PRIMI BAGNI
Con la Pasqua e i ponti, al via la stagione sui lidi


Con la Pasqua e i ponti, al via la stagione sui lidi
Il servizio, offerto dagli specialisti della Dental Unit di Ravenna Medical Center, consente anche ai pazienti anziani, con mobilità ridotta o fragili che magari sono impossibilitati a spostarsi da RA, RSA e dai centri diurni di usufruire delle cure con gli stessi standard qualitativi e di sicurezza ambulatoriali
Una buona igiene orale è strettamente correlata alla salute di tutto l’organismo: denti e gengive sani sono legati non solo a benefici estetici e funzionali della bocca, ma anche a un minor rischio di malattie cardiovascolari come infarto e ictus, diabete di tipo 2 e addirittura malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Questo perché la bocca ospita un microbiota, un ecosistema di batteri che quando va in disbiosi, ovvero va incontro a uno squilibrio tra batteri cattivi e buoni, è causa di gengiviti e parodontiti, carie e infiammazioni sistemiche.
Per questo è importante prendersene cura ad ogni età con controlli periodici, che consentano di individuare eventuali problematiche in fase precoce, e terapie mirate in base alle esigenze all’età del paziente.
«Riscontriamo spesso che il paziente anziano trascura la prevenzione e il mantenimento di una bocca sana. Questi aspetti passano infatti in secondo piano rispetto ad altre problematiche come, ad esempio, aspetti di salute che riguardano il cuore, il movimento o anche la memoria. Spesso questi pazienti si rivolgono a noi quando ormai il dolore è acuto, quando ci sono denti che ballano o ancora nel caso di perdita o rottura di protesi dentaria», commentano dal team della Dental Unit del Ravenna Medical Center, che ha attivato un servizio di odontoiatria a domicilio per consentire anche ai pazienti anziani, disabili, con mobilità ridotta o fragili, compresi quelli che risiedono in RA, RSA e dai centri diurni di Ravenna, Forlì e provincia di usufruire delle cure necessarie a opera di un team di esperti con gli stessi standard qualitativi e di sicurezza ambulatoriali attraverso proce dure mirate e strumentazione sterile e dedicata
Non solo. La stretta collaborazione con le direzioni delle strutture e con le associazioni del territorio ha permesso di mettere a punto un programma di intervento che si rivolge non solo alle case protette ma anche a pazienti presso il proprio domicilio.
«Con il progetto dell’odontoiatria a domicilio, Ravenna Medical Center vuole essere là dove ci sono i pazienti fragili, nelle case di riposo e case-famiglia. Un protocollo minuzioso permette che le visite domiciliari avvengano in sicurezza anche in ambito extra-ospedaliero attraverso procedure mirate e strumentazione sterile e dedicata», dichiara la dr.ssa Federica Modelli, Direttore Sanitario Odontoiatria
Oltre al servizio di pronto soccorso endodontico del dente, è possibile svolgere al domicilio la visita specialistica e il sondaggio parodontale, l’ablazione del tarta ro con istruzione al mantenimento dell’igiene orale, levigature radicolari, legatu ra dei denti e/o splintaggio, estrazione semplice o complessa di dente o radice, interventi di piccola chirurgia orale come incisione di ascessi, toilette chirurgica alveolare, asportazione gengivale tipo epulide. Ma anche, ricostruzioni, ripara zioni e ribassamento di protesi mobile.
Una buona salute orale è un pilastro essenziale per il benessere generale del corpo
Den tal Unit
Ra venna Medical Cen te r
V ia Le Corb usier, 41-4 3 48 124 Ra venna (R A) t el. 348 9322 686 - mail: odont oia tria-rmc@gvmnet.it www dentalunit.it
Diretto re Sanitario Odon t oiatria
Dott.s sa F ederica Modelli
di Andrea Alberizia
La raccolta ri uti a Ravenna ha dei problemi. E non è la solita contestazione dell’opposizione che trova pretesti per attaccare la maggioranza. Ormai è sotto gli occhi di tutti e diventa quasi stucchevole chi nge di non vederlo. Chi gira per la città o gira sui social vede le immagini: cassonetti ricolmi, ri uti abbandonati accanto. Da qualche parte qualcosa bisognerà correggere per migliorare la situazione. C’è anche una buona dose di inciviltà, è vero. Perché un materasso o un frigorifero buttati sul marciapiede chiamano in causa per prima il senso di responsabilità del cittadino che non ha chiamato il servizio, peraltro gratuito, per chiedere il ritiro degli ingombranti. Ma è anche vero che se quando il cittadino chiama deve poi attendere più di un mese per il ritiro, al suddetto cittadino viene richiesta una fortissima volontà per non cedere all’abbandono.
E poi ci sono i bidoncini della differenziata, chiamati con quel diminutivi che li ridicolizza ancora di più. Se esporre in strada bidoni di monnezza è il massimo della genialità partorita nel 2025 dalle menti di amministratori politici e dirigenti di Hera, allora qualche domanda bisognerà farsela.
Una implicita conferma è arrivata da re Carlo. Per il suo passaggio è stata sospesa la raccolta differenziata e vietata l’esposizione dei bidoncini. Per ragioni di sicurezza, certo. Ma non si può non vederci anche una questione di decoro.
Dal centrodestra propongono i cassonetti intelligenti. Se sia o meno una buona idea non lo sapremo mai. Perché le maggioranze dei governi locali non accoglieranno mai una proposta così radicale proveniente dalla minoranza su un tema così delicato che va a toccare il servizio offerto da Hera, da sempre giocattolino del Pd con poltrone lautamente retribuite. O meglio, lo sapremo solo se e quando tutto il Pd deciderà che si tratta in effetti di una soluzione da tentare. Eppure Hera con i ri uti e non solo ci fa quattrini. Utili mostruosi che portano dividendi alle casse dei Comuni. Dal centrodestra hanno provato a dirlo: se i Comuni sono padroni della società, perché non chiedere alla società di fare qualcosa di meglio?
Per il cittadino del comune di Ravenna la spesa per i ri uti è aumentata in media del 17 percento tra il 2022 e il 2024. Ora si passa dalla Tari alla Tcp. Il mantra del “chi produce meno ri uti pagherà meno” non sarà del tutto vero: chi oggi produce meno ri uti di ieri, pagherà comunque più di prima, anche se meno del suo vicino che produce più ri uti. Quanto meno? Ecco, questo non è dato saperlo al momento. Se funziona così, allora quando arriveranno le bollette il cittadino potrà dire a Hera che pagherà solo quando saprà se gli avanzeranno soldi in tasca?
4 POLITICA
LA VISITA DEI REALI CHE VALE DUE MILIARDI DI CONTATTI
15 SOCIETÀ
LE FOTO DI GAZA PER LE STRADE DI RAVENNA
16 ARTE
MOSTRE DI PRIMAVERA, A RAVENNA, CERVIA E LUGO
20 LIBRI
DA SAVIANO A TOSA: I NOMI DI SCRITTURA FESTIVAL
22 GUSTO
VERDURE FRESCHE VS VERDURE SURGELATE
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
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Collaboratori: Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Alex Giuzio, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani
Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it
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di Moldenke
In esclusiva per i lettori di Ravenna&Dintorni un dialogo intercettato a Buckingham Palace, alcuni giorni dopo la visita dei reali in Italia. Già in italiano, tradotto da me.
«Bella Roma, no, Camilla?»
«Sì, molto bella, Carlo. Anche l’altra città, comunque, come si chiamava...».
«Forlì?».
«No, Forlì è dove siamo atterrati in quel piccolo aeroporto».
«Ah, giusto. Poi abbiamo preso quella strada bizzarra e siamo arrivati a...».
«... Ravenna!».
«Giusto, Ravenna!».
«Belli i mosaici».
«Già».
«Hanno fatto una bella tomba a Dante, dai». «Bella grande sì, alta».
«Anche il museo Byron, hanno fatto un bel lavoro». «Sì, molto interessante quel pezzo di pelle del Lord, in mostra».
«Una bella giornata in fondo, dai, potremmo farne di più di gite in Italia»
«Sì».
«Che strano, però, in piazza a Ravenna non c’era neanche un bidone, mi sono tenuta in tasca il tovagliolo che ci hanno dato con quel pane strano, la piadina». «Infatti, eppure era tutto così pulito, come se avessero pulito apposta per noi».
«Già, ma non è possibile, vero?».
«Non saprei, sono strani gli italiani. E poi non avevo mai sentito una carica così bizzarra, “sindaco facente funzioni”».
«Sì, me l’hanno spiegato: credo che il loro re abbia abdicato da poco».
«Ah, ma io credevo fosse Antonio Patuelli il re di Ravenna...».
«Forse è l’imperatore».
«Senti Camilla, ho una curiosità: ma a te lo squacquerone è piaciuto veramente?».
«Ora posso dirtelo, Carlo, non tanto: sono stata sulla tazza del cesso per tutta la sera».
«La mia principessa...».
Dal 1975 Tecnici Ortopedici al
servizio
A cura di Luca Manservisi
VERSO LE AMMINISTRATIVE
Due miliardi di persone contattate con picchi nei Paesi anglosassoni come Regno Unito, Usa, Australia e tutta l’area del Commonwealth no all’India e i Paesi dell’Estremo Oriente come Cina e Giappone, per non parlare dell’Europa. Tra servizi e dirette tv, presenze nei più importanti social, commenti su forum online e siti d’informazione e articoli sulla carta stampata, il viaggio dei reali inglesi – secondo una stima di OmnicomMediaGroup – è una promozione indiretta che potrebbe determinare un ulteriore +5% delle presenze turistiche in Italia con picchi del +10% nelle zone toccate dalla coppia, ovvero Roma e Ravenna. Sarà interessante misurare a ne anno se la stima si è poi trasformata in qualche modo in realtà, analizzando i dati delle presenze turistiche sul territorio comunale, ma in ogni caso è stata una giornata storica quella del 10 aprile, con Ravenna vestita a festa per l’arrivo del re e della regina del Regno Unito. E se è vero che fa sorridere pensare che la piazza sia stata ripulita all’ultimo, i bidoncini dell’indifferenziato siano stati fatti sparire e Ravenna si sia fatta insomma bella “solo” per questo evento, davvero risultano incomprensibili le polemiche da social di quei giorni. La visita è stata oggettivamente una grande occasione di promozione per la città e anche per i prodotti enogastronomici del territorio che hanno “s lato” in piazza del Popolo (ne abbiamo parlato sul nostro sito con Beatrice Bassi del Mercato Coperto, che si è occupata dell’organizzazione) e ci viene dif cile pensare a contraccolpi particolari, se non al traf co bloccato per qualche ora, come un cantiere sull’Adriatica qualsiasi...
Una rapida occhiata a cosa si sta muovendo in vista del 25 e 26 maggio
Passato il brivido dei Reali in città, unanimamente salutato come evento storico, tocca tornare a confrontarsi con una delle campagne elettorali forse meno frizzanti di sempre in vista delle amministrative del 25 e 26 maggio (primo turno).
Da una parte c’è il candidato sindaco del centrosinistra Alessandro Barattoni che sembra debba conquistare consensi insperati, mentre è dato per superfavorito praticamente da tutti. Ogni giorno lo vediamo intento a prendere il caffé e a incontrare cittadini, comitati, commercianti, residenti per ascoltare (presumiamo) proposte e lamentele. Poi lo vediamo incontare gli iscritti ai circoli Pd, gli ottomila candidati delle ottomila liste in suo appoggio, i tavoli della partecipazione per la progettazione del basso. Se c’è una dote del candidato che si potrà dire di aver misurato in questi mesi è la pazienza e la costanza. Ma è ovvio che è anche una strategia: così facendo, pur senza avere una lista con il suo nome, Barattoni lascia poco spazio alla sua variegata coalizione riducendo così il rischio di polemiche interne. Come ormai tradizione o necessità, il candidato del centrosinistra per ora non sembra af darsi a sponsor nazionali, che in effetti potrebbero portare più caos che altro. Peccato, un incontro ConteCalenda-Renzi-Schlein-Bonelli-Fratoianni su un tema qualsiasi poteva essere un bel momento.
Dall’altra parte abbiamo come noto un ventaglio di opzioni: innanziatutto il candidato fondatore di Lista per Ravenna, ma poi l’ex Lista per Ravenna, il neodemocristiano, per tutta le sfumature di centrismo che si preferisce. Per capire meglio come collocarli, in questo caso, bisogna invece af darsi a chi li sostiene. Il decano Alvaro Ancisi infatti è spalleggiato dalla Lega e dal Popolo della Famiglia, ossia la destra antiabortista che non disdegna la censura dei libri dalle biblioteche scolastiche dove governa, che fa propaganda su quella che loro chiamano “anti ideologia gender” alla Trump per capirci, compensata però da un’anima quanto mai “green” del candidato sindaco medesimo che in tema di ambiente cita addirittura Wu Ming. Sui suoi manifesti un rimando al tema dell’esperienza che può suonare quasi autoironico: Ancisi è nato nel 1940 e siede in consiglio comunale dagli anni Sessanta. Nicola Grandi, un tempo “allievo” di Ancisi, è invece in tandem niente poco di meno che con Giorgia Meloni, o così si direbbe a vedere i manifesti elettorali in cui la Premier rivolge uno sguardo al futuro dei ravennati, nemmeno
dovesse diventare la vicesindaca. E invece la vicesindaca sarà di Forza Italia, altra forza che lo sostiene insieme alla lista civica Viva Ravenna. Anche lui incontra persone, raccoglie idee, stringe mani, ma è partito in ritardo, non ha la macchina del Pd alle spalle e il distacco su numero di elettori incontrati personalmente rispetto a Barattoni al momento sembra incolmabile. Il neodemocristiano Giovanni Morgese, ex carabiniere, invece si lascia coinvolgere su Facebook su una polemica che ha del surreale: il candidato sindaco si lamenta dei controlli dei vigili urbani ai loro banchetti e viene attaccato, sempre sui social, dall’ex vicesindaco ora assessore Eugenio Fusignani del Pri, anzi, a sentire Morgese, viene “bullizzato”. Momenti altissimi, davvero. Per fortuna, in corsa ci sono anche due donne. Una compare su vari manifesti af ssi in città in cui il gra co sembra essersi fatto prendere un po’ la mano da ltri e Photoshop, con il simbolo della Pigna, lista civica che guarda a destra e che candida appunto Veronica Verlicchi. L’altra è la candidata della sinistra estrema, Marisa Iannucci, che tutte le volte che appare in foto con il velo scatena reazioni sempre diverse e piuttosto violente, sostenuta da un simbolo che dieci anni fa aveva conquistato voti e consensi e raccolto la sinistra e che oggi non si capisce nemmeno bene più cosa sia. Però sappiamo che il capolista è poliamoroso, come ha tenuto a precisare in conferenza stampa. La candidata sindaca è stata scelta da Potere al Popolo e a sostenerla ci sono anche i comunisti, quelli della falce e martello, di due modelli diversi addirittura. Una coalizione di quattro liste. Con uno scenario simile, ammesso che tutte le liste riescano a raccogliere le 350 rme necessarie, la facile previsione è che molti sono e saranno soprattutto concentrati a conquistare voti dal partito più prossimo a loro, a strappare elettori più da un altro partito della stessa coalizione o a dimostrare di essere più antimaggioranza degli altri partiti di opposizione che a un vero confronto. Tanto che in questo caos non è nemmeno facile puntare il dito verso chi fa i soliti dispetti, tipo il nastro adesivo sulla sede della Lega o i manifesti strappati di Grandi. Gesti patetici da cui, ahinoi, nemmeno quest’anno siamo stati esentati. La buona notizia è che in tutte le liste nora rese note ci sono persone di valore che si sono messe a disposizione per il bene della città. E scusate se è poco.
