AGORA Periodico di Lettere Roma Tre
Numero 5 Anno II Maggio 2014
Pasolini torna da “mamma” Roma a pag. 4
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AGORA’
International journalism festival. Perugia 30 Aprile/ 4 Maggio 2014
I
n una piccola città come Perugia la
pezzo che piace?
possibilità di fare qualcosa di inte- L’ e l e m e n t o e ss e n z i a l e p e r s c r i ve r e ressante c’è. L’arte, la conoscenza
un buon pezzo per Barbara Schiavulli
e l’impegno prima di tutto. Ma di cosa -inviata di guerra- è essenzialmente
sto parlando? Parlo dell’interessantis- avere idee di qualità , progettare il prezzo simo Festival del giornalismo tenuto dal
sulle proprie capacità ma anche superare
30 Aprile al 4 Maggio. Tre giorni, da me
i propri limiti. Il saper rischiare in que-
vissuti con immenso interesse. Questo
sto lavoro è essenziale, soprattutto per
fe s t i v a l , i n fa t t i è s t a t o i l l u m i n a n t e , un’inviata di guerra. Ma la vera domanda c a p a ce d i d a r m i u n a ve ra e p ro p r i a
che ha scatenato una grande polemica,
scossa.
è stata: ma l’Italia aiuta i giovani, e non
Tra conferenze e presentazioni di pro- solo, che vogliono scrivere per vivere? getti o libri, ho visto come nasce un
Se è si, a che prezzo? Un prezzo duro e
s og n o. H o v i s t o co m e s i p u ò fa re i l
amaro, purtroppo. Il panorama italiano
lavoro di un giornalista. In rappresen- per i giornalisti è una recensione chiusa tanza del giornalismo italiano c’erano
e con pochissime porte aperte. Nelle
presenza come: Daria Bignardi, Nadia
altre parti del mondo le porte sono di
To f f a , C a t e r i n a S o f f i c i , A l e s s a n d r o
più e si riesce a entrare, non dico facil-
Accorsi, Antonio Rossano e molti altri. mente, ma non con tutti i problemi che Ed erano molti i quesiti posti agli spea- abbiamo nel nostro paese. La polemica ker, ad esempio; come si fa a scrivere un
smossa da questi professionisti non è
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Maggio 2014 una polemica che vuole danneggiare l’I- più furbo di noi, non ci facciamo rubare talia, bensì vogliono scuotere le menti, il posto da gente che arriva in alto solo vogliono urlare per cambiare qualcosa. grazie ai favoritismi. Chi è bravo e sa di La “fuga dei cervelli” non piace a nes- esserlo deve essere in grado di alzarsi suno, tantomeno a persone che amano
ed emergere. Ecco cos’è stato questo
la propria patria e non vogliono sentirsi
festival, un’occasione per capire quanto
obbligati a scappare, per fare quello che
si è disposti a sudare per raggiungere
gli piace di più. Le polemiche però non
un traguardo. Insomma, Perugia c’è, il
sono mai state offensive o prive di senso
festival anche,-ogni anno- e di talenti
anzi sono state sviluppate con interesse
siamo pieni, quindi perché non approfit-
e un ottimo “botta e risposta” tra gli
tarne? L’ottima opportunità di imparare
speaker e il “pubblico”. Questo pubblico
qualcosa viene offerta, sta solo a noi
non era formato, come avevo paura che
raccoglierla.
fosse, solo da esperti del giornalismo e di questo settore, bensì anche da stu-
Elena G. Lazzari
denti che hanno la voglia di imparare sempre cose nuove. Gli argomenti erano tanti e l’organizzazione permetteva di assistere a quasi tutte le conferenze. Il festival ci ha dato una buona occasione per visitare una bellissima città, immersa nella cultura e nell’arte, ma anche un occasione per crescere mentalmente e farci fare un salto di qualità. Le occasioni per imparare sono sempre dietro l’angolo, basta solo guardare oltre il nostro naso. Sfidarci, sfidare le nostre possibilità ma come? Questo festival ha dato, non solo a me, ovviamente, gli elementi giusti
AGORA Periodico di informazione e approfondimento a cura di Ricomincio dagli Studenti Lettere e Filosofia Contatti 338.4586458 (Riccardo)
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AGORA’
Pasolini torna da “mamma“ Roma
U n f i l o r o ss o b e n i n t r e c c i a t o l e g a
più celebri, da “Accattone” a “Mamma
Pasolini a Roma, dopo 40 anni ormai
Roma”, da “Uccellacci e Uccellini” al
dalla sua morte. E la città gli sta ren- “Vangelo secondo Matteo”, fino all’uld e n d o o m a g g i o co n u n a i m p o n e n t e
timo “Salò e le 120 giornate di Sodoma”.
