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IN PISTA

Gli impianti sportivi in provincia, aspettando piscina, palazzetto e una cittadella all’avanguardia

L’OPINIONE

L’annosa questione dei candidati assessori

Come da copione, non stanno mancando le polemiche per la presenza di assessori comunali candidati alla prossime elezioni a eventi pubblici. In particolare poi se questi eventi riguardano studenti durante l’orario scolastico (vedi Igor Gallonetto all’assemblea d’istituto del liceo scienti co, come riportato su Ravennaedintorni.it qualche giorno fa). Ora, il tema può sembrare secondario, ma in realtà può essere utile a far ri ettere sullo stato delle cose e della politica locale. La domanda da cui partire è: perché più di metà giunta è candidata al consiglio comunale, incluso lo stesso sindaco facente funzioni e assessore alla Cultura? La risposta potrebbe essere in realtà più d’una. Per un partito minore come i 5Stelle potrebbe essere solo il bisogno di avere almeno un volto noto in lista. Per un partito come il Pd invece la questione potrebbe essere più complessa. L’assessore che si candida al consiglio comunale infatti ha il compito (come tutti) di raccogliere preferenze e lo fa ovviamente da una posizione almeno in teoria di assoluto vantaggio rispetto ai colleghi di lista. Se è stato bravo o brava, in cinque anni ha incontrato migliaia di persone, esaudito richieste, risposto a sollecitazioni, rilasciato interviste, celebrato matrimoni. E nito in foto di ogni tipo. Dunque nome e volto sono più noti di quelli degli “oscuri” consiglieri comunali uscenti, per non parlare della gran parte di chi si candida per la prima volta. È altrettanto vero che ovviamente l’assessore in questione potrebbe non essere stato in grado di dare risposte, aver rilasciato interviste discutibili ed essere venuto male in foto. Insomma, per queste persone il voto per il consiglio comunale diventa un po’ una sorta di referendum indiretto sul loro operato, un “esame” da superare o meno. Ma un esame per cosa? Probabilmente per la riconferma in giunta. Come in effetti si potrebbe non confermare un assessore che abbia avuto tanto apprezzamento? Il che apre altre due questioni. La prima è che l’assessore non è una carica elettiva. Dovrebbero essere persone di ducia del sindaco che risponde del loro operato e che li sceglie quindi sulla base delle competenze eccetera eccetera. La seconda è che un meccanismo come questo, se effettivamente applicato, non può che limitare la possibilità di ricambio nella giunta medesima. È un po’ come se il Pd chiedesse ai suoi assessori di farsi riconfermare al secondo mandato. Secondo mandato che in teoria dovrebbe essere il termine massimo anche per le candidature a consigliere comunale, sempre nel Pd. Ma che ovviamente prevede deroghe, per esempio quella per Sbaraglia stesso (ma anche per Molducci e il non-assessore Baldrati). Insomma, un intreccio di questioni e in un certo senso contraddizioni che portano peraltro a pasticci inevitabili, visto che si trovano contemporaneamente in due posizioni distinte e (teoricamente) antitetiche: da un lato candidati in campagna elettorale, dall’altro amministratori tenuti al silenzio elettorale. La soluzione sarebbe così semplice, eppure...

4 POLITICA

I CANDIDATI RISPONDONO SU VIABILITÀ E BUCHE

6 ECONOMIA

REDDITI: I RAVENNATI I PIÙ RICCHI IN ROMAGNA

18 MUSICA

“ROMAGNA IN FIORE” APRE IL RAVENNA FESTIVAL

24 CULTURA

UNA PRIMAVERA DI INCONTRI LETTERARI CON “SCRITTURA”

26 GUSTO

Dichiarazioni da non perdere

Alcune dichiarazioni che non vorrei vi foste persi, in questi giorni di convulsa campagna elettorale.

«Pioggia e sole fanno crescere la vegetazione. Il meteo ci impedisce di intervenire». (È disperato, l’assessore competente al Verde del Comune di Ravenna, Igor Gallonetto, mentre ci spiega il processo di crescita dell’erba, cercando di giusti carsi per le praterie di erba alta due metri diffuse un po’ su tutto il territorio provinciale. E tranquillizzandoci comunque sul fatto che ci sarebbero una ventina di squadre al lavoro, sperando che non continuino però pioggia e sole, sole e pioggia, che se no è un casino).

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Anno XXIII - n. 1.095

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RISTORANTI, LE NOSTRE RECENSIONI: L’AURORA Dal

Direttore responsabile: Luca Manservisi Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Alessandro Fogli, Serena Garzanti (segreteria), Gabriele Rosatini (grafica).

Collaboratori: Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Alex Giuzio, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it

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«Con coerenza e rispetto verso chi mi ha sempre sostenuto, faccio un passo elegante di lato e mi dedico ad altri impegni. Rimane l’amarezza: la Lega perde il suo capogruppo, il più votato del 2021».

(Un minuto di silenzio per l’addio alla scena politica locale di Gian lippo Nicola Rolando, già duca di San Bernardino, elevato al rango di principe nel 2020, che ricorderemo anche per aver paragonato i trans a chi fa sesso con gli animali, o qualcosa del genere. Ma la lista delle sue dichiarazioni da ricordare sarebbe troppo lunga, per questo misero spazio che ho a disposizione...).

«Lavora presso Candidata per il Partito Democratico con Alessandro Barattoni Sindaco». (In terza persona, su Facebook, l’assessora Federica Del Conte si smarca così da alcune polemiche per un presunto abuso di posizione dominante - per intenderci - in quanto appunto assessora che faceva campagna elettorale per se stessa, candidata al prossimo consiglio comunale. Così, cambiando semplicemente lavoro su Facebook. E informandoci in questo modo che il Comune di Ravenna è praticamente senza un assessore all’Edilizia e all’Urbanistica da aprile. Solo da aprile? Potrebbe dire qualcuno...).

I candidati a sindaco rispondono a R&D: come cambieranno le strade di Ravenna?

Ultima puntata della nostra rubrica in vista delle elezioni del 25 e 26 maggio

Tra strade, buche, piste ciclabili, mezzi pubblici, parcheggi. Alcune proposte concrete

BARATTONI (PD E CSX) «Una nuova stagione di manutenzioni diffuse»

Dopo aver passato anni “straordinari” a causa dei rincari delle materie prime e dei fondi europei, il prossimo mandato lo immagino come la stagione delle manutenzioni diffuse e capillari. Si tratta di interventi fondamentali perché avere scuole, ospedali e servizi è importante, ma bisogna anche garantire che le persone possano raggiungerli in macchina, a piedi o in bicicletta in totale sicurezza. Una città sicura si costruisce anche, e soprattutto, con la cura degli elementi di base: marciapiedi ben tenuti, piste ciclabili e incroci sicuri, strisce pedonali ben visibili, strade più illuminate, aiuole curate. È tempo di far partire una nuova stagione della manutenzione ordinaria che sia continua, programmata e condivisa con i territori, perché la qualità urbana si misura ogni giorno, strada dopo strada. Per questo aumenteremo il fondo destinato alle manutenzioni e introdurremo una figura tecnica dell’ufficio strade che, con regolarità, affianchi i presidenti dei consigli territoriali per monitorare i lavori svolti e programmare quelli futuri, rafforzando così la presenza dell’amministrazione nei territori. Una cura urbana capillare, attenta anche ai piccoli interventi quotidiani, sarà il segno di un’Amministrazione che mette al centro le persone e le relazioni e che considera il decoro urbano come condizione per una città più accessibile e accogliente.

Sesta e ultima puntata (la prossima settimana sarà la volta delle interviste singole) della rubrica che ci sta accompagnando durante la campagna elettorale per le amministrative di Ravenna in programma il 25 e 26 maggio. Stiamo cercando di toccare temi trasversali per mettere a confronto le opinini e le proposte dei candidati sindaci in campo a cui abbiamo concesso uno spazio limitato e uguale per tutti. Ecco la domanda di questa settimana.

«Buche per le strade, marciapiedi inagibili, piste ciclabili in città spesso pericolose, un servizio di mezzi pubblici non adeguato alle esigenze di tanti cittadini, soprattutto più fragili. Come si girerà nella città del futuro? Avete in mente qualche progetto concreto per migliorare la viabilità di Ravenna e dintorni?

IANNUCCI (RIC-PAP-RC-PCI)

«Mappatura digitale delle buche, bici pubbliche e biglietto unico»

La Ravenna che vogliamo è accessibile, sicura e sostenibile per tutti. Puntiamo sulla manutenzione sistematica di strade e marciapiedi, ampliamento e messa in sicurezza delle piste ciclabili e potenziamento dei mezzi pubblici con linee più frequenti - anche serali - e inclusive, adatte ai cittadini più fragili, che includano anche il forese e i lidi tutto l’anno. Investiremo in mobilità dolce, migliorando qualità della vita e sicurezza di pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico.

Progetti concreti: mappatura digitale delle buche e intervento entro 48 ore; rifacimento con asfalti drenanti e segnaletica smart. Bus elettrici ogni 15 minuti dalle 6 alle 24; navette notturne nei weekend e servizio nelle frazioni. Biglietto unico su app e tessera ricaricabile che integra bus, navette, bici pubbliche e parcheggi scambiatori gratuiti. Progetti concreti per alleggerire i quartieri residenziali dal traffico pesante: anello logistico verde dedicato ai tir per collegare porto e zona industriale; più merci su rotaia e via mare. Per finanziare gli interventi Fondi Pnrr, europei e regionali, con cantieri trasparenti e consulta cittadina di monitoraggio.

MORGESE (DC)

«Une metropolitana leggera elettrica tra forese e lidi»

Senza sovvenzioni europee, nulla di concreto è possibile fare, se non piccoli interventi in un oceano di degrado. È da questa consapevolezza che parte il nostro impegno per Ravenna: un progetto ambizioso, capace di attrarre fondi comunitari e di restituire dignità, sicurezza e sostenibilità al nostro territorio. La prima urgenza è quella delle strade. Le condizioni attuali di molte arterie sono indecorose: buche, marciapiedi dissestati, segnaletica carente. Intervenire con un piano straordinario di manutenzione è il primo passo per costruire una mobilità civile e accessibile. Vogliamo sistemare il manto stradale, riqualificare i marciapiedi, rendere più sicuri gli attraversamenti e abbattere le barriere architettoniche. A questo si affianca il progetto che presto la Dc presenterà, una nuova linea metropolitana leggera elettrica, pensata per collegare San Michele, Sant’Alberto, Marina Romea, Lido di Classe, Marina di Ravenna e tutte le frazioni del Forese al centro cittadino. Il tracciato sarà sopraelevato nei punti critici, per evitare congestioni e ridurre l’impatto ambientale, e attraverserà l’intero territorio comunale. Tutto il Forese sarà finalmente integrato in una rete di trasporto moderna, efficiente e sostenibile. La nuova metropolitana sarà accompagnata da una rete di autobus ecologici, piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri.

VERLICCHI (LA PIGNA) «45 milioni per sistemare le strade, 4 parcheggi, riapiremo via di Roma»

Per la sistemazione delle strade, delle piste ciclabili e dei marciapiedi è nostra intenzione stanziare almeno 45 milioni di euro in 5 anni. Le risorse verranno dell’eliminazione della spesa inutile, dalla vendita degli immobili inutilizzati, dai dividendi delle partecipate e dall’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative. Si utilizzeranno asfalti di nuova generazione resistenti e drenanti per una lunga durata. Realizzeremo la bicipolitana - un sistema di piste ciclabili che collegano tra loro le frazioni del Forese e dei Lidi con la città. Verrà riorganizzato il trasporto pubblico, potenziando le corse verso tutto il Forese e i Lidi. In città le corse  in orari  che non hanno utenza verranno eliminate  per estendere invece il servizio anche oltre alle ore 20 o nelle zone dove è carente o addirittura inesistente.La viabilità cittadina verrà rivista totalmente tenendo in debita considerazione anche le necessità delle attivita commerciali. Pensiamo ad esempio di riaprire il tratto di via di Roma e via Alberoni; cambiare la percorrenza tra via Mattei e via Chiavica Romea e quella di via San Mama. Realizzeremo 4 parcheggi nei punti adiacenti al centro e implementeremo un servizio navetta per il centro storico. Verrà incentivato l’uso della bicicletta nel percorso casa-lavoro.

