorra nel!a mutilazione come compl ice necessario, ma dovrebbe trattarsi .secùndo le leggi comuni e giudicarsi da'i tribunali ordinari.

§§ 97-10,1. l>EL l,A

VILTÀ. •

La viltà, oltre i casi in cui anche nel nostro come in altri Codici militari, è punita colla ~orte, incontra, secondo il Codice germanico , la pena stessa anche nei casi in cu i un grave danno o la morte di un uomo ne siano stati conseguenza. D'altra parte il Codice stesso, anche pei casi in cui è comminata senz'altro la pena di morte, acconsente

una riduzione di pena e finanche ima totale impunità per isCimolare il soldato che si rese colpevole di viM a cerca.re occasione cli. segnalarsi con prove di speciale valore e Logliersi la macchia di un istante di pusillanimi Là. La simulazione di ferite o indisposizioni, o l'ubbriachezza procurata per sottrarsi al cornballimento è pu' nita colla casa di correzione (reclusione ordinaria) fino a cinque anni:

Art. 102. -Nel Codice nostro, pel caso di ubbriachczza, si provvede.pure, sebbeno colla pena del carcere, che non pnò essere mnggiore di un anno, e 1:he specialmente pel tempo di guerra, è lroppo Uovo.; ma per i.a simu laziou~ di. ferite ·o di indi?posizioni ·non vi ,ha alcuna sai1ziono.


PER 1,' .ESERCITO G.ERMA~ICO

166

CODICE

457

I'ENALR

§§ 10:2-1is. IlE.\ T1 CO:.\TftO I DOVER[ Dr SuDORDIK\ZIONlL

L'insubordinazione, che· il Codice gernuinico definisce « qualunt1ue violnzione del dovulo ris1.cllo a1 superiori di qualunque grado senza distinzione, o superiori in comando », comprende anche i reclami falli aù alta voce, le repliche ad un'ammonizione e lu menzogna alle <lomuncle per servizio faae dal suJ:<'l'iore . 11 curallcre calunnioso dell'ingiuria o la divulgazicne della medesima col mezzo di scl'ilti e disegni sono speciuli nggranrnti, oltre quelle della truppa riunita e dell' essere sollo le armi ,. riconosciute anche dal nostro Co<lice.

Art. 130.

La pena dell'insubordinazione non è sì gruve c:omc pc\ nostro Cod ice, nè varia, qunh.!.nquc sia il grado dcll'ot1eso; e sccnùcntlo da quattro anui di for tezza fino ad un minimo di quatl ro settirnanc di arresto, o me<l10, o di rigore, lascia unn. congnrn latitudinf- per una più equa proporzione tra la pena ed it reato.

Poi nostro Co<'lice un gesto, che può c~s<'rC arl un tempo un insult o e una minaccin, non può punirsi con meno <l'un turno di r(:Clu s:onc o di 1ro anni, secondo che i l sup01·ioro {1. soll'11ffìcinlo 0 11 ufficiale. crl nllor:i, per sr•rbarc la nccc·srnria proporzione•, un iosull o o una rn iun c0ia pil.1 grave 110n pnù sfnggire ad 1111:i pena di ,luc, <li cìnq11c e fino «li s,•tlc anni dì r ct111sìonc milit.arc. U CoJico gcrmanku si pr1:s la o.J uno. più equa gr,Hluuz.iooo di pena.

La provocazione del superiore è uon cnnsa nttenuante, che consista in un atto contrario ai r~golnmenti, nè occorre, co:ne pel Codice nostro , che eostituisca reato, fuori del qunl caso non è calcolata per una diminuzione di pena.

solo

Nel rifi uto di obbedienza è compresa an che l'arbitraria modificazione o l'eccesso nella esecuzione del· l'ordine.


-168

CODICE PENALE

Il massimo ordinario della pena sono tre anni di fortezza.

PEH L'ESERCITO GERMANICO

Art. 112-113.

Pel Codice nostro la disobbedienza piÌl grave non è mai passibile di pena su periore ag li i.lnni cinque di reclusione. Dell"elemonto del danno I'!Jale o possibile non è ten uto e~plicito co nto

Nel caso però di una disobbedienza che cagioni e possa portare un danno rilevante, il reo può ineorrere nella pena di fortezza fino a dieci anni, ed in tempo di gueri:a fino a perpetuità, e da vami al nemico anche nella pena di mode. Art.

125.

Se l'insubordinazione è commessa con vie di fallo, la pena può estendersi da cinque anni cli fortezza fino alla morte. Quest'ulli ma però ha luogo solo quando la via. di folto abbia prodotto una grave lesione corporale o la morte <lel superiore, o sia stata commessa in campo~

Assai più logico dul nostro Codice al riguardc, sembra quello germanico. Per noi la morto è la p<•ua unica per ogni via di fatto contro superiore ufficiale. Ciò è . troppo sollo due aspetti, perchè per un pugno nessun giudice osa,spccialmento in tempo di pace, dannare a morte . un individuo, e perchè cbi delinque, se ha dinnanzi inesorabile la stessa pena per qualunque via d fatto, trascorrerà spesso senza freno a maggiori eccessi, tanto è lo si.esso ferire od uccidere.

Il concertare riunioni per indebite discussioni ·per cose militari, come pure ogni azione altil a destare malcontento od avversione al serv izio sono reati punibili anche con cinque anni di. fortezza; a qnesta penà pure vanno soggelli anche i militari in eondizionc di congedo illimitato. ·

Il Codice italiauo non contempla queste mancanze, alle quali, forse troppo indulgentemente, venne lasciato il carattere di falli discip linari. Ottima e prudente disposizione sarebbe anche nell'esercito nostro, liove se ne riconobbe più di una volla il bisogno.

L'ammutinamento è trattato in massima come nel C(,dice italiano, a~giungendovisi solo che, dove accada in faccia al nemico, tutli i partecipi sono puniti cl i mc_H·te. La sfida a duello per cause cli servizio da inferiori a superiori è punibile almeno con un anno di fortezza, annessavi la dimissione per gli ufficiali . Il superiore che accella incorre nella stessa pena, e, quando il duello abbia effeuo, la pena s(essà non può essere inferiore a tre anui.

Anche da noi la sfida a duello.è qualificata per insubordinazìono, ma all'appoggio del Regolamento di disciplina, non colla vera scorta del Codice, poichè, per quesV ultimo, l'insuHo, la minaccia o la via di fatto soltanto costituisce insubordinazione, e la sfida per sè, e molto meno pel concetto sotto cui è accettata nell'uso, non è nè un insulto, nè una minaccia, nè una via di fatto. ANNO XVII, VoL. lii. ~2


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COD[CE PENALE

'PER L' ~SEIWlTO : (tJS{l.l\lANICO

La sfida a duello per cause estranee al servizio soa0 giace a~le discipline del Codice pen ale comune. !\elle stesse pene incorre il mili~are in condizioni di congedo, come se fosse in servizio, qualora commelta alcuna delle azioni suddette nell'assisa militare.

Il Codice germanico, avendo premessa la defìniziono della insubordinazione, non pecca quindi d'incoerenza corno il nostro, ·quando i lribunali qualificano rcnto,d'insubordioazione il duello la sfìda.

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§§ 137-139. AB USO DI POTERE.

'rn g~nerale pre; algono su, quest'argomento anche nel Codice 'germanico gli sless:i principii accolli dal C~d.ice penale militare italiano, con questo pei·ò, che il 'primo di deLti Codici comprende sotto questo titolo la riçhiesta od accettazione . di doni o di danari a prestito da_ un infcrio1!e, ovvero il c~nt.rarre con q:ue.~ti irqp'~gni tah che possano alterare i rapporti di streLta subordinazione. , (Di queste azioni per noi se ne occupa il Begolamento di discip1n1h). Per superiore, il). questi casi. il C,odice ge1:manico "intende anche una sentinella eh~ abusi dei' suo pcitdre.

1

'Il Codice gcr~np.nico amm~tte p'e rò çhe un supe:riore possa far uso dell'arma propria per ottenere dall'inferiore l'esecuzione di un ordine di somma urgenza .

Sebbene iu. cerio modo gli abusi di una seotioella, a.lquanto i mpropriam,ente1, possano assumorsi sollo il tito lo di violata consegna, cssendu possibili abusi anche indipendenti ,dai termini della consegna, non sarobbe superflua una e,1uiv11leote disposizione anche uel nostro Codic<>, riflesso come, pcr..J'alta tutela soLto cui Il). senti.nella ,è posta, .ai s1,1oi abusi, .no~~·inper~ezza ,dei poteri, conferitile, nessuna o poca , resistenza pl}nno -0sare coloro ·e.ho ne sono oggetto. fl ll•,Cod ice ,p.ona le Q;lili-taro italiano, ,non .rico,1osc~ questa,.~m1puni Lil, cor.,tr.aria ul decoro del servizio, o, d,ijaiti , il supAf)qre deve poter disporre della forza, non dell'arma. propria, e-d'a,l-t11onde, , non venendo (atta alcu oa1 eccezione dal Codi~ , germa,n!eo,·1par..01~ropp.o 1gnava ..seoncio 1 ,.inc9tpp!),\~bile ,e.oli~ (çlig~1\tà


CODICE PENALE

PER 1,' ESERCITO GERMANICO

del superiore,· quando questo. essendo uf,ficiale, scendesse a tali a tti contro ' un uffì cialé di mi nor grado .

§§ •f38 -H7. MANCANZE CONTRO LE PERSONE O LE PROPlllETA IN CAMPO.

Art. 275-279.

In q uesta sezione si tratta pure del saccheggio, di cui si stabiliscono gli estremi, e, nel men tre allo stesso, si assimila qualunque atlo di maliziosa devastazione del:!' altrui propr ietà, dichiarasi non costituire saccheggio l'appropriazione di viveri, medicinali, effetti cli ve stiario, combustibili, foraggi o mezzi di trasporto nei; limiti del bisogno attuale.

ll Codice n•Jstro, limitandosi a dire che il saccheggio è proibito , senza indicarne i caruUeri che lo distinguono dal furto o dalla rapina , dedica cinque brevi articoli alla materia. Senza ,distinzione della quantità e gravità delle circostanze dalle quali .può essere stato accompagnato, commina senz'altro la pena di morte. Così non è possibile una proporzione di pena, e qualunque atto di saccheggio viene perciù tenuto occulto spesso ·-ancora da chi ha dovere di rivelarlo. E prudente .ÌJ pure ·il Codice germanico quando, per il saccheggio commesso da più militari insieme, commina una pena più grave. · Del resto, dopochè il Codice nostro all'articolo 275 dichiar-a ,,che il saccheggio è proibito, non si comprende como possa poi ivi soggiungersi .che sarà colpevole del medesimo chiunque lo ·commetterà senza ordine. · Ciò vorrebbe dire che essendo ordinato non vi sareb.be rea to; -ma se è tale dichiarato, nè i superiori ponno ordinarlo, nè gli .foferiori eseguire un ordin'o che _implichi un reato. A questo modo, quando un superiore fosse disposto ad as·sumere la responsabilità, il saccheggio potrebbe aver luogo, in onta alla legge, sulla più vasta scala e coll'impunità degli esecutori ·materiali. La breccia inferta alla disciplina in causa di un saccheggio ·è tale ragione da rendere solleciti a dettar in proposito norme.: e. penalità precise.

Anche qui \lna ragionevole latitudine è ' concessa rispetto alla pena, la quale non è ddla morte che nel caso in cui le violenze ond'è accornpagnato il saccheggio abbiano costato la vita a qualcuno dei de_predati. Se il saccheggio, le estorsioni o le violenze a causa di esse sono a danno dì regnicoli, la pena è più grave, e si l'icorre a quella del Codiee comune quando sia maggiore. · Nè minaccie, nè violenze sono estremi del reato di saccheggio , poichè il Codice geri;nanico, r iguar,. dando come saccheggio queste spogliazioni solo qu<!-ndo sieno consumate conlro una popolazione sgomentata per la guerra, reputa cosa naturale che quest' ultima ,. ignara il più delle volte se quanto ad essa si p['ende o si chiede possa più o meno pi·etendersi, in tali momenti , non osa pensare , non che ad una resisten za, ad un semplice rifiuto. · I così detti maraudcurs, soldati che si tengono· indietro dalla truppa combattente nel disegno di saccheg-


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PER L'ESERCITO GERMANI CO

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giar~· o· di' c·dm1ti'éltél•ei es'torsionil; soW0"·pun1tii a,luparri dei saccheggiatori~· Circa la preda bellica, considerata, come è, una:. vera regalìa, determiil'a~i! (~OdlÌce germanico quando ed. in quali limiti sia concessa. OtiartCO"a10rli' OG":o<e(l!i dèlla,stessa, è detro. -dovcrsi, rei:!o00 J.are1·second'6·1·i •bandi t e le , i;stru.zioni, che•--nei singeiì èh':S'i· vengotm ~~1 -rrgu:a:rclo· emanatiHdallo.stesso nemi-do•:. (Massifua ·sa1l1'éitn·· dai! diritto' detHe\. genti). ~

V

1

'§§' "·. 'I&IL L.N. ' 1J:"°,8'fJ _ , 'k ì:J'!°

Non riguarda che i reati non conlemplaLi da,I, Codi'.M penale cò'murreJ e · fra· q,uesti• corriprend·e non · sé'lo i. furl~- commessi, da.I miliitar.e su•, cose affidate , a}la'. . S.lil a vlg;ilanq,a.,: rrra ; anche ('!UeH,i· c0mmessir durim~e UIJ' se11~ vizio diverso e su cose in luoghi, a cui ·· app1t1noo ,,pev enusa del· seiwizio a;vesse avuto pit11 facile , access@'. 1

Il Codice penale militare italiano, nel menlre contempla il caso di ùn militare che rubi una cosa alla quale era preposto dì g1,1ardia, non ba però speci_~li disposi~iopi p~i fo~rti_ c?m~ Ui~t}r1:~l .... J ,. _ ·a'-L., i!'.' ~;~ . J.V!hi iJ nere·j ...,.{l,., ...,...t. ~ .i:,l<;, ,~ . messi m tempo 1 ser\•1z10 m ge . i.11:~~$ .. -{t, in (tfl·it. J.t .. L.\ J <. ,.·..1,l ...... (1 .. .l

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1

M!ANCANilFl. NELL'''ESEGU~toNEr

(FALSO, CORRUZIONE,

:n1:,·s~ÉeULIJ:.no;v,.ERll

DII SEU1'lJZI~

ABBANDONO DI POSTO: ED ALTROg,.

.ba sentinelki.! è ·.resa, responsab-il-é ,di ogni,vio.l:azione di legge che venga commessa ip sua pue.s.enza,, e~ehe · avesse potu!o o ben anche avuto obbligo d'impedire; aggravandosene la pena, se a fin di lucro l'avesse tollerata.

' Disposizioni pressochè identicha sono accolte anche nel nostro Codice, sebbene diversamente distribuite. ·,::.,n,i_',,L,11~ .hl!Y

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476

CODICE PENALE

~7'1

PER L'ESERCITO GERMANICO

§§ 156-161. Al,TRE MANCANZE CONTIIO L'ORDINE r.IILl'fARE.

Il Codice germanico punisce come reato, oltre l'ah..: bandono del posto di guardia, anche l'abbandono di un posto presso un Comando od in marcia. La trascuratezza nella sorveglianza dei subordinati e nel denunziare i folli degl'inferiori è purubile negli ufficiali anche colla dimissione. §§ rn2-rn3.

A.rl. 97.

In questa sezione si dichiarano reati ·anche le lesioni corporali causate da imprudente maneggio d'armi.

Disposizione uguale è nel nostro Codice civile, ma a maggior ragione occorre di-stabilire una pena ·anche più grave pei militari presso i qua li siffatte lesioni assai pili spesso e facilmente ponno accadere.

Si stabilisce che il matrimonio senza. permesso è considerato valido, ma punibile con un anno di fortezza, e per gli ufficiali anche colla dimissione; Che l'ubbriachezza in servizio, quando importa l'incapacità ad assumere un servizio, trattandosi di ufficiali si punisce anche colla dimissione. Anche la constata incorreggibilità costituisce un'azione punibile secondo il Codice, ed invero colla pena di fortezza fino .a mesi sei. §§ 16i-470. .

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PERSONE SOGGETTE AL CODICE PENALE MILITARE SOLO IN TEMPO DI GUERRA.

Fra queste sono anche gli ufficiali esteri al seguito dell'esercito .

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,

.


1{~. CODICE ~~/1~}'.~ ~f;R '· r;'~~.! i~110,,~~RilIANICO I prigiomeri di guerra che mancano alla parola d'onore sulla quale sono lasciati liberi, o che prima del termine della guerra falliscano ai palli coi quali furono prosciolli dalla prigioni.a, sono puniti di morte e ofodi·.d o catl a quell'ordine di tribunali militari che corrisponde al grado rispettivo. Secondo lo stesso Codice sono punibili anche gli esteri o regnicoli che, sia all'interno, come all'estero . ' durante una guerra ·contro il regno germanico, nel luogo del teatro della guerra si rend?.no colpevoli di alcuno dei ~eati in esso contemplati.

SULL' INIPORTAN~~

RIOO_QN-IZIQNI 8.lJI F'lU'M f ---~

4tV . Fµ.t~~'? Co~!~ S~artM<':lii~ l~ et jlff?;!,lS}~fiO.4ff.l,g.

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G:Jttrirf.f~

·s,apameri.~e ppM.anno gJi e&~rciti:, i_n.. c.,gng!};gQ~. P.~r sµ,.11.era,11.e, i gr.o.,s.s1 cppsi d'ac,qu~ s~.1;vir.~~ d~i }?OP.li ~U~ì ~ili , f,l.eIJ~ strn!le or~inafi~.-~ qeJJe, fet'I.!9V.~~,,. i q;uQ.J~: o ~ç1,1·1u1~.Q· '. s(n~i, çlis~rnJti, Q s.<1r~»n.o, ffi.i!.k c9.ij9ic~;~ .r.efi !g §~RPQ e1.1i,; t.~n,çl~)'fJpera1,i,qp~ ien~at~, <?J.$a~{\gn9 i1rn,J!r f~i~f\tÌ a!Vuopp,. ~S$j Q.:0,VJ:4).,D[:10 p~r(è,t~ ,vip,ç~r~ _q9ta7 o~li Q0_;;1ru;e~:1;1i0 i p99ti Q~.~es,$~ri ~gn. ~B.~1/l PlìQprii. Q.t\,H\~O P9.~ il p~$.§R-gg1iO . è CO,tJ;~l'Q.,Slc\tO, ~~' rç,9lSL~{\ia f!\el Jl# ffiÌCO, si ·~Vìlµ.ppq. é!.Plìl;\mto e. più di; t\l.\\9 1;wJI'iql!)nl~ .~~J gH~1m1~qt~ . A~l f)Q};lAe e. c,e p;,~ dt di.§~w·h,u.r~ ~ q_ist1;ugg~,rp.e i ~ayqr:i. s,i' p,µp. b.ffP., qj,t;e r+s1119m+~ ~h~ lA Q<,),&tr~1zi9.n~: ~.la e:9p,seryaz,ion~ d.ei p.011.; i c;q~Li~µi,~i:,,e n~llç1, magg,~~w.. n~:rt~ ç}§( eiwri 1~. nrin_ç,ffiq{e ~jijçoJ!~ ~J ij!JJ W,li~s.~gj '1 , ,%ltl:.1it;\lll!1ffq~ . ~$A9· f).il, 19ii ,p,11r, $,y, qiJ'?~'ì9 ~ · pr~P1~ffi.jl :~empr,e f.PQl~o CQ\TIP,J~~§fl· Q@tye, ogp.J ,{lr,Jllil

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180

SULL'rnPORTANZA

La responsabilità pertanto di chi deve determinare stabilire • i mezzi del passaggio è sempre t>rrrandissima m proporzwne dell'impor tanza del servizio che è chiamato a prestare. Tale importanza è maggi.ore nei casi di ritirata dopo una rolla, che nei passaggi avanzando, in causa dei disastri, cui la ~wncaLa costÌ·uzione di un ponte può dar luo_go .. Infattl se nelle marce avanzando si è sempre r.adrom d1 una sponda, neUe ritirate precipitose avviene talvolta che non essendo ancora in possesso di quella che si vuol raggiungere, è pericoloso e con.traslato il soggiorno sulla sponda che si vuole ahban· ·-Oonare. ln .tali cir~ostanze le difiìcolLà sono a mille doppi crescrnte,. poH~~è. non si ha tempo di fare diligenti e ,,complete mdagm1 come pur sarebbe necessario di fare .-per assicurure il passaggio. Inoltre in questi casi estrem i, diflìcilmente si sàrann~ potuto .conservare i materiali da ponte in copia :sufficiente ed abbastanza bene ·ordinati, si dovrà ri~corr: re ai mezzi locali che converrà raccogliere pre'Vent1vamente .· Se gli ufficiali adunque saranno mol!o -·-esércitati nell'eseguire le ri cognizioni sui fiumi è da credere eh: a~che in mezzo a difficoltà d'ogni specie dovute all'1~sufficienza di mezzi e di tempo sapranno sempre schivare almeno quei .fatali abbagli che tal·:volta rendono impossibile la riuscita di una operazione. lln grande vantaggio che avrà sul nemico un eser· --c~to che combatta sul suo proprio territorio si è quello dt avere· la perfetta conoscenza dei luoghi. Questo ·vantaggio cessa quando il corso degli avvenimenti 'lo -porta ad agire in rngioni non esplorate. È quindi -assolutamente indispensabile che prima di metterè un · ·:esercito in campàgna il capo di esso si procuri tutte i.le indicazioni che possono fargli conoscere la natura e•

vm 481. ' e le difficolLà del terreno che egli potrà attraversare · coi suoi batLaglion,i . Notizie -sulle strade, fiumi, canali,,,. e ogni altra parti colarità che possa giovargli, dovranno . preven~ivamente essere raccolte in apposite ricogni- · zioni, i risultamcnti delle qtrnli daranno norma a mo- · dificare, occen'endo , l'organizzazione di alcuni servizi speciali. Per non aver tenuto conto dèlla natura, lar- · ghezza e profondità ordinaria de.l basso Po, t'esercito italiano nel ·1866 dovette da bel principio della campagna modificare la composizione dell' equipaggio da ponte di riserva portando il numero delle sue barche da 22 a 30, producendo così un non lieve sc:onvolgimento . Questo Ìnconveniente non sarebbe avvenuto se dopo il ,1859 nello s(abilire · la nuova formazione degli equipaggi si fos~e avuto in mira. di avere equipaggi di 200 metri di ponte tutto galleggiante, due dei quali riuniti possono fom ire il passaggio del J:>o nella ge- · neralità dei casi. Dalle ricognizioni generali i capi di servizi spec1ali. attingono le, informazioni che possono loro occorrere. Ma per quanto le notizie sui :fiumi, che si giungerà in tal modo a possedere, sieno abbondanti ed esalfe; esse però non saranno mai tanto circonstanzi<l.te da dispensare chi si assume di fornire i mezzi d i passnggio, dall'eseguire una nuova e minuziosa ricognizi_one dei luoghi in causa ancora dei cambiamenti che possono. essere sopravvenuti dall'epoca della ricognizione generale nella posizione e condizione delle strade, dei piccol i ponti, fossi, canali e neUa direzione, larghezza e velocità del corso d'acqua da superare. Il comandante dell'eserci~o assegna in generale due limiti sulle sponde del fiume fra i quali vuole sia eseguito il passaggio, ed incarica un uiliciaJe , del .sua stato maggiore di' procedere alla ricognizione unita, DELLE JllCOl,NIZlONl SUI

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sn1,L' IMP'(j !('l'AN'.l:\

rriei1'te ;alHl'fficihle te'cnico a ~iò 1 des'tina·to. ·'Entr.anibì ·c'ercàJidÒ di conciliare le Uééessith della tattica coi det.ldmi dell'ùr.te· del pòntiere stabiliséono · con preci. si'òne· il sito e ·il niddo del p:as·saggio. · 1mpòrtèi·ebbe fo'i'se per :tender cottipieto il'ipreserìte -~·t riuo di ·presentare qui 0rcli11atamente· le' <'Ysservazioni· ·che dò\1 ranno farsi ·in quest8 éir•èostunze. Esse peri> ·sono mollo 'noie •ai .prati'ci e d!àltra pa:i·te · si ·trovano arYche ·e:sposte···flÌÙ..16 meno diftt1saìnente· in l1utti ,ìrmwi speciali: che tro.tta.n o- •di ta:l trfate·ria . ·'Per· tanto 'hÌi ')limiterò ad òsse11vàre.. 'sO'hiY-nente. ,per 11i·ocedèr ·con Ò'rdine, l'uffiziale in ri·cogn'Ìzioné con·verrà che 1si · imma'gini' tutte le Operazioni sucées·sive dra t¾r11si èluhiri'te i '1'6:v6ri ed èsarn ini · sul· sito ·se 'è'sse 11100' incéìiXrèrarino .. dffftdb'Ita· e 1·nel caso come vi ·si possa.'ripfégare. ~ggiurigerò·"anc'ora ·che ·1Iféilli'è pro'eede'. freUa .ri'Cogrlizfonè, l'iafilziia:le forn·1a 1nella ''sua.•1:m'è'fite· iHprogetlo del ponte; per tanto si deve am_m'etf.ere ,che1'-la ~icognizi'ò':iie,q/Hessa deb0a1ie·ssei· fatta,pe11s-onàihmmtèida còhfr 1èhe' dc}<TàOpéìscia · di1igérc 'i'; la~:ori. · Quanto più ,, le do tizie· raàolte s'àhJ'.nno 'èo'mtJlète Hìnto ·1rnin'o1'.i ,,garanno le··cti:ffiéò'ltà''r3b:e·si 'inconti·erhnno nelFeseèu'ii'one ·c1ei '1afori; 1·éssè1fdo ·:cv.icle'I)te I ohe ijsse si"hducono ·per lo ·più a "qLiÈ!lle •:sole , ciJ:ie t-ion · si- ' sar ànt10 'poù1te· prevedere. 1 J.nfaui, '(J_la•tih.1-ilque ,l siàmfille impeHèiiòni del matet'iale elfè'' si rha n "dit posizilo'1:re ,-esso pdtrà 'ogiiéfra: a<laUarsi •a''ttflte,· le·éirc:ostan,ze, ~ otendosi' ·1s€\'1111pre aì1éhe ,con I rnezzi 'ra000gthitCi) :sup·p1ir'e all.:i. '1sua t 11sùfficiènza . Scmo urìa'' P'r bv1:t 11ir10@i:i:te·stabìle di q'ÙeSta F\ efj l,'.i"le SI)foHdicle :-O'p'e r'à'zi'<.mÌ· !lfleL pontieri francesi durante l_a riLi_r:ata di Russia;'i·:1rnlla quale ;e·ssi, guidati 'dàl; g'e11~Fà1e d'~~lbé, ,q{rasi,: a_:fl'aLto -sp'rovvisti- di 'in1aferrale;·tSCJ)péto r'en<lè'r•h:Yencf)d.i'S aSt't10S~l. 1àk dHrata Hprepad:ìiido;:l5em1.'.>re'1~in ° rnrnpo -if mezzii dt pa!lsagg'io. 1

1


su11'1Ml'OUTANZA

D:ELI.E HICOGNIZCONI SUI FIUMI

mancata costruzione di un ponte di bnrclie s1.tll' Aar.

uno sbarco di truppa, la cpiale si ritrovò inop inatamen te in un'isola molto v<1sta detta l'Isola Bianchi, che in caus,t dell'oscuri tl'1 non era stnt.a ricon osci uta . Io spero d'avei· dimostrato col mio dire la grande importanza che ha lo studio pratico dei fiumi, poichè cli esso bcm si pnò di re che riassume tutte !e cognizioni pratiche degli u!11ciali che si dedicano al servizio dei ponti mi litari. Esso distaccnndoli alquant o dai clcllagli li abitua a considerat'e l'opemzione nel suo complesso e pei dettagli a non perder di mira lo scopo finale. Orbene, convien riconoscere che presso cl.i noi l'istruzione degli ufficiali a questo rignal'do non ha quello sviluppo che importerebbe di darle, acciocchè ci_a: scuno di essi possa conoscere per~onalmcntc tutti ~ suoi probabili campi di manovra. Sarebbe dunque eh inconlestabile utilità che le ricogn izioni sui fiumi fossero consiùet'ate come un ramo d'ist ruzione pratica, e perciò che ogni anno alCt111i uffiz iali dei pon~ier_i fos~ sero mandati in esplorazione alm eno sopra I diversi fiumi d'Italia . Le relazioni ehe se 11e avrebbero potl'ebbero servire a comp lel:l.re o correggere le notizie idroo-ra Ciche giit saggiamente fatte compilare . Q~anto al modo di orga nizzare 1ina tale i-;truzionc è a mio credere ind ispensab ile cli lasciare al comun~ dante ciel corpo ampia liberltt tant o nella scella de;li ufficielli quanto nello slahilire l'epoca in rui s (ffoue ri cognizio ni debbano effelLuarsi amnchò t.u~Lc le ~s:ru.zioni procedano da un solo co~celto e gli .~11n servizi non ubbiano troppo a scapitare per un mo pportu na sollrazionc di persona le. l?nl'ti sol tnnto osservare che in ormi cuso si riclii euerebbc negl i ulfiz ial i almeno un° anno di servi1;io nel corpo onde non sì accinr:rano a q uesto stud io pratico senza unu su flìcicnlc con~sc,~nz:1, dei dc~tuqli.

11 fondo roccioso del fiume non dava presa alle ùncore, la forza della corrente non co mportavo. l'uso dell'equipaggio austriaco a troppo 1:orla impalcata, le corde d'àncora si laceravo.no . ~fa scegliendo una sezione più larga ove l'acqua foss e meno veloce, cerca ndo un fond o più proprio o camb iando i mezzi di ancoraggio e raddoppiando le corde d'àncora, anche il materiale di quell'equipaggio avrebbe potuto essere impiegato. Accade spesso che . a pochissima distanza della sezione prescelta, si rinvenga una larghezza n1aggiore e ima minore velocità del fiume, le quali permellono la costru zione del ponte. In questi casi conviene trascurare tulle le considerazioni relativr alle strade ed altri ostacoli ed assicurare prima di tutto la costruzione del ponte. Così pUl'e il ponte sul Danubio costruuo da Napoleone I per la ba.uaglia d'Essling- non si sa r·ebbe rollo se chi presiedeva a qu el servizio, non dirnentic,:mdo le precauzioni da prendersi nei casi cl i piena, si tosse premunilo contro L'azione cli quella che glielo distrusse. Che dire di Serse, il quu le fece bastonare l' Elle- . spon to per aver osato con una Lcmpesla distruggergli .un ponte di navi? Durante la campagna del 18G9, dopo la battaglia di S. Martino volendo i po ntieri italiani gettare un ponte sul Mincio in facc ia a Salionze, per aver mal giudicata la lunghezza che avrebbe dovnto aver il ponte in causa di un Le1T rn o paludoso, giL1nsero sul sito con materiale insufficiente e dovettero impiegare un tempo prezioso nel provvederselo dal vicino vil~laggio di Ponti. Nella notte del 7 luglio 1866 , volendo gli Italiani gettare un ponte sul Po alla casina ì\1oglia presso Sermide, operarono preventivamente sulla sinis(ra spon da 1

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St"LL' IMPORTANZ,\ DELJ,E 1UCOG-N1ZI0NI SUI FIUMI

Sembra ancora conveniente che ques:e esercit,1zioni nelì'ordine dell'istruz.ioni del corpo precedano le manopere riunite e · di insieme, alcuna delle quali potrà farsi sul teatro stesso delle esplorazioni esegui te . Infine potrà essere molto utile che dopo aver determinato n·li uflìziali infel'iori che debbono prender parte a q u:ste spedizioni, sieno tutti posti sotto la direzione di un uffiziale superiore, il quale distribuisca gli incarichi, raccolga rapporti parzieli, li coordini e componga occorren<lo un rapporto fi nale . . Il piccolo dispendio che per avventura dovrebbe 11 Governo sopportare, io non dubito non sia per essere laro-amente compensato dal grande vantaggio dell'istr~zione degli ufiiziali, pei quali in breve giro di anni non vi sarebbe più alcuna località affallo nuova e sconosciuta e. l'importantissimo servizio dei ponti militari verrebbe ad essere maggiormente assicurato.

E. . MORANDOTTI Capitano d'a1·biglieria.

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CAMPAGNA DEL 18'14 IN FRANCIA(i)

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Il disastro di Lipsia aveva aumentato i nemici di Francia. Annover, Brunswick, Assia e tutti i minori Stati già fo.cenLi parte del regno di Westfalia, ritornavano agli antichi loro padroni ; la Confederazione del Reno era disciolta , la Dan imarca entrava nella coalizione, in Olanda gli Orange riassumevano la direzione delle cose quantunque in presenza di guarnigioni franc esi nelle loro fortezze, e Russ i, Prussiani ed Inglesi s i apprestavano alla riconquista del Belgio. In Italia gli Austriaci avevano gettato il principe Eugenio sullD dest~·a dell'Adige , la flotta inglese era a Trieste, Jf.uraL a Napoli stava trnttanclo coll'Austria. In lspagna il maresciallo Soult era stalo baltuto da Wellington, e ad eccezione di poche trnppe di Suchet non v'erano più divisioni francesi nella penisola. Ciò all'estero; nell'interno Lutti erano stanchi della guerra e del dispotismo; il partito borbonico andava ogni giorno facendo proseliti, l'amministrazione non funzion ava , le leggi non erano obbedite, il Governo s'indeboliva ogni giorno più.

(·1) Scritto. nel rn69.


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488 CAMPAGNA DEL 1844 Tale eta l'aspetto di Francia e rl' Europa allor quando Russi , Austriaci e Prussiani col resto della Germania e coadiuvati dal!a flo!ta e daH'm·o inglese stavano per irivarlere il territorio fr,mcese . A tante fo 'rze che minacciavano di schiacciare l'impero, Napoleone non aveva ad opporre che gli avanzi di Lipsia. I corpi d'armilla erano ridotti ad un effettivo nemmeno sufficiente per divisioni, i capi erano scoraggiati, i reggimenti disorganizzali venivano ogni dì pjù assottigliandosi dalle d iserzioni e da l tifo, e tutti, lui eccettnalO, disper,n;ano del successo della di fes.;t. 11 genio e l'atti vità che l'Europa era da venti anni abituata ad ammirare in Napoleone Bonaparte a capo dell'esercito d'Italia, pl'imo console ed imperatore, doveva ancora urH1. volta essere messo allu peova non più pel' eonquistare territori sLranieri, ma per dilendere il suolo della patria. l principi alleati pubblicavano da Fraccofort~} un mun ifesto allu Francia annunciando che non a questa si1bbene al suo capo· Yen i vano a portare 1a guerra, e contemporaneamente proponevano basi di negoziazione. . -Napoleone, quantu nque ·determinnto a non dar loro corso, pur-e allo seopo di guadagnar tem110 , inc1.1rica C:rnlaineourt delle traaati ve, e frawrnto mette in opera .ogni mezzo per ricevere del s uo meglio gl i eseeciti della coalizione . Disciogl ie Corpo Legislativo e Senato, ordina nuove leve e nuove imposte , fa costrnire materiale, requisire cavall i, rimettere in istato di difesa Je principali forl<~z:i:.e di frontiera, e nel mentre rimanda Ferdinando VH a :Madrid ~ il Papa a Roma, ord ina n Soult cli dirigere dai Pirenei due divisioni sulla Senna, a Suchet d'inviare d ieci mila uomini su Lione, cd infonde nell'abbattuta Frnncia e nell'ine rte amministnv.iont~ il suo vi{;ore e la sua auivìtà . Si .lusingava l'impcrntore che a cagione dei numerosi o forti distacca.menti che gli a!lc1t i sarebbcno statì co-

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s.treLti di lasciare attorno alle fortezze di Germania ed in quelle di Fran cia, non avl'ebbero potuto riunire contro di lui che un corpo d'operazione di ,J 00 mila uomini; ed allora eoi 50 mila avanzati da Lipsia e risparmiati dalle malattie e dai disagi, eo!ìe truppe provenienti da Spagna, colle nuove leve, coll'armamento delle guardie nazionali e col corpo di Augereau a Lione che l'infol'zato da. Beauhamais dall'Itali a intendeva far operare alle spalle dell'invasore, aveva fe rma speranza poter ricacciare la coalizione oltre l~eno, e ridare alla Francia gloria e potenza, Ma il genio militare di Napoleone, nonchè avere quella libertà d'azione , che lo aveva portato all'apogeo nei primi ;inni della sua gloriosa carriera, era ora schiavo di quella ambi7,iosa politica che lo trasse ,innanzi tempo alla rovina; epperò anzichè applicare al teatro della guerra dell'Europa occidentale quanto aveva per principio nello stabilire i propri piani di guerra, di riunire cioè sul punto pl'incipale minacciato tutte le sue forze, non calcol,rndo i parziali svantaggi altn)ve, non volle in.vece totalmente abbandonare il Belgio e la Spagna agli Inglesi , l'Italia agli Austriaci, le piazze di Germania agli alleati, ma solo ne trasse quanto credeva non fosse assolutamente necessario al mantenimento di .quelle conquiste; fatale misura che gli tolse non solo il Belgio, l'Olanda, il Reno, l'Italia e la Spagna, ma che uperse alla coalizione le porte di Parigi. I principi alleati, che la sorte dell'armi aveva riunìti vittoriosi sul Reno, sebbene incerti e quasi restii dall'avventurarsi sul suolo fran cese, erano però fermamente decisi ad approfittare degli ottenuti successi e· o colìe trattative o colla guerra rnett.ere un fine alle imprese napoleoniche.P cr la qual cosa nel mentr'e proponevano le basi di Francoforte, si apparecchiavano a passare la frontiera. Lo stato maggiore austriaco voleva


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che l'esercito di Boemia agli ordini di Schwarzemberg agisse lungo la frontiera d'Italia allo scopo di dar la mano al corpo o.USLl'iaco dell'Adige ed a Wellington in Spagna; ma dopo lunghi dibaui menti fu in vece deciso che Urnlo gli Austriaci in I1alia quunlo gl'Inglesi in Ispagna opernssero separatamente, che attretumto facesse il principe di Srnzia in Olanda e Belgio, mentre i Jne eserciti ài Slesin e di Boemia agirebbero pel' la Marna e la Senna aYenti a scopo comune Parigi . A chi dalla destra del rnedio Hcno iniende procedere in Francia non si presentano grandi ostacoli naturali e solo la difesa potrebbe riuscire vantaggiosa, quando potesse essere in tempo e con solide truppe organizzata a cavaliere delle gr-andi vie di comunicazione, e poi mantenuta e dircua da una sola mente . Ciò non accadde nel 18H. Gli avanzi dcll'csetcito di Lipsia erano stati scaglionati lungo lo. frontiera, ma l'esiguo effettivo delle truppe, la discordia e demoralizzazione dei capi, l'assenza di Nupo[eone e l'inaspettnto avanzarsi ch•gli alleati lolscrn aìla prngeuato. difesa ogni possibilità cli sostenersi; ed al!O!'aquando il 20 dicembre 18"3 Schwar:zembcrg pnssava il Reno a Bàle, e Blùcher i! ,1 ° gennaio 18H, lo passava sotto Coblenza, da Strasblll'go, Bfagonza e Colonia incominciarono i marescialli a muovere in ritirata . .Passato il Reno trovasi l'invasore in faccia ai Yo·sgi se si dirige ad occillenlc, al .Jura se discendendo in Svizzera intende entrare in Francia più a mezzogiorno. Fra quelle due ca!ene di montagne l'c,bbassamento conosciuto sotto il nome di colle di Valdieu lascia il passaggio alle grandi strnde da Bùle a Besançon , Dijon e Lungres, .ma per cntn1re in val di Senna fa d'uopo valicare l'al tta catena che la divide dalla val del Uodano. Cosi dicasi ·se in luogo di passare sulla Senna si voglia tendere alla Marna, imperocchè 1

IN FRANCIA

amendue traggono origine dalla stessa ~atena. Rag_o-iunta l'alta valle di Senna e di ~.l ama s1 procede d1:cenclendole alln volta della capitale di Francia, presso la quale hanno il lor punto di confiuen~a. QLl~sta è la via ehe si appresentava naturale agli alleatt per spingersi su Parigi , e questa fu cl if~tto te~uta da~ ·grosso delle forze, mentre a settenw one B~u~l1er s~ diri•:reva nLtraverso i Vosgi su Nancy e la simslra d1 1:l Schwarzember(J' comandata da Bubna si portava costeg0 giando il versante orientale del Jura a Ginevra a11'"rncontro ciel corpo d'Augercau a Lione. Dieemmo <.:he ì'avanzarsi delle colonne alleate era stato seguito dal ripiegarsi dei corpi francesi dalla frontiera, cd in verità sarebbe stato ben difficile se non impossibile far altrimenti nello stato ùeplcrabilc in cui Lutlo si trovava dalla patte della difesa. Ciò nullanieno si fu con grande rammarico che l'Imperatore seppe di siffatta ritirata, ben comprendendo come gli alleati padroni degli. sbocchi di Colmar su Nancy potevano senza ostacolo giungere nel bacino della l\losella e togl iergli il vantaggio del saliente, che la catena dei Vosgi -forma in faccia a Belfort; oltrecchè vedeva di quanto sarebbesi infiacchito il morale delle già abbaslanza disorganizzal~ sue truppe dal fo.uo di una frettolosa e non contrastata ritirala quale gli era annuncia tu. Ne lla supposizione che Dlùche!· e Schwarzemberg sarebbero costretti di lasciar indietro truppe pel blocco delle piar,ze della froptiera e nella fondata speranr,a che per alquanto tempo non riceverebbero rinforzi, si lusingaru Napoleone poter contenere le colonne invadenti se non fino a compimento , almeno fino a maggior progresso dei suoi militari preparativi; dava perciò islruzionì ai suoi mareseialli perchè combinassero i loro sforzi onde rirqpadronirsì delle gole dei


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Vosgi, trincerarvisi e riunendo guardie nazionali evolontari fare la picQola guerra in attesa dei rinforzi dalia capitale; senonchè, per le cause che giù accennammo, i marescialli non riescirono ad agire d'accordo, ed il 24 gennai.o dopo essere stati in sei giorni rio·ettati dalla Mosella sulla sinisira della Tufosa, si trovar~no coi loro tre corpi riuniti a Saint-I)izier. L'esercito di Slesia ebbe così in 25 giorni invaso tutto il terreno fra Reno e Marna, a ciò essendo riuscito non per la sagacia delle eomhinazioni del suo capo, sibbcne per lo stato deplorabile delle truppe della difesa, che inoltrt~ mancavano del loro solito condottiero ; se questo fosse stato alla loro :testa, il disseminamento degli a!Jeuti e so pratutto l'azione separata di York a vrcbliero potuto riuscire fatali al- . l'esercito di Slesia. . 11 25 gennaio gli e~erciti invasori si trova vano occupare una linea estendeniesi da Langres a Namur su uno sviluppo cli trecento chilometri. Sebbene grande apparisse il successo, non lo era in realtà , giacché gli, alleati avevano bensì occupato una grun parte del territorio francese, ma nonchè aver battuto l'esel'cito destinato a difenderlo non avean fauo altra cosa che distendersi attorno a quello, porlo così in gmdo di riunirsi e così stretto da fornirgli qualche probabilità di. . suecesso. L'esercito di Boemia avrebbe forse ao·ito o prn consentaneamente ai buoni principii della stra- . teg ia; se invece d'a vanz3re parallelo a quello di Slesia si I.asse da Bèìle portato a rnarcie ufiì:·eLtate su Dijon, donde avrebbe potuto, procedendo difilato sullu capitale, prevenirvi sulla via di questa il duca di Treviso, ?lie i.n ritirala dal Reno giungeva a Langres solamente 11 12 gennaio. :La maneanza d'una uniea ed ardita direzione agli eserciti della coalizione diede campo a Napoleone di dimostrare ancora una volta all'auonita .Europa_il suo genio e la sua 'indomita volontà. · 1

IN FRAN CIA

In presenza dell'effettuatasi invasione non era più il ,caso di rimanere a Purigi a 0reare nuove divisioni ; sibbene di veniva indispensabile di portarsi alla testa delle poche ehe tenevano la campagna e difendere il territorio della pntria; pa la qual cosa date le ultime is(ruzioni poìitiche e militari l'Imperatore lasciava la capitale ed il 25 gennaio giungeva a Chalons, dove trovava ~larmont, Viclor e àlucdonald ch'ivi u seconda dei suoi ultimi ordini s'erano arrestati e riuniti. Colà apprende come Blucher eon 50 mila uomini pnssato Nancy si dirigesse su .Toinville e Saint-Dizier, mentre i sovrani alleati colla grande armata s'avanza vano (·1'.20 mila) da Langres su Chaumont. Espone ai marescialli d'aver 60 mila uomini da opporre a 170 mila, dice la situazione difiicile ma non disperata e li esorta a sperare nella adottata doppi.a linea d'operazione nemica, nelle numerose suddivisioni fatte dalle due colonne pr'incipah e nei v,rntaggi ch'egli avrebbe potuto ritrarre dall'operare con una linea inLerna fra la Senna e la Marna. Colui che aveva avuto tante volte a combattere Ilussi, Prussiani ed Austriaei eonosceva il ]oro metodo di guerra e sapendoli numerosi cli forze e discordi nell'indirizzo a darsi aìle operazion i, ben a ragione prevedeva com.e avrebl;ero continualo ad ugire nell'istessa guisa nella quale fi n dal principio della <:ampagna accennavano di fare . Con siffal!e disposizioni d'animo, la topografia del terreno interposto fra essi e Parigi non poteva a meno che indurre i due comandanti di esercito ad operare l'uno per Senna e l'altro per Marna. Difaui chi abbia passato la Mosa da Yerdun a Neufchuteau diretto su Parigi incontra quali naturali ,,ie di comunicazione quelle del bacino di Marna, come a c.olui che c:oll'istessò scopo sia proveniente più dal mezzogiorno, ma sempre dalla frontiera. dell'est, si affacciario le strade del badno <li Sen,na. Coerono questi 1


CAMPAGNA DEL

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due fiumi dalle loro origini, Gno a Fonra inebleau la Senna, a Meaux la Marna, paralleli l'uno nll'a'ltro, ma da quei due punti assumono una direzione convet'gente, finchè alle po rt,e di Parigi, a Charenton, le loro acque si u niscono . I.a figura tenninante ad angolo, che il territorio in(erposto presenta, è solcatn nel senso della sw1 lunghezza da una legge rmente elevata catena di colline, di cui Villenoxe, Sezanne, Pont Saint Prix ed Étoges occupano i principaìi sbocchi. JI suolo incolto, disabitato e palud oso all'est, diviene fertile, · molto abitato ed asciutto all'oves t. Il corso d'acqua più importante che lo bagn:i è l'Aubc , atlluent.e della destra della Senna e eorrente fra al!a Senna ed ali.a Marna; il pctù ed il grand ilTorin sulla sinistra di questa, e l'Yères sul la destra di quella su no gli altri corsi di acqua avemi quakhe imporwnza rniliture. Le tre grandi. t,:racle da Parigi a Strasburgo, Chàlons e Vitr-y lo pcrconono pcl lungo, mentre qual.lro comunicazioni lo a!Lra versano da, ChD.lons e da Eoern::1y· a Tro:res da ' t Epernay a Nogent e da Meaux: a Provins, Le mosse di un esercito sono diffìcili in tale territorio , anche su molle delle acceniiatc vie di co municuzione, ed in complesso o(fre risorse al difonsorc, ostaeoli all'atlaccante che tenda alla eapitale. Si furono i vunwggi che un lai ieulro di guerra uppr·esentava a Napoleone per la difensiva con poehe truppe contro a preponcleranLi masse alleo.le, che lo decisero ad orerare fra Senna e &Iarna a cava llo dell'Anbe, rigct:ando il presenlatogli pr·ogeuo di eonlrastare il terreno pa lmo a palmo eol nudeo principale, mernre in:piictcrebbc le colon ne invaditriei ai fianchi ed nl!e spnlle eon corpi volanti. Fidueioso nell'a vnnire, il 27 gennaio si reca a Sn in l-Dizier, deciso a gel.tarsi fra i due eserciti nemici onde impedirne la giunzione a Chaurno11t. Mentre a Saint-Dizier l'avanguardia prussiana è $\oggiata, viene l>

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a sua conoscenza che il corpo di Blùcher non è riunito, ma che mentre il grosso è in marcia su Brienne e Troyes,

York si trova a Mibicl, e che nello stesso tempo l'esercito di Boemia s'avanza da Chaumont su Bar-surAube. Pensa approfhtare della favorevole occnsionc della divisione <lelle forze d'uno dei suo i nemici per batterlo separatamente , ed il 29 sconfigge difai ti a Brienne il generale prussiano, nel mentre saputo dellp. presenza dei Francesi stava ripiegando indietro; sebbene battuto non gli veniva però tagliata la ritirata su Bar-sur-Aube, cd egli si aflì·ettava a raggiungere questa posizione, da dove gli era aperta la Yia per Chaurnont, ove si congiungeva colla grande armala. Il poco o nessun vantaggio materiale ottenuto dai Vrancesi dal brillanLe combattimento di Brienne diede orio·ine a critiche dell'operato di Kapoleone, che . venne~ V . . . . . lacciato di inutile temen lù; 1a posizione r1spett1vu ne1 Jrnincesi da un lato e dei separati eorpi ne mici dall'altro, il bisogno che aveva Napol eone di rilevare il morale delle proprie truppe e la possibiliLà in vista di tagliar fuori una pal'te delle truppe all<'\ate, giustificano pienarnenle l'al'dita deeisione dell'Imperatore, la quale fu poi effettuata coll'ordinaria previdenza ; giacchè, se per non perder tempo preferì impegnar le proprie truppe per i\fontierender att'r.1verso terreni di ffici li per riescire a sorprendere i! generale prussinno, non tralasciò di assicurare il proprio fianco, mandandone altre per la grande strada di Doulevent. Vincitore a .Brienne, ~apoleone sempre più _ fermo nell'idea di manovrare fra i due eserciti alleati. fra' Senna e Marna, ed apprezzando l' oppol'tunità della posizione di Brienne per così operal'e, ivi si rufforza e riunisr.e il principal nucleo delle proprie forze, mandando due grossi distaccamenti (rassemblements) a Chnlons e Troyes. ln tal modo trovandosi Brienne sull'Aube I


9ti CAMPAGNA DEL ,J814 e questo fra. 31aroa e Senna, in due · piccole marcie era · Napoleone in grcido di po;·tarsi col grosso sull'uno o sull'altro Jiurr.e <;l seconda del bisogno, mentre le due grosse frazìoni cli. ChùloHs e Troyes erano sufficienti a tener a bada il nemico fino· a comDimeni.o d~lla mo~sa a settentrione od a inczzogiorno. '~on era d altra µ1.1.rte probabile che nè Blùcher né Schwarzdemberg ave.sscro ad uscire da questo lungo triangolo, ovc'.1<lo essi operar di . conserva e tenersi pereib collegati colle loro co municazioni del neno e della Svizzera . La riunione loro per marciar di cons(~rvasu Parigi era 11 pertcolo maggiore agli ocehi dell'Imperatore, e que~to tendeva eg1i ad impedire dalla sua posizione sull Aube, anche dopo l'cffew:taln eong.iunzione a Chaumont, giaechè ben preved1?.vu che si sarebbero di nuovo e presto divisi, s'(:;gli continuava a mantenersi ·nella presente centrale posizione strate3ii..:1:1. Da questa attendeva lo svilupparsi dei progetti nemici e determinuva frattanto la propria linea d'operazione per Ja Ferté sous-Jouarrc, Séznnne, Arcis e Brienne, riattando sLrade, accumulando approvvigionamenti e dando tutti le nec.essal'ie ~strnzioni pcrcl1è nulla mancasse al proprio esercito destrnalo a sostenere l' ultima lolla contro l'Europa coalizzala. 0 li ·~ febbraio Bliichcr con parte anche deHa grande armata attaccava i Fruncesi alla Rothiérc, dove da Ifrienne s'erano' portati all'incon.tro dell'avanzantesi in imico. La buuag lia fu accanitamente comba.tt.ma da n'.nbe le p,1rti, ma attaccati di fronte e girati sulJa siu, stra da "\Vrede, i 3:il mila Francesi doveu.ero cedere il terrrno ai '120 rn ila alleati. 11 mattino del 2 Napo-· leone si ritirava su Rrienne, ripassava l'Aube· nel mentre ~fo rmont proteggeva valorosamente la rii.irata de,! corpo principnle su Troyes col' brillante· combat:timento di Rosnay. Il 8 Napoleone era a Troyes. /4

I~ FH.\NGfA

Questa mt~morabìle baltnglia venne allora e poi ass,.ii diversarnenle giudicata. Gli alleali cantarono la vi ttoria, i Francesi la negarono, gli uni e gli altri pretendendo più di quanto era loro dovuto . Coprì di gloria i di!ensori della Rothière ma li gittò in uno stato di completa demoralizzazione. 8i gridò contro l'Irnperntore che aveva tnruto la tem e!'ìtà di uccettarc non solo , ma, si disse perfino, cli offri re una ballagli a decisiva in si criticu posizione con tanta sproporzione cli forze, ed all'appoggio di siffatte usserzioni si ciurno le ultime sue disposizioni a Brienne, clie alfro, si dice, non a~;ccnnavano che ad invitare il nemico ad una lrnttagl1a. generale. Invece Napo leone non altro c~n qu:l!e intendeva se non che porsi in grado dapprima di impedire la giunzione e quindi di determinare una second~ separazione dei due eser-citi alleati; eù. il fall? ch'.egli il maUino del 1° fobbraio slava per 10camminars1 su 'J'roves e riunirsi a l\far mont è abbastanza eloguen!e per° provare che non aveva n.è intenz ione 11~ ~'Og'.ia di chiamare il nemico a battaglm campale. Sarn discutibile se abbia bene o male agito ncll'accettada, allorc!iè gli. venne offerta; ma se imprudentemente operò nell;nrrischiare 32 mila uomini conll·o no mila , si può andte soggiungere che era questo l'unico mezzo per la propl'ia ritirata sn!'ta sinis:ra dcll' Aube. r}rotecrrrer.e l'>:::.> • 11 Quant() alla eondotta del comandanlf: gli alleali a a lloLhière, si può dire ch'esso non ispiegò elevatezza di concetti !aLLici non avendo saputo forzare il pun lo debole della Jinea franeese sulla sio ìstru, il che gli sarebbe tiuscito facile coll'irnrnens:l. superiorità di forze, ·ccl avrebbe uvnto coni:e6 uenze grandi e for se decisi re della campngna. La· battaglia c~sendo staia cornbnuuta frn. due l'inee parallele, i 1·isultali sfralegici pel rincitor0 forono pressochè nulli, mentre ben diversi sa rcbb'ero sta.Li se approfittun do della villOl'Ìa avcss,: f re·


J:-i FRANC I,\

ClMPAGNA DEL 1814

venuto i Francesi a LesmonL o più clireltamenle a Pi nev sulla sLruda di Troyes . Citi di cui devesi dar merito a Ulu cher si è l'operala congiunzione coll'esercito di Boemia e l'aver saputo tenere in iscacco Napoleone il 30 e il 31 gennaio. Si r i uni.va frattanto il congresso a CMtillon-sur-Scine, e l'incaricato francese Caulaincourt ri cevern dagli alleo ti i mbaldanziti dopo la giornata della H.othière, comuni cazioni, non più po rtanti le basi di Francoforte ma sibbene nuove basi, colle quali si volevano le frontiere della Francia del 1-i9;?, negando a quest~ inoltre ogni delle perùnte conquiste in . diriuo ncll'ao·ginrlicazione o Germania cd in llalia. Kapoleone nel mentre dava larghe istru zioni in senso pacifico a Caulaincourt era però deciso a nulla firmare con tali umilinnti condizioni, e quantunque voglios~ Ji far qualche ardito colpo prima che Bulow scendesse dal Belgio ad in grossa1·e l'csercilo di Slesia, si rassegnava ad aspettare fiducioso nell'arrivo di Bcauharnais dall'Italia e delle' sue migliori truppe dalla Spagna, e nella ferma speranza di qualche errore per parte dei suoi nemici che o per ragioni poli tiche o per malìnlcsi scopi militari avessero a nuovamente separa1·si. La battaglia della Rothière non ern stata sufftcienlc amrnacstramenlo agli alleoli circa all'opportunità di operare di conserva, e, nonchè procedel'e uniti alla volla dclia capilale per Troyes e Sens venivano nella determinazione cli in via.re Bliicher sulla ~farna, dove raccolti i corpi di Yotk, Langeron e Kleist indipendentemente agirebbe contro Macdonald, comandante il mssemblement di. ChD.lons, e sarebbe poi destinato a portarsi alle spalle di l'iapoleonP , trattenuto di fronte dall'cser-cito di Boemia, che rimarrebbe sulla Senna. Le gare politiche e le gelosie di comando avevano così il sopravvento sulle considerazion i di puro ordine

militare, considcrtizioni che si fecero tacere col pretesto della ~uperiorità di forze anch e St~paral~, .e ~oll'arer interposto fra i due cserci1i i Cosaeclu d1 W1ltgenstei11 per mant enerne le comunicazioni. Si fu con vira sodclisfozione che ~apolcone seppe dì tale decisione nel campo allealo, e subito il 5 febbraio , ollora che gli venne segnalata la marcia d( Bh1cher su ~Icaux, si ritira a i\ogent. pronto a cadergli sul fian co sin istro; il 7 pasc;a la Senna; il 9, lasciato su questo fiume Ouclinot e VicLor a contenere S?lnvarzember,,. si porla a Séwnnc e l'indomani (10) Si mctle 0 ' in rna1·cia diretto n Chnrnp-.\ubert. Poco dopo l' eo·eltuataseparazione dei d ue ese1·cili di Slesia e cti Boemia, il comandante di questo, impensierito delle truppe che gli si segnalavano contemporaneamente a Lione, dal mezzodl e sull'Yonne, cioè Augereau, le truppe provenient/ cl nlla Spagna e la cavalleria del generale Pn.·101 , aveva apporr,,.ialo alquanto a mezzogiorno , menlre oo . . . nlùche1· alla sua rolta s'era alquanto rndll'lzzato a settentrione; ne avvenne che ì Cosacchi di Wittgenstcin non collecravano più i due eserciti, e che _·apoleonc il qun lc r~on aveva frapposto indugi~ a po:i·c .~• profitto il caoitale errore commesso dagli alleat1, gia stava per raggi~ngerc il più ardimentoso cd impruden te, Bluchcr. A\'cra questi in marcia su 11 caux e con null~ altro i11 vista che il corpo cl i Macdonald, non solo divise ma disseminate le proprie forze; Sacken con 15 mila Russi era giunto alla Ferté-sous-Jouarr~, York con 20 mila })russiani era in marcia su ChateauThierry, Olsouvic fI con 5 mila Russi trova vas~ a Cha~p: Aubert ed egli coi Prussioni di Klcist ed 1 Russi d1 Kapzewicz (20 mila ) era a Fère·Champeno.ise .. Eran~ così 60 mi' a uomini divisi in quattro corpi e d1spers1 da Ch.ìlons alla Ferlé-sous-Jouarre, parte sulla Marna e par,e sulla strada che da questa conduce all'Aube.


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eAMr\GNA n DEL 4814

N~p~l~one non pone tempo in mezzo, attacca Olsouw1efi1 tsolato il 1O, lo b all e non sol o a· a Cham1)-,\ubert · ~a_. o i:;tr_ugge; oll1.'e _alle conseguenze morali ottiene n~ul~ato rn~porlant1ss1mo di LéJgliare in due l'esercito~ S ~s1~ coli occupazione del crocicchio delle co mcaz1orn fra le frazion i di ciu ec to e ùt" · · a· .mul · d .., , p1 11 1 tag11ar 0 i~ ~o,. o che_Sa<:½en comandanlc una di delle frazioni ~J t1 o, ava mrnac?iato nella s ua via naturale di ritirata. :\.cl usu~rntluare s1ffalla felice situazione di cose , . 1mn:ed1atarnente su di lui l'indomani 11 per ~Io~t:~rc_ii°" _lascia:,~d_o ~.lar~on~ ~d . t:toges ad osservare Blii~~1:r: In _seom.to ,igh ordini d1 qnesti, Snck cu e York stavano retr~gra~lando su Montmirail, ore quegli era prevenuto da Napo ,eone, mentre questi rimaneva indietro lr"'tenl'to . ·. . da. os 1aco 1·L .'1·t marcia. Sacken o non credenu, dosi P'.~. rn te1:1po a sfilar~ per Chaieau-Thierry, o per l'amb1~10'.1e d1 bnuere 1Imperatore, lo nllacca a Mo t~ mirati· . , è ba tt ulo e costrello a n·ettarsi oltre i'lf n . rnseo-u't l . i:.· • o :, arna, o I o (. Ul ~ rnnces1, che rarrni un lo Yo1·j· a Chat TI · · . oo · · '- t ea uneny il successivo ·12, comp lewn o la sco fitt d . luo 1 · d· .. . n I a c1 ~o_cnent1 i Blucher. i'iel rncn!re <1nesti continuano riLu·ata ~u Soi_ssons, Nnpolcone passa la )farna a Chntea11-Th_1crry ti ·1 3, nel qual giorno soltanto il co°:and_an1,e in. capo l'eserc ito di Slesi..1, dopo due ìnLeri g1orm ci in az1?nc, delcl'm ina dir·igersi su Montrnirail. J~~annont J l, Eloges si ri1ir~1 a Yanxclwmps, ~apoleon; ~ '_P~Le la ~lessa manovra JO senso opposto ; lnscfolo c1oe ~loruer a llocourl a gnardnre gl i aranzi <l'York . e· ·Sackcn, da Cl10.tc.,1u-Thic rrJ' si porla 1·1 ,1,11, a ,.1110 11l-·1 . ~1rai _, .raccog:1e Marrnont, atta,·ca Bliicher giunto n \ .,lllCXh,rn1ps, . . . tO batte e lo, COSLl'i lW(~ o, a1]. U 1la d.1sastrosa r~t,~·nta ,~qu,'elato fìno ad ELoges. Il genera!e pru;s iano np1erra ., ('1, 1·~1 . . . o na I::tocrcs ,, ,t o n·· s , ove s1. 1·JC:on1r1unn·c con O Sa\ken e York iri perrenuli per la lunga v~ dtHeims. l'ì.ipoleone eblJe così sconfitlo, iu· cinque giumi e

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quattro comballimenti, l'esercito di Slesia, a lui del doppio superiore dì forze . La risoluzione, la prontezza, e sopratutto una maniera d'agire conforme alla natura della guerra difensiva contro un nemico superiore condussero Napoleone a tali gloriosi cd importanti successi; menLre l'imprevidenza, la lentezza e l'aver null'altro in vista se non che l'ambizione di giunger pel primo nella capitale di Francia , attirarono su Blùcher tanti disastri. Il maresciallo duca di Ragusa vorrebbe ascrivere alla propria iniziat.iva una tale serie di vittorie, siccome quegli che Ile aveva suggerita l'idea. per letlera all'Imperatore; ma cade completamenle una siffatta pretesa quando si osservi come questi avesse già quattt·o giorni prima di ricevere la comunicazione di Marmont partecipato un tal progetto al ministro della guerra, e come lo stesso l\iarmont al principio dell'esecuzione della manovra, di cui si pretende iniziatore, volle sconsigli arne l'attuazione all'Imperatore, 11 quale non curando i timori ed i dubbi del proprio luogotenente , gli ordinò di proseguire su ChampAubert. La serie dei movimenti di queste cinque memorabili giornate è degna del genio di chi li immaginò e dell'energia ed attività di chi li condusse ad effetto. Dopo aver battuto OlsouwielI a Champ-Aubert, aveva Napoleone la scelta fr a il gettarsi a destra su Bliicher od a sinistra su Sacken; non a caso s'attenne egli a quest'uhimo partito, sibhene sulla considerazione che, così operando, 13Iùcher sarebbe assai probabilmente accorso in sostegno del proprio luogotenente ed avrebbe così potuto batterlo, dopo aver fatto altrettanto con questi, mentre che se si fosse subito portalo a destra contro Blucher, Sacken avrebbe avuto tempo a riunirsi con York non solo, ma riuniti sfuggire amendue ai suoi colpi per la destra della Marna. Se lasciò una ANNO XVII, VOL. lii.