mostra a lui dedicata a Palazzo delle
Roma naturalmente è al centro della
Esposizioni, in programma fino al 20
sua speculazione letteraria e cinema-
luglio e che ripercorre le più importanti
tografica : le borgate romane, i ghetti
tappe della sua vita: dal suo arrivo nella
dei poveri, fino alla silente e signorile
Capitale nel 1950 fino al 2 novembre
zona di Monteverde. Ma è il mondo degli
1975, giorno del suo assassinio. Una
esclusi e dei disagiati a cui Pasolini si
serie di
d i p i n t i , a p p u n t i d i v i a g g i o, rivolge,
protagonisti nel romanzo “
autoritratti e pagine di diario, provano
Ragazzi di vita” che fece molto scal-
a tracciare il percorso della sua vitalità
pore alla sua uscita ma che rimane uno
creativa, mostrando anche alcuni suoi
dei capolavori della letteratura italiana
lati nascosti al pubblico. Al materiale
del Novecento. Celeberrime sono le sue
si unisce una galleria di pittori contem- poesie, molte delle quali confluite in “ poranei che Pasolini aveva descritto in
Le ceneri di Gramsci”, dove lo scrittore
una poesia: Morandi, De Pisis , Guttuso
assume le vesti di “ vate civile”, di poeta
e Mafai. La mostra è arricchita inoltre
impegnato in un’Italia però, quella
da incontri sui molteplici volti dell’o- dell’ immediato dopo-guerra, infarcita pera letteraria e cinematografica dello
di bigottismo e pregiudizi, che contri-
scrittore. Sugli schermi i suoi film
buì a fare di Pasolini una sorta di poeta
maledetto, un reietto, per le sue critiche
Pasolini” è quello nato su tutto ciò che
efferate al consumismo che sempre più
del primo è stato detto, corrispondente
stava sedimentandosi nelle menti degli
grosso modo a quel che si voleva che il
italiani negli anni del boom economico;
primo fosse e non era. “Pasolini” è nato
fu messo ai margini anche, e soprattutto, , conseguentemente, quando Pasolini è per la sua dichiarata omosessualità (
morto e quindi non è più stato in grado
altro tema ricorrente dei suoi lavori). di difendersi. Subito, il giorno dopo Se in ambito letterario alcuni suoi
quella tragica notte del 2 novembre
scritti suscitarono perplessità nell’ opi- 1975, in cui venne ucciso brutalmente a nione pubblica, ben più provocatori
Ostia in circostanze mai del tutto chia-
furono i suoi film, che misero in scena
rite ma che hanno contribuito a fare
il sottoproletariato urbano in una rap- di lui un’ immagine mitica. Quell’ aura presentazione nuda e cruda della realtà, nera creata intorno alla figura di questo senza filtri, il cui destinatario era il
scrittore è , di certo, basata su alcune
conformismo borghese e l’ “ Italietta” reali vicende biografiche, ma sarebbe degli anni sessanta e settanta. La sto- bene non incancrenirsi troppo su questo ria ha contributo a creare due diversi “Pasolini” mitico, perché altrimenti verPasolini: Pasolini e
“ Pasolini”. Il primo
rebbe oscurato il suo “Verbo”.
