QUIND I.C. NEWS

Istituto Comprensivo 15 Verona - Borgo Venezia - c.f. 93185290231 - VRIC89000V - vric89000v@istruzione.it Anno scolastico 2020/2021

Giornalino dell’Istituto Comprensivo 15 Verona - Borgo Venezia

SOS TERRA! QUALE FUTURO PER NOI?

MUS-E di nuovo con noi!

Anno 1 - Numero 1

DANTE MIGRANTE:

da Piazza della Signoria a Piazza dei Signori

IL NOSTRO QUARTIERE Racconti e leggende su VERONA!

Emma, una campionessa sul campo e nella vita !!

E tante altre belle notizie all’interno...!

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sommario

Tommaso Rinaldi - Due ragazzi della 5A delle Forti hanno intervistato il collaboratore del Cestim

Emma, una campionessa sul campo e nella vita!

La Festa di Fine Anno: un evento da non perdere!

IL NOSTRO QUARTIERE Gli alunni delle classi terze A B C della scuola primaria “A. Forti” si sono classificati al primo posto al concorso creativo SNPC!

DANTE MIGRANTE: da Piazza della Signoria a Piazza dei Signori

SOS TERRA! - Quale futuro per noi?

- Come piccole gocce nel mare - La nostra casa è in pericolo

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Giochiamo con… Anna!

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IL PANE! La base della dieta mediterranea

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Un ospite indesiderato alla scuola Forti…

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Esperienze sull’Erasmus

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MUS-E di nuovo con noi!

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Racconti e leggende su VERONA!

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Le Carducci e non solo…

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Il Gioco Dell’Oca della 2A Scuola Forti

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La nostra compagna Binu Felicity e il pianeta Pulp

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Cari Profe, grazie e... arrivederci!!!

- Il tiramisù dell’amicizia

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Giornata Internazionale della Lingua Madre - Notizie dalle Fincato Rosani

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Il gruppo di lettura Fincato Rosani

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Più libri più liberi Libriacia

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Notizie dalle Manzoni

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La sensibilità ecologica Nell’ educazione scolastica

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La corrispondenza Con i ragazzi di Grimma!

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La Giornata Mondiale della Terra

EDITORIALE importante dopo il mio insediamento, è stato l’evento “Emozioni di carta”, un’esperienza bellissima, con gli alunni che hanno incontrato i turisti, intervistando anche il sindaco Sboarina riguardo al proprio libro del cuore. La lettura è un argomento particolarmente rilevante nel nostro istituto, come argomento piacevole».

F

inisce l’anno scolastico ma inizia l’avventura del giornalino d’istituto.

Ecco infatti il primo numero di un compagno di viaggio che da oggi in poi seguirà il cammino dei nostri ragazzi, protagonisti dei contenuti che leggerete.

Prima di immergervi tra le tante pagine, la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Patrizia Muscolino, traccia un bilancio di quest’anno che sta terminando.

«Da quando mi sono insediata, l’1 settembre 2019, sono stati due anni veramente intensi e ricchi di emozione. C’è sempre stato il desiderio di crescere e superare i momenti di complessità dovuti all’emergenza sanitaria.

Tutti questi momenti però sono racchiusi nell’idea di scuola, in riferimento alle competenze europee e alle indicazioni per il curriculo, come luogo creativo. Quello che per me è fondamentale per i ragazzi, è una crescita consapevole creando fiducia ed empatia. Il sorriso dei ragazzi nel venire a scuola con gioia è la condizione indispensabile per l’esplicazione delle proprie potenzialità. La mia idea e il mio sogno che, ho iniziato a costruire dai primi mesi di lavoro, sono di una scuola aperta al territorio. Una grande collaborazione con i docenti, le famiglie e gli alunni, dal sorriso mattutino fino alla necessità di tessere relazioni sempre più significative, che ho iniziato a conoscere, dal momento che non sono del posto. Il bilancio dunque, ad oggi, non può che essere positivo».

In questo anno, importante è stato il ruolo del digitale.

«Sicuramente la competenza digitale in questo periodo è stata il fulcro della nostra attività. Con orgoglio dico che, dopo tanti sacrifici, siamo riusciti a garantire a tutti gli alunni dell’Istituto, delle aule fornite di Lim, così come le aule informatiche itineranti, presenti in ogni plesso. Da questo nasce il progetto di alfabetizzazione digitale, sorto in collaborazione con le famiglie, sull’uso consapevole del digitale. Nel periodo di chiusura fozata inoltre, la scuola ha continuato le sue attività, attivando il piano scolastico per la Didattica Digitale Integrata realizzato dall’istituto, permettendo a tutti gli alunni di rimanere sempre connessi e presenti alle lezioni pur essendo a casa. Tutto questo scaturisce nella nostra candidatura a PON, con i moduli proposti per il conseguimento della Patente Europea, ECDL. I ragazzi hanno bisogno di inserirsi in un contesto europeo, e la scuola diventa laboratorio creativo per sviluppare un pensiero critico, tirando fuori il meglio di sé. È stata data importanza anche al pensiero computazionale e al progetto Coding, così come è stato inserito un progetto di robotica».

Parlando di Europa, non si può non pensare alle lingue straniere.

«Un altro mio obiettivo è quello di creare delle competenze nelle lingue con corsi di potenziamento, conseguendo delle certificazioni Cambridge e Goethe per l’inglese e il tedesco, e abbiamo presentato la candidatura anche per quella spagnola. Oltre a questo, dal 2019 abbiamo avviato un gemellaggio con la scuola secondaria Leonardo da Vinci a Monaco di Baviera, per uno scambio culturale. Saremmo dovuti andare, ma la pandemia ce l’ha impedito, continuando però la corrispondenza, così come con un’altra scuola di Grimma, sempre in Germania. Speriamo di poterli incontrare presto, perché lo scambio culturale è importante, così come l’approvazione del progetto Erasmus, legato alla sostenibilità ambientale, che verrà espletato il prossimo anno».

Per vivere il mondo però, fondamentale è l’educazione civica.

«Riguardo all’educazione civica, importante è stato il progetto “Viva la Costituzione”, di Franzoso. Attraverso la nostra Rete Stei abbiamo redatto un curriculo per l’educazione civica, una disciplina che si interseca con tutte le discipline di studio».

Importante è anche il territorio...

«Attraverso i docenti abbiamo avviato un processo di digitalizzazione delle biblioteche di tutti e quattro i plessi, una volta completato il corso di formazione. Questo per avviare anche un’apertura al territorio, con tanti incontri con gli autori, per vivere ancor più questa esperienza, cosa a cui tengo visto che sono stata insegnante di italiano e latino. Un momento

Importante è stata la partecipazione a vari progetti.

«Siamo stati premiati per il concorso “Facciamo goal con Agenda 2030”, con progetti eseguiti anche nella scuola primaria. Un nostro desiderio interrotto per il Covid è anche la collaborazione con il FAI, con il progetto “Apprendisti Ciceroni”, presentando i monumenti alla cittadinanza, e spero possa essere ripreso quanto prima. Non dimentichiamo che ci siamo classificati dignitosamente nei giochi matematici all’Università Bocconi, alle Olimpiadi di Informatica e al Bebras dell’Informatica. Inoltre già dalla scuola secondaria, in collaborazione con il COSP, vengono effettuati incontri di orientamento. L’obiettivo sarà aggiungere a questo anche lo studio del latino con il metodo “natura”, per orientarli verso la cultura umanistica».

Tra le discipline, la musica si è dimostrata avere un aspetto rilevante.

«Abbiamo richiesto il potenziamento dell’indirizzo musicale. C’è una docente che si occupa dei progetti “Orchestra e coro”, realizzando in passato dei concerti, coinvolgendo tutti i bambini dell’Istituto Comprensivo, che ha senso perché si crea un continuum, fino a diventare un cittadino consapevole. I docenti lavorano in sinergia seguendo linee programmatiche affini».

Come lei ha sempre sostenuto, “Mens sana in corpore sano...”

«Lo sport va potenziato, perché ci tengo tanto che diventi un aspetto prioritario anche da noi. Purtroppo è sospeso, anche se, tra una normativa e l’altra siamo riusciti a fare delle lezioni di educazione fisica. Il Collegio dei Docenti ha approvato la nostra proposta di una convenzione con lo Sporting Club Verona, struttura vicina ai plessi, che ci consentirà di attuare progetti che abbiamo intenzione di programmare con i docenti».

Caratterizzante è la multiculturalità del nostro Istituto.

«Collaboriamo con il Cestim, che si occupa dell’alfabetizzazione culturale.

In una società multietnica, l’inserimento degli stranieri grazie al confronto delle culture è una risorsa preziosa. Se sfruttato positivamente è un quid in più. Abbiamo altresì l’attenzione ai diversamente abili e ai DSA. Sono stati stanziati dei fondi per l’acquisto di materiali specifici. Abbiamo celebrato la giornata dell’autismo, quella dei calzini spaiati, creando inoltre il GLI, Gruppo di Lavoro per l’Inclusione, con una rappresentanza di tutta la scuola, compresi i genitori e gli specialisti dell’Asl e la neuropsichiatria, ognuno con le proprie competenze».

Un ruolo fondamentale è svolto dai vari supporti “benessere”.

«Positivo è stato l’aggiornamento del sito, trasferendo tutte le belle esperienze che viviamo. Fruiamo sia del servizio di counseling, per la scuola secondaria di primo grado, con una ricaduta positiva per la fase adolescenziale, così come la figura di psicologo scolastico, a disposizione di tutti.

Teniamo molto anche alla valorizzazione delle eccellenze, con la personalizzazione e all’individualizzazione del nostro insegnamento».

Finisce la scuola, ma inizia l’avventura di questo giornalino.

«Il giornalino d’istituto è un modo per vivere insieme i momenti più significativi del nostro anno scolastico, e soprattutto un incentivo e uno stimolo a credere nella scuola, non come si poteva considerare molti anni fa solo seguendo una lezione, ma avere la possibilità di essere parte attiva dell’apprendimento. Oggi gli alunni sono protagonisti, e il redigere un articolo per il giornalino significa valorizzarli così come sviluppare il senso di appartenenza. Vivo la mia scuola, dove mi piace andare, e noi siamo qui per crescere e accettiamo suggerimenti, con un confronto costante con i docenti e i genitori, per vivere una dimensione laboratoriale a 360°».

Per chiudere, che messaggio manda agli alunni dell’Istituto?

«Siamo riusciti a garantire le lezioni in presenza, questo grazie alla professionalità, alla passione e alla dedizione dei docenti verso i bambini, che vedo fragili in questo momento. Serve relazione, e non potendo essere andati al parco, a giocare liberamente con gli amici, hanno un vuoto da colmare. E noi cercheremo di farlo con le nostre attività. Ai bambini dico siate felici di riappropriarvi dei vostri spazi, vivete intensamente le relazioni e apprezzate sempre di più l’importanza dell’amicizia e del rispetto. Vivete insieme, comprendendo, attraverso le varie attività, l’importanza del rapporto con gli altri e di viverlo intensamente».

Giornalino dell’Istituto Comprensivo 15 Verona - Borgo Venezia Anno scolastico 2020/2021 - Anno 1 - Numero 1

Redazione: Marco Hrabar, Beatrice Perin Progetto Grafico e impaginazione: Marco Hrabar Hanno collaborato: gli alunni e i docenti dell’I.C.15 Borgo Venezia La grafica QUIND I.C. NEWS è stata realizzata da Ester Perin

L’INTERVISTA

o s a m Tom i d l a Rin «Non cambierei mai lavoro.

Siete ricchi di soprese, e credo nel vostro futuro!»

Alessandro Falini e Nicola Dassiè, due ragazzi della 5A delle Forti, durante una videolezione hanno intervistato il maestro Tommaso Rinaldi, collaboratore del Cestim, associazione socio-culturale di Verona.

Per quale motivo hai iniziato a fare alfabetizzazione per i ragazzi stranieri?

«All’inizio della mia carriera ho iniziato a fare qualche lavoretto come insegnante e ho scoperto un’associazione, il Cestim, e ho iniziato a collaborare con loro 16 anni fa. Durante il mio periodo universitario sono iniziate ad arrivare a Verona persone che provenivano da nazionalità diverse, mi sono incuriosito e ho voluto intraprendere questo percorso».

Questa iniziativa da dove è partita?

«Questa iniziativa è partita nel 1990 grazie ad un signore che si chiama Carlo Melegari che ha creato questa associazione per aiutare le persone che arrivano in Italia. Ha pensato di aiutarle dando loro la possibilità di imparare il prima possibile la lingua italiana, così è nato il Cestim».

Il tuo lavoro è difficile?

«Fare l’insegnante è un lavoro difficile, soprattutto per la situazione attuale, ma anche soddisfacente».

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Da quanti anni insegni?

«Ormai è dal 2005 che insegno».

Qual è la cosa più bella del tuo lavoro?

«Conoscere tantissimi bambini e adulti di nazionalità diversa. Se guardo l’atlante geografico ho conosciuto persone che provengono proprio da tutto il mondo. Anche alle Forti ho insegnato a bambini che provengono da parti diverse del mondo come Sri Lanka, Marocco, Cina».

Hai amici o conoscenti che fanno il tuo stesso lavoro?

«Sì, al Cestim siamo in tanti a fare questo lavoro. Insieme ci confrontiamo e decidiamo cosa fare per migliorare».

Vorresti cambiare lavoro?

«No, non cambierei per niente. Mi piace insegnare e stare con i bambini, voi bambini siete ricchi di soprese e date molte soddisfazioni a noi insegnanti».

Credi che i ragazzi seguiti da te possano avere le stesse possibilità degli altri di inserirsi nella società? «È la mia missione! Gli insegnanti fanno principalmente questo lavoro perché credono nei bambini e nel futuro dei bambini. Io ho fiducia in questo e credo che con l’aiuto necessario tutti possano diventare persone realizzate».

I ragazzi da te seguiti sono mai tornati a ringraziarti e a dirti che strada hanno intrapreso nella vita?

«Mi capita spesso di sentire ancora ragazzi che ho seguito in passato. È sempre bello e soddisfacente sentirli ancora e potersi confrontare».

Il CESTIM nasce a Verona nel 1990 come associazione di operatori sociali e culturali che si occupano a vario titolo, per obbligo professionale o per volontariato, degli immigrati e delle loro problematiche in ambiti diversi (nel sindacato, nei servizi sociali e sanitari, nella scuola e nell’università, nelle redazioni dei giornali, negli uffici della pubblica amministrazione, nella cooperazione internazionale e nell’associazionismo della solidarietà).

