RIVISTA MILITARE 1868 TOMO III

Page 1

11 lt

RIVISTA

..

,

MILITARE RACCOLTA MENSILE Dl SCIENZA , ARTE E

STORIA MILITARI

Serie II. --: A nno XII~::? '.fr:-;,.;-. /''~ ~- -"'!1 -- --..:- -~' ,; ?;: Volume III.

1 G. CASSONE E COMP. 'HPOGRAFI-EDITOIU " F'IRENZE

T ORINO

-Via Cavour , N° 8,

Via$. Frane. da Paola, 6. ·

1868

./


.,.

I DIASTil\lIOl\lIETRl AD

U SO

DELLE .B ATTERIE DA COSTA

..

Proprietà lette1·rwi<i ·

r

Tra· _ì più ingegnosi e scientificamente razionali mod.ì di_ottenere la distanza di una nave in mare éla una batteria, di costa si de,'e ann.overare il diastùnetro (4) -elettrico del cap itano oland ese I. II. Krornhout, cli e abbiamo descritto in questa Rivista vol. n, pag. 49·1 (186g), ma l'occorrente congeg.n o non consjste già in un unico istrumento, bensi in un complesso tutL'altro che sempl ice di strumenti fisici d.elicati. · V'hanno invece due altre jnvenzion i che son più semplici e più pratiche, delle quali sebbene antiche già di molti anni, crediamo opportuno il far menzione in questa .Rivista, riassumend'one brevemente l'essenza, i -pregi e difetti comparativamente al procedimento

(1) Come per abbrevjaziono di diastimometro Jo ha chiamàto l'autore.

,..


6

I DIASTIMOi'IIE'l'RI

olandese. Lasci,ando da parte .il nautometro More! e tutLi gli strumenti congeneri, ricorderemo però che un navigli.o in mare presenta sempre delle dimensioni · note, motivo pel quale il microm·etro Rochon e quello a due vetri paralleli di Porro sarebbero applicabili, ma non, volendo parlare che di quei cliastimometri, pei quali "non occorre di conoscere le dimensioni del 1' oggetto, ci limitiamo qui riferire l'apparato di Groetars ed il polemornetro Porro. In fatto di precisione Krornhout ha dimostralo nella sua J.Uemoria, con appositi ~aJcoli, che la incertezza - remanente sopra· una distanza di due o tre chilometri determinata col suo appa.rato, ascende· a non più éli cinquantatrè metri, .tanto in più quanto in meno ; si può dunque ammettere circa ,ioom per due o tre chilometri di distanza, eiò in qua!) LO riguarda le indicazioni elettriche, necessa6arnente saltuarie. deg-N angoli; ma vi è inoltre da tener conto, il che l'autore non fece, della non mai perfetta: iden.tità del punto cli mira e della non pure perfetta simultaneità delle osservazioni, le quali cose si possono stimare almeno ad alttcttan to. , · Si può quindi con cl ude re che- la içcertezza remanènte compJessiva ·media in pratica , sarebbe il cinque per , cento dell a distanza e non potrebbe eccedere il dieci . per ce~1Lo; la quale appr0ssim uzione è sensibilmenti:i supet'iore a quel.la con che un uflì ciale dei più esercitati può stinrnre a semplice vista, senza strumenti, la distanza di una nave df)l lido . La base di cui fa uso Fautore essendo prossimamente di un chilometro , una delle stazioni dt;v'essè1e in altra vi cina batteria od in un posto chiuso e coperto , ed abbasthn~a bene difeso, stàbilito lungo la co,sta fuori ,della batteria, com e pure si dovrà provvedere a'la difosa dei fili conduttori, quando non si preferisca

AD USO DELLE BATTERIE DA CCSTA ·

7

nasconderli nel suolo per evitare di vederli distrutti da nn colpo di mano. Il diasl1·metro elettrico olandese non è dunque un istru.mento, ma un compless-0 di istrumenti che esigono 11~0 stabilimento permanente di _ molta considerazione e di molta spesa. 'La costruzione dei d·ue complicati teodoliti con i loro 2 160 interruttoei e di tutta ta parte fisica degl.i apparati, e più ancor·a la loro installazione permariente chiusa , coperta e difesa contro un possibile colpo cli mano, importerebbero .senza dubbio_egregia somma; la conservazione pure che necessariamente dovrebbe essere confidata ad un uorpo speciale, non teàlnscerebbe d'essere un ostacolo alla generalizzazio~e dell'apparato olandese I.ungo le sviluppatissime cos~e della nostra penisola; non consta del resto che m Olanda sia stato sperimentato.

il.pparafo Belga,

In riscontro all'apparato olandese ·cred.iamo ut~e il contrapporre quello che il capitano belga Groetars aveva già in ventato OL'. fan molti ar.ni per lo stesso scopo; egli è questo un apparato il quale è installabile in pochi minuti e maneggiabile da due uomm1 e coll'uso del quale si ottiene _la distanza della na~e dalla batteria con un'incertezza remanente, non magg iore di quella eh~ lascia l' apparato .olandese, e 1~ si ottiene senza uscire dalla batteria, Cl)D una base d1 soli venti metri. · Due squadri agrirnensorii a riflessione collegati alle dne estremità di una le,ggera catena di venti metri, tesa dai due osservatori; una piccola staza orizzontale


8

9

I DIASTIMOME'l'Rl

AO l ' SO DF.LI.P. BATTEfilE D.\ COS'I'\

unita ad uno degli squadri, una biffa scorrevole lungo la staza che è divisa in millimetri sulla sua lunghezza, ed ecco lutto: Noli a fig ura 1a, AB sono i due osservatori, N la nave; l'osservatore A facendo uso del suo squadro fa collocare D ad angolo retto colla visuale AN e colla mano fa scorrel'e le biffa C lungo la sLaza; l'osservatore l3 fa sì che A mandi la biffa al punto a in eui la visuale B C fa angolo retlo colla B N; leLta allora A B per Ia d.istanza , su11.a staza 1a A C s1. avra' A N = TI

nè in tenm o percli6 vi coneorrono necessal'iamen te come nell'apparato olandese due ossem:itori. Si potl'ebb c · miglio rare. ancora l'npparato belga con munire cli canocchiale gli _sqnndri a riflessione.

cercata : una piccolà tavola calcolata coll'argomento A C ed incollata sul rorescio della staza fornisce senza cal colo la distanza AN della nave ·dalla batLeria. L'osservatore A può dunque gridare ad ogni istante al comandante della batteria la distanza a cui si trova la nave. L'incertezza remanente non è maggiore, g iù lo abbiam detto, di quella dell'apparato olandese ed è facile assicurarsi colla diffcrenzi;lzione che dcv' essere colle distanze in ragione · quadrata . La piccolezza della base di sol i ven t.i metri ha un compenso nella maggior sicurezza dell' osservazione. L'appai:ato belga ha ricevuto la sanzione della sperienza, lo si costruisce o.nchc per altri usi dai principali meccanici nel Belgio ed· in Francia ('I) per 110 1il'e ; esso è contenuto tutto iuti ero, meno la staza, in una cassetta del volume di circa due decimetri cubi. L'apparato _b elga ha comune coll'app ara Lo oland ese , sebbene in minor grado, l'inconveniente della non perfella identità dell'app untatura nè geometricamente

!

'

A1>p:1r:, lo llnliano .

Ravvi un istrum ento di invenzione italiana avente un o scopo nssai più generale, ma perfettamente conYcniente anche per le batterie di costa , cd è il Polemometro Porro (1). Il polemomctro è un isLrum ento della forma ed un poco più che dell a dim ensione di un canocchia le ord inario di marina, perciò bastantt>mcnte portabile. Il polemometro è stato destinato dal suo autore alle l'i conoscenze militari a terra, ed in mare alla levata rapida dell e c9ste sotto vela; esso è erni'nentemento atto . a stimare nelle batterie di costa la distanza dei navigli in vista, e serve egregiamente anche per gli ingegner-i civil i nelle riconoscenze che occorrono ·1oro a gettore la prima idea dei grandi progetti Ji lavori pubbli ci. Il pl'obleina che si risolve col polemometro è il seguen le : Da una sola stazione· e con una sola 1·stan-

tanea osservazione, tanto a terra quanto in mare, determinare la di:stanza di un oggetto lontano nettamente visibile, del quale non si conosce alcuna di mension e. l'idea prima di uno strumento consim'il e appartien e al geometra italiano Alberli , ed allo scorso secolo ,

{l ) Verli Catalogo di Lembours et Sccretan di Parigi , pag. 175 anno 1853.

(l) V. Ta,cheometrie, 3• ed izione , pag. 228 ; Parigi 1858.


I OJ AS1'Ji\10METRI

essa fu · da molLi se-cre<lenli inventori ·molte volte riprodotta, senza che alcuno a·bb1a mai riparato al difetto capitale dell'invenzione Albertiana; solo il Porro vinse la difficoltà e ne ottenne nel suo polemom etro un istrumento di precisione. Alberti aveva collocato (fig . 2°) sopra una staza AB di · sei braccù1 (3m 60) di lunghezza, divisa opportuna mente, due specchi, uno all'estremo A fisso all'angolo di mezzo retlo, ed a metà solo stàgnato ; in B UJJO specchio tutto stagnato scorrevole lungo la staza e dispara,llelo dal primo per un angolo sen = 0,005, con ciò sì veniva a costitu'ire una specie di sestante a grande e varinbile eccentricità, Così disJ:foste le cose l'istrumento adoperato alla g uisa dei sestanti, misura (astrazione fatta dalla eccentricità) on angolo sen = 0,04 . Disposta s u due cavalletti orizzontalmente la staza, e regolatala in un modo da vìsare il punto lc,nta.no inaccessibile N, secondo la retta A N si fa scorrere lo . specchio B lungo l'asta fino ad ottenere come nel sestante la concidenza dalle duo immagini, non già . dei due oggetti, ma dell'unico oggetto mirato N; si trova allora la Iun ghezza A ~ = 1100 AB O, se non certo, un tutraltro rapporto in che si voglia ado ttare. Ma questo razionalissimo strumento è siccome im..:· possibile in pratica, allesa la difficoltà di mantenere la rettitudine del moto, e la invariabililà degli angoli. alla base· determinati dalla posizione degli specchi. Che fece Porro? Porro sostituì agli specchi dell'Alberl'i ' due gra~di · prismi a doppia riflessione totale, fatti di vetro pu- . rissimo, la sezio ne rettangolare dei quali è come la (fig. ~3a) lo dimostra; l'angolo a essendo de!J:_ampiezza cli H> 0 e gli angoli b, e, di 75°. Si ha in O l'obbiettiva di un canocchinle che riceve

.

,

AD USO DE LLE BAT'l'ERTE ' Dà. COSTA

per una metà della sua apertura la luce che gli tramanda _il prisma A e per l'altra metà la lu ce che gli per-viene dal p1~is ma B. Rendendosi conto del fenomeno ottico che deve succede.rn, quanrlo con questo ;strumento si mira- un p unto lon tan o, è facile vedere che una croc iera un'ica · di fili p'osta nel ca mpo del canocchial e delei'mina all'emergenza dei due prismi due visuali rigorosarnente parallele ed indipendenti dai piccoli spostamenti 8:ngolari" dei prismi stéssi uno rispetto all'altro, perciò indipendenti dalla flessione della verga od altro corpo SQlido che li porla e g uida. Che perciò mirando un unico, oggetto lontano se ne possono vedere nel canocchiale due immagini, ta·l come se esistessero due òggeui distanti fra loro esattamente della quantità A n, la qual cosa porge mezzo di misurare a disianza · le piccole dim ensioni : p. e . la larghezza di una cannoniera , il calibro stesso di un cannon e di cui si vede· la bocca Tradoua in un praÌico istrumento. dia$tirnom etrico questa id ea , la si vede figurata in B b, a A (fig. 4"), nella quale D b, a A sono due tubi infilati scorrevolmente -l'uno nell'altro, c'è una divisi.one metrica sul minor tubo di cui ben si comprende !'. uso. I prismi A, B (fig. 3") sono posti in · AB della presente (fig. 3a); Al canocchiale è bìprismatico - ed è contenuto nel manico C, e l'oculare emerge orizzontalmente in o, l' ingrandimento è di circa ,J 5 volte. i.,el campo del canocchiale v' è una reticola di fili dì ragno ('1), che presenta quattro intervalli fra i fili cui corrispondono quattro diversi rapporti decimali

~l ) Vi si potrebbe adall'lre un microm~tro a vi le~ meglio un rmcromelro parall.. lo doppio.


12

AD USO DELL E JJATTEIUR DA COSTA

I DfAS'l' l MOMETI\ J

inlieri ; dalla for1.a F della obb_iettiva del can occhial e le pL'oporzioni di tutte le pa,·ti dell'istrumen!o sono, per costrnzione, tali che se si chiama s la quantità itrdicata sulla divisio11e metrica del tubo, quando le Jue immagini sono condotle a cadere ri'speuivamente su due dati fili della reticola, si ha la distanza K dell'oggetto dell' istrumento in

... -

s.

K=-

m

e perchè il rapporto m è sempre un numero rotond o divisore decimale ·come 1, 2, iS; così si può concludel'e immediatamen te senza bisogna di calcoli la distanza K 1·icercata. Il polemo metro P.orro è di lunghezza, tuLLo allungato, di circa un metrn e mezzo e si scorcia a meno ci i un metro, eppure applicato alla valutazione delle distanze con sì corta base, non la cede in precisione al grandioso apparato olandese, perchè qui la puntata è necessariamente idenLica e simullanca per le due visuali, e può essere precisa fino a pochi millesimi di grado. L'istrumento si può adoperare a mano, tenendolo orizzontalmente o verticalmente com e meglio aggrada; si può a terra ed in balleria per sparmio di fatica appoggiare ad un cannone , ma la precisione è la stessa anche tenendolo a mano, perchè esso gode della proprietà ottica stessa dei sestanti di marina, di. presentare cioè il fenomeno fondamentale di precisione con indipendenza assoluta dei piccoli movimenti dell'istrumento. Per piccole distanze non ecceclen ti un mezzo chilometro, le si possono ottenere colla sola incertezza 1

rem~nente di uno od anche di mezzo per cento che cornsponde alla tolleranza che si suole acco rdare nel rilevamento regolare del catasto. Per il rilevamento delle coste so tto vela, un osserv~t?~·~ nota in tal modo le distanze degli oggetti vis1l~1h in terra dalla nave, mentre un altro col compasso az1mutal~ nota _I' azimut ed il tempo; la posizione progressiva corrispondente della nave è data nella maniera ordinaria in funzione del tempo. Per l'u so dell e riconoscenze militari a terra il poJemom etro è preziosissimo, inquantochè fornisce le clistarn:e .senza. cb c sia necessario di cohosccre a priori alcuna d1rnens10n~ d~ll'ogge t.to osservato; si può prendere per punto dt nura così un piccolo come un O'rosso o.ggetto, un pa rafulmin e isolato come un palaz~o int1ero , un ramo, una foglia, un fiore, un sasso in terra pur~hè a~bastanza . ap~areote e preciso nel camp~ 1comco del canocchia1e rn mare, non la bandiera od 1111 albero, ma la nave intiera (la distanza risultativa sarà quella del centro). L' esattezza dell~ mis.ure polemometriche non dipendendo che dalla 1nvar~~bilit.'1. degli angoli dei prismi, la qual e è assoluta, l istrumento non dà indicazioni erronee per qualu nque degradazione, sia per avvenire nella su.a mon Lalu ra; purchè sia ancora possibile osservare 11 ~~nomeno, l'esattezza non si Ltova per niente alterata, 11 che ne fa un vero istrumento militare capace cli sopportare tutti gli strapazzi del campo ; del mare. .Razion~l~ ~cient!fi~amente e razionalmente pratico so tto tutti 1 r1spett1, 11 polemometro non ha forse che u? dif3tto,. ed è .la difficoltà di procurarsi dei massi d1 .vetro d1 ~uffi~ien.Le gra~1dezza, purezza e limpidità. per ~ormare I pnsm1, e poi Ja,·orarli, perchè l'esattezza <legh angoli e la p1:am:tudine delle faccie, esigono ad


._

tj 4

.

I DIAS'l'I MOME'l'lll AD USO DELLE l:IATTlrnIE DA COSTA

ottenerle una mano abilissima,, diretta aa un ottico di p1:im' ordine. Motivo pel quàle l' istrnrnenL0 riesce relativamente di un prezzo elevato . Il polernometro Porro figura in un catalogo fran ces~ del 1857 pel prezzo di L. 600. In Italia non lo s1 potrebbe domandare che all'Jstituto Filotecnico (1), diretto dallo s,tesso prof. Porro. , Siamo lieti di potere constatare solennemèu te in questa occasione: 1° che, il più e~ il_ meglio che _si p.bbia nella specie è invenz10ne 1tahana; '.2° che m Italia si può avere ques to meglio senza ricorrere. al. l'estero, · Per la sola materia prima dei prismi', siamo t!'ibutarii ancora dall' esteeo e deplol'iamo altamente che la perizia vetruria dell'isola di l\iurano, che contò fra ~ suoi industriali Loremo Selva, il primo che, fuor d1 Inghiiterra abbia fatto il Flint, non sia oggidì più capace di fornire ciò di che la scienza e _l' i_nd_u~tria italiana gli domandal).o inutilm ente; ~ s1 hm1t1 .ad ornare di inutili gingilli, senza abbellirle punto, le . nostre e le altrui donne. 1

lA

GUEllBA DEL 1866 IN GERWIANIA ED IN ITALIA Relazioni Ufficiali.

. Oesferreicbs li.i,im11fc im Jaht•e 1§66.

Il Band . (1)

Col fascicolo di marzo della Zeitschrift au 8triaca va unito il ~0 volume della Relazione ufficiale in titolata: L~ lott~ dell'Austria nel 1866, Esso contiene gliavve""' mme,nt1 che ebbero, lu ogo in Italia fino al co111batiimento di Versa, escluse però lé operazioni del Tirolo e quelle di mare. È diviso in tre sezioni, la prima · delle quali discorre dei preparativi militari d'ambe le parti .fino alla battaglia . di Custoza; la seconda è tutta consacrata alla giornata del 2J. giugno; la terza tratla delle vicende che successero alla battaglia, e specialmente del bombardamento di Borgoforte e del fatto d'armi a Versa. 1

{l:) Milano, Corso Magenta, 48.

(1) Vedi dispensa dello scorso gennaio di questa Rivistci.

,


LA GDE.I.IRA. f)J;;L

;J8G6

Questa parte della· Relazione, che ci tocca più da v1c1110, merita di venir conosciuta con quella maggiore ampi ezza che sia cons.entita dai lirriiti d'un riassunto·. Noi perci ò ci faremo una legge di non diffon derci se non in queJJe parti in cui la Relazione ci· ?pprende qualche eosa di nuovo , presupponendo, com'è naturale, ne' nostri lettori la conoscenza di quanto riguarda noi stessi dietro le pubblicazioni ufficiali od · altre autorevoli che già vennero in luce sulla campagna del 1866. -Noi ci asterremo altresì da qualsiasi osservazione che ognuno potrà fare da sè, consultanqo i documenti ora citati, Iimùandoci a riassumere fedelmente la Relazione austriaca.

n' GEJlMA~HA ED' I N l'rALI~

«, Lombardia davano

a supp orre che iì nostro avver« sario preferisse attaccare il Veneto girando il qua_-· « drilatero, l'attuale dislocazione delle sue truppe fa « ritenere con positiva certezza che il piano primi-:« ti vo sia stato rnodificn tò nel senso ehe men tre la « parte più g l'ossa dell' esercito avrebb_e ~er o~geuo « di immobilitare le nostre forz e al Mmc10·, 1 altra « parte deb ba forzal'e la li nea de.I Po nella. direz ione « Ferrara-Padova, aftìnchè poi, secondo le circostanze « ed in previsione di felice esi.to, le due parLi si diano \'( la mano innanz i a Verona. Di conserva con queste « operazioni, le quali ve1·osirnilmente dovrebbero aver « luogo contcrnporan ea 1nente,. la flotta ~st~lla quale, • « secondo ,notizie ri cevute, . dovrebbers1 imbarcare « 5 reggim enti di volontari, ed altresì una pm:te di « truppe regolari) dovtehbe tentare sharc? su « qualche p unto del litoral~\ _ment1.·e il. resto vo~ « lontari avrebbe il suo prrnc1pale 1mp1ego nei pass1 « del Tii:olo. « Solo una simile combinazione sembra essere stata ~< quella che ha guidato il nostro avv~rsario a pre.n« dere ne.o-li ul tim i H giorni le posizioni che ora oco . . ' . . . . « cupa·, le qua!L, secon ao le ultime notizie ncevu~e, « sarebbePo in breve le seg uenti: « Il quartier genernle del- Re è stabilito in Pia« cenza. « Il 1 ° corpo ( Durando), il cui quartiere generale « si trovava· tuttora in Lodi, con 3 divisioni di 8000 << uomini e 12 pezzi ciascuna, e così in ·tutto 24000 uo,.. « min i e 36 p~zzi, in marcia verso il Mincio supe« riore. « Ii 2° corpo (Cucchiari}, formato iden ticamente come « il ,1°, con 2 divisioni in Crem ona, la 3" in marcia « verso ·Mantova . «Il 3° corpo (Della Rocca} co n 4 divisioni, (circa

:mo

Preparativi militari d' ambe le 1iarli fino alla battaglia -di Custoza. ' Accennate le disposizioni che si diedero dal governo italiano a cominciare dal marzo per portare ·1·esercito sul piede di guerra, la Relazione viene ad esaminat'e le · condizioni in cui si trovava allora l'Austri a in ILalia. Degna di riota è una lettera che 1' arciduca Alberto spediva il 3 giugno all'imperatore sulla situazione del inomento: da essa si · può rilevar.e qtrnle conoscenza delle cose nostre si avesse ai quartier generale · austriaco e quali foss ero gl'ìntendirnenti· di questo. « Se precedentemente - così l'arciduca, riferen« dosi ad un suo telegramma del 29 maggio - il con· « centramento di tre corpi d'armata nei Ducati e ·al « basso Po e la quasi -completa evacuaz10n~ della .

1

Al'iNO Xlll,

Vor..

Ili.

?e


LA GUECIR.\ DBL i 8GG ·18 « 32000 uomini e 4,8 pezzi) è riunito in Piacenza al « nord di questa città. « Il 4° corpo {Cialdini) con 6 divisioni {ci rca ,1.8000 « uomini e n pezzi) sulla linea rarma-Bologna. « La divisione di cavall eria ùi riserva (Sonnaz) con (( circa 2500 cavalli e 8 pezzi accantonata a Crema. « Stando a notizie su ffbientemente concord i fra cli « loro sta per formarsi in Tosca na un 5° corpo d'ar« mata; a costituirlo rimarrebbero ancor disponibili « 2 brigate di granatieri e 6 ùi fanteria, 8 battaglioni « di bersaglieri e ci rca 2 batterie ..... « Le truppe avanzale- lungo la linea del Minc io e « del Po, constano in gran parte di cavalleria. Come « anello cli congiu nzione fra le due masse d'esercito « stanno a Modena circa 4 o 5000 uomini, mentre « questa città viene fortificata con opere provvisorie .... . « Quanto allo spirito ùelle truppe ricevo le notizie « più contraddiLtorie; tuttav ia mi fu dato rileva t·e ch e « il numeroso acconere della gioYentù d'ogni luogo « alla formazione del corpo cle'volontari ha dato una « grande eccitazion e· agli spiriti e che ciò non può « non avere qualche emcacia s ulla tr uppa. « L'appro vv igion amento invece, a giudicar-ne da al« cune notizie, pare sia ancora considerevolmente di« fettoso e mal regolato ; come pure pe1· ciò che ri« guarda i mezzi dì traspol'to e segna ta.mente i cavalli « da tiro dcll' artiglieria resta ancor molto a deside« rare, del che si ha una prova in ciò che le batte« rie en tran o in campagna da principio con soli 4 « pezzi, e che i parchi divisionali devono essere la« sciati ind ietro per man canza di bestie da tiro . « Corre del resto la voce che il goYerno francese « intenda ven ire in aiuto all'esercito sardo in questa « sensibile pen uria cli cavalli, e siasi amichevolmente

rn

GERM.\!'i'.IA KO l~ lTALl,\

19

,< rntcso pel' la consegna dei cavalli di due reggimenti di cavalleria. « nel ora per ciò che riguarda le tl'Uppe so.Lto i miei « ordini mi sono recatò io in persona ad ispezionarle « partit;mcn te, eccezion fatta _di queUe de_l ·~'ieolo, _e « dappertullo le ho trovate ammate dal m1gl1ore spi~ « rito, pronte ad entrare in cm;npagna, provviste d~ « tutto l'occorrente, meno le scarpe e le fiaschette eh << campagna per la fanl~rìa. . . . « Si è- pressochè ultimato di mettere_ 1~ 1stato di « d ifesa e di armare le fo rtezze; l'approvv1g1onamento « si è ter minato col 2o del mese scorso. « Col giorno 7 di questo mese saranno pur giunte « le colon ne che debbono portare al completo la no« stra for'mazione sul piede di gu ena. . . « La dislocazione dei 3 corpi d'armata cost1tucnt1 « l'esercito d'operazione è la seguente: « Il 5° corpo a Verona, accanto nato _col_le su~ ~ « b rigate a Villafranca, 8 . Bonifazio e nei dmtorn1 d1 « Verona. « Il 7° corpo a Padova, colle sue brigate dislocate « nella zo na compresa fra Padova, Rovigo, Este e <1. Montagnana. « il 9° co rpo a: Vicenza, cogli accantonamenti a « Bassano, Tiene , Lonìgo, Cologna e Campo Sam« piero . . , << La brio-ata di cavalleria colonnello Pulz non s1 pote o . « ancora riunir ttttLa insieme, ed ora St trovano: « il 1° reo-,.rimento ussa1·i e il 13° ulani .a Verona, 00 « il 3° e il 13° ussari a Padova e Rovigo, « l'H o ussari e ·il ,J'.2° ulan i a Vicenza e Citta« della. « La bri.,.ata mobile colonnello Zastavn ikovi c, colla « sede a c°onegliano, ha per missione cli tener d' oc-

<<

1


20

LA GUERllA DEL

,f 866

« chio i mqnti del Bellunese e del Friuli e il lit.orafe « fra la Piave e il Tagliamento.:... . « Il corpo delle Coste copre il f<'riu li fino al Tuglia« mento e l'Istria, col concorso delle gu ardie co mu-· « nali, fino a Pola. « Finalmente le truppe del Tirolo ripartite in mE.i zzc «brigate, secondo gli scompartimenti di difesa loro « assegnati, sono spinte innanzi nelle va'l'ie valla te « so Ho .i propri comandanti, una poder·osa riserva, « più della metà dell'int.iera forza, rimane in Val di « Adige fra Bolzano e Tr·enlo, pronta a reearsi su . « que' punti ch e fossero min acciati. « La dislocazione delle truppe così sornmal'iumente « indicata mi dà I.a possibili-Là di operare il concen« tramento dei 3 corpi d'armata e della b rio·ata Pulz « in due giornate dì marcia al più; ma le n~ove po« sizioni prese· ora dall'avversal'io e i suoi presumi« bili intendimenti mi dann o seriamente da pensare « su qual pu nto, in caso di rottura delle ostil ità, con « venga meglio operare questo concentramento. ·« ~on è da celarsi che i '100 mila nomini che tro« vansi in Lombardi a, a due o tutt'nl più a tre mnrcie « dalla nostra piazza principale di deposito e dalla « chiave del nostro sistema di · dif.esa, cioè Verona, « dovr-ebhero essere perfettamente in oTndo di immo« hiliLarci nelle nostre fortezze, seppu~e noi, per vo« lere tentare cli op·porci al 4" corpo che sboccasse « contempora neamente dal Po, non Yogliam o essere « tagliati fuori di Verona , e in caso cli rovescio tro« varci presi in mezzo fra le due masse dell'esercito « nemico. « Ma d'altra parte è da ritenere come cosa positi va, « che qua11clo al nemico riuscisse di passare fe lice« mente e senza alcuna resistenza .il basso Po, ver« l'ebbero ben presto a trovarsi minacciate le nostre

J'J'I CElPIANL\ ED li\; l'l'Xl,Ì.\

comunicaz ioni , e che !"elemento rivoluzionario as{< sai forte in questo paese, il quale ot·a si sta qucto, «forni rebbe al nostro avv-ersariodifarsuo pro di tutte « le risorse e di stn'bilirsi sempre più solidamente in « queste provincie. -«·In tal condizioue di cose non mi pare che io 1:< possa pel rnom ento far alLro che occupare una po« sizione centrale sull'Ad ige Montagnana e Lonigo; (< così io tengo ugualmen le d' ocehio e a bada le due « parti, e non mi occorre più d'una marciA · forzata « per presentarmi al nemico dove scorgessi un punto « debole, ed affrontarlo con più o meno probabilità . « di successo. « Il sottoscritto perciò, dietro il suesposto, intende « riunire tutto il suo esercito d' operazione nell' ac« cennata regione, sperando che le circostanze siano « per esser Lati da limital'e a breve .tempo la ·perma« nenzn. delle truppe colà, dove le condizioni non « sono pur troppo molto favorevoli alla salute. « In questo punto mi giunge noti.zia da Santa l\Ia« ria Maddalena che negli ultimi Lre giomi furono « spinti verso la fron tiera del b.asso Po, da Finale in « giù verso le bassure, circa ~l0,000 uomini, e che « per questa circostanza le comunica.zion i ferroviarie « fra Bologna e Po11 telagoscuro siano sta~e chi use ai « privati. Un' ahra notizia porta l' arrivo a Ferrara di « un equipaggi.o da ponti cli 42 barconi. <t.

fra

« L'AncIDTJGA

A LBERTO» .

Però anche in quesL' incertezza sugl' intendimentidell'esercito italiano, l'Arciduca - nota la Relazione -aveva l'occhio specialmente al J.\lincio, perchè le


18GG condizioni del terreno fra Rovigo e Ferrara erano taii da non permettere al corpo Cialdini di ovanza rsi celerernenLe ed in rnassa. Lasciar di fronte a questo un piccolo corpo cl i truppa, a cui, le fortifi cazioni cli Rovigo servissero come punLo d'appoggio, rompere tutLe le comunicuzion i fra il Po e l'Adige da quella parte e portoro Lutto_il resto dell' eserc'ito d'operazione contro l'esercito comandato in persona dal Re, parve fin d'allora all'A rciduca l'unico modo ragionevole di condurre la campagna. Intanto fin dal 4 giugno egli dava le seguenti disposizioni pel servizio di sicurezza. Il presjdi.o di Peschiera distaccava mez:-::a compagnia in Salienze. La brigata Pulz doveva venire a stabilirsi a Villafronca coi reggimenti di ca volleria (1° u ssari e ,13° ul ani), e col ili! 0 cacciatori del 5° co rpo, che le era temporariamente assegnato, occupare tutti i paesi lungo la linea del Mincio da Salionze a Goito, con un . ben inteso servizio di esplorazion e osservare tutto quel LraLto e specialmente i punti di passoggio già esistenti o po;,sibili e procurar di raccogliere notizie sul nemico. In caso di apertura delle ostilità rimaneva suo in carico speciale non già di impedire a forza il passaggio ç.l nemico, ma solLanto ra11entarne la mnrcia mantenendo sempre con esso il contatto , r ili l'andos_i per ViUafranca su Verona. I presidi di Mantova e cl i BorgoforLe dovcano pur essi sorvegli are la rronLiera pc! tratto compreso nella loro zona rispettiva. Alla brigala Scudier del 7° corpo era affidata l'osservazione del basso Po da Ficcarolo fino a Pnpozzc; alcuni piccoli posti ai punti di passaggio J el Po, i sostegni sul Canal Bianco, occupali i punti ùi pasLA GUERRA DRL

1

1N GRlìMANL\ ED l i'\ J'J'ALlA

23

saggio dell'Adige, un baltaghone distaccato in Adl'ia e il grosso a Rodgo . . . . Qu esta disposi:-::ione aveva per lScopo eh resprngcre i tentativi di passnggio che fossero fatti da nna mono di voion tari, e clovea pel'mettere un rapido concentrnmen to nel euso eh e il passagg io ven isse operato dalle forze regolari. . Anche a queste truppe, come a quelle del!~ brigata Pulz, il co mando superiore raccomandava d1 non af~ faticare soverchiamente i soldati, di non impegnars1 in una seria resistenza, ma di ripiegarsi su Rov igo, rendcn ùo difficile il più che si potesse la marcia del nemico. Finalmente la sicu rezza delle comunicazioni coll' interno della Mona rchia era assegnata alla brigata mobile Zastavnikovi.c, che aveva per raggio d'azione tutto il teneno fra la Piave e l'Istria.

rotcn<losi ornai credere compiuta la mobilizzazione dell'eset·cito italiano, e dalle notizie che giungevano potendosi anzi presupporre i m~ incn Le , il pr!ncipio delle ostilità il comando super10re dell esercito austriaco eman~ va l' '1 , giugno le seguenti disposizioni pel concentramento sulla sinistea dell'Adige fra Lonigo, 1~Iontugnana e l\fegliacl ino S: Vitale. La brigata Pnlz col 'JH cac·ciatori rimane ad osservare la linea del Mincio . Il 5° Corpo col it2° ulani fi ssa i suoi accantonamenti a S. Bonifaci'o, Soave, I\Jonteforte. Il 9° nella zona Cologna-Lonigo. Il 7° nella zona Montagnana-~1eg1iaclino S. Yitale. O


LA GrERRA DEL

1866

11 quai·Lier generale principale a Cologna. Lo. brigata Scudier, unitamente col 13° ussal'i, prosegue il suo sen·izio di sorveglianza al basso Po. Le circostanze dec ideranno poi se la medesima, all'aprirsi delle ostilità, debba rimanere a RoYigo o raggi ungere il gl'osso dell'esercito. La colonna mobile Zastavnikovic, in caso di concentramento dell'esercito, deve portarsi ad occupare Treviso, Padova e Vicenza. 01'dini furono pur dati alla direzione delle ferrovie perchè si tenesse prnn ta ogni cosa pel rapido trasporto delle truppe, e al primo avv iso si raccogl iesse tutto . il m1Heriale di vagoni e di locomotive in .Ytrona ed' in Venezia. 1

..

Nell'intento poi di aumentare la fot·za dell'esercito d'operazione l'Arciduca pensò di fomrnrsi una quarta unità tanica, che fu la cosi detta DiV1sione di fanteria di 1·iserva, togliendo tre battaglioni ed una batteria a ciascuna delle guarnigioni di Verona e di Ven ezia, vi si aggiunsero due quarti battaglioni destinati anteriormente pel servizio di piazza; e furono fatte venire dall'interno dell'impero varie compagn ie deposito di cacciatori e il 12° reggimento di confinarii. Tutta questa forza sommante a 13 battaglioni e 2 batterie venne posta sotto gli ordini del generale Rodich, e distribuita in 2 brigate, comandate l' una dal colonnello principe di Sasson ia Weimar e l'altra dal generale Benko. • La nuova divisione rimase fo1·mata col '115 giugno, ma abbisognò cli alcuni giorni per potersi mettere in 1

25

ll'i Gg lL\IA :'l!IA JW l~ ITALIA

conveniente assetto; i due battaglioni di car.ciatori, 36° e 37°, dovettero essere creati di pianta . Sasson ia Weimar si raccolse a Yerona, La briO'ata o la brigata Ilenko in Alboredo.

L'accennata dislocazione rimase tale fin o al 21 giugno; solo la brigata Pulz ebbe ordine. il 17 di r~ddoppiare di vigilanza pel tratto ~ra .sahonze e. Go1~0, pe r cui venne ritirato da Yalegg10_ 1l 2 1° ca~cia_ton e il sen'izio di sicurezza lungo la lmea del M111c10 affidato alla sola cavalleria. Il 20 giugno alle 8 del mattino compa riva agli a,:amposti delle Grazie presso ManLOYa il colon~1ell? Bar10la, la toro della dichiarazione di guerra, e 11 g10rno · .ippresso l' arciduca Alberto emanava il suo proc}ama alle trnp pe (1). 1

1

(1) Siccome non molli forse lra i letlori avranno ?onosceuza di queslo proclama, così erodiamo ulile darne qui la tradu- · zione. « Solduti! il momenlo lungamente atteso è alOne venuto: si « apro la guerra! « Il rapace vicino slende nuovamente la mano su questa bella

«gemma della corona del nostro Sovrano, la quale è affidala

alla vostra difesa. · « Alla conservazione di questo pegno è logato l'onore dolio q; esercito è le.,.ato l'onore di ciascuno di noi. La più valida « prova cÌ1•io p~ssa darvi della mia fiducia in vo i si ò il dirv~ « apert.amonte che il nemico è potcntemenle armalo ed a noi <i mollo superiore di numero . ci


LA GUElllH

DEJ,

·I866

Il giorn_o 20 un telegramma da Rovjgo del gener~le Scudrnr segnala va al comando superiore un èons1derevole concenLrnmèn Lo di forze nemiche a Francolineuo su l Po; ma tale concentramento parve avere un carattere puramente dimostrativo, massime in confronto di altra nOLizia recante l' arrivo d'una forte coIorina di truppe a Mirandola, per cui il comando superiore concepì il dub bio èhe il corpo Cialdini si movesse per unirsi coll' es(:rcito principale. Ciò non di meno - così sempre la Relazione - la separazione delle due masse poteva ancora considerarsi come sussisten te, e il comando superiore decise

<<

~fa ~ia pur difOcile il compito nostro, esso è (Ìegno di voi.

« Con risoluto valore nel coµibatlimento, con instancabile per«

severanza in ogni genere di fatiche, colla tenacità: della vec-

« chia Austria, che non si è mai srnenlita un istante, noi sa-

« premo, col_l'aiuto dì Dio, compiere anche questa volta il dc·· <<

bito. nostro, giacché dalla noslra sta il sacrosanto diritto, il

« quale deve in definitiva a11er la vittoria .

Quali siano per essere gli eventi che ci aspettano, nulla a scuotere il vost.ro ardente coraggio, la vostra ferma. << fiducia nel finale trionfo . «11 nemico nostro r eso cieco da facili successi, che riportò .« alt.rave col tradimeufo, colla slealtù e colla corruzione, non « conosce più limiLi alle sue protese, alla sua rapacità e pre« sume di poter piao·tare la sua band iera sul Breimero e sulle « alture del Carso;- ma questa volta trattasi di. lotta aperta « con una potenzà la guaio sente che ora è quislione di essere « o non essere, la quale è risoluta a vincere od a cadere. . « Rammentate nuovamente aì nemico quante vo lte < rià egli 0 « fuggì dinanzi a voi! · «Su dunque, soldal.i! A noi guardano, da noi molto s'aspet<< tano l'imperatore, la patria; alle vostre gesta prenclon vi vis« sima parte le vostro madri, le vostre mogli, i vostri fratelli. «.Su dunque alla pugna in nome di Dio e col grido che ri« suoui lontano: ~'iva l'imperai.oro l » <<

« varrà

IN C:EHMAN!A 'ED lN ITALIA

27

di portarsi rapidamente cd energicamente contro l'e· sercito ciel ~fin ci o. Si presentavano allora due casi: o l' ese r·cito del Re, nella supposizione che gli austriaci fossero al di. là dell'Adige, passava il Mincio per sp ingersi innanzi ed agevolare al generale Cialdini il passaggio del Po; oppure l'esercito del R.e rima neva fermo sulla destra del Mincio, e il geneiale Cialdini passa va il Po, per attirare a sè le forze dell'A['ciduca, dando cosi a quello il . modo cli passare sen za ostacoli non solo il ~'.lincio, ma eziandio l'Adige. L'Arciduca pensò nel primo caso di altoccare l'esercito del ne nel fianco sinisLro, mentre questo fosse in marcia verso l'Adige, n<·!l secondo cli passare egli. stesso il Mincio, "C di offrir la battaglia appoggiandosi a Peschi era. Del resto il fatto che il tert'eno fra il Min,cio e l' Adige era sgombro di truppe austriache faceva ritenere più probabile il.primo caso, ed essendo· a preSQmersi che nel campo italiano si avesse notizia delle posiiioni che allora occupavano gli austnaci, era cosa naturale che gli italiani agissero di conseguenza. Per conferma1:e seti1pre più l'avversario in tale ere- · denza fu stabilito dal comando superiore che r esercito rimanesse nelle sue posizioni dietro l'Adige fino al 2:2,, e che quindi con rapida ed occulta marcia si portasse sulla regione collinosa del !\lincio. Una rigorosa sorveglianza della barriera di confine era malleyadrice della segretezza di questa mossa . -Per avere sotto la mano tutte le truppe fu deciso di richiamare altresì da Rovigo la brigata Scudier,. lasciando a guardia del basso Po non altro che il 10° battlJ.glione cacciatori e 4 squadroni. del 13° ussari sotto il comando d,~J colonnello Szapary.


.28

L,\ G,,IE I\H:1. DE L

1866

Gli ordini pel concenLranwnto deJl'esè rçito a .Vel'ona erano i srgucnti ('I).

IN GERMANtA JW IN ITALIA

La flottiglia del Garda si concentra pres:so Peschiera, salvo il caso che fosse di urgente necessiLà avere q~ialche c<).nnoniera in alto lago.

22 gi ugno: 23 giugn,o: Il 0° corpo col El 0 ulan i si conceritra in S. Michele

;\'lonto6o presso Verona. li 9° corpo daglj accantonamenti di Cologna e Lonigo muove per San Martino in due colonne, l' una sulla strada maestra, l'altra sulla strada Ponte Zerpa- . Belfiore. · Il 7° corpo (le due brigate accantonate a Monta- . gnana e Megl iaclino) si porta a S. Bonifacio, il 3° ussari a AlbrJrcdo. La brigata Scudier concentra in Rovigo i due reggimenti di fanteria e la batteria, e sta pro.nta per partire al prirno cenno. Della divisione di riserva, il comando e la brigata Sassonia We imar move da Verona a Pastrengo, passando l'Adige sopra un ponte semipermanente presso Pastrengo, la cui costruzione cominciatasi sullo scorcio di maggio era nppunto ultimata in ques ti giorni . La brigata Benko, che il giorno 21 si porta. da Albaredo a Campalto, il '.:!2 si avanza fin o a Parona ad Arbizzano. La brigata Pulz in caso d'àttacco si ripiega su Verona; mantenendo il contatto col nemico. Presso il Lazzaretto (a sud di S. Michele) viene gettato un ponte militare. Per questo giorno i bagagli seguono aneora le truppe, meno la brigata Weimar che lascia i suoi sulla sinistra dell'Adige. e

(1) E~si portano la data del .20 giug no.

Il 5° corpo attraversando Verona si porta a Chievo. Il 0° passando l'Adige sul ponte gettato al Lazza-

ret.to , si reca a Santa Lucia . Il 7() corpo colle clue beignte presenti marcia da San Bonifoclo s u Vero na e passando per la città si • porta a S·. Massimo. La brigata Scuclier per ferrovia viene a raggi ungere il corpo d' armata ( 1). . . La brigata Benko, lasciando sul la sinistra dell'Adige i ?uoi bagagli, si poTta a Pa~trengo per formare così la divisione cli r.i serva riunita. Le Lruppe portano seco una ·provvista vi veri per due giorni. I grossi bagagli, i maga~zini, ecc., rim angono sulla sinistra dell' Adige. Del piccolo bagnglio una parte soltanto tien dietro im media tamente alle truppe : il resto seguirà più tardi ·(2) . ' J~a colonna mobile Zastavn ikovic, la sciando a Belluno e a Feltre i distaccamenti che vi sono, si porta a Padova; in caso dì ritirata si ripiega su .Vicenza. Le forze lascia te a guardia del basso Po, in caso 1

{l) La par tenza della brigata cominciò il .22 alle 4ì p . m. il trasporto si fece in 11 treni e venne ultimato nel pomeriggio del 23. (2) Un ordine speciale riguarda le disposizioni r ela tive al carreggio, e specifica le vetture che devono far parte del piccolo bagaglio ristretto. '


30

LA G OElll\A DEL -,,

866

che il nemico passi il fiume in l'orza, si ritirano dietro l'Adige, distruggendo tulti i pon ti sui canali e affondando tutte le barcl1e. Continuando il nemico ad avanzarsi, si titiruno su Verona o su Padovu, secondo le condizioni locali ('I), pròcurando però sernpre di man tenere il contatto col ·nemico . La taccia di sleulLà all'indirizzo del comando supremo. italia~10, . contenuta nel primo rapporto dell'arciduca Alberto, perchè le truppe italiane avessero varcato il confine prima del tèmpo prefisso, non è più ripetuta dalla Reltizione, la q~rnle attribuisce cib a differenza d'inte rpretazione; poìchè - essa dice mentre al quartiere generale austriaco si credeva che il principio delle ostilità si dovesse comp utare tre · v.olte 24 ore dal momento in cui s'era ricevuta la'clichiarazione di guerra, epperciò verso il mezzogio.rno del 23, pare che il comando supremo . italiano abbia computato i ~re giorni dalla mezzanotte del 2-0 , poichè le sue colonne cominciarono a passare il fiume il 23 poco dopo la mezzanÒ tte . È bensì vero, aggiunge la Relazione stessa, che le prime truppe 'non furono che scai·si drappelli di cavalleria, che indi a poco 'sì r itirarono nuovamente. Il passaggio della divisione De-Sonnaz è fissato dulla Relazione alle 4 1 z2. antimeridiane. La brigata Pulz si ri tirò fin presso a Verona. Il comando superiore ausLriaco mandò verso mezzogiorno il colonnello Ruber cli stato · maggiore a riconoscere lo. sta to delle cose. Questi portatosi sulle alture della Berettara non scoperse verun nemico nella

IN GEUMANlA ED TN l'l'AUA

direzione di Salionze,. ma vide bensì un gran polverio nel tratto fra Valeggio e Villafranca ed al sud di Villafranca. Da ciò s'. indusse ·che l' esercito italiano marciasse s u più colonne vei·so il medio Adige. Concordavano con questa supposizione , i rapporti che allora appunto si ricevevano da Mantova e da Rovigo : da Mantova· s'aveva notizia che un considerevole nerbo di truppe ·erasi stabili.Lo sulla linea cli Curtatone, forze · queste le quali sarebbe1·0 perdute pel giorno decisivo, che probabilmente el'.a il sue., cessivo. Pet· tutto il tratto del Po fino a Ferrara non v'~era indizio di rr:ovirnento, per cui pareva confermarsi la separazione delle due masse; un avviso del colonnello Szapary da Rovigo porta va che il nemico aveva radunato molto rna tei'iale da pon te a Gnurda Ferrarese ed i vi faceva tutti i preparativi di passaggio. ~ercib l'Arciduca si confermò sempre pièt nel suo pensie-ro di affrontare l'esercito principale, ed a tale scopo nello stesso giorno pensò di oceupare alcuni punti della regione collinosa. Verso le 1I del mattino egli chiamò a sè i comandanti di. corpo d'armata e ·quello della divisione dir!:serva ('I) • coi loro capi d.i stato maggiore, e nianifestò loro il suo intendimento di a.LLaccare il nemico di fianco per riservarsi il vantaggio· cfell' iniziati va, e diede loro a voce quegli ordini, da eseguirsi nel giorno slesso, che furono po.i confermati per iscriLto, e che i noslri lettori g ià conoscono dalla Relazione uffiziale del generale Larnarrnora. · 1

{l } Questa era ora comandata dal gener ale Rup precht, men.tre il generale Rodich era slato destinato al comando del 5° corpo in sostituzione del generale Liechtenstein, gra vemente

tl) L'ordine riferito per inliero dal la Relazione· è naturalpiù diffuso ed csp licilu.

mente

-

,,

ammalalo.

..


3'.2

LA ~U ERRA DEL

4866

33 ,

I N GEU11IANlA ·g-1) IN I'l'ALIA

In Reguito a tali ordini la brigata Weimar della divisione di riserva mosse da Pastrengo verso Sllndrà, dove giunse alle 6 ,17'.t p . m., rollocando avamposti in clieezione di Castelnovo, 111 a senza occupal'e que- . st'uhima localit~ . Il 5° corpo levò il campo da Chievo ·verso le 4, e per Croce Bian ca si pose in marcia sulla strada maestra di Peschiera. Due squadroni del 12° ulani (Ile delle due Sicilie) forrnàvano l'avang uardia e dovevano riconoscere Santa Giustina, Sona e Castelnovo. Seguivano le brigate Moring, Piret e nauer, indi le compagnie dGl genio da rise,rva d'artiglieria, la compagnia sanitaria e il parco di munizioni con due compagnie cli fanteeia di retroguardia. Le truppe non avevano fatto il rancio, e tutti i carri, meno quelli da munizione, foror10 lasciati addietro. Dai 2 sqnadroni d'avanguardia riconosciutos·i che Sona, Santa Gius tina, Cas telnovo e persino S. Giorgio in Salice erano sgombri da truppe nemiche, il generale Rodich, visto che le trnppe non erano molto affaticate, e nella considerazione di g uadagnare terreno pel carnbiam ento di fronte che dovevasi operare il mattino seguente, pensò di spingersi innunzi, più di quanto gli era stato ordinato ('1) . Perciò la brigata ì\Io ring piegò a sinistra ed occ upò Sona~ la brigata PireL' s'avanzò verso èastelnovo, Ja brigata Bau eT si pottò ad Albarelle, spingendo un battaglione del reggimento Benedek numero :28 fino a San Giorgio in Salice.

Nella notLe dal 23 al 24 l'esercito austriaco aveva la seguen te dislocazione. Quartier genernle principale a San Massimo . Divisione d i riserva, il coman·do e la brigata Weimar a Sandrà, la briga ta :Benko a Pastrengo . 5° ·corpo, quartier generale a Osteria del Bosco; Brigata l\foring a Sona, un battagli_one del reggimento ~rciduca Leopoldo (n° 53) ed uno del reggimento Griiber (n° 54) occupavano le altLire a sud e a sudovest di Sona. Brigata Piret a Castel novo; 6 pelottoni cli ulani in avamposto a sud di Castelnovo. :Brigata Da.uer ad Albarell e; un bn ttuglione del reggimento Beneclek (n . 28) in avamposto a S. Giorgio in Salice. · Ri serva d' urtiglieria del 5° .corpo fra Osteria del Bosco e Santa Giustina; il parco di munizioni a Sa,nta Giustina; il piccolo bagaglio e le ambulanze in Chievo; ques te però dovevano -pel mattino seguente t,~ovarsi a Os teria del Bosco. Il 7° e il 9°. corpo rimasero ne' loro bivacchi a . S. Massimo e a Sa.nta Lucia. Ln brigata Pulz al forte Gisella; così pure la briga!a. Bujanovig forma tasi nel pomeriggio, e composta d_i a squadroni del 3° ussari,. di altrettanti dell'if 1° ussari e di due del 1'.2° ulani . Cinque di questi squadron.i furono impiegati nel corso della notte pcl servizio di esploraz ione; essi riccmobbero che Custoz.a, Villafranca e Povegliano erano sgombri. Dal loro canto gli avamposti del 15° corpo riferirono che in vicinanza del Monte Veneto vedevasi un consiclerevolEl accampamento di truppe . Finalmente ogni dubbiezza: che ancora pote'sse esistere sul corpo Cialdini veniva dissipata -da un tele. gramma datato da Rovigo all e 8 1z:2 di sera, ove s1 1

(l} L'ordine portava che il 5' corpo occupa!se nella sera Sa nta Giustina eri event.ualme.nte anche Sona .

'

ANNO XIII, VoL. III •

3


LA GUEIU\A DEL

1866

1

IN Gl.ìRJIANIA. ED IN f'l' .\LU

dava notizia che verso le 6 i volontari (sic) e i lancieri avevano occupato l'isola d'Adeiano, e che pt·esso a l\Iesola si vedeva preparato molto materiale da pooti con al'Liglie1·ia. Poco dopo la mezzanotte un alLro telegramma recava che il nemico aveva passato il Po sollo Polesella verso le 8 di sera su di,·ersi punti. Riportiamo qui appresso la formnzion e dell'esercito austriaco pc) 24- giugno, quale ci vien dato dalla Relazione.

ESERCI'rO D'OPERAZIONE DEL SUD il 24 giugno 1866.

Comandante in capo -

S. A. I. l'Arciduca AtnEnTo

Capo di stato maggiore - ì.\foggior generale Joul".


5° CORPO D'AR11:ATA Comandante interinale: magg. gen. RomcH -

Capo di stato maggiore: colonnello G·Ar,UNA.··

·-.S

<l:>

·a

bn

s_,

o

8

o

<ò

B·rigata colonnello Bat1,e?'·.

~

çQ

UJ.

Uomini[ Cavalli Uomini j Cavalli /Pezzi 20 I,

/

-1

.•

- -3 - 3 - - - - - ---

Totale della brigata .

7

-

-

l _,_

--

1

- - -- ~ --

Brigatci.magg. gen . .m:wing.

17 1,106 3.258 3;324 152

15

3 986 2,979 3,081

-

-

95 107 -8 109 - -- - -- - - - - -- - 7,857

3'7

363

,

7,049

8

- - ------- --- - -

11 17 - I1,--:=... -3 - I0-l H~Ì:[E; -::.-.=.; -I -- 3,2663 96 2,787 - I 3 .079 -· I 152 109 - - -8 - -- - --- - - - - - - --

Comando della brigala

-

"i-iegitMc~ leo.poldÒ N. 53 Regg. Griiber N. 54 . 4' batteFia del 5° regg.

-

-'a

1.... - -

1

.....

1

7

Totale della brigata . Brigata magg. gen. P·int

0~1

7,529

359 ·

J:3 1,060 3,380 .2,263

21

104 101

3,070 3,013

383 119

375 109

-

..

6;728

8

l

Comando della br igata . . . 5• battagl. cacciatori imperiali Regg. 9. D. di Baden N. 50 . . Regg. Crenneville N. 75 . . . . . . . Regg. ussari Imp . Frances\? .~iuseppe (*} Regg. ulani Re delle Due Sicilie N. 12 . 2• batlf:'ria del 5° regg.

-1 3

3

-

-

-

-

-

- - 2 -

1

- - --'7

Totale della brigata .

-

-

- -- - - -

-

2

39

1

749

8,248

.

-

-

1

-

-

;13/6

- -

21

2 3/6

-

3

-

2

537 33,1 · 1,135

6 25,720

,t ' 951

-

-

-

313

-

- - - -7,038

414

-

291J:

-

1,0,12

-

3,241 20,835

-

-

8

--

313 .

--

---

• Batterie 5•, 7• e. 10• . del !/ regg. . , Parco di munizioni . . . . Uoa compagnia del genio, truppe sa111tarie, ambulanze, gendarmeria, treno, ecc.

Riserva d'artiglieria -

(' ) Colla brigata Pulz.

'20 - --- - -- -1,

• ,

To tale del 5" corpo d'armta .

CO~IBA. TTll'N'tI

~

O'

u

llFFJ::TTlVO

o:,

·,:;

- - - 80 - - - - - - - --

Comando del corpo

r

::=

i.. 'O «:S ::i .

Q,

A:i

Comandò della brigata 19° battagL cocciatori . · llegg. Ilenedek N. 28. Regg. Nagy N. 70 . . 3• batteria del 5• regg.

•-<

o.o «:S

-

313

2·1

-

48


.

7° CORPO D'ARNIATA Comandante: tenente feld-maresciallo ~hnor.c1c -

-~

.s

t.o 5l -;;; ~

~

00

Capo di stato rr,iaggiore ·: colonn. LITTROw. (l)

·a bO ""o..

.,....

i=l

o -o '""

~

{/)

i::,

8 o

Q

l!FFETTIYO

(l)

·1:

ctS

::I O'

COìUDAT'fl::l'ì:Tl

I

.

"" IUomini! Cavalli

Comando di i corpo

Uomini ICavalli !Pezzi

85

30

21

6

3 984 2,839 2,652

l

3,107 .2,905 162

10 38 97 54 108

l

7,260

347

6,478

6

10

3,30:l

' 102

Brigatci colonn. 1'oply.

Comando della brigata . . . . 7° battagl. cacciatori . . . . .

l,080

l 3 3

Regg. Ale1nao11 N. 43 . . . . . Regg. Arcid. Ludovico Viltorio N. 65 P batteria del 7° regg. . . . . . Totale della brigata.

..

7

8

8

Br·i gata magg. gen. Scibdie1·.

Comando della brigata . . . . .

10') hatt:Ht\ .., e ;;:\ c-.r·.h\l(H·l

t ..;\

_

.

.

_1

.

Rogg. Principe Ereditario Are. Rodolfo N. 19 Regg. Are. E'rnosto N. 4.8 . . . . . . . .2• batteria del 7° regg. . · · · · · · ·

Totale della brigata . . \.

1.014.,

3 3

I

l

-- -

-

- - 7,647

l

7

3,117 180 .

36

91

3

9Gsl

3,000

2,879

l 8

lll

~

350

....-----

--

-

8

6,846

-- - - - -- - - - - ---- --

- - -- -

lJrigata colonn. Welser sheimb

Comando del la brigata . . : . 3° baltagl. ca~ciatori iq1periall . Hegg . G. D. eh Aleclenbur&o N. 31 H.egg . P~umgart!en

. .

. ·

3• !)attena del 7 regg. . . :

·

. ,

l 3 3

. .· · · · Regg. ussar i Principe Carlo d1 Baviera N . 3. Totale della hr igat,1. . . .

(*) Al basso Po,

-

l l l

7

-----

l

-

3 l

9

37 108 108

160

109

167

159

- ---

---

Rise:rva d'artiglieria - Batter ie ~', ''!- e 9· del 7' regg. . . . · · · · · · · · Parco di munizioni . . . . . . . Una· compagnia del genio,. truppe samt~ne , ambulanze, gendarmeria, treno, ccc. • Totale del 7° corpo d'armala-

'

5 1,024 3,149 3,183

7,688

-

3 936 2.911 2;941

:z

Cl

t<J

8 1'1:2

- - - - - 530

,...

-

6,791

- -

.

8

- -- - - - --554 296

405 273

-

l

6

:24,528

.2,800 20,136

24

1'12

...... t,1

-.., q

,....,

998 865 - -- - - -- --- - - - - 2 4/6

;,-

:z

1 4/6

21

;;,:

2.

~

1,12

:,,

48

:,.. t"'

:;


9° CORPO D'ARlVIATA Co~nun dante: tenente feld-maresciallo HAwroNG -

Capo di staLo magg-.: ten. colonn.

EFFil1"l'IYO .

PmLSTICKElL

COhlDATTllN1'I

Uomini/ Cavalli Uominij Cavalli JPezz.i Comando del cor po

70

24

33

- - - - - - --- - - - 81·igata magg.

gen.

I~frohsberg.

Comando della brigata 23• battagl. cacciatori . Regg. Maroicic N. 7 . . . . Regg. Thun l.'1 . 29 . . . . . . Regg. ussari Wiirttemberg N. 11 5" batteria del 7° regg. . . . .

11 1,01.7

1 3

2,915

3 1 .1

3,024 148 179

16 36 101

4 918 2,677

112

2,7,10

14'1

132

109

8

- - - - -- - - - -~-Totale della briga ta .

7

1

- ----

1

7,294

524

6,339

132

8

- -- --

--- -- - -

Brigatli magg. gen . .Weokbeoke,·.

Comando del\?- brigata .

l'

V

l

4° battagl. caccia.tori imperiali Regg. Re di Baviera N. 5 · · Re"g. Don llfiguel N. .39. · · 2• batteria dell'8' regg. · · ·

Totale della brigata.

s

lS

18

-1.

1.040

37 103 ] 04

940

2,991

3,008

3

1

165

-- - --1

'7

7 ,222

2 ,731

2;soo

8

109

- - ,-- - -371

8

6,415

--

- - , - -- -

B1;igata coLonn. Bach.

Comando della ~rigata . . · 15° battagl. cacc1at.on : · : Regg. Re de' Paesi bassi N. 63 Regg. G. o. di Toscana N. 66 1• batteria dell'8°. regg.

1 3 3 '

1

11 1,025 3,101 3,229 110

13 38 108 104 109

570 373

409

1 ,132

852

4

927

2 ,820 2;952

-

'

8

Totale della brigata .

Riserva d'artiglieria - llatterie 6•, s• e 10' de.I " 7° regg. ·.. · : · · · · · · · · · Parco di muniz1om . : · · · · ·. · . · Una compagnia del gemo, truppe samtane, ambulanza, gendarmeria, treno, ecc. . Totale del 9° corpo d'armata

l 14/6

285

24


DIVISIONE DI FANTERIA DI R ISERVA '

Comandante interinale: rnagg. gen . R uPP.RECHT

Capo di stato maggiore: tenente colono . F11ANZ.

-

-~ e

'i:i

.s

·2

t,J)

o,_,

o.

'O

r.

Ì,p

~ aj

<O

8 o u

~

::I

O". rr.

EFF!l1'TI VO

Q)

·;::

CO~IIUT'l'BNTI

QJ

I

I

:::l (O

Uomini Caval li Uomini Cavalli ìr eu.i

~

B1·igatn oolonn. Principe Weimar.

Comando della brigata

'

-

-

.

1

36' battagl. cacciatori . Regg. Degenfeld N. 36 Regg. Maroicic N. 1 (4.0 bo ltagl.} .

5/6

6• balleria del 5° r egg.

-

- - - -- -

-

1

Regg. Paumgartten N. 76 (4° balla~l.} .

'

-

3

i

-

6

G

3

-

-

900

35

800

-

3,099

89

2,783

-

720

30

700

-

930

30

881

-

-

-

'

- - - 1 160 109 - - - - - - - - ~:

'

5 5;6

Totale della brigata .

-

'

>

-

1

__:_ I ,.1.,

5,815

- - - - - i-1-

-

11

!.

- -

-

37, baltagl. cacciatori Regg. Jfohenlohe N. 17. . Regg. Confin. del Banato N. 12 9, batteria del 5° r egg.

l

3 3

-

-

-

- - - - -

Colonne di munizioni per le 2 batteri.e I ' ' Truppe sanitarie

-

-

1

Totale della divisione di riserva

1

7

\ l> 5/6

-

J

6

900

35

800

2,988

89

2,742

-

2,914

89

2,600

-

205

14.7

- - - - - - - - - - ---- - -

·- ., r

8

6

-

- -

Totale della brigata.

--

t,

Brigata magg. gen. Beni.o.

-

8

- - -

.. .,

, comando della brigata

-

7,043

-

-

21

31

3/6

-

-

105

26

12,984

~

-;1-= -:

-

~

366 _ 6,145

-

-

11,312

-8

-

- -, -

8

-

-

.....

z

-

-=-1~

>


RISERVA DI CAVALLERIA Comandante colonn. Putz.

·-

-~

c:i

c:i

.2 bo

1-.i

:;

. Bl'igata colonn. Pitl:r.

Comando della brigata

,

-

Rogg. ussari Liechtenstein N. 13 (*) Regg. ussari Imp. Fran,cosco Giuseppe N, 1 .

-

-

8• batteria a cavallo del 5• regg.

-

• Truppe sanitarie Squadrone di trasporto

'

.

-

..,..

4

-

- -

Totale della brigata. -

70i

646

659

672

654

1

18i

147

2,1

22

52

23

152

201

=1=

-

16

714

-

1/6

11

-

-

-

-

-

4

-·-

Drappello guide .

-

4

- -

- ,- -112

1/6

-- -

l

- . -

2,519

2,371

- -

605 600

-

595

-

-

-

3

3

-

3

-

2 -

335

326

-

297

-

3

-

550

482

-

414

-

-

-

3

-

478

479

-

431

-

- -

- -

Comando della brigata Del regg. ulani Ilo delle DL1e Sicilie N. 12 Del 1:egg. ussari Wurttomberg N. 11 I•

-

-

-

Totale della riserva di cavalleri i

~

'

'

Del r egg. ussari Principe di Baviera N._3.

-

- 1,8°'1 8 - - --- - -

Br igata colonn. Bujanovios.

-

8

- -

.

' '

-

4

- -1- - -

- -

-

cc••un,~

Uornioi! Cavalli Uorninij Cavalli /Pezzi

<,)

_,/ - . -

Regg. ulani conte Trani N. 13

llFFll'l'TIVO

e $:.... g :~ Cl:)

"':::,

8 o u

~

Q)

~ o

o..

d

I·-

o

bO

<'1

--

lf6 --

-

- - - - --

20

1

- -

3,885

3,661

- - -- -

-

2,949

- ,,

-8

'

- - - --

'

Truppe locniche ed :'l lt~e di pendenze dol quar~ tier generale prmc1pale. · · · · ·

1/6

9

-

-

4, 144

1,996 I

.

'

( ) Al basso

Po.

-

-

-

H

7!


RI CA P IT O L AZI o ·N E

I

·a .~

.lj

·2

ÒJ)

"O ~ ::,

Q

00

-9

5" cor po d'ar ma la . go cor po d'armala .

7• corpo d'armata .

..

niser va di cavallAr ia : · · · · oipendenze del quar tier 'gene; a,é

'

-:;;

i::::!

- -

-- -

cac~iotori dello briga la Scu<lier e 11 1.3 ussnn della brigata Pulz: Restano presenti il gior no 24

75

I

Uominij Cavalli Uomini Cavalli !Pozzi

25,720

3.241 2.800 2,846 725 3,661 1,996

24,528

24,197 12,984 3,885 4,144

-

--

I

C0)1BA.TTENTI

2

O'

2 3/6 2 6 24/6 1 6 6 24/6 l 2 12 5/6 - 3/6 J - 1/6 20 -1/6 9 - -76 17 3/6 2,1 21 - -

!I !0'

EFFE'l"rIVO

.~ ....

-

Totale dell 'cserci Lo n'oporozione E d~duc~ndo

o

21 2121 -

Divisiono di ris1wva

o ....

a.E

Tn ~ e::

·a

--

20,8.,% 20,136 19,5-41 11,312

:313 142 132

2.\./49

48 ,18 4.8

16

8 - - - - - - --

-95,458 15,269 71,824

3,536

168

- - -- - - - - --

'

17 3/6 2o' 21 93,700 1-1,574 70,860

2,936

168

Le truppe dell 'esercito del Sud non app arLeneoti.all'csercito d'operazione erano le seguenti : coornm,"~

P.l'llll'l'TIYO

Uomini \ Canili

Uomini \ Cavalli \ Pozzi

Cl

,~ Brigata mobile nel Veneto

.

Truppe nel Ti rolo -

nell'lslria e nel Friuli .

Presidii delle fortezze .

'

Brigata Jolrn io Lubiana . -

' in Ji:tagoofurth Toth Totale ctoll"esercito del Sud .

'

l

I

i (=I

::;o ~

;,.-

7.616

498

6,670

148

8

7. ;,-

17,408

1,552

13,228

141

32

o

21,854

1.205

15,783

139

24.

i

43,909

1,315

29,099

427

16

.., ,. ,.. t"' ,_,

2,008

-

,1,092

-

-

2.692

9161

882

-

19ù,94.5

l l 20,755

162

138,158

l

5,273 1 248

r.:1

... ;...

'


LA FOl\7..\. MU,J 'l'AIU: DE): JHVE nSI STATI EUROPEI

.. LA FORZA ~ULITARE DEI DIVERSI STA'l'I EUROPEI

49

il nostro esempio, ciascuno· per la parte ,s ua, finiremmo per avere una statistica militurn sufficientemente esatta con vantaggio non lieve per tutti, mentre gli è dai confronti statisti ci che vengono i migliori criteri per gli ordinamenti, specialmente al punto di vista dell'economia. L'idea che cosifatle pubblicazioni sono pregiudicievoli, in quanto che fan no conoscere agli altri i nostri ordinamenti, è un'idea futile, gi::-.cchè busta seguirn le .pubblicazioni l1fD siuli d'ogni Stato per iscovrimc nei suoi min imi pn ùicolari il suo sistema militare: meglio vale ad un quo aiutarci francamente a vicenda, chè la partita rimarrà sempre uguale.

Confodera·zione Germanica del Nord. La Oster-reichische m1'litarische Zez"tschr1ft dello sèorso febbraio pubblica un ragguaglio statistico della forza militare dei vari. Stati europei, del capitauo di stato maggiòre generale Schmedes. Questo lavoro ci' parve compilato con tutta cosciei1za e su dati di buona lega. Ci sono alcune inesalLezze, .e non è cosa da stllpirsene, perocchè è difficile e quasi irùpossibj]e lo attingere giuste le notizie statistiche, non cJ,.e per i paes( . stranieri, anche per il nostro, e perchè anche in questo ultimo bien nio da giorno a giorno _si hanno modificazioni negli ordinamenti rmlitari d'o 6ni esercito . Ad ogni modo gli è questa una pubblicazione di molto in:. teresse, onde ci permettiamo di riprodurla neIJe Mstre colonne, reui-(!can do, particolarmente per quanto con..: cerne l'Italia, i' '<lati dell'autore che non siano precisi ; e quando gli altri periodici militari volessero seguire

Superficie - 7,54:0 miglia quadrate ('I) ; (Prussia 6,395), Assia Darmstadt 140 - in totale 7,680 miglia qu~~ drate. . Popolazione - - 29,300,00Q abitanti (di cui 28,ISS0,000 ··:P.'fct~ rni), 800,000 d'Assia Darmstadt ...:... Totale abi-

ta9.,,f/30,100,000. , -1.~ ·

.- ,t' '

Rapp ort~la forza militare alla popolazione: Forza di terra -- E[etti vo di pace . di guerra Forza di terra e di mare .

1; 9·1 1; 33 1; 32

-·-----·------ ------- (.l) li miglio austriaco corrisponùc a chilometri 7, 5863, onde il miglio quadrato = chil. q . 67,5f>20. ANJW xun , YoL.

1L

4


50

f,A FOUZA MILIT AUK

D;EI DI VEnSI STATI EUl\OPEI

Reclutamento.

In età di coscrizione annualmente . 250 a 260,000. Contingente medio annuo 100,000. Inabili nel contingente annuo . 60 °lo, Rapporto del contingente alla popolazione 1: 30L Obbligo al servizio militare - dai ·20 ai 32 anni di età; dai 17 ai .42 nella landsturm. Ferma - 12 anni, cioè 3 anni sotto le bandiere, 4 nella riserva, 5 nella Iandwebr. Ferma dèi volontari - Ammessi dai .17 ai 20 anni di età. Un anno di servizio attivo; quindi obbligo di servjzio per la difesa del territorio. 1

Bilancio generale e spese per l'esercito e per I~ marina,

Entrate dello Stato Uscite . . Spese per l'eser'cito la marina

363,340,000 fiorini (1). 363,340,000 10 11,250,000 7,U0,000

Rapporti di spesa: Per l'esercito - Sulle entrate complessive - uscite

(1) Il fiorino vale lire italiane 2, 48.

28 28

°/o.

°/o·

Per la marina- Sulle entrate complessive ' - uscite Per l'esercito e per la marina - Sulle entrate complessive Sulle uscite complèssive

2,05°[0• 2,05 °[o• 30,05 °(0 ~ 30, 05 °(0 •

éosto annuo di un uomo nello stato di pace 337, 5 fior. · Quota d'imposta per ogni regnicolo per le spese militari . · 3, 6 »

),


\

FORZA DELL'ESERCITO SUL PIEDE Dl GUERRA.

I . TRUPPE Dl SCPPL1DIE1':TO

TRUPPE ATTIVE

1

I

ITRUPPE PR!SIDIALI I ====1'fOTALE

I

I

Comini Cavalli liomini Cavalli

I .I 370,700 19,000

Fanteria di linea . . - cacciatori . ·. Cavalleria gravo . . leggicra. . . Artiglieria da compagna . da piazza . . Armi speciali . . . . . . . . . ' Personali e truppe d'amministraz., treno, ecc. . .

I

-

, E{fotlivo di guerra . . . . .

IIl Bocche da fuoco da campagna I!

IEffettivo di pace

I

i

I

l

G.000

!

9,500

1 2)00

I - I

3:4.00

!

50;000 l 44 400 .~

26,000

140,000 5,100 9,500

67 000

33.600

10:000

Uomini Cavalli

l

540,300 I

I

I

i

173,000

I

I

'j

i>

~

e

~

N

> ~

r,...

,.,

18,000 4:000

> ~ c::l

12,500 I1

7,200

I

I

180,0JO I

::--

~

208,200

220

I

• . .

I

I 6,000 6,000

I

I

I

1,284

I

!

I

A

.I

1

I

I

3o, 2Jo -

150

I I

928,500 11

I

328 000 (dei quali 28)000 uffiziali, ecc.) • 1

\1


53

DEl DIVERSI ST;\'l'.J EV,l\OPEI

" 161arineria da guerra.

Naviglio a vapore: Navi corazzate . Fregat!3 e corvette ¡Di minori dimensioni

5 9

~8

¡10

Navi a velae 36 a remi cop 68 cannoni. Totale delle navi dei cannoni Mar.inai e truppe di marina

02 .,

400 4-,&00

Ordinamento, dell'es~reit9..

12 corpi d'ese,:vcilo di ~ divi~ioni, di 4 brigate di f~11. teria e 2 di cavalleria. 1 corpo d'esercito di 3 divisioni, di 6 brigate di fan- teria e 2 di cavalleria. In tutto: 13 corpi d'esercito - 27 divisioni = 56 brigate di fanteria. I. Truppe da -qampo 9ttive.

Un corpo d'esercito novera:

9 reggimenti fanteria di 3 ba\t. di

t comp,agnie;

¡ 1 battaglione di cacciatori di 4 con:ip.;


. 54

LA FOI\ZA l'!IILlT ARE

6 regg. di cavalleria di 4 squadroni; 4 regg. d'artiglieria· da campagna. (1 div. a cavallç> . di 4 batterie a 6 pezzr, 3 div. a piedi di 4 batterie a 6 pezzi) ; 1 battag. pionieri di 4 comp.; 1 battag. del treno. Così comprendono in tutto. i 13 corpi d'esercito: 418 regg. di fanteria= 350 battag.; 18 batlag. cacciatori = 18 battag. ; 76 regg. cavalleria= 304 squad.; 13 1{3 regg. artigl. da campagna = 214 batterie; 13 1 t4 battagl. pionieri = 13 11I4 battagl.; 13 1 ['.?. battagl. treno _13 1J2 battagl.

DEI .DIYEI\Sl., S'rA'l'I EUROPEI

55

Fra tutti i 13 èorpi: 16 battaglioni di fanteria; -18 compagnie di cacciatori ~ . . . . 76 squadroni di cavalleria (1 qumtl sq_uadrom de~ reg(Yimenti di cavalleria servono m guerra d1 5 . squadroni di deposito); · . 13,113 divisioni d'artiglieria da camp. a 4 batterie; 13114 comp. di pionieri; 13, 412 divis. del treno .

III. 1'ruppc v·residiali.

di landwehr a 4 compagnie; ' ,i.O (?) squadroni di ca?aileria; · 1O 3{4 regg. artiglieria d~ piazza; Sezioni di pionieri. 211 .battaglioni

?'

Inoltr~ il co~'P? esercito della guardia ha 1 battagl. d1 cara.bm1en e 2 regg. di cavalleria. U 9° corpo: 1 battagl. di cacciatori (Mecklemburg). 1',11 corpo : 1 divisione (Assia). Il 13° corpo: 1 battagl. cacciat. (Sassonia). -Dei 118 reggimenti, 4 J Assia) sono di 2 battaglioni.

II. T1'Uppe di siipplernento.

Un corpo d'esercito ha: 9 battaglioni di fanteria; 1 compagnia di cacciatori; 6 squadroni di cavalleria; 4 divisione d'artiglieria; 1 compagnia di pionieri ; 1 divisil>rie di treno.

300,000 uomini. EffeUivo in pace = 1 °{o della popol . 100,000 Contingente annuo . 1,200,000 Così 42 leve danno . Diminuzioni per leva e per anno 360,000 2 ,f 12 olo , 840,000 Rimangono . Aggiungansi arruolati volontari, . ' cambi, ecc., e la cifra inva60,000 . riabile degli uffiziali 900,000 · Danno una forza di guerra di . _ mobilizza.bili in sei settimane.


56

LA FOf\ZA l\trl,I'rAUE·

DEI ))}YRllSÌ S'l'A'l'I EOIIOJ>JU '

Bilancio generale e SJlese pe,.. i'escreifo e _per la ••mrina.

Imper ò R,usso.

Superfièie ~ · 407,200 miglia quadrate; Asia 270,000. Abit.anti - 72,000,00. O,· As1·a 8' 000, 000 . Rapporti della forza milit.a re alla popolazione: Forza di terra - Effettivo di pace di guerra. Forza di mare .. . . Porze di . terra ·e d_i mare, compresi · gli irregolarj

tJ7

1: 70 1: 65

1 :, 62, 5

1: ,53

,Reel uf:unento.

In età di coscrizione annualmente -- 4,500,000 u~mini·dal 20° al 30° anno di età. C911:tingente annuo medio ..:.._ 100 a H~,000. (Nel 1855 furono chiamate 3 classi= 372,000 uomini. 'J(labilì nel contingente annuo - 20 - 22 °r Rapporto del contingente alla popolazione - 1: 530 1: 600. . Obbligò al servizio militare -- dal .20° al 30° anno. Ferma nell'esercito regolare - 12 anni attivi e 3 nella risefra. Ferma negli irregolari - 22 anni '(15 in campagna e 7 nel proprio paese).

Entrate dello Stato . Uscite Spese 'per l'esercito per la marina

654,480,000 fiorini. 654,480,000 188,890,000 1

35,ooo;ooo

Rapp·or.ti di spesa: Per l'esercito - Sulle ent~ate complessive. -- useile Per lamnrina - Sulle entrate complessive. _,_ usci.te Per l'esercito e per la marina - Sulle entrate· · ·· complessive · ·· Sulle uscite complessive

3.t 0 ro 34 o}0 6 °[o

6 °[o

40 °[0

Costo annuo di un uomo nello stato di. pace 230-fiorini . . Quota d'imposta per ogni suddito per le spese militari . · 3·, •

0

>

'


FORZA DELL'ESERCITO ·suL PIEDE DI GUERRA .

. TRUPPE ATI'IYE '

TRUPPE LOCA.LI

TRUPPE

O PRESIDIALI

Dl R1SF.RY1

TOTALI

Uomini

Cavalli

I,

Fanteria di 'linea . 673.600 cacciatori . 26/700 Cavalleria grave . 54,000 35,000 I - ' leggiera . . . 60,000 cosacebi 60,000 I Artiglieria da campagna . 69,000 50,000 ! da piazza . . - I Armi speciali . . • . . 16,900 I Comandi , personali tecnic~ , intendenze, ecc.. . I I

Effettivo di guerra .

840,300

Bocche da fuoco da campagna Effettivo di pace

'

..

1,344

235.600 n;400

32,800

15,7'00 2.10'.) 20)00 4,800 I

-

-.:j

o

~

N

>

-

~

li>~

70/700 117,900

1,238,000

64

1,408

86.0,000 (di cui 7,600 gendarmi): 230,005 irregola,ri con 232 bocche

da fuoco.

~

t:j

t

I

~ t""

"'

4,300

279,800

-

toC

>


59

DEÌ OIVE.RSI STATI EUROPEI

Marineria da guerra.

:Navig1io a vapore : Navi corazzate Vascelli, fregate, corvette Navi minori .

.2i32 125 ,18•1

Navi a vela

Totale delle navi dei cannoni. Marinai e truppe dj marina .

2142,080 U,000

.Or(li11amento dell; ~eito.

+7 divisioni di fanteria e 1 O di cavalleria. I. 1'ruppe da éampo o attvve-.

488 regg. di fant. ('172 a 3 battagl. e 16 regg. a 4 battagl.) di 5 comp. = 580 battagl. 29 battagl. di cacciatori di 5 comp. =,= 29 battagl. 56 règg ..di cavalleria a 4 squadroni= 224, squadroni. 8 brigate d'artiglieria a cavallo, rn batterie a 8 pezzi. 47 brigate d'artiglieria a piedi, 150 batterie a 8 pezzi (in tutto 168 batterie). H battagl. zappatori. 6 mezzi battagl. pontieri.


60

LA. FORZA l\JIL,l'l,',\.RE

nRl 01y1ms1 STA'l'.I EUUOPEI

H. T1·upve locali o <ti presidio·.

26 battagl. di ·presidio a 4 comp. 60 battagl. di lin~à da cordone a 5 comp. 63 battagl. di governo a 4 comp; _9 ·b attagl. carabinieri finlandesi. 57 comp. artiglieria presidiale.

III. 1'ru,p pe .di risM~a o d'istruzione.

72 battagl. di fant. di 4 comp. . 10 battagl. di carabinieri a 4. comp. .56 squadroni di cavalleria, · 12 b~tterie a piedi a 4 pezzi.

,

Rea:rne d'Ingbil-terra. :q,.

,Superficie - 5,764 miglia quadr.; Colonie 360,000. Popolazione - 29,700,000; Colo~ie 200,000,000.

Rapporti della · forza militare colla popolazione : ,J:H-5 1: 58 11: 142

Forze di terra . Colle truppe di riserva Forze di mare .

1

J. ba.tterie a eavallo a 4 pezzi. 4 battagl, zappatori a 4 comp . 1 battagl. d'istruzione. 1 squadrone d'istruzione. 1

batteria d'istr"t1zfone.

Le truppe irregolari sono formate di: 40· battaglioni a piedi di 5 comp.; H>3 polks (a cavallo) di 884 uomini; 40 battèrie a 8 pezzi . .

.

·Uechdamentò.

