Agorà numero 1 anno 1

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AGORA Periodico di Lettere Roma Tre

Numero 1 Anno I Novembre 2012

Ricominciamo dal basso “Agorà” è il nuovo giornale studentesco di Lettere. Per dare spazio alla collettività


INTRODUZIONE

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Numero 1 Anno I Novembre 2012

In questo numero: Impressioni di una matricola.. p. 04 Lettere e didattica...................... p. 06 Sapere fast-fool(ish).................. p. 08 Rivoluzione egiziana................. p. 10 Viaggio tra i centri sociali......... p. 12 Rubrica Musicale........................ p. 14

AGORA’

Agorà: il nuovo giornale della facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre.

A

gorà nasce dall’idea di alcuni studenti della Facoltà di Lettere, che hanno sentito il bisogno di fare infor-

mazione nella nostra facoltà, di trovare uno

strumento che potesse rafforzare il rapporto tra la facoltà e i suoi studenti. Perché Agorà? Agorà è un modo di vivere la nostra facoltà, come un tempo era l’agorà, il centro politico della polis, in quanto il luogo della democrazia per antonomasia, sede delle assemblee dei cittadini che vi si riunivano

AGORA Periodico di informazione e approfondimento a cura di Ricomincio dagli Studenti Lettere e Filosofia Contatti 349.6437234 (Giulia) agora.roma3@gmail.com facebook.com/agora.roma3

per discutere i problemi della comunità, noi vogliamo che questo giornale svolga la stessa funzione. Informazione. Comunicazione. Aggregazione. Chi siamo. Agorà è un giornale scritto dagli studenti per gli studenti. I ragazzi che scrivono sul giornale provengono dai vari dipartimenti e annualità della nostra facoltà. Scienze della comunicazione, Scienze storiche, Lingue e linguistica e DAMS. Ognuno di noi è arrivato a scrivere sul giornale attraverso diversi percorsi, tutti focalizzati sullo scopo di far sapere a tutti cosa succede in facoltà e non solo, cosa


INTRODUZIONE

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succede nel nostro paese e nel mondo, e

in base a genere, identità di genere, etnia,

con la voglia di vivere più intensamente

religione e orientamento sessuale. Gli

l’università e le nostre giornate passate a

obiettivi dell’associazione sono tutelare e

studiare in biblio e a fumare una sigaretta in

affermare i diritti degli studenti; difendere

vasca tra una lezione e l’altra.

il carattere pubblico dell’Università ita-

Ricomincio dagli Studenti e Agorà.

liana, l’accesso alla conoscenza, la funzione

Il giornale della facoltà di lettere è un pro- sociale dei saperi, la qualità della didattica getto fortemente voluto dall’associazione

e la libertà della ricerca di base; valorizzare

studentesca Ricomincio dagli Studenti

il ruolo della rappresentanza studente-

e soprattutto dagli studenti di Lettere e

sca all’interno dell’Università; incentivare

Filosofia che ne fanno parte. L’associazione

comunicazione, dibattito e informazione

è un’organizzazione di impegno sindacale, tra gli studenti, attraverso iniziative, eventi politico, civile, culturale e di volontariato

e qualsiasi altro strumento idoneo al per-

all’interno e all’esterno dell’Università. E’ seguimento di tali obiettivi; affermare la democratica, apartitica, autonoma. Si rico- partecipazione collettiva e democratica nosce nei valori dell’antifascismo, della

degli studenti alla vita dell’Università.

Resistenza e della lotta alle mafie. E’ antiraz- Agorà. Per sapere cosa succede all’università. zista, ambientalista, pacifista e non violenta, ripudia inoltre ogni forma di discriminazione

Giulia Spadoni

Vorresti scrivere con noi? Siamo in cerca di nuove penne! Contattaci per raccontarci la tua esperienza e avere un tuo spazio su queste pagine! Agorà è uno spazio di scrittura e confronto libero agora.roma3@gmail.com 349.6437234 (Giulia)


FACOLTA’

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AGORA’

Seilbuongiornosivededalmattino... La prima giornata di una matricola a Lettere e Filosofia.

