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LA FONTANA

Cervia e la cittadella dello sport sognata da Ravenna

La notizia di queste ore, che sta rimbalzando anche sulla stampa nazionale, è il progetto appena presentato in pompa magna di una nuova cittadella dello sport nel verde di Milano Marittima (i dettagli su www.ravennaedintorni.it). Un progetto più che ambizioso, per cui ci hanno messo la faccia tra gli altri anche il Coni e la Federazione Italiana Giuoco Calcio, con la rma dei vari presidenti, e che potrebbe rilanciare Cervia anche come meta turistica, ovviamente. Basti vedere l’effetto di maratone e “iron man” vari. Tralasciando però l’aspetto turistico, vedere certi rendering fa venire un po’ di malinconia. Soprattutto se ci si mette nei panni del Comune di Ravenna: in mezzo al verde di Milano Marittima, si stagliano una piscina e un palazzetto da realizzare con materiali green. Mentre da queste parti siamo ancora in attesa, da anni, di veder nascere un palazzetto neanche tanto green e pure bruttarello, in un desolante piazzale di cemento, di anco a un altro palazzetto già esistente. E nel frattempo solo il progetto di una nuova piscina comunale a Ravenna ha già fatto incazzare mezzo mondo, con il Comune che ha dovuto pure cambiarlo un paio di volte e le società di nuoto che sono per no arrivate a candidare un sindaco per far valere le loro ragioni. Nel progetto cervese, tra l’altro, c’è pura una “beach arena” che fa emozionare - con tutte quelle lucine - solo nel video di presentazione. Un po’ come avrebbe dovuto fare l’ormai mitologico progetto (poi rimangiato) del Beach Stadium che aveva caratterizzato la campagna elettorale del 2016 a Ravenna.

Nella cittadella di Milano Marittima sono previsti inoltre, non uno, ma ben cinque campi da calcio, allo scopo di farla diventare un centro federale di riferimento per tutto il Nord-Est per lo sviluppo del calcio giovanile. Un po’ come poteva diventare l’ex ippodromo di Ravenna, forse, se non fossero stati lasciati andare in malora i campi da calcio e si fosse preferito costruirci un bike park (che è comunque una bella notizia per la città e che sarà perlomeno il primo nuovo impianto sportivo a inaugurare in questi anni di attesa). Nuovi campi da calcio sono previsti invece (forse, è meglio aggiungere) all’ex villaggio Anic, per il settore giovanile del Ravenna (forse unica squadra di una città capoluogo di provincia del centro-nord d’Italia a non poter contare su dei sintetici). Ravenna che nel frattempo, come noto, è stato acquistato da una famiglia di imprenditori di livello internazionale. Che se fossi stato il sindaco, non dico che sarei andato in ginocchio da Cipriani, ma insomma, di certo avrei fatto di tutto per invogliarlo a progettare un nuovo stadio, magari al posto di un altro supermercato. Ma meglio che mi fermi qui: di impianti sportivi cercheremo di parlare sul prossimo numero. Limitiamoci allora a fare tanti complimenti a Cervia. Aspettando però che qualcuno ci dica anche da dove tireranno fuori i soldi...

4 POLITICA

CULTURA E RAVENNA FESTIVAL: PARLANO I CANDIDATI SINDACO

10 SOCIETÀ

UNA APP PER CONTROLLARE LA FILA AL PRONTO SOCCORSO

12 CULTURA

TORNANO I CONCERTI DI RAVENNA JAZZ

18 GUSTO

ALLA RISCOPERTA DEL LATTE BRULÉ

- INSERTO CENTRALE

QUATTRO PAGINE DA CONSERVARE SU POLIS TEATRO FESTIVAL

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XXIII - n. 1.094

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it

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Direttore responsabile: Luca Manservisi Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Alessandro Fogli, Serena Garzanti (segreteria), Gabriele Rosatini (grafica). Collaboratori: Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Alex Giuzio, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it

Distribuzione: Teresa Ragazzini tel. 335 6610982 Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB

Dal parco triste alla lista animalista

Cose tristi in questi giorni di campagna elettorale, ma non solo di campagna elettorale.

- Il parco nell’ex caserma di Ravenna, che sembra arrivare direttamente dall’Unione Sovietica degli anni ottanta. Sotto il sole cocente, senza un albero.

- L’ex assessore Cameliani che si fa una foto nel parco dell’ex caserma di cui sopra, per parlare della sua Ravenna in campagna elettorale.

- Il Popolo della Famiglia che mette in guardia dalle app di incontri omosessuali commentando la svolta delle indagini sulla morte del 38enne di Longastrino ucciso e fatto a pezzi in Colombia. Una roba ignobile.

- Una lista animalista che si allea con il Popolo della Famiglia di cui sopra e la Lega a sostegno di Ancisi, che replica alle proteste di altri animalisti, che replicano ad Ancisi che replicano all’Enpa che smentisce gli animalisti che si alleano con la Lega (mi gira la testa).

- Il candidato sindaco sostenuto dalle società di nuoto di Ravenna e il Csi che interviene per prendere le distanze dal Csi Nuoto, mentre il presidente del Csi è candidato nella coalizione di centrosinistra (mi gira la testa/2).

- La sorella della candidata sindaca Verlicchi che si candida con la lista civica concorrente, pur sempre nel centrodestra. Che sia chiaro, non c’è niente di male, ma mi piacerebbe essere una mosca ai pranzi di Natale in famiglia.

- Giannantonio Mingozzi (dico, Giannantonio Mingozzi) ancora capolista del Pri.

Ah, dimenticavo: la Banda della città di Ravenna, che in occasione del 25 aprile “sobrio” si “dimentica” inizialmente di intonare Bella Ciao...

I candidati a sindaco rispondono a R&D: Ravenna Festival e cultura, nuove idee?

Continua la nostra rubrica in vista delle elezioni del 25 e 26 maggio: a tutti la stessa domanda e lo stesso spazio per le risposte

BARATTONI (PD E CSX)

«Mancano spazi, anche per gli artisti emergenti»

Ravenna, negli anni, ha saputo alimentare un ricco panorama culturale, che ha trovato nella diversità di registri e di linguaggi uno degli elementi vincenti. Allo stesso modo, la presenza e la forza di un festival internazionale, capace di portare il nome di Ravenna nel mondo, continua a rappresentare un’eccellenza fortemente radicata in città. Una realtà che collabora e coinvolge tante e diverse esperienze culturali attive sul territorio. Siamo certi che da questa relazione possano continuare a nascere grandi opportunità. Contemporaneamente, siamo convinti che per rilanciare il virtuoso modello ravennate, garantendone una prospettiva di lungo periodo, occorra immaginare anche nuovi strumenti di sostegno alla cultura che permettano ad altri operatori di potersi strutturare e crescere, così come è avvenuto nel tempo per le generazioni precedenti. Per questo, oltre al tema delle risorse economiche a sostegno, diventa prioritario affrontare il problema della mancanza di spazi. Siamo infatti consapevoli che a Ravenna, come quasi ovunque, una delle grandi difficoltà sia la carenza di luoghi in cui potersi sperimentare e far crescere la propria poetica. Questo sarà un altro degli argomenti su cui ci concentreremo nei prossimi anni, per fare in modo di garantire le stesse possibilità sia ad artisti emergenti, sia a chi è già strutturato.

Quarta puntata della rubrica che ci accompagnerà durante la campagna elettorale per le amministrative di Ravenna in programma il 25 e 26 maggio. Stiamo cercando di toccare temi trasversali per mettere a confronto le opinini e le proposte dei candidati sindaci in campo a cui abbiamo concesso uno spazio limitato e uguale per tutti. Ecco la domanda di questa settimana.

«Sta per iniziare il Ravenna Festival, arrivato a una prossima svolta nella direzione artistica. Dovrà continuare a essere l’evento culturale principale della città? Che ruolo immagina per questo festival e per le altre realtà culturali? C’è un problema di ricambio nel panorama culturale cittadino?

IANNUCCI (RIC-PAP-RC-PCI)

«Non c’è solo il grande festival, apriremo a chi oggi è escluso»

Il Ravenna Festival è senza dubbio una delle manifestazioni culturali più importanti della città, ma è giunto il momento di riflettere sul suo futuro. Negli ultimi anni, la direzione artistica ha mantenuto un alto livello qualitativo, ma non ha lasciato un segno concreto e duraturo per la città. Manca ancora uno spazio adeguato dedicato alla musica classica, un luogo stabile che possa ospitare eventi e promuovere la formazione musicale durante tutto l’anno. Inoltre, è fondamentale interrogarsi sulla natura delle sponsorizzazioni che sostengono il Festival.

La presenza di Eni come sponsor principale solleva questioni etiche, considerando le critiche mosse all’azienda per il suo contributo alle emissioni di gas serra.

Infine, è evidente la necessità di un ricambio generazionale nel panorama culturale cittadino. È fondamentale creare opportunità per i giovani artisti e operatori culturali, promuovendo la partecipazione attiva e la diversificazione dell’offerta culturale. Il Comune deve investire non solo nel grande Festival, ma anche nella cultura popolare, nei giovani artisti, nelle periferie, uscendo dalle logiche autoreferenziali e aprendo la cultura a chi oggi è escluso.

MORGESE (DC)

«Zaccagnini un esempio: la cultura accessibile a tutti»

Il Ravenna Festival rappresenta un esempio straordinario di impegno culturale che ha radici nella visione politica della Democrazia Cristiana, grazie all’influenza di figure come il senatore Benigno Zaccagnini. Fondato nel 1990 da Cristina Mazzavillani Muti su invito proprio di Zaccagnini, il festival è un simbolo del suo impegno per la cultura e l’arte come strumento di crescita sociale e politica. La Democrazia Cristiana, con la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, ha avuto un ruolo chiave nel dare vita a iniziative culturali come il Ravenna Festival, che oggi è un punto di riferimento internazionale. Il contributo di Zaccagnini va letto in un contesto di grande apertura alla cultura, con l’intento di costruire ponti tra diverse realtà e di rendere l’arte accessibile a tutti. Il Ravenna Festival deve continuare a essere il principale evento culturale della città, rinnovandosi. La sinergia con altre realtà culturali, come il Festival Internazionale dei Burattini, il Coconino Fest e il Festival delle Culture, potrebbe rafforzare il sistema culturale locale. Inoltre, è fondamentale promuovere il ricambio generazionale e una rete di volontariato, coinvolgendo giovani e anziani nella vita culturale cittadina, per garantire l’inclusione sociale e rendere la cultura accessibile a tutti.

VERLICCHI (LA PIGNA)

«Il Ravenna Festival un faro In tanti costretti a emigrare»

Il Ravenna Festival è un pilastro fondamentale dell’identità culturale ravennate nonché un motore di attrazione turistica.Immaginiamo un Festival sempre più integrato nel tessuto ravennate, con l’obiettivo di intercettare nuove sensibilità artistiche e ampliare l’eco della nostra città. Il festival dovrà continuare a essere il fulcro di grandi eventi, capace di attrarre talenti di fama mondiale. Al contempo dovrà farsi sempre più permeabile alle energie creative del territorio e giocare un ruolo attivo nel dialogo con le nuove generazioni. In quest’ottica, pensiamo a residenze artistiche che possano ospitare giovani creativi, collaborazioni con le scuole e le università, format innovativi che mescolino diverse discipline artistiche e che sfruttino al meglio gli straordinari spazi storici e culturali di Ravenna in modi inediti. L’obiettivo è creare un ecosistema culturale dinamico, dove il Festival sia un faro che valorizza le espressioni artistiche della nostra città. È indubbio che oggi la cultura ravennate sia ingessata da scelte sbagliate e spesso autoreferenziali portate avanti dall’amministrazione Pd, che punta a premiare soggetti a lei affini, a discapito delle tante realtà culturali che spesso sono state costrette a migrare altrove.

C’è anche un settimo aspirante Primo cittadino

Dopo che avevamo già inviato la domanda di questa settimana ai sei candidati a sindaco noti in quel momento, alla chiusura dei termini, a sorpresa è stata annunciata anche una settimana candidatura a sindaco, quella del 73enne Maurizio Miserocchi. Ex dipendente comunale, è sostenuto dalla lista civica Ravenna al Centro che è promossa dalle società più rappresentative del nuoto ravennate, deluse da come è stata gestita la questione della nuova piscina comunale.

GRANDI (FDI-FI-VIVA RA) «Servono dati concreti sulle ricadute economiche»

È essenziale che il Ravenna Festival rimanga il principale appuntamento culturale cittadino. La cultura non è solo patrimonio immateriale e identitario di una città, ma è anche una leva strategica per la sua economia: genera valore che va oltre il perimetro artistico, creando occupazione, attraendo investimenti, stimolando l’indotto turistico e contribuendo alla qualità della vita urbana. Per valorizzare questo potenziale, è indispensabile analizzare i riflessi reali sull’economia locale, perché senza dati concreti sul ritorno economico della cultura si rischia di sottovalutarne il peso nelle politiche pubbliche e nei piani strategici di sviluppo. Il ruolo di un’amministrazione comunale, specie in campo culturale, non è quello di scegliere in autonomia cosa proporre alla cittadinanza, ma di creare uno spazio di ascolto, confronto e valutazione. Il sindaco ha il dovere di mettere al centro il dialogo con le associazioni culturali, gli enti del territorio, i professionisti del settore e tutte le realtà che da anni contribuiscono con competenza alla vita culturale della città. Solo attraverso un processo di concertazione reale è possibile costruire una proposta culturale solida, condivisa e capace di lasciare un impatto duraturo. Governare la cultura è un atto di cura e di visione, non un esercizio di potere personale.

ANCISI (LEGA-PDF-LPRA-AMBIENTE&ANIMALI)

«Porterermo trasparenza e rivedremo le convenzioni»

Alle domande può rispondere solo il Pd. Su Ravenna Festival il consiglio comunale non è informato di nulla da anni, benché il sindaco sia presidente di Ravenna Manifestazioni, che lo amministra. Chi è stipendiato come direttore artistico di Ravenna Festival (altra cosa la statura artistica del festival, merito indiscutibile di Riccardo e Cristina Muti) va verso i 70 anni. Nasce da qui “la svolta”? E per volontà politica di chi, se non del partitone? Ma il problema è piuttosto quello generale della cultura, di cui è certamente attiva a Ravenna una vasta serie di istituzioni, anche di grande prestigio, che però spesso non dialogano o sono in conflitto, e le cui potenzialità si disperdono dunque largamente, pur essendo tutte più o meno, politicamente, in mano al Comune. Parlo del Mar, delle biblioteche Classense e Oriani, del Museo Classis e della Fondazione Ravenna Antica, della Fondazione Flaminia (per l’Università), del Museo del Risorgimento, di Ravenna Teatro e, ovviamente, di Ravenna Manifestazioni. I miei progetti sono, da un lato, di riformarne da capo a fondo la governance, portandola a organicità/trasparenza e liberandola da dipendenze politiche, e dall’altro di rivedere le convenzioni con l’associazionismo culturale, allo scopo di includervi le offerte che ne sono degne, rompendo i circoli chiusi che ne privilegiano altre meno meritorie.