Iri età di coscrizione annualmente · - 260 a 270,000 uomini. Contingente medio annuo - In mancan_z~ _di aI~fl~Olati volontari è fatto appello alle m1.hz1e. ·G11 mgaggi annuali nell'esercito permanente sono di 14 a 15,000 uomiili. Inabili. - Su 21,89 1 uomini che si presentarono ncll\ 1.,rno 1865 per arruolarsi, '14,293 vennero accettati; il resto, cioè il 42, 6 °[o, furono respinti come. :inabili. Obbli{)"o al serv1zio nella milizia - dai 18 .ai 30 anni.. b Ferma nelle milizie chiamate sotto le arnn-:- 5 anm. ·Ferma degli arruolati nell'esercito pernianente - 1O . anni nella fanteria e 12 nelle altre armi . . 1

1


62

LA FOHZA l'rUUTAllE

Uilauei~ generale pet• l'esereUo e per la marina.-

Entrale d,ello Stato . Uscite. Spese per l'esercito (per 139,000 . uomini). Spese per la marina

694,400,000 fiorini.: 667,800,000 ·1,5 0,000,000 106;760,000

Rapporti di spesa: Per l'esercito - Sulle entrate complessive . uscite Per la marina - Sulle entrate complessi ve . uscile · Per l'e,sercito e per la marina - Sulle entrate complessive Sulle uscite complessive Costo annuo d'un uomo Quota d'imposta d'ogni suddito per le spese militari .

22 22, 4 15, 4 16

°[o °{0 °(0

°[o

37, 4 °{o 38, 4 °[0

W50 fiorini_.

. 8, 6


FORZA DELL'ESE~CITO SUL PIEDE DI bUERRA.

..

'

INGHILTERRA

GOLONIB

INDIE

CAVALLI

IN TUTTO

i:i r-l i-.

e, I-<

,:e

Fanteria di linea . cacciatori . Cavalleria grave . . leggie.ra . . Artiglieria da campagna da piazza . Armi speciali . . . Amministrazione, treno

-

Effettivo di guerra .

.

. . . . .

.

. . .

.

t:r:j ~

:I •

.

.

'

127,700 6,600 10,600 '7,100 15,400 16,100 5,000 16,000

27,300 21400 600

104,300

35,000

65,200

204,500

60

420

640

160,

Cannoni da campagna

44,000 2,800 3,000 2,400 3.400 4,300 300

56,600 1,300 6,900 , 4,700 5,.000 9,500 4,700 15,600

2,000 2,300. 400

U'J 1'-1

C/l

1-'j

l '

14,700 15,200

> 1-1 "'":

~

,..

..... ~ o "-:J

t.:i 1-4

O) ~

~

I


64

68

Navi a vela Totale del nav'igli9 . Cannoni . Marinai e truppe di bordo

f'ruppe di 1"i.sM'1)a nell'Inghilterra.

~sercito di riserva Pensionati. Militi Yeomenry . Volontari

65

f>F,l DlVEllS~ ST,\Tl E,Ulll)PJ.U

LA 1.<'0nZA Mll,ITAJ\E

2, 000 uomini. 14,QOO 100,000 14,000 180,000

4:36 (1) 8,700 70,000

1

I. Truppe da cam:po o a.ttii,e.

---·---3'10,000 Truppe colon-iali . 7,500 uomini . Truppe locali nelle Ind ie . 135., 000 T1'.uppe di risrfrva nelle Indie e nelle Colonie : 200,000 ·

-- --342,500

HO battagl. di fanteria a 10' con1pagnie (troops). 8 battagl. di ~arahi nieri a 40 comp. 18 regg. di cavalleria di linea a 8 comp.

rn

regg. di cavalleria Jeggiera a 8 comp . .

= =

6 brigate d'artigl,. a cavallo 30 batterie a ·6 pezzi. 8 brigate d'ar_tigl. -a piedi 68 batterie a 6 pezzi. 3. brigate d'art,igl. miste .= 21 batterie a6 pezzi. 34 compagnie cl.i zappatori.

2 compagnie tt'eno. 24 compagnie (troops) del treno.

llal"iner.ia.

Naviglio a vapore : H. Truppe di deposito o di p1'.esìdio.

Corazzate . 3,)1' Vascelli, fregate, corvette . 104 Navi minori 259 . Che formano un totale di 398, con 6,700 cannoni.

. .

In costruzione:

Corazzo.te Vascelli, fregate, corv.

Gh~

rn

battagl. deposito di fanteria.

H depositi di cavalleria. ·109 comp. artiglier1a d0- piazza. 4 brigata deposito d'artiglieria., ,1 brigata d'artiglieria da 6 com,pagnic zappatori.

6 con 66: cannoni.

4~ Minori .27 j .- -104 for.ma~o . un totale· di 37, con 168 cannoni.

·--

.....

èosta.

__________ __. ~----...

(i) E 116 guardaporti, 295 navi in senizio , delle quali 148 di s_tazione all'estero, con a bordo 25,0JO uomini. ANNO Xlll, VOL. III.

17


66

J,A

DEI DIVERSI STATI EUROPEI

FORZA M[Ll'l'ARE

Ferma - 11 anni nella 1• cat~goria, di cui 5 sotto le armi e 6 in congedo illimitato; 5 nelJa 2• ca_tegoria e in congedo illimitato; 8 anm d'ord1nanza.

Regno d~Italia.

Vo.utore ci permetterà di porre qui delle cifre più recenti e precise che non quelle di cui ha potuto disporre. 'f-n

Superficie Popolazione .

284,464 chilom. quad. 24, 2:24,000 abitanti.

Rapp~rto della forza militare alla popolazione: Forza di terra -

Effettivo di pace di guerra . Forza di terra e di mare

1: 120 1 : 48 (•I ) 1:U.

-Reclutamento.

In età di coscrizione annualmente - 256,000 uomini. Contingente medio annuo ( ,tn categoria ) - 46,000 (2a categ. ~-O a .1,2,000). Inabili e esenti sul numero degli iscritti - 63, 1 °[o · Rapporto del contingente (1a categoria) alla popolazione - 1 su 522 abitanti (1 su 276 se si comprende la 2• categoria). Obbligo al servizio militare - dai 20 ai 3,f anni se di 1 • categoria, dai 20 ai 25 se di 2•.

(1) Non compresa la guardia nazionale mobile.

6'1

Bilancio ...enernle e spese di guerra ~ I • • per l'escreito di te1•ra e per a marineru,.

(.tnno 1868)

Entrate dello Stato . Uscite Spese per l'esercito . - per la marina.

L. it. "1> ))

»

799,120,000 1,000,000,000 162,200,000 35',700,000

Rapporti di spesa: 20, 3 °{o Per l'esercito - Sulle entrate complessive . 16, 2 °{o uscite !,,i. o[o Per la marina - Sulle entrate complessive. 3, 6 °[0 uscite Per l'esercito e per la marina - Sulle entr~te · complessive 24, 7 °[o Sulle uscite complessive 19, 8 °[o

Còsto di un uomo dell'esercito nello stato di pace . . . . . Quota d'imposizione ad ogni regnicolo p er » le spese militari

8 25


/

EFFETTIVO DI GUERRA

TRUPPE A'fT!YE l'RUP~B

Cavalli

Uomini

I1

Fanteria di linea . bersaglieri Cavalleria di linèa . leggiera . Arliglieria di campagna da piazza . . Armi speciali (pontieri e zappatori} . . . . . . . . Stato maggiore, truppe d'amministrazione, treno .

233,140 28,215 31668 13,901 15,639 7,781

Effettivo di guerra . .

330,182

.

nocche da fuoco da campagna ¡ 1 Effettivo di pace .

600

II.

TRUPPE SEl>ENTAlUB

12,480 l',415

tj 14,102

~ 11,514 j

8,838

19,000

' DI DEPOSITO

i t

296

Carabinieri reali .

1,116

440

1,996 170

11,000

900

Veterani e invalidi .

3,919

Compagnie di disciplina .

1,860

Istiluti e altri ~orpi

2,269

In tutto

24)813

23,ll~

I.

200,000 (compresi tutti i personali militari}.

. .

31' ..220


om

69

DIVERSl STATt EUllOl'EI

...,,. Dé ;.iiamo per altro notar e che gli organici di gue tTa uon esistono per tutte quante le armi, e neppure gli esistenti sono adatti ad incorporare giustamente le nostre forze militari come ci vengono dalla leva: ne fa prova inconcussa la mobilizzazione del 1866, quando l'esercito ebbe: In campagna Di rise rva e di presidio. Di depositi ed altri perso.: nali .

268,542 uomin i. 76,484 126,388

ovverossia 85,199 in più di quanto provvedevano gli organici computati, come abbiamo fatto sopra , in 330, 182 24,8'13 3·1,220 386,'.315 uomini. A questa differenza sensibilissima. dovranno prov. vedere i nuovi quadri che il Governo s'è obbligato di presentare al Parlamento. 1

+

+

=

Forza della marineria da guerra .

(Y gennaio 1868)

Naviglio a vapore: Corazzate . Vascelli, fregate, corvette. Di minori dimensioni Navi

a véia

Totale del naviglio Cannoni Marinai .

22 28 38 9

97 998 22,220


70

. LA ~'ORZA MILITARI DEI DIVERSI STATI EUROPEI

. Ordinamento de~l'e~ereito sul piede di pace,

80 regg. di fanteria di 4 battagl. a 4 comp. 5 regg. d~ bersaglieri di 9 battagl. di 4 comp. ~ 9 regg. d1 c~ vallerì"a ( 4, di linèa e 15 leggera) a 6 squadroni. . · Artiglieria - 1 regg. pontieri di 8 comp. 3 regg. art~gl. da piazza di 14 comp. 5 regg. art1gl. da camp. di 1o batterie. 5 compagnie di operai. Corpo zappatori del genio di i>.8 comp. Corpo treno d'armata, 4 brigate a 4 comp . (Ne esistono solo 12 comp.) . · Corpo d'am~inistrazione di 6, compagnie . . 1~ compagnie di . disciplina. .

RIVISTA TECNOLOGICA,< Svizzera.. Fuei,l e a ripetizione di Wettel'li' (Bepetir-gewelir).

· (Opuscolo dei sigg. Brugg, Fisch e Will - 1868).

Questo fucile, detto a ripetizione perchè si carica con tredici cartucce ciascuna voltà, introduc,endole nel così detto magazzino di mimi~ione, e che vengono sparate successivamente, può anche caricarsi colpo per co)po come gli altri fucilì a retrocarica . ' . . Le speciali Là che vi si osservano sono il rnagazz,ino medesimo, posto. al sicuro nell'incassatura dell'arma, ed il meccanismo .col quale l'arma · v'ien carieata e sparata. Il magazzino dal lato destro del fucile present.a una apertura dalla quale vi si immettono le cartucce, la di cui forma è tale da impedire che queste possano essere intro1otte alla rovescia. Esso serve parimente per int1:odurre direttamente nella canna le cartucce caricate colpo per colpo, ed in tal caso il meccanismo


IUVIS'l'A

'è chiuso da una moìla la di cui t3sta apparisce perfeLtamente all'esteriore. li meccanisrno col qu ale l'arma v-i.ene caricata è spal'ata si compon e principalmente: Dell'estrattore (auszicher), ,cµe rigetta dalla canna l'involucro della cartuccia esplosa; · Del conduttore (hàusporteur), .che dal magazzino porta la nuova ·cartuccia nella canna; Del martello percussore ed alt ri accessori per de. terminare l'esplosione. Il meccanismo agisce rnedinnte un manubrio postosul lato des t1·0 del fucile. · · . . L'e~tr~zione dell'invoi'ucro · della cartuccia esplosa e l'1mm1ss1onc della nuova cartuccia nella canna si -ottengono facendo fare al meccanismo un movimento a destra per un sesto di giro' della circonferenza , e J'ott~razion~ con iden Lico giro a sinistra. A tale · uopo v1 sono mtorno al meccanismo tre ritegni sporgenti, ~!J.rgò ogn uno un sesto della cìrconferenza, i. quali si incastrano volta per volta in tre corrispondenti incavi praticati nella parte posteriore dell_a canna. Il fucile non ha molla spirale, ma hensl marteilo a mollone. Il maÌ'Lello può essere armato tanto per funzione del rn éccanismo generale, che direttamente ~d ~ndipendentemente dal medesimo._ Esso percuote 11 pmolt~o (schlag-stiff) che _com unica la percussione ad una forchetta a due punte (gabel) le quali determinano ,l'esplosione urtando in due punti opposti il bordo della cartuccia internamente provvisto di· materia .fulminante.

TECNOLOGfCA

73

alla irruzione dei gaz per didietro, ed esplose. -'-" Il meccanismo non ha sofferto . 2° Prova per la bontà del sistema d' otturazione. Son osi adoperate cartucce di scarto spu cca_tc ?ià in fon~l~ Nè 1) tiratore, ne i 0 che spaccaronsi al far fuoco. vicini nel rango hanno avu Lo a sofFrirne. 3° · Pro'tJa per la perfezione del mecca1?isrno. Bontà della materia. Utilità pratica dell'arma in campagna: il fucile {il meccanismo è la pa!'Le ottur~.ta della canna specialmente) è stato impiastricciato d11:ena bagnata, ' esposto tutta la notte alla _rioggia,. e dopo -~·av_er fatto funzio nare alcune volte, d1 forza, su e g1u , 11 meccanismo, il fucil e, tutto arruggin ito; ha dato gli stessi . risnltati, e si è lasciato facilmente manovrare. 4- 0 Prova di resistenza al ti:ro. Cinquecento colpi sparati coll'istesso fucile in un giorno_, ed in ~utto una . media di mille duecento ventidue colpi spa_rat1 da no:ve fucili, nessun guasto di rilievo durante questa esperienza; solo qualche volta si ruppe _la lastra, dell' estratto1:e, e questa venn e perciò rinforzata di due · millimetri. . Colpi non ù cattati. Media : con munizione fab_b,rièat~ . nel paese 1; 2 °10 , in America quasi pµnto ; m altrt paesi i colpi a vuoto crescon o fuori di propot·zione. Rapidità d'istruzione. Un giorno solo ~asta a r~nder .pratico l'uomo col rn ecca11ismo del foc1J e , ad 1mparargl~ 'a smontarlo, pulirlo, caric~rl_o e-_ spararJo. Al, quanto più difficile però restagli t1 grnsto m.irare e colpire. .

Resultati di tiro - A) Tiratori non -istruiti'. l'llOVE FA'l'TE S UlllRE Al, FUCILE .

·1° Prove di forza. Caricate nella ca~na venti car-

tucce tagliate colla lima nel fondo, lasciando cosi adito

Distanza 300 passi - ~ersaglio 1"8 p. 5, 4- Carica volta per volta.

1° Fuochi a comando, 6, i a:l minuto, colpito 66 °(o·

2° Fuoçhi a volontà, 8, 5 al minuto, colpito 52 °lo,


74

RIVISTA

TECNOLOGICA

Ca_ri_c a e fuochi dal magl.lzzino.

Carica e fuochi dal magazzino seguiti di cil.rica e fuochi volla per volta a volontà.

-3° FÙochi a comando, 10 al minuto, colpito 54 ~[o· .4° Fuochi a volontà, H al minuto, colpito 43 °r 0

'15

~O. In piedi, ,15 al minuto, colpito 96 °[o· H. Fuochi avanzando, 48 al minuto, colpito 100 °Io·

Carica e fuochi dal magazzino seguiti da carica e fuochi volta per volta·.

5° · Fuochi a volon tà, 8, 8 al minuto , colpito 48 °10 •

C) Confronto dei ri'.sultati di tiro fra il fucile a t-iro non interrotto ed il fucile di fanteria a retrocari"ca (trasformato) . - Tiratori non i'struiti. · ·

B) Tù·atori già istruiti. Distanza 300 passi -

I>istanza 300 passi - Bersaglio l•S in un quadro Carica volta per volta, fuochi a volontà.

Bersaglio 1, 8 pe·r 5, ,i metri.

l' Carica volta per volta, fuochi a comando.

In piedi, 13 al minuto, colpito 100 °[0 • · 2° In ginocchio, 1 O, 6 al minuto, colpito ·100 °10 • 3° C?ricati, _1 O, 3 al minuto, colpito 100 °[o- · 4- 0 Tiro rapido senza mirare, ,f6, 5 al minuto, colpito

Fucile tiro non interrotto, 6, 7 al minuto, colpito ·64 °[o· Fucile fant. retroearica trasfor., 6 al minuto, col-

Carica e fuochi ·dal magazzinò, a volontà.

2• Carica volta per volta, fuochi a volontà.

·5°_ In piedi, 14 tiri 40 secondi = a 2·1 al minuto, colpito ·100 °[o• 6° In ginocchio, ~ 4 tiri 42 secondi = a 20 al mi.:. nuto, colpito 100 °fo. 7° Coricati, H, tiri 36 secondi = a 23 al minuto, colpito 100 °Io·

Fucile tiro ·~on interrottç>, 8, 5 al minuto, colpito 52 °[o: · Fucile fai:tt. retrocarica trasfor., 5, 3 al minuto, colpjto i-8 °{o• •

Carica e fuochi dal magazzino, dovendolo caricare di nuovo a volontà.

Fucile tiro non interr. carie. dal mag., ~ 1 al minuto, colpito 54 °[0 • Fucile fant. retrocarica trasfor ., 5 al minuto, colpito 45 °Io•

8° In piedi,

,rn al minuto, colpito f-00 °1

0

9° Tiro rapido senza -mirare

pito

., '

:

37 al minuto

·

'

col-

pito 48 °(0 •

3° Fuochi a comando.


/

76

77

nIVIS'fA

1'BCNOl,O GICA

4' Fuochi a volontà.

moria descrittiva, indicando in pari tempo il prezzo di un certo numero di dette cartuccie . L' I. R. comit~to fornirà schiarimenti sulle condizioni cui deve soddisfare detta cartuccia.

rrucile tiro non interr. carie. dal mag., H al minuto, colpito 43 °[0 • Fucile fant. re trocarica trasfor., 5, 3 al minuto, colpito 48 °[o•

Dati balistici. Comuni col fucile a retrocarica {trasformato). . J?if{ei-enza di rapidità ini,zi·ate. La sola fra i due fucili, del res to minimiss ima. L'accorciatura della canna del fucile a tiro · non intenotto è causa di tale diminuzione (5 m.) nella rapidità iniziale, che non influisce se non che in modo affatto insensibil~ nella traiet. toria.

,

(Dalla Militai· Zeitung).

Prussia.

... Nuova polvere da guerra.

Dall'Engìneer. - Estra tto da una. Memoria. letta dal sig. Dougall sulla nuova polvere inventata dal capitan o Schultze, al R. Institulo dei servizi uniti in Inghilterra. · « La nuova polvere inventata da! capitano Schultze

Austria~ fÀlrtueeia pei fueill

I!

:1

reCroeariea.

ministro d~lla guerra promise un p1·emio di mo ducat~ d'oro a col~i cbe inve?tasse una cartuccia pel fucile a retrocarica, da servirsene nelle esercitazioni campali, la. quale. c?stasse meno della presente. . I progetti relatm devono venir presentati pcl 30 giugno dell'anno corrente. ~gnuno che intenda concorrere a questa rimune~ raz10ne dovrà far per venire all'I. R. Comitato d'artiglieria il modeHo della cartuccia corredato d'una me-

è fotta con legno ridolto in grani. La qualità del legno

preferibile è l'ontano. Quanto maggiormente è fina la grana di questa polve re , tanto minore è la sua potenza esplosiva, cioè tut~o all'opno~t o di ciò che avviene con la polvere da gue rra 0 1" .tt ria. Alcuni inglesi che fecero espetimenti con i pl'imi saggi che ne giunsero in Inghilte rra non ottenn ero buoni risultati, precisamente perchè con fucili di piccolo calibro usarono di una qualità di essa polvere fabbricata pe r altri usi. Attualmente il cap itano Schultze ne fabbrica sette diverse qualità, ciascuna adatta ad un uso speciale. Nella manifat.tura della nu ova polvere il legname è tenu to immerso nell'acqua, estraendone via vi.a quella quantità che si adopra. Per mezzo di seghe finissime,


\

78

R!VISTA

le cui lame possono essere disposte .a qualunque piccola distanza, il legname viene tagìiato atLraverso alla sua vena, .e quindi per. mezzo di macchine ridòtlo in piccoli cubi che a prima vista rappresentano quello che chiamasi segatura. · . · · <1. Si fon_no bollire questi picéoli pezzi di legno in una leggiera soluzione di carbonato di soda per tre o . ~uattro ore, quindi .si rinno-va la soluzione e si ripete 11 . processo. Dopo ciò essi vengono lavati per 24 ore e si fa poi passare per essi del vapore d'acqua. In seguito sift lavano nuovamente e si bagna.no con clorato ~i calce onde eliminare tutte le parti -coloranti. « Fatta una mistura di 40 parti di acido nitrioò {a gravità specifica 4, 48) con ·100 parti di acido solforico (a gravità specifica di ,f, 8{,), dandogli tempo di cornpl~tamente raffreddarsi , si immergono ·quindi 6 parti a peso dei grani in legno in 100 parli delle oraclette misture, agitando il tutto per 3 o 4 ore. I grani vengono in seguito separati dagli acidi aderenti per · mezzo di forze meccaniche centrifughe e si lavano in acqua corren te. . . « Se a questo punto del processo munifatturiero si asciugassero i gruni e si accendessero, non risulterebbero essi molto combustibili, ed infatti pel trattamento ricevuto essi non rappresenterebbero che una sostanza a mezza via fra il cotone fulminante e ciò che -i chimici chiamano wyloidina, e b1:ucierebbero lentamente. · « Invece '100 parti dei grani si immergono in una mistura di 22, 5 parli, a peso, di nit1'qto di potassa, di 7, 5 parti di nitrato di barite e 220 parti d'acqua a 1'12 gradi Fahr, e vi si agitano per ,fO a 15 minuti, e ne sono poi tratti per essere asciugati a mezzo del :vapore. . « La manifattura di questa poJvere è cosi sce.vra da

79

. TECNOLOGICA

pericoli, che in Postdam , ove vigono leggi e regola menti severissimi per danni e disgrazie possibili a prov_enire dal fuoco, vien permesso al ·capitano Schnltze di fabbricarla nel giardino annesso aJla sua ahituzione. « Incendiando questa polvere , quando ·poco co_mpressa, l'effetto esplosivo ne è minimo in confronto di quello risultante dalla polvere comune , e si incendia as$ai più lentamente lasciandosi poi dietro una cen'ere nera, e quunto più essa polvere è compressa, tanto più rapidumente esplode, nè lascia allora alcun deposito. « Mezz'oncia di polvere Schultze, ben compressa, essendo stata posta a lieve tratto · solto la superficie dell'acqua di un fiume, quando fu · accesa lanciò una colonna di molti ,galloni d'acqua a :iH piedi. d' altezza. • « La stessa prova · fatta con polvere comune non riuscì che a muovere appena 1~ superficie dell'acqua. i: Un altro. esperimento si fece ponendo un'oncia e mezza della nuova polvere a 15 piedi sott'acqua, che fatta esplo_dere, sollevò ulla sup.erficie i rami d'alberi, la terra. od altro che trovavasi ul fondo, non che molti pesci tramortiti ed alcuni g iù morti . La scossa si estese su di un'area assai vasta, e ad alcuni metri dalla riva del fiume il terreno ne fu scosso. « Questa prova venne eseguita con polvere fabbricata esclusivamen te per mine. « Il capitano SchulLze nei suoi lunghi studi su tali materie _ha voluto ridurre in cifre alcune delle leggi che regolano le esP.losioni delle polveri, e sostiene che nella polvere comune su 100 parti 3 T restuno inerti dell'esplosione, e .che anzi ritardano l'azione delle altre 69, e sono causa del rinculo delle armi. « Esso calcola che nella sua. nuova polvere la forza 1


80

Il1V1STA TECNOLOGICA

imp·ulsiva sia sviluppata da 90 parti, ·restando inerti soie rn. . . « Per quanlo tali teorie possano sembrare dubbie, però il sig. Dougall constatò con esperimenti che questa differenza fra le polveri risulta in pratica. « La forza impulsiva sviluppatq. dalla polvere Schùltze sta a quella della polvere comune come 45 a 3·f . « La polvere nuova può fabbricarsi 1n 7~ ore, e siccome sul proc·esso di manifaLturazione .essa resta in istato umido fino all'operazione finale <li asciugamento, così fino u questo punto non esiste pericolo di esplosione. · « In Ftancia si fecero esperimenti a Vincennes con la. poi vere Schultzé per ordine del . ministro della guerra, e i risultati riuscirono soddisfacentissimi, venendone dalla Commissione raccomandata l' adozione. « Adoperata coi cannoni corrisponde pienamente, producendo assai meno fumo ed imprimendo pochissimo rinculo alla bocca dafooco. « Esaminata col microscopio, si osserva il salnitro incrostato in istato solido sui piccoli cubi di legno. »

RIVISTA STATISTICA

I-tali a .. C~mpi ed esereituzfoni delle truppe.

,'

Col 4° luglio fu aperto presso a ~oiàno ùn ~an:ipo d'istruzione, cuì si succeclèrann9 m due penoch 1.e truppe stanziate nelle divisioni mili~a~i di Fir.enze, 11vorno e Perugia. Eccone la composmone nei due pe~ riodi : ~ 0 Periodo (dal 4° luglio al 1O agosto). 1

Comandante della divisione~ Luogot. gen. Bixio. ' Capo di stato maggiore - Colo.nn. Di S. ]forzano.

-

F-anteria cli linea. - Brigata mista = 5° granatieri e S0 font. (magg. gen. Dall'Aglio). . Brigata Bergnrno = 25° e 26° fant. (magg10r gen . · De Fornari). · . Brigata Reggio = 45° e 46° fan t. (maggior gen. · Druetti). . , !'.Bersaglieri _: S0 , 11 ° e 1!.0 battagl .. Cavalleria - Regg: Savoia cavalleria.

.

ANNO XIII , VOL. III.

6


82

STATISTICA

lUYISTA

Artiglieria - 4a brig·. del 5° regg. . · 2a brig. del 7° regg. In tutto 6 batterie. Una· compagnia -z appatori (la 2,1a). Una colonna del tre.no d'armata.

,crediamo non inopportuno il riportare uno squarc~o, tanto più che essa non fu riprodotta nel Giornale Jt[ilitare uffiziale.

2° Periodo (dal 4 Oagosto a!A 0 settembre). Comandante della divisione Carlo. . .

M:agg. gen. Piola-Caselli · · .

Fanteria.- Bri?. SJena = 31° e 32° (magg. gen. Scalia). Br~~ata P1st.01a . 35° e 36° (magg. gen. Bottacco). · Brigata Alpi = f>'l e 52° (magg. gen. Daniini). Bersaglieri - · 4 4°, 21 ° e 39 battagl. Cavalleria- Regg. Genova cavalleria. Artiglieria - P brigata ,del 7° regg. , 2a brigata.del 9° règg. In tutto 6 batterie. · Una compagnia zappatori (la 2,1a). Una colonna del· treno d'armata. 0

Oggetto partic_olare del campo si è quello di sperimentare su ampia scala e su terreno svariato il nuovo Rego.lamento d'esercizio e di manovra per la fanteria, come pure le novelle armi a r e trocarica. · . Dai raggu_agli che già abbiamo avuti pare che tanto 1~ Reg~lamento quanto le armi diano soddisfacenti r1sultatr. · . Alle altre trnppe, che per mancanza di fondi non s~ ponno_ma~dare a: cam~i, il ministero ha prescritto d1 eserc1tars1 nel tiro d1 combattimento col nuovo fucile, ed in ~azioni campali per le quali abbiano anche da _ass~ntars1 per qualche giorno dalle loro stanze ordmar1e. Co~e. indirizzo per tutte codeste esercitazioni emanò dal m1mstero della guerra una circolare, della quale

83

n

Premesse le esercitazjoni da eseguirsi, ecco le rac:eomandazioni qel ministro circa alla maniera di eseguirle. , , · « A) Rispetto alle armi è al tiro. - Il fucile e la carabina trasformati a retrocarica ·· hanno alquanto migliorato la giustezza di tiro che aveano, ma fu di molta accresciuta la celerità di sparo, tanto è vero che all'occorrenza un soldato addestrato può caricare .e sparare ~ ed apche 4O colpi per minuto, stando ritto, in ginocchio. o coricato. · ' « Devesi per altro inculcare bene al soldato che se la èelerità di sparo può tornare preziosa in. certi momenti, quando · si ha l'inimico a certa distan.z a, · la giustezza del tiro è anche più importante perchè da essa principalmente dipende l'efficacia del tiro. E bisogna convincerne il soldato col ragionamento ed anche . con apposite sperienze comparative nel tiro da combattimento. L'economia delle cartuccie è argomento s upremo_. « Si dia ogni cura alla Scuola delle distanze , c@iuecchè non riuscirà mai a tir3:r giusto chi non conoscerà la distanza a, cui punta, chi non avrà imparato a valutar le distanze a colpo d'occhio . « Nelle esercitazioni al tiro da combattimento si osservino scrupolosamente le prescrizionr e I,e norme date dalla Istruzione sul ti'ro; si avvezzino i soldati a caricare e a pu~tarè con caln~a; e dopo_constatati nei cartelloni i risultati di ogni lezione, i comandanti di compagnia spieghino ai loro soldati come si sarebbero potuti ottenere risultati anche migliori. « Vuolsi altresì convincere il soldato della necessità


84

STATISTICA

RIVIS'fA

e. della importanza per lui di prestare ogni maggiore riguardo e cura alla conservazione del proprio fucile, perocchè per quanti siano i pregi di un'arme, saranno sempre scemati e talvolta anche annullati dalla incuria ~ dai guasti. Il novello fucile è sicuramenle più clehcato che non l'antico, e ciò, inevitabilmente, p er il congegno otturante; ma la maggior attenzione e le maggiori cure che esige dal soldato sono ampiamente compensate da vantaggi che l'antico fucile non aveva. Pertanto gli ufficiali cd i sott'ufficiali esigano e si assicurino 'm ai sempre che i soldati maneggino le loro armi coi dovuti riguardi, e le ripuliscano e conservino come è specialmente insegnato alla parte VI della

golamento furono sopp_ressi quei m~vi1~enti e ~~elle formazioni che si ravvisarono non md1 spensab1h, e cercò di semplificare quanto possibile quelli conservati; si svincolarono i riparti dal posto invariabile che aveano prima nell' ordine di battaglia ed in quello dì colonna, determinato dal numero d'ordine rispettivo; sì sono connessi più intimamente l'ordine serrato e l'ordine aperto, avvegnacchè oggidì Je azioni tattich e si compongono di alternati-re e di combinazioni incessanti dei due ordini, ed in fine si è cercato dì fare in modo che mentre i precetti teorici valgano a manten ere nelle evoluzioni quella uniformità. d'esecuzione, che è pur sempre indispensabile per evitare il disordine, gli equivoci e la confusione, lascino ~cr altr~ ai Comandanti de' riparti quella adeguata libertà di azione che intende' al vantaggio della celerità di manovra ed alla più razionale applicazione delle evoluzioni al terreno. <.: Tra le varianti principali va avvel'Lito: - l' adottamento delle colonne di compagnia, come forma più adatta al combattimento nei terreni rotti e frastagliati; la soppress ione delle colonne colle sessioni del centi·o in test:a, perocchè ammessa la forma~ione in colon~a p er ripiegamento sovra una compag111a centrale, s1 è creduto ottenere l'eguale celerità di formazione e di escludere l'inconveniente di avere sezioni formate con pclottoni ·o mezze compagnie di compagnie diverse; soppresse, come non necessarie, le formazioni: i·ndietro

;i

Jstruzi·one siil fucile a retrocarica. « Ultimate 1?esercitazioni al tiro, desidero da ogni coman~lante eh corpo una relazione pò.rticolareggiata, convalidata dalle osservazioni dei signori comandanti di brigata e da quelle dei signori comandanti generali delle divisioni, sui risultati ottenuti nel tiro, e sulle condizioni di solidità e di facilità di manco-o-io del 00 fìuc1·1e e della carabina a retrocarica. « B) Circa al Regolamento il' esercizi·o e di manovra per la (cinteria cli linea. - Com e lo avrà di già chiarilo la natura stessa delle modificazioni e delle novozioni che il Regolamento d'esercizio e di manovra, adottato il 22 scorso marzo in via di sperimento, ha recato al Regolamento del 17 ottobre 1852, il concetto essenziale di tali mutamenti è stato quello di fare che i p~ecetti ~ella_ ta~ti~_a elementare s'informassero meglio ai novelli p1:mc1p11 che l'introduzione delle armi a retrocarica hanno imposto.alla tattica di co.mbattimenlo, con dare la maggiore importanza al terl'eno e con richiedere la semplicità, facil'ità e celnità macrgiori 0 alle evoluzioni. « In questo intendimento, nelle varie parti del Re-

85

"

a destra o (a sinistra) in colonna, e rompete dalla destra (o sinistra.) per ma-rdare a sinistra (o destra), e gli spiegamenti: front' indietro in battaglia, avanti in battaglia, _e ])er fianco e per fila in battaglia .sopprèsso il quadrato vuoto e conservata come umca formazion e difensiva contro la cavalleria la massa in difesa, nel pensiero che col celere fuoco fornito dalle


86

armi a retrocarica, la fanteria polrà difendersi dalla cavalleria stando nell'ordine spiegato e non avrà bisogno di ricorrere all'ordine con centrato che quando sorpresa da suoi attacchi, mentre trovasi in colonna e non ha tempo di attelar.s i: in tale frano-ente la mass; 0 in difesa è più presto formata che il qu adrato vuoto· ·- nelle evoluzioni di parecch'i batlaglioni si è stabi~ lito . di principio che ogni battaglione che manovri in ordm~ s.errato . debba sempre coprirvisi con truppa propri~ m o~dme a_pe~to, - si è cercato di semplificare 1 cang1ament1 d1 fronte e le forma2 ioni a scaglioni, - ~ si son~ soppressi i quadrati obliq.ui, ritenuta questa un evoluzione malagevole e poco applicabile in faccia al nemico. « Lo aver ~~sto il Regolamento ad esperimento per u.n. ~uno, marnl.~sta ?Ome questo ministero creda poss1b1h altr~ mod1ficaz1o?i cd altri miglioramenti; i quali ben megho che dagh studi teorici potranno essere appalesati dalla pratica; ed è perciò appunto che nella p remessa che ho fa llo al nuovo Reaolamento O ho pregato i signori comandanti generali delle divi~ sioni di volermi trasmettere per il 1° aprile 1869 una relazione, ove siano compendiate le osservazioni e le pr?poste. dei comandanti di reggimento e di quelli di· h:1gata intorno al Regolamento medesimo; e qui rinnovo la stessa preghiera, invitandoli a lasciare ai comandanti ora detti la maggiore latitudine nelle considerazioni che crederanno di porgere al proposito. « C) Circa le marcie-manovre ed alle esercitazioni di piccol~ tattica. - Nelle marcie: colla lunghezza progrcss1vamen Le accresciuta si avvezza il soldato , gradatamente e senza che ne soffra alle fatiche delle marcie di guerra ; colla buona disptsizione delle colonne, col mantenere l'ordine e la disciplina si ottiene la celerità e si evilano gli ing9mbri, sempre dannosi,

87

STATISTICA

RIVISTA.

J)

e qualche vol ta pericolosi. Si abbiano quindi particolarmente in vista questi due intendimenti essenziali, senza per altro trasandare le pratiche d'esplorazione e di sicurezza nella marcia. « Nelle fazioni che saranno fattibili, l'uffiziale deve imparare ad applicare al terreno svariato i precetti e le forme della tattica elementare; formarsi il colpo d'occhio e ìl criterio pratico : i tena Yogliono perciò essere ragionati, progressivi, pratici e di giusta applicabilità al te1·reno sul quale vanno eseguite. « Così nelle marcie , come nelle fazioni e nelle eser, citazioni sulle operazioni secondarie di guerra bisogna non solo che l' uffizialc si penetri bene come il teq-eno sia lo ausiliario impor tantissimo della tattica, ma che eziandio il soldato impari, per quando c0mbatte in ordine aperto, a trarre il miglior partito da qualunque ostacolo sì coprente come non coprente; ciò si otterrà , q uando gli ufficiali inferiori se ne occupino con intelligenza e diligenza, ogni qual volta la truppa loro agirà su terreno accidentato, ed altresi colle opportune istruzioni nello interno de'quartieri. « Poichè il nuovo Regolamento ha integrato l'ordine aperto al serrato , è mestieri che si studi bene la giusta combinazione di questi due ordini, particolarmente r apporto al terreno, perocchè -sta in ciò esseBzialmente il problema della tattica odierna. « Non si abusi dell'ordine sparso , e gli ufficiali siano attenti a non lasciarsi mai sfuggir troppo di m ano la truppa a'lor o ordini; e neppure si abusi delle andature velocj, ma vi si avvezzino con giusta misura e progressione i soldati. » Firenze 2·1 giugno 1868.

Il !tfim'stro BERTOLÈ-V IALE.


88

R.IVISTA

(;a ro110 di cav11lleria.

STATISTICA_

89

son guarì grandi a motivo della penuria di fondi, per far che le varie armi progrediscano nella loro istruzione tattica, conforme ai novelli principii, conforme ai dettami della sperienza delle ultime campagne.

Fu pure disposto per un campo di cavalleria presso a Pordenone nel Veneto, dal '1 O agosto al 20 settembre, ed eccone la formazione: Comandante generale della divisione - Maggior geo. De la Forest. Capo di stato maggiore - Luogoten. colonn. Incisa della Rocchetta.

IL NUOVO REGOLAMENTO

di servizio e di manovra per la fanteria. 1n Brigata (maggior gen . Poninski): Lanciel'i cli lHontcbello. · . Cavalleggeri di Saluzzo.

2a B!'igatà (Maggior gen. Mario): Cavalleggeri di Lodi. Cavalleggeri di Lucca. Artiglieria -

ti";

6" e ·12 batt. dell'8° regg. artiglieria.

Scopo essenziale del_ campo sarà quello di s~rimcntare una novella .Appendi ce all'istruzioneincli'v{duale a cavallo e qualche altra modific;izione e novazione che si ha progetto di introdurre nel Regolamento d'esercizio e di manovra della cavalleria, ond' anche quest'arma progredisca a pari delle altre, com'è indispensabile, perchè mantenga la sua efficacia ed il suo prestigio . Da ciò si Yede come il ministero della guerra nulla lasci d'intentato, ne'limiti delle -sue forze che non

Mentre ci riserviamo di analizzare il novello Regolamento che fu posto ad esperimento per un anno, crediamo conveniente il riprodurre una Nota che il ministero della guerra ho. diramato ai vari co rpi dell'esercito, la quale dà nlcuni schiarimenti intorno ai concetti che consigliarono le precipue modificazioni introdotte nel nuovo Regolamento, e .serve come di program ma ai rapporti che poi ogni comandante di truppa deve fare sul merito del Regolamento stesso: l'idea di chiamare questi rapporti, lasciando a tutti la maggior latitt1dine cri tica, è una disposizione ottima, la quale sarà grandemenle proficua non solamente per il Regoìamento, ma eziandio per l'istruzione in generale clell'ufiìzialità. A nostr'avviso, per compier l'opera , il ministero dovrebbe aggiungere che queste relazioni debbano essere il frutto di .espresse conferenze da tenersi nei


90 RIVISTi mesi di dicembre, gennaio e febbraio da tutta l'ufficialità . del reggimento , sotto la presidenza del co-lonnello .... Ma ecco la Nota per intanto ...

STATISTICA

I, -

Firenze, 8 luglio 1868:

Nella Circolare del 30 marzo 4868 colla quale io ·poneva in vigore ., per la durata di un ~nno, il Regolamento d'ese:rcizio e .di manovra per la fanteria, e con altra Circol~re del 21 giugno p. p. .- N. 42 - 10 accennava alle ragioni che mi aveanò consigliato a modificare il Regolamento del ,17 ottobre 1852, ed anche in parte al èoncetto essenziale dei mutamenti int:roclotti. Nulladimeno, siccome io faccio il più grande assegnamento sulle considerazioni critiche che ho richiesto ai signori comandanti generali delle divisioni militari per il 1° aprile 1869, per constatare i pregi ed i difetti dél citato Regolamentò provviso1;io d' esercizio e di manovra, e siccome quindi desiden1 che_le considerazioni stesse abbiano la maggior latitudine, ma · portino più particolarmente sui punti più essenziali, perciò credo opportuno aggiungere alc;une spiegazioni intorno a codesti punti, che valgano a chiarirne i concetti e gli intendimenti, e così a servire, in certo qual modo, 'di norma nelle Relazioni .che i comandanti delle brigate e quelli dei reggimenti di fanteria debbono volgere nei primi di marzo ,1869 ai comandanti. generali delle divisioni. E sarò grato a questi ultimi se vorranno, per quanto possibile, conformare ·il testo delle loro Relazioni all'ordine seguente, cosicchè ne torni poi più facile lo esame a questo Ministero. 1

1

l

.94

Generalità,

Parve· che nelle attuali condizioni della tattica , p regio principale di un Regolamento d'esercizio e di manovra, quello fosse di essere ridotto a que' soli principii ed insegnamenti teorici che ponno trovar applicazione nel combattimento. Ristringendo cosi la teoria a}la giusta misura della pratica, si guadagna tempo nell'istruzione del soldato, cosa sempre preziosa, e più che mai oggidl, quando s'è addimostrato il bisogn_o di un maggior esercizio nel tiro, onde le armi novelle riescano di tutta l'efficacia loro, e nelle marcie, perchè le truppe acquistino la maggiore mobilità. , In tale intendimento, come già ho accennato nella Circolare·del 2 1 giugno p.p :, si è creduto di dover sopprimere i movimenti e le formazioni ,di poco o nessuno uso pratico sul campo di battaglia, e si è cercato di semplificare e di - accel~rare quanto più possibile quelli conservati come indispensabili. : La sperienza delle ultime guerre avend? aqdimo~ strato come nelle tre maniere di combattere e d1 manovrare, in linea, in colonna, ed in ordine sparso, sia necessario il più intimo nesso, e che Ja fanteria possa passare dall'uno all'altro ordine colla maggiore celerità, secondo le circostanze del luogo o del combattimento, si è integrato l'ordine aperto al serrato; e nella· stessa occasione si sono introdotte nel modo di combattere in cacciatori delle modificazioni piuttosto · notevoli 1 additate come più convenienti dalla esperienza e. come necessitate dalla più intima combinazione, ora accennata, degli ordini aperto e serrato. Partendo da questi principii, fu compilato il nuovo 1


98

1UV1STA_

S'fATrSTICA

Regolamento d'esercizio e di manovra, o, per dir meglio, modificato quello primitivo; e le precipue modificazioni e novazioni sono· quelle qui in appresso indicate.

. Sembrò quindi bastasse tener calcolo di ciò affrettando, come si fece, di qualche poco l'andatura del passo ordinario.

11. -

acl uso dei Corpi dell'esercito.

So1•1wessione del 1•asso cli carica.

Si è creduto conveniente di sopp rìmere il passo di - carica, sulla considerazione che tale andatura molto affaticante pel soldato non dava un cqrrispondente eff.etto utile, e non presentava sul passo ordinario. tale vantaggio di celerità da renderla indispensabile, tantQ più poi eh~ nella prati.c a la cadenza di · questo ultimo era quasi sempre più accelerata di quella. stabilita dal Regolamento.

I

,qlV. - Jlaggiori semplHìeazioui nella scuola del s oldato.

Esercizi cli ginnastica.

Era · generalmente sentito il bisogno di introdurre nella scuola del soldato, come parte integrante della medesima, alcuni esercizi di ginnastica, di corsa e di sp.lto, atti a dar tosto alla recluta agilità e destrezza, ed a svilupparne maggiormente le forze fisich e. 1l tale scopo, mancando per questa prima pubblicazione il tempo di compilare un'apposita istruzioge più breve e più adattata allo scopo, da intercalarsi al testo del Regolam.en to, si ravvisò opportuno di prescrivere (11; 63 del llegolamento) che una volta imparata dalla r ecluta· la giusta posiz1:one clel soldcito, le si insegnino i primi esercizi di ginnastica, come sono contenuti nella parte 1 • dell'Istruzione per gli: esercizi ginnastici

lii. -

,

1

Colla soppressione di alcuni movimenti, colle sem. plifièazioni introdotte nel maneggio d!31le armi e segnatamente n ell'istruzione della quadriglia, si è potuto non poco accorciare la scuola del soldato. Tuttavia è presumibile · che alt.re semplificazioni siano ancora elfettuabili, le quali per altro dalla sperienza della pratica giornaliera, meglio cehe altrimenti, . potranno essere appalcsate; e ne attendo quindi le · proposte nelle Relazioni che ho . chiesto ai comandanti generali delle divisioni militari.

V. - ,lbolizione (l'ogni distir.zione fra prima e seconda riga, e svincolamento clelle sezioni.

Si è tolto nella scuola di pclottone ogni distinzione fra prima e seconda riga, e venne ammesso lo svincolamento dei peloLtoni nella: compagnia e de1le compagnie nel batlngliorn1. · Havvi chi opina a tale riguardo, che una truppa abbia tanto maggiore solidità, di fronte al nemico, quanto maggiorm ente concatenati ne siano i riparti, in posizioni fisse ed immutabili, e che con maggiore facili tà e con minore confusione manovri quella ttuppa le cui sezioni si trovino sempre disposte nella stessa maniera, l' una relativamente all'altra.


· I.\IVISTA '

Altri per contro sostengono, che sciogliendo quei vincoli i quali o.bbligano a posto deter,minato le parti . di un corpo manovrante, lo si rende meno rigido, e le sue evolÙzioni più facili e semplici, serita che punto abbia a soffrirne la sua solidità. Nel nuovo Regolamento si è data la prevalenza a questo ultimo avviso, e venne·· sopprèssa ogni distinzione nel maxwvrare, qualunque · delle dµe righe. si abbia in fronte, comunque siano collocati i riparti nella èompagnia\ in ordine diretto od in ordine inverso, e comunque si succedino, sia nell'ordine di battaglia sia in quello di colonna, le compagnie nel battaglione. Tuttochè si abbia l'esempio . di altri esercitì, fra cui lo spagnuolo, e fino ad un certo punto. an,c he l'austriaco, presso i quali furono adottati questi prfocipii, ciò malgrado credo utiie di chiamare su di ci? l'attenzione dei comandanti di truppa o.nde abbiano a darmene poi· i-I loro avviso . ' ··

..

VI. - Colonna per ripiegamento, e soppressione della colonna eol eentl'o in testa.

~aturale conseguenza dello svincolamento sovra enunciato, fÙ lo introdurre la formazione del battaglionè in colonna per ripiegamento dietro àd una dell~ sue compagnie centrali; .quale colonna potesse po1 ~on pari facilità . spiegarsi o tutta a destra o tutta a sinistra, o simultaneainente da ambo i lati della sezione -· di testa. Cotesta maniera di colonna,· la quale presenta quasi la · stessa celerità di formazione che la .colonna col centro in testa, e la stessa facilità di spiegamento,

95 permettèva di sopprimere quest'ultima; e di ridurre. così ad un solo tipo la formazione della colonna .per ripiegamento come pure il suo spiegamento. La colonna ,col centro in testa , che · noi vediamo tuttora conservata qual principale formazione d'attacco presso alcuni dei primi eserciti d'Europa, co,me. il francese ed il prussiano, afferiva a dir vero parecchi vantaggi. Essa poteva esser facilmente formata anche ' ' quando il battaglione marciava in battaglia; poteva con tutta celerità spiegarsi con un semplice avanti in battaglia, èra atta infine tanto per procedere '. all'atta.eco, quanto per formarsi pron.t amente in quadrato. · Molti però, opponevano a questa colonna di avere i suoi ·.rip·arti formati dall'unione di due ·riparti rrii-: nari di compagnie differenti; ·per la qual cosa queste non vi erano mai per intero sotto gli ordini dei loro comandanti, ma si trovavano poste per metà sotto gli ordini di ufficiali d'altre compagnie .. Puossi a vero dire rimediare a tale inconv.eniente ammèttendo che le compagnie fossero rimaste sempre sotto al comando del proprio capitano, il quale avrebbe potuto prendere posto sul -fianco della colonna centrale dalla parte 'della propria compagnia, vene~do in tal modo a considerare la colonna col centro in testa -come !.' unione di quattro colonne . di compagnia , accollate e collocate due avanti e due dietro. · Tuttavia, per amore di semplicità, come già si è detto, si è creduto di poter sostituire a questa colonna quella per ripiegamento. Ma sulla convenienza o non di questà importante modificazione attendo pure l'avviso dei signori comandanti di truppa. STATISTICA


96

RIVISTA

., '711. - · C:olonne di C:onipogoia .

Il marciare sul campo di battaglia · col battaglione formato in una sola colonna, è cosa per lo più malagev ole e sovente pericolosa, si.a per la n·a fura dei nostri terreni nella maggior parte rotti e frastagliati, sia per la grande presa che si presènta in· codesta forma concentrata ai tiri dell'artiglieria nemica. L'attaccare poi col battaglione spiegato sopra una sofa linea in cosifatti terreni è pressochè impossibil~ senza scomporre è disordinare inti?ramente il battaglione. Era · quindi necessaria una formazione la quale·permettesse di marciare meglio in tali casi. , L'antico Regolàmento prescriveva già a tale uopo, parlando · del ·modo di supera;re .gli ostacoli , di · far marciare pel fianco _i riparti del battaglione. spiegato. l'Ila una tale ìnarcia, la quale aveva il grave inconveniente di non presentare fronte alcuna -per fare -all'occorrenza uso del fuoco, e che d'altrondè non poteva adoperarsi per l'attacco, era insufficiente. Furono impertanto adottate nel' nuovo Regolamento le colonne · di compagnia. · Una tale formazione già da m olto tempo ,in uso presso gli · eserciti del nord e -segnatamente presso il prussiano, ve.n ne p1ire introdotta nel 4862 nel Regolamento francese. Una sostanziale differenza perb esiste fra la formazione prussiana e quella frar)cese. Il battaglione prussiano si forma irì colonne. di ,com,pagnia, ripiegando le compagnie di destra sulla loro sezione di sinistra, e le compagnie di sinistra sulla loro sezione di destra, per cui il battaglione viene a trovarsi spartito in tre sole colonne; cioè una princi-

97

S1'A.TIS'l'ICA

pale, risultante dall'unione di due colonne. di compagnia accollate al cenll;o, e le al tre due, l'una a destra e l'altra a sinistra della principale. Nella formazions iÌ'ancese invece ogni compagnia costituisce una · colonna, per cui il battaglione rimane formato di tante colonne quante sono le sue compagnie. , Nel nostro Regolamento venne seguìto quest'ultimo metodo, sulla considerazione che il battaglione dovendo impiegare nei combattimenti una e qualche volta ànche- due <lelle sue_compagnie in ordine sparso, non gliene rtmanevano in ordine chiuso che tre o due , per cui una imitazior:ie della formazione prussiana àpplicabile ai vari casi rimaneva meno semplice. La formazione del battaglione in colonne dì compagnia, gli permeue di muoversi con maggior facilità e celerità sopra un terreno anche molto accidentato. - I piegamenti e gli spiegamenti si fanno in un tempo molto più corto. - Le colonne di compagnie·possono marciare all'attacco, senza presentare ai colpi dell'artiglieria nemica delle masse tanto profonde quanto la colonna di ballaglione, ed hanno pure una fronte sufficientemente estesa per far uso del proprio fuoco. Si ponno prontamente disporre in difesa contro la cavalleria. Nei nostri terreni poi, in cui devesi il più delle volle dare prevalenza al combattere in ordine aperto, le colonue di compagnia vengono naturalmente a formare come altrettante riserve delle truppe in ordine sparso che le coprono. Per alt.ro alcuni temono che per codesto frazionamento il battaglione possa sfuggire ali' impulso diretto del proprio comandante, e che inoltre queste piccole colonne staccate non presentino nel più dei casi suffbiente consistenza, e possano facilmente scompigliarsi. .A.NNO uu, VOL. lii.

7


. 98

R1'1S'l' ~

ai

'111!1. -

, -,9,9

Sl'AT1STICA

Malgrado tra il campo di battaglia e quello delle esercitazioni sia ser.npTe grandissima la differenza, ciò nullameno rapporto ad alcuni di' questi inconvenienti che si appuntano alle colonne compagnie, io penso che sia possibile il ricavarne un sufficien.te . criterio anche in tempo di pace, nelle fazioni ,campali ed in generale nelle evoluzioni per esercitazio11;e. , Sarà quindi utile che i signori comandanti di truppa . portino speciale attenzione sulla formazione ora detta, ed esprimano poscia il loro parere ragionato sulla convenienza di conservarle o di sopp rimerle. Quadrato,

L'antico Regolamento afferiva due differénti formazi_onì contro agli attacchi d_i cavalleria: il quadrato vuoto e il quadrato p ieno, ovverossia la massa in difesa. La prima come formazione normale; la seconda, da adottàrsi invece c{uando la truppa essendo in colonna serrata non avesse potuto, per mancanza -di. tempo, disporsi in quadrato vuoto. Il desideri.o di semplificare, consigliava a mantenere una sola delh~ due formazioni stabilite dal nostro Regolamento, tanto più . poi quando eravi luogo a credere che in ora, per la potenza del fuoco a dismism·a cresçiuta .coll'adoziòne delle armi a retrncarica, una truppa avrebbe potuto resistere in molti casi agli attacchi çlella cavalleria senza dover ricon;ere ad una. formazione speciale, come ebbi ad enunciare nella Circolare· del '.iH giugno. . Ammesso quindi di. man tenere una sola formazione, . si dovette dare la preferenza al quadrato pieno, come quello dei due che è ugunlmente adoperabile in tutte le circostanze in cui una truppa può avere a r.esiste~e

,,ad .un aLtacco di cavalleria. Ed invero la conservazione · del quadrato vuoto avrebbe pur s~mpre implicato quella del quadrato pieno da usarsi in quei casi spèeìali in cui manchi il tempQ di formare il vuote>. Tuttavia considerata la cosa sotto il punto di vista dell' ef'ficacia difensiva, potrà parere a molti meno O}?· porLuna la soppressione fat ta del ·quadrato vuoto . : Ed è infatti una quisLione assai conLroversa,ta, che si dibatte da gran tempo, quella se più avvantaggiosa sia la formazione del battaglione in qua~rato .vuoto .. od in quadrato pieno . I fautori . del primo .dicono che ora specialmente colle vrrni a tiì:o celere non è p iù necessario di avere p iù di due righe di fuochi sia sui fiarichi, come su\la ,fronte. Essi sostengono che il q uadrato vuoto soffre minor .danno dal fuoco dell'ar'Liglieria nemica., e che esso presenta uno spazio interno in cui possono facilmente riparare i vari stati maggiori . I sostenitori del quadrato pieno invece constatano che questo si muove con maggior facilità del qua:.. drato v uoto; che si sposta senza scompiglio, e per conseguenza può più agevolmente sottrarsi, cambiando sito, ai tiri dell'artiglieria nemica; lo ritengono infine di più semplice ·e pì;onta formazione, e ,c redono che lo spazio interno sia -sufficiente ad ogni bisogno. , Lascio ai comandanti di truppa di esprimere . cqn tutta libertà il loro giudizio su questo argomento, D}~ valorandolo delle sperienze che avranno potuto fa.re · sul soggetto nelle esercitazioni. JIX. -

Consitle1•azioni nell'uso .dei .fuochi . 'I

Si ò ravvisato utile di compe~1diare in un capit9lo 1 alcune nozioni sui fuo,chi c,oi fucili a ietrocariçar,, ~d .

' .


mo

RIVISTA.

- aJcune norme per regolarne e moderarne l'uso_ Al qual proposito ripeterò qui quanto già ho detto nella [Circolare del 21 giugno, che cioè l'economia delle cartucce è argomento supr·emo; onde gli ufficiali tutli porteranno la massima cura nell' esigere dai soldati di usare parcamente delle loro munizioni, perocchè, se il fucile a retrocarica procura la possibilità di darn al fuoco un'efGca.cia irresistibile colla sua o-rande celerità, contiene però il germe di un grave pe~icolo, quello cioè di far che le truppe si trovino senza munizioni al momento forse più decisivo, qu ando esse non abbiano saputo economizzare il loro fuoco. E ripeterò altresl come debbasi del pari inculcare al soldato che se la celerità di sparo può tornar pre~iosa in certi momenti, la giustezza del tiro è anche più importante, perchè ne dipende principalmente l'efficacia; gli è per questo che ho raccomandato <li convincerne il soldato col ragionamento en anche con apposite esperienze nel tiro da combattimento_ X. -

Scuola di Cacciafori.

Riguardo alla scuola. di cacciatori, è probabile che non si elevu. ' _10 serie obbiezioni sul modo adotta.lo ora di fare i fuochi avanzando ed in ritirata, impe.rocchè con l'antico modo non fosse possibile ad una truppa in ordine sparso di fare il fuoco avanzando, senza che la. truppa in ordine chiuso che dietro di essa. marciasse, non l'avesse ben tosto raggiunta ed oltrepassata; l'antico modo era troppo lento. Taluno rimarcherà come nella nuova scuola di cacciatori siano stati altresi diminuiti modi e comandi prima esistenti, i qua.li non mancavano di utilità. La giustificazione di ciò sta nella necessità grandemente

STATISTICA

40·1

sentita di rendere semplice e facile tale istruzione, onde da tutti fosse ben conosciuta e praticata. Una. in,novazione essenziale si trova nell'abolizione della ca.ten a continua, a cui furono sostituite catene parziali di squadre, separa.te da intervalli più o meno considerevoli. Parve che questo modo, mentre dava facoltà di tenere le varie catene formate quasi a gruppi, ravvicinando le quadriglie in ogni squadra, offrìsse anche la possibilità di formare all'occorrenza una catena continua, dando alle quaddglie maggiori intervalli.

Xl -

l

'

Scuola di più BaUaglioni.

Sembrò op:r,ortuno di ordina1·e la scuola di più bai.taglioni, e di classificarne i movimenti in modo da renderne più facile lo studio, e da poterli corredare di alcune brevi norme tattiche relative all'impiego delle varie manovre. Vennero in essa introdotti principii di s;vincolamento, di formazione e di spiega.mento delle colonne, analoghi a. quelli adotta.ti pel battaglione. L'antico Regolamento aveva., quasi può dirsi, per ogni formazione una particolare evoluzione e qualche volta anche due. Per il nuovo invece fu talmente apprezzata l'utilità della semplicità, che non solamente furono soppressi tutti i modi duplicati, ma furono conserva.te quelle sole evoluzioni applicabili contemporaneamente a più formazioni, anche quando meno spicciate talvolta delle particolari dell'antico Regolamento. Così fu possibile di restringere considerevolmente il numero delle evoluzioni.


S'l'ATIS'l'IOÀ

· t\JVISTA

Xli. -

ilppl_foaz~one dell'o.-dine· spa1•so ai, Battagltoni.

Riguardo all'impiego dè1la truppa in ordine sparso, combinato co1:1 quello dei battaglioni in ordine chiuso, fu stabilito che in massima ,ogni battaglione dovesse adoperare per coprirsi una delle sue compngnie. Hannovi in véro sperimentati militari, ·j - quali non vorrebbero mutilati così tutti i battaglioni e preferireb-· bero impiegarne alcuni per ogni reggimento o brio-ata a coprire gli altri . Ma non mancano ·obbiezioni a ~aie sistema, e poichè l'àltro sembra prevaleré presso i più riputati esercit~, esso fu adottato nella nuova teoria. AUendo anche al proposito il parere dei signori . comandanti di truppa. · .Nutro fiducia che i comandanli di truppa, cui particolarmente volgo queste notazioni, onde fissar in cei;_to qual _.qiodo gli argomenti principali cui dovranno · applicare specialmente ·1a loro attenzione, vorranno ·occuparsene ··con tutta quella diligenza che si merita un sì importante soggetto, e così questo Ministero potrà avere per l'anno venturo copia di preziosi ele~enti con cuì addivenire alla definitiva compilazione del Regolamento d'esercizio e di manovra per la fanteria di linea. ' '

,,

_ Il Ministro · E. BERTOLl~-VIALE.

Nuova istruzione per il serv1Z10 degli avamposti. Il ministro della guerra ha approvata una novella

Ìstruzi'one sul servizi'o degli avamposti, stata compilata dal corpo di stato maggiore. Vi si è adottato come metodo _normale de' posti d'avviso, q1.iale prima linea d'-osservazione: questi spinti a grandi distanze consèl'itono economia di forza nel complesso del sistema. Si sono pure in_trodotte parecchie eccellenti modificazioni, sulle quali ci riserviamo di discorrere più estesamente un'altra volta.

Nuova istruiione per la scherma di baionetta de' bersaglieri. .· t uscita una nuova Istruzione per la scherma di • baionetta de' bersaglieri. È semplicissima e brevissima, qualità le più essenziali perchè riesca allo .scopo.

Ci si assicura essere pure allo studio : un nuovo

Regolamento . di servfaio per le truppe in campagna; un nuovo Regol_amento per il servi~io di piazza; un nuovo Regolamento d'.esercizio e di manovra per i bersaglier,i, e molte modificazioni a quello per la cavalleria.


S'l'ATISTICA

RIVISTA

405

2a Divisione fanteria.

Francia.

Comandante -

Generale di divis. Donay (Ch. Ab,). 1• Brigata.

Campo di Cbàloos.

Togliamo dal J!oniteur de l' armée la composizione del campo di Chalons nel secondo periodo, cioè dal 1 ° giugno al 30 settembre.

Comandante - Generale l\foutandon. 7° battagl. cacciatori a piedi. 27° regg. fanteria di linea. 29° • 2• lJ·rigata.

Comandante in capo - Generale di dì vis. Le Bamf, aiutante di campo di S. i\f. Capo di stato maggiore generale - Generale di brigata De Vaubert de Geolis, aiutante di campo di S. M.

Comandante - Generale Duplessis. U. 0 regg. fantel'ia di linea. 45°

-

3• Divisione fanteria.

4a Divisione di fanteria.

Comandante - Generale di di vis. De Martimprey (A.A.). l' Brigata.

Comandante - Generale Fraboulet de Kerleadec. 2° battagl. cacciatori a piedi. 4° regg. fanteria di linea. ...o I

2• Brigata.

Comandante - Generale Langle Ferriere. 21 ° regg. fanteria di linea. 55°

-

Comandante -

Generale di divis. De Laneaucoupet. 1• Brigata.

Comandante - Generele Micheler. 16° battagl. cacciatori a piedi. 59° rcgg. fanteria di linea . 65° 2• Brigata . .

Comandante - Generale De Foutanges de Couzan. 74 ° regg. fanteria di linea. 96° -


~06

S'l'A'fIS'flCA

RIVISTA ·

107

2• Brigata di fanteria.

Divisione cavalleria . Comandante - Generale Agard de Romnejoux. 7C).0 regg. fanter ia. 770 . _

Comandante - Generale di divis. De Salignac-Fénélon. l' Brigata.

e, ·gata di cavalle-ria.

Comandante Generale Pajol (Eng.). 2° regg. dragoni. 40 -

Comandante - Generale Brahant. 1° regg. ussa.ri. ~0° regg. cacciatori. 8° regg. lancieri.

2• Brigata.

Comandante - Generale Halna du Fretay. 4° regg. corazzieri.

20 Uaanpo di Lannernézan. Apertura 15 luglio

~

I

Genio. ~· compagnia del 3° reggimento.

Chiusura 15 settembre.

Comandante il campo - Generale conte De Lorencez. Comandante 1'artiglieria -Luogot. co]onn. Jamet . Comandante il genio - Luogot. colonn. Berrier. Capo dei servizi amministrativi - L'intendente milit. Rossigno!. Comandante la forza pubblica - Capit. l\lérillon. 1• Brigata di (anteria.

Comandante - Generale· Bechou de Caussade. 1,9ci battagl. di cacciatori a piedi. 17° regg. fanteria di linea. 52° , _

.A.ustria. Formazione del quinti battaglioni nell'ese relto austrinco.

• In seguito ad imperiale determinazio~e, col~~ giugno corrente anno verranno formati nel circolo d1 reclutamento di ciascun reggimento di fanteria i quinti battaglioni. . . Le compagnie dei medesimi prenderanno 1 numeri 47, 18, 19 e 20. Tanto i graduati quanto la bassa forza


108

STATISTICA

nIVIS'r.A.

del t 0 e 5° battaglione verranno egualmente ripartiti tra i 2 battaglioni. Il comando del 5° battaglione verrà interinalmente assunto dal capitano più anziano · ed idoneo dei due battaglioni; l'ufficio di aiutante di battaglione verrà disimpegnato da uno degli ufficiali delle compagnie . o d'el quadro del deposito. Il comandante del 5° bauaglione P- l'aiutante del battaglione rimarranno appiedati. I capitani meno anziani di ciascun reggimento che si trovassero ancora in sop rannumero , dovranno esser e destinati al comando delle compagnie del 4° e 5° battaglione, e qualora non ve ne fos sero, queste verranno comandate da luogotenenti. In tal modo non viene portata nessuna alterazione sulla forza totale del reggimento , e questa nuova formaz ione la si deve considerare come preparatoria per l'attuazione del nuovo sistema di reclutamen to. Ogni compagnia dei tre prim i battaglioni di ciascun reggimento avrà. un effettivo di 99 individui," e di 33 le compagnie del 4° e 5° batlaglione. Nelle compagnie dei tre primi ballaglioni il numero dei soldati è fissato a 70, ed in quelle degli altri due a •I O. Da ciascun quarto battaglione sarà trasferta al 5° battaglione la metà di quelli uomini che furono assentati dopo il 1863.

O!ili"téir-Zeitung) .

409

ALTA SCUOLA DI GUERRA DELL'ESERCITO AUSTRIACO

Il Kamerad di Vienna nel suo foglio del 29 maggio, n. 43, sollo il tiLolo - Biorgan'izzazione della scuola di guerra -pubblica i miglioramenti, e le varianti che una Commissione convocata dal ministero di guerra ha creduto di proporre nell'organ ismo alla. scuola di guerra. La Com missione fl.d unanimità si è dichiarata n el senso che venera stabilito il principio, la scuola di guerra non ess~r soltanto destinata all' istru~ione d_egli ufficiali di stato maggiore, ma bensì doversi considerare quale una scuola superiore dell'esercito, ~1uindi che il proaramma generale d'insegnamento sia per ora mante~uto in limiti più ristretti , riservandosi a dargli successivamenle uno sviluppo maggiore e più completo mano .mano che si avrà un numero sufficiente di uffiziali che possegga.no le cogn izioni necessarie all'uopo. . Le modifi cazioni principali proposte dalla Commissione sono le seguenti: 1° Che per l'ammissione alla scuola. di guerra sia necessario aver servito distintamente per 3 anni almeno io un ·corpo . A parità di idoneità, gli uffizi.ali più ~nzia.ni fino al grado di capitano, inclusivamente, ahhrnno la prefe-

renza. 2° Essere desiderabile che si aumenti il numero . degli amiltendi, per quanto lo consente la capacità delle aule da scuola, anche nell'intento di poter fare /


.,~ ., 10

RIVISTA

una scelta più rigorosa di quelli da nggregars1 allo stato maggiore . · 3° In riflesso alla disposizione transitoria dell'aro~ missione d ~ufficiali come -semplici uditori, si pro·P,,o ~e che questi siano assogge.ltati ad esami, .sì d'ammissione come finali sulle materie in ·cui intendono di perfezionarsi ·e che il ·risultato di tali esami_ sia annotato nelle rispettive liste di condotta . ,i.° Che nello scopo di guadagnar tempo per nuovi r ami d' insegnamento, s'accl'escano le esigenze negli esaìni di ammissione. Quindi piu specialmente richiedendo maggiori cognizioni dagli aspiranti nel disegno topografico, e nel\a lingua francese·, potrassi ottenere di diminuire il ,numero delle ore destinate a tali materie. 5° Che per l'anno bisestile 1868-69, in vista del . . periodo proporzional mente breve che precede gli esami di ammis-sione, le maggiori esigenze per l'accettazione abbiano a limitarsi ad esperimenti sulle cognizioni in meccanica e fisica. 6° Che siano soltanto accettati quelli -fra gli aspi. ·ranti che negli esami di ammissione, sia per le loro cognizioni scienttfico-militàri come per la loro fatruzione in complesso, e più special mente p~r lil 1oro abilità di - parola e di c-oncetto ~ abbiano. soddisfatto pienamente, anzi si siano resi degni di i·imarco. 7° Che nei 2 anni di corso vengano p ure fatte lezioni sui perfezionamenti. e ritrovati più recenti delle armi d i artiglieria e del genio: · -8° Che l'insegnamento della geografia militare più presto che possibile passi al primo anno di GO~so._e sia trattato entro tali limiti solLanlo, da servire cortje studio preparatorio alla s trategia, e per procacciare agli uffiziali una cognizione più esatta di un teatro di guerrfi, dovendo, en,tr!-re n.ei particolari di una camp.a gna. . ..

, · 9° Che' l'insegnamento sui principii di diritto -delle genti · ed internazionale sia affidato ad un professor~ della facolLit, preso dall' un i versità o dall'accademia -orientale, e sia professato in lingua tedesca e non in . idioma francese come si è praticato finora. Per contro, un'altra materia potrà essere insegnata -in quest'ùìLima lingua, qualora si trovi un professore addatto all'uopo. 1O. Che sia introdotta nei programma quale· nuova materia d'insegnamento: Elementi cli economia pubblica, cli legi'slazione ammini'strativa, per quel tanto che ,può sembrare uLile a sapersi nell'amministrazione militare. .1,1 . La Commissione raccomanda jnoltre che per facilitare l'insegnamento e lo studio nella scuola di guerr_a , si acceleri :per quan_to è possì1)ile la compilazione di. libri da consqltarsi, · provvedimen to che farà risparmiare agli uditol'i molto ternpo . necessario a copiare; corn,e pure servirà ù divulgare nell'esercito m9lto materiale_ dello scibile scientifico-militare. 42. Che al. termine del 2° anno di corso trattandosi di esami per conseguire il diritto a prornoiione fuori turno, la Comrnissione esaminatrice -abbia ad ammettere l'intervento dei professori incaricati dello insegnamento, i quali permettendolo il progl'amma, dovranno -riassumere :le matet"ie divèrse in quesiti. 13. Che in base ai risultati dell'esame si rediga un elenco di quelli fra gli esaminati che vennero dichiarati possedere le qualità necessarie, per essere aggregati allo stato nwggi.ore; più un altro elenco di quelli che quantìmque meno distinti, pur tu ttavia per le cognizioni di cui_vanno forniti, e per la loro capacità abbi~no · acquisito il diritto a promozione fuori turno. U. · Che fintanto saranno mant~nute le norme di


H2

ltIVISTA

H3

ST.ATISTICA

avanzamento attualmente in vigore, tutti i sottotenenti che avranno ultimato con distinzione il corso della scuola di guerra abbiano diritto all'avanzamento a luogotenenti, anche se· non ha luogo la loro qggrcga. zione allo stato maggiore . 15. Che quei sottotenenti che fecero il corso con successo buono ma non distinto, non abbiano diritto ad avanzamento fuori turno che quando si siano resi meritevoli di distinzione anche presso un corpo. 16. Si raccomanda in fine l'qmmissione alla scuola di guerra di quelli u ffiziali che volendo perfezionarsi in una data materia, desiderassero intervenire alle lezioni di alcuni rami soltanto dell' inségnamento.

NUOVA FORMAZIONE DELI/ ESERcrro ATTIVO BAVARESE

SlJJ, PIEDE DI PACE,

A.

H.

==

DE

R; · Ognuno dei .f6 -reggimenti di fonteria giù esistenti consterà di uno stato rnnggiorc, 3 battaglioni e ,rn compagnie . Lo stato maggiore del reggimento sarà formato da ·1 colonnello, 1 tenente colonnello, 3 maggiori, 3 capitani, ~ aiutanti, 4 med ici, 4 contabili, 1 uditore di r eggimento, in complesso 20 fra uffizi.ali ed impiegati . militari, più 33 uomini del piccolo stato maggiore, fra cui 48 musicanti, in fine 330 uomini di 1a classe di riserva. Ogni compagnia di fanteria consta di un pelottone di tiragliatori. e 3 di fucilieri con ~ capitano, 1 primo tenente, 2 sottotenenti, 1 aspirante ufficiale, U sott'ufficiali, 1 trombettiere, 2 tamburini, 2 pionieri (g,uastatori} , ·12 caporali, 400 gregarii e 7 non combattenti (servi ed infermieri). In totale 5 ufficiali e 438 uomini compresi i sott' ufficiali.

ANNO Xlii, VoJ,. lii.

8


llIVlSTA.

STA'l'JSTIC,\

B. Cacciatori.

Oltre gli 8 haltaglioni già esistenti si procederà alla formazione di altri due; ogni ballaglione consterà di ~ stato maggiore e ,i. compagnie. I battaglioni di nuova formazione terranno g11arnigione il !:>0 a Passau, il 10° in Aschnffenburg, e passeranno alla dipendenza il primo della 1" b1·igata di fanteria, il 2° dell'8 8 •

C.• Cavalleria.

Ognuno dei due reggimenti di corazzieri, dei 6 di cavalleggeri, e dei due di ulani consteranno di •I stato maggiore e 5 squadroni. Lo stato maggiore di reggimento di 12 ufficiati ed impiegati e di 7 uomini del piccolo stato maggiore. Ogni squadrone conterà in totale 5 uffi0iali, 137 uomini dai sotL'ufficiali abbasso e 120 cavalli di servizio. Si istituirà una nuova scuola di equitazione. 1

D. Artiglieria.

L'artiglieria d'ora innanzi sarà formata in i reggimenti, ognuno col rispettivo stato maggiore ed 8 bat·

H5

terie di campagna di cui al 2° e 3° reggimen to, ~ batterie a cavallo, più 5 batterie da piazza ed 1 squadrone del treno. Lo stato maggiore di un reggimento si compone di 4 colonnello, 2 Lenenti colonn elli, 3 maggiori, 3 aiutanti,· 4 medici, ,i. contabili, 1 uditore di guerni , 8 veterinari(; in complesso 2,1 fra uffiziali_ ed impiegati, più 8 uomini del piccolo stato nwgg10re e ·160 uomini <li riserva di 1a classe. Ogni ba lleria a cavall o da ,:1. con 6 pezzi, si compone di 6 ufficiali, rn1 uomini da sott'ufficiali in giù, 60 cavalli da sella e 42 da tiro. Qo-ni balleria da 4- o da 6 da campagna a 6 pezzi, o consta di 6 ufficiali, 00 uomini da sott'uf5.ciali abbasso, 12 cavalli da sella e 42 da tiro. Una batteria da piazza (o da posizi one) consta di 4- ufficiali, 88 uomini da sott'uf6ciali in o-iù, e 20 uomini di 1• classe di riserva. Oo-ni squacle~ne del treno consta di ii ufficiali, 216 ~10mini compresi i sott'ufficiali, 12 cavalli da sella, 50 da tiro. La compagnia operai conta in totale 6 fra ufficiali ed impiegati, e 163 uomini inclusi i soLL' ufficiali. La compagnia urtificieri consta in totale di 6 fra ufficiali ed impiegati e Hl uomini coi sott' ufficiali. La dislocazione dell'artiglieria in seguito a tale riorganizzazione sarà la seguente: 1 brigata <l'artiglieria: l\1onaco. 1 reggimento d'artiglieria collo stato m,aggiore, 8 batterie da campagna, 1 da piazza, 1 squadrone del treno, Monaco; ,i. batterie da posizione in Ingolstadt. 3° reggimento d'artiglieria. collo stato maggiore, 2 batterie a cavallo, 6 da campagna. 1 da piazza, ~ squadrone del treno in Mono.co; 4 batterie da posizione in Neu-Ulm. 2a brigata d'artigli~ria (Wtirzburg).


H6

RIVISTA

S'l'A'1'IS'l'ICA

2° rnggimento d'art.iglieria collo stato maggiore, 2 batterie a cavallo, 6 da campagna, 1 da piazza, ed un squadrone treno q. Wi.irzburg; 4 batterie da posizione in Landau . 0 •;. r eggimento d'artiglieria collo stato maggiore, 6 batterie da ca mpo, 1 da piazza, e lo squadrone treno in Angsburg ; 2 batterie a cavallo in Nijrnberg, finalmente + batterie da posizione in Iermersheim.

con tre compagnie da campo in Passau; 4 compagnia da piazza in Ne u-Ulm, un'altra in Landau, un'altra in fine a Iermersheim.

E. Reggimento del genio.

Qu esto reggimento consta di un stato maggiore, 2 divisioni del genio da campagna a 3 compagn ie ciaschedunà, 4 compagnie del gen io da piazza forte, ed una sezion e del treno . Lo stato maggiore d el reggimen lo consta iq to tale "di 16 fra ufficiali ed impiegati, 8 individui del piccolo s tato maggiore e H 2 uomini di 1a classe di riserva. Ogni com pagnia da campo ha i n totale 5 uffici.ali e ~ 06 uomini compresi i sotL' ufficiali . Ogni compagnia da piazza, 5 ufficiali, 90 uomini inclusi i sutt' ufficiali e 22 uomini di 14 classe d·i riserva. . La sessione del treno conta un primo tenente, 5 sott'ufficialì e ~ 36 solda ti del tre no con 5 cavalli da sella e 26.- da Liro. Nel mandare ad effetto tale l'iorganizzazione, il reggimento del genio occuperà le segu en ti località : stato maggiore del reggimento, 2a divisione da campo con 3 compagnie da campo, 4 compagnia da piazza, 4 sezione treno a Ingolstadt: 1• divisione da campo,

F. Truppe di sanità.

Ognuna delle 4 compagn ie di sanit,\, rinforzata. ciascheduna da una sezione infermieri, conta in totale 7 fra ufficiali e impiegati e H9 uomini compresi i so lL'uffi.ciali.

G. Sussistenze militari.

Ognuna delle 6 sezioni di sussisten za è composta di 2i panalLieri, 2 distribu tori, rn macellai, 12 travagliatori pe' magazzini, lo tale 48 uomini. Contemporaneamente alla pubblicazione del riordinamento suddetto vennero pure emanate le seguen ti disposizion i r iguardo all'uniforme ed all'armamento dell'artig lieria. Tutti gli ufficia.li tanto s uperiori che inferiori, i soll'uffi ciali e soldati degli stat-i maggiori e delle batterie tutte indistintamente da campo ed a cavallo, vestiranno l'uniforme e saranno armati come· lo era il 3° rec,(l'imento d'al'tii:rli eria a cavallo, antica format>t> ~ zione , pantaloni con. liste rosse, criniere rosse all' elmo. I conducenti delle batterie da campagna manterranno il loro antico u niforme ed armamento, sostituendo la criniera sull'elmo al pennacchie llo.


H8

IIIYISTA

STATISTICA.

. P~r tutti g~ì alt~i ùomini di bassa forza dell'artiglieria run_angono. m vigore le antiche disposizioni, con eccez10nc dei ba~s'uffìciali delle compagnie ·operai, che saranno ~'or~ rnnanzi a,rmati di sciabola lunga. In sost1tuz10ne delle marmitte da campo fin ora in uso per 1 O uomini di fanteria e cacciatori, si addotteran?? P!ccole marmit~e da un: uomo; per contro gli utens1h d1 latta da cucma restano aboliti. La nuova marmitta con coperchio è di latta con manico di filo di ferro stagnato e pesa 1 pfund, ~H, loui; ·1a sua forma è ovale . · · ·

·(DalKamerad .)

LE PERDITE DEGLI ESERCITI IN GUERRA

L' A.llgerneine iJfilitèir Zeitwig di Darmstadt, nelle sue dispense dello scorso · rnarzo contiene un interessante studio del dott. Pauli di Colonia,, che credia mo utile di riportare:

Dopo il perfezi'onamento così meraviglioso quanto inaspettato . che negli ultimi tempi ebb~ro le armi ~ fuoco in tutti gli eserciti d'Europa, come pure 111 seguito ali' istruzione taLLica più vasta e corrntla che.. vien data al soldato, sembrerebbe a prima- vista che guerre d1 oggi dovrebbero essere più micidiali di quel che il fossero · nel passato. Eppure non è così, . maig~·ado che da studi statistici risulti essere la media procentuale dei caduti nelle battaglie della nos tra epoca, superiore a quella di tempi anteriori. Cosi p. e. alla . battaglia di Solferino l'esercito austriaco, forte in quel giorno di ,159,828 uomini, ebbe ·una perdita di 2352 uomini morti, ciùè clall'-1 ,1;?. per 0/0 circa, mentre in battaglie anteriod la media procen. tuale, f(),tte poche eccezioni, fu di gran lunga inferiore. Ila in questo fatto appunto noi rinveniamo la causa della diminuita mortalità, poichè tali battaglie per le loro cons·e guenze rendono impossibile le guerre di lunga ·aurata, le quali a detta di tutti i più grandi capitani sono le più disastrose.

le


RIVISTA

Prjma che ci addentriamo in ulteriori elucubrazioni su tal~ fatto per rintracciarne- e porgerne le cause, -vogharuo far osservare che dalle liste delle p~r~i~e sofferte dall'esercito inglese nella campagna d1 Crimea, .,çhe può servirci .di misuca di confronto nelle nostre proporzioni, di 100 morti 1i 3 soli ebbero a_ soccomber~ per ferite; persino nella guerra-d'America__col Messico neWanno ,J856 la proporzione non raggrnnse 1'8 _per 0/0. . Quanto .alle cal!_Se che possono rendere disastrosa una gu eì/a di lunga durata, vogliamo fa1; ·rilevare che le fatiche, · le privazioni, la micidialità dei climi le agglomerazioni delle masse in . luoghi angusti e~c., tutte _conseguenze ineviLabiH deJla guerra. sopo · tani fattor.1 che quanto più a lung·o agiscono suli'organismo del soldalO, più fortemente gli riescono nocivi. · , «. Gli eserciti, dice. argutamente Remyfort (Le rnédecin d\ armée. (Pal'is ,1681}, .hanuo due nemici uno visibile dal quale si ponno difendere colle ar~i cd un altro molto più pericoloso, invisibile, cont;o il quale D~n giova nè la scienza di guerra nè il valore: u~ ~e°:1co che .non: concede tregue, nè accetta prig10me~·1, un nemico rnfine che1 passa sopra mura e parapeui, e strozza sotto la. sua tenùa il soldato inerme.~ E perciò: guerre brevi , mortalità · poche, e queste poche stessè più cagiona~e da malattie che da ferite, stando le prime in media nella proporzione di 9 ad 1. Che se tale proporzione fu molto inferiore nel1' ulLima g uerra dei Prussiani, ciò debbesi attribuire alla brev~ità. tutta speciale di quella campagna in confronto deH_e battaglie che furono date, alla circostanza che i Pruss_i~ni fur_o no sempre vittoriosi, alla stagione ?1olto_ propizia, po1chè malgrado che il cholèra abbia mfierito nell'. eserc.ito tanto gravemente, _dai dati ricavati dall'ufficio regio. di statistica · risulta che l'ese"r-

.

