Rossoblu 2018

OBLU 2018 RO S S

MEZZO SECOLO DI

CAVEJE

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PERIODICO DI PALIO, ATTUALITÀ, STORIA E CULTURA DELL'ASSOCIAZIONE RIONE MADONNA DELLE STUOIE - ANNO XXVIII - DISTRIBUZIONE GRATUITA - NUMERO UNICO, AUT. TRIB. DI RAVENNA N. 1208 DEL 05/06/2003 - PUBBL. INF. AL 70%

IL GUSTO DELLO STARE Editoriale di Max Costa

Termina nel 2018 il mandato di questo Consiglio Direttivo, il mio secondo come Presidente. L’amarezza della conclusione del Palio della Caveja nel 2017 è stata solo in parte compensata dalla vittoria, meritatissima, della Contesa Estense da parte del nostro Rione.

Speriamo che nel 2018 le cose vadano meglio, ma poco o nulla è stato fatto per porre rimedio alle numerose lacune del regolamento del tiro alla fune, badando di più a fare in modo che si chiuda comunque, piuttosto che ad evitare le incertezze di giudizio, le conseguenti discussioni, la mancanza di spettacolarità dovuta alla conclusione di quasi tutte le tirate a seguito della squalifica di una squadra per motivi incomprensibili dal pubblico e, talvolta, dagli stessi partecipanti. Forse, occorrerebbe rivedere il regolamento nell’ottica della spettacolarizzazione del Palio, piuttosto che degli esasperati tecnicismi di alcuni Rioni. Comunque, noi andiamo sempre preparati al massimo, per questa e per le altre gare della Contesa Estense, e continuiamo a fare del nostro meglio, tenendo fede alla crescita costante che ci ha accompagnato sin dagli albori. Albori celebrati in queste pagine, con le interviste ad alcuni “padri fondatori”, per celebrare i 50 anni del Palio moderno. Resta il rammarico per non aver visto nascere una seria valutazione dei cortei (che, ad esempio, dalla nascita accompagna anche il Palio di Siena), capace di far crescere questo aspetto di rievocazione storica, in costante e preoccupante declino a Lugo. L’osteria è diventata qualcosa di straordinario. Senza dubbio la migliore di Lugo per qualità e fantasia del menù, allestimento e cura dei particolari, servizio e atmosfera. Un divertimento indimenticabile per gli avventori e anche per noi. Attesa per tutto il resto dell’anno. I gruppi di Sbandieratori e Musici hanno raggiunto livelli impensabili soltanto dieci anni fa. I ragazzi sono atleti serissimi.

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Lontani, per spirito e dedizione, a quello che eravamo noi negli anni ’90 del secolo scorso e nei primi dieci anni di questo. Il loro approccio è rivoluzionario. Quello di veri sportivi. Noi ci impegnavamo, si, ma per noi era solo divertimento. In loro c’è agonismo, professionalità. Bravi! I tiratori sono una realtà consolidata della nostra Associazione. L’elemento più forte, trainante. Anche nelle pagine dedicate alla nascita del Palio di San Francesco prima, della Contesa Estense poi, si legge come il loro ruolo sia sempre stato determinante, soprattutto nei momenti difficili. Un ruolo pratico, risolutivo, che ha preso il rione per mano e lo ha portato avanti, visto crescere, fatto diventare la meraviglia che è oggi. Una cosa, però, vedo lentamente venir meno. Il senso di comunità, l’amicizia, la voglia di divertirsi, quell’essere quasi una grande famiglia, che Renzo ha sempre voluto difendere e crescere nei suoi anni di presidenza. Io temo di non esserci riuscito. Osservo come questo aspetto stia cambiando, smarrendosi un po’. Siamo sicuramente cresciuti nell’organizzazione interna, nella qualità dell’osteria e delle altre manifestazioni, nel valore dei gruppi che partecipano alle competizioni, ma non dobbiamo perdere mai la voglia e il piacere di stare assieme. Dovrà essere questa la missione principale del prossimo presidente.

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PAOLO MACCOLINI uno dei padri fondatori Intervista di Max Costa zioni storiche, ma dettata dalle preferenze dei presenti. Il gallo e la Caveja sono due simboli della Romagna, sono addirittura stati simboli della politica in quegli anni. La scelta del nostro simbolo, forse, è proprio nata in associazione di idee con la Caveja. Così fu il gallo”.

Quali erano i rapporti con Minardi?

“Possiamo considerare Minardi come l’inizio di tutto, compresa l’idea di fondare la Pro-loPaolo Maccolini è stato uno dei fondatori del co nel 1969. Dopo qualche tempo a Minardi Rione Madonna delle Stuoie, nel 1968 parsi affiancò un’altra figura con grandi capacitecipò ai primi incontri in cui si gettavano le tà, l’ingegner Carnevali, che fu anche grande basi per la storia del Palio di Lugo, che ancora sostenitore di Madonna delle Stuoie, perché continua e, quest’anno, festeggia i primi 50 ci vedeva spesso in difficoltà, più poveri, e ci anni della rievocazione moderna. dava una mano”.

“Il quartiere di Madonna delle Stuoie stava Come nacque il primo Palio della Caveja? nascendo come realtà a sé stante. Le prime Come fu il primo corteo storico? case erano state costruite alla fine degli anni “Il regolamento del tiro alla fune inizialmente ’50 del Novecento e da qualche anno io e alcuprevedeva che i tiratori risiedessero nel Rioni altri abitanti del quartiere ci ritrovavamo ne. Per noi era impossibile, c’erano pochissiperiodicamente in una stanzetta nel retro del me case, il quartiere stava nascendo. Così gli bar della Stella, per discutere dei problemi del altri tre Rioni ci lasciarono prendere tiratori nascente sobborgo di Lugo. Forse fu proprio dall’esterno. All’inizio nessuno si voleva veper questo che ricevemmo l’invito a partecipastire in costume, ora è la gente che lo chiede e re alla nascita dell’idea del Palio, nel lontatutti vogliono partecipare. Quando partimmo no 1968. Alle prime riunioni andammo io, il per la prima volta dalle Stuoie, eravamo sette prof. Emiliani che presto smise di partecipare, o otto e ci sembrava un sogno. Arrivammo in e Antonio Taglioni. All’inizio ci sembrò strapiazza e davanti a Ghetto, attrezzatissimo, no essere coinvolti come Rione Madonna delle con decine e decine di persone in costume, ci Stuoie, perché i rioni storici, noti da sempre in sentimmo davvero piccolo piccoli. La storia di città, erano Cento, Ghetto e Brozzi, ma forGhetto, legata anche alla lunga tradizione del se l’interesse verso la nostra nuova realtà era carnevale, faceva la differenza”. dovuto alla necessità di avere quattro squadre per il tiro alla fune, che iniziò nel 1969”.

