R&D 25 04 2019

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FREEPRESS n. 812

25 APRILE-1 MAGGIO 2019

CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT •

Prezzo € 0,08 COPIA OMAGGIO ISSN 2499-9460

FOTO STORIA Un viaggio nella fotografia, dalla mostra di Toscani al Pulitzer del lughese Tugnoli

Uno scorcio di Lugo in un’immagine tratta dalla mostra “Paolo Guerra fotografo. Un archivio ritrovato” a cura di Giacomo Casadio e Luca Nostri


ATELIER DE LA MODE

INFOPROM

La merceria in chiave moderna dove i buoni consigli aiutano a trovare l’intimo e l’accessorio giusto per ogni esigenza Nicoletta Cellini dopo l’esperienza in via D’Azeglio ha aperto il nuovo negozio in via Agnello Istorico 6, in centro a Ravenna. In un ambiente intimo e accogliente offre alla propria clientela la garanzia di prodotti di marchi storici di altissima qualità e una consulenza altamente specializzata. Tra le novità in arrivo, una sfilata per lanciare i nuovi capi di stagione e l’oggettistica per la casa Professionalità, gentilezza e alta qualità dei prodotti sono il miglior biglietto da visita del nuovo Atelier de la Mode, aperto in via Agnello Istorico 6 da Nicoletta Cellini (nella foto insieme alla sua collaboratrice Katiuscia Luce) che ha saputo fare della sua passione per le cose belle un lavoro. Ogni cosa è al posto giusto in vetrina come all’interno del negozio, in quella che è una merceria in chiave moderna, dove è possibile trovare anche reggiseni e completini oltre che costumi da bagno. «Vanto una lunga e consolidata esperienza nel settore – racconta Nicoletta –, considerando che per tanti anni ho lavorato nella storica merceria di mia zia nella vicina via Massimo D’Azeglio. Dopo la sua recente scomparsa, mi sono presa qualche mese di tempo per riorganizzarmi e cercare un negozio in zona che fosse più in linea con le nuove idee da sviluppare».

Così, ha trovato un locale luminoso di forma rettangolare con due belle vetrine e una maggiore superficie espositiva, in cui ha realizzato un allestimento molto razionale e accattivante dei prodotti per la gioia della clientela. A valorizzarne ancor di più l’eleganza e contemporaneità sono le tonalità chiare, in particolare un beige naturale, che rende l’ambiente intimo e accogliente. Tutto è curato nei dettagli, nulla è lasciato al caso. «Ci si innamora di ciò che si vede – spiega –. Il mio intento è di rendere il più piacevole possibile l’esperienza dell’acquisto, valorizzando al meglio i prodotti, che sia un bel reggiseno o un bel costume, una fine passamaneria. E proprio per dare un’impronta particolare al lavoro che sto portando avanti, organizzerò presto alcuni eventi, fra cui una sfilata per lanciare le principali novità di stagione e per far conoscere la buona fattura dei prodotti altamente selezionati. Credo nella creatività e nell’innovazione, due elementi che vorrei diventassero tratto distintivo della mia attività, dato che l’idea del banale negozio è ormai superata». Con la clientela, Nicoletta ha saputo costruire un bellissimo rapporto, fatto di confidenza e fiducia, oltre che di quella piacevole frivolezza che aiuta a rendere le giornate più liete. Entrare all’Atelier de la Mode significa prima di tutto ricevere buoni consigli sul capo giusto da indossare o sull’accessorio da utilizzare per chi ama dedicarsi al ricamo, cucito e fai da te. In un’epoca in cui la grande distribuzione offre solo il self-service, è in grado di fornire invece un servizio altamente specializzato che di certo contribuisce a gratificare la clientela. «Scegliere il reggiseno più adatto non è un’impresa semplice – rivela Nicoletta –. Spesso si sbaglia modello o taglia, si acquista un prodotto senza neanche provarlo e poi, quando si torna a casa, non si è per nulla soddisfatte. Nel mio negozio, la cliente non solo può trovare il giusto spazio per indossarlo in piena privacy, ma ricevere consigli dato

che conosco alla perfezione la vestibilità dei marchi con cui lavoro da anni». L’Atelier de la Mode diventerà, sempre di più, anche il posto giusto in cui trovare begli oggetti per la casa, spesso scovati in giro per l’Italia e l’Europa. «Mi piace girare per i mercatini del Nord-Italia – racconta Nicoletta – e, nel periodo natalizio, prenderò certamente alcuni prodotti della montagna, dagli gnomi alle boule, dai centro-tavola in legno a suppellettili varie per arricchire l’offerta. In Umbria, per esempio, ho trovato un’azienda molto interessante che tratta solo la lavanda e oggettistica a tema che comprerò. Per non parlare poi delle ultime tendenze notate in Inghilterra e Irlanda, dove stanno spopolando i centrini fatti a uncinetto trasformati in mandala da esporre e appendere all’interno di cornici per decorare la casa». E non finisce qui, perché Nicoletta Cellini è un vero e proprio fiume in piena, con tanti progetti che non vede l’ora di proporre e realizzare. Uno di questi ha anche uno scopo educativo, rivolgendosi ai più piccoli. «Mi piacerebbe – conclude – far riscoprire ai bambini il piacere di giocare con i bottoni o con i fili, come si faceva una volta quando i giocattoli si creavano dal nulla. A volte, basta poco per divertirsi e vorrei suggerire alle madri modalità creative con cui stimolare i propri figli. Così come desidero aiutare le giovani donne, sempre più impegnate tra casa a lavoro, a riscoprire la valenza antistress e altamente distensiva del lavoro a maglia o all’uncinetto, oltre che la soddisfazione di realizzare un capo fai da te o di decorare una bella tovaglia». L’Atelier de la Mode, via Agnello Istorico 6 - Ravenna centro cell. 370 3360807 - Pagina FB L’Atelier De La Mode - Instagram latelierdelamode_ravenna


PUNTI DI VISTA / 3 25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

IL COMMENTO

TUTTO D’UN TRATTO

L’OSSERVATORIO

di Gianluca Costantini

La discarica di Imola è anche una questione ravennate

Alcune chicche da campagna elettorale

di Alessandro Montanari

di Moldenke

L’ampliamento della discarica Tre Monti di Imola è stato bocciato dal Consiglio di Stato. La sentenza getta un’ombra pesante sulla gestione regionale dei rifiuti ed interessa da vicino il territorio ravennate perché la Tre Monti confina con Riolo Terme. Nel sito imolese finiscono – o sarebbe meglio dire finivano – i rifiuti di quattro comuni della Romagna Faentina (Brisighella, Casola Valsenio e Castel Bolognese oltre che Riolo) e da quando il sito è stato chiuso (inizio 2018, dopo la prima sentenza del Tar) il pattume manfredo è stato portato a Forlì, nell’inceneritore. La discarica imolese era una delle tre dell’Emilia-Romagna che sarebbero dovute restare aperte secondo il piano rifiuti. Le altre sono quelle di Carpi e di Ravenna. Dove però si sarebbe dobuto spegnere l’inceneritore: il termine era previsto per dicembre 2018 ma è stato posticipato. Sarà interessante capire che succederà ora. Il mancato ampliamento della discarica imolese, che secondo i dati Hera riceveva 900 tonnellate di immondizia al giorno, getta un pesante punto interrogativo su questo piano. Come si sarà ormai intuito, quello dei rifiuti è un risiko da comporre e se si chiude un sito come quello imolese va rivisto l’intero bilanciamento. A questo punto non sono pochi i dubbi sul tavolo: ad inizio gennaio l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo ha fissato in sei mesi il termine per il quale si verificheranno gli obiettivi del piano, che peraltro ha il 2020 come orizzonte. A Imola il Movimento 5 Stelle, che da un anno esprime il sindaco, ha esultato al momento della bocciatura da parte del Consiglio di Stato. Se quello dei grillini sia o meno un ragionamento lungimirante è questione che ognuno valuterà da sé, va tuttavia ricordato il motivo per cui la discarica è stata bocciata: in sintesi la Regione, per blindare la procedura di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) dell’ampliamento, chiese a suo tempo un parere al Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Parere – si badi bene – che non sarebbe stato necessario nell’ambito della procedura e che, quando arrivò, fu negativo. Nonostante ciò, la Via per l’ampliamento fu ugualmente positiva, proprio perché il parere del Mibact non era stato giudicato vincolante. Il ricorso al Tar di varie associazioni è nato da qui e i giudici hanno dato ragione agli ambientalisti: nel momento in cui l’Emilia-Romagna chiese il parere di fatto si autovincolò e non poteva più far finta di nulla. Un modo di fare piuttosto leggero per una questione importante come quella dei rifiuti e prendersela con chi oggi esulta per la chiusura della discarica significherebbe avere la memoria corta.

Finalmente entra nel vivo la campagna elettorale anche in provincia di Ravenna e il divertimento non manca.

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XVIII - n. 812 Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: commerciale1@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Gianluca Achilli, Maria Cristina Giovannini (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Simona Guandalini, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Alessandro Montanari, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini. Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it

Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

- A Solarolo c’è una lista civica che si chiama “We are the people@investinhumanity”, dico solo questo. - A Sant’Agata sul Santerno (a meno di clamorose novità dell’ultima ora) c’è un solo candidato sindaco, che è l’attuale sindaco (che non si sa bene se è civico o del centrodestra, ma per non rischiare il Pd non si presenta). Viva la democrazia. - A Cervia il candidato sindaco del centrodestra è un ex simpatizzante del centrosinistra e da quando è sceso in campo praticamente è un fantasma, non dice nulla, non fa nulla, su Facebook posta aquiloni. - A Russi ci sono ben due liste di sinistra che stanno a sinistra del centrosinistra. Che sballo. - Ci sono due candidati a sindaco che si chiamano Luca Zannoni e Gianluca Zannoni (per fortuna in comuni diversi). - Il vicesindaco di Ravenna, che è il segretario provinciale del Partito Repubblicano, si candida alle elezioni Europee con la lista della Bonino e soprattutto di Italia in Comune con gli ex grillini guidati da Pizzarotti. - A Lugo i Verdi attaccano “Per la sinistra” chiamandola “Sinistra per Lugo”, salvo poi scusarsi per la gaffe perché “Sinistra per Lugo” è nella coalizione del centrosinistra insieme agli stessi Verdi, mentre “Per la sinistra” è contro la coalizione di centrosinistra con i Verdi. Un mondo bellissimo, no? - Miracolo: il Movimento 5 Stelle si presenta alle elezioni anche qua, in provincia di Ravenna. Senza esagerare, però, con quattro candidadi a sindaco nei 14 comuni totali al volo. - Alle Europee c’è anche il patron del Papeete di Milano Marittima, luogo prediletto del nostro caro ministro Salvini. Finalmente avremo un politico in grado davvero di mantenere le promesse, tipo “Più figa per tutti”.

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4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

ELEZIONI EUROPEE/1

Dal vicesindaco Fusignani allo storico Stella, ecco i ravennati in corsa per Strasburgo Ci sono candidati della provincia nelle liste di Lega, Più Europa, Fratelli d’Italia, Europa Verde e Popolo della Famiglia. Si vota il 26 maggio

Chiuse e presentate ufficialmente le liste per le elezioni Europee del 26 maggio, si può procedere alla conta dei ravennati in lizza per un seggio al Parlamento di Strasburgo, anche se in alcuni casi è facile immaginare che si tratti innanzitutto di cosiddette “candidature di servizio” a liste per cui il 4 percento della soglia di sbarramento è un obiettivo non scontato. Come noto, quello delle Europee è un sistema proporzionale che prevede la scelta del candidato da parte dell’elettore, il quale può esprimere da una a tre preferenze. Tra le personalità locali più di spicco compare senza dubbio il vicesindaco di Ravenna, il repubblicao Eugenio Fusignani, quinto in ordine di apparizione della lista Più Europa che unisce Emma Bonino e Italia in Comune capeggiata dall’ex grillino Federico Pizzarotti e, appunto, i Repubblicani. Stuzzicata anche da un commento di www.ravennaedintorni.it che ipotizzava ironicamente una futura possibile alleanza anche alle amministrative tra forze che ora sono all’opposizione, la sezione ravennate di Italia in Comune ha tenuto a precisare: «Italia in Comune e Più Europa hanno condiviso un percorso comune che li vede concorrere unitamente per le prossime elezioni europee. Questo accordo è frutto di una condivisione di intenti, su una programmatica visione comune su temi importanti e delicati come l’ambiente, l’economia, le politiche per il lavoro, lo sviluppo eco-sostenibile e la regolamentazione dei flussi migratori, per citarne alcuni. È però importante sottolineare come questi accordi si fermino appunto, per come dovrebbero essere gli accordi politici, a una condivisione di programmi e non vanno in alcun modo a “dilagare” sulla scelta delle persone. La candidatura del vicesindaco Fusignani fra le fila di Più Europa non sot-

Da sinistra Eugenio Fusignani, Fatou Lo Boro, Gabriele Padovani

tintende pertanto alcun tipo di accomunamento a Ravenna fra Italia in Comune e il Pri». Più semplice la situazione in casa del Popolo della Famiglia candidato con il proprio simbolo e che nel Nord Est vede in lista il ravennate Mirko De Carli, coordinatore del partito proprio nel nord Italia. Per Fratelli d’Italia, una candidatura sicuramente di forte impronta anche ideolo-

gica è quella dello storico ravennate Gianfranco Stella, autore di numerosi volumi in cui ha raccontato la Resistenza come un movimento dove non sono mancati autori di efferati delitti e che sono finiti anche al centro di vicende giudiziarie proprio per la portata della denuncia di presunti crimini commessi dai partigiani. Nel centrodestra però senza dubbio parte favorita la Lega di Salvini che in questo momento viene data da tutti i sondaggi come primo partito in Italia. Il riferimento per i salviniani locali è Gabriele Padovani, faentino, noto ai più per aver sfiorato la vittoria alle ultime amministrative a Faenza, quando Malpezzi del Pd si affermò al ballottaggio con qualche centinaio di voti di scarto. Nel campo opposto, bisogna andare a cercare nella lista che mette insieme i Verdi e Possibile per trovare un nome ravennate, che è quello di Fatou Lo Boro, origini senegalesi, cittadinanza italiana, militante di Possibile, così come il marito l’ex parlamente e avvocato Andrea Maestri che invece non è candidato. Nessun nome ravennate né Pd né per la nuova lista La Sinistra che include Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. Altre formazioni, come Potere al Popolo, non si presenteranno invece alle elezioni. In compenso i ravennati, chiamati a votare nella circoscrizione Nord-Est che include Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dovrebbero trovare una ventina di simboli sulla scheda, tra cui quelli di estrema destra già noti come Forza nuova e Casapound, quello di estrema sinistra con falce e martello di Rizzo, ma anche novità come il partito animalista, il popolo Partite Iva o la candidatura di un singolo Lamberto Roberti. Ci sarà naturalmente anche il Movimento 5 Stelle che però non ha nomi ravennati in lizza.

ELEZIONI EUROPEE/2 Maria Cecilia Guerra e Furio Honsell alla festa di Articolo Uno Torna la festa del Primo Maggio con Articolo Uno Ravenna, dalle dalle 10 alle 22 in via dei Mille 13 a Marina di Ravenna. Fuochi accesi per la braciolata e ospiti i candidati al Parlamento europeo Maria Cecilia Guerra e Furio Honsell, entrambi candidati nella circoscrizione nord est nelle liste del Pd.


POLITICA / 5 25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

AMMINISTRATIVE/1

Fusignano: il candidato sostenuto dalla Lega si presenta al Granaio con la sua squadra Appuntamento il 26 aprile con Claudio Baldini imprenditore senza un passato in politica

AMMINISTRATIVE/2 A Bagnacavallo la lista civica “Officina delle idee” a sostegno di Eleonora Proni A Bagnacavallo si è presentata la lista “Officina delle idee” a sostegno della candidatura a sindaco di Eleonora Proni, sindaco uscente del Pd in cerca di riconferma. «Questo gruppo nasce come un’associazione culturale, che verrà presto costituita, con un orizzonte temporale che va ben oltre la scadenza elettorale – ha detto Ada Sangiorgi, capolista –. L’intento principale è quello di avviare un dialogo stimolante con l’Amministrazione comunale, per questo si presenterà alla città e al territorio anche in occasione delle prossime elezioni amministrative. Le persone che lo compongono rappresentano diversi ambiti della nostra comunità, ma condividono i medesimi obiettivi per una Bagnacavallo che sia bella da vivere, che metta la persona al centro, che continui a sostenere le fasce più deboli e mantenga servizi di qualità».

AMMINISTRATIVE/3 Sfida a tre a Solarolo: si sono presentati anche Renato Tampieri per il centrodestra e Elisabetta Vignando A Solarolo, dove Stefano Briccolani è il candidato del centrosinistra, è stata intanto presentata la candidatura “civica” di Elisabetta Vignando a sindaco (che ha già anche indicato il suo eventuale vicensindaco in Cesare Mainetti). La loro lista si chiama “We are the people@investinhumanity”. Il centrodestra invece ha annunciato la ri-candidatura di Renato Tampieri, militare dell’Esercito, che aveva già tentato l’impresa nel 2014 e siede in consiglio dal 2009.

Venerdì 26 aprile alle 20.30 al centro culturale “Il Granaio”, in piazza Corelli 16 a Fusignano, verrà presentato il candidato Sindaco Claudio Baldini e i candidati consiglieri della Lista Civica “Prima Fusignano”. Saranno presenti alla serata il Sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, il segretario Provinciale della Lega, Samantha Gardin e il Presidente della Lega Romagna Gianluca Pini, ex parlamentare e da tempo residente proprio a Fusignano. «Claudio Baldini – spiega la consigliera uscente della Lega, Anna Rosa Tarroni – è un candidato Sindaco d’eccellenza. La sua discesa in campo rappresenta un’opportunità storica per Fusignano. Oltre ad essere una figura di spicco del nostro territorio, Baldini è un imprenditore di comprovata esperienza e una persona capace che ha tutte le carte in regola per cambiare il volto di questo Comune». «Ho 62 anni e non sono un politico – scrive su Facebook lo stesso Baldini per spiegare le ragioni della sua scelta – non ho mai avuto tessere di partito ma sono un Imprenditore con 40 anni di esperienza in vari settori commerciali. Ho le idee ben chiare di come vorrei che il mio Paese ritornasse ad essere ed è per questo motivo che mi sono “messo in gioco” mettendoci la faccia e la firma. Penso di avere la maturità, l’esperienza e la voglia di lavorare per ripristinare queste condizioni. Ho creato una squadra di persone al mio fianco con varie e forti competenze tutte pronte ad interagire su ogni singolo problema».

