5 minute read

VIZI D’ARTE Ugo Nespolo

Trecentodieci pagine di gagliarda analisi, in cui l’artista piemontese - riprendendo quanto già scritto nel precedente libro “Per non morire d’arte” - racconta il gran circo del mondo dell’arte con il piglio libero dai dogmi imposti dalle quotazioni delle aste. Vizi d’arte, a cura di Sandro Parmiggiani e con la prefazione di Alberto Manguel, edito da Skira, è un viaggio nel cuore di un mondo spesso chiuso e ricco di stanze segrete, quello degli artisti e delle varie figure che accanto a loro si muovono: critici, collezionisti, mercanti. Mai servile nei confronti dei potenti (siano essi galleristi o artisti di fama), Nespolo raccoglie qui una corposa serie di suoi scritti usciti sulle pagine culturali de ‘Il Foglio’, prevalentemente dal 2017 in avanti, e qui confezionati in modo mirabile. Sono scritti pervasi da una malinconia stemperata da ironia e disincanto, corrispettivo perfetto delle colorate e irriverenti creazioni dell’ex enfant terrible dell’arte italiana. Occorreva la mano creativa di Ugo Nespolo, 81 anni e quasi 800 mostre al suo attivo in mezzo mondo, per connettere nomi e luoghi, per denunciare ciò che altri nemmeno notano, seguaci delle mode del momento. Tra i temi toccati quello degli “artisti dimenticati”: autori di pregio e di qualità, snobbati dal mercato e dai media. E cita il caso della pittura ottocentesca: «ma perché nessuno ama, cerca e colleziona più la pittura italiana dell’Ottocento?». Nespolo ci ricorda come tutto il comparto abbia la memoria corta, di come il Novecento italiano (con le eccezioni del Futurismo e di Lucio Fontana) meriterebbe maggiore attenzione, esamina poi i meccanismi per cui si celebrano nomi di dubbio valore con il solo obiettivo di alzare il volume degli scambi sul mercato, sottolineando invece la necessità di diffondere il più possibile l’arte, anzi le arti (incluse quelle applicate, di cui Nespolo è campione) a tutti i livelli della società, a cominciare dalla scuola.

Pittore, scultore, artefice di scenografie teatrali e di celebrati film sperimentali, Ugo Nespolo è un artista poliedrico, versatile nella declinazione della sua creatività tanto quanto negli incontri che ne scandiscono l’esistenza (da Michelangelo Pistoletto a Enrico Baj, suo grande amico, da Mario Merz a Yoko Ono e Andy Warhol). Negli anni Sessanta lavora con la Galleria Schwarz e la sua prima mostra milanese, presentata da Pierre Restany, in un certo senso precorre il clima e le innovazioni del gruppo che Germano Celant chiamerà “Arte Povera”. Nel 1967 è pioniere del Cinema Sperimentale Italiano, sulla scia del New American Cinema. I suoi film sono proiettati e discussi in importanti musei e istituzioni, tra cui il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra, la Biennale di Venezia. Sicuro che la figura dell’artista non possa non essere quella di un intellettuale, studia e scrive con assiduità sugli sviluppi dell’estetica e del sistema dell’arte. Ha esposto con grande intensità in gallerie e musei in Italia e nel mondo.

Advertisement

Poesie Da Spiaggia

Immaginate di avere fra le mani un’antologia poetica mai pubblicata prima, miracolosa, contenente alcune delle più belle poesie di tutti i tempi. Ebbene, questa raccolta è diventata realtà grazie al lavoro dell’editore poeta Nicola Crocetti e del cantautore Lorenzo Jovanotti che hanno dato vita a questo volume tutto da leggere e - perché no - da cantare, magari seduti in spiaggia in riva al mare.

Nicola Crocetti - Lorenzo Jovanotti (Crocetti Editore)

IL DESTINO DELL’ORTICA

Missione Longevit

Con questo libro il Dr. Ongaro, primo italiano a essersi certificato in medicina antiaging e medicina funziona le negli USA, per anni me dico degli astronauti del l’Agenzia Spaziale Euro pea, vuole fornire una vi sione completa e scientifica di cosa si può fare per coltivare e ottimizzare una sana longevità.

