Giugno 2018

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15 come: “Sopra questo sasso che incombeva sull’onda del fiume, il padre Zeno prendeva i pesci con la canna tremula”. È per questo motivo che il Santo è patrono anche dei pescatori d’acqua dolce. Sempre a San Zeno in Oratorio, probabilmente, è registrato essere avvenuto il più famoso miracolo zenoniano, raccontato da un cronista d’eccezione, san Gregorio Magno. Si narra che durante la festa del Santo celebrata nell’anno 589, i veronesi si riunirono nella chiesa a lui dedicata, ma le acque dell’Adige strariparono per un’alluvione e circondarono l’edificio. L’invocazione dei fedeli al patrono, però, scongiurò miracolosamente che le acque irrompessero dall’entrata, nonostante avessero superato in altezza le finestre della chiesa! I cittadini si salvarono, e la fama della potenza dell’intercessione di san Zeno superò i confini dell’Italia, tanto che in numerosi paesi esteri sono sorte chiese dedicate a lui. A Salisburgo in Austria, per esempio, ve ne sono ben tre. La memoria liturgica di san Zeno è fissata, tradizionalmente, al 12 aprile. La diocesi di Verona, però, ne ha traslato la festa al 21 maggio, giorno del trasferimento della salma del suo vescovo nella cripta di San Zeno Maggiore, datato appunto al 21 maggio 807, ad opera di altri due santi della nostra terra, Benigno e Caro, originari di Malcesine. Di san Zeno sono ricordate due “versioni”: quella tradizionale, che lo vuole un monaco semplice, divenuto poi vescovo, bonario e sorridente, come nella statua di San Zen che ride, e quella patristica, che celebra il vescovo come uno strenuo difensore della fede cattolica di fronte alle eresie, un uomo dalla penna sottile e dalla parola chiara, che con l’esempio di una vita semplice e retta era riuscito a instillare nei veronesi un amore sincero per il Vangelo. Lo stile dei suoi Sermones lo

avvicina a sant’Agostino per l’abbondanza delle immagini con cui spiega i doni delle virtù cristiane della povertà, dell’umil-

tà, della carità, dell’aiuto ai poveri e ai sofferenti. I temi dei suoi discorsi toccavano anche la teologia profonda, riguardante il mistero della Trinità e i sacramenti dell’iniziazione cristiana (il Battesimo, l’Eucaristia e la Confermazione). Unendo le due tradizioni, si ottiene l’immagine di un uomo concreto, sincero nel suo amore verso Cristo e nella sua dedizione al gregge veronese a lui affidato, capace di un esempio di grande umiltà e allo stesso tempo di fermezza e coraggio nella fede. Un santo che anche oggi, se ci rivolgiamo con affetto a lui, ha davvero qualcosa da regalarci nella nostra vita semplice di fedeli.


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