Un tributo al designer Richard Sapper di Matteo Squaiella
L’ In questa pagina, in alto, a sinistra, Richard Sapper A destra, lampade Tizio, Artemide, 1972 In basso, Marco Zanuso e R. S., Radio Cubo, Brionvega, 1965 Nella pagina accanto, Bollitore 9091, Alessi, 1983
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area di influenza dei suoi progetti è immensa e molti dei prodotti da lui creati sono diventati, negli anni, delle vere e proprie icone. Alla base del successo del designer tedesco Richard Sapper c’è una grande personalità che gli ha permesso di lavorare con i più noti marchi del suo tempo: da Alessi ad Artemide, passando per Brionvega e IBM, solo per citarne alcuni. La lampada “Tizio”, progettata per Artemide nel 1972, è probabilmente il suo oggetto più iconico. Ma è la storia che sta dietro alla creazione della Tizio uno degli aspetti più interessanti. Quando Artemide gli propose di progettare una lampada da lavoro, Richard Sapper aveva ben chiari i requisiti che avrebbe dovuto soddisfare. Innanzitutto doveva essere in grado di illuminare solo l’area di lavoro desiderata: lo stesso Sapper preferiva lavorare in un ambiente fondamentalmente buio utilizzando solo
una lampada come fonte luminosa, creando un’atmosfera che lo aiutava nella concentrazione. Altro requisito l’utilizzo di una lampadina di piccole dimensioni che, con il montaggio di un riflettore minuto, potesse essere portata vicino al viso senza arrecare disturbo. In più, proprio perché la scrivania di Sapper era solitamente in disordine, la lampada doveva anche potersi estendere, prevedendo la base stessa posta ad una estremità del tavolo da lavoro. Ovviamente, qualora fosse stato necessario, doveva essere anche spostata facilmente. Così, da tutte queste considerazioni, Sapper ha creato il suo capolavoro. Di particolare interesse la definizione che il designer ha dato al suo progetto: “Tizio” è “un’opinione”, ovvero il suo punto di vista personale, la sua visione di come deve essere una lampada da lavoro. Sapper sapeva quanto la funzione fosse fondamentale per la creazione di