PARTIGIANI

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Appuntamento dall’1 al 4 maggio

Anche i concerti di Cisco e Giancane

Dall’1 al 4 maggio il Parco del Senio, a Masiera di Bagnacavallo, ospita “Anpi in Festa”, quattro giornate dedicate «alla memoria, alla cultura e al piacere dello stare insieme, nel segno della Resistenza e dei valori democratici». Organizzata da Anpi Bagnacavallo “Italo Cristofori” e dall’associazione L’Olmo Masiera, la manifestazione proporrà musica dal vivo, spettacoli teatrali, incontri culturali, laboratori per bambini, gastronomia tradizionale e momenti di approfondimento, in un ricco programma con lo scopo di coinvolgere tutte le generazioni. Si andrà dai burattini per le famiglie al concerto di Cisco (il 4 maggio alle 17), passando per i giochi di società, le visite guidate e i concerti serali con artisti come Giancane (il 3 maggio alle 17), Khorakhanè (il 2 maggio alle 21), Bonetti & Gianni Parmiani (il 3 maggio alle 21). Tra le iniziative permanenti saranno visitabili anche le mostre “Partigiane Ravennati”, “Alluvione Boncellino-Traversara” e “Consulta dei Bambini”. Ogni sera sarà attivo lo stand gastronomico, saranno disponibili spazi dedicati ai bambini e resteranno aperte le mostre permanenti. Per informazioni è possibile scrivere a bagnacavalloanpi@gmail.com.

CAMPAGNA ELETTORALE

TURISMO

Ascom e Confesercenti contro «il degrado del divertimento» a Milano Marittima

Non si placano le polemiche a Cervia e Milano Marittima in merito alle ordinanze comunali di apertura delle spiagge. E così, dopo il ponte del 25 aprile, Confcommercio Ascom e Confesercenti Cervia hanno inviato una nota alla stampa in cui si dicono in grado «di affermare senza ombra di dubbio che se l’intento dell’Amministrazione era eliminare le discoteche in spiaggia purtroppo l’obiettivo è fallito. Questo tipo di attività, che vengono definite impropriamente “eventi”, hanno generato nuovamente situazioni che non sono compatibili con una località che si definisce a misura di famiglie e città dello sport e della salute». «Non ci assumiamo alcuna responsabilità sull’evoluzione di questa che consideriamo una deriva del divertimento. Per questione di opportunità e senso di responsabilità preferiamo omettere i dettagli di ciò che è accaduto in centro e sul lungomare nei giorni passati. Occorre difendere un modello turistico che si concili con la tranquillità della vacanza e una offerta legata a sport, benessere, cultura e serenità – che come modello apprezziamo convintamente. Occorre un cambio totale delle norme rivelatesi inefficaci e che deviano su un modello che non accettiamo e che non vogliamo perché allontana le famiglie. Deve ancora iniziare la stagione turistica balneare estiva e per questo siamo molto preoccupati. Restiamo come sempre a disposizione per un incontro con i soggetti istituzionali preposti teso a porre eventuali correttivi a queste situazioni deprecabili».

I prossimi appuntamenti “in tour” del candidato del centrosinistra

“Muovi Ravenna in tour” è il nuovo ciclo di sette appuntamenti informali all’interno del percorso elettorale di Barattoni, candidato sindaco del centrosinistra. Dopo quello a Sant’Alberto il 30 aprile (con l’inaugurazione del comitato elettorale), venerdì 2 maggio ci sarà una passeggiata da Borgo San Biagio a Borgo San Rocco, mentre domenica 4 maggio il ritrovo è a Fosso Ghiaia, al parco Primo Maggio. Martedì 6 maggio l’appuntamento sarà in Darsena, in piazza Medaglie d’oro, mentre lunedì 12 maggio ci si sposterà al Villaggio Anic per un incontro tra teatro, sport e politica. Sabato 17 maggio si approfondirà la conoscenza di Lido Adriano, mentre domenica 18 maggio, a Marina di Ravenna, Barattoni illustrerà il progetto che riqualificherà l’area lungo il canale nei prossimi anni, in caso di vittoria.

SCUOLA

L’ALLARME DEI SINDACATI PER I TAGLI: IN PROVINCIA 26 PROF IN MENO

Forti criticità anche per gli insegnanti di sostegno a fronte di sempre più casi

I sindacati esprimono preoccupazione per i tagli nell’organico della scuola. In particolare la Flc Cgil fornisce i numeri dettagliati sulla provincia di Ravenna dopo la riunione del 23 aprile con l’uf cio scolastico territoriale. «Siamo molto preoccupati –commenta la segretaria generale provinciale della Flc Cgil Francesca Lo Iacono –. I numeri che ci hanno consegnato da via di Roma mostrano chiaramente la ricaduta di quanto previsto in legge di Bilancio 2025, relativamente al taglio di 5.660 posti in tutto il Paese. Nella nostra provincia saranno 26 le unità che verranno tagliate rispetto allo scorso anno scolastico. A questo dato se ne aggiunge un altro, il calo dell’1,95% degli alunni rispetto allo scorso anno». Nel complesso si registra un’attribuzione di posti in organico di diritto così distribuita: per i posti comuni 3.480 unità e per il potenziamento 268. Inoltre, vengono istituiti 2 posti per la classe di concorso A023 ovvero l’insegnamento della lingua italiana per discenti di lingua straniera che sono compresi nel totale posti di potenziamento. Per quanto riguarda i posti di sostegno la situazione mostra forti criticità. C’è un aumento di 119 alunni e alunne con disabilità (sono in tutto 2.279 circa). Nel nostro territorio ci si ritrova un totale di 745 posti, comprensivi dei 42 posti assegnati al potenziamento. Il rapporto tra docenti e alunni va da 1/3,35 della scuola dell’infanzia, a 1/1,29 per la scuola secondaria di secondo grado.

«Le scelte operate dal Ministero mettono in seria dif coltà il sistema scolastico della nostra regione –dichiara Luca Battistelli, segretario generale della Cisl Scuola Emilia-Romagna –. Un Paese civile non può pensare di risparmiare sull’istruzione dei propri cittadini. Servono investimenti strutturali per migliorare la qualità del lavoro, degli stipendi, e la stabilità degli organici».

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Seggi aperti l’8 e 9 giugno insieme all’eventuale ballottaggio delle Amministrative. Undici volte alle urne negli ultimi 25 anni per consultazioni abrogative o costituzionali: quorum raggiunto tre volte a livello nazionale (5 in provincia)

I cittadini italiani, tra cui circa 293mila residenti in provincia di Ravenna, saranno chiamati alle urne l’8 e il 9 giugno per rispondere a cinque referendum (cinque schede di colore diverso) che hanno come oggetto le modifiche alla legge sull’acquisizione della cittadinanza italiana per residenti stranieri e l’abrogazione di alcune norme in tema di lavoro, tre delle quali originariamente introdotte dal Jobs Act nel 2016 (governo Renzi).

I seggi saranno aperti la domenica dalle 7 alle 23 e il lunedì dalle 7 alle 15, stesse nestre orarie degli eventuali turni di ballottaggio per le elezioni amministrative (in programma in provincia nel solo comune di Ravenna). È necessario presentarsi con un documento d’identità valido e la tessera elettorale.

Il quesito sulla cittadinanza è stato promosso inizialmente dai partiti Più Europa, Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista e da numerose associazioni della società civile, con una raccolta delle firme, avvenuta anche digitalmente, che ha avuto più di 637mila sottoscrizioni.

I quattro quesiti sul lavoro, invece, sono stati promossi dal sindacato Cgil con una raccolta firme arrivata a quattro milioni di adesioni (anche con firma digitale). Le firme su carta raccolte in provincia sono state circa 45.600 (il dato riguardante quelle online non è disponibile su base provinciale). Per la sottoscrizione online era necessario Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. La Costituzione stabilisce che serva almeno mezzo milione di firme per un referendum di iniziativa popolare (oppure la richiesta di cinque Regioni).

Tutti e cinque i quesiti sono stati dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale a gennaio 2025, respinta invece la richiesta di referendum abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata.

La convocazione di un referendum può essere revocata se prima del voto le richieste referendarie sono recepite nell’ordinamento attraverso appositi interventi legislativi. Per esempio, la stessa Cgil già promosse un referendum contro il Jobs Act (in particolare per l’abolizione del buono lavoro e sull’escussione preventiva negli appalti): già fissato per il 28 maggio 2017, venne annullato a seguito dell’abolizione delle norme contestate tramite decreto legge del Governo.

È la diciannovesima volta nella storia della Repubblica che si svolge una consultazione referendaria di tipo abrogativo (la prima nel 1974 per il divorzio, l’ultima nel 2022 sulla magistratura) previsto dall’articolo 75 della Costituzione per la cancellazione, totale o parziale, di una legge. Chi vuole modificare le cose deve votare sì.

Gli effetti del voto sono validi a patto che la consultazione raggiunga il quorum, cioè che vada alle urne almeno la metà più uno degli aventi diritto.

SCHEDA VERDE

Riassunzione in caso di licenziamento illegittimo

Il quesito chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3,5 milioni a oggi, e aumenteranno nei prossimi anni, i lavoratori coinvolti da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto.

SCHEDA GRIGIA

Contratti a termine meno facili

Il referendum punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine, ripristinando l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato. In Italia circa 2,3 milioni di persone sono occupati a tempo determinato.

SCHEDA ARANCIONE

In caso di licenziamento illegittimo sia il giudice a stabilire il risarcimento

Il quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi un lavoratore può ottenere al massimo sei mensilità di risarcimento, anche qualora un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che riguarda 3,7 milioni di persone in Italia. L’obiettivo è cancellare il limite massimo di sei mensilità affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento.

Finora nella storia della Repubblica sono stati 72 i quesiti abrogativi sottoposti al voto della popolazione: 33 non hanno raggiunto il quorum (nelle ultime dieci tornate referendarie è successo 8 volte).

Negli ultimi 25 anni ci sono stati undici referendum (7 abrogativi con 26 quesiti totali e 4 costituzionali): il quorum è stato raggiunto solo 3 volte a livello nazionale (in altre due circostanze in provincia si è superato il 50 percento).

Andrea Alberizia

SCHEDA GIALLA

Dimezzare gli anni per la cittadinanza

Il quesito propone di dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Resterebbero invariati gli altri requisiti per la cittadinanza: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. Questa modifica coinvolge circa 2,5 milioni di cittadini di origine straniera nel nostro Paese.

SCHEDA ROSSA

Più responsabilità per il committente

Le norme attuali, nel settore privato, impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. La proposta è di abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente.

Si può votare dall’estero, moduli da inviare entro il 4 maggio

Gli italiani all’estero, se iscritti all’Aire (Associazione italiani residenti all’estero), ricevono automaticamente il plico elettorale e votano per corrispondenza, secondo le modalità stabilite dalla legge. In caso di mancata ricezione del plico, possono richiederne un duplicato rivolgendosi al consolato. Anche gli italiani temporaneamente all’estero, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, possono votare per corrispondenza. Per farlo devono trovarsi all’estero per almeno tre mesi nel periodo che include le date del referendum ed inviare entro il 4 maggio apposita dichiarazione al proprio Comune italiano di residenza, indicando il domicilio temporaneo e il consolato competente.

Infine, gli elettori temporaneamente domiciliati in una provincia diversa da quella di residenza (come studenti fuori sede, lavoratori o persone in cura) possono votare nel Comune in cui si trovano, a condizione che vi siano domiciliati per almeno tre mesi, nel periodo in cui si svolge il referendum. Anche in questo caso è necessario presentare una richiesta formale, secondo le modalità previste dal decreto legge n. 27/2025.

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Tasso di disoccupa ione al , percento, in calo per il uarto anno di la Le imprese attive sono quasi 37mila: in discesa ogni anno dal 2009

I quesiti referendari potrebbero avere ricadute sul mondo del lavoro che in provincia di Ravenna (387mila abitanti) nel 2024 era rappresentato da 37mila imprese registrate (numero in calo costante senza inversioni di tendenza da 15 anni) e circa 173mila occupati (di cui 138mila dipendenti). Sei occupati su dieci avevano un posto nel settore dei servizi, quota sostanzialmente stabile da diversi anni. I dati provengono dall’ufficio studi e ricerche della Cgil di Ravenna. Il tasso di disoccupazione era 4,3 percento (in calo per il quarto anno consecutivo dal 7 del 2020). La disoccupazione giovanile (fascia 15-34 anni) era al 7,2. Le persone in cerca di occupazione erano poco più di settemila (anche queste in calo dal picco di 12mila del primo anno pandemico).

Due dei quattro quesiti sul lavoro riguardano esplicitamente norme introdotte dal 2015 con il Jobs Act del governo Renzi con il cosiddetto “contratto a tutele crescenti” per le assunzioni a tempo indeterminato. Le questioni al vaglio del voto popolare sono il reintegro e gli indennizzi in caso di licenziamenti valutati illegittimi (vedi pagina accanto). Un terzo quesito tocca le condizioni per i contratti a termine.

Nel 2024 sono stati attivati quasi centomila rapporti di lavoro dipendente (sono compresi apprendistato, indeterminato, determinato, somministrato e la stessa persona può avere avuto più attivazioni). Meno di otto su cento erano a tempo indeterminato. Le attivazioni totali nel periodo 2015-2024 sono state oltre 950mila, di cui solo 71mila a tempo indeterminato e 733mila a tempo determinato.

Al 31 marzo scorso, ultimo dato disponibile, in provincia di Ravenna c’erano 601 lavoratori dipendenti in fruizione di ammortizzatori sociali. Il dato è tra i più bassi degli ultimi diciassette anni. Il picco raggiunto il 15 aprile del 2020 con quasi 35mila lavoratori coinvolti. Le ore di cassa integrazione autorizzate nel 2024 sono state 3,9 milioni: in crescita rispetto ai 2,8 milioni dell’anno precedente (nel 2020 targato Covid furono 20 milioni). ( and.a. )

LAVORATORI DIPENDENTI IN PROVINCIA CON AMMORTIZZATORI SOCIALI

(Fonte: Ufficio Studi e Ricerche CGIL Ravenna)

8 / PRIMO PIANO

RAVENNA&DINTORNI 1-7 maggio 2025

LE OPINIONI/1

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La segretaria provinciale del sindacato, che ha lanciato l’inziativa popolare, amplia le ri essioni sul settore l tema dei salari centrale ul territorio chimica sotto osserva ione

Nell’assemblea generale del 26 marzo 2024, la Cgil ha approvato l’avvio di una campagna referendaria su quattro quesiti in materia di lavoro. E il 25 aprile di un anno fa cominciò la raccolta rme accompagnata dallo slogan “Per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro”, con un aggettivo collegato a ogni quesito.

Alla campagna referendaria ha partecipato anche la Cgil di Ravenna, di cui Manuela Trancossi è segretaria generale da gennaio 2024.

Segretaria, è un referendum e quindi la prima questione sul tavolo è la rincorsa al quorum. Come andrà?

«Non sarà facile e lo sappiamo n da quando abbiamo iniziato la raccolta delle rme. Ma in questa iniziativa c’è anche una volontà di smuovere la partecipazione per alzare l’attenzione sul tema del lavoro. La concomitanza con eventuali ballottaggi potrebbe essere un traino, ma sarebbe stato meglio con il primo turno».

Ipotizziamo che si arrivi al quorum e vincano i sì. Cosa cambierà dal giorno dopo per quanto riguarda i quesiti legati al Jobs Act?

«Il primo cambiamento sarà una uniformità tra tutti i lavoratori in caso di licenziamenti illegittimi: tutti avranno le stesse opportunità, mentre oggi chi è stato assunto dopo il 2015 non ha gli stessi diritti di chi è stato assunto prima. Analoga cosa per quanto riguarda i lavoratori delle piccole aziende che avranno maggiore equità rispetto a oggi. Spesso si pensa che le piccole aziende siano senza mezzi per i risarcimenti, ma i dati dicono che le cosiddette piccole aziende spesso hanno riserve economiche molto maggiori di grandi aziende».