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202 CAMPAGNA DEL 18·1 g, sola divisiali1e per ·contenere: Blucher allorchè si di~fo))J.tmirail., il fece poichè non sap~va se resse avFebpe ,trovato Saçken 1 isolato· Qp,pure. congiunta adY:.ork, o però abbis0:gna,v8' della maggior forza possibile 1:iunita; ed inve,ce- allora.quando battuto S!lcken a, Montrnirail sì dirigeva, i,nsegttendone gli avanzi, su York verso Ohateau-Thierry , aveva g:iudicato fossero le maggiori, forze megli() utaimate a di&posizione di, Marrnont, piuttostoch~· alla sua., per isconfiggere un :aemioo per metà, battuto e per intero demoralizzato; -a tale e;ffetto, gli rim.a11da,va ind1ietgo una divisione e per porlo in gr:ado di c0;1Rtener Blùcher, ch'egli ora. sup,poneva già, in 1:na,roia, e. per aver pronto,un sufficiente nualeo dii for~e ai p@rtata della Senna , d:a dove -già t)r,li. ' , venivano annuncia.ti i progressi di ,Schwarze,rnherg ·e, . la: ritira&a dei marescialli. E finalmente quando, dopo a,1er hattuto i luog0ten.enti,. marciò c0ntr,0 il cornai:1-:dante in capo a Vauxchamps , radunò sott.o la su.a· mano tutto il ,disponiliile, lasciando la cura d'inseguire. glii avanzi di Sacken e d'York ad una piccola frazion e di truppe, forse al!cor più pjccola di quanto avrebbe . inviato, se avesse potuto prevedere il non arrivo di i,lacdonald a Chateau-Thierry sulla destra della Marna. Questo maresciallo che da Chàlons aveva saputo ope.rare una sa via ed intellig.ente ritirata su Meaux:, insegJiito da tutto l'.esercito di Slesia, aveva poi, non ese' gnendo gli ordini dell'Imperatore col non portarsi da· l\1~aux a tagliar· la ritirata a Sacken ed York, fattogli mancare uno, dei più brillanti risultati della sua, feli.c~ manovra, ialla , parte a,vvel!saria noi vediamo anzitutto Bliicher, agire senza, previdenza alcuna nell'insegµimento di l\facdonald , SehJ~ene giusto . in principio · il rwop0st0si pia~o d'.inseguire il duca cdi· Taranto in modo da_pre-, vemrlo sull'a strada di Parigi, fu sotY>· ogni rapporto 1

su

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·biasimevole il modo con cui lo condusse a:d eftetto. Egli operò senza calcolare neppur la possibili tà che N~poleone si gettasse su di lui, e si, fu: appunto in se~ guito a tal noncuranza che, alloraquan'do l'avangua rdia francese si mo'strò a Champ-.4.ubert, egli si trovava disseminato in qualtro corpi da Chttlons a Chateau'n1ierry. Due partiti gli restavano à prendere per tTarsi dalPimbarazz_o; o ritirarsi su Chàlons direttamente, incaricando Olsouwieff di proteggerigli la ritiratn, e facen.dbsi colà raggiungere da Sacken· e York per la destra della Marna, oppure prontamente coricent.ràrsi e tener testn a Napoleone. A questo secondo partito pa:i-ve appigliarsi, ma l'esecuzione non avendo corrisposto alla giustezza, del concetto, ed·esse:hdosi 1-asc'iato andare ad .irresoluzioni e lente7.ze, terminò col lasciarsi egli stesso schiacciare dopo aver assistito alla sconfitLa dei trè' suoi luogoten~nti. · L' imperatore Napoleone che da'1 9 febbraio, giorno in· cui aveva lasciato Nogent-sur-Seine, al• 14, aveva· guadagnato due battagli.e e due C01]1battimenti, ed: , a-veva complelamente sconfitto l'esercito cli Slesia, a cui aveva posto fuori rango 28 mila uomini e presà· :una quaDtita d'artiglieria e bagaglio, abbandonava il· campo di battaglia di' Vauxcharnps lasciando a Marmont la cura di completare la vittoria e ritornava alla Senna. Oudinot e Victor erano stati costretLi dalle preponderanti forze della gPande armata di ripiegare su tal , fiume. La nessuna difesa per parte delle guardie nazionali a Bray aveva posto in potere di Schwarzernberg Bra:y e N,ogent,. e le sue divisioni erano passate sullàdestra. I marescialli rinforzati dalle truppe di Spagna' e da 1'I acdonald, avevano preso posizione dietro ,f~ère~da dove chiamavano a loro soccorso l'Ir:hp·eratoré. Nel rn'entre Ma-t•mont terminava· glorìdsamen(e· la· gior1


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n~ta di _Vauxcharnps, ed ,inseguendo Blucber lo sloggiava d1 nottetempo da Eloges, nell'intento d'essere padrone della strada da Vertas all'Aube . 1\apoleone ragg iungeva a marcie forzale l'Yères, ove trova vasi disporre di 30 mila uomini. Della grande armata erano passali sulla destra della Senna il prmcipe di Wurtem b~rg, Wrcde e Witlgenstein ; la loro avanguardia e~·a ~mnta i'. ì\Iorm~n~. ?apoleone l'attacca e la fa prigioniera; gh allealt np1egano inseguìti dai marescialli fino alla Senna. Il 18 avanza rigettando Wiltgenstein e Wrede, fa attaccare e pl'endere da Gérard · il ponte di )lontereau fortemente difeso dai Wiirtembern·hesi ; 0 Schwarzèmberg si ritira a Troyes. · Napoleone passa il 49 la Senna a ~Iontereau, ed il 22 è in facci.a a Troyes ove gli viene contemporanea:.. mente annuncialo L'esercito di Boemia a cavallo alla Senna e Bliicher a .1Iéry, giuntov i in seguito arrli ordini di Schwarzemberg che portavano dovess~ eo·]i a?ire sul fianco_ sinistro francese. La temuta congìu~1z10ne era compuHa, ma gli alleali, che non avevano sapulo eJfelLuare lo stabililo movimento sul fianco di Napoleone, non approfittano neppure della loro riunione per lwtlerlo tlefìnitivamente, e continuano invece nel lo l'O movimento di ritirata. C combauirnenti di Mormant, ~angis e i\Ionlereau ebbero certamente, oltre il successo morale, impo1·l:J.nli risultali, e primo di tulti quello di aver allontanato dalle porte di Parigi le minaccianti colonne dell'esercito di Boemia : si disse però e si sostenne eh ~ se l'Imperatore, invece di r!piegare dietro l'Yères per procedere contro quello umtamente ai merescia11i, tosse diretlament~ da Vauxchamps per Sez~nne piombato sul fianco d1 Schwar1.emberg, avrebbe ripetuto con so.migliante successo la manovra che gli aveva valso la disfattai di Blucher; si aggiunse che dopo la vittoria di

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:lformanl invece di operare un inseguimento parallelo avrebbe dovuto inseguire gli alleati sul fianco, allo ·scopo di prevenirl i sulla Senna, che a ciò sarebbe .riuscilo portandosi tutlo riunito ul ponte di ~ogent, in vece che conlemporaneamente su tutli tre quelli di Nogenl, Bray e Montereau, e che infine avrebbe più saggiamente agito operando sulla destra piultoslo che sulla sinistra dell'esercito di Boemia. Se taluna di Lali criti che ·_appare non vada priva di qualche fondamento, è però ben lontan o il complesso delle medesime da potere dall'imparziale narratore militai'e -e:;sere ammesso. Lo stesso Napoleone lascia L1·avedere che uon a torto si sarebbe preferito vederlo agire sulla destra invece che sulla sjnistra di Schwarzemberg, ed un tal modo d'azione sarebbe certamente stato più consentaneo al suo principio d'operare internamente fra i due eserciti dì Slesia e Boemia allo scopo di impe,dirne la giunzione e di batterli separatamente. Quanto all'ordine impartito d'occupare i tre ponti di ~rontereau , Bray e Nogent, pare che la mancanza d'informazioni sulla. dislocazione delle forze nemiche e sulle {iifcse che potessero essere state accumulate ai detti ponti , l'abbi ano deciso a tentare ad un terppo l'attacco di tutti tre. È vero che il ritardo di dodici ore accagionato del maresciallo Victor, che invece di spin-gersi fino a Montereau s'era, la no i.te del ti 7 al 48, fermato a Salins, ebbe disorganizzati i progeui di Nal)oleone ; cionullameno sembra. abbastanza provato -chè se egli, inseguendo di fianco il nemico, si fosse ·portato con tutte le forze a Nogent, avrebbe facilm ente avuto ragione delle colonne alleate in ritirata sulla Senna, e certamente avrebbe tagliato fuori il corpo austl'iaco di Colloredo arrischiatosi a Fontain ebleau.


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CAMPAG"NA DEI, ~ 8i14.

Se però su tal punto assai divisi sono i giudizi degli autori militari, lo sono molto meno riguardo alla questione della strada a tenersi dall'Impera.tol'e, allorchè si dipartì dal campo di batLaglia di Vauxchamps. Pochi infatti sostengono avrebbe Napoleone dovuto cadere per Sczanne su[Ja destra di Schwarzemberg, giacchè, sebbene a ,tutta prima sembri che così operando avrebbe trovato l'esercito di Boemia disseminalo ed avrebbe potuto ripetere la manovra di Champlubert, ~Iontmirail, Chateau-Thierry e Vauxchamps, cionondimeno devesi aver presente come da quest'ul·lima località ignorasse Napoleone, od almeno assai imperfettamente conoscesse le mosse di Schwarzemberg, e nella supposizione che il maggior nucleo delle sue forze fosse intento ad inseguire i marescialli, non ora certo prudente consiglio giungec·gli addosso con 25 mila uomini attraverso un paese privo di buone comunicazioni; m~ntre invece, recandosi dapprima al. riparo da ogni offesa a raggiungere i marescialli, era certo di racç;ogliere sollo mano forze sufficienti a respingere Schwarzembel'g anche nell'inferiore condii;ione di doverlo attaccare di fronte. D'altronde le disposizioni date in siffatta occasione dall'Imperatore dimostrano com'egli s'attendesse ad una bat,taglia generale riei dintorni di Guignes, e male certamente :non si apponeva imperocchç se Schwarzernberg av,esse continuato il suo movimento in avanti, deciso alla notizia di Champ-A.ubert e Montmirail, sospeso quindi jn seguito a quella cli Vauxchamps, mutato infine ~n ritirata all'improvviso apparire di Napoleone a )Iormant, gli era precisamente sull'Yères ed assa i probabilmente nei · dintorni di Guignes che si sarebbero de cise le sorti dell'Impero . Checchè si possa dalla severa critica add~irre a. carico dell'Imperatol'e, è però indubitabile che il movi-

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mento da Marna a Senna fu colla sua abituale prontezza deciso e colla ordinaria atLività posto ad.-etfetLo: Giunto sull'Yéres dopo aver percorso 150 c!1llometrt in 36 ore, per timore di perder tempo_ e d1. aumentare la proporzione di forze fr~ .s~ ed 11 nem1~0, .non attende nè la guardia nè la d1Y1s1one Levai rnd1etr~ in marcia sui carri, ma invece, sapendo non aver di fronte più della metà deU'.esercit? di Boemia, procedo a1J1ditam ente coi soli Oudmot, V1ctor e lllacd~nald,. e con un pugno d'uomini vinr,itore dell'esercito d1 Slesia, rio·etta indietro in Lre giorni la grande armata, sal.va lal:> capitale e muta la situazione.politica della Franc1a. Senoochè gli ottenuti successi troppo aveva~~ lusingato l'animo di Napoleone, H qua~e mentre nt1rav.a i poteri illimita~i c~nc~ssi a C~ula~ncourl, ~ccond.iscendeva a che il prmc1pe Eugemo nmanesse rn Italia r testa arrli Austriaci e ad un tempo a ~lurat, a tene ·1 il quale compiuta la defezione marciava vers~ 1 settentrione d'Italia. La mancanza del corpo d1 B~auharnais l'azione lenta ed incerta di Augereau a Lione fecero ~osì andare a vuoto il piano dell'Imperatore d'attaccare o·Ji alleati sul fian co sinistro ed alle spalle sollevarl:>e la Borcrogna e la Svizzera, nel menti·e. O 01 eegli li assalirebbe di fronte. I S~vram· .f'ra I,tan to g1~ pl'oponevano una sospensione d'arm.1 a Lus1gn! ed .egh la rifiutava. Resasi perciò inevitabile la contmu~z10ne della guerra, al quart.ier g~ner'.11e a~le.ato,, ~o:e 1 ~?~cetti militari erano suborclrnall agl1 mtere:;s1 ~oht101: veniva di bel nuovo adottato quello stess~ piano guerra, che da Chateau-Thierry e illormant h aveva già rirrettati su Troycs. Facendo assegnamento • . a· una vo lta t> su Wtntzingerode e Bulow, che er~no rn proci~to 1 giuno-ere nlla Marna , veniva determrn~to eh~ Bluch~r, rinfo~zato da quelli e disponendo così di ~1uas1 ! 00 mila uomin-i , ritornerebbe nel bacino di quel li ume tendendo 1

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CAilH'ACNA DEL

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per fl1eaux su Parigi, mentre l'esercito cli Boemia rimarl'ebbe in ossenazione a ChaumonL Le sole viste politiche o piutlosto meglio Jinas1iche valgono .:i far comprendere siffalto malinteso concctlo militare. Partiva pertanto il generale prussiano, il 24' passava J' Aube e dirigevasi su Sezanne, menfre ~[armoni. dal canto suo ripiegara alla Fertè-sous-Jouarre ove riunivasi con ~forticr: \Vintzingerode giungeva 'l Reims, Bulow a Laon, ed amen<lue ùireui su :\Ieaux nell'intento di preveni,·vi i Francesi; ralli vano nella loro intrapl'esa in seguito alla in tempo operata l'itirata dei marescialli in quella località it 27 . Quanto Illiicher non era riuscito o. fare sulla sinistra di ~fal'lla, · volle lenta.rio per la destra, e passatala alla Fel'lé rnarcia,,a su Lizy, ma11teuendosi York Sttl fianco sin istro per assicurarsi le spalle. I marescialli col prender posizione sulla destra dell'Ourcq, affluente destro della Marna, determina:vano la ritirala dell'avanguardia di Blìicher. In questo frattempo una domanda di armistizio perveniva dal campo alleai.o all'Imperatore. Questi . che giunto presso )léry vi aveva saputa la presenza dei due eserni.ti nemici, e che stava rnetlilando quale dei due più gl i com,eniss,,. auaccu1·e pel primo, sperando aver tempo a baltcr l'uno su di una riva della Senna . . ' prima che l'altro giungesse dall'opposta a soccorrerlo, non si attendeva certam enle alla domanda <l'un arrr'.iistizio, e molto meno et'a egli propenso ad aderirvi nel momento che si trovava villorioso. Rifiutatolo, fu altrettanto sorpt·eso quanto soddisfatto di veder ripetersi. fa separazione dei due eserciti e senz'altro pensò a trarne il maggior profitto. Visto Scliwarzemberg non che avanzare prendere in ve_c:e disposizioni di permanenza, e saputo Blìicher in marcia verso il seuentrione, decide gcllarsi sulle costui · traccie.

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Lasciato Macdonald con 35 mih-i. uomini ad osservare l'esercito di Boemia, parle con 25 mila, il 27 passa .J' Aube, il 28 è ad Esternay e giunge alla Ferté-sousJouarre prec isamente allora ch e i marescialli Marm ont e Mortier stavano strenuamente difendendo il passaggio dell'Ourcq; dippiù·giunge in punto opportuno a tagliar la rilirala su Reims e Laon al generale prussian o. Questi in presenza di tale imminenle pericolo, e non potendo neppur più eseguire la ritirala su CMlons, si dirige il 2 marzo su Soissons, confidandp poter fac ilmente aver ragione della guarnigione frances e di quella piazzo. mediante i suoi sforzi dal me1.zogiorno. e quelli di Wintzingerocle e Bulow dal settentrione. E male non s'apponeva nelle sue speranze, irnperocchè mentre Marmont e ~1.orlier lo seguivano sulla strada di Soissons e Napoleone, manovrando per lagliarlo da Reims, passa va il 3 la Marna e giungeva a Fismes il successivo 4-, il generale i\Ioreau comandante la piazza capitolava il 3 in faccia a Wintzingerode e Bulow, permettendo così a Blucher di passare il 4 sulla destra dell' Aìsne e d'andare a prender posizione fra Soissons e Craonne. Mentre taluni autori rnilitarì asseriscono che senza la capitolazìone di Soissons l'esercito cli Sles\p. aHebbe dovuto cedere le armi, altri sostengono che avl'Qbbe desso potuto evitare tale disastro, sia perchè sull'Aisne poteva in breve tempo essere preparato un passaggio, sia per la cooperazione che a.I pericolante Blùcher .erano in caso di apporlare Wintzingerode e Bulow dalla destra di quel fiume. Dalla parte a.vversai:ia si .disse che l'Imperatore avrebbe avuto il massimo s ue-cesso se, in luogo di seguire le traccie dell' esercito di .Slesia, dal giorno che si dipartì da Troyes avesse diirettamente marciato per Sezanne; su ciò ci limiteremo a dire che la rapidità di mosse ha up. limite come lo


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240 CAMPA(}NA DEL 18:14 hanno la previsione degli intendime11ti del nemico e la. conoscenza dei suoi movimenti. . C~munque v_enga giudicato l'operato di Napoleone rn _siffaua contrngenza, egli é .::erlo che la perdila di S0 1ss~ns, che davonti ad un avversario opetante con s~gac1_a e prontezza non avrebbe di mollo mutata'. la s1lua~10ne delle cose, in faccia a Bliicher cd ai suoi errori fu una grave perdita, sicMme quel!" 'h 1· . d' d. . "' e e g 1 1mpe _1 1 trarre da quelh profitto. E difatti' il n·enerale prus~iano. con 50,?00 uomini sotto mano e ,i 0,000 poco lungi ~vreb?e facilmente potuto distruggere Jlarmont e Mort1er; mvece colla . sua irresolutezza e volendo manovrare, quando non v'era bisogno di sorta, lasciò che _operasser~ la loro giunzione, mentre d'altra parte negltgenta va. d1 operar la propria co11 Wintzingerode e Dul?w; po~ non tenendo ootlto di Napoleone che gli ~ra dietro'. s1 avventura sull'Ourcq, perde due giorni in attacchi senza costruUo, aspetta a concentrarsi alloràquando sta per essere tagliato da Napoleone e si tçova ~ddo~sato all' Aisne. Egli è indubitato che senza la éap1tolaz1one cli Soissons tutti questi errori avrebb.ero avuto per conseg uenza se non la totale distruzion~ almeno una decisiva sconfitta dell'esercito di · Slesia. L~ s~rte ,dell'armi avevù fo lto usci re Napoleone dal 1.err~tor10 compreso· fra Senna e Marna e portatolo ne!l altro che a sellentrione di quello è invece racchmso fra . Marna e Aisne fino a Compiègne, fra 1 \~arna e 01se da Compiègne al punto di confluenza d1 _q~est~ corso d'acqua colla Senna a n lle di Par1g1. 'Mrnor distani a che non frn Senna o Marna corre fra questa e l'Aisne. Una catena di colline che abbastanza elevala s'interpone fra .epernay e Bery-a~-Bac va_ rnano mano abbassandosi pròeedendo ad o·ccldente; il Vesle e l'Ou rcq ne bagnano la parte

IN FRANCIA

compresa fra Chàlons, Meaux e Soissons, e conlribuiscono in un colla catena sua ccennata e le frequenti foreste a favorire la difesa di tal tratto di paese contro· un nemico intPnto a oltrepassare la linea di difesa fra Senna e -:\Iarna per cadere nel bacino clell'Oisè perval d' Aisne. La piazza cli Soissons al nodo delle strade di, Reims, Laon e èompiégne ne sbarra la sola prati cabile per giungere a Parigi da quella parte, non essendovi una via diretta da .Reims alla cap itale lungo la valle del!' Aisne. Passato l' Aisne un esercito ·si Lrova nell'angolo forma to da quel fium e e dall'Oise cofluenti a Compiègne : f.aon in mezzo, su d'una eminenza, circond ato da gruppi di erte colline, ad ugual distanza fra quei corsi d'acq,qa, al nodo delle comunicazioni di Reims., La Fère, Soissons e Vervins, ne è il punto stuategicamenle più importante. ln questo angolo sperava Napoleone addossare il nemi co girandolo per la sinistra, ed a tale effetto passa va il 6 marzo .l'Aisne a .Bery-au-Bac e si reca.va a Corbeny. Saputo ivi che due soli dei luogotenenti di Uliiche1' occupavano le alture di Craonne, mentre egli stava manovuando p.er girar la destra francese, li attacca quantunque non peranco raggiunto da ì\IarrÌ10nt. Dopo un accanito combattimento cui solo la notte pose fine e nel quale Napolc011e ebbe a subil'e gri;l.vi ssime perdile, costrinse i Russi a cedere il .campo di battaglia e li inseguì fino a Filai n. Nello stesso giorno I' Imperatore riceveva notizie del trauato col quale i so vrani alleali risserravano a Chaumont la santa alleanza; si inilava, ed alle pretese r ispondeva con altre pretese. Convinto che non si sarebbe ad<li ve.nuto a con clusione di sorta , si appresta nuovamente ad a ttaccare Blucher. U8 marzo con meno di 40 mila uomini, compreso Marmont, s'avanza, egli pe.r la strada d·i 8oiss.on~. questi per· quella di Bcry·


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18H au-Bac, diretto su laon, ove attendevalo il generale prussiano con 90 mila. Il .9 si combattè la sanguinosa battaglia di Laon nella quale i Francesi· non rinscivano ad impadronirsi della città, ma neppure i Prussiani po,terono scacciare -i' assalitore dai sottoposti villaggi. Alle .gravi perdite subi.Le nella giorna ta, ed ali' insuccesso della medesima s'aggiunse nella sopravvegnen~e notte la sconfitta del corpo di Marmont, che isolato fu sor_preso, battuto, ed obbligato a riparare in disordjne a .Bery-au-Bac. Dopo un ultimo vano sforzo per parte dei Francesi ridotti a. 25 · mila contro Laon , che si sperava sguer·nito, Napoleone retrograda J',J·1 a Soissons e ripassa sulla destra dell'Aisne, nel mentre ~Iarmont ripiega da Bery-au-Bac a Fismes. Mediante pervenutigli rinforzi trovatosi Napoleone sollo mano 40 mila uornini circa e saputo che il corpo di Saìnt-Priest si era avventurato a Reims, corre su di lui il ·13, lasciando Mortier ad osservare Blùcher, lo sorprende E: lo batte com. plelamente . In questo avvicendars i di cose sull'Aisne, Schwarzemherg, che aveva spinto la suaritiratafino a Chaumont, .aveva ripresa l'offensiva in seguilo allé notizie dell'esercito d i Slesia, il 27 febbraio aveva sloggiato Oudinot ·da Bar-sur-Aube ed il successivo 28 M:acdonald da -Ferté-sur-Aube. ìilenlre i marescialli, che non conta-' vano nei loro ranghi più di 24 mila uomini, si ritiravano pri ma su Troyes e poi su Nogent, dove passavano :sulla destra della Senna, il comandaflle l'esercito di Boemia all'oscuro degli avvenimenti sull'Aisne , faceva ·sosla a Troyes rimanendo ivi ozioso per ben •I Ogiorni, ,e solo alla notizia della battaglia cli Laon si riponeva ,in marcia, rigettando Macdonald su Pro vìns. Senonché .precisam enle allora Napoleone che veniva dall'aver -battu to Saint-Priest a Reims, riprendeva ancora una CAMP AG-N A DEL

r:N FRANCIA

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volta la via del mezzocli per arrestare, sénon con altro, almeno colla sua presenza le minaccianti colonne del)a t grande armala, e Schwarzemberg temendo per le proprie comunieazioni rimontava dl n\lOVO Aube e SennaL'Imperatore era partito il 1--: marzo con 20 mila uomini per Epernay, dopo aver lascia to M:arrnont e· l\1ortier con altrettanti ad osservare Blucher, e dopo. aver mandato a Parigi i suoi ordini; riflettenti la partenza da colà della sua famiglia e del Governo al. primo cenno . Il rn giungeva a. Plancy, il 20 a~ Arei~ ove gli viene segnalata la · grande armata forte d1 ,1oo mila uomini . .Privo dell'aiuto di Macdonald proteO'Cre la ritirata delle proprie truppe pel ponte d' Arcis, O'b . . d J il successivo 21 essendo stato raggmnto a quc corpo accenna a voler attaceare il nemico; il 22 perduta la battaglia d' Arcis deve ritirarsi di bel nuovo sulla destra, ancor fortunato d'aver potuto effettuare tale ritirata senza esser mollo inquietato da Schwarr.ernberg. Questo periodo di campagna che comprende le ?attàglie di Craonne, La.on ed .Arcis ha dato occas10~e ai critici di portar severi giudizi sulla condotta militare di Nap~leone. Taluni non comprendono la rno~sa sulla destra dell' Aisne, altri non · si ristanno dal b1a-· simare l'ostinazione dell'Imperatore in faccia al preponderante esercito di Slesia :trincerato a Laon, e ~nalmente lo si accusa di temerità allorehè ad Arc1s volle tener testa a mo mila uomini, chè tanti ne contava l'esercito di Boemia. Fuvvi chi volle spiegare il m~vimento al di là del!' Aisne nell'intento di tagliarBlucher dal Belgio, ma sembra che un tale progett~ non sarebbe stato consentaneo al costante scopo d1 Napoleone d i manovrare- cioè fra _i ·~ue eserciti dì Slesia e di Boemia_, impedendone la rmmone. Parrebbe invece che il suddetto movimento gli fosse stato suggerito dalla fondata speranza di poter addossare Blucher


215 Senna. Non accedendo ai consigli uè cli chi voleva si portasse sulla Marna per manouare sulla linea di r_i~ tir~ta di NQ-poleone,, nè di coloro ch e trovavano p1u prudente aspettare una decisiva vittoria ~i Blùcher, nè deo>li altri infine che avrebbero preferito forzass e la Sen°na e, gettandosi avanti i marescialli, si dirigesse su l'al'igì, continuava nel soli to s_u? sislema di temporizzazione, fintantoché, avuto not1z1e della ba.t'"O'lia di La on ordinava il concentramento ad Arcns .....o ' d' in previsione della discesa dell'Imperatore contro t lui. Non si po trebbc concepire una tule condotta, alr ta mente biasimevole in qualunque siasi éomandante d'esercito, se non fosse chìarainenle spiegata dui moventi politici che dirigevano le decisioni dell'imperatore Francesco ; è però il generalissimo dell'esercito austriaco sempre ugualmente criticabil~, _siocome _que-llo che aderì, alla testa ,ti 100,000 uonnm, a farsi strumento dì una politica ambigua, che non poteva noi~ condurre a deplorabili successi militari .. Che .se que~ll non ~possono, per quanlo riguarda l'cserctto d1 Boemia, essere chiamaLe sconfitte, furono però le molte volle combattimenti perduti, ed ancor più frequentemente mancate occasioni di trionfare definitivamente dell'esercito francese, c0me ci si appt'esenla al pnnlo in cui · ci tr oviamo di questi nostri studi il fatto della batt acr1ia di Arcis. Trovatosi ivi Napoleone tutl'ad un tratto fron te all'in tero csercilo di Doemia, nonoslant.P- l'arrivo in tempo del duca di Taranto e le buone disposizioni date per la protezione del suo esercito sulla destra dell' Aube, avrebbe potuto essere seonfit10 da Sch:warzembero0 ·, se questi avesse agito dal solo punto . . di vista militare, senziJ alcun'altra preoccupazwnc politica. Ritiratosi sulla destra dell' Aube in seguilo alla battogli a di Areis, Napoleone, abb1;acciando la pr,opr.iaIN ~'RANCIA

CMIPAGNA DEL

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all'angolo fra Aìsne e Oise, prendendolo in mezzo fra le proprieXtruppe e quelle di l\larmont e Mortier, tagliandogli ogni via di ritira la per La on. La battaglia di Craonne gli diveon~ inevitabile per poter raggiunger lo scopo , g iacchè non era g iunto in tempo a prevenire Blii.cher a Laon, e la sanguinosa. giornala comhattula attorno a questa cittit addimostra quanto gli im po rtasse l'esser padl'one di tal posizione. È bensl vero che dopo Craonne e d in seguito alle cambiate rispetti ve posizioni dei due eserciti non era più possibile il tagliare le co1nu nicazioni a Dlucher, anche se i Francesi avessero tl'ionfato a Laon, e forse avrebbe Napoleone potuto risparmiare un tentativo che gli costò lnnte perdite materiali e morali, che offriva così poche pTobabililà di riuscila e che non avrebbe portato seco grandi risultati anche nel caso di felice successo. Dalla parte avversaria vediamo questa voltai Blùchei:1 .agire con migliori concetti militari che non nel rimanente della campagna. E difatti operò egli. saggiamenle a dirigere le sue mosse neJJ'intento di tenere Laon, come aveva ben scelto le posizioni di Craonne por arrestare i francesi, inquanlOchè non avrebbe Napo~ leone potuto passarr oltre, hl.sciando sul fianco sinistro iÌ nemico in siffatta formidabile posizione . Ciononpert anto, quando si fu al raccogliere il fnutto della vittoria, il generale pmssiano si mostrò, come sempre, perplesso cd indeciso . Non appena avcvn egTi sconfiuo Marmont, se non si fosse lasciato sfug.gire la propìiia occasione di piombare da Laon con tutte le sue forze, oppm1e di farli girare dai Prnssiani, mentre egli coi Russi li avrebbe tenuti a bada davan ti alla ciLtà, l' eser cito francese era irremissibilm ente perduto. Ciò al seUEmtrionc. A me1.:r.ogioiino 1 Schwar2;emberg, tagliato da Blùcher, dai mar escialli a Nogent e Montereau e daU' Imperatore a Rei ms, resta inoperoso sulla

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CAMPAGNA DBL ,!81,i.

IN FRANCIA

situazione militare e politica in Francia ed in Europa, vedeva da tutte parti aumentarsi le minaccie ed i pericoli . Il congresso di Ch.itìllon era disciolto, l'imperatore d'Austria deciso a seconclarc gli alleati e combattere Napoleone ad oltranza, il corpo d'operazione francese era minore di ciascuna delle due grandi masse nemiclie. Non v'era più tempo cli richiamar le truppe di Spagna e d'Italia; gl'lnglesi erano acclamati a Bordeaux, la Francia giaceva inerLe allo spettacolo della sua rovina. In presenza di tanti pericoli, Napoleone non vede altra salvezza se non che in un'ardita opet"azione sulla linea di comunicazione alle spalle degli alleati; fidente di i vi raccogliere le guernigioni delle piazze e di· poler disporre di un imponente nucleo di forze sulle comunicazioni del nemico, e nella speranza di allonlanare così dalla minacciata capitale le colonne già in ·prossimità di essa, s'accinge imm ediatamente all'opera. Parte il 2.1 marzo, il 22 passa la Marna, attraversa St-Dizie1: ed il 2ts giunge a Doulevent. Schwarzemberg passa l' Aube e segue Napoleone per Vitry, allo scopo anche ·di dar la mano · all'esercito di Slesia; il comandant0 di questo, dopv aver passato dieci giorni al di là dell'Aisne, manda alla sua volta Wintzingcrode sulle traccie di Napoleone ed all'incontro dell'esercito di Boemia : e Mortier e ilfarmont, all'oscuro dei progetti dell'ImperaLore, si ritirano éla!- . l'Aisne e da Reims, concentrandosi a Fismes. Gli eserciti alleati andavano così ogni dì più accostandosi, mentre i corpi francesi si allontanavano. Napoleone aveva ben inviato ordine ai marescialli di raggiungerlo a Vitry, ma, da quanto asserisce nelle sue lVIemorie il maresciallo duca di Ragusa, tale ordine non pervenne loro a Fì~mes, sibbene, un giorno più t.ardi, a Fèreen-Tardenois, di modo che non erano più in tempo a prevenire Blucher a Chalons, dove vi . arrivava il 24-.

Volendo pur obbedire agli ordini dell' fmpcratore , e sperando potersi .:tprire una via per raggiungerlo · per 'Montrnìrail e Vitl'y, ,,i pongono in marcia su Ch&LeauThierry. Ma in questo frattempo, conoscintosi al quartiere genernle allea to, col mezzo di un corriere eallurnto , il piano di Napoleone, veniva per l'iniziativa dell'imperatore Alessandro deciso di non inquietarsi de.Ila sua ard ila mossa snl Reno e di marciare cl irettameL1le alla capitale, né! mentre Wintzingcrode màschererebbe il movimento occupando Saint-Di7.ier. Ciò era · posto irnmeclia tamenLe ad effetto, e Napoleone, che senza aLtendere i marescinlli si era portato a Sain LDizier, rincontra Wint,.ingerode che ·attacca e respinge . Avao,,,atosi il 27 a Vitry, viene a cono_scenza che Marmonl e Morlier erano stati completamente sconfitti a Fère-Cbampenoise, come pure battute erano stale le guardie nazionali direùe da ,ìfontmiraìl col parco di artiglieria. 1·a mancata. coopern:r,ione dei marescialli, la perdita di 80 bocche a fuoco e più cli tutto il partito a cui si appigliarono gli alleati di indìrìzzars i su Parigi, senza curar.s i deHa mossa sulle fortezze, fecero cadere il progetto di Napoleone. In siffatta critica situazione e ben comprendendo come inutile sarebbe operare alle spalle dei due eserciti nemici, che dopo l'operala congiunzione del ~3 contavano forze tali da bastare a respingerlo con parte di esse e eoll'alLra con tinuare sulla capitale, decideva concentrarsi a 'l'royes, da dove sperava per la sinistra della Senna raggiungere Parigi in tempo da sostenerne ancora efficacemen te la difesa. I marescialli dopo la rotta di Fère-Champenoise si erano appigliati all'unico partito possibile, quello cioè di coprire la minacciala capitale, -ed il 30 giungevano sulle alture di Montmartre, mentre gli alleali conti nuavano la loro marcia per la deslr~ della Marna. A ANNO xvu, VoL. 111.

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484i Parigi non si erano eseguiti gli ordini dell'Imperatore, si era agiLo con rnollezza, paura ed indecisione, non si era dér Giuseppe Bonaparte utilizzata come dovevasi la guardia nazionale e l' arliglieri a da posizione, tutto insornma .ivi accennava all'estrema rovina; dirnoclochè, allorquando gli alleati. giunti in vista della capitale della .Francia, forti di fi0,000 uomini , attaccarono le alture di Belleville e Montmartre, nonostante l'eroica difesa degli avanzi dei corpi di Marmont e Mortier, la sera coronavano le posizioni. Giuseppe era partito, autorizzando i marescialli a trattare,· e questi il 30 marzo capitofavnno, uscivano dnlla città pel rnezzogiorno, e lasciavano Parigi ·nelle mani degli Austriaci, Russi e Prussiani. Napoleone frauanto che, la sciale indietro le proprie truppe, aveva presa la posta, giungeva il 30 nolte a la Cour-de-France presso Fontainebleau; ivi gli si annuuciava la caduta della capitai.e. Costernato ma non conquiso, pensa dapprima a lentare un ultimo colpo con tuUe le. sue forze ne!Fistessa l)ario·i 0 ' ma il deplorevole quadro che presentava in' quel momento l'impero , cogl'Inglesi a Bordeaux, gli Austriaci a Lione, il corpo di Benl.ink diretto su Genova, il prestigio perduto, lo sfacelo in eu'i erano andate le istituzioni dell'impero, l'indifferenza dei sudditi e il risvegliar,,i dei partiti lo trai.tennero e lo persuasçro, cedendo ai consigli de' suoi antichi fidi, a cercar di salvare la dinast ia e di Lrattare col nuovo Governo , sorto il 2 aprile dopo la proclamaz ione del sno decadimento dal trono. La chiamata dei Borboni e la defezione del duca di Ragusa l'obbligarono l'H aprile a fir rnare l'abdicazione definiti va. Su qw~st'ulti mo periodo della campagna del 4814 molto ed assai diversamente e sotto diflerenti punti di vista fu scrillo. 1.1 progetto di portarsi ad agire sulle comunicazioni degli alleati fu natural.mente il

IN FRANCIA

CAMPAGNA DRL

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·principale soggetto delle discussioni, e maggiori ne ,furono ì detrattori che non gli ammiratori. Si trovò che l'abbandono della capitale voleva dire la perdita della campagna, e che non sarebbero valsi a mutare le condizioni delle cose i felici risultati che avesse oltenuto alle spalle del nemico; si disse che almeno volendosi operare in tal guisa 1:1vrebbe fatto d'uopo render dapprima indir:iendente la caduta della capitale dalla caduta dell'i mpero., e si asserl che in ogni modo era troppo lunga operazione quella di raggranellare le guarnigioni delle piazze delt' EsL e fonderle in un eser·cito, perchè in tale fratternpo non si avesse a compiere il gi;i. tanto avanzato sfacelo dello Stato. L'eseguita o, per meglio dire, l' iniziata operazione di ]';apoleone sulle piazze non avendo ad altro condollo senonchè all'affrettata caduia del suo impero, è evidente come sia stata fatta 'bersaglio delle più severe 1 eritiehe da tutle parti. Non negando che fu forse una temerità , è però çerLo ehe, non restando alì'Imperatore altra via da mutare la faccia alle cose, non gli 's i può far tanlo carico s~ egli tentò un'operazione, per quanto temeraria si fosse. Qualcuno sostiene che rimanevano altre vie a tentarsi da Napoleone, piuttostochè arl'ischiarsi verso il Reno, ed accenna alla possilJilità in cui era di marciare per Sens con tutte le forze disponibili, congiungersi con Augereau e for mato un imponente nucleo di forza attendere gli alleati, che per ischiacciàre l'impero sarebbero stati cosLretli di andarli a c'ercare. È fac ile vedere come Lale progetto non avrebbe condotto a differenti risultati di quello stato messo ad effetto, poichè, sebbene con quello si sarebbe comincialo coll' assicurn.rsi la cooperazione dei marescialli fiiarrnont e l\fortier, pure -tanlo nell'uno come nell'altro si scopriva la capitale. Detta cooperazione d'altrnnde si sarebbe potuta assi-


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CAMPAGNs\ 'DEL

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cware anche volendo effèttuai:e la marcia sul Reno . se. Napoleone avesse loro mandato ordine di raggiui;igerlo a Vitty solo ventiquaur'ore prirrrn, il che no~ potè fare. Cornunque sia, si può ormai senza tema d~ incontrare la disapprovazione dei più stimati autori moderni militari asserire che il progetto di.Napoleone, · sebbene arrischiato, porta seco il carauere dei suoi elevati concetti militari, specialmente considerato sotto il punto di vista di ultima risorsa. Se Parigi fosse allora stato cinta dalle attuali fortificazioni, il piano dell'Imperatore sarebbe stato assai probabilmente corona to dal successo, e solo che gli. uomini da lui lasciati alla direzione della cosa pubblica nella capitale avessero puntualmente, con zelo e patriottismo eseguiti i suoi ordini, fors e avremmo visto le colonne c~lleate ritornare frettolosamente al Reno: ed anche m presenza di tante sfortunate circoslaine, del perduto. prestigio, de[Ia vacillante fede di colo'ro che occupavano le più eminen ti cariche dello Stato, pure, se l'Imperatore avesse potuto riunire \1 sè a Vitry i marescialli ì\1a m1ont e l\:Iortier, non fosse quindi avve. nuta la battaglia di. Fère-Champenoise1 chi sa che le minaccianti colonne di Blùcher e Schwar~ernberg avrebbero continuato la loro marcia sulla capi!ale, o non si sarebbero invece rivoHe addietro a disfarsi a~zittitlo dell'imponente nQcleo che Napoleone avrebbe, raccozzato alle loro spalle'? Tanta era la fede di lui in un'operazione di tal sorta sulle cornu?icazion i_a~versarie che, anche senza il concorso dei maresc1alh, anehe dopo la sconfitta di Fère-(Jia~penois~, anche sapendo che Parigi avrebbe pot_UL? d1ienders1per pochissimi giorni, cionu1lameno s1 fu ben a st.ento eh~~ i suoi luogotenenti riuscirono a persuaderlo a ritornare a Parigi . Certa·mente. se- avesse allora .po- · tuto prevedere che la capitale avrebb.,e resistito s9l0,

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ventiquaitr'ore, e che per conseguenza non sarebbe giunto in tempo a salvarla, sarebbe rin1asto dove si trovava, e dal punto di _vista militare avrebbe suggiam ente operato . . Si disse che giunto l'Imperatore a FontainebJ.eau e saputavi la capitolazione di Parigi, invece d_i temporeggiare e negoziare avrebbe dovuto raceoglrere. tutte le trnppe che in quel momento si trovava avet~ n poca dist,rnza, e pel mezzogiorno o per i'est porlare 11 teatro della gueJTa dove meglio gli. fosse convenuto. Certo che militarm ente, strategicamente parlando , avrebbe agito a seconda dei sani principii delI'arte militare e non incorreva più nel temuto pei'icolo di aprir ìe porte dell;i capitale al nemico, già eia questo occ upata; ma in ouesti ultimi momenti; che precedeLtero l'ahdicacazi~ne, Napoleone non era il generalissimo dell'esercito francese che decideva, era il capo dello Stato, era il capo della propria dinastia; quanto pensò, trattò e dispose in questi ultim i giorni a Funtainebleau esce dalla sfera delle considetazioni militari, che formano l'arO'omento di. questi nostri sLudi, ·e noi perciò faremo pu~~o all'esposizione e . eommenti della campagna del 18 1,L 1

Paragone fra la campagna d'Italia del «796 e quella di ID'rancia ne! 18U. Ora che abbiamo considerate e discusse le due campagne napoleoniche del 4796 ('1) e del 11>H 4, ci SL (1) V. Hivista militare italiana, gfogno 1.872.

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18'14· affaccia naluralc il quesito come mai il genio di BoCAMPAGNA DEI.

naparlc che nel 96 con un pugno di bravi vinse f) sconfisse cinque eserciti nemici in territorio nemico dovelte così miseramente soccombere combattendo nel proprio pncse nel 11_., e menlre la disproporzione · di forze fra le sue e le avvc1·sarie era quivi minore di q uellu che non fosse sul Mincio e sull'Adige. i,; tanto pi,', ci tiene mÌa tale qui:;Lion c perplessi n ris•)oncìcre anan clo noi consideriamo 0sscre edi sla10, I ' cd in l<'rnncia cd in Italia, ognor fodcle ai suo i fon-· <lamentali principii di guerrn, ed a questi appoggiato avere svolto le stesse operrizioni miliLa1·.i sui due teatri di guerra, i quali, quanturn1ue bC'.11 difforeuti sot.fo molti punti cli vista, pure amc•ndue gli ofthvuno l'occasion e di agire in analoga guisa. La sua {i-ivoritu manovra dell'azione strategica per linen interna fra le esterne nemiche, ogniqualvolta !'avrersario glie ne somministrava l'occasione pn..lsen tandosi su più d'una linea, la vediamo applicata ari ogni i stanle , e con . qnale esito ce lo dicono 1Iontcuotte, Castiglion1~, Rivoli nel 96, l\'lo ntmirnil, Va1txchamps, Mcmtereau nel 11/~ .. L'elevatezza del concello strategico. la prontezza della decisione, l'e1Jergia della i,secuzioue egualmente ci co lpiscono in ambedue quelle memorab il i cHrnpagne, nelle quali non si sa se più ammirare il gen io di chi i<lcava le mosse o l'incrollabile Yolontù di el1i le rnandavn ad effetlo. ]l sistema di raddoppiare la massti colla velocità lo riscontriamo tanto nella vallata del Po quanto fra Senna e Marna , e so . l' Enropa stupi quaudo 'Bonaparle, comandante l'eserc:ito ù'llalia, cacciandosi fra gli Austriaci ed i Sardi, 1i disgiunse, li batlè e si disfece del Piemonte, e qwmdo oppinttato al mezzod ì del Garcla gettossi successivamente s1dle irrompenti colonne di Wurmser e Quusdanovicb distruggendo il secondo t'sercito ausLriu co , · e quando J.

IN F'RANCIA

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dalla centrale posizione di Verona ripetè !'ugual manovra con Alviuzi, Davidovieh e Provern, annientan do il 3° ed il -i- esercito nemico, e trorossi pad rone de!l'Ilalia dopo aver battuti due terzi delle forze della monarchia austriaca eogli stessi suoi trnntami la uomini, non meno stupivasi nel 18 I.i- alloraquando l'Imperatore di Fl'ancia . . cogli avanzi di Lipsia e con so ldati del oo·iorno innanzi manovrava fra Senna e Marna in faccia ao·li . . . . . . o ese'.·cu1 russi, austnac1 e d1 Germania tutta radunati in due grandi masse tendenti ad nvvi[uppado, gettavasi dall'una sull'altra ponendole successivamente in rotta, tratteneva per più mesi lungi dalle porte della capitale l'Europa coalizzala, e fu più ,runa volta sul punto di rigettare le musso alleate olll'e il Reno . 11 generalissimo degli eserciLi francesi eri~ nei H lo stesso che nel 96, aveva ai suoi ordini luogotenenti e soldati, figli dell'istcssa patria; nel 14 combattevano per In più giusta delle canse, per la difesa del sacro sul)Jo di questa e s'erano formati alia scuola del loro formidabile condolliero; come adunque accadde che quantunque in fo.ceia a minore dispropor-zione di forz e doveue Napoleone soccomberc1 e soccombei·e ne!Ia stessa capi tale dell'impero, di quell'impero cl1e egli aveva creato, ch'egli aveva esteso oltr·'Alpi , al lleno e dore stavano ancora in armi soldati che a lui obbedivano? Molte e di ordine diverso furono le raofoni che roo vinarono il primo impero ne! ·1814. Innanzi tutto, quantunque i teatri di guerra del H. e del 96 presentassero arnendue l'occasione a Bona.parte di agire colla massa riunita internamente contro le esterne prcponderonti forze di vise del nemico, cionullameno l'Italia set1en1rionale offre rali accidenti di terreno che rendendo inutile e talvolta danno o l'impiego di grandi' masse, facili ta l'intrapresa del difonsore, anche quando


Ir 22/~ CHIP.\GNA DEL iJSU., disponga di esigue forze; oltréchè quel li stessi così spiccati accidenti di terreno lascia ndo fra loro pochissime trasversal i comun icazio ni, diminuiscono le incertezze · della via, dalla q uale il 11emico potrebbe preseniarsi. Di pi.ù, era Napoleone in Italia ìibero cli agire a' seconda delle es igenze militari senza essere legato nè. da quelle esigenze politiche, chP- gli ihlralciasa no la via nel 118H, nè dalla inesorabile necessità dj coprire , la capitale sullo sco rcio di questa campagna. Che se in Italia egli. si. mantenne la propria base alle spalle, ad occidente, ciò fece. poichè' q ue!lt'l era la via naturale. di Fruncia, non già perchè non a;rrebbe potuto fare altrimenti . Chi infatti gli avrebbe im ped ito se g li f~ssc stato convenien te per viste militari di openire clril centro d'Halia con piazza d'è1ppr0vvigio nanrnnto a Livorno , oppure collegandosi coll'esercito d' Allemagnn, cli portare la base da ponente a settentrione? E quanta libertà d'azione non ammiriamo noì nella sua mossa da Trento a Bassano e da Bassano su Verona e Man tov1:1, in direzione affatto oppos!a alla primiliva dal Mincio all'Adige! Avrebbe egli potuto agire analogamente :n Francia1 No certamente. Pa rig i, la più popolosa città del continente europeo , capita le d i Francia fino dai più remoti tempi, sede del Governo, centro d' ogni risorsa militare, non poteva non esseue riguardata come il più prezioso punto a tenersi; non poteva Napoleone farsi illusione che dessa occ11pata dal nemico, in mano del nemico ntrn fosse l'impero . E clifolf i tutte le operazioni fra Senna e jfarna dapprima, fra Marna ed Aisne poi, sull a dBstra del!' Aisne infine, nel mentre tendevano a colpire successivamente e separare gli eserciti, alleati, avevano ad un tempo lo scopo di coprire Parigi ; ed allora quando venut.ò meno alì'Imperatore ogni possibile tentativo , ogni r isorsa, immaginò di gettarsi a manovrare sulle piazze

lN FRANCIA

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dell' est e scoprì la capitale, il nemico rnnrciò difilato su di quella, la prese e rovesciò Dinastia ed Impero . , Se la · di.fferenza dei due teatri di guerra, e la capitale da coprire, ebbero forse la maggiore influenza sulla d ifferenza del finale risultato delle due campagne ,. non certamente vi fu estraneo quanto riguarda la proporzione d elle forze . Certamente che se voglionsi constderare presi in un sol complesso i tre eserciti e risp·euivi continui ·rinforzi che Bonaparte trovossi di fronte in _Italia, paragonalo co.l pugno cl i valorosi che combatteva.no da àlontenotle a Rivoli, apparirà evidente che la disproporzione fu maggiore in qnella campagna che non nel ,14: in Francia; ma se in quella vece e molto più razionalmente si paragoneranno le forze delle due parti in ambe le campagne nei di.versi periodi delle medesimB e pre·c isamcnte neìle giornale, nelle q uali dette forze ernno messe in azione, si vedrà di Jeggieri come detta disproporzione giammai nel 96 abbia raggiunto le cifre veramente straordinarie del H, . Il successivo scendere degli Austriaci in 11.alia dava occasione a Bonaparte di disfarsen e l'un dopo l'altro, quantunque gli facesse d' uopo colpirli frar.ionatah1ente, mentre che nella. campagna di Fr ancia, se si eccettuino i corpi di vVintzingerode e Bulow giunti più tardi sul teàtro della g uerra, fin dal principio di questa tutto l'esercito alleato pesava sulle braccia cli Napoleone, al quale altra risorsa non ri_rnaneva se non che colpirne le parti . E méntt'e in Italia si trovava aver raggiunto l'intento, alloraquando potev:i gettarsi col suo nucleo sulla metà deìl' esercito austriaco, in Francia ciò non gli era sufficiente, ma gli . taceva d'uopo , :;e voleva aver probabilità di successo , una volta postosi sulle traccie d' uno dei due grandi eserciti, sorprenderne successivamente le frazioni. Le operazioni prim a contro gli Austriaci poi contro i Sardi in Piemonte, l'attacc0


CAMPAG.NA DEL 181 ,i. 226 successivo di Quasdanovich e ·wurmser, gli altri di ugual carattere contro Alvinzi e Davidovich, poi contro Al,vinzi e Provera cc ne offrono gli. esempi in Italia; i quattro combattimenti di Ch:imp-Auhert, i\lontrnirail, ChaJeau-ThierrJ e Vauxchamps contro le parti isolate dell'esercito di Slesia e più tardi quelli di l\larmont, Nangis e "fifontereau contro le fraz'ioni della grande àrmata cc li mostrano in Francia . .E quando a Napoleone non venne faLto di attaccare i corpi delle due grandi masse tendenti ad ischiacciarlo, quando trovossi di fronte all'imponente forza d'una di quelle, come alla. llothière e ad Arcis, la stori a ci ha dovuto raccontare dei disastri, come altrimenti non potevano E>sserc, alloraquando 32 mila uomini erano chiamati a soslener l'mto di i120 mila alla Rothière o 20 mila contro 90· mila ad Arcis-sur-Aube. Sui campi di battMlia nella valle del Po nel 1'796, anche quando non aveva soito mano tutte le proprie forze, e si trovava aver· contro di sè una metà dell'esercito. nemico, la proporzione delle forze fra le due parti combattenti fu. ben lungi dal raggiungere siffatte enormi straordinarie cifre. · Passando ora dall'ordine materiale delle cose al morale, non diremo rioi nulla del differente stato · morale delle truppe francesi in questi due distinti periodi dell'epoca napoleonica? Chi non vede quanto clitfore~ti si fossero gli .audaci giovani dell'esercito d'Italia pieni. di bollore, mand:iti sui c~mpi della gloria da una nazione uscila allora dal turbinio della rivoluzione, paragonati agli elementi di cui constavano i corpi nel ,18141 Che se il nucleo di questi e le poche truppe di Spagna potevano in allora dirsi 1~ migliori truppe del mqnclo, era tale la parte minore, mentre che i ·quadri erano stati riempiti con ~oldatì tolti il giorno innanzi alle domestiche cure. I~ quale distanza non corre fra i giovani generali repubblicani alla testa delle divisioni d'I1

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talia, devoti a nonaparle, pronti ad andar co~ è_ssolui .dovunque, d'altro non curanti se non che d1 v1~cere e cli porlar allo la bandiera del loro paese, e.d 1 marescialli dell'impero che al comando di corpi d' arrn~t~, il cui effet.livo appena. sarebbe bastato per una dtv1-· sione erano l'un dell'altro gelosi e che, dimenlichi di dover' gradi, titoli, fortuna, tulto all'Imperatore, ne m~navano sorclarnt3nle il potere e ,nonchè mantenerne il prestigio tendevano a fare scornpi1ri rc il rimas~o in J'i:1.ccia ai lol'O dipendenti'? Ccrtarnenle Marmont, V1ctor'. OudinoL, ~ey, Macdonald, i'lloriier combatterono da eroi e l'esero segnalati senigi alla Francia anche nel 1l8U; ma, senza pur voler accennare all''ignomirnosa defe~ zione del duca <li Ragu:;a, come non scorgere alla. lettura di q1rnsl.,l 'seiagurnta campagna che i luogote~ nenti dell'Im peratore non erano più nè i J\fassena nè glt Au;ereau del Ofi, che anche coloro che avevano serbata irn~·ol.labjle la loro fede alla dinastia Nnpoleonica erano stanchi del sistema i1wugmalo dal suo capo ed affrettavano eoi desideri qualunque soluzione, che ponessefin e una volta a venti anni di continuata lotta? Tale stato d'inerzia, di stanehezza, di apatìa nei capi dell'esercilo ncin era che Ja riflessione dello stalo della .Francia. Il sistema di governo personale, assoluto, talora quasi tirannico, che dn tredici anni reggeva la Ftaneia, le. continue straordinari e leve che avevano spopolate le famiglie ed arrestata l'DgricolL~r~, le insopportabili e sempre nuovamente aggra:unt1 1mpos~e, il blo(;co continentale che aveva stagnato 11 commercio, tutto ciò era troppo perché la sola gloria ,manten esse soddisfallo il paese; ed allora quando la gloria si oscnrò ad un tratto a Lipsia cd accennava più tardi a non ritornare sulle bandiere dei reggim enti francesì> allora il nascosto malcon tento seoppiò e lo sfacelo dell'impero ebbe principio . Era forse lo stesso il quadro.


228 CAMPAG-NA DEL 1796 JN ITALIA "Che ci pi'esenta va la Francia nel ,1796? No certamente; Non sarà quindi ardua cosa il concepire co me con tanta diversa disposizione d'animi nel paese nelle due epoche, per le ragioni militari, politiche e topografiche che abbiamo più sopra accen nato, e dìetro la considerazione che nessuna conoscenza avevano nel 1796 gli Auslriaci del sisterria napoleonico sì strategico che iattìco, mentre nel 181.1. l'avevano impaeato, si trova, diciamo , consentan~o al naturale andamento delle cose che il grande Napoleone quantunque sui campi di Fri).ncia non a vGsse cessato di essere il più gran genio militare del mondo, come l'aveva dimostrato sul ~1incio e sull'Adige/ quantunque comandasse agli stessi sol<lati, qu;rnfunque combaLlesse in patria e per la difesa del suo sacro suolo, avesse finalmente a cadere in faccia agli eserciti dell'Europa co·alizzala.

CENNI

SULLE ARMI PORTATILI A RETROCARICA. IN USO

PRESSO LE VARIE POTENZE D'EUROPA nell'anno 18-72

Gli eserciti europei 'trovansi oggidì provvisti d'armi a fuoco portatili a retrocarica, le quali differiscono talvolta assai, sia per meccanismo di chiusura e munizionarnenlo, sia per qualità di tiro e circostanze di sparo. Conoscere le partico larità più essenziali che contraddistinguono l'armamento d'ogni esercito è conveniente assai pei nostri ulllciali, ai quali si offre con tale scopo il seguente quadro sinottico, in cui tralasciando ogni apprezzamento , paragone o spiegazione, che potesse menomare il caratlere di un minuto e preciso compendio, sono raccolti quegli essenziali dati che caratterizzando ogni arma mettono ancora gli smdi~si in grado di istituire paragoni fra i vari armamenti.

LucmNo DAL Vmu1rn Capitano di: stato maggiore. I

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F. Capitano nei 58' regg. fanteri(I).

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. QUADRO SINOTTICO I

dei sistemi di chiusura, dimensioni e pesi principali ·delle arnii a retroca1·i'ca trasformate o nuove, e . delle munizioni in itso presso le varie potenze d'Eu1·opa nell'anno 1872.

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CENN I SULLE AHMl PORTATILI .

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Otturatore ci 1i nil ri co C'ht' ,;i g·i rn d a s im s t1·a n d •' St1·;1 . ha l'estrattorn.

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fanteria e cacciatori

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Podewils Werder

Oitmatore <'i li nl!,·icù scor,·.,,·ol ~ Plllro un a fa lsa cnlatta <·he po1·ta i I lum i n,i ll o !' Cl' la ,:assu l.c: su !m q uale agi se« la tes ta d<> I ca,1e. Ot_tura tore ;:ri1·,> ,·0Je n• ll :1 s n:1 p~1·t.c, post<• ,· iore dall'alto li' lmsso. - Un :H·c; ;1 1·i 110 :s1 ,el:1ctle fa. con ,unic:11·e l'U t'V>

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d~I t·a ne ;1d u 11 1•et·l·uo!iu iio ;, vvo lro ju 1001Ia s11 iraftL

. ( Moschetto per cavalleria

I I F ucile .

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B e li;io

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per fante na

Car abina per ca rabinie ri Mosche tto per cavalleria R ewolver ·

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Albini-!Jraendlio Ott.urato1•e ::rrreYolt1 ntto rnn n;J u n a i,,•rni ,:ra. -

modello 1867.

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18CS . 1871. 1871.

Te rsen Com blain Ghamolot -Dehigo1

È una modificaz ione dcll'A lb in i. - Ha un so lo est 1·altore.

Schneider

Otturatore ci !i n 1ri<~n A"lrevole a ttor110 ad una cerni~ rn. - Un acc i:nino fa ;1gt l'e i l c.:1ne ~u l J>1.:1·cuotnoi o av . voho da m,.Jb. !\p in1 rc . - J.>ort:.i. J'e::H.ra Ltot·c unilo a

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) FucHe da fanteria trasforma~o mod ello 11!57

l Franela

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CUOl 1loi o :1vvol :otfa 111 0 11:, .spit':tl1~ su cui ng- iscH il cane Pt·octuce l'acceusioul~. - Ila 2 estt·altoc·1 a l~\'a,

id. i d.

Carabi na per caèciatori trasf.

} F ucile da dragoni trasformato · ( 1\11lschettopergendarmi id . Fucile per fantel'ia e cacciatori Ca rabina

id. i d. id. id. id.

1667

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1867 1867 1866 1866

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cer.11iei-.1 al l'onura lore.

.. o,i ~u~atore ciHnrlr:c,, sr.OJ-revole coutP11Pnt1• il cor)iwg no d1 scatt-., ad ago il cui motv1·., è u na 1110Jla SJHt·alt,.

I Àl'iNO

xvn, YoL.

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U11 accia1· i110 fa r1g1 l't!

~ Fuci le fantel·ié1 trasformato modello 18.66 .

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B:i.ione tta a <1ualtro spi goli Raionet1..'\ a hma pialla sgusciata, ad un 1,1glto Dnion••ttn a quattro spigoli Sciaho la baionetta.

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1

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l !. 3~

Con vano poster iore e tre scannella! ure circola r i.

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A ,•a.no pos tniore e tro :'lnelli ~JJOl'A'~n ti sulla s111wrll<-ie cilind1·ica nei '.'a11i J ei quali s, mclle il gra.so.

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1' ~ posteriore con scannellature 1·ipicne tl I g1·asso, Massiccio con scannellature ripie ne di g 1·asso. A v,ino

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Simile alln Bo:x..,·1· inglese

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l Conbaionl'Uape r:le:irmispeciali(extra 11038 O!ll

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con ~opra i ncollata un t raper. i" d i ca ri.i ve rn1ciarn

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Ottonoricopertocon doppiogirodicarlu

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( """'"'""""::""m,d< vo1,,,,

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1815,13:;5

-"-·I = !