S'l'ATISTlCA

cito prussiano nella sua tota.lità ebbe a soppo~·tàre Ja perdita di 4550 nomini rn:orti, p~rte morti ~ul campo, parte -. soggiaciuti alle loro ~ente, mentre 1_n~ vece la cifra dei decessi per malattia sale a 6427 . d1 cui 90 0/0 colpiti <la cholèra. . . Se là bre vità delle guerre odierne debba _attribu1rs1 solo al perfezionamento delle armi, ed alla ta ttica migliore ~ o ad altri fattori, non vogliàmo far1!e oggetto di discussione; quello che è cer_to però si è cl~e basta gettare uno sguardo nelle pagine della Stona per constatare questo fatto . l'remessi questi argomenti; che sono i p~·inc!ppli, · veniamo ora ad accennare altre cause mmor1 che non poco contribuiscono a· diminuire la rnortalitil in parola, cioè : I progi·essi giganteschi fatti ~lall'~rt~ chirurgie~) e dalla medicina in g~nere neglt ult1mr decenni, progressi tali da dar vita · ad un~ nuova scuola. qual è quella della chirurgia. conservati va, appunto. così chiamata perch~ ha p er iscop? di cons-ervar.e e guarire a. mezzo d'rngegnose . fa~c:ature membri offesi che p·rirna cadevano irrennss1b1lmente sotto il feno déll'arnputazion e, circostanza notevole questa se . si considera che dalle sta Listi che mediche emerge che di 100 amputazioni, 33 hanno esito infelice. Ao·o·iun.O'asi a ciò che fatta astrazione della confioo o . d . . . denza: che entra nei soldati quan o s1 sanno , m caso di biso1,no o , affidati in mano . di medici intelligenti, vi è pur quella della convinzione che ~i è '.atta s~racla oggi giorno nelle armate _della_ n~cess1tà ~1 _b uorn me~ dici, e che provocò negli ult1m1 decenrn 1mportantl . riforme nel corpo sanitario come quella <!~oltat~ nel .rn52 ·in PI'llssia, di cessare da nuove nomine d1 flebotomi. 1

li dottor Port medico di battaglione nell'armata di


,12'.2

123

J\IVISTA.

S'l'A'l'ISTICA

Baviera. c~sì si esprime su talè argomento in un opuscolo intitolato: Dell'i"giene ,in tempo di guerra: ·

proiettili nem1c1, ·malgrado tutto il frnstuono 'che li accompagna, ·è· minimo in pai·agone delle stragi fatle -in silenzio e di soppiatto dalle -epidemie. << Ne ridonda che il capi tofo delle malatLie negli eserciti deve" essern fatto oggetto di studi importanti e profondi. pei· medici militari. » Alla Francia per la pri ma toccò l'onore di avere riconosciu to la necessità di 'rnoni medici nell' armata come lo dimostra là seri.e di distinti rùedici che.aveva. alla. t_e sta del suo corpo sanitario nelle persone di ' Ambrosin Parè, Larrey, Perey; Napoleone I più specialmente si mostrò convinto· della necessità di for-: ·nfre quel corpo di maggior lustro, anzi deplorò a S. Elena di non aver fatto di più per ess_o. · Da qualche tempo a questa parte ma più specialmente oggi giorno .una nuova scuola che p.orta per nome « dell'igiene in ·guerra>> tende·a propagarsi , e con successo; scopo di tale scuola si è di cercare i mezzi più effi.èaci onde prevenire fra le truppe lo scoppfo di certe malattie o_ di. diminuirne gli effetti -. perniciosi, quando già si siano manifestale. Ja.le nuova teoria esige bensì che si possegga la . quintessenza dello scibile nel campo della medicina, e quindi, vuole cognizioni profonde, ma può gloriarsi g ià di splendidi trionfi avendo ottenuto con app.osite ed accur'ate regole di salvare mighaia di soldati dalla mor te risparmiandoli pel momento supremo e decisivo sul campo di battaglia. Questa scuola esercita un influ sso -benefico a pro della tl'uppa, poichè da essa e dalle sue prescrizioni proviene che il soldato ottiene un vestimento ed un .i:iutrimento 1nigliore, rnigliori alloggi; da. essa e dai suoi consigli ne viene che le marcie si fanno eseguire di buon mattino a11zichè nelle ore piu calde della giornata, inoltre che quando le circostanze lo per-

« La letteratura medico-militare da yualche tempo ha. assunto_ in Germania un'impronta totalmente ed . esclusivamente chirurgica, da essere quasi indotti a ·credere che la medicatura di ferite sia l'unico urfìcio del medico militare in campagna. E d iftitto tale è l'opinione che predomina in chi non è medico e pur troppo in buon nurneTo di medici stessi . .Molti credono ingenuamente d i a vere ulti_mati i loro studi di medicim, a perfezione dopo d'aver letto questo o quel trattato sulle ferite., di armi da fuoco o dopo di essersi esercitati a praticare sul cadavere le operazioni più necessarii; sul campo di battaglia.,, << !?orse riuscirò nella mia espo·.)tione a dimostrare l'erroneità cli tale concetto e pTOverò che la sfera di azion e nel campo della scien~a medico-militare è di gran lungi più vasta di quel che si creèle, insegnerò che }?esercito -dotato di buoni medici intelligenti e capaci, può ofrenere da loro ben. più che ·dei. buoni chirurghi, anç.he quando questi. siano maestri in tal àrté. Con questo non intendo già di negare che la chirurgia faccia parte integrante della scienza medica, anzi sono il_primo a dirlo che sen za chirurgia non può esservi medico . militare: si tratta solo di dimo-. strare che oltre questo, il medic'o mil_itare dt3ve possedere una grande quantità di altre cog11izioni eh~ non solo son tanto important.i quanto la chirurgia ma molto di più ». · In :altro punto il dotL. Port soggiunge « vecchi·a esperienza c' insegna, ed ogni nuova guerra lo pr·o va · sempre più, che il numero dei feriti anche dopo battaglie micidialissime fu sempre sorpassato di gran lu~ga dal numero degli ammalati, e che l'effetto dei


RIVISTA

' mettonò si fa deporre lo zaino ecc. Citiamo al ri- · guardo mi esempio: Alla battaglia di Magenta avv~nne che il soldato austriaco sotto un so1e cocentissimo, oppresso dall'e?cessivo pe:,o del suo bagaglio (poichè oltre allo zaino grave, .,12 chilogrammi e 1/ 2, poJ'lRva uria tunica ed il cappotto ìn b :rn doliera, ciò che unitamente al ~ucile . formava un peso grandissimo) dopo 4 ore di res1st~~za _e di sforz~ inauditi, in causa di unci gran quan~lla ammalati ~ di sl~andati, che avevano gettato 11 zall}O. per respirare hberamen Le, dovette soccom_bere'. men~re il soldato francese che aveva depos~o 11 zamo pr~ma. della battaglia si mostrò supel'iore sia nello slancio srn. nella tenacità di resistenza. Altra prova del nostro asserto troviamo nell'opera: La campagna d'Italia net 1859, compilata per curn della sezione istorica dello stato mao·giore o-enerale dell' esercito prussiano, in cui, fra ·altri" stae scrifto: ~< L'arti?lieria e la cavalleria austriaca ogni qual volta rngagg,arono combattimento fecero ·belle prove ·di sè e si mostrarono superiori al loro avversario;» chi più · d'ogni altro fece traboccare la bilancia in favore dei francesì fu la fanteria di questi ultimi, dotata di una esemplare tenacità nel soppòrtare le .fatiche delle marcie, e di una facoltà d'azione indi".iduale tutta propria. Il soldato ammalato · ed il ferito più che altri, rìSeD;tono il benefico influsso della nuova scuola . Fatta astrazione che ad essa si deve se gli uomini chiamati sotto le armi vengono soltoposti a visita rigoro.s a onde. constat~re la loro idoneità a sopportare le fatiche e gli strapazzi della guerra, è per suo mezzo che si prnvvecle àl trasporto dei feriti coi. rio·uardi possibili su lettighe, su carri muniti di molle~ media~ te l'opera dei corpi di sanità, dal campo di bat. taglia all'ambulanza e da là agli ospedali di campo.

?1

S'l'A'.t:IS'l'ICA

125

Egli è seguendo le teorie di questa scuola che ogni cura vien presa per evitare J' 11gglomeramenlo, e di qui·" il riparto assennato degli ammalati e feriti in baracche, tende, capanne, ecc. ·E ·se malgrado tutti i provvedimenti _suaccennati avesse a scoppiare qualche malattia contagiosa, l'igiene ci fornisce una quantità di mezzi per impedire o dìminuire i· progressi ,del male . Il professore Metzinsky · di Vienna in un suo traLtato su le disinfezioni (nella Rivista medico settimanale, anno 1866, n° 60 pa. gina 958} così si esprime: « La disinfezione è la guen·a regolare, vittoriosa, contro l'esercito degli effluvi, dei miasmi, contagi, nemico terribile che colle sue cento braccia armate della falce della morte, mena strage nelle popolose città e nelle grandi armate. . t . anche probabile che in seguito al ·ritrovato del cloroformio, la di cui aspirazione produc~ uno stato tale d' iqsensibilità da poter compiere le operazioni più difficili senza il minimo senso di dolore pel paziente, la mortalità sia venuta diminuendo, per due ragioni, e ciò .primo, perchè. tolte le scosse troppo forti al sistema nervoso, secondo pella maggiore facilità con èui i feriti si sottopongono alle operazioni. I mezzi celeri di locorriozionc forniti dalle ferrovie, daj piroscafi, agevolando il trasporto dei feriti in localittt lontana dal campo, dell'azione permettono .di evitare gli agglomeramenti che sono sempre centri d'infezione. A tutti i motivi dianzi cennati, che contribuiscono a rendeì·e nelle guerre del nostro tempo molto minore la mortalità di quel che nol fosse nel secolo scorso, e prima arrrriungasi qual fattore potentissimo il conoo . ' corso delle popolazioni col loro aiuto m quest opera eminentemente umanitaria, sia colla creazione di co~


S'1'1\ TISTIC,\

nIV!STA

~~tn._ti a:e~ti ~er i~copo la formnzione di . compagnie d rnferm1er1, d1 amoulanze, di case di salute sia coll'imp_ianto di depositi di tutto quanto può s~rvire ad alleviare le sofferenze dei feriti . · Infine il congresso internazionale di Ginevra provocato dc-ll'esimio patriota dottor Enrico Dimant die' vita ~d ~n· istituzione che coronò gli sforzi delle pòpolazi?m a benefizio di chi pel bene della patria versa 11 suo sangue sul campo della gloria, intendiamo parlare della Con~enzione accettata da tutte le potenze d' Europa e tendente a neutralizzare sul teatro di guerra sia i medici che tutto il personale sanitario, compresi gl'infermieri.

427

. Russia. (~ampi di istruzione.

Si stanno formando ora in Russia 3 campi d'istruzione: l'uno nei dintorni di Pietroburgo , il secondo sulla Vistola presso Varsavia, sulle pianure di Powonsk: ed il terzo, comandato dall'arciduca Costantino, nelle pianure del Pruth.

Trad. H. de R.

SERVIZIO SANITARIO IN A~rnRICA.

Il giornale di New-York-,- Army and Navy Journal pubblicn i seguenti interessantissimi cenni sul servizio sanitario nell' ultima gueàa d'America. La ~ollezione dei documenti al riguardo è· completa. Si contano fra J,0,000 rapporti mensili e 47,000 diagnosi di malattie . Le ferite constatate ufficialmente sommano a 187,000, ma nella realtà -saranno più di 250,000; sotto cura per ferite e malattie vi fu più di 1 milione d'!,lornini. Il numero dei morti fu dell'8 °/o· I motivi principali dai quali provennero risultati così favorevoli nelle cure furono: distribuzione degli ammalati in molti spedali,


fllVJS1'A S'f'AT1ST!CA

dotazione abbondante negli spedali di tutto l'abbisognevole, subordinazione diretta ·aegli infermi sotto il corpo sanitario; Il numero delle ferite dj baion etta o di sciabola, minirno in confronto cli quelle d'arma da fuoco. In 23,260 operazioni, fu fatto uso del cloroformio o dell'etere; l'etere riuscì migliore e mai letale.

(Dal Kameiad .)

• MAnTINI CAI\LO,

Gerente.


RIVISTA \IIJJ,ITARE ITALIANA

XJUI, Disvenza. 7a

At ll l()

~~

:\ ' .

J,

'\,

!\i ·, Ft:g . .J.~

' o

'

'' '

' I I

\ ''

\ ,

'

Fijr. / .\

I

'' ''

'I \

'\

\

\

\ I I I

\

\

\

\

\\

'' \\ '

'II I

\

'\

I \

I

I

\

I

\\

'\

'

\

,.

·, I

I

:I'

'I 'I

'

i

r I I

'I

o

fj ..ioa I

\

I I I

\ '\

''

\ \

\

'' '

~

I

I

''

'

i' t_..

~

'\

'r '

I

B

I

'

'

''

: I

-~/-~r-.-.=1:...7 ~

I Diastimom etri ad uso delle ba.llerù di" i"'osla.

\


IDEE E RIFLESSIONI SUI

MOVHIENTI DELLA TATTICA HODERNA Pllll

S. M. CARLO XV .Ile di Svezia e di Norvegia. /

Tra le pubblicazioni che da qualche tempo si suc-

cedono assai numerose intorno ai cangiamenti - nella - tattica, resi necessari dal novello armamento della fanteria con armi a retrocarica e dalle i·isuHanze pratiche delle ultime campagne, una., a parer nostro, si . distingue sopra tutte le altre, e più ancora per il me. _rito intrinseco del!' opera che per il nome augusto del suo autore ..... ed è tutto dire. Vogliamo accennare all'opuscolo poc'.unzi stampatosi a Sto colma e dettafo da S. M. il re di Svezi<_l: e di Norvegia, Carlo XV; opuscolo, la di cui importanza fu già segnalata da alcuni tra i più accreditati periodici militari. In questo scritto, che ha meno di 60 pagine , sono t9ccate e per gran par:te trattate con mirabile pro9

ANNO XIII , VoL. 111 .

'

I


130

43,t

IDEE E IUFLESSIO!'il

SUI MOVDlEN'l'I DELLA TATTICA MODERNA

fonditì1 di vedute e con un raro senso prati co delle cose militari le principali, quisLioni della moderna tattica; ed i vari cnpitali principii vi sono enun ziati con formole cosl chiare e precise, come sino ad oggi forse non e1:o- stato anche fa tto, nè si sap rebbe far meglio. On~e ,I te~Lo n:è così concatenato, e gli argomenti tl~Ltl qu~nt1 cos i fattamcn te importanti, che il comp_endiarlo riesce pressochè impossibile, o quanto meno un ·vero peccato . Ciò spie?hi fin d'ora ai nostri lettori perchè in questa ragione sommaria che abbiam creduto nostro d~bito di dar loro di una sl. rimal'chevole pubblicaz1one, lascier~mo il più soYenti la parola ali' autore, per:11ettendoc1 ~er alLro di aggiungere qua .e là qual- · che nostr~ parllcolare conJicleraziooe. Il nostro scopo sarà raggrnn.to quondo siam o riesciti ad imwgliarlì cli leggere per 111tero l'opuscolo in discorso di cui O'ià esiste una versione in frances e, che, éi s/ assi curò~ è fatta ben~, e dalla quale per lo appunto deriviamo questa notizia. ·

e non solo un vantaggio immaginario? La prima e la più importante cosa sa rà quella di esercitare bene il soldato, di disciplinarlo, di inspirargli qu ella fidanza in se medesimo, che divien legittima a misura che sia fondata. su cognizion i ocquistate e su una solida educazion e militare. Bisognerà poi mod ificnr la t.Htìca per tal maniera, che un generale in capo costretto dalle circostanze ,.t sagrificar dei soldati, molti soldati fors e, per vincere in un da Lo momento, possa ciò maJgrado ad dimostra re che egli non di mentica il prezzo della ,·ita umana. La formaz ione delle sue truppe dovrà oramai fa rsi sop ra un 'ordinanza tale che le protegga contro una di-struzione in massa prima di aver raggiunto l'inimi co e di avergli fatto sentire gli effetti del suo co raggio. » L'augusto scrittore passa poscia alla esposizione delle modificazioni che, a suo avviso, sono le più urgenti ed essenziali . per la to tticq od ierna , e delle quali ci provernmo a dare, come meglio sapremo, la sinossi.

L'augusto autore comincia col dare a mo' d' introduzione un brevissimo cenno storico analitico sui ~~ngi11.menti tattici dalla falange ad oggi, e la principale sentenza eh' egli ne trac è questa ofosLissima: che le armi perfezionate sono un ar"om~nto di superiorità e di viLLoria, assai più p;r la conHdenza reale che ne abbia il soldato che per i loro effetti mora:i; e la coniì clenza morale, se nasce da questi efl'ett1, è pc~ò so~tenuta e avvalorata dalla disciplina e dalla pratica d1 manovra . « Il sistema migli orn e più perfetto, egli scrive, per chi non sappia servirs~ne, non è e non sarà mai che un' idea ingegnosa riprodotta sulla carta. Che bisogna dunque fare perch è l'adottarnento delle ,nuove armi sia nn varunggio reale

l -

La lunga gittata dell e armi e la celerità dello sparo ci condurrann o a novelli esempi di lunghe lince, che si mosch ettegg iano senza risul tato per un tempo più o meno lungo - l'ultiròa guerra d'America ci ha fornito molti dì co testi esempi: - perocchè per fruttuare della lunga gittata del nuovo fucile e per non esporsi ai. suo i effetti così micidiali, si co mincerc'.t senza dubbio a far fuoco da lungi m~lto . Le due linee opposte essendo probabilmente entrambi molto estese, per poter fornire la massima quantilù dì fuochi, ne segufrà che a motivo della loro poca profondità gli effetti del fuoco saranno a presso poco pu lli. Il moschctteggiare_vivo e continuo riscalda la truppa, tanto più quanto il soldato è più novizio, e le m unizic,nì sono sciupate; e quondo queste vengono · a mancare,


132

SUI MOVIMENTI DELLA TAT'l'ICA MODEUNA

lDEE E I\IFLESSIONI

una gran parle della confidenza del sotdato svanisce, ed essa si spegne coll' ultimo sparo. Non è possibile il passare all'attacco alla baionetta dal fuoco a grandi distanze, avvegnacchè l' esperienza ha dimostrnto che, durante la manona ed il cammino, la grand ine di proietti scagliati dal fucile a retrocarica ci abbatterebbe troppa gente, ed arriveremmo senza forza faccia a faccia coll'avversario. Bisognerà dunque cercare una maniera di formazione offeusiva, la quale ci permetta di guadagnar terreno, senza incon trare troppo sensibili perdi te, e di poter rispond ere tratto tratto al fuoco del nemico. Evidentemente questo novello ordine di combattim enlo dovrà essere poco profondo, sp iegato o prestissimamente spiegabile, e così disposto che le truppe possano camminare scioltamente e veloc.i; in una parola bisogna trovare il termine medio tra la colonna e la linea spiegata. A questo fine Carlo XV propone per il baltaglione di fanteria una disposizione particolare e a scacchiera. Du e compognie spiegale, con intervnlli molto grarn:il i, seguono im mediatamente i tiragliatori; le due altre compagnie del batlaglione, esse pure spiegate, si tengono dietro gli in tervalli delle prime. « Questa forma, egli dice, non presen terà una profondità lroppo con siderevole, od il ristringim ento della fronte faciliterà la marcia ed il mantenimento dell'ordine . Il circolo e il ·quadrato di co mpagnia si potranno {)seguire fa cilmente, e quando si Yoglia rimettere l'intero battaglione sovra una sola linea di battaglia, le compognie retrostanti non avranno che ad accelerare un po' la andatura per portarsi negli intervalli delle due prime. Se il co man dante del -battaglione ravvisa conveniente di passare dall'ordine sottile al profondo, egl i ripiegherà due a du e le compagnie disposte a scacchiera,

133

ed egli otterrà così una doppia colon na di ~ivisione, assai più acconcia a resistere che non due righe dell'ordine di battaglia, la quale presenta una fronle doppia del battaglione fo rm ato in una sola colon na, senza essere quanto questa esposta ai dann~ del fuoco nemico. - Supposta la brigata composla d1 due reggimenti, i baLtagl_ioni ?ell'uno, cli.sposti a scacch.iera, form eranno la prima linea; quelli del secondo si terranno in dogpie colonne di divisione dietro gli intervalli del primo. « Così tutti i battaglioni della brigata non saranno rotti per compagnie; la metà del suo effettivo resterà più concentrata sotto la. mano del. capo, sia pe~ 1:espingere un allacco d1 fian co, sia per appogg1~re, contro u·n assalto di fronte, le truppe della prima • linea. I ca mbiamenti di direz ione che può occorrer~ di dover fare eseguire a queste colonne saranno fat.t1 sul centro' di ciascuna di esse, perchè la manovra sia eseo-uita colla massima celel'iLà. La con versione sarà fatta dal mezzo battaglione girante su se stesso, e non dall'intero bauaglion e, come diverrebbe necessario quando la conversione si volesse fare sull'una delle ali del battaglione. Si avvertirà tultavia che la distanza fra le compagnie che precedo no e quelle che seguono , della dop~ia colo~na. di divisione, sia sufficiente afflnchè le ultim e .nè m~ caglino, nè impediscano, durante la conversione, 1 movi menti anleriori. « \\lercè quest'evoluzione rapida, sog~iun~e l' autore, un a colonna così formata polrà gettarsi fac1lm ente sul fianco dell'inimico; e sono gli attacchi di fianco che proteggono con maggior efficacia le tr~ppe comb~t: ten ti. È raro che l'aggressore, tanlo prn quanto p1u · è presso a caricare a fondo,. serb i un ordin~ ed u~ insieme che gli permettano d1 manovrare: gli tornera

<;


IDEE E RIFLESSIONI

sempre · difficile di proteggere il suo fianco, almeno colle truppe che assaltano. Nè dimentichiamo dal canto nostrn quest'importante cfrcostanza; e assaltando_p . e. co}le compagnie in linea, teniamoci presti a coprire i nostri fianchi con cacciatori in colon'na od in catena conforme il caso ». Quest'ordine di battaglia, che in sostanza altro non ~ chè l'ordine a scacchiera cogli scaglioni di compagnia, ha, secondo noi, per vantaggio p rincipale quello di permettere ali~ truppa di camminare più scioltamente che sopra una sola linea continua, anche su ter.reno alquanto accidentato: però non siamo bene convinti che sia abbastanza solido. Gli è vero che la compagnia svedese è 'assai più forte che da noi, e che anzi -da molti anni ivi è la vera unità tattica (1); rria pèr compagnie piccole, cioè- di ' 6? a 70 file, ci si permetta di dubitare se convenga d1 adottare una consimile ordinanza come normale. Prima di tutto crediamo assai difficile il poter conservar giusti sul terreno di combattim en to gli intervalli e le distanze, cosi da potere ad ogni mome~to ripristinare la linea di battag)ia, Ci sembra poi che il comandante del battagl.i,one non possa esercitare sulle sue compagnie quella influenza diretta eh' è pur cosl essenziale nell'azione; e che una carica di cavalleria che piombasse im provvisam ente fra codesti piccoli scaglioni, ne potrebbe facilmente schiacciare o per lo meno scompigliarne qualcuno, appunto per la troppo scarsa resistenza che presenterébbero come

, (1) n battaglione è di circa 900 uomini, diviso in 4 compagnie: la _compagnia consta di 3 plotoni, uno dei quali specialm~nte destinato al servizio di cacciatori pel proprio battagho~e.

S UI l\IOVBIENTI DELLA TATTICA MODEHNA

·135

massa: e tra gli elementi dello stesso battaglione tutti sanno- che lo scompiglio.è facilmente contagioso , Per tp1est'osserv!1Zione non ci si creda oppositori delle colonne di compagnia, no : chè anzi fummo forse i primi in Ital ia a consigliarle, perocchè ·ne trattammo fin dal 1860. Ma co·me le credevamo allora, le crediamo anche oggi utilissime per determinate circostanze, ma non, come ordine normale ed esclusivo d'_attacco. Le colonne di compagnia, come furon,o introdotte nel recente Regolamento nostro di esercizio e di manovra per la fanteria, erano una necessità tattica per . marciare in battaglia avanti o in ritirata sovra un terreno coperto e frastagliato, o molto battuto pal fuoco nemico, ove o la marcia del battaglione spiegato in una sola Linea è impossibile senza scomporre e disordinare interamente il battaglione, o il tenerlo , I concentrato rn una sola colonna presenterebbe troppa presa a' proietti nemici. Ma, il ripetiamo, sempre quando "' il battaglione può tenersi· unito bisogna farlo, onde gli elementi dell'ordine èli_b1Hlaglia ·ser:binÒ quel tanto di consìstenza che loro si conviene per produrre effetti abbastanza gagliardi sia col fuoco sia coll'urto. Osserveremo poi anche che tra le colonne di compagnia, come sono oggi adottate da quasi tutte le fanterie, e l'ordine a scaglioni di compagniu proposto dall'autore, la differenza è assai grande, perocchè sostanzialmente è analoga a quella .che passa tra una linea di battaglioni spiegati ed ùna linea di battaglioni piegati in colonne più o meno profon9e: quella ha il carattere essenzialmente· difensivo, mentre questa ha piuttosto il carattere. offensivo. ·comprendiamo per altro, come già abbiamo accennato, che l'ordine proposto dall'autore sia una conseguenza diretta e razionale dèlla teoria svedese, ove


IDEE E RIFLESS10l'iI

SUI MOVlMEN'l'I 'DEl,(,A TATTICA MODERNA

la compagnia è la vera unità tatti ca della fanteria, il vero elemento della linea di battaglia. Del resto poi l'autore stesso ammette ehe la forma tattica da lui ideala possa non essere perfetlamenté conveniente per una carica decisiva della .baionelta, sopratutto qu ando l'avversario tien fermo in posizion e. E per tali casi egli. suggerisce che i battaglioni della 2• linea, format; in doppie colonne di divisione, assaltino passando fra quelli della prima, i quali, ripiegate le compagnie disposte a scacchiera, lì seguirebbero come rincalzo. i)fa questo passaggio di linee, manovra sempre assai complicata, è essa praticamente sempre eseguibile a · breve distanza dal nemico, quandQ i suoi proietti grandinano più che mai .fittissimi? Non è egli meo-lio riv .:, comporre i primi bnttaglioni in colonne d'attacco e scagliarsi con essi sull'inimico, mentre quelli di seconda linea avanzeranno in sostegno, sia per congiungere i loro sforzi a quelli dei primi , se mai occorra per decidere l'assalto, sia per rinnovare l'assalto stesso q uando il primo non riesca , sia infine per sos tenere la ritirata. col ftioco "? · · Ove invece siam perfettamente d'accordo coll' augusto scrittore, gli è circa 'alla nece,ssità di ri durre la profondità de' quadra ti a due sole righe: anzi andiam più in là, e crediamo che d'ora innanzi, salvo casi · eccezionali, la fanteria non avrà più bisogno di formarsi in quadrato per respingere ' le cariche della cavaller.ia. Se la carica vien di fronte, purchè s'abbia la ca-Ima necessaria per non cominciare il fuoco se non a giusta distanza, a 200 metri, sarà difficile che la cavalleria arrivi addosso ·alle baionette, quando nel tempo che le sarà necessario per percc.rrere la detta distanza,

137

1

anche tutta di carriera, ogni fila avrà potuto sparare 8 o 9 colpi. Se la carica ci minaccia cli fianco, non ,avremo che a far eseguire un cambiamento .di fronte . alla parte minacciata della linea, volgemfola di facc ia all'attacco. Ed analogamente se l'assalto ci vien da due lati . I soli casi in cui ci sembra possa ancora occorr~re il quadrato è quando un ba ttagl ione si trovasse momentaneamente isolato, e che la cavalleria gli potesse piombar addosso da tu lte le parti ·ad un tempo: ed allora conviene il quadrato · vuoto. Un altro caso è queilo in cui una truppa di fanteria moventesi in ordine concentra to fosse sorpresa dalla cavalleria e non avesse tempo a postarsi e ad attelarsi bene per ri~everla: e qui la massa in difesa sarà sicuramente la più conveniente, co_me la formazione difensiva di più pronta formazione. Ma questi sonò casi poco frequ enti", quando i comandanti della trnppa abbiano sempre l'occhio inteso . alle mosse del nemico, e quando nel marciare e nel manovrare si attornino sempre di cacciatori a sufficiente distanza per non essere sorpresi da attacchi improvvisi. Il temere che la cavalleria, di fronte al nuovo fucile, possa come pet lo passato mutare improvvisarnente la direzione della carica, e squadroneggiare sotto la moschetteria, ci sembra infondato. Ad ogni modo per altro opiniamo che nel Regolamento <l'esercizio della. fanteria debbasi conservare il quadrato vuoto e la massa in difesa per le ,eventualità di soV!'a accennate. L' autore vuole- che i ti raglia tori, raccogliendosi al quadrato si pongano sempre sul lato . di coda per afforzarlo così con altre due righe e per poter poi, quando · il battaglione debba rimanere lungo tempo . in tale disposizione, servire di riserva mob il e per '-


138

IDEE E HIFl,ESSIONI

portarsi immediatamente sul fianco minacciato._Par..: tendo dal pri11cipio che il quadrato e la massa in difesa non siano più da formarsi c!rn nei casi pressanti indicati di sopra, (:i sembra che non convenga di fissare invariabilmente il lato sul quale i tiragliatori devono racéogliersi. Quel che sopyatuuo importa si è che sgombrino al più presto il campo del tiro a quelle faccie del quadrato che sono più direttamente 'minacciate dalla cavalleria, chè se non fosse per questo , sarebbe preferibile che i cacciatori COT'ressero appunto ad aggiungere i loro fuochi a quelli di coteste facci e. Mn. lasciamo la discussione per ritornare ali' esposizione, dalla quale i nostri Jetto1'i guadagneranno sicuramente di più, romecchè il contenuto dell' opuscolo sia di assai superiore a tu LLe le aggi un t~ o critiche che sapremmo fare . , Dopo proposta l'ordinanza sottile, che abbiamo accennato come la più conver.iente di riscontro al fucile a retrocarica, l'autore amrnettc però che per anni a~cora si vedranno attacchi in ordine concentrato , specialmente laddove il terr~no consente di coprire le colonne sino a corta distanza dal punto che deggiono assaltare; e egli soggiunge « per quanto sciolto sia l'ordine in cui vi troverete, avrete appena il tempo di passare ad una formaziorn~ più compaua. » Onde egli deduce la necessità di aver sotto la mano, per consimili even tu alità, molta artiglieria che contenga le masse dell'attaccante, ne annienti gli assalti o quanto meno ne .diminuisca la violenza; e ciò lo trae a trattare la questione importantissima, che preoccupa vivamente oggidi gli artiglieri, quella di trovare una specie di hocche da fuoco da campagna, così leggiera e mobile che possa seguire ovunque la fanteria in tutte le sue evoluzioni, sopra tuHi i terreni, la quale .

SUI MOVIMEN'rI DELLA TAT'l'ICA MODE~NA

I

139

accresca ad un tempo la forza e la resistenza dell' ordine so ttile con una ·gittata e con effetti superiori a quelli del fuci le. . . . . Sono· noti o-l'i studi che da parecchi annr s1 fanno in questo int~ndimento in Frnncia, sotto l' im!flcdia~? impulso dell'Imperatore Napoleone; e sono pur a c~9 occupate attivamente l_a Pyussia, l'~ustri~, la Russi~ e noi pul'e. Il cannoncrn.o da fanteria della c,_n cosL'rnzione si fa il· più gran mistero nelle fond:rIB francesi, la mitra·illeuse, il canno11e a rewolver Gathng, les requa batterie degli americani, il cannonci?o· Krupp, ed altri molti modelli che s'inventano e s1 provano ogni giorno a furia' mirano tutti allo ~te~so scopo '. a quello di trovar un'artiglieria legger:ss1ma che si poss.1, come dire, innestare alla ~anteria, pe_r ~ccr~~ scerne ancne più la potenza del fuoco, q_uas1 già p1u non ba:\tasse quello del fucile a retrocanca. . A noi pare per altro che il quesito .vada p~s~o rn termini alquanto diversi, e, se non ernan:o, ?h. e per lo appunto in questi ter~ini cr~e i n~stn a1:t1gh~rt 1.0 hanno studiato, e, oramai possiam dirlo, risolto mirabilmente. Non è 'tanto .dar de' cannoni ad ogni battaglione di . fanteria che si conviene, che anzi ciò terrebbe disseminati gli efl'e'tti dell'artiglieria, 1~ cui pos~anza sta in-véce nella concentrazione: ma s1 tratta d1 trovare de' pezzi tanto leggeri e di piccola mole, che pochi cavalli li possano trainare celeremen.te e su tutti i terreni , e pochi uomini servirli, cos1cchè se ne possano aver molti negli eserciti e nel c?rso del combattimento sia fattibile di concentrarne m gran· ~uali .viene numero e prestamente .su quei. punti,. il destro di ·poter megho oppnmere l m~m1co ~ia pe.r sostenere i nostri attacchi, sia per resprn 6ere 1 suoi" Si tratta di accresce.re nelle batterie, dell'artiglieria da

?a~


140

. SUI MOVIMENTI DELLA TATTICA MODEI\NA

IDEE E IUJ?LES~IONl

campagna il numero delle bocche <la fuoco , cioè la fol'za, la parte attiva; e di diminuirne 'le · vetture, gli uomini ed i cnvalli, cioè la parte passiv.à'; in una parola aumentare gli etfètLi e risparmiare i mezzi qual fo e dovrà essere· sempre il gran problema del~ l'arte della guerr<1, Ed il problema sarà risolto quando si avranno di cosifatte·batterie che potranno aofre su O tutti i terreni, al pari della fanteria: perocchè allora con sen tiranno di risparmiare quest'ultima per i mo. menti decisivi. L'augusto scrittore ha ideato un nuovo pezzo leo-gerissimo, del quale ebbirno già altra · occasione di parlare in questa Rivista, e del quale l'annessa tavola darà un'id ea abbastanza chiara .. Qu esta bocca da fuoco a retrocarica d'acciaio fuso e 'rigata, ha .umm, 5 di calibro. li suo p;·oie'tto è la grarnita cilindro-ogivale, munita di un in volucro d'ottone per ass_icurar meglio l'òtturamento. La gittata n'è presunta dr wom; e la celerità di tiro 4 o 5 colpi al minuto. Un acciarino semplice determina lo scatto . Due soli cavalli devono bastare n trainarla, e 3 o ,i. uo~ini a servirla. Il peso della bocca da fuoco è calcolato in :l82 chilog. coli' affusto e munizioni, e in 85 chilog. · il solo cannone. · · L'opuscolo non accenna che questo nuovo cannoncino si~ già stato fabbricato e sperimentato' ' ma è probabile che a quest'ora,. dopo la pubbli cnzion~ del!' opuscolo stesso, l'augusto scrittore abbia volu Lo vedere realizzato il suo idearnento. Lascieremo che l'autore· spieghi egli medesimo la ma_ni~ra_ in _cui _intende l'impiego tattico di queste artigher1e, d1 cm vuol date .2 per battaglione, cioè 4 per reggimento di fanteria. « È eviden te, egli dice, che oggetto principale dei cannoni da fanteria sarà di covrire di granate le co-

.I

]onne nemiche che potrebbero avanzare per rompere l'ordine sottile .delle vostre truppe . Per quanto fatti-: bile, i 4 pezzi del reggimento dovranno concentTare i loro fuochi contro queste colonne. Supponendo che ogni bocca da fuoco spari 5 colpi per mìnuto e che ogni granata slan ciata produca circa 20 scheggie efficaci, 400 di queste colpiranno, nello spazio di un minuto, la _massa serrata dell')nim ico. Siccome in qu esto tempo una truppa di fanteria non percorrerà gua~i più di ,12oni e che i cannoni potranno, come ho detto, aprir -il fuoco a 750m, ne seguirà che l'inimico sarà tempestato da più che 21-00 scheggie di ferro prima di giungere sino a voi. « Questi cannoni costituiranno senza dubbio un elemento prezioso di sicurezza nel passaggio dall'or- . dine a scacchiera a quello della doppia colonna cli divisione, e la loro presenza darà certamente alla truppa quella calma così necessaria per manovrare con ordine in faccia al nemico . L'utilità non ne sarà minore nei movimenti offensivi del reggimento o del battaglione. Se questi cannoni battono il terreno di attacco assegnato alle vostre truppe, avranno cagionato perdite al nemico e forse disord inate le sue file, anche prima che il suo fuoco v'abbia fatto alcun danno. Il sito ove cadranno j proietti mostrerà facilmente come la distanza sia stata giudicata; ed una volla che questa sarà ben conosciuta, se i cann on i seguono la fanteria e che si contino i passi, torn erà facile ad ogni sosta di mettere in ,batteria, p. e. dietro una catena di tiragliatqi·i coricati a pancia a terra, e di cominciare immediatamen te il fuoco. « Nella scacchiera per compagnie,° due dei pezzi del ~eggi.mentff seguiranno le compagnie della prima·linea, 1 due altri si terranno con quelle in seconda linea . << L'ordinanza sottile della fanteria attirerà facilmente


142

S UI MOVIMENTI [)ELLA TATTICA MODERNA

IDEE E · RIFbESSIO.NI

su di ' essa i tentativi della ca valleria, p·erocchè chi la

comanda non po trà desiderare migliore occasione di quella di a.t taccare una infanteria che combatte in consimile for mazione. Ma i nostri cannoni, proteggendo il fianco minacciato, col piranno da lontano la cavalle ria che votTà piombar sopra noi, e forse ne annienteranno la carica. « La seconda linea deÌla brigata, essendo essa pure fornita de' suoi cannoni, questi potranno concorrere a difendere il fianco della prima linea che fosse minacciato . « Se divien necessario di formare il quadrato, i cannoni collocati sul lato minacciato , gioveranno molto colla mitrngl ia. « Evidentemente i cannoni· di fanteri.a serviranno assai nell'attacco e nella difesa de 'villnggi, ed in molte allre circostnnze. « Quest'arma non sarà considerevolmente esposta al fuoco del nemico, perchè abbisogna di p ochi inservienti, di pochi cavnlli e di pochissimi cassoni. Non è destinata a prol ungati cannoneggiama,iati, e le munizioni di riserva potranno seguire il parco della divisione . Sl? i due cavalli del peùo sono ammazzati o messi fuori di se rvizio, de' soldati di fa nteria li s ur r ogh.eranno attaccandosi alle prolunghe . · · « Mi r imane ancora a segnalare il vantaggio seguente importantissimo .e realissimo dell'impiego de'cannoni da fanteria . « Uno dei problemi più difficili . dell'arte della guerra sari1 d'ora innanzi q uello di collocare la r ise1:va di tal guisa , che, senza essere esposta .alla lunga gittata delle artiglierie, si trovi nondimeno sotto la niano in tempo util e. Mercè i cannoni in discorso, supposto che siano in numero in ogni brigata, la forza offensiva e difen siva di queste ne sarà suffic_ientemente

443

accresciuta, attalchè si potrà rischiar di ingrandi re la distanza che le separa d·allu riserva (·I) ; se per altro l'importanza della rnossél. offensiva o la ~at:1ra del terreno non consentisse questo aumento d1 distanza, evitando d i colloca re la riservo immed iatamente dietro le linee , p·e r non ~sporla troppi{ al fu oco dell'artigl~eria da campagna nerniu, e concentrandola presso 1una · delle ali o presso ambidue, voi potrete allora raccogliere tutti i vostri p ezzi e con essi battere d'infilata ]a posizione dell'avversario. . . « Ma dando. alla fanteria de' cannorn, specialmente ,destina ti alla sua difesa, avrò la gran cura d i non farn e dipendere il cornggio e la confi~enza, ciò ~be potrebbe succedere, quando fosse es_erc1 ta~o a servirla un éerto numero di soldati in ogni reggnnento; avveo-nacchè se un tale servizio . portasse l'uniforme del re~gimen to e fosse tratto dalle sue co.m?a~nie, la truppa considererebbe tosto cotest' arllgh ena come parte integrnnte del reggimento, fors'anco co.me tm elemento indispensabile sotto il cui fuoco marc1erebbe con fidanza al combattimento , ma la cui mancanza prolu ngata od anche solo momentanea. P?tr~bbe pro.vocare , uno scuorarnento dispiacevole. Se rnvece 11 servizio è, fatto da artiglieri, l'antica idea della coope· r azione dell'artiglieria , come arma speciu_le ,, col~a fanteria continuerà a sussister~ in tutto '11 suo v1' gore. » Chiarito in questi terrnini l' impiego tattico dei

I

,, I

(1) Se la divisione è cumposla di tre brigate, cioè.di~ ba~taglioni, e che due brigale ordinata su due linee formino I ordme di battaglia, esse avranno 16 pezzi a loro ?isposizione. La tena brigata, che costituirà la riserYa, avrà per parte sua 8 pezzi.


• IDEE E llIFLESSIONI

snr MOVIM EN·rr DELLA TATTJCA MODEll~A

cannoncini da lui ideati per la fanteria, l'au tore dice, che malgrado queste urtiglieeie novelle, bisognerà. creare un corpo speciale <li carabin_ieri, organizzato in batlafflioni, muniti di armi cli precisione ' lunO'av . o mente esercitati nei tiri, ed i quali, ripartiti poi a compngnie per compagnie tra le brigate, non si faranno agire che quando si richieda un a gran precisione di tiro a grande distanza. Per vero noi non .crediamo a questa necessità di .battaglioni di. tiratori special i, e ciò per due motivi. Il primo si è che le molteplic i specie di fanteria, tan to più in un esercito non grande, fanno sì che la vera _fanteria, quella di linea , quella che vince le battaglie, rimane depaupera ta de' migliori soggetti ed anche nel complesso cli forza. La seconda nigione, e fors'anche più concludente, è una rag·ione pratica, che quasi siam certi vorrà ammetterci l'augusto scrittore; caso mai queste pòvere pugine avessero l' inattesa fortuna di aiun{)'ere Q smo sotto agli occhi suoi : queste frazioni cli· truppa, a impiego determin_uto ed esclusivo nel cob1battimento, con1e- sa.rebhero appunto le compagnie curabinieri nelle brigate, accade qu~si sempre nel combattimento che non si hanno sotto la mano quando o laddove maggiormente occorrono. Qu-este truppe scelte hanno la smania naturnle di voler ao·ire per . d o conto proprio , e una volta impegnate, il briO'acliere raramente riesce a distoglierle e quulche v;lta anche a ritro varle. Gli è per ques ta verità, constatata pratic;imente più di una volta nelle ultime campagne nostre, che chi scrive consigliava a più riprese in questo stesso periodico - e .fin dal 4860 di mutare la _natura dell'impiego a' nostri bersaglieri, cioè cli non servirsene come cacciatori della linea di battaglia, ma piuttosto come truppa di nerbo speciale •

V

'

.

da soprassalti e da riscossa . Sul carnpo di battagli_a ci vuole la massima coesione nelle uni tà combattenti, la massima sern1:il icità nelle combinazioni; ed in minor num ero sono gli elementi diversi concorrenti,, l' impieo-o ne riesce più facile ·e gli effetti più sicuri. 0 Per queslo stesso principio non possiamo accordarci coll'autore laddove egli consiglia cli dividere le compagnie cacciatori in due categorie distinte di individui: due terzi (d ue plotoni) de' più giovani e svelti per form are le catene; . un terzo (un plotone) per costituire permunentemente la riserva. Il serbare _ìnalterato questo ri1:iarto sul campo di battaglia ci sembra impossibile. L'augusto seri ttore consacra pure alcune pagine alla . cavalleria, a quest'arma che ha oggidì e ben a torlo tanti oppugnatori .. ... e siamo lieti di vedere che una opinione cotanto autorevole si schieri dalla parte ove siamo noi pure, niiliti oscu rissimì ma pur tcna? i· Ecco testualmente quanto egli scri ve ... . « La cavalleria, malgrado la lunga gittata e la celerità del tiro delle ·nuo ve armi, continuerà senza dubbio, valenclosì d'ogni propizia occasione, a cercare de' gloriosi successi con sorprese e con cariche impreviste. « L'attacco in niuraglia non è più possibile. La ea· valleria s'occuperà d'ora in poi, mercè formaz ioni ed evoluzioni oblique rapidamente eseguite, a sviare l'attenzion e del nemico dal punto ch'essa intende assalire. L'attacco in foraggieri dovrà essere più frequentemen te adoperato, onde _dimin uire ,gli effetti del fuoco colla disseminazione e coi lunghi intervalli che quest'ordine comporta. « LQ. cavalleria ha quasi sempre bisogno . di essere accompagnata da un'artiglieria da campagna celere , che ne prepari le cariche, o che negli inseguimenti A NNO Xlii , YOL. III.

10


H6

IDEE E nIFLESSIONI

impedisca all'ini mico di rio!'dinarsi 1r. parte per arrestarla a siti favorevoli . «'Le truppe a cavallo, oltre a' loro servizi sul campo di battaglia, sono chiamate ad assicurare l'esercito in marcia, coll'esplorazione; ciò ·dev' essere fotto ordinariamente a distanze considerevoli dal corpo di banaglin. Oc.eone naturalmente che siano in numero per attendere a quest'utile ed importante mandato, t3nto più in quanto che devono presentare forza ·sufficiente per poter mutare il più frequentemente possibile i loro riparti distaccati in esploratori, pattuglie, vedette ecc. Questo faticoso servizio non può durare molto senza cambiare e far riposare il cavallo. Avendo cura del proprio cavallo (quali tà così essenzivle nel eaval iere) esso potrà meglio resistere alla fatica . Un debole effetti.va cli cavalleria cagiona sempre per essa t1na considerevole·perd ita cli tem po, in opposi;Zione flagra9tc a ciò che si esige e attende da quest'arma. « Si è vedu to nell'ultima guerra in Germania la cavalleria prussiana rendere i più ULili servigi. Essa mDnteneva tra i diversi corpi le comunicazionì, ciò che rendeva possibi le, anche marciando per linee diverse, di appoggiarsi gli uni cogli altri., e di intendere verso il punto di concicmtrazione ch'era il loro ob bieui vo ·strategico . « Niun esercito diminu isèe la sua cavalleria: ben anzi si potrebbe citar prove del contrario. « Ho la convinzione cli e sempre quando la cavalleria sarà comandata da un generale abile e energico, che possegga quelle doti. così ·preziose di saper prendere su ll'istante una savia risoluzione ed eseguirla con uguale rapidità, quest'arma cavalleresca continuerà ad avere un importante uflicio ed a rnaotenere la sua antica riputazione, s0pratutto se la truppa san). bene addestrata a maneggiare il cavallo. »

SUI MOVIMENTI DEUA TATTICA MODERNA

H7

No : il tempo della cavalleria non è finito, come alcuni pretendono; ed anzi noi cred iamo fermamente che le si apre un'èra novella, ove l'effìcacia del suo concorso potr5 più che mai farsi sentire : abbiamo laconvinzione che quest'arma sia oggidì più che mai necessaria. Ed è la cosa naturale, quando tutto oggi negli eserciti intende alla rnobilità massima , e la ca-valleria ha per lo appunto questa caratteristica speciale . Eo-li è però indispensabile che si pieghi alle novelle esio~nze, semplificando i modi dello squaclroneggiare, acielerando quanto più possibile l~ andature, e abi, litanclosi a manovrare ed a combattere nei terren i i più accidentati. . Bisogna alleggerire il peso che ha da portare 11 cavallo, sia con ridul're a minimi termini il pacchettaggio, sia con non più ammettere de' colossi nella cavalleria; bisogna avvezzare gli uomini e i cavalli a sostenere lunghe corse senza troppa fatica, a supi:>rare 'con facilità e senza esitanr.a ogni- specie d'ostacoli; bisogna impratichire molto la cavalleria pel servizio di campagna, e in quelle operazioni secondarie come ricognizioni, scorrerie, esploTazi.oni ecc., che d'ora innanzi dovranno quasi esclusivamente essere fatte dalle truppe a cavallo; bisogna reclutarla bene e rimontarla meglio, e forni rla di uffiz iàli non solo gagliardi e valenti cavalieri, ma molto intelligenti ed istrutti ·' .bisoo-na infine e sopratutto rinviaortre o ..., \ in essa quel sacro fuoco eh' è la sua forza principale'. e del quale Carlo XII , Seicllitz e Murat seppero ri cavare prodigi. . · Presso di noi s'è fatto stra.da da qualche tempo una corrente malefica., la quale tende a detraere la nostra cavalleria; ~econdo alcuni essa è più buona a nulla, e non vi ha man iera di ritemprarla salvochè rifa-

..


148

H9

IDEE E RI11LESSI0NI

SUI MOYIMEN1'I DELLA TATTICA MODERNA

cendola da capo a fondo, giusta cèrti metodi speciali da costoro proposti. La è questa per lo meno un'esagerazion e: la nostra cavalleria è punto indietro delle altre; i cangiamenti e perfezionamenti eh' essa debbe fare, li debbono pur fare le cavallerie degli altri eserciti, ed essa ha in sè ogni elemento necessario per riuscirvi: tutto sta in saperne tra rre partito, e noi pensiamo che coll' indirizzo poc'anzi adottato dall'attuale ministro della guerra, e col concorso coscienz ioso de' capi, avremo prontamente de' risu ltati buonissimi, chè i l sacro:(uoco ·dei soldati di Monìebello non è spen to. A Custoza quanti drappelli di cavalleria ebbero occasione di combattere , si sono coperti di gloria .. .'.. Ma torniamo all'opuscolo, del quale abbiamo ancora due capi di cui discorrere, e non sono i meno. rimarchevoli.

la truppa , esige che iL soldato in generale non sia troppo giovane, perocchè raramente riscontrasi la riflessibilità e la calma nel giovane : quest'età distinguesi assai più per uno glancio precipit~to, irriflessivo, che senza: dubbio ha i suoi meriti al momento / dell'assalto. « L'uomo fatto e gagliardo è utile e necessario allato ç.el giovane . La combinazione di queste du-e età nello stesso corpo procura il gran vantaggio eh' esso conterrà un elemento calmo, formo e· solido, quando farà -m estieri per un tempo più o meno lungo di affrontare e sprezzare la morte e di sopportare con pazienza le sofferenze e le privazioni, ed un secondo .elemento, vivo, focoso e pieno d'ardore, facile, nello istante in cui si scaglia sul nemico, a infiam mare di quella bravura che non calcola il periglio .:._ e che trionfo . » ·

Nel penultimo; ovverossia nel capitolo v, l'autore riprende a parlare della fanteria, indicando in breve le ·qualità, che, a suo avviso, sono divenute necessarie a quest'arma per manovrare giusta le novelle disposizioni tattiche. «L'ordine sottile, egli dice, esige maggior istruzione nell'individuo. Sulla colonna l' influenza dei capi si frt sentire di p·iù; nell'ordine esteso e particolarmente nella catena di tiragliatori, il so_ldato è assai piè1 in balìa a se s tesso . Per questo, e prin cipalmente onde conseguire quella r eciproca ·confidenza che deve esistere tra uffizìali e truppa, l' eclucaz1one ' militare di ogni individuo debb'essere quanto più fattibile completa; e dappertulto ove possibile, niuna r eG-luta, il cui tirocinio non sia compiuto, dovrà prender parte alle manovre con truppe· formate nell'ordinanza sottile e estesa . · « -La celerità del fuoco, che riscalda inevitabilmente

' J::autore raccomanda di accrescere i quadri , comecchè ciò sia necessario, tanto perchè la maggior giustezza del tiro cagiona maggiori perdite ne' graduati che i destri tiratori prendono più particola rmente di m ira, quanto perch è l'ordin e sottile lo esige, onde l'infhienza de' capi sulla truppa si mantenga nella giusta misu ra. E questa assennata raccomandazione dell' augusto scri<ttore noi vorremmo fosse presa in seria considerazione nel nuovo ordinamento del nostro esercito, avvegnacchè la sperienza Jell'uHima campagna ne ha pur dimostrato chiaram ente la su$sistenza; laddove abbondavano gli uffiziali, la trupp,f si 111anteneva solidam ente, e fa-ce va prodigi di bravura e di tenacità, laddove invece scarseggiavano gli uffiziali, il primo slancio era forse non meno gagliardo, ma assai meno sostenuto. Sopratutto per i bersaglieri è necessario che il piede di g u-erra delle compagme sia _di quattro


,JoO

IDEE E RIFLESSIONI

S UI MOVIMENTI DELLA TATTICA MODERNA

uffiziali subalterni, come dovrebbe pur essere per la fanteria di linea, tanto più dopo che col nuovo Regolamento si è divisa la compagnia in &. plotoni, e che l'ord in e aperto s'è accomunato coll'ordine chiuso, e gli si è port9.tO a pari.

veggiam richi ~derci 2 ore per stabilire · una linea di 6 chi!.; e l'attuale materiale ,è anche troppo complicato e pesante, per cui non se ne pMta ancora abbastanza al seguito de' quartieri generali. Bisogna venirne ad avere almeno un carro per brigata, e eia-: scuno con 1O chilometri di filo ; e bisogna che una tale Lunghezza di linea possa essere gittata in meno di ~ ore. Sarà poi altresì necessario che il servizio telegrafico di campagna non sia esclusivo monopolio degli zappatori del genio, ma che ogni corpo di truppa abbia uffiziali, sott'uffiziali e soldati pratici di questo servizio importantissimo; e ci sembra in vero che questa pur sia l'opinione dell'autore dell'opuscolo di cui ci occupiamo, e di cu i siamo al termine.

L'autore consiglia altresì di diminuire il numero de' battagli oni ne!Ja brigata, perchè d'.ora innanzi il comandante di essa avrà maggior lavoro a mantenere l' i.Qsieme ne' suoi . battaglioni, manovranti a distanza maggiore l'un o dall'altro. Le divisioni, egli dice, risulteranno composte di un maggior numero di brigate, ma le brigate riusciranno più mobili e maneggevoli, e la divisione avrà maggior facilità nel fare distaccamenti. Questo consiglio concorda perfettamen te nel f9ndo con quanto proponevamo mesi sono su questo periodico (1) e ci sentiamo ben orgogliosi nel vedere in ora quella nostra opinione avvalorata da sl autorevole 1onsiglio. L'autore pr~scrive, come un mezzo di risparmiare uomini e cavalli , l' impiego su larga scala de'telegrafi . da campo, ed accenna quanti utilissimi servigi un esercito possa ricavarne . Indubbiamente l'applicazione de' telegrafi alle operazioni di guerra è di possente aiuto, e se n'ebbero le prove incontestabili nell'ultima guerra; ma siamo anche lungi dall'aver saputo trarre tutto il profitto possibile da questo rapido mezzo di comunicazione. La gittata de' fili e lo stabilimento delle . linee, . non si fa ancora abbastanza presto' perocchè ' '· (1) Pensieri sul riordinam-e.ntò dell' eseroito italiano - Capo J°,

Della mobilizzazfone (dispensa del gennaio 1868).

Le concl usioni dell'an tore sono tali che non po..5siamo a meno di ri.portarle letteralm ente . « Prima di terminare l'esposizione di queste idee, che mi furono insp irate da conversazioni avute con uffiziali ritornati dalla guerra, dalla lettura di opel'e pubblicate sull'ultime campagne e dal ricordo vivente di osservazioni che ho potuto rnccogliere da un contatto personale colle truppe , io credo cli dover enunciare alcune vedute che fot'se l'opinione pubblica non ammetterà, ma che, ne ho l'inti ma convinzione, finiranno col tempo di· trionfare. « Il numero considerevole di soldati che gli esercitj moderni sembrano richiedere , non ha tralasciato di andar crescendo dappoi la rivoluzione francese , che, fino a un certo p_u nto, inaugurò l'era dei grandi eserciti. L'accrescimento del materiale_segul in identiche proporzioni: qual differenza tra il materiale d'allora e quello d'oggi! Quali modificazioni, quali perfezionamenti, ma ezinndio qual prod igiosa aumentazione di spese l Quali masse deesi mai creare e intrattenere


IDEE E I\H'LESSIONI

per il piede di pace ed· a più fo rte ragione per l' ef- . fetti vo di guerra e per le riserve I « Una vol(a, - più volte fors e , il patriottismo saprà imporsi gli imi:riensi sagrifizi richiesti. Ma possiamo no1: clirci" pervenuti al lùrtite delle scoperte e delle invenzioni:? Una scintilla· di genio crea repentinamente qualche cosa di nuovo in tal un ramo del materiale; tutta questa parte deJl'antico mater.iale diventa inutile e ogni esercito si trova neJl'assoluta necessitù.,di appropriarsi la novella inven zione _per non correre il rischio di essere distrutto in una lott.a con un nemico meglio a!'mato . Il ma teriale sino allora riputato il mig l.iore resta inutile ingombro negli arsenali , e le somme che ha costato, accolte a prezzo di sudore e di lavoro furono sfruttate. Bisognerà; egli pei: questo disperarsi e cessar di fare approvvigionamenti? No, conoi0,ssiachè sia in dispensabile per un esercito di possedere un materiale che sia costantemente afl' altezza delle esigenze dell' epoca. Dovi·erno dunque appropriarci man mano i miglioramen ti che si appaleseranno , ma con maggior prudenza che mai, pee il timore ch e le. spese non ·eccedano le forze del paese. « L'esercito non dovrà superar quell'effettivo che il paese non potrebbe man tenere. ,Un giorno o J'.altro ogni Stato ritorri en\ senza dubbio al san o apprezzamento d'un antico adagio, sventuratamente troppo oggidì disdegnato, se pur non dimen ticato del tutto, poco, 111,a buono. · « Allora, senza cessare cl i trar · profitto . dal!~ scoverte e dalle in venzio,n i ché lo m_eritano, si potrà sempre aver sotto la mano , qual unque sieno le modificazioni che debba subire, un materiale ad eguato a' bisogni. Verrà un giorno , il ri<lico, in cui le grandi potenze riconosceranno esse stesse questa necessità, m a soltanto forse dopo una lunga guerra che avrh

$UI MOYIMENTl DELLA TATTICA MODERNA

•153

esausti i lor~ arsenaÌì, e nella quale i piccoli Stati sentiranno anche più vivamente il valore di questo . principio.. « Qu esti piccoli Stati non cercbrno dunque a far ., pompa di forze militari più considerevoli di quanto ponno reggere, e particolarmente armare, mantenere e con venientemente istruire. Il sistema opposto saeebbe seguito dalla loro rovina. Non è sopra il ?umero, ma sulla qualità delle sue truppe che un piccolo Stato <leve fare assegnamento- per tutelare l'onor suo e la sua indipendenza. » Questa g r~nde verità enunciata in te:m1m c~sì as: se.nnati dall'illu stre autore, che non s1 deve fare il passo più lungo clelle proprie gambe, no~ è solo f piccoli Stati che la devono osservare, ma tutti, perocche il trascurarla è rovina per tu Lti. . Un paese deve imporsi qualunque .sagrifìzio p.er salvaguardare il proprio onore, la propria autono1:11a, perocchè siano questi i beni maggiori: ma quesL! sagrifizi, di qualunque maniern sieno, deggion? e~s~re giustamente com rnisurati al necessario ed al iall1b1le , e <·.oloro cui si appartiene cli moderarli hanno la colpa imperdonabile, sempre quando per incons!dera~.ezza e precipitazione codesti sagrifizi vadano sc111pat1. Ci siamo provati di dar ragiì)ne, come megli o ab~iamo saputo, a' nostri lettori dell'opuscolo cli, S. M. 11 Re Carlo XV, loro segnalando i passi che ci erano sembrati del maggiore rilievo : tuttavia dobbiam ri~etere quanto abbiamo ·dello da principio, che lo scritto è tale che merita di essere letto eél attentamente me- , ditato da capo a fondo, perocchè non vi_ sia .pagina e riga, che non contenga un argom.ento d1 sena considerazio ne .


15,i.

lDEE E J\IFLESSIONI SUI MOVnfENTJ DELLA TATTI CA ECC ,

Se, come non ne dubitiamo, il re di Svezia è così val en te condottiero d'esercito- sul cam po e così sa vio amministratore de' suoi popoli , come addottrinato nelle c~se ~ella ~ilizia e ne' principii della pubbl ica e?onom1_a, J esercito ed il popolo suo hann o ben rag~?ne d1 anda r orgogliosi di tanto monarca, tanto pm quando la squisi ta modestia dello scrittore rivela a non du bitarne, le più gentili quali tà dell'animo. '

G. G. C.

--

IL NUOVO FUCILE A RETROCARICA PER LA F.ANTERIÀ.

Qualche tempo fa alcuni giornali mossero veementi critiche al nuovo fur.ile a retrocarica adottatosi per le nostre fanter ie, dichiarandolo sfornito quasi di tu tti i pregi che debbe avere un'arma da guerra, e, quello ch'è peggio, pericoloso per il .soldato cl1 e deve maneggiarlo. Uno o due accidenti , pur troppo fun esti e spiacevolissimi, perocchè costarono la vita a due o tre soldati , ma causati da imprudenza e da inavvedu tezza, diedero il campo a quelle critiche, alcune delle quali passarono i li miti d'ogni convenienza . ... co_sa pu r troppo non rara nel giornalismo e lamentabilissima non solamente per le dirette conseguenze che può avere, ma ben più per lo scredito che sparge sulla pubblica stampa. Che l'adozione del nuovo fucile avesse d~ sollevare critiche e polemiche era da aspettarsi, comecchè sia


'

157

IL NUOYO FUCILE A RETnOCAlUCA

l'EH LA FANTERIA

nella natura delle cose che ogni innovazione in materia di pubblico interesse abbia da incontrare sempre de' contrasti, e tanto più grandi quanto maggio re l'importanza del fatto. E questi con trasti, se contenuti nei limiti di una discussione tem perata e coscienziosa, sono in genernle vantaggiosi , pcrocchè il più soventi finiscono per mettere in evidenza il buono ed il cattivo delle cose, e cautelano da' troppo rapidi e frequenti cangiamenti, i quali', quand'anche ouimi in se stessi, producono pur sempre delle scosse g l'avi, e seco traggono pur sempre qualche sconcerto e qualche disordine mom entaneo nello andamen to dei rami del pubbli co serviz io che toccano. l\Ia in quest'occasicrne la critica traboccò subito; ed anzi non fu cri tica, ma invettiva passionata e cieca. Difatti il nu ovo fucile non incon trò ancora dei serii e competenti opp.osjtori, salvo uno o due in seno alla Camera. i quali, da uomini coscienziosi che sono, abiurarono le loro prevenzioni, tostochè le spiegazioni tecniche date e i risultati, che più di tutto sono eloquenti, constatarono la convenienza e l'opportunità , del divisamento adottato . Di tutli gli attacchi che gli vennero da altre parti, neppur uno seppimo trovarne che fosse appoggiato su sodi argomenti o che ci sembrasse dettato da persona veramente competente. Per fare effetto sul pubblico s'adoprarono da qualcuno, con tuono da cauedra, dc' vocaboli tecnici, ma il più sc,vente a sproposito, come quasi tutte furono spropositi le ragioni tecniche che si accam parono a controversia; e fra queste più di una rammentiamo d'assurdità palese e ridicola per chiunque dotato di senso co mune. La natura stessa adunque di queste opposizioni non dovrebbe inquietar punto, attesochè non possa aver influenza s ulla parte seria . e colta del pub-

blico, e realmente crediamo che niuna influenza abbia avuto. Ma essendovi pur troppo di molti che non sogliono rag iona re ed apprezza re le cose col raziocinio proprio, e sono facili a lasciarsi impressionare da' paroloni, per essi tanto più efficaci qunnto più sonori e mordaci : vi ha nel fondo della diatriba un primo o secondo fin e che sia, il quale bisogna non lasciar abbarbicare: fine inspirato dallo spirito di parte, che nell'animo e ne' propositi di certuni pt·imeggia il vero ed il giusto, senza il benchè menomo scrupolo.

I

Si è voluto fa r credere al paese che il governo sciupava milioni e milioni per un'arme cattirn, e si è tentato di persuadere al soldato, che il nuovo fucile che gli si dava sarebbe tornato più peri coloso per lui che per il nemico: in altri termin i si è cerca to d'indurre la nazione a diffidare della sua forza militare, ed il soldato a perder q uella fidanza nell'armo sua che gli è indispensabile di avere: e tutto ciò, se pur non vogliamo sia avvenuto per preconcetto mal animo, è però incontestabile siasi fatto con imperdonabile leggc'rezza, con inqualificabile sventatezza. In quanto al soldato, le prove di fatto, i risultati ottenuti nel tiro, che ogni giorno riescono più sod~ disfacenti, bastano a convincerlo del contral'io di . quanto oali si è susunato; e sappiamo come. il nuovo fucil e s'abb ia oggimai il più completo cred1lo presso tutti i rcg«imenti dove sia stato sperimen tato su larga scala. Ma in quanto all'opinion pubblica, crediamo nostro dovere di portare a sua cognizione queste prove di fatto, le quali, per essere a ttinte da fonti leg ittime, sfidiamo chiunque a contestarci.


458

11, N UOVO FUGil,E A RETI\OGAJ\IGA

In fatto d'armi da guerra i giudizi sono molto difcili; e basta rammentare la campagna del ,J859, iniziata colla generale prevenzione per parte nostra ed anche per parte dei nostri alleati, non esclusi provetti •. ed esperti ufficiali, che l'armamento delle nostre fanterie fosse inferiore a tJ:Uello dell'inimico. Tant'è vero che il · capo supremo dell'esercito francese credette . neces$ario preavvertire alle sue truppe che, malgrado le ~rmi di precisione avessero il vantaggì'o di eolpire più da lungi, cionondimeno la villoria sarebbe sempre il premio di chi sapesse adoprar meglfo le baionette('!). Eppure quell a campagna non giustificò menomamente le previsioni troppo favorevoli ai fu cili di P!'ecisione Lorenz, di cui le fanterie austriache erano state armate con gran· sagrifizio pecuniario : non vi fu scontro , neppur parziale, il di cui s·uccesso abbia potuto dimostrare la prevalenza di quell'arma; e dopo Solferino e San Martino non si udì chi rimpiangesse la presunta infèriorità delle armi francesi e nostre a confronto delle austriache. Non ~'intenda per questo che , noi vogliamo contestare la grandissima importanza che ha il grado di

(1) Les nouvelles armes de précisiou ne sont dangereuses que de loin; elles n'empecherout la baionette d'èlre comme aulrefois' l'llrme terrihle ·de l'infanterie française ( Ordùie del giorno 12 marzo 1859). '

PEI\ l,A f'ANTEJ\(A

,159

bontà delle armi di un esercito . Abbiarn solamente voluto constatare come in fatto d'armi i risultati non corrispondano sempre alle previsioni : non possiamo però a meno di dedurne un'altra co~seguenza corollaria, ed è che se il grado di bontà delle armi è un fattore- importante, non è per altro il principale; nella bilancia della vittoria la bontà del solda to ha . . un peso assai maggt0re. Ciò premesso, a mo' di disgressione, veniamo all'argomento concreto. In questi u! timi quattro mesi, per il numero già assai consid~revole di fucili a retrocarica che furono distribui ti a' reggimenti di fanteria (11) la gran parte dei Corpi hanno potuto compiere l'istruzione pratica sul tiro col nuovo fucile, , e taluni anche il tiro di combattimento. Al campo di Foiano poi, e anche prima dalle fanterie stanziate nella divisione di Parma, le spericnze· delle armi novelle furono fatte su . ·larga. scala, ed i loro risultati furono constatati con tutto scrupolo e precisione. Abbiamo dunque già dei dati. cli fatto incontrastabili per poter giudicare se fossero fondate o no le querele ed i timori di coloro che tanto hanno bistrattato il riuovo fucile, la Commissione che lo propon eva, e il Ministero che lo approvava. , Queste ris ultanze abbiamo per lo appunto voiu to esaminare e studiare con ogni attenzione, ed è il portato delle medesirne che facciamo in ora di pubblica ragione, onde l' opi.nione pubblica sia rischiarata del vero stato cl.elle cose. ·

(1) Alla fine di luglio erano già stati distribuiti circa 60,000 fucili e 15,0JO carabine a retrocarica.


'160

I L N UOV O F' UClLE A RETROCAIUCA

J>E R LA FANT ERIA

Gli inconvenienti di cui s'è voluto fare tanto sc·alpore, si riassumono in ultima anal isi nei seguenti: Qualc~e molla di scatto, qualche spirale e qualche spillo rotto, od in altra maniera O'Uastati · t> ' Qualche sfuggita di gaz dalla culatta; Qualche sparo fortuito; Qualche scattò a vuoto; Qualche inceppamento di cartucce. I tacchi d'inn esco delle eartucce da ·salve, che ponno ferire alla distanza di 50 a ·60m.

della camera, ma il più soven te, da imperfezione della . cartuccia e più particolarmente dal fond ello di gomma elastica, quando posto in modo eccentrico al fondo d.el bossolo della cartuccia. ' Riguardo agli spari fortuiti· potremrno ·rammentare come ne succedessero anche coll'antico fucile, e come non sia passato mai anno senza ·una qualche disgrazia di questa specie; e ciò non solb colle armi da muni.: zione , ma ben anco con quellè del commercio , da caccia. Ma gli spari fortuiti che s'incolparono particolarmente al nuovo fuci·le sono quelli che procedono dà prematura accensione della cartuccia, dell'atto della carìca, prima cioè che sia debit'amente chiuso l'otturatore. E benchè questi siano stati rarissìmi e non abbiano mai prodotto gravi ferite (1), tuttavia se ne stud iarono subito le cause e i ripari; e .non si tardò a riconoscere che cotest'accensione prematura della cartuccia proveniva da ciò che in . talun Corpo si tollerava ed anzi si era prescritto nell'eseguire Ja, carica, la cartuccia fosse semplicemente collocata nella cunetta, per lasciare poi che andasse spinta nella camera della canna dal movimento in avanti del- . l'otturatore , invece di aggiustarla nella camera stessa col pollice della mano destra, coine è esplicitamente prescritto dal n. ~ 58 del Regolamento.

. In quanto alle rotture ed ai guas ti delle molle di scatto, delle spirali e degli spilli; non è la cosa nuova che un'arme abbia da subire de' guasti coll'uso, paticolarmente nel congegno alla culatta. Forsecchè nell'antico fucile non succedevano frequenti le sgranature e ammaccature al lurrJÌ'nello, e qualche volta de' g_uasti nel mollone e nella molla dello· scatto? Ed aIJo~·a_ per· cangiare il lumin ello bisognava che Il soldato ricorresse al sott' uffiziale, che solo aveva il e;accialuminello; e' per riparare alle molle bisognava ricorrere all'armaiuolo. Oggi invece il soldato ha sempre seco molle spirali e spilli di ricambio, che facilmente ed all'istante può sostituire a' deterio.rati, In alcuni fucili, in numero -però assài limitato, si sono verificate sfuggite di gaz dalla cu latto , più o meno sensibili e fastidiose per il tiratore, non mai tal i però che ' abbiano offeso seriamente il soldato·. Questo è certamente un inconveniente e non lieve, ma appena si appalesò, si studiò subito come ripararvi; ed il rimedio è già trovato, perocchè sj riconobbe non dipendere dal sistema cli chiusura, come talu ni hanno preteso, bensì talora da qualche eventuale imperfezione nel combaciamento dell'otturatore col risalto

'

I

(1) Per dare u n'idea dell'esagerazione in cui caddero alcuni giornali nell'appuntare il nuovo fucile, ricordiamo di uno che asserì giacere nello spedale militare di Bologna 80 soldati feriti per i difetti delle armi nuove. Ebbene, la verità ò che a quell'ora un solo soldato - del 19° fanteria - era ricoverato allo spedale di Bologna · per liel'e ferita alla mano destra, riportata durante la scuola di tiro. · A NXO Xlll , VOL. lii.

11


162

1

IL NUOVO FGCILE A RETROCARICA.

Mediante questa sempli"ce avvertenza, o per meglio dfre mediante l'osservanza della prescrizione regolamentare, si rende impossibile qualunque scoppio accidentale della cartuccia nell'atto della carica.

È accaduto, non però in larga proporzione, che premendo il grilletto e scattando anche due o tre volte, la cartuccia non prese fuoco; da ciò si venne subito a gridare che tutti i pregi della nuov' arma erano annientati dalla ,incertezza dello sparo, d agli scatti a vuoto come soglionsi chiamare. · La prima idea fu quella che l'inconveniente venisse da difetti nella composizione fulminante, perocchè essendosi disfatte alcune di queste cartucce, si riconobbe che quasi sempre lo spillo aveva perforato l'innesco. Ma apposite sperienze dimostrarono invece che iJ fulminante delle cartucce, ancorcbè di ottima qualità, può benissimo essere perforato dallo spillo e non accendersi, quando lo spillo percuota · l'innesco con insufficien te velocità. Le cause che ponno scemare la velocità dello spillo, sono: la perdita di forza elastica della · molla a spirale, che quindi bisog na cambiare; lo imbrattamento dello stelo dell' otturàtore che inceppi il libero movimento dell a spirale nell'atto dello scatto, e bisogna quindi ripulire lo stelo; finalmente il soverchio attrito del bottone della molla dello sc:itto contro la superficie in terna del cilindro o tturalore, e basterà che il soldato abbia cura d'ugnere di quan do in quando il detto bottone con qualche goccia d'olio fino. Evidentemente queste sono faci lissime maniere di riparare ed an zi di p revenire gli scatti a vuo to. Potrebbero anche causare fo scatto a vuoto: una cartuccia troppo piccola, cosicchè innoltrandosi essa di troppo nella canna oltre la camera, lo spillo più non

PER LA FANTERIA

~

63

giunga ad urtare .I' innesco; ovvero anche lo spostamento dello spillo, la cui punta, sviata obbliquam en le, venga ad urtare l'orlo del tacco d 'innesco, anzichè la parte centrale contenente il fulminante; o finalmente il dente di sicurezza che abbassato dalla pressione esercitata contro il grilletto nell'atto dello sparo si rial.zi con troppa celerità e giunga ancora in tempo ad essere urtato dal bottone dell'otturatore prima che abbia compiuta la sua corsa. ì\Ia queste tre cause degli scatti a vuoto si producono assai più rare, che non quelle che s'aveano coll'antico fucile, e non è il caso di preoccuparsene trnppo.

In quanto allo inconveniente dello inceppamento della cartuccia, è succeduto qualche volta, ma particolarmente nel tiro accelerato , quando cioè si ricarica l'arma più volte senza estr~rre mai dalla camera gli avanzi della cartuccia precedentemente sparata, che nello introdurre nella camera una nuova cartuccia questa rimanga inceppata di guisa che non può essere spinta abbastanza innanzi, perchè riesca possibile la chiusura della culatta. In tal caso il soldato deve rispingere indietro la cartuccia colla bacchetta e quindi pulire per bene la camera, ciò che ritarda notevolmente la successione degli spari. Si è però CQI1Statato da replicate sperienze fatte come codesti inceppamenti succedano così limitatamente da non compromettere la celerità , complessiva del tiro; ma indipendentemente da ciò, apprezzandosi tutta la convenienza di fare sparire un tale inconveniente, si è cercato di antivenirlo col modificare la -cartuccia; e abbiam luogo di credere siasì di già riuscito allo scopo, se non del tutto, almeno in modo assai vantaggioso. Ci rimane per ultimo ad accennare l'inconveniente


164

IL NUOVO FUCILE A RETROCAlllCA

appalesatosi nelle cartucce da ~alve, ovverossia a sola polvere, nelle quali .il t~cco d'innesco , fatto di cartone compresso, può ferire la persona contro cui fosse sparato, sino alla distanza di 50 o 60m. Questo è pure un inconveniente da coneggersi; e mentre si studiava come provvedervi mercè una modificazione alla cartuccia stessa, ad ovviare ogni possibile sinistro che da esso potrebbe derivare, il ministero della guerra prescriveva fin da principio che colle attuali cartucce da salve non s i dovesse sparare mai contro persone a distanze minori di 100m, distanza cui i tacchi non ponno essere slanciati. La semplice osservanza di quella prescrizione fece sì che al campo di Foiano, malgrado le replicate fazioni a fuoco ivi fatte, una delle quali alla presenza di S. M. è malgrado tutta quella vivacità di manovra che il generale Bixio giustam'ente pretende dalle sue truppe, ivi non s'ebbe a lamentare che una leggerissima ferita rimarginata in due giorni. Ma frattanto il Ministro stess0 ordinava che s'avesse a fare a meno de' tacchi d'innesco di cartone com~ presso, e la solerte Commissione di Torino non tardò a proporre una nuova cartuccia da salve, che fu tosto adottata e messa in corso di fabbricazione, il tacco d'innesco della quale riesce inoffensiyo anche a éortissima distanza,. .

Di tutti questi inconvenienti che s'appalesarono e d~i quali abbiamo dato il più . schietto ragguaglio , muno v' ha che possa aver di quelle gravi conseguenze, con cui è piaciuto a taluno di 3:llarmare il pubblico e !~esercito e porre in croce la Commissione incaricata della trasformazione delle armi e il governo; . e se le noslre affermazioni siano esatte, ne facciamo appello alla coscienza di quanti ebbero occasione di

PER LA FANTERIA

'

,

presenziare le esercitazioni delle truppe col nuovo fucile; e del resto a confermare quanto asseriamo vi hanno quelle stesse prove di fatto delle quali abbiamo ricavato genuinamente i nostri asserti. Ci sembra poi ad ogni modo ingiusto il far carico di cotesti inconvenienti alla Commissione ed al' governo che nello scorso anno, incalzati çlalla pubblica· voce e più ancora dalla riconosciuta necessità di prontamente fornire le nostre fanterie d'armi , a retrocarica, non poterono in veruna maniera indugiare l'adottamento di un sistema constatato già nel complesso per buono da numerose prove , ma del quale, come sempre accade di tutti i nuovi sistemi d'armi, ~olLanto la sperienza di più anni e s~ scala sufficientemente ampia avrebBe potuto dimostrare le piccole imperfezioni e consigliare le relative correzioni. Ed in vero , nissuna delle potenze europee, spinte tutte a sollecite decisioni dalla solenne lezione di Sadowa, può vantarsi di aver adottato un'arm~, nuova o trasformata, di subito perfetta, senza che cioè, dopo più o meno tempo, le si siano appalesati dei difetti ò masti prima latenti e imprevedibili: ben più, è noto come a taluna di esse sia succeduto che, dopo adòttato un nuovo sistema e fattevi enormi spese, . ha dovuto abbandonarlo per appigliarsi a sistema o più efficace e sicuro, o di costruzione meno difficile e più celere. ·

IL

Dopo aver ragionato degli inconvenienti, o de' difetti, se cosi si v?ghono chiamare, del fucile a retrocarica


,1o7

IL NUOVO FUCILE A RETROCARICA

PER l, A FANTEHIA

adottato per le nostre fanterie, ci s.e mbra il caso di dir anche qualche cosa de' suoi pregi ,e de'-suoi vantaggi, perocchè sovra giusta bilancia vanno gli uni e gli altri compesati. I pregi comparativi dei fucili per fanteria di diverso sistema, indipendentemente dalla solidità, dalla facilità di riparazione, dalla forma e dal peso, e da altre condizioni d'ordine secondario, vanno misurati sulle seguenti proprietà principali: q) Celerità di tiro; b) Giustezza di tiro ; e) Gittata; d) Tensione della traiettoria.

lÒ troviamo a tutte le distanze s uperiore. Non conosciamo tutti i risultati ottenuti finora , ma. abbiamo sott'occhio quelli della brigata granatieri di Toscana e delle brigate Cremona e Ravenn.a , .ed anche in parte quelli delle truppe che furono al campo di Foiano dal 1° luglio .al 10 agosto; e troviamo che in media si può ritenere che a tutte le distanze i bersagli colpiti coi fu cili antichi stanno a quelli colpiti coi fucili traformati a retrocarica come "100: 108. Si noti che il confronto fu fatto con fucili caricati collo · stesso proietto a vano quadrangolare, che fu riconosciuto assai più conveniente, rapporto alla giustezza del tiro, di quello a vano triangolare che dapprima usavasi. Indubbiamente questi risultati diverranno anche migliori, mano mano che il soldato acquisterà maggior destrezza e confidenza nell'arrne sua, e mano mano che il nuovo sistema d'istruzione sul tiro, introdotto nei corpi, sarà applicato con maggiore perizia, avvegnacchè è da aversi presente che la distribuzione de' nuovi fucili- su larga scala non è cominciata che da 4 mesi. Se poi vogliamo andar anche più in là e confrontare, in quanto alla giustezza del tiro, il nostro fucile trasformato a retrocarica :col Chassepot, noi il troviamo superiore, o quanto meno equivalente. sino alla distanza di 6oom. . I dati contenuti nel rapporto che il maresciallo Niel, ministro della guerra di Francia, rassegnava all'imperatore il 6 maggio decorso , ci pongono in grado di isiituiì·e questo confronto, e sono quelli riassunti nello specchio seguente, che indica il per cento delle pallottole che colpirono il bersaglio alle varie distanze indicate:

166

La celerità di tiro è oggimai riputata la prima di queste proprietà, e fu quella infatti che la Commissione ebbe particolarmente in vista, come lo dichiaia:va un'autorevole pubblicazione fattasi sullo scorcio dell'anno passato (1). _ Or bene, mentre il tiro accelerato col fucile prussiano, il prototipo del fuc ile a retrocarica, non comporta che 6 colpi per mi'nuto, col nostro si ponno sparare facilmente e puntando abbastanza bene 7 o 8 COj)i per minuto; de' soldati molto addestrati ponno caricare e · sparare perfino 12 colpi per minuto, e la media dei colpi per minuto ott~nutasi recentemente al campo di Foiano nel tiro accelerato fu di 9, risultato che non si è superato dal Chassepot francese. In quanto alla giustezza di tiro del nuovo fucile, se lo confrontiamo per questo verso coll'antico, noi

(1) Delle nuove armi a fuoco portatili adottate od allo studio 'llell'esercitQ italiano. - Torino, tipografia G. Cassone e Comp.