C’è anche un settimo aspirante Primo cittadino

Oltre ai sei con cui abbiamo realizzato la rubrica di questa pagina della “domanda della settimana”, dal 26 aprile è stata annunciata la presenza anche di un settimo candidato a sindaco di Ravenna. Si tratta del 73enne Maurizio Miserocchi, sostenuto dalla lista civica Ravenna al Centro che è promossa dalle società più rappresentative del nuoto ravennate, deluse da come è stata gestita la questione della nuova piscina comunale. Ne parliamo a pagina 11.

GRANDI (FDI-FI-VIVA RA)

«Entro 100 giorni lavori per bypass e sottopasso Molinetto»

La nostra coalizione prevede un intervento radicale di riordino di appalti nel campo delle manutenzioni del verde pubblico e delle strade, con una task-force dedicata al controllo sistematico del rispetto degli obblighi assunti dagli appaltatori, con il superamento dell’app “Comunichiamo” e la messa in atto di un sistema di monitoraggio efficace e continuo a tappeto. Lo staff dedicato deve diventare l’occhio del cittadino e dell’amministrazione, “pattugliando” il territorio e mettendo in atto interventi puntuali, precisi ed efficaci. Approfondendo la questione delle buche nelle strade, proponiamo una modalità di azione ben precisa: valutare l’importanza delle singole strade, il loro valore, la loro frequentazione da parte di auto e bici e quindi programmare manutenzioni che tengono conto di questi fattori. Riguardo alla viabilità, prevediamo di posare entro i primi 100 giorni di amministrazione la prima pietra di tre interventi decisivi: il sottopasso di via Molinetto, il raddoppio del By Pass sul Candiano e un ripensamento del nodo di accesso all’area portuale nell’intersezione Classicana / via Trieste. Con riferimento al trasporto pubblico, serve una svolta: impianti di videosorveglianza, infrastrutture adeguate per la ricarica elettrica, potenziamento delle corse, trasporto a chiamata nelle aree meno servite, il coinvolgimento operatori privati per integrare l’offerta.

ANCISI (LEGA-PDF-LPRA-AMBIENTE&ANIMALI)

«Piste ciclabili senza interruzioni e bus (anche) per disabili»

Il Comune spende ogni anno oltre 20 milioni nella manutenzione delle sue strade e delle piste ciclabili, perché siano scorrevoli e sicure, senza buche e avvallamenti. I risultati catastrofici sono clamorosi. Mio obiettivo è rivedere radicalmente il fallimentare Global service, affinché l’impresa appaltatrice non sia pagata esageratamente ogni anno a forfait, bensì solo per i lavori compiuti e purché a regola d’arte. Altrimenti, multe pesanti e cambio d’impresa. Il mio programma si propone di realizzare piste ciclabili senza interruzioni che colleghino radialmente le tangenziali di Ravenna col centro città, la città direttamente con Marina di Ravenna e il litorale da Casalborsetti a Lido di Savio, nonché le frazioni situate sulle strade provinciali e statali col capoluogo. Tutte rispetteranno, finalmente, le larghezze, le protezioni e i raggi di curvatura dovuti. Sono pochissime le fermate dei bus certificate per il trasporto disabili. Intendiamo aumentarne significativamente il numero, in modo che le fermate e gli spazi interni ai bus siano attrezzati per tutte le disabilità. Risolveremo anche le anomalie pesanti come la fermata dell’Esp o quella per il rientro dal centro commerciale Globo in zona Darsena. Chi è gravato da difficoltà deambulatorie non deve sobbarcarsi lunghi tragitti prima di arrivare ad una fermata che lo obbliga a rifare il giro della città.

LA FONTANA

Filone realizzato con farina di tipo “0” e farina di segale, profumo e gusto di spezie come coriandolo, cumino, finocchio, anice.

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RAVENNA&DINTORNI 8-14 maggio 2025

na cittadella dello sport a ilano arittima con piscina eac arena pala etto e campi da calcio

Coinvolta nel progetto un’area di 670 ettari tra viale Jelenia Gora e il golf club

Sottoscritto un accordo con la Figc per farne un centro federale di riferimento per l’Italia del nord-est

Una cittadella dello sport immersa nel verde della pineta cervese, a qualche centinaio di metri dal mare, che possa diventare un riferimento sportivo per l’Italia del nord-est ed essere una base per il turismo legato allo sport in Romagna. È questo l’obbiettivo dell’amministrazione comunale di Cervia che lo scorso 28 aprile ha presentato in pompa magna il progetto durante un convegno al Palace Hotel di Milano Marittima, condotta da Simona Ventura, davanti a una folta platea di nomi illustri dello sport nazionale: dai presidenti del calcio Gravina (Figc) e Abete (Lnd) agli allenatori Sacchi e Zaccheroni, passando per icone come Cassani (per il ciclismo), Bonini e Agostini (ex calciatori). Al termine del convegno è stata rmata una carta d’intenti che impegna alla realizzazione del progetto Coni, Aics, Lnd, Figc, Comune di Cervia e Regione Emilia-Romagna. Come mostrano i rendering presentati dal sindaco di Cervia Mattia Missiroli, l’area (di proprietà comunale) si svilupperà a Milano Marittima a partire dal viale Jelenia Gora, alle spalle dei già presenti circolo Tennis, Casa delle Farfalle e centro congressi, no a lambire il golf club.

Complessivamente stiamo parlando di una super cie di 670 ettari, di cui 264 di pineta e 100 di campo da golf, con 10 ettari (di cui 5,5 sono destinati alla coltivazione e saranno riconvertiti con l’obiettivo comunque di preservare le zone forestali) riservati alla realizzazione e al

potenziamento delle strutture sportive. Nello speci co, il progetto prevede un edi cio a ponte che, scavalcando la strada di accesso del golf club, fungerà da facciata e ingresso del polo sportivo. Con tutta probabilità i lavori partiranno con la costruzione di una beach arena (e di alcuni campi da padel adiacenti) che potrà accogliere no a 1.500 spettatori e schermate led innovative. L’idea è quella di ospitare eventi e competizioni nazionali e internazionali di sport da spiaggia (beach tennis, beach volley, beach soccer). Nell’area che comprende il palazzo dei congressi già esistente, il progetto prevede inoltre un palazzetto dello sport per il basket ma convertibile anche in due campi da pallavolo e con una parete da arrampicata di 6 metri. Si tratta di un edi cio che si distingue per una copertura in legno con ampie vetrate, così come la nuova piscina comunale, che sarà composta da ben 10 corsie olimpioniche e una piccola piscina esterna. I campi da calcio serviti da spogliatoi saranno in totale cinque (l’obiettivo è realizzare un centro federale della Figc modello per la crescita del calcio giovanile): due campi a 11 con tribune da 1.200 posti l’uno; uno da calcio a 7 (tribuna da 900 posti) e due da calcio a 5 (tribune da 200 posti).

Dalle ceneri dell’ex vivaio sorgerà inoltre la nuova sede di “Cervia Ambiente”, i cui lavori sono già in corso, che oltre agli uf ci accoglierà anche aree tness e picnic.

Il turismo sportivo è sempre più in cresci-

ta nel mondo; in Italia l’anno scorso c’è stato un incremento del 50% rispetto al 2023 e la provincia di Ravenna non fa eccezione (basti pensare alla maratona, all’Iron Man o al passaggio di Giro d’Italia e Tour de France). A parlarne è stato il presidente della Figc Gabriele Gravina: «Il turismo sportivo rappresenta per l’Italia lo 0,61% del Pil. Sono felice che un progetto di questo livello, che unisce sport e turismo, avvenga in un territorio che ha sempre mostrato lungimiranza. Sono convinto che il sindaco Missiroli, con il nostro sostegno e quello dell’imprenditoria, non abbia dif coltà

a realizzare tutto ciò che abbiamo avuto la fortuna di vedere nello splendido rendering». Il convegno, che ha ospitato circa 300 persone, si è concluso con le parole del presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale che ha analizzato anche alcune criticità del turismo balneare: «Cervia e Milano Marittima negli ultimi anni hanno come rivali del turismo balneare altre realtà nazionali e internazionali molto attrezzate e sono cambiate anche le abitudini di consumo; quindi, penso che offrire un’ulteriore opportunità con il turismo sportivo sia ideale per il territorio».

Un rendering del progetto per la nuova piscina prevista nella cittadella dello sport di Milano Marittima (a sinistra uno scorcio dell’area dedicata al calcio). Nella foto in basso il sindaco Missiroli durante il convegno di presentazione al Palace Hotel

Il cervese De Pascale ha parlato anche della storia degli impianti sportivi già presenti in città: «Il Germano Todoli è uno stadio meraviglioso inserito nella pineta, poi dagli anni Settanta questo territorio ha fatto degli investimenti strepitosi sull’impiantistica sportiva come il circolo tennis (che ospita 13 campi, ndr), il golf club (che ha ospitato nel 2024 l’Open Italiano, ndr), il centro ippico Le Siepi che è un’eccellenza a livello internazionale, così come è vicina la Standiana, che è uno dei principali impianti di canottaggio d’Italia. Il beach volley ha iniziato a prendere piede nelle spiagge di Cervia e Milano Marittima e in tutta Italia non esistono impianti sportivi nell’arenile come in Riviera». Parlando della fattibilità del progetto aggiunge: «Penso che siamo davanti a un’opportunità vera e reale; ci sarà da lavorare per capire ogni singolo investimento, ogni singolo bando, ogni singola impiantistica, ma penso di poter dire che stiamo giocando una partita all’altezza della nostra storia e stiamo cercando di portare un usso nuovo e interessante per tutta la Romagna».

Leonardo Ferri

Lo stadio Todoli diventa spazio da 9.400 persone

Una spesa di circa 40mila euro consentirà di aggiornare dotazioni di sicurezza e vie di fuga dello stadio Todoli “dei Pini” di Milano Marittima affinché possa accogliere fino a 9.400 persone sul prato per farne uno spazio concerti all’aperto. Già oggi lo stadio ospita appuntamenti del Ravenna Festival e iniziative musicali, ma la capienza è limitata a 2.500 persone. I lavori, già decisi dal Comune, moltiplicheranno lo spazio. Ma il Todoli non sarà eliminato: «Girano voci che vogliamo farci delle palazzine al suo posto per finanziare la città dello sport –dice il sindco Missiroli – ma posso assicurare che per me è un luogo del cuore e una struttura che non si tocca. Fino a quando sarò sindaco, il Todoli resta dov’è».

CERVIA/2

PER IL SOGNO CITTADELLA SERVONO 15 MILIONI DI EURO, IL COMUNE SI IMPEGNA A METTERNE UN TERZO

Nel 2026 potrebbero essere pronti quattro campi da padel e lo stadio per gli sport da spiaggia

Per realizzare la cittadella dello sport di Milano Marittima serviranno circa 15 milioni di euro. La stima è resa nota da Mattia Missiroli, sindaco di Cervia, che conta molto su questo progetto: «Come Comune c’è l’impegno a contribuire con un terzo delle risorse necessarie. Il resto andrà trovato da privati, dalle federazioni sportive che hanno sottoscritto l’accordo e da eventuali bandi, soprattutto regionali».

Il progetto si regge sulla caratteristica strutturale della località: «Cervia ha circa 28mila abitanti, ma è il 14esimo comune in Italia per posti letto e il sesto per strutture alberghiere. Già questo dovrebbe far capire quanto la città sia pronta per ospitare un intervento del genere. Con questa cittadella vorremmo intercettare ovviamente eventi calcistici, ma anche di sport cosiddetti minori, comunque di caratura internazionale e di grande importanza per il Coni. Lo sport non è solo quello dei professionisti».