AMMINISTRATIVE/4 La festa (e il tour) della civica di sinistra Cambia Ross in corsa a Russi Continuano gli appuntamenti elettorali di Cambia Ross, lista che a Russi si presenta alternativa sia al centrodestra che al centrosinistra, con un programma fortemente ambientalista e incentrato sui temi sociali e uno sguardo esplicitamente di sinistra a molti temi importanti. In particolare il 26 aprile alle 20.30 invitano tutta la cittadinanza a una festa ai Giardini della Rocca “Terzo Melandri” per la presenzione della lista e del programma elettorale. Il candidato Gianluca Zannoni sarà inoltre presente anche lunedì 29 aprile e martedì 30 nelle frazioni rispettivamente di San Pancrazio e Godo per incontrare la cittadinanza, nella rispettive sale della circoscrizione alle 20.30. A Russi la corsa per il dopo Retini vede in lizza, oltre a Valentina Palli per il centrosinistra e Andrea Flamigni del centrodestra, anche una lista di sinistra con falce e martello che mette insieme PRC e PCI e candida come sindaco Bruno Cignani.


6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

COMMERCIO

AGROALIMENTARE

Faenza, i negozi sfitti in centro si usano gratis

CINQUE AZIENDE RAVENNATI TRA LE MIGLIORI 43 REGIONALI La ricerca di Industria Felix Magazine ha analizzato 12mila bilanci di società

Bando del Comune: 25mila euro per le utenze. Periodo massimo tre mesi

Per ridare vita alle vetrine spente del centro il Comune di Faenza lancia una campagna accogliendo una proposta delle associazioni di categoria: i proprietari di una decina di negozi sfitti concederanno i locali gratis per tre mesi (luglio, agosto e settembre) a artigiani, commercianti e ditte di servizi per promuoversie e l’amministrazione pubblica sosterra l’iniziativa con 25mila euro per le utenze. L’obiettivo è quindi di realizzare dei temporary shop che poi diventino attività a tutti gli effetti con trattative fra privati per il proseguimento dell’occupazione. La scadenza per presentare domanda è il 27 maggio. Una commissione di valutazione selezionerà i progetti presentati e li assegnerà agli spazi disponibili tenendo conto – ove possibile – delle richieste e delle indicazioni di preferenza del proponente/richiedente e considerando il contesto generale in riferimento ai contenuti dell’idea, tenuto conto delle migliori opportunità di animazione e promozione e alle migliori opportunità di animazione e di promozione. Tra le richieste del bando c’è l’apertura serale in occasioni particolari come i Martedì d’estate. Moduli e informazioni aggiuntive sul sito internet del Comune di Faenza. L’amministrazione comunale prova così a rivitalizzare il centro per riempire più vetrine possibile.

PREMIO

LAVEZZOLA, APPROVATO L’AMPLIAMENTO DELLA SURGITAL Nell’ultima riunione della legislatura, il consiglio comunale di Conselice ha dato il via libera alla variante urbanistica che consente l’ampliamento dello stabilimento di Surgital a Lavezzola. La variante impegna un’area di 28mila mq, di cui circa 5.500 coperti, che consente all’azienda agroalimentare di aumentare l’attività produttiva con l’inserimento di nuovi lavoratori. Il progetto prevede l’ampliamento sul lato sud dello stabilimento esistente «con un abbattimento significativo dei rumori percepiti dagli abitanti – scrive in una nota l’amministrazione comunale – e il trasferimento a nord dei parcheggi e delle aree di sosta e movimentazione dei mezzi pesanti. Attorno, la creazione di un parco verde nella restante superficie «con l’intento di creare un ambiente gradevole e una parziale ombreggiatura dei parcheggi».

PUBBLICO IMPIEGO Il Comune cerca un dirigente per l’edilizia: contratto di tre anni per architetti e ingegneri Il Comune di Ravenna ha bandito una selezione pubblica per l’assunzione di un dirigente a tempo pieno determinato (contratto di durata triennale) con incarico di capo servizio dello Sportello Unico per l’Edilizia. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 30 aprile. Per partecipare è necessario essere in possesso di laurea specialistica\magistrale in Ingegneria o Architettura e una specifica esperienza professionale meglio dettagliata nell’avviso stesso. Info al servizio Risorse umane del Comune.

INFOPROM

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Sono cinque le aziende ravennati tra le 43 imprese primatiste di bilancio e più performanti dell’EmiliaRomagna, scelte tra i 12.660 bilanci di società di capitali con sede legale in regione e fatturati da 2 milioni a 8,3 miliardi di euro. I vincitori sono stati premiati a Bologna durante la prima edizione regionale di Industria Felix, organizzata da Industria Felix Magazine, il nuovo periodico nazionale di economia e finanza diretto da Michele Montemurro, in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, Associazione culturale Industria Felix, Regione Puglia e Puglia Sviluppo, con i patrocini di Confindustria, Comune di Bologna e Ansa. Le aziende ravennati incluse nelle “magnifiche” 43 sono: Creditpartner srl (impresa attiva nel settore assicurativo) in quanto “miglior impresa per indice percentuale Roi (con attivo superiore ai 2 milioni di euro) della provincia di Ravenna”; Eurovo srl (produzione e distribuzione di uova e ovoprodotti), “migliore grande impresa della provincia di Ravenna”; Igd Siiq spa (la società, tra gli altri, del centro commerciale Esp), “miglior impresa per affidabilità finanziaria e crescita Cerved e miglior impresa per utile netto della provincia di Ravenna”; La Fabbrica spa (azienda del comparto ceramico di Castel Bolognese), “migliore media impresa della provincia di Ravenna”; Sirio spa (azienda leader nella gestione del catering commerciale nel settore ospedaliero) “miglior impresa femminile” della provincia di Stefania Atzori, Ad di Sirio Ravenna.

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ECONOMIA / 7 25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

TURISMO/1

Torna la Romagna Visit Card: il prezzo sale da 17 a 20 euro, il risparmio rimane 280 euro

TURISMO/2

La tessera consente l’ingresso in 55 siti e 60 attrazioni Resta valida fino al 5 gennaio, in vendita in 70 punti Ravenna e il suo territorio si apprestano a entrare nel vivo della stagione turistica e con la Pasqua, come abitudine annuale, parte la vendita a turisti e residenti della Romagna Visit Card 2019, la tessera di promozione integrata che continua ad allargare la propria offerta: quest’anno sono infatti 55 i siti turistici ad ingresso gratuito in tutta la Romagna (di cui 23 in provincia di Ravenna). A questi si aggiungono oltre 60 attrazioni per cui sono disponibili sconti ed agevolazioni, e che comprendono luoghi intrisi di storia e cultura, ma anche eventi e proposte legate al wellness e al divertimento, da sempre elementi attrattivi del territorio romagnolo. La Romagna Visit Card 2019 può essere acquistata online, negli uffici turistici o nei principali siti coinvolti, per un totale di circa 70 punti vendita complessivi, e garantisce un risparmio complessivo calcolato pari a 280 euro, se si considera l’acquisto dei relativi biglietti a prezzo pieno, a fronte dei 20 euro per l’acquisto di una card. Nel 2018 il risparmio era lo stesso ma la card costava 17. Il pass per girare la Romagna è valido fino al 5 gennaio prossimo e permette di visitare

gratuitamente, una volta sola, novità come l’Antico Porto di Classe e il Museo “Classis” di Ravenna appartenenti al circuito Romagna Empire, pensato per far scoprire ai visitatori il patrimonio storico e archeologico del territorio romagnolo. Sul tema dell’Impero Romano, infatti, è stato messo a punto anche a Ravenna un percorso che, oltre ai siti citati, collega gioielli come la Domus dei Tappeti di Pietra, Museo Nazionale e Tamo Museo del Mosaico, fino al Museo del Sale di Cervia e alla Villa Romana di Russi, tutti visitabili gratuitamente con la Card; senza dimenticare tesori patrimonio dell’Unesco come la Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Sconti fino al 50 percento e agevolazioni di varia natura sono previsti anche al Mic Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e al Planetario di Ravenna, solo per citarne alcuni; all’offerta culturale si aggiungono poi eventi come il Ravenna Festival, ma anche proposte per il relax, come le Terme di Cervia e Riolo, o per il divertimento, come il Labirinto Dedalo di Savio. L’elenco completo delle attrazioni è disponibile sul sito www.romagnavisitcard.it, dove è possibile anche effettuare l’acquisto e l’attivazione della card.

Tra le novità 2019 l’inserimento del museo Classis nell’elenco dei luoghi visitabili

CERVIA CERCA OSPITI IN INCOGNITO: PAGA IL SOGGIORNO PER LE PAGELLE Il Comune di Cervia cerca turisti in incognito a cui pagare una notte in albergo per dare le pagelle alle strutture. Il progetto denominato “Una notte a Cervia” si svolgerà nell’estate 2019: a seguito di una prima fase di reclutamento verranno selezionati giovani, coppie, famiglie e senior che, per una notte, saranno ospiti di strutture diverse della località. In sostanza, trattasi dei cosiddetti “mistery guest” ai quali verrà richiesto di rilasciare, al termine della loro esperienza, una valutazione sul soggiorno effettuato. Le candidature si possono inviare dal sito www.turismo.comunecervia.it.

TURISMO/3 Passa la legge regionale sui condhotel: gli alberghi possono vendere stanze ai privati L’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato la legge regionale per i cosiddetti condhotel, neologismo che unisce le parole condominio e hotel: in buona sostanza i proprietari di strutture ricettive potranno trasformare una quota (pari al 40 percento della superficie) delle stanze in unità immobiliari autonome da cedere a privati per reinvestire il ricavato nella riqualificazione e nella sicurezza dell’albergo. La possibilità era stata introdotta con il decreto Sblocca Italia del 2014 (Governo Renzi) demandando alle Regioni i dettagli. Ora i Comuni dovranno recepire la norma regionale, procedura che a seguito delle modalità semplificate previste potrà avvenire in tempi rapidi.




10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

INTERVISTA/1

Dai cortei di Bologna alla crisi in Yemen, il viaggio di Tugnoli per arrivare al Pulitzer Il prestigioso premio per il giornalismo al 40enne fotografo di Sant’Agata sul Santerno per un reportage pubblicato dal Washington Post. Negli ultimi dieci anni ha vissuto tra Kabul e Beirut: «Da giovane volevo fare il batterista...» di Andrea Alberizia

Al tempo del liceo voleva fare il batterista poi si è iscritto a Fisica ma ha mollato a un esame dalla laurea e ora è il primo italiano a vincere il Pulitzer in 102 anni di storia del più prestigioso premio per il giornalismo. Il 40enne Lorenzo Tugnoli di Sant’Agata sul Santerno non sognava di fare il fotografo. È stata Bologna a innescare tutto: le foto scattate per passatempo a un corteo studentesco nel periodo universitario, e poi vendute alle redazioni, sono state il primo contatto con il fotogiornalismo. Tugnoli, il suo reportage in Yemen pubblicato dal Washington Post ha vinto sia il World Press che il Pulitzer. Come è nato? «È uno dei lavori che in gergo si chiamano “assegnati”, mi è stato richiesto dal Washington Post: sono andato sul posto due volte nel 2018, in totale nove settimane. Non capita spesso che un giornale mandi un fotografo completamente spesato per due mesi e mezzo: il Post era interessato alla crisi umanitaria in Yemen, voleva spingerla sul giornale e ha fatto un grande sforzo. Con me c’era il loro caporedattore al Cairo che segue il Medio Oriente e con cui sono a stretto contatto ormai da qualche anno. In tutto è stata una campagna di stampa di sei mesi, siamo stati in prima pagina una dozzina di volte». Qual è stata la parte più difficile del lavoro? «Entrare in Yemen. Ottenere i visti non è stato facile e non lo è ancora: vorrei tornare ma da dicembre ancora non abbiamo ottenuto nulla. Di fatto là decidono i sauditi che cosa succede e non hanno piacere di avere giornalisti in giro a raccontare la situazione del nord. E quindi è tutto un lavoro di telefonate per cercare un contatto per arrivare al visto. Abbiamo già provato con le ambasciate di diversi Paesi». Una volta entrati quant’è il pericolo per un reporter? «Il rischio non è così alto. Per andare nel nord ti affidi a una sorta di contrabbandiere del posto: sali su una macchina vestito come un locale, ti fai dieci ore di strada sterrata e ti scaricano nelle zone sotto il controllo dei ribelli. Nella peggiore delle ipotesi se ti fermano ai checkpoint ti rimandano indietro e ci devi riprovare». Dal 2015 vive a Beirut. Come ci è finito da Sant’Agata sul Santerno? «Nel 2009 e 2010 c’era molto lavoro in Afghanistan per i fotografi e sono andato spesso ma a quel tempo vivevo a Londra e non era la soluzione più comoda allora mi sono spostato a Kabul. Sono rimasto là quattro anni e mezzo e poi ho cominciato a sentire il bisogno di qualcosa di più tranquillo, almeno come base. Beirut è un posto normalissimo, è una città che potrebbe essere in Europa, è comoda per coprire il Medio Oriente ed è a tre ore di volo dall’Italia. Per questo ogni due-tre mesi torno a Lugo dove abita mia mamma». Fare il fotografo non era il suo sogno… «È vero, ho avuto tante idee su cosa volessi fare da grande ma il fotografo non c’era. Ho fatto il liceo scientifico e a quel tempo volevo fare fare il musicista perché suonavo la batteria. Poi mi sono “flashato” con la scienza e mi sono iscritto a Fisica all’università a Bologna. Mi

A sinistra Lorenzo Tugnoli, nato a Lugo nel 1979, vincitore del premio Pulitzer 2019 nella categoria Feature Photography con questa motivazione: “Per un superbo racconto fotografico della tragica carestia nello Yemen, realizzato attraverso immagini in cui la bellezza e la composizione si intrecciano con la devastazione”. In alto una delle 17 foto premiate (credit Contrasto): il reportage è stato pubblicato sul Washington Post. Sotto una foto di piazza Baracca a Lugo, dalla serie “La notte e lo zen” scattata da Tugnoli nell'ambito del progetto Lugo Land 2009, a cura di Luca Nostri

APPUNTAMENTO Il fotoreporter ospite al museo Mar di Ravenna il 7 maggio All’indomani dell’annuncio del prestigioso premio, noi di R&D avevamo buttato là una suggestione con un Bombolone, la nostra rubrica online tra il serio e il faceto: perché qualcuno del Mar non contatta Tugnoli per organizzare una sua mostra a Ravenna in futuro? Dalle parti del Mar ci hanno preso alla lettera e hanno contattato il fotorepoter: il Pulitzer sarà ospite del museo alle 18 del 7 maggio per una conversazione pubblica. Chissà che questo non sia il primo passo verso una mostra nel 2021...

mancava un esame quando ho cominciato a fare foto: non ho più smesso e non mi sono laureato». Come è stato l’inizio? «Un giorno a Bologna durante una manifestazione studentesca in strada ho preso la macchina fotografica e ho cominciato. Poi ho provato a proporle ai giornali, ho cominciato a guadagnare qualcosa, ho conosciuto Massimo Sciacca che è un fotogiornalista molto bravo e con lui ho iniziato la gavetta dalla camera oscura. Sono uno che ha cominciato con la vecchia scuola della pellicola». E ora che con telefonini e social network la fotografia è diventata più accessibile, è meglio o peggio per un reporter professionista? «Io faccio il fotografo perché mi piace fare foto. Se con i cellulari aumentano le persone che fanno foto io sono felice perché penso che così si stia costruendo una cultura e una conoscenza della grammatica visiva che prima non era presente. Oggi usiamo la fotografia addirittura al posto di prendere appunti, abbiamo una intimità con la fotografia che prima non c’era ed è buono per i fotografi perché c’è bisogno di foto. Il problema ci sarebbe solo se non si capisse la differenza tra un professionista e un dilettante, ma questo credo che si capisca bene». Sarebbe possibile un reportage come il suo in Yemen con un telefonino? «Sì e qualcuno l’ha fatto: Michael Cristopher Brown ha raccontato la rivoluzione libica per il National Geographic e ora lavora alla Magnum. Oggi un cellulare con una buona risoluzione è molto meglio della migliore macchina di vent’anni fa». Qual è stato il primo reportage? «Se intendiamo quello per cui mi hanno pagato allora nel 2011 a Herat per il Wall Street Journal. Diciamo che ho avuto un po’ di fortuna a cominciare con il giornale con la più grande tiratura al mondo. Ero in Afghanistan ma per i giornali non volevo lavorare perché mi sentivo un artista. Poi un’amica che oggi è a capo dell’ufficio del Wsj a Kabul mi ha proposto di provare. E così ho capito che nel reportage per un quotidiano potevo comunque dare spazio alla mia sensibilità». Essere sotto agenzia per un fotografo cosa significa? «Io sono entrato in Contrasto nel 2017. In buona sostanza il fotografo decide i progetti sui quali vorrebbe lavorare e l’agenzia ti aiuta a venderli. Nel mio caso sono lì anche perché la direttrice è Giulia Tornari che è una photo editor pazzesca. Per me è un modo per imparare. Devo molto a lei per le vittorie dei premi». Si può fare una stima di quanti scatti ha fatto in carriera? O di quanti giga di foto ha in archivio? «Difficile. Dallo Yemen sono tornato con 30mila foto. In generale un lavoro equivale a circa diecimila foto scattate e poi si seleziona. Faccio circa 15 lavori all’anno…». Qual è la foto che manca e che vorrebbe aggiungere? «Mi vengono in mente tutte le situazioni in Yemen dove è difficile avere accesso. Ecco da lì vorrei fare qualche foto in più».