Oltre duecento iniziative verso il giorno del voto

Nei 40 giorni che porteranno al voto per il referendum saranno molte le iniziative sul territorio organizzate da sostenitori del Sì. Oltre alla capillare presenza di banchetti e volantinaggi nei mercati ambulanti e in altri eventi di ritrovo, si stanno definendo i dettagli di quasi duecento iniziative di altra natura, dalle più consistenti fino ai semplici aperitivi con momenti di riflessione. Cgil e i comitati promotori organizzeranno dibattiti aperti al pubblico con economisti e politici. Il calendario al momento è in corso di definizione. È già noto che il 20 maggio in piazzetta Marsala a Ravenna si svolgerà un confronto generazionale sul lavoro con gli onorevoli Pierluigi Bersani e Ouidad Bakkali. Sono poi previste iniziative focalizzate sul lavoro povero, soprattutto in agricoltura.

Se sarà abrogata la norma sui licenziamenti nelle imprese maggiori vorrà dire che tornerà in vigore la legge Fornero. Gli economisti scettici sul “sì” sottolineano che si avrebbe una riduzione del limite di indennizzo per i licenziamenti ingiusti cati a 24 mensilità, mentre oggi si applica il limite di 36 mensilità previsto dal decreto legislativo del 2015. «La nostra volontà sarebbe quella di superare anche la legge Fornero, ma non si può fare tutto in un colpo solo. Per un referendum siamo partiti dalla norma più recente, il passo successivo sarà ragionare sulla Fornero».

Una delle schede del referendum è incentrata sul tema della sicurezza dei lavoratori. Attribuire più responsabilità ai committenti è la via giusta per alzare le tutele?

«Nel settore del pubblico c’è già un iter che prevede maggiori responsabilità per le stazioni appaltanti. La stessa cosa non avviene nel privato e la catena di appalti e subappalti allenta il rispetto delle norme. Quando si appalta si comprimono i costi e questo spesso signi ca meno formazione o formazione non idonea. Se un’azienda si troverà chiamata a rispondere anche di incidenti accaduti in aziende cui ha appaltato servizi, non potrà che aumentare l’attenzione».

Perché si dice spesso che la catena di appalti a cascata allenta la sicurezza?

«Perché accade che nessuno controlla nessuno. Si ritrovano più aziende a fare lavori diversi nello stesso sito senza che ci sia un coordinamento e si nisce per non sapere quello che fanno gli altri».

C’è qualche esempio recente sul nostro territorio in cui un infortunio può essere connesso alla super cialità di controllo nella catena di appalti?

«Abbiamo avuto casi in cui c’erano lavoratori impiegati

in mansioni diverse dai contratti con cui erano inquadrati. Sembra un dettaglio, ma non lo è, perché a ogni contratto corrisponde una determinata formazione. Se si nisce a fare lavori diversi dalla formazione avuta, succede che mancano le conoscenze dei pericoli di quel posto di lavoro».

Il quesito sulle condizioni suf cienti per sottoscrivere contratti a tempo determinato pone l’attenzione sulla qualità dei contratti.

«Oggi, di fatto, c’è la possibilità di assumere e riassumere i lavoratori con contratti a termine e accade soprattutto con donne e giovani. Questo riduce le prospettive di stabilità».

In provincia la quota di contratti a tempo determinato, sul totale di nuovi rapporti attivati, è sostanzialmente stabile.

«È vero che Ravenna ha un tessuto produttivo che ancora regge, ma aumentano i contratti poveri. Moltissimi sono parttime».

Gli argomenti dei quesiti sono le priorità per il mondo del lavoro oggi?

«Deve essere chiaro che questo referendum non risolverà tutti i problemi, sappiamo bene che le questioni sono anche molte altre. I quattro referendum e i numeri della raccolta rme danno un segnale politico, dicono che le persone vogliono mettere mano al tema del lavoro. Una volta passata la tornata referendaria bisognerà affrontare un dibattito con il governo sulle altre questioni incombenti»

I salari sono il tema cruciale di tutti i ragionamenti?

«Siamo fermi al palo, in fondo alle graduatorie in Europa. Ci sarebbe bisogno di una grande operazione salariale nel Paese. Ma ci sarebbe anche bisogno di tornare a investire da parte dello Stato, perché se anche si riescono a rinnovare contratti nazionali con aumenti salariali ma poi rette degli asili e servizi vari costano sempre di più allora è come non aver fatto niente».

In generale come è lo stato di salute del lavoro nel nostro territorio?

«Abbiamo un tessuto economico che guarda molto all’estero e questo non può che essere un momento critico con le

PRIMO MAGGIO/1

Ai giardini pubblici festa, comizi e street food

Il Primo Maggio per il movimento sindacale sarà un giorno di festa, di impegno e di informazione, visto l’appuntamento referendario dell’8 e 9 giugno. Lo slogan di Cgil, Cisl e Uil sarà “Uniti per un lavoro sicuro”.

Ai giardini pubblici di Ravenna, in viale Santi Baldini, la mattina si aprirà con la distribuzione del garofano e l’inizio della festa. Alle 14 aprirà l’Officina della musica, mentre alle 15 spazio ai bambini. Alle 15.30, Paride Amanti, della segreteria della Cgil Emilia-Romagna, prenderà la parola a nome dei sindacati. A seguire, alle 16, ci sarà una lezione di Tribal Fusion Dance con Nicola Ottaviani, e poi, alle 16.30 e alle 18, i concerti delle band “The Velvet Riders” e “The Spares”. L’1 maggio sarà la prima giornata del già noto festival del cibo di strada ai giardini. I furgoncini resteranno fino al 4 maggio con specialità regionali e internazionali, con piatti gourmet cucinati al momento, prodotti tipici, birre artigianali e dolci.

A Faenza, in piazza del Popolo, si festeggia a partire dalle 9, con la distribuzione di dolci, bevande e il garofano rosso. Ci sarà anche uno spazio dedicato ai bambini e l’intrattenimento del Duo Chiari. Alle 10, ci sarà il saluto dell’amministrazione comunale, seguito dal comizio di Ivan Missiroli, segretario confederale della Cgil Ravenna. A Lugo, in Largo della Repubblica, ci sarà nella mattinata la distribuzione del garofano.

vicende legate ai dazi. Le prospettive future non sono incoraggianti per chi esporta. Poi si vedono dif coltà nel manifatturiero che rallenta».

Il settore che maggiormente attira l’attenzione del sindacato?

«La chimica. Le decisioni di Eni per gli stabilimenti del sud Italia non possono che avere risvolti anche per Ravenna. I fatti dicono che Eni ha deciso di disinvestire in Italia: se si dismette la produzione di cracking, che è il prodotto utilizzato a Ravenna, vorrà dire acquistare dall’estero. Con aumento di costi e di inquinamento per il trasporto. Ma la dismissione della chimica ha una conseguenza soprattutto per l’indotto. Gli occupati diretti di Eni in qualche modo possono essere ricollocati, non vale lo stesso per le aziende contoterziste».

Nel tema della chimica così come sul fronte del referendum, Cgil si è ritrovata a fare battaglie in solitaria. Come mai Cisl e Uil non vi hanno af ancato?

«Non posso rispondere per le azioni di altri. Posso dire che sono un po’ sorpresa perché alcuni temi dei referendum sono gli stessi delle piattaforme unitarie che avevamo sottoscritto e per cui in passato abbiamo anche già manifestato insieme. Anche il Primo Maggio torneremo in piazza unitariamente. La Uil ha deciso di non stare nei comitati, ma ha dato l’indicazione di andare a votare e votare sì su due quesiti e libertà di espressione sugli altri».

Andrea Alberizia

PRIMO MAGGIO/2

A Mezzano la festa dei lavoratori con Rifondazione comunista

Il circolo di Rifondazione Comunista “Un altro mondo è possibile” di Ravenna, insieme ai circoli “Mario Babini” di Conselice e “Che Guevara” di Cervia, propone la due giorni dedicata alla festa dei lavoratori al campo sportivo di Mezzano. Si parte mercoledì 30 aprile alle 19.30 con cena e concerto rock & pop “Martina Live”. L’1 maggio il tendone apre alle 12.30 per il pranzo. Alle 15 il momento politico: incontro pubblico con le candidate e i candidati della lista di Prc alle prossime Amministrative. Interverrà anche la candidata sindaca Marisa Iannucci.

LE OPINIONI/2

Iannucci (sinistra) e Morgese (Dc) favorevoli a dimezzare i tempi per ottenere la cittadinanza italiana ncisi Lega-Lpr si tiene lontano dalle ideologie di partito, Grandi temporeggia per studiare meglio la materia

Che posizione hanno i candidati sindaci di Ravenna sui referendum che si terranno nelle giornate in cui due di loro potrebbero essere impegnati nell’eventuale secondo turno delle elezioni amministrative (se il 25-26 maggio nessuno avrà preso più della metà dei voti)?

Marisa Iannucci, candidata per quattro liste di sinistra (Ravenna in Comune, Potere al Popolo, Pci, Rifondazione comunista) parla di occasione storica per costruire un Paese più giusto, sicuro e inclusivo. «I cinque referendum su lavoro e cittadinanza ci chiamano a scegliere da che parte stare: con chi difende i diritti o con chi li smantella. Le proposte referendarie sono sostenute da milioni di rme raccolte in tutto il Paese, a testimonianza di un’ampia mobilitazione». Iannucci sostiene il Sì: «È un voto per il lavoro stabile e sicuro, per una cittadinanza inclusiva, per una società che non lascia indietro nessuno».

L’importanza della partecipazione è un tema toccato anche da Veronica Verlicchi (Pigna): «Votare è un diritto e un dovere, non inviterò mai gli elettori a disertare le urne». Ma la posizione della candidata di centrodestra è per il No: «Questo referendum è un mero tentativo di riformare la normativa senza passare dal Parlamento dove il Pd non riuscirebbe a far approvare queste modi che. Occorre una riforma complessiva della normativa. Per la cittadinanza devono restare i dieci anni di residenza».

Il decano dell’opposizione, Alvaro Ancisi (Lega-Pdf-Lpr), si tiene fuori dallo scontro politico/ideologico tra i partiti, «dai quali mi sono distaccato da oltre cinque anni per dedicarmi esclusivamente, senza pregiudiziali di parte, al mio impegno come consigliere comunale». Il candidato andrà a votare: «Valuterò le proposte di abrogazione, favorevole ad un’affermazione dei valori di giustizia sociale compatibil-

mente col sistema democratico consolidato su cui si regge la Nazione italiana».

A favore del sì anche Giovanni Morgese della Democrazia cristiana: «In particolare sostengo il dimezzamento del periodo necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Ritengo però fondamentale che vengano mantenuti controlli rigorosi per prevenire abusi e garantire un’integrazione responsabile».

Il principale candidato del centrodestra, Nicola Grandi (Fdi, Fi e Viva Ravenna), invece per il momento non prende posizione: «Approfondirò la conoscenza dell’argomento per una decisione che non sia improvvisata».

In ne è signi cativa la posizione di Alessandro Barattoni, non solo candidato sindaco per il centrosinistra ma anche segretario provinciale del Pd che arriva a questo referendum con qualche distinguo interno: «Lo strumento referendario non è il metodo giusto per affrontare la legislazione sul lavoro, ma credo che, in una situazione come quella di oggi - in cui il lavoro povero è in crescita - serva innanzitutto un segnale per rimettere al centro il tema del lavoro. A tal proposito, ho sostenuto negli ultimi mesi anche l’approvazione delle legge di iniziativa popolare “La partecipazione al lavoro”. Il Jobs Act, già oggi, non è più quello delle origini per via di tanti interventi che si sono susseguiti e che lo hanno modi cato. Pochissime le possibilità di raggiungere il quorum, ma serve che il Parlamento legiferi in maniera completa sul lavoro, per questo, mi auguro che un referendum molto partecipato possa rimettere al centro del dibattito politico il tema. Prima di tutto, occorre partecipare al voto: la s da, aldilà di come ognuno la possa pensare, è quella di dimostrare che c’è un interesse per il tema e per quanto mi riguarda cercherò di stimolare la partecipazione ai quesiti referendari. Personalmente voterò anche a favore».

RAVENNA&DINTORNI 1-7 maggio 2025

SALUTE

Aggiornata ogni trenta minuti, fornisce informazioni su tutta la Romagna

È stata rilasciata su AppStore (per dispositivi Apple) e su PlayStore (per dispositivi Android) la nuova versione dell’app “Pronto Soccorso Romagna” che ora permette di avere informazioni e monitorare ogni 30 minuti anche la presenza dei cittadini nei Cau dell’Ausl Romagna. L’app consente di consultare i tempi di attesa e il numero di pazienti in attesa nei Pronto Soccorsi della Romagna, suddivisi per codice colore (i dati sono aggiornati ogni 30 minuti e calcolati sulla base dell’attesa media nelle ultime 24 ore). Geolocalizzando la posizione del cittadino, l’app offre in primo piano i dati del Pronto Soccorso più vicino, ma consente allo stesso modo di consultare le informazioni di tutti e 7 i Pronto Soccorso: Ravenna, Faenza, Lugo, Cesena, Forlì, Rimini e Riccione. Scelta la struttura dove ci si vuole recare, attraverso l’app è possibile anche attivare la navigazione interattiva con le indicazioni stradali per raggiungerla. Ora, con l’ultima versione rilasciata, il cittadino trova anche le sedi, gli orari e il numero di pazienti presenti e in trattamento nei Cau attivi in Romagna (aggiornamento ogni 30 minuti). È inoltre possibile consultare rapidamente l’elenco dei principali sintomi per cui è consigliato rivolgersi ai Cau anziché ai Pronto Soccorso, per ridurre l’attesa (nei Cau della Romagna il tempo media di attesa è di 41 minuti) e fornire la risposta più appropriata al cittadino con problemi di salute urgenti ma a bassa complessità.

La

FESTIVAL DELLE CULTURE

Il Sahara occidentale: dibattito e proiezione

“Neocolonialismo e sfruttamento del territorio: il caso del Sahara Occidentale” è il titolo del convegno di mercoledì 7 maggio (dalle 14 alle 17) nell’Aula Gershevitch, Palazzo Verdi (via Giuseppe Pasolini, 23) a Ravenna. Tra i relatori ci sono Fatima Mahfud, rappresentante del Fronte Polisario in Italia e Ivan Lisanti, Rete Saharawi. Dalle 18 alle 20, invece, alla Casa delle Culture (piazza Medaglie D’Oro 4, Ravenna) si terrà la proiezione del documentario The Sand Wire (2024). Al termine della presentazione è previsto un momento conviviale.

MOSTRA

Scatti dall’Afghanistan alla biblioteca di Russi

Alla biblioteca comunale di Russi è visitabile la mostra fotografica a ingresso libero e gratuito dal titolo “Afghanistan: rose sotto le spine” fino al 10 maggio durante gli orari di apertura della biblioteca (dal lunedì al sabato, ore 9-13 e ore 14.30-18.30).

L’esposizione rappresenta un’opportunità per conoscere l’associazione no-profit “She Works for Peace”, nata dall’impegno della presidente Selene Biffi, che si batte da anni per la promozione della formazione e dell’inclusione economica delle donne in Afghanistan.

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INCONTRI/1

«EUROPA, STAMPA E DEMOCRAZIA IN PERICOLO»: SE NE PARLA A CONSELICE

Tra gli interventi quelli di Paolo Berizzi, Lorenzo Bianchi e Marilù Mastrogiovanni

Le celebrazioni per la Libertà di stampa organizzate dall’Ordine dei giornalisti si svolgeranno anche quest’anno (il 3 maggio) a Conselice, dove si trova anche l’omonimo monumento (nella foto). L’appuntamento dalle 10.15 è nell’Auditorium di via Garibaldi 14 con esponenti di Fnsi e Aser e il presidente dell’Osservatorio sulla libertà di stampa, Paolo Berizzi, insieme a croniste e cronisti sotto scorta, inviati di guerra, rappresentanti delle istituzioni locali. Il titolo dell’evento è “Europa, democrazie e libertà di stampa sotto attacco”. Dopo l’introudzione di Berizzi seguiranno le relazioni di Lorenzo Bianchi (giornalista già inviato di guerra), Daniele Piervincenzi (giornalista e inviato), Paolo Bonacini, componente del direttivo Aser e ci saranno le testimonianze di Marilù Mastrogiovanni (giornalista investigativa sotto protezione) e Mimmo Rubio (giornalista anticamorra sotto scorta).