468

IL NUOYO FUCILE A RETROCARICA

200"

- -

400"

-

600"

--

8ÒO•

1000•

-- --

Fanteria di I.inca (istrutta di r ecenteJ.

35, 6 26, 2

19,7

14, 3

Fanteria della guardia (con istruzione più avanzata) .

59, 4

37, 3

26,0

21, O 16, 0

69,8 46.6

36, 1

28,4 24,7

Caccio tori a piedi della guardia (con istruz. completa}

8, 2

Tenendo conto delle diverse dimensioni de' bersagli che s'~doprano in Francia e "di quelli che usiam noi, e mediante formole basate sopra un gran numero di dati sperimentali, fu fattibile calcolare il per cento che avrebbe ollenu to la fanteria francese se avesse eseguito il tiro contro bersagli delle stesse dimensioni d~ quelli prefissati ai nostri reggimenti per le diverse distanze. Evidentemente una cosiffatta riduzione alla stessa unità di misura era indispensabile per fare un con- · fronto. Per questi calcoli i ::,recedenti per cento otten uti dalla fanteria francese .si sono trasforma ti nei seguenti: Dist. 200'"

Dist. 400"

169

PER LA f'ANTERIA

Dist. 6J0"

Bersagli Bersagli Bersagli 1,50 per2.. 4,50 per 2"' 4 ,50 per2" Fanteria di linea ( istruz. recente)

44, l

43, 8

25, 6

Fa~t. della gumlia (istruz1ono avanzata} . . .

68, 3

55, 4

33, l

Cacciat. a piedi della guardia (istruz. completa} .

77, 6

62, 9

44, 7

Di riscontro, i per cento menti che - notisi bene cile a retrocarica da soli reclute per più di un terzo i seguenti:

ottenuti dai nostri reggiavevano ricevuto il fudue mesi, e composti di della forza loro, furono

Dist. 200a

Dist. 400"'

Dist. 600"

Bersagli nersagli Bersagli 1, 50 per2" 4,50 per2" 4,50 per 2" Media.

72, 3

49. 4

27, 8

Non abbiamo ancora de' dati abbastanza estesi per dedurne un cri terio sufficientemente fondato rapporto al tiro di combattimen.to , e neppur ne abbiamo per il Chassepot; se per al tro dovessimo presagirne da quanto pubblicava il Afoniteur de l'Année del 6 maggio u. p., ch e cioè un battaglione di 500 soldati armati col fucile Chassepot , sparando alla distanza di ooom contro • una truppa d'ugual forza, è giunto a mettere 90 uomini fuori di combattimento con una sola scarica, ciò che equivale all'effetto utile del 18 O/o (1), noi dovremmo conchiuderne che anche nel tiro· di combattimento, ch'è la vera sesta della bontà di una arma da guerra, il nostro fucile vale il fran cese, perocch è a 5oom contro un bersaglio alto 2m e largo mm, ebbìmo il 20 O/o e il 27 O/o a 400m.

(1) Lo Speotateur ,mlitaire del dicembre 1867 nel dare parecchi ragguagli sui risultati ollenuti col fu cile Chasscpot al campo di Chàlons, ha uno specchio dal quale appare che nel fu oco d' insieme eseguilo da una frazione di reggimento a 500" contro un bersaglio largo 12•, s'ebbe il 19,6 per 100 nel fuoco di riga, e il 21,7 per 100 nel fuoco di battaglione, ma in questo. ultimo caso il bersaglio era largo 40"'.


,t 70

171

IL NUOVO !;UClLE A nETROCARICA

PER LA FANTEIIIA

Rimane però sempre a vantaggio del Chassepot la maggiore gittata, la traiE; ttoria più tesa e conseguentemente più estesi gli spazi battuti, ed il minor peso della cartuccia: vantaggi questi dipendenti dal minor calibro, e che non avremmo potuto conseguire, senza cambiar l'arme avvece di limitarci a trasformarla· e ' non è qui il caso di ridit·e tutte le ragioni di convenienza economica e d'altro ordine che consigliarono di attenerci a quest' ultima decisione.

son osi fin qui armate le fan terie degli altri eserciti'. come niuno vi ha chè possa disconos_ce:e ~~apto. 1 pregi ne superino i difetti. E chi 1;1e' suoi grnd1z1 vogh~ · · · essere imparziale e coscienzioso non può . a meno . d1 convenire che la Commissione, contro cm tanto s1 è gridato e si griderà ancora __: che per certo non abbiamo la pretes_a di chiudere la bocca a coloro che vivono di vociare sopra tutti e su tutto - non poteva far meo-lio , ne' limiti del programma che l'urgenza e la n;cessità economica imperiosamente le aveano

Rispetto alla gittata ~l nostro fucile ferisce ancora abbastanza gravemente ad 80o•n, perocchè a tale distan~a trafora 2 assicelle di abete di 27 milL di spessezza scostate 50 cent. l'una dall'altra. E questa gittata è da tutti riputata più che sufficiente per il fucile della truppa di linea. Relativamente alla tensione della traiettoria, dalla quale dipende l'estension e degli spazi battuti, il nostro fucile è sicuramente inferiore al Chassepot, come 'debbe e·sserlo naturalmente a tutte le altre armi di calibro minore, ciò nondimeno per le vere gettate di combattimento, codesti spazi sono abbastanza considerevoli {1). ' 1

Nel complesso adunque niuno vi ha che abbia ragione di negare al nostro fu cile trasformato a retrocarica tutte le proprietà le più essenziali ed efficaci di una buon'arma da guerra, onde può reggere vantaggiosamente al confronto delle migliori, colle quali (1) A 200"' lo spazio battuto del Chassepot col bersaglio alto

l" 60 è di 265"; quello d'el nostro fucile nelle identiche condizioni è di 249"; a 400" ,il primo è di 74", il secondo di 42"; a 600" il primo è di 36", il secondo di 19'".

l

imposto. . , Il Non vi ha dubbio che se s1 avessero avute de e centinaia di milioni disponibili si sarebbe potuto adottar subito un nuovo modello, che possedes~e. n~l pi.ù ~lt~ grado conosciuto tutte quante 1~ ~ond1z10m . m1ghori - e ancora si sarebbero trovati 1 detratton I c~me non mancarono al Chassepot e a tutti gli altri sistemi! Ma quando per poco più di L. ,1 O si_ riesce a tra~formar di natura un'arme che nella realta della prat1c~ può stare a petto dellé migliori fin qui adottate, noi do~ mandiamo se si possa ragionevolmente ~re~end~r~ d1 più, tanto più poi quando in sostanz~ 1 difetti nlevati sono pochi, di lieve conto, e facilmente_ correggibili; e tanto più poi ancora quando la magg10r parte . di questi inconvenienti procede_ non ~eramente d~ll'arma in sè, ma piuttosto dal difetto d1 quella pr~uc_a ehe le truppe non ponno acquist~re lì su due piedi, . nel maneggio di un'arma affatto d1_versa da quella che per molti anni ebbero fra le mam. De' piccoli difetti tutte le novità ne han~o.' per quanto elaborate siano state nel concetto ongmale e pe~ quanto siano sembrate perfette n~l ~rin:o getto .. Gl~ .è sempre coll'uso che le imperfez1om d1 dettag~10 s1 mostrano, ed è sempre dalla pratica che si derivano i perfezionativi.


~ 72 IL NUOVO FUCILE A I\ETROCAI\ICA PER LA FANTERIA

Valgano qu este nostre considerazioni a persuadere -chi ne dubita, che i nostri soldati sono armati di bu9ne , armi, e valgano .anche di conforto alla Commissione cui si deve il sistema di trasformazione prescelto ; Commissione composta di persone versatissime tutte nella materia, alle quali ben sicuramente hanno dovuto sembrare ben ingrato premio delle loro indefesse fatiche le . avventate ed ingiuste recriminazioni di parecchi giornali, ed anché di alcuni militari che abbiamo motivo di credere i meno versati e compe tenti in fatto d'armi portatili da guerra.

1

LA

, GUARDIA NAZIONALE PBI\ IL LUOGOTBNENTB

LODOVICO CISOTTI

I.

La nostra guardia .nazionale presenta in questo momento uno spettacolo deplorevole. Composta, bene o • male, cli cittadini armati per tutela' clell'ordine interno e p er la difesa delle fron tiere, essa dovrebbe rappre- ' sentare le forze vive della nazione, malgrado i difetti del suo regolamento attuale, ai quali dovrebbe essere un possente correttivo il patriottismo. È grande scia·gura che, passati i primi momenti d'entusiasmo, una popolazione giovine alla libertà e da pochi anni jndipenden te, non abbia cura di apparecchiarsi a difendere il tesoro guadagnato con tante pene , e si lasci vincere dall'indifferenza che è la morte civile ,


NA ZIONALE

LA GUARDIA

e si sfoghi verso la milizia cittadina in un certo umorismo sarcas_tico che soffoca i più nobili sentimenti. V'ha una dolorosa verità : le basi su cui è costituita la nostra guardia nazionale, le no rme che attualmente r egolano il suo meccanismo, gli abusi che si sono introdotti nel servizio, forse il principio stesso cui s'informa questa liberale istituzione, tutte qu este sono cause che ora la rendono impotente a raggiungere il suo scopo. Più ancora; s'è dimenticato che le guardie n azionali vestono la divisa del cittadinosoldato, che ad esse venne pure confidata la patria bandiera, simbolo cleU' indipendenza e della libertà per cui tanto ·sangue fu sparso, tanti sagrifici si consumarono . Quasi che questi sagrifici, che 'appartengono alla s toria gloriosa delle lotte passate, bas~assero per mantenerci liberi e per farci grandi, si derise la guardia nazionale non pensando che, nelle imprevedibili vicende. dell'avvenire, potrebbe sorgere la necessità di dire ai cittadini: difendéte le vostre frontiere! - A questo appello non si affretteranno certo coloro ~he non seppero a tempo imparare l'uso di un'arma e sopportare le noie di qualche ora di guardia e di manovra. Si comprende facilmente come i difetti d'una istituzione possano a suo riguardo produrre una sfiducia generale; si comprende che, nello scorgere I'in utilità. di certe prescrizioni, si possa commettere l'errore di non obbedirvi; si comprende, persino l'indifferenza , però che nei popoli sorti· cli recente a· libera vita la convinzione profonda dei più difficili o dei più on~rosi doveri si acquista gradatamente e quindi .col tempo ; ma ciò di cui non si sa trovar ragione, e che può recare sconforto, si è quel gettare a piene mani il disprezzo e la satira sopra istituzioni che dovrebbero essere sacre. Da ciò nacque, crebbe e divenne

costante una generale svogliatezza , prr cui 1 militi mancano all'appello non solo in occasione cli riviste e di parate, ma anche · nei casi in cu~ la lo.ro. pre·senza è questione di decoro, è un dovere de prn gelosi ed insieme l' esercizio del diritto popolare. - Che direbbero quelle ròbuste- nazioni, come la Pru ssia, . in cui tutti i cittadini sono soldati, e come la Francia, che ha potentemente organizzata la sua riserva nazionale , se sapessero che nella capitale prov~isoria d'Italia spesso non si sono trovati quattro del reo·no o . militi., per montare la guardia al Parlamento naz10nale (1)? Questo ed altri casi sin'lili provano che, se la nostra guardia funziona male, o non funzi~na, per ricercare tutte le cause di questo deplorabile fatto non basta riferirsi ai difeui del Rego lamento , ma è necessario prima di tutto entrare nello · spirito, nelle abitudini n ell'attitudine fisica, intellettuale e morale delle no;tre popolaz ioni .• Questo esame, ben chè as~ai penoso, noi lo crediamo indispensabile , ed apparirà tale a chiunque non voglia illu dersi sul vern stat~ delle cose. Quando è possibile che alcun e orde d1 r eazionari, com'è accaduto a Palermo n el 1866, si impadroniscano, per sorpresa o per forza'. ~ell' ar~i della guardia nazionale senza trovare la m1mma r esi1

(1) Questo fatto fu verifica to da noi personalmente :-- Ecco quanto scriveva in proposi to un grave organo officwso , la Nazione, N. 185 del 3 luglio l868 : « Ier i sera la guardia nazionale che dove va mutare a palazzo Pitti raggiunse a mala pena il numero di' nove militi . Nella stessa mattina il servizio della guardia alla Camera dei deputati, richiesto in numero di sess;mta uomini per provvedere a ventidue fazioni, si compone,1a di otto militi soltanto. È da osservarsi che questo numero fu maggiore di quello che la guardia nazionale ha fornito· nei giorni decorsi. »


176

tA GUARDIA

st~nza; quando un pugno di briganti, forse cinque 0 s~1, come_se n'ebbe esempio spesse volte, può a suo piacere vivere e compiere i più orrendi misfatti in gros:i_e popolati_ p~e~i, i~ c~i pure_vi sono compagnie e _p~lSl?o h~ttagh~m mt~r~ eh_ guardia nazionale, provv1st1 cl armi e d1 mumz1om; quando la giusìizja in qual?he caso è costretta,_ nei. proc~ssi del brigantaggio, per~mo a porre le ~am sm capi stessi della guardia naz_w_nale ;_ quando mfine, nella maggior parte dei casi m cu1 qualche schiera di facinorosi o d'illusi ha tur~ato l'ordine in cospicue e popolate città, non si pote nel m?mento. del ~isogno raccogliere un solo <lrnppello d1_guardia naz10nale per far rjspettare la legge, per difendere le Gase, le officine , la libertà; quancl~ accade tuttociò, non si può a meno di credere che esistano ragioni di dissoluzione di fiacehezza 0 un . parti_L? preso a b_ella posta, r;gioni ben più ;ad1~ah e pm 1mportant1 che. i vizi che si riscontrano nei paragrafi del Regolamento. M_a l'attribui1e la mancanza al servizio della guardia naz.10nale e il dispregio in cui questa -è caduta piuttosto _ad . una che ad altra causa , non può giovare per g1ust1ficare o per scemare le conseguenze dell'attuale stato di cose. Che vale ingannare noi stessi? - Parliamoci francamente. Le nostre popolazioni, in generale, non hanno ancora_ compr,es_o a?bastanza che la miglior guarentigia ?ell~ hberta e- 11 rispetto alle leggi. Ma come si'vuole msp~rare questo rispetto se si tollera , se si mette, contmuamente sotto agli occhi delle masse l'esempio d'una. costante. e~ impunita violazione di qualche legge . 1mportant1ss1ma? E questo è appunto il caso della legge sulla guardia nazionale. . . Nel_la relazione che preced e il progetto di legge sul r10rdmamento dell'esercito, studiato da intelligenti

d:

N.\ZIONALE

e

11,

ufficiali e. compilato sotto il ministro Cugia poi presentato alla Carnera dei deputati dal ministro Di Revel, si analizza in brevi ma eloqtl8nti parole lo spirito militare delle nostre popolctzioni, e tale fu riconosciqta la sua deficienza , da influire essenzialmente sul sistema di reelutarnento dell'esercito attivo . Noi crediamo che 'le medesime rngioni che· ci obbligano pel momento a respingere il sistema territoriale e a non diminuire .di troppo il tempo di servizio attivo, influis cano _ancor più su lla bontà intrinseca della guardia · nazionale. Di ciò è inutile analizzare le cause, che sono cogni te a tÙtti. Basti per prova cli fatto ri coTdare la infelice riuscita dellP- g uardie nazionali rriobili durante la campagna del 1866, constatata da documenti ufficiali, fra cui in quello sopra citato. Lo spirito militare del paese è in via di formazione. La sua deficienza spiega come ~on sia tanto piccolo il numerò di coloro, ai quali le antiche abitudini di certa comodità individuale e la manèanza d'una energica volontà rendono insopportabile il peso del fucile. Non · è soltanto nell'esercito attivo che_ si' deve sviluppare · Io spirito mili.tare _della nazione; le 'milizie regola·ri e permanenti debbono servire di nucleo, clìr-emmo qt\asi di scuola centrale da cui la forza, l'istruzione tecnica, l'amore alla bandiera deve diffondersi fino nelle ultime riserve, alle quali spetta nei supremi momenti di concorrere alla difesa del paese. La guardia nazionale, per essere assai numerosa, ha la possibilità di abbreviare il temp_o necessario per ringagliardire la fibra dei cittadini, per inspirar loro la coscienza della forza , e può e deve essere nel tempo ste·sso, al pari dell'esercito regolare, ma sopra una più larga scala e con meno fostidi e fatiche, una scuola permanente di -patriottismo, di abnegazione, di educazione civile e di dignìtà nazionale. ANNO Xlll, \'O'L. 111.

12


178

,1'i9

NAZIONALE

LA GUARDI A.

Da questo scopo . ci allontana a gran passi il dispi;egio col quale 110n tanto si ferisce la. divisa della guardia nazionale, quanto il principio che quell a divisa rappresenta. Non devesi mai dimenticare che le mass·e meno educate e molto preg iudicate pe'rdon o facilmente la fiducia ed il rispelLo alla real tù de~le cose quando si deride la loro apparenza ; i migliori ed i più assennati cittadini talvolta. immemori di ciò, prestan o mano a fata li demolizioni. Ne volete una prova.'? Il ridicolo di cui si colpì la divisa della. guardia. nazionale porta le sue conseguenze perfino nella milizia regolare. Si può anzi dire senza esitazione ch e la guardia naz ion ale, com'è, ha pl'egiudicalo il prestigio della divisa dell'esercito. A tale rnrità. voleva certamente all udere uno sc1·ittore. quando scriveva: la guardia nazionale portò il credi lo dell e spalline al saggio degli assegnali (!). Questo stato di cose deve cessare pcl deco!'o della nazion e, per guarentigia della sua intel'l1a cd esterna sicurezza.. · D'ogni parte d'Italia si dom anda i::;tantcmente a.I governo una pronta riforma. della gunrdia nazional e ; e non sono pocl1i coloro che YO rrebbero la sua abolizion e. Molti propugnatori delle riforme credono che, col r iparnre ai parziali difetti del Regola.mento, la guardia nazionale diventerà rea,lmen te una forz a. su cu i, all'uopo, potrà conta.re il paese ; costoro forse s'illudono , com e ci sial1}o illusi tu tti, relativa.m ente \ alle nostre virtù guerriere nei primi tempi d' entu- \ siasmo. Altri pensarono che la guardia nazionale debba.si trasformare in un a riserva nazionale, organizzata

militarmente in tutto il rigore della parola.. Fra q·uesti s~no_ i moltissimi cittadi ~i, specialmente delle provmc1e venete, che sottosc rissero un indi rizzo nl Parlamento nazionale. Non sa.l'à inutil e di conosce re questo docum ento che è il seguente:

- « Onorevoli deputati, « I sottoscritti si rivolgono ai rappresentanti della nazione e li prega no d'invita.re il governo a com pilare. e proporre al .Parlamento. una nuova Jeao-e or. t>O ganica rn surrogazione a quella 4 marzo 1848, il cui bisogno si fa generalmente sentire e f'n ri conosciuto dal governo stesso. Essi domandano che ·1a nu ova. legge sia con~enta.nea a. quella che in b!'eve sarà proposta pcl nostro esercito, onde la gu ardi a nazionale più militarmente costituita,,· rialzata a' prop ri occhi ed in fa.ccia alla. nazione sbarazza.tu da tanti non va.lori on d'è snervata. ed infì acchita, con dipendenza dal 1!1inist~ro della guerra., con disciplina pari a. quella d~l1esercito quand'è chiaf!latn sotto le armi, possa costituire la. vera riserva. capace di coadiuvare e surrorrare 0 cfiicacemente l'esercito in tempo di guerra ('!).» 1

Qualche cos~ di simile, ma in senso più radi cale, s'era pensato rn taluno degli uffì cì della Camera dei deputati, allorchè si esaminava il progetto di riordin_amento dell'esercito. Nel quinto ufficio, fra le massime aecolte e gt'ande maggioranza, secondo l'ono1·evole Fambri (2), v·era la seguente :

(l} V. la Gazzetta della gua1·dia na.:ionale italiana (1) Yolontcvi"i e 1·egolai'i, di Paulo Fambri. t ologia - maggio 1868.

V. Niwtia A·n-

di giugno 1868.

mose

' (2) Volontari e regola.1·i - V. Nuova Anto logia, maggio 1868.


{80

LA GUARDIA

« Che. rispetto all'idea dell'armamento nazionale si proceda all'is_tituzione di riserve territorialmente ordinate, le quali si sostituiscano alla guardia nazionale, i cu i servizi non ·valgono ciò che costano e di borsa e dì persona ai contribuenti. » Che cosa farne, esclama il Fambri, di una istitu,.zione dove dieci mila comandano , · 1 M11.1·r1, e dove uno solo obbedisce, IL GENERALE? Ridotta a questi termini, la questione sarebbe assai più semplice di quello che in fauo non è. Vi sono molti che credono, o mostrano di credere che la guardia nazionale sia realmente una salvaguardia alle libere istituzioqi, una forza necessaria per rendère impossibile ' al potere esecutivo l'abuso della forza regolare e permanen~e. Benchè taluno abbia detto che questo concetto trepido e gelos0 è diventato proprio qualche cosa di comico, e forse la maggioranza dei cittadini ne conviene, tuttavia non sarebbe da maravigliarsi che quando si proponess<? e si discutesse in Parlamento l'abolizione della guardia nazionale, si levasse qualche organo della pubblica opinione ed anche qualche deputato nel seno stesso èiella Camera per porre la questione sul campo del diritto costituzionale . Se è vero ciò che scrisse Lamartine, ch,e la guardia nazionale permanente ncm è altro che l'opinione armata,' sotto alla quale la libertà del-cittadino e l'autorità del governo possono del pari essere op: presse e sagrificate, e se è possibile che questa opinione dalle passioni politiche possa essere illusa, traviata e trascinata ad eccessi, chi potrebbe prevedere le conseguenze nel Gaso che voglia usare delle armi? È forse usare di queste armi sotto il pretesto di difendere le istituzioni e la libertà contro l'esercito regolare il quale, come dice il Fambri, difende la patha da tutt-o, aache dall'esercito? Le consegu-enze sareb-

NAZIQNALE

bero la guerra civile e forse la rivoluzione. A queste conseguenze tendono sempre i partiti e gli uommi disonesti, che spes~o coll'inganno trascinano le masse. Le ambizioni dei partiti e degli uomini, i progetti di forme nuove di governo spesso spingono il fratello .ad innalzarsi sul cadavere del fratello. Per fortuna in Italia , sotto a que~to punto di vista , la g-uardia -nazionale non sar~bbe ora, e forse mai, un pericolo ; pure chi non sa che vi possono essere taluni capaci d' ìnt.erpreta.re l'abolizione della guardia nazion.ale eome un attentato ai diritti del popolo, come una minaccia. del potere esecutivo? - E non vi sono anche molti in buona fede che credono reahnente possa la guardia nazionale, bene organizzata, garantire le libere istituzioni? -- Per tutti costoro è d'uopo scendere nel campo' della storia e del diritto costitu1,ionale. Noi lo facciamo ben volentieri, determinati a s,tudiare l'argomento impo.rtantissimo , sotto tutti i p.u.nti di vista. · ' ' · Apriamo dunque la storia, risaliamo alla origine, e, seguepdo le vicende politico-mili tari che si successero fino ai giorni nostri, vediamo se, per le muta.te condizioni della società, continua od è ce.ssata per la ' guardia nazionale la sua ragione di esistere.

'


182

l..A 1,UARDIA

II.

Immaginate una imm ensa città, centro di·vita d'un gran paese e d'una grande nazion e, sconvolta da un o di quei turbini politici che soli meritano il nome di rivoluzione; immaginatela nel furore d'una lotta in Clli tulli scendono in campo gli interessi pubblici e privati, tutti i vizi e tutte le virtù , la tirannia e la libertà, le tenebre d'un passato in cui sola legge erano privilegi ed abusi, e di fronte la prima luce d'un'éra nuova, d'un nuovo diritLo, d'un nuoYo codice sociale e politico. Per qual via sanguinosa, per quanti disordini, e forse per quali delitti orrendi, non dovrà p~ssare, quasi per legge fatale, la generazione che comb~tte, prima di arrivare a ristabilire l'equilibrio di tanti elementi sconvolti da capo a fondo, cozzantisi insieme I Quantè prove, quante vittime prima di ottenere che l'ordine sociale possa stabilirsi sulle solide basi dell'autorità della legge e deìla libertà indissolubilmente congiunte ! La gran lotta, il dramma terribile era appena incomin ciato in Parigi nelle prime giornate di hwlio ~ 789. Le politiche congreghe eccitavano le passioii del popolo e tentavano ogni mezzo per trarre al loro partito l'esercito regio, ma.le organizzato, composto in parte di assoldati stranieri, e comandato da quadri scelti dal privilegio e dall'intrigo. Quindi le truppe che soggiornavano nella città, prima di tutte le guardie francesi, defezionavano la causa reale ormai perduta.

NAZIONALE

183

Nelle vie prin cipali ardenti predicaLori parlavan o alla foll a eccitala, in cui con la feccia confondevansi cittadini d'ogni classe, decisi di ricorrere a qualunque partito, pur di ottenere le riforme già richieste dalla Assemblea nazionale. l\Iaria Antonietta e Luigi XVI intanto si cingevano d'armati a Versailles, confidavano ne11e baionette svizzere e li cen ziavano Neker. · Questo contegno irrita il popolo parigino, che si crede seria.mente minacciato; i suoi sospetti sono aumentati dalle grida. insinuan Li e scdir.iose di coloro che ne' pubblici movimenti si trovano sempre in buon numero, audaci · e pronti ad nsufruttare n pro delle loro mire amb iziose l'entusinsmo del patriotlismo. La tempesta rugge, basta una scintilla per farla scoppiare. C,i millo Desrnoulins s·i slancia alla tribuna colla pistola alla mano, e prorompe in parole di, fuoco: Cittad1:ni I non vi ha un momento da perdere. ll congedo di Neke r è 1·t segnale cl'·una Saint-Jfarthélemy dei pa.t;riotti ..... ... all'armi! - All'armi! urla frenetica la folla, e si getta tumultuando per lè vie di Parigi . . Quel grido risuonò tremendo per due giori1i, perfino nella snla del Palazzo di Città, ove si raccoglievano gli elettori; il popolo sovrano l'aveva invasa. Ma confusa co' patriotti v'era pure una moltitudine di gente che duranLé l'invemo la miseria aveva gettata nella capitale; moltitudine intenta a trar partito della generale confusione. L'uccisione di alcune person e, per pnrte delle truppe regie, irrita sernpre più il popolo, che saccheggia le botteghe degli armaiuoli, si arma, brucia le porte della città, chiama tutti i cittadini col ~uono della campana a martell o e, affratellato alle guardie francesi, costringe alla ritirata i reggimén ti stranieri. Il 113 luglio Parigi è più che mai minaccioso; si accrescono gli eccessi ed i di sordini. La folla si ac-


LA GU;\RDIA

calca attorno al Palazzo di Città e chiede armi ad alte grida. Passa qualche ora, ed il terribile frastuono continua; finalmente un membro del Comit.ato sorte sulla scalinata e fa cenno di parlare .... Silenzio profonlio. Il membro del Comitato legge un de~re~o: « I disordini. ... av~ndo spinto a ristabilire ;;enza indugio la milizia parigina, ' è slato deciso che il 11umero della medesima sarà di 4,8,000 uomini componenti 16 'legioni. Essenèlo stati adottati i colori dello Stato dnll' Assemblea g~nerale degli elettori, eiascuno porterit In_ nappa turchina e rossa ... . (1). » A questi colori si unì poscia il .bianco per indicare l'unione fra i cittadini e l'esercito. Il decreto del Comitato fu accolto con gE3nerale trasporto, ma prima che la guardia abbia potuto organizzarsi accaddero importantissimi av~enimenti. · Il re sul principio negava di confopmare la sua istituzìon~, poi vi fu costrelto. Mancando le armi, si fabbricarono in fretta una quantità di picche. li popolo impaziente, eccitato da Desmoulins, da Santerre e da ,', l\farat, irruppe ilgli Invalidi, tolse 30,000. fucili e 20 cannoni. Mentre accadevano questi fatti, 10,000 t10mini di regie truppe erano 1 schierati ed immobili sul campo di ~farte ; i capi, dubitando sulla fedeltà dei soldati, non avevano osato farli muovere . Era questa forse una prova di . q'uanto fossero vere. quelle parole contenute nell'indirizzo al r.e de]J.'Assemblea Costituente, Qettato pochi giorni prima da Mirabeau: Il pericolo è 1

(1) In Francia in un tempo antichissimo esisteva io molte . città una milizi;i cittadina o guardia urbana.., incaricata di difendere i privilegi di quelle, e · più tardi di coocone1'e a proteggere la proprietà e l'ordine pubblico. - . Vedi gli editti di Filippo I (an. 1062) e di Luigi il 'Grosso (an. 1109,1113). In seguito quell'antichissima; istituzione si seppellì nell'oblio°'

NAZIONALE

p.er le ~ruppe. Soldati francesi avvicinati al centro delle discussioni:, partecipanti alle passioni come all'intaesse del popolo , scordar possono che wi arruolmnento· gli ha fatti soldati per risovvenirsi che la natwra gli ha [atti uomini·. . Successe ql.lindi al H luglio il dramma sanguinoso della Bastiglia, in cui 300 uomini della nuova milizia e 300 guardie francesi contribuirono a far capitolare 'la guernigione. Le conseguenze di questo fatto intimorirono la Corte. Luigi XVI decise di recarsi in seno -ali' Assemblea, e pressato dal popolo, promise di mettere alla testa della milizia cittadina generali capaci ·ed esperti. Lafayette, uno degli eroi della guerra d'indipen- denza d'America, fu nominato dall'Assemblea generale comandante la· milizia parigino, che d'allora divenne guardia.nazionale. Il re si recò da Versailles a Parigi il '17 luglio; cen- · tornila cittadini erano sotto le armi . In s.eno dell'Assemblea Costituente, Bailly, parlando in nome del re, cli:;se che questi approvava l'istituzione della milizia e la nomina di Lafayctte. · Questn_ fu l'origine· prima della guardia nazionale, origine che importava assai di richiamare ulla memoria per le éo nsiclerazioni utilissime che si possono ricavare, e che brevemente esponiamo. I. La guardia nazionale è nata in una situazione di cose così anormale che si può di re impossibile possa ripetersi nella storia del IJlondo. L'hanno fatta soro-ere i bisogni ed i pe1fooli della società nel moo . d mento in cui politicamente esi$teva mterrngno e anarchia, moralmente e materialmente s'erano sfasciate tutte le forze preesistenti; era necessario ceeare una forza nuova ch e supplisse a tutto, e questa forza fu appunto fa mili zia cittadina·. Sotto. questo punto

I


'186

·187

LA GUAR DIA

i'UZIONALE

di visla essa è una istiluzione assolutamente eccezionale. II. ~on v'ha nella sua origine nessun indizio lontan o che sia stata istituita per garantire la lib ertà contro ·il potere esecuLìvo. La monarchia ropp·resentativa non era ancora legalmente costitui la, come l'in tendiamo oggidì. Il potere del re, dopo la pres~ della l3astiglia, dopo la defezion e di b uona parle delle trupp e indigene, che cos'era? - Il decreto del Comitato è chiaro e le sue pri me parole son o: I 01sonornr hanno spinto a ristabilire senza inclugio la milida parigina. III. Non si deve dim enti care che, nei tentativi falli in Francia per stabilirvi la monarchia rappresentativ~, si accettarono molte massi me e pratiche del regime coslituzionale da gran tempo stabilito in Inghillerra. E la vecchia Inghilterra, che .secondo i nostri democratici è un paese tipo per le sue leggi liberal i, non s'è mai sognata d'istituire trn il Parlamento ed il re un terzo potere armato il quale, all'occasion e, potrebbe opprimere e l'uno e l'al tro. IV. 11 fatto storico import-antissimo _si è ch e la guardia nazionale in Francia nacque appunto quando si cercava di stabilirvi il regi me rappresentativo, cui essa segu ì allora e poi in tutte le sue fasi. La repubblica non potè stabilirsi saldamente senza .distruggerla. Il primo impero se ne valse come estrema riserva nazionìlle quando la coalizione europea !11,inacciava le porte di Parigi. Devesi però notare che la guardia nazionale, sotto il regime rappresentativo, o fece la parte di Gpinionc armata per imporsi ora al Parlamento, ora al potere esecutivo, o degenerò in una inutile istituzione di parala, simi le alla nostra attuale. In nessun caso volle o fu capace di usare della sua forz a contro l'azione repubblicana o contro i colpi di

stato. La più bella cosa compiuta dall a guardia . n~zi onale fu quella di battersi spesse volte e sotto 1 diversi governi co ntro gli stranie'.i . Fece be~e ~a ~ua parte di r iserva milita1·e; e ciò deve aLtnbmrsi al patriottismo dei francesi·, che_ pel loro_paese sono sempre pronti a marciélre armat1 alle front~ere. 1~ C~nvenzione lanciava al confine più d'un mihone d1 baionette· il santo· che fece ta nto miracolo non fu laghiO"lioltina co me taluno disse, ma l'amor di patria; b ' . tanto è vero che ora, mentre scriviamo, la Francia, sotto reO"ime nssoluto o quasi, sarebbe egualm ente o . l pront~ ad opporre contro un 1~1vas~re u~ egua _n_u_mero di combattenti tra soldati dell esercito e 101l1LI. V. Per ultima osservazione , prima di procedere oltre , facciamo nostre , con qualche riserva, le seguenti parole di La'martine : . . . ,. « (I) ...... Guardia nazionale, 1sl1tuz1?ne d 1~terreo-no nata da se medesima nel vuoto dei goverm per su~plire a tutto, e che deve sparire_ di per se stessa non sì tosto cessi l'interregno e che il nuovo governo, sia monarchico sia repubblican o , si Lrovi insedia to. Lafoyelle non l'instituì, perchè essa era uscila SP-nza di lui il '13 ed il '14 luglio dalle .rovine del go_verno, dall'espulsione delle Lruppi; e dalle rovine del~a Bastiglia. Mentre che Lafayette assenle e sconos~1uto al popolo era a Versaglia coll' Assemblea, ne n ceve lte solamente il comando ven end o jn nome dell'AssernblM e del re per pacificare Parigi dopo la vittorio. Esso lui , co? la l'organizzò, o dessa ~i- organizzò s~nza medesima prontezza rn tutte le parll dell impero. L errore ostinato di Lafo.yette f'u quello di voler pl'cte~dere di perpetuarl a dopo lo stabilim ento della cosll-

..

'

,?i

(1) V. Storia dei Costituenti .


188

I.A GUA.UDJA

tuzione ed in presenza dei governi stabiliti. L'essenza ed i quadl'i soli devono esserne conservati, come una riserva estrr.ma e prudente contro la tirannide e ·Contro l'ariarchia; giacchè per tutto dove la g uardia nazionale è in vig.ore non yi è e non può esser;e altro govern o fuori di lei. Inutile, dannosa o sovrana ; tale. è la fatalità di sim ile istituzione allorchè dessa è pe.rmanente. » Infatti fino dai primi tempi in cui es.s a. era. la sola istituzione che rappresentasse l'ordine e la forza, accaddero tali fatti che -confermano i giudizi di Lamartine . Quante volte la guardia nazionale non volle o non ·seppe impedire i àisordini ed i massacri I Ricordiamo la morte di Foul on e del genero suo Berthier, in seguito a cui Lafayette scrisse a Bailly, dando (così p.resto I) le sue dimissioni, le seguenti parole: « 1,1popolo non ha dato ascolto ai miei consigli . Dal giorno. ch'ei manca alla pr6messa fattami, io elevo lasciare un posto ove non posso più essere utile . » - Pregato. rimase tuttavia al comando. Le p·rovincie intanto avevano imitato Parigi . In meno di quindici giorni si formarono più di due milioni cli gua1:die nazionali. La guardia di Parigi, meglio organizzata in seguito, potè rendere de' grandi servigi, ma nell'ottobre, non obbediente ai capi, volle accorrere col popolo a Ve.rsailles, e, quasi con le minaccie, ottenne dal Comune. fosse dato l'ordine a Lafayette di condurla. Lasciamo quello che accadde fino a quando il re, scortalo da essa, fu condotto a Parigi; ricordiamo solo che in quei giorni il Comune fu costre,.lto ad aumentare il numero delle compagnie stipendiate di guard ia nazio'nale e ad emanare la legge marziale. Ma quando Luigi XVI con la sua condotta inde.cisa fece travedere

NAZIONALE

189·

)

il progetto di fuggire, fu circondata la sua carozza nella corte delle Tuileries dal popolo e dalle g uardie nazionali . Lafay~tte non valse a calmare la moltitudime; la legge marziale invano imponeva alla gua-rdia · nazìonale di far rispettare a qualunque costo la legge. Lafuy.ette diede per la seconda volta la sua dimissione , e pet· la seconda volta restò, pt'egato , al comando. Importa di notare questi fatti,, perchè c].imostrano chiaramente che la guardia nazionale, quand'è potente, nei gravi momenti non ascolta la voce de' suoi capi, ma si lascia trascinare dal popolo , dalla pubblica opinione, di cui essa è parte integrante. Non solo ai capi essa disubbicli,'. a, ma talvolta agli ordini diretti dell'Assemblea CostiLuente, pet· cui in seno di questa Barnave fu costretto a pronunciare queste parole : « Importa che nel cuore del regno la pubblica forza parli il suo vero linguaggio , che i rappresen- • tanti non siano predominati da cause che, parendo popolari, potr-ebbero benissimo non esserlo. Parigi ha bisogno di forza, ma ha an~or bisogno di tranquillità. Ba bisogno di forza., ma siete voi che dovete dirigerla. l> ' Le ultime pagine della storia dell'Assemblea legislativa dimostro.no più esplicitamente come l'istituzione della gnardia nazionale fosse cosa affatto rela.. tiva e nata per necessità in momenti eccezionali. La guardia nazionale del 9:2. non fu più quella dell' 89. La stanchezzl\ d'un prolungato servizio , le ingiurie cui era faua segno, l'essersi introdotti nelle sue file· molti ardenti demagoghi, il ritiro dc' migliori capi in seguito a qu~llo di Lafoyette, furono cause tulle che influirono Sltl suo spirito e che la · resero da quel momento una istituzione pericolosa, pronta a seguire la voce dei capi-popolo, anche contro gli ordini dell'Assemblea.

..


490

LA GtA.l\DIA

No n la seguiremo a passo a passo nella sua storia; ci basLi ricordare in breve quegli avveniÌnenLi che pos,-ono darci qualche utile ,ÌJ;)segnamento, Il ,t 3 vendemmiale , Napoleone con po~he truppe regolari fu costretto a batterla sotto no;ne di ·se.zionc, e venne quindi disciolta. Il Direttorio tentò di r iformarla; essa non prese parte agli avvenimenti cl~l' '18 fruttidoro e del 118 brumale. SotLo il consolato e l'impero fu nulla ; fu riorganizzata da Fouché nel ,1809, all'epoca della sped izione cli Walcheren, per respingere gli Inglesi. Nell'agonia dell'impero la guardia naz ionale fu ricostitQita in fretta, e deve rieorclarsi come una delle sue glorie la campagna del 181 i, ·in cui essa si unì agli avan'zi gloriosi cli cinquanta e più battaglie per , i·espingere l'invasione degli aJleati. Questo ed altri fatti che abbiamo accennati, ci confermano nell'opinione che la guardia nazionale, in un popolo unitario e pal-riotlico, può rendere de' grandi servigi nei momenti in cu i lo straniero minacci il paese. l\la quando gravi ·avvenimenti politici ag-itçlno l'internò del paese, es.,a non è più una riserva nazionale -ed una forza utile, ma diventa un corpo politico ed u·na forza pericolosa, Agli esempi da.ti possiamo aggiungere quello del 1827; mentre Cado X la passava in rivista , i militi domandarono senz'altro il rinvio del ministero. In seguito a ciò fu disciolta. Ristabilita nel luglio del 1830, essa divenne inutile istrumento d'un partito rappresentato da Lafayette, di nuovo nominalo suo comandan te. Nel 183;1 fu compilata la legge (22 marzo) sulla guardia nazionale, che l'Italia, diecisette anni g.01fo, doveva così infelicemente imitare . Le conseguenze di questa imitazione vedremo più innanzi . Un'altra legge ('19 aprile ·1 832) regolò definitivamente

NAZ!Oi'iA LR

,19,1

il sel'vizio ·mobile della g uardia nazional e _ La sua istituzione ha continuato sulle stesse basi fino al 1848. Sotto jJ rerrno di Luigi Filippo e sotto la repubblica più che fatto essa esisteva sulla carta ; ed in alcuni centri, come Mai'siglia1 Lione e Grenoble , venne disciolta in seguito a sommosse popolari. . . Sotto Napoleone III fu ricostituita la guardia \H1z10nale mobile sopra basi pi1ì solide e in armonia col sistema generale di <li fesa . La legge del 1° febbraio ,1~68 le diede il cal'atterc di una vera riseeva dell'eserc1to, con discipl ina, ger:archia cd istruzione militare. Per noi la stor·ia parla chiavo, ma per tutti sarà così? - Entriamo nel campo <lel diriLto, e vediamo se il principio di libertà- può tl'ovare realm ente . una, guarentigia nelle baionette della guardia nazional e.

di

IIL

« Un esercito permanente comandato dal principe in seno d'una repubblica è per lui una gran tentazione per usuepare il potere assoluto. Contrapporre ostacoli morali onde questo esercito non dia retta alle suggestioni d'un usorpatore, egli è lo stesso eh~ contrapporre una grnnde probabilità. Dunque q~estt ostacoli non sorio certamente vittoriosi. Contro gli actentati della forza ohe altro v'ha egli di sicuro che la forza? I rnoLivi morali operano, è rnro, sul principio della forza; ma se questo principio fosse traviato, in qual maniera respingere te voi un 'aggressione? Quale sicurezza avete voi che mai e poi mai l'esercito co-


/

LA Gl.\llOl.\

i'iAZ.lONALK

mandato dal reggente possa essere sedotto dalla propria o altrui ambiz ione? Dico an che dalla pro pria. L'istoria ci avverte abbastanza di considerare anche questo caso. Ma se non avete questa sicurezza, come riposerete voi su lla sorte della pubblica libertà e della stessa nazionale indipende nza?» « Voi ricorrete col pensiero alla nazio ne armata-; voi riponete la vostra fidu cia sull a perizia acquistata colle peimi tive istituzioni popolari. Ma creè!ete voi_ che cili possa baslare1 ..\.ltrn è imparare il semplice maneggio delle arm i, ed altro è divenir perito in esse al segno di competere con un eserc ito regolare. Volere disciplinare tutta la gente capace a portar l' armi (locchè co mprenderebbe gli individui dal 18 fino a 50 «nni di tulla una nazion e), egli è un progetto, il quale se potesse essere esegui to riescirebbe del pari arduo che dannoso . Un'abil ità comune negli esercizi militari non si può acquistare in oggi senza impiegare molto tempo e introdurre abitudini incompatibili colla pubblica e privata economia. U.n gio rno, una se ttimana, un mese di ese rcizi sarebbero in suffi cienLi ad acq,u istare sifoLLa perizia. Ma dal!' altra parte assogg1~ttare tutti i proprietari di beni stabili, e tutti gli altri componenti le altre classi a stare sull'armi per occupars·i di esercizi e di evoluzioni militari fin o a ch e tutti siano giunti a quel grado di perfezione che con vien e ad una ben di scjplinata milizia, ri escirebbe soverchiamente gravoso a tutti, e per molti tornerebbe a grave danno, del quale poi tuUa la nazione si risentirebbe e si stancherebbe corne di stato violento. Primieram enle ne risulterebbe una sottrazione annu a di lavoro prodotti vo tanto maggiore quanto più grande fosse ,il numero dei lavoratori distratti negli eserci zi militari. In secondo l.uogo ne nascerebbe un'abitudine di sdeg11osa alle tranquille ed oscure occL1pazioni della vita civile, la quale

sarebbe assui dinìcile a rattencre fino a che durasse l'amor della dissipazi one. In terzo luogo, i meno agiati sarebbero puniti troppo dolorosamente con una povertà irrimediabile. Alla perf1 ne dnnque dovremmo contentarci di avere una nazione .:ippen n iniziata nell e armi, la qunle un e o tre volte all',mno noi potrem mo bensì far p~ssa re a rassegna per sapere :-;e ha il suo archibugio, la sun gi berna eù altri attrezzi necess,1rii; ma non potremmo mai r.ontrapporre, nemmeno nel~'opi~ nionc, ad un esercito unito, disciplinato, e munito d1 cava lli e di artiglieri a. >> << Ridotta la cosa a quesla incttit1;dine, <love troveremo noi l'ultimo punto di difesa della nazionale Jibel'tù? Se colla forza viene assalita. la costituzione, a qua le ultima colonna ra ccornan d·eretc voi i rnezzi morali da voi stabiliti di guacfagnare lo spirito e il cuore dell'esercito? Come sventerete m i una rivoluzion e tentata per sorpresu 'l O come potrete voi reprimerla senza di una guerra ci vil e resa più pericolosa coll'aiuto delle armi straniere '? Lasciamo le illu sioni e le belle parole. Finchè non appoggerete l'antagoni smo politi co su d' una forza superiore cementata rlall' interesse, diretta dall'opinione e all'orzata dalla di sciplina, noi dovremo sempre contare sopra una precaria esistenza . Una costituz ion e senza la forza dell'armi contro un capo sempre armato non giace ch e su lla carta, e non vale che come carta. I poteri distribuiti non sostenuti da fo rza predominante non sono che titoli nominali e non valgono d1e come nomi. L'antagonismo costituzionale non avv.Jlorato da un timor prevalente si risolve in u11 la tra lo di cani non sostenuto dalla difesa . Ma questo t·imoee non è prevalente se al numero non si aggiunga la discipli na. Lasceremo noi dunque in balla della fortuna l'opera nostra ? Precaria sarà dunque la causa della libertà? Essa lo sarebbe À.NNO Xl ii. VOI.. Ili .

13


,t95

LA GUARDIA

J¾AZlONAT.E

se fra questi duè es.tremi della nazione illusoriamente armata e dell'esercito diseiplinato non vi foss e alcun altro mezzo ragionevole . Ma questo mezzo esister; può in una milizia nazionale intermedia, sc_e]t~ e ripartita in legioni dipartiment.ul i incaricate precipuamente di guarenti're colla loro presenza l'interna libertà,. e _di soccorrere nel bisogno .}''esercito regolare . Un corpo di cittadini liberi e padroni del loro tempo, i quali in istato di pace non siano allontana ti cialle loro case, e in tempo di guerra custodiscano le fortezze e guardino i luoghi muniti senza sortire dal territ1Srio della repubblica, non è forse cosa più volte suggerita dai buoni ordinatori degli Stati? Questo corpo, .O p,oco o nulla inferiore di perizia all'esercito di line,?, 1 °:a su~ -periore assai di numero, questo corpo rnumto d1 cavalli e cli artiglieria, non sarebbe forse l'ultimo garante della nazionale libertà con trn un colpo di mano tentato dal ministero, ed un pronto sussidjo nell' infortunio dell'eseTCito regolare? » Queste parole sono di Giandomenico Romagnosi ('1), ·e noi le ab-biamo prnferite a quelle d'ogni altrn statista, sia per l'autoritù dell'autore, sia R_erc.hè compendiano i principali argo_menti, che si sogliOt'ro porre in camvo per provare la necessitù della guardia nazionale. NeH'epoca in cui scrisse R~magnosi il credere che una forza materiale popolare fosse un mezzo adatto per equilibrare la forza permanente di cui può disporre il· capo dello Stato era un errore, a nostro avviso, ma assai mino ce e più scusabile che ogg.i non sia. Non è con l'antagonismo d'una forza materiale che si garantisce la libertà interna nel regime rappresentativo od in una x;epubblica. Sarebbe necessario che

quella forza fosse, appunto come dir.e il Romagnosi, poco o nulla inferiore di perizia all'esercito di linea. Come· ottener C'iò , senza gravi spese e senza disto. gliere dal lavoro migliaia e migliaia di braccia? Chi comanderà questa forza? - le autox:ità comunali? o il Parlamento? - Nel prim o caso potrebbe accadere che la guardia nazi.anale fosse chiamata a sostenere, probabilmente a torto, gl'interessi locali a scapito dei nazionali, diventerebbe una sezione in rivolta contro il governo centrale. Nel secondo caso le passioni . politiche, che talvolta trasportano le maggioran ze, non si accenderebbero più vive, più funeste, se appo,xgiate a migliaia di baionette? ·- La guardia nazionale deve qui_ncli dipendere dal goveri:i,o centrale, e più direttamente dal potere esecutivo che può scioglierla quando crede. ])a ciò sì può vedere quanto valga, anche teorica- ' men te, Ja sua efficaéia per rendere impossibili i colpi di Stato. Lasciamo le illusioni e le belle parole, diremo col , Romagnosi. Credete che l'antagonismo politico, appoggiato su d'una forza materiale dirètta dall'opinion e, sia una. guarentigia della libertà o non sia piuttosto una causa permanente d'anarehia? Credete che se la guardia nazionale sola, e non lo spirito d~ll' intera nazione,.. protegge la costituzione, non possano riuscire le rivoluzioni per sorpresa? , Quando Romagnosi scriveva, l'Europa tutta era ancora stupita dallo spettacolo del primo impero francese, iri cui la potenza d'un uomo aveva abusato delle forze permanenti quanto mai ne possono abusare il ~enio ed il ,di~potisrno congiunti. Ma da quel, ,tempo, di fronte alle baionétte, ed anzi abéhe ip me~~o a lorò, sofse e si dilatò la forza aei principii, per cui

{l) V. La ,scienza delle costituzioni, parte III, capit. XIL


NAZfONAl,F.

LA GUARDIA

' la viL_a_ dei popoli civili ' s'è trasformata. Degli antichi esercJLl permanen ti ri~nase il nome rna o.on lo spirito; al l?ro ~osto, negli stati liberi, ora sono g·Ii eser~iti nazionat1, che come il popolo sentono l'amore della ~atri~, della sua indipendenza e della sua poliLica l1berta. A questo proposito però conviene fare una iU1portantissima distinzi one. · . Lo_ spirito, le abitudini e le tend enze· d'un popolo u1fl'.11sco110 st~Ile istituzioni con cui viene governato. Cosi, la Fr~ncia, malgrado la sua grande rìvoJ11zione, malgrado 1 due milioni di guardie nazionali cl1 e sorser;o_ con1e per incanto dietro gli ordini dell'Assemblea Costituente , non seppe conservare la sua Jibertù. P_e echè. ci? ? - Mancava forse la l'orza da opporsi a1 colpi dt Slat.o '? - No; mancava il vero an10re alla Jibertù. Di questa non sanno o non voo-liono vivere tuLti i popoli. Il Francese pose semp re i~ prima lin ea la_ ~ua supremazia _sugli altri popoli e lù sua gloria m1ht~re, e dopo d1 queste la libertù ; le due prime, quasi sempre, ha11no ucciso l'ultima. i'.; un fatto storico eh~ l!o.~ si può negare, bencl1 è ripugni ai grandi. prmc1.p'.1 del pr?gresso . che or spinge a gran passi la 11man1la verso d com(Jlmento de' su oi crrandi--destini . . Altr·i. popol! tra:;sero maggior profillot> dalla grand e m ·oluz1on e. fran cese . La German ia, in cui il germe delle l~Lte luture e _dei futuri trionfi era stato piantalo dalla nfoi:ma relrgrosa, lo spirito :feudale e coo esso il dispotismo dovettero cedere al lento lavol'O eh e tendeva ml illuminare le rnasse sui loro diritti e sui loro doveri. Si trasformb J' ordine sociale; una vecchia potenza fondala sul diritto divino dovette inalberare 1~ bandiera della nazionalità, a cui non può a meno d1 succedere quella della libertà, e per essa e con essa dovette combattere. Vinse con un esercito che dei vecchi eserciti P?rmanenti non aveva e non ha che

I

il. nome; questo esercito ordinato a severi ordini di disciplina e di gerarchia rappresenta in questo mom ento la grande nazione germanica. Sarebbe possibile oggi , , in Prussia, un colpo di Stato? D'altra parte un paese, da lungo tempo schiavo dello stran irro e per necessità spesso travolto nelle sorti della potenza francese, si rese indipendente con la forza delle armi , e si elesse un re. Sul piccolo esercito permanente di questo re si formò un grande esercito nazionale. E pur questo si chiama col vecchio nome di permanente, e lo è di fatto, ma non · rappresenta · esso la parte vitale della nazione? In quale ist~tuzione dello Stato è meglio incarnata l'idea unitaria, la fedeltà alle leggi fondamentali ? Sarebbe poss'ibile oggi, in Italia, un colpo di Stato·? L'Austria perfino, la potenza del bastone e del diritto divino, cede dinanzi ai nuovi,principi'i che illuminarono genti fino a ieri schiave e divise; sono quei principii che costituiscono la sola, la vera forza che rende impossibile il liberticidio. Il gran fatto dell'epoèa nostra è questo: gli eserciti delle libere nazioni, benchè perman enti, non so110 più una forza cieca in mano del dispotism o; essi hanno giurato, e co noscono tutta l' importanza del loro g iuramento, al potere esecutivo ed insieme alla costituzione in cui la libertà è legge. Solo è necessari o, perchè l'istituzione della forza non degeneri, si badi bene al modo con cui si educano gli elementi che costituiscono gli eserciti permanenti . Questa permanenza è una necessità relativa allo spirito più o meno guerriero della nazione, ed è imposta dalle esigenze dell'arte militare ; ma dal momento che si è amrhesso il principio che tutti i cittadini sieno obbligati alle armi, dov' è la pat'te \'Ìtale,


198

LA GUARDIA

NAZIONALE

la fo rza ùeJJa nazione? Nell'esercito regolare. Si può ~redere che per rendere an cor. meno perico losa qu es ta forza perman ente, e nel tempo stesso per fa re cosa utile al paese, si debba organizzare come parte integfonte di essa una grande rise!'va nazionale, la quale composta di cittad ini d'ogni classe servi,·à a mantenere nell'esercito la stretta osservanza dell e JerrCTi Ìiberali e nel tempo stesso, essendo militarme~fè ordinata, potr;\ essere veram ente utile quan do il nemi co mfoacci le fronti ere. Atale scopo ha dimostrato di soddifare abbastanza bene la la ndwcl1r prussiana. Qu esto scopo non solo non si raggiunge, ma da esso ci all ontana la "guardia nazionale. A questo proposito siam o costretti nuovamente a fa r nostra l' opinione d'un uomo di cui non tutte le op inioni si possono accettare . Le seguen ti parole sono di Lamartine : « (1) Se la società è in pace, la guardia nazionale ò in utile, e toglie puerilmente i ci ttadini alle loro case, ai loro lavo ri per farli giocare al sol dato. Essa confonde ' le professioni, rn en tre il capo d'opera di una società perfezionata, è quello di dividere le funzioni come il lavoro. Se essa è animata dal medesimo spirito dell'armata, questa basta per difendere la società, se invece è in preda ad altre idee, ecco vi la-guerra civile in casa. « Se è più debole dell'armat.a in una lotta interna, fa trionfare colla sua disfalla il potere pretoriano; se è più forte, Lutti i poteri ,,.. scompaiono in fa ccia al suo , essendo essa stessa pretoriana, e riunendo in sè tutti questi poteri; ciò r.h'equivale alla tirannia cli un milione di teste e di un milione di braccia, essendo essa sovrana . Ogni sovranità armata senza un contrappeso

(Ì) V. La stor'ia dei Costituenti.

ì

J

199

poten do ciò che vuole, ed eseguendo ciò che medita, è rlispotismo. « Finalmente sotto la repubblica come sotto la monarchi.a, la permanenza della gua rd_ia na zionale è in contraddizione nel ternpo medesimo colla libertà del cittadino, e col ~regolare potere del governo; giacchè la prima condizione della libertà, tanto sotto la repubblica che so tto la monarchia, si è che l'opinione sia libera a1lorquando è disarmata, e che sia obbediente, disciplinala, responsabil e quand o prend e le armi. Ma che cosa è la guardia. nazionale permanente? Altro non è che l'opinione armata. E che succede della libertà del cittad ino, innanzi all'opi nione armata? Cosa succede dell'autorità dei governi? La libertà è oppressa, il potere civile piega sotto il giogo delle baio nette del popolo. L'anarchia sotto le arm i diventa l'unica istituzione del paese, e per colm o d'inconseg uenza non sa difendersi contro se stessa, ,cede sotto il proprio peso, e si scompone non sì tosto si manifestano i primi sintomi di stanchezza nel popolo. L'idea di Laf,1yeue, giusta per un vice-re popolare che vuol dominare tutti i poteri e la costituzione medesima ad un tempo, era quindi fa.Isa tanto per un repubblicano quanto per un l'ealista ; tanto l'un o come l'altro dovendo vol ere l'equilibri o, ed il libero funzionamento del potere armato e del potere civile. L'idea di Lafoyette, quella cioè d'una guardia nazionale perman ente , non doveva condurre che ad una aristocrazia relativa od alla sotto missione universale. Se non armava' che una classe di 'c ittadini , impon eva il giogo ed i capricci di q uesta classe a tulle le altre; se armava. il popolo intero, opprimeva ad un tempo tutte le classi: La società non era più se non se una caserma, il suo governo un campo, lu sua nazion e un'armata deliberante; assurdità quindi -in tutti i punti.


200

I.A GUARDfA NAZIONALR

La guardia .nazionale temporaria è la s:Jlvezza dei popoli in rivoluzione , e la salvezza ,pu re dei medesimi nel tempo di un'invasione straniera . l\:la la sua missione deve fìoir ·1b. >) Con le parole del Lama.rtine diamo termine alle nostre bt'evi co'nsiderazion i generali. Qualcuno penserà che trattandosi di sciogliere la quistione in Italia erano affatto inu tili, ,iisto che la nostra guardia nàzionale è una vera ironia della forza .armatn . Noi crediamo di no, dal momen to, che d'ogni parte si domandano riforme e rimedi nel regolamen to e ·non un cambiam en to di sisJema. Abbiamo voluto esporre le pr-emesse d'un criterio che ci clev,e con clurré ad una misura radicale. La quistione della guardia nazfonale non è tra quelle che si possano decidere con mezzi termini . .È cl'uopo decidersi , e senic1 ..incluo-i b ' ad ad9ttare Llll sistema. che faccia cessare questa ridicola commedia che oggi da noi si rappresenta , con g!ave danno dei principii e del carattere nazionç1.Ie, sot}o la divisa del milite e col fu c-ile in ispalla.

(Continua)

)

I

I ANXOTAZIONE al Sag,gio di una nuova teoria intorno alla dcrimìone dèi proietti oblunghi l~nciali dalle armi da ·fuoco rigate , ecc., del colonnello Antonio Araldi.

• La dirnostl'azione, quasi unicamente pratica, da noi esposta nel § 5 della coesistenzu con ternpor1:t"nea, in tin o stesso corpo o sistema, di due moti rotatori divel'si, può lasciare qualche dubbio che questa, teoria sia in contraddizione con quella generale della composizione dei moti rotatori, dimost,rnta con tanta eleganza e semplicità col mezzo delle coppie dal Poinsot e dai prin cipali sct·ittori model'rìi di meccanica . Noi crediarno perciè> di far c:osa utile e forse grata ai nostri benevoli lettori esponendo una dimostrazione esatta e suc'einta di questa apparente eccezione alln regola generale~ che può solo sembrar ~aie a chi non avverta, che nel caso da noi considerato non si verificano tutte le· condizioni indispensabili, implicitamente supposte, ed esplicitamente forrnul~te dai detti scrittori, per la composizione dei moti rotatori . Così speriaino di pòter togliere anche il dubbio (che potrebbe fapilmente sorgere in qualcuno) che nel mecca'nismo da noi descritto nel detto paragrafo, una


202

203

DELLA DEIHYAZIONE

DEI l'ROIETTI OOLUNGHI

parte dell'azione dei moti rotatori impt·essi al cilindro, andasse impiegata in pressioni sui perni degli assi di rotazione.

Le compo.neoti perpendi colari alle prime, saranno nei corrispondenti tempuscoli dt, 2dt .... n dt. (P sen dip, - P sen dcp); (P sen! dcp, - P sen' dcp) ... (Psenn d<p 1 - P senn drp), le quali sono sempre eguali a zero. E perciò non potrà aver luogo alcun'altra azione_ · della coppia in senso parallelo ad ogni nuova posiziolle dell'asse.

I,emma. 1° - Una coppia qualunque · di rotazione non ha nè può avere alcuna azion e sul proprio asse. Difatti se una co mpon ente P d'una coppia (P 1 - P) potesse uvere sull'asse un'nzi_one qualunque· di spinta ò pressione, l'allra compon ente ne dovrebbe avere un'altra azione uguale e contraria, che distrugg·erebbe la prima. 1

Scolio 4° - Un moto qualunque rettilineo, curvili-neo·, od anche rotatorio impresso all'asse d'uno coppia in moto non può menomarnente alterare l'effetto di questa. Difatto, per alterarla, bisognerebbe che il moto im• presso all'asse distruggesse o modificasse l'az.iooe della coppia su questo. Ora quest·azione non esiste, e non può perciò venire nè distrntta nè mòdificata. t facile anche climostL'are clirettarnente che una coppia in moto non può venire modificata, se il suo piano cambia di posizione in forza di un moto rotatorio o cun-il ineo impresso all'asse. . Sia (P1 - PJ la coppi a, e drp l'angolo ch e 'ir1 un tempuscolo dt, viene a fat·e il suo piano colla p1·i111itiva posizione. Si decomponga ciascuna delle due componenti della coppia in due, l'una esistente nel nuovo piano, l'altra perpendicolare a questa. La coppia agente nel nuovo piano s.:.rà (P cos drp, - P cos drp). Nel successivo tempuscolo clt si iro,·erit egualmente le coppia agente nella seconda posizione del piano, espressa da (P cos2 drp 1 - P cos2 drp). J~cl opo nternpuscoli la coppia agente nella n esima posizione del piano sarà (P cos 11 dcp 1 - P cos" dcp). Ora egli è evidente che questa coppia è uguale a (P1 - P).

ì

I

Lemma 2° - Se all'asse di rotazione di un corpo in moto venga impresso un altro moto di rotazione attorno ad un altro asse, fisso, od animato da moto di traslazione parallelo a se stesso, questo nuovo asse di rotazion e non appartiene al corpo ruotante. Difatti in questo già ruotante non esiste alt.re asse fisso o che possa essere animato da un solo molo di traslazione parallelo a se stesso, fuorchè il primitivo asse di rotazione. 11 nuovo asse di rotazione non apparterrà perciò al corpo ruotante, ma esisterà invece nello spazio indipendentemen te dal cor·po.

-~

Scolio 2° - Due coppie applicate successivamente a due assi coincidenti, con due principali d'inerzia, di un corpo o sistema , non si compongono come quelle che vengono applicate contemporanea.mente. E~se otterranno invece tutto il loro effetto contemporaneo e. distinto: · Difatti ogni ~sse principale d'inerzia coincide coll'asse della coppia applicata all'altro. Ora come la coppia applicata primitivamente non può avere azione sul propri o asse, così non può succedere egual cosa p'e r la coppia applicata successivamente. Le due coppie rimarranno perciò inalterate ed otterranno l'intero nuovo effetto. ,

'


204 rm,LLA DERIVAZIONE Applicazione ai pr01:etti oblimgM. - Men tre un proietto oblungo descrive la sua traiettol'ia ruotando velocissimamente attorno al suo asse di figura, · la re;;istenza. direttrice dell'aria imprime a quest'asse un moto €li rotazione attorno ad un asse che passa pel centro di grayitfJ, è perpendicolare al primo, e muovesi nello spazio parallelame~te a se stesso; acèompagnandçi i[ proiettd. li nu,ovo asse di rotazione non appartiene al proietto, ma allo spazio (lemma '.2°) . , La rotazione dell'asse di figura ha lu ogo indipendente-mente dal primitivo moto di. rotazione (scolio 1°) . ,- E perciò questi due moti di rotazione non si com., pongono fra loro, come suppone il Magnus; ma hanno luogo contemporaneamente e distintamente l'uno dal1' aI tro (scolio 2°). La differenza essenz.ial e fra una com unicazion e contemporanen di due moti rotatori diversi allo stesso corpo, ed una comunicazione successiva consiste dunque in ciò : Ch e nel primo caso ambidue gli . assi di rotazione appcirtengono invariabilment.e al corpo o sistema, e questi nòn potendo cominciare a ruotare contempora,neamen'te attorno due suoi· assi, ruota attorno l'asse

risitltante :,'

·

·

Che nel secondo caso l'assè di rotazione del secondo moto non appartiene al corpo o sistema, e questo può COI).Cepire · e· concepisce una rotazione multipla , nella quale ognuno dei due moti impressi ottiene · l'intero suo effetto contempòraneo e d!Ìstinto. _ ~l pad re Domenico Chelini nei suoi elementi di meccanica , · nei quali ha dato forse il massimo sviluppo alle teorie del Poin!,ot (alla cui memoria _è dedicata l' ope1·a) presenta ed avverte i casi in cui.· la composizione dei moti rotatori non · può aver luogo.

) I

I

DEI Pl\OIE'r'rl OBLUNGHI

'.205

~ ·pag. 32 (edizione di ~ol~)gua 1860) al!e d.efin!~i~~: delle coppie, loro bracci d1 leva ed assi, fa segune il seguente: . .. , - N. B. << Nella trasformazione ed equ1val_enza delle « coppie si siqJpone sempre,_ benchè. non s1 a~vert~, « che 0 ,mi braccio di leva sia invanab1.lmente connesso (( col si~tema rigido a cni so no appl!cate le forze, >> ora se 11braccio di leva è. in vrmab1lrnente conness~ col corpo, lo è pure l'as~e della ~ofpia: e questa e condfrione essenzinle della compos1z10ne . A pagina 264- egli enuncia co.sì il teo:cma generale della composizione di due moti rotaton. « La rotazione 06 di ùn solido, rappresentata dalla << diacronale 00 di un parallelogra~nmo connesso. co~ « ~olido e , nobile con esso, eq uivale a due rotaz1om « ~imultanee p, q, rappresentate dai la Li Op, Oq del « parallelogrammo. )> . . Fi,nalmente a pagina 2M parlando della cornpos1zione delle rotazioni simultanee intorno . ad_ ass1 paralleli, e della decomposizione delle coppie sunultanee di rotazione avvel·te: N. B. « .... ...... Si avverte\ finalmente .che quando «diciamo . rotaz-ioni senz'altra aggiunta, m~enderemo ~< che siano sùnultanee, cioè tali che si {accwn,o o ten-· « dano a f'a!r.~i n-el m,edesimo t1~mp_d. «Le .rotazioni successive e finite hanno altre. leggi « di co1nposizfone che. qui non importa. di cercare. }> Riassumendo : i due moti di rotazione qel .proiett~ nell'aria non si compongono perchè sono .1_mpress1 successivamente, ed il secondo asse .di rotaz10ne non può, per ciò solo, appartenere al proietlo .


I,

1

OP I/.UAZIONI DELL ESERCITO PRUSSIANO lN BOEMIA

RIASSUNTO delle operazioni dell'esercito .prussiano in

Boemia nella campagna di guerra del t866 e battaglia di Sadowa (Koniggratz).

Dalla bellissima e reputata opera del colonnello fe derale svizzero Federico Lecornte ho riassunto i movimenti e" combattimenti che condussero i Prussiani sino alla ballaglia di Sadowa. · Nell'esporli in succinto credo di far ' opera non· di-S ,stara a chi s'occupa ed interessa di cose militari · p~ten~o egli co~ _breve lettura formarsi un giust6 cnteno della rapidità con cui furono dallo stato macrgiore ~ .~ai g~n~ralJ prussiani dirette ed esegu ite le operaz10m dell esercito nella campagna di Boemia. . A. ~aggiore ·schiarimento indicherò prima la composizione e la dislocazione degli e:,erciti b'elligeranti all'orchè scoppiò 'la guerra. L'esercito prussiaaò operailtè contro la Boemìa e Sassonia era diviso in tre armate. Lo comandava in c~po ~- M:. il Re Guglielmo, ·còn a capo di stato magg10re 11 generale Moltke. ·

ì

f'.07

Ciaschedun'armata cOroponevasi nel modo seguente: ,1• a1;mata - Comandante prinèipe Federico Carlo - Capo di stato maggiore generale Voigts-Rhetz. Ne facevano parte il ·2°, 3° e 4° corpo d'armata, più un corpo d'armata di cavalleria di riserva ed una riserva generale d'artiglieria , . . . . Il 3° e 4° corpo, formanti quattro dms1on1, non aveano comandanti speciali, mentre il 2° lo comandava il generale Schmidt 1°. . .. · 2a armata - Co mandante principe reale eh Prussrn - Capo di. stato maggiore generale Blu,~ne~thal. . Lç1 componevano il corj)o della guardia reale (generale principe Augusto di Wurtemberg), il 1° corp? (generale Bonin), 5° corpo (generale Sternmetz)1 ed 11 6° corpo (generale Mu tius). . Avea inoltre una diYisione di riserva generale d1 ca' valleria ed una riserva d'artiglieria . L'annata dell'Elba era Go mandata dal generale Herwarth cle Bittenfeld 1°, con a capo di stato maggiore il colonnello Schlottheim, e componevasi di tre divisioni e d'un corpo d'armata di riserva sotto gli ordini_. del generale Von der ì\iulbe. . ·. L'esercito prussiano così composto e forte d1 oltre 200;000 uomini, trovava.si il '18 giugno dislocato verso la frontiera boema-sassone nell'ordine e modo come . . .. . appresso: · Secondia armata - 6° corpo concentrato a srn1stradella linea venso Steinau, 1° corpo a destra del suddetto presso l\fiinsterbcrg, con distaccamento verso Waldenbourg. 5° Corpo dietrn di essi presso Grottkau. . Il corpo della guard ia reale a Brieg , qual nserva generale, guardando anche l'estrema sinis~r~ .. Prima armata - 3° corpo ( 5a. e 5a d1v1s1one): teneva la sinistra della linea della 1a arm~ta pt·esso 1


208

OPRHAZIONJ llELt.'ESF.UCJTO PRUSSIANO

209

1N · 130EMlA

L~wernberg, Friedberg, \Viegensthal, collegandosi per Bisch ber e Warmbrun colla 2a armata a Waldenbourg. 4° corpo {7a ed sa divisione): era cçmcentrato su lla d~st.ra del 3° nel raggio di Laubau, Greiffenbe rg. ' 2° corpo a destra del precedente ti·~ N;eskij , ·Reichenqack, Got'litz e Seidenberg. Il corpo d'armata di ca~alleria di riserva nei dirttorni di Lowemberg sulle sponde del Bober. Dis taccamenti di fanteria leggiera e di ca'valleria fu!·ono sp)nt_i avanti nell e montagne per sorvegliare gli sbocclu ehe conducono a Laubau , Zittau , Reichenherg e Friedland. L'armata dell'Elba era accantonata . ne' dintorni di Torgau., tra Diiben e EJsterwerda. · . L'esercito austrò-$assone componevasi di o,tto corpi d'armata, e lo comandava io capo il feldzeugrneister Benedeck, con a capo di stato maggiore generale il luogotenente maresciallo Henikstein , e sotto-capo o . direttore della cancelleria il generale maggiore Krismancik. Jl 213 giugno Jrovavasi dislocato nel seguente modo: Quartier generale a fosephstad t con il 3° corpo (arciduca Ernesto) ed. il .t (Festetìcs) e due divisioni. di. cavalleria. . Il 10° corpo (Gablentz) a Sclnirz, 1'8° corpo (arciduca Leopoldo) a Tynist, j[ 6° {Ramming) a Opokna; a destra il 2° corpo (Tliun Hohenstadt) che avea copP-rto il movimento, era a Senftenberg, ma dovea però pel giorno 29 venir-e a Nen - l)less, passando per Reichnau ed Opokna. La sinistra formava in quale.be modo un esercito · a parte, della fo t'za di circa 6_0,000 uomini, ed era composta dal 1° corpo ( Clam Gallas, che assunse il comando in capo), rinforzato dalla brigata proveniente dallo Schlèswig-Holstein e dal corpo d'armata S;lssone

1

0

ì

comandato dal suo princ.ipe reale Alberto. Il generale Clarn ' Gallas avea preso posizione sull'Isar, col suo qunrtier generale a l\1iincheng1·i;ttz e gli avamposti estesi da Reichenberg a nord-est a Bomisch-Lippa al nord-ovest, e respetti ve riserve a Liebria u, 'furnau, Podoll, Ilunerwasser, Weisswasser e Jung-Bunzlau. Mossero da' loro accantonamenti la 1a armata e quella dell'Elba il 23 giugno; la 2• armata aspettò di passar la frontiera ~l 27 giugno. L'armata dell'Elba su due colonne si avanzèi senia ·incontrar ostacolo nè resistenza alcuna sino al 26 dopo mezzogiorno, a Hvnerwasser, dove la brigata d'avanguardia (Scholer) ebbe _il primo scontro cogli Austriaci, e li costrinse. a ritirarsi dietro la linea dellTsar. , Quivi giunto il generale Herwart.h, il 27, s' apparecchiò la sera s tessa per attaccare gli Austriaci al domani; col co{lcOrso della 1• armata. Questa, entrata in Boemia su due colonne, l'una per Zittau e l'altra per Seidenberg, e resp into dopo breve combattimento il nemico da Liebnau, attaccava con la sua divisione d'avanguardiq ( Horn) la sera del 27 giugno gli Austriaci nel villaggio di Podoll, situato sulla destra dell'Isar, e dopo vivissim.o ed accanito combattimento , che durò dalle 8 di sera alle + del mattinò, li ob- · blio-ava a ritirarsi dietro detto torrente; inipadron eno . dosi pure dei due ponti situati su· di esso, l'uno in legno e l'altro in ferro ad uso della ferrovia. Nello istesso giorno altra divisione occupa Turnau. Il 28 giugno le due arn1ate, che fatta aveano la loro congiunzione il giorno prima, attaccano di concerto il nemico su tutta la linea, e lo costringono , dopç> lungo combattimento detto di ~'li.ichengratz, a rip iegarsi su Gitschin, dove, senza dargli tempo di riconoscersi ,- lo riattaccano al ·domani, 29 giugno, e Io

I ..

. A.NNO Xlii, VOL. IU.

14

..


210

OPERAZIONI DELt1ESE I\CITO PRUSSIA NO

lN BOE,,UA.

entra in campagna, respingendo gli Austriaci ed occupando il vjJlaggio di Nachod ed alture adiacenti,. e spinge ·la sua avangµardia fino a Wisokow. vers,o Skalitz, che il 28, mattina attacca, vigorosamente e se ne impadronist;e dopo accanito combattere da- ambe le pal'ti, Con l'occupazione di Skalit.z la sinistra riesce a dar la mano e a collegarsi col corpo della girnrdia al c.ent1·0. La guardia reale, dopo . aver battuto Gablentz.i\28-, l'attacca ancora il 29 giugno in Konìginhol, che riesce ad occupare dopo vigoroso combattimen to, impadronendosi eziandio del ponte sull'Elba. Lo ~tesso giorno . il 1 ° corpo (destra} passa l'.Elba,ed occupa Arnau, i suoi fiancheggiatori di dest·ra- si rnetto~19 in comunicazione coll'arrnaJa. del principe Fe,derico Carlo. Il gen erale Steinrnetz rovescia p.ure gli Austriaci il ~9 giugno a Schweinschiidel, e nella, stessa sera fa la sua union e col corpo del centro (guardia . reale), venend0 a ,bivaccart\ a Grndlitz. Il 6° corpo, che segu iva in cocla il 5°, viene pur esso il giorno ~O giugno. ad acc;:unparsi_nelle vicinanz.e di Gradlitz. Con queste ardite e ben combinate mosse l'esercito prussiano, aiutato però anche da fo1tunaLi co,rnbattimenti, ~ra riusci to. in sette g{orni a .conce-o trarsi,e congiungersi sul terreno da cui, jntendeva proseguire unilo e compatto .contro jl nemico.

forzano dopo accan ito combauiment.o , sostenuto con esito indeciso per gran parte della giornata, a riLi1;arsi nella notte. Il corpo sassone, incaricato di sostenere la ritirata, mantiene la posizione e sgombh solo Gilschin la n_tattina del 30 giugno . · Tuua la sinistra austriaca, comandata dal generale , Clam-Gallas, è il 30 giugno in piena titirata verso Nechanitz e Josephstadt, quartier generale dell'esercito. La 2• armata prussiana, passato il confine ·il 27'giugno su tre colonne, rnareia neli''ordine seguente: 1• corpo_ a destra per la strada che ·va Trnutenau; la guardia reale, al centro, per Bràunau si dirige su Eipel; il 5° cOJipo, seguho dal 60., da Glàrz si dirige sopra Nachod e Skalilz. Il 27 giugno stesso succede un altro serio, combattimi>nto a Tra-utenau, dove gli Austriaci, comandali da Gal.Jentz (I 0° corpo), ·battono il 1° cor:po prussiano (Bonin), e l'obbligano a retrocedere sino a Goldenolse; ma a sua volta Gabl entz, non soccorso in tempo e con forze insufficienti, viene il 28 rincacciato dalla guardia reale prussiana che, attaccatolo sutla sua destra ad Ait-Rognitz cd a ~ohr, lo costringe ad abbandonar9 le, alture di Trauterwu e ritirarsi per Pilnikau dietro l'al_ta .Elba verso Neschloss, poco lungi da Arnau, essendogli_ minacciata la ritirata sopra Kor niginhof da~ principe di Wurtemberg, cor~1andante il -corpo delra guardi:-i. • Il 29 mattina GabJentz, i·accolte le sue schiere , viene poi ~'. 'K,.oniginhof percorrendo la sponda destra dell'Elba. A sinistra i) generale Steinrnetz col 5° corpo, passata la frontiera, era diretto su Nachod, ove il 27 avea luog9 up combattiniento, sostenuto in principio dalla 9a di~isiono di avanguardia. Il 5° corpo prende quindi maggiori proporzioni , per cui tu_Lto il' corpo

a

2.:11 .