Guido Sani
Si riduce la crescita del valore aggiunto della provincia di Ravenna, passando dal +0,7 percento del 2023 al +0,2 del 2024. La stima secondo gli studi di Prometeia diffusi dalla Camerca di Commercia di Ferrara e Ravenna per il 2025 è sempre dello 0,2 che aumenterà nel 2026 allo 0,6, con l’economia ravennate quindi che in qualche modo tiene nonostante le incertezze e le preoccupazioni per uno scenario internazionale di tensioni commerciali tra blocchi continentali con risultati positivi soprattutto per i servizi trainati dal turismo.
Nel dettaglio, si vede come nel quarto trimestre del 2024, a conferma del progressivo rallentamento dell’attività, è stata registrata una sostanziale conferma dei risultati ottenuti l’anno prima per la produzione industriale (-0,1%, al confronto con lo stesso periodo del 2023) e per il fatturato complessivo (+0,2%); i dati tendenziali inoltre attestano che la domanda (-1%) è stata sostenuta solo dalla tenuta degli ordini sul mercato internazionale (+0,1%), mentre è venuta a mancare il sostegno di quella domestica. Dopo un triennio di andamenti positivi, per l’output produttivo dell’industria manifatturiera provinciale, il 2024 si è chiuso con una variazione media annua ferma a -0,5% (dopo il +3,9% fatto registrare nell’anno precedente), l’unico andamento produttivo con segno meno degli ultimi dieci anni, se si eccettua il crollo pandemico del 2020.
Nel quarto trimestre 2024, il volume d’affari delle costruzioni registra ancora segno positivo ma molto in decelerazione, date le diffuse incertezze a cui vanno aggiunte le ripercussioni dell’alluvione dell’autunno scorso, con un +0,4%; la media annua delle variazioni del volume d’affari dell’intero comparto tiene e rimane positiva (+2,7%, quando nel 2023 si era registrato un -0,2%), lasciandosi
però alle spalle la forte crescita del biennio 2021-2022. Per l’artigianato edile, nella media del 2024, l’andamento del fatturato è più marcato e arriva al +3,1%, in lando in positivo i risultati di tutti e quattro i trimestri (+3,6% nel quarto trimestre).
Per le vendite nel commercio al dettaglio, è stato registrato un lieve andamento positivo negli ultimi tre mesi dell’anno (+0,4%). La crescita media annua, in termini nominali non ha però tenuto il passo con l’andamento dell’in azione ed è inferiore a quella registrata nel 2023 (+0,6% contro il +2% dell’anno prima).
Tornando all’indagine della Camera di commercio, la demogra a delle imprese, a distanza di tre anni positivi, nel 2024 ha segnato un peggioramento del saldo tra aperture e chiusure ed è diventato negativo, anche se ancora a livelli minimali (-53 unità, contro il +111 dell’anno precedente). Il risultato è avvenuto per un arretramento delle nascite (diminuite del -4,4 % rispetto al 2023) e contemporaneamente con un’accentuazione delle cessazioni volontarie (+3,9%, ritmo accelerato rispetto all’anno precedente).
A ne 2024, lo stock complessivo delle imprese ravennati registrate ammontava a 36.836, a cui corrispondono 32.687 unità attive (con una variazione del -0,4%). Le unità locali con sede in provincia, rispetto al 2023, aumentano del +0,3%; quelle con sede fuori provincia +1,3%. Il valore delle vendite all’estero, per il 2024 ha registrato una contrazione più contenuta (-3,6% rispetto al -8,9% del 2023), seppure più intensa al confronto con l’Italia e la regione. Complessivamente, sono state esportate merci per un valore pari a circa 5.549 milioni di Euro (a valori correnti) e la essione tendenziale, equivale a 205 milioni di Euro in meno rispetto all’anno prima).
INIZIATO IL CANTIERE DA 5 MILIONI DI EURO PER RIMUOVERE IL PONTE SUL SANTERNO
Rete Ferroviaria Italiana ha avviato nei giorni scorsi le attività propedeutiche alla rimozione del ponte ferroviario sul fiume Santerno, a Sant’Agata sul Santerno. Si tratta di lavori che consentiranno di allestire il cantiere che si occuperà dello “svaro” della travata metallica, collocata oggi a una quota più bassa rispetto agli argini del fiume, innalzati dopo le esondazioni del 2023. Sarà creato un rilevato in terra, su cui posizionare la gru che verrà utilizzata per lo spostamento della travata di ferro, dal peso di 200 tonnellate. Le attività si concluderanno con il consolidamento del terreno in un’area dove posizionare il manufatto subito dopo la rimozione per la demolizione e il successivo smaltimento. Il termine di questi lavori è previsto per l’inizio dell’estate. L‘investimento di Rfi per questa fase dei lavori è di circa 5 milioni di euro, finanziati dal Commissario per la Ricostruzione (codice ER-UBIS-000527). Rete Ferroviaria Italiana ha poi ultimato la progettazione definitiva della struttura del nuovo ponte in sostituzione di quello che sarà demolito, la cui fase realizzativa deve ancora essere finanziata.
orna la r brica che ci accompagnerà fino alle elezioni. t tti la stessa domanda e lo stesso spazio per la risposta
BARATTONI (PD E CSX)
«A Marina un nuovo lungocanale no al faro»
Da Casal Borsetti a Lido di Savio ogni lido ha criticità da affrontare, ma anche peculiarità e opportunità diverse da sviluppare. In proposito, da mesi mi sto confrontando con operatori, operatrici e residenti che stanno fornendo preziosi spunti, suggerimenti e avanzano richieste per migliorare le zone che abitano e che frequentano e che quindi conoscono in profondità. Siamo consapevoli che i prossimi anni saranno caratterizzati anche dalle conseguenze della Bolkestein, e quindi è innegabile che il comparto balneare dovrà affrontare un grande e profondo cambiamento. Per questo crediamo che Ravenna dovrà essere capace di offrire un nuovo prodotto integrato che metta insieme la città d’arte, il Parco del Delta e la proposta marittima: una sfida di offerta complessiva che potrà contare su aspetti originali e distintivi in termini di esperienzialità, unicità e accoglienza. Un progetto che caratterizzerà gli anni che abbiamo di fronte sarà la riqualificazione del tratto che si sviluppa lungo il canale a Marina di Ravenna, dallo sbarco del traghetto fino al faro: un intervento frutto di un grande lavoro di squadra, che svilupperemo in accordo con Autorità di sistema portuale, Demanio e Marina militare.
Terza puntata della rubrica che ci accompagnerà durante la campagna elettorale per le amministrative di Ravenna in programma il 25 e 26 maggio (eventuale ballottaggio dopo due settimane) e che segneranno in ogni caso l’inizio di una nuova fase per la città, dopo il doppio mandato di Michele de Pascale. Stiamo cercando di toccare temi trasversali per mettere a confronto le opinini e le proposte dei sei candidati sindaci in campo a cui abbiamo concesso uno spazio limitato e uguale per tutti. Questa settimana ne abbiamo appro ttato per sottoporre ai sei s danti il tema di copertina di questo numero del giornale, quello del mondo balneare. Ecco la domanda e, nel resto della pagina, le loro risposte. «Quale lido è stato più trascurato? Quale, tra cinque anni, sarà cambiato di più, se fosse eletto/a, e in che modo? Avete qualche progetto concreto da proporre?»
IANNUCCI (RIC-PAP-RC-PCI)
«Maggiore attenzione per Marina Romea e Lido Adriano»
I lidi ravennati necessitano tutti di maggiore attenzione, in particolar modo Marina Romea e Lido Adriano. La prima soffre di strade dissestate, marciapiedi pericolosi, ritardi nei cantieri e parcheggi insufficienti, evidenziando una mancanza di visione integrata. Lido Adriano presenta criticità legate alla manutenzione urbana e all’accessibilità e necessita di più attente politiche di coesione sociale. Mi impegno a trasformare queste località attraverso un piano di rigenerazione urbana che includa interventi pubblici coordinati per migliorare l’infrastruttura e la sicurezza stradale; manutenzioni ordinarie costanti per garantire decoro e funzionalità; parcheggi scambiatori e navette ecologiche per ridurre il traffico; potenziamento della mobilità dolce, con percorsi ciclabili e pedonali sicuri. Servono inoltre servizi sanitari stagionali e nuovi spazi di aggregazione comunitaria, sostegno maggiore al Cisim e la riqualificazione di Piazza Vivaldi a Lido Adriano. Inoltre, promuoveremo la creazione di spiagge libere curate e fornite di servizi essenziali e l’implementazione di progetti di comunità energetiche, per rendere i lidi luoghi sostenibili e inclusivi, vissuti tutto l’anno. Interventi da realizzarei con il coinvolgimento attivo dei cittadini».
MORGESE (DC)
«Il progetto Dante Verde Azzurro a misura di ogni lido»
I lidi ravennati, da Lido di Dante a Lido di Savio, passando per Marina di Ravenna, hanno un enorme potenziale inespresso. Le infrastrutture sono obsolete e le problematiche ambientali e di degrado sono sempre più evidenti. Se eletto, il progetto “Dante Verde Azzurro” sarà realizzato con cittadini e associazioni locali per restituire dignità alla nostra costa. A Marina di Ravenna, cuore della vela e del diporto, esalteremo il Centro Velico e le associazioni di diporto, promuovendo la nautica sostenibile e offrendo spazi per sport acquatici e formazione. A Lido di Dante, riqualificheremo le strade, creeremo un’area ecologica per sport nautici e avvieremo il recupero dei fondali con le associazioni subacquee. A Lido di Classe, proteggeremo la pineta e svilupperemo percorsi ecoturistici. A Lido di Savio, lavoreremo con le associazioni ambientaliste e le scuole per sensibilizzare sulla biodiversità marina. A Lido Adriano, riqualificheremo la spiaggia e promuoveremo il turismo sostenibile. La nostra costa diventerà un modello di bellezza, sostenibilità e partecipazione attiva.
VERLICCHI (LA PIGNA)
«Nella mia giunta ci sarà un assessore ai Lidi»
L’indifferenza che le due giunte De Pascale hanno mostrato nei confronti del territorio Ravennate ha fatto sì che tutti e nove i nostri lidi si presentino oggi in una condizione di grave mancanza di manutenzione. A questa si aggiunga l’assenza inaccettabile di un piano di promozione. Sulla questione delle attuali carenze ci sarebbe davvero molto da scrivere, tuttavia, volendo concentrarsi sull’aspetto propositivo, da sindaco di Ravenna è mia intenzione puntare su una strategia quinquennale di rilancio pensata sulla base delle peculiarità dei singoli lidi. Contestualmente verrà stanziato un fondo annuale per la manutenzione costante di strade, marciapiedi, piste ciclabili e verde pubblico. Attraverso sgravi ed incentivi, si andrà a favorire lo sviluppo delle attività economiche, senza dimenticare la necessità di rivedere il servizio di trasporto pubblico (compreso il traghetto) e dell’alta velocità. Per gestire al meglio i progetti, nella mia giunta ci sarà un assessore con delega ai Lidi, il quale avrà il compito di coordinare i vari servizi comunali per garantire la realizzazione degli interventi in ordine di priorità per ogni lido, attingendo da risorse economiche certe ed adeguate, stanziate dal bilancio comunale.
GRANDI (FDI-FI-VIVA RA) «Cambierò Marina. Anche con un albergo “nautico”»
Tutti i lidi sono stati trascurati. Se sarò eletto a sindaco, quello che tra cinque anni risulterà più cambiato è Marina di Ravenna, che deve tornare a essere il lido di riferimento per le famiglie ravennati. Marina sarà oggetto di una riqualificazione, a partire da via Natale Zen, dove ora sorgono edifici vuoti e degradati che hanno preso il posto delle botteghe dei pescatori. Applicheremo incentivi e offriremo sgravi fiscali agli imprenditori che vogliono riaprirle, in modo che la zona diventi un caratteristico polo commerciale.
Spingeremmo inoltre per una legge regionale che permetta di realizzare anche a Marina di Ravenna un “albergo nautico diffuso”, cioè un sistema di pernottamento all’interno delle barche a vela ormeggiate. Alloggiarvi sarebbe un’esperienza particolarmente attrattiva perché suggestiva, immersiva ed ecosostenibile. Questo progetto, grazie all’eco mediatica, ma anche alla maggiore spesa in spiagge, ristoranti e negozi portata dai nuovi ospiti, concorrerebbe a dare una seconda vita al turismo di Marina.
Ampliando il discorso, vorremmo creare un brand dei lidi ravennati, oltre a dar vita a una cabina di regia che, in concertazione con Proloco, consigli territoriali e altre realtà locali, faccia sì che non ci siano sovrapposizioni tra eventi e manifestazioni, in modo che ogni località sostenga l’altra invece che esserne in contrapposizione.
ANCISI (LEGA-PDF-LPRA)
«Un parco a Lido Adriano. E faremo il Mare d’inverno»
I lidi più trascurati sono tutti. Dimostrazioni e proposte occupano 20 pagine fitte del mio programma, che chiunque leggerà a breve su ancisisindaco.it o potrà chiederci. Più in generale, vogliamo realizzare un programma di sviluppo equilibrato di tutte le località, coniugando le esigenze dell’economia turistica con la sicurezza e la salute di abitanti e turisti. Produrremo quindi un piano degli eventi e delle iniziative che valorizzino l’intero territorio costiero, riprendendo anche il mai realizzato progetto del “Mare d’inverno”; promuoveremo la conoscenza dei luoghi storici, monumenti, musei e collezioni e dei patrimoni ambientali diffusi ovunque; potenzieremo la rete dei trasporti pubblici e realizzeremo un percorso ciclo-turistico ininterrotto da Casal Borsetti a Lido di Savio; riqualificheremo le piallasse Baiona e Piomboni, debellandone malaffare e abusi; creeremo un grande parco verde alle spalle di Lido Adriano, per ricollegare le pinete di San Vitale e di Classe, ricostituendo un cordone pinetato che da Marina di Ravenna a Lido di Dante si riconnetta alla pineta di Classe, con una passerella ciclopedonale sul Bevano. Riporteremo, laddove non presenti altre forze dell’ordine, la vigile presenza di alcune stazioni di Polizia locale.