Le prime opere che verranno realizzate saranno quattro campi da padel, di cui tre coperti e uno con tribuna, e la beach arena da circa 1.500 posti: «Su questi fronti ci sono già dei percorsi avviati, penso che li vedremo realizzati per l’estate 2026. L’arena da sola ha un costo da circa 350mila euro e potrà essere anche uno spazio per concerti estivi». Le prime strutture calcistiche potrebbero arrivare entro la ne del primo mandato di Missiroli (2029): «L’impegno della Federazione è un dato importante, dimostra che è un progetto sui cui vogliono investire i vertici». Per la piscina si sta lavorando a un percorso di project nancing con un privato, per il palazzetto l’ipotesi è che vengano risorse dal Comune. L’orizzonte del primo cittadino va oltre il rettangolo a ridosso di via Jelena Gora: «C’è il collegamento con l’ex garage Europa dove abbiamo proposto di realizzare un auditorium e questo potrebbe diventare un ulteriore spazio per il mondo sportivo, magari per la presentazione di competizioni e convegni. E poi lo stadio dei Pini è vicino: c’è già un collegamento attraverso la pineta e verrrà migliorato quello con le terme che hanno tutto il diritto di essere inserite in questo progetto tra sport e benessere». (and.a.)

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RAVENNA&DINTORNI 8-14 maggio 2025

ra iola corsa contro il tempo per nire i lavori n parten a il cantiere alla palestra della lotta

Il Comune è in trattativa con la ditta che ha eseguito i lavori alla “Cavallerizza” per risolvere un problema negli spogliatoi che non sono ancora utilizzabili. Fondi Pnrr per la palestra ex Succovit: demolita e ricostruita

La città di Faenza sta portando avanti un progetto ambizioso per l’impiantistica sportiva. Sono in corso i lavori per dare un nuovo volto all’area nota come la Graziola, compresa tra via Emilia e via Sant’Orsola, dove oggi si pratica calcio, rugby, baseball, atletica e tiro con l’arco. L’obiettivo è farne una cittadella dello sport: saranno rigenerati e resi più efcienti gli spogliatoi, saranno realizzati nuovi spazi comuni come una club house per i momenti di contorno agli eventi sportivi veri e propri, ma più in generale sarà resa migliore la fruibilità per gli spettatori e cittadini con vialetti e verde, ma anche per chi vuole fare attività libera negli spazi pubblici dove troverà attrezzature nuove. Il costo complessivo è di tre milioni di euro, di cui circa 2,5 da fondi Pnrr. «Ci sono stati dei ritardi nelle tempistiche di assegnazione dei lavori anche per le complicazioni dell’alluvione – spiega Andrea Fabbri, vicesindaco con delega ai Lavori pubblici –. L’esecuzione dei lavori ha costretto baseball, calcio e rugby a trovare spazio altrove quindi abbiamo necessità che i campi da gioco siano pronti per ne agosto in modo che le società sportive possano tornare. Per le strutture di servizi si potrà arrivare a ne anno». A quel punto si passerà all’intervento sulla parte di atletica.

È in fase di completamento anche il cantiere alla palestra Badiali, più nota come “Cavallerizza”, colpita dagli allagamenti di maggio 2023. Il rifacimento del parquet è ultimato e gli spazi sportivi vengono già utilizzati, non ancora gli spogliatoi per via di alcune contestazioni mosse dal Comune all’impresa edile per la tenuta del tetto del nuovo edi cio realizzato: si sta trattando per arrivare a un accordo senza passare alle vie legali. Dovrà essere ri-

quali cata anche la parte esterna, compreso il parco adiacente: «È in corso la progettazione, i lavori dovrebbero partire a ne estate», dice Fabbri.

Per la metà del 2026 dovrebbe essere di nuovo in funzione la palestra “Lucchesi”, lo storico tempio della lotta che ha subito due volte i danni dell’alluvione. Dopo i danni di maggio 2023 vennero fatti lavori per circa 300mila euro, soprattutto a parti alte che poi non vennero danneggiate dall’acqua delle successive alluvioni. «La seconda parte della ristrutturazione richiede 900mila euro di spese – riassume Fabbri –. Abbiamo atteso per avere prima la messa in sicurezza del quartiere. Ora che ab-

AL CAMPO CROSS

biamo avviato il progetto per l’argine di via Cimatti, possiamo mettere in campo le opere». Altri 500mila euro dalla Regione serviranno per l’acquisto dell’arredo interno che dopo la prima alluvione aveva ripagato la società sportiva. È in corso a Faenza un cantiere della Provincia per la demolizione e ricostruzione della palestra ex Succovit in dotazione all’istituto professionale commerciale “Strocchi” in via Medaglie d’oro. Spesa di circa 4 milioni di euro, risorse Pnrr. Il Comune vorrebbe rifare con una estensione doppia l’attuale palestra di via Proventa. Progetto da 2,25 milioni di euro: «Ci siamo candidati a un bando regionale per l’impian-

MANCANO POCHI RITOCCHI

Faenza ospita uno dei tre impianti da motocross in provincia (a Ravenna e Lugo gli altri due). La pista di Monte Coralli ora è denominata “04 Park” e la gestione è di una società di Andrea Dovizioso, forlivese ex pilota di Motogp. Il cantiere è finanziato in parte dal Pnrr, in parte dal gestore privato e in parte dal Comune. «La pista è già utilizzabile dopo le modifiche finanziate dal privato – spiega l’assessore –. La parte del pubblico riguarda l’illuminazione e anche quella è stata completata. Nei prossimi due mesi contiamo che si completi anche la parte del Pnrr che riguarda le strutture e i servizi per ospitare il centro federale di motocross». Resterà poi da realizzare una nuova via di accesso più funzionale: entro fine 2025 è prevista l’acquisizione di un’area da un privato per l’allargamento della strada.

tistica sportiva. Vorremmo realizzare uno spazio con dimensioni regolamentari per pallamano e calcetto. Ci auguriamo che almeno una parte riceva nanziamenti». Anche le strutture del calcio saranno interessate da migliorie. «Abbiamo completato da pochi mesi il rifacimento del campo di San Rocco che era stato alluvionato. Manca solo il completamento dei lavori in tribuna. Spesa totale 600mila euro. Da poco in giunta è stato approvato il progetto per realizzare il fondo sintetico in uno dei due campi della Virtus in via Fornarina, anche per questo serviranno 600mila euro».

Andrea Alberizia

SANT’AGATA SUL SANTERNO

Il palazzetto pronto fra sessanta giorni dopo il ripristino post alluvione

Per il 5 maggio era previsto il completamento dei lavori di ripristino del palazzetto dello sport di Sant’Agata sul Santerno dopo l’alluvione di due anni fa. Ma la ditta ha chiesto una proroga di 45-50 giorni. «Il cantiere è cominciato a fine febbraio – spiega il sindaco Riccardo Sabadini – e ha avuto dei problemi per l’approvvigionamento dei materiali per la copertura e quindi non è stato possibile posare il parquet che sarebbe stato esposto al maltempo». Il costo dell’intervento è di circa mezzo milione di euro con fondi stanziati dalla struttura commissariale. Il cantiere è stato appaltato e gestito da Sogesid, società pubblica che ha curato la ricostruzione. Come tutti gli interventi di Sogesid, si è trattato di un ripristino alle condizioni pre alluvione. Il Comune poi ha vinto un bando per l’installazione del fotovoltaico. «Ci auguriamo di averlo pronto a settembre per le scuole e poi mettere a bando la gestione per le società sportive».

A Sogesid è affidato anche l’intervento sul campo sportivo: ripristino del terreno di gioco e spogliatoi. «I lavori dovevano già essere iniziati ma ci sono stati rallentamenti. Dovrebbero iniziare entro un mesetto». L’attività sportiva, di fatto, non si è mai fermata: è stata fatta una rizollatura provvisoria anche grazie a delle donazioni. «Abbiamo chiesto l’impegno tassativo a Sogesid di rendere pronto tutto per settembre perché la società Sant’Agata sport, l’unica del paese, non può attendere oltre».

L’interno della palestra Cavallerizza di Faenza

LA FESTA IL

e o secolo di rrivano dal mare

Dal 14 al 18 maggio spettacoli per bambini e adulti, una mostra e una conferenza per celebrare i primi cinquant’anni di una rassegna «sempre più viva dinamica e popolare»

«L’obiettivo del mio lavoro non è mai stato distruggere, ma costruire, collegare Dobbiamo sperare che l’umanità si stringa a sé, perché sarà tutto più semplice quanto più saremo in grado di capirci». Alphonse Mucha

Dal 14 al 18 maggio arriva in Romagna la 50esima edizione del festival Arrivano dal mare!, un momento unico per festeggiare, con molti ospiti internazionali, spettacoli per i piccolissimi, per le scuole, per le famiglie e anche per gli adulti, oltre a una una conferenza-convegno che ogni giorno scandisce 10 anni. Da mattina a sera si svelerà l’arte della gura in tutti i suoi molteplici volti per entrare dentro al cuore dell’uomo, svelandone in modo gentile le debolezze, le paure e le gioie. Un’arte, quella della gura, che non ha barriere di razza o età , che usa le immagini, la musica e il corpo per creare personaggi buf , irriverenti, comici e tragici nei quali lo spettatore ritrova se stesso o una parte di sé. Il potere catartico del teatro e del mondo delle marionette e burattini

(che ricordiamo arriva no alla robotica e all’intelligenza arti ciale) è qualcosa di insondabile e davvero straordinario che riesce a rapire lo spettatore in un mondo di sogno e poesia, dove quella immaginaria diventa piu forte della stessa realtà. 50 anni sono un traguardo incredibile che

poche manifestazioni artistiche riescono a raggiungere, un traguardo possibile perché Arrivano dal mare! è da sempre un festival in cui il mondo della gura italiana e internazionale si è riconosciuto e si riconosce, nato in un momento storico dove “scendere in piazza” era un atto politico, festoso, un manifesto culturale. Ed è grazie alle preziose e uniche collaborazioni con colleghi, artisti, critici , storici e lo straordinario pubblico che anima le platea, che il festival ha incrociato strade, continuato a dare linfa alle tradizioni secolari, resistito tenacemente nei periodi più bui, intrapreso nuovi percorsi e ora è presente, vivo e dinamico, popolare e a “braccia aperte”, pronto ad accogliere e a immergersi in questa nuova festa. La direzione artistica Roberta Colombo, Andrea Monticelli

asa ellini si spengono 50 candeline

L’ultima giornata di un’edizione speciale

Sabato 18 maggio sarà l’ultima giornata di questa edizione fuori dall’ordinario (in occasione del 50esimo anniversario) del festival “Arrivano dal Mare!”. Si parte alle ore 10 con l’ultima produzione di Teatro Gioco Vita, Tutto Cambia!, un gradito ritorno per la compagnia italiana riconosciuta in tutto il mondo per la sua ricerca tecnica e drammaturgica di teatro d’ombre. Lo spettacolo adatto ad un pubblico anche di piccolini ( a partire dai 4 anni) si svolgerà al Teatro Rasi di Ravenna. Al termine ci sarà il tempo per raggiungere le Arti cerie Almagià per la visione dello spettacolo tout public L’Opera di Pulcinella del Granteatrino, un’altra delle storiche compagnie che ha riportato Pulcinella “agli onori della cronaca”.

Nel pomeriggio a partire dalle 15 tutto il “circo” del festival si trasferirà a Gambettola, città che per prima ha ospitato il festival dopo Cervia, e qui si svolgerà l’ultimo atto del convegno (se ne parla nell’ultima pagina di questo inserto centrale). In piazza Pertini si terranno poi gli spettacoli La Pianista imprevista e Crazy Animals; la visita guidata alla mostra Storie fra le mani di Luigi Berardi (se ne parla sempre a pagina IV) e alle ore 18.30 al teatro Comunale di Gambettola va in scena l’ultimo spettacolo di gura del festival con il Cabaret per adulti della magni ca Ines Pasic (vedi pagina III).