Ognuno dei soci si propone di mettere a disposizione degli altri la propria esperienza e competenza professionale assieme ai materiali informativi e di studio eventualmente acquisiti e ritenuti utili per tutti. Tutto ciò al fine di: - promuovere i diritti umani e la solidarietà sociale negli ambiti che riguardano le complesse problematiche dell’immigrazione; - sostenere le attività di studio, di ricerca e volontariato volte alla promozione e agevolazione di un pieno e positivo inserimento degli immigrati nel contesto sociale del territorio comunale e di quartiere in cui si trovano a vivere; - creare le condizioni per una corretta informazione sulla realtà dell’ immigrazione in modo da prevenire o rimuovere il pregiudizio negativo che nell’opinione pubblica alimenta la discriminazione e costringe spesso gli immigrati in aree di esclusione sociale; - promuovere - in condizioni di parità con i cittadini italiani - l’accesso degli immigrati al lavoro dipendente e autonomo, alla casa, ai servizi sociali e sanitari, alla scuola, alla formazione professionale e a tutto quanto esprime godimento pieno dei diritti di cittadinanza nel rispetto, all’interno delle leggi dello stato, delle diverse identità culturali; - agevolare progetti individuali, familiari o di gruppo, orientati al rientro e al positivo reinserimento nei paesi d’origine, qualora se ne manifesti l’opportunità da parte degli stessi immigrati.

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GIOCHIAMO CON...

CRUCIFRECCIA Aiutandoti con le lettere e le immagini già inserite, completa lo schema rispondendo alle definizioni.

Metti in ordine le lettere nei cerchi arancioni e scoprirai il nome dell’animale domestico che si trova in più case.

Puzzle delle città Dopo aver trovato tutte le città scritte sotto, scoprirai il nome della città fondata da Alessandro Magno in Egitto

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ANNA!

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IL CONIGLIETTO HA TANTA FAME... AIUTALO A TROVARE LA STRADA GIUSTA PER ARRIVARE ALLE CAROTE!

QUALE SARÀ LA FRASE MISTERIOSA? PROVA A SCOPRIRLO!

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!

E N A IL P

La base della dieta mediterranea

Sensibilizzare le giovani generazioni su quanto sia importante il pane, alimento importante e da non sprecare assolutamente. Questo l’intento degli alunni della 3A della scuola Carducci, che hanno realizzato molto materiale interessante.

La sua grande importanza è dovuta specialmente a tre preziose qualità: il pane è uno dei cibi più economici, ha un alto valore nutritivo, ed è anche uno dei pochissimi alimenti che non vengono mai a noia e si gustano volentieri anche più volte ogni giorno.

Il pane è il risultato del lavoro nei campi e del buon esito dei raccolti: l’equilibrio di ogni società si è mantenuto, per millenni, sui raccolti, e soprattutto sul controllo centralizzato delle farine e sulla loro equa distribuzione tra la gente. Ogni volta che le carestie riducevano drasticamente le quantità disponibili di farina, nascevano rivolte popolari, spesso dall’esito tragico.

Non a caso, secondo lo scrittore romano Giovenale, gli Imperatori Romani tenevano a bada il popolo mettendo in pratica il motto: «panem et circenses» («pane e giochi del circo», ovvero «cibo e divertimenti»).

Ma il pane è anche un cibo sacro: dall’antichità, esso è stato esaltato e cantato da poeti ed usato persino come oggetto di sacrificio in numerosi riti.

Gli Ebrei, durante i sacrifici, offrivano pane e farina. In Atene le donne offrivano a Cerere, dea delle messi, farina da loro stesse macinata, per ottenere salute e forza. I Romani facevano sacrifici alle divinità con «mola salsa», che era orzo trito con sale. Per invocare l’abbondanza dei prodotti gli Indiani offrivano a Djaus, dio della pioggia, una coppa di polenta d’orzo che versavano nel primo solco tracciato dall’aratro. La Bibbia inizia col pane e col pane termina. Adamo, dopo il peccato, è condannato a procurarsi con un duro lavoro il pane di cui dovrà nutrirsi, e potremmo andare avanti all’infinito.

Questo progetto ha dunque lo scopo di, non solo trasmettere alle giovani generazioni la storia, il vissuto e l’elaborazione del pane, ma ha anche uno scopo civico e morale; sensibilizzando e andando contro gli sprechi alimentari troppo spesso preda delle multinazionali.

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“S’io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane così grande da sfamare tutta, tutta la gente che non ha da mangiare.

Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole.

Un pane così verrebbe a mangiarlo dall’India e dal Chilì i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini.

Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame! Il più bel giorno di tutta la storia! ” (Gianni Rodari) 9

La 4A indaga...

Venerdì 2 aprile, una collaboratrice della nostra scuola stava svolgendo un lavoro di giardinaggio quando è stata improvvisamente punta alla caviglia da un insetto.

La situazione sembrava all’inizio tranquilla, ma il giorno dopo la malcapitata è purtroppo andata al pronto soccorso e la “zona del morso” è stata sbarrata e isolata.

Noi alunni di 4A, curiosi come siamo, non abbiamo resistito; durante la lezione di Scienze e di studio del regno degli animali, abbiamo dedicato tanto tempo a questa notizia che ha fatto il giro del mondo della scuola, documentandoci e raccogliendo informazioni sui possibili insetti colpevoli di questo incidente. Abbiamo intervistato in classe anche un’altra collaboratrice informata sui fatti e al telefono la stessa persona che ha subito l’infortunio. Quello che abbiamo raccolto ci ha sorpreso e impressionato: la ferita riportata assomigliava a un vulcano, il gonfiore alla caviglia era molto doloroso, le medicine prese numerose, i medici consultati tanti…Incredibile davvero!

Nel frattempo a scuola è arrivato un disinfestatore per un sopralluogo. Un ematologo ha riferito due ipotesi da noi esaminate: puntura da zecca, terribile parassita o da ragno violino (il nome è tutto un programma!).

Quest’ultima ipotesi, in base ai sintomi provocati, ci sembra la più adatta.

Quindi cari lettori occhio a dove mettete i piedi e le mani!

Se vedete anche tra la biancheria o dietro i battiscopa, un piccolo ragno giallo con una macchia scura a forma di violino tenete le distanze perché la sua musica è davvero pericolosa, addirittura letale!

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LA TERRA È IL MIO TESORO Le classi 5A, 5B e 5C della scuola Achille Forti hanno partecipato al concorso Giunti - La terra è il mio tesoro - con il progetto “La nostra classe lascia il segno”. Si tratta di una campagna educativa realizzata da Giunti per parlare ai più piccoli di sostenibilità ambientale e lotta agli sprechi.

I ragazzi di ogni quinta hanno preparato un elaborato che era possibile votare al link Alpitour (terramiotesoro.it) cliccando sull’impronta del vostro elaborato preferito e inserendo i propri dati, fino al 07/05/2021, esprimendo solo una preferenza.

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Esperienze sull’Erasmus!

La classe 2E della Scuola Fincato Rosani, quest’anno ha avuto l’opportunità di poter ascoltare dal vivo le esperienze Erasmus che alcuni conoscenti di professori o alunni hanno condiviso durante un incontro sulla piattaforma Google Meet.

L’alunna Kristel Cani (nella foto) ci racconta in questo articolo qual è stato il loro percorso scolastico durato vari mesi in un altro paese europeo.

L’Erasmus dà la possibilità a uno studente di studiare o effettuare un tirocinio che va dai 3 ai 12 mesi in un Paese dell’Unione Europea diverso da quello dove abita o anche non UE in caso di accordi bilaterali tra Ministeri dell’ Istruzione.

Il percorso è iniziato a Ottobre con la prima intervista a mia mamma!

Lei giovane studentessa diciannovenne in Giurisprudenza è partita dall’Albania per andare a fare il progetto Erasmus in Grecia, il primo anno di Università.

L’università in Grecia all’inizio non è stata molto facile perché bisogna saperlo bene il greco e lei non lo sapeva né parlare né scrivere... Ledja ha trascorso 6 mesi in Erasmus nella città di Selianitika.

I primi mesi capiva solamente il greco, poi dal terzo mese anche lei ha cominciato a parlare quella lingua grazie al fatto che una professoressa l’ha costretta a parlare solo in greco a lezione.

All’inizio non è stato molto facile ambientarsi nella nuova Università anche perché in Grecia i metodi di studio sono molto più rigidi e complessi di quelli che c’erano in Albania a quei tempi.

Però dall’altro lato è stato facile fare amicizie con nuovi compagni perché tutti avevano voglia di conoscersi a vicenda e di conoscere anche le culture che ognuno di loro portava con sé. Per la fine dell’anno scolastico in Grecia è abitudine organizzare una festa in cui ogni alunno porta un dolce tipico della propria terra e Ledja portò “Baklava”, un dolce tipico dell’Albania. Gli ingredienti di questo dolce sono: 500 grammi di noci sbriciolate, 100 grammi di zucchero, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 230 grammi di burro, 500 grammi di pasta fillo,altri 100 grammi di zucchero, 1 bastoncino di cannella, 1 striscia di buccia di limone naturale, bianca, 250 grammi di miele.

Quello è stato un momento simbolo della sua esperienza perché ha rappresentato lo spirito dell’ Erasmus che è principalmente fatto di scambio, condivisione, incontro tra culture diverse.

Ledja ci ha confidato che ha un ricordo bellissimo di quei mesi e che se ne avesse la possibilità rifarebbe quell’esperienza!

Altre esperienze Erasmus ci sono state raccontate da alcuni amici del nostro prof. Cardone!

Le interviste risalgono al periodo tra Ottobre e Dicembre.

Azzurra e Cosimo sono una giovane coppia che vive a Roma.

Azzurra ha seguito 6 mesi di Erasmus in Spagna, precisamente a Madrid, in Scienze Politiche Internazionali.

Fortunatamente lo spagnolo lo conosceva già perché lo aveva studiato in precedenza e quindi non ha avuto difficoltà a comunicare.

La cultura spagnola, inoltre, è molto simile a quella italiana per cui non è stato difficile adattarsi e il cibo tipico (come le “ tapas”) le era molto gradito! In Spagna tutto inizia più tardi, e questo non le dispiaceva! I ritmi erano più lenti e dilatati. Azzurra viveva in un appartamento con altri giovani studenti Erasmus e anche quello le è piaciuto molto!

L’Università spagnola era organizzata con tutti esami scritti, mentre in Italia erano prevalentemente orali, per il suo corso di studi in Scienze Politiche, inoltre le classi di studio erano poco numerose rispetto a quelle italiane. Si è trovata bene nonostante queste diversità. Per lei è stato facile farsi dei nuovi amici. La maggior parte erano francesi, portoghesi, argentini e con alcuni di loro è rimasta ancora in contatto. Azzurra ci ha raccontato che quando si è “fuori casa” ci si sente “più grandi” e per lei l’Erasmus è stato anche il suo primo importante viaggio. Da quella esperienza si è sentita molto più “europea”, e non più solo italiana.

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Il suo ricordo più bello sono le feste che si organizzavano, in cui studenti Erasmus e spagnoli si conoscevano e si raccontavano e diventavano amici. Per lei è stata un’esperienza ineguagliabile!!

Cosimo invece ha studiato 6 mesi in Svezia; ha frequentato l’università di Stoccolma presso il corso di Scienze Politiche. Lui parlava bene l’inglese e non è stato difficile comunicare e studiare in Svezia visto che là le persone conoscono e parlano bene in inglese dato che tanti corsi e tante ore a scuola sono in tale lingua.

Cosimo ha però seguito dei corsi per imparare lo svedese perché voleva comunicare meglio ed entrare nella cultura del Paese ospitante.

La Svezia ha una cultura molto diversa rispetto a quella italiana, ma interessante e piacevole. Il cibo tipico lo trovava meno gustoso e vario del nostro. Gli svedesi a volte sono un po’ freddi caratterialmente però alla fine conoscendosi anche loro si aprono e quindi non è stato molto difficile per Cosimo fare nuove amicizie . Ha stretto amicizia con ragazzi inglesi, italiani, svedesi e con alcuni di loro è rimasto ancora in contatto.

Il sistema scolastico svedese è buono però per lui al primo impatto è stato strano il fatto che facessero classi con pochi alunni e a volte chiedevano di lavorare maggiormente da casa.

Lui grazie a questa esperienza ora si sente sia italiano che internazionale! Anche per lui il ricordo più bello sono le feste che si organizzavano ed è un’esperienza che rifarebbe con molto piacere!!

Abbiamo intervistato anche Giorgio. Ha fatto la sua esperienza in Francia, a Tolosa.

Il suo progetto è durato 8 mesi e seguiva il corso di Laurea in Lettere.

Il francese lo conosceva ma non lo parlava mai e quindi per lui fu anche un’occasione per poter parlare in francese.

L’università era molto difficile ed anche adottarsi ai corsi non è stato facile, doveva anche preparare tanti piccoli esami; però alla fine si è mostrato tutto molto più semplice di quanto si pensava.

La cultura francese lo aveva sempre attratto e l’esperienza gliel’ha fatta apprezzare ancor più Il cibo francese era buono ma nonostante ciò si faceva inviare comunque qualcosa dall’Italia visto che a lui piaceva cucinare molto e invitava gli amici francesi e non, a gustare i nostri piatti italiani!

Non è stato difficile farsi nuovi amici perché si aveva voglia di conoscere nuove persone; i suoi amici erano di varie nazionalità: italiani, francesi, tanti spagnoli, inglesi, irlandesi e anche brasiliani. Anche lui è rimasto in contatto con qualche amico, per lo più’ italiani però perché è stato più semplice non perdersi di vista.

Ci ha riferito che grazie a questa esperienza anche lui comunque si è sentito più europeo e meno italiano.

Tra i ricordi più belli di quei mesi ci sono: la bancarella che vendeva le ostriche fresche (cosa non usuale in Italia!), girare tra i mercatini, ma soprattutto le feste e in particolare la festa d’addio per la fine dell’esperienza Erasmus!

Nicola infine ci ha raccontato la sua esperienza in Olanda settentrionale, ad Amsterdam.

Ha studiato 5 mesi presso la facoltà di Scienze Politiche; la sua esperienza è durata 5 mesi, ha comunicato facilmente in inglese ma non è stato semplice ambientarsi perché la cultura e il cibo erano molto diversi da quelli italiani. La tradizione che ha apprezzato molto degli olandesi è stato l’uso della bicicletta e anche la multiculturalità della società.

Non è stato difficile farsi amici ed ha stretto maggior amicizia con francesi, italiani e insieme vivevano in uno “Studentato” (un appartamento fatto apposta per gli studenti) dove si incontravano spesso.

L’Università olandese era organizzata in modo differente rispetto alla italiana. Era diverso sia il modo di spiegare, sia il fatto che gli esami si svolgevano spesso tramite tesine.

Si è sentito sia Italiano che europeo e questo progetto l’ha fatto riflettere molto su cosa significhi essere l’uno e l’ altro. Il suo ricordo più bello sono state le pedalate che faceva e le gite con i suoi compagni!!