è il poeta, regista, artista. Il secondo “
Antonio Cerquitelli
Vorresti scrivere con noi? Siamo in cerca di nuove penne! Contattaci per raccontarci la tua esperienza e avere un tuo spazio su queste pagine! Agorà è uno spazio di scrittura e confronto libero agora.roma3@gmail.com 338.4586458 (Riccardo)
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AGORA’
Il Varco si apre per i giovani amanti della cultura
Q
uanti di noi sono appassionati
vogliono che condividere le loro idee
di letteratura, musica, pittura
e confrontarsi. Non si tratta di pomposi
e in generale dell’arte? Sarà
incontri inconcludenti: al centro c’è una
che non ce la passiamo proprio bene noi
ricerca personale di verità, c’è la voglia
generazione Y, sballottati qua e là da
di far leggere, vedere, sentire ciò che si
una crisi che si spaccia per economica
è creato, ascoltare pareri e migliorarsi
ma è soprattutto alla base dei rapporti
nella produzione artistica e nel perso-
umani; fatto è che ci siamo riavvicinati
nale. Lo scorso 30 aprile ha avuto luogo
un po’ tutti al mondo dell’espressione – sempre tra tanti amici e accompagnato artistica, che permette a chiunque di
da birre – il primo evento: un reading
sfogare nel modo che preferisce le pro- di poesie e racconti che ha segnato prie paure, la propria tensione. Da una
forse l’apertura “ufficiale” del Varco.
mancanza e da una sensazione di vuoto
Un incontro fuori dal tempo che leggi
che caratterizza questa parte di storia
solo in Baudelaire, che ti fa pensare ai
come ne ha caratterizzate tante altre, vecchi caffè letterari oggi tramutati in nasce qualcosa di nuovo e di vero.
insegne minimali di qualsiasi locale
Il Varco è un movimento socioculturale
radical chic.
Nonostante i rimandi ai
tutto giovane e soprattutto italiano. vecchi poeti maledetti, Il Varco nasce Specifico che è italiano perché alla
nel 2014 e di conseguenza rende pub-
base c’è una scelta. Opinabile, dura, bliche le opere dei suoi artisti oltre che ma una scelta ferma: rimanere in Italia
nelle serate, anche sul web: su Facebook
e costruire qui, dove tutto sembra per- (Il Varco) e tramite un sito internet d u t o . A l l ’ e s o d o ve rs o m e t e p s e u d o
(www.ilvarco.net). Potete consultare
e s o t i c h e co m e L o n d ra o B a rce l l o n a
le nostre pagine web per chiederci ciò
preferiamo Roma, Milano, Bologna. Il
che volete e, ci auguriamo, mandarci
Varco, in effetti, è qualcosa che avviene
vostri pezzi, disegni, storie, poesie e
una sera sì e l’altra pure in un locale a
entrare a far parte di questa novella e
Roma, a San Lorenzo, in via degli Equi
promettente “setta di poeti estinti”.
16-18, attorno ad un tavolo, qualche birra e tanti ragazzi aspiranti pittori, poeti, fotografi e musicisti che altro non
Clorinda Palucci
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Maggio 2014
Nuovi spazi per nuova arte
A
rt garage. Potrebbe sembrare un
del gruppo, pittore e videoartista. Dopo di
ossimoro. Potrebbe sembrare
lui in via Robecchi Brichetti sono via via
che si stia facendo solo un po’ di
arrivati Andrea Lelario, classe 1965, noto
confusione. Invece, a dir la verità, c’è un
incisore e autore di un mosaico per la fer-
legame forte tra i due termini che può
mata della metro Numidio Quadrato, e due
essere esemplificato in tre parole: estro, ragazze, Francesca Romana Pinzari, 36 anni, passione e comunicazione. Alcuni artisti, pittrice e scultrice, e Teresa Emanuele, la infatti, hanno scelto come luogo d’elezione
più giovane, fotografa. Un quinto creativo/
un garage. Un posto che generalmente
fotografo, Matteo Basilè, sta per aprire
richiama alla mente lo sgabuzzino, in
anche lui uno spazio atelier nel garage
cui vengono infilati i vari attrezzi o gli
dove si lavora a stretto contatto l’uno con
scatoloni dei giocattoli di quando era- l’altro. Regole base di questa convivenza vamo piccoli, ma che per valore affettivo
sono la condivisione, il prestito/scambio di
non riusciamo a buttare. Ebbene c’è chi
materiali e il rimettere tutto in ordine.