Il festival chiude in bellezza nella splendida dimora dei nonni di Federico Fellini (la riquali cata Casa Fellini) - grazie alla collaborazione con Caracò, Ventottoluglio e Sputnik - con una festa allietata dalla dj-fotografa Carolina Martines La sua esperienza nasce con i collettivi Undicesimacasa, Magma e del progetto Manticora. Nel corso degli anni ha collaborato con diverse realtà e radio italiane ed europee. Come dj, esplora e intreccia vari sottogeneri della musica elettronica. Alla festa è possibile accedere a partire dalle ore 21 ed entro la mezzanotte si spegneranno le candeline celebrando l’incredibile traguardo delle 50 edizioni.

Parnership e collaborazioni

La direzione artistica è a cura di Roberta Colombo e Andrea Monticelli, Teatro del Drago, Famiglia d’Arte Monticelli. Con il sostegno di: Comune di Ravenna, Comune di Gambettola, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura. In collaborazione con: Ravenna Teatro, Rete di Associazioni Almagia, Museo d’Arte della Citta di Ravenna, Ravenna Festival, Unibo, Ravenna Tourism, Istituto Italiano di Cultura di Montreal, Festival International de Casteliers, Ater, Institut Ramon Llull, Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico, Circolo Velico Ravennate, Capitaneria di Porto/ Guardia Costiera, Fulèr, Momo Libreria per ragazzi, Chalet dei Giardini, Ristorante Pizzeria Bio Alchimia, Albergo del Cuore, Associazione Circuiti Dinamici, Casa Fellini (Caraco, Sputnik, Ventottoluglio), Associazione La Casa delle Marionette, Animateria, Cantieri, ReTeFi, Velostazione di Ravenna. Con il patrocinio di: UNIMA Italia, ATF/ Agis, Italiafestival. Media partners: Ravenna&Dintorni, TrovaFestival.

I S S I / IV

I I 8-14 maggio 2024

Il mestiere dei Pupi tra musica e video

Il concerto-spettacolo del iacomo uticc io nsem le

In collaborazione con il Ravenna Festival, sabato 17 maggio (ore 21) al teatro Rasi si svolgerà uno straordinario concerto dell’oprante, compositore e pianista Giacomo Cuticchio, glio di Mimmo, della compagnia Figli d’Arte Cuticchio. In lui convivono due anime che non sono in contrapposizione ma si completano a vicenda, quella della tradizione e quella della ricerca di nuovi linguaggi. Il senso del teatro e della drammaturgia sono presenti tanto nella messa in scena quanto nelle partiture, così come presente in lui è la memoria della musica suonata da bambino con il piano a cilindro. Il concerto di sue musiche originali sarà accompagnato dalle spettacolari immagini video di Chiara Andrich. Gesti antichi e saperi tradizionali passano sullo schermo, in un racconto intessuto a sua volta di narrazioni epiche e senza tempo: a scorrere sotto gli occhi è il mestiere dei pupi, che si tramanda da una generazione all’altra (“ gli d’arte”). In un vero e proprio viaggio il pubblico viene condotto attraverso la selva di personaggi che abitano lo straordinario universo cavalleresco da sempre canovaccio privilegiato dell’Opera dei Pupi. E a scoprire la magia del laboratorio artigianale dove i pupi prendono forma: si assemblano ossatura, testa e armatura ed ecco Orlando pronto a incontrare i personaggi che popolano l’universo cavalleresco: i paladini, le dame, i cavalli. Musica e immagini procedono per temi che rievocano i diversi aspetti del mondo dei pupi: le battaglie, l’amore, la magia, la morte, il fantastico. Il video, fatto di gesti, colori, ritmi, e l’esecuzione live del Giacomo Cuticchio Ensemble sono un omaggio al lavoro degli opranti-pupari e alle loro creature che, evocate dalla musica, si animano sullo schermo. L’ensemble è composto da: Nicola Mogavero al sax; Paolo Pellegrino al violoncello; Marco Badami al violino; Fabio Piro al trombone; Giacomo Cuticchio a pianoforte e direzione.

LE “STORIE FRA LE MANI” DI LUIGI BERARDI PER VIAGGIARE TRA BURATTINI, MARIONETTE E TEATRO DI STRADA

Dal 9 maggio al 2 giugno alla Stazione degli Artisti di Gambettola

In Storie fra le mani, mostra-evento progettata dall’artista Luigi Berardi in occasione del cinquantesimo Festival “Arrivano dal Mare”, si attraversa, a volo d’uccello, la storia dei protagonisti del mondo dei burattini e delle marionette, ampliando lo sguardo al teatro di strada e alla magia di tutto ciò che animava l’epopea padana del secolo scorso, le ere di paese e i carri di Tespi che attraversavano le nostre campagne, accendendo l’immaginario delle comunità.

Artista multidisciplinare e coraggioso, Berardi ha toccato con una produzione eclettica molti linguaggi diversi: dalla sound art alla land art, dal design (con Raffaello Biagetti ha collaborato con Gaetano Pesce, Ron Arad, Ettore Sottsass) al teatro, anticipando di decenni ricerche legate all’eco-attivismo artistico.

Con Storie fra le mani apre la porta su altri paesaggi e permette di assistere all’epifania lunare e abesca dei maggiori evocatori di storie legate al teatro di gura e agli scenari del teatro di strada: maestri burattinai che incantano e incantavano creando con le mani avventure nelle quali perdersi e, insieme, affabulatori, saltimbanchi circensi, cantastorie delle ere di paese del secolo scorso, suonatori ambulanti e venditori di fumo, sino a una dolcissima Madonna dei Burattini (con tanto di istruzioni per riuscire a vederla). Alla Stazione degli Artisti di Gambettola, Berardi si fa ierofante e condivide il suo cammino trasognato e fantastico, grazie alla serie di splendide xilogra e dal sapore espressionista – alcune nate in collaborazione con le prime edizioni del festival – allestite in modo immersivo ed esperienziale. Luigi Berardi ha infatti pensato a un teatro folgorante che accompagna i visitatori, simbolicamente, all’interno del contesto nel quale operavano questi artisti. Fil rouge è la mano, quella che crea la xilogra a e quella che stupisce con le storie, di pupazzi e burattini, di invenzioni sgangherate e musiche stonate, e quella di Luigi Berardi, maestro incantatore e creatore di storie e di paesaggi, custode degli archivi più belli e commoventi della nostra memoria.

Luigi Berardi, “Storie fra le mani”, a cura di Luigi Berardi Stazione degli Artisti, via Giuseppe Verdi 46, Gambettola. Ingresso libero Inaugurazione 9 maggio ore 18 (visita guidata e aperitivo) Aperta dal 9 maggio al 2 giugno tutti i sabati e le domeniche dalle dalle 10 alle 12 e dalle16 alle 19 Domenica 18 maggio ore 17: visita guidata alla mostra a cura di Luigi Berardi. L’EVENTO

INFO UTILI

Il programma dettagliato del festival

Una conferenza internazionale per ricordare un decennio ogni giorno

Una conferenza internazionale a Palazzo Rasponi dalle Teste (Ravenna) che vuole essere un momento di riflessione per poter rintracciare atmosfere, stati d’animo, visioni, utopie e desideri di un mondo artistico, quello della Figura, che nella sua identità radicata nel presente ha attraversato 300 anni di storia del teatro italiano. Marionette, Pupi, Burattini, Ombre, teatro d’oggetti, pupazzi, fino alla robotica e all’AI: un universo che ha trovato in “Arrivano dal mare!” una casa, una famiglia, un luogo dove nascere e camminare con le proprie gambe. Nelle varie giornate interverranno ospiti italiani e stranieri che hanno vissuto l’esperienza in prima persona e che ancora oggi lavorano per la dignità di una professione e di un’arte unica, originale e inclusiva. Il convegno sarà in Italiano e in inglese, anche su Zoom (per richiedere il link: prenotazione@teatrodeldrago.it).

Il 14 (ore 15-16.30) si approfondirà il primo decennio, 1975-1985, “Strade di incroci”, coordina Stefano Giunchi; il 15 alla stessa ora si prosegue con il decennio ‘85-’95 e “Cocktail di figure” con Paola Serafini; il 16 maggio sempre dalle 15 “L’alba dei racconti” con Sergio Diotti (1995-2005); il 17 maggio dalle 12 alle 13.30 si passa al decennio 2005-2015 con Alfonso Cipolla e “Il millennio della resistenza”; il 18 maggio infine (dalle 15) ci si trasferisce alla Sala Fellini di Gambettola per “2015-2025 - Nuovi sentieri”, coordina Roberta Colombo.

La nobile arte della gura: corsi di formazione per professionisti e studenti

La trasmissione dei saperi è parte integrante delle attività del Teatro del Drago e il festival “Arrivano dal Mare!” è sempre lìoccasione per riunire progettualità e diverse generazioni a confronto. In questi cinque giorni sarà possibile così incontrare i giovani protagonisti di Animateria Plus 1 (futuri costruttori e scenografi) e Animateria Plus 2 (drammaturghi e registi). Animateria è un corso di alta formazione per l’arte della Figura, finanziato dalla regione Emilia-Romagna e dal Fondo Europeo, diretto da Teatro Gioco Vita insieme a Teatro del Drago e Fondazione Simonini. Un altro progetto che confluisce nel festival è il Ramo d’oro, realizzato grazie al contributo della fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, progetto che ha attraversato l’anno scolastico del Liceo Nervi Severini di Ravenna e il Museo La casa delle marionette, che ha visto la nascita di tanti pupazzi-pappagalli ispirati dalla figura disegnata dal fumettista Daniele Panebarco. Pupazzi costruiti attraverso una tecnica tipica della famiglia Monticelli, con l’utilizzo di materiali sostenibili come creta, contrafforte e colla d’uovo. Se si seguono i Pappagalli, si troveranno così a sorpresa i luoghi del festival.

Un altro progetto di tutoraggio e valorizzazione rivolto alle compagnie teatrali è Cantiere, avventura condivisa con altri 4 festival di teatro di figura: Anima If (Is Mascareddas-Cagliari); Alpe Adria Puppet Festival (CTA-Gorizia), Incanti (Controluce-Torino).

Biglietteria

Tutti gli aggiornamenti e il programma completo sono disponibili sul sito www.arrivanodalmare.it e sulle pagine Facebook e Instagram @festivalarrivanodalmare.

Intero 15/10/7 euro. Ridotto 7/5 euro (bambini, studenti, under 30, over 65, Soci Circolo Velico Ravennate). Gratuito sotto i 3 anni (escluso spettacolo Baby Esferic).

Ingresso gratuito a tutte le mostre e le installazioni

Festival Pass 80 euro (valido per l’ingresso a tutti gli spettacoli)

È possibile prenotare i biglietti per tutti gli eventi telefonicamente al 392 6664211 o via mail a prenotazione@teatrodeldrago.it.

La biglietteria sarà aperta nei luoghi di spettacolo a partire da un’ora prima dell’evento.

