Italiadagustare dicembre 2017

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CHAMPAGNE J.H. QUENARDEL SULLE TAVOLE DI CAPODANNO!

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Lo Champagne è un grande vino ed anche il simbolo di felicità. Il mondo dello Champagne è da sempre in costante fermento: i millesimi (le annate) vanno e vengono ma quello che è straordinario è che ciascun viticoltore, ciascuna “maison”, piccola o grande che sia, lavorano tutti per una singola denominazione, l’Appellation Champagne! Per molti anni abbiamo pensato che lo Champagne fosse tutto uguale, o comunque molto simile da produttore a produttore. Tuttavia, con lo sviluppo di nuove tecnologie e dei mercati in tutti i continenti, si sono resi necessari importanti cambiamenti nella produzione per creare o per soddisfare nuovi trend mettendo in evidenza le caratteristiche peculiari di ciascuno. Il fenomeno più rilevante è stato segnato dai piccoli produttori che hanno deciso di utilizzare le proprie uve, precedentemente conferite alle grandi maison, per elaborare Champagne di elevata qualità organolettica e con specifiche caratteristiche di “terroir”. Oggi il risultato di queste scelte fa sì che lo Champagne, pur mantenendo la caratteristica primaria di consumo per celebrare feste e grandi ricorrenze, come il pranzo di Natale e il brindisi al nuovo anno, è diventato, grazie ad una intelligente promozione, anche un vino per la tavola di tutti i giorni, quindi sempre più richiesto dai consumatori più avveduti ed alla ricerca di nuove emozioni gastronomiche, abbinato ai cibi della cucina classica, con quelli delle cucine regionali ed anche con le cosiddette cucine etniche.

Champagne J.H. QUENARDEL Blanc de Blancs Sosta sui lieviti per 72 mesi. Di certo un grande Champagne che conquista da subito per il suo brillante colore paglierino attraversato da delicati riflessi verdolini. La spuma è finissima, abbondante e persistente. Il bouquet fine e complesso rivela al naso intense note di frutta gialla e di fiori che sfumano su note aromatiche di brioche e di biscotto. Il sapore si presenta con una elegante struttura caratterizzata da una immediata cremosità che lascia poi spazio alla morbidezza perfettamente equilibrata dalla freschezza. Chiude con una lunga persistenza gusto-olfattiva su note fruttate e di miele di acacia. Consiglio di berlo alla temperatura di 810 °C in una flute larga per meglio apprezzare tutte le sue caratteristiche organolettiche. Può essere consumato come aperitivo, accompagnare antipasti, primi piatti a base di riso e di pasta, e secondi a base di pesce e carni bianche, ma anche formaggi freschi e semistagionati.

Giuseppe Vaccarini Miglior Sommelier del Mondo A.S.I.® Presidente dell’Associazione della Sommellerie Professionale Italiana dicembre 2017


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