INCONTRI/2

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Sabato 3 maggio (ore 18) alla Libreria Scattisparsi di Ravenna (via Sant’Agata 8/12) si terrà il quinto incontro della rassegna “I sabati a Scattisparsi” curata da Ivano Mazzani. Dialogheranno Angela Schiavina (foto), presidente Associazione Insegnanti Cucina Italiana, e Franco Chiarini, fondatore di ChefToChef Emilia Romagna Cuochi, Associazione Internazionale Menù Storici e promotore del “Piatto Sospeso” a Ravenna. Al centro dell’incontro il cibo tradizionale. Piatti che raccontano storie familiari, metodi di preparazione tramandati di generazione in generazione, ingredienti locali e stagionali. La sua forza sta nella semplicità, nella capacità di evocare ricordi e di mantenere vivo un patrimonio gastronomico. Ma si parlerà anche di cibo innovativo, espressione della creatività e della sperimentazione. «L’innovazione in cucina non significa rinunciare alla qualità, ma piuttosto ridefinire i confini del possibile, trasformando il piatto in un’opera d’arte», si legge nella cartella stampa. La sfida e la bellezza della gastronomia contemporanea risiedono proprio nel riuscire a mescolare questi due mondi: il rispetto per la tradizione e la curiosità verso l’innovazione. Ne parleranno Schiavina e Chiarini a Scattisparsi.

PARTECIPAZIONE

Biglietti sospesi, “incentivi” per i giovani e libri da prendere in prestito

Come da tradizione numerosi i momenti di incontro, attività formative e progetti partecipativi, in un’ottica di inclusione e cittadinanza attiva che è anima del festival sin dalla prima edizione. Ad esempio: il progetto Biglietti Sospesi, che coinvolge le cooperative sociali del territorio (come Villaggio Globale, Cidas, Villaggio del Fanciullo e San Vitale); il progetto Biglietti Under30, che grazie al contributo di Romagna Iniziative mette a disposizione una tariffa agevolata di soli 5 euro per i giovani Under30; un laboratorio per gli studenti internazionali del Master I-Contact; la collaborazione con il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’UniBo per la traduzione e la realizzazione dei soprattitoli di alcuni degli spettacoli internazionali; la collaborazione con il Centro Europe Direct della Romagna nell’organizzazione di incontri e tavole rotonde all’interno del programma del festival; la sinergia con la Biblioteca Classense e la Biblioteca Casa di Oriani, nella creazione di bibliografie di approfondimento ad hoc e ulteriori momenti di collaborazione come i banchetti di prestito libri a cura della Biblioteca Oriani durante alcuni eventi del festival (8 maggio, ore 10; 9 maggio ore 21.30); gli AperiPolis, brevi appuntamenti di presentazione del festival all’interno di altre progettualità del territorio (Ravenna Welcome Talents, Hispania Asociación Cultural, Fondazione Sabe per l’arte, Pallavicini 22 Art Gallery, Casa delle Donne, Galla&Teo, Lady Godiva, Accademia Marescotti, I Sabati a Scattisparsi, Accademia di Belle Arti di Ravenna e tanti altri) e nuove collaborazioni con le aziende del territorio, per promuovere e far conoscere i prodotti locali ai giornalisti e agli ospiti internazionali del festival: Stadera, Biscotti Bizantini e Conad di via Cesarea.

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Torna il festival Polis: più di 35 appuntamenti tra spettacoli e momenti di confronto. Con la novità “Neon”

«L’universale è il locale meno i muri» Miguel Torga

In un mondo sempre più dilaniato da con itti e ambizioni imperialistiche, in cui i concetti di universale e internazionale perdono i propri connotati positivi, il riferimento a Francisco Goya che Gianluca Costantini ci regala per omaggiare l’Iberian Focus al centro di Polis Teatro Festival 2025, richiama inevitabilmente un’altra opera del pittore spagnolo il cui titolo non potrebbe essere più attuale: Il sonno della ragione genera mostri. E se le streghe del nostro manifesto si fanno gioco di chi la ragione ha voluto rifuggire, il festival di quest’anno non smette di tracciare ponti tra passato e futuro attraverso i linguaggi delle arti performative contemporanee, per continuare a ri ettere sul presente e immaginare nuovi mondi possibili insieme ad artisti, spettatori, studiosi, giornalisti e operatori internazionali. Perseguendo l’utopia che un mondo privo di con ni sia ancora possibile, come auspicato da Miguel Torga, l’autore portoghese citato in testa a questa edizione, ricordiamo che il nuovo focus giunge signi cativamente alla quarantesima vigilia dell’adesione di Spagna e Portogallo alla Comunità europea e molti degli eventi ospitati faranno da trampolino per ragionare sull’Europa e il mondo di oggi.

Questa 8a edizione apre con una grande novità: una sezione interamente dedicata alla scena under35 italiana e a ingresso gratuito (se ne parla a pagina II di questo inserto), realizzata il 2-3 maggio alle Arti cerie Almagià grazie al sostegno del Ministero della Cultura e di Siae nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. Polis Neon, in greco “la città dei giovani”, gioca con il doppio senso dato dalla parola neon: dà in mano la polis ai giovani e “fa luce” sulla ricerca performativa di quattro giovani gruppi che portano a Ravenna quattro spettacoli dai linguaggi artistici eterogenei per dare espressione a una generazione spesso dimenticata, che critici e studiosi faticano a de nire. Ma è dal 6 all’11 maggio che entriamo nel vivo del festival, aprendo, come di consueto, la settimana con gli artisti emergenti scelti dai Visionari di Ravenna e offrendo agli spettatori di Polis un altro regalo: per tutta la durata dell’Iberian Focus è possibile fare esperienza di Corpi Celesti, il soundwalk creato da El Conde de Torre el per ri ettere su cosa succede dopo il nostro cammino nel mondo, ospitato ad accesso gratuito all’interno dei suggestivi spazi del Cimitero monumentale di Ravenna (se ne parla a pagina IV).

Tra gli altri nomi di punta della scena internazionale della penisola iberica, si alternano al Teatro Rasi le due compagnie di teatro documentario

Hotel Europa e Hermanas Picohueso (vedi pagina III), ri ettendo sulle dittature e il passato coloniale dei propri paesi attraverso un approccio multidisciplinare e ironico; Rui Pina Coelho, drammaturgo dello storico Tep - Teatro Experimental do Porto e docente universitario, che ci offre una performancelecture sul potere artistico-politico dell’utopia. Alle Arti cerie Almagià viene ospitata l’esperienza teatrale immersiva-interattiva de La Mecànica che utilizza l’app Kalliópê della storica La Fura dels Baus in una performance per adolescenti e adulti, in collaborazione con gli studenti del Liceo artistico di Ravenna. Al Teatro Socjale di Piangipane il consueto appuntamento di domenica a pranzo ci porta nel mondo del cabaret e della Copla attraverso l’approccio queer di Alejandro Postigo. Al Mar - Museo d’Arte della Città una perfomance itinerante site-speci c porta la formazione portoghese Os Possessos a confrontarsi con i ravennati Spazio A, all’interno di un progetto promosso dal festival per favorire la collaborazione internazionale tra giovani artisti. Sempre nell’ottica dello scambio internazionale e la promozione della nuova drammaturgia europea, sono state commissionate grazie a una nuova collaborazione con Pav/Fabulamundi New Voices due mise en espace dei drammaturghi Joan Yago e Joana Bértholo, alle compagnie Nerval Teatro e Teatro Onnivoro (vedi pagina IV). Tra le formazioni italiane si ricorda il debutto della compagnia AriaTeatro, dal testo della premiata autrice catalana Marta Buchaca e un altro appuntamento con la scena emergente, grazie alla rete nazionale In-Box, con il lavoro di Annachiara Vispi, entrambi al Teatro Rasi.

Più di 35 appuntamenti tra spettacoli e momenti di confronto, tavole rotonde tra artisti, studiosi e operatori internazionali, che confermano la proposta artistica di respiro europeo distintiva del festival, portando a teatro anche persone che per motivi economici o sociali solitamente non vi mettono piede e centinaia di under30, ma anche attività formative e progetti partecipativi che si sviluppano durante tutto l’anno attraverso preziose collaborazioni con il territorio. E non nisce qui. Il festival tornerà il 26 e 27 settembre con un terzo importante appuntamento in occasione dei 15 anni di ErosAntEros: un evento speciale che presenterà in anteprima a Ravenna i nostri due nuovi lavori grazie al sostegno dei Progetti Speciali dell’ambito Teatro 2025 del Ministero della Cultura, una festa arricchita da momenti di confronto con studiosi, giornalisti, operatori e amici, che in questi anni hanno nutrito il nostro percorso. Davide Sacco e Agata Tomsic / ErosAntEros

NON SOLO TEATRO

II / INSERTO SPECIALE

Una foto di Alessandro Botticelli della compagnia Landi/Mignemi/Paris

In basso Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri

Polis Neon: due giornate a ingresso gratuito dedicate agli artisti Under 35 tra spettacoli, ascolti musicali a tema e una tavola rotonda

Il 2 e il 3 maggio all’Almagià un focus sui nuovi linguaggi della scena contemporanea con Usine Baug/Mezzopalco, Ucci Ucci, Fettarappa/Guerrieri e Landi/Mignemi/Paris

Il supporto alla scena emergente è al centro di Polis Neon (2-3 maggio - Arti cerie Almagià), la sezione speciale under35 di Polis 2025, dedicata alle compagnie teatrali più giovani, attraverso un focus sui nuovi linguaggi della scena contemporanea. Non una semplice vetrina, ma un luogo di approfondimento e confronto, tra artisti e studiosi, sul e attraverso il teatro della seconda ondata degli anni 2000.

Venerdì 2 maggio (ore 20) apre la sezione lo spettacolo Anse, che ritrae l’alienazione dell’individuo contemporaneo, affrontando temi tabù come la depressione e la solitudine. Un progetto intermediale che incrocia il linguaggio poetico-musicale e quello teatraledrammaturgico legando alla ricerca metrico-narrativa e vocale di Mezzopalco quella visiva e scenico-registica di Usine Baug Mezzopalco è una formazione artistica composta da sole voci la cui ricerca è incentrata sulla poesia e sull’oralità, nell’intersezione con canto, spoken word, tecniche fonatorie, processazione e live-looping. Usine Baug è un collettivo che affonda la sua ricerca in tematiche di attualità usando trasposizioni abesche o grottesche come contrappunto e antidoto al pathos.

A seguire (ore 22) il duo Ucci Ucci (Salvatore Crucitti e Gloria Zeppilli) porta in scena Twisted World (spettacolo vincitore del bando MittelYoung 2024). Nel 2014 in California, il 22enne Elliot Rodger uccide sei persone e ne ferisce quattordici per poi suicidarsi. Prima del massacro carica su YouTube un video in cui spiega le sue “ragioni” e invia a una manciata di persone il suo manifesto-biogra a: My Twisted World. In scena due interpreti, il protagonista del gioco e il giocatore: quest’ultimo gioca dal vivo insieme al pubblico che può interagire determinando la trama dello spettacolo.

Il teatro del duo Ucci Ucci si basa sull’approccio antropologicoetnogra co. L’incontro con le comunità, lo studio sul campo e le analisi sociologiche diventano la materia prima delle opere, affrontando questioni culturali e sociali attraverso una pratica artistica interdisciplinare e relazionale, con l’intenzione di evocare territori e culture che sono nascoste o prossime all’estinzione.

Sabato 3 maggio (ore 20) Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri presentano La sparanoia. Lo spettacolo muove da un’indagine sulla “generazione Z”, la generazione senza futuro, sistemicamente impossibilitata ad accedere alle condizioni socioeconomiche concesse, alla stessa età, alle generazioni precedenti. La drammaturgia indaga le responsabilità politiche di questa situazione, in particolare il progressivo venir meno delle tutele in favore dei giovani. Il tutto con un registro grottesco, surreale e

comico, perché la risata può rovesciare i rapporti di forza.

Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri sono tra le realtà teatrali giovani più apprezzate del panorama nazionale.

Attraverso un uso dinamico del corpo e un’atletica agitata della parola, portano in scena con drammaticità e ironia i temi più scomodi del contemporaneo, dando voce a una generazione oppressa e sfruttata.

A seguire (ore 22) va in scena Witch is della compagnia Landi/Mignemi/Paris (spettacolo nalista al bando Registi Under35 Biennale Teatro di Venezia 2022). A partire dalla gura archetipica della strega, lo spettacolo ne ricostruisce la storia, dai roghi quattrocenteschi no all’affermazione della società capitalista. La strega è oggi la donna che dispone liberamente del proprio corpo, per questo oggetto di una campagna di criminalizzazione che ha attraversato, in forme e con espressioni diverse, i secoli, no alla questione contemporanea della sessualizzazione del corpo femminile.

Dal 2022, il Teatro delle Donne sostiene e produce i progetti del trio Landi/Mignemi/Paris, nato a Milano nel 2018 dalla collaborazione tra Virginia Landi, regista, Francesca Mignemi, drammaturga ed Eleonora Paris drammaturga e performer. Centrale nei loro lavori è la questione di genere indagata da un punto di vista transfemminista intersezionale.

Nel pomeriggio di sabato 3 maggio (ore 18, Almagià) tavola rotonda con gli artisti di Polis Neon, Damiano Pellegrino, Stefano Romagnoli e Maura Teo li, coordinata dalla giornalista Laura Palmieri, dal titolo E dopo la Generazione T?. Un momento di dialogo e confronto per dare voce alle compagnie ospitate e ri ettere insieme a giornalisti e operatori sulla scena teatrale under35 in Italia. La tavola rotonda è anche in diretta streaming sui canali del festival.

Entrambe le giornate sono accompagnate da momenti di ascolti musicali, rigorosamente under35, da un’ora prima dell’inizio degli eventi no a tarda serata. Venerdì 2 maggio, dalle 19 alle 24, selezione a cura di Lester Mann, mentre sabato 3 maggio, dalle 17 alle 24, a cura di zora e praylove.

GLI SPETTACOLI SCELTI DAI “VISIONARI” E DE B D -B EMERGENTI

Il sostegno alla scena emergente continua martedì 6 maggio (Teatro Rasi) dando spazio alle due compagnie scelte dagli spettatori del progetto “Visionari” tra le 301 proposte candidate tramite bando nazionale.

Alle ore 20 Giovanni Onorato con A.L.D.E . Uno spettacolo teatrale in cui un attore e un musicista dialogano, dove il linguaggio oscilla fra il teatro di narrazione e la performance. La slam poetry diviene strumento narrativo funzionale al racconto: i brani eseguiti live punteggiano la storia di un’adolescenza, o della sua fine. Alle ore 21.30, la compagnia Peso Piuma con Amazon Crime , performance in cui le storie dei personaggi si intrecciano con quelle vere legate al mondo di Amazon. In scena quattro

interpreti che con leggerezza e ironia affrontano tematiche profonde e dif cili del nostro presente. A seguire incontro con le compagnie e i Visionari. Da segnalare poi la giornata del festival dell’8 maggio che si conclude (ore 21, Teatro Rasi) con lo spettacolo, selezionato tramite il bando nazionale In-Box 2024, Sei la ne del mondo (letteralmente) di Annachiara Vispi, performance multidisciplinare che unisce parola, corpo e video per raccontare il pensiero ecofemminista (nella foto qui sopra un momento dello spettacolo).