~lentre succedevano questi fatti isolati e parz,i ali, · il generale austriaco . Beoedek campeggiava or qµa or là col-suo esercito, irresoluto sEmpre ed indeciso•. In ultimo, dopo consiglio di guerra tenuto il 2Juglio in Koniggratz, appiglia vasi al par~ito . di contrastar.e l'ul-1

"'

e


212

OPERAZIO!'il OELI, ' ESERClTO PRUSSIANO

teriore avanzarsi de' Prussiani e commetter lorn campale battaglia con tutte le fd'r-ze di cui disponeva. A · tal fine raccoglieva tutte le sue forze sullè alture dintorn ò di Ghulrn, tra la Bistritz' e l'Elba, e. disponeval è colla fronte di battaglia verso la Bistritz, ripartendole la mattina stessa del 3 luglio nel modo seguente : Al centro ,occupavano le posizioni di Nedelitz, Ma- · stowel e Chulrn il 4° corpo (però non intero), il 3° corpo era ripartito tra Chulm, Cistowes, Lippa e Sadowa, il 10° corpo occupava Lippa, Sadowa, Dohalitr. e Lagenhof. La destra era formata dal 2°,. corpo e Nrte del 4°, ed estendevasi ·da Razitz sino all'Elba, dove la brigata Enriquez copriva il _fianco occupando il villaggio · di Trotinka. Alla sinistra stavano 1'8° corpo a Problus ed ·i Sassoni verso Prim, con una divisione di cavalleria leggera per sostègno; altra div isiope cli cavalleria leggera era sulla destra a Sandraschutz. • La riserva generale componevasi del 1° corpo presso Rosnitz e~ Wsestar, e del 6° corpo a Rosberitz. La cavalleria di 1jserva a Sweti e Wsestar. L'artiglieria di riserva sulla gran strada da Sadowa a Konigg~atr. presso Wsestar. Eraosi stabiliti tre ponti sull'Elba, tra Lockenitz, Predemitz e Plotist, pel caso di ritirata da eseguirsi su Hohanmauth e Pardubitz. · Tutte queste posizioni abbracciavano un terreno la . cu i media lunghezza è di circa 2.0 chilometri. L'esercito, diviso io 8 corpi d'armata compreso il sassone, era di oltre 200,000. Gli avamposti descrivevano una curva di circ:a 50 chiJometri, part~ndo galla spond.a sinistra della 'frotinka, e di là per Razitz asino alla Bistritz per le alture davanti di Horzenowes e Benatek, e quindi luilgo il torrente Ristritz sino ad Alt-Rechanitz e Boharna. 1

IN fiOEMlA

Informati a.I quartier generale _prussiano dal principe Federico Carlo che l'esercito austriaco avea ri,.. passato l'Elba e stava dìspon·e ndosi sulla Bistritz, e fatti , pers u,asi delle difficoltà che sarebhonsi pos<:ia incontrate per sloggiarlo, qualora gli fosse dato tempo di fortificarvisi, si venne nella notte del 2 al 3 luglio nella risoluzion e cli attaccarlo al domani. Di tale decisione venne nella notte stessa avvisato ·iJ' Principe Reale, con ingiunzione di muovere al più presto e dirigersi ~erso le alture . di Chulrn, attaccare vigorosamente gli Austriaci sul loro fianco destro. Lo si preveniva in pari tempo che la mattina stessa .molto per tempo ne farebbero altrettanto, di fronte il principe Federico Carlo , ed il generale Herwarth su.Ila. siQistrn del nem ico. L'armata del principe Federico Carlo portavasi tosto a prendere le ordinategli posizioni, ed alle 6 del mattino J'8a divisione da Milowitz. muovevasi contro Sadowa, che formava sul centro la posizione avanzata della linea austriaca. Essa l'assalta, dando così il segnale ai vari corpi del prinr,ipio di qu ella battaglia che dovea riuscire cotanto gloriosa per le armi cli Prussia e cotanto clisast1~osa per gl i AuslriacL · La 7a divisione, c11e presa avea posizione a Cerekwitz, udito il fuoco sulla sua destra, muovesi pur essa, ed alle 9 attacca gli Austriaci a Benatek. . La 3a e 4• divisione, che preso aveano posto sL{lla destra dell' 8a, si avanzano pur esse e marciano su Dohalitz e Mokrovos. La 5a e 6• divisione restano in riserva dietro Milowi tz, dove tiensi pure la riserva general e di cavalleria. , . In breve il combattimento si fa vivissimo e generale su tutta la fronte d'attacco ; le posizioni vengono prese e riprese più volte, dalle du e parti si fanno


214

OPEili\ZlONI DELJ}ESE!\CITO PIIUSSii\NO

sforzi inauditi; non riesce però al principé 'Federico sfondare il nemico, per cui, mantenendo le già conquistate posizioni, egli ordina alle sue truppe rimaner sulla difensiva, in attesa dell'esìto dei movi:. menti e degli attacchi laterali che doveano aver luògo da un mom ento all'altro. Alle ore 1O del rnattino il generale Herwarth attacca, sulla sua destra Nechanitz, cd irnpadronitosene dopo accanir.o combattimento, marcia sopra Prim e,Problus, dove pure combattesi da ambe le parti con grand e oslinazio'ne e con ·esito ind eciso. In tanto il Principe Reale, tosto rìcev\ltO il messaggio del quartier ·g enerale, avea diramato gli ordini ai sìngoli co rpi di mettersi in movimento, per cui poco dopo le ore sei del mattino già , trova vasi in marcia, formato su tre colonne. Quella di destra W corpo), s'avanzò da Arnau e Prausnitz sopra Gross-Biirglitz, seguita dalla cavalleria di riserva, che dovea poi servire per collegarsi a destra ·colla ,t • armata ed a sinistra colla guardia i'eale. Il centro, fo1·mato dal corpo della guardia, da Koninginhof marcia sopra Jerciezek e Lhota, e poscia pér strade di campagna ed anche attraverso ai campi stessi per far più presto , préso per punto direttivo un gruppo d'alti nlberi sul colle sud-est di Horzenowas, dove vedeasi il fumo del cann'one e pareva più gagliardo il combattimento. La sinistra (6° corpo) sotto gli ordini del generale Mutiu s, passa l'Elba a Schurz, Stagendorf e Kukus, lascia una brigata a Welchow per osservare la fortezza di Joscphstadt, e marcia col rimanente del suo co!'po sulla Troti nka. 11 5° corpo seguita il 6° , osservando Josephstadt colla sua sinistra.

.

ai

i

lN UOEMIA

Poco r,r1ma del mezzodì giunge la guardia reale sulle posizioni di ~orzenowes e Mastowel, attacca con mirabile slancio e vigore gli Austriaci, li sloggio, li incalza e s'inoltra colla 1• division e (Biller) fin sotto le alture di Chlum, portando dappertutto confusione e disordine nel nemico sorpreso da tanto ardire ed audacia; poco dopo gli altri corpi del Principe Reale entrano pur essi in linea. In questo punto il principe Federi co Carlo riprende al centro l'offensiva, Herwarth a destra fa un estremo sforzo, ed obbligano quindi con questa ripresa generale offensira gli Austriaci a rip:egarsi ·su tutta la linea, ciò che dapprima vien eseguito in buon ordine, ma stretti poscia e circondati da tutte le 'parti, essendochè il 6° corpo prussiano, già riuscito a passare la Trotinka, occupato a vea Nedelitz, Sweti e Plotist, mentre le truppe di Herwnrth, respjnti i Sassoni e 1'8° corpo austriaco, s'erano impadronite di Klakow e Driza. Minacciati quincli d'essere tagliati nella ritirata, si diedero ad accelerarla, ma presto degenerò in rotta completa. Schiacciati dal fuoco del nemico per ogni lato, abbandonano cannoni, carri e bandiere, e gettando armi e bagagli, fuggono nel massimo scom piglio, e le perdite, giù fat te grandi dalle palle nemiche, vengono ancora aumentate di molto dalla confusa ressa con che molti cercano di sn lvarsi e passal'e sui ponti anticipatamente stabiliti sull'Elba, per cui cadendo nel fiume miseramente s'annegano, oltre poi quegli moltissimi che entro ci ,·en·gono cacciati r!A lla cavalleria prussinna che da ogni ' parte li incalza. · In questa memoranda battaglia gli Austria ci pei·dettero circa 40,000 uomini, de quali oltre a 20,000 prigionieri, 174 cannoni, H bandiere e moltissimi carri e salmeri e.

• ì


2·16

1

OPERAZIONI DELL ESE RCITO PRUSSIANO

I Ptussiani la sera del 3 luglio bivaccarono sul!~ posizioni conquistate: 1• armata, Chulm e dintorni; 2• armata , Horzenowes e sue adiacenze. Quella dell'Elba mantenne le pÒsizioni di Prim, Problus, colle alture vicine e dipendenti. S. T!I. il Re portò il suo gran quartier generale ~ Horsitz. Dall'insieme dei fatti che vengo di narrarellse ne possono dedurre le seguenti. consì<l erazion\- . ·' I Prussiani mostrarono neJl'.esecuzione déi loro movim en ti prontezza, abiliLù e risolutezza nel maneggio delle truppe, nonchè un'audacia tale che certo non potrebbesi desiderar maggiore, aprendo la campagna in modo molto mpido e brillante. Però lo stesso elogio non può farsi sul concetto strategico che ideò il piano generale delle operazioni da eseguirsi dall'esercito noll'invasio1fo clellu Docrnia.' Difatti i Pr·11ssian i penetrarono in Boem ia con tre linee d'operazione, che dopo la congiunzione della •I • armata con quella dell'Ell.Ja si ridusscl'o a due. Queste tre armate dovevano esegu ire la loro union e in un punto fissato primu nel paese occupalo dall'esercito nemico, e ciò senza tener molto a ca lcolo le immense diliicoltì, che incontrar potevano quolora il gene rale Bencdek, che teneva il sùo centro a Josephstadt, avesse fin da principio dell'invasione rinforzato il corpo sassone, invece che farlo retrocedere sull'Isar. Ciò che riuscivagli facil e e rapido di fate per via fenata, e batlet·e quindi isolatamente il gen erale Ilerwarth sull a sinistra dell'Elba, prim a che potesse essere soccorso dal principe Federico Carlo, che lt·o,·aYasi da lui distante circa tt·e giornate cli mi.lrc.ia.

.

\

Poscia con forze molto su periori (che poteva facilmente concentràt·e grazie alle strade ferrate di cui disponeva) attaccare vivamente la 4• armata, quasi con cet'tezza di batterla, poichè rìescivale impossibile ogni soccorso dacchè la 24 armata prussiana trovarnsi da lei distante oltre otto giornate cli marcia. Pel buon esito di questa operazione richi edevasi perb da parle dello stato maggiore austriaco i niziativa e rapidità nelle mosse, cose queste che gli fecet'Q assoluto difetto in questa campagua. Con;çhiudo quindi che, se il generale Benedek a.resse mostrata risolutezza ed energia nel prendere a Lernpo l'offensiva contro i Prussian i, invece che titubante lasciarsi sorp1:endere e ~attere alla spicciolata j ben caro /; poteva far~ costare I erro l'e grave da loro commesso di inizìare una campagna offensiva con un esercito clJe teneva un arco di circolo cli circa trentci miglia teJesche, pari ad oltre 200 chilometri, da Jung-Bunzlau -a Nachod, per l'Erzebirge ed il :Riesengebirge. 1

;tu.

C<lnOHl,

13 luglio 1868.

'(

BESTAGNO

Colonnello di fanteria


RIVISTA ·STA'l'ISTICA

RIVISTA STATISTICA-

IL

NUOVO PROGE'fTO DI J;EGGE SUL RECLUT:UIENTO IN AUSTRIA.

---1° Ogni

.

cittadino dello Stato idoneo a portare le · armi è. obbligato ol servizio militare . QOJ..a forza armata dello Stato si divide: nell'eser, marina da guerra, landwehr ~r-i-se-iwa} e landsturm aiwmassa). 3° L'obbligo all'entrata nell'es<;rcito, nella marina da guerra e nella land·wehr comincia al ~ 0 gennaio (_ dell'anno in cui il chiamato compie il 20° d'età . 4, 0 La durata del servizio nell'esercito e nella marina da guerra si è: · Di 3 anni nella linea; Di 7 anni nella riservo;

G

NeUa Ianclwehr, di 2 a'n ni per quelli che hanno terminato il loro servizio nell'esercito, di ,12 :anni per ·que1li che 'fanno· solo servizio nella landwehr. Quelli che hanno ultim.a ta la loro ferma nella •marina· ·da guerra , sono esonerati dal sévire nella landwehr. 5° La ferma nella landst'urm comincia a 'f8 -anni. compiuti e terminn all'età di 40 an-ni, comprendendo tutti quelli che non appartengono nè all'esercito nè -aHa marina, nè alla landwehl'. •6° Chi in un'età per cui ·vige l'obbligo di portare le armi diventa cittadino dello Stato, senza riguardo ai ·servizi militari prestati anteriormente nel suo paese nativo, dovrà sottostare -a q;1el servizio stabilito per -gli uomini della sua età. 7° L'esercito e marina da guerra sono destinati alla difesa della monarchia da atta:cchi provenie'nti di fuori ell al mantenimento dell'ordine e sicurezza nelÌ'interno ·dello Stato. ·8° La larrdwehr è destinata a servire di sostegno all'esercito, alla difesa interna della rnònarchia, in tetnpo di guerra, ed in casi speciali al mantenimento dell'ordine pubblico in tempo di pace. 9° La landsH1rri1 è l'ultima risorsa di difesa e deve -servire a sostenere l'esercito e la landwehr a respingere .gli attacchi del nemico quando abbia già invaso

la

fl ·paés-e. In conseguenza di che il landsturm, cbme parte in- ,

1

'tegré(nte dell e forze di difesa del paese, è ·p_oSto· sotto la salva-guardia del diritto delle genti . ·1 O. Esigendolo ragioni di servizio e nello scopo di completarne l'istruzion e, potranno indjvidui ' che ap·partengono 'al primo anno della riserva essere conservati pe~- quell'anno nell'eserciLo o chiamati a farne parte; in compenso però questi uomini godranno del


220

,

l\IYlSTA

vantaggio di essere esenti dalie manovre annuali du( rante i restanti anni di.riserva. Le riserve potranno essere chiamate sotto le ' armi in tutto od in parte dietro rescritto sovrano . Quando tale chiamata fosse parziale, il richiamo delle classi toccherà, le piLL giovani per le prime. La chiamata o mobilizzazion e della Jandwehr a,:viene dieteo ordine sovrano. ~ L'ordine al landsturm di ten.ersi pronto, viene emanato dall'imperatore per mezzo del ministro incaricato degli affari della ,g uerra, e limitato a quel tratto di paese che è minacciato dal nemico. "' La chiamata del lanclsturm e le operazioni da affidargli sono incumbenza del gen erale in capo. La chiamata della riserva e della landwehr alle manovre annuali è affidata alle autoriltl mi)itari dell'esercito. ed ai comandi della land wehr. . 1. Il totale della forza armata, stabilila a 'difesa della monarchia di. comune accordo col Parlame1ùo; sarà di 800,000 uomini trn esercito e marina, com prese pure le riserve. Tale contingente pel piede cli g uerra è fissctto pel periodo di 40 anni. ,J'.2. La forza totale della landwehr· sarà di 200,000 uomini, di cui le provincie della corona ur.garica fornieanno una quota . corrisp ondente a 78 battaglioni fanteria e 28 squa·droni cavalleria (il contingente della Croazia non venne ancora fissato}. O. Il contingente di leva annuo sarà stabilito annualmente d'accordo colle Camere e sùddiviso nelle due parti dell'impero in quote proporzionali alla popolazion e. A tale scopo la cifra già stahilita servirà di base fino ad un nuovo e più esatto censimento.

1

,,

1

(

l

STA'fISTICA

22.1

'14. L'esercito e la 1i1arina da guerra si riforniranno d'uomini: a) Coll'accettazione di allievi d'istituti militari; b) Coll'assento di volontari; e) Coll'arru olamento d'ufficio; d) Col reclutamento ordinario. 15. Al mantenirpento dell'effettivo nella landwehr si provvederà: . a), Coll'inscrizione di . uomini della riserva che hanno ultimato la loro ferma; · b) Colla destinazione diretta di uomini chiamati al servizio ; _ e) Con volontari che avendo ultimato il loro servizio nell'esercito non sarebbero tenuti a far parte della landwehr; d) Con volontari non più -soggetti al servizio nella landwehr e non più vecchi di 36 anni. 1 volontari a, e e cl potranno limitare il loro ingaggio a 2: ·a nni od alla durata della guerrn. HL Per conseguire l' ammissionf nell'esercito o nella marina è necessario: a) La cittadinanza del lo Stato 111 una delle due parti dell'irnpero; b) L'idon eità fisica e morale ed una statura di 59 pollic.i almeno, eccezion~e fatta per i mari1:wi e per gli -artisti necessari all'armata; e) Un'etù di 'almeno n anni compiuti e di 36 al più. Stranieri non . potranno essere armolati nell'esercito per la ferma ordinaria che dietro permesso del sovrano ed a condizione che adempino al pr~scriLLo dai §§ a, b, e, e si siano procurati un permesso regolare e senza restri~ioni da parte del loro governo. 17. L'esenzione temporaria dal servizio nell'eserèitb, nella marina o nella Janclwehr spetta: 1

.


!\I VISTA ·

~0

A,l fìgJio di padre i net.lo al lavoro o di madre vedova; . 2° Ill' caso di.morte del padre, all'unico nipot~ di un avolo inabile al lav,oro o di un'a,iola v.edova priva di figli. . 3° Al-fratello di orfani di padre e madre. _ Ben inteso però che il iiglio, nipote o frntello siano legittimi, e, che dalla liberazione del. medesimo di~ penda il mantenimento det su~i- genitori, avoli o fratelli, ed egli adempia veramente a tale suo obbligo. ~elio stesso caso contemplato· sopra verrà considei·ato · colui che abbja uno o più fratelli " a) .Nell'esercito o nella riser.vn.; b) Mìnori di ,18 anni; e) oi incapaci al lavoro per alienazione mentale o difetti fisici. L'esentato per le dette ragioni, se rinunzia v.olontariarnente ai suoi di ritti e se rnancnsse agli obblighi contratti, sarà obbligato ad entrare nelle file dell'eser;cito, nella marina o nella landwehr con gli uomini della sua classe. · Sulle liberazioni temporariedecidono .le Commis1 sioni di reclutamento; l'app ello contro tali decisioni sarà inoltrato al Ministero di difesa del paese. Non può farsi luogo ad nppello contro 'decisioni delle Commissioni ap prov.ate dal l\'linistero. '18. In caso di _guerra potranno essere chiamati a prestare quei servizi che più si conc iliano, colla loro p,rofessione coloro. che dalle Cornmissioni di assento _vennero dichiarali inabili a portare le armi in tempo-· di guerra. '19. L'i11scrizione nei ruoli dell'esercito o della marina da guerra degli alliev·i di isLituti militari sa ri.l .effettuata per cura. delle nutorità militari nei modi e dietro le norme speciali a, ciò stabili te.

G

S'fATISTlCA

223

Og_ni allievo che abb ia fruito ÌJJ un istituto militare di una piazza gratuita dovrà servirn 1 O anni nell'esercito o nella marina, a datare dal giorno di sua uscita dallo stabìlir~ento; quello stato soltanto arrimesso a mezza piazza gratuita od a pagarùento intiero non sarà obWigato nl servizio che per 7 anni. 20. OgnLcittadino dello Stato potrà essere ncce_ttato come volontario nell'esercito e nella marina , purchè soddisfi alle condizioni richieste dal§ -1.6 del presente. Esclusi ne sono coloro che dietro sentenza cli un tribunale vennero privati dei diritti ci vili . I minorenni dovranno .fornirsi del consenso,clel pndre o del tutore all'arruolamento volontario. Il volontario avrà il diritto cli scegliersi il corpo nd quale vorrà. servire, a · condizione però che il corpo prescelto sia autorizzato all'accettazione divolcmtari e che il volontario possegga la idoneità per quel corpo. _ Chi avendo l'obbli~ già o-0 di portare le armi venne , chiaml;ltO per la leva non potrà essere accettato come volontario. Chi chiamato per l'assento non 5i presentb, non potrà essere acceLtato come volonLal'io se non dopo essersi assoggettalo alle decisioni della Cornti1issione sui non fHesenti alla leva. . 2,1. Quei eitLadini dello Stato che avendo fatto un corso. di studi in uno stabilimento pubblico siano in grado cli pt·escntar-e documenti che comprovino avere con bt.!,On esito ultimati gli studi gin_nasinli o quelli dì una scuola_ reale su peri ore, potrnnno essere acceU.ati come volontari, coll'obbligo però di ves~irsi, equipaggia1·si e mantenersi a proprie s~Jesc ( e nella cavalleria dovranno provvedere all 'acqmsto e mantenimento di un cavallo). La durata del servizio per tali volontari sarà in tempo di pace di _un anno in


IUYlST:\

e_ffettivitù dal giorno della loro, entrata io servmo. iJ rimanente della ferma lo compiéranno nella riser~a. S~uden_ti privi di 1:1ezzi, che possano presentare cert!fìcat, comprnvant1 una speciale capaciti\ e efie abbiano lodevolmente subìti esami di maturità od ottenuto un attestalo di idoneità all'esame ài Stato, potranno per parte del Ministero di. guerra, cl' accordo con qu~Jlo del cullo e dell 'istruzi one pubblica, essere accettati come volontari per un anno e saranno vestiti, equipaggiati e mantenuti a cari~o del bilancio. , della guerra. , ~m~e que~te categ:01:ie cli vol ontari, dopo aver sub1t1 gh esa1m prescr1Ut per gli uflìziali della riserva o_ ?ella landwehr, ed ullimato il loro anno di serviz io, mano mano che si faranno vocanze a. turno di anzianità n~l n_overo degli aspiran ti ufficiali, potranno essere 11ominat1 ufficiali nella riservo. . Questi ufficiali, durante il periodo di Joro ohb/io·o a po1:tar~ l~ armi, dovranno esse re chiamati a i .e e_serc1taz10~'. ' de llo duratll ciascheduna di quatlrn settimane al p1u. D~r·ante una mobilizzazione in correlazion e col loro obbligo al serviz io , dovranno essere impiega ti ncll'escrcitQ o nella landwellr. :22. ~Iari~ai cli professione' provvisli di attestati comp'.·ovant1 ln .loro abilitù di navigazione o di avere co1~pwto un corso di studi in una scuola nautica dell impero, potranno essere accettati 1.:ome volon tari per ~n an~o '. seiJZa l'obbligo di provvedere nè al propr~o ''esttario, nè al manten imento. Pure tali vo- _, lontan potranno ottenere la nomin a di ufficiali di riserva della marin~ in .caso di vacanze, pu rchè subiscano con buon es1to gl, esami . Qu ~s li uffi~ ial i ~i ri_serva in caso di g uerra sarnnno tenuti ad ogni speerc d, servizio di marina.

ST\TIST1C A

23. l giovani laureati in mèdicina potranno compiere il loro anno di volontariato negli spe<lali militari, i veterinari come praticanti in un reggimento di cavalleria o di artigli eria, oppure in uno squad roue <lei treno, dopo di avere co mprovilta la loro ,·apacità a tale serYizio. Io ternpo di g ueri7a essi potranno essere destinati all' e~,ercito, alla marina od alla lan dwehr, nei lazzaretti da campo o negli altri special i, a seconda dei loro obblighi di servizio militare. '.2t. I farma cisti potranno fare il loro anno di servizio volontario esercendo la loro professione nelle farma cie militaci, ed in lempo_ di guerra verranno adoperati analogamente ai medici. 25. I cand idati allo stato ecclesiastico per un culto ricon osciuto dallo Stato, in caso di loro assento nell'esercito, nella marina da guerra o nella lan<lwehr , saranno mandati in permesso per proseguire nei loro studi teologici . Ottenuta la. co nsacrazione ogli ordini superiori, o dopo essere stati nominati a cura <l'anime, gli ecclesiastici verranno registrati nel numero dei cappellani dell' esercito, cd in caso di guerra, in proporzione ai loro obbl ighi al servizio militare, saranno adoperati come tali nell'esercito o nella marina <la gu errn, nei lazzaretti da campo o negli altri spedali. Cessando gli asp iran ti allo stato ecclesiastico dagli sLudii teologici per intraprnndere altra carriera, essi verranno immed iatamente chiamati sotto le armi . 26. Tutti gli impiégati inscritti nei ruoli dell'esercito, della marina tl della lan dweh r, siano essi governativi, che · impiegati della casa sovrana, del deman io, delle arnmioistrc,lzioni proYinciali e distrettuali , dei comitati, e dei municipii, purchè coprano impieghi per ottenere i qua.Il sia necessario essere laureati in legge, corr.e ANNO X lii , VOL . lii .

15


lì1VlS1'A

STATlSTl GA

pure. _i ~rofess?ri (n istituti pubblici od in privati muniti d1 autor1zzazio~e, potranno in caso di guerra, nel n umero soltan to dichiarato indispensabil e dietro proposta del relativo ministro, essere autorizznli d.rl sovrano a rimanere al loro posto. 27 .. Mae.~tri _o suppl en ti nelle scuole popo lari, oppure pro~'.·ietaru dt bem da. essi stessi amm inistrati e portanLt un prodo~lo sufficiente al mantenimento di cinque persone, dopo 11 loro assento nell'esercito , nella marina o _n.clla landwehr, saranno chiamati ad un'istruzion~ m11t.tare per la dural~ di 8 settimane in un periodo 1 ~ell a~no dove arrechi meno disturbo, sia ai corsi di 1sl1~uz10ne popolare che all'ammini strazione ru ral e. Ultima ta questa prima esercitazione, dovranno l'SSere mandati .in per~1~.sso ~ so~tanto chiomati in tempo di pace agli eserc1z11 per1od1ci. ~8. _li servizio attivo dei n1a1·inai di professione, arruolali nella marina da guerra non contemplati al §. 22 , co1~1e pure dei macchin isti, potril essere ridotto d1 un anno ed in generale sarà di una durata non maggiore di 3 anni, e ciò io proporzione delle coO'nizioni di ~ui de tti individui andavano giù forniti p1~ma del loro· rngaggio nel serviz io presso una flotta. 29. Uomini d~ ma1·e arruolati nella marina da guel'ra ma frequentant i un corso presso una scuola nautica. ?ello Stato, in tempo dì pace dovranno essere lasciali m P~.rrnesso per tutto il tempo che dura il corso di studu. . 30. La. cifra degli uomini di ambo le metà dell o impero da ar~·uo larsi_, d?vrà .essere sempre in ragion e della, popo_lazwn~ det d1vers1 paesi, e nei paesi stessi dovra farsi un riparto fra i si ngoli circoli d'arruolamen~o, e nel caso uno non si a in grado di fornire il contingente assegnatogli, dovrassi distribuire equa-

227

mente l'eccedenza fra gli altri circoli della stessa provincia. 31. La leva sia di terra che di mare e l'i sc1·izione nella landweh1·, hanno luogo per mezzo di commissioni di arruolamento ogni anno dal 16 agosto al il 6 ottobre. 32. Alle op erazioni di leva accudi scono Commission i miste nel circolo di {uTuolamento per gl' inscritti del circolo per ordine di età, e in ogni annnta per sorteggio di numel'O. Tutt'uomo nato dal 1° gennaio al 3,1 dicembre di uno stesso anno, forma una classe di et.\ che prenderà il nome de ll'anno. Ad ogni leva verranno ch iamate 3 classi . La d istribuzione degli assentati nei diversi corpi dell'esercito e nella marina , avrà luogo a seconda dell'idoneità di ogni singolo individuo, avendo possibilmente riguardo alle domande degli arruolati. Coloro che rimarranno disponibi li dopo fatte le as- . segnazioni occorrenti per le armi speciuli ed istitu ti , saranno destinati al reggimento di fanter ia che si completa nel circolo. Ultimate le assegnazioni del contingen te per l'esercito e per la marin a da guerra, quelli idonei ul servizio milital'C che rimangono in eccedenza delle 3 classi, verranno per ogni circolo di arruolamento divisi in parti uguali, cioè una metà destinata alla landwehr e l'altra metà alla riserva. Gli uomini assegnati alla riserva, saranno classificati a seconda della loro idon ei tà pe' diversi coepi , lasciati alle loro case in tempo di pace, e soltanto potranno essere chiamati in tempo di guerra per ordin e del sovi:ano a seconda della loro età, per riempire i vuoti nell'esercito o nella landwehr. Terminata la guerra , le riserve rientre1·anno ai loro focolari. Qu egli assentati appartenenti alla 3"" classe d'età 1

1

..


RIVISTA

cui venne accordata l'esenzione temporaria dal servizio nell'esercito, transitando alla 4• classe d'età , · pass~ranno alla riserva. Alla fine di dicembre d'ogni anno per l'uomo delfa. riserva che compie i 32 anni, cessano gli obblighi della ri serva. 33. Se un chiamato alla leva non può essere mandato nelle file dell'esercito, per Lin motivo qualunque, egli doveù presentarsi alla leva seguente; fratLantò chi segue nei ruoli e sia dichiarato abile dovrà rimpiazzarlo. \ _Si provvede rà però perchè, per quanti individui non presenti alla leva che 11el periodo di 4 mesi prevedibilmente potmnno trovarsi sotto le armi o nella marina, altrettanti supplenti siano destinati prendendoli fra quelli dell'ultima classe che hanno estratto i numeri più alti. Tali rimpiazzanti in tempi normali saranno manda ti in permesso nel periodo di 4 n1esi. Il tempo concesso per riparare indugi alle chiamate di leva è fino all'età di 36 anni compiuti. :H. Individu i chiamati alla leva ma rifiutati dalla Commissione militare, potranno, diétro proposta dei membri non militari, essere presentati ad una Commissione di revjsione che deciderà. Innanzi a quest'ultima Cornmi5sione verranno altresì chiamati quegli individui dell'esercito, della marina o della landwehr, che durante i ,i. mesi successivi al loro assento, saranno proposti pel congedo come inabili. Non saranno anunessi nè reclami nè appelli contro - · le decisioni di questa Commissione. · 85. Le spese che il chiamato dovrit inèontrare per presentarsi sia all'estrazione a sorte, che alle altre operazioni di leva cadranno a suo carico. r sussidii ai chiamati privi di mezzi , e le spese

STAT1ST1CA

per le trasferte del sindaco e dell'impiegato c?e a~compagnerà i chiamati, saranno provv1ste dal b1lanc10 del comune. , Le spese di viaggio dei coscritti sottoposti a rassegna ·di revisione e di chi li accompagna saranno sopportate dal tesoro dello Stato. · Tutte le altre spese saranno conteggiate dalle rispet'tive autol'ità secondo le norme in vigore per la con tabilità d'uffizio. , 36. G.li uomini della riserva durante il tempo e durata del loro servizio, saranno obbligati a 3 esercitazioni, -della durata ciascheduna di 4 settimane al più. Ogni periodo passato in servizio attivo conta per un'esercitazione. Oltre a ciò, annualmente, dopo il raccolto, hanno luogo deile rassègne di controllo della durata- non maggiore di un giorno. . . . . . Le esercitazioni e le riun10D1 per le rassegne <l1 controllo della landwehr saranno regolate dagli statuti della landwehr. 37. A chiunque abbia ultimata la sua ferma nello esercito o nella marina, e la di cui presen2a all'armata possa ritenersi vantaggiosa al servizio , potrà ~sse~·e concesso di rinnovare una ferma volontaria d1 8 m 8 anni in vece· di passare alla riserva. · I vantaggi materiali da accordarsi a qùei sott'uffi~ ziah che rimangono come volontarii all'armata. nelle condizionì succitate, saranno regolati da apposito re·golamen to . In ·ciò s'intendono pure compresi i sott' uffizi ali e soldati dei quadri della landwehr che proseguono m servizio effettivo. 38. I sott' uffiziali che hanno servito sempre in 'att.ività per 12 anni, di cui almeno 8 come tali ne:llo es~rcito , nella marina o nei quad1·i e frazioni della


~30

RIVISTA

Sl'ATJSTlGA

landwehr, ed hanno sempre tenuto buona condotta, acquisteranno il diritto al conferimento di un impiego governativo, ovverossia presso società di ferrovie, di vapori od altre sovvenzionate dallo Stato. L'ese0uzione di tali prescrizioni sarà regolata~ da apposito regolamento. 39. Il passaggio normal e dall'esercito nella riserva , e dalla riserva nella landwehr, conservando il grad o acquistato, il licenziamento Jalla landwehr, dopo trascorsa la durata di tempo prescritta per ciascheduna di dette catego1·i e di servizio, si effettuerà. alla fine di dit:embre d'ogni anno; in tempo di g uerra questi passaggi e licenziamQnti non banno luogo che per ordine del son-ano. All'atto del passaggio ad altra categoria, o nel caso di licenziamen to l'interessato riceverà un documento di legittimazione ; un ritardo qualsiasi al rilascio di t aie documento non porterà con sè l'obbligo qualsiasi a servire più del tempo prescritto. 40. Il licenzi amen to prima che la ferma sia ultimata non si concede che : a) Se l'arruolamento fosse avvenuto contrariamente alla legge; b) Se subentrn un'incurabile in abilità al servizio ; e) Se il soldato verrà a trovarsi in una dell e condizioni previste al § '17, punti ·1, 2, 3; d) Al fratello maggioro sotto le armi , di un unico fratello arruolato nell'esel'cito, nella marina o nella Jandwehr, se dalla sua presenza a casa dipende il sostentamento dei genitori, degli avoli, fo fratelli. e) In tempo di pace a colui che arruolato come rimpi azzan te col numero più alto, della classe di età maggiore, quando chi lo precedeva nei ruoli di leva nel termine di 4 mesi dalla chiusura della leva, passi a far servizio nell'esercito, nella marina o nella landwehr.

Gli individui ccnnati a e, e d, passeranno nella riserva se si tl'overan110 nella 3a od in altra classe superiore d'e tl1, quelli ad e immediatamente . .s..,1. Nei casi a e b so.re\ chiarriato nelle fìle dello esercito chi nei ruoli di leva risultò il primo segnat? in soprannu mero e com e tal e venn e inscritto ne_ll~ riserva o nella landwehr; ciò però solo alla cond1z1o~e che l'inabilità di chi venne proposto al congedo m vii·tù del punto b risulti datare dall'epoca dell'arruolamento, non siano trascorsi 4- mesi dal giorno dello assento e ci sia defici enw nel co ntingente. Se tale cnnged;mento però a vveffisse &. mesi e più d?po l'assento, al rimpiazzo si provveder.i nella prossnna leva . Chi sarà tenuto respon sabile di un arruolam ento uell e condizioni del punto b, dovrà pagare nllo Stato una somma di 20 fiorini quale ind ennizzo, cd andrà soggetto alle ammende prescri tte dai regolnmenti di servizio e del codi ce per)ale . L' assen talo che abbia sofferto detl'imento -nei proprii interessi per ca usa di un tale arru olam enl~ ill egale, avrà diritto a ripetern e l'isarcim en to ùa chi ne fu la causa. . In tutti gli altri casi di conged1nnento non verrà fatto al cun paga mento d'indennizzo nè ali' individuo, nè allo Stato. &-2. Chiunqu e sia soggetto alla leva, ull orchè sarà invitato a presentarsi :; Ila prossimo. levata. èl ell~ classe cui egli appartiene, dovrassi nel mese dr aprile P?rlare inno.ozi all'autorità cd munalc del suo paese nativo o di quello in cui ti ene dimora, per I' isc~izione re- . golare; non potendo far css? st~sso ~tto _d• presenza, gli sarà concesso di annnnziars1 per ,1scr1tto. In caso di non osservanza di tale dovere, e non potendo provare di esserne .stato impedito per forzn mnggiorc,


232

RIVISTA

l'individuo dovrà pagare una multa fino ai mo fi.orini e subire una detenzione della durata massima di 20 gwrni . rl prodotto della multa sarà versato nella cassa dèi poveri, della comunità dove ha dimora ·l' individ1io . 43. I sindaci e gli impiegati ai ruoli saranno re- sponsabili dell'esattezza ed autenticità dei documenti in base ni quali si compilano le iiste di leva, come pure del!' identità della persona di coloro che saranno JDresent.ati alla leva; sarà altresì loro incarico di prestare la loro opra onde aiutarn l'autorità politica in tutto cib che può occorrere nel trattam ento della gestione d'uffizio per le operazioni di leva. · H . Chi non venne dichiarato per sempre inabil e al se~·vizio militare dalla Commissione di leva, con1.e pure chi nella 3" classe d'età non venne ancora dispensato dal servizio, non potrà contrarre mat.rirnonio prima del licenziamento della 3• classe . Il ministero di difesa del paese però è· autorizzato ad accordare 1'>ennessi di ,matrimoni a chi è socrireLto 00 . a Il a 1eva, ma solo 1.11 casi speciali e degni di riguardo; tale permesso però non autqrizza nè dà diritto di sorta alla liberazione dal servizio nell'esercito nella marina o nella Jandwehr . ' 45. Un individuo soggetto alla leva, appartenente 1 alla 1•, . alla 2• od ~Ila 3a elasse d'etù, che voglia intraprendere un viaggio all'estero, per cui, seco ndo le vigenti leggi dei passaporti, ci voglia un permesso, se partirà senza il permesso perderà' i vaig_taggi della iscrizione nelle classi cl 'età e del sorteggio. , 46. Il soggetto alla leva che si sia ammogliato con;;. travvenendo al disposto dal § 4.i·, perderà il vantaggio della classificazione per età, e senza sorteggio sarà ingaggiato d'uffizio; in caso poi che fosse inabile sarà

STA 'l'IST! GA

233

castigato o con una multa di ,1000 fiorirù al maa:-imu.m o con la prigionia duratura fino a 6 mesi . A quelli po i che si fecero complici e facilitarono tale matrimonio proibito, sarà inflitta una punizione di 500 fiorini cli m u!ta a pro della cassa dei poveri del paese, e la ùetenzione fino alla durata cl.i 3 mesi, senza pregiudizio dell'ulteriore loro trattamenl0 se<:ondo le disciphne d' uffizio se fossero al servizio dello .Stato. 47. Il chiamato alla leva che non si presenterà alla -Commissione d'arruolamento e rimarrà assente senza motivi giustificati, sarà considerato come renitente alla leva e chi gli darà appoggio con scien za di causa verrà trattato qual suo compli ce. Il renitente riconosciuto abile dopo essersi presentato volontariamente, qualo1·a dal processò clie gli verrà incoD to non emergesse nna giustificazione alla sua assenza, dovrh servire un anno oltre la ferma, e due chi non si sarù presentato volontariamente; il renitente riconosciuto inabile dovrù subire 3 mesi di png10ma. Tale deten zione sarù portata a mesi 6 per quel renitente che avrà già olti-epassata l' età di 36 anil i . e non potrà provare che la sua inabilità già esisteva -all'epoca in cui vennero ehiamati gli uomini dell3.sua classe . I complici di renite[)ti saranno castigati con 3 mesi di prigionia , estend ibili a 6 mesi in caso di cirr.ostanze aggravanti. A:d ogni cittadino incombe il dovere di arrestare u11 renitente. In tempi e luoghi dove si verificassero renitenze fo numero considerevole, potranno essere adottate per decreto sovrano quelle misure eccezionali, che ,saranno necessarie per porvi un argine, salvo a giustificare


234-

l\lVfSTA

tale disposizione innanzi alle camere alla prossima sessione. 4,8. Chiunque avendo l'obb ligo della leva sa rà convinto di avere allentato a se stesso a mezzo di lesioni . sa rà ingaggiato d'uffizio, e clo,•rii servire 2 unni di più della ferma presc r·itta in servizio attivo. 49. La landwehr dipende in tempo di pace: per q~,anto concerne l'amministrazione, dal ministero di ddesa del paese, e per la parte militare dal com andan te superiore della landwehr. Tn tempo di gnerra dal comandante in cupo nominato dal sovrano. . TI m'..~ istero d1 ~ue r:ra ~er. ambo le parti dcli' impero riccve1.l tu.tLe le .rnd1ca7:1ont _su lla forza, equipaggiamento, d1slocazt0n e , istruzione e èl isciplina del la l~ndwehr, cl~i ministeri di difesa dei paes i e ri spctt1varnentc dai comandanti superiori della lo.ndwehr. , 1>0 . Gli ufficiali d'ogni grado nella landwehr saranno nominati dal sovrano . I distintivi dei gradi, l'equipaggiamento 0d armame.pto, i regolamenti di ser"izio e di manovra nella landwehr sarann o eguali a quelli. dell'esercito. 51. Ogni ufficiale che abbia almeno un anno <ii grado, potrà in tempo di pace dietro sull domanda e perdita dell o stipendio, essere trasfe rta nella riserva, oppure nella land wehr, se gli corresse l'obblirro ancora 0 di servire in quest'u!Lima (1). . . 5'2_. .O~ni t~ffic_iale su cu i non ve1'la nè"' procedura g1ud1zia1:1a ne d, consiglio d'onore, potrà dimette rsi volontariamente (2) , ma si troverà nelle condizioni

(l} In sostituzione della dimissione co11scr vando il carattere d'ufficiale. {2) La dimissiope non conserva il cara ttere d'uffìcia le.

STATISTICA

235

dell'ufficiale cassato per verdello di un tribunale penale o di un giuri d'onore, rispetto all'adempimento dei doveri di leva. 53. Per gl' individui in congedo illimitato, trascorso il periodo di servizio attivo, per gli uomini della riserva e ùell a landwehr giù entrati nella 3n classe di età, saranno osservati i regolamenti e le leggi comuni, senza però che ne ridondi pregiudizio all'obbligo del se rvizi o, sia nell'esercito che nella marina, o nella lanclwehr. Tanto gli ufficiali che la bassa forza della landwehr o della ri serva, che non sono in servizio attivo iu tutti i loro affari <:orne cittad ini, non andranno soggetti che a quelle restituzioni che sono necessarie per mantenere in eviden za la loro posizione militaFe. Tan to gli ufficiali che gli. uomiffi di bassa fo rza tutti appartenenti alla riserva od alla landwehr, hanno l'obbligo trovandosi all'estero senza auendcrc apposito richiamo di ritornare in patria e porsi a disposizione non sì tosto che sia pervenuto a loro cogn izi one che la monarchia è minacciata da prossima guerra, e che ha già ·nv uto luogo la chiamata della riserva o della landweht·. 5b. Individui appartenenti alla linea od alla riserva che desiderassero il congedo per emigrare, potranno ciò otten ere dal ministero di gu-errn; ad uom ini dell a landwehr sarà dato tale permesso dal ministero di difesa del paese; ch i appartiene alla linea non potrà ottenere tale favore che in caso di emigrazion e di ambo i genitori, o di quelli fra essi uDico superstite. Se l'emigrazione non avrà luogo, l'interessato dovrà ri P. renderc il servizio interro tto. In tempo di guerra non si accordano ta li favori nè pell'esercito, nè per la marina, nè per la lo.ndwehr. 56. Quei chiamati alla leva che saranno dispensati


236

Jl!VlSTA

dal servizio per un difetto fisico che non impeaisca loro di procurarsi mezzi di sussistenza col lavoro come pure quelli il di cui ingaggio per motivi di fa~ miglia fu sospeso, a' quali rimpiazzi non vennerò 'mai chiamati al servizio attivo, dovranno pagare una tassa nùli tare proporzionata ai loro mezzi e da vers&rsi nella. cassa militare degli invalidi. ,La quota della tassa ed il modo di percezione della medesima saranno stabiliti con apposito regolamento.

/

I

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

Disposizioni trnnsitorie.

157. In caso di minaccia di guerra se le forze del piede di guerra dell'esercito , della nìarina e della landwehr non raggiungessero la cifra prescritta, potranno essere chiamati a prestar servizio pel tempo di guem1 nella linea , nella riserva e nella landwehr a seconda della loro età quelli ch e hanno l'obbligo al servizio militare, secondo la nuova legge su'! reclutamento , che hanno ottemperato al prescritto dal regolamento \:i i leva, ma che non pertanto non furono arruolaLi' neWesercito nè nella marina e non abbiano oltrepassato i 32 anni di età. 58. Questa legge andrà in vigore nel giorno di sua pubblicazione ed avrà forza anche per quelli che già servono nell'esercito o nella marina da guerra . 59. I ministri di difesa del paese d''&ccordo col ministro di guerra d'ambo le· parti dell'impero emaneranno le disposizioni necessarie all'eseéuzione di tale legge. H. de R.

Sulla durata di presenia sollo le· armi del soldato di fanteria in tempo di pace.

. Riportìamo dal Kaniarad quest'intel'essante articolo, che ci sembra meritevole di seria attenzione, ora appunto ..che si è sul modificare la legge sul reclutamento. Gli avvenimenti del '1866 hanno dimost.cato alla evidenza l'impossibilità. di poter eontinuare a mantenere il sistema attuale cli reclutamento senza esporsi a gravi inconvenienti. 'Dopo d'avere oscillato lungam ente dinanzi al sistem a già da 1j'.2 secolo in vigore in Prussia, avente per base l'obblifYo di tutti i cittadini dello Stato di portare le armi, ~ quantunque persuasi della necessità di possedere un esercito dotato di maggiore forza di coesione, pur tuttavia si andò sempre tentennando fino a che l'ultima crisi ci aprì d'un tratto gli occhi, e tutti a


238

R1V1ST&

qualunque r.ondizioiic apparlen enli, ci convincemmo della necessiti'l ineluttabile di adottare un sistema analogo. Un calco!~ semplicissimo difaui ci mostra che~ se uno Stato dt "7 milioni di abitanti era in o-rado di . ti o sorpass~rne m ~rza un _altro due volte maggiore_di esso, dt qual_e sviluppo d, forza non sarà egli. capace ora che , unitamente agli Stati co nfederati assoluta1'.1e~te ?a ~sso dipendenti, può disporre di 30 milioni dt · abitanti I Varie furono le versioni della pubblica opinione su qu esto tema, ma tutte conchiudevano: non doversi arresta1:e din~n.zi ~ tale imperiosa necessità dell'epoca. Anche 1 part1g1am della pace ad ogni costo non potranno a ~~~o .di cli:idere tale opin ione, ul pensiero d~lla poss1b1htà m cui può trovarsi l'Austria ai dove re d~~en~ere colla spada la propria integrità. La garanzin piu sicura della vittoria si è la superiorità numerica . .La superiorità moral e, la preponderanza. d' intellig~nza n~lla condotta dell'esercito, lo slancio, i vantaggi d1 un sistema, sia nella difesa che nell'attacco O dipendenti dal carattere del suolo su cui si co~batle sono tutti fattdri importanti si ma incommensurabili'. l'unico f~ttore positi~o nel calcolo strategico è il nu~ mer~ dei combattenti. Quanto più sfavorevole la propo1:z1one del numero, tanto più improbabile la vit,,) toria. . ~nanJmi so t_1.ò ogni rapporto nell'ammettere il -princ1p10 dt non mnanere addietro degli Stati vicini nello aumento delle proprie forze, si urtò contro ostacoli e diliìcoltà molteplici nello stabilire come a ciò si dovesse provvedere·. Quando noi dicemmo più sopra che il numero dei combattenti è il fattore più importante, intendemmo naturalmente di parlare con riflesso ad eserciti che

239 si trovau o pre:;so a poco fl llo stesso livello di educazione militare. Nella guerra che ferve attualmente fra re Teodoro e l'Inghilterra non s:irà certo il fattore numerico che farà traboccare la bi lan cia e gli jnglesi mercè la loro organizzazione, arrnamcnto, e condotta di guerra , potranno benissimo trascurarn il num ero ::;enza pericolo di esporsi nd una disillusione. Il nodo della questione secondo noi non è soltanto di pareggiare i nostri vicini nel num ero , ma bensì anche nell'educazione del soldato, e tanto più che nè . ne-1 num ero degli obi.tanti, n è nell'educazione, atLeso le condizioni di istruzione di bubna parte della nostra popolazi one, non possiamo sperare di sorpassare i nostri vicini, e non possiamo trasandare l'uno a spese dell'altro. La misura pertanto di aurnentaye esageratamente la forza dell'esercito, per poi mandare in congedo degli uomini con un'istruzione incompleta, è tanto dannosa quanto in suffici ente quella di mantenere sotto le arm i un conl'ingente ben istrutto ma troppo esiguo. Tutti gli Stati d'Europa hanno in proporzioni uguali aumentate le loro forze, di guisa che riguardo al numero non esiste prepondéranza di uno Stato su di un altro. Soltanto resterà in svan taggio ev idente quello che rimarrà indietro nell'istruzione, oggi come sempre. Se una volta era vero che tanti e tanti anni erano necessal'i per l'istruzione completa di una recluta, ciò rimane vero pure oggi. Come prima anche oggi è d'uopo considerare che non basta fare di una recluta un soldato, ma che bisogna pure formare dei bassi ufficiali e tanto maggiormente di quanto aumentano le proporzioni dell'armata. Il tempo necessario per formare un soldato alto alla gue!'L'a è quello che il medesimo passa sotto le bandiere. DIBLIOGIU l'fCA


131IlLl0Gn.Al'HlA

IIIYlS1'A

Quello che il soldaLo deve apprendere in tale pe1·iodo tli tempo non si arresta soltanto alla capacità e Jestrezza materiale, ma s· inollra nell' clerneuto dello sv il uppo morale. AnziL11ILo si tratta di 5Labilire con equa rn isu r·a tale durata d' istrnzione; poiehè talvolta pe1· qu11nlo si faccia buon uso del tempo, non si può ottenere in troppo breve scorcio ciò che è necessario.I,' abil ità materiale della r·ecluta si può oLLene re in un periodo relativamente breve; G, 8 settimane bastano per insegnargli ·il maneggio delle arm i, i movimenti e le formalità del servizio. Ma questo non è che il pr:irn o posso; la parte più diflicile vien dopo, questa che segue è la ve!'a educazione mentre nella prima non si tralta che dei rudimen ti. Com e un sistema intelligente e-mozzi differenti po ssono accellera re l' addestram ento d'un cavallo così olti ensi pure nell'uom o. Giovani soldati che avendo di proprio impulso scelta la carriera dell e armi, rendono molto più agevole la loro ed ucaz ione militar·e, me~·cè la loro buona volontà non rnancheronno mai; la maggior parte pcr:ò dei. giovani chiamati alle bandiere, costretti ad abbandonare le loro ub itudini, mutando di cond izione , col pensiero continuamente rivolto al patrio focolare ed ai gen itori , subiscon o grandemente l' inllusso delle affez ioni che pl'Cdoq1i11ano il loro an im o e concepiscono avversion e pel loro nuovo sLaLo . .Distolti' dalle loro occ11pazion i oi·dinarie, s·i trovano balzati in mezzo ad una società che non conoscono, obbligati ad una professione che ton trasta colle loro inclinazioni, un mesti ere per cui devono apprendere a sopportare, una sequela di pericoli , fatich e, privazioni che forse avranno term ine colla morte. E tutto ciò per una meschinissima paga . . Non fac ciamoc i illusioni, la maggioranza delle re.clute

la penserà sempre a questo modo. Impressioni così sinistre non posso no essere cancellate sull'istante, nè rimpiazzate ad arte da altre; ci vuole un cer'lo tempo perchè in quegli animi preoccupati rien tri la calma, la persuasione, ed a poco a poco contraggano altre abitudini. L'uomo finalm en te si affeziona al suo nuovo mestiere che l'istru zione gli ht1 reso meno gravoso. incoraggiato da qualche parola di lode che soll etica il suo amor proprio, l'esempio degli altri gli fa trovar gusto alla sua nuova esistenza, comprende la solidarietà, il legarne che lo vincola a. questa società di cui è un membro, comprende e fa suo il sentimento dello spi l'ito di corpo e oerfezionandosi infin e, acquista il vero spirito mi' li tare. Giunto a questo punto, il giovane sold ato possiede un certo grado di fiducia in se stesso, egli ha imparato un mestiere al punto da poterlo esercitare da sè. Egli sa subord in are le inquietudini per_ la_ prop~i~ esistenza all' interesse generale; la sua mdmtlualita venne assorbita dal tutto universale. Si tiene stretto con sentimenti di affezione alla sua bandiera, ai suoi superwn, personificazione dell' ideale cui egli appartiene. Persino le grandi catastrofi potranno rallentare tali legami, romperli giammai. Chi vorrà prendersi l'impegno di portare ad un tal punto di educazione la recluta austriaca in un periodo di tempo più breve dei prussiani, che con un personale eccellente abbisognano di 3 anni, o dei francesi, presso i quali per legge vennero dichiarati necessari 5 anni di presenza sotto le armi I Ammettiamo che utilizzando il tempo con intelligenza, con un lavoro indefesso e con del rigore si otterrà di avere una truppa capace di manovrare con ANXO XIII ,

VOL, m.

16


DIBLIOGRAFIGA.

RIVISTA

precisione, ed esemplare per disciplina, tutta vernice buona soltanto per un osservalo re superficiale; il sostanziale però mancherà e così pure la coesione, ed il più piccolo disastro sar:à cnpDce di. far crollare' un tale edifizio privo dei fondamenti naturali . Secondo il giudizio di militari provetti, la durata <li 3 anni s_otto le bandiere è il lasso di tempo più bre:ve , ehe si possa accordare per l'istruzione della fanteria . Appena nel terzo anno il soldato acquista quella stima di se stesso che lo rende capace cli esercitare un'utile influenza sui nuovi a·ssenta.ti. Tale influenza però dei soldati provetti sui giovani è l'oleme'nto il più efficace per l'educazione morale dì questi ultimi. Uomini della stessa condizione si capisco_no meglio tra loro, e quello che ha maggiore esperienza agevolmen te potrà istruite il più giovane. ' La classe inoltre dei soldati che servono da 3 anni è quella che può fornire il materiale peì quadri dei sott' uffici ali, vero elemento della disciplina e· dello spi1·ito militare. . Il soldato congedato prima di aver compilo 3 anni dì servizio , parte dalle bandiere con un'educazione incompleta per ritornarvi in caso di bisogno peggio di quello che era comè coscritto. Un tal soldato non sarà certo nè un buon istrnttore delle nuove reclute nè un buon esempio, e la. sua influenza su di essi anzi che utile sarà perniciosa. Gettiamo uno sguardo retrospettivo su quanto noi stessi ebbimo mala uguratamente ad esperimentare, e ci persuaderemo sempre più della verità del suesposto. La vera pietra d'assaggio di quanto vale un esercito si è una campagna sfortunata. Tanto nel 1859 in Italia che nel 18H6 in Boemia, subimmo disastri; eppure quanto non differì l'una dall'altra l'impressione che ne riportò l'esercito nostro I indaghiamo le cause.

243

Alla battaglia di. llfagenta il 2° e 3° corpo e le due brigate del •I e '7° corpo che maggiormente furo?o ingaggiate nell'azione, ebbero a. sopportare _p~rdtt~ enormi. La brigata Ramming perdeva la metà de1 su?.1 ufficiali, la brigata Hartung rimasta al fuoco per })'u: ore aveva a caro prezzo vittoriosamente respmtt diversi. attacchi. La brigata Lebzelteru del settimo corpo non contava più che ~ 1\00 uomini. Le brigate del ,t O corpo avevano sofferto immensa·mente . Ciò malgrad~ l'ala sinistra dell'armata tenne fermo sul campo d1 battaglia, la stessa brigata Hartung così decimata, alla mattina del 5 giugno s'ingaggiò fortemente a Carpenzago colla divisione Trochu, sostenendosi gagliardemenle fino a Robecco, dove le brigate Ramming e Ko1ler sostennero il combattimento per più di •1 ora e mezzo. L'ala destra che aveva subito· una sconfitta eompleta, si mantenne in parte sul campo di battaglia,. parte nelle vicinanze. . · Le truppe che erano state al. fuoco, m~lgrado 1~ .ritirata dalla Lomellina, malgrado le m~rce mcessant1 e le privazioni continue negli ultimi giorni, non solo erano en trate animosamente nell'azione e si erano battute ç~on slan cio , ma dopo gli sforzi ripetuti ed infruttuosi · cl uran te la battaglia, non ·avevano perduto alcunchè nè nell'ordine nè nella disciplina, riè avev(lno dati segni di scoraggiamento. Il . capo di stato maggiore dell' armata che du~a~1le la bawwlia tìno a sera, erasi tenuto presso l'ala dil'ltta e quindi doveva più che altro esser~ _sfnist~-a~1ente impressionato, era convinto della poss1b1htà d1 riprendere di nuovo il combattimento il 5, tanto è vero che aveva giit in tal senso date disposizioni pel giorno vegnente. . . . . ·. Ben tosto difatti si manifestò che le cons1deraz1oni. che avevano indotto il comandante in capo a rinun · O


244

.,

RtV1STA '

ziare l'indomani ad una riscossa e ad ordinare la ritirata, erano dì natura troppo prudenti. Soltanto con un'armata che aveva conservato il suo spirito era p9ssibile pensare ad una nuova bat_taglia, · 4 giorni dopo una giornata campale perduta, durante la ritirata e colle stesse truppe appoO'giate solo da 0 • rinforzi insignificanti. , Gli avvenimenti dell' 8 dimostrarono che se a tenore della proposta del capo di sta to ,maggiere e dietro le disposizioni già emanate, !:armata fosse avanzata in quel giorno su Milano, i d,ue corpi francesi che si spinsero su Melegnano sarebbero stati schiacciati, e tutti i vantaggi ottenuti dal nemico sarebbero stati messi in forse. f Il movimento ulteriore di ritirata però fu tale che tenne in rispetto il nemico, e gli impedì cli mandare ad effetto _la più piccola impresa nell'inseguimento. Appena gmnta sulle alture di Castiglione e Lonato nella zona dei proprii rinforzi, questa stessa armata per. l~ terza voJ.ta nella s~a marcia in ritir:ata prendeva po~1z10ne per ingaggiare battaglia, e lo spiritò che ammav,a le truppe era tale ·da guarentire -il successo. Finalmente abbandonate queste posizioni, non scacciatane dal nemico, ma pér disposizioBe del comandante in capo, l'armata 3 giorni ct'opo che si era ritirata dietro il l\1incio, usciva con entusiasmo dai bastioni del quadrilatero onde dar battaglia al nemico in campo aperto. Persino dopo -questa sconfitta l'armata conservò il suo spirito, in modo che il nemico non azzardò un inseguimento . Non era necessario di far continuare la i·itirata fin sull'Adige, e pochi giorni bastarono per trovarsi alla partita di offrire al nemico una nuova battacrlia al b ' che erano già state tracciate le disposizioni. Eppure dopo una serie di battaglie . perdute e di

BIBLI0GRAFICA

combatti·men ti disastrosi-, in continua riti.rata, il nemico non venne :in possesso che. di pochi trofei, l'esercito è battuto ma non vinto, è l'avversario stesso pel primo che a metà del suo programma « libera fino a ll'Adria» si arresta ed apre trattative di pace. Tre mesi erano scorsi dal principio delle operazioni ed una serie d' infortunii le aveva costantemente accompagnate. In quali ;condizioni versava la nostr/:l armata del nord otto giorni dopo il principio delle operazioni'( Era essa in grado di trattenere un sol momento un , nemico così guardingo nella posizione di Olmi.itz '? Quanti trofei non si dovettero deplorare? Quanti prigion ieri anche non feriti, che abbandonate le brndiere avevano gettate le ;armi, ·non caddero nelle mani del nemico? In quali condizioni morali a.rrivò l'armata sul Danubio dopo una ritirata tranqui\Ja? Rinunciamo alla descrizione di un quadro . tanto desolante . Mi basta di constatare che le cose proce-. dettero ben altrimenti di quel che {u nel 1859 e molto più sconfortanti. Se noi indaghiamo le cause principali ed essenziali di tutto ciò, troviamo che : le cause tendenti a scuot<ere il sentimento di disciplina forono uguali in ambo le campagn e, la condotta di guerra doveva esser~ migliore nel 11866 che nel 1859, perchè l'esperienza di quest'ultima avrebbe dovuto essere d'insegnamento agli ufficiali. Il materiale di uomini lo stesso; per l'armamento , pel modo di combattere inferiore al nemico, ma nelle stesse condizioni del 1859, dove noi non potevamo opporre ai cannoni rigati dei francesi che cannoni lisci, e ltl pure il modo di combattere dei francesi ,scompaginava i nostri soldati, cosa che si ripetè i1manzi alla tatLica propria dei prussiani. Un im,portante divari-O però esiste fra la campagna


246

BIBLIOGRAPICA

R.IVISTA

del 1859 e quella ciel 1866, di vario sul quale dobbiamo specialmente fermare le nostre osservazioni, perchè tutto il rimanente essendo pareggiato, questo solo ci fornisce i mezzi di spiegarci le catastrofi del 1866. Prima del ,1866 la durata della presenza sotto le armi della nostra fanteria era in media di 5 anni. Le campagne del 1848 e 184-9, le mobilizzazioni del 1850, 53, 54, la 'forza rilevante dei corpi numerosi stanziati nel regno Lombardo-Veneto, tutto ciò aveva fornito all'aprirsi della guerra del 18i59 un contingente eccellente di soldati e sott.' ufficiali perfettamente istrutti. Questi soldati avevano avuto il tempo non solo di essere istruiti materialmente, ma in essi era maturato lo spirito militare. Ecco il cemento che Lrc1ttenne l'armata inconcussa e fedele alle bandiere nel momento ·d'infortunio. Questo cemento era più forte dell'effetto morale di spavento, prodotto dalle stragi del cannone rigato francese. · Dopo il '1859 sopra vvennè un'epoca in cui la durata sotto le ar91i uri po' più 'l unga nell'armata d'Italia, ·ad intervalli, in generale era stata ridotta di molto perfino a meno di 2 anni. ' Le conseguenze fatali di questo sislerna dovevano f~rsi. sentire pur troppo ben presto. La ~uerra del ·1866 richiedeva un colossale spiegamento di forze. La durata sotto le armi breve, le file delle classi obbligate ancora al servizio e che avevano fatta la campagna del 1859, molto assouigliate; i presenti ai corpi servivano da poco tempo, ·gli inscritti e poi congedati dopo il 1859 erano rimasti sotto le at>mi nemmeno 2 anni. L'esperienza jnoltre c'insegna allo apl'irsi d'una campagna quanti uomini fra i migliori e per lungo servizio, in tutti i modi vengono a mane.are ai corpi per altl'e destinazioni. 1

1

Il bisogno urgente di provvedere ad un numero straol'dinario di ufficiali ed assirnilati, come pure ai corpi di deposito, ai manovali d'artiglieria, alle sezioni di pontieri, alle ordinanze, ngli attendenti d'uffiziali, obbligò a ricorrere al cont.ingente di soldati provetti, privando i corpi comhatLen ti di nltrettante buone baionette. Detl'allo tutLo cib, quali quadri rimanevano per accogliere i soldati di nnova leva, dai quali' si pretendeva la conoscenza di un mestiere che essi non avendo imparato .io tem po di pace n,on potevan? esercitare in tempo di guerra'? e corne si poteva esigere da recìute quello 1;pirito militare che appena è proprio di vecchi soldati! tanto più poi nelle contingenze di una campagna sfortunata! li motivo princip~le pertanto del deplorevole stato in cui versava l'armata del nord dopo i disastri in Boemia, lo si deve attribuire alla mancanza di educazione militare di so ldati stati . troppo poco tempo sotto le armi. Respingiamo però come rron vera la diceria, che fa causa del numero esorbitante .di uomini dei reggimenti ungheresi caduti prigionieri, provenga da spirito di politica avversa provocata da agitatori; quP-sta non è che una calunnia dispregevole contro tali reggimenti, poichè come dal risultato statistico risulta nelle proporzioni per °/o del numero di prigionieri, i reggimenti ungheresi non vengono che nel 3° ordine. Questa proporzione sarebbe ancor più favorevol~ a~ reggimenti di nazionalità ungherese se nel calcolo s1 fosse tenuto co1ilo degli usseri, i quali quantunque nella maggior · pa1·te magiari, non solo non perdettel'O uomini caduti prigion'i, ma al contrario essi ne fecero buon numero al nemiéo. Adunque la veea causa dei nostri infortunii non furono già le mene politiche, ma bensì la durata


RIVISTA BIBLIOGRAFICA

troppo bnwe sotto le armi che rese impossibÌle una buona e completa educaz ione militare. Non intendiamo con cib porre in dubbio che la mala riuscita di alcune operazion i tattiche più o meno . importanti non •sia dipesa pel' buona parte inoltre dalla condotta i'ipròvevole di qualche corpo durante il combattimento . Conc)u,Jiamo quindi in vocando che nell'analisi ·di un tale triste passato, sì cerchi sopratutto il male dov'è e non si facciano insi nuazioni malevoli e capaci di ulteriori sospetti sulla lealtà. di corpi i di cui uorni.ni, malgrado la loro insufficien te educazione mi· litare per pr~senza troppo breve sotto le armi, fecero tutto il loro possibile dinanzi al nemico. In · tu tti i provvedimentt ch e si saranno per prendere non si dimentichi la massima: « sempre si raccoglie come si semma. »

H..

MAllTINI

DE

CARi.o, Gerente-. \

R. 1'r.


RlVISTA MILITARE ITALIANA

CilNNONCINO SVEDESE DA FANTER1A

8'. _ -~'-' rn b'8 . . D1Sj)ei1sa


LA

GUARDIJ\ NAZIONALE l>i'm lt l.UO,GOT&NP..U F.

LODOVICO CISOTTl

CO~T[SU1ZIONR 6

l•C~E (1)

IV.

Quando ·gli avvenimenti politici· del 11848 determinarono re Carlo Alberto a promulgare lo Statuto, :in forza dell'articolo 76 di questa legge fn contemporaneamente, in data del ,i marzo di quèll'anno, promulgata anche la legge sulla niiliiia comunale. Con ciò si commisero, a nosl1:o avviso; due errori ad un tempo . . Fu un errore ràclicale l'introdurre una istituzion e che non era domandata dalla situazione politica e sociale del Piemonte. Per dimo 9trar ciò servono gli

(1) Vedi Ri1Yistci Jfilit. Italiana, anno xm , vol. m, pag. 113. 17 A:'\!'iO XIII, VOI.. III .


250

LA GUAUDIA

argomenti esposti nei capi precedenti. Il Piemonte / ciel '1848 non era la r:rancia del 1789; i motivi che , i11 questa resero necessario lo ristabilimento della r~i!izia_ citt~~ina _m_ancavano, tutti. Sarebb_e stato ass~i l pru utile di rnst1tu1re fino d allora una nserva terrr- , toriale militarmente ord inata, senza mutare l' organiz..: zazione dell'esercito regolare; così , tome su questo , l'Italia ha costruito il grande esercito nazionale, poteva egualmente ereditare un fori.e ed efficace sistema di riserve, Ia cui utilità si sarebbe pL'ovata nella campagna del 1866, e si sarebbero risparmiati i molti danari spesi per la guardia nazionale mobile, la quale, dìecchè se ne dica, meno poche eccezioni, riuscì dannosa. Si dirà che il Piemonte, avendo d'innanzi a sè un avvenire di lotte e di pericoli, credeva appunto di crearsi nella guardia nazionale un forte elemento difensivo. Tale infatti~ è in parte lo spirito dellatlegge, e a quello scopo volgevano le ottim e intenzioni del legislatore; tuttavi a, riportandosi all'esperienza, quali n~ fur,ono i risultati? La storia ricorda, è vero, qualche · episodi.o del 18159 molto onorevole per la gu.ardia, na, zionale; ma sono fatti trnppo parziali p{r: dedurne una regola certa. Non devesi · dimenti care che ·dal 1848 al ·1859 il Piemonte si trovava in· un periodo in cui il pensiero pre'dominante del governo e dei privati era di armarsi fino ai denti , a costo di qualunque sacrificio; nel popolo piemon'tese, sotto il punto di vista militare il più gagliardo d'Italia tutta, si sarebbero trovati nel pericolo molti cittadini pronti ad accorrere alla frontiera, ad organizzarsi temporaneamente in bande, in corpi di volontari, anche non fos ~e esistita la guard ia. Alle speciali condizioni pohtiche del paese, ed alla virtù della energica gente subalpina, devono attribuirsi que' fatti parziali sopra accennati, i quali, se sì vogliono pqrtare come prova d'ella bontà 1

NAZIONALE

,della guardia nazionale, possono smentirsi con esempi ·senza numero di risultati negativi. Il secondo errore commesso nel 18,i,8 fu, una voltu decretata la fomiazione della guardia nazionale, di. ,darle una -legge modellata su quell a fran cese del 4_834 . Anche in tale soMetto non si tenne conto delle circo. 00 . stanze diverse tra la Francia del 1830 che cacciava i Borbon i del ramo primogeO"ito ed il 'Piem onte che iniziava le cruerTe d' indipendenza ulla testa del suo re· non si. tenne conto dElla diversità che , esiste tra il ~ara ttere, le abi tudini. e le tradizioni del popolo francese e quelle del piemontese. Ma ora è inutile ritornare sul passato; vediamone piuttosto le conseguenze. . . · In data del ,i agosto ~ 86·1 un regio decreto ordrnav~ che la guardia nazionale venisse a~tiva.ta in tut~o 11 regno d'llalia, per cui a questo si estendeva l'eseeu~wn e ·~l e] decreto 4 marzo 1184-8; lo stesso decreto ordrnava che si pr~cedesse alla formaz ion~ ~ei qua?ri e ~ei r uoli permanenti di 220 battagl1orn d1 g uar~lw naz10nale mobile. J>er · qu est'ulLima fu con regio decreto del 24 seitemb l'e 18f",{i. emàn.ato il relativo regolamento, quindi. in p~rte· 1:1odificato con altro regio decreto del 29 gennaio 48615. .. . . Ci sembra inut·ile di fa re un es11me ent1co sm diversi paragrafi del regolamento i marzo 11848, perocchè tutLi conoscono i s uoi difetti, molto se n'è parlato e dal 486'1 a q~esta parte i mili Li ebbe~·o tu tti . a_,farne 'l unO'hi e ripetu ti esperimenti. Dopo 11 -1866 prn che mais' è prnnunciato, 'col mezzo della st;unp~ e nel sen.6 dei coqsigli comunali, il voto generale d'una pronta riforma della guardia. na zionale. . . . 1\I a basterà la riforma, lasciando alla g narcha 11 carattere di una milizia comunale, indipendente per la ,disciplina e per l'istruz ione dall'amministrazione mi1


1.,.1. GUARDIA

l'\.\ ZIOl\AI.E

litare? ~~olt_i lo _cr~don o, -~ tra essi degli intelligcut.i e çpnosc1ut1 pntr10t1; peT' cllarnc un o, l'illustro Fran~esco . Carr~no ! ~omandantc !a guardia nazionale (l:i N~poli. (1): ,Egh s è proYato d1 s uggerire alcune mo<l1ficaz10n~ parziali all'attuale regolamento , ma non bastano; e ~ecessaria una misura rad icale. Di tale,_opinion,\ non sono pochi. Abbiam o sott' occ1Jto una lette1:a del signor Gaspero Barbern, il qu ale fece pe.r_ la pnma volta al consiglio comun ale di Firenz(• una_ propo~ t~ tendente ali' abolizion e della. guard in n_az10na_le. Dwtro a questa p ro.posta, il sentimento cht· si nrnm~es tb nel pubblico, serive un grave organo della cupllale (2), fu quello della sorpresu ; mol ti erano del ~uo parere, ma pochi osavano nncora rnanifostarlo: a poco ~oco pcrb ques to co raggio è venuto pi più: e? ora .I eststenza della guardia naziona le è posta Ìll d1sc_uss1~ne da tutta la stampa. . ~-1portiamo della lettera _del Barbe1·a alcuni brani 1111portanlissirni: _. «...... ,Q uella mia proposta , ho rnduto che la slompa 1~a.h_ana I accolse con ''.oto q_uasi unanime di appro, az1?ne . l a lo da rono giornali d'ogni colore. E mentrn 1a più parte di_ e~si ~·iconobbero l'urgenza di provvc<l~re a cl~ e la 1st1tuz1onc della guardia nuzi onale vcm~se radicalmen te . riordinata, la Riforma nel suo be] primo_ num ero ne domandava l'abolizione con le segllfmt1 parole : _« ... Chiederemo per conseguenza con « la voce pubblica, suffragata da innumerevoli ra(Tion i « che Yenga abolita .I' odierna guardia nazional: » J~

?

. (1) r. Sulfci r·ifo1·nui della legge per la gum·dia nazionale in ro-r relazione coll'esei·oito, pensieri di Ji'rance~co Carrano.

1

-:- Napoli, st..ibil. tip. Ghio, 1868, (2) V. La Nazione del 4 luglio 1868, N• 186.

~53

,1ueste parole furono sottoscritte dai s1gnon Crisj1i , De Boni, Cairoti, Carcassi e TJettani. « Alcu ni g iornal i di ~l'o rino non bada rono in s ul!' istan te alla mia proposta; ma trascor'so qualche tempo, lo fece ro loro propria, e la proclama rqno con molto caloL·e ; nè si ristanno anco ra <lal chiedere che cessi o si l'iformi questa guardia nazionale, che'· è diven ta ta e.olà un grave inconveniente, pel' non dire uno scandalo, poicl1 è il servizio si fa. oramai qnasi tutto da -salariati , e si dice com unemente che l'esen zione è tassata a lirn cinquanta all'anno. « Da ciò Ella vede eh' io ebbi la rara sorte di trova re concordi al mio progetto quanti partiti contrari annovera l'Italia. « A Napol i poi, un giornale che s' intitola L'Avvenire, pubblicò in qu ei giorni uno scr.ilto intorno la 1ilia proposta : Ja disse opportunissima, l'amplili , la commentò con esempi paesan i, pur troppo veri anche ._lltrnve , e tutlo quello scritto era spneso di sali e motti arguti e cli pensate bizzarrie, cli e si esle.ndeva.no peesino alla sottoscrizion e dell'articolo, la quàlc 1! ra cosi : Un Farmacista. Ma io ebbi prove non dubnie d tc la sottoscrizione era una finta: il farma cista ò ~tl\'ece un vero e prop rio palrizio nai:,oletano : liberale <li lunga data, su iuore fa.condo, e deputato cli parte democratica che siede a. sini stra. ~ E a Napoli u n al tro b uon successo ha pur oLLenuto fa mia proposta. Quel municipio che nel 66 spendeva li re 5 12,953 per la guard ia naz ionale, nel 67 la ridusse a lire 44-0,952: sicchè il L'ispa rrnio è stato di L. 72,QQ,J. E questo risparmio, co m' Ell a. vede , rappresenta un capital e di un milione e mezzo di lire. ~ Non le parlo di lettere, di complin:_ienti, d'incoraggiamenti ricevuti da ogni parte : se fossi un po' più '-'anitoso, mi sarei creduto a quei giorni un uomo non


' 254 '

NAZIONALE

LA GUARDJA

~omune; ma io che sapevo che tutto il mio coraggioe tutto il mio ingegno consistevaM nell'aver detto alto quello che tutti dicevano basso, non mi sorl fasciat.o trasportare dall'anra infìda dell'amor proprio, e rm trovo semi:ire allo stesso posto, per fare a lei la sto ria di questi '13 o 14 fQ.CSÌ che scorsero non imtlili per il completo trionfo della mia proposta. <{ Dunque, Ella mi dirà, gl'ILaliani che non serivono, ?i~rna.li 1_10n sono concordi iiel volere che questa 1slltuz10ne venga sospesa o abolira? « Oser-ei dire che sulla sospensione sono tutti d'accordo. C:i rnancn però il consenso del ministro del- · l'interno, il quale non s'è finora indouo a recare questa questione a.I Parlamento . · · « ~~a ~enta ~nco1:a un po' di storia, che io ho appurata prima d1 scrwerle questa lettera (1}. Il commendatore nattazzi nel 67 nominò una Commissione affinc~è studiasse una riforma della l.egge organica sulla guardia naz ionale. Li., Commissione, presieduta dal generale Cucchiari, si riunì. senza-i ndugio, lavorò con zelo non comune, e venne ad una conclusione a senso mio, molto lodevole: - manti ene la istitu~ . zione come ultima riserva delle forze nazionali. Abolisce il serviz io in tempi ordinariì, mantenendone i ruoli: Compr~nde i cittadini dai 2 1 ai 45 anni, ;enza distinzione cli censi). Ne forma due categorie: nella -prima i più gìòvani, nella seconda i più vecchi . Primi a. esse~· chiamati in caso di bisogno saranno i più g1ovam; esenterebbe dal servizio coloro che vivono· del lavòro delle proprie braccia, se lo chiedono. 1

· (1) Una Commissioue per la riforma della guardia nazionale. era, stata nominata fino dal 1865, quando l'onorevole Chiaves, reggeva il portafoglio dell'interno.. L. c.

255

« Qu esta, -in ristretto, la proposta della Commissione, la quale non arrivò in tempo a rassegnare il lavoro al ministro che l'aveva nominata, perchè accadde que] breve ma doloroso fatto ·di l\ientana. « Il lavoro venne successivamente presentato al ministro Gua1terio. Esaminatolo, ordinèl che si stendesse la legge relDtiva; ma io quel mentre è successo un o di quei tafferugli non infrequenti alla Camera, e il ministro credè di dover abbandonar il porLDfogli del1' interno. L'estensore cleJla legge rimase in asso, dubbioso se doveva o no scrivere, o interrogare prima . il nuovo minisLrn, che fu poi il commendatore Cadorna. Interrogato dal presidente della Com)Uissione, il ministro lodò in genere il lavoro, ma prese tempo a riflettere sull'opportunità di proporre o no la legge; perchè se la riforma proposta dalla Commissione poteva essere utile per i comuni piccoli, _non la credeva e~nalmente utile per le città principali del Regno, .n!He· quali .)'esercizio della guardia nazionale era non solo utile ma foi:_se desiderato. · « Tutti conoscono e apprezzano la devozione del mill'isLro Cadorna alle libere istituzioni, ma non credo ch'egli pensi e dica queste cose oggi~lì.' poi_ehè egli ha potuto oramai convincersi che qui rn Firenze la repugnanza al servizio della guardia nazionale~ g~tinta al colmo. Lo sa la Camera, fa quale non ~ 01.a1 sicura di avere il servizio alle porte del Parl a.mento; e 110n potendo aver sP-mpre guardie nazionali, chiede spes:o il servizi.o delle 6 uardie municipali. N~ credo che m altre delle principali città del Regno lo zelo della ~uai·dia nazionale sia pii'.l edificante. Ne ab~ia~o una prova recente nella dttà di Padova, · ove 11 ~mdaco. fu costret.to a esonerarla tutta dal serv1z10 attivo. « Qui finisce ,la storia, alla qua le, per amor di bre:.. vi.tà, non faccio commenti. Li devono bensì fare 1


U

GUAllDIA

257

· NA ZIO~ALE

com un:i e i cittadini italiani, -i quali se non hanno tina parola energica e risoluta che spinga il min istro io dico che il ministro fa bene a _traccheggiare. Se i pr?fetti ar1:1ati dalla legge non consentono petizioni, dei comum al Parlamento, . come accadde nella sua Vicenza che formulò bna petizione al Parlamen to su questa cadente guardia nazionnle, parlino le petiz(oni: con _firm? raccolt? tra . i militi della guardia stessa; J)arh~10 1 cleputat1, che nei loro frequenti giri per cl.' llalia. hanno modo di udire i lamenti dei cittadini ver questo aggrn:7io non più richiesto dai nostri tempi. « Intanto la mia parola che da altri invoco enero·ica e risoluta sia questa lettera che mando a lei, e ~he non pregato ma pregando procuro veno·a diffusa dai gio1:n~li. Se. l' I~alia vuole davvero toi1 iersi questo fast1~10so _e mutile e dannoso peso del" guardare chi non ha bisogno ormai di esser guardato, io dico che in quest'anno 68 vedremo compiuto un desiderio e un ?)i~ogn_o universalmen te riconosciuto. Protrarre questa 1st1tuz1one che ha fatto il suo tempo ,~è ··screditarla; è farla morire d'una morte in onorata, mentre in passato ha reso servigi memorabili ........ Crediamo ~1011 sarù _difficile . che la .parola del signor Barbera trov1 un'eco favorevole. Prima però di accet1.ae~ l'abolizione è neeessario di esaminare la guardia naz10nale mobile, però che se la permanente è inutile e dannosa, non potrebbe esser tale quella che è chiamnta in servizio di distaccamento fuori del territorio del· com un e, , ed in servizfo di corpi distaccati per - secondare l'esercito in Lemp.o di gu,erra.

»- .

V.

La. o·uardia nazìonalc mobile, composta di eierrienti V ' .. tratti dalla gLJardia nazionale permane~te, e un~ _1st1~uzion e che fa parte integrante del s1~terr!~ m1 l1-tarc difensivo del ' paese. Ad essa spella cli c!Lfenderc la indipendenza e la integritit clell~ Sta~o, l'ordine ? l~ :-;icurezza pubblica. La sua orgamzzaz1one d.eve ~rumch <:orrispondere , relativamente, a quella ~ell'es?rc1to per bontà dei quadri, per disciplina, p~r 1stn~z_10nc,_ per nrnministrazione e per facilità eh mob1hzzaz1o~e. L'es.perienza ha provalo che .molte di queste ·qual1 tit indispensabili hanno fotto d1fett.o n~l n!~mcnto del bisogoo. A questo proposito nulla di prn. eloquente ehe l'esempio della campugna del ,J866. Per la guerra. furono mobilizzati sessanta battaglioni {l). . Abbiamo avuto fra mano un quadro prospettlco, -compilato su documenti e rela~iont uffici~li, ~al q~al~ ~i rilevava che la forza norrnnat1va dei battaglioni mobilizzati, compresi gli ufficiali, era di uomi~1i. 3~672. l)i questi figuravano tra gli assenti : ,i,9 uffi~rnh p~r cause diverse; ,1- 165 militi r~nitenti e 589 chsel'to_n_, · -,più un gran- numero di mancanti ai quadri orgamc1. Queste deficienze furono in parte eompensate da 1

(1) Non compresi il 4.'1° ed il 45°_ b~ttag_lionc, mobili~zati in seguito per formare la legione G~icoi(l!l'di. .