RAVENNA&DINTORNI 17-23 aprile 2025
VERSO L’ESTATE/1
Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge, sulla stagione in avvio sui lidi tra vecchi problemi e nuove incognite: «Per il personale, investiamo sugli stranieri»
Manca ancora qualche settimana all’estate, ma il clima sui lidi è già quello della ripartenza, anche grazie al calendario di ponti e festività e alle prime riaperture dei bagni in spiaggia. A tratteggiare il quadro del turismo sulla riviera ravennate è Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge, tra novità e problemi ormai noti nel settore.
«La stagione esordisce con un calendario molto positivo, grazie ai weekend di Pasqua, 25 aprile e primo maggio in rapida successione. Ci aspettiamo buone presenze in tutte e nove le località balneari del ravennate, e anche dagli operatori alberghieri il pronostico è positivo – commenta Rustignoli – dallo scorso weekend la maggior parte degli stabilimenti ha aperto la zona bar, ristorazione e campi giochi. I primi riscontri sono emersi già con il timido sole di inizio aprile, speriamo nella clemenza del meteo per i giorni a venire». In gran parte dei lidi (come a Marina di Ravenna, Porto Corsini, Lido di Classe) si lavora già per la stesura della duna arti ciale, mentre le località caratterizzate da una spiaggia più corta dovranno rispettare un calendario più prudenziale, con l’abbattimento degli argini arti ciali entro le prime settimane di maggio. Per quello che riguarda le novità si conta qualche cambio gestione: dallo storico Bagno Tiziano di Punta Marina, gestito dal 1982 dalla famiglia Casamenti e af ttato quest’anno a una nuova coppia di imprenditori. Sempre a Punta Marina, il bagno Pelo diventa Cala Cedrina, sotto la guida di Filippo Tagiuri e Massimo Bonci. A Marina di Ravenna, la gestione del Me Beach della famiglia Mandorlini passa ad altri nomi noti dell’imprenditoria locale (Cristian Correnti, Nicola Rossi, Luca Poletti, Nicola Ferrini e Mattia Montanari) con il nuovo nome Formentera. «Si tratta per lo più di af tti, perché nella cornice di incertezza della Bolkestein le compravendite restano ferme» commenta Rustignoli. Sul tema, i balneari sono ancora in attesa del decreto a completamento della legge, il cui arrivo è pronosticato entro la ne di maggio: «la normativa attuale non ci soddisfa e non tiene conto dei percorsi e degli investimenti fatti per avvicinarsi alle evidenze pubbliche. Non siamo contrari a queste ultime, ma vanno calibrate nel giusto modo. Speriamo in un decreto che smorzi la legge attuale in cui si riconosca il valore delle nostre imprese. La categoria ha investito con un regime che dava la certezza di rinnovo automatico delle concessioni per coloro che avrebbero comprato e investito sullo stabilimento. Nessuno vuole eludere i principi europei, ma è giusto riconoscere i diritti di imprese e famiglie e rispettare i patti con lo Stato, prestando massima attenzione agli spiragli lasciati aperti dalla direttiva per eventuali acquisti in blocco da parte di multinazionali e uso di capitali illeciti». Altro tema ricorrente ormai ad ogni avvio di stagione è la mancanza di personale. A metà aprile, sui 130 addetti al servizio di salvataggio se ne contano solo 90 (si spera in nuove adesioni al termine dei corsi di formazione in essere). Più in generale, sembrerebbe mancare ancora circa il 20/25 percento del personale necessario all’avvio delle attività: «È un tema a cui prestare molta attenzione, non solo nell’immediato, ma anche proiettandoci verso i prossimi 5 o 10 anni, dove la situazione diventerà davvero problematica» aggiunge il presidente della cooperativa. «In questo caso, oltre a incentivare retribuzioni adeguate e contratti regolari, la soluzione potrebbe passare dalla valoriz-
Cambi di gestione ai bagni Tiziano, Pelo e Me Beach
«Le presenze ci sono, ma il fatturato risente della crisi dei consumi»
zazione della forza lavoro straniera, intesa come risorsa su cui investire in un percorso formativo adeguato. Iniziative simili sono già attive, ma credo sia fondamentale un approfondimento e il coinvolgimento degli stessi imprenditori nei percorsi di inserimento, nel loro stesso interesse: senza l’adeguata forza lavoro non puoi vendere un buon servizio». Nonostante le dif coltà, la stagione passata ha riservato più di una soddisfazione : «Il 2024 si è posizionato mediamente bene in termini di presenze. Si riconferma l’attrattiva delle nostre località balneari e l’ottimo rapporto tra qualità dei servizi e accessibilità di prezzo, dif cile da replicare in Italia a parità di prestazioni. Da sottolineare anche il pregio del mare, riconfermato Bandiera Blu. Una quali ca non scontata che mostra un chiaro segnale di attenzione da parte di istituzioni e privati». Non è mancato però qualche lato negativo, legato soprattutto alle nuove modalità di fruizione dei lidi, ben lontane dal concetto di “stagione” in voga qualche decina di anni fa in Riviera, con vacanze lunghe (anche di qualche mese) e un consumo più costante: «A mancare, in parte, è stato il fatturato. Nonostante la buona af uenza registrata, in questo clima di contrazione le persone sono più attente alle spese - spiega il presidente - già da qualche anno poi, la fruizione dei nostri lidi è diventata sempre più frenetica e di prossimità, con picchi nel weekend e gravi essioni infrasettimanali. Questo porta a un’af uenza meno gestibile e un maggior assoggettamento al meteo che, se avverso in pochi ne settimana, può compromettere l’intera stagione». Tutte questioni che si riprongono per il 2025. L’alternativa suggerita da Rustignoli punta all’implementazione dell’offerta ricettiva, quasi del tutto assente in alcune località molto frequentate, in primis Marina di Ravenna (ne parliamo a pagina 10, ndr): «Un compromesso tra il contenimento dei costi per l’imprenditore e il basso impatto ambientale, senza ricorrere a opere di ulteriore cementi cazione, potrebbe essere l’incentivo di aree ricettive all’aria aperta: dai camping alle zone attrezzate per camper, no ai bungalow e case mobili, apprezzate dai turisti e in grado di valorizzare la particolarità unica dei nostri lidi, incastonati tra mare e pineta. Questa opzione permetterebbe inoltre all’imprenditore di fare un investimento graduale e modulabile nel tempo. Dall’amministrazione comunale ci auguriamo la disponibilità alla stesura di nuovi piani urbanistici, poi certamente serviranno gli imprenditori...». Per quanto riguarda il turismo di prossimità invece, lo scoglio più grande sembra riguardare i parcheggi: «Si tratta di un disagio già presente in queste zone, enfatizzato dalla realizzazione del Parco Marittimo. Il valore aggiunto che l’opera offre ai nostri lidi però è innegabile, e credo che i disagi siano ampiamente ripagati dal risultato. Nelle zone in cui i lavori sono terminata si registra una fruizione continua e eterogenea, dalla passeggiata in famiglia allo sport - precisa Rustignoli - ora è compito dell’amministrazione strutturare un sistema di servizi di collegamento trasversale ed ef ciente per il pendolarismo che caratterizza le nostre località. Si è fatto tanto per Marina, con navetto e parcheggi scambiatori e si sta iniziando a Punta, con la costruzione del parcheggio di via Baroncelli. Questa dinamica andrebbe applicata su tutti i lidi, con l’istituzione di hub di accoglienza dotati di grandi aree ombreggiate con corse frequenti e gratuite dei navetti». Maria Vittoria Fariselli
VIABILITÀ
Dal 20 aprile parcheggi a pagamento e navetto gratis
A partire da domenica 20 aprile e fino a domenica 14 settembre sarà in vigore la regolamentazione della sosta a pagamento sui lidi ravennati. A Marina di Ravenna, Punta Marina Terme, Lido di Dante, Marina Romea, Lido Adriano, Lido di Classe e Lido di Savio verranno applicate le tariffe già sperimentate negli scorsi anni: 1 euro all’ora, con possibilità di forfait valido 9 ore al costo di 6 euro oppure di forfait giornaliero di 10 euro, nella fascia oraria dalle 9 al termine della sosta a pagamento. Per tutti i posti auto regolati con parcometro, da domenica 20 aprile a domenica 14 settembre i parcometri saranno attivi tutti i sabati (dalle 9 alle 2) e le domeniche (dalle 9 alle 22, tranne domenica 10 e 17 agosto, quando saranno attivi dalle 9 alle 2). A queste si aggiungeranno il 21 e il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno (dalle 9 alle 22). Dal 6 giugno alla fine di agosto anche i venerdì (dalle 9 alle 2) e il periodo dal 3 al 21 agosto tutti i giorni (dalle 9 alle 2). Confermata, anche per la stagione balneare 2025, la gratuità del Navetto Mare e dei parcheggi scambiatori a servizio di Marina di Ravenna e Punta Marina. Il collegamento gratuito dai parcheggi di via Trieste e via del Marchesato per il lungomare di Marina di Ravenna e dal parcheggio di via Trieste per il lungomare di Punta Marina Terme, verrà attivato da domenica 20 aprile e già dal mese di giugno prevede l’utilizzo di mezzi che garantiscono una maggior capienza. La copertura infrasettimanale da lunedì 9 giugno sarà invece garantita dalla linea 60, che entrerà nel parcheggio scambiatore, da dove la corsa sarà gratuita, e proseguirà verso viale delle Nazioni e fino al traghetto, collegando così la spiaggia con Marina di Ravenna e sarà attivo anche durante i weekend e i festivi, diventando quindi un mezzo aggiuntivo.
Inoltre, come già annunciato nelle scorse settimane, nei giorni prefestivi e festivi dal 15 giugno all’1 settembre sarà istituita a Marina di Ravenna la corsia preferenziale riservata al transito del Navetto, di autobus del servizio di trasporto pubblico locale, taxi, ncc (noleggio auto con conducente), mezzi di soccorso, ciclomotori e motocicli. Quest’anno, per regolamentare la corretta circolazione dei mezzi autorizzati verrà installato un sistema sanzionatorio di telecontrollo degli accessi, in corrispondenza della rotonda della Colonia.
Tornane le sei spiagge per i cani
Da sabato 19 aprile è previsto il libero accesso dei cani in spiaggia in sei aree disponibili fino a domenica 2 novembre. Le aree sono sempre le stesse e si trovano a Marina di Ravenna, nel tratto di spiaggia libera di 80 metri a nord del Ruvido; a Casalborsetti, a sud dello stabilimento balneare Overbeach; a Marina Romea tra i campeggi Reno e Romea; a Lido Adriano, a nord delbagno Oasi; a Lido di Classe nella spiaggia alla foce del fiume Savio; a Lido di Savio a sud della scogliera, trasversale alla foce del fiume Savio. L’utilizzo delle aree cani è consentito dall’alba al tramonto.
VERSO L’ESTATE/2
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L’assessora Del Conte sul Parco Marittimo: «Sarà concluso per l’estate 2026 Molti pini di Lido di Savio dovranno essere abbattuti perché pericolosi»
L’opera che sta interessando gran parte dei lidi ormai da qualche anno è sicuramente il Parco Marittimo, in corso di realizzazione e che dovrà essere completato in ogni sua parte entro l’estate del 2026, come previsto dal bando di nanziamento tramite Pnrr. Abbiamo fatto il punto della situazione con l’assessora ai lavori pubblici Federica Del Conte, partendo da sud, da Lido di Savio, dove la realizzazione ha comportato l’abbattimento di diversi pini e la relativa protesta di una parte dei cittadini che si sono riuniti in un comitato molto attivo per la salvaguardia degli alberi. «Proprio per rispondere a chi chiedeva di fare il possibile per evitare gli abbattimenti, stiamo ora effettuando le veriche sulle alberature, che in larga parte confermano però la nostra scelta iniziale: oltre la metà di quelli nora analizzati (una decina sulla quaratina rimasta in piedi dopo i primi abbattimenti, ndr) sono estremamente pericolosi, un’altra è moderamente pericolosa e quindi va attenzionata». Di conseguenza, l’assessora ci conferma che gli abbattimenti sulle piante classi cate come pericolose, una volta terminata l’analisi in corso, saranno effettuati entro l’estate, mentre il cantiere del Parco riprenderà i lavori a settembre, quando sarà anche de nitivamente chiaro il destino di tutte le alberature passate e future. Sempre su Lido di Savio è in corso di realizzazione anche uno stralcio che riguarda il lungomare per un breve tratto di via Verghereto che sarà pronto per l’estate. La maggior parte della par-
te retrodunale qui è di proprietà privata e non sarà interessata dal cantiere. Procedendo verso nord, a Lido di Classe, dice Del Conte «l’intervento è in fase piuttosto avanzata su viale Caboto». Da segnalare inoltre che tra i due lidi sud è anche stata nanziata con fondi europei una ciclopedonale di collegamento. Tornando al Parco Marittimo diretti verso nord, saltiamo Lido di Dante e Lido Adriano, che non sono toccati dai lavori perché le aree retrodunali erano già state oggetto di riquali cazione in passato, e arriviamo a Punta Marina dove sono in corso i lavori a Sud (con tanto di polemiche per presunti ritardi di alcuni operatori), mentre sono conclusi quelli a Nord della località così come a Marina di Ravenna. Dovranno aspettare invece il 2026 i lidi Nord da Porto Corsini a Casal Borsetti dove i cantieri, come sempre, saranno sospesi durante l’estate per non creare dif coltà alle attività turistiche.