LA PRIMA NAZIONALE

Una tragicommedia sull’incapacità di accettare la morte (anche per le scuole)

Mercoledì 7 maggio (ore 21, Teatro Rasi), va in scena, in prima nazionale, lo spettacolo Rita della compagnia AriaTeatro. Lavoro tratto da una pièce della nota drammaturga catalana, vincitrice di numerosi premi, Marta Buchaca, una tragicommedia che parla della difficoltà di “lasciare andare” le persone che amiamo, solleva la questione di cosa significhi vivere con dignità ed esplora la legittimità che abbiamo quando si tratta di decidere della morte degli altri.

Lo spettacolo viene replicato (giovedì 8 maggio, Teatro Rasi, ore 10) in una matinée dedicata alle scuole superiori di Ravenna.

AriaTeatro è caratterizzata dall’attenzione alla drammaturgia contemporanea che indaga le istanze sociali più pressanti, la produzione e la circuitazione a livello nazionale e l’organizzazione di stagioni, rassegne e festival che non si esaurisce solo nel campo delle arti performative, ma si incrocia spesso con altri codici espressivi.

FESTIVAL NEL FESTIVAL

Il focus sulla penisola iberica tra performance e provocazioni

Tante prime italiane per indagare il teatro contemporaneo europeo

L’Iberian Focus, incentrato sul teatro contemporaneo della penisola iberica, entra nel vivo giovedì 8 maggio (ore 19, Almagià), con un’importante prima nazionale: lo spettacolo Un’Odissea Teen della compagnia catalana La Mecànica (in replica venerdì 9 maggio alle 18). Un’esperienza teatrale immersiva, che fonde performance sica dal vivo e tecnologia digitale per creare un viaggio indimenticabile per adolescenti e adulti. Al centro dell’esperienza c’è l’innovativa app “Kalliôpé”, creata dalle leggende del teatro spagnolo La Fura dels Baus - Fundació Èpica, che utilizza i telefoni cellulari del pubblico come catalizzatori dell’interazione.

La Mecànica è una compagnia teatrale internazionale guidata da donne e specializzata nella creazione e produzione di teatro sico e visivo, con l’obiettivo, di generare progetti innovativi e inclusivi che promuovano la diversità culturale e l’impatto sociale. La performance è anche l’occasione che dà vita a una nuova collaborazione pluriennale con il Liceo Artistico di Ravenna, con l’inserimento degli studenti all’interno delle attività del festival.

Sabato 10 alle ore 15 gli spazi del Mar - Museo d’Arte della Città di Ravenna ospitano invece la prima nazionale di Manifesti per dopo la ne del mondo, della compagnia portoghese Os Possessos, con la regia di Isabel Costa, che grazie a Polis entra in collaborazione con la giovane compagnia ravennate Spazio A. Costa, attrice e regista portoghese, lavora dal 2019 al progetto su manifesti scritti dopo l’anno 2000, focalizzandosi sull’incontro teatrale tra performer e pubblico. Per il debutto italiano a Polis dirige sette giovani performer italiani che recitano sette manifesti nella location unica delle sale del Mar (performance a numero limitato con repliche alle ore 15, 15.20, 15.40, 16 e 16.20 e agli stessi orari anche domenica 11 maggio).

In alto una foto di Luca Rocchi della compagnia catalana “La Mecànica”

Qui sotto Alejandro Postigo (a sinistra) e Hermanas Picohueso

LO SPETTACOLO

“IL PORTOGALLO NON È UN PAESE PICCOLO”, PER RIFLETTERE SULLE DITTATURE EUROPEE (ANCHE IN UNA TAVOLA ROTONDA SULLA “VECCHIA EUROPA”)

Tra gli spettacoli evento di questa edizione del festival c’è Il Portogallo non è un paese piccolo della compagnia Hotel Europa, in scena venerdì 9 maggio alle ore 20 al Teatro Rasi. Si tratta di un’intensa performance sulle dittature europee e la presenza europea in Africa, guardando al caso del Portogallo, il Paese che ha avuto la dittatura fascista più longeva (48 anni) e l’impero coloniale più duraturo (quasi 500 anni). La performance di teatro documentario si basa sulle testimonianze di ex coloni portoghesi che hanno fatto parte dell’esodo di rifugiati dall’Africa nel 1974-76. La compagnia internazionale Hotel Europa è formata da un duo di artisti che sviluppa lavori performativi che esplorano i confini tra danza, performance art e teatro in un processo di collaborazione. Nei loro processi utilizzano materiale autobiografico, materiale testuale, storie di famiglia, storie nazionali, creando un complesso intreccio di riferimenti alla cultura popolare e alla cultura classica, creando performance che permettono al pubblico di viaggiare attraverso le culture, le età e i generi e di costruire il proprio significato e la propria narrazione.

Dopo lo spettacolo, alle ore 21.30 (Teatro Rasi, sala Mandiaye N’Diaye) è in programma una tavola rotonda in collaborazione con Europe Direct Romagna e Università di Bologna – Dipartimento di Beni Culturali dal titolo L’ultima rivoluzione della “vecchia Europa”: tra garofani e monarchia, coordinata dal professor Michele Marchi in dialogo con i docenti Alfonso Botti e Stefano Salmi, e le compagnie Hotel Europa ed Hermanas Picohueso, creando un ponte tra i temi trattati nei loro spettacoli. L’incontro è trasmesso anche via streaming sui canali del festival.

IL DIBATTITO

Al Rasi con gli operatori internazionali

Sabato 10 maggio alle ore 11.30 (Teatro Rasi, sala Mandiaye N’Diaye) è in programma una tavola rotonda dal titolo Il teatro contemporaneo della Penisola Iberica. Un dialogo, in lingua originale, tra gli operatori internazionali Gonçalo Amorim, Saúl Cabrera, Davide Carnevali, Leticia Martin Ruiz, coordinato da Rui Pina Coelho. Anche in streaming sui canali del festival.

Alle ore 19 (Teatro Rasi, ridotto) l’attesa performancelecture in prima nazionale Icaria, Icaria, Icaria di Rui Pina Coelho. Coinvolgente “conferenza performativa” che prende il via dal romanzo The Voyage to Icaria di Étienne Cabet. Un progetto che vuole discutere le possibilità del teatro politico nel 21esimo secolo (replica domenica 11 alle 18).

Rui Pina Coelho è studioso, dramaturg e autore. È professore presso la Scuola di Arti e Scienze umane dell’Università di Lisbona. Dal 2010 collabora regolarmente con il Tep - Teatro Experimental do Porto come drammaturgo.

La giornata si conclude (ore 21, Teatro Rasi) con uno degli

spettacoli evento di questa edizione di Polis, Signora Dittatura, in prima nazionale, della compagnia spagnola Hermanas Picohueso. Carmen Polo, moglie di Franco, diventa il pretesto per parlare dell’eredità che la morale franchista ha lasciato in Spagna e, soprattutto, per parlare di caccia: quella di Carmen per le sue collane, quella di Franco per Carmen, quella organizzata dalle classi alte e quella dell’estrema destra verso le persone vulnerabili. Un viaggio e una prospettiva altamente soggettiva su ciò che sarebbe potuto accadere attraverso una forma di teatro documentario che mette in scena un dispositivo multidisciplinare ironico ispirato alla rivista spagnola di gossip ¡Hola!

La giovane compagnia Hermanas Picohueso si dedica alla creazione di progetti scenici e di nuove drammaturgie, lavorando sulla ricerca e sull’esplorazione dei linguaggi scenici contemporanei, scavando nelle profondità della vita umana. Domenica 11 maggio (ore 12) il festival si sposta al Tea-

tro Socjale di Piangipane per lo spettacolo, in prima nazionale, Copla: un cabaret spagnolo di Alejandro Postigo. Un lavoro divertente, provocatorio e dinamico che esplora la passione e la sovversione della Copla spagnola e mira a riscrivere la storia spagnola attraverso lo sguardo di un migrante queer, che si trasforma progressivamente nel suo personaggio drag sovversivo, mentre reinterpreta le canzoni popolari della Copla. Alejandro Postigo è il leader di HisPanic Breakdown, un collettivo teatrale anglo-spagnolo con sede nel Regno Unito impegnato nella reinterpretazione della cultura e del folklore. È anche Senior Lecturer in Musical Theatre presso il London College of Music, University of West London. La sua ricerca esplora il revisionismo storico della Copla e del teatro musicale e applica le teorie della traduzione, della queerness e dell’intercultura alla sua pratica professionale come autore teatrale. A seguire, come ormai da trazione, pranzo a base di cappelletti preparati dai volontari del Socjale.

IV / INSERTO SPECIALE

L’AUDIOGUIDA

Dal 6 all’11 maggio nell’ambito di Polis Teatro Festival è anche possibile immergersi in un’esperienza unica e personale grazie all’audioguida Corpi Celesti, della celebre compagnia spagnola El Conde de Torrefiel al Cimitero monumentale di Ravenna (soundwalk a libero accesso negli orari di apertura del cimitero: dalle 7 alle 18). Corpi Celesti, creata da El Conde de Torrefiel, drammatizza lo spazio pubblico del cimitero: come Virgilio guida Dante durante il suo viaggio nell’Inferno, una voce narra pensieri e impressioni per accompagnare questa passeggiata e riflettere sulla domanda eterna “Cosa succede dopo il nostro cammino nel mondo?”. Un regalo per gli spettatori, a ingresso gratuito previa registrazione online. Per partecipare alla passeggiata è necessario un foglio bianco di qualsiasi dimensione, una penna, un accendino e uno smartphone con fotocamera, auricolari e batteria sufficiente per la durata della camminata.

INFORMAZIONIEBIGLIETTERIA

Per informazioni e aggiornamenti sul programma http://polisteatrofestival.org - info@polisteatrofestival.org - tel. 393 2038883

POLIS NEON – dal 2 al 3 maggio Artificerie Almagià: ingresso libero fino a esaurimento posti.

IBERIAN FOCUS – dal 6 all’11 maggio Teatro Rasi, Artificerie Almagià, Teatro Socjale: intero 15 euro; Carta Giovani Nazionale 7 euro; “Under 30” 5 euro.

Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna: intero 12 euro, Carta Giovani Nazionale 7 euro; “Under 30” 5 euro (per accedere alla performance sarà necessario acquistare un ingresso alle collezioni museali al prezzo ridotto di 3 euro)

Teatro Rasi, ridotto: intero 10 euro; Carta Giovani Nazionale 7 euro; “Under 30” 5 euro.

Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito

Biglietteria e prevendite: al Teatro Rasi dalle 16 alle 18 di giovedì 8 maggio e a partire da un’ora prima di ogni spettacolo nel luogo di spettacolo (anche il 2-3 maggio in occasione di Polis Neon). Online su Vivaticket.

A causa della minore capienza del Mar, delle Artificerie Almagià e del Ridotto del Teatro Rasi, si consiglia l’acquisto in prevendita.

ANTEPRIMA

Il festival torna anche in settembre con i nuovi lavori di Sacco e Tomsic

Il festival Polis tornerà il 26 e 27 settembre per dare vita a un terzo importante progetto in occasione dei 15 anni di ErosAntEros: un evento straordinario realizzato grazie al sostegno dei Progetti Speciali dell’ambito Teatro 2025 del Ministero della Cultura, che presenta in anteprima a Ravenna i due nuovi lavori dei fondatori – Materiale per Medea di Agata Tomsic, da Heiner Müller; Quelli che si allontanano da Omelas di Davide Sacco, da Ursula Le Guin – invitando giornalisti, operatori e collaboratori da tutta Europa.

Domenica 11 maggio al Rasi

Polis Teatro Festival completa un altro importante tassello del progetto di internazionalizzazione delle carriere, reso possibile grazie alla nuova collaborazione pluriennale con Pav e il progetto Fabulamundi Playwriting Europe a sostegno della drammaturgia europea contemporanea. Polis commissiona delle mise en espace di testi di giovani autori europei a delle compagnie che risiedono sul territorio italiano. Nel 2025 dà spazio a due importanti compagnie ravennati. Domenica 11 maggio al Teatro Rasi (ore 19.30) Nerval Teatro presenta, in prima nazionale, Brevi interviste con donne eccezionali dal testo del drammaturgo catalano Joan Yago, autore di numerose opere teatrali e fondatore della compagnia La Calòrica. Nerval Teatro, fondata nel 2007 da Maurizio Lupinelli (nella foto) e da Elisa Pol, intreccia l’attenzione alla drammaturgia contemporanea a un percorso artistico con persone che vivono situazioni di marginalità sociale.

Sempre l’11 maggio al teatro Rasi, alle ore 21, CorpoArena, dal testo della romanziera e drammaturga portoghese Joana Bértholo, sempre in prima nazionale. CorpoArena è un trittico sulle numerose s de che un corpo deve affrontare. Teatro Onnivoro, fondato nel 2008 dal regista e drammaturgo Matteo Cavezzali, lo porta in scena concludendo la quinta edizione di Polis 2025.

Un incontro con Martinelli sul Don Chisciotte

Domenica 11 maggio alle ore 15 (Teatro Rasi, sala Mandiaye N’Diaye) è in programma l’incontro “Don Chisciotte davanti alle macerie dell’occidente” con il professor Marco De Marinis e il drammaturgo e regista Marco Martinelli. In vista della messa in scena della terza e ultima “anta” del Don Chisciotte di Martinelli ed Ermanna Montanari delle Albe, in programma dal 25 giugno al 13 luglio a Palazzo Malagola nell’ambito del Ravenna Festival.

UNA CAMMINATA AL CIMITERO MONUMENTALE CON SMARTPHONE, AURICOLARI... E UN ACCENDINO
Davide Sacco e Agata Tomsic in una foto di Dario Bonazza

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PROSSIMA USCITA

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LUGO/1

Tornano le giostre in piazza per il tradizionale luna park E la podistica in centro, tra corsa e camminate

Giornate di festa e sport a Lugo. Dal 2 al 12 maggio torna infatti il tradizionale luna park legato alla fiera di San Francesco, con giochi e attrazioni ambulanti radunate in piazza Garibaldi. Domenica 4 maggio, invece, torna Lurgorun, appuntamento di running e walking promosso dal Comitato territoriale Uisp Ravenna-Lugo che ha come obiettivo primario quello di coinvolgere appassionati di podismo e camminate, ma anche, in maniera più ampia, l’intento di promuovere l’attività motoria e contrastare la sedentarietà attraverso un progetto in grado di coinvolgere tutte le fasce della popolazione e persone di ogni età. Dopo i numeri da record dello scorso anno, con 3.200 partecipanti nel piazzale del Pavaglione, a pochi giorni dal via l’attesa cresce.

COTIGNOLA

Al via la diciottesima gara delle Vap, auto a pedali

Anche quest’anno Cotignola è pronta per accogliere la vetture a pedali (Vap), per la diciottesima edizione del Gran premio Cotignola-Europa, che si disputerà sabato 3 maggio. Colorate, fantasiose e velocissime, queste piccole auto sfrecciano esclusivamente grazie alla forza delle gambe, senza ausili elettronici di alcun tipo. La manifestazione goliardica e competitiva vuole favorire le relazioni tra ragazzi di diverse nazionalità; partecipano equipaggi provenienti da Lombardia, Veneto e Abruzzo, e da altre nazioni come Francia, Repubblica Ceca e Slovenia. Anche quest’anno la scuola media Luigi Varoli di Cotignola si presenterà al via con tre equipaggi. Il ritrovo è previsto alle 15 in piazza Vittorio Emanuele II, la partenza per le 17.15. Vince chi avrà percorso più giri in 80 minuti.