.


iiss

NA.ZIONALK

LA GUARDIA

I principali di quelli inconvenienti eran~ ?ià stati al ministro sea-na1ati concordemente da Lutti 1 ~omandanti di dipa~tiroento e delle divisioni m11itar1, confermati da parecchie relazioni trasmesse spo~tanea.mente da alcuni comnnclant.i dei batlaghom della guardia mobilizzata; infine il ministro stesso a~reva avuto campo a convincersene diet~·o ~ue .propne e SP.eciali investigazioni. Gl' i_nc?nve~1en_ll,_ di_ cui :ace~ parola la Memoria al Cons1gl10 dei mm1stn, erano 1. seguenti: _ . . . . . . . L_a maggior parte cl e1 bR LLaghòm ch1amat1 P?r ~h1m~ sotto le armi non eruno in numero, e moh1 d1 ~s_s~ mancavano nei quadri organici cli 300, di q,00 m1hl1 ed anche più. . . . Molti uffiziali, tra i quali non poch1 comandanlL d~ battarrlione, erano affatto inetti, chi per mancnn:'a d1 autor~volezza, chi per dife tto cl' intelligen za, eh~ per ·enza e fia cchP.zza '· d'ondr. l'indisciplino. ne1 ne o·Jio b o . . bat-. taglioni ed una sne rvatezza continua nel servIZ10 cm erano r,hiamati a presWr<l. Molli militi rep ugnavnno a qualsiasi specie di servizio, e sp<.'sso man cavano gli u_omi?i per le_guard.~e Je più neoess_ari e ; e ciò. avven~v,1 10 l~ogln _ove II- . , siedeva un intero hauagl1one di guu rdia nazionale. mentre prima era p·iù. che sufficiente una compognia dell'esercito regolare. , . . . _ In non pochi battaglioni si aveYano ~e1 p~ssmn soggetti clie disonoravano la divisa. che h vesL1va; e .

H44 volontari, per cui l'c[ettivo reale, senza calcolare i degen ti all'ospedale, ch e in media erano fra gli 800 e i 900 , giungeva a 30195 uomini. Giova not;J.re che di questi, 6·151 appartenevano alla categoria dei surrogati. Benchè da qu este cifre si potrebbero dedurre serie conclusioni, essendo èhe i! numero dei renitenti e disertori abbia taggiunto ia inedia quasi del settimo e quello dei surrogati del s, sto , tn1tavia un effcnivo di oltre trentamila uomini costituin1 una forza suf- ' fìciente per il momento ai bisogni della guerra. Ma a tale scopo, non è tanto il numet'o quanto la qualità della forza ed il modo con cui si escguisce il servizio che determinano i buoni o cattivi risultati. _ I sessanta batlaglion i mobilizzati non corrisposero all'aspettativa, tanto che la cosa atttàsse la massima attenzione del governo. Nel mese anteccde~te a quello in cui scadeva il te,rmin e di tempo, pbl c1uale i bat, taglioni mobilizzati erano tenuti a rimanere sotto le armi, nella previsione che la guerra oonLinuasse, si convocò il Consiglio dei ministri per,, <leliberare in proposito. ll ministro della guel'ra pi 1.!S1.:1,Lù una Memoria, nella quule esponeva che l'esperienza fatta della mobilizzazion e dei 62 baLLaglioni (1) , ch'erano sotto le armi, l' avcvnno convinto che il , igente sistema presentava molti inconven ienti, per cui non. rnggiungeva il suo scopo. 1

(1) Venivano compresi anche i battaglioni 44• e 45• della legione Guicciardi. Chi volesse portare a favore della guardia nazionale mobile l'esempio delle operazioni di questa legione nella campagna del 1866, deve osservare: i• che la mobilizzazione di delli balt:1glioni s'è falla in condizioni a[alto speciali ; 2• che avevano un comandante distintissimo, la cui altivit/1 suppliYa a molte cose; 3· che i componenti dei delli haLtaglioni

'.259

1

/ ,:-ppartenevaoo quosi Lulli al le robuste popolozioni della Va!tel_lina· 1• che dell'effclliro rlella legione facevano parto: .dog~mcr1. gua;dio boschive, carabinier i real i e a_rlig~ier_i dell'eserc1\o regolare. e conducenti; 5° un fallo parziale e pmlloslo una ouorovolo· eccezione cho una base per un criterio generale.


S60

LA GU.\ llD I.\.

ciò princjpalmente s'era verificato in quei battaglioni ove si avevano in maggior nurn e1·0 i surrogati. Di questi e d'al tri difetti, dovendosi so llecitamente pensare ai rimedi, comen iva risalire alle cause. ll ministro, nella sua Memoria, gli diceYa proverfienti : 0 ~ Da una scelta poco buona degli ufficiali; e di eiò attribuiva la colpa ?-ll'amministl'azione della gnerra, berichè gran parte di torlo, a nostro avvi so la mtiggior parte, si dovesse rin,·ersure sui prefetti che la secoudarono asso.i male nella scelta stessa . 2° Dal numero esot·bitante di s urrogati in tutti i hattagl ioni appartenenti alle grand i citt;'t. 3° Dall'esservi nei qu ad ri dei battagli oni mol ti che, pe1· la loro condizione di famiglia, soffrono grandemente nei loro interessi tl'ovandosi mobilizzati; / la maggior ·parte di questi o rnan cavano o servivano .lssai male perchè decisamente contro , Yoglia. 4. 0 Dall'aver ten uto la maggior parte dei hatta~lion i mobilizzati nel proprio paese , così per atten;Jerc a' loro affari privati i militi no·n esita\'ano di trnscurarc ogni dovere di seevizio , henchè fosse ro pagati, ed i loro rapporti di sang ue o d'amicizia infl,uivano sul servizio di pubblica sicurezza ; l'autorit.ù dei graduati si faceva sentire poco o nu lla in caust1 della famigli arità tra superiori ed inferiori, ed anche perchè i primi temevano che un contegno severo non togliesse lot'O la popolarità . Questo in con venien te più che altrorn era sensibilissimo nelle provincie del mezzogiorno, particolarmente in quelle infestate da l brigantaggio . A tale stato di cose , durante la guerra del 11866, conveniva porre pronto cd energico r.imedio. 11 ministro infatti. presentò un progello da mettersi tosto in esecuzione, che non avvenne per la sollecita fin e dell a campagna. Tornerebbe ora inutile d.i far con o·-·

l'iJZIONHE

96·1

scere c1uel· n·rnea·1, cl1e erano soHanto relativi all'nr,renza della situazion e. . ° Cessata la guerra però la q uest.ione d~lla gu~rdm nazional e mobile , i11 segu ito dell' espen enz~ fotta Joveva tornare in. cnrnpo. Jnl'att~ è_ stat~ ser~amen lc.~ studiata e discussa chilla Comm1ss1one incaricata rh compilor·e il progelto ? i legge sull' ordi~a~en t~ gc.~e.~ . rale dell'esercito. TulLt conoscono quali pt~posle_ u_ st contenevano, tra le nltre v'era pur qu~Tla -d.., ~o~t1Luire nlla guardia nnzionale mobil e i .c01p i prcs1 dwri. Crc_diamo utile di ricaYare dalla relazwne che precede _1\ pro(l'etto stesso un b rano cl 1e risguarda la gu~rd1a mobile, e che è una conforma di quanto abbwmo ·esposto (·I). . . . ·d· « Ove si mos1.1·ò radi cal men te v1z1oso 11 nostro 0 1 1namento mili tare si è nelle riserve destinate ali~ tute1a c.lell' orcline interno ed essenzialmente alla guardia delle piazze forti e, octorrcndo,. d~lle co~te . · .. ., « L a 0O'uardia nazionale mobile com è ora cost1tu1ta, sia per quadri, si~ per ele~~nto_ di bas:\ ~orza,. non presenta suffi cienti gua.ren t1g1e eh un sei v1z10 uule ed efficace . . . . . . « Infatti, tolle al cune onorev.oJi ec~ez1on1, 11 ~erv~z10 prestato <lai battagli oni ~110~1hzza.t1 ~.uro.~ te 1 ultima. O'Uerra fu poco utile , e r1 usc1 anzi pm d1 un~ voll~ ~ausa di gravi incon venien ti. Ed. è ~ no~ars1 che .1 battaglioni mobilizzati furon o .solo 1~ p1~gat1 alla tutela dell'ordine pubblico nel proprio terr1tono ;_ che sarebbe u.vven u lo se l'esercito' portato dalle vtcend_e della campngn; lungi dalla saa base di operazione, s1 avesse

. _ tto di Jecrge sull'ordinaLa Rctaz 1one annesoa a1 proge . o , . .H mento generate dell'esercito, presentalo alla Camer<L dal mmdro.

(1)

v.

di Revcl nel m(lggio 1867.


262

LA G,UARDIA

dovu to provvedere con tali elementi aJ!a guardia e forse alla_difesa delle nostee piazze forti? · « Gli inconvenienti di tale istituzione, conseguenza necessaria dei suoi vizi organici, sì appalesarono talmente gravi s in dal primo momento in cui si chiamò a fun-zionare, che l'a mministrazione della guerra,'posta nel bivio o di lasciare senza tutela gl' interessi i nterni o di destinare ad assicu rari i P.arte dei corpi attivi distogliendoli dall'esercito mobilizzato, ricorse all' espediente di, procedere alla formazione di un ··nuovo battaglione ,per ogni reggimento di fanteria e di bersaglieri, non senza qualche inconveniente a danno · dèi qu?dri dei corpi attivi e con un risultato utile certamente, ma proporzion a to p~r sempre alle qualità che posso no avere dei corpi eostitui ti aH'improvviso senza alcun apposito preparativo., e mentre le cure dell'amministrazione della guerra sdno assorbite da tanti provvedimenti tutti di vitale interesse , · « Mi convinsi adunque della necessità di costituire speciali elementi, a fine di adempier,é agli uffici cui veniva fin qui, nell'economia del nostro ordinamento militare; predestinata la 'g uardia nazionale nJ0bile. » Gli elementi da sostit,uirsi, se'condo quel progeuo, alla guardia nazionale mobile sono i corpi presid1'arii. L'idea di ques ta nuova istituzione è buona, ma è necessat'io che porti seco l'abolizione della guardia nazionale mobile? ... Lo veclt'emo più innanzi. Da quanto abbiamo esposto è facile il constatare quanto valga la guardia nazionale mobile come forza ausiliaria dell'esercito in · tempo di guerra, tanto per le guarnigioni delle piazze, quanto pel servizio di pubblica sicurezza. A quest'ultimo riguardo però, parecchi giornali avendo parlato fav orevolmente delle eol0~ne di rnìlizie ;:impiegate nella repressione del brigantaggio, dobbiamo ancor . dire uua parola.

~63

NAZIONALE

Chi sàive queste osservazioni ha, potuto apprezzare alla prova quanto vi sia dì vero nei, bollettini, in cui spesso si parla di sc,o ntri e· di operazioni riuscite fru t~ tuose con la cooperazione della guardia nazionale. Il nostro g iudizio s'era formato fino dal 186;&: quei bollettini non facevano che alimentare una illus ione di pi i\ . Siccome però da quell'epoca le cose potevano essersi affatto cambiate, e· noi, •credenti quanto mai nel progressivo m iglioram en to materiale ed intellettuale delle popolazioni, volevamo prima di venire ad una conclusione attingere notizie positive, ci s iamo fatti u:n dovere di riportarci a chi si trova sui luoghi e di dòmandare schiarimenti iri proposito ad autorevoli persone . Ci pervennero rela~ioni dì fatti incl'edibili, cui cat·ità cli patria non ci permette di scrivere. }la perchè s i poss~ formarsi un criterio sulla questione, dei molli giudi zi ne scegliamo uno che in brevi parole' gli compendia tutti; ci pervenne da persona con1petente e che tuttora si trova in mezzo alle operazi.o ni del brigantaggio. « Ella conosce meglio di me come istituzione della guardia nazionale non possa produrre effetti pratici ed utili che soltanto quando le popolazioni s1ano rnolto innanzi nel progresso della civiltà, quando abbiano cosc ie nza della prop,ria dignità e fiducia in se stesse. Sventuratamente siffatte belle qualità non · sono il retaggio di queste travagliate provincie (1 ), alle quali occorrera,nno m olti anni per emanciparsi dalle funeste eredità lasciatevi dal governo borbonieo. « Per tali circos tanze, , sarebbe cosa assurda il pretendere che le guardie nazic,nalì cli questi paesi coope-

r

(1) Si. riferiva ali(;) provincie di Terra di Lavoro, Molise, Aquila e Eenevenfo. ·


2G.i-

LA GL\l\DIA·

rassero efficacemente in pro ùella repressione. ùlr creda: la vera causa dell'esistenza del brigantaggio ~, delt insufficienza dei mezzi· militari che il ' oP-Overno impiega per distruggerlo, malgrado i materiuli risul-tati-che giornalmente ottengonsi dalle truppe, sta nella inerzia o nella coirnivenza della parte eletta dcli" popolazione, nella quale appunto viene niclutata la guardia nazionale. « ~on nego per questo che vi sieno state ono.revoli eccezioni, ma oltre alla larga parte che devesi atteibuire al bisogno nel quale trovasi l'autorità d'esal1,a1.·e ·il più piccolo fatto pei· scuotere la generale apatia ccl infondere emulazione · e voglia d'operare, non è- poi a stupirsi che su cento guardie nazionali ve rie sia un a cl1e 9bbia prestato reali serv.igi. , / <vL1 rronca opin ione invalsa circa il conteo-no dell a guardia ·nazional_e di queste pwvincid, nell; rep ressidne del brig,mtuggio, è causata, io credo, da giornali i quoli, interessati ad adulare le passioni delJe moltitud ini, s'affrettano a riportare ingran<}iti i pochi fatti che possono tornare in merito alla medesima, ustcnendosi rigÒrosamente dal mettere in luce quelli che getterebbero là vergogna e lo scredito su di essa. » Noi che conosciamo molti di questi fatti, e recenti, non ci resta ehe affermare i giudizi sopra esposti. Faeciamo voto che l'istruzion e, l'amore al lavoro e la moralitc'.t possano rile-vare in breve tante popolazioni sfortunate da quel mondo di tenebre in cui le aveva gittate un governo che. i popoli civili chiamarono b negazione di Dio.

r

NAZIONALR

VI.

Per venire ad una conclusione 1101 pt1.rtiamo dalle · · _ seguen ti basi: Abolizione assoluta della guarcha nazionale in servizio permanente. , . _. . . Trusformazione della guardrn naz10nale ~nobile rn t ina riserva nazionale che entri come parte mtegrante nelftH'Cti-namento generale dell' esercito. . B.io·uardo al primo punto nufla abbiamo da agg1l~no·cre °o_ quanto fin qui fu esposto. Esso è un~ I0?1ca: J E:duzione deliè ragioni storiche , delle rag101~1 eh pi'.incipio e dell'esperienza che abbiamo tutto g10rno SO tt' OGChÌO. Jlio'uardo al secondo punto , chiaro apparisce che non °si può categoricamente definire la q uestion~ della o·uardi.a mobile prima di aver ado ttato . un ~1stema ~t· b'le per le forze reo·olari; si può tuttavia utilmente S dl , o . ·1 ·, farlo · sulle generali o basandosi sopra. 1pote~1 e p1¾ a tten dib ili. Tutti sanno come, tino dallo scorso anno, per cur~ dell'ex-ministro Cugia venne compilato ~n progetto d1 .legge sull'ordinamento g~nerale d~ll' eserc1t.o, pres;nt~~o quindi alfa Caniera dm deput;at1 con. Cfualche nser,\·a dall'ex-ministro di Revel, ed rnfine r1t1rato coi! promessa di ripresentarlo fra breve dalì'attuale mm1stro ' Bertolè-Viale. Quel progetto fo vivamente criticato e_ fu eletto ~erfino da taluno, discretamente compe-tente in materia, che ANNO

xur,

VOL, lii.

18


266

LA GUARDXA

l'ord'inamento in esso contenuto non riordinava n ulla. Non giova di entrare in tale questione; quello che ci importa di dichiarare si è che, a nostro avviso , troviamo ottima la proposta d' instìtuire i, corpi pres{diant per le ragioni esposte nel la relazione che precede... il progeuo e per molte altre, che non furono dette ma che sono ben conos_ciute da chi è addentro un poco . · nell e cose dell'esercito . Qualunque possa essere l'opinione dell'attuale ministro de ll a guerra a tale proposito, crediamo ch'egli non abbandonerà in massima l'istituzione dei co17Ji° presidiati{ o almeno vi sostituirà cosa ch·e, riguardo all 'argomento che stiamo svolgendo, ci cond11rrebbe alle medesime conclusioni. Qual siasi sistema si voglia ·a dottate pe1.1 le riserve destinate ad alimentare l'esercito in campagna, questo non presenterà mai nel com- / plesso de' suoi elementi una cifra totale minore di ~30,000 uomini, la quale è necessaria\,per· garantire rn qualunque evento l'indipen denza del paese. Questa cifra era appìmto quella determinata nel progetto sopra accennato, per l'mrno ,J 878, epoca in e-ui si sarebbe compiuta la rotazione delle classi. , La prima domanda· che s'affaccia è questa: un esercito cli 500,000 uomini basta per la difesa del paese, o si deve oltre alle riserve alimentatrici dello esercito r<~golare organizzare corne ultima riserva anche la rimanente pai'te dei ciLtadini atti alle armi? Certamente, sa si considerano le condizioni'politiche e topografiche dell'Italia, la quale non aspira a conquiste di sorta e che deve .tendere a)lo sviluppo çiei suoi mezzi difensivi più sul mare, aperto a tutti, che non sulla terra difesa .naturalmente dalle Alpi, dagli Appennini, dai corsi d'acqua e dalle fortezze, si pen~ serà non essere difficile d'arrestare un nemico invasore con un esercito reg,olare della forza indicata, purchè

NAZTONAT..K

1361

sia bene orffanizzato. Ma, appunto perc?è il te;ritorio offre per s~a difesa tanLe risorse nat~ra\J, n?n sarebbe il caso di ordinare bene la guarcha mobile' ? un~ milizia qualsiasi a sist~ma terri,loriale, e co~ì si po~ra diminuire l'esercito attivo, che e tanto costoso, e fo~se 1 tempo quando la nazi·one sia virtualmente urnta ~o compre;a della sua forza, -~ondurre l'eser~~~o ~tesso ad un· sistern a sirn ile al prussiano od .Jl_lo sv1zz_e10?.--:Questa questione fu ampiamente svolta m quesn -~ltim1 . e risolta in favore del nostro attuale s1:;tema tempi . . . · . , · l· , ole met. de' quadri ri11st1. Chi non e c1~co , c 11 non , u . ·tere in serio péricolo le sorti de_l pa~se,. non pu~ d1,sconoscere il valore delle potenti . ra~10m che per. ora non ci permettono il sistema t~mloriale che, se_foss.~ dOuato ci condurrebbe a rovma certa, alla d1spe1 asione dell , a forza che gelosament~ ~1· coo_sen• ,a e che ., se pe resistere a disastri materiah, e ~1~orgere_ pm Pd. , ta e più salda dopo amarissimi d1smg~nr:1. or ma · . 'he l'eserclto . conservi·,,ie. SLle - 1,)o.SL ~ ·for1daAmmesso e . i·fi l parzialmente menta I1,. e ve oga solt"nto «. , . .moc i . icato ne . . . resta sempre per . la oo-uard1a nazJ.O·suo meccanismo, nale mobile la ' s,ia ragione d'esistere? Due fatti ci si presentano attualmente nel camp o . politico-milit~re, im~or~an~issimi ambedue ma che conducono a conclus1om d_1vers:' . . . .a , . Da una parte i progressi fattl nei_mezzi dt o~e1~a, gli effetti micidiali delle nuove ar~n, _le n1a!1ovie_ ia~ ide in cui il soldato deve eseg~ire i mov~ment1 e ~pprofittare del terreno con in tell1genM par'.. a.quella di chi lo comanda, sono .cose tutte, .che ~i chiedono . t emp o e mao·gior cura nell istruzione delle maggior o . In una parola : al perfezionamento del ma-. truppe. · . · d ersonale teriale è necessario che corns~on ~ un p . . . " _ to. e·, tende ae diminmre 11 valore mtrmper,ez10na 10 • • · , • seco delle milizie nazionali, le quali benche armate


268

*

• I,A GUAJlDIA

delle nuove arm i, sarebbero disfatte al primo urto di fro11Le a veri soldati. Vi sooo, è vero, delle circostanze eccezionali in cui il pa triottisrrio supplisce a tutto e fa 1n iracoli; ma in tal caso i corpi di volon tari, organizzati pel solo tempo della.guerra, fanno , e forse, meglio, quanto dovrebbero fare le guardie mobili organizzate di lunga mano. D'altra parte la civiltà moderna, . che negli eserciti permanènti vede il mostro divoratore delle finanze che distoglie tante b raccia al lavoro, ten de non ad abolirli, cosa impossibile .fino a tan to che la scienza ordina e ·guida la forza, ma cerca di attenuarne gli svantaggi, ed applaude alle milizie territorfoli, alla landwehr prussiana ed alla guardia mobile fra~cese, e le risguarda com e un primo passo verso la soluzione d'un problema che verrà sciolto soltanto qu,ando i / governi ed i popoli cesseranno dalle ambiziçni e dalle pretese, e deporranno la spada per de?icarsi àll'arateo . Noi cred iamo che la guardia nazionale mobile non sia assolutamente .necessaria per la difesa cl~l paese. · Essa potrebbe bensì concorrere coi corpi presicl'ia.rii" alla difesa clelie piazze ; potrebbe anche considerarsi come una scuola ove i cittad ini si addestrassero alle armi per r~temprare il carattere nazionale; in tal caso si sentirebbe utilmente la sua iqfluen,za quando le sòrti del paese volgessero a rovina e che, dopo grandi. sconfitte, i cittadini fossero costretti a difendere l'Ìano per piano le loro case e a fard' ogni città una Saragozza . . · Se per tali ragioni si crede di #dover mantenere la guardia nazionale mobile, lo si può fare ma aµ un· patto : eh' essa sia bene organizzata. E .per essere tale occorrono molte riforme. Di queste riforme noi non dovremmò parlare, profond amente convinti di quanto fin qui abbiamo esposto; tuttavia, prevedendo che difficilmente si prenderà un

NAZIONALE

partito radic.:Jle e decisivo, e che sarà gran fortuna se per ora si decreti l'abolizione del servizio permanente, ci permettiamo di suggerire alcune no rme per la guardia mobile. Senza la pretesa di form ulare un progeLLo di legge e di p roporre cose nuove, esponiamo alcune modificazion-i, cli cui parte, perchè trovate buone, sono tolte dalla legge 1° febbraio 1868 per la guardia mobile francese, parte da quèll~ sull'ordinamento delln riserva in Prussia , ed altre mfine dalle nostre individuali convinzioni. Le modificazioni sarebbero le seguenti :· . . . t necessario che sieno rifatti i quadri ed 1 ruolt permanenti. . . . L'effettivo d'ogn i battaglione, tanto per rag1om cli. economia che per avere in tempo di guerra una forza s uilìciente , sia molto elevato , p. e. da 2000 a 2500 uomini da ripartirsi in otto o dieci compagnie,. Senza tener conto della differenza che può risultarne nello ~ffetti vo dei diversi battaglioni, la circoscrizione di rèclutamento corrisponda alle divisioni e suddi.vìsioni. territoriali amministrative dello Stato. Il centro cli r iunione dei battaglioni e delle compagnie sistabilisca nei centri arr~m~nistrativi più. vi~i?~ entro un ram'.l"io di '10 chilometri, rn modo che 1 m1lit1 più lontani ~~n abbiano a percorrere più cli 20 chilometri di cammino. J comandi delle divisioni militari e subordinatamente 1 comandi militari, siano centro per 1' amministrazione, per la disciplina e per l' Jstruzio~ e. · . , . I quadri dell a guardia m,ob1le . s~rann_o fo1 mat1 esclusivamente per cura dell amm1mstraz1one dell a guerra. Questa misura è resa necessaria, per evita~e molti inconvenienti, ma sopratutto perche la guarcha mobile , non potendo essere soggetta . ad una d~scipli1:a tanto severa come quella dell'esercito, conviene · srn. 1

\

i

1


270

LA GUARDIA

comandnta da superiori che sappiano farsi stimare ed ubbidire per .le loro qualità. Gli ufficiali sieno adunque nominati per regio decreto sulla ·propostu del ministro della guerra: ,J O fra gli ufficiali in ritiro o dimissio.., narii; 2° fra gli ufficiali dei corpi presi'di·ari'i; 3° fra i graduati di bassa forza già appartenenti all'esercito; 4, fra i migliori dei militi•. Con un criterio presso a ·poco egua le i comandi militari nomineranno i sotto ufficiali ed i caporali. Il comando superiore dei battaglioni della guardia mobile .sia dato, in ciascun scompartimento, ai cornandan.ti delle divisioni militari che potranno delegare ufficiali superioà dell'esercito per sorvegliare l' istruzione e la disciplina, e che saranno responsabili verso il ministro della guerra. 1 L' istruzione verserò sul regolamento d'esercizio per la fanteria dalla scuola del soldato a tutta \ la scuola di pelottone, e sul tiro al bersaglio. Chi conosca a su,fl'ìcienza le istruzioni potrà esserne esen~to, sulla propòsta del capitano, dal maggiore comandante il battaglione, il quale delle esenzioni dovrà .fare detta·glia to -e preciso rapporto al comandante la divisione militare ogni tre mesi . Riguardo all'equipaggiamento, pel tempo di pace i · militi abbiano seco il completo armamento, e nelle istruzioni della divisa portino soltanto il beretto; il primo da fornirsi a spese dello Stato, il secondo del1' individuo. Pel tempo di guerra s'incarichino i comuni di provvedere il vestiario occorrente ai rispettivi militi mobilizzati, mediante il pagamento che loro farebbe l'amministrazione della guerra. I soli- oggetti adunque che in tempo di pace renderebbero necessario un ?ontrollo amministrati'vo sarebbero quelli appartenenti all'arma!llento, del quale dqvtebbe rispondere direttamente il capitano verso il maggiore, e questo verso

NAZIONALE

0

/

jl centro amministrativo presso il comando superiore. In caso di mobitizzazione per l'amministrazione dovrebbe sefvire il regolamento sulla contabilità dello -esercito in campagna. Riguardo alla disciplim1 in tempo di pace: per le nrnncanze non ·giustificate alle istruzioni si applicheranno pene analoghe a quelle stabilite per le mancanze ai turni di guardia nel r.egolamento attuale sul servizio permanente. Le mancan~e verso i superiori sieno punite, secondo l'entità, con pene disciplinari più o meno rigorose. A tale proposito si dovrebbe compilare un regolamento apposito, dove il rigore della disciplina non -ra()'giunges·se quello stabilito per l'esercito regolare, n~a in cui sia certa ed efficace l'appli cazione della pena. . . I consigli di disciplina sieno composti per metà di membri appartenenti alla guardia · mobile e per metà ' all'esercito. I luoghi di espiazion e, le prigioni e sale, nel q uartiere della truppa . Per mancanze gravi , come la Yendita o l'abbandono delle armi o delle munizi_oni, il comandante superiore deferisca gli atti ai tribunuli militari. Non c'è bisogno di dire che i reati comuni dovranno sempre cadere sotto la giurisdizione dei tribunali ordinari. Vi sarebbero qncora molte prescrizioni da riformare o da stabilire sul riordinamento dellu guardia mobile, che si potranno tutte coordinare categoricamente quando la questione sulla guardia nazi?nal~ venga sciolta in via di massima dal potere leg1slat,1vo. Per ora noi ne abbiamo accennato qualcuna sulle generali, senza pretendere di dare una norma positiva. Faremo ancora una sola proposta e brevi osservaz ioni pel caso cli mobilizzazione.


272

I;A GUARDI.\.

puando si abbia da mobllizzare soltanto una parte dei battaglioni, com'è avvenuto nel 4866, invece di . chiamare sotto le armi inte ri battaglioni, si tolgtt una compagnia pèr ogni batt..1glione, formandola sul totale degli inscritti nel · battaglione stesso nell'ordine seguente : ;I O I volontari; 2° I celibi o. vedovi senza prole; 3° Gli an,1111ogliati senza prole; 4° Gli ammogliati con prole. Con questo metodo si raggiungerebbero positivi vantaggi. Quello di ripartire egualmente e contemporanea1nente il peso della chiamata e del servizio su tutti i circondari dello Stato ; cosa di no:tev6lè rilievo, special~ente nelle epoch e in cui molt-1-~ . b raccia sono necessarie per l'agricoltura. Secondo rnntaggio: c).'avere sotto le armi gli · individui meno gravati da -affari di famiglia, perciò in generale più / volenterosi di prestae servizio. Infine si potrebbero scegliere gli uf1lziali per la compagnia àa mobiliz-· zarsi sulla totalità di quelli cli un intero battaglione . Per la nomina dei maggiori e degli aiutanti mriggiori si stabilirebbe un turno p er ogni quattr; 'circondari v'i cini, di guisa che per ogni chiamata uno d{ essi avesse a fornirli. Riguardo alla mobilizzazione però, si accetti o no questo ·sistema, è assolutamente necessario, per molte i'agioni già dette , di non lasciare i battaglioni nelle provìncre cui appartengono, e di abolire ·a ssolutamente le surrogazioni. E qui diamo termine alle nostre osservazioni sulla guardia nazionale, colla speranza che qualcuna di esse possa tornai· utile in una discussione che non put> essere. lontana. La conclusione di esse può compendiarsi in ciò : 1° Abolizione assoluta del se rvizio permanente d ella guardia nazionale;

'

.

NAZIONALE

273

2° La g uardi a nazionale mobile non è necessaria, ma puèi tuttavia essere utile se bene organizzata . 3° Per ottenere questo scopo è necessario che essa dipenda dall'ammi.nistrazioi:e della. g uerra, e sin, per i quadri, per l'amministrazione, per la discipl_in a e per l'istruzione; militarmente ordinata. 4° Jn tempo . di pace sia obbligata all'istruzione ; in tempo di guerra formi l'ultima riserva dell'esercito regolare. · Qualunque possa essere · il voto del Parlamento sn questa importantissima questione , gl'Italiani ricordino sernpre che il frutto . delle i_stituz ioni cli~en,de r?er! o dai paragrafi dei regolamenti ch e cl alla vnlu de~ . e1_ltaclini . Essi imparino a servirsi cl'un'arma coll 1st1tuire e col frequenta-re i tiri al bersaglio; diffondan o nelle popolazioni l' amore all'ope.rosit.à, la mo~'ale_, k idee del vero patriottismo che fa, opera e non schiammazza ; educhino i loro figli fin dai primi anni a virili esercizi, e facciano che la coltura della loro mente p rogreclì sca di pari passò con lo sviluppo fisico, ai~ finchè la· razza cui saranno affidati i futuri e g rand1 destini d'Italia non riesca rachitica e sn ervata; e · quando avranno fatto ciò, anche senza giocare al soldato. sotto la . divisa della guard ia nur.ionale, sapranno ,come si deve valorosamente difendere i loro averi, le loro. case, le famjglie e , ciò che sta sopra tutto, l'indipendenza, la libertù e l'offore del p aese • .


\,

274

LA GTJARDIA

APPENDICE

Mentre stavamo scrivendo le sopra esposte osser- / vazioni, ci cadde sott'occhio un documento interessantissimo del comandante lo. guardia naàonale della capitale del regno. Fu pubblicato da parecchi giornali, fra cu i dalla Gazzetta d'Italia, in data del 2•1 luglio, con queste parole: -.__

« Domenica, 12 del corrente, il luogotenente generale Belluomini riuniva presso di sè gli uffiziali superiori della nostra guardia nazionale, .e d esponendo come procedessero le cose relative al servizio ordinario, colla usata sua cortesia chiedeva loro che francamente esponessero quali provvedimenti ritenevano più ·acconci per sostenei·e il decoro della istituzione, s~riamen te minacciato dalla inefficace ed inapplicabile legge che Ja r egola, e più ancora dalla corrente della pubblica opinione, che sembrava si ridestasse contraria sia per mezzo di alcuni giornali, sia col fatto ,pratico delle mancanze al servizio. « Discùssa la cosa, venne acceltala la proposta del generale stesso ,. che si dovesse cioè rivolgersi alle

NAZIONALE

275

cCompetenti autorità e, esponendo colla massima franchezza lo stato della milizia cittadina, se ne richiedessero gli opportuni rimedi , protestando di tenersi irresponsabili delle conseguenze che potessero derivare dal non occuparsi o dal· non provvedere in proposito. << Lo stesso generale, nel licenziare gli ufiìòali s~r,eriori, fece loro sapere che prima di rimettere contemporaneamente, a seconda del loro desiderio, questo suo rapporto al sindaco, al prefetto ed al ministro dell'interno, ne avrebbe mandato a ciascuno di essi una copia, attendend~ne quelle osservazioni e modificazioni che per avventura eglino avessero reputate opportune: E ciò avvenne . , « Uno degli uflìzi,ali superiori, distinto patrizio fiorentino, il quale sostenne, senza trovare opposizione alcun a, la necessitò. di dare tutta la pubblicità possibile a questo rapporto, ce lo ha trasmesso con preghiera di pubblicarlo. « Mentre, pubblicandolo, nutriamo fiducia che specialmente i giornali che cercano popolarità denigrando la guardia na:t,ionale riprodurranno questo rapporto, . noi non vogliamo mancare di dichiarare fin d'orà che accettiamo ed Bderiamo a questo rapporto più ancora per quello che tace che_per quello che dice-, e crediamo che il generale Belluomini abbia con ciò dato una nuova prova del rispetto e dell'affetto alln guardia nazionale che egli, antico veterano, ha l'onore dicomandare da 8 anni.

« Firenze, 19 luglio.

« Onorato della fiducia del governo di Sua Maestà, assunsi' nel luglio del 186,1 il comand o della guardia nazionale cli Firenze, r ì.o rganizzata in quell'epoca a


27G

9,7 flitto fraterno, non fosse merito abbas tanza potente p_er ce1·ca_re ogn i strada onde la istituzione . popolanzzandos1 , floridamente so1·gesse, economizzando il possibile, ma spendendo il necessario. « Ravvi ancora cli più. Della naturale apat.ia dei cittadini contro la quale non provvede la le(J'(Ye; della . . irriverente condotta che alcuni si gloriano di tenere verso una istituzion e dello Stato; della poca considerazi one verso coloro i quali compiono onestamen te J' obbligo imposto dalla legge stessa, si sono faue sostenitrici gagliarde distinte persone ed anche alcune autot·ità, le quali, con altro fine, è vero, ma in fatto hanno però recato più male alle istituzioni clic lo Statuto ha largite, chiedendo l'abolizione della cittadina miliz i~, di quello che esse stesse si credano. « Comunqu e siu, egli è certo che le pubbliche discussioni nei consigli comunali e le polemiche dei giornali, da nessuna officiale dichiara1.ione sconfessate o smen tite, hanno finito col disanimare i buoni. e col dar coraggio ·ai nemici dell'istituzion e, la quale deve necessariamente subfre una tr-asforrnazione. Ed io ritengo ancoéa che tale trasformazione debba arnr luo(l'o o con la maggior possibile sollecitudi ne onde evitare inconvenien ti più geavi. . _« _Ilo fe~le che la massima parte dei graduati e militi 1 quah finora prestarono il loro servizio, seguiteran~10 a fa rlo , non curandosi del poco rispcllo che altri pol'ta alla legge ; ma lìo il dovere però di t·ichiedere che si provveda onde la anorm ale situazione di molti onesti, bravi ed in telligen ti cittadini , di null'altro in colpa che di ossequio alla legge , cessi e cessi al più presto . E questo dovere è in mc tanto più forte, inquantochè tutti gli ufficiali superiori cli q uesLa milizia, sorti dal rnto dei loro concit~aclini, 'interpellati da me, mi hanno fatto sentire non solo come io fossi l'UZfOi'l'.Al,E

I.A GUAilllIA

tenore della legge ,~. marzo 18!8, e ben preslo mi ebbi a convincere come la legge medesima fosse per OO'ni rapporto. insufficiente a tenere allo il decoro della i~tituzi one, la quale previdi sarebbe andata ogni giomo perdendo la sua forza morale, e solLanto in circostanze eccezionali anebbe risposto pienam ente a(l'li 0 obblighi su oi. « E queste mie previsioni, disgraziat.:irn ente avveratesi , portai più e più volte, ,'lai 1862 al 18()8, a ~ognizio.i:ie delle autori L.\ , cui la legge stessa confida 11 mandato di curare la organizzazione e di sorvegli are il giornaliero andamento della milizia ei ttadina. « lfollam eno io riteneYa che la insufficienza della l~gg~ avre?be P:·od~tlo così len tamente i suoi pernic1ost effell1 da farmi sperare che il governo avrebbt" avu lo tempo innanzi a sè per stu diare, proporre e clccl'eta re un'altra legge opportuna e più consentanea in ogni sua parte allo spirito generale della popolazione del regno. « La poca deferenza che verso la nos~t isti tuzione s~ ebbe ~n _qua~i _tulle le comunità, non solo pe r partr cli ~lcum . c1ttadm1 che si cred evano nggravati dai doven che imp one la legge , ma ancora da molte autorili\ che la videro deperire e non vi provvederono ( senza ricordarsi che la inosservanza cli una leO'O'(' ·1 00 ~ d uca 1_ paese a non tener conto delle altre) cagionl, rn special modo la condizione attuale della guardia nazionale. . « l~d è sl~ta singolarissima la lolla che dappertu tto 1. ~om~ndant1 han no dovuto sostenere perchè la mil1Z1a s1 1:eggcsse in vita. L'accusa pi ù grave fu sempre quella di costar molto, esagerandon e in modo stra or· <lìnario la spesa, e di non render nulla, come se l'essersi int€rposta, aneo una sola volta , fra il popolo Gla truppa, e l'aver risparmiato una volla sola un con1

~~

r'


278

LA GUARDIA

sul vero esponendo le cose già dette, ma come in. tendano ancoro di unire le vive loro jstanze alle mie, perchè non si lasci cadere sotto il dileggio di pochi e sotto l'indifferenza dei molti ana liberale lstituzione, di gravissima importanza politica di per se stessa ed cui lo Statu to assegna un posto d'onore. « E proseguendo nello stesso ordine di cose, e cìoè in quanto gene r·al rnente riguarda la milizia cittadina del Regno (poichè in appresso mi è duopo accennare , a cose affatto locali}, dichiaro che un solo rimedio ritengo per seriamente possibile. Dovendo, come lo si deve, conservare la istituzione, è necessario cambiare la legge 4 marzo 184.8 : e poichq tale operazione non è breve, nè facile, così unico mezzo di sollievo per la istituzione medesima sarebbe una dichiarazione .del governn, con la quale, m ara tenendo/ fermi i clieitti ~ei cittadini ad essere arrpati in difesa dello Sta tute, s1 facesse noto a tutte le autorità ed a tutti i ciLLad·ini, che una nuova legge , mentre regolerà fra breve i doveri dei militi, restringendo il limite di età, alzando quella del censo, riducendo il servizio per ognj dove al puro necessario, provvedendo in miglior modo all'amministrazione dellri giustizia, col togliere molte delle inutili forme che la cir'c ondano e ne ritardano gli effetti, sarà pero severissima contro i deteattori dell'istituzione e contro i mancanti agli obblighi propri. « Quanto alla parte locale mi è necessaria la massima franchezza nelle dichiarazioni che vado a fare . Con _esse intendo yorre al coperto la resyonsabilità di molt1 c}te hanno vigorosamente sostenuta la istituzione e che la sosterranno · ancora ad onta che non siano stati affatto tenuti in considerazione da chi lo doveva maggiormente. « La nuova organizzazione data alla guardia nazio- ---

a

NAZIONALE

279

nale di Firel)ze non è, nè fu fatta in conformità.tlella legge, nè in rnlazione alle necessità di una capitale . Non ful'ono aperti i ruoli per l'inscrizione di tutti i cittadi'ni: per fare un più ristretto numero di compagnie, si formarono aggregazioni d'uomini cli un numero molto superiore , alle dispos izioni della legge; ed almeno si fossero fatte con ordine e bene! Non vi è compagnia che . non abbia più cli 70 irreperibili: conseguenza di ciò non ebbero luogo (nè poteva essere altrimenti) che le elezioni di 3 capitani nelle 32 compagnie. . ' « Un decreto reale scioglieva, elogiandola, la nostra · guardia nazionale, in considerazione della cresciuta popolazione e dell'allargata cerchia della città; e ciò nonostante si conservava l'antico organico di 32 compagnie, senza tener conto alcuno delle 1O suburbane con · mio ordine del giorno in via provvisoria e per breve tempo, ma disgraziatamente, non troppo bene aggregate agli antichi battaglioni. E q ues to non è che parte di quanto potrei rilevare dai rapporti che 30 capitani,. 8 maggiori e 2 colonnelli, da me interpellati in proposito, mi hanno separatamente ma concordemente trasmessi . « E qui mi piace . accennare cli volo co.me io · giù propendessi, oltre a differente sis tema n e]]o scioglimento e nella riorganizzazione , ad au mentare il numero delle compagnie , I!On solo per la necessità di fronte alla crescente popolazione, ma più ancora per dare agio ai militi di scegliere (oltre agli antichi graduati) fra i tanti benemeriti che cuoprirono gradi nelle diverse m:rlizie del Regno, quelli che più si consideravano idonei ed amalgamare con la nostra cittadinanza quella eletta e distinta che il trasferimento della capitale aveva chiamato a risiedere fra noi. « Quanto a me, fui lieto del nuovo attestato di fiducia


'280 .

q.

GU.\RD!A

che il governo mi dava, confermandomi ·al comando della gual'dia nazionale fiorentina ed accondiscenJendo a nominare un comandante in secondo. Io mi proposi di vincere gli ostncoli, ma furono troppi ed {nsormontabili. La Casa Reale, il Parlamento, il governo ed il municipio esigevano servizio, e la milizia cittadina non rispondev·a che in parte_. · « Studiate le cause, mi risultarono, sia dal lato genera.le, come daJla parte locale, quelle che ho esposte d i sopra e che potrò sviluppare arnpliamente ove le eirco5tanze siano per richiederl o. · . , « Tutta qnesta esposizione te_n de a ri.chiamare ser-iamente ed efficacemente l'attenzione delle autorità . s ulla guardia nazionaic del Regno , e ,sf.\_ecia!rnent~ su · 11uella di Firen ze, che deve prestare un g1qrnahero 5ervizio divenuto grnvissimo a coloro i qu<11i, obbc..'." dienti, rispettano la legge. E spero di e uenerc l'intento non solo. perchè io dico ed afferrno il vero, ma più ancora perchè parlo in nome detfiore della nostra cittadinanza. · « Al punto cui sono giun te le cose dobbiamo solo 'domanda.rei se la milizia citLa<lina debba continuare ad esistere: la qual cosa essendo per m·e indiscutibile, è necessario che il potere legislativo si occupi e sollecitarnente di adattare la legge al carattere ed alle condizioni generali del Regno, e faccia cessare la deplorabile · immoralità di avere una legge.ogni giorno im punemente viol;;ita o derisa . . « Io la. prego , signor sindaco, a nome della guardia n azionale cli Firenze, a prendere in seria considera7.ione quanto ho esposto col presente mi O' rappo!'Lo , -al quale non posso dare , . sebbene il facessi volen-tièri, la qualifica di protesta in favore mio e dei miei subordinati.

28·1

NAZIONALE

Q~ esto documento non richiede che nulla aggiungjamo alle nostre conclusioni; soltanto facciamo ·una domanda: Se il comandante la guardia nazionale di Firenze , capitale del Regno, confessa che le operazioni ed il servizio di essa hanno corrisposto cosl male nel centro del governo, ehe sar;à delle guardie nazionali ne' paesi ·remoti del n1ezzogiorno? ... Quasi contemporaneamente alla pubblicazione dello scriLto del generale Belluomini, si discuteva nella Carnera dei deputati -il progetto di legge sulla leva pei nati nel ,184 7. Nella tornata del ·17 luglio l'onorevole Farini, relatore della Co~missione, ebbe incidentalmente a parlare sulla gua rdia nazionale. Non tornerà inutile di prender atto delle sue parole; pciichè è assai probabile che, discutendosi la questione della guardia nazionale, l'onorevole Farini vi prenda una parte interessante. 'Egli disse : ~ Giacchè il signor ministro della guerra ha ricor- , dato i 220 battaglioni della guardia nazionale, io voglio fare una b_en calda raccomandazione, ed è, che studiando egli il progetto di riordinamento dell'esercito, voglia portare le sue considerazioni non solo sopra le _categorie dell'esercito quali sono oggi, · non solo sugli anni di servizio che i ciLLadini debbono prestare nell'esercito, ma anche su quell'ultima riserva, che potrebbe davvero diventare la nostra guardia. nazionalè m6bile, trasformata, non quale oggi è. Il signor ministro sa che è tutt'altra cosa. ( La nostra guardia nazionale mobile è un'istituzione fatta per contenta.re chi ~i contenta di poco. Questa è la vera sua definizione. Inoltre, giacchè dalla guardia nazionale mobile alla ordinaria non c'è che un passo, io raccomanderei pure al signor ministro della guerra di rivolgere anche a questa la

« ll luogotenente generale. »' Al'(NO

:XIII, VoL. m.

19


282

283

LA GUARDIA

,NAZIO NALE

sua attenzione, d'accordo col signor ministro dell'interno. « Ormai è un fatto che quest'i stituzion-e in Italia , non è che una lustra. Essa è fondata sopra un dualismo che nel nostro paese non ha, e non avrà mat, spero, ragione cii esis tere ; non fa che annoiare i cit- . tadini, so ttrarli al lavoro non segza però arrecare spese ai comuni ed alle provincie, spese che; a dir ver9, non vanno, come si vede dagli specchi comunicati l'anno scorso dal ministro dell'in terno, al cli là di 5 o 6 milioni, checchè se ne trombetti cl a chi le fa ascendere fino a f>O o 60 milioni. « Stu diino adunque i signori ministrj_la ques tione della guardia nazionale sedentaria e mobile in rapporto coll'esercito. Con queste parole, ch'io credo avere diritto di dire qui, io , non intendo di promuo.vere la sospen sione della legge esistente. Anzi , r\corclando di essere rappresen tante di un paese nel quale le guardie nazionali sono sciolte da molto tempo , invoco dal ministero che siano una buona volta, finchè la legge esiste, ricos tituite. Diamo p1:;i primi l'esempio della schietta osservanza delle leggi . » Qu este parole dell'onorevole Farini non sono senza importanza. In parte confermano quanto 'noi abbiamo esposto. Non vogliamo chiudere questo studio senza far cenno d'una recentissima pubblicazione, la quale merita , se non altro per la novità de' concetti in essa esposti, un breve esame. L'opuscolo (1 ), d' anonimo autore, contiene delle considera:zi'oni generali ed un progetto di legge per la rifo rma della guardia nazionale .

Il concetto fon damentale che informa questo pro, getto può riassumersi come segue: Per ott~nere dalla gt1ardia ·nazionale un sussidio di uorni.ni all'esercito in tempo di guerra, è necessario che il suo ord inamento sia permanen te, generale ed obbligato rio. · La guardia nazionale, con siderata come un ele mento di riserva all'esercito, deve abbracciare tutti i cittadini - -· nessuno escluso. Per avere un ordinam en to regçilare pernrnnente dellà guard ia nazionale non basta dichia rarla obh licratoria, ma conviene cercare il niodo cli. attribuire al o . ,. servizio, cui è destinata nei tempi ordmar1, un 11nportanz.a tDle che la renda necessaria nell'interesse stesso dei comuni. , Si a(/idi alla guardia nazfonale i servizi locali di sicu-

/

(l) Rifm·ma della guardia nazionale rlel regno d' Itaha . Progetto e considerazioni. - Firenze, Stamperia Reale, 1868. '

rezza , e questi si dichiarino

a totale carù;o dei com,uni;

co~ì si può ottenere una riduzione della forza pubblica ed un avviamento pratico .al discentramento amministrativo . , li governo rinu nci ai comuni intieraniente ed assolittamente ocrni inb(l'erenza nella guardia nazionale seo . dentaria. La gua rd ia nazionule, restituita ai comum , deve ritornare una istituzione meramente civile e spogliars·i delle forme militari . A queste basi è informato il progetto in 'discorso, nel quale, non facendosi cenno e neppure allusione all'istruzione nelle armi dei ci ttadi ni chiamati a prestar servi.zio nell a guardia nazio nale sedentaha, l'anonimo auto1:e ra· questa did1iarazion e: « È d'uopo ritenere che l'istruzione militare nella gua rdia nazi onnle riformata è cosa affatto secondaria, per non dire superflua. » In poche parole è detto tutto. Si vorrebbe: , 1° Dare ai com uni la pubblica sicurezza locale;


LA GUARDIA

2° La forz a per proLeggere qu esta .sicurezza dovrebb'essere uno. milizia civile, dà sostituirsi rul'attuale guardia nazionale. Si- po trebbe aprire una lunga di scussione sul primo punto, che ci porterebbe fuori d'argomento; è unà qu estione che si collega al discentramento amministro.Livo. Ci limitiamo a fare alcu ni Dppunti allo sch ema di legge in cui l'ou tore del progetto in diséot·so ha formul ato tutte le relative disposizioni . A nostro avviso, è assai difficile che una milizia, ordinata sotto l'esclusiva d ipendcnzo del!' autorità com unale, possa mantenere l'ordine pubblico all'interno, ed assicurare coll'esercito l'integritii, e J)nd1pendenza dello Stato (1). Non s'è forse esperimen tato che la guardia noz io- / nale mobile attuale, durante la campagna del 1866, male ha corrisposto al servizio, specialmente nel proprio territorio? - A questo proposito richiamiamo quanto noi abbiamo esposto ol capo v. Se tanti inconvenienti si riscontrarono nella guordia mobile, i cui quadri erano di lunga mano preparati da lle autorità comunali e con~rollati dalle politiche e militari, come può andarne scevra una milizi a meramente civile e organizzata, senzo. controllcrio. , dal com une? Che si può sperare da essa in quei paesi ove le guardie naziono.li non seppero respi ngere qualche pugno di brjgan ti? dove fu rono processati uffiziali della guardia, e persin o alcune autorità comunali , come connivenli del brigantoggio? Trasformando il cittadino in un agente di pubblica sicurezza nel proprio territorio, si potrà fo r~e togl;ere que' pregiudizi an cora tanto profond i nel cuore d'olcune popolazioni,

(1) Art. l' del citato opuscolo.

NAZI ON Al,E

2811

le quali assistono impossibili all a _rcrpetra~i~ne d~ molli reati senza aver lo forza dt prevenirli e d1 coadiuvare' in modo alcuno la giustizia? in quei luoghi dove di pieno giorno si uccide alla presenza_di cento spellatori, e non si trova un _c i~tad ino ?l1e rn, nome della solidari età morale orrest1 il bracc10 dell assassino e non si trova persona che di fronte al giudice voo·Jia testimoniore i fatti più esecrand i? - Sparisc~no queste piaghe, l' educazione insp ir~ -1.a vir~ù ~ivile ed allora si potrà confidare ncll'azwnc dei c1t~ tadini senza bisogno di costi tuirli in milizia. In ogm paese ' civile tutti si sentono ol)bliga ti a coad~uvare la giustizia, e quando passa un ladro per la ,via, e lo si riconosce, cen to .braccia sono pronte ad afferrarlo e a consegnarlo nlla giusti zia.. .. . . Come oiuto oll'esercito poi, la m11Izrn comuno.le riescirebbe, piuttostochè utile, dannosa ; a ~eno che non si voglia organizzarla come :riser:a nnlitare. In tal caso il governo non può lasciare 10 ma~o al comune una forz a che stabili rebbe un antagonismo che potrebbe riuscire pericoloso e funesto_-:-- che condurrebbe alla lolla autorìtà contro autorita, alla guerra a· civile. Esaminando poragrafo per parogrnfo lo sc?chHi 1 legge, potremmo dimostrar.e ~ol ~esto med es1~0 dell'anon imo autore quanto v1 sia ~1 assu~·d.o e.di 1,mp~ssibile relativamente alle attuali cond1z1om d Italia, in qu;nto egli propone. l\'Ia crediamo d'avern e detto abbastanza.

--


SULL'APPLICAZIONE lL\PlDA 'DEL CLISIGONIMETl\0

287

Pongasi in p 2 la biffa, e si trngnardi la cartella mobile in due posizioni diverse , elevate per a 1 ed a! sul punto T\ del terreno, e siano ris~ettivamen_te pi e P2 le due pendenze per cento che cornspondono alle successive osse\·vazioni, sa rà

SULL'APPLICAZIONE RAPIDA · DEL

CT_JISIGONINIETR<J

e quindi

dell'ingegnere meccanico

(4}

SPANO GIUSEPPE \ NEL

THACCIAMEN'rO DHLE VIE DI co,rnNICAZIONE

/

(

_Armcow II ( 1).

1

1

In un precedente articolo pubblicato in questa medesi!J:?a lbvi"sta fthHtare Italiana, a pagina ·178 del volume I V, anno xu, lo scrìvente diceva , fra le altre cose, che « il clisigonirnetro, in forza del s uo originario organ ismo, dà con àmmirabile rapidità ed esattezza, le distanze e le ditferènze di livello. » Vale a dire che colla sola biffa, senza catena e senza la stadia, si ottengono I,~ dette mi sure. Difatti siano Pi e P2 due punti del terreno a diverso livello e distanti tra loro orizzontalmente per D1 •

(1) Ri·vista Jfilit. !tal.,

serie

11,

anno ~u. voi.

dalla quale risulta che D1 è sempre posi_tiva. . · In questa formala, date a1 e ~,2 , . ri~scono dete~m1nate pi e ·p2 mercè le osservaz1om d1rett:, e ,,1ceversa; quindi si potrà fare a1 eguale ali altezza del traguardo fisso da su il punto P~, ed assegn~1:e ad a un Yalor tale onde a2 - ai sia una quant1ta cos~an te per tutta l'operazione , e così la formo la (1} potrà prendere la forma

1v,

pag. 175.

(2}

essendo d 1 = a2 - a1 ; oppure potrà essere sempre a1 eguale all'altezza del traguardo fi~so ~a su il punto p . com e si è detto, a1 da determrnars1 colla osser"~zione, il p1 quello che corrisponde ad ai' e P2 ?ato a piacim ento. In questo caso per tutta la operazione potrà restare 1J2 - p 1 costante, e quindi facendo


~88 verrà

SULI,' APPLICAZIONE RAPIDA

DEL CLISIGO NIMETRO

289

essendo (3)

In pratica, qualorà circostanze speciali non lo vie-· tassero, farebbesi

Nei casi ordinari della pratica nel tracciamento delle vie di comunicazione essendo .i 1 molto piccola a fronte {li D1 , sarà prossimamente

,J

Di= ;JOO---

(1)

P,-P1

(6)

o pure . (·1) /

I,

Nel. caso in cui ai si fa eguale all'altez.za del traguardo sul punto P1 del terreno, sia .i1 la differenza di livello del punto P2 sul punto pi sarà ' 100 •• p1 •• "• D . 1 •• .i t

1

,

onde

Potendo essere p 1 nella (4) pos1t1va o negativa, si vede che .i 1 po sitivo sarà nel senso opposto alla negativa: vale a dire ch e sep1 positivo starà per]~ pendenze superiori alla linea orizzontale, e ne~at~vo_ ~l di sotto, .i 1 O risponderà a punti P, super10n d1 h: vello a Pi l e 6., O a punti inferiori. Premesso quanto di sopra, occorrerà ten er presenti le seguenti avvertenze: . a) Quando nella lettura delle pendenze p 1 e p, s1 farà uso del cannocchiale, si terrà conto deHa hmghezza del medesi_mo, aggiungendola al secondo membro dell'equazione ( 1); · b) Qualora vegliasi tener cura della sferi?ità ter·restre e della refrazione della luce, sebbene mcalcolabile nei casi ordinari della pratica, si ricorderh che detto R il raggio terrestre al punto P11, ed h1 la correzione da apportarsi, sarà

>

A

<

,

1

.i =D1P1 1

100

1

(4)

Ottenute _adunque col!e formo le (1) e (4) rispettivamente la d1s~a~za D1 orizzontale fra Pie ·P2 , eladifferenza .ii d1 livello fra questi punti, _la vera lunghezza fra P1 e P1 sarà data dalla formola

L1= DI

.i\ r ., -i- o\

-,! /

I

I

('5)

h1

=

D' .

O, 84 21R

(7)

Non vi è dubbio che i raggi visuali del clisigonimetrç> sono inclinati, ma per la grandezza d'i R e la


290

1

DEL CUS1GOND1ETI\0

SULL APPLICAZIONE RAPIDA

piccol.e zza dei valori di a e p, quei rnggi si possono tuttavia, ~ senza error sensibile, tenere com e tangenti del cerchio terrestre. Arroge che nelle due formole {'1) e (4), la prima per l'effetto deJle sottrazioni, e la seconda per la piccolezza di p 1 , glt errori saran~o talm~nte attenuati, che ·a ragione esse saranno della massima confidenza (a). Ciò non ostante, volendo rispettare lo scrupolo della esattezza nelle operazioni rivolte al tracciamento dei canali, allora dopo che qu elle formale ( 1) e (4) si saranno adoperate la prima volta per deterrninare D e .6 ripetendo l'operazione medesima, le altezze a e l~ pe~~ <lenze p saranno corrette le prim e coll'a formola (7), e le sec?nde col tener calcolo della lunghezza del cannocchiale, e così si perve rTÌl. a nuovi valori cli D1 / e A1 sempre più esatti dei precedenti cakolali. Fin qui si è collocato il clisigonimetr,o nel punto p 1 per operare sul punto P2 , ma se invece l'istrumento si mettesse in . un punto P0 intermedio, si manderebbe Ja biffa pria in pi e poi in 1\, facendo la sua altezza eguale a quella del. t1·aguardo sul punto p0 ciel terreno , la quale detta au e poi chiamando a.t ed a 2 le novelle altezze del!a biffa _nei punli laterali, e p 1 , 1t'1; P2, r.i ·1e success1ve cornspondenti pendenze, sarebbe 1

t (8)

(a) Lo Spano, col nonio nel suo clisigonimetro, per chi Io

desidera, offre colla massima precisione \ dell'un per cento, 8 cioè O, 0125 di questa incl!nazione unitaria. e pu_re l~J .

(9)

(10)

{H)

Si noti che i valori (8) e (9) non ammettono la restnzrnne che cx debba essere eguale all'altezza del traguardo sul p~rnto P0 di stazione, e _qu~ndi a1 .po~rà aver"e un valor qualunque . Quanto poi a1 valori ~1 A (ilO) e (H), sP questi sono per determinare. la d.1tre renza di livello fra P1 e P, sul punto P0 d1 slaz10n0 dello strumento, a 1 de,,'essere delimitata come si è · detto innanzi, ci_oè uguale all'<1ltezza del traguardo sul punto P0 • Se poi le formole citate stanno per ol: tenere il dislivello fra P2 e :P1 , in questo caso a1 potra avere un valore sul quale si determineranno le pendenze p 1 e p 2 rispettivamente. Aclunque tenendo eonto dei segni di .6 1 e Au -1a differenza di livello fra P2 e P1 sarà espressa da

{Hl) la quale differenza se sarà pos1t1va, dirà che P! è superiore a Pt, e se poi sa ra negutiva, P 2 startt sottoposto al livello di P1 • · . A superare la presenza degli ostacoli che rendono invisibil e la biffa quando essa si mette all'altezza del traguardo , e per discernere tosto la pendenz~ per cento fra i punti P 1 e P 2 , occorrerà alzare o ribassare la cartella fino a che la si possa scorgere lungo


292

DEL CLJSIGOl'ìli\IETRO

SULL'APl'LlCAZIONE RAPIDA

la visuale, è perciò l'eccedenza A - p 1 che si dovrà togliere da A per ottenere p 1 s'avrà dalla formola X ,fOO

a.!- a1 D X 100 1

Sal·a>

la d1·a-erenza di livello espressa· dalla w (~5}

(13)

onde

Pt=Pi-

Ciò fatto, formola

2.93 ,

(H)

Questo valore potrà essere negativo , ed allora p~ sarà sottoposto a p1 ; e sul pro,posito del quesito gioverà avvertire che la (14) resterà sempre la stessa, sia che la cartella alzi o si abbi ssi per' essere veduta dall'osservatore. J· Nel caso poi che la cartella .' della biffa non potrà/ vedersi nè sopra nè sotto della visuale che vuolsi determinare , fatto questo che dip"ende\ dalla posizione· dell'impedimento od ostacolo fra Pi e P2 , resta allora il partito di adoperare la livellazione composta, la quale potrà espletarsi senza dubbio collo stesso clisigonirn etro, tenendo men te ai' rapporti planimetrici dei punti intermedii. Di fatti sitwi ·un muro od altro ostacolo che impedisca di vedere la biffa in P2 da Pi. Prendasi allora un punto P0 della campagna dal quale si possono traguardare P I e P2 , e col clisigonimetro si mjsuri l'angolo P 1 P0 P2 ; colle formole (,f) e (4) s'avranno le distanze I

si

che potrà essere positiva, negativa o Zf.)rO, a ~isu~·~ eh~ p.2 sta sopra' sotto od a livel~o d1 P1, e .. a r: stanza f ra_p , e p 2 risulterà dall'ovvia forrnola tngono metrica (·16)

. Ovvero tagliando su1le. rette po .p 1, e p o· .p · 2 le parti . e p p.2 proporzionali rispettivamente ~l_le pmne, o P1, o. • • . . e gli angoh m p e p., e misurando direttamente P1 P2, . · che si potranno accennare colle ste~se lettere, 1a e iesta . distanza sarà

p

h· ·

od altrimenti P1 P2 =

J\ P1 cos P.i + Po l\ cos 1\·

J. Pd ~

assumendo· in quest'ultima per gli angoli P1 ispettivamente quelli che si avrann~ dalla me ia ; 1 . . e1ll'ette . · P1 e A combrnate colle due 101osservaz10m m moìe

?

180° - (Po+ P2)

{20)

+P1l

(2i)

180° - (P 0

. e poi le differenze di livello .1 1 e · .1, dei punti P e P.,.... 1 sul punto P0 •

(19)

Fin qui l'argomento assuntosi a trattare .pare che


294

DEL CLISIGONIMETRO

SULL'APPLICAZIO NE RAPIDA

sin_ suffic ien temente esaur ito pr r rlar !Pt·mine n questo n.rticol~, se non che resta per analogia a parlare, in proposito della misura di distanze coll'uso del clisigonimetro, di un' altJ a macchin a che forse sviluppata n_el_campo pratico sarebbe uri le non solo all'ingegne te c~v1l~, ma pure all'uffiziale del g<mio mi litare. Sicchè . si d1tà che siccome nell'applicazione della stadia, fin da quando l'adollò per la prima volta l'italiano i1io-egnere Albeni nella sua diot~ra monicometra occo7.re ~andare uno scopo sul punto P2 per misurarsene. la distanza da P1 , così ora vorrehbesi far senza da tale impegno per di!:ìcernere tosto la distanza fra tali punti del terreno . E così invece di fare . P" uso eIei triang5Ji simili, con angolo costante nell 'oculare ' e leo·gere la / . o distanza in ragione di ess·a sulla p 2 m!ra pa1:lan_Le, po trebbero adottarsi gh stessi triangoli siml'li in .modo che la Lase graduala P 1 I\ pi di un triangolo rettangolo pi l\ P" stesse / nell'operatore, l'angolo P 1 cos tante, 1 · P P0 P1 in. modo che su di uoa scala pi PI el1 om 50 per esemp io , i tragJ.iardi P1 P", e P1 P" convergessero rn · P' punto del terreno posto a determin~La di_stanza P1 I>'1, eguale per esempio a _m. _1000, ed e chiaro allora che per le distanze minori, trasportandosi parallelaJ11enle a se stes1o il t1:aguardo P1 P" coi co nsueti mezzi mec.canici p.el mov1 rn en Lo sensibile, e poi pel micrometrico, la dis tanza P_1 P, leggernbbesi io metri col mezzo di una graduazione nurneraLu opporLunam ente fa tta sulla p 1 pi la quale sarebbe ez iandio provvista di nonio . Nel caso accenna lo sarebbe in metri

:295

Detto di volo queste poch e cose sullo nuova macchio.a , si prtsente rebbe forse una difiicoltà, quella cioè d1 stabi lire un angolo quasi eguale al retto, cioè fra 0° 1', e 0° 2' , il che vale a dire che i can nocchiali o traguardi semplici dovrebbero essere quasi paralleli. A qu esto si darebhe tosto esecuzione, non mai pretendendo di asseg11are a priori e con mezzi meccanici un angolo così delicato per .le conseguen'ze della inesattezza, sibbene osservando sui fili verticali dei traguardi sempli ci o dei can nocchiali rnercè delle ben fatte viti micrometriche armate alle teste di rotine dentate mosse da rocchelli a disposizione dell'ing-egner-e . Questa macchina potrebbe avere inoltre il modo da misurnre gli angoli Ol'izzontali ed azimutali, e così sarebbe di proficui risultam enti to pografici per l'ingegnere civile o militare , non meno che all'uflìzitile in g uerra, per determinare rapid amente le di stanze, ma ssime delle ba tterie ed accampamenti nemici.

Ingegnere Ar,EssANnno

1

(Continua)

ZECCA .


J.A GUEIUU DEI,

..

GUERRA DEL 1866 IN GEil~IANIA ED IN ITALIA Relazioni Ufficiali.

Oesterreichs liiimpfe im Jalare ISGG.

11 Band. (1)

/

f'

J?alle 3 alle 8 antimeridiane.

Nelle prime ore del 24 comincia il movimento condo l'ordine stabilito. seAla destra - Divisione di riserva. - La brigata Benko mov,e all~ 3 da_ Pastr~ngo, la briga ta Weimar /4.'J1e 5 d~ S~ndra, avviandosi entrambe a Castelnovo. A comrnciar_da_ Sandrà le truppe marciano su tre colon ne per ogn i bngata.

ed Verso le 7, qu_ando già si sen~e·il· cannone a Oliosi a S. Rocco eh Palazzolo , la d1V1s10ne rir,eve ordine

(1) Vedi le dispense di gennaio e luglio di questa fliv·ista.

•1866

IN GEllM ANL\ EO 1N ITAl.lA

291

dall'Arciduca di avanzare su Oliosi; essa si disp0-ne il .tale effetto in due linee, composla ciascuna di 3 co~ }onne a pari altezza : cioè in prima linea la brigata Benko colla colonna di destra ( un battaglione) pet· Contrada de' Masch i, con qu ella centrale ( 4 batta~ glioni e la batteria) sulla strada maestra, e con quella di sinistra (2 battaglioni) lungo il Tion e. In seconda linea, a mezz'ora di distanza, la brigata Weimar, lasciato il 4° battaglione (Maroicic) col parco delle munizioni a Castelnovo, dispone un battaglion e all'ala destra, 3 battaglioni e la batteria. al cenlro, un battaglione all'ala sinistra. La colonna cenlrale di prima linea, giunta alle 7 1y2 al piede di i\I. Cricol si spiega in ballaglia; il 37° cacciatori occupa Monte Cricol , la Mongabia e l'altura a nord di qu esto cascinale; la balleria si pos ta su l\'Ionte Cricol presso la strada, ed apre il fuoco. Il resto della colonna - 3 battaglioni del rn° confina rio - si forma in masse di divisione dietro il 37° cac·· ciatori, 2 battaglioni in prima ed uno in seconda linea. Al fuoco della batteria risponde ben presto il cannon e nemico, che già era presso Oliosi in azione col 5° corpo, e poco dopo anche una batteria postata fra. Valpezone e Monte Torcolo. I tiri di quest'ultima giungo.no lino alla stazione di Casteln ovo , dove appu nto sta passando la brigata Weimar, la quale perciò si spiega in battuglia 0gnoranclo ancora il generale di-visionario l'occupazione di Monte Cricol), colla batteria a Monte Brusa , il ·1° battaglione Degenfeld io prima lin ea, il 4° raumgurtten in seconda, il 36° cacciatori in riserva. Visto poi che l\Ionle Cricol è già occupato. la brigala Weimar s'avanza così formata, lungo il Tione, mentre il 3° Degenfeld a sinistro. per Forcelli cerca girare il i\Ionle Cricol. Quanto alla colonna di destra della brigata Benko 20

Al'iNO Xlii , VOL, 111.


298

L.\ GOERnA DEL

·1866

IN GEl\:'l!ANIA 1m IN lT.\J.I,'.

{'I° battaglione Uohìmlohe), l'avanguard ia avnnzatasi

troppo rapidam ente viene a ri uscire presso la batteria, lontano dal resto del battaglione, il quale raggiunto dalla colonna ùi des tra della brigata Weimar {2° Degenfel d) si dirige vei·so casa llenati. Fiualmente la colonna di sinistra (2° e 4° Ilohenlohe) avendo appoggiato troppo a sinistra viene a trovarsi verso le 8 presso Corte dietro il 5° corpo, già impegnato a S. Rocco di Palazzolo .

Centro - 5° corpo. - La brigata Bauer con un plotone di ulani cli Sicilia rnove alle 3 eia Alberel.lo verso S. Rocr.o ; la b.rigata Pfret con 4 plotoni di ulani di Sicilia parte alla stessa ora da CasttlnoYo diretta a S. Giorgio in Salici, dove s'incolonna diel ro la brigata Bauer, unitam en te collu l'Ì serva_d'u rtiglieria de l corpo ,. d'armata. Questa colonn:1 giunge alle 5 I 1'z a S., Rocco ed ivi si ferma. Di lii si scorge un eorpo di trnppe nemiche. (dai. due ai tre battagl ioni) fermo sulh strada maestra fra Monte Vento e Canova.; verso le G queste trnppe si aniano \"erso Oliosi, e 101· tengono dietro altre truppe. Così pure si l'Ìesce a cl.isLinguere che il nemico si avnnza sulle alLnre di Jese ; ma il terreno coperto non pel'metLe di ml utarnc la forza. In conseguenza di ciò fa brigata Bauer si dispone in posizione coperta fra S. Rocco e ?1; Palazzina·, fronte a ovest, coll';,ila sil1'istrn. ripiegata: fino a Forni. Verso le 6 1f2, visto che una mano <li fanteria nemica ·si dirige al passo di corsa dalla nusetla ad Oliosi, la balleria della bL·igata, posta sopra un'alLul'a.. peesso _Forni, apre il fuoco , a cui presto risponde dalla chiesa di Oliosi il èah'none nemico, ma senza recar danni•. Contemporaneamente anche la beigata Piret s1 con1

' .,

299

<:entra ;i Brolino, essa pure fron te ad ovest, e la riservn d'artigliel'ia prende posizione presso Corte mandando alcuni colpi rerso Oliosi. La b 1·igata Mcfr ing movc da Sona allé 4 verso Montresore. Rilevata poi dalla brigata Scndier, prosegue per le Borghe verso S. Giol'gio, ed è raggiunta dal ! •1° cacciatori, addetto pt·ima alla brigala Pulz. Indi a poco, inteso il cannone in direzione di S. Hocco , la. brignta si sch iera. avanti in battaglia, fronte ad ovesl, e con un C'ambiam cnto di fronte~ a sinistra si dirige a S. Rocco, ~ore giunge verso le 8. Ala sinistra -

'i 0 corpo. -

Leva il campo dH S. Mas-

::.imo e s'ayvia n•t·so Sona. La brigata Sc;11clier, parli ta alle 3, lascia la strnùa di Sona a Mancalacrp1a, pi ega vel'so la stazione cli Sommacampagna, e g iunge vp1·so le :.> a Casaz:i.c. clove p renrl<' posizionf'. Le h1·igaie Welsershcimh e Topl,r marciano lungo la fcr1·ovia; pe1·ù le loro batterie la riserva d'artiglieria del corpo prendono la strada di Lugagn ano. 1,;n ordin.e dell'-i\1·ciduca, ricenito per \·ia, le fa dfrigerc a Cnsazzc, dcre prendono posizione di l'ise1·va fra le 8 n lo 9.

e

9° corpo . - Lera il campo alle 3 e si nnw su 3 colonne ver:;o S011nnacampngna: La h1·ig1tla Bòc:k lungo l'm·gine della fcrroYia; la brigata Wckbecker per la stratla dirctla; la-brigata Kil'chsberg per Caselle d'Erbe e ~ladonna della Salute. La riserva d'artiglieria tien dietro a q11est'ultima. La brigata Wcckbeckcr giunta per lo. prima a Sommacampao-na viene fatta avanzare fino alla ,B crettara, dove ;i·ende posizione;. la brigata l<frchsberg, giuntavi poco dopo, è destinata a rimanere a guaedia del


300

LA GUERRA DEL

1866

paese , il quale intanto viene messo in istalo di difesa . La brigata Dock non giunge a Sommacampagna · che dopo le 8.

Br~gata _di cav~lleri:a. - La brigata Pulz (,f. squàdrom cleglt ussari Ktuser, 4. degli ulani di Trani e la batteria _a cavallo) leva il campo alle 3, prende la str~da ?1. Sommacampagna per Camponi , piegando poi _a sinistra verso le Ganfardine. La brigata Buja- · noncs, dopo avere staccato uno squadrone deo-Ji ussari_ çl~_Baviera in perlustrazione della zon a fra l~\dige ed 11 uone verso Legnago, si raccoglie verso le 5 a Calzoni, e si anrnza in due colonne ,·erso Accademin.: colonna di destl'a, 2 squad roni degli ussari di Davicru 2 degli ulani di Sicilia; colonna di sinistra, 2 squa~ dro~i degli_ussa ri Vi.irLLemberg: un allro sq uadro ne / degh usser1 Viirllemberg (il 2°) fiancheo-o-ia la marcia a sin istra lungo Jo stradale di Villafran°c~, mentre un plotone perconc lo stradale stesso . Quest'ullimo pl otone incontra all'altezza di Calori uno squadrone nemico o si ri piega sulla brin·a ta . H 2° squ~dr?ne degli nssal'i VurtLemberg attacca l~ squadrone 1tal1ano, il quale si rilirn tosto a Villafranca per mezzo ad una ca lena di bersaglieri, dietro a cui stanno due l!nce di quadrati con artiglieria. Il fuoco della f~n teria fa sos tare_lo squadrone ussar-.i, il quale si ripiega lentament~ rn_dio~ro, bers~gliato dall'a rtiglieria (6 oro 3[4.) , e si riunisce cogli altri due squadroni dello stesso reggimen to che intan to eransi o/anza ti . Tu_ui e tre_riun~ti si rallegano cogli altri qua{Lro della lmgata B1.1:Janov1 cs presso Accademia. Il colonnello Pulz, inteso il cannone, manda avviso al ~o~onnello Bujanovics di tenersi a destra , ed avu tn notm~ da' suoi esploratori di due reggimenti di ca-· va.Ilena nemica che stanno davanti a Yillafra nca , fa

IN GER)fANl A RD IN lTAUA

30.f

avanzare gli ulani di Trani ad est, gli ussari Kaiser ad ovest della strada in colonne di squadroni, questi ·ultimi a Scaglione indietro , la batte ria sulla strada s tessa. OIl re passa te le Ganfardine e visto il nemico, fa met· tere in . batteria due pezzi sulla strada e gli altri· a :;;in istra ed aprire il fuoco, a cui controrisponde l'artiglieria nemica. Gli ul ani di Trani marciano rapidamen Le su Yillafranca, sopra van zanclo d'assai gli ussari Kaiser; un ordino di rallen tare la marcia non 1i raggiun~e più in tempo, che giit essi trnvansi impegnati in azione. A 500 passi circa a suù di Canorn in contrano una catena di bersaglieri, dietro· a cui t ru ppe di fant.eria che non hanno tempo di forma re i quadrati, e si rovesciano quind i sulle truppe di seconda iinea form ate in quadrato: la !itta alberatura protegge la fante ria, ma gli ulan i trascorrono in mezzo ai quadeati e riescono a rovesciare un angolo di uno di ossi: più in lit, all'estrema destra della linea nemica, un battaglion e che i:on ha avu to tempo di fo rmarsi in q uadrato viene messo a scomp iglio. Due pezzi postati sullo strada le vengon presi di rornscio, od uno squaùt·ono italiano accorso a liberarli è respi nto . Ques ti d ue pezzi non si poterono poi portar ria perchè i cavalli erano già stati distaccati prima. Ma intan to è impossibile agli ulani rimanere in quel sito, esposti al fuoco dell a fante ria da ogni lato . Di là dallo stradale si vedono ancora parecchi quadrati, pure non sembra possibile aprirsi un varco che in quella. direzione: perciò gran parte del reggim ento si volge a q uella parte ; ma il largo e profondo fosso che costeggia. la strada c_ostiluisce un ostacolo quasi insormontabile : molti cavali eri vi precipitan o : il fu oco della fa nteria produce perdite en ormi; cosicchè non t·esLa che rifare la strada e ripassare davanti ai qua,


302

LA GUERRA DEJ,

1866

drati , i quali eseguiscono le loro scariche in buon ordine. ~ Il reggimento si raccoglie al Casino, cercando di ricbngiungersj p-e1· le Ganfardine çolla brigata·; esso nQn conta più che 200 cavàlieri circa. _ In ques·to mezzo il reggimento_ussari Kaiser, marciund? fra la strada e- la fossa Berettarn ,. giu nge pur esso m prossimità di Villafranca, dove incontra 3 squudroni nemici, i qualt senza attendere l'o ltacco si ritirano, smascherando ·i quadrati della divisione )3ixio .. Con tro cli q.uesti si slanciano gli ussari, ne mettono parecchi ih disordine, ma devono anch'essi ritirarsi; un drappello di cavalleria nemica, che nel momento dell'attacco ten ta prenderli di fianco, viene respinto / da uno squadrone. . Imm ediatamente dopo (verso le 7 112) e~tra in .azione la ~rigala. Bujanovics, l'a quale, dopo essersi raccolta alle Ganfardine, erasi schierata cogli ussari Wiirtteniberg a destra, gli usseri di Baviera al centro e o·Ii ulani di Sicilia a sinistra a scaglione indietro.~Pr:sso Canova_alcuni squadroni nemici tentano sopravvanzare le ~h della brigata, ma caricati dagli ussari Wùrttemher~ e dagli ~lani di Sicilia, sono respinti fino. ai quadrati; dopo d1 che tutta l& brigata senz'altro si ritira: gli ussari di Baviera trattengono la cavalleria nemica che ce.rea di inseguire. La brigata si raccoglie verso le 8 a nord di Cano-va. , Anche .il reggimento ussari ~aiser si riordi·na ptesso Ja batteria po~La alle. G~~fardtne, e verso le ·8 1 [!- entramhe le brigate s1 ritirano fino alla Casetta. Uno sqaadrone degli ussari· Kaiser ed uno deo-li ulani di Sicilia rimangono . a sorvegliare i-1 nemico ~icino a Villafranca . .Gli ulani di Trani raccolgono i loro avanzi:a Sommacampagna.

303 L'Arciduca Alberto parte alle 4 da S. Massimo, e con iutto il suo stato maggiore si, reca sull'altura di l\lon-tebello, donde non riesce a scorgere che leggeri nu~ voli di polvere in direzione di Villafranca. I primi colpi di cannone s'intendono dalla parte di Peschiera, indi a poco dal 5° corpo, e successivamente a Villafranca., dove s'innalza un g.ran ,polverì0. Col grosso delle sue forze concentrato a Sommacampagna, risoluto ad agire offensivamente contro la li nea di ritirata del nemico, egli giudica che sarebbe per lui una circostanza favorevo-Je se l'esercito italiano dirigesse il suo sforzo principale contro Sommacampagna : in questo senso egli manda verso le 7 e 1 O un ordine al colonnello Pulz « di non affaticare di so« verchio la cavalleria con scaramucce senza risultato ; « cercare di attrarre il nemico a Sommacampagna: ri« sparmiar le forz~ dei cavalli per gli ultimi momenti.,,,_ Qu est'ordine non giunse in tempo per impedire -ch e la cavalleria s'impegnasse in azione. Verso le 7 112 l'Arciduca emana i seguenti ordin i : IN GEl\MANlA ED IN ITALIA

Al 9° corpo : « Teneee Somrnac:ampagna con un a bri« gata; spingere le altre al di là della Berettara e di Cà « del Sole fino alla gola di Staffalo.>> Alla brigata Scudier : « Avanzare in direzione di Zer.« bare veeso Monte Godio, mentre il 9° corpo si avanza «, fino alla gola di Staffalo. » Al 7° corpo: _«Le. due brigate di riserva devono por« tarsi fino a Casazze ed ivi fermarsi. La brigata Scudie,r « ha ordine di avanza re verso Monte Godio. » Alle 8 parte pel ts0 corpo quest'altro ordine: « Il « 5° corpo move · da S. Rocco in .direzione di Santa


30t LA GUERI\A DEI, 1866 « Lucia, passando il Tione, appenachè la divisione di « riserva abbia occupalo Oliosi, del che si assicura. « Indi procedere energicamente verso Monte Vento. -« La divisione di riserva deve pr.e n dere posizione .di « fronte a Monzambano , fra la strada di Salionze e « quella da Oliosi a Monzambano , e distruggere il « ponte sul ~lincio. Trasmettere quest'ordine alla di« visi on e di riserva (4). »

Dalla 8 alle H. Combattimento a 1tfonte Cricol. - I quattro battaglioni della colonna centrale della brigat~ Benko non / hanno ancora terminato d i schierarsi che già il nemico s 'avanza all'attacco; è il 5° bersDg]ieri che si spinge arditamente fino alla batteria, ma che poi è obbligato a cedere di fronte al :n° cacciatori ed i,! t23 regg. confinari i. Le truppe agli ordini del generale Yillaherm osa sono respinte fi no alla lin,e a Oliosi-Campagna Rossa, quando verso le 8 sopraggiunge sul campo d'azione la brigata Pisa , la quale d opo u n violento fuoco dì moschetteria e d'artiglieria e dopo ripetute cariche d'uno s quadrone di guide , a ltacca col 18° bersaglieri e col 29° fanteria il Monte Cricol e la Mongabia, col 30° le e ase Ren ati. , · Gli Austriaci non r eggono all'attacco, e il nemico insegue cosi vivamente che anche la battel'ia postata su Monte Cricol è costretta a ritirarsi, nella qual cir- '

(1) Quest'ordine non giunse al comandante del 5· cor po se non fra lo 10 e ,le 11.