Al di là del Parco Marittimo, ci sono altri interventi in corso o in arrivo nei lidi. A Lido Adriano è stata ananzata la ciclopedonale sul lungomare il cui cantiere dovrebbe partire entro l’anno. Qui nel 2024 è stata inoltre inagurata la nuova piazza Vivaldi, che ha tuttavia attirato più di una critica per la mancanza di alberature, in controtendenza anche con quanto va dicendo in campagna elettorale il candidato del centrosinistra Alessandro Barattoni sulla necessità di ombreggiature per fronteggiare le
sempre più frequenti ondate di caldo. «Abbiamo ascoltato le richieste della località – dice Del Contecome credo sia giusto fare in questi casi. Chi conosce Lido Adriano sa quante persone frequentano quello spazio per eventi e iniziative. Ci è stato chiesto un palco che abbiamo sviluppato realizzando una gradinata che può essere usata come punto di centralità, abbiamo mantenuto lo spazio aperto, abbiamo evitato la sosta e abbiamo ampliato la zona verde e l’aiuola dove sono rimasti i pini. Forse potevamo allargare di più l’area verde, ma abbiamo tenuto in considerazione le richieste dalla località e considerato che intorno abbiamo un parco». A proposito di pini, un po’ in tutti i Lidi, a cominciare da Marina Romea, sono inoltre corso boni che da radici, altro tema caldo della scorsa estate. «In tutto abbiamo stanziato 11 milioni, ora la precedenza va ai lidi, poi ci sposteremo in città».
In ne, i parcheggi. A Marina di Ravenna dallo scorso anno sono stati persi molti posti che prima erano disponibili nella zona retrodunale. «Su Marina – dice l’assessora – il parcheggio scambiatore di via Trieste oggi ha una dimensionamento importante e se dovesse
essercene la necessità, abbiamo la disponibilità per poterlo potenziare. Intanto però stiamo realizzando un parcheggio a Punta Marina dietro l’area sportiva, anche questo in ghiaia rinverdita dotato di alberture, che potrà avere circa 500 posti e andrà a sgravare quello di via Trieste, il quale resterà così più a disposizione di Marina». Il nuovo parcheggio, molto più vicino alla spiaggia, non sarà servito dal Navetto. A Marina Romea invece il parco marittimo non inciderà sui parcheggi nella parte retrodunale, ma la nuova ciclabile ha sicuramente ridotto gli stalli a disposizione. «Qui non ci sono spazi per compensare, perché il lido è circondato dalle valli e per questa estate non sono previsti nuovi parcheggi, per il futuro si può ragionare sull’area dell’ex Arena visto che al momento quel tipo di attività non sembra richiesta né economicamente sostenibile. In futuro si può pensare a un’intervento che permetta di trasformarla in un’area di sosta in estate e in un parco in inverno». (fe. an.)
L’appello al Comune dei titolari di quattro strutture ricettive a conduzione famigliare Tra le criticità i trasporti, il degrado, le infrastrutture, la mancanza di eventi. A compensare, il settore industriale
Tra i temi da sempre discussi e mai risolti del turismo a Marina di Ravenna c’è sicuramente quello della sua capacità ricettiva. Negli anni hanno chiuso alberghi storici, sono tramontati progetti faraonici (vedi ex Xenos) e il tema resta oggetto di speculazione politica. Per questo motivo abbiamo parlato con quattro titolari di alberghi a conduzione familiare, i quali ci hanno fornito uno spaccato delle dinamiche attuali, criticità e prospettive. Tramontata l’epoca delle lunghe villeggiature in famiglia e del modello “Ibiza” dedicato alla vita notturna, il lido è ormai da tempo in una fase di stallo con un futuro ancora da delineare.
Tanto che gli albergatori faticano a parlare di turismo balneare e preferiscono il termine pendolarismo, spesso legato al ne settimana. Consuelo Rossini, titolare da 30 anni dell’hotel Oasis di via Bernardini (zona Marinara) sottolinea questa trasformazione: «All’inizio Marina di Ravenna era un lido dove venivano le famiglie, facendo ferie anche di una ventina di giorni. Poi è andata sempre più calando ed ora le prenotazioni sono prettamente nel weekend». È d’accordo anche Laura Sillato, titolare del vicino hotel Alba (viale Nazioni) dal 2016, che cerca di dare una spiegazione al calo di giornate prenotate: «Quello che noi abbiamo visto l’anno scorso è stato proprio eclatante: abbiamo avuto molte domande per una singola notte, il sabato. Non so se sia dovuto a una minore capacità di spesa degli italiani, che sono il nostro pubblico principale, o se si tratta di un minor appeal della località».
Questa tendenza, secondo Rossini, è anche frutto di un incremento di potere degli stabilimenti balneari, i quali nel corso degli anni hanno offerto sempre più un servizio di ristorazione e vita notturna, erodendo così il centro di Marina. «Il mondo della notte una volta era dedicato alle discoteche e ciò invogliava le persone a tornare in albergo dopo la giornata in spiaggia, cambiarsi e uscire in un secondo momento. La mancanza di questi passaggi frequenti ha limitato non solo noi ma anche le attività commerciali del centro, che stanno diminuendo».
Un punto di vista diverso (considerata anche la posizione a ridosso della spiaggia) è quello di Marco Savini dell’Hotel Riviera, in zona Rivaverde, gestito dalla famiglia dal 1973. Il titolare punta il dito sulle limitazioni di orari e musica nei bagni da parte dell’Amministrazione: «La battaglia che portò avanti Matteucci ci diede un’ulteriore mazzata riducendo il turismo legato al divertimento. Chiudere i bagni di sera non è la giusta soluzione per risolvere il problema della sicurezza. Ormai è tardi, la maggior parte dei giovani ha cambiato le mete delle proprie vacanze e non si torna più indietro». Daniele Tiano, con un’esperienza decennale nel settore e proprietario dell’Albergo Maddalena (sempre sul lungomare di viale delle Nazioni) da circa un anno, considera gli eventi come una soluzione interessante alla mancanza di turismo durante la settimana: «L’Amministrazione dovrebbe puntare a creare eventi musicali e attrazioni di spessore
durante la settimana con una sorta di festival di 3-4 giorni. Sono contento che quest’anno la Notte Rosa si sia anticipata a giugno perchè nel primo o secondo ne settimana di luglio si lavora ugualmente». Altra annosa questione è l’alloggio di sempre più persone in appartamenti af ttati, dicono tanti albergatori, senza regolamentazioni adeguate. «Noi a differenza di bed and breakfast o appartamenti - sottolinea la titolare dell’Oasis – dobbiamo sottostare a regole ferree e disporre di licenze assurde che portano impegno e investimenti. Capisco che chi compra un appartamento deve avere la possibilità di af ttarlo come meglio crede, però dall’altra parte bisogna iniziare a equiparare le due strutture perché altrimenti le attività alberghiere piccole come le nostre diventano veramente insostenibili». A remare contro, raccontano, anche la lentezza nel rilascio delle autorizzazioni e le risposte negative a progetti di miglioramento. «Abbiamo investito tanto, investiremo ancora e continuiamo a investire – dice Savini -. Tuttavia, questa spinta propulsiva si scontra spesso con una burocrazia farraginosa e una mancanza di supporto concreto. Non chiediamo soldi, chiediamo permessi». Tra quelli auspicati da Rossini dell’Oasis, per esempio, c’è l’eliminazione del vincolo alberghiero per poter progettare nuovi tipi di alloggi: «Siamo arrivati al punto che alberghi come i nostri non hanno quasi più senso di esistere perché sono limitati a essere gestiti da una famiglia dato che una grande impresa non viene a prendere un albergo di 20 camere».
«Mi auguro che il prossimo sindaco ci dia più ascolto perché le scelte fatte in questi anni mi lasciano allibito – prosegue Savini del Riviera -. Il senso unico sul lungomare mi sembra una follia perché si incentiva a fare uscire il turista invece che farlo entrare. Per non parlare della raccolta differenziata e della tassa di soggiorno. Durante una riunione con Federalberghi ci era stato promesso che sarebbe stata reinvestita nel turismo, ma non ho visto miglioramenti».
Trasporti e pulizia delle strade è un tema sollevato anche da Tiano del Maddalena: «Nei festivi e nel ne settimana gli autobus dovrebbero circolare come durante la settimana. Sì, c’è il bus navetta, però secondo me si potrebbero incrementare i trasporti da Ravenna al mare. Poi sicuramente un po’ di attenzione in più alle rotonde e alle strade che da Ravenna portano al mare perché talvolta sono veramente inguardabili sia per le buche che per le erbacce. Per il turista è importante vedere il luogo dove alloggia in ordine».
Sulla stessa falsariga dei colleghi albergatori è Laura Sillato dell’Hotel Alba, che vede anche i privati come corresponsabili della perdita di appeal di Marina di Ravenna: «Oltre a un problema di decoro urbano non adatto a una località turistica, sono assenti anche le infrastrutture. Non esiste una piazza del centro all’altezza e da anni si parla di una riquali cazione dell’ex mercato del pesce ma non si muove nulla. Non mi sento però di addossare le colpe solo all’Amministrazione: a Marinara i privati propongono af tti esagerati costringendo le attività a chiudere, il Park Hotel non riapre e l’area dell’ex discoteca Xenos è una vera e propria ferita aperta nel cuore di Marina».
«Ma la colpa è anche dei privati: l’ex discoteca Xenos è una ferita aperta»
E così, forse un po’ paradossalmente, oggi gli alberghi di Marina restano aperti per la maggior parte anche in inverno perché lavorano sempre di più con il settore industriale, facendo pacchetti di accoglienza dedicati alle aziende del porto del settore petrolifero ed energetico, vera e propria ancora di salvezza per gli imprenditori dell’accoglienza. Ma con la Pasqua in arrivo, non si può che sperare anche nei turisti, nonostante il meteo, con l’augurio che la località riconquisti attrattività sotto diversi pro li.
Aspettando di veder completati i lavori del nuovo terminal crociere, il 2026 vede già la conferma di un ottimo livello di traffico con maggiori clienti Royal Carribean (con circa 30 scali per 200mila persone in home port) e la novità Norwegian Cruise Line (compagnia americana con 19 navi con una quota di mercato mondiale pari all’8 percento) che ha confermato 26 toccate per circa 150.000 persone sempre in home port (ossia con partenza e arrivo da Ravenna), oltre alle tante compagnie che già oggi scalano il porto e che hanno confermato la destinazione Ravenna. È vicino quindi il traguardo dei 500mila crocieristi (l’anno record per Ravenna è stato il 2023, con 330mila). I dati sono stati presentati a Miami alla fiera “Seatrade Cruise Global”, il più importante evento crocieristico a livello mondiale. Sono stati inoltre comunicati gli aggiornamenti riguardo i lavori in corso per la costruzione dell’edificio e delle aree circostanti il nuovo terminal crociere (nella foto un rendering). A breve inizieranno anche i lavori di urbanizzazione delle aree retrostanti dove sorgerà il Parco delle Dune.
RAVENNA&DINTORNI 17-23 aprile 2025
Il punto sulla riapertura con il presidente della Cooperativa bagnini: «Speriamo che le famiglie, sempre più in difficoltà economica, abbiano risparmiato per le vacanze...»
Sulla spiaggia di Cervia fervono i lavori per riaprire gli stabilimenti balneari. Con Fabio Ceccaroni, presidente della Cooperativa bagnini Cervia, facciamo il punto sui problemi e le novità della prossima stagione. Ceccaroni, un’altra stagione sta per iniziare. Quali sono gli auspici dei balneari?
«L’avvio uf ciale è stato il 12 aprile e ha piovuto tutto il giorno. Speriamo di poter dire “partenza bagnata, stagione fortunata”… Scherzi a parte, la nostra principale speranza è che il meteo sia favorevole e il mare resti pulito. Ma siamo preoccupati per la situazione economica degli italiani: il litorale di Cervia è frequentato soprattutto da normali famiglie, che oggi fanno fatica ad arrivare a ne mese. Condiamo che abbiano risparmiato per le vacanze».
Alla luce di questo timore, avete tenuto invariate le tariffe?
«No, è stato impossibile. I costi delle materie prime sono aumentati in modo importante: per esempio, il caffè è raddoppiato in 12 mesi. Sono rincarati i prezzi dei fornitori di latte, pasta, zucchero, gelati. Con questa situazione abbiamo dovuto apportare dei ritocchi, anche sui servizi di spiaggia. Si tratta di aumenti contenuti ma inevitabili, perciò spero che non siano demonizzati».
A Cervia ci sono state polemiche sul volume della musica negli stabilimenti balneari e il Comune, con la nuova ordinanza, ha abbassato il limite da 108 a 102 decibel. Cosa risponde alle lamentele?
«Comprendo le esigenze di chi ama il silenzio e la tranquillità, ma nel momento in cui un concessionario si attiene alle regole, non può esserci nulla da eccepire. Gli stabilimenti balneari sono controllati con i fonometri e si attengono scrupolosamente alle norme».
La riforma del salvamento, entrata in vigore lo scorso inverno, ha creato problemi con il rilascio del brevetto ai bagnini. Avete avuto dif coltà a trovarli?
«È stato più complicato del solito, ma ce l’abbiamo fatta. Alla riforma nazionale si è aggiunta l’ordinanza regionale che, rispetto agli anni precedenti, ha aumentato l’arco temporale in cui è obbligatorio garantire il servizio. Oggi l’inizio e la ne del lavoro dei nostri marinai coincidono con il periodo di studi.
Cambi di gestione tra gli stabilimenti: dal nuovo sushi bar ai tepee sulla sabbia
Sono almeno cinque i cambi gestione per gli stabilimenti balneari dei lidi cervesi: dopo più di 60 anni di gestione familiare, il bagno Dario 315 passa il testimone ai vicini del Bagno del Pino (312-318) che ora si estende dalla XV traversa alla XVII traversa. Per questa stagione, la spiaggia manterrà lo stesso nome e sarà gestita dai titolari del Bagno del Pino, mentre l’area ristorazione dietro i due lidi si dividerà tra “aMare Food Valley” (che ospita una pizzeria, una trattoria contemporanea, un chiosco di piadina sulla spiaggia e una terrazza vista mare con ristorante, a cura dei titolari del vicino hotel Torremaura) e un nuovo sushi bar (Retrò sushi club). Sempre a Milano Marittima, cambio di passo anche per il bagno Ancora 267. A rilevare l’attività sono i titolari del vicino del bagno Zefiro 268, che espanderà i propri spazi in vista della stagione. Anche l’area ristorazione del Papeete Beach cambia gestione: dopo il saluto di Senape Beach Restaurant alla fine della scorsa stagione, l’attività è stata rilevata da una società ravennate. Sul lungomare di Cervia, la gestione del Miluna 209 passa invece agli ex titolari dell’albergo Il Faro (zona Borgomarina). Saranno mantenuti i caratteristici tepee per cenare sulla sabbia, tratto caratteristico dello stabilimento. A Pinarella è il Sabbiolina 74 a passare sotto la gestione di imprenditori di Cesenatico, già titolari del bagno L’isola che non c’è 72). Segnalato un cambio di titolari anche al bagno Haiti, verso Lido di Savio. (ma.fa.)
