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INTRODUZIONE (di Ilaria Maggiorotti
INTRODUZIONE
di Ilaria Maggiorotti
Responsabile Asset Strategy Advisory, Rete Ferroviaria Italiana SpA
In questa nuova pubblicazione, Atlante delle greenways su linee FS - Dal disuso al riuso, uscita nel 2019 e adesso notevolmente ampliata, volutamente restano in secondo piano le linee dismesse in quanto tali, per lasciare spazio al mondo delle greenways già realizzate su linee che in passato erano parte della rete delle Ferrovie dello Stato e che furono, in momenti diversi a partire dagli anni ‘90, alienate alle Amministrazioni locali per essere recuperate ad una nuova funzione. La strategia di RFI di produrre dei testi specifici (gratuitamente scaricabili dai siti di FS e RFI) che forniscono elementi nuovi e non noti, grazie al grande lavoro di censimento e scouting svolto in questi anni, ha consentito di raggiungere chiunque fosse interessato alla tematica, ottenendo un maggiore interesse degli stakeholder intorno alle ex linee del Gruppo FS. Con il terzo Atlante, RFI coglie una duplice opportunità: da un lato rappresentare la nuova vita delle linee dismesse quali infrastrutture di mobilità sostenibile, per portare gli spostamenti pendolari su percorsi sicuri, in quanto separati dalla viabilità, e con pendenze modeste, ideali per ogni forma di mobilità dolce; dall’altra, far conoscere l’immenso patrimonio di edifici che sono situati lungo le ex linee, che possono contribuire alla riqualificazione dei territori attraversati, a favore dello sviluppo di una nuova offerta culturale e turistica, ancora troppo concentrata sulle mete più famose e sfruttate, e che solo di recente sta iniziando mostrare una diversificazione con la proposta di luoghi meno conosciuti e viaggi “lenti”.
L’obiettivo di questo volume è fornire al lettore una panoramica sulle greenways già consolidate, per far conoscere il risultato dei processi di riconversione delle linee dismesse in percorsi verdi. Vengono illustrate diverse esperienze, italiane ed estere, nell’intento di sensibilizzare e spronare i soggetti interessati al riuso delle ex ferrovie ancora disponibili, affinché si concretizzino presto altri progetti, per dare nuova vita ai circa 1.000 km di percorsi oggi in disuso e alle centinaia di edifici che potrebbero essere riutilizzati, e che grazie alla loro nuova vita porterebbero valore aggiunto anche ai territori su cui gravitano. Si deve fare una riflessione importante sul recupero di queste infrastrutture, anche in funzione delle ulteriori linee dismesse che saranno disponibili nel prossimo futuro, grazie al bacino considerevole di linee attualmente sospese all’esercizio ferroviario che potrebbero presto seguire la strada della dismissione. Non tutte le linee sono da trasformare in greenways, ci sono, ad esempio, casi in cui le Amministrazioni hanno avuto l’esigenza di riallacciare questi tracciati alla viabilità comunale che era carente; oppure possono essere riutilizzate per i cosiddetti ferrocicli, laddove siano in buono stato i binari esistenti: la L. 128/2017 infatti introduce per la prima volta in Italia questa alternativa forma di trasporto dolce: carrelli a pedale che si muovono su binari dismessi, quindi senza la necessità di asportare le rotaie, che consentono di recuperare con minori costi i vecchi tracciati, come già accade in molte parti d’Europa (solo in Francia oltre 400 km sono attrezzati con i velorail e muovono più di 400.000 viaggiatori/anno). Nel primo capitolo di questo volume troviamo gli articoli del Presidente e del Vicepresidente dell’Associazione Italiana Greenways, che hanno molto supportato il lavoro di RFI in questi anni, fornendo elementi essenziali per l’elaborazione degli Atlanti.
Il secondo capitolo è il cuore dell’Atlante, con le schede descrittive che raccontano la storia e le informazioni salienti delle greenways che sono state realizzate con grande impegno e lungimiranza sulle ex linee FS dalle Amministrazioni locali, attuali proprietarie. Nel terzo capitolo si è fatto nuovamente cenno alle linee dismesse del Gruppo, selezionate ed appositamente evidenziate in quanto si distinguono per caratteristiche che le rendono, più di altre, particolarmente adatte alla trasformazione in infrastrutture per la mobilità dolce. Sono state individuate le seguenti casistiche: linee parzialmente trasformate in greenways, e che perciò risultano proponibili per il completamento della realizzazione dell’infrastruttura di mobilità dolce; linee che si prestano per la trasformazione in quanto inserite in un contesto territoriale ricco di altri itinerari di mobilità sostenibile con i quali si può dar luogo ad un effetto rete, e linee che si trovano in prossimità di siti di particolare pregio naturalistico e culturale, e che pertanto sono di maggiore interesse turistico. Nel quarto capitolo si è ritenuto interessante illustrare tre importanti realizzazioni di greenways di livello internazionale: la Bloomingdale Trail realizzata negli USA, la Vía Verde de la Sierra in Spagna e la Bristol & Bath Railway Path nel Regno Unito. Nel quinto e ultimo capitolo, al fine di avere una panoramica completa a livello nazionale sulla tematica in analisi, si sono descritti due esempi di riconversione in greenways di “linee in concessione”, ovvero non facenti parte del network del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. Il lavoro di RFI sulle infrastrutture sostenibili però non finisce qui: a breve verrà completato un prodotto innovativo - l’Atlante della mobilità dolce - sviluppato da RFI insieme all’Alleanza per la mobilità dolce, primo Atlante interamente digitale, ove sono stati
Tunnel Testarudo, Vía Verde de la Sierra (Spagna).
mappati i percorsi ciclopedonali, i cammini, i borghi, i parchi e i beni storici nella loro relazione con le stazioni ferroviarie attive, per costruire un modello di mobilità sostenibile che sia integrata pienamente con il trasporto ferroviario, al fine di promuovere la mobilità dolce e incentivare il turismo “lento” servito dal sistema ferroviario. Da non dimenticare l’Atlante delle linee ferroviarie turistiche, edito nel 2019 FS Italiane e giunto alla seconda edizione nel 2022, descrive gli itinerari percorsi dai treni storici delle Ferrovie che raggiungono le più belle località italiane: dal Monferrato al Sannio, dalla Val d’Orcia all’Irpinia, attraverso il Friuli, l’Abruzzo fino alla splendida Valle dei Templi in Sicilia; si può osservare il Paese da una vista privilegiata, quella delle carrozze e delle locomotrici antiche ristrutturate con sapienza dalla Fondazione che ha portato a nuova vita anche i treni a vapore! Tutte le Società delle Ferrovie lavorano quotidianamente per dotare l’Italia di infrastrutture sostenibili, perché “se vogliamo migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, l’unico modo è coinvolgere tutti” (Richard Rogers).
CAP. 1
LA RICONVERSIONE IN GREENWAYS DEI TRACCIATI FERROVIARI DISMESSI
Greenway nei pressi di Nera Montoro (TR).