Ascoltare queste esperienze a noi ci ha lasciato la voglia di provare ad andare a studiare fuori dal nostro paese, provare a fare un’avventura lasciando la propria famiglia per vari mesi e la voglia di andare all’estero non solo per studiare ma anche per fare nuove amicizie, provare nuove colture. Per questo siamo grati ad ogni persona intervistata che ci ha concesso il suo tempo e ha condiviso i suoi ricordi.

Abbiamo voluto ringraziarli con dei biglietti ricordo!!

Kristel Cani 2E - Fincato Rosani

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PICCOLI DIABETICI A SCUOLA

Cari lettori lo sapevate che fino al 1921 di diabete si moriva?

Da allora la Scienza di passi ne ha fatti davvero tanti per fortuna! Ma andiamo con ordine.

Chiamiamo un’esperta. Eccola qui. Ciao Emma! Siamo qui per intervistarti. Sei pronta?

(Emma dice sì contenta) Iniziamo dalla parola DIABETE.

Che cos’è il diabete in generale e soprattutto per te Emma?

Quello che ho io può essere chiamato una “malattia da compagnia”. Anche se a volte indesiderata ci accompagna sempre nelle attività che facciamo ed è invisibile alle persone che ci circondano finché non glielo presentiamo. Per me la parola diabete significa in particolare una cosa che mi chiedo spesso perché è capitata a me. Ma anche significa prendermi cura di me e accettare i miei momenti di difficoltà.

Tu come hai scoperto di averlo? Quale età avevi?

Ho avuto l’esordio di diabete a 5 anni. Ero all’ultimo anno di scuola materna. Avevo I sintomi principali del diabete, che sono: bere e fare tanta pipì, ero sempre stanca ed ero dimagrita molto. Quindi la mia mamma ha chiamato la pediatra che ci ha mandati subito in ospedale per fare dei controlli.

Grazie Emma! Ma senti un po’: esiste solo un tipo di diabete?

No. C’è il diabete tipo 2, che viene soprattutto agli adulti, ed è causato dall’insulina che non “lavora” bene, una vita sedentaria e un’alimentazione sbagliata. Poi c’è il diabete tipo 1, il mio, che viene soprattutto a bambini e ragazzi ed è una malattia autoimmune cronica in cui non viene più prodotta l’insulina e non è causata dall’alimentazione sbagliata.

Quante parole difficili caspita… Spiegati un po’ ( In questo momento con la nostra maestra Maddalena c’è anche la supplente Chiara che scopriamo essere diabetica pure lei e allora dovreste vederle assieme lei ed Emma: si capiscono al volo e cominciano a disegnare tante cose alla lavagna per spiegarci cos’è l’insulina, il pancreas…)

Alla lavagna vediamo scritte alcune parole come pancreas, guardiani glicemia…

Cos’è la glicemia?

La glicemia indica la quantità di glucosio, che è la nostra fonte di energia e ci permette di giocare, studiare fare sport, presente nel sangue.

Cos’è il microinfusore?

Il microinfusore è un piccolo macchinario che ho attaccato al mio corpo tramite una piccola cannula, che mi permette di prendere l’insulina che mi serve Ma tu Emma cosa puoi mangiare?

Posso mangiare tutto quello che voglio, anche i dolci, devo però sempre fare l’insulina prima di ogni pasto, altrimenti la mia glicemia diventerebbe altissima.

Ti sai gestire da sola?

So controllare la mia glicemia con il Glucometro, un piccolo macchinario dove viene inserita una striscetta che preleva una goccia di sangue che faccio uscire da un dito della mano tramite una piccola

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punturina, e mi sa dire il valore di quel momento. Per il resto mi aiuta la mamma.

Puoi fare tutto o devi stare attenta?

Posso fare tutto quello che voglio, anche di più, come tutti i miei amici. L’unica cosa a cui devo stare attenta sono i valori della glicemia. Posso fare tutti gli sport, anzi, lo sport è molto consigliato per chi ha il diabete, perché aiuta a mantenere dei buoni valori glicemici. Io sono un’atleta agonista di pattinaggio artistico e mi alleno ben quattro volte a settimana.

Quali sono le difficoltà che trovi di più?

Quando sono in ipoglicemia devo fermarmi perché il mio corpo trema e mi sento in una bolla. Se, invece, ho la glicemia alta mi sento agitata e nervosa e non riesco a concentrarmi se sto studiando o sono a scuola. Per fortuna sono sintomi che durano poco.

Che limiti ti crea il diabete in generale?

Più che limiti sono tempi diversi che ho rispetto agli altri, soprattutto per quanto riguarda il mangiare. Se ho la glicemia bassa devo aspettare che i valori tornino normali per poter mangiare, se sono giusti faccio l’insulina e dopo 10 minuti mangio, se invece sono alti faccio l’insulina e devo aspettare 30 minuti.

Insomma Emma tu fai matematica in ogni momento della giornata! È facile convivere con il diabete?

Non è sempre facile convivere con il diabete perché ogni giorno è diverso dall’altro. Spesso, durante la giornata, non mi sento bene perché le glicemie sono alte o basse e mi stanco molto. È difficile trovare un equilibrio perché tante cose incidono sulla glicemia: agitazione, felicità, arrabbiatura, malessere... Per esempio, prima di ogni gara, essendo agitata la mia glicemia diventa al- tissima e si abbassa solo quando ho finito tutto e torno calma.

A proposito di gare qual è stata finora la battaglia più difficile da affrontare?

Prima di mettere il microinfusore, facevo punture sulla pancia per prendere l’insulina. Dover fare anche 7 punture al giorno, è stato davvero difficile. Non mi piaceva proprio e ho fatto fatica ad accettarlo... Anche se poi ho affrontato il problema e ho imparato a farmele da sola.

Questo compagno di viaggio ha migliorato qualcosa di te?

Ho imparato a pensare più a me stessa per poter stare bene. Sono diventata più autonoma e matura.

Mi ha insegnato quali sono le cose importanti della vita, quali sono i veri problemi e a pensare sempre positivo. Mi ha insegnato ad affrontare i problemi e a non mollare mai.

Una vera campionessa caspita! Ma il diabete ti ha cambiato tanto la vita?

Sì, il diabete mi ha cambiato la vita. Ho da rispettare dei tempi (esempio i tempi di attesa prima dei pasti), devo ascoltare il mio corpo e fermarmi quando non sto bene anche se sto facendo qualcosa che mi piace molto, devo prendermi cura di me per poter stare bene.

Ho dei pensieri che alla mia età preferirei non avere.

In questi anni hai conosciuto altri bambini con il diabete?

Da quando ho il diabete faccio parte di un’associazione, AGD Verona, in cui fanno parte tutti i bambini con la mia stessa patologia e le loro famiglie. Spesso organizzano eventi e quindi ho avuto la possibilità di conoscere altri bambini con il diabete. Questo mi ha aiutata a capire che non sono l’unica con questa malattia e che non sono da sola.

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MUS-E di nuovo con noi!

Autori: classe 2A Forti

Finalmente dopo 10 anni gli artisti del progetto MUS-E hanno potuto riprendere le loro attività non più presenti ormai da anni a causa della mancanza di finanziamenti.

Chi 10 anni fa ha potuto far parte del progetto ne conosce il valore e sa bene come i bambini apprezzino le attività proposte!

Una delle tre classi scelte è la 2 A della scuola Forti, la cui maestra Beatrice è stata molti anni fa proprio la prima promotrice di questo progetto e che quindi ha colto con entusiasmo la possibilità di proporre, dopo due cicli di sospensione, questa bella iniziativa per i suoi nuovi alunni.

Ma per capire che cos’è Mus-e bisogna tornare indietro nel tempo, al sogno di un violinista: Yehudi Menuhin che ebbe l’idea di scegliere la scuola primaria come luogo dove far crescere le potenzialità espressive e la capacità di osservazione e relazione dei bambini.

Attraverso le attività proposte in questo percorso artistico/pedagogico si dà modo ai bambini di fare un’ esperienza cognitiva finalizzata all’integrazione.

Secondo l’intuizione di Menuhin, attraverso l’arte, i bambini imparano a comunicare con un linguaggio universale in cui le differenze diventano ricchezze.

Le discipline artistiche che possono essere praticate nei laboratori MUS-E sono la musica, il canto, il teatro, il movimento nelle sue forme più diverse, le arti figurative e il mimo.

In questo primo anno di esperienza gli artisti scelti per la 2 A sono Giorgia Bonizzato, per le arti musicali, e Lorenzo De Luca per le arti figurative.

Nonostante l’anno difficile causato dal Covid che ha permesso il rientro a scuola ma caratterizzato da distanze, igienizzazioni, attenzioni continue al comportamento corretto per evitare contagi, il percorso è andato avanti con l’entusiasmo dei bambini, anche attraverso un PC nei momenti in cui è stato necessario rimanere a casa per chiusura della scuola o casi di positività.

In questo momento difficile questo progetto è stato molto utile anche perché ha permesso agli alunni di esprimere i loro stati d’animo attraverso questi linguaggi.

Sappiamo che oggi il progetto Mus-e coinvolge 12.000 bambini in tutta Italia, ed è attivo in 14 città e quindi, come veri giornalisti, abbiamo intervistato uno dei nostri artisti, Lorenzo, per capire anche il suo punto di vista.

Cos’è il progetto Mus-e?

Mus-e è un progetto che attraverso le arti vuole promuovere all’interno delle classi scolastiche il dialogo, il confronto, l’ascolto, il senso di comunità, la creatività e favorire lo scambio multiculturale come stimolo e arricchimento reciproco.

Qual è l’obiettivo dell’attività che viene svolta, e cosa si fa?

L’obiettivo è coinvolgere emotivamente i partecipanti nell’elaborazione di un prodotto di libera espressione artistica, sperimentando varie tecniche artistiche che alimentino, svelino, le abilità di ognuno. La guida dell’atelierista Mus-e intende favorire nei bambini la spontanea messa in atto di strategie creative, cognitive, che liberino il potenziale espressivo di ciascuno, più che nella mera

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realizzazione di elaborati che vengono proposti in ogni incontro. Lo scopo è sviluppare, stimolare la personalità di ciascuno, attraverso il racconto di se stessi, promuovendo abilità manuali. Si svolgono laboratori di competenza di ciascun artista che possono essere di area delle arti figurative, musicali, teatrali.

Qual è la risposta dei bambini?

La risposta dei bambini è variabile a seconda del tipo di coinvolgimento nell’attività proposta. Alcune attività, se nuove per il bambino, specialmente se in passato non ha potuto sperimentarsi, con un’attività creativa adeguata, sviluppando il piacere del fare con le proprie mani, possono disorientare. Generalmente la risposta è piena di entusiasmo, di curiosità, ma alcuni bambini possono sentirsi frenati da un auto-giudizio severo, dalla pretesa di voler saper fare con delle competenze che, come è naturale che sia, ancora non hanno sviluppato.

Che bilancio si può fare, tenendo anche conto dell’anno trascorso alternando la presenza con la DaD? Personalmente mi ritengo soddisfatto nonostante l’imprevedibilità frustrante, le interruzioni, i cambiamenti imposti, a cui i bambini, gli insegnanti, i lavoratori, sono costretti in questo periodo.

La tua esperienza in queste attività; è la prima? Se non è la prima, che differenze sostanziali ci sono state finora?

La mia esperienza non è la prima e non ho notato differenze sostanziali riscontrate in altri progetti di laboratorio.

Molto importante infine, è la collaborazione e la disponibilità notevole dell’insegnante di riferimento, che non è scontato ricevere, e che contribuisce moltissimo a migliorare gli esiti, la riuscita degli incontri.

Grazie Lorenzo per la tua disponibilità. Siamo tutti molto felici di avere te e Giorgia con noi, e speriamo davvero di poter proseguire il progetto anche nei prossimi anni!!

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Racconti e leggende su VERONA! Autori: Imandi, Francesca, Lucrezia, Sara e Sofia - 5^B ‘G.Carducci’

Ciao a tutti!

Siamo cinque ragazze della 5B della scuola primaria “G.Carducci”. Durante la dad la maestra Giulia ci ha incaricate di fare una presentazione sul Veneto, per Geografia.

Abbiamo approfondito la conoscenza sulla nostra regione, ed abbiamo svolto una ricerca sulla nostra città, Verona, per invogliare le persone che non la conoscono a visitarla.

Ci siamo immerse in racconti e leggende che non conoscevamo e pensiamo che in pochi sappiano queste storie... anzi, forse nessuno le ha mai sentite!!

Vogliamo, quindi, raccontarvene alcune... siete pronti?!

La prima cosa che vi vogliamo raccontare è l’origine della parola Verona: perchè si chiama così? Cosa vuol dire la parola Verona? Voi lo sapete?!?

Secondo molti, il nome deriva dall’unione di tre parole antiche: la parola etrusca Ve, che indicava le popolazioni venete; il verbo greco reo, che significa “scorro” (a indicare il fiume Adige che attraversa la città); e la parola etrusca na, che indicava un centro abitato. Per cui, Verona significherebbe “la città veneta sul fiume”. Secondo altri, invece, il nome deriva dal latino ver, primavera.

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Un’altra cosa che vi vogliamo raccontare riguarda un dolce buonissimo, nato nella nostra città... vediamo se indovinate, vi diamo qualche indizio: 1) se si taglia a metà, è a forma di stella 2) si mangia a Natale 3) è ricoperto di zucchero a velo BRAVISSIMI!! AVETE INDOVINATO!!!

Stiamo parlando proprio del PANDORO! La leggenda vuole sia nato da un grido di stupore di un garzone, alla drogheria Melegatti.

Pare che egli, alla vista di questo dolce dal colore dell’impasto simile all’oro, abbia detto: “L’è proprio un pan de oro!” e da quel giorno in poi, il dolce fu chiamato Pandoro.

Pensate che in Corso Porta Borsari, al numero 21, c’era la sede della pasticceria Melegatti, la famiglia che inventò questo buonissimo dolce.

Si può ancora vedere la storica insegna Melegatti e, osservando con occhio attento, si possono notare due pandori di tufo proprio in cima al palazzo!

Avete visto il pandoro?!

L’ultima cosa che vogliamo raccontarvi è che la nostra città è talmente conosciuta che anche un grandissimo compositore passò di qua: il famosissimo Wolfgang Amadeus Mozart.

Egli suonò anche a Verona, nella chiesa di San Tomaso Cantuariense.

Per ricordare questo episodio, incise le sue iniziali sull’organo della chiesa con un temperino. Si possono vedere ancora oggi!

Speriamo tanto che le nostre storie vi siano piaciute!!

Imandi, Francesca, Lucrezia, Sara e Sofia 19

Un altro anno scolastico sta per finire e, purtroppo, come già successo nel 2020 per colpa della pandemia, neanche stavolta riusciremo a organizzare la festa di fine anno alle Forti.