POLITICA PRIMO PIANO //117 28aprile-1 marzo-3 aprile 2019 RAVENNA&DINTORNI 25 maggio

INTERVISTA/2

«Se l’arte non provoca qualcosa, a cosa serve?» La prima volta di Oliviero Toscani in un museo Il Mar ospita la mostra dell’artista che ha fatto parlare il mondo con i suoi scatti sopra le righe: «Fotografare è come guidare: non tutti sono autisti e non tutti sono autori»

Se c’è una cosa che si può dire di Oliviero Toscani è che chiaramente non abbia il desiderio di piacere a tutti. Sovversivamente creativo e impegnato contro la pena di morte, quanto avventato e grossolano, per non dire peggio, in molte delle sue affermazioni pubbliche (ricordiamo la faccenda del rossetto “collegato” al femminicidio che ha portato a movimenti contro l'acquisto dei prodotti pubblicizzati dalla sua firma) è indubbio che le sue frasi forti e le sue immagini scioccanti abbiano fatto il giro del mondo. Figlio di Fedele Toscani, primo fotoreporter del Corriere della Sera – e mano che immortalò il corpo esanime di Benito Mussolini dopo la sua “esecuzione” – studia fotografia e arte e si fa notare nel mondo della moda sin da subito, alla fine degli Anni '60, per l'originalità del suo approccio. Da quel mondo, dalla moda, non è più uscito, firmando per le più note riviste di settore, per le campagne di marchi come Valentino, Chanel e altri grandi stilisti, sino al lungo sodalizio con Benetton, dagli Anni '80 fino al 2000, quando l'azienda – a causa delle foto di Toscani ai condannati a morte dello Stato del Missouri, che furono scattate senza dichiararne esplicitamente il fine pubblicitario – fu condannata a pesanti risarcimenti e subì un grave danno d'immagine. Ha girato il mondo anche il ritratto di una stremata Isabelle Caro, la modella malata di anoressia che morì nel 2010 lasciando impressa per sempre nel marchio Nolita il suo volto scavato e pieno di lentiggini. Ma ciò che forse è meno noto di Toscani, sono l'impegno nella ricerca e gli aspetti meno provocatori della sua creatività, come la ideazione della Sterpaia, un centro di studio per la comunicazione situato nel Parco di San Rossore in provincia di Pisa, totalmente autosufficiente grazie all'energia solare. Centro da cui proviene anche Nicolas Ballario, curatore della mostra “Oliviero Toscani. Più di 50 anni di magnifici fallimenti” al Museo d'Arte della Città di Ravenna (Mar) fino al 30 giugno 2019. Toscani, che oggi è un ultrasettantenne tutt'altro che ammorbidito dall'età, ci ha raccontato a muso duro quel che orgogliosamente considera fallimentare. Signor Toscani, ma perché intitolare un'antologica proprio ai suoi 50 anni di magnifici fallimenti e non ad altro?

Dove ha fallito esattamente? «Non è mica un difetto. Se qualcosa è magnifico vuol dire che va bene. I fallimenti per me sono più importanti delle cose riuscite. Ho pensato che questo dovesse essere il titolo e basta». La provocazione è una costante nel suo lavoro: perché sceglie di comunicare in modo così forte? «Se l'arte non provoca qualcosa, a cosa serve allora? Il mio linguaggio è questo. Quello che sto facendo mi va bene». Parliamo della fotografia: ci sono tanti modi di essere fotografi. Cosa segna il confine, a suo parere, tra arte e mestiere? «È come guidare un’automobile: ci sono quelli che vanno a spasso e quelli che vanno a lavorare. Non tutti quelli che guidano sono autisti, così come non tutti quelli che fanno fotografia sono autori». Lei ha frequentato per tutta la vita il mondo della moda: cosa pensa in particolare della fotografia legata a questo tema e come sceglie i soggetti? «Nella fotografia di moda ci vuole ancora più creatività. I soggetti vengono scelti in base a cosa devo fare. L'anoressia, l'angelo o il diavolo sono venuti fuori perché avevo prima un’idea in testa, un progetto. Non si esce di casa con la macchina andando in giro a cercare i soggetti da fotografare come si faceva nel secolo scorso. Oggi fare una foto è come realizzare un film, solo che bisogna essere registi, sceneggiatori e cameraman allo stesso tempo». Dal punto di vista tecnico cosa predilige? «Niente in particolare, solo ciò che mi serve per fotografare. Tor-

Una foto di Oliviero Toscani del 1990 per la campagna pubblicitaria “United colors of Benetton”

nando alla metafora del guidatore, l'importante è che prima di prendere la macchina si vada a scuola guida per la patente». Fotografia e società, oggi e domani. «Il linguaggio fotografico ora è il più importante. Tutti sanno fo-

tografare e scrivere, tutti hanno una macchina in tasca e non si tornerà più indietro. È il linguaggio più popolare, democratico e accessibile. Poi ci sarà sempre differenza tra Van Gogh e il pittore della domenica». Linda Landi

Oltre cento immagini esposte fino al 30 giugno Fino al 30 giugno il Mar di Ravenna ospita la mostra fotografica “Oliviero Toscani. Più di 50 anni di magnifici fallimenti” a cura di Nicolas Ballario e con l’organizzazione di Arthemisia. Per la prima volta in un museo italiano una mostra che ripercorre la carriera del fotografo con oltre 100 fotografie. Toscani mediante la fotografia ha fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra. Orari: da martedì a sabato 9-18, domenica 11-19, ultimo ingresso un’ora prima della chiusura (biglietto 6 euro).

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12 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

MOSTRA/1

RAVENNA IERI E OGGI, IN MEZZO UN SECOLO DI TEMPO Alla Classense 23 coppie di immagini raccontano come è cambiata la città Come cambia una città in un secolo? Per Ravenna una buona risposta sta nella mostra fotografica allestita alla manica lunga della biblioteca Classense fino al 27 aprile (apertura serale in occasione della Notte d’Oro di primavera): “Ierioggi, vedute di Ravenna a confronto” gioca in modo esplicito sulla giustapposizione e infatti si compone di 46 fotografie, 23 storiche, ritraenti angoli noti e meno noti della città, e 23 scattate quest’anno negli stessi luoghi ripresi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento da Gaetano Savini (18501917), docente della locale Accademia di Belle Arti. L’esposizione nasce dal confronto tra un’istituzione pubblica e un’associazione cittadina, “Ravenna a tréb… ieri, oggi e…”, in collaborazione con Carla Braggion e da un’idea di Laura Borsetti, Niko Brandi, Angela Izzo ed Elisa Renda. Da un lato la selezione di 23 fotografie di Savini, dall’altro lato le immagini contemporanee descrivono gli stessi angoli e la stessa quotidianità visti con gli occhi di sei fotografi, di diversa età e provenienza.

MOSTRA/2 La fotografia emergente al Mar con l’Osservatorio Fotografico “Looking on” è un progetto ideato da Silvia Loddo e Cesare Fabbri per Osservatorio Fotografico nel 2014. L'edizione 2019, studiata in collaborazione con la direzione e lo staff del Mar, è dedicata alla fotografia emergente in Italia. “Looking on” significa stare a guardare. L’accezione comunemente negativa e passiva dello stare a guardare diventa qui positivo e attivo esercizio di pazienza e osservazione. Il progetto è stato costruito attraverso un doppio invito. Il primo rivolto ad alcune figure professionali della fotografia: Chiara Bardelli Nonino, photoeditor di Vogue Italia e L’Uomo Vogue; Federica Chiocchetti, curatrice e fondatrice di Photocaptionist; Silvia Loddo, ricercatrice indipendente e fondatrice di Osservatorio Fotografico; Elisa Medde, managing editor di Foam International Photography Magazine; Giulia Ticozzi, photo editor di La Repubblica; Giulia Zorzi, fondatrice della libreria/galleria Micamera. Ciascuna delle sei a sua volta ha invitato tre autori emergenti italiani che suggerisce di stare a guardare: Eleonora Agostini, Nicola Baldazzi, Marina Caneve, Valeria Cherchi, Giammario Corsi, Matteo Di Giovanni, Karim El Maktafi, Francesca Gardini, Giulia Iacolutti, Claudio Majorana, Sofia Masini, Luca Massaro, Michela Palermo, Piero Percoco, Federica Sasso, Francesca Todde, Angelo Vignali, Alba Zari. Inaugurazione al Mar il 3 maggio. Orari: dal martedì al sabato 9-18, domenica 11-19.

MARINA DI RAVENNA

«Dolcini aveva uno sguardo autentico e consapevole» Alessandra Dragoni è la curatrice dell’esposizione al Mar tratta dall’archivio del fotografo: un lavoro di ricostruzione durato tre mesi

Una delle foto in mostra al Mar dal 27 aprile (info e orari su www.mar.ra.it). Arrigo Dolcini è stato attivo a Marina di Ravenna

Un padre falegname che le ha trasmesso la passione per la fotografia, un percorso che l’ha portata a lavorare ad Amsterdam, a Milano e a creare a Ravenna lo studio My Camera e a curare diverse esposizioni fotografiche. «La fotografia fa parte della mia vita in maniera invasiva e ossessiva», dice oggi Alessandra Dragoni. È lei ad aver curato l'esposizione che inaugurerà il 27 aprile al Mar, con protagonista Arrigo Dolcini. Dolcini era un fotografo attivo a Marina di Ravenna a partire dalla fine degli anni Quaranta che racconta i cambiamenti della località nell’immediato Dopoguerra. La Classense ha acquisito migliaia di immagini che sono state sottoposte all’attenzione di Dragoni: «Ho scoperto l'esistenza della fototeca della biblioteca qualche anno fa, lavorando ad un progetto su Antonioni. Qualcuno deve aver intercettato la mia passione per l'archivio fotografico e così mi è stato illustrato l'archivio Dolcini. Da lì è nato il progetto di farne una mostra che avesse lo scopo di valorizzare e far conoscere il patrimonio della fototeca». Dragoni spiega che la passione per la fotografia le è stata passata da suo padre: «Aveva una camera oscura e per circa vent'anni ha fotografato nel tempo libero. Era un bravissimo falegname e ho ereditato da lui il concetto di lavorare divertendosi e anche la mia prima attrezzatura». Negli anni Ottanta «abitavo ad Amsterdam dove lavoravo come archivista in un'agenzia di stampa che distribuiva materiale fotografico a giornali, quotidiani e case editrici mentre studiavo la camera oscura ed il ritratto». In Olanda «la fotografia intesa come arte e ricerca era già molto diffusa e praticata ed ho imparato molto e capito che quella della fotografia sarebbe stata la mia strada». Oggi, «pur considerandomi un'autodidatta posso dire senza falsa modestia di avere una vasta esperienza. Dagli archivi olandesi all’esperienza milanese come fotografa e photoeditor all’Accademia di belle Arti di Ravenna con Guido Guidi; un percorso che comprende più scuole e che mi consente di cimentarmi anche con la fotografia di altri». Dragoni dice di amare la fotografia «di quello che conosco, ogni volta rivestito da un sentimento diverso: attrazione, timore, curiosità e il caso che gioca sempre un ruolo importante. Amo molto le committenze e sono pronta a cimentarmi nel paesaggio ma prediligo i dettagli ed il ritratto». I progetti personali «possono essere anche diversi tra loro e cambiano con l’andare del tempo: l’esperienza e la vita

li influenzano. In questo momento è la memoria il soggetto sul quale rifletto di più con le mie fotografie, e poi ho iniziato anche a fotografare il centro di Ravenna, cosa che mi è sempre risultata difficile, in precedenza». Per scegliere le foto della mostra sono serviti tre mesi di lavoro. Dragoni ha visionato l'intero archivio e parlato con le poche persone rimaste che hanno conosciuto Arrigo Dolcini: «La nipote Laura, figlia del fratello Renato, e Pericle Stoppa sono stati di grandissimo aiuto, fondamentali nel ricostruire la vita e il lavoro di Arrigo». Per quanto riguarda la scelta delle immagini, «ci è voluto molto rigore per selezionare 90 immagini da un gruppo di 12mila. Non è stato semplice ricostruire una carriera da un archivio recuperato per caso in un mercatino dell’usato». Dolcini aveva «una forte inclinazione all'umano. Non aveva velleità autoriali. Nonostate ciò, il suo guardare, ripulito dai doveri delle committenze, è frutto di uno sguardo autentico e consapevole». Insieme alla mostra uscirà un libro edito da Danilo Montanari nel quale Dragoni e Sabrina Ragucci illustreranno la fotografia di Dolcini e di come la si possa paragonare a quella dei maestri a lui contemporanei. Tra i nomi citati quelli di Diane Arbus, August Sander, Garry Winogrand. Al tempo «la fotografia “a portata di mano” era ancora una novità, dove i soggetti si offrono con naturalezza e con un certo ingenuo stupore, e penso sia questa la caratteristica che più mi ha stimolato durante lo studio dell’archivio». Un tempo lontano rispetto ad oggi in cui il digitale ha reso tutti un po’ fotografi inflazionando il mezzo. Dragoni comunque “assolve” l'epoca contemporanea: «Non credo si possa attribuire alla tecnica o alla tecnologia il modo di intendere la fotografia. In un certo senso trovo positiva questa inflazione. Il linguaggio visivo ci pervade e dobbiamo attrezzarci per decodificarlo. Più persone avranno accesso alla fotografia più diventerà importante studiarla, creare strumenti per comprenderla e comprenderne il fondamentale contribuito alla cultura contemporanea. La fotografia compie quest’anno 180 anni, è giovane e possiamo ancora recuperare per conoscerne la storia». Alessandro Montanari

«Oggi il linguaggio visivo ci pervade, servono strumenti per decodificarlo»


POLITICA PRIMO PIANO //137 28aprile-1 marzo-3 aprile 2019 RAVENNA&DINTORNI 25 maggio

LUGO

Due foto dalla mostra “Paolo Guerra fotografo. Un archivio ritrovato” a cura di Giacomo Casadio e Luca Nostri. Alle Pescherie di Lugo fino al 28 aprile

Dalla soffita spunta un artigiano dello scatto Paolo Guerra, da decoratore di bici a fotografo: una mostra tratta dal suo archivio di 50mila negativi di Andrea Alberizia

Non si sa come un semplice decoratore di biciclette di Lugo sia venuto in possesso di una macchina fotografica professionale all’inizio degli anni Quaranta, quando era un bene di lusso per pochi, ma a distanza di ottant’anni sappiamo che Paolo Guerra ha saputo utilizzare al meglio quella Leica per raccontare un’epoca. La dimostrazione è alle Pescherie della Rocca in piazza Garibaldi fino al 28 aprile: in mostra 87 fotografie estrapolate dall’archivio di circa 50mila negativi del fotografo lughese morto nel 1981 all’età di 68 anni. Le foto in esposizione vanno dal 1946 al 1959 in un allestimento che segue l’ordine cronologico e si chiude con uno scatto in cui si vede lo spazio vuoto dopo l’abbattimento di un edificio in piazza per fare spazio al futuro “Pirellino”. «Abbiamo scelto quella come ultima – spiega Luca Nostri, curatore insieme a Giacomo Casadio – perché raffigura lo spazio dove sorgerà il grattacielino di Lugo, un simbolo del boom e della ripresa, quindi della fine degli anni più difficili dopo la guerra mondiale». Guerra cominciò a scattare le prime foto forse solo per curiosità – le uniche testimonianze sono nella memoria dei figli – ma presto ne fece una professione: «Capì che poteva essere un’attività commerciale e aprì un negozietto di fotografia in via Mazzini – spiega ancora Nostri –. Le prime immagini del suo archivio sono davvero interessanti perché non si capisce quali fossero su commissione e quali per il gu-

sto di interagire con la gente. Hanno davvero un’energia molto particolare, Guerra era un fotografo con un proprio sguardo sul mondo». Come l’archivio sia riaffiorato dalla memoria è una storia nella storia. Giacomo Casadio, appassionato di storia locale e autore di alcune pubblicazioni dedicate a Lugo, una decina di anni fa pensò di rivolgersi agli eredi di Guerra se per caso avessero ancora qualche vecchia foto del paese per una sua ricerca. «La figlia gli disse che era tutto in soffitta e lassù trovò 50mila negativi archiviati uno per uno e numerati». Un’archiviazione anomala rispetto alle abitudini solite: ognuno era stato tagliato «e questo ha fatto sì che la conservazione sia avvenuta senza che si incurvassero». Per la mostra sono state stampate 50 fotografie in camera oscura partrendo dai negativi originali «in modo che si vedessero a pieno le potenzialità di quel lavoro», e le altre sono state scansionate in digitale e ottimizzate «ma senza alcun ritocco». Immagini e scene da una Lugo che cerca di ripartire dalle macerie: «Guerra andava in giro e scattava quello che vedeva, poi le stampava e le esponeva in negozio riuscendo a vendere immagini». Oggi sono in mostra e offrono due piani di lettura al visitatore: «Molti lughesi sono curiosi di riconoscere i luoghi o i volti delle persone, per gli altri c’è la qualità visiva del lavoro, il racconto di un momento storico importante e il modo in cui è stato raccontat, ironico

In mostra fino al 28 aprile e una pagina su Facebook La mostra tratta dall’archivio di Paolo Guerra è alle Pescherie della Rocca di Lugo in piazza Garibaldi fino al 28 aprile (ingresso gratuito) con questi orari: da giovedì a domenica dalle 16 alle 18, nel weekend anche dalle 10 alle 12. La pagina Facebook “Paolo Guerra Fotografo 1913/1981” pubblica immagini tratte dall’archivio dal 1946 al 1965.

in maniera sottile». Ma è anche un amarcord di come ci fosse un tempo in cui una macchina fotografica non era nelle mani di tutti: «Vedere un fotografo era un evento emozionante, ecco perché capitano scene tragicomiche in cui magari c’è un camion fuori strada e la gente in posa che sorride perché vede il fotografo…».