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CERVIA

Secondo (e ultimo) weekend per il Festival degli Aquiloni

La 45° edizione di Artevento si avvia verso l’ultimo weekend. In particolare giovedì 1° maggio sarà dedicato alla celebrazione del Kodomo no Hi, la festività nazionale giapponese dei bambini che segna la fine del lungo ponte chiamato Golden Week, con laboratori ed eventi e a partire dalle 10.30. Dedicato ai concetti di migrazione, accoglienza, sensibilità e riuso, dalle 11 ci sarà “Mutate or die”, l’appuntamento con l’autrice Rote Zora che presenterà il suo libro “Mutate or die. In viaggio con la Mutoid Waste Company”. Ma per tutta la giornata si susseguiranno eventi di grande rilievo. Il festival proseguirà fino al 4 maggio; da segnalare sabato 3, dalle 21, “La Notte dei Miracoli”, l’originale azione collettiva di Artevento con la musica travolgente della Fracass&Ganasa Guggen Band in arrivo dal Ticino (Svizzera).

CONNIE

Connie, classe 2019, è la dolcezza fatta cane. Abituata in famiglia, quello che spera è di trovare una nuova casa!

Molto tranquilla, ama anche passeggiare al guinzaglio; ha vissuto con un cagnolino maschio, è in regola con le vaccinazioni e sterilizzata. Scrivete al 339 8952135 per conoscerla ed innamorarvene!

GARFIELD

Garfield è un meraviglioso gattone di circa sei anni. È un tripode ma non ha problemi a camminare, soprattutto se vuole raggiungere amici umani in cerca di coccole! È FIV positivo ma non presenta alcun sintomo e potrà vivere

LUGO/2

Si chiude la rassegna Koiné: musica e un racconto dalla Norvegia

Si avvia alla conclusione l’edizione 2025 della rassegna “Koiné”, ideata e realizzata dall’associazione 12 Pollici Social Club in collaborazione con Il Melograno all’interno del mercatino mensile Borgorosso Vintage, in via provinciale Felisio 3, a Lugo. L’ultimo appuntamento è in programma sabato 3 maggio dalle 16 ed è dedicato al tema “Sentieri, esperienze” e comincerà con un talk aperto a tutti a cura dell’associazione culturale “Pesate in brodo” di Russi. Alle 16.30 è in programma la “presentazione musicale” del libro Sull’eremitismo. Solitudine tra i ghiacci della Norvegia con l’autore Edoardo Lughi e gli interventi musicali di E.Andrini, M.Ragazzini e G.casadio. A seguire, alle 18, il trio bolognese La Licorice suonerà dal vivo i brani dell’ultimo album intitolato “Dialoghi difficili (automatic behaviors)”.

BAGNACAVALLO

LA FESTA PER IL RITORNO IN PROMOZIONE DEL CALCIO

Festa grande a Bagnacavallo che domenica 27 aprile, vincendo per 2-1 contro il Santa Sofia, ha avuto la certezza di salire dalla Prima Categoria alla Promozione (sesta serie del calcio italiano). Si tratta dell’unica squadra di calcio del Ravennate (fatta eccezione per Seconda e Terza Categoria) a vincere quest’anno un campionato e un’ulteriore curiosità è legata al fatto che è anche una delle poche realtà locali a poter contare su un gruppo di ultras organizzato. La festa si è sviluppata anche in paese, con i giocatori a bordo di un trattore (nella foto di Diego Bracci). Allenata da Mauro Neri, la squadra del Bagnacavallo, che è alla seconda promozione consecutiva, è stata ricevuta assieme alla dirigenza mercoledì 30 aprile in Municipio.

Ravenna Jazz, un’esperienza di ascolti in movimento tra stili, culture e generazioni d’interpreti

La 52esima edizione si svolgerà dal 2 al 12 maggio tra Teatro Alighieri, Mama’s, Cisim e Socjale

Tra gli ospiti, Richard Galliano, Famoudou Don Moye, Karima, Mark Guiliana, Léon Phal, Tatiana Eva-Marie e Hugh Coltman

Progetto profondamente radicato nel tessuto culturale cittadino, il festival Ravenna Jazz spegne 52 candeline e si svolgerà in varie location dal 2 al 12 maggio. In attesa degli eventi al Teatro Alighieri –il primo dei quali è il concerto di Richard Galliano insieme al New York Tango Trio, venerdì 9 maggio –, il festival si apre con la sezione Jazz Club, che ospita le proposte musicali più curiose, innovative, capaci di portare le orecchie lontano dalle strade sonore più battute, senza rinunciare a nomi di culto. Una programmazione che vedremo negli spazi dei club e dei piccoli teatri di Ravenna e circondario. Come ad esempio il Mama’s Club, dove venerdì 2 maggio (ore 21.30) si terrà la serata inaugurale con il trio del cantante-chitarrista Joe Barbieri. Napoletano, classe 1973, Barbieri è una bella anomalia nel panorama musicale italiano. Dopo un apprendistato alla corte di Pino Daniele (che ne è stato il primo produttore e che lo considerava il suo erede naturale), Barbieri pubblica il suo primo album da leader nel 2004 (In parole povere), un caleidoscopio di world music, jazz e della più nobile tradizione cantautorale. Questo mix stilistico gli ha permesso di collaborare con i più rappresentativi artisti di ciascuno di questi ambiti, da Omara Portuondo a Jaques Morelenbaum, Hamilton de Holanda e Stacey Ken. Con lui sul palco, Nico Di Battista e Oscar Montalbano (entrambi alle chitarre), per una personale reinterpretazione del canzoniere napoletano.

Sabato 3 maggio (ore 21.30) ci si sposta poi al Cisim di Lido Adriano per il concerto del giovane sassofonista franco-svizzero Léon Phal insieme al suo quintetto. Di primo acchito – azione e reazione – l’ascolto del nuovo album di Phal Stress Killer può catapultare emotivamente nel reame sonoro della club culture. Ma poi, focalizzandosi, ci si accorge che tutto è semplicemente e veracemente suonato con strumenti acustici, senza sampler, senza elettronica e drum machine. Quello di Lèon Phal, che sta facendo molto parlare di sé nell’ambiente musicale d’oltralpe, è un ammirevole obiettivo, vale a dire riportare il jazz alla sua natura primigenia di musica da ballo.

le sperimentazioni sonore, ottenute sia con l’elettronica che con set di percussioni decisamente pittoreschi. Nella sua performance live in solo, le molteplici e prismatiche anime ritmiche di Guiliana si fondono in un originale e avvincente equilibrio.

netto fa ed è stata una serata di quelle che si possono davvero de nire memorabili.

Sarà Joe Barbieri a dare il via alla sezione “Jazz Club”

Domenica 4 maggio (ore 21.30) altro spostamento, questa volta al Teatro Socjale di Piangipane, che ospiterà la vocalist svizzera Tatiana Eva-Marie con la sua Avalon Jazz Band, formazione che ha creato dopo essersi trasferita a New York, esportando così dall’altra parte dell’Atlantico una delle espressioni più tipicamente europee del jazz, il manouche. Il jazz gitano, col suo mix di chanson francese, swing, folk e una spolverata di espressività balcanica, è musica ampiamente dominata dalle chitarre: per poter dire la sua come cantante, Tatiana Eva-Marie ha scritto, quando necessario, i propri testi, oltre che gli arrangiamenti, rendendo assai peculiare il gipsy jazz attraverso le sue personali storie. Ed è proprio questo il lavoro svolto per Djangology, album pubblicato nel 2024 che sarà al centro della serata. Si torna al Cisim lunedì 5 maggio (ore 21.30) con lo statunitense Mark Guiliana, conclamato fuoriclasse della batteria. Originario del New Jersey, classe 1980, l’approccio di Guiliana alla batteria si forma sull’esempio dei Nirvana, i Pearl Jam e i Soundgarden. Da qui gli elementi fondamentali del suo drumming, la potenza e l’intensità grezze dell’hard rock, che con uiscono nella passione per il jazz, caratterizzata da un approccio “aggressivo” e perennemente curioso, da una sorta di Miles Davis dei tamburi. Ad aumentare le sfaccettature della sua personalità artistica si aggiungono

Un altro passaggio al Socjale di Piangipane è poi d’uopo martedì 6 maggio (ore 21.30) per il concerto di Karima artista raf nata e versatile nota al grande pubblico grazie alle sue partecipazioni televisive. Il nuovo progetto Soulville è un percorso tra gospel, soul e jazz, che segna un nuovo passo nella sua carriera. La proposta esplora molte sfaccettature della musica americana del Novecento, toccando anche gli spiritual, il repertorio di Broadway e i grandi compositori della canzone statunitense. Karima Ammar, nata a Livorno nel 1985, ha iniziato a farsi conoscere dal grande pubblico, semplicemente col nome di Karima, partecipando alla sesta edizione di Amici di Maria De Filippi, dove ha vinto il Premio della Critica. Nel 2009 ha gareggiato al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte. Sarà accompagnata da Diego Borotti (sax, clarinetto), Alberto Marsico (organo Hammond) e Alessandro Minetto (batteria). La cantante sarà anche protagonista – mercoledì 7 maggio – del workshop di canto dal titolo Consapevolmente Canto, che si terrà al Centro Mousikè di Ravenna dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30.

Qualche parola in più val bene la pena spenderla per il concerto di mercoledì 7 maggio (ore 21.30) al Cisim, visto che sul palco ci sarà un personaggio che non è esagerato denire leggendario quale il percussionista Famoudou Don Moye. Newyorchese nato nel 1946, Moye per oltre 50 anni è stato il propulsore ritmico dell’Art Ensemble of Chicago, e insieme al suo Odyssey & Legacy Trio proporrà un repertorio dedicato in particolare, ma non solo, a Lester Bowie. Un fuoco incrociato tra gli strumenti, un incalzare ritmico estroverso in onore dell’ex compagno di storiche imprese musicali. Nel suo drumming asciutto e insieme esplosivo e giocoso, Moye combina stilemi africani e caraibici con in più lo spirito dell’avanguardia. Oltre alla sua attività con l’AEOC (con cui inizia a collaborare nel 1969), incredibilmente ricca di produzioni discogra che (nel 2019 il gruppo ha festeggiato il cinquantesimo anniversario), il percussionista statunitense ha collaborato con molti altri mostri sacri, da Archie Shepp a Don Cherry, da Cecil Taylor a Dave Burrell, Gato Barbieri, Don Pullen, Chico Freeman, la Brass Fantasy di Lester Bowie e la all stars The Leaders. Ha inoltre creato l’ottetto Sun Percussion Summit per esplorare le tradizioni percussive della musica afroamericana. Noi l’abbiamo visto dal vivo un an-

La sezione Jazz Club prosegue poi giovedì 8 maggio (ore 21.30) ancora al Socjale, dove si esibirà Hugh Coltman, cantante inglese ma parigino d’adozione. Artista dalla voce unica, potente e roca, Coltman ha saputo reinventarsi numerose volte, prima rocker poi cantautore folk-rock, quindi crooner jazz. Un tragitto lungo il quale ha dribblato non poche convenzioni e infranto tabù stilistici. Le sue esplorazioni del repertorio swing hanno la rara capacità di rivelare dettagli celati e possibilità interpretative inedite ma sempre storicamente attendibili. Si esbirà insieme al suo quartetto (chitarra, contrabbasso e batteria).

Info: crossroads-it.org.

IL

CONCERTO

TOUR PASSA DALL’ALIGHIERI

Altro di Me, che arriva al Teatro Alighieri martedì 6 maggio (ore 21), è il nuovo spettacolo e tour teatrale della lunga storia artistica di Fabio Concato, e prende ispirazione da L’Altro di Me, titolo del brano più introspettivo dell’album del 2012 Tutto qua Altro di Me esprime un desiderio, ossia scegliere, nel proprio catalogo di oltre 150 canzoni, brani non eseguiti da tempo, per proporli al pubblico condividendo sorpresa, ricordi, emozioni della riscoperta di queste atmosfere musicali in un concerto dove, oltre ai classici grandi successi di Concato, trovino spazio e attenzione tanti “vecchi, cari amici”. Una buona occasione per scoprire o riscoprire piccole-grandi canzoni. Info e prevendite: teatroalighieri.org.

Famoudou Don Moye e Tatiana Eva-Marie
FABIO CONCATO, IL NUOVO

a agio i Ravenna Musica i i o i io o a i a mo i a i o io a ama i

Mercoledì 7 maggio all’Alighieri i due ensemble si uniranno per una serata tra contemporaneo, Beethoven e Schubert

Ultimo appuntamento per la stagione Ravenna Musica, che mercoledì 7 maggio (ore 21) si congeda dal suo pubblico portando al Teatro Alighieri l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani guidata dal ravennate Nicola Valentini, uno dei più brillanti e talentuosi direttori italiani, fondatore dell’ensemble Dolce Concento e direttore associato dell’orchestra regionale del Friuli Venezia Giulia, nota come “Mitteleuropa Orchestra”.

L’orchestra, che ha fatto il suo debutto nell’estate del 2019, nasce sotto la spinta dell’Associazione Festival della Piana del Cavaliere. La Filarmonica under35 si è formata tramite regolari audizioni ed è composta da musicisti professionisti. Sebbene sia formata da giovani non si inserisce tra le orchestre giovanili ma piuttosto si classi ca come una vera e propria Filarmonica.

Nella prima parte della serata la compagine sarà af ancata dal Trio Concept, formato da tre giovani musicisti torinesi, ossia il violino Edoardo Grieco, il violoncello Francesco Massimino e il pianista Lorenzo Nguyen. Il Trio Concept, originariamente formatosi nel 2013 con il nome di Trio Chagall, ha deciso di cambiare nome nell’ottobre del 2024, per esaltare la coesione di un percorso artistico, incentrato sul concetto di trio come nucleo dell’attività musicale.

CLASSICA/2

Violino e organo a Lugo

Domenica 4 maggio (ore 18) alla chiesa della Madonna del Carmine di Lugo la rassegna Tasti si chiude con Erica Scherl al violino e Matteo Borlenghi agli organi Callido e Gatti. Il concerto si intitola Ostinate Fantasie

Il coro Ecce Novum a San Francesco

Vincitore del secondo premio alla ventesima edizione del “Premio Trio di Trieste” – con il primo premio non assegnato – due anni fa ha trionfato nella nale alla Wigmore Hall di Londra.

Insieme all’orchestra, il Trio Concept proporrà il Triplo concerto in Do maggiore per pianoforte, violino, violoncello e orchestra op. 56 di Beethoven, per poi esibirsi in un’opera del giovane compositore Leonardo Marino dal titolo Re-conception, che verrà esibita in prima esecuzione assoluta. Nella seconda parte della serata la Filarmonica si dedicherà a Schubert e alla sua Sinfonia n. 1 in Re maggiore D. 82 Info: angelomariani.org. CLASSICA/1

Domenica 4 maggio (ore 21) alla basilica di San Francesco, a Ravenna, il coro Ecce Novum (diretto da Silvia Biasini), in collaborazione con il Coro Quadriclavio di Bologna (diretto da Lorenzo Bizzarri), eseguirà la Messa in Sol maggiore D.167 di Schubert e la Messa dell’Incoronazione KW 317 in Do maggiore di Mozart.

SPIAGGIA

Horseloverfat live al Lupo di Lido di Savio

La stagione del bagno Lupo di Lido Savio prosegue domenica 4 maggio (ore 18) con gli Horseloverfat, che presenteranno il nuovo album, appena uscito, Feed My ego. La band suona quella che essa stessa definisce una “psichedelia transnazionale”.

Le “Poesie Porne” di Antonio Ramberti al Polka

Giovedì 1 maggio (ore 17.30) il Polka di Marina Romea ospita Antonio Ramberti e il suo Poesie Porne, show in forma canzone che ripercorre la discografia solista di Ramberti, cantautore pesarese di origine e cesenaticense di adozione noto al pubblico come metà del Duo Bucolico.