Per questo motivo, noi ragazzi della 5B, abbiamo deciso di raccontare e far rivivere a tutti coloro che non hanno mai partecipato a questo evento, i fatti e le emozioni che abbiamo provato negli anni passati.

Sin dal mese di febbraio, il comitato genitori organizzava i preparativi per la festa che, di solito, si svolgeva a fine maggio: tra le altre cose, i rappresentanti prenotavano il palco, contattavano gli alpini che si sarebbero occupati della cena e cercavano gli sponsor per la lotteria finale.

A un mese circa dall’inizio della festa le maestre sceglievano le canzoni da presentare durante lo spettacolo e, subito dopo, iniziavano le prove.

Finalmente arrivava il grande giorno.

Alle ore 18.00 il personale Ata apriva i cancelli e, a poco a poco, le famiglie prendevano posto nel cortile dietro la scuola. Prima dell’inizio dello spettacolo, la Dirigente salutava il pubblico e, dopo un breve discorso, augurava a tutti “BUON DIVERTIMENTO”. L’inno delle Forti intonato da tutte le classi, dalle prime alle quinte, dava il via alla festa!

A questo punto i bambini di tutte le classi, emozionati, impauriti e allo stesso tempo eccitati si alternavano sul palco per cantare le proprie canzoni.

Un momento davvero emozionante era quello dedicato alle classi quinte che, a fine anno, avrebbe-

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ro lasciato la scuola primaria: a loro erano riservati festeggiamenti straordinari con scoppio di palloncini e lancio di coriandoli. Quante risate, ma anche tante sono state le lacrime versate durante questo particolare momento.

Al termine dell’esibizione di tutte le classi, si svolgeva la premiazione dei Giochi matematici e la tanto attesa lotteria. Quante volte abbiamo sperato che il nostro nome venisse abbinato al primo premio, ma ahimè questo non è mai successo…

Finito lo spettacolo, si andava a mangiare sui tavoli preparati ad accogliere decine di famiglie. Il menù della serata prevedeva risotto al tastasal, wurstel e patatine fritte “annegate” nel ketchup. Il tutto annaffiato da birra per i grandi e aranciata per i piccoli. C’erano anche le torte che le mamme avevano preparato per l’occasione.

Alla fine della cena, molti di noi accompagnavano i genitori in giro per la scuola dove erano esposti i numerosi lavoretti, eseguiti da bambini e maestre durante l’intero anno scolastico: si potevano ammirare le artistiche maschere del Carnevale di Venezia; oppure il coloratissimo elefante Elmer costruito dalle prime. E ancora l’originale faraone creato con la tecnica Pixel…

Dopo la mostra, iniziavano le danze. Tutti, grandi e piccoli, al ritmo della ZUMBA si scatenavano ballando fino a tarda sera.

Questa era la nostra festa: un momento di gioia, di allegria, di pazza confusione, ma anche di grande condivisione che ci manca tantissimo.

Ancora adesso le emozioni si rincorrono, ripensando ai bei momenti trascorsi. Caterina e Nicole rimpiangono il momento delle prove, quando stavamo tutti insieme; Davide e Pietro ricordano ancora l’ansia che li prendeva prima di salire sul palco; Sara e le altre bambine ripensano alla scarica di adrenalina che le attraversava durante l’intera esibizione. E infine tutti ricordano il grande senso di sollievo quando, finita la canzone, dal pubblico partivano gli applausi.

Purtroppo anche quest’anno non riusciremo a festeggiare come avremmo voluto la fine della quinta e il nostro addio alla scuola primaria, ma ci auguriamo che questo nostro scritto vi abbia fatto rivivere, anche se per un solo momento, la gioia e le emozioni che questa festa ha saputo regalarci.

CLASSE 5B – A.FORTI

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IL GIOCO DELL’OCA DELLA 2A - Scuola Forti

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La nostra compagna Binu Il 20 gennaio 2021 nella classe 5A della scuola Achille Forti è arrivata una nuova compagna, Binu. I ragazzi da subito l’hanno accolta con entusiasmo e voglia di conoscerla cercando anche di superare il problema della lingua perché la nuova compagna arrivava dallo Sri Lanka. Dopo quattro mesi di conoscenza le hanno chiesto un’intervista per il giornalino della scuola. Ogni alunno ha preparato e pensato alla domanda da fare e grazie alla mitica compagna Nileshi, anche lei srilankese, che ha fatto da interprete siamo riusciti a realizzare l’intervista.

Di seguito le domande fatte dai ragazzi insieme alla maestra Ilaria.

Binu è stato difficile lasciare i tuoi amici in Sri Lanka?

Sì, molto difficile. Ogni tanto sento la loro mancanza Come ti sei sentita a cambiare scuola?

Sono contenta di aver cambiato scuola, anche se non è stato facile.

Preferisco questa scuola.

Com’è stato tornare in Italia dopo tanto tempo?

Bello, sono nata qui e poi sono andata in Sri Lanka, ma ero molto piccola quindi non mi ricordo quasi nulla.

Come ti trovi in Italia?

Mi trovo bene, mi piace la pizza! È stato difficile farti dei nuovi amici?

Sì, è stato difficile perché c’è il problema della lingua, ma adesso sto imparando.

Com’è stato cambiare clima?

Difficile perché in Sri Lanka fa sempre caldo

Ti manca lo Sri Lanka?

Sì, ma in Italia sto bene.

Le tue vecchie amiche erano dispiaciute della tua partenza?

Non sapevano della mia partenza, sicuramente si saranno dispiaciute. Prima di arrivare in Italia conoscevi la lingua italiana?

Come ti sei sentita quando sei arrivata in questa classe?

Sapevo solo contare Avevo paura perché era tutto nuovo.

Com’è stato il viaggio verso l’Italia? È stato lungo, dura due giorni ed è molto stancante.

Prima di arrivare a Verona sono andata a Milano, la mia città natale.

BISCOTTI A COLAZIONE...

Pubblichiamo una simpatica vignetta creata dall’alunna Eleonora Filippini della 5A - A. Forti

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È stato difficile imparare l’italiano?

Un poco, devo ancora imparare tante parole.

FELICISTY E IL PIANETA PLUP

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Racconto fantasy creato interamente dall’alunna Anna Agostini della 5A - A. Forti.

’era una volta, in un luogo lontano lontano, oltre i confini dell’universo, un pianeta denominato Pluf.

Il pianeta Pluf era pieno di creature magiche come fate, elfi e gnomi ma ce n’erano altre ed altre ancora. In questo bellissimo pianeta viveva anche una bellissima ragazza di nome Felicity.

Felicity era una fata, ma non una fata qualsiasi, era la fata della felicità e dell’armonia e si occupava che tutto il pianeta fosse felice ed armonioso. Tutto andava come ogni singolo giorno: le persone giocavano, si abbellivano i capelli con fiori, giocavano tra di loro, insomma tutto ciò che facevano le creature magiche felici. Ma un giorno non fu più così: era il 25 giugno 2100 quando all’improvviso alle 14:30 spuntò dal cielo una grandissima nube nera.

Felicity si accorse subito di questa nube e andò subito ad avvisare sua madre Lucy, la regina di tutte le creature magiche del pianeta. La regina Lucy avvisò subito, senza neanche pensarci, tutte le creature magiche, ma siccome la regina e Felicity si erano preparate da tempo per un attacco del genere mandarono immediatamente tutte le creature all’astronave e si misero appena in salvo, o almeno lo credevano. La regina Lucy era rimasta fuori dall’astronave; in quel momento Felicity era disperata ma non c’era più tempo, dovevano partire. La regina rassicurò immediatamente Felicity e per l’ultima volta si salutarono; la regina dal finestrino fuori dall’astronave e Felicity dentro.

In quell’ultimo istante a Felicity ed a sua madre scendevano lacrime come se non ci fosse un domani, e dopo un po’ la regina morì.

L’astronave partì e Felicity sentiva come se una parte di lei se ne fosse andata, ma Felicity non si scoraggiò e si fece coraggio, in quel momento Felicity venne incoronata regina di Plup.

Dopo giorni e giorni, anzi mesi, che vagavano nello spazio videro una luce, si avvicinarono e si accorsero che c’era un piccolo pianeta molto carino. Felicity decise di andare a vedere e videro un maestoso paesaggio che era simile al pianeta in cui vivevano.

L’astronave scese a terra e decisero di mettersi a vivere in quel luogo, non si sentivano bene ad abitare in quel luogo ma la speranza non era persa. Un giorno un animaletto vide una brughiera, grande abbastanza per farci abitare l’intero pianeta Plup.

Passarono gli anni e sorse un vero e proprio pianeta Plup solo in una brughiera, tutto regnava in pace ed armonia e tutte le creature magiche si erano create un loro spazietto, ma non filava tutto liscio. Passarono anni ed anni, Felicity si sentiva triste per la morte di sua madre, e allora decise di avventurarsi in un luogo in cui alle creature magiche era proibito andare: stiamo parlando del regno degli UMANI. Il regno degli umani era tranquillo ma a volte il re Stefano creava guerre, ma Felicity non era spaventata, prima di andarsene via diede un incarico alla fata Giosuet, la fata della natura, cioè di informare tutte le creature magiche ma non doveva dire che andava nel regno di re Stefano, doveva dire che era partita per un viaggio lontano e che sarebbe tornata presto.

Dopo queste parole Felicity passò per un sentiero nascosto che conosceva solo lei. Andando il là vide una luce, andò più in avanti e vide un mondo maestoso ma non quanto la sua brughiera. Andando più avanti e Felicity vide un laghetto assieme ad alberi con sopra fiori rosa, dopo qualche minuto Felicity sentì un rumore, era un giovane ragazzo, Felicity allora per rompere Disegno di Anna Agostini il ghiaccio disse: “Buongiorno, io sono Felicity e lei?” e il fanciullo rispose “Io sono il principe Caspian, lei per caso mi sa dire dove si trova il castello del re Stefano?”. Felicity gli indicò con il dito la strada; essa credeva che quel giovane non lo avrebbe mai più visto, ma qualche giorno dopo si rincontrarono e si innamorarono l’uno dell’altra. Passarono anni, e Felicity dopo tutti gli anni passati insieme ad amarsi, decise di far vedere a Caspian la sua brughiera; Caspian si innamorò anche della brughiera, lì si sposarono e misero radici: ebbero 3 figli di cui due maschi e una femmina. La femmina la chiamarono Lele, i maschi invece Rics e Rocs. Da allora vissero per sempre felici e contenti.

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Cari Profe, grazie e... arrivederci!!! volevamo ringraziarvi, per averci sopportato e supportato per tre lunghissimi anni! Ancora non ci sembra vero siano passati così velocemente tre anni di verifiche e di emozioni, di pianti, di voti negativi e positivi. È stato un triennio fantastico grazie a voi che siete stati molto pazienti. A giugno purtroppo tutto questo sarà finito con il nostro primo esame di stato. Dopo l’ultimo addio chissà se e dove ci rincontreremo, ma se dovremo dare un ultimo saluto lo faremo così, nel modo più sincero. Ricordiamo quasi tutti il primo giorno di scuola, quando per la prima volta ci siamo incontrati e conosciuti. In questo triennio abbiamo cambiato più di una volta i nostri insegnanti di geografia, storia e motoria ma ce li ricordiamo ancora tutti. Sicuramente non ci scorderemo….

La professoressa Provasi ci ha insegnato che, per superare gli ostacoli nella vita, dovremo usare l’intelligenza perchè solo tramite questa riusciremo a non fermarci di fronte alle difficoltà e che con l’intelletto si batte ogni forma di violenza o discriminazione.

La professoressa Facchetti e il suo “SVEGLIARSI FUORI!”, nonostante tutto, è una prof che tiene così tanto a noi da far il meglio per costruirci un futuro brillante: non è da tutti!

La professoressa Cassa con le sue “minacce” ci ha fatto imparare ad essere sempre pronti per qualsiasi evenienza, perchè nella vita non si sa mai cosa potrebbe accadere.

Il professor Alletto e i suoi percorsi didattici (e le sue lezioni di vita) ci ha fatto imparare a non dar mai nulla per scontato, perchè il futuro sarà difficile, e noi dovremo essere pronti in ogni momento ad affrontare gli intralci che ci impediranno di fare progressi.

La professoressa Zuliani e la professoressa Pizzoli ci hanno insegnato a vedere il mondo con altri occhi, con quelli di altre nazioni, insegnandoci a poter comunicare con persone di altri paesi utilizzando lo spagnolo e l’inglese.

La professoressa Bolomini e la professoressa Dorizzi ci hanno insegnato che nella vita bisogna avere sempre un sottofondo musicale di qualità e sviluppare la creatività perché, senza, il mondo risulterebbe monotono e noioso.

La professoressa Inina che ci ha insegnato ad essere sempre i migliori, impegnandosi volta per volta sempre di più.

Il professore Repeto che ci ha fatto spesso sorridere e ha reso le giornate più solari anche le giornate più grigie e ci ha fatto apprezzare la Bibbia.

I professori Dal Negro e Boninsegna che ci hanno aiutato nel bisogno con disponibilità, dolcezza e simpatia!

Insomma, tutti i professori ci hanno donato qualcosa, e grazie a questi loro insegnamenti saremo in grado di superare gli ostacoli della vita, non arrendendoci mai!

Per questo noi, li ringraziamo e ci sentiamo fieri e fortunati di essere stati alunni di professori così gentili e disponibili.

GRAZIE e… ARRIVEDERCI!

I ragazzi della 3C della Fincato Rosani Brinza Ivan, Chahinian Riccardo, Chihai Maxim, Conradi Gabriella, Elyasi Pendar, Eweka Osasumwen Rafael, Frittitta Valentina, Gonzalez Rodriguez Vlializ, Gradinari Alina, Maida Gianmarco, Marra Alex, Nazeraj Aishe, Plaku Justin, Rigatelli Alessandro, Salihi Sara, Sanchez Urena Yanibel, Santoru Martina, Sinjoni Sara, Taula Stefania, zhu Nayi.

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Ricetta per un’amicizia perfetta

IL TIRAMISÙ dell’AMICIZIA Qual è la ricetta ideale per l’amicizia perfetta? Seguite la ricetta degli alunni della 1E delle Fincato Rosani!

Ingredienti: 500 g di sincerità: non mentire all’amico, altrimenti l’amicizia è presto persa 200 g di fedeltà: senza fiducia reciproca non ci sarà una lunga durata del rapporto 150 g di simpatia: quindi non essere musoni!