Baio netta a quattro spigo li

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1033 1428

Sciab0Jab1ionelta- aformadi Yatagau 1826 1250

Id. Id. Id . Carla d i Id.

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Baionetta

set.'\

:t quall r o s pi goli

1314

IG5t, 114.6 Sciabola b:i ionetta a rormadi Yatagan 1870 130S Sci ab. !Jaion. con profondesgusciatu1·c - lli5


238

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PESO

Gl\AD UAZ!Ol'\E .ALZO

DELL'ALZO

sino a metl'i

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A c ursore Circolare .scorrevole

cursore A c urso1•e ro11 piede a gl'ad1u1 A

GS:l ( ooo pus.si) tllO (1200 passi)

4. G., 5.ll

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4. la · 3.7·3j 20. 7 5.2-Z ~ JS' •'O ''"

910 (l~OO passi)

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La canna è collegata al!rt cassa per mezzo di fa scette a. molla. 1

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1 Ln. cassa è ,h n0cP., la canna vi è unita con fascette "' ffi(\lla -

10.5 r 15.5

La l>acch ella è fissata 31 boc:chino medi,wte un l'isalto. Qu<?slo s i_sterrw è a_n alog n a qacllo inglese S11i<.ler. - Le ,li~'e 1•enze prin c 1tKd1 co:is,sl.ollo essere n~l ft·anc,.se l'o,tur-atore Jll u. c<>rto, av1•re il perc110 1.i 1.oio munito <li tesra. che si pnò ad,,pe rai·e p e r f,n·lo retrocedere, e d avere la molla. spirale della. cerni era scoperta.

I It

Alla. cassa d i noce è C<l!legat,a. l:i canna con fascette a m olla. La b:1c.-J1etta è \<!nuta.a posto tla ·1111 l'isalto che s'incastl'a 11<'1 boe-· rhrn<J. Qnesl.o si$t,ema può d i rtii umi dP.riva zione del . s1st11rrrn D,·,yse prussiano.

altri dali dal'obbcro

!Hl

14.6 20.3 2G.8

- -

TntLe le al'mi ,l e i D~l_g-io sono gli antic hi foci li rigati c ui si t.a~liò la canna conscrvnn<lo una parte d t culatta per a..-v1tarv1 un a. altra canua <li calibl'o mioo,·e.

41

,1.5

5.5

qttBSLP. _ n uo'-·ù

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5~5

di

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Alla gcodar mena " f:1·r~'h·lat9 .un nuo~o fuctlc a r~ ()L' ti :do.n~, sistema 11 F•1·ulw.v101/i. chA s1 <l1c(• (I 1 111eccan1s11w se mpl ic e" sr.il ,,lo con c;•le · 1 1·ith ,ti ri1·0 J i 4:) colpì n. l 1ni11ltf ù. Lr;liP. ltOri a, m,, lc,u ttiSt1, (·.;)libro milL 10. o:1,p~so chil.4A8 - J'(d magazzino st,u·ebbero IO carwcce.

Ii

1.25

I

I

at·mi \'el'l·e bbero a (:osnire L . 11:?. La canna è c.oJleg-ae,a, aHa, cassn per rnczzo cli f1,1scett.e a vile. L ' A uStl'ia ha pure u n;i_piccol:1 p a 1·re d ':J l'm: :t s is 1cn ,a l{1)mington 1 ,;he ve nn,, a bbandoi,at<> per dillìcolih rii f:i l>hric,1zione . cartucce

31· 41D

4 . 60 95

-

Il

I

con fos.:ett.<!. a molla. - I.a l>:1cch~tla !,:, la c:ip,, ~c h ia cop.,. t·1:-, d'OLto11<·, ed è fissata con 1u1 [·1 sa lto al boc.t·h i no. - !..:.•. c~ssa pona uu:t guancia sul lato sin istro del ca lci,, .

4,0

-....,..:._

4.031

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1200

1. 03 15

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Le armi (sistema ,vernd l) dovran no forma1•e il d d in il.ivo arrnn metili) ::i:1~t l'i ,:c o in SU l'l'O;,;azio :1e dél le anni t1·;isf'o r n,a•.'J . - !000

I 4.GJ

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Le casso sono di fag-g,io o nocA. - T.:\ canna è colle ;:w t11 all a ca~sa

78.5 1 10 Il. r, alti i dati dal'e hbcro 70 IO I H

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2 . I~ :)S O · 21.<l

:J. lSt ~O. 2ì I ! . so: 20 27 1 1.3S ?0 .I7

l e de.i·i vazioui

A cursore c:on piede a gl'adini

4 .-! ·H ,J. ,t ' 4l

!.'!>. 7

455 ( ()50 passi) !HO (1200 passi)

A cursore eh" correggé

\ 3, () l;/5.-1

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per ogni 100 part~

·in.2 ~ ~ ..~ ~ t,...:..._ _ _ _ __ ___:__ __ _ _ _ _:..__2 _:_ 1 _ _,__ _,__ _ ,_ _.!..._ _ _ __

I.

11

POLVERE

- ---------"·-------, d ell'arma ,;: . :;- " ,..__........:. ,

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A llETROCAIUCA

CENNI SULJ,E ARm POilTATILl

I

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1 241

. · A 'ilETROCAllICA

CENNI SUl,l,B · AR:\II PORTATILI

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SIS TE~!A

POTENZA

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Il·······~ --,---·I . ?Fucilt1 da

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fanteria

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I I

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Ottur.:1tore cilindri co p i~no. ~i1·evolfl attorno a,(\ una <)f!I'niera. - Un da ,,na nrnll,1.

Henr y -Martini

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id. id . id.

1867 - 18,0 !870

id.

I

Otturatore mol.iile d;ill'alto i u ùasso attorno a.cl una CP.t·nìe1·a.. - \j na. noc~ rnuove il per·cuotiloio avvo1Lo da molta spintle. - L'est,·alt<Jre e le va angol at·e. I

earcano

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e cacciatori . . .

I

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Otturatore cil indrico scor:·e,·ole ca ~o, contenente il con- I geguo rli sc:atto ad ago, il cui motore t, unii molla sp1n\le. I Otturatore girevole attor no ad una cerniera, H c,tne di 1 u11 acciari no agisce sul percuotitoio. Ha estrauore a leva. Otturatore fi revole attorno a,l u na cel'nier_:i, il . cano agisce su µe rcuotito10 no n ,.vvolLO eia roo1 la spira le. o - Ha estrattore.

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Otturatore <:ilincll"ico scor,·evole e:itro nna fa.Isa culatta. Una grossa molla spi rale r icope1•t;t da uo m an icotto fa scorrr.:r(• entrn un fo l'O d,11 cilindro lo stelo a pc,·cuotitoio. Vi è l'estr,itt.o re .

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Ottura_tore gi r evo!c attorno ad unn. cerni ern, un I cuot1tmo a vvol to cl a. molta spirai~ s cor r Aen Lt·o uu toro 1 dell'otturator e su cui a.g,sc,, Hc;,ne d;;ll'acc;i ar ino. Jfo, due estrattori a leva rnuoventisi coll'otturatore .

I ,~:.;:·-I

14

13

4

Otturator o cilindr ico scot'l'e\'o]c earo, conte11e11Le il congei no rii scat\O ad " go, il c11i mot.ore è una moll,i sp1ralu.

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etti agisce il cane. - PoJ'ta e;tl'atton~ Ullìto a l>erniel'a all'ottu1·atcre.

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I si mu ovo dcnu·o percuotitoio an-ol lo s1, i.raio un pr at:cato nell'o,tu ra to t·o o su

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id.

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l\Iot che llo Jl<!r carab. id. Fuci le per fant.e r ia e be rs~glieri Moschetto pe1· cavaller ia

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MECCANISMO D1 CHIUSURA E DI SCATTO

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Jluci le_p~1· fante r ia, trasforma to modello l8(i0 Carab,ua 1d. 1d . ISG, Carabina p,w ma rina id iJ. l8G7 Moschetto d' artigl. irl. id. 1SH7 Iù. per cava!!. id. id . 1867 Jd

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Simi!e a q ue lla pel fucile Vettcrl i. 1

Es1'.ans1 vo con 3 scannellature e fondello ,h ferro.

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A vano poste\'io re con due scanne ll a ture.

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CENNI

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F uc ile per fanteria e caccfatori Moschct10 pe t· ca'\'alleria

Otturatore cili ndrico.scorrevole cavo, contenente il conge_gno di scatto ad ago, il cui motore è una molla spirale.

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id.

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Veàt Nor pegia.

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II

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Camera mo~ile sollevata ct.a una leva a d eccentrico per l' mtroduz ione della car ica. Un acc1an no speciale (Feilitzen) n1110,•e il cane dal basso all'alto sopra il lumrnello posto a l disotto dell'arma per l'accensione. Consta di due parti girevoli attorno a due plll'lli, una cost1_tu1sce l'ottura tore e porta 11 percuotitoio, l'altra funziona da cane e da noce. - Jl "t'tlle tto sos tituisce lo scaLto <!egli acciarini ordinar i. 11a es,rattore.

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?.fECCANISMO DI CHIUSURA E ])T SCA'l'TO

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ARMI

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24 9

llETRO CAHICA

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Martin i

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Ott_uratore girevole attorno ad una cerniera li percuolltoio senza molla, su cui agisce il cane, scorre entro un toro obliquo praticato nell'otturatore. Yi ha lo V estrattore.

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edt NO'l've(1ia.

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5

ANNO XVII,

YoL. lii.

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CENNI SULLE AlmI PO RTA !II.I

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251

A llETllOCAJUCA

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Centrale 405 a 20 metri dalla bocca

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Sino dai 1842 la Not·vPgia al'mò pane dell e s ue t ruppe cor, ar mi a ret r oca r ica. I l mode llo attuale di calibro r idotto o,na rt;1 l 1~1;0. S,mibra per ò che ques te arm i abbiano " suhil·e una modifica zione neila chiu$ura secondo il siste ma Lund.

Questo sistema si può considerare come una derivazione ctel Chassepot o di!l Wetterli.

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w wi le al trè. Mi lle cartucce di questo sistema costano L. 60.

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II.

DATI PRINCIPALI DI TIRO di aknne armi a retrocarica trasformate o nuovo


266

CENNI SULLg AHM[ l'OHTATILI

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CENNI SULLE ARMI PORTATILI

Segue AI\GOLI

A RETitOCAR[CA

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DI TIRO

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CENNI SULLE AlUH POIUATIJ.I Sl',\Z!O

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A RETROCARICA

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CENNI SULLE AllMI PORTATILI

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• {A) L'angoln rii depressione e di 1·ilev_amento1 ossia la ctiffer e uza costante fra la d ir oi1one de ll'asse della canna (linea di tiro) eia direzione di pa,~ ten za rle l proie uo nell'uscir-e d all'anima, si att!'ibuisce rn general e alle vibrazioni della canna.

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Le distanze sono calcolale a yards. Ogni yurds corrisponde a m~trì O. 91 .

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RIVISTA TECNOLOGICA

• Telegrafia ottica. 5

Il fascicolo di maggio, ann9 conente, della Rivista Jfilitara Italiana conleneva, a pagina 322, il sun to di un articolo del ,lournal de.s Débats su di un sistema di telegrafia ottica per mezzo di specchi rifiettori, immugi nato dall' astronomo francesu Lo VArri<'l' nefrullimo periodo della g uerra fra la Germania 0 la Francia . Qtwsta notizia diede anzi origine ad una comunicazione diretta ad un giornale della capi l,Ùe, e riprodotta da altri periodici, i n cui, dopo tributati grandi elogi al telegrafo solare Sgarzi, si soggiunge che tale invenzione potrebbe essere di grando utilità al nostro esercito rd alla nostra marina. L'importanza di tale questione non era sfuggita all"Amministrnione militare, la qu,il e tìn dall'anno 1868 avevo. ordinato clrn per cura dell'arma del gen io venissero intrapresi gli occorrenti studi per attivare un sistema di segnalazioni fra ~fantova o Verona, prendendo per punto di partenza il teÌegrafo ottico stabil ito dagli Austriaci fra queste piazze forti primri dr.ll'anno 1866. Le esperienze prclimi.1nri avendo permesso di constalaro l'insufficienza degli apparati aiit·triaci , lo ~ludio della qur.stiono venne ripreso da capo, e, mercè le indefesse cure del capitano del genio signor Faini, si giunse ad ottenere un sislerna di lAlegraOa ottica nel qua le è impiegata la luce solare col· 1·olioscopio. oppure la luce ossidrica del professore Carlevaris, secondo che più conviene nel momento in cu i si lavora (1), o

_(lì V. nella R!vtsta llfil!ta;re Italiana dell'oLtobre IS71 lo stud io <hl ca-· pitano SPo~zu, L1 del geni o sui 1'eleoraf/, ottici militari, pag. 115 e 6P.g.

nIVISTA TECNOLOG ru 275 che, sia pAr la sicurezza del modo con cui funzionn, !nolo di giorno che di notto, sia per h\ rapidità della Jrasmissiono dei dispacci, corrisponde pienamente allo scopo. A tale proposito ci limitere mo ad accennare che le pioggic ordinnrie non cosliluiscon.o un ostacolo alla trasmissione delle seg nalazioni fra Mantova e Verona, e che anche nel cuore dcll'inycrno, qllando le nebbie sono più fitte, il numero dei giorni , in cui quest'ostacolo interrompe salluariamento le corrispondenze, si limiti a qui ndici o rnnli al più. Quan to alla rapidi tà di trasmissione delle segnalazioni, basta un'ora per trasmettere con tutta facil ità dicci dispacci di 20 parole caduno. Stando all'articolo del Jmirnal des Débats supcriormento cilato, la velocità di trasmissione coll'apparato di Lo Verrier sarebbe di 50 parole in 18 miuu ti, ossia di 160 parole all'ora. infrriore quiodi a quella otten uta col te!tigrafo ottico fra Mantova o Veronn . Crediamo inuti lo di entrare in nuovi particolari sulln natura del sistema e sul modo di funzionare dello stesso, tanto piì.l che in un'epoca non lontana il Giornale del genio militare sarà in grado d i dare una det.tagliata descrizione, che verrà a mellcro in piena luce i vantaggi della sna applicazione agli usi militari

/Sliflla.eil1m9en til1e1• f;egensiiitule tle.~ Artill<:rie-tmd

(Notizie sopra materie di spettanza alle atmi d'arti9lie1·ia e genio). Pubblicazione dcll'I. n. Comitato militare tecnico amministrativo. - Vienna, tipografia della Corte e dello Stato. Geuie-1/Ve.,;eias.

(·i ". 5a e G"' dispensa -

aprile, maggio e giugno 187~).

Delle armi durante il conff.,itto franco-tedesco, per ALFREDO KnorA1SCIIEK, capitano di stato maggiore d'artiglieria r,:ontinuazione) (1). - Sotto Parigi e Belfort i Tedeschi usarono

DI

(1) Vedi Ri1,'ista ,11ilitare, dispense di marzo e giugno 1872.


!76

RIV(S1'A

cannoni riga li da 6, da 1.2 e da 24 libbre (9, 12 e 15 cont.), mor tai rigati da 21 cent. e mortai lisci di bronzo e di ferro da 7, da 25, dà 50 e da 60 li bbre (da 15, da 23 o da28 ccnt.), oltre varie specie di bocche da fuoco . francesi prese nelle cadute fo r tezze. Per la prima volta fu impiegalo il cannoi1e co1·to da 15 cent. di ferro rigato a retrocarica col sistema di otturazione a doppio cuneo di Krniner, adottalo nel 1870 dopo 5 anni e mezzo di accuratissimo prove . L'autore ce ne offre una descrizione completa. E ottimo per pregi ba listici. Tira con una carica cli chi!. 1, 5 a 5,800 passi; a 2000 passi ha probabilità di co lpire 50 volte su 100 un bersaglio alto l"',18; ha molta forza di penetrazione; la sua traiettoria iu conseguenz:i. della grande flessibilità si uda tta alle varie dista nze· ed alle varie forme delle attuali ùpere cli for ti ficazione; nel primo periodo dell'assedio di Parigi, usatò con angoli d'elevaziono suµer iori a 22 grad i, ha con vantaggio sostituito i mor tai da 23 e da 28 c0!lt. Come nell'artiglieria da campagna, così nell'artiglieria d'assedio fece ca ttiva prova il sistema di chiusura a cuneo . Non di rado si ebbero rotture di cunei, lo quali cagionarono disgrazie tali che gli artiglieri servivano le bocche da fuoco con titubanza, e che i Tedeschi devono ascrivere urw gran parlo delle perdite fat te dal loro personale d'artiglieria al proprio fuoco. i\ligliore del taDto vantato sistema a cuneo si palesò il sistema. a sbarra. Le artiglierie d'assedio sparorono sotto Parigi 101 ,-000 granato ordinarie, 4300 granate incend iarie, 1200 shrapnels. Le granate in generale scoppiarono a tempo, le spo lette funzionarono bene, vuoi per la bontà del sistema, vuoi per l'accurata fabbricazione, vuoi per l'eccellen te servizio dello bocche da flloco. Tuttavia non di rado qualche granata lunga del cannone cor to da 14 cent. esploso nella canna o poco dopo sorti ta. Lo granate incendiarie rnveuti scoppiarono troppo presto. Gli sh1·apnQ!s furono impiegati con successo contro le truppe . che si ammassa vano dietro i forti. Gli affusti pei cannoni a retrocarica rigati wostraroug ~9lti

277

TECNOLOGICA

pregi, sia per la loro solidità, sia per il riparo che offrivano agli arliglirri. Rrupp durante l'assed io di Parigi regalò all'esercito tedesco 20 cannoncini per tirare contro i palloni aerostatici. La canna è situata sopra una colonn<\ di ferro, avvitata coi suoi 4 piedi ad una tavola, la qunl e posa sopra l'affusto in modo che colla massima facilità e lestez1.a si pnò darle qualunque elevnzione. e volgerla in qualsiasi senso. È lunga 1m,58, del calibro di circa 40 millimetri. La munizione consiste in pro ietti cavi alquanto · più gravi del minimo peso di 400 grammi, stabilito dalla convenzione di Ginevra per lo palle esplodenti. La spoletta a percussione doveva avere tale sensibilità da cagionare lo scoppio urtando contro il pallone. Questi cannoncini non furono mai impiegati , pcrchè dopo il loro arrivo gli assediali focoro le ascensioni sempre di notte. I mortai a bomba rigali a rclrocnrica , costrulli poco prima della guerra, si most1·arono insufficienti tanto per gitt&ta quanto per potenza, o quindi in Prussia si dovrà procedere a nuovi esperimenti. L'efficacia 'dell '(lrliglieria tanto franceso cho tedesca durante l'assed io di .Parigi risul ta nd cwidenz.1 dallo studio di quella posta io azion e lungo il f'rontH sud. Le batterie dei cannoni prussiani erano in massima pa1;te piazzato da 2500 a 3200 passi dai forti, cd a 5200 a 5800 passi dalla cinta. Quasi tn ltc a smontare e d'infilata, si potevano a vicenda appoggiare o così fulmìoa1·e di conserva l'artiglieria nemic11 . fa gran parto cr..:no situale su poggi , sottratte alla vista degli nrtigl icri francesi, scuvate profondamente nel suolo, o, meno poche eccezioni, senza cannoniere. D'ordinario il fuoco di molto batterio era concentralo sopra un 'punto solo, stabilito dal comando d'artiglieria. d'assedio iu V0rsailles, col quale ciascuna di esse era in comunicazione telegrafica. Queste circostanze favorevo li la grandH precisiono di tiro resero evidente fino dal primo giorno di fuoco la su-

e


278

R[VISTA

TECNOLOGI C.\

perioritù dcll'nrtiglieria tcclesca sulla francese, superiorità cho andò miln mono crcscendo duran tei 22giorni di bombar damento. Le bocche da fuoco francesi non furono per vero in nessun g iorno rido llo al silenzio lungo l'intl~ra li nea; tuttavia verso la fine dei bombardamento gli assed iati non lollavano pitl con costanza e fermezza, sparavano pocìii colpi cd alla prima risposta dei Prussiani interrompevono il fuoco. La di['c tl05a costruzion e dei forti fra!'.lcesi offriva buon g iuoco all'artiglieria tedesca. Le linee avevano poche e cattive traverse. i cannoni posli sopra affusti bassissimi dovevano far fuo.co da peof'onde cd angust0 cannoniere; le caserme pi-esentavano CO· mod3. mira , i magazzini d( polvern, usali corno depositi dì viveri o dormitoi, non erano a prova di bomba, lo casomalte insu fficien li, ecc. I Francesi nei primordi co n molta ,,bilitil alzarono traverso e riparnrono ai guasti, ma para cho beo presto si sitmo slan~ cali del lavoro. Del resto i f0rli meridionali ebbero smontati alcuni cannoni, distr utto interamente le cascr!lle ed i magazzini, guasto le cannoniere o parzialmen te i muri di gola, lo scarpn e le porto, ma non soffrirono importanti demolizioni n ei parnpetti. 1 Tedeschi mirarono pi ì1 a bombardare i for ti per renderli inabitabili, di q uel lo che ad aprirvi la breccia por proceJcro a rcgolaro a5s·aIlo.

L'artiglieria di marina arnrn potenza n gil!11ta mnggiore delJ'al'liglieria di piaua. Coi cannoni da 16 o da I!) cont. hn lanciato granalo fìno a DWCI passi, coi cannoni da 24 cent. fino a 10,50::l passi. Lo ha ltcrie tcdes~ho si coprirono successirnmu11tc di traverso e di ripari, e perci ò il pcrson:i.lo non cl>bo di molto a soffrire. Il totali! did le perdite lnngo il fronte sud dì Parigi fu di: morti 47 c,1 ufrìciaìi) , i\:r iti 257 (Hl uffìcinli). Cli stes,;i fo lli qui di rn lo nolnli r isulinno dallo studio del· l'effìear ia dell'artiglieria sui fron ti nord cd est di Pargi, come pure d,1110 studio dell'assedio di llelf0 , l't. Fa d'uopo però notare cho l'opera dell 'artig lieria di qucst' nll.i ma piazza ha l'imprnnta di piì1 dccis:i cd energ ica resistenza.

Dal canto francese si aveva un numero di pezzi superiore a quello dell'inimico (216 noi tre forti di Issy, Varmis e Montrouge). Ma il per:;oaa!o era insufficien te e poch issimo addestrato; quasi la metà dei cannoni non era r igata; i pezzi da 12 o da 2,1 Jihbre avevano calibro presso a poco pari a quello dei cannoni tedeschi di eguale Jenom inazione, ma minore no era la sicurezza e l'efOcacia di tiro. Una buona parte dei proietti con spoletta a tempo (;;o ne nolò un terzo il 18 gennaio) non scoppiava, sia per caltira costruzione, sia per ineltitudino degli ar!iglieri, molti <lei qu::.li nel fare la carica non toglievano il velo.

stato maggi nre d'artigliuia . - lnleressonti sono i dati sui cannoni da campngna o da montagna o su lla costruzione di una.

Questo nccuralissimo lavoro è degno dell'autore dt'i duo pregevoli opuscol i : Dfo Umgi's:cdtung dt'r K. K. ost-Ccwehr (La tr.:isformaziono <ltgli irnp. reg. fu1; ili austrìaci) o Das Jhnterladiwg$. C<weh1· systnn f(leinen l(a!ibers mit W()mdln Ve1·schtliss. (L'arma a retrocarica dì pì,~colo calibro con otturatore

Werndln). E.~ pcrimenti e studi (atti dall'arma (l'artigl ie·i 'ia e cmnTJìa· menti -introdr, tti 11et mntaia le cl'arti,(Jlieria austriar.o durante l'anno N-71, ver

GIOVAl'i:-.1 /:iTRERENz,

1Jrimo lno,rptcncnte nello

nuova. c,rnna di prol'a in.bron;:o a carica per la ,bocca. li Com itato tnllavia non Il a deciso su lla ddi niliva preferenza dei due sistemi ad ar:li e re trocarica. Esp•'rim enti di confronto su questo proùlem:J, come puro larghi studi sopra varie sorta di affusti, cootinunr,o nel corso di que.st'anno. Le frèquent i csor,:ilazioi1i o tiri al bersaglio eseguili con parecch ie initrag-li,':ro Monligny r iunite in un corpo tattico, rnnsigliaruno alcuni pcrf··zionamr.nli nel materhlo e misero in grado di stab:lirc l'armamonto o l'assortimento delle hallcric.


TEt.:NOLOGJC.\

280

l1IV1STA

Cos) è sciolta l'importante q11islione la guaio già da cinque anni occupa gli artigliori austriaci . Il r egolamento per le mitragliere è compilalo e sarù pubblicato insieme al decrolo che ne fissa l'organizzazione. L'autore passa in r ivista. gli studi sulla gr ossa artiglieria e dà svariale notizie sullo provo di tiro eseguite con un cannone corto a retrocarica da 24 liblH'<', corrispondente al cannooo corto da 15 cont. prussiano, che fece s\ buona prova sotto Parigi. Nelle armi portatili non si hanno a registrare css1mziali cambiamenti ._La tinla dHi fucili abl.Jrunati non r( sse allo provo. Fu affidalo ad una C::ommissione ~peciale lo ~ludio di fornire i cacciatori di un moschetLo pili corto, senza danno dei pregi balistici che possiede l'attuale. L'articolo merita l'attenzione degli ufflciali d'artiglieria. 1

Della produ::ione ed impiego della dinamite in, Fmncia durante la guerra del 1870-71 ('). - Prima della guerra poco si usava la dinamite in fo'ra ncia. In novembre 1870 si allivarono in Parig i due fobbri,:he di dinamite. cho no davano circa 300 chilogrammi al giorno. In pari l!'mpo sorse altra fabbrica n P11ulillc, presso Pont-Vendros (Pirenei oricmtnl i), con un prodotto di circa 15,000 chilogrammi ol meso. La dinnmile di Parigi si appres tava col far assorbire, secondo gli uni, il 67 _por conto, secondo gli altri, il 55 per cento di nitroglicerina da cenere di carbone, risu ltante dalla fabbr icazione de:I gas e contenente acidi silicei ed argilla. Malgrado elio il composto esplosivo fosse inferiore all 'austriaco, causa lo poca qunnlità di nitroglicerina, purr, durante l'nsscclio, dicdo ollimi risultoli . Fn impicgnto in una r ice,gnizione sul monto Avroo. Con tre carir,ho, ciascuna di chilo-

l') Dinr1/er.tch PolifeclmlscheJourita.l 1volumP cci e ccu) ecl En!11neerin(1 N. 8133, maggio 1S7.l. V,·ggasi la Jll·v ista 1'con.olouica della R!v1sta Mi/ilare

.ùi~pensa di gennaio lSi.:i.

gr:1mn1i 3,80, si polè fare tro lar ghe brcccie in un mn ro in pietra alto 3" o grosso 0",42. Anche ncl!a sortita d, l ]!) g r anoio 187:2 i Fl'ancosi si vab,•ro d1 dodic-i c~ rid10 analoghe per abb:illoro un muro del parco di !3111.cn,-nl. A Drancy, a BonJy, vici no al la fe rrovia di so;ssùns, scrr·1 a morn viglia o;.; li assedia li per lo nCCf'ssaric dcrnoli1.ioni. Alla fine di dicembre si usò n rornpern il ghiaccio della Sen 1rn por la lunghezza di duo chilometri, ondo tiborarc una flottiglia di cnnnvnicre. l)urnnlo l'inverno fu anche applicata prr sca niro lrincoo nel tPrnJno gelalo. Una bomba del peso ùi 8'2,5 chilogrummi fu falla scoppiare con 600 g_rammi di dinilmitc in modo cho nlr,_u.:c scaglio volarono fino a 5v0 1netri ; 123 gramm i bas tarono a molter0 fuori d'uso una bocca 1ln fuoco di grosso calibro. r.a dinr1milo c!c llJ fobb r ie11 di Paulillc, mig iioro di q11clla di Parigi, ha preso gran voga, cli allualrnentc , \'irne impiegata in Francia, in Haliu, in lspagna , in Al'rica o fln nel ~lessico. !Jcdianlo In medesima nel traforo di SL-X.ist, sulla linc-a Monlpullier-H.hodcz, si riusce a scavare giornalmente circa 3 metri di r occia. Nel tr;,iforo 1i ol Cenisio colla pel'furn tri co si potè !H' I 1870, a nno di massimo la\'oro, scavare dalla parto di Bardoncct hia 889'°,45, vale a di re in moùin 2",44 al giorno; dal la par te di Modano· 475m,85, cioè 2",05 ~I giorno. Esperimenti fatti dall'arma del genio. - Da rela1.ion i ufCìciali por AnAJ. BHRTO P!P, p1imo tenente del genio. I. Dinamite. - Nell'estate scorsa si fcc"t'O mol li esperimcnli su queslo poten te composto esplosivo o specialmente: a) Sulla suo accensione medionte tubi; b) Sul suo impiego nelle fogat.e; e) So l suo scoppio quando col pilo da proietti . Lo spazio ci vieta di enlrarl3 in parlicolari; ci lrnsli cli riassumere il parere della Commissiono a proposito dei tubi di accensione (a): 1• L'esplosione si comunica. in segu ilo alla vibrazione 19 . AtiM xvu, VoL. 111.


282

!IlVISTA

tan to della ma teria , quan lo degii sLrati d'aria rinchiusi nel tubo . 2° Mi:r itano la preferenza i tuhi fo r mn ti delle sosta nze più o mogenee; mig!iori fra tu!li sono i tubi di forro ba ttu to. 3• Le sin uositil continuate dimin uiscon o di poco l'effetto; sono però òa evi Lare IP- piegature troppo pron unciato. 4• I tuhi interi sono i più sicqri p·er comnnicare lo scoppio; i co,J lega ment.i , specialmente se non bene assodai.i sono dannosi. Si raccomanda di collocare, cartuccia d'accçnsione intermccti1i nei posti di coll ega m ento . 5• r:accensione è più sicura che m3i quando si mettono nel tub[) cartuccie con <'tipsula . 6° J tubi di dinmelro minor(' di 0'".ì3 S(•rrono poco ; i1on vi ha notevole dirnrio fra i Lubi di 001 ,40 e o~,80. 1 pih ada tti so no i tubi di 0"',026 di diametro. La seco1hìa specie di esperimenti (b) consistette nel paragone <letrim bulo prodotto dallo scoppio di vario fogato, caricate le une con dinami te, lo alttn con polvore. Lo c:arichc per !e: io gate piccole si componcrnno di chilo gram mi 2,80 di dinamite e d i chilogrammi 2:?AO di polrorc . Lo ci i're di confronto pt!r le varie sf'er1) rii fr iabilità llO ll differiscono grnn fat to. La torza specie di esperimenti (cJ pro vò che la dinamite colpita di rellamcnle da un pt nieLto esp lode im mantinen lo. Il. Getto di granatt a mano - Le e,perieuze fo tte ne!Ìa landa prHs so Simrncring c:ol gettare gnrnate contro ber sagli di tav,i le costrotli nel fosso di ti'rt tr(ncerarn ento servirono a dimllstrare il rnntaggio poi difP.nsore. di valersi contro le colonne <li attacc:o di qnesti terribi li proietti, le c:ui scnglie, senza, pericolo di chi stava dietro it para petto, volarono liuo a 300' passi. SpN:ial nrnn tc utili sonu le grnnnte a . mano n el.le fortifìC1ll.ioni da campagna, i cu i fossi mancano sempre ddla necessario di f'osa. . m. Il (ttor;o di fuciluia nella difesa di fortificazioni. - Il iassum('ndo [c,-nOlizie e Gii'!'e ri sultanti dagli es.peri menti fatt i a Krems e ad OlmùU; do ambi io rPg g i1:!enli dal gl1nio austriaco a llo scopo di stabil ire in qual grado l'allezza 0 la costruzione.

TECNOLOGICA

' 283

·dr.l para petto influ iscano sulla effic acia del fuoco delle ar mi porta tili nell 'attacco e difesa dei trinceramenti, si può inferil'e : 1° La scarp.J interna, quanto più ripida, tanto è più comoda per i tira tori eh.e difendo no il par apetto . 2° Le fas cine coll ocate sopra il piovente impacciano la mira • tanto al difensore che aì l'assalitore. Non è da consigl iarsi li . loro impiego, penhò, quantunque spesse om,816, fu rono più volti:>. trafornte i n lu tla In loro larg twzza. 3° Al co ntrario, bonetli in terra cMla spes•ore da 0"','17 ,1 0",63, situati sulla corona cle_t parapetto. servono oUimamente a cop rire i soldati pos i.i sul la banchi na. Molt•J delle pallottote d(' il'assa li[orc vanno a confìccan isi. Non disturbano i ti r i del <lifensoee. ed ovunq ue si po., sono faci lm 0ntu coslrnrre. D:il confronto fra i dati dei diversi esperimenti · risulta c!rn il difensore col r iparo dei bonelli $i eS'pone solo alla ter za e quar ta parte del le perdite che dovrebbe subire in pari circostanze quando il pi ovùn lO fosse libero. '4° Il difensore, nl coperto dietro un pa ra pe tto senza lione lti, può ritenersi circa 4 Y·Olte, e, dielro un para pelto foi:nito di bonctli, 11 vo lte superiore alf'attaccante pari n lui pe1· numero cli com battenti. Quo8ti rapporti, risu llan ti dal!e probabilità di perd ite reciproche , sono da consid rrarc C'Ome . approssirnati vamento esatti an che pel caso di guerra . 5~ Noi fuocb i a comando il fum o poc.:o si ferma, davanti il trinceramento ; nei fuochi individuali, invece, si agglomera e rende q uasi impossibile al difonsoro ,di prendere la mira . Ilaccomandiamo ugli studiosi la tavola a corredo sì ricca di cl11 ti e di cifrH. Altri studi od esperimenti d'interesse speeialo pei' l'~rma del genio r iferisce il tenente Pap sni fo rni d·i campagna e su.Ue

5cata 'ingles·i a pi,1.w li .


28/i,

nIVlSTA

Estratto della r elazione soprn i

la vori del Comitato cl'a1·1i,.

L'.:i rligl icr ia da cam pngn,t J'11ssa ha attualmente il cannone da 4 libbre (r:cnt. 8,7) cd il cannone da 9 libbre: (cen t 10,7) a r e!rocaric::i . Lo ca 1in o da 4 libbre d'acciaio furo no cerch iato con grande vantaggio della durata (4. voi lo mnggiorc) e della rad crn:a della lraielloria. Il nuoYo pro:e lto Szaroch fu ndottato per le batterio da campagna. Fn stnhil ilo cho duo terzi dogli shrnp ncls avessero spolette a tempo, un terzo spole tte n pcrcu:<sionc . All'artiglieria d'assedio r igata ornno asseg na li cann oni cH br onzo da 24 o dn l2 libbre (ccnt. 15 e ccnt. 12) o mortai d i bronzo da 8 e da G po llici (cent. 20 o cent. 15) . . Ad evi taro però gl 'i nconvcnicnl.i de.I mortnio da G poll ici, (u adoUato recentemente un cannone Ji acciaio ria 34 li bbro, cerchiato, coll'anima lunga calibri 14 1/2, del peso di soli 1638 chilogrammi , la cui efficacia non è mollo inferiore a quel la del cannone di bronzo dello .stesso calibro, pesante 22'.3G chilogrammi. Ma lo esperienze del la. guerra franco-tedesca mostrano il bisogno di u na bocca a fuoco di grand e potenza per inizia re l'assedio di una piazza mediante il bom bardnm cnto. A lai One si fuse un cannone d'acciaio cer oh iato da 24 libbr e, coll"a nima lu nga 19 calibri, del peso di 327G chilogramm i, capnce delle più for ti cariche. Una Commissione di ufficiali d'artiglieria e delgenio sta!}ilì che un parco d'assedio dovesse con taro per lo meno 400 bocchH <la fuoco, cioè: gl ieria russo 11Cll'cinno 1870 (1). -

200 pezzi da 24 libbre cannoni rigati a retrocarica;

id. 80 id. da 9 id. 20 id. da 8 pollici mortai id. 20 id. da 6 id.

id.

id . id.

281>

".l.'J..;CNOJ,OGICA

10 pcm.i da 2 pfud. {ce nt. 24) mortai lisci; ,10 id . da 1/2.pfu,I. (cent. _15) id . (I)

Duo di q11L:s ti pn rchi , .forni ti di lulti g li assor timen ti ncces,snri devono cEsoro stabiliti n ei circoli di Wilna, Varsilùa o ··Ri ew, e mc-zzo parco si s la app rc~tando pcl Caucaso . Jli no al !8ì0 si usara in Hus$ ia per battere lo col'éJzzatu bocche da fùoco dn 8 e da 9 po li. (ccm t 20 o 23/ d'acciaio o ci i bro nzo r iga to a retroca rica Pe r accr nscriro la potenw dell',Jl'tiglioria da costa si fon dono ora morta i dn 11 poli (cnnt. 28) di acciaio • cerchiato de l peso di 10,319 chilograrnrni. Iu una !}atteria del lo for li (icazic1ni d i lù onsludt fnrono costr11Ltc 5 torri di ferro, per a rmarn le qunli sono clPstina ti 10 ,pezzi di cannoni da 11 polli ci. I cannoni da 11 pollici Ycngono trn , loca ti da un posto al l'altro cl i u na for lr.zzn med iante u na forrn via portatile inYcntata d:111·ingcgucro navnle Micllàlow. De i 11roietti i ndnril'i, per Fn.1.1>CEsco UCHA'l'rns colmmello comane/anta l'arsenale d'artiglierici. - Per tirare con tro le corazza.te e necessario arero non soìo bocch0 da . fuoco di rn ncro g iorc culibro o 1'nnggio r vcloci!à ini zia lo, ma hen.ancilo proietti -capaci di sopporlu rc l'enorme ur to con tro u ua corazza colla vt1loci tà di 400 - 500 metri a l secondo, senza· nppiallursi o .ro m\iersi. Si r ichiede perciò che la loro punta sia al pib pos, .

!

' (Jj I l pa r co d'assed io dell 'ese r c ito prns~iano conta. r.o p e zzi. d a 1~ ce n~i m e tri . (

40

100 <10 n ~5

1d. da I,

i d. id . i d. id.

1d .

<l a 12 da 9 da 2s d a 23

id . id. i d. id .

s:o pez zi

cioè :

corti

240 ca nnoni l'iga:i. 1

J

so mor tai'.

40 id. da 15 id. Vedi: J)ie Weh r ltràft des Deu.tsohen R elcnes im Feòr uar 18,2.

(1) Per s pec ial i noti zie su llo stato. de1t•art1glieria russa ne.1 1868 veggasi il nostro Giornale a·art1glleria 1870,[parto 2a, punta la 7". li proietto Szaroch è descritto dallo s tesso Gto rnale, puntata l", annata 1672.

)I 1:0 ,t,·o pa rco d'asse<! io s i forma nelle S<'gl!e 1iti.·Jiroporzioni; N. GO c, unoni dtt centinrn t ri IG G. R. N. 110 id . N. IO obi ci N. 20 mort~.i

id. id .

id.

12 O. o Il. R. 21? B. R . 15 B. '


286

RIVISTA TECNOLOGICA

si bile du_ra ed il corpo consistente. ùai molli esperimenti :falli,. negli ultimi anni dal l'autore coi mozzi posti a sua disposizione dal Governo austriaco si può irìfe rire: ·io La ghisa impiegala pci proietti ordi nari non è adatta poi proie!ti indu riti , non r!vcnrlo n?: sodezza, nò terwci(à su l' · fici ente. 2: L'indurimento non deve far.si sopra tulta la superficie del proie tto, rna sulla parto ogiva le che ne fo rma la pun ta. Le p:irlì posteriori; se induril<>, sì rompono fa cilmt> nlc. 3• La fusiOllM dev·cssere assolutarncnle compa lla, senza veruna clel ie porosili1 che ci-ordinario s'incontrano nelle parli posteriori, essendo i proietti fusi colla punta volt.1 in allo. L'autore descrive il processo adottalo nell 'arsenale per la fabbricazione di proietti che rispondono a tali esigenze. Esperimenti compcmttivi fra la clinamile ed il cotone fnlminante compresso, da documenti ufficiali, per G1 usEPPR A~L·r,. primo ten ente nel 1° reggimento dé/. genio . - Da questi esperimenti, .falli per ordine del &linistcro del ìa g uerra sopra pie tra dolomotica di grande durc·zza e tenacità nello scavo di, un condotto d'acqua per Vien~a r isolta che : 1° Per compiern un hn:oro si rich iede colla ,dinamile menoche metà del tempo richieslo da l fu !mi-cotono. 2• L'app.licazionc della di.uamitl;! è più fae;ile e più eco-110mica.

RlVISTA BIBLIOGRAFICA

Idee ."mll'inipieg,, dell',n•liglieria ,ta etim;uigua in e,nnbiaui~i,;ne colle ,11-ltt•e n1•1ni',lopo l!inh•,hfJ•~ioue vlelle m·m·i riyt1le . - Confe1·anza tenittct nelia' Società militare di BM'linu, il ,f8 maggio 186.9 dal principe di Ho11EN1,om1,-fNG.f;L!?lNGRN, maggior g,merale di S. -~f. il Ile di Prussia , comandnnte l'artiglieria della guardia (vnsi one dal tedesco, autori,,zata), - Tip. Voghera, Roma, 1872.

Sehb~ne a prima giunta possa sembrar men che opportuna la pnhblicnio ne in italiano di una Conferenza mililaro ten uta

giii da tre a oni ii'1 Berlino sull' impiego dell'artigl ieria da camç,agn(I, giova invece co nvenire cho la pubblicatione cli questa . traduzion e riesee tuttora di non poco utile cù inter esse, special rtwute pcrchè i principii s•;ol l.i,Jal generale llobenlohe furono pi<rnamente sanzionati dal\'u llima guerra franco-germanica . li principe di Hohenlohe, dopo di aver in questa sua conferenza accennato alla necessità di r en dersi ben conto dei mutamenti av\•enuli nello svolgi mento dell'aziono militare, per l'inlroduiione delle armi rigale negli eserciti , ed allo scopo che ci si prefigge, éioè di stabilire, in base a questi mulfimen ti, i principiì per l'irof)iego combìualo .dell'artiglieria colle altre armi, passa a tra ttare del cara ttere e del raggio cli azione delle tre armi.


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RIVISTA

S1.1 taln ar;omM!o r il r. q l'a11 tore corno, mcrcè il fucilo rigalo, ab bia la fant eria ncr1u is lat,1 un'i mporta nza od nna ind i·pnndcnza elio prima non aveva, quantnnquo però qnesla indipendenza non sia a t.iJ segno per la l'dnteria àa poter fnro a meno de ir'n.ppoggio dello nltre nrmi. PPr la cavalle ria uon nmmdte cllC\, sia diminui ta la rna importanza, r iconosccnùo cho pnr oss:1 le occosiooi di agire non _sono dimi nuite, ma anzi numentate. L'artiglierin, sr conr~o il geun·aie di llohcnlohe , bà cnmo la fo ntc:ria aumentato il ' sno r-ng-~io d'a1,ion1:, potendo ora colpire fino a 5'.)0Q passi ; prrò s,, h:i guadagnato in maggior g-1 l!atn -o precision e di tiro, n on ha. comr, b fanteria, acqu isfola magg ior rrncacia ol le mi nori di,;taozc Ed a cjm~s!o rigunrdo enlra in det.ttgiiati particuìil t: i, dim osfrando qunnto siano lahrnc opinion i csr.gcra le cd crrnnec circa al!n prr'cisionA dc~I tiro dcli-artiglieria, o corno per di fet to ncì puntamen to, per mancan;m d i 0aìma , per errata va lutaziono nelle distanze, per l'im possibililù di ved cro ben e il nemico ed appr ezzare gl i effetti do primi tiri e for qu ind i lo oppor l.trnfl corrczioÌli, e per la diffìcolt it di puntare con!ro bersngli mobili. i risull11 ti del fuoco diventino incertissimi e t,1l rolt,1 ,incile null i. L'autorn ded 11 ce quindi le seg ur nt.i norme : Non è a llcndibi!c un combaltirncnto deds.ivo di artiglier ia contro arliglir. ri,1 a d istanze rnpc)r ior i ai 2000 p:i ssi circ:a. L'cffelto ol'fìcaco dell'artigl ieria contro lo allre ormi è tra gli 800 ccl i 300'.) passi c.d anche pit1 oltre in proporzi ono del le massP. contro cui si tira. Per quanto pos.;ibilo l 'nrliglicri,1 evi lerà di accostarsi a fan- . teria intatla a d isl,rnza minor,1 di 800 passi Contl'o un nemico scosso o nella difensiva. in unione~ con altre armi J"arliglicria non dnve r ifu ggire dalle piìl brevi d istanze. Tirar oltre i 4000 passi è spreco cii munizioni,. Stahi li te queste norme si p:1rla delle var.ie mi ssioni dell'artigl ieria, !r, quali ,,engono compendialo in queste : iniziaro il

BJill.IOGl\AFICA

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·-comba llimènlo, sostenerlo, propar aro con tiri più ravvicinali l'aziono decisi va , dis!ogliere ,_la llo n llro tru ppe i I fuoc o del l"artigl ieria nemico, coopcrn ro all 'i nseguimento. ed intl'aprcndorlo -anzi da sola quaodo n o siano irnpedito da ostacol i del lerreno le nitre tr-up pe, servire infi ne di puu to ·d'appoggio alle truppe che si. ri piegan o. Pnr compier·o d{) bitarnon !e In maggior pari.e (i i questo mission i, accenna il generalo di llohcn lohc corno sia assolu!a .rnl.'nto necessario che l'artigl ieria si trori · aib mano dnl comandll nin generale delle lru ppo o como per ciò sia ind ispe nsabile per tutto il· tempo che tnUe o parto dP !!o battcrifJ non sono a l fuoco, chn prt!sso dc li.o comand,wto ge nerale si trovi -quello dell',1rtigl ieria , Ol] do questi possa teners i al corrente dello islruzion i di quegli e spedir qnindi g li ord ini opport uni. ·Ed in co11>idcl'aziono che solo ,presso un coma ndante di bri_:g atn di artiglieria si trova ad<leito trn piccolo stato maggiore , :nccess;ir io per <lirn nrnro qu;,sti ord iui, ri tiene l'au to re che fra 1o grar1d i unil;1 ta lticllo, l\1rtigl ieria de bba essere ri partita in 1)rigate, od iu massima non si debbono mai assegnar -olle bri,i;ate di fn n teria singolù batterio. in appoggio di qtirsto rrincipio si osserva nel la Conferenza -come la riu nione del!'nrligiioria in brigate faciliti maggiormen te lo.. ret.ti lìcazion c dei tiri ed il co ncentramento dei fuo chi. Tuttavia si 13m:m, tle che in dali casi, come !rattaa ·Jc,i di tina br igata di fo nt.Oria isolata, o de ll'avang uardia di una divisione, ·Che ogisca isolai.amente , si dt:bbano assegnare o quosli r iparti frazioni di artiglier ia min ori di ucta brigala . TI generale di l!olwn lohe prendo quindi ar1 esaminnre lo svolgersi df\lJ'a7.ione mili ta re, che t•s,o di vide in offonsivt1, di fens iva, d'inseguimAnto e di rilirn !n, per qn,w to rruest;i sia effetto -{j j spon tanea determinazione: o dopo aver parla to de l eòmpilo as5eg na to a ciascun'arma in ·1/J li casi diversi, stabil isce i .priucipii che devono regolare l'impiego dell'artigl ieria in unio ne <.:ol io altre arm i. il s uo riparto nel la formazione degl i eserciti e -d~ranto la mar cia delle colo nne prima del com ballim ooto.


290

RIVISTA

Fra C{ ll esli principii merita sopratutto di essere accennato, quello, snl qua le specialmente insiste !"aur ore, che, cioè le> r iserve di artig lieria devono essi,r destinato a preparare il momento tfocisivo o non giii essn cbiamnte ad agire in questo. momento supremo. e cho per ciò !e ;Jrtigl ierio di riserva do vono far parte del grosso de.Jle tru ppe e non già dell e sue rist'l'l'e. Stabilite poscia alcune rego'. e speciali di artiglieria , circa i suoi tiri di prova> la velocitil, con dotti'\ e dirt'-7.ione dei fuoch i e circa le posizioni da occupare, il genera le di Hohenlohci chiude la sua Conferenza con un rnpido sguardo all' impiego, dell 'artigl ieria co llo altr e ar mi nelle C'sercitazioni di pace,facend·o · anch1:1 ·a tal riguardo considerazioni giudiziQse e so mmamente pra,tiche 0d utili.

Dall'opera Der Gebirgskrieg,_ del luogotenente general e ba ronH F 1uNz KuB N, versione di. CtllAFFRBDO HuGuss, luogotenente dei bersaglieri , professore agiiualo di arte e storia militare alla scuola di fanter ia e cavalleria - Mod<ma, ti pogr;a fì a Sociale, 1872.

Lti Gue,•r<i di moulaf1na -

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L'au tore della Gtterra di montagna, già mi nbtro della g uerra io Alls tria , no n hn bisogno di r aec0mandazioni, perchè già ,;o nosciuto eome .uuo dei pfo distinti g enerali austriaci e come l'i niziatore delle riformo piì.1 im port.anti introdotto nel:'nsC>rcito austro-ungarico. L'opera del generalo Kuhn fu g'iuslamente g iudica ta dal la stampa militare siccome la piì1 dotta e la piì1 compl~ta che sia· stata pubblicata intorn o a lla g uerra di montagn a, e per ciò,. mentr e l'llOlsi tributare il meritalo enco mio al luogo tenente. Hugues per avere procacciato agli studiosi una bno na tr adu-.

ìllBLlOGRAFJCA

zione dell'opc~ra del Kuhn, non possia1110 a meno di dolcrc'i che quostn. p~r ragioni i,:diponden ti dalla volon tà del traduttore, non sia stata ripro:'loll.1t nelfn sua integrità. , Egli è ben vero però c;he !a y1:rsiooo .d cll'Hugucs ò falla in mocl o co,ì intell igente e giudizioso che in essa ;incora si r iscontra quanto conticoe di ulile, pr(~gevole ed importan te l'opera originale: e ha.;terà brcvmnente accennare quali siano le parli di stn cl io rnli,1 guerra di montag na sviluppate dal l{ uhn C\ riprofl ,.,1.tP n ella :·enion,, il;ìlinnn p ' r din1o~trnrt' di quale in teresse quc·s!a. debba riuscin'. li Knlrn, ,,.;aminati :rnzi(nllo i rapporti rlPll;i g nerra di nrn n · lagna in generalo, pas$a a dimostrare l'i mporla n7.a s!rut"gica dei paesi rnon111osi, second o "he essi si trovano all'una o nl-. l'11ilra al;, dBI frnn tc strotegico, o sudd1vidouo il teatro delln guerra in parecchi lCillri di opo 1·azion(', c,1ppnre alll'/1\'Crsaoo le li iwe di 0pernzione f'ormando ba r l'Ì i' i'C slraleg icb1J o ri partc~ndo in s:!;;rrn~nti il teatro di operazione. I'rt> nde quindi a consid er aro l'i nfiu enza dei paesi rii montagna negli adiacc:, nli princip:i ii scacchiuri clt g1rn rr:i, eAtica;,do l'erroneo g iudizio snl rnlorc esageralo che per lo passa Lo a tt ri brJi Vél si nl posscs~o dcl pn ese. montu ow quando si opinava che, siccorne talticamenle il pnsso di un monte che sia la chiave di una posizi one decidé del posses:;o di qu esta, ov vero l'i mposs ss,u'si doll(l a!lurccircostan li ,Hl uoa Yalle lr:rn eon sù l'oeCL!pazione cl f' lla medesirnn , cos't anche nel senso lato e str_alegico l\Jcc upazionn della mo ntagna avesse a dccidure del possesso della pianura, e prova come per 'l LH~s!o erroneo ~indizio si occnpasser o posizioni pericoiosis.•irnc. coih dette nodi m.ontiwsi, e si ri corros~e a lla !:{Uerra di cordo ne causa di tanli r ovesci. J.'nntore pnssa in seguilo n studia ro l'importa nztl d('.i pnesi di monlagna, seco ncio la co nfìgu razio1rn del terreno, ed indiC,l ì pnnli O le linee strategiche in l'SS Ì esistenti, ana li unndo i \fél(I· taggi che si hunno per la difo.,m di quei· paesi mon tu,1, i, n,·i qua li ttll! e lù valli princi p;ll i f·.oncor ro :1 0 nd un pu nto, o. r,er · lo m1.,oo. aon m ,11to lungi tr I di e,sP, di quelli forrn .;ti da t,h 0


DJBLIOGIIAFICA

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RlVlSTA

tene montuose che corrono parallele fra loro, e di quelli cho presentano un corso eccentrico tkll 1 n1lli verso In perifrr ia. considerando i vari cosi in cui il froll!c strn LPgi co puil trornrsi rispetto al dosso priocifrnle rlPi monti. rispelto n!l11 rati•ne parallele e rispetto .Jlla pianura rrincipalr•. li prob lema sulla qunnlilit od impiego delle fonc noccssn rio per le oprraziooi nt'i paesi monlunsi è quindi !'volto a,;rni ahilmen!e da l{uhn . Esso indie.i la ,:ornposizionc cJplle truppe drslinate nllo Rtwrrn di monlagn n secondo le .diversi: armi; trnlta dcll"islruzione che dcro110 avrn\ ie trnpµe da impie;gnrsi in lui genere di gnarra, toccando nuche In questione del .loro corrcdù ed cqu ir.JJgginmcnlo . L'opcrn del gt>nPrnlo Kuhn trulla poi di·lla di./'e11sir:a nei p:icsi montuosi, stndinndola ri5pctto élgli 1q1prov\'igionamt:11li, nl modo di fnri! ilnro i rnornncnti . allo diffìco!là M guardaro tn l.li gli sbocch i Pc! a q11c!ln di conoJcorn l'at tacM principa le dl'lran·crsario e cli distiogul'rlO dagli allacchi simulali . Spì1•ga co n evidenza la ncccssiià dr:lla dirensiva-offensiva, dirno;,trando i risultali incvitnhilmcnte sral'Ol'l'rnli elio si ha11 110 dalla sola dit'c•nsira. Pnrl:i in snguito d1·ll'ofit:nsiq 11 d!.i n,otag~i dell',niziativa nei paesi montani, o d1•ll() diflìcollil che ri~u:n·,ìano gli approvvigionamenti, lo sviluppo dello forze l\ In loro direziono Dopo di arerc con$idcrali i vantaggi e gli snwlaggi della difensiva in gone:·o, il gcnoralr. Kuhn ~ludia in modo largo o com pl eto la qucsliono tfolln <Jirl'Sa et! nt1.1cco doi p;11Js i montuosi. Rispollo alla difesa. es,1111ina la 111ission, cho può ,n·rro il cl ifcn5oru. la disposizione dcli,: trnppo delle qu ali dispone, l'occupazione della linea degli avamposti. la posizi one del lo ri scnc tattiche, la scclla delle posizioni uei paesi montuosi cd il carattere diverso di esse secondo che stanno nC'I fondo delle Yal li co l fronte, verso l'oÌ·igioo o lo sbol'co di quelle, sopra un dosso monlooso, avrn,1o una rnllc innanzi ,il fronte o parallelamente alla medesima, ovl'oro sopn un dos~o montuoso che sia nodo ed origin e ,t pareC'chie valli . Qni poro ò indicala la forza e posiziouc del le rl.serrn Stl'fl tegichc, i passaggi da seguiÌ'si

2!)3

da qneste per l'attacco, l'urto ùirett,1, il contrattacco per nggiramento, I.i •lifesn cli froute allo diYcrse formo delroffoosiva. st ralPgica, l'in seguim() nlo e I.J uti lizzazi<,no della villoria . Accenna poscia l'au tore olla diflicollù cd alla necessità rl l procurarsi nel più brurn tempo possibiln notizie ed informazioni sull'avversario, cd a questo rigu ard o di mostra la utililà di un sistema ui segnnli e di un corpo incaricato di un lalo serri zio. ' Una parto s:rncialc dell'opera <liil l{uhn è rledicn ta nlle questioni rcla li vt:1 alle rorlifìcazioni elci paesi di montagna. In essa ycogono anzitutto prosi iu osacno i punti più importaoti da fortifica rsi, traltandosi del modo con cni questi punti devono csscro forti ncali, del la specie o l'o rma di fo rlificn zioni da adottarsi, delle dimensioni d"i forti di montagna, dcll'impic~c dello fortificazioni campali o dt>ll'nppronigiooarnl'nto o della positura nei mngnzzioi in paesi montuosi. Svoìta la questiono della difesa , l'autore pass.J a trattar dell'attacco di un paese montuoso: indicn come convenga utilizzare gli svan laggi della dire5a, e parla delle dimostrazioni e dei fìnti nttucchi, dollo fo rme varie dell'nllacco e della Ci:ra tlorislica della battaglia in montagnn. Ilavvi. pure un'all1·a parte in cu i l'autore !ratta (Jc lla fo1·ti{i,cazione e di fesa delle catene montuoge, discutend o inlorno alle condizioni per lo difesa Ji tali catene, prendendo posizione in nanzi .Jd esse, intorno alla bnso di questa posiziono, intorno alle linee dt comunicazione fra lu base o la posizion e strategica presa dall'altra parto d€11a catena montuosa, ed infine intorno alla riporliziooe dello forzo de,tinato alla difesa di questo posizioni. Con pari acnpiez1.a e con egual giustezza d'ideo tralla quindi l'autore dolio è ifesa di una catena montuosa da a ttuarsi da una posiziono dietro il dosso di una montagna, e qui, come per ogni altro argomento, il generale Ku hn ricorre a co1!linuo applicazioni dei priocipii srnlti, r iferendosi ai principali teatri di guerra d'Jò;urppa. - Portando, ad esempio, delle catene montuoso.


29.i-

lHYJ STA

·osserva, in uno dei tanli· pu nti in cui cita l'Italia, che Jo stesso vaòléiggio che offrono i Pir enei per la Spagna, è da-to per l'Italia centrale dagli Ap pennini, dn ll'Adria tico fino a Modena. La ·pianura del Po, egli dice,'. tro nca quasi in linea rettn, e ri i co lpo, la zona montuosa, cd a piedi dei co ntraffor ti corre una magnifica strad a dal mare Adriatico , per Bologna, ·J.l'Jdena e Piacenza. La -linea di operazione pri ncipale cho dai Po ,:orr o verso Firenze e Homa taglia questa linea di mToccamento {Rocadelinic) sotto un ango lo quasi relto a I3olognu ; per conseguenza, nel caso di una difesa dell'Italia centrale verso nord, perduta la· linea de l Po, qu i si avrebbe a scegl iere un'altra posizione a Hne di a!luare, basal i sull a medes ima, le oper:izioni uff,insive delln di resa tanlo verso est, quan lo verso orest. Pro teggen( o con fortificazioni la posizione pr•esso Bologna. dessa presenterà tuttl i vantaggi desidPrabi li per ogni riguardo tatlico e strategico . Da Bologna due buone iinoc di r itirata, attraversando la montngno. , portano a Firenze, una nel la vallo del Reno per Verga to, l'orrctta . Pistoia; l'altra pPr Loiano Quella del Reno convenebbe assicurarla con una testa di ponte su l fi ume e con fo t·tiDcazioni snlle aii.uro di Casalecchio . Dalle liDeo di ~perazione laterali, che a ll'ovest di ncggio e di ~lodena , superando l'Appennino, portano a Lucca e·ct a l"iren?.e, o poi ancora all'ovest di Forn tr1Jggono pure n clella città sull',\rno, non diramasi a l nord della monlngn-a aleuna comu nica?.ione lale · ra ie praticabilB da tutte le armi ; qu inài la linea di ritirata principale di Bo logna ben difficilmentB avre])ùe ad essere minacciata . Dinanzi a Bologna, come pure a destra ed n sinistra di qu~slo punto, verso le linee di oper azione laterali, non trovasi alcun Miacolo, il gua io renda diffìcili le'operazioni offensive, perchè i mo lti torren ti {anche lo stesso Reno) che scendo no da ll'Appenni no, solo in seguito a pioggie valgono a prr.. sentare up reale impedimen lo, però di breve durata, chè al cessare di quelle , in grazia della precipitosa scesa. accade che ·tali tone11ti hannv sempre a scaricarsi pl'Òn tarnente.

BTHLIOGRAFIGA

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Finalmeute la posizione di Bologna , _quando sia for tificaté1, ·dal lato taUico corrisponde pienamente ::i lla fo rza di un user·cilo di 150 o 200,0~0 uomin i · Un altro va ntaggio della difesa degli Appennini da una posi zion e presso Bologna stu ancora in ciò, cho la parte Mie1nlale fi no al mare è coperta più .che por metà, in ca usa dollegrand i paludi di Comacch io, od un esercito che dal nord operas~e .in <1uesla par to avrebbe a correre il gl'avo pericolo di trovarsi ·cserrato contr o tali maremme Òd il mare .. Così iu al tro luogo si esprimo il Kuhu: Per l'Appennino la posiziono centrale di Bologna no n sarebbe in grado di nserci!nrn alcnoa influcnz:i su i passaggi elio stanno verso' la Spezia e Genova. La sfera d'n7.ione ,;olà è nulla ; quindi avrobbesi a ·collocar<~ un corpo latorale presso Piaceoza. Nell o stesso modo la linea di Ili mini, ancorchè a;;sicÙrata sufficientemente da Bologna e dalle pa ludi di Cornaechio, dovrebbe però esser coprrtc1, con lro lt) operazioni da mare, per mezzo d'un corp~ latera le. E, se mpt'e parlnndo delle eateDe mo ntuose, dice in altro pun to l'au tore : Neliadifrsa dcdl'Appennino, Piacenza olfrouna nrng oifica posizionn pr!r un grosso corpo indipendente destinn lo · . fl proteg;e.rc l'ala sinistra, e, soilo ques! o riguardo, come an·cora per la eslensionu dei forti di cinta (Giirtclforts) sn lla riva -0estra del Po , essa ha pet' ì Italia un valore strategico mngg iorn cho non avesso giù pur l.'A.ustria e per la difesa dcila Lombardia . MD , oltr o alle moltissime a pplicazio ni che il gen eralt) Kuhn ha innestato nel corso del suo lavoro, a schiarimento dei prin cipii svolti, vi si riscontra uno . studio di esemp i storici fa tto con acume o con cnra grandissima, inostraudo tu tl'i i vau· taggi che in va l'i e cinostanze si seppero tr,nrc dal paese mon·tuoso, gli errori che si commistmi, i risu !ta ti farn r ovo li o fu nesti che no derivarono, n criticando le disposizioni strnte-gic\rn ed unche (atliche fin noi IOl'o dettagliati particolari . Fra le operalion i militari di mon tagna esaminate dal K.uhn :meritano special menzione quelle delle truppe a.ustriache nel


• 296

nIVISTA DTBUOGRAFICA

1860 sull'Adige o sulla Sarcn, il co mbatlirnenlo di Condi no e di,

Bezzecca , lo disposizioni per l'attacco di Pergine o di LeYiCO· (1866). L'c3amc di queste operu.7.iooi militari è pc.r noi di un, interesso speci,1lissimo, cd è svollo dall'autore con tuU.a l'om. piezza dcsidcrabito, perçhè nessuno pot0va farlo megl io (]i lui, che, come tutti san.no, era comandan te delle truppe del Tiro!(}. del sud durant.o la cnrnpagna di q uell'anno. Dopo questo breve cenno ci ~:a lecito di augurarci che i 1 luogotenente Hug ucs, n cll'inlraprendero qua lche 11uova traduzione dal tedesco, facc ia cndere la scelta sopra un'opera .i ltrettanto prog~vole ed intc!ressante com8 quella del Kuhn , e ci, presenti una versione che sia pure alt.!'eltan.lo com:nendevo locome quella delta quale abbia.mo di:;corso fin qui.

