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OPINIONI

RAVENNA &DINTORNI 5/6 2014

L’ EDITORIALE

TUTTO D’UN TRATTO

L’ OSSERVATORIO

25 anni di Festival 10 anni di Magazine

di Gianluca Costantini

Greganti e la Cmc su Valsusa Oggi

di Fausto Piazza

Buon anniversario Ravenna Festival. Comunque sia o la si pensi, compiere 25 anni è un traguardo ragguardevole. Si è ancora giovani ma si può aver accumulata una notevole esperienza e notorietà. Nel caso del festival ravennate si tratta di qualità artistica e poliedricità dei cartelloni, capacità organizzativa, fama internazionale, plausi della critica e applausi di un pubblico variegato. Poi, senza dubbio, si tratta di tre personalità che hanno plasmato l'evoluzione del festival: Mario Salvagiani, originario artefice e abile amministratore (politico e finanziario), Cristina Mazzavillani, anima e animatrice, Riccardo Muti, colonna portante culturale e testimone internazionale. Come trarre il bilancio di una manifestazione così complessa e ammirata ma anche controversa, nel rapporto non sempre di stima con parte della città? Sul versante dei conti – dichiara il sovrintendente De Rosa – le casse della Fondazione sono in ordine. E si evidenzia che il denaro pubblico sostiene solo in parte il festival, visto che i due terzi delle risorse, anche in passato, sono derivate da biglietti, sponsor e liberalità. Peraltro De Rosa valuta che, nel corso di 25 anni, il festival abbia “restituito” al territorio qualcosa come 80 milioni di euro, pari alla metà degli interi costi sostenuti. Sul piano artistico non c'è che dire: qualità e varietà sono tutte dentro un elenco enorme di centinaia di spettacoli, tanto arduo da riordinare per generi quanto ricchissimo di artisti di fama mondiale, produzioni originali, grandi e piccoli eventi, a volte inediti, di ogni forma ed epoca musicale, teatrale e della danza. Basteranno questi rendiconti di buona gestione (economica e culturale) a convertire i detrattori? Quelli che... «Il festival drena risorse a scapito di altre iniziative». «Non si trovano biglietti (o costano troppo)». «Sono eventi esclusivi»... E altri piagnistei. Invidiosi? Provinciali? Snob al cubo (spocchiosi votati a disertare gli spettacoli elitari)? Per certi versi questo rapporto difficile e tormentato nasce da una specie di strabismo pregiudiziale: il bicchiere mezzo pieno che risulta mezzo vuoto. Invece di partecipare si pondera. Certo sarebbe illusorio – svanito di colpo il Ravenna Festival – recuperare gran parte dei soldi pubblci e privati oggi indirizzati sulla manifestazione, che creano sensibili ricadute e indotto per il sistema culturale e l’intera città. Intanto, anche per noi è un anniversario: è in distribuzione gratuita per il 10º anno l’RFM, rivista realizzata dalla nostra redazione per conoscere meglio i tanti eventi, belli e possibili, che offre il festival quest’anno.

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di Moldenke

Articolo-inchiesta tratto da Valsusa Oggi, quindi di parte, ma molto ben fatto e accurato. Potrebbe essere interessante leggerlo anche per i ravennati.

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XI

nr. 585

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it Direttore Generale: Claudia Cuppi Pubblicità: direzione@reclam.ra.it; tel. 0544 408312 - 392 9784242 Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872 Amministrazione: Alice Baldassarri, amministrazione@reclam.ra.it Stampa: Galeati Industrie Grafiche, Imola

Direttore responsabile: Fausto Piazza Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori: Roberta Bezzi, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Lorenzo Donati, Nevio Galeati, Claudia Graziani, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Sabrina Lupinelli, Maria Giovanna Maioli, Fabio Magnani, Flavio Montelli, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni. Fotografie: Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 271651 redazione@ravennaedintorni.it Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

«[...] Nelle carte giudiziarie del Tribunale di Milano, che descrivono in maniera dettagliata lo scandalo dell’Expo viene citata più volte anche la famosa cooperativa di Ravenna Cmc. [...] Entrando nel merito dei rapporti tra Primo Greganti e la Cmc, dalle indagini della Polizia Giudiziaria e della Procura, sembra emergere innanzitutto il ruolo di “ambasciatore” che Greganti avrebbe avuto con il direttore dell’Expo Paris, proprio per conto della cooperativa ravennate. Nelle carte dell’inchiesta, tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, vengono ad esempio ricostruiti i dialoghi e lo scambio di messaggi tra un pezzo grosso di Cmc e Primo Greganti. Secondo la Procura, i rapporti del direttore dell’Expo Paris con la Cmc sarebbero stati costantemente curati da Greganti. A dimostrazione di questa ipotesi, viene riportato un sms di fine 2013, in cui il pezzo grosso della Cmc chiede a Greganti informazioni sul padiglione Cina, riferendosi alle aree espositive dell’Expo 2015. [...] Greganti e il dirigente della Cmc hanno vari incontri. Secondo la Procura, nel periodo oggetto di intercettazione ci sarebbero ben cinquantacinque contatti tra i due, quasi sempre brevi telefonate o sms. Ma quale sarebbe stato il compito di Greganti secondo il Tribunale? Aiutare a inserire la Cmc e altre coop nel ricco giro degli appalti dell’Expo, in accordo con Frigerio e gli altri personaggi coinvolti nell’inchiesta. E in cambio, il “Compagno G.” avrebbe ottenuto contratti di consulenze da Cmc e altre coop, ritenuti fittizi dalla Procura per giustificare le elargizioni di denaro, tramite la Seinco En-Ri srl di Torino. [...] Infine, il nome della potente coop rossa torna nelle pagine dell’ordinanza del Tribunale, per un altro episodio: a un certo punto, i vari personaggi dello scandalo Expo, dibattono e sono preoccupati per un problema giudiziario che ha coinvolto la Cmc a Molfetta: l’arresto del procuratore speciale della coop nel cantiere pugliese, dopo che si è scoperta la truffa sul cantiere fantasma del porto. Nelle chiacchierate della banda dell’Expo, è in particolar modo Maltauro (l’imprenditore vicentino arrestato a definire quello della Cmc un problema pesante e serio, e aveva proposto di sostituirla con un’altra società. E qui torna il nome di Greganti, che avrebbe avuto il ruolo di “soccorritore”, pronto a tranquillizzare gli animi e ad escogitare qualcosa per risolvere il problema e tutelare la Cmc. [...]».


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