1 l di empatia: mettersi nei panni dell’amico, ascoltarlo e consolarlo quando è in difficoltà ma anche farlo sorridere se è triste 1 bustina di diversità: accettare le differenze e vedere quanto sono belle alcune gocce di tristezza e pianti: ingredienti in piccole dosi ma presenti nell’amicizia 400 g di fiducia: senza di essa non si può essere amici 300g capacità di capirsi: non è facile ma bisogna assolutamente provarci!

1000 g di affetto ½ Litro d’amore: cioè VOLERSI BENE 300 g di presenza: non voltare mai le spalle all’amico soprattutto nei momenti difficili perché esserci sempre nel bisogno è fondamentale 300g di rispetto: senza di esso non c’è amicizia 1 cucchiaino di timidezza 100 grammi di litigio: è impossibile non arrabbiarsi qualche volta ma è importante cercare sempre di chiarirsi poca ma proprio poca invidia per non rovinare l’impasto dell’amicizia 400 grammi sia di perdono che di pazienza: ne servono un bel po’ perché nessuno è perfetto 3 cucchiai abbondanti di divertimento: anche di questo ce ne vuole tantoooooo 2 confezioni di risate: risate di gusto!!

Occorrente: • 1 mestolo preferibilmente in legno • una teglia a forma di cuore • 1 recipiente per la preparazione dell’ impasto • 1 recipiente per la preparazione della crema • 1 calza per dolce

Procedimento: Prendere un recipiente capiente e amalgamare lentamente la fiducia, la sincerità, la diversità, l’affetto, la pazienza.

Aggiungere poco a poco tutti gli altri ingredienti, non dimenticandone nessuno, nemmeno la timidezza, i litigi e i pianti e continuare a mescolare senza avere fretta per non fare impazzire l’impasto.

Inserire il perdono e lasciare riposare.

Prendere un secondo recipiente e versare il divertimento ed un altro po’ d’amore.

Aggiungere anche i pianti macinati, le risate e mescolare con energia e pazienza e cura.

Versare il tutto in una tortiera preferibilmente a forma di cuore.

Lasciare il tempo necessario al composto di adattarsi alla forma del cuore.

Infornare e non interrompere la cottura in anticipo per non rischiare di rovinare tutto.

Tirare fuori con delicatezza quando è cotta a puntino e lasciar riposare.

Con la calza per dolce decorare con l’affetto e con la simpatia rimanenti.

Tagliare la torta a fette e assaggiare con l’amico.

SPERANDO CHE sia una LUNGA e BELLISSIMA AMICIzIA !!!

Sofia Agrezzi, Alberto Borsaro, Luca Borsaro, Sara Boudhina, Valeria Brinza, Denisa Cheriches, Alice Composta, Serena Cozzi, Pietro Cumerlato, Nicolò Faccincani, Ashena Fernando, Davide Garnero, Ion Ghenchiu, Mattia Marchi, Yassin Ouerghi, Sheiny Pallyarallage, Cristiano Tataru, Joel Tirana, Nichita Vidrascu.

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IL NOSTRO QUARTIERE Gli alunni delle classi terze A B C della scuola primaria “A. Forti”, si sono adoperati con entusiasmo ed impegno alla realizzazione dell’elaborato per partecipare al concorso creativo SNPC e si sono classificati al primo posto!

La parte rappresentata dalla classe 3C è il quartiere proprio come lo vediamo oggi.

Tante mascherine per i bimbi, ma anche per le strutture, nella speranza di proteggerci e superare questa terribile pandemia che ha limitato le nostre vite, ma che non ci ha privato della speranza e della creatività che è stato il filo conduttore di quanto prodotto, attraverso materiale di recupero e riciclo, nel rispetto della natura.

Abbiamo insieme ragionato sui temi del rispetto: - per l’altro che incontro quotidianamente; - della natura, non sprecando, ma soprattutto non inquinando, convincendo le famiglie a percorrere quanta più strada a piedi o con mezzi poco inquinanti - del mio quartiere, invitando tutti a ragionare sul percorso che fanno da casa per raggiungere la scuola o il supermercato o le associazioni sportive e/o la chiesa Per realizzare grandi cose c’è bisogno di impegno, reciprocità e rispetto che devono superare egoismo e individualità.

L’evoluzione di quanto riprodotto dalla 3C è racchiuso nel lavoro.

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IL QUARTIERE RINASCE realizzato dalla 3B. Vogliamo ridare vita al nostro quartiere, alle strade, ai suoi giardini, alle colline che lo circondano.

Vogliamo riprendere le nostre attività, le nostre corse al parco, i nostri incontri per la strada.

E quale materiale utilizzare per rappresentare questo nostro grande desiderio? I SEMI naturalmente, scrigni di vita! Il nostro lavoro vuole rappresentare proprio questo: il nostro desiderio di ridare vita al nostro quartiere...

...e quale quartiere vorrei? Eccolo rappresentato dai bambini di 3A La realizzazione del lavoro è nata dalle idee dei bambini i quali hanno scelto il tema, il titolo e i materiali da utilizzare per poter creare la loro opera. Si tratta di un quartiere green, con prati colorati da fiori, ruscelli di acqua limpida, un cielo pulito animato da uccellini cinguettanti. Solo esplorando e rispettando il nostro quartiere si potrà, un giorno, conoscere le meraviglie della Terra...

Passo dopo passo per un mondo migliore.

Per noi la natura ha mille colori perciò il quartiere dei nostri sogni è “un pasticcio” variopinto che rappresenta la nostra voglia di vivere, la nostra idea di libertà, la nostra fiducia nella potenza dell’uomo capace di realizzare grandi cose senza però distruggerne altre. Per realizzarlo abbiamo utilizzato prevalentemente materiale di riciclo facilmente reperibili e in quanto di nostro uso quotidiano nelle attività scolastiche.

Il prato: riccioli di matite colorate. Il cielo: riccioli di matite di colore blu e azzurro.

Il ruscello e il sole: sale colorato con le tempere.

I cigni e i fiori: fogli e cartoncini riciclati (alcuni pezzi erano già stati usati per altri lavori)- tecnica degli origami. Le rane, gli uccelli: schede didattiche avanzate e non utilizzabili.

“Per realizzare grandi cose non bisogna solo agire, ma anche sognare!”

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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA LINGUA MADRE Il 21 febbraio si celebra la Giornata Internazionale della Lingua Madre, ricorrenza che vuole promuovere l’attenzione sul valore della lingua madre e sull’attuale ricchezza plurilinguistica delle nostre scuole, delle nostre classi e delle biografie dei nostri studenti, sulla sua valenza educativa e culturale, sulla grande potenzialità che rappresenta per far acquisire a tutti gli studenti la consapevolezza dei loro percorsi formativi sia nell’apprendimento linguistico sia nella costruzione di una mentalità aperta e di un profilo di cittadinanza partecipe e attiva.

Tommaso Rinaldi del Cestim ha proposto ai nostri ragazzi dei laboratori in particolare sulle parole che UNISCONO. Partendo dal libro La grande fabbrica delle parole di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo, sono state svolte delle attività per esplicitare il lessico sull’argomento e riflettere sul contrasto tra parole gentili e ostili.

I ragazzi hanno poi scritto sulle mascherine parole che uniscono in italiano o nella loro lingua madre, dialetto compreso, che hanno anche tradotto in tedesco o in linguaggio numerico.

Perché la lingua madre? Perché è la “coperta di parole” che ci accoglie e ci accompagna da quando siamo nati, ci lega alle nostre origini e agli affetti più cari, ci consola nei momenti difficili.

Perché proprio la mascherina che ci nasconde?

Perché noi abbiamo voluto farla parlare.

Perché la mascherina che sembra rendere difficile la comunicazione?

Perché, come una lingua che non conosciamo, se la esploriamo nelle sue potenzialità può aiutarci a metterci in relazione con gli altri e creare contatti significativi.

I ragazzi sono stati molto coinvolti dai laboratori e si sono messi in gioco con sincerità, profondità ed entusiasmo.

Ci auguriamo che questo percorso, seppur breve, possa avere avuto una ricaduta positiva all’interno del gruppo classe ed essere stato un’occasione per ragionare sull’utilizzo responsabile e ponderato del linguaggio, a cornice del portato sociale e interculturale dell’iniziativa.

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Andrea Franzoso: il nostro prof in più Quest’anno alle Fincato c’era un prof in più: Andrea Franzoso.

Il suo libro, acquistato da tutti gli alunni, ci ha accompagnato a riscoprire i valori che sono alla base della nostra Costituzione. Con cadenza mensile Franzoso ha permesso a migliaia di studenti di riflettere su grandi tematiche del nostro tempo.

Gli incontri che sono rimasti nel cuore sono quello sullo STRANIERO, quello sulla RESISTENZA e quello della GIORNATA della MEMORIA, in cui abbiamo conosciuto i coniugi D’Urbino, una coppia che all’epoca della persecuzione razziale aveva trovato salvezza in Svizzera. Un pensiero particolare a Franco Leone Lautizi, scomparso recentemente e che abbiamo avuto l’onore di ascoltare. È stato commovente seguire il racconto in cui ricostruiva la tragica uccisione dei suoi familiari. Una lezione di umanità, una lezione di amore e perdono. W LA COSTITUZIONE!

UN NATALE PIENO DI MUSICA Un Natale davvero speciale! Venerdì 18 dicembre 2020 le aule delle Fincato si sono riempite di musica. Non è stato possibile festeggiare per classi parallele in cortile e allora i prof di musica sono andati classe per classe a far suonare e cantare i ragazzi di prima, seconda e terza.

Davvero momenti memorabili!

Un grazie di cuore ai prof di musica itineranti!! Prof. Boninsegna Lorenzo, Prof.ssa Anzolin Linda, Prof.ssa Bolomini Michela, Prof. Spampinato Giacomo e Prof. Beozzi Alberto. Non c’è nella foto, ma c’era anche lui!

Ogni classe ha suonato e recitato poesie e filastrocche e condiviso pensieri benauguranti per un sereno 2021!

LA MIA ESPERIENZA CON LA MUSICA ALLE FINCATO ROSANI Da quando sono arrivato alle scuole medie mi è subito stata offerta la possibilità di entrare a far parte dell’orchestra d’istituto. Io ho subito accettato perché non avevo mai suonato insieme ad altre persone ed ero curioso, ma soprattutto volevo imparare. Quando sono arrivato ho trovato un ambiente molto tranquillo e rilassato, non rigido. Il merito è soprattutto della prof.ssa Anzolin, che ci dirige in modo gioioso e appassionato, e che è piena di energie ed ha sempre nuove idee.

Suonare in un’orchestra è molto divertente ed emozionante, insegna a collaborare e ad aiutarsi a vicenda. Nell’orchestra ci si impegna sempre tutti, ed è bello vedere come ognuno possa contribuire a suonare una melodia molto complessa. Con l’orchestra non solo si suona ma anche ci si diverte, e si socializza. In questi tre anni mi sono fatto degli amici anche di altre classi e ho vissuto molte belle esperienze. A scuola abbiamo fatto molti concerti. Le musiche che si suonano sono di solito molto famose e di genere rock o pop come “We are the Champions” dei Queen o “Heal the world” di Michael Jackson, ma abbiamo suonato anche musiche classiche, come “Il carnevale degli animali” di Saint Sans nel concerto di fine anno che abbiamo fatto al teatro Camploy due anni fa.

Ogni anno si fanno di solito due o tre concerti, uno per Natale, uno per Pasqua e uno per fine anno. L’orchestra non si ferma mai, perfino l’anno scorso pur di non fermarci abbiamo suonato da casa nostra, ognuno si è fatto un video che poi è stato montato dalla professoressa. Inoltre quest’anno qualcuno di noi ha addirittura suonato per fare la colonna sonora di un lavoro su Dante. Ci siamo incontrati il mercoledì e nonostante tutte le misure restrittive siamo riusciti a suonare. Penso che senza l’orchestra le scuole medie per me sarebbero state diverse e consiglio a chiunque sappia suonare uno strumento di partecipare.

Leonardo Bonura 3D 33

DANTE MIGRANTE: da Piazza della Signoria a Piazza dei Signori Sabato 8 marzo alle ore 10.30, naturalmente on line, si è tenuta la premiazione del Concorso Nazionale Musicale “Zangarelli”. Sono stati presentati 132 video. Dopo essere stati suddivisi in 3 categorie (primaria, primo grado, secondo grado), ogni categoria è stata ripartita in 3 fasce (bronzo, argento, oro). Il video presentato dalla scuola Fincato non ha vinto premi in denaro, ma è stato inserito in fascia ORO! La professoressa Anzolin ne ha curato regia e montaggio, ha potuto contare sulla collaborazione della professoressa Bolomini e del professor Repeto per quanto riguarda la parte musicale; della professoressa Pavan per l’attività motoria; della professoressa Capitani, del professor Cardone e della professoressa Dal Sasso per la composizione delle terzine dantesche. Da consumata direttrice d’orchestra quale è, la professoressa Anzolin ha saputo armonizzare il contributo di tutte le classi che hanno partecipato: 1F, 2E, 2B, 2C, 2D, 3D, 3E. Ecco il racconto e le emozioni dei ragazzi, che nei panni di musicisti e poeti per celebrare i 700 anni della morte di Dante Alighieri, hanno dato vita al video “DANTE MIGRANTE: da Piazza della Signoria a Piazza dei Signori“.

IL CONTRIBUTO DELLA 1F La 1F ha eseguito, accompagnata anche dall’Orchestra dell’Istituto, il brano Highway to Hell del gruppo ACDC. Il nostro lavoro è stato in palestra: è stato difficile ma anche divertente abbinare i movimenti e la musica. Non sono mancate scene comiche e dopo tante prove e tanta fatica siamo riusciti a diventare una grande banda! Grazie alla professoressa Anzolin e alla professoressa Pavan per la pazienza e il sostegno: è stata un’esperienza bellissima!

La nostra musica si è unita a quella delle altre classi e il video finale ci è piaciuto moltissimo.

Le diverse parti del video sono separate da alcune immagini della nostra città, che ricordano la presenza di Dante a Verona: la prima immagine riporta i versi del Paradiso che si riferiscono a Dante in esilio che viene ospitato presso il Gran Lombardo e apre l’Inferno; la seconda immagine ricorda il palio del Drappo Verde, una manifestazione medievale che si teneva nella città di Verona e introduce al Purgatorio; la terza, invece, una targa che si trova sulla casa di Romeo e che ricorda la rivalità tra Capuleti e Montecchi e prepara al Paradiso. Immagini dell’Arena e di Piazza dei Signori completano il tutto. Alla fine si vede un cielo stellato perché Inferno, Purgatorio e Paradiso finiscono con la parola “stelle”! Mi raccomando non perdetevi i titoli di coda, dove si esibisce il gruppo da Camera Fincato Rosani!!!