È

il primo giorno della magistrale di lin- (che poi sono semplicemente miei colleghi che gue moderne per la comunicazione

come il sottoscritto stanno cercando l’aula)

internazionale, e soprattutto è il mio

ripasso la formula migliore per presentare

primo giorno a Roma Tre. Ho subito una gior- le mie scuse per il ritardo. Entro nell’aula 24:

nata intensa che mi attende ma mi sento in

il deserto. Le scuse me le posso anche rispar-

gran forma e con una gran voglia di iniziare. miare a meno che non le presenti alle balle di Tutto pronto? Non proprio.Mi giro verso lo

fieno trascinate dal vento. “Probabilmente c’è

schermo che comunica i corsi che stanno per il quarto d’ora accademico”. Ma il tempo passa iniziare. Dovrei iniziare con arabo in aula 24, senza che nessuno si faccia vivo e quando ma ho paura di aver scritto male e preferisco

il “quarto d’ora accademico” è passato da un

avere una conferma. Dopo aver aspettato

pezzo e di quarti d’ora ne son passati tre capi-

pazientemente che scorressero gli altri inse- sco che lezione non c’è. Strano, eppure avevo gnamenti finalmente sto per vedere il mio, controllato sul sito prima di uscire di casa e non quando improvvisamente lo schermo si fa

c’era nessuna comunicazione. Mi separa poco

nero. Aggiornamento: ricomincia l’elenco da

più di un’ora dalla prossima lezione e quindi

capo e devo di nuovo aspettare la mia lezione. mi organizzo: pranzo, caffè e un buon libro. O meglio, dovrei, perché a quel punto sono già

Verso le 14 mi dirigo verso l’aula 12. Questa

leggermente in ritardo e decido di muovermi. volta nell’aula ci sono degli studenti. «Buon Mentre cerco l’aula in mezzo ad urla di invasati

segno, vuol dire che lezione ci sarà», ma le mie


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FACOLTA’

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speranze sono vane.

ha inizio. Il professore si scusa per il disagio

Anche in questo caso il professore non si pre-

e precisa subito che l’università è solo uno

senta. Parlo con le mie colleghe presenti e

dei colpevoli. La colpa è dei governi che negli

chiedo delucidazioni ma anche loro non sanno

ultimi vent’anni si sono succeduti, che hanno

nulla al riguardo «Ma sul sito non era riportato

trovato particolarmente ingegnoso tagliare

nulla, vero?». «Sei nuovo, vero? Facci l’abi-

i fondi all’università pubblica e che hanno

tudine, i primi giorni poi sono sempre così!»

creato condizioni per l’insegnamento e gli stu-

mi risponde una ragazza con aria rassegnata.

denti a dir poco difficoltose. L’accorpamento

Proviamo ad andare in segreteria didattica ma

di più corsi per una lezione è anche colpa di

anche lì, nessun avviso. I commenti si sprecano:

questi tagli. A quel punto il professore comin-

«Minchia, cominciamo bene!». Dovrò attendere

cia con la lezione, mentre nella nostra scomoda

un’altra ora, fino alle 16, quando invece avrò di

posizione io e gli altri bacherozzi proviamo a

nuovo lezione in aula 24 per l’unica materia

prendere appunti. Alla fine della lezione ho

vincolante del mio corso di laurea: linguistica

la schiena che mi duole e i due compagni del

generale. Certo che quando ho visto l’aula 24

basso ventre che mi girano. Mentre mi dirigo

deserta mi era sembrata piuttosto piccola per

verso la stazione della metro per tornare a casa

accogliere tutti gli studenti del corso di laurea.

sono tante le cose che non mi tornano: perché

I miei timori si rivelano più che fondati: vengo a

cominciare il primo ottobre se più di metà dei

sapere che quella lezione non solo si svolgerà

corsi partirà dopo? Perché un’aula così piccola

lì, ma accorpa il mio corso di laurea a quello di

per una lezione di una materia vincolante,

lettere e traduzione interculturale. Inoltre, la

che oltretutto coinvolge due corsi di laurea?