MARTINI CARLO,

gerente

'

L'ARTIGLIERIA DA CMIPA6NA PRUSSIANA dal . 1866 al 1870-71

Quando la Prussia nel ,J866 diede al mondo attonito lo spettacolo di debellare in pochi giorni le forze poderose di una delle primarie potenze militari d'Europa, fu generale la commozione destata da avvenimenti.cosi maravigliosi , e dappertutto, anche dove si aveva maggiore fiducia nelle proprie forze e nella b ontà dei propri ordinamenti, si sentì il bisogno di studiare per quali vie erasi potuto arrivare a tanto. Vi era materia di studio pel filosofo, per lo stori'co, per l'uomo di Stato, pel mili.. tare sopratutto. Ciascuno considerò le cose dal suo punto di vista, e chi trovò nelle vittorie prussiane il trionfo dell' istruzione elementare obbligatoria , chi quello del principio di nazionalità, chi quello del servizio militare obbligatorio, chi anche solo il trionfo del fucile ad ago. Dello spirito d'ordine, dell'amor del dovere che informa l'educaìione di ogni Prussiano, di quella calma riflessione e quella severità verso se stessi, che 'costituiscono un lato così saliente del carattere di ANNO xvu, VoL.

III.

20


~98 L' ARTI&LIERIAs DA CAMI'AGN"'" P.RUSSIA.NA quel popolo, si parlò allora ben poco . Ma, siccome il problema era complesso, così ognuna di quelle · cause, senza essere la sola, come si pretendeva dai suoi in- · ventori, aveva tuttavia la sua parte di vero. I Prussiani frattanto, quelli stessi le cui gesta ed ordini militari erano così studiati ed ammirati dagli allri, erano forse quelli che arnrnìravanb meno e che studia vano di più. Mentre un altro popolo che aveva partecipalo all'istessa guerra, senzi). dividerne le sorti, invece di studiare le cause delle dure lezioni avute, per trarne profitto, si perdeva in sterili recriminazioni, i Prussiani, non offuscati per niente dai fumi della gloria, rivedevano i più minuti particolari della loro organizzazione e rompevano l'incanto· dei più brillanti fotti d'armi coll'analizzarne accuratafnente le varie fasi, investigando se e come si poteva far meglio. Questo esame non era fatto nello sterile scopo di farsi belli del senno di poi, . perchè in nessun luogo si è così persuasi come in Prussia che un comandante di truppe non può mai essere tanto abile in guerra come i critici in tempo di pace, ma si faceva in modo affatto oggettivo, lasciando da parte le persone, e solo per ap·profittare della esperienza del passato riflettendovi sopra. Si ricordavano i :prussiani della sentenza del Gran Federico, che l'esperienza non serve a nulla senza il nach.denken, che è guanto dire la riflessfone. < Chi, infatti, ha seguito il :movimento della letteratura militare .in Prussia dopo il 1866, non può a meno di ~vere ammirato Io s·viluppo straordinario preso da essa. tn .seguito a quella brillante campagna. Da ogni parte sqrsero opuscoli contenenti, qual più, qual meno, delle u tili vetit,ò., e tutli aventi per iscopo di studiare il passato e dedurne le ·norme per l'avvenire . Il lettore stranjero doveva nconoscere che quello era proprio il pa~se d~l libero esame. Nè si creda che ciò nuocesse alla di-

299 ,1866 AL 4870- 71 scipljp.a. Si dis!)uteva nelle scµole., nei circoli, per le stampe, .si criticava, si facevano propos.t,e, ,.nè . gµest,e.; -com'è naturale, tutte quante ben pondera~e, Q1a Ja discussione, pe-r quanto larga ella fosse , tep.uta lontana dalle que.stioni personali, non poteva a meno pi .,recare buon frutto. Tutti sa.nno difatti che è ..lppunt(i) d.all'urto .delle opinioni che _scaturisce la verità. Alcuni degli. O,P!J.SCQli ;µsçiti in quell:epoca fecer.o il gjro d'.Europa, e pochi .certamente s.@no i miei co1tegbi de,ll'eserc,i.Lo che non .a bbiano letto .con ,int.eresse .un DA_L

libret.to voltplO in italiano subito dopo la ,Sl}.a c,o.z;n_parsa e intiLo}ato: Sguardo tattico rçtrospettivo .al 1866.

:rutti

·si ricordeni;tnno,, fra le 1;1.ltre cose, della critic.a ,viv:a --cui vi .è .sottoposto l'operato dell' arti~~ieri_a ,e della c.av,~leria in quella cilll)pagna. Non mancarono le difose pronte e vivaci delle , <liue ar-mi .a uaceate, e massime dell'artiglieria, che più . ~i trovò punta sul vivo. Ma la .q,u.estio.ne era sollevata arditamente, e siccome le accuse poggiavano,.in buona par le sul vero, non valsero né le negazioni, nè le disc.@lpe, ed alla fine fo trovato miglior partilo di rassegnarsi. Non fu però s terile rassegnazione, poichè ad essa subentrò uno st.tJdio profondo ed indefesso per parte de.gli .1,10,mini più compelenJ.i. La questione fu esç1.minatu sotto tl,llti .gli aspetti, e ben tosto apparvero pregevoli scritti che ·.la trattarpno 15lrgamente. Fra i tal1ti, -ç.iterò s.oio i ,segue.Q.ti, che mi sembrano i più jmportnplL ,Essi hanno per Jit9.lo o per argomento: 1 ° Quali sono le più essenziali qualità che ,d~pe .avere la nuova a:rtiglie1·ia da carnpa;gna, e gli ord,i1iiarnenti e le prescrù:,ioni nec.e.ssarie pet suo irnpi·~go, 011de possa s·viluppare la sua pier,,a efficacia nella guerra ,(/,i .campagna, per il generale Du VJ:GNAV. - Berlino, 1870. 2° Sitlta tattic,a de.lt\tvvenire, del .signor .di WT.

·-

Berlino, A869.

·


300

L'ARTIG-LIERIA DA CAMPAGNA PRUSSIANA

_3° !dee s7:ll'impie,go dell'a1·tiglien·ada carnp,agna,. . del principe eh HOHENLOHE, generale d' artiO"lieria. - 0 Berlino, 1869. · Lo studio ·di questi opuscoli è molto istruttivo e, ~anto più interessante, inquantochè buona parte delle idee e delle proposte svolte dai loro autori si vedono applicate nella campagna del 1870-7i1. Ora è nolo che tanto )'artiglieria quanto la cavalleria prestarono in quella· guerra brillantissimi servizi, e riscossero la· prima particolarmente, gli applausi e l'ammirazi~ne dei · propri commilitoni. Il coro di lodi che si eleva ancora da ogni parte forma uno spiccatissimo contrasto coi rimproveri più o meno meritati del 1866. ff fatto .è così importante dal punto di vista militare che · :7al la pena di studiare per quale processo si giunse rn due campagne successive ad ottenere risultati così diversi. È mio proposito di esaminare la quistione per1~, parte che ·spetta all'artiglieria, lasciando a penna pru competente della mia d.i trattarla per ciò che riguarda la cavalleria. Prenderò anzitutto ad esame gli appunti ~he vennero fatti a quell'arma pel suo operato uel 1866; renderò con(o in seguito de"'li . . o studi e del lavoro comprnt1 dopo quell'anno, occupandomi principalmente, come il mezzo più semplice a tal uopo, nel' passare in rivisLa gli scritti <;be ho già citato; finalmente, colla scorta delle relazioni che già possediamo. sulla campagna del 11870-7 ,t, cercherò di dare un'idea dei grandi servigi resi dall'artiglieria in quella memorabile guerra, dimostrando come essi siano la conse-· gue~r.a di qu~g~i ~Ludi _e di quel lavoro indefesso . Di qu( la naturnle dms1one rn tre parti di questo studio. Io l'intrapresi perchè mi è parso che vi si possa trovare qualche utile ammaestramento anche per noi. Se non erro, e certamente lo desidererei, la troppo manifesta deficienza in alcune parti ci condusse nel ,1866 a cer--

1866 AL 4870-71 30~ ,,care troppo esclusivamente in una sola direzione, voglio dire nell'inabilità di alcuni capi, le cause dell'insuccesso. Senza disconoscere l'importanza di questo motivo additato dall'opinione pubblica, io credo di poter . affermare che fu alquanto soverchia la facilità con cui 1a generalità dell' esercito, trovando forse di aver -salvo il suo amor proprio, ·si acconciò a riconoscere come causa unica ciò che non era se non causa importante e; voglio anche ammettere, principale dei nostri malanni. Quella corrente d'idee distolse l'attenzione --<la molti particolari che pur non erano senza rilievo, e generò una certa trascuranza nel correggere tante imperf~zioni, che ad un occhio attento ed imparziale .non sarebbero cerLo sfuggite. La nostra artiglieria non potè a meno di risentirsi anch'essa di quell'influenza, e chi divide con me l'onore di appar:tenere a quest'arma ·.dovrà ammettere francamente che in cerle cose non si fecero dopo il 1866 tutti quei progressi che sarebbe _stato legittimo di doversi aspettare . Se qual.cune ne dubilasse, potrà di leggieri persu·adersene, quando .abbia la pazienza- di seguirmi· sino alla fine. DAL

I.

Gli appunti che vennero fatti all'artiglieria prussiana òopo la campagna di Boemia e del Men o si possono ri·durre ai seguenti: 1° Non essersi trovata in linea abbastanza in tempo ...ed in forza sufficiente per Lsostenere i movimenti della . fanteria; 2° Aver mancato nel co,mbattimento di una dire,z tone unica d'insieme, per modo che i suoi tiri, invece


3'()'2 L'AllTIG-LIERIA DA CAMPAGNA PHUSSIANA ?1; es-sere rivolti' c·oncentric'amente sopra un solo·· punfo, rtri'porta:nte, come permette oggi più che'mai la mad'gfor portata dei cannoni rigati, erano dispersi su tufi.a la fiiièa di battaglia; 3" Kver tirato abitualmente· a distanze tropJjo grandi e rtori sempre c·ori bastante efficacia; · 4° Aver m:ost:rat0- una soverchia preoccupazione· di pe:vdere i' pezzi. ' E~'aminer·ò· p-er ordine ciascuno dr questi appmrti, a~al'i'zzando quanto vi possa essere di: vero e· quanta s1_a- ~olp~ ~heyer essi mi pare da imputarsi agli uffi-· . é1al1 d artrgherra. f-0 ' #on essèrsi tro1Jatd a; te>inprrcd in forza suffic'icnte. È'fòrse•l' a,ccu:sa più grave; e·, richia'mando· alla memori'a . .i prirrcipali C'omb'atttmen'ti, rron si · puÒ' a· meno di rico:n'os·c ere ch'e è appi·en'O, gitrsfificata. Vedremo· però erre m questo la· minor parte· di- responsabilità ricade' SU'gli uf:ffciafi d'arfrgl'i'eria. Citiam'o difatti alcuni esempi. · :r::artiglieria di riserva det 5• corpò non giunse· che ' m'6lto1 tardi' a prende~·e parte al com'.f>atti:irnento' di Skalirz. Essa si' comp·o neva di 4 batterie rigate e du:e a cavallo ('1) e marciava dietro la ·1 oa divisione che formava il grosso del 5° corpo. Nella fermata eh~ fece la ma divisione a Wisokow, la riserva suddetta restò parecc~~e ~re sulla strada di quel villaggio, lontano poco pm d1 due chilometri e mezzo da Kleny, mentre sarebbe s~ata utilissima a Kleny stesso per controlraitère l'arfi'glièria austriaca, che' mofostava ferhbil- meote Ì d spie'gamento' delle'. forze· prù'ssiahe con due . grosse batterie, l'una al nord e f" a·1fra al sud di S4talht. F'rr solo qmmcfo Ìe 4 ha:tterie ri·ga:te della risèrva·, àrfrvaté a mettersi- in- line-a· con altré 5 dfvf--

~a

..

303 4866 AL 1870-11 . s.ionp.li, ·concentt aro:r;i,o il lorn fuoco sull' artiglieria àustriaca che, ridotta al silenzio là batteria del nord é fatto rallentare il fuoco a quella del sud, il combattiinento si volse decisamente in favore dei Prussiani. Non è solo all'artiglieria di riserva che si rimproverà un ritardo nel fatto d'armi di cui si tratta. Le due batterie dell'avanguardia, invece di andare avanti: restarono presso Wisokow, per cui più tardi dovette in _loro luogo prote~gere l'attacco di deua· avanguardia, contro la stazione ferr oviaria, una batteria della ma divisione. . . A Tra.utenau la riserva d'artiglieria del ~ • corpo restò al di qua dello stretto mentre si combatteva al di 1~ con esito infelice. · A Sadowa la riserva d'artiglieria del 1° esercito, forte di rn batterie (1 ), non riuscì ad entrare in linea che molto tardi, .non ostante che l'artiglieria divisionale al di là della Bistritz dttrasse gran fatica a, sostén~rsi dav~nti al fu.oco delle impbnenti masse d'artiglieria austriache. , Detta I'\Ser.va non passò la B,istritz che ,verso rnèzzogiorno, e fu allora solo . che poi.è prender pà:r'te attiva al combattimento. · ' · · 1:,'artiglieria dell'esercito cÌell'Elba, da quanto a,s.~~-. r'isce l'autore dell? Sguardo tat~ico refrospettivò, non riuscì a spiegarsi che in parte, e quella che si impegnp nel cpmbattiménto lo fece da 'distanze eccessi;è. . Le ·cose passaron~i · meglio presso il 2° esercfto, 'e p.articolai;mente presso 1I corpo dellà guarqia. Vedrémp pi'ù tardi come là riserva d'artigÌièria di questo corpd, con esempio forse unicq.. in tutta la ca,mpÀgna, arri~b in linea con molta prontezza. · · ' " DAL

(~} Erano, le batterie di riserva del 3° e !' corpo, presso

j.

quali

era stato sciolto il legame di corpò, e le cui divisioni òòbedivano di( ~ )' Lé battérie a cavallo nel 4866' eran·o arinate di' cannoni'

Iiséi;..

rettamente al c9mando generale del 1° esercito.

'


304

L'ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PRUSSIANA

Questi fatti provano certamente che l'accusa poggia s1;11 vero, wa a discolpa degli uf(ìciali d'artiglieria g10va osservare che questi ritardi provennero in massima parte da cause indipendenti da loro. Se, infatti, prendiamo in mano la Relazione ufficiale dello stato maggiore prussiano ed esaminiamo quale è l'ordine abituale di marcia d'un corpo d'esercito nella campagna del 1866, troviamo ,che in generale le avanguardie sono fornite scarsamente d'artiglieria, e la riserva d'artiglieria del corpo è fatta marciare in coda di esso, perfino talvolta dopo la sezione dei krankentriiger o portamalati (1). Ora non sono gli ufficiali d'artiglieria che stabiliscono l'ordine di marcia, ma è chiaro quanto esso debba influire sul trovarsi in linea più o meno a tempo. È noto che, quando comincia a rumoreggiare il combattimento, le strade d'accesso non sono mai abbastanza larghe per dar passaggio alle truppe che muovono avanti. Più è urgente la necessità del soccorso, più è grande I~ fretta e la confusione. Se poi vi sono fossi lateralmente alla strada, o questa è incassata, e i carri che stanno avanti non si possono o non si sanno far sgombraré a te~po, il portarsi in linea per l'artiglieria diventa un'impresa molto difficile e [qualche . volta impossipile o per lo meno lunghissima. Più grande è la distanza da percorrere, più aumema naturalmente la difficoltà. II posto loro assegnato nell'ordine di marcia, cosi lon' tano _daUa tesla, è quindi il motivo principale per cui le riserve d'artiglieria dei corpi prussiani furono, in genere, impegnate troppo tardi nel combaltimento. Tenere indietro l'artiglieria vuol dire non avei·la nel n~o-

(4) Vedi pagina 309 della Relazione ufficia.le: Ordine !S' e 4° corpo. ·

dl marcia' del

1866 AL rn70-74 305 men.to del bisogno, e noi lo sappiamo meglio di ogni altro, noi che dovemmo combatte1·e a Custoza senza riserva d'artiglieria. Ma di chi la colpa? È forse degli ufficiali del!' arma? · Un'allra causa del male fu il falso concetto che si aveva sull'impiego dell'artiglieria di l'iserva. Essa era in massima considerata come riserva nel più stretto senso della parola, e quindi si teneva indietro, si :risparmiava e s'impegnava solo dopo le altre truppe. L'errore non era spinto come da noi, che la tenemmo cosi indietro da dover rinunzi.are completamente alla sua· cooperazione, ma pure esisteva. Un'eccezione onorevolissima è fornita dall'artiglieria della guardia alla battaglia di Sadowa. La riserva d'artiglieria di quel corpo, nella marcia verso il luogo del· combattimento , si trova va già. un po' più avanti del solito, cioè subito dopo l'avanguardia della 2a divisione. Bentosto però essa ricevette l'ordine di por.tarsi al trotto alla testa del gròsso della 1• divisione. Essa lo esegui con grandissimi stenti, camminando attraverso a campi di grano molto alto e su terreno di recente bagnato dalla ,pioggia. Parecchi cavalli caddero sfiniti durante il tra,_gitto, nè si rialzarono più, ma si potè giungere in tempo per aprire il combattimento con una gran massa d'artiglieria. Naturalmente sarebbe stato meglio l'addottare fin daila partenza un ordine di marcia che facesse trovare al suo posto l'arliglieria senza bisogno di estenuarla prima di combattere, ma è già molto l'aver saputo rimediare a tempo all'errore. t proba~ bile che ciò si debba al generale priricipe di Bohen1ohe, che comandava l'artiglieria di quel corpo, perchè .sarebbe consentaneo alle idee da lui manifestale più .tardi· nel prezioso libretto da me accennato poc'anzi. Oltre al falso concetto che avevasi è.ai più sull'impiego della riserva d'artiglieria, contribuì anche non. DAL


306 L'AR'l'.IGLIERIA DA q,rnPAGNA l'RUSSI,\~A poco a farla releg~re in seconqa linEla la circosta_n~a ~eg;uente. Fino dai primi scontri apparve qosì manifesta la superiorità deil'a fanteria prussiana sull' austriaca, sia per la tattica sia per l'armamento, che i comandanti di truppe_c{'.ed.eLtero di poter vjpcere colla sola fanteria, sénza darsi gran pensiero della cooperazione delle altre armi. E vinsero, difatii, ma con ben maggiori sacrifizi. S,i aggiunga che i g·e nerali dell,'èsercito prussiano provengono per la massima parte dalla fanteria,· e quindi, trovando che lo strumento da loro cosi ben conosciuto rispondeva perfettamente, lo adoperavano di preferenza ad altri che non avevano .forse così familiari. · Per queste ragioni non si fece marciare, nè s'im'piègò l'artiglieria, come consigli.avano le circostanze. Siccon;ie, infatti, gli Austriaci comba_ttevano una guerra: difensiva, e perciò si trovavano sempre in buone posizioni, guernite di numerosi pezzi d'artiglieria, s~-r.ebbe stato indicatissimo di far ma.rciare la propria artiglièri'a il più ava:t'lti possibile, per averla subito in pronto a pro,teggere lo spiegamento delle altre truppe e.e ntro il fuoco micidi·ale dell'artiglieria austriaca. Ma· questò era contrario alle idee che predominavano allora, e ci volle la dolorosa esperienza, della guerra, · cogli studi che ne seguiro@, per farle cambiare radìcafmen(e. Non è però sofflmente a quelle idee ché è dovuta la insufficienza della cooperazione che la fan_teria prusS:iana ottenne dalla sua artiglieria nel 1866. Una d,elle cause è indicata dall'autore dello Sguardo tattico, quando' egli dice eh~ « l~ batterie muovevano di qua ·« e dì l'à, intorno e vicino all{t ris·erva, _e nessun Iuogç> « sapevano tròvàre pet i~piegarsi ». Egti attrib1Jisée tale imbarazzo a·mancanza <:l"i Ì$truzfone tcittica, e fòrs~ 1 una d eficienza d'a questo Iafo non è pòssibile dì nega:rfat.

DAL

1866

AL

4870-74

307

s·e la questione di tempo · e di numero è da mettersi a. carico dei capi che regolavano la marcia e l'òrdin.e di battaglia, nè può imputarsi in alcun modo a.ll'art1-gheria, la questione di luogo, che è pure mol~o 1m?ortante, e che esige da parte sua grande 1struz1one (attica per essere bene risolta, è tutta a carico di quelrarma. Essa lo riconobbe, e vedremo in seguito come· abbia cercato di rimediarvi.

'.3• Aver mancato di una direzi·one unica d'insieme e ave1· sparpagliato i propri colpi su tutta la tinea di batta.glia. - Quest'accusa é fondata anch'essa sul vero ma senza tener conto della difficoltà che presenta, un'a~ione concentrata e comune sui campi di battaglia. così estesi d'el giorno d'oggi, è naturale che çiò succedesse in conseguenza appunto dell'ordine di marcia adottalo. Di('atti con questo ordine di marcia poteva· trovarsi a tempo sul sito la sola artiglieria divisionale, il cui scopo è di sostenere le singole brigate e divisioni. L'artiglieria <l'i riserva arrivò invece la mag ' · gior parte delle volte troppo tardi e in batterie separate, e queste, trovando le batterie divisionali già impegnate nel combattimento, poterono allora servire solamente a sostegno di esse. ·1' autore della Tattica dell'avvenire dice che in tali circostanze è quasi impossibile d'im ~ maginarsi una direzione unica d'insieme. '

3• Aver tirato a.bit,ualmente a distanze troppo grandi"

e non semp1·e con bastante efficacia. -

Qui tutta la còlpa è proprio esclusivamente degli ufficiali dell'arma. Ma giova osservare che in quell'epoca era massìma ·adottata in tutte le artiglierie europee che tale· dovesse essere l'impiego delle artiglierie rigate per trarl'e profiLfo della loro superioritu in confronto dei cah-I16ni lisci. :È ancora da'·nofare che la natura m9nta-


308

L' ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PRUSSIANA

gnos~ d_el te1:reno su cui si svolsero in· massima i c?m?atllme~t1 ?el 1_ 8~6 faceva sì che sovente ]e posiz1om erano md1scut1 b1lmente segnate sulle creste delle alture. Volendo avvicinarsi di più, si sarebbe talvolta dovuto mettere in ~a~Le~·ia al f~ndo di una vallata per con~robaLl.~re 1 art1ghena austriaca collocata su una colhna. S1 aggiunga ancora, come' circostanza atten~anl~, che_ gli Austrijlci, obbligati a tener sempre fa ~-1fe~s1va, sr ~rovavano generalmente in buone posiz1001 , . preventivamente scelte e studùite, da cui aprivano 11 fuoc~ a~che al di là di 3000 metri, riferendosi forse a punti di cui. già conoscevano le distanze. Così provocavano l'artiglie1:ia ~rus~iana a rispondere prima d~l tempo . Queste rag10m pero, sebbene non manchino importanza, sono da considerarsi come secondarie rn confronto alla causa precipua del male, che è il fals? conc?tto sull'impiego dell'artiglieria rigata. · ~ av~r ~irato molle volle con poca efficacia (salvo bnllanti_ss1me eccezio~i, come a Nachod e Skalitz, per parte di alcunf'. batterie) è anche un fatto innegabile. B~sterebhe a provarlo la propo1·zione delle perdite su'... bi~_e ~e! 1866 dalle· due parti belligeranti. Secondo il Pl?n~ies, le . perdite degli Aust.riaci dovute alF al'tigheria prussiana sarebbero solo del 3 per cento me_n tre quelle portate ai Prussiani dall'artiglieria au~ str,ac~ sarebbero del 16 per cento. La stessa artiglieria p~us~iana nel 1870, secondo lo stesso Plonnies, contr1bmva nelle perdite francesi pel 25 per cento. Quale enorme differenza! · ~isogna ?ra s~iegarci co~e un'artiglierja il cui materia_le 1~sc1a, cosI poco a desiderare e la cui istruzione t~cmca e ~osi gener~lmente r~conosciuta come la prus-sian_a. ~b~1.a potuto tirare con poca efficacia. ~ISSI_ piu sopra che le distanze a cui d'ordinario si apriva 11 fuoco erano molto grandi (dai 2500 ai !OOv 1

?

309 rn66 AL 1870-7~ passi). Questa è già una causa principalissima di poca precisione nel tiro. Più aumenta infatti la distanza, oltre alla naturale diminuzione della probabilità di colpire indicata dalle teoria (1), si ha un'altra causa grandissima di errori, che è la .maggioÌ·e difficoltà di giudicare della distanza. E quando questa è sbagliata, maggiore P- l'esattezza di tiro di una bocca a fuoco, e ,meno si colpis0e il bersaglio. Bisogna .1ncora tener conto del fatto che l'artiglieria prussiana si 1rovava da poco tempo in possesso del nuovo materiale rigato, cosicché non tutti lo conoscevano a sufficienza e sapevano utilizzarne completamente le buone qualia1. Se poi si aggiunge che un terzo circa delle bocche a fuoco all'esercito erano ancora liscie, si capirà facilmente che un'artiglieria rispettabile come la prussiana abbia sovente durato fatica a sostenersi davanti all'austriaca. L'idea esagerata dell'influenza che .l'invenzione delle artiglierie rigate doveva avere sulle distanze di tiro, condusse eziandio alla persuasione che non fosse necessario di accompagnare costante~ente le altre armi, ma si potesse restare indietro in buone posizioni, e di là secondare i movimenti della fanteria e cavalleria. Così, naturalmente, si perdevano di vista i piccoli vantaggi riportali dalle altre truppe, si trasc urava di portarsi a vanti per proteggere meglio l' allaeco ed occupare subito le posizioni conquistate, si pn}stava insomma una insufficiente cooperazione alle allr-e armi. DAL

4° Avere mostrato una soverchia preoccupazione di perdere i pezzi. - Trovo quest' accusa ripetuta da

(1} Parlo della probabilità di colpire ricavata col calcolo dai risultati pratici del tiro.


-310

J,' ARTrGLlERIA DA CAUPAG NA PRUSSIANa

DAL

varie parti e perfino dal colonnello russo ,Dragomjrow, ,c he pure è giudice "imparziale, nei suoi Schizzi _sulla g'uer'ra austro-pru.ssiana. B"isogna dunque che qualche cosa vi sia di vero. È un pregiudizio più o meno radicato in tutte le artiglierie che il perdere i pezzi sia una cosa disonorevole . Vi si attacca in ·certo modo il valore di una bandiera, e, mentre si dà poca importanza ad un n umero d'armi qualunque cadute in mano al nemico, si. arrossisce per la perdita di un cannone, che esso pure, in u ltima analisi, non è altro che un'arma. Ne viene di qui che l'ufficiale d'artiglieria sarà tentato prima di lulto di non mettersi in posizioni troppo avanzate, e poi, appena stimerà minacciata la sicurezza dei propri _pezzi, il che succede sempre nei mo,. menti più difficili, cioè quando si ha maggior bisogno del loro fuoco, egli o si ritirerà prima del tempo, · ovvero, preoccupato e commosso della grave respons,abilità che gli sovrasta, non avrà più ia calma .necessaria per dirigere convenientemente il tiro . Ora, più c·he mai, e lo dimostrò la recente guerra franco-prussiana, è diventata una condizione indispensabile pel buon successo la ·cooperazione attiva e costante dell'artiglierfa colle altre armi. Se per sostenere efficacemente la fanteria, che difende una posizione importante, una batteria, facendo .fuoco fino all'ultimo, sarà caduta in mano del nemico) l'ufficiale che 1a comanda è degno di lode, anziche di bjasimo . Chi merita biasimo, se non fu fatto tùtto il possibile per salvarla, sono le altre armi. Il mar:esciallo Bhicher, in un suo ordine del gioJ'IlO del 1813, pubblicato dal 1lfilitéir- Wochenblatt, 1869, N. 28, prescriveva quanto segue : « In caso _di com« battimento io esigo : che le truppe di tutte le armi di «-una brigata, come, in generale, ,di qualsiasi altro ri-

1866

AL

1870-71

3H

·< parlo di truppe, si considerino come fratelli d'arrr:ie e « non si abbandonino l'un l'altro; che esse cons1de-« rino la loro urtiglieria corrie cosa sacra, dalla cui ·« conservazione dipende il loro onore; ed il comandante « di un corpo di truppe (siano esse di fanteria o caval·« leria) che abbandoni l'artiglieria in propria vicinanza, « an.c he quando non appartenga direttamente a lui, ma « àd altro corpo, senza che in sua difesa abpia .perduto ·« almeno la metà de' suoi uomini, sarà sottoposto ad un « consiglio di guerra ». · . . Jn un altro ordine. del giorno del 1815, pubblicato nello stesso numero di quel giorn'ale, il predetto maresciallo si esprimeva così : « Una batteria che-~'Ì.n~etta, << · gli avantreni o, secondo il terreno, si ritiri colla « luno-à · spiegata, prima che il nemico s.iasi avvicinato « a 560 passi, sarà messa sotto ·consiglio di guena, « a meno che .i cacciatori nemici ilhhiano -trovato. « mezzo di appro.s simarsi l).1 coperto· e , non esista più « nessuna scorta. La perdita di una batteria, -che ha « agito efficacemente, è onorevohssima.; mentre la sua. « salvezza mediante una fuga precoce è, in qualunque: :« circostanza , contraria a.11' onore ed alle leggi di « guerra »'. Nello stesso senso si esprimeva l'arciduca Alberto :nelle sue Istruzioni pll'esercito d'Italia nel 1866. Vedremo cornt? 'i. Prussiani del rn7o abbiano dimo·itrato 'di essersi còrnpletamente spogliati di quel ~regiudizio . Essi utilizzarono a tal 110po e le critiche -déi moderni e gli ordini del giorno disseppelliti-del vecchio . ,eroe delle guerre di liberazione .

1


DAL

·1' ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PRUSSIANA

11.

· Ora che ho esposto le critiche, cui diede luogo l' artiglieria prussiana nel 1866, renderò conto degli sfudf che furono falli fra questa guerra e quella del 1870. Ho detto già .prima che la via più semplice da seO'uire o a tal uopo m1 sembrava quella di esaminare gli opuscoli principali usciti in proposito. Era mia 'intenzione quando ho incominciato a scrivere queste righe, di' passare in rivista tutti e tre quelli da me citati m principio. Se non che, prima che per consio·lio d'amici mi risolvessi a pubblicare questo scr~to, vidi annunziata la traduzione e la messa in vendita della Memoria del principe di Hohenlohe. È un libietto di poche pagine, ma preziosissimo e tale da meritare che il lettore ne abbia idea non oo·ià da un semplice . riassunto, ma dalla sua lettura completa. Ora che è tradotto, non vi è quindi più ragione che me ne occupi, e non mi resta che ad invitare il lettore a comperarlo ed a leggerlo attentameIHe . Confrontando i principii esposti dall'autore coi fatti del 1870 ' eo-li , o vedrà subilo quanta influenza abbia esercitato que1Io scritto nel segnare il nuovo indirizzo dato all'impiego dell'artiglieria. Si noti che fu il primo dei tre che v~de la luce e qumdi quello cui de.vesi la priorità delle idee che con lievissime modificazioni trionfarono in seguito. . Degli altri due opuscoli io intraprenderò una specie d1 reso(:onto, senza propormi per altro di darlo completo e particolareggiato. L'estendersi di più sarebbe

~866

AL

1870-ii

313

cosa utile, è vero, ma troppo lunga e fino ad un certo punto estranea all'indole di questo scritto . l\1Ii contenterò di toccare solo quello che interessa più da vicino il· mio argomento, mettendo in luce i punti importanti e sorvolando od anche tacendo affatto sul resto. Ciò premesso incomincerò dallo scritto del generale Du Vignau, il cui titolo un po' lungo non è qui il caso di ripetere. L'autore è un dottissimo generale d'artiglieria, già noto per altri pregevoli scritti, il quale, secondo dichiara egli stesso, scrive dopo 56 anni di studi frammezzati da lungo servizio. Ciò basta per sapere che è compelentissimo nella materia. . Egli non vuol ledere la suscettibilità di nessuno, e tanto meno dei suoi colleghi dell'arma , quindi si astiene dal pronunciarsi sui motivi per cui l'artiglieria da campagna prussiana non ha corrisposto all'aspet. tazione nel 1866. Tali motivi, egli dice, risiedono nei . difetti che la nuova artiglieria prussiana ha comuni con quelle degìi altri Stati, e questi dif"etli, se in parte sonò dovuti alla novità della cosa , risiedono molto più nella divergenza delle vedute sulle questioni più importanti. Egli è per mellere un po' d'accordo nelle veclule che imprende a scrivere, e lo fa tanto più volontieri in quanto che in tutta la leueratura militare non vi è un libro che traLti distesamente der carattere e dell'impiego della nuova artiglieria rigata , senza troppo risentirsi delle vecchie teorie sull'artiglieria liscia. Esistesse poi anche un tal libro , sarebbe un tratluW adatto per le scuole, ma non per apportare unità di vedute negli ufficiali, e tanto meno in quelli di grado più elevato, che non appartengono all'artiglieria; essi non lo leggerebbero per la noia . . Tralascio come estraneo al mio argomento le molle . buone cose che dice intorno alle qualità che deve 21 Mrno xvu, VoL. m. 1


314

L'AllTlGLIEIUA DA CAMPAGNA PRUSSIANA

~AI,

0

.3 1IS

L'artiglieria da campagna sarebbe divi~i3 in ;:iatter,ie

avere un buon materiale da campagna (1 ). Per l'intelligenza di quanLo segue dirò solo che per unica bocca a fuoco da campagna egli ammelte un cannone .da 9 libbre di proietto oblungo ossia di 8 centimett'i di diametro. Egli vuole anche al seguito dell'esercito un cannone da posizione da 24 libbre ài proietto oblungo (4.2 centimetri), ma questp marcerebbe indietro e non sarebbe destinato a manovrare colle truppe.

(~) Per chi volesse saperne di pilÌ accennerò brevemente le cose principali. ·1 ° Un calibro minore di quello da 9 libbre (l'attualc prussiano da 8 centimetri prima detto da 4.) sarebbe troppo poéo efficace massime nell'importantissimo tiro a shrapnells ; un calibro maggiore avrebbe pel suo peso tali inconvenienti, che non sarebbero compen.,. sati dall'aumento di efficacia; 2• Pei casi ecce;,,ionali, come sarebbe il tiro a distanze maggiori di 3000 passi, contro forti trinceramenti o case massiccie vi sarebbe il cannone da p sizione da 24 libbre (,12 cent,imetri circa di diametro); 3° Il metallo da preferirsi sarebbe l'acciaio, il sistema a retrocarica; 4° Il peso della carica no11 deve essere infer iore ad 4/8 del peso del proietto; 5" Il munizionamento deve essere composto di shrapnells e di granate, lasciando da parte come inutile la scatQla a ~netraglia. Il cannone da campagna, ossia quello da 9 libbre, deve avere più shrapnells che granate, quello da posizione ossìa da 24 libbre più granate che shrapnells; 6° Supposto un traino a 6 cavalli, il peso del pezzo coll'intiero munizionamento non deve oltrepassare pel cannone da 9 libbre compresi i tre uomini sull'avantreno, 33 cantaja (,f ,544 chilogrammi) , e per quello da 241 senza serventi montati, 42 cantaja (1,965 chilogrammi). ln questi lìmiti, il primo, secondo i suoi calcoli, potrebbe portare circa 42 colpi nell'avantreno, ma piuttosto che aumentarne il peso egli è d'avviso c1ie in caso di necessità si debba diminuire il munizionamento. Il cannone da 24 libbre non porterebbe che 8 colpi nell'avantreno; 7° Il cannone da 9 libbre dovrebbe poter portare in caso di necessità altri dne serventi o su seggioli o meglio su una pedana analoga a quella ,.dell'artiglieria svizzera; 8' Le ruote di tutti i veicoli dovrebbero essere dello, stesso inoclcllo, cd il traino effettuarsi per mezr.o dello tirelle sulla bilancia posteriore, lasciando da bar.da quella in panta al t imone ; 9• Tutt i gli uomiui della batteria che non sono a c:wallo devono potersi traspòrtarn sui carri, ed in tali condizioni la batteria deve poter fare lungo cammino al trotto.

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· -a cavallo ed in batterie montate, le prime nella pro-

porzione cli 2/8 e le seconde di 5/8 di tutta l'artiglieria all'esercito. L'artiglieria da posizione concorrerebbe pe.r l'altro ottavo . Egli parte . dall'ipotesi di un corpo d'esercito 1ormato di due divisioni di fanteria ed una di cavalleriq., com e il prussiano . Delle 16 batterie del corpo (4 a ca-

È cosa essenzialissima al giorno d'oggi avere batterie veramente

e non batterie a piedi; 4o· Per tale scopo, e per avere, l\n sullìciente munizionamento, la batteria deve dividersi in batteria di combattimento o riserva; 4,1• La batteria di combatt imento consterebbe di 6 pezzi e 6 cassoni; il cassone dovrebbe in massima seguir sempre il suo pezzo, le due vetture costituire).Jbero l'unità della bat- • teria. Il cassone porterebbe 6 uomini ed avrebbe lo stesso peso del pezzo. (Attualmente in Prussia la batteria si di\' ide durante il combattimento in tre parti: batteria di combattimento èomposta di 6 pezzi; un primo riparto di vetture (Wagenstaffel) composto di 3 cassoni e ,1 carro da batteria con attrezzi ; un secondo riparto che contiene altri 3 cassoni, 4 carro da batteria, ·1 carro a bagagli e la focina. li primo riparto sta dai 50 ai 1100 passi indietro Yerso un'ala della batteria; il secondo fuori all'atto dal fuoco. Non esiste parcò divisionale); 12° Ogni pezzo deve avere 1111a dotazione di HiO colpi presso la batteri'.!. Altri 1100 colpi sarchbcro portati dal parco divisionale e dal parco di riserva del corpo ; l 3° La riserva della batieria consterebbe di 2. cassoni, 2 carri da batteria, ,f carro a bagagli e una fucina; ·J 4° Tutto ciò che non è assolutamente indisp'ensabile d'avere presso la batteria, è assegnato al parco divisionale;. 15° I casso::ii del parco divisionale e del parco di risen:a non dovendo servire al trasporto di uomini, possono (,ssere adattati in modo da portare un più forte munizionamento. I1fi è caro di constatare che le principali di queste idee sono ammesse da tanto tempo nella nostra artiglie ria, che sono diventa te, per. così dire, una tradir.ione. Alcune erano già applicate fino d,1.l 4814, epoca in cui avevamo forse il migl ior materiale da campagna <l'Europa; altre lo saranno coll'intreduzione del nuovo materiale, dopo cui nulla ci resterà da invidiare da questo lato ali~ , ~ltre potenze. · rn on tate

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L'ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PRUSSIANA

vallo, 1O mon l~le, 2 da posizione: 96 cannoni) ùssegnerebbe 2 batterrn montate ad ogni divisione di fanteria e 2 batterie a cavallo alla divisione di c:Jvalleria· 6 ba~te~·ie. mor~ta~e e 2 a cavallo le destinerebbe qu~le art1~l1errn cli nserva e. a disposizione del corpo d'e- . serc1to , e le 2 b&!terre di posizione le lasciercbbe presso il parco di riserva del corpo d'esercito . Si noti •questa denominazione di artiglieria di riserva e a di:. sposizione, invece di quella più breve di artic;lieria di. riserva, perc~1è l'autore l'adopera a bella pos~à per e:1lare erronee rnlerpretazioni circ:J lo scopo e l'uso d1 quella massa imponente d'artio-Jieria. . ' lli~nen~losi insieme diversi corpi per costituire un e~erc1to,_ 11 generale Du Vignau consiglia la formazione d1 una nserva generale d'artiglieria, togliendo una brig~la m~ntata all'artiglieria di riserva e a disposizione d1 ogm corpo. Anche in questo caso però egli non vorrebbe che la parola riserva si prendesse nel suo vecchio significato. I motivi che inducono il generale Du Vìgnau ad as-segnare due sole ~allerìe ad ogni divisìone, quantunque le supponga forl1 come le prussiane attuali sono che s?condo l~i, .~na · divisione non ne ha per-' se st1;ssa bisogno d1 p1u , mentre d'allra parte occorrendo di ~vere un maggior numero di batterie su qualche punto importante del campo di battaglia, è più facile pren· d_e1:le _fra quelle a disposizione, che togliere alle div1s1on1 le superflue, quando le hanno permanentemente assegnate. L'artigl~eria di riserva e a disposizione rèsterebb~ ne~Je mam del comandante il corpo d'esercilo, che la impiegherebbe secondo i suoi fini . . La formazione di una riserva generale è consio·liata daU'autore quando l'esercito è riunito ed è immi~ente una battagli ~ ca_mpale, perchè il comandante in capo potrebbe cosi disporre con tutta sollecitudine di una,.

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massa imponente d'artiglieria, senza disturbare i piani che avessero i comandanti di corpo circa le loro batterie di riserva e a disposiziorn'\. La riserva generale, già prima della battaglia, sarebbe diretta sul punto ·· che credesi più importante, con gran risparmio di tempo. E quando le batterie di riserva e a disposizione dei corpi d'esercito fossero tutte già. impegnate, o esistesse un vuoto fra due corpi, il comandante in capo avrebbe in essa una veramente disponibile, efficace e sovente . opportunissima r iserva. Accennato così di volo eiò che riguarda l'organizza. .zione, veniamo alla parte che interessa più da vicino il nostro argomento. · L'autore sr occupa anzitutto di fissare il posto che . deve avere l'artiglieria i,n marcia con altl'e truppe quando s'avvicina alla cerchia d'azione del nemico. Egli premette che secondo le circostanze di tempo e · di spazio e la natura dello scopo che si prosegue, può· essere assai diverso il posto dell'artiglieria. Vo. lendo però fissare qualche cosa di generale che serva cli guida nei casi ordinari, cioè quando non si ha in mira alcuno scopo speciale, egli dà le norme segµenti : ·1° Nella marcia di una divisione in pianura, la batteria d1 combattimento della ·1a batteria segue immediatamente il battaglione di testa, la batteria di · -combattimento della 2i> batteria marda fra le due brigate. Le riserve delle due batterie sono alla coda della divisione, avanti alla retroguardia. 2° In posizioni d'aspetto della divisione (Rendezvous Stellungen) le due batterie di combattimento · stanno fra le due brigate, le riserve dietro la divisi/)ne; 3° Le stesse. norme valgono per le batterie a ca·vallo di una divisione di carnlleria sia in marcia che :'in posizione d'aspetto;


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L AHTIGLrKRIA DA CA~IPACNA PRUSSTANA

.f.~ Se alla divisione sono assegnate in più alcune

b.a~terie montate d~ll'art.igl~eria di riserva e a dispostz1one, esse marciano rnsteme colle loro riserve alla coda della divisione; 5° .Cl parco divisionale segue la divisione isolata ad una distanza di mezza giornata di marcia; 6" Se jl corpo d'esercito marcia su di una sola strada, . le bauei~ie di visionai i r estano allo stess0 posto detto d1 sopra, 1 due pa.i:chi divisionali marciano ad una mezza giornata di marcia dietro l'ultima divisione· 7° Le baum:ie cli riserva e a disposizione , eh; non furono destinate a rin forzare l'arliglieria division~le, seguono, riunite colle loro riserve, l'ultima divistone; alla loro testa le batterie a ca vallo; 8° 1L parco cli riserva del corpo resta indietro una giornata di marcia dalla 1° divisione. Esso ha in testa le due batterie di posizione; , 9° .Quando parecchi co rpi d'esercito marciano 1?no dietro l'altro sulla stessa strada, tutto ciò che nguarda l'artiglieria resta invariato tranne che le colono~ di m~nizio~i ~ei parchi di riserva dei vari corpi marciano dietro 1 ull1mo corpo d'esercito; 10° Nella marcia in a v.1nti delle divisioni infuori della vis~a del nem ico, dietro la linea di batt~o-lia da occup~rst. più tardi , in colonne serrate od ape~te, le b~tter1e dt eomballimento delle batterie divisionali 0 dr quelle altre bauerie di riserva e a disposizione che loro fossero. state aggiun te, vanno a mettersi per brigala ~ava?t1 al fronte delle dtvisioni; Ie riserve delle batterie circa 2,000 passi dietro di loro . Le restanti .b~tterie di riser~a e a disposizione del corpo marciano circa ~,000 passi dal fronte delle divisioni, per brigata, m colonna serrata di batterie, coHe riserve separate e alla coda deH'intiera colonna· 0 H So la riserva generale d'artigderia non riéeV'é 1

DA T, 4866 AL 1870-71 alcun ordine speciale, che le fissi il sito dove deve andare, si melle nella stessa formazione delle battene di riserva e a disposizione dei corpi d'esercito e alla medesima. altezza, dietro il centro della linea dì battaglia prestabili la . S'internle na Luralmente che si mi i\ disposizioni subiscono le yariazioni che impone il terreno; 42° Le batterie di posizione, se non ricevono ordini, prendono posizion e da 7 ad 8 chilometri indietro, verso il mezzo del fronte complessivo dei vari corpi; 13° Le colonne di munizioni costituenti i parchi di riserva dei corpi restano una giornata cli marcia dietro il corpo rispeLtivo, disponendosi sulle migliori linee di comunicazione col medesimo. Secondo le c:rcostanze si può anche mandare avanti a metà strada qualcuna delle colonne. I parchi divisionali, di cui l'autore qui non parla, sembra che in armonia col resto dovrebbero fermarsi a mezza giornata di marcia dalle loro divisioni. Il lettore, che ha seguito con qualche attenzione quello che ho esposto fin qui sulle idee del generale Du Vignau, avrà rilevalo anzitutto l'esiguità dell'assegno in artiglieria fatto alle divisioni e il conseguenle ingrossamento dell'artiglieria di riserva e a disposizione del corpo d'eaercito; poi esaminando l'ordine di marcia proposto, in vicinanza d.ella sfera d'azione del nemico, non avrà forse trovalo una differenza molto marcata con quanto già praticavasi per l'addietro. L'assegnare 12 soli pezzi ad una divisione di 12 a U mila uomini é certo ridurre ad un minimo non ancor visto la suo. dotazione. In A,ustria si hanno 2~ pezzi per divisione, da noi 18, in Prussia 24,. La Fra.nei~ che fino agli ultimi tempi aveva conservato 18 pezzi da i per divisione, sostituì nella guerra del 1870 una batteria <li mitragliatrici ad una da 4 e restò con soli


320 L'ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PRUSSIANA rn pezzi di tal caitbro per divisione. I rapporti francesi sono concordi nel trovare troppo piccolo questo ~u~1~ro. Bisogna però notare che quantunque l'autore hm1t1 a due sole le batterie assegnate permanente~ente ad una divisione, egli dice espressamente che 1I comandante del corpo d'esercito può e deve aume~la~·le qu_ando è necessario. Questo è certo un gran palhat1vo. S1 aggiunga. inoltre che l'autore scriveva ancora solto l'impressione dell'ac•msa di poco insi")me fatta. al mo_clo di comballere dell'artiglieria nel 1866. Lascrnndo rn mano del comandante il corpo d'esercito ~n così forte numero di batterie non per restare in r1s~rva, r~a per combattere in prima linea, egli vuole ass1curars1 il mezzo di impiegare l'artiglieria in massa e non sparpagliata. In questo irnpieao dell'arti.o-lieria di riserva in prima. linea sta l' enor::ie differen~a fra quanto propone l'autore e quanto fecero i Prussiani nel 1866 e i Francesi nel iJ 870. L'ordine di marcia da lui proposto e le .successive ?isposizioni che abbiamo riportate sono , dice egli , rnt~se allo s?opo di mettere le batterie in grado di arrivare al pn'i presto nella sfera d'azione loro assegnata, senza diminuire la loro sicurezza e senza inutile sparpagliamento. Se non che può forse dubitarsi che l'anzidetta preoccupazione di non diminuire la sic~ezz~ delle. batterie gli abbia fatto proporre un ordme di marcia che n1rn è forse abbastanza in relazione coli? scopo che si prqpone. Mettendo info.lti le batterie di riserva,~ a disposizione alla coda del corpo, come propone al n° 7, ci sembra difficile che possano sempre trovarsi in tempo nella posizione da lui descntta ~l n° 10, per con?orrere poi all'apertura d~l combattimento, la quale, come egli dice benissimo, . ~ c.os~ che appartiene in regola ai cacciatori e all'art1ghena. Per quanto sia il rispetto che professiamo ad

321 ~866 AL 1870-71 un'autorità quale è quella del generale Du Vignau, ci permeltiamo di osservare che l'ordine di marcia del suo corpo d'esercito ci sembra conservi ancora troppa .a nalogia, per ciò che riguarda il- posto asseg~ato all'artiglieria di riservu, con quello generalmente adot- tato nel 4866. La sua artiglieria di riserva e a disposizione si troverebbe nella maggior. parte dei casi in condizioni ancor più difficili dell' artiglieria della guardia alla battaglia di Koniggratz, perchè lasciata mollo più indietro. Essa doHebbe, per non passare :sul corpo delle altre truppe, attraversare a forti an,daiure dei terreni coltivati ed arrivare sfinita, per non dire in disordine, sul luogo dell'azione. Se poi il terreno è intersec~ato da fossi e d·1 canali, o coltivato a viti come ad esempio in buona parte ddl'Italia superiore, la traversata. potrebbe presentare cosl serie difficollà, da dovervi rinunziare o da rendere per lo meno assai problematico l'arrivare a 1.en1po. Ci pare adunque che, per essere sicuri di adoperare l'artiglieria di riserva in prima linea, è necessario assegnarle un posto assai più avanzato nell'ordine di marèia. Lo fecero infatti i Prussiani nel '1870, come vedremo più tardi. Riprendiamo ora il nostro resoconto. L'autore prima di esporre le sue idee sull'impiego dell'artiglieria nel combaltimento, si ferma a pa1:lare deìle relazioni che devono esislere fra i comandanti di truppe e i comandanti dell'artiglieria. Egli insiste principalmente .s ulla necessità che il comandante l'ar~ tiglieria di qualsiasi corpo di truppe conosca bene 1 diserrni del comandante generale, onde possa concorrere° nel modo più effiGace all'adempimento di tali d.isegni. Dice pure ·che il comandante l'artiglieria deve godere deHa fiducia illimitata del comand~~te del corp.o e lo deve abbandonare il mero possibile durante il comrrnttirnento, fuorché nel caso che le sue DAL

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L' AR'rIGL1EIUA DA CAMPAGNA PR USSIANA

batterie siano impegnate in qualche azione importante. Quando la sua presenza non è necessaria presso le ~ruppe cornbattenli, egli deve sempre trovarsi presso 11 suo comandante, sia che si tratti di una divisione ?he di un corpo d'esercito o di un esercito. Egli dcv; 1~0Itre _rossedere quella liberlll d'azione, anzi quel dinlto di scostarsi dagli ordini ricevuti, in caso di necessità, c~e si. concede ad ogni inferiore rispetto al suo supenore m un esercito istruito e che obbedisce sapendo quello che fa. Deve esser libero ai comandanti l'artio-lieria di fare ai comandanti di truppe, da clli dipendon~, le proposte che credono opportune; anzi essi possono nel ricevere ordini, dalla cui esecb.zione, secondo il loro convincim_cnto, ~e verrebbero alle truppe danni significanti, esporre a1 comandanti i loro timori. S'intende dice conto delle l~ro osl'autore, che qualora non si teno-a . . . o servaziom, essi debbono eseguire in tutto e per tutto gli ordim ricevuti. S?tt~ il punto di vista tattico, fa le seguenti osser- . vaz1om: . 4°. L'~rti_glieria rigata è assai meno legata alle altre ~rn:~ ~1 quello che fosse prima l'artiglieria liscia; essa e p1u rnd1pendente nella scelta delle posizioni, può. ~·estarvi più lungamente quando sono buone, può sceghere con maggior libertà il momento opportuno per muoversi e può e deve combattere più riunita· . 2° Essen~o colle· nuove armi da fuoco più che mai necessaria la cooperazione dell'artiglieria, questa per non perder tempo deve percorrere alla massima andatura che le permettono il terreno e la necessità· di mant~n_er l'ordf ne, le distanze che la separano da una posmone all altra. Tali movimenti sono da ese-guirsi po$Sibilmenle per iscaglioni; 3° Se, nel progettare le disp6sìzioni per l'azione·

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comune delle tre armi, la scelta delle posizioni da occuparsi dall'artiglieria era prima di grande importanza, ora lo è mollo più, ed il comandante in capo deve quindi fin da principio prestarvi tutta la sua attenzione, sia per utilizzare tutta l' efficacia di quell'arma, sia per non incagliare a un momento dato l'azione delle altre due e produrre colli.sioni nelle marcie e· nella scelta delle posizioni ; 4° La protezione dovuta all'artiglieria contro attacchi parziali o contro il fuoco ben diretto di piccoli stormi di cacciatori, deve essere ottenuta dalla com-plessi va disposizione e direzione delle truppe, e dall'approfiltare di ripari naturali o artificiali presto prepar-ati. Le piccole scorte permanenti non possono che mostrarsi affatto insufficienti e superflue nei combattimenti dell'avvernre. Se in alcuni casi parrà necessaria una scorta, questa sarà sempre di forza piuttosto con-. siderevole e di variabile e temporanea formazione; 5° All'incontro deve valere come principio che· l'artiglieria non deve collocarsi alle estreme ali di una posizione, quando siano accessibili e senza appoggio, limitandosi a proteggerla con deboli scorte, ma bisogna regolare la disposizione complessiva delle truppe in modo che le batterie siano separate dall'ala estrema almeno d·a un battaglione di fanteria o da alcuni s;qua-· droni di cavalleria. È da cercarsi ora più assai che per lo passalo di collocare l'artiglieria o davanti al centro o nel centro, delle altre truppe. Non si creda che tale misura escluda il concorso dell'artiglieria negli · al(acchi di fianco o alle spalle cosi ricchi ·di sur.ce.sso, perch& ci'ò vale solo per linee o parti di linee la cui estensione non oltrepassi la più efficace sfera d'azione dell'artiglieria rigata, ossia nei limiti di circa '1000 passi~


224: r,'ARTIGLIERL\ DA CAMPAGNA l'RUSSIANA vale cioè per un complesso di truppe la cui azione siu _rivolta_ ad uno scopo parziale, e non già per tulta .la linea dt battaglia di un esercito; 6° Tutti i movimenti delle batterie sotto il fuoco nemico debbono, per quanto lo comporta il terreno, aver ll1:ogo al trotto, coi serventi montati e colla fronte spiegata; . 1° Per controbilanciare i grandi vantaggi che una truppa ferma sulla difensiva ha nel suo fuoco, l'aUac,cante deve ora più . che mai aumentare la probabilità ili~M~: · a) Concentrando con prontezza e al momento opportuno il fuoco della sua artiglieria sui punti più importanti; · b) Cercando di riunire un numero di bocche a fuoco superiore al nemico e battendolo possibilmente di fianco o di rovescio ; c) Aprendo il fuoco non da distanze a cui sia inefficace, ma il più vicino possibile, cioè da distanze compre?e fra i 1,000 e 4,500 passi. È inutile avvicinarsi di più perchè si guadagnerebbe poco in effetto di tiro e si sarebbe esposti al fuoco terribile delle armi a retrocarica. Per aprire il combattimento, l'autore, senza voler dare una ricc~ta che valga p er tutti i casi , propone questa ,formaz10ne: avanti a tutli 4/4 della fanteria diste~a in cacciatori, coi relativi . sostegni ; 600 passi d~~Lr_o i. cacc!atori l' arLi~lieria in balleria ; 100 passi pm indietro un altro quarto della fanteria in colonne di compagnia a intervalli di spiegamento ; circa 300 passi dietro que_sta prima linea il resto della fanteria ' cioè la metà, in identica formazione. . l'.a. disp?sizi?ne oradetta varrebbe come tipo per una dms1one in pianura senza appoggio alle ali, sia che si voglia mellere l'artiglieria davauti al centro della

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prima lin ea, come sarebbe la sua posizione normale da preferirsi, che quando si voglia collocare suddivisa alle due ali, cioè fra i due . battaglioni estremi e quelli di mezzo. Nei due casi nessuna scor!a. Per una divisione di cavalleria, in formazione normale di cornbauimento, le due batlerie debbono essere collocate alle ' due ali, 100 passi davanti al fronte della ,1a linea, sopravvanzate da uno squadrone. Il la-sciare una parte dell'artiglieria in riserva dietro al centro della divisione non conviene per iniziare un combauimento di cavalleria in pianura, perchè sottrae questa artiglieria alla sua missione prinéipale prima degli attacchi e la fo. arrivare troppo tardi a tirar di fianco, durante e dopo di essi. Qualora si vogliano mettere le batterie davanti al. centro ed il terreno lo comporti, lo spazio che resta. dietro di loro deve rimanere sgombro di truppe. Circa l'artiglieria di riserva e a disposizione, l'autore dice che il suo còrnpito incomincia immediatamente col principiare delle operazioni offensive . Non

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vi è dal p1·ùicipio alla fine di una battaglia 1.t.n solo momento in cui la cooperazione di una parte dell' artiglieria di 1·iserva e a disposizione non sia utile o . necessaria. Secondo · Ie circostanze ognuna d~lle sue batterie deVG esser~ considerata ed impiegata, ora come una truppa sempre disponibile, ora come una vera e propria riserva. Ma una . riserva di artiglieria non deve mai maneggiarsi secondo gli stessi principii di una riserva di fanteria. « Mentre questa, dice l'autore, è l'ultima risorsa in mano del generale, ed una volta ingaggiata difficilmente si può riLirarc dal fuoco (1),

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(I) Ciò è tanto più vero nelle guerre odierne per l'uso estesissimo che si fa dell'ordine sparso.


:326 L'AR.TIGLIEIÙA DA CAMPAGNA PRUSSIANA esisle per l'artiglieria la circostanza assai più favorevole che si può impiegare molto tempo prima e ripetutamente. Ciò vale di preferenza per la nuova artio-Jieria rigata in causa della sua completa efficacia a ma~·giori distanze, e dell'aumentala sua mobilità ». Queste osservazioni sono di un'imporlanza grandis-sirna, perchè contengono in germe il principio del nuovo impiego dell'artiglieria di riserva. Riporto ora testualmente le · norme generali. che dà l'autore tanto sulle battaglie offensive che sulle difensive.

Battaglie di(ensive.

« a) l\'Ientre l'artiglieria divisionale resta riservata pei servizi, non ancora ben determ1nati in principio del combattimento, delle divisioni, vengono colle bat:terie di riserva e a disposizione muniti subito d'artiglieria i punti della linea principale più importanti e che è necessario conservare ad ogni costo, non eh~ le posizioni avanzaLe ; . , b) Anche i ri[!forzi da mandarsi, occorrendo, su tali punti, appartengono all'artiglier1a cli riserva e a disposizione ; e) Se uno di quesli punti è la chiave çlella posizione, fors'anco fortificato e non .esposto al pericolo, che truppe sparse del nemico vi penetrino all'improvviso e se le facili comunicazioni all'indietro non mancano, conviene per eccellenza in quel punto l'impiego dell'artiglieria di posizione ; d) Una ·seconda parte dell'artiglieria a disposizione, e preferibilmente la brigata a cavallo , è destinata a cooperare nei ritorni offensivi a cui l'andamento delta bauaglia offra occasione desiderata. In alcuni.

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casi anche l' allra parte ,- che trovasi già in ·azione per altri scopi, può ess~re con vautaggio utilizzata a ,.tal uopo; e) L'ultima . parte dell'artiglieria. di riserv~ e {l disposizione forma la ri~e_rva speciale, e.d. è destinata di preferenza a far fronte ai pericoli che. ~1 presentano _inaspett~ti. Non di rado sarà anche ullhzzata per lo scopo cli cui è parola all'alinea d; f) Quando l'ese1·cito è in ritir~ta, l? conser:7azione dei punti importanti , ~ove già prun~ de~'mgresso delle truppe furono pr~se le 1;ec~ss?n~ m1su~·e .difensive, è cosa affatto pl'opna dell art1ghena a disposizione ; . · . g) Dopo vinta la battaglia, sono d1 nuovo le .· batterie di riserva e a disposizione, e particolarmente quell~ a cavallo e le montale che si hanno sotto mano, le quali; sovente in riunione colla cuval~cria, cer?a~o di raggiungere quei punti, dai quali s1 può meglio operare la distrnzione del nemic?· . . . Di qui si vede il yantaggio d1 un'arllghena veramente montuta , la quale in caso di necessità può ·servire come aetighcria a cavallo.