ROCK

Hernandez & Sampedro col nuovo album al Bronson

Sabato 3 maggio (ore 21.45) al Bronson di Madonna dell’Albero arrivano i ravennati Hernandez & Sampedro per presentare Lumina, il loro quarto album in studio. Si tratta di un’opera potente e riflessiva. Dieci nuovi brani che fondono l’energia dell’alternative rock con le atmosfere intime del folk rock. Info: bronsonproduzioni.com.

Dal 2 maggio e per tutta l’estate il progetto di Magma si muove in paesaggi iconici del territorio

Dal 2 maggio al 27 luglio Magma presenta la sesta edizione di Elementi, la rassegna itinerante di musica, performance e arti visive contemporanee ideata nel 2020 con l’intento di creare una dimensione performativa immersiva all’interno di paesaggi naturali e iconici dall’elevata potenza emozionale, che caratterizzano il territorio romagnolo. Il pubblico sarà dunque invitato ancora una volta (l’ingresso è sempre libero) a scoprire una serie di straordinari palcoscenici en plein air, tra Ravenna, Cervia, Bagnacavallo, Faenza e Bagnara di Romagna, con una serie di eventi a basso impatto ambientale basati sulle speci cità naturali di ogni location.

Si parte venerdì 2 maggio (ore 18) al Mar di Ravenna, con Ima Koko Watashi, performance d’improvvisazione che intreccia danza e suono e vedrà interagire i danzatori Chikako Kaido, Kristin Shuster e Antonio Stella con i percussionisti Enrico Malatesta e Le Quan Ninh (nella foto). L’evento è su prenotazione alla mail riservaree@gmail.com.

Sabato 10 maggio, l’ex convento di San Francesco di Bagnacavallo ospiterà poi la performance della giovane artista emergente portoghese Inês Malheiro e il live dell’inglese Memotone. L’8 giugno,

l’area boschiva di Villa Emaldi a Faenza si fa teatro per le due esibizioni di Lamina e Sholto Dobie. Il 29 giugno, con base al Circolo Kayak di Cervia, ecco un percorso partecipativo e performativo tra suono e movimento, fruibile dal pubblico in canoa, a cura dell’artista multidisciplinare Canedicoda. A seguire, due live di Megabasse e Romain de Ferron. Il 13 luglio si va alle dune dell’Aia della Salina di Cervia per la performance live al tramonto della giovane artista messicana Vica Pacheco, mentre il 18 luglio sarà la Rocca di Bagnara di Romagna a fare da cornice al concerto live di Antonina Nowack.

Per l’ultimo evento della rassegna, il 27 luglio, il molo nord di Cervia sarà palcoscenico per un concerto all’alba e l’installazione del progetto Pungilingua di Renato Grieco.

Info: magma.zone.

BONGIOVANNI E AMARO AL BRONSON

Giovedì 8 maggio (dalle ore 21) serata di stand-up comedy al Bronson di Madonna dell’Albero, con gli ospiti Serena Bongiovanni (nella foto) e Angelo Amaro. Negli ultimi anni Bongiovanni, oltre a partecipare all’Open Mic Tour di Comedy Central, ha aperto gli spettacoli di Michela Giraud ed Eleazaro Rossi. Angelo Amaro è tra i comici fissi dello show Becomedyita sul palco dello Zelig di Milano e dal 2023 mette in scena il suo spettacolo Voglio morire - dal vivo!

PERFORMANCE

“CorpoGiochi a Scuola”al Mar con un “Congegno Emotivo”

Sabato 3 maggio (ore 11.30, 12 e 12.20), al Mar, a conclusione dell’esperienza dei laboratori CorpoGiochi a Scuola, studentesse e studenti delle classi 2B e 2E del liceo artistico “Nervi Severini” realizzano Congegno Emotivo, un’azione performativa ideata da Monica Francia, curata con Zoe Francia Lamattina e Sara Zannoni. La performance avrà luogo nella loggia esterna del museo e permetterà al pubblico di sperimentare e valutare i risultati del percorso formativo che hanno realizzato in classe. Info: mar.ra.it.

Gli approfondimenti nel nostro inserto centrale estraibile

Dal 2 all’11 maggio torna Polis Teatro Festival (tutti gli approfondimenti sono nelle quattro pagine centrali estraibili del giornale), con la direzione artistica di Davide Sacco e Agata Tomsic/ErosAntEros, che dedica la sua ottava edizione a un Iberian Focus, incentrato sul teatro contemporaneo della penisola iberica. Si inizia con la novità di “Neon”, mini festival a ingresso gratuito dedicato agli artisti under 35, venerdì 2 maggio (ore 20, Almagià) con lo spettacolo Anse, di Mezzopalco e Usine Baug, cui segue alle 22 il duo Ucci Ucci con Twisted World (spettacolo vincitore del bando MittelYoung 2024). Sabato 3 maggio (ore 20, Almagià) Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri presentano poi La sparanoia, seguiti anche loro alle 22 da Witch is, della compagnia Landi/Mignemi/Paris. L’Iberian Focus si apre martedì 6 maggio al Teatro Rasi con le due compagnie emergenti scelte dagli spettatori “Visionari”: alle 20 sale sul palco Giovanni Onorato con A.L.D.E., alle 21 la compagnia Peso Piuma propone invece Amazon Crime. Mercoledì 7 maggio (ore 21) al Rasi va in scena, in prima nazionale, lo spettacolo RITA, della compagnia AriaTeatro, tratto da una pièce della nota drammaturga catalana Marta Buchaca. Giovedì 8 maggio (ore 19, Almagià), altra prima nazionale con lo spettacolo Un’Odissea Teen della compagnia catalana La Mecànica, seguito alle 21.30 dallo spettacolo Sei la ne del mondo (letteralmente) di Annachiara Vispi

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maggio 2025

CARTOLINE DA RAVENNA

Mittente Giovanni Gardini

«Con gesto grazioso»

Giuseppe Bovini, importante studioso giunto a Ravenna nel 1950 come Ispettore presso la Soprintendenza ai Monumenti della Romagna e come Direttore del Museo Nazionale, ha lasciato numerosi scritti sui monumenti ravennati, sia di carattere scienti co sia dal tono più colloquiale e divulgativo. Tra questi ultimi merita di essere ricordata una sorta di guida ai principali luoghi di interesse intitolata «I monumenti antichi di Ravenna». L’elegante volumetto, edito da Silvana Editoriale d’Arte – Milano, presenta testi brevi e ricchi di spunti, caratterizzati da un linguaggio semplice ed evocativo, corredati da un ampio apparato fotogra co sia in bianco e nero sia a colori.

Descrivendo il cosiddetto Mausoleo di Galla Placidia, straordinario monumento datato alla prima metà del V secolo, l’autore indugiava con particolare attenzione sulla lunetta del Cristo dal volto apollineo: «Profondamente suggestivo è il soggetto trattato nella lunetta ricavata proprio al di sopra dell’ingresso: dinanzi ai nostri occhi si presenta una deliziosa scena pastorale tutta pervasa d’un mite sorriso di scintillii biondi ed azzurri. Cristo, vestito di tunica d’oro e di manto purpureo, assiso su di una rupe […], si appoggia con la sinistra ad una Croce; con gesto grazioso accarezza con la destra una delle sei pecorelle che, tre per parte, stanno ai suoi lati in mezzo ad un paesaggio collinoso, animato da alberelli, erbe e cespugli ed immerso in una tenue atmosfera azzurrina, propria d’un cielo mattinale».

AGENDA

ARTE

La fotografa

Arianna Arcara presenta i suoi lavori al Mar

Sabato 3 maggio (ore 16) alla sala

Martini del Mar di Ravenna ci sarà l’incontro – nell’ambito della Scuola elementare di fotografia 25-26 – con la fotografa Arianna Arcara, che presenterà i suoi lavori in dialogo con Veronica Lanconelli (di Osservatorio fotografico). Arcara si interroga su come – e se – la sua fotografia possa avere un impatto sulle persone e sulle storie che segue, riflettendo e cercando costantemente nuovi modi per coinvolgere ed emancipare i suoi soggetti.

Ultimi giorni a Cervia per la mostra eolica di Kadek Armika

Fino al 4 maggio, al Magazzino del Sale di Cervia, è possibile visitare gratuitamente la mostra Balance and Harmony, dell’indonesiano Kadek Armika, considerato il più grande artista eolico contemporaneo dell’estremo Oriente. In mostra, la completa sintesi del suo lavoro con sculture e installazioni che traggono ispirazione dal mondo vegetale.

LA MOSTRA

A FAENZA “È ANCORA MAGGIO”

CON SCATTI DI IORIO, TASSINARI E TAZZARI

Sabato 3 maggio (ore 18) alla Bottega Bertaccini di Faenza si inaugura la mostra È ancora maggio. Fotografie dalle alluvioni del 2023, con opere di Luigi Iorio, Raffaele Tassinari e Luigi Tazzari (nella foto un suo scatto). Tre fotografi che hanno rivolto il loro occhio al nostro territorio, lasciando una preziosa testimonianza in alcune pubblicazioni che resteranno nel tempo. La mostra resterà aperta fino al 7 giugno nei seguenti orari: 9-12.30 / 15.30-19. Chiuso domenica e lunedì mattina.

CERAMICA

Al Carlo Zauli di Faenza la restituzione espositiva del progetto “Terra che rinasce”

Martedì 6 maggio (ore 19) il Museo Carlo Zauli di Faenza presenta la restituzione espositiva del progetto Terra che rinasce / Reborning Clay, promosso nell’ambito del PNRR dall’Unione europea - Next Generation EU e focalizzato su un differente modo di produrre artigianato artistico ceramico diffondendo e valorizzando buone pratiche di sostenibilità e responsabilità ambientale. A seguito dell’alluvione del 2023 il museo ha aperto un open call rivolta a giovani artisti/e ceramisti/e under 40.

RAVENNA&DINTORNI 1-7 maggio 2025

LA RASSEGNA

“MUSICA E POESIA” E ANTONIO MORESCO A LUGO

Doppio appuntamento all’hotel Ala d’Oro di Lugo con il Caffè Letterario. Domenica 4 maggio (ore 18) ci sarà un nuovo episodio di Musica & Poesia, dal titolo Chopin & Prokofiev, con Stefano Bezziccheri al pianoforte e Antonio Mostacci al violoncello, e le voci di Silvia Golfera e Claudio Nostri. I poeti del cuore raccontati attraverso i loro versi e la musica di grandi compositori. Mercoledì 6 maggio (ore 21) arriva poi uno dei più importanti autori italiani contemporanei, Antonio Moresco (nella foto), che presenterà il suo nuovo Lettera d’amore a Giacomo Leopardi (Solferino). In questo appassionato excursus nella vita e nell’opera del poeta di Recanati, Moresco parte da un ricordo personale; da qui, racconta una giovinezza macerata di dubbi e illuminata di illusioni.

INCONTRI LETTERARI/2

Marcello Simoni

presenta a Brisighella il nuovo thriller storico

L’edizione 2025 del ciclo letterario Cotidie Legere di Brisighella si aprirà sabato 3 maggio (ore 17) nel foyer del Teatro Comunale Pedrini, con la presentazione del libro L’angelo di pietra di Marcello Simoni (Einaudi, 2025), accompagnata da alcuni interventi musicali alla chitarra da parte di Davide Fabbri e al mandolino da parte dell’allievo Filippo Cavina della scuola di musica “A. Masironi”. Il comacchiese Simoni torna dunque in libreria con le avventure del frate domenicano e inquisitore Girolamo Svampa, giunte al quinto episodio. L’angelo di pietra è un thriller immerso nella Ferrara di inizio Seicento, capace di coinvolgere il lettore con dovizia di particolari storici. Svampa, oltre a doversi difendere da false accuse, si troverà coinvolto in un caso fumoso, dove luci e ombre si muovono tra visibile e invisibile.

INCONTRI LETTERARI/3

Nevio Galeati alla Ubik di Cervia

Sabato 3 maggio (ore 17) alla libreria Ubik di Cervia, Nevio Galeati presenta il suo romanzo Verso il blu (Clown Bianco).

All’Oriani si presenta il volume su Enrico Mattei

Martedì 6 maggio (ore 17.30) alla biblioteca Oriani di Ravenna si presenta il volume collettaneo, a cura di Sandro Rogari, Enrico Mattei un protagonista del miracolo economico (il Mulino, 2024).

SCRITTURA FESTIVAL SI APRE ALLA CLASSENSE CON LA DEDICA ALLA LETTURA E TRE AUTORI

Il 7 maggio la tradizionale “festa”, l’8 arrivano Chiara Lagani, Mario Desiati e Angelo Ferracuti

La nuova edizione dello Scrittura Festival si apre con due appuntamenti ravvicinati. Si inizia mercoledì 7 maggio (ore 18) alla biblioteca Classense con la tradizionale Festa delle lettrici e dei lettori, che prevede lo “Speed date letterario”, lo “Scambio di copie” e il gioco “Ma che libro è?”. Sempre alla Classense, giovedì 8 maggio, ci attendono poi tre incontri. Alle 17 Chiara Lagani dialoga con i vincitori del Premio Campiello Junior 2025. Alle 18 Mario Desiati, in dialogo con Silvia Masi, presenta invece il suo nuovo Malbianco (Einaudi). In questo lavoro Desiati (Premio Strega 2022 per Gli spatriati) racconta la frenesia e i turbamenti di un protagonista consumato dalla storia che si porta addosso, consegnandoci il suo romanzo più lirico, inquieto, ambizioso e maturo. La serata si chiude alle 21, quando Angelo Ferracuti (nella foto) presenterà Il glio di Forrest Gump (Mondadaori). L’epica della corsa, l’epica delle s de, l’epica delle battaglie politiche degli anni ‘70: un padre e un glio a confronto sulle strade del mondo, per raccontarci di cosa sono fatti i sogni che ci tengono fra cielo e terra. Non è facile avere un padre sedentario, distante di una provincia ottusa e democristiana.

RAVENNA FESTIVAL

Presentato il programma generale illustrato da Stefano Ricci

Come da tradizione, Ravenna Festival ha presentato il libretto del suo programma generale, quest’anno illustrato da Stefano Ricci. Nel programma, pagina dopo pagina, i disegni inediti – parte del progetto di Ricci per raccontare un anno di cinema al Modernissimo di Bologna – incontrano gli appuntamenti del Festival. Il programma è disponibile alla biglietteria dell’Alighieri, negli IAT di Ravenna e Cervia e in tutti i luoghi di spettacolo in occasione degli eventi.

