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IL TROVATORE

Chiude la Stagione cinematografica della Royal Opera House

Dal 2008 il programma cinematografico della Royal Opera House porta l’opera e il balletto al pubblico di tutto il mondo. La stagione 2022-23 si chiude con una nuova produzione della monumentale opera di Verdi “Il Trovatore” che sarà trasmessa in diretta in oltre 900 cinema martedì 13 giugno. Una stagione che si conclude con successo con ben 13 produzioni del Royal Ballet e della Royal Opera trasmesse nei cinema di una trentina di Paesi. Il Trovatore è tra le opere liriche più rappresentate al mondo di G. Verdi.

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Grazie alle intense emozioni, alla struggente storia d’amore e alla musica magnifica questo titolo si è conquistato negli anni una notorietà senza eguali. La nota più caratteristica di questo titolo è perciò senza dubbio la magistrale fusione tra emozioni senza tempo e la bellissima contestualizzazione storica che lo rende un’opera sempre viva ed avvincente. La stagione della Royal Opera House è distribuita nei cinema italiani da Nexo Digital (elenco delle sale su nexodigital.it) in collaborazione con MYmovies.it.

L’opera. Composta nel 1852, il Trovatore fa parte di quella che viene tradizionalmente definita la “Trilogia popolare” di Verdi insieme a Rigoletto e a Traviata. L’opera appare tuttavia come un elemento abbastanza dissociato rispetto a Traviata e Rigoletto, forse inteso dallo stesso Verdi come uno scomodo intermezzo tra le altre due opere, un prodotto puramente commerciale di validità artistica relativa. I personaggi di quest’opera appaiono più ricchi di umanità, più approfonditi sotto il profilo psicologico, rispetto a quelli delle altre due opere della “Trilogia”, e la vicenda narrata è molto più vicina che negli altri casi a una vicenda umana, ma tutto ciò solo grazie all’incisività della musica più che per merito di un libretto che appare spesso astratto, poco illuminante ed eccessivamente paludato. Al Trovatore critici dell’epoca non risparmiarono qualche nota polemica per il fatto che Verdi aveva forzato alcune tessiture vocali (soprano e baritono) oltre i loro limiti naturali. Per il tenore, invece, le buone regole furono rispettate. Ma durante la replica fiorentina dell’opera, il tenore Baucardè, in preda ad una sorta di raptus interpretativo, si lasciò andare a quella che è poi divenuta una delle più note convenzioni esecutive non scritte in partitura: l’esecuzione di un “do” acuto (chiamato poi “di petto”) al culmine della cabaletta “Di quella pira”, arbitrio avallato dalle acclamazioni del pubblico e tollerato, a quanto pare, dallo stesso Verdi. La regia è di Adele Thomas, mentre a dirigere l’orchestra sarà il direttore musicale della Royal Opera Antonio Pappano. Con Marina Rebeka, Riccardo Massi, Ludovic Tézier e Jamie Barton, la produzione ambienta la storia di Verdi in un universo di superstizione medievale ispirato ai quadri di Hieronymus Bosch. Con una partitura che comprende il famoso coro Anvil, Il trovatore offrirà sia al pubblico più esperto che a quello più giovane una serata memorabile.