Filippo Ongaro (Sperling & Kupfer)

Questa è la storia di cinque donne tenaci: personaggi originali e imprevedibili che, alla ricerca del loro posto tra le caotiche trame del mondo, si specchiano l’una nella storia e nei tormenti dell’altra. Una storia che ha inizio nel 1925 nel cuore del Coppedè, il quartiere più eccentrico di Roma.

Flavia Cercato (Rizzoli)

Rivincite

“Nel gennaio del 1945, un complotto di diversi generali tedeschi per radere i baffi a Hitler nel sonno fallì quando von Stauffenberg, nell’oscurità della camera da letto del Fuhrer, rase un sopracciglio al posto dei baffi...”: torna in libreria una delle più geniali raccolte umoristiche di Woody Allen.

Woody Allen (La nave di Teseo)

Vecchiaccia

«Non saprei dire esattamente quando ho cominciato a detestare i vecchi. Ricordo solo quando ne sono diventata consapevole». Inizia così un libro la cui lettura assomiglia a un viaggio incerto, pericoloso ma sempre consapevole sulle montagne russe, della vita, dei propri pensieri, delle paure.

Fuani Marino (Einaudi)

Quel Tipo Di Ragazza

Scritto durante i primi anni di matrimonio con Kingsley Amis, Quel tipo di ragazza è l’analisi precisa di un’unione indistruttibile solo in apparenza, ma anche un’esplorazione magistrale dei tenui legami che costituiscono il tessuto delle nostre vite: una storia toccante sull’amore, la solitudine e il desiderio.

Elizabeth Jane Howard (Fazi Editore)

Mia

Ivano De Matteo porta sullo schermo e racconta senza buonismi una storia triste e dolorosamente attuale. La vita della quindicenne Mia (una bravissima Greta Gasbarri), così come quella dei suoi genitori, viene sconvolta quando la ragazza si innamora e intraprende una relazione con un ragazzo incapace di amare, un bastardo posseduto dal male (Riccardo Mandolini, dallo sguardo satanico), che in breve tempo si rivela essere un soggetto narcisista e manipolatore che non fa altro che allontanare violentemente Mia dalla sua famiglia e dai suoi amici, spegnendo la luce che fino a poco prima brillava negli occhi dell’adolescente. Il padre di Mia, Sergio (un eccezionale Edoardo Leo), vorrebbe fare qualcosa, cerca di allontanarla dal ragazzo, ma senza successo. La madre minimizza, è speranzosa, più leggera. Mia, intanto, ogni giorno va spegnendosi. Si scusa per tutto, si allontana da tutti, smette di sorridere, di truccarsi… Non c’è solo il tema di chi usa costantemente violenza psicologica, c’è soprattutto quello del revenge porn, sviluppato secondo modalità che non intendiamo svelarvi. Mia è una storia che fa male e quando finisce lascia delle ferite.

Ecco per voi due titoli che ho visto recentemente, film diametralmente opposti: un film italiano di grande impatto emotivo che ti rimane addosso, e un film americano, una storia di vincenti, molto bello ma che ti scivola via.

A cura di Valerio Consonni

AIR - LA STORIA DEL GRANDE SALTO

Dal premiato regista Ben Affleck e con Matt Damon protagonista nel ruolo dell’anticonformista manager della Nike, Sonny Vaccaro, il film racconta uno degli eventi che ha cambiato per sempre il settore delle calzature sportive: l’incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport, quanto la cultura contemporanea, con il lancio del marchio ‘Air Jordan’. L’emozionante storia racconta l’impresa di una squadra non convenzionale che, con in gioco il proprio futuro, compie una scommessa decisiva, quella di realizzare la visione senza compromessi di una madre che conosce il valore dell’immenso talento del figlio, Michael Jordan, il ‘fenomeno’ mondiale del basket. Air ammalia per energia, per la capacità incredibile con cui riesce a rapirti, a dare a ogni personaggio il giusto spazio, la giusta importanza. Il tutto mentre Ben Affleck con ironia decostruisce il mito del guru, ma ci ricorda pure cosa necessita per essere veri imprenditori: saper scegliere le persone con cui lavorare, ascoltarle, trattarle come meritano. Una lezione che il XXI secolo dei falsi re del turbocapitalismo, sovrani assoluti ingannevoli e narcisi, ha completamente perso.