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Dalla vetroresina all’isolamento termico | BRIANZA PLASTICA

Giuseppe Crippa fondatore e presidente di Brianza Plastica

Sessant’anni di Brianza Plastica

dalla vetroresina alle soluzioni per l’isolamento termico

UNA STORIA DI INNOVAZIONI NELL’INTERVISTA AL FONDATORE E PRESIDENTE DI BRIANZA PLASTICA, GIUSEPPE CRIPPA di Antonio Morlacchi

Nel 1963, esattamente un anno dopo la fondazione di Brianza Plastica, l’italiano Giulio Natta riceveva il Nobel per la chimica. Una coincidenza che dà la misura del Paese negli anni del boom economico: fiducia nel futuro, ricerca applicata, capacità imprenditoriale e un mercato pronto ad accogliere qualsiasi novità che rendesse più confortevole la vita quotidiana.

Una delle grandi novità di quel periodo fu la vetroresina. I laminati in vetroresina Elyplast conquistarono rapidamente campi di applicazione fino ad allora impensabili, come l’edilizia, le stazioni di servizio, le pensiline e le serre. Tanto che già nei primi anni, dal primo laboratorio artigianale, l’azienda passò allo stabilimento di Carate Brianza, progettato nel 1966 e realizzato nel 1968, con 60.000 mq di superficie, in grado di ospitare ben 160 dipendenti e una produzione che cresceva di giorno in giorno. Tutte le intuizioni che accompagnarono il successo di Brianza Plastica furono figlie del proprio tempo, perché nacquero dalla volontà di risolvere bisogni reali. Peraltro la produzione di vetroresina, sia in lastre piane e curve che in rotoli, nelle versioni ondulata, grecata o liscia, opaca o traslucida, prosegue tuttora per applicazioni nei più svariati settori, dall’agricoltura all’allevamento e all’industria fino all’automotive.

Isotec invece nasce nel 1984, quando erano ben pochi a preoccuparsi dell’isolamento termico. Come venne accolto all’inizio? Il sistema Isotec in effetti fu un’autentica rivoluzione: un pannello termoisolante in poliuretano espanso rigido con correntino integrato e dalle eccezionali proprietà isolanti che permise, in un solo passaggio a secco, di realizzare rapidamente un impalcato portante, termoisolante, ventilato e impermeabile alle infiltrazioni accidentali del manto di copertura, velocizzando la posa e permettendo il riefficientamento energetico delle coperture.

Quali sono stati gli sviluppi di Isotec? Nato come pannello per coperture, oggi Isotec è una famiglia di prodotti per l’isolamento termico dell’intero involucro edilizio. Uno dei punti di forza è quello di essere un prodotto preaccoppiato, pronto per essere posato così come arriva dallo stabilimento. I tre elementi principali, ovvero l’anima isolante in poliuretano, il rivestimento in lamina di alluminio goffrato e il correntino metallico, durante il processo produttivo diventano un unico elemento, e questo vale sia per Isotec Tetto che per Isotec Parete, una soluzione che permette di sviluppare con estrema semplicità e rapidità una facciata ventilata compatibile con qualsiasi supporto e abbinabile a qualsiasi genere di rivestimento esterno. Quindi, grazie alla famiglia di prodotti Isotec, interveniamo oggi sul riefficientamento dell’intero involucro edilizio.

La riqualificazione del patrimonio edilizio esistente oggi è il mercato principale dell’edilizia: avevate già immaginato il ruolo che questa applicazione avrebbe avuto? Brianza Plastica ha sempre lavorato, tramite l’applicazione dei suoi prodotti, alla tutela del patrimonio artistico del nostro Paese; valgano in questo senso gli interventi sulla copertura del Teatro alla Scala, Palazzo Reale e Palazzo Marino a Milano, della Villa Reale di Monza, del Teatro Petruzzelli a Bari e della Reggia di Caserta. Il pannello Isotec permette infatti di intervenire sull’esistente e anche di recuperare, una volta posato, la copertura originaria, preservando quindi l’aspetto estetico del bene.

Per sessant’anni avete precorso i tempi. Come vi immaginate l’edilizia del futuro e quali secondo voi le sfide che dovranno affrontare i produttori? La tecnologia rimarrà il motore del successo, ma la grande sfida degli anni a venire sarà necessariamente l’ottimizzazione delle risorse nel rispetto dell’ambiente ■

In alto, la sede centrale di Carate Brianza. Qui sopra, lastre e rotoli in vetroresina Elyplast.