Battaglie offensive. h} Più ancora ,nelle battaglie offens~ve c.h~ in ·quelle difensive l'urtiglieria di. riserva e a d1s~1os1z10ne ,e ntra in azione fin da princìp10 del combattimento e Io fa in forza più ragguardevole. La circostanza che, 'q uanto doveva · effettuarsi dapprim~. co~ balterie di obici di cunnoni , ora può comp1ers1 con un sol calibro d'artin-lieria rigata, dovrebbe in avvenire, pariicolarrnente ~ontro trincèramenti di qualche impor-

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3.28 L'ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA PRUSSIANA tanza, condurre più soventè alt' apertura della battagli'a colla 1·iunione di grosse masse d'arti'gli'eri·a. Per iniziare il combattimento in lutti i punti, per nascondere gli attacchi, per proteggere le operazioni della fanteria contro punti secondàri , bastano le balterie divisionali ; i) Le truppe destinate a · penetrare in punti de-boli ed a locali combutlimenti, spinte, per così dire, a guisa di cuneo nella posizione nemica, sono seguite da brigate dell'artiglieria a disposizione, le quali coprono le loro spalle , assicurano il possesso del terreno conquistato e facilitano l'allargarsi delle trupPe ,che seguono, ftilminando di fianco le posizioni nemiche; le) Contro trinceramenti di considerevole resistenza, o contro fabbricati massicci ordinati a difesa, Je batlerie - di posizione cooperano colle batterie di cui all'alinea h; l ) Le altre occasioni per impiegare l'artiglieria di riserva e a disposizione, di cui si foce menzione parlando delle battaglie difensive, valgono anche pei combattimenti o{fonsivi; rn) L'impiego vantaggioso della riscrv_a generale d'artiglieria dell'esercito avrà luogo in una guerra of.. fensiva mollo più sovente che in operazioni condotte n·e1 loro complesso difensivamente. I più importanti servizi che si aspettano dall'artiglieriu sono riservati a lei, ed essa dovrà prestarli , m massima, riunita all'artiglieria di riserva e a disposizione di quel corpo d'esercito, cui nel piano di campagna sono assegnati gli sforzi maggiori. Se un corpo d'esercito si divide dagli altri per lungo tempo, la riserva generale segue gli altri due (11); se

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tutti e tre operano per qualche tempo in direzioni divergenti, le brigate di cui fu composta la riserva ritornano ai corpi da cui . provengono ; ovvero essa · segue, secondo · Ie circostanze, quel corpo che ha il còmpito più diflìcile, o che può venire considerato come il nucleo per la concentrazione di un nuovo esereito da formarsi ». Il generale Du Yignau finisce il suo opuscolo colle seguenti parole: « 1\folto, ma . molto assa:i, è da farsi, · se l'artiglieria da campagna deve far valere nella prossima guerra .l'intera pienezza della sua forza ». (Continua).

A. MAZZA Capitano d'artiglieria.

()) L'autore considera un esercito composto secondo fo regole di.

tre corpi. ANNO lYII, VOL. Jll .

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SITUAZlONE MILITARE DELLA SVI<:ZIA NEL 1872

SITUAZIONE . MILITARE DELLA SVEZIA NEL

1872

(*)

Fino dalla guerra di Danimarca la Svezia incominciò sentire. il bisogno di· accrescere e riformare le sue forze militari, irrugginite da mezzo secolo di pace. ;,t

(*) Hn,DEIL -

Ube1' militarische Verhiiltnisse in Schweden. -

Berlin, 1869. Svhwedn's Heerwesen uncl das Reformproject. · Réo1·ganisation de l',11·mée suèdoise, Revue militaire suisse. - Lausanne, 1871. · Vergleiohende D.a'rstellung àe1· WehrverhiiUuisse in Europa zii Land und zur See. - Wien , 1871. Die Ausbild1.1,ng der Infanterie in den rlrei Reichen des skandinavischen Nordens. - Jah?'buche1·, uctober 1871. Notizen ube1· d·1:e schwdisce Afarine aus den Berichten · des Marine /JJinisters fùr das Jahr 18'12. - !Jfilitarische Btatter, mai 1871. Kongl Kris- Veten.çkaps-Akademiens I!andlin_qar och TidskriftIIELLWALD . -

Wien, 1871.

Stockolm 1871. - Da ll'Allgemeine !Jfilitdr-Zeitung di Darmstadt. Almanach <),e Gotha 1872. Giornale d'artiglforùi 1872. Periodici italiani ed esteri. ,

331 ;

· Questo bisogno, da prima vago ed indeterm inato, prese forma e sostanza dopo la guerra del 1866, e crebbe gigante durante la lotla (ra I1'rancia e Germania. Nelle condizioni attuali dei governi e dei popoli gli esercili vogliono essere grossi ed ordinati a seconda dell'indole e della collura del paese. Con poche armi non si trovano alleanze, non si schivano i pe. ricoli, non si difende l'onore ed il sacro suolo della patria. Le istituzioni militari che più non rispondono .alle nuove idee; alle nuove leggi, alla nuova eiviliz- · zazione, alle nuove sorgenti di vita, di prosperità, di forza, nei momenti supremi si attortigliano come polipi mostruosi alle membra di .una nazione, la stringono . nelle loro spire e ne paralizzano slancio, vigore, patriottismo . Ma se è facile convincere un popolo della necessità . delle riforme, è difficile abbattere ·vecchie istituzioni, .a(tual'ne di Ìiuove, impor pesi, persuadere che ogni cittadino ha l'obbligq sacrosanto aon solo di dare il sangue per la difesa della patria, ma ben anche di prepararvisi col servizio effettivo sollo le armi. Di qui · il tentennare nei governi, le discussioni nei parlamenti, Je vive polemiche nella società. La Svezia passa · per questo periodo di transizione, usufruito da un governo il!uminato per introdmre ogni possibi le miglioramento che non tocchi troppo al vivo le guarentigie costituzionali . Del resto pet' essa il periodo è meno critico che . per altri Stali. Di seri pericoli non è minacciala che da parte di mare; il Baltico non s i presta ad opera_zioni guerresche che pochi mesi della buona stagione; l'accostarsi al lido è reso difficile da innumerevoli scogli, banchi, isolette, seminate lungo la marina. È bensi vero che attualmente le sue truppe sono :lente a mobilizzarsi, che le fortificazioni lasciano tutto


.33:zl SITUA.ZlONE MILITARE DELLA SVEZIA a desiderare, che la popolazione è rada (4,,168,882 · abitanti per 44'1 ,8·16 chil. quadrati); che il numero dei soldati dell'esercito attivo è molto inferiore alle f0rze del paese, La flotta però ha grande potenza difensiva; molte linee ferroviarie (1823 chil.) percorcrono· in tutti i sensi le province centrali e meridionali, e più spesseggiano là dove maggiore è il pericolo di sbarchi; gli uomini colti, forli e laboriosi, in lotta continua col clima aspro e colla natura avara, amano ardentemente l'indipendenza nazioilale e si sentono validi per difenderla, La Svez.ia è dal 1814 unita alla Norvegia, ma pmamen_te ~i nome. Esercito, marina, finanze, governo, costttuz10ne, patlo fondamentale, tutto, meno il capo dello S(ato, è diverso, E però noi tratteremo dellè sole forze militari della Svezia, nella speranza che la singolarità degli ordinamenti, la saggezza delle riforme,. la simpatia che quel colto e laborioso paese ha sempre mostrato pel nostro risorgimenlo, · il posto che può speltargli in un conflitto europeo , e finalmente la novità del tema possano acquistarci l'interesse del lettore.

I.

L'esercito svedese è costituito: 4° dalle truppe .arrolnte (viirfwade); 2° dalle truppe accantonate (indetta); 3° dall~ milizia (bevaring ). La VARFWADE si recluta per arruolamenti volontari, ~d è infatti il solo esercito stanziale mantenuto i.nte-· ramente .a spese dello Stato. Comprende : Fantei·ia (·2200. uomini): 2 reggimenti della gual'dia

1872 333 :a 2 battaglioni cli 4 compagnie; 1 reggimento di cac. ciatori a 6 compagnie. Ciascuna compagnia conta .i- uf.ficiali e 100 soldati. Cavalleria (,J 000 uomini) : 1 C'eggimento della guardia a 4 squadroni; ,1 reggimento di ussari (Principe reale) a 6 squadroni. Ciascun squadrone. annovera 4 ufficiali .e 100 soldati. Artiglieria, riorganizzata e notevolmenLe ·àccrescrnta nel ·1871 (1,800 uomini): 3 reggimenti, ciascuno di rn batterie a 6 pezzi, delle quali 10 attive !:' 3 di riserva; delle 30 batterie attive 6 sono a cavallo, 2 a piedi, le ahre montate. Le batterie hanno un .effettivo . di 450 cannonieri. Genio (840 uomini) : ,1 · battaglione di ponti~ri a 3 ·.compagnie; ,1 battaglione di zappatori a 3 compagnie; 1 compagnia di segnalatori da campo , Ciascuna compagnia comprende 4,. ufficiali e 1120 uominj. Gli zappatori ed i segnalatori di campo furono istituiti verso la fine dello scorso anno . Quar-anta o cinquanta anni addietro nella viirfwade erano ammessi i. rei di delitti comuni , od arruolati per castigo uomini di mala fama; il nutrimento era cattivo e così il trattamento ed il vestiario; il servizio fatico.sissimo. Ora tutto è migliorato; rimangono però : sempre parecchi inconvenienti. ' L'esercito svedese desidera generalmen Le che la ferma ·sia ridotta da 6 anni a 3 o 4., e che sia. ammesso il riassoldamento per 2 anni in luogo che per l'intera ., durala della capilolazione. · L'INDELTA costituisce la vera forza del paese . Presenta molta analogia coi cosacchi irregolari della Russia e colle Lruppe co.nfinarie dell'Austria. Offre allo . Stato il vantaggio di mantenere con minima spesa buon_ . nucleo di truppa, e di estendere la colti.vazione nelle : provincie scarse d'agricoltori; ma costituisce un seri() NEL


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SITUAZIONE MILITARE DELLA SVRZIA

-peso per la classe rurale, su cui gravita quasi esclu.s ivamenle. L'istituzione data da Carlo Xl {'1660-1 697), il quale mediante una convenzione volontaria stretta fra la corona cd il paese , mise ordine e sistema negli usi e doveri anteriori. Per essa una o più proprietà riunite; sia private, sia comunali, che godono di un a data rendita formano la « 1·ote », cui spetta di forn ire e mantenere permanentemente di villo e vestiario un soldato . Questi appena ritenuto abile dal comando del reggimento di stazione nel circolo cui appartiene Ja rote, si obbliga al servizio per l'intera sua vita, cioè fin tanto che gli bastino le forze, sicchè. non è rado trovare· presso lo stesso corpo padre e figliuolo. Compilo. nel reggimento il corso delle reclute, se ne torna in patriD a godervi il cornpenso ~latogli dalla rotC, che consiste in un piccolo podere del.lo « torp .» sufficiente a· somministrare col lavo-ro il nutrimento a lui ed alla famiglia. L'anno di poi ripete per qualche settimana la scuola delle reclute ed in ogn·i anno successivo<~ chiamato ad un periodo di istruzioni o manovre . Durante l'assenza la rote pensa alla . collivazione del torp ed al mantenimento della famiglia; in caso di morte .provvede alla vedova ed agli . orfani. Il soldato non è in obbligo cli vernn servizio verso la rote ; il governo bensì può adoperarlo mediante salario ad opere di · pubblica utilità. Il canale di Gotha, la fortezza di Carlsborg, molte strade nuove e migliorate, parecchie f~c'!'ovie sono opere delle truppe clell'ùulelta. I torps hanno una ripartizione territoriale in compagnie; battaglioni, r eggimenti . Gli ufficiali dimorano pur essi nel circolo del rispettivo COr'po, attendono, · .alle loro pa;ticolari occupazioni € sorvegìiano alle armi·· red alla montura dei subordinati.

33f.> Gli · ufficiali subalterni dell'indelta hanno fino da Carlo XI uno stipendio annuo di circa GOO lire e tempo sufficiente per guadagnare la vita. o·ordinario però sorio figli · di ricchi possidenti di campagna, od anche di mercanti, banchieri, ecc. e quando non sono chiamati al servizio attendono . agli affari di famiglia. I capitani e gli ufficiali superiori invece hanno beni della corona che possono dare in .affìtto, ma non vendere. È facile immaginare quanta varietà di valori e di rendite. Nello Schonen e nel Gothland alcuni beni per ufficiali rendono dalle 20 alle 30,000 lire annue, m~ntre altrove per gli stessi gradi non ne rendono 2 o 3,000. I sott'ufficiali, a seconda dei varii gradi, sono considerati come da 4 ad 8 soldati e ricevono in conseguenza torps di cori·ispoudente valore. Le truppe dell'indetta non comprendono che fanteria e cavalleria, ed hanno sul piede di pace la seguente forza: , Fanterid(20 ,000 uomini): 19 reggimenti a2 battaglioni; 2 battaglioni di granatieri; 3 di cacciatori. Ciascun battaglione ha 4 compagnie. . Cava,lleria (3,600 uomini): 2 reggimenti di dragoni e 2 di ussari a 15 squadroni; un reggimento di ussari a 10 squadroni ed iI corpo dei cacciatori a eavallo a 2 squadroni. Malgrado che l'istituzione dell'indetta si fondi sulle tradizioni storiche ,del paese , malgrado che in.· due secoli di esistenza sia penetrata .negli intimi rapporti della vita sociale, pure da qualche anno la. nazione prova il bisogno di· un completo càmbiamento, o per lò meno di una riforma radicale. • As$emblee popolari presentarono dal 11868 in poi parecchie petizioni allo scopo di spingere il governo sia all'adozione dell'obbligo universale del seryizio, sia all'abolizione del grave peso per l'agricoltura, sia a dare NEL

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SITUAZIONE 'MILITARE Dm,u. SVEZIA

al paese UJ) assetto militare ,più conforme ai bisogni della difesa e della dignità nazionale., Il potere es,e cutivo elaborò successivamente parecchi progetti di riordina,mento. Le Camere dal canto IorQ, seguendo il movimento delle idee, inclinavano bensì alla s_oppressione dell'ùidelta, ma si mostravano restie a. prendere altri provvedimenti. Due mezii si offe:vivano: l'abolizione pura e semplice, .ed il r·ù;catto . Col primo mezzo lo Sta~o avrebbe avuta una perdita finanziaria sensibilissima abbandonando i .;liritti legali che obbligano i proprietari a mantenere f~nti .o cavalieri . Ad evitare tal perdita, la cui capitalrzzaz1one ascenderebbe a 90,350,000 lire ripartiti in .26,881 numeri dell'indetta, converrebbe ricorrere al secondo mezzo, vale a dire aggravare ciascun numero d~ 336 1 lira. In ~mbi_i _casi, parendo il rimedio pegg!.ore del male, 11 munstero decise di ,conservare la istituzione, regolarizzando i rapporti fra i prop1:ieta1:i ed i soldati · allo scopo di alleggerire i gravami dei primi, mettere gli uni e gli altri in una minore dipendenza reciproca e cangiare il modo di reclutamento. Eppertanto propose che i premi d'arrolamento fossero }j)agati dallo Stato, clw le ret.ribuzioni date dalle rote ~i soldati, varie a seconda dei vari paesi, indeterminate e spesso onerose, fossero fissate eguali per tQ,tto e consislessero nell'abitazi·one. e nel salario in natura (M piedi cubici, metà di segala, metà di orzo),. Questo progetto formava parte di l_ m lungo ed a_c,-. c.uratissimo rapporto, compilato dal già Ministro dell~ guerra generale Abelin, scopo . de·l quale. era svolO'ere· le islituzioni militari della Svezia in modo d'aver: un esercito attivo dì 100,000 uomini, capace, con quello della Norvegia ('.i:l0,000 uomini), di tener testa ad un'invasione di 100,000 nemici. II 18 gennaio 187,t, quando ancora le ultime forze 1

331 della Francia lottavano cogli eserciti tedeschi, Carlo XV NEL 1872

nel discorso d'apertura delle Camere parlò delle ne·cessilà di una riforma, la quale mantenendo la istituzione dclf indelta introducesse paralellamente all~ medesima l'obbligo universale della leva, e pro.curasse al paese un esercito il quale valesse a difendere la neutralità, « <lacchè i rapporti reciproci dei vari Stati <L non erano ornai più sacri come una volta ». Il ,;28 gennaio fu presentato il progetto alle due Camere, le quali scelsero una Commissione comune per discuterlo. Questa,.1:igettandolo, emise parere doversi abolire -l'indetta entro n anni e senza compenso allo Stato; .solamente a -tal condizione potersi addivenire all'obbligo universale della leva; in caso diverso peserebb~ sui contadini un doppio aggravio mantenere il sol-0ato e fare essi stessi il soldato._ Il voto · non piacque alla prima Camera, per natura sua conservatrice, ma fu accellato a· grande maggioranza dalla seconda Camera, composta iil massima parte di possidenti rurali. Il Governo allora credett~ poter venire a conciliazione mediante un mezzo termine, proponendo cioè che le rote pagassero allo Stato ·una moderata somma annuale, libei·e restando da -qualsiasi altra prestazione per l'indetta. Stimando poi urgente di venire alla tanto desiderala riorganizzazione, -non attese la sessione ordinaria ma convocò straordinariamente i due rami del Parlamento per l'H set:tembre ,181'1. Frattanto in tutto il paese si tennero .numerosi assembramenti, ed i discorsi e le risoluzioni facevano ben prevedere la sconfitta del Ministero. La Commissione delle dùe Camere si pronunziò per l'accettazione dell'obbligo universale al servizio e pel ri. getto della imposta militare sulle proprietà agricole. La prima Carnera votò per il Governo, la seconda -contro: sommando i voti di ambedue si hanno 153


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SITUAZIONE MI LITARE DELLA SVEZIA

In

. voti per ciascun- partito . tali circostanze al .Ministero non -rimase altro espediente che ritìrarsi. In gennaio 1872 furono riaperte le Camere. Il discorso della Corona, ponendo in rilievo la varietà di concetti circa la riforma militare, 0 l'impossibilità di ottenere un accordo definitivo, accennò che nel corso de~ 1872 si sarebbe presentato verur1 progetto relativo all indelta. Bensì nella seduta del 9 aprile fu adottata la proposta del deputato Adlersparre, d'introdurre cioè l'obbligo generale al servizio, nella prima Camera 72 vo ti ·contro 28, nella seéonda con 1o,t contro 71 . Ma è tempo che gettiamo uno sguardo alla milizia nazion·ale, alla BEV;\.JUNG . · Comprende essa tutti i . già militari che n~n hanno· ollrepassato il ,i 0° an.no di età e, tuili gli Svedesi atti alle _armi dal 2,1° al 25° anno. Non fo rma una truppa speciale ma è destinata ad ingrnssare le file dellawarfwade e dell'1'ndelta ed a costituire la . riserva di guerra. Fino all' aprile di questo anno una o due delle classi pi'ù giovi;lni erano chiamale ann.ualmentosotto le armi per un'ese1:citazion.e di 15 giorni. Ciascuno se ne poteva liberare med iame il prwamento di 150 lire, le· quali servivano a dare un'is~ruzione, meno insufficiente ai giovani forniti di vo(J'lia e di . d' b attltu me a coprire gradi militari. Quindi innanzi· s~rà applica~o rigoro samente il princìpio dell'appello d1 due classi e nessuno potrà esserne dispensato per· . danaro. L'adozione dell'obbligo generale ai servizio toglie il rimpiazzo e l'esclusione che prima bO'odevano ' . al cune cassi l sor.iali. . Altre riforme si atlendono. Il re ha studiato profondamente la questione. I?ino dal 1865, subito dopo la guerra di Danimarca, egli espose i suoi pensieri in un opuscoletto, dedicato .ai buoni pntriotti, nel quale-

,1:on

NEL

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fa specialmente risaltare il bisogno che la bevaring. sia assegnata più direttamente e per tempo men o breve ai quadri dell' ,indeUa e delle véir{wade . La beviiring conta, .cifra rotonda, ,t00,000 uomini, dei quali su pel' gi~ 30,000 occorrono per mettere· sul piede di guerrç1. i quadri dell' esercito attivo . Rimangono 70,000 uomini per la difesa territoriale. A quesl' ultimo scopo fu nel ,1861 istituito il corpo dei cacciatori. Esso non fo. parte effettiva dell'esercito, ma si compone di libere associazioni di giovani, militarmente organizzale, le' quali si uniscono pel tiro al l;iersagl io, per esercitazioni, manovre, ecc. Conta circa i-2,000 uomini rimpartiti' in 30·1 corpi. Gli. ufficiali sono eletti dai volontari stessi, d' ordinario fra gli ufficiali dell' indelta e della véirfwade. Lo Stato . sorveglia. l'istruzione, ed il re Jl~mina il comandante supremo ·fra i generali dell'esercito. L' isola di Gothland possiede una milizia propria (8500 uomini circa) <;he annovera tutti gti individui, atti alle armi da ,18 a 60 anni, organizzati in 30 compagnie e 3 batterie a piedi, ma non obbligati a' servire fuori , dell'isola . Similmente Stoccolma ha una guardia nazionale di q1;ta::ii 6000 cittadini . . Pertanto la forza cli guerra dell'esercito svedeseascende:

Esercito attwo: Fanteria . 48,000 uomrn1 10 48 battaglioni. in 47 squadron i. Cavalleria. 7,150 id. in 39 batterie. id. ' 5,800 Artiglieria. 84,0 in 2 ballaglinni. id . Genio 231- pezzi. e 6'1,790 uomini Totale .Esercito di complemento e di ·riserva: 120,000 uomini circa.

,.


3 40

SITUAZIONE MILITARE DELLA SVEZIA

Ad un'invasione straniera però il paese sarebbe ben in grado di opporre un numero di difensori molto maggior·e, e quel che più vale, meglio organizzati , meglio istruiti, meglio mobilizzabili. Secondo il progetto del generale Abelin, che senza dubbio risorgerà, non importa sotto quale forma, le forze militari potrebbero ascendere : J<~sercito attivo 100,000 uomini. Trnppe di éomplemento. 30,000 id. Riserve di guerra . 50,000 id. Landsturm 120,000 id. ·, . Totale 310,000 uomm1. Nel bilancio militare le spese, calcolate pee l'anno .rn7,1 a '14,219,025 lire, ascesero pel 1812 a '.21,513,633

lire; pel 1873 a '.2 1,995, 760 lire. Il bilancio della marina da 5,740,968 lir.e fu portato pel ·1872 a 7,382,260 ·e pel 1$73 si' domandono '10,609,084 . Si aggiungano 8,00t,679 lire per l'indeltci e si avrà che, mentre pel 187·1 le spese salirono a qualcosa più di '.28,000,000 di lire, pel 1873 toccheranno le 40,70Q,000. È tuttavolta mestieri notare che gli stipendi della massima parte degli ufficiali dell' uidelta non .figurano perchè consistono in beni demaniali, e che relativamente minima è la spesa dei proprietari pel mantenimento del soldato. Una commissione scelta nel 186'7 la ritenne in med ia di 468 lire annue per rote . . Seguendo il sistema degli altri eserciti europei, la sola bassaforza dell' inllelta costerebbe ·1 2,86 1,550, senza ·Contare armi, caserme, cavalli, ecc. 1

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II.

Nessuno in Isvezia può aspirare al grado di ufficfale senza aver superato gli esami di ammissione ali' università. In seguito ai medesimi il candidato frequenta l'istituto dei cadetti in Carlsborg e ne s?rle con brevelto, paga e titolo cli ~otlolen_enle. _Ma p~·1m.a di coprire effettivamente la. carica e d1 ~estlrne 1umforme, deve fa.r servizio in tutti i gradi della bassaforza a cominciare da semplice soldato, per un periodo che dura nella fanteria almeno 6 mesi, nel.- · l'arliglieri.a un anno e nel genio_ un a_nno e ~ mesi: Questa maniera di impratichire l'ufficiale nei doven spellanti agli inferiori, ;trana. per noi, non P:'?duce alcun incon veniente nell esercllo svedese per I indole modesta e rispettosa del popolo, per la disciplin~ della truppa, pel contegno ed educazio?~ ~ell~ class1 colte, per. il .~l~ngo e prov~to uso del~ i;hl~zr?n':. Gli ufficiali d1 stato magg10re e quelli d art1gheria e gemo devono altresì aver compilo la Scuola superiore di gue1·ra della durata di due armi . . Secondo un recente progetto, che ha tutta la probabilità di essere presto adottato, il candidato per giungere al grado di ufficiale do-vrebbe successiv~menl~ a.ssistere all'istruzione delle reclute, subire esann specmh, compiere a Carlsborg il .corso teorico prati~o militar~ della durata di U.. mesi, rientrare al corpo m attesa di pro-: mozione ed ottenere, come in Prussia, l'assenso degli, ufficiali. La scuola di Carlsborg sarà posta in grado di fornire annualmente circa 80 ufficiali.


342

SITUAZIONE MILITAHF, l)ELLA SYEZlA

· Gli ufficiali svedesi sono generalmente distinti per coltura . .Non pochi fra essi hanno fatto servizio presso potenze estere o preso parte come. spettatori alle guerre recenti. · Ad incremento dell'° istruzione militare servono la

Scuola di tiro di.Drottningholm e la Scuola di ginnastica di Stoccolma. Tanto all'una com<' all'altra sono pure arn.:.. messi i sott'ufficiali. Recentemente si è fonda ta la Società di letteratwra m·ilÌtare allo scopo di favori re la coltura mediante la pubblicazione di oUimi scritti . Ciascun membro paga p,e r prima entrata circa 190 lire, e poscia annualmente ~ 9 lire. Le somme valmo a benefizio degli autori o traduttori merribri della Società. Carlo XV con opera indefessa promuove l'istruzione del suo esercito, e particolarmente quella degli ufficiali. I suoi scritti, distinti per istile chia1;0, concelli pratici, sentimenti elevati, amore al paese'ed all'esercito, . mal si celano sotto l'iniziale C. Tutto il mondo militare conosce l'illustre autore delle !dee e considerazioni .

sulla tattica ·1nodernci; Consideta,:z1:oni sulla fanteria · dedir.ati agli u,fficiali delt'1:n(ante1·i"a svedese; Sulle esercitazioni delle tnppe, ecc. Di due altri opuscoletti ci si · offre occasione di parlare nel corso di qnesta memoria. . Dopo le grandi manovre dell'estate più che rnetà della vdrfwade è licenziata: gli ufnciali, rim,1sti così disponibili, sono comandati a prestare servizio presso diversi stabilimenti ed istituti, come fabbriche d'armi , fonderie, arsenali, depositi di rimonta, cosLruzioni navali, ecc. La gerarchia militare corrisponçle alla nostra. L'avanzamento, fino a capitano di ;ila classe compreso, procede per anzianità;· in seguito sempre a scelta. Epperò nell'esercito svedese incontri maggiori di 30 anni e ca-

343 1872 pitani di 50 o 60. Le proposte a promozione per meril~ fino a maggiore incluso sono falle dal comandante d1 re,.,.o·imento. Di qui antipatie e _rnalc:ontento . Oltre l'aoo · ·1 vanzamento effellivo, havvì l'avanzamento onorario, 1 quale non ha influenza di sorta sull'autorità o sulla paga. Ne viene il singolare contrasto di comandanti di compagnia col titolo di maggiore, comandanti di reg-: gimento con quello di luogotenente generale, ece.; dopo qualche anno quasi tutti i capi di corpo ricevono titolo di maggior generale. . ·L'ufficiale è inamovibile, nè può il re licenziarlo o pensionarlo. Dopo tre anni di inabilità al servizio per malattia, ,_il Parlamento, con tleereto speciale, lo colloca a riposo coll'intero stipendio. Lo stipendio degli ufficiali della viirfwade è presso a poco pari al nostro. De1la condizione di quelli dell'inde.lta abbia.mo a suo tempo parlato . . La divi.sa, nella forma, somiglia molto alla francese. Fuori servizio gli ufficitl.l i vestono ordinariamente in borghese, bensì soventi con berreuo militare. , Lo stato maggiore non costiluisce un corpo speciale , ma una riunione di ufficiali che vi so@ comandati dai vari corpi in seguito alla Scuola superiore e ad un tirocinio 'fatto presso il Ministero della guerra. Non ha un capo effettivo, non un piano preciso di operazioni. Gli ufficiali portano bensì uniforme distinla, ricevono soprassoldo ed hanno avanzamento fra: loro, ma appartengono sempre ad un reggimento, rientrando al quale riprendono il rispettivo grado ed anziani~à. Ne viene ~he non di rado un ufficiale ritorna .alla lmea con grado mferiore. Nell'anno 1871 erano in servizio: 1 colonnello, ·1 luogotenente colonnello, 7 muggiori, 6 capitani, .13 luogotenenti e :3 aspiranti. Di essi 2 erano addetti alle amba.sciate di Pietroburgo e di Parigi, 7 capi di stato maggiore, NEJ,


34,t:

S11'UAZI0NE MJUTARE DELLA SVEZIA

uno aiutante presso l'ispettore degli istituti militari e· gli altri addetti al Ministero ed alla. sèzi.one statistica. Le esercitazioni pratiche consistono nel servizio, presso i comandanti delle truppe alle grandi manovre, nelle escursioni in campagna e nel servizio presso i reggimenti . . Una gran parte delle attribuzioni in altri eserciti affidate allo stato maggiore, in Isvezia sono di spettanza del corpo topografico, il quale ne è considerato per vero come parte, ma in fatto è assolutamente indipendente. Il corpo topografico si occupa ora attivamente di completare la carta topografica del regno, misurando, di concerto coll'istituto geologicb, le altezze difficili della rete seuentrionale. Nei due estati scorsi ha pubblicato carte su grande scala di tutte le posizioni favorevoli a coprire la capitale in caso di un'invasione . Non è difficile che lo stato maggiore sia ben presto riformato sulle nuove basi proposte dal generale Abelin. Secondo le medesime formerebbe un corpo a parte composto di 40 ufficiali sotto la dipendenza immediata di un generale. In pace sare,hbe diviso in 3 sezioni: 1° La sezione topog1·afica con 12 ufficia Ii ed un professore di geodesia . 2° La sezione di statùtica militare con 5 ufficiali. 3° La sezione di stori·a militare con 3 ufficiali. Gli altri ufficiali sarebbero addetti ai vari comandi, inviati· in missione, impiegati quali professori presso la scuola superiore di guerra, ecc. · L'artiglieria ha di già il suo stato maggiore speciale d1 ufficiali dell'ar·m a. Il progetto ripartisce l'esercito in 3 corpi d'armata ciascuno a 2 . di visioni di 3 o .i, brigate di fanteria. In guerra il corpo qi stato maggiore dovrebbe fornire. 5 ufficiali al quartier generale, 2 a ciascun corpo d'esercito, 2 a ciascuna divisione ed ~ a ciascuna brigata.

345 Condizioni d'entrata sarebbero : tre anni di servizio attivo in un corpo, scuola superiore cli · guerra, tre anni di servizio presso lo stato ml;lggiore, sufficiente abilità nel cavalcare. E5ercizi, oltre gli attuali, sarebbero levate lopogralìche, parLccipazione in qualità di uiliciali di truppa ogni due o tre ann i aHe esercitazioni, viaggi sulle strade ferrate del paese e nelle localitù viqine per studiare le condizioni strategiche e tecniche delle linee, viaggi e missioni mililari all'est.ero.

HL

I giovani arrolati nella vdr(wade sono per solito chiamàti sotto le armi ai primi di maggio, ed in ogni reggimento, riuniti io una sezione speciale, ricevono l'istruzione delle reclute. In essa si dà grande importanza alla ginnaslica, minore al maneggio d'armi ed alle posizioni e movimenti elemenLari e di plotone. Seguono fino ad ottobre gli esercizi di campagna e l'esecuzione del tiro. Nell'invemo le sezioni di reclute fanno il servizio di piazza e continuano le istruzioni, e perfino il tiro a segno, nelle belle e vaste sale riscaldate. Ai primi del maggio successivo si riformano con nuovi elementi, ed i militari già addestrati Yengono assegnati alle varie compagnie per prender parte . alle manovre, dopo le quali vanno in licenza e tornano sotto le armi nella primavera seguente. La. cavalleria attende con cura all'equitazione nei vasti maneggi, riscaldati in inverno . Per essa il periodo di licenza è meno lungo che per la fanteria e ANNO XYJI, VOL. lii.


SITll.\ZIONE lùll.ITAR'E DELLA SVEZIA

l'artiglieria. Durante la licenza i ' cavalii sono ridotti a 40 o 50 per squadrone: quelle che sopravanzano, come pure tutti i cavalli d'arliglieria, sono dati in nffitto ni proprietari'. . In maggio sono pure chiomati i nuovi soldati deIl'inclelta forniti dalle 'rote in sostituzione degli inabili o dei morti. Le reclute che in tal modo si hanno, cosliluiscono presso ciascun battaglione una sezione speciule. 11 periodo d'istruzione dura in generale 42 giorni con ' un contingente di 25 o 30 uomini per baua.glione. Trascorsi due di tali periodi in due anni successivi e 20 giorni di scuola di reggimento, lo. reclu1a è ammessa come soldato. li tempo minore consacralo all'.islru:zione è giustifìcato dal fatto che esso è tenuto al servizio per lutta la vita (in mediu :2J anni} e che soventi deve assistere alle esercitazioni campali, L'adde,,trum.ento della c.avalleria richiede tempo più lungo. Ad ogn·i modo · le truppe dcll'inde!tci, malgrado la forza fis ica individuale e la nota bravura nazionale, non si possono cerLarnente paragonare a vcrun esercito _il quale per un periodo di anni, più o meno lungo , abbia ricevuto un'istrur.ìone continuata, o meglio abb ia assorbito dall'abitudi ne della vita in comune, l'educazione, lo spirito e la coesione militare, Della meschina istrnzione che riceve la bevèfring abbiamo allrnve parlato. In questi ultim i tempi quasi annualmente si concentra buon nerbo di: forze per gran di manovre colle armi riunite. Per quest'anno è stanziata la somma di 300,000 lire. ][ re le comanda in persona . In 1ale occasione l'anno scorso ha emanato le sue: Jstniùoni sull'arte cli condurre le truppe, Ci si perrmllu di darne un brevissirno cenno, sia perché toccano le questioni militari più palpiumti, sia perchè offrono un' idea del modo di combattere dell'esercito svedese,

NEL

1872

« I comandanti mancando d'ordini accorrano sempre :al 1.uon,.1r de l cannone. « Si prepari. l'attacco col fuoco di tutta la prima 'l inen, si cseguisca con slancio, lestezza, vigore e con ambe le linee riunite. « Nel combattimento di brigata le sezioni alle ali badino sempre al momento opportuno cli prendere l'iniziativa. Un battaglione d'ala con rapido cambiamento di fronte, eseguito prima da una compagnia in cacciatori e poscia dalle altre in ordine chiuso , può minacciare cd attaccare il fianco e le spalle dèll'inimico. « I comandanti di battaglione non permettano che tutta la loro truppa si disperda in eacciatori , ma tengano sempre sottomano per - lo meno un paio di , compagnie. « Il fuoco a c/Jmando si faccia sempre per plotone nelle compagni.e riunii.e, per compagn ia nei battpgli oni riuniti. Il fuoco aceelerato non si usi che per eccezione. « Nelle marcie si componga la punta dell'avtwguardia di cavalleria., il grosso di tutte le armi. Si faccia seguire al battaglione che marcia in testa dell'artiglieria ullo scopo di averla pronta a coprire lo spiegamento. L'ordine di marcia e le misure di sicurezza siano lasciate al comandante di brigata, Il comandante la divisione si limiti a prescrivere l' ordine nel quale hanno da seguirsi le brigale ed il tempo del movim ento. « I movimenti di fianco, benchè pericolosi, d'ordinario sono indispensabili perchè un attacco riesca. Prima di eseguirli si prepari una forte posizione di raccolta pel caso d'insuccesso o di sconfitta. La posizione sia paralella a quell a dell' ini mico , al òi fuori del tiro dei ·.suoi pezzi, appoggiata ai fianchi, coperta di lrincee, ecc,. q; Spelta per l'egola all'artiglieria iniziare il cornbat-


3!8 SITUAZI ONE .'t!ILITARE DELLA SVEZIA ti mento. Si collochi alle o.li. Qui vi ha campo maggiore· di manovrare, di seguire i movimenti, di concentrare il fuor:o sui punti più fotti della posizione contraria. « Il posto della cavalleria è altresì alle ali per proteggere l'artiglieria e minacciare il fian co avverso. Sul campo di bottaglia la cavalleria si slanci all'auacco chiusa e con forze riunite. « L' esercito sved ese è troppo povero di cavalleria per poterne avere di riserva; epperò si riuniscano all'uopo le varie sezioni per apparir di sorpresa e con vigore concentrato dove il bisogno richiede. « La cavalleria agisce d'ordinario contro caYalleria. Nell' inseguimento non si lasci adescare troppo oh re. Stia sempre ordinata e pronta a piombare con rapido cambiamento di fronte sopra un fianco nemico ». Dopo le esercitazioni campoli rimangono presso i quadri gli individui che desiderano percorrere i gradi di basso.forza. In ogni col'po è istituita per essi una scuola corrispondente al nostro plotone degli allievi istruttori . I soldati dell'indelta possono essere senz'altro promossi caporali ed in tale qualità ricevere un sop rassoldo annuo. Altra scuola prepara i sott'ufficiali. Recentemente per gli aspiran ti al grado è stato istituito a Carlsborg, un corso speciale della durata di 7i5 giorni. I sotL'ufficioli riprendono volentieri servizio mulgrado la vita faticosa, la mancanza di compensi speciali, la pochezza della pensi one dopo 20 anni di servizio e l'obbligo, per quelli della viir(wade, di rimanere continuamente sotto Je armi. La fa nteria è arm ata di fucili a retrocarica, sistemai Remington, con baionetta. La maggior parte sono nuovi (mod. 1867) ; il resto trasformati dai fuc ili ad anticarica (mod. 4860). Non differiscono che nella

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349

profondità ed inclinazione delle righe, nella lunghezza e nel peso. Ambedue hanno calibro di 12, 12 mili , {3 righe, proietto del peso di 2i grammi (20,9 per centimetro quadrato), bossolo di rume, innesco peri ferico, 85 cartuccie per 3 chilogrammi di peso. 11 llemington nuovo è lungo colla baionetta 1m,355 e pesa t,700 ch ilogramm i. La. sua traieuoria batte uno spazio maximum di 268 metri . Secondo Plonrnes, per pregi balistici, ce lerità di tiro e semplicità di meccanismo, è inferiore alla maggior parte degli ul timi fucili a retrocarica adottati dalle potenze eur·opee, e specialmente al Werder, al Mo.rtini, al Beaumonl ed al Vetterli. Al 1° febbraio 18'70 si avevano 37,1300 fucili Remington, dei quali rn,ooo provvisti in Am erica, 20,000 fabbr icati in Eskiltuno. con pezzi comperati in America, 13,000 ·costrutti nuovi nelle fabbriche di Eskiltuna e llusquarna. Nel corso del 1871 le fabbriche rn:izionali fornirono altri 30,009 fucili, si cchè allualmente la Svezia ne dispone di circa 110,000. Questa cifra deve essere portata a 300,000, tutli . di nuovo modello, confezionandosene annualmente 30,000. Il regofamento di esercizio per la fanteria somiglia al prussiano. La formazione però è su due righe e la compagnia è divisa in tre plotoni, dei quali il terzo è destino.lo a far servizio di cacciatori. Nella colonna di compagn ia i plotoni si collocano, sempre a seconda del numero, gli uni dietro gli altri. Ogni reggimento di fan teria ha una sezione speciale di zappatori. Gli uffiziali e sott'uffiziali sono muniti di una piccola stadia a mano di cristallo arrotato fondato sul principio della rifrazione dei raggi . , La cavalleria è ben montata ed armata di sciabola e pisto la. Gli ulani hanno lancie con fiamme del colore 1


, 350

SITUAZ!ONE M!LITATtE DELLA SVEZIA

della proyincia da cui prende nome il reggimento. JI; regolamento d'esercizio prescrive che i comandanti d~ plotoni stieno in rango ed il comandante lo squadrone· solo due passi innanzi al centro . Nel resto somiglia al prussiano . La Svezia possiede circa 370,000 cavalli. I cavalli da sella e da tiro sono eomperati in commercio dai. comandanti d i sq ua<lrone o balteria, per il che essi ricevono annualmente da 25 a 30 lire per ogni cavallodell'effcuivo. Il prezzo di compera Yaria <la 3·,i-0 a 370 lire, l'età dai (\ ai 7 an ni. L'artigìieria da campagna ha cannoni sistema la Ritte con sei r ighe rivolle da sinistra a destra . Il munizionamento consiste in granale con spoletta a tempo ed a percussione,· in sharpnells ed in scatole a mitraglia. Il calibro è di pollici 3,24 (mili. 96,1 }, di 2,58 (mill. 76,6) e di 2Jl5 (mill. 66,8) . La massima parte dei pezzi è del calibro medio . L'atLiglieria da campagna è ad anLicnrica, malgrado che Wahrendorf, celebre i_nventore del sistema di chiusura che porta il suo nome, sia svedese. L'nrmamento degli artiglieri consiste in sciabola epistolà. L'artiglieria da piazza e da costa ha cannoni ad anticarica sistema Wrede con sei righe, gli · uni da cent. ,16, gli allri da cent. 20, i primi dì ghisa, i secondi di acciaio cerchiato. L'artiglieria da costa e da marina ha cannoni a retrocarica di ghisa cerchiati, sistema a vite (1) con cinque righe, gli uni da cent. 24, gli altri da cenL. 27. Quesri ultimi rnediante carica dì 29, 75 chilogr., lanciano un proietto del peso di 216 chilogr. con velocità iniziale di 349 rneiri .

-- -- -- - - -··-- -(~) Sistema di otturazione analogo a quello dei nostri cannoni da .14 cent. di ghisa cerchiati a retrocarica .

....

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351

ll. soldato in Isvezia rieeve circa 9 centesimi al giorno, il d1ppio i! caporale. 11 sott'uffiziale ha vitlo, alloggio e da 70 a 75 lire mensili, ma deve pensare a prov- · dersi del ves tiario . Fors,~ nessun esercito ha rancio così buono come lo svedese. Al mattino latte e burro ; a mezzogiorno minest ra, 350 grammi di carne con legumi ; alla sera d'ord tnario palale e burro, o pappa di latte, ovvero una specie ùi farinata (mjolg1'ot) d'uso nazionale . La razione pane è di eirca 750 grammr. . Il comandant.e di compDgnia, squadrone o batteria riceve una somma da 30 a 37,000 lire annue, colle quali deve pens~ire a nutrire ed a vestire i soldati .. Egli stesso intasca i gua,dagni e rifonde del proprio le maggiori spese. I regolamenti prescrivono bensì tutti i particolnri sia del vitto che cl ella montura, le ispezioni ·sono frequen ti, improvvise e severe'. l'onestà del paese è proverbiale, il corpo degli unicial_i rrl'oralmen~e ed in(ellellualmente molto eleva to, ma ctò non toglie che si desideri vivamente l'ubolizione. di un sistema che ingenera mormorazio ne, indisciplina, brama dì lucro, ecc. Durante le esercitazioni campali i soldati svedesi sono ricoverali sotto tende amp ie abbastanza per contenere quattro letti da campo e lasciar spazio per far pulizia e tenere la roba.

IV.

La marina mercantil.e svedese occupa un posto disiinti ssimo fra le marine europee. 3400 navi , delle quali 360 a vapo t·e, fanno svenLolare la bandiera na-


3ri'2 SITUAZIONE llilLI.TARE DELLA SVEZIA zionale su tutti i mari del globo . La prosperità df.lla marina mercantile è eondizione essenziale per l'in~remento della militare. Questa è più che mai necessaria. alla 1ifesa di un paese che possiede costa estesis.,,ima, innumerevoli porti, seni, canali, fiumi i quali mettono in comunicazione diretta i vastissimi laghi interni col mare, paese che da parte di terra è coperto dagli inverni di dicci mesi delle inç>spite regioni del Lap · pmarken, ma da parte di mare è seriamente esposto ad un'invasione. Di qui anche il fatto che la difesa territoriale della Svezia e della sorella Norvegia si collega strettamente alla difesa marittima, l'una formando basr,, sostegno, appoggio dell'altra. Il Ministro della marina in una sua pregevolissima relazione aIIe Camere nell'occasione in cui presentava il bilancio della spesa pel ~ 872, dopo nver fatto risaltare la necessita di una valida floUa, cosi ne riassumeva la triplice missione: . 1° In mare aperto, tenor lontano dalle coste, con mosse offensivç, la flotta nemica per impedire uno. sbarco; 2° Servire di poderoso appoggio all'esercito nella difesa der canali, porti o tratti di li Ltorale ; 3° Rinforzo.re la truppa di soccorso di una potenza alleata abbastanza gagliarda da signoreggiare colJa sua flotta il Baltico, o per lo meno da farlo campo delle sue operazioni. Ma la flotta svedese non è abbastanza imponente per mole di navi da osare da sola, in circostanze normali, l'offensiva in alto mare contro un nemico più forte. I mezzi pecuniari del paese non permettono di costrurre e mantenere grandi corazzate, il cui costo ascende a '.l'.z o 15 milioni di lire ciascuna. Migliore è la condizione della flotta svedese rispetto · alla difesa delle coste, giacchè da parecchi anni la

NEL

18i2

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Svezia ha avuto la fortuna e l'accortezza di riconoscere prima in Ruropa la potenza difensiva dei monitoi·s. Attualmente ne annovera di due specie: monitors propriamente detti, e .seialuppe corazzate. I primi hanno torre girevole, maggiori dimensioni e due cannoni: le seconde torre fissa ed un solo cannone. L'esperienza ha insegnato alcuni miglioramenti. D'ora innanzi la . torre dei monitors sarà muniti\ tutto intorno òi una ·corazza di 48 pollici di spessore, la corazza laterale sarò. rinforzata ed il fondo sarà doppio per sicurezza contro gli urti e difesa contro le mine . Un monitor di • nuovo modello verrà a costare circa .3,900,000 lire. :Òelle seialuppe corazzate alcune saranno cosLruite in modo da poter penetrare nelle strette del canale dì Géitha , e così concorre!'e. alle difese dei laghi. di Wettern e Wenorn e della fortezza di Cadsborg. Altre, alquanto màggiori e più forti, saranno destinate alla difesa dell'entrata del porto di Stoccolma. Del resto val meglio munirsi di monitors o di scialuppe? Il Ministro si pronuncia per le seconde, pèrchè, a pari numero di cannoni ed eguale spessore, costano molto meno, e perché, essendo più piccole, in caso di ritirata banno aperto un rifugio pei . meandri del canale di Stoccolma e pel Sodertelje nel Miilar. Secondo l'organizzazione del 1866 la marina rnilitare svedese comprende: 4• La flotta propriamente detta (stazione principale a Carlskrona), destinala particolarmente alla difesa del paese in mare aperto o presso le coste. Annovera al .giorno d' oggi 32 navi a vapore della forza dì 36.i-O carnlli e mo carrnohi, e rn· a vela con '192 cannoni. · Fra le prime notiamo: 1 vascello di linea, 1 fregata, 4 corvette, 4 monito.rs, 5 scialuppe corazzate; fra le secondo una fregala e 6 corvette . 1


354

SlTUAZlONE MlLlTARE DELl,A SVEZIA

2° La flottiglia del lit01·alc (I) (stazione principale a Stoccolma) con 62 scialuppe ed 87 cannoni, destinata alla difesa terra terra dei posti importanti della costa. 11 personale della marina si compone: ·1 ° Degli equipaggi (78t,•I uomini e· 236 ufficiah); 2° del corpo dei coslrutiori (515 uomini e ·12 ufficiali); 3° del corpo dei meccanici (77 uomini e 7 ufficiali); 4° del reggimento di marina , destinato al servizio della flottiglia a remi {834 uomini e 36 ufficiali); 5u della riserva (cil'ca 25,000 uomini). Anche la marina ha i suoi marinai dell' indelta, i <Juali sono annualmente chiamati ad un'istruzione. e ricevono per compenso il to1·p come le truppe di terra: d'ordinario però lo danno a pigione e cercano occupazioni sulle navi mercan_tili. La marina così costituita non è riputata forte abbastànza per la difesa. Un credito straordinario di ::H:,000,000 di lire venne accordato al Governo allo scopo di provvedere 6 nuovi monitors, •15 scialuppe corazzate, 3 corvette a vapore, quàlche battello di ricogn izione, ccc. Ma volendosi favorire l'industria nazio~ nale si dovrà andare a rilento nella costruzione, giacchè una scialuppa non può esser compiuta in meno <li 9 mesi. . La difesa rnarillirna non possiede attualmente per forar corazze che H cannoni i·ig,:lli eia pollici 8,08 (2.i centimetri} e '.2 cannoni lisci da pollici 12,93 (27 cenlimelri). Nel corso di <1uest'anno se ne devono fondere 4 da 2t centimetri. Tuttav ia si ha generalmente maggiore fiducia nel fuoco sottomarino mediante mine, e per tanto fo assegnato nll'artiglieria della flolliglia (4) 5chcetenflotte, da Scheerc, denominazione generica dei banchi, scogli, piccole isole che sono seminate nel .Baltic.o lungo la costa dèlla

Svezia.

NEL

1812,

li.torale una ~ezione r.!i minatori. Alcune seialuppe verranno altresì fornite cli mitragliatrici, e cosi non solo avranno protezione confro tentativi d'abbordaggio, ma saranno in grado di agire più efficacemente sulla spiaggia. Le difese terrestri vanno di pari passo colle marittime. La diftìdenza verso la Russia, che si manifes,ta ognora più vivamente nei cfrcoìi svedesi, far i volgere lo sguardo sospettos.o verso l'est ed il nord. Nel Noorland una catena di. opere di fortificazione, coperte succe.ssivawenle dalla Tornea, dal Kalix, dalla Luea, dalla Piteà, · dalla Skelleflea, dal VindeJ, dall' Umea e da cento altri fiumi che dai ghiacciai delle Alpi scandinave, di lago in lago, fra vaste foreste e profondi burroni, precipitano al mare, si estenderà dal golfo di Botnia alle nevose cime della Norvegia e di qui con altri forti scenderà verso il mare del Nord . .Per la difesa di queste fortifieaz10ni avnrnno grande importanza le ferrovie di cui.va coprendosi il pàese, ma special mente quella in costruzione da Upsala per Sola verso il Noorland. 7, -i:00,000 lire forono chieste a complemento .dei lavori ferroviari élell' est e del nord del regno. La fortezza cli Carlsborg, eretta per ordine di Bernadotte coi disegni di Carnot, nel punto dove il canale di Gi:itha sbocca nel lago Wettern, sarà munita di nuove opere a fine di megli'o servire di ridotto centrale e· perno di di(esa delle provincie ineridionali. Altre fortiflcazionì sorgeranno presso Carlskrona e le isole Kindoe. Si parla pure di un campo trincerato fra Miilar e Hjelmar, dove, anche caduta Stoccolma, l'eser. cito, favorito dagli ostacoli del suolo, potrebbe prolungare la resistenza avendo poi sempre la ntira.ta sicura sopra. 1a fortezza di Carlsborg. BARATJEnI ORESTE

Capitano di fante1·ia.


1

357 Vedranno infoltì i lettori come non poche delle operazioni, delle quali io andrò facendo cenno, abbiano già ricevuto presso di noi una più o meno c~mple~a applicazione, e come allre si trovino allo stato d1studio o in Itali~ o presso altre potenze militari d' E~ropa, essendo questo della preparazione alla guerra _il pro~ blema alla cui soluzione tendono tutti coloro, 1 quali prendono interesse all'avvenire milit_are '.3 politico clcl proprio paese e segnatamente quelli cm mcombe la grave, responsabilità di provvedere alle cose della guerra. DELLA PllEPARAZlONE Al.1,A GUERRA Al DÌ NOSTRl

DELLA PREP ARAZibNE ALLA GUERRA \

AI DI NOSTRI

-

Ammaestrati dagli splendidi risultati che una grnnde potenza europea ha recentemente tratti da una sapiente preparazione alla guerra, si insiste da ogni parte, in Italia e fuori, sulla necess ità per una nazione, che non voglia essere soverchiata dalle sue vicine, di apparecchiarsi da lunga mano alla guerra. Mi sembra quindi non possa essere privo d'interesse il presentare un quadro sintetico delle varie operazioni alle quali conviene por mano per raggiungere siffatto scopo. Queslo è il còmpito che io mi sono proposto accingendomi al modesto lavoro che offro qui ai lettori della Hivi"sta . . Non penso quindi avere mestieri di molle parole per persuadere loro come, applicando le idee generali .al caso nostro speciale, io non abbia avuto in animo che di dare un aspetto più pratico al lavoro e non certamente di elaf orare un progetto nuovo sulle operazioni della mol:iiliLazione e della preparazione alla guerra.

È ormai veritit indiscussa che uno dei principali< elementi di forza di un esercito è costituito dalla sua atlitudine ad una pronta mobilitazione. È del pari •evidenle; ponendo a risconLro le nost.re, forze con quelle dei nostri vicini, c~e _se l'e~crcito italiano può bastare alla difesa del temtono naz10nale, lo può al patto solo cli poter essere portato tutto nel suo completo effettivo alla frontiera contr~ le torz~ almeno uguali, con cui il nemico potrebbe mmacciarc1_. · Prendendo dunque per base questa necess ità e gh elernemi che attualmente costituiscono il nostro esercito attivo, vediamo come si possa raggiungere una mobilitazione talmente pronta da non . r imanere addietro ai grandi eserciti europei in generale, ed a quelli vicini in particolare, che più o meno completamente poterono adottare il sistema più favorev~le ~ qu~llo scopo, cioè l'ordinamento territoriale, .d1 cm noi_, ~ opinione per ora prevalente, non possiamo servll'Cl per la parte attiva delle nostre forze. Il problema da risolvere dev'essere separ_alo in due ,arti ben distinte: . 1 La mobilitazione propriamente detta·. La raccolta dell'esercito. Un'esperienza recente insegna di non confonderle. L'indole loro d'altronde suggerisce lo stesso.


3v~8)

111

359

DELLA PflEPARAZlONE ALLA G·UERRA

Al DÌ NOSTRI

Se a~beduc per procedere prontamente, e pP,rciò con ordrne, devono essere preparate a p1·i01·i fino nei minimi dettagli, esse hanno ciò di differente, che men t'.·e le disposizioni rifleuenti la prima hanno in massima carauere d i norme fisse, qualunque sia la causa che de lerrnini ln mobi!itaz.ione, la seconda 0 variabi[P, e dipende essenzialmente dalle circostaim}. In prati ca, questa distinzione cond uce al fauo di com~~1ic~re già in tempo di pace le disposizioni di mobd1taz1onc a . tutti ?li organi che vi devono cooperare, mettendoli eoshn grado di eseguirle al momento dato colla massima esattezza e senza esitaziòne. Però per ottenere un simile risultato è necessario ancora che la cu!n:a dell'ese·euzione non venga fras tornata dalla cura anticipata delle operazioni relative alla raceolta. , Le norme relativ.e a questa sono del resto corne ?iù dissi, variabili, e,per tale motivo ed perchè il segreto è cond~ziono importantissima per essa, non possono essere divulgate innanzi tempo .

i centri di reclutamento di nltrettante circoscrizioni territoriali, delineate in base a.d una uguale cifra cli popolazione . Ogni . distretto potrebbe di pi ù diventare il deposito. permnnente non solo di un reggimento di linea determinato, ma anche di un reggi mento corrispon<l ente di milizia provinciale.· Esso forn irebbe annuolmente le reclute a tre reggimenti fissi, in qualunque luogo essi si trovassero . Medesimamen te ogni reggimento si recluterebbe da ,tre distrclli determi nali, posti in tt'e diverse zone d' fta lia (nord , centro e mezzogiorno), fra cui quello che per esso fonrierebbe deposito. Le sedi dei comand i di distretto sarebbero situate su di una linea ferroviaria. Si potrebbero stabilire in modo permanente i luoghi di guarnigione dei corpi atti,vi, dclermìnanclo la composizione norm ale dei presi dii fli' siffaHi luoghi. I corpi e repnrli di corpi delle varie armi potrebbero continuare a cambiare liberamente di slanza dall'uno al. l'altro di ta li luoghi, ma sarebbe conveniente eseguire i cambi di guarnigi one ad epoche fisse, e prean.nun:ziarli abbastanza in t<:'mpo da poler calcolare già pr·ccedentemente il nuovo movimento di cui sa rebbero -causa nel caso di mobililazione, evitando così la s orpresa in qualsiasi momento . Anche la sede c1:·ntrale <lei corpi, stabili ta dalla dislocazione normale, douebbe sempre trovarsi su di una linea ferrata. O almeno dovrebbe essere determinato <.t prfori in quale luogo prossimo, stazione ferroviaria, i l corpo si avesse a trasferire senz'altro ordine·, per il fatto slesso della decretata mobilitazione. In tale event ualità , i battaglioni e lo frazi.oni disLaccate si porterebbero pure alla sede cenlrnle del corpo. li vantaggio primo che presenterebbe questo si-

irnch;

I.