ha inventato un uso alternativo di que- Gli artisti, quindi, hanno ricominciato, dopo sto luogo e ne ha fatto un vero e proprio
l’isolamento che ha caratterizzato gli anni
atelier. L’esempio di cui sto parlando è ’80, a fare gruppo, non solo mossi da motivi EleMens che si definisce “spazio poliva- economici (caro affitti e scarsezza di spazi) lente che ospita studi di creativi di ogni
ma anche dalla potenza del passaparola
genere, aperto alla sperimentazione ed
(soprattutto digitale: mail e social net-
interazione fra le arti”. Situato nei pressi
work) con cui chi può invita amici, curiosi,
di Porta Ardeatina, vede la partecipazione
estimatori, collezionisti. Un po’ festa, un
non solo di tanti aspiranti pittori e scultori, po’ vernissage, sono eventi aperti a tutti, ma anche di artisti già affermati.
compresi critici e direttori di museo, che
EleMens, che in origine era un garage, è
si pigiano nel grande spazio comune, con il
un grande seminterrato dove lavorano gli
giusto casino, dove si chiacchiera, si man-
artisti e dove trovano posto colori, pen- gia, si discute. nelli, attrezzi, torchi, una camera oscura, cavalletti e macchine fotografiche. Per primo si è trasferito qui, un paio di anni fa, Emilio Leofreddi, classe 1958, decano
Isotta Rodriguez Pereira
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AGORA’
Il film: Her
S
e vi dicessi che uno dei migliori
del sistema operativo di comprendere la ratio
film dell’anno parla di un uomo
umana e al tempo stesso di interpretarne i
che si innamora del suo compu- più profondi sentimenti. La storia d’amore tra
ter ?? “Her”, scritto e diretto da Spike Theodore e Samantha ha dell’incredibile: non
Jonze,non nuovo a pellicole particolari
ci vengono mai mostrati insieme per ovvie
(vedi “Essere John Malkovich” e “Il ladro
ragioni fisiche,eppure la comunicazione
di orchidee”per i cineasti più impegnati)
tra i due sembra andare oltre ogni confine
parla di un uomo,interpretato magnifica- spazio-temporale,commovendo e coinvolmente da Joaquin Phoenix,che finisce per
gendo lo spettatore.
Nel mondo attuale
innamorarsi del sistema operativo del suo
dove i social network la fanno da padrone,è
portatile,dotato di un’eccezionale intelli- forse così folle pensare che un giorno non si genza artificiale. Due sono i fattori che a
possa arrivare a un programma tecnologico
mio avviso rendono singolare l’OS1 nel film; ,in grado di sostituire in ogni aspetto l’uomo? prima di tutto l’inimitabile e sensuale voce di
La risposta Jonze ce la serve su un piatto
Scarlett Johansson ( è fortemente consigliata
d’argento,visto che alla fine Samantha rivela
la visione del film in lingua originale), a
a Theodore che in realtà sta parlando con-
seguire la straordinaria sensibilità e capacità
temporaneamente con altre 8.316 persone
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Maggio 2014 e di aver cominciato relazioni sentimentali
film d’amore.
con 641 di esse. Il regista americano vuole
E’ sicuramente da riconoscere che l’o-
ricordarci che l’unicità e l’intensità del senti- pera di Spike Jonze è destinata ad aprire mento umano non sono replicabili da nessun
un nuovo filone interpretativo del sem-
dispositivo tecnologico,per quanto avanzato
pre delicato rapporto tra l’uomo e la
questo possa essere. I dubbi di Samantha
tecnologia. La pellicola avrebbe meritato
che oscilla tra la “macchina” e la “donna” ,la
molto più dell’innegabile Oscar vinto per
sua capacità di provare sentimenti,la folle
la
lucidità con cui Theodore persegue la storia
premi a parte, è certo che la sua originalità
“Migliore Sceneggiatura Originale”, ma
d’amore e la sua sofferenza nel non poter unita ad una nuova “tecnologia spirituale”, abbracciare la sua amata,gli ovvi problemi sessuali,sono tutti elementi che cadrebbero facilmente nella banalità in un film d’amore
faranno parlare a lungo di questo film.
