Lavoro: le proposte di Liberi e Uguali

LAVORO, LAVORO, LAVORO. Lavoro che duri, lavoro di qualitĂ , lavoro pagato in modo giusto. Lavoro e diritti, che la vita non sia ostaggio di altri. Lavoro che non discrimini le donne.

La nostra idea è questa. Il lavoro al centro.

Parallelamente ad un PIL che cresce lentamente (ai livelli piÚ bassi d’Europa) anche il lavoro in Italia stenta : la disoccupazione rallenta ma a discapito della qualità ; lavori incerti, mal pagati, a termine.

- 117

mila contratti a tempo indeterminato

+ 537

mila contratti a tempo determinato

UN LAVORO BUONO È UN LAVORO SICURO CON UN EQUO COMPENSO La produttività del lavoro è strettamente collegato alla sua qualità e durata, per questo Liberi e Uguali vuole cambiare profondamente le norme che producono precarietà e sfruttamento.

LIBERI E UGUALI PROPONE: • Ripristinare il divieto di licenziamento senza giusta causa (art.18) • Un contratto unico: il lavoro diventa a tempo indeterminato e a piene tutele • Lavoratori autonomi e partite IVA hanno diritto ad una paga giusta ed alle stesse tutele dei lavori salariati (maternità, inattività, cessazione temporanea, invalidità o infortunio)

LIBERI E UGUALI PROPONE: • Parità retributiva tra donne e uomini • Diritto alla genitorialità (più servizi per l’infanzia e di conciliazione lavoro/famiglia per madri e padri) • Sblocco delle assunzioni pubbliche (50mila posti nelle amministrazioni a vantaggio di laureati e diplomati soprattutto nel Mezzogiorno) • Riduzione dell’orario e redistribuzione del lavoro: l’automazione renderà obsoleti nei prossimi 15 anni più di tre milioni di occupati nei settori tradizionali

UN GRANDE PIANO VERDE Per immaginare l'Italia del futuro serve una conversione ecologica dell’economia, capace di liberare l’enorme potenziale di cui dispone il Paese. Un Grande Piano Verde, per energia, rifiuti, trasporti, edilizia, agricoltura, è la via maestra per il rilancio delle eccellenze industriali italiane, per la creazione di posti di lavoro diffusi, stabili, per la promozione delle economie sane.

LIBERI E UGUALI PROPONE: • Efficientamento energetico per mobilità e trasporti • Manutenzione e messa in sicurezza del territorio • Bonifica di zone di territorio compromesso da inquinamento

LIBERI E UGUALI PROPONE: • Recupero di strutture pubbliche da destinare ad uso abitativo • Programma di riqualificazione energetica su interi edifici su tutto il territorio nazionale, in modo da ottenere risparmi dei consumi energetici dell’ordine del 60-70% • Crescita della mobilità sostenibile: rinnovo e integrazione dello stock di treni per i pendolari e di autobus urbani e extraurbani

UN NUOVO RUOLO PER LO STATO Lo Stato deve tornare ad avere un ruolo attivo, come viene ormai ritenuto da moltissimi economisti. In Italia le risorse si trovano con scelte coraggiose, utilizzando i fondi impiegati in questi anni per sgravi, bonus e misure una tantum; con un nuovo patto con l’Europa e attraverso una vera lotta all'evasione fiscale.

LIBERI E UGUALI PROPONE: • Banca pubblica che finanzi investimenti di lungo periodo • Holding di gestione delle partecipazioni pubbliche che promuova investimenti di lungo termine in settori innovativi e in ricerca e sviluppo, al fine di aumentare la produttività del sistema • Svincolo dei dividendi delle partecipate dal Tesoro da investire in ricerca e sviluppo

RICERCA È SVILUPPO la mancanza di spesa in ricerca deteriora la capacità competitiva, con una conseguente perdita dei lavoratori più produttivi e qualificati. LeU propone un piano pluriennale per portare la spesa in R&S dal 1% fino al 3% del PIL in 5 anni.

1%

3%

L’EUROPA CHE VOGLIAMO Altre risorse dipendono da un cambio di marcia in Europa: basta chiedere flessibilità a Bruxelles in modo episodico; NO AL FISCAL COMPACT, introduciamo la GOLDEN RULE EUROPEA: le risorse investite in infrastrutture e tutela ambientale devono uscire dal computo dei parametri di Maastricht.

BASTA DELOCALIZZAZIONI Basta multinazionali che delocalizzano dopo aver ottenuto sgravi fiscali e soldi pubblici. Serve una nuova normativa e un intervento europeo: le imprese che non rispettano gli impegni presi devono restituire i contributi pubblici ricevuti e pagare una sanzione.