Il gruppo da camera Fincato Rosani, formato da Leonardo Bonura (3D), flauto, Giulio Cappellari (2D), tromba, Francesco Cassini (3D), pianoforte, ha eseguito una bellissima versione di Stairway to Heaven dei Led Zeppelin, che ha fatto da sottofondo ai titoli di coda.

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IL CONTRIBUTO DELLA 2B La 2B ha composto le terzine del Purgatorio e ha eseguito un brano tratto dalla V Sinfonia di Beethoven: Scrivere le terzine non è stato semplice, ci sono voluti molto tempo e tanta fantasia. Nonostante ciò, ci siamo impegnati e abbiamo creato delle terzine che ci piacciono molto. Sono ricche di riferimenti alla città di Verona, alla montagna da scalare, all’immagine di Dante, chiuso nel suo studio a comporre i versi, a fare sacrifici che sarebbero serviti a riscattare il suo nome. Ecco qui il frutto della nostra fatica: Nella città che ha fatto il pandoro e che come stemma una scala porta, vivo e scrivo un vero capolavoro, che fatica e sacrificio comporta, come scalare un altissimo monte, fatto di rime, parole e di carta.

Beatrice e Virgilio son la fonte a cui mi ispiro, per arrivare a Dio e per ottenere l’alloro in fronte.

Poi per due settimane abbiamo eseguito un famoso pezzo della V sinfonia di Beethoven con strumenti davvero insoliti! Con la professoressa Anzolin abbiamo formato un’orchestra particolare, in cui gli strumenti musicali erano i diversi tipi di carta. Ognuno ha portato a scuola il materiale che aveva disponibile. Poi siamo stati divisi in quattro gruppi in base allo “strumento” suonato. Un gruppo ha usato i giornali, poi c’erano le scatole, la carta da forno e la carta zigrinata e infine i cartelloni.

Abbiamo cominciato così le prove. All’inizio non eravamo molto sicuri del risultato che avremmo ottenuto, ma prova dopo prova abbiamo imparato il ritmo ed i tempi, e siamo riusciti a creare qualcosa di incredibile.

Non sono mancati gli intoppi, perché suonare questi strumenti non è stato facile: per esempio riguardando il video delle prove ci siamo accorti che i sacchetti del pane non si sentivano, così li abbiamo sostituiti con la carta forno.

Con l’esercizio, l’impegno e la guida della professoressa Anzolin, abbiamo scalato la montagna del Purgatorio.

Diciamo che in un certo senso è stata il nostro Virgilio e noi ci siamo sentiti come il Poeta quando cercava di trovare le parole giuste per creare delle terzine.

E i risultati ci sono stati!

Il giorno del concerto ci siamo vestiti tutti di nero, come veri professionisti e siamo finalmente arrivati in cima alla vetta!

Il video che abbiamo realizzato ci piace molto, è piacevole da ascoltare e sicuramente è originale. Questo lavoro è stato un arricchimento, conquistato con il lavoro ma anche con l’entusiasmo. Ci siamo divertiti moltissimo, abbiamo imparato anche a collaborare di più e ad ascoltare di più le altre persone e non solo noi stessi!

IL CONTRIBUTO DELLA 2C La 2C ha eseguito la marcia trionfale tratta dall’opera di Verdi “Aida”: Siamo la 2C e siamo onorati di aver potuto partecipare a questo concorso, anche se con le normative Covid non è stato come avrebbe dovuto essere.

Però volevamo ringraziare i nostri insegnanti e la professoressa Anzolin per averci fatto partecipare a questa entusiasmante gara perché, nonostante le difficoltà, è stata comunque un’esperienza molto bella. Proprio a causa delle normative Covid che ci hanno ostacolato, abbiamo sfortunatamente avuto poco tempo per realizzare questo progetto, ma grazie alle nostre due professoresse che ci hanno insegnato in pochi giorni un brano che avrebbe bisogno di mesi di esercitazione, siamo riusciti a terminare il lavoro e a inviarlo in tempo. Malgrado le difficoltà siamo fieri del risultato. Quindi noi vi ringraziamo perché anche se stiamo tutti trascorrendo un momento difficile siete riuscite a organizzare questo bellissimo concorso a cui abbiamo potuto partecipare. Grazie! segue

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IL CONTRIBUTO DELLA 2E La 2E ha composto la terzina introduttiva e le tre terzine dell’Inferno e ha eseguito un brano tratto dal Dies Irae.

Ovunque cercai un altro reame fino a quando trovai Verona dove strinsi un profondo legame Da dove son nato esiliato fui Non a causa mia ma a causa del fato Vagar da solo per quei tempi bui Da Firenze sono stato cacciato Per colpa dell’altrui giudicare Così in un altro luogo sono andato Dalla mia terra con paura, via mare Fuggo dalla guerra e dalla fame Umano come voi son da salvare Dopo aver composto le terzine, la nostra esperienza è continuata poi nel mese di aprile 2021. Quando abbiamo sentito che dovevamo cantare eravamo molto felici perché non abbiamo mai fatto una cosa del genere.

Il brano in questione si chiama Dies Irae, un canto gregoriano che parla dei dolori della morte: ecco perché l’abbiamo scelta per rappresentare l’Inferno. Ad ogni prova il professor Marco Repeto faceva cantare o i maschi o le femmine, ma poi faceva cantare tutti insieme. Dopo un po’ di tempo anche la nostra professoressa di musica, ovvero la professoressa Michela Bolomini, ci ha fatto provare nelle sue ore. All’inizio del nostro percorso eravamo un po’ stonati e non riuscivamo a regolarci bene, ma dopo un po’ di allenamento siamo riusciti a esibirci in maniera perfetta. Alcune volte ci esibivamo in aula magna perché sarebbe stato il luogo della registrazione. Ci ha guidati nelle prove anche la professoressa Linda Anzolin. A volte eravamo un po’ stanchi perché dovevamo ripetere la stessa canzone varie volte, ma almeno eravamo vicini ai nostri amici! Dopo un po’ di tempo, quando eravamo ormai pronti per la registrazione, è arrivata una brutta comunicazione, ovvero che un nostro compagno di classe aveva un familiare positivo. Purtroppo era il nostro solista. Successivamente ci hanno detto come ci dovevamo vestire: dovevamo indossare il nero. Alcuni ridevano perché dicevano che sembravamo dei preti, altri dicevano che dovevamo andare al funerale di qualcuno.

Arrivato il giorno della registrazione eravamo un po’ in ansia, ma per fortuna siamo riusciti a fare del nostro meglio. A dire la verità ci siamo divertiti tanto durante l’intera esperienza, Marco, il nostro compagno, ha fatto un ottimo lavoro da solista: pur essendo a casa, ha cantato veramente bene e il nostro lavoro di squadra ha funzionato! Ringraziamo quindi tutti i professori che ci hanno aiutati e accompagnati in questa avventura!

IL CONTRIBUTO DELLA 3E La 3E ha composto le terzine del Paradiso. Per il concorso “Zangarelli” abbiamo avuto l’occasione di scrivere tre terzine su Dante Alighieri, in particolare sulla parte della sua vita che abbiamo pensato di collegare al Paradiso: noi la abbiamo immaginata post mortem, dopo l’esilio e il lavoro a volte faticoso di scrittore, come il trionfo in Piazza dei Signori.

In questo suggestivo luogo della nostra città svetta la statua, recentemente restaurata, del Poeta, tanto amato che i Veronesi spesso chiamano la piazza “Piazza Dante”, anziché con il suo nome ufficiale.

In sei della nostra classe, il pomeriggio di un mercoledì ci siamo incontrate su Meet per comporre le nostre terzine di endecasillabi in rima incatenata. È stato molto divertente perché a volte, per rispettare la metrica, non trovavamo delle parole in italiano e allora inserivamo delle parole in inglese, ad esempio l’utile monosillabo “now” (poi eliminato, peccato!). Oltre ad esserci divertite, è stato anche molto costruttivo, perché è stata la nostra prima volta in veste di scrittrici di versi danteschi. Speriamo che ci venga nuovamente data una possibilità come questa!

Il mio poema tanto amato è stato, che in Italia e nel mondo ora mi acclamano, per questo una statua mi han dedicato in una piazza che oggi Dante chiamano invece che col nome dei Signori.

Il mio bel volto pensieroso ammirano, di me padre degli italiani autori, i settecento anni d’addio ricordano e tutti con amor mi danno onori.

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Alice, Dalil, Pasidi, Anna, Nicole e Giulia di 3E

IL GRUPPO DI LETTURA FINCATO ROSANI: ogni lunedì sera dalle 20.30 alle 21.15 ca Sono trascorsi quasi 7 mesi da lunedì 19 ottobre 2020, quando abbiamo iniziato la nostra avventura creando il Gruppo di Lettura Fincato Rosani. Non potendo condividere lo stesso luogo fisico a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, abbiamo creato un luogo virtuale caldo e accogliente in cui ognuno si potesse sentire a proprio agio e potesse ascoltare o leggere una storia. Tutti i lunedì a partire dalle 20.30 dopo aver ascoltato un brano musicale che ci introduceva alla serata, chi in pigiama, chi sul letto, chi sorseggiando una tisana, chi sul divano sotto un caldo plaid, ma tutti davanti ad uno schermo, ci siamo incontrati per leggere insieme e per ascoltare le voci dei compagni e degli insegnanti che seguivano le vicende di Cécile, di Annabelle e del loro mondo.

Abbiamo continuato con due racconti illustrati, Un uomo a metà e Blu, e abbiamo concluso con Imperfetta e Anna dei Miracoli.

Sono state serate intense, ogni tanto qualche commento in chat, qualche messaggio sul telefonino, qualche scherzetto con facce e sfondi ma sempre la voglia di esserci e di proseguire nel racconto. Quando lunedì 10 maggio al termine della lettura di Blu abbiamo annunciato che il lunedì successivo sarebbe stato l’ultimo appuntamento c’è stata un po’ di tristezza, e per più di 5 minuti un silenzio carico di significato: nessuno sapeva cosa dire, ma il sentimento era comune. In quel silenzio c’era gratitudine, piacere, abitudine, condivisione, affetto…

Appuntamento all’anno prossimo!

I libri letti nel corso di questi mesi: - Cécile. Il futuro è per tutti di Marie-Aude Murail - L’anno in cui imparai a raccontare storie di Lauren Wolk - Un uomo a metà di Michael Morpurgo - Blu di Beatrice Masini- Imperfetta di Andrea Dorfman - Anna dei Miracoli di Ana Juan Condividiamo alcuni commenti dei partecipanti e qualche immagine durante le serata del gruppo di lettura…

«Più libri più liberi... Un appuntamento che ti fa dire: che bello, è lunedì!» Michela Bolomini «Il libri sono il futuro di questo mondo!» Francesco Dai Pre «Bellissimo stare insieme a persone che conosciamo e non conosciamo, in modo che possiamo fare amicizia anche con loro (scoprendo i loro caratteri...)!!!!! Grazie tanto tanto!!!!» Ashena Fernando «Secondo me, è stato molto bello fare questa lettura perché ci permetteva di fare nuove amicizie o semplicemente conoscere una nuova persona. E poi perché si poteva leggere o ascoltare. Ma io preferisco sempre leggere». Filippo «L’appuntamento del lunedì con la biblioteca è una cosa di cui non posso più fare a meno! È un’esperienza fantastica che appassiona anche chi magari è un po’ pigro a mettersi a leggere da solo perché si sa che insieme tutto diventa più bello!

«Soprattutto in questo periodo in cui ci stanno privando di vivere pienamente la nostra adolescenza!» Serena Beneduce «All’inizio non ero molto entusiasta di un appuntamento fisso ogni lunedì sera, però poi ascoltando le storie e i compagni leggere mi sono ricreduto e ammetto che è stata una bella esperienza!! ...ho persino letto pure io!!!» Luca Cani «A me piace moltissimo avere un appuntamento fisso il lunedì sera. Io solitamente mi annoio nelle letture dei libri, ma avere qualcuno con cui condividere la lettura e anche la tazza di tea mi fa sentire in famiglia». Ciaooo! Alice «A me piace molto avere un appuntamento fisso ogni lunedì. Solitamente non leggo mai, ma la prima volta che sono venuta mi sono subito innamorata del modo in cui intrattenete me e gli altri. Un saluto grande a tutti». Chiara Caporali «Per me è stata una cosa bellissima condividere queste letture appassionanti e fantastiche con i miei compagni». Giacomo Da Pra «A me piace l’idea che il lunedì si fa lettura, così ti rilassi dopo aver fatto i compiti e ogni volta i professori scelgono dei libri bellissimi, ma che dico bellissimi sono i libri più belli che io abbia mai visto e poi i professori sono bravissimi a fare il loro lavoro». Ciaooo da Sara Dimka «Con il gruppo della biblioteca mi sono divertita tantissimo perchè io sono un po’ pigra nel leggere e non finisco mai i libri. Con il gruppo di lettura mi incuriosiscono le storie lette insieme e posso stare con i compagni di lettura in questo periodo di covid, anche se solo virtualmente. È bellissimo ritrovarsi il lunedì e finire questa giornata molto lunga in vostra compagnia». Sara Bimbato «La lettura dei libri è bellissima! Dico sul serio!! Mi piace x la compagnia, è divertente e... così almeno non vado subito a letto:) È veramente divertente vedere tutti concentrati sulla lettura :D.... ciao:)» Anna Moserle :I «Questi libri che ci hanno accompagnato nel corso di quest’anno di scuola mi hanno regalato tante emozioni e tanti pensieri. Mi piace un sacco soprattutto ascoltare le voci di altri ragazzi che leggono e imparare a conoscerle. Mi piace anche condividere queste incredibili storie con i miei compagni e il martedì parlarne in classe. Grazie mille per tutti questi bellissimi lunedì sera passati insieme!!!» Cecilia «Far diventare qualcosa di così individuale come la lettura, che ognuno comprende da solo, qualcosa di aperto a tutti, per tutti è un compito immagino molto difficile, complimenti, perchè questo intento è riuscito davvero molto bene».

Giacomo Taoso

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TANTI NUOVI LIBRI PER LA BIBLIOTECA DI PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI! LOTTERIA DI INIZIO ANNO Siamo partiti con una lotteria che ci ha permesso di acquistare nuovi libri per la biblioteca, quanti libri donati.

Luca e Martina di 3B ne hanno vinti tantissimi: ma quanti biglietti hanno comprato?!?

Comunque anche Antonio di 3E alla fine ce l’ha fatta e ha ricevuto il suo libro!

W IL COMITATO DEI GENITORI IC15!

Grazie al generoso dono del Comitato dei genitori e ai proventi della Lotteria la nostra biblioteca si è arricchita di nuovi volumi e di titoli che in 20 copie potranno essere letti il prossimo anno scolastico!

Grazie di cuore !

LOTTERIA DI FINE ANNO Siete pronti per chiudere l’anno con un’altra lotteria?!