Dato che il 75% di bagnini è composto da universitari, è stato dif cile completare l’organico. Per non parlare della cronica mancanza di lavoratori stagionali; un problema che non riguarda solo il salvamento, ma anche baristi e camerieri». Si dice che nessuno voglia più fare la stagione, perché è un lavoro molto faticoso e poco retribuito.
«Non credo che il problema riguardi solo il settore turistico. Fino ad alcuni anni fa, le dif coltà esistevano solo per il nostro comparto; mentre oggi la mancanza di personale è endemica di ogni settore. Vale anche per operai, autotrasportatori, banche, agricoltura. Basta parlare con qualsiasi imprenditore. Tuttavia, nel turismo c’è una dif coltà in più: oltre a non esserci personale, manca la professionalità. Nel 90% dei casi non troviamo baristi o camerieri formati, bensì giovani che si prestano per fare una stagione o due, come scelta temporanea».
Un altro problema annoso per i balneari è la direttiva Bolkestein. Il governo ha imposto le gare entro il 2027 e ha presentato il decreto attuativo sugli indennizzi ai concessionari uscenti, ma non se ne conosce ancora il contenuto. Cosa vi aspettate?
«Siamo arrivati all’ultima curva. Con diamo nelle parole del ministro Salvini: gli indennizzi non devono essere una mancia. Eppure, secondo quanto è trapelato, pare che sarà ancora meno di una mancia. Questo ci preoccupa molto, ma la Cooperativa bagnini ha preparato da tempo il suo “piano B” per non lasciare i soci da soli ad affrontare le gare. Siamo consapevoli che le evidenze pubbliche sono inevitabili e vanno affrontate, perciò bisogna armarsi». Come giudica il nuovo lungomare di Pinarella e Tagliata?
«Il viale Italia aveva bisogno di un intervento importante e siamo soddisfatti per l’avvio dei lavori. Si tratta solo della prima parte di un’operazione più articolata. Con diamo che venga terminata al più presto, riquali cando anche lo stradello tra gli stabilimenti balneari e la pineta. Oggi versa in condizioni di indecenza turistica e non rappresenta l’accoglienza della nostra città».
Oltre a questa opera, di cosa ha ancora bisogno la fascia costiera?
«Rifatti i lungomari di Milano Marittima, Pinarella e Tagliata, non resta che quello di Cervia. La tendenza in tutta la riviera è di pedonalizzare queste aree, per renderle più vivibili. Siamo d’accordo con tale necessità, ma al contempo auspichiamo che i posti auto perduti vengano recuperati con nuovi parcheggi vicino al mare. Il turista deve poter arrivare comodamente in spiaggia, non possiamo costringerlo a lasciare l’auto a un chilometro di distanza». Alex Giuzio
CERVIA/2
Assunti nuovi vigili per mantenere l’ordine pubblico Banco di prova con la festa per i 25 anni del Papeete
Il dibattito sulle feste in spiaggia non ha mai pace. Da una parte ci sono i turisti che amano ballare con la musica ad alto volume in riva al mare, dall’altra quelli che preferiscono la tranquillità. Entrambe le fazioni hanno le loro tifoserie politiche e la convivenza nella stessa località è difficile, se non impossibile. Cervia è uno dei comuni in cui la discussione sul tema è più accesa e il sindaco Missiroli, con l’ordinanza balneare entrata in vigore il 1° aprile, ha cercato una mediazione. Rispetto allo scorso anno, l’ordinanza ha ridotto da 108 a 102 decibel il volume massimo dell’intrattenimento musicale in spiaggia. Gli stabilimenti balneari potranno fare musica no a mezzanotte per due sere a settimana se dotati di fonometro, o solo una sera se privi. Gli aperitivi con dj set e vocalist sono consentiti no alle 19.30 (alle 20 il sabato). Le deroghe no alle 3 sono previste per la Notte rosa, San Lorenzo e Ferragosto. Ulteriori strette sono state introdotte per il centro di Milano Marittima e il portocanale di Cervia, le cosiddette aree della “movida”. Qui i locali dovranno spegnere la musica entro l’una, mentre lo scorso anno il limite erano le 2 del mattino.
Secondo la giunta, «la nuova ordinanza intende confermare il modello turistico che vogliamo: la nostra città deve continuare a essere la meta ideale per le famiglie e per coloro che cercano il relax e il benessere, non trascurando la possibilità di offrire occasioni di divertimento sano e responsabile». Le misure sono state ritenute insuf cienti dalla lista di opposizione “Cervia Ti Amo”, secondo la quale «la nuova ordinanza tra omissioni, ridicoli calcoli, equazioni di fonica, aumenti di orario camuffati da tagli epocali, è un chiaro invito per le imprese balneari a trasformarsi in discoteche a cielo aperto».
Le tensioni riguardano soprattutto Milano Marittima, dove lo scorso anno sono avvenute risse e disordini. L’allerta è massima già per i prossimi giorni: tra la Pasqua e i ponti del 25 aprile e 1° maggio, gli avventori in cerca di divertimento saranno numerosi. Uno degli eventi di maggiore richiamo è al Papeete Beach, che festeggerà la sua venticinquesima estate con una serie di feste a partire dalla “Pasqua marittima”, dal 19 al 21 aprile. Per tenere sotto controllo gli eventuali disturbi, il Comune ha provveduto ad assumere nuovi agenti della polizia locale dal 1° aprile. (al.giu.)
RAVENNA&DINTORNI 17-23 aprile 2025
WEB & SOCIAL
Bonini e Treré presentano il loro saggio “contro il potere delle piattaforme”
Giovedì 17 aprile dalle 18 alla libreria Feltrinelli di Ravenna incontro con Tiziano Bonini ed Emiliano Treré per la presentazione del loro libro “Algoritmi per resistere”. La lotta quotidiana contro il potere delle piattaforme. Si tratta di un saggio che vuole essere una sorta di manifesto contro la dittatura del coding e il dominio delle grandi piattaforme.
ADOLESCENTI
La testimonianza di Daniel Zaccaro tra bullismo e carceri minorili
Ultimo appuntamento per il 2025 con il progetto “Tiascolto”, per approfondire le tematiche dell’adolescenza. Martedì 22 aprile alle 21 all’auditorium comunale di Conselice ci sarà “Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro”, testimonianza del protagonista del libro scritto da Andrea Franzoso sulla difficile esperienza di Daniel, tra bullismo, violenze domestiche, carceri minorili ma anche la volontà di riprendere in mano la propria vita e non rassegnarsi a un destino avverso.
FAMIGLIE
Gli
Gli ultimi dati del censimento della popolazione
Il 25 aprile (dalle 14.30) a Ravenna torna “Bike Kids”, evento (non competitivo) pensato per coinvolgere tutti i bambini delle scuole materne ed elementari in un pomeriggio dedicato al ciclismo. L’appuntamento è all’area verde della parrocchia San Paolo, in zona stadio. Tre le aree di attività a disposizione: un percorso sul prato, una divertente gincana e una prova di mini triathlon. È sufficiente portare la bicicletta e il casco. Le iscrizioni (on line) sono gratuite. L’evento si svolgerà in contemporanea con il terzo Gran Premio 25 Aprile, gara ciclistica ufficiale che si terrà nella piazza del mercato.
In provincia crescono gli abitanti ma crolla la natalità: questi i dati che emergono dal censimento permanente della popolazione condotto dall’Istat in Emilia-Romagna, che evidenzia per Ravenna un’importante contrazione delle nascite contrastata da una maggiore longevità e dall’aumento dei ussi migratori. Al 31 dicembre del 2023 la provincia contava 387.229 abitanti, divisi tra 197.384 donne e 189.845 uomini, con un aumento totale del +0.2 percento rispetto ai dati del 2022. Quasi metà della popolazione vive nel comune capoluogo, secondo per estensione su livello nazionale (il dato più aggiornato è di oltre 156mila abitanti). Durante il 2023, il saldo naturale (la differenza tra morti e nascite) in provincia ha avuto una essione di -2.530, confermando la tendenza negativa (registrata anche a livello regionale e nazionale) dove il numero dei decessi supera quello delle nascite (il tasso di natalità nel ravennate è sceso in un anno dal 6 per mille al 5.9). Al tempo stesso aumenta la longevità, con un tasso di mortalità che scende dal 13,4 per mille del 2022 al 12,4 dell’anno successivo. La nuova età media, in provincia, è di 47,9 anni, leggermente più alta rispetto al dato del 2022 ( 47,8 anni).
Crescono anche i ussi migratori: il saldo migratorio interno è di +1.180 mentre quello estero di +2.184. La popolazione straniera in provincia conta 47.349 utenti (il 12,2 percento del totale dei residenti) e sono 2.419 le acquisizioni di cittadinanza italiana registrate nel 2023. Le famiglie che contano almeno uno straniero al loro interno sono 23.146, mentre quelle completamente formate da stranieri 16.072 (con una variazione totale del +4,6 percento rispetto al 2011).
In generale, i dati della provincia seguono le stesse tendenze di quelli regionali: In Emilia-Romagna, nel 2023, la popolazione ha raggiunto un totale di 4.451.938 unità (pari al 7,5 percento della popolazione italiana). Quasi un quarto risiede nella provincia di Bologna (22,9%), l’unica che supera il milione di abitanti. Seguono la provincia di Modena, con più di 700mila residenti e le altre province emiliane. A chiudere invece la la le tre province della Romagna (Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) dove risiede in totale il 32,7 percento della popolazione. Tra i tre comuni non capoluogo che spiccano per numerosità della popolazione in tutta la regione si annota però quello di Faenza, che con i suoi 58.843 abitanti si posiziona terzo dopo Carpi e Imola.
+APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30
DAL 17 AL 20 APRILE BORGO SAN ROCCO via San Mama 8 - tel. 0544 212826; COMUNALE 8 via Fiume Montone Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; DELLE ERBE via Sauro Babini 240/G (Roncalceci) - tel. 0544 534773.
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MIMÌ
17-23 aprile 2025 RAVENNA&DINTORNI
na mostra diff sa con gli scatti di sei fotografi
Una mostra collettiva per offrire uno sguardo sulle condizioni di vita della popolazione civile palestinese a Gaza, attraverso gli scatti dei sei fotogra palestinesi Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtiwi e Jehad Al-Shara . Il progetto “I Grant You Refuge” (Vi concedo rifugio) nasce nell’ambito del Festival delle Culture 2025 e sarà diffuso per la città. Le foto sono già esposte (o lo saranno a breve) in alcune sale, in diverse vie attraverso una serie di manifesti di grande formato. Il titolo della mostra, curata dal fotografo Paolo Patruno, trae ispirazione dall’omonima poesia della scrittrice e poetessa palestinese Hiba Abu Nada, uccisa il 20 ottobre 2023 nella sua casa di Khan Yunis, durante un bombardamento. «Questo progetto documenta la situazione della popolazione palestinese che i media non sempre riescono a raccontare, ma anche la vita che scorre tra distruzione e macerie – spiegano dall’organizzazione -. Gli scatti trasmettono una quotidianità compresa oggi solo in parte e raccontano storie di resilienza e umanità
in una sorta di epica dei diritti umani». La mostra è visitabile gratuitamente nelle seguenti sedi: al Teatro Rasi (via di Roma 39) no al 30 aprile (durante le giornate e negli orari di svolgimento degli spettacoli); alla Casa delle Culture (piazza Medaglie d’Oro 4) no al 30 giugno; allo sportello per cittadini migranti (via Oriani 44) no al 30 giugno; nelle sedi della Cgil di Ravenna (via Paolo Matteucci 15), Lugo (via Canale Inferiore Destra 4) e Faenza (via Michele Chiarini 12) dal 22 aprile al 30 giugno; nell’uf cio decentrato di via Berlinguer 11 dal 15 maggio al 13 giugno. Ecco invece l’elenco delle vie in cui saranno af ssi i manifesti: Aquileia, Bellucci, Canale Molinetto, Circonvallazione Molino, delle Industrie, Faentina, viale Europa, via Piave, viale Randi e Marina di Ravenna. Quindici manifesti saranno af ssi nella galleria a cielo aperto di via Zirardini, dal 1° al 30 giugno e alla Rocca Brancaleone (7 e 8 giugno). Il festival delle Culture dedica alla Palestina anche una rassegna musicale (vedi pagina 18).
L’analista militare Stefano Orsi parla di “terza guerra mondiale”
Resistenza Popolare organizza mercoledì 23 aprile alle ore 20.30 alla sala Ragazzini di Largo Firenze, in centro a Ravenna, un incontro pubblico sul tema: “Ucraina, Siria, Iran, Palestina. Una terza guerra mondiale a pezzi?”. Con Stefano Orsi, esperto di geopolitica e analista militare.
Il direttore di Domino Dario Fabbri sulla “guerra alle porte dell’Europa”
I cooperatori di Legacoop Romagna a confronto con i temi internazionali: la guerra alle porte dell’Europa, i dazi imposti dagli Usa, la ricerca della pace e la spinta verso il riarmo. Questi gli argomenti che saranno al centro dell’evento “Per una coesistenza pacifica, la collocazione dell’Europa nel nuovo ordine mondiale”, che si terrà venerdì 18 aprile al Palazzo Vecchio di Bagnacavallo, dalle ore 10 alle 12.30. Ospite d’eccezione l’analista geopolitico Dario Fabbri, direttore della rivista Domino, che terrà una conferenza su questi temi per poi confrontarsi in una tavola rotonda con il presidente di Legacoop nazionale Simone Gamberini e i giornalisti Valerio Baroncini e Luca Pavarotti. La partecipazione è riservata alle imprese associate a Legacoop Romagna. Per il pubblico sono previsti alcuni ingressi gratuiti, previa prenotazione a segreteria@ legacoopromagna.it.
Il giornalista Pablo Trincia apre a Lugo la rassegna “Fratture” sulle Liberazioni È dedicata alle «Liberazioni» la seconda edizione di Fratture, la rassegna promossa dal Comune di Lugo in collaborazione con Pandora Rivista, in programma al chiostro del Carmine a Lugo nella serata del 23 aprile e sabato 26, con cinque incontri con giornalisti e divulgatori che intavoleranno altrettante «Conversazioni sul presente», come da sottotitolo dell’iniziativa. Il primo appuntamento sarà quindi con Pablo Trincia, giornalista, scrittore e podcaster tra i più seguiti d’Italia, che mercoledì 23 alle 18 incontrerà il pubblico al chiostro del Carmine. Il suo intervento verterà sulle lettere dei condannati a morte della Resistenza e avrà per titolo «Sarò fucilato all’alba per un ideale».