Infoline: 392 6664211 e festival@teatrodeldrago.it

Infopoint: Artificerie Almagià (Via dell’Almagià 2, Ravenna) Teatro Comunale di Gambettola (P.zza II Risorgimento 6, Gambettola)

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Teatro, letture, incontri

Il 9 maggio si celebra l’Europa

Tante iniziative in programma per la giornata dedicata alla Ue

In occasione della giornata dell’Europa, il 9 maggio (anniversario della Dichiarazione Schuman del 1950) a Ravenna e provincia sono stati organizzati diversi eventi sul tema che spesso coinvolgono le scuole. In particolare, a Ravenna il 9 maggio Palazzo Rasponi dalle Teste si trasformerà nel parlamento europeo dei giovani: oltre 120 studenti degli istituti superiori, insieme a operatori e volontari del Centro Europe Direct della Romagna, saranno impegnati nel gioco di ruolo da cui scaturiranno nuove proposte legislative per l’Unione europea. Inoltre due scambi sono in programma con giovani dalla Germania tra il 2 e il 10 maggio: Bagnacavallo con Neresheim e Ravenna con Speyer. La celebrazione del 9 maggio prenderà diverse forme. A Russi l’inno alla gioia sarà trasmesso in lodiffusione durante il mercato. A Cervia, dalle 17, sarà proposta una visita guidata ai bunker storici dal titolo “Una serata fra i denti di drago: dalle testimonianze di archeologia militare all’Europa Unita”, che offrirà anche l’occasione per ri ettere sui valori fondanti dell’Unione Europea. A Faenza dalle 17 nell’ambito di Ossessioni festival al Museo casa Zauli saranno proposte musiche di musicisti europei e dalle 19 Aperitivo linguistico al bar del rione Verde. A Bagnacavallo dalle 18.30 una vera e propria festa in piazza della Libertà con s lata delle bandiere europee, premiazioni di concorsi, infopoint, musica, giochi e gastronomia. A Lugo alle 20 Festa dell’Europa e i gemellaggi con testimonianze e musica alla Rocca, salone Estense. A Ravenna, nell’ambito del Polis teatro festival, andrà in scena al teatro rasi alle 21 “Il Portogallo non è un paese piccolo” della compagnia portoghese Hotel Europa e a seguire socialità e tavola rotonda. La serata sarà caratterizzata dalle illuminazioni in blu europeo di alcuni monumenti simbolo di Ravenna (il Teatro Alighieri, il Mausoleo di Teodorico e il Palazzo di Teodorico) e del terri-

torio, nonché i Municipi di Cervia e Bagnacavallo. Le celebrazioni proseguono il 10 maggio a Bagnacavallo con lettura animata rivolta a bambine e bambini di tutte le età, seguita alle 15.30 da una passeggiata dal parco Alfonsina Strada lungo il Naviglio Zanelli per scoprire i progetti nanziati da fondi europei. Il percorso si concluderà alle 17 con l’inaugurazione dei lavori realizzati all’ex convento di San Francesco. E ancora a Faenza al teatro Masini (visite guidate) e al Museo Casa Zauli (mostra fotograca di Alfredo Torsello).

Per quanto riguarda convegni, seminari e tavole rotonde, a Faenza il 9 maggio, dalle 15.30 nella Sala Bigari del Comune, si terrà la conferenza “Che cos’è l’Europa?”. A Ravenna alle 21.30 al Teatro Rasi si terrà la tavola rotonda “L’ultima rivoluzione della vecchia Europa: tra garofani e monarchia”. Il 10 maggio, a Ravenna, alle 11 al Rasi si terrà la tavola rotonda “Il teatro contemporaneo della penisola iberica”. Il 13 maggio a Lugo, alle 17.30 alla Biblioteca Trisi si svolgerà l’incontro “Opeb Labs Bassa Romagna”, dedicato alla progettazione partecipata del futuro edi cio per la comunità. Dal 16 maggio in avanti il calendario proseguirà con altri appuntamenti, tra cui la presentazione del volume Jane Austen si racconta presso la Biblioteca Classense di Ravenna il 16 maggio, la “Notte Europea dei Musei” il 17 maggio e ancora attività laboratoriali e incontri a Faenza, Ravenna e Lugo dedicati al dialogo europeo, ai giovani e alla cultura.

Si segnalano in ne le rappresentazioni di L’Europa non cade dal cielo. Cronistoria sentimentale di un sogno, un’idea, (nella foto) a cura di Ravenna Teatro il 13 maggio al Teatro Rasi a Ravenna, con matinée per le scuole alle 10 e spettacolo aperto alla cittadinanza alle 18 nell’ambito di “Storie di Ravenna” e del Festival delle Culture e al Teatro Masini di Faenza il 23 maggio alle 20.30.

SOCIETÀ

8-14 maggio 2025 RAVENNA&DINTORNI

MARATONE ESTREME: SE NE PARLA A SCATTISPARSI

Il 10 maggio alle 18, alla Libreria Scattisparsi di via Sant’Agata 8/12, a Ravenna, si terrà il sesto incontro della rassegna “I sabati a Scattisparsi” curata da Ivano Mazzani. Alberto Rosa, giornalista di Runner’s World e scrittore, dialogherà con Alberto Marchesani (nella foto), runner di maratone “sfinenti”, e Piero Brandolini, corridore ravennate. Si tenterà di capire i motivi profondi che spingono atleti non professionisti o amatori a correre centinaia e centinaia di chilometri. Motivazioni, aneddoti, storie, racconti e avventure accadute prima, dopo e durante le competizioni considerate “più estreme” del mondo. Sarà presente, per un saluto, Anna Zacchi, ultramaratoneta ravennate vincitrice di molte importanti gare.

NATURA

Convivio in Salina: passeggiate, letture e aperitivo

Sabato 10 maggio alle 18.30 torna la rassegna “Convivio in Salina. Leggermente Salato”. Il pomeriggio inizia alle ore 18.30 con “La passeggiata lungo la via delle Tamerici”. Partendo dalla Locanda Acervum i partecipanti percorrono a piedi un tratto della nuova ciclabile fino a una torretta di avvistamento alla scoperta della Salina di Cervia. Lungo la passeggiata, insieme alla guida, i partecipanti saranno muniti di binocolo. Alle ore 19.30 è previsto il rientro alla Locanda Acervum dove sarà possibile gustare un aperitivo a base di prodotti tipici e assistere alla lettura di poesie a cura di Enrico Piraccini. Necessaria la prenotazione. Info: 0544 973040.

Il Cai di Ravenna in due incontri alla Sala Buzzi

Il Cai Sezione di Ravenna, in collaborazione con il Comune di Ravenna, organizza la rassegna “Percorsi 2025”, alla Sala Buzzi in viale Berlinguer n.11. Venerdì 9 maggio Ivano Cobalto, referente regionale Emilia Romagna Gruppo Grandi Carnivori e Presidente della Sezione Cai di Imola, presenta “Uomini, lupi e altri predatori” – la difficile arte della convivenza. Lunedì 12 maggio, i gruppi della Sezione Cai di Ravenna presentano “Un anno in montagna 2024” con proiezione delle attività svolte dai gruppi sezionali.

Poesia e pensiero al Museo delle Erbe Palustri

Giovedì 8 maggio alle 20.30 l’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo ospiterà una serata dedicata alla poesia e al pensiero, con protagonista Vittorio Cozzoli, figura di rilievo della poesia contemporanea e stimato dantista. A dialogare con lui saranno Matteo Fantuzzi e Daniele Serafini, con interventi musicali della giovane fisarmonicista Lisa Pratesi.

CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il futuro di Ravenna e del suo patrimonio culturale

Quale sarà il futuro di Ravenna, dei suoi territori costieri e dei suoi monumenti nel 2100? A questa domanda cerca di rispondere Emilio Roberto Agostinelli, chiamato a discuterne dall’Ordine degli Architetti di Ravenna in un ciclo di tre incontri che si svolgerà nel mese di maggio, con due tappe a Ravenna e una a Bagnacavallo. Si comincia con la conferenza “Cambiamento climatico e paesaggi di adattamento” il 9 maggio, alle 16 alla sala Nullo Baldini della Provincia di Ravenna, Via Guaccimanni 10.

L’APPUNTAMENTO

Un pomeriggio per scoprire San Girolamo a Bagnacavallo

Domenica 11 maggio la Chiesa di San Girolamo, a Bagnacavallo, apre le sue porte per coinvolgere la cittadinanza e valorizzare uno degli edifici sacri più affascinanti del territorio. Alle 16 si terrà una visita guidata a cura dello storico dell’arte Alessandro Martoni (prenotazione al numero 338 8992270) . Seguirà, alle 17.30, una degustazione a buffet sul sagrato. La giornata si conclude alle 18.30 con il concerto del gruppo Gli Archi Ravegnani, diretti dal primo violino Marina Mammarella.

INCONTRO-SPETTACOLO

La gura del Griot in Africa con le immagini di Lorenzo Tugnoli

Approdano a Massa Lombarda gli eventi collaterali alla mostra «fa che sia un racconto», con le fotografie di Lorenzo Tugnoli visitabile fino al 2 giugno all’ex convento di San Francesco a Bagnacavallo. Venerdì 9 maggio alle 20.30 alla sala del Carmine andrà in scena «Verso», un incontro-spettacolo nel quale l’artista, educatrice e mediatrice culturale Alice Lucci approfondirà le figure dei «griot» dell’Africa Occidentale insieme a Jabel Kanuteh, esponente contemporaneo di questa genia antichissima di poeti e cantori. Ad accompagnare il dialogo, saranno le fotografie che Lorenzo Tugnoli ha scattato durante i suoi report in Libia.

8-14 maggio 2025 I I

Documenti di civiltà

e di barbarie

Il li ro fotogra co di driano anni ANIC. Sequenze di fabbrica

Ravenna è nota nel mondo, come si sa, per essere stata l’ultima capitale dell’Impero romano d’Occidente, per i mosaici patrimonio dell’Unesco, per aver ospitato il «ghibellin fuggiasco» e, almeno su suolo britannico, per uno dei tanti amori di Lord Byron. Forse sarebbe il momento che fosse conosciuta anche per essere stata immortalata in un lm, Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia del 1964, che nemmeno tutti i ravennati conoscono e apprezzano: Il deserto rosso, del grande regista ferrarese Michelangelo Antonioni. Tra l’altro è vergognoso che, nella città che gli ha conferito la cittadinanza onoraria il 4 aprile 1998 – al Cinema Astoria, io c’ero –, non si sia trovato il modo di intitolargli una via. Chi, a Ravenna, si è impegnato a far conoscere questo capolavoro, sono stati, per quel che posso ricordarmi: Fabrizio Varesco, videomaker, curatore, nel dicembre 2013, di un convegno dal titolo “Anatomia di un capolavoro: Il Deserto rosso di Michelangelo Antonioni”; la fotografa Alessandra Dragoni e la regista Morena Campani, coi libri Troppo sole per Antonioni (Danilo Montanari Editore, 2018) e Mon désert rouge. Sur les traces d’un tournage d’Antonioni (L’Harmattan, 2019); l’artista Raniero Bittante, con le due mostre Benvenuti all’ANIC, nel 2022, alla Biblioteca Classense, e, nel 2023, al Teatro Rasi; una puntata delle “Storie di Ravenna”, dal titolo Deserto rosso, il petrolchimico e la questione ambientale, nel 2023, ancora al Teatro Rasi, con Cesare Albertano, Luigi Dadina, Alessandra Dragoni, Giovanni Gardini, Alessandro Luparini e Laura Orlandini; in ne, se mi è permesso, anche un po’ chi scrive, con diverse pubblicazioni e conferenze. Negli ultimi anni, una voce sopra tutte le altre ha contribuito a parlarne: il fotografo, artista sonoro e eld recordist (“registratore sul campo”) Adriano Zanni, con la rubrica “Cronache dal Deserto Rosso”, pubblicata su questo settimanale (e su www.ravennaedintorni.it) a partire dal 2012, con la mostra fotogra ca Red Desert Chronicles (Postcard from Ravenna), nel 2015, alla Galleria d’arte Mirada e al Fargo Cafè, e Red Desert Chronicles (Part One), nel 2023, ancora al Fargo Cafè e al Teatro Rasi, durante il festival Transmissions, e, ora, usciti nel novembre scorso, col libro fotogra co e un vinile dal titolo ANIC. Sequenze di Fabbrica (Boring Machines). Nel libro, bilingue, in inglese e italiano, le 135 pagine si suddividono in alcune ri essioni non rmate, ma dell’Autore, e in un saggio critico di Serena Simoni. La parte visiva, invece, in alcuni disegni, in parte inediti, di Davide Reviati, tratti dal graphic novel Morti di sonno (Coconino Press, 2009), in alcune sequenze da Il deserto rosso e alcuni scatti di scena che ritraggono Antonioni e Monica Vitti. In aggiunta, una foto di una delle due torri di raffreddamento dell’ex Sarom e un ritratto di tre donne sorridenti in posa davanti alla stessa torre. Su queste torri, ahimè distrutte un anno fa, Zanni aveva presentato un bellissimo video nella giornata Requiem / proiezioni, live set, fotogra e, all’interno della rassegna “Inno al perdersi”, a cura di Spazi Indecisi, tenutasi a @EXATR, a Forlì, il 23 maggio 2024, video accompagnato, in diretta, da un suo intervento musicale. Il bel testo di Simoni ripercorre la storia dell’Anic, dalle «magnifiche sorti e progressive» della sua fondazione, eternate dalle sequenze “da film western” del documentario Il gigante di Ravenna di Fernando Cerchio del 1960, all’azione, oggi forse diremmo di greenwashing – ma sarebbe, forse, un anacronismo storico e un giudizio troppo severo –, del mensile Il gatto selvatico , diretto per dieci anni dal poeta Attilio Bertolucci con interventi, tra gli altri, di Anna Banti, Carlo Emilio Gadda, Natalia Ginzburg, Goffredo Parise e Leonardo Sciascia. Il saggio di Simoni approfondisce altre tematiche su cui, dato lo spazio a disposizione, non mi posso distendere come invece meriterebbero. Ma voglio ricordare almeno lo sguardo dei bambini di allora – oggi adulti – nei confronti della fabbrica, paragonata a un “drago” sputafuoco – il cane a sei zampe simbolo dell’Eni di Enrico Mattei, figura, anche la sua, su cui sarebbe necessario soffermarsi a lungo (lo si è fatto il 6 maggio alla Biblioteca Oriani, in occasione della presentazione del libro curato da Sandro Rogari, Enrico Mattei. Un protagonista del miracolo economico , Bologna, il Mulino, 2024).

