Nuova Oggettività tra le “grandi” di maggio
Mannheim, 1925. La mostra Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività) riunisce un gruppo eterogeneo di artisti senza alcun manifesto programmatico ma con un elemento in comune, lo scetticismo verso la nuova società tedesca e la consapevolezza di un isolamento umano che andava sempre più delineandosi tra borghesia in
ascesa e le categorie sociali più colpite dal conflitto.
Siamo in un momento cruciale della storia tedesca del secolo scorso, quello del dopoguerra e più precisamente, della Repubblica di Weimar, così in quegli anni veniva identificata la Germania, segnata dalla disastrosa sconfitta della prima guerra mondiale. Da quell’evento che sanciva la nascita di un nuovo realismo, definito anche come post- impressionismo, neonaturalismo, verismo o realismo magico, sono passati novant’anni.