Daniele Abbatini
qualsiasi,ma Her non credo meriti di essere definito né un film qualsiasi,né soltanto un
Il Sudoku (Difficoltà: Intermedio) Istruzioni: Riempire la griglia in modo che ogni riga, ogni colonna e ogni riquadro contengano una sola volta i numeri dall’1 al 9.
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AGORA’
Psicologia da spiaggia: tu che tipo sei?
I
niziano le belle giornate con la voglia
ma attraverso vari atteggiamenti possiamo
di infilarsi il costume e godersi “lu
incarnare diversi prototipi da spiaggia
sule, lu mare e lu ientu”. Nella mia
e c’è chi, come Marco Costa, docente di
testa già sento canticchiare la canzone
psicologia generale presso l’Università di
storica di Mina “stessa spiaggia, stesso
Bologna Alma Mater Studiorum, ha indi-
mare”, accompagnata da quell’irrefrena- viduato in una sua ricerca ben 8 “Tipi da bile voglia di chiudere i libri e correre in
spiaggia”:
spiaggia. Ah la spiaggia!.. quel luogo dove
L’indifferente. L’indifferente va in
l’individuo si mette a nudo ( letteralmente
spiaggia per godersi momenti di solitu-
o quasi) e, non potendo mostrare al meglio
dine/riflessione, non vuole assolutamente
gli abiti griffati che solitamente caratteriz- interagire con l’ambiente esterno e, per zano il proprio status sociale, è costretto
assicurarsi di ciò, è ben attento nel siste-
a mostrare altro, in primis il proprio corpo. marsi in un posto isolato, occupando ogni Però, sotto gli ombrelloni, non mostriamo
brandello dello spazio circostante. Prima
solo i nostri fisici (non sempre statuari)
regola: nessuno deve invadere la “nicchia”
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Maggio 2014 del solitario.
dipendere dalla natura per spostarsi: non
La cacciatrice. È la classica ragazza in lo si vedrà mai su una barca a vela» dice cerca di sguardi, è un tipa estroversa gene- Costa. ralmente posizionata nei posti più in vista. Il seduttore. Di solito lo ritroviamo sulla Dalla sua sdraio scruta i passanti e inter- battigia impegnato in qualche attività valla la fase spionaggio con sfilate in stile
sportiva. Di bell’aspetto, abbronzato, fisico
moda-mare 2013-2014. Per lei la spiaggia
atletico non necessita di attaccare bottone
è un luogo ideale per la seduzione.
con le ragazze, infatti in genere si accon-
Il controllore. Quasi sempre padre/ tenta di essere ammirato. madre di famiglia, non va in spiaggia per L’introverso. Arriva in spiaggia con il suo sé ma per i propri figli, e trascorre il pro- gruppo di amici ma posato il telo da mare, prio tempo a controllare i loro giochi e i
si isola dal gruppo, prendendo postazione
loro movimenti.
in luoghi protetti e centrali, lontano dalla
L’estroverso. Si piazza sempre in prima zona passeggio. Spesso lo si ritrova munito fila: lo spazio del gioco, delle passeggiate, di occhiali da sole, cuffie nell’orecchie e dei gruppi di amici. L’estroverso dotato
posizione lucertola nell’attesa del bacio
di una predisposizione al gioco, non si
dal sole.
sottrae alla socializzazione, è aperto alle
L’Isolato. L’indifferente e l’introverso
nuove conoscenze ed è pronto a cogliere
sono versioni più moderate dell’isolato.
i segnali di disponibilità altrui per fare
Questo tipo da spiaggia, non è proprio un
nuove amicizie.