RAVENNA&DINTORNI 17-23 aprile 2025
Alle Pescherie di Lugo una serie di opere, anche inedite, ispirate ai fatti dell’aprile del 1945, la Battaglia del Senio
Martedì 22 aprile (ore 18.30) inaugura alle Pescherie della Rocca di Lugo la mostra collettiva Rovine e libertà. Senio, 10 aprile 1945. Il ume, la battaglia e i paesi feriti negli occhi degli artisti della Romagna bassa, che no al 18 maggio esporrà opere di Luigi Varoli, Aristodemo Liverani, Fioravante Gordini, Gino Croari, Anto Ricci, Anacleto Margotti, Carlo Visani, Paolo Guerra, Alfredo Giovannini, Francesco Verlicchi, Angelo Biancini e Giulio Ruf ni.
La mostra, ideata da Massimiliano Fabbri, si apre con un ritratto di Benito Mussolini fatto da Luigi Varoli nel 1933. Si tratta di una tela mai esposta prima, proveniente dai depositi del museo Varoli di Cotignola, che fa da contraltare all’opera che chiude l’esposizione, ossia il bozzetto del monumento alla Resistenza di Alfonsine realizzato da Angelo Biancini negli anni ’70, proveniente dal museo Civico di Castel Bolognese. Il cuore dell’esposizione è una sequenza di quattro grandi pannelli, per Cotignola, Lugo, Fusignano e Alfonsine. In queste sezioni, alle fotogra e storiche che mostrano paesaggi lunari fatti di macerie, si af ancano le opere degli artisti che hanno ritratto questi squarci e le ferite delle città: dai cotignolesi Varoli, Aristodemo Liverani e Fiora-
vante Gordini, ai lughesi Anto Ricci, Gino Croari e Anacleto Margotti, no a Francesco Verlicchi, che realizza la sua commovente serie di acquerelli sui bombardamenti a Fusignano nel 1945, quasi come un giornalista. Per Lugo, agli artisti visivi, si aggiungono gli scatti provenienti da tre importanti archivi fotogra ci: quelli di Carlo Visani (nella foto), Paolo Guerra e Alfredo Giovannini, su cui ha lavorato in fase di editing il fotografo lughese Luca Nostri. Chiudono la mostra due ulteriori pannelli dedicatia Giulio Ruf ni, tra i migliori e più proli ci allievi del cenacolo di Varoli.
Orari: il giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30; il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Chiusa il 20, aperta il 21 aprile.
Da sabato 19 a lunedì 21 aprile, al Magazzino del Sale di Ceriva, il Festival internazionale dell’aquilone prenderà il via con la mostra Balance and Harmony dell’indonesiano Kadek Armika, per la prima volta esposto in Europa. Armika, considerato il più grande artista eolico contemporaneo, presenterà la completa sintesi del suo lavoro con sculture e installazioni che traggono ispirazione dal mondo vegetale, insieme a documenti video e alle opere più esotiche ispirate ai temi del folklore indonesiano. La mostra sarà accompagnata dai laboratori “Club Kintaro”, guidati dallo stesso Armika, da Makoto Ohye, dalla direttrice artistica del festival Caterina Capelli e dalla polacca Alicja Szalska.
Alla galleria Pallavicini 22 il catalogo sull’evento su Nedo Del Bene
Giovedì 17 aprile (ore 20.30) alla galleria Pallavicini 22 di Ravenna A cento anni dalla nascita, Ravenna dedica un omaggio a Nedo Del Bene (1925–2018), serata promossa da Carp e a cura di Paolo Trioschi e Marco del Bene. Sarà presentato in anteprima il catalogo della mostra allestita a Palazzo Rasponi dalle Teste fino al marzo scorso ed edito da Stear Ravenna. Artista vivace e poliedrico, Del Benesi dedica all’arte sin dagli anni ’50, dopo la formazione ai corsi di pittura all’Accademia d’Arte di Firenze diretta da Primo Conti e a quelli di pittura e mosaico sotto la guida di Teodoro Orselli e Renato Signorini all’Accademia di Ravenna, sua città adottiva.
MOSTRE/2
Giovedì 17 aprile (inaugurazione ore 18) la Fondazione Sabe per l’arte di Ravenna presenta Vortice cosmico, mostra personale dell’artista Andrea Raccagni (Imola, 19212005), a cura di Claudio Spadoni (fino al 29 giugno). Esponente di spicco dell’Informale italiano, Raccagni è stato un protagonista del panorama artistico nazionale per oltre cinquant’anni. Un aspetto centrale della sua ricerca è l’impiego di materiali insoliti, dal ferro al poliuretano, dalle lamiere ai copertoni, dalle lampadine elettriche a elementi naturali, organici e inorganici, come foglie, sassi, muschi e tralci di vite. A vent’anni dalla scomparsa, la Fondazione Sabe intende ricordare l’artista evidenziando una peculiarità della sua ricerca plastica, la capacità di solidificare entità gassose altrimenti inconsistenti. Orari: gio-dom ore 16-19. Aperta il 20 aprile (Pasqua), 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno.
MOSTRE/3
Giulia Crippa e Ami Sow a PR2
Fino a sabto 19 aprile è visitabile allo spazio espositivo PR2 di Ravenna la mostra d’arte e parole di Ami Sow e Giulia Crippa Rivoluzione cromatica: colore su carta, inchiostro su tela. Da un lato ci sono le tele di Ami Sow che nascono all’interno di un percorso terapeutico, accompagnate e sostenute dalla scrittura delle sedute rielaborata da Giulia Crippa. Dall’altro, il libro di Giulia Crippa Un mondo che odia gli uomini (Bookabook, in uscita a ottobre 2025) di cui alcuni estratti hanno ispirato una serie di opere di Ami Sow. L’esposizione crea un dialogo tra parola e scrittura, viaggiando attraverso i diversi percorsi creativi di due donne. Sow nei suoi dipinti traduce in colore e forma un percorso interiore fatto di vissuti, crescita e trasformazione. Crippa nella sua opera crea un realismo distopico che ribalta la prospettiva su femminicidio e discriminazione di genere.
Nel 1955 Luisa Ottolenghi, storica dell’arte italiana, pubblicava per la rivista Felix Ravenna (fascicoli 16 e 17) un ampio studio sulle scene cristologiche della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, successivamente ripubblicato dalla Tipogra a arti gra che di Ravenna in un unico volumetto.
Dopo l’introduzione, l’autrice prendeva singolarmente in esame i ventisei riquadri evangelici e commentando la terza scena, quella del “bacio di Giuda”, ne sottolineava l’immenso dramma: «La scena molto popolata esprime molto bene il momento drammatico che gli Evangelisti ci riportano nel loro racconto. Giuda ha guidato i militi no all’Orto degli Ulivi, ove Cristo stava con i suoi discepoli. Il traditore si avvicina alla sua vittima e compie il gesto che già era stato concordato con le guardie, come segnale, avvicinando il bieco volto a quello di Gesù. Cristo si leva sul centro assiale della scena, ancora una volta impassibile ed indifferente a quanto sta accadendo intorno a Lui. La grande aureola gli cinge il capo ed incornicia strettamente il gruppo formato col volto del traditore che si protende nel bacio, unendoli in un sol nodo. Il contrasto del bianco della veste di Giuda col porpora del manto di Gesù sottolinea ancora maggiormente il dramma del momento. Ai lati si raggruppano variamente i testimoni ed i personaggi minori: a sinistra il drappello multicolore dei soldati […]. A destra stanno i discepoli: essi sembrano lamentare stupiti il triste destino che incombe su di loro».
Giovedì 24 aprile al Rasi il Festival delle Culture ospita la cantante e musicista di Haifa, ora residente a Berlino
Giovedì 24 aprile (ore 21) il Festival delle Culture, in collaborazione con Ravenna Festival, propone al Teatri Rasi il concerto di Rasha Nahas, appuntamento d'apertura della prima rassegna mai realizzata in Italia dedicata alla diaspora palestinese, cui seguiranno altri tre eventi.
Artista che s da i generi e si concentra sulla narrazione, Rasha Nahas ha creato un universo musicale estremamente singolare, coltivato e fedele all'underground. Guidata da testi schietti, la polistrumentista e cantautrice palestinese, che ora risiede a Berlino, ha iniziato il suo rapporto con la musica all'età di 10 anni come chitarrista classica. Solo dopo l'adolescenza ha iniziato a scrivere e suonare le proprie canzoni, ritagliandosi un posto nella scena underground della sua città. All'inizio del 2021 ha pubblicato il suo album di debutto rock poetico e teatrale, Desert, acclamato dalla critica, che racconta il suo viaggio da Haifa a Berlino. Il suo secondo LP, Amrat, pubblicato nel gennaio 2023 dall'etichetta indipendente britannica Cooking Vinyl, è la prima incursione di Rasha nei testi in lingua araba. Un lavoro sentimentale carico di nostalgia e desiderio, Amrat è un album in due capitoli che si muove
senza soluzione di continuità tra la dualità tematica dei paesaggi urbani e rurali. Il caratteristico songwriting di Nahas è avvolto da teneri vocalizzi e da una costellazione di percussioni che viaggiano attraverso l'Asia occidentale, il Nord Africa e la Berlino urbana.
La rassegna proseguirà con Kamilya Jubran (23 maggio ore 21 al Teatro Alighieri), i 47Soul (24 maggio ore 21 al Teatro Alighieri) e Bashar Murad (25 maggio ore 21 al Teatro Alighieri).
Info: ravennafestival.org
AL BRONSON LA SECONDA EDIZIONE DELLO SLUGFEST
Sabato 19 aprile (dalle ore 18) il Bronson Club di Madonna dell'Albero ospita la seconda edizione dello Slugfest, mini-festival metal che vedrà alternarsi sul palco le band Slug Gore, Face Your Enemy, Put Purana, Blvd of Death, Stone Cold, Cheap Date, Chevalier, Ocean Goddess, Face Mauler e Toybox. Gli Slug Gore (nella foto), che organizzano il festival, sono una band deathgrind con sede a Ravenna. Il loro sound è la fusione di sonorità grindcore europee e non, e di suoni hardcore americani, che si estendono al death metal e allo slam. Il gruppo ha pubblicato il suo primo album completo nell'aprile 2024, They Slime, They Ooze, They Kill!
AL CLAN DESTINO CHRIS BROKAW HERBA MATE E LA CANADESE FABJUSTFAB
Tripletta di concerti al Clan Destino di Faenza. Si inizia giovedì 17 aprile con il chitarrista Chris Brokaw, figura fondamentale dell'alt-rock statunitense. Sabato 19 arrivano poi i romagnoli Herba Mate, band stoner dalle variabili dinamiche psichedeliche, la cui musica è costruita sulle basse frequenze. Infine, mercoledì 23 aprile, ecco Fabjustfab (foto), rapper, beatboxer e produttrice nata a Montreal, anche co-fondatrice del gruppo hip-hop alternative Random Recipe. Inizio sempre alle ore 22.
Crossroads tra Fusignano e Russi con il crossover dei Pericopes e lo "scontro" tra i pianoforti di Rita Marcotulli e Dado Moroni
Sono due, gli appuntamenti con il festival itinerante Crossroads. Venerdì 18 aprile (ore 21) all'auditorium Corelli di Fusignano fa tappa il Good Morning Tour dei Pericopes (nella foto). Crossover jazz della più creativa e solida fattura, i Pericopes mescolano sonorità post-rock, prog ed elettronica, lavorando accuratamente sulla scrittura ma anche abbandonandosi a corpo libero all’improvvisazione, nella quale si rivela la provenienza jazzistica dei membri di questo trio. Giovedì 24 aprile (ore 21) si va poi al Comunale di Russi per i due pianoforti di Rita Marcotulli e Dado Moroni Due dei più importanti pianisti jazz italiani si affrontano/ confrontano sullo stesso palco. Info: crossroads-it.org.
Al Mama's i Bandeandré e l'Anna Iannilli Quartet
Il weekend del Mama's Club offre come di consueto due live. Venerdì 18 aprile (ore 21.30) tornano i Bandeandré con il concerto Creuza de Ma, sabato 19 (ore 21.30) ecco poi il jazz-soul dell'Anna Iannilli Quartet. Il quartetto, composto da Iannilli alla voce, Matteo Pontegavelli alla tromba, Federico Rubin al pianoforte e Raffaele Guandalini al contrabbasso, proporrà un repertorio vario, che spazia dal jazz swing alla bossanova e al soul, con l’aggiunta di composizioni originali.
LA RASSEGNA
ROCK/2
I Lennon Kelly live al Rock Planet di Cervia
Domenica 20 aprile (ore 22) arrivano al Rock Planet di Cervia i Lennon Kelly. Dai colli della Romagna, una band che unisce la propria vena punk-rock alle sonorità folk Irlandesi di violino, cornamusa e banjo. Nel 2021 sono stati premiati come "migliore celtic punk band italiana” al Musica celtica music awards. Il legame con l’Irlanda e con la Romagna, mescolate al punk, sono imprescindibili e sanciscono la carta d’identità del percorso dei Lennon Kelly. In carriera hanno aperto i concerti di The Pogues, Ska-P, Gogol Bordello, Millencolin, Pennywise.
l
po di ido di Sa io n Trauma Locale con i m sicisti della scena romagnola
Il cartellone dei concerti, curato da Alfredo Nuti, parte con i Pizzadelic
La stagione concertistica primaverile-estiva del bagno Lupo di Lido Savio (che ha cambiato location rispetto all'anno scorso e ora è in viale Romagna 323), oltre che dalle proposte di Area Sismica, sarà quest’anno impreziosita da una nuova rassegna a ingresso gratuito, Trauma Locale, curata da Alfredo Nuti, musicista attualmente nei Supermarket ma in passato anche nelle la di Extraliscio, Saluti da Saturno, Granturismo e tanti altri.
