Dal vecchio Borgo alla grande Lecco

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L’Intendente Francione, l’11 febbraio 1861, salutava a Lecco con un vibrante discorso il battaglione del circondario in partenza per Ancona. Il battaglione raggiungeva Como, in piroscafo, il giorno 11 e proseguiva subito, in ferrovia, sino a Milano. C’è da ricordare che nel 1861 Lecco non aveva ancora un collegamento ferroviario; il primo è del 1863, con Bergamo. Il viaggio del battaglione proseguiva per Bologna, Imola, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini, con giornata di sosta e di riposo il 18 febbraio. Il battaglione ripartiva da Rimini il 19 per raggiungere Pesaro, Fano, Senigallia e arrivare ad Ancona alle ore 15 del 22 febbraio. Un rapporto del comandante maggiore Giovanni Bertolè riferiva: “Favorito dal bel tempo, il battaglione marciava serrato e lesto come a una breve passeggiata militare e sempre con quella giovialità e con quel brio che è proprio caratteristico dei nostri terrieri. Lo stato sanitario fu letteralmente perfetto, la disciplina, il buon accordo ed il generale contegno dei militari tali da ben meritarsi le lodi delle varie autorità”. Il battaglione prendeva servizio ad Ancona il 24 febbraio, affiancato da un’altra unità mobilitata della Guardia nazionale, quella del circondario di Alba in Piemonte. La popolazione lecchese veniva informata sull’attività del battaglione con i dispacci telegrafici del maggiore Bertolè. Queste comunicazioni venivano affisse all’albo pretorio di ogni comune. I battaglioni di Lecco e di Alba cessarono di formare il presidio della Guarda nazionale il 25 marzo 1861, con un ordine del giorno del comandante militare delle Marche, generale Rosselli. I reparti vennero sostituiti con la Brigata Parma. La giornata della partenza fu densa di saluti e di elogi. Il municipio di Ancona rendeva noto un proclama dove affermava “che ricorderà sempre con affetto i giorni che avete qui passato, perché questi contribuirono a stringere i vincoli di fraterno amore e di stima verace con i figli di altre città che hanno comuni le speranze e le glorie”. I reparti della Guardia nazionale rientrarono a Lecco il 9 aprile. Nei vari comuni sindaci, assessori, autorità tutte organizzarono pubbliche manifestazioni di riconoscimento ai reduci della spedizione marchigiana. Prima del battaglione ad Ancona, nel gennaio 1861, il territorio lecchese aveva visto il singolare referendum popolare nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo, in Laorca. Domenica 13 gennaio i capifamiglia andarono a votare intorno a un argomento che non mancava, in quell’epoca, di suscitare discussioni e divergenze: era la divisione per sesso dei fedeli in chiesa.

Il monumento ai Caduti di Ancona, la città marchigiana dove, nella primavera 1861, operò il battaglione mobile della Guardia Nazionale di Lecco e circondario. Una panoramica del vecchio nucleo di Laorca, sotto la neve, com’era quella domenica del 13 gennaio 1861, quando avvenne il referendum popolare dei fedeli.

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