IN GERMANIA ED IN l 'f'ALIA

305

costanza due pezzi e tre carri si rovesciano e r.estano preda del nemico (4). , , , . . Così crl i Italiani sono padrom eh Monte Crwol e d1 un.a pa~te delle .case Rena ti; ma l'attacco contro la Mongabia non è riuscilo (2). , Un'altra colonna (forse parte del 29° fantena, mezzo battaglione del .1,3° e qualche drappello del . 5° bersaglieri) s'impadronisce di Fenile. . . . •. . Alcuni drappelli, specialmente d1 bersaglieri, s1 spincrono con sinc-rolare arditezza fin presso al luogo dove ~tanno rannodand_osi i battaglioni uustriaci, ma vengono poi respin ti. . , . In questo mezzo è pur gwnta a portata d az1~ne la brigata FGrlì, e le truppe del generale Benko ~1 trovano in critica posizione, quando il 5° còrpo viene a cambiar faccia alle cose. , Il comandante de' . sei plotoni degli ussari di Sicilia addetti al tj 0 corpo, che stava da Corte osservando l'andamento della mischia, dà ordine al capitano Jlechtoldsheim di attaccare con tre plotoni la brigata Forlì avanzantesi in colonna sulla strada, Qu esti passano il Tione fra Fenile e Alzarea, salgono Monte Cricol, e passando in mezzo 'alla brìga.ta Pisa si get=tano sulla brigata ForlL l crenerali marcianti alla testa col loro seguito volgono0 indie tro i loro cavalli; · due pezzi fanno il simi•:rliante e mettono così lo scompiglio nella colonna. La carica deo-li ulani porta il disordine al colm~; la fanteria , gitt;tasi a destra è d sinistra della strada,

a

(1) Essi furono poi nel successivo procederè dell'azione ri- . presi, . · _ (2) Questa fu poi anch'essa abbandonata; ma gl'Ilaliani non l'occuparono.


306

LA GUERRA DEL

1866

scarica i suoi colpi sui ca vali eri, i quali subiscono perdite enormi (fra morti, feriti e· dispersi 2 uffiziali 84- uomini e 79 cavaJl1}. - · · ' Allora anche la brigata Benko ritorna alle offese.·s~ tutta la line~ di l\fonte Cricol, sostenuta 'questa volta altresì dalle truppe della brigata Weimar. A destra due battaglioni riprendono cn"a Renati. A sinistra il grosso della brigata Weimar, :1yanzaiosi per Alzarea e For~elli,_ ~ca~ci~ il nemico da . Feni:e, Ta~c'oglie numerosi png1omer1 e prende quattro pezzi ch'erano postati sul~'altura fra Oli.osi e la Mo1:1gabia; coopera a ..q~1esto nsu!tat~ u~ plotone di ulani d.ella brigata l\'.Ionng. Pochi mmutl dopo la colonna ; centrale della brigata Benko si riavanza contro Monte Cricol e se ne impossessa senza incontrn re molta resistenza. / Contemporaneo a quest'azione è l'attacco della brigata Piret.

.Presa di Oliasi. (Fra le 8 e le 9 '1't2).L::_ li generale Rodich , che dall'alLura di Drolino presso S. Rocco -s1,1v11 osserv1'lnd0 l'andc'lnwnto dell'azione, visto che la divisione di _riserva perdeva tèrceno , Jà ordine, verso le 8 , aìla brigata J iret di avanza re su Oliosi e fa preparare l'attacco col fuoco di due batteri; cleJla riserva d'artigli eria e della batteria proprìa della brigata stessa, dalle posizioni di Brolioo e di Corte. li reggimento Benedek della brigata Bauer deve coprire a sinistra la marcia della brigata Piret mentre la brigata Moring, giunta ora appm1to da Casazze, servirà di riserva. G_li è mentre si dànho queste disposizioni , che il ~ap1tano Bechtoldsheim eseguisce il suo aù§cco. La ~rigata Piret scende da Brolino col 5° cacciatori Kaiser in avanguardia: una divisione avanti,· le altre due più indietro e da Unél. parte e 9-all'altra .della strada

IN GEnMANIA ED IN ITALIA

307

da Brolino a Oliosi . Seguon9 a nord della strada, in prima linea 2 battaglioni del reggimento Baden in liJ)ea .di masse cli divisione , in seconda un batta.-· glione in massa; a sud della medesima il reggimento Crenneville con due battaglioni in prima ed uno in seconda linea, tu tti e tre in masse di divi,~io.pe. Il reggime.oto Benedek a scaglioni indietro e a sin istra io. masse di divisione, con 2 battaglioni in prima ed .uno in -seconda linea. Il resto della brigata Bauer rimane a S. Rocco; la sua balleria, postata a Forni, riduce prima al silenzio taniglieria nemica che facea fuoco dalla Pernisa, e rivolge quindi essa pure ·i suoi tiri contro Oliosi. Il comando del corpo_ faceva poi tener dietro alla brigata Piret due battaglioni del reggimen,to Griiber (brigala l\foring): ma tanto questi quanto il reggimento Beneclek cloveLLcro ben presto essere richiarnat.i per agire contro la divisione ·s ìrtori. Il resto della brigata Moring (21 ° cacciatori, reggimento Arciduca Leopoldo , un battaglione Griiber, la batteria della brigala ed una delle tre batterie della riserva) rimane a disposizione del comando del corpo fra Brolino e S. Rocco. . La brigala Piret si mette in marcia poco dopo le 8, avanzando l'ala destra per dnr la mano alla divisione di riseeva . li 5° cacciatori Kaiser . in testa, passa il Tione, sale il pendìo, e dopo bseve scambio di fucilate penetra nella chiesa cd in altre case d'Oliosi nello stesso momento ch_e il battaglione ancora intatto della brigata Forlì segulLo da ·alcuni drappelli di gente spersa e.ntra in paese dalla parte sud e ovest. Al 5° cacciatori . tengono dieLro i due reggimenti Crenneville e Baden (un battaglione cli quest'ultimo in riserva}·, , i quali attaccàno· Oliosi , quello da sud-es.t, questo da n0rd-est, e ne scacciano gl:Italiani. Solo una casa


308

LA GUERRA DEI, ~ 866

presso la parrocchia resta ancora occupata dal ne mico, il quale vi fa ostinata resistenza, prolungandola altresl quando già la casa è in fiamme, finchè, circa due ore dopo, sopraggiungono i due battaglioni Hohenlohe della colonna di sinistra della brigata Benko (la. quale, come si disse, avendo appoggi3to tropp·o a. sinistra era venuta ad unirsi, passando per Brniino, colla brigata Piret). I difensori sono costretti a darsi pr1gt0men; essi sono in numero di 99, fra cui 5 ufiiciali. Presa Oliosi, la brigata Piret con un cat~biamento di fronte viene a disporsi a sud del villaggio ed a cavallo della strada maestra, fronte a Monte Vento; un battaglione Baden ed uno Crenneville ad ovest della strada; gli altri quattro ad est, il 5° cacciatori in ri-" serva : i 2 battaglioni Hohenlohe testè citati restano in Oliosi; la batteria si pòsta alla llagajola e fa fuoco ·contro il nemico che si ritit·a.

t

IN GERMANlA EÌ> J!'( rrALIA

309

sistenza v1 s1 stabiliscono, scacciandone il nemico; le due divisioni lloh enlohe s'avanzano per un buoo tratto jn direzione delle ì\Iaragnotre . .. All'ala sinistra il 3° Degenfeld (brigata ,veimar) so~ stierie ripe tu ti attacchi di cavalleria e s'avanza sulla strada maestra fino alla cascina Valpezon, donde una divisione piega verso le 1\faTagnotte. Tengon die'trn gli altri due battaglioni Degenfeld (meno uria divisione}. Al centro le due batterie della divisione di riservn. sono riportate a l\Ionte Cricol in un col 36° cacciatori e col 40. Paumgartten. Presso a questi viene a rior·ain1:ir$i il 112.0 confi nnrii e parte del 37° cacciatori, di cui una divisione si trova colla brigata Piret. Il 4° Paum~ garLten viene poi porti).tO innanzi verso Campagna Rossa per- sostenere le truppe là combattenti. il 4° Maroicic è tutéora in Castelnovo. Tale. è ia distribuzione delle truppe cleila divisione <li r~s~uva, quandÒ il generale Rupprecht riceve (verso le H) l'ordine 'SOpra men tovato di rivolgersi contro Monzambano. Poco prima delle 111 s'apre un vivo cann_oneggia: mento fra le batterie della riserva del 1° corpo d'armala (Dueando), stàbilite su 1\'.Ionte Vento, · e sei bat, terie austriache, cioè due della riserva del 5° corpo a Colornbarola, la terza a Forni e più tardi a Roso,,. letti, quella della brigata Bauer a Forni, quella dell._), brigata Piret alla Ragajola e quella della brigata Ilenko a Monte Cricol. 1

Mentre la briga~a Piret attacca e prend.e Oliosi, le truppe della divisione di riserva .sono impeo·nate in o vari combattimenti parziali. All'estrema destra, occupata l'altura. di case Rena ti, due divisioni Degenfeld inseguono il nemico fino a casa Burato , lo scacciano anche da questa cascina , ma non riescono poi a impossessarsi di Monte Torcolo, e dopo sensibili perdite sono costrette a -ritil'arsi ancora dietl'O casa Durato. Tre compagnie Degenfeld e due dirisioni del 1° Ilohenlohe si dirigono contro Campagna Rossa, di cui, dopo lunga e tenace rèsistenza, riescono a impadronirsi: poi le tve compagnie attaccano Monte Torcolo, e dopo breve re-

.Combalt'imenlo al 1''ione colla divisione Sirtori. - t una pattuglia del reggimento Nagy brigata Ilauer) quella · che manda i primi colpi alla diYisione Sirtori pressola Pernisa. · · . Il reggimento Benedek, in marcia dalla Palazzina verso Fenilone per coprire il fianco. sinistro della b-ri-


:,,/. LA. GUERRA DEL

1866

gata Piret, giunto all'altezza di 'Jese , si vede repentinamente attaccato di fianco da una parte del '19° reggimento, p er cui fa fronte ·a sinistra e s'impossessa d~lle altme di Jese e di Fenilettò, benchè ten'acemente difese . l\fa il nemico ritorna più forte all'attacco, ed obbliga il reggi mento Benedek a ritirarsi; però questo riesce a riordinarsi sull'altura dei çipressi presso Jese, sotto la protezione del :Hl0 cacciatori, che accorso sul luogo prende il nemico di fianco e lo ricaccia fino alla Pernisa; indi t utti insieme ohUigano j battao·lioni italiani a ripassare in disordine il Tipne ; p art~ del . 19° cacciatori si spinge fino alle Muraglie, dove riesce a sostenersi per un certo tempo. A completare· il succes_so il b rigadiere pensa di slanciare il reggimento Nagy all'attacco dell'altura di Santa Lucia (·1 Oe· 112) . Mal' appariz ion e sul Monte Verìto delle batterie della riserva del, corpo Dllrp.nd o, _jkfuoco vivo dell'artiglier.iu deila divisione Si.rtori facendo nresagire un vigoroso a ttacco, consigliano il genera] R.odicJ1 a a -far sospender e ogni mossa offensiva, trnto più che non sembra anco r veirn Lo il mom ento d'impegnare Jè truppe che tiene in riserni . · · Il reggimento Benedek si riordina su lle aiture di Feniletto. · · ' · · Due l:w 1tagìioni del reggimento GrLiher 1bl'iO'ata Moring), i qu ali essendo s tati spediti. verso · Olio~i a so~tegno della brigata Piret eransi poi pei' via. al ru·more del fuoco, rivolti a sinistra verso Jese, ma non avean preso par.te alcuna al combattimento , si trovano ora sulle•· aHure fra I-losoletti e J ese , servendo così come anello · di congiunzione fra la brigata Bauer e · quella Piret.

· Attciéco di Monte Croce . -- Prima ancora ch e riceva l'ordine sopracitato dell'Arciduca, il comandante del

IN GER~lANlA E O I N ITALIA

1

3H

9° _corpo ha già fatto avanzare parte della brigata Weckbflcker fino al margine delle alture verso la: gola di Staffalo: e qlli una sezione d'artiglieria apre il fuoco contro la brigata granatieri di Sardegna, la qJJale trovasi cosl obblig;1 ta ad eseguire il suo cambinmenlo di fronte. · H generale Hartung, al vedere l'altura di ;\fonte Croce occupata. dal nemi co, crede di dovere ad ogni costo scacciamelo , perchè dì là questo può a vanzarsi per la via più piana, più breve e più coperta fino al paese d~ Somma campagna, non essendovi nella pianura ad impedir.e ·questo movimento· alLra truppa fuorchè la brigata Pulz. E vedendo su quelle alture venir salendo altrn ed altre truppe, per cui ogni indugio ren derebbe l'impre~a sempre più ardua , dà l'ordine per l'attacco non appena la brignta Béick è . finita di giungete alla Berettara, e intanto l'artiglieria co' suoi fuochi deve prepar arlo. A tal uopo la batteria della ' brigata Bòck. s i 'dispone davanti alla Pelizzara, ~ quella della brigata Weck.bccker presso Cà Pezzarani ; le battel'ie de11a riserva del corpo d'armala hanno ordine di portaesi sull'altura davanti a Cà del So le, rn.a una sola di esse Tiesee a potere aprire il fuoco 'in tempo opportuno. La mal'cia dell,e due brigate comincia alìe 8 e 3tl, e si. fa, per scnglioni dalla sinistra avanti. La brigata ,réckbecker, men o il 3° battaglione del reggimento Baviera rimasto a Sommacampagna, si avanza direttamente verso il · pendìo nord di Monte Croce, attraversando la gola di Staffa-lo, in tre scaglioni; a sinistra ·un primo sç.aglione di due battaglioni (11° e 2° Baviera), al centro il 4° cacciatori ,Kaiser, a destra il reggimento D. l\iìguel <:on due battaghoni {2° e 3°) in prima ed uno .in seconda linea. Tien dietro la bl'iga ta Bock che batte la direzione

,


I.A .GUERJ\A. DEL

1866

1

di Balconi Rossi e- lUascarpine, col reggiaien to To~ scana in prim a quello Paesi Bassi in seconda linea; il 15° cacciatori resta a guardare gli accessi del Boscone. I due primi scaglioni di sinistra respingono dinanzi & sè i bersaglieri distesi lungo le falde di ~fonte Croce, salgono l'erta faticosa, ma vengono alla lor volta ri.. cacciati add ietro dai granatieri accorsi fr1 aiuto ai bers.:iglie1;i. Il reggimento D. l\Iiguel non entr.:i in azione se non quando questo primo attacco de' battaglioni Baviera e- del 4° cacciatori I{aiser è giù stato respin to. I due battaglioni di prima linea I'iescono a guadagnar terreno ed a spingersi fin s ulla cima del monte ed alla casa di Monte Torre; ma dopo un non lun$o ma ac· canìtissimo combattimento, in cui si viene ben anco ·alla lo tta corpo a corpo, i due battaglioni D. Miguel sono r icacciati con gravi perdite nella va11e di Staffalo. Sottentra nllora il battaglione che seguiva in sec.onda linea ; ·m a i suoi sforzi non riescono a dare miglior piega oll'azione. · '· A · decidere la ritirata della brigata 'We_ckbecker hanno parte i primi due . battaglioni del 61° fanteria (divisione Cugia) mandati su monte Torre in rinfor7,o ai. granatieri: e sì questi come gli altri due .dello stesso reggimento, giunti poco dopo , concorrono a respingere i ,tentativi isolati dei reggimenti Paesi Bassi e Principe ereditario Rodolfo. Il reggimento Paesi Bassi, che formava la seconda linea della brigata Bach, avea durante la marcia perduto la direzione, ed appoggian?o a sinistra, dove it rumore del combattimento e la cima di Monte Croce lo attiravano, ·era venuto 3.. riuscire a nord-est dei Vegruzzi dietro il reggimen D. l\1iguel, il quale trova. vasi già in decisa ritirata. In tali condizioni il reg-

e

lo

TN GEl\MANL\ ED I N l'l'AI.!A

3 13

..:riment.o Paesi Bassi rinnova il combattimento , gu'a<lno'na l'erta e s'impadron isce di un pezzo che vien ,g ittato ln un hul'rone, dove poi fu _raccolto la sera : ma esso pure alla sua volta è resp111to e cos tretto a Ti til'arsi. Soprnggiungono allora ,1O compagnie del reggimento Rodolfo (brigata Scud i.c11, le quali in quel ~erreno rotto ·~~d oseuro essendosi staccate dnll'ala destra della pro:p ria brigala, attraue esse pure cln~ rumore _del coml lattimen to', si sono dirette verso 1 Vegruzz1. Queste -<lànno anch'esse l'assalto ol Monte , ri escono fino alla . ba tteria, dove il nemico perde quattro _p~zzi, s'avai:Y.ano veeso casa di Monte 'forre ; ma c1m, prese m fronte ed in fianco dal 64°, debbono cedere e ri tirarsi, sebbene · sosten ute da una divisione_ clel reggi-mento Paesi ,Bassi . . Così l'altura di' Monte Croce resta ogl'Ilari~ni ; le t nippe ausLriache, le quali hanno preso p~rt~ su_c ces:;ivarn en le I). questi allacchi slegali e parziali , SI UO~ vano in pieno disordine, e non ri escono a ran nodarsi -se non mollo tempo appresso , cosicchè sul loro efficace 4~oncorso non è più da pot.ee conta·r e per buona ~arte d ella giornata. La loro ritirata si opera -senza 1~1se'·"'uirnento per parte dal nemico e sotto la prntezrnne 0ella propria artiglieria. Durante il combattim?nto n osi portate in posizione le altre ~lue ~)atle,ric delw "..·iserva, l'm1lt al Boscone, l'altra dmanz1 a Cu ~el Sole ,dov'era già la prima giunta, la quale ora trovasi presso l'ezzarani, ni.e ntre la batteria della brigata Weckbecke,~ h obbligata dall'avanzarsi delle proprie truppe a mu t a.re di<.;posizione, port.ondosi prim a a Casetta Rosa , indi al piano verso la Fredda, dorn controbatte a lungo-· le due batterie dcll (t cliYisione Cug ia poslal.e presso la ·.Cappella .

s?-

.ANXO XIII, VOL, lii.


I.A GUERRA DEL

1866

11

reggimento Granduca eh Toscana , formante Iapr1rn~1 ~me_a della brigata Doch, s'è avanzato a scaghom _rndietro a destra del reggirnento D. Mio·uel; e_sso giunge sul terreno dell'azione me:ntrn <-1ue~t'ult1mo sLa per essere preso di fianco dall'ala destra della brig.ata granatieri d.i Lomhai;dia che s'avanza verso la Cav~lchina; a taìe aspetto il roggime11to Toscan~ cam 1na _la sua direzione di -marcia, attacca il nerrnco e prende d'assalto la Cavalchfrrn il Gor()'o · spingendosi su Monte iUol im·e nti fino a P~lazzo B;ffi~ I . cl ue ba_ttnglioni del 1°' granatieri spediti tosto in aiuto dalla cresta eh Monte Torre riescono con molt o sLen ~o a ferrrwr~ la ma~·cia del reggimento Toscnna; ma , sopravvenuta rn seguito la divisione Govone, anche e~so , dopo ~:e1·e ~er circa due 01:e tenuto le, posizioni d1 ~fonte Mol1ment1 e la vallata, è costretto a ritirarsi . 1

!}farcia, avanti della bl'igata Scitclier cont·ro Custoza. -:- Ques_tn , come da ordine ricevuto, s'ava nza in direzione dt Monte . " Go clio, formata su due li' . nee col . reo-o g1r:ne~ to -ArCJ~uc~ Ernesto a destra e col reggimento Pern?pe eredlt~ll'ro ·Rodolfo a sinis tra . La sua batteria, sLal.Hl1t~ dapprima sulle alture ad ovest della Pelizzara, si porl~ i? ~e~uito sulle alture più meridionali del. bosco de F1tL1. Le case Gocljo e l\'lazzoJe veno·ono 0 tosto messe in istato di difesa. · · A ~fonte~ Molimenti la. brigata Sc ucl ier incontra i due battaglioni del 3° granatieri che marciano verso la Bagoli.na, li auacca e li respinge fino alla eima del Belvedere, facendo loro 350 prigionieri. Così anche vengono occupati i casolari nella vallata fra Belvedere e_ Custoza, fra cui la chiesa e il cimitero: una divis10ne del reggi~ento Rodolfo riesce verso le ~ o apenetrare, dopo vivo combattimento fino a Custoza dove si stabilisce, scacciandone il nemi~o " '

345

IN GERMANIA 'E D IN l'l'ALIA

Ma prima ancora che il generu1e Scudier abb.ia potuto raccogliere e ti ordin are le s ue truppe ( 1O co mpagnie del reggimento Rodolfo, co me gitt si vide, trovan si :in altra parte del teatro d'a zione) , egli si vede assalito dallo truppe delh~ divisione Govone, alle qu ali è costretto nel abhD...Ddonare Cu.stoza. la chiesa, il cimitero e il' 'Belvedere: non avendo .seco artiglieria da far fronte a qu ella numerosa della divisione Govone, colle truppe .siwnnesse in seguito ai sostenuti combattimenti, e ìemendo altresì pel suo fianco sinjstro, attesa la mala riusci ta dell'attacco di Monte Croce , il generale 8c udi er è costre Lto a dare l' ordine della ritirata, la quale si esoguisee fino a Ze rbare. Ciò osservando, il comandante del 9° corpo porta avanti la brigata Welsershcimb fra Nadalini e la Berettara, con incarico di spingere truppe fio oltre la Berettara; la batleria di questa brigata ed una di c1uelle della riserva, stabilitesi a sud della Pelizzara, controbattono le hatlcrie italia ne postute su Monte Torre. La brigata Toply e le altre due battet'ie della riserva rim angono a Casazze . Durante. questo periodo nu lla di rilevante succede -al piano; la brigata Pu lz fa un movimento avanti verso Cerchie per pr0teggere, se ve ne fosse d'uopo, la ritirnta delle troppe respinte da Monte Croce;. ma vedendo cÌ1e il nemico nc:in accenna ad inseguire si Titira nuovamente allu Casetta. · L'Arciduca Alberto si trattiene sull'altura di Sona fino alle 8 3[-1·, indi si porta a S. Giorgio in Salici. 1

Dalle 11 alle 4.

iJ1ossa della divisione cli n:serva verso Monzambano .

- Al

momento che il generale Rupprecht riceve l'or~


316

LA GUEilllA DEL

1866

d_ine di n:i-al'Ciare verso Monzambano, la divisione di riserva St trova tutta disseminata e frammischiata colle_altre truppe; egli non trova aversi sotto la mano che 11 36~ cacciai.ori ancora intatto e le truppe venute queste 3 compagnie del reo·o·ida Peschiera; t,t, . sono . men to Gra d1scarn, una del reggimento Principe Ròd0lfo, u? plotone _di ussari Liechtenstein e 4 pezzi, ehe uscite dalla pwzza verso le 8 per ordine del comandante, per Cavalcaselle e s. Lore,nzo sonosi riunite verso Cà Feliona colla divisione di riserva. Queste truppe vengono ora dirette per Casa Renati e Burato verso Salionze, mentre s'invia ordine nl 1° .Maroicic, rimas~o a Castelnovo, di avviarsi pur esso a quella volta. Le . difficoltà del terreno, la resistenza che, ancora oppongo?o gli sparsi avanzi della divisione Cerale e ~-u~lla più e.~c~ce_del~'8°. b(3rsaglieri rendòno imposs1.l~lle alla dms10ne di -riserva cli rao·o-rupparsi e di . , d'I e1·!l'ezione. bo agire con umla Il t.o p . . . -1· . aumgartten, spedLto in sostegno alle truppe che .combat~evanc~ a Campagna Rossa, · visto poi che questo ç,ascmale e stato preso da queste ultime, prosegue ve rso sud: nel passare la strada che da Oliosi te?cle a .Sali_onze respinge un attacco di cavalleria nem1~a; St _spmge q~indi fino alle Maragnotte,; ma qui un energico ed abilmente eseguito contrattucco del!'80 ~ersafslieri lo prende di fronte e cli fianco, lo mette 111 d,_sordme e lo costringe a ritirursi, senza perb insegui rlo . Il ~1emico sgombra poi egli stesso le Maragnotte, a cui una granata ba rovinato il tetto, ed anche 1'8° bersaglieri si ripiega su Pasquali. · A s~d di Mo1He Torcolo, dove due divisioni Hohenl~h_e s_1 trovano vivamenle impegnate, accorrono 4. div1s10m Degenfeld, le quali, non senza subite gi·avi

IN C:El\MA!'il.\ ED IN lTAI.IA

perdite, riescono a scacciare il nemico. Una di queste.. lo insegue fino a Fontana, alt.re due fino al fosso Sori o fra Scatola e Campuzzi : la quarta, presa nel fianco sinistro da un drappello di bersaglieri, piega ,a sud, sorprnnde 1'8° bersaglieri mentre questo sta deponendo gli -zaini presso Cù Bruciala, prende questa caso., ma è poi · costretta a ripararsi dietro una piega di terreno da una gran'dine di proietti dell'artighe.::ia nemica. Un'altra divisione Degenfeld, giunta senza resistenza alle. Maragnotte, si riunisce quivi col proprio battaglione. e si dirige verso Casa Pasquali, donde parte un vivissimo fuoco. Il ,J2° confinarii e parte del 31° cacciatori , dopo riordinuLisi, ~i rivolgono da ~fonte Cricol yerso ~Ionzamhano; ma pqr una mtda intelligenza una melì.t marcia verso Past1uali, l'altra verso Scatola. Il 36° ca.cciatori e le truppe cli l'eséhiera giungono q,uasi eonternporanearnente a ~alionze; q1.1ello discende allo. riva, dirigendosi al ponte cli Monzambano, della cui distruzione è pnrticolarment.e incaricato; queste proseguono verso sud per Cà Monte, ed avuto not:izin dagli esploratori che Pravecchia è occupala dal nemico, prendono ordine da combattimento, la fanteria dall'una e da.Il' ultra parte della strada, i pezzi e il drnp1,ell o di cavalleria sulla strada stessa : due cli questi pez.zi si stabiliscono poi in hatterfa sulla strada, e gli altri due sopra un poggio a sud-ovest di Campuzzi. Esse sono accolte dapprima da un fuoco vivo, ma inefficuce, che viene dalla parte di Pasquali e di Canova; indi vengono attaccate presso il Torrione, e dopo tenace resistenza, respinte fino ,al Sorio da quatt.ro battaglioni della brigata Aosta : esse allora . si ritirano a Salionze, donde la loro mezza batteria apre il fuoco contro il ponte di Monzambano; . il nemico non insegue, che anzi si ritira fin dietro Marzago.


\ I

3 18 1

LA GUEHRA DEL

1866

IN GERMANIA ED IN ITALIA

Il 36° cacciatori, giunto a mille passi dal ponte, viene assalito da un violento fuoco di artiglieria e fucileria da ambe le sponde del Mincio; parte si getta a riva per rispondere al fC1oco, e parte cerca-coprirsi nel terreno ad est della strada; ma qu ivi sopraggiungono i dué squadroni guide della 2u divisione, dalle cui caricbe ripetute il battaglione pena a difendersi; cosicchè quando entra ancora in azione il 3i :fanteria, esso tenta con una celere ritirata sottrarsi a tal critica posizione: ma ciò gli viene impedito ' dal 47° bersaglieri, che gli n.rriva alle spa ll e. l3en 4)ochi riescono a salvars i; più di 700 uomini restano fra morti, feriti e prigionieri. La 2u e parte della 3" divisione H.ohenlobe, che si eran messe per la stessa strada del 36° cacciatori, sboccando nel piano vengono pur esse bersagliate dal fuoco della spo'nda destra del Mincio ; ciò non ostante esse si gettano risoluta,mente contro una parte del 17° bersaglieri, e riescono a procurare scampo ai poèhi avanzi del 36° cacciatori. Con questo ha fine ( tra le 2 e le 3) il combattimento all' estre,i;na destra della divisione di riserva: 0

Quanto alle altre frazioni della divisione, du~ divisioni Degenfeld (.t• e 6•) hanno occupato Salionze; un'altra (la 5") ,ha, seguìto il 3° baLLaglione · da Monte 'Torcolo a Pasquali. Due battaglioni Hohenlohe ( 2° e 4° colla 2a compagnia) marciano da Oli osi verso sud-ovest, e dirigonsi poi a Pasquali. Il 4° ì\faroicic, lasciando Castelnovo si reca a SaJionze.

Delle due batterie della divisione, quella che era postata a Renali si porta -in seguito a ~Ionte,Torcolo , .ma sepza poter agire per aver davanti a se le fa~terie : l'altra, dopo aver risposto lungamente a~l'art1-_ .u]ieria delln l'iserva, sta.cca una sezione avanti oltre Scatola per batte.re il ponte di Monzambano e la ba_tteria nemica di Monte Sabbione . Dopo le 2 la batteria è nuovamente riunita in Salionze, e non prende p iù parte alla gio rnata . · Altre frazioni spicciolate della divisione combattono all' ala destra della brigata l?ire t a Canova e Pasquali . . Le truppe di Peschiera ritornano alla piazza verso le 3.

Presa 1lel Monte Vento . - L'ordine clell'At'c1du'ca per 1a mossa in avanti del 5° corpo verso Santa Lucia e .della divisione di riserva verso Monzamban_o, non giunge al comando del il 0 corpo che verso le ,11 . Il genee'ale" Rodich, trovand? arduo l'.ass~rnto, vorrebbe richinmare la brigata Piret per impiegarla all'attacco di Santa Lucia, ed incarica perciò il generale Rupprechl di tenere Oliosi e di regola-rsi pel r~~to a modo suo. Ma intanto l'andamento delle cose s1 e talmente modificai.o ch e non è pur da pensare' a richià·mare la brigata Piret; all'estrema destra 1lella di~t sione di riserva il fuoco sembra riprendere con pm · forza e la brio-ata Pire't si trova impegnata seriamente alla Busetta ; c~sicchè il generale Rodièh rinunzia pel momento aH'attacco di Santa Lucia, aspettando per .eseguirlo che la brigata Piret siasi assicurata una so;lida situazione. Questa brigata, dopo la presa d'Oliosi, .vie~e a trovarsi in un terreno quasi scoperto sotto 11 tiro delle batterie cli Monte Vento, i cui colpi si fanno sempre . più spessi e precisi: ciò non ostante il brigadiere vuol


320

LA GUEl\nA DEL

1)

8(;6

tentare l'attacco di i\Ion te Vento e dù a tale scopo·gl ii ordini opportuni. Su tutta la fronte si riaccende il fuoco colle truppe ancor combatten ti della divisione Cerale, dell'avanguardia della 5" division e e col 2° llersaglieri. La BusetLa viene presa dopo breve resislenza, e subilo visi po rta la balleria della brigata , la quale co' suoi colpi mette il fu oco a Ctt ~ruciata; due battaglion i. Baden· a . prezzo di rn olte perdite prendono al nemico le alture cli Fontana Fredda, cosicchè tutta la brigata può avanzare fi n sotto Monte Vento, ma per l' estrema stanchezza si devono concedere alle truppe alcun i istanti cli ri poso. La disposizione del la brigata in fJt.i.esto mom ento & la seguente : la batteria sopra un'altura a sud-o,,esi della · Busetta ; il reggimento Baden a cavallo della strada all'altezza cli Cù Bruciata; a destra di esso il 2°, a sinistra il 11° ed il 2° battaglione Crenneville (questi ult.irni due battaglioni fra Carad ini e Fontana Fredda); il 5° cacciatori Kaiser ed un drappello degh ulani di Sici lia indietro sulla strada in riserva. Alla des tra d~ la brigata alcµne frazioni della divisione di riserva. La batteria , fotta segno ai tm dell'artiglieria nemica dell a riserva, è éostrettà ad agirè con soli quattro p ezzi; verso il tocco e mezzo le vengono in sostegn o due batterie della riserva del corpò d'armata; a dn-· tare da questo momento il fuoco dell'artiglieria nemica si fa più languido, e cessa infine completamente. Ciò vedendo · il g<:nerale Piret ordina verso le 3 di riavanzare . - Il 3° Degenfold, il 4° Hohenlohe, il 3° Badcn e parte del 12° confinurio · prendono d'assalto, dopo accanito combattimento, le posizioni di Canova e Pasquali. n ,1 ° e 2° Baden e il 5° cacciatori penetrano nella streWt

m ,, GF.l\MAl'ilA ED IN ITALI A

3'211

cli ì\fonteYento fino a Fontanello: due battaglioni Cren.neville (·I e 2°) marciano di t'etlamente all'altura cl~ Monte Vento, respingendo l'attacco d'un drapp ello di cavalleria e ml onta di alcuni colpi dcll'arliglieria nemi~a, i quali però rimangono senza effetto.. . Le trupp_e, spossate dal caldo. e dal con:b'attrn1en~o, prendono posizione nel seguent_e modo: 1l 5° cacciatori Kaiser a Tirodcllu ; . il regg1meh Lo Baden a Casa del Prato: due ,battao·lioni Crenneville rimangono sull'altura di Monte Ver~to ; l'altro (il 2° ) cogli ulani di Sicilia e parte della divisione di rist~rva presso Pas quali a scorta delle batterie, le quali e~ano subito state fatte avanzare. Parte di queste seguita a scambiare il fuoco colla batteria della 2a divisione stabilita presso la chiesa di ?Ionzambano. O

1Presci cli Santa Lucia. - 11 19° cacciatori, nell'inserruire la bria-ata Bresc ia attraverso al Tione, si troYa fermato dal fuoco della brigala Valtellina, e quindi re:.. spinto dalla mossa energica del 3° .battaglione d?l _66''. fanteria, a èui tiene dietro un movimento offensivo dt buona parte della brigata, ma senza accordo e ~enza viO'ore. Il 19 cacciatori si ritira sulle alture cli Capcllino, lasciando il nemico nuovamente pa~rone della Pernisa. Allora il colonnello brigadi ere Bauer fa avanzare il reggimento Nagy (verso mezzogiorno). 9uesto.si spiega in masse di divisione sull'altura a sud, di Jese e presso Capellino; due battaglioni (z0 e 3°ì in prima, F~ltro i~ secon.da linea: il reggimento Benedek viene a pp1egars1 alla Palazzi.na. t questo un momento di pau sn. V~r~Q il tocco !l aenerale Rodich, wdendo che la pos1Z1one della bn~ala Pi~·et a Fontana Fredda e alla Busetta può dirsi 1

' '


322

LA GUERRA. DEL

JN GE l\MA.NlA ED lN ,ITALIA ·

1866

assicurata, manda ord:ine alla b6gata Morino- di avanzare verso Sa~ta Lucia e di prendere la posiziine. A tal effetto si mette in azione tutta l'artio·lieria di~ponibil~; cioè la batteria della r iserva n For~i, quella de!la bng~t~ Bauer sulle alture cli J ese e quella della bngaL~ l\'l~rrng P.resso Rosolettì. Il fuoco di queste tre batten e ridu ce rn breve al silenzio J'aì·tio-li eria nemica stabilita sull'altura ·di Santa Lu cia alle Muraglie. f • All?ra si muove la fanteria. 11 :il1° ca·cciatori avanti marcia con una divisione verso Via Cava, colle altre du~bverso dSanta Lucia. Segue il grosso col reggimento Gru er a estra, du e battaglioni -Nao·v al centro 120 e 30) ·1 . . bJ l 1 reggim ento Arciduca Leopoldo a sinistra; cli quest'ultimo. il 3° . battaglione prende p él Serraglio. Il ,1° N~gy, 11 reggimen to Benedek e il 49° cacciatori deHa brigata Bauer si formano in riserva a Jese. Il generale i\foring non incontra però molta resist~nz_a, pei-ch~ già la ritirata della 5" division e è com1qciata : egli non trova più sulla sinistra del Tione che. ~ue batt~g_Iior~i del 6.6° (2° e 3°) ; i quali coprono la ritirata del1b: brigata Valtellina, e cedono subito all'av.anzarsi-..,d el 2 11° cac·ciatori . Così pure languida è la ~esistenza op~osta dal ~0 battaglione dél 65° e da tutto 11. 66° sulle alture ~ destra del Tione, dove sono fatti circa ,150 prigionieri per opera di due divisioni del ~,1°.cacci.a~o~·i sostenute dal fuoco del 2° Nagy, mentre lalti:a dms10ne prende. l'altura di Via Cava, vi rac-· c~ghe_ un carro di munizioni, ~ proseguendo fino a· Picem con alcune frazioni del reggimento Gri.iber prende due pezzi lasciati dal nemico. ' . Yerso le tre tutte le posizioni di Santa Lucia sono ~n pot~re della ~ri?~ta l\foring. Il 2° Gruber insegue ~l ne;nico ~he ~1 r1t1ra ~u ~ale?gio fin oltre a Ca Ripa; 11 21 cacciatori, dopo rmmtos1, si porta a Monte Ma-

ed

1

323

maor, di cui occupa la parte più orientale verso Casette e Doroni. Il generale Roclich , portatosi a qu est'ora sull'altura d i S. Lucia, osserva e distingde chiaramente il combattimento che arde al Belvedere fra le trnppe del gen erale Govone da una parte, e poche compagnie dall'altra; ben vorrebbe a queste r ecare 1rn aiuto; ma g li preme di riunire prima le proprie forze e d i scorgere che anche per parte del 7° corpo si p renda qualch e energico provvedimento . Le strade cattive, il terreno fea stagli a to fonno consumar molto tempo . prima che possa ~·ecarsi ·sul posto la p,,rte della brigata Bauer rimasta a S. Rocco d i Palazzolo (reggimento Benedek e '19° cacciatori) ; qu esta giunge verso le 3 112 e viene d isposla sul ciglio a ovest del Serraglio: e solo verso le ,i, giunge, dopo g randi stenti, · la batteria della briga la Moring, che prend e posizione sull'altura ad est di Santa Lucia, donde apt'e tosto il fu oco contro Valle Busa e Custoza.

Secondo assalto del Belvedere . -

Vedendo che il nemico , dopo respinto l'aUacco di Monte Croce, si tiene in un'attitudine passiva, e temendo gravi conseguenze per la lacuna prodottasi nell' ordine di battaglia per la ritirata della brigata Scudier, il generale Ifartung si decide a ·ripren dere l'offensiva . Nella speran7,a che una diversione dalla parte di Custoza faccia concepire al nemico de' dubbi per la sua liuea di ritirata, e renda così più facile un nuovo a ttacco a Monte Croce , egli ordina verso le 1·1 al regg imento '.fhun (hrigata Kirchsberg}, fermo alla Berettara, di avanzare pel Bosco dei Fitti e Monte Molimenti verso Belvede re. Questo reggimento giunge al Belvedere, già abban-


334

LA GUERRA DEL

4866

1

0

3z5

IN GEl\~i Ai'il A ED IN ITALI.\.

donato dalla_ brigal~ Scudier, ma debolmente occupat? ~al 1rnm1co, lo riprende verso il mezzodì, e prende P?S1z10ne coll'ala destra al Belvedere stesso, colla simstra a Palazzo Baffi. Benchè complelamen Le isoluto (~~rchè giù ìl reggimento Granduca di Toscana si è n _tuato, alla volle di Staffolo) esso· tenta cionondimeno d1 avanz,are_c?ll'~la sini_stra fino a Custoza; ma battuto d~ll art1ghena nerrnca, minaccialo di fiànco e di rovescio dalla cavalleria in fondo alla valle 1 assalito dnl 3i- 0 bersaglieri, è obbligato a cedere ed a ritirarsi alla Beretlara, dove giunge verso le 3. Solo l~ 6n divisione ed àlcune frazioni della 1a e d'.:llla 4n, rn _tutto circa due divisioni, a cui non era g1u~1to _l'o:dme della i:itirata, rimangono al Belvedere, do,e si d1~endono ?strnatamente, respingendo r.ipetut.a.~11_e,n te gl~ ~tlaccl~1 del nemico, il quale ignora la cut1ca po~1z1onc. d1 quelle poche compagnie. · Un capitano di stato maggiore le trova ancora sul posto verso le 3, e ravvisando l'importanza del Belve:lere per ~e ulteriori operazioni, le anima a perdu~ai ~ nell~ difesa p~r qualche tempo, mentr'egli corre rnd1~tro m ~erca d1 soccorsi. A Maizole trova il 3° battagl wn~ B1~v1era della_ brigata Weckbecker, .j} quale, non av~nao potuto g1_ungere a tempo per l'attacco di l\~o~te .~roce_del ~na~tmo, av~va poi avuto dal brigad1er e l mcanco d1 drfendere 11 Boscone , e p· 1·'u lare1·L . d~l generale comandante il cotpo d'armata era stato diretto ad occupare l'orlo sud · del Bosco dei Fitti. Questo battaglione viene ora avviato per la Baaol.ina 0 a Belvedere. Mo. nel frattempo il nemico spiegando tutto il fuo co delle ~ue ~atterie e dirigendo al Belvedere tutto il 51 ° · fanteria, 11· 3&.. bersaglieri e un batla~·lione del 35" fanteria, costringe le compagnie del reg:imento Thun ad abbandonare la posi_zione ed a ritirarsi alla Beret-

tàl'a : il battaglione Baviera , giunto sul posto in questo momento, viene pur esso a subire la stessa sorte. Il generale Hartung si vede così nell'iinpossibiliLù. di ri{rnovare l'aLLa!~co, le }.)rigate Veckbecker e Bock non essendo ancora in caso di potee ripresent~rsi al combattimento, e non rimanendogli cl'intaLLo che il reggimento Maroiciç, col quale egli deve tenere l'importante punto di Sommacampagna: anche le batLerie delle due brigate oradelte sonsi dovute ritirare dal fuoco. Non restano dunque ~he le due brigate di riserva. del 7° corpo.

Terzo assalto clel Belvedere_ - Verso le ,J 1 1(2, dopo respinta la brigata Scudier,. l'Arciduca avea spedito ordine al generale Maroicic comandante il 7° corpo di « prendere posizione colle brigate Toply e '\Vel« sersheirnb davanti a Zerbare e di stab ilire comenje ntem ente le batterie.» Avuto poi avviso dal generale Rodich della lacuna esistente fra il 5° e il 7° corpo, egli avea verso le ~ dato ordine al genernle Maroicic di '« avanzare uria brigata verso Monte Godio e di « ristabilire il collegamento col 5° corpo per Gua« stalla Vecchia. » . · La posiz ione del 7° corpo a ctuest' ora è la seguente: all'estrema destra, presso Guastalla, il 6° squadrone degli ussari di Bavi era; fra questo e i Nadalini Ja · brigata Toply, col reggimento Allemann a destra. il reggimento Arciduca Ludovico Vittorio a sin istra , il 7° cacciatori, la batteria della brigata e la batteria a cavallo della riserva innanzi al fronte. La brigata \Velsersheimb e le allrn batterie fra i Nadalini e h1 Berettara e innanzi alla Pelizzara (vedi s9pra). La brigata Scudier _è giunta in porte a Zerbare, e in parte giunge più tardi a Casazze; solo la sua retroguardia, il 3° 1

1


LA GUERRA DEL 1866 , 326 battagli?ne Al'ciduca Ernesto e la batteria della brigata trovans1 ancora al Bosco dei Fitti. Con temporaneamente all'ultimo ordine spedito al 0 , corpo.., l'Arciduca ne -wedisce uno pure al 9° di f~re 1~110 sforzo verso Staffalo con una brigata , se la s1 tuaz10ne lo pennettesse. Ma ciò s'è visto essere impossibile. Il gene1:ale l\faroicic di propria iniziativa si decide ver~o le 3 a \entarG! l' attacco cli Custoza, e dà alle .brigat~ T·oply e Welsersheirnb l'ordine di avanzare. SoUo la protezione di tutte le batLerie del ç,orpo queste muovono ver·so il Belvedere, la hrigata We1sershe(mb i~ scaglione un po' avan,ti a sinis tra per lìlonte, ' l\fohmeot1, la brigata Toply per Monte Godio e la Bagolina: ciascuna brigata col suo ba ttao-lione cac. ' ' o ciaton c1vant1, quattro battao·lioni in linea_ di mnsse di divisione in prima lin ea , ~ li altri due in linea serr~~a di rna~se di divisione in seconda. Alla Bagolina s meontra 11 nemico , che non tarda a ritirarsi fino alla punta di Belvedere . Questa posizione viene alLacca~a d?lle due brigate riunite verso le 4, e presa al primo assalto , henchè difesa valorosamente . Insieme col Belvydere s.i occupa pure tutfo il pendìo che si estende verso Valle Busa , prendendo un cannone al nemico . '. Le ~r:uppe sono troppo stanche perchè possano ~mmedratah1en te marciare all'attacco di Custoza: perciò -il gen~rale !IIaroicic dù loro un po' di riposo, ein tanLo fa ven ire sull'altura, oltrn alle batterie a~ne due brig~te, an che le tre. batterie della riserva, e col fu oco d~ q_u esti 40 pezzi, a cui coopera quello delle batterie d1 nserva d1~l 9° corpo, riduce fr1 breve àl silenzio l'artiglieria della divisione Govon e.

IN GEl'.MANIA EO IN IT ALIA

327

D.urante questi avvenim enti il colonnello Pulz si tien sempr e nella s na posizione alla Casetta, tenendo d'occhio il nemico dalla parte di Villafranca. Più vol te gli vien segnalato l'arrivo di cavalleria nemica, ma so n sempre piccoli drappelli che tosto si ritirano. Verso mezzodì uno squadrone degli -ulani di Sicilia perlustrando il terreno verso Casino Polli incontra uno di questi drappelli e lo insegue fino alle linee della fanteria davanti a Yillafranca; ma ricevuto da un vivo fuoco si ri Li rn, dopo avere osservato che nulla è cnmbiato nelle disposizioni del nemieo. · Alle 2 il colonnello Pulz avanza la sua cavalleria in direzione dell a Fredda e di Cerchie per sostenere eventual_mente il combattimento; ma poi si ritira n uovamen te alla Casetta, e più tardi alla Palazzina, lasciando alla Case ttà un solo squadrone per mantenere il collegamento . ·

L'Arciduca. che aveva assistito al combattimento fìn_o a_rnezz?dì sull'alLurn di S. Giorgio , indi sul poggio dei C1press1 presso Corte, alle 11:tl ,J ['z erasi recato sulle alture di S. Rocco di Palazzolo; e di là verso le 3 avea dato l'ordine per l'attacco o·enerale di Cu. o . l stoza, _ 9r,dme c10 era stato prevenu to dnìl'iniziativa del comandante il 7° _corpo. Le disposizioni erano le seguenti : · « Un battaglione e la compagnia del genio del 9° corpo « rimç.ngono in Sommacampagna; tre battaglioni ripo« sati del detto èorpo, vengono portati all'ala destra, « se Sommacampagna non è seriamente minacciata. « Il 7° corpo farà verso le 5 l'ultimo tentativo su « Custoza. Il 5° corpo per le o ore deve marciare su « Custoza con una brigata sfilando per la. sinistra.


329 e riceve 'ordine dal generai~ ì\foring di forzare l' ingresso del vill.rggio. Intanto la.brigata Welsersheimb, respinto un contrattacco del ne_mico, s'è avanzata fino al cimitero ed alla chiesa, e si trova così pronta all'attacco di Cu stoza con una parte delle ,sue forze; due battaglìoni Paumgartten in prima, uno in seconda linea, più il 3° cacciatori Kaiser e una,frazione del reggimento ì\leklenburg-Strelitz; ciò appunto nel momento che il 3° battaglione Arciduca Leopoldo (a cui s'è aggiunta una compagnia), guidato dal generale Moring in persona, giunge aHe prime case cli Custoza; le occupa di primo slancio e scaccia i difensori cli casa in casa fino al palazzo Bevilacqua, dove sono fatti 359 prigionieri. Quasi contemporaneamente le ora dette truppe della brigata Welsersheimh e gli altri due battaglioni Arciduca Leopoldo giungono alla parte nord del palazzo, anco.ra occupato e tenacemente difeso, peaetrano nel cortile e nel parco e rendono impossibile un' ulteriore resi, stenza. Due pezzi rapidamente portati a Custoza dal Bel vedere aprono il fuoco sulle colonne nemiche nel piano, e specialmen te sulla cavalleria nelle vicinanze del~a cascina Coronini, che sembra voler proteggere la l'ltirata. Durante l'attacco il reggimento Griìber e i 2 batta(Ylioni Nagy sonosi avanzati per Canova fino a Coronini ; molestare la ritirata degli ultimi difensori di Custoza; senza effetto riescono gli attacchi dei cavalleggeri di Lucca e dei lancieri di Foggin, diretti contro il reggimento Nagy. J N GEl\:llANIA ED IN IT.\LIA

LA GUEBR~ DEL 1866 3z8 E al colonnello Pulz verso le 3 1j'2 « se i cavalìi ~"< sono ancora in forzu, avanzaré verso Custoza per « imprimere maggior vigot;e ull'aUacco, chè ha luogo « verso le 5. l> , 1

Dulie k fino a notte .

Presa cli Oustoza. - l\lentre il gene rale Maroicic si prepara per l'atta cco di Custoza, anche il 5° e il 9° corpo si ·dispongono a cooperarvi, quello con una marcia di fianco e questo con un nuovo attacco di Monte Crnce. Del 5° corpo s'avanzuno su Custoza la brigata Moring e i due battaglioni Nagy. Del 9° corpo il reggimento Maroicic ha l' incarieo dì attaccar Monte Croce colla pro tez1one della batteriu della brign ta '\Veckbecker. La brigata Bock. è fatta avanzare da Sommacarnp~gna alla Bereuara, e la brigata Wcckbcckcr dalla staz ione dell a ferrovia a Som macarnpagnu . Alle 4 112 la brigata Moring è in marcia; la JJ:-llteria stabilita a Santa Lucia sloggia dai prati di Prabiano la cavalleria nemica, ed agevofa la marcia della brigata. Il reggimento Arciduca Leopold(\ con due br~Ltag!ioni in prima ed uno in seconda l i1;eu . formando uno scaglione avanzato, hat.te la strada di Coste Tagi.oli e di Vanlini; i due battaglioni Nagy e il reggimento Gru ber ·seguono per la valle del Tìone; il 21 ° cacciatori fermo · a Monte l\famaòr copre il fianco destro della colonna. Le difficoltà del terreno fanno perdere la vera di l'ei?.ione ai due primi. battaglioni del reggimento Arciduca Leopoldo, i q"uali riescono sull'altura del Belvedere, ed ivi si dispongono a 400 o· !500 passi a nord di Valle Busa; il 3° batu:i'glione si dirige invece ·a Custoza 1

Presa di Jlonte Croce. - II reggimen tg iUaroicic~ disceso dal Boscone e attraversata la valle di Staf• ·' folo, attacca le falde nord-orien toli di ììlon te Croce. !;-;~o x111, \ "oL. 111.

22


330

LA GUEf\ RA DEL

11866 ; ,

respinge lungo il pendip e lun()'o la cresta i batta.gli on i nemici , par Le verso Cust~za e ·parte verso il basso, · raccoglie molLi prigionieri, e su lla vetta di Monte .cro~e conq nista 5 cannoni, i quali vengono tosto dH'e~t1 co~tro le truppe che si ritirano nel piano; un tentativo d1 contrattacco dei battao·lioni nemici ch'erano stati lascia.ti. nella pianuta noi riesce e la ritirata si fa generale e disordinata.. . '

Nuovo attacco della ca1.,al'le1'ia. - Il colonnello Pulz _riceve verso le 5 l'ordine dell'Arciduca di cooperare . all'attacco di Gustoza; ei s'avanza tosto verso la :case Lta nell' intento cli pene trare fra Villafranca e. Poz~o Moretta, e quil:di,_ lasciando un reggimento a coprirlo dalla yarte ~1 Y1J.~afranca, avanzarsi verso Valeggio.) ..~h ussari Ka 1ser e 'due squadron_i degli . ussari " ' urttemberg forma-no l'afa de~Lra sotto il comando d~retto_ del colonnello Palz; 2 squadroni degli ussari ·dr Baviera e 2 degli ulani di Sicilia sotto il colonnello Buja?o~ics fo_rrnano Fala sinistra alquanto ritirata; gli 'ulan~ cli Tr~m ~olla batteria fa· riserva, ùOO squa<frone degli ussan Wurttemberg copi·è il fiunco sinistro verso C[ìselle. · All'altezza della Casetta il colonnello Pulz ricevi avviso che i casèinali ad ovest della fossa Beretlara ·sono forteinènte occupati dal nèmico ; per cui ferma la marcia e fa disporre in batteria per lanciare in quella direzione alcuni colpi. . Ripresa la via, l'ala desti;a passa la · fossa Berettara a 700 passi a ·nord del ponte, l'ala s,inistra sul ponte s~esso ~d _ovest delle Ganfardine; la batteria e gli ulani d1 J'ram s1 portano fino a1la strada che da Pozzo ll:foretta èonduce alle Ganfardine. · · ,. · A:l 1~ del_la fo~sa la colonna Pulz si ~piega cogli ussan Kaiser rn pmna linea e i due squadroni Wiirt-

?i

,

IN G:EIUI.;\.NIA EO JN l'J:ALL\

33~

temberg cÙetro le al-t, e così s' avapza vet·so Cerchie e Capella. A Cerchie gli ussari fanno prigioniere' due compagnie coi lorn ufficio.li. Avanzando verso Pozzo :Morella s'incontrano ,frotte d1 f?-n~eria nem·i~a, che scendendo da ~!onte Croce e Monte Torl'e cetcano ·guadagn,ar Villafranca; qui pure gli ussari' raccolgono numerosi prigionie.ri, ma ciò fa loro perdere, la primitiva direz·ione. Cl te nente colonn ~llo lligyitsky .con · circ 0 3 squadr_oni tiesce all'angolo nord-oves~ di Villafrunca, dove erano ra~una,t~ g~p~se, masse serrate, di fanteria nemica con a~'lìglierin, le quali però si lascian o avvicinare gli ussari senza far fooco; molti gr1Jppi di soldél ti, che ,sembrnno uscir dall'abitato, si fanno loro incontr'o e depongono le armi, assicurando che an~Ìrn le rruj)pe ricovernte in paese sono disposLe a rendersi . Ciò in.duce qu ell' u!lìciale superiaJ.'e a mandare un parlamentaeio a Villafranca, dove . si distingue un genol'al0 col s.uo s~aLo maggiore : questi è il generale Bixio che accoglie il parl amentario con modi co r~esi, ~na respinge risolu tamente la proposta di resa . Poco ~o po un colpo di cannçnc fo ri tirare gli usseri che stavano form i nspettando l'esito del,le tratta ti ve. . Per sua parte i.I colo.nnello Bujanovics s'avanza,:s4Jla stl'ada che dalle Ganfardine mena .i. Capella ;_ all'a,1 viso _che t.re. o quattro squàdronf pernici sono RpJt~f.'si,sulla sua sm1st~a, fa conve rger~ da quella parte, e CAJ;,çare; ma quest1 non attendono l'urto e si ritirano prontamen te . A poche centinaia .di passi .da Villafranca una fitta cat.ena <li bersaglieri, diet{·o cui si vedono formati } q~t1}_drati, o_bbl}ga col S!,10 fLi.oèo la coÌ?,Q11a BÌ;janovics a., ripi egare md1etro fi~o alle. Ganfar,9iip~ . ., •. I,,a stanchezza de' cavalli è tale che jl c.ÒJ'onnello Pulz abbandor1a. i'idea d'inseguire il nemico fi.nb a Valeggio; cre~e però ancora possibile tentar qualche cosa éontro


332

LA GUERRA DEL

,i 866

le truppe ammassate in Villafranca. Perciò eo·li fa nuovamente avanzare la batteria sulla strada, a si~istra uno ~quadr_one us~ari_ W~r~t_emberg, a destra due squadro1:n degh ulam d1 S1c1lia , e ad ovest della foss a Berettara i due squadroni deo-fi uss.ari di Baviera questi_ ultimi sotto_ il colonnell~ Bujano-iics, gli altri sotto 11 suo proprio. Un alti:o squadrone deo·Ji ussari Wiirttembe!g copre.il fianco sinistro; gli uss~ri Kaiser guardano 11 lato nord-ovest di Villafranca · 0o-li ulani di Trani in ri·s~rva. ' . Per risparmiare i cavalli s'avanza al passo . . Allorchù 1 tre squadroni guidati dal colonnello Pulz son o-iunti a tiro di mitràglia dal nemico, .sbucano fuori lancieri nemici e si pr~cipitano sulla batteria, la quale ha tempo eh chsporre due pezzi sulla strad a G d1 iar fuoco; dal loro ca-nto i tre squadroni ora el etti a~tac~ano i · _la_ncieri, li i·espingo~o, e li ·inseglwno; ma gmntr al bmo de!Ja strada che da Villafranca tende a Staffalb sono accolti dal fuoco delle batterie e dei quadrati n~mici, ch'essi attaccano bensì con vi~ore ma inutilmente. Il colQnnello Bujanovics intanto s'è avanzato ad eo-ual'e ?ltezza . .coi du e squadroni degli ussari di Baviera; rnteso 11 rumore dell'attacco .dall'altra parte della fossa . Berettara. s'affretta egli pure a marciare verso l'ann·oìo nord di Villa.franca ; ma anch'esso deve ritirarsi din~nzi · .al fuoco preciso ed aggiustato dei quadrati nemici. · Il colonnello Bujanovics tenta bensì con una trentina -d'ussari, che avevano ancora i cavalli in is!ato di farqualche c~sa, di gettarsi sopra una batteria postata: al pu~to ~1 separazrnne delle strade; ma anche questo tentativo e mandato a vuoto dal fuoco di un · ouadrato di bersaglieri, e il colonnello Bujanovics ~tes~o cade gravemente ferito a po~hi passi dinanzi al quadrato. Mentre gh squa.dron~ austriaci si ritirano, alcuni

i'

p~r?

333 -drappelli di cavalleria nemica si dànno ad inseguirli, ma per breve tratto; all'incontro l'artiglieria nemica ;prosegue ancora a far fuoco nella direzione in cui ,quelli sonosi ritirati. I ·cavalli . che non sono più stati foraggiati nè abbeverati dalle 3 del mattino, é che per la maggior ;p arte si trnvano insellati da quattordici ore hanno talmente bisogno di riposo che il colonnello Pulz pen·sa . a trovare un campo comodo e sicuro, dove sin.vi acqua, e perciò riconduce la sua cavalleria al forte Gisella. , fN GERMANIA ED IN ITALL\.

,Posi:sioni dell'esercito austriaco nel la notte. - Durante le ultim e fasi dell'azione l'Arciduca Alberto rimane a S. Rocco di. Palazzolo, 'donde si porta a Zerbare suo quartier generale per la notte. Di truppe intatte non v' ha che il 23° c;icciatori e il 4. battaglione Maroicic; la cavalleria pur essa è affaticata in modo estremo: cosicc11è non è possibile un inseguimento. Le truppe rimangono sul campo cli battaglia, all'infuori della cavalleria, ritornata al forte Gisella. Il comando in capo a Zerbare. Il comando della divisione di riserva in Salionze.; I.a brigata Weimar a Salionze e 'dintorni cogli avamposti <la Molini di sotto fin oltre a Monte Sabbione : la brigata . .Benko alle Maragnotte. Il comando ,del 5° corpo a Capellino; la brigata f>iret con due batterie della riserva a Monte Vento; la brigata Moring col 2·1°cacciatori, il reggimento Gruber e la propria batteria a Santa Lucia, il reggimento Arciduca Leopoldo a Custoza; la brigata Bauel' fra Santa Luci.a e il Serraglio; la restante batteria della riserva alla 'Pernisa; le altre frazioni del corpo d'armata a , Forni, a S. Rocco e a S. Giorgio in Salice. Avamposti davanti a tutto il fronte. 0


334

LA GUEllHA · DEL

1866

11 comando del 7° corpo a Monte Go dio: la brigata Welsersheimb col reggimento PaÙmgartten sul declivi(} nord del poggio di Custoza; il resto colla brigata Tòply e colla riserva d'artiglieria sulle alture del Belvedere e di Mon Le · Molimen ti; la brigata · Sct'.d ier alla Zina presso Sona, il parco munizioni fra Casàzze e Sona. Il (;Ornando del 9° corpo, brigata Weckbecker, la baùe,rià dèlla brigata Kirch'sberg e il par,co mu.n'izioni a Sornmaciùnpagna; la brigala Bi:ick alla BereLLara; · la riserva d'artiglieria Casa del Sole; la ·bfigàta · Kirchsbei'g colla batteria della brigata \Ycckbecker a Monte Torre. Il 23° caccia tori in avamposti ·verso Villafranca. . Ancora nella sera del 2k l'Arciduca prende le disposizioni pel caso che si rinno,;i il ·coqibattirnento, pel rifornimento delle munizioni e per l' approvvigionamento delle ~ruppe . ·

la

a

PROSPETTO DELLE PERDITE DELL'ESERCITO AUSTRl!CO ' . NELLA BATTAGLIA DI CUSTOZA


-

ij

3l0IlTI

~

C,jj

Flm!TI

PIUG IONlllRI

DISl!ERSI

Q)

TOTAL:-i

~

g/ j I~ ~~'~ ,:'.3 ~~l ,:o

P

I }

I

....

Brigala Piret 14 Id. Ba~1er . 5 . Id. .Moring. : : Riserva d'artiglieria . . •. . . Squ~ctr9ni 4• e 6°- degli ulani di S1c1ha , . · . . . . . . .2 I

I

109 2 96 7

-

9 11

;nl

Totale

1 1

'

8

5-

6 1- 1 21 330 r

nl

II

r

4

I s1.2 I si- ]

2.21 J15f 37

j

.2

-

--

I

- _:/ 105 - 36 132 - 19 18 .2 - - - - - 1 75 72 3

383 366 2 51 4 1-

-

!Xl

I Il

-

21 14 2

UP

,:o

;· .;J~

II j [ [ 50 Corpo.

60

J

599 598 76 4

'2

92

88

1369

;.,-

"'e:

.2

I

95

7° Corpo. Co_mando del corpo ,. : Brigata Scudier . . Id . Toply . . · Id . Welscrsheimh Riserva d'artiglieria .

133

-

26

1.31 2,5 I si

5~;

4 3 G

67 75

7

- - -

- i

Totale

386 170 3.27

4-

11-

.2

I

--

- -1 317 4 - 154. - - - 110 - - - -

l1ql-l

1 1-1 1/

5s1

: 11\ -1-1 11 I 192- Il-11--11 ---i 1, ~1-1 - -·

rn4

. J/llf 7

263

885

t,j

::i ::i

....

ti M

t""'

""" O)

. 00

- -4 --

-2\l

1 2 1 1

t"

.2 1

- 27 - - )O 836 -35 32 395 512 - 21 I 35 I 69 I 1145 I

1 6 5 40 1

O>

53

9° Corpo. Comando del corpo . Brigata l{irchsberg .

-

. , u.

Id.

n·ecK1:}ec1'er . Biick

37 - I

-.

·. r-

Riserva d'artiglieria :

'

f

174 - 2 123 1 .

.lwr-

Totale

335

592 365 5

31 26

a -

I 51

10 1 1154 f

2 1 3-

10

1! 11

14

:1

Totale I

Truppe di sortita di Peschiera

Briga la Bujanovics Id. Pulz. '

l 245

99 1 11 23 1~! 119 9 21

441 820 1 21 21 4 14 - -

78 7 :

-

2! J

Totale

21 575 111 1-

Riserva di cavalleria.

I

.

21: 1:1

21

1iJ1

4"I ,00 •• If

i1 13

I

1

I

=l

1~

I 367 1 -1

l

4

l 2ri8 I

14

l=l-21 l 81 37 l 915 1

2 18

l

20

I

1

IT~r I J 21 378 1 -

Divisione di riserva. Brigala Weimar Id. Benko .

-

1l · ·1 42 36 11144 761

1-l 21 715 I

2

-!

·1

,193 241

l=-I:I

21 1161 55 25 - 1 1

8111i1

76 1411 1!

si 1 I 31

32

734 1

18

92

:I

6

9:35

69 1 1850

5

41

8 6

-

..., z

Q t,:l ::i·

;,::

> 2

....

H

()71 891 1,61 301

1r

I

90 1132' 269 , 355

I 390 I

19

I

359

;128

·l 487

tsl

o

.... :z ......, ~

r

;>'

Riepilogo generale . 5• corpo . 7· 9·

id . id.

.

. .. ..

.

Divisione di r iser va . niserva di cavalleria. Trupptl di sortita dì Peschiera

I

Tota le

211 13 19 16 2

-

711

221 15 275 8 335 5 218 lO 47 55 3

-

37 55 70 44 13 4

812 885 . 115'1 820 76

810 -

7 1 2 2

41 l H - -

6 4 14 78 8

6

--

2 1

330 581

2

775

7

1 3 1

-

73,l 228 18

1099 1931. 223 , 3761 !68141 1161 1 1 1612666

72 35 2 8 390 1

60 69 92 69 19 5

1369 1745

2278 1850 359

41

95 53 14 . 20 487 1

J508 Isu I-'76'1:2 1 670

CO CO ~


SULL'AnrnINlS'l'nAZIO NE DEL VES'l'IAlUO DELL'ESERClTO

suu· 1UHIINIST.RAZIONE DJ!L

VESTIARIO DELL'ESERCITO (''} È fuori ogni dubbio che la ·nostra amministrazione militare trovasi rnalaugu'ratarhente oppressa da un indicibile complicazione contabile, e che, ·per taluni rami, riesce dessa benanche no'n poço onerosa all'erario. Ed è mia opinione che una deì le principali cause cli tale complicazione e di tale onero sta nel vigente sistema amministrativo-contabile del vestiario délFesercito. Nè ciò è punto una gratuita espressione da me gittata a caso, bensì è un fatto che mi propongo dimostrare con la massima brevità possibile e nel miglior modo che saprò. Ed affinehè io pnssa con chiarezza e con prove di fatti trawu·e un tale argorn enLo, wi si deve ,permettere di ponare un confronto fra il modo con cui . a el nostrn esercilo si amministra e conteggia il vestiario, ed il modo con cui si amministrava e conteggia va néll'esercitonapoletunq: mi si deve permettere di portare un confronto tra ciò che spende il nostro governo per vestire un soldato nostro, e ciò che spendeva quel g•overno per vestfre un soldato suo. Sperando però che dopo il ·lasso degli otto anni da che quel governo ha cessato di esistere, e da che quello (*) Dichiariamo francamente che per mol,te cose contenute

in questo scritto siamo in assoluto disaccordo coll'autore. , La

direz·ione.

i

339

esercjto, com'unque disfatto, è stato fuso nel nostro 1 non · mi si vorrà attribuire a spiriLo di parte od !;). municipalismo un tale ' confronto, bensì· a semplice e puro· scopo di mettere ù1 luce una parte del sistema di quella cessQ-tù · amministrazione militare, la cui adozione dal can'to ·nostro arrec·a r potf~'lS'he non poca semplicazione aB3: contaoilit~ de' coi·pi, e .non po_c a . economia ·alfe nostre povere finanze. Scopo questo a cui indubitatamente mirano le indefesse é'ure di Coltri. che sì meri tam,ente trovasi oggi a,lla testa: : delle cose · della guerra. La ' massima su cui era basata. l' amministrazione · del vestia.riò nell'esercito napoletano; si · era quella di considerare n.solclc1,to qual semplt'ce usufhtttuario

clel vestiario che gii si clava e non mai 1.tn assoluto proprietario, com·e vuolsi ritenei·e presso di noi. Quindi

co)à il vestiario si amministrava e conteggiava complessivamente per ciascun corpo e nell'interesse del governo; inentre qui si è obbligati ad amministrarlo e conteggial'lo separatamente e nell'interesse di ciascun individuo. Colà il fo ndo di vestiario era unico per . ciascun corpo, e qui invece bisogna tene1'e tanti speciali fondi per quanti sono gli individui che lo c6mporig0nò. In conseguenza colft con . pochi registri, con poca . corrisponden za, e con pochissimo pei·sonale contabile ciascun corpo poteva speditamente menare innanzi un tal ramo di servizio; mentre qui, per l'opp osto, a c~usa di qu'esti infiniti conti individuali cli massa, la contabilità dei singoli corpi non può procédere coi~ la dovuta speditezza, che anzi va · sog·getta a_d un'in~rnensa e complicata scritturazione , quindi all'impiego, di un numerosissimo personale contabile. l\'li lusingo che nessuno vorrà contrastarmi que~te pur troppo e,;identi verità, e che a ne'ssuno vorrà venire in mente di sostenere che lo amministrare il vestiario


310

SULL'AMMlì'iJS'rTÙZIONE

di un corpo med jante tanti conti individuali per quanti sono gli individui che lo compongono, sia :::osa più semplice e più spedita, che lo amministrarlo mediante un sol complessivo conto. Ed iò per mia parte sono convinto che tale semplificazione e speditezza. non si potrà mai ottenere, se dalla nostra a'~m_inistrazione nor:i si bandiscono per sempre questi quattrocento e più mila conti individuali di massa. Trattata. la quistione sollo il rapporto contabile, passo ora a trattarla sotto il rapporto economico. E poichè l'assegno di vestiario varia a s.econdo le armi, così porterò la comparazione dei fatti sull'arma· di cavalleria, come quella. di cui conosco , più i dettagli: d'applicarne poi i risultati alle altre armi. Nell'esercito napoletano il complessivo fondo di vestiario di ciascun corpo di cavalleria veniva costituito da un assegno mensile di circa L.4, 70 circa (carlini H ) per ciascun individuo presente al corpo; e da esso si erogavano le somme per paga.re ai diversi fornitori le somministranze de' generi di vestiario che, dietro domande dei corpi, veniYano accorclat1; dal ministero in rimpiazzo di quelli che uscivano fuori durata. Dippiù, per l'acquisto di altri piccoli oggetti inerenti . al corredo del soldato, e per le piecole e grandi riparnzioni (che colà si facevano in via economica .e non mediante dispendiose tariffe come da. noi si pra- . tica.), si erogavan.o \ ltre determinate somme prese da un certo fondo che chiamavasi dì mantenimento, le · quali, · secondo i miei calcoli approssimativi, giudico · abbondantemente valutare ad altt·e lire 1, 80 mensili anche per ogni i ;;dividuo presen·te al corpo. Prese quindi insieme le due cennate cifre, si ha l'annuo ammontare di L. 78: che è quanto spendeva quel governo per vestire un soldato di .cavalleria.

DEL VESTIARIO DELL'ESEUClTO

34'1

Vediamo ora quanto, per la stessa bisogna, spende il governo nostro. . Il fondo di vestiario di ciascun soldato di cavalleria del nostro esercito; su cui :vanno addebita~i tutti i o·eneri di corredo che gli si danno, e tutte le riparazioni ~d essi 'bisognevoli, vien costituito da due distinti assco-ni : l'uno cioè di eent. 25 per ogni giornata di · sua ~resenza. al corpo, che, val~tato per un anno: dit Pa.mmontare di L. 89: l'altro poi di L. 200 che s1 accredita a titolo di assegno di primo corredo ad ogni ·ìnclividuo cli nuova leva nello giungere al corpo. Sicchè per vestire un solda~o di cavalleria noi spend·iamo a.nnualmeùte L. 89, e quelli spendevano L. 78. Noi eroghiamo L. 200 per ogni nuovo giunto sotto le armi, e quelli non le eroga.vano. Da che dunque queste due differenze? Lasciando <la banda la prima, e solo ponendo mente alle cause che danno luogo alla seconda, cioè a quella dell'asseo·no di primo corredo, il quale (come sopra o . . . . . ho detto) secondo il nostro sistema ammm1strat1vo s1 è obbligq.ti ad erogare, e secon~o sistema_ di :11:le_ll~ cessata amministrazione non v1 si era obbl1gat1, dll'O' Che tale sicrnificantissima. differenza, secondo il mio o ' ' modo di vedere, ripete la sua origine da quella stessa massima sin dal principio indicata., val quanto dire di volersi ritenere da noi il soldato qiiale assoluto

y

proprietario del vestiario che gli si" dù, 'e non semplice ir,sufruttuario come éolù si riteneva. . . Infatti da quella (per me falsa) massima ne . de:1va per necessari a con.se~u~nza c~rn. n,el nostro esercito, allorquando _ad un mdmd.uo _g~1 s~du ~n gen:r\n~ovo,. si deve lDscrnre presso d1 lm 11 veccl_119, perche d1 ~u~ proprietà. Allorquando l? si manda_ m_ congedo,, gli s1 deve lasciar condurre l'mtero vesttano, perche cosa propria. Allorquando cessa egli definitiva.mente dal


342

3-i-3

SULL' A)IMINI STRAZION E

DEL VES'J'I AlUO DEJ,1,'ESERCITO

m ilitare servizio, si ha l'obbligo di pagargli il rispettivo credito di massa, perohè dariaro proprio. N1;1-lla poi parlando di q uei condoni che nei vari casi previsti dai 1'legolamenti si fanno a. pro di coloro _i di cui conti ri~ultano in debit.o ..Or .d unque, se ogni congedato mena seco il su o vestiario ed ·i l suo fondo di massa, ne avviene chcper pgni nuovo giunto bisogna impiantare un n uovo ondo di massa, quindi un nuovo assegnò di primo corredo, onde far fronte alle spese di primo vesLiario. All'opposto nell'esercito napÒle_tano; in cui vestiario e fondo erano riguardati proprietà del g overno, allor. quando' si eseguivano ìe distribuzioni dei generi n uovi, p u nto non si lasciavano presso gl'_individui generi fuori dùràta, ma si ritfravano invece nel nrngazzino del corpo , onde 11.t il izzarn ela part,e miglior-e1 e v~ndel'ne la peggiore . N.è i congedati si. niandavano alle loro case altrimenti vesti ti che con generi fuori d urata , scèlti fra i migliori e conveniente men te ripn ra ti , rimanendo al corpo l' intero vestiario , che poi, ncll@ 1dentiche d;uate in cui era riti1asto , ve niva· distribuito agl' individui di nuova ìeva ' riprendendo ) appena rimesso in Setyiiio, di bel nuov o ìl{COL'SO delle rispettive duraie . Laonde in quell' esercito, mandando a casa i cong.édàti con gt>peri fuori durata, e ves tendo i nuovi giunti coi generi :i.o uso lasciati da quelli, non si andava 'per essi soggetti a spese di n uovo vesliario , quindi a n,e ssuno assegno .di primo c_or_redo . È qui. mi giova fare due osservazioni . , La prima ·ciot che q uantunque per vestire i' suoi soldati quel governo spendeva molto meno di qunnto spendiamo n9i per vestire 'i nostri, pure non è a dedursi che per questa minore spesà CfLiell' e·s ercito doveva essere equipaggiato· ;ll dis.otto del nostro , poichè da tutti coloro ch:e in varie' epoche ebbéo occasione di vederlo si è convenu to il contrario.

La seconda osservazione poi si _è q uella che quant unque i nostri congeda ti si mandassero a casa con l'intero loro eqùipaggio ad oggetto di vederli, in caso di richiamo sotto le a rm i, rientrare nelle file dell'e_serci to provvisti di tutt.o , pur ..nondimeno ciò è rimasto sempre nel campo delle teorie, po ichè i fatti ci hanno costantemente provato, essendosi dessi presen tati ai r ispettivi corpi, in tali chiari1ate, sprovvisti di q uasi tutto il loro corredo, o per lo meno r idotto in tale pessimo stato da doverli necessariamente vestire a n uovo. Da tutto q uanto _sinora ho dimostrato non potrebbesi fare a meno di conchiudere che se nel nostro esercito si adottasse, per ciò che riflette vestiario, il sistema ,amministrativo-contabile che regge;va nell'esercito napoletano , si otterrebbero infallibilmente i due sopra indica.ti vantaggi : l'uno cioè di veder semplificata in modo superlativo la contabilità· de' corpi : l'altro di v~dere sgravato il nostro erario da q uell'enorme peso dello assegno cli primo corredo, il c1uale, calco]a.to per !'-intero contingente dai quaranta in cinquant,1 mila uo-mini che annualmente soglionsi chiamare so tto le armi, .e valutatolo a L. 200 pei corpi. a cavallo , ed a L . ,150 per quelli a piedi, si ha una cifra di · sette in otto · milioni: .. .. Che se poi a taluno venisse in mente d·i mettei:e inn anzi queìla sentenza dell'illustre storico del Consolato · e dell'.lmpero, cioè « che nello inti·odurre un qualsiasi « nuovo sistema sogliono sorgere sempre inciampi di « transazione pl'ovenienti. dalle difficoltà che s'incon,< tran·o nell'ordinamento combinato dello stato presente << delle cose con lo ·sta to prossimo che si vùole intrn« durre » io rispondo a costui che tali inciàmpi non p ossono hòn essere sup'er ati da Chi sa fare ed ha forma volontà di fare .

L. C.


} ;&}> ,p recisam en te. a quanto dis~~ A ~ryn~~\nMq C/?P.i~~nq, H, F.\T'rO o' Al\llll A

Noq.\llE~9·!EfS.\1'\E~) 866

onde credo sia ora dover.rJ11.Jir;~fl]?L}U~~j') 1f1~~i)\!1,\1,~l]? loro genuina veritù anche fosse soltanto per-~~~·H rispetto J ,'; ',,.li) '1 della storia. 'i ·n:,,,,, ,. ,.,, "i . ;') 1 Dirò an zi tutto come fe..t' 1 ,:-nor1 •\'.it evanti j'pesat.tezze-r' fe, J.~ ,pochi errnri di fatto che s.i ipfO~?P'D D_J ~n, <,?~?}~ s.cri,tt?r, mi ha-n faltO quasi supnoree cli9111, (;~wta.~1?;,, S/911~1' 'f}-1vJ r ' troppo geloso c1\'ì1 Al suo .amor pr.'o pr10 I)er un 'Hl {i(~"lt co mbattimento nel quale,- egli .,ébblgr~Jrn1bHr1t1~11,te1r9,pp piccola parte , o temendo ch e 1 i p,tt! 11Yy~1.n~9 n,~Ù:a, vera lu ce potessero . of~l-jSCA.t'e .l).,t~Fe.9Ja di.fi)p,_1;i~,, '};ella 1 .C.usto1_za (·1L1ale la vol ubile fortuna volle c-ircon' 1 H'1t1rE) nella jl'•J,r"fj)fl del it866 l' esercito aqst1,\iar,9 r _,si.. sip-.Aascia.~? ,t{~P~ 1? facilmen te trasportare · a~ 1,W:,a.inaJ:r-1rz.:[~urn,. ~,u}}a.}:.~,U1~~ della quale forse la su~ c,9Viienza ,.r~,on ;1~otr~i .'?siwriJt r:he un severo .testìmo1~~p . ·!· ,, ; i· .·,r ... , . 1 ', ,, 11 Abìtuato da molto ~13.W.PO ~\. cov;i.:t>NL_c_re :_e i sL1m\l,fC sul campo .di baLLagli~ì)<?)!'.lWP ~r- ~~lStJ::·i~cv~(/ r:\1~b6e 1 · r)e1'd 1 . e·1Jte1ne11te ci"1\"'·<>1Iajr~·mass l·11u·1 .• ··~ tma, ; , \c.hetn• . ,11 . cusn~·ezz .1·'14·.J;·d ., del vinto diminuiscenlA1 glo~#,½l ,,yJ,n:ç,~tq(elf1i1( ,gA~r.derei bene dal voler :dcui~e~re la ,}11r~v~r~ .d~1:f Lrnppe che combattRrqp ~ .:'(Vei~s.s,;0 rw1.npp è:_,f~~1H}f ?D.lO all'uorno_ di giuc~Àq~rf~l'A~t~~v, qtt ,i si1ec.ml_q·, e1rlf da p i·e_rn esse 11:icerv11 R?inF\ çk~\alA1i1-11qltp ..y9lte. b1~p»,~ì[l basarc1 alla guerr.a :J',~'Hfl\ ,1J :·il : r;'-· flf, 1 1· : , r·,;.: · IJ Il concetto dellD:.1'.W..9~Jr-\ZlpR~ a~pMln,ca~:.c'.e\ ~~)}~g]f? !t 866, sull_a destra A~~,~onfrcJ u .f's.~ 1iis1~1Jo1i.., s~ 17qltew. essere spmta con ,.IJJl%alt,H,9,Ffì/irrn rPPJtra(, Sqzçwi~}\~r Ajello , Visco e Nogaredo , non dovev~r..A~9?8f J)}'p.tratta , fi no a Palffia'é\).Y,1\· ,Jfto1frqm] ain'fi1CH1fif1ft1~D:t fa . qi00&ttNP superiorità delle rHR~f~~\hqi~tY1•, J~,eDù}h9~~\o:J.1'S1

"

1

'

, ,

I•

1'!,.J

IL FATTO D'Amn l(. NOGAREDO-VERSA

if,!\ "

NEL 1866.

,,,,,..,

Riceviamo da un r-eminente uffiziale dell'esercito e pubblichiamo ben di_buon grado l'unito scritto ibteso a rettificare le molte inesattezze commesse dal capitano dello stato maggiore austriaco Thyr nella su·a Relazione sul fotto d'armi di Nogaredo-Versa nel iJ866 (di cui demmo un sunto nella dispensa nostra di agosto 1867), 1e quali furono ripetute ultimamente dalla Relazion e uffiziale a ustriaca su /quella guerra. L\ DIREZIONE, Quando neJranno passato mi veBne sott'occhio ]a Relazione del capitano dello stato maggiore àu~ striaco signor l\Iassimiliano Thyr, pubblicata dall'Oesterreichische illilùèiriscAe Zeitsclmft e riprodotta in i-scorcio dalla .nz:vista Jlfil,itare Itali"ana, ci rilev.ai molte inesattezze e parecchi .errori di fatto, che Iiòn m' inquietai ·allora di rettifièare, pensando che la Relazione u/fiziale austriaca, di cui si annunciava fin d'allora la pubblicazione, ne avrebbe fatto essa stessa ragione. Ma m'ingannai, poichè la RelazioDe stessa s'attiene

.l

1' .

1Jh-f

''

1

'I

(}{f,-'

I

;

·siw

1

signor Tor6k ,

dqv,ew}HA q4bS~\\idt\'1;9, ,·f:HPA~~ià\ X}YH~,

di proceder oltr~ -Ot11\~1P11lé½rP,B5ff ~\9f&1;1teij~1 &-'tfg8llf p otuto raggi ung,ç1ìr Jiir1Jm:l~9.i 1 ,/ %~W~tm{er,1S11 fl&~WP noLizie ' e di l:f§tnhWJìndrJ1~8l11BT JH.WZ1,0JHnifgìt~tt0 ; 1

A~xo xm, Vot. m.

~

23


IL PA'r'ro n'AllMl A NOGARED O-VERSA

·teZza -~i Palmanova, ar1che_spedendovi una semplice_pattuglia di cayall et'ia da Yisco slesso . Questo gli avrebbe· p ermesso così di ritornare su l Tdrre assai prima, e prima ~he :vi fosse anttvenulo dalle nostre tl'Uppe . Non oltreP.è:1~.s ando Visco , le sue forze gli erano sufficienti per· t ènel'e sgombra la sua linea di ritirate su Versa, nè ·h sarebbe messo ne l rischio di riman er separato dal i uo corpo · principalE\ , s,e Te truppe jtaliane giunte 'pdma di lui a.I ponte sul Torre, avessero tenuto l'ordine ·di abbruciarlo. ·· -- N~~~ ò- àp°i'erÌdere ad esame i preliminari delÌa ''n.arflàz'ione;, a vendo già osserv& to come per lo scopo, .di procura1·e di ristabilire le comunicci:àoni con Pal.manova, e racco aliere friforrn'azi"oni, non era necessario spingersi con t~tte le foi·ze entro la fortezza e molto 111eoo trattenervisi due ore ed un quarto ( dalle 7 ,J 12 ' alle 9 114 ). Mi limiterò soltanto a rettificare una im)1:ecisi o11e non leg~era·s~uggito. al capitano Thyr nello enumerar-e le forze a.disposizione del colonnello ]'i:iri:ik. -Q'uesta imprecisione consiste nelln di.men ti canza da lui , fatta dì nominarn quel qualsiasi numero di squadroni di ula.ni, di cui esse erano fOTnite. Dall e situazioni 11_1ecliche cli qu el giorno risulta esse re stato uno dei nostri cfivaliel'i ferito da colpo di. lancia . - Ma v'ha . u n'altra circostanza: fra le spogl\e abbandona,:e dagli aus triaci sull campo si raccolsero alcune lancie , · la '. • di cll'i costruzione è troppo diversa da quelle in uso . !.J.ell'esercito ··itaHano perèhè po·ss& esservi il dubbio 'di' equivoc.o . · · · _· , Entrando· poi nel ·merito della narrazione , là dove . dj~e: qui còniindò il co·1nbattùnento ver~Q le '11 4f2 ,giova. osservare . che qui appùnto ,;i ha un errore di ) uogo e di tempo, perchè an~ichè sullo sbocco' della stra.da da Jalmicco a Visc'one , in ·quello da Nogaredo ..è ·'Trivignario, il · combattimento incominciò su que-

1866

l'iEL

'

347

st'ultima a circa 2 k ilometl'i al sud di Tdvignano stesso: Difatti fu in quel luogo che le truppe, che sostavano s1J quella strada , fut'ono chiamate all 'armi, e che si trovò fra i combattenti, dopo breve galoppata, proveniente ria Trivignano, jl generale La Forest, il quale erasi recato poco prima sul campnnile ad osservare le forze ed i movimenti del nemico . E ciò in quanto all'errore di luogo. · Circa poi. a quello di tempo, osserviamo che, anzichè alle ore ,J 11 ,112 il combattimento era già in·cominciato fino dalle 9 1[2 antimeridiane, quando appunto le nostre truppe vennero alle mani con quelle austriache di guardia al ponte di Versa sul · rorre. Il distaccamento che attaccò questò posto era dapprima composto di una sola sezione del 1° squadrone di lancieri di Firenze (r.apitano Bouvier) partito da Trivignano alle 7 ,] [2 del mattino, allo scopo di occupare celeremente il ponte e dì 1·m pedire la distru:àone .. Esso aveva dovuto più tardi essere rinforzato con tutto il 4° squadrone (capitano Gallesio) e con due compagnie di bersagJieri del 110° battaglione. Queste truppe riunite sotto il comando del capitano Carutti dei bersaglieri, verso le 9 112 eransi impadronite del ponte, cacciandone la guardia lasciatavi (rapporto del capitano Caru tti). • Qui cade in acconcio il dire che se il corpo principa'le non incominciò il suo movimento contempor'àneamente alla piccola colonna Carutti, , si è perchè i battaglioni bersaglieri, quantu nque a Trivignano fin dalle 7 del mattino, vi erano giunti a marcie forzate provenienti da Dolo ( circa 140 kil.) con tempo ognor . piovoso, avendo marciato durante tutta l'ultima notte, per cui giu nsero così sfiniti ed affranti, che i comandanti stessi dei battaglioni chiesero al generale di accordar loro alcune ore .di riposo è il tempo di fare il r:ancio, che il giorno antecedente era stato fatto in modo assai 1


3,i8

IL FATTO

o'.rn~n

A. N0GAI\ED0 -YEl1SA

incompleto. E questa domanda il generale credette.cl i no n dovere respingere, prevenendone ad un tem po il , copiandante il 5° corpo generale Cadorna. · Nell' attacco successo al nord cli Nogaredo, la Relazione Thyr accenna ad un stratagemma, per mezzo del quale,... . gli usseri auslriaci, avendo saputo attir«re fra la loro fanteria i lancieri italiani, fecero a questi subire due scatù:he a bruciapelo. - Che questo particolare possa esser vero, · non vi ha luogo a dubitarne , giacchè lo stesso rapporto del capitano RforeJli comandante il 2° squadrone lancieri di Firenze, che fornì quella car ica, accenna di ave i·e i nseguito il nemiè'o finò'a tanto

che la fanteti·a neniica , che si trovava nascosta nei fossi cla ambe le parti delta st;rada, lo costrinse a ritirarsi con un vimssimo fuoco cli fila . . Ma risulta altresì vern però dallo stesso rapporto del capitano sig. Morelli, che gli usseri medesimi avevano avuto poco prima pari trattamento da parte nostra e precisamen te per mezzo di una finta ritirata eseguita dallo stesso squadrone , che trastìe · poi gli usseri fin sotto al fuoco de i nostri bersaglieri { 2a compagnin del 16° battaglione) distesi a sinistra d ella s trada ('rapporto del capiLano Morelli e luogoteìienLe Fidanza del reggimento lancieri di Firenze , maggiore Garrone . e capitan o :rertusati del '16° battaglione bersaglieri). E a maggior . conferma di questo fatto , dal r apporto d el ca·pitano Morelli rts ulta che le p erdite subìte in tale circostanza dni due squadroni (italiano ed austrinco) furono pres.5ochè eguali. Chi poi degli usseri o dei lancieri abbia · fatto in quel momento la simula,ta, e chi la · vera ritirata, apparisce dall' avere il nos tr o .corpo continuato il suo m ovimento offensivp senza interri.izione, mentre il co rpo_ austriaco fu obbligato .a continuare la sua ritir ata senza cbe abbia potuto neppur avvantaggi~rsi

NEL

1866

3i9

deHe case di Nogaredo per trattenere d'alquanto lo slancio delle nostre truppe, nella sua veloce ritirata. Esso non riescì che· ad appiccare il fuo co alla prima ca;a a destra di quel caseggiato, collo scopo, forse, . che quello, rovinando, avrebbe procur?-to impacci alla nos tra marcia inseguente, formando una barricata, che l'inimico non avrebbe potuto costrUPre per manc~nza di tempo. La valutazione delle nostre forze fatta a questo pur.Lo d al capitano di . stato maggiore austriaco non si allontana gnari clal vero. Difatti esse consistevano nel 16° e 35° battaglioni bersaglieri, nel reggimento lancieri di Firenze , e nella 5· batteria dell' s0 ·.reggi. men lo d'artiglieria; senonchè il r eggimento lan cieri era mancante di uno squadrone e mezzo, che si trovava a Ponte di Versa, come più sopra ebbi occasion e di accennare. ,In quanto ai colpi di Gannone che più tardi si udirono çlal nemico, e che il capitano Thyr ignora ove fossero diretti, non è supponibile, come vorrebbe far crederei che fossero volti su Nogaredo, che già er~ oltrepassato dalla noslra cavalleria che in seguiva la colonna nemica da Lui concloùa . Essi furono dire tti invece contro un cascinale situato al nord di Nogaredo sulla sinistra della strada in riva al torrente, e nel quale si erano ricoverati una buona mano di nèmici stati ta o·li ati fuori dalla nostra cavalleria . · Difatti fa 0stò un prim9 colpo a sloggiarnel i precipi. tosarnente, ed a disperderli ·in tutte le direzioni per la campagna, cadendo poscia per la maggior parte nelle mani delle nostre truppe, uno per U!}O, senza alcuna r esistenza . ·Come aclunque è assai difficile. che il capitano Thyr s ia stato ad aspettar l'orcline di raggiungere il grosso per porsi in marcia verso !'logaredo, è altrettanto im-

.

> -'t

i :. t


350

IL FAT'J'O

o' ARMl

NEL ,J 866

A NOGAREDO-VERSA

possil~ile .il. credere in buona fede . che questa retroguardia si ntraesse verso Porrte di Versa senza .essere inseguitil e •molestata.• • Noo tenendo con to den·Ji ordin.ì • • l:> • precisi stati emanati rn proposito alle truppe, a che dovrebbero attribuirsi i 100 ·pri()'ionieri cieca fatti dal 16° battnglione bersnglieri ? (ra~porto del ma~o'iore 0 Garrone, e .dei 4 capitani del batta o()'lion e). e.on tro eln erano d1,mque dire tLe le sei cariche compite dal 3~ squadrone lancieri di Firenze, nelle quali esso p ure fe ce alcuni prigionieri? (rapporto del capitano Destefanis\. A qual: sco,;o a~rebbero rip etutamen te gli Austri;·ci tentato dt mettere rn batteria i loro pe.zzi, operazione che l~ reite~·ate car_iche cle:tl a nostra caval1eria sempre loro 1mpeduono d1 esegmre ? Dietro tali irrefrao·abili prove sarebb e logica conseguenza il ci-edere, o ~he il c.apitano signo1· Thyr ·h a voluto travisare questo par-· t1colare, . ~ppure. c.he egli forse si sarà tro vato in quei momenti m pos1z10 ne tale da non ved ere ad ucchio nudo cd abbastanza dav,:icino quanto succedeva realmente; ma amiamo meglio di supporre che la sua ' memorìa lo abbia tradito . 1

·. Veniam.o a_JJa ~econda fase del combattimento, q u~nclo cioè resp111t1 gli Austriaci presso il ponte cli Versa lo ritrovarono occupato dalle nostre truppe, per c·ui ebbero a combattete in testi ed jn coda della loro colonna. Uno dei princip·a.l~ appunti che il capitano Thyr mu?ve. al modo cori cui furono qui condotte le oper~z10n~ per parte 'del comandante .le truppe ital iane, s1 è d1 non aver faLto caricare la cavalleria che su lla strac~a, e di non a ver!a spiegata nei campi , ad onta che 11 terreno laterale· molto coperto non perrnettesse che I'avanzç.rsi a stdrrr\.i ed alla sbandata. - Questo

appunto Io ripetè altresi nell e conclusioni della sua narraz~one, accusandoci di aver rinuJ:!,zia to al van tai gio che uno spiegamento ci avrebbe procueato. Questo appu n to- è infon dato, perchè l' asserziorye c~c 1 le t rnppe ital iane non si sieno in quel fa l_to spicgate, è assolutamente fal ~a . - Dapprima di qua e c)i Ià della strada fu rono s piegate le compagnie del 16° ·1a\., taglione bersaglieri, e poscia, corne giunse s ulla Ji;1 ea'.' d i co mbattimento il 35° baHagl ione bersagli e),'i , fli' steso Lu tto a destra della strada , mentre il 16° t~ portato tutto sul la sinistra . ,. Seno nchè il capitano Thyr fa fo rse trnsparire 'uµ~ po' troppo ii dispiacere che l'alti tud ine cl.elle tru ppe· a cui. esso apparteneva no n abb ia molto p r~OCCLLpato il coman dan te le truppe italiane, che non pensò nep.:. p ure, per rigettarle, cl i perder wn tempo 'l!er luz JJ'~ezioso nello spiegare, attraverso al difficile Ler.reno' cfr-· . I< , c1·' {' /) 1• costante a li a stracl a, un maggior n u 111_e 1)0 .1 rorze. B 1 ord ini che tenevail generale La Foe~s't ~Ì'; R'o <1~9.~stanza· precisi , perchè egll potesse ind~ò3i. a.n(' p~e~ita di tempo che avrebbe cagion ato al suo a-vlan zaì·è!_ ,u• n imttilc i.; . ' spiegarn en Lo ; ègli raggiungeva Io scopo d1 mi.nq.ccif.lre incessantemente l'io imico, col molesia~·io co1;·li'iit/a me~té q• ' .. . • I~ , . ·Con cari ch ~ s uccess ive che non gJf. ,P,~1!i:çie.ttespFro çli spiegare i suoi mezz i di offesa , me/iLriiJa'.,c,Q,1.àti na, girante composta di 4 squadroni càvàll éggel'I '~ì,o;i;iJei·raLo , del 26° battagli one bersaglieri, p,4u-ç_:ç,,o,1~p/~nie del .10°. pure bersaglieri, ch e doveva P,dSSf!J;C ~l, 'f;9p·e al disso lto di Nogaredo, ossia in ".~s~~i·He.1 .~q9]~<t0, dovevano deciderlo ad un a piena rù{r?-~<J. ··,,.i ,,,::ii.•. Che le ca1·iche suc?essive della nost~·a <taV;stl~ r;i.J::i·~. dei nostri bersaglieri abbiano prodotto il loro e!fe~to, ne fa fede il non aver mai potuto gli ,!\ustr~~ci .~qaricare· le loro artiglierie· contro di noi. Che poi la condotta clell' opernzione in gen erale abbia ragg:iµn{0 !

'

'!

(

)

'

J.

'

,.


I

'

1 ,

35i'

1

IL FATTO D AI(m A NOGAI\EDO-YEUSA

itl1s"t!ò1;s'cop8 ' pr (~ò 'Jcli )-!on perder tem:po nel portarn <Z.- Jt ri;u/;,h slci.J_vld1eHik,··aacchè il combattimen to inc~-

.. mipc~an cfcf1./ \ufd i ~.friVigna no, alle 11 11['2 antim., ei·a terniina(cf àlle 3 11121 incirca pomeridiane sul Juckio. dra da( pùnlo o../e coniinciò il combattiinento fino a cii.lello , o,'e' esso eb'Be - termine 'vi sono da circa ,1o· k'iÌ'~m~~r( di strad'n, che furon o -perciò percorsi ù1 4} òÌ'e.,'' t.e rrrpo!,relativamen te assai breve )se si considera ché s1 d'o'vette' avanzare sempre c;mbattendo. . '· Il capitah6' T'h'y·r stesso aclunque vorrà persuadersi ,çh~ il , com?~tt'imento ~o~ten~to d~lle t.r~1ppe italiane ~u un, m~v1mento quasi contmuo m avanti ben poco _, { 1o~tr~~.tat.o; ._fu q,i,iasi una continua ritirata quella delle· .,,t· truppe austriache. 'c.<?_;,~~ f":··::-.P'e ri·ù etta poi il signor capitano 1'hvr che io dubitr rI· «,......,_, ··a1qU:anto sulla v<:ii'ità dell' nsse·rzione "che eo-li vuole .• . .. ·· · 1 t> ar~re u~ih da un uffeziale di alto grado, . vale a dire J~e .,in' 'qitel gi~1~no vi furono tre re_qgimenti e mezzo /J.:t càva_l?erfrl Jn azi~ne, e cli" questi almeno clue e mezzo ~/_~t~ .di fro~fè, _agli ·~qu~dronì austriaei. ,- Per quanto i ~\pret~n.~~ ~> ?.l\ ~rò d; P?r~a(e u_n cattivo giudizio ~\ll,l .~n~en~,one ~1 quell vffma.le di alto grado, amo ·w&glid' sqppor' r e'-i c:he, se ciò è successo ' il capi tano " J' 'fhyr abbia ·(rainteso , giacchè se un fatto può essere es~iei·at<?,."non çreclo che possa essere così stranamente fàlsato '.· '· --·.. J ,. ' n~l -corpo cli truppe I italia,ne che prese parte al fatto ··dl1 • Ve1·sa tre r eggim enti di cavalleria: cfoe'ril'· i·e~~imèr~ ~o lancieri Vittorio Emanuele, il reggimento lancìeti1 di Firenzè ed il reo-o-imento cavallè,..,1JJ11. to. Ot> ç,o_,n frdir,n - ~f6n'féfra .. 01 • I"l~h~fé,'ri Vi'~f obo Emanuele non presero parte al rb'1'p.hattfinéfi(o, 1~lrimasero sempre in coda alla colonn a :_rcolonnello ~ru?etta d'Usseaux, perchè ~1-ahm,èle's1gntl tl' ad altra m1ss10ne. Il reggimento ca-

1,,c-{""

+

,f

!J.'.:!~~V /lV~?,~'i.'

~?}ti~~?,~?l1..d,~J

NEI,

18(36

353

valleo·o·eri Monferrato destinato, come si disse, ad un bb .. movimento girante, passava già a guado, e con moltl stenti, il .torrente Torre presso Nogaredo . . Restavano quindi sul cam1~0 dell'azione i soli ?inqu~ squadroni del reggimento lancier~ Fi~·enz_e ,. de1 q ualt la metà del iJ 0 , e tutto il 4.- 0 ( capi tam Bouv1er e Gallesio} ~rano, come già si è detto, co~la frazione_staccata fin dalla mattina per attaccare il ponte eh V.ersa. Onde erano col corpo principale l'altra metà del 1° sc1uadrone, tutto il 2°, il 30., ed il !5°, e ques~i soli ed unici tre squadroni e mezzo, furono qu~ll1 che --. fornirono tutte le cariche sulla colonna aust1·iaca, 0 quelli in conseguenza che s?li presçr~ part~ all'azione. Jkco a che si riducevano i tre reggimenti e mezzo a cui si riferisce la buona fede del capitano Thyr, ed ecco i clue reggimenti è mezzo almeno o tre ,. che il- tatto prat-ico dello stesso uffiziale non era sufficiente a persuaderlo che realmente n_on esist~va~o. sul c~mpo dell'azione, ad onta. dell'nsser-z10ne dell uf!izwle clt alto g·rndo. · . E non minor difetto fece al capi tano Thyr la propna .,;ista quando ,riunto al ponte di Versa per ri conoscere ' b . la posizione che vi aveva preso il nostr? d1st.accamento, credè di scorgere a sud nelle, pralerre una massa_ ll1. cavalleria. . Se avesse meglio osservato, avr~bbe visto la massa r1dursi ad uno squadrone e mezzo , come risulta ·d a quanto ho detto precedentemente.E giàcche siamo sull'enumerar~ le f?rzc che p~·eserc: parte al combattimento, a.mo qm_ vemre a fare 1 .contt particolar·eggiati di quelle eh~' si t1:ovarono a fronte in quella giornata, affinchè 11 cap1t,:n~ _Thyr p.ossa essere bene convinto che le su·e facolta v1s1ve, esultate forse dall'Ùione , gli fecero giud icare le truppe ital ian e in numero assai maggiore di quanto realmente fossero .


354:

NEL

1

IL PATTO D A.l\MI A . NOGA!lEDO-VImSA

Le forze a. disposizione del generale La Forest in .quella giornata. erano i tre retr~·imenti di ca~alleria Ov sunnominati, sei battaglioni hersaalieri, e tre batterie 0 d'artiglieria. Esse furono divise, prima ancora del c~mbattim~nto, e per ordine del comanclante il 5° corpo d armata , m tre colonne eguali, composte cioè : di un reggimento_ di ,cav.all.eri_a, 2 battaglioni bersaglieri, ed una battena d art1gllena . A comandante di ciascuna d~ esse fu . preposto il colonnello comandante il regg imento d1 cavalleria. La 3• colonna agli ordini del colonnello Avocradro comandante il reggimento cavalleggeri di Monf;rrato: al mome.nto dell'azione , come si è detto più volte, varc.ava 11 Torre, e non prese perciò parte aJ com batt1men to, se ne togli le 2 compagnie fornite dal 10° batt~g~ione bersaglieri destinato con quella colonna , le q?al.1 f1? dal mattmo per tempo col 4° squadrone lanc1en Fl.l'enze e mezzo il 11°, erano state staccate per . a?dare ad. occupare il ponte di.Versa sotto gli ordrn1 del capitano Carutti . La 2a colonna agli ordini del colonnello Marchetti d~ ~J?ntestrutto , comandante 11 reggimen to lancieri V!uor10 Emanuele, essendo destinata , come già si disse, per un'alLrn miss!one, trovavasi disposta in coda dell~ ,1.a colonna, che fu quella realmente impègnata nell azione, e soltanto verso la fine del combaLtimento ( alle 2 ,J {2 pom . ) fu rono chiamati da essa il 22° ed .il, '12° battaf_slioni bersaglieri, dei quali, il primo arnvo appena m tempo per inseo·uire il nemico ., . . . ' b gia · m piena rituata, e prendere posizione su lla destra del Judrio ( rapporto deLmagg'iore Si eoni) ed -il ,12° non ebbe neppur occasione . di scaricare le proprie carabine, stante la decisa ritirata in cui era l'inimico stesso al momento d el suo apparire· ( rapporto del maggiore Nieddu).

1866

350

Così le trnppe che propriamente presero parte al, razione nelìa giornata del 26 luglio furono quelle componenti la ,p colonna {1), cioè il reggimento lancieri. Firenze su cinque squadroni d i 80 lancie per squadrone ( 400 }ancie }, 11O ~om pagni'.~ bersaglieri, cioè il 16° e ·35°, e le due compagn ie del 10° battc1glione (complessivamente 1200 uomini circa}, e la 5a ba LLeria del!' 8° reggimen tQ cl' artiglieria . In totale adunque erano le forze italiane di 400 lancie, 1200 baionet.Le e 6 pez;,,i cl' artiglieria , mentre le forze combattenLi austriache erano invece due battagl ioni ossia pressochè 2000 uomini, 300 scinbole, 2 pezzi d'artiglieria; più poi quel certo nu mero di lancie alle qnali appartenevano qu elle abbandon.o Le sul campo, e che rimasào nelle nostre mao i. Che se anche si volesse all e forze iLaliane combattenti aggi ungP-re quelle del 22° ba Ltaglione bersagli eri a r·rivate sul finire dell'azione, senza cons idenU'c che in allo ra bisognerebbe pure ten er con Lo del hattagli~ne del regJ'.)'imento Gran DtJca di Toscana n. 97. , giunto pur esso o ' in rincalzo ·del nemico sul finire clel combattimento, l' eccesso risulterà sempre ancora dalla parte delle truppe austriache, e q uindi esagera.te le asser'.lioni del capitano Thyr. 1

1

1

Non so compeendere poi come nella relazione del s ignor Thyr si parli di un preteso s'tratagemrna eseg ui Lo alla fine del combattimento contro ad uno o due reggimenti(!'?) di cavalleria provenienti d,:i. Yillesse, e diretti vel'SO Romans. . , I n quella direzione non maréiò in quel giorno alcuna colonna delle nostre truppe, ed un tal equivoco non

(l } Comandata dal bravo e valoroso colonnello Brunetta.


3:56

.u.

FA'l"l'O

o' AllMI

A

NOGAUEoò-v'EnS.\

può riferirsi forse che · alla colonna del colonn ello Avogadro, la quale però proveniva da una direzione tuu·a~atto opposta, avendo guadato il Torre molto superiormente al ponte. E non ~eno strane sono le inesattezz_e colle quali la nai:raz_10ne del fatto d 'armi di Nogaredo-Versa si ~a a _nferir~ sull: nostre perdite . Essa pretende che 1 so~1 uss~r1 abbiano fatto dai 200 ai 300 pricrionieri ~t·a · 1. q\rnli 2 ufiiziali superiori , e 1O o 15 °uffizialirnfen~r1, oltre ad aver preso un gran numero di cavalli; che vennero altresi fotti dalle altre armi altri 60 o 70 prigionieri, f'ra cui 3 uffiziali e che ci furono presi dai 50 ai 60 cavalli. ' Ora posso dichiarare nel · modo il più formale che questa asserzione è inesatta, anzi la smentisco recisamente. In confutazione di essa basti .l'accennare ehé dalle_situazioni. giornaliere risulta che· i cinque squadrom del reggimento lanciel'i di .F irenze ebbero in quel!~ giorna~~ man~anti soltanto '.iH cavalli, compresi, ben 1~1 teso, 1 cavalli d9lla sezione del ,1 ° squadrone (Bouvier); la quale nella brillante car.ica accennata dal capitano Thyt, ove rima.se morto il 1° tenente d egli uss~ri au~triaci Sellier di Moranville , ebbe a provare r1levant1ssime perdite, dopo aver rovesciato nell'urto uno dei _2 pezzi d'artiglieria nemica nel fosso, e messo lo scompiglio nell'intera colonna austriaca. ?~Ile _d~tte situazioni ,. risulta pure che gli uf'fiziali pr1g1omen non furono che due soli, cioè il luogotenente Coda del 1° squadrone lancieri di Firenze che f~ceva parte della sezione che fornì la brillante c~rica or menzionata, ed il sottotenen'te Rossi del 10° beiisng_lieri. f~cenle pur esso parte della· piccola colonna agh ?r~m1 del capitano Carutt:i. Ambedue questi bravi uffiziali erano feriti gravemente, il primo alla nuca

NEL

1866

1

3157

da -colpo di sciabola, ed il secondo da arma da fuoco in una coscia. ln quanto alla bassa forza i mancanti all'appello furono pel ·16° battaglione bersnglieri, ness111io, - pel 315°, uno, - nelle due compagnie del 11O°, undici, - nei cinque squadroni lancier·i cli Firenze, 18. Gli altri corpi non subirono alcuM perd ita. li numero co mplessivo pertanto delle nostrn perdite non superò quello di 2. uffiziali, 30 uomini, e 2.1 eavalli. Ecco-intanto ridotte a minimi termini le enormi perdite s upposte dal capitano di stato maggiore Tbyr, il quale, bisoo-na pur convenirne, non fu in grado, malgrado la s~a qualità, di conoscere ufficialmente il-vero stato delle cose, e compilò la sua narrazione a dire il vero molto leggermente, e certamente dietro asserzioni di persone le quali, o non si trovai·_on? Jìrese?ti a~ fatto, o, . se presenti( travisarono a piacimento 1 fotti rornantizzandoli , e scambiarono i semplici soldati in uffiiiali superiori ed inferiori, rnolLiplicandoli quindi in un coi cavalli, almeno una decina di volte .... ! . Che poi i nostri prigionieri siano stati lasciati andare dagliu Astriaci dietro la minaccia cli fuc!lazione fatta dal colonnello Torok, riesce un fatto doppiamente difficile. a ammettersi , se, come vuol più sopra far credere il capitano Thyr, la ritirll.ta della colonna aust.rjaca dal ponte del Torre fu fatLa senza. che per parte nostra gli fosse arrecata a_lcuna molestia; essendo noi rimasti, come egli asserisce, dalla parte di Visco a guardare acl una 'rispettosa distanz_a. All' in:on~ro, allorchè le nostre truppe guadavano 11 Torre m vista . al nemico ed a soli pochi passi a valle del ponL?, il quale trova vasi in fiamme per una sol~ q~arta part~, la nostra artiglieria proteggeva dall'argine 1.l passaggw delle truppe, · ùffrettava coi suoi colpi la ritirata dc! nemico, e con tiri in arcata su Versa , procurava d1 ;impedire l' abbruciamen to del ponte sul Judrio che sapevasi esso pure preparato per essere incendiato .


'. l

358

r\_

IL FAT'rO n'AMIÌ A . NOGAREDO - VERSA

~on YÌ- è poi d ubbio che questo torrente parimente al l'orre sarebbe stato guadato, e che Ja nos lra colonnad.sarebbe senz'altro arrivata all'Iso 11zo ,. . . a ' se l·1 grnngere. l un parlamentario ( salvo errore' ,il maggiore Kopfinguer), ~he recò sulle sponde 'del Judrio l' annunzio de)l_a sosp_ens10ne d'armi' non avesse posto termine all rnseguunento. Uo'~hra prova pure convincen te chele nostre truppe non nmasero tranquillamen te dalla parte di· Visco .a g~ardare ad un~i, ri·spettosa cl-istanza, è quella che si ~rnns~ a~cora rn t~mpo sul Judrio' dopo aver rice~uto il_ pa rlame~tario al cli là di Versa, di far estin?uere il fuoco stat? aP.piccato al ponte sul Tone, che m t~~ modo non fu bruciato che per un . solo terzo

al p1L1.

M'~ se . ~oi invece, come . dice il capitano . Thyr in co1:~iadd1z10n_e, con se stesso , verso la fine della sua n_ar r·:.mo.~e, v1 e stato que~to grande scompiglio nell'ult.1mo penod? del c_ombatt11nento, il fatto di essere stati abbandonati dagli Austriaci quasi tutti i· loro prigiomen, non p rova altro che lo scompiglio era in sommo g!''~~o nella I_,o ro colonna' . ~ eh~ la loro tranquilla r1t11 a ta nont fu che una fuo·a o disordinata . S.ono poi. sommamen e . ie~to che u?a :ale logica conseguenza dedott~ dalle ste::;se asser z10m del capitano Thyr ponga . uu ult1~0.su?g~llo che valga sempre p iù a constatare quanto i_ fatti s~ passassero in quella giornata diversi da quelli da lm narrati.

r

. Da ciò che f~ detto fin ,qui riesce facile il riconoscer~ qua_nt~ s1eno erronei poi gli apprezzamenti coi ~uah lo scnttore chiude la sua narrativa. Qual fosse il co_nc~tto. ~ ~uale ~'obbiett~vo delle nostre operazioni, quah gh ordm1 avuti e quah quelli d.lti in conseguenza dal generale La Forest, sebbene oltre due anni sieno

NEL

•1866

359

trascorsi, non si crede sia per anco conveniente jl pubblicarlo. Che la sorpresa sia stata eguale da aì'nbe le parti, ciò può essere; ma sapendo il gener;\le La Forest come il pon te del Torre fo sse già occupato nel mattino dalle sue truppe, non tardò a concludere che il corpo che · gli stava d'i nanzi doveva essere sorti to da Palmanova, nè mal si appose . Che poi col prendere , nel sortire da Palmanova, la strada di ;ralmicco anzichè quella di Visco, la colonna a ustriacu abbia evitato il nostro corpo principale, fa vedere come il capitano Thyr non avesse ancora dopo parecchi mesi idee chiare su quanto successe in qu ella giornata . Durante tutto il giorno 26 non vi fu nessun corpo di truppe i taliane,! e meno poi un corpo principale che al sud .di Visco aspettasse il passaggio della colonna n emica sortente da Palmanova per attaccarla di r ' fianco. ·n corpo del genei:ale La Forest, brigat?-di avanguardia del 5° corpo, diviso in tre co..Jonne, come più sopra ab- biamo annunziato, pi'ocedeva dalla strada di Nogaredo ed attraverso il Torre , per cui il nemico a nzich è evitare il nòstro coi·po .principale pròcedendo per la strada di Jalmicco, corse proprio sotto il suo fuoco . Se la colonna austriaca uscendo da Palmanova avesse per visco 'marciato direttamente al ponte sul Torre, avrebbe· ·potuJo fors e scacciarne il piccolo nostro distaccamento prima che il generale La Forest giungesse col corpo principale. . . Se il signor Thyr poi vuole assolutamente che da . parte nostra non si sia adoperata in quella giornata nè la fanteria nè l'artiglieria, noi lo ringraziamo sommamente della .conseguenza che ci permette di dedurne, vale a dire che adunque éinque squadroni della nostra


IL I•'A'l'TO T/ AR~U A NOGAREDO· VERSA 360 cavalleria ( 4.:00 lanci e) avrebbero . basLato in quella ta fuga tutta la oo·iornata a decidere ad una disordioa . colonna nemica. _ Essendo noi che attaccavamo, e la nostra cavalleria non potendo andar a cercare il nemico che lò. ov_e esso si trovava, ciò spiega benissimo come essa cari.casse principalmente s ulla strada. L'avere la nos tru cavalleria completamente neutrali zzata _colle sue cariche l'azione dell'artiglieria e della cavalleria nemica , non sembra questo, da quan Lo pare , al s ignor TbS1\ un r isultato sufficienLe. È bensì vero però che egli. vuol far credere che la artio·lierià nemica rimanesse in l"iserva pel cQso che " . , rna a. a·ire noi oavessirn(} ·spicgatu la nostra Jantena il vero in allora non si saprebbe comprende re come i suoi pezzi si trovassero sempre sul fronte cli com-: battimento (rnpporti dei capitani Bouvier, ,1° squadrone - De Stefanis, 3° squadrone - Gallesio, .i 0 squadrone - C<1.ruLti, 10° bersaglieri), Perchè poi noi padroni del ponte sul Torre non lo abbiamo incendiato, senia entrare in rnuggior i spie-gazioni , mi limiterò a dire cib essere apparentemente succeduto per la ragion:e contro.ria a quella <;he persuase gli Austriaci a prepararne ed eseguirne l'i ncendio. y

NEL

361

,J866

ebbi la fortuna di prendere in quel fatto ; ed è soltanto ih omao·gio alla verità che ho creduto dover fare queste r e~tifiche alla Relazione del capitano Thyr, ed alla Relazione austriaca ufficiale , p.e rsuaso che quella stessa giustizia colla quale ent1:ambi tributano lodi allo slancio della nostra cavallena, faranno loro apprezzare la verità dei fatti successi il 26 lugli~ 1_866 da Nogaredo a Versa, ed il movente troppo leg1tt1mo . che mi spinse a questa risposta. l'Z settembre 1868.

Questa risposta alla narrazione del fatto di NogaredoVersa giunge lardi, ma ctedo abbastanza in tempo per rendere alle truppe italiane, che comba tterono valorosamente sui Torre nel 1866, la dovuta soddisfazione contro le strane insinuazioni dello scrittore austriaco c11e con vera mia me.raviglia ho v~duto rinetuti dalla -Relazione ufficiale austriaca. ' r . Quanto è detto da me è la pura storia; e non temo mi possa essere . confutato sia per j' dati positivi di cui potei valermi, come per la parte non piccola che 1

AN~O X.Ili, VOL. HL-

24


UIVJSTA TECNOLOGI.CA .

RIVISTA TECNOLOG-IC ~\

Lavori di h·ineea eia li~1ea tli battagll:l.

3ò3

massa coprente di 1m 90 di base per om 62 di allezza. In io minu ti in media. su tutta la linea, fu scavato un fosso di 4m 50 di larghezza alla bocca pel' oro 32 di profondità, onde uno sterro di ,i m 85 di base per oro 60 · di altezza. La foggia del proiìlo adottato fu quello del profilo comune di trincea. La distribuzione degli strumenti fu eseguita in ·1O minuti. B) Fu poi scelto un terreno sabbioso-argilloso e eolLiva to a campo, ed ivi un battaglione del 25° fanteria, di 22.0 uomini, dei quali 80 provvisLi di pale e 4..3 di gravina , eseguì una trincea di 1100 metri di sviluppo nei tempi e colle dimensioni segu enti: In 40 minuti, ,tosso : larghezza alla becca ·1m 1O, prnfQndità om 40; 1nassa cop1·ente: base '1'" 415, altezza om 4.-6 .

In una deHe ultime dispense accennavamo ad esperienze tes tè fattesi in Francia per la costruzione dei parapetti cli rapidissima costruzione per coprire le linee cli battaglia. Analoghi sperimenti furono praticati dalle nostre truppe nel primo periodo del campo presso a Foiano, ed eccone compendiosamente il ragguaglio: A) Fu dappl'ima scelto un teatto di terreno coltiva to a prato e di natura argillosa, ed ivi un battaglione -del 26° reggimento di fanteria di 300 uomini, dei quali 100 fornjti cli pale e 50 di gt'avine, eseguì una trincea di 93m di sviluppo, nei tempi e coi profili seguenti: In 1 O minuti la migliore squadra de' lavoratori, ~cavò un fosso profondo om 43 e largo alla bocca 1m25, il quale produsse una massa coprente di 1m oO dì base per om 46 di altezza. In il5 minuti ·1a stessa squadra scavò un fosso pro. fondo om 51 e largo alla bocca 1m 45, che diede una

.

-

In 20 minuti, fosso: .-larghezza alla bocca 11'11 50, profonditll 011i 33; massa coprente : base 2.m 30, altezza om75, In 30 minuti, fosso : larghezza alla bocca ,1rn 50 , profondità om 65; massa coprente : base 2m 80, altezza om 76 .

Gli str umenti erano stati distribuiti in 2 minuti , perchè già preparati al centro ·del battaglione. C) Uo battaglione del 5° grana tieri forn ito di '120 · pale, in un ter-reno .di natura sabbiosa-argillosa, costrusse una trincea di itoom di svilu ppo, ·il cui profilo medio el'a: .. Dopo 1O minuti di lavoro, fosso.: 1m 25 per om 38; ma,ssa .coprente: '.1m 60 per, om 50. · . D.opo 20 minuti di ,lavoro, fosso: 1m 50 per om 55; .-ma!sa coprente: (9011a scarpa interna aggiustata e ·i: ··bat~uta) ,1m 80 p!;r om 6t. Dopo 30 minuti di ·lavoro, fosso: 11m 50 per om 65; 1


STATISTICA

364,

IlIYISTA

massa co'()re1°te·.· ( colla ,se · terna come sopra } J." • · arpa· rn 2m per om 65. D) Un battagli?ne dell' 8° reggim,e nto fanteria, in terreno pure sabbwso-argilloso e fornito di ,J 20 pale alzò ·1 oom lineari di . trincea , la quale : ' Dopo 1O minuti di lavoro avea: fosso: 1m 20 per om .4.4 ; massa coprente : ,1 m 31 per om,44.. ·Dopo 20 minuti, fosso: ,Jm 50 per om52 ; massa coprente: (colla ~carpa interna. aggiustata) 1m 60 per om 73 . Dopo 30 minuti, fosso: .~m per om 60; massa coprenÙ: 2m 1O per om 75. Nelle sperienze C e D gli strumenti furono distribuiti . in . 2 _minuti; i lavoratori furono mutati ogni n11nut1 d1 lavoro. E così pure dopo i dieci mimlli d1 lavoro, furono adoperati alcuni lavoratori al pigian:ento delle' terre della massa coprente ed a regolarizzarne alquanto la forma. Dalle risultanze di queste prime sperienze rimane dunque accerta_to che in 20 minuti di tempo può essere co.strutta, rn terreno argilloso, una trincea il cui fosso sia largo alla bocca 11m ,i.O e profondo om 4,:3 la massa copre?te abbia ,J m 75 di base per om di altezza; ed ~n terreno sabbioso-argilloso _una trincea con fosso 01 .1JYl 4.5 per om 53, e massa coprente dì 1m 85 per om 63. Se. si tiene pe: altro con.to che le sperienze furon o fatt~ ~a truppe rnesp~rte affatto in cotesti lavori, può -~ems$1?10_ · _rresumers1 chEl quando i !Oldati vÌ siano 1~pr~t1~h1t1, eh~ _gli uffiziali ed i sott' uffiziali sappian o d1str1bun: . hene 11 lavoro e- dirigerlo, si potrà avere sc~vata 1h terreno mezzano in 115' e fors' anche in I?rnor tempo, una trincea di tale profilo che guarent1s_ca pe.rfetta,mente 9alla moschetteria ed eziandio dalla rmtragha : Non GÌ occuperemo di dimostrare l'importanza di 1

1

1?

365

'{1uesto fatto, perocchè esso è evidente per chiunque voglia pe_nsare quanto sia essenziale ed urgente dì t rovar modo di protegger.e la truppa ' contro ai micidiali effetti delle armi a retrocarica e delle mitrc1.gliatr1·c1., s empre q11ando debba arrestarsi in qualche posizione a nche pee breve tempo ed in ciclentalrr.ente : onde c rediamo sia indispensabile che le trÌ.1ppe. stesse siano -esercitate in cotesti celeri lavori cli sterro, e che sopratutto si studi come poterle prontamente fornire all'occorrenza de' necessari utensili. Questa novella , .:1pplicazione della fortificazione campale deve meritarsi tutta l'a tlenzione degli uomini dell'o.rle, e vorremmo presto vederla soggetta ta ad un'istrnzwne regolarnentar~ semplice e b,en fattçi. '

~uesiti militiwi pl'opos(i agli uftiziali al campo d' ish'nzione.

56

Il luogotenente generale Bixio, eh' è uno di quei generali i quali intendono sul serio come l'is truzione degli ufficiali sia uno degli elementi essenzialissimi della bontà di un eseecito, e che quindi debbasi incessantemente promuoversi e co' modi i più razionali dirigere, mentre comandò poc'anzi le truppe al campo di Foiano ,' non si limitò a mettere, alla prova e ad e sercitare l'intelligenza e le cognizioni degli ufficiali nella pratica delle di verse operazioni cli guerra, ma egli ebbe l'ottima idea di dar loro a_ sciogliere parecchi quesiti d'arte militare relat.ivi alle località, · alle nuove armi, alle posizioni nei combattimenti, ecc.


S1'A'fJS1'lCA

366

367

RIVISTA

Di lali quesiLi crediamo utile di far con oscere, con alcuni esempi, il concetto a' nostri lellori per sommi capi, essendoci jmpossibile, ene siam_o dolenti, di non poter pubblicare a cagione della sua lunghe7.za l'intero test.o.

2° QuESl'l'O.

Posizioni di conibattimento. Ripartizione delle truppe d'una divisione in linea . di battaglia.

1

QuESlTO.

1 vantaggi e gl' inconvenienti del campo di Foiano. I punl1 principali da svolgersi erano i seguenti~ descrivere Foia no come camp o d'istruzione d'una divisione mobilizzata, accennare alla sua importanza politico-militare dal punto di visLR della sicurezza interna e di talune quistioni internazionali. DesrJ·ivere la natura del luogo : bonificazioni della val cli Chiana, colturn, canal i, torrenti, ferr0vie che attraversnno il territorio; distanze dai luoghi circonvicini; condizioni del paese in un raggio di 115 chilometri, e specialmente descrivere la pat'Le del territorio a des tra della Cli iana, e quali posizioni vi si trovano opporL11ne per esercitazioni di guerra. Da questo sguardo generale passare alla descrizion.e delle praLel'ie d~Jle esercitazi oni ordinario; natur-a e stato del terreno, sua utilità ed inconvenienti in l'apporto ngli accantonamenLi, agli ' attendamenti ed alle ese rcitnzioni. Descrivere il terreno su cui comunemente si attenda. Presen tare infine un quadro di dislocazione per acca ntonamen to, calcolando le distanze. Dire della possibilità pratica della scuola del tiro alle vnrie distanze ed accennare ai bersagli stabiliti nel campo del 4868 . Descrivere, con Lutti i parlicÒlari sopra accenna Li, il terreno su cut si esercitano i bersaglieri. 1

a) Numero delle linee in cui genera.l?nente si colloca una di'Visione. a') Distanzcc cla una l'inca all'altra. - Esporre sommariamente i principii cui s'informano queste disposizioni, e le modificazioni volute in seguito al perfezionamento delle armi, alla mobilitò. delle masse, ed allo studio del terreno. Indicare il numero delle linee in cui si ripartisce oggi una divisione, i criteri che reo·olano le di~tanze d'ogni linea ed il modificarsi di ess: nell'azione combinata delle varie armi. Collocamento delle linee in rapporto alla posizione cd alla forza del nemico·. Mettere in rilievo i van luggi e gli inconvenienti dei due sistemi : di formare le linee con ·parli delle stesse unilt\ o con le uniLù inlel'c. b) Formazione delle truppe cl' ogni linea.--_- ~-I~ltere in chiaro come l'ordine di battaglia d'una d1v1s1one, o d'un corpo maggiore, può essere sopra di una o di più lince. Dire pet· quali cir~ostanze occorron~ formazioni speciali; a tal proposito portare. es~rnp,1 di fatti delle ultime gueue. lndicarc le formaz1001 ptu adatte per l'offensiva o per la difensiva . Influenza de~ terreno sulla formazione delle lin ee. Uso delle grandi catene di bersaglieri. Come devono contene~si le colonne, se br ttute dall'artiglieria, contro un nem 1co fer.mo. Come si l'esiste alla cavalleria; influenza del fucile a. retroca rica per difendersi in ordine spie~ato. _I quadrati. ~Iovimenti ed azioni delle diverse lrnee m rapporto l'una dall'altra, a seconda della piega che prende ii combattimento. Azione della riserva.


3'68

·

RIVIST~

'rEGNOLOGICA

c) Collocamento dell'artiglieria. -

Perchè l'artiglieria, in senso assoluto, 110n abbia una posizione determinata. Sostegni. Condizioni d'una posizione opportuna pel coilocamento dell'artiglieria, sia relativamente al terreno e alla disposizione delle nostre linee, sia relativamente al nemico. Collocamento dei sostegni. Perchè si deve lasciare al comandante dell'artiglieria una cetta facoltà di mutare le posizioni successive , durante il combattimento. Come dev'essere impiegata l'artiglieria nell'attacco, ed a prev.arare -l'assalto di una posizione qualunque. " ,· d) Collocamento della cavalleria. - Distinguere le due cavallerie: di linea e leggiera, e lasciare la prima per altri ordinamenti ed allri bilanci. Scopo della cavalleria nell'azione combmata di tutte le armi. Carattere offensivo della cavalleria. Tattica sptciale di : quest'arma; suo posto nell'ordine cli battaglia; punti su cui deve preferibilmmte caricaye; sua formazione · prima e durante l'azione; andatu1·a e formazione prefetibUe per la carica. Come il saper cogliere il momento oppoi-t-imo sia condizione necessaria per l'esito cl' t1na carica.

QUESITO.

Del collocaniento delle truppe sul terreno di combattimento e della formazione più opportuna per l'attacco e la difesa col (uci'le a retrocarica.

.

Trattare più special men te dei difetti delle colonne profon de; vantaggi dell'ordine spiegato. Istituire dei paràcroni sulla mortalità constatata con gli antichi fucili nelle'° guerre del primo ù11pero e quella con i fucili a retrocarica nelle ultime guerre cli Germania; così sulla celerità di tiro del fucile -antico e del nuovo; sulla precisione ottenuta coi due modelli; sulla scuola

369

di tiro riei vari eserciti, e per conseguenza sull'abilità dei tiratori che possono domani essere nostri nemici. Riguardo alle colonne profonde desumere dei cri Leri da fatti storici, come Waterloo, Wagr?-m , ecc. Van-· tacr.o-i delle piccole colonne. Influenza cleJl' intens1t;\ 0 · dei fuochi sugli«assalti contro posizioni ben guemile. Cor~e' la potenza delle nuove armi abbia accresciuto l'importanza delle catene di cacciatori. Modo di muovere e di agire di queste catene, ecc . . . . Ci aucruriamo che l'esempio del generale Bmo sia 0 seguito anche dagli altri ge~era~i _n~ll ~ consimili occasioni, e sopratutto che gli uffizia!1 , mten~ano ~e1~e quanto vantaggio può emergere da cotesti studi sHl. per il paese, sia per essi medesimi.

I nuo,•l cannoni da campagna sistema JHalfoi. I

.Riproduciamo dafl'Esercito questo inte!·essan~is~in~o ragguaglio circa ar nuovo nostro rnateriale, cl'artigheria allecrcrerito che noi pure crediamo destinato a meraoo vigliosi risultati. . I giornali militar.i sonosi occupati con m.olto interesse delle nuoye at·ticrlierie Mattei, le quali . .vennero o testè esperimentate con buonissimo successo rn questo campo, e mercè cu i l'artiglieria italiana otterrà senza contrasto il primato su tutte le a!·tiglierie d'Europa . Taluno dei sovrinclicati giornali essendo caduto a questo riguardo in qualche inesattezza, vi prego di accogliere quffs~e poche mie linee, tanto per _metter~ bene in sodo la questione di fatto, e impedire ogm erroneo apprezzamento. Come ben sapete, 2 mezze batterie si presentarono al campo di Foiano: una, cioè, a t cavalli e una a 2 cavalli per pezzo.


370

R!YISTA.

Veramente la mezza batteria a 2 cavalli deve più propriamente chiamarsi a 3 cavalli, perchè essa ha 1 cavallo di rinforzo, e tutto è disposLo in conseguenza, financo un a riserva del decimo circa del numero totale dei cavalli per tenerlo al completo. Il dubbio esisteva solo sulla posizione a do.rsi nella batteria a questo terzo cavallo. l .n questione fu risolta nel ffi()do seguente: si stabilì ioè che pezzo e cassone formassero una cosa sola; e "osì tra il cavallo di rinforzo del pezzo, qu ello del cu sson e, e la rise rva del decimo, si poterono applicare a ogni elemento pezzo e cassone num ero 3 cavalli, oltre al capo pezzo che fa 4, mentre poi un minor numero, cioè 1 solo cavallo di rise1·va, fu lascialo alle baLLerie di riserva , come qu elle che non sono destinate a presentarsi al fuoco su di un campo di bnLLaglia. I cavalli, com'è notul'ale, portano ciascuno un servente nello scopo di dare maggiore mobilità alla batter1a; oltracciò sono bardMi in vista di attaccarli di rinforzo; e di rimpiuzzarli quando occorre. Qu esto per quanto rigunrda la 4 (il batteria detta impropriameule u d11~ <.:avoi11; · jJ0r ciò ç ;JC ~i riferisce alla 112 batteeia a 4 cavalli, essa uon hn che il suo decimo di riserva e null'altro. Inutile aggiungere che tanto l'una quanto l'altra delle 11(2 batterie che si sperimentarono a questo campo avevano un peso diverso , sebbene la cos truzione fosse la medesima, e ciò perchè l'una porta.va il mu nizionamen to di 3'.il colpi, e l'altra di 64: . Si è notato nella 112 batteria a due cavalli l'inconveniente che questi non reggono all a lunga al grave trasporto a cui sono assoggettati . E ciò è verissimo; sol che bisogna avvertire che ciò dipende uni camente da che essi non hanno mai un momento di riposo. Altro inconven ien te vuolsi ravvisare altresì nella pro 1

0

l'EC NOLOGI C..\.

374

miscuità dei serventi , mezzi a piedi e mezzi a cavallo, il che non può a meno di rendel'e l'ordinamento della batteria più complicato. La Yettura ha, è vero , lo stesso valore, ma., come insieme, richiede più istruzione stante la c)iversità di elementi. Tu tto ciò farebbe, a mio credere, inclinare visibilmente la bilancia dalla parte della . batteria a ,i cavalli; cosa che non poLè non affacciarsi a 7Jriori alla mente del colonnello l\1attei e del maggiore Rossi; ma che evidentemente doveva da essi essere lasciato alla decision e dell'esperienza, e alle condizioni speciali della organizzazione militare da adottarsi . Sta in vantaggio della batteria a 4 cavalli la ragione . che in realtà si otLi ene maggiore economia, poichè essa porta più munizionamento. Infatti una batteria a 2 cavalli ha solo 2-0 cavalli in meno, ma porta anche solo 4 30 colpi, epperciò bisogna organizzare per essa dei pnrchi per riforn ire i .detti colpi, il che reca con sè gravi difficolt,\, come servizio, pel munizionamento. È stato accennato a ostacoli che nel seno stesso dell'artiglieria italiana si produrrebbero per contrastare l'adozione del nnovo sisterna M:atLei-Rossi. Io non sono di qu esto nvriso. · A ogni modo permetlete che io vi segnali qui sotto per sommi capi il bilancio esatto, per così dit·e, fra il sistema oggi in vigor~ e il nuovo sistema, pigliando per base il servi zio sLato ordinato per la campagna del '1866. Per la detta campagna vennero mobilizzate 600 bocche a fuoco, approvvigionate ciascuna di 295 colpi, e portanti ,1G milioni <li cartuece pel munizionamento della fanter ia. L'artiglie1·ia, sistema vigente, impiega 31100 vetture. Nuovo sistema, solo 21500. L'artiglieria, sistema vigente, impiega 18,000 cavalli (compreso treno militare e treno borghese) .


3n

JUVISTA

_N_uovo sistema, 11,000 cavalli (comp reso pure il treno m1htare e borghese) . ' . Pel servizio delle vettµrè'---il sistema vigente impiega 22,000 uomini di truppa. ·""' · · · Nuovo sistema,. 13,000 uomini di truppa. . Se u~ ug~ale bilancio si vuole stabilire per la parte ~'isorse 1t?pie~ate dal!e 6_00 bocche a fuoco organizzate m batteria, s1 aveà 11 nsultato secruente · ~ . Sistema ·vig_ente~ imporla ,roo batrerie a; 6 pezzi cia::,cu~1a, che_ 1~p1_egano 13,800 cavalli; 2,100 vetture ; 18,50_0 uomm1. Ciascun pezzo 21 O colpi . Numero delle cartucce per la fanteria 8,400,000. . 1yu_o~~-sistema, si compone di 50 batLerie e 215 parchi d1 ,dn_ 1s1?ne . pel trasporto dalle cartucce. Queste 50 hatt~n: . impiegano '1500 vetture, 7700 cavalli, 9750 uo~1m. I 25 par~hi di divisione impiegano. ,i,00, vetture, 2100 cavalh e 1900 uomini; ossia in totale, ~ 900 vetture e 9800 cavalli, e uomini H ,650. IL nuovo sistema trasporta ancora 260 colpi per pezzo ed 8,400,000 cartucce. In conclusione: Nel nuovo sistenia si avrebbero 200 vetture IN MENO, 4000 cavalli IN MENO, 6800 uomini IN imNo che n·on nel sisterna vigente. Vi pare che queste cifre siano un tal poco eloquenti?

I fucili (:hassepot_.

Al minist~r~ di ~uerr~ in Francia venne nominata 1ma, . Com:mss~one d~ ufficiali e di uomini dell'arte coll. rncanco d_1 ~s~m~~are diligentemente 600 modelli st~tt prese~ta_t1 d1 tuc1li perfezionati. La più gran parte· dei medesinu venne senz'altro scartata, 30 furono ri-

TECNOLOGICA

373

conosciuti degni di studi ulteriori, e con 10 s1 sono già iniziati gli esperimenti pr~tici. Questi ultimi si basano indistintamente sul principio della ·ripetizi'oné, ma niuno corrisponde al requisito di isolare totalmente le cartu·cce fo modo da togliere affatto la possibilità del pericolo di un'esplosione. Uno dei membri della Co.mmissìone espTimeva a chi scrive, che tutti i suoi collega ritengono il fucile Chassepot per ora il più conveniente, ma non ponno a n~eno di rìconoscere che fra ,i. o 5 anni sarà indispensabile rimpiazzarlo · con qualche cosa di meglio.·

Il focilc SimUer' in Inghilterra.

La Gazzetta clell' Army ancl Navy, scdvequanlo segue: Un nuovo periodo di esperienze ha provalo pur troppo che il fuèile Sinder non è quell'arma per eccellenza che si sperava. Si ebbe luogo a constatare ultimamente che n1olti facili dopo un uso di qualche tempo , si allargano nel posto in cui poggia la base della cartuccia. Più·, la cartuccia ha troppo vento nella canna, e la canna stessa non può più chiudersi ermeticamente coll'otturatore , e quindi nell'atto della scarica si verifica una sfuggita di gaz, inconveniente che produsse già lo spostamento dell'otturatore e molte volte perfino lo spezziùnento del medesimo. Questo difetto proviene da imperfetta costruzione per due motivi, cioè: 4° dall'otturatore, che quando chiude la canna viene tenuto a posto pPl suo peso stesso, contrariamente agli altri sistemi, in cui l' turatore è assicurato da apposito meccanismo; 2? dalle modificazioni apportale alla base dalla cartuccta fo vista di economia e che furono cagione che il fondello ora non possiede più la forza necessaria per res·istere

ot·


TECNOLOGICA

374

371>

. RIVISTA.

a~l'esplo~ionl? della carica. La Commissioi1e incaricata d! esammare le armi. portatili sotto la pres'iclenza di Carlo Spencer continuerà i suoi lavori sino ad autunno ~nde pr~curar.e un'arma che meglio. s i addica per l; · fan ter1a rnglese .

Esperimenti di th·o in Shoeb.urynesz.

· Riguardo alle esperienze che ebbero luogo ultima~~~te a Shoeburynes~ in Inghilterra, ed in Prussia,

il 1imes fa le seguent1 osservazioni: En-li è con vera . sodc~isfazio~e eh~ fummo in grado di s:guirè il corso ' degh esper1~1ent1 del tiro che ebbero luogo in Prussia ed. a~po . noi. I formi dab ili e pesan tissin;ii cannoni amer:icam vennero_ sorpassati dai nostri leggerissimi pezzi da pol11c1, 'i nostri cannoni da 9 pollici perforarono piastre da corazze che . avevano resistito ai , pe~zi di 9 pollici di Krup p, quelle s tesse p iastre di cm è co~·azzata la n'.1ova nave da guerra ne Ouglielmo. Inoltre 11 can_none rnglese costa soltanto · poco più di 1I4. del pruss1~no, tutto_calcolato, secondo i prezz i pagat1 da ambo 1 goverm. · · L'effet~o poi del pezzo da 9 pollici "\Yoolwich in confronto d1 que~to da 4 O pollici, sta nelle proporzioni di 405 a 142, _g ,acchè q~est'~ltimo agisce a HiOO jards con la stessa forza che 11 primo a brevissima distanza. , Q~a?to poi ai cannoni di 115 pollici americani non e pm_ rl cas? di o_cçuparsene, per.chè, secondo il p;:i..rere ~nan_1me d1 tutti che . assiste tlero agli esperimenti di tiro m Sho_eburynesz, non sopportano più la concorrenza_. Essi vé_nnero caricati. ad un punto-: conie in Amene~ non ~1 permetterebbe, eppure il loro effetto ·sulle piastre risultò ridicolmente debole; i proiettili non perforarono a metà, lungi poi dal produrre,queilo

1?

1

scheggiamento che è l'effetto del pezzo da '10 pollici· inglese con carica ordinaria. Il cannone Rodmann pesa ·19 1 [2 tonnellate, il pezzo <la ·1O pollici sole 118.

Abbiamo r iportalo il gtudizio di un corrispondente del Tùiies sul risultato dei tiri comparativi in Prussia con pezzi da posizione, ora per spirito d'imparzialità riportiamo quanto in proposito ne scrive la Z. f. N. Le ultime notizie dei risultati s1lgli ·esperimenti del tiro che ebbero luogo lo scorso 2 giugno a Tegel si presentano sotto un aspetto del tutto diverso da c1uello che si potè rilevare nelle prime relazioni. l~ un fatto innegabile che col cannone Armstrong cla 9 pollici si ottenne una velocità iniziale maggiore di 150 piedi di quella che verificava.si col cannone Krupp da 96, come pure che l'effetto del primo risultò superiore a 'quello dell'ultim o; ma è fuori dubbio -che questo successo appàrente, dipese unicamente dalla circostunza che per ottenere l' effello rrwggiore possibile, si permise di , ca1;icare il pezzo inglese con · polvere all'uopo fabbricata, mentre nel pezzo tedesco fu vielato l'uso della così detta polvere prismatica a tale uopo apprestala. Frntl.anto . venne pure pubblicato un rapporto ufficiale del governo russo, secondo il quale ri sulta che coll'uso di detta polvere prisinatica si ottennero eminenti risultati col cannone Krupp da 913. In altre esp~rienze che ebbero luogo nell'Assia si verificò che . usando la polvere suripetuta con pezzi uguali, la velocità iniziale si presentò di gran lunga superiore a quella degli Armstrong. · Inoltre si ebbe a constatare che la polvere inglese, a cagione del gran sviluppo di gaz, intacca le pareti


376

RIY1S'L\

interne del pezzo troppo fortemente, ciò che non avviene colla polvere prismatica tedesca. Analogamente stanno pure le cose riguardo ai pezzi che nei prirn i rapp orti .furono annunciati come di una differenza ta~to vantaggiosa pei pezzi inglesi. E ,·ero che il cannone tedesco costa pressochè il doppio di qu el che verrebbe l'inglese; ma colla di{'... ferenza che quello è di acc iaio fuso e questo di fe rrn fuso, e la durata del secondo non ' è nemmeno da porsi a confronto di quella del primo e quindi, a parte la spesa d'acquisto , l'economia sta più dal Iato del pezzo tedesco che dell'inglese. , Finalmente il tedesco è a retroca rica con otturatore cuneiforme e l'altro si carica pella Locca, e specialmen te pella marina è più pratico il primo che il secondo. Fra non molto avranno luogo altre esperienze. Nuovo metodo per• conservare le carni.

L'inglese Radwood ha inventato un sistema per conserva re la carne macellata, di una semplicità sorprendente e tale da consigliarne la sos~ituzione al costosissimo e dif1ìcile metodo delle scatole per conserva prive d'aria. Il processo che tien e il signor Redwood nel suo preparato è il seguen te: La scatola di latta è sostituita da un inviluppo di paraffino . I momenti principali dell'operazione son o: Imm ersione totale della carne nel paraffino alla temperatura di 104-1 15 celsius per la durata di tempo ne~essaria a che si siano sviluppati tutti i gaz; ciò ultimato, nuova immers~one della carne in paraffino appena liquefatto, e l'operazione tante volte ripetuta

:177

'FECNOLOGleA

sin o a che la. carne si sia co perta d'un invCìl11 cro di paraffino . Volendo cibar.si òella carne .così p'.·:purala, non si auà che da toghere la crosta eh parati in o g rnLtandola o facendola liquefare med iante l'imnH· rsi1ì11e della carne in acqua calda. llliglloraruento dei fuc ili atl ag o.

Dalla Gazzetta di Stettino del ·I G lugÌio ril crit11Ho che nella circostanza di un' ispezione pas~ata dal principe ereditario a quelle tru ppe, un ~ale signor di H.andow, luogotenente dell' esercito prussiano, pre~entarn un modello di fucile ad ago miglio1·ato, modrllo che rnniva rimesso al ministero per le necessari<' c:-pP1 rienze. · I vantarrcri che si otterrebbero da questo fm: ilt>. sa· rebbero: ot> risparmio di 2 movimentl· ne li a c,nwn e lJu indi possibilità cli sparare in un mi~ut_o 4~4: di (·olpì di più di quel che si sparavano col fuc.1le m nsn n.1.J.ualmente. !E.:11cric11ze d'Illuminazione a scopo milH1H'f .

Il 15 luglio u. s., sotto la direzion e di un capi tanu ~.lelo-enio, vennero fa tte in Prussi.a sul mo nte Krenzbrrg, du1~nte la notte, parecchi interessantissimi espf' ri111('.J 1_li di illuminazione a scopo militare, con un apparc>c:r-1 110 1_l' invenzione del signor Siemens ed Ha lsk.e .. ì'1a].-ri:ado batterie debolissime in proporz1ou <:i dell'appa~ato, pesante quasi tiO cen tin aia, si ri_m,eì a~l illuminnre, con una luce pari a quella del giorno, tl vaese di Tempelhof ed il tcncno posto fra qnr:-lo Pd il villaggio di Schoneberg e Rixdorf. ;_\:,;;:b XLII. VOJ.. III.

·};,


378

/UVIS'l'.<\: STATISTICA:

~itro-Glyeerinn in polvere ..

\

Sembra che si sia riusci ti a ridurre la nitro-o-lvcerina dallo stato liquido a quello di solid o, ci~è in polvere, diminnendone nello stesso . tempo quella facilità d:i. infiammarsi, el1e ne rendeva impossibile l'uso in sostituzion~ della polvere da guerra . Si sono fatti ahresì degli esperimenti per adoperare questa stoffa di ~na ~or~a es~losiva terribile, quale miscela a scoppio nei proietti cavi e pare che sieno riusciti perfettamente. La forza dei proiettili riernpiti di tale materia sa61 naturalmente aumentata straordinariamente al momento della percossa con un ostacolo qualunque: A mezzo di questo ritrovato sarà anche possibile cli ottenere effe tti sufficienti contro piastre di coràzze adoprando· pezzi di calibro inferiore. Se si considerano le difficoltà che si in con tra no nel maneggiare gli enormi pezzi da posizione ora in uso, e ìa lentezza della loro carica, P?trassi ngevolmente riconoscere la grande utilità che si ricaverà quando si potranno forare e frantumare cor:azze con pezzi più piccoli e più maneggevoli. E certo che studii ulteriori su questo · importante ritrovato verranno fatti, e se si potrà riescire a rendere affatto innocuo il maneggio di questa stoffa esplosiva, la potenza delle artiglierie salirà ad un grado fino ad ora sconosciuto. ( Dal Kameracl, B: de R. 1'r.)

RIVISTA STATISTICA

Belgio. ìllodificazioni nel ministero .di guerra.

U ministero di guerra a Bruxelles subiva ultimamente una modinèazione nel senso che veniva creata una sezione speciale per gli affari riguardanti la mol;ilizzazione dell'armata, i provvedimenti di difesa del paese e l'istruzione dell'esercito. A capo di tale sezione veniva posto il noto scrittore miiitare Brialmont, tenente ·colonnello di stato maggiore.

Svizzera. L' es e r e it o fede r a I e,

Al 3,1 dicembre 1867 l'esercito federale svizzero noveràva ~03,603 uomini, di cui 749 dello stato mag-


380

IHVIS'f..\.

giore _generale ; 87,730 al contingente attivo, .§:9,765 allu riserva, 65,359 alla landwehr. L~ sua distribuzione era la seguente nelle diverse · arnu: genio 2934; artiglieria 17,382; cavalleria ,Hi73· carabinieri H-,267; fanteria ·163,084; personale sani~ tario 395.

~ust:ria.

P~:

. I lavori !a. ~0~1pilazione cli un regolan~ento cli" cam~agna gra 1111Z1atl da molti anni volgono al lorn t~nm~e, e molte pari.i importanti del medesimo vennero giù ~1anclate a distin'ti ufficiali alto-locati per essere esammate e munite del relativo pai·ere. · . La _prima parte di ·quel Regolamento, concernente Ii periodo di tempo in cui le ostilità sono interroue ~) cessate, tratta cli acca1~tonamenti e di accampamenti. La se?oncla l:arte, ossia durante le ostilitù, versa sui trasp?rtL per via ferrata, per acqua, per vie ordinarie o le marce a piedi: ' . ~a tei-za parte comprende il serv1Z10 di sicurezza, ?1oe c!u_ello fatto da brigate intere , da pattuo·lie· 11servmo d'avamposti e quello di sicurezza in mar~ia.' La qu_arta parte parla del co111battimento, cioè del combattunento a fu_oco, di quello ad arma bianca dell'atta_cco e della di(esa e finalmente del combatti~ · mento rn ·dati terreni. L~ ~ui~ta part~ . riflette · imprese in guerra, il 8erv1z10 d1 rapportl; e la diramazione ' degli ordini.

STATISTICA.

381

Sulla •1ucstione milif:we in Unglterin.

Le notizie allarmanti poste in giro -a Pest st1ll' an<famento delle trattative nella questione militare risultarono esagerate. Nelle conferenze che ebbero luogo tanto in gremho alla Commissione ungherese coll'intervento del ministro di guerra, come nEa:l consiglio dei ministri sotto la presidenza dcll'jmperatore si ottenne un completo accordo sulle basi del progetto. Le rnodifìcazion i pr.incipali che vennero jn trodotte sono le seguenti: · La forza totale della landwehr non sa-ril limitata alla ' cifra di 200,000 uomini, ma dipenderà. dal numero di uomini che si troveranno . di fa'tto soggetti a tale senizio. Il numero dei battaglioni ~ squadroni landwehr rimane. quello fissato antecedentemente. La landsturm in tieramente ornmessa:. 11 § 49 della legge militare venne modificato nel senso ·che la landwehr in tempo di guerra dipender.\ amministrativamente dal ministrn di difesa del paese, e nella sfera militare e d'operazioni dal comandante in capo nominato dal sovrang_. Ve,nnc inoHre fissato che le relazioni ufficiali tra il comando superiore della landwehr ed il ministero di guerra dovranno passare per la trafila del ministero di difesa del paese. · ht.i tuzione_di una scuola provvisoria di tiro al bea·sllglio.

S. M. l'imperatore d'Au»tria con decreto del ,18 luglio 11. s., ordina.va la c~·ea.zione di una scuola di tiro per l'esercito in Bruck sul Leiltra, e ciò nello intendimento

l-


382

STATISTICA

RIVISTA

di ottenere in tutta l'armata, a mezzo di un dato numero .di uffiz°iali e sott'uffiziali, una razionale uniformità nell'uso pratico dell'arma, specialmente nelle esercitazioni di tiro al bersaglio coi nuovi fucili a retrocarica,. Questa sc·uola durerà dal ,1 ° settembre a tu·uo - ottobre del c5rrente anno. Le disposizioni poi di dettaglio emanate dal ministerc~ di guerra dell'impero per questa scuola, si rie-· pilogano come segue: Dovendo tale scuola servire di esperimento per la creazione definitiva di un'altra di simil genere, basandosi sui risultati ottenuti dalle esperienze fàtte nella prov~isoria, le materie d'insegnamento a trattarsi" saranno: ,1° L'istruzione sulle. armi; 2° Il ti.'ro aI bersaglio; · 3Q Manovre di cacciatori tanto m catena che in gruppi ; scuola delle distanz~ . ·

383

RiOI•g:mizznzione del reggimento po11toniei•i.

Ci viene assicurato da fonte autorevole essere imminente la pubblicazione cli uµ decreto so vrano che separa H reggimento pontonieri dal corpo del genio, facendo dipendere il primo da un proprio comando speeiale. Tale disposizione sarà nel tempe stesso accompagnata da molteplici ed importanti riforme nel reggimento in discorso, riforme specialmente riflettenti a tenere fornito continuamente il corpo di blion:i .ed istrulli ufficiali :

Prussia.. l~eminiseenzn. della guena ISGG. I

.I quadri permanenti della scuola si comporranno d1 un generale comandante, un ufficiale d'amministrazione e diversi sott'ufficiali scritturali 2 medici .' / . . ' ' pm 1 ma~gt~re.' '~ capitano. dei cacciatori, 1 primo tene~te d art1gheria, come istruttori, ed un numero cornspondente di sott'ufficialL Ogni reggimento di fanteria manderà a questa scuola 2 ufficiali e 2 sott'ufficiali. Ogni battaglione caccia tori vi manderà 1 ufficiale ed 1 sott'ufficiale. Ogni battaglione confinario vi manderà 1 ufficiale ed ,1 sott'ufficiale. Tale scu~la avrà il suo' impianto in un campo di baracche d1 legno, tanto per gli ufficiali che per la . bassa forza.

Il re di Prussia ha emanato il 17 giugno del corrente anno un ordine di gabinetto, nel quale è fissata la somma di ducati 8920 da distribuirsi in premio ai diversi corpi dell'esercito che duraiHe la campagna del ,1866, si distinsero colla conquis ta sia di' cannoni che di bandiern e d'altro materiale c)a guerra. Dall'eLen co di distribuzione cl i tali premi emerge che i trofei cli guerra, conquistati dall'esercito prus·siano nel ,1866, salgono a 131 pezzi d'artiglieria e 1O bandi.ern, non compreso il materiale da guerr.i. tr9vato nelle fortezze. . I maggi<;>rmente premiati fra i corpi menzionati in ,detto elenco, sono : · ' · Il f, 11° ,reggimento fanteria (4° della bassa .Slesia,)


385

!UY!STA

ST.\ l'ISTIC.I..

r.ht~ 0hhe ,1330 ducati per la conquista di 2.2 pezz r alla battaglia di Koniggratz. · . 1l 3° reggimento guardie a piedi, 1200 ducati per 20 pezz. i conquistati a ·Koniggratz. . · Il o0 reggimento corazzieri, 1020 ducali per '17 pezzi conquistati a Tobitschau. l.l ·I 0') reggimento gl'anatieri, 900 ducali per ,16 pezzii con<p1i:-tati a l.éinigg6itz. ,

ch i . ha mancato, come suolsi praticare nella. giurisdizione civile. Cil> che certameuie sarù .accolto con generale soci~ disfazione sar,\ la forma d.el nuovo procedimento penale militare informantesi al sistema dei Giurati . Senolil tìèntralc.i di e<piilazionc.

li 26 giugno ultimo il re cli Baviera sanzionava un progetto di legge discusso e.cl approvato dalle Camere per la fondazione di una scuola centrale di equitazion e. Questa scuola . venn e aperta al 1° agosto e sottoposta alla dipendenza immediata del ministero cli guerra. Uno dei rami d'insegnamento sarà una scuola di metodo da propagarsi nell'esercito per l'addestra. mento dei cavalli. questo stabilimento si provvederà pure all'insegnamento d'equitazi.one per gli allievi degli istituti militari, rimanendo quindi soppresse le sez ion i di cavalleria che a ùÌÒ fin ora servivano; finalmente . quest'istituto senza preg~ùdizio del suo mandato di centro d'istruzione dovrà provvedere alla creazion e presso di sè di un deposito di cavalli, dal q1iale pos.sano fornirsi gli ufficiali non di cavalleria che pel lorc} · servizio dovessero essere montati. 1

Baviera. Il · nuovo eo<liee peonie nillitnre.

Una, Commissione del Parlamento bavarese incùicata ~i esaminare il progetto di un nuovo codice militare,

ha già iniziato in varie sedute i suoi lavori. La prirria parte del progetto si divide in 7 capitoli e 55 paragra.tì e tratta delle generalità circa le punizioni militari ed i. reati, la seconda parte, pure divisa in 7 capitoli, coiti prende 4118 paragrafi che versano su provvedimenti · specii:ili per singole azioni dilettuose e passive di pena. Ciò cl1e caratterizza lo spirito che informa il progetto è la sua introduzione nella quale esplicitamente è detto , che il Codice penale finora in vigore dell'anno 1823, specialmente dopo le esperienze dell'ultima cam pagnu, ·risultò troppo incerto e troppo mite ne11a maggior parte delle pene ,segnate per questo o quel caso. Il principio su r,ui si basa tale progetto si è la. sevel'itit nell'applicazione di pene gravi, e cib in consiclcraz i.one c.;h e la disciplina militare di sua natura· non. permette di avere per scopo il ravvedimento di

In

1

Turchia. Creazione della !nodwcl1r.

La St1blime Pol'ta intende sostituire la landweh L' con 3 classi all'istituzione giù. ormai in comp)cta,decadenza,


386

387

RIYISTA

STATISTICA

dei baschi-bozuks . .n lavoro in proposito è g1a 1mziato._Tale misura dovrà pure essere estesa alla Turchia europea ma più tardi, perchè le condizioni attuali della B1,1lgaria, Albania e delle provincie limitrof~ sono troppo sfo.vort=;voli al governo. La Porta Ottomana ha inoltre rivolta domanda alla Prussia per ottenere un certo numero d'uffiziali e sotL'uffiziali come istruttori, per quel limite di tempo che le sarà necessario per condurre a termine le rifoi·me che si propone introdurre nell'esercito.

1000 carabine, ciò che equivarrà alF armamento di 243 000 cittadini. Dal corso della discussione vennesi ' ' . inoltre a rilevare che il governo americano al presente tiene nei suoi arsenali 1,940,000 carabine e fucili.

(Dal Ifomerad, H. de R. Tr .)

Stati Uniti d'America. · Riduzione dell'esercito,

Il Senato a New-York ha rigettato il progetto di legge approvato dalla Camera dei deputati per la riduzionedell'esercito ad un piede di pace di 25000 uomini,· e vi ha sostituito una proposizione propria, per. cui gli , arruolamenti saranno sospesi fino a che non sia ridotto a 30,000 uomini, ripartiti in 30 reggimenti di fanteria, 8 reggimenti di cavalleria, e 4 d'artiglieria. · Una Commissione cli ufficiali, nominata dal ministro di guerra, provvederà alla scelta degli ufficiali da licenz.iarsi; tale disposizione però non avrà effetto che dietro consenso del Congresso. La proposta invece della Camera bassa per la ' distribuzione di carabine Springfield colla rispettiva munizione ai governatori dei singoli Stati, venne approvata · e così ogni Distretto del congresso riceverà

MARTJNI C.'\RLo,

Gerente . .


INDICE DEL VOLUME III

ANNO XIII

Luglio. I diaslimomctri ad uso delle batterifi da costa (con tcwola li togta(ica ). .

.

.

.

.

,

.' .

.

.

.

.

. 71a[f. 5-

.

La . guerra del 1866 in Germani.a ed in Italia - (l/elazioni ufficiali .. .

. .

.

. .

. .

.

. .

. :,

. La forza militare dei' diversi Stati Europei: - Confederazione germanica del Kord - Impero russo Reame d'Inghilterra - Regno d'Italia . . . ,. > Il1vJS'rA ·1:tc.NOLOGtCA - S·oizzera: Fucile a ripetizione . Vetterli - Austria: Cartuccia pei fucili a retrocarica. - Prussia: Nuova polvere da guerr.a . . . » RIVIs:u STATISTIGA. - Italia: Campi ed esercitazioni delle , truppe; campo di cavalleria. - Il nuovo regolamento di servizie e di manovra per la fanteria. ·~ Franc·ia : Campo di Chàlons; campo di Lunnemezan. - A1tst1"ia: Formazione dei quinti battaglioni nell'esercito austriaco - Alla Scuola di guerra dell'esercito austriaco - Nuova formazione dell'esercito . bavarese sul piedn di pace. - Le pHrdite dogli eserciti in guerra'. - Russ-ia: Campi d'istruzione. - Servizio sanitario in America . . • . . > «

15.

4&

7I

8I


390

IN.DICE

RIVISTA

H.

Agosto . . G. G. C. - Idee e riflessioni sui movimenti della lattica modernà , per S. M. Carlo XV, Re di Svezia e di Norvegia (con tavola litografica) . . . . . . Pag. Il nuovo fucile a retrocarica per la fanteria'. » Lonov1co C1s0Tn, liwgotenente. - La Guardia NaÌionale ·» ANTONIO AnALDI. colonnello - Anuotazione al Saggio di una nuova 'teoria intorno alla derivazione dei , proietti oblunghi lanciati dalle armi da fuoco ri, gate, ecc. . . . . . . . . . . . . . . . » BESTAGNO colonnello di f'antfwia - Riassunto delle operazioni cieli 'esercito prussi&no in Boemia nella campagna di guorra del 1866 e battaglia di Sadowa (Koniggratz). . . . . , . . . . . . . . ,. RIVISTA STATISTICA - Il nuovo progetto di legge sul , }) reclutamento in Austria RIVISTA BIDLIOGRAFICA - Sulla durata di presenza sotto le armi del soldato di fanteria in ternpo di pace »

129 155 173

201

206 218

237

Settembre. Lonov1co C1sOTTI, luogotenente . - La Guardia Nazionale (continuazione e fine)

.

.

.

.

.

.

.

. · . · ; Pag. 249

SPANO GrnsBPPll, 'ingegnere meccanico . - Sull'applica. zione rapida del Clisigonimetro nel tracciamento delle vie di comunicazione. . . . . . . . . > La guerra ciel 1866 in Germania ed in Italia ·- Relazioni ufficiali . . . . . . . . . . . . . » L. C. -Sull'amministrazione del vestiario dell'esercito > - Il fatto d'armi a Nogaredo-Versa nel 1866 . . > H. Dll R. - RIVISTA TECNOLOGICA - Lavori di trincea da linea di battaglia - · Quesiti militari proposti agli uffiziali al campo d'istruzione - I nuovi cannoni da campagna sistema Mattai - I fucili Chassepot -- Il fucile Sinder in Inghilterr'a -- Esperimenti di tiro in Shoeburynesz - Nuovo metodo per conservare le carni - Miglioramento élei fucili ad ago - Esperienz_e d'illuminazione a sc0po militare - Nitro-Glycerina in polvere , . . . . . >

286

296 S38 344

36.t

391

R. - R1v1sn STA'l.'ISTICA - Belgio: Modificazioui nel ministero di guerra. - Svizzera: l'armata f(:)derale - Aust·ria: li nuovo regolamento di campagna. - Sulla questione militare in Ungheria. - Istituzione di una scuola provvisoria cli tiro al bersaglio. ·_ Riorganizzazione del reggimento pontonieri - P1·ussia: Remi:uisccnza della guerra del 1866 - Bapie-ra: Il nuovo codice penale militare. Scuola centrale di equitazione - Turchia: Creazione della landwehr - Stal,i Uniti d'America: Riduzione dell'esercito . . . . pag, 379

Dll


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.