Pietre di Fede volume 1

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CHIESA DELLA BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO IN MALNAGO In posizione eminente rispetto al nucleo di Malnago, sta una tipica chiesuola mariana a protezione del villaggio, iniziata circa il 1724 sopra una cappella antecedente per volontà dei fratelli Giuseppe, Giovan Battista e Antonio Manzoni del luogo, su terreno donato da Giovanni Gattinoni detto Bocchino. L’oratorio fu benedetto nel 1733, quando era già posta sull’altare la bellissima statua della Vergine in marmo di Carrara, commissionata da Giuseppe Manzoni. L’oratorio è un tipico prodotto delle campagne, a sala con soffitto piano, piccolo presbiterio quadrato, campaniletto e sacristia, facciata lineare a capanna preceduta da un sacratello rialzato e chiuso da muretto. Antonio Sibella nel 1883 affrescò la Trinità sul presbiterio e forse anche l’Immacolata Concezione della navata. A leggere queste righe che Angelo Borghi dedica all’oratorio del Rosario in Malnago nel suo Il lago di Lecco e le valli si sarebbe indotti a pensare ad una storia dell’edificio lineare e semplice quanto la stessa chiesetta. Non è però così. Già don Andrea Spreafico, che ha lasciato in un piccolo fondo custodito nell’archivio parrocchiale di Acquate, gli appunti di alcune sue ricerche, ci fa sapere che sì, l’oratorio di Malnago fu eretto su terreno donato da Giovanni Gattinoni detto Bocchino fin dal 1724 ma pare che il parroco fosse contrario a tale edificazione, come risulta in un ricorso dei frazionisti di Malnago al Papa. Nel loro ricorso al Papa, i malnaghesi si lamentano perché il parroco non vuole ammettere che l’oratorio si bene-

dica. Nello stesso ricorso, si dice anche che il detto oratorio fu visitato dal Vicario Foraneo, che trovò decente l’oratorio e la sacristia. Non esiste risposta al ricorso. Lo stesso, da Roma, viene inviato a Milano, alla Curia arcivescovile. Il Vicario Generale della Diocesi a sua volta rimanda questo memoriale al prevosto di Lecco, “per informazione”, il 7 settembre 1734. Nel frattempo era già arrivato l’ordine di benedire l’oratorio di Malnago, ordine dato dal Cardinale Benedetto Odescalchi arcivescovo di Milano al prevosto di Lecco Gio Batta Bovara il giorno 25 settembre 1733. L’oratorio di Malnago nella fondazione era intitolato alla Beata Vergine del Rosario. Lo sappiamo dalla corrispondenza intercorsa tra il parroco di Acquate, il prevosto di Lecco e la Curia di Milano, negli stessi mesi in cui il ricorso dei malnaghesi aveva preso la strada di Roma. Il 2 luglio 1733, quindi due mesi prima dell’ordinanza del Cardinale Odescalchi, il parroco Gio Battista Pagano attesta che “desiderando li abitanti di Malnago la costruzione d’un oratorio… per compiacere alle replicate istanze di quei parrocchiani e principalmente a quella di Giuseppe e Gio Batta fratelli Manzoni figli del fu Angelo… à saldamente raccomandato quest’opera a tutto il popolo di Acquate. Di più, il coadiutore Giò Francesco Gattinone avendo assistito alla morte del fu Gio Gattinone di Malnago seguita il 28 settembre 1724 attestò come il suddetto Gattinone prima di morire a titolo di legato aveva ordinato di sua bocca che si desse in una sua selva tutto il sito bisognevole per la

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