, Per potersi chiamare buoni, gli ordinamenti di un cserc!to è t~esti?t'Ì che sieno eonformi allo scopo loro. Ora l 8SL\r~1to, il quale nel passaggio dal piede di pace a quello di guena dovrà subire minori cambiamenti di forr,nazione, ?orrìsponderà evidentemente al suo scopo. vengo al fotto, accennando quello che io crederei un buon ordinamento per noi. I distretti alluali portati al numero dei nostri rP.~gimenti di linea, cioè a otlantu, potrebbero diventa:e


360 DELLA PREPARAZIONE ALLA GUERR.-l stema sarebbe la semplicità della mobilitazione sia deireggimenti atti vi sia dei corpi della milizia. Cogli uomini delle classi di riserva. richiamate in · ogni. distreuo, questo avrebbe a formare tre drappelli , vestirli, armarii e mandarli ai rispeuivi r eggimenti. ~lovimento fac ile a calcolarsi, a prepararsi, ad esegutrs1. Siccome uno dei tre drappelli sarebbe sempre diretto al reggimento di cui il distretto formerebbe dep.osilo, potrebbero partire con esso i carri, i quadrupedi, i materiali tutti abbisognevoli ad un reggimento , che dal piede di pace passa al piede di guerra, a meno che non si preferisse invece, e ciò evidentemente sarebbe più semplice ancora, che ogni reggimento attivo fosse provveduto del necessario dal deposito più prossimo alla sua sede nel momento sLesso della mobilitazione. L'essenziale è che la cosa sia stabilita a priori. Un altro vantaggio cli questa organizzazione sarebbe che essa stabilirebbe un cei'to legame fra i corpi alt.ivi e le truppe territoriali, facendo passare in queste, almeno in parte, lo spirito e le tra.dizioni dei primi. Frequ,enti passaggi dei componenti i quadri dai battaglioni attivi al deposito e viceversi;t; il comando del' distretto dato al luogotenen te colonnello del reggimento; l'iscrizione nel quadro di riserva. del distretto di tutti gli ufficiali in ,non attiviLli, o comandati del reggimento; il passaggio proporzionato di ufficiali di riserva mi battaglioni a1tivi al momento delJa mobilitazione, mentre altrett.anti ufficiali dei quadri attivi passerebbero nei battaglioni della milizia; queste ed al!re misure potrebbero stabilire un legame morale fra i q u,iclri dei battaglioni attivi e quelli della milizia del reggimento , Quanto alla truppa, i soldati della milizia avrebbero, appartenuto sempre per un terzo al medesimo reggi-

361

Al HÌ NÒSTHJ

mento, gli allr1. farebbero tutti parte di uno stesso distretto, ed a rendere più stretto il legame fra distretto • e reggim~nlo potrebbesi stabilire che ambedue prendessero il nome dalla cillb. ove ha sede il distretto, dando così anche al nome un sign ificato razionale e direi qunsi di famiglia Otto distretti ,potrebbero formare il territol'iv di un corpo d'esercito, In tempo di pace un ufficio alla sede di ogni corpo cFesàcito potrebbe essere incaricato del disbrigo degli affari di rnobiliwzione e dello studio delle questioni di dettaglio ad essa relative , Questi uffici ?i trasformerebbero in comandi generali territoriali nel momento della mobilitazione. A cura di essi si preparerebbero già in pace i reparti ed i servizi diversi che vanno uniti ai comandi generali mobili, come sono i servizi di sussisten,za, quelli sanitari, postali, ecc. Le grandi manovre potrebbero fornire una eccellente occasione annuale per esperimentare la mobilitazione di tali servizi presso alcuni dei corpi Lerritoriali , Uri passo di più in questa direzione di idee ci condurrebbe ad incaricare tali uffici ò comandi degli affari di reclutamento e degli altri puramente territoriali, scaricandone così i comandi generali delle truppe attive la cui cura esclusiva sarebbe la disciplina e l'istrd7.ione, che d'altronde esigonÒ m~ggiore attenzione e maggiore lavoro _guanto più si abbrevia la permanenza sotto le armi dei soldati. In modo analogo allora al deposito di ·ogni reggimento si potrebbero concentrare i lavori di amministrazione e di contabilità dando al reggimento attivo già in tempo di pace la . formazione e le attribuzionì• del piede di guerra. Nel territorio di ogni corpo d'e~ercito potrebbe aver .ABNO XYll, YOL. l.11,

U


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DELLA PREPAHAZIO i'U; ALLA GU ltltRA

sede il deposito di un reggimento bersaglieri, della artiglieria, della ca valleria, del genio e del treno di un corpo d'esercito attivo . Questi depositi., la cui sede polrel>be naturalmente e~scre diversa da quella del proprio corpo attivo, riceverebbero le reclute dell'arma loro dagli otto distretli de l rispettivo corpo te1'r itoriale e pensel'ebbero a ripartir.le fra tre corpi dell'arma si.essa, fra cui <ruello cli cui formano deposito. La loro organizzazione sarebbe identica a quella dei distretti, salvo che sarebbero privi di circoscrizione territor iale e per conseguenza. esenti dagli affari di reclutamento . Tn caso di r ichiamo sotto le armi, mentrechè i solda ti d i fameria di linea si presenterebbeeo al proprio distretto, qu.elli delle altre armi si presenterebbero al deposito dell'arma loro del rispettivo corpo d'esercito territoriale. Questo deposito analogamente al distretto formerebbe tre drappelli degli uom ini di risel'va per ma,ndarli ai rispettivi corpi attivi, e ri.terrebbe presso di sè gli uomini della rnilizia. . Ciò in quanJ,o agli uomini. In quanto ai cavalli, la mancanza dei quali rendcrebbè vano ogni· sforzo per una celere mobilitazione, nel nostro paese non sarebbe possibile altro mezzo per procura rli prontamente ed in quantità sufficien le, che una coscrizione forzala di essi. · · Se altri paesi, per la r icchezza loro in tale materia, hanno potuto fare a meno di. applicare questo sistema, alcuni di essi lo hanno però adottato in principio . Una s taiistica fatta con cura permetterebbe di diviqere il paese in .dieci zone di reclutamento, la cui circoscrizione differirebbe probabilmente da quella dei corpi d'esercito territoriali; ciononostanle a ciascuno di questi ne sarebbe assegnata una. , Nello stesso .. modo. in cui gli uomini di . riserva e

3~3 surcessivamcnle quelli della milizia dovrebbero presentatsi ai rispetti Yi distretti o depositi· nel tal giorno .fis sato dall'ord ine di n10bilitazione , così anche i ca- · valli · designati dalle liste di coscrii ione (da rivedE·rsi -annualmeme a epoca fissa) dovrybberò essere presentali in gi<H'ni fissati ed in luoghi determinati, ove gii1 si troverebbero Commissioni inviate dal deposili della cavalleria, dell'ar tigl ieria, del treno, ecc. coll'incari co di incorp orare un numero determinato di cavalli di ogni specie, da tiro e da sella. Alcuni membri civili, designati, per esempio, dalle· giunte provinciali o comunali, si potrebbero unire a tali Commissioni militari per determinare il prezzo di ogni quadrupede reclutato , che sarebbe pagato immediatamente. Eo·li è così che, analogamente a quanto si potrebb e fa re° per 'il personale, si potrebbe pure determinare per i cavalli a prio1·i il tempo occorr ente alla mobilitazione. In quanto al materiale, la cosa non presenta diflìcoltà, giacchè si tratta semplieernente di assicurarsi che ogni deposito o dis tretto abb ia sempr e al completo tuuo quello che ai battaglioni attivi' ed ai reparti della milizia del su'O corpo può occorrer~ per il passaggio sul piede di. guerra, in ves tiario, , armi , munizioni, carri ed alti·i materiali. Così preparata, la mobilitazi·one del nostro esercito .non esigerebbe forse m aggior spazio di tempo di quello richiesto da altri eserciti, compresovi quello tedesco, "il qua le per l'esperienza sua in tale materia e. pe~ la ·applicazione più completa dell'ordinamento terr1toria.le deve per ora servire di modello . L'esercito germanico forma solamente i depositi al momento del bisogno , ed invece di richiamare gli uomini ìn congedo per classe, lo fa individualmente adoperando per tale misL1ra un personale improvvisato. AI l)Ì NOSTRf


36~. DEr.LA PREPARAZiONB ALU GUERRA . Inoltre il ric.hiarno presso i distretti degli uom1m d.1 tutte le arnn e del grosso corpo della guardia, che si recluta da tutte le provinci e; in caglia e ritarda la mobilitazione . . La perdita di tempo risultante da tali in~onvenienti' eomp~nsa quella prodoua dal movime~lo di truppe in rnagg10re scala, che ~arebbe richiesto dalla mobilitazione nostra. Dall'anzi detto si scorge che sarebbe forse conveniente tras.forrnare in r<=,ggimenti di lin ea i due ultimi 1:eggi~emi cl.i granMieri che ci sono rimasti , come pure 1 ~doz,one .eh alcune altre misure di dettaglio, che· d altronde ~l lavoro stesso di preparazione suggerisce e che perciò credo inutile qui accennare . .Però una misura che mi pare di importanza tale , da non esserè passata sotto silenzio; è la separazione de.! treno . .dall'artiglieria. Sono questi i due corpi la _c~1 mob1Itt~z1one è l~ più difficile e la più complicata, e c,? vale specialmente per il treno il quale deve dare vita sul mom ento a r eparti nuovi di 0O'etto. Ora il minore inconveniente che possa derivare dall'unione dell'artiglieria col treno sarebbe questo che la pronta mobilit.azione dell'una andrebbe a danno, assoluto delI: altro. · Per evitare ciò, ed esigendo d'altronde ciascuno di q~1est~ ,corpi le ~ure esclusive di un capo intelligente,, d1 cui certo n~ssuno dei due avrebbe di troppo, sarebbe neces~ar10, ~orne dissi, separare a tratto l'artiglieria dal treno d1 ogm corpo d'esercito. Ed anzi nel suddividere in tanti circoli di presentazione il territorio P;r la ~oscrizione dei cavalli assegnato ad ogni corpo d. ese~c1~0, s~reb,be . fo.rs~ bene d.i assegnare alcuni d1 tah c1rcoh all arugheria ed altri esclusivamente al treno . Così più facilmente si potrà ottenere ·una pronta e buona mobilitazione delle molte colonne di carreggio,

AI DÌ !':OSTRI

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-e di quadrupedi che deve fornii'~ il treno e che sono indispensabili alla vera mobilità delle lmppe attive. Ad un'altra cosa deve pure rivolgere la sua atten zione chi <:ornpilu un piano completo di. mobilitazione, ed è di rfrndere .intieramente disponibili tutte le parti dell'esercito attivo, provvedendo ai bisogni clell'inlerno del · paese, delle fortezze e delle spa lle dell'esercito combattente . Nella ~lessa maniera in cui si prepara tutto per la. mobilitazione dell'est~reilo attivo si deve pure provvedere alla formazione dei corpi di tutte le urmi della milizia provinciale. Richiamati am:i.tutto gli uom ini della riserva, vestiti, arrn,Hi e spediti che sian o ai rispettivi corpi attivi nel numero richiesto dai quadri di formazione, il cli più <li essi polrit versarsi nei bat.~aglioni della rnilizi.a, il -che potrà avvenire spec iulmenle quando la mobilita. zione abbia luogo in un momento in cui le rec;lute dell'ultirna classe non sieno ancorG provviste cl' istruzione sufficiente e perciò rimand1He o rimaste ai depositi, costituendo così il primo complemento eventuale del1' esercito alli vo . Immediatamente dopo dovranno presentarsi gli uomini ùella milizia per un numero di clasgi da dete1·minarsi anniwlrnente e che sarh in proporzione colla quantità di quadri disponibili. Tn ogni .caso un battagl ione per distretto dovrebbe formars i subito , ed a · tali ba ttaglionì sarebbe assegnata a prior·i la stanza che dovrnnno occupare a formazione compiuta onde fornire lo piazze forli e le guarnigioni importanti, o concorrere unche alla fot'mazione di divisioni. o corpi. d'esercito di riserva. . Qu i mi pare opportllno accenrnffe come, per esempio, i depositi dell'artiglieria da piazza potrebbero avere la loro sede nelle piazze forti stesse, misura vantag-


366

DELLA PREPAMZIONE AJ,LA GUERRA

AI DÌ NO;;T[U

giosa anche· per il ·caso in cui tali piaize rimanessero chiuse dal nemico, giacchè esse hanno allora precisamente bisogno di numeroso personale cli quell'arma. Liberi così dalle cure territoriali i corpi c1tti vi potranno imprenclere il movimento di concentramenLo immed iatamente dopo la loro mobilitazione co~piuta

dei punti di arrivo debbono equilibrarsi, affinchè la pOLenza teorica di trasporto diventi Tea le. Se un tale equilibrio non esiste, la potenzn reale sarà quella. determinata dal minor fattore. · Durante il peri.odo della mobilitazione la mancanza dell'accennato equilibrio sarù meno sentita, essendo molti e spursi i punti di imbarco e di sbarco degli uomini, poch i essendo i cavalli da, trasportarsi per ferrovia, ed i matenali essendo sul posto, in fine , conosciuti essendo i punti cli imbarco e cli ·sbarco. Non così qùançlo comincia il movimento della raccolla. Anche qui perè> la difficoltà maggiore di far fronte al movimento da compirsi si risente più nei punti di arrivo che in quelli di partenza, giacchè questi sono più nnmerosi. ed indicati con precisione dal piano <li mobilitaziorie. ·1a vera difficoltà dunque cli un movimento di concentramento. risiede nei punti di sbarco, e prima condizione per eliminarla è di conoscere quali questi saranno. Giacchè il concentramento deve fars i in vista cli una . data ipotesi, dipendente non solo dalla front iera su cui si avrà a combattere, rna ,mcora dal modo con cui quella frontiera potrà essere attaccata o difesa, così risulla evidente che tanti dovranno essere i piani di concentramento prepara ti, quante sono le ipotes i che l1anno maggiore probabilità di cangiarsi in fatti. Trattandosi di un lavoro che può essere preparato .in pace, non vi sono difficoltà che a ciò si oppongano. Al momen to del bisogno si scegli e e · si applica il progetto che si il.ttaglia alle circostanze. Determ inate per ogni ipotesi speciale cli operazioni le stazioni, alle quali faranno probabilmente capo i movimenti di eoncen1razione, si dorrl\ esaminare se esse offrono le risorse richieste per ù1n· sfogo a tmto

TI .

Il lavoro preparatorio relativo alla raccolta dell'esercito si fa presso una delle sezioni del corpo di stato maggiore, che prende nome dalle· ferrovie. Questa sezione, mercè i dati sLatisLici che raccoglie, sia sul materiale mobile delle ferrovie, sia sulle linee stesse, tenendo conto del numero dei binari, delle pendenze, delle stazioni d'acqua, ed in complesso delle · difficoltà del movimento, stabilisce la capacità ovvero la potenza teorica di trasporto delle varie linee. Però, affinchè in pratica le linee ferroviarie possuno dare ii risultato indicato da tale potenza, occorre che nelle stazioni di partenza cd in quelle d'arrivo esista la possibili tà di imbarcare e di sbarcare con una corrispondente celerità gli uomini, i cavalli ed i materiali . tut.ti, che entrano nella composizione cli un eserc ito attivo . Bisogna infine che in tali punti si. abbia uno sviluppo cli binari tole dél. soddisfari; alle manovre dei co nvogìi carichi e scarichi, onde non cadere, spe-cialmente nei punti di arrivo , nell'inconYenientc di un citl de sac senza uscita . Egii è chiaro che la potenza di trasporto, i mezzi di imbarco e di manona dei punti di partenzu e quelli


368 DELLA PREPARAZIONE ALLA GUERRA il movi_mento che in esse deve accentrarsi, ed in caso

• ..

contrario occorrerà studiare se esiste la possibilità di creare. tali risorse nel periodo di mobilitazione. . · o:1ando ciò non sia possibile bisognerà provvedere suh1to, eseguendo i lavori o&correnti o intieramentc 0 p~r c!uella parte che eccede la possibilità dell'improvv1saz10ne . . Comunque sia, il lavoro preparatorio della sezione ferroviaria deve condensal·si in un orario di cui . le amminislraz.ioni ferroviarie possano assumere la risponsabilità di esecuzione, conc8r{a:qdolo con persone dell'arte e di fiducia. ' Dec!'Ctata la mobilitazione, non si avrà così che a porre in vigore un orario già com unicato in pnce dalle ferrovie a tutti gli organi dipendenti, orario che avrà la durata stessa del periodo cli mobilitazione: ogni drappel~o, reparto, o corpo di truppa saprà con quàìe convoglio muovere; il cli più servirà ai movimenti di deuaglio od imprnvisti, ai forn itori, ad infine al pubblico in generale. Nello stesso momento dovranno principiare i lavori provvisori eseguibili nel periodo di mobilitp.zione, es·sendone già approvati i pi,rni e conoscendosi i particolari di esecuzione. Per il movimento di concentramento andrà in· vi .. gore un altro orario, esclusivamente riservato ui bi-· sogni militari e non comunicat~ alle amminislraziot1i forroviarie prima del tempo richiesto per attuarlo, cioè durante il periodo di mobili tazione. · Ma il còmpito della sezione ferroviaria non è esnnrito col preparare i movimenti della mobilitazione e: della raccolta. Essa deve provvedere fino ad un certo punto, e preparnre in conseguenza i grossi trasporti di truppe . duran!,e le operazioni stesse.

Al DÌ NOSTRI

369

Non vorrebbe a tale proposito e8sere dimenticato fra gli altri il caso in cui occorresse gettare grandi masse di truppe dalla va Ile del Po in quelle dell'Arno e del Tevere; tanto più che la traversata dell'Appennino presenta una lacuna sensibilissima nella nostra rete ferroviaria, che questa catena divide quas.i in due reti. d istinte, almeno pel caso di grossi trasporli di truppe . Infatti per ora non possediamo che i varchi di Foligqo e di Pistoia, aggiungendo che quest'ultimo per le difficoltà di trazione esige inoltre il dimezzamento .<lei convogli. Conviene perciò, a mio credere, preparare per grossi passaggi di trupp·e le strade ordinarie, che dalla volle inferiore dell'Arno conducono in quella del .Po. E questa utilizzazione delle strade ordinarie gioverebbe pure non poco allo stesso concentramento nella valle del P.o. Infatti mentre la raccolta dei 5 corpi che ordinariamente sono dislocati in quella valle, si eseguirebbe senza difficoltà, mentre un corpo in certi casi potrebbe utilizzare i mezzi di trasporti rparittimi, il corpo che in pace è dislocato nella valle del!' Arno _ polrebbe mtan to varcare l' Appeninno per tappe e prende're la ferrovia a )fo dena, Bologna, ecc. riducendo così a 3 o 4, corpi al più il trasporlo ferro viario attraverso l' Appennino. Conviene inoltre studiare un sistema di tappe lungo le linee di transito onde rendere semplice e facile la sussistenza delle truppe di passaggio. Il sistema di tappe adottato nell'ultima guerra dall'esercito tedesco, e più ancora la discu~sione a cui esso dà luogo, possono servire per orgnnizzarlo in modo pratico. L'influenza sempre crescente delle ferrovie sulle operazioni militari, deve determinare un'influenza corri- · . _ spondente agli interessi militari nel decidere del traccia.Lo delle nuove linee e dcll'nppoggio pecuniario da


:rio

. DELLA

PREPARA ZIONE ,\LLA GUEBR.A

da rsi alla costruzione di esse da parte del governo. Si vedrà, per esempio, che costruita che sia In. li1iea Spezia- Parma, converrà prolungarla fino a Mantù1-;;1 , e ('; ostruire altri, piccoli tronchi onde arrivare a possedere tre lirn~e complete longitudina li nell' Jtalia pcnir~sulare, corl'ispondenti ai tre passaggi dell'Appcnmno ed a tre linee complete che conducono alla frontiera oecìdentale Pcl allrettante che fan capo alla ltnea dell'Adige, ovvero quella che corre da Yeneziu a Ve rona . Si vedrà pure che converrò. forse dare l'appoggio a alcune linee venete ora proposte, per duplicare l'arteria longitudinale dal Brenta all'Jsonzo. Infine gli ufficiali stessi, a cui si affiduno in tempo cli pace -tali la,vori, potranno prendere in tempo di gnerra la direzione stessa dei movimenti fenoviari, · rn isura forse più necessaria presso cli noi che altrove per diversi motivi facili a indovinarsi. Una tale direzione non dovrebbe, ben inteso, essere diretta a sostituirsi alle ammin istrazioni ferroviarie , a cui sarebbe errore togliere la parte esecutivil e la responsabilità reale , ma ad imprimere ad esse quello spil-ito che non può venire se non da parte di ufficiali, che sono intimamente convinti dover primeggiare assolularriente l'interesse militare, nel quale d'altronde in un tale 'm omento si riassume quello del paese intiero.

III.

La preparazione non rende solamente più pronta la mobilitazione ed il concentf'amento clell'eserciLo, ma fornisce anche il modo di conoscere anticipatamente il giorno lisso in cui esso sarà i"l disposizione del suo eon:iandante supremo.

3i I Questi perciò, senza più preoccuparsi di tali operazioni, può approffittare del tempo per rivolger~ l'at- . tenzione sua all'ese.rcilO nemico e per studiare e predisporre ogni cosa rel.aliva al primo indii'izzo a darsi alle vere operazioni di guerra . · Ma nnche in questo campo delle prime.operazioni di guerra può fino ·ad un certo punto spingersi la previsione e la preparazione . . Jnfàtli ciò che rende tanto difficile l'esercizio del comando in tempo di guerra è, oltre la necessità della prontezza nella risoluzione e nell'esecuzione, l'esistenza dei fattori incogniti, i quali , se spogliati in 'temp0 del loro velo, costituirebbero un polente aiuto per ri: solveré il problema della direzione a darsi alle operazioni . J principali fra tali fattori sono la conoscenza delle intenzioni dell'inimico, la eonoseenza esatta dei suoi mèzzi d'a~ionc e molle volle anche quella dei dati statistici e militari delle zone comprese nel teatro delle operazioni, al di qua ed al di là della frontiera, conoscenza la quale dà il modo di apprezzare il danno od il vnntagg io che dall'occupazione di tali zone potrebbe derival'f~. ln quanto. all' esercito nemico la preparazione di pace deve intendere a procurarei le più aecuraLe e denagliale notizie sulle sue forze, sulle s ue risorse e. sui suo i mezzi · d'azione . · Essa può pure facilitare la maniera di indovinare le sue intenzioni. Per questo scopo saeebbe opportunissi.rno , a mio avviso, il volgere fino dal tempo di pace l'Jttenzi one a quulche località opportunamente situala per poler divenire .all'occorrenza u na fonte di importanti notizie, ed il prepararsi ivi il terreno per attivare poi al mornen10. opportono un attivo e sicuro servizio di inforrnazion1. AI

Dl

NOSTIU


372 DEI.LA PREI'AllAZIONE ALLA GUERRA Io non indicherò qui quali · di t:1li. località mi sembrerebbero rispondere allo ~copo per rispe!to al caso nostro, contentandomi di accennare .p. e ., come un centro prezioso di informazioni potrebbe stabilirsi nella vicina Svizzera il cui territorio sud-occidentu!e si spinge fin presso la ba.se di operazione e quasi alle spalle di un esercito francese, che minacciasse di invadere il nostro territorio da quella parte . La preparazione di pace può pure dare senza difficollà per via di accurate e frequenti ricognizioni la. conoscenza esatta dei territori coi detttigli, che militarmènte possono interessare; ma per essere- certi di .Poter contare sui vantaggi che possono offrfrci o sui danni che potrebbero arrecare ul nemico Je accidentalità territoriali, occorre fra altro preparare in pace i piani ed i mezzi di esecuzione di opere provviso rie, che devono supplire a quelle permanenti in ritardo di esecuzione, o che avrebbero per scopo di arrestare e di sorprendere il nemico che ne ignora l'esislenza. Soltanto la sicurezza di poLer ottenere ciò che si crede utile potrà realmente giovare. L'incerlezza dell'esecuzione in tal caso può facilmente trarre seco la incertezza delle operazioni generali. Perfino Ja possibilità di togliere all'arversario sul bel principio il vantaggio di posizioni o di comunicazioni situate nel suo territorio, potrebbe entrare qualche volta nel quadro dei lavori cli preparaz ione di pace, ove le circostanze ed i luoghi vi .si prestassero. Sulla nostra frontiera orientale, p. e., la pronta distruzione della linea ferrata del Brennern o di quella ora in costruzione fra la valle dell'Adige e quella della Dru_va non dovrebbe essere impossibile nel primo momento e di sorpresa, se ~tudiata e prepara ta a priori'.. La configurazione della zona di frontiera da quella parte v1 s1 acconcerepbe benissimo, ed il van-

373·

AI DÌ NOSTRI

taggio imm ediato sarebbe di rendere inutile al ncmic~ quello sbocco , almeno per qualche tempo e per corpi importanti, lasciando a noi il t0.mpo ali.a ~·:J.ccolta che · per circostanze irnpreve~ibili o preved1b1 h potrebbe essere in ritardo, ed assicurando 11 nostro fianco tanto nel caso di una guerra difensiva qnanto se ci tornasse acconcio di prendere l'offensiva . ., . Insomma, eliminare possibilmente le mcogrnte, 1m · padronirsi del _massimo. ~umero dei f~~tori favore".oli, ridurre al minimo· possibile le probabd1tà vantaggiose al nemico, tale è lo scopo complessivo della preparazione dell'esercito in tempo di pace. Facendo quanto essa esige s.i avrà almeno la coscienza di a~e~ tolto al caso quella parte di influenza che era poss1b1le non abbandonargli. Roma, agosto 4871

Lu1G1 FIGDOR

C<ipilano di stato maggiore.


J,Js:TIERE mLITARI '

l_jETTERE lVIILrrAFU

AL

l)IRE'l'1'0HE DF.LLA

llivista Militare Itahana.

Berlino, 6 agosto 1~'72.

Nelle con~izioni create tra Francia e Germania dalla grandiosa ·guerra degli anni 1870-7 11; nel momento in ,cui fo recenti discussioni sulla nuova legge militare e, il colossale risultato di un imprestito enorme, sembnwo in Francia ravvivare la speranza di riparare ai patiti disastri, non è privo· d'interesse un esame sommario ùegli eftetti della legge or·a approvata dall'assemblea repubblicana , ed uno studio delle stie .conseguenze rispetto alle forze di cui la Francia potrà in avvenire disporre . Importa tanto più un tale esame perocchè dal risorgimento m,ilitare della Francia dipende forse la' maggiore. o minore durata della pace europea, avvegnachè il desiderio della rivincila possa considerarsi come impossibile a sradicarsi dall'animo dei Francesi . Per quanto concerne il mio debol e gi~dizio, la guerra è dunque una questione d i tempo. Sarebbe folle pre-

.

sunzione la mia di volerne prevedere il risullato, ché troppo numerosi e cliffìciJi a studiarsi sono gli elementi di una guerra così grandiosa . Nullad imeno nel campo più mo.des to delle forze numeriche che i due paesi . potranno opporre le une alle ahre, uno studjo ,si può tentare, e ne vale h.1. pena, giacchè anche il numero è· un fattore di riuscita. A parità di condizioni il Dio degli eserciti, invocato sempre dai due contendenti, s i decide per i più grossi bàttaglion1. A calcolare per· la .Francia questo elemento, giova anzitutto ricordare. che l'esercito francese sarà per h nuova legge costituito da nove classi composte dei· .. g iovani, che nel contingente annuo furono dichiarati idonei; di quelle, cinque rimangono in gran parte cinque anni sollo le ~rrni, e quattro in èongedo illimitato, nel' che differenzia o.ssai dall'esercito tedesco, nel quale la parte alliva si compone di tre classi in servizio permanente, e quattro in congedo illimitato. Il rapporto della commissione dell'assemblea nazionale stabilisce che, · dedotti gli inabili e coloro c)1e hanno dirillo per legge all'esenzione, si hanno annualmente 1150,000 uomini disponibili per l'incorporamento, e poichè si calcola presumibilmente di avere 15,000 volontari di un anno, nuova instituzione, rimarranno ·realmente incorporabili 135,000 uomini. Se si fosse ·voluto mantenere questo contingente cinque anni sotto le. armi senza eccezione alcuna, il bilancio non sarebbe stato suffic iente, ed il governo della repubblica avrebbe forzatamente dovuLo, o accrescere le spese occorrenti all'esercito, o ridurre ~a durata di presenza sotto le bandiere. Non volendo decidersi a quest'ultimo espediente; non volendo neppure chiedere per il mòmento' nuovi fondi, i qual i io credo saranno infine necessari, è stata


376 LETTERE presa I~ decisione ~he il sorteggio divida il contingente annuo . rn due parti uguali, di cui una sarà ohblio-ata . 5 a servire cmque anni, e l'altra non più di un anno. Siccome però questo temperamento non era sufficiente a garanti1·e che i limiti della spesa 'non fossero oltrepassati, è stato ammesso il principio che il rninist.ro della guerra possa dopo il sesto ·mese di servizio anticipare il congedo a coloro che appa1'tenendo alla seconda parte del contingente favorita dalla sorte avranno dimostrato di avere raggiunto un sufficient; grad o d'istruzione. Sulla òase di questi dati, · e applicand~ all'esercito francese gli stessi calcoli che con poca differenza sono comuni a tutti gli eserciti, si può approssimativamente ~al~ol~1re quale sarà la forza di ciascuna classe, e quindi I efiett1vo del nuovo esercito repubblicano. In primo luogo possiamo adottare come esatte le seguenti cifre relative alla parte permanente dell'eserc~to, sulle quali tanto la commissione, quanto il gover.no s1 sono trovati d'accordo.

Ufficiali . Gendarmi Engagés et rengagés. Truppe straniere, compagnie di disciplina, uomini isolati, ecc. .

25,000 23,000 .50,000

20,000

Somma t 1'8, 00'0 · Volontari di un anno . --~5,000 (mantenati a proprie spese} Totale perm;rnente 433,000 uomini. Calcolando le perdite probabiJi dell'annua classe di 435,000 uomini prima del termine totale dell'incorpo.: ramento, quelle che deve .subire nel primo anno di

MlLI'i'AlU

servizio, ch e riesce sempre più gravoso ai giovani soldati, la diminuzione della metà che la classe perde per effetto della. legge nello Sp[Jzio di sei mesi ad un anno per passare alla riserva dell'esercito, finalmen~f! le perdite ordinarie che sono propri e degli altri quattro anni di servizio, si può .ritenere approssimativamente che il totale degli uomini di leva sotto le anni ammonterà a 326, 500 uomini, che aggiunti alla cifrr1 permanente 'danno un totale di uomini 459,500. Per rappresentare ora la vem eifra bilanciala ed ottenere la forza a metù anno, bisogna dedurre i volontari di un an no 1 che si mn.ntcogono a proprie spese, ed aggiungere la met,'.t deHe perdite annuali . facendo questa addizione si hanno uomini 473,000 e soLLraendo i volontari di un anno si hanno uomini 458,000 come cifra esprimente la vera forza bilanciata. Credo questo effettivo approssimkltivamente molto esatto, poichè desso diversifica assai poco dalle cifre rotonde di 450 a 460 mila uomini, indicata dai giornali militari francesi e dalle discussioni dell'Assemblea, come quella che secondo le previsioni verrà a gravare sul pubblico erario. Accennai già che parrni solo momentaneamente possib ile, anche cogli adouati espedienti, al governo francese fore a meno di un nuovo aumento . sul bilancio della guerra. Credo giunto il momento di dimostrare che questa asserzione è fondata, ed a ciò fare non occorre clic una semplice argomentazione. Ciò interessa tanto per la finanza francese, quanto per l'influenza che sull'organamento militare arrecherebbe il . rifiuto di· nuovi fondi. È noto che il bilancio fraueese per il 1873, discusso prima che la nuova legge fosse approvata, prevedeva . 425,000 uomini. t dunque chiaro che se si vuole ap- · plicare la nuova legge militare in tutto il suo rigore, A NNO XVll,

Yot.. 111.


,,,.;o t ) J (.,

3'79

LBTTEllE

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bisogna avere me7.zi pccuniarii proporzionati alla maggior cifra di. 30 o 35,000 uom ini che si hanno in più, quanto dire accresrere l'annuo bilancio di cil'ca un quindicesimo. del suo arnmontare totale. ì\Ia tale aumenlo non sarà forse· neppure suffkienie, perocchè qualunque sia per essere la decisione definitiva della commissione di organizzazione dell'esercito, e queUa del potere esecutirn della repubhlica, ormai si conosce abbastanza dalle rivelazioni fo.ue dagli organi del Presidente, e confermate i.n gran parte dulln sua bocca autorevole, ehe si vogl iono molto ampliare i quadri presenti pottnndoli a un aumento di ~J.3 nuovi reggimenti di fan teria, 13 di cavalleria, 92 nuove baitel'ie C'on i qnnclri di it nuovi 1:eggimenli d'a rtiglieria, infine allri GJ battaglioni do! ge·nio. . Questo aumento colos~ale, che presso a poco corrispol1dc a un quinto dell'attuale esercito. anclie se ten:1peiato dalla soppressioue dei battaglioni cacciatori, assai dubbia perché ufficiaii multi sfrrnati ln respingono, ncccssiterì1 un eorrisponJen(e aumento di spesa. l'tla il soddisfare a questa nuova esigenza iìnam:iaria dipendeeù. dalle riso1·se del. paese, che gli speculatori ci dipingono oggi come incsn uribile di rieehczze , ma polre1Jbc avvenire d1e gli aV\'enirnent i futuri con;;inssero anche dal lato finanziario le rosN~ speranw dell'oggi in conseguenze più rnode:,le · ed in meno felici risulln :i. Giova insistere sul dilemma : aumento dd bilnncio o diminuz ione della forza bilanciai a. [nfluisce infotti la d.ecisrone sulle eondizion i (l' istruzione ehe l'eserc·iw combatlcnle potrà raggiun~ern , essendo chiaro che qualora prevalesse l' id+~a di unn ragionata economia, il governo sarà obbligato a congeda re almeno 30,000 uomini prim a che spiri il termrne legale, pr·.ima cioè che abbiano cond ouo a termine la lorn istn 1:.done . E

,qnand'anche gli uomini appartenenti alla metà d~lla classe annua favorita dalla sorte, possano in gran parte, Jierchè ritenuti già sufficientemente istrniti, essere aYviali .in congedo illimitato al compimento del sesto mese, ne resterò sempre un rilevante numero, che dovrà essere congeclato ugualmente, anche se non ha ancora raggiunto. tutta l'istruzione desiderabile. Se ciò non si vorrà fare, o se, come è probabile, non sarà suf6cientq, bisognerà forzatamente ricorrere al!' altro espediente di congedare una parte o tutta l'ultima classe rima che il trtùnto unno di servizio sia spiralo,. .al ! P quale era forse da preferirsi una durata di servizio . comiine, ma a te1~mine più corto, perocchè così si sarebbe potuto ·con spesa mi.nore istruire ugualmente, ed in modo più completo wtti. gli uomini . A questa riflessione conduce anche il pensiero che i congedamenti parziali, quando sono basali sopra un criterio non definito in termini invnriabili, e quindi non facile colla miglior volontà ad essere applicato con piena giustizia, riescono sempre larga fonte di millcontento e di rilassatezza nella disciplina, nom:hè di avversione alla vitÒ. militare . .È facile dunque supporre. che tali temperamenti sarn.nno per nuocere all'esercito franecse, nè vale, a mio credere, obbiellare che anche· in Prussia si hanno uomini in li'cen,;a a disposizi·one neJ terzo anno di servizio, giacchè in Prnssia ta li uomini ammontano o.cl una cifra mesehina, e non sono congedali provvisoriamente che quando l'istruzione è conÌpiula, e va unita a coridotta irreprensibpc ed a gravi ed mgenti motivi di famig lia. Un primo paragone tra l'esercito germanico e fran~ese fu palese che il prim o bilanciando soli 40 11,600 uomini ha circa &O mila uomini in rneno del francese ; e in questo ultimo la spesa per uomo è. assai maggiore .della corrispondente nel germanico .


380

MII,lTAHC

LRTTE ilJi'.

Continuando il ca lcolo per ottenere approssimativamente la forza dell'esercito francese mobilizzato e , bisogna nggiungere alla cifra del tempo di pace gli otlo parziali comingen ti congedati prima della fine del primo anno di servizio, più le qu altro classi che compierono 1 prescritti cinque ann-i so tlo le arm i. Tenuto conto delle perdi te ehe avranno subìto. queste forze si può ritenere che il loro insieme sarà upprossimativamente 700,000 uomini, e quindi il totale dell'esercito combauente ammonterà alla cifra rilevantedi uomini 1 1159,000, anche ·essa di poco differente da quell a accennata, come calcolata dagli oratori dell'assemblea nazionale. ' Su questa cifra circa ,HO mila uomini hànno ricevuto una istruzione soltanto di sei mesi ad un anno, dimodochè coi 130 mila del 1° anno di servizio si ha un totale di 570 mila uomini pochissimo istruiti, quanto dire il .rn per O/o di tutto l'esercito. Non essendo ancora conosciuto su basi assolutariiente precise il progetto del futuro ordinamento dell'esercito francese, è impossibile giudicare oggi con tuùa esattezza quale sarà la forza realmente allestita a compattere, la quale non può essere rappresentata dalla cifra superiormente accennata, che comprende' anche la parte complementare, ossia i depositi. Tuttavia procurerò di fare questo calcolo, ma · intanto si può procedere a un paragone coll'esercito tedesco, del quale'" si hanno dati fatti sicuri dall'esperienza. Quest'ultimo senza la landwehr conta oggi un effettivo .di guerra di prima linea di 650 mila uomini, senza le amministrazioni, senza gli ufficiali e senza gli uomini di bassn forza addetti agli stati · maggiori; più 240 mila uomini di truppe complementari o di deposito1 vale a dire un totale di 890 mila uomini, di cui si ha la possibilità di mantenere a numero combattente 650 mila.

38i

Detraendo gli ufficiali, i gendarmi, i n,on valori che Franeesi stessi valutano a BO rnila, circa. 5000 uomin i che ogni hanno completerebbero le trupi1e di mare , 1a cifra giè'.l indicata per l'esercito francese si r iduce a 4 milione e quindici mila uomini . Supponendo che i depositi, o la pnrte alim entare debba formarsi di cil'ca 1/3 del tot,\le, avremo : 67'7 mila uomini per l'esercito cli ·P linea; 338 » per la parte complementare. ~:Ia l'Algeria e due cittit come rarigi e Lione non possono essere lasc ìate ·sgunmiLe, e calcol ando che soli. -.60 mila uomini. si.nno a ciò necessari, si vede eh~ L'esercito (nolis i c~e si parla sempre cli effettivo numerico G non di presenza) non snpcreril la cifra cli 620 mila uomini, vnle a dire sarù inferiore alle parte d'e5ercito combattente che la Germania ottiene con sette classi di fronte alle nove classi francesi . Non credo d' ingannarmi, ma se havvi un qualche apprezzamen to che un calcolo sommario non possa a sufficienza porre in chi aro, forse, piuttostochè maggiori, saranno le l'orze frances i di un poco al dissolto di quanto ho accennato. D'altra part.e gio va non dimenticare che lo stesso / capo della repubblica ha aILamente dichiarato ai suoi opponenti che per quanto si facesse, non avrebbe. la .Franciu potuto far. sì che s'inquad rassero più di 800 ai ·goo mila uomini, bene inteso comprendendo in questa .cifra la parte combattente e la parte complementnre, o depositi. · Circa la forza realmente combattente, senza ricorrere all'esercito terri Loriale, alla cui azione la Germania può .opporre quella della landwehr, io credo che si possa ,dimostrare come la b'rancia si troverà costretta a corn,battere sempre collo svantaggio del numero contro la. _Germania. A ciò provare varranno i calco li seguenti.: 1


MILlTAlU

LETTERR

382

Sembra certo, al dire dei giornali militari, che 'it nuovo esercito francese dovrà contare cr ~ 57 reggimenti di fanteria; 3 battaglioni d'Africa; 76 reggimenli di cavalleria; nr~ batterie; 48 baltaglioni del genio ; 18 batlaglioni del treno . Supponendo che i quarli bawiglioni,· come è già. preannunziato, sieno disciolti, o che in tempo di guerra debbano formare i deposili, e ammettendo che ognuna delle enumerate unità ubbia la forza massima ammessa, dall'ordinamento francese, si avranno per la parte combattente le seguenti cifre: 1

Fanteria Cavalleria Artiglieria Gen io Treno .

380,000 46 ,000

n,ooo H,,500 H,500

Somma 527,000 Questa cifra , io credo , è da ritenersi come il massirno che l'esercito francese potrà. mettere in campn in · prima linea, e in quesla credenza mi avvalora un-· cora il calcolo basato sul numero e sulla forza dei corpi d'armata. Si assicura che questi saranno .17 compreso quello di riserva, e che avranno. una forza di 30 mila uomini, vale a dire !'.HO mila in totale, cui bisogna aggiungere quattro divisioni di cavalleria, ossia in numero roLondo altri 10,000 uomini; si ha pertanto per l'esercito combattente 520,000 uomini, press'a poco la slessa forza del calcolo preccdcnle. Ma ancora una volta occorre sottraPre uno o due corpi di arma.la per l'Algeria, Pa-

383

rigi e Lione, per cui le forze combat~e~ti si ridurranno , ad essere dai 460 ai 490 mila uom1m. Ho giù accennato l'effettivo delle forze che a q~este può opporre la. Germania, ma a provare_ quale sia la loro forza reale di guerra, voglio segmre lo stesso procedimento che ha se['vito di base per il calcolo delle forze francesi. L'esercito imperiale tedesco conta come combattenti: 443 battaglioni di foi-1teria; 26 battaglioni di cncciutori; 3'i2 squadroni (93 restano ai depositi); 276 battei·ic: M compagnie pionieri ('I8 restano ai depositi}; 291 distaccnmenti del treno. Tnlchè si hanno; Mt-3,000 uomini Fanteria » iS5,800 Cavalleria . )) 26 ,000 Cacciutori . » k5,000 Artiglieria . » '13,500 :Pionieri » 20,000 'freno 'fotale· G03,300 » Questa cifra è ugualmente giustificota se_calcoliamo la forza dei 18 corpi_ d'armata dell'esercto . tede~co . Essi hanno, la guard ia ecceu:uata, un ef1?~t1vo d1 3;~· mila uomioi ; la guardia 38 rniln; per cui m t_ot~le _s, hanno 596 mila uomini, cifra di ben poco d1Ss1m1le da quella accennata. . Fatti questi calcoli, importa considerare che la Germania, come l'esperienza bu dimostrato nell'~tltimH guerra, avrà la possibi lità, se la g~erra_è localizzata, di utilizzare in una lotta contro la Francia tulle le sue forze·attive, restando sempre il mezzo di adunare_ truppe di riserva per la difesa delle coste. In concluswne. la


38,i.

LETTERE

Germania potrà senza sfoi·zo disporre di 600 .mila uomini bene istruìticontrola.l<'raricfo., la quale, quand'anche a g\rnrd i~ d_elle sue. colonie e delle grand<i città. potesse lascta~e m~ietro_ soli 30 mila uomini, non potrà adunare m prima linea più di 490 mila combattenti. Ed è qui opportuno di accennare che la Germania do- · pochè i progeui francesi cominciarono ad esser~ co~osciuti, .s i prepara es~a pure ad aumentare le proprie forze particolarmente rispetto all'artiglieria. Credesi che sar~nno aumentate altre 36 batterie da campagna, e s1 parla pure della nuova creazione di un reo·aimento guardia e 4 di fanteria, eioA Hi altri ba.uagli~~i. Non manca d'altronde alla Germania il mezzo di aumentare il numero delle sue forze di prim.a- linea .in una proporzione estesa. Ora il 3J. per O/o soltanto della classe di 20 anr~i è chiamata ·sotto le armi ed istruita; ne conse?·ue c?e se ~i vorrà, come pare, ritornare per quanto riflette 11 conlmgente annuale ad una piè1 estesa o totale applicazione della celebre legge dei, settem !:ire . 1814, si potranno incorporare anrmalrnente 470 mila uorn_ini. È questo un provvedimento al quale tosto o tar~1 dovrà almeno in parte decidersi il governo im-penale, adottando, bene inteso , allri espedienti circa o la ~lur~la _ del servizio o frequenti chiamate per le esercllaz10111 o aumentando l'annuo bi.lancio. In ultimo osservo ehe occorrono ancora nove anni perchè Ia Francia abhja completuto il suo esercito altivo ; mentre ora la riorganizzaziqne del ,J860 .fun~iona gi~ regolarmente per l'esercito e per la landwehr in Prnssrn, come funziona la legge del 9 novembre '1867 per la Prussia e per gli Stati che gi,\ formavano l'antica co1~f~<lera~ione del nord . In quanlo ilgli altri Stati ~ermD~1c1 ~ss1 hanno ancora due anni di vantaggio :,~1lla ~·rancia pet completare la loro rispettiva orgamzzaz10ne. militare. 1

385 Studiate le condizioni dei due eserciti di campagna panni superfluo corilinuare il calcolo sulle forze dell'esercito territoriale francese e della landwehr prussiana. Infatti l'uno e l'altro componendosi di cinque classi, è evidente che il numero è a favore della Germania, nella proporzione di ,1/8 circa. I.a veritit di queslo asserto può no,n solo apparire dal confronto della popolazione superiore in Germania ma anche dal fotto che a ogni corpo d'armata attivo tedesco corrisponde mecrlio che 40 mila uomini di .landwehr senza contare D . • l'Ersatz-.llesc·rvc di 1• e di 2~ classe, contrngent1 numerosi, ma· invero questi. ultimi lasciano a desiderare perchè non mai chiamati sotto ìe armi e quindi non .istruii.i. Giova · in ultimo ricordate come da u n documento ufficiale risulti che la Germania il HS febbraio 18'H, senza che .t' Alzazia e la Lorena influissero sulle forze m ili tari e quando la lundwehr della Germania ,del Sud . non era anecira del tutto organizzata, coritava sotto \e armi l'enorme cifra di uomini 11,350,787 con 263,735 cavalli f~ che rimanevano ancora 2000 ufficia li pensionali capaci di servizio e +50 mila uomini istmiti. I~ tempo di esaminare adesso quali. altri elementi 1ntluirànno anche per vari i nnni sulla maggioro o minore capacità combattente qei due eserciti. Non è mio desiderio npri1'e lunga discuss ione sopra soggeu.i che sono· no lori i, ma non posso dispensarmi da un riepi logo per sommi copi dei varii fattori., èhe per lungo tempo ancora renderanno, così credo, l'esei'-cito germanico superiore al francese. La nazione germanica è più istruitR che non sia la francese. B una veritù questa che ormai apparisce indiscutibile ai Ji'rancesi medesimi, e poichè l'esercito gee.manico è un esercito che rappresenta meglio che &UL11AH!


LF.TTl::HE

altl'ove e mediante tulli i gradi della. scala soc iale la iotiera nazione, ne consegue, che come elemento intelligente e ist.ruito è superiore al francese. A questo vantaggio, In cui portala é immensa, fa d'uopo aggi ungere tutti i nobili sentimenti e tulle le qualità mol'l..ili di cui è ricco l'esercito germanico. In quale altro paese vedesi la volontù di lavoro, la disciplina, la costanw, l'amore dell'ordine e il rispetto al principio d'autorità, che sono il caraueristico appannaggio dell'esercito prussi~.no, cominciando dall'ufficiale generale all'infimo gregario? Qui non solo si compie il proprio dovere con zelo ed am ore, ma si fa ogni sforzo per fare anc,t1e più di quello che l'obbedienza passiva richiede. Non è senza ammirazione che io vedo giovani ufficiali di fanteria e cavalleria, anzichè oziare nelle loro guarnigioni , chiedere volontariamente di ass istere alle scuole teoriche e pratiche dell'artiglieria: del gen io e del battaglione ferroviario, chiedere di far servizio in ·questi corpi, unicamente per aumentare il tesoro delle proprie cognizioni e senza avere l'attrattiva. talvolta così pericolosa, di oHenerc a scelta un grado superiore nella gerarchia militare. Qui è inticramente assente quello spirito di bassa e lriviale critica dell e azioni del proprio supe riore che rappresentando la sfiducia, il ma l esempio, l'eccitame11to alla indisciplina e spesso l'ignoranza, è il verme rodi tor·e di altri csercit1. Qui è sconosciuto quel sentimento d'in clolc11za che talvolta assale il giovane ufficiale e lo induce a non deviare dc1lli.l via tlel dovere solo perchè il Regolamento di disciplina e il Codice militare sono presenti ulla sua men te. llo anche qui udito giovani uf'Ociali faiciò che presso noi con linguaggio soldsitesco dicesi « leggere la vita», ma ciò ha luogo sempre nei limiti più modesti e più e·ducuti, e sempre con urn.1 tale benevo lenza che piuttostochè amaro e ingiusla critica

Mll.lTAJU

387

la paroln riveste una prorn. di affozione -al superiore, che fuori di ser\'izio potrebbe ancora ascoltarla senza adontarsi delle lievi e dolci osservazioni dei suoi più giovani uffic iali. Qni infin e è assente quella bla,qa che tu tli conosciamo nel soldato fruncese, e che 'J'rochu ha chinmatn l'infatuazione• militm·e, e i rincitori di Metz, Sédan e Parigi parlano ancora con gl'andi ssimo ri spel.lo dei 'vinti, di cui enumerano con imparzialità le qunlità buone per fame un elogio giusto e meritato. Amore al lavoro, desirlC'rio di accrescere sempre 1a propria istruzione , disciplina form i!>sima , modestia senza pari, contegno perfetto in servizio e fuori, ecco le principali qualità che, proprie dcll'esereit? tedesco, si riflettono in modo distintissimo nell'ufficiale. Dal lato politico, non è mestieri di dire, l'ufl1ciale, e l'esercito con lui, non conosce altra politi ca clic l'obbedienza e l'amore al Re, nel quale si personifica il capo dello Stato e ùclla patria, nè conosce nep~ure l'ombt·a di senlimenti sovversivi, sebbene, se non falsa del tutto , esageratissi ma sia l'opini one .che si è generalizzata in Fruncia e fuori, che in Germania esista una barriera tra cittadino e soldato. Queste eccelle11ti dot i sono troppo co nosciute perchè io debba sforzarmi a provarle . Solo accennerò che il reclutamento degli uffìciali , la noscita per la quale appartengono sempre a famiglie colt~, l'e?Ltc~zi?n~ sempre squisita e prepat·ata a ro ccogherc I m1gl10r1 frutti della ·istruzione mi lit.1 re, la vila condolla insieme. ai camerata nel casino del proprio quartiere, la continuamente indossata uniforme, le distinzi oni e prove di benevolenza che loro accorda il sovrano. alcùni privilc>gi cli c.ui godono, sono le cause della loro superiorità rispetto al co rpo degli ufficialì degli allri paesi. Quanto lontan i sono gli ufficiali francesi so llo questo rapporto clall'uiìiciale germani co!


388 LET'fEHE Il loro reclutamento, l'istruzione fin qui tl'ascurata , le passioni politiche che dividendo il paese li dividono essi pure, la sfiducia reciproca, son o ' tutti elementi di debolezia e d'inferiorità grandissima, che nè le cure di un governo, per quanto saggio, nè le nuove istituzioni per quanto eccellenti, potl'anno diminuire o distruggere sem:a l'aiuto del tempo. J)icemmo degli ufllciali, che sono la eleua parte degli eserciti. Del sotL'ufficiale possiamo dire che in Germania, sebbene, come è naturale, in scala mi.nere . si risente di tutte le buone qualitù che l'ufficiale possiede. Superiore al soll'ufficialc francese per una istruzione primaria più completa, recluta Lo in gran parfe. per mezzo di apposite cd eccellenti scuole militari, in g ran patte capitolante per più ann i, conosce a fondo i snoi doveri, non è tormentato da .alcuna speranza di avanzamento al grado di ufficiale, come <ln. nessuna esagerata ambizione, eccello quella di farsi col suo grv.do una pnma caniera e aprirsi la strada ad · ottenere con 12 anni di on9ralo servizio un impiego civile, eh.e gli bastera. a guadagnarsi. con onofo e con minori faliche la Yila. Rimunerato in proporzione dei suoi meriti, egli sa che nessun premio immerilalo nè in pace nè in guerra può esse1·e nmbito; affezionato al proprio mestiere, esatto fìno allo scrupolo, costituisce un o dcgìi elementi più suid i e più atlivi del meccanismo dell'esercito. Più volte mi è accaduto d'interrogare furieri (wachtmeister} di cavalleria e d'artiglieria sul numero di anni ·di servizio che avevano, e mi sono sentito rispondere venti, venticirique e nnchc trenta. Ne conosco alcuni nell'artiglieria e nella cavalleria della guardia che sono gli incfoidui, per pr·esen:::,o, al proprio corpo, più anzi ani di qualunque altro, compres i i più vecchi ccl elevati uffìciali. Anche ri5pe1to ai solt'ufficiali è duuque crccl ibile 1

••

389-

che l'esercito francese si.:1 al disollo del germanico. Da una analisi più minuta ci dispensano le a:veclute osservazioni del barone Stoffe! e le più recenti parole pronunziate alla tribuna dal President'~ della l'!:)~ubbl_ic~. Non ha guari egli diceva : « non abbiamo sou_ufficiah; « al ,linistero della guerra · il generale dc Clssey e~ « io, dacché egli mi permette cli venirgli in aiuto ,_c1 « occupiamo d'uno studio accurato su_questa faccencta; « abb iamo potuto fare molti caporali, nel corso del< l'unno faremo qualch e sergente e nel 11873 avremo « ancora dei buoni sergenti maggiori >) . Se al dire del capo deHo Stato, mancano i sott'ufficiali, non è certo nè in un mese nè in un anno dm essi potranno ess·ere_creati, e m_olto_tem~o ~n~or_a scorre_r_à primél. che per quahlà uguaglmo 1 sott u_ffìciah tede?ch1. L'ufficiale ed i1' soll'ufficiale creano 11 soldato. Quale meraviglia· ~unque se auehe il soldato germanico_è rnio-liore del francese? Quest'ultimo ha alcune qualità eh~ non v'ha _dubbio sono eccellenti, ma al cune di esse che lo erano un tempo, oggigiorno o lo so no in minor grado, o costituiscono un vero dif:tto grave. ~ pericoloso . Oggigiorno il tempo della furia f~ance~e e pa 15sato di moda, ed a ques_La parola espressiva b~so~ gnerà sostituire l'altra , pazienza e calma germanica, ossia solidità germanica. · Sono appunlo q.uesta calma, questa solidità che fa nno· temibile il soldato tedesco; esse insieme alla naturale e ferma disciplina gli permettono di trarre il massimo profitto da tutte le istruzioni che rice~e e di _avva~: taggiarsi di tutti i progressi dell'arte ~niht~~·e e d1 tutti 1 dati dell'esperienza . Quale altro esercito prn del tede_sco è adatto a fa r tesoro dei progressi della nuova latt1ca, che basata sopra il più largo e fin qui mai iU?piegato sviluppo delrordine sparso, ri~hiede più eh.e ~~al calma, obbedienza., disciplina, intelligenza e sohd1ta?


3\H

3Gf)

Non b~sta copiare le istituz ioni militari di un popolo pe,r raggiungerne ìa cnpacitù <'L combattere · esse come le civili, daranno maggiore o minore pr'ofitto, '.5 econ<lochè saran no più o meno consentanee al carauere della . nazione , e quindi non credo d.'ingannnrmì iu asserire che le qualit.\ d'impeto e di irreflessiva bravura del . soldato fnrncesc, un giorno eccellenti, 110. s~1rn~n10_ forse ancora per qualche tempo i difetti car~1talr, risp~tto nHa Lattica caìniu, com passala e intellrgente dell esercito tedeseo . Non fo bisogno di sforzarsi per pl'ovare che al momento in cui seri vo, per In conseguenze stesse della guerra t~stè combattuta, l'esercito tedesco possiede un materiale numeroso, di nulla mancante, anzi sovrabbondante di tutto, mentre per contrario il francese ~car_seggia di m_tto. 11 primo lta nulla perduto ncl1 ull1ma guerra, il secondo ha nulla conservato. E se è vero che l'atlività ed il dnna.ro di cui la Francia Pr(cca , si adoperarono sotto lo zelante ·impulso del Pres_id~nte ,a ristabilire quanLo meglio é possibile l'equilibno, _e altresi vero che il governo prussiano non passa I! suo_tem_Po negli ozi i di Capua, nè dorme sugli allori c on qmslatt . · . Prev idente oltre misura si prepara ad oo·ni even0 luali t~t, ogni perfezionamento è esa rninato, studialO, esp~rimenla.to, e se buono, adotlato, e non è possibile d;1l)1ta.r~ che .al caso evcnicnte lo si possa addebitare d e~sers1. !a.scia~o sopravanzare da altri e sorprendere . Q_m _espe~1men_t1 '.it nuove armi, nuovi proiettili, scuole dt tiro. d I ar~\gherì~ e di fon~eria, scuole cli guerra. battaglto_ne cl 1slruzwne, scuote d'artigli eria e genio, s,cuole di cavalleria, batlaglione fereoviario , tutto lavora (;OnLinua1:1en tù con attività continua ed intelligente. Mentre, . st 1Jdoltano puove munizioni per l'artiglieria, si sturhano e si esperimenta.no nuovi cannoni, mentre

si costruiscono nuovi. focì!i si m igliorano gli . antichi e si dà nuova forma alla. taltica sulla base dei miglioramenti dettati dalla· esperienza . Il mnteriale dell'esercito tedesco sudi rnanlenuto sempre all'allezza l bisoo·no modificato aumentato, se occorre. Su.p(ìe 6 ' ' . ponendo che la Francia possa- e yogh~ fare lo st.e~so, ie· occorreranno ancora danari ed anm per eguagliare la sun fortunata ed intelligente rivale . . A questi vantaggi si nggiunge anche quello ,non meno (J"rande della esattezza e de.lla pronLezza · aella o ' l unga mano, ~ mobilitazione, preparata e stuc1·iata ua ogni anno dete1'minata nei nioi più piccoli: pw'tico{an. l~ ora conoseiuto che la Gerrnarna anche a questo riguardo sta progewrndo tutti i miglio_r~:nenli possibili . . te lince forl'ov iarie esistenti sono m1gl1 orate m quant~ sono susceltibi!i per mirare ad accelerare i trasporli milicari, e rmove linee, il cui seop0 principale è militare, saranno costruite e messe in concatenazione. con quelle esistenti. ~Ia. supponen~o ez_iandi_o ?lie le cose si niantengaao nello stato medes1mo rn cm si tr?vava.n? il 4° acrosto •1870 , io eredo che la Germania avra sempre° molli giorni di vantaggio sulla mobilitazion~ rispetto all'esercito franee:;e, essa ne avrà ancora tant~ da costituire per lei un mezio sempre eccellente d~ superioriLù, cioè una pronta iniziativa_ e il m?do ,d1 .assicurnrsi con un primo l'isultato i favon della v1ttona. }~ difatti è ormai deciso che l'eserciLO attivo francese snril reclutato in tutto . il territorio della Repul~blica. Il coscritto di Marsiglia potrà ancora av<:~re 11 suo reo·,yirnento a Cherburcro o Nancy; quello nato sul mare .delNorcl a Hà ancora suo deposito ai piedi dei Pirenei od Algeri. , . . , Sia pure che non ·si ripeta l'errore. del _1870 ~1 ave'.·e i depositi a centinaia <li cl1ilornetr1 ~a1_ reggtment1 ; nulladimeno la chiamata delle classi, 1l loro arma-

il


392

mento, vestiario e parten za per l'esercito com battente non~hè il tichiamo dell'esercito d'Africa, · necessiteri; molti giorni, ed in tanto l'esercito ted&sco sarà tra- . sportato dalla locomotiva sulla Mosella, non più trattenuto dalla catena dei Yosgi, nè dai baluardi di St~as~.ur~o e cli Metz, divenuti invece suoi stabilimenti p rrnc1pal1. Quando anche questo vnn tao-p-io fo sse d i dieci giorni soltanto, esso sarà sempre po~~nle e le sue conseguenze possono essere incaleolabili. Giova q ui osservare che pel rn70 il 0o·enerale Moltke aveva preveduto di essere in misura di a vere 30(} :nila_ ~om ini sulla linea. del Reno e della Mosella m cl1c1otto giorni di mobilizzazione e di averli intieramente pronti alla marcia in avanti nel 20° criorno. Qu_este yrevisioni furono di gran lunga sorp~ssate poi eh è 1! 1° agosto, cioè dodici m·orni dono la dichia~ r azione di guerra e sedici dopo l'ordine mobilizzazione si tro vavano ai posti asseg nati tre armate cornpo_ste di 12 .corpi d'armata (3tì0 m ila uomini) più 28 · mila tra Wurtemburg hesi e Badesi e varie bri<rate di cavalleria, in LUtto circa 400 mila uomini. In un/guerra f~~ma non si forit di meno• di quanto l'esperienza ha gw. provato . Alti-o e r~on men.o rile.vante vantaggio che potrà avere la Germama sul nsulta to di una .guerra futura, ·s arà prodotto dalla situazione topografica delle due fron-· tiere e della loro difesa. 'Dal lato francese, mentre esistono ancora le pastoie della. neutral ità Svizzera e Belcica caddero. due pob ' tenti bulnardi, fu perduta la catena dei Voso·i ed il . co.ll''1mpadrouirsene è restato intieramente o' panemico d rnne deg lt ostacoli naturali del terreno e vi si è potentemente fortificato pronto ad invadere il · territorio ~ell'avversario senza che questi abbia presso la fronuera una qualche posizione atta a tenace resistenza •.

di

1

393 Ormai senza discutere i vantaggi strategici che la loro posizione offre sotto varii aspetti, è facile ammettere che le armate tedesche potranno ·i nvadere la Francia con ce~erità ben maggiore che non avven isse nel 1870. Si aggiunge che al momento in cui la !?rancia avrà cornpiuto il pagamento dell'indennità di guerra, la Germania avrà completato le nuove fortificazion i d i Metz e di Strasburgo, nonchè le altre due di secondo odine che si" preparano nell'Alsazia-Lorena, mentre la Francia · non avrà potuto scavare un misero fossato, nò alzare il più debole parapetto sul tB1·ritorio che ora occupa l'armata tedesca. La data del 1875 è ancora doppiamente degna di osservazione, perchè la Germania po trà ancora. rinnovare il suo bilancio fissato a tutto il 187.1' e tornare, se vuole, all'annuo conttngente più numeroso, in base alla legge del 3 set!embre ·1814 . MILll'ARl

LE'l'TERE

Riassumendo queste mie particolari idee, io credo che si può concludere. L'esercito francese malgrado la nuova legge sarà sempre meno numeroso dell'esercito tedesco; a causa <)elle condizioni della Frvncia e dei suoi possessi oltre mare non potrà essere mobilizzato senza alcune eccezioni; il corpo degli ufficiali e dei sott'ufficia li , nonch è l'esercito in generale saranno ancora neces~ari,amente per lungo tempo al disotto degli uguali elementi tedeschi; il materiale non sarà superioPe ; la potenza e celerità di mobilizzazione danno· un va.n laggio 4-lla German ia, come pure ad essa lo dnnno la situazione topografica e difensiva delle frontiere. Qual valore si debba dare a un attacco di mure cc lo dicono g li avvenimenti del 1870·, ed un esame della d ifficol~à ,che a d u n attacco presentano le coste del Nord e del Baltico . 1

~ANNO

xvn,

VoL. lii.

26


l./lSTRUZJONE J"ER

L'AMMAESTRAMENTO TATTICO "

DELLA

CA V ALLERI.A in dat,l ·1 luglio 18'72

I.

1:AMMAESTRAnrnNTO TATTICO ECC.

395 ,armi, rnu accagionavasene : (1) « •1° La lunga pace dopo ile ultime campagne napoleoniche; lu guerra essendo · la mio·Jiore scuola ove formasi la buona cavalleria; l'.) 2° quel malinteso e pernicioso spirito di economia dei ·governi, cli proibire assolutamente ogni strapazzo ai cavalli in tempo di pace, restringendo gli . esercizi a poche ore di muneggio e di piazza d'armi, da cui provenne il cattivo sistema tenuto per l'istruzione del -cavallo e del cavaliere; 3° lo stolto ed inveterato pregiudizio che tutta la scienza dell'ufficiate di cavalltria si riduca ali' equitazione e alla scherma di scia·bola, sciaguratissimo pregiudizio che nell'esercito nostro si va da qualche anno soltanto, a mala pena, estir1pando 11; 4,, l'insufficiente sollecitudine nello alleva. mento equino indigeno, per cui, dovendosi in massima -ricorrere a prodotti stranieri, per lo più se ne riesce serviti male e searsamente, malgrado ingente spesa ,d'acquisto». Gli avvenimenti largamente dimostrarono 9ome la Rivi'sta fosse dal lato della ragione; chi potrebbe invero dopo la guerra 18i 0-71 sostenere che la ca va1leria sia inutile e da sopprimersi? In questi undici. anni la cavalleria nostra ha fatto notevolissimi progressi in ogni parte ; . ma molto .ancora da lei si richiede, onde mettersi propriamente a ll'altezza del suo mandato tattico. Ne abbi~mo poca, onde è necessario che non solamente sia J)Llona, ma divenga ottima; colla qualità compensi la quantità. Se non ci assalirà un'altra volta la mp.nìa delle eco.nomie inconsiderate sull'esercito, fra. due anni al più avremo i . nostri 20 reggimenti di cavalleria a 1,'1sTRUZJONE l'F.R

1

Volgono ora undici anni, mentre dai molti proclama vasi la inutilità della cavalleria sui campi · di bat: taglia dell'avvenire e se ne richiedeva la soppressione ' o quanto rneno la -riduzione a piccole proporzioni, in questo stesso r~eriodico combattevasi per l'opinione contraria; e la battaglia fu abbastanza viva tra la Rivis-ta e qualche periodico estero e singolarmente france.se. In una serie di articoli che, per quanto ci risulta, vennero favorevolmente accolti nell'esercito cer' cavasi di dimos trare come bisognasse, non che diminuire, ac_c rescere ia cavalleria nostra, ma sopratutto renderla mobilissima ed istruirla molto nel servizio di, guerra. Ammettevasi che quanto a tattica, quest arma non avesse progredito pa,ri passo con le altre 1·

...

.(1) Ai primi dell'agosto rn6t .