INFOPROM

OTTICA GASPERINI - FORLINI

Quando l’occhio vuole la sua parte, serve un’occhiale ideale, comodo, ma anche bello, espressione di una personalità Per trovare armonia fra esigenze visive, praticità e fashion servono suggerimenti competenti e innovativi come quelli proposti dall’Ottica Gasperini - Forlini di Ravenna. Ce ne parla la consulente internazionale Angelica Pagnelli, qualificata esperta e creativa di eyewear C’è sempre qualcuno che ha bisogno di un nuovo paio di occhiali, di svecchiare o integrare la sua dotazione di montature o di lenti, ma vorrebbe qualcosa più in sintonia con la sua personalità e con le mode che cambiano, qualcosa di innovativo insomma, magari un po’ più fashion, forse un po' più comodo, magari essenziale e pratico. Recentemente, all’ Ottica Gasperini - Forlini di via Cairoli a Ravenna, un evento dedicato proprio all'estetica, allo stile ma anche alla funzionalità degli occhiali ha raccolto diverse persone decise a soddisfare queste esigenze che hanno potuto confrontarsi ed esprimere le proprie aspettative con una formidabile specialista del campo: Angelica Pagnelli. Esperta di immagine, stili e moda, specialista dell'eyewear, consulente per aziende e spazi commerciali di settore, Angelica non manca mai di soddisfare e spesso sorprendere con le sue idee e i suoi suggerimenti chi si affida a lei per scegliere l'occhiale giusto, elemento fondamentale dell'outfit contemporaneo. Ormai di casa da Gianni Forlini che ha puntato su questa consulenza qualificata per arricchire i servizi dedicati ai propri clienti e aggiornare professionalemnte il personale del negozio, Angelica darà continuità a questi tipo di eventi, tornando a Ravenna il prossimo giugno, di nuovo a disposizione per chi gli chiederà consigli e valutazioni per arricchire o rinnovare il proprio guardaroba di occhiali. Intanto abbiamo chiesto ad Angelica di raccontarci la sua esperienza, le sue competenze e il suo modo di lavorare Angelica come nasce questa idea di consulenza estetica e di stile per valutare la scelta dell'occhiale e su quali criteri ed esperienze si sviluppa? «È nata da diverso tempo e l'ho coltivata, dopo gli studi in economia, spinta anche dalla mia passione per la moda e in particolare per la cura degli accessori, fra questi gli occhiali, fondamentali nella mia vita. Quando sono andata negli Stati Uniti, circa 12 anni fa, per studiare consulenza di immagine, ho cominciato a percepire e mettere a fuoco il valore dell'immagine adattata ai contesti e non solo alla personalità individuale o, per quanto sia importante per l'occhiale, alla forma del viso. Insomma, ho capito che c'era ancora molto da esplorare e poter esprimere in questo campo. Così mi sono concentrata sull'evoluzione di questo mio know how nel settore dell'ottica» Che problemi ha dovuto affrontare per perfezionare questa sua specializzazione? «Innazitutto il fatto che non conoscevo le problematiche visive. All'inizio mi sono trovata spiazzata perche l'ottico mi contestava le scelte che io suggerivo solo sul piano dello stile, della moda… Così ho dovuto approfondire con gli esperti questa disciplina cercando di capire come armonizzare tutti gli aspetti, quelli funzionali e quelli estetici, tenendo conto della zona occhi, della forma del viso, i colori. Caso ha voluto che per alcuni anni sono stata impiegata nell'ufficio stile di un importante azienda dell'eyeware che ha rafforzato la mia esperienza. Poi ho scelto la libera professione per aprirmi a diverse aziende e fornire consulenze puntando in particolare sullo sposare gli occhiali con l'outfit, con le occasioni di vita e con le caratteristiche estetiche, perché alla fine è la prima cosa che guardiamo, incontriamo una persona e incontriamo gli occhi». Quindi quali sono le caratteristiche del viso che valuta per iniziare a definire una proposta? «Prima di tutto osservo lo stile, perché è importante capire la personalità di chi deve indossare l'occhiale. Non può solo la geometria del viso che orienta la forma di un occhiale. Formalmente ci sono dei criteri

Gianni Forlini, titolare dei negozi

Angelica durante la consulenza a una cliente

ma poi la persona quel tipo di occhiale teoricamente adatto lo deve sentire, si deve trovare a suo suo agio. Quindi cerco di entrare nell'individualità, di studiare la postura, l'espressività, l'abbigliamento… Dopodichè affronto la forma del viso, dalle arcate sopracciliari, all'occhio, fino alla linee che costituiscono il volto. Per esembio su di un viso squadrato stanno bene di solito forme morbide. Solitamente preferisco seguire il gioco delle caratteristiche dominanti. Se ad esempio una persona ha un viso tondo ma il naso sottile, magari devo trovare un compromesso, e orientarmi verso un occhiale non troppo squadrato». Si tratta di una osservazione molto complessa… «Proprio così, comporta l'analisi e la valutazione di molteplici fattori. E va sottolineato che parliamo anche di salute e comfort visivo, importante come tutte le variabili fashion. Per l'orientamento sullo stile, peraltro, conta molto l'esperienza, la capacità di integrare tutti dati e le impressioni raccolte sul cliente, anche quelle più sottili, psicologiche che mi servono per scegliere la gamma di occhiali da sottoporre poi e far provare al cliente».

E come reagiscono i clienti rispetto alle sue proposte? «Le reazioni sono tante e spesso molto simili, di sintonia con le proposte più basiche e di perplessità, che nasconde però una certa curiosità, rispetto a quelle più creative. Di solito suggerisco un “guardaroba occhiali”, con diverse tipologie a seconda dell'uso e delle circostanze per cui andrebbero indossati. Fra questi c'è sempre un occhiale che io chiamo “sfida”, che cerca di stimolare e incoraggiare in un cliente – anche se tendenzialmente tradizionale, con preferenze classiche o piuttoste sobrie – quella voglia di cambiare, di osare un po', cha magari è solo sopita. Così lancio proprio una sfida ad abbandonare il consueto, l'abitudine, raccontando al cliente come questa novità non è poi così strana o in contrasto con la sua personalità. Poi di solito, suggerisco anche un tipo di occhiale che, per così dire, aggiunge qualcosa in più, al repertorio di prodotti più lineari e rassicuranti che quel cliente sembra preferire. Ma sono molto attenta a non proporre quello che rischia di essere out of style, un prodotto creativo ad una personalità che ho intuito non ha la minima intenzione di uscire da certi standard rassicuranti».

Un momento di formazione

Via Cairoli 17/A - Ravenna Tel. 0544 218210 www.otticagasperini.com Facebook Gasperini - Forlini

Alcune strumentazioni di Angelica

Che ruolo hanno questi eventi, peraltro molto apprezzati dal pubblico, nell'ambito della consueta attività tecnica e commerciale di un negozio di ottica «I negozi di ottica hanno già il loro personale al servizio dei clienti, anche per quanto riguarda consigli estetici e di moda, con la mia consulenza integro il team, aprendo un confronto, uno scambio e anche un'opportunità di aggiornamento e innovazione professionale. Per questo gli eventi come questi se adeguatamente promossi, curati bene e non troppo estemporanei, possono far crescere il personale del negozio, elevare la reputazione commerciale, accrescere, soddisfare le aspettative e fidelizzare i clienti».

Angelica con parte dello staff dei negozi Forlini-Gasperini

V.le Berlinguer 82 - Ravenna Tel. 0544 401215 www.otticaforlini.it Facebook Gasperini - Forlini


POLITICA PRIMO PIANO //157 28aprile-1 marzo-3 aprile 2019 RAVENNA&DINTORNI 25 maggio

IL LIBRO

IL PROGETTO

QUANDO IL COMUNE CREDE NELLA FOTOGRAFIA: CAMERA WORK ARRIVA ALLA TERZA EDIZIONE Dedicato agli under 35 che possono partecipare con 5 foto, i tre selezionati dalla giuria espongono al PR2

Soli e in angoli ostili: gli alberi di Zanni lottano per aggrapparsi alla vita Il risultato di un lavoro durato alcuni anni: «In bianconero perché il colore è una distrazione» Ha cominciato a raccogliere foto di alberi 4-5 anni fa e aveva già in testa l’idea di un libro. Ora c’è: “Soundtrack for falling trees” è il lavoro del ravennate Adriano Zanni. «Mi interessano gli alberi più sfigati, quelli da soli, quelli abbandonati, quelli cresciuti in posti difficili, quelli finti, quelli che esistono solo come ombra». È un lavoro sull’ostinazione e sulla solitudine, sulla lotta e sulla rassegnazione, un lavoro sulla vita e sul mondo: «Non si sceglie dove nascere, il vento può trasportare un seme nel luoghi più impensati, si tenta di restare aggrappati alla vita, si resiste ostinatamente, talvolta non ci si riesce e si soccombe». Il libro di 93 pagine è uscito a febbraio e raccoglie foto scattate in varie parti del mondo dove Zanni si è trovato: «Israele, Iran, Lanzarote ma anche dietro casa o nelle campagne ravennati. Non è tanto da dove vengano le foto, che sia Bagnacavallo o il Medio Oriente non importa, mi interessava più l’albero che la zona. Anche per questo non ci sono didascalie sui luoghi». Ma per quelli più vicini all’autore, si è instaurata una sorta di legame con la pianta: «Alcuni sono in punti dove ho occasione di passare spesso e li ho fotografati più volte. Li ho visti cambiare, in alcuni casi li ho visti seccarsi o essere abbattuti, in altri li ho visti riprendersi». Una volta raccolto tutto il materiale è arrivato il momento della selezione, quello più difficile perché c’è da scartare. E non è facile decidere cosa lasciare fuori: «Rispetto a quelle pubblicate sono partito da un gruppo che era il quadruplo. Appena fai una selezione ti penti subito di come l’hai fatta. Ne potresti fare una ogni dieci minuti e verrebbe diversa. Per questo c’è chi dice che dovrebbe farla qualcun altro al posto dell’autore. A un certo punto ti imponi di fermarti e fare con quello che hai». Scattate e stampate rigorosamente in bianco e nero, un po’ come è nello stile di Zanni per tutte le sue fotografie: «Cerco sempre che ci siano poche distrazioni e il colore distrae sempre un po’ di più». (and.a.)

La passione per la fotografia, specie se declinata nei giovani, è il cuore del progetto Camera Work del Comune di Ravenna che si snoda attorno allo spazio espositivo PR2 in via D'Azeglio dove Palazzo Merlato organizza mostre fotografiche. Camera Work è un progetto giunto nel 2019 alla terza edizione ed è dedicato alla fotografia under 35. Insieme al Gai (Giovani Artisti Italiani) e all'Università di Bologna, il Comune di Ravenna ha lanciato un concorso a cui i fotografi possono partecipare inviando cinque foto e una descrizione del progetto artistico. I tre vincitori vengono poi inseriti nella circuito Camera Work con la possibilità di esporre le loro opere. Al concorso del 2018 parteciparono in 73. Il bando di Camera Work 2019 è uscito all'inizio dell'anno e ha come tema la “Slow photo”. Dallo scorso anno l'assessorato alle Attività giovanili ha lanciato Camera Work Off, un percorso parallelo che in questo caso seleziona giovani fotografi da tutta Italia facendoli esporre in vari locali della città. Il Comune sceglie un curatore che coordina il festival: venti progetti in centro storico che vengono selezionati dalla giuria tecnica di Camera Work. Le singole mostre nei locali vengono invece curate dagli studenti dell'Università di Bologna in tirocinio curriculare e formativo. Durante i 12 giorni di festival ci saranno poi eventi culturali di contorno (interviste, presentazione di libri, talk) con numerosi ospiti di settore. Coordinatore di Camera Work Off è, per quest'anno, Denis Curti e il festival è in corso fino a domenica 5 maggio. La scelta è nata dalla precisa volontà di dar vita a un progetto di ampio respiro capace di coinvolgere e promuovere le competenze e la professionalità di giovani artisti emergenti e giovani curatori che hanno potuto sperimentare la professione. Secondo quanto spiegato dal Comune illustrando il progetto Camera Work, l'idea di percorrere le vie della fotografia non deriva solo dall'interesse che i giovani manifestano spontaneamente per il mezzo, ma per il potenziale critico e creativo che esso è in grado di esprimere. Cuore dell'intero percorso attorno alla fotografia è, come detto, PR2. Si tratta di uno spazio espositivo gestito dall'assessorato alle Politiche Giovanili che è diventato un po' il cuore della fotografia contemporanea, in un percorso parallelo a quello del Mar. Palazzo Rasponi 2 – questo il significato dell'acronimo – si trova a fianco di Palazzo Rasponi delle Teste. Uno spazio espositivo però che non guarda solo ai giovani: una delle mostre che più ha avuto successo è stata quella organizzata nel 2017 e dedicata ad Ulisse Bezzi, fotografo ravennate ultranovantenne che con le sue foto in bianco e nero era arrivato ad esporre a New York. (al.mo.)

Foto scattate dall’autore in varie parti del mondo

EVENTO Alla Classense una performance tra immagine e voce Alle 19 del 27 aprile, nell’ambito del cartellone per la Notte d’Oro di primavera, la sala del Mosaico della Biblioteca Classense sarà la sede della performance site specific Vocography, con le foto di Adam Victor e la voce di Eleonora Velka-Sai. Una combinazione di voci improvvisate e immagini fotografiche proiettate o scattate appositamente. La performance è una combinazione di voce e immagini. In altre parole mentre si assiste alla performance di Victor il pubblico assiste a un commento emozionale delle fotografie esposte sia ad una vera e propria opera d’arte, dove l’opera viene costruita in quel solo e unico momento dalla voce di Velka. La performance diventa così tante cose diverse: installazione, opera, mostra interattiva.

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16 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

LAVORO

Primo maggio tra garofani rossi, sindacati e fiera del riuso

TEMPO LIBERO Ai Giardini pubblici torna lo street food

Oltre ai tradizionali appuntamenti sul territorio, anche pullman diretti a Bologna per la manifestazione dove interverranno i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil

Sarà un Primo Maggio dedicato al lavoro, ai diritti, allo stato sociale e all’Europa. Quest’anno Cgil, Cisl e Uil danno appuntamento a Bologna per una grande manifestazione nazionale che si svolgerà al mattino. Un corteo partirà da piazza XX Settembre alle 10 per poi giungere in piazza Maggiore dove alle 12 è previsto il comizio conclusivo dei tre segretari generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Per partecipare all’iniziativa nazionale sono stati organizzati alcuni pullman che partiranno da Ravenna (piazzale Cinemacity) alle 8 e dalla rotatoria di raccordo con l’autostrada a Bagnacavallo (alle 8.20). Se a Bologna è prevista la manifestazione nazionale, il territorio provinciale di Ravenna non sarà da meno dedicando vari appuntamenti alla festa dei lavoratori. Ai Giardini pubblici di Ravenna, in viale Santi Baldini, si svolgerà il tradizionale evento di Cgil, Cisl e Uil; partirà al mattino con il mercato del riuso per poi proseguire nel pomeriggio. Sarà possibile mangiare ai Giardini e al pomeriggio è previsto il concerto dei B.B.S.P. Rock Ensemble. A Porto Fuori dalle 9 alle 11 del mattino

in via Staggi 4, nella piazzatta del Barakkacaffè, il garofano rosso per chi è diretto al mare (e non solo). A Faenza l’appuntamento è dalle 9 in

piazza del Popolo con la distribuzione di dolci, bevande e garofano rosso, intrattenimento a cura del Duo-Chiari, truccabimbi e animazione del Mago Giuliano. A Lugo prende il via dal mattino tradizio-

RESISTENZA

Anpi in festa a Bagnacavallo tra musica e gita nei luoghi simbolo Al Parco del Senio di Masiera eventi dal 26 al 30 aprile ed escursioni all’isola degli Spinaroni e a Ca’ di Malanca Al Parco del Senio, a Masiera di Bagnacavallo, si svolge la quarta festa dell’Anpi, dal 26 al 30 aprile. Sono in programma diversi appuntamenti tra lo spettacolo e la riflessione. Si comincia la prima sera con la musica dei Mosaico, il rap antirazzista dei ragazzi venuti dal mare e con un dialogo con la scrittrice Loriana Lucciarini. Il 27 aprile alle 14 è invece organizzata una gita all’Isola degli Spinaroni, luogo simbolo della Resistenza in pianura nelle valli ravennati. La sera incontro con Honoré, dal Ghana, e la presentazione del nuovo cd La linea della Fortuna di Luca Taddia e Fabio Cremonini. La domenica si comincia dalle 9.30 con la “Pedalata R-Esistente con Ruota Libera Fusignano” e ci si ritrova al circolo Casablanca per inaugurare la nuova sede dell’Anpi con Ivano Marescotti. Alle 12.30 il pranzo con Claudio Manderloni della presidenza nazionale Anpi e musica con pizziche e tarantelle nel primo pomeriggio. Alla sera ancora musica con il “Bella Ciao Trio” con Gianluigi Tartaull, Umberto Rinaldi e Ivan Corbari. Un’altra gita è quella del 29 aprile, questa volta verso Ca’ di Malanca, sulle colline di Brisighella, altro luogo simbolo della Resistenza ravennate, con una passeggiata lungo "il sentiero dei Partigiani". Si parte alle 8. Alla sera omaggio musicale a Sergio Endrigo con Vittorio Bonetti, Michele Antonellini, Nicoletta Bassetti e Jader Nonni. La serata di chiusura è invece affidata ai Khorakhané che presenteranno il nuovo cd “Chilometri di nuvole”. Tutte le sere lo stand gastronomico aprirà alle 19. All’interno della festa saranno esposti gli elaborati del progetto scuola “Cittadinanza attiva, costituzione e legalità fatti dai bambini della Scuola Primaria Francesco Berti.

nale distribuzione del garofano rosso nella zona del Pavaglione in Largo della Repubblica. Dalle 10 non mancherà anche la musica live con Vittorio Bonetti. Ad Alfonsine si svolgerà la distribuzione del garofano rosso come da tradizione e dalle 17 al bar Gulliver concerto e laboratorio creativo con Arci, Spi Cgil e Incontra Donne Alfonsine. A Massa Lombarda si comincia dalle 10,30 in piazza Matteotti con i saluti dal sindaco e dalla Confederazione italiana agricoltori, a cui seguirà la lettura del comunicato della Cgil e la tradizionale distribuzione del garofano rosso, così come a San Bernardino: nella piazzetta del bar Passa Parola in via Stradone 47. A San Lorenzo dalle 9, oltre al garofano sarà distribuito anche il ramo di betulla nella piazzetta del bar Campagnolo dove sarà esposto anche il lavoro della scuola materna "Galassi" sull’1 maggio con musica e zuccherini per tutti.

Come anticipato la scorsa settimana, dal 30 aprile al 5 maggio Ravenna torna ad accogliere il Truck'n'Food, lo street food di qualità, evento dedicato al cibo da strada, tra piatti gourmet e ricette della tradizione. L’appuntamento è ai Giardini Pubblici di Ravenna, dove l’1 maggio si svolge anche la tradizionale festa dei lavoratori con i sindacati. L'obiettivo del festival Truck’n’Food, organizzato da Sgp Events con il patrocinio del Comune di Ravenna, è quello di proporre un’offerta gastronomica quanto più ampia e diversificata, dando spazio a prodotti locali che rappresentino le eccellenze territoriali rivisitate in chiave street, ma che sappia anche incuriosire con piatti particolari, sperimentali, o che provengono da cucine diverse da quella italiana e con essa si mischiano e contaminano dando vita a qualcosa di unico.


PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA

SOCIETÀ / 17 RAVENNA Piazza Paul Harris, 8

LIBERAZIONE/1 Vite di partigiani tra storia e teatro al Dock 61

LIBERAZIONE/2 Il mulino nella storia, con testimonianze viventi sull’occupazione tedesca

Oltre ai tantissimi appuntamenti anticipati sul settimanale scorso per giovedì 25 aprile, le celebrazioni della Liberazione proseguono anche nei giorni successivi. Tra gli appuntamenti a Ravenna c’è in particolare quello di venerdì 26 aprile al circolo Arci Dock 61 in Darsena, alle 20 Eugenio Sideri presenta infatti il suo volume Partigiani. Storie della Resistenza raccontate a teatro (Fernandel, 2018). Una raccolta di testi scritti tra il 2004 e il 2018. L'incontro vedrà la presenza di alcuni attori ed attrici della compagnia Lady Godiva Teatro che metteranno in scena alcuni testi.

Sempre nell’ambito delle celebrazioni per la Liberazione, da giovedì 25 a domenica 28 aprile è in programma al Mulino Scodellino a Castel Bolognese “Il mulino nella storia”: dalle 10 alle 20 testimonianze viventi dei difficili giorni di guerra e dell’occupazione tedesca nelle voci dei cittadini di Castel Bolognese, scene del passato riprodotte con oggetti dell’epoca, degustazione di pietanze tipiche del periodo, foto, pannelli illustrativi, a cura dell’associazione Amici del Mulino Scodellino, in collaborazione con l’associazione storico-culturale “Senio 19441945”. Domenica 28 alle 18 è prevista una conferenza di approfondimento storico. Inoltre, sabato 27 aprile alle 10, nella sala del Consiglio comunale di Castel Bolognese, si svolge la premiazione del concorso nazionale di poesia indetto da Anpi, sezione di Castel Bolognese, “La Staffetta”. Il premio si articola in due parti: “Dialoghi di resistenze” e “Poesie a tema libero”.