mia vescica commette il madornale errore di

Perché non comunicare per tempo gli avvisi

richiamare la mia attenzione proprio prima

di mancate lezioni? È perfettamente inutile

della lezione. Risultato: quando entro tutti i

comunicarlo il giorno stesso, visto che non

posti a sedere sono prevedibilmente occupati

tutti abitano vicino, non tutti hanno il cellulare

ma anche per quelli a terra (quelli in cui ci si

che si connette ad Internet e quindi molte per-

siede a mo’ di bacherozzo rivoltato, tanto per

sone apprendono che le lezioni sono rinviate

intenderci) c’è una dura competizione. Riesco

solamente quando tornano a casa. Mentre mi

a prendere “posto” in terza fila laterale - tra

pongo questi interrogativi, la ragazza dall’aria

gli insetti sopra citati – e il silenzio che si crea

rassegnata sull’altra banchina mi guarda sor-

mi fa capire che il professore è arrivato e che

ridendo e sembra dirmi «Benvenuto a Roma

finalmente la prima lezione della mia car-

Tre!».

riera a Roma Tre (dopo quattro ore di attesa)

Andrea Cartolano


FACOLTA’

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AGORA’

Quando la didattica soccombe agli interessi di parte

P

er il secondo anno consecutivo nella

docenti, sacrificando l’attività di ricerca, fino

Facoltà di Lettere gli studenti si ritro- a quando tale situazione é divenuta di fatto vano a fare i conti con un appello in

insostenibile.

meno durante la sessione invernale d’esami. La risposta del Consiglio di Facoltà è stata

Questa soluzione, così è stata definita, è

immediata e priva di ogni riguardo nei

figlia di un problema molto grande, ende- confronti dell’unica ragion d’essere dell’unimico, che investe da tempo tutta la Facoltà. versità: gli studenti. Si è preferito sopprimere Da svariati anni a causa del blocco del

un appello durante la sessione invernale,

turnover e dei numerosi tagli al sistema uni- arrecando grosse difficoltà agli studenti, versitario, la didattica - quindi tutto ciò che

pur di garantire ai ricercatori la possibilità

riguarda lezioni frontali ed esami di profitto - giustissima- di svolgere la loro principale - è sostenuta in gran parte da ricercatori, che

mansione. Il risultato è la mancanza di un

svolgono a tempo pieno il ruolo di docenti. La

terzo appello a Lettere nella sessione inver-

figura del ricercatore ha dei compiti primari, nale, complicando una gestione degli esami insiti nel nome stesso, e in maniera comple- resa già confusionaria dalle lunghe attese mentare compiti dedicati alla didattica.

durante gli appelli, a causa dell’assenza dif-

Nel tempo sempre piú ricercatori hanno

fusa del partizionamento.

hanno dovuto sopperire alla mancanza di

Si é preferito ancora una volta sacrificare la


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Novembre 2012 didattica in maniera miope pur di garantire

carenze del sistema d’esami si aggiunge,

un interesse di parte (seppur comprensibile

infatti, l’enorme frammentarietà delle infor-

in una certa misura).

mazioni presenti sui siti dei vari Collegi

Tutto ciò si somma alla già disastrosa situa- Didattici, mai uniformati tra loro per strutzione della Facoltà di Lettere, che agli occhi

tura e contenuti.

dello studente si presenta come una Babele: Si tratta di una situazione di emergenza il sovraffollamento delle aule per le lezioni, su tutti i fronti, che tuttavia è ormai divela coincidenza degli orari dei corsi, la man- nuta la norma per i tanti studenti della canza di tempestività nel comunicare gli

Facoltà: noi di Ricomincio dagli Studenti

avvisi compromettono seriamente di per tuttavia continueremo a lavorare per una sé il rendimento dello studente e la qualità

completa ristrutturazione del sistema

dell’insegnamento.

della didattica e dei Collegi; questa

L’abolizione del terzo appello rappresenta

situazione non può essere la normalità!

quindi il colpo di grazia per la didattica di

Lettere, che risulta essere meno a misura

Marco Salfi

di studente, complice anche la pessima

Consigliere degli Studenti per

gestione burocratica della Facoltà.