L’idea di base del cartellone è di dare spazio a gruppi e musicisti del territorio romagnolo (con qualche escursione anche oltre) attivi in ambiti diversi (dal jazz alla world music, dal rock alla ricerca) ma tutti in qualche modo lontani dal pop easy-listening. La prima parte della rassegna ( no alla ne di maggio, con inizio sempre alle ore 18) si apre lunedì 21 aprile con i Pizzadelic (nella foto), duo composto dal tastierista Sam Paglia e da Pako Montuori alla batteria. Band in circolazione da oltre vent’anni, l’idea sottesa ai Pizzadelic è quella di creare su semplici strutture funk un dipanarsi di momenti psichedelici di pura improvvisazione con il solo ausilio di strumenti acustici e analogici, senza campionamenti o facilitazioni digitali. Domenica 4 maggio sarà
poi la volta degli Horseloverfat, l'11 maggio al Lupo arriva quindi Opez, progetto cangiante guidato dal chitarrista Massi Amadori, il duo ravennate Cacao sarà di scena il 18 maggio, un altro duo, Jabel Kanuteh (Kora, vocals) e Marco Zanotti (percussioni, mbira, vocals), sarà invece protagonista il 25 maggio. Il programma della prima parte di Trauma Locale si chiuderà sabato 31 maggio, quando sul palco di Lupo saliranno gli Heavy Sound Info: lupobeach.com
MUSICA CLASSICA/1
Prosegue la rassegna dell’associazione Mariani
Mercoledì 23 aprile (ore 21) la rassegna Ravenna Musica prosegue al Teatro Alighieri con il concerto del Trio di Parma insieme a Simonide Braconi, prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Il trio, composto da Alberto Miodini al pianoforte, Ivan Rabaglia al violino ed Enrico Bronzi al violoncello, è attivo dal 1990, provenendo dalla classe di musica da camera di Pierpaolo Maurizzi al Conservatorio “A. Boito” di Parma. Successivamente ha approfondito la sua formazione musicale con il leggendario Trio di Trieste alla Scuola di musica di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Siena. Nel 2000 è stato scelto per partecipare all’Isaac Stern Chamber Music Workshop alla Carnegie Hall di New York. L’ensemble ha ottenuto negli anni riconoscimenti prestigiosi, così come Simonide Braconi, che lo accompagnerà alla viola. Il programma, tutto dedicato a Johannes Brahms, prevede il Quartetto per pianoforte n. 1 in sol minore op. 25 scritto dal compositore nell’estate del 1861 ad Hamm, a pochi chilometri da Amburgo, ed eseguito la prima volta il 16 novembre dello stesso anno con l’amata Clara Schumann al pianoforte, e il Quartetto n. 3 in do minore per pianoforte e archi op. 60, che ebbe una gestazione lunghissima, dal 1856 al 1875, e il cui carattere appassionato e drammatico si riferisce alla vita tormentata di Brahms di quegli anni. Info: angelomariani.org.
MUSICA CLASSICA/2
Concerto di Pasqua a Cervia con coro e quintetto d’archi
Lunedì 21 aprile (ore 16) alla chiesa Stella Maris di Milano Marittima si terrà il tradizionale Concerto di Pasqua proposto da Coro polifonico e Quintetto d’Archi “Ad Novas” (violini Emanuela Grassetto e Serena Galassi, viola Matteo Galassi, violoncello Gabriele Zoffoli, contrabbasso Francesco Preziosi, pianoforte Fabrizio Di Muro, voci soliste Monica Poletti e Patrizia Bissoni, tromba Riccardo Corsi). Direzione e concertazione sono affidate a Monica Poletti. In programma musiche di Vivaldi, Haydn, Rossini e Bach.
CIRCO CONTEMPORANEO
A Cervia arrivano El Grito e Wu Ming 2 con lo spettacolo “L’uomo Calamita”
Da giovedì 24 a domenica 27 aprile (ore 21), il festival internazionale dell’aquiloni di Cervia proporrà al teatro comunale “Walter Chiari” lo spettacolo L’Uomo Calamita, di una delle compagnie di circo contemporaneo più rinomate a livello internazionale, il Circo El Grito, scritto e diretto da Giacomo Costantini, con la voce narrante di Wu Ming 2. Tra spericolate acrobazie, lo spettatore è proiettato in un circo clandestino durante la Seconda guerra mondiale. Uomo Calamita è un supereroe che combatte l’assurdità della guerra. Con l’aiuto di una bambina, lui e tutti i circensi perseguitati useranno i propri poteri, l’astuzia e il magnetismo per combattere il nazi-fascismo.
AL “MASINI” CORRADO TEDESCHI E DEBORA CAPRIOGLIO
AL POSTO DI AMBRA ANGIOLINI
Per la stagione di prosa del teatro Masini di Faenza, Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio saranno protagonisti del palcoscenico, da martedì 22 a giovedì 24 aprile alle ore 21, con la commedia Plaza Suite di Neil Simon, uno dei maggiori scrittori americani degli ultimi cinquant’anni. La regia è di Ennio Coltorti. L’appuntamento sostituisce il previsto Oliva Denaro con Ambra Angiolini, annullato per indisposizione fisica dell’attrice. Per questo appuntamento non sarà organizzato il consueto Incontro con gli artisti.
RAVENNA&DINTORNI 17-23 aprile 2025
Martedì 22 aprile il saggista e psicoanalista presenterà la sua provocatoria lectio magistralis
Martedì 22 aprile (ore 21) il losofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti sarà protagonista al Teatro alighieri di Ravenna della lectio magistralis dal titolo L’illusione della libertà
«Siamo soliti confondere la liberta con l’indeterminatezza delle condiziona umana - si legge nella cartella stampa -. Siccome gli uomini non hanno istinti, ma solo pulsioni a meta indeterminata, confondono questa indeterminazione con la libertà». Secondo Galimberti la libertà non esiste. Esiste però l’idea
della libertà che ha fatto storia.
Nel cuore del suo intervento, Galimberti evidenzia come la tecnoscienza stia ridenendo il concetto di libertà, svuotandolo di signi cato. «La nostra capacità di fare supera di gran lunga la nostra capacità di prevedere le conseguenze di ciò che facciamo», spiega, precisando come la società moderna si muova “a mosca cieca” in un progresso tecnologico che non tiene conto delle implicazioni etiche. Info: rteatroalighieri.org.
CURE
Finalmente è giovedì gio. 17: ore 21.00
Versione Originale Sottotitolata
LA GUIDA
Al Mic di Faenza Martina Liverani presenta “Tra le vigne e le stelle”, sui vini di Oriolo dei Fichi
Mercoledì 23 aprile (ore 17.30) al Mic di Faenza è in programma la presentazione del libro Oriolo. Tra le vigne e le stelle, di Martina Liverani, in uscita questi giorni per i caratteri di Polaris Editore. A dialogare con l’autrice, entrando tra le storie e i racconti contenuti all’interno della pubblicazione, sarà il giornalista Luca Casadei, di Italia nel Bicchiere. Pagina dopo pagina, Liverani tratteggia un ritratto appassionante e appassionato di Oriolo dei Fichi, con i suoi vini e prodotti tipici, e le persone che ci vivono.
COMUNICATO PREVENTIVO PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER IL REFERENDUM (8 E 9 GIUGNO 2025) E PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL COMUNE DI RAVENNA (25 E 26 MAGGIO 2025)
RECLAM EDIZIONI E COMUNICAZIONE SRL, ai sensi della legge n° 28/2000, delibere n. 102/25/ CONS dell’8/4/2025 e n. 122/24/CONS pubblicate sul sito AGCOM il 9/4/2025 e Circolare DAIT n. 28 dell’11/4/2025, dichiara di aver depositato un documento analitico per la raccolta di messaggi politici elettorali, a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, presso i propri uffici siti in viale della Lirica, 43 (tel. 0544.408312 - fax 0544.271651 - e-mail: serena@ravennaedintorni.it)
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Le tariffe sono le seguenti:
TESTATA GIORNO DI USCITA PERIODICITÀ RAVENNA&DINTORNI Giovedì settimanale
PAGINA INTERA (b.263 x h.340 mm) MEZZA PAGINA (b.263 x h.127mm) PIEDE DI PAGINA (b.263 x h.84mm) € 650,00 + iva cad. € 380,00 + iva cad. € 300,00 + iva
Distribuzione in tutte le località comprese le frazioni (non solo zona urbana)
Prezzi relativi alla distribuzione di volantini in abbinamento con peso max gr. 35 cad.
Distribuzione volantini in singola: maggiorazione 100%
In arrivo la dodicesima edizione di ScrittuRa Festival, che si conferma l’appuntamento più ricco e importante con la letteratura della provincia di Ravenna e che continua a espandere i propri confini, sotto la direzione artistica di Matteo Cavezzali. Dal 7 al 29 maggio scrittrici e scrittori, intellettuali, divulgatori, attrici e attori porteranno nelle piazze, nelle biblioteche e nei teatri di Ravenna, Lugo, Bagnacavallo, Cotignola, Fusignano, Sant’Agata sul Santerno e Castel Bolognese una lunga serie di incontri, dialoghi, spettacoli e letture sceniche.
Tra gli ospiti Roberto Saviano, i premi Strega Mario Desiati e Eraldo Affinati, tanti i nomi importanti del panorama letterario tra cui Rosella Postorino, Antonella Lattanzi, Carlo Lucarelli, Giuseppe Culicchia, Angelo Ferracuti e Matteo Bussola. Ci saranno anche alcuni incontri che attraverseranno i generi letterari come quello con il curatore di Urania e dei Gialli Mondadori Franco Forte, e con gli autori di gialli e noir Sandrone Dazieri, Davide Longo, Grazia Verasani e Claudio Panzavolta. Si parlerà di musica e anni ’60 con lo storico conduttore radiofonico e critico musicale Gino Castaldo. Presenti anche nomi importanti del teatro di narrazione come Ascanio Celestini e Marco Baliani. Grandi divulgatori ci porteranno a scoprire i segreti dell’Universo con Amedeo Balbi e l’evoluzione umana con il genetista Guido Barbujani. Mentre Marilù Oliva ci farà conoscere le figure femminili della Bibbia. Protagonista anche la storia del novecento con lo storico Gianni Oliva che parlerà delle sconfitte belliche dell’Italia, e il giornalista Lorenzo Tosa sulla memoria della Shoah. Eriko Kawasaki, in arte “Erikottero”, ci farà una lezione sulla lingua e la cultura giapponese. Chiuderà il festival Stefano Bartezzaghi con un incontro sui giochi di parole. Ci sarà come sempre un’attenzione particolare per i più piccoli con il divulgatore ambientale Matteo Pompili, Chiara Lagani e i vincitori del Premio Campiello Giovani, Alice Keller, Beatrice Masini, scrittrice e traduttrice di Harry Potter, le letture per i bambini di Nati per Leggere, e l’incontro condotto dagli studenti dell’Istituto Polo Tecnico e Professionale di Lugo e sempre a Lugo ci sarà anche la mostra di ritratti realizzati da Claudio Nostri nei 20 anni di Caffé letterario.
Cristiano Cavina a Massa Lombarda
Il 18 aprile alle 21 alla sala del Carmine di Massa Lombarda ci sarà la presentazione del romanzo di Cristiano Cavina Fratelli nella notte, ambientato durante la Seconda guerra mondiale. L’iniziativa fa partedelle celebrazioni per l’80° della Liberazione.
Gli Argonauti secondo Tommaso Braccini
Venerdì 18 aprile (ore 18), alla sala D’Attorre di Casa Melandri, a Ravenna, si terrà la presentazione del libro Il viaggio più pericoloso della storia. Sulla rotta degli Argonauti, di Tommaso Braccini .
Oriana Maroni presenta Amelia e le altre
Il 23 aprile (ore 16.45), per l’80° della Liberazione alla biblioteca Maria Goia di Cervia Oriana Maroni, scrittrice e storica, presenta il suo romanzo Amelia e le altre (Bookstones).
ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE PROTAGONISTA DA SCATTISPARSI
Sabato 19 aprile (ore 18) alla libreria Scattisparsi di Ravenna nel quartiere Sant’Agata si terrà il terzo incontro della rassegna curata da Ivano Mazzani I sabati a Scattisparsi, dal titolo L’utilità dell’inutile. Ascesa e caduta delle Torri Hamon. Alberto Giorgio Cassani, docente di architettura e urbanistica all’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna, dialoga con Walter Costa, artista, editor indipendente e fondatore dello Studio Tiratura. La presentazione di Dossier Hamon, una pubblicazione partecipativa promossa da Tiratura Aps, sarà il punto di partenza per uno sguardo più ampio sullo stato attuale dell’archeologia industriale ravennate.
di Albert Bucci
Torno a parlarvi di serialità televisiva con un altro ottimo prodotto lmico appena uscito in piattaforma: la settima stagione della serie di fantascienza distopica Black Mirror. Immagino che in tanti di voi, nel corso degli anni, abbiano già visto qualcosa delle precedenti stagioni. Alcuni elementi iniziali di riferimento: la serie è inglese, e quindi più facilmente lontana dalla fantascienza mainstream hollywoodiana, e più vicina a una lettura loso ca e sociale del genere; e l’autore della serie Charlie Brooker, che in Italia non dirà nulla, ma in Inghilterra è proli co autore televisivo, anche di serie horror come Dead Set, che fu trasmessa da MTV nel 2010, ma soprattutto comiche e satiriche, come il mockumentary Cunk On Earth (2022, su Net ix) ironico affresco della stupidità umana, la versione demenziale dei programmi di Alberto Angela. Black Mirror nasce nel 2011, a partire dai modelli di serie tv storiche come Ai con ni della realtà (anni ‘60) e Il brivido dell’imprevisto (anni ‘70), ma con un taglio e una ri essione contemporanea che rifugge dal misterico e dal favoloso, a partire da un tema ricorrente in ogni episodio, e cioè in che modo il progresso tecnologico possa entrare nelle nostre esistenze e modi carle strutturalmente. Il lo è quindi quello della fantascienza distopica, sociale, politica. Non c’è nulla di sensazionalistico in Black Mirror, nessun multiverso o supereroe, nessun viaggio nella galassia, nessun extraterrestre che viene a invaderci. Tutta la serie è fantascienza nobile e loso ca che devasta la nostra prospettiva del futuro prossimo, mostrando la nostra realtà attuale appena deformata, nelle sue prossime evoluzioni, come se la tecnologia e le dinamiche socio-economiche che già esistono ci fagocitassero in un buco nero prossimo a comparire. Basterà vedere il primo episodio di questa nuova stagione, il cui titolo emblematico è Gente Comune, perché la distopia riguarda ognuno di noi: una donna che ha un tumore al cervello incurabile; e una nuova tecnologia che la salverà, ricostruendo in un cloud informatico quella sua parte di cervello (e quindi di persona) da asportare, che sarà poi disponibile attraverso un collegamento internet alle antenne localizzate sul territorio. Un servizio di se stessi in streaming, come uno smartphone connesso alla rete: e come tutti i servizi streaming, però, c’è un costo per l’abbonamento, e ci sono varie tipologie di abbonamento a se stessi, con o senza pubblicità, dipende da quanto si può pagare. Nel nuovo mondo, il capitalismo è un meccanismo nel quale l’individuo singolo è sia consumatore di merce in vendita, che merce in vendita esso stesso attraverso i reality e i social media. La satira sociale diventa tristezza devastante; ma è proprio questa geniale satira di fondo di Black Mirror che ci rende consapevoli del pericolo, e quindi si spera capaci di risolverlo.