PINK FLOYD AT POMPEII

CONTROCINEMA

Luca Guadagnino affronta Burroughs e non sbaglia

Ho appena visto l’ultimo lm di Luca Guadagnino, e cioè Queer, presentato a Venezia 2024 e ora in sala, con protagonista l’eccezionale Daniel Craig. Queer è tratto dall’omonimo romanzo del mitico scrittore William S. Burroughs, grande esponente della Beat Generation americana degli anni ‘50, amico (e anche amante) di Allen Ginsberg, in tutti i suoi aspetti di ribellione e anticonformismo. Quasi tutti i romanzi di Burroughs sono semi-autobiogra ci, mediati dal suo personaggio alter ego William Lee, nella sua personale odissea umana attraverso una complicata omosessualità (che però non gli impedì di sposarsi due volte) e una devastante dipendenza da eroina, secondo uno stile letterario unico e irripetibile che mescola il surrealismo e il dadaismo, anche attraverso la sua peculiare tecnica del cut-up, ovvero scrivere un testo, e poi ritagliare sicamente la pagina scritta mescolando le frasi in maniera casuale, in un’assenza di logica sintattica capace però di altissima espressività. Burroughs fu un genio maledetto della letteratura; omosessuale e tossicodipendente negli anni ‘50 americani, con un’esistenza vagabonda e tormentata che l’ha portato a essere icona di generazioni di artisti. Queer è ambientato nel Messico degli anni ‘50, dove si è rifugiato il 50enne William Lee, interpretato da Daniel Craig. William è scappato dall’America perché è gay (all’epoca si diceva queer) ed eroinomane. Passa le giornate da un locale all’altro, bevendo a più non posso, drogandosi a casa, e irtando con uomini sempre diversi. Ha qualche amico nella piccola comunità di expat gay americani, tra cui l’amico Joe (alter ego di Allen Ginsberg, intepretato da Jason Schwartzman); nché non conosce il giovane fotografo Eugene. Che forse è gay, o forse no; ma col quale inizia una tormentata relazione sentimentale, basata forse sui soldi, o forse no. William intraprende un viaggio con Eugene in Ecuador, alla ricerca di una droga misteriosa, lo Yage, che gli indigeni locali chiamano Ayahuasca, una droga capace di alimentare la telepatia che William, nei suoi deliri, crede di possedere… Queer è un lm molto bello. Un viaggio picaresco capace di adattare un romanzo “impossibile” in una trama esile ma ipnotica, quasi lisergica. Una messa in scena precisa e ricchissima di riferimenti artistici, dalla pittura surrealista di Dalì alle sculture di Man Ray, i bar e le solitudini dei clienti come nei quadri di Edward Hopper, le case bianche messicane che ricordano le scale circolari di Escher; e un attore come Daniel Craig che da 007 si trasforma nel più tormentato degli scrittori gay, in un lavoro di esposizione del corpo maschile, un viaggio psichedelico nei corpi dei due uomini amanti che si deformano e si fondono sotto la pelle, immagini che ricordano i corpi urlanti e fusi dei quadri di Francis Bacon, alla ricerca della vera trascendenza: la incorporeità

FIORI MUSICALI

La fondamentale questione del temperamento

Temperare. Questo verbo riporta alla memoria il passato scolastico di ognuno di noi, l’atto di af lare la punta delle matite. Qualcuno più goloso potrà aggiungere che questo è l’atto con il quale il burro di cacao assume una forma cristallina stabile che dona al cioccolato croccantezza e lucentezza. E con la musica che c’azzecca? Andiamo con ordine. Prendiamo una corda (perché è visivamente più semplice da idealizzare e “simile” a un’onda sonora). Sappiamo dalla sica che l’intervallo di ottava della sua frequenza fondamentale si otterrà dividendo la corda in due parti uguali (y=2x). La duodecima, cioè la quinta dell’ottava si costruirà dividendo la corda in tre e così via la natura porrà tramite altre divisioni le frequenze per costruire tutta la scala. Qui, però, nasce un problema non da poco. Se utilizziamo l’intonazione pitagorica (che si basa sul rapporto di quinta), cioè data una frequenza fondamentale x si otterrà la sua quinta y tramite la semplice equazione y=3/2 x. Se, però, procediamo di quinta in quinta scopriremo che, alla ne del lavoro di accordatura, l’ottava, il primo rapporto tra due frequenze, non è più rispettato, ma eccede di una quantità chiamata comma pitagorico. Si è provato, dunque, a vedere se con il terzo rapporto che propone la sica l’accordatura funzionasse meglio. Nisba, anzi, ciò introduce un secondo termine, chiamato comma sintonico, che è determinato dalla differenza tra la terza individuata dall’equazione y=5/4 x e la sua risultante dopo quattro quinte consecutive (riportate all’interno dell’ottava di riferimento). Potevano essere uguali questi due commi? Certo che no, infatti la loro differenza dà origine allo schisma. Dati questi problemi iniziali si è cercato in tutti i modi di piegare la natura alle esigenze della musica umana, una quadratura di un cerchio che non può e non vuole star chiuso. Come si è risolto questo problema è cosa complessa e ha richiesto diversi secoli (sic!). Si può dire che questo tempo è scorso alla ricerca di un compromesso in modo da far funzionare tutto nel miglior modo possibile. Si è partiti cercando di far funzionare l’intervallo di terza, ma questo (sebbene ancora riscontrabile nell’accordatura degli organi storici) non era risolutivo. Si è, così, deciso di temperare, cioè di modi care dapprima qualche quinta, e poi tutti gli intervalli, passando da temperamenti storici a quello che si adotta ancora oggi, il temperamento equabile. Il colmo è che, in ne, abbiamo ottenuto un’accordatura che prevede che tutte le note siano naturalmente stonate! * musicista e musicologo

Dante Alighieri risolve il mistero

La figura e l’opera di Dante Alighieri continuano ad affascinare gli autori di letteratura popolare. La bibliografia è molto ampia e spazia dai gialli, alla fantascienza, oltre ai romanzi storici. A volte si è lavorato sul poeta; più spesso sull’Inferno, e quindi sul tema del contrappasso, anche con interpretazioni interessanti. Negli ultimi mesi sono usciti altri tre titoli: Il giudice dei dannati di Daniele Soffiati (Mondadori); il complicato, e in realtà mediocre, La congiura di Dante di Fabrice Papillon (Piemme) e l’affascinante L’incisore di Luigi Boccia e Nicola Lombardi (Newton Compton Editori). Il lavoro della coppia Boccia-Lombardi spicca per approfondimenti storici, trama e costruzione dei personaggi: in una cupa, e più che verosimile, Firenze del 1679 qualcuno non solo miete vittime fra i ceti alti della città, ma le sevizia incidendo un occhio sulla testa, dopo averle quasi scotennate. Un lugubre “incisore”, appunto. Il compito di scoprire e cercare di fermarlo spetta a Flaviano Altobrandini, nipote di papa Innocenzo XI, che si è rifugiato a Firenze dopo le vicissitudini passate a Benevento (raccontare nel precedente Strigarium. I delitti del noce ; Giallo Mondadori, 2022). Lo chiama a indagare uno fra gli ultimi rappresentati della casata dei Medici, Paolo, che è scampato all’assalto dell’assassino ed è a letto, stremato; assistito dalla cugina Lidia, sorella della prima vittima.

Boccia e Lombardi pescano nelle zone d’ombra della storia e della cultura europee; recuperano figure ammantate di mistero, come gli alchimisti; concedono sfumature horror; senza dimenticare il ruolo, per così dire “pericoloso”, delle donne. Ma cosa c’entra Dante? C’entra perché, per sciogliere il mistero, si deve far riferimento a una particolare trascrizione della Commedia; e perché il grande poema è stato letto anche come viaggio iniziatico: da qui a immaginare sfumature quasi magiche il passo è breve. Che porta alle ragioni, che non si possono anticipare, delle “incisioni”.

D’altra parte il romanzo ha, in esergo, una terzina del Quinto canto del Paradiso, con Beatrice che spiega: “Apri la mente a quel ch’io ti paleso / e fermalvi entro; ché non fa scienza, / sanza lo ritenere, avere inteso”.

L’incisore mantiene un ottimo equilibrio fra immaginazione, ricostruzione storica (i vicoli della Firenze seicentesca non sono mai stati così ben raccontati) e coerenza narrativa; false piste comprese. Non resta che aspettare una terza indagine di Flaviano Altobrandini.

direttore di GialloLuna NeroNotte

di Nevio Galeati *

RAVENNA&DINTORNI 1-7 maggio 2025

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Una preparazione semplice per un budino “diverso”, nato per valorizzare ciò che la dispensa offriva e diventato nel tempo un vero e proprio patrimonio familiare

C’è un profumo radicato nella memoria di noi romagnoli che riconosciamo all’istante: quello del latte brulè o, come veniva chiamato nei ricettari di casa, latte imperiale. Un nome importante per una preparazione semplice, nata per valorizzare ciò che la dispensa offriva. Nelle cucine contadine, dove il cibo era essenziale e la festa un’eccezione, questo budino rappresentava un gesto di cura, riservato alle occasioni speciali. Dal punto di vista tecnico, si tratta di un dolce al cucchiaio, appartenente alla famiglia dei budini cotti in forno a bagnomaria: una struttura compatta e cremosa, ottenuta grazie alla coagulazione lenta e delicata delle uova, con l’aroma inconfondibile del caramello.

Circa l’origine, le sue radici sono ben piantate nel territorio romagnolo, in particolare tra la provincia di Ravenna e quella di ForlìCesena. Si preparava in occasione delle festività domestiche: secondo le testimonianze raccolte dall’etnografo Bruno Montanari nel volume Tradizioni e cucina di Romagna (1979), il latte brulè era presente sulle tavole del giorno della era del bestiame, dei battesimi o per le domeniche delle cresime, ad indicare un uso celebrativo ma non quotidiano.

Il nome deriva probabilmente dal francese lait brûlé (latte bruciato), allusione alla presenza del caramello con cui viene rivestito lo stampo. Tuttavia, il piatto non ha derivazioni dirette dalla crème caramel francese: è piutto-

Oggi è quasi scomparso: un appello per rilanciarlo

Oggi il latte brulè è quasi scomparso dalle tavole. Troppo semplice per le vetrine, troppo casalingo per le carte dei ristoranti. Eppure, proprio per questo, andrebbe rilanciato come patrimonio gastronomico della Romagna: perché è capace di raccontare un territorio attraverso ciò che ha di più sincero. Non un’esibizione di tecnica, ma un racconto di famiglia, di campi, di cortili e stufe a legna. Riproporlo nei ristoranti, nei corsi di cucina, nelle sagre paesane, significherebbe restituire dignità a un dolce che non ha mai voluto stupire, ma solo confortare.

I PIATTI DELLA TRADIZIONE

Approfondimenti sulle ricette che hanno fatto la storia della Romagna di Giorgia Lagosti Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance

sto un esempio di convergenza tecnica tra cucine popolari europee.

Nel lessico domestico romagnolo, è conosciuto anche come “lat impirièl”, un’espressione che richiama alla memoria un tentativo di nobilitare un dolce sostanzialmente povero, basato su uova, latte e zucchero. Questi ingre-

dienti, facilmente reperibili nelle economie familiari agricole, garantivano un apporto calorico signi cativo e una consistenza appagante, pur in assenza di materie prime costose come panna o burro.

Il gastronomo bolognese Pellegrino Artusi, nella sua raccolta La scienza in cucina e l’arte

di mangiar bene (1891), non cita direttamente il latte brulè, ma propone diverse versioni di budini a base di latte e uova, accomunati dalla stessa logica di fondo: pochi ingredienti, massima resa. È nei quaderni di cucina manoscritti delle massaie romagnole della metà del Novecento che si trovano invece tracce

IL DOLCE
Ravenna, Via della

LA RICETTA DEL LATTE BRULÉ

PER LA COTTURA È RIGOROSO IL BAGNOMARIA IN FORNO

Veniamo ora alla ricetta del latte brulè, consapevoli che, come sempre accade per i piatti della tradizione, esistono innumerevoli versioni, custodite e tramandate di famiglia in famiglia.

Ingredienti per 6 persone: 1 litro di latte intero (meglio se fresco di giornata); 6 uova di medie dimensioni (mia nonna ne usava 8 ma spesso erano piccoline); 200 grammi di zucchero semolato; scorza di mezzo limone non trattato; i semini di mezza bacca di vaniglia (spesso assente in molte versioni); zucchero per il caramello (circa 100 grammi).

Preparazione. Si inizia dal caramello: porre lo zucchero in un pentolino senza acqua, a fuoco dolce, fino a quando non prende il colore dell’ambra. Non si deve mescolare, solo guardare! Quando è pronto, si versa in uno stampo da budino, muovendolo per coprire fondo e pareti, e poi si lascia raffreddare. Nel frattempo, si scalda il latte con la scorza di limone e la vaniglia. Non deve bollire, solo fumare. A parte, si sbattono le uova intere con lo zucchero ma non vanno montate (le nonne dicevano che …non devono fare la schiuma!). Il latte aromatizzato si filtra e si versa, lentamente, nelle uova sbattute. Poi il tutto viene passato al colino e versato nello stampo caramellato. Per la cottura è rigoroso il bagnomaria in forno, per circa 60 minuti a 160°C. Una volta raffreddato, si lascia riposare almeno una notte in frigorifero. Il giorno dopo si sforma con un colpo deciso e si serve così, nudo e glorioso, con il caramello che cola lento come miele.

esplicite del latte brulè, con ricette molto simili tra loro ma differenziate negli aromi. Accanto alla versione più semplice, compaiono frequentemente varianti arricchite con amido di mais, scorza di limone o stecca di vaniglia, testimoniando una tradizione orale che, attraverso piccole differenze, diventava patrimonio familiare.

Come scriveva Giovanni Pascoli, profondamente legato alla cucina domestica e contadina della Romagna: “Il dolce non è un lusso, ma una gratitudine per ciò che abbiamo”.

E il latte brulè, in questo, è un emblema.

COSE BUONE DI CASA

A cura di Angela Schiavina

Dentice al forno

Ecco una ricetta primaverile: il dentice al forno con patate e olive.

Ingredienti: un dentice di circa 1 kg; 700 g di patate novelle; 200 g di olive nere denocciolate; sale e pepe; un poco di fumetto di pesce (potete utilizzare anche un dado di pesce), 1 bicchiere di vino bianco secco; olio di oliva extravergine; un trito di rosmarino; salvia; alloro; timo (un cucchiaio).

Preparazione. Pulite il pesce: sventratelo bene, lavatelo e asciugatelo (io lo faccio fare sempre al mio pescivendolo di fiducia). Mettete quindi nel ventre le erbe aromatiche, sale, pepe e un po’ di olio. Disponete il pesce su una teglia unta di olio e contornatelo con le patate a dadini e le olive. Regolate di sale e pepe, bagnate con il vino e con il fumetto (in alternativa fate un pochino di brodo di pesce e aggiungetelo).

Infornate nel forno preriscaldato a 200° per circa 25 minuti. Un piatto semplice ma appetitoso.

SBICCHIERATE

Dalla Loira, un Cabernet Franc

Nel 1866 fu solo grazie al consiglio di alcuni amici di dettare il romanzo a una stenografa che Fëdor Michajlovic Dostoevskij riuscì a consegnare a poche ore dalla scadenza Delitto e castigo al per do editore Stelloswki, che in caso contrario avrebbe ottenuto la proprietà delle sue opere future. Allo stesso modo (più o meno dai, non stiamo a sottilizzare), grazie alla preziosa dritta di una persona data, sono arrivato a scoprire un vino clamoroso in cui, forse, non mi sarei mai imbattuto. Sto parlando del Cinabre Touraine Aoc 2018 di Domaine de la Garrelière (ossia del decano della biodinamica della Loira François Plouzeau). Trattasi di un Cabernet Franc in purezza di grande profondità e intelligenza, più che un vino sembra un golden retriever. Il Cinabre potresti stare mezz’ora solo ad annusarlo: petali di viola essiccati, tantissimi frutti di bosco maturi e in confettura, come lamponi, ribes e mirtilli, poi si inseguono note fumè ed erbacee, specialmente di alloro, e af oramenti minerali e di spezie scure, con un nale di cioccolato e liquirizia. Però oltre che sniffarlo io consiglio anche di berlo, questo Cabernet, perché il sorso è di un’eleganza imbarazzante, con un perfetto equilibrio tra morbidezza e freschezza. Si coglie qua e là una sensazione sapida, mentre il tannino fa gli onori di casa quasi invisibilmente. La struttura, inutile dirlo, è importante e il nale lungo a non nire.

IlMolinettoèlietodicomunicarecheilsuoimpegno Green èincostanteevoluzioneedaumentoperché èfermamenteconvintochequestasialastradagiustadaseguire. Greenèbello!

Il Molinetto è lieto di comunicare che il suo impegno Green è in costante evoluzione ed aumento perché è fermamente convinto che questa sia la strada giusta da seguire. Green è bello!

A cura di Alessandro Fogli

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