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L ISTRUZfONE PER 1,' AMJIAESTRA1IENTO TATTICO

1~0 ca:valli per ogni squadrone; e tra tutti e venti, circa 15,000 cavalli : chè così è divisato nel prou·euo

di legge sull'ordinamento clell' esercito e dei se~vìzi dipendenti dall'amministrazione della gnerra, presentalo dal Ministro della. guerra alla Camera dei deputali nella tornata del 1/S gennaio <li quest'anno. Certamente 15,000 .cavalli sono pochissimi per un esercito che deve enlrare in campo con 3M,OOO uom ini presenti ; niun altro esercito è così povero di cavalleria ; ma dobbiamo contentarcene, sia perché le nostre finanze non ci consentono averne cli più , sia per fa difficO'ltà dì aver cavalli, sia infine perché per la guerra nel nostro paese la proporzi0ne di 1/23, può a rigore bastare. Bisogna però, lo ripetiamo, che questi 15,000 ca~ valieri trovino modo di valere per·· il doppio; e ciò è ollenibile curando grandissimamente l'istruzione degli uomini, l'addestramento dei cavalli , ed in singolar modo, l'ahilitù degli ufficiali . Nei tempi addiecro il corredo delle cogn izioni indispensabili a.cl un ufficiale di cavalleria era assai ristrett~: bastavagli saper montar bene a cavallo, resister;; lungamente in sellD , a vere slancio e bravura e saper coll'esempio infocare la propria truppa e farla caricare a. fondo; con ciò si era un bn-Uante ufficiale di cavallerici. Oggi bisogna inoltre che ·sia pratico conoscilore _del terreno; che sappia leggere speditamente e giustamente le carte topografiche, orientarsi fa cilmente dappertutto, possegga colpo .d'occhio, intelligenr.u, ustuzh, uttiv1tù indefessa e iniziutiva. E, come è facile intendere, tulle queste qualità e cognizioni sono un po' più diffic:ili a possedersi e ad acquistarsi che le prime. . Allora primeggiavano le qualità fisiche: oggi primeggiano le qualità intelleuuali; l'ufficiale istr'Uito prendo 1

DEJ;\,A CAV,\Ll,ERL\

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i l passo al brillante.: ed il perfetto ufficiale di èaval- · leria è quello che sa .a ccoppiare il doppio titolo. Questo che ora noi diciamo, lo si sente giorno per giorno ripetere da quanti serivono di cose militari ,e padano della cavalleria; e del reslo è cosa che eapis,~e chiunque si dia ragione dell'odierno ufficio tattico <lel!a cavalleria, derivandolo dal modo con cui quest'anna fu impiegala dai Prussiani nella. guerra francogermanica. Gli splendidi risultati conseguiti dalla cavalleria prussiana in detta guerra vogliono as<.:riversi a ciò che quella nazione hà saputo con diligentissima preparazione portare urta tale arma a livello delle altrn, darle una nu ova formazione pìLt indipendence e adoperarla in modo pit1 acconcio alle sue proprietà caratteristiche. ln ogni specie di ca.vaUerìa si CUt'Ò grandemente l'ammaestramenlo individuale, e non solamente nel cavalcare e nell'armeggiare, ma nel riconoscere il terreno, nell'orientarsi, nello esplorare il nemico e nell'eseguire bene tutte le operazioni della piccola guerra, Quanto alla formazione ed all'impiego, mentre ad ogni divisione d i fanteria fu assegnato un regg·imento d i cavalleria pel suo servizio particola.re, cogli altri i·eggim enti si cost.ituirono divisioni indipendenti, le quali ebbero nella guerra. la parte più importance. «Queste, libere nelle mosse, sotto il libero impulso del comandanle in capo, secondo la situazione generale, furono sp iccale in distanza sui fianchi e sulla fronte dei corpi d'esercito; sulle calcagna del nemico, od a ritrovarne la pesta quando se ne era perdulo il contatto; ri conoscevano le ·s ue mosse e i suoi divisamenti; giungevano inaspettatamente in contrade che ancora· si credevano al sicuro dall'invasione, e mettevano a soqquadro gli apparecchi d ifensivi foùi od in corso .di attuazione; dietro . il velo che esse formavano, le


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DELLA CAVALLERlA J,'ISTllUZIONE PER t.'AMMA/~STRAMENTO TATTICO

1ruppe· di fanterià si riposavano o camminavano tranquille,' senza spossarsi nel servizio d'avamposto o d'a~ vanguardia. Le notizie che raccoglievano, e tras mellevano al gran quarLier generale permettevano a questi. di prendere disposizioni quasi matematiche. Sul campo di battaglia, nell'inseguire il nem ico battuto, nello app1~ofittare della vittorict, mercè la loro indipendenza, le divisioni di cavalleria poterono ottenere l'isultati altrettanto rilevanti come nel servizio di sicurezza e di. esplora7.ione, e dimostrare così che la cavalleria non la cede alla fantetia nè per marciare, nè per marciar pres~q e lungarnente, quando non è cosiretta a spossars1 regoland~ le sue mosse a quelle delle altte armi (1)». E così va inteso l'ufficio tattico della cavalleria.. c~oè: lonta.ne ricogniz!oni _(còmpito speciale dei corpi dt cavallena autonomi); awtal'e ed appoo·n·iare la fan. 1 . 00 teria ne combattimento (còmpito speciale della cavalleria addetta alle divisioni); inseguir l'inim ico per· rendere proficui i successi ot.lenuti dalla fanteria e dalla artiglieria, o attenuare le conseguenze di un ro-· vescio, coprendo la ritirata (còmpito comune alle due cavallerie). Si adoltedJ. anche da noj cotale formazione? Noi crediamo che sì, ma con qualche modificazione r ichiesta dal nostro terreno e dalla nostra scarsità di cavalleria. A quanto pare, ogni corpo d'esercito avrà una brigata di. cavalleria, composta di ~ reggimenti su ,i, squadrom; ed ogni divisione di fanteria avrà addetti due squadroni .di cavalleria. ; :Per a_sseg~iar_e u~a divisione di cavalleria ad ogni corpo d esercito. s1 richiederebbe un numero doppio di reggimenti d1 cavalleria di quanti ne abbiamo; onde è

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(i) Dal Militii.1·- Vocheri/Jlatt del 23 ago~to ~67.L

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forza li~i'tare· ad una brigata la cavalleria d~l corp</ d'esercito; la quale formàzion'e iniziale non impedirà; all'uopo, quando così piacerà o convenga al comandante in capo·, di riunire le brigate in. divisioni . . · Il più essenziale si è che anche da noi si abbiano· idee ben chiare . e çleterminate sullo odierno impieg~ della cavalleria, che . a tnl concetto si informi il ·suo' ammaestramento, e lo si spinga con un puon indi-'. rizzo, con diligenza e perseveranza. E che ciò sia, ce ne persuade la nuova lst1·11,zione pe1· l' ammaestrconento tattico della cavalle1·ia (emanata dal Ministero della guemi: il 4 luglio scorso}, che forma appunto l'argo mento principale di quest'articolo:·

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u. t'Jstruzione per l'ammaesframcnto tattico della ca.:. valleria, si compone di una nota preliminare e di sette parti: 1° scuola di orientamento; 2° istruzione sul servizio di sici1;nizza clellc · fruppe in campagna; 31> eserci~ tazioni di marcia; 4° e,m·citazioni sul servizio cli avanscopc1·ta; 5° esercizi ed evoltizioni 1·egolame1Jtari e loro · applicazione a terrnno vario; 6(,) esercitazioni di castrametazione; 1° esercitazioni cli combattimento. La nota preliminare corrisponde quasi testualmente a quella premessa all'J.struzionc per. l'ammaestramento tattico delle truppe di fanteria, della quale la .Rivista (1)

-· (t} Dispensa v1, giugno 4872.


100 r:rsTllUZtONE l'Ell L'AMMAESTRAMENTO TATTICO s.i è giù occupata. Vi si dà una sommaria ragione del

libro e ~el suo scopo, delle parli che contiene, della progrcss10ne da osservarsi nello arnmaesLramcnlo : vi si definiscono_ alcune particolari espressioni, come manovra obbl!.gata, manovra semilibe1·a e manovra libera, nemù:o s1~pposto, nemico segnato e nemico rappresentato, ordtne e comando: si clnn no le prescrizioni per prevenir disordini, danni e' disgrazie, e norrnc circa alla montma nelle esercitazioni, al quantitativo di cartucc~ da salve da consumarsi nelle medesimo, ai segnali convenzionali di tromba ed nlla disciplina deO'li spettatori.. La nota preliminanJ finisce poi con un'avvertenza ehe stimiamo opportuno di riportare testualmente : « L'ammaestramento tnllico della tmppa ha per la cava ller~a ugua le importanza che per la fanteria, e /'orse anc~1·a maggiore per la natu,m stessa del suo impiego tatttco e pe1·chè l'individualità vi è più soventi in a;;;ione che i"n ogni' alt1•a arma. J~ quindi necessario che si dia la maggi01· cura a questo insegnamento, cercando particolarmente nelle varie specie di esercitazioni di svegliare l'intelligenza del soldato e l'iniziativa degli ufficiali. « Perché riesca profittevole bisogna sia preso da tutti a cuore e sia direLlo con mollo senso pratico. « Le esercilazioni devono riescirc allo scopo senza perditempo; pet·ciò è necessario che siano fra loro opportunamente coordinate, adoprino modi e mezzi proprii, ma ben dc~niti, omogenei e concorr.enLi; bisogna che mercè una ben combinata serie di esercizi, i quali siano la. più fedele imitazione dei casi e dei fatti della guetra, cominciando dall'islmzione individuale e procedendo gradatamente sino a quella delle maggiori unità, ufficiali e soldati passino per tutte le situazioni nelle quali possono tro varsi in guerra ed ~

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imparino come comportarvisi. I primi specialmente vi devono apprendere non solamente a non r.ooturbarsi e smarril'::;i per gli av\'CJ1imenti repentini cd inattesi che sono frequenti in gue rra, ma devono ucquistare quella sicurezza e rapidità di colpo d'occhio, quella lucidità e prontezza di concetto e quell'energia di comando, mercè cui, in qualunque circostanza si ·s a apprezzare subilo e bene la situazione del momento, trovare abilmente ripieghi ed espedienti, decidere rapidamente ed eseguire . con risolutezza cd ardiment~. « Bisogna imparare a conoscere e ad apprezzare il terreno, per nll1·0 senza esagerame l'importanza. In un qualunque ·icleamento tattico è necessario di tener conto del terreno ove eseguirlo per adattarvi le dispo,sizio ni; e nell'eseguirlo bisogna sa per profiLlare dei vantaggi e sapere schivare destramente gli svan.taggi che. esso terreno può presentare : ma tutta la scienza del terreno, tutta l'abilità a valersene, non basta ad assi curare la villoria. Per vincere bisogn(\ battere l'inimico, e per batlere l'inimico bisogna saper trarre partito delle sue disposizioni e delle sue mosse: bisogna saper preparare e poi cogliere l'istante opportuno, ch'è sempre . brevissimo e raramente si ripete ». Tulla questa avvertenza, ma particolarmente la frase .che abbiamo sottolineata ' é chiarissima prova che il Mini stro della guerra intende l'uffizio tatti co della cavalleria nei term ini che abbiamo cercato di stabilire nella prima parte di questo scritto, e vuol dare allo ammaestramento di quest'arma tutto lo svolgimento necessario onde abilitarla a quell'ufficio. Or tullo sta che le intenzioni ministeriali siano ben comprese ed applicate; e Io speriamo, atlesochè tra i nostri ufficiali di cavalleria non è spento quel sacro fuoco che :puole tutto ciò che vuole: bisogna solo attizzarlo un ,poco o dirigerne utilmente l'azione.


402 1:1srnuzI0NE PER L' Ai\B,{A~:STRAMENTO TATTICO Là. parte 1 ~ e la 2"' del!' Tstruzione per l'ar.nmaestramento tattico della cavalleria sono identiche alle corrispondenti parti nel!' lstru.zione per la fanteria: e d ' asteniam0 ,quindi di riparlarne.

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...

' .La parte 3°, esercitazioni di marci'a, indica che il risultai.o cui . debbesi intendere con questi esercizi si· è 'ch8 la truppa possa eseguire senza stento marcie ~·rdinarie di 35 chilometri, tanto al passo, quanto a ' passo e trotto . alte rnati , , e che all'occorrenza sia in grado di fore anche marcie forzale oltre 35 chilometri èon andatura accelerata. Nell'inverno · ogni truppa di cavalleria deve eseguire almeno dne esercizi d.i marcia al mese; nel resto dell'anno, almeno quattro· ~narcie al mese. 8i faranno soltanto tre o quattro esercitazioni' di marcia forzala all'anno. L'Istruzione prescrive eziandio: qualche esercizio . di marcia notturn8. .· .

La parte 4" invece, P-sercita.zioni nel servizi'o di avanscope1·ta, è tutta mater:ia nuova e nel soggetto e · nel titolo stesso : onde ci si. permetterà di ragionarne· un po' più lungamente che delle altre. :Per quanto ci consta, è la prima volta che si regolamentarizza questo servizio speciale della cavalleria, del quale i Prussiani usarono con sì belli risultati nell'ultima guerra ed al quale accennammo nella prima· parte di questo scritto; veramente è servizio, per la sua natura stessa, difficile assai a definirsi con prescrizi oni ed a soggellarsi a regoJe . A caratterizzarlo fu inventata' una parola, cwanscoperta: eufonicamente ferirà forse un po' i nervi dei filologi, ma etimologicamente a noi pare che ris,ponda abbastanza bene all'idea. E d ifatti è una lontana esplorl:\zione, un'esplorazione dinnanzi alle ordinarie sco7ierte, che la cavalleria deve eseguire: « quando il nemico'

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è in distanza, il miglior :mezzo per tenersi costant~::.. mente ed incessantemente informati delle sue posi-:- : zioni, delle sue mosse e penetrarne gl'ioten~imen!i1 a,bbastanza in tempo per i_~venta,rli od opRorv.e ne rni-. gliori, è di spiccare innanz:, . a? . una o prn .g10,rnate, deHa cavalleria che lo avvJC1m m fronte e rn h~nco~ si ponga in contallo colle sue ~v~ngunrdie ~-con~ suoL avamposti, più non lo perda d1 vista, ?e spn ogru co,sa. e ne informi il comandante dell'eserc1.to o reparto desercito da cui la cavallet'ia dipende. ~a cav~Ueria. c~sì spinta innanzi serve anche a rilegare 1 nostrL corp1 d e-_ sereito ed a velarne le mosse ». · . Questo servizio può essei; fatto per r:m;1;imento, br1-._ gala od anche cli'IJisione; e~ ecco afie'.mato qm~n~o dicevamo rn~Jla prima parte d1 questo scritto, che'. c10e, malgrado che l'ordine primitivo di battaglia riparL~sca la cavalleria o brigate fra i corpi d'esercito, non_d~r~en? è ammesso che possano esserne formate chv1st0m , quando ve ne sia opr.or~unità. . '-' . . · Il corpo di cavalleria m avanscop~rla de:e p0IL0rs1 in ordine serrnto sino a ,t5 o ~O ch1lometn dal luogo ove· si suppone il nemico; poi una p~rle ~e)la sua forza, in generale non più della met~l, s' trrad1a l~nte_ colo1ine d' csplora.:tione - o:rdinariamente squadrom -:quante sono le strade. principali snl terreno da abbracciarsi nella esplorazione; finalmente da quesle . colonne si di;amano li reparti minori - plotom ·ehe spiccano gruppi di espl~rat0rj_. . . . Le distanze e gli intervalh fra 1 van elementi del sistema d\tvamposli dipendono dal terreno e d~llo scopo espresso; ma in generale deVDIJO essere ptùttosto crr_a ndi per risparmio d'uomini , senza che per· altro 1~anchi il collegamento ed il reciproco sostegn~ in caso d'incontro col nemic:o. Gli squadroni esploranti . possono essere spinti anche a 20 ehilometri' dal grosso ;

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J.1,Q1,.

L'lSfRUZlONE PER L'AMìUAESTRAlIENTO TATTICO

le scoperte sino a 7 chilometri dallo squadrone rispelli vo. In vicinanza del nemico , s'accorciano ques{e distanze e si restringono gli intervalli. Ciascun elemento del sistema provvede alla propria sicurezza sia in marcia, sia a fermo. « Una delle condizioni più essenziali per questo servizio - dice l'Istruzione - è la rapida e sicura trasmissione delle notizie che le pattuglie e gli esploratori raccolgono, dal comandante degli squadroni esploranti al comandnnte d'eserci Lo o reparto d'esercito dal quale dipende . Ed è pure necessario che gli avvisi e gli ordini possano essere prontamente e sicuramente c omunicati ai varii elementi del sistema di avanscoperta. Bisogna pertanto che i vari clementi si trovino fr1cessanternenterilegati da una rete di cor1·ispondenza ». Questa rete va abitualmente costituita da linee di posti d/ corrispondenza, formati ciascuno di 2 o 3 cavalieri, collocati sulle :>trade in punti ben determinati sulla carta e ·racil i a ritrovarsi, e distùnziat.i a 4 o 5 ,ch ilometri l'uno dall'altro, a tale distanza cioè che possa esser-e percorsa in pochi miimLi {rn a 20 minuti) di trotto o di galoppo , quando ci sia urgenza. Da ogni squadrone esplorante parte una di tali linee e va a mettere capo al luogo O\'e trovasi il comandante del grosso. Gli squadroni esploran ti devono pure tenersi in comunicazione tra loro mediante pattuglie o posti intermedii. La corrispondenza tra il comandante del corpo di cavalleria in avanscoperta e il comandante superiore dal qualr egli dipende, è fatta o mediante l1nee tele_grafiche o mediante un servizio di posta ben assicurato, od anche, non potendosi aJtrimenti, con una linea cli pos ti di cavalleria ciascuno di 3 o 4 cavalieri, distanziati a 8 o 1O chilometri l'uno dall'altro. In ciascun posto di corrispondenza, uno dei cava-

DELLA CAVALLERIA

lieri sta sulla strada, col cavallo alla mano e pronto · a saltare in sella. Gli altri uomini possono levare il

morso a' cavalli, pascerli e riposare. Il cavnlierc che porta 1.ma missiva al posto vicino, ritorna al suo primitivo posto dopo breve ripos~; s~ giungendo al posto vicino non ha trovai.o ~lln cu~ rimettere la missiva, deve proseguire finchè incontri chi possa conLinuare u portarla._ . . A noi pare che ,questa rete dt corrispondenza sia bene intesa al doppio oggetto di assicurore e rendere spedita la tnismissione degli ordi~i e degli .~vvisi. Forse forse però si potrebbe suggerne come p1u co~~ veniente, per rispàrrniar fatica agli uomi r~i e ai cavalli; che il caval iere cli un posto, il quale ablm. recato una missiva al posto vicino, vi rimanga e gli uomf ni_rassino così successivamente da posto a posto findie giungano al grosso dello squadrone od ai plot~ni d'avansc?perla cd allora siano cambiati con altri. Questo s1slerna escluderebbe i ritorni a vuoto, cioè che çhi ha portalo una mi ssiva debba rifare a mani vuote il .cammino ' per . rientrare al .suo po~to; ~a per contro avrebbe l'inconveniente d1 complicare 11 congegno, e poLrcbbe accadere non. dI rado che talun posto venisse a trovarsi deserto d'uomini: quando due o tre missive abbiano dovuto seguirsi l'una l'altra senza missi ve di ritorno . Ed opiniamo che appunto per _evitare questo doppio inconveni.ente, non lieve, l'Istruzione abbia . preterito prescrivere i ritorni a vu~to. Ora ecco come deve procedere l esplornz10ne: Il comandante di squadrone giunto sul punto dal quale deve cominciar-e l'esplorazione, dirama lanle pattuglie quante le strade per le quali può raggiungersi od incontrare il nemico; e sta fermo col grosso, ovvero prosegue secondo le circostanze · o secondo gli ordini avuti.


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1,'1STRUZIONE l'Ell 1,'A.MMAESTRAMENTO TATTICO

Le pattuglie si ~pingono innanzi sino alla distanza indicata dal comandante dello squadrone e anche più oltre, se divien necessario per accertare le informazioni ' raccolte. Prendon o voce dagli abitanti, prestano ogni attenzione agli indizii, perlustrano .i luoghi sospetti: . eseguiscono insomma l'esplorazione, come è ipsegnato ·. per le pattuglie di ricognizione e <li scope1·ta daJl' Tst·ruzione per il servizio di sicurezza delle truppe . E volta a .volta aLtingo1~0 qualche not izia ir~portante, la mandano al comandante dello squadrone. Questi deve inviare al comandante del corpo espio. ranle un rappo1·to ordinario delle inf'ormazioni raccolte, , di ora in ora, · o di dne orn in due ore, conforme glielo avrà prescritto; e tale rapporto clovrh essere mandato. nei limiti di tempo prefisso, anche quando · non vi fossero novitù da riferire : ottima. prescrizione, per evitare l'incerte~za in cui si ri mane sempre quando .non si ricevono notizie, attesochè vien sempre l'idea che i messi siansi smarriti o siano stati presi dal nemico. Qul'lndo poi il comandante dello squadrone attinga informazioni mollo importanti o incontri il nemico, allora deve mandarne un 1·apporto straordinario. L' Tstruzione dù in seguito alcune norme pei ca.si d'incontro col nemico, ponendo per base che, missione della truppa in avanscoperta essendo, non il combattere, ma il procacciare notizie, essa· deve in generale .evitare d'impegnarsi ollre il necessario. Quand'è necessario che s'impegni? Allorchè o non può farne a meno imbattendosi coli' avversario, od anche qualora il cordone di sicurezza di questi precludendo alfatto l'esplorazione per indu. stria, è forza attaccare e cercar di rompere in qualche punto esso cordone per por~arsi innanzi a riconosce.f'e ' le pos\zioni, le mosse o la forza del nemico. In tal caso il comandante della truppa in avRn-

4:07 , scoperta, sull'avviso dello squadrone che ha- trovato .il nemir~o, si avanza col grosso, restrjnge il sistema ,d'esplorazione e quindi ordina l'attacco si,nultaneo su vari punti, coll'ingiunzione di agire vivamente e risolutamente e di rion impegnar il cornbattin1ento se non per quanto è necessario onde attingere lo scopo; e . quindi ripiegare velocemente in luogo convenuto. · 11 servizio della cavaìleria in avanscoperta raddoppia di attività quando i reparti in esplorazione incontrano · il nemico e si mettono in contatto con esso. Essi reparti piu non devono perdere questo contatto ; devono seguire l'inimico passo passo, inquititarne le pattuglie, · spingersi fnx-le sue Leste di colonna, attraverso i suoi ,avamposti , e vedere tutto e riferire tutto . Sarà però necessario che il grosso si avvicini per sostenere all' oc. correnza i reparti in a.vanti, attesòchè è da attendersi che l'inimico mandi la sua cavalleria per svincolarsi -d a questa importuna stretta d' osservazion·e. Succederà pure che s'incontri un partito di cavalleria an ch'esso in avanscoperta. In Lai caso l'importante é riconoscere prontamente la forza che si ha a fronte, te poi agire secondo ·1e circostanze , ma sempre con risoluzione ·ed arditezza. · L'Istruzione ammette che lo si.esso reggimento possa durare più giorni. in servizio d'a,,anscoperta, ma dice essere conveniente, semprechè possibile , dargli il .cambio dopo 3 o 4 giorni. Gli squadroni in esplorazione vanno mutati ogni 24 ore, ma po·ssono anche ·, lasciarsi 43· ore, afforzandoli, se occoI'1'e, con qualche distaccamento · dal grosso. A concretare poi i prineipii e le regole enunciàte, ,l'Istruzione svolge minutamente due ~sempi di avanscoperta applicandol i al terrenq rappresentato da ap. posita carla topografica,; ed era il metodo migliore a tenersi per spiegar bene ogni cosa ; è peccato proOELLA CAVALLEllIA


!.Q8 r:rsrnUZIONE PER r.' AMM:AESTRAl'IIENTO TATTICO prio che così non sìasi fotto _a~,:he per le esercitazioni di combattimento, <facche 11 concrnlo val sempre assai oiù dello aslrallo in simile materia. La 1;artc 4a dell'Jstrnzi·one termina col raccomandare la frequenza degli esercizi di. ,n:anscoperl~,. e h~ maggiore accuratezza nello esegu1rs1. « 11 servrzro 4 avanscoperta, essa dice, non può cs~er fatto be~e che da una cavalleria che v'abbia pratica e che sia temperata alla fatica ed intraprendente. « Ilisogna che gli ufficiali_ siano_ p~r~pi~aci, riso_luti, attivi dotati di colpo d'occhio e dt 1mz1allva; abbtanu molt,~ pratica del ter.reno; sappiano trovare espedienti in ogni critica circostanza; e conoscano .reefettamer~te i loro uomini ~ come adopr-are van!agg10samente c1~scuno. Bisogna che graduati e soldati sian? avve~lull , arditi e intelligenti, sappiano facilmente or1cntars1; ed abbiano piena fiducia nei loro capi »: . . Noi non potremmo affermnre che 1 Pruss_1am abbit1no praticato il servizio di lontana csplorazLOne precisameme come lo delinea l'Istruzione/ ma certamente non vi può essel'e una grande differenza nella sostanza. Solamen.te per quanto abbiam letto qua e là su ~uello che è o·iit stato scritto sulla guerra ,1870-'7,t, a nol pare che le tcoperte propriamente, cioè i primi esploratori · sianosi spiccati molto più lontano che non_ lo ammetta la nostra Tstruzione, e che queste pattugli e, almeno le più importnnti, fossert~ compost'\ _uniea_mente di. u_n uffizialc e qua llro o crnque soldati, tulL1 ben montati, i quali s'innoltravano anche a mezza marc~adul grosso, veramente abbandonati a se stessi, e nconoscevano le posizio ni del nemico, e t:·ovatolo,_ Io: seguivano . passo passo e più non lo lascta van? d1 vista. Non sarebbe dunque che unn dtfforenza nella. distanza e nella forma : ma stabi liti i principii , che sono l'importante, la pratica condurrà da sè il meglio per

i p,frtìcolnri . On<le possia mo eonr-hiudere · che la via a aeguirsi si è irncriata , ehe il passo e~;sem:ialc e decisivo si è fatto : tutto sta che i comandnnti dei

r,:ggimcntì di cavalleria nostri ben penetrati dello spirito e ddl'impoitanza della cosn, vi diano opera proficua. E sarà, non ne duhi.t.iarno. Quello però che sappiamo si è che nelle grandi manovre le quali ebbero luogo recentemente sotto gli ordini di S. A. Il. il Prineìpe ereditario fu sperimentato da l.la eavaller·ia e segna tamente dal 4° reggimento il nuovo senizio di nvan sr:operta su!te norme dellate dal }linistero, e si. lrnvò che rispond eva bene allo scopo per ogni parte sua . La pnrtc 15" - Esercizi?." ed evoluzioni rcgolarncntar-i e loro applicazùme al terreno - come nell'Istruzione per l'ammaéstramento tnttico della fanteria, dà le direzioni per eseguire in terreno vario le evoluzioni apprese prima in pia1,zn d'armi, onde im parare a modifica re il precetto regolamentare aclattatarnente alle particolarità elc i terreno cJ-i manovra. Jn queste esercitazioni applieate al terreno importa che chi comanda · la u:nppa faccia comprendere bene n tuu.i ed in singolar modo ai graduati le ragioni delle modificazioni volute dal terreno ..ille forme e alle prescrizioni normali; ed a questo fine giova npn discostarsi da esse forme e prescrizioni, se non per quanto sia strellamente indispensabile, e sempre con attento e giusto criterio. << In questa esercitazione -è det.to nell'htruzi·one bisogna che la truppa npprenda a.cl eseguire colla maggioro regolarit.à e precisione le varie rrasf~rmazioni e mosse della tattica elementare, che deve por adoperare con ordine e scioltezza nel combattimen to; bisog11,a_ quindi esigere che Ja truppn vi impari a mantene1;e, puntualmente la prescritta cadenza .del passo e gli ANNO XYll,

Voi,. 111.

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DEJ.U. CAVALLER IA 1~

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L'IST:tUZTO~l!: f'":l 1.' A'. DtBSTU ·\)lE'.'ITO TATTICO

allineamenti, gl i in!ervnll i e le distanzfl sì nelle righe e sì nelle file, come f.rn i vari reparti nell'ordine di battaglia , cli colonna o spat·so, sl u fermo come marciando . Se nelle esercitazioni non si ha questa es igenw od anche, se vuolsi, pedanteri «, non si riuscirà ad ottenere poi dnlla Lruppa nel r.omhattimento qncll' or·dine e quella coesione che sono indispensubili, e tanto più indi::-pcnsnbili quanto più l'azi.one individuale tende a divenir prevalente <:ome oggidì succede ». B questo precetto già vivamente raccomandato nelle Norme e p1'escri:àoni ministeriali del '187·1 non sarb mai niecornandato cd osserrnto ahbas1nnza . Uno dri . di('c\l.i che abbinmo senLito rirnprnverare alle nostre truppe, scgnatarnenie alle fanter ie, nelle grand i rnanoHe di qnest'anno è nppunto mancanza d'ordine e di coesione nelle evoluzioni, oude focilmcnte s'ingenera l;i confu:;ione , e più non si manovra ma si fanno paslieci. Già, bisogna dirlo francamente, In colpn (li ques10 è un po' dello n1.t11ale Regolamento fl'esercizio e dì evoluzioni pcl' le truppe a pied i: vi si è lasciata un po' tl'Oppa libm·th di rrninovrn ed i comandi per essere trop po brevi, riesco no talvolta non abbnsta11zu chia ri. Ma si pnò correggere. Si accenna poi com.e le applicazioni nl terreno degli atti e delle mosse rcgolameniari si possono comb inn re colle csel'citaz ion i d i nrnrcia, e si danno per nltimo alcune brevi nonne, in parte g ià conlcnutc nel Regolamenlo d'eser·cizio e d' evoluzi.oni della cavalleria·, circa al superare gli oslucoli e nd u tilizz1re i ripcìri del terreno. La p,irte · 5a prescrive pnr ogni anno U o l) escrei.luzi ~ni di aecam pamenLo, e dìi pol'he norme snll'accan· touurc e sull'accampare della ean1l !cria.

4,14

Ci rimane a parlare delfa parte 7" - Esercitazioni c01nbatlùnento. L'Istruzione· premelle com e nelle esercitazioni tattiche in tempo di pace, l'azione della cavalle ria non possa n meno di essere circoscritta semplicemente .ulla parte dispositiva del combattimento , ovvero a quanto devesi operar'e per attendere ed appar,~cchiare l'a ttacl:O; perocchè l'unico atto vero di combattimento per :'ssa esse.ndo la cnrica, la mischia, non è quasi posstbtlc vemrne a questa simulatamente. Non dirneno for'. ilRlnmen tc anche alla so la parte clisposiLiva, la caval·lerta ha. qui. ampio ed uti lissimo campo cli esercizio per mettel'e in sodo cd in conct·eto, avendo il nemico a fronle, qna nto ha imparato in mod o elementare nefle altre pnrti dello amrnaestrnmento tattico e sopratutto per_i.nsegnarc a~li uffizinli lè opportunità di agire in -relnz1one nlle circostanze ed alla manovra dell' avversario . L'Istruzione racc0manda che traen do partito delie esercìtazioni cli. avanscoperta , si veda di cserc;itare anche la truppa a q uulc he piccola operazione difensi va, come occupazione e difesa di un ponte, strello, · case, e1~e., eseguite da caval ieri appiedati e muniti di arme a fuoco. • Sono quindi quasi testualmente riprodotte le r;e11e1·a.lità della fstruzione pe r l'ammaestramento tattico della fanteria, in quanto concerne le a vvcrtenze da .avel'si nella scelta <lei terreno per le esercitazioni di combatli mento, la forza dei paetiti opposti, i temi, !a direzione dell'esereitazione e le decisioni del combattimento (giudi ci di curnpo). Vi sono ripetute le stesse massime date come norma a chi dirige le esercitazio ni, che la Rivistn ha riprodotte nelle dispense del · .giugno scorso a pagine 3G4-3G7, ma vi notiamo una piccola aggiunta. Nell'.Tstrii.zwne per la fanteria è con-

-d,1,


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1.'rSTRUZTONE PER L·A~lMAESTHAMBNTO TATTICO

TJRLL.\ CAVALL EIHA

siderato conrn cosa riprovevole, « il tenere la cavalleria inoperosa sotto Ja portata efficaee del fuoco nemico l> . Ora vi si sono aggiunte le parole senza ncccs:;itù. e qnesta ::iggiunla dovevasi fare , attesoehè, sebbene giustissimo ii precetto in tesi generale e da osscrvnrsi · sernprechè non vi sia assoluta neeess.ità a f(}re il con trario, possono tuttavia pr,:seutarsi dell e cir-costanze eccezionali in cui la cavalleria, per essere pronta .ad agire, debba tenersi sotto al fuoco de l nemico ino-· perosa pet· ·q ualche tempo. Nel s1Ao secondo ed ultimo capitolo, la parte 7" tlella ìstr'IJ,zione dà alcune direzioni circa al modo di eseguire le esercitazioni cli combattimento e propone per quelle di plo tone e di squadrone alcuni soggeui di terni semplici e ad un tempo bene intesi , ehe possono suggerirne altr-i della stessa specie ed al medesimo fine. Fa presente quanto sia utile tanto per l'istruzione della cavalleria quanto per que lla della fanteria di .mettere a fro nte, nelle esercitazioni, truppe di queste due armi cominciando fino dai minori riparti, cioè coll'eseguire esercitazioni di ,t O grado e poi di 2° con partiti_ di cavalleria contro partiti di fanteria . Così la trupp:l di. ciascu n~ di esse armi ha modo di imparare elementarmente e rnetòdicnmente come comportn!'si riscontro all'altra, ciò che non potrebbe ugualmente fare in occasione delle esercitazioni di grado più elevato e nelle grn ndi manovre. Trattando infine delle esercitazioni combinate cop. truppe di varie armi, l'lstrnziùne chiaramente appalesa, a nos~ro avviso, quali siano le intenzion i dell'attuale Ministro della guerra circa allo impiego della cavalleria divisionale; reputiamo pertanto conveniente di trascrivere l'intero paragrafo. · « In guerra l.l cavalleria può esse,re combinala colle altre armi , a partire per essa dal plotone.

« Ed infatti può darsi un plotone di cavalleria ad un battaglio ne in avamposto, sia perché abbia messi piu celeri. per la t1·asmissione degli avvisi , sia per for,.. mare qualche poslo d'avviso o pntLuglia a maggior d is1anza ehe non sia pos,;ibile con fanteria. Può darsi un ploionc di carnlleria ad un baltagfione cli avnn-· gunrdia, e può darsi. pure ad un hattag!ione od unche a maggior forza di fanteria incaricala di qualche partico]al'e missione ; e fiempre con molla ui ilità sia per esten dere maggiormcn(e la esplorazione, si.a pe r la più prouta 1rusrnissio1rn degli avvisi, sia cziun dio per l'ef'fience aiuto che quest'arma, anc he con piccolo reparto, può pl'estare alla fa nteria nel combatti me nto, quando .ben condotta cd opportunamente adoperala. « Giova rruincli che~ anche nelle esercitazioni di pace queste co:nbinazioni della cavalleria colla fanteria pl'incìpi.no dal plGtone col battugli one e proseguano quindi gradatamente con maggiori reparti dell'una e dell'altra arma . « ln qL1este combinazioni, naturalmente la cavalleria sarà alla dipendenza del comandanle della fanteria, dell'arma cioè che inLerviene nell'esercitazion~ con mao·.o·ior fo rza ; ecl u~ual cosa saril d'ord inario nel 00 co mbaiti1nento ,·el'O : ma il comandante deHa cavalleriR, qm1lurn1ue sia il suo grado, avrà sem pre liberi.i\ d'azione e iniziativa, quanto alla manovra pl:opeia ed miehe in ge-neriile quanto alla scrlta del mom ento di cari(;arc . « Onde è necessario · che nel combattimento egli teng:). d'ocr.hio incessa ntemente l'andamenlo dell'azione dallel,due parli, per discernere ed indovina l'e l'istante in cui l'inter vento della sua truppa può essere effieace. Questa prescrizione vale ugualrnenle peì comandante cle1 p·iù piccolo come per quello del più gra nde reparto (li~ cavalleria che sia combinato con altra arma. Alla V

·


DELL.\. C.\ YAl,1,ElUA

,i.,H.

1,'1sT1lUZlONJ<: l'~R L' MmAESfHAMENTO TATTICO

fanteria ed all'arliglieria si appartic11e di impegnare e di p1·olungare il combatlimenlo. I.a carnllcria ùevc in vece aO'ire soltanto J)er istanti, dere essei·e una cont:, tinua·,·minaccia pl'onta a couverlir::;i in atto al momenl~· propizio perciò è necessn riu che, e per posizione della truppa e per continu:1 ,menzione d~I suo capo , sia sempre in misura ùi cogliere qucsto momento. « Una fanteria scossa a disordinala dal fuo co d'nrtic•lieria o di moschetteria, o l'assnlLO della quale sia s~to vigoro~amente respinto ; una balleria d'artiglieria male scortata, che :;tia levando o tncllendo gli arnutreni, o ehc siu impegnata in posi:t,ione attaccabile ni fianchi cd alle spalle ore non po:;sa dirigere il suo fnoco ; un reparto qualunque di fanteria o di artiglieria cui vengono a mancare le munizioni Ja fuoco; una catena di cacciulori o di foraggiel'i S1)nza sosiegni; una truppa di cavalleria. clic possa esser caricata in fianco. od alle spalle: sono altrettante opportunità per l'dficace azione delle cn valleria. « Ma l'essenzinle per il successo Lii cotesti eolpi di mano è che riescano improvvisi. l'er questo è necessario che, quando non eornba lle, la canlllcria si tenga il più possibile nascosta alla vista, come unche alle offese del nemico; non però mai il suo capo, che, come giù si è detto, deve seguire allentame11Le il pr?. cesso dell'azio11e dei Jue partiti per essere sempre rn misUl'a di cogliere il momento opportun o per foro agire la sua L1·uppa. « Per un c;omandantc di cavaìleria il tenersi inform alo tli tutto qunnto succede nella sua sfera d'azione sul c,11npo di Lallaglia è cosa della pi ù assoluln importanza; senza di ciò egli non lrorerit mai il inomerno <li agire, od agirà sempre a sproposito. « :foturalmcnte egli HOll deve 1Hellcrsi a sc:orauare, n è allon1unarsi lroppo dalla. sua lmppa, ma deve te1

:

ners1 m un punto dal qnulc possa \'edere acl una certa dis(anza ciò che .sucC'edc intomo c1 lui (se pel' esempio la sua trnppa è copert-a da un _riliero di terreno co·li si 11orrù sopra a questo ; se dietro nna casa 0 , egli vi' star;\ innunii o ad una irnestrn ). Se pot· l' occ I. no su,) 110n può abbracciare tulio (crl è il caso più frem111cli alcuni suoi uffici~li o sotL'uflìciali q uente)' c0'1i o . a vedere e prendere n0Li1.ie, o ne col loch i sopra pnn(~ utili alla scoperta; ed in q mdunquc morJo. si ~)t·epm:1 la certezza che :;e il momento opportnno cli agire puo presentarsi per la sua trnppa, non gl~ p~trit_ sn~ggire. « È allresì essenziale che nelle escrcttaziorn rlt pace la cavalleria impari ad accopp iarsi all'ortiglieriu, s!a come parte sogget:a, cioè come scorta ad essa, sw come parte prin cipnle quando, incaricata ~i _qu_nlche paeticolure Òpcrazionc, è s1tssidiata dall:arlt~IL?t'.1a ». Il concetto è dunque che la cuvallena d1V1s1ouale possa nel eomballimento agi1·c anche per piccoli_ riparti e collegare così più iutimamentc la sua azw?e colle altre ·._11'mi e rendersi più freqncn temente utile in ogni specie cli terreno ccl in ogni cil'coslanza: e questa maniera lli impiegarla è sopratutto aeconcta n noi e per la configurazione topografìca del nostro paese e perchè 11011 siarn ricch~ di cavalleria. . . , Ma per addestrare la eaval!cna a questo utG.cto e indispensabile, come lo dice l'Tstru;:;ion~, che in tc~po di pace si fa cciano frequculi e ben 1t~lcse esel'ct~a~ zion i combin ale, rd è anche necessario che tullt 1 nostri ufticiali di cavalleria, almeno dal capitnno all'insù, abbiano le doti e le cognizioni dì un comandante di cavn Ucria, siano cioè capaci di aiforrare il momento opportuno tli ngirc e di agire poi con intelligenza, energia eù efficacia. Jbbiamo finito, e ci perdoneranno i nostri lettori se


41 G

L'ISTRUZIONE PER L'AmIAESTRAfilENTO TATTICO ECC.

ci siamo allungati forse un po'troppo, sopratutto quelli di essi che a vendo lra le mani l'Istruzione della quale . abbiamo discorso, sono in grado di giudicarne meglio . di noi. Ci siamo estesi per il desiderio di chiamare l'attenzione della genct·alità degli ufficiali nòslri, aneh c non cli cavalleria, su questo libro che t:el nostro modo çli vedere apre un llUO\!O e chial'O orizzonte all'istrti zione della nostra cavalleria. La stampa estera lo ha di giù favorevolmente apprezzato, rna assui più importa che lo sia tra noi e da tulti e che porti larglii fruui. Con ciò non prelendiarno sia lavoro perfetto; rw certamente, ma è un indirizzo che mancava, e con diligente spcrienza e coscienziosa discussione si potrit perfezionare. ·

IN TOR i\ (J Al DISTRETTI DI LAN DWHER IN UNA MOBILITAZIONE

(Articolo insel' to no! fascicolo di luglio 1872 delle .lfilitarische-11t4tte,·J

{Tradwionc lib<:r.., del colonnello P. 'V.J

L'ammirazione che l'esercito tedesco seppe destare nel mondo intero colle :me gesta, compiute nel1'uitima. campagnu, era devoluta quasi tutta ai i·esulta.Li 'ottenuti sul teatro della guerra , mentre perdeva d'occhio la magica prestezza con cui quell'eserci to da.Ho slato di pace il più profondo passava al co:np!eto piede di guerra. Ed invero il piano, secondo cui sì mobilizzò e si mobilizza l'esercito, è un ,;ero capo d'opera d'arte combinati va e di talento organizzatore; ed è a giusto titolo 1'neritevole di attirare sopra di sè l'ammirazione. Attualmente si pllò con certezza asserire che ll segreto della viltoria per un esercito il eui reclutatamento si basi sopra .la legge del serrizio militar~ obbligatorio, e sulla presenza in tempo di pace di nn contingente -relativamente piecolo, al giorno d'oggi in cui si vive e si opera sì rapidamente, sta riposto in una prontissima mobilitazione .

si


4 18 •

INTORNO AI IllSTHET'f'l DI LANOWIIEH

Egl!. è _un _fatto che dal più o meno tempo che un escrc1Lo nnp:ega a render mobili tulte le sue forze può dipendere l'csiLo dellu campagna. , Mcri~a clavver~ la pena che noi gelliamo un colpo <l occh10 su quei sorprendenti meecanismi clell'orcra11izz<1zione ~ilitare tedesca i quali in uno spazi</di tempo relauvarnent.e brevissimo, somn1inistrano / il -lavoro fini.Lo, vale a dire forniscono alla nazione l'eser·cito complet.o sul piede di g·ueua. Codesti sorprendenti meccanismi di cui io intendo pnrlarc so no i distretti . militari di landwchr : le colo~nc del ,rio·a.n. l' t> o lcsco apparato , mc 1spensabile per tradni·re in atto il gran !)rin ci pio <l~l ~ervizio milital'e geneéalc obbligatorio. Qui hanno or1gme quei 01i che eonvergono necrli 11fl1c i del Minislero della guerra; e, come il baLtagliot~e, lo squadrone, ia baUel'ia costitu iscono le unitù Lalliehè cli ogni arma, così rappresenla il distretto, nella sfera dell'organizzazione militare, l'unità organativa. La sfera d'azione di un corrrnndo di d istretto di landwehr è di gran rilievo cd abbraccia fra le tante attribuzioni gli apparecchi di 1nobilitazione che debb_ono tulll _gli anr:i essere rinnovaci ed approntati . Il nsultat.o <lL questi apparecchi si riepiloga nel cosidetto calendario di niobilita-zione, che contiene cosa deve fare un comanclcJ di distretlo dal primo all' ultimo "iorno in es~o fissa ti. È una eomplela mobilitazione sulla°carla, che mcludo cosa deve esser fouo , ma non dice come. Questo com.e è adunque un quesito che si affaccia ·a d ogni ?0~1_andante ~i _disl.rett.o. Si potrebbe supporre che con sm11h preparallv1 sulla ca rta la.mob.ililazione si do:esse mundare ad effetto senza gravi clifllco!tà ; ma mv~ce c'è un gran divario da una tale rnobiliiazione, dùo ehiamerei teorica, alla vc'ta, all a pratica 1nobilitazione ; e guai .a quel cornandanLe d i distretLO che, al possesso di quel tesoro dì calendario, Yivesse nella ferma

IN UNA ¼10BIL1TAZ10Ng

4-19

persuasione di poter attendere tranquillo gli a vvenirncnti. Ilo giù delto che il tempo assegnato ·alla mobilitazione è straol'dimi riarnt~nte limitato , e le operazioni sono sì mo lteplici e tante, che sarebbe impossibile di e::ieguirlc ordinatamente, se prima non si avesse avuto campo di escrcital'e il persona.le~ d'uffkio cui dd)bono affidn rsi le parli cs1~culi ve. Le operazioni di rnobilitnzione i n un distretto possono dividel'si in qncittro grandi ,nomenti: ·1 ° ijreparazione dei biglietti cli chiamata e degli stati nom inativi che vanno anness i. 2° Raccolta e invio degli uomini d·i complemento (ri·serva) della guardia e della linea. 3° La /orma:"Zione del bcittaglione di landwehr fino alla consegna ciel medesimo al comandante rispellivo. 4 ° La rettificazione delle liste e le operazioni che ne conseguono. Lo scrittore di questo artieolo ha avuto occasione cli mettere in ist:ena presso un distretto militare di landwehr l'iniprovvisa mobilitazione dell'esereito nel luglio 48,0, e si vorrebbe permettere di raccontare le esperienze fatte nei cli vers i momenti della mobilitazione. Per nessuno dei quattro momenti è assegnato il lcmpo eou tanta avai·izìa eome pcl 1°, le cui operazioni principali comprendono dite giomi. L'ot'dine <li mobilit117,ione giunse il 16 luglio 1870 alle ore 1 I a . m. circa , med iante dispaccio telegrafico. 11 ,1 ° e 3° giorno della mobili tazione non abbraecia sempre la duraUl di 18 ore ; nel easo p resente si limitava a so le·. 87 ore, cioè dalle 1·1 a . m. del I ti luo·lio o alla mezzanotte del ·1'i. Queslo è uno spazio di tempo assai ri stretlo , perchPsi debbono estrarre dalle matricole alcune migliaia <li nomi, inscriverli nei bìgli elti di chiamata , riunire 1

1


420

l:M possa c1r-

INTOR!'iO Al DTSTREI'l'l DT. LANDWHElt

lN UKA ~OH!UTAZfO l\! E

questi biglietti per località (probabilmente per comune), e formarne 1rn riepilogo norninàLivo; ed inoltre com·· pilare un - ruolino separato, in duplice copia, degli uomin i, distinti per arma . I ruoli matricolari delle classi sono invero sepnrati per classe, e perciò il lavoro si può · più far~ ilrnente. suddividere; ma i sou.'uHìciali, i suonatori e i solclnti di ogni classe sono per regola inscritti a matricola coll'intervallo di parecchie pagine tra un grado e l'altro. Per tale cireostanza. si spese un tempo prezioso ma indispensabile; e non era ram il c,3:so , specialmente per la cavalleria ed artiglieria, di sfoglinre una mezza dozzina di grandi pagine prima di essere sicuri che in quel tale ruolo rnntricolare alla casella « sot.t' ufficiali ecc : >> non vi erano che pngine vuote. Quando si è obbligati in questi du~ primi giorni di fare simili qperazioni, anche la più piecola perdita di tempo risulta immensamente a carico . Gli uomini della riserva appartenenti ai reggimenti i)er princiJ)io fucilieri debbono rao.·otl0 ·iunO'el'C t, , l · , i loro reggimenti . speciali. Ora succede che tali uomini si' trovano sui ruoli mescolati insieme alla hnea, e soltanto vi sono contrassegnati cla un rigo . Il ritrovarli nelle tante liste non è la cosa lu più semplice : si. debbono sfogliare .1fì lisle, da 1.t a l, per rintracciare forse u_n paio di nomi per ogni lista. Qnesta fatica si potrebbe sopprimere intavolando una rubrica a parte per tali uom ini . Sul biglietto di chiamata deve essere indicato i! luogo ove gli uomini avranno a riunirsi; e questo luogo, naturalmente, bisognerà conoscerlo od avE-rlo ved uto . Dove avremo cortili di casermci chiusi·, questi saranno senz'altro a . scegliersi per luoghi di convegno ; e se non si potranno avere, si dnt:'t la preferenza allora a quelle localitù in cui gli uomini

possano C'S S<~1·e fri'.'cilrnente sorvegliati e Sl conchirli di una cntenn di sentinelle. Bisognerà .anche stnbilire acconci <imente l'ora della riunion e onde dnr tempo a tutti tl i arrivare; e non principiare Lroppo presto l'appello nominule per poi doverlo riprincipiare. Gli uomini si riordineranno suhito per circosc1·ìzioni di compagnia, e si comincierù la chiamala nominativa delln compagnia, la eui circoscrizione è più prossima alla sede del distretto e si terrninerù colla più lontana . Nel fare l'appello non basta contrassegnare i man~ canti, bisognerù anzi farne sull'istante un elenco, a parte, altrimenti mancherebbe il controllo sicuro. Il necessario numero di uomini ò garnnlito dalla chiamata ri'i un certo numero di uomini per cento in più, i quali natur;,1lmente vengono poi restituiti al distretto, od anche alle case loro, sì tosto il totale degli aventi obbligo a marciare è rnggiunto. Tra 1 presenti ve ne saranno sempre alcuni di malati ve;·i o apparenti . Che si dovrù fare di quelli diehiarali dal medico Yeramen1c malati, e dei quali si deve sul momen to traceiare lo stalo? Alle volte il male è poca cosa; rnu è stabilii.o che i reggimenti non debbano ricevere dal dtsi.retto che uomini perfettamente id one i allu marcia. Colorn clrn sono ch iamati a raggiungere i corpi attivi accorrono certa.mente senza opposizione; ma di sovente, per lel~ro circostanze, adempiono col cuore gonfio ad un iale dovere. i~ però una consolazio ne per loro quella di correre sorte eomune cogli altri e sapere che vi .sia una legge di servizio obbligatorio per tutti. Bisogna perciò aver so mma cura cli non turbare minim amente codesta interna convinzione con una qualunque, sia pure anche piccola ingiustizia. Ed ingiustizia sareblJé,


l~J fNT0IlNO ;\ ! DISTRETTI DI LANDWIIRR per esempio, l'inviare a casa, sia pure anche provvisoriamente; uomini affetti da mali di poco conto, ma clrn purn onostante, al momento , fossero dichiarati inc apaci alla marcia. Cib po trebbe ingencri.lre l'i dea che sia utile presentarsi al distretto non perl'cllamfmle sani ; e si sa bene quanto pernicioso sarebbe se" min tale idP.a si general izzasse . Non vi sono regole però che stabiliscano il rn nd o di contenersi in sim ili conginnture : tutto di pende dal crite1·io, dal cnrattere e dal buon senso del comandante del distretto. Questi potrebbe regolm·si partendo · da due punti cl i vista : 1° Quello di una scrupolosissima e rigorosissima giustizia; ~ 0 Quello di chiarire perfet ta me nte le cose, appena finite le operazioni principali dcll n mobilitazione . E l'uno e l'altro pun!o di vista richicggono in telligenza, colpo d' occhio, ac ume e molto lavo ro, senza esser sicuri poi cli una regolare ed uniforme soluzione. E c)'altronde quando delle prescrizioni vi fossero, queste debbono essere redatte pN· tutte le intelligenze e non am mettere che una sola cd unica interpretazione.

r drappelli comandati per accompugnare le riserve ai propri reggimenti debbono giungere per 1.ernpo alla sede del distrello per essere in grado cli coopnrare subilo nl primo arrivo degli t1 omin i, ad ordinarli per rieeverne con prontezza la consegna. Sarebbe desiderabil e che i cap i-druppcllo venissero muniti dal rispettivo reggimento <li fon di sufficienti per non obbligare l"arn ministrazione del distretto di correre tulli i momenti alla cassa, locchè porta seco perdila di ternpo. Le riserve debbono· essere falle partire nel susseguente giorno ben per tempo, onde non abbiano u frammisch iar8i ad uomini sopraggiungenti.

½,33

IN UNA lflOi!ILlIAZIONB

. Ai dra_ppi~lli Silranno desi;;nati ufficiali molto espenmentat1 e vecch i ed energici sott'ufficia li. Il coman dante di drappello vedrà di disimpegn nrsi con calma. cd energi:i di _tutti quei piccoli dcsi<lerii che gli verranno affa er:1at1 senza J nbbio eh molti, come sarebbero, pel' <'Sempio, piccole licenze , ecc. In questi giorn i di mobil i1azione succede che si pres~n~a al comando del distretto un gran numero dì uom1n1 non conO$Ciuti. Non sono mai suffic ienti il con.:. ,frollo e le nolÌLtC che si hanno su tal o·en te. o · , l ·1 r b ,..,1 i-l c,alo 1 caso ireq ucnte, ndla cnn1J1 H!!OU del 18Gò ·d i molli uomini ehe , parlitìdal proprio distrc,tto per cambi(; <li domicii.io senza uverne dato contezza , furono poi, perchè ,ncincanti, condannati in eonturnacia ùai. tribunali militnri; mentrn si venne in sco-ùito a conoo . se.ere r ] 10 si erano prescn t.ati ad un altro distretto cd avevuuo follo la ~ampagna . Tali equivoci sono da evitarsi co1 raecoglierç notizie precjse, rellifìcundo poscia e prorlf.arnenle la posizione di ta li individui. 1

Il giorno della presentazione muncano talvolta uomi n!_ cl'.e ~rriva_no . poc~i gi orni dopo, adducendo per I~ p1_u gt1.1S~tfìcnz1on1 valide. In questa guerra (del 18'70) s1_ grnnse rn te mpo di inviare tal gente ai battaglioni <~t co.mplemenl~ (Jfrsatz-bataillons); ma nel 1866, dopo l 1.1~v:o dell~ fl:'tma quota, non furono chiesti dai corpi ail1v1 ulteriori complementi; e così si dette la com~ bina'.'i~nc, cl' spicicevole ed ingiusta a un tempo, di 110111101 c~c,_ r1tnrdatarii di sole 4,8 ore (e per quarantotto ?re d1 ,r1i n rdo si trova presto una scusa) evitarono di mnrc~are. E adunque un dnnno pntent.e r:he il ritardatario cscrc1t~ sopra un suo compagno più preciso; ed è perciò cl'.e _lnso~na. essere rigorosissimi nell' accoglie-re le 9 ,:usti(ìcaz1oni e nel punire i colpevoli. . 1


4-25 d'armamr.nto degli uomini del rispettivo battaglione di landwehr, dovrebbe l'ufficiale pagatore del ballaglione giungere e presentarsi al disLrelto alcuni giorni prima della formazione del batt.:iglione; solo in tal modo si riuscirà a stabilire unti. esatta classificazione degli oggelli ed a fare una regolare consegna. IN UNA MOBtUTAZIONE

42.~· JNTOllNO ,\T nlSTllETf f DJ LANDWHEll .Nella formazione dei hauaglioni di landwel1r l'ingiustizia si rende. anche pii'1 sensibile. È naturale che se vi .sono alla C'hiamatn uom ini in più, quelli della classe più anli cn, e segnntnmen le i più 1mziani, linnno diritto di essere avviati nlle case ·tol' 1. Il conrnndantc del lrnuaglione di la ndwelir andrù i.n ciò cl'nreardo co l co1nanclan1.e del dislrcllo : egli de,·e cioù ù:irsi la pena di cambiat'e coì rilnrda!.arii, che ·il enmanclante del dislrello gli invia, quegli uomini più anziani che gli verranno nominativamC' nle designati; altrimenli sarebbe ingiusto che uomini, verbigrnzin della classe ·185!~, dovessero far In eamragna, per1·bè allt·ettanti dellll cfossc HW~ 110 n furono puntnnli a presentarsi, rimanendo 1~ssi invece presso le !ruppe immobili., o, peggio anco1·a, "enendo nvviat i a <:nsn. Fiuo ad oggi che scriviam o, non v'r,. pl'eserìzionc che stabilisca il dO\·ere di un t,,lf' c:rn1bio d'uomini, e tutto ripos.i sulla buona in telligenza clei. due comandanti. Si è data inoltre an coru la circos!anza che frn gli nomini chiamali ve ne sono molti inabili, le cui imperfezioni erano di da!a antica . Ciò dipende prrchè iali individui non ubbidiscono per tempo alla legge, che stabi li~ce come dessi debbano presenlàrsi nanti le Com,rnissioni cli complemento, che sono quelle le qual~ giud icano i casi di malallia o imperfezione eh<> dànno diritto al <;ongedo assoluto . E eosì accade clie nll'atto di una mobilil.uzione si sia follo calcolo su d'un numero d'uomini che rea.lmenle esiste. Egli è perciò necessario che nelle ordinnrie 1·iunioni di cont1·olla (Conl.roll-Versarnmlungen) si vada più n fondo nel passare iu rassegna il personale in congedo. ~che .leprescrizion i all'uopo simo più late e concludenli, senza di che avremo delle cifre illusorie.

non

Per prendere• in consegnu gli ogget.ti di vestiario e

Giunti che saranno gli ultimi uomini dal congedo illimitato, bisognerà proceùerc immediatamente a.I. disbrigo degli affari amministrativi e di corris~ondenza, ed alla collocazione delle carte e documenti a posto. Se ciò non si dovesse fare subito, si può con certezza asserire che il comando del distretto non si raccapezzerebbe mai più, e volgerebbe con raccapriccio l'occhio alle operazioni della mobilitazione, nelle quali non vi troverebbe che caos. Gli aiutanti maggiori dei distrelli vengono, subito dopo compiuta la mobilitazione, richiamati ai loro corpi; talrnlta non vengono rimpiazzali, oppure lo sono con altri ufficiali non baslnnlemente cupaci. Per quanto piacevole ,sia un tale cambio per l'individuo ~h~ rientra in seno del proprio reggimento, altrettanto d1spi-a.cevole e dannoso riesce a colui che venendo in sua vece si tr-ova dinanzi ad una confusione inestricabile, della quale forse non troverà mai più il bandolo. E con ciò conchiudo, com'io mi abbia acquistata l'esperienza, esaminando gli atti del 1866 e del ~ 870 , che la mobilitazione sia tale -nn quesito per 1in comando

di distretto, <la non essere sciolto, come sarebbe desiderabile, senza una g11,ida e senza una pratica preliminare. Questa guida dovrebbe compilarsi, e della pratica esecuzione farne un dovere di servizio per ciascun distretto. ANNO

xvn, VoL.

111.

28


1\ECl>NTI PUBDUCAZIONI SULLA GUERRA DEL

RECENTI PUBBLICAZIONI. SCLLA GuERnA DEL 48i0-'H

XVII. Der 1le11tscl,-f,.ma~,"i.<1i.<iclte Hrief/ 18,-0, taacl, d em in-

ne•·en ,:;usauu 11e,al,cu,9e tlt1ryeslellt, von ;I . Roa·bslnedt ol,n·st ,:; ,l. Retlttldtm,• tles lililitt1h•- H'm•l1enblt1lle.<1. (La guerrn, franco-tc,lr.sca a11aliz~ala11clla -inti11Ìa coe-

sione da A. I3onus·r.1.E0T, colonnello a disposi.ione, reclallo,.c del foglio 111i'ita1•e se!/ill1a11iile) Quarlo fascicolo. - Berlino, 4872. Erucslo Sicgfrcd Mitllcr e lìglio,

Se i pr1m1 trG fascicoli dell'opera del Ilorbslaedt, an.:ilizza1i altra volta (1) nelle colonne della: Rivista, merilar0no, e con ragione, parole di elogio, può oggi dirsi che il quarto, che abbiamo ora sott'occhio, non riuscl per nulla inferiore . La campagna di Sédan, in ispecial modo, v.ile a dire il complesso delle operazioni e manovre eseguite du.i belligeranti nel periodo di tempo compreso fra il 18 agosto cd il 2 settembre, è descrilta con tal precisione e minuzia eia non trovare l'eguale fra tutte le opere che fin ora videro la luce in Francia e in Germania sull'argom ento. Due carte e appositi

(1) Vedi il fascicolo del meso di febbraio 1872.

