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2015 | MICHELE DE LUCCHI

2015

Padiglione Zero e Centro servizi di Expo 2015

Michele De Lucchi E L’AVANGUARDIA DEL SUCCESSO

Dopo Renzo Piano e forse più di Renzo Piano, non c’è un personaggio che possa rappresentare l’architettura italiana meglio di lui. E non solo per fatturato. De Lucchi è infatti l’incarnazione dello stile italiano che sforna opere tagliate come un bel vestito, sempre calibrate, sempre attente al contesto, sempre appropriate, sempre ecologicamente consapevoli. Inoltre è straordinariamente abile a gestire con intelligenza la sua anima poliedrica, ambigua e polivalente. Gioca la sua immagine professionale su un doppio registro: da un lato da santone new age, dall’altro da imprenditore smaliziato che ha capito dove sta andando il mercato di questa società postindustriale e feticista. Di un innovatore che non vuole tradire il suo imprinting radicale e avanguardista e di un conservatore che ritornerebbe alla baita nella Foresta Nera a giocare con la motosega con la quale produce deliziosi modelli di case in massello. A rendere perfetta l’indecisione o, meglio, la decisione di abbracciare gli opposti è una sua definizione di avanguardia lenta se non bradipesca che ricorda il paradosso di Achille e la tartaruga formulato da Zenone: “Avanguardia è portare avanti per piccoli passi il senso di essere moderni, perché ogni volta che la modernità si raggiunge questa è già andata avanti”. Chiedetegli chi sia il suo eroe, e lui vi risponderà Gandhi. Quell’implacabile tradizionalista di Gandhi che, per uno strano paradosso della storia, riuscì, e a dispetto della tecnologia britannica, in un’opera di modernizzazione di un Paese che nessuno avrebbe mai pensato fosse non solo possibile ma neanche immaginabile. Non avrà il carisma e la tempra di Gandhi, ma, siatene sicuri, tra trent’anni, tra i santi fondatori dell’imprenditoria ecologica italiana, troverete sicuramente Michele De Lucchi con la sua barba un po’ brand e un po’ new age. Michele De Lucchi, padiglione Zero e padiglione dei servizi a Expo Milano 2015 (ph. ©Moreno Maggi)..