Le foto di Zanni, in un “bianco e nero rigoroso” (Simoni), non hanno nulla del “titanismo pionieristico” (sempre Simoni) dei tempi di fondazione della fabbrica. Af ancate, nella prima immagine, da una citazione del lm – «c’e del fumo laggiù all’Anic, è nito lo sciopero?» –, scattate quasi sempre con un cielo grigio, costellato dai fumi della fabbrica e dalla nebbia (e anche quando le foto sono col cielo sereno non si avverte nessuna “felicità”), all’interno di queste foto, come giustamente sottolinea Simoni, «non c’è il progresso, la produzione, la vittoria dell’uomo sulla terra», semmai un senso profondo di solitudine, come se vivessero una vita distante da tutto e da tutti. Nulla di quella profonda vitalità che Antonioni vedeva nelle fabbriche – «La fabbrica è più varia, più vivace perché, dietro, si avverte la presenza dell’uomo con la sua vita, i suoi drammi, le sue speranze» – traspare dalle immagini dell’Autore.

È forse signi cativo che, per Zanni, il passato sia a colori e il presente, invece, in bianco e nero.

Un “manifesto di melanconia” ravennate, come la celebre Melencolia I di Albrecht Dürer, anch’essa, non a caso, incisa nel nitore del bianco e nero. Alberto Giorgio Cassani

Immagini tratte da “ANIC. Sequenze di fabbrica”

olis si c iude con un composito Iberian Focus incentrato sul teatro contemporaneo

Fino a domenica 11 maggio, tra Rasi, Socjale, Mar e Cimitero Monumentale, una serie di prime nazionali e tavole rotonde Tra i protagonisti gli spagnoli La Mecànica e i portoghesi Hotel Europa, Os Possessos e Rui Pina Coelho

Fino a domenica 11 maggio prosegue in vari lugohi di Ravenna “Polis Teatro Festival”, con la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomsic/ErosAntEros, che dedica la sua ottava edizione a un Iberian Focus, incentrato sul teatro contemporaneo della penisola iberica.

Giovedì 8 maggio (ore 19, replica il 9 maggio alle 18) appuntamento allora all’Almagià, dove andrà in scena la prima nazionale dello spettacolo Un’Odissea Teen, della compagnia catalana La Mecànica. Un’esperienza teatrale immersiva, che fonde performance sica dal vivo e tecnologia digitale per creare un viaggio per adolescenti e adulti. La giornata si conclude poi (ore 21) al Teatro Rasi con lo spettacolo, selezionato tramite il bando nazionale “In-Box 2024”, Sei la ne del mondo (letteralmente) di Annachiara Vispi, performance multidisciplinare che unisce parola, corpo e video per raccontare il pensiero ecofemminista.

Venerdì 9 maggio (ore 20) è di nuovo il Rasi a ospitare uno degli spettacoli di punta del festival, Il Portogallo non è un paese piccolo, della compagnia Hotel Europa. Si tratta di un’intensa performance sulle dittature europee e della presenza europea in Africa guardando al caso del Portogallo, il paese che ha avuto la dittatura fascista più longeva (48 anni) e l’impero coloniale più duraturo (quasi 500 anni). Questa performance di teatro documentario si basa sulle testimonianze di ex coloni portoghesi che hanno fatto parte dell’esodo di rifugiati dall’Africa nel 1974-76. Alle 21.30, in sala Mandiaye N’Diaye, la compagnia parteciperà a una tavola rotonda (in collaborazione con Europe Direct Romagna e Università di Bologna - Dipartimento di Beni Culturali) dal titolo L’ultima rivoluzione della “vecchia Europa”: tra garofani e monarchia La giornata di sabato 10 maggio è forse la più intensa di Polis. Si inizia alle 11.30 al Rasi con la tavola rotonda Il teatro contemporaneo della Penisola Iberica, poi, alle 15, ci si sposta al Mar per la prima nazionale di Manifesti per dopo la ne del mondo, della com-

pagnia portoghese Os Possessos, con la regia di Isabel Costa, che grazie a Polis entra in collaborazione con la giovane compagnia ravennate Spazio A. Questo perché da quest’anno il festival inizia un nuovo percorso di internazionalizzazione delle carriere e di sostegno alla creatività emergente italiana ed europea, mettendo in relazione artisti internazionali con artisti del territorio. Per il debutto italiano Isabel Costa dirige sette giovani performer italiani che recitano gli estratti di sette manifesti (performance a numero limitato con repliche alle ore 15, 15.20, 15.40, 16 e 16.20, riproposte domenica 11 maggio). Si torna al Rasi alle 19 (con replica domenica 11 alle 18) con la performance-lecture in prima nazionale Icaria, Icaria, Icaria, di Rui Pina Coelho. È una

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“conferenza performativa” che prende il via dal romanzo The Voyage to Icaria di Étienne Cabet. Un progetto che vuole discutere le possibilità del teatro politico nel 21° secolo. La giornata si conclude alle 21 sempre al Rasi con quello che è considerato uno degli eventi (in prima nazionale) di questa edizione di Polis, Signora Dittatura, della giovane compagnia spagnola Hermanas Picohueso. Carmen Polo, moglie di Franco, diventa il pretesto per parlare dell’eredità che la morale franchista ha lasciato in Spagna. La giornata di chiusura di domenica 11 maggio inizia alle 12 con la trasferta al Teatro Socjale di Piangipane per lo spettacolo, in prima nazionale, Copla: un cabaret spagnolo, di Alejandro Postigo. Un lavoro divertente, provocatorio e dinamico. Alle ore 15 appuntamento invece al Rasi per l’incontro Don Chisciotte davanti alle macerie dell’occidente, insieme a Marco De Marinis e al drammaturgo e regista Marco Martinelli, un omaggio a Cervantes e un’anticipazione della trilogia partecipativa del Teatro delle Albe che debutterà a giugno a Ravenna Festival. Il nale del festival, sempre al Rasi, rappresenta un altro importante tassello del progetto di internazionalizzazione delle carriere e vedrà protagoniste due importanti compagnie ravennati. Alle 19.30, infatti, Nerval Teatro presenta, in prima nazionale, Brevi interviste con donne eccezionali, dal testo del drammaturgo catalano Joan Yago, autore di numerose opere teatrali e fondatore della compagnia La Calòrica. Alle 21 tocca invece a Teatro Onnivoro presentare CorpoArena, dal testo della romanziera e drammaturga portoghese Joana Bértholo, sempre in prima nazionale. Inoltre, tutti i giorni, è possibile fare esperienza di Corpi Celesti all’interno del Cimitero monumentale di Ravenna. Si tratta di un’audioguida creata da El Conde de Torre el, una delle più importanti formazioni artistiche spagnole a livello internazionale, che drammatizza lo spazio pubblico del cimitero. Info: polisteatrofestival.org.

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Hotel Europa

li Ombrelloni di tudio oi a agnacavallo per raccontare illusioni e

ossessioni italic e

Lo spettacolo scritto da Iacopo Gardelli e interpretato da Lorenzo Carpinelli debutta il 10 e 11 maggio al Goldoni

Sabato 10 e domenica 11 maggio (ore 21) Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta in anteprima al ridotto del Teatro Goldoni di Bagnacavallo la nuova co-produzione, realizzata insieme a Studio Doiz, Ombrelloni, un testo di Iacopo Gardelli, interpretato da Lorenzo Carpinelli (nella foto), un monologo brillante che, attraverso le storie che si intrecciano nel ttizio stabilimento balneare per famiglie Kursaal, racconta illusioni e ossessioni di un Paese, il nostro, che dà il suo meglio e il suo peggio in vacanza.

«Gli stabilimenti balneari - si legge nella

CINEMA

cartella stampa - soprattutto quelli romagnoli, sono luoghi strani. Come in grandi condomini costruiti sulla sabbia, stagione dopo stagione, si forma attorno a loro una vera e propria comunità di inquilini temporanei. È un microcosmo schizofrenico, intimo e allo stesso tempo esibizionista, che alterna stati di eccitazione febbrile a lunghe paralisi postprandiali. Sono luoghi votati all’ozio e alla perdita di tempo, in cui fermentano, nella breve durata della stagione estiva, tutte le prurigini e le ossessioni che abbiamo coltivato in inverno». Info: accademiaperduta.it.

LUCA MARINELLI AL CITY E A FAENZA

Mercoledì 14 maggio (ore 20.30) la multisala Cinemacity di Ravenna ospita l’anteprima del film Paternal Leave e per l’occasione saranno presenti in sala la regista Alissa Jung e l’attore Luca Marinelli (nella foto) che incontreranno il pubblico. Giovedì 15 maggio, invece, l’attore e la regista saranno ospiti del Cinedream di Faenza (ore 20.20). Seguirà la visione un dialogo con il pubblico.

AL COMUNALE DI RUSSI LA “WHITE ROOM” DI ADRIANO BOLOGNINO PER OPUS BALLET

Venerdì 9 maggio (ore 20.45) COB Compagnia Opus Ballet porta in scena al Teatro Comunale di Russi White Room, con la coreografia di Adriano Bolognino. In uno spazio astratto dove domina il bianco anche nei semplici e raffinati costumi e nella brumosa atmosfera che li avvolge, i danzatori disegnano un paesaggio di corpi trepidanti. È la “white room” concepita dal giovane coreografo Bolognino – già premiato in numerosi contesti italiani e internazionali – per Opus Ballet. Info: ater.emr.it.

TEATRO SONORO

Il RaRo Ensemble interpreta i coniugi Schumann

Venerdì 9 maggio (ore 21) nella sala Ragazzini (dietro la basilica di San Francesco di Ravenna) il RaRo Ensemble (l’attrice Elisabetta Rivalta, la pianista Mary Veloce e l’oboista Luigi Lidonnici) sarà protagonista di Clara Schumann, nei Suoni il mio Respiro, in cui eseguirà musiche di Clara e Robert Schumann (Tre Romanze per oboe e pianoforte).

