Scheda tecnica su provvedimento Istruzione

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Scheda Tecnica DECRETO LEGGE ISTRUZIONE, UNIVERSITA’ E RICERCA APPROVATO DAL CDM DEL 9/09/2013

Welfare e diritto allo studio

Diritto allo Studio Universitario Nell’Art.1 il Governo stanzia 100 milioni per il Diritto allo studio Universitario. In base alla copertura finanziaria derivante dal combinato disposto del Disegno di Legge di Bilancio 2013-­‐15 e della Legge di Stabilità il Fondo Integrativo per la concessione delle borse di studio cala ulteriormente dalla cifra di 151 milioni di euro a 114.000.000 (derivante dalla somma di quanto previsto dal Previsioni anno finanziario 2013 del Ministero dell'Università più la cifra stanziata dal Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri in data 9/9/2013). Contrariamente a quanto sbandierato trionfalmente, il Governo ha di fatto sottratto ulteriori 37 milioni di euro al Sistema del Diritto allo Studio che quindi torna ad essere ai minimi storici da 3 anni a questa parte, proprio a qualche giorno dal finanziamento di 17 milioni di euro per le c.d. "Borse di mobilità", strumento che sarà, a causa degli inaccessibili criteri di merito, particolarmente elitario. Con le cifre attualmente previste non si raggiungerà minimamente l'obiettivo di eliminare la figura dell'idoneo non vincitore e il Governo continuerà a non rispettare la lettera b) dell'Ordine del giorno approvato il 24 luglio. Diritto allo studio per l’Alta Formazione Artistica e Musicale Per quanto riguarda il comparto AFAM le scelte prese oggi in Consiglio dei ministri stanziano pochi milioni di euro per rifinanziare gli istituti (solo 3) e le borse di studio per gli studenti (6 milioni da assegnare tramite bando). Welfare Studentesco per studenti delle scuole superiori Con l’Articolo 2 viene introdotto attraverso il “welfare dello studente” un complesso di servizi diretti ed indiretti per abbattere le barriere di accesso all'istruzione che ledono quotidianamente il diritto allo studio degli studenti del nostro Paese. Pensiamo però che per far fronte a questa ineludibile necessità non bastino assolutamente 15 milioni di euro. In secondo luogo pensiamo sia assurdo che si continui ad investire piccole somme “tampone” senza un piano strutturale e complessivo di investimenti sul diritto allo studio.

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Entro 60 giorni verrà sentita la Conferenza Stato-­‐Regioni e verranno ripartiti i fondi alle regioni in maniera proporzionale al numero degli alunni. Nei successivi 30 giorni le Regioni dovranno emanare i regolamenti per fissare l’entità delle erogazioni e le modalità. Si prosegue, quindi, con un sistema di diritto allo studio fortemente differenziato per regioni, non essendovi una legge quadro sul diritto allo studio che garantisca dei Livelli Essenziali di Prestazione uguali per tutti. È necessaria una legge nazionale sul diritto allo studio che imponga alle Regioni di garantire borse di studio, reddito per i soggetti in formazione, comodato d'uso per i libri di testo, formazione permanente etc. In merito alle borse di studio crediamo sia necessario finanziare un fondo ad hoc, istituito sempre dalla legge nazionale, che abbia come obiettivo quello di coprire interamente tutti coloro che stanno sotto la soglia ISEE dei 25.000 euro, indipendentemente dal profitto scolastico. Questi fondi dovrebbe essere ripartiti tra le regioni seguendo le graduatorie regionali dell'ISEE, similarmente a quanto si dice nel comma 3, ma cassando il punto c del comma 2. Libri di testo Pensiamo che con l'art.6 si siano fatti oggettivi passi avanti per combattere il caro-­‐libri. Positiva è la stretta che si vuole fare sui dirigenti scolastici che rendono attuative delibere del collegio dei docenti che determinino il superamento dei predetti tetti di spesa. Servirà un controllo scuola per scuola affinché i Dirigenti Scolastici fungano davvero da elemento di controllo. Allo stesso tempo riteniamo sia positiva la direzione intrapresa verso il potenziamento del comodato d'uso nelle scuole e la possibilità dell'utilizzo dei libri di testo pur delle edizioni precedenti. Questi provvedimenti risultano però totalmente fallimentari senza un piano di investimenti credibile. Come possono bastare 2,7 milioni per l’anno 2013 e 5,3 milioni per il 2014? I criteri di assegnazione dei fondi alle scuole e i criteri di distribuzione dei libri agli studenti saranno individuati in un Regolamento Attuativo che il MIUR emanerà entro trenta giorni dall’entrata in vigore di questo decreto. Ciò che è già indicato è il fatto che ad aver accesso a tale servizio saranno gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado individuati sulla base dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109. Abbandono scolastico Vengono stanziati 3,6 milioni di euro per il 2013 e 11,4 milioni per il 2014, facendo riferimento all’Art.1 comma 627 della Legge 296/06 che prevede che, “al fine di favorire ampliamenti dell'offerta formativa e una piena fruizione degli ambienti e delle attrezzature scolastiche, anche in orario diverso da quello delle lezioni, in favore degli alunni, dei loro genitori e, più in generale, della popolazione giovanile e degli adulti, il Ministro della pubblica istruzione definisce, secondo quanto previsto dall'articolo 9 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo

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1999, n. 275, criteri e parametri sulla base dei quali sono attribuite le relative risorse alle istituzioni scolastiche.” Non è quindi chiaro come verranno ripartiti i fondi tra le scuole né come essi si intersechino con i Fondi Sociali Europei che, negli ultimi anni, sono stati spesso usati dalle scuole per mantenere le scuole aperte il pomeriggio. Un tema delicato come quello della dispersione scolastica in un Paese in cui il tasso di abbandono scolastico risulta al 17,6% con una conclamata incapacità di rispettare gli obiettivi dati dalla strategia EU 2020 che ci impongono una diminuzione del tasso al 10% entro il 2020, pensiamo non si possa spacciare questa misura come risolutiva della situazione. Crediamo che ci sia bisogno di ristrutturare interamente il sistema welfaristico, introdurre forme dirette ed indirette di reddito di formazione, finanziare le borse di studio, innalzare l'obbligo scolastico a 18 anni, riformare i cicli scolastici, cambiare i modelli di valutazione punitivi ed escludenti, riformare le metodologie didattiche e pedagogiche ordinarie, e abolire tutte le forme repressive come il limite delle 50 assenze e il voto in condotta. In particolar modo 15 milioni di euro sono una somma irrisoria che non soddisfa minimamente le esigenze attuali.

Offerta Formativa delle scuole secondarie di secondo grado

Introduzione dell’ora di Geografia Generale ed Economica Nel comma 1 dell’articolo 5 viene istituita un'ora di “geografia generale ed economica” in una delle classi del biennio degli istituti tecnici e professionali. Senza addentrarci in un discorso più lungo sulla necessità di rivedere i cicli scolastici e sull'esigenza di istituire un Biennio Unitario e un Triennio Specializzante per far fronte all'impostazione classista della nostra scuola, ci chiediamo quali possano essere i programmi di questa materia. Apprezziamo che venga inserita una nuova ora, ma non è con questo che si fa fronte ai gravi deficit dell'offerta formativa degli istituti tecnici e professionali. Apertura dei musei e siti di interesse archeologico, storico, culturale Sempre con l’Art.5 viene creato un concorso che dovrà essere bandito dal MIBAC e MIUR a cui potranno accedere scuole, accademie e università per promuovere progetti didattici dentro musei e siti di interesse archeologico, storico o culturale. Per tale iniziativa verranno stanziati 3 milioni di euro. I criteri di assegnazione saranno decisi di concerto da MIUR e MIBAC e saranno pubblicati in un bando che verrà pubblicato non oltre il 30 Ottobre 2013. “I progetti sono realizzati dai docenti delle università, delle accademie di belle arti o delle istituzioni scolastiche, anche con la partecipazione degli studenti, e possono riguardare l’organizzazione di mostre

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all’interno dei musei, l’elaborazione di guide e percorsi per i visitatori, la realizzazione di aule o laboratori multimediali, l’elaborazione di libri o di opuscoli illustrativi relativi al museo.” E’ positivo che si tenti di immaginare una didattica non svolta unicamente in classe. Certo bisognerebbe finanziare adeguatamente tali iniziative e per un periodo di tempo più prolungato, correndo sempre il rischio che questo sia un finanziamento una tantum. Inoltre, in via sperimentale per il 2014, verranno elargiti 10 milioni di euro per garantire l’accesso al personale docente ai musei e a siti di interesse archeologico, storico o culturale per garantirne la formazione continua. Orientamento all’università Viene modificato, con l’Art.8, il DL 21 del 2008. Con il Decreto le attività inerenti ai percorsi di orientamento verranno ricomprese tra le attività funzionali all’insegnamento non aggiuntive e riguardano l’intero corpo docente. Vale a dire che l’orientamento dovrà essere inserito nel Piano di Offerta Formativa e dovrà essere svolto principalmente durante l’orario delle lezioni. Viene esteso alle classi quarte e non dovrà più reggersi sui fondi della scuola ma viene introdotto uno stanziamento di 1,6 milioni di euro per il 2013 e 5 millioni dal 2014 in poi, distribuiti alle scuole in base al numero degli studenti interessati. WiFi L’Articolo 10 dice: “È autorizzata la spesa di euro 15 milioni nell’esercizio finanziario 2013 per assicurare alle istituzioni scolastiche statali secondarie, prioritariamente di secondo grado, la realizzazione e la fruizione della connettività wireless per l’accesso degli studenti a materiali didattici e a contenuti digitali. Le risorse sono assegnate alle istituzioni scolastiche in proporzione al numero di edifici scolastici.” Su quali graduatorie di investimento verranno elargiti tali fondi? Su che basi di studio è individuato il fabbisogno di risorse per la diffusione della connettività wireless? Quantificare lo stanziamento dei fondi in base al numero di edifici scolastici di una scuola appare un metodo poco rispondente alle reali esigenze delle istituzioni scolastiche. Non viene analizzato lo stato complessivo degli edifici (edificio storico, moderno, già attrezzato, ecc.).

Salute a scuola Con il Decreto (Art. 4) viene esteso il divieto di fumo anche nei luoghi aperti di pertinenza delle scuole e alle sigarette elettroniche.

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Numero Chiuso Attraverso l’abrograzione dell’’art 4,n. 21 del decreto legislativo del 14 gennaio 2008 viene abrogato il “Bonus Maturità” a decorrere da quest’anno, e quindi anche per coloro che sostenuto i test il 9 settembre.

Formazione specialistica dei medici

Dopo anni di richieste delle associazioni del settore il Decreto, modificando il decreto legislativo n.368 del 17 agosto 1999 prevede che «all’esito delle prove è formata una graduatoria nazionale in base alla quale i vincitori sono destinati alle sedi prescelte, in ordine di graduatoria» e “a partire dall’anno accademico 2013-­‐2014, è determinato ogni tre anni”. In attesa dell’imminente arrivo di un decreto ministeriale di riforma dell’accesso alle specializzazioni, attraverso questo decreto si istituisce la graduatoria nazionale.

Finanziamenti enti di ricerca

La ripartizione del fondo ordinario per gli enti di ricerca finanziati dal Ministero verrà effettuata sulla base della programmazione strategica preventiva, e “per la ripartizione di una quota non inferiore al 7% del fondo e soggetta ad incrementi annuali, della valutazione della qualità della ricerca scientifica (VQR), in quanto rilevante, e di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti. I criteri e le motivazioni di assegnazione della predetta quota sono disciplinati con decreto avente natura non regolamentare del Ministro.” Come avvenuto per gli atenei nel Decreto del Fare anche sugli enti di ricerca viene attribuita una quota premiale del fondo ordinario sulla base della tanto contestata valutazione ANVUR.

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