revista esPosible agosto de 2015, nº 53. Questi mandarini non meritano di finire nella spazzatura

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L’EMORRAGIA, ANELLO PER ANELLO DELLA CATENA Perdite + sprechi nella produzione agricola

Eccedenze alimentari nella distribuzione

Citrici: 22,5% Frutta restante: 23,1% Ortaggi: 29,2% Grassi e oli: 28,4% Vitivinicola: 22,7 % Cereali e leguminose: 26,7 %

n

(Rapporto: La perdita e lo spreco alimentare generato dalla produzione agricola di alimenti in Spagna)

L’82,2% dei distributori ritira dagli scaffali prodotti in base alle date di scadenza. n Il 20,5% dei distributori consegna abitualmente alimenti a qualche banco alimentare o ONG. (Monografico “Sprechi Alimentari. Barometro del clima di fiducia del settore agroalimentare”. Ministero spagnolo dell’agricoltura, alimentazione e ambiente. 2012).

Rifiuti industriali L’olio di oliva presenta alti valori di perdite (80 %) ma non di sprechi. n Lo seguono il pesce, crostacei e molluschi (46%), che peraltro appena presentano sprechi (meno dell’1%). n I prodotti di panetteria vantano la terza percentuale più alta di perdite (36%) e di sprechi (22%). n ll’altro estremo, la fabbricazione di prodotti lattiero caseari con poche perdite (3,6%) e sprechi assai inferiori (0,2%). n Il maggior costo economico derivante da perdite e sprechi si concentra nella lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi, e in quello della carne e i prodotti carnici (5,3 €/kg e 4,7 €/kg di perdita e spreco rispettivamente). Al lato opposto vi sono i prodotti di macinatura, amidi e amilacei (0,5€/kg di perdite e sprechi) e lattiero caseari (0,7 €/kg). n

(Rapporto: Le perdite e gli sprechi alimentari nell’industria alimentare spagnola: situazione attuale e sfide per il futuro).

Lo sperpero domestico La maggior percentuale di alimenti scartati corrisponde al pane, cereali e altri articoli di pasticceria industriale (19,3%); seguiti da frutta e verdura (16,9%); latte, yogurt, formaggi e altri derivati lattei (13,3%); pasta, riso e legumi rappresentano il 13,2%. n

Il pranzo è il pasto in cui le famiglie sprecano più alimenti (34,6%), seguito dalla cena (26,7%), prima colazione (20,1%) e altri spuntini (18,6%). n

(Studio sugli sprechi alimentari nelle famiglie di Hispacoop. 2012).

OBBLIGARE I SUPERMERCATI A NON BUTTARE GLI ALIMENTI

esPosible/8

Il consulente sociale Manuel Bruscas sta raccogliendo firme, attraverso change.org, per esigere una normativa europea che obblighi i supermercati a donare le eccedenze alimentari ad enti sociali ed ONG di loro scelta. L’iniziativa segue la strada aperta da Arash Derambarsh, un consigliere comunale francese di Courbevoie che è riuscito a far promulgare in Francia una legge che impone ai supermercati a donare tutte le eccedenze che non sono riusciti a vendere. “Questa bellissima vittoria francese ha

avuto un eco straordinario in tutto il mondo. Come Arash, anche noi pensiamo sia giunto il momento di farsi avanti per esigere una normativa che freni lo sperpero di alimenti in tutti i paesi d’Europa”, spiega Bruscas, che lancia la sua petizione in collaborazione con la Croce Rossa francese, Action contre la Faim e “persone come noi intenzionate a porre fine allo sperpero di alimenti: Nikos Aliagas (Grecia), Frédéric Daerden (Belgio), Claudia Ruthner (Germania), Daniele Messina (Italia), Tristram Stuart (Regno Unito)”.


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