LA STAGIONE Il “Kabarett” del Due Mondi di Faenza chiude con due titoli

Due differenti spettacoli (sempre alle ore 21) saranno presentati alla Casa del Teatro di Faenza in occasione della chiusura dell’edizione 2025 del Kabarett a cura del Teatro Due Mondi. Giovedì 8 maggio lo stesso Teatro Due Mondi presenterà C’era una volta il filo , mentre mercoledì 9 maggio l’attrice Angela Pezzi , accompagnata dalle canzoni di Paola Sabbatani e dalla chitarra di Daniele Santimone, proporrà una serata dedicata all’attrice, cantante e drammaturga Maria Teresa Dal Pero intitolata Amica amata . «La Casa del Teatro – spiega Alberto Grilli, direttore del Teatro Due Mondi – viene trasformata in uno spazio accogliente con poltroncine e tavolini, bicchieri e luci soffuse, un luogo di socialità intima che ogni volta riserva sorprese e novità».

Prenotazione obbligatoria al numero 0546 622999.

LIBRI

Belpoliti alla Feltrinelli con Martinelli

Sabato 10 maggio alle 18 alla libreria Feltrinelli di Ravenna, Marco Belpoliti presenta il suo ultimo libro “Nord nord” (Einaudi, 2025). In dialogo con Marco Martinelli del Teatro delle Albe.

DANZA

RAVENNA&DINTORNI 8-14 maggio 2025

INCONTRI LETTERARI

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ven. 09: ore 18.30

crittura estival ecco i primi appuntamenti di una primavera con il meglio della letteratura

A Ravenna, Bagnacavallo, Sant’Agata sul Santerno e Fusignano tra i tanti: Marco Baliani, Edoardo Albinati, Carlo Lucarelli, Sandrone Dazieri, Franco Forte, Gino Castaldo, Eriko Kawasaki

Fino al 29 maggio saranno davvero tantissimi gli appuntamenti – tra Ravenna, Lugo e altri comuni della Bassa Romagna – dello Scrittura Festival diretto da Matteo Cavezzali. Ecco chi arriverà ai primi incontri.

Giovedì 8 maggio la biblioteca Classense di Ravenna propone tre dialoghi, a partire dalle 17, quando la scrittrice ravennate Chiara Lagani (co-fondatrice della compagnia Fanny & Alexander) incontra Simona Baldelli, vincitrice del Premio Campiello Giovani 2025 in un dialogo tra generazioni di autrici e autori. Alle 18 ecco poi Mario Desiati, vincitore del Premio Strega 2022 con Spatriati, che presenta il suo nuovo romanzo Malbianco (Einaudi), in cui mistero e silenzi avvolgono i protagonisti. La giornata si chiude alle 21 con Angelo Ferracuti e il suo Il glio di Forrest Gump (Mondadori), un romanzo ironico e commovente su un padre statico e distante che, all’improvviso, si mette a correre.

Altra tripletta venerdì 9 maggio, sempre alla Classense. Alle 17 si parte con l’appuntamento Junior insieme ad Alice Keller, che presenta il suo romanzo Little Girl (Bompiani), seguito alle 18 da Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega, che torna con I gli dell’istante (Rizzoli). Un romanzo intenso che esplora i momenti di svolta nella vita delle

persone, di cui l’autore parlerà con Matteo Cavezzali. Chiusura alle 21 con un viaggio nel futuro della letteratura di genere insieme a Franco Forte, direttore editoriale dei Gialli Mondadori, Urania e Oscar Mondadori. Lunga la giornata di sabato 10 maggio alla Classense, dove si inizia alle 10.30 con un appuntamento dedicato ai più piccoli: Nati per Leggere propone infatti letture ad alta voce per bambine e bambini dai 3 ai 5 anni, a cura dei volontari e delle volontarie del progetto. Alle 17 arriva quindi Matteo Pompili con Crac (Camelozampa), un libro che ri ette sulla trasformazione, sulla fragilità e sulla bellezza che può nascere dalla rottura, mentre alle 18 il celebre critico musicale Gino Castaldo presenta Il ragazzo del secolo (HarperCollins), un viaggio appassionante negli anni d’oro della musica e delle rivoluzioni culturali. Congedo alle 21 insieme a Sandrone Dazieri con Uccidi i ricchi (Rizzoli), un thriller avvincente con un serial killer che prende di mira i milionari. Domenica 11 maggio si inizia in Classense alle 11 con un incontro imperdibile per gli appassionati di gialli ambientati sul territorio: Claudio Panzavolta, autore romagnolo di Lascia stare i morti (Ponte alle Grazie), e Grazia Verasani, emiliana e autrice di Iris di marzo (Marsilio), dialogano su come si scrivono noir radicati nella realtà emiliana e romagnola. Alle 12 Beatrice Masini ci accompagna invece nella Pompei ottocentesca con Una casa fuori dal tempo (Mondadori). La giornata si conclude con un evento speciale al Teatro Rasi (ore 21), dove andrà in scena, in collaborazione con Polis Teatro Festival, la lettura scenica di CorpoArena, testo della drammaturga portoghese Joana Bértholo. In scena Massimiliano Farina, Edoardo Liverani e Massimiliano Rassu.

Lunedì 12 maggio ci si sposta alla biblioteca Taroni di Bagnacavallo, e alle 18, nel chiostro, Marco Baliani presenta Con il cuore in bocca – readings (Titivillus). Un incontro poetico e

vibrante, in cui l’autore, drammaturgo e attore darà voce alla parola come esperienza sica ed emotiva. Martedì 13 maggio si va in Piazza Umberto I a Sant’Agata sul Santerno, dove alle 21 il maestro del noir Carlo Lucarelli presenta il suo nuovo romanzo Almeno tu (Einaudi). Un sogno inquieto, una voce bambina che parla come un’adulta, un mistero che affonda le radici nell’animo e nella memoria. Un noir psicologico ambientato in Romagna, che cattura e confonde, nel quale Lucarelli indaga gli abissi della mente umana e della colpa. A dialogare con l’autore sarà Matteo Cavezzali. E mercoledì 14 maggio (ore 21) ScrittuRa Festival ci porta all’auditorium Arcangelo Corelli di Fusignano per un viaggio coinvolgente alla scoperta del Giappone con Eriko Kawasaki, nota al pubblico come “Erikottero”. Con il suo Easy Japan (Longanesi), Eriko – youtuber e insegnante di giapponese – ci guida attraverso la cultura, le curiosità e le meraviglie del suo paese, con passione e ironia. Un incontro per chi sogna il Sol Levante o vuole conoscerlo da vicino, con uno sguardo autentico e accessibile. Info: scritturafestival.com.

Sandrone Dazieri
Marco Baliani (foto Marco Parollo)

VISIBILI & INVISIBILI

Dal passato riaffiora una serie “maestra” a cui non si può resistere

Prison Break (Serie – 5 stagioni - 2005-2017)

Prison Break è una serie iniziata nel 2005 e c’è ancora qualcuno che non l’ha vista. Guardare per la prima volta, oggi, una serie di vent’anni fa, ti dà la possibilità, oltre che di gustarti lo show, di fare un bilancio su questo format, che proprio in quegli anni iniziava a dare una scossa notevole – che negli anni si è rivelata de nitiva – alla fruizione di un qualsiasi contenuto video. La trama di questa visione in nita (90 episodi) riguarda principalmente la prima stagione, e vede Michael Sco eld farsi incarcerare volontariamente per liberare il fratello ingiustamente destinato al braccio della morte. Personaggio geniale, laureato in ingegneria, Michael, per riuscire in un’evasione dif cilissima, si fa anzitempo tatuare mappa del carcere e una sorta di cronistoria del piano che ha in mente. La serie si presenta bene, con tutti i tasselli al loro posto, un protagonista carismatico, musiche, fotogra a, ritmi davvero di altissimo livello; viene inoltre usato, come per la sua coetanea Lost, il cosiddetto “effetto cliffhanger”, che vede terminare ciascun episodio al culmine della tensione, o dopo una scena sorprendentemente, tecnica che con gli anni e l’avvento della fruizione “binge watching” (guardare le puntate una dietro l’altra), si è notevolmente af evolita e ha perso un po’ del suo fascino. Dopo le prime due stagioni (come se fossero una sola) di grandissimo livello qualitativo, nelle ultime si cala notevolmente, anche se non si può dire nulla della tensione che porta lo spettatore (e chi vi scrive) a guardare uno dietro l’altro tutti gli episodi di tutte le stagioni che gli si presentino davanti, senza paura. Oltre alla tensione, il punto di forza sono i colpi di scena e i personaggi, perché se Michael è il perfetto eroe e il fratello Lincoln riesce a cacciarsi nei guai anche se fa un solitario, la squadra dei “cattivi” è pazzesca, assortita splendidamente, con personaggi che cambiano totalmente indole, si riscattano e niscono buoni, sembrano buoni ma diventano malvagi, sono cattivi e niscono terribili. Il personaggio migliore è senza dubbio T-Bag, uno dei criminali più spietati e crudeli, che la caratterizzazione e l’interpretazione di un grande Robert Knepper (Twin Peaks 3), lo porteranno a essere una delle macchiette più appassionanti della storia della televisione. Non deluderanno il capo dei secondini Bellick, e gli agenti Fbi e Cia che… lo scoprirete solo guardando. Il nale non lietissimo della quarta stagione, comunque un po’ lunga e troppo... nonsipuòdire, sarebbe potuto essere un‘ottima conclusione, ma dopo quasi dieci anni arriva la quinta col sorpresone, un meccanismo ripetitivo, ma con un nale che dopo tanta fatica si può de nire lieto. E la scena nale è semplicemente fantastica, bravi gli sceneggiatori. Quindi? Staccatevi, se ci riuscite.

MUSICA FRESCA O DECONGELATA

Esserci o farci

di Francesco Farabegoli

André 3000 – 7 Piano Sketches (2025, Epic) È una di quelle storie che a seconda di come la racconti può essere molto bella o molto stupida, sta di fatto che è una storia esistente. È quella di André 3000, al secolo André Lauren Benjamin, nato nel 1975, cresciuto ad Atlanta e ancora impiegato come popstar, almeno nominalmente. L’ultima cosa che ha fatto, ed è quella di cui parliamo, è un disco di solo-piano che si intitola 7 Piano Sketches e nel piano originale avrebbe dovuto chiamarsi The Best Worst Rap Album in History. La storia in brevissimo: in un periodo che va indicativamente dal 1995 al 2005 André 3000 e gli Outkast (il gruppo che forma assieme a Big Boi) sono una delle cose più grosse dell’hip hop, incontestabilmente tra i più inventivi gruppi del genere, soprattutto se del genere vi piace il lato “pop” che anche grazie a loro è diventato quello predominante. Il punto d’arrivo è un meraviglioso doppio album intitolato Speakerboxxx/The Love Below, che di fatto è l’unione di due dischi solisti. Da lì in poi si rompe qualcosa e, dopo qualche strascico, André 3000 smette semplicemente di fare musica. Si continua a cianciare in giro di una specie di svolta mistica che l’ha portato lontano dal business e di progetti assurdi che nascono e muoiono, completamente fuori dall’hip hop, roba da fricchettoni che nessuno ascolterà mai. Si vocifera anche che ci siano decine di dischi sul mercato in cui André ha suonato come sessionman obbligando gli artisti a non citarlo tra i credits. Sono voci che si inseguono no a un giorno del novembre 2023 in cui esce notizia dell’uscita imminente del suo nuovo album, New Blue Sun. Che è fondamentalmente un disco di auti, anche molto carino e assemblato con un team di musicisti incredibili, ma che non risponde all’unica vera domanda che tutti si sono posti negli ultimi vent’anni: André 3000 c’è o ci fa? Non risponde all’interrogativo nemmeno 7 Piano Sketches, raccolta di improvvisazioni al pianoforte della cui qualità non so davvero esprimermi –magari mandate a Gramigna e fatemelo sapere. Il punto è che lunedì sera André era al Met Gala, come ogni altra popstar americana, e nel frattempo pubblicava un surprise album di improvvisazioni al piano che se non ci fosse scritto André 3000 non ascolterebbe nessuno. Dicevo in apertura: non so se sia una storia sensazionale o noiosa, ognuno decida per sé.