LIBERAZIONE/3

QUANDO LA LIBERTÀ PASSA DALLA BICICLETTA Spettacolo all’Almagià il 30 aprile

A Ravenna martedì 30 aprile, alle 10.45 alle Artificerie Almagià, via dell'Almagià, 2, ci sarà lo spettacolo teatrale E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta. Saranno rievocate alcune storie di donne che pedalando hanno sfidato pregiudizi e divieti, come quella di Alfonsina Strada, di Antonella Bellutti e delle donne che durante la Resistenza hanno percorso migliaia di chilometri in bicicletta come staffette e protagoniste politiche. In scena ci sono Irene Guadagnini e Donatella Allegro per la drammaturgia e la regia di Donatella Allegro, Effettica Associazione culturale. Il progetto, di cui lo spettacolo fa parte, è promosso e ideato dalla Casa delle donne che, in una nota stampa, spiega: «A 200 anni dalla sua invenzione la bicicletta continua a esercitare la sua forza di emancipazione per il genere femminile in quanto garantisce libertà di movimento, autonomia e liberazione dal controllo e dagli sguardi altrui. Questo è vero tanto più per le donne straniere provenienti da diverse culture. Lo spettacolo mostra la relazione tra le donne e la bicicletta: non solo un mezzo di trasporto, ma cultura e strumento di autonomia. Per questo in alcuni paesi del mondo alle donne viene ancora proibita. Due giovani attrici con talento e ironia rievocano alcune storie di donne che pedalando hanno sfidato pregiudizi e divieti».

25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI


18 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

TEMPO LIBERO/1

Arte, musica e visite guidate per la seconda Notte d’Oro di primavera Il 27 aprile appuntamento a Ravenna con un fitto calendario di eventi In piazza il concerto gratuito di Pierdavide Carone e i Dear Jack

Seconda edizione per la Notte d’Oro Primavera a Ravenna, sabato 27 aprile, all’insegna della musica, del racconto e della fotografia (vedi pagine 12 e 15 per questi ultimi eventi nel dettaglio). Alle 22.30 l’appuntamento clou, per i più giovani soprattutto, è il concerto gratuito di Pierdavide Carone e dei Dear Jack, in piazza del Popolo. Al pubblico di cittadini e turisti offriranno un’anteprima del loro tour estivo, che li vedrà proporre dal vivo alcuni brani del loro repertorio e reinterpretazioni dei classici della musica italiana. Il sodalizio tra Pierdavide Carone e i Dear Jack è nato con la canzone “Caramelle”, che molto apprezzamento ha registrato tra il pubblico e numerosi cantanti e artisti dopo l’esclusione dal festival di Sanremo. Nella stessa serata si esibiranno, a partire dal tardo pomeriggio, alcuni ragazzi del Sanremo Music Awards, manifestazione di carattere nazionale che premia nuovi talenti emergenti nel panorama musicale italiano durante la settimana del festival di Sanremo. La direzione artistica dell’evento di piazza del Popolo è affidata a Stefano Salvati. Prima, alle 19 la sala del Mosaico della Biblioteca Classense sarà la sede della performance site specific Vocography (vedi pagina 15). In Classense è in corso inoltre “Ascoltare Bellezza: Daniele Galliano” e “Lavori d’acque: storie di chiuse, ponti e bonifiche”. In programma anche le visite guidate: alle 19 all’opera di Daniele Galliano a cura di Paolo Trioschi e alle 20.30 a “Lavori d’acque” a cura di Claudia Foschini (su prenotazione eventi@classense.ra.it). Nel cortile interno di palazzo Rasponi delle Teste si terrà invece la proiezione del film Moon, di Ducan Jones figlio di David Bowie, musicato da Luca Maria Baldini, e la mostra

personale di Alberto Cottignoli (vedi pagina24). Alle ore 21 nel salone nobile è in programma il Gran Galà del Drago di Romagna (vedi box). Anche quest’anno tornano le “Spring Snapshot”, le cabine per istantanee vintage, a Palazzo Rasponi dalle Teste e in Biblioteca Classense. L’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna aderisce alla serata disponendo l’apertura straordinaria serale della basilica di Sant’Apollinare Nuovo e la mostra “La Bellezza ch’io vidi…la Divina Commedia e i mosaici di Ravenna” dalle 20 alle 23 (ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle 22.45; accesso regolato da biglietto).

27 APRILE

NOTTE D’ORO PRIMAVERA

dalle ore 19:00 fino alle 24:00

La Luna d’Oro Taglierino di salumi, formaggi e sottoli euro 8,00 (bevande escluse) di Cristina Faccini e Stefania M.G. Petrarolo

Via Mazzini 47/A - RAVENNA Tel. 0544 32655 La Luna di Pane - Food & Wine

SI PREGA DI PRENOTARE (POSTI LIMITATI)

Due i percorsi di visita guidata gratuita dalle 20 alle 22.30: il primo in Municipio e il secondo al Palazzo della Provincia (informazioni IAT Ravenna 0544 35404 – 35755). Locali, negozi e gallerie del centro storico proporranno iniziative e aperture serali; si segnalano le inaugurazioni delle mostre Luce del Nord alla NiArt Gallery alle 18 (vedi pagina 24), Guaina Diamante presso Capta Lux Studio sempre alle 18 e il finissage di Look at you al MAG Magazzeno Art Gallery dalle 19. In occasione della Notte d’Oro è stata prorogata l’apertura fino alle 2 dei bagni pubblici di via Pasolini, Port’Aurea e Piazza Baracca.

TEMPO LIBERO/2 Una serata con il film Il Drago di Romagna per giocare a Mah Jong a Palazzo Rasponi Un’occasione per giocare a Mah Jong tutta la notte in compagnia dei protagonisti del film Il Drago di Romagna, il primo documentario italiano sul gioco del Mah Jong a Ravenna che racconta la storia della Luisa, una simpatica signora romagnola, appassionata, testarda e determinata con un grande sogno da realizzare: andare in Cina… per fare una partita a Mah Jong con i cinesi. La Notte d’Oro Primavera, in programma sabato 27 aprile, offre l’opportunità di partecipare, nel salone nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste, al Gran Galà del Drago di Romagna, una serata adatta per chi vuole perfezionarsi, per chi sta imparando, per chi non gioca da un po’ e vuole fare qualche partita in compagnia, tra amici e con i protagonisti del film. Alle 20 ci sarà la presentazione ufficiale del cast del film “Il Drago di Romagna” da parte del regista Gerardo Lamattina e dei produttori Giusi Santoro per POPCult (Italia) e Jack Jiang per Micromedia Communication Italy (Cina). I casting si sono svolti a Ravenna e la selezione è stata fatta tra più di 400 candidati, molti dei quali giocatori di Mah Jong. Ospite speciale della serata Lodovico Valvassori, noto produttore ravennate di Mah Jong degli anni 80. Alle 21 si inizia a giocare. L’evento è aperto ai giocatori di tutti i livelli. Non è una competizione ufficiale, ma si vuole far rivivere lo spirito ludico e di condivisione del Mah Jong. 10 i tavoli da 4 persone. Si giocherà secondo il regolamento e con Mah Jong Valvassori a partire dalle 21. Sono 4 i turni di gioco con inizio allo scadere di ogni ora. Ogni turno di gioco dura 50 minuti, allo scadere dei quali in base ai punteggi di ogni singolo giocatore si decreterà il vincitore del turno. Alla fine del turno i giocatori dovranno lasciare il tavolo ai partecipanti di quello successivo. Su richiesta è possibile partecipare a più di un turno. In palio i premi esclusivi del film “Il Drago di Romagna” e non solo: magliette, biglietti per l’anteprima del film, corsi di lingua cinese, corsi di cucina romagnola e cinese, pedine originali dell’epoca Valvassori e un Mah Jong Valvassori edizione limitata 2019 dedicata al film. La quota di partecipazione è di 5 euro. Chi porterà con sé il proprio Mah Jong Valvassori entrerà gratuitamente. Prenotazione obbligatoria alla mail ildragodiromagna@gmail.com con oggetto “iscrizione Notte d’Oro”, specificando in quale turno di gioco (21 - 22 - 23 - 24), se si porta con sé il proprio Mah Jong e se si desidera giocare per più di un turno.


PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA

SOCIETÀ / 19 25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA via Ravegnana, 4 - Borgo S. Rocco

LIBRI/1

LIBRI/2

MARESCOTTI AL SOCJALE CON UN RECITAL PER PRESENTARE IL SUO PRIMO LIBRO Uscito per Vague edizioni, “Fatti veri” è una raccolta di racconti autobiografici tra aneddoti e momenti difficili

DAVIDE RONDONI A “RIANIMAZIONE LETTERARIA” ll poeta Davide Rondoni sarà a Ravenna domenica 28 aprile alle 15.30 per la rassegna “Rianimazione letteraria di Poesia intensiva” che dal 2015 ha luogo all'interno dell'ospedale Santa Maria delle Croci, sala conferenze Dea settimo piano. In questa occasione lo scrittore, poeta e drammaturgo presenterà il suo ultimo libro E come il vento (Fazi Editore, 2019). Uscito in febbraio, il libro sta riscuotendo un notevole successo perchè rappresenta un punto di vista nuovo e unico sull'Infinito di Giacomo Leopardi. L'incontro sarà moderato e condotto da Rita Servadei e Chiara Maccagni. Letture a cura di Sandra Melandri, curatrice Patrizia Baratoni. Come sempre, l'incontro è aperto a degenti, loro parenti, personale ospedaliero e cittadini in un'ottica che rivolge il proprio sguardo all'umanizzazione delle cure come forma di attenzione e valorizzazione del tempo ospedaliero anche dal punto di vista culturale.

LIBRI/3 Lo storico Mimmo Franzinelli alla biblioteca Trisi di Lugo Venerdì 26 aprile alle 21 Mimmo Franzinelli presenta il suo libro Fascismo anno zero (Mondadori, 2019) alla biblioteca “Fabrizio Trisi” di Lugo, nell’ambito del Caffè letterario. Mimmo Franzinelli è storico del fascismo e dell'Italia repubblicana. Componente del comitato scientifico dell'Istituto nazionale per la storia del Movimento di Liberazione “Ferruccio Pari”, è autore di numerosi saggi e coautore di libri fotografici.

Dopo una decina di giorni dall’uscita nelle librerie, il libro Fatti Veri (Vague Edizioni, Torino), scritto dall’attore Ivano Marescotti è già alla sua prima ristampa. Ma il battesimo ufficiale dell’opera avverrà lunedì 29 aprile, alle 20.30 al Teatro Socjale di Piangipane con il recital “Rìdar par no piénzar”, a ingresso gratuito, dove Marescotti offrirà al pubblico brani del suo vasto repertorio dialettale e non. Oltre all’attore saranno presenti Nicola Feo e Gabriella Montanari di Vague Edizioni, e Carla Fabbri, presidente dell’istituto Friedrich Schürr per la valorizzazione del patrimonio del dialetto romagnolo. L’opera prima di Marescotti scrittore è un viaggio nel passato che vede come protagonisti la terra d’origine (la Bassa Romagna), i suoi abitanti e il suo dialetto. Si apre con la nascita dell’autore e si chiude con la morte prematura del figlio. Passa dai banchi della scuola elementare e fa tappa sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna dove avviene la consacrazione ad attore professionista. Nel mezzo, un susseguirsi di aneddoti esilaranti, ricordi sofferti, momenti teneri e ambientazioni surreali. Marescotti, con naturalezza, senza maschere e senza falsi pudori, svela la miseria familiare negli anni del dopoguerra, l’insofferenza per il lavoro impiegatizio, gli esordi teatrali dettati dal caso, le passioni amorose e politiche, i viaggi rocamboleschi, i drammi personali. Una narrazione che affonda le radici nella cultura della terra romagnola di cui l’attore di Bagnacavallo è senza dubbio uno dei cantori più importanti.

LE AZIENDE INFORMANO

CONFCOOPERATIVE RAVENNA - RIMINI

Al via la 42esima edizione della Festa della Cooperazione di Bagnacavallo Dal 26 aprile al 2 maggio convegni, momenti musicali e di intrattenimento Saranno come sempre i soci e le cooperative i veri protagonisti della Festa della Cooperazione di Bagnacavallo giunta alla 42esima edizione. La manifestazione, che comincerà venerdì 26 aprile alle 18 con il taglio del nastro e l’inaugurazione della mostra fotografica «Doni e colori della terra» di Marco Baldelli e Piero Vespignani, e con le ceramiche della “Signora Maria” di Anna Tazzari, si svolgerà nell’area dello stabilimento Agrintesa di via Boncellino con alcune “puntate” in altri luoghi rappresentativi del movimento cooperativo a pochi passi da Agrintesa. Gli approfondimenti Oltre ai tanti momenti di festa sono in programma alcuni approfondimenti dedicati a tematiche particolarmente care al territorio e al movimento cooperativo. Si comincia lo stesso venerdì con, alle 18.30, il convegno ad Agrintesa «Come intercettare i consumi» a cura di Pier Franco Casadio, direttore commerciale Horeca di Conserve Italia. Lunedì 29 aprile invece, presso Casa Conti Guidi, alle 21 il villanovese Venerino Poletti, pneumologo e presidente dell’Aipo (Associazione Italiana Pneumologi Italiani) terrà un convegno sul tema «Aggiornamenti sulle malattie polmonari: preven-

zione, cura e ricerca». Si tornerà invece a parlare di cooperazione martedì 30 aprile quando, dopo la S. Messa nella piazzetta di via Roma e la tradizionale processione con l’effige della Madonna del Lavoro fino ai locali Agrintesa, presentazione del libro dedicato a Giuseppe Calderoni (ore 21.15 c/o Casa Conti Guidi). Sarà invece ad Agrintesa l’ultimo approfondimento organizzato in occasione della Festa: giovedì 2 maggio, alle 20.30, si parlerà di «Nuovi piani di irrigazione» grazie al contributo dei vertici del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. La festa per tutti Nelle giornate di domenica 28 aprile e mercoledì 1° maggio sarà festa per i soci delle cooperative, le loro famiglie e i tanti cittadini di Bagnacavallo che, da oltre 40 anni, frequentano in massa questa Festa che rappresenta un appuntamento imperdibile per la città. Domenica 28 si comincia alle 14 e nel pomeriggio si alterneranno momenti musicali e di intrattenimento. In serata nei locali ex Cobar (di fronte ad Agrintesa) è in programma la commedia dialettale «L’Amor» a cura

della compagnia CDT La Rumagnola. Mercoledì 1° maggio i cancelli di Agrintesa apriranno alle 8 poi, alle 10, si svolgerà la Santa Messa celebrata da Mario Toso, Vescovo di Faenza e Modigliana. Seguiranno la benedizione delle macchine agricole e industriali e il rinfresco per tutti. Dopo, il «Pranzo della Cooperazione» al quale tutti, prenotandosi allo 0545 61782, possono partecipare, ricomincia la festa ad Agrintesa. Partecipano e contribuiscono alla riuscita della Festa: Agrintesa, Clai, Centrale del Latte di Cesena, Cpda/Conad, Rose e Fiori, Valfrutta Fresco, Agricomes, La Mata, Il Mulino, Associazione Amici del Mozambico, Comitato Burkina Faso, Avis, Aido, Croce Rossa e Protezione Civile. (nella foto, i Diavoli della Frusta, che si esibiranno il 1° maggio) Articolo a cura di Confcooperative Ravenna - Rimini


20 / SOCIETÀ RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2018

VERSO L’ESTATE

BAGNACAVALLO

Marina di Ravenna scalda i motori con tre giorni di Summer Festival: dj, musica live, street food, coreografie

TORNA LA FESTA DELLA COOPERAZIONE Dal 26 aprile intrattenimento e momenti di confronto

Dal 25 aprile viale delle Nazioni diventa un palcoscenico a cielo aperto con l’associazione Marina Flower: concerti di Moka Club e Banana Boat Al via giovedì 25 aprile in viale delle Nazioni a Marina di Ravenna la prima edizione di Marina Summer Festival, una iniziativa promossa dagli imprenditori che aderiscono all’associazione Marina Flower che hanno scelto di aprire la nuova stagione estiva con una carrellata di eventi per tre giorni. La giornata di apertura sarà incentrata sulle performance artistiche dei Singita Nouveau Cirque, la compagnia circense che da anni anima le serate a tema del Bagno Singita. Per l’occasione il viale principale della località verrà chiuso al traffico e adornato da una coreografia, suoni, colori e animazione in una cornice a tema marinaro. Dieci caratteristici ciringuito, allestiti dalle principali attività commerciali di Marina, proporranno street food e drink a partire dalle 18, per l’aperitivo e la cena. Una serie di dj si alterneranno ed animeranno la serata. Venerdì 26 sarà caratterizzato dal concerto dei Moka Club: nuove cover, mash-up live del dj Maruzzella (al secolo Jury Mani di Radio Studio Delta) e le coreografie di Jackie Brown, Stiv Ostin e Tony Mannaia. Uno show di due ore spaziando in un repertorio che va dagli anni 70 ad oggi. In seguito il Bagno Lucciola proporrà un’anteprima della serata inaugurale dell’appuntamento del venerdì “Ballo Scalza”. La serata conclusiva del festival, 27 aprile, i Banana Boat in concerto, ovvero Bruno Orioli e Francesco Plazzi, che evocheranno vibranti note sonore dal Sud America, Caraibi e Stati Uniti e spazieranno tra musica soul, reggae, calypso blues primitivo e spirituals religiosi. Una anticipazione del prossimo Spiagge Soul. Tutte le serate prenderanno il via alle 18 per concludersi all’1 di notte. Il festival si svolge con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato.