Ecco alcuni dei titoli in palio! Chissà se anche questa volta Luca e Martina C. avranno i biglietti vincenti?!

Noi facciamo il tifo anche per Antonio!

Grazie a tutti per la collaborazione!

Biblioteca Più libri più liberi

ALESSANDRO ANDERLONI ALLE FINCATO! Per prepararci ai 700 anni della morte di Dante, la nostra scuola ha ospitato il regista, attore e scrittore Alessandro Anderloni che nei giorni di martedì 15 e mercoledì 16 dicembre ha tenuto quattro incontri per noi ragazzi di seconda.

Con il suo talento e la sua grande passione ci ha parlato di Dante, di Virgilio, di Beatrice, di Inferno, Purgatorio e Paradiso, facendoci venire voglia di leggere la Divina Commedia e rendendoci davvero simpatico Dante!

Che bello sarebbe averlo come prof...

Grazie, Alessandro! - 2A, 2B, 2C, 2D, 2E

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LIBRIACIA: IL CONTEST DI #IOLEGGOPERCHÉ Per il terzo anno consecutivo la scuola media Fincato ha partecipato all’iniziativa nazionale #ioleggoperché Il titolo del contest che abbiamo realizzato in collaborazione con la libreria Le Paoline di via Stella si intitolava LIBRIACIA: una parola che nasce dalla fusione di LIBRI e FARMACIA. Sì, perché i libri possono essere terapeutici, le storie che raccontano possono curare le nostre paure, ansie, inquietudini, diventare delle vere e proprie medicine!

Così venerdì 27 novembre, alle ore 15.40, abbiamo iniziato la nostra maratona di lettura e collegati al link di meet eravamo tantissimi, studenti, genitori prof ed ex prof: perché la lettura è condivisione!!!

Ecco qualche istantanea dell’evento:

Abbiamo scelto di leggere alcune storie che parlassero di parole per noi significative, come CONDIVISIONE, GRATITUDINE, TENEREZZA, ESPRESSIVITÀ, ONESTÀ, LENTEZZA, ABBRACCIO. Le voci erano quelle dei prof, ma gli intermezzi musicali tra un racconto e l’altro erano eseguiti dagli studenti.

Noemi esegue un brano tratto da Le quattro Stagioni

Andrea esegue alla tastiera un brano tratto da Les Choristes

Caterina suona al pianoforte Black eyes arrangiato da Moira Hayward

Giacomo esegue il brano Il cielo di Lucio Dalla

Giulio esegue alla tromba un celebre brano di Jovanotti

Camila esegue “ Sakura”, in giapponese albero di ciliegio

Claudia suona sulle note di Harry Potter

Cecilia esegue al pianoforte Sunrise on the matterhorn

Greta ed Emma suonano Swing low

Ed ecco l’abbraccio virtuale ma non per questo meno vero e caloroso con cui ci siamo salutati!!

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Una goccia in un totem, un aiuto alla vita FAI LA MOSSA GIUSTA, VIENI A DONARE! Il 20 febbraio scorso, la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Muscolino Patrizia ha accolto presso la sede della scuola Carducci, il Signor Sergio Fonte e una volontaria AVIS. Il signor Fonte ha coinvolto la Spettabile Dirigente nell’iniziativa atta a garantire la salute di tutti spingendo alla promozione del dono al fine di poter avere sempre sangue nei nostri ospedali.

Un gesto così semplice come la disinfezione delle mani è la mossa giusta per combattere il virus, così come la donazione è la mossa giusta per assicurare la salute di tutti.

Pertanto, all’interno della scuola è stata posizionata una colonnina, dotata di pedale, per l’igienizzazione delle mani.

L’I.C. 15 HA FATTO GOAL! A SCUOLA DI SOSTENIBILITÀ - Concorso “Facciamo Goal” Il giorno 23 febbraio alle ore 12.00 presso la Sala Arazzi di Palazzo Barbieri sede del Comune, alla presenza del sindaco e di alcuni assessori, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei vincitori del Concorso “Facciamo Goal con Agenda 2030”. L’obiettivo è sensibilizzare i ragazzi e le famiglie verso le tematiche di sostenibilità ambientale e valorizzare i comportamenti virtuosi.

Le classi partecipanti hanno realizzato un tabellone denominato “Giocando insieme faremo strada”, un vero gioco dell’oca, in cui gli alunni si sono cimentati costruendo e decorando apposite tessere, con disegni e riflessioni sui comportamenti e le regole da adottare quando si è in strada. I vincitori sono stati selezionati da una commissione apposita in base a: importanza dei contenuti, capacità espressiva e decorativa. La nostra scuola ha partecipato classificandosi al terzo posto.

Le classi convolte hanno partecipato al collegamento in differita e sono state premiate con un’accurata scelta di libri inerenti all’ambiente e alle scienze.

Il Dipartimento di matematica e scienze Prof.sse Fotino, Marchionni , Poli

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Il nostro carrello itinerante!

ITINERANTE... Non è una semplice parola… simboleggia qualcosa di più; indica il percorso che ognuno di noi è pronto a seguire nonostante i sacrifici e nonostante le avversità.

Questo carrello informatico itinerante lo si può vedere, apparentemente, come un involucro di metallo contenente dei semplici notebook ma, per chi lavora nel mondo della scuola, a contatto con bambini e ragazzi, sa che così non è! È un contenitore di sogni e speranze! Grazie alla nostra Dirigente Scolastica Patrizia Muscolino, ogni Plesso del nostro Istituto ha l’onore di avere un carrello itinerante informatico che ha lo scopo di: - contenere al sicuro, come una cassaforte, i nuovi notebook di ultima generazione; - tenere costantemente sotto carica i notebook che sono all’interno, grazie alle sue prese di ricarica poste sul retro; - “girare” per la scuola in modo da trasformare le classi dei nostri alunni in aule informatiche dinamiche, favorendo e sviluppando dunque, un ambiente di apprendimento cooperativo e un pensiero divergente.

Il viaggio dell’istruzione non è mai una questione di soldi, ma di coragIl team digitale gio, creatività e laboriosità!

A BREVE IL PRESTITO DEI LIBRI SARÀ DIGITALE Ormai tutto è pronto! Libri, lettori, scaffalature, sedie con le rotelle ci sono già da tempo.

La novità è in arrivo in autunno: finalmente la biblioteca Più Libri Più Liberi e le biblioteche della primaria attiveranno il prestito digitale. Come? Semplice: la scuola, anche grazie all’interessamento della Dirigente, a cui sta a cuore la promozione alla lettura, ha pagato a Comperio la quota di Clavis, un software usato dalla rete delle biblioteche scolastiche veronesi, così in autunno gli insegnanti coinvolti seguiranno un breve corso che permetterà di acquisire le competenze necessarie a catalogare. Perció a fine 2021 le nostre biblioteche saranno ancora più biblioteche e saremo in grado di monitorare i prestiti e di prenotare i libri, di sollecitare le consegne e di non perdere più nessun titolo! Agli insegnanti catalogatori l’augurio di un’estate rilassante e serena, fate il pieno di energia perché a settembre ci attende un duro lavoro!

Buona estate - Più Libri Più Liberi

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MENS SANA IN CORPORE SANO Stipulata la convenzione tra lo Sporting Club Verona e il nostro Istituto, che permetterà ai nostri alunni e docenti di usufruire della struttura sportiva, praticando varie discipline sportive.

È stata stipulata una convenzione tra l’I.C. 15 di Borgo Venezia e lo Sporting Club Verona. La proposta prevede la possibilità di sottoscrivere, previa esibizione del certificato d’iscrizione, contratti di abbonamento con sconto sia per abbonamenti trimestrali, semestrali e annuali, in vigore al momento della sottoscrizione, per gli abbonamenti ai corsi di nuoto o ai corsi in acqua. Verrà consentito sia agli alunni, così come ai professori, l’ingresso per il nuoto libero in piscina coperta ad un prezzo speciale per l’intero anno scolastico. Come spiegato dal direttore dello Sporting Club Verona, Michele Leorini, «La nostra struttura, che ha 54 anni di storia, è felice di stipulare questa convenzione con l’I.C. 15, per dare la possibilità a tutti gli studenti di poter frequentare i nostri 40.000 di oasi verde per divertirsi e provare i vari sport. Abbiamo avuto degli incontri con i ragazzi anche l’anno scorso, e sono andati benissimo, per questo abbiamo pensato di riproporli. Ringrazio la preside Patrizia Muscolino per averci dato la possibilità di creare questa collaborazione». Soddisfatta anche il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Patrizia Muscolino, che ha affermato: «Questa convenzione sottolinea l’importanza che lo sport deve rivestire, per i ragazzi e per i docenti. In un periodo di pandemia che ci ha impedito di vivere questi momenti importanti, ritengo che sia bellissimo poter firmare questa convenzione, per dare la possibilità ai nostri studenti, che frequentano la scuola a poche centinaia di metri dalla struttura, di poterla vivere insieme, crescendo insieme. Vanno appassionati e stimolati attraverso lo sport, vivendo all’aria aperta e imparando anche a rispettare delle regole. Il corso di nuoto, di tennis e anche praticare arti marziali, come ci è stato proposto, sono un modo per invogliarli allo sport, perché praticare sport è anche educazione. L’epilogo di questa iniziativa sarà una giornata dello sport, che coinvolgerà sia i bambini della scuola primaria sia quelli della scuola secondaria, con una sana competizione, attraverso il gioco di squadra e l’agonismo, con premiazioni, medaglie e valorizzando l’importanza dello sport all’interno dell’I.C. 15».

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Progetto “Musica Insieme”: l’abbiamo fatto anche quest’anno!

Un valore aggiunto al nostro Istituto è l’adesione, dal 2001, a progetti di musica per la scuola primaria.

“Disegnare Musica - I suoni nascono da...”, progetto ideato da Elisabetta Garilli, ha dato il via a numerosi interventi di esperti rivolti ai bambini della scuola primaria. Questo progetto si è successivamente trasformato in “Musica d’Insieme per crescere” e, nonostante la chiusura della Rete di Scuole aderenti, il progetto, dall’a.s. 2019-2020 ha proseguito il suo percorso diventando “Musica Insieme”.

L’intento è quello di portare nelle scuole primarie un corretto insegnamento dell’Educazione Musicale arricchito da elementi di didattica applicativa: tutti sono chiamati ad assumere un ruolo e a partecipare alla realizzazione di un percorso condiviso. L’emergenza sanitaria che ci ha coinvolto in questo periodo sembrava potesse compromettere l’avvio del progetto per l’anno scolastico in corso. Tuttavia, grazie alla disponibilità delle esperte, delle famiglie e delle docenti di classe, è stato possibile attuarlo coinvolgendo la maggior parte delle classi primarie dell’Istituto, incontrando l’appoggio favorevole delle famiglie e l’entusiasmo dei bambini.

Durante le lezioni gli alunni hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova con lo strumentario didattico, ma questo percorso non prevede solamente l’utilizzo di strumenti. Cerca anche di stimolare e coinvolgere i bambini attraverso letture accompagnate da esecuzioni musicali, sia vocali sia strumentali, che favoriscono il dialogo e il confronto tra pari sui contenuti proposti nelle varie storie. È tradizione che questi progetti si concludano con l’allestimento di “lezioni aperte”, per consentire alle famiglie di apprezzare i risultati raggiunti, dando inoltre la possibilità ad una classe dell’Istituto di partecipare ad esibizioni/saggi in contesti di prestigio, durante i quali a centinaia di bambini viene data l’opportunità di dimostrare le capacità acquisite. Quest’anno, per i motivi sopraccitati, si è deciso di realizzare una registrazione video, affinché i genitori, pur a distanza, possano sentirsi partecipi e conservare un bel ricordo di questa emozionante esperienza.

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SCUOLA TECNOLOGICA IL RITORNO IN CLASSE CLASSE 4B Scuola “A. MANZONI”

Il concorso “Scuola Tecnologica-Il ritorno in classe” indetto nel mese di novembre 2020 da Cantina Valpantena con il patrocinio del Comune di Verona e Assessorato all’Istruzione si è incentrato sul racconto delle esperienze del ritorno in classe dopo il lockdown.

I tre vincitori sono stati selezionati tra gli oltre 600 disegni inviati. Il progetto ha interessato docenti, studenti e famiglie della città scaligera.

La giuria era composta dal presidente di Cantine Valpantena, Luigi Turco, da Emanuela Placchi, Direzione Politiche Educative Scolastiche e Giovanili del Comune di Verona, dal pittore e grafico Giancarlo Molinari e dalla psicoterapeuta Sara Bertoncelli.

Siamo entusiasti nel comunicare a tutti che, a classificarsi al terzo posto, è stata l’alunna Marta Zanchetta della classe 4B della scuola primaria A. Manzoni, con un bellissimo disegno!

LA GIORNATA DEI CALZINI SPAIATI CLASSE 2A Scuola “A. MANZONI”

Il 5 febbraio è stata la giornata dei calzini spaiati. Alcune bambine della nostra classe sono venute a scuola con calze diverse. Greta ci ha spiegato che è un giorno speciale.

Abbiamo parlato dell’amicizia e abbiamo capito che gli amici sono molto importanti. La diversità non conta per stare bene insieme.

Ogni persona è speciale a modo suo e possiamo accettarla così com’è. Tutti abbiamo pregi e difetti; qualcuno sa fare delle cose e qualcuno ne sa fare delle altre; alcuni trovano facili alcune attività, altri le trovano difficili. Il segreto è aiutarci per crescere insieme.

Dopo questo scambio di idee, ognuno di noi ha disegnato e colorato il suo calzino e, alla fine, ha scritto uno slogan sull’amicizia. Il prossimo anno vogliamo venire a scuola tutti coi calzini spaiati!

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VERONA SI FA BELLA Ambiente e patrimonio artistico, un tesoro per le future generazioni CLASSE 5A Scuola “A. MANZONI”

Grazie alla nostra compagna eletta come consigliera l’anno scorso, noi della classe 5A della scuola A. Manzoni, abbiamo partecipato al Progetto del CONSIGLIO COMUNALE DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI. Il titolo del progetto è ” VERONA SI FA BELLA, Ambiente e patrimonio artistico, un tesoro per le future generazioni”. Quest’anno, a causa del Covid, gli incontri si sono tenuti in via telematica, quindi abbiamo potuto partecipare tutti. È stato un progetto molto impegnativo perché ci siamo dovuti collegare tante volte e sempre di venerdì, quando avevamo lezione di inglese, ma le nostre maestre sono state bravissime a organizzare gli orari in modo da poter essere presenti. Il primo incontro è stato a dicembre, dal il titolo “CI VUOLE UN ALBERO… LA TUTELA COSTITUZIONALE DEL PATRIMONIO ARTISTICO ED AMBIENTALE”, a cura del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’ Università di Verona. Il secondo, a gennaio, è stato ”IL CARABINIERE A TUTELA DELL’AMBIENTE E DEI SUOI COLORI”, a cura del Gruppo Carabinieri Forestale di Verona. A febbraio il terzo è stato “PER FARE UN ALBERO CI VUOLE UN SEME”, a cura della Coldiretti Verona, mentre il quarto si è tenuto ad quarto ad aprile, il cui tema era “LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE, AMBIENTALE ARTISTICO COME MODO PER MIGLIORARE LA CONVIVENZA CIVICA”. Il progetto si è concluso a maggio, con la presenza del sindaco di Verona, Federico Sboarina, al quale abbiamo potuto rivolgere alcune domande sui temi trattati. Durante questo percorso abbiamo realizzato alcuni lavori molto belli come dei disegni sull’ambiente e i suoi colori e sull’albero che ci piace di più.