Un (bel) romanzo di formazione inglese

Un romanzo di formazione, amicizia, indagine sociale e psicologica sullo sfondo di un quadro economico e politico. La lista delle cose sospette di Jennie Godfrey (Bollati Boringhieri, 2025 traduzione di Clelia Venturelli) è davvero un piccolo gioiello di narrativa che forse non sta avendo la giusta rilevanza sulle pagine di critica letteraria nazionale (come peraltro spesso accade per i titoli di questo editore). Prendendo spunto da un terribile fatto di cronaca dello Yorkshire, Inghilterra, tra la ne degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, la scrittrice britannica racconta una storia a cui è impossibile restare indifferenti. Godfrey è infatti degna erede della grande scuola inglese e oserei dire in particolare del maestro indiscusso del genere, ossia Mr. Charles Dickens. La scrittrice sceglie il punto di vista di una ragazzina per raccontarci uno spaccato di mondo e, insieme, le alterne vicende di una galleria di personaggi assolutamente vividi senza rinunciare a un sottile humor che permea e attraversa le storie che si intrecciano. Lo spunto nasce da Miv, che coinvolge l’inseparabile amica Sharon in un’indagine fai-da-te per scoprire chi sia il moderno Squartatore di donne che sta seminando il panico tra Bradford e Leeds. Solo così, pensa Miv, non sarà costretta a trasferirsi nel sud, come hanno ventilato il padre e la zia. Durante questa ricerca, grazie al loro sguardo ancora fanciullesco ma che si affaccia sull’adolescenza, fotografano e ci restituiscono un angolo di mondo in tutta la sua complessità. Dall’odio razziale nascente nelle periferie inglesi verso gli immigrati asiatici al dilemma di questi stessi immigrati rispetto alle proprie origini, dalla crisi economica feroce che ha portato alla chiusura delle fabbriche e alle le di disoccupati davanti all’uf cio di collocamento alla violenza domestica che gli adulti ngono di non vedere, dalle fabbriche dismesse ai primi divorzi no allo stigma sociale della depressione, l’umanità di questa cittadina è palpitante di vita e sofferenza ma anche di riscatto e guarigioni. A tratti sembra di guardare un lm di Ken Loach, ma Godfrey riesce comunque a trovare una sua voce originale. L’io narrante di Miv si alterna ad altri punti di vista interni movimentando il racconto e impendendo a chi legge di abbandonare le 340 pagine del libro prima di arrivare alla ne. Vivace, intenso, divertente e a tratti commovente, il romanzo riesce a essere allo stesso tempo lieve e profondo e potrebbe risultare una lettura adatta a più età perché, pur collocato e connotato geogra camente e storicamente, racconta anche una storia universale di speranze, fatiche, sentimenti.

RAVENNA&DINTORNI 8-14 maggio 2025

L’osteria lo nel cuore della as a tra semplicità e tanto gusto

Una serata al circolo Aurora, garanzia di materie prime selezionate, poco elaborate ma di grande sostanza per il palato. Ora servite anche in giardino...

Per un incontro conviviale fra un gruppo di amici e amiche che non si vedevano da diversi mesi, abbiamo scelto di cenare all’osteria del Circolo Aurora, in via Ghibuzza, fuori porta Adriana nella porzione del quartiere San Biagio noto anche come “Casbah” per l’intrico di vicoli e casette che lo caratterizza per il suo umile impianto di origine popolare, abitato a suo tempo da artigiani, operai e braccianti. E anche fucina politica di generazioni di sovversivi, utopisti e anarchici, anticlericali e antifascisti. Insomma, un luogo pieno di suggestioni…

L’ingresso dell’osteria è in una palazzina di due piani costruita più di un secolo fa, per l’appunto, prima e storica sede del Partito Socialista a Ravenna (fu fondata nel 1904) ma da tempo anche circolo culturale e luogo di ristoro. Recentemente, nella parte del piano terra dedicato a luogo ricreativo e ristorante, ha trovato sede pure la condotta locale di Slow Food, l’associazione internazionale che tutela e promuove un approccio al cibo “buono, pulito e giusto”. Il che rappresenta una garanzia della proposta gastronomica dell’Aurora.

L’interno del locale, pur di modeste dimensioni, è intimo e accogliente, semplice e arredato in stile domestico. Ma va detto che spazi di servizio e coperti si allargano “all’aperto” in un bel cortile/giardino, attrezzato nella bella stagione dove cenare o sorseggiare un aperitivo. In ogni caso è sempre consigliato prenotare (tel. 327 2061248).

Alcuni dei piatti provati durante la nostra serata: qui sopra il baccalà mantecato, al centro in alto gli “uccelletti”; sotto i cappelletti e anche una foto delle tagliatelle fatte in casa dall’Aurora

A destra uno scorcio del giardino esterno

L’Aurora propone, come circolo, serate a tema culinario dedicate a prodotti, tradizioni gastronomiche, ricette, ma anche incontri culturali fra presentazione di libri, narrazioni, proposte musicali... Comunque sia è un ristorante a tutti gli effetti la sera dalle 19, dal martedì alla domenica (a pranzo anche il ne settimana, ma è sempre meglio veri care).

IL PARERE DEL GOURMET

Esperienze di degustazione nei locali di Ravenna e della Romagna. Senza pregiudizi e prebende, il racconto del piacere di stare a tavola fra cibi autentici, ospitalità e giusto conto

siciliana, con variazioni tendenzialmente stagionali, per quanto riguarda le materie prime. La preparazione è in gran parte “espresso”, realizzata in una cucina a vista, dai cuochi titolari Cristiano Amato e Rovena Mehmeti. Però come in ogni osteria che si rispetti la proposta di solito comprende qualche piatto fuori menù, a seconda della disponibilità di ingredienti nei mercati locali (la loso a resta quella di Slow Food, di prodotti autentici, tendenzialmente reperibili a chilometri zero).

Apprezzati fra i primi di gusto marinaro anche i paccheri al sugo di pesce e il baccalà mantecato accompagnato da una polenta croccante. Così il polpo con patate ben condito e soprattutto cotto a puntino. Fra i secondi di carne si distinguono: il prelibato coniglio PROVATO PER VOI

Il menù è essenziale, con 4/5 pietanze fra antipasti, primi e secondi, declinati in sapori sia di terra che di mare, con alcuni piatti tipici della gastronomia romagnola e in alcuni casi

Noi abbiamo scelto alcuni classici come i

cappelletti (quelli ravegnani ripieni solo di formaggio) e le tagliatelle al ragù. La pasta al matterello è artigianale, abbastanza spessa e rugosa, il condimento saporoso di impronta casalinga. La bontà è elevata, quasi ai vertici del genere.

di Guido Sani

LA PAGELLA DI

Circolo Aurora

Ambiente 4

Servizio 3

Cibo e vino 4

Qualità / Prezzo 4

in padella (il fornitore è l’allevatore Pelloni, un’eccellenza locale per gli animali da cortile), gli “uccelletti scappati” (involtini di manzo al sugo ripieni di prosciutto, formaggio e salvia), anche questa una bontà dal gusto domestico, e il tenero spezzatino di scottona brasata al Sangiovese.

Sono arrivate in tavola anche una fragrante frittata alle erbette e abbondanti porzioni di patate e cipolle al forno e di ortaggi grigliati. Tutte portate semplicissime ma croccanti e gustose per freschezza e cottura poco

elaborata. Che poi è il senso della qualità culinaria di questa osteria: manipolazione minima di materie prime selezionate, massima sostanza al palato.

La cena si è conclusa in dolcezza, con crema al latte brulé, dolcetti alle mandorle e cannoli ripieni di ricotta e canditi, deliziose proposte che svelano l’origine siciliana dello chef Cristiano. In fondo in fondo del buon caffé e una serie di aromatici liquorini, al gusto di limone e di varie erbe aromatiche.

Il conto ammonta a 40 euri a testa, forse un po’ sbilanciato da un nostro eccesso di libagioni, con una bottiglia di Sauvignon e due di Sangiovese di Romagna superiore.

Per concludere, due avvertenze: il servizio – sempre gentile e disponibile – come capita (nostro caso) in serate di pienone di avventori, può essere un po’ lento, ma basta l’allegria di una certa convivialità che non ha fretta. Siamo pur sempre in una osteria “slow”. In secondo luogo, evitare di entrare con l’auto vicino al locale. Si rischia di non trovare sosta e di perdersi nei meandri della Casbah. Tanto vale parcheggiare in piazza della Resistenza, sono appena 200 metri dall’Aurora.

COSE BUONE DI CASA

A cura di Angela Schiavina

Asparagi “mimosa”

Una ricetta semplicissima e gustosa.

Ingredienti : 500 grammi di sparagi, 2 uova sode, 1 cucchiaio di maionese, 1 cucchiaio di senape, 1 cucchiaio scarso di erbe aromatiche miste tritate finemente (basilico, timo, salvia), olio extravergine di oliva. Preparazione. Pulite e lessate gli asparagi con un poco di sale, lasciateli un pochino al dente. Mescolate in una ciotola la maionese con la senape e le erbe aromatiche. Prendete quindi un piatto di portata e sistemate gli asparagi a ventaglio. Nella parte bassa cospageteli con la salsa. Schiacciate le uova sode con lo schiacciapatate e mettetele sempre sul fondo degli asparagi, sopra la salsa. Guarnite con un pochino di olio la punta degli asparagi.

Si tratta di un piatto molto semplice e anche veloce. L’ho gustato l’altro giorno dalla mia amica Giulia Santi, al relais Corte Mantovanella, vicino a Mantova.

SBICCHIERATE

Finalmente un Verdicchio saggio

Qualche giorno fa ho ricevuto un sms da un numero sconosciuto con un messaggio assurdo che diceva così: «Papà sto avendo problemi di linea scrivimi su whatsapp a questo numero devo parlarti urgentemente». Seguiva strano link. Ora, è evidente il goffo tentativo di una qualche sorta di truffa, però, si sa, i gli so’ piezz’ e core e un minimo di dubbio aleggiava. Poi mi son detto: ma io non ho gli. Rinfrancato dalla consapevolezza, ho deciso di aprire una boccia di quelle dei momenti belli. “Le Oche” Marche Bianco Igt 2022 della Fattoria San Lorenzo (ovvero Natalino Crognaletti) è un Verdicchio dei Castelli di Jesi (siamo a Montecarotto, in provincia di Ancona) commovente in senso letterale, roba proprio da calde lacrime. Questo perché ho sempre avuto un problema con (quasi) tutti i Verdicchio in cui mi sono imbattuto: l’equilibrio. In questo vitigno bipolare, infatti, convivono due anime, due daimon rappresentati da frutto (morbidezza e dolcezza) e acidità (freschezza) che mettere d’accordo sembra impossibile. Invece “Le Oche”, elevato 12 mesi sui propri lieviti, è un prodigio di diplomazia sensoriale, un vino in cui una mano sapiente riesce ad addomesticare e unire armonicamente asperità e rotondità per una beva di dosata mineralità e piacevole freschezza, con note avvolgenti di anice e miele, e con un naso gogoliano che parla di mandorla, pera, sambuco e acacia. Mettetegli di anco un risotto agli asparagi e arrivederci.

IlMolinettoèlietodicomunicarecheilsuoimpegno Green èincostanteevoluzioneedaumentoperché èfermamenteconvintochequestasialastradagiustadaseguire. Greenèbello!

Il Molinetto è lieto di comunicare che il suo impegno Green è in costante evoluzione ed aumento perché è fermamente convinto che questa sia la strada giusta da seguire. Green è bello!

A cura di Alessandro Fogli

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