Lo stabilimento Agrintesa di via Boncellino a Bagnacavallo ospiterà la Festa della Cooperazione giunta alla 42esima edizione. La manifestazione comincerà venerdì 26 aprile alle 18 con il taglio del nastro e l’inaugurazione della mostra fotografica «Doni e colori della terra» di Marco Baldelli e Piero Vespignani. Oltre ai tanti momenti di festa sono in programma alcuni approfondimenti dedicati a tematiche particolarmente care al territorio e al movimento cooperativo. Si comincia lo stesso venerdì con, alle 18.30, il convegno ad Agrintesa «Come intercettare i consumi» a cura di Pier Franco Casadio, direttore commerciale Horeca di Conserve Italia. Lunedì 29 aprile invece, a Casa Conti Guidi alle 21, il villanovese Venerino Poletti, pneumologo e presidente dell’Aipo (Associazione Italiana Pneumologi Italiani) terrà un convegno sul tema «Aggiornamenti sulle malattie polmonari: prevenzione, cura e ricerca». Si tornerà invece a parlare di cooperazione martedì 30 aprile: dopo la messa nella piazzetta di via Roma e la tradizionale processione con l’effige della Madonna del Lavoro fino ai locali Agrintesa, presentazione del libro dedicato a Giuseppe Calderoni alle 21.15 a Casa Conti Guidi. Domenica 28 si comincia alle 14 e nel pomeriggio si alterneranno momenti musicali e di intrattenimento. In serata nei locali ex Cobar (di fronte ad Agrintesa) è in programma la commedia dialettale «L’Amor» a cura della compagnia Cdt La Rumagnola. Mercoledì 1 maggio alle 10 la messa celebrata da monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza e Modigliana. Seguiranno la benedizione delle macchine agricole e industriali e il rinfresco per tutti. Dopo il pranzo al quale tutti, prenotandosi allo 0545 61782, possono partecipare, ricomincia la festa ad Agrintesa.

Anche spettacoli circensi tra le animazioni del Summer Festival di Marina

RIOLO TERME Quattro giorni di appuntamenti, dalla visita guidata ai fantasmi della Rocca fino all’esplorazione della grotta Dal 25 al 28 aprile tante attività a Riolo tra la Rocca e la Grotta del Re Tiberio, tutte con prenotazione obbligatoria. Giovedì 25 alle 15 “La Rocca sottosopra”: visita guidata partendo dal fossato fino a raggiungere le casematte, per scoprire tutti i segreti del lungo restauro di questa fortezza. Venerdì 26 alle 21 escursione notturna nella Grotta del Re Tiberio: durata due ore, consigliato portare una torcia. Sabato 27 alle 20.30 “Occhio al Fantasma”: per le famiglie visita guidata alla scoperta dei tre fantasmi della Rocca e, a seguire, caccia al tesoro. Domenica 28 alle 9.30 visita speleologica alla Grotta del Re Tiberio per scoprire una delle grotte più importanti della Vena del Gesso Romagnola: durata della visita è di circa tre ore, consigliata dai 10 anni in su. Ogni partecipante riceverà un caschetto con illuminazione e volendo anche una tuta a noleggio. Alle 17 mini-laboratorio per piccoli esploratori “Animali di semi”, dedicato agli animali della vena del gesso. Per info e prenotazioni 0546-77450 oppure 335 1209933.

llo! e b è o l e i c il oi! n n o c o l i r scop Domenica 28, ore 15:00 "Speciale Luna 2019 for Kids"

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Martedì 30, ore 21 Agostino Galegati: Cieli d'Oriente

Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura

Info e prenotazioni: Planetario di Ravenna, Viale S. Baldini, 4/a - 48121 Ravenna tel. 0544.62534 Lunedì-Venerdì 8.30-12.30, Martedì e Venerdì 20.30-22.30 www.planetarioravenna.it - email: info@arar.it - Ingresso intero € 5, ridotto € 2 - Prenotazione consigliata

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SPORT / 21 25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

CALCIO IL WEEKEND SPORTIVO Cominciano i playoff per l’Orasì (basket A2)

Alfonsine promosso in D, al timone un 28enne che si ispira a Guardiola

In questo fine settimana scattano i playoff e i playout per le formazioni maschili della provincia di Ravenna che partecipano ai campionati di A2 e B di basket. Qualificata alla post-season in virtù del nono posto raggiunto all’ultima giornata, negli ottavi l’OraSì affronta i siciliani della Benfapp Capo d’Orlando in una serie al meglio delle tre vittorie su cinque. Le prime due partite sono in trasferta: gara1 è in programma sabato 27 aprile (ore 20.30), gara2 lunedì 29 (ore 20.30). Gara3 invece si tiene giovedì 2 maggio al Pala De André (ore 20.30). Passando alla Serie C di calcio, nella penultima giornata il Ravenna domenica 28 aprile sfida in terra umbra la Ternana, in lotta per la salvezza diretta, con l’obiettivo di migliorare la propria sesta posizione. Tornando alla pallacanestro, in Serie B la Rekico si tuffa nei quarti playoff per qualificarsi alla Final Four: in gara1 i faentini domenica 28 aprile ospitano al PalaCattani (ore 18) la Credit Agricole San Miniano, mentre in gara2 faranno visita ai toscani mercoledì 1 maggio. È scivolata invece nei playout l’Orva, che sabato 27 aprile affronta a Lecco (ore 20) la Gimar, mentre il secondo match è previsto a Lugo mercoledì 1 maggio (ore 18). In A2 femminile ultimo turno della regular season per l’InfinityBio, che sabato 27 aprile (ore 20.30) è impegnata in trasferta con il San Giovanni Valdarno. Chiude il Classe (calcio Serie D), il 28 aprile a Zola Predosa.

Mattia Gori è il giovane allenatore che ha vinto l’Eccellenza: «Siamo scesi in campo sempre spregiudicati». Anche Mourinho tra i modelli «ma mi piacerebbe emulare l’amico Sabbadini» di Vincenzo Benini

Da Edmondo Fabbri fino a Delio Rossi, passando per Azeglio Vicini e Alberto Zaccheroni, la Romagna è da sempre terra di grandi allenatori. Arrigo Sacchi, addirittura, è stato inserito di recente da France Football al terzo posto tra i tecnici migliori di sempre. Fatte le dovute proporzioni, una piccola impresa in queste settimane è stata compiuta da Mattia Gori, giovanissimo mister che ha condotto l’Alfonsine alla promozione in Serie D, sbaragliando i pronostici di inizio stagione. 28 anni, ravennate doc, ha raggiunto questo traguardo con un gioco divertente che di rado si vede in una categoria “minore” come l’Eccellenza. Se il buongiorno si vede dal mattino… Gori, avete festeggiato ad Alfonsine? «Nemmeno tanto, a dir la verità. Per scaramanzia, a parte un po’ di magliette, non era stato preparato praticamente nulla. È stato però bello festeggiare in casa, sul nostro campo, al termine di una vittoria sofferta come quella sul Sant’Agostino». Una promozione su cui a inizio stagione non si sperava. Giusto? «Sì, perché partivamo in seconda, se non addirittura in terza fila, dietro le favorite Castelfranco, Progresso, Marignanese e Castrocaro». E invece? «Invece siamo partiti fortissimo, grazie alle qualità di un gruppo eterogeneo ma molto affiatato, dove tutti hanno remato dalla stessa parte. E dire che l’organico era ristretto». Qual è il segreto del vostro successo? «Nessun segreto, solo tanto lavoro e armonia nello spogliatoio. In più i giocatori esperti, i vari Riccardo e Federico Innocenti, Salomone, Lusa e Bertoni, hanno trasmesso il loro carattere ai giovani». Come è allenare tanti giocatori più vecchi di lei? «Non è semplice, ma tutto è stato reso naturale grazie alla loro disponibilità ad aiutare, ascoltare e adattarsi anche a ruoli non loro». A due giornate dal termine del campio-

La festa dell’Alfonsine e, nel riquadro, il mister Mattia Gori

nato l’Alfonsine poteva contare sul miglior attacco (56 reti segnate), ma anche una delle peggiori difese (ben 41 subite)… «Siamo scesi sempre in campo con un atteggiamento spregiudicato, con l’intenzione di segnare un gol in più dell’avversario, non di subirne uno in meno. Abbiamo anche perso tante partite, il più delle volte per troppa voglia di vincere. Non avevamo mezze misure ed è per questo che abbiamo pareggiato pochissimo, centrando tra l’altro un record». Quale? «Quello di restare in testa alla classifica dalla prima all’ultima partita. Negli ultimi vent’anni non ci sono riuscite nemmeno realtà come Ravenna, Rimini e Imolese». Nella prossima stagione la vedremo guidare l’Alfonsine in Serie D?

«Al futuro ancora non ci ho pensato. Valuterò quali sono i programmi della società. Questo è un gruppo che ha dei valori e che merita di continuare la sua avventura, ma per il momento preferisco godermi la vittoria. È chiaro che mi piacerebbe fare questa scommessa». Quando ha deciso di allenare? «Ho smesso di giocare a calcio a 18 anni, in quanto ero un po’ scarso. Mi sentivo però adatto a fare il tecnico e ho cominciato nel vivaio dell’Azzurra. Poi sono passato agli Allievi dell’Alfonsine, nel settore giovanile del Forlì e infine sono tornato ad Alfonsine, dove guido la prima squadra da due stagioni. In definitiva, sono già dieci anni che faccio quello che io ritengo il mio lavoro». Come modo di giocare e lavorare, ha

qualche modello? «No, sarebbe folle. Mi piacciono tantissimo Guardiola e Mourinho, quest’ultimo per la personalità, la gestione del gruppo e il suo essere mediatico, ma sono modelli lontani anni luce dalla mia realtà... In piccolo vorrei emulare il mio amico Sabbadini, che a Ravenna da direttore sportivo sta facendo grandissime cose». Quali sono le sua caratteristiche vincenti? «Da parte mia ci metto passione, carattere e conoscenze, lavorando a stretto contatto con lo staff. Solo quest’anno, per fare un esempio, ho guardato sul video più di 150 partite di Eccellenza. La cosa più importante, però, è cercare di sfruttare al massimo le caratteristiche dei propri calciatori, anche a discapito dello stile di gioco preferito».

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22 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

IL CONCERTO

Marco Albonetti

JAZZ E DINTORNI

AL TEATRO COMUNALE DI RUSSI ANCHE “IL JIMI HENDRIX DEL MANDOLINO” Ultimi due appuntamenti con il festival Crossroads: sul palco Luìsa Sobral e Hamilton de Holanda

Suoni da tutto il mondo a “Ravenna Musica” Il progetto “Terra Madre” all’Alighieri, tra sax e percussioni Rajasthan, Khangai, Nagchu, Ro, Ro Til Fiskeskiajear, Sagari Ha/Oharabushi… Sono alcuni dei nove brani, originari rispettivamente di India, Mongolia, Tibet, Norvegia, Giappone, scelti e arrangiati dal noto compositoree arrangiatore statunitense Fred Sturm per il progetto “Terra Madre-musiche dal mondo”. Venerdì 26 aprile verrà eseguito al teatro Alighieri nell’ambito del cartellone “Ravenna Musica”, curato dall’associazione Angelo Mariani. “Terra Madre” intende essere una preghiera all’unità del mondo che esalta sia le differenze che le influenze condivise della musica indigena di diversi paesi. Una ricerca di coesione tra il sapore delle origini di ciascuno dei pezzi, selezionati tra oltre mille provenienti da Asia, Africa, Europa, Stati Uniti, e la modernità delle armonie ottenute con i saxofoni, le percussioni etniche e gli archi, su cui si esibiranno i protagonisti della serata.

Si tratta di Marco Albonetti, che dopo aver ottenuto una standing ovation al suo debutto come sax solista alla Carnegie Hall di New York ha intrapreso una brillante carriera concertistica e didattica in tutto il mondo; l’americano Dane Richeson, considerato tra i più versatili percussionisti nel panorama internazionale contemporaneo; il ModernStrings Quintet, costituitosi espressamente per questo progetto e formato da solisti che hanno maturato la loro esperienza in ensemble e orchestre italiane importanti, Cesare Carretta e Antonio Lubiani (violini), Klaus Manfrini (viola), Aya Shimura (violoncello) e Tiziano Negrello (contrabbasso). Inizio concerto ore 21. Prevendita biglietti presso la biglietteria del teatro, gli sportelli de La Cassa di Ravenna, on-line su www.teatroalighieri.org e agli Iat di Ravenna e Cervia. Biglietti da 4 a 30 euro a seconda del settore ed età. Info: angelomariani.org.

Ultimi appuntamenti in provincia di Ravenna per la ventesima edizione del festival jazz itinerante Crossroads. Entrambi i concerti in programma sono al teatro comunale di Russi, in via Cavour 10, a partire dalle 21. Giovedì 25 l’appuntamento è con Luísa Sobral, tra le migliori cantautrici della nuova generazione portoghese, con influenze dal mondo folk e dalla musica indie. Col suo più recente disco, Rosa (2018), la Sobral sperimenta un raro mélange strumentale fatto di voce, chitarre e tre fiati (con cui si presenta a Russi). Martedì 30 aprile l’appuntamento, in occasione della Giornata Internazionale Unesco del Jazz, è invece con il brasiliano Hamilton de Holanda. Col suo personale e virtuosistico intreccio di choro e jazz ha creato una musica spumeggiante, segnalatasi più volte nelle nomination dei Latin Grammy. In Italia è celebre soprattutto per il duo formato con Stefano Bollani, immortalato anche su disco (O que será, 2013, ECM). La sua tecnica trasgressiva e rivoluzionaria, su uno strumento a 10 corde, gli è valsa l’appellativo di “Jimi Hendrix del mandolino”. Il Trio Mundo, con cui si presenta a Russi, è una formazione di recente costituzione, il cui organico riunisce strumenti in grado di rappresentare le culture musicali di diversi Paesi. Nel repertorio, le composizioni di Hamilton de Holanda sono affiancate da brani di Pixinguinha, Chick Corea, i Beatles, Nino Rota, Richard Galliano, Pat Metheny, Paco de Lucia, Tom Jobim…

CANZONE D’AUTORE Vittorio Bonetti e Nicoletta Bassetti al Salone dei Mosaici Venerdì 26 aprile alle 20.30 al Salone dei Mosaici e delle Feste di Ravenna, in via IX Febbraio 1, Vittorio Bonetti, pianoforte e voce e Nicoletta Bassetti, violino, chiuderanno in musica la rassegna “Serate d’Autore” con un repertorio dal titolo Canzoni in controluce. Un viaggio nella canzone d’autore italiana.


CULTURA / 23

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25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

FOLK-ROCK

Il “viaggio” di Alejandro Escovedo e Don Antonio L’artista texano e il romagnolo Gramentieri dal vivo domenica pomeriggio a Massa

CONCERTI IN SPIAGGIA Al Polka dal garage rock al funk Entra già nel vivo la stagione dei concerti al bagno Polka di Marina Romea. Giovedì 25 aprile concerto funk con i bolognesi The Call; domenica 28 garage rock con i giovani veneti Freez; l’1 maggio tra soul, funk e jazz con i bolognesi Fake Jam. Live dalle 16.30.

Al Peter Pan suoni dall’Africa con Jabel Kanuteh e Marco Zanotti Tornano i concerti (dalle 17) del bagno Peter Pan di Marina di Ravenna. Giovedì 25 aprile appuntamento folk-pop con i bolognesi Nuju; sabato 27 invece musiche dal mondo (e in particolare dall’Africa) con il cantante e suonatore di kora Jabel Kanuteh e Marco Zanotti, compositore, performer e producer emiliano, fondatore e direttore della Classica Orchestra Afrobeat.

Al Quevida dalla pizzica all’etno-jazz Entra nel vivo anche la stagione del bagno Quevida di Porto Corsini. Venerdì 26 aprile dalle 18 serata dedicata alla pizzica con il live de I Tarantucci; domenica 28 dalle 16 un mix di folk, elettronica e musica classica con i ravennati Solmeriggio; mercoledì 1 maggio dalle 16.30 etno-jazz con i bolognesi Trio Mezcal.

Al Boca Barranca tra rock’n’roll e circo con Slick Steve Venerdì 26 aprile dalle 23 al Boca Barranca di Marina Romea tornano Slick Steve & The Gangsters, esplosivo quartetto nato a Brescia nel 2011 dall’idea di Slick Steve (alias Stephen Hogan), cantante e showman madrelingua inglese. Il progetto unisce sonorità vintage e moderne, swing, rock’n’roll e performance circensi, che spaziano dalla magia alla giocoleria.

All’Oasi il brunch con la musica colombiana Al bagno Oasi di Marina di Ravenna domenica 28 aprile alle 12 (con brunch servito a buffet) musica sudamericana con il progetto Cumbia Poder del colombiano Carlos Forero, già nel collettivo Del Barrio.

Hernandez & Sampedro al Barbagno Il tour di “The crossing” fa tappa a Massa Lombarda: domenica 28 aprile alle 17 nella sala del Carmine, in via Rustici 2, ci sarà il concerto di Alejandro Escovedo (nella foto) e Don Antonio. Caldo e cinematico, The Crossing racconta la storia di due migranti, uno messicano e uno italiano, che arrivano in America per realizzare il loro sogno americano: incontrare i loro idoli punk e rock. Figlio di immigrati messicani, The Crossing vede Escovedo alle prese con un cambiamento radicale: le diciassette canzoni che compongono il disco si concentrano con uno sguardo chiaro e tagliente sulle questioni del nostro tempo e sulla nostra identità culturale, i diritti delle minoranze e sul razzismo. The Crossing nasce dalla collaborazione tra il compositore texano Alejandro Escovedo e Antonio Gramentieri (dei romagnoli Sacri Cuori) aiutato dai musicisti del suo ultimo progetto, Don Antonio. Il disco è stato registrato a Villafranca, in Italia, e co-prodotto con Brian Deck (Modest Mouse, Gomez, Iron & Wine). Il biglietto del concerto costa 20 euro.

INDIE In.versione Clotinsky al circolo Abajur Sabato 27 aprile dalle 22 al circolo Abajur di Ravenna concerto delle ravennati In.versione Clotinsky, tra indie-rock e pop.

Mercoledì 1 maggio dalle 16.30 al BarBagno di Porto Corsini concerto dei ravennati Hernandez & Sampedro, per gli appassionati dell’alt-rock in stile americano.

ROCK/1

I BOLOGNESI CUT AL CLANDESTINO Sabato 27 aprile dalle 22.30 al Clandestino di Faenza concerto dei Cut, storica rock band nata nel 1996 a Bologna, che contribuì alla nascita di Gamma Pop, una delle più importanti etichette indipendenti italiane.

ROCK/2 I live del giovedì al Moog Giovedì 25 aprile dalle 21.30 al Moog di Ravenna concerto di Trans Van Santos, progetto di rock psichedelico dell’americano Mark Matos (Dead Meadow). Il 2 maggio invece appuntamento con i Satoyoma, giovane formazione nu-jazz piemontese, con influenze che vanno dal punk alla musica classica, dall’Africa al pop.