FALSE FRIENDS! Le classi quinte della scuola Manzoni hanno imparato che in inglese alcune parole sono “false amiche”, perché somigliano a parole italiane ma, in realtà, hanno un significato diverso! Non lasciatevi ingannare dai FALSE FRIENDS!

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LA SENSIBILITÀ ECOLOGICA NELL’ EDUCAZIONE SCOLASTICA Italia, Turchia, Macedonia del Nord e Romania sono partner di un progetto Erasmus al quale partecipa anche il nostro Istituto

Nel nostro Istituto, da quest’anno, è attivo un Progetto Erasmus dal titolo “ECOLOGICAL SENSITIVITY ON SCHOOL EDUCATION” (=LA SENSIBILITÀ ECOLOGICA NELL’ EDUCAZIONE SCOLASTICA). Il nostro Istituto è il coordinatore di progetto. Oltre all’Italia, gli altri partner di progetto sono: la Turchia, la Macedonia del Nord e la Romania.

Purtroppo, questa situazione pandemica che stiamo vivendo a livello mondiale, ha ostacolato la realizzazione delle varie attività in progetto, rallentandole e/o congelandole del tutto, in attesa del termine della situazione di emergenza.

Attualmente sono state portate avanti e concluse le attività riferite al contest, relativo alla scelta del logo del progetto. È stato scelto, tramite votazione sui social (facebook), pubblicizzato sul sito del nostro Istituto, il logo creato dalla Turchia.

Siamo in procinto di caricare sui social (facebook) gli elaborati relativi al contest per la scelta della mascotte.

Tutte le altre attività programmate verranno portate avanti a partire dal prossimo anno scolastico, nella speranza che la situazione emergenziale rientri e permetta, non solo la loro realizzazione, ma soprattutto gli scambi tra i docenti delle scuole dei Paesi membri, che verranno coinvolti in attività relative allo scambio di buone pratiche, cioè alla condivisione delle attività messe in campo e/o da mettere in campo per la salvaguardia dell’ambiente e del Pianeta intero.

Per maggiori approfondimenti, si rimanda il lettore alla lettura del progetto inserito nel sito dell’Istituto.

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LA CORRISPONDENZA CON I RAGAZZI DI GRIMMA! Marilena Agostini, Anna Alberti, Cani Kristel - 2E FINCATO ROSANI

Nel periodo di Novembre è iniziato un progetto con alcuni ragazzi di una classe del Sankt Augustin Gymnasium di Grimma. Questo scambio di idee, pensieri e parole per conoscerci avviene tramite lettere che, ogni tre settimane circa, noi spediamo in Germania e riceviamo poi quelle che i nostri amici tedeschi ci mandano. Chi di noi ha aderito a questo progetto ha, infatti, un proprio corrispondente, ovvero un ragazzo o una ragazza di Grimma. Inizialmente si era deciso che le lettere, che dovevano arrivare all’indirizzo della scuola, sarebbero state tre. A partire da gennaio/febbraio la professoressa Erika Pezzo, ovvero la nostra prof. di tedesco che ci segue in questa avventura, non avrebbe quindi più dovuto portare e ritirare tutte le lettere che sarebbero dovute arrivare direttamente al nostro indirizzo personale. Purtroppo, a causa della pandemia, le lettere arrivano ancora a scuola ma, nonostante ciò, siamo sempre entusiasti quando ci arrivano!!!

La prima lettera è arrivata a Novembre e l’emozione di noi alunni era infinita. Per la maggior parte di noi era la prima volta che riceveva una vera lettera ed era pure la prima volta che la scriveva e la spediva!

Nella prima lettera i nostri amici tedeschi si sono semplicemente presentati e si sono mostrati pronti a tessere nuove amicizie!!!

Noi abbiamo spedito la nostra risposta, entusiasti all’idea di ricevere già la seconda lettera!!

Dopo tre settimane circa è arrivata la nostra seconda lettera!! Qui i nostri corrispondenti si sono aperti di più, infatti ci hanno raccontato i loro hobby, le loro passioni, hanno descritto la loro famiglia.

Purtroppo, dopo la seconda lettera, la Germania è andata in lockdown e quindi loro non sono più riusciti a spedirci le loro lettere ma noi non ci siamo arresi e abbiamo continuato a mandare le nostre lettere, scritte su argomenti diversi.

Finalmente, una settimana fa, ci è arrivata la nostra terza lettera in cui i nostri corrispondenti ci hanno descritto la loro casa e non solo!! Ad alcuni di noi alcuni corrispondenti hanno scritto come hanno trascorso il loro lockdown e hanno “allegato” delle foto che ritraggono loro oppure i loro animali domestici e magari anche i loro hobby!!

Per i nostri amici non abbiamo solamente scritto le lettere ma abbiamo anche girato due video!!!

Il primo era sul tema “Die Heilige Lucia” (Santa Lucia), che è stato inviato verso Natale. Il video consisteva nel raccontare la leggenda di Santa Lucia, in tedesco, ma anche quali doni ci aveva portato Santa Lucia.

Il secondo video, invece, racconta del tema “Schule” (scuola). Abbiamo descritto le varie aule della nostra scuola, in tedesco, per permettere ai nostri corrispondenti di visitare virtualmente la nostra scuola.

Per noi fare questa esperienza è stata ed è ancora qualcosa di meraviglioso e sicuramente non si ferma qui perché la voglia di creare un ponte con degli amici che parlano una lingua diversa ci sembra una grande avventura!

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SOS TERRA! ISTRUZIONI DI VOLO Cari lettori, noi siamo un gruppo di 4A. Insieme vi scriviamo questa lettera per chiedere il vostro aiuto per salvare la Terra, perché la stiamo distruggendo con i nostri modi bruschi e pesanti di stare nel mondo, ad esempio con la costruzione di fabbriche che consumano combustibili fossili, di macchine che emettono anidride carbonica o troppa plastica e discariche ovunque.

Per questo motivo vi vogliamo dare dei piccoli ma importanti consigli: 1) spegniamo la luce quando usciamo da una stanza o se non serve (noi in classe la usiamo poco) 2) assicuriamoci di fare la raccolta differenziata a scuola e a casa 3) piantiamo alberi e fiori da curare 4)

mangiamo meno carne e più frutta e verdura perché per produrre la prima servono tanti alleva-

menti intensivi e pascoli e quindi disboscamenti e gas nell’aria (le mucche ne fanno tantissimo!)

5) facciamo una spesa intelligente: non compriamo cibi che vengono da lontano perché serve tanto carburante per farli arrivare da noi e quindi inquinano l’aria 6) usiamo meno plastica e borse di tela per fare la spesa 7) non prendiamo l’auto se sappiamo di farcela a piedi 8) usiamo meno prodotti chimici quando puliamo 9) non sprechiamo l’acqua 10) usiamo carta riciclata 11) informiamo le persone che ci circondano Queste sono soltanto alcune azioni per farci perdonare dalla nostra madre Terra e prendere il volo verso un futuro migliore!

Classe 4 A Forti Gruppo formato da: Aurora, Marinela, Miriam, Francesco e Valentina

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QUALE FUTURO PER NOI? Cari lettori, vi scriviamo per ricordare la giornata mondiale della Terra, vissuta di recente il 22 aprile.

Secondo noi dovremmo unire le nostre forze non un giorno, ma sempre per aiutare la Terra.

Come? Dandoci da fare per riciclare i rifiuti e soprattutto produrne meno, limitare gli spostamenti in auto e mezzi di trasporto inquinanti come barche, treni e aerei, riutilizzare cose vecchie o modificarle.

Non alzate gli occhi al cielo quando sentite queste richieste, pensando che riguardi solo alcune persone. Riguarda tutti!

Sprechiamo meno acqua ed energia! La fauna e la flora non vanno ferite! Nel momento in cui gettate i rifiuti per terra e ve ne accorgete, ma non li raccogliete, pensate a quanto tempo impiegano quelle cose a decomporsi.

Ad esempio: la lattina di coca-cola impiega dai 10 ai 100 anni, il sacchetto di plastica dai 100 ai 1000 anni e una bottiglia di vetro 1000 anni. E se plastica cade in mare forma delle vere e proprie isole! La conoscete la storia delle paperelle finite nell’oceano? 28.800 animali di plastica non arrivarono mai a destinazione, perché una tempesta distrusse i container dentro cui erano. Finirono in un grande ammasso di spazzatura galleggiante che si trova nel Pacifico e copre una superficie più grande di quella della Francia.

Un altro fatto che abbiamo letto riguarda una piattaforma petrolifera che ha riversato in mare tonnellate di petrolio per 11 giorni consecutivi.

Questi incidenti succedono di continuo!

Quante immondizie! Se continuiamo a vivere così ci ritroveremo con un futuro rovinato.

Noi abbiamo nella mente dei sogni premonitori: il cielo sarà nero da quanto inquinato, ci saranno cinque o sei sole specie di animali, le altre saranno già ormai estinte.

Intanto la tecnologia sarà avanzata e quando telefonerai ti apparirà un ologramma.

Ma questo ci aiuterà veramente?

Cari lettori quello che vogliamo comunicare è che bisogna avere cura dell’ambiente in cui viviamo:

è la nostra casa, il nostro futuro e dei nostri bambini un giorno!

Classe 4A Forti Gruppo di Alberto, Edoardo, Laura e Vlada

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Come piccole gocce nel mare Autori: classe 4A Forti - Emma, Federica, Filippo, Gabriele, Laila

Ciao lettori, siamo qui per parlarvi della Terra per farvi capire quanto è importante. È la nostra casa e prima madre e molti non si rendono conto di quanto stia soffrendo.

Tante persone gettano i rifiuti in mare, in collina, in montagna senza pensare ai danni che provocano: animali che non riescono a liberarsi dalla plastica, torrenti che diventano di colori impensabili da sembrare bellezze naturali, ma che poi provocano malattie sia all’uomo che alla natura.

Ad esempio, come ci ha riferito un nostro compagno, la sorgente dell’emissario Alpone che nasce a Bolca, è diventata di recente marrone a causa dei rifiuti scaricati nell’acqua da una industria tessile per colpa del mal funzionamento di un filtro.

E in altri posti il colore dei fiumi diventa anche viola..

La domanda è: cosa possiamo fare noi per rendere il mondo migliore?

1) fare la raccolta differenziata a casa e a scuola 2) non sprecare l’acqua 3) piantare alberi o altri tipi di vegetali 4) spegnere la luce e corrente elettrica quando non serve 5) non bruciare i combustibili fossili che inquinano 6) usare i mezzi pubblici o lo skateboard, la bicicletta o il monopattino Ovviamente questi sono piccoli suggerimenti, piccole gocce nel mare che però possono fare la differenza, dipende tutto da noi.

E soprattutto ragazzi ricordiamoci sempre le 4 ERrE:

RIDURRE i nostri consumi vari (cibi, giochi, vestiti…)

RECUPERARE (una cosa vecchia diventa spesso di moda e originale) RICICLARE e RIUSARE quello che si ha o si trova usato.

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LA NOSTRA CASA È IN PERICOLO Autori classe 4A scuola Forti Artin, Emily, Giacomo, Serena e Sandu

Cari lettori, oggi vogliamo parlare con voi di un argomento importantissimo che attira l’attenzione di molte persone: il SURRISCALDAMENTO GLOBALE. In un secolo la concentrazione di CO2 è salita del 25% e questo è dovuto all’uso di combustibili fossili e ai cambiamenti nell’uso dei suoli. Anidride carbonica e temperatura media globale sono strettamente collegate tra loro. Se aumentano le emissioni e le concentrazioni in atmosfera di anidride carbonica, ozono e polveri sottili aumenta anche la temperatura media globale. Questo fenomeno di surriscaldamento della Terra deve fermarsi altrimenti porterà ad una catastrofe: i ghiacciai diventeranno oceano e l’acqua salirà di molti livelli e “mangerà” le spiagge. Alcuni animali come le foche che vivono al freddo non hanno più un posto dove vivere. Quest’anno poi sono stati ricordati 10 anni dalla terribile esplosione della centrale nucleare di Fukushima. I livelli di radiazione lì sono ancora altissimi e sembra che vogliano gettare l’acqua radioattiva delle cisterne nel mare.

Noi diciamo: BASTA! COSA POSSIAMO FARE PER SALVARE LA CASA DI TUTTI? DOBBIAMO AGIRE ADESSO! Ecco alcuni comportamenti ecologici: 1) non sprecare l’acqua 2) ridurre il consumo di carne e pesce 3) spegnere la luce quando non serve 4) fare la raccolta differenziata 5) usare meno i mezzi di trasporto privati che inquinano Se faremo queste cose non salveremo forse il pianeta ma potremmo dire di aver fatto la nostra parte.

Ed è vero che molti se ne stanno occupando, come alcune associazioni che progettano barche che raccolgono rifiuti in mare e li trasformano in carburante, ma c’è anche chi se ne frega purtroppo!

Nei quartieri continuano a crescere come funghi i supermercati e non i parchi.

Se ci pensate non sono gli adulti d’oggi ad avere chissà quanto tempo davanti, ma noi bambini e adulti del futuro.

E COSÌ PER DARE VOCE A TUTTO QUESTO ABBIAMO INVENTATO DEGLI SLOGAN. Volete unirvi a noi?

BASTA POCO PER SALVARE LA TERRA, MA CI VUOLE LA FORZA E VOLONTÀ DI TUTTI

NON SI Ė MAI ABBASTANZA PICCOLI PER FARE LA DIFFERENZA! CE LA POSSIAMO FARE, MA DOBBIAMO FARLO UNITI! RENDIAMO QUESTA TERRA COME DOVREBBE ESSERE DA SEMPRE RENDIAMO MIGLIORE QUESTO MONDO!  51

LA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA ECCO ALCUNI DISEGNI ESEGUITI DAGLI ALUNNI DELLA 4A DELLA SCUOLA “A. FORTI” PER CELEBRARE LA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA, IL 22 APRILE 2021.