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Un workplace fotonico | BIG, HEATHERWICK

Big-Bjarke Ingels Group Fondato da Bjarke Ingels a Copenhagen nel 2005 lo studio, oggi guidato da 22 partner, conta sedi anche a New York, Londra, Barcellona e Shenzhen. Con una grande abilità creativa accompagnata da una progettazione basata sull’informazione, le architetture si possono definire ‘utopie pragmatiche’ con le quali lo studio affronta le sfide poste dai rapidi cambiamenti della società. Tra i progetti più noti il Tirpitz Museum in Danimarca, ricavato da un bunker della seconda guerra mondiale, il complesso residenziale Via 57 West a New York e il termovalorizzatore Amager Bakke a Copenhagen. In Italia Big sta realizzando la sede di San Pellegrino e il building direzionale Citywave a Milano Citylife. www.big.dk

Una vista generale del complesso di Bay View e l’edificio principale e l’auditorium ripresi dall’acqua del parco. Le porzioni che formano la copertura, alternate a grandi lucernari, appaiono all’interno come vele sorrette da pochi ‘alberi’ che danno luogo a un ambiente prevalentemente aperto, organizzato su due livelli, con isole di lavoro sfalsate tra loro che creano un senso di ‘quartiere urbano’ coperto (ph. ©Iwan Baan, courtesy BigBjarke Ingels Group).

INNOVATION, NATURE, COMMUNITY. QUESTO IL BRIEF TRASMESSO DA GOOGLE A BIGBJARKE INGELS GROUP E HEATHERWICK STUDIO PER PROGETTARE UNA SUPERSTRUTTURA CARBON-FREE E CAPACE DI ACCOGLIERE CINQUEMILA DIPENDENTI GOOGLE BAY VIEW CAMPUS, MOUNTAIN VIEW UN WORKPLACE FOTONICO

Per studiare i fondamentali della navigazione aerea e spaziale, più di ottant’anni fa in California la Nasa creò l’Ames Research Center. Come altri centri di ricerca finanziati con fondi federali ma pragmaticamente aperti alla collaborazione tra pubblico e privato, quel campus divenne una delle cellule germinali della futura Silicon Valley. Qui, tra Mountain View e Sunnyvale, è stata da poco completata una nuova sede di Google. La ricerca di una formula efficiente dal punto di vista economico, dell’organizzazione del lavoro e dell’impatto energetico delle costruzioni ha dato vita a un nuovo genere di architettura che rende leggibile la logica strutturale e la trasforma in una nuova estetica. L’immensa copertura a scaglie dei tre edifici rende obsoleto il tema dell’integrazione architettonica dei pannelli fotovoltaici: non si tratta più di ‘integrare’ qualcosa di nuovo nelle forme note ma di dare vita a nuove architetture adeguate all’esigenza di ridurre a zero l’impatto energetico e ambientale delle costruzioni. 50mila pannelli argentati instal-

A destra, il concept spaziale dei tre edifici (©Heatherwick Studio), collegati tra loro da corti. Nelle foto una vista generale dell’area, dipendenti che fanno jogging nel parco e l’articolazione dell’open space interno (ph. ©Iwan Baan, courtesy Big). Heatherwick Studio Con più di 200 professionisti, il pluripremiato studio londinese opera a livello internazionale con un approccio pragmatico su progetti a tutte le scale. Caratterizzati da una forte inventiva più che da un segno riconoscibile che si replica, tra le opere più recenti dello studio ricordiamo il museo di arte africana Zeitz Mocaa a Città del Capo, ricavato all’interno di silos portuali in disuso, la riconversione in centro commerciale dei Coal Drops Yards a Londra, il Maggie’s Center di Leeds e il Vessel, la scala-scultura costruita nell’area di Hudson Yards a New York. www.heatherwick.com

CREDITI

Località Mountain View, California Committente Google Sviluppo Sares Regis Group (parte di Cbre) Progetto architettonico Big-Bjarke Ingels Group e Heatherwick Studio Architetto esecutivo Adamson Architettura degli interni Studios Ingegneria strutturale Thornton Tomasetti Mep e antincendio Integral Group Paesaggio Olin Acustica e facciate Arup Superficie del sito 170.000 mq Superficie costruita 102.000 mq Cronologia 2017-2022

lati su grandi vele convesse – sostenute da una semplice struttura a reticolo di tubi Innocenti – catturano ogni singolo fotone e lo trasformano in energia elettrica, con una produzione di quasi 7 MW/p. All’interno la convessità si trasforma nel suo opposto e tra una vela e l’altra, come negli stabilimenti dell’Ottocento ma con ben diversa complessità, si aprono grandi lucernari verticali che portano il massimo di luce naturale agli ambienti evitando al contempo eccessi di abbagliamento. Frutto di una progettazione guidata dall’informazione, il telaio strutturale della copertura riduce al minimo il numero di colonne di sostegno dando luogo a più di 80mila metri quadrati di spazi interni aperti. Gli ambienti di vita e di lavoro sono organizzati su due soli livelli, con aree di aggregazione, conversazione e ristorazione al primo livello e piattaforme per singoli gruppi di lavoro poste su piani sfalsati più vicine ai lucernari. La missione carbon-free del progetto si traduce anche nell’impiantistica per la climatizzazione, alimentata da un anello geotermico al servizio dei tre edifici in cui si articola la nuova sede – il più piccolo dei quali è un auditorium da 1.000 posti – e la gestione delle acque grigie e meteoriche, che confluiscono in una vasca di fitodepurazione nel grande parco circostante. Due miglia a ovest di Bay View, Big e Heatherwick stanno completando Google Charleston East, una struttura analoga ma di minori dimensioni ■

In alto, sezione e diagramma energetico del progetto (courtesy Big-Bjarke Ingels Group).