“Ricomincio dagli Studenti”

A un difficile accesso alle lezioni e alle

Hai dei problemi a Lettere? Ti rispecchi nei problemi descritti nell’articolo? Sei in difficoltà con corsi, esami, questioni burocratiche? Segnalaci i tuoi disagi e proveremo a risolverli! lettere@ricominciodaglistudenti.it 349.6437234 (Giulia Spadoni)


FACOLTA’

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AGORA’

Il sapere fast-fool(ish) Quando l’Università diventa toccata e fuga

“C

osa le porto signorina?” “per me

più o meno a chiunque, con tutti i limiti del

un esame da 12 crediti , menù

caso. E pensare che qualche decennio fa

grande” “ha prenotato sul por- era considerato un privilegio e certamente

tale?” “certo” “complimenti signorina, lei e

nn avremmo assistito a scene in cui , dopo

le sue amiche avete diritto allo sconto comi- aver corso da una classe all’altra (se si contiva per essere tutte frequentanti, un libro

cede all’università l’onore di frequentarla),

in meno!” pensiero naturalmente ovvio: si fugge a casa o in qualunque altro posto “che culo”. Incredibile come la notizia che

meriti la nostra attenzione. Certo, queste

dovremo “sapere meno” ci mandi in estasi. affermazioni saranno parecchio impopoCuriosa la nostra mente.

lari, si potrà obiettare “io lavoro per vivere/

Questo simpatico “adattamento”, che può

ho impegni/devo salvare il mondo”... ma

sembrare una barzelletta, purtroppo è una

state tranquilli! E’ chiaro che, chiunque

delle metafore più calzanti per descrivere

abbia uno di questi motivi, non è il “mio”

l’approccio di molti studenti a una realtà

destinatario! Chiaramente si parla di tutti

che, oggi, è data fin troppo per scontata:

coloro che, pur potendo godere e fruire

l’università. Un’università fast- food, a pieno della possibilità offerta dall’uappunto, (o fast-foolish!) ormai accessibile

niversità in ambito di crescita, cultura,


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appprofondimento e formazione o anche, ancora più impopolare: “L’abuso d’inforfondamentale, di relazione, preferiscono

mazione dilata l’ignoranza con l’illusione di

gestire la propria giornata in altro modo, azzerarla”, diceva Carmelo Bene, che Zeus relegando (a 20 anni!) l’università ad una

lo benedica. Io non sono per l’università

delle tante nicchie e impegni della propria

democratica, per l’università parcheggio.

esistenza.

Resettiamo la convinzione che il livello

Si potrà ancora obiettare ”è una questione

dell’università italiana dipenda solo dai

di priorità”... appunto. E qui vi volevo. Di

fondi stanziati, dai professori, dalla buro-

priorità. Rivedete le vostre priorità, se lo

crazia. Il target, in primis, lo alziamo noi:

ritenete opportuno, oppure fateci il santo

con l’interesse, col fermarsi qualche ora

piacere di tacere quando le cose intorno nn

dopo lezione ad approfondire la questione

vi piacciono, quando il Paese non funziona, affrontata in aula, perchè, se non ci viene perchè fare qualcosa, sbagliando, è molto

naturale, beh, poniamoci qualche domanda.

meglio che non fare, e bisogna proprio partire dal centro di produzione di cultura e sapere per eccellenza, quale l’università. Megalomane? Esagerata? Concreta. Anzi,

Ti piace “Agorà”? Allora leggi anche

Yield! Periodico universitario

il nostro giornale di ateneo! puoi trovarlo qui: yieldroma3.blogspot.it facebook.com/yieldromatre

Martina Scarcelli


APPROFONDIMENTI

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AGORA’

Due rette non appartenenti allo stesso piano

L

a complessità dei fatti reali che ci circon- hanno portato l’anno scorso alla rivoluzione dano viene spesso veicolata o modificata

egiziana, saranno molto diverse da quelle di

dal contesto culturale, sociale e alle volte

una giornalista e attivista che ha partecipato

politico di chi cerca di esporla.

agli stessi cortei, come parte del popolo in lotta.

E’ ciò che ho potuto osservare a distanza molto

Ciò non sminuisce affatto il lavoro di Azzurra,

ravvicinata qualche giorno fa:

ma naturalmente fa riflettere sull’incondi-

il caso ha voluto che il 18 ottobre Azzurra

zionato bisogno occidentale di analizzare i

Meringolo, giornalista e ricercatrice universita- problemi attraverso i propri parametri culturali. ria, presentasse il suo libro “i ragazzi di piazza

