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PREMESSA (di Gianfranco Pignatone

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TEMI PROGETTUALI

TEMI PROGETTUALI

PREMESSA

di Gianfranco Pignatone

Direttore della Direzione Strategia, Pianificazione e Sostenibilità, Rete Ferroviaria Italiana SpA

Con il terzo Atlante RFI ha inteso portare in evidenza i casi di trasformazioni già avvenute, ovvero i 500 km di greenways realizzate con successo sulle ex linee del Gruppo FS, che stanno contribuendo all’incremento della mobilità slow, ai flussi turistici, e al benessere dei territori che ne fruiscono. Le greenways sono sistemi verdi lineari che si sviluppano lungo i corsi d’acqua, i tracciati stradali e ferroviari, non più funzionali, che per natura collegano le emergenze naturali, paesaggistiche, storiche e architettoniche. Di fatto queste vie verdi possono diventare non solo un rimedio per arginare fenomeni di abbandono delle piccole comunità, ma anche un acceleratore di sostenibilità, trasformando il territorio circostante in aree accessibili, etiche ed ecologiche. Questa nuova edizione, arricchita, ampliata ed aggiornata nei contenuti rispetto a quella uscita nel 2019, fornisce ulteriori elementi di riflessione sul processo di trasformazione in atto che vede il riuso delle ex linee e dei fabbricati che lungo di esse si snodano, come un volano dell’economia locale, aiutando a comprendere come nel recupero degli asset, pubblici o privati che siano, sia insito il concetto di sostenibilità. Il 2019 d’altronde è diventato un anno spartiacque tra l’epoca pre Covid-19 e quella post Covid-19: infatti la pandemia ha accelerato, e in un certo senso modificato, lo sviluppo della mobilità dolce. Secondo i dati forniti da Confindustria Ancma, (Associazione Ciclo Motociclo Acces-

sori) nel maggio 2020 in Italia, si è verificato un incremento delle vendite di biciclette di circa il 60% rispetto all’anno precedente. Interessante è come questo dato di incremento vendite sia andato di pari passo con la costruzione di nuove piste cicalabili e bike-lane (corsie ciclabili ad uso promiscuo), realizzate anche grazie ai finanziamenti governativi ed europei per lo sviluppo della mobilità sostenibile. Questo aumento è stato comune in generale a tutta l’Europa, secondo le stime dell’European Cyclist Federation (ECF), si segnalano circa 2.300 km di nuovi tratti ciclabili grazie ad oltre un miliardo di euro di investimenti. Il Rapporto “Covid Lanes” redatto da Legambiente conferma quanto detto sinora sottolineando come la pandemia abbia creato una maggiore attenzione alla mobilità sostenibile da parte dei cittadini italiani e delle Amministrazioni locali, tanto che, nel mese di settembre 2020, gli spostamenti in bici hanno subito un incremento del 27,5% rispetto allo stesso mese del 2019, e sono stati realizzati a seguito del lockdown 193 chilometri di nuove ciclabili pop-up (realizzate in modo veloce delimitando una parte della carreggiata stradale). Questo Atlante pone l’attenzione su tutto il patrimonio nazionale di linee dismesse, e non solo su quello del Gruppo FS. Si noti infatti come la distesa di chilometri da recuperare si sviluppa omogeneamente sull’intero territorio italiano, andando a formare un potenziale network di mobilità sostenibile, quasi sempre connesso alle stazioni ferroviarie ancora attive; aggiungendo poi le linee ferroviarie in concessione dismesse (di proprietà di Amministrazioni pubbliche), nonché quelle di RFI in stato di sospensione (al momento non in uso), emerge una rete di infrastrutture diffusa da nord a sud che misura più di 6.000 km, che aspetta solamente di vivere una nuova vita. Con la prossima uscita dell’Atlante della mobilità dolce, solo in versione digitale, che RFI sta concludendo con il supporto delle 29 associazioni che compongono l’Alle-

anza per la Mobilità Dolce (A.Mo.do.), per la prima volta vengono mappate tutte le infrastrutture sostenibili, passando dalle greenways che erano del Gruppo FS, rappresentate già in questo volume, a tutto il panorama nazionale di infrastrutture della mobilità dolce, e a come queste vengano arricchite dal network di stazioni e linee ferroviarie in esercizio. L’Atlante della mobilità dolce sarà una delle componenti del più ampio progetto di RFI di promuovere la mobilità slow e sostenibile, e incentivare il rilancio del turismo di prossimità che vede protagonisti il trasporto ferroviario e le stazioni quali luogo dell’accessibilità e dell’intermodalità dolce, funzionali ai servizi di interscambio per permettere la relazione fra ferrovia, cammini, sentieri, ciclovie e greenways con il patrimonio storico, artistico e naturalistico presente nelle vicinanze delle stazioni, ovvero su tutto il territorio nazionale. L’Atlante della mobilità dolce sarà dunque protagonista di un ampio progetto di mobilità integrata, di cui fa parte anche questo Atlante delle Greenways su linee FS, nel cui ambito la relazione tra stazione e ambiente esterno richiede lo sviluppo di una stretta cooperazione tra RFI, Enti locali ed Istituzioni, per realizzare un ecosistema di mobilità urbana che valorizzi le connessioni esistenti e da costituire con le stazioni in esercizio. In quest’ottica la diffusione presso tutti i Comuni interessati dell’Atlante delle Greenways su linee FS potrà essere una delle leve di cui avvalersi per creare quella sensibilità necessaria affinché anche gli altri soggetti coinvolti nella catena del valore dell’integrazione modale promuovano politiche convergenti e condivise con RFI e attuino azioni coerenti. Il lavoro editoriale ha un impatto importante in quanto sensibilizza gli Stakeholder rispetto ad alcune delle linee d’azione strategica per la transizione ESG (Environ-

Ciclabile Modena-Villanova S. Pancrazio.

mental, Social, Governance) di RFI, ad esempio il riutilizzo sostenibile di asset non più funzionali all’esercizio ferroviario, il progettare infrastrutture sostenibili e la migliore integrazione delle stazioni con il territorio. Mentre aspettiamo la conclusione dell’Atlante della mobilità dolce, godiamoci il terzo Atlante nella versione rivista e ampliata!

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