24 / CULTURA RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

ARTE/1

Le sette vite di Mantegazza in mostra a Bagnacavallo tra dipinti, foto e pupazzi Al Museo delle Cappuccine. Vernice sabato 27 aprile

ARTE/2 Quel filo di mosaico che lega Tromso a Ravenna: una mostra di Marit Bockelie Sabato 27 aprile, a Ravenna, inaugura la mostra “Sotto la luce artica” con opere di Marit Bockelie, Karl Eric Harr e Kine Hellebust. Si comincia alle 16 alla Casa Matha con una conferenza sul tema a cui prendono parte l’assessora Elsa Signorino, la coordinatrice didattica dell’Accademia di Belle Arti Paola Babini e Felice Nittolo presidente associazione Culturale niArt Gallery Ravenna dove alle 18.30 inaugura la mostra vera e propria. La storia di Marit Bockelie comincia e si intreccia con quella dei maestri mosaicisti del 900. L’artista ha realizzato mosaici di notevoli dimensioni su facciate di palazzi nella città di Tromso a nord della Norvegia. Lo scorso anno, a Ravenna, ha realizzato un triangolo in mosaico per il progetto del giardino di fronte al carcere (curato dall’Associazione Dis-Ordine) - due anni prima Felice Nittolo si era recato in Norvegia per visionare e scrivere del suo lavoro poi pubblicato nella monografia Marit Bockelie en seilas igrafik, mosaik og musik a cura di Jonny Hansen, Editrice Snostjerna Forlag AS. Karl Eric Harr racconterà inoltre la sua città con alcune litografie e Kine Hellebust con originali fotografie.

ARTE/3 Alberto Cottignoli torna a esporre a Ravenna

Il Museo Civico delle Cappuccine a Bagnacavallo un nuovo progetto espositivo, dedicato questa volta alla carriera artistica di un personaggio che con le sue invenzioni creative ha segnato la cultura italiana dal secondo dopoguerra ad oggi: Tinin Mantegazza. La mostra Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente, organizzata in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra Onlus e Accademia Perduta/Romagna Teatri, si aprirà sabato 27 aprile alle 17.30 con un intervento dell’artista e dei curatori Flaminio Balestra e Diego Galizzi. Sarà inoltre animata dalle incursioni di numerosi amici di Mantegazza provenienti dal mondo dello spettacolo e dell’arte. A seguire sarà offerto un aperitivo a base di prodotti e di vini del territorio. La mostra bagnacavallese, prima grande rassegna antologica dedicata all’artista ligure da un museo pubblico, ripercorrerà le principali tappe del percorso artistico di Mantegazza, offrendo una vasta selezione di opere e documenti in grado di ricostruirne gli svariati volti. Nel percorso espositivo, composto da più di 250 disegni originali, dipinti, pupazzi, fotografie, filmati e documenti, non mancheranno le testimonianze della sua graffiante critica sociale e politica, del suo ruolo di animatore dei primi anni del cabaret milanese, nonché delle sue realizzazioni più note al grande pubblico, come il celebre signor Toto delle schede di approfondimento di Enzo Biagi o il pupazzo Dodò, protagonista del programma Rai per bambini L’Albero Azzurro. Durante il periodo di apertura della mostra, nel chiostro del museo si svolgeranno diversi eventi speciali, che porteranno a Bagnacavallo personaggi del mondo del teatro per ragazzi e della televisione che hanno accompagnato Mantegazza nel corso della sua carriera. La mostra sarà visitabile fino a domenica 7 luglio nei seguenti orari: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; venerdì, sabato e domenica 10-12 e 15-19. L’ingresso è gratuito.

Venerdì 26 aprile alle 21, nelle sale di Palazzo Rasponi dalle Teste, in piazza Kennedy a Ravenna, verrà inaugurata la mostra “Incontro di Alberto Cottignoli” (aperta fino al 21 maggio). L'esposizione raccoglie una selezione di dipinti realizzati dal pittore dai primi anni 90 ad oggi. Con “Incontro”, Cottignoli torna a esporre nella città natale a 15 anni dalla personale del 2004 in Galleria Poggi, presentata da Vittorio Sgarbi. “Incontro” è inserita nel percorso di iniziative “Sigmund Freud 1856-1939” a ricordo del padre della psicoanalisi ad 80 anni dalla scomparsa. Nella serata del 15 maggio è in programma, sempre a Palazzo Rasponi, una conferenza del professor Claudio Widmann dedicata a Freud ed alla sua attualità. All’inaugurazione, oltre all’artista e al critico d'arte Marino Zancanella, ci sarà un saluto istituzionale da parte dell’Amministrazione comunale e l’intervento del poeta Franco Costantini.

ARTISTIPEDIA di Ilaria Facchini - @igers_ravenna

Eleonora, una fotografa appassionata di buona musica

ARTE/4 Omaggio a Moreni a Brisighella L’1 maggio alle 17 al Chiostro dell’Osservanza di Brisighella sarà inaugurata la mostra "Dagli antichi mestieri all'umanoide tutto computer: Mattia Moreni e il lavoro contadino nella Vena del Gesso Romagnola". Un omaggio al grande artista a vent’anni della sua scomparsa nei luoghi in cui, isolato sui calanchi di Brisighella lungo la Vena del Gesso dipinse, scolpì e scrisse in una casa contadina. Presenzieranno le figlie Popy e Maria Francesca. Relatori Gian Ruggero Manzoni e Nicola Samorí.

Questa settimana vi vogliamo portare nel mondo della fotografia, presentandovi Eleonora Rapezzi, fotografa freelance che vive a Ravenna. Si è avvicinata al mondo della fotografia con uno scopo ben preciso: fotografare la musica. E così queste due passioni, la musica e la fotografia, le permettono di lavorare nei migliori eventi musicali e festival del Ravennate. I suoi scatti catturano lo spirito intrinseco del musicista, trasmettono l’emotività e la passione che la musica può provocare. Spesso le sue foto ritraggono i visi degli artisti, sono visi carichi di dettagli, di colori e delle ombre dei riflettori del palcoscenico. Questa professionalità e passione per la musica l’ha portata a concepire “Linfa”, il suo progetto artistico presentato a Palazzo Rasponi lo scorso novembre. Se volete ammirare i suoi scatti visitate @eleonorarapezzi.


PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA

CULTURA / 25

RAVENNA Via Galilei, 75

COMICO

25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

LETTURA TEATRALE

“Mi piace”: il monologo di Gabrielli Cirilli in scena al teatro Alighieri «Propongo uno spettacolo che attraversa tutti i generi, dalla commedia al cabaret»

LA VOCE DI OLINDO GUERRINI AL RIDOTTO DEL GOLDONI Per le manifestazioni celebrative della restituzione del Ridotto del Teatro Goldoni alla città di Bagnacavallo, lunedì 29 aprile alle ore 21 andrà in scena la lettura teatrale di Ho un arcobaleno nella testa, il libro che Mariavittoria Andrini ha dedicato alla figura del poeta romagnolo Olindo Guerrini. Oltre all’autrice, in scena anche gli attori Fiorella Buffa e Fabio Bussotti. Nel testo, Olindo Guerrini si racconta e incontra, fra realtà e finzione, Pellegrino Artusi, Lorenzo Stecchetti, Argia Sbolenfi e gli altri sé. Come noto, Guerrini seppe animare con spirito goliardico la vita culturale emiliano-romagnola e italiana di fine Ottocento tra polemiche anticlericali e beffe letterarie che ancora oggi conservano inalterato il loro vigore. Sempre al ridotto, ma giovedì 2 maggio, andrà inoltre in scena la nuova produzione di Accademia Perduta/Il baule volante Venere nera.

Viviamo tutti per un “Like”, in Italiano “Mi piace”. Su questo presupposto parte il monologo che Gabriele Cirilli presenterà, dopo un’iniziale variazione di data, al Teatro Alighieri di Ravenna lunedì 29 aprile alle ore 21. Lo spettacolo, organizzato per la rassegna di Teatro Comico da Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, vede anche la partecipazione sul palco di Umberto Noto. Mi piace è scritto dallo stesso Cirilli con la collaborazione di Maria De Luca, Giorgio Ganzerli, Gianluca Giugliarelli e Alessio Tagliento ed è diretto da Claudio Insegno. Così il noto comico parla di questo spettacolo: «Quello che io, Gabriele, propongo è uno spettacolo che attraversa tutti i generi del teatro comico: dalla commedia degli equivoci al cabaret, attraverso monologhi, canzoni e balletti che mi impegnano in una prova d’attore completa e sfaccettata. Mi piace essere quello di sempre, quello partito da Sulmona e non ancora arrivato, quello innamorato del pubblico con passione talmente vera e profonda da creare un legame quasi magico con esso. Ridere è fondamentale per me perché la risata è contagiosa, è una medicina, un rimedio contro tutto il nero che ci opprime».

COMMEDIA Il deputato di Bombignac per celebrare i cento anni dell’intitolazione del Rasi Sabato 27 aprile alle 17, a ingresso libero, la Compagnia teatrale Luigi Rasi, attiva sul territorio ravennate da ben 35 anni, ritorna al Teatro Rasi per celebrare i 100 anni dall’intitolazione del Teatro all’illustre ravennate. In questa occasione verrà presentata la commedia brillante Il deputato di Bombignac di Alexandre Bisson: la stessa pièce che inaugurò il teatro nel 1892 quando ancora si chiamava Teatro Filodrammatico. Sotto la regia di Alessandra Casanova saranno sul palcoscenico (in ordine alfabetico): Roberto Ancherani, Vincenzo Dicandia, Davide Dima, Marzia Gisone, Giulia Grillo, Caterina Marchetti, Paola Piergentili, Simone Rava, Elisabetta Rivalta.

CHIAMATA PUBBLICA

NUOVO APPUNTAMENTO PER IL PURGATORIO “COLLETTIVO” Il prossimo appuntamento per la Chiamata Pubblica alla cittadinanza per la messa in scena del Purgatorio di Dante, seconda parte del progetto che già ha visto il successo dell’Inferno due anni fa, è per lunedì 29 aprile alle ore 20 al Teatro Rasi. Chiunque sia interessato può ancora partecipare all’allestimento dello spettacolo che sarà anche incluso nel programma del Ravenna Festival secondo le proprie disponibilità di tempo (tutte le info su: http://www.ravennateatro.com/stagione/chiamata-pubblica/). In particolare, durante la serata di lunedì i partecipanti potranno votare tra i tre progetti per logo e naming di Ravenna nel VII centenario della morte di Dante Alighieri che hanno superato il primo vaglio della giuria.

2019

Info e programma su


La promozione cena e cinema è sospesa fino al 27 aprile

26 / CULTURA / RUBRICHE RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

mer. 24: ore 21 • gio. 25: ore 16 - 18.30 - 21 ven. 26: ore 21 • sab. 27: ore 19 - 21.15

(2018 ) dom. 28: ore 16 - 18.30 - 21 di Nadine Labaki lun. 29 - mar. 30: ore 21

Via Ponte Marino 19 • www.cinemamarianiravenna.com •

FIORI MUSICALI

LETTI PER VOI

Che cosa resterà dopo le feste? Guida pressoché indispensabile

La forza dello Stabat Mater attraverso i secoli

Giallo Mondadori e i suoi classici

di Francesco Della Torre

di Enrico Gramigna

di Nevio Galeati*

Una buona parte di spettatori, smaltiti (quest’anno in breve tempo) Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio, ritiene la stagione cinematografica conclusa, passando il tempo fuori dalle sale in attesa di caldo, cocktail e arene. Ragionamento quasi sempre errato perché i distributori tirano fuori i film di qualità proprio quando non hanno più l’ansia da grande incasso. La primavera / estate 2019 inizia parlando la lingua dell’animatore francese (ma africano di spirito) Michel Ocelot, colui che ci ha conquistati tutti con Kirikù e la strega Karabà e che ora propone un’altra affascinante fiaba ambientata nella Parigi di fine 800 dal titolo Dilili a Parigi, storia di una piccola indigena arrivata di straforo nella capitale francese. Genitori, portate i vostri bimbi a vedere queste cose, per favore. Per i cinefili un po’ radical chic e amanti dei film molto dialogati, riappare il mitico Denys Arcand, regista de Le invasioni barbariche e de Il declino dell’impero americano. La caduta dell’impero americano torna dopo oltre dieci anni sui suoi temi, sui suoi personaggi. Pur non amando eccessivamente i film biografici, Stanlio e Ollio sta riscuotendo molto gradimento in Europa per essere una commedia aggraziata, tenera e commovente, oltre che divertente. Il film è anche l’occasione per proporre ai più giovani una coppia di comici leggendaria e purtroppo troppo spesso sottovalutata e dimenticata. Il titolo più interessante per il dopo feste per chi vi scrive è però il nuovo film di Jacques “Il profeta” Audiard, I fratelli sisters, western premiato al festival di Venezia per la migliore regia, con una coppia d’attori eccezionali come John C. Reilly e Joaquin Phoenix. Tutti e quattro i film citati sono appena usciti in sala. Nel futuro prossimo, spiccano un tris di titoli incogniti che scopriremo insieme: il remake di Pet Sematary, libro culto di Stephen King che non ha avuto a fine anni ottanta una trasposizione particolarmente ispirata; evidentemente la recente nuova versione cinematografica di It e purtroppo anche di Carrie hanno spinto i produttori a cercare (al momento invano) di rendere giustizia alla non facile scrittura di King. Il traditore esce a fine maggio ed è la storia di Tommaso Buscetta, pentito di mafia, portato sullo schermo da Marco Bellocchio, e si colloca immediatamente tra i film più attesi del periodo, mentre (in uscita il 9 maggio) desta curiosità Tutti pazzi a Tel Aviv, del regista palestinese Sameh Zoabi, che racconta il dramma del suo popolo con gli occhi di una commedia intelligente e divertente.

Il periodo quaresimale è, insieme a quello natalizio, molto goloso dal punto di vista artistico. In ambito musicale ciò si traduce in una copiosa produzione di composizioni a tema: le più importanti preci sfruttate tra tutte sono senza dubbio la Passione e lo Stabat Mater. Se della prima si hanno declinazioni meno numerose, ma assai importanti, è della seconda che si annovera una produzione sia qualitativamente sia quantitativamente strabiliante. Se, però, già dal nome è evidente l’argomento proposto dalle Passioni, così non è per lo Stabat Mater. La sequenza (genere originato per associare sillabe ai lunghi vocalizzi allelujatici in modo da facilitarne la memorizzazione) gregoriana il cui testo è attribuito a Jacopone da Todi fu abrogata dal concilio di Trento terminato nel 1563 e poi ripristinata soltanto nel 1727. Lo Stabat Mater è nel Proprium Missae del 15 settembre, giorno in cui si celebra la Beata Vergine Maria Addolorata (conosciuta anche come Madonna dei sette dolori), trova, tuttavia, impiego anche durante le celebrazioni nel secondo giorno del Triduo pasquale e proprio da questa prassi si è poi diffusa l’usanza di eseguire le composizioni su questa preghiera durante il periodo quaresimale. La grande potenza evocativa del testo ha indotto una grandissima schiera di musicisti a cimentarsi nella composizione, infatti le immagini descritte sono di grande forza. La preghiera è divisa in due parti ben delineate, la prima descrive pittoricamente la scena in cui Maria, ai piedi della croce, vede Gesù Cristo rendere l’anima a Dio [Stabat Mater dolorosa … dum emisit spiritum]. La seconda parte, invece, è una grande invocazione dell’orante a voler condividere il dolore della Madre per poter aspirare alla gloria del Paradiso [Eja, mater, fons amoris … Amen]. Il fascino che questa sequenza, nata nel Basso Medioevo, ha esercitato sui musicisti pervade tutta la storia della musica: nel Rinascimento vanno ricordati gli Stabat di Josquin Desprez (ritenuto a lungo il più grande compositore mai vissuto) e Giovanni Pierluigi da Palestrina, nel Barocco quelli di Alessandro e Domenico Scarlatti e Antonio Vivaldi, quello di Joseph Haydn nel Classicismo, nel Romanticismo si cimentarono pure Rossini, Dvořák e Verdi e anche nell’ultimo secolo vi sono molti esempi tra i quali quelli di Lorenzo Perosi e Arvo Pärt. Forse, però, il capolavoro massimo rimane quello di Giovanni Battista Pergolesi che, consapevole di essere in punto di morte, comporrà una delle più intense versioni.

Vent’anni fa, con Tesi di laurea, la genovese Annamaria Fassio faceva il proprio ingresso nella squadra delle donne in giallo italiane. Un posto che ha tenuto e consolidato pubblicando un titolo all’anno, aggiungendo numerosi racconti e una manciata di saggi. Al centro della maggior parte dei suoi romanzi c’è una coppia di poliziotti, il vicequestore Antonio Maffina e il commissario Erica Franzoni, prima solo colleghi, poi compagni di vita a corrente alternata. Dopo l’attualissimo Donne da uccidere (Giallo Mondadori 3172, ottobre 2018), che racconta il dramma di donne che pensavano di potercela fare, e di uomini che hanno impedito loro di riuscirci, Annamaria Fassio torna con il racconto La gatta sul caso che scotta, pubblicato da Mondadori nella collana “Il Giallo Mondadori. Classici”, in appendice al romanzo Charlie Chan e il canto del cigno. Lo si può trovare in edicola per tutto il mese (poi diventa acquistabile solo in versione ebook). Un lampo geniale, che in apparenza racconta solo un piccolo caso di criminalità violenta, e insieme svela una passione dell’autrice, quella per i gatti. Sarà proprio Gatta (e il nome favorisce il riferimento del titolo alla commedia di Tennessee Williams) a fornire a Erica l’indizio per risolvere ben due indagini. I tempi dell’azione sono scanditi, come sempre, alla perfezione, sostenuti da una scrittura limpida e precisa. E l’accostamento a un classico del genere esalta ancora di più le qualità della scrittrice. Già, un classico davvero questo Charlie Chan e il canto del cigno, sesto e ultimo romanzo che Earl Derr Bigger dedicò all’ispettore cinese della polizia di Honolulu. La traduzione è quella che Lia Volpatti ha proposto nel 1972; il titolo originale del romanzo è Keeper of the Keys, ovvero il “Custode delle chiavi” (1932). Ancora una volta l’investigatore, che vanta… dodici figli, riesce a risolvere l’intrigo nonostante sia a migliaia di chilometri da casa, nella Sierra Nevada; questo grazie alla saggezza orientale e a deduzioni alla Poirot. Un grande recupero, che gli appassionati dell’età d’oro del giallo non dovrebbero perdere; o che, semplicemente, potrebbero rileggere, approfittando dei ponti festivi. È anche l’occasione per proseguire con la raccolta dei Classici del Giallo che in questo periodo ripropongono le copertine delle prime edizioni, con le magnifiche illustrazioni di Carlo Jacono. Si tratta di una preziosa iniziativa della collana, che festeggia anche così i 90 anni di ininterrotta presenza nelle edicole. Un traguardo unico nel mondo. *direttore di GialloLuna NeroNotte

“Country Death Songs” di

VISIBILI E INVISIBILI

FULMINI E SAETTE

(20

Cinema Mariani - Ravenna


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JUNIOR / 27 25 aprile-1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

L’EVENTO

Semi, fiori e libri per la domenica in Darsena a Ravenna In occasione del Garage Sale, laboratori di giardinaggio e letture a voce alta

LETTURE/1 Appuntamento alla Guerrini di Sant’Alberto Alla biblioteca Olindo Guerrini di Sant’Alberto sabato 27 aprile alle 10.30 torna l’appuntamento “Io leggo a te, tu leggi a me - Letture per bambine bambini e famiglie” a cura dei volontari e delle volontarie Nati per Leggere. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info: biblio.salberto@classense.ra.it.