Come procedevano le riunioni?

Come nascevano le idee?

“C’era grande armonia e si discuteva in modo molto civile, anche grazie alle capacità di Minardi, coordinatore di questa fase di fondazione del Palio. Le idee nascevano dalle proposte di tutti, così nacque anche la proposta di iniziare il tiro alla fune, ispirandosi ai semplici giochi delle campagne. La scelta dei colori venne un po’ in modo casuale, discutendo con gli altri Rioni, sempre con grande correttezza, con la voglia di costruire qualcosa. Anche la scelta dei simboli non fu guidata da motiva4 Rione Madonna delle Stuoie

Poi abbiamo recuperato, adesso siamo all’altezza degli altri. Ma come furono gli anni seguenti al primo?

“Dopo alcuni anni ho smesso di partecipare attivamente alla vita rionale, seguendola, comunque, sempre da vicino. Taglioni era diventato protagonista assoluto del Rione. Così, piano piano siamo cresciuti e abbiamo iniziato a dire la nostra, soprattutto con il tiro alla fune. All’inizio le gare erano tante, c’erano anche il palo della cuccagna, il trasporto di bicchieri su un cabaret e altre che non ricordo.

Ogni gara contributiva a far vincere il palio.

Le gare portavano anche discordanze perché, ad esempio, il palo della cuccagna aveva un regolamento che prevedeva un massimo di quattro persone per salire e Cento fece salire un ragazzino da solo, che vinse in un battibaleno. Polemiche e discussioni (come ancora oggi…), ma Cento aveva ragione, non era vietato far salire una persona da sola. I regolamenti furono poi migliorati, ma dopo pochi anni rimase solamente la gara che si riteneva più importante, che sin da subito fu il Palio della Caveja, quello che dava il vero premio, che da cinquant’anni porta quel nome”.

Ti sembra cambiato lo spirito del Palio della Caveja?

“Il regolamento è stato perfezionato anno dopo anno, ma ci sono state da sempre discussioni, fino ad arrivare alle stranezze delle tirate di quasi un’ora e rischi per la salute delle persone. Il nostro Rione si è via via impratichito nel tiro alla fune, con un’organizzazione attentissima, il contributo di tutti, squadre robuste e ben allenate. Siamo da sempre stati molto superiori nel tiro alla fune. Il nostro spirito non è cambiato”.

Come si è evoluto il Rione nei primi anni?

“Il Rione cresceva, eravamo diventati parecchi. Taglioni dominava la scena e la gestione era molto accentrata. Però mancava una vera democrazia e cominciavano pressioni per istituire un vero consiglio direttivo, per decidere assieme che cosa fare. Una sera, al rientro dopo il Palio della Caveja, tutto il materiale

fu consegnato ai tiratori, che coinvolsero parte della società civile di Madonna delle Stuoie e alcuni sbandieratori e tamburini. Smiccia mi chiese di essere ospitati alla CIALS. Il consiglio della CIALS accettò e diede una camera per i costumi, mentre le riunioni del nuovo consiglio rionale si facevano nella sala del piano terra della vecchia casa colonica di via Croce Coperta. Ad Antonio Taglioni e Vera, sua moglie, va il grande e indimenticato merito di aver fatto nascere e aver avviato il Rione”.

Come ti sembra il Rione Madonna delle Stuoie, oggi?

“Il Rione è diventato una bellissima realtà associativa. Ho ricordi straordinari del passato: le cene a casa di Smiccia con la macelleria del maiale; le donne rigorosamente sedute; i tiratori e gli attivisti maschi del Rione a cuocere e servire ai tavoli. Il quartiere di nuova fondazione si consolidava, diventava una realtà sociale. Gente venuta da tante parti della Romagna, legata dal Rione. Una cosa bellissima.

Le numerose vittorie del Palio della Caveja hanno sicuramente contribuito, aumentando il nostro orgoglio rionale, e ci hanno rafforzato. Sono stato anche io per un periodo parte del consiglio direttivo, poi i molteplici impegni nel volontariato mi hanno portato a lasciare il Rione, che vedevo comunque essere in buone mani. Adesso il Rione Madonna delle Stuoie ha un nome a Lugo. Non siamo i quattro gatti dei primi anni, ma una realtà brillante e viva.

Un riferimento per l’intera città”.

Grazie Paolo, per l’intervista e per quanto hai fatto e continui a fare, da sempre, per il nostro Rione e, in generale, per il quartiere di Madonna delle Stuoie.

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Duri da battere di Andrea Zenico

Eccoci qua. Un altro anno è passato. Grazie ad un notevole miglioramento nella grande squadra musici, ad una meravigliosa vittoria nel brano libero per soli tamburi e ad un secondo posto per pochissimi centesimi nel brano libero per soli fiati (chiarine), il 2017 ha rappresentato un anno di grandi traguardi - con buone prospettive per l'anno in corso -, ma soprattutto il ritorno a casa del Palio Musici.

Agonisticamente parlando, l’anno si è concluso nel mese di luglio scorso, quando abbiamo affrontato la Tenzone Argentea, ovvero il Campionato Italiano Sbandieratori e Musici A2, con la specialità Grande Squadra, piazzandoci con un buon punteggio alla 14a posizione su 20 squadre partecipanti. Purtroppo poi, non per colpa nostra, siamo retrocessi nei gironi di qualificazione ma, nonostante ciò, saremo pronti

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a tornare a vincere ogni specialità per riportare la città di Lugo in A2.

In questi ultimi anni abbiamo cercato di coinvolgere ragazzi e ragazze per far crescere il nostro gruppo, e proprio nel mese di settembre ci sono stati nuovi ingressi: nel reparto chiarine sono arrivati Marta, Alice e Marcello. Ne siamo ovviamente molto contenti, perché “andare al Rione” significa innanzitutto fare nuove amicizie e diver-

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tirsi insieme. Per il Palio 2018 abbiamo intenzioni più che positive, l’umore è alto e la mentalità è quella giusta per affrontare la tensione che, più ci avviciniamo alla gara, più si fa sentire. Vorrei ringraziare tutti quelli che ogni anno ci sostengono e che non smettono mai di credere in noi, tutti gli atleti e i Maestri per l'impegno e la passione che mettono nelle varie specialità al fine di portare a termine l'esercizio nel migliore dei

modi e tenere alto il nome del Rione Madonna delle Stuoie.