di
Enrico Gramigna *
L’eccesso di velocità è connaturato nell’automobilista italico. Per combattere questo malcostume evidentemente connaturato nella maggior parte dei cittadini, lo Stato, oltre a sensibilizzare sull’argomento, pone sanzioni e installa autovelox tanto da vincere la medaglia d’oro come paese europeo con più dispositivi rilevatori di velocità sulle strade. Eppure, il deterrente dell’esborso economico non è davvero ef cace, anzi, molto spesso esalta un modus operandi ipocrita (il brusco rallentamento alla vista del congegno) e, forse, il popolo dello Stivale ha bisogno di questa futile rapidità per mantenere quella «del pensiero [che] vuol dire […] disinvoltura», come dice Calvino. Questa disinvoltura è, nei fatti, la capacità di divagazione che «è una fuga perpetua […] dalla morte». In musica la rapidità di esecuzione può essere un disvalore così come sulle strade. La troppa disinvoltura sciupa il messaggio del testo musicale e invece di farlo vivere lo perde irrimediabilmente. Ci sono, invece, ancora troppi esecutori che si beano delle proprie incredibili capacità tecniche (più ginniche che musicali), grazie alle quali sfrecciano sulle strade musicali senza alcun rispetto della parte davanti al loro naso. Ciò magari avvalorato da un af damento autorevole, “anche Beethoven ha indicato metronomi veloci nei suoi brani”. Quest’ultima frase è, certo, vera, eppure discutibile. I metronomi beethoveniani sono davvero troppo veloci, tanto che ci sono studi che approfondiscono i signi cati, le letture e per no la costruzione del metronomo Mälzel che il musicista utilizzava. Dall’ascolto delle sinfonie di Beethoven dirette sia da nomi illustri sia da perfetti sconosciuti appare evidente che ci sia una discrepanza importante tra quello che la musica richiede e quello che il compositore riteneva fosse il tempo giusto di esecuzione basandosi sull’indicazione del suo metronomo. La banalizzazione, se non la perdita in toto, del messaggio Musicale con BPM (battiti per minuto) esagerati è palese. Questo problema non ha soluzione se non ignorando ciò che Beethoven ha scritto dandosi di uno strumento appena inventato e ancora perfettibile se non nella sua costruzione, nel suo utilizzo. Quale sia quindi la velocità giusta di un brano è detto dagli antichi trattatisti come, ad esempio, Andrea Ornithoparcus nel 1609, che prendevano a riferimento il battere del polso. Tutto sta a capire se dopo un riposino o dopo una corsetta...
*musicista e musicologo
di Federica Angelini
Se vi piace perdervi in ambienti incontaminati, se siete disposti a fare un patto con chi scrive e lasciarvi raccontare una storia che si muove tra realismo e incanto, forse Una storia selvaggia di Eowyn Ivey, appena pubblicato da Einaudi per la traduzione di Eva Kampmann, è il libro che fa per voi. Il romanzo è infatti un viaggio di 400 pagine che rimanda alla grande tradizione della letteratura della wilderness americana, rielaborandola in modi del tutto originali e approdando a una sorta di “realismo magico” del nord. Siamo in Alaska, ovvero ai con ni del mondo occidentale, con tre personaggi protagonisti: la giovane Eileen, madre della piccola Birdie, e il misterioso Arthur, che sembra vivere ai margini della civiltà, isolato da tutti, in una capanna senza alcuna comodità. E qui Eileen deciderà di raggiungerlo con la glia per unirsi a lui in una vita quotidiana priva di tentazioni, frivolezze, consumi e comunicazioni con il resto dell’umanità. La vita è dura, ma Birdie è nalmente felice e impara a vivere secondo quelle nuove rigide leggi: accende il fuoco, cucina sulla stufa, pesca per procurarsi il cibo, spara con il fucile. Poi però (e questo non è uno spoiler perché lo trovate nella quarta di copertina), Arthur inizia a sparire per giorni nei boschi. Perché lo fa? La natura appare allora non più incantevole, ma profondamente oscura, in grado di consolare ma anche di spaventare. Si tratta di un romanzo coinvolgente, che induce a molte ri essioni e si presta a più interpretazioni metaforiche ma anche al piacere di lunghe descrizioni di paesaggi mozza ato ed estremi. E mentre lo sguardo si perde oltre il ume Wolverine, mentre osserviamo i caribù, lontano da qualsiasi presenza umana, in compagnia solo del punto di vista di Eileen e Birdie, durante la lettura ci si trova spesso a chiedersi cosa ci stia in realtà dicendo l’autrice. Sta parlando del rapporto tra cultura e natura, forse inconciliabili? Del bisogno di essere se stessi che muove Birdie? Del rapporto tra madre e glia? Tra libertà e costrizione?
Raccontata come una storia plausibile, calata in uno scenario altrettanto realistico, dove è bene girare armati di fucile per difendersi dagli orsi, abitato da pochi essere umani (Eileen all’inizio del libro vive in un lodge con la glia vicino a un villaggio di cui conosciamo i pochi abitanti, le dinamiche e le relazioni interpersonali) e da una moltitudine di animali, insetti, ori e piante, la vicenda si dipana lentamente costringendoci a cambiare prospettiva in una sorta di aba nera e dolorosa dove ogni personaggio appare ambivalente e dove rischiamo lo stordimento noi stessi.
RAVENNA&DINTORNI 17-23 aprile 2025
I pro e i contro per mantenere la proprietà vitaminica, evitare sprechi e arricchire i piatti
In un’epoca in cui la consapevolezza alimentare è sempre più diffusa, la scelta tra verdure fresche e prodotti conservati, siano essi surgelati, in scatola o in vetro, non è più una questione puramente pratica. Si tratta piuttosto di una decisione che tocca aspetti fondamentali legati alla qualità nutrizionale, alla sicurezza igienico-sanitaria, all’impatto ambientale e persino all’identità gastronomica di un territorio.
La superiorità delle verdure fresche e stagionali in termini di gusto e pro lo sensoriale è dif cilmente contestabile: il prodotto colto maturo, consumato a breve distanza dalla raccolta, conserva intatti i profumi originari, la croccantezza delle bre vegetali e la complessità aromatica delle cultivar locali. In cucina, queste caratteristiche si traducono in una maggiore espressività: le verdure mantengono struttura in cottura, restituiscono colori brillanti e, interagendo con gli altri ingredienti, arricchiscono di sfumature ogni piatto. Le varietà antiche o poco commerciali, spesso escluse dai circuiti della grande distribuzione, sono portatrici di una biodiversità organolettica che incrementa il patrimonio gastronomico e culturale delle nostre tavole. Tuttavia, il confronto si fa più articolato quando si analizzano le caratteristiche nutrizionali. Se è vero che le verdure fresche consumate in tempi rapidi mantengono il massimo contenuto di vitamine idrosolubi-
li, soprattutto la C e alcune del gruppo B, è altrettanto vero che la liera lunga, i tempi di trasporto e la conservazione nei banchi refrigerati possono comprometterne il valore nutrizionale. Studi condotti da Usda (United States Departement of Agricolture) e altri enti scienti ci hanno dimostrato che già dopo 48 ore dalla raccolta alcune verdure a foglia possono perdere no al 50% della loro vitamina C, soprattutto se conservate in modo non ottimale. In questo senso, le verdure surgelate rappresentano una valida alternativa: raccolte al giusto punto di maturazione e sottoposte a surgelazione rapida, conservano un pro lo vitaminico e minerale spesso superiore a quello delle verdure fresche a lunga conservazione. Il processo di blanching (scottatura veloce al alte temperature e successivo repentino raffreddamento) che precede la surgelazione può ridurre alcune vitamine termolabili, ma abbatte anche i nitrati e la carica batterica, rendendo il prodotto più sicuro. Più problematica è la situazione dei vegetali in conserva, in particolare quelli sott’olio, sott’aceto o in salamoia. In questi casi, il trattamento termico necessario alla stabilizzazione microbiologica comporta inevitabilmente la perdita di una parte signi cativa dei nutrienti termolabili. Inoltre, la presenza di sale, zucchero, acidi canti o conservanti, sebbene in linea con la normativa vigente, può alterare l’equilibrio nutrizionale del prodotto nale.
Per consumatori attenti alle differenze e alla provenienza dei prodotti alimentari di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance
Le verdure in scatola, dal canto loro, offrono un pro lo igienico-sanitario eccellente grazie alla sterilizzazione industriale, ma sollevano dubbi per la possibile migrazione di sostanze dal packaging al contenuto, come nel caso del bisfenolo A (BPA), il cui impiego è oggi fortemente regolamentato ma non ancora totalmente eliminato da tutti i circuiti produttivi. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, il quadro è complesso e richiede un approccio differenziato. Le verdure fresche, specie se consumate crude, presentano un rischio non trascurabile di contaminazione da patogeni quali Escherichia coli, Salmonella e Listeria monocytogenes, soprattutto se l’origine è incerta o il trattamento domestico
inadeguato. Le verdure surgelate, al contrario, sono sicure per de nizione, a patto che la catena del freddo non venga interrotta. La surgelazione, pur non uccidendo i microrganismi, ne sospende l’attività metabolica, e il blanching iniziale abbatte la carica microbica. Il vero rischio è rappresentato da scongelamenti impropri, che possono facilitare la proliferazione di batteri termoresistenti. Le conserve e le verdure in scatola sono tra i prodotti più sicuri dal punto di vista microbiologico, ma ciò avviene al prezzo di un contenuto maggiore di sale, zucchero o acidi che, se assunti in eccesso, pongono altri tipi di rischio, meno immediati ma altrettanto rilevanti sul piano della salute.
Non meno importante è l’analisi degli aspetti pratici e ambientali. Le verdure fresche, se acquistate localmente e consumate in tempi brevi, rappresentano la scelta più sostenibile: liera corta, basso impatto da trasporto, stagionalità rispettata. Ma la loro elevata deperibilità ne aumenta la suscettibilità allo spreco alimentare, una delle grandi s de del nostro tempo. Le verdure surgelate, se ben gestite, si rivelano straordinariamente efcienti: durano mesi, sono dosabili con precisione, non richiedono mondatura e riducono drasticamente gli scarti. Il loro punto debole è rappresentato dal consumo energetico legato alla catena del freddo, dalla produzione alla conservazione domestica. Le verdure in con-
serva, in ne, vincono in termini di stabilità e riduzione dello spreco, ma pongono questioni legate al packaging: vetro, banda stagnata e alluminio richiedono processi produttivi ad alta intensità energetica e pongono problemi di smaltimento e riciclo, specialmente in contesti dove la raccolta differenziata non è ben strutturata.
In ultima analisi, non esiste una scelta universalmente migliore. Le verdure fresche e stagionali restano un pilastro insostituibile per chi cerca autenticità, sapore e legame con il territorio, ma richiedono conoscenza e gestione attenta. Le surgelate rappresentano una soluzione tecnologicamente evoluta e spesso sottovalutata, in grado di coniugare sicurezza, praticità e buona qualità nutrizionale. Le conserve e le verdure in scatola, se selezionate con criterio e consumate con moderazione, possono completare l’offerta vegetale, soprattutto nei contesti dove l’accesso al fresco è limitato o la disponibilità di tempo è ridotta.
In cucina, come in agricoltura, quindi, la diversi cazione è la chiave: saper scegliere consapevolmente, leggere le etichette, valorizzare la stagionalità e comprendere i limiti e le potenzialità delle diverse forme di conservazione ci consente non solo di nutrirci meglio, ma anche di contribuire a un sistema alimentare più sostenibile, resiliente e rispettoso della salute umana e dell’ambiente.
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A cura di Angela Schiavina
Con tanti auguri di buona Pasqua. Ingredienti (per 4 persone): 8 capesante, 50 g di burro, 20 g di farina o amido di mais, un bicchiere di latte, un uovo, un cucchiaio di prezzemolo tritato, un po’ di noce moscata, 4 fettine di pancetta stesa, sale, pepe, olio extravergine di oliva. Preparazione. Dal pescivendolo fatevi aprire e pulire le capesante. Sono più buone le nostrane. A casa toglietele dalla conchiglia, staccate il corallo e togliete il lamento dalla noce. lavate bene 4 conchiglie (le più belle e grandi) e asciugatele. Tagliare a striscioline la pancetta e le noci( si chiama così la parte bianca), in un padellino con un po’ di olio facciamo cuocere brevemente la pancetta, poi aggiungiamo i pezzetti di noce, cuociamo per qualche minuto, saliamo. In un tegamino mettiamo il burro, quando è sciolto aggiungiamo la farina o l’amido di mais, cuociamo per qualche minuto poi versiamo il latte caldo, il sale e un po’ di noce moscata grattugiata, mescoliamo e continuiamo a cuocere no a quando diventa come una crema. Lasciamo raffreddare per qualche minuto, aggiungiamo il tuorlo d’uovo e l’albume montato a neve ben ferma, e il prezzemolo tritato, poi delicatamente aggiungiamo la pancetta e le noci.
In una teglia stendiamo 4 conchiglie e riempiamo con il composto. Aggiungiamo lateralmente il corallo e un piccolo pezzetto di burro. Mettiamo la teglia in forno caldo a 180 gradi per circa 20/25 minuti. Devono diventare di un bel colore dorato. Servitele subito.
La prima volta che ho ascoltato i Godspeed You! Black Emperor (l’ep Slow Riot for New Zerø Kanada) era l’ottobre del 1999. Lo ricordo bene perchè fu un momento davvero emozionante e poi perchè ho una memoria non da ridere. La stessa emozione (diciamo quasi la stessa, dai) l’ho riprovata qualche tempo fa aprendo a malincuore, ma purtuttavìa gioioso, una certa bottiglia di vino conservata gelosamente in cantina. Il Mosel Saarburger Rausch Riesling Spätlese (Golden Capsule) 2017 di Markus Molitor ti dà prima i brividi e poi ti fa commuovere come certe poesie di Anna Achmatova. Qualche dato: Riesling della Mosella in purezza, regione del ume Saar (evidentemente siamo in Germania), terreni caratterizzati da una forte componente pietrosa e minerale, con prevalenza di rocce d’ardesia (ideali per il Riesling), categoria spätlese (secondo la legge tedesca sul vino, uno spätlese è un vino che arriva da vendemmia tardiva, ma ancora oltre ci sono gli auslese, uve raccolte in novembre, vini che io adoro alla follia ma il mio portafoglio no). Fermentazione naturale e lunga permanenza sulle fecce ni. Risultato, un vino che ridà ducia nella vita. Naso tipico del Riesling, elegantissimo, con idrocarburi, burro, frutti bianchi maturi. La cosa sconvolgente in bocca è il mirabile equilibrio tra una morbidezza quasi materica, di paraf na, e acidità e note minerali, senza le quali si rischierebbe la stucchevolezza.
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