LETTURE/2 Il 2 maggio in bici a leggere libri

"Ci vuole un fiore" è un laboratorio creativo adatto a piccoli e grandi che si svolgerà domenica 28 aprile dalle 10 alle 12 presso il container dell’associazione Radici al Darsena Pop Up. I partecipanti avranno a disposizione terra, semi e vasi. Ognuno potrà scegliere quale pianta seminare e assieme sarà realizzato un "segna pianta", che ogni partecipante potrà portare a casa (Per info: info@ra-dici.it; 3921136268). Sempre in Darsena e sempre il 28 aprile, nell’ambito del Garage Sale, alle 11 del mattino ci saranno inoltre le letture per i più piccoli con i volontari “Nati per Leggere”.

FIDO IN AFF

IDO

RIKY Riky è un simil pinscher di circa tre anni e mezzo, reduce da tante traversie. Ha sicuramente bisogno di una famiglia molto tranquilla, senza altri cani, che gli faccia capire con calma che è finalmente al sicuro. Diventerà, con un po’ di pazienza, un amico affettuoso e giocoso per la vita. Per conoscerlo e adottarlo, chiamate: cell. 349 6123736

ADOTTAM ICI MIO E GAVINO Questi bei gattoni cercano adozione, se possibile insieme. Abituati in casa e tranquilli, per loro l’ideale sarebbe una casa senza altri animali. Mio (nella foto) ha otto anni, ed è molto giocoso e socievole; Gavino, sei anni, è invece più timido e schivo. Per conoscerli e adottarli, chiamate: cell. 339 8952135

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BAGNACAVALLO Street Art Lab: un corso per ragazzi tra i 14 e i 20 anni

Giovedì 2 maggio nuovo appuntamento alla libreria Dante, a Ravenna, con l’iniziativa “Pedaleggiamo”. Con i volontari del progetto Nati per Leggere, grandi e piccoli sono invitati a partire in bicicletta (con i caschi preferibilmente) dalla libreria in via Diaz 39 per fare alcune letture in piazza del Popolo, piazza dell’Aquila, piazza Kennedy, piazzetta degli Ariani per poi rientrare. In caso di mal tempo le letture gratuite si terranno in libreria.

Sono rimasti gli ultimi posti per i ragazzi tra i 14 e i 20 anni interessati a partecipare allo Street Art Lab, laboratorio di street art con pratica open air su spazi messi a disposizione dal Comune di Bagnacavallo. La scadenza per la raccolta delle adesioni è il 30 aprile. L’iniziativa è di Radio Sonora, la radio web dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, che con il Comune di Bagnacavallo ha deciso di dare risposta alla necessità manifestata da diversi giovani di ottenere spazi per la pratica della street art, ovvero l’utilizzo di “muri palestra” per aspiranti street artist. Street Art Lab, in programma a maggio, prevede un workhop su lettering e colorazione per terminare con la pratica su un muro. I ragazzi saranno guidati dallo street artist e insegnante Federico Bocchini. Il calendario del workshop prevede sabato 11 maggio dalle 15 alle 17 Storia della street art e sabato 18 maggio negli stessi orari il workshop Lettering e colorazione. Il laboratorio si terrà nella sede di Radio Sonora, in via Bedeschi 9 a Bagnacavallo. Seguirà un giorno di pratica su muro, che verrà concordato con i partecipanti, i quali poi potranno sfruttare lo spazio nel tempo libero ogni volta che vorranno, ridipingendo la parete, nel pieno spirito di spontaneità che caratterizza la street art. Le pareti individuate per ospitare le opere degli street artist sono quelle di un locale di proprietà comunale in via Togliatti a Bagnacavallo. Gli interessati possono scrivere entro il 30 aprile alla mail radiosonora.info@gmail.com dove lasciare il proprio contatto telefonico. La prima edizione del laboratorio prevede un numero massimo di 15 partecipanti.


28 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 25 aprile-1 maggio 2019

TENDENZA BIO SAGRE Festa in pineta con il pinolo Tre giornate di festa in pineta, come ormai tradizione da anni. Al parco 1° Maggio di Fosso Ghiaia, nella Pineta di Classe, torna la Sagra del Pinolo con stand gastronomici e specialità a tema, oltre a mercatini, mostre ed esibizioni di tiro con l'arco. L'appuntamento è per il 25 e 28 aprile e il 1 maggio.

A Pieve Cesato i sapori della campagna

Ciliegie: salutari, gustose e a scarto quasi zero I noccioli possono essere utilizzati con scopi terapeutici per la capacità di trattenere e poi rilasciare il calore

Dal 30 aprile al 5 maggio a Pieve Cesato va in scena la 61esima edizione della Sagra della Campagna. In programma mostre, attività e spettacoli legati alla campagna, con uno stand gastronomico che propone piatti della tradizione. Specialità della festa sono, tra i primi piatti, gli Ingannapreti, mentre tra i secondi, oltre alla carne alla brace, in menù c'è una specialità tutta primaverile, l'agnello fritto dorato. Tra i dolci, il più richiesto è il latte brulè.

LA RICETTA Crostata di Semolino con le Ciliegie

LO STAPPATO Un vino dalla Loira per la carne salada di Fabio Magnani - glistappati@gmail.com

Oggi stappiamo un vino della Loira. Il “Domaine de la Cotelleraie” si trova a Saint-Nicolas de Bourgueil dove produce un Cabernet Franc biologico in purezza. “La Croisée” 2014 apre al naso con piacevoli sentori fruttati e note verdi di foglia di pomodoro, peperone e con sfumature di capperi sotto sale. Tabacco fresco e un tocco di agrumi. Il palato esile è coerente con quanto percepito al naso esibendo armonia tra olfatto e gusto. Il tannino fine e freschezza acida proiettata in avanti. Da provare con la carne salada.

Le ciliegie sono il frutto di un albero che appartiene alla famiglia delle Rosacee e che probabilmente proviene dall’Asia. Nello specifico, esistono due specie diverse di alberi di ciliegie: il Prunus avium detto anche ciliegio dolce e il Prunus cerasus detto invece ciliegio acido. La famiglia delle ciliegie dolci è la più numerosa e sul mercato viene acquistata con maggiore frequenza. Tra le principali varietà le più conosciute in Italia sono i Duroni di Vignola, la Ferrovia e i Graffioni bianchi. Partiamo dalle prime, grosse, dolci e carnose: hanno un colore rosso intenso, tendente al nero e sono disponibili dai primi di giugno. La Ferrovia, invece, matura un po’ prima, a maggio. Di origine pugliese, quest’ultima è caratterizzata da una polpa tenera e carnosa, dalle tinte rosso chiaro e da un sapore dolciastro. Infine i Graffioni bianchi hanno un colore tendente al gial-

Ingredienti per la pasta frolla: 180 grammi di burro, 150 grammi di zucchero, 320 grammi di farina 0, 3 tuorli, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di sale marino integrale Ingredienti per il ripieno: 500 millilitri di latte fresco e intero, 100 millilitri di panna fresca, 80 grammi di semolino, 70 grammi di zucchero di canna integrale, 5 tuorli, 300 grammi di marmellata di ciliegie (o di amareme … ma anche di fragole, di more ….) Preparazione Preparare la pasta frolla lavorando gli ingredienti tutti insieme, possibilmente in una planetaria e cercando di non scaldare l’impasto. Trasferire sul piano di lavoro, lavorare brevemente e coprire con pellicola per alimenti. Riporre in frigorifero per almeno 1 ora. Per il ripieno … portare ad ebollizione il latte con la panna e lo zucchero. Versare a pioggia il semolino. Cuocere mescolando continuamente per 10 minuti. Fuori dal fuoco unire i tuorli mescolando bene. Scaldare il forno a 180°C. Stendere la pasta e foderarci uno stampo a cerniera da 24 cm, imburrato e infarinato. Bucherellarlo con i rebbi di una forchetta. Alla base disporre la confettura di ciliegie. Versarvi la polentina, cuocere in forno per 40-45 minuti. Fare raffreddare, decorare con le amarene tenute da parte.

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Ravegan Gastronomia Restiamo chiusi dal 23 aprile al 1° maggio - Riapriamo giovedì 2 maggio

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GUSTO / 29

PUNTO DI DIFFUSIONE CONTINUA

25 aprile- 1 maggio 2019 RAVENNA&DINTORNI

RAVENNA Piazza del Popolo

Le ciliegie nella storia

Il fiore di ciliegio

Si narra che la ciliegia fosse il frutto che rappresentava Venere, la Dea greca della bellezza. Sono state portate in Italia nel primo secolo Avanti Cristo da Lucullo, di ritorno da un viaggio i Turchia. Immediatamente questo frutto prese piede tanto che si diffusero in tutta Europa, aggiudicandosi un Santo Patrono nel XV secolo: San Gerardo da Tintori, che si celebra il 6 Giugno, in piena stagione di raccolta!

Il ciliegio in fiore è uno spettacolo che toglie il fiato. Lo si può ammirare, a seconda dell’andamento climatico della stagione, dalla fine di Marzo fino alle prime settimane di Maggio. La fioritura è particolarmente apprezzata in Giappone, dove si contano più di duecento varietà di Prunus. Il fenomeno è noto anche con i termini inglesi di cherry blossom (fiore di ciliegio). Per i samurai il ciliegio, possibilmente in fiore, era il luogo ideale dove suicidarsi. Più allegra, invece, è la tradizione che si è sviluppata in Sicilia secondo cui dichiararsi reciproco amore sotto un ciliegio porta fortuna.

lo con sfumature sul rosso e la polpa è dolce con un piccolo retrogusto amarognolo. Questa varietà è ottima per essere trasformata in ciliegie sotto spirito e per preparazioni di pasticceria come ganache e cioccolatini. Veniamo ora alla famiglia delle ciliegie dette acide, così definite per il loro gusto aspro e poco dolce. Va detto però che oltre che per il loro sapore, queste si differenziano dalle prime per la grandezza degli alberi sui quali crescono: il Prunus cerasus ha dimensioni nettamente inferiori al Prunus avium e una corteccia molto più scura. Tra queste ritroviamo le Amarene, le Visciole e le Marasche. L’Amarena è la varietà più diffusa di questa famiglia e si distingue per il suo rosso intenso e il sapore acidulo. Matura da Giugno ed è disponibile fino a Luglio. Le Visciole hanno sia la polpa che il succo di colore rosso intenso, con sapore abbastanza dolce, nonostante la loro acidità: questo tipo di ciliegia ha il potere di favorire il sonno, poichè è ricca di melatonina, un rilassante naturale. Infine abbiamo le Marasche, le più acide fra tutte, con frutti molto piccoli e di colore nerastro. Venendo ora alle proprietà nutrizionali delle ciliegie, per cominciare, sono ricche di vitamina C e A che aiutano a proteggere la vista e contribuiscono al buon funzionamento delle difese immunitarie. Contengono inoltre acido folico, calcio, potassio, magnesio, fosforo e flavonoidi, sostanze importanti per la lotta ai radicali liberi. Depurative, disintossicanti, diuretiche e antireumatiche, le ciliegie aiutano inoltre a prevenire numerose patologie come l’arteriosclerosi, le disfunzioni renali e l’invecchiamento cellulare. Per concludere è importante sottolineare che stiamo parlando di frutti che permettono uno scarto quasi zero: con i peduncoli è possibile infatti realizzare decotti e tisane che aiutano a prificare i reni e calmare la cistite. Con i noccioli

AGENDA Asparago selvatico protagonista a Casal Borsetti Ritorna a Casal Borsetti, per il quarto anno consecutivo, la sagra dell'asparago selvatico, all'ex scuola elementare di piazza Marradi. L'appuntamento è per sabato 27 aprile (stand gastronomico aperto dalle 19) e domenica 28 (stand aperto dalle 12).

Raccolta di erbe di campo accompagnati dai musici Domenica 28 aprile dalle 14 torna a Passogatto di Lugo “Andar per erbe” con il corso di “fitoalimurgia”, ovvero la pratica della raccolta di erbe di campo, con la naturopata Gabriella Francesconi. Il ritrovo è alle 14 davanti al circolo Arci, in via Passogatto 10, per le iscrizioni e il ritiro del materiale per la raccolta. Alle 14.20 si parte per la raccolta, accompagnati dai musici, mentre alle 16.30 ci sarà la cernita, seguita dalla preparazione della cena e dalle danze con il gruppo “Fragole e tempesta”. Info e prenotazioni: 333 2513259.

invece si possono riempire sacchetti di cotone o di lino fino ad ottenere veri e propri cuscini molto utili per riscaldare (o raffreddare) parti del nostro corpo che necessitano di una coccola. I noccioli delle ciliegie infatti hanno la capacità di assorbire il calore se raffreddati o di rilasciarlo se riscaldati: non è solo il caldo quindi che diventa terapia attraverso i noccioli di ciliegio (attraverso il quale si ottiene un benefico rilassamento muscolare), bensì anche il freddo in caso di infiammazione o eccesso di calore corporeo. Giorgia Lagosti

COSE BUONE DI CASA Il pan brioche dolce soffice di Angela Schiavina

La Pasqua è passata e se avete terminato la colomba, preparate questo dolce, il pan brioche dolce soffice. Ingredienti: 500 gr di farina 00, 100 gr di burro, 70 gr di zucchero, 180 ml di latte, 25 gr di lievito di birra, 3 uova (2 nell’impasto e 1 per spennellare), 1 pizzico di sale. Preparazione: Intiepidite il latte e scioglietevi il lievito di birra con lo zucchero. Mescolate il tutto in una ciotola e aspettate 10 minuti. In una ciotola disponete la farina a fon-

tana e mettete le 2 uova, il sale e il burro a tocchetti e poi versate il composto di latte e lievito e zucchero, amalgamate tutti gli ingredienti. Lavorate tutti gli ingredienti fino a quando l’impasto si staccherà dalla ciotola. Formate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola coperta con un canovaccio per 1 ora e mezza circa o finchè non sarà raddoppiata di volume; prendete l’impasto e lavorate per pochi minuti.fate delle palle e Mettetele in uno stampo unto, una accanto all’altra, e lasciate lievitare ancora per un paio d’ore. Sbattete l’uovo rimasto con una forchetta e spennellate il pan brioche prima di infornarlo; Mettete in forno a 180° per 30 minuti, fate raffreddare, sformate e servite. Se avete una impastatrice potete utilizzarla per preparare l’impasto.

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RAVENNA&DINTORNI 25 aprile 1 maggio 2019

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L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ravenna promuove “CerviArchitettura, l’architettura racconta l’identità dei luoghi”, evento che si terrà venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 maggio ai Magazzini del Sale e in area Sant’Antonio a Cervia. Sarà un’occasione di confronto e dialogo su temi legati all’identità dei luoghi, alla rigenerazione del territorio e al ruolo dell’architetto. L’obiettivo della manifestazione è quello di una rinascita culturale e di un’acquisizione di consapevolezza in grado di determinare il senso di appartenenza alla comunità. Significa entrare nei luoghi che sono elementi vitali delle dinamiche urbane, dove il progetto diventa tramite e rinnovamento della società per il benessere condiviso. L’architettura è anche questo: la forma in cui si specifica e si realizza il pensiero collettivo. È far conoscere il territorio attraverso il confronto con le caratteristiche peculiari dei luoghi, stabilendo connessioni in grado di riconsegnare all’architettura il ruolo di determinazione dell’assetto e del valore delle città. La manifestazione è gratuita e rivolta alla cittadinanza, ai professionisti del settore, alle associazioni, alle amministrazioni e a tutti coloro che partecipano attivamente alla vita della città. Il programma si sviluppa in tre giorni nei quali si potrà assistere a conferenze, dibattiti e tavoli di confronto. Le giornate di venerdì e sabato da metà pomeriggio in poi saranno dedicate ad attività all’aperto, visite guidate alle Saline, al Musa e alla scoperta della città di fondazione di Cervia e di Milano Marittima, accompagnati da architetti. La giornata di venerdì si concluderà intorno alle ore 19.30 con musica dal vivo a cura del musicista Corrado Cacciaguerra&Friends, mentre il sabato con lo spettacolo Architettura, acqua e danza a cura di Faenz’a Danza di Federica Zani. La domenica mattina sarà possibile partecipare a differenti attività quali visite guidate ed escursioni in canoa o in barca a vela. Sabato mattina, sabato pomeriggio e domenica mattina saranno attivi i laboratori per bambini con un modello di città, la casa riparo e architettando il cielo. Per tutte le attività all’aperto l’iscrizione è obbligatoria entro il 4 maggio 2019 al numero di cellulare 375/5611978 o via mail cerviarchitettura@gmail.com

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RAVENNA&DINTORNI 25 aprile 1 maggio 2019

PICCOLI PROPRIETARI IMMOBILIARI

IDEA CASA

La Corte di Cassazione ribalta il principio che le tasse sulla casa sono sempre a carico del proprietario che l’ha concessa in affitto Il costo delle tasse sulla casa concessa in locazione può̀ essere sostenuto dall’inquilino. È̀ quanto affermato dalla Corte di Cassazione con la recente sentenza 6882 dell’8 marzo 2019. Si tratta di una decisione che ribalta quello che è stato finora il principio applicato in ambito di tassazione. L’IMU e la TASI (quest’ultima solo in parte) sono sempre stati a carico del proprietario dell’immobile concesso in locazione. A quali condizioni è possibile addebitare all’inquilino il pagamento delle tasse sull’immobile locato? È indispensabile la previsione in contratto di apposita clausola che per tutta la durata contrattuale ponga a carico dell’inquilino ogni imposta relativa al bene affittato. Sia ben inteso, per quanto riguarda l’IMU la legge prevede che sia sempre il proprietario a dover versare al fisco l’importo relativo. Tuttavia, secondo l’impostazione della Corte di Cassazione, nel contratto di affitto si potrà̀ inserire un patto che consenta al proprietario di rivalersi sull’inquilino, unico soggetto tenuto all’effettivo esborso. Per accordo tra le parti l’IMU e la TASI (per l’intera quota) potranno essere totalmente a carico del conduttore. All’Ente impositore non interessa infatti l’eventuale rivalsa del proprietario nei confronti dell’inquilino. Discorso diverso deve essere effettuato in riferimento alle imposte dirette, come IRPEF e cedolare dovuta sul reddito, avendo queste natura personale in quanto determinate in base a criteri che si riferiscono strettamente al soggetto obbligato.

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