› riqualificazione e riuso
il cantiere e la laguna Il restauro e la rifunzionalizzazione del Fondaco dei Tedeschi, collocato nel cuore di Venezia, ha imposto l’impiego di particolari tecniche organizzative e realizzative, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento dei materiali e dei mezzi d’opera. «Le operazioni di cantiere - afferma Marzio Mazzetto, direttore di cantiere della Sacaim di Venezia - hanno imposto tempi di realizzazione molto ristretti, per i quali è stata determinante la fase di programmazione logistica del cantiere. Fondamentale si è rivelata la scelta di installare gru a torre, con 40 metri di braccio, all’interno dell’edificio, nel vano montacarichi: ciò ha evitato disagi alle attività commerciali, ai cantieri presenti a Rialto e alla viabilità circostante. Il carico e lo scarico delle merci è avvenuto dal pontile provvisorio, collocato in Canal Grande. In occasione di interventi straordinari, è stato anche necessario utilizzare dei pontoni, sui quali venivano posizionati dei macchinari di elevate prestazioni e poco usati nelle attività di cantiere di Venezia.
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In alcune circostanze, per il montaggio e lo smontaggio della gru a torre, l’impiego di pontoni ha obbligato la chiusura notturna del Canal Grande. Considerato che l’area di cantiere coincideva con il perimetro dell’edificio e che non erano disponibili zone di stoccaggio dei materiali, si è resa indispensabile una pianificazione rigorosa delle operazioni di movimentazione e di approvvigionamento. Tutto ciò ha comportato un’organizzazione delle maestranze di cantiere – arrivate a 270 presenze giornaliere nella fase finale dei lavori - su doppi e tripli turni di lavoro». La particolarità del cantiere veneziano è emersa anche nella costruzione delle opere al piano terra, dove è stata realizzata una vasca di protezione dalle acque alte che ha permesso di salvaguardare l’edificio in presenza di maree fino a due metri sul livello del medio mare. Ciò ha richiesto, fino a tale quota, l’impermeabilizzazione dei rivestimenti delle pareti con cementi osmotici, intonaci impermeabili, materiali bentonitici e l’inserimento di paratoie mobili in
acciaio inox nei varchi di accesso. La realizzazione del nuovo solaio in acciaio e vetro, costruito nel perimetro di gronda interno del quarto piano, ha imposto un rinforzo localizzato delle fondazioni esistenti alla base del colonnato della corte centrale. Tutte le colonne della corte sono state poste in sospensione mediante centinatura metallica, puntellazione degli archi e imbracatura delle colonne stesse. Durante la fase di restauro della copertura in carpenteria metallica, che per motivi logistici è stata trasportata in laboratori sulla terraferma, l’accesso e l’approvvigionamento interno ai piani è stato possibile tramite l’originaria apertura centrale della corte. In questo modo si è potuto accelerare la complessa realizzazione del locale interrato, in cui è stato collocato l’impianto di depurazione, posto a una profondità di circa 2 metri e 80 centimetri sotto il livello del mare. Grazie alla gru a torre, la posa del nuovo solaio in acciaio e vetro del quarto piano è avvenuta con elementi pre-assemblati fuori opera (foto courtesy Sacaim).