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Parco archeologico di Ostia Antica | STEFANO BOERI

Le 4 strutture modulari all’interno dei fornici esterni del Teatro Romano. Pagina accanto in basso, l’interno delle volte ospita un abaco di soluzioni pensate per appoggiare, appendere o esporre gli oggetti della mostra (ph. ©Lorenzo Masotto).

STEFANO BOERI ARCHITETTI PER IL PARCO ARCHEOLOGICO DI OSTIA ANTICA

In occasione della mostra Chi è di scena! Cento anni di spettacoli a Ostia antica (19222022) Stefano Boeri Architetti ha realizzato il nuovo percorso espositivo denominato Quattro Volte del parco archeologico. Il percorso offre al visitatore una nuova esperienza di fruizione degli spazi di uno del sito archeologico che, con un’area di 170 ettari, è il più vasto del mondo insieme a Pompei. Il progetto di allestimento, realizzato con strutture smontabili e riutilizzabili secondo le esigenze del parco archeologico, consiste nella realizzazione di quattro strutture modulari all’interno dei fornici esterni del Teatro Romano, costruito sotto l’imperatore Augusto e ristrutturato nel 1926. Ogni struttura, semi-aperta ai lati, ospita al suo interno un abaco di soluzioni pensate per appoggiare, appendere o esporre all’interno delle teche gli oggetti della mostra. I dispositivi progettati per l’allestimento si ispirano ad alcune forme e principi del teatro antico: l’anfiteatro in rapporto con lo spettatore a 360 gradi, il proscenio inteso come podio, le gradinate che consentono una maggiore visibilità in uno spazio ridotto, la forma della volta di copertura. Un’attenzione particolare è dedicata alla scelta dei materiali, dettata dai criteri di sostenibilità e di rapporto con il contesto, uniti ad aspetti di sicurezza e resistenza agli eventi atmosferici. La struttura del modulo espositivo è composta da tubolari in acciaio che costituiscono il telaio al quale si agganciano gli elementi di rivestimento verniciati in grigio. Un sistema di tende oscuranti all’ingresso di ogni portale impedisce invece il contatto diretto dei materiali esposti con i raggi solari rispondendo così alle esigenze di conservazione dei documenti cartacei e dei costumi di scena storici. Anche l’illuminazione delle vetrine, realizzata con Led inseriti a incasso nell’allestimento, tiene conto dei valori di conservazione delle opere esposte, con temperatura e umidità controllate con igrotermometri. Dopo la passerella pedonale di accesso alla Sala Ottagona della Domus Aurea, inaugurata lo scorso anno, la recente aggiudicazione del concorso relativo agli scavi archeologici dell’anfiteatro romano, del foro bizantino e delle terme romane di Durazzo in Albania, Stefano Boeri torna così a misurarsi con il patrimonio archeologico ■