1870-71 4'27

·.schizzi qna e là inlercnlati nel testo, permettono ol .lettore di rendersi conto delle posizioni occupate dai combatlenti ogni sera, e danno così agio di spiegare gli errori commessi da un esercito, e capire le rupide -e brillmHi manovre clcll'aHro. Riprende l'autore il racconto de,gli eventi alla sera della battnglia di St-Privat-Gmvelotte, che, com' egli dice, « ebbe per cffouo di rigcua re l'armata francese < del neno sotto le mura di Metz, di isolarla intiera·« mente e di tagliare del tullo le sue comunicazioni « coll'armata di Chàlons ». Spiega come il comando .in capo prussiano si clec;idesse a cercare cli mantenerla in quella posizione, operando però al tempo stesso offensivamente in direzione di Parigi, onde cercm·c l'armata di ~Tac-Mah on e b.:iltcrla a suo turno. A quesl'effelto l'autore ci dice come fin dal -19 agosto, onde non perdere 11n attimo di tempo, venisse costituita una 4" armab,_ delta della Mosa, col -i: 12° corpo, la guardia e due divisioni di cavalleria, dandogli per missione di operare u deslra della 3, armata, e aJ'Gdan<lone il comando al Principe Reale di Sassonia. Quest'armata numerò 82 battaglioui, 120 squadroni e 48 batterie. Segue la descrizione della marcia ad occiclenle di quest'armala dal il!) al 25 agosto, parlandosi del tentativo inutile fatto dai Sassoni contro la piazza fortè di Verdun. Alla sera del 25 il suo quariier genera!(\ era a Fleury, l'ala deslra a Dombaslc, la sin istra avan ti Dar-le-Due, la 5• divisione di cavalleria aveva oltrepassate le Argonnc, arrivando a St- )Ienehould, e la. 6\ sul fianco sinistro, stava a Revigny aux Vachcs. l..a 3 armatai che si ern arrestata per conoscere l'esi to dei combauimcnti sollo Jtlctz, riprese essa pure il rn la sua marci:i in avanti, su due linee, con una ,divisione di cavalleria spinta innanzi e un'altra sul 0

3

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428 IlECENT! PtJBBLICAZTONl fianco sinistro. Quest'ultima frugò le pendi0i dei Vosgi~ onde assicurarsi che cosa vi fosse cli vel'o nella voce corsa di una ritirata del 1° e l"> 0 corpo francese in quella direzione, e le sue ricognizioni, spince fino a Charrnes e Mirecourt, resero conto che non trovavasi ness·un · nemico al sud, ma erasi e;sso invece co ncen.l,ra~o a Chàlons. Fin dal :il-'k due squadroni di dragoni soito il maggiore Klocke, spintisi fino a Chàlons, trovavano la città non occupala, e ne avvisavano il· comando supremo della 3a armata, avverLendo che dalle le ttere prese risul-· tava essere i Francesi in marcia su Reims . Pcl 2i5·· quest'armata dovette perciò concentral'si un po' di più per essere. pronta ad ogni evento imprevisto, e la troviamo colla destra in comunicazione coff armata dell.a ~Iosa, la sinistra. ad Heiltr. l' Eveque, il fronte a nordovest, e con 4 corpi e la divisione wurtcmherghese sulla descra dell'Ornain, su di una estensione cli tre miglia tedesche. A spiegar bene le successive operazioni, il Borhstaedt torna qui indietro per ·esaminare che cosa si fosse fatto n el -campo francese . Racconta come l'Imperatore arri-· vasse a CMlons, parla del consiglio di guerra del 17 e delle presevi delibèràzioni, poi soggillnge che, mentre tanto Napoleone che ~lac- }fahon erano decisi a ricondurre l'esercito sotto · Parigi, dalla capitale invece si impose al marescia llo cl i prendere l'offensiva in direzione di Verdun, onqe tendere la mano a Bazaine. Analizzando lo stato delle truppe cli Mac-·Mahon, mostra che il maresciallo non poteva ignorarlo, e che ·perciò, preoccupato moltissimo dei pericoli cui andava incontro, si decise, come termine medio, a portarsi su Reims, onde non essere obbligato ad accettare battaalia o .a Chulons. Colà il 22 r icevè .un dispaccio di }>alikao, che gli ordinava cli marciare in aiuto a Da-

18i0-74 429 zaine, perchè altrimenti non poteva garantire di ciò che succederebbe a Parigi. Mac-~Jahon telegrafò allora ,che il 23 comincierebbc un movimento in direzione di Montrnecly, nella quale gli veniva segnalato dovere arrivare .Bazaine. Apprezziamo la manovra colle parole di Rorbstaedt: « Due giornate di un prezzo inestimab~le eransi così « perdute fin dal principi.o di quesl'operaz1one, che non ' t.< poteva avere altrochè una sola probabilità di _su~« cesso, quando fosse cioè stata condotta con energia « e rapidità massima attraverso la foresta dell'Argonn e 1.< su V~rdun per atLaccarvi l'armata tedesca della Mosa « con forze superiori e r espingerla prima che la 3~ ar"< mata, ancora lontana, avesse il tempo di arrivare a .« soccorrerla. « II maresciallo , dirigend_osi su Reims, si era _s co« scalo di una giornaca di marcia dalla strada diretta « che passa per Verdun onde andare a Metz; si de<< cise dunque a sorvegliare semplicemente le Argonne « cd a spingersi avanti coll'armata al nord delle me« desime in direzione di Montmedy. « Colla scelta di questa linea di operazione si al·"< lontanava il pericolo di essere aUaccati di fianc o , « dalla 3• armata prima di avere respinta quella della ,« fifosa, ma si andava incontro all'altro maggi.ore di « essere gettati sulla frontiera belga ». Dopo questo apprezzamento, che condanna la man0vra ordinata da Palikao e il modo con cui si cominciò ad eseguirla, sono spiegale le marcie fatte il .23, 2i- ,e 25 dall'esercito francese . llilornando nel campo germanico, dice l'autore che al suo quartier generale, trasportato il 25 in Bar-leDuc. si era cominciato ad ammettere la possibili tà di una · marcia di Ptfoc-lHahon da Reims in direzione di Metz onde soccorr ere nazaine, ma la cosa non era. SULLA GUERRA DEL


430 RECENTI · PUDULTCAZIONI ancora chiara. Il comando in capo nonostante, benchè fosse rimasta libera la via di Parigi, pensò a far appoggiare dalla 3~ armata quella della ì\'Iosa, pel cnso che avess0 a fare con quella di ftfac-~Iah.on, c<l emanò la sera gli ordini convenienti, che furono portati a Fleury ed a Riwigny dai tenenti colonnelli di slalo maggiore von Verdy e nronsart von Schellcndorf. Il 26 l'armala della Mosa marciò verso occidente, e colle sue avanguardie di cavalleria urtò nel nemico; · la 3" armata, ricevute sicure notizie sulla marcia di Mac-~fohon, spinse irnmediatamentc sulla des tra i due corpi bavaresi in sostegno di quella della Mosa, e fece cominciare la conversione a destra a tutti gli altri. Da questo momento ci mostra il Borbsl<1edt che fu stabililo il concetto strategico del cornando in capo tedesco, deciso a tentare di gettare al nord i Francesi per addossarli alla frontiera belgn. Sono descritti i movimenti e le marcio dei belligeranti fino al 27, il combaltimento di cavalleria presso Buzancy, poi quelli del 28 e 29 col combaltimenlo di. ricognizione a Nouart. « Al gean quartiere, dice l'autore, fu deciso che « oramai, essendo le arrnnte della Mosa e 3' riunite « su di una linea di fronte di 4 a 5 miglia, si farebbe « il . 30 un attacco decisivo. « In tutto vi cranò otto corpi d'armata e mezzo e « 6 division·i di cavalleria dispoùibili. Sci corpi e tre « divisioni furono destinate ad a.ttaccare i Francesi a « Beaumont; un corpo e mezzo e tre divisioni. di ca« valleria furono situati verso La-Chène per gettarsi « sul nemico, se intraprendesse un movimento di riti« rata verso l'ovest. Il solo 6° corpo, essendo molto « indietro, non poteva entrare in linea di battaglia. « Il diflicile problema di effettuare un'enorme con« versione con un'armata di sopra a 200,000 ~om ini « e di incontrare il nemico in un punto determinato·

18i0-7l t:lf I( della sua linea di operazione era statò risoluto n~l « breve tempo di quattro giorni, nei quali la 3a ar« mata aveva fatta una ·ma1:cia di. 10 ,miglia. Non solo « si poteva altaccn.re il nemico con forze supe11ori, non « avendo esso che 4 corpi e 5 4I'2 divisioni a i caval« leria, ma gli si era anche impedita la ritirata verso « l'ovest ». Segue la descrizione della battaglia di Bcnumont, in cui, bcnchè sorpreso il 5° corpo francese, lottò col. i,0 e parte del ,12° tedeschi e del combattimento ,sostenuto presso Ochcs dal '7° francese contro le avanguardie del 5° prussiano e la.cavalleria della guardia. Oramai a Mac· rrlahon non rimaneva la scelt.a allrochè fra l'accetlarc una ballaglia nelle belle posizioni di 1\fouzon e lo sfuggire verso occidente con una marcia di notte. « Ma il maresciallo, dice Ilorbstac<lt,1prese la « risoluzione fatalissima di concentrare l'armala su « Sédan ». Spiegasi quindi quali movimenti effettuassero i vari corpi frnncesi il 31, notando come Ducrot avesse compreso non restar loro altro scampo all'infuori di una rapida · ritirata su Mezièi'es, e come, dal canto suo, l'avesse cominciata quando fu arrestalo da un ordine del maresciallo. Questi, secondo l'autore, non è scusabile dell'essersi arrestato a Sédan, neppure supponendo che si fosse inganna.lo sul numero dei nemici che aveva di fronte, ed ha"commesso un errore che le sue truppe dovevano crudelmente espiare. In quel tempo, ·cioè aJ mallino del 3·1, trasmetteva il comando in capo tèdesco alle due sue armate l'ordine di proseguire l'offensiva per chiudere il nemico nello strello spazio racchiuso fra la Mosa e la frontiera belga. Borbstaedt ci spiega quali fossero in conseguenza i rno,·imenti dei singoli corpi e gli ord'ii1i per l'indomani. SULLA GUE!lRA DEL


!32 RECENTI PUBBLICAZIONI Siamo al 1° settembre, il giorno della battaglia d1 Sédan: Troviamo dapprima un'accurata descrizione del terreno, poi l'apertura della lotta cominciata dal 1° corpo bavarese a Bazeilles. Dopo si racconta come , fosse ferito Mac-71Iahon all'ovest della M:oncelle, e si osserva che quest'incidente fu dannosissimo ai France.::i, perchè il maresciallo non aveva comunicato a nessuno i suoi pii).m, ti).lchè chi gli successe dovè regolarsi secondo le ispirazioni dei momento . · L'autore, sebbene non si faccia giudice della . di- . sputa avvenuta più tardi fra Ducrot e Wimpffen, pro- · pende evidentemente in favor~ del primo, lo che risulta cviùente, se non quanto ad esecuzione pratica, almeno quanto a c· oncetto, come altre volte abbiamo mostrato esaminando opere francesi scricte sulla battaglia cli Sédan. Abbandonando poi questa discussione, l'autore ci descrive passo a passo la marcia dell'ala destra tedesca, la presa di Bazeillcs falla dai due corpi bavaresi, l' allacco del 12° corpo sulla Moncelle e Daigny, quello successivo del. castello di Monville e l'entrata in linea delle guardie avanti a Givonne. Di qui si passa alla marcia dell'ala sinistra fino alle '10 antimeridiane, descrivendo il passaggio della Mosa e lo sboceo clçlle teste di colonna del f.5° e 41 ° corpo . di fronte al 7° francesè . Si ritorna quindi all'ala deslra per esporre le sue manovre dalle ~ O ant. alle 4 pomeridiane, Infine si compie l'esposizione della battaglia col racconto degli sforzi fatti dal generale Douay colle sue tre divisioni onde far fronte al 5° ed 11° corpo prussiani. « Alle 4, « scrive Borbstaedt, la battaglia era perduta pci Fr'an~ « cesi, tulle le strade erano loro chiuse definitiva« mente, ed un for midab ile cerchio di fuochi formato « da circa 500 cannoni tedeschi involgeva da tutli i « lati le masse compatte che erano. intorno a Sédan.

SULLA GUERRA. DEL 1$70-7•1 i33 « Non vi era al(ra alternativa che deporre le armi o « subire un massacro ed· esterrninio senza poter op« porre la menoma resistenza ».

Segue una minuziosa descrizione delle trattative per la capitolazione, c}:l.e l'autore giudica anch'egli inevitabile; poi vengono ricapitolati i grandiosi risultati prodotti dalla bauaglia di Sédan, facendo· osservare giustamente che, mentre l'esercito tedesco dal 25 al 30 agosto marciò senza perdere un aLLimo di tempo andando dietro ad uno scopo preciso, nel campo frnncese si procedè alla ventura giorno per giorno e con continue esitazioni. Il Borbstacdt fa po i osservare che quella battaglia fu una delle più grandi moderne.. perchè, oltre alle masse impegnai.e , vi si combaltè senza interruzione 10 ore, cioè dalle 6 del mattino fino alle 4- pomeridiane; il 4° corpo bavarese e la 24" divisione non vennero mai ritirati dal fuoco durante questo lungo periodo di tempo. Ci annunzia che le perdite dei Tedeschi ammontarono in tutto a 9860 uomini, morti, feriti o dispersi, mentre nelle file frances i salirono a circa ·13 ,000. In seguito poi della capitolazione rimasero in mano del vincitore 83,000 uomini non feriti, fra cui 4-0 generali e 2593 ufficiali, 350 cannoni da campagna, 70 · mitragliatrici e 12,000 cavalli. Un'ora dopo . la. firma della cap itolazione vennero emanali gli ordini. per la marcia delle due armale tedesche in direzione di Parigi. Nei circoli militari si riteneva generalmente che la guerra fosse finita, quando invece la proclamazione della repubblica la prolungò altri cinque mesi con gran gloria, ma con grandissime fatiche per la Germania e peì suoi eserciti. Abbandonando ora le munovre delle armate principali, l'autore passa al racconto dell'assedio e bombardamento di Strasburgo. Comincia dal descrivere la


4.34 nECENTI PUBBLICAZfON! piazza e le sue difese, le forze della guarnigione e poi la composizione dell'esercito di assedio, composto <li i8 ballaglioni, 36 squadroni, 1i.i batterie di campagna,. ~3 compagnie d'artiglieria di piazza e ,14 di pionieri;: in tutto 50,000 mila uomini badesi e prussiani. Per l'assedio vennero trasportati 200 grossi cannoni e 4 oo· mortai da Magdeburg, Wesel e Coblentz per ferrovia e ,i.O dalla piazza di Radsladt. Il 2,1 agosto si apri il fuoco di lutti i pezzi, mentre il bombardamento aveva gic'.1. avuto principio la sera del 18. Spiega l'autore che se si cercò cli ridurre la piazza coll'ultimo mezzo si fu pcrehè si sentiva il bisogno di agire presto, oncle aver disponibile il corpo d'investimento. Il 2i il generale von Werder rntirnò la resa, ma Uhrich bravamente respinse la proposta. Allora fu deciso di procedere ad un assedio regolare, e, nella nolle del '.28 venne aperta la prima parallela, dirigendo l'attacco contro il fronte nord-ovest della piazza fra le porte ddle Piétre e di Saverne. 11 fascicolo che analizziamo descrive il successivo andamento dei lavori d'assedio, lo stabilimento delle parallele e batterie, le sortite falle dalla guarnigione per disturbarlo, finchè il 27 settembre venne alzata la ban<licra bianca onde entrare in trattative per " la capitolazione. La descrizione tecnica e minuziosa può essere consultata con gran vantaggio dagli uffi-· ciali dell'artiglieria e del gen io . Il 28, al mattino, due reggimenti prussiani e uno badese occupavano le porte e la ciuadella. L'autore rende giustizia alla popolazione dìStr·asburgo, che sopportò per 4-6 giorni l'investimento ed il bombardamento a segno tale da contare 26 1 morti, 1 ·I 00, feriti e vedere 400 case distrulle e bmciate. L'artiglieria del corpo d'assedio tirò in 31 giorni 195,298 colpi. cioè circa 6300 al grorno.

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1

'

18i0-71 4-35Dopo avere parlato di alcuni scontri nell'alta Alsazia, il Ilorbstaedt viene .alla chiusa del suo lavoro. Dice che spera avere somministrato ai lettori una chiara luce sugli avvenimenti del primo periodo della guerra, che saranno ancor più diffusamente descritti dalla relazione ufficiale prussiana, ed osserva essere· inutile il parlare dc] secondo periodo, sufficientemente illustrato dalle opere di 13lume (4) e di Wartensleben, di cui fu già ampiamente parlato nelle colonne della SULLA GUERRA DEI,

Rivista.

(!) L'opera del IlLmrn (Le operazioni, degli esercìt·i tedeschi dalla battaglia di Sé1lan sino alla fine dellct g1t1Y1-ra, esposte colla sccwta dei documenti del qu.artiar generale principale) è stata tcstè tradotta in italiano dal luogotenente D1o!'i1c1 Ton:-.AClll.

- Torino, libreria Locscher, 1812. - Un volume in 8° di 272 pa:;iuo· con una carta del teatro della guerra.


RIVISTA rECNOLOGICA

RIVISTA TECNOLOGICA

l'JliWiii•-IJ'ocl,enblall di Berlino, redatto dal colonnello

DonuSTAEIJT.

Cannoni ad antie retroca1·ica nell'artiglieria di campagna. -

La Prussia e l'Ingh ilterra lìno da ll'in troduzione dei cannoni rigati si drcisaro pel si:;Lema a retrocarica . Seguirono parccehi Stati tedeschi ed il Belgio. La Ilussia, l'Austria, l'llalia,la Sp~gna, l'Olanda, la Svezia-1\orvegia e la Turchia aJottarono invece il sistema Lallille, puro, o con leg-giere modi(ìcazioni. Non a lungo però. In Austria ben presto si co.nobbero i Iati deboli del cannone francese, e dopo lo prove completamento fal lite col cos't detto pezzo a fulmi-cotone, si adottò il modello del Ì863 a caricamento per la bbcc;;. l pregi notevoli tw,noo procurato al medesimo molti fautori, nrnfgrarlo che non pochi uomini competenti ccn sempre maJgior forza proclamino la suporiorilà d(>lle bocche da fuoco a retrocarica. La Russia, la cui artiglieria da campagna nel 1866 con tava appena il quarto di cannoni La-Hille, si decise nocor in quell'anno pel sistema prussiano cd armò tutta la sua artiglieria da campagna con cannoni a retrocarica da 4 (86 millimetri) e da 9 lihiJrc (106 millimetri). · Seguirono I'esBmpio la Svizzera, la Spagna e la Turchia. La prima che possedeva noi Miiller un modello ~pcciale ad anlicarica ben diverso dal francese , completò la sua artiglieria da campo con cannoni da cent. 10 sistema prussiano o receu-

437

temonto vi aggiunse il pezzo a retrocarica da cent. 8, 4 (1). · La Turchia por alcun tempo introdusse in combutta cannoni france~, di bronzo da 4 libbre (8 cent.) o cannoni prussiani in acciaio da 6 libbro (9 cent.). In seguito ;, ll'u \Lima g uHra prevalsero gli ulti mi o varie fabbriche tedesche sono incaricato di fornire alla Porta pezzi da 4 e da G libbre in acciaio a retrocarica. Il Giappone da alcuni anni si è munito di batterie da 8 ccnt. prussiano. La Francia , benchò orgogliosa del suo trovato, fu alla fino costretta a rivolgere l'attenzione ii cannoni a caricamento per la culatta. Nel 18G4 aveva già adottato il nuovo sistema per l'artiglieria di costa e cli marina, ma solo nel 1867 iniziò esperimenti per l'artiglieria da campagna. Questi non conrlussero tL risultati pratici che dopo la catastrofe di Sòdan col cannone da sette a retrocarica {85 mii.,• canon Re{fye, detto anc;he canon Troohu) costrutto dal maggiore Reffye, dir.attore dell'opiOcio meccanico di Meudon (~). Nell'assBdiata Parigi se no fusero fino a g ennaio 1871 circa 300 pezzi, mentre a quell'epoca in tutta la Francia se ne avevano, tra compiti e 'presso ad esserlo, bon 200 (3), La cifra sembra alquanto esagerala, ma si pensi che secondo relazioni ufficiali l'artiglieria della guardia mobile possedeva essa sola 1717 0annoni da campagna , fra i quali non meno di 100? da sotto. Malgrado questo immenso materiale non si è ancora ùccisa l'adozione do! futuro cannone por l'artigìieria frauccso, probabilmente causa la poca precisione di tiro del cannone da sette verrncata negli esperimenti comparativi eseguiti nel poligono di Havre fra il cannone bavarese di 8 cent. di sistema prussiano, il cannone fuso nella rinom;1la fonderia Martin a Sireuil (Charente) a retrocarica d;; 4 libbre in bronzo, ed il caonono in bron~o da sette sistema Reffye. I risultati appariscono dalla seguente tavola: (1) ,Yedi - Tr=sformation ae ta,·tillerle lfgère se cnargeant par la; bouche en pièces se cl!arue=t pa1• la culasse et augr11entation des batteries de campagne (2!fessau,e fédéral cltl· r, jutllet 1871) Revue des iwmes

In questo accurato rapporto la Commissione federale è « de l'avis unanime qu'avec Jes avantages que possèdent les « pièces ù chargement par la culasse sur celles qui so chargent par la « bouche, il ne peut plus exister ancun doute sur la nécessité de tran« sforzner l'artillerie "· Propone che l'artiglieri a da campagna sia porta ta a 50 batterie, cioè 12 da 10 cent. e 88 da cent. 8, .:1, (4 batterie per divi. sione e IOper la riserva d'artiglieria, senza contare 4 batterie da moutagna). (2) Vedi per léi descrizione: Giornale a·a,,rtiglieria, 1871, puntata 7"'. (3) IGOO in bronzo e 400 in accia io. speciales, N• 17 e 19. -


' 438

RIVISTA

CANNONE

Ba\'arese . . :Martin ..... .. neOye . . . . . .. Ad a n ti carica <la 4 francnse (·') Ad anlicarìca da 12 francese {*) (') .I. ide-Jtémoira.

I

Poso della canna con otturatore Chilogr.

2,8 380

I

Gittata

Carica

meùza COiii

Deri-

lleri-

v·11.·onO ' .. ·

Yazionc

Metri

llletri

85

5J

elevazione long~- traverijalo d t 10 grad i lu<l,na\e

Chilogr. MWl

0,50 0,80

I

TECNOLOGICA

2,760 3,075

6.25

1,11

8,025

165 350

3qo

0,50

2,400

107

610

1,00

2,200

llO

6

2:a

10

I

]l

Queste cifre tanto sfavorevoli al cannone Reffyo lo faranno -probabilmente abbandonare. li gtncralc Suzanne (l), giù direttore del ùiparlìmento d'artigl ieria presso il i\linistero, propone di conservare il sistema anteriore alla guerra introducendovi ,natura lmonte le necessarie modificazioni. Ma la grandissima maggi()ranza degli uftìciali e l'opinione p·ubbl ica spingono al· ·l'adozione d'artiglieria a retrocarica. Quale ne sarà il modello -defìoitivo 1 È difficile dirlo. Paro che il già canon Nap11léon, trasformato a retrocarica e rigato, avrà un posto noll'arliglieria da campagna come obice da 12 cent. L'ar.Liglieria italiana a su.o tempo è stata quasi ancor pi1t ,fedele della francese ai cannoni a caricamento per la becco; menlra in Francia nel 1867 si procedeva ad esperimenti sul ·sistema a retrocarica, s'incominciarono in I talia provo con un -nuovo cannone ad anlicarica, battezzalo dal nomo dei suoi 'inventori cannone Mattci-Rossi. Con csso·si dovca raggiungere ,il maximum assoluto di mobililà (essendo il pezzo train,1lo da ,una sola pariglia} a speso naturalmente dell 'efficacia. Le serie ,e profonde lezionì della guerra franco-tedesca para <1bhiano ·prodotto un notevole cambiamento n,elle idee degli Iloiiaoi; .almeno secondo le ullimc gorantite botizie si tratta d'introdurre nell'artiglieria i:la camrngna un cannone n ret'rocarica del sistema prussiano corrispondente quasi al cannone leòesc<t da 8 cont. (2ì . (1) L ·artillerle framçaise avant et ap,·ès la guerre. (2) 11 can none, d e l cali!Jro di 75 cent. di llronzo, ha la chiusura a c:un.,o

·.cilindt·o-prisma,ico, con l'anello Rt·oadwel iocastrat,, nel piatto di chiusu ra : aozichè nell'ariima del cauuooo; la rigatura co!lsimil11 a qudla dèi cau-

i39

Menlro, snlvo l'Austria, tu tti i grandi Stati nell'ullimo docennio pnssarono con processo scientifico e razionale dal si-sterna di campagna ad auticnrica a quello a retrncarica, l'lnghillerra batlè via opposta. Già nel 1864, in seguito agli insuccessi dei cannoni a retrocarica Armstrong di grosso calibro, s'intraprcsero vaste esperienze, le quali condussero a ll'adozione per l'artiglieria· di costa del modello franceso La-llitte sollo il nome di Woolwich gun. Conseguenza naturale o logica no risulta l'armamento dell 'artiglieria ·di campagna con cannoni ad auticarica, giacchò cit i ritiene questo sistema buono per la grossa artiglieria non ha certamente ragione di sorta per preferire nell'artiglieria 1C:,ggiera .i! . sistema opposto, il quale in. campngna è in grado cli spiegare i suoi pregi o di copriro i suoi piccoli tlifctli in iscala ben minore di q uello che nella guerra d'ass(!dio o di costa. Ma ragioni finanziarie sembra abbiano cc,nsigliato a procedere lentamente nel sostituire ai pezzi d.i campag na Armst.rong i cannoni a caricamento per la bocca Woolwich. Da prima si è incomfociato a dare all'artiglieria nell e Inclie un cannone Woolwich di bronzo da 9 libbra (76, 1 mili.), Si fanno anche accurati esperimenti, da lungo tempo, sorra un cannone di ferro Woolwich da rn libbrn (91, 4 mili.), e di recente, sopra un nitro cannon·e da 15 libbra (101, 5 mili. ); am~idue forso fra brove saranno introdotti dc· finilivamcnta nell'esercito (lJ. Frattanto però l'Inghi lterra si trova nella singola:re situazione <li a vere hocche da fuoco ad ao.ticarica per la grossa arliglir,ria cd a r etrocarica per l'arl.iglil'ria leggiera, siluaiione inversa a quella ·dell'Austria, e , fino ad ora, a quella della Franc;a. noni gP.rmanic'i e svizzeri, presenta la sola difi'erenza di essere rivolta a sinis,r,,..

<fa destra

. Vedi. - Dati princtpall sul rnaterlale delle artiglierie da carnpagna e <la monta.111u~ e·uropee al:princiJlio del 1872. - Giornale d'm·ttgUerta. Puntai.a

,a

Anch~ la Sp~gna ha ,3centemel)tQ un nuovo cannone rigato a retrocar ica da s cent, soro iglia11tis~imo 11! nostro. li rappor to pa rticolareggiato della Commissione speciale si trova nel JJJi!morial.dc Artl!lei'la, maggio 1872. (I) Secondo \a Pall Man Ga::ette, dietro i risultati ottenuti, il cannone da IO sarebbe stato adottai.o lino <Jall'an oo sco rso. Secondo l'Engtneer gli

ordi ni di faùlJ rica~ionu daLi sarel!bero di t 7 batterie.


' H!YIS'J'A JJTDI,lOGil,\l'ICA

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

.~ull'orga.n a,nenlo e sulla nwbililti~ione dell'eser-cil<, itali,uio. - Studio di CArtLO AYlllONtNO, capitano di stoto maggion. - Torino, 1872, lih. Loe,,chcr.

Nel convincim ento che una buona organizzazione militare delio forze del paese debba al dì d'oggi tendere allo scopo di poter portare in campo , all'occorrenza, il maggior numero di soldati possibile proporzionatamente alla cifra dell a popolazione, in uu tempo brevissimo, il capitano Aymonino ha voluto esporre alla critica del pub bl ico ]e proprie idee. sull'assetto che converrebbe dare ai nostri ordinamenti militari per raggiungere l'accennato scopo, tenendo calcolo del dato negativo per cui non è possibile di po ter adottare per ora da noi in Lt1lta lq. sua pienezza il sisterna territoriale. / 11 lavoro del capitano Aymoniuo può dirsi un progetto com: pleto per quanto concerne il personale, giacchè. prendendo le mosse dalla questione del reclutamento, egli va man mano toccando tolte quelle nello quali può suddividersi il problema complesso di cui egli ha voluto cercare la soluzione. Delle questioni del materiale e dei cavalli egli non ha voluto trattare che di volo, ove faceva mestieri per non lasciare una lacuna. troppo sensibile nel progetto.

H-l

Ecco pertanto in su~cinto quali sono io idee de!l\rntore: Reclntamcntv. a) Servizio militare personalmente obbligatorio fino alla sua più rigorosa applicazione, oioò fino al punto di non ammettere nessuna escn1.ione asso luta, mn sollànto dispense temporanee, e di far pagare un tributo pecuniario a co loro che per difetti fì.:;ici non possono essern c.hiama ti sotto Je armi . b) Lenita annuale di tutto il contingen te atto alle armi. · e) Divetsità di for ma seco ndo le armi di\'erse, r.ioè : Per la fanteria : 2 anni sotto Jo armi, 5 in congedo di rich iamo e 5 in congedo di ris('rva; Per la cava lleria : 5 anni sotto le armi o 4 in cougedo di richiamo · Por l'at·tigl ieria ed il genio : 3 ttoni sotto le urmi, 5 in con:· gedo di riclJfamo e 3 in congedo di riserva. A qtiosto modo l'au~oro, computando H contingente annuo ad 85,000 uopiini, si proporrebbe di avere in tempo di guerra un esercito altivo di 525,800 uomini ed una riserva di 291,300. Le forze armate della nazione surnmerebbero quindi in totale a .817,100 twmini, che conterebbero tutti due anni di servizio sot.to le anni, eccello quelli delle più giovani classi, che si tr:overehbero sotto le armi all'aprirsi dolio ostilità. Ordinamento tattico. Preoccupandosi del!a opportu nità di ten ero so tto le armi in tempo di pace un clfottivo pari a quHIÌo consenLi lo dall'a ll uale nostro bilancio e della Dccessitù di ioquadraro nei quadri esistenti un mezzo mi lione di solda Li in tempo di guena, l'autore pr opono : · <ti Per l<i fanteria : trner.o in tempo di pace 60 regrrimenti di fanteria di linea a 3 battaglioni di 5 compagnie ciascuno, e 30 batlaglioui bersaglieri di 4 compagnie ciascuno divisi in 10 r eggimenti. ' Ogni compagnia avrebbe 6 uftìciali, fra i quali 2 capitani; ogni stato maggioro di reggimento I colonnello, 6 uflìciali superiori, l aiutante maggioro in l° e 6 aiutanti maggiori in 2°. Pel passaggio al piede di guerra ogni reggimento raddoppierebbe il numero dei suoi battaglioni, scindendo in due ciascuna compagnia ; o<i i reggime nti fa nteria di linea si trasformerebbero in brigate, divise ciascuna in due mezzo brigate ~ 3 battaglioni di 5 compagnie ciascuna. b) Artiglieria: dividere l'artiglieria da bnltaglia dall'a,rti~ g\ieria da fortezza. La prima sarebb~ costit uita da 10 i.;i:iggi. rnenti. Ogni reggimento consterebbe, in tempo di pace, di 8 ANNO xnr, Yot. m. ,9


DlDLIOGRU'ICA

H!HSTA

liattcrie a 6 pezzi (4 brigate) ; in lcmpo di guerra di 16 batterie a 6 pPzzi. li passaggiò dal piede di pace n quello di ~uerra !i cITettuen ibbr. n,,110 stesso modo, press·a poco, c:hc è stato oceeunato pPr la fou leria, ciuè : og ni balluria (che avrebbe sci uffi ciali in tempo di p,,ce) dopo av0r presa nna formazio:10 su 8 pezzi. si scind,·rcbbe in due a 4 pezzi, le quali si por ler ebbtclrO poi a 6 pezzi per e ntrare in campag na. Co,ì le briga le, elle in tempo di pace a vrcl)bcr~ 2 solo batterie, verrebbero in guerra ad avt•rne 4. Ad ogni rl·ggimento di arliglieria di battaglia sarebbero agg regale, in lt mpo di pnce, 4 cDmp:i gnie del treno, che in tempo , di guerra si raddoppie rnbbero . L'artiglieria da fortezza sarebhe costituita da 3 rPggimenti a 4 ballag!ion j di 5 compagnie ciascuno e) Pe1· il genio: Adottarti un on linamcuto l)ress'a poco conformo a qudlo proposto da l progetto di ordioamenlo presentalo recentemente dal Ministro della guerra .,1 Parlamenlo1 io modo però cho il numero delle compag nie corrispondesse a q uello occorrente alle armate od ni corpi di armata in tPmpo cli guerra, o ripartendo in modo permanonte le attribuzioni speciali fra le comprignie, in modo che vi fossero compagnie di lolegrafisli, compagnie di operai, compag nie di zap patori e via discorrendo. d,) Per la cavalleria: cosliluiro 20 reggimenti a 3 portig·i ani (le attuali divisioni} di 4 sq1wlrooi ciascuni L'ordinamento della cavalleria do! piode di giierra non differ irebbe ossenzialmenlo da quello del tempo di pace e ris ponderebbe allo scopo tli assegnare 1 reggimento a ciascun corpo d'armata e formarne cogli altri 10 r eggimeuti 5 brigate isolale ed indipendenti dai corpi d'armata. Tullo l'ordinamenlo tallico ideato dal ca pi!ano Aymonino ri· poserebbe sul concetto di avere semvrt formati o almeno da poter formare prontamente e senza rimpasti tutti i grandi e piccoli r eparti oecorrenii a 10 i:orpi d'armata di 5 divisioni ciascuno. A rendere più agevole questa formazione, l'autore vorrebbe che anche in tempo di paco l'esercito fosso ripartilo in 10 grandi frazioni, che denominerebbe permanenlemoule corpi d 'armata, ed i cui comandanti generali avrebbero a ll'incirca sulla loro trup pa le attribuzioni degli ·attuali comandanti di divisione. I 60 reggimenti di fanteria, riuoili in tempo di pace due a

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<.l ue, costituirebbero in permanenza 30 divisioni, i cui comandanti funzionerebbero in guarnigione presso a poco come gli .attuali comandanli di brigata. però con ingerenza più diretta .ed estesa circa o!l'istruzione ed alla disciplina delle loro truppe .e con un ristretto stato maggiore. Ordinamento territoriale. a) Riparto del territorio do! regno in 10 regioni militari, aùbraccian<ti ciascuna un decimo circa del la totale popolazione ,italiana, onde poter eseguire il reclutamento per regioni, f:d offrenti inoltro lo cocdizioni richie~te per collo1:arvi di guarnigione un intero corpo d'armata. Nell'ideare il suo ripnrto. il capitano Aymonino ha pure tenuto conto <lell e condizioni topograOche del paese, so tto l'aspelto' $pecia lm ente rle lle vie di .comunicazione, della circoscrizione amministrativa attuale e <!ella dislocazione più convenif>nte dei!(• lrnppc in tempo di pace. Nel le cinque regioni pilt sotteutrionali, oltre a tutti i corpi di un intero corpo d'armata, ctovrnbbcro di più aver sede: una brigata di cava lleria (2 reggimenti} ed 1rn rr>ggimen t.o o d'artiglieria da fot'tozr.a o del genin. b) Istituzione: di 10 comandi di rc:gione retti da maggiori gcnora li incaricati di tutto le open1zioni di leva e di. rassegna agl i iscritti, dèlla dirczion& ed ispezione dei distretti e di tutti gli nffari eh~ rivestono un carattere territoriale e non si riferiscono all'cs1~rcito rnobilc; Di 30 comandi di distretto (3 pH regione) ; e) Istituzi one in ogni regione di un ufOcio d'intendenza. 1·t•gionrilc e 2 divisionali, sistemati in mod o da poter provvedere ai servizi dcli' intendenza ,in CDmpagna per nn comando di corpo d'armata e tre divisioni, come pure di un ospedale militnre regionale con òie succursali, <lolati complessinmente del personale e del materiale occorrtmlì in campagna alle nmbulanze di un corpo d'armata colle sue tre divisioni. Le sedi ,di questi ufOci d'intendenza e di questi ospedali militari corJ'ispondereubero a quelle dc,i distrelli. d) Sede fissa ai depositi dei reggimenti bersaglieri, artiglieria, genio e cavalleria, i quali adempirebbero per i rispéttivi corpi agli stessi uffici afOdati ai dislretti per rispello ai reggimenti di fanteria di linea. A togliere poi al suo ordinamento un eccessivo carattore di territorialità, ammettendo elle presso di noi non si possa ancora attuare il sistema perfetlamento territoriale, l'autore pro-·

,porrebbe:


nIVlSTA

Dl1lLIOG I\AflCA

l' Che ogni sPi anni succedesse il cambio di guarn1g10no per corpo d'nrmata da r egione a r egione secondo un orùinc prestabilito (Lo cinque brigate di cuvalleriu, non comprosc nei corpi r!'armata, si <larebboro il cambio ogni qua ttro o cinque anni , seguendo la numcrnr.ione progressiva delle prime cinque r egioni; i reggimenti d'artiglieria ùa fortozza e qnelli del gonio avrebbero sedo lìs$a, snlvo a mutnro periodica111ente i distaccamenti che essi sornm inis lrercbbcro) . 2° Che nelrinterno <iolle regioni i corpi cambiassero fra loro di stnnza .ogni ~ anni 3• Che il conlingente di ogni regione fosse avviat.o non giù ai r eggimenti stanziali nella regione medesima . ma a quelli stanziati in altra da destinarsi. E qui import'i aggiungere ch<t ogni regione, secondo il roparto fallo dal capitano Aymonino. doV!'ebbe provvedere lo varie aliquo te di contingento n tutti i reggimenti di un corpo d'ar mata, cd ogni duo di esse somministrar,1 oziandio quelle spettanti aù una brigata di cavalleria pÌll ad un r eggimento o del genio o d'artigli('ria di fortezza . ln tempo di guerra però, per rrnder e più solleci ta la 111obililazione, ogni regione dovrebbe vorsare il proprio contingente jn congedo di richiamo nei corpi o reparti di corpo del corpo d'armata stam:iato sul suo territorio. }fobilitaz'iunc e concentramento. L'autore vorrebbe: al Che ad agevolaro la mobilitazione io ciascuna regione esistessero uno o più mngazziui di mntoriale co11tononte il carreggio collo bardature ed attrezzi relativi occorrenti ad un corpo d'armata, eccetto per le tre regioni più meridionali, che avrebbero i loro magazzini nell'll:ilia superiore. b) Che esistosse un'usalla sta tistica del m1moro di cavalliacquis tabili e requisibi li in ciascuna rt1giono, in modo cho ogni comandante di corpo d'armata potesse aver prl'sento in qualunque dato momento quanti fra i cavalli che gli occorrerebbero in più por passare sul picdo di g uerra pofrebllc procurarsi nella xogitme nelln qua l~si trova, e quauli gl i douPhbero esscro provveduti dal rii fuori . e) Che in pace ogni cosa fosso prestabi lita per modo per la mobilitazione ed anch e pel primo conce11lrameu to inizialo dell'esercito che il Ministero non avesse, allo scoppio1·0 di una guerra, ad occuparsi che delle i;rand1 disposizioni di ~mssim~ e dei complomuuti in quadri ed in cavalli da somm11m1rars1 ai corpi d'arma la ; mentre i comandant·i di questi 1n·ovvcdc-

rebbero a propria. cnira e sotto la loro responsabilità a tutte le operazioni, inerenti al ri,;hiamn delle classi, alla lorn incorporazione neì reggimenti, atta frwm azione di questi sul 71iede di guerra, ((,lt'acquisto ed alla requisizione dei ca·vall'i di(ponibiti nella p1·opria regione, alla distribuzione del materiale ai corpi, al distacco degli u,fffoimobili dell'inténdcn::a militare dct quelli tc1TiloriaU. alla preparazione .delle ambulanze presso gti ospedali mil-itari eletta 'regione. ali((, t1·asforma;;;ionein.~omma di ttttti gli elementi 1·acchiusi net territo-rio rlcUa regione dallo stato di guamigione a qu.etlo di can.pagna. d) Che lo operazioni di mobilitazione, cioè tutte quelle ri<:hioste per lo allestimonlo dei corpi d'armala in modo da porli in pieno asscllo di guerra precedessero i rnovimonti di concenlramento dell'esercito. Il capitano Aymonino calcola che, ordina to l'esercito sccon<lo il suo progetto. si potrehhe averlo, oll'occorrcnza, in 12 giorni, completamento mobilizznto alle frontiere . /Jeposit'i e riserva. I dopooiti dei roggirnonti di fanteria, divenuti io tempo di guC'rra depositi di brigala, do\'rebbero all'alto della decretata mobilizzazione riunirsi due a duo, andandosi ad aggregare al dislretlo da co i furono somminislrati gli uomini richiamati dal congedo temporaneo alle rispollive brigato, e dovrebbero prostnre il loro concorso al funzionamento dei nri serrizi inerenti al dislrl'tto stesso. La riserva, nel concetto dell'autore, dovrebbe rispondere al -doppio scopo di toner presitlii noi regno allorchè l'esercito mohilo fosse in eampagna e di riempiere i vuoti che inevitabilmente si producono nei corri comballonli. Non vorrebbe perciò l'autore che fosse falla distinzione a priori fra le classi destioulo a completaro i vuoti dell'esercito comhollèoto o quelle destinalo n formare i corpi presidiari; dal che l'immediata cons<1g:ucnza che i minori reparti dei delli corpi vorrebbero essere di un offottivo più numeroso dei corrispondenti r eparti d1:ll'esercito attivo. Proporrebbe pertanto l'autore che fossero tenuti apparecchiali quadri sufficienti per formare 5 battaglioni di fa nteria per ogni distretto e 2 battaglioni di bersaglieri per ogni regione. Tali battaglioni avrebbero approssimativamente la forza dai 140.) ai 1600 uomini. Le classi in congedo d i riserva por la formazione degli accennati corpi dovrebbero essere chiamato succossivamento in.


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JUVISTA

ciascuna r egione mao mano essa venisse abbandonata dalle· truppe mobilitate, oppure quando questo, abbandonando gli abituali pr11sidii si accampassoro od accan tonassero. Proporrebbe por ultimo l'autore che gli uomini in co ngedodi r ichiamo della cavalleria fo ssero versali per la massima parte all 'artiglieria cii al genio per concorrere nei serrizi di· traino dei parchi delle munizioni e degl i equi paggi da pon te, corno pu re pni trasporti carreggiati nell'in torno del r ogno e· lungo lo lince di toppa. Esposte così con alquanti dett;igli le idee pr opug nale dall'autore, noi ci asterremo dal porre i11 discussione l'opportunità Ji talune delle suo proposto or che sono getta ta lo basi cardinali tlci nostri ordinamenti militari, e ci terremo ancor più lontani rlal far una critica particol,1reggiata del lavoro, il che· ci porterebbe troppo più in là dai limili elle ci sono imposti dall'indolo di questo periodico o dal carattere di un r csocootohibliografìco. ~la, r endendo un giusto tributo di loçlo alle curo od allo studio intelligente posto dall'autore nel pres~nture un tu tto armonico, che, secondo le sue viste, rispont!a allo sP-opo prcfissosi, crediamo debito di cortesia e di lealtà indicar e quei punti nei qua li noi t.liss!'otiamo pili specialmente da lle sue idee, o . dove il suo lavoro ci sembra difctloso . Essi sono : 1 ° La permanenza troppo breve sollo lo armi degli nom inr ascritti allu fan ter ia, essendo nostra couvinzioue cho per ora io Italia due armi non baslirro, per la mussa, per fa ro di un coscrillo un soldato. E qui ci per mettiamo di osservare, in opposizione all 'idea manifes ta ta dall'autore, cho duo anni ed anche un tempo molto più brero possono bastare per ist1·uire tecnicamente un fantaccino, ma non per educarlo militar . mente. 2' li sistema ·da lui proposto poi passaggio della faol e;ia e dell'ar tiglieria dal piode di paco a quello di guer ra, cioè quel raddoppiamento dcllt, piccole tln ità organiche. 3° li numero troppo limita to dei distretti (30), che r enderebbe ùifGcilissima e costosissima la loro buona sistemazione e che r ender ebbe impacciato il loro funzionamento anche in tempo di pace, e, ciò che più monta, r endcrebbè affatto illusoria quella soll ecitudine di mobilizzazione che l'autore si ripromeltorcbbe di ottenere. 4• Il comando affidato ai comandanti di divisione e ùi r cg-

,l./1:7 BIHLJO G!\A FI GA gimento i11 tempo di pace non abbastnnzn proporzionato a qtH:llo che dalle stesso persone dovrebbe essere sostenuto in tempo di guerra 5' li sistema da lu) propMlO pel cambio sessennal e di guarnigione successivamouto da uno regione a ll'altra più vicina e pel reclutamento r egionale in pnce ed in guHrra, il qu ale non ci dar ebho modo òi scaosar o abbastanza alcnni òi -qur gl"incon vcnicoti che non ci perm ettono per ora di adottMc in tutto e per tullo il sistcmn territorio.lo. Basti, per non citare che uno di tali inconvenienti, il pens:1 ro alla solidità di quei cor pi che allo scoppiare di un guerra si tron1ssoro .o ella 10• zona (Sidlia) dopo arcr passato 18 anni fra 1'8' . 9·• e l ;• zona frnziona ti in un'infi nità di piccoli distacca:non li e coman rlati a servizi di ogni spocio a!Tatto estranei alla loro missione militar e. 6° L'assegnazionn degli uomini richiama li dal congedo di richia mo a reggi mcnlì diversi da q•ielli ai q11nli avr ebbero appartonnto duruo tc la loro pormaur.nza sotto 111 armi. 7° L' incorporam en to normale nei battaglioni di riserva anche l11igli uomini destinati a tPncre. al completo i cor pi dell'eser cito comba_tteole. Hiassumcndo 'i n una frase il nostro giudizio, forse troppo nvvenl.alo, ci sembra che l'autore, preoccupandosi sovratutto della nocessi ti1 dì porta re in cnmµo un numer oso esercito, non abbia tenuto suftìcioote calcolo della solidità che un tnle eser cito vor rebbe avGre perchè potesse r isponderP ft,Jicr mente al proprio scopo.

Ricordi logi5tlc l ,tedic"tl agli ufllc i,di tmpe,-fot•l ,lelle h•e armi, compi lati da l commend. CARLO M1 Gr.1ARA , maggior generale. - Bologna , 1872, tip. Fava e Garagonni.

A far nolo ai nostrl lettori quale sia sta to lo scopo pr atico e mod05lO od un tempo che l'au tore si è proposto nel porro mano a questo libro, noi erodiamo non poter far meglio che r iportare lestualmento queste parole della sua prefaziono:


BIBUOGRAFJCA

RJVlSTA

« Il rnio iolondimPnto fu quel lo di daro qui racco lto in poche pagine una specin di guida o meglio di ricordi a quPgli uf« fìcial i superiori che avcnùo, per cas.o, un comando isolato e in guerra, fossero nella conLingenza di disporre rli proprio e criterio della direzione e delle mosse delle trup pe a loro af« fi date. « Siccome tutte lo disposi2.ioo.i, le precauzio;i, gli ordini ne« cessari per lo marcie, lo misure di sicnrezza, di ben cssern « eri i provved imenti pel buou a ndamento di un'im_presa d i (( guerra appnrtengo no a qnel ramo di scienza militare chu si "' chiama logistica, cos'1 intitolai qnesta mia compUazione ri«· cordi iogistici ». nopo di cio ci sembra sov<>rchio ennmorare tulti i particolari relativi a lla condo tta ed ul servizio delle truppe in guerra, che formano oggolto dei r icordi dP I generale Migl iara , e ci contenteremo perciò di" accenuare in generale com'egli tratti degli- ordini e dei rapporti, d,~1 servizio degli stati maggiori, diil!e marcio, degli accampamenti cd accantonamenti, dP-lla scelt:i de llfl posizioni, delle ricognizioni , ed a tn tlo ciò egli agg iunga alcuue nozioni accessori Il su I di ritto dolio ..,.enti in guerra sul la convr.nzioOB inlernazioual<1 per migliorar; la sorte dei feriti, ccc. ccc. Lungi dalla protesa di po.rge1·c ai lellori nuovi ammaestramenti, l"autore dichiara p11ro nel la sua prefazione con tutta francher.za che egli non ha fatto che raecogliero i precetti ed i dati logisli l!i da lui r1wssi assieme spigolando in opere altrui, e cila anzitutto gli autori e scrittori militari al la cu i fonte egli ha altinto materia per In propria compila7,ione. La sola responsabilità quindi che si è volut0 assumere od il solo merito a cui ha am bito l'autore è quello di un diligente od intelligente compilatore, e noi cred iamo certam".nte che questo merito non gli si possa negare, come non può a meno di essere tenuto degno di elogio il fine pratico del lavoro e l'esempio di modeslu operosilù dalo dal generale àligliara. e

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Bi,:orrli ,a-tlici stdl'impiey(JJ delle tre ,wme t!etlicali ar1li u.ffici.,di nu1u~rim•i, compilati dal cornm. CARLO l\hGLIAn,~. maggiu?' generale. - Bologna 1872, tipogf'afìa Fava s Garagnaoi. 1 ricordi tattici del generale Migliara concernono sp 1'cialmente l'impiego d{)l le tre armi nello esercitazioni di brigata. òfantcnendosi entro il còmpito modesto del compilatore, l'autore ha avuto il solo studio di mettere assieme con ordino, .chiarezza e huon nesso logico tutti quei precetti relativi al suo soggetto ch'èsso ha potuto raccogliere dal regolamento nostro od austriaco e dalle norme pubblicate dal generale Piane!! n ello scorso anno per le g randi manovre . A noi sembra che l'autorn abbia raggiunto lo scopo propostosi, porgendo agli uffìcinli superiori, ai quali è dedi_cat~ il libro un manualetto ubbastanza r.omplcto ed informato ai principii 'della tattica moderna sull'impiego delle tre armi specialmeuto nelle evoluzioni di brigata. A complemento però e corredo del lavoro in un ultimo capitolo. sotto il titolo di Ricordi. fi,nali, egli dà qualcho idea pih generale ed applicabile anche ad unità tat~ich_e ~i forz~ s~periorc alla brigata ci rca le manovre e le evoluz10111 di corpi di truppa composLi di vario armi. E per ultimo, fina lmente, egli riporla testualmente e p~r disteso lo afa accennate norme pubblicate dal generale Pianali coll'i nte~dim1mto rii dare maggior<1 chiarezza ai precetti esposti soprat utto piir quanto concerne l'influenza che debbono eserci~aro i più recenti progressi nnlle armi da fuoco nelle forme tatt1chH da adottarsi nei combattimenti.

Soludone ,li al.c mii quesiti sulle ,;cale di p1•01mrz ioue pe1• la letturtt ,I.elle carte l<>po1p•aficlie per GuGLI.EL!lIO ALASIA, maggiore di fan teria. - Gaeta, tipografia Esperto. 1872.

Lo studio e la conoscenza del terreno è al certo cos~ della massima importanza in ogni operazione militare di qualsivoglia natura: e quindi il saper leggere , ed interpr etare con esattezza -0 speditamente le carte topografiche costituisce uno dei re-


I\ I V1S'fA

quisi li più impor tanti di ogn i ufficiale, ed unn ulil o prt!rogativa de i solt'uflìcin li. Non fa d i mcstic)ri sµender,2 rnoltt! p1·1role per chiarire un.i tal ver ità ; lrnsla pt.!r ciò r 'portnrsi olio g ius to e savie considerazioni, che contiene su tal r iguardo la nuova

Istruz-ione per l'ammaestramento tattico delle truppe di fanteria, specialmente là dove 'tratta del l'orientamento. Il mnggiore Alasia allo scopo di rendere al la portata di lutti e fa migliare l'uso dello carto topografiche,. ha ri unito in un fa •. sc:icoletto. di poche pagine i vari problemi, a cui possono darluogo le scalo di proporzione, facendo seguire ciascuno di essi «fa una chiara e facile so luzione, g iusta un metodo da lui praticato, con soddisfacenti risu ltati, nell'in segnare la topografia al corpo degl i uffici,·di del1'8' regg imento fan teria . Come nece:;sar io complemento alla soluzionH dei problem i snll e scale tie n dietro uDa tabella dello principali misure di lunghezza moderne rido tte in metri. Questo lavoro por quunto piccola sia la sua mole, è di una utilità evidon t0 ; epperciò non mancherà di incontrare buona ~ccoglieoza ora cho gli utili studi sono tanto in voga nel1',·serci to.

La guerre des boès, par lt, major C. MONNIER avec deux planchcs - Bruxelles, 1872, C. .M ucquardt, editeur.

Il lavoro del nrnggiore Monnier è stato il soggetto di una Conferenza militare, e ciò spiega lo sviluppo forse eccessivamente minuzioso dato alla mater ia. Certo è cl113 questo studio su lla guerra dei boschi è fa tto con cura e giud iziosamente ed offre un utile esempio del modo come vanno studiate r:erto quistioni di tattica . Al terre no non vuol essere attribuita un'importanza eccessiva in questo senso che non si vogliono render schiave le mosse dalle tr uppe dello acciden talità territoriali più o meno vantaggioso all'azione mi litare. Ma ciò non vuol dire cho di tali accidentali tà non si debba tenere un giusto ca lcolo per adattare ad esse l'impiego dt,tl e tr up pe. Sarebbe eguale errore l'immobilizzare le proprie truppe in una .posizione unicamente pcrchè presenta bu one condizioni

DlllLIOGllAFJCA

difensive, come il trasc urare di uti lizzare a pr?prio van taggiu gli ostacoli O le forme del terreno sul qualH s1 comballe e di ,idallilru le proprio mauorr<é• ueli'off<Josi va non solo alle forzl! del nemico ma anche allo condizioni del terreno che o~cup~, le quali indubitatamente influiranno anche sulle_sue d1spos1ziooi difonsive. . . . Per qnesto noi crediamo che profìlle~ollss1mo s'.ud10, ne,I campo tattico sia per un ufficinle quello di raf0gu rars1 or I 1~na_ or l'altra di quelle piì:l cara tterisch t~ form.e che ~uò presentare il teneno , (strette, boschi, casoggiali , e~c.) e ru;ercare, ~?medipcndentement0 da tal i diversi . asp~tt1_ de '. teatro d az1ou~ tatlica r co-olerebbo in ognuno dei casi l11mpiego dello t.1 upp<1 sta pe;. sc~po offL•nsivo sia per sc?po. di_feosivo. , , . Certo che tale studio non puo d1rs1 comp:tto e non puo raggiungere tult.a la sua pit•na u tilità se non e fotto di f~equentc sul terreno, ma ciò ~on esclud~ punto che llOll ~o_,sa farsi con grandissi mo prohtlo anche lll motlO n'.cno pratico . . aflìdando nll'immagifltlzione il sorvizio degli occh1. Per via cli questi studi delle rego le Osse sul modo di ric?noscerc, dif'endere. attaccare un n strel~a, una cas? , un v1lJ;.10-••io, i:cc. non possono darsi . lo sappiamo, ma s1 possono de~:rminare deHe norme gen erali 'utilissime ad limmaeslramen lo· proprio ed altrui. · Ciò ha voluto (are il maggiore Monnier por rispetto alla o-u0rra dei boschi. ' . . " Esaminando prima l'i mpllrlanza di questi ostac_oh natura li' relativamente alle operazioni militari, e ??nendo m ev1rlen~a il ya ntaggio che se ne può trarre proporz1on~tam~nle alla Imo natura ed estensione sia per l'azione offensiva ~,a p~r la d_i ~. fonsiva . l'au tore divide il suo lavoro in due parli d1st1ote : m . . 1rna tr~tta della difesa, nell'altra delrattacco. Tanlo pc,· l'attacco · quanto · per la difesa , egli d1_mostra !a necessilà prima di occupare il bosco o di accing ersi ad attaccarlo . di r iconoscerlo quanto meglio si possa; ed espone cod tutto il dettaglio come tale ricognizione va fotta. . Dalla ricognizione risulterà, se si tratta della di fesa, c?me il bosco possa essere posto in istato di difesa e co_me v'abb1an_o ed essere distribuite ed impiegate le for ze che _si ~ano? a d1~ sposizione , se si tratta dell'allacco !n.voce, qua!1 s~:no 1_ punti più fav orevoli per fa r e lo sfor zo decl5Jv,i, ,quale 1mp1ego s1 pos:a. fare delle' tru ppe delle diverse armi nell rnter no del bosco , .e


RIVISTA

Bl DfJ!OGRAFICA.

v'abbia facilità di prendere In posizione di fianco o di r o·vescio . ecc. Sulla messa in ista lo cli difesa l'aulorn si diffondo largamente. Lo principali prescrizioni i.;h'cgli dà a tale riguardo sono le seguenti: r Modificare secondo il bisogno ed il tempo che si ha a disposizione il contorno del bosco coll'abbattere alberi in modo <la formaro dei rientranti che si presli110 vicendevole uppoggio; Aprire in ta li rientranti dello aperture per agir e offensivamente; Chiud ere gli sbocchi nei salienti; Coprire con abballute o parapetli in terra i punli deboli e ·<iuelli ove si ha intenzione di porre dei pozzi in batteria: Copriro con trinceramenti ed a ltre opere in terra di pr onta e facile costruzione le grandi aperture e gli sbocchi dai quali si vogliono operare i movimenti o!Tensivi; Apri re, se non ve ne soho in numero sufficiente, delle comu nicazioni frn i punti più im po rtanti del contorno del bosco od il punto scelto ncll 'iolcrno come centro della difesa, cd aprire puranco delle strado secondarie collo scopo di collegare le comunicazioni principa li, o dolle vie per facilitare la ritirata; SbaralZare il terreno inna nzi, per quanto possibile, di quegli -ostaco li dei quali potosso va lersi l'a ltaccante per avc1nzarsi al coperto, e per contro cr eare a l med esimo lulli quegli imbarazzi che possono trattenerlo il maggior tempo possibile sollo l'azione cffìcace del fuoco della difes,1 : Avvalersi fiua lménte di tutti i mezzi suggerili dc11l'arte por trarre il maggior vaòtaggio possibile dalle case, dai cascinali, dallo siepi, dai boschetti che possono prestare qualche appoggio alla posizione o fiancheggiarla, cd a ll'occorwnza creare a nche piccole opere in terra cho provvedano a tale fiancheggiam ento. Va quindi l'autore indicando quale distribuzione voglia essere data a lle truppe nella difesa ed in qual moclv le medesimo irogliano essere impiegato, accennando come abbiano a distribuirsi i cacciatori , quali posizioni vogliano cssoro assegnate .alle r isen'e, come possano ulil mente essere adoperate l'artiglieria e la cavalleria, se la natura del bosco si presti loro impiego, e corno debba effettuarsi la ritirata se i difensori sieno costretti a sgombrare la posizione. Come per la difesa, così per l'atlacco, l'autore accenna dap-

al

prima quali sicno le disposizioni prelirn i11ari a prendor;;i, quindi come dd>baoo rissore impi ega le lo truppe. Sulle disposizioni preliminari o segnal-amente sulla r icognizione egli si trattiene brrwissima mente nel la considerazione cho Je cose dette per la difesa possano va!cro anche por l'attacco· quando sieno considerate sotto un opposto pun to di vista, comecchè tult.ociò cho costituisce un elemento di debolezza per la difesa sia appunto ciò elle può meglio favorire l'azione dell'attaccante e vicrwer,,a. Circa !'impiego d()Jle truppo va svolgendo con ragiona te considerazioni tutti quei precotti i quali a suo crndere deb bonoessere di guida per l'operazione di cui si tratta, non senza aggiungere come in genora lo qua ndo s' incontri un bosco di limitata estensionti occupato da l nornico con l'enga meglio g irarlo che attaccarl o di fronte. Noi non enumereremo qui tulle quelle norme che dà l'autore sul modo di iniziare e di condurre l'a ttacco limitandoci ad accennare com'egli indichi i salienti e s pecialmente quell i che si tro,·ano sui la li qual i i pnnti più favorevoli per a ttaccare_Ia posiziono e come quanto all'impiego delle truppe delle diverse nr mi ogli porga le massime segu enti : , 1• Che l'altaç,co dev'essere iniziato da cacciatori che accerchino i salienti accostandosi al la posizione quan to meglio possauo al coperlo degli accidenti del terreno, e dal l'artigli eria postata oppnrtunamente per po ter baltorc sia l'orlo del bosco, sia quei punti nell'interno ove il difensore tiene raccolte lo sue r iserve o può preparare colonn e per un contrattacco; 2• Che la fantena d<:wo procedere all 'attacco forma ta in due linee (se fa mesliori ambidue io ordine sparso) ed una riserv11 ; 3° Che la linea dei cacciatori deve appoggiar e una delle· sue ali al contorno ciel bosco onde non rimanere esposta olle imboscate ehe non mnncherà di apparecchiar e il difens ore ; 4• Che il g rosso devo marciare sulle strade protetto, sepossibi le, da a lcune se1.ioni di artig lieria e man tenendo collegato le sue colonn e coi fi ncheggialori : 5• Cho la cavallorìa deve essere specialmente impiega ta a respingere i ritorni offensivi dolfa difesa, a pr oteggere i fianc hi delle linee di foo teria erl a por!arsi sul r ovescio della posizione ni diversi sbocchi onde cogliere il difensore posto in r itirata, alla' sua uscita dal bosco; nella quale manovr a di avYolgirne-nto sarà opportuno che la cavalleria sia sostenu ta da

'


i.01

lllVISTA 8lBl.!OG llAFI CA

una parte della risona se si vuole, ottenere da tale operazione un decisivo risultato . Dopo aver dato pieno sviluppo a tu!te le sue idee su questa che egli chiama g uerra dei ho,chi, l'autore a completare il .suo lavoro porgo due esempi pratici, unp di difesa, l'a ltro di .a ttacco di un bosco, illnstrando l' uno o l'altro ·con uno schizzo topografico, ed a tale riguardo non ci possiamo ritenere dal· l'osservare come il metodo dì aggiungere, in questa maniera di studi , gli esempi dimostrativi alle teorie a noi sembri opportunissimo ed anzi come vorremmo che la parte puramenta precettiva fosse i n lavoro di tattica brevissima e gli esempi molti, . ,giacchè gli esempi specialmente secondati da schizzi possono in qualche maniera tenor luogo dell'esempio pratico su l terreno.

. INlllCE DEL TOMO lii -

ANNO XYII

Luglio~ Jliflessioni sull'impiego dell'artiglieria da eampag-na nelle ultim• 5 guerre - C. Dt S. :MARTIM, r.11pitano d'artiglieria . PafJ. iCampagna del ~796 in Italia - Luc111 NO DAL VEnMB, capitano di stato magaiore . • . · . · · · · · )) 3S~ Batte.ria armata di cannoni incavalcati s11 affusti d'attacco e di- ~ fesa modificati - G. Lom, cap·itano del genio (con tavola annessa) . . . . . · . . . . . · · · · · · · ~ . 6S 'Recenti pubblicazioni su lla guerra del 4870-7~ . : . . . : » 81 Dello studio della geografia e della topografia negli (serc1h. » 4C9 Jl.ivista bibliografica . . . . . . . » 44S

MARTIN! CARLO,

ge1·ente

Agosto . .5unto comparativo del nuovo codice pena le milit:re germ_anico con quello per l'esercito italiano - Avv. l'ILIPPO CoNrt, segretario al ministero della guerra . . . . . · .· Pag. 437 .Sull'importanza delle ricognizioni sui fiumi - E. MonHiDOTTI, capitano d'artiglieria. . . . . . . . . . , · . · » 479 ·Campagna del 48H in Francia - LUCHINO DAL Vimus, cap,tano di stato maggiore . . . . . . . . . . . . , _» 481 Cenni sulle armi portatili a retrocarica in uso presso le varie potenze d'Europa nell'anno 4872 - F., capitano nel 58° reggimento fanteria » !29 ·Rivista tecnologica . » 27~ i&ivista bibliografica > 28'1

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Settembr e. L'artiglieria da camp;igna prussiana dal 4866 al 4870-71 - A. :MAZZA, capitano d'art-iglicria . . . . . Pag. :297 Situazione militaro della svezia nel 4872 - B!RATllll\l OnesTH, ca71itano di anteria • • >' 33(> Della pl'cparazione alla guerra ai dì nostri - LUIGI FIGOOR, )) 3i.i& capitano di stato maggiore . Lcttcl'e militari - X. . . . . . . . » 374 L'Istruzione per l' ammaestramento tattico della cavalleria in \ data 4 lnglio 11872 . · . . , . . » '39~ Intorno ai Distretti di landwhcr in una mobilitazione - P. Y. colo11ncllo . . . . » 4-17 Recenti pubblicazioni sulla guerra del 1870-7·1 » 426 Rivista tecnologica . > 436 Rivista bibliografica .~<>

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