La netta differenza che ho riscontrato tra i due

Tahrir” al centro giovanile “Giovanni Paolo II” e

punti di vista risiede proprio in questa con-

che, 24 ore dopo, Rasha Azab, fondatrice del

siderazione: se per Azzurra “i protagonisti di

movimento “No military trials for civilians”, piazza Tahrir sono giovani incontratisi nelle fosse invitata dal collettivo “Free Palestine” all’ chat room che hanno saputo trasformare le ex-cinodromo l.o.a. Acrobax per un dibattito

proprie tastiere negli strumenti di una nuova

intitolato “Words of Women from the egyptian

forma di opposizione, lanciando messaggi

Revolution”.

ironici e sovversivi per colpire l’immagine del

Risulterà chiaro che le parole di una scrittrice

faraone considerato intramontabile, e dando

italiana, presente alle manifestazioni che

il via alla loro rivoluzione”, per Rasha i blogger


Novembre 2012

APPROFONDIMENTI

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hanno avuto sì un ruolo importante, perchè

poichè, a differenza della Tunisia, ove le donne

hanno denunciato attraverso video e foto, cose

stanno lottando per non essere più “comple-

che altrimenti i media tradizionali non avreb- mentari all’uomo” come proporrebbe la nuova bero mai mostrato, ma afferma anche che è

Costituzione, in Egitto il processo è ancora più

stato il popolo a fare la rivoluzione, un popolo

complesso. Rasha, nel ruolo di donna attivista,

di attivisti dei movimenti sociali attivi dalla

segue proprio un altro ragionamento e afferma

guerra in Iraq (2003) a cui mano a mano si è

che la componente femminile ha avuto un

aggiunta la componente dei quartieri popolari

ruolo fontamentale: quello più importante è

e delle famiglie dei martiri: “tant’è che”, dice, stato ricoperto dalle madri che spingevano “se la rivoluzione fosse stata twittata, anche

i figli a lottare per la loro dignità, per la loro

l’Europa e l’America sarebbero state capaci di

libertà e per i loro diritti, pur rischiando di

realizzarla”.

mettere la loro vita in pericolo e perderli per

Una domanda scottante riguarda il ruolo degli

sempre.

Stati Uniti nella vicenda: Azzurra risponde che, Infine, mentre al GP2, il clima democratico-boressendo l’80% dei sussidi destinati all’eser- ghese, si confortava nell’idea che la rivoluzione cito provenienti dagli americani, il timore della

fosse finita e che, avendo i fratelli musulmani

loro sospensione, paventata da Barack Obama, vinto le elezioni, bisognasse provare compasha portato al sopravvento dei militari. Rasha, sione per il popolo egiziano, all’Acrobax, Rasha in termini diversi, aggiunge dei particolari

mette da subito in chiaro che se il processo

interessanti che spiegano come mai le ele- rivoluzionario ha avuto tre momenti topici (25 zioni abbiano portato alla vittoria del partito

gennaio-prima manifestazione di 100.000 per-

dei Fratelli Musulmani, spiegando che “Hosni

sone, 28 gennaio-”il giorno dell’arrivo” durante

Mubarak ha lasciato il potere a 19 generali

il quale, dopo 4 ore di lotta tra manifestanti e

dell’esercito, che hanno a loro volta dato la

forze dell’ordine sul ponte Ponte Qasr al-Nil

possibilità ai Fratelli Musulmani di rappresen- il popolo è riuscito a prendere piazza Tahrir, tare il governo egiziano, a patto di conservare i

infine 2 febbraio-”la battaglia dei cammelli”

rapporti economici e commerciali con gli USA”.

nella stessa piazza Tahrir) il popolo egiziano,

All’immancabile domanda circa il ruolo che le

che continua a parlare di politica e di diritti

donne hanno ricoperto nel processo rivolu- civili, scenderà in piazza una quarta volta. “Tra zionario, le due risposte si allontanano come

noi non c’è solo una questione di diritti ma di

due rette non appartenenti allo stesso piano: sangue”, dice Rasha, “e se il sistema è più vioAzzurra risponde che l’attivismo femminile non riesce a tradursi in professione politica o civile

lento di prima, lo è anche la resistenza”.