tipo da spiaggia. Immerso nelle sue letture,
Il “Flavio Briatore”. Posizionato sulla non ama l’abbronzatura, privilegia posti sua barca il tipo “Briatore” non frequenta
all’ombra e non ha nessuna intenzione di
la spiaggia (luogo plebeo), preferisce rima- mostrarsi seminudo, anzi più è coperto nere nella sua postazione, mascherato
e più vuole mostrare la propria indispo-
dagli occhiali da sole e libero di osservare. nibilità a conversazioni e ad altri tipi di «È un’imitazione del “modello Briatore”, coinvolgimenti. rigorosamente in barca, che si avvicina alle
Non tutti si identificano in questi stereotipi,
spiagge per farsi notare. Non mira a quelle
o meglio c’è, chi volendo o non volendo,
più esclusive (non sarebbe notato), ma
attraversa diverse fasi da “tipo da spiag-
mostra la propria “forza” al comando di un
gia”. Detto ciò vi saluto e vi auguro, tra un
grosso motore. Non vuole mischiarsi con
esame e l’altro, un meritato relax al mare!
“il popolo della sabbia” e non accetta di
Paola Murolo
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Musical guide for the masses. Lesson #2: Kaos One.
AGORA’
Kaos è uno di quegli artisti che colpiscono, ancora si usavano strumenti analogici per senza se e senza ma. Il rap in italia è bistrat- comporre basi (adesso sembra di entrare in tato, siamo una copia dell’america, bla bla
discoteca quando si mette su un disco rap.
bla, lui no. Kaos nasce col nome anagrafico
Bah.) e appunto contribuiscono a mantenere
di Marco Fiorito a Caserta nel 1971, adot- quello spettro nero per tuta la durata del tato dalla fiorente Bologna degli anni ‘70 e
disco. In quegli anni era molto comune man-
rappa dal 1985, iniziando in inglese (come
tenere dei toni bassi nelle strumentali, basti
tutti, prendete ad esempio Jovanotti) e poi
pensare all’intro di un’altra pietra miliare
evolvendosi verso uno stile nuovo, diverso. dell’hip hop italiani di quegli anni e contemCi mette 11 anni a far uscire il suo primo
poranea a Fastidio, Odio pieno dei Colle Der
disco solista, Fastidio, e subito colpisce
Fomento: sembra quasi industrial. Ma stiamo
per l’atmosfera che trasmette: è cupo, tor- divagando. Kaos ha scritto pagine e pagine bido, pieno di malessere verso ciÚ che
di storia del rap italiano, incidendo con la
lo circonda. Le strumentali sono musica
sua voce roca e quasi growl altri 3 dischi
vera, d’altronde erano gli anni ‘90 e nel rap
oltre a Fastidio, L’attesa nel 1999, Karma
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Maggio 2014 nel 2007 e Post Scripta nel 2011, con testi
nato nel 1999 e consumatosi fino a bruciare
sempre contraddistinti da profonde rifles- del tutto nel giro di pochissimo dando alla sioni su se’ stesso e sul mondo circostante. luce solo un album, il quasi omonimo Merda Un’evoluzione impercettibile ma costante, e Melma, riconosciuto come uno dei dischi dettata dal rifiuto netto per qualsiasi com- più interessanti dell’intero panorama hip mercializzazione del fenomeno rap, che
hop italiano. Dopo anni di vaneggiamenti, di
negli anni in Italia ha vissuto momenti di
ripensamenti e di addirittura ipotesi di ritiri
grande fervore e successo (soprattutto nella
dalla scena, Kaos esce con due dischi enormi,
seconda metà degli anni ‘90 e negli ultimi
Karma e Post Scripta, che mettono ancora
5-6 anni) e momenti di buio totale, anni in
una volta in riga tutti i parvenu della scena,
cui il buon Marco ha tempo di sperimentare
come a voler dire “ancora un ultimo regalo,
tutte le possibili strade che partono dall’hip
c’è troppa merda in giro e non ve lo meritate.”
hop e all’hip hop per forza di cose ricondu- Direi che lo dobbiamo ringraziare. cono, uno su tutti il progetto Melma e Merda
Valerio Petrella
AGORA in collaborazione con:
Ricomincio dagli Studenti Lettere facebook.com/rds.lettereefilosofia lettere@ricominciodaglistudenti.it
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