L’ultimo ringraziamento (ma non per importanza) va a due persone che faranno sempre parte del nostro gruppo e che non smetteranno mai di credere in noi, Moreno e Claudio: il primo è stato a lungo il nostro insegnante di tamburo, trasmettendoci passione e tecnica che ci hanno fatto conquistare numerose vittorie; il secondo è stato più di un amico,

quasi un fratello, con cui ridere, scherzare e piangere. Entrambi, al momento della tensione più alta, sapevano metterci la calma necessaria per non sbagliare e, nel contempo, la carica fondamentale per spaccare tutto e raggiungere la vittoria. Grazie.

Grazie di cuore a tutti.

Vi aspettiamo numerosi per tifare i mitici colori ROSSO e BLU, perché chi non salta… E’!!!

Buon Palio 2018 a tutti.

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I GRANDI TRIONFI DEGLI UNDER 15 di Niccolò Savioli

’ anno scorso in tanti hanno lasciato il

gruppo ma siamo riusciti a crescere e

a migliorare enormemente.

Un grande aiuto ce l’hanno dato soprattutto Luca Bedeschi, Andrea Zenico e Gian Luca Trioschi, che hanno utilizzato gran parte del loro tempo per venire ai nostri allenamenti. Tutti e tre hanno fatto un ottimo lavoro.

Anche noi ragazzi abbiamo contribuito con impegno e determinazione a vincere e fare grande il Rione Stuoie, vincendo praticamente in tutte le specialità che abbiamo portato in piazza e dimostrando di che pasta siamo fatti. Qui di seguito i nostri successi 2017:

Singolo di prima fascia con Giovanni Menegazzo Singolo di seconda fascia con Lorenzo Savioli Coppia di seconda fascia con Daniele Medri Matteo Guerrini Piccola di seconda fascia con Giovanni Bacchini Giovanni Folli Giovanni Menegazzo Matteo Guerrini Gian Marco Piancastelli Daniele Medri Singolo di terza fascia con Niccolò Savioli Coppia di terza fascia con Simone Mazzotti Nicola Giovanardi

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Grazie a questi ottimi risultati, siamo

andati di diritto - non in nome e per

conto del Rione Stuoie, ma per la nostra cittadina lughese - ai nazionali di Volterra, dove abbiamo avuto buoni risultati posizionandoci con la Contesa Estense Città di Lugo sempre nella metà alta della classifica.

Se l’anno passato è stata dura quest’anno lo sarà ancora di più, se vogliamo mantenere gli ottimi livelli raggiunti, ma noi under vi promettiamo, cari lettori e rionali rossoblu, che in piazza ce la metteremo tutta per farvi gioire ancora dei nostri risultati.

Quest’anno i nostri alfieri under 15 saranno: Giovanni Bacchini Giovanni Folli Matteo Guerrini Andrea Malpezzi Daniele Medri Giovanni Menegazzo Gian Marco Piancastelli Lorenzo Savioli Niccolò Savioli Samuele Seganti

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COME OGNI ANNO... MA NON SEMPRE di Luca Bedeschi

Ciao a tutti, amici rossoblu, anche quest'anno siamo agli sgoccioli. Per molti mancano solo due mesi al palio, per noi sbandieratori mancano invece ancora due mesi, perché per noi non si è mai troppo lontani da quelle fatidiche gare. Un altro anno è passato, con le nostre problematiche e con molte cose da sistemare in ogni esercizio, ma abbiamo e stiamo lavorando con molta perseveranza e tenacia. Vorrei soffermarmi sul titolo, che non è casuale. Perché di certo, come ogni anno, ci presenteremo alle gare interne più agguerriti che mai e, come ogni anno, presenteremo tutte le specialità. Ma non sempre capita che il Rione Madonna delle Stuoie, per esempio, presenti una Grande Squadra a 12 elementi. Ebbene sì! Quest'anno, dopo anni e anni di difficoltà a trovare persone da inserire nella Grande Squadra, presenteremo tale esercizio a 12 elementi, grazie anche alla capacità di avere costruito prima di tutto un gruppo unito di amici con la stessa passione e un obiettivo ben chiaro.

Eccovi i FANTASTICI 12 che, sabato 12 maggio, entreranno nel campo di gara per realizzare uno scopo ben preciso: - Luca Bedeschi (io, Bedo, non credo ci sia molto da dire: gareggio con tutte e 4 le specialità); - Andrea Zenico (Jo, nonché il mio socio di coppia, che allo stesso tempo è anche il mio collega di lavoro e migliore amico in tutto; praticamente siamo sempre insieme, tant'è che ci hanno soprannominato “Sandra e Raimondo”, ma Sandra è lui.

Un tuttofare che si diletta tra bandiere e tamburi essendo, inoltre, responsabile dei musici); - Marco Randi (Brandy, il gigante buono, sempre disponibile, che un grazie non basta mai, una roccia inarrestabile con una forza di volontà da fare invidia); - Gian Luca Trioschi (oserei dire l'INOSSIDABILE, ultra cinquantenne bullo, che in sella alla sua bici non si ferma davanti a niente. Non c'è molto da aggiungere a

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riguardo, ormai lo conoscete tutti); - Luca Pavani (Piwi, un sta mai zèt, il neo sposo, uno dei più “vecchi” militanti all'interno del gruppo sbandieratori, oltre alla bandiera ha una particolare e sfrenata passione per il dialogo, ma non ci si può lamentare, sempre disponibile e presente agli allenamenti); - Niccolò Savioli (Nico, uno dei più giovani e agguerriti all'interno del gruppo sbandieratori con la sua tenacia e perseveranza, sesto elemento nella sua prima Piccola Squadra Assoluti e singolista ufficiale Under 15 categoria “Terza fascia”) - Marco Montanari (pelato, il neo babbo: tra i turni al lavoro e la famiglia a casa fa sempre i salti mortali, ma la passione di questo ragazzo supera ogni difficoltà); - Martina Patuelli (Marti o, meglio, Arterio, dopo un anno di stop dalle bandiere ha capito che senza di noi non può stare e così, già dai campionati di Ferrara 2017, è rientrata coprendo l'assenza del fratello Matteo impegnato per lavoro e comportandosi molto bene in gara); - Matteo Patuelli (Matte, il cuoco-sbandieratore che, nel suo piccolo tempo libero dal lavoro, dà molto ad ogni allenamento; è sempre disponibile ad accompagnarci ad ogni torneo); - Andrea Mazzotti (l'altro inossidabile insieme a Trix, pensava ormai di aver appeso la bandiera al chiodo e invece, dopo qualche anno di stop, è ritornato insieme al figlio); - Simone Mazzotti (Simo, il figlio di Andrea Mazzotti che, dopo aver concluso la sua carriera come sbandieratore under, è entrato a far parte del gruppo sbandieratori senior; grazie all’impegno e alla volontà che lo contraddistinguono riesce a mantenere un ottimo ritmo nella grande squadra); - Nicola Giovanardi (Giovanotti, uno dei più giovani sbandieratori del gruppo, insieme a Niccolò e Simone; anche lui, dopo aver concluso la sua carriera da under 15 nell’esercizio di coppia assieme appunto a Simone, ha deciso di provare questa nuova esperienza tra i senior) Cosa aggiungere?

Il mio augurio per tutti è di uscire da quel campo gara soddisfatti di ciò che si è fatto e, perché no, magari anche con una bella medaglia al collo.

Una cosa è certa: da responsabile del gruppo sbandieratori, vi assicuro che tutti daremo il 101% in quella piazza per arrivare al nostro obiettivo e vi invito perciò a sostenerci in piazza il 12 e 13 maggio perché voi sarete anche fuori dal campo gara, ma dentro con noi ci saranno il vostro calore e la vostra presenza a darci ancora più grinta.

Quindi… non mancate: vi aspettiamo alla solita ora e al solito posto, perché NOI CI SAREMO, come ogni anno.... ma non sempre!!

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CHI SONO STUOIEEE È già passato un anno da quella domenica tanto attesa. Eravamo carichi, infuocati, con la grinta e la forza giusta per vincere, ma anche questo Palio, come purtroppo sta succedendo negli ultimi anni, è stato fortemente condizionato dai giudici di corda che si trovano nella difficile condizione di interpretare il regolamento ed assegnare delle penalità a volte discutibili. Quello che ci è dispiaciuto di più (a parte non riportare a casa la Caveja), in particolare per atleti come me e altri “nuovi” esordienti in piazza, è stato esserci allenati insieme a tutta la squadra un anno intero per poi mandare tutto all'aria e non vedere un vincitore.

Ma lasciamoci alle spalle l’amaro del passato e quella maledetta Caveja non assegnata e guardiamo al presente: la squadra c’è ed più in forma che mai, nonostante qualche persona

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di Matteo Montanari

abbia deciso di ritirarsi. Ci stiamo allenando con ottimi risultati, siamo pronti per una nuova battaglia, una nuova lotta e un nuovo trionfo, pronti per tingere la caveja di rosso e blu, pronti per sentire di nuovo il gallo cantare!!!

Un ringraziamento particolare al nostro coach Smiccia ed ai nostri due mitici preparatori atletici Gigi e Zenico, senza tralasciare di fare un grosso in bocca al lupo alla mitica squadra dei tiratori di Stuoie: Petralia Andrea (Pit), Guerra Franco (Frenk), Calderoni Massimo (Mino), Tozzi Matteo, Augelli Matteo, Babrik Alin (Aulin), Babini Claudio (Smiccino), Sturzu Claudiu, Montanari Matteo (Teo), Campoli Francesco (Kikko).

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o poco agli altri. del tiro alla fune a Lugo.

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Il Corteo Storico ideale di un borgo lughese alla fine del Quattrocento Massimiliano Costa

Negli ultimi anni, il percorso virtuoso verso una maggior fedeltà storica dei cortei lughesi, dei costumi, delle comparse, si è invertito. Dopo anni di lavoro, riunioni, begli esempi per invogliare tutti i rioni a crescere da questo punto di vista, la corrente si è nuovamente invertita. La commissione storica è stata dimenticata, il valore culturale e spettacolare dei cortei non è più riconosciuto. Più peggioreranno per qualità e attrattiva, meno interesseranno a rionali e pubblico, in un circolo vizioso e negativo, che trascinerà con sé anche il valore della nostra manifestazione. Per cercare di invertire questa tendenza, prendendo spunto dalle indicazioni dell’ultima seduta della commissione storica, tenutasi oltre un anno e mezzo fa, ho elaborato questo schema ideale per un corteo storico che rappresenti le figure di maggior spicco realmente esistenti nel XV secolo nei borghi di Lugo, tratte dagli “Statuti della Terra di Lugo” del 1520, con cui, come riportato sugli Statuti stessi, gli Estensi fissarono definitivamente in norma quanto già in uso in città dal secolo precedente, al momento dell’acquisto della nostra città.

Il Saltuario del Borgo

Il saltuario era una guardia campestre che pattugliava le strade del borgo e le campagne limitrofe. Vi era un saltuario per ogni borgo, più altri cinque per le frazioni. Almeno due volte al giorno il Saltuario doveva percorrere a cavallo le campagne della zona assegnatagli, sorvegliando e custodendo possedimenti e coltivi, rilevando eventuali danni arrecati da animali domestici mal custoditi, o da persone, a vigneti, frutteti, alberi, boschi, paludi, pascoli e prati, campi di grano, fava, lino, canapa o biade. Doveva poi segnalare e denunciare fatti e responsabili al notaio per i danni dati ogni mercoledì e sabato, omettendo di denunciare colui che si fosse impegnato a riparare o risarcire in otto giorni il danno arrecato preterintenzionalmente. Il saltuario doveva, inoltre, denunciare ogni sorta di crimine, furto, rissa, omicidio, e segnalare ogni decesso avvenuto nelle campagne che pattugliava e nelle quali si impegnava a mantenere l'ordine pubblico. Riceveva dai proprietari stessi delle terre che vigilava compensi in natura, quali vacche, buoi, grano, biade, vino, oppure un salario di due soldi da ogni possidente. Poiché nelle pagine degli Statuti sono raffigurate due immagini di saltuari a cavallo con lunghe picche imbandierate e poiché non vi è traccia in nessun documento storico della presenza di stendardi e portagonfaloni (a parte un riferimento agli stendardi delle due comunità parrocchiali di Santa Maria e San Giacomo, che ogni volta litigavano per chi dovesse precedere la marcia nei cortei cittadini…), si ritiene di caratterizzare la comparsa dei rioni e di renderla immediatamente riconoscibile, facendola precedere dal Saltuario, in sostituzione del portastendardo, con una lancia o un’asta imbandierata con i colori del rione stesso.

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Il Banditore

Il banditore era una sorta di sceriffo (con un ruolo molto simile a quello degli “sceriffi” inglesi del Medioevo e del Rinascimento.), aveva il compito di rendere pubbliche, urlando nei punti più frequentati del borgo e nelle ore di maggiore attività, comunicazioni giudiziarie, sentenze, citazioni, proclami, gride, bandi, ordini e comunicazioni del governo cittadino. Inoltre, esercitava il ruolo di esattore delle tasse e di esecutore delle ordinanze e dei pignoramenti. Il banditore, soprattutto per svolgere i compiti più rischiosi e delicati, poteva essere scortato da guardie armate, definite come “famuli” negli Statuti. Per essere riconoscibili i banditori medievali e rinascimentali indossavano sempre i colori del borgo o del casato nobiliare a cui appartenevano e sovente portavano un alto cappello rosso, che li rendeva visibili da lontano. Non è riportato negli Statuti lughesi, ma in molti altri documenti storici sì, che, per effettuare bandi e gride e per leggere alcune sentenze, i banditori erano spesso accompagnati dal suono della chiarina o del tamburo, così da attirare l’attenzione del pubblico.

Il Consigliere Anziano

La figura più importante del borgo era, probabilmente, il consigliere anziano. “Probabilmente”, perché ve n'erano, si, quattro nel Consiglio della città, esattamente come il numero dei gruppi consiliari che rappresentavano gli altrettanti borghi, ma non è indicato un legame certo con essi. I consiglieri anziani venivano eletti fra gli abitanti più nobili ed illustri e con maggiori esperienze nell'ambito del Consiglio cittadino. I consiglieri anziani erano membri del Magistrato che sovrintendeva alle sedute del Consiglio dei Settantadue, assieme al Massaro del Comune. Dovevano essere persone oneste e di grande rettitudine, giuravano di esercitare il proprio ufficio diligentemente e lontano da ogni colpa, frode o reato. Qualora fossero stati convocati avrebbero dovuto comparire davanti al Massaro e consigliarlo circa ogni faccenda di interesse comunale. Dovevano, inoltre, autorizzare il Massaro per spese fino a dieci libbre di monete che fosse necessario sostenere. Per raggiungere le somme utili a realizzare gli interventi di pubblica utilità, ordinari o straordinari, gli anziani organizzavano, per conto del Comune, una raccolta di denaro, chiamata “colletta”. Da essa restavano esclusi ambasciatori, debitori morosi e sbandati. Per imporre la “colletta”, poteva essere tassato tutto ciò che dagli Statuti non era già espressamente previsto, secondo la coscienza degli anziani, sempre però seguendo le modalità in uso per questo pubblico strumento. Gli anziani dovevano, infine, svolgere per il Comune gli incarichi che fossero in grado di compiere per esperienza e competenze personali. Essere eletto consigliere anziano era motivo d'orgoglio e d'onore per un notabile cittadino lughese, questa carica era retribuita con tre monete al semestre.

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I Sindaci

I sindaci, al di sopra di qualsiasi altra cosa, garantivano e proteggevano contro chiunque, comprese le personalità più influenti e più potenti di quel tempo, i diritti e i beni mobili ed immobili del Comune. Controllavano, per conto del borgo da cui erano stati eletti, che vi fosse un corretto utilizzo del denaro pubblico da parte degli amministratori del Comune e che fossero eseguiti i necessari investimenti. Rivedevano inoltre periodicamente i conti pubblici e le spese sostenute dal Consiglio del Comune.

Si impegnavano infine a garantire il corretto uso e la corretta interpretazione delle leggi cittadine da parte dei funzionari addetti all'applicazione delle stesse nei confronti dei cittadini. Vi erano due sindaci per ogni borgo. Il risultato è un corteo semplice, ridotto nel numero dei componenti, non dissimile da quello, ad esempio, del ben più celebre e ricercato Palio di Siena. Un corteo simile permette di investire su ciascun costume, su ciascun figurante, ricercando e curando i particolari, istruendo le comparse su ruolo e atteggiamento. Ottenendo, così, risultati culturali e spettacolari di alto livello e qualità. Aumentando il valore di questa importante componente della Contesa Estense e restituendole la dignità che merita.

Schema del Corteo ideale

Saltuario del Borgo Guardia armata Guardia armata Banditore Tamburino Tamburino Consigliere Anziano Sindaco Sindaco

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Il Rione Siamo Tutti Noi di Annalisa Andruccioli

L’edizione di Rossoblu 2018 è, per alcuni versi, diversa dal solito. Il nostro Presidente ha fatto interviste e considerazioni importanti, aveva parecchie cose da esprimere e credo proprio che l’abbia fatto nel migliore dei modi. A lui si deve anche il pensiero per il mese di maggio, che leggete sul retro-copertina.

Non troverete articoli dedicati all’osteria né al suo oramai storico menù suddiviso in 4 tipologie diverse, non perché non ci siano delle novità rispetto allo scorso anno ma perché abbiamo pensato sia più bello che le scopriate da soli sedendo ai nostri tavoli, piuttosto che anticiparle o celebrarle su queste pagine. I nostri oramai appuntamenti fissi (come la Festa d’Autunno o la Festa Contadina) si ripetono nel tempo e crediamo non abbia alcun senso promuoverli ulteriormente su queste pagine. Allo stesso modo, prosegue e si amplia il gemellaggio

con il Rione Monti di Bracciano. E, anche se non è mai stata sancita ufficialmente una fratellanza con la ProLoco della stessa cittadina laziale, è sicuramente UFFICIALE che i tre mitici braccianesi da essa provenienti, Salvatore, Aldo e Michele, facciano parte a tutti gli effetti dell’organizzazione dell’Hosteria dei Mercanti durante i giorni della Contesa Estense. A Bracciano, insomma, vive una famiglia grande quanto la nostra e i cui destini sono oramai indissolubilmente legati a noi. Con piccole o grandi delegazioni, ci sosteniamo reciprocamente durante le rispettive manifestazioni (la Passione di Cristo per il Rione Monti e la Contesa Estense per noi) e ogni volta l’emozione per chi assiste e/o per chi partecipa è STRAORDINARIA e da ripetersi assolutamente l’anno successivo. Sono passati quasi 10 anni dal giorno del gemellaggio e più di 17 da quando Andrea Staffa e Sandro Carradori (l’allora Presidente del Rione Monti) si incontrarono per la prima volta e fusero le loro idee in azioni comuni. Quest’anno il secondo, ancora una volta e suo malgrado, non potrà assistere alla nostra manifestazione, ma da socio onorario quale è siamo certi che ci supporterà con tutto il suo pensiero e il suo cuore, se pur da lontano. Andrea, invece, forse per la prima volta nel suo lungo attivismo rionale, non sarà presente

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alla Contesa Estense e giuro che la cosa ci addolora tutti quanti immensamente. Certo, siamo felici per lui e per la sua carriera professionale che lo sta facendo decollare verso successi più che meritati, ma un Palio senza l’intraprendenza e l’eclettismo di Andrea non avrà, almeno a parere di chi scrive, lo stesso sapore. Secondo me, a lui dobbiamo moltissime delle cose che hanno reso il nostro un Rione lungimirante e dalle ampie prospettive, un Rione di qualità, da invidiare, da copiare, da imitare. A lui dobbiamo la modernità e i colori di questa pubblicazione; a lui dobbiamo l’esistenza di un furgone rionale; a lui dobbiamo il BBQParty e, ancora prima, le feste con i fuochi d’artificio e le torte imponenti; a lui dobbiamo l’impronta originale dell’Hosteria, il gusto estetico delle scenografie e degli allestimenti e, ancora prima, quello delle bancarelle: gli spettacoli più belli e applauditi sono stati opera sua, che ci ha trascinati in giro per l’Italia coordinandoci con professionalità, entusiasmo e un’innata capacità di esaltare le doti proprie a ciascuno di noi senza mai arrabbiarsi, senza mai pretendere oltre, con la gratitudine verso ogni persona che, pur con poco tempo e magari anche con poche capacità, ha dedicato un po’ di sé all’associazionismo e al volontariato.

Da queste pagine suggerisco esplicitamente il suo nome per il riconoscimento di “socio onorario 2018” e non nego che spero in un suo ritorno tra le nostre fila quanto prima. Tutto ciò, ovviamente, senza

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nulla togliere alle tante persone che militano nel nostro splendido Rione e che, di propria iniziativa o calcando le orme di altri, con semplicità e serenità, offrono SEMPRE un enorme contributo alla grandezza di Stuoie. Vi attendiamo perciò numerosi alla Festa del Rione, la cui data è ancora da definirsi, ma durante la quale si avranno anche le elezioni del Nuovo Consiglio Direttivo per il triennio 2018-2020. Per far sì che il Rione continui a volare sempre più in alto abbiamo bisogno dell’apporto di tutti, nessuno escluso. Quindi, se ne avete voglia, candidatevi ma, soprattutto, votate votate votate, affinché il Rione possa continuare ad essere una collettività coesa che lavora insieme per il bene comune.

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IL NOSTRO PRESIDENTE PER SEMPRE Intervista di Massimiliano Costa

Renzo Marzari è e sarà per sempre il nostro Presidente. Nel 1990 ha preso le redini del Rione, dopo l’abbandono da parte di Nino e Vera Taglioni, e lo ha guidato, lo ha portato a crescere ininterrottamente per vent’anni.

Come è cominciata la tua storia nel Rione?

“Mi vestivo già da qualche anno per partecipare al corteo e, nel 1990, dopo il rientro dal Palio, Smiccia mi disse che la precedente gestione del Rione non era più disponibile a proseguire. Così, Maccolini ci diede la disponibilità ad “alloggiare” presso la CIALS. Nonostante fossi l’ultimo arrivato, alle elezioni che si decise di organizzare da lì a poco, Smiccia mi propose di candidarmi come presidente. Prima di cominciare questa esperienza sapevo ben poco dei rioni lughesi. All’inizio era difficile, mancava quasi tutto. Tutto era da ricostruire. Grande merito va a chi aveva gestito in precedenza, ma quando siamo subentrati abbiamo dovuto rifare tutto. È stato importantissimo il lavoro dei tanti volontari che si sono stretti al piccolo gruppo che aveva preso in mano il Rione Madonna delle Stuoie, a partire dai tiratori e da alcuni sbandieratori, e lo hanno fatto diventare grande. Vedevo crescere il Rione, ma non il Palio della Caveja, così, qualche anno dopo, per cercare di rilanciare la manifestazione, sono entrato nella Pro-Loco, che allora organizzava il Palio della Caveja”.

Per quanti anni sei stato nella Pro-Loco?

“Sono stato il cassiere della Pro-Loco per tre anni. Abbiamo cercato di far crescere il Palio, organizzando anche spettacoli mai più visti a Lugo, come la quintana con i cavalli all’interno del Pavaglione.

Uno spettacolo emozionante. Purtroppo, non è servito a dare quell’impulso che avrebbe permesso di far crescere la manifestazione come meritava e come ancora merita. Ho cercato di far collaborare la Pro-Loco con le altre associazioni di volontariato, fungendo da centro di aggregazione delle realtà associative lughesi, ma non ho trovato l’accordo della maggioranza. Ben presto ho lasciato e sono tornato alla sola guida del Rione”.

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Come hai visto evolvere il Palio della Caveja e la Contesa Estense in questi anni?

“Non è cresciuto molto. Da un lato, non abbiamo mai saputo dare le giuste garanzie, dall’altro non abbiamo mai avuto molto appoggio dalle Amministrazioni che si sono succedute. Non è una lamentela, ma, osservando le realtà che ci circondano e il loro percorso evolutivo, vedo che la crescita è stata ben maggiore.

Non possiamo solo giustificare questa differenza con il fatto che si tratta di città più grandi…”.

Cosa ti ha spinto a vivere il Rione da presidente per vent’anni?

“Indubbiamente una certa dose di orgoglio, che, però, non deve mai pesare sugli altri. Non ci si deve mai sentire su un piedistallo o in qualche modo superiori a nessuno. Questo deve essere il motore dello spirito rionale: la voglia di collaborare, assieme, alla pari. Condurre non significa soverchiare”.

Come hai improntato il “tuo” Rione?

“Lavoro di gruppo, a livello ricreativo, culturale, agonistico. Questo è l’indirizzo che, sin dall’inizio, ho cercato di dare al Rione. Questo è lo spirito che deve pervadere associazioni come le nostre. Questo è il collante che ci tiene uniti. Nel Rione ho trovato degli amici veri, con cui condividere momenti di aggregazione e divertimento e, a volte, purtroppo, anche di tristezza. Il Rione è la nostra grande famiglia e non mi stancherò mai di ripetere che è aperto a tutti. Chiunque avesse tempo libero e proposte da suggerire allo scopo di migliorare, sarà sempre il benvenuto tra noi. Questo spirito mi ha accompagnato attraverso sette legislature rionali, ventun anni trascorsi insieme”.

Grazie Renzo, per essere stato e per essere ancora la nostra guida, il nostro presidente per sempre.

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Lugo Tel. 0545 34883 Aperto dalle 5 alle 19 Sabato dalle 5 alle 14,30 Domenica e Festivi dalle2017.

6 alle 12 L’Hosteria dei Mercanti sarà aperta dalle 19.00 nelle sere della Contesa Estense dal 13 al 20 maggio Domenica 14 maggio siamo aperti anche alle 12.00. Domenica 21 maggio siamo aperti a cena SOLO per i soci e sostenitori del Rione.

PER INFO E PRENOTAZIONI GRUPPI: 377 4636452

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L’importante contributo di

In occasione del Palio Sbandieratori e Musici 2018 presenteremo costumi tutti nuovi per i nostri ragazzi impegnati a rappresentare al meglio il Rione. Costumi più rigorosi dal punto di vista storico e anche più belli da vedere.

Niente più velluto, senza dubbio inflazionato nei decenni passati per le rievocazioni storiche e, oggi, giustamente in progressivo abbandono da parte di molti gruppi. Modelli comunque eleganti e capaci di far risaltare la presenza scenica sulla piazza.

Colori ben abbinati, in perfetta sintonia cromatica nei due gruppi dei musici e degli sbandieratori (sia assoluti che under 15) e anche con il disegno della nostra bandiera. Non solo i vestiti, ma anche le calzature saranno nuove per gli sbandieratori.

Gli stivali precedenti non erano più adatti al nuovo modo di sbandierare, non

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offrivano sufficiente vestibilità nel movimento sportivo.

Gli under 15, poi, non avevano mai avuto scarpe adeguate, ma avevano utilizzato le “Clarks” acquistate negli anni ’80 dal Rione. Nuovi stivaletti, in stile medievale e pensati per gli sbandieratori, acquistati da una ditta specializzata nel settore (Stile Bandiera), leader in Italia per questo tipo di forniture. Il progetto prevede il completo rinnovo dell’abbigliamento; l’anno scorso abbiamo realizzato i nuovi costumi per gli Under 15 e quest’anno realizzeremo i nuovi costumi per gli adulti e le calzature per l’intero gruppo. 25 paia di stivaletti, per un costo unitario di 89 euro e una spesa complessiva di 2.226 euro a cui si aggiungono i circa 1.500 euro di stoffa per i nuovi costumi. Per contribuire a questa importante spesa, il contributo di Stuoie Sport e Società è giunto al momento giusto, gradito e utilissimo.

La collaborazione tra le nostre due Associazioni è molto

Stuoie Sport e Società

di Massimiliano Costa

importante per il quartiere e per le Associazioni stesse. Stuoie Sport e Società è una bellissima realtà, con cui il Rione collabora con grande piacere e da cui il Rione ha molto da imparare, per capacità organizzativa, forza di aggregazione e motivazione dei volontari. Non è un caso che molti dei volontari del Rione siano volontari di Stuoie Sport e Società e viceversa. Il volontariato è una delle forze del nostro tessuto sociale e il nostro quartiere ha molto da insegnare in questo. Proprio dal volontariato e dalla collaborazione tra le nostre Associazioni nasce l’esperienza di quest’anno, il forte contributo dato dai nostri giovanissimi sbandieratori, gli Under 15 che Fabio con tanta pazienza, dedizione e impegno sta “allevando”, all’organizzazione dell’evento gastronomico dello scorso novembre. Il dono che Stuoie Sport e Società ci ha voluto fare e per il quale voglio ringraziare il Direttivo dell’Associazione, lo spenderemo per loro: per acquistare finalmente le nuove calzature con cui affrontare le gare lughesi e i campionati italiani. Un grande grazie anche alle sarte Elga, soprattutto (mitica!), poi Elena, Antonietta, Elda, per il prezioso e encomiabile lavoro di trasformare la stoffa acquistata in bellissimi costumi d’epoca.

E un augurio a noi tutti per future, proficue, collaborazioni, per fare sempre più grande il nostro quartiere e il nostro rione.

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“SE SONO QUI, IL MERITO È TUTTO SUO”

di Annalisa Andruccioli

Quando si parla dei tiratori di Madonna delle Stuoie, il primo volto che sovviene alla mente è quello di Gigi Barlotti, che dal 1978 ha militato nella squadra, prima come semplice atleta e poi come “zarlador”. 35 anni di piazza, 25 dei quali alla conduzione di una squadra che ha fatto la storia del Palio della Caveja. Impossibile fargli un’intervista, impossibile tracciare un filo conduttore in milioni di ricordi che rimbalzano da un anno all’altro come schegge impazzite, inarrestabili. Gigi non riesce a metterli in fila e a raccontarli in ordine cronologico, figuratevi chi scrive: “una volta si tirava sulla ghiaia, non c’erano particolari penalità”; “c’erano due squadre per rione e si tirava 2 rioni alla volta”; “assi sì, assi no”; “quello dietro tiene la corda (e si fa più male)”; “adesso è difficile farsi male in gara”; “gli allenamenti si svolgono in gran segreto, non posso raccontarti le nostre strategie”; “quella volta del tamburo non è stato giusto…”; “se ne abbiamo vinte tante è grazie alle alleanze”; “dopo gli allenamenti mangiamo e beviamo, siamo prima di tutto AMICI”; “una volta la festa del Rione era in concomitanza con l’avcareia (la macellazione del maiale), abbiamo messo a tavola anche 100 persone”; “dopo l’anno sabbatico, sono tornato a seguire la squadra, con l’immancabile Zenico”; “ci allenavamo a casa di Filippi, dove Smiccia lavorava”; “quante feste e quanto sudore in quella casa”... E così via, in un continuum di sensazioni, emozioni, stralci di vita e allenamenti, difficoltà e momenti divertenti. Un continuum di gioie e dolori, di trionfi e sconfitte, di divise più o meno ufficiali, a volte anche buffe, di regolamenti che si sono succeduti da 50 anni a questa parte,

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a confondere le cose, a cercare di mettere in difficoltà il nostro Rione, a cercare di battere i nostri valorosi tiratori, se pur con poco, pochissimo successo. Eppure, in questo flusso inarrestabile di ricordi, emerge ben chiara una cosa, che Gigi ripete all’infinito: “Se io sono qui, è merito suo”. Ma suo di chi?? gli domando, disorientata dalle numerose cose che ha potuto raccontare in soli 10 minuti, tra i denti, mangiandosi le parole come fa lui, anche un po’ schernendosi e con la paura di ricoprire un ruolo non suo. “Quindi?”, lo incalzo, “se sei qui è merito di chi?”. “Di SMICCIA”, dichiara lui. “Senza Smiccia non avrei cominciato a tirare e non avrei proseguito facendo il zarlador. Senza Smiccia non avremmo la squadra che abbiamo tuttora. Lui è il vero trascinatore, lui è la vera guida di questo gruppo. E’ vero che ha dei modi un po’ rudi e burberi, ma sa insegnare la disciplina e trasmettere la passione per questo sport, per cui… se c’è qualcuno da ringraziare per i successi di Stuoie, questo è LUI”. Ok, Gigi, mi hai convinto! GRAZIE, SMICCIA, grazie da parte di tutto il popolo rossoblu per ogni piccolo passo verso la strada del successo, fatta sì di trionfi ma, in primis, di sudore, fatica, tenacia ed un’enorme determinazione. È solo grazie a quella grinta che tanto contraddistingue i nostri atleti che il nostro record resterà al sicuro ancora per un po’ ma, come ci insegni tu stesso, mai adagiarsi sugli allori: occorre faticare con costanza e dedizione per raggiungere altri importanti traguardi. Incrociamo perciò le dita, sperando che ancora una volta i duri allenamenti dei tiratori producano i risultati migliori. In bocca al lupo, ragazzi!!

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Il Rione Madonna delle Stuoie VINCE la Contesa Estense 2017!

Grazie ai nostri bravissimi atleti...

...e grazie agli oltre 60 volontari che ogni anno si prodigano per rendere STRAORDINARIE la nostra osteria e la nostra birreria, che tutti ci invidiano.

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STUOIE VIVE! VIVA STUOIE!

Rosso 20 Blu 1 8 Periodico di palio, attualità, storia e cultura edito a cura dell’Associazione di Promozione Sociale RIONE MADONNA DELLE STUOIE ANNO XXVIII Distribuzione gratuita - Numero unico Aut. Trib. di Ravenna n° 1208 - del 05/06/03 Pubbl. inf. al 70% Sede legale, amministrazione e segreteria: Piazzale Gubbio, 31 - 48022 Lugo RA - Tel. 324 79 97 526 C.f. 91005310395 - P.I. 01305550392 info@rionemadonnadellestuoie.it - www.rionemadonnadellestuoie.it Presidente:

Massimiliano Costa Direttore Responsabile:

Annalisa Andruccioli

RIONE MADONNA DELLE STUOIE gemellato con

Capo Redazione:

Annalisa Andruccioli Pubblicità:

Paola Rava Grafica menù e loghi Hosteria dei Mercanti:

Andrea Staffa (staff.a) Grafica e stampa:

Tipografia Romagna Granarolo Faentino, Ra

RIONE MONTI DI BRACCIANO Ringraziamo gli sponsor che, con il loro prezioso contributo, rendono possibile ogni anno questa pubblicazione. Si assicura che tutti i dati e gli indirizzi custoditi negli archivi del Rione Madonna delle Stuoie saranno trattati con la massima riservatezza, come da legge nr. 675/96.

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CONTESA ESTENSE

MAGGIO 2018 e

Contesa Estens ittà di Lugo C 02 12-20 Maggio 2018 01

RIONE MADONNA DELLE STUOIE

20,30 - Sul Palco Contesa: 16 Ore Castello di Zagonara a cura del dott. Marco Cavalazzi

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Ore 20,30 sul Palco Contesa: Spettacolo: “Diavoli della Frusta”

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20,30 - Spettacolo di bandiere: esibizioni varie 18 Dalle specialità Sbandieratori e Under con squadre ospiti

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14,30 davanti alla Rocca: 19 Dalle accampamenti militari

Dalle 21,00 nel Pavaglione: spettacolo “TESSUTI AEREI” + artisti di strada: musici, giullari, giocolieri, …

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15,00 nel Pavaglione: 20 Ore ingresso dei Cortei rionali

Ore 17,00 nel Pavaglione: “50° Palio della CAVEJA” Assegnazione Palio della Contesa Estense 2018

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HOSTERIA DEI MERCANTI 377 4636452 Per info e prenotazioni

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aveja Vittoria Cti anni fa tan

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Ore 19,00 nel Pavaglione: aperture osterie rionali Ore 20,30 nel Pavaglione: 11° Trofeo Sbandieratori e Musici UNDER 15 7° Torneo Sbandieratori UNDER 15, singolo 3a fascia 41° Palio Sbandieratori - grande squadra

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Ore 20,00 nel Pavaglione: 39° Palio dei Musici brano libero tamburi e chiarine 41° Palio Sbandieratori singolo – coppia – piccola squadra

20,30 nel Pavaglione: 14 Dalle gonfiabili ed intrattenimenti per grandi e piccini

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Ore 18,00 - nella Chiesa del Carmine: SS. Messa e processione S. Ilaro Dalle 20,30 davanti alla Rocca: Corteo Storico + Rievocazione Borso d’Este + Partita a scacchi vivente + Soave creatura Gran finale pirotecnico

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vano i canti.

Dalle campagne si le o Maggio! È primavera. Benvenut tto il mese Per noi, è soprattu del Palio.

le sue gioie.

Con le sue fatiche e i costumi e I colori sgargianti de ono dei tamdelle bandiere, il su i profumi e i buri e delle chiarine, nove splensapori dell’osteria, le tti insietu dide serate passate a del tiro ic me, la magica domen e si ripete ch ia ag m alla fune. Una che da parte ogni anno. Allora, an gio! Benag nostra, benvenuto M tornato Palio!!! hatsapp del (da un entusiasta w nostro Presidente)