Coda Di Lupo


APPROFONDIMENTI

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AGORA’

Viaggio nel mondo dei centri sociali Tra stereotipi e falsi miti dell’immaginario collettivo

S

crive Adam Bregman “Anche se è difficile

sono un gruppo di facinorosi, vogliono la lotta

da immaginarsi in America, in Italia alcuni

armata, sono un pericolo per la società, e chi più

giovani anarchici, punk, ravers, hackers e

ne ha più ne metta. L’altra faccia della medaglia,

artisti hanno occupato in questi anni fabbriche e

chi invece di centri sociali ci vive, dichiara invece la

scuole abbandonate, forti e chiese sconsacrate per

propria legittimità a occupare, manifestare, orga-

farne cinema, squats, bar e gallerie d’arte. I centri

nizzare, insomma, prendere il posto dello Stato

sociali in Italia sono tra i posti dove più la cultura è

laddove lo Stato non c’è, non vuole o addirittura

vitale, tanto che il quotidiano francese “Le Monde”, non deve esserci. La cultura alternativa passa per li ha definiti in un articolo ‘il gioiello culturale ita- di qua, passa per scantinati bui e umidi e vecchie liano’. Già. Il gioiello culturale italiano.

fabbriche in stato di abbandono, passa per palazzi

Eppure nel nostro caro Paese parlare di centri

abbandonati riconvertiti a squat, ovvero occupa-

sociali è come scoperchiare il vaso di Pandora: gli

zioni a scopo abitatxivo per chi una casa purtroppo

occupanti dei centri sociali sono una massa di dro- non ce l’ha o non se la può permettere. Passa per gati nullafacenti. Gli occupanti dei centri sociali

chi si dà da fare per far apparire il proprio quartiere


Novembre 2012

APPROFONDIMENTI

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meno grigio e più giallorossarancioneverdeblu. “ufficialmente” Laboratorio Occupato Autogestito, L’articolo del Los Angeles Times è una manna dal

a fine Maggio ha avuto luogo un festival di tre

cielo per chi difende questi postacci luridi, perchè

giorni. Tre giorni di gruppi musicali, tre giorni di

in vari punti il giornalista specifica che a) l’uso di

avvenimento che ha coinvolto un mare di persone.

droghe è consentito (ma spesso nei centri sociali

Ecco, in quei tre giorni il semplice spettatore ha

le droghe pesanti non sono ammesse: al Virus, il

respirato un’aria di musica genuina, a basso costo

primo “riconosciuto”, fu organizzato nell’81 un

e di ottima fattura. Tralasciando il cosiddetto

concerto dichiaratamente contro l’eroina), b) nei

mazzo tanto che si sono fatti gli organizzatori

centri sociali si può trovare gente per la maggior

per mettere in piedi il tutto, la serata a cui sono

parte tanto esteticamente “minacciosa” quanto

stato io è stata, senza mezzi termini, una gran

fondamentalmente innocua e pacifica e c) gli

figata. È questa allora la funzione di un centro

interni sono letteralmente “dei capolavori d’arte

sociale? Offrire spazi per offrire buona musica?

folk”.

Anche, ma non solo. L’americano mette l’accento

Roba da non credere, quello descritto sembra

sulla versatilità, sulla multifunzionalità del cen-

quasi non un altro posto, ma un vero e proprio

tro sociale: è un posto dove la gente può suonare.

universo parallelo: drogati? macchè, simpatici

Molti mettono a disposizione le proprie sale prova

burloni. Ciarpame senza senso nè del decoro nè

a prezzi nettamente inferiori di quelle convenzio-

del pudore? Per carità, quella è arte, arte di alto

nali, aiutando così lo sviluppo dei gruppi musicali

livello. Tralasciando le mitizzazioni inutili e quan- emergenti. Meno soldi, più gente, più band, più tomeno sterili, c’è del vero in ciò che l’americano

musica, più concerti. Semplice no? In un centro

ha visto. C’è del vero nell’analisi che con occhi

sociale si può addirittura mangiare, con un occhio

assolutamente estranei il giornalista ha con- rivolto particolarmente alla cucina vegetariana o dotto quel lontano giorno di più di dieci anni fa. vegana, in modo da accontentare un po’ tutti e in Parafrasando (molto liberamente) qualcuno che

modo da far scoprire nuovi sapori a chi non è sem-

di arte e poesia se ne intendeva per davvero, “c’è

plicemente abituato: mai assaggiato il seitan? Yum.

del marcio in Danimarca”. Chiunque sia entrato

Basta che poi scoppio.

in un centro sociale negli ultimi anni ha potuto

Quindi siamo arrivati al punto in cui addirittura

vedere veramente cosa si fa (o si prova a fare, il

difendiamo quei covi di facinorosi. Noi, italiani di

percorso è sempre irto di ostacoli e abbastanza

sangue italiano, difendiamo la manifestazione di

tortuoso), come e in quale atmosfera: è una

una cultura a sfondo violento e criminoso. Già, e

festa. Eh si, una vera e propria festa, quelle cose

adesso chi glielo va a dire al capo?

divertenti con un sacco di gente spensierata che canta e balla (anche) perchè si ribella. All’Acrobax,

Valerio Petrella


CULTURA

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AGORA’

Se non sento non compro Rubrica musicale

C

ome in ogni giornale che si rispetti, il

concerti, comprando i dischi, interrogandosi sui

buon giornalista vorrà darvi le ragioni

concetti espressi dall’artista, ecc. La selezione

della posizione che si presta ad assu- è lo strumento più importante della nostra

mere perché chi dona sapere, giudizi o notizie, cassetta, perché è qualcosa d’individuale che ha bisogno di trovare la propria cerchia di let- viene dalle nostre radici chiodate: sentitevi

tori interessati per essere ascoltato.

liberi di esprimervi e di immedesimarvi, la

Per questa rubrica musicale non voglio darvi

musica è qualcosa di meraviglioso!

ragioni ma una buona cassetta degli attrezzi. Questo spazio ci permetterà di diffondere musica e gusti musicali diversi tra loro: in ogni edizione cartacea proporrò alcuni compositori/ band con una breve traccia biografica e un giudizio personale, mentre nella versione digitale metterò a vostra disposizione audiomp3 gratuiti delle band citate negli articoli. Il mio obiettivo è di risolvere l’enigma che gira intorno alla parola “gusto”: come apprezzare stili musicali che a primo ascolto non esaltano? La chiave sta nella curiosità. Tutte le canzoni hanno motivo di essere cantate se consideriamo la loro storia: esse, infatti, ci parlano di realtà passate, contemporanee e anche lungimiranti. Sicuramente non stiamo parlando solo

osé González è un musicista svedese molto

di musica…

riconoscibile per la sua voce molto intima

Oggi potrei dilungarmi molto sulla crisi che sta

che rende ilsuo sound caldo e accogliente.

subendo –ahimè- il mondo musicale e sui falli- Ha anche un’ottima tecnica con la chitarra, menti delle case discografiche dopo l’avvento

usa prevalentemente la classica che spopola

del mulo: questi sono numeri. Il gusto sta nella

nei suoi due unici album; oltre a canzoni ori-

selezione di ciò che piace e ciò che non piace

ginali, include cover acustiche di:

per valorizzarlo di conseguenza, assistendo a

Heartbeats – The Knife, Love Will Tear Us


Apart – Joy Division, Born in the U.S.A. e The Ghost of Tom Joad – Bruce Springsteen, Hand On Your Heart - Kylie Minogue e Teardrop dei Massi ve Attack. [Vedi New Acoustic Movement di Erlend]

Eels è una realtà attiva ormai dal ’96 capitanata da Mark Everett a cui gravitano attorno diversi musicisti (quasi ogni album cambiano). Il nome non è auspicante ma sentirete un ottimo sound attorno all’eclettico Mr. E che se seguito dal principio, racconta Beirut è una band statunitense con, leader la travagliata storia della sua vita non priva Zach Gordon (in foto), che riecheggia di suoni

di tragedie e colpi di scena. Questo fecon-

balcanici misti ad un bel folk americano

dissimo artista nel 2013 farà uscire il suo

entusiasmante.

diciannovesimo lavoro “Wonderful Glorious”.

Questo particolare sound proviene da un viaggio in Europa di Zach che lo fece appassionare al mondo della world music. La band è composta da vari ottoni, violino, violoncello, fisarmonica, batteria, percussioni, contrabbasso, glockenspiel, euphonium (??) .. e ukulele! Insomma tutti da sentire.

Roberto Doğuştan


AGORA Periodico di Lettere Roma3

facebook.com/agora.roma3 agora.roma3@gmail.com 349.6437234 (Giulia)

in collaborazione con:

Ricomincio dagli Studenti Lettere facebook.com/rds.lettereefilosofia lettere@ricominciodaglistudenti.it


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