sociale e legale
di Berta Martin Beltran
La situazione delle adozioni in Mali
Riflessioni e analisi di una madre adottiva dal Mali fortemente impegnata a favore delle adozioni nel paese di origine del proprio figlio 28
Le adozioni in Mali sono chiuse nei confronti dei cittadini che non sono di nazionalità maliana. Il fermo avvenne dopo l’applicazione del Nuovo Codice della Famiglia, che fu adottato tramite una votazione all’unanimità dei deputati, il lontano 2 dicembre 2011, e fu ratificato da parte del Presidente il 31 dicembre 2011, dopo lunghi e complicati dibattiti politici e religiosi, importanti mobilitazioni collettive ed evoluzioni considerevoli tra il primo progetto del 2009 e la versione finale adottata. Il Mali era ed è immerso in una situazione sociale e politica molto complicata, segnato dalla forte influenza dell’Alto Consiglio Islamico che è molto potente sia nella società che nella
politica. L’approvazione del nuovo Codice della Famiglia arrivò dopo difficili trattative tra il governo, i gruppi sociali e l’Alto Consiglio Islamico stesso. Il codice lasciò l’articolo 540 come fonte di regolazione delle adozioni internazionali, togliendo dal testo precedente la parte che faceva riferimento ai requisiti necessari per le adozioni da parte di cittadini stranieri. Questo articolo è in contraddizione però con l’articolo 523 dello stesso codice, che parla chiaramente di adozione internazionale. L’interpretazione di questo nuovo codice non aveva causato nessun blocco delle adozioni per gli stranieri, finché nell’ottobre del 2012, per decreto ministeriale non fu nominato un nuovo
direttore dell’autorità centrale per le adozioni. Questo nuovo direttore, il signor Bakary Traoré, fu il responsabile del fermo definitivo delle adozioni, facendo per la prima volta un’interpretazione veramente restrittiva del codice e rendendo quindi impossibile l’adozione dei bambini orfani maliani da parte di cittadini stranieri. A confermare questa sua decisione, il 5 dicembre 2012 il Ministero della Giustizia maliana emise una circolare che invitava tutti i magistrati ad applicare l’articolo 540 del Codice della Famiglia e quindi a non emettere nessuna sentenza di adozione internazionale a favore di cittadini non maliani. Dopo anni di lotta da parte